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D E L L E G R A N D E Z Z E
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V E R G I N E
DELLE GRANDEZZE
DIMARIA VERGINE
D E D O T T E
Dalli Vangeli di tutto l'Anno
AD I S C O R S E
DAL PADRE D. GIO: FRANCESCO PRIVLI
Theologo della Congregatione de Chierici Regolari Somaſchi.
Nel Tempio Ducale della Madonna della Salute
p E D 1 c A r E
ſºiºſi
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IN P A D O VA, MD CL X VI.
Per Gio: Battiſta Pasquati, Con Licenza del ſuperiºri,--- -
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ET PRIVILEGIO.
( X3 è - -
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-
1666 3 Marzo in Pregadi:
r He per autorità di queſto Conſeglio ſia conceſſo al Padre D. Gio: Franceſco Priuli Soe
maſco, che altri che lui, è chi hauerà cauſa da lui non poſſi per il corſo di anni dieci
proſſimi ſtampar , è altroue ſtampati vendere in queſta Città, e Stato li Tre Tomi del
le Grandezze della Beatiſſima Vergine, ſotto pena à contrafattori di perder le Opere, che foſº
ſero ritrouate, quali ſiano del detto Padre Priuli, e de Ducati trecento applicati vn terzo all'e
accuſatore, vin terzo al Magiſtrato, è Reggimento, che farà l'eſecutione, e l'altro terzo all'Arſe:
mal Noſtro,
(
( Andrea Piſani Procurator Reformatori - -
Pi ſiamo anniſati da due Padri noſtri Theologi , a quali habbiamo dato ordine di ve
dere, & eſaminare va Libro intitolato, le Grandezze della Beata Vergine, compoſto
dal Padre Gio; Franceſco Priuli Sacerdote, e Definitore della noſtra Congregatione, che
in eſſo non ſi troua, ne ſi contiene coſa contro la Fede, buoni coſtumi, e Sacri Canoni. In vir
tù della preſente concediamo licenza , che ſi poſſa dare alle Stampe, oſſeruando però tutto ciò
che in ſimili attioni deue oſſeruarſi, è in fede Dato in Padoua nel Collegio noſtro di Santa Croce
di 24 Marzo 1664. - -
Quin
Ouin regafis amor Marciadum Patrum
In Somaſchiades, ceu patrium Genus , Et Clerico, Regulares
- Nexos lege Miani ... - - Cong-Somaſche
Percaro Imperio tenet
DISCO R SO SE CON D O
Se il giorno del Giuditio terribile per ogni capo ſi moſtrerà, tale ſingolarmente ſi farà vedere
per parte di Maria Santiſſima.
Siponderano le parole del Vangelo della Prima Domenica dell'Auuento: Erunt ſigna in sole,
& Luna, c Stellis. Luca 2 1. 42
S. 2. Si tratta del fondamento, S origine della pietà di Maria Santiſſima, acciò ſi vegga
quello ſi poſſi aſpettare nell'ultimo giorno da lei 64
S. 3. Si ripiglia direttamente lo ſteſſo tema propoſto, che ſe il giorno del Giuditio terri
bile per ogni capo ſi moſtrerà, tale ſi farà vedere ſingolarmente per parte di Maria Santiſſi
IIld e 71
S.4. Che la Terribilità del giorno del Giuditio muoue à riccorrere alla protettione di
Maria, ma che ſi come gli eletti diuoti ſuoi nè trarranno conforto, coſi li reprobi ne
proueranno maggior terrore, perche il giorno del Giuditio, terribile per ordine à Ma
ria ſingolarmente ſi moſtrerà. 77
DI SCORSO TERZO.
S. 1. Che coſa mai ſarà il Diuoto di Maria è ſi ponderano le parole del Vangelo nella
ſeconda Domenica dell'Auento. Capis Ieſus dicere de Ioanne: guidexiſtis in deſertum vie
aere - Matthei I 1. 1o1
S. 2. Eccitamento alla Deuotione di Maria Santiſſima. 1 17
DISCO R SO Q VA RTO,
S. 1. Che Maria Santiſſima non è il Redentore, ma che lo ſerue nell'opera della Reden
tione. Si ponderano le parole di S. Gio: 1. nella 3. Domenica dell'Autuento: & confeſsus
eſt, ci non negauit, di confeſsus eſt, quia non ſum ego Chriſtus. I 22
DI scoRso Qv INTo.
S. 1. Che Maria Santiſſima è la via, la quale il peccatore ſi deue preparare per l'acquº
ſto della ſalute. Per la Dominica quarta dell'Auuento nell'Euangelo: Factum eſt Ver
bum Domini ſuper Ioannem Zacharie filium in deſerto; di venti predicans baptiſmumpº:
nitentia. Parate viam Domini,rectas facite ſemitas eius. Luce 3. 136 -
DI SCORSO SE STO,
S. i. Gran merauiglia di Maria, che ſia poſto per ruina di chi ſi deue ſaluare quello ch'è
venuto apportator di ſalute. Si ponderano le parole dell'Euangelo nella Poniº
- - - - - - -- - - - -- - - - - - - - -- - a3 octa
ottanam Natiultati, granitoſeph & Mariamater leſa mirantes ſaper his, qua dicebantur de
ille eccepiſitus eſt bie tn ruinam & reſarrectionem multorum, e inſignum cui contradicetur,
ci tuam ipſius animan pertranſibit gladius. Lui e 2. I6I
5. 2. Si dichiara in che maniera s'intende la Profetia di Simeone: hic et poſitus in rai.
mam, crc. e maggiormente ſi ſtabiliſce la marauiglia di Gioſeppe, e di Maria. 179
DISCORSO SETTIMO.
S. 1. Si come è felicità grandiſſima trouare Dio con Maria ; così ne ſegue gran miſeria
fe ſi ritroua ſenza Maria . Si ponderano le parole dell' Euangelo dell' Epifania . Pbi
eſt, quinatus eſt Rex Iudeorum. Et intrantes Domum inuenerunt puerum cum Maria matre
eius, ci proetaentes adorauerunt eum. Matt.2. I 92
S. 2. Si proua lo ſteſſo punto con vn luogo difficile d'Iſaia Profeta 2 I3
S. 3. Si conferma lo ſteſſo per parte di Giesù, e di Maria. 222
D I S C O R S O O T T A V O.
Che dalla Beata Vergine,come da Colomba,ſi manifeſti Giesù eſſere Agnello di Dio,3 Agnel
lo, che leua il peccato dal Mondo. Si ponderano le parole dell' Euangelo dell'ottaua dell'.
Epifania caduta in Dominica: Ecce Agnus Dei, ccce qui tolt pectatum Mundi. Auiavi.
di ſpiritum quaſi Columbam deſcendentem de Calo, ci manſit ſuper eum. Ioan.1. 233 -
S. 2. Si proua col Simbolo dello Specchio, e dell'Imagine lo ſteſſo punto, che dalla Bea
ta Vergine, come dalla Colomba, ſi manifeſti Giesù eſſere Agnello, e figliuolo di
Dio. - 249
S. 3. Si ſeguita, che nello ſpecchio Maria ſi manifeſti il miſtero Diuino della Santiſſima
Trinità. -- 256
S. 4 Che da Maria Santiſſima, come dalla Colomba, ſi manifeſti Giesù eſſere l'Agnello»
che leua il peccato dal Mondo. 277
S. 5. Che da Maria Santiſſima, come dalla Colomba, ſi manifeſta Giesù eſſere l'Agnello,
che leua il peccato dal Mondo, perche da Maria riceue l'inclinatione, e propenſione d'o
perare la ſalute del Mondo. 286 -
S. 6. Che da Maria Santiſſima, come dalla Colomba, ſi manifeſti Giesù eſſere l'Agnello,
che leua il peccato dal Mondo, perche col mezzo di Maria riceue la liberatione attuale
dell'huomo da ſuoi peccati. - - -- 3o 1
- -
D I S C O R S O N O N O.
O quanto è grande il deſiderio, che tiene Maria della noſtra ſalute. Si ponderano le parole
dell'Euangelo ſeq.2. della prima Domenica doppo l'Epifania: Fili quid feciiti nobis ſic? Ecce
Pater tuus & ego dolentes querebamus te. 322
S. 1. Si proua perche Maria è madre di miſericordia. 325
S. 2. Proua lo ſteſſo perche Maria è madre di Dio. 33o
S 3. Segue il punto dello ſteſſo paragrafo del Deſiderio che la Beata Vergine, come mai
dre di Dio tiene della noſtra ſalute. - 34o
S. 4. Si proua lo ſteſſo Deſiderio di Maria dalla ſua protettione, con la quale così ſollecita ci
diffende. - 349
S. 5. Che è ſomiglianza del fuoco velociſſima ci conduce alla gloria. 359
-
-
DISCORSO DECIMO.
Dell'efficacia dell'Interceſſione della Regina del Cielo. Si ponderano le parole Ioan 2 della
ſeconda Dominica dopò l'Epifania nelle nozze di Cana Galilea. Fili. Vinum non habene;
quid mihi, c tibi mulier ? Implete hydrias aqua, - 367
S. 1. Quanto ſia efficace l'interceſſione di Maria à fauore de peccatori. 37o
S. 2. Si ſeguita lo ſteſſo punto. 378
S. 3 Quanto ſia efficace l'interceſſione di Maria a fauore de Giuſti. 397
- - -- - S. 4. Delle
S 4. Dell'efficacia dell'Interceſſione di Maria afaiore deciuſtiacciòche non manchi loro la
gratia 99
S. 5. Dell'efficacia dell'Interceſſione di Maria à fauore del Giuſto per ricaccio del
la gratia di perfettione maggiore.
S. " l'efficacia dell'Interceſſione di Maria ſia tanta, che con quella ſi poſino415tutte le -
coſe. 428
DI SCORS O VN D E CIM O.
Che Maria è il Monte, le glorie del quale ſi dichiarano da S.Matteo. Si ponderano le parole
del Vangelo della Dominica terza dopo l'Epifania: cum deſcendiſi e Ieſus de Monte, ſecute
ſunt eum turba multe, e ecce leproſas veniens adorabat eum dicens, D mune,ſi vts, potes me
mundare, o accedens Centurio & c. Matt. 8.
S. 1. Che li Monti più celebrati ſi poſſono paragonare al noſtro Monte Maria
S. 2. Ch'il Saluator noſtro è ſeguito dalle Turbe , perche deſcende dal Monte , ch è
Maria , - e - 456
Che la Beata Vergine è la naue agitata dalla tempeſta per l'ingreſſo del Saluatore. Si pon
derano le parole di S. Matteo al Cap. 8, della Dominica quarta dell'Epifania : Aſcendente
Ieſu in Nauiculam, ſecuti ſunt eum Diſciputi eius , é ecce motus magnus faezas eſ in
mart . 52o
S. 1. Che Maria è la nauicella nella quale aſcende Giesù. 522
S. 2: Che la Beata Vergine è miſtica Naue da Carico. 532,
S. 3. Che Maria è Naue da combattere l'inimico. 542.
S. 4. Della tempeſta della paſſione concitata in Maria per ragione di compaſſione, per l'in
greſſo che fece Giesù nel Diuino Concetto. 553
S. 5. Che dall'inſtante della Concettione di Chriſto la Beata Vergine ſentì il dolore della
Paſſione del ſuo Diuino Figlio, e quanto grande lo ſoſteneſſe, 555
S. 6. Si abbozza qualche coſa de dolori della Beata Vergine per la Paſſione di Chri
ſto. - - - 564 -
S. 7. Che la Beata Vergine è principio così grande della Paſſione di Chriſto, che non ha
che fare con queſto il dolore, che li venne per altra mano, e quanto addolorata ne rima
neſſe. - 569
S. 8. Quanto foſſe neceſſaria la preſenza di Maria alla Croce, per compire la miſura de dolori
del Figlio con l'accreſcimento delle ſue pene; ma che furono tali che poſero è pericolo la
Redentione, è che il ſuo Diuino figliuolo, per non poterli ſofferire, accelerò la mor
CC e 573
S. 9. Si ſeguita trattare de'Dolori di Chriſto per compaſſione della Madre; ſi moſtra l'in
uentione mirabile, per conſolarla, e la diuerſità trà dolori de Martiri, e di Maria, e la quali
tà de dolori di Chriſto riceuuti per dependenza dalla ſua Madre. 577
S. 1 c. Che la Beata Vergine come intelletto agente ſpiritualiza le pene di Chriſto per dar
gliene compimento.Che ſodisfa al deſiderio di lui con dargliene il Calice dell'amore,e quane
to accreſce con queſto le proprie pene. - 583 T
S. 11. Si pondera l'agitatione grandiſſima di queſto moto, per la conditione " Amo
IC , 589
S. 12. Si pondera che reſtò più addolorato Chriſto per vin ſol colpo riceuuto dalla ſua Ma
dre, che da tutto l'Inferno co' ſuoi Miniſtri, ſi tratta della virtù continua dell'Amore, e quan:
to per quella la Beata Vergine addolorata ne rimaneſſe: 593
- - - - - - - -- - --- - - -- - - - S. 13. Come
-º
-
Che per Maria Santiſſima non ſi concede alli Angeli ſuellere la zizania dal Campo di Santà
Chieſa, dal Mondo. Si ponderano le parole di S.Matteo 13. della quinta Domenica do
po l'Epifania. Domine non ne bonum ſemen ſeminaſti in agro tuo? Vnae ergo habet zizania?
Pis imus & colligimus ea ? non s ne fortè colligentes zizania eradicetis cum eis ſimul ce
triticum. 61 3 -
S. 1. Che Maria Formento così eletto, è tanto collegata con la zizania, ch'è il Pecca
tore per la benignità della ſua affettione, ch'in vederlo è ſuellere pare alla ſteſſa reſtare
come ſpiantata. 6I6
S. 2. Che non giouerebbe a gli Angeli la permiſſione diuina per ſuellere la zizania, perº
che la Beata Vergine s'opporrebbe a gl'Angioli per impedirli. 642
S. 3. Che la Beata Vergine ſuperato ilzelo dell'Angiolo per difeſa del peccatore, ſi muo.
ua contro l'ira Diuina, e la vinca.
5, 4. Che la Beata Vergine difende la zizania del Peccatore per la protettione vniuerſale
che tiene del genere humano. 669
Col granello di ſenape, al quale ſi raſſomiglia il Regno del Cielo, viene adombrata l'humiltà
della Regina del Cielo. Si ponderano le parole di S. Matteo 13 della ſeſta Dominica do
po l'Epifania; Simile gº regnum Calorum Grano Sinapis, qued accipiens homo ſeminauis
in agro ſuo. 685
S. 1. Dell'Eccellenza dell' humiltà, e dell'induſtria diuina, perche ſia abbracciata dall'.
huomo. - 688
S. 2. Che dalla picciolezza del grano di Senape, dall'humiltà s'argomenta la grandezza
della Virtù di Maria. 7o7
S. 3. Che l'humiltà dà luce, é inalzamento alle Virtù. 736
S. 4. O quanto per la ſua humiltà la Beata Vergine viene inalzata. 755
A---::•-- •*
Σ.
INDEX LOCORVM
SACRÆ SCRIPTVRAE
Ex Veteri Teftamento.
G E N E SIS malè, ftatim in foribus peccatum tuum
aderit? 375
£AP. I, ■>
-
IN &principio
terram.
creauit Deus Coelum ,
pag.25•
CAP.VI, 7. Delebo
- -_ t€rrae.
- -
hominen, quem creaui , â fa£ie.
489•
2. Spiritus Domini fctebatur fuper a 15. Trecentorum cubitorum erit longitú
quas. 445• ' do arcae , quinquaginta cubitorum, la$
6, Fiat firmamentum in medio aquarum , tudo , & 'trigintä cubitorum altitudo
& diuidat aquas ab aquis. 659. illius . 525 •
9. Congregentur aquæ j quae fub Coelo funt CAP.VIII. 2 1. Non igitur vltrá percutiam omnegna
in locum vnum. Ø. nimam viuentem , ficut feci. . 607:
'*. r r. Germinet terra herbam virentem , & fa cAP.IX. 1. Benedixitque Deus Noe , & filis eius • &c
cientem femen , & lignum pomiferum dixitad eos, Crefcite , & multiplicami*
faciens fru&um , cuius fcmeninfemetip • ni , & replete terram, 434•
fo fit fuper terram. CAP.XI. 4. Cuius cacumen pertingat ad Coelum•5?**
16. Fecitque Deus duo luminaria magna. 379. - Celebremus nomen noftrum. 487•
a6, Faciamus hominem ad imaginem , &r. 7. Venite igitur defcendamus , & confuná*
firmilitudinem noftram. 688. mus linguam eorum. 487•
CAP.II. 2. Requieuit
•- die •feptimo ab omni opere
quod patrarat 466.» CAP.XIV. 16. Percuííit eos, &c. Reduxitque Lot fra
- trem fuum cum fub{tantia illius , mulie*
6. Sed fons afcendebat è terra, irrigans vni. res quoq; & populum. 84.
- uerfam fuperficiem terrae • 49e• CAP.XWIII. 17. Dixitque Dominus : Num celars p0
•- . . 7. Formauit igitur Dominus Deus hominem téro Abraham quæ gefturus fum , cumfù
» ;. de limoterræ. I44• turus fit ingentém íiagnam, ac robuftiffi*
8. Infpirauit in faciem eius fpiraculum vi mam , & benedicendæ fint in illo omncs
tae , & fa&us eft homo. I O· nationes. - 559.
[ab. Et fluuius egrediebatur de loco volupta CAP.XIX. 1 3. Delebimus locum ißum &c., qui mifit
tis ad irrigandum Paradifum , qui inde nos , vt perdamus illos. 645 •
diuiditur in quatuor eapita.
45 1.18o zo. Eft Ciuitas haec iuxtá, ad quam poffum
*8, Non eft bonum hominemeffefolum. a. fugere, parua, & faluabor inea. I 645•
– Faciamus ei adiutorium. 3o4• 21. Ecce : etiam in hoc fufcepi preces tuas » vt
39. Adduxit ea ad Adam » vt videret quid vó non fubuertam vrbem , pro qua locutus
~ ~ caret ea, omne enim quod vocauit Adam €S . 646.
- - animgwiuentis, ipfum eft nomen eius,5o3. CAP.XXII. 12. Et ecce Angelus Domini de caelo cla.
άτ• Immifit ergo Dominus Deus {oporem in mauit» dicens: Abraham , Abraham , &c,
Adam. 14. Non extendas manum tuam fuper pue*
22. Et ædificauit Dominus Deus coftam.quam Tum, neque facias illi quidquam. 693. ,
tulerat, in Mulierem. * IO.
16. 9uia fccifti rem hanc, bénedicentur in
23. Hoc nunc os de offibus meis. 26. femine tu9 omnes gentes . \ 4o2.
CAP.III. 8. Cum audifletvocem Domini Deidcam Cap.XXVII. 9. Acquiefce confilijs meis'. ' 662.
bulantisin Paradi(o. 463. 13. Inme» ait , fit ifta male di&io, fili mi, tan
15. Ip(a conteret caput tuum. 315. tùm audi vocem meam. 661.
22. Ne fortè mittat manum fuam, & fümät Cap.xxvi 1 1. 12. Vidit in fomnis fcalammantem fu
etiam de ligno vitae , & viuat in æter Per terram • & cacumen illius tangens
fnUIII] . - - 537. coelum, Angelos quoque Dei afcendentes,
34. Eiecitque Adam , & collocauit ante Para. * & defcendentes per eam, & Dominum in
difum voluptatis Cherubim,& flammeum nixum fcalg. 153.745.758
gladium , atque verfatilem ad cuftodiea Cap.xxxi I, 26. Dimittc me » iam enim afcendit Aüío
* • dam viam ligni vitæ. 31. 289. 1T3! • 167.293.683
CAP.IV, 7. Quare natus est & cur concidit facies tua? Cap.xxxiv. 3. Cenglutinata eft anima eius cumL
Nonnefi bcnè egeris , rccipics: fin autem cas : . - 595•
&! 1 1. Qua:
r ---------- -■ •-■ - -----
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3.cap. 11. zo. Petamater mea • neque enimfaseft , vt afmICI Dn€1. 74•
auertana faciem tuam.
- -
£ap. x. 6. Non habebat vltra fpiritum - 161. Cap.xxxu. 18. Ab infantia mea creuit mecummler:
16. Fecit cnim Rcx Salomon shgonum de cbo tio , & de wtero Matris mcae
-- - - - - - - -
•;•G.
--- --- --- -------,
-
pfal.49. 2 1. Exiftiltimafti iniquè, quod ero tuifimilis,
arguam te » & ftatuam contra faciem
tu3fI1 • 56.76.
PSALM ORV M, pfal.57. 1 1. Lætabitur iuftus cum viderit vindi&am.6z
pfal.59. 3. Deusrepuliftinos, & deftruxifti nos, ira
Pfal.7. 13. Arcumfuum tetendit,& parauit illum, & in tus eft furor tuus , & mifertus cs no
.. - eo parauit vafa mortis,[agittas ardentibus bis ■ 48 6e
effec1t. - 56. 6. Dedifti timentibus fignificationem , vt fu
Ffal.9. 9. Parauit in Iudicio thronum fuum. 38;. giant àfacie arcus. 54•
Ipfal. 1 e.7. Pluet fuper peccatores laqucos, ignis, & ful pfal.65. 1 3. Tranfiuimus pcr ignem,& aquam- 149.
- fur • & fpiritus proccllarum pars calicis pfal.68. 2. Saluum me fac Deus, quoniamintrauerunt
eorum. 52• aquæ v$que ad aaimam meam. 6oo.
pfal.1 1. 9. In circuitu impij ambulant. 71. 3. Veni in altitudinem maris, &tempeftas de
plal. 15. 12. Dclectationes in dextera tua vfque in fi merfit me. I49•
- - nem 184. pfal.72. 22. Ad níhilum reda&usfum,& ac(ciui. .37r.
16. O Domine,quia ego feruus tuus. 728. pfal.75. 3. Et fa&us eft in pace locus eius; Ibi con
pfal. 17. 2. Circumdederunt ne dolores mortis. 299. fregit potentias arcuum,fcutum, gladium»
6. Dolores Inferni circumdederunt me. 577. & bcllum • 63 7•
pfal.19.29. Deus mcus illumina tenebras meas. 174. 5, Illuminans tu mirabiliter à montibus æter
$al, . 1. 2. Longè à falutc mea verba deliâorum meo nis, turbati,(unt omnes infipicntes cor.
Iul{m • 3o9« de. 5 I I<
1 o. Quouiamtues, qui extraxitti me de veri 6. Turbati funt omnes infipientes corde. 5 1 z.
t*ۥ - 468, pfal.79. 1 1. Operuit montes vmbra eius , & arbufta,
1 5. Sicut aqua cffufus fum, difpcrfa funt omnia - eius Cedros Dei; extendit palmites fuos
ofla mea. 73 f • vfque ad mare, & vsque ad flumen pro
pfal.25. 8. Dominc dilexi decorem Domus tuæ , ac - pagines cius• 5o6.
locum habitationisgloriæ tuæ.
- 45*2. pfal,84. 12. Veritas deterra orta eft. 7ioJ
pfal.3 1. 1. Beati quorum remiflae funt iniquitates, & pfal.85. 13. Mifericordia tua magna eft fuper terram.
quorum te&a (unt peccata. 5 18. eripuifti animam meam ex Inferno fu
3pfal.ga. 5. Mifericordia Domini plena eft terra. 84. periori. 57•
6. Verbo Domini Coeli firmati funt. I Oe. 16. Re(picein me , & miferere mei, daimpe
13. De Coelo refpexit Dominus , vidit omnes rium tuum filio tuo , & faluum fac filium
filios hominum. 7 I9• • ancillæ tuæ. 728.769.
pfal. 33, 9. Guftate • & videte » quoniam fuauis eit pfal.86. 3. Gloriofa di&afunt de te Ciuitas ûei. 3o.
- DominuS• 53« - 5. Numquid Sion dicet Homo : & Homo na
pfal-34. 7. Quis mihi dabit pennas ficut Columbae , & tus eft in ca , & ip(e fundauit eam Altiß
- volabo• - 36o. fimus. 32 e
- 3. Sagittæ tuæ infixæ funt mihi . 595• 6. Dominus narrabit in fcripturis populorum,
pfal.37.';. qüoniam iniquitatcs meae fupergreffae funt ac Principum, horü qui fueruntin ea.424
caput meum : 37 I • 7. Sicut lætantium omnium noftrum habitatio
pfal.39. 9. Incapitc libri fcriptum eft de me , vt face eft in te. 732•
- *
remjvoluntatem tuam » Deus, &c. Tunc pfal.67. 5. Faäus fum ficut homo fine adiutorio, in
dixi, ecce venio , & lcgem tuam in medio ter mortuos liber. 378.
- cordis mei. 215. 8. Omnes fluäus tuosinduxifti fuper me. 356.
?fal.4r. 4. Fuerunt mihi lacrymæ meæ panes die , ac pfal.88. 1 • Mifericordias Domini in æternum can
no&e, dum dicitur mihi quotidie » vbi tabo. 85.
eft Deus tuus. - - 498. 38. Thtoaus eius ficut Sol in confpe&u
Pfal.44. io. Aütit Reginaâ dextris tuis in vcftitu dca [TICO. 234•
urato, circumdata varietate. 7,5 16. pfal.9o, 13. Super Afpidem , & Bafilifcum ambülä
9. Suauis Dominus vniueifis , & mifcrationes bis, & conculcabis Leonem, & Draco
. q * giusfupct omnia opcra eius, 475• μεm •. 637.
pfal.96.
g
I 46. -
Cap. 28. 23. Deus intelligit viam cius. 394•
δ. Pejsulum Ofij mei aperui dile&o meo. 5 17.
8: Adiuto vos Filiæ Ierufalem , fi 1nueneritis E C C L Ε s I A S T I C I.
dilectum, mcum , vt nuncietis ei quia amo
re langueo •
Cap, 6. 4- Terribilis, vt caflrorum acies ordináta.
469. Cap. t. 9. I pfe creauit eam in Spiritu Sanéto , vidit,
- dinumerauit , & menfus eft. 2o3 •
654. Cap. 3. 2 o. Quanto magnus cs , humilia te in omni•
6. Sicut cortex mali punici , fic genæ tuæ.736. bus, & inuenics gratiam coram Deo.74o•
8. Vna eft Columba mea , perfc&a mea , vna 63.
eft Matris fuae , & le6ta genitrici fuae. Vide Cap. 5. 4. rê , & quid mihi accidit trifte? 674.
runt eam Filiæ & beatiffimam prædicaue Cap. 6. 3o. Erunt tibi compedes eius in protectioncm.
runt ; Reginæ & Concubinæ & laudaue 79.
runt €3 {I} . 29.237• Cap. 9. so&unionem Mortis fcito, quoniam in ,
9. Quæ eft ifta, quæ progreditur , quafi Aurora medio laqueorum ingredieris. 3 2•
confurgens , pulcra vt luna, ele&a vt Sol, Cap. 1 5. 2. Obuiabit illi quafi Mater honorificata. 89.
terribilis vt Caftrorum acies ordinata . Cap, 24. 6. Ego fcci in Cœlo, vt oriretur lumen indcfi
- 533. 755• ' ciens, & ficut Nebula texi omnem terram«
£ap. 7. 1. Quam pulcri funt greffus tui in calceamen 673.
- tis tuis filia Principis. 289.
2. Venter tuus ficut aceruus tritici valatus lilijs.
7. E? in altiffimis habito, & thronus mens
in Columna Nabis. 1 95•
364. 648. -
;
cap.j;3f. Vae qui fapiebres eftis in oculis veftris , & resnoflros ipfe portäuit. 65.
coram vobis metipfis prudentes. 745. $. Attrituseft propter fcelera noftra. 678.
Cap. 6, 2. Duabus velabamt faciem cius, duabus vela 8. Generationem eius quis ennarrabit ? 35o.
bant pedes eius. 471 • 8. Proptcr fcelus populi mei percuffi
5. Quia Vir pollutus 1abijs ego fum , in mcdio eutm, - 612.
" populi polluta labia habcntisego habito , ro. Si pofuerit pro peccato animam fuam vi
1o8. - • - debit femen longaeuum , & voluntas Do
Cap. 7. 14. Ecce Virgo concipiat , & pariet filium. mini in manu eius dirigetur; pro eo quod
- 136. - -
laborauit anima eius videbit & faturabi
Cap. 9. 6. Et Principatus eius • fuper humerum eius, tur • . 1 76.554.
75 I • - Cap. ;;. 7, Derelinquat impius viam fuam, & vir in1
Cap. 1 1, 1. Egrcdictur virga deradice Ieffe , & flos de quus cogitationesfuas; Non cnim cogi
* * ' " ' raäice eius afcendet, & rcquiefcet fuper tationes meae » cogitationes veft. ae , neq;
eum Spiritus Domini. 147.413.5o8. 55o• viæ meæ viæ veftrae, 486.
. Iuftitia cingulum Iumborum eius. 47• 9. Sicut exaltantur Coeli àterra , fic exaltatae
Cap. 12. 3. Haurietis aquas in gaudiode fontibus Sa! funt viæ meæ â vijs veftris:& cogitationes
uatoris, z 28, meæ a cogitationibus veftris. 486.
Cap. 14. 12. Quomodo ££cidifti de Cæl9 Lucif$r • qui Cap. 57. 3o. Impij quafi Mare fcruens, quod quiefce
* ' ' ' ' mane oriebaris? qui dicebas ad Coelum re non poteft. 281.* o5.
afcendam , fuper altitudinem núbium.Ve Cap, 56. 2. Iniquitates veftrae diuiferunt inter vos , &
runtamen ad Infernum detraheris in pro Deum veftrum. 437.
fundum laci. 69o.74s.765. Cap. 6o. 1. Surge illuminare Ierufalem , quia venit lu
Cap. 16. 3. Ini confilium , cQge confilium . . 529• - men tuum,& gloria Domini,&c.omnes ifti
Cap. 19• 1 • Ecce Dominusafcendet fuper nubem leué , congregati funt , venerunt tibi. Inunda
& ingredietur Ægyptum & commouebii tio Camellotum operict tc, omnes de faba
tur fumulacra Acgypti • 45. 194.41 I. venient - 459•
£ap, 25. 6. Faciet Dominus exercituum omnibus po Cap, 62. 1 1. Dicite filiæ Sion,ecce Rex tuus venit.475.
pulis in Monte hoc conuiuium. 4ο4• - 2. Videbunt gentes iuftum fuum , & cun&i
Cap. 33. 17. Panis ei , datus elt. . . 1 63. Reges inclytum fuum. 749.
- a 1. Quia folummodo ibi magnificus cft Do 3. Et vocabitur tibi nomen nouum, quod os
- minus. .. . ,. .. 453* Domini nominauit , & eris corona gloriae
Cap. 4o. 2. Comple§a elt malitia cius , dimiffaeftini in manu Domini & Diadema Regni iml ,
-- - - quitas illius • 148. manu Dei tui • 2 I3•
g. Párate viam Domini;re&as facite femitas Cap. 63. 4* Dies » enim , vltionis in corde meo , annus
' Dei noftri. Omnis Mons & Collis humi redemptionis meæ venit. 84•347.
liabitur, & erunt prauain dire&a , & a£ Cap. 65. 23.Serpenti , puluis panis cius. I 73 •
pera in vias planas , & reuelabitur gloria Cap. 66. 1. Coelum fedes mea. 233 •
Domini. . - 489. 7. Antè quami parturiret, peperit, antè quam
Cap. 43• £• Quia redemite , & vocaui te nomine tuo , veniret partus eius peperit mafculum.
mcuS CS tu • 729. Quis audiuit vnquam tale ? & quis vidit
2o. Dedi in de(erto aquas. 436. huic fimile ? - 33a •
Cap, 44, 22• Deleui vt nubem iniquitates tuas, & fi
cut nebulam peccata tua • 172. J E R E M I Æ.
flum. Coelidefuper , & nubes pluant
Cap. 45. 8. Rorate Iu•
475 -
. - •
T H R E N I, O S E Æ.
Cap. 1. 12. O vos omnes qui tranfitis per viam, at. Cap. 7. 9. Ephraim fa&useft fubcinericius panis, qui
tendite , & videte , fi ett dolor ficut do non reuerfatur. 37o»
lor ineus. 674. Cap.12.14.Ad iracundiam prouocauit me Ephraim , in
Cap. 2. 13. Cui comparabo te , vel cui affimilabo te fi amaritudinibus fuis. 47 ■ •
lia Ierufalem ? Magna eft enim velut ma Cap.14. i.Pereat Samaria, qu9niam adamaritudinem
re contritio tua. Quis medebitur tui? 657. concitauit Deum fuum. 472•
Cap. 3. 1 3• Pofuit me quafi fignum ad fagittam. 595.
- 1 5. Repleuit me amaritudine , & incbriauit ne I O E L I S.
abfyntio. 472.
§ 4. Inundauerunt aquæ (uper caput meum: & Cap. a. 1o,Sol&Luna obtenebrati funt,& Stellæ retra
dixi, perij. 6o3. xerunt fplendorem fuum. 78.
31. Luna in fanguinem. 86.
B A R V C H. cap. 3.12. Confurgant , & afcendant gentesinValle
Iofaphat, vt iudicem omnes gentes, in cir
Cap. 3. 38. Poft haec in terris vifus eft , & cum homini cu:tu, & difceptabo cum eis. 8o.
bus conuerfatuscft. 239.469,
N A H V M.
E Z E C H I E L I §.
Cap. I. 2.Vlcifcens Dominus,vlcifcens Dominus , &
£ap. 16. 1 o. Calceaui te Zenthino. . 364, habens furorem, &c. Dominus in tempe
Cap.17.24. Et fcient omnia ligna regionis •, quia ego flate, & tubinc viæ eius. 474*
Dominus humiliaui lignum fublime » & e
xa!taui lignum humile • - 74 f • Z A C H A R I AE.
cap, 2o. 46. Stilla ad Africuln & Prophcta dicens:Suc
cendam inte ignem & non extinguetur in Cap. 2. 5. Ego ero ei, ait Dominus , murus ignis in
te flamma fuccenfionis. 98. circuitu,& in gloria ero in medio eius.349
cap.28.1 2.Tu fignaculum fimilitudinis,plcnusSapien• Cap. 13. 1.Fons patens Domui Ifrael. 3 i2 •
tia & perfeâus decore • 2o4• 6. Et dicetur ei. Quid funt plagae iftae in mc
17. Eleuatüm eft cor tuum in decore tuo»perdi dio manuum tuarum. Et dicet his plaga
di(li Sapientiam indecore tuo. 69o. tus fum in domo corum qui diligebant
Cap.36 26.Dabo vobis cor nouum , & fpiritum nouum In© • �24.
- - - ponam in medio veftri» & aufcramcor la
pideum de carne veftra,& dabo vobis cor M A C H A B Æ O R V M.
carneum , & fpiritum meum ponam in
medio veftri. . 694. 1. Cap. 9. 1 o. Abfit hanc rem facere,ne fortèinferamus
crimen gloriae noftrae , & fi appropin
D A N 1 E L I S. quauit tempus noftrum , moriamur in
VIrtut€. 727.
Cap. a. 34. Tu Rex videbas, & ecce quafi ftatua fubli a.cap.7.28.Promifit Filio fe fuafuram. 58.
mis flabat coram te ; Videbas ita donec
abfciflus e(t lapis de monte fine mani Ex nouoTeftamento.
bus. 7 I 3•
Cap. 3. 49. Excuffit flammam ignis , & non tetigit S. M A T T H AE I.
eos omninò ignis, nequc contritiauit.29o.
cap. 7. 9. Thronus eius flammæ ignis. I95•
10. Fluuius igncus , rapidufque cgrcdiebaturâ Cap. 1. 16. T~\Equa natus cs Icfus,qui vocatur Chri
facie eius. 8o. 25• ftus. 475 •
13. Ecce cum nubibusCœli quafi filius hominis 25.Non cognofcebat eam,donec peperit filium
veniebat , & vfque ad antiquum dierum fuum primogenitum. I3•541•
peruenit , & in confpeétu eius obtule Cap. 2. 9. Et ecce Stella antecedebat eos , donec ve
runt cum , niens ftaret fupra vbi erat puer. 253 •
Cap.io. 5. Et leuauioculosmcos , & ecce Vir vnus ve. 2 1. Accipe puerum & Matrem eius. 3o4•
- ftibus lineis, 642. cap. 3. 1o. Potens cft Dcus fufcitare filios Abrahae de
- lapi
Ex Veteri Teftameritó. - $
*). lápidibus iftis. - 256. Cap. 17. 4.Bonum eft nos hic effe. 448.47S.
- £j. Tunc venit Icfusâ Galilæa in Iordanem ad 9. Nemini dixeritis vifionefm , donec à mor
I Ioannem ,. vtbaptizaretur ab eo. Confe - tuisrefurgat filius hominis. 228.
f;imapertifunt Cœli,& vidi fpiritum Dei Cap. 18. 3. Nifi efficiamini ficut Paruuli,non intrabitis
defcendentem ficut Columbam:& venien Regnum Coelorum• 74I •
tem (upereum,& vox de Coeio dicens: Hic 4. Quicumque humiliauerit fe,ficut Paruuius
efìfiliüs meus dile&us in quo mihi benè ifte, hic maior erit in Regno Coelorü.726.
complacui. - II 3• 1 1. Venit filius hominis faluarc quod perie
r4. Ego à te debeobaptizari. . 691 • I4t . 616.
15. Sine modo:Sic enim decet nosimplcre om 97. Mifertusautem Dominus , dcbitum remifit
nema Iuftitiam. 493 • e1 - 3 93 ©
16. Baptizatusautem Iefusy confeftimafcendit Cap.19.14.Sinite paruulos veniread me. 76o.
déaqua,& ecce aperti funt Cgli» & yidit Cap.2o.22.Nefcitis quid petatis. 744•
spiritum Dei defcendentem ficut Colum Cap•21. 7. Adduxerunt Afinam,& pullum eius. 554.
bàm, & venientem fuperfe;& ecce vox de 38. Agricolae videntes fiiium dixerunt intra fe,
Cglis dicens. Hic e(t filius meus dileétus
*a hic eft haeres, venite occidamus eum . 187.
in quomihi bene complacui. 497• Cap.22. 8.Nuptiæ quidem paratae funt, fed quiinuitati
Cap. 4. 1. Du&useft Icfus in defertum â Spiritu , vt erant, non fuerunt digni. 223•
*-' tentaretur d Diabolo. 639. Cap.23.13.Væ autem vobis Scribæ, & Pharifæi hypocri
£ap. 5. 3. Beati pauperes fpiritu , quoniam ipforum tae , quia clauditis Regnum Cglorum ante
eft Regnum Cglorum. 769. homines, vos non intratis, nec introeuntes
δap. 8. 19.Magiíter, fequar te quòcumque ieris. 274. - " finitisintrarc. 188.
23. Etecce motus magnus fa&useft in mari, ita Cap,24. 2.Amen dico vobis , non relinquetur hic lapis
vt nauicula operireturflu&ibus. 59o. fupra lapidem. 4o6.
24. Ipfe verò dormiebat. 613• 27. Sicut fulgur erit ab Oriente , & paret vfque
Cap. 9•1 i. Quare cum pcccatoribus manducat Magi in Occidentem , ita eritaduentus filij ho
fter vefter. 484• minis. » 541 •
£ap.io. 19. Cum autem tradent vos, nolite cogitare Cap. 25. 41. Difccdite à me maledi&i in ignem æter
quomodo, aut quid loquamini • Dabitar Int!II] . 37 I •
enim vobis quid loquamini: Non enim Cap.z6. 21. Vnus ex vobisme traditurus eft. Vch âu.
vos cftis qui 1oquimini , fed fpiritus Patris tem homini illi per quem filius hominis
veitri,qui loquitur in vobis • . I 37• tradetur . 73•
3ap.11. 3.Tues, qui veâturuses, an alium expe&a 22. Et contriftati valdè ceperunt finguli dicere,
- • ImuS ? Io4• num quid ego fum Domine? 73•
7. Cæpit Iefus dicere de Ioanne. Quidexiftis 39. Pater, fi poffibile eft tranfeat à mecalix itle,
in defertum videre? Arundinem vento agi vcruntamen non ficut cgo volo, fcd ficut
tatacm ? Io3• tu. - : I 3 5•
1 1. Ecce ego mitto Angelum meum. 7 1 9. 34• Dederunt ei bibere vinum cum felle mix
27. Omnia mihi tradita funt â Patre meo.497. tum, & cum guftaffet,noluit bibere• 286.
£ap. 12.29.Generatio mala,& adultera fignum quaerit, 45. A(exta autem hora , tenebræ fa&ae funt fu
. - - & fignum non dabitur ei,nifi fignum Ionæ per vniuerfam terram,vfque ad horam no
Propheta:. Sicut enim fuit Ionas in ventre n3[m . . 31o.
Cete tribus diebus , & tribus noétibus, fic 46. Deus meus, Deus meus » vt quid dereliquifli
erit filius hominis in corde terræ tribus mc? 83.
- diebus,&tribus no&ibus. 712.752. 54. Centurio autem,& qui cum co erant cuflo
Cap.13.3o.Dicam Mefforibas , colligite primum ziza gicntes Iefum , vi(o terræmotu , & his quæ
nia, & alligate in fafciculosad comburen fiebant, timuerunt valdè: dicentes. 748.
dum. 641 • Cap.28.18.Data cft mihi omnis potcftasin Cœlo, & in
39. Meflores autem Angelifunt. 633. t€rra. 3 55•
55. Vnde huic Sapientia hæc, & virtutes?Non
nè hic eft filius Febri ? Nonnè Mater eius S. M A R C I.
dicitur Maria » & fratres eius, & Sorores
apud nos funt ? 161 • Cap. 4-37.Et fluétus mittebat in Nauim, ita vt implere
Cap.14.26.Videnteseum fuper mare ambulare, turba tur Nauis. • , 59 Ie
ti funt dicentes » quia phantafma e(ì. Cap. 6. 8.Ne quid tollerent in via , nifi virgâ tantum;
196.583. -
non peram » non panem » neque £s in
Cap.15.22.Miferere mei Domine,fili Dauid , filia mea ZOnâ. 224. 55o•
male â Demonio vexatur. 31 o. 438. - 9. Putauerunt Phantafma effe , & conturbati.
24. Qui non refpondit ei verbum. 698, funt. 583.
£ap.16.24.Si quis vult poft me venire, abneget femet. Cap, 7.28.Mulier cuius filia habebat fpiritum immunè.
ip(uw , & tollat Cruccm fuam , & fcqua dum,procidit ad pedes eius,erat enim Mu
: tur me. . 669. lict Gentilis Syrophgniffa nomine. 698.
- £ Cap. 14«
--- a- -
- -, -•-•- —--
$
áò Index locorumSacræ Scripturæ
-- - --- ------
£ap.14.34.Triftis eft anima mea vfque ad mortem. 624, honaufereturab eâ in æterium;. 369*
41. Dormite iam» & requiefcite , fufficit, venit Cap, 1 1. 2. Cum oratis, dicite; Pater» àn&ificetur no"
- - hora, & filius hoministradetur, 393, ^ mcn tuum. 1 17418"
Cap.15.39.Verè hic homo Filius Dei erat. 515. 12. Si petierit ouum, non quid porriget Scor
CaP, 16, 14. Exprobauit incredulitatem eorum, & duri pionem. I 99 •
tiam cordis. - 448, 24, Cum immundus Spiritusexierit ab hemine
ì 1 5. Euntes in Mundum Vniuerfum, praedicate quærens requiem, & non inueniens, dicit;
} Euangelium omni Creaturæ. 596. Reuertar in domum meam,vnde exiui.4or
27. Fa&um eft autem , cum hæc dixiffet , extol
s. L v c £. lens vocem quædam mulier de turba dixit;
Beatus ventet,quite portauit,& vbera quae
$ap.i* ao. Eteris tacens, & non poteris!oqui vfque in fuxifti. 26.42J.562 •6i7•
- diem, quo hæc fient , - 35 1 e Cap. 12, 5o. Baptifmo habeo baptizari, & quomodo
3o. Ne timeas Maria, inuenifti enim gratiam coar&or vfque dum perficiatur, 633*
' apud Dominum . Ecce concipies in wtero, Cap.14.24.Dico autem vobis , quod nemo virorum il
& paries filium. 35 I. lorum , qui vocatifunt , guftabit coenam
- -
T ' quia vidi Spiritum defcendentcm quafi 18, Ego pono animam meam ;nemo tollit éàm
Columbam dc Coelo , & manfit fuper a me ; fed ego pono eam. . I37.
Cum • - 277, Cap.11.3 i.Cum vidiffcnt Mariam,quia citò furrexit,&
41. Inuenimus Mefiam. 5o7. exijt,fecuti funt eam. 5Oz.
cap, z.' 1, Nuptiæ fa&ae funt in Cana Galilaeae • & 5*• Yt filios Dei quierant difperficongregaret
erat Mater Iefu ibi , vocatus eft autem & In Vnum . 322«
Iefus,& Difcipuli eius ad nuptias. zor. Cap.12.27>Anima mca turbata eft,(ed quid dicam? Sal
3. Dicit Mater Jefu ad cum ; Vinum non uificamcinhac hora,fcd propterea veni in
habent. 355. hanc horam. I 32 •
11. Hoc fecit initium fignorum Icfus, & mani 33. Ego fi exaltatus fuero, omnia traham ad
feilauit gloriam fuam . 2oQ, me ipfum. 32 I •
15. Fecit quafiflagellum defuniculis.. . 47. Cap. 13. 2.Infinem dilexit eos. 17 I.
19. Soluite Templum hoc , & in tribus diebus 4. Sciens, quia omnia dedit ei Pater in manus
excitabo illud , hoc autem dicebát de tem &c. cœpit lauare pedes Difcipulorum fuo
plo corporis fui • .. . 5o8. Tum]. 439-743:
Cap. 3, 3. Λmen,
v--- -
Amen dicovobis,
fuerit denuò nifi quis
non potef; vidcre renatus
Regnum. 35. In hoc cognofcentomnes, quod Difcipuli
mei eftis , fi dile&ionem inuicem habue
Dei. - 678, - ritis. 155•
g4. Sicut exaltauit Moy(es ferpcntem in defer Cap, 14, 3. Sciens quia omnia dedit ei Pater in ma
to , ita exaltari oportct Filium homi - nus. 5 1 4•
[n1§ 2 - - 69o. 6. Ego fum via, veritas , & vita. 228.317.
Cap. 4i*' ^j;;i? ego daboei, fietineo fonsaquae
falicntisin vitam æternam. 426,
i4. Amen, amen dico vobis , qui credit in me,
-
* * 19. Non poteft filiusafe facere quidquam, nifi 33, Si nop veniffem peccatum non haberent;
qu6d viderit Patrem facienfem , quaecum nunc autem excufationem non habent de
que enim illefccerit, haec& filius fimiliter peccato fuo. 47, 186.
- faciet;, 382. Cap.16.28.Exiuiâ Patre, & veni in Mundum, 193.7;o.
3a. Neque enim Pater, iudicat quemquam , fed Cap. 17, 3.Haec eft vita æterna, vt cognofcant te fo•
omne iuditium dedit Filio, 72• lum Deum yerum, & quem mififti Iefum
a6. Sicut enim Pater habet vitam à femetipfo, Chriftum, 232•497•
^ fic dedit & filio habere vitam in femetipfo, 9. Non pro Mundo autem rogo , fed pro his
& poteftatem dedit ci Juditium facere, quos dedifti mihi, quia tui funt,& clarifica
quia £;
hominis eft, idiff 72. 652, tus fum in eis. 677•
cap.
& -
6, 34• fus É fignum dicebant,
Illi ergo homines cum vidiffent, quod
hic le
eft ά 12. Qgos dedifti mihi cuflodi. 177.
49. Non pro eis autem rogo tantùm,fed etiam
verè Propheta , qui venturus eft in Mun pro cis qui credituri funt per yerbum eo
dum • - - 339, rum in me. . 664.
; ;. Icfus ergò cum cognouifíet , quia venturi Cap.19.45, Stabat autem iuxta Cruccm Iefu , Matér
`:'* erant, vt raperent eum, & facerent Regem; - £luS • 662.
… . . . fugit iterum in montem ipfe folus , 26, Cum vidiffet ergo dixit
IefusMatri
Matrem , &Mulier
Di(ci
539. 743• u. - - f pulum ftantem, fuae.
38. Defcendi de Cœlo non vt faciam volun ecce Filius tuus. - 9ο•3o2•
tatem meam , fcd voluntatem cius , qui 29. Deinde dicit Difcipulo {; Ecce Mater
mifit me. 363.49. tua • . - 149•
56. Multi ex Difcipuliseiusdixerunt , dnrus eft 28. Poftca (ciens Iefus , quia omnia confumáta
hicfermo,& quis poteft cum audire? 48o, (unt, - - 1 1 8.61 I •
66. Multi Difcipulorumeius abierunt retrò, & 39. Inclinato capite tradidit Spiritum,75.577,
iam non cum illo ambulabant. 48o, 33. Ad Iefum autem cum venißent, vt vide
cap, 7, 3.Vade in Iudaeam, manifcfta te ipfum Mum
.--. do.
runt cum mortuum , non fregerunt eius i
- 743; crura • fed vnus militum lancea latus eius
- 34. Quaeretis me,& nominuenietis , 63 1 • apcruit , I 33•
cap. 8. 28. Cum exaltaueritisfilium hQminis. 743, Cap,4g.47, Infer digitum tuum hüc , & vide manus
- 49• Honorifico Patrem meum.Non quaero glo meas, & affer manum tuam ,& mittc in la*
rtam mcam. • 73 I • tus meum, & noli cffe incredulus, fed fide
3o. Eft qui quaerat&iudicet. 72. «• 299.
ACTVVM.
--- ----- •-•-•-- ------,
cap,1. 2 r. Quia cum cognouiffent Deum , non ficut Cap. I. 4. Qui dedit femetipfum pro nobis. 65.
Dcum glorificauerunt , fed euanuerunt in Cap.4. 4. Faâum ex mulicre, fa£tum (ub lege, vt e6$
cogitationibus fuis. Dicentes feSapientes ui fub lege erant redimeret,vtadoptionem
efle , ftulti faöti funt; obfcuratum e(t infi liorum rcciperemus. 292. 728.'
piens cor eorum , &c. tradidit eos Deus in 19. Filioli quos iterum parturio • donec forme_
tur Chriftus in vobis. 244.
reprobum fenfum , in paffiones ignomi
niae. I 86.488. Cap. 5. 17.Caro concupifcit aduerfus fpiritum, fpiritûs
cap.x. 4. An diuitiasbonitatiseius, & patientiæ , & autem aducrfus carnem • . 532
longanimitatis contemnis? Ignoras quo Cap. 6. 3. Si quis exifìimat fe aliquid effe, cum hihit
niam benignitas Dei ad pœnitentiam te fit, ip(e fe fcducit• 767.
! adducit? Secundum autem duritiam tuam,
A D E P H E S I O S.
& impoenitens cor , thefaurizastibi iram,
in die iræ , & reuc lätionis iufti Iuditij
Dci. 5 1.85. Cap.4. 1. Obfecro vosego vin&us in Domino, vt di.
cap.6.12. Non regnet ergò peccatum in veftro mgr gnè ambuletis vocatione,qua vocati eßis,
- tali corpore. 8 1• cum omni humilitate- 688.
Cap.7. 6. Soluti fumus â lege Mortis. 29o. 9. Qu9d autem afcendit, quideft , nifi quia
Cap.3. 17. Si filij , & hxredes , haercdes quidem defcendit in inferiores partes terræ ? Qui
Dei • 1 17. defcendit , ipfe eft qui afcendit fuper om
nes Coelos. ' ' 75 I.
17. Si tamen compatimur, vt & conglorifi -
fto • finguli autem aííer altcrius mem 1 3. Propterea accipite armaturam De i, vt pof
bra • - - 36.43. fitis refiftere. 5O9.
cap.i 3.12 No* Praeceffit, dies autem appropinquauit; 17.Summite gladiü fpiritus,quod eft Verbü Déi,
- - 564, AD
Ex Vctcri Teftamento.
\
13
Δ D p H 1 L I p P E N S E S. vt mifericors fieret : 622.
Cap. 4. 12.Viuus et fermo Dei , & efficax , pene.
Cäp. 3. 6. Non rapinam atbitratuseft , cffefe æqua trabilior omni gladio ancipiti , & pertin
lem Deo. 692•
_ - -
AD T IM O T H E V M. SECVNDÆ S. PETRI.
cap. r. 15. Chriflus Iefus venit in hunc mundum, Cap. 1. 4. Vt efficiamini Diuinæ con(ortes naturæ
peccatores faluos facere. . 5o3.6 16. fugientes eius, quae in Mundo eft concupi
Cap. 6. 16. Luccm inhabitat inaceffibilem. 478. fkentiæ corruptionem. 1 1 5.
Cap: z. zo. Melius e at ipfis, non cognofcete viam.
A D T I T V M. Iuftitiae , quam poft agnitionem retror
[um conuerti. 4oi •
Cap, 3. 4. Cum autem benignitas • & humanitas
apparuit Saluatoris noftri Dei: non ex A P. O C A L Y P S I S.
operibus [ultitiæ quæ facimus nos , fed
(ecundum fuam mifericordiam , faluos Cap. 1. 1 1. Quod vides, fcribe in libro , ac mitte fe
nos fecit, per lauacrum regenerationis, preui Ecclefijs. 6.
& renouationis Spiritus San&i , quem 16. Et de ore eius, gladius ex vtraque parte
effudit in nos abundè per lefum C.riftum acutus exibat. 47.346.
Saluatorem noftrum. 493•
-
bant coronas fuas ante thronum. 213. Cap.is. 1. Et fignum magnum áppáruit in cælo D.
Cap. 5, 4. Et eg9 flebam multum , quia nemo di- . Mulierami&a Sole, & in capite eius Co.
nusinuentuseft aperire librum. 17. rona Stellarum duodccim.3 1 o.331.5 x 5: .
&, Et vidi, & ccce in medio throni Agnum : 365•555•724.
(lantem tanquam occifum. 553 • 2. Clamabat parturiens, & cruciabatur vt pa
t13t. 9O.
9. Redemi(tinos Deo in fanguinetuo • & fc
ciftinos Dco noflro Regnum. 746. 3• Draao Magnus & rufus habens capita
cap, q. s. Vidi alterum Angelum, fiabentcm fignum feptcm & in capitibus eius diademiata
-. - . Dei viui,&clamauit voce magna quatuor _• feptem. 177.
Angelis, quibus datum e(t noccre terræ,& 4. Trahcbat tertiam partem ftellarum. 382.
mari dicens. Nolite nocere terræ & mari 15. Et mifit ferpens ex ore fuo poft muliérem
&c.quoad vfquè fignemus feruos Dei no aquam tamquam flumen , vt eam faceret
ftri in frontibus eorum. 33.1 17.26o. trahi d flumine. 4 W 2e
cap.ie. 1. Etvidialium
V-. -• -
Angelum fortcm defcenden
tem de Coelo ami&um nube,&c.& pofuit 16. Et terra adiuuit Mulierem, & aperuit ter.
ra os fuum •& abforbuit flumén. 78.
pedem fuum dexterum fuper mare » fini. Cap, 14. 4. Hi fequuntur agnum quocumque ierit:Vir
ftrumautem fuper terram. 32o. gines enim funt. ;174.
go.Et erat in ore meo tamquam mel dulce , & Cap.17.15.Aquae Populi funt, & gentes. 766.
cum deuoraffem cum , amaricatus cft Cap,2 1.39.Luccrna ciuscft Agnus. 3 I 2»
venter meuss 47 t •
E 1 N I S.
INDEX
-
I5
I N D I C E
DELLE COSE NOTABILI.
A Bietar conferuato, Simbolo dello gurata, 26.
Scrittore di Maria pagina 36. Adamo non ſarebbe caduto ſe foſſe ſtato aderente di
Abietti del Mondo fatti per Ma Maria. 27
ria. pag. 424» Adamo vſcito dalle mani di Dio, come Statua d'oro
Abiettione di Dio humanato. 6o2, ſplendentiſſima - Io9e
Abbandonati ſiamo ſe ſi laſcia la Adamo nel Paradiſo terreſtre trouò Dio, ma con mi
vv . frequenza del Sacramenti. 4o7.
ſeria per hauerlo trouato ſenza Maria. I94 e
Abbandonati dallaMadre ſono abbandonati dal figlio, Adamo obligato all'opera, vi operaretur fù inſegnato
e da Santi. - 382. per conſeruarſi il Paradiſo. 2 16,
Abner ſimbolo de deuoti di Maria che aſtringono gl'al Adamo fà artefice de nomi degl'animali, non poten
tri alla diuotione- I I2• do eſſere delle ſoſtanze di quelli, 3o6.
Abondanza ripullula nella neceſſità. 462. Adamonhaueua vn ſolo, e lo negò. 654
Abbandono di Giesù fù li dolori della Madre. 61o. Adamo non fà annichillato per riſpetto di Maria e
Abbaſſamento attuale di ſe ha dato la forma dell'hu 464- -
miltà a noi - 693. Adamo non fugge per la Maeſtà, ma per la voce diuina
Abbaſſamento di Chriſto per manifeſtarſi Dio. 742. amareggiata dal peccato. 473 •
Abbaſſamento alla Croce ha reſo Chriſto più celebre, Adamo, che per tranſito fù beato, ſciolto dal lume di
che li Miracoli. 743 - gloria, cadè, e ci fece cadere, tanto ſarebbe il
Abbaſſamenti di Chriſto furono ombre per maggior Mondo ſeparato da Maria, 481.
mente illuſtrarlo. 747. Addolorata la Vergine nella portione ſuperiore, perche
Accerbità de dolori di Maria quanto grande. 6 Io. vidde Dio autuilito, e patiente. 6o I e
Accerbità de dolori di Maria ſupera ogni penſie Ad Agoſtino peggiore della Morte era non viuere in
rO e 562e ſieme con l'Amico, 597e
Accordo di Maria con Giesù di ſpartirſi l'opera, ete Affettione di Maria per tanto bene riceuuto per riſpet
nerſi la cura della diffeſa. 349e tode peccatori, e deſiderio di giouaili 617.
Accreſcimenti mirabili de dolori di compaſſione per Affettione di Maria, moſſa a queſto fine nel concetto
gl'accreſcimenti dell'amore. 6 Io e dello Spirito Santo a proteſtare l'obbedientiſſima
Accreſcimenti ſcambieuoli per raggion dell' Amo ſua ſeruitù, 729,
re e 574 Affetto della ſalute del Mondo s'inſtilla da Maria ne'
Accreſcimento, è tale, che pare niente quanto riceue ſuoi diuoti. I I 4.
li la prima humiltà, . . . 76o. Affetto materno tiene l'occhio al maggior biſogno de'
Accuſa di Maria contro il peccatore nel Giuditio. 87. figli, Maria alle piaghe de peccati per ripa
186. rarli - 395
Accuta eſpoſitione, ſi petierit ouum. 2 DO.
Affetti di Maria ſono paſſi lodati, perche ſi moſtra fi
Acuta eſpoſitione d'un detto di S P. Griſol. 33 2 - glia di Nabad'. 289.
Accutezza di viſta ne' Capretti, e velocità proprietà Affetto di pietà in Maria s'oſſerui più nel peccatore,
di Maria. 325»
che l'eſſere del peccato. 64o.
A che fine Chriſto habbia tanto deſiderato l'Vltima Affetto materno mirabile in dare il cibo al Bambino,
Cena: 483.
a cui ſi leua il latte per l'oſtinato rifiuto. 654.
Acque di Gratie creſciute per noue meſi in Maria ſim Agar, che con la ſua ſuperbia concepì per l'aborto hu.
boleggiate dall' acque del Giordano innalzate miliata per virtù Diuina concepì per il parto. 725.
alla preſenza dell'Arca. 656. Agonia di Chriſto nell'horto, perche vidde i Demo
Acqua per virtù della verga , vſcita dalla pietra, come ni, diſpoſti contra il genere humano, e però ſudò
ſuperando ogni difficoltà ſeguiſſe il popo ſangue. 177.
lo e 4 I I. Agonia di Chriſto nell'horto, per la preuiſione di Maria
Acqua mutata in Vino perche manifeſti il ſuo Creato addolorata alla Croce. 575.
re, venuto a mutare la rigidezza in Amore - Agonia di Chriſtop la dilatatione della ſua morte 654
93 • Aggradimento Diuino anco di coſe viliſſime da preg
saimutata in Vino ſignifica la mutatione in Amo
te e 494.
gio, 2,
-
corporale, 3o9e
allegrezza di Maria per la naſcita di Giesù accompa amore forte come la morte. 33oe
gnata da dolori più che di parto per la cognitio amore, che portaua Maria a Giesù, è miſura del deſi
ne della paſſione. 63 1. derio, che tiene della noſtra ſalute, come Madre
allegrezza in Dio perMaria fa maggiore dell'allegrez di Dio. 334
za per la formatione di Noè. 529» amore, è polſo, e miſuradell'amore. 589.
Altare ripreſo dal Profetta, e non Geroboam Idolatra, amore di due anime, ne formavna in due Corpi. 595.
quello riſponde, queſto s'indura. 37 I e amore virtù vnitiua. 595 -
altezza dell'Anime per l'aſſiſtenza di Maria, perche po amore del Beato a Dio, come bene vniuerſale lo lega
tentiſſima le reconcilia al ſuo Diuino figlio e inſeparabilmente con lui, 48os
22 Oe amore ſolo di Maria a vn'anima ſupera l'amore di tutte
altezza incomparabile di Maria. 636. le madri. 338.
altezza di Maria ineſplicabile, è miſura della ſua apº amor proprio, e ſuoi affetti inſegna fuggire il pece
plicatione per impetrarle gratie. 417 CatO, 56.
altezza mirabile del trattato delle grandezze di Ma vAncella nel ſuo conſenſo s'eſibì Maria a queſta recon
ria. I 5e cilatione. 6 I 9e
altro non poteua naſcere,ch'il figlio di Dio dall'humil Ancella chiamandoſi Maria rinonciò ad ogni preroga
tà di Maria, 726. tlulae 72 I
altro figlio non conueniua à Maria, nè altra madre à Andata a Maria col peccato non è vietata. 682e
Giesù. 24o. Angelo non poteua humiliarſi ſe non paragonato con
altri non meritauano il nome de figli paragonati alla Dio. 688,
manifeſtatione di Giesù in Maria. 245. Angeli, e Santi, come capeli del Diuino Capo, e palme
Aman sdegnato contro Mardocheo per non eſser da delle ſue vittorie. - 696,
lui riuerito. 23 • Angiolo non haurebbe mai penſato, che l'huomo ſi do
amator di Maria non ſi dice l'huomo , ne l'Ange tielse inalzare.
- 7oo
lo - - 2•
Angeli non conobbero perfettamente queſto miſte
amator di Maria ſolo Dio. I e
rº: . . . . 747
amarezza della morte, e litigio dell'inimico incontri Angioli ſi affaticano di maggiormente glorificar Chri
pericoloſi nell vſcir da queſta vita. 638. ſto doppo la crocifiſſione. 754,
amarezza peggior del peccato, ch'eternamente ne tor angioli portano al Limbo l'auiſo della naſcita di Ma
ImCI)tas 472 I13e - 28.
amarezza del peccato inſoportabile a Dio alla di cui angioli s'impiegàno a ſetuirla non ancor nata. 28.
ſola viſta lo riduce agonizante nell'itorto di Get angeli come ſiano genufleſſi ſempre alla preſenza di
ſemani, 8 iui conferuato dalla Diuinità per la Maria. 298
Croce, - 472, angioli loro voto a Maria Aſsonta. 29,
amarezza ſu più ſentita dal principio del peccato dell' angioli non arriuano alle lodi diMaria come ſi deue.29.
huomo a 473. angelo nella Colonna tra Iſrael, e Faraone. 45 -
gambitioſo, è Chriſtiano ſenza vtilità per eſser priuo angelo con la Colouna in mezzo a gl'Egizi), & Hebrei,
del Capo, cioè dell' humiltà. - 697. Simbolo di Giesù, e Maria tra reprobi, & elet
ammaeſtramento di Maria, come luce di Gloria agl'. t1 - 46
eletti. 99. angeli temuti da Demoni, come eſsercito vittorioſo,
ammaeſtramento della Chieſa per la preparatione di e temono più Maria, come Madre del trionfa
queſta vita, I 49, iOIe, I 59e
An
Indice delle coſe notabili" 12
ioli cre ſoli venuti ad Abramo due ſoli andorono da Dio.. 166.
per la rouina di Sodoma : e perche ? 165. anime nell'Inferno, ſono rugiada conuertita in pie
tra e I 66,
gioli - come pronti eſeguire ciò che prega ſenza ri
ſpetto alla conceſſion di Chriſto per ſicurezza anima dannata porta ſeco l'immagine indelebile del
della gratia. 23o Sol'eterno, I66,
giolo mandato da Dio perche concepiſſe Dio con la anima più capace del Cielo. - 233.
mente, e non ha che fare con queſto il concetto anima in peccato perde la ſimiglianza Diuina, e quan
corporale. - 24 I, to è più ſanta, tanto più diſtintamente la rappre
geli mai finiſcono conoſcereMaria pienamente. 275. ſenta. 358e
giolo fù mandato a vedere, e riferì eſſer tutto vero anima tiene la pugna principale dalla parte ſuperiore
preparato manca il colore di porpora, e la lana per l'aeree poteſtà, non può eſſer difeſa da
era attiſſima riceuerlo dallo Spirito Santo. 279. sè. 4o6.
ngelo aſſicura Maria dall'Vna, e l'altra prerogati animali ſenza bile viuono lungamente, e forti. 536.
U18 - 72 r. apno di Redentione nella legge. 84
agioli biſognoſi del fauor di Maria. 382. Lo ſteſſo, che di vendetta, e come.
ngeli circondano il Sepolcro di Maria, perche li vedo Anna non ardiua bacciarla bambina, come coſa Di
no officina di Medicina - 436. - uina. 273.
ngioli quaſi Miniſtri delle Nozze preparati ad eſſe annello di Aſſuero trasferito in Mardocheo. 2 o4
quire cio che Maria prega ſenz aſpettare altra annonciatione in quella acconſentì alla Croce, 9o.
conceſſione per la ſicurezza. 443e S.Anſelmo, e ſua humile confeſſione per trattare di
Rngeli impiegati a lodar Maria quanto noi bramiamo Maria. I4
di ſeruirla, 443 e anſietà di Maria non fù di morire, ma di procurare la
angiolo ſi sbriga dalla pugna per oſſequio di Maria. 15o ſalute noſtra. 62 4.
angeli ſcendono dal Cielo per veder Maria. 477. Antonio fatto ſingolare di dolore in Maria. 571
angeli circondano Maria cantano Gloria, che da quella Apoſtoli per Maria fatti partecipi. 424,
viene da Dio pure alla terra. 492 Apoſtoli elletti di Chriſto per raccomandarli a Ma
angelo, che pone il piede ſopra il mare, e la terra, e f13 e 42 4 -
l'Angiolo del gran Conſilio, che ſiſogetta il Gen Apoſtoli zopicanti, perche traſcurauano riconoſcer di
tile, e l'Hebreo. i 2o e Maria l'interceſſione. 426.
angelo veſtito di nube per il Santiſſimo. 52o. Apoſtoli riceuono lo Spirito Santo per l'Orationi di
angelo veſtito di nube Maria Simbolo dell'Incarnatio Maria. 427.
ne - 52 I Apoſtoli crederono, perche ſi fidordho. 494,
angeli dall'inſtante della loro beatitudine amarono Apoſtolitemerono trattare di Maria. , l 2•
Maria conoſciuta da effi diſtintamente più, che Apoſtoli, come portano il nome di Maria per tutto il
non amano ſe ſteſſi. 529. Mondo. I 9.
angioli beati ſtupiſcono d'allegrezza per la manifeſta Apoſtoli, e loro terrore alla del Veh, d'vn ſolo, benche
tione del nome di Maria. 529, ſicuri. - 73.
angelo perche dice ſuperueniet . 327. Apoſtoli accopiarono la predicatione di Chriſto con le
angeli ſenza numero circondano Maria. 65o. prerogatiue di Maria. I 97.
angeli non ponno opporſi alla giuriſdittione di Ma Apoſtoli rimirando Maria credeuano vedere Giesù, e
ria. 655. ſingolarmente Giouanni. 245»
angelo reſta ammirato alla viſta di Maria. 284. Apoſtolo cerca di comprendere Maria, e la compren
angeli non capiuano, come il primo incendio di Maria
ſi poteſſe accendere. 29 I •
"
ta -
deila Santità, e queſta è cauſa della Materni
27o,
anima quanto è più diuota di Maria, è di maggior per Apoſtoli perche ſi conceda portare ſolamente la Ver
fettione. - I IO, ga. 678.
animo grato non ſolo ſodisfa per il beneficio, ma sfor Apoſtolo inuita ad ogni humiliſſima ſofferenza, 8 hu
za il donatore a concedere doni maggiori. 184. miltà. 689.
anime conuertite teſſono la Corona di gloria perche Apoſtoli grandi per il diſpreggio di ſe, e d'ogni coſa
ſono,e in quella ſi moſtrano il compimento della caduca, ſenza di che per la miracoli ſarebbono
ſua eterna felicità. 3 Io, ſtimati malefici. 7o6.
anima di Maria per il dolore pare ordinata al non eſ apparenze contrarie, benche d'amore. 6o6,
ſere, i 75. apparitione dell'Aurora Simbolo di Maria,ceſſa la lot
anime di Giesù, e di Maria transformate, e ferite. 579. ta di Giacob, perche non biſognano altre pre
anima pia efficace à influire i ſuoi ſentimenti al cor ghiere de'Santi per la redenti one. I 26.
po. 579. apparitione di Maria ſola fu più efficace, che le pre
anima dell'humiltà innalzata ſopra le Stelle, 699. ghiere di tutti i Santi per tanti Secoli. I 52.
anima qual ſi voglia Città. 3 O, applicatione ſteſſa, che è per il peccatore, perche ſi
amma di Giesù ſaetta infocata con il Demonio. 5 5. giuſtifichi , e per il giuſto perche non pec
anima conuertita quanto più era caduta,tanto più glo chi. - 399»
tifica Dio 65 applicatione di Maria per reparare il male. 468.
anima come rugiada del Cielo perche viene ſolamente Arca di Noè fabricata a ſimetria di corpo humi 2?
- C Aria
18 Indice delle coſe notabili,
-
Aria del Paradiſo terreſtre, mentre tocca l'albero della argomento efficace di S.Agoſtine, 995,
vita tinuerde gl'altri alberi. 3I Ie argomento notabilc dedotto dal Sepolcro di i".
arco Chriſto crocifiſſo, acciò feggino i peccatori ſcopo ria. 436.
de' ſuoi rigori- 55e argomento dell'Apoſtolo. Qui proprio filio ſuo non pe
arco piegato da Maria Giesù. 9 I, percit, pare più cfficace in Maria per li dolori
architetto, non furti per ſervirſi della materia, 7o, participati, 436,
argo ſtimata Dea, e perche? 524 argomento di ſtupore dell'intentione Diuina, d'innal
argomento d'obligatione di lodare Maria. 27« zare Maria a tutto potere, 437,
argomento delle glorie di Maria, eſſere creata, acciò argomento di notabil confidenza in Maria, 465 e
da quella naſceſe Dio. 32» - argomento grande dell'amore, e protettione di Ma
argomento di perfettione notabile conceſſo a lodatori ria per contrapunto al Demonio, 353s
di Maria. 32 a arma di Giesù riceuuta da Maria quanto forte, che fù
argomento dell'allegrezza Apoſtolica, e la diuotione reſiſtente a colpi di miracoloſo dolore, 548.
di Maria. - - 12I • Aſſiſtenza di Maria, dà la vita ſolamente, 29e
argomento, che prepari Maria, e perche? I 39a aſsonta per procurare la beatitudine a noi, 6 io,
argomento di quanto deue fare il Criſtiano, 2 I4 aſsonta Maria per parte ſua, diede li doni, e quanto
argomento dell'Apoſtolo pare concluda più in Maria, puo, 434
perche diede il figlio con ſentimento di dolore a Aſsuero mandaua le lettere ad Aman per l'autorità
per ſe, accreſcimento di pene nel figlio. 229. dell'impronto reale. 204 e
argomento in contrario, perche la Stella quale ſi na vAſtitit Maria, ſempre con l'armi alla mano per riparare
ſconde dal Sole , non può eſsere manifeſtatiua ci dall'ira Diuina - 662»
del Sole. 24Oa Atti di Carità di Maria più in numero, che di tutti li
argomento di S. Vincenzo col ſimile del fiume. 241. Santi, - I 3a
argomento di Maria. ibid. atti di virtù fanno creſcere Giesù partorito, per manca
argomento della ſtima dell'Areopagita, di tener Maria mento di quelli vien meno, l'hiſtoria notabile di
per Dio, quale anco conſeſsauatrino in perſone, S. Antonio, 42o.
2 62 , -
atto di fede, cioè vedere di dare a Dio il poter redime
argomento di Giouanni per la redentione dell'Inclina IC e 28o.
ticne di Chriſto inſeritali da Maria. 3ooa atto di Oratione fiat mihi : ibids
argomento d'Alberto Magno della neceſſità della ſimi atto di ſoſtenere li tormenti di tutto il Mondo, non
glianza - 297: può ſoffrire la madre addolorata. i78.
argomento forte dºgoſtino per confidare, e per miſeri atto interno della volonta della Cananea humiliata fu
cordiam quam peperiſti. 327 gò il Demonio. 7ocs
argomento dedotto con Sant'Agoſtino dal primo con-. attioni ree, e buone da ſe medeme mandano le ſue vo
ſenſo. - 333 Cle 747s
argomento fortiſſimo del ſentimento di Maria in ves attioni tee, e buone tanto più manifeſtate, quanto
- dere ſuellere lazzania. 627. più rce. - 747
argomento del potere di Maria contra l'indignatione attioni noſtre buone, perche volute da Dio. 27.
