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modello ordinario

uesto modello di amministrazione e controllo, che si applica in mancanza di diversa scelta statutaria,
continua a basarsi sulla distinzione tra un organo amministrativo, amministratore unico o Consiglio di
amministrazione, e un organo di controllo della gestione, il Collegio sindacale e il controllo contabile
affidato ad un revisore. Lo statuto nell’ipotesi in cui i sindaci siano tutti iscritti all’albo dei revisori dei
conti, che la società sia chiusa e non sia tenuta al bilancio consolidato, può prevedere che il controllo
contabile sia esercitato dal Collegio sindacale. Le più importanti novità sono le seguenti. Sono
disciplinati, salvo diverse previsioni dello statuto, i compiti del Presidente del Consiglio di
amministrazione. Il Presidente convoca il Consiglio di amministrazione, ne fissa l’ordine del giorno, ne
coordina i lavori e provvede affinché adeguate informazioni sulle materie all’ordine del giorno vengano
fornite a tutti i consiglieri. Questa disciplina tende ad evitare confusioni di ruoli e conflittualità tra
Presidente e consiglieri delegati. Compito principale del Presidente è dunque quello di assicurare il
contributo di tutto il Consiglio alla gestione delle società. I consiglieri delegati amministrano la società
nei limiti della delega ricevuta. Il Consiglio può sempre impartire direttive agli organi delegati e avocare a
sé operazioni rientranti nella delega.Sono indicati i poteri-doveri dei consiglieri delegati rispetto agli altri
componenti del Consiglio. Devono curare affinché l’assetto organizzativo, amministrativo e contabile
della società sia adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, devono riferire al consiglio di
amministrazione e al Collegio sindacale, con la periodicità fissata dallo statuto e in ogni caso almeno ogni
180 giorni, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle
operazione di maggior rilevo, per dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla società e dalle sue
controllate. I consiglieri deleganti conferiscono la delega ai consiglieri delegati stabilendone i limiti,
deliberano sulle attribuzioni non delegabili e sugli altri oggetti che, seppur rientranti nella delega, siano
dagli organi delegati fatti deliberare dal Consiglio. Possono sempre impartire direttive agli organi delegati
e avocare a sé operazioni rientranti
nella delega. I consiglieri deleganti devono inoltre valutare l’adeguatezza dell’assetto organizzativo,
amministrativo
e contabile della società sulle base delle informazioni ricevute dagli organi delegati, con il potere-dovere
di chiedere agli or

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