Diuina. 667. attualità della liberatione non ſegue ſenza Maria, per
argomento efficace di confidare in Maria per il mott che corriſponda alla caduta, che non fà ſenza la
uo dell'allegrezza Angelica. 677. donna- 3 I 3e
argomento di S. Bernardino , che ponendo Dio per auanzi d'Iſaia tocco dal Carbone. 68r.
centro, e le creature per circoli, manifeſta il con Aue Maria conglutina l'huomo à ſe per l'amore, e lo
cetto Duino fatto da Maria per humiltà. 724. rende a Dio, 467
argomento efficace, che ſe Maria con la virtù dell'hi auertenza di Cartone, che la madre nutriſce il figlio e
miltà s'ha fatto ſuo proprio il figlio di Dio, quan Cattone il giouine. 294.
to più tutte le prerogatiue poſſibili d'ogni Vir Auguſta partecipa ogni priuilegio del Prencipe. 657.
auttorità di Daud. - 24 I «
argomento forte per la virtù di Maria, che il figlio
habbi dato tanto de'doni, e di virtù , quanto ha B
riceuuto d'amarezza, e penalità. 732,
argomento del Ladro nella ſua conuciſione, 5os
argomento eudente del contrario della ſuperbia 765.
B" di Giuda cagione della ſua rouina. 7oo.
Baccio di Maddalena cauſa della ſua ſalute. 7oo,
argomento di S. Marcella della Beatitudine del ventre Balbute chi loda Maria. Ie
la, - 243« \
Beati veggono Dio in Maria con nouo modo, con no Aduta dell'Angelo dell'huomo, non fù per la Di
ua luce. 274s uina ſomiglianza, ma perche fù procurata con la
Beati, come non ponno laſciare di veder Dio, coſi Ma ſuperbia. - 7OI e
ria di pregare- 65o. Cagione della turbatione di Maria la nouità inuſitata
Beatitudine di Maria per la riſpoſta di Chriſto, e tra della ſalutatione, e modo humiliſſimo di profe
ſportata del Concetto nell' accoglierci come rirla dall'Angiolo proſtrato a piedi ſuoi. 716.
figli. 618.
-
Caino indurato cadè nella Valle dell'Inferno. 166a
Benedittione di Maria, che Giesù fuggito in Cielo, Caino fù aſſicurato di non perder la primogenitura
2 habbia ad eſſer ſeguito ancora in terra. 456 e per il primo peccato. 375.
Benefici, Diuini , come danno occaſione all'huomo di Caino riſolue la morte d'Abel, e l'eſſequiſse. 375 e
ſepararſi da Dio. 42 « Caino perſeuera nella colpa. ibid.
Beneficio dell'ingratitudine ſi raccoglie la qualità del Calamita conſuma il ferro, come ſe di quello ſi mu
caſtigo. 185, triſce. - - I I2•
Beneficio, e ſua qualità, ibid. Calamita trahe il ferro, lo tiene vmito, lo conſuma, co
Bene neſſuno maggior dell'humiltà, 768, me di quello ſinodriſce. º 625.
Bene noſtro prepolto dalla Beata Vergine al gaudio del Calcolatione dedotta al moto retto, 686.
la preſenza del ſuo figliolo Diuino. 627a Calice qual foſſe, che Chriſto cercò di fuggire. 17o.
Beni quali vengono a gl'amici de diuoti di Ma Calice purificato dal fiele del peccato vetuali per la
t1a e I I5e compaiſione d'amore, 284
Beni, ricchezze ineffabili portati dall'humiltà, 696. Caligine ne'tempi dottiſſima ignoranza. 77.
Bellezza dell'imagini, e ricchezza de'teſori. 479. Caluario in lui Chriſto, e Maria ſi diuidono gl'edifici
Bellezza eſterna corriſpondente riſultò dalla Bonta Di per la noſtra ſalute, 99.
uina in centro di Marta, 27o. Caluario qual honore habbi riceuto. 663.
Bellezza naſcoſta manifeſtatà in Dauid . 76 1. Caluario preſo per la Chieſa della noſtra redentio
Bella Maria per l'humiltà, come la Luna, humilis , º lC e 448.
excelſa, - - - 755, Caluino, e ſuo fine, - "
Beltà di Maria maggior di tutte le beltà del Mon. Cambio del cuore di Catterina Scneſe, 343.
O e • Caminare degnamente nella via della ſua vocatione, e
Beltà Diuina di Chriſto manifeſtata ne'coſtumi de'Fe procedere nella via dell'humilta , 686,
deli. - 244° Caminare a Dio ſenza Maria, è vm volare con l'ali d'I
Beltà di Maria ab intus - 269, C3 (Oe 445e
Belrà delle Creature eccliſſata con la Croce, 8 il cuore Cananea per l'ombra della ſuperbia trare il Demonio
humano liberato reſtò diſpoſto per adorarlo. nella ſua figlia, e per la parola dell' humiltà lo
S.Bernardo pare, che ſtimi più l'interceſſione di Maria, ſcacciò. - 698.
che di Giesù, e perche? - 3 34, Cananca riceuta per figlia per l'humiltà il Hebreo co
S.Bernardo nella morte non troua altro rifuggio, che me Cane rigettato per la ſuperbia ſua. 699.
Maria . . 4 O, Canale è Maria , che communica lo Spirito Santo a
Biſogno di Maria col figlio, ſimile al biſogno del figlio ſuo piacere, quando e come li piace. I 99»
col padre eſpreſſo nell'ordine della natura. 2 17. Candeliero d'oro deuoto lo Spirito Santo, le ſette lam
Biſogno de gl'eletti d'eſſere preſi per mano da Ma pade i ſuoi doni, 2 o7a
- -A Cas
2o Indice delle coſe notabili
Capanna per la preſenza di Chriſto comparue vn Chriſtiano eſser per i meriti di Chriſto deue ſtabilirſi
Cielo. - - - . 233 co'meriti propri. - 2i 5.
Capanna di Betlem preferita dagl'Angeli al Tempio Chriſtifera Maria ornata non aggrauata mentre porta
di Salomone, : : 492 Giesù. 482
Capacità ſufficiente non trouata negl'Angeli al miſte Chriſtifera perche detta Maria. 117 ,
rio hauendo riceuuto la gratia a proportione Chriſto prima di venir al mondo mira Maria, così pri'
della natura, e con la mutatione, 719, ma di rouinare gl'Egizi, mira alla Colonna. 45.
Capano figura della Chieſa nella quale Mariafù fatta Chriſto come ferì Lucifero , così ferirà il peccato
trono di Dio. I 94 - TG • - 56.
Capo chinato di Chriſto per laſciare la pena a dannati Chriſto perchehabbia da regettar la pieta. 59,
di non veder Dio. . 7 f. “Chriſto ſe per dannatione de'reprobi doueſse accettare
Capi di ribellione. 626. noua crocifiſſione l'accettarebbe. 59e
Carità di Maria, comincia dalle zizanie ſtimate dalli Chriſto come nella manſuetudine della paſſione, ſi mo
Angioli come diſperate, 633. -
ſtra huomo, così nella Giuſtitia vendicatiua ſi
Carità di Maria ſupera la capacità noſtra, 39e moſtra Dio. 72.
Carità fà la fortezza di queſta naue. - 544 - Chriſlo perche in forma di Crocifiſſo comparirà alli
Carne di Maria Patì dolore ſpirituale, e come? 58o. reprobi. 82.
Carne di Geltruda, come annichilata in vn ſaggio della Chriſto perche ſi lamentò in Croce dell'abbandono, e
. Beatitudine trasformata l'anima nello ſplendore di morir così preſto. 83
Diuino. 262. Chriſto mentre porta la Croce di qua ci auiſa di ciò
Caſe priuate. , 8 H, che ſeguirà nel Giudicio. 98.
Caſo di Teofilo moſtra quanto preſto ci conduca alla Chriſtopaſciuto dalle mani di Maria ſpiritualmente, ſi
gloria - - - -
nutre, & accreſce l'habito delle Virtù , 8 inchè
Caſo i"
caduta della Torre vicino a Milano, 654. maniera s'intenda. º Io7.
Caſtighi di queſta vita ne' giuſti ſono di luce a pecca Chriſto vuole che ſi ſappi, che Maria concorra alla re
tori, - 55» dentione, e perche? e quanto ſia il noſtro intereſ
Caſtighi, e ſue qualità ſono rouina d'Iſrael,ſi raccoglie ſe il ſaperlo. 126.
dalle lagrime di Gesù, nel ſuo trionfo, e godi Chriſto reſtò più ferito con vn ſguardo di Maria, che
mento della viſione beata. - 185. con li chiodi, e ſpine dell'Hebraiſmo.
Cauernalacus è detta Maria, e perche? 658. Chriſto è venuto per operare la ſalute rifiutato cagio.
Cauſa per la quale Maria fà eletta madre di Dio, 728, ne delle rouint- - - 168,
Cauſa per la quale ſi conuertì il Ladro, 634 Chriſto cercaua la liberatione dell'Hebreo dalla ſua
Cauſa del dolore perche era madre, 323 a rouina. 17o.
cauſa della mutatione di Maria, 586. Chriſto riceue la Croce per fauore, per il deſiderio della
Cecità de'Fedeli in fermarſi ſempre nella ſoauità Diui noſtra ſalute. º i7Ie
na riceuuta per Maria , 53 Chriſto ſe per il ſuo nome Giesù, Naue frenò il corſo
Cecità della mente non ſi può leuare ſe non ſi riccorre del Sole. I72 -
a Maria. I 54 - Chriſto come accettò l'opera della tedentione. 175.
Celerita di Maria di aſcendere da ſe ſola di tre anni li Chriſto coronato chiama le figlie di Gieruſalemme à
- gradi del tempio, 45 R» vederlo, e perche. - - 178.
Cercaua gl'eletti, e non mira Maria, e perche. 6o9. Chriſto parue ſia venuto ſolo per Iſdraele. I79.
Ceſſa la militia dell'huomo quando ceſſa ſtar ſopra la Chriſto d ſidera aſcoitar la voce di Maria per adempi
tetta e -. - 54 2 : re il ſuo volere. 23Oa
Ceſſare dalle lodi di Maria non è lecito, I 9. Chriſto perche ſia nato in luogo notiſſimo, commune
Cherubini nell'aria, ſimbolo dell'eſcluſione degl'He a tutti. ibid.
i brei dal Cielo, come al Paradiſo terreſtre per l'e Chriſto reſuſcitato da che luogo veniſse a Diſcepo
ſcluſione d'Adamo. - I 95 e li. - - - 23 3
Chi non è eccitato da Maria, non ſarà cecitato dal Chriſto donò a Maria tutte le gratie con ſe ſteſso poſ-
merito di neſſun Santo. i : 641»
Chi riuoca Maria, fa ritorno a Dio. 64I e Chriſto ſe nella ſua morte dimandi aiuto al Celeſte
Chi deſidera bene Giesù reſta innalzato alla ſua parti Padre per li meriti ci Maria ſua madre. 3 o8.
cipatione, - 749 Chriſto ſi lamenta per la paſſione di Maria. . 576.
Chi ſi vede eſſer qualche coſa, perde il vero eſſere , e Chriſto rifiutò aſsumere la natura Angelica,perche non
perche è - 768. haurebbe hauuto il ſentimento dell'affetto di pie
Chi fa di buon cuore fà preſto preuiene le ſuppli tà per il quale ſi diede alla noſtra humanità. 622.
che. - - 43 I • Chriſto riccue l'eſsercicio della poteſtà giudiciaria an
Chi non corriſponde decade, 389. co perche è figlio di Maria, e per ordine alla ſua
Chieſa creſciuta con la tribulatione inſegna il camino. madre . - 652.
all'anima. 318, -
Chriſto perche tanto habbia patito,ſe ogni ſua minima
Chieſa, e redentione vſcita anco da Maria. 378. attione era baſteuole per la ſua Duinità. 675.
Chriſtiano non può conſeruar la vita nel cuore, nel qua Chriſto così innalzato perche ſi ſoggettò a tutte le crea
le è morta Maria, e perche? i i. ture -. . . . . - 752 -
-- -
Chriſto
Indice delle coſe notabili -- 21
Chriſto riceuè dupplicia della Croce, come Giob nel Città aſsorbite, - 65r.
quale fà rappreſentato nelle ſue baſsezze. 753.
Chriſto è venuto a creſcer l'humiltà. 765.
ces"
ſolo.
miglioti non communicate tutte ad vn
6.
Chriſto deſidera compiacere a Maria con tutta la ſua Cognitione più grande del figlio di Dio col nome di
omnipotenza. 373, Maria, che con molte fatiche. 246.
Chriſto coi miracolo del Vino moſtrò la ſtima, che fa Cognitione del figlio, e dello Spirito Santo, raggi di
ceua della madre. - 374 queſto Sole, 259.
Chriſto reſuſcitò li tre morti con applicatione differen colliridiani dannati per la Diuinità, che attribuiuano
te e 375. à Maria. 44r.
Chriſtoco gl'occhi fiſſi a Maria conſidera coſa li poſſi collo della Chieſa Maria, e perche? 36.
dare. 379. colomba ſi dimoſtrò compagna nella cognitione di
Chriſtoriſsolue dar à Maria carta bianca, che riſolue Chriſto. 1 23e
tutto ciò che vuole. 379e colombo , e colomba a vicenda couano l'o
Chriſto honora la madre per la redentione bra l3 e ibid.
T13ta e 38o. colomba di Giesù perche è madre. 23 7
Chriſto non può vendicar contro quelli, che ſono dif. colomba ſolo non partoriſce, ſe non è fecondata dal
feſi da Maria, e perche ? 39 I • Pollo. 238.
Chriſto non ſarebbe venuto ſe l'incarnatione foſse per colonnba nel Giordano ſimbolo di Maria. 25o.
eſser ſolamente degl'Hebrei da quali fà rifiuta colomba, che manifeſta la Trinità. 259,
tO e 4o2, colomba gieroglifico della carità, e velociſſima nel ſuo
Chriſto inſegnò applicare l'induſtria, acciò la vita ſpi volare. 36c.
rituale non veniſse meno in S. Gio: 4o3 e colonna tenebroſa a gl'Egizi, luminoſa a gl'He
Chriſto è venuto per honorar Maria perche foſse ho brei. 45»
norata come vera Madre di Dio ſoſtenne li tor colonna di nube ſimbolo di Maria.
menti della paſſione. 438. colonna dupplicata, e di foco, e di nube ſi fermò al
Chriſto muore col capo chino a Maria per aſcoltarla mar roſso. 48.
più da vicino. 439, così Maria nel Giudicio.
Chriſto adempiſce li penſieri quaſi poſſibili di Ma colonna fulminante gl'Egizi; fimbolo di Maria contro
ria. 44o. a reprobi. 49,
Chriſto nella prouiſione del Vino nelle nozze adempie colonna di fuoco ſarà Maria per moſtrare l'indignità
il penſiero di Maria. 44 Io del perdono a reprobi. 5I
Chriſto non fugge dalle Turbe, perche lo riceuino per colonna di nubi Maria, quaſi machina militare, che
Rè, mà perche lo vogliono fare loro Rè eſsendo porta tutti gl'iſtromenti dell'ira Diuina. 96.
fatto dal Padre. 54o. colpa fà occaſione dell'eſsaltatione dell'huomo. 61 6.
Chriſto ſe per la copia di pane s'ha da far Rè,non toc colpa praua omnipotenza, e perche? 37I,
ca à quel popolo, ma a Maria. 54o colpa praua omnipotenza perche ci riduce in nien
Chriſto impriggionato da Maria non fugge,e Maria lo tC e 37I.
COrOnao 54os coltello di Maria fu Giesù patiente. 565.
Chriſto ſolo sà l'infermità del patire. 548. commandamento dell'amor del proſſimo fu miſericor
Chriſto ſi moſtrò a Maria crocifiſso nel ventre,e ſi pro dia del Signore Iddio per sfogamento, e reſpiro
Ulao 553 dell'anima. I 55.
Chriſto con dire Ego ſum: fà che cadino nelle rouine combattimento in Maria dell'amore al figlio naturale,
gl'armati nell'horto, & che riſorga Saul vicino a Da & addottiuo,e eome queſto preuaglia. 627.
maſco. 167e come la Beata Vergine ſacrifichi interamente l'anima
Cibo di Chriſto, perfettionare l'opera del Padre aſse, del ſuo figlio. - 6oz.
gnando Maria. 224. come nel Diluuio foſsero precorſi tutti li viuenti eſsen
Clemenza Diuina ſi moſtra anco nell'Vſo, e communi doſi ſaluato Noè. 6o7.
catione della poteſtà giudiciaria. 652. come la madre di Dio tiene le chiaui del Cielo per
Clemenza è la zona aurea contro di Dio. 47. introdurui chi li piace. 647.
Cielo paragonato al Senape per la ſua Virtù nella ſua come neceſsaria la Croce, e ci ſalua coſi Maria. 671.
picciolezza naſcoſta. 686. come il corpo non ſi conſeruarebbe ſenza la reſpira
Cielo ſi riempie d'humili. 768. tione benchenodrito i così ne anco ſenza l'aiuto
Cielo ſuda per il terrore della preſenza Diuina, che dà di Maria. 672.
la legge. 73. come ſia preparata Domicilium noua gratia anco per le
Cielo non capiſce Dio. 234 e virtù . 734e
Cielo come ſcarpa immobile paragonato alla velocità come ad imagine di Maria ſi aſcende. 74o
di Maria. 364. come predeſtinati riconoſcono la predeſtinatione dal
Cingolo dupplicato è Maria nel Giudicio. 48. merito di Chriſto, così le gratie dall'interceſſion
Città ogn'anima. 3 Oe di Maria. 386.
Città di Dio ſolo Maria. 3oe come ſia neceſsaria a Santi l'interceſſione di Maria in
Città munita di dupplicato ordine di muraglie, vita, e più in morte. 412.
Marias 3Ie come la Diuinità in Maria, ibida
COIIMIlle
- 7 -
diſpofitione di quelli, che lo riceuono. 1 65, conſenſo di Maria voluto nell'Incarnatione per ſuo ho
conditione dell'amore di render facili le coſe malage nore. Quello d'Adamo non richieſto nella for
ucl . - I 75 e natone di Eua - 92
conditione d'eſſer Chriſtiano, e come? 2 I 5e conſenſo in queſto ſi ſogettò al pericolo dell'infa
conditioni dello ſpecchio in Maria, 25 Oe mia. 93 -
conditione deipecchi, quali rendono le forme maggio conſenſo per queſto ſi dedicò alla ſalute di tutti. ibid.
II e 25 I • conſenſo alla Maternità diuina d fauore della Miſeri
conditione del peccato deduce ia neceſſità della preſen cordia. 326,
za di Maria alla Croce- 574. conſolatione di Maria nella paſſione. I 66.
conditione di chi ama Dio. 597e conſolatione di Maria in veder Chriſto crocifiſso -
conditione neceſſaria ne'capretti per eſſer trasforma 38o.
ti. - - - 635. conſiglio importante del Cardinal Siluio per imprime
conditione dei ſeruo. 729. re la diuotione della Beata Vergine a ſuoi
conditione per la ſpeditione Apoſtolica, che portaſse figli. - I 2 Oe
roſolamente la verga. 5 oos conſiglio di San Bernardo per ſcelerati peccatori. 395.
conditione dell' Amicitia communicare l' inter conſiglio di S. Bernardo di ſtar ſempre con Maria. 423.
InO e - - - - 559. conſiglio di Seneca della preſenza attuale di qualche
conditioni del Santiſſimo dupplicate a Pro del giu Sauio per freno al male. I 5 8.
ſto - -
continenza l'adunamento delle virtù per comprimere
conforto de dolori di Maria il ſapere eſser fatta la ogni vitio. - 7I3-
redentione. - 89, contrapunto di Maria in Eua. -547 •
conforto di Maria, che li ſiano dati per figli ibid. conuenienza di lodare Maria ſi deduce dal giubilo del
confidanza di riccorrere a Mariº - 198. le creature inſenſibili nella ſua naſcita. 28.
conforto nobile del Celeſte Patº- . . . 24O. conuenienza, che il mondo foſse riparato col mezzo
confidanza nella morte dataci da Maria quanto gran di Maria, come fù rouinato col mezzo d'Eua. I 35,
de . - e - - M nºv - a 35o. conuerſatione de'cattiui quanto danno. 63o.
confeſſione della propria indigºitº º più degno per coſe glorioſe dette da Maria quali ſiano, l Ie
COia
Indice delle coſe notabili 23
scoſa neſsuna inferiore a Dio può paragonarſi a Mai Dall'infinita benignità di Maria ſi conoſce il ſuo potere
ria, 245, non limitato. 433 -
coſe intenſibili acquiſtano quaſi il grado intellettino Dall'inſtitutione del Batteſimo ci fù aperto il Cielo, e
nell'abiettione di Chriſto. 749e dall'annonciatione di Chriſto le porte del Cielo
coſe difficili da intenderſi da Salomone ſono li Miſteri furono leuate. 495 a
della noſtra fede, i più rileuati. 547. Dario come ſi moſtrò ambizioſo dell'omnipotenza in
creature rapiſcono ogni più duro cuore alle lodi di in voler dar folo tutte le gratie. 385
Maria - 29, - Dauid libero dal peccato, ſi dice libero dall'Infer
creatura pura Maria ſi dice eſſer come Giouanni. I 16. IlO e 57.
crearure tutte preparate al caſtigo il fuoco primo co Dauid dicendo peccaui: confeſsò la conuenienza della
me più veloce. - 164. ſua dannatione. 65:
creature ſono come ſuperficie d'imagine colorita Ma Dannati leuano il conforto di Maria, cioè per parte
ria figura di getotrine di menſa. 2 og. loro il frutto della redentione, I67e
creatura, che tornaſſe al niente come alla ſua propria Dauid deſidera preuenire il volo di Maria per manife
caſa, non ſarebbe gran coſa. 695. ſtarlo. 234 e
creature tutte danno tributo l'huomo, e Dio ſteſſo im Dauid perche deſideri le penne di Colomba, e non
piegati per honorarla, - - 71o.
-
d'Aquila. 36o,
creature inſenſibili predicano la Diuinità nell' humiltà Dauid coronato per eſſer lo ſprezzato. 76 I,
di Chriſto. 749, Dauid vittorioſo del Gigante per ſimbolo di Maria nel
creato fu il mondo per Giesù e Maria. 534' la ſua verga. 5 o2 e
credito, che tiene la Diuina Giuſtitia d'eſsere ſodisfat Dauid, che introduſse dicendo peccaui: e ſuo ſtupore,e
ra in Chriſto per il ſuo merito, 65: - terrOIe e 56e
creſcere di Giesù, come s'intenda- 2 o6. Dannatione meritata per il beneficio della creatio
croce data a Chriſto da Maria eſſer ſtata più graue, che Ile » 59e
quella data dalli Hebrei- 133, Dannatione è attribuita al peccatore perche Dio pro,
croce incominciò regnare nell'anima di Chriſto, 8. uede per altri mezzi, 68 r.
Maria l'ha ſeruito per via, I 5 2e Debbora perche ſimbolo di Maria. 386.
croce data a Giesù da Maria accerbiſſima; ma accettiſſi Deciſione de Saui, per conoſcere tra molti figli, quale
- ma al Padre Celeſte, al Figlio. 21o. doueſſe ſuccedere alla Corona. Io6.
croce nel Giudicio Cometta prodigioſa a reprobi. 72, Deduttione,e parità di cognitione aſsiſtenza, protettio
croce da quella pendeua anco Maria trasformata in ne, & amore ſopra ogni Santo Protettore, & An
- lui - 90, gelo Cuſtode. 434e
croce neceſſaria al Verbo Diuino benche oniri Decreto di Dario, che da altri non ſi cerchi gra
te » 9, tie, 226.
croce di Giesù ſalute vniuerſale Maria,e croce, e ſalute Decreto dell'incarnatione dipendente dal volere di
particulare. 66o. Maria, e perche? 3o5-
crocifiſſo ſpecchio carnale, che riflette in Maria, così Decreto Diuino del Sangue,e morte di Chriſto per la
Maria ſpirituale in Chriſto. s89, noſtra ſalute, 8 anco dell'interceſſione di Ma
crocifiſſo perche nelli Altari, Chieſe, e Caſe ri ria, - 663.
tC » Io
Decreto nella naſcita di Maria, come principio del
crocifiſſo trasformato in arco, e ſpada sfodrata . 56, quale ſi doueua rinouare ogni coſa creata. 528.
crocifiſſione a nuoua ſi opporrebbe Maria contro Delfino, e ſua proprietà. I 4 I,
dannati, 53. Delfina accoglie il parto debole, e lo diffende dal Del
crocifiſſione porta nel cuor del figlio, che pcrciò naque fino, che diuora. 679.
la perturbation di Maria - - i 54 Delitie di Giesù in Maria aſsunta , come di Paradi
cuore humano trasformato nella ſuperbia. 694. ſo . 44 o,
cuore di Maria mare Euripo agitato per compaſſione IDemonlo ſpauento alla viſta dell'Arco Giesù crocifiſ
auanti il trono di Dio. 281. ſo cercò fuggirlo. 55,
cuore di Giesù rifiutò le ferite dell'odio. I 33e Demonio cercò impedire la Croce. 5 5.
cuore di Maria ſpecchio della paſſione di Chriſto. 44. Demonio fugge all'odore di Maria. I 59e
cuſtodia di Maria può più che quella di tutti gl'An Demoni, tormentati dalla preſenza di Chriſto, e per
gioli. 643. che ? acciò che conoſcono ne'tormenti doppò ha
cuſtodia, che ha d'wn ſolo baſtarebbe per tutti. 644. uerlo negato nei benefici, così li dannati. 167,
cuſtodia Diuina come ſi cerchi come la pupilla de Demonio quanto deſideri il noſtro male, perche ſi ſti
gl'occhi. 322s. ma perduto, ſe egl'è impedito. 173.
cuſtodia Angelica, come accidentale, e permiſſiua del Demonio tutto ſtima niente ſe non feriſce l'anima con
ſuo principio, è la cura di Maria data per ſe da il peccato. ibid.
Chriſto, e come di neceſſità, e conſequenza. 432. Demonio perche mai ceſsa dal moto. 1 74
Demonio offeſo dall'huomo , come ſi vuol vendi
D C3 TCe I 74.
D" volere da penſieri di Maria ſegue la ſentenza Demonio coronato dal peccatore e come? I 37.
del figlio. 442» Demonio perche habbi in odio & perseguiti gl'huomi
Ill»
24 Indice delle coſe notabili.
ni,mà Maria molto più glama,e difende 553. Dichiaratione della Profetia di Simeone 4e8.
Demonio ſcaricò tutte le ſue ſaette contro Giob ſenza
Differenza tra li redenti diuoti di Maria, e gli altri,que
farle neſſun danno nell'anima. 593.
ſti ſi laſciano in manu conſilij ſui, e li diuoti rice
Demonio abbattuto nel cuore del peccatore all'ombra uono la mano diuna a che li trattiene diuoti. 1o4.
di Maria. 636e Differenza della perfettione di Maria e degl'altri Santi,
Demono mai ardì rimirar Maria, ibid. perche ella è figura di getto Solida (trinè dimenſa)
Demonio non ha virtù d'afſalirci. 637. altri immagine di ſuperficie. 128.
IDemone teme Maria come dalla Croce. 65 9. Bifferenza tra dolori di Chriſto venuti da Maria, e dal
Demonio perche ſi dica huomo. 6 I 4. -
i li Hebrei.
- - I34e
Demoni) teſtificano la virtù del Crocifiſſo. 67o Differenza tra il temporale, e l'eterno. I 53»
pemonio ricorrendo a Maria ſi ſaluatebbe. 393 - Differenza tra la gratitudine, e la giuſtitia. I 8 I•
Demonio, e peccati rappreſentati nel ſcorpione - Differenza della noſtra humiltà da quella della Beata
Ia Vergine. 767.
Dai Tenebre, e Principi, come sino, come il non Differenza tra Maria,e Santi, come tra pittura,e ſcultu
eſler,8 a paragone di Maria, ſono meno di priua I3 - 5o
tione. - 55oe Differenza di Maria dall'Arca di Noè, che principal
Demonio reſtò ferito nel patimento di Chriſto: e per mente,è per lip:ccatori, l'altra per li giuſti. 619.
riuerbero, e come morto nella morte di quello - Differenza dall'hora di Giesù dall'hora di Maria, per
548. - che queſta è di preſeruare dalla caduta.
Deſiderio di Maria in corriſponderà Dio, e di giouare 4o3 •
al figlio Crocefiſſo. 1 57e Difeſa di Maria ſimboleggiata nel fuoco per l'attiuità,
Deſiderio dell'anima di Chriſto per il deſiderio di cor e celerità del moto. - - 35oe-
riſpondete alla grandezza di tanti doni. Diffeſa di Maria, è per volontà del figlio. 645.
175. Difficolta di lodare Maria. I Is
deſiderio delli Hebrei di ſaper chi era il Meſſia predi Difficolta s'il Meſſia veniua per la ſalute, come ſi dice
cato da Giouanni. 235 per la rouina. E I 9e
Defiderio eccitato da Maria in Dio fù di vnirſi l'huma Difficoltà trouar mercede per compenſarla. 763.
na natura per morire in quella. 282. Difficoltà più grande in conuertire vn peccatore, che
Deſiderio di Maria quanto fecondi di figliolanza. tornar in vita vin fetente cadauero, 63o.
35o. -
Diffetto ſupplito del mondo, e dell'Inferno, nella paſ
Deſiderio di Maria della redentione, ſi accreſce tanto ſione. 567e
per lo Spirito Santo, che non può ſoſtenerla ſen Dignità ſingolare di Maria che la ſalute acquiſtata da
za riparo. 288. Chriſto ne venghi a neſſuno, ſe non per Maria -
TDeſiderio della concettione creſciuto con gl'altri pro 3o9.
prij. 29o. Dignita di Maria infinita,e ſodisfatta a fauore del pee
l'eſiderio della ſalute noſtra miſurato col deſiderio, catore per il debito infinito condannato.
che tiene dell'honor di Dio, 345 e 418.
Deſiderio della noſtra ſalute, che effetto mirabile facci Dignità di Madre di Dio;qualità intrinſeca. 433e
io Maria e 345 e Dignità di Maria immediata doppo Dio. 467.
Teſiderio di veder Dio, baſteuole à far morire quella Lilettione forte, come la morte, perche ſi dica, e dura
figlia di S. Tereſa per il timore di non morire o come l'Inferno l'emulatione. 238,
345 - Diluuio della paſſione congregato in Maria, ſenza la
Dei maggior di Maria della ſalute per la brama quale la terra della natura humana appariſce ar
198.
di vedere la Diuina Giuſtitia ſodisfatta. ibid. rida. -
Deſiderio di Maria di communicare l'affetto,e ſenti Dioſolo degno lodatore di Maria, ſolo Amator dima
mento di pietà per la noſtra ſalute - 62 2. I 13 e I •3 •
Deſiderio della paſſione deriua dal ſentimento delle Dio come ſi conoſca co predicati negatiui. I Ie
noſtre miſerie nel Saluatore. 623. Dio ſolamente può benignamente honorare Maria,
Deſiderio di Chriſto di compiacere a Maria, 373e 2 e -
Deſiderio de Romani di conoſcer l'origine del Nilo , Dio ſolo loda Maria. I5-
di Mosè, d'Elia, di veder l'origine del fonte Diui Dio per Maria communicato più alle creature, che non
no, ma in vano - 49o. fù in Cielo. 3o.
Deſiderio della Carità di Chriſto d'operar la tedentio Dio maggiormente lodato nelle lodi di Maria, che nel
ne morendo ſenza il peccato delli Hebrei. le proprie, 37e
I 32 e - - - - - Dio ſi fa conoſcere glorificato ne Caſtighi. 49
Determinatione di fede per riparo di Giouanni. Dio centro ſenza circonferenza la riceue da Maria.
I 23 e 7r.
Detto notabile per virtù dell'Amore, 6o4. Dio molto meno vorrà dare li doni ſuoi, li quali non
Detto memorabile di Santa Cattarina da Siena. 648. paſſino per la via di Maria. 2 o8.
Detto di Santo Egidio, 766. Dio da ſe aſcolta come giuſto giudice da Maria per eſ.
Detto d'Anaſarco per il patire del corpo. 583. ſaudire. 226.
Diamante ſua formatione marauiglioſa, 194° Dio per amore eſce di ſe per le ſue creature. 264.
Dio
Indice delle coſe notabili 25
Tio ſolo può eſſerè ſuperiore a Maria. . 265. 453 .... . - - - - - - - - -
Dio ſi sbrigò nel Sabbato dalle altre operationi per Dio prima di Maria parue non hauer il ſeguito ſe non
applicarſi alla formatione di queſta Diuina ima degli Angeli, acquiſtò il ſeguito delle turbe per
gine - ibid. naſcere di Maria, 459.
Dio nella ſua formatione non ceſsò dalla ſua quiete, e Dio più ſtimò il merito di Maria, che li peccati del
per queſto ſi dice,opus Diuinum, ibid. Mondo tutto. 464
Dio inuitato da Beati andar da Maria, come à ſua Dio in Maria reſta ſempre compenſato con vantaggio
quiete. 266, maggiore. 466a
Dio ſe habbi laſciato la fabrica d'infiniti mondi per Dio in terra ſimile alla Madre . 477.
perfettionare Maria - 767. Dio come trino, 8 vno s'oppone, e non ſi ſerue degl'An.
Dio in tutto ſeconda Maria. 23 I gioli. 487.
JDio come fonte chiuſo ſenza Maria, 232 e Dio cerca vna creatura per collegarſi in quella contro
Dio non ſi conoſce ſenza Mrria,e perche. 2 5o. il vitio della ſuperbia, Maria s'eſibiſce ſeruire,che
Dio intenerito nella mente di Maria, ibid. però ſubito andò in montana per calcar col ſuo
Dio non ſi fece Angiolo, perche nella natura Angelica piè le ſuperbie maggiori. 488
non trouò perfettione ſufficiente. 262. Dio ha fatto naſcere Maria per mediatrice, e miniſtra
Dio come cercaſſe in certo modo diſtruggerſi per ri della ſalute. 5I5
pararci. 34o. Dio tanto occupato nella formatione dell'huomo per
Dio come inſtapidito per Maria più non caſtiga. 343. ſimbolo di Chriſto tutto occupato nella riforma -
Dio iſteſſo per portar la ſalute à Gioanni ſi ſeruì di Ma 5 I 5-
ria come di velociſſimo carro. 364. Dio ſi trattenne di crear quaſi l'huomo per la difficoltà
Dio impiegò più di Sapienza, Prouidenza, Eccellenza del rimedio. 528.
nella produttione dell'anima di Maria,ch e di tut Dio per l'amor di Maria, e del Meſſia creò il mondo -
ti gl'Angioli, e di tutto il Mondo, 268. 528
Dio centro, che non ha periferia. 269, Dio Centro ſenza circonferenza la riceue da Maria -
Dio Mundum pugillo continens,come s'intenda. 32o. 7 I.
Dio par che temeſſe, che Maria rifiutaſſe la Diuinama Diſcorſo di Giesù per ordinar l'amor del proſſimo, 8.
ternità per l'affetto dell'humiltà. 32 6. il ſimile ſeruì per prouedere le turbe, acciò non
Dio ſolo può ſupplire l'abſenza di Maria. 639. mancaſſero per il camino. I5 5
Dio anco nella manifeſtatione della Diuina ſoſtanza Diſcorſo acutiſſimo, con che altamente ſi proua l'appli
l'intelletto noſtro ricchiede il lume di gloria - catione di Maria per la ſalute del peccatore. 3og.
- 474. v, - - -
Dire Paternoſter, ſi ramemora anco l'amor di Maria
- Dio è come fuoco, è non arde, è diſtrugge il peccato nel dar il figlio ſuo. 4I9•
re 6 8o.
-
Diſpoſitione del Signore che Maria sbrigata d'ogn'al
Dio ſe creaſse di nouo tanti mondi della ſteſſa gran tra occupatione, attende alla ſantificatione delle
dezza quante ſono le arene del mare apena ſi po 2I)1IT16 e - Io7.
trebbe riempir l'Empireo. 586. Diſſimiglianza degenitori coſa moſtruoſa. 297e
Dio ſteſſo ſi diede per principio dell'humiltà. 689. Diſpiacere della ſeparatione corriſponde all'amore,
Dio communicatore delle gratie come il fuoco del 6o4
calore, la ſoſpenſione della quale è miracolo. 698. Diſpoſitioni al Santiſſimo, 68o,
Dio voleua il conſenſo gratioſo da Maria, e ſe haueſſe Diſſegno di Maria far noui acquiſti, e come lana, e
pregato eſſere diſpenſata ſarebbe ſtata eſaudita. ſponga s'immerge nella gratia del ſuo figliolo, per
- 7 17. ſpargerla, e premerla à prò de ſuoi diuoti, anco
Dio diſpoſto compiacere più à Maria ſola, che a tutto de peccatori. 5 19e
il mondo - 7 18. Diſtanza della terra per la quale s'argomenta l'eccel
Diomirò ſopra gl'huomini, ſi compiacque di Maria, e lenza del premio. I 53e
la paragonò con tutti, e ſtabilì con la miſſione de Diſcrittione tra la portione ſuperiore, 8 inferiore dell'
gli Angeli. 72 o. aſl1 Il 12 e 594
Dio ſi cenoſce più nella conſideratione di Maria ſola, Diſtintione tra l'amor Diuino,e l'amor creato. 596.
che di tutto il Mondo. 739. Diſtintione delle Virtù di Maria, e degl'altri, come di
Dio mirando fa creſcere , così fece in Maria dopò il perfetta religioſa,e de ſecolari. 733e
Concetto - 76o. Diſtintione di Maria preſa auanti la conſumatione del
Dio fa creſcere tutti, chi mira piccioli per l'humiltà an la paſſione di Chriſto. 389e
co la ſua Santiſſima Madre. ibid. Diſtintione come Maria aſſiſta al giuſto, & al peccato
Dio non tenta ammolir il cuor de peccatori. 371. re a 4 Io e
Dio pare intereſſato per eſſequir il voler di Maria. Diſtintione trà il fulgore,3 il fulmine. i 5o.
373 Diuino Verbo inſegna nella lotta di Giacob primo lo
Dio promette, ma vuole l'interceſſione corriſponden co andare a Maria. - 683.
te per donar le gratie. 427. Diuina benignità apparſa coll'Incarnatione- 499e
Dio più magnifico, ſi moſtrò, e più glorioſo in Maria Diuina Maeſtà ſi diede alla Creatione per hauere a chi
che nell'Empireo. 453 - participare il gaudio. 527.
Dio come inferiore per l'humanità riceutita da Maria Diuina clemenza ſi cambia in fiele per ºpeccato quan:
- - - - - - -- - to
26 Indice delle coſe notabili
to all'effetto, - º 473. peſce allettato dall'eſca trangugia l'amo, e per
Diuinità innondò anco in Maria, 244, che? 64o.
DIuinità nella ſofferenza, 245 e piuotione della Madre per eſſer diuoto ſeruo delfi
Diuinità in Chriſto manifeſtata da Maria alli Magi - - glio. - 672
- 2.55» e i - Documento di S. Bernardo aſcendere all'eſempio del
pi di Chriſto porta la Santiſſima Trinità. 236. figlio, e della madre. 167.
-
Diuinità più diſtintamente ſi rappreſenta da Maria Dolore per la fuga de diſcepoli quanto grande nel
ſola che da tutti gl'huomini,8 Angeli. 257. cuor di Maria, - 468
Diuinità reſta inſeparabile da Maria, e chi troua Ma Dolori di Maria come eſorbitanti. 478.
riatrouala DIuinità, come che chi troua il Verbo dolore di Maria dal diuino concetto,ſe ſuperaſſe il do
Diuino troua la noſtra Carne. I 45. lor nella ſua morte per la paſſione. 556.
Diuerſità degl'atti dell'intelletto,e volontà. 595» dolori del concetto ſimili a dolori di morte. 557.
Diuerſita ne dannati da quali il peccato non è più ſepa Dolori della paſſione, maggiori di quello, che la Beata
rabile. - 392, Vergine conobbe nella viſion beata. 563.
Diuoto di Maria a lui non s'accende in tutto il Diurno Dolore nella paſſione per il compatimento di Maria
Sole,benche cada in peccato, come Diamante tra ſopra il dolore delle pene di Chriſto. 6o.
le tenebre, 1 e 5. Dolori di Giesù nella ſua paſſione erano ferite nel cuo
Diuoti di Maria a queſti ſi manifeſta Giesù, anco ne re di Maria. 66.
ſuoi peccati come a Giouanni nel Ventre. Io5. Dolori cominciati a prouare da Maria ſino dall'An
Diuoto di Maria hauendo anco lui le ſue mani ſi può nonciata. - 89.
dir di lui quis putas pueriſte erit. I O5. Dolore ſentito da Maria prima della paſſione più
Diuoto di Maria te l mondo lo conoſceſse l'adorareb graue di quello d'ogni parturiente. ibid.
be. Ios. a loro ne pericoli de conflitti Maria Dolore de martiri nella perſecutione per il peccato, e
gl'apparecchia il trionfo. Io6. danno de gentili ſolamente. I 3 2.
-
Diuoti di Maria hanno da lei per commando Diuino Dolore immeſo della Beata Vergine argomento fortiſ
d'attraere gl'altri alla diuotione: Scrittura d'Ab ſimo cauato dall'amote. I 34e
ner ſopra ciò . ibid. dolore di Maria, che dall'antidoto preparato ſeguiſſe
Diuoto di Maria conſegna vn altro mondo a Giesù co maggior veleno. - , 163.
me Gio: I 13. dolore di Maria per queſta rouina fù maggiore, che
D uoti di Maria, ſono fonti che traggono alla vita eter della paſſione, e perche? 164.
nº e 1 I5- dolore, che la rouina ſia fatta maggiore per lo ſpargi
Diuoti di Maria argomento in loro di felicità eterna mento di tanto ſangue. ibid.
con più felicita de beati nelCielo. I I 5- -
dolore di Maria nella merauiglia per la patienza di
piibid.di Maria ſono partecipi dell'amicicia di Dio - Chriſto vinſe l'Inferno: non potè ſuperar l'he
breo. I 9os
Diuoti di Maria,come ſono da lei giudicati. I 49. dolori di Maria, e quelli di Chriſto erano gl'iſteſſi. 566.
DIuoto di Maria corregge la mala vita, ci è contra - dolore di Maria entra direttamente nell'anima, e dif
2 o6. fonde nel corpo. 57 I e
Diuoti di Maria reſtano preſeruati dalle cadute. 36o, dolori di compaſſione in Chriſto. 574
Duoto di Maria partecipa gran bene. 637. dolori di Maria ſpiegati per riſcontro alla dignità di
Diuoti di Maria, come più da vicino meglio, e inten madre di Dio, 578.
dono più l'ammaeſtramenti di Maria. 675, dolori de marriri corriſpondenti alla transfiguratio
Diuoti di Maria come giouinoalli altri, 54o IlC e 58o
Diuotione di Maria fà che ſi conſerui la gratia, 27 dolori de martiri come foſſero niente paragonati a
Diuotione di Maria argomento di predeſtinatione e quelli di Maria. 579.
ſtraordinario. I I Ce dolori de martiri corriſpondenti alla glorificatione di
piuotione di Maria Virtù attrattiua ſuperiore allo Chriſto, e perche ? ibid.
sforzo del Demonio. I I 2a dolore delli Hebrei corriſpondono alla transfiguratio
Diuotione di Maria cardine, che regge tutta la machi ne da Maria alla glorificatione. ibid.
ma della noſtra ſalute. I I 7. dolore di Maria aſſaliſse il figlio come gigante. 59r,
Diuotione di Maria e ſuo appoggio perfettiſſimo. I 18. dolore di compaſſione fa piaga ſopra il dolore della
Diuorione di Maria quanto ſi debbi ſtimare. I I 9, paſſione, 39 I
Diuotione di Maria ordinata a predeſtinatione. I 19. dolori di Maria rappreſentati a Chriſto nella viſione
piuotione data da Dio all'anima, e l'eſtenſione della beata, e perche? 6 I 1.
verga d'oro d'Aſſuero. - I 2 Ie
dolore di compaſſione in Marta baſteuole dargli morte
diuotione di Maria pare nelli adulti più neceſſaria del in ogni momento, e pure lo vuole per noſtra ſa
Batteſimo, ſenza del quale non ſi entra in Cielo, lute, 629.
nè ſenza la figliolanza di Maria . . . 3 I7e dolore di Maria della cecità delli Hebrei. 63 I.
Diuotione di Maria, e come Verga 21oſaica nella vo. dolore di Gicsù, ſpecchio, che ci rappreſenta il noſtro
lontà, mano dell'anima per difeſa nella ſua mor dolore. 674
te e 63 6 dolore di morire maggiore di morte. 598.
piuotione di Maria, è ſimile alla peſca, nella quale il S. Domenico,ſue parole per opera di Maria cadono dal
pulpi
Indice delle coſe notabili. 27
pulpito, come carboni acceſi, 88. Effetti della Diuina Carità non laſciarſi veder dall'.
Dominio di Giesù deue da Maria poſſederſi. 23e huomo. 477.
Dominio del mondo ſi deue à Giesù come figlio di Effetti della Diuina Giuſtitia congionti con la pieta
Dio,e anco come figlio di Maria. 769. per opera di Maria. / 486.
Dominio dell'Vniuerſale acquiſtato con l'humiltà, e Effetti del folgore, Maria nel ſaluto di Eliſabet, e ne
le virtù corriſpondenti. 727. ſplendori nel volto à Gioſeffo. 5 º I,
Dominio di Maria procurato da Chriſto» 727. Effetti della Santificatione communicati da Maria. Io8.
Dono di Maria quanto ſi dice di lei. 7. Effetti mirabili del conſenſo di Maria. 22 O,
Doni per mezzo di Maria ſono ſenza termine per eſſe Effetto principale del Batteſimo il Carattere. 253.
re tutti pegni, e ſicure ſperanze digratie mag Effetti dell'Amor di Dio. 281.
giori - 1 o7. Effetti dell'amor in Chriſto, 282.
Doni maggiori communicati a Maria a proportione Effetto della ſoauità della voce per raſerenar l'ani
per eſperienza dell'amore diuino,come a diletiſ MIMO e 665.
ſima madre, 242 - Effetto dello Spirito Santo nell'anima peccatrice. 675.
Dono che pare auantaggioſo agl'occhi noſtri per par. Effetti dell'intento dell'Incarnatione per noi. 68o.
te di Maria, per la pena, che ella patiua. 628. Efficace interceſſione di Maria argomentata dalle noz
Dote digniſſima data dalla Santiſſima Trinità a Ma ZC » 68,
rias 24. Efficace interceſſion di Maria è omnipotente, gi 2»
Dote della madre ab inteſtato reſtand à figli, ancorche Efficacia di Maria per li peccatori,e perche? 372
non ſiano buoni. I l 9. Efficacia dell'interceſſione di Maria ſupera ogni intel
Dottrina come germe naſcente trouata alle volte da ligenza creata. 372,
chi meno sà, 7. Efficacia di queſta voce Vhe: e della rouina hebrea,
pottrina di S.Ildefche Giesù ſia morto; perche Maria pcrche otto volte ſi replica da Chriſto, I 88
foſse prouata madre. 287. Efficacia de Genitori per l'apprenſione nel concepi
Dottrina di Scoto, che fatto il decreto dell'Incarnatio IC e 29 I e
ne foſſe ordinata in raggion di carne paſſibile per Efficacia del latte di Maria in Dio ſopra l'efficacia del
la redentione , 288, vino negl huomini. 298.
Efficacia del deſiderio di Maria. 344e
Efficacia di Maria neil'opera della noſtra ſalute. 35 1.
E Efficacia dell'orationi di Maria ſimile a quella di Chri
ſto,e perche? 355.
cce.Ancilla, fu illatione dedotta dall'inalzamento Efficacia grande di Maria Santiſſima di mutare il ge
quanto alla ſoſtanza. I 3 Is nio del peccatore. 62 I.
Eccettione di celebrarſi il giorno della morte de Santi Efficacia,e calore grande del Senape. 693 -
in Gioanni di cui ſi celebra la natiuità, perche è Efficacia dell'intentione di Chriſto a fauore dell'innal.
il figlio battezzato da Maria. 538. zamento delli humili. 767.
Eccellenza del ſoffio di Maria nel ſaluto d'Heliſabeth Efficacia dell'impreſſione della madre nel concetto.
quanto all'effetto. ibid. 73o.
Eccellenza dell'huomo dalla formatione Diuina. Io9. S.Efren non ritroua altro rifuggio, che Maria. 4o.
Eccellenza di maria, che la Diuina Maeſta ſi dichiarò Elefante,e ſua proprietà. I4 I-
ſuo Creatore con modo ſingolare per leuare il pe Eletti liberati per la paſſione ſono proueduti di pane
ricolo, I 3 Is per la diſteſa degl'aſsalti maggiori dell'inimico,
Eccellenza della maternità di Maria. 387e 4o5 -
Ecceſſo mirabile dell'amor Diuino, e di Maria per la re Eletti nel Giudicio neſſuno ſtima hauere tanto che ba
dentrone - I 36. ſti. 74
Ecceſſo del dolore della Beata Vergine, 164, Elia, che temeua le fiamme, confidò nella ſembian
Ecceſſo eſpreſſiuo del diſpiacere di Chriſto nella roui del Carro ſimbolo di Maria , e fù capito ſicuro.
na dºvn'Anima,e dell'Hebraiſmo - 17o, I 5o
Ecceſſo di Giesù ſopra Giob,e perche ? I 7o. Eliſabeth madre reſta illuminata da Giouanni. 236.
Ecceſſo infinito per la maggioranza della gratia, & a Eliſabeth ripiena di Spirito Santo, 242
more di Chriſto a proportione la merauiglia, che Emoriſta ſimbolo del peccatore. 483.
ſit poſitus in ruinam. - I 74. Empi ſtanno nel circolo dell'humanità. 7 Is --
Ecceſſo ſopra i gentili, quanto ſia grande. 189. reſtano cibo del leone Infernale.
Ecceſſo di Maria ſopra la Carità de Serafini. 63o. Encomi di Maria ſopra ogni legge. 2 Oe
Ecceſſo della ſtima che Dio fa dell'humiltà, perche ſia Enigma di Salomone della donna forte, e nella propo
abbracciata dall'huomo . 69 I e ſtione dichiarò il tempo nel quale voleua venir
Ecceſſo di ſollecitudine perche corriſponde alla ſua doppo mille anni. 547.
patienza. 649. Epitaphio di Gieruſalemme diſtrutta. 589.
Effetti del peccato in render l'anime beſtie. 37o. Equiuoco tra la Croce, e la gloria. 58o.
Effetto della Luna di riceuere, e rimoderare gl'influſſi Erode cercò diffender il titolo di Meſſia º I 22e
de pianetti, e del Sole,e di comunicarli alla terra. Eſaù ſi placa alla viſta di Rachelle, che non parla ma
424 deſidera la ſalute di Giacob - 344°
Eſibi
28 Indice delle coſe notabili.
1:ſcono da Maria trono Diuino Tonitrua, ei fulgura, trouò Dio con Maria; per il contrario ſaluato
che fugano l'inimico. - 5 io, Iſdraele, perche haueua ſecoMaria almeno in fi
Eſcluſione d'Eliab dal Regno per mancamento d'hu gura nella Sorella d'Aron. 194,
miltà, prodigio ſeguito iui dell'olio, che rifiutò Faſcie conla pouertà del preſeppe manifeſtano la po
ongerlo . - 76 r. uerta del Redentore Giesù. 5o5.
Eſibitione di ſeruitù con la mente per gl'accreſcimenti Fatica nelle lodi di Maria veile, ſe da lei gradita. 2 r.
interni delle ſue pene. i 566. Faticar per Maria qual premio. 6.
Eſpediente alli Apoſtoli la partenza di Chriſto, acciò Fatto di S. Eliſabetta figlia del Rè di Portogallo. 288.
riccorreſſero a Maria. 426. Fatto di S.Gorgonia con più efficacia di Maria. 3 op.
Eſpoſitione nobile, come Giesù ſi ſoggetti a Maria. fatto mirabile d'Euadne per virtù dell'amore. 596.
37,
is acuta, perche l'Arca in mezzo de'C "
-
Eſſer proſſimo dice la communicatione della natura in Felicita del Ladro. I 99.
teliettiua. 392 • Felicitº d 'Maggi trouar Maria con Giesù,alle ſue ma
Eua ſolleuò Adamo. - - 626. -
mi conſignarli doni.
-
-
2 I 2a
Eua venuta per la generatione della natura Maria del Felicità dei Maggi. 2 20a
Accia irata del Giudice apporta maggior terrore Feſte per il figlio prodigo furono per il reſpiro, e ſolle
a peccatori più graui, come le fiamme infernali uo del Padre. 622.
maggior tormento - 75 Ferito da Maria, pare che ſenta Dio come inimico,
Faccia di Chriſto vim afferebat videntibus; con il ſimile e perche ? 595 -
della viſione beata - 172
Feriteleminori non cagionano la morte, ma ben ſi quel
Face acceſa nell'eſsercito ſegno di battaglia, e preſag del cuore. 45o.
gio di vittoria. 5 o8. Fiamma infernale preſuppoſta dal peccato dell'huo
Facilità con che ſi ſalua. 6: 1. InO - 77.
Fame della noſtra ſalute il cibo,e come la concupiſcen Fiamma infernale inuigorita dalle fiamme di fuoco
za del cibo in noi, e più perche vuol la morte per caduto dal Cielo dello sdegno Diuino. 78,
aquitarla. , º 22 Fiamma nel roueto, sdegno Diuino con Iſdraele ingra
Fanciulla fatta capo Generale dell'eſsercito di Francia tº ma ſuperato dalla maggior fiamma d'Amore
- vince in tempi diſperatiſſimi - 344. de Patriarchi non puniſce. I 5 O.
Faraone punito dall'Aurora, acciò vedeſse Id io con Fiamme infernali intrinſece nel dannato. 98.
tro di ſe. - 94: Figlia di Nabad', perche portò fuoco nuouo. 289,
Faraone, e lſdraele trouano Dio nella Colonna di Figliº Diuino paragona la ſeconda humiltà con la pri
nube. I 94e
ma, e cerca, che coſa ſe lº può dare di più, 759.
Faraone reſtò rouinato con tutti gl'Egiti, perche non Figlionato di Maria non può eſser huomo puro. 32.
--- -. - - - Figlio
Indice delle coſe notabili - ---
29
Figlio di Maria lo ſteſſo,che Chriſto, e perche. 11o. Foco portato nella prima venuta per reſurrettione di
Figlio Diuino quanto cooperial reſpiro della ſua San ſalute, nella ſeconda per caſtigo di dannatione.
tiſſima Madre. I 57. 168,
Figlio di Dio non s'è fatta niſſuna riſerua di gratie, ſe Foco non impedito ſempre vola alle Stelle Simbolo di
lo trouiamo ſolo, incontriamo rigori. 2e3 • 7Maria. 364
Figlio nell'humanità manifeſta ii Padre, benche inferio Fomite reſta alla mondatione del Sacro batteſimo, e
re, coſi Maria. 275 - queſto ſi medica da Maria con porre inclinatione
Figlio di Dio deſiderò morire per liberarci. 28 r. alla Virtù. 62 o,
Figlio di Dio venuto tanto per Maria, che ſe foſſe ſtata Fomite di concupiſcenza ci viene per virtù della pri
ſola,per lei ſolamente ſarebbe venuto. 304, miera formatione. II e
Figlio moſtra le ſembianze del Padre, al quale è Fomite di pietà, e di rimedio trasfuſo in Giesù. 298.
partorito Giesù fù partorito a tutto il Mondo Fondamento per il merito congruo così grande in
moſtra le ſue miſerie. 343 e Maria. 655 -
Figlio perche ſi dica Giesù. ibid. Fondamento d'humiltà deue eſſer proportionato alla
Figlio frena le tempeſte, Maria gira la naue à sè. 354. qualità del Diuino concetto. 72 I
Figlioriceue da Maria l'intenſione predefinita del ſuo Formento del ventre di Maria, che per ſe riceuen
patire - 576. do la zizania la trasforma in formento» 619.
Figlio pone l'anima nella Madre perche ſia crocifiſſa. Formazione d'Eua della coſta d'Adamo ſi dice per la
584 donna s'indebolì la natura humana. E per oppoſto
Figlio cede ſempre a Maria facendo gratie. 648. sinuigori per Maria, della quale è formato il Re
Figlio diDio, mentre và a Giouanni da ſe camina a bel dentore. I 25 e
l'agio, portato da Maria con feſtinatione. 682. Formatione naturale dell'huomo, quante mutationi ri
Figlio della ſerua naſce ſeruo benche generato da Pa chieda. - 144e
dre libero. 728. Formento pretioſo è Maria, non ſi permette ſuellere la
Figlio Diuino con l'accreſcimento d'humiltà pare zizania per non pregiudicarli. 615.
compenſi Maria la ſua natiuità temporale. 757. Formento ſi ſuelle nel raccoglierlazizania,nel quale ſi
Figlio com'è termine dell'intellettione del Padre, coſi conuertirebbe. 62 I
eſtratto Matris. I 2e
Formento portato da Maria, ha la zizania, e l'olio -
Figli rappreſentano li Genitori non ſolo ne lineamenti 648.
del corpo, ma nel genio note de coſtumi, 258 Formento eletto Maria più gioua alla zizania di quel
Figura della naues'addata a Maria. 522 se lo, che tutte le zizanie poſſino dannificare il for
Pigura dell'accuſa d'Aman data ad Eſter. 84. mento, e però la ſalua. 659.
Filiſtei vicini a conuertirſi per la paga del Demonio al Fortezza Diuina per l'innalzamento dell'humiltà. 761.
la preſenza dell'Arca, ſe la teneuano ſeco per eſſer Fortezza della naue Maria ſupera la cognitione infuſa,
ombra ſimbolo di Maria. 352e e proferita da Salomone. 547.
Fine dello ſpecchio per conoſcer, e regolari coſtu Fortezza di queſta naue Maria, dalla quale tutti il Ver
MIll - 249e bo Diuino preſe l'Armi per la battaglia, vſcendo
Fine dell'Incarnatione, che anco noi foſſimo partecipi da quella come Soldato armato del ſuo Tabernº
della ſua Diuinità, e vuole che Maria foſſe il mez colo. 547 ,
zo per conſeguirla. 3 I 9. Fortezza di Maria come naue, non ſi diſtingue dalla
riati" di Pilade
co
per morire perche Oreſte viueſ
596.
qualivà de teſori, che porta, e ſolo da Dio è cono
ſciuta. 549,
Fiore reciſo dalla verga, non produce frutto, così Fortezza di tutto il Mondo anco degl'Angeli , tutto è
Giesù ſeparato da Maria, non produce ſalu niente paragonata a Maria, come naue. 549.
te. 223. Forza grande del rugito del Demonio. I 74s
Fiume, è l'inuecchiata malitia del cuore humano, qua Fraſe della Scrittura, dimandare li figli col nome d'A
le non può impedire , è naſcondere la cari gnello, però Giesù Agnus, cioè Filius Patris.
ta di Maria. 7 i 7. 237. -
Fiume di grarie ſe non torna a Dio, ſegue il fiume de Freddo d'Adamo ſuperato. I 66.
caſtighi Diuini. I 85. Freggio ricenuto dalla Virginità di Maria d'eſſer parto
Fiume di vendetta, come letifichi la Città di Dio. 343. d'humiltà, la fece gradita, e vltima diſpoſitione
Fiume Pò ſcorreua per l'aria innalzato da terra. 65 1. al concetto Diuino - 7og.
Fiumi che per ſe ſteſſi tornano al mare, ſimbolo di chi Frutto cagionato per la cognitione della redentiones
loda Maria. 3 4° & della generatione corporale. 127.
Fiumi ſeccati, monti ſpezzati. 65 I. Fuga dell'huomo da Dio caggionata dal timore. 47o
Flagello di punitione ſi fa con funiculi d'Adamo. 46. Fuga da Dio originata, perche non ſi vedeua - 478
Fluſione del latte della Donna argomento del par Fuggire, è vtile. 474
UO» 399. Fulmine cominciò a folgorare dal concetto di Chriſto
Foco ſi dimoſtra più operatiuo per la qualità della ma in Maria, perche anco Maria ſi turbò, edal ven
teria- 96, tre ſi manifeſta il folgore , come face naſco
Foco della carità, e dello sdegno di Maria più cocen ſta . 55 I
ice ibidem,
h Ga:
3O Indice delle coſe notabili
G ſione accrebbe li dolori a Chriſto. 134
Giesù ſolo per virtù dell'amore pone l'anima, e non
Abriele ſi fermò hore noue con Maria a perſua: per li tormenti delli Hebrei, & non ha voluto mo
- I derla, e renderla informata - 46 - rire per le pene dell'odio, I 37e
Gabriele prega la liberatione per honore del Meſſia Giesù manifeſta a Maria, che muore per la ferita del
l'amore. ibid.
venturo da quel popolo» 642.
Gabriele, e non altro Angelo, perche ſia mandatº a Giesù ſi formò nel ventre di Maria in momento, & di
-
Germogliano a milioni li Santi alla venuta di Chri Giesù,con il Sole impoſſibili le tenebre, e con Giesù le
ſtò, e di Maria,de quali prima non ne appariua potenze infernali. 172.
veſtiggio- - 4 i 2 e Giesù godeua de patimenti per manifeſtar l'amore, e
-
COine ? 176.
Genuflettere, che coſa ſi ... . 29. Giesù nonoſtante alle pene ci riceue, come donati dal
Giacob aſſiſtito dagl'Angeli trema Pº l'obligo di mo
ſtrarſi come riſcontro del Crocefiſſo. I 53 • Padre. I 77.
per Chriſto. 3 o5 e
Giesù rappreſenta il Padre anco nell'humanità ſua per Giesù è concepito reo di morte, perche è concepito fi
li doni altiſſimi a quella communicati. 249. glio di Dio: e perche ? - 3od.
Giesù piangeua come gl'altri bambini. ibid. Giesù non vuole la vita ſpirituale ſenza che Maria vi
Giesù ſolamente riceue da Maria l'eſſere di Stella, cioè cencotra, ſi come non ha voluto la Corpora
che ſi poſſa credere Maria da sè Sole per illumina le. 3 o 9a
re il Mondo a credere la Trinità. 259. Giesù cede alla gloria corporale per Maria: Maria
Giesù figliolo di Dio ſi conoſce dalla naſcita di Maria, cede anco alla gloria dell'Anima per Chriſto.; 1 o
come da vettigio il piede. 269, Giesù manifeſtato Redentore, perche per mezzo di
Giesù Meſſia promeſſo da ſacrificarſi come Agnello; Maria l'huomo riceue l'attuale liberatione da'
tra la moltitudine conoſciuto da Giouanni, è per ſuoi peccati. - 3 I 3-
reuelatione, è per hauerlo prima battezzato per Giesù Chtiſio in che modo rilegò Giuda così lontano
il ſegno della Colomba. 277. dalla beneuolenza ſua. - 3 I 4-
Giesù quando batezzato da Giouanni? ibid. Giesù via di terrore alla Croce, l'apertura del monte in
Giesù fa più ſtima eſser conoſciuto figlio di Maria, ch' mezzo a due, vmo de'quali fidanna. 31 7.
eſsere adorato ſolamente come figlio di Dio.284. Giesù verità, che oflerua in che maniera ſi cams
Giesù non ha voluto ſcendere dalla Croce, per mo ni per lui, e che via. ibid.
ſtrarſi vero figlio di Maria, e perche? 285» Giesù ſi perde come Gioseppe errante nella Compa
Giesù aſſorbiſce la dominatione vniuerſale, come fi gnia, che cercauali ſuoi fratel.i. 3 a 2a
glio di Maria. ibid. Giesù come ſi perdeſse. - ibid.
Giesù non può eſſer conoſciuto Redentore dalla ſola Giesù più godeua nella ſalute, che non s'attriſtaua de'
figliolanza di Dio. ibid. fuoi dolori, quali reſtorono aſsorti dal godimen
Giesù non vuole principato, ne ſalute, ſe non come fi to della ſalute. - 33 I e
glio di Maria, e doppo hauerla prouata ſua ma Giesù perche dice Mulier alla Croce , e non Ma
dre. ibidein. tera 334.
Giesù concepito in così gran deſiderio, è miracolo, Giesù come da Maria frutto ſolamente di ſalute,
che non ne portaſſe la fiamma. 29 I. per contrapoſto, al frutto di ſola damnatio e
- - dato
32 Indice delle coſe notabili
dato ad Adamo dalla compagna. 336. Giesù chiamato Giudice contra la zizania, riſponde
Giesùcome nato ſi moſtri bambino alla preſenza del come ſuo difenſore. 672,
Padre Celeſte, e Maria come crocifiſſo, e perche? Giesù naſce ſpiritualmente nell'anima, partorito da
34I - Maria. - 677.
Giesù dalla ſua naſcita portò li noſtri dolori, e dal con-. Giesù, che ha meritato produce, conſerua la gratia
cetto nell'anima ridondanti nella ſua carne in vuole il concorſo di Maria - 683.
luogo di rubeſcenza della ſua gloria. 34 I Giesù nato ſi moſtra principio dell'humiltà. 689.
Giesù con differenza d'apparenze ſi moſtraua ſecon Giesù dedit omnia per l'acquiſto dell'humiltà. 69o.
do la diuerſità del merito. ibid Giesù ſi moſtrò come ſpogliato delle Diuine grandez
Giesù fà tutto ciò, che vuole Maria come Catterina fà ze,e dell'humane prerogatiue. 6go.
col cuore di Chriſto ciò ch'egli vuole . 344 Giesù diede anco la vita per la paſſione della perfetta
Giesù come confidi in Maria. 356 humiltà - 692.
Giesù ci raccomanda a Maria, perche piacendo più Giesù ſdegnato da grandi per la ſua baſsezza, neſsuno
l'operationi ſue, di quello le noſtre ſiano diſpia credeua in lui. 694.
ceuoli,poſſi compenſarle, e ſaluarci. 357 Giesù ſtimato, e deſiderato da Profetti, perche lo co.
Giesù ſi lamenta ſolo de dolori che li vengono da noſceuano, e con la ſua humiltà poſe il foco, e
Maria. 57I. l'ardore di Carità nella terra. ibid.
Giesù parte del cuore di Maria. ibid. Giesù rinoua il noſtro cuore. ibid.
Giesù s'affretta a morire per liberar la Madre dalla Giesù s'abbaſsò ancone l'anima glorioſa, e con l'ani
ſua pena. 576. ma glorioſa all'infiamo della terra, anco in ragion
Giesù manda il ſuo ſpirito a Maria per pagare con di moto locale. 695.
quella vn debito. 578. Giesù da Maria fatto ſeruo di tutti, come quello che
Giesù manda il ſuo ſpirito a Maria per conſeruarla. ſegue la conditione della Madre con duplicato
577. titolo,e ſeruo di Dio. 729.
Giesù non morì per le pene della paſſione, ma di com Giesù col premio di queſta ſeruitù compenſa il merito
paſſione alla Madre. 578. dell'humiltà di Maria. ibid.
Giesù caminando ſopra il Mare è ſtimato fantaſma; Giesù nel ventre materno ſi eſsercitò nelli atti dell'.
e perche ? 583. humiltà. 73o.
Giesù ſpecchio, che riaerberali dolori in Maria. 58i. iesù è ſeruo tale, che come Sole offuſca l'eſſere di ſec.
Gitsù Sole, uore di Maria. 585.
Giesù quanr'hà fatto per la noſtra vita. 596 e
uo delle pure creature, e queſto per eſser figlio
dell'Ancella Maria. ibid.
Giesù morendo le reſtituì lo ſpirito acciò viueſſe. 597. Giesù comprato con cinque ficli, a fine faceſse la re
Giesti o onato di tribulatione per eſſer la ſteſſa coſa dentione con cinque piaghe. 73 I.
con Maria - 6 o I,
Giesù velato, non come Mosè per la luce, ma per la
Giesù nella Croce pareua mezzo Crocifiſſo. ibid. difformita della faccia. 73 (
Giesù dalla Croce non mira alla ſiniſtra, e perche? Giesùnorifiuta ma•
l'inalzamento che non le venghi per743
6 o8. dell'humiltà -
Giesù non mira alla ſiniſtra dou'era Maria, quaſi per ti Giesù ſi ſerue della Diuina potenza per fuggir l'inal
more d'eſſer accecato nella viſione beata. ibid. zamento humano. - ibid.
Giesù oppreſſo nella portione ſuperiore da Maria ad Giesù con la Croce lo ſtabiliſce, - 744.
dolorata,e perche. 6o9. Gesù come ſi moſtri Rè di giuſtitia, e muti l'Imperio.
Giesù patiſce ſenza conforto, e come. 6o9. 746.
Giesù fatto figlio di Maria aſſaggiò il ſapore delle no Giesù fu eſaltato dall'humiltà alla manifeſtatione del
ſtre miſerie, nè potè eſſer impedito dal ſolleuar la ſua Duinità , e glorificatione del ſuo cor
ci. - 622 a - - O , - 749 •
Giesù per proprio conforto parla della paſſione nella Giesù nella ſua Concettione vſ i vincitore contra la
transfiguratione, e perche ? 623. difficoltà del patire, e riceuè come Rède Marti
Giesù conſidera le ſue piaghe, effetti d'Amore, benche ri la Corona. 75o.
le veniſsero dall'odio, e dall'inuidia dell'inimici. Giesùe per la Croce ſopra eſsaltato dal Padre ſopra ſe,
624. come ? 75 2.
Giesù ite la gratia a Maria. 63 r. Giesù innalzato è terra, cioè ab humilitate. 76o.
Gesù non fu tentato quando fù con Maria, lontano Giesù ſi prepara la Sede nel Cielo con l'humiltà col
ſuda ſangue, e reſta legato, 8 c. 639. mezzo della quale v'aſcende. 766.
Giesù dalla ſua Croce s'oppoſe al Celeſte Padre, per li
Giesù innalzato al Cielo per la diſceſa dal Cielo. ibid.
miniſtri dell'empietà con cercate il perdono. Giesti tace il merito della ſua vbbidienza, e perottener
645. gratic offeriſce il merito dell'humilta della Beata
Giesù ince gratie à Maria prattica la Giuſtitia. Vergine. 769.
648, - Giestirceue la vita per la humiltà di Maria. ibid.
Giesù dalla Croce ſua ci conſiglia riccorrere a Maria. Giesti ſolo per il merito dell'humiltà della madre ad
652. dimanda il Regno. ibid.
giesù irato, è maggior tormento che le pene dell'in Giesù nè meno impetta ſenza Maria, come non opera
ferno. 67o. ſenza il Padre, 382,
Giesù
Indice delle coſe notabili
V “Ciesù come figlio di Debbora non ha voluto entrare, e putato figlio di Maria, - 1o4.
combattere ſenza la madre. 387. Giouanni partecipò la redentione preſeruatiua di
Giesù vsò gran miſericordia, conſegnandoci Maria Maria. Io4.
per noſtra. ibid. Giouanni per qual cauſa tenga il maggioreſco trà San
Giesù nel Santiſſimo è Dominus,che ci prouede, Domi ti. Io6.
nus, che ci diffende. 4o5 - Giouanni Euangeliſta ſuo ſgomento nel vederſi deputa
Giesù per la penitenza occupa il poſto in noi, ſcaccia to figliuolo di Maria. Io9s
l'inimico, ma non ſi fortifica ſenza il Sacramento. Giouanni da Mariali ſono communicati gl'ardori pri
ibidem. mi della ſua Carità. - I IOe
Giesù ci dona il Padre, ci merita, che ſi noſtro. 412. Gionanni che manifeſtaſse Chriſto, ch'è lo ſteſso Sole,
Giesù apparue à Saul per interceſſione di Maria. 414. prodigio, II Is
Giesù prega ſolamente che non manchi la fede di Pie Giouanni come poſsa manifeſtar Chriſto . I I Ie
tro, laſcia a Maria pregare per gl'accreſcimenti Giouanni ſua prerogatiua ſingolare, ch'alla riuelationa
di gratie. - - 427. foſse anco neceſsaria la ſua atteſtatione: Non
Giesù trattenne per ſe la poteſtà,edonò a Maria la mi ſum ego Chriſtus. ibid.
ſericordia- 429. Giouanni,ſuo vigore di conuertir il Mondo tutto. I 12.
Giesù inſegna a Maria l'officio di pregare per conde Giouanni, tratto il Mondo a ſe, lo conſegna a Gie
ſcendere alla ſua generalità, e farla perfettamen Sll e Il 3 e
teBeata e 43 I • Giouanni huomo del Signore, col quale vediamo la luce
Giesù rende la pariglia a Maria, come ſe la faceſſe Di della fede eſpreſsa negl'Euangeli. ibid.
uina, atto verolhuomo da lei. 44 I. Giouanni,in lui come in teatro Maria ha fatto moſtra
Giesù transfigurato in Maria per conformarſi a pecca delle ſue potenze, ucciò s'argomenti quello facci
tori,8 è venuto più per Maria,che per tutti. 449. degl'altri. - I I 6,
Giesù Bambino s'attriſtaua à morte,per vedere Maria Giouanni regetta il diffender il titolo di Meſſia. I 22.
addolorata dalla paſſione. 45O. Giouanni rimette le prerogatiue à Maria, e ſerue nellº
Giesù morto per li dolori venuti da Maria. ibid. opera della redentione, ibid.
Giesù pone la vita, perche traſſe Maria alla Croce, Giouanni perche ſi dica quiui figlio di Zaccaria. 138.
per la viſta della quale reſtò ferito nel cuore, e Giouanni, che predica la remiſſione de'peccati,inſegna
mori per la pena di vederla addolorata. 451. il prepararſi Maria fauoreuole. I 54
Giesù liberamente cangiò la beatitudine del ſuo corpo Giouanni riceuè Maria per madre riccorrendo a quella
ne patimenti per farci ſalui. 46o. ne'biſogni,acciò reſpiri. 157'
Giesù riceuuto nelle mani da Maria, s'eſtende per tut Giouanni di momento Profetta, e Apoſtolo ſi dimo
to il mondo, 463. ſtra. 335 e
Ciesù non fù graue in Maria, come in ſuo centro, e co Giouanni lo conobbe nel Giordano, e prima dal ven
me pianta ſuelta da Maria,ne portò la noſtra car tre lo manifeſta a ſua madre. 236.
ne, e laſciò la 1Diuinità - 4 68. Giouanni prima riceuè la gratia dallo Spirito Santo,
Giesù nato da Maria, diſceſo da queſto monte , trahe benche Heliſabet ſentiua prima la voce. ibid.
ogn'vno per ſuo ſeguace, ſi fa manſueto per Ma Giouanni prima dice figliuolo di Dio, che Agnello,che
ria, che però ſi dice Mulier. 475. l:ui il peccato,e perche? “ 277.
Giesù conoſciuto da Simeone per Maria 478. Giouanni lo conobbe ſino dal ventre di ſua madre, e
Giesù porta, e paſtore a Prelati, communica il ſecondo Giesù nel ventre moſtrò l'inclinatione alla re
titolo, ritiene il primo per ſe, e perche? dentione. 289a
Giesù Sole di Giuſtitia in patria, perche? Giouanni alla viſta di Chriſto, perche dica; Qui tollit
Giesù conoſciuto per Maria, per hauer ſentito nel de peccatum mundi. 297.
ſerto la turba. 539. Giouanni perche naſca dal ſilentio. 35 I.
Giesù patì la morte nell'iſtſſo giorno, che fù concepi Giouanni non ha ſaputo formar parola de'dolori della
to. 5 57. Beata Vergine. 57o,
Giesù ſolo poteua conoſcere le ſue pene , e della ſua Gioanni predica che ſi manifeſtarà la Gloria della vit
madre , 56o. toria del vitto della ſuperbia, ſimboleggiata da
Gigante tutto ſi manifeſta in picciolo ſpecchio, coſi Dauid nella Valle di Terebinto. 489.
in Maria tutta la Diuinità. - 289. Gioanni con fatti moſtrò maggiormente il conforto
GIOANNI come purificato per trattare con la Beata riceuuto da Maria. 538e
Vergine. 1 4 Giob ſuo terrore che selegge ſtare nell'Inferno, che ve
Giouanni inferiore ſolo di Santità a Maria. 39. dere il giudice irato. 74e
Giouanni fù così innalzato per il contubernio con Gioab, che reconciliò Abſalon a ſuo Padre, miniſtro
Maria. 39. poi per lo ſteſſo di Giuſtitia. 162e
Giouanni,ſtupore della ſua naſcita approuato dalla bi GIOACHINO, & Anna rimonciano all'eſſere liberati,
uina Sapienza. I CI , per non vedere Giesù crocifiſſo. 716.
Giouanni nel ventre conobbe il beneficio di Maria, ac GIGLIO ſimbolo anco dell'humi Ita. 72o.-
cettò il carico di Precurſore, & s'offerſe al Marti GIOSEPPE ſolo non haurebbe ſaluato Giesù, Maria
rio, I O2 e ſola lo porta con ſicurezza, 4 I I»
Giouanni ſubito ſantificato da Chriſto, perche era de Gioſeppe per riuerenza nonardtua mirar º º
- i º 10
34 Indice delle coſe notabili.
Gioſeppe più volte innalzato alla viſione beata per - miltà, 74t.
trattare con Maria, I 4e Giuſto come palma, e perche ? 764.
Giouane ſognatoſi d'eſsere eſsaminato da Chriſto nel Giuſto ad eſsempio della palma per ogni pieciola hu
giudicio diuenne canuto. 97. miltà sinnalza al Cielo. ibid.
GIROLAMO Miani preſo per mano, e condotto in ſi Giuſto è chiamato Cielo; peccatore terra. 382.
curò da Maria. - - 37e GLORIA Diuina tanto riſplende ne' dannati nell'In
-
Girolamo Santo dice non poterſi far ellettione miglio ferno, quanto ne'Beati nel Cielo. 6o,
re di Maria, perche veduta da Dio le ſeruì per via Gloria di Maria manifeſtare la Diuina pietà del figlio,
di venire al Mondo, 8 ſi deue mirarla per Immit come giudice, li rigori della giuſtitia, e per
tarla. 158. che ? 648.
GIVBILO di Maria nel concetto di Giesù per la gloria Gloria Diuina nell Empireo, come dimezzata per la
di Dio, e per la ſalute del Mondo, 9Oe fuga di Lucifero, 45 I •
Giubilo di Maria nel giuditio per la miſericordia a fa Gloria maggiore delle mani della noſtra naue Maria,
uore degiuſti,e per la giuſtitia per caſtigo de'pec perche riparò i danni portati da Eua, & innalzò
C3tOri e - 99s alla Diuinita la noſtra humanità. 547.
GIVDA alla viſta del Crocifiſso s'appicò diſpera Gloria cantata dagl'Angioli è la manifeſtatione della
tamente, 44 dignità di Chriſto. 49I -
Giudamore diſperato, perche è priuo dell'interceſſio Gloria Druina riluce a pieno in Maria, e nell'iſteſsa
ne di Maria. Ladro diſperato ſi ſalua 3 I 3• maniera la Dininita del figlio. ibid.
Giuda preuenuto dallaccio, non fù in tempo di parti. GODiMENTO di Maria per la giuſtitia vendicati.
cipare la protettione materna di Maria, come la I•
gl'altri Diſcepoli. ibid. Godimento col quale la Beata Vergine diede il ſuoi
Giuda nelbaccio reſtituì la pace à Chriſto, come li glio alla Croce, ſarà di terrore a reprobi nel
denari al Tempio per non hauerla più. 389. giuditto, 61,
Giuda ſi poſe il laccio al collo quando Giesù fù innal Godimento di trouar ripiego in negotio malage
zato alla Croce. - 39O, uole. 526.
Giuda ſe foſſe ricorſo a Maria, non ſi ſarebbe per GRADIMENTO di Maria anco di picciola obliga
duto, 395 - t one per l'affettione - I 6.
GIVDITIO ſua memoria freno fortiſſimo. 42 -
GRANDEZ ZE di Giouanni pare non ſi poſſono eſpri
Giuditio fioale, e ſuo terrore ſingolarmente per riſpet Imere, A Io7 -
Eumiltà pare, che operi da sè, ſenza il concorſo Diui Huomo, perche foſſe poſto ſopra la faccia della ter
mO e 699. Ira e 77.
Humiltà virtù celeſte. ibid. Huomo preſentato dalla mano di Maria al Trono Di
Humiltà produce la fede » ci vniſce per fede à Chri uino, parevn Dio, e perche? Io9.
ſto. ibid. Huomo da principio ſi formò dalla mano di Dio ſenza
Humiltà ſola ſtimata Giuſtitia dal Saluatore. 7oo. tantc mutatIO111 , I 44 a
Humiltà di Maria eſpreſſa nel granello di ſenape. 7oo Huomo,perche ſi dica Mondo picolo. I 49e
Humiltà trasfuſa in Giesù per virtù dell'apparitione Huomo,fattoimagine di Dio per riſpetto a Maria
humiliſſima della Beata Vergine nel punto del 264.
ſuo concetto. - 7o5 - Huomo porta fuoco dell'indignatione Diuina per la
Humilta pare che poſſi innalzare la Creatura alla fi fiamma infernale moſtrata in Adamo. - 289.
gliolanza naturale di Dio, perche non conoſce Huomo come tema il Demonio dal quale fà vinto, co
termine nelle ſue operationi. 7o5. sì, e più il Demonio teme Maria. 3 I 5e
Humiltà prima virtù di Maria, nella quale s'eſercitò Huono più inhorridiſce per il Demonio, che per l'Infer
ſino alla morte e 7o7. no, & il Demonio più per Maria, che per la fiam
Humiltà di Maria fece, che foſſe gradita la ſua purita ma,che li tormenta. 639.
virginale per il parto - 7o9. Huomo, come peſce accolto in Giesù per il Santiſſi
Humiltà in Malia cauſa materiale, e quaſi madre di mO » 678.
Chriſto. - 7Io, Huomo abiettiſſimo di conditione al fango, encn più
glumilta inclinò Maria al conſenſo per la perfetta ſog ſuperiore, che vn ſoffio. ibid.
gettione al liuino volere. 72o. Huomo per ogni modo ſeguita la ſuperbia, e s'allon
1iumità ſola di Maria fù trouata porre l'vltimo com tana da Dio - 689.
pimento, e potere più che tutte. 724 e Huomo, fatto ad imagine Diuina, acciò s'affaticaſſe
Fiumiltà trà g'honori quanto ſi riguardeuole. 725. per imitarlo, per diuenir capace della fruitione dei
piumiltà di Maria a queſto ſegno adduce il figlio di ſommo bene, 7o6.
Dio. 728. -- -- - Huomo ſi perfettiona con la perfetta conformità, e
Humiltà ombra tra colori di virtù, acciò l'anima via ſoggettione a Dio. ibid.
imagine
Humiltà rappreſenti
intimata Dio. per argomento di 738.
da principio ſalu I
te, º è contra. - 74I -
Humiltà pietra che innalza, e tanto più quanto è mag DDIO loda con parole, e con fatti Maria per darci
iore. 742. eſempio. 26.
ani di Chriſto, dalla ſua naſcita fa cadere gl'Idoli, Iddio ſi da a vedereà tutti nel fine della vita. 148.
Iddio ſi diletta della ſoauità della voce di Maria. ibid.
e dalla ſua Croce fa cadere, e diſtrugge l'Idola
tria - - 752; Iddio ci volgiati, perche ſiamo più capaci de' ſuoi
doni . 18os
FIumiltà in Maria è Regina, alla quale la maternº
a 757 Iddio eſſercitò la Diuina potenza in Maria. 2 O2 e
paga tributo: -
Humità di Dauid , e di Gedeone diſpoſitione allº Iddio con modo ſopranaturale è concorſo alla produt
Impero. - 761. tione del corpo di Maria, nel quale riluceua anco
la gratia. 26 oe
Humiltà di perſone d' alto ſtato quanro Pretioſa a
Dio . 761. Iddio per riſpetto di Maria nella legge di gratia aſpet
Humiltà ha fatto, che la Virginità di Maria piaceſſe a ta tanto il peccatore. 667.
per la piuina maternº: . . . . . 762. Iddio opera più col nome di Maria, acciò ſijpiù ho
Fiumilta più s'innalza tra tuº le Virtù di Maria 762. nOratO e 682.
piumiltà di tutte le Creature, paragºnata con quella Iddio dona le ricchezze diuine per l'humiltà. 691.
di Maria hauea raggione di tenebre. 763. Iddio ſteſſo s'impiegò con la propria ſoſtanza per ar
ricchir la ſterilità. 712.
Fiumiltà doppò il Diuito concettº è come Sole». che
aſconde la luce dell'humiltà antecedente. ibid. lddio mirò l'humiltà con riſpetto di compenſarla, il
Humiltà proportionata ſegue all'accreſcimento della compenſo fu non ſolo il Diuino concetto, ma
luce dell'anima. - 764.
-
infinitamente più che li concepiſce per Redento
IIumiltà di Maria ponderata dal Diuino figlio. 767. re, cioè alla morte, 8 alla Croce, 8 c. 727.
giumiltà è come il fulminee perche? 768. Iddio non ci aſcolta ſenza Maria,perch'eſſa è la ſua orec
chia, 396. Iddio
Indice delle coſe notabili, 37
Iddio ha voluto, che lo ſteſſo Figliolo ſia vero, e natu li fà più graui. & Io,
rale figlio di Maria. 437. Induſtria dell'arte dell'huomo d'una cetera non tocca
Iddio, perche tanto più dà a noi, molto più dà a Ma per eſſer in riſcontro dell'altra. ibid.
ria. ibid. Induſtria Diuina per humiliatione dell'huomo, e per.
Iddio non aſſolue , ſe non vede aſſoluere il Sacer la ſua formatione. e per il ſuo precetto- 688
dote - 442. Induſtria d'vn Pittore, 758
IDENTITA' delle Diuine perfettioni in Dio per la Induſtria dell' humiltà, d'aſcendere mentre diſcene
Giuſtitia, ſimplicità è atto puriſſimo. 7 I 2. de. ibid.
IDIOMA celeſte ne meno baſta per lodare Maria. 19. Induſtria Diuina per aſſicurare il giuſto con la diffeſa
IIDRIE di Pietra conditione del peccatore. 37o di Maria, aſpettare di raccomandarlo in tempo,
IDVMEI deſcendenti da Eſaù, rifiutarono la legge Di che più bramaua poter ſeruar la vita a Chri
lllll3 , - 72. ſto - 4o3e
IGNOMINIA di ſterilità odioſa in quel tempo,incon Induſtria noſtra inutile alla noſtra ſalute, ſe Dio atten
trata da Maria - - 7o8. de alle noſtre iniquita. º 5 I 7a
ILLATIONE perche fuggiſſe Giesù, da che lo vole Induſtria Diuina, di voler patir anni, acciò foſse più
uano far Rè. - 539e graue il riuerbero delle ferite del Demonio.548.
Illatione nobile, che Maria ſia più glorioſa nel parto Induſtria di Zimante Pittore. 565.
della ſalute , che del parto corporale di Chri Infedeltà ſarebbe fare il contrario nell'amminiſtra
ſto. 335e tione del talenti riceutiti da traficare. 73o
ILLVMINATIONE del Mondo,gratia grande da i. INFELICITA' dell' Hebreo per tener Dio ſenza
quirſi per Maria- 63 Is Maria. I 95 e
IMAGINE Diuina in Maria, non ſi poteua offuſca Infelicità a noi,trouar Maria ſenza Giesù. 2 o4°
Irc e 263. INFLVSSO de Pianeti non giouarebbe, ſe per virtù
Imagine perfetta del figlio, ſi conoſce dal riſcontro i della Luna non foſſero communicati, cosi le pia
ſigillo, - 23 8. ghe del Saluatore ſenza Maria. 3 I3e
Imagine di Maria fatta da San Luca in Meſſina con INGEGNO niuno corriſpondente a priuilegi di Ma
le ſcale, e perche? 154, i 13 e I Ce
IMMENSITA della dignità di Maria, s'argomenta INGIVRIE di Giesù ſono anco di Maria.
dalle lodi mancheuoli di tutti. 2Oe
92.
INGRANDIMENTO notabile dello ſdegno di Ma
IMPIEGO di Maria nell'Aſcenſione di Chriſto. ria. 67.
495. Ingrandimento notabile dell'ingratitudine, e peccato
Impiego vnico di Maria, 1o8. dell'Hebreo, 189.
IMPOSSIBILITA' della rouina per il ſimbolo di Gie INGRATI TVDINE de Reprobi, di ſtupore al De
sù, ch'è il giorno all'apparir del quale retta eſclu monio. 84. -
- 1
=-
295»
ii tanto Maria quanto merita Chriſto. 384. Latte muta compleſſione 62 o,
ºone diMaria,premio conceduto al merito dei. Latte ſangue due volte rotto. 399,
la paſſione di Chriſto. 385, latte di Maria cominciò alla Croce ſcorrer fuº:
Interceſſione di Maria fà che paſſiamo dallo i. ri. ibid.
Inte "la colpa alla figliolanzaaddottiua. 386, LEGGE Diuina perche ſi riceua nelle viſcere: 215 -
I
- - rceſſione di Maria preualerebbe a tutta la Corte LEONI del Trono di Salamone, terrore del
celeſtiale, - 425 • CIO » -
ei o
ºresſione di Maria poſe la pietra angolare, e 12. LETTERE di noſtra ſalute autenticate con l'impreſ.
INVi" 12.Apoſtoli. 426. -
ſione di Maria. 2o 5e
"ione
DIuina di accreſcere con abbaſ. LIBERATiONE d'Iſraele per mezzo di Gedeone»
º - 754, procurata col ſegno della rugiada nella lana, e
i",ºria
ſenza Maria, cena di Tantalo,
intercedere nelle cauſe di vita, è mor
2 23, ſiccità della terra,fà ſimbolo della redentione per
opera di Maria, 3O I -
i ºn l'eſpreſſiua dell'allegrezza degl'Angioli Liberatione miracoloſa del noſtro Fondatore fatta per
INVº" Sella gratia, - 666, opera della B Vergine. 658,
""oNE dimora di Maria ſerne per eſercito LIBERTA' di Chriſto,redimerci ſenza morire. 746.
nv"ile, che difende 63 6, LIBRA nel Zodiaco doppo la Vergine, ſimbolo di
Maria nel Giuditio.
lnueſti ti i da occaſione d'idolatrare 498, - - 52e
Sºbile egualmente la cognitione delle Virtù, e Libri di regiſtro delle noſtre operationi Giesù , e
mrrD"dimaria. 757e Maria, 43»
ºgno di pace, circonda il trono di Maria,e di la LICENZA data a gl'Angeli di punire, s'intende pe
l
rsRA" del Giudice,
ſc E Popolo di Dio, perche da lui doueua na
8o, rò ſempre che non ſia contro la volontà di Ma
-
ria, 652.
iº Maria, benche vedeſſe il peccato del De LODAR Maria può ſolo Dio.
1cidio.
2e
39.
Lodaſſi più Maria con la vita, che con la Dottri- Maddalena data alla B. V. perche s'auanzaſſe nell'hu
Ila e 4 I. miltà - 7I 5
JLODi di Giesù ſono l'iſteſſe di Maria, l Ie MADR E naturale ad eſſa non dobbiamo, quanto a
Lode di Maria Dio ſolo. - I 5e Maria. - 6.
Lodi date a Maria, riflettono nel Lodatore. 17. Madre, che non allatta, è mezza madre. 295.
Lode di Maria come pare più che a Giesù, e per Madre de Macabei, come martirazzata nelli occhi. 581.
che? 22, MAESTA'Diuina non vuol mai dare neſsuna grazia,
Lode di Maria grandiſſima, che non poſſi degnamente ſe non a piacimento di Maria. 51 6.
lodarſi da tutte le creature. 29e Maeſtà condita di ſuauita raſſerena l'animo, e per il
Lode ſopra tutto gradite à Maria - 3O»contrario quanto più ſgomenti ſdegnata. 473.
Lodi di Maria naſcoſte più che quelle , che ſi ſan Aaeſtà Diuina riſplende in Maria, come nello ſpec
- IlOa o chio. 2 O9,
Lodi di Maria grandi alla noſtra capacità, ma si MAGIilluminati
all'apparitione
da Dio.della Stella furono
e
internamente
I92,
quanto ſe li deuono. I 5»
Lodi di Maria libro ſigillato, che non ſi può apri Magi chiamati,furono rimandati Euangeliſti.Chiama
ITC e I 7, ti per il Merito di Chriſto. 193.
Lodi di tutte le Creature vnite ſono niente all' ini Magi ſenza Maria non ſarebbero ammaeſtrati, 8 non
delle lodi di Maria. 18. hauerebbono conoſciuto Dio, ne l'hauerebbono
Lodi di Maria, neſſuno ardiſce eſprimere per quelle adorato, come tale. I93e
che ſono. ibid. Magi quanta miſeria hauerebbero incontrato, 8 no
Lodi di Maria ſino alla fine del Mondo s'accreſceran con quella shaueſsero trouato Giesti ſenza Ma
DO e I9e ria, 196.
Lodi di Maria non più accreſciute da Santi, e Dotti, Magi conoſcono Chriſto per interna riuelatione, e per
ehe per l'aggionta del loro granello alla miſu la Stella;Gio: per la Colomba. 23 5e
fa e I 9, MAGGIOR pena di Maria fà lo viuere doppo la mor
Lodi della Madre ſono del Figliolo. 22 o te del figlio,ch'eſſer morta con lui. 6o4.
LODATORE di Maria, rieſce come ſuo ſecondo ge MALI di pena moſtranſi da Maria a dannati. 53 e
Il1tO e 33» Malitia humana fà la Diuina Legge contenſibile per la
LONTANO da Maria, lontano da Dio. 5 I 3- Diuina Clemenza. 85
LOTA di Giacob, figura dello sforzo de Santi Padri Maledittione era l'obbrobrio, e diſpreggio d'eſſere ſti
con l'orationi, di tirare Dio a terra, 293 e mati come pianta inutile, 8 indegni di ſtate ſo
Loth ſe non ſi partiua dall'altre Città con la vicinanza pra la terra, 7o9,
ſua impediuagl'Angioli dal caſtigo, benche co MALACHIA fuggiua il loco ſublime come precipi
mandato, che non farà Maria ? 646, ZIO » 742e
Loth non pregò per Sergo, e pure fu ſalua. 647e MAMMELE di Maria ſimile a due Capre, e per
LVCE prima lodata da Dio. 25» che? - 25 e
Luce, perche ombra di Maria, 25» MANISTATIONE di Chriſto così appariſce nel ſom
Luce minore, non laſcia manifeſtare la maggiore, 111. mo della ſua abiettione. 748.
LVCIFERO,ſignacolo di ſomiglianza Diuina. 2o4. MANsVETVDINE inſegnata da Chriſto, non ſi di
; Lucifero negò Dio, e coſpirò contro Maria. ibid. ſtingue,ma è come Luſtro, è perfettione dell'hu
Lucifero da principio eol obice del peccato ſturbò la miltà » 7o6.
perfettione delle Diuine operationi. 3 16, MANIdi Chriſto,terra, che ſubito fruttifica. 36 Ie
Lucifero preuenuto non potè litigare contro lo ſpirito Wtano Diuina è Maria con ſuoi diuoti per innalzarli cò
di Mosè, muoue lite contro il ſuo Corpo. 638. marauiglia, 192.
Lucifero cercò impedire la ſepoltura honoreuole di Mano di Dio è Maria, che come porpora reale di ſe e
Mosè, perche nella ſabia haueua ſepelito l'Egit ſteſſa ci veſte, Io9,
- tio, 638s Mano di Maria rimoue le merauiglie della Creatione,
Zucifero ſcacciato dal Cielo dall'humiltà di S. Micaele nella riformatione dell'huomo - 1 o9.
Arcangelo a 699, Mani di Chriſto lauate nel ſangue de'reprobi, moſtra
ALucifero caduto per non conoſcere la virtù dell' no la loro mondezza,
humiltà. 737, Mano di Dio è dimoſtrata Maria dalli prodigioperati
Lucifero cadente , perche ſi dica tamquam fulgur. in Gio; - - I I 4°
765. MANNA, la gratia ſi perdeua, ſe non ſi raccoglieur
LVNA con più velocità , 8 efficacia communica alla all'aurora. 683
terra le operationi del Sole. 682, MANCAMENTO dello spirito humano per l'humil
Luna creſce ſopra la conſumatione, che noi vediamo, tà,argomenta l'accreſcimento delle virtù 718.
ſoggettandoſi al Sole. 756, MARAVIGLIA d'Iſaia del perdono dell'iniquità con
ſumata , a 18.
Mi Marauiglia che coſa ſia. - rsi.
Marauiglia maggiore impediſce il parlare - ibid
Mi DALENA de pazzi di 5.Anni ſente l'odore Marauiglia della morte di Abſalon ,
Marauiglia, che Gioab foſſe miatſtro di . . .I 62 e
adci
diGiesù nella ſua Madre communicata, 247,
-
-
la:
Indice delle coſe notabili.
Abſalone,che fù mezzo di riconciliarlo con ſuo MARIA svA PRESENTATIONE -
Padre, ibid.
Marauiglia di Maria, che dalla Redentione cauino i dan. Maria innalza ſtendardo contrario a Lucifero e ſolleci
nati maggiori colpe, e pene è I 68, ta portarlo al Tempio. . 453
Marauiglia di Maria dell'ecceſſo delle noſtre ſcelera Maria radice che germoglia ſolo Dio, di tre Annisintie
tezze e ibid. ra imagine di Giesù, 249e
Marauiglie operate da Maria nell'Egitto, 45
MARCELLA ripigliata, perche nelle glorie di Maria MARIA SVA VISITATIONE»
laſciaua la più riguardeuole, 336'
MARE anguſto, paragonato alle gratie di Maria. 9. Manù reſtò quaſi nome di Giouanni per approuatione
Mare ſi diuide, perche Mosè vi ſteſe ſopra la Ver di Zaccaria,e conſenſo di Chriſto- Io3e
ga» 45 e Maria tratta alla ſantificatione di Giouanni à fauore
dei ſuoi diuoti, Io3 e
MARIA SVA CONCETTIONE,
MARIA SVA ASSONTIONE.
Maria dall'inſtante della ſua Concettione concepì il
Verbo Diuino nella ſua mente, e poi nel venrre in Maria,dalla ſua coronatione hebbe il carico di pregare,
ſembianza della Beatitudine nell'anima del figlio per eſſere eſaudita. 23
lo, poi al Corpo communicante. 523 e Maria, come rapita dallo Spirito Santos 234
Maria percoſſe il Demonio nell'inſtante della ſua Con Maria tiene preparato, pronto il ſuo concorſo a ſomi
cettione, e nel progreſſo della ſua vita lo ſpo glianza del figlio, nell' Aſſenſione dedit dona con
gliò della preda, che poſſedeua, & il nome la benedittione per la quale li peſci, &vccellishâno
ſteſſo di Maria ha potere infallibile contro De fecondita maggiore argomento dell'accreſcimen:
mOn1) . 3 45 to de' fedeli, 434°
Maria dal Concetto, e non ſolo dal parto portò il terº
rore al Demonio. - 55I MARIA MADRE DI MISERICORDIA e
MARIA svA NATIVITA', Maria, perche ſi dica Mulier. . -.5 1.
Maria nella ſua miſericordia, è ſimile a quella di Chris
Maria contemplata dalli Angeli nella ſua naſci. ſto.
ta e 445i Maria fatta noſtra Madre, ſi moſtra tale con l'affetto
di pietà. Io9a
mARIA SVA ANNONCIATIONE. Maria fu ſempre genetrice di miſericordia, per la qua
le diede il conſenſo, - . 326e
Maria nel raſſegnarſi Ancella, ſi moſtrò tauola di pittu Maria haurebbe rifiutata la Diuina maternità, ſe non
ra, e perche ? 263. foſse ſtato il deſiderio della noſtra ſalute. .. ibid
Maria ricercata dall'Angiolo, cercò mirarlo paſſiona, Maria madre di Dio, perche fù prima madre di miſº
to per la noſtra ſalute. 34 I • ricordia. ibid
Maria mentre fa annonciata, pregaua per la ſalu. Maria in che modo partorì la miſericordia ibid
te e 34os
-
Maria ſempre madre in ogni punto dell'eſſer ſuo. 327
Maria nella Santiſſima Nonciata, ſi dimentica della di Maria, perche nel ventre di ſua Madre riceuè le ſpecie a
gnita di madre, e ſi eſibiſce ſetuire per la noſtra impreſſe delle miſerie di tutto il mondo. . 328
ſalute. -
627, -
Maria,nelVentre diS.Anna riceuè le noſtre calamità.ib
Maria cadde, come in agonia nella ſua turbatione per Maria nel ventre produſſe atto di pietà, e ſupplicò la
l'humiltà , ſomigliantiſſima a quella di 717.
Gie ſalute del ſuo concetto. 328.
Sl e
Maria, e ſua miſericordia a noi viene dall'empito del
Maria nell'Annonciata, quanto fù illuſtrata nella magº l'amore, che porta a Giesù, e dal deſiderio di ve
gior cognitione Diuina. 723 e derlo glorificato. - - 65.
Maria nell'Annonciata più ſi rallegra di maggiormen Maria, quanto eccellente nell'affetto, e ſentimento di
te ſoggettarſi a Dio, che della ſua dignità, e con pietà. 622 e
purita abbraccia per ſe l'eſecutione del Diuino Maria eletta per la noſtra ſalute, come calamita, che
volere ſolamente. 723 61 5.
guida al porto.
Maria con la riſpoſta: Ecce.ancilla Domini,impetrò hu Maria non ſi potè tenere, che non pregaſſe per noi
miltà corriſpondente, e poſe l'ultimo requiſito nelle nozze, eſſendo madre di pietà, 4o7.
per la generatione temporale del Diuino Verbo
Incarnato, - 723» . MARIA SVE ECCELLENZE.
Maria apparue all'Angiolo transformata, nella gratia
i nell'Annonciata. 44 Maria Tempio, che tiene in ſcritto:Silentium. 1 r.
Maria in che modo non voleſſe eſſer madre di Dio con AMaria,il ſommo delle coſe Diuine. 8.
sºone delle purita. 454, Maria,Cielo della Chieſa, e perche? 36.
Matiafà crocifiſſa nella concettione del figlio. 57. Maria,teſoro di diſpenſatione. I I8.
Maria porta de'benefici celeſti, riconoſciuta nell'obla
- t]One
Indice delle coſe notabili 4I
tione de Bambini. I 2 Oe mente ben impiegato Dio. 269,
7taria rendè iſtupiditi i Serafini. 1 28, Maria ſimulacro per dependenza, dal quale le creature
maria ſignifica illuminata, cioè immediatamenteda riceuono le prefettioni,come dall'Idea Diuina.ib.
Dio, come natura per gratia, & ſi ptotia con il Maria è principio, dal quale non ſolo ſi ripara, ma ci pro
ſimbolo della luce. I º ibid. duce ogni coſa creara in ragione d'imagine.268.
maria, luce immediata alla luce Diuina. ibid. Maria nuuoletta d'Elia, e perche ? 268.
Maria viene figurata per via latea, I 42e Maria porta l'imagine, come veſtigio del piede, cioè
Maria tiene le minutiſsime Stelle, cioè le perfettioni formata con tutto l'amore, e merito della paſ
di tutti i Santi, 8 è ſalutata, come via Latea, che ſione. 269
ci conduce a Dio. ibid. Maria mirò ſempre Dio per ſe ſteſſo, ibida
Maria per l'amore fi inuiſcerata con Dio, 6 li fà data Maria ſopraueſtita di Diuinita, e per li doni le creatu
la gratia corriſpondente al grado, come a gl'An re da lei, come da imagine participano la perfet
gioli corriſpondente alla perfettione natura tione- 27o.
le. I 45. Maria ſi moſtra bella imagine, corriſpondente alla Di
Maria,teſoro dell'allegrezza. l 59, uinità, che tiene nel di dentro. ibid.
maria,più grata creatura di tutto il mondo. 1 82. Maria, imagine Diuina fatta con tutta l'induſtria del
7Maria, Collo della Chieſa, per il quale ci viene il cibo Diuino Artefice. - 27 I.
della grata da Giesù noſtro Capo. Non ſi conce Maria più perfetta imagine, perche fatta con tutta l'ar
de per altra parte. I 97. te Diuina . ibid.
Maria prodotta, perche lo Spirito Santo rimaneſſe ſc Maria principale imagine, della quale ſi cauino eſem
disfattò nella communicatione de ſuoi doni,ſen plari particolari, è partiali delle creature. ibid.
- za impedimento. 12 - 20 I, Maria fabricata dalla gloria dell'eternità, e come?272.
Maria ſoſtituita allo Spirito Santo in luogo di perſona Maria degna, che da lei naſca il figlio di Dio. ibid.
Diuina. -
- - -
- - - - - 2o2. Maria,Cielo, Cherubino nel quale Iddio ſi quieta. ibid.
Mar.a è anco officina del Verbo. - 2o3. Maria nata decoro di maeſta- ibid
7Maria fonte degl' hcrti rationabili ſegnato con lo Maria ſi dice ſimile a Dio, perche non ſi tenghi pcr
Spirito Santo, e del Verbo Diuino. 2e5. Dio, ibid.
Maria ſegna l'acque delle gratie, e accredita li doni maeſtà ſpecie di Chriſto, e la ſteſta con lui. 274 e
Diuini . - - - 2 o5, Maria gloria di Dio. ibid.
Maria ſperanza de'mortali. ” 2 o7. Maria,ſi come veſte della ſua ſoſtanza il verbo, così è ve
Maria, come omnipotente- 2 I 9e ſtita della gloria della Diuinità , in che mo.
Maria ha queſto dono a fauore di tutto il mondo ibid. do? 276
Maria è trono proportionato per la Diuina grandez Maria più di tutti troua Dio; e lo trattiene. 278.
Z3 a -. a 232. Maria fa l'inconſutile per l'humanità , 8 dalle ſue vi
Maria Colomba ſoprauenuta dallo Spirito Santo. 235. ſcere dà lana per veſtimento della Diuinità. ibid.
Maria trattata da Giesù da madre, e come ſuperio 7Maria, quali deſideri eccitaſſe in Dio. 282.
tra » - - ibid. Maria, ſuperiore a qual ſi voglia creatura rationa
Maria ſuppliſſe per tutti. - 237. lea. ibid.
Maria eſpreſſa Imagine di Chriſto, e come ſi dichiara Maria, come ſia complemento della Trinità. 287.
con la ſpecie eſpreſſa, ibid. 7maria è lana, che reſta infuſa di tutta la rugiada, e poi
Maria ſi moſtra bella di bellezza Diuina. 243 e ſi communica alla ſiccità della terra. 3OI -
2maria è ſegno così grande, che per il pericolo ſia ſti Maria, donna non formata per ſe, ma per l'occaſione
mata Dio, ſi dice Mulier. 24 4 dell'huomo. - - i 304 e
Maria identificata con la Diuinità nella ſteſſa Car maria,titolo della noſtra liberatione, e come? 3o5.
nei 254 Maria, in che modo fia principio di tutti i beni. 3o -
Maria,perche è detta Aurora, cº Luna. 263. Maria è perfettione delle Diuine operationi per ſe,e
Maria diſtinta dalle altre imagini, perche intera, e co per noi ? - 3 I 5e
- me? , 264. Maria, come ſia ſantificatione. 3o7.
Maria imagine, che tiene il cuore di Chriſto in ſe, 8. Maria, Via ſalutis,aſcenſuſque ad Superos, ibid
teſoriera di Dio. - 264. Maria tocca li confini della Diuinita, e come? 319.
Maria, come contenghi per eminenza il carattere Sa Ma:ia forma eſentiale della noſtra ſperanza. 32 o
cerdotale. - 265. Maria più beata per il concetto della mente, che del
Maria, come concorra nella produttione del mondo in Ventre. 33 6.
raggion di fine, e d'efficiente. ibid. Maria,elemento ſimbolo alla fiamma di carità Dini
Maria in terra immagine corriſpondente alla Diuina Il 3 e 34oi
imagine del Verbo in Cielo. 266. Maria concepita con maggior perfettione deila Giuſti
Maria non riceue, ma communica l'ornamento di tut tia originale , che Adamo , e ricetè Domi
te le parfettioni alle creature. ibid. nio maggiore. . 653.
Maria è mondo intelligibile, ornamento della beltà Aaria trovò la gratia perduta dal primo Padre, che non
Ct Cat3 • ibid. era per lui ſolo, ma per la figlia ancora. ibid.
Maria è cosi perfetta imagine Diuina, che pare opera Maria tenuta a reſtituire la gratia a noi. ibid
d'vn'eternità, nella quale ſi moſtrarebbe eterna. Maria è figlia di Adano, ma non lſi moſtra ſuatrice
imitae
---
s
trice nella traſgreſſione, ibid. Maria ha tutti i priuileggi per comunicar à tutti. 425.
maria firmamento, che diuide l'acqne degl'affetti teme Maria non è Agente neceſſario, come la Luna. ibid.
porali, e degl'eterni, 658, Maria coronata Regina penetra più nella cognitione
Maria fu la prima, che fece il voto di Virginità. 7o8. del " - 434e
Aaria entrò, e perſeuerò nel mondo con quella mon Maria dedicata ad eſſer madre di Chriſto, 43 5a
dezza con la quale li Beatiin Paradiſo. 7 I 3. Maria, dalla dignità fondamentale di madre ricaua la
Maria più ſtimò la purità Virginale, che i eſſerma - ſecondita di generare gl'elctti, 43 5.
dre di Dio, - 72 o. Maria come Deiſicata per ſe partecipa del bene com
Maria hautebbe ſtimato come ſacrilegio cgni minimo municatiuo diſe: piena di gratia troua le gra
moto dell'Anima, e del Corpo, che non foſſe tie per noi. 436,
per Dio, - 72 º. Maria meritatutto di congruo ciò ch'il figlio merita
Maria ſi conſiderò come tauola di pittore figurata in di condigno, 443
Abigail 723, Maria è il monte, del quale ſi verificano le prerogatiue
Maria più vicina a Dio per le acque delle gratie, che il deſcritte nell'Euangelio, 448,
diluuio, al Cielo, 732» Maria ſupera ogni monte della natura humana, 8 An
Maria naſce ſuperiore alla natura Angelica, 8 humana gelica, 8 è monte più glorioſo de'monti d'Ar
vnite - 6 17, menia, di ſtima di Sion. 449e
Maria ſì creata tale, quale comueniua alla Diuina mae Maria, come mare contiene tutrili doni, ſimile al pri
ſtà. 6 I 7» mogenito Reale, accreſcimento di gratia di Chri
Maria ſe viene impeditº, le pare eſſer come ſpiantata, ſto. - - - - - - - 45C e
& à ſuo piacimento dà tempo di peniten Maria, Paradiſo del ſecondo Adamo, ruota volubile al
Za - - ibid. voler dello Spirito Sato, 3 in queſto ſgcondo Para
Maria fu beata nel concetto del figlio,e perche ? 618, - diſo opera effetti feliciſſimi còtrarijal primo. 451.
Maria Vergine non viene dal mare, come noi, ma da . Maria haurebbe rinunciato alla dignità d'eſſer madre
fiume della Diuinità, ch'è lo Spirito Santo. 62o. di Dio, per non reſtar obligata ad attione, che
Maria, che per ſe riceue tutta l'acqua delle Gratie di non foſſe tutta per Dio. 455 -
queſto fiume forma ſentiero trauerſo,perche par Maria a tutti li monti ſuperiore . 456,
te ne deriui à fauore de'peccatori. - ibid. Maria preuale a mali cagionati dalla colpa d'Ada
Maria fiume Dorix, cioè medicamento della genera Il 10 e 464
tione noſtra , e come ? ibid. Maria cauſa finale dell'huomo, e cauſa della conſer
Maria nata per eſſer madre di Chriſto e noſtra. 383. llati Once 465.
Maria figurata in Sara, e percht? & è omnipotente,per Maria è centro, perche l'huomo aggrauato dalle ſue
che è madre noſtra. ibid. colpe riccorra a Maria. 466,
Maria, perche fù eletta, pt Sol, ibid. Maria centro, e monte , a cui corrono tutte le
Maria è fimile all'ardor del foco, e raggi del Sole. 385. genti» - - ibid.
Maria ſimboleggiata nella manna per il biſogno vni Maria centro di Dio, nel quale ſi quieta, 467.
uerſale di tutti. - 386, Maria, come ſia prezzo di Giesù, 482.
Maria terrore de'Demonij. - 4oo, Maria rende ſtimato il figlio di Dio. ibid,
iMaria reſpiratione de fedeli, ſigillo che accredita la Maria donna forte, che vniſce gl'eſtremi infinitamente
penitenza. Armaria, vniuerſale, della quale pri diſtanti, quanto all'eſsere di natura. ibid.
uati, diſarmati reſtiamo. 408. Maria figurata nell'Arca, che ſalua tutti. 486,
2taria è carta, titolo di libertà, ch'aſſicura il peccato, Maria fa deſcender Dio dal monte di maeſtà. 492 e
re, lo ſoſtenta, che non cada, 8 è conuertita Maria,in mirarla li deuoti accreſcono il feruore, li pec
nell'Euchariſtia, ibid. catori laſciano il peccato. 49 6.
2Maria radice ſtabile di gloria nell'Egitto intimò il fine Maria è fomite contrario alla concupiſcenza & inclina
dell'Idolatria; nel tempio traſſe la ſtima a ſe ; - tione alla virtù, e per eſsa ſi viene alla cognitio
Germogliò huomini Santi Superiori alli ſplendo ne della verità, perche come da ſpecchio, che ri
ri delle Stelle. 4i3e uerbera riceuiamo più copioſi li raggi della Diuri
Maria è porta di cedro odorifera, che non ſi corrom na bontà, e perche è verga, non può mancare al
pe, cioè la verità, che dona, ibid. li Apoſtoli nè gratia, nè dottrina, tanto più che
Maria porta, che reſiſte all'entrata del Demonio, te neſſuna coſa può piancare a chi troua Ma
ſoro di diſpenſatione per la participatione cella ria. - 5o I.
gratia Diuina, 4 I 4e Maria Ccnſigliera del Verbo, cioè ſalute del mondo,
Maria Verga di Gionata, Scala Celeſte, e donatrice di ſperanza viva , perche il merito del figlio reſta
tutto perche s'aſcenda alla gloria, ibid. hipothecato dal voler della madre. 5o4.
Maria forma gerarchia ella ſola dopo Dio, ſuperiore Maria, piazza d'arme à Giesù per ſoggettar ilmondo
ad ogni coſa creata; è centro trà Dio, e le creatu tutto, perche in Maria Dio moſtra la ſua poten
re tanto ſuperiore alia creatura quanto inferiore 2a . - 5 I o,
à Dio, tiene gratia efficace corriſpondente alla Maria, e Giesù vn nome, vna ſola ſalute, 5 18.
Dignità ſua, quale è tanta, quanto l'ecceſſo, con Maria perche nube? 522.
, che è ſuperata da Dio, 4 I7. Maria, come veſtiggio di Diuinità. 523.
MariaLuna, 424 e Maria ſerue al Diuin Verbo di Naae, 528.
Mafia
Indice delle coſe notabili. 43
Maria, perche più meritaſse dando il latte al figlio, che Maria impetrò il perdono à Pietro; impetrò lavitto
li martiri ſpargendo il ſangue. 5 33. ria, e viſione di Giesù à S.Stefano, fece i orationi
Maria meritò più inuolgendo Chriſtone'panni,che Lo che foſſe eletto all'Apoſtolato S. Mattia , 8.anco
renzo abbrucciato nella gratticola- ibid. Paulo viene eletto per ſua interceſſione. 425
Maria è anco concorſa all'unione hipoſtatica, per la Maria pregò per Saulo. 426.”
quale Chriſto è fatto Rè de'Reggi. 54o» Maria, come vguale al Regno di Chriſto può impetrare
Maria dell'incarnatione portò il folgore . 55oe quanto eſſo può donare. 429e
Maria madre di gratie, e d'amaritudine. 55 3 Maria potrà diſporre dell'hauer di Chriſto, ma per via
Maria circondata da infinita luce, gran ſegno, che pe - d'impetratione. 43o
metrò l'abiſso della paſſione, 555, Maria, quanto diſpoſta, ſe da noi non manchi. 439.
Maria,come madre, tiene l'impero, 8 impetra tutto
MARIA, SVA INTERCESSIONE. ciò che vuole, prega, come ſe foſse proprio il bi
ſogno; le ſue preghiere ſi riceutono, come com
Maria non elegge alla gloria, ma la Diuina Maeſtà, mandi, e dall'elettione di madre ſegue l'obligo di
ordine executionis, non da la gloria mai, ſe non compiacerla. - 438.
per dipendenza dell'orationi di Maria, come mez Maria della gratia della prouiſione del Vino, ſicura per
Z1 - o7. la manifeſtatione del ſuo penſiero, così illuminata
Maria figurata nella forza di Giacob nella Loa' per dallo Spirito Santo. 442.
il vigore dell'Oratione. 33 2 - Maria per ordinatione Diuina, è neceſsaria, e confeſe
Maria in cambio della vita Diuina per sè, ricerca la fi ſa S.Bonauentura eſser liberato per mezzo ſuo,
gliolanza addottiua de' ſuoi diuoti con la ſua in ſenza di cui niuno vien liberato. 5 I O,
terceſſione, 338. Maria perche madre di Chriſto, ci viene per dipenden
Maria, come Arco Celeſte, veduta alla deſtra del figlio, za delle noſtre preghiere, 8 è teſoriera, ma come
intercede la pace. 666, arbitra, e Padrona diſpenſa le gratie. 5 I 5.
Maria s'intende per Croce, e per il verbo Diuino, e per
Il01 e 669. MARIA, svE OPERE PER LA REDENTIONE.
Maria riceue in ſe ſteſſa il fonte delle gratie, per leuar
la ſperanza d'hauerne d'altra parte. 198 - MARIA moſtrò il Genio Diuino del ſuo figlio in .
Macia, come Madre reſta ſicura della gratia di farſi il tuttO e - - 49 e
miracolo del Vino. 368. Maria eletta dalla gratia per la regeneratione alla gra
Maria tirò Dio a noi, quanto più impetrarà le gra t13 e -
º 45
Maria conuertita per amore nelle piaghe del
lio.
"
2 851 e
Maria brama la morte di Giesù , perche ſorgeſſimo
dal peccato. ibid.
marialla viſta de noſtri mali. e dell'amor Diuino con Maria padrona del merito di Chriſto, riceue carne per
la ſua beltà, e dolori, rapiſce il Verbo Diui meritare da ſuo volere. 372.
no e 183 - Ataria ſupera l'omnipotenza praua del peccatore .
Maria nella paſſione ſitibonda della ſalute del mondo, ibid. -
come Giesti. 330. maria conſentì con allegrezza alla Crocifiſſione. 38o.
Maria nella concettione di Giesù crocifiſſa, è però ſi Maria reſta ctfeſa, perche non ſi ricorre a lei, ſi moſtra
tibonda della ſalute, come madre di Dio - 331. nel ſimbolo del Vino, 386.
Maria ſimile di Donna, che hauendo principiato il par Maria, è officina per tutri. ibid.
to, ad altro non può attendere, ſe non a finir Maria prepofe l'elier noſtra madre al nome di Regina
lo. 332 con queſto titolo honorata da Chriſto alla Cro
Maria perche non ammette alternatiua de rigori come CC • - ibid
Giestì - - 336
Maria per eſſer Madre noſtra accreſce la forza del ſuo
Maria è la terra ſitibonda, della quale naſce il Saluato potere. 387. -
resper la brama della noſtra ſalute) 34o» Maria fatta noſtra Madre dalla conſumatione della
Maria quanto all'affetto moſtrò maggior deſiderio paſſione di Chriſto. 39o.
della ſalute noſtra, che il figlio, e perche? 342. Maria è fatta madre noſtra in ſimbolo di Gio. 398.
Maria Colomba per la velocità, è moncia di ſalute, Maria dal punto dell'Incarnatione concepì la figliolan
36o. -
za addottiua . 399 -
Maria Santiſſima nel portar la ſalute ſupera la veloci. 7Maria ci nutre, e ci difende. 4oo.
ta di tutti. - 36 I.
Matia auanza l'Empireo, e tutta l'eſſentialità della
Maria ſi dice Stella polare, come fiſsa perche è immo ſperanza del mondo tutto, e nel Ventre di S. An
bile, e pronta a tutti, come ſole fiſso per tut - na pianſe, pregò per noi al Calnario, riceuè la
ti, ibid. propenſione di madre. 43 I,
Maria ſupera la velocità dell'Angelo, e del raggio del Maria ſimile al pcſo della pietra per amore. 43 r.
la luce. 363. Maria cuſtodiſce tutti, ſingolarmente più che non fan
Maria madre partiſce l'obligationi di ſeruire à Giesù no gl'Angeli datici per Cuſtodi. 432 -
corporalmente ſolo, il reſto tutto a noi, come ſe Maria per il concetto, Ecce Ancilla Domini tutta dedi -
- Giesù ſe n'haueſſe biſogno. 36 i. i coſſi alla ſolleuatione di tutti. - 43V -
Maria indiuiſibilmente ſi moue per la ſalute ſua pro Maria moſtrò il figlio coronato di pietà. 482.
pria, e per la noſtra. 637. Maria madre ſpirituale per vinirci. 484.
Maria pare che nella noſtra perdita ſi reputi perdu
ta- e º ibid.
- -
MARIA svo AMORE AL FIGLIO LO.
Maria haurebbe data la morte al figlio eon le ſue mani
crucifigendolo, ſe foſſe ſtato biſogno. 628. Maria più trasformata in Chriſto, che tutti li Apoſto
7Aaria fugge in Egitto per noſtro amore. 627. li nella Cena, perche lo tenne noue meſi nel Vene
Maria s'ha dato il figlio con pena più che mortale CIC e 404
per la noſtra ſalute, dolore più graue ſentirebbe Maria più ſeruì Dio, che non fù diſseruito da tutto il
in vederla impedita. 628. mondo. I I4 e
Maria tutta impiegata a ſaluarci dimenticata di ſe. Maria preſe il cuore Diuino , e l'imprigionò nel
63 I e -
ſuo. i 264
Maria prega il figlio ſi raſſomigli alla Capra, perche Maria ſarebbe morta, ſe foſse più lungamente durata
tiene nelle viſcere humore, che libera dalla ceci l'abſenza del figlio, e perche? 34 i
- tà. 63 I.
l
º
Maria quaſi monte viciniſsimo alla Croce per repa
rare il mondo.
Maria inuita aſſicurando tutti, come Rebeccha per la
662,
-
MARIA, E SVA DIRETTIONE ALLA
-
SALVTE.
- t
- benedittione del Padre. 662.
Maria ſola può ſouenire ciò che biſogna per andarà
Maria a proportione della ſua Carità più che Paulo Dio. 1 o3 -
- -
; s'affligge per le noſtre rouine. 618. Maria ci parla, 8 ammaeſtra il ſuo figliolo. . 194.
Maria tanto ama, che non può eſſer trattenuta da neſ Maria neceſsaria perche con profitto ſi troui Dio ibid.
ſuno, ma da ſe ſteſſa per farci bene.
Maria ſi moſtrò come trasformata in Carità.
649. Maria Trono di Safiro, per la ſperanza, che porta del
618. Cielo. . 195»
Maria a tutti s'eſtende, brama tutti nelle ſue braccia Maria più ſicura dell'entrata del Cielo, di quello che il
per riconciliarci con Dio. - 6 I 9. Cherubino nel impediſce. ibid.
Mai"
|
!
Sll e
la noſtra ſalute, come ſe foſſe di Gie
Maria più ſi rallegrò in ſentire, Ecce filius tuus, i
Ladrone. Hodie eris, & c.
IMaria, come coronata di stelle, ſe glie permcſia la
corona de cubilihus Leonum.
365.
-
6 .
365. -
Maria è la Stella, che ci ammaeſtra.
Maria canale dello Spirito Santo, ma libero» e volon
-
t3r10 e
--
Maria
193.
I 99e
2 o7.
46 Indice delle coſe notabili.
Maria è lampade come Sole, perche ſerue à tutti, tale Popolo d'Iſraele tra la notte, rof.
ſi moſtrò ne'Magi contro gl'inimici viſibili, 8 in Maria vniſce li ſuoi deuoti, e li preſerua. I 46,
uiſibili. 2 o8. Maria vuole, che i ſuoi deuoti partecipano della re
Maria,purificando l'operationi noſtre, le rende ſoauiſ dentione preſeruatiua. 356s
ſime più che il ſacrificio di Noè alla Diuina pre Maria ſalua tutti li amori a Dio, ſalua tutti li ſuoi figli
ſenza. 2 o9. deuoti, che noſtra felicità, 654.
2Maria porta nel ventre il fuimine contro il pecca Maria non può abbandonare chi a lei riccorre, 6; 6.
tos -
346. Maria, s'è il firmamento del ſuo adorante, è aderente
Maria fatta mediatrice, reſtituiſce la prima confiden al Cielo » . - 659.
za con Dio. 63 p. Maria leua gl'impedimenti de ſuoi deuoti, perche ven
Maria albero di ſalute, ordinata alla ſalute ordina ghi lo Spirito Santo. di 75,
ria. 63 I. Maria, fatta madre del capo del corpo miſtico per
Maria ſaetta di ſalute dupplicata, cioè generalmente opera dello Spirito Santo, tiene virtù di parto
per turti, & per ogn'vno in particolare. 63 3. rirci alla vita. ci76.
7taria voce miſtica, che ci apre il Paradiſo, 669. Maria nube, che copre tutta la terra con la ſua protet
2taria vince, e ci dà eſsempio d'efser vittorioſi. 67o. tione, come il figlio per gl'eletti, così Maria effi
Maria viene con empito , che rimoue gl' impedi cace per ii ſuoi deuoti. 677.
menti, - - 676. Maria creata per refuggio, che ci accoglie ne'pericoli,
7taria vena vite, perche naſcoſtamente la porta. 677. e nelle boraſche, - - 679.
Maria ſi moſtra immitatrice di Chriſto, e perche ? ibid. Maria Delfina tutta ſempre a noſtro fauore. 68o.
Maria prouede all'anime nel fine della vita. 395. Maria, Genio di foco, ſimboleggiata in Sara, che ſigni
Matia cileua la difficoltà, come porto di tranquilli fica lo ſteſſo, che Carbo. 68o.
tà. -
82 2. Maria Carbone acceſo, che purifica il paccatore più
NMaria fonte d'aqua del Saluatore, che fa ſalire alla vi d'Iſaia purificato dal Serafino, ibid.
ta eterna. 426.
Aaria figurata nell'Elefante, perche riduce l'huomo MARIA LAVDATA..
errante alla via retta. 479e
Maria per opera di manifeſtatione fatta, induce gl'er Maria corrobora la mente del ſuo lodatore, 2Ie
ranti alla via della fede. - 499 Maria ſi lodi in ogni tempo, e perche ? 22 •
Maria ſplendore della ſperanza de'morttali. I I 4° Maria lodata nel principio del tuondo dallo Spirito
Santo. . -
25e
AARIA NEL G)VDICIO, Maria dona la vita a ſuoi lodatori. 4Oe
Vedi, lodi di Maria. -
Maria lingua delle piaghe di Giesù nel Giudicio. 44. MARIA, SVA PROTETTIONE A GIvsTI.
Maria duppilcata, cioè pura, giuſta nel Giudicio, co
me qui fu pura di pietà e - 48. Maria pratticò Giouanni per ſicurezza degl'altri figli
Maria condotta al Giudicio per inaanimire Gie º addottiui ſuoi diuoti con tanta facilità, acciò ſi
sù, 58. - conoſca quanto ſia Patrona. I 19e
Maria a fauore della Giuſtitia nel Giudicio, acciò non Maria ſola ſarebbe eſſaudita, non oſtante le preghie
reſti diminuita dall'innata pietà del figlio. ibid. re contrarie di tutti gl'Angioli, e Santi, e per
Maria ſe di buona voglia diede il figlio naturale d fauo che ? - - l 48.
re della miſericordia; quanto più lo darà per gl'. Maria quanto brami l'ultimo compimento di queſta
addottiui à fauore della Giuſtitia - 6 o, via,e quanto facile ſi rende a chi l'inuoca. 152.
Maria accetta la maternità Diuina per ſodisfare alla Amaria s'oppone al rigore Druino, allo sdegno Angeli
Diunna Giuſtitia, - 62, co, e ſola vince col teſiderio di ſalute. . 343..
Maria nel Giudicio con Chriſto. 46. Maria cambia il cuore a Dio, ibid
Maria teſoriera di purità, 8 archiuio di sdegno. 87. Aaria per il deſiderio della ſalute ha bramato la mor.
Maria ſi moſtra madre del Giudice, come fu del Reden te del ſuo figlio per poterci difendere. 349a
tore. - - - - 92 e Maria siboleggiata in Dagò alla preseza dell'Arca 3,2
Maria alla Croce era a mano ſiniſtra, e nella gloria al Aaria poſto come Diuino Tabernacolo in mezzo a
la deſtra, e perche? 158, i noi , acciò non foſſimo rigettati. 358.
Maria come Platano per la difeſa è raſſomigliata alla
MARIA, svo DOMINIO NEL CIELO, o palma, perche? ibida
- E NELLA TERRA . Aaria dettalignum vita, per la potenza di communi
i carla. -
ibid.
ºſaria admeſſa al Dominio del Regno di Chri,
8 Maria per noſtra ſalute sopporebbe a tutti gl'Angio
ſto, - -
vi Caſtrorum,crc.
-
643
383, li confeſſata terribile,
Matia pronta alla difeſa de'Giuſti, come madre per la
MARIA, svA DEVOTIONE. a difeſa de'figli, 645
- a - - Maria Prega anco il Cielo, acciò non manchi il Vino
- - -
Mariº è muro di foco che riſplende al ſuo denototrà - di Carità ne giuſti 2 - Lº ibid.
le ſue colpe, come la colonna di foco al MariarºPPreſentata conCiesùne'due Cherubini dell'
Atca
-,
Maria è via musata munita di torri, e perche ?- 15 1. Maria più trafitta per il riuerbero. 6o9,
Maria muto di foco contro l'Inferno, che con l'ardore Maria non tocca rende il ſuono nell'anima de dolori
della ſua carità conſuma il foco dell'ira Diui di Chritto. - - 61 o,
Il 3 e - ibid. Maria nube, che ſi come ſerue per trono, coſi ancoſer
7taria ſcala, che ci reſtituiſce à Dio, per la quale Dio ue per maue: figurata nella naue di Noè il moto
meglio concede ciò che promiſe a Giacob. 154. del mare, cioè delle pene della paſſione. 521.
Maria èſolamente via di ſalute, et aſcenſione alla glo 7Maria dupplicata maue al figlio nell'anima, e nel cor
ria. - 3 I8. pO e 52 3 e
7Maria veduta, moueua, alla deteſtatione de pecca Maria ſi diceComare del piuino concetto per la preui i
ti » - 3 2 o, ſione della paſſione, e dal Diuino concetto fi
Maria è ſcala del mare, per la virtù attrattiua de'pecca veſtita di morte , 556. -
toria Dio. - ibid. Maria ſarebbe morta dal concetto in quel punto per
Maria eletta, acciò tragga il peccatore a Dio, come il dolore, ſe per miracolo non foſſe ſtata conſer
traſſe Dio al peccatore. ibid. uata, e ſi proua, che haueſſe cognitione della
Maria foriera, e preſidente delle vie di Dio, che perciò paſſione dal concetto. . . . i 557e
fermato il popolo, Maria ſorella d'Aron per riue Maria,come nel concetto riceueſſe Chriſto nel s"
come nel ſepolcro. ibid.
renza non fece viaggio. . 423 -
-
Maria creata come principio delle vie di Dio, è terra, Maria figlia ſpirituale di Chriſto ſimile alai, ei nella
; - ea
Indice delle coſe notabili.
beatitudine nel concetto capace di pene. 561. 2Maria cuſtodiſce tutti in generale , 8 in particola
Mariapianſe lagrime di ſangue, i 65, Irc e - - ibid.
Maria veſtita di Sole, perche naſconde le colpe della
mARIA,svA PROTETTIONE APECCATORI. zizania vicina; come il Sole la luce delle Stel
le. 647e
Maria palma per l'efficacia dell'interceſſione. 146. Maria per il parto di Giesù,è madre di tutti. 648.
Maria ripara dalla ſpada, e dal foco. 1 5O, Maria ſollecita in Cielo, come il Sole ſolamente luci
Matia eome ſuſciſta tra le fiamme, con il foco nel Ven do. 649e
tre e - - - ibid. Ataria impotente a non ſouenire, s'oppoſe allo ſdegno
Maria copre la noſtra indignità, e ſuppliſce il debito del figlio, ibid.
- noſtro o 197, Maria naſconde li peccati, e purifica il peccato
IC e ibid.
Maria rende fecondo il peccatore priuo dell'aqua della
gratia del Cielo, - - 226. ºaria trattiene il figlio dal caſtigo, e queſto è il ſuo
Maria fiume, che rapiſce il peccatore al Cielo, rallegra eſercitio imparato da lui nel Caluario, mentre
li Beati, e perche? 227. ſupplicando trattenne il Padre sdegnato. 65o.
“Maria tiene dupplicato il Paradiſo, per ſe, e per noi, Maria ci cuſtodiſce come pupilla, quale non poſſiamo
228. - -
laſciar di diffendere. 6; I.
Maria non diſcaccia, nè abbandona alcun peccato” Aaria è oracolo di pietà, ne può errare nella predit
re 3 o9 • [ 10IlC, 655,
Maria più pronta a riparare l'anima dal peccato, che Maria, come madre, tiene giurisdittione di raccoglie
il figlio dalle ferite. ibide
relazizania per la vita eterna, per il ſuo merito,
Maria aſſiſte al peccatore per farlo ſaluo, come ſe foſ de congruo . - 654.
ſe lo ſteſſo figlio. ibid. a - - AMaria padrona di ſaluar chili piace. 655
Maria noſtro ſpiracolo, che conſerua la vita ſpirituale Maria lola per la difeſa de' ſuoi, ha più virtù che tutti
per mancamento della quale ſi perderebbe 3 iº li Cori degli Angioli, e ſola di maggior ſpanento
Maria, come Padrona a ſuo piacere frena la fiamma al Den omio, che non ſono tutti. ibid.
infernale. 316. Maria, ſe ſupciò tante pene per farci ſalui, come non
Maria ogni dì partoriſce Chriſto nel cuore humano impedirebbe l'Angelo. 658.
con le ſue preghiere, 3 17. Maria ſempre ſtende la mano, come Giesù à Pietro nel
Maria penetra omnes inferiores partes terra, cioè della male i regetta ſempre gl'aſſalti degl'inimici. 658.
- poteſtà del Demonio, 3 18. Maria più reſiſterebbe a " che a Demonij,
Maria, tra le tenebre veduta da Chriſto, inſtituita no perche il danno ſarebbe maggiore. 659e
ſtra madre, Surexit de nc6ie ſicut Luna. ibid. Maria, perche ſtia in piedi alla gloria, gl'Apoſtoli ſi di
Maria cuſtodiſce più vin'anima,che non farebbono tut chino ſedere. - 66o.
ti gl'Angioli, e ſi proua per la Carità maggio Maria è prima, e più ferma de'monti, con l'altezza de'
- re e 3 2O e -
meriti, e dignità ci difende. 662.
Maria trahe il peccatore, come ſe foſſe il ſuo proprio Maria non teme l'ira Diuina, come il monte non te
ſoſtentamento, - 625. me il mare. - ibid
RMaria, shà potuto piegare Dio all'opera della Reden Maria, lignum vitae, perehe a 672.
- tione, potrà ridurnoi al riceuimento dellaibid.
gra Maria ci aiuta a ſomiglianza del Santiſſimo. ibid.
tia - Maria fa naſcere la luce Giesù, e ſi frappone come nu
maria rimedio contrali Demonij. 63o. be per noſtro riparo. 673 -
Maria è refugio de peccatori, a quali adduce il Ccle Maria è nuba, che ci ripara, che ci illumina. ibid
- ſte Medico per la ſalute. 632. Maria figurata nella nube nel mare roſſo, ch'era tene
Maria ci tiene come Bambini, che non cadiamo nel broſa, o illuminans nottem, perche naſconde le
peccato, e nell'Inferno, 633» noſtre colpe a Dio, e le fa conoſcere al peccato
Maria raccoglie anco alla gratia le anime diſperſe a IC • - , ibid.
gl'occhi degl'Angioli. 633. -
Maria poſta in mezzo tra le Croci del figlio, e del ladro
Maria pretioſo formento transformatiuo d'ogni ziza pregò perlui e - - 674.
nia - - 634. Maria luce in terra corriſpondente al lume di gloria in
Maria è la terra, dalla quale ſono leuate tutte le guer Cielo - - - - ibid.
re - 637. Maria rauiua, corrobora, riſana, - 68 Is
Maria microcoſmo di tutta la Chieſa militante,e trion Maria, che ſia più beneuole, come Delfina al peccato
fante, e perche? 643« - a a re, che non ſegue Chriſto. 681 , -
Maria pronta a reſiſtere a tutti gl'Angieli, come Ga Maria trattiene il colpo del figlio, come l'Angelo A
briele combatteva con l'Angiolo Prencipe della bramo. - 663.
Perſia,per difeſa della zizania. 644a - - - - - --- Maria riceuè lo Spirito Santo, per opporſi all'ira Diui
Viaria nel Cielo, è trono di Giesti trionfante per la vite na, e preualere. - 66 i
toria d'acquiſto della zizania ... ibid. Maria ha cura de giuſti, ma portali pecca pri nel
pſaria contiene la perfettione di tutti i Ceri degl'An ſuo ventre, - º 62o.
gioli, e ſingolarmente la Prerogatiua di cuſto Maria, fondamento della ſperanza de peccato
dire, - - ibid. ri . - - - - 373
Maria
r---
Maria è la Colomba, che manifeſta l'Agnello. 236. Maria ammaeſtrali Magi e la Chieſa ſenza la qualeſa
Maria ſi ferma ſopra Giesù per la dignità di ma rebbero priui della cognitione del figlio. 196.
dre : - ibid. Maria ammaeſtra tutto il mondo, 8 anco gl'Apoſto
Maria Colomba, perche ? 237» li. ibid.
Maria figlia della Colomba del Giordano, come quel Maria fu voce dello Spirito Santo è gl'Apoſtoli, a Ma
la manifeſta Giesù figlio di Dio. 238. gi, & à noi. ibid.
Maria trasformata nella Colomba, ch'è lo Spirito San Maria ſempre ſeguace di Chriſto, così l'huomo vni
to,manifeſta Giesù eſſere figlio di Dio. 239» to à Maria . 467
Maria ſpecie rappreſentatiua di Chriſto dal Concetto Maria cerca far auiſato il diletto dell' Anime, perche
Diuino, riceuè poter rappreſentare la Diuinità reſtino ferite d'Amore, e lo ſeguano, 469
di Chriſto. 248, Maria induce ſeguaci a Dio, perche lo purifica, e gli
Maria, nello ſteſſo modo manifeſta il figlio Diui leua la terribilità, 8 è oppoſta ad Eua, & in
il0 e 249 che ? 474
Maria di queſta conditione paragonata a tutto il mon Maria leua la terribilità a Chriſto, e lo fà trattabile a
do,in manifeſtare la Diuinità di Chriſto. 2 5 1. giuſti, 8 a peccatori lo rende piaceuole, eman
Maria ſenza voce , è ſcritto, manifeſta il Diuino ſueto . 476.
Verbo, 254. Maria trahe à Giesù le Creature, aiutò il Celeſte Padre,
Maria indubitato inditio della Diuinità di Chriſto, inclinò il Diuino figlio a riceuer carne, e conſumò
più, che la Stella del Cielo. ibid. la redentione, 496.
Maria, pare che sforzi a confeſſare la Diuinità di Chri Maria è colonna di luce, che conduce, e guida Iſraele
ſto, quale ſolo l'Hebreo lo potè negare, e per ſpirituale, 496
che? ibid, Maria nella capanna fù prima trouata da Paſtori, ben
Maria è ſcoltura dello Spirito Santo, e manifeſtatiua che vi foſſero gl'Angeli, eſſendo, che per eſſa ri
della Diuinità, come la Colomba nel Giorda. ceuono l'andare a Chriſto. 499 e
no. - 266. Maria face ſplendentiſſima donataci da Giesù mo
Maria dalla ſua Concettione, veſtigio di Chriſto, per riente, e mentre ci trahe a sè, ci conduce à Chri
che ſino da quel tempo lo rappreſentaua. 268. ſto. 5o8
Maria leuò l'impedimento al Verbo Diuino per venir
MARIA, INDICE DELLA SANTISSIMA à noi, così lo leua a noi per andar al Verbo -
5 I o. -
eon le ſue merci ſi obliga dar ſodisfattione a tutti, vniti alla preſenza di Maria, ſono come minutiſ
cioè huomini, Angeli, e Dio, 6 in queſta na ſima polue. 549a
ue accorſe anco il figlio Diuino, e riceuè per ſe la Mentre ſpirò il Saluatore , reſtò fulminato l' in.
carne. Il Corpo di Chriſto, come pane, e fatto ferno - M - 55os
da Maria, quale concorporò il figliuolo di Dio, e MERITI di Chriſto quanto all'eſecutione per noi,
, fa ottenere il perdono de'peccati al mondo. 539. quaſi autualorati dall' interceſſione di Maria
Maria trasformò l'oro della Diainità in noſtro nu 663.
trimento. 54o. Merito di Maria per il deſiderio, come s haueſſe data
Maria, come naue da carico ſomminiſtra nuoue forze, direttamente la vita . 379a
e ſi può dire, che combatta come naue da guer Merito di Chriſto, e miſericordia diuina non conoſce
ra» & è naue ricchiſſima, che perciò è ben ar limitatione, mentre però il peccatore coope
mata, e con ſicurezza combatte. 542 e ri . 389.
Maria naue corriſpondente alla colonna d'Iſrael man MERCEDE della gloria, miſurata dalla radice di Ca
da fiamma di fuoco a terrore de'nemici,S à con rità - 5 33a.
ſolatione degli amici, 8 in eſſa è effetto contra MICHEL ſtimata dal Rè Dauid più che tutto il Re
rio al popolo per fauor de' ſuoi deuoti, e come gno d'Iſraele, e Maria da Dio più, che tutto il
naue, quali ſiano le ſue ricchezze. 546. Mondo . 71 8.
Maria, a proportione del teſoro, che porta come na: Minaccia dell'Inferno, effetto della Duina pietà,per
ue ſi accreſce la fortezza delle naui da Guerra, che ? 682,
perche l'accompagnano . 549. MIRACOLO inſigne di S. Leocadia. 34e
Miracoli fatti da Dio in Chriſto, per moſtrare l'odio
Maria ſpettacolo degno di Dio. I6. del peccato. 82-.
Maria, perche detta come Sole , 2 I » Miracoli di Chriſto non communi con Maria. 368.
Maria portò Giesù in Egitto co doni diuini, come a Miracolo del Vino non fatto ſubito, acciò ſentiſſero il
-
Giouanni.
- 45. biſogno, e ſi moſtraſſero grati. 368.
Maria ſi chiama Mulier,alla Croce, e perche? 245. 7Mirando alcuno Giesù, e Maria ſenz'obice attuale era
Maria, e l'huomo ſicut piſces maris. 678. moſſo all'emendatione. 4i 5e
Maria, come aſſiſte al peccatore, che riceue il Santiſſi MISERIA di chi non è con Maria. 22 Oa
Mondo prodotto per Maria, 415 e Neceſſità di Maria, nel punto della morte. 396.
MORALITA' della ſtatua di Menone, 256, Neceſſità ch'hebbe la Chieſa all'hora diſſipata per la
Morire al Secolo , che coſa ſia. 696. petition di Maria. 494
MOSE'ſuoi ſplendori, perche trattò con Dio di Ma Neceſſita della Colonna ad'Iſraele,diMariaà noi, per ſe
ria. 33e -
guitar Giesù alla via eterna. 5 II -
MOTO d'andare a Dio, conſigliato da S. Bonaueni Neceſſità di naue oneraria, e di naue da guerra, e Ma
T2 e 6 34 ria è naue da Carico, 532 •
MOTTIVO de benefici; Diuini, che c'inducono a NE meno per ſogno fi fa vn paſſo ſenza Maria, an
Dio • 42 e corches'haueſſero le militie del Cielo in agiu
Mottino di merauiglia di Maria, e di Giuſeppe. 17o. tO , 423
Mottiuo dell'Incarnatione. 286. NELL'Hydrie riempite Giesù moſtra, che l'efficacia
Mottiuo efficace per eſſere aiutati da Maria, cioè di di Maria nell'intercedere non ha limitatione ,
riconoſcerla riconciliatrice, et il figlio per Rc 429•
dentore vniuerſale. 3 I 9• Nella Conuerſione di Saul, ſi conoſce l'efficace inter
Mottiui del conſenſo di Maria alla Diuina materni ceſione di Maria. 429.
tà e 348. Nella purità di Maria s'intendono tutte le perfettio
Mottiui per l'Angelo Prencipe della Perſia, , 643. Ill e 454 e
Mottiuo ragioneuole del timore ne Santi del Lin NEL monte Tauro ſi fermò l'Arca di Noè. 497a -
bo. 716. Nel monte Srna, perche Dio appatue a Mosè. ibid.
Mottiuo altiſſimo del conſenſo nell'Annonciata, viſto Neisuna coſa solferiſca a Dio ſe non per mezzo di Ma
dall'humiltà di Maria. 723 e Il d e
-
- - - A I 4o a
Mottiuo di gloria, che Dio veniſſe alla Redentione , Neſſuno in queſta vita è ſicuro. ibid.
acciò l'huomo non poteſſe dar parte ad altri, che Neſſuno prega ſenza Maria. 382.
l'haueſſero redento. v 729. Neiuno riccorre a Giesù ſenza Maria. 422e
Mottiuo dell'impiego di Maria a prò de peccatori,non Neliuna coſa è peggior della ſuperbia. 487.
vale ne'giuſti. 3 97e Nettuno ſegue Maria per andai a Chriſto, tutti ſimo
Mottiui, che Maria doni tutto, perche è madre. 438. uono per ſeguitar Maria. 5 O2,
zav LIER: detta Maria, perche pare l'iſteſſa felicità Ncºno i taluò mai,ne anconellalegge di natura, che
diurna. - v I I 6. non foſſe ſeguace di Chriſto. 5o7.
Multiplicatione del pane, perche Giesù lo prende mcl Neſſuno reſtò così afflitto per le pene proprie, come
le ſue mani. 2 I 1e
7Maria per le miſerie degl'altri. 5o8.
7Auraglia è Maria per la protettione particolare, che Neſſun priuilegio ſi negò a Maria, 557.
ſupera l'ira di Dio. 678, Neſtorio, e ſuo fine. 69.
MVTATIONE de coſtumi ne diuoti di Maria, per N IP O noſtro per riceuere il calore dello spirito
che muta il genio del Rè della gloria, e come Santo,è Maria. 446a
s'intende. i 14, Nilo ſi ritira, mentre il Sole poſſa nellaVergine, ſim
bolo di Maria. I Q0,
N NOBILE differenza della cognitione della paſſione
di Chriſto, di San Simeone, e di Maria, e ſi
NASCITA di Maria, portata al Limbo dalli An proua. i 64.
- gioli º 28. - - NOE', come alla viſta della Colomba inteſe la ceſſa.
3Naſcita di Maria, ſplendidiſſima per la Giuſtitia ori tione del Diluuio, così Simeone alla viſta di Ma
ginale. ibid, ria, il ſine dell'ira di Dio. 345a
NATVRA cede alla gratia, nella generatione di Ma NO M E di Maria ci dà la conuenienza di celebrar
ria Vergine. I 24 « la . 22 a
3Natura humana è vin Mar di Vetro- 5 22, Nome di Chriſto proprio naturale, ſe l'appropriòcon
NAVE coſa ſia, e ſua etimologia. 522 e l'opera. 2I4
Naue con l'Ancore, ſimbolo di ſicurezza, Maria è na Nome di Giesù, è Torre di ſicurezza, e non ha biſogno
ue, & ancora. 526. d'opera per cuſtodirlo. 2 16.
ºNaue, perche ſi dica Cochio de' Venti. 533 • Nome impoſto due volte a Giesù, e quando. 212.
Naue degl'Olandeſi detta fine della guerra,d'Archime Nome di Maria gratia,per la celerita con che ci ſalua.
de coperta de'ſpecchi. 543 e come il ricorſo a lei ſia alla gratia. 36 I i
NECESSITA' del Conſiglio di San Bernardo, di con Nome di Maria fignifica ſperanza, però ſi proua la ſua
- ſegnare a Maria ciò che a Dio sofferiſse, e per interceſſione efficace. 394s
che? 2 o8. NON vi è enormità così grande, da cui per Maria
Neceſſità che Maria naſcondeſſe li ſuoi ſplendori, e non ſiamo liberati. 393 -
le gratie. 244.
- Non ſi dice, che Saul conuertito foſſe mandato a Ma
Neceſſità della Meditatrice al Mediatore, per eſſer ria, ma ſi ſuppone, e perche ? 428.
ſalui. - - 3 o3. Non fù promeſſa, ma conceſſa la metà del Regno a
Neceſſita della ſoprauenuta dello Spirito Santo nell'o Maria. 429e
platione alla Croce, quanto più per il godimen Non può il figlio, ſe non ciò che fà il Padre,
po col quale l'offerì, 333. 44 Is
Non
notabili,
-–-–
e ºr
del per la quale reſtò l'Egitto riempito d'huomi Ogni coſa maggiore ſotto Dio, reſta inferiore a Ma
ni Santi, lſdraele delle maggiori miſerie. 196 ria- - - 456a
Nube ſimile, che porta Giesù nell'Egitto. 273 Ogni peccato partecipa d'Idolatria. 473 e
Nube, che diuide Giesù dagl'Apoſtoli nella transfigu OMBRA di Maria coprì il buon ladro, e ſi conuerti,
ratione. ibid come all'ombra di Pietro erano tanati gl'infer
Nube ſolleua l'amarezza del mare. 475 - mi - 633.
Nubecula veſtigium hominum, cioè ombra, e ſimula Ombra della Diuinità, la Carne di Chriſto, e perche.
cro dell'huomo. 523 e 739.
Nube fugge dal mare, come da inimico, per le contra ONNIPOTENZA de Beati, è dono d'hauere ciò, che
rie qualità, e Maria lo ſcorre. 522 vogliono. - 2 I9 •
Nutrimento de Magi alla viſta di Chriſto, corriſpon Onnipotenza Diuina non baſta per la redentione, per
denre all'albero della vita. 54I e chc riceue il potere da Maria. 247e
Onnipotenza Diuina s'impiega nell'abbaſſamento, e
O humiliatione di Maria. 72 I.
Onnipotenza Diuina eſecutrice del voler di Maria -
OBLATIONE da farſi de'Bambini alla B. V. ſubito 3 73,
nati. I 2 Oe Onnipotenza Diuina, perche ſimboleggiata nel ma
Oblatione del perdon di Caino. 375. tre o 389
Oblatione à Chriſto: poſtula a me, non tiene limitatio OPERATIONI di Maria mirabili fatte in Giouanni,
Ilce 38o. col ſaluto, 1 O2
Oblatione del merito di Chriſto per la noſtra predeſti Operationi più eccellenti in Chriſto. I O7,
natione, ſe tutti foſſero predeſtinati, ſarebbero Opera dello Spirito Santo in Maria nella formatione
per il merito di Chriſto tutti ſaluati. 584. del concetto. 346.
Oblatione fatt'à Chriſto ſe voleſſe venire paſſibile, e Opetatione di Maria nel Miani, e lo laſciò ſicuro
conſenſo dato. - 554 659e
Oblatione a Maria, perche ha dato al figlio il poter ORACOLO, che ſia Rè de Tiro, chi primo di tutti
morire. 38o. vegga ſpuntare il Sole, 25 3 e
OBLIGATIONE di lodar Maria quanto ſia grande. “Orſo di ſtabile ſodezza, è Maria. 29.
23 ORATIONE di Maria a fauore de ſuoi diuoti nel
Obligo del Soldato di preſidio, 2 16. Giudicio finale. 79.
Obligo grande a Maria, perche fù occaſione della no Oratione di Maria fece apprire i Cielià Stefano, lo
ſtra redentione, e perche. 3O4 fà à morienti ſuoi deuoti. 639.
OCCHI di Maria ſimili alla Piſcina d'Eſebon,e non a Oratione di Maria ſimile al latte, nobile propoſitio
quella di Betſaida, e perche. 2 O, IlC e 62 o.
Ccchio,aria del volto. - 26 I. Oratione à Maria, perche c'impetri il latte di Deuo
Occhi de'Beati pare s'abbagliano in vedere Maria,e co tione, e pietà. 42 I
cepiſcono terrore dalla gradezza della maeſtà.274 ORDINE della Diuina Prouidenza per l'adempimen
Occhi di Giesù in Croce in Maria, li faceuano inten to della Diuina volontà, 185.
dere, che gradiua l'affetto; ma che non voletia Ordine d'andare a Dio per Maria, per trouar la ſalu
l'aiuto del ſuo ſangue. 378. tC. 223.
Odio di Giesu al peccato. 83. Ordinatione Diuina, che ſenza Maria niente ſi con
Odio del peccato, nelle pene della B. V. 83. cedi. - 386.
oDORE di Giesu,letteralmente nelli Apoſtoli. 247. Ordine di San Carlo Borromeo, che ſopra la porta
Cdore ſolo della virtu di Maria ſcaccia, diſcipa, come della Chieſa ſi poneſſe l'imagine di Maria, e per
turbine la polue, cosi li demonij. 655, che. 489
Odori dell'Voguenti, è odore della paſſione volonta Ordinati ſiamo alla vita eterna per il combattimento
ria del figlio, per ſanare le noſtre piaghe. 46o. di queſta vita. 532,
OGGETI O del conſenſo di Maria qual ſia, e come Orecchio Diuino Maria, a queſto ameſſi gli humili,
eſprima il deſiderio della noſtra ſalute. 33 I e perche ricerchino gratie ſtraordinarie. I I Oe
Ogn vno è ſiguro a ſeguir Maria, più che Giacob al Origine de terrori maggiori ſarà Maria nel Giuditio »
Conſiglio di Rebecca. 336. perche fù cauſa di trattenerſi l'ira Diuina. 85
Ogni piccolo genio di Maria, è baſteuole per la com. Ornamento della gloria di Maria tiene il pregare Per
municatione delle gratie, 634 I101 e 2.32 -
Ogni peccatore, benche grauiſſimo, è difeſo con la OSSEQVIO degli Angioli buoni a Maria -, 4oo. -
Padre Celeſte , che ſia noſtro, è permiſſione di Parlare di Maria, è germoglio della Verga d'Aron,
Giesù, ma che ſia Maria noſtra madre, è aſſolu che fioriſce. 2 26,
to comando, e chi non la riceue per tale non ſa Parte ottima eletta da Maria, fala Diuinità del ſuo
rà partecipe del ſuo ſangue. i 18, figlio - 269,
Padre Celeſte, e Maria coſpirano a tormentare Chri Partecipatione di Maria nel morte Qlimpo. 637,
ſto per compire l'immenſo delle ſue pene. I 36. Partirſi da Maria, è più male, che morirſi. 41 o,
Padre Celeſte agricoltore, ch'inſegna la gratitudine , Parto ſpirituale partecipato dal peccatore nella ſua
rigido eſatore di queſta in ogni tempo , 8 è connerſione, 42o.
Simbolo del fico maledetto da Chriſto - 182. Parte aduentitie in Giesù furono corriſpondenti alle
Padre Celeſte mandò il figlio Diuino per ſcudo , e per primogenee dell'Iſteſſa generoſità. 29 ( e
riparo dell'huomo contra l'indignatione della Parti primogenee in Chriſto conſeruate, ibid.
Diuina Giuſtitia nel tempo de peccati maggio Parto di Maria dona la lberatione commune, con
ri. I 87, l'affettione la ſalute particolare. 63I -
Padre ſi moſtra nel figlio, perche il figlio opera come Parto nobile di Maria a fauore de figli adottiui
vuole il Padre, e ciò vale anco in Maria. 258. 5o2 e
Padre Celeſte non ſi potè contenere il ſuo figlio ſola Parue conditionato il ccnſenſo di Maria di ſeruir
menre per ſe. - 272. nell'opra della ſalute. 535 e
Padri Santi alla viſta di Maria ponno dormir quie Paſſione di Chriſto perfetta in ragione di capo,reſtau
t1, 293 - ra quella del corpo, ch'è la Chieſa. I 32e
Padre dà il precetto al figlio, Maria la ſoauità dell'in Paſſione di Maria, ſimile a quella di Chriſto. 133,
clinatione. 294. Paſſione di Giesù reſpiro di gratitudine, 8 amor Di.
PALMA della ſicurezza della vittoria è Giesù, per l' uino in Chriſto. I 56 -
oblatione di prezzo giuſtiſſimo, e rigoroſo , Paſſione di Maria, e di Giesù ſono vna coſa ſola offeri-
I 46. -
ta al Padre, 2 18,
PANE mutato in ſaſſo, come rocco di Mida in oro» Paſſo ſimile del figlio col Padre, e della madre col fi
per colpa di chi lo riceue. I 63 • glio - 2 I 9e
Pane caldo riſſernò la vita a chi era condannatomo Paſſione di Giesù di Calice, è fatta mare da Maria, e
rirſi di fame. 4 O4. COmc, - 585.
Pane Diuino ſta nel ventre di Maria, come nel Santiſ Paſſione, il ſommo della miſericordia, e della Giuſti
ſimo. 476 tia. 648.
PARADISO ammaeſtra Adamo circa la gratitudi Paſſione di Giesù, Calice, come nel cuore di Maria
ne e 18 i - più,che mare. - 657.
Paradiſo moſtrato da Giesù, ma da communicarſi per Paſſi di Maria quanti furono. 458
mezzo di Maria, fùguſtato da San Dioniſio in Paſſi di Maria tutti mouimenti dello Spirito Santo,
vederla . 328. 46o. -
PAOLO Apoſtolo aſſiſtendo al paſſaggio di Maria, Paſsi di Maria ſono affetti mentali, che ſia Giesù ſe
vedendola ſi parue di veder Chriſto. 534 guitato da tutte le tutte in terra, come gl'An
Paolo Santoconuertito, fu inalzato alla viſion bea gioli in Cielo. 5 59
ta e 5 57. PASTORI, che ſegno hebbero per la cognitione del
Parabola di Dio antonomaſtica, e l'abbracciare l' la Diuinità di Chriſto. - 254s
humiltà. 726, Paſtori dicono eſſer guidati dagl'Angeli , 499
PARAGONE dell'amore di Maria per la noſtra ſalu Patto delle ſtreghe di rinonciara Maria. 3 52 •
te, con l'amor del Celeſte Padre nella donatione PECCATORE più obligato a lodare la B. V., e per
del figlio. 628, che ? - ci,
Paragone del Cielo al grano di ſenape è in ſentenza Peccatore, come vadi al pari con Maria. 37
de mondani, per la poca ſtima, che ne fanno. Peccatori, e molto più li dannati di nouo crocifigono
686, - Chriſto, 53e
Paragone dell'efficacia dell'interceſſione di Maria. Teccaui: detto da Dauid, che ſignifichi, e ſuo ſtupo
443. -
tc,e terrOre. 56,
Pare affetto quaſi connaturale è manco male morire Peccati de reprobi ſcritti a carratteri di fuoco, come la
- - Legge
Indice delle coſe notabili. 55
Legge . . - 76. Perfettione noſtra quini è la ſircera cognitione della
Peccatore, quanto al caſtigo, teſoreggia contro di ſe noſtra imperfettione. 698.
l'odio, che Dio porta al peccato. 32, PER far profitto per teſtimonio di Chriſto, conuien
Peccato ſi fa uppoſto:à Dio come l'Apoſtolo crocifiſ, andar à, Maria. 42 4 -
ſo al mondo. I o4. Perfidia degl'hebrei s'accreſce per impedire la ſalute.
Peccato, a Dio è fomite di vendetta, a Maria di pie degl'altri. 188.
ta - 1 I 4s Perdita degl'Hebrei per altra gente ſanta così faio
. Peccatore non troua la ſtrada d'andare a Dio, ſe non
croua Maria. I 29.
rita da Dio; e perche ? 2 o5.
PERICOLI de gl' errori cauſati dal deſiderio del
Meſſia, e loro motiui.
Peccatore non riceuerà la remiſſione, ſe non riccorre l 22 e
º
56 Indice delle coſe notabili.
Ponderatione del creſcimento di Maria dal punto PVRIFICATIONE di Maria, fù come vn raggio del
della ſua Concettione, con l'accreſcimento della Sole dell'humiltà naſcoſto nell'anima. 722.
ſua Carità. 435 e Punto della morte molto pericoloſo. 396 e
POPOLO ſeguito dall'acqua. 1 Ie
-
Redentione moſtra non per la Croce principalmenº Rouina del mondo impedita da Maria, impetrando
te, ma per eſſerſi volontariamente humiliato dilatione per ſalute de ſuoi diuoti, 666.
Chriſto ſino alla Croce. a 697.
Redentione fuori di Gieruſalemme, perche le rifiuta
per Rè. 539, S
TEGNO de Cieli, è de piccioli, cioè humili. 76o.
Renontia ſi fa nel batteſimo, al Demonio, per il Pa SACRAMENTO dell'Altare Rocca di ſicurezza 4oa.
drino. 2 I 4e Sacramento, perche ſi dia per Viarico à moribondi
REPROBI ſono ſcopo del furore Diuino. 55 e 5o5.
Reprobi coneiteranno a ſdegno nel Giuditio Maria - SACRIFICIO di Giesù, per la preſenza di Maria più
6 I. gradito, e perche ? 2 Ice
Reprobi poſti per ſegno della contraditione, come Saggio dello ſdegno di Maria, in queſta vita. 66.
Giesù dell'humanità, 75 Salomone deſidera ſapere la petitione di ſua madre,
Reprobi diſtrugono per parte loro, lo ſcopo della Di per adempirla. 44oe
uina Incarnattone. 9r. Saluatore Agnello per la pietà , Leone per la vendet
REQVIE DIuina nel giorno ſertimo per l'ombra di - ta e - 87
Maria. 466, Saluatore noſtro non è venuto ſolamente per la ſalute
RESISTENZA, e pugnatrà Gabrielle, e l'Angiolo in generale, ma anco per la particolare dell'
Principe della Perſia. 642 Anima, I 52e
RESPIRARE ſi dice di Dio, quando fa qualche coſa saluator noſtro invina viſione della B.Mettilde c'inſe
nuoua, & inſigne, 95e gna prepararci per fugire il Demonio. 159.
Reſpirare ſi dice di Maria nel Giuditio, per moſtra Saluatore vuole ſi ponghi la ſperanza nell'interceſſio
del rigore corriſpondente alla pietà. 95 e ne di Maria, e ſaranno ſalui quelli, che ſaranno
Reſtò Maria al Mondo, perche Giesù foſſe ſeguito. nominati dalla ſua interceſſione. 3o7e
494- -
Saluatore moſtra l'efficacia di Maria, mentre fa riem
RICHEZZE Diuine non ſi danno ſe non alli humili, pire l'Hidrie d'acqua. 39o,
69I. Salute noſtra premio, e condimento della felicità di
RICONCILIATIONE Diuina con l'huomo, alla Chriſto. I 76,
quale tremò la terra. 163 Salute del Ladro proua l'efficacia del prezzo della no
RICORSO a Maria giouerà a ſuoi diuoti. 79, ſtraredentione. 3 O3e.
RIGORE della Giuſtitia accompagnò l'attualità salute noſtra, parto della miſericordia di Maria. 326.
della Redentione. 58, Salute da Maria,luce dal Sole, perche ? 36o.
Refugio alcuno non ſi troua, che in Maria, con la Salute noſtra, ſeguita per l'ingreſſo di Giesù in "
quale ogni coſa s'aſſicura. 99e ria- 526»
Rimedio, nè ſi prepara, nè meno s'applica, ſenza Sangue, 8 acqua vſciti dal Coſtato di Chriſto, ſegnº
. Maria. 2 16, di che è 86.
Ripiego per la conuerſione de peccatori grauiſſimi, santi ſudano a penſare il conto da renderſi, come il
che riceuino la diuotione di Maria nel cuo Saluatore alla paſſione da ſoſtenerſi, 73.
- - -- Santi
----
Scopo Diuino in vincere in bono malum, 9I - Serafini da Maria riceuono l'eſſere lodatori di Dio. 38.
scopo degl'Hebrei dar morte a Chriſto, così crudele, SETTEMBRE, per che in eſſo nata Maria. 53.
che cagionaſſe terrore, acciò che neſſuno penſaſ SERVE Maria all'Imperio del figlio, 8 il figliuolo al
ſe di lui. 168. l'Imperio di Maria- 24e
Scopo dell'Incarnatione, manifeſtare la Diuina bon SICVREZZA del lodatore di Maria maggiore, che
tà. 25 I dalla cuſtodia del Cherubino armato. 3 Is
SCRITTORI di Maria, quanti. 2 I» Sicurezza come de'Beati nel Cielo. 32,
Scrittori di Maria honorati da lei alla preſenza Diui Sicurezza delle ſuppliche per nome di Maria,quale, e
113 e - 35 e quanto grande. 2 18.
Scrittore di Maria, Sole; gl'altri quaſi ſtelle. 35 - Sicurezza de'peccatori,raccomandati da Maria. 226.
Scrittore di Maria ſempre tratta, e conuerſa con eſſa, Sicurezza per la diuotione di Maria come della naue
- 39a - - legata all'Ancora, 232»
scVDO ſtimato più, che la vita da Lacedemoni . SIGILLO Diuino impreſſo in Maria,imprime à fauce
94e - - re noſtro; ſono reuocate le lettere di dannatic
SCVSA d'Adamo per Maria, ſi cambia in rendimenº ne , e vi reſtò Lucifero Crocifiſſo. 2 o5»
to di gratie. 125. SIMBOLO di rouina moſtrato contra Faraone,
SDEGNO Diurno per le dimenticanze del Giuditto. I 69. -
sOMIGLIANZA di Crocifiſſo ſarà Maria à repro SPOSI anticamente dottauano le loro mogli. 23.
bi, - 43e Spoſa allontanata dal Padre. 367.
Somiglianza ne parenti, e figlianco nel genio degl' SPOSALITIO della natura humana con Dio, per
affetti, - - 49e virtù del conſenſo. - . I 27
Somiglianza dell'Arca di Noè, e di Maria per la ſa SPVTO di Giesù apporta luce. MI72, -
Specchio, & imagine Diuina, è lo ſteſſo. Stima della diuotione di Maria, e perche?
.262. I I 9e
SPECIE eſpreſſe di Chriſto in Maria. stima della ſua diuotione,quanto della gloria e ibid.
33 -
SPERANZA di Dauid d'eſſer mirato da Dio. 189 Stima, che fà Giesù della noſtra ſalute. 177.
Speranza grande procedere aſimiglianza di Chriſto. Stima della natura humana ſopra l'Angelica, e per
2i4 che? 2 13 e
Speranza in Maria, Ancora. 354 STRAGE infinita del popolo Hebreo doppo la de
SPIRITO d'Antonio, nel nome di Giesù debellò il ſtruttione della Città. 192.
Demonio apparito come Gigante 272. STVPORE degl'Angioli, alla comparſa de deuoti di
ASPIRITO Santo nella Diuina Scrittura hebbe riſpet Maria in Cielo. I 2 O» -
- toanco a Maria. - 2e
Stupore di Marial'eſſer il ſuo figlio Giesù, ch'eſſendo
Spirito Santo c'inuita ne' ſalmi alle lodi di Maria. 31. ſalute non può non ſaluare. 17 I
Spirito Santo, perche in forma di Colomba. 123 Stupore degl'Angioli al nome di Maria, per il godi
Spirito Santo nel Giordano communicaua all'acque mento dello Spirito santo di comunicarſi. 2o t
Virtù,per la regeneratione de'fedeli. ibid. Stupore degli Angioli della riparatione del mon
Spirito Santo poſe la fiamma nel cuore di Maria, vi do, per mezo di Maria, e perche? 245 º
poſe anco il refrigerio, come nel simbolo nel Stupore della Chieſa. I 25 t.
mezo della fornace Babilonica, I 5o SVPPLICA di Maria, riceue a ſe ſteſſa fatta la gratia
Spirito Santo non vuole formare il Corpo di Giesù a ſomiglianza del figlio. 439 -
ſenza il conſenſo di Maria. I 97. Supplica di Maria a fauore de ſuoi deuoti, è la perfet
5pirito Santo per la communicatione infinita ſodista ta mondatione de Chriſtiani,e la compita glorifie
in Maria, - 2O2 »
catione propria con la ricordanza ne'figli. 31 e
spirito santo ſi moſtra come Maria. - 2 35 e Supplicatione di Chriſto, e di Maria non puo eſſer ri
spirito santo ſi dice Padre di Chriſto, è perche ? 236. gettata. , 357.
spirito santo ha ſupplito ſolamente l'attiuita per par T - i – -
-
te dell'huomo. 246e
spirito santo ſi ſpecchia in Maria, 8 in quella ſi mani
feſta; di ſuperuenit a vedere l'imagine formoſa TANTO maggiore l'inalzamento noſtro, quanto più
- , perfettamente, - 26 I. ignominioſo il ſupplicio di Chriſto. 75 t.
3pirito santo comununica la Diuina ſoſtanza nelle vi TEMPESTA del mare originata da Chriſto per la paſ
- ſcere di Maria, ma prima l'innalza a perfettioni fione in Maria, ridondò in Chriſto, e lo ſomer
DIuine, e manifeſta la Trinità. 262. ſe. . . . .. . 61o.
Spirito santo nell'Incarnatione diede l'ultima mano TEMPO della raccolta della zizania, è conuerſione
all'imagine. 263» del peccatore. G 14»
5pirito santo diede tutte le Virtù eſsentialià Maria. . Tempo di penitenza donato per riſpetto a Maria 632.
274» TENEBRE della morte di Chriſto, s'intende la cecità
Spirito santo in Maria fè coſa migliore, che non fece dell'hebreo. 674.
ſopra l'acque, e perche? 289 TESORI Diuini ſtanno nell'infimo. 695
SPLENDORI del volto di Maria temperati da Dio: Teſoro di Chriſto naſcoſto nell'humiltà. 696.
25 - - TERRA con tutte le sfere del Cielo, nel concauo del
Splendori di Mosè perche trattò con Dio di Maria : firmamento, tiene minor proportione con l'Em
33 pirio, ch'il Globo della terra, inſtar punti, col
Splendori mancanti per il peccato. 35 e firmamento - 686,
Splendori della Stella quanto grandi. I 92 e TERREMOTO Vniuerſale. 651.
Splendore per il concetto della mente. 242. TIMORE nel Limbo, che la B. Verg per l'humiltà»
Splendor vniuerſale del volto di Pantea, come ſpec rifiutaſſe la Duina maternità, 716.
TOR
6o Indice delle coſe notabili - -- ---
TORMENTI del Corpo di Chriſto, come riceuuti da tione niſſuno ſi libera dalla morte. 677.
Maria nè gl'occhi. 581. VERGINE ferita con mlle languori nella Paſſione
TORRE è la Santiſſima Trinità, per la ſalute de giu- di Chriſto. - 629e
ſti, 683. Vergine con l'attrattione dell'humiltà ſua, pare, che
TRADITIONE antica, che li ſcomunicati foſſero ſpogliarebbe il Cielo di virtù, ſe tutte non l'ha
tormentati dal Demonio, nella primitiua Chie ueſſe riceuute prima dal figlio. 71 1.
ſa. 632. Vergine s'abbaſſaua ſotto a tutti, per l'obligatione
TVRBATIONE notabile con pericolo della vita in maggiore di vederſi preſeruata, 7I5.
S. Efrem, in ſentirſi lodare. 717, Vergine quanto più s'humiliaua, tanto più conoſceua
TVTTA la paſſione di Chriſto impreſſa nell'anima l'obligo di ſoggettarſi a Dio e 7I9
ſua, per compaſſione alla madre. 584. Vergine Beata s'auanza, perche doppo hauer gene
Tutti li dolori del mondo, non furono tanti, quanti rato Dio, ſeruolo ricompera dal Sacerdote a
quelli della B.Verg, 589. fauor del mondo. 73 I
Tutto ſi deue aluerito del figlio, niente ſi nega all'in VIA di Chriſto in mezzo a lacci naſcoſti. 32e
terceſſione della madre, 652. Vie noſtre differenti da quelle di Chriſto, per ragion
Tutti li miracoli del mondo non baſtano per la con dell'humiltà, e perche ? 766
uerſioue d'vn ſuperbo, 697e VICINO per diuotione à Maria, non hauerà, che teº
Tutti ſiamo, e ſolamente di Dio, e per la creatione, e TI)CIC e 647.
per la redentione. 729e VICINANZA del Signore Iddio a Maria, fece oprare
Tutto il mondo nella Paſſione acquiſta ſenſo per la ſalute generale. 64o,
confeſſarlo per Dio, e per l'attrattione dell'hu Vicinanza diLoth a Segor la ſaluò dall'incendio, che
miltà di Chriſto pare reſti libero l'animo, 749 farà la riuerenza di Maria a noi? 646,
Tutti riccorrono a Chriſto per l'humiltà della Croce, Vicinanza a Maria, aſſicura la conuerſione della ziza
e gl'huomini ſi moſtrano come Angioli, 753. nia. 676.
UTutta la Chieſa ſotto il dominio di Maria, 619e VIRGINITA'coronata regna: 7o9.
VIRTV ſi trouano in Maria tutte,e ſuperiori ad ogni
V diffetto, 713,
Virtù tutte della natura Angelica furono date à Ma
VBIDIENZA d'Adamo eſagerata. 568. ria» 7I4e
VEDERE Maria addolorata, argomenta il fine della Virtù ſenz'humiltà, congerie di pietre ſcielte per la
vita del Saluatore, e perche ? 6oIs rouina. - - - 74 Ia
VENTRE di Maria, formento del quale s'ha hauuto Virtù dell'humiltà non tiene limitatione, perche inal
º tutto ciò, che biſogna. 648. zò aneo Chriſto, 758a
Ventre della Madre à peſci, è come muro, che li dif Virtù mirabile nel fenape d'acſendere º 7622
fende. 678, VNA Vergine martire nelIappone fà veduta tra le
VERBO Diuino più ſi manifeſta per il concetto della fiamme coronarſi con li carboni acceſi, baciati
mente, 274 prima. , 598.
Verbo Diuino habitò patiente interra in Maria. 275. VNIONE di penſiero, e di amore tra Giesù, e Ma
Verbo Diuino riceuè forma di ſeruo, per la beltà ſpi Ila e 597.
rituale di Maria. 67o,
Verbo Diuinoinuocato in ſe, viene con paſſi del Sole, Z
in Maria, con quelli della Luna,e più veloce.682
Verbo Diuinorenoua miglior ſentiero. 689. ZELO della Diuina Giuſtitia, quanto foſſe nella B.
Verbo Diuinos'humiliò per ſeruire d'eſemplare, per Vergine, nella paſſione. 64 a
eccitamento dell'Anima all'acquiſto del Cielo. Zelo di Maria, per la couerſione di tuttº il modo. I 12a
7o5. Zelo ch'hebbe Maria della ſua purità. s 138.
Verbo Diuino nell'humiltà fà maeſtro di Maria, pri Zona aurea è la clemenza, che comprime l'ira di Dio,
ma d'eſſerli figlio. 7o6. 47e
VEAGAd Aſſuero è Maria, perche ſenza la ſua deuo:
- -- F.- 2. F I N I S. - i º , , -
A L L A B E A T A v E R G IN E
GENITRICE SANTA DI DIO MARIA ,
Regina del Cielo Imperatrice del Mondo; - --- --
zo E D r c A T o R 1 La
della Regina del Cielo, perche l'amore ſuppone la cognitione, e ſi come la perfettione
di Maria, Soli Deo cognoſcenda reſeruatur, coſi parimente, reſeruatur amanda, in compa
- ; - 2, fat1OllG
-
2 , - --
ratione della quale, l'amore degli huomini, quanto grande ſi ſia, degli Angioli
ben che ſublime, non merita titolo d'amore, perche come cadono dalla cognitio
IL'huomo, ne della perfettione, coſi deccadono dall'amore. S. Gregoriº Nicomedienſe
tando dell'ingreſſo nel tempio di Maria Santiſſima » benche bambina oſſerua » che
2) " S.Greg Nis
l' Angelo
non ſi dice Zacharia reſtò rapito fuori di ſe, ne ſapeua in che modo la poteſſe honorºrº: i. com. ſer. 6.
gamator di carias, in ſtuporem atius, qui non ſuprà modum admiraretur ? Qua nº bonº º º
Maria » C lentià plenam gratia Mariam proſequeretur ? Li venne in penſiero º d'applicari lº
perche. èvellet,
di riguardetole
vt quid quidinMundus
cielo,glorioſum
in terrahabet,
per honorarla.
il tribueret?Quid non gioua,
Ma che cogitare ſe ſpeciºſi"
a pºſtº fa
Solo Dio fia eſt dignior toto Mundo, ſi come da Dio ſolamente può eſſere amata degnamente, S.Chryſ.cit.
puòhono che ſolo la conoſce, coſi da Dio ſolo può eſſere degnamente honorata º lodata S.
rare degna Gio: Damaſceno : Deiparam Virginem, non hominum lingua, non mºndº ſublimior An: S. Gio: Da
mente. Ma gelorum Mens, ſat dignis laudibus efferre poteſt. Et altroue. Nemo eſi mortalium, qui
ſacroſantam Dei Genitricem, pro dignitate laudare queat, ne quidem ſi ſexcentas linguas, maſ.or.I.de
pia. dormit. &
totidemaue haberet ora, immo ne ſi toto orbe diſperſe lingue in vhum coirent, ſiluidº ipſa
5 encomiorum omnium excedit leges, - -- --
or 2, devaſ.
verò è che ne lingua, ne mente creata tiene virtù, è Genitrice Santa di Dio, di ſum,
Cuanto ſi proferire alcuna coſa degna delle voſtre lodi; ma ſe voſtro è l'uniuerſo, la terra º
può dire col Cielo, l'huomo co l'Angielo, lo ſteſſo Dio per farſi voſtro, ha voluto humiliar
di tutte le ſi, ed eſſere voſtro figlio, quanto ſi potrà dire delle Creature, dello ſteſſo Dio º ri
creature , ſulterà a voſtra lode, e ſarà vero ſempre, che adhuc in tuis laudibus omnis lingua bak
tutto è lo butit .
de di Mar Singolarmente è voſtra queſta picciola, e vile fatica mia ; nella quale cerco apº
ria- - plicare a voi, Madre Santa di Dio, gli Vangeli di tutto l'anno. Se tutta la Scrittura
è fatta di voi, e per voi, ſecondo l'inſegnamento del voſtro diuoto Bernardo, mol
to più la Scrittura Euangelica, che di propoſito trattando del voſtro Figliuolo trat
è probab. ta parimente di voi, che ſecondo il Damiano ſete: idem cum illo, e la Storia Euan
che lo Spi gelica, che nel ſenſo principale riſguarda Chriſto, per la fecondità ſua, in altro ſen
rito S. nel ſo, non ſolo per applicatione diuota, ma anco per probabiliſſima eſtimatione, quod
la Scrittura Dunus Spiritus non ſolum Chriſtum, ſed Beatam etiam Virginem ſpettarint tibi attribuun
li abbia ri tur, come nota il Padre Lodouico ab Alcazar, ſeguito da Adriano Lireo nel ſuo Tri:
ſpetto an ſaºlo Mariano. Con che ſi riſponde al queſito, perche coſi poco gli Euangeliſti par
co a Maria lino di Maria, che non è diſſimile dal cercare, perche nel palazzo reale, alle volte Alcazar
6 non ſi vega il Trono della Regina, ma ſolamente del Rè, e ſi riſponde, che la Re I 2. A pocº
79era 20t. 2 ,
Si riſponde gina amata, nel proprio Trono con maggior gloria ſi riceue ſotto il baldacchino del
Lyrete sin
perche gli Rè, che prepararle Trono diſtinto. Coſi ſi riſponde, che della B. Vergine, ſi trat
Euägelitti ta nella ſteſſa Storia nella quale ſi tratta di Chriſto; come da Salomone fù riceuuta nel pro Triſag- in
coſi poco prio Trono Berſabea. Eſſendo dunque voſtra queſt'opera di ſua natura ; voſtra per proae inter
trattino di intentione ma, eſſendomi applicatoanch'io per balbutire qualche coſa delle voſtre gran ual. 5.
Maria. dezze; Reſta, che voi Clemen itiima Irperatrice, vi degniate d'accoglierla in pic 3e Reg. ae
ciolo ſegno di tributto, di chi dalla ſua giouentù ſi diede alli itudi) , per impiegarſi m. I2.
poi per maggiormente ſeruirui. -
E conditione comune di tutte l' operationi buone; che non ſiano tali per ſe ſteſ
l'attioniſe, ma perche ſono volute, e gradite da Dio, e dal Diuino volere deriua in quelle
noſtre ſonola bontà loro. Nella ſteſsa maniera queſt'opera di ſua natura viliſſima per la debo
buone per lezza » & indignità mia, ſi fara buona, e degna ſe ſarà riceuta, e gradita dalla
che volute voſtra pietà. Tra vaſi d'Oro e le Porpore, offerite dal Popolo, tra le Gemme eſibi
da Dio, te da Principi per l'opera del Tabernacolo, ſi videro meſcolati i peli di Capra,
e le pelli d'Arieti, portate da pouerelli, che riceuerono il preggio dall'aggradimento
Coſe viliſſi Diuino. Era di fango il ſimolacro d'Adamo, che fauorito dall'aura dello ſpiracolo Fulp. Abb.
me riceuo Diuinº arricchito di vita, e moto, ſi moſtrò prodigio nell'Vniuerſo. Tu igitur, Vir
ano il preg go ſantiſſima, de manu mea ſuſcipe paruum munus, ſono parole di Filippo Abbate,
gio dal gra non esi a urlº º non argentum, non lapis, regum donaris opportunus, aggiongo io, ne
diméto Di pelli d' ºrieti, ne peli di Capra, ma viliſſimo fango, inculta verborum libatio, ſen Idiot, libi
uino. ſu prºdita groſiori, ma gradita da voi Madre Santiſſima, riceuerà vita, e ſplendore, contempla
8
Adamoſo
perche' ti ſpiriculum hominis, qua peccator per te reſpirat, doppo hauere perduto C-5
la vita per la ſua colpa, º eſsere ridotto a peggior conditione del ſimolacro di fan
lo non ſi go: per il peccato - Nella Sacra Geneſi ſi lege : Non è bonum hominem eſſe ſolum . Gen. 2. 18,
dice buo Reſta pieno d'ammiratione Ambrogio S. Quando ſolus fattus eſt Adam, non distum,
no è per eſt, bonum fuiſſe fattum Adam, quando autem, & mulier ex eo fatta eſt, tum eſſe bona S. Ambr.in
chee ºnia comprehenſum eſt. Adamo arricchito di tante gratie, e dè ſplendori Diuini, ſi Hexam.
º dicº non eſser buono, perche è ſolo; priuo dell'ombra di Maria, perche queſta è
l'ordi
1'ordinatione Diuina, che per la bontà, e perfettione delle coſe all'aggradimento Di
uino ſi aggionga il piacimento della ſua Madre. Non finì l'opera della redentione
ſenza la prottet one della ſua Madre, alla quale raccomandò il mondo tutto, gia ,
; gia rendento, nell'obolarione di Glouanni che l'aſſegnò per ſuo figlio. E quella ſua
Spoſa vicina a morte nel Monaſterio della Beata Mitilda, coſi fauorita da Chriſto, S. Mitil. in
che come Sacerdote Supremo, con le proprie mani le communicò il Sacramento dell' vita.
eſtrema Vntione, benche arricchita della b ned trione Celeſte, fu conſegnata a Ma
quanto im ria, con dire: Conſiglio tibi banc Sponſam , vt in iudicio immaculatam illan ojeras in
portante il conſpettu meo. Se queſt'opera , Puriſſima Vergine, haueſſe tutte le gratie del più ſacro,
gradimen & erudito scrittore, ſarebbe indegna della luce del Mondo, priuata del voſtro beni
to di Ma gniſſimo aggradimento, ſpogliata dall'ombra della voſtra protettione, perche non eſt
ria - bonum hominem eſſe ſolum. Che ſarà eſſendo viliſſima, e piiua d'ogni ſplendore? Con
queſta confidanza pronontio Chriſippo Sacerdote Geroſolimitano, inuitando tutti a
2 lodarui: Agite ergo, 6 vos, & ſi munera digna offere huic virge Ieſe ſemper virenti Chriſippo.
necquimus, pro viribus tamen bonam voluntatem efferamus. Più al noſtro ſcoppo, li Se S.Bon.pſal.
rafico Bonauentura; Domina, laudem meam, ne deſpeveris. Reſpice voluntatem cordis I O 7.
mei, & affectionem meam fac tibi benè placentem. E S. Bernardino di Siena: Dignare S.Bern.Sen.
l . 3 ſer.9.
me laudare te, Virgo ſacrata, nec modicam depicias tui famuli ſeruitutem , perche non
dalla qualita dell'opera è miſurato il valore, è Santiſſima Vergine , ma dall'accet
tatione del voſtro benigniſſimo aggradimento.
Lo ſpero Santa Madre di Dio, e conchiudo co i voſtro diuotiſſimo Imperatore Leo. Philo;
Leone, Que dicere conceſſiſti, ea iam dico, nihil enim meum, ſed lingua, oratio, e ſi I mper.or.
quid aliud , id omne tue cura , é beneuolentiae munus duco, Si che non è da temere ,
che non habbiate a riceuere quello, che per tanti titoli, ſi conoſce eſſer voſtro.
IS Reſta ſolo, che con la ſteſſa Benignita condoniate, e diſtrugiate quello, che
è mio, cioè li mancamenti, e mille diffetti commeſſi in queſt'opera,
ch' il pre e quello che ſopra ogn'altra coſa deſidero , li peccati grauiſſimi
mio della di tutta la vita mia, acciò che cominciando in queſta vi
fatica ſia ta le voſtre lodi, l'habbia a proſeguire in eterno ,
la remiſſio conforme alla promeſsa della Diuina Sa Eccl. 24.
ne dè pec pienza, con S. Bernardo. Denique S. Berſerm.
cati: qui elucidant te vitam 39.in cant.
eternam habe.
bunt ,
quò ego premio fraudari noluerimº
coſi Bernardo a
& io -
va
- 5
AL BENIGNO LETTORE:
Se Berm:
ºgº A Beata Vergine viene addimandata da San Bernardo con queſto
Che quel º titolo peregrino: Negotium omnium ſeculorum . Come che
lo,che non Maria per eſſere Madre di Dio, ſia lo ſcoppo, nel quale rimiran
ſi fà per Tº. Bartol.
do tutti li ſecoli, habbiano ad impiegarſi. Bartolomeo de los
Maria fia Rios, erudito Scrittore di queſto ſecolo, così lo dichiara. Ege de los Rios
COmc IMOIl ad lector.
2 runt nimirùm, agentgue ſuum ſecula negotium, quod cun ipſe Ma
fatto. º g riam eſſe definiuerit; quaſi non attum, autfruſtrà actum reputan
- aum, quicquid de ipſa, aut propter ipſam non fuerit tranſattum. S.Ennod, in
E muto Come ſe haueſſe preſa ſimile eſpoſitione da Sant'Ennodio, che
chi né par Bened. Cero
pronontia. Parili indicio cenſendus eſt, é qui nunquam loquitur I•
la perpios pernaturam, e qui quod loquitur, non reddit autori, quaſi che otioſo ſia, chi non opera per
- -
Maria; e muto, chi non parla per Dio. -- - -
Sino dalla mia giouentù, per non perdere la fatica, hò deſiderato impiegarmi ne' ſtu
di per ſeruirmi di quelli, ad honore della Regina del Cielo. Sono paſſati trentacinquan
ni, che impedito dall'impiego della Scolaſtica per la frequenza dell'infirmità cagionate
mi dall'aria di Roma, mi ſono dato di propoſito allo ſtudio della Scrittura Sacra; e ben
che habbia all'ordine molte fatiche, conſapeuole del mio picciolo talento, e poco ſape
Il 2 re, mai ho ardito vſcire alla tua preſenza, in ſecolo arricchito tanto di grandi ingegni,
benche da molti ne riceueſſi l'inſtanze. - - -
Ma con occaſione memorabile & inſigne, mi porta motiuo di riordinare con nuouo
diſegno le fatiche di lunghi anni fatte da me a gloria del Nome auguſtiſſimo di Maria : &
Motiuo hora mi rappreſenta argomento di publicarle. Non ſarà fuori di luogo, è di tempo, inſer
dello ſcri rire quì breuemente il racconto con vna non lontana digreſſione. La Sereniſſima Republica,
ilCICe
che ſempre ſuole fondare i Conſigli più ſicuri della ſua prudenza ſopra la pietà, per libera
re dall'attroce peſte 163o. la Città Dominante, e lo Stato, procurò di fantamente obligare
la protettione della Vergine Santiſſima al ſollieuo, & alla ſalute publica, decretando con
voto ſolenne la fabrica di magnifico Tempio, col titolo di SANTA MARIA di SALVTE.
Corriſpoſe l'effetto alla fiducia concepita nella Madre di Dio dal religioſiſſimo Senato;
il quale riuolſe ſubito l'animo all'adempimento del voto, e fu eletto per la fabrica della
Chieſa il ſito vicino al picciolo Tempio della Santiſſima Trinità, oue la mia Religione nel
corſo d'un ſecolo più intenta a ſeruire con molte opere di carità Chriſtiana il Signore Dio, e
queſta Sereniſſima Patria, che a procurare il proprio comodo , 8 aggrandimento, nell'e
anguſtie di pouero Collegio ſtaua riſtretta . - - ,
Fù queſto vn effetto della Diuina Prouidenza, la quale ſopra principii tenui, 8 ignoti
alla mente humana,ſtabiliſce i fondamenti d'opere grandi. S'auuanzò col progreſſo del
cempo la fabrica, trofeo illuſtre della pietà, e magnificenza Veneta, in fin che ridotta a
ſegnº di ſufficiente vfficiatura, ſucceſſe in buon punto, che trà li Deputati ſopra la Fabri
ca della Chieſa,fà eletto con numeroſi voti, (come ſempre ſuole in tutte le più conſpicue,
e graui eariche della Republita) l'Eccellentiſſimo Signor Gio Donato, egregio Senatore,
in cui la pietà,il zelo,l'inregrità,la prudenza,formano l'Idèa d'va huomo di Religioſa Repu
blica. Vidde l'occhio di lui perſpicaciſſimo la congiontura di potere nel tempo ſteſſo, ſerui
re alla Diuinavfficiatura, e fauorire la mia Religione, alla quale baſta per vn'intiero Elo
gio l'approuatione, che riporta dal giuditio, e dalla gratia di sì gran Senatore; & vnito
con gli altri ampliſſimi ſuoi Colleghi, rappreſentò all'Eccellentiſſimo senato, eſſer già
tempo di coronare il voto fatto alla Vergine, con introdurre nel di lei Tempio l'opere di
Chriſtiana Religione, 8 animando quella granfabrica con gli Vfficij Diuini, darle la ve
ra eſſenza di Chieſa.Seguì in accòcio, che doppo varie difficoltà, le quali ſogliono accompa
gnare i gran negetij, s'appoggiò opportunamente l'affare, (eſſendo impedita la sita inten
tione dell'Eccellentiſſimo Signor Aluiſe Priuli Sauio Grande,e graviſſimo Senatore, da impro
uſa indiſpoſitione, alla virtù dell'Eccellentiſſimo Signor Franceſco Quirini, al preſente
Conſigliere, & all'hora Sauio Grande, e ſempre Senatore preclariſſimo della Republica,
nel quale conſpira ilzelo dell'homor di Dio, 8 del ſeruiggio publico,cò vna mente altiſſima,
º & vn'ammirabile eloquenza. La di cui facondia propoſe,e la prudenza dell'inclito senato
abbracciò il conſiglio, che foſſe deputata all'ufficiatura della Chieſa della Salute la Reli
gione Somaſca, volendo che queſta, come figlia prediletta della Republica,per hauere ri
ceuuta l'origine ſua dal ſangue Patritio del Ven. Fondatore Girolamo Miami, godeſſe la pre
dilettione della publica grandezza,ebeneficeza.Queſta breue digreſſione che ſerue à fare vna
profeſſione ſolenne della gratitudine mia, e della Religione verſo la protettione, e merito
- , b impareg
º
6 -
--
giabile de'noſtri protettori; de'quali più lunga, com'è donere, ſarà la commemoratione e'
e' teſtimonio del noſtro oſſequio più eſpreſſo nei noſtri Annali. Queſta digreſſione dico»
conduce il mio diſcorſo al filo dell'opera preſente, che propongo alla publica luce.
Iohaueua nel tempo ſudetto l'ubidienza di fare le Lettioni nella Chieſa della Trinità,
Traſportato dunque l'eſsercitio delle ſacre fontioni nella noua Fabrica, penſai d'vnire in
fieme le Prediche continuate dell'Anno, e le lodi della Santiſſima Vergine, così, ch'al
Vangelo delle Domeniche correnti opportunamente corriſpondeſſe il Titolo del Tempio,
e la gloria della Madre di Dio. Mi riuſcì facilmente il diſegno; nè eſſendo per anche com
parſa alle ſtampe ſimil fatica, mi ſon laſciato condurre dal Conſiglio degli amici, ad
offerirti, com'hora faccio, la prima parte. -
Cuanto Se pare, che ſiano li Diſcorſi più lunghi, e copioſi, non dico, che ti ſaranno più gradi
dolce ma ti per l'altezza delle conſiderationi, & aggroppamento di penſieri, e nouità di ſtruttura i
teria trat laſcio, che ne faccia il giudicio a chi non rincreſcerà di vederli poſatamente. Ma riſpon
tare di Ma do per mia diſcolpa col diuoto Padre Riccardo di San Lorenzo: Prolixèloqui de dulci Ma Riccardo
ria. ria, valdè dulcis eſt materia, e quia bonum erat hic mihi eſſe diutiis, complacehat quòque S.Lor. -
tàm dulcia ruminare; E col Beato Alberto Magno, che ſi rincorrò a ſcriuere l'opera così Alber. M.
I3 nobile della Diuina incarnazione, per le promeſſe della Beata Vergine. Qui edunt me trati. ſupra
Gran pro adhuc eſurient, e qui bibunt, adii eſitient, qui audit me, non confundetur; & qui operan miſſus eſt in
meſſe a . tur in me, non peccabunt, qui elucidant me & c. Huiuſmodi ergo largflueſponſionisfiducia prologo.
chi s'affa ſubmixus, mitto manus in opus, dice egli, e così lungamente vi s'impiegò. .
tica pcr Confeſſo bene, ch'era ſoprabondante alla debolezza del mio poco ſapere hauerne fatta
Maria. l'eſpreſſiua con la ruuidezza dei mio dire, ma queſto ſteſſo fù motiuo di ſcriuere, ſuggeri
tomi da gli amici; perche non ſapendo io diſcorrere, nè potendoſi fauellare della Beata
Vergine ſenza ſolleuarſi nel dire, ne ſegue, ch'alle volte diuertito l'Vditore, perda il filo
del ragionamento, e non ſia poi così facile a ripigliarlo, il che non ſegue in chi legge, per
che,ſe volatirreuocabile verbum,nel libro ſta ſempre auanti gli occhi del ſuo lettore. Di più Apoc. 1.
I4 ſi lege il precetto, che nell'Apocaliſſi fù intimato all'amato Diſcepolo.Quod vides ſcribe in
libro, o mitte ſeptem Ecclesiis, perche certe cognitioni, che ſi compiace communicare la
Il Signore Diuina Maeſtà, non vuole per ordinario, che ſiano per la perſona ſola, che le riceue, ma
Iºdio non à beneficio dimolti, che però gloſa iui Riccardo. Quaſi dicat, quod vides ocults mentis, Riccar.
communi ac intelligis, ſcribe, quod ènim dicitur citò tranſit, ſcribe proindè, ne deleri poſit per obliuio
ga le co-- nem, quod adfuturam eruditionem neceſſe eſt permanere. E Sant'Ambrogio ; Timendum ».
gni oni eſtenim, ne ſicut de omni verbo olioſo, reddituri ſunt homines rationem, ſic de otioſo ſilentio di
migliori ſtriio Iudici ſatisfacere teneantur. - - -
per vn ſo S'aggiorge il precetto diſtinto nel Salmo. Laudate Dominum in Sanitis cius, con l'eſpo-.
lo. ſitione di San Girolamo, ordinata con maggior efficacia alla Regina del Cielo. Si Deum
ore prophetico in Sanctis eius laudare iubemur, multò magiscumin bac celebritate B. Virginis S.Girol ſer
Più ſi deue Matris eius , oportet cum bymnis, & canticis diligenter extollere, ci dignis Dea laudare » de Aſs.
lo da re , preconiſs, ac myſticis honorare munertbus. E perche la celebrità di Maria Santiſſima, e
Dio inMa delle ſue glorie ſempre è continua in Cielo, pare ſi corriſponda in Terra con la fatica di
ria, che ne queſt'opera,ſpiegandoſi di lei il Vangelo delle Domeniche, ch'è dite di tutte le Settima - -
Santi. . Nè mi ſi dica, che trattandoſi della Beata Vergine con qualche acutezza, era conue
I5 niente ſi faceſſe con idioma Latino, perche sì come ogn vno è obligato lodare la Beata
Vergine, così deue eſſere lodata in tutte le lingue, conforme alla Profetia nel ſuo Sacro
La B. V. ſi Cantico: Boatam medicent omnes generationes. Ne dimittas legem Matris tua, honora il Eccl.3 5,
-
deue loda lam, ſi vis ab ipſa honorari, o in bonis ditari. La legge della Madre ſtà regiſtrata nel quar
re in ogni to precetto del Decalogo; Honora Patrem tuum, 3 Matrem tuam, che ſpecialmente s'in
lingua - tende della Beata Vergine, alla quale, come figliuoli ſiamo donati dal Saluatore, mentre
Che fianmo dice : Mulierecce Filius tuus; San Bernardino Seneſe iui; Magiſque Virginem habeat in Ma S. Ber.di
più figli di trem, quamillam, qua illum ex peccato damnatum, mundo, ſuſceptoſemine generauit; perche Sien.
Maria, che ſi legge: Ventertuus ſicutaceruus tritici. Sant'Ambrogio: Vnum granum frumenti fuit in Cant. 7S.
della Ma vttro Wirginis, Chriſtus Dominus, ci tamèn aceruus tritici dicitur, quia granum hoc virtute , Am-de in
dre noſtra continet omnes electos. Quella conſegna eſpreſſa in quell'ultimo punto fi manifeſtata per ſtit. Virg.
naturale noi: asciò riceuendola per Madre intendeſſimo l'obbligatione di lodarla, che per altro la
I6 B. Vergine ben lo ſapeua, ſecondo ſi lege: Tºeperit Filium ſuum Primogenitum, come Se
Il peccato Ambr. citato eſpone; Quia granum hoc virtute continet omnes elettos, vt ſit ipſe Primogeni S. Ambra
re più obli tus in multisfratribus. Se tutti ſiamo figli, tutti habbiamo l'obligo di lodarla, e ſingolar
gato à lo mente i peccatori. Che però Sant'Anſelmo ſi trouò maggiormente eccitato impiegarſi S.Anſel. de
dare la B. nelle ſue lodi, ſciens videlicètillam magis propter peccatores, quàm propter iuſtos eſſe fatiam Virg, Exce
º V. e per ºſatrem Dei, e per conſequenza Madre noſtra, come argomenta Sant'Ambrogio. Si chri S. Ambr
che, ſtº ſi credentian frater, cur manipſa qua genuit chriſtum, ſit Mater è - - - -
- - - - - - -- - - - - - - - - - - - - - . Non ſi
Non ſi troua lingua in terra, nè in Cielo ſufficiente per le ſue lodi, però conniene, che
non ſolo da tutte le lingue, ma ch'in tutte le lingue ſia lodata. Vt qua (ſono parole di He
Perche ſi ſich o Geroſolimitano) Deum Verbum città vllam anguſtiam loci comprehendit, omnibus lin Heſic.ſer. I
debba lo guis laudanda ſit. Chi non sa quanto ſia differente il genio, e piacimento degli huomini de B. V.
dare in tut Non è così vario il guſto del ſapore del cibo, quanto ſia dell'ingegno. Hò io conoſſiuto
te le lin in Roma perſona riguardeuole di conditione, alla quale per l'alteratione del palato, era
gue. amariſſimo il vino pretioſo e dolce, el'amaro, come dolce,era gradito. Queſta diuerſità
Differenza di genio, sì come apporta infelicità a grand'ingegni, chi sa, che non ſia fauoreuole alla
mirabile mia debolezza, e che tra tante lingue erudite, 8 eloquenti, non manchi il piacimento di
del guſto chi guſti legere qualche acutezza, anco nella lingua commune, libera da ogni fuco? Sant' Ag. li de.
del cibo; Agoſtino: Vtile eſt plures à pluribus fieri libros diuerſo ſtylo, non diuerſa fide, etiam de quº Trin, C.3» -
più dell'in ,
ſtionibus eiuſdem, vt ad plurinos res ipſa proueniat, ad alios ſic, ad aliòs autem ſic - Nota: i
gegno - etiam de quaſtionibus eiuſdem, e trattando luide Trinitate, con l'autorità di queſto Santo ſi
17 argomenta, non eſſere inconteniente ſcriuere con qualche ſorti liezza, benche in lingua
volgare. Lo ſteſſo c'inſegna lo Spirito Santo. Murenulas aureasfacemus tibi vermicularas Rupertiui,
, Ouanto v argento. Simaco lege: cum varietatibus. Altri, con variegaturis. La materia,dell'oro,
tile ſcriue argomenta le perfettioni Diuine, alla Beata Vergine partecipate, li vermeri d'argento,
re con ſtile ſono le diuerſità dell'eſpoſicioni de Dottori Sacri per dichiararle. Ruperto; ita vt non Tſal. 34.
differente. ſit locus, vbi vor laudishuius non audiatur, l'eſpreſſiua nel Salmo: in veſtitu deaurato cir
cundata varietate.
Non ſarà inutile la fatica, perche l'eminenza della Regina del Cielo, inſar eſ Pelagi Tſal. 44 -
Gl'antichi infiniti, cuius quantitatem, non molis, ſed virtutis accipientibus ſemper vltrà contigit acci pe.
Teol, hano re. Così Gerſone. Queſto mare poco fa nauigato dagli antichi Teologi, come oſſerua Gerſ ſup.
trattatopo Il P, Suarez, pieno d ammiratione, ma in queſto ſecolo, ordinando così la prouidenza Magnif. c
co di Mar. 1 Cs
Diuina, pochi Scrittori ſi trouano,che non cerchino di ſolcatlo.Il Padre S.Agoſtino liberamº
, 18 - te confeſſa: Non ſolºm inaliſs innumerabilibus rebus multa me latent,ſed etiam in ipſis Sanctis Suar.t.2 in
Sono più Scripturis, multò neſciam plura, quàm ſciam; e ſe tutta la Scrittura è fatta per Maria, e di 3- p.
le lodi na Maria, molto più ſaranno le coſe non ſap ute da queſto, e da ogni altro Dottore che quel s. Agoſt.
ſcotte di le ſono ſtate manifeſtate. Se delle coſe naturali prononciò Seneca; Multùm adbùc reſtat epº. I 19:
Maria, che ad Panci'.
operis, multimaue reſtabit, nec rlli nato poſt mille ſacula precludetur occaſio aliquid aliud 21.
quelle ſi adjciendi, che diremo delle grandezze ineffabili di Maria ? Noro le parole di queſto Sa
fanno. - uio, (nec olli nato) non dice, nec vlli do io, e con lui San Chriſoſtomo: Multa enim ſunº» Sen. Ep 64.
qua magni, º admirabiles vini ignorant, que tamèn parui, abietti queſcire ſotºt - Hatº Chrii.boº.
7. in ditti,
saturam multa latent, º ſepè abiettus quiſque, º vilis inuent quod Magnusº ſapiens ºi
preterit. Chi sà, ſe con la pouera Rut, non incontri, e raccolga qualche bella picha di
Dottrine, lode delle grandezze della Beata Vergine, laſciata da più nobili mietitori nel campo an
come gé pliſſimo delle ſue grandi prerogatiue? Fù ordinato da Botz a mietitori, che di propoſito
me naſco laſciaſſero delle Spiche nella campagna, perche la pouera Rut, ſe ne poteſſe arricchire.
ſte alle o Queſto è certo che per diſpoſitione della Duina prouidenza, anco i grand ingegni laſcia
volte troa no molte lodi, che potrebbono manifeſtare della Regina del Cielo. E fino alla fine del
uate da chi Mondo, come oſſerua Riccardo, ſe ne ritrouerauno di nuouo; Vſquè ad finem Mundi Chri. Riccar.lib.
sa InenO - ſtus illuſtrabit, vt ſuae Matris pracconio ſemper a liqua & glorioſa ſuper adaant. Se incontri 4, de laud.
Sino alla in queſt'Opera qualche coſa di tuo piacere, rendine gratie alla Madre della Diuna Sapien V,
fin e del za, perche quanto ſi dice di lei è dono ſuo; & ogni miglior Scrittore deue confeſſare la ve:
NMondo ſi rità promontiata da Leone Imperatore detto il Filoſofo. Que conceſſiſti dicere iam dixi , Ieo. Phil.
ſcopriran Nihil enim meum, circ. Io ſingolarmente, che riconoſco tutto il mio debole progreſſo ne'
no nuouc Studi) dalla B. Vergine, ad honore della quale, dalla mia giouentù tutti gli ho dedicati ;
prerogati in queſt'opera per la compoſitione della quale mai ſono poſto a ſcriuere, ſenza ſupplica
ue della re di propoſito l'aiuto ſuo, que dedit dicere dixi, ci nihil meum, ſe non le debolezze, l'im
B. V perfettioni.
I9 Ne meno ſi potrà dire, che queſta fatica ſia accreſciuta, è compoſta di molti furti, per
E tuttO la copia d'eruditione de Santi Padri, e d'altri Sacri Dottori, perche non rubba il Figlio,
ſuo dono , che ſecondo il biſogno ſi ferue della ſoſtanza del proprio Padre. Con queſto ſimile,riſpon
quanto ſi de il B. Teodoretto: Nec furti nos inſimulent, ſi aliquid, quod è Patribus di tum eſt in his B.Teod.lib,
dice di lei. commentariis offenderint. Fatemurènim, 6 nos ab illis explicationis occaſione accepiſſe. Hoe 1.in Cante
2 O
autèm non furtum appellari debet, ſed paterna hareditas. Quamquam ad illa, qua ab eisac.
N6 è furto cepimus, adiunximus que noſtra ſunt. Lipſio così erudito Scrittore, ſi difende da queſta Lipſius in
dell'Archi impoſtura con dire. Lapides, & ligna ab aliis accipio, edifici tamèn exſtructio mea eſt. TPolitica,
tettoſeruir Architectus ego ſum ſed & materiam variè vndiquè conduxi: nec aranearum ſanè textus
fi della ma ideò melior, qui a ex ſe fila gignunt, nec moſter vilior , quia ab aliis libamus, vi Apes - Se
teria per neca riſponde col ſimile della muſica, nella quale, fit concentus ex diſſonis, ſingulorum il
fabricare lic latent roces» ºmnium apparent. Dell'alimento, in ordine al quale lo ſtomaco riceue la
8
simile del diuerſità de'cibi, queſti, quamdi inſua qualitate perdurant, e ſolida innatant, ſtomaco Sen. Epiſ,
concerto onera ſunt, at cum ex eo, quod erant mutata ſunt , tunc demùm in vires, & inſanguinem tran- 43.
della mu- ſeunt. Lo ſteſſo conſiglia lo Scrittore, Idem in his quibus aluntur ingenia praſtemus. Non
ſica, patiamur integra eſſe, ne aliena ſint. coquamusilla, alioquin in memoriam ibunt, non in in
Della nu- genium. Aſſentiamurillis fidelitèr, & noſtra faciamus. Finalmente co 'l ſimile dell'Api,
tritionede nella fabrica del Miele. E moue la difficoltà, ſe l'Ape raccolga il miele da fiori, è ſe lo
cibi, formida ſe. Deillis non ſatis conſtat, utrùm ſuccum ex floribus ducant, qui ſtatim mel ſit,
2r . an que collegeruntin hunc ſaporem, mixtura quadam, º proprietate ſpiritus ſui mutent, non
Se l'Api ſine quodam, utita dicam,fermento, quo in unum diuerſa coaleſcant. Queſta è l'opera del
raccolgo l'ingegno dello Scrittore, delle grandezze di Maria; raccogliere il ſucco de' fiori del più
no formi- eruditi, e da S.S. Padri, e con l'induſtria propria, formare il miele delle ſue lodi, con le
no il mele, quali ſi moſtri la Regina del Cielo, in ueſtitu deaurato, circundata uarierate. La Dottrina
Induſtria de Padri, e de più eruditi Scrittori, ſia quaſi ſeme riceuato nelcampo dell'ingegno, con
ſimile del la fecondità ſua, produca frutto migliore. Lo dichiarò molto bene Melchior Cano, nel
r ingegno Simbolo della mutatione dell'acqua in vino, nelle nozze di Cana Gallilea; perche ſe vo
dello ſcrite leua il Diurno Verbo incarnato, manifeſtare la ſua gloria, non poteua creare il vino dal
COIC, niente, attione propria della Diuinità? A che prò, ordinare; Implete hydrias aqua, che
- - in vino ſi conuertiſſe? perche nell'acqua, per il ſentimento più commune de'Dotti, s'in
imile nel tendono le ſcienze queſte da Moderni Scrittori, ridotte alla perfettione del vino, ſup
cºnº - pongono la cognitione degli antichi. Così Gaudentio; e conclude Cano citato. Ecce Camus in
ſione delr. fatta ſunt omnia noua, ſic tamen fatta ſunt, ut origomaneret exueteri, cum non ex nihilouinum, º roem. ad
acqua in ſedex.antiquo aquaggnitur elemento. - lo.Thol.
vino, Quello, che ſia ſeguito in queſta fatica mia, Lettore benigniſsimo, lo vedrai, e lo potrai Gaud.orat,
giudicare. Non ti rincreſca applicarui l'animo, e ſoſtenere il diſcorſo, e ne trouerai per 8.
aumentura ſapore al tuo guſto corriſpondente. Solo ti prego, riflettere all'inſegnamento
- di Sant'Agoſtino,che in nullo aliter ſapere quàm resſe habet, Angelica perfettio eſt, acciò S. Ag. lib.
2 con la tua benignita, condoni più facilmente l'imperfettioni, che trouerai, che per alrro 2.coe. Do.
33 eſſendo ti ſauio, non ſarà neceſſaria per te la cenſura di Saluiano contra la debolezza de matiſtas c.
giudici degli huomini de ſuoi tempi; Quali traſcurando di ponderare l'Opera per ſe 5 t-7- |
ſteſſº la miranano ſolamente per la ſtima, che teneuano dell'Auttore. Siquiden tàn im- Salu. in
becillaſantiudicia hominum huius temporis, ac penetàm nulla,uthi, qui legunt non tam conſi- proem. ſui
derent, quid leguntiquàm cuius legunt, nec tam dictionis uim, atque uirtutem quà m dictantis eo- operis,
gitent authoritatemi; Se trouialcuna coſa di buono dane lode al Signore, é alla ſua San
tiſsima Madre con la miſericordia,de quali ſpero oſcritti qualche coſa migliore. -
-
- - -
-
- -
-
- , -
- - . - - - s- -
-- - -
-- -
- - -- - DISCORS
g) GS 4
i 383)S 5ºgº S
D is C o Rs o p M
Cuanto ſia difficile, conueniente, S. vtile, tratta
re delle grandezze della -
-
-
ººº ºº protulii verbum, quoa manet in eternum? uis eſt , tranſitoria , iuxta illud Apo :
Gen. 1. E poco appreſio: Tollit enim facultatem ſer: cal: 12. & mare iam non eſt "º
Cile
-
-
so Diſcorſo Proemiale S. - - - -
Io
che anco paragonato a Maria per le ſue gra Santiſſima, che per le ſue grandezze apº 27
tie, l'ampiezza del mare vaſtiſſimo, im pariſſe ſtatua ſcolpita dalla mano di Dio
menſo, ſi moſtra eſſere come ſe non alta, latta, profonda, è ſuperiore, e eccc Maria ſopra
foſſe. - de ogni lege d'encomii. San Damaſceno: ogni lege di
Si ſono bene affaticati li Santi Padri in Virgo omnium encomiorum legem excedit. encomij
dire coſe grandi, e glorioſe della Madre di Nec ſi omnes in toto orbe diſperſe lingue in S. Damaſ. l
Dio. Glorioſa, ditta ſunt de te, Ciuitas Dei. vnum coeant, eius laudes oratione conſequi orat. 2. dc
chryſoſt o. Che ſia animata Città, a parer di Chri poſſent. Si auanza più oltre S. Agoſtino per Aſsump.
rat.de.Anm. ſoſtomo , ch' introduce Iddio ordinare la difficoltà che profonda , con dire:
Gabriele Ambaſciatore del Paradiſo a Ma guid nos tantilli, ci attione puſilli , quid Sº Auguſt,
Greg. Ni ria con dirle, vade ad Ciuitatem animatam, in Virgineis laudibus referemus, cum & ſi
com: de o detta Ciuitas Dei animata, da Greg Nico omnium noſtrum membra verterentur in lin
blat.S.Da medienſe. Pelagus gaudiſ, da Damaſc. TPa guas, eam laudare ſufficeret nullus.
maS, Orat. radiſus Voluptatis da S. Ephrem. Paradiſo Si conſideri la formatione dell'huomo &
de Ortu.V. del ſecondo Adamo, da S. Proclo. Anima in quello la perfettione della gratia degl'
S. Epiph: tum templum, aduentus Spiritus S. da Teo altri Santi ; come ſegui? fù preparato il
orat de la fane. Calum, Templum, Tronus, Diuinitatis barro di fango da gl'Angioli, e riceuè l'
ud.V.Tho da S.Epif. Totius Trinitatis nobileTriclinii, da eſsere humano da Dio. In che maniera? Gen. 2. 8
ph. Hym. S. Tomaſo. Vas Diuiuitatis, da Bernardi con vn ſoffio, inspirauit in faciem eius ſpi -
in ann, S.E noSen. Totius Trinitatis complementum da raculum vitae, ci fattus eſt homo, e ſe a pa
piph.ſe de Heſchio. Santuarium Dei, reliquiarium ſpi rere di Agoſtino l'huomo giuſto e Sãto vi
laud deip. ritus S. da S. Tomaſo di Villa Noua - For ene con il Simbolo del Cielo, il Cielo, il
S.Th.opuſc ma Dei da S. Agoſtino, e ſomiglianti; ma firmamento, che è la virtù ſtabilita rice
8.S. Ber. de che prò ? Si hec ineffabilis virgo in ſuis lau uè l'eſsere con la parola di D 1 o , la La perfetti
Sie. T. 4. dibus modum bumana vocis exuperat; A d cu perfettione de Celeſti ſplendori, non con one de Cieli
ſer. 36. S. ius efferenda preconia, non Rethorum diſerta più che col ſoffio Diuino: Verbo Domi dal ſolo ſof.
HeſSTh.de facundia, non Dialetticorum ſubtilia argu mi cali firmati ſunt, ciò è gl'huomini giu fio Diuno.
Vil. Noua menta , non acutiſſima Philoſophorum apta ſti, il moto de quali, mercè alla natura
contione.3. reperiumtur ingenta. Coſi S. Pietro Damiano. vitiata per il peccato è ſolito girare dal
S.Agoit. E ſuperiore ad ogni lege d'encomii , non l'oriente della gratia , all'occidete della col
25
ſi può trouare lingua creata , che poſſi pa, dalla parola Diuna riceuono la perſe Pſal.32. 6
diſcor re delle ſue lodi, trattare delle ſue uerāza nel bene. Verbo Domini Cali firmaiti
Neſsun' grandezze, e la ragione ſi deduce dalla di sit, e da legeriſſimo ſoffio dello Spirito Sãto
ingegno uerſità delle gratie communicate alli altri ogni operatione virtuoſa, ci ſpiritu oris
corriſpon: Santi,8 alla ſua Santiſſima madre. Che ſi eius omnis virtus eorum. Ma la forma
dente a pri comunica a Santi ? non più , ſe non che tione della donna come ſegui? non ſi par
uileggi di ſiano fatti ad imagine e ſomiglianza Diui la di parola, o di ſoffio, ma edificauit,
Maria na, come colorita Imagine d induſtrioſo quaſi con fatica grand ſsima ſcolpì la ſta
Pittore, nella quale il Principe ſi vegara tua, fecit potentian in brachio ſuo, per te
S.Piet. Da preſentato, ma della B. Vergine non ſi di ſtimonio della ſteſſa Regina del Cielo nel
miano:ſer. c: coſi. Il B. Andrea Cretenſe che com ſuo cantico, per la fabrica di queſta ſtatua
3.de nat. parue velut a Deo ſculpta ſtatua, che pe alla preſenza del mondo tutto per tanti
26
ro dell huomo, & in lui di tutti li Santi ſi ſecoli fecce moſtra del ſuo potentiſsimo Isa. 5 l.
lege il 1 luino conſiglio, faciamns hominem braccio.Iſaia, Parauit domiuus brachium si 28
Differenza ad imaginen & ſimilitudinem noſtram. Del tum ſuum in oculis omnium gentium, di tut
trà Marta, la formatione di Eua Figura di Maria San tele Gerarchie Celeſti piene di ſtupore in TPotere on
e Säti come tiſſima non ſi dice coſi , ma che, edifica preuedere opera coſi ſublime nella Diui nipotente
trà pittura ult coſtam, quam tulerat de Adam un multe ma eſsenza rapreſentata. Parauit dominus Diuinota.
e ſcollura. rem. Ecco l'Huomo ad imagine in ragion brachium ſantiuſuum.Legeſſi nell'hebreo;Nu to applic.
di pittura; la donna, a dificata velut a Deo dault dominus brachium ſanctum ſuum, per lo per laf
Gen: 2, 22 ſculpta ſtatua, in ragion di ſcultura, per ſegno, che ſe bene pareua l'opera inarri mattone i
che ſi come la pittura ſta nella ſuperficie uabile perche non poteua eſſere capita da Aaria.
di ſua natura induiſibile, come inſegnano quelle menti ſublimi, non le mancaua vir
li Matematici. La ſtatua , trinè dimenſa, ti per ridurla all'eſſere predeſtinato. Do
diuiſibile in infinitum, ſi ſapia che le pre minus parauit: Nudauit brachium Santium
rogatiue le Grandezze di Maria eccedono ſuum. Se li Cherubini, li Serafini, Menti
in infinito le gratie de tutti li Santi. S. Pie puriſsime roborate con il lume di gloria,
tro Damiano, Matris Dei, º ſeruorum Dei non la ſanno conoſcere, qual difficolta non
infinitum eſt diſcrimen . La lingua creata incontrerà la lingua, l'intelligenza huma
può ben lodare li doni, le gra ie, le vir na, in trattare delle ſue grandezze ? ſe
tù de Santi Man f ſtate in ragion di pit dice Damaſceno , che vna lingua forma
tura, ma non sa paſſare più oltrè, Maria ta per l'adunamento di tutte le lingue,
per
Quanto ſia difficile &c. I I
per lodarla, ne meno vn'intelletto huma tuno per arriuare alla cognitione Diuina,
iDifficoltà no, Angelico formato con l'adunamente che Maria; non ha che fare la cognitio
in lodarla di tutti l'intelletti ſarebbe baſteuole per ne Diuina mendicata dalla conſideratione
a , 29 poterla conoſcere; Noli altum ſapere, inſe delle coſe viſibili, con quella, che ſi a
Ad Rom. gna l'Apoſtolo, e S. Hilario lege, Noli ſit quiſta nella meditatione della Regina del
S. Hilario per ſapere, che è voler ſapere ſopra quel Cielo - S. Pietro Chriſologo: Quantus ſit S.P.Gryſol.
lib, 1 e. de lo che ſi poſſi ſapere. Oſſerua S. Chriſo Deus ſatis ignorat, qui huius Virginis men. Maria tem
Trinit, ſtomo, che ne'Tempij in luogo eminen” tem, non ſtupet, animi non miratur. Se la Re pio, che
te ſi vedea ſcritto: Silentium: perche con gina Sabba, non babebat vltrà ſpiritum, nella tiene in
quello ſingolarmente era lodato Dio per coſideratione della caſa di Salomone, come ſcritto Si.
Chriſoſt. in la proteſtatione d'eſſere ad ogni lode ſu ſarà ſtata alla viſta del tempio è Maria tem lentium -
I.ad Timo periore. In templis ſupernè in ſcriptum fuiſ pio figurato nel tempio di Salomone,templi
th, hom. 1. ſe Silentium, che però per poter vedere, Dominici corporis, detta da S. Girolamo ; S. Hyr. côt,
Dyoniſ, Iddio Moſe fù in mediam caliginem. Quam tempio fabricato da Chriſto, che in luo Heluid.
Caligine caliginem Dyoniſius dotiam vocat ignoran go di gemme, e d'oro, auri loco ſpiritu
ne tempi, tiam. Viene qui il detto memorabile, fulgens, auampa co ſplendori Diuini. Se nè
dottiſſima della B. Angela di Foligno, che chi più tempi, fabricati dagl'huomini, ſupernè in
ignoranza conoſce Dio ne parla meno, perche più ſcriptum erat, ſilentium , quanto più Ma
intende l'improportione delle noſtre voci ria richiederà l'inſcrittione di rigoroſo ſi
per manifeſtare le Diuine grandezze , e lentio, le grandezze della quale ſono coſi
doppo hauer detto molte coſe della Di ſublimi , che per la difficoltà reſtano ce
uina Maeſtà , coregge tuttociò ch'ella , lebrate co'l ſilentio ? non poteua for
diſſe, con dire, che non è niente vero mare parola la Regina Sabba delle gran
quanto habbi detto, e che comparando dezze di Salomone ; degna eſpreſſiua di 3 I
quanto ha potuto dire a quello che è, le tanta gloria fu che, non habebat vltrà ſpi
Pareua hauere pronontiato anzi beſtemie, ritum - S. Leon Papa, Myſterium hoc, dell'
che verità, e tutto ciò conforme alla Dot incarnatione, miraculorum omnium cardinem,
trina di S. Tomaſo approuata da Padri eſe , ac verticem; Ambrogio, In cuius con.
Teologi, che Dio ſi conoſca co predica ſideratione mens deficit, vox ſilet. Lo ſteſ
ti negatiui, co' quali ſi ſepari da Dio la ſo ſegue nella conſideratione della Regina
cognitione delle perfettioni create man del Celo, perche come oſſerua S. Girola
cheuoli, quali ſono conoſciute da noi, e mo, Nullus honor Matris allus eſt, niſi cum S. Hyr,
come ſi co ſi attribuiſcano a Dio perfettioni da noi ille iurè honoratur , qui naſci dignatus eſt \
noſca Dio non conoſciute, e queſta è la caligine, ex ea , e S. Bernardo, Non eſt dubium, quic 32 ,
co Predica qua dotta vocatur ignorantia. Se ne Tem. quid in laudibus Matris proferimus ad Filium S.Ber. bom,
ti negatiui. p) fabricati da gl'huomini, ſuperne inſcri. pertinere, º cum Filium honoramus a Ma 4 ſuper
ptum legitur Silentium, che diremo di Ma tris gloria non recedimus, che però addu miſſus eſt
Andr. Hye ria, Templum Diuna gloria ornatiſſimum , ce il luogo della Cantica; Ego flos campi, Cahil. 2,
rol.in ſalut c: Calum in quo Diuina gloria fulget, no & lilium comuallium, ſubbito aggionge, E la ſteſſa,
Ang-S Hil minata da Andrea Geroſolimitano, Fa ſicut Lilium inter ſpinas, fic amica mea in la lode di
def. ſer. 7. bernaculum gloria Dei, da S. Ildefonſo , ter filtas. Vedi, che lo Spirito Santo dice, Gesù, e di
de -Aſsipt. Tempio magnifico della gloria Diuina da Giglio Gesù, Giglio Maria?perche?Riſpon. Maria .
S. Petrus S. Pietro Chriſologo, e da S. Gio: Dama de il Sacro Dottore , quo oſtendat quod
Chryſ. ſer» ſceno, Templum Dei Sanftum, quod Princeps laus ſua , laus Matris ſit, sº e conuerſo ,
z 44 Salamon, ideſt Chriſtus conſtruxit, o habita ſe dunque, mens deficit, vox ſilet nella con
uit »non auro, & inanimis lapidibus orna ſideratione di Gesù, nella ſteſſa maniera
S. Gio: Da tum» verùm auri loco spiritu fulgens ? Ne ſi confeſſi mancheuole nella conſideratio.
maſ.ora. I. tempi ſi va per conoſcere, e lodare Dio,
ne di Maria - Vnde, ſeguita il Santo, vos
de Nat. Non lo conoſci ſe penſi hauer parole cor. cat eam amicam ad oſtendendum, quod ſi
3o riſpondenti alle ſue lodi; però, silentium, cut omnia communia ſunt verè amantibus ,
Non hab eſpreſso nella caligine, ignoranza dottiſſi. ſic laus vtriuſque communis ſit vtrique » ,
biamo vo ma, per la quale moſtri la cognitione di e la ragione ſi deduce da Dioniſio Car Dyon. Car.
ci da lodar qualche coſa Diuina per confeſſarla ſu tuſiano, perche non ſolo ſi compiaque tuſ.lib. 1.de t
Dio. periore alle lodi . ll padre S. Girolamo vnirſi con Maria per la communicatione laud. V.
nel ſalmo, Te decet hymnus Deus in Sion, della gratia, e per virtù dell'amore, ſed
S. Girol. coſi traſporta dall hebreo: Tibi ſilentium, etiam per naturalem quandam, & realem
cald. laus, Deus in Sion. Gloſſa il Caldeo, co identitatem, quia factus eſt aliquid elus reº,
ram te reputatur ſicut ſilentium, laus An modo, quo proles eſt aliquid ſui parentis -
gelorum, è Deus, cuius Maieſtas reſidet in Etenim aliquid ſubſtanti e virginis ſtere aſ
Ston, perche, Arcana Caleſtia ſilentio ve. ſumpſit, ci hypoſtaticè, atque realiter ſibi
neranda, come oſſerua Dioniſio. Non ſi vniuit, ci habitauit in medio eius • Sè man
Puo trouare tempio maggiormente opporº cano le parole, viene inenò la mini per
- - 3
:
s2 Diſcorſo Proemiale S 1.
la conſideratione del figlio , lo ſteſſo ſe ceat, minus acceptetur. S. Bernardino di
gue nella conſideratione della madre, per Siena conſeglia tutti non ne formare pa
g. Greg.Na che ſi come S. Gregorio Nazianzeno pro rola. Quis,enim mortalium de vnica Dei, e S. Ber. t. 3.
ziaz. apº d nonciò queſto titolo del Diuino figlio, che i hominis genitrice , qui quam modicum vel tra&. de
cornel te I e ſit terminus, 3 ratio Patris, coſi Niceta , grande preſumat edicere ? Cui Predicanda, nom.Marie
pag. I• inſigne Interprete di Nazianzeno, l' at ſeguita S. Epifanio, nec hominum lingua S.Epif. ora,
33 tribuiſce alla ſantiſſima Madre : omnis e nec Angelorum eſt ſatis? Li Apoſtoli ſteſ de laud. V,
come il fi mim proles eſt tacita ratio matris; e per ſi ben che pieni dello Spirito Santo, lo 34
glio è il ter che ſe nel Paradiſo Terreſtre, edificauit mu querentur magnalia Dei, ſi ritirarono dalle Li Apoſto
mine d'In lierem pro Adamo , Acciò di quella ne grandezze di Maria, come ineffabili, con temerOno
telletione riceueſſe figliuoli, edificò Maria per con tenti ſolo di far ſapere al mondo, che fù di parlar:
del P. coſi ſecrarſeli per figliuolo, e ſi come la pro quella, de qua natus eſt Ieſus, coſi riſpon ne -
eſt ratio duttione di quella fu tale , quale conue de S. Tomaſo di Villa Noua . Quoniam
matris, niua per Adamo, coſi l'edificatione di ineffabilis eſt eius magnitudo, ſi contenne
queſta, fù tale quale ſi richiedeua per ſe, rono dal parlarne: ſatis fuit de ea dicere de
di riceuerla per madre , de qua natus eſt qua natus eſt Ieſus, qui vocatur Chriſtus, e
Ieſus, di raſſegnarſeli per ſoggetto, º era t S. Bernardo conſiderando quello c'haueua
ſubditus illis. S. Agoſtino, eſt reuera illa , detto della B. Vergine conclude Vereor ne S. Ber-hom,
domus , de qua per Salomonem dicitur Sa audiam , non quod dirit Iſaias cap. 6. ve 3. ſupra mi
pientia edificault, ſibi domum. Nota, edifi mihi quta tacui, ſed ve mihi quia locutus ſus eſt.
cauit, per differenza della ſantità degl'al ſum ineleganter, e non ſatis pro dignitate.
tri in ragione d'Imagine, comunica a col Quanto ſia difficile trattare delle gran 35.
ſoffio Diuino, e pondera ciò che ſegue dezze della B. Vergine ſi può adombra
S. Agoſt. del Santo , quam talem ſibi edificauit vt re da quello, che cercano molti porto
er. I. de digna omnno eſſet, ex qua pe carnem aſ ri, ſe la B. Vergine, de condigno, habbia me
Nat.Mar. ſumeret , Qui ante quam naſceretur ta ritato il nome di Maria, ch' è lo ſteſſo:
lem creauit can , vt ipſe dignè naſci poſſet co'i titolo di Madre di Dio; e la riſo
ex ea , che è dire di farſi vina ſteſſa coſa lutione più approuata ſi è , che ſe non
con lui, e comparue tale la B. Vergine, lo meritò, non fu per mancamento di pro
che non poteva trouare altro Figlio che portione dell'attioni ſue meritorie alla
Dio, ne a io comuenina al ra madre che conditione di nome coſì ſublime, ma per
Vgo ali S. Maria. Vgo de S. Vittore Nec atia ma che l' attoni della B. Vergine dalla Di
Vitt. ſer.de ter ta 'en decebat filium nec alius filius uina Maeità non furono ordinate, ne ac -
. Aſſumpt. tali inucnr poterat Matri. Adunq;,ſara tan cettate a qu ſto fine, coſi il P. Adriano TP.Silueſtre ,
to difficile trattare delle grandezze di Ma Lireo co l Doctiſfi no P. Fra ceſco Sua Sa auedra.
ria, che ſe manc no le parole , e viene rez . Si Virgo Beatiſi na nomen iſtud ſuun ster reit.
meno la mente nella conſideratione del ſacratiſſimum er rigore iuſtitiae, aut de con ara Veſti
mitero ineffabi e dell'incarnatione, lo ſteſ digno promereri nequiuerit, non id defeitu g 2.n. 2 o8.
ſo ſeguira nella conſideratione delle gran contigiſſe huiuſmodi attonum, que debita che meritò
dezze della ſua Madr. S. Agoſti o citato, proportio e cun nominus huiu ſublimitate quel grado
gue lingua e placare ſufficiet, rel quera pollerent , verum idèo duntaxat, quod Deus di Puri
S. Ago cits tuo humana non obſlupeſcet cum cogitare ca in hune finem non ordinarit, neque aa banc tà, vt eſset
perit, quia creator oritur er creatura, fa eiſelium acceptarit. lo proua con queſto idonea » e -
fior ex fattura, dum virginea puellae vul corpu o . Certa Mitbeſeos ſupputatione co rua dei
tia con patur , qui vaſtiſſima totius mundi conſt team ducentis ſolun ch tritatis aiibus, para- refert
ampitudine non tenetur. poſt quam fatta ſt Mater Dei, multiplican 3. p. T. 3 p.
Il padre S. Bernardo rapito dal deſide do ſingulos faſe plures gradus gratie, quam 92. a. e ad
rio d lodare la B. Vergine, confeſſa que eſſe poſſent in mille quingents non ginta ſex 3. & alias.
ſta verita , che non sa trouare in queſto millionibus lundorum, o aliis nongentis, & Lyreus in
Mondo coſa di maggior godimento, che trginta otto millibus, o quadraginta qua Triſag- In
di parlare di Maria, ma conſiderando poi, tuor Mundis, equè magnis, ac hic mundus teruallo 12
che queſto e ſºggetto ineffabile, indicibile, eſt, ſi eſent plenigrants ſinaptos a centro ter proam.
non trova coſa , che più lo ſgomenti di ra, rſque ad concauum Firmamenti, compu
queſti, perche l'eſlere per ſua conditione tando vnumquodque granum pro de em mil
trattare di indicibile, volerne d re qualche coſa, pa libus Angelorum, vel Santorum, cum tot
Maria , è re deroghi alla ſua grandezza, e non ſia gradibus grati e quot babuerunt, cum eis vi
arlare de gradito: Non eſi equidem quod me magis de ſto beatifica donaretur. Sè tanto fu il me
indicibili . lettet, ſed nec eſt quod terreat magis, quam rito della B. Vergine per doicento atti di
de glorioſa Virgine Maria habere ſermonem, Carità , c'ha potuto fare molto meno
S. Berſer.4 vt licet de ea loqui geſtiant omnes, tamen che nello ſpatio d'vn'hora, che ſi dira di
de Aſsipt. quiequid dicitur de indicibi eo ipio quod di tanti, S innumerabili fatti nello ſpatio di
ci pºtucrit , minus gratum ſit, minus pla ſettantadue anni del corſo di stativita
U13.
Quanto ſia difficile &c. I3
ſua , non mai interrotto negli atti co ſtra tutta, amiia Sole , Chi potrà fiſſare
centiſſimi d'amor Diuino ? Il P. Suarez , lo ſguardo della mente nelle ſue meraui
Suar.3 pt. tiene che forſe la B. Vergine ſola nelli glioſe grandezze, non che trattarne ?
; 2. diſp. 18. atti di carità in numero ſuperaſſe gli atti Non la potè mirare Gioſeppe . Et non S. Matt.1.
r ſec. 4 º 5 di tutti li Santi , Attus charitatis quos eli cognoſcebat eam, donec peperit. Spiega San 25.
º 36 cuit B. Virgo innumerabiles fuerunt, ita ot Tomaſo. propter emicantern ſplendorem,che
i Atti di ca eorum multitudo poſit fortaſſe cum numero li auampaua nel volto per il Diuino con
rità di Mae Santorum omnium conferri, quia fuit in cetto. Il Diuino concetto nell'animo di
e ria ſola in continuo merito, fuit etiam in tugi Diuina Maria per il quale è maggiormente loda
i numero fu rum rerum contemplatione , º in ea ar data per teſtimonio di Chriſto, è mag 38
rono più dentiſſimè Deum amabat , ci frequentiſſimè -giormente ſublime, ch'il concetto cor
di tutti li actum feruentiſſimum in Deum repctebat . porale nel ventre. Gioſeppe dal parto ha
Santi vni Veramente, Glorioſa ditta ſunt de te Ciui conoſciuto Maria , e la potè mirare in .
gi tas Dei. O Madre Santiſſima, chi mai po facia , doppo che partorì il ſuo Figlio
trà ſciogliere la lingua per trattare delle Diuino. S. Bernardo, ſi exiuit ab Vtero,
Vega Teol. voſtre grandezze ? Si aggionge quello , ab animo non receſſit, perche cuſtodì ſem S. Ber.
Mariana n. che dice il Vega, che la maternita Diui pre il Diuino Verbo nella ſua mente, e Nó ſi può
i 6 o8. ma in Maria per ſe ſteſla, etiam preciſa gra per conſequenza maggiori vibra ſempre mirare n.
tia habituali ſua ſublimitate , o excel li ſplendori nella mente di chi la conſide l'animo, e
lentia maiorem valorem confere ſuis operibus, ra, perche ſempre ſi conſidera, come Ma perche ?
quà quacunque gratia habitualis, reliquori dre di Dio. Ghriſologo, aut genitrix quan
iuſtorum, come d'ordine ſuperiore alla gra do non que ſeculorum generault aufiorem ?
tia , da che ne ſegue, ch' eſſendo ogn' dunque non potrà eſſere mirata dalla
atto meritorio della B. Vergine dignifi mente d'alcuno , non ſarà conoſciuta ,
Se per la cato dalla Diuina Maternità; perche tut come non la conobbe Gioſeppe. Solis ra
Diuina ma te l' attioni di Maria doppo il Diuino dij cum erumpunt viſus bebetatur bn manus.
ternita la concetto furono attioni della Madre di Radiante Deo, dall'animo di Maria , più
B. Vergine Dio, che ogn'atto meritorio ecceda in . che della ſua facia corporale, quomo
in ogn'at merito, gli atti di tutti gli huomini, e di do non totus animorum ſauciatur aſpe
to ſuperò tutti gli Angioli . Quia habet valorem ex tius ? Se la mente non può fiſſarui lo
il merito di cedentem valorem cuiuſcunque gratiae. Ag ſguardo, come potra trattare delle ſue
tutta la gra gionge lo ſteſſo Dottore riſpondendo ad grandezze? Radius Dtuinitatis, l'animo di S.Bon.opu
habituale vn'argomento. Vel ſi mauis, dicito nullum Maria, è da Buonauentura il Serafico, no ſc. de laud.
i ditutti liSà fore abſurdum admitiere merita Deipara fo minato, perche ? forſi perche ſcrutator Virg,
ti - re condigna premio ſimpliciter infinito , e Maieſtatis opprimetura gloria ? O perche
ea n.1632. collatione omnis gratiae habitualis , 3 glo come Dioniſio della Diuna cognitione Dionyſ.c.2,
ric poſſibilis. Se coſi è, qual lingua ſi po inſegna. Veram Dei cognitionem eſſe non de myſt
tra ſciogliere per trattare di grandezze videre, non cognoſcere, lo ſteſſo ſia di Ma Theol.
coſi ſublimi , qual mente non ſarà offu ria. Socrate appreſio Platone interrogan
ſcata da ſplendori più che Celeſti della do . Quid ſit Deus ? Riceuè la riſpoſta , Socrate ap
Regina del Cielo è Maria è la Madre di quid non ſit Scio , quid ſit neſcio. Lo ſteſſo preſſo Pla
Dio, argomenta S. Pietro Chriſologo dal ſi poſſi dire di Maria ? O perche ſi lege ton,
la quale naſſe il Diuino Verbo lo ſteſſo non videbit me homo, º viuet ?
Dio nella ſpoglia mortale. Chi vuol trat Nell'Eiodo diſeſo il Signore Iddio nel
tare delle ſue grandezze incontra in pri monte Sina per dare la Lege al ſuo Po
mo luogo ſpettacolo coſi ſtupendo, eſpreſ polo, ordinò ſeueramente a Moſe, inti
ſo dall'amato Diſcepolo in quel gran ſe male a quel popolo che non paſſaſſe il
gno che apparue nel Cielo di quella don termine perſeritto per vedere Iddio, ſe
S. Piet. na coperta tutta di Sole. Qua enim mens. non voleua morire. Conteſtare Populum Exodi. 19.
Chriſol.ſer. Sono parole del Santo, in ipſo ortu Dui ne fortè velit tranſcendere terminos ad vi «Apocal. 4.
in 46. mi Regis objcere ſe preſumat ? Solis radi dendum Dominum , o pereat ex eis pluri 5-
37. cum erumpunt viſus bebetatur humanus . ma multitudo & alla venuta Duina, ecce
A primo Radiante Deo quomodo non totus animo caperlit audiri tonitrua, ac micare fuigura,
aſpetto la rum ſauciatur aſpectus? Li ſplendo i di Ma clangorque buccinc vehementiàs per trepe
B. V. offu ria ſimboleggiati nel Sole, ſono ſplendori bat . In ſomigliante maniera , forma la
ſca la viſta Diuini , che però Chriſtifera è adiman ſua narratione l'amato Diſcepolo nell'A
de mortali data dal Santo Martire Ignatio . Il figlio pocaliſſi , che li ftì moſtrato il Diurno
come il per dare vin ſaggio della Diuinità ſua a trono nella ſteſſa forma terribile, perche
Sole Diſcepoli ſi moſtrò nella facia ſolamente, de Throno procedebit fulgura, voces, c to
ſplendentiſſimo, come il Sole. Reſplen nitrua, 9 ſeptem lampades ardentes. Non
duit facies eius ſicut Sol, ma co'veſtimen v'è chi non ſappia, che la B. Vergine è
ti di candore di neue. Se Maria ſi mo il Trono a Serafini ſuperiore, in
- B
ºitſes
I4 Diſcorſo Proemiale S. ro
dit Diuina Maieſtas, coſi gradito, che ſe la ſua gloria, acciò che, ſi come da co
Monte Si la deputa per Trono eterno. Veni eletta centiſſimi ragi del Sole reſta il vapore pu
na,e trono mea, & ponam in te Thronum meum ; e rificato, e ſeparato dal fango, co ſplen
nell' Apo perche da queſto Trono eſcono folgori, dori Diuini maggiormente purificato Gio:
cal.atteriſ voci terribili, e tuoni ? perche ſono le ſue poteſſe trattare con Maria, e di Maria:Ioan
ſe benche grandezze, che partecipano del Diuino, nes aſcendit cui comittitur Mater. Nella ſteſſa
figura che e Maria, radius Diuinitatis. Queſti rumo maniera, molte volte ne fù Gioſeppe Spoſo
non farà ri, e coſi grandi terrori auiſano, che non di Maria Santiſſima fauorito come quel
Maria ſe ſi ſi paſſi il termine per mirarla, come nel lo, che più intimamente conuersò con la
rimira ? monte Sina per veder Dio, perche non Regina del Cielo ſua Spoſa. Bernardino
videbit me homo , ci viuet, come dunque dè Buſti; ſe Pietro per vedere vna ſola Ber.de Baſt,
S. Th, ſe ne potrà trattare ? S. Tomaſo imſe voltà trasfigurato Gesù diſſe, Domine bo ſer. I 2. de
gna queſta Dottrina . Dignitatem Matris num eſt nos hic eſe, quid tu dicere debebas, Deſponſat,
Dei in ſuo genere eſſe infinitam , quia eſt cui non ſemèl, ſed ſepiùs vt pie creditur, ſe
ſuperna quedam coniunctio cum perſona in benedictus Ieſus transfiguratum in corpore Moral. lib.
finita ad quam ipſa terminatur, perche la gloriosè oſtendit ? Dice di più il B. Mora I. in Matt,
grandezza della Madre di Dio è tale, che les, che fù alle volte inalzato alla viſio tra I.n.14
in ſe include la Duinità. Sè per veder ne Beata, perche più degnamente poteſſe
ne la figura ſemplice nel rouetto conſer trattar con Maria, e maggiormente co RiKel. ſto.
uato illeſo nelle fiamme fà ordinato a noſcere la ſua dignità. E ſe Maria ſteſsa non 2. de diget.
Mosè, Solue calceamenta de pedibus tuis , ha potuto conoſcere la pienezza delle ſue V
qual coſa ſarà neceſſaria di fare per con gratie , come vuole il Rif.elio, quanto att. I.
ſideraria in ſe ſteſſa, e trattare delle ſue meno Gioſeppe ? che però con molta a
S. Baſil.Sc glorie? S. Baſilio di Seleucia, per l'affitione cutezza ſpiega il detto di S. Matteo , º Gioſeppe
leuc. orate dell'animo indifficoltà coſi grande riuolto non cognoſi ebat eam, donec peperit filiù ſuum, più volte
39. alla Regina del Cielo eſclama, O Deipa perche in quel punto rapito in eſtaſi fi inalzato al
la viſione
ra doceas me veterem hominem deponere , eleuato alla viſione Beata, nella quale le
non ſolo l'imperfettione de coſtumi, ma furono moſtrate le prerogatiue mirabili, e beata Per
Gen, in certo modo il difetto della noſtra mor le grandezze della ſua Spoſa, che prima trattar ci
talità, ſi come dalla creatione del Mon conoſceua, come ſe dalla viſta del frutto Maria -
do fù conceduto al primo Padre , quan partorito dalla Beata Vergine veniſse in co
do immiſit dominus ſoporem in Adam. L'He gnitione dell'ecceléza,e dignità dell'albero.
breo nonnina Tardemach, che ſignifica più Miri il Lettore quanto grande, e diffi
4o che ſopore ci è vin'ecceſſo di mente, per cile impreſa ſia il trattare delle grandez
che ſi ri virtù Duina illuminata non diſſimile dal ze del Regina del Cielo, mentre inten.
chiega per rapimento di Paolo, per il quale, nella de che haomini coſi eletti, illuminati,
trattar di formatione di Eua inteſe il ſimbolo di Ma e Santi habo no hauuto biſogno per pur S. Anſel de
Maria. ria. Se per conoſcere le figure ſi richie gar one maggiore dell aſpetto di Gesù Virgi - Er
Eutim. de gono queſti lumi, che ſara neceſſario per glorificato, dalla viſiºne beata. Se S.An cell.
zona . trattare delle grandezze? il B. Eu:imio op ſelmo, i ſiderando cotemplare la ſopraemi -
porte: habere linguan Theologicam ad lo nenze eccellenza della Regina del Cielo, e Humile
Seleu. orat,uendum de Mat e Dei, perci:e è negotio manifeſtare il ſuo concetto a beneficio cófeſſione
de Annunt. coſi difficile, che pare richieda vma lin commune, reſtò inhorridito dalla memo di S.Antel
/ gua D uina. S. Baſilio di Seleuta ch'il trat ria de ſuoi peccati, trema d'eſserne riget mo per
tare delle lodi di Maria, non eſt quorum tato, che mai pora ſperare vna creatu trattar di
libet, ſed eorum qui diuna gratiae ſplendo raviliſſima, come ſonº ochIorreo, ſono paro Mara -
re inſigniter illuſtrati ſunt , e diſcendendo le del Santo , peccatorum quibus premor
ad eſpre ſina più chiara aggionge. Hoc enormitatem, 3 valde timeo, nembi tam alta
eorum eſse iudico , qui ſublimi re um con petenti morobiciatur Tollitur. Impius ne
templatione plurimum valent, corpuſque , videat gloriam Dei. Sarà ſempre degno d'
ci animan probèrepurgatam habent, e per eterna memoria il documento d'Oratio .
che s'intenda qual purgatione ſia neceſ. Sumite materiam veſtris qui ſcribitis equam
S. Ambr. ſaria , ſi vega S. Ambrogio mentre cer Viribus, ci verſate di , quid fºrre recuſent
4I cando la ragione per la quale ſingolar guid valeant humeri.
come puri mente Giouanni foſſe aſſonto da Chriſto al Si trouò come traſcorſo nelle lodi del
ficato Gio: ſaggio delle glorie del Taborre. oannes la Regina del Ciclo, S. Epifanio, e come S.Epifindf
per trattar aſcendit cui comittitur Mater, come ſe non ſuegliato, mentre conſidera la qualità del Deip.
con Maria, foſſe baſteuole la mondezza comune con l'impreſa, ceſi pronontia: Miſer ego ſum ,
li altri Apoſtoli ric: uuta nella conuerſa qui effulgentes ſplendores Deipare , radioſa;
tione, e ſermone di Chriſto , vos mundi terribles, & incomprehenſas facultates, Cae
eſtis propter ſermonem quem locutus ſum » li terracque inhabitat e myſterium, Admiran
vobis, l'inalza alla viſta de ſplendori del dumque propittatorium verbis conſequi tenta
14 -
Quanto ſia difficile &c. li
ſui. E poco appreſſo. Nam memoria con ſenza auanzarſi nel motto delle ſue lodi,
templationis borrende, exagitans tremebun confeſſando che tutte le lodi che intendo
dam animam meam, ci cor exhorreſe ns non no è deſiderano di offerirli, tutto è nien
mediocriter afflixit, ſed & grautter vera te, a quello che ſi conuiene. E che vi pen
Altezza mi uit, e benche' ſi facci animo riſoluendo di ſate, che facino con quel motto è argo
rabile di re , deſola Deipara, quatenus aſſeqlior mcata S. Chriſoſtomo, dum non valentin S. Chriſoſt,
queſta ma per ogni modo reſta di nouo oppreſſo dal quiete conſiſtere, ingentem tremorem decla
tCI13 , ſuo timore, perche de Leipara Maria Ma rant . Di che poſsono temere quelle ,
tre Domini leuitèr loqui non debet humana ſourane Gerarchie di aumenturati Serafini
43 lingua, vt pote que Celorum virtutes in ſecuri della loro Gloria? Di che? ſe per
ſtuporem conuertit. Lo proua S.Baſilio di Se auuentura penſaſsero di offerire qualche lo
S.Baſil. Se leucia , perche tra le coſe diuine, e crea de a Maria, che dalla Dignità della ſua
Ieu. or. de te, non ſi può trouare materia più ſubli grandezza poteſse eſsere rigettata. Se il
Ann, me di queſta, Age verà cc qua materia ſit lodare l'Imperatrice degli Angioli, e trat
t
blimior eſſe poteſt, preterquam b.ec eſt ? Ni tare delle ſue grandezze è coſi difficile ,
hl certè inter Diuina, 3 humana, medium e malageuole impreſa, che cagiona tre
preferet quis, aut cogitabit. morene Serafini del Cielo, che coſa non Tremano
S.Gio: Da S. Giouanni Damaſceno, Deiparam Vir farà in va' huomo, peccatore viliſſimo li Serafini
maſ.orat.de ginem, non hominum , non mundo ſubli della terra? Lo ſpirito Santo ſteſso digniſ. è perche?
dormit mior Angelorum mens, ſat dignis laudi ſimo lodatore cuopre col velo dei na
bus efferre poteſt, per quan Donini gloriam ſcondimento, e del ſilento le ſue lodi
perſpicue intueri nobis datum eſt . Da che maggior º per teſtimonio del meſsaggero
ne ſegue queſta legitima conſequenza , del Paradiſo, mentre interogato da Maria , 45
che ſi come la perfettione dei a B. Ver per il concetto della propria abbiettione,
gine è coſi grande, che ſolamente è co quomodo fiet ſtud, riſpoſe Spiritns Santus
Dio ſolo è noſciuta da Dio , coſi da Dio ſolo poſi ſuperuenet in te, con la communicatione
la lode di eſſere degnamente laudata, e veracifina di grandezze coſi ſublimi. S. Bernardino S. Berſen.
Maria : mente della B. Vergine, intenda il detto di Siena , vt femtna conciperet Deum op
del ſalmo: quontam laus mea tu es , per portuit preparari per quantan, quaſi equ t
che le peſſi eſſer detto da tutte le crea litatem diutnarum perfection un . che ſarà
ture, paragonato a quello, che ſe li de neceſsario, ch'egli ſteſso ti ſerua per na
ue per la ſua improportione h bbia ragio ſcondiglio , ci virtus altiſſimi obumbrabit
S. Bern.t.2. ne anzi di biaſimo, che di laudatione. S. tibt, e per queſto nella primitiua Chieſa, Dio che ci
fer. 51.a 3. Bernardino di Siena . Tanta fuit perfetto ſi trattò con tanta ſcarſezza delle ſue glorie, munica, ma
C. I • Virginis , que ſoli Deo cognoſcenda reſerua perche ſi come fà neceſsario, che la Di ſconde an
Andr.Crete tur.uſta illud Eccleſiaſtici. Ipſe creauiteam una Maeſta tempra se li ſplendori della co le prero
prat. 1. de in ſpiritu Santto ſuo. Vtat, dinumerault, ſua facia, acciò poteſse conuerſartrà mor gatiue di
dorm it . c9 menſus eſt, et Andrea Cretenſe, pro tal , coſi fu neceſsario naſcondeſse le ſue Maria .
Apoc 4 8. pterea ſolius Dei ſit te pro dignitate lauda maggior grandezze, accio no foſse ſtimata
44 re; ſi che ſe Glorioſa dicta ſunt de te Ctui piu che don la mortale, e ſopra l'eſſere di
Le coſe tas Dei , in ordine alle grandezze della , Creatura. uetta riſpoſta ſi adduce da Ful Fulpert.
glorioſe - Regina del Cielo non s'intenda per quel perto per che gli a cichi S. della primitiua ſer. de ortu
dette di lo, che giutamente ſe le contiene, come Chieſa trattarono coſi poco delle gridezze Maric.
Maria ſo a Madre di Dio, ma per ordine alla de della Madre di Dio perche, ipſi viterunt
no tali alla bolezza dell'intelligenza noſtra , e come biereſeos , que pro inſigni , o admirando
noſtra ca li quattro animali nell'Apocaliſſi affati preconio bulus puellae e vortura erant, 3 obid
pacita ſola candoſi dar gloria, nonore, e beneditto Il quid ex etits atta pratulerutt, ſagaci indu
mcnte » IlO ne a Dio, ſempre diceuano Santus, San fra celunau n enults, 9 midelibus decre
quello che ttus, Santius, e non habebant requiem die ucrunt , ne inueniret Caca garrulitas perfi
ſe li deue, ac notte, lenza cellare g a na , perche , dorum , vnde maternum ſinum Eccleſie ver
quanto poſſino tutto ſia niente a quello ben al di S hoggidì ancora coſi frequece nella
che ſi conutene 5 coſi non i lo la lingua cantica trarràdo molto delle ſue lodi aggiò
humana , ma ancode era finiveduti da ge, Abſque eo quod intrinſechs latet, per-s
TLiSerafini laia, ſtantes ante thronum,cio e Maria con che ſe bene, ſtabilita la Chieſa nella fede
infaticabi la facia coperta, duabus pel.:bant faciem, Diuina non v'e più pericolo, che non la ſti
li per lo per lo ſplendore inſofferibile di coſi gran mi inferiore a Dio, per ogni modo le ſue
dar Dio maeſta, con due ali, polabant. Intelletto, rerogatiue ſono co i ſublimi, che dalla
nel trono e volabant, perche con l'intelletto inten noſtra incapacità ne meno con lingua dello
Maria eon dono l'obbligatione infinita in tutte le crea Spirito S. ci ponno eſſere manifeſtate. Qual
feſſano di ture di lodare la Regina del Cielo ; con di ficolta dunque ſarà trattare delle gran
nó far nie la volonta volan pr la brama ardentiſſi: dezze di Maria, che gli huomini gli Angioli, - ---
S. I I.
Quanto ſia conueniente trattare delle
grandezze della
A V E M A R I A;
iiiiii
º E la diſficoltà di Cretenſe citato, propterea ſolius Dei ſitte
trattare, e lodare pro dignitate laudare; Per altra parte per l'
le grandezze inef immenſo della ſua bontà, gradiſse l'affetto
º i fabili della Re e diuotione d'ogni lingua balbutiente, an
iS gina del Cielo,è co de peccatori. Et è noto che la madre s. Epif.or
coſì grande, che più gradiſse il balbutire de piccioli figlio de laud. V
ſi moſtra per cer leti, che il dire polito, & eloquente de Se -Agoſi.
to modo impoſ gli altri. Non ſi tratta d'offerire a que ſer. 3 5. i
ſſibile ; La con ſta ſourana Imperatrice lodi corriſponden Sančiis .
uenienza per ri ti alla ſua dignità, cui predicanda, inſe Leo Imp.
ſcontro di trattarne, e di lodarla infini gna S. Epifanio , nec hominum lingua ucc Orat - 3
tamente compariſſe tanto maggiore, che Augelorum eſt ſatis. Agoſtino padre del 48
induce l'obbligatione di non deſiſtere dal le lettere , e ſplendore della ſacra Dot. Mariagra-;
le ſue lodi già mai. Che ſi potrà riſoluere in trina. Quid dicam de te pauper ingenio , diſſe più i
materia coſi ſublime ? Appariſſe: ſignum cum quicquid dixero, minor laus eſt, quam picciola ,
dignitas tua meretur. Leone Imperatore. obblatio
magnum : all'amato Diſcepolo, che inui
ta gli occhi d'ogni mortale a mirarla, l' 9uis cometur magnitudinem gloria tua mc ne per l'af.
tiri ? ma d'offerire dono menomiſſimo fettione.
s. Ignatie animo a contemplarla. Ma dal S. Marti
AMartire. re Ignatio ſi dice, Caeleſte prodigium, Di. ruſticale di ſemplice paſtorello, molte vol
uinum ſpectaculum, quaſi degno ſolamen te più gradito da Regi, che prezioſo do
47
Maria ſpet te dell'aſpetto diuino, rigetti l'occhio mor no arricchito di molte gemme, compia
tacolo de tale , acciò tutto dimeſso a terra co'l ſuo cendoſi l'animo dè Principi grandi più
gno di Dio humiliſſimo riuerentiſſimo oſsequio pre dell'affettione dè ſemplici, che della qua
figa la meta ad ogni preconcepito pen lità dè preſenti. S. Bonauentura, Eia ergò,
ſiero . Ma perche il Santo Martire al ti Benigniſſima Domina Maria illud exiguii munus
tolo di Celeſte prodigio, e diuino ſpet quod dat tibi pauperamicus accipito placitè.
tacolo, aggionge il terzo con nominar & altroue. Reſpice voluntatem cordis mei,
la, ſacratiſſimum monſtrum, ci rapreſenta & affettionem meam, fac tibi benè placen S. Bon, in
la Regina del Cielo , come nobiliſſimo tem. S. Anſelmo, Super eminentem omni ſpendo &
quadro di proſpettita, che ſe per vna quod poſt Deum hominem excellentiam Bea ſpal. Io7.
parte per l'immenſo delle ſue glorioſe gran te Matris Dei, quomodocunque, e ſaltem S. Anſel.or,
dezze rigetta ogni lode creata, come in liquenti oculo cordis contemplari annelo. Se ad Deip.
S.Damaſe. degna della maeſtà della Madre di Dio, ne compiace la B. Vergine che piena di
eant. Eccl. S. Damaſceno: Omni laudum lege, o Virgo, giubilo nel ſuo ſacro Cantico prefetò . Anco da
ſono iº glorie tue maior eſt excellentia, e può eſ Beatam me dicent omnesgenerationes, e per peccatori.
ſere ſolamente mirata, e lodata da Dio; dare argomento di ſicurezza a maggiori
pec
Quanto ſia conteniente &c.
peccatori del Mondo, d'impiegarſi con natione l'affettione di tutti compiacendo.
ogni modo poſſibile nelle ſue lodi. Vega ſi, che ſia adempita la profetia: «Beatzm
Hugo Card. il Lettor mio Hugone di S. Caro Cardi medicent omnes generationes . Chriſippo
in c.24. Ec nale, che riferiſse queſto prodigio di quel Geroſolimitano; Agite ergo, ei vos. Chi?
cl. famoſo Theofilo rapito dalle fauci dell' tutti: & ſi munera digna offere huic virgè
inimico infernale per la diuotione, e lodi Ieſſe ſemper virenti nequimus , pro viribus
della Regina del Cielo, che doppo la con tamen bonam voluntatem offertmus . San
feſſione della negatione della fede, con Bernardino di Siena : Dignare me laudare S.Bern.:r.di
uertito, catechizato dall'Imperatrice del te Virgo Sacrata , nec modicam deſpicias Sieni t. 3.
Cielo, non ſi contentò, che fatta la pe tui famuli ſeruttutem , cuius non modicam , ſer. 9.
gioia nitenza ſi moſtraſse con la facia in ſem in tuis laudibus attendis detiotionem . Vide
dell'albero
bianza d'wn Angiolo a doppo hauer rice l'amato Diſcepolo il libro ſegnato con ſet
di Teofilo, uuto il ſantiſſimo, e di condurlo alla gloria, te ſigilli, e con la facia bagnata di lagri Lodi di Ma
ma perche intendeſse il Mondo, e s'ani me faceua riſuonare l'Echo delle ſue do ria lib, ſigil
maſsero li peccatori, ordinò che dal ſuo glianze anco nel teatro della Celeſte Ge lato, che mi
ſepolcro creſciuto vu'albero nelle ſue bel ruſalemme, perche neſſuno ſi trouò in ſi può apri
liſſime foglie con lettere d'oro ſi vedeſse Cielo, in Terra, che ſciogliere lo poteſſe , rc.
ro ſcritte queſte parole (Aue Maria). Le e; ego flebam quia nemo inuentus eſt in
parole di queſto Dottare ſono le ſeguen: Caelo, megue in Terra , qui poſſet ſoluere º Apoc.
ti. Quanta bona conferat iugis memoria Beve ſignaculareiasi, ma il deuotiſſimo Bernar
te Airginis multa exempla manifeſtanti. De do pare che lo conſoli, mentre riuolto al S. Bern. ſer.
Theophilo conuerſo ſuper cuius tumulo inuen la B. Vergine dice. Nemo enim inuentus , 2- in Salue.
ta eſt Arbor , folta pulcherrima habens, in eſt dignus aperire librum prerogatiuarun
4uibus ſcriptum arat aureis litteris, Aue Ma tuarumi, º dignè foluere ſeptem ſignacula
ria. Enix vt htc eadem corona ſalutationis eius . Quis enim loquetur potentias has do
sAngelica qua coronare conſueuerat. Deipa mini, o auditas faciet omnes laudes eius ?
Le lodida ram cºronatus eſt , come le lodi date al Se non ſi può ſciogliere li Sigilli, e pro
te a Maria
la Regina del Cielo ſiano coſi gradite, fondare gli arcani, che ſi può fare? a che
riflettono, ch,4n gergo modo riuerberate tornino a gioua l'affligerſi col conſumo di tante e
nel lodato beneficio del lodatore, come il donatiuo lagrime ? ſi pigli queſto conſiglio, ci ſi
Irco
da mano humiliſſima di ſemplice paſto dignè nullus, quiſque pro uiribus. Ma che,
5O rella a Principe grande , s'offeriſſe ſeni può fare vna perſona di neſſun ſapere nel
ſpre co'l frutto di grande vſura. E per le lodi della Regina del Cielo ? men Nobile p5
Cronic.min. ſicurezza del gradimento, non ſolo ſi le stre tutti ſi affaticano ne mai ſi può arri deratione
p.3. lib.1.c. ge nelle Croniche de Padri Minori di per uare a dire coſa degna della Madre di Dio? matemati
I 5- ſona diuota, che quante volte apprendo fa che tanto più ſi conoſca quanto ſia Cae
la bocca diceua , Aue Maria, come da infinita in fabile la grandezza della ſua 52
Gratie fat Roſaro odorifero producena vna Roſa, dignità . 8 argomenta la grandezza del
te a ſuoi lo quale raccolta dalla mano puriſſima Vir Cielo da queſta miſura, che per ſentimen /
datori : ginale formatanevna Corona, tutta feſti to de Matematici la Terra tutta parago
-
ua per allegrezza, ſe li moſtrò coronata, nata al Cielo habbia ragion d'vn punto»
, Ma di più riferiſſe Bloſio , che la Beata Terra eſt inſtar punti, quanto più impicio
- Geltruda giacendo oppreſſa da grauiſſi liſſe la Terra, tanto più s'argomenta la
l ma infirmita, e però impedita dall'eſer grandezza del Cielo, ſe s'accreſſe la mi
citio dè conſueti oſſequi alla Regina del ſura con dire, che la Terra con le sfere
Cielo, ſi riſtrinſe all' obblatione ſemplice inferiori habbiano ragione d'wn pontopa
delle parole eſibite dall'Angiolo nel ſuo ragonate al firmamento , s'argomenta 53
ſaluto : Aue Maria gratia plena dominus quanto maggiore ſia il firmamento ,
tecum, e fù così gradita alla Regina del ch' il Cielo infimo della Luna. Più ol có l'esepio
Cielo , che ſe li moſtrò aſſiſtente al ſuo tre, ſe ſi piglia la Terra con le sfere del della miſu
letto veſtita di ricchiſſimo manto or Cielo, col firmamento ancora mille vol ra della »
nato di belliſſimi fiori d'oro eſpreffiui del te accreſciuto della ſua grandezza, e ſi di Terra e
le picciole lodi eſibiteli dalla ſua ſerta - ca, che per ogni modo tutto ſarebbe me sfere del
Da queſto diſcorſo ſi raccoglie, quan no di vn punto paragonato all'Empireo, Cielo 1pic
to ſia conueniente che ogn'vno s'impie quanto più s'argomenta la vaſtità di ciolite s'at
Maria qua ghi a lodare, a trattare delle grandezze quell'auenturatiſſimo loco . Eſclama per gométa la
to gradiſſe della Regina del Cielo, che per altro è merauiglia il Profera; o Iſrael quam ma vaſtità dell'
la buona , impreſa così difficile per ſe ſteſſa, che gna eſt domus domini, 9 ingens locus pºſ Empireo.
volontà, neſſuna lingua humana o Angelica , ne ſeſſions eius . Ma che diremo Se S. Vin:
5I altra inferiore alla lingua Diuina è ſuffi cenzo Ferrero,ingegno così ſublime, e coſi
chriſpp.Ge ciente a trattarne come ſi deue, e però illuminato da Dio , pronontia della va
roſol, tanta la ſua bontà, che gradiſſe l'incli
C:
-
-
ſtità dell'Empireo, eſſere gº i". Cile
g8 Diſcorſo Proemiale S. 2
che ſe Dio creaſſe tanti Mondii ſimili al ſe in tutto privo di ſenno che petendieſpriº
noſtro, quanti ſono granelli d'arena del merne vna picciola parte, per quello ch'
Mare apena lo potrebbe riempire con è, perche, inueſtigabiles via iſte, ci in
S.Vinc.Fer, quelli. Tanta eſt magnitudo cali Empirei, ſcrutabilia vniuerſa, ma con affaticarſi º
quod ſi Deus crearet tot Mundos, quot ſunt con ſcriuere, con ſudare, non ſi può
arene Maris vir impleret illud . Il lodare prettendere più ch offerire in ſacrificio
la Beata Vergine, lo ſcriuere, e trattare di pietà, l'affetto della diuotione, e buo
delle ſue grandezze, e forſe per dire qual na volontà , cercando d accreſcere la
che coſa di quello ch'è , offerire lodi miſura con l'aggionta d'un granello d'are
proportionate alla maeſtà imcomparabile na di più. Il primo fu Gioſeppe , che
della genitrice Santa di Dio, chi ſe lo eletto tra le migliaia, pieno di tante gra
potrebbe ſognare, ſe non è priuo di ſen tie ſi reputò indegno d'alzare gli occhi per
no? E neceſſario prima comprendere coſa rimirarla, in ſecondo luogo vennero li Ma
ſia di Dio, ch intendere la dignità del gi, quali in certo modo ammirati più del
la ſua Madre, S. Bern. citato. Veramente trono, che del Rè non ardirono forſe Salu
pare che dica , Glorioſa ditta ſunt de te , tarla, per non ſapere con qual titolo riue Maria il ſo
S. Berſer.2. Ciuitas Dei, perche, Viri diuitiarum multi rirla, terzo Eliſabetta, Beata qua credidi mo delle ,
in Salue, de ciuitate domini virtutum miſerunt manus ſti. Marcella, Beatus venter, qui te porta coſe Diui.
ſuas ad hac fortia, 6 tamen altitudinem uit, ſeguirono poi gli Apoſtoli, Martiri, IlCe
diuitiarum harum comprehendere non potue Vergini, tutta la Chieſa, li Santi Padri
runt, quia inueſtigabiles vie iſta, º in tutti li Dottori . Beato Andrea Cretenfe
ſcrutabila vniuerſa conati ſunt, º non datum coſi argomenta. Maria eſt ſumma Diùino Andr.Cret,
eſt ultrà. Dum adhùcordirentur ſucciſi ſunt. rum oraculorum, º dete (è lo ſteſſo chè
Quis enim loquetur potentias bas domini, au ergo) & de te reſonant omnes ſpiritus inº
ditas faciet ºmnes laudes eius . Non , terpretesi, Gl'interpreti dello Spirito ſono
54 vuol dire il Santo, che alcuno Scrittore, gli eſpoſitori della Scrittura Sacra, nella
Che tutte o Dottore ſia ſtato coſi ſublime già mai, quale parla lo Spirito. S. Maria è la ſom
le lodi del c'habbia prettefotrà fedeli arriuare ad eſ ma, l'epilogo di quanto ha detto lo Spi
le creature Primere degnamente le grandezze della , rito Santo, perche, propter hanc , ſono
vnite ſiano Regina del Cielo, ma che ? viridiuitiari, parole di San Bernardo, totus mundus fa
niente,ſi ar per quanto ſi ſiano auanzati nel predica ctus eſt, non ſolo, ma tota Scriptura fa
gomenra l' re le ſue lodi, con ammiratione del Mon cta eſt, che però tutti quelli che si impie
infinità del do, per ogni modo, dum adhic ordiren gano per eſponere la Scrittura riſuonano
le lodi di tur ſucciſi ſunt, ſono ſtati tutti mancheuo e formano l'Echo di Maria, il Mondo tutto,
Maria » . li, e s'è veduto eſſere tutto niente, a quello anco gl'infedeli cercano di lodarla, e come
a e - che ſi conuiene, perche, inſcrutabilia uni l'Empireo, e più che l'Empireo, per arº
uerſa. Quello che ſi prettende non è altro gomento dell'ampiezza del quale non è : 2:: -
ch' accreſcere la miſura, con lo ſcriuere, miſura baſteuole ogni arena del Mare ,
co' trattare delle ſue grandezze, perche ch” è quello, che la Beata Vergine dice
ſi come la Terra è in ſembianza d'un pon nel ſuo Cantico, beatam me dicent omnes tutti s'affas
re in paragone del Cielo ; La Terra , le generationes, perche ſono tante le gran ticano di
sfere del Cielo vn ponto, in paragone dezze , e coſi ſublimi, communicatemi lodarla per
del firmamento, la Terra, sfere, e firma dalla potente mano di Dio, quia fecit mi che mai ſi
mento ſono meno d'un ponto paragonato ht magna qui potens eſt, che perche meſi loda o
all'Empireo con l'ecceſſo della creatione di ſuno ſarà baſteuole a dichiararle ſarà con
tanti Mondi per riempirlo, ponderato da uenientiſſimo, ch ogn'vno s'affatichi è 57
S. Vincenzo Ferrero - La B. Vergine, che deſideri di lodarle -. Coſi S. Gio: Dama
ſupera l'ampieza di tutti li Cieli, per ca ſceno. Quid ergo, An quia eam laudare i s.Damaſor
pacità , quid quem Cali capere non pote pro dignitate minimè poſſumus, id circo meta I.de.Aſsip"
rant tuo gremio contuliſti , e per di reprehenſi conticeſcenus:? in neſſuna ma
gnità, San Bonauentura : Domina noſtra niera, perche ſi come per non poterſi da
S.Bon ſer. I fut Calum aereum per puritaem omnimo re al ſuo Diuino Figliolo premio corriſpon
de Virg. M. dam , Calum gneum per ardentiſſimam dente al ſuo merito non per queſto il Ce
55 , Charitatem, Calum ſydereum per patientia leſte Padre laſcia di premiarlo, ma non
Neſſuno firmitatem, Empireum per totius ſapientia ſi concede gratia, o dono a neſsuna crea
prettende claritatem, con ecceſſo ineffabile ſuperio tura , che per riſpetto a queſto merito
eſprimere re, tiene grandezza inarriuabile incom communicata non ſia, come per inſpira
le lodi di prenſibile, perche è Madre di Dio. Tra tione Diuina amaeſtrata la Chieſa, ſegna
Maria per moltitudine coſi grande d' eruditi Scrit tutte le ſuppliche in ſuo nome, per chri
i" che tori, che ſingolarmente in queſto ſecolo ſtum dominum noſtrum , coſi a Maria ſe
s'impiegano trattare delle grandezze delle non ſi può dare degna lode, ſiano date
ſue glorie, non v'è neſſuno, ſe non foſº tutte le lodi, così conclude: i".
- - - e CillO -
Quanto ſia conteniente &c.
Se non ſi chio . Iurè procul dubio omnis grati ani ſta impreſa: Deipara laudes, Maria Matris
può lodare mi lingua ſalutat Virginem , 6 Deipa Dei praconia indigno ore, inferiore calamo,
quanto ſi ram , ac. pro viribus Gabrielem Arcan imparibus viribus, vel idèo attingo, vt ne
deue, ſilo gelum Principem imitatur dicens, Aue, ipſe oſtendam negotium quod omnibus ſeculis
di quanto Maria », - -
ſi può. S. Bernardino di Siena: Qgis mortalium, che ſegue . Nec licere adbùc ceſſare ab o Non è leci
Heſich. ſer. hanc non timeat pollutis labus nominare . pere aut ſtudio, noua preconia , º noua » to ceſſare
2 de B.Vir. 2gam pater ante ſecula Deus perpetuam si obſequia Maria impendendi, cum attenus pro dalle lodi
predeſtinauit in Virginem digniſſimam a Fi-, negoti magnitudine omnibus omnium ſtudiſs di Mara, e
S. Berm,t. 3s lius praelegit in Matrem , Spiritus Santtus parum ſit perfectum , e doppo hauer det
tratt.de no
perehe?
noua gratia domicilium praparauit, e po to , che non occorre ſi ritiri per la ſua ,
m.M. ſer. 2. co appreſſo conclude la conuenienza. Sedi debolezza, ne ch'aglomeri ragioni, per
quia illam vi meretur, non poſſumus, ſal che riſolua ſcriuere, aggionge. Scio enim »
Riccar.di S. tem nomem eius , extollere procuremus., neminem quantuncumque, non tantum is
Lor. prol. 1 - Nella ſteſſa maniera Riccardo di S. Lo facultatibus predittum, que ad bene dicen
de laud. renzo. Scio enim, quod ineffabilis eſt laus. dum valent, ſed etiam bijs , qui rettè vi
Ne meno eius , nec ad eam poterit homo viuens , uendo Eminentiſſima Virginis laudes depra
con Idio etiam ſi loqui detur Angelorum linguis. dicant vnquam extitiſſe, qui ſe dignum tam
ma Celeſte vel hominum, vel ſi planè Caleſte no ta Maieſtate attuliſſe dicere poſit, e con
ſi può loda uerit Idioma, quoniam maior eft omni lau clude, che ne Agoſtino, Idelfono, Bernar
re e do Bonauentura, ne altri di Dottrina, è
de, Hanc enim gloriam ſibi retinuit ſuper
i8 nus Artifex, cuius Virgo Materopus eſt ſpe Santita ſinile , totgue alia ingenii , ſa
Lodarla de ciale, nec alteri daturus eſt eam. Quare de 6o
pientia, urtutis miracuta, qui ſingulari ſtu
gnamente 7Marta apud Prophetam dicit, ſecretum meum
dio elaborarunt, ut excogitare poſſent uel pa
è priuileg mihi, propterea hoc etiam de eius ſpecie to restante ſancitati laudes, uel digna tali . . .
gio riſerua ties replicat Sponſus in Canticis, abſqùe eo 7Maieſtati obſequia. Li Santi, e Dottori Sa Tuttili più
to a Dio, quod intrinſechs latet ſoli premium creatori, cri con tutte le loro fatiche non hanno po Dotti,e più
Riccar.di S. ſed nulli cognitum creature. Nam quanta tuto far altro, che portare il ſuo granello d' Santi in lo.
Lor. lib. 4. ſit Marie ſpecies ille qui dedit eam ſolus no arena piccioliſſimo, et indiuiſibile per ac dar Maria
de laud. uit . Lo ſteſſo Dottore conſiderando che creſſere la miſura per argomentare l'im non hanno
nè ſecoli paſſati, Glorioſa ditta ſunt de te, menſita della grandezza di Maria , non fatto più,
Ciuitas Dei, aggionge, nec ſolum dita ſunt, ſolo, ma che quanto hanno ſaputo dire, che porta
ſed & dicuntur quotidie, ci dicentur vſqùe ſcriuere, penſare tutti viniti non è più che re il ſuo
in eternum. Chriſtus enim Maria filius, ipſe vn punto per adombrarla, come non ſo granello d'
heri, ipſe hodie, ipſe & in ſecula Heb.c. vlt. lo la Terra tiene la ragione d'vn pon arena per
Cioè, vuole che ſi come ſono ſtate dette to paragonato al Cielo, e firmamento » accreſcere
59 coſe glorioſe inſpirate ſotto ſimboli diva e cento mille firmamenti, ſono meno » la miſura.
ri) enigmine Profeti, e nè Santi così vuo ch'svn punto paragonati all'Empireo »
le, e vorra ſino alla fine del mondo non coſi quanto hanno potuto dire, e ſcriue
ſi ceſſi già mai di cantarle ſue lodi, per re cento mille Agoſtini, Idelfonſi, Ber:
che ſi come ſarà ſempre quello ſteſſo fi. nardi, Bonauenture, e tutti gli altri mira
glio ch'è ſtato , coſi vuole moſtrarſele coli di Santità, e di Dottrina , tutto è
con li effetti, 6 ipſe qui antiquos inſpira meno d'vn ponto, paragonato a quello
Sino allauit, vt de Matre ſua ſubenigmatiburg orioſa ſi deue alla grandezza di Maeſtà , e me
fine del predicerét, ipſe , i quoſdam modernos il rito della Madre di Dio. Da che ne ſe
Mondo ſi luſtrat, rt de ea glorioſa non taceant , ci gue, che ſi come è impoſſibile, che reſti
accreſcerà ºſque ad finem mundi ſemper aliquos illu da alcuno degnamente lodata, et il cer
no le lodi. ſtrabit, vt Matrispraconus noua ſemper ali care lode alla ſua grandezza corriſpon
qua ſuperaddant - -. denti , ſarebbe non altro che rigettare o
Apud Chri Le teſſo ſi deduce da San Barnardo , ogni lode, così ſia conueniente, che tut 6i
ſog, t. 1 - ch'adimanda la Beata Vergine, negotium ti ſi affatichino per lodarla. Il Sapientiſ Come per
Mundi M.in omnunm ſeculorum, perche tutti li ſecoli
s' ſimo idiota ſpiega della B. Vergine ciò che li Apoſtoli
proen.5 habbiamo ad applicare a trattare di Maria,e dice il Salmo, in omnem Terrm exiuit ſo il nome di
o perche queſto ſecolo ſingolarmente fio nus eorum , 3 in fines orbis Terrae uerba Maria San
riſſe nelle ſue lodi, è da credere , che si eorum, mentre dice, in pradicatione Apo tiſs. vſciſſe
Hierarch. habbia a creſcere nè ſecoli, che verrano. ſtolorum in omnem Terram exiuit ſonus tui per tutto il
Mariang de Il Padre Bartolomeo dè los Rios erudito nominis Santiſſimi, º manifeſtum toti or Mondo.
los Rios, Scrittore dell'ordine di S. Agoſtino nella bi fa:tum eſt, perch: ? ſi deduce da Sºn Idiota.
ſua Gerarchia Mariana praftione ad Le Dioniſio, perche ſi come li primi chri; S. Diony. de
fiorem, inſiſtendo nel detto di S. Bernar ſtiani, non ſine Duni spiritus afº, º Diuinis uo
do , che Maria ſit negotium omnium ſecu adunauano con hinni ſacri a lodare lº minib.
lorum» dichiara perche s'applichi a que- Genitrice Santa di Dio, così inteſo il
- -
"
Il
2o Diſcorſo Proemiale S 2
no del Santiſſimo nome ſuo, il Mondo prerogatiua di laude coſi peregrina , che
tutto, s'adunaſſe per celebrarle. Ipſe beri, poſſi adequare il merito della Regina del
ipſe hodie, ipſe in ſecula, ſempre lo ſteſſo Cielo conuiene ſia ſoſtituito il concorſo
Figlio. Lo Spirito Santo, fà che tanto fio di moltitudine di tutto il Mondo, con la
riſca il nome di Maria Santiſſima in que Piſcina di Heſebon, in porta filie multitu
ſto ſecolo perche tutti con ogni modo poſ dimis, per celebrarla S. Gio: Damaſceno.
ſibile s'ingegniamo di celebrarla. , olim quidem probatica, quatemus Angelum Gli occh
Grä coſe ſono ſtate dette della Regina del Dei excipiens aquam turbantem, atque un di Maria f
Cielo da huomini Santiſſimi pieni di Ge duntaxat ualetudini reſtituentem, Nunc au mili alla p
ea leſte Dottrina, eccitati, e guidati dallo Spiº tem Caleſtium uirtutum copioſiſſimum agmen ſciua di E
rito del Signore, ma perche neſſuno ha habens Dei Genitricem nobiſcum laudantium, ſebon, e no
Perche ſi potuto trouare il ponto di quello ſi con illam inquam miraculorum abyſſum, illum di Betfai
vdiſi- co ueniua alla ſublime grandezza della Maeſtà uniuerſo orbi medicinam afferentem fontem, da perche
me ſuono. della Madre di Dio, il loro dire non fà da che s'argomenta motiuo diſtinto del S.Gio: Dam. I
più che vn ſuono che diffuſo per l'aria a concorſo viniuerſale adunato per celebrar or. I. de N.
perueniſſe al noſtro cuore per diſpoſitio la, come ſe le lodi non le gradiſcano per ſe 7Marie.
Sineſio epl. ne Diuina, acciò di la formandoſi l'Echo medeſime, perche ſono coſi improportio
22 , foſſimo tutti inuitati, come li Chriſtiani nate alla dignità della ſua grandezza, ch'
della primitiua Chieſa a celebrarla; ne » anzi con titolo di biaſimo meritano eſſe
importa, pur che ſi lodi, che le ſue lau” re nominate, e non di lodi; ma perche
Gli hucmi di ſiano minori di quello che ſi conuiene, per quelle eccitata la ſua bontà ſi mone
ni di gran perche non è poſſibile che lingua creata alla comunicatione delle gratie, e come
merito re la poſſi tanto lodare. Sineſio, Careret quip Madre viniuerſale, inclina concederle a -
ſtarebbo pe fama magnorum uirorum celebritate , ſi tutti, ne ſegue la conuenienza , che da
no priui di etian minoribus teſtibus contenta non eſſet . tutta la moltitudine habbia ad eſſer loda
lode , ſe nò Glorioſa ditta ſunt de te, Ciuitas Dei : ma ta. Dominus narrabit in ſcripturis populo
admetteſſe non per queſto deueno le lingue rimaneº rum, o Principum. S. Anſelmo: Excite ..Anſ or.
ro lodato re mute, perche Dominus narrabit in Scri mus mentem noſtram, 6 quantum poſſumus ad Deip. -
- ? -- -- -
rise lodi in pturis Populorum, o Principum, borum enitamur, uel celſitudinem tante Virginis at
feriori. -
qui fucrunt in ea. Quel Signore, del quale tendamus. Attendi come dall'ecceſso della
- -
-
ſi dice, ex ore infantium, º lattentium per grandezza della ſua Maeſtà s'affatica in
feciſti laudem , quello ſteſſo rende a pet uitare ogn'vno a concorrere alle ſue lodi?
fettione le lodi della ſua Santiſſima Ma e perche ſe li potrebbe riſpondere non ſa
dre; con eccitare grandi è picioli, Prin perſi ciò, che ſi poſſi dire per celebrar
cipi, e populari, eruditi , e ſemplici a ia, pare che riſponda, che niſsuno ſi ſgo:
celebrarla, non perche con queſto shab menti, perche: Dominus narrabit in Scrº
in .. bia a toccar la meta delle ſue lodi, ma pturis populorum , mentre aggionge - Eº
Cant. 7s perche ſe con l'impiego della fatica di qua nobis reuelatio Fili eius reuelare digna
tutti non è poſſibile dire alcuna coſa alla
ia fuerit, pro eius laude prolataruminemus.
fua grandezza proportionata, s'argomen--Più oltre . Erit enim boe ipſum optare no 64
Dalle lodi ti l'immenſo della ſua dignità. Nella ſa bis cauſa non parua ſolutis, & uitiatis ex
di tutti sé cra Cantica ſi lodano gli occhi della Re uitiorum puntionibus animis medicina ſalu
pre mäche gina del Cielo con queſto ſimbolo: Ocu bris, per l'inclinatione del genio che tie
uoli s'ar li tui ſicut Piſcina in Heſebon, qua ſunt in ne la B. Vergine di communicare le gra Dalla mes
gomenta l' porta filie multitudinis. Se s'aſſomigliano tie, e conclude. Quomodo enim fieri poteſt, moria del
immenſo gli occhi di Maria alla Piſcina, e per que ut ex memoria laudis eius ſalus non perue le ſue lodi,
della ſua ſto ſono lodati, perche non ſi piglia per niat peccatorum, cuius uterus factus eſt uia ci viene la
dignità. ſimbolo la Piſcina di Betſaida coſi ſtima ad ſanandum peccatores uenienti Saluatori . ſalute -
I0. 5. ta, coſi honorata da Dio, che con la miſſio Nella ſteſſa maniera S. Epifanio ſi rinco AS Epif.
ne dell'Angiolo alla turbatione dell'acqua ra nelle ſue lodi con dire . Iam uerò au
-
ſimbolo del miſtero ineffabile dell'Incar debo. Dicam de ſola Deipara quatenùs aſ
a natione, apportaua la ſanita , queſta ſi ſequor, come ſe diceſſe. La conuenien
ch'è prerogatiua di lode ſingolare per la za richiede, che ogn'vno s'impieghi a ce:
quale gli occhi di Maria ſi moſtrano par lebrare le lodi della Madre di Dio, ne ſi 65
ticipare la perfettione degli occhi Diuini, deue ritirare per il ſuo poco ſapere, per -
- -- - -
. -
-- --
che riſanano rimirando , come ſi lege : che non ſi richiede che formi Panegirici
oculi Domini ſuper iuſtos, perche giuſtifi proportionati alla ſublimità della ſua gran S.P.Dam.
cano il peccatore communicandoli l'ima dezza, che ciò ſarebbe impoſſibile , ma ſer-3 • de N.
gine Diurna con la ſua viſta. Queſto è che cerchi di celebrarla per quanto può.
veriſſimo, ma nella Piſcina di Betſaida v'è Perche ſarà ſempre vera la ſentenza di S.
queſta limitatione, che la ſanità ſi con Pietro Damiano. Glorioſa ditta ſunt de te»
ferita advn ſolo, e perche non ſi troua ciuitas Dei, sed quicquid de te è mortali
- - - - - bomine
Quanto ſia conueniente &c. 2I
gints laudibus ha ſitemus . E conuenientiſ ſplicere nemo poteſt - Heſichio argomenta Goffr. citat,
,
ſer.9. mo impiegare tutto il noſtro potere nel la conuenienza dell'imitatione di Gabrie -
le lodi delle prerogatiue, e grandezze del le Arcangiolo : Iurè procul dubio omnis
Ricc. di S. la Regina del Cielo. Prima perche. Ric grati animi lingua ſalutat Virginem, 6 Dei Goffr. citat,
Lore lib. 2e cardo di S. Lorenzo) Voluntas Filijeſt vt param. ac pro viribus Gabrielem Arcange
de laud anatrem illius, º Dominam moſtram bene lum Principem imitatur dicendo, Aue. No
dicamus in omni tempore, ſcilicet notte, º ta (turè) per l'obbligatione contratta, per
die, in proſperis, cº a duerſis, & vt laus che Goſtrido citato : Hec eſt dulciſſima 7s
eus ſemper verſetur in ore noſtro, de ipſa Aater Virgo Maria, que mortis peperit mor.
meditando, ipſam laudando, orando, bene tem, Vitam homini, Diaboli confuſionem, Ab
Goffr. cit. dicendo, ipſi gratias agendo, eius magnalia ſolutionem peccatorum , omnium iuſtorum
predicando. Secondo perche, Goffridoiui: beatitudinem, e non v'è più pericolo, che
In ogni té Honorat quidem Filium, qui laudat Matiem. poſta nel trono della ſua gloria dal ſuo
po ſi lodi S. Girolamo - Honor maternus eus eſt, qui no di queſta voce ne poſſi riceuere tur
sépre Ma natus eſt ex ea. Riccardo di S. Lorenzo, batione, come, turbata eſt in ſermone eius,
ria, e per Nulli dubium quin totum ad Chriſti gloriam e cogitabat quelis eſſet ſta ſalutato; non
che. pertineat, quicquid dignè Genitrici eius im perche nel corſo di tanti ſecoli l'habbia rice
penſum fuerit, ac ſolemniter exhibitum , uuta per famigliare, offerita da gli An Scopo d'o- |
S. Girol nella ſteſsa maniera S Bernardo. Non eſt gioli, e da infinito numero de mortali, gni Fedele
Ricc. cit. dubium quicquid in laudthus matris profe ma perche per la viſione beata vede quan celebrare,
lib,2. par.l. rimus ad Filium , e cum Filium honora, to ſia gradita al ſuo Diuino Figliuolo, e XMaria
S. Ber.hom. mus a Matris gloria non recedimus ; San perche con la gratitudine di queſte coi
ſuperMiſ Bonauentura ; Ad laudem , 6 gloriam reſtiamo più capaci al riceuimento delle
i". pertinet Saluatoris, quicquid bonorificum ſua ſue gratie. Il ſuo diuoto Imperatore, che
S. Bon. Pſ. impenſum fucrit Genitrici. E perche è con lo ſcoppo principale d'ogni Fedele deue eſ
47. ueniente impiegarſi nelle lodi della ſua , ſere di celebrarla. Primò ènim illud curan
Cerſone ſer. Santiſſima Madre, il Gerſone pare che , dum eſt, vt honos Virgini deferatur. zeo Philo
se Nazt. V. adduca motiuo di più efficace ragione di Argomento di conuenienza maggiore Orat 2 -
ILe lodi del. lodare la Madre, perche hauendo moſtra ch'induce obbligatione di lodare le pre
la Madre to la conutnienza delle prerogatiue di S. rogatiue , e grandezze della Regina del bal nom
ſono delPi. Gioſeppe per la ſomiglianza, che lo Spo Cielo ci viene rapreſentato dal nome di Maria il
glio ſo deue hauere con la ſua Spoſa, aggion ( Maria ) non ſolo impoſto dalla Diui deduce i
-
ge. Vnde ſicut laus Marie eſt laus Fill ſui, na Maeſtà manifeſtato dall'Angiolo pri conuenié
italaus Ioſepb in praconium redundat vtriuſ ma a S. Giachino, e poi a S. Anna auuen za di cele
que, Ieſa ſcalicet, º Marie, ſicut er aduer turati ſuoi Genitori , come afferma San , brarla.
sò dicut ſapiens, (Nota, ) quod dedecus Fili) Girolamo; ma none cauato da teſori del
eſt pater fine honore, ſi alteraedeus ſpon la Diuinità, ch'è a dire nome ſopra ogn' Gir. hiſt. .
ſe eſt ſponſus ſine honore derelitus , che altro ſublime, doppo il nome del ſuo Di de or. Viº,
Come pa, pero s'inferiſce in certo modo quaſi mag uino Figlio. S. Pietro Damiano. Init Deus S. Fulget. -
re più la giore la contienienza di lodare la Beata conſilium , fecit ſermonem cum Angelis de I 2. Biblit,
lode di Ma Vergine ch il ſuo Figlio, perche ſe non reſtauratione eorum, de redemptione homini, S. Antoi,
ria, che di lodi il Figlio non li ſei cagione d igno de Elementorum renouatione; ac illis ſtupen 4 p.t. I 5 fe
Giestà , e , minia , ma ſe laſſi d'honorare, e cele tibus, d mirantibus pre gaudio de modo re
perche. biare la ſua Santiſſima Madre , ch'in , demptionis. (Nota ciò che ſegue) DeThe. S.TP, Daº,
Terra gli è in luogo di Padre e ſi perche ſauro Diuinitatis, Marie nomem euoluitur; ſer. I 2. le
7o Dedecus Fili; eſt pater ſine honore, tanto la ragione è perche , ratio quam ſignifi «Annunte
più che moſtro il Saluator noſtro di far cat nomem eſt definitio, qua deſignattotam
maggior tima dell'honore della ſua Santiſ, rei naturam, e S. Totaſo, che nomina, de
ſima Madre, che della redentione di tut bät proprietatibus rerum reſpondere. La pro 72
S. Amb. to il Mondo, perche ciferiſsera redentione prietà » e conditione di Maria è l'eſsere vAriſt 4.
di tutti per non laſciar d'honorarla. S. Am Madre di Dio, e però non poteua cſse Meta
brogio alle parole: Mulier ecce Filius tuus re altro nome, che Maria. Chriſologo -
Taulis per publicam differt ſalutem, ne Ma Nan Maria Hebreo ſermone, latinè Domina Maria è lo
trem unbonoratam relinquat. Terzo, perche nuncupatur. perche eſsendo il Diuino Fi ſteſſo, che
tanto ſe ne compiace e che non gradiſse glio ſupremo Signore, e Padrone dell vni a
-
uet
Quanto ſia conueniente &c. 23
Tſal.67. perſo, e nel Salmo ſi dice, qui aſſendi norato - e la ragione è perche li ſegni
aper occaſum Dominus nomen illi , era con eſterni di ſua natura ſignificano i concet
neniente che della ſteſſa maniera foſſe no ti della noſtra mente, e li noſtri affetti
minata la Madre , quale ſi come diſſe , mediatº res ipſas, e queſta teſtiſicatione
Chriſtifera da S. Ignatio Martire per l'i ſi fa, o con le parole, mentre ſi procu
mitatione de'coſtumi, coſi fà nominata ra d'inalzare la perſona, che s'honora
t, Deue poſ Maria, Ieſu dallo ſteſſo , ch' è lo ſteſſo, con le parole, ouero con ſegni d'humi Si moſtra
f, ſedere, il che Domina, come il Figlio, Dominus. liatione, e di ſoggettione. Quanto è mag con la fog
DomIm1O S. Giouanni Damaſceno ; opportabat De giore il dominio, e dignita della perſo gettione, e
del ſuo Fi Matrem, qua Filii erant poſſidere, queſta , na, e maggiore il Principato, tanto ſe con ludi
j, glio è la ſua proprietà , ci ab omnibus rebus li deue maggior honore, e di parola di
S.Gio. Da conditis, vt Dei Matrem adorari, quaquam lode, perche l'honore deue eſsere propor
maſ. ſer. 2, enim ſemper ita comparatum eſt, et bare tionato alla conditione del Principe, e
de Nat. ditas a parentibus ad Filios deuoluatur, nunc del dominio che tiene . Il Principato e
autem (vt eruditi cuiuſdam verbis vtar ) . dominio della B. Vergine è il maggiore,
Surſum Sacrorum fluminum fontes fluunt , che doppo Dio imaginare ſi poſſi, da
etenim Filius Matris res omnes conditas in che ſegue la conuenienza di ſtrettiſſima
ſeruitutem addixit - Queſta è la proprietà obbligatione d'honorarla con ogni modo
di Maria, che non ſolo è predeſtinata Ma poſſibile, e con voci di lode, e con ſegni
Creata per dre di Dio, ma ha riceuuto l'eſtere ſola d'humiliſſima ſummiſſione, perilche ſi di
eſſer Mia. mente per queſto fine, acciò che foſſe, ce da S. Bernardo: negotium omnium ſecu
dre di Dio Madre di Dio, e per conſequenza, acciò lorum , e chi laſcia d'honorarla, come Goffr.cit.
ciò per il c'haueſſe il Principato , e dominio di reo di leſa Maeſtà, e rigettato da Dio:
Principato tutte le coſe Create, perche ſi come non Sme cuius laude Deo placere impoſſibile eſt. Quanto
o del Mödo. ſarebbe ſtata l'humanità di Chriſtò , ſe Il Dominio della Beata Vergine nel Mon grande ſia
non per eſſere aſſonto dal Diuino Verbo do è così intimo, coſi grande, che non l'i obliga -
per la redentione del Mondo, coſi non ſi può dopo quello di Dio conſiderare il tione di ho
ſarebbe ſtata Maria ſe non per il concet maggiore. San Bernardo riferito da Bel norarla , e
to , e parto dello ſteſſo Figlio di Dio. borto: Multa fecit Deus in creaturis Mun di lodarla .
Sia dunque per eſſere la Principeſſa la Si di, nihil tamèn tam ercellens, º tam ma 75
73 gnum opus digitorum Dei, ſicut in Virgine,
ignora dell'Vmiuerſo, etenim Filius Matri S.Ber. apud
res omnes conditas in ſeruitutem addixit . quam Sol et luna mirantur, e la ragione si Tºelb r. p.
maria Domina , queſto è il ſuo nome , adduce da Giacopo di Valenza, Veſcouo 3-4-2, c. 5,
), Ouanto S. Bonau. Maria interpratatur Domina. (Conſtantinopolitano, perche, decebat e
nim, rt Filius decoraret Matrem ſuam quan GiacidiVal.
rigida ob Roe quoque optimè competit tante impe
tum poteſt, conferret pue ei omnia , qua ad in Cant. B.
ibligatione 9atrici, qua re vera Domina eſt Caleſtium
g di honori Terreſtrium, º lufernorum, Domina in Ca ipſius decoremhonoremaue faciunt, ſimuidem Ve
g re il ſuo io, Domina in Mundo, Domina in Inferno, ipſe ad ſuum libitum ipſam fabricare , 6 cheil Di
L'obbligo naturale dè Sudditi è d'ho tali honore, ornatuque gratie decorare po tiino Ver
morare i ſuoi Principi, li ſuoi signori , tuit, hoc enim quiſque Filius faceret, ſi poſ bol'ha ho
chi è mancheuole in queſto punto eſſen ſet . Che però le donò l'ampiezza del P - noratoqui
tialiſſimo - e ſtimatiſſimo, quaſi rco di minio, coſi grande coſi intima » e tanta to hà pos
leſa Maeſtà , merita d'eſſere ſeueramen quanta potè eſsere comunicata a creature tO •
te punito, e tanto più quanto maggiore ra i e la ragione è perche fù antico
è il Principe, e più ſublime il Dominio, coſtume che li Spoſi dotauano le conſor
Che però ſi moſtrò così infierito Aman ti, ſecondo la conditione del proprio ſta
contro il pouero Mardocheo, perche eſe to, e dell'amore che li portaua. Che pe
ſendo Aman il primo Principe, e più fa ro Daud inteſa l'obbligatione di riceuere 1.Reg. 18.
Per queſto uorito del gran Monarca Aſſuero, non ſe per Moglie la Figlia del Rè ; Eſto gener 2 3.
ſdegnato l'anchºnaua nell vſcir della Corte, e per Regis , moſtrò di ritirarſene , con dire - Coſtum -
Aman cò isfogare il concepito furore, le parue po che uon haueua il comodo, come poue anti, che li
tro Mardo. co depurarlo alla Croce per darli morte, ro Paſtorello di poterla dotare. Ego au Spoſi dota
cheo tem ſum pauper, e tenuis, come per op uano le lo
ma pone tutta l'induſtria ſua per eſtin
74 -, guere tutta la ſua natione, e tagliare a pofia ragione, Sichem inuaghito dall'a ro Mogli,
- , pezzi tutta la gente Hebrea - more di Dina ſi moſtrò pronto a donare Gen. 34. v.
S.T. 2.2 q. L'honore, ſi diffiniſse da S. Tomaſo co ogni coſa per conſeguirla. Quacumq, ſta
sì: Honor eſt teſtificatio excellenti e altcuius
Io 3 - ar. I. tueritis dabo: Augete dotem, o munera po 76
ditto, vel fatto. Si dichiara dal P. Leſſio, ſtulate, º libenter tribuam quod petieritis -
- Che coſa che l'honore immediatamente riguarda La Beata Vergine è fatta Spoſa della San -
to potere, di che poſſircenere, per eſsere teſtificatio l'io nelle ſue Viſcere generato per opera e
me della ſua grandezza inarriuabile da tut dello Spirito Santo? Il ſuo Dominio è co-
te le Creature, come il noſtro poco fa sì generale che ſi eſtenda anco al ſuo Fi - 79
pere» & indignita non ci ſottrae dal ſuo glio benche Diuino? Sì : Nò: poco im - Mariaſet
Dominio, coſi non ci libera dalla conue porta queſto. Mira quando da vero voe ua all'im
nienza d'obbligatione ſtrettiſſima d' ho gli la Diuina Maeſtà, che la ſua Madre perio di
"odi .
» e d'impiegarſi tutti nelle ſue ſia honorata da tutto il Mondo, che gli Dio,e Dio
. . . . . . ſteſſo nell'humanità aſſinta, ſe li ſogget all'Impe
Miri qui ogni fedele, e ſe n'è capa ta, ci erat ſubditus illis, & inſegna eſſere rio di Ma
ce lo conſideri ogn'altra creatura ratio ne vero, che la ſua Santiſſima Madre è ria -
tale quanto da vero ſia coſi ſublimata Maria, ciò (Domina,) come anco Domi
da Dio, e quanto da vero piacia alla Di mus momem illi, che però : nec a domina
uina Maeſtà , che la ſua Santiſſima Ma tione, e a pontentia Filj Mater poteſt eſe
dre ſia riconoſciuta, come Principeſsa , ſeiunta , Volens paterno Principatui quo
& Imperatrice vniuerſale d'ogni coſa crea dammodo equiparare maternum, e perche
ta» perche concepiſse il Figlio di Dio, queſta ſua intentione manifeſtata a gli
elo partoriſce, e produſſe quell'huomo , Angioli nel conſiglio fatto con loro rife B. Arnoldo
ºci quale ſi troua quell'humanità veraciſ rito da S. Pietro Damiano citato ; que citato,
fima della noſtra conditione, ma inalza ſto nome di Maria ch'è a dire queſto no
ta ſopra tutto il creato, perche in tut me di Dominio, e theſauris Diuinitatis euo
te le creature poſſibili alcuna non ſi ri luitur» perche s'intenda eſſere Dominio
troua, che non gl'habbia a reſtare ſogget cauato dall'intimo della Diuinità, cioè - S. P.Dam,
ta» perche è huomo, ch'inſieme è Dio Dominio Diuino communicato a queſta citata
per l'wnione al Diuino ſuppoſito. Nè ſe puriſſima Vergine con tutta quell'ampiez 8e
gº qui vin dubio. Maria riceue per do. za di latitudine della quale pura creatu
la le
a
Quanto ſia conueniente &e. 25
ra ne poſſi eſſer capace, acciò s'intenda, & ſanctitas in eius facie mirabiliter radia
che ſi come tutti ſiamo obbligati hono bat, tantaque fecitu vt opus fuertt huiuſmo i
. rar Dio humiliandoſegli, ſoggettandoſe
gli con riuerentiſſimo affetto, e con lo
darlo, nella ſteſſa maniera habbiamo con
di radiationem Diuinitustamperari, quo poſ
ſet cum hominibus conuerſari; ma ſe laſciò di
lodarla con la ſua lingua mortale per bene
uenienza di obbligatione ſtrettiſſima di ficio della Chieſa, la lodò infinitamente
honorare la ſua cariſſima Genitrice , e , con la lingua dello Spirito Santo, nella
L'ampiez che ſi come neſſuno ſi può ſottrarre dall' Sacra Cantica, e con la voce Diuina dal
za del ſuo obbligatione di honorare, o di lodare, principio del Mondo. E coſa degna di
dominio i . Dio per la propria vilta, o per il ſuo po oſseruatione quello, che ſi legge nel prin Maria qui.
duce l'obli. co ſapere, coſi neſſuno ſi può ſottrarre da cipio della ſacra Geneſi. In principio crea ui non fù
gatione - lodare la ſua Santiſſima Madre. Il diuo uit Deus Calum, e Terram, ſegui queſta lodata da
to Bernardo ſopra di queſto punto di ſtu creatione, ſenza che ſi aſcoltaſſe alcun ſuo Chriſto, e
pore tutto ripieno eſclama . Mirare ergo no della voce Diuina di commendatio perche -
vtrumlibet, o elige, quod amplius mireris, ne, o di lode; S. Baſilio Seleucie. Prima 8;
s. Ber.hom. ſiue Filii benigniſſimam dignationem, ſiue iam vox adeo mittebatur, 6 lux produce Lodata dal
1. ſup. miſs. Alatris excellentiſſimam dignitatem . Vtrin batur. Più, Calum profetto produttum eſt, lo Spirito
eſt que ſtupor, vtrinque miraculum , & quod & terra cum aquis,cum vox anteuerteret nul Santo,edal
Deus famina obtemperet humilitas abſque la. Qua cauſa ? Riſponde il Santo, che la principio
exemplo, di quòd Deo famina principetur, moltitudine degl'Angioli vedeua l'opera, del Mon
ſublimitas ſine ſocio, e conclude al noſtro e non vi diſcerneua l'auttore. Recens crea do.
inſtituto mirabilmente. In laudibus Virgi te Angelorum Myriades, qua fierent, vide Gent. I
num ſingulariter cantur quod ſequuntura bant, cum verò, qui faceret, videre non vale S.Baſil.Sel.
gnum, quocumque ierit. Quibus ergo laudibus bant, che queſto fu conſiglio della Diuina 07'4', I • i
inducas dignam que etiam preit? ſapienza, acciòche gl'Angeli moſſi dalla º,
-
Il ſuo Diuino Figlio, che fece ſcriue nouità dello ſpettacolo foſſero eccitati al 2.
-
re a S. Luca eſſerſi ſoggettato alla madre plauſo, e lode del Creatore Meritò num lo
per l'eſpreſſiua dell'ampiezza del ſuo Do qui occupat, vteius, quod fit ſenſu, o admira
minio, ci precede con l'eſempio nell'ho tione Angelorum turbas moueat, eoque per
norarla. Ditto, º Fatto, col fatti, co qua culſi ſpectaculo ad cognitionem a 6 hymnum
li ſe li moſtrò nella ſua humanità non ſo Creaturis conuertantur . Gli huomini in
lo obbedientiſſimo ſempre, mentre viſſe Cielo ſono, ſicut.Angeli Dei. Impiega Dio
mortale,maco gl'atti di vna paleſe ſogget le primitie della ſua voce in commendatio
tione è contemplatione del Padre Sant' ne della luce, perche: Primaiam vox mitte
Antonino, che la Beata Vergine rapita al batur, 6 lux naſcebatur; il che non ſi fe
le volte dall'amor Diuino , e dalla ſua , ce nella creatione del Cielo, e della Ter
diuotione era in procinto di chinarſegli ra. Calum perpetuò produttum eſt, 6 Terra
S. Antonin, auanti, e proſtrarſi a ſuoi piedi, per ado cum aquis, cum vox anteuerteret nulla, lu e
p-3 ttt. 31 e rarlo, ma il Figliolo Diuino, che ben vede e verò chm producitur,Deus voce preiuit, per
4 o4» ua la determinatione di quella, la preueni. che imparaſſero gl'huomini con gl'Angio S.Baſil. cit.
ua proſtrandoſegli: e perche non poteua li eccitarſi alle lodi del Creatore. Ma che
81 ſofferire la Verginel'ecceſſo d vn vmilta co luce è queſta, a fauore della quale impiega Le primis
sì grande , piena di lacrime di tenerezza la Diuina Maeſtà le primitie della ſua vo tie della a
Riuerenza diceua. O Signore, e Dio mio,e che è quel ce? Prima iam vox mittebatur, 6 lux na voce Diui
del Figlio lo, che fate ; Mirate,Signore,che non con ſcebatur. Riſponde S. Vincenzo Ferrerio, na in com
alla Madre, uienſi alla grandezza voſtra Diuina l'humi. che la generatione benedetta di Maria San mendatio
liarſi ad vna Donna , ma riſpondeuale il tiſsima fu luce: Lux dicitur benedicta gene ne della lus
riuerente Figliolo eſſer può conueneuole, ratio Virginis Marie, queſine tenebra culpa Ce »
- che il Figlio ſi ſoggetti alla Madre. S.An fatta fui, º coniunttio Ioachim, cº Anne
tonino; Illa dicebat, Deus meus, non decet luminoſa fuit Il B. Alberto Magno, che nell' S. Vinc.Fer.
Deum faemina inchinari . Sed ille dicebat, opera intera de ſei giorni della Creatione ſer. 2 de
tamen ſtud decens eſt Matri Filium ſubdi. ſempre vi conſidera il Simbolo della B. Ver Nat.Virg.
Dicto Non ſi legge, che il Saluator no gine, oſſerua, che nel primo giorno fù
82 ſtro in queſta vita mortale habbi lodato creata vna nuuoleta di luce, come materia
Diom. Cart, la ſua Santiſſima Madre , ma che habbi della quale fu poi fabricato il corpo del So
lib.1. de cercato di naſcondere le ſue prerogatiue, le, e che queſta nube fù Maria della quale
laud. c.36. Perche era
perche ſi fuggiſſe il pericolo in S. Chieſa , ſi formò il corpo del Saluatore. Alberto:
Temperò che foſse ſtimata Diuina, ſi come per te In hac prima die facta eſt nubecula, de quafa ombra di
Dioliſplé ſtimonio di Dioniſio Cartuſiano temperò tius eſt poſtea Sol. Quid eſt autem nubecula Maria.
dori del li ſplendori della ſua Santità che li rilu materia corporis Solaris, niſi Beata Virgo Ma B.Alb.Ma
volto del ceuano nel volto, acciò poteſse conuer ter, materia corporis saluatoris ? E luce la gno ſuper
a ſua Ma ſar tra mortali; Interior Virginis puritas, generatione di Maria» mº
il Ferrero; miſſus eſt
dre. per
26 Diſcorſo Proemiale S. 2 ,
perche fatta ſenza tenebra'd'alcuna colpa, anco in parte ne ſeguiſſe l'eterno lorcaſtigo,
perche è ordinata, e creata per materia del come pare, che accenni il detto di San Cir Cirillo -
corpo del Saluatore, ch'è la luce del Mon rillo. Per te tentator Diabolus de Calo ce
do. La primitia della voce Diuina à fauo cidit, - -- - -
re della luce, cioè a fauore di Maria, qua Entra quà il detto di San Bernardo .
le formata fù ſubito lodata dalla Diuina ANum diſcernet interglebas, qui diſcreuit inter
Maeſtà, ci vidit Deus lucem, quòd eſet bo Stellas? Penſitù, che laſcierà il Signore Id
ma, per la bontà della B. Vergine, che ri dio di fare la diuiſione tra gl'huomini, che
ſplendeua al Mondo, come luce del Paradi formati di fango ſi moſtrano in ſeinbianza La ſteſa
ſo. - ---- - -
di glebe viliſſime della terra, ſe ha fatto diuiſione,
Se la lingua Diuina honorò la ſua Santiſ diuiſione così grande tra gl'Angioli, che ſi farà ne
ſima Madre : fatto i ſoggettandoſegli nel riſplendono come, e più, che le ſtelle del gl'huomi
Miſtero dell'Incarnatione. Ditto: lodando Cielo ? Se Dio con tanta riſolutione vuo ni.
la dal principio della creatione, ſi deduce le l'honore, e lodi della ſua Santiſſima Ma
la conuenienza di ſtrettiſſima obbligatio dre, che pare anco in riguardo del ſuo diſ
ne nelle creature d'honorarla co fatti di ri sprezzo, che dal Cielo eſcludeſſe moltitudi
uerentiſſimi oſſequi), e di celebrarla, e lo ne così grande di nobiliſſimi Spiriti, che
84 darla con le parole. Queſto è lo ſcopo non farà contra gl'Huomini, che non la ri
Iddio loda Diuino di procedere con l'eſempio acciò gl' -ueriſcono, come Maria,cioè come Signora,
la B.V.con Angioli, gli huomini , ad cognitionem, cº e Padrona vniuerſale, e che non s'impie
parole » CO” bymnum Creatoris conuerterentur . Sai co gano con ogni miglior maniera nelle ſue
fatti per me è in quella maniera ſteſſa, che quella lodi? o Duina vltio, que perſonarum acce
darci ese buona Donna, per lode del Saluatore con ptionem ignorat, ſicut nec culpam Angeli
pio. tutta l'efficacia della ſua voce proruppe cam, ſic mec etiam humanam dimiſiſſet impu
Lucas II, nelle lodi della ſua Santiſſima Madre. Ex - mem. Creato Adamo, e collocato nel Pa
tollens vocem quadam Mulier de Turba, di radiſo de piaceri, dice il Sacro Teſto, che S. Bern. di
ritei, Beatus venter, qui te portauit. Vuole immiſit Dominus ſoporem in Adam, ma in Sien. c. t.
lodare il Figlio, e s'infiamma nelle lodi del. quel ſopimento de ſenſifi fu rapitala menº ſer.61. c.2,
la ſua Madre. Beatus venter, qui te porta te alla cognitione delli arcani Diuini, e le Così anco,
ult, ci vhera, qua ſuriſti ? Sì perche, ha fù manifeſtato il miſtero della Diuina In ra riueri,
uendole conferito lo ſteſſo dominio, vuole carnatione; così communemente li Scola ſce la Ma.
ſia à parte, per quello, che può eſſere capa ſtaci con gl'interpreti di queſtoluogo. Non dres
ce pura creatura, dello ſteſſo honore. La 1e fù impoſto, come a Lucifero, che adoraſ
donna ſemplice non ſapena queſta dottri ſe il Verbo incarnato: perche non ſi sa, che
na, ma in quel punto fù ammaeſtrata dallo per mancamento ſimile foſſe punito, ma
Ianſen, Spirito Santo. Ianſcnio: Nihil dubium eſt, per la trasgredione dell'wbbidienza dici
quia e ſuggeſtione Spiritus Santti Muller barſi del frutto vietato, per ogni modo
bac Chriſto hoc teſtimonium perbibuerit. perche traſcurò d'honorarla, e di lodarla »
85 Quello, che importa, è, che la Diuina , ie fù permeſſo cader nel peccato, che ſe foſ
Maeſta diede l'eſempio all'Angiolo, all'e ſe ricorſo alla ſua protettione, 8 aiuto ſog
Huomo, al Mondo tutto, e vuole efficace º gettandoſi come a Padrona & Imperatrice
mente, che ſia riconoſciuta, e riceuuta per vniuerſale, non haurebbe forſe peccato. A forſe.
Vuole, che Padrona. Maria Domina, come, Dominus Subito tornato dall'eſtaſi,veduta Eua, pro
eſt nomen illi, e come tale honorata, e ce ruppe nelle ſue lodi, Hoc nunc os ex oſſi 88
l'imitiamo
lebrata, E lo Spirito Santo ſuggerì la ſua bus mets. Adamo mal conſigliato, ſai pu
lode a quella buona donna Marcella, che re, che Eua è figura di Maria, e però ho Dione Car,
po: fù Santa Così ſuggeriſce a tutti ſe norata nella ſua formatione in luogo più in Gen. c.i
condo la diſpoſitione d'ogn'vno. nobile, e di materia più degna, e perche Adamolo
Agli Angeli pare primieramente fuſſe non vogli la lingua alle lodi del figurato, da Eua, fi
ma poco ſauio ti fermi nella figura?Tu,dici gura, c
inſegnato queſto eſempio di riuerirla. E
conueniente il credere , che nell'inſtante che Eua è oſſo degl'oſſi tuoi prouerai, in traſcura le
della loro creatione allora, che(come inſe felice te, di quanto poca fermezzati ſarà lodi di Maº
gna la Scuola) fù lor'propoſto il miſtero del queſt'oſſo, di quanto dolore ti ſarà cagio ria figura
l'Incarnatione del Verbo, perche adoran e ne vſcito dal luogo ſuo. Tu leui queſta pre ta e
dola foſſero confermati in gratia, che collº rogatiua a Maria, che ſempre ferma per
Humanita sacroſanta da aſſumerſi dal Ver . fede, anco quando gl'Apoſtoli principali
bo riueriſſero ancora la maternità della della Chieſa traballarono, può ben chia
Vergine, dentro al cui grembo ſeguir doue marſi ſtabilità della fede, e la celebri della
ua lo ſtupendo miſtero ; E gli empi), che compagna, hoc nunc os ox oſſibus meis? Al
negarono a quella l'adoratione douuta, le parole di Giob Pelli mee,l conſumptis
ben puoſſi congetturare , che anco alla carnibus adheſit os meum. Alberto Magno
Madre i meritati oſſequi) negaſſero da che aſſeriſce, che nella Paſſione li cuori i Di
Ce
Quanto ſia comueniente &c. 27
2Alb.Magn. ſcepoli furono motie, e deboliſſima carne, peccato di Adamo, preuide l'Incarnatione, Galat.lib.4
in Luca 2, per il timore, e dubitatione conſumata, rimedio efficaciſsimo, e di ſommo amore, de 'Incarn.
ma che vi reſto il cuore di Maria, come oſſo
e conclude, Igitur ante quam mundum pro e 9.
Maria è ſtabile, e fermo. Conſumptis enim carni duceret, pratuidit Virginem glorioſam filium Argométo
oſſo di ſta bus, hoc eſt mollibus Diſcipulorum cordibus, ſuum concepturam, Matremque Meſſie futu di obliga
bile ſoli per dubitationem, adhaſitos meum, ſolidum ram, cºſic in mente elus creata erat creatura tione d'ho
dezza. cor Virginis glorioſe pelli extenſa in Crucem rum omnium Regina, iuxta illud ſapientis in norare Ma
per fidem? Fù conſegnato all'amato Diſce porſona ipſius matis Meſsiae loquentis Prou. 8. ria.
ſcepolo Giouanni, che per ſentimento d'e Deus poſsedit me principium vie ſue, unitium Peou, c. 3,
Origene ſignifica quello, in quo eſt gratia, ab operibus eius. Se da principio la Diuina
accoche la conſeruaſſe. Eua mater tua, Maeſtà la concepiſce nella ſua mente, la
ch'è la fermezza di picciolo figlioletto, vede, la tratta come Regina, la propone
conſeruandolo in piedi, la riceuè , accepit alle creature, come Regina, penſi ogn'v.
eam Diſcipulus in ſuam, & appoggiato a Ma no, ſe vi ſia conuenienza efficaciſsima di
ria conſeruò la ſua gratia. A queſto fine honorarla con ogni miglior maniera, co'
ti fù moſtrata, è Adamo, accioche non ca fatti, e con le parole. Riccardo di S. Lo Ricc di San
deſſi nel tuo peccato. Allude a queſto pen renzo dice di più, Subtratto nubts adiutorio Lorali -3.
B. Amad. ſiero il B. Amadeo riferito dal P. Lorenzo Aarie, ſtatim labtmurn peccatum, indeque
hom- 1. de Chriſogono prima parte, Mundi Mariani in Infernum . Si vide nell'Angiolo; e ſe in
laud. V. in proamio n.9, quale confiderando Maria Adamo non ſeguitò, fù,perche doueua na
come Alberto, nobiliſſima manna, habens ſcere da lui, ſed propter pracipuam reueren
omnedelettamentum , º omnem ſuauitatem, tiam, 3 ſingulariſſimam dilectionem, quam
89 conclude al noſtro inſtituto Amadeo; Quod habebat ad Virginem perſeuerauit, e quando
Nó ſareb. ſiprimus.Adam attigiſſet, mortem non guſtaſ alla generatione corporale, e quanto alla S.Ber.cit.
be caduto fet in aternum,. Nota, attigſet, cioè con generatione ſpirituale nell'anima per la
Adamo ſe picciolo affetto almeno di riuerentiſsimo ſua diuotione, come io ſuppongo per cer
foſse ſtato oſſequio di lode, ſarebbe ſtato confermato to, non ſolo per la hiſtoria riferita di Seth , S. Bontu in
adherente nella ſua gratia. E ſi come le tu conſerua ma per l'auttorita di S. Bonauentura, che Tſal:.
di Miaria. ta la vita, perche dalla ſua ſtirpe naſcer generalmente pronontia. Qui dignè colue
doueua queſta Imperatrice ſourana, come ritillam ,iuſtificabitur, º quinegiexerit il
S.Tº. Dam, oſſerua S. Bernardino di Siena, così le ſa lam, morietur in peccatis ſuis. Eſsendo cer
ſer. un Nat, rebbe ſtata conſeruata la gratia, ſe per di. to, che Adamo ricuperò la gratia, ſara pa
D. uotione l'haueſse concepita nell'anima.. rimente certo, che ſi ſia dato alla ſua duo 92
S. Bern.de Fatto più cauto Adamo dato alla peni tione, e che l'habbia commendata, 8 In
Sieme tenza, eſule dal Paradiſo, ſi diede ad ho ſerita nell'animo de ſuoi figliuoli. Con ,
norare Maria, e commendarla a figliuoli , queſto ſi dichiara il ſentimento difficile
e così, benche ſpogliato delli agiuti della delle parole di Cirillo, perche hauendo
Giuſtitia Originale perduta per la ſua col detto, per te tentator diabolus de Calo ceci
pa, non eſt amplius ſedutius à Daemone, come dit, ſubito aggiugne, per te prolapſum Plaſ
nota S. Pantaleone Diacono, ma ad Calum denuò ſubuehitur, perche eſ
39o Se la Diulna Maeſta precede nell'hono ſendo l'huomo creato per il Cielo alla frui Come l'
rare, e celebrare Maria, precede anco nel tione del ſommo bene, al quale haueua huomo per
ſimbolo della luce, e vuole, che il primo giuriſdittione per il riceuimento della gra mezo di
concetto d'affettione d'oſsequio dell'An tia, benigna mente comunicata dal Crea Maria ſia
giolo, e dell'huomo ſia in riceuerla per Re tore, cadde da quello per la ſua colpa, al reſtituito
gina; Qual comuenienza di ſtrettiſsima ob quale fù di nuouo reſtituito per la diuotione al Cielo -
bligatione ci ſara ingionta, di trattare con di Maria, perche con queſto honore viene
la noſtra debolezza delle ſue grandezze, di dal ſuo Diuino Figlio glorificata, che non
Séza la di celebrare le ſue lodi? &; è dottrina gia ri ſolo, ipſa eſt ſpecialiter ſpecies Chriſti pre
uotione di ceuuta, che ſenza il riccorſo, S aiuto del omnibus ſpecioſa, come oſserua Riccardo Rice di s.
Maria non la B-Vergine, non ſi poſsi perſonerare di S. Vittore, per l'immenſità della gratia, Vitt. c,3 •
ſi conſerua lungamente nella poſseſsione della gra per la quale tanto lo rappreſentaua, che fù lº Cants
lungamen tia, confermata con S. Bernardo, che ne nominata Chriſtifera da S. Ignatio, ſed banc
te la gra publica il Diuino Decreto. Deus nihil nos in aliſs reſtituens, ſin quì Riccardo, è qua
tia. habere volutt, quod per Marie manus non ſi ſigillo, che l'amprime nell'antima, di chi
S.Bern, tranſiret, perche hauendola predeſtinata ſe li dona, e la riceue per ſua diuota ; è in
-
Madre del ſuo Diuino Figliuolo, Regina ragione di verità, per così dirla Sacramen,
91 vniueriale ſopra ogni coſa creata, vuoie, tale, dell'Eucariſtia per la quale tranfor
che almeno eccitata dall'intereſse, ogni matili Diſcepoli ſi dice, che habebant chri
creatura non laſciaſse di ſalutarla, di riue ſtiferasfacies. -
rirla come Regina, Galatino co'l Rabbi Nel Salmo ſi fa eſpreſsiua mirabile dell'
Heuados, che hauendo Dio preueduto il allegrezza, e giubilo dimessº" 1
- -
8
-
º Diſcorſo Proemiale S. 2
di maniera che ſia vguale l'eſultatione fino canticum cherubim, acSeraphim, e hymno
delle creature inſenſibili, decolli, e de dia Angelorum, Aue Patrum praconium »
monti alla preſenza diuina, Montes exulta e decus Prophetarum. Aue piorum gloria»
ºerunt, vt Arietes, & colles, ſicut.Agnio ci aus in ſolitudine degentium, Auepulchra
Pſal.113. ºium, &iteratamente. Montes, exultaſtis, hymnigraforum omnium oratio. Gl'Angio Li Angioi
li, gl'Huomini tutti ſi ſtruggono d'allegrez al Limbo
93 ſicut Arietes, 6 Colles, ſicut Agnieuinm, rtarOn0
E qual'allegrezza così giuliua può venire al za per la venuta di Maria, e dalle contem
plationi di Pafnutio Abate ſi raccoglie: l'auiſo del
Mondo, che participata dalle creature pri la naſcita
ne di ſentimento, ne moſtrino ſegni di giu che furono mandati gl'Angioli meſſageri
bilo così ſtupendi, che li montigrauiſsimi della ſua natiuità a Santi Padri del Limbo» di Maria,
di ſua natura ſi dichino eſultare? Montes, come furono pieni di luce anco i Paſtori» Apud P.
exultaſtis, ſicut Arietes? Io credo, che ſia per la naſcita del Figliuolo. Di più che Griſog. pp,
dev. n.2 8,
per riſpetto della venuta al Mondo di que ſeguìgranterrore neSpiriti ribellati, per le
Si deduce inuſitata allegrezza negl'Angioli di Pale Terrore,
ſta Imperatrice ſourana, che ſi come pre
la conue ueduta, fà honorata da Dio, dagl'Angio ſtina. Il terrore fu coſi grande, che lo mo del demo.
nienza di li» e dagl'Huomini, entrando nel Mondo ſtrarono nella commotione degl'Idoli per nio
lodare la come Regina nel ſuo Regno, tutte le coſe tutto il Mondo, come argomenta il P. Lo
B. V. dalmoſtrino ſegni dell'allegrezza, concepita renzo Chriſogono, e di preſente nel Cielo
giubilomo per la ſua viſta, e ſi come dal Profeta ſi di que'Beati Spiriti rinouano, e rinoueranno 95.
ſtrato dal ce, che, cognouit Bos poſſeſſorem ſuum, º in eterno l'infinito gaudio concepito da ne32e
le creature “Aſinus Preſepe Domini ſui, alla venuta del loro, ne noue meſi, che la videro concepi
inſenſibili Figlio, coſi anco le creature inſenſate mo ta creſcere nel ventre di Sant'Anna. Lo ri
nella ſua uelò la B. Vergine à S. Geltruda. Angeli S. Gelt.lib. |
ſtrino ſegni d'allegrezza, benche ſenza ſa
naſcita. perlo, alla venuta della Madre. La B. Ver saniti in caleſti gloria illa ineffabilia reno 4-Ge 53
S, Mit. li.I. gine à S. Metilde. In mea Natiuitate, in uant modò gaudia, infinita animi ſui compla
tantum exultauit Deus, vt ex abundantia ſui centia, qua illis nouem menſibus, quibus in Giubilod:
gaudi Calum, º terra, e omnis creatura, vtero matris deliteſcens corpuſculum creſce gl'Angioi
licet tamen neſciens, exultaret; da che ſegue bat, perceperunt, dum vnuſquiſque eorum dal ſuo cº
la conuenienza d'honorare con lodi, cele iuxta ſuum gradum, mihi deſeruiebat. Com CettO e
brando la grandezza della Regina del Cielo. templantes enim in santiſſima Trinitatis ſpe
Perche ſe bene Lio ſolo è il ſuo vero, e le culo, ſingularem mei nobiliſſimi corporis, quod
r .
gittimo lodatore, come egli comunicaſe efformabatur, dignitatem, ac ſalutem, quam
gni d'allegrezza per la preſenza di Maria me mediante. Dominus Mundo conferre de
alle creature inſenſibili, coſi comunica ar creuerat ſummopere gaudebant, o adniteban
gomenti di lode alle creature rationali. Il tur totis viribus, vt ad huiuſmodi inſignema
Cielo, il Sole ſi moſtra roſso in punto del effettum perducendum, mihi poſſent deſeruire
la ſua naſcita colma d'inuſitati ſplendori, jmaximi fatiendo, vel in re minima, ad cor
Per ſegno della giuſtitia originale, della puſculum meum ſpettante mibi gratificari -
quale fà ornata nel ſuo concetto immacu Aggiugne, che nel preſtato oſſequio incon S'impiegº
trauano le vicende, e la muta, accio che rono a ſer
94 . lato. E con ragione, perche ſi come per
il peccato d'Adamo furono priuati di gran ogn'vno poteſse eſsere partecipe di queſto uirla non
parte de ſuoi ſplendori, S. Pietro Damia piacere, e che, tripudiabant, nullam inter nata anco:
S.Tie. Dam, no. Peccante illo, multàm ſplendoris ſyde. ponendo requiem, vi aſſiduè admibi ſeruien rae
ris, detrattum eſt luminaribus, coſi per la dum eſent intenti. E conclude: Vnde obba
reſtitutione, e più abbondante, della giu iuſmoai obſequia, mihiolim in terris preſtita,
Fulp. in c. ſtitia originale alla natura humana in Ma ipſi modo, in caleſti felicitate miris gaudis
3. Matthei. ria, Fulperto Abate, più viuacemente poi perfruuntur.
riſplenderono, Virgo noſtra Angelicum vul Se la B. Vergine è honorata, lodata da
tum Souis inſtar radiantem, in ipſo ſuo ortu Dio, e dagl'Angioli, quanto è più conue
Si moſtrò Mundo oſtendit, perche ſi come Adamo pri niente, che ſi faccia dagl'Huomini? Sele
ſplédidiſs. ma della ſua colpa ſi moſtra, indutus lumi creature inſenſibili s'ingegnano di ſpiegar
nella ſua ne, ſicut veſtimento, coſi Maria con la faccia le ſue lodi, come li Cielilagloria di Dio»
naſcita per ſplendente nella naſcita, e poi coperta tut cali ennarrant gloriam Dei, qual'humana
i la giuſtitia ta di luce, Mulier amicta Sole ſi dimoſtrò. lingua potrà tacerle? Pietro Bleſenſe con Piet.Bliſ,
originale. Quindi Riccardo di San Vittore: Nec tan feſsa queſta verità. Si linguis hominum lo ſer. de An
Ricco di S. tum peccatum non commiſit, ſedetiam alio quar, 6 Angelorum, circ. niente ſi potreb ºltrate 19,
Vitt. c.39. rum peccata deleutt. Nec ſolam in ſelucida be dire alla grandezza di Maria corriſpon
in Cant. fuit, ſed etiam lucis radios ex ſe emiſit, quia dente. Veruntamen, ſeguita queſto Dotto 96
per eam Mundus lumen gratia recepit. re, obmuteſcere non poſſum, ºnde omnis lo
S. Efren Siro argomenta il giubilo mag quitur creatura. Li torrenti accreſciuti
S.Efrenſer. giore della natura Angelica, per la preſen portano col ſuo moto li marmi ſteſſi:
de laud V. za di Maria, mentre coſi la ſaluta. Aue Se aqua multa ſunt populi multi, ſe tutti
t
Quanto ſia contieniente &c. 29
--- -
La creati corrono alle ſue lodi, qualcuore coſi duro ſihilena, boc etiam tibi modo promittimus, è
re rapiſce coſi immobile,nòlaſſera di rapire?San Ger. Atarta, budièrepetinus, & renouamus, quod
ogni più mano eſclama, O Calam (cioè Maria come primo momento. Incarnationis Filli Dei proteº Voto degl'
duro cuo Cielo,che intorno a tutti s'aggira)0 Caelum, ſtabanursinhac hora illud confirmamus.º te, Angiolituè
ºre alle lo beneditta ti, in generationibus generationum, ti eſpoſti a
è Maria pro Reginanoſtra accipimus Calorum Maria
af-º
º di di Maº nullus eſt enim locus, in quo tua laudes non, Regnam,te nominamus Ad te, Regina Ange
ſonta. º 4
ºria. ” celebrentur, mutta tribus, ex qua non fruſius larum, inceſſabili voce clamamus, Tibi om
l S.Germ. ſer.
aliqui per te Deo germinarint. Delle prero nes Angeli, 3 Archangeli, ac mniuerſº Po
l de. Dorm.V: gatiue del Figlio pronoatia l'Apoſtolo: in teſtates, Tihi Principatus, & Dominationes
nomine Ieſu, omne genufleiatur, 3 c. Ripi obediunt; Te Throni, Cherubini, 3 Sera
º s.Ber.Jer.2. glia San Bernardo, In nomine Marie, ſicut phini, humili voce, confitentur. Nos omnes ,
º de Adu. in nomine Ieſu, omne genufleti tur, Cale Dominam te noſtranº agnoſcimus, omnes te
M
ſtium, Terreſtrium, º Infernorum. V'ag AMatrem Dei noſtri adoramus. Il B.Anton. rac s. Anton,
"
gionge San Chriſoſtomo, etiam impiorum, coglie le lodi date alla Regina del Cielo da
:a e da monum, e dell'iſteſſi San Gregorio, e tutte le creature dal verſetto della Canti Cantica -
- i Ruperto, che l'honorano, tremendo agno ca. Viderunt eam filiasion, a beatiſſimam
- , r ,
ſeentes, e agnoſcendo trementes. Auuerti, predicauerunt, Regina, e concubine late
che coſa dice San Girolamo, veram genteulatianen dauerant. Dichiara, che fili e Sion ſono le
l riti
i fia genu in animo eſe, e quelle celeſtimenti ſi dico ſoſtanze Angeliche, che per conoſcerla ſu
- º
no, genuflettere, Come oſſerua Sant'Anſel ſuperiore a ſe ſteſſe in dignità, e merito,
S.Anſe mo, per l'oſſequio di riuerenza humiliſsi molto più di quello ſia conoſciuta dalla nas
- - -- - -
ma, che li preſtano, ficone in ſegno di ri tura humana, la lodano maggiormente»
r - ---- e
uerenzas piegamo le ginocchia all'Imagi però: Beatiſſimam predicauerane. Regna
i mi Sacre» al Sommo Pontefice, San Chriſo. funt anima Sanita, perche bene hic ſe, e
S.Chriſ. ſtomos Flerts eosorare poplitibus, qui ma alios rexerunt, e queſte predicano le ſue lo
).
gno animi ardore coram Deo vota faciunt, eiſ di. Concubina autem , funt anime reprobº
l
rum, qua cum non htheant Deum in Sponſum,
quefamulos, ac ſubditos profitentur, Che pee
S.Girol, generanº filios illegitimos, ſei licet malorum
ro, neutit corporum flettunt genu, animo ves
rò nequà quam poplitem curuant, contraque , aperum, quibus non debetur bere litasſel er
/
ali eretto corpore Deum deprecantur, quò ta na. Conclude in fine, i ſicean hettami di
-
º ,
mèn animo deietta, coram illo perualuuntur. ount omnes generationics. ,
Come gl' Gli Angeli in queſto ſenſo ſempre genufleſ L'huomo, non conoſce tanto delle granº
Angioli ſia fi ſi moſtrano alla preſenza di Dio, e di Ma dezze di Maria, come gli Angioli, da quali
no ſenºpre ria. Mentre li apparuero in queſta vita in beatiſſima vien predicata. Ma non per
genufleſſi ſembianza humana, humiliſſimi fi dimo queſto è conuenienteſi ritiri dalle ſue lodi;
alla prese ſtrarono ſempre, e Gabriele nell'Annootia, perche (e bene gli Angioli la celebrano bear
za Diuina, tione, come nelle Croniche di San Giorgio riſſima, non sincende per quello di ragione
in Alga ſi legge, eſſere riuelato a fondatori fidourebbe alla ſua grandezza, perche è
s dell'Ordine, per noue hore ingnocchia, inarriuabile anco a quelle menti beaceº ſi Li Angioli
( to ſi fermò a contemplare, &ammirare le ſe, beatſinam predicanº a s'intende per non arri
i Belinghe in prerogatiue, e mirabili ſue grandezze. qurio può derrtuare dalle proprie forze per uano alle
cal.bie 25 Mercè che vidde, che tutta la virtu, digni dipendenza dalla cognitione, che ne rice lodi di Ma
Martufe tà, e grandezza delle Gerarchie in Cie uomo; perche infaticabili, e non mai tanr ria, come ſi
Idiota de lo, erano ſuperate da ſplendori di Santità chi, la lodano ſempre a tutto loro potere, deue -
scontep c.2. di vna Verginella inumiliſſima nella terra, L'huomo mancheuole, imperfetta, e pie e 98 a
- : e, º, idiota: Nemo a qualisettibi, nemo maior, no di vanità, non la loda in modo che la - l
miſi Deus. Perſeuerarono prontiſſimi in fer. poſſi dir.Beatiſſima, perche poco ne cono
uire a Maria in tutto il tempo della ſua vi ſce, ne impiega tutto il ſuo potere, per cele
ta mortale. Così perſeucrano humiliſſimi brarla. Per ogni modo non deſiſta, e non
negli oſſequiº» e nelle lodi eternamente nel iſia muto nelle voci di tutte le creattire. Sia
Cielo. -
queſta lode grandiſſima a Maria confeſlan
Nella glorioſa Aſſontione della Madre di do eſſere niente alla ſua Maeſtà tutto l'ho
Dio all'Empireo , come Regina ſourana, nore, oſſequio, e lode, che poſſiriceuere Lode gran
nell'ingreſſo, e poſſeſſo pacifico del ſuo Re da tutte le creature; di maniera che lo Spi diſsima di
gno, fù incontrata da tutte le militie del rito Santo ſuo legittimo lodatore, come ſo Maria, che
Cielo. E San Michaele Archangelo, a no pra con il P. Andrea Cretenſe s'è detto, ad non ſi poſ
me di tutti quelli Spiriti auuenturati, come ogni modo, obumbrat, ſe la paſſa ſomma ſi degna -
ſe le giuraſſe fedeltà, così li parlò, che tan riamente,e con ſemplice abbozzo, aggiun nn ente lo
B.Io.Meneſ. to fù riuelato al B. Giouáni Meneſio Mino gendo tante volte, abſque eo quod intrinſechs dare da
apud B. rita, nato dalla famiglia nobiliſſima de' latet, acciò che s'intenda, che ſe, pulchri tutte le o
Chriſ p.2.d. Conti di Villa Regia. Quod peo promiſi tudo fili e Regis ab intùs, le bellezze più ri Ct C1tlfC e
4oen 98. mus, ante quam perficeret hunc Mundum ſen guardenoli, e le prerogatiue maggiori del
-- F la Re
i3 .
3o Diſcorſo Proemiale S 2
gina del Cielo della Madre di Dio ſono naſ in queſto secolo, ſe nonla Beata Vergine,
coſte e gli Euangeliſti scrittori dello Spirito ſingolarmente priuilegiata, ne ſegue, che
Santo, per queſto hanno paſſata con b ſola Maria ſia veramente vita di Dio, della
S.f. di Vil
la Noua cà
" º", San Tomaſo di Villa No quale dicone in tutto coſe glorioſe, cioè li
ua e Cogitanti mihi, qui a fit, quòd cum bere d'ogni imperfettione, e con ogni re
trott. 2e de
finangeliſta de Ioa " ºli Apo 9 quiſito al compiacimento Diuino, Sant'
Nat.V, ſtolis, tam longum fecere traslatum, devirgi Antonino conclude. Verùm nulla anima
Cit.
º qua dignitate omnes antecedit, ita ſum proprie poteſt dici ciuitas, niſi B. Virgo Ma
Perche' li ºatin percurrant hiſtoriam. Cur non tradi ria; vnde per excellentiam dicitur Cruitas Dei.
Euangeliſti º ' quomodo ſit concepta, nata, mutrita, Queſta Città di Dio è in ammiratione à
coſi poco quibus mobus decorata, nihil aliud occurrit, gli Angioli, perche ſi rallegrauano, come
diſſero di quàm itaplacuiſe Spiritui Sancio, eiuſque pro foli poſſeſſori di Dio, e con il mezo di que
Maria? ſta Città, ſopra ogni credenza, loveggo
ºdentia Euangeliſtas ſiluſe, quia irirginis
gloria intùs erat omnis, e magiscogitaripo no maggiormente comunicaro alla terra.
Sant' Epifanio : Letabantur merò Angeli, Per Marii,
terat, quam deſcribi. Non perche ſi poſſa
Penſare tanta, quanta ella ſia, ma perche tanquam ipſi dumtaxat Deum haberent, Dio più
Più ſe ne poſſipenſare, che ſcriuere, & il ." santiſſima Virgo ſuperiornata Deum comunicar
to alla ter,
Penſamento certo dell'intelligenza huma habitantemin Calis concepit in terra, mt ver
faretur cum hominibus, per la quale reſta ra, che non
na, e creata, ſiccrregga con dire, che per fù al Cielo.
quanto, che s'ingegni d'innalzarla con l'in ſcancellato il decreto coſi rigido : Non vi
telletto, ad ogni modo non potrà già mai debit me homo, º viuet, perche, come oſſer S. Epif. ſer.
Che ogni ua San Bernardo: Videmi voluit in Virginis de laud. Ve.
arriuare a quello,ch'è. E quiu torna il ſen S.Ber.
anima ſia timento del noſtro tema propoſto : Glorio gremio cubans. Se gli Angioli la lodano ſem:
Città, S. Fpificiº
ſa ditta ſunt dete, Ciuitas Dei: Come ſe di pre, ben che, non prodignitate, Epifanio:
ceſſe; Veramente coſe grandi ſono dette di Etenim ipſi quòd (gl'Angioli tutti) hymnum,
te, è Maria, ma per quanto ſia detto, è ſi taudem honorem pertulerunt, non tamen eo
poſſi dire delle ſue grandezze non per que. modo eloqui per dignitatem potuerunt. Quan
- -- --
ſto ſi dirà mai tanto, quanto che ſi conute to più ſarà conueniente, che ſia lodata dal - -
ne; ma ſe non ſi può dire quello ſi deue, l'huomo? Pelparto diuotiſsimo della Re
la conuenienza, vuole, che ſi dica, quanto ſi gina del Cielo, dichiara il luogo del Salmo: Tſal.96.
99 può. Sant'Antonino in queſto ſentimento Eax orta eſt iuſto, ci reſtis corde latitia, in
S.Ant.4 p. lo dichiara. De aliqua pura creaturavnquam queſto. Lux ideſt Maria orta eſt iuſto chri
de I 5. c.3» ditta ſunt tam glorioſa, quam de Virgine Ma ſio, ex ea naſcituro, qui iuſtus eſt per eſentiamº
IO
ria, & inſiſtendo in queſto priuilegio d'eſ e quoniam ex hac natiuitate toti Mundoſalus
ſare Città di Dio, S'oſſerua con lo ſteſſo S. eſt exorta, ideoſubdit rettiscorde letitia. La
Antonino: quanlibet animam peſſe ciuitatem concepita allegrezza per così grande fauo
Tſal. numeupari, ma con queſta differenza cauata re eccita nel cuore deſiderio connaturale di
S.Ag. lib. dalla diuerſità . Agoſtino, Ducas ciuitates corriſpondere almeno con qualche ſegno
14 de cig. facium duo amores, Ieruſalem facit amor Dei, di gratitudine. E qual obbligatione più gra
Dei. Babylonemfacit amor ſeculi. Tutte l'anime ta ſi può offerire alla Madre del Diugno
ſono nominate Città; è Babilonia, che fi Verbo; San Gior Damaſceno - Quid enim S.Gio.Dam,
gnifica confuſione, nella quale regna Na p erbi Dei gratius, quam ſermonem offera orat.de 4,
bucodonoſor miſtico, ch'è il Demonio, e, mus ? Simile enim ſimili gaudet, atque illi non ſumpt. .
poteſi non eſſe gratum, quod pro viribus effici Niente Piti
queſta del reprobo ne ſuoi peccati; ouero gradite à
Geruſalemme, che s'interpreta, viſiopa tur. Concludiamo la conuenieuza d'impie
Maria ſola garſi à trattare delle lodi, delle grandezze Maria, the
Città di
cis, nella quale regna il Rè pacifico Salo le ſue lodi,
mone Gesù, 3 è vita del giuſto, e dell'e della Regina del Cielo, perche: ſe Glorio
Dio, e per letto nella ſua gratia. Ma perche neſſun'a ſa ditta ſunt dete, Sitia Dei Genitrixsadhuc lo
che ? Erbertus in
nima è così Santa, che non habbia le ſue, cus eſt tua laudi, adhuc intuislaudibus omnis
imperfettioni, e non cadane ſuoi peccati lingua balbutt,adiua imbecillitatem noſtranº dep.ad V,
-
- - - -
- -- -
. 32 i- .
- - -
-
- - - - n -
e ,
-
º - -- -- - ,
º
-
- - - -- - -
i - . .
- --
- - . . .
REGINA
.
caia
DEL CIELO
- da An de te, ciuitas Dei.
-
-
- -
-
-
-
A V E M A R 1 A.
gIsstri -
Runo, fonda ipſius applaudens Salomon, ait Pulchra ess Maria città
tore celebre e& decora filia Ieruſalem, Terribilis, vtca munita di
del Santiſsi ſtrorum acies ordinata: ad quam omni virtute du Flicato
mo Ordine, circumunitam, non audet hoſtis accedere. E ordine di
Cartuſiano 9 Citta recinta per la purità, dell'attioni del muraglia
conſidera che ſuo corpo, de penſieri della ſua mente, or
in queſte vo dinate ſempre alla maggior gloria di Dio,
ci del Salmo; quale, per eſſere munita d'ogni virtù, te
- Glorioſa difta muta dall'inimico,non ardiſce d'auuicinar
º - , ſunt de te, Ci ſi. L'vtile, che ne derriua, a chi s'impiega a
uitas Dei, il Santo Rè Dauide, per inſpira lodarla con la 2oce, co ſcritti, trattando
tione Diuina c'inuita a trattare delle lodi, con la ſua debolezza delle inerauiglioſe
e grandezze della Regina del Cielo, Ma grandezze ſue, ſi deſcriue dallo ſteſso Rè
dal diſcorſo del Sacro Dottore, ſi deduce l' - Profeta in altro luogo del Salmo, mentre
vtile, che per queſto derriua ne ſuoi diuoti. dice: Sicut la tantium omnium noſtrum, ha Vtile del
Ad laudem Matris Domini (Sono le parole bitatio eſt in te, Sanſia Dei Genetrix, Ch'è a ſuo lodato,
Lo Spirito del Santo) Nos Spiritus Sanctus inuitat per dire; Chi s'impiega nelle lodi di Maria, re eſſerui
Santo nel os Dauit Patris ipſius Virginis, canendo: Gla è accolto dalla ſua benigniſsima protettio accolto, º
Salmo ſi in rioſa dicta ſunt de te, Ciuitas Dei: Nè ſenza ne; E perche per ragione dell'amore viuo
uita a trat
fondamento di ragione, la B. Vergine ſi no in Maria, e per la ſua promeſsa, che
tare delle o
nomina Città di Dio; perche con dupli dice col ſuo Figlio. Ego ero ei murusignis,
; lodi di Ma cato giro di muraglia circondata eſclude l'e sì che per vna parte entra nella Citta di
- ria. è adito all'inimico, che preuedeua, più ter. Dio, dalla quale ſtaua per ſempre lontaniſ
ribile di ordinato eſercito, per la battaglia, ſimo l'inimico, e per ſicurezza maggiore,
non ardiſce d'auuicinarſi. La duplicata mu queſta ſteſsa Città intiera ti circonda per
raglia, che aſsicura lo ſplendore di purità ogni lato. Se fà aſſicurata la ſtrada dell'al
Virginale della ſua mente, ch'illibata ſem bero della vita nel Paradiſo terreſtre con Gen. 3- 24 -
ſi conſeruò nel Diuino compiacimen l'aſſiſtenza del Cherubino, e con la ſpada di Riceue ſi
to, ſenza eſſere deflorata già mai d'alcun fuoco : Et collocauit ante Paradiſum volu CureZZ t e
1o I penſiero terreno - Del corpo, che fù ſem ptatis Cherubim, º fiammeum gladium ad maggiore»
premondiſſimo, da ogni benche minima , cuſtodiendam viam ligni vite, Qual ſicu che non è
imperfettione lontano. Non in congruº me rezza non ſarà di chi s'impiega nelle lodi di la cuſtodia
S. Brun, cit. rò, Pirgo Maria Ciuitas Dei appellatur, ſe Maria protetto dalla ſua aſſiſtenza» che lo del Cheru -
bino arma
guita il Santo, quam Virginitas mentis, e circonda,come vna muraglia di fuoco?La fe
cortoris, ex omniparte vallaut. Vnde laudi licità della vita beata, ſi dichiara ſotto º ti tO e
tOIO
Diſcorſo Proemiale S. 3
i º -, - -- -
tolo di Geruſalemme, che vuolie Viſio che fabricò la Città, habbia voluto naſcere
pacis, & argomenta la ſicurezza perpetua, in quella, diuenuto ſuo Figlio, ma da quel
nella quale ſi troua, perche per ogni lato, lo, che per queſto s'argomenta delle ſue glo
che poſſi girare la mente, non troua altro, rie, perche se l'ha fatta, per naſcere da quel I c3
che ſicurezza di pace, perche habita nell' la, è queſto, lo ſcoppo, per il quale l'ha crea lArgomenº
to delle ſue
Empireo, che per l'ecceſso della ſua luce in ta, ne ſegue hauerla creata tale, che de
ſofferibile dall'occhio de mortali fà neceſ amenre poteſſe naſcere da quella. San glorie ſi è
ſario foſse coperto coſì foſco velo, più che º i" Quiante quàm naſceretnr » eſſer crea
ta , acciò
1c2 la faccia di Mosè. Queſto ſplendore è così talem creauit eam, vt ipſe dignè naſci poſſet
Dio naſceſ
intenſo, che appariſce, come mitraglia di º ex ea. Perche ſecondo la definitione del Fi
fuoco. Da ſomigliante muraglia vien cir loſofo: Natiuitas eſt origo viuentis à vivente, ſe da quel
condato il lodator di Maria, della quale o la -
ſecundum ſimilitudinem natura. E creata per
S.Bon.ſer. 1. San Bonauentira: Domina noſtra t.Ce il concetto , e to Diuino. Dunque ha ri
de V.M.t.3, lum ignrum per ardentiſſimam charitaten , ſtenuto natura (benche humann)coſi innal
Sicurezza Empireum per totius ſapientiae charitatem, zata con perfettioni Diuine, che perueniſ
come de E circondato da Maria , Ego ero ei murus ſe in certo modo alla perfettione Diuina.
Beati del ignis, reſta con la ſicurezza de'Reati del San Bernardino di Siena, Quod femina con Si argomé.
Paradiſo, che tanto ſi eſprime con queſte ciperet Deum, oportuit eleuari per quamdam ta in Maria
Cielo. infinità di
voci: Sicut la tantium omnium omnium no itaſi infinitatem, ci equalitatem Diuinarum
ſtrum habitatto eſtintº.
- - - -
-
Non è coſa
-
--
i -
t perfettionum Il P. Saauedra, che per ragio
- - - - - - -
perfettio
ſa della Regina del Cielo, che nell'infelicità ne della maternità Diuina reſtò innalzata IlC »
nella sfera della Diuinità all'oridne Diui S. Ber. Sen.
di queſta vita mortale, ch'è vn'adunamen
to di lacci occulti dell'inimico infernale, e
- no, per l'ecceſso cioè di Santità, e di perfet Saauedra de
del Mondo, ponga li ſuoi lodatori in vimà ticne,
ticne Sacra beit,
Fccl.9.2o. ſicurezza di Paradiſo? L'Eccleſiaſtico: Com Queſta prerogatiua glorioſa d'eſſere Cit
munionem mortis, ſcito, quoniam in mediola tà di Dio, nella quale, e dalla quale naſce
S. Agoſt in queorum ingredieris. Sant'Agoſtino: Igno. il Figlio di Dio, che la fondò, pare che sº - --- 2
Pſal.4 r. ras, quta in mediolagueorum ingrederis ? Quid eſtenda ancora a ſuoi figli adottiui. il Pro
ſeſtini medio laqueorum ? In via Chriſti. Hinc ºfeta dice; Num quid sion dicet; Homo, º Pſl 86.
La via di taquei, c hine laquei. Laquei a destris, la homo natus eſtinea, e ipſefundauiteam Al
Chriſto ſtà quei a ſiniſtris. A destris proſperitas ſeenli, è tiſſimus. Sion dicet ; Hugone Cardinale di Hugo Card.
in mezzo a ſiniſtris aduerſitas ſeculi, d iertris promiſio s. Charo. Hoc de B. Virgine exponitara qua
lacci naſco. nes, i ſiniſtris terrores, Quello, ch'importa, “sion dicitur, eo quod de Sion, id eſt de Indais
è l'oſseruatione di Chriſoſtomo, che que nata eſt. Itè Sion dicitur quiat 5téplatiuterat. Che il Piº
ſti.
ſti lacci ſono naſcoſti, come da fanciulli ſi ipe bacergo dicit, Nunquid Sion, ideſ B. Firgo glio nato
naſcendono alli vccelli, per farne preca. contiplans celeſtia, dice corde,vel ore de Filio di lei non
Chriſ. bom. Agnoſce, quòd obumbratus eſt laqueus quia ſuo : homo, ſupple purus eſt? q. d. non credet può eſſere
huomo pº
15. ad pop “non aperte apparetinors, neºse manifeſia cla B.Pirgo, nec dicee, quod filius ſit pinus boº rO e
ides;ſed yndique obietta adiacet. Sicuti enin mo. Sed quod Deus: & homo, e c. Queſto
puer terra tagueos, ſe Diabolus pita volu s'intende del ſuo Figlio naturale concepito
r ptatibus peccata circumterit. percpera dello Spirito Santo. Ma in ordi
ne aſia figliolanza adottiua di quelli, che
Seguta San Bruno De hae ciuitate fure
s, Brunei, glorioſa, cº magmalia dicuntur. Nonne patº simpiegano a trattare delle ſue grandezze,
-- , º di
ºſat deglorioſum eſt, quod de ca Dautd Pater eins ve celebrare le ſue laudi, ſi verifica parimene
dicit ? Homo natus eſt in ea, e ipſefunda: te, che, Glorioſa ditta ſunt de te, ciuitas Dei,
nit eam Altiſſimus ; Tanto è queſta coſa per l'emolumento, se vtile, che ne riceuono;
glorioſa, che per queſta il ſuo ventre è ac perché? Numquid Sion,ideſt B. Virgo dicees
Ric. lib. 2 e clamato beato. Ricardo di San Lorenzo, homo: che il ſuo lodatore, e che s'affatica
•5» 'Venter Virginis diciturbeitus, quia, qui fecit per la ſua gloria, impiegando tutto il ſaper
ide il ventrem, factus eſt in eodem ventre. Queſto -re, e" per celebrarla, dicet homo, cioè
ventre di s'intende ſu ordine al ſuo Figlio Diuino, che che ſiahuomo puro? certamente non ſi può
Maria ſi di hauendola creata per virtù della Diuinità, negare, è vero, ch'è huomo puro, ma però
ce beato. poi nacque di Maria nell'aſsontione della s'intenda eſſere huomo, del quale ſi dice ,
noſtra humanita, che però conclude San e homo natus eſtinea, & ipjeftndauiteam
S. Brun. cit. Pruno. Mirabile eſt ergo, º glorioſum in hac Altiſſimus. Che vuol dir queſto? emolu
ciuitate, quod ille, qui fundault eam, natus eſt imento d'ineſplicabile vilita,ch'egli acqui
Ricar.cit. inea; e Ricardo, Glorioſa dicunturde Ciut ſta, perche natus eſt inea, è figlio ſingola,
tire Dei Maria, quòd hemo natus est in ea, & riſſimo di Maria, e perche, Natiuitas eſt Argomé6
ipſe creauiterm Altiſſimus Qais audiuit on origo viuentis à viuente ſecundùm ſimilitudi di perfet
nem naturae, intendiamo, che ſe Maria per tiOne nota
quantale? Le marauiglie delle coſe glorio bile conceſ
ſe, che ſi dicono di queſta Città di Dio,non concepire Dio per Figlinolo, e per partorire
ſi fermano in queſto ſolamente, che Dio lo, oportuitelerari ad quandam, quaſi equa ſo a ſuoil
- litatem
-
-
Quanto ſia conueniente &c.
Argomen litatem piuinarum perfectionum, per le qua di Maria, che nella Diuina gratia riceuu
to di per li foſſe come riceuura nell'ordine diuino, ta felicemcnte perſeuerare ſi veggono fino
fettione , vt ipſe dignè naſci poſſeter ea, à quali per al fine, lo ſcriba di Maria, che s'affatica
notabile , fettioni, e prerogatiue di gratie ſia per eſſe di celebrarla riceue qualche coſa di più,
conceſſa a re il ſuo lodatore inalzato, vi dignè naſci ſuperficiem ſui scriba imponet honorem ſuum.
ſuoi loda poſitinea, e ſe ſi ſpauenta della concepita San Girolamo riferito dal Caniſio: Mariam S.Gir. apud
tori, grandezza, che gli ne viene, ſi raccordi, plentgue eſtimat interpretari, Illuminant 7/28 Caniſ lib. 1.
che ipſe fundauit eam Altiſſimus. Egli fon iſti, vel Illuminatrix, come che ſia lo ſteſſo C. I
dò queſta Città così ſublime, che non foſ procurare di fare, che riſplenda maggior
-
ſe indegno a Dio naſcere in quella, e di tan mente la gloria della Regina del Cielo con
tegratie ripiena, e di così gran potere, che lo ſcriuere, & illuminare il Mondo delle ſue
Rieſce co inalzaſſe il ſuo lodatore, quaſi Secondoge grandezze, e l'eſſere illuminato riceuendo
me ſuo ſe.
nito all'eſſere ſuo degno figlio, e come del dalla B. Vergine l'honorede' ſuoi ſplendo
condoge. figlio naturale pronontia Hugo di S.Vitto ri, ſuper faciem ſui ſcribe imponet bonorem
nito. re, Nec alia matertalem decebat filium, nec ſuum. Conſidera la facia ſplendidiſſima
Hugo t. 5. alius filius tali inueniri poterat Matri, perche di Mosè e cercane ſe fai la cagione; Il Sacro Exod.34 n.
Vitt.ſer. de per ragione delle riceuute grandezze ogn Teſto ne la dichiara, dicendo che gli auen 3o.
- Aſsumpt. altro figlio, che non foſſe Dio, era diſdice ne quello ſplendore, ex conſorcio Sermonis
B.V. uole, che naſceſſe in Marià, e però eſcla S.Metod. in
oomini. Ma di che parlò col Signore
ma, à Digna digni. Formoſa pulebri, munda Mosè. S. Metodio Martire, Moyſes illema hom.de Pu.
incorrupti, Eccelſa.Altiſſimi Mater Dei, così gnus propter figuras intellettu difficiles, qua rif.
il ſuo ſinceriſſimo lodatore reſterà tanto i te Virgo, tangebant, diutiis in Montecom Splendore
nalzato per le glorie comunicate, che ſarà moratur, vt ignota dete, è caſta edoceretur. di Mose ,
à lui diſdiceuole ogn'altra Madre, che non Si riduſſe ſolo nel Monte, ſequeſtrato nel perche con
ſia Madre di Dio. Che ſe promette tante la ſolitudine, lontano dallo ſtrepito di quel Dio trattò
corone di gloria a quel muſico, che com popolo numeroſo per ſtudiare, &eſſere a di Maria.
poneua non per altro, che per lodarla, co maeſtrato dell'intelligenza difficile d'alcu
S. Brig. lib. me riuellò a Santa Brigida, che non darà , ne figure, nelle quali la B. Vergine era ſi
4 ce32° a ch'impiega li giorni,gli anni, tutta la vita gnificata, per manifeſtarle al popolo, e
per celebrarla? Dicilli, qui ſcribit cantum, perilluminare Maria, reſtò così illuminato,
ci gloriam meam non propter laudem ſuam, perche, ſuperfaciem ſutſcribe, imponetholio:
vel mercedem, ſed propter laudem ipſius, qui rem ſuum. L'honore di Maria non in qualſi
propter omnia opera ſua omni laude dignus eſt; voglia ſplendore di luce, ma luce di quello
1o5 quia ſicut Principes Mundi tribuunt laudato, che dice Ego silux Mundi,adimandata Chri
ribus ſuis mundi mercedem, ſic ego ſpirituali ſtifera da Sant'Ignatio, esì come Gesù, co
Iddio dà ter remunerabor eum, quia ſicut vna ſyllaba me Figlio di Maria, fu per omnia ſimilis pu
tante Co h abet ſuperſe multas notas,ita Deoplacet co riſſima, º Diuine eius genitrici, per rela Nicef.cal.
i rone in ronas dare in calo pro qualibetfyllaba, que tione di Niceforo Caliſto;Così eſſendo Ma Honore di
Cielo a eſi in cantu, Diceturque de eo in calo venien ria. Figlia Spirituale di Chriſto nell'ordine Maria ſi è
quel-Muſi te. Ecce laudator venit, qui nullo temporali della gratia, fù eſpreſſiſima rappreſenta. l'eſſere eſ
co per ogni bono dittauit cantum, niſi ſolim propter tione, imagine, e ſpecie di Chriſto. Ric preſſa ſpesl
ſillaba del Deum - - - -
ſtus,e più Gratia Cei, per la quale Gesù viue blica nell'Apocaliſſi, Nolite nocere terre & .Apocal.
s nell'anima, in me vacua non fuit, ſed ſemper mari, quòad vſq; ſignemus ſeruos pei noſtri in
;
in me manet, e produce la felicità della glo frontibuseorii.Gua ſicurezza ſarà dello ſcri
ria, perche, repoſita eſt mihi corona iuſtitiae, ba di Maria, honorato della ſpecie impreſe
e ſe queſto
la
è commune a tutti li veri diuoti ſanella ſua facia del Rè della gloriº? Non
- - G ſolum
34 Diſcorſo Proemiale S. 3
ſolum ſpeciem Chriſti in ſe habens, ſed banc in aquas recipit, eaſque emittit, º ſemperple
aliſs reſtituens. Qual vtilità maggiore ſi può num remanet, ideòque recipitvt emittat, ſic
riceuere, che comparire quaſi Rè, nella ro 21aria recipit omnes gratiarum aquas, vt eas
uina deſerui? ertamente ſe il filetto d'oro diſtribuat ſinè diminutione plenitudinis ſue -
che reſtò nelle labra degli Hebrei idolatri Come Paradiſo, che contiene la pienezza
per hauerbeuuto il vitello adorato ridot dell'acque, e ſenza reſtarne priuo, le diui
to in poluere, per comandamento di Mosè de in quattro parti comunicandole a tutto
Sicurezza li deputò alla morte, veciſi ſino al numero di il mondo. Seguita Riccardo, ci ideò vndè
diſalute trà ventitrè milla in vn ſol giorno nel deſerto, exeunt flumina beneficiorum reuertuntur, per
le rouine , la ſpecie di Chriſto nella facia del ſuo Scri gratiarum ſcilicet attionem, vt iterùm ad nos
ba, lo diſſegnera alla vita, e ſe lo ſplendore fluant. Lo ſcrivere, l'affaticare per celebra I o8
di Maeſtà, che riluceua in Efeſtione amico re la B. Vergine con le ſue lodi, non è dar Lodare,
ſpecialiſſimo d'Aleſſandro, traſſe la Madre le alcuna coſa del noſtro, ma offerirle ſegno Maria è ri
del Rè della Perſia ad adorarlo, lo ſplendo di rendimento di gratie, dell'acqua di ſa dimento di
re di Maeſtà che rilucerà nella facia dello pienza, & altri doni dalla Regina libaraliſ gratie.
Scriba di Maria, per il riceuimento della , ſima riceuuti, vtiterùm fluant, ſicuri di ri
ſpecie di Chriſto, trarà le creature tutte à ceuerne di maggiori, perche, ſuperfaciem
riuerirlo come vn'altro Chriſto, ſcribe ſui imponet honorem ſuum, quello ciò
Il nome di Maria, è lo ſteſſo Illuminant è riceuuto dalle noſtre fatiche,
me iſti, ci Illuminatria, percheli ſuoi Scrit Serua per tutti il S. Arciueſcouo di Tole
tori reſtano più celebrati co ſplendori della do Ildefonſo. Pelagio, & Eluidio horridi
ſua luce, quanto più s'affaticano celebrarla moſtri dell'Inferno cercarono diſseminare
con la fatica. Con altro ſimbolo del mare l'hereſia contro la purità della Regina del
lo ſteſſo ci viene rappreſentato, perche Ma Cielo. S'oppone Ildefonſo ripieno di Ce
ria, media produtta, come ſopra diciamo leſte dottrinali ſupera,li conuince có la vo.
ro7 con Alberto Magno, e mare vaſtiſſimo ſo ce, co ſcritti, con vn libro, che publicò
pra gli altri mari per il riceuimento copioſo della purita Virginale. Se li moſtra la B.
dell'acque di tutte le gratie, con la propor Vergine cinta di mille ſchiere di Spiriti
tione corriſpondente eſprime la conditione Beati, co'l libro d'Ildefonſo trà le ſue ma
del mare. ll mare è pieno d'acque, e men ni, e con merauiglioſo affetto di gradimen, Nota
Li fiumi tre liceue in ſe il tributo de'fiumi, non ſi ar to, mentre ſta aſsiſo nel trono Epiſcopale Honore ſin
per ſe ſteſ ricchiſſe per queſto ne diuiene maggiore, per le Hore Mattutine del teſoro del ſuo Di. golariſſi –
ſi tornano perche l'acque de fiumi, dal mare tragono uino Figlio le porge celeſte dono, vua veſte ino duppi
al mare, è l'origine, ſe fedeli tornano al ſuo principio, Sacerdotale, acciò ſe ne ſeruiſse per le feſte cato a San
ſimile di e per riceuere dupplicato il fauore, e ſcor ſolenni,coſi dicendo, Ildefoſe oboperan ho Ildefó ſolo
chi loda , rere maggiormente. Il ſauio, ad locum vn nori meo a te preſtitam, boc indumentum tibi datore di
Maria. dè exeunt flumina reuertuntur, vt iteràm flu dono ex theſauro Fili mei depromptum. eo, Maria
ant - Queſta è la conditione di Maria nella ad ornandas meas, ac Filii mei ſolennitates,
quale come un'ampliſſimo mare furono a feſtis diebus vtere. L'honore riceuuto del Apud Pari
dunate l'acque di tutte le gratie. L'acqua la difeſa di purità alla preſenza del mondo de a Berni
della ſapienza derriua da queſto mare, aqua non lo reſtituiſse arricchito ſopra la facia 23- Ian, er
ſapientiae ſalutaris, apportatrice di ſalute del ſuo Scrittore? Non contenta di queſto MEaronit.
allo Scrittore, a chi legge, potabisillum, fatto per eſsere quaſi ſecreto, ha voluto la
ò Maria, perche da te, come tutti riconoſ. B. Vergine publicare l'honore del ſuo Scrit
cono la ſalute, tutti riceuono il ſapere. Se tore alla preſenza del Rè delle Spagne, e
queſto ſapere come conuienes'impiega nel del popolo, ch'è a dire, fare che tutto il
le ſue laudi che n'ha che fare ? Se baſta al mondo lo conoſceſse. Erano tutti adunati - -
mare l'acqua del proprio ſeno, che ha che per la celebratione de Sacri Miſteri al ſe
Conc.Conſt. fare del tributo di mille fiumi? ſe lo riceue, lcro di S. Leocadia riuerita da tutta la - Io9
La Mater lo fa per reſtituirlo a quelli con accreſci Spagna. Il ſaſso, dal quale era il ſuo ſepol Miracolº
nita Diui menti maggiori. Non baſta a Maria l'ac cro coperto, così graue, che la forza di inſigne di
na in Ma que di gratia della Diuina maternità ? trenta huomini robuſtiſſimi non l'haurebbe S.Leocadia
ria, per e queſta per eminenza tutte l'altre contiene. potuto mouere, da ſe ſteſso ſi ritirò, e la
II) lIlCIl Z3 e Concilio Coſtantienſe, Neque enim, laus Santa come ſuegliata dal ſono vſcita dal
tiene tutte aliera praclartor tibi dari poteſt, quàm quod ſepolcro, per via dirretta al S. Arciueſcouo
le lodi - ex te natus eſt Dominus Ieſus Chriſtus. Se ri s'incamina, e con celeſtebenignità, preſa
S.Germ. or. ceue l acque del tributro di lode di rendi la mano del Santo Arciucſcouo, coſi le diſ
c.de Dorm. menti di gratie, lo fa per reſtituirle mag iſe. Ildefonſe, tua imprimis opera Calorum
Deip. giormente arricchite. San Germano, Lau Regina ſuos hoſtes triumphauit; tibique li
Ric. di S. dem tibi propriam babes, quod Deiparam te bentèr debet, quàd ſeruorum ſuorum animis
Lor.li. 1. de eſse conſtat, e queſta tutte le lodi abbraccia. amorem ſui, acieuerenti am inſtillaris. Qual
laud Vic.3. Riccardo di San Lorenzo. Sicur mare omnes biſogno haucua la Regina del Cielo della
diffeſa
Quanto ſia conueniente &c 35
Lo ſteſſo difeſa d'Ildefonſo? Riceuelegratie da Dio eterno, che ſuperi lo ſplendore del Sole .
Anno Ma per comunicarle a mortali, riceue l'homo L'altre ſtelle ſtano nelle mani di Chriſto,
riano 9. De re da ſuoi Scrittori per ornarne la facia loro & babebat in dextera ſua ſtellas ſeptem. Nel
Celli e alla preſenza del Mondo. Super faciem ſui numero ſettenario ogn'altro Dottore s'in
ſcribe " honorem ſuum. tende, Non ſi fa mentione del Sole, ma
Poco dissi alla preſenza del mondo, per quando ſi parla di ſtelle, che ſeruono per co
che gli honora alla preſenza Diuina. Veſti rona di Maria, cioè di Dottori, che impie
ta del manto trionfale più riſplendente del gano la fatica, e lo ſtudio per celebrarla, e
Sole la B. Vergine ſi moſtrò, come celeſte trattare delle ſue grandezze , ſi fa prima
prodigio, nominato gran ſegno dall'ama mentione del Sole. Mulier anni il Sole, le Lo ſcritto
to Diſcepolo, che bene lo poteua ſapere. ſtelle non ſi vegono ſolamente alla preſenza re di Ma
Honora li Signum magnum apparuit Calo, mulier ami del Sole, ma ſi vegono nella parte più no ria Sole -
ſuoi ſcritto bile della B. Vergine ſublimate, o in capi Li altri
ita Sole. Che ſegno è queſto? Lo conſide
ri alla pre richi può, e penſi la poſſibilità di queſto te eius corona ſtellarum duodecim , perche ſi quaſi ſtel
ſenza diui. prodigio ch'in mezo il Sole ſi diſcerna vna come la B. Vergine accreſce li ſuoi ſplendo le.
Ila e donna, che ſia tutta coperta di Sole, e che ri nel Cielo, per eſſere Madre del Sole eter
ſi faccia vedere Mulier amiita Sole. Se l'am no , e ſupera li ſplendori della luce del
piezza, l'intenſione della luce del Sole è co Sole, coſi li ſuoi diuoti Scrittori partecipa
ſi grande, che cuopre col ſuo manto, e no di queſta gratia per eſſere figli ſpecialiſ
naſconde tutte le Stelle di coſi ſmiſurata , ſimi di queſta Madre, quaſi che tra gli altri
grandezza collocate in luogo coſi lontano, Dottori, e queſti vi ſia per eſſere la diſtin
come non cuoprevna donna nel centro del tione, che ſi troua tra le ſtelle, 8 il Sole.
le ſue viſcere ? per queſto Riſponde l'ama Nè ſi penſi il Lettore, che queſta diſparità
to Diſcepolo, dico ch'egli è vn gran ſegno. ſi deſſuma in ragione di luce, perche poco
Signum magnum apparuie in celo, Muller ami bene ſarebbe, benche ineffabile. La diſpa Queſta di
tia Sole, San Bernardo dice, che queſta rità ſi deſume in ragione de ſublimi doni ſparità ar
Donna è Maria. Hora intendo il ſignifica di gratia nell'anima, da quali riſultano li gométa la
to del ſegno eſſere, che queſta donna è la ſplendori di Celeſte luce nell'anima nella diuerſità
puriſſima Vergine Madre del Sole eterno, evita beata, a proportione de quali dice 'e de doni
come temperò li ſplendori della ſua facia Apoſtolo, che ſtella differt à ſtella in clarita n-li'a t
in terra, acciò che poteſſe conutrſar trà te, non ſolo nel firmamento ne le ſtelle ma Ilì l .
lei, come fuggirono gli Hebrei da Mosè per della natura humana. Fù creato l'huomo
li ſuoi ſplendori riceuuti nel monte, ex con ieno di gratia , arrichito cò mille doni
ſortio ſermonis Domini:coſi gli accreſce tanto i" da quali nella ſua faccia nel corpo
- - -
-- -
- - -
-
- - nel Cielo, che la fà diſcernere anco ripoſta riſultauano li ſplendori, ſi che ſpogliato
in mezo al Sole. Il decreto di Honorio peraltro appariva nel Paradiſo dè piaceri,
fronor. Pa Sommo Pontefice è ch'allo ſtudio della Sa indutus lumineſicut veſtimento, per il pec
l pa - cra Dottrina, plurimi deputentur, qui cum cato priuata l'anima de'doni di gratia, e
edo tifuerint, velut ſtella fulgeant firmamen ſtinta la fiamma della Diuina carità, ſpari
si, e quibus copia poſit baberi doéforum, qui rono gli ſplendori di luce della ſua facia, e
plures valeant ad veritatem erudire. Oſſerui conobbe la ſua nudità. Eua, fù cagione Splendori
I IQ . , la conditione de'Dottori ? ſiano d'ogni di tanto male, con la ſuggeſtione del pec mäcati per
ſcienza ripieni, non ſono più che ſtelle del cato, e partoriſce li figli così ſpogliati di il peccato,
i firmamento , e ſeguono la conditione di luce, e priuati di Doni. Riccardo di San
quelle, e reſtate oſcurate alla preſenza del Lorenzo; Sicut Eua ditta eſt mater omnium Ric. lib. 6.
Sole, ma li Dottori, che s'impiegano a ma viuentium vita natura Gen.3. ſic Marta, Mit de laud -
nifeſtate le grandezze di Maria, ſono ſtelle, ter omnium viuentium vita gratiae.Se è Madre
Stella di che riſplendono d'altra maniera.Raſſembra. della vita di gratia afauore di tutti, e Ma
Magi coſi no la ſtella guida de Maggi al Preſepe del dre priuileggiata per beneficio di quelli,
luminoſa , Saluatore coſi celebrata nell'off dell'Epifa. che s'affaticano per trattare delle ſue gran.
perche ma, mia, e che fermandoſi ſuprà vbi erat puer, dezze, per celebrar le ſue lodi, perche ſi Maria Ma
º miteſtaua fù perciò dotata di cotanto ſplendore, che come per eſsere Madre naturale di Chriſto, dre di gra
COn ù - i proua San Chriſoſtomo ſuperaualo e figlia primogenita nella gratia , è arri tia li reſti
anco Ma ſplendore del Sole, perche altrimenti, So chita di tanti doni, che ſupera la luce del tuiſce, ar
ria. -
lis radi conteſta, di ſuperata fuiſſet, eſe, Sole, e ſi conoſce ben che circondata da . ricchiti a
ſuoi ſcrit
Gesù era in grembo a Maria Stella dimo quello, Signum magnum, Mulier.amicia Sa tori.
ſtratrice dell'ºno, e l'altro può dirſi. Non le, coſi li ſuoi Scrittori, come figli primo
è queſto emolumento di merauiglioſa vtili geniti, che naſcono in lei ſaranno coſi ar
tà, che il Dottore di ſua conditione ſem richiti de fauori Diuini, che participeran
plice ſtella, impiegato nelle grandezze di no ſimile priuileggio. i" ſcribe
fi coſi fauorito dalla madre del Sole
-
ſui impone honorem ſuuh, che perº
- - - -
nella
moſtra
36 Diſcorſo Proemiale S. 3
moſtra di quel gran ſegno, le ſtelle, ma Sacre Scriptura, circ. Se Maria come collo
quelle ſtelle ſolamente, che la coronano ri di Chriſto, mentre li ſuoi ſcrirtori ſono il
ſplendono alla preſenza del Sole, Mulier collo di Maria, anderanno quaſi al pari di
amita Sole, o in capite eius corona ſtellarum Maria. Quis audiuit vnquam tale? Se Ma
duodecim . -
tare delle grandezze della Regina del Cie Si trouò perduto Giesù mentre la Beata I L3
1 12 lo, e celebrar le ſue lodi. Fratres (ci amae Vergine nel ſuo ritorno a Nazareth pensò
sAd R0mite ſtra l'Apoſtolo) omnes vnum corpus ſumus in che foſſe dalla parte de gli huomini accom
I 2• Chriſto, ſinguli autem alter alterius membra, pagnato col ſuo ſpoſo. Lo cerca con
Maria col cioè perche li membri del corpo naturale, molte lagrime,lo ritroua,e preſolo per mano
lo della
ſi come non operano ſolamente per ſe ſteſ come fanciullo, lo riconduce alla ſua caſa
Chieſa per ſi, ma ancoa fauore degli altri membri,co in Nazareth. San Luca, ci deſcendit cum Lue. 2. 5r.
che. ſi il fedele deue operare non ſolo per ſe ſteſ illis, ci penit Nazareth, ci erat ſubditusil
S. Bern. di ſo, ma anco a beneficio degli altri. In que lis, ſe venne in loro compagnia è chiaro,
Siena t. 4° ſto corpo miſtico la B. Vergine tiene la con. che la B. Vergine caminaua al paro con Ge-
ſer.3. ar 3 ditione del collo: Sicut Turris Dauid col sù, e per Maria anco Gioſeppe, tenendo Scrittore,
C- 2 - lum tuum, que edificata eſt cum propugnacu Gesù in mezo, ma ſe Maria andaua al pari di Maria ,
Cant.4 n.4. lis. Nam ſicut per collum vitales ſpiritus à di Gesù per neceſsità di conſequenza, Ge COIne Fi-l
capite difinduntur per corpus, ſic per Virgi sù caminaua al paro di Maria, Gesù per glioperdu.
nem à capite Chriſto vitales gratiae, in eius duto non è ſimbolo del peccatore, che ha to per il
miſticum corpus, ci ſpecialiàs in amicos, at ſmarito il ſentiero di vita eterna? ſe per peccato ,
que deuotos continuè transfunduntur, che pe ogni modo s'affatica a trattare delle gran COIIle cer,
rò nelle Litanie eſprime queſta nobile pre dezze di Maria, e procura di celebrarle, cato da Ma
rogatiua della B. Vergine: Turris Dauidi ſue lodi, non può egli dire ſe in bijs, que ria.
ca, perche il collo è la parte più ſublime del matris ſua sitt oporteteſſe, come ancoGesù ri
corpo humano immediata al capo, e la B. ſpoſe, in hijs, qua Patris mei ſunt oportet me
Vergine per dignità, e per gratia tra tutte eſſe . Che farà Maria ? Ella cercò Gesù
le creature à Chriſto capo della Chieſa im con molte lagrime, e finalmente lo troua,
Haig: mediatè vnita. Hailgrino Cardinale, Col lo prende per mano, alla ſua caſa lo ricon
lum eſt eminentia ſublimitatis eius, & eſt ſi duce. Sì: dunque cercherà il peccatore ſe
cit turris Dauid, hoc eſt à Chriſto vero Dauid non deſsiſte dall'incominciata fatica, dal
fabricata, ciò è tale, quale ſi conueniua per la ſua diuotione,e cercato, lo ſaluerà. Ma
la ſua degna naſcita corporale, propugnacu nifeſto ſimbolo ſtà regiſtrato nel terzo libro 3. Reg.:.
2 6.
la bulus turris ſunt virtutes gratiae, è prero de Regi in Abiatar ribellato da Salomone -- -
gatiu e, quibus peccatores protegit, é inimi. a fauore di Adonial , al quale parlò,Salo
cum expugnat. Le prerogatiuº di queſto mone con dire. Equidem vir mortis es, co Simbolo in
collo ſono così ammirabili, che pare vadi me reo di leſa Maeſta; ſed hodie te non inter Abietarcó
al pari del ſuo Figlio Diuino, perche ſi co ficiam, quia portaſti arcam Domini coram Da ſeruato ,
- me plenitudo gratia fuit in Chriſto, ſicut in uid Patre meo. L'arca è ſimbolo di Maria perche por
capite influente, coſi in Maria, ſicut in collo alla preſenza della quale il Santo Rè illumi tò Parca à
S.Bern. t.1. transfundente - San Bernardino di Siena. nato, che nella ſua diſcendenza doueua Maria -
concl.61. 4. Di piu ſi come non poſſiamo hauere altra naſcer Maria, per eſultatione di ſpirito ſi
2 c. I Oe º gratia, ſe non quella, che fù meritata da vidde ſaltare, come afferma Sant'Ambro S. Ambrºg.
Chriſto, coſi non ne poſsiamo conſeguirne gio; Dauid elatus gaudio in ſaltationem pro ſer-8o.
alcuna, che dalla B. Vergine impetrata non rupit, Preuidebat enim in spiritu Mariam de
S.Berſer.3. ſia, S. Bernardo: Nihil nos Deus habere vo. germine ſuo Chriſti thalamo ſociandam: per g
in Vig nat luit , quod per Marie manus non tranſiret. Si che al peccatore, che porta Maria, mille
- Scrittori verifica anco in queſto punto, che Maria, volte è condonata la vita, come ſi legge
della B.V. ſuper faciem ſcriba ſui imponit honorem ſuum, del famoſo Teofilo, ritornato alla Fede per
opera di Maria, e in pochi giorni condot S. Tº. Dame
3. propor con la debita proportione. Collum Virgi
tione collo nis etiam ſunt de illa ſcribentes. Nota etiam q. to alla gloria, in Paſto Borgondio morto in - lib.2. epiſi,
di Maria, d che ſi come Maria è il collo di Chriſto, peccato doppola peregrinatione avn Tem 14e
coſi li ſcrittori: che trattano delle grandez pio celeore di Maria, fà reſtituito alla vi
Guizzel. ze, e lodi della B. Vergine, ſiano il collo ta liberato dalle mani de ſpiriti infernali,
di Maria Collum Virginis etiam ſunt de ea à quali come reo di morte ſi doueua giuſta
ſcribentes, qua cibum Deid glutiunt; & in mente dannare, econfeſsò la ſua colpa mo
F grandez. alios, quaſi in corpus traſmittunt. Hi ſunt, rendo in pace. E ſe lo volete preſo Perma
zaineffabi, vt turris Dauid ab Hareticis ineſpugnabiles, no da Maria condotto alla ſua caſa, il ſe
le - mille clipei pendent ex ea ſcilicet defenſiones colo paſſato ci porge l'hiſtoria inſigne del
- - - - -- - - - - Vene
Quanto ſia conueniente &cs 37
Girolamo Venerabile Padre Girolamo Miani fonda caminato alla ſalute. Sermo Diuinus cum de S.Girol.ſer.
Miani pre tore della mia Religione, celebre nella , peccatore ageret in pſalmis, Sacrificium, inquit de Aſsipt.
ſo per ma militia del Mondo, liberato dalla prigione laudis honorificabit me,protinus addidit,e illic
ino, e con di fondo di Torre nella prima apparitione iter, quo oſtendam illi ſalutare Dei. Quaſi di /
dottoinſi della B. Vergine, preſo per mano da Ma ceret illicitereſt laudis ad eternam ſalutem, ſi
euro da -. ria Santiſſima guidato inuiſibile in mezzo a ne fine manſuram; ma d'vna lode il Saluator
Maria. numeroſo eſercito inimico, lo conduſſevi noſtro ſi compiace ſingolarmente, cioè in v Lodare
cino alla Madonna della Mota con dirli, và dire lodare la ſua puriſsima, e ſantiſsima la Madre
mò, che ſei ſicuro, ſe è preſo per mano co genitrice, per la quale s'argomenta mag di Dio è
me Gesù perduto non camina al paro di giormente lodato, perche ſi come ſi moſtra ſentiero di
114 Maria ? e qualparita può hauere peccato. maggiore la Diuina potenza, per la produt Paradiſo.
re miſerabile con la Regina degli Angioli, tione delle coſe, e per hauere donata alle
Come il con la Madre di Dio, di quella purità, coſe prodotte la virtù di produrre, che ſe l'
peccatore qua maior poſt Deum nequitintelligi, ſecondo haueſſe da ſe ſolo ſemplicemente prodotte,
vadi al pa Anſelmo ? parità di ſicurezza, perche non come ſi legge nella Sacra Geneſi. Germinet Gem. I . I o,
ri con Ma accedet ad te malum, ci flagellum non ap terra herbà virentem non ſolo, ma ci faciente
gia - propinquabit tabernaculo tuo (à Mariagra ſemen, ci lignum pomiferum non ſolo, una
- i dito tabernacolo del Rè della gloria) dun faciens fruttuº , cuius ſemen in ſemetipſo ſit
que non ſi potrà accoſtare nè meno al pec. ſuper terram, e ſi conclude maggiore il me
catore trouato, e preſo per mano da que rito di Chriſto contra l'Heretico, perche ci
ſta clementiſsima Madre, che, dicit cum ha meritato anco la virtù di poter merita
Filio volo, vt vbi ego ſum, illic ſit & miniſter re, così ne ſegue, che reſti la ſua lode mag
meus, e ſi moſtrò in queſto ſuo diuotiſsimo giormente innalzata, per hauer fatto la ſua
-ſeruo, che libero da ogni impedimento ſi Madre Santiſsima degna di tanta lode, e in
donò alla virtù, incontrando ogni fatica, vederla lodata maggiormente ſe ne com
“ſenza ſottrarſi da pericoli d'infettione, di piace. Leone Imperatore detto il Filoſofo Leo Imper.
peſtilenza, per teſtimonio del Santo Ponte diſſe profondamente. Primum enim illud 0rale 2,
fice Pio V. con vita veramente Apoſtolica curandnm eſt, vt bonos Virgini deferatur. So
acquiſtò infinite anime à Dio ? Se li diuo pra ogni coſa s'attenda a lodare queſta Im.
ti di Maria incontrano parità così nobile di peratrice ſourana, e perche ſi leuino li ſcro Rup.inCit.
ſicurezza, qual parità non incontreranno poli de puſilli, Ruperto Abbate, Sic te ho c.6.
quelli, che s'impiegano tutti con la lingua, noramus ſcientes, quod totus honos impenſus E maggior
Quáto più con la penna, per celebrarla ? Queſti sì, che Matri ſine dubio redundat in gloriam Filij, méte loda
nobile pa portano l'arca alla preſenza de fedeli, e fat coſi inſegna l'Apoſtolo, ſubditi eflote omni to Dio nel
rità troui ti collo di Maria, Collum Virginis etiam humana creatura propter Deum,perche più s' le lodi del
no li ſuoi ſunt de eaſcribentes, perche riceuendo il ci humilia a Dio, e l'humiltà più gradita di la ſua Ma
º scrittori. bo di pietà, e della ſua diuotione, quia ci. chi per riſpetto a Dios'humilia alle creatu dre, che
Guillel, Clio bum Dei deglutiunt, º in alios traſmittunt, re, che di quello, ch'à Dio ſolamente s' nelle pro
º
- -
- e però riceuono l'Vtilità di nobile ſicurezza, inchina, coſi più loda Dio, chi per ſuo ri prie
-
come torre di Dauid con mille ſcudi per ſe ſpetto loda, e s'affatica di celebrare le lodi
medeſimi, e per gli altri fedeli, quali non della ſua Santiſsima Madre, che ſe ſi fermaſ
; meno che Dauid pieni di giubilo tripudia ſe ſolamente nelle lodi Diuine. Gran pro
no d'allegrezza ſpirituale alla ſua preſenza. meſſa ſi legge in Iſaia. Laude mea infrenabo Iſaie 48.9.
S.Gio.Dam. S. Gio: Damaſceno. Per eam , nobis cum te, ne intereas. Qual'è queſta lode, che ſin
or in Amm. Deo, magnoplauſo fuit reconciliatio, parque, golarmente ſi dice lode di Dio? Nell'Hin. I I6
7Mariae. & gratia donata, ci ſimul cum Angelis cho no Angelico della meſſa cantiamo, Gratias
reas ducunt homines, & fili ſumus effetti. agimus tibi propter magna in gloriam tuam .
I 15 Sant'Anſelmo Nihil vtiliùs poſt Deum me Nel Salmo ſi legge, che, Calienarrant glo
moria Matris eius, la ragione è , perche è riam Dei, con l'ampiezza delle loro sfere, e Chriſol.
De Exult. coſi grande il bene, che deriua al Mondo beltà, Maria ſola più la manifeſta, che tut
Virg.cs 6. dalla Regina del Cielo, che pare coſa im te le creature, nella ſteſſa maniera la lode,
poſsibile poſſi laſciar di lodarla, chi ſi raccor. che per eccellenza ſi dice lode di Dio.Ricar Ricar.li. 2.
La memo da di lei, e perche queſta lode è il ſentiero do, Laus Virginis quaſi frenum ſit in maxillis 1.5 -
º ria di Ma infallibile della ſalute, ne ſegue, che dopo noſtris refrenans nos à vittſs linguae, poco dice
i riavtiliſſi Dio non poſsiedere coſa più vtile, che la queſto, mentre riſtringe al freno della lin
º ma, e per memoria della ſua Santiſsima Madre. Il gua, perche ſe bene ſi legge in San Giaco Iacobi.3.2.
che è Sº.S. Girolamo oſſerua ne Salmi, ch'a fa ino, qui in verbo non offendit, hic perfectus eſt
uote del peccatore non ſi troua ſacrificio vir, ad ogni modo ſe la lode di Maria è la
più accetto alla Diuina Maeſtà, che il ſacri ſpeciale, e più gradita lode di Dio, mentre
crificio di lode, per il quale mentre Dio re. dice, laude mea infrenabo, s'intende intera
ſta honorato, coſi ſecondo la Diuina pro mente di tutto l'huomo, come tutto l'ani
meſſa il peccatore reſtarà glorificato, e in male co'l freno è contenuto
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38 Diſcorſo Proemiale S. 3
S.Gir. cit. ſentiero nel ſuo camino, Che però San Gi darlodi al ſuo Creatore, ſe la natura hu
rolamo citato conclude, propterea, quia iter mana tutta s'impiega nelle ſue lodi , perche
Come fre ſalutis noſtre in laudibus eſt Saluatoris. Hor plena erat omnis terra gloria eius, Se l'Ange
no ci tie tor Pos in hac ſolénitate Dei Genitricis Mariae lica non ha altro ripoſo, che ſtruggerſi, per
ne nel ſen molite ceſſare dlaudibus. A laudibus di chi ? lodarlo,io neghittoſomi taccio? Veh mihi,
tiero della di Maria, che queſta è la lode di Dio, per quia tacui, Sant'Agoſtino, Infelices, qui ad S. Ag. ſolil,
virtù. che, nihil vtilius poſt Deum memoria Matris c-3 le
Diu inas laudes obmuteſcunt, quibus lingua ad
S.Anſe.cit, eius: La ragione ſi adduce da Sant'Anſelmo ſuum Creatorem collaudandum tributa eſt : Li Serafi-
citato. Quomodo enim fieri poteſt, vt er me Veruntamen, Domine, veh tacentibus dete, º ni lodano
moria laudis eius, ſalus non proueniat pecca rgo, Domine Deus meus, non tacebo. Sine me Dio nel
torum, cuius vterus fattus eſt via ad ſanandum loqui apud miſericordiam tuam, me terram, trono,cioè
peccatores? Se la memoria ſemplice della , g3 cinere. Torna quiui il detto d'Ildefonſo di nelle lodi
Madre di Dio porge vtilità coſi grande, fenſore accettiſſimo della purità Virginale di Maria, e
che non ſolo impone freno al fedele, che , della Madre di Dio, vt comprober ſeruire pare ſcuo.
l'impediſca il camino d'iniquità, con pre Deo, Dominium Matris eius ſuper me in teſti tino il Mö.
ſernarlo dalla rouina Laudemea infrenabote, monium quaro, coſi poſſiamo dire, vi com do per le
ne intereas, ma l'incamina nella via di ſalu prober laudare Deum, laudes Matris eius ſu ſteſſe lodi,
te, ſi che pare impoſſibile, che non l'acqui per me in teſtimonium quero, che peròli Se Ildef.
ſti. Qual'utile non verrà, a chi s'impiega rafini, Stantes ante thronum gridano Santius
nello ſtudio con trattare delle ſue grandez Sanctus, ºrc. come ſe lodino Dio nel trono,
ze, e celebrarle ſue lodi? Queſti giorno, e e lo benedichino nelle lodi della ſua Madre,
notte non penſa ad altro, e come tiene fiſſa Quello, che importa, è, che riferiſce il Pro
nella ſua mente la memoria della B. Vergi feta, che li Serafini con tanta riſolutione
ne, coſi pare impoſſibile, che non reſti ſta impiegati nelle lodi di Dio haueuano il ca
bilita nell'animo la ſicurezza della ſalute” po, e piedi velati . Duabus velabant ca
Idiota, Il dottiſſimo, e non men diuoto Idiota. Ho put, duabus velabant pedes, mentre Plato
norantibus te promittis gloriam, quia theſau ne appreſſo San Girolamo, pracepit duas S. Gir.com.
ramia gratiarum ea ſtis. Impetra ergo tuis corporis ſummitates non eſſetegendas caput , mèt in Mat.
aſſiduispostulationibus, vtte laudem, te glo & pedes, que membra, cum deteguntur,robu c.l. cx Pla
rificem, te benedicam,tuas virtutes enarrem, ſtiora ſunt. Se li Serafini hanno biſogno di i0n0,
tua mirabilia numttem, tuam exemplarem, 3 tanto vigore, per dar lode à Dio, e ſi ſeruo.
Deificam vitam predicem, ſcripta dete eluci no del capo, perche clamabant, de piedi, I 18
Pare, che dem. Nota ciò,che ſegue, vt habeam in lau perche ſtabant ſoſtenuti da piedi, perche li
da lodato dibus tuisvitam eternam, come ſe dalle lo velano, ſe ha cmembra, cum deteguntur, ro
ri di Maria di, da ſuoi lodatori la vita eterna non poſ buſliora ſunt ? La ragione è, perche il ca Galeno;
non ſia ſe ſi eſſere ſeparata, e che Glerioſa ditta ſunt po è ſimbolo del principio, li piedi del fi Serafinile,
parabile la de te, Ciuttas Dei, non ſolo per la celebra ne, e perche le lodi date a Dio, alla B. Ver. dano con
vita eter tione delle ſue laudi, ma anco perche reſ gine rieſchino più vigoroſe,e forti, gioua il capo , e
ſla e tino glorificati quelli, che s'affaticano, per a lodatori, a Serafini il ſapere, che per quan piedi uela.
celebrarla, - -
to vi ſi affatichino,non ci trouerāno gia mai ti, perche?
I 17 S. Ildefonſo, Vt comprober Jeruire Deo, principio, nè fine, acciò con riſolutione e
S. Il def. de Demnium Matris eius ſuper me in teſtimo maggiore s'impieghino a tutto potere, per
Vir.c. 12, mium quaro. Iſaia Profeta eleuato alla vi celebrarle, come fanno li Serafini, che ſcuo
Iſaia 6, ſione mirabile del Diurno trono de Serafi tono per coſi dire, il Cielo con la vehemen
ni, inteſo, che inceſſantemente cantauano za della voce, con la quale, clamabant San
Sanitus Santius, &c. che la terra era piena ftus Sanftus, & c. Da qual principio, ne' Se
della ſua gloria, e che dauano lodi a Dio rafini deriuò felicità coſi grande , d'eſſere
con ardore coſi grande, che commota ſunt ſpiriti coſi ſublimi, con efficacia coſi gran
ſuper liminaria cardinun, di maniera che lo de impiegati nel ſeruitio delle lodi Diuine,
ſteſſo Tempio, che è il Cielo, per la vehe. alle quali ſi portano a volo, ſe non dal ſog.
menza della voce de Serafini parue ſi doueſ gettarſi alla Madre di Dio, e riceuerla per
ſe ſcuotere, e ſuellere dal ſuo luogo. Corne Regina, e Imperatrice ſourana? coſi con Li Serafini
lio à Lapideiui Tanta erat vis, 3 robur vocis, San Cirillo s'è veduto di ſopra, che però da Maria
ac ardor vtriuſque Seraphini clamantis San mentre da Maria riconoſcono tanto bene, riceuomo?
tius, Sanctus & c. vt etiam ipſum templum, ſe lodano Dio, non ſanno partirſi dal trono eſſere lo
puta ipſum Coelum, e cardine videreturcom Seraphin ſtabant ſaper illud,dal quale ricono datori di
motteri, di conuelli. Alla viſta di così gran ſcono l'ali, ſex ala vni, & ſex ala alteri, Dio,
de ſpettacolo, tutto commoſſo il Profeta per innalzarſi ſopra ogni credenza alle lodi
Euangelico, come ripieno d'inuſitato ter del Creatore; per il che ſupplica Ildefon
rore, proruppe in quelle voci, Veh mihi, ſo eſſer fatto degno di ſeruire al Signore, e
quia tacui. q. d. Che mai ſarà di me, ſe men per conſeguire la gratia con ſicurezza, di
tre il Mondo, il Cielo va tutto ſoſsopra per ſoggettarſi al dominio della ſua Madre,
Vt com
Quanto ſia conueniente &ce 39
Pt comprober ſeruire Deo Dominium matris thronus cherubicus,vbiglorificatur Paieron
eius ſuper me in teſtimonium quaro. Da che ns principii expers, cuius obumbrantem ha
ſi ſcuopre l'utile ſingolariſſimo, che ſi rice buiſti potentiam, e quelli, che s'impiegano a
ue in trattare delle grandezze della Regina trattare delle ſue grandezze, per celebrarla,
del Cielo, in celebrar le ſue lodi, perche di accreſcono con tante gratie, arricchiſcono
4 Inalzamé chiarandoſi con queſto fatto ſermi ſuoi con con tanti doni, come ſe compariſſero nel
h to de'loda. riceuere il teſtimonio del ſuo dominio ſo. Cielo in compagnia de Serafini ſtantes ſuper
i tori di Maº pra di noi, non ſolo ci conoſciamo ſeruire à thronum a lodare il Signore.
ſi ria. Dio, ma d'eſſere incaminati alla perfettio Ricardo di San Lorenzo intuita ogni fede Ricar. di.S.
º le auuicinarſi alla Regina del Cielo, e ſtare Lor. lib. Io:
ne de Serafini.
I)
Giouanni l'amato Diſcepolo, per qual per la ſua parte per l'emolumento dell'wtile, de laud.V.
ſcagione tra gli altri Euangeliſti nell'Aqui che ſi riceue, accioche ſe la miſeria noſtra
la ci viene rappreſentato ? E proprieta di è così grande, che non sà mouerſi ſolamen
queſto nobiliſſimo vccello aſcendere coſi te per la maggior gloria del Signore lodio,
alto col'ali, che ſupera tutti gli altri, che reſti almeno eccitata dall'intereſſe dell'wti
però fa poſto per corpo d'impreſa da quell'. le , che ne riceue, e dopo hauer ſpiegato
ingegno con il moto volatu nemini cedo. San diuerſi titoli Adeamus ad Thronum gratie
; S. Lor- Giuſ. Lorenzo Giuſtiniano, Quis,oro,Sanftus aſcen. dilettione, cultu, oratione, conclude in fi
ſer.de S. Io: dit Ioannealtius, qui carnis, ae mentis inte ne Adeamus denique laude dignitatem eius ,
Euang gritatefulgebat? San Pietro Damiano d ſola º prerogatiuas manifeſtando, e n'adduce la
S. P. Dam.
Virgine Maria Beatus Ioannes proceditur, e ragione ſiguidem promittit. Qui elucidant 2O
ſer.de S. Io: ſe ſi cerca da qual radice germogliò a Gio me,vitam eternam habebunt. Queſto sì, la -- -
Giouanni uanni prerogatiua di coſi nobile ſantità, ſciare le ſpecolationi, che è vtile ſingola
inferioredi re, l'acquiſto di vita eterna promeſſo a chi Gl'è pro
riſponde il Damiano, che gl'auuenne pro
ſantità ſo.
glorioſo Virginis contubernio, perche è que s'impiega trattare delle grandezze della B. meſſa la
lo à Maria. ita la conditione benigniſſima della Regi Vergine, per celebrarla, e perche la vita , vita i eter
ri
ma del Cielo, che riſaluta ſempre,chi la ſa remporale ci vien data, per acquiſtare l'eter Il3 : -
gl S. Bern, de
lura. San Bernardo, Nec poteſt ſalutari ſine na, ne ſegue, che non ſi poſſi impiegare con
ſi ſalut. Ang. reſalutatione miranda, ſi mille Aue Maria di emolumento maggiore, che con lodarla -
ſer. 52. cise in die deuotè, millies à Virgine reſaluta Non è queſto ſentimentò del ſopradetto
Fù coſi in ris, e ben lo poteua ſapere, perche ſalu 1Dottore ſolamente, ma di tutta la Chieſa,
nalzatoper tando vn giorno la B. Vergine Aue Maria, che dà vigore, e l'animo, a chi v'impiega la
il contu fatica, e la penna. Il Concilio Baſilienſe
bernio di
vdì la voce ſoauiſſima, che li riſpoſe, Sal
ne, Bernarde. Sevn ſemplice ſaluto di Maria getta queſto fondamento Elucidantibus Di
o Maria , ſi ad Eliſabeta ſciolſe il vincolo della colpa uina gratia myſteria mercedem glorioſam re
fi proua - originale di Giouanni, benche chiuſo nel promiſit eterna Dei Patris Sapientia , dum
0
ventre della ſua Madre, lo riempì dello Spi. ait. Qui elucidant me, 3 c. Quod etiam de o
| rito Santo, quante gratie, quanti doni ſa glorioſa Virgine, que ipſam Patris ſapientiam
f - -
, ranno venuti all'amato Diſcepolo, per la Dei filium eternum in viero pertulit, acMun Conc. Baſil,
: conueratione, e contubernio coſi lungo do peperit, Sacroſanta legit Eccleſia , name ſeſ 36,
con la Regina del Cielo, dalla quale per quicquid de dignitate, ac ſublimitate Virginis
cento, e mille volte fu ſalutato ? e ſe il ſa Matris educitur in lucem, hoc non dubium eſt
luto ad Eliſabeta innalzò a tāti doni di gra ad laudem, o bonorem Fitſ ſui pertinere, ci
tia il ſuo bambino, non nato ancora, che qu honorificant gratiam, & ſanctitatem Ma
fù dichiarato eſſer quello, de quoſcriptum ria,honorificans, elucidant glorioſum momen
eſt: ecce egomitto Angelum meum, Giouan Filii eius, qui ipſam ſanctificauit, 6 repleuit
ni l'Euangeliſta, che s'innalza tanto col gratia, e ſeguita il Sacro Concilio che ſi de
ſuo volo per la conuerſatione di Maria,non ue ſperare li frutti più abbondanti di gratia
119 , ſi vedrà ripoſto, come Angiolo,nel numero nella celebratione delle prerogatiue di Ma
de Serafini? Chi più conuerſa con la Regi ria. Vnde ſi in aliis rebus elucidato Verita
S.Bon.im ma del Cielo, che quelli,che s'affaticanoce. tis, quae d Domino Deo eſt,preclara merita »
S. lib Ec, Hie lebrarla con la voce, con la penna è queſti parturit, in eare ſpecialiter fruſtus vberrimos
rarch. circa mentre ſtudiano, mentre ſcriuono, hanno afferre, ſperanda eſt, que ſantificationem,6.
finem. ſempre la mente ſua impiegata in Maria, e dedicationem Templi illius concernit. Se ſei
Lo Scritto ſe Scala Calica,per quan patet aſcenſus ad a peccatore, l'utile ſarà maggiore, perche te
re di Maria
; sépre trat
ta, couerſa
terna, Maria eſt, come inſegnò il Serafico Bo
nauentura, mentre ſi auanzano nell'amore
con la continuatione della fatica, per cele
ne verrà il perdono. San Girolamo Quam
uis non ſit ſpecioſa laus in ore peccatorus,noli
ceſſare a laudibus, quia indetibi promittº:
S.Gir.ſer.de
AlJumpt.
con quella. brarla, arriuano al Cielo, e perchelà ſimo. venia. Quello, che importa, è, che non ſi
S Gr.Tanm. ſtra Maria Santiſſima trono più che Cheru troua altra via, per conſeguire il perdºno
ſer. 2. de » bico, nel quale reſta il Celeſte Padre. San che lodare la B. Vergine. Vn certo Abba
sAnnunt. Gregorio. Taumaturgo, Tu verò euaſiſti te riſuſcitato da morte interrogato " co
e Ve v -----
4O Diſcorſo Proemiale S. 3
N6 ſi per ſe vedute nell'altra vita riſpoſe. Ofili, qui tra il ſuo Diuino Figliuolo, con il peccato
dona ilpec vult ſaluari ſepè ſalutet Mariam. E San Ber horrendo del Deicidio, per il quale meritò
cato ſenza nardo, non venit ad veniam, qui neſcit ama quel popolo eſſere rigettato, e per ogni mo
Maria o
re Mariam, e perche chi non loda, non ama. do l'amore in Maria ha preualuto nel cuor
Non venit ad veniam, qui ceſſatlaudare Ma Diuino, ſi che per ſuo riſpetto tra tutte le
riam. Ottauiano Auguſto Imperatore del nationi del Mondo l'arricchì condonicoſi
-
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bile. a º--- proferì Aue Maria in "
ſt ºre
io, e diuorato da lui, reſtò ibero, e il Spa uce particolare ci porge ſopra queſto i
sbrana:
na. voluit per Mariam. .
I 24
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rauieto, come percoſſo dal fulmine, laſciata punto Ricardo di San Lorenzo, che ponde º
S.Bonau.in la preda, ſi vide cadere a terra. San Bona- ra la promeſſa della Regina del Cielo di -.
Pſalt. uentura eſclama nel ſuo Salterio auuenire lo promotere all'acquiſto di vita eterna quelli,
ſtaſſo all'anima ne maggiori pericoli della che s'affaticano di celebrarla mentre lo
morte Glorioſum, e admirabile nomentuum, cino con le parole, e con l'eſempio perche
è Maria, qui illudretinent,non expaueſcent in icon efficacia maggiore con l'imitatione del
punto mortis, nam Daemones. audientes hoc la vita, che con l'eloquenza delle parole, è
nomen (Maria) ſtatim relinquunt animam. º ten l'altezza della dottrina. Qui elucidant Ric. d S ,
coſi è, ſi vede l'Vtile, che riceuono quelli, che me, ideſt vitam meam verbo, c exemplo Laur.lib.2.
s'impiegano in trattare delle ſue grandez: predicant (efficacius enim mouet vita, quàm trs. I.
ze, celebrare le ſue lodi, perche ſe la ten- littera) vitam eternam hahebunt, Adduce * Più ſi loda
gono ſempre nella mente per ſcopo de ſuoi la ragione, perche queſti come propri, fi-º la B.V, con
penſieri, ne pericoli della vita almeno in gli deuono eſſere ammeſsi all'heredita di º la vita, che
teſtimonianza di quell'wccello l'haueranno queſta Madre Filius enim hanc matrem imita con la dot
nella lingua, nel cuore, con la fuga del De- ridebet caſti tate, largitate, bumilitate, quia trina.
monio aſſicureráno l'aquiſto di vita eterna, filius eius es, cuius facis opera, nam iene pe.
S. Bonau.Beatus hemo,qui non ſatiabitur laude itrus Rauena: qui genitoris nonfacit opera ne
tua,º è relatu virtutum tuarum nòfatigatur, gat genus, Vnde Dominus. Si filij Abrae aſtis,
perche? Riſponde erortum eſt in corde il - opera Abrae facite:Filii autem Maria ſint eius
lius lumen Dei, quaſi dichi eſſere coſi gran º imitatores in benignitate, in manſuetudine,
de il ſuo godimento dell'animo, come ſe e& miſericordia, 3 eiuſmodi: Heres autem
foſſe innalzato collume di gloria, compa huius Regina Celorum erit in futuro, qui filius
gno de Serafini, infaticabili nelle Diuine eiùs ſic fuerit in preſenti. Queſto fcoporſi
lodi, alla preſenza del trono. prefigga loScrittore, che tratta delle gran
Da che ſi deduce la chiuſa della propoſi dezze della Regina del Cielo, per celebrarla
tione di queſto diſcorſo proemiale, quanto con la narratione delle ſue lodi. Lo ſteſſo Ric. lib. 4,
“ſia grande la difficoltà , la conuenienza, Riccardo. Nota, quàd quidam habent Chri
vtile di trattare delle grandezze della Regi ſtum, º Mariam in corde per dilettionem: alii :: »
na del Cielo, e di celebrare le ſue lodi, per in lingua per laudem: ali in codice per ſeri
che la difficoltà è coſi grande, che appari. turam:ali in manu per operationem, ſine qua
ſce come impoſſibile, la conuenienza, e co tria preditta non , quia probittiodi "
f,
ſi grande, che induce ſtrettiſsima obbliga leftionis exhibitio eſt operis, o iſtiſoli remu
tione, e l'Vtilità non è minore dell'acquiſto nerabuntur, e la rimuneratione ſarà tale,
di vita eterna, per acquiſto della quale ſia che non ſolo ſaranno introdotti, ma con or
imo eccitati da San Bernardo ſeruirſi di que namenti ſingolari ſarāno come lodatori del
i s. Bern, ſtomezo. Totis medulliscordium, totis pre la B. Vergine tra gl'altri riconoſciuti, co spinell in
cordiorum affettibus Mariam hanc veneremur, me afferma Pelbarto riferito dal Spi Throno c
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Domenica dell'Aduemto
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aruntſgna in Sole sianº , e stelis. Luce 21.
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tione de Santi, così ſi moſtra l'obbligatio. giore nel cuore di Maria ſaranno rappre- . . .
ne infinita della loro corriſpondenza, e di i" per vederlo a Crocifiggere,e Cro
13o quì la grandezza dell'ingratitudine loro, per i cifiſso di preſenza, e per la transformatio
- la quale il Crocifiſſo con la ſua paſſione è ne dell'amore, e perche queſto fauore più z
Segni del poſto contra di loro, moſtra per vaa parte altamente ſi doueua à Maria, che era Ma- -
le piaghe, i ſegni propri delle piaghe, del patimenti, dre, di quello, che foſse conceſso alla B
e delle ma per oppoſto i ſegni delle loro eſtreme ſce, Vergine Chiara, che era ſerua. Il Santo - . . .
le corriſpi leratezze, i peruerſi penſieri, e maluagie Patriarca non sà eſprimerli più viuamen- - -.
denze. riſolutioni, per le quali le ſue piaghe gride ste, che con l'eſempio dello ſpecchio, pei
s . ranno vendetta, e condannatione. Il P.
che neſſun Pittore può contutta l'induſtria - ,
Sant'Ambrogio, dice, che Giuda potè ſo dell'arte ſua rappreſentare l'imagine così ...
S.Ambrog ſtenere tutto ciò, che Chriſto operò al viuo, che dallo ſpecchio ſenza compara,
ſer. de Iu- per lui, l'ablutione de piedi la riprenſione tione ſuperato non ſia; mentre dunque il ...
da - nella Cena, il bacio nell'Horto, ma alla Santiſſimo Patriarca ſi ſerue del ſimile del- . Perche ci
viſta del Crocifiſſo diſperato, da ſe medeſi i lo ſpecchio, Clariſſimum Paſſionis Chriſti ſpe- eſpreſsanº
mo s'impiccò; ipſo die Crucifixionis laqueo culum effettum erat cor.Virginis, vuol dire ineffabile,
Giuda al ſe ſuſpendit,perche cenne capo de reprobi che nel cuore di Maria le piaghe, e pene ,
la viſta del moſtrò al Mondo, che il terrore, e diſpera del Saluatore con eſpreſsiua ineffabile ve- , a
Crocifiſso tione maggiore doueua venire a repro niuano rappreſentate. Ma San Bonauen- , ,,
diſperata- bi dalla viſta di quelle piaghe , prima º, i tura paſsa più auanti, e ſerue àmarauiglia . . .-.
méte s'im- enim erit in reos intolleranda ſententia reuerem a propoſito noſtro, perche sì come all'An- . . -
- - -- -
-
piccò. aarum preſentia cicatricum . Ma le pia giolo nella Santiſsima Annonciata parue- 132
S.Ceſ.A re- e del corpo del Saluatore ſono ſemplici . Maria il pieno della gratia, come ſe la
ºiat hom,7. fori della ſua carne, non hanno lingua da Beata Vergine nella ſteſſa gratia trasforma
formare, è proferire la ſentenza di morte, sta ſi foſſe, così al Santonella Paſſione parue Maria par.
La prima è ben vero; ma quiui torna quello, che noi º trasformata nei dolori , nelle piaghe , nelle ue all'An
º ſentenza , diciamo, che ſe il giuditio finale ſi moſtra ferite, sì che erunt ſigna della paſſione, e giolo tras
verrà dal ra terribile per tutti, cioè per il Sole, per i delle ferite di Chriſto in Luna, cioè in Ma- formata e
le piaghe, la Luna, e per le Stelle, tale ſi fara vedere ria, di maniera tale, che Maria ſteſſa in- nella gra
delle qua- i ſingolarmente per parte di Maria Santiſſi i queſte piaghe, in queſto dolore, in queſti tia nell'
li Maria , ma. - ſegni conuertita ſi dimoſtraſſe , Aſpicio, Annoncia
ſarà lin- -
E la ragi one è, perche , Erunt ſigna in Lu i chariſſima cor tuum, o etiam non eſt cor, ſed
-
ta- , a
gua, na. L ſegni della Paſſione di Chriſto ſi ve fel amarum; Myrrham, 4 abſynthium video. AS-bonº
dettano tutti delineati, impreſſi nel cuore i Quero Matrem Dei, 6 inuenio ſpinas, º cla- uentura
· 131 , di Maria, e il diuotiſſimo San Lorenzo Giu uos; quaro Mariam, 6 inuenio rulnera, º trasformº
ſtiniano, che ve li contemplaua con tanto flagella, quia tota conuerſa es iniſta. Il Padre ta nelle
S.Lor.Giuſ, amore prenotitia , Clariſſimum paſſionis i serafico dice che non diſcerne più neſſuna º piaghe º
de triph. “chriſti ſpeculam effettum erat cor virginis, nec coſa di Maria, perche il ſuo cuore non è Caluario
agone c.2 I • noh & vera mortis imago. In ipſo cognoſce più cuore, ma ſi moſtra amariſſimo fiele:
- S. Bonaciº
Cuore di bantur ſputa, conuicia, verbera & redemptio mirra, e aſſentio, che non appariſce Biù ſpec.amºrº
Maria - nis vulnera. Tetſiſsimo ſpecchio della paſ. Madre di Dio, ma ſi fa vedere in ſembian c.4.
ſpecchio ſione di Chriſto era fatto nel Caluario il za e di ſpine, e di chiodi, e che invece di º
della Paſ cuore della Regina del Cielo, e non sò,ſe Maria ritroua ferite, flagelli, perche tutta, . . : - º
ſione di cr alluſione di queſto punto ſia detta la tutta in queſti ſi moſtrò conuertita» che pe -
Chriſto, i" Vergine, Speculum iuſtitiae, in quanto, rò ſe la prima e più horrenda ſentenza de'
che rappreſentando la paſſione del ſuo Fi i condannati verrà dalle piaghe,come dicem ria- -
- gliuolo, moſtra alla Chieſa in ſe ſteſſa, co. mo con l'Arelatenſe, ſe le piaghe ſono ſem
me in iſpecchio la giuſtitia della noſtra re plici fori, e non ponno parlare, mentre i sceſar.
dentione; ma il Santo Patriarca la dice, Maria tiene così impreſſi queſti ſes". rle.
C
Che ſarà terribile &c. 45
Maria c52 ſte ferite rifleudre, ch'in quelle conuertita corſo alle fiamme cocentiſſime della forna. Simile
uertita nel. ſi moſtra, la prima ſentenza, e più horribi ce di Babilonia, conſeruò la vita delli tre delle tene-,
le piaghe, le, quale riceueranno i reprobi da queſte, giouinetti Hebrei in mezo di quelle con bre in R . .
darà la più ia i" ſarà la ſentenza, che riceueranno da
i" , Prima emm erit in reos intoleranda
abbruggiare peraltro i Caldei, che ſtauauo gitto della
horrenda intorno a quella, é il fuoco, quale in con fiáma nel
ſentenza, ſententia reuerendarum preſentia cicatricum ; ſpettu eius erardeſcet, nella venuta del giu la fornace,
da che ne ſegue, che ſe il Druino giudicio ſa, dice per la ſteſſa ragione abbruggerà i pec
rà per ogni capo terribile, tale ſi moſtra catori di quel tempo, ſenza leſione de fe. - ,
rà per parte di Maria. Erunt ſigna in Lu-. deli ſerui di Dio, e delle perſone innocenti, Simile del
MA e º - - - -
così ſottraendo tutto il ſoccorſo alla miſſio fuoco ma -.
Nobiliſſima figura di queſto fatto ſi leg ne de'raggi del Sole per gli Egittij, laſciò, dato il
ge regiſtrata nel Sacro Teſto dell'Eſodo. Fù ch'illuminaſſe l'aria a fauore degli Hebrei, giorno del
iberato il popolo d'Iſraele dalla prigionia nella terra di Geſſen - Nella ſteſsa maniera Giudicio.
di Faraone con la potente mano Diuina, quella colonna, erat nubes tenebroſa, º il º rs.
ma nel camino ſi trouò pieno di ſpauento luminans nottem, perche benche poſta al 135
r il terrore di Faraone, quale vnite tutte le ſpalle del popolo d'Iſraele midaua luci,
forze del ſuo potere, lo ſeguitaua, per diſſimili ſuoi raggi come Sole diſceſo in ter.
- “133 che, come prima, alla ſua potenza ſi ren ra alle prime ſchiere di quel popolo, co qua -
-
1ſraele li deſſe ſoggetto. Il popolo non poteua fug li gli moſtraua il camino, ſi moſtrò tene - - - -
.
-
berato, fa ire, perche haueua il Mare in faccia, alle broſa in faccia, e sugli occhi dell'eſercito di -
- a
ſeguitato palle così potente inimico. Per Diuino Faraone,
-
da Farao comandamento Mosè hauendo ſteſa la ver» San Bonauentura, Andrea Cretenſe, e -
Ince - a -: -
gaſopra il mare, operò, che ſi diuideſſe, e la comune de'Padri riconoſcono la Beata
- -
comparendo il ſentiero aſciutto, vi entrò Vergine rappreſentata nel ſimbolo di que S. pon, in.
(Il mare ſi felicemente l'Hebreo, e da queſto preludio ſta colonna, e nell'Eccleſiaſtico ſi legge; E ſpec. c. 3.
diuide per concepì la ſperanza del finimento di veder Sgo in altiſſimis habito, ci thronus meus in co Andr.Creta
che Mosè ſi liberato da Faraone. Alla viſta di queſto lumna nubis, e perche ſecondo l'etimologia orat. 2. dei
vi ſteſe ſo prodigio Faraone argomentò a ſuo fauore, di Sant'Iſidoro Nules ſi dice ab obnubendo, Imit. Deip.
pra la ver diſcorrendo, che ſe Iſraele poteua camina La Beata Vergine nella nube ci vienerap
ga re col piede aſciutto nel fondo del mare, preſentata, Riccardo di San Lorenzo, quia
Argométo 1'haurebbe potuto ſeguitare, e ſenza oſtaco. bumana carne º nigenitum Dei velauit, Ma Ricca di Se
di Faraone io farlo prigione, e tornare vittorioſo al ſuo ria Santiſſima nel Mondo ſi moſtrò nube, Lor- lib,7a
a ſimili Regno. Mentre prende le moſſe del ſuo trono, e colonna, che portò il Figlio di Maria nel
dell' He camino e diſcende con l'eſercito nel fondo Dio, Angiolo del gran conſiglio, manda ſimbolo,
º breo pesò del mare, per ſeguitarlo, trouando piano to per la ſalute del Mondo, ne fù detta , della co
di ſogget il ſentiero, comanda, che la cauallaria co' e Chriſtifera da Sant'Ignatio, e lo ſoſtentò lonna di
tarlo carri s'auanzi di buon paſſo. Haueua nell' ſino al fine con l'efficacia delle humiliſsi nube ſi
eſercito cinquanta mila caualli, e ducento me ſue preghiere. O columna vluifica, eſ prQua e .
- : :
- . , i
mila Fanti, ſecondo il computo di Gioſep -clama il Beato Andrea Cretenſe, per lucem
peHebreo, e ſapendo, che gli Hebrei po deducens non carnalem Iſraelem, quifugatur»
i Gioſeppe ueri ſchiaui fuggitiui erano gente imbelle; ſed ſpiritualem squi deducituradinnenarrahi
Hebreo. , l'auuicinarſi a quelli, e renderſeli, come iem lucem cognitionis Diuina,eum Diuinis illu
prima ſoggetti, ſtimata via coſa ſteſſa, ma minans facibus. Nell'Egitto la Beata Vergi. Due mala
-
l'Angiolo del Signore, quale precedeua il ne moſtrò due operationi merauiglioſe, v rauiglie o
DerO.
Popolo d'Iſraele additando il camino con na nel ſimbolo di queſta colonna, e l'altra -
L'Angiolo la colonna di nube, abut poſteos, & cum eo in ſe ſteſſa. In ſe medeſima vi portò il Re iB. V, nellº
i con la co pariter columna nubis priora dimittens poſt - dentore, e la ſalute di quel popolo verifi Egitto,
i lonna vi ſi tergum: ſi frapoſe tra il popolo d'Iſraele, candoſi la Profetia d'Iſaia, aſcendet Dominus Iſaif 19, r.
e l'eſercito dell'Egitto stetit intercaſtra Aegy. ſupernubem leuem, º ingredietur Eegyptam,
ferº: ptiorum & caſtra iſrael, tavt ad ſe inuicem ci commouehuntur omnia ſimulacra Aegypti -, e :: : :
i Brod. 14. totonottistempore accedere non valerent. La i con effuſione così grande dello ſpirito, che
i 2oo -: ragione di queſto fatto ſi adduce, perche la l'abbondanza de'doni Diuini communica
: 134 . colonna, quale vi ſi interpoſe, erat nubes ta à que'pºpoli, parue, che pareggiaſse . Portò Ge
Colónate a tenebroſº e illuminanº notem, Il Caldeo i con la gratia communicata a Giouanni, sù nell'E
nebroſa a legge, Eratnubes, ci obſcuritas Aegyptiis perche quel Regno d'Egitto ſi moſtrò pie igitto co'
gli Egitti, - Iſraeli autem erat lux tota notte, e queſto no dello Spirito Santo, come Giouanni, doni Di
luminoſa , prodigio corriſpondeua à quello, che ſi mò ; perche ſe queſti comparue, come vn'Angio uini, come
e agli He i" nella nona piaga dell'Egitto: quandò slo in carne, libero dal peccato Originale, a Giouanr
a brei, furono mandate le tenebre palpabili, per : l'Egitto liberato dall'Idolatria ſi moſtrò co ni • i i ri
a che reſtaſſe illuminato a conoſcere la Diùi. me vn Cielo habitato da Angiolis. Per la - :
º na grandezza, perche in quella maniera, moltitudine innumerabile delle migliaia Si prolua,
r - -- -
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che la Diuina Maeſtà ſottraendo il ſuo con. di Monaci, vergini, Anacoretis gºitrà troici
º. . . . - è - K la foli
46 Diſcorſo il Del Giudicio:
angiolo la ſolitudine di quei deſerti menauano vita, pexit humilitatem ancilla ſue, tornò a miraº
con la co di Paradiſo. Nel ſimbolo della colonna è re compiacendoſene; ſi applicò all'opera,
lonna in vna rappreſentatione eſpreſsa di quello ſia della redentione, per la quale, beatam me
mezo agli per ſeguire nel giudicio vniuerſale, perche dicent omnes generationes . Le mandò l'Ar
nel giudicio finale verrà il Giudice eterno cangiolo Gabriele, per vedere, ſe voleua
Hebrei 9 in mezzo a reprobi, 8 agli eletti, come ſi dare il conſenſo, e biſognò, ch'ella ne rima
ſimbolo di deſcriue nell'Euangelo. Nel mar Roſso, l'º, neſſe informata, e ſecondo la riuelatione»
Giesù , e Angiolo, che precedeua il popolo d'Iſraele, che ſi legge nelle Croniche de'Padri di San
Maria trà figura dell'Angiolo del gran conſiglio, abut, Giorgio in Alga. L'Angiolo ſi fermò noue
reprobi, e poſteos, ma però, cum eo pariterso columna hore à diſcorrere con Maria, prima che a
S. Berns,
gli eletti. nubis, & ſtetit inter caſtra Aegyptiorum, ºr datie il conſenſo, 8 il Padre San Bernardo
Si proua. caſira Iſrael, perche anco Maria verrà con forma quell'altiſſimo ragionamento, per Gabrieleſi
"i, l'eterno Giudice, per il Giudicio del Mon eccitarla a non differire , per eſſere aſpetta fermò no.
u'hore ci
Noirimb. do, perche ſe è detto agli Apoſtoli, Amen to, e bramato da tutte le Creature, per la
Maria i
136 dico vobis, qui reliquſtis omnia, ci ſecuti e Gloria Diuina, e per la loro rinouatione, e
Giesù , e ſtis me, ſedebitis & vos ſuperfedes duodecim, riceuuto dall'Angiolo, come coſa lunga perſuader.
Maria nel iudicantes duodecim tribus Iſrael, quanto più mente aſpettata, di momento ſi partì con la con ren
l'Empireo ci verrà la ſua Santiſsima Madre? E opi, riportarne l'auuiſo alle ſchiere del Paradiſo, derla -:in.
ſempre ſi nione riferita dal P. Euſebio Noirimberg & diſceſsit.Angelusab ea. Nel giudicio non formata,
mirano in della compagnia di Giesù, che nell'Empi ſi manda Angiolo; quale con eloquenza cee Luc e 2.
faccia. reo Giesù, e Maria non ſi muouano mai i leſte perſuada Maria ad acconſentire al giu
Maria nel che conſeruino la peſitura tale, che ſi miri dicio, per caſtigare le colpe degl'ingratiſſi Nel giudi
Giuditio no in faccia; come non lo ſeguiterà, mentre mi peccatori, non s'interpone tempo, nel cio baſta il
con Chri ſi parta dal Cielo per il Giudicio finale?.A momento ſteſſo, che la rimira, reſta eſe cenno. Re
ſto. ſtitit Regina d dextris tuis, in ogni luogo ſi quito, che tanto ſignifica, reſpiciens Domi ſpeait e
Nota. Alla verifica, in ogni tempo, anconeI giudicio ms per columnam interfecit exercitam eorum, columnan,
Croce ſtà finale, che però rappreſentandoſi il giudi, perche in rimirarla, conobbe i ſegni eſpreſ interfect,
alla ſini cio, nella rouina degli Egitti, che reſtaro ſi manifeſtatiui del ſuo volere, deſcritti dal
ſtra, per fa no condennati, nella liberatione del popo l'Euangeliſta, erunt figna in Luna» ſegni del - -
--
-
-- -
-
uore de' lo d'Iſraele deputato alla terra di promiſe le ſue piaghe delle ſue pene, dell'amor ſuo, -
ccatori - ſione, figura dell'eterna felicità. Deſcrine il ſrgni de'benefici procurati, delle gratie
Secódo S. Sacro Teſto queſte minute particolarità, communicate, de'pericoli preſeruati. Se perche ve.
MEernardi prima che la Diuina Maeſtà aſpettò l'Auro gni dell'ingratitudine, del rifiuto delle mi deſigna in
no di Sie ra, lamque aduenerat vigilia matutina, cioè ſericordie, della reſiſtenza all'inſpirationi,
ma - s Nel l'Aurora ſimbolo di Maria Santiſſima, detta dell'abuſo della pietà, ſegni, quali moſtra
giudicio Aurora prenontia della naſcita del Diuino ºuano, che la malitia del Mondo cra arriua
alla deſtra Sole, che pone in fuga le tenebre de'pec ta al ſegno, per eſſere eternamente punita.
cótraria a cati del Mondo, e perche Aurora ſi dice, E ſe è ſcritto, che armabit Creaturas contrà Gesùarma
quelli. quaſi autum ora aperiens, perche eſſendo na inſenſatos, le creature armate preparate, Qr a ſchiera
Maria vi ta la Beata Vergine nell'Aurora, gli Angeli dinate in ſchiera dal Giudice, da Maria rie le creatu
gilia ma del Cielo furono eccitati a cantare le ſue a ceuono il ſegno tutte dell'aſſalto, della bat re a Maria
tutina. -lodi nel tempo del ſuo natale, che però po e taglia, delcombattimento, nel quale de dà il ſegno
ricco di S. teſt dicere cum filio, cum melandarentaſtra sue eſſere così abbattuto l'huomo, che deue della bat:
iorilth:7.: matutina, º iubilarent omnes Filij Dei, oſ ricenere la morte eterna ſenza neſſſi reſpiro. taglia
Senza Nia ferua Riccardo citato. Iamque aduenerat a Queſto è, etunt ſigna in Luna siveduto il ſe
ria non ſi vigilia matutina, nella quale ſi rappreſen ºgno, Interfecit exercitum eorum. Finalmen -
ſarebbe o taua la venuta al Mondo della Beata Vergi i te, Reſpiciens Dominus per columnam interſe r . s
fatta la re ne, coſi al giudicio della Regina del Cielo, e sit, non ſolo guardò per mezzo della co - -
dentione, rappreſentandoſi in queſto, che ſi come , lonna, ma interfecit, poſe ſoſſopra si conſu
nè il giu º ſenza Maria non ſi ſarebbe fatta la reden cºſe, rouinò l'eſercito degli Egittij, Fecit de guai fe
dicio. tione, coſi ſenza Maria non ſi verrebbe al sfuniculis quaſi flagellum la Diuina Maeſtà, gellum nel
137 giudicio, e però nel ſimbolo rappreſentati ºci eiecitementes, é vendentes de tempio, cº 3Tempio e
iex. I 4.24. suo ancora ſi aſpetta l'Aurora, perche ſi ſap rcathedras vendentium columbas euertt. Del
-dPrima di pia, che ſi deue celebrare con la venuta di e l'opera della Redentione diſſe la Diuina º - -
venire al Maria. Di più ſi deſcriue, che reſpiciens Do a Maeſtà , in funiculis, Adam trabam eosin, s. -
Mödo,mi minus ſupercaſtra Aegyptiorum per columnam vinculis charitatis. Oſſeruo schereſtò Ada- , ,
ra à Ma ignis, o nubis, interfecit exercitum eorum; mo ſeparato da Dio per l'amore della com cofanie
ria, coſi eſe guardò per mezzo della colonna nella epagna Eua, ne contraſtaret deliciasſuas, ac ºli di Ada
prima - di - quale era figurata Maria, prima mirò Ma - conſentendo al peccato, come poi fà of.
1'Oul mare e ria. Non venne alla redemtione del Mon iſertato da Sant'Agoſtino, 8a eſſendo Eua
do ſenza mirare, e rimirare Maria, che tan e ſimbolo di Maria ſi perſuade la Diuinaſa
"ai
il flagel:
gl' Egitti, di puni
mira alla
ito ella ſignifica in quelle parole, quiareſ. -spienza, che coi ſuo mezzo l'ha - -
tione - I
colonna. º º si - -
cato à
-
-
gl'altri - - bent de peccato ſuo. Nella ſteſſa maniera ve mente reſti come vapore, 8 eſalatione tra le Andrea, e
lo. I 5. 22, s de l'ineſcuſabilità dei peſsimi Chriſtiani in nubi in fulmine conuertita, ſignificata nel Areta -
l - Maria in Verbo, quale prononciò con dire sla ſpada della ſentenza finale, quale l'uſci Iſaiac I-5
l tezcce 3Ancilla Domini, di ſeruirlo per Madre, -ua dalla bocca, de ore eius exihat gladius ex Zona cin
º - non ſolo naturale nell'Aſſontione della no vtraque parte acutus. Altri intendono la golo di
sftra carne da lei, ma per Madre de Figliuoli -giuſtitia col luogo d'Iſaia Iuſtitia cingulum giuſtitia.
- adottiui, acconſentendo alle pene horri lumborum eius: il Padre San Germano fà
14o Che la B.
2
ºbili del ſuo Figlio, terminate nell'ignomi -vn'oratione de zona Virginis, che la Beata Vergineſia
simile in. ºnia della ſua Croce, per farli ſalui, all'inſtitu. Vergine in queſta zona dell'eterno giudice queſta zo
Verbo del tione de Sacramenti, e ſingolarmente dettº. viene rappreſentata, perche ſe in queſta na, e per
i coſenſo di auguſtiſsimo dell'Eucariſtia per il manteni i vita tenne la parte della clemenza con im parte del
la miſeri
Maria. A i mento della vita di gratia a crucij delle ſue spedire il furore dell'ira Diuina per mille
È i viſcere materne, per tutto il tempo della svolte, nel giudicio finale " i cordia , e
della giu -
ſ
º iſua
r
vita per
peccati i tormentithe
dell'uomo, del diſpregia
Figlio, e più Di º la
la per per ſempre per condannatione º
i" sNel º"". ſtitia -
l.
48 Diſcorſo II. Del Giudicioè
Incarnatione tutto circondò tra le ſue la vigna homicidi perduti, e di quello,ch'
viſcere il Diuino Figliuolo,che però il Padre entrò alle nozze ſenza la veſte nutiale, del Se pare più
S.Bern. di (San Bernardino di Siena eſprimendo l'unio le Vergini pazze eſcluſe, dell'Epulone dan terribile il
- de Hom, ne ſtrettiſſima di Maria con Chriſto, così nato, terminando la vita nel ſommo della giudicio ,
34, 4.2, c.2, pronontia, inter hec omnia breuiſſimum facit pietà con l'ecceſſo de ſuoi rigori, e ritratto per parti
circulum Maria, que per mentis deuotionem, del giudicio finale, con le tenebre, tremo di Maria,
artitus Deum conſtringit, e inter beata vi re della terra, condannatione d'wn ladro, che per
-
ſcera clauſit, ci portauit, e bene, perche , voce horribile,3 abbandono del Padre; co parte di
quiui miſerationes eius ſuper omnia opera eius, sì non ſia per eſſere così puro l'ecceſſo del Chriſto, e
l Nell'In. ſuo rigore, che in quello non ſi diſcerna co come!
e perciò eſercitando la parte della clemen
catnatio-- za lo circonda tutto, e lo ſtringe. Nel giu ſa della Diuina pietà, perche ſempre ſarà
ne tutto dicio finale ſi riduce alla ſeuerita della Diui vero, che cum iratus fueris, miſericordia ree
- º - n . -
circòdò il na giuſtitia, e però li ſerue per zona; per cordaberis, e che miſericordiam, º iudiciuma - - - -
figlio per che ſi come nel Tempio, fecit quaſi flagel cantabo tibi, Domine, e come dicemmo di
la pietà º lum cingulum duplicando , così nel Diurno ſopra con Vgone Cardinale ſarà veduto da
giudicio per formare il flagello intero du reprobi Crocifiſſo, perche talem in iudicio
plicabit zonam, quale all'hora ſarà il ſuo cin ſe repreſentabit, qualem ſe patri pro nobis obs
Nel giudi golo con moſtrare quaſi dupplicata Maria, tulitin Cruce, tenendo per parte ſua la ſteſ
cio ſcrue per lenare l'errore de' ſemplici, quali fer ſa pietà, e rincreſcimento della loro dan
per cingo mandoſi nel Regno di clemenza conferito a natione, come nel ſuo trionfo in Geruſa
lo , come Maria mille volte decantato ne'pulpiti, in lemme, fleuit ſupeream, le rouine, quali
duplicata quella puramente ſi fiſſano, ſenza attende mercè alle ſue colpe preuedeua eſsere pre
per la giu re al Diuino decreto publicato da San Ber parate dalla Diuina giuſtitia. Ma in Maria , - -
ſtitia. nardo, che nihil nos habere voluit, quod per sì come niente di ſeuerità ſi vide, nè s'vdì - -
- i
Maria manus non tranſiret, e dice, che come già mai di lei in queſta vita, così niente, di
142 madre regnante conuiene omnia,qua filijſunt, pietà s'habbia ſcorgere nel giudicio, perche Maria di
Maria tie poſſidere, e hauendo tante volte moſtrata la come duplicabit funiculum, così ſarà du plicata »
ne anco la ragione della Clemenza come zona, mo plicata la zona, e come duplicata Maria, cioè pura
giuſtitia, ſtraſſe vna volta per ſempre il rigore della perche s'intenda, che il giudicio ſarà per giuſtitia --
giuſtitia, e compariſse il Diuino giuditio ogni parte horribile, tale ſingolarmente ſi come qui
terribile sì, ma tale ſingolarmente per parte moſtrerà per parte di Maria Santiſſima. E ui fiù pura
della Regina del Cielo. Nel Tempio acce runt ſigna in Luna di puro rigore, di tutta ſe pietà.
pit funiculum, quo erat precintus, ci illum litf1ta , » . . .- -
. .. . .- -
duplicando, fecit quaſi flagellum, nel giu Nella rouina dell'Egitto comparue pri
dicio acci piet zonam, qua erit precintius ma la colonna, quale erat tenebroſa, e illu Exodi 14,
ſimbolo di Maria, 6 itlam duplicando fa minans nottem. Il Lirano riferiſce l'opinio Lirano.
ciet flagellum, per l'eterna dannatione. O ne di quelli, li quali dicono, che foſse la
: : ::
-
a che flagello horribile ſarà quello, nel quale ſteſsa colonna, e mandaſse le tenebre, e la lu e
ſi moſtrerà Maria, come duplicata, Ma -ce, ſecundùm diuerſas ſui partes, ma però - - --
ria in queſta vita ſi moſtra di ſempliciſſima ſecundùm Hebraos fuſe duplicem, e che sì
I! ! purità, in quanto , che interamente ſi fa come venendo il giorno ſpariua la colonna Duplicata
vedere tutta pietà ,e clemenza, come ſe foſ di fuoco, e veniua la colonna di nube, così - colonna di
- vs. tr . S ſe trasformata nell'eſſere della ſteſſa pietà, e venendo notte ſi partiua la colonna di nu : nube, e di
S.Ber.ſermi miſericordia.Reuolue eſclama Bernardo,Scri be, e compariua la colonna di fuoco. Nella - fuoco sſi
Verbi api pturarum ſeriem vniuerſam, che non troue notte della rouina degli Egitti, nel mar roſ fermò al
-
rai di Maria vna minima apparenza di ſeue - ſo, non ſi fece così, perche calummanubis ad mat toſso,
- , rità, e ſe la troui,non te ne fidar più,laſcia di - ueniente notte non receſſit, adueniente columna
ricorrere a lei, che me ne contento, ſi quid igns, ita quod erat nubes ex parte.Aegyptio º
durum, ſi quid aſperum, ſi quod denique ſi strum, ci columna ignis ex parte Hebreorum,
gnum, vel tenuis indignationis occurrerit in così nel giudicio per coherenza all'opinio ºg,
ea,de catero eam ſuſpetiamhabeas, ci accede ne degli Hebrei ſi moſtrerà Maria per così
reverearis. Il ſuo figlio non ſi moſtrò così, dire duplicata, perche perſeuerando la ſteſ
perche minacciò il giudicione moſtrò il ſim i ſa comunicatione de'raggi della materna
pietà a fauore degli eletti, come ſe foſse du
bolo nella transfiguratione, nel terror de' Cosi Ma.
Diſcepoli, e nel discacciamento dal Tem -plicata comparirà tenebroſa portando tutto ria dupli
pio di quelli, che attendeuano al traffico, il terrore, il puro, l'eſtrato della ſeuerità, e a cata mt.
che però ſe bene la ſentenza finale ſi moſtra rigidezza per il meritato caſtigo de repro Giuditio,-
ra, come ſpada tagliente - Pare, che sì - bi. Reſpieiens Dominus per columnan, Vgos Vg-Card,
come quiu nella moſtra della ſua pietà fà ne dichiara, che all'hora la Diuina Maeſtà - -
vedere qualche coſa della Dinina ſeuerità - ſi dice, reſpicere quando che aliquid nouum,
con e in tanti luoghi dell'Euangelo, e da & inuſitatum facit. Così nell'Incarnatione
tante parabola ſi raccoglie e dei colonidel: - liuina, della quale prenonciò il r"
2
-
terr ibile i Crc, i si
ºva º - a
Che ſarà 49
che nouum fatiet Dominus ſuperterramfenis dempimento del volere del Figlio con rice
na tircundabit virum, ſi dice, che eſperie uere l'adottione dei figli, benche ingratifſi
humilitatem ancilla ſua , per ſeruirſi di lei in mi: dello Spirito Santo nell'eſſereauuocata
opera così ſtupenda, e nella rouina degli E de'peccatori. Ma ci fa intendere, che ſe ci mo
gitti, ſi legge, reſpiciens Dominus per colum ſtrala materna pietà, e tanto inſiſte nell'a
mam, perche voleuafare queſta ſingolariſſi iuto, e protettione de peccatori, che ella Che la
manouità dirouinare tutto quel popolo del non tiene paſſione di madre effeminata, ma pietà di
i l'eſercito di Faraone, ſenza che ne ſcampaſſe a ſomiglianza del Figlio Honorificat pa Maria non
pur vno, e per queſto fatto voleua ſeruirſi trem, e sì come Giesù, venit peccatores ſal è paſſione
- torm.à Lap. della colonna, Reſpiciens, ſpiega Cornelio uos facere, ſino con l'effuſione del ſangue, di madre
Gioſeppe » a Lapide,ſignificat columnam nubis, quaſi ſe vi coopera anco Maria fatta fomespietatis, effemina
EIebr.
aperuiſe, e che da quella vſciſſero tuoni,pies con le ſue preghiere, e lagrime diviuo ſan ta -
Si apre la tre, fulmini, e dardi infocati. Nihilque om gue, ſparſo nella morte del ſuo Figlio Diui S. Bonaus
colonna , mino deerat eorum, qua abirato Deobomini. no, come ſcriue Teofilo nella ſua hiſtoria Mallonio
mandò ful. bus ad perniciem immitti ſolene, perche sì riferita dallAallonio nelPaleoto de Iesù Chria TPaleoto.
inini, &c. come nella Incarnatione non ſolo riceuè ſti ſtigmatib.e perche più ſi è doluta de noſtri
º».
-
il Saluator noſtro la carne abipſa, o de ipſa, peccati, che delle piaghe corporali del ſuo
- . -; r.
ma ancodante ipſa, come notano gli eſpo Figliuolo, corriſponde anco con queſta no
ſitori, per ſeruirſene per la riparatione, e ta al genio di lui. Ii figlio incontrò l'igno
-,
redentione del Mondo, così nel ſimbolo del minia, affine che foſſimo liberi dall'igno
la colonna di nube di quella ſi ſeruì con man minia eterna. Maria Santiſſima non la fug
dare da quella tuoni, fulgori, tempeſte, ful gi,ſofferendo con animo inuitto l'eſſere det
mini per la rouina degli Egittij. Tò reſpiciens ta mater magni latronis, dichiarandoſi tale Maria tut
. Colonna ſignificat columnam ſe aperuiſſe, perche nel con aſſiſtere alla ſua morte, con affetto di to ſoffre »
fulminate. giudicio finale Maria Santiſſima, per così Madre, ma sì come il figlio ſuo tutto ſof percheDio
gli Egitti dire,ſi aprirà, come nube,nella quale moſtre ferì à fine, che il celeſte Padre ne reſtaſſe ho reſti glori
fimbolo di rà mille fulmini generati per l'aſſiſtenza in norificato, lo ſteſſo dalla Beata Vergine fù ficato.
Maria con contrario dell'ingraritudine, e freddezza eſequito. Si legga il Sacro Teſto dell'Eſo Exodi 14.
tro à re: del peccatore, per la quale impedita la traſ do, e ſi vedrà, che la Diuina Maeſtà, re-. - a
-
probi - piratione dell'eſalationi, quaſi terree dell' plicatamente dice d'eſſere glorificato nella
inumiltà di Maria, e gli ardori di carità, re rouina horribile dell'eſercito di Faraone, di
ſlano generati li fulmini di furore, e di cui era così indurato il cuore. Glorificabor 144
ſdegno; Regina Madre di miſericordia ſi di in Tharaone , gº in omni exercitu eius, &
moſtrò ſempre in queſta vita la Regina del ſcient Aegypti, quia ego ſum Dominus, cum Dio ſi fa
l - - - - - - - Cielo, il Chriſtiano atuezzo a riceuere ſem glorificatus fuero in curribus, & equitibus, conoſcere
i 143 pre le gratie, ricorrendo alla ſua interceſ eius, perche ſe bene la gloria Diuina ſi ma glorificato
ſione ſi perſuade, che ſempre ſarà così. Ma nifeſta nella communicatione della Diuina ne caſti:
dotarebbe pure intendere ciò, che ſi riferi pietà, perche ſi come ſi legge, Gloria Domi ghi:
Tertull. de ſce da Tertulliano, per teſtimonio di Clean niplena eſt terra, cosìanco ſi legga, che mi
anim.e.5. te. Vult cleantes, non ſolum corporis linea ſerationes eius ſuper omnia opera eins, per
La ſomi-- mentis, ſed etiam anima notts ſimilitudinem, le quali nell'Hinno Angelico, canta la Chie
glianza tra parentibus in filios reſpondere de ſpeculo ſci fa, Gratias agimus tibi propter magnam glo
perenti, e tieep morum, e ingeniorum, e affettuumi. riam tuam, ad ogni modo ti sà, che chica
figli anco li Didino figliuolo ſi dichiara prima, che non de per le ſue colpe dall'ordine della miſeri
nel genio veni facere voluntatem meam, ſed volunta cordia, come con San Tomaſo inſegnano
dclli affet tem eius , qui miſit me 2. Honorifico patrem tutte le Scuole, incontra l'ordine della Di
ti, i . meum, qui miſi me. Maria Santiſſima ma uina giuſtitia, la quale eſſendo in Dio la
Io, 8.9e dre, e quaſi padre temporale di Chriſto, sì ſteſſa coſa con la Diuina miſericordia, la
come fù ſomigliantiſſima ne lineamenti del Diuina Maeſtà non reſta meno honorifica
corpo, cesì ancora corriſponde anima no ta, e glorificata con quella, che con la Di
tis, con i ſegni nell'anima, per li quali ſi di uina pietà. Deſidera bene l'infinita bon
ce, che erunt ſigna in Luna; Sempre s'affaticò tà l'honore della Clemenza, della miſeri
di fare la volontà del Celeſte Padre, per l'a cordia, con la quale viene in tanta abbon
adempimento della quale puramente, e non danza communicato l'honore, invaſa miſe
per altro acconſentì all'eſſere madre del ſud ricordia, alla creatura rationale, efà tutte:
Figlio Diuino, e ne fece quella nobile eſi le coſe, per poterlo eſequire. Auiſa, illu
º Matiamo preſſione, con dire, néll'eſibitione del ſuo mina, ammoniſce, caſtiga , che però man
iſtrº il ge conſenſo, Ecce Ancilla Domini fiat mihi, dò Mosè a Faraone operatore di tanti pro
ºnio Diui ch'è quanto a dire non mi ritiro dall'altezza digi, per inuitarlo, e lo ſtimolò con tante
no del ſuo di queſt'opera così ſtupenda, perche come piaghe, acciò gli ſeruiſſero per ſtimolo per
Figlio in voſtra ſerua ſono pronta all'eſecutione di riconoſcere la biuina grandezza,efirºsſi
tutto - tutto ciò, che vi piace: s'impiega nell'a ſe capace della Diuina pietà, gloriºsº il
- ºa “ L Signo
Signore ammeſſo alla partecipatione de'beni trà le ſue braccia, e lo prononciò con quelle
eterni, ma perche co benefici; Diuini ſem voci. Hic poſitus eſt in ruinam, ci reſurre
pre più indurana nelle ſue colpe, caduto dal ſtionem multorum per la quale, tuam ipſius a
l'ordine della Diuina miſericordia, incon nimam pertranſibitgladius, e in luogo di e
trando l'ordine della giuſtitia punitiua im ſclamare con Eliſabetta: Beata, que credidi
parò con quella a conoſcere, che Dio vera ſti, perficienturinte,qua ditta ſunttibi. Loda
mente è il Signore. Scient Aegypti, quia la Beata Vergine per queſto atto di fedeltà
ego ſum Dominus, cum glorificatus fuero in . così heroico, ch'ella habbia dato il conſenſo
curribus, 6 equitibus eius , con l'eterna nell'Annonciata alla glorificatione DIuina
punitione ſua, e di tutto l'eſercito. Se il Fi. ne rigori del Diuino giudicio, con prontez
glio Diuino honorifica il Padre Celeſte con za ineffabile di cooperarui, e ſeruirlo non
dare il ſuo ſangue nell'ignominie, la vita, meno in quello,che nella communicatione
perche ſiamo reſi capaci della miſericordia de'doni della celeſte pietà,nonoſtante, che
Diuina, a chi la rifiuta intima i rigori del ne reſti ferita nell'Anima dalla ſpada del do
la Diuina giuſtitia. Videbitis filium hominis lore, e ſe ne vede il ſimbolo nell'ingreſſo di
venientem in nubibus Cali cum poteſtate ma Eſter al Rè Aſſuero, quando impetrò la libe Eſther 5.2.
gna, o maieſtate, per il giudicio finale rap ratione della condannatione del ſuo popolo, Simboloin
preſentato nella rouina di Faraone nel mar in modo però, che ſi come ſi legge nel Sacro Eſther, ch:
roſſo, ſimbolo della paſſione, perche da Teſto: Accedens oſculata eſt ſummitatem vir baciò la
quella,e con quella verranno i maggiori ca gae eius,dichiarato di Maria Santiſſima, da ſommità
ſtighi. S.Tomaſo, Eſther Regina, ideſt Virgo Beata della ver
La Beata Vergine corriſponde alla ſomi placait in oculis Regis adreſtaurationem ge ga -
glianza del figlio non ſolo in lineamentis cor. neris humani,inuemitqigratià corà eo, nò ſolàm S.T.in prol.
poris,ma parimente in notis anime, deſpecu proſe ſed prototo humano genere, extenditgue ad Ep.Cau,
lo ſcilicet morum,ingeniorum, e affectuum. virgam auream, ſummitatem eius virga Beata
Niceforus lib.1. c.4o. Chriſtus perſimilis per Virgotetigit,quando filium Dei in vtero conce
- - omnia fuit Diuine, ci immaculata ſua Genitri pit. Si noti pure, che ſummitatem virgete
Miſericor ci; che però fatta madre riceuè la miſeri tigit, quando concepit,e la toccò col bacio,
dia di Ma cordia ſimile con la miſericordia del Figlio, cioè conformando lo ſteſſo affetto, e inclina
ria ſimile a affinche foſſe glorificato, & honorificato il tione dell'animo alla ſommità della verga,
quella di Celeſte Padre con ſomigliante ragione, e cioè all'ecceſſo del Diuino rigore, confor
Chriſto o
perche come donna, e piena di pietà, per mandoſi a cooperarui al ſuo tempo con tut
l'immenſità dell'amore del proſſimo, al qua to lo ſpirito, impetrando in queſto mentre
le tanto deſideraua la poſſeſſione del ſommo l'amminiſtratione della metà del Regno di
bene, era coſa malageuole, biſognò, ch'ella Dio,come dice lo ſteſſo Dottore, ſic dimi
ne foſſe informata nell'Annonciata, e di quì diam partem Regni Dei impetrauit, per tutto Impetrò f.
per auuentura deriuò la lunga dimora dell' il tempo di queſta vita mortale, come be l'ammini
Angiolo, prima ch'ella daſſe il conſenſo,e la ne l'eſprime S.Anſelmo, Ab initio renoua ſtratione
formula di acconſentire eſprimendo la codi. tionis humanae omnibus ſub tuum praeſidium pura dell
145 tionedi ſerua Ecce.Ancilla Domini, fiatmihi confugientibus bucuſque ſuccurriſti, ch'è a di pietà in
fecidum Verbituli, come ſe diceſſe il procu re, penſi forſe, ch'habbia a fare eternamen queſta vº
NellAnnò rare la ſalute dell'huomo m'è così caro, che te così? Aſcolta pure l'Apoſtolo, mentre dice, ta
tiata accò non v'è biſogno di molte parole per abbrac An diuitias bonitatis eius. Nota queſto (eius) S. Anſ de
ſentì a ri ciare l'impreſa amata tanto da me, e brama cioè non ſolo della bonta Diuina, ma anco Erc. Virg
gori del ta fino dal ventre della mia Madre:che mò s' della botà di Maria, An diuitias bonitatis eius, Ce II a
Diuino habbi a fare con queſt'alternatiua, che per cioè Dei,º Maria,gº patientia, 6 longanimi
giudicio. queſto s'habbia d'accreſcere tanto la ri. tatis contemnis ? Ignoras, quòd benignitas 146
gidezza de'Diuini caſtighi in tanti, e tanti, Dei, e per conſequenza di Maria ad paniten
quali rifiuteranno di ſeruirſene bene, e che io tiam te adducit ? Lo ſcopo Diuino in aſpet
habbia ad eſſere in parte, e cauſa, e mezzo tare il peccatore non è diſſimile da quello, Che il pit
così principale col mio Diuino Figliuolo, con che aſpettò Faraone, che però raſſomi catore ſt
perche gl'habbiano a venire, Angelo Santo, gliato a Faraone, ſecundum duritiam tuam ſoreggia"
queſto a me non piacerebbe,ma però ſe co theſaurizas tibi iram in dieira, rappreſentata ira Diuiti,
sì è il volere, e la maggior gloria di Dio, io nel mar roſſo per l'accreſcimento nota e di Mani,
ſono la ſerua ſua conformatiſſima a cutto, e bile, che gli autuenirà per parte di Maria, per come Faº
diſpoſtiſſima all'adempimento del Diuino mezzo della quale fu proueduto del rimedio raone nel
volere fiat mihi fecundum Verbum tuum, co potentiſſimo della Paſſione, oue il P.S. Ber ſimbolo
me ſe diceſſe col ſuo Figlio Diuino nel ſom nardo: Theſaurizastiht theſaurosire propro della to
mo dell'agonia, nell'oratione dell'horto,per rogatis tibi theſauris miſericordia, quos com lonna s
ſomigliance motiuomºſicategoroloſed ſicut temmis, cº euaeuas in te miſericordiam Dei , dell'Angº
tu, fiat voluntas tua. Tantofu manifeſtato a Baſterebbe, che il Santo con la fraſe dell'A
Simeone, mentre ricca è
- -
il celtſte bambino
v
pcſtolo diceſſe, theſaurizas tibi iram, è nel
numero
lo
• AdRo.I |
-
Che ſarà terribile &c. 51
S. Ber. ſer. nafiero del meno theſaurizistibitheſaurum molare il Dinimo rigore: Eritnubestenebroſa, Sarà fome
de triplici ire, ma perche il teſoro dell'indignatione, e al trono della Diuina giuſtitia, perche mo to di ſde
miſericor dell'ira ſi genera nel cuore dell'eterno giu ſtrerà in ſe ſteſſa i ſegni debenefici conferi gno, come
dia - dice, e della ſua madre ſantiſſima, ſi ſerue ti,delle gratie impetrate, col riſcontro deſe fù fomite
del numero del più theſaurizas tibi theſauros guidell'ingratitudini,rifiuti, diſpregi de'pec di pietà.
ire, in Giesù, in Maria, perche diſpregi catori, illuminansnotti,non ſolo delle colº Porterà i
iteſeri delle miſericordie del Figlio, e della e, ma quella notte ſplendidiſſima della nas ſegni de'
madre, quos contemnis, quali mentre diſpre fi del ſuo Figlio, e quella tenebroſa not benefici, e
Si ſottrae “gi, euacuasim te miſericordiam Dei, con ren te di mezzo giorno, quale ſi moſtrò nella de' deme
dalla miſe derti priuo della partecipatione della Paſ paſſione del Figlio di Dio coficcato in Cro riti. º . .
ricordia di ſione del Figlio, della protettione della ma ce,pendente dal patibolo,con ſtupore de'lu.
Maria. dre. Che però ſe Teodoro Heracleoteriferi minari celeſti, quali negarono la ſua luce al
Teod.Herae to nel Comentario de'Padri Grecipronon la terra, per naſcondere così grande ignomi
scleote. ciò delle ricchezze temporali. Qui è Deore nia. Figlio mio, dirà la B.Vergine, è hor
rumohtinet abundantiam pro viatico iniquita mai tempo di cambiare regiſtro, habbiamo
tis habet proſperitatem, meglio ſi può dire fatto l'ultimo di potenza, perche reſti glo
de fedeli peccatori arricchiti col ſangue di rificato, honorificato il Celeſte Padre, con
Chriſto, aiutati, e protetti per mille volte piouere tante gratie,meritate col diluuio del
La proro dalla materna pietà i auuenturata lo tuo ſangue, delle mie lagrime,queſti huomi
gatione » ro felicità, che indunati nella loro malitia, ni peruerſi ingratiſſimi ſempre l'hanno im
della miſe pro viatico calamitatis extrema habent proſpe pedita, ſia glorificato hormai il Celeſte Pa.
ricordia di ritatem, e ſi può dire di queſti ciò,cheS.Ze dre con piouere i meritati caſtighi. Nell'An
iMaria via none laſciò ſcritto contra gli Hebrei, cum montiata io diſſi Ecce.Ancilla Domini,fiat mi
rico di dâ. de immunitate propri criminis gratularis ? ti “bi ſecundum Verbum tuum, all'hora Verbum
natione. precedeua la colonna di nube? di fuoco? non carofatium eſt, la ſalute del Mondo, nello
S. Zenone, ſai il ſignificato? Aſcoltalo, columna nubis ſteſſo tempo diedi il conſenſo per il caſtigo,
per diem, vtoftenderet Cacum; columnaignis per la ſeuerità della Diuina indignatione
per nottem, vt moneretarſurum. Tanto au contra a quelli, i quali rifiutarono così gran
uerrà al fedele, ma peccatore indurato, nel bene, come ti ho pregato per la ſalute, così
giudicio, perche la colonna di nube Maria, ti prego per la dannatione, come hò brama
la quale in queſta vita feruì per guida all'e sto, e ſupplicato tanto per la Diuina gloria 148
terna felicità con difendere dagli ardori con la moſtra della pietà, così ſupplico à fa
dello ſdegno Diuino,e del furore infernale, uore dulla Diuina giuſtitia, e ſe fa tanta la Godiméto
ſarà tenebroſa contro a reprobi con inuol fiamma della mia carità, che per quella mi di Maria a
i" nella confuſione di maggiore oſcurità, godeuo vederti penare pendente dalla tua per la gius
fù illuminans nottem,con portare nelle te Croce mio Figlio naturale Diuino, così mi ſtitia ven
nebre della colpa ſplendori di luce con im goderò vedere queſti mgrati, e peſſimi figli dicatiuae
I 47 petrar loro illuminationi Diuine, affinche crucciare neila Croce eterna, perche la tua
riconoſciuti riſolueſſero l'emendatione, Sa · Diuina giuſtitia ſia ſodisfatta. Noluerunt
i Sarà colon. rà illuminans nottem, ſcuoprendo la grauità benedictionem, ſia queſta per ſempre allonta
na di fuo maggiore delle loro colpe, l'ingratitudine, nata da loro, voluerunt maledictonem, veniae
co, che mo e indignità di perdono, che però quella nu eis in eternum. All'hora il Diuino Giudice
ſtrerà l'in be con precedere al Chriſtiano, quale rifiutò ſdegnato per li peccati de'reprobi, già reſi
dignità del di ſeguirla con affetto di pietà, e con oſſe irreparabili, maggiormente acceſo, e ſtimo
perdono. quio della ſua diuotione,lo dichiaraua per lato dalle querele ginſtiſſime della ſua San
cieco,e quella colonna di fuoco, che non po. stiſſima Madre,reſpiciens per columnam inter
l tègià mai accendergli nel cuore fiamma di ficiet, tutti gl'empi, nel mare roſſo del pro
Charità, ſetui per autiſo dell'eterno incen prio ſangue, e dell'infinità de'benefici Di
dio,Columna nubis per diem,vt oſtenderet ca uini,preparati, e rigettati da reprobi. Non Eccli, 25.
cum,columnaignis per nobiem, vtmoneretar efi ira ſuper iram mulieris. Maria Santiſſi 22 e
ſurum, perche eſſendo MariaSantiſſima dal ma è queſta donna per antonomaſia, così
i
punto della ſua Concettione, e molto più nominata dal Sauio, così dichiarata ſempre
“dal momento della Incarnatione Diuina or da Chriſto, Mulier alle nozze di Cana Gali
dinata col ſuo Figlio è fare la volontà Diui lea,mulier alla paſſione, con che denotaua à
na, & ad honorificare il celeſte Padre, con fedeli aprire gli occhi al riceuimento delle percheMa
quello ſteſſo ardore, con quella ſteſſa appli gratie conferite col ſuo mezzo, ſe non vole ria ſi dica
catione, con la quale per tanti ſecoli ſeruì à uano incontrare lo ſdegno corriſpondenre, muliers
-
fauore del Chriſtiano ſino alla fine della ſua perche non eſtira ſuperiram mulieris, perche
vita, ſino alla fine del Mondo per ſtimolo di io ſdegno di Maria accreſcerà infinitamen
pietà,fomespietatis Diuina, come dice Bona te
eglil'indignatione Diuina,peccatamº
diſſeſi non veniſſem, e farà che si º
habe
uentura, ſeruirà all'hora per fomento d'in
li dignatione, per eccitare al caſtigo; per ſti: rent, così ſe non foſſe Maria, mesi" 073
r- .
Maria. gnità (Maria), perche il Sole vſcito dalla con l'humiliſſime ſue preghiere lo difeſe dal
Vergine entra in Libra, che è il ſegno nel furore della indignatione Diuina, accio - a
luogo memorato di ſopra, e conſiderano che ſecondo il meritato caſtigo non reſtaſſe
nella Libra la Croce, quale dalla Chieſa ſi
diſtrutto dalla Diuina giuſtitia, come haue
nomina con queſto ſegno: Statera fatta ua cominciato, con la perdita del fauore i - e-d
corporis, col finimento dell'opera della re del Cielo, che fece moſtra de' ſuoi luminari
dentione, quale riconoſcono da Maria;per. oſcurati, e del tremore della terra, da qua S.p.Ariop,
che sì come il Sole, mai non entrerebbe nel li argomentò l'Areopagita lo ſcioglimento
E che dalla ſegno della Libra, ſe non paſſaſſe prima per vniuerſale del Mondo, aut Mundi machina
Vergine mezzo del ſegno della Vergine, così Dio mai diſſoluetur. Ma nei giudicio finale colon
paſſa alla non hauebbe potuto darſi all'opera della na di fuoco ſi moſtrerà, colonna duriſſima,
Croce, redentione ſimboleggiata per la Libra, per e più che priua di ſentimento alla viſta delle
e -: - i che col mezzo della noſtra humanità ricetiu pene inenarrabili de'peccatori oſtinati, co
-:22 , ta da Maria Santiſſima compensò all'offeſa ionna di fuoco non ſolo, perche auuamperà
ci ---
fatta alla Diuina giuſtitia, riſcattò l'huomo di ſdegno, ma perche ſarà illuminans nottem, Come co- .
col prezzo del ſuo puriſſimo Sangue dalla facendo, che quelli infelici veggano bene, lonna di
-
-
-
v .
- -
. - ſchiauitudine dell'inimico infernale, e lo e chiaramente la grauezza delle loro colpe, fuoco nel
fece libero dalla dannatione, e tutto ſi ferma e chi è colui, che con tanta temerità hanno, giudicio e
ºu ,º nella ſoauità di Maria, della quale non ſi
ardito di offendere Videbunt, in quem pupu-.
può trouare nè pure minimo ſegno di pic gerunt, perche con la continua perſeueran-.
ciola indignatione. Tutto queſto è penſa za nelle colpe per parte loro hanno dinuouo
mento trito, e vulgato nel cuore d'ogni fe-, crocifiſſo il ſuo Figlio Diuino, e ſchernito
dele, tutto vero parlando del corſo di quest co Fariſei, non ſolo perche rinouandole, I 5I
ſta vita mortale. . colpe, porgono nuoua cauſa della Croce, Peccatori,
- L'Euangeliſta San Luca, per ogni modo e morte di Chriſte,perche di nuouo comtnet e moltopiù
c'inſegna a non fermarſi in queſta conſide tono quello, per motiuc, e diſtruttione del li dannati,
ratione ſolamente, ma dice eſſere neceſſa le Chriſto fu Crecifiſſo, e ſe la morte di ' come di
rio aprire gli occhi di buona maniera, per Chriſto non foſſe ſtata così efficace, che ſi º nulOllO Cro
che nel giorno del giudicio, erunt ſignain foſſe ſteſa alla diſtruttione di qual ſi voglia, cifiggono
Chriſto.
luna, non ſolo ſegno della ſua pietà, come peccato per tutti i ſecoli, ſarebbe neceſſario
- - M che
i 54
- - Diſcorſo II. Del Giudicio:
che tante volte moriſſe Chriſto, quante vol-o fatto abbondantemente alla Dinina miſeri
te l'offendono i peccatori, i quali peccando, cordia ci vita così trauagliata, con lo ſpar Ragioni
per parte loro non mancano di eſſere cauſa, giméto del sigue ſuo,cò morte così crudele, di Maria,l
della nuoua morte di Chriſto, ma di più i ella ſteſſa con le ſue lagrime, con pene più per la giu
che mortali, eſſere hormai tempo reſti hono
perche eſſendo morti, perſeuerandone lo ſtitia v.
rificato Dio con la manifeſtatione, della ſua
ro peccati, veramente danno nuoua cauſa
alla merte di Chriſto, perche eſſendo la ſua
giuſtitia, e quegl'empij, quali non hanno
paſſione e morte ordinata per quelli, i qua voluto ſeruirſi della Croce nel ſuo capo con
li ſe ne vogliono ſeruire per tutto il corſo di la liberatione dalle ſue pene,la riceuino in ſe
queſta vita, morendo i reprobi ne'loro pec. con la punitione eterna di quelle così effica
cati, e terminato l'effetto efficace del merito ci preghiere porgerà al trono della Diuina
: della paſſione, pongono in neceſſità Chriſlo giuſtitia per la condannatione de'reprobi s
Signor noſtro, ſe vuole ſaluarli, di mutare il quanto, per mille volte l'ha eſibite in queſta
Diuino decreto, fare, che Chriſto perfetta vita per impedirla, compenſando con in
mente glorioſo, e reſo impaſſibile, anco per , tenſione vehementiſſima in quel breuifſimo
parte del corpo ſuo, di nuouo ſia Crocifiſſo, tempo la lunghezza dell'oratione, interceſa
e che dopo la morte, e generale eccidio del ſione, protettione di tutto il tempo del
Mondo tutto, ſia allungato il termine pre Mondo, e di tutto il corſo della vita mor
fiſſo dell'operare rurſum crucifigentes ſibime-, tale di tutti i reprobi, nella quale ſi è mo
Maria tipſis Filium Dei, 6 contemptui habentes, co-, ſtrata ſempre amantiſſima, e pietoſiſſima
moſtra a lumnaignis illuminansnaiem, le tenebre del Madre. Tutto queſto ſi deſume dall'Apo
dannati li la loro cecità, la B. Vergine fa vedere a dan caliſſi, nella quale dice l'amato Diſcepolo,
ſuoi mali nati confinati nell'abiſſo infernale per ſem che de throno procedebant fulgura, cioè da
di pena, pre, aſſorbiti nel Caos horrendo, dal quale Maria diuino trono a queſto fine chiamata
mai mai haueranno davſcire, manderà fiam al Cielo, Veni eletta mea, o ponam inte
me di ſdegno implacabile contra di loro, thronum meum, per manifeſtare in lei, come
perche dato, che il ſuo Diuino Figlio con in trono di Maeſtà, la gloria di Dio con pu
tentare ſe ne voleſſe, come nella moſtra e riſſime fiamme di amore a fauore degl'elet
fierna comparendo loro Crocifiſſo, ſciocca ti, di ſeuerità, e di ſdegno per la condanna
mente per auuentura poteſſero imaginarſi, tione del reqrobi. Dethrono exibantfulgu
S' oppo la Beata Vergine negherà il ſuo conſenſo, a ra vampa acceſa diſdegno Voces di applau
nerebbe a ſenza il quale sì come il Figlio di Dio non , ſidelle glorie degli eletti, d'indignatione, e
nuoua CIO. hàvoluto incarnarſi, è morire, così non ha condannatione de'reprobi, e perche ſaran
cifiſs.one , voluto applicare l'efficacia della ſua paſſio no voci horribili, e preludiº del fulmine del
ne, perche poſe tutto il prezzo della ſua, la ſentenza finale,ſono dette voci, che ſono
paſſione nelle ſue mani al dire di San Ber., tuoni, Exibantfulgura, vocess & tonitrua,
S.Bonau. nardo, eSan Bonauentura, quem vis, ſaluus, per virtù delle quali ſi fà, che il giudicio fi
erit, d quo auertisfaciem tuam, ibit in inter-, naleſe terribile per ogni capo ſi moſtrerà a
. a -- --. --. -
.
-
tum. Maria Santiſſima reſa implacabile di tale ſingolarmente ſi farà vedere per parte
ra, che non vuole, che ſono indegni di gra di Maria Santiſſima. -
- , i
tlas di Perdono, di merito, che queſto non Erunt ſigna in Luna. In Maria non ſi vedrà -- - -
è il patto di connentione ſtabilita nella San più il ſegno vnico di pietà, ma ſegni horri
tiſſima Annontiata, hauerella dato il con. bili,perche erit nubes tenebroſa,º illuminans
ſenſo, è tutto quello, che biſognaua per nottem, O Dio, quanto è tenebroſa la notte
quelli, che ſe n'haueſſero voluto ſeruire in de peccatori, nella quale viuono ciechi nel. Tenebre
tutto il corſo della vita mortale, eſſere ſtato le horribili loro ſceleratezze,e mentre mena de peccº
-- - - - troppo, che per viliſſime creature ſi ſia de. no la vita ſtimata da loro auuenturata, e feli ſtorie
i - i gnato e patire, e morire, e che ella n'hab ce,inòtrano incauti l'eſtremo delle maggio
1 t . bidato il conſenſo per il deſiderio della mag ricalamità. Il Rè Salmiſta Dediſti metuenti
- ci gior gloria di Dio il procurarſi in vaſa mi buste ſignificationem, vt fugiant à facie ar
ſericordia, ſe hanno voluto eſſere di loro pro cus. Vgone Cardinale dichiara così Signi Vg. Card
pria elettione vaſi di contumelia, ſuo dan ficationemideſtalios verberando inſinuaſti eis,
no, che nel punto, che diede il conſenſo al vtfugiant à facie arcus, id eſt, abira iuſtiiu
la morte per la redentione, a fauore de'pe dici, ſicut aliquando verberatur catulus co
nitenti, haneua ancodato il conſenſo al giu-, ram leone, vi Leo caſtigetur.º timeat;ſicali
dicio per la dannatione degli oſtinati, che, quando Dominus alios verberat coram nobis, i
queſto fù il Diuino volere , e ſuo, di procu-, ºt nos timeamus, e perche per ſignificationem
rare la gloria di Dio, ſecondo la capacità: vocat Santiorum tribulationes, ſegue lo ſteſº
di quelli, che ſi foſſero moſtrati degni, è col, ſo Dottore, quasleus dateis in preſenti, ºt
i riceuimento delle Diuine miſericordie, è a futuris liberemtur, e così fagiant à vindiffa
con reſtare eſpoſti per moſtrare gl'effetti del iudici, che è fuggite à facie arcuse. Racco
la Diuina giuſtitia,hauere il ſuo Figlio ſodiſ. gliamo queſto argomento al noſtro "e
-
- -- - tOgG
“Che ſarà terribile &c. 55
- -- -
roiché quando ſi vede il caſtigo d'vn pecca itachriſto Mariafit. Iui il dolore dalle fe - , ,
tore, e molto più d'un ſeruo di Dio, ſi dà ad rite andaua al cuore di Giesù, dal cuore fa
intendere a chi vive malamente aprire gl'oc cendo ritorno alle piaghe,riferiſce la B.Ver
i Li caſtighi chi molto da vero,e correggere la malavita, gine a S.Brigida, accreſcendoſi ſempre con
di queſta nella quale viue; perche quella morte ſu queſto fluſſo,e rifluſſo, fino che il ſoauiſſimo Come Gie.
vita ne'giu. bita venuta a quello può venire a me e per cuore di Giesù,crepuit, e ſpirò l'anima, con
ſti ſono ſe sù moriſse,
che ſe Dio in queſta vita caſtiga con tanta terminare la vita. Penſi pure il peccatore, 153
gno di lu ſeuerità, chi ſi affatica ſera.irlo (che non farà che il ſuo peccato per parte ſua conficca
ce de' pec contra quelli, i quali non laſciano d'offen Chriſſo nella ſua Croce,ſecondo il detto del Ad Heb,5.
catori, derlo?) pt fugant à facie arcus. Arcus, dice l'Apoſtolo, rurſum crucifigentes ſibimetipſis ; Demonio
Vgo. -
queſto Dottore, eſt chriſtus paſſus, che tiene Filium Dei. Reſtò ſpauentato il Demonio ſpauenta -
I 52 il peccatore per ſcopo, per honorificare il alla viſta di queſt'arco teſo contra di lui,ete to alla vi
Acciò fug Celeſte Padre con manifeſtatione della Di mendolo cercò ſottrarſene dalla ſua viſta, e ſta dell'ar
ghino a fa uina ſeuerità corriſpondente alla manife fuggire a facie arcus, quale vide così teſo co Giesù
cie arcus» ſtatione della Diuina miſericordia, e perche con longanimità di così grande patienza crocifiſso,e
cioè Chri quanto più aſpetta, tanto più manifeſta la scontra di lui, mandando l'ambaſciata à Pi cercò fug:
ſto crocifiſ. Diuina pietà, quanto più aſpetta, tanto più lato con mezzo della ſua moglie: Nihil tibi,
ſo, quale o farà moſtra in lui de Diuini rigori, che per girlo. -
& iuſto illi,per mezzo de'Scribi,e Fariſei, De - --
--- -
tiene il pec lueſto il Diuino giudicio, ſeu venditia Dei, ſcendat de Crºce, ci credimusei, preuedendo -
-- - -- -
- - , .
catore per dice, Arcus, quia ſicut arcus quantò magis il colpo horribile, quale gl'era imminente d's
-
fcopo de' tenditur, velintenſaturitantò magis percutit, ſic eſſere eſcluſo dall'Imperio del Mondo, ſecon
ſuoi rigori, ºltio iudicii quantò amplius prolongatur,tantò do la predittione di Chriſto: Nunc Princeps
vg. card. grauiùscondemnabit impanitentes. Il ritrat huius Mundi etcieturforas. Dediſti metuenti
ibid. ro di queſt'arco il Saluator noſtro lo formò
Perche il
buste ſignificationem, vtfugiant à fucie arcus,
in ſe, quando che attratti linerui del corpo Con la tribulatione mandata ai Santi di vita
giudicio ſi ſuo ſantiſſimo per l'inchiodatura della ſua , innocentiſſima, al Santo de Santi Giesù, e
dicearco, prima mano, a forza de funi ſtirata l'altra al Maria nell'ecceſſo ineffabile della paſſione,
foro diſegnato nella ſua Croce rappreſentò e compaſſione ha fatto intendere a fedeli,che
i , .
l'arco teſo con grandiſſima forza, accreſciu con l'emendatione della vita, correttione de' Li Fedeli,
- - -
- -
to con lo ſtiramento nell'inchiodatura de' coſtumi,ſi ſottraggano dalla mira di Chriſto, quali non
piedi, da che ne ſeguì slogamento di tutte l'. altrimenti petſeuerando ne'loro peccati,cro cercano co
Crocifiſso oſſa, le quali in quel tempo furono numerate cifiggendo ſempre Chriſto ſaranno dichiara la corret
ſecondo la predittione del Profeta, foderunt ti peggiori del Diauolo, il quale benche tar tione ſot
manus meas, & pedes meos, dinumerauerunt do cercò,es affaticò perche foſſe depoſtodal. trarſi ſono
dmnia oſſa mea, con acerbità di dolore coſi la ſua Croce non ſolo, ma perche non foſse peggiori di
ecceſſiuo, che ſtimò il Demonio ſuperato Crocifiſso, altrimenti reſteranno più acer lui.
nel deſerto di vincerlo nella croce, con in bamente puniti, e ſe il Demonio ferito, re Il Demo
durlo a diſperatione; che però ſi dice dall'E itò eſcluſo dal dominio del Mondo, ſaranno nio cercò
mangeliſta San Luca, che Diabolus receſſitab per ſempre eſcluſi da piaceri del Mondo, impedire a
eo ſque ad tempus, cioè fino al tempo della li poſseſſione del Cielo. Oſseruino pure, la Croce,
paſſione,e della Croce, come ſi raccoglie dal che il Figlio di Dio crocefiſso ſofferendo il
le parole di Chriſto nella ſua preſa bac eſt ho tutto con patienza ineffabile, finalmente
raveſtra, e poteſtas tenebrarum, cioè quella, permiſe, che il ſuauiſſimo ſuo cuore crepaſ
il
nella quale il Demonio, già vinto da me nel ſe con ſcaricare l'anima, qual ſaetta infoca
deſerto, è diſpoſto di fare l'ultimo della ſua ta a rouina dell'inimico infernale, così do
potenza.Sofferi con perſeueranza il Redento pohauere lungamente tollerata la iniquità Anima di
re del Mondo tutti gli oltraggi, ſempre fer de peccatori, con tanto maggior empito, Giesù,ſaet.
mio e conforme al volere del Celeſte Padre, quaſi morto alla pietà,alla patienza, all'hu ta info
Maria al conduſſe la B.Vergine al piede della ſua Cro smile ſofferenza ſcaricherà il colpo di dan Cata Con
Caluario, ce, non ſolo accioche vi foſſe perſona,che natione,di védetta,e giuſtitia Diuina contra tra il De
º per ringra lo poteſſe degnamente ringratiare, ma anco di loro,perche hauendo ſempre honorifica, monio,
trare, e per accioche con la viſta della Madre addolora to il Padre nella ſua vita mortale, nella ſua
accreſcere taſi accreſceſſero i ſuoi dolori, come s'inge morte, con la communicatione di gratie, ha
le ſue pene. gna prouare Monſig. Aguello Veſcouo di diſegnato li peccatori oſtinatiſſimi per ſco Reprobi
7Monſ. Agu. Caſale nel trattato della Croce interna della o del ſuo furore per honorificarlo con la ſono ſcopo
diſc 6. t.ica.l Madre di Dio. Adauxit vulnerum paſſionem
lib.t. moſtra della Diuina giuſtitia, e ſcaricare lº del furore
materna compaſſio. Dice Bernardo Santo, La empito intero del ſuo Diuino ſpirito con Diuinos i
S.Ber, trac. compaſſione materna accrebbe i dolori dela tra di quelli. Quanto ciauuiſa ſtarne au
de Paſſ. c. la paſſione di Chriſto; perche ſi i To uertiti il Rè penitente, il quale illuminato
Io, ; bia, à Giobbe fù laſciata la moglie per ac
º-
dall'ammonitione di NatamProfeta prorupº
creſcimento di pena, così Maria a Chriſto, pe in quella doglioſa voce per lui piena di
3icut
tv,
Tobia vxor & Iob relitta ad panam,
2 -
ſtupore, dicendo(peccaui)quaſi vol "
O LP1
Diſcorſo II. Del Giudicio.
aac tigni ò Dio che mai hè arditofare! hò peccato, ſcarica ſolamente vna ſaetta come ſi vede ne,
fichi Da Pouero mesche ſarà di me che hò perſeuera gl'altri,ma ſaette innumerabili, vaſi pieni di
uid cô dir tovndeci meſi intieri nella mia colpa, e con morte per caſtigo decondennati già arden
(peccaui) e longanimità così grande della ſofferenza Di ti nelle fiamme infernali , Arcum ſuum,
ſuo ſtupo uina,mi veggo teſo contra l'arco della Diui tetendit & parauit illum, 6 in eo para
re, e terro ma giuſtitia, e ſono fatto ſcopo di certa mira uit vaſamortis,ſagittasſsas ardentibus effecit,
re- della Diuina ſeuerità! Non può fare, io me perche sì come nel Caluario col giro, e fre-,
la veggo,che sono ſia fulminato dal Cielo, è " ritorno dell'acerbità del dolore, dal
154 . cº caſtigo più horribile,di Datan, & Abiron e piaghe al cuore,lungamente ſoſtenuto, fi
diuorato dalla terra ll terrore che gl'occupò nalmente quel Diuino cuore crepò, º emiſit,
Terrore di il cuore, fu così grande in quell'anima illu ſpiritum,come ſaetta ſcaricata per ferire Lu Come feti
Dauid,mé minata, per hauere inteſo, quanto gran coſa cifero,e rouinare l'Inferno, così ancora do Lucifero,fe
tre º diſse fia l'hauer peccato, che per preſeruarlo dal po così lunga tolleranza nel ſofferire i pec rirà il pec.
peccaui. morire per terror di morire, niente meno ſi cati del Mondo, per così dire,creperà il cuo-. catore e -
Neceſſità baſteuole, che la Diuina riuelatione deil'i re di pietà, di parienza, d'humiltà, e preſo - -
della riue ſteſſo Profeta,non morieris, e per ammaeſtra cuore di Maeſtà,ſdegnato, implacabile per
latione Di mento di tutti laſciò, a fine che ogn'vno ſi vendicare l'offeſa con caſtigo Diuino, Aſcol
uina, acciò guardi, perche arcum ſuum tetendit, ci para ta pur la minaccia, Exiſtimaſti inique, quàd, Pſ49.2.
non moriſ uit illum & ineo parauit vaſa mortis, ſagittas ero tui ſimilis. Arguam te,é ſtatuam contra,
ſe per quel ſuas ardentibus effecit. Quaſi voglia dire, è faciem tuam. Il Padre Sant'Agoſtino parum, S.Agoſt. in
lo.
cuore humano imperuerſato nel male, apri eſt, quia mala fatta tua placent tibi, placere A pend. de
Tſal.7. 14. gl'occhi e guarda ciò, che tu fai, mentre con putas e mihi? Deum qui a non ſtatim pateris diuerſ. ſer.
acilità così grande ti laſci cadere in mille ºltorem,vis habere participem ? Mira queſto 3 te Io
peccati, e ſe l'amore di Dio ſi troua da te
Chriſto mio Dinino Figlio dato alla morte,
sbandito per il demerito delle tue colpe, al reſo paſſibile nella natura aſſonta per il ca -
i
-
- -- -
L'Amor meno per l'amor proprio intereſſato habbi ſtigo delle colpe, per la diſtruttione del pecº sº - - -
proprio in cura dite,perche ſe tu crocifiggi il Figlio di cati, è intendi quello ſarà fatto di te, vera
ſegna fug Dio di nuouo con le tue colpe,lo crocifiggi à mente peccatore imperuerſato, ſe nel pro
gir. il pec
cato.
te, perche inchiodati i piedi non poſſivenire prio naturale mio innocentiſſimo Figlio hè
à te,conficcate le mani, non ti poſſi aiutare. con tanta rigidezza punita la ſemplice aps, Aue Maria
suoi effet Rurſum crucifigentes ſibimetipſis Filium Dei, parenza di quello che però arguante, º
ti,
I 55
ma queſto crocifiſſo il Celeſte Padre lo ſtatuam contra faciem tuam, cioè dopo ve Con ſoffe
trasforma in arco teſo, per ferirti di mira hementiſſima riprenſione e Diuina, ſtatuani, rire ſettoa
4,
-
-- -- -
con l'empito del rigore Diuino, a manifeſta con mano fermiſſima la ſaetta della ſenten, la mira dei
tione della Diuina Giuſtitia, per eſſere glo za di dannatione eterna, per direttamira, colpo.
rificato con quella in te, nella tua rouina contra la faccia tua, cioè l'intimo dei tu9,
i molto più che in Faraone, e in curribus, cº cuore, quale con piaga irreparabile ſi ſcari,
te - º o i equitibuseius ; perche Niſi conuerſifueritis, cherà per l'eſtremo della tua dannatigne ,
Vg. Card.
Crocifiſſo
dim ipſe patiens (ſi, ad eum per panitentiam, An non legiſti,quia adiudicium veniatpatien
dichiara Vi oi s rduale gladium ſuum vi tiamabiciens,nota san Pietro Damiano, hu, ſer:57. ..
militatem neſciens, ignorans miſericordiamº, Nel giudi
tralit.id iſl (brifium in iudicio,quale in primo
S. P.Daft,
|
trasforma aduentu icius fitt vagina noſtra mortalita Attendiſti patienter tacentem?Atcende & im cio viene ,
roin arco, tisſed in ſecundo veniens in Maieſtate, é glo i" loquentem:Sicut parturiens, inquit, come ſpo
in ſpada ria coriſcabit, con queſto dedit ſignificatio oquar , con furore d'impatienza corriſpon: gliato di
sfoderata - nem, rifugiant à facie arcus, perche ſe coper dente alla lunghezza della paſſata, manſue
a « - lutº, patienza» e
di miſeri
', f: A.
to della noſtra mortalita, bambino fece tre tudine, e tolleranza. Dediſti metuentibuste,
mare i Regni,languente nella ſua Croce,die ſignificationem,vtfugiantàficie arcus,perche cord -
de ſpirito, e come ſentimento di terrore, di intendendola bene BernardoSanto pronon Iſºiº
tremore alla tetra alle pietre, a luminari del tia, Magis iraſcitur Deus, cum non iraſcitur, i ,
Cielo, che non ſarà nel cuore del peccatori e Vgone Cardinale con lo ſteſſo San Bernar s.Ber.ſerº
sinfelici ſcoperto ſplendente nella ſua gloria do, e San Proſpero: Crudelior eſt omni indi 42., in Cai.
nel trono di Maeſtà, per eſſere glorificato gmatione hac miſericordiabomini, quapaici t.3 -
con tutto quanto il rigore della giuſtitia Di peccatoribus, nec corrigitperflagella; Grauius, Miſericor
uina ? ma oſſerva, che tutto queſto è niente, enim in eum diſcernitur, cum & ipſa correttio dia crude
perche non è più, che dare vn moto,vn cen denegatur. Et anco in queſto dediſti metuen
Accreſci no, perche s'intenda coſa maggiore, Dediſti tibuste ſignificationem, inteſa molto bene da :ccatore:
mento del ſignificationem,vtfugiani è facie arcus,perche Seruidi Dio, pronontiata da San Bernardo, e la paſsi
terrore. del terrore minaccieuole di queſta ſpada ha citato i Volo iraſcaris mihi, ſedira, qua cor qulut im
formato l'arco, e ſi come è più terribile la rigis deuium,non quaexcludis de via, illud tua punto » e
ſaetta dell'arco, intenda il peccatore con nobis benigna anim " mt, perche e
i" lcolo l'horrore e ſpauento, che gli doloſa nutrit diſſimulatio; Non "
ſouraſta, tanto più chèvnaco, quale non fºſio, ſed cum ſentio teratum, tune marine
-
- - confido
Che ſarà terribile &c. 57
cºſidopropitium,etenim chiratusfueris miſeri grandezza della miſericordia Diuina, la, Tºf. 85.
cordia recordeberis,della quale ſi dimetica nel quale gl'era ſtata communicata: Miſericor-
Tſ.98.8. Giudicio fiuale; e ſi come ſi legge: Deustu. dia tua magna eſt ſuper me; eripuiſti animam ,
propitius faiſti eis, e vlciſcens in omnes adin meam ex inferno inferiori, perche per le ſue Dauid li
iº i bero dal
i 3 a 1si i
uentiones eorum. Coſi ſi moſtra ſdegnato colpe ſi conoſceua meriteuole,e degnamente :
-
e i sºgs
maggiormente con la ſofferenza maggiore, condennato all'Inferno, cioè al luoco de'tor peccato, ſi
- -
- . .. . .
-
perche tende l'arco, e diſegna più horribile menti eterni, quale ſi troua circa il centro; dice libero
la percoſſa. della terra, nel quale era deputato a penare,
º dall'Infer-
3i,
- i Veniamo mò à Maria Santiſſima. Nella con gl'altri dannati, e conſiderandoſi per ſua no - - º
moſtra ineffabile della Diuina clemenza eſ. parte in quell'infeliciſſimo luogo, mentre ſe - as - º
preſſa nel Caluario col diluuio del ſangue ne vedeua libero col perdono de' ſuoi pec -
º
t Diuino,con la ſofferenza d'un pelago d'igno cati,ſtupiua della Diuina bontà, che gl'haueſ-,
-
minie, e di pene ſoſtenute dalla Diuina Sa-, ſe vſata così grande miſericordia, Miſeri-,
- º º i
pienza incarnata. Fù condotta al Caluario, cordia tua magna eſt ſuper me; eripuiſti ani-,
- se i affineche vi foſſe,chi degnamente ringratiaſ mam meam ab Inferno inferiori, oue San Bru-, S. Brun. ib.
- , - , ſe il donatore di tante miſericordie, e per no: Infernus inferior congruè, dicitur In Queſto
che col dolore di compaſſione accreſceſſe fernus ille localis, ad comparationem buias, Mondo In
- v
maggiormente le pene del ſuo Figliuolo, Aundi,quiſuperioreſt. La eſcluſione di Ada-, ferno, iſu-,
º so º con le quali la Duina pietà reſtaſſe mag mo dal Paradiſo rappreſentaua l'eſcluſione periore,
. .. . . . . giormente glorificata . Nella ſteſſa ma del peccatore dall'eterna felicita, la condan
niera ſarà condotta al Giudicio molto natione di lui a queſta vita miſerabile, rap
più ; che gli Apoſtoli , a quali fà det preſenta la dannatione infernale. Il Diuino: o » . º
to : Sedebitis cº vos iudicantes , a fine, Verbo in ſembianza humana rappreſentaua 2': ::
-
- - -- -
« , , , 1r,52 che een l'intimo del ſuo cuore applaudeſſe à Chriſto, Sapienza Dinina, Diuino Verbo in-,
iº .: I: rigori della feuerità del ſuo Figlio Diuino earnato alla viſta di fatto così horribile, co-, Horrore di
ri 2 con farli animo, 8 accreſcergli maggiormen me ſe foſſe ſgomentato, poſtguampuniuit.A.
- : :: te; e la ragione è, perche ſono tanti, e così damillicò per quan maturè confugit ad miſe-,
5 o grandi li Diuini rigori, co quali deue eſſere ricordiam ſuam, tanquam ad receptaculum, l'ombra-.
honorificato Dio nel giorno horribile della quaſi diceſſe, che occorrono tanti inferni ? dell' Infere,
ſentenza finale,che il Saluator noſtro ſteſſo, non baſta il primò? Il Demonio auttor del IlO » - - -
quaſi atterrito pare, che cerchi di ritirarſi, peccato fù punito con vn ſolo Inferno, che Tºaolo di
come ſe li temeſſe: A queſto concetto arri occorre moltiplicarli nell'huomo ? Sicut Tºal.csMat.
Tert. lib.de uò quell'ingegno così ſublime di Tertullia Diabolus pulſus à Calofuerat in Infernum, ſo
patuit.c. 2. no. Deus poſt tot,ac tanta delitta humanae te no parole di Paolo di Palazzo, ita homo ex
'Giesù,par, meritatis à Principegeneris.Adam auſpicata, pellitur à Paradiſo in terram, quan habiti
che tremi poſt condemnatum hominem cum ſeculi dote, mus,qua poſt pectatum Infernus quidam eſt.
il giudicio, -
poſt eietium Paradiſo,mortique ſubiettumicum Se Giesti nella figura rappreſentatiua del
e che hab rurſum aa ſuam miſericordiam maturauiſſet, Giudicio infernale, nella punitione eterna, - - :
bi biſogno ſai come ? cerca il Cerda ſuo nobile com per la ſentenza della finale condannatione, i ; ii
d'eſſere in mentatore. Poſt quam puniuit Adam, illi moſtra non poter ſcſierire,e per non vederlas, -
nanimito cò per quàm maturè confugit ad ſuam iniſerie ne meno in ombra, e punito Adamo, illicò
da Maria cordiam,tanquam ad receptaculum, Hauendo maturè confugit adſnam miſericordiam, tan
Cerda. punito Adanio con elcluderlo dal Paradiſo, quam ad receptaculum, che farà poſto ne'
è cacciarlo in queſta valle di lagrime, il Di terrori eſpreſſi effettini della Diuina ſeueri
uino Verbo, quale ſe gli moſtrò in ſembian ta?e poſſibile ſiano così horrendi, che l'eter
156 za di Chriſto, e in figura dell'Incarnatione, no Giudice pare n'habbia concepire terro Che farà
-
ſubito con accelerato camino fece ricorſo re?Si aggiugne, che in quell'incendio di ſde nella con
Dalla pu alla miſericordia ſua,come à proprio rico gno concepito dalla Diuina Giuſtitia in . dannatio -
nitione di uero, perche moſtrò d'inhorridirſi alla viſta quella figura dell'Incarnatione Duina, il ne finale ,
Adamo , di queſto fatto, al ſimbolo di quanto, che in Diuino Verbo riceuè pure vn non sò,che di ſe in cabio
ſcappò,co. quello veniua rappreſentato, perche la con. reſpiro, perche ambulabat ad auram poſt me d'aura di
me inhor ditione di queſta vita miſerabile, alla quale ridiem,per la ſodisfattione rigoroſa, quale ſi Paradiſo. »
: ridito alla Adamo coi ſuoi figliuoli, mercè al peccato doueua dare alla Diuina Giuſtitia col mez procederà
( ſua miſeri originale, era condannato, è così piena di ca zo di Maria, con l'opera della DiuinaIncar. ardentiſſi--
i cordia, per lamita, e di molettie, così colma di tribula natione,e Paſſione del ſuo Figliuolo, termi ma fiam
1 la preui tioni, e di affanni, che alle volte dalla Sacra nata nel mezzogiorno:ma nel Giudicio non ma? a a - -
ſione dei ſi Scrittura viene chiamata Inferno, per teſti v'è aura di ſoaue reſpiro, ma ſecondo il Pro
nale Giu monio d'InnocentioTerzo: In Sacra Scrip ſeta, Ignis in conſpectueus erardeſcet, perché
º dicio. , tura Infernus, quandoque dicitur miſeria.pra per la colpa de'peccatori, così gran sforzo
º Innac, 3. in ſentis vita, Pericula inferni inuenerunt me, "i
della Diuina miſericordia
Tºſee penit, che però Dauid deſcrivendo la ſua libera aiutarli, riuſcì vano,
medicamento di per la loro teº h
ºri
tione dal peccato, innalzana nel Salmo la.
-
-
inaſ. “
-
però come nel Caluario fà condotta Maria, gliuolo ſenza minima ſtilla di Celeſte pietà e,
accioche vi foſſe,chi degnamete rédeſſe gra. perche dato che per parte della Divina giu Giuſtitiad
tie per la communicatione di beneficio così, ſtitia venghino inſieme giuſtitia,e miſericor Maria pit
Maria c5 ſtupendo. Qui proprio filio ſuo non pepercit,ſed: dia, li reprobi hauendola rifiutata per tutto, atta per il
dotta al pronobis omibus tradidit illum, così pare, il tempo della vita loro, ſe ne ſono reſi in giudicio, e
Giudicio, condotta al giudicio, per applaudere, e dar degni,in quell'ºltimo giorno ne devono to perche,
per darli ammo al Figlio, accio con quell'atto heroi talmente reſtare primati. Il Diuino giudi
animo, co degnamente, e pienamente ſia eſequito ce però non potrà di meno, che in quell'atto.
quell'atto della Diuina ſeuerità, e ſe il Di-2 eſtremo non moſtri il ſentimento della ſua
uino giudicio per ogni capo horribile ſi pietà. Il P, Bernardo Fedele nella prima, Fedele p.p.
moſtrerà, tale ſi farà vedere ſingolarmen parte del ſuo Quareſimale proua quello, ſer.2. dom.
te per parte della Regina del Cielo. - punto col Teſto di Daniele Profeta, Ecce in p.conſid 2.
Si dichiara queſta propoſitione altiſſima, mubibus Cali veniebat, quaſi filius hominis, cº in p.
157 perche è ſempre vero ciò, che ſi regiſtra dal vſque ad Antiquum dierum peruenit, e ine,
Tſ 24. Io, lo Spirito Santo, cum ratus fueris, miſericor conſpettu eius obtulerunt eum, con l'eſpoſi”.
dia recordaberis, e che vniuerſe vie Domini tione di Vgone Cardinale, Ohtulerupteum», Vgo. cari.
perche la miſericordia,o veritas,tanto vero, che anco', quia talem in iudicio ſe repreſentabit, qualem, c.7ePaniel
giuſtitia, e nell'Inferno, nel quale pure ſi fa moſtra della ſe patri pro nobis in Cruce; perche dice il Fe.
la ſteſſa co Diuina giuſtitia, riſplende qualche coſa del dele queſte formate parole (non laſcierà il
la miſeri la Diuina mitericordia, che vi ſi vede tramiſº ſentimento della natural pietà, e compaſs
cordia, gli chiata tra que tormenti, come inſegnano li ſione altretanto dolendoſi del male di quegli Sentimeto
atti loro teologi, perche iui atieora punit citra condi infelici, quanto ſi dolſe in Croce, queſtº tor di pietà di
vanno ac- -
gnum,non puniſce tante li dannati, che non mentato, é veciſo) fin quì il Fedele come ſe Chriſtone'
e6pagnati li vſi qualche pietà, e la ragione è, percheia denotaſſe con queſto fatto, che ſe foſſe nea reprobiſe
anco nell'. giuſtitia Diuina in Chriſto è la ſteſſa con la ceſſario per ſalute, e foſse cesì volontà del condo il
Inferno, :: miſericordia Dinina, e ſi come in qaeſta vita Celeſte Padre,ſarebbe prontiſſimo di nuouos Fedele -
gli atti della miſericordia erano ſempre ac rinouare le ſteſſe pene, e tormentº per laſa
compagnati dalla giuſtitia, di maniera, che lute de'reprobi, i quali con tanto amore ha
l'immenſo della Diuna pietà, col quale fà ſoſtenuto per la ſalute di tutto il Mondo,
liberato il genere humano dalla dannatione Ma il Cardinale riferito non tiene queſto - - - --
moſtrare, debba parimente eſſere accompa Maria paſſionata poteſsero imaginarſi qual -
gnata dal ſommo della miſericordia, per che bene, per la ſua interceſſione, per ſapere,
queſto pare naceſſario ſia condotta la B. V. che altre volte ha fatto dare nuouo ſpatiº di
Maria net al Diuino giudicio , accioche tenendo le rae penitenza a qualche anima morta nei ſuoi - - - - - -
Giudicio à giori della Diuini giuſtitia in quell'atto vl. peccati. Aſcolteranno preghiera ſomiglian 7Maco,titº
fauore del timo, e fupremo, non permetta, che dall'ini te a quella della Madre de ſette Martiri Ma c.7.28.
la giuſtitia nata pietà del ſuo Diuino Figliuolo i ſuoi ri. cabei trucidati dal Rè Antioco, quando reſ - 158. .
Diuina,ac. gori venghino d minuti e pare a queſto pro tato l'ultimo figlio promiſit filio,ſe ſuaſaranº, ia?
ciò non re poſito più atto il, zelo della giuſtitia di Ma “la quale ſchernendo il tiranno cominciò a della Mi
ſti diminu ria,che rizelo della giuſtitia di Chriſto, per parlare di queſta maniera. Fili mi smiſerere -edre de'Ma
ta dall'in che si come in queſta vita ottenne, e prati mei, que te nonem menſibus in viero portaui, cabei, ipº
nata pietà còà fidore de peccatori il puro della pietà,e ci lac triennio dedire alui, o in anatem iſtan ſcherno e
del Figlio. " permettere foſſe tramiſ perduxi. Peto, nate, o aſpicias calum, ci .Antiocº,
.
ci siamo sºndgusone, sia terram,6 ad omnia, qua ineis ſunt, ci intel
-
ligas
Che ſarà terribile &c. 59 ,
litas, quod exg"
non timeas. nihilo fecitilla itafiet, vt. ſti honorificato il Padre Celeſte ne rigori Se per la
tafiet, vt,
--
-
- -
- - -
- - -- - - ine tanto ſo della giuſtitia col meritato caſtigo deuitan condanna.
i
-
lita a pregare per ili" humano, e per la to applicarti allo ſdegno, e moſtrare il furore tione de
,
ſolleuatione de mi i " à parla della tua ira Diuina, che ſe ti coſtaſſe l'eſſere reprobi -,
i Preghiera re Figliomio habbi miſericordia di me,per di nuouo Crocefiſto, doureſte farlo per eſe:
l - 1
foſſe neceſ
i ſimile di che ſono quella, la i" ri ha portato noue quirlo, ma perche queſto non ſi può fare nel ſaria nuo:
il Maria a meſi nel ventresti hò nodrito con latte e cer.
-
nella propria ſoſtanza Diuina, ha trouato, terDamCCCi chiodi della loro cocupiſcenza -
-
queſta inuentione di fare per via del ſuo V-, meritati. Peto,nate, vt aſpicias cielum, 3
nigenito Figlio la ſoſtanza humana, perche terram & adonnia que in eis ſunt, o intelli Damnatio -
patiſce dolori incomprenſibili, con finire, gas, quod ex nihilo fecitilla Deus. ſta fiat, et ne m: rita
la vita nel pelago dell'ignominie pendente, nonimeas. Ti prego, amatiſſimo Figlio, che ta per il
dalla tua Croce obligandomi acconſentire, miri il cielo e la terra e che intendi che tutsi beneficio
della crea
à così doloroſa paſſione e morte dell'unico; to ciò che ha partecipato dell'eſſere tutto è
Figlio delle mie viſcere, reſtando io piena di ſtato creato i"
d Dio per beneficio dell'huo tione.
angoſcie, ferita con la ſpada del dolore nel mo,il Cielo con leſtelle, la terra coi fiori, le
ca l'anima. Eccoli ſegni predetti dal tuo i " con gl'animali, le ricchezze terrene,
: -2.
Eſpreſſiva uangeliſta in me, Erunt ſigna in Luna, il mio" i doni, le gratie ſpirituali, ſino gl'Angioli
cuore, l'anima mia tiene impreſse tutte le Beati hai applicato a ſeruitio loro, accio re
Ilº, pietà piaghetue, più che non conſeruò la tua Sa ſtaſſero "
queſti huomini iniqui
cra Sindone laſciata ptetioſo teſoro alla tua contaminatº il Mondo tutto coloro pec
Spoſa mondiſſima Santa Chieſa. Sei ſtato cati, con diſpregio di benefici cosi grandi,
ſempre ottimo figlio, hai ſempre fatto la non merita ogni caſtigo?Mà i mi, miſere
volontà del Celeſte Padre cercando, che foſ re mei, que te nouem menfibus in vieropor
ſe honorificato e perche nella tua vita mor. taui & lic triennio dedicº alui: & ad etitem
tale ha voluto eſsere honorificato nella mo iſtan perduri Raccordati,Fgio mio, e Dio
ſtra della clemenza, l'hai fatta così nobile, mio, che hai dato inco te ſteſſo, che nous
Ia Redèn- -
che non hai fatto ſparmio del ſangue, dell' meſi ti hò portato nel ventre, a fine, che tu cione.
honore, della vita per paleſarla, acciò foſse foſſi crocifiſso, ti hò dato il latte, accioche -
conoſciutasamata, e riuerita dall'huomo, il nelle tue vene tornato in ſangue lo ſpargeſ
quale in queſto Mondo ſeruendoſi de rime ſi per la ſalute di queſti ingrati,ti hò cuſtodi
di preparati de Sacramenti, foſse ordinato todifeſo hò laſciato di difendertifiue, che
alla corona di gloria. Queſti inimici tuoi, terminaſſi la vita, come hai fatto nella tua
e miei hanno haunto a ſchifo l'humiliatio Croce , ſe il diſpregio del beneficio della
ne da te ſublimatashan rigettato il rimedio, Creatione è degno di pena eterna, e per
e diſpregiato il teſoro pretioſiſſimo del tuo queſta colpa hai deputati agli eterni ſuppli:
ſangue Diuino, e per eſſerne incapaci, non è ci, que Spiriti ribellati, quanto a maggiori
più poſſibile, che ſia honorificato in loro il enedeuono eſsere dannati queſti pettini, e
Celeſte Padre con la pietà, come vaſi di miſe celerati,iquali hano diſpregiato te nella tua
ricordia, reſta ſolo, che ſiano deputati vaſi propria "i, nel tuo cor c: -
di eterna ignominia, come ſcopo della tua posacramentato, nella tua confeſsata Di - r. -e
ira, e indignatione Diuina. Sò bene, che la uina grandezza. Gli Hebrei,i Gentili iDe -
-
e
tua miſericordia è la ſteſſa che la tua Diuina moni ſteſſi non ti haureboono ordita la -
4,
giuſtitia, ma per queſto non ſeguita, che gl'. Croce,ſe ti haueſsero conoſciuto come inſe -
habbià vſare minimo ſegno di compaſſione, gnò il tuo Apoſtolo:queſti, che per ogni mo s.
e pietà, ma che ſe l'hai moſtrata con amare do confeſsandoti vero Dio, per parte loro
i tuoi vſque in finem, con comunicarli te ſteſ crocifiggendoti con mille colpe, meritano -:: : -
ſoSacramentato, moſtri l'ultimo della giu maggier caſtigo. Sù dunque forte Figlio -
ſtitia contra di queſti i quali ti ſono ſtati con mio che penſi, che fai, perche non fulmini - ---
trari ſino alla morte,e ſe per honorificare il la dannatione, è la ſentenza finale? Nel - -
-
- - -
-
-
--
Padre nella miſericordia,ſei ſtato così effica Monte Caluario più patiua Gesù alla viº -- -
cese e così pronto, che hai data la vita, e lº ſta de dolori di Maria Santiſſima, che ,
hai finita in così horrendi tormenti, per mo ier le proprie ferite, Adauxit vulneºm I 59
ſtrattivbidiente eſſendo ſtato detto di teschi dolorem materna compaſſio, diſſe Saºir
ha perduta la vita, ne perderes obedientiam, nardo, e Arnoldo Carnotenſe : "iº
S.Ber. trac, l
de paſ.c.io,
sſendo queſto giorno deputato, perchere in un mi: via i " o
1: -: Nº ?
6o Diſcorſo II. Del Giu 1CIO e
arneare videbarie dimedochelaſieſa Regina del ramente alle pene infernalitati peſſimi e 13eº
tr. de laud. Cielo manifeſta a santa Brigida eſſere ſtato ingratiſſimi figli adottiui, e che perla ſteſſa Se di buo
Virgt. , così grande il dolore nel cuore di Chriſto per ragione, come prima è ſtata pertanti ſecoli ; ma voglia
S.Brig.li. 1. l'amaritudine ſentita in vederla addolorata, fomite di pietà al ſuo Diuino figliuolo, ſi :
diede il ſuo
rutil, che quaſi non ſentita la pena del ſuo proprio transformi per le loro colpe nelfomento d' Figlio na
Dolore e dolore. Et cum ipſe cerneret me dolore con- ' indignatione, e con vederli ardere in quelle º turare a fa.
uore della
nella paſ- fettam,intantum amaricabatur de dolore meo, fiamme, ne moſtri godimento di Paradiſo, º
ſione , per quòd omnis dolor vulnerum ſuorum quaſi ſopi- per
pe la Divina gloria; quaie nella condanna-º -
miſerſcor-,
la compaſ- ius erat pre dolore meo,quem in me videbat. tione de'reprobi ſi manifeſta, e ſi come per
- - - dia, quanto
fione di Sì come la B. Verginefì condotta al Calua mille volte ſi è oppoſta all'ira Diuina, ripa più darà li
Maria, ſo rio, alla Croce del ſuo Figliuolo per parte rando il colpo con impedire la rouina di adottiui
Piua il do- rante anime particolari e di tutto il Mondo, º per la Giu
della Diuina miſericordia,per accreſcere col
lore delle ſuo mezzo la communicatione de ſuoi teſo- º promouendo ſempre più l'eſtenſione della ſtitia ?
pene di ri; così è condotta nel Giudicio finale per Diuna clemenza: in quell'ultimo giorno ſi
Chriſto, i parte della Dinina giuſtitia per la diſtribu moſtri diſpoſta di opporſi a qualche ſenti
tione de'teſori dell'ira : ſe iui aſſiſtente ac mento di Celeſte pietà,ſe vi foſſe, con cercar
crebbe tanto la manifeſtatione della Diuina d'impedirla ad eſtendere più viuamente l'e
- - -
- -
- -
-- --
-
pietà:nel Giudicio con la ſua preſenza accre- ſecutione rigidiſſima della giuſtitia Diuina, i
ſcerà la manifeſtatione de' Duini rigori: e perche sì come in queſta vita ſi moſtrò così
- -- - - ſe fù tanto l'accreſcimento della Paſſione di prontà per la Diuina clemenza, che mai, nè
Chriſtoper la preſenza delle ſue pene, che meno in vedere a crocifiggere il ſuo Figlio:
à pena erano ſentiti da Chriſto i ſuoi pro Diuino, moſtrò minimo ſegno d'indignatio
Coſi pare pri) dolori, nella ſteſſa maniera, pare poſſia- i ne,nè d'ira, così nei giudicio finale ſarà così" Non mo:
che l'ira modre,ſia,per eſſere coſi grande l'accreſci dichiarata per parte della Diuina ſeuerità, ſtrerà ſe
Diuina ac mento dello ſdegno di Chriſto, la moſtra del che per la dannatione, e pene eterne de peſ gno di pic
creſciuta , furore dell'ira ſia per la preſenza, e indigna ſimi figli adottiui non farà minima moſtra tà nel Gig
per parte tione della ſua Madre, per liſegni, che limo-- di miſericordia, è di pietà, ma che, sì come dicio, co
di Maria ſlterà dell'affetto materno, della paſſione ſo nel Caluario con affetto di Madre accrebbe me - si ntl
Sätiſſima, ſtenuta dell'impetratione di mille gratie, del tanto la manifeſtatione di miſericordia, fa Caluario,
farà, che a rifiuto, del diſpregio de peccatori, che il cendo maggiore le pene del ſuo Figliuolo, nó moſtrò
pena ſi poſ ſentimento, che ne proveranno i dannati fa così nel Giudicio con li affetti di giuſtiſſima: ſegno d'in
ſi diſcerne ra tale che per cosi dire, ſarà come ſopitol indignatione, e con ſegni, che moſtrerà del tdignatio--
re ogn'al horrore,il quale ſentirebbono peraltro dell' ſuo zelo della Diuina giuſtitia accreſcerà la IMC •
tro ſdegno. indignatione Diuina. E che ſia vero il no manifeſtatione del ſuo rigore con far mag
ſtrodetto, che ſe terribile il giorno del Giu giore l'indignatione del ſuo Pinino Figliuo
dicio per ogni capo ſi moſtrerà; tale ſi farà io. Santa Caterina di Siena fatta capace di
vedere ſingolarmente per parte di Maria Celeſte luce de'Diuini giudici),tornata in ſe,
Santiſſima eruntſigna in Luna,la quale si co prediceua,che tantoriſplende la Diurnaglo La Dinina
me nell'Annontiata acconſentì all'Incarna ria in vino,ò più Beati,quanto invno, è più Gloria ti.
tione per il rimedio dell'huomo, così accon dannati': ſe così è,eſsendo certo, che queſta to riſplede
ſentì al Diuinogiudicio per il caſtigo de' notitia molto più chiara ſi ritroua nella B. ne'dannati
dell'Infer.
condennati; come ſi eſibìaſeruire il ſuo Di Vergine, eſsendo ſempre diſpoſta a promo
uino Figliuolo a fauore della miſericordia nere la maggior gloria di Dio con ogni mo no,quanto
con acconſentire d'eſſerli Madre,di portarlo, do poſſibile, ſe nella duratione del Mondo ne' Beati
nodrirlo , perche noriſſe per la ſalute del tanto ſperò per la gloria di Dio nella miſe del Cielo,
NellAnno Mondo, così acconſentì diſeruirlo a fauore ricordia, eſſendo impoſſibile promouerla in
tiata così della Diuina giuſtitia per la condannatione quell'ultimo giorno ne'reprobi, per la loro
acconſentì degli empij, che tutto ciò ſi conteneua nel incapacità, quanto ſi affaticò, e ſi moſtrò in
ſeruirlo a dirc: Ecce Ancilla Domini,fiat mihi ſecundum queſta vita applicata per la miſericordia Di Se non ſº
fauore del Verbum tuum, nè ſarà difficile il concepire, uina quà, tanto ſi affatichera, e ſi moſtrerà no capaci
la Diuina che ſe pergloria Diuina in ragione di miſe applicata per la Diuina giuſtitia, e che per della Glo
miſericor ricordia, e di pietà, ha voluto, che il ſuo Fi conſequenza, ſi come in queſta vita ogn'vno ria in ſe
dia, come lio naturale, e Diuino con deſiderio inef fperò maggiormente le gratie, per opera di gione i
della Giu abile, con godimento dell'animo ſuo incre Maria, così nel giudicio ogni reprobo tre pietà , la
ſtitia. dibile foſſe dato alle pene, per così dirle, in merà maggiormente li Dinini rigori per o Beata Vet
Luca 1.38. ſernali, e che vedendolo crocifiſſo, come oſ. pera della ſteſſa, e che ſe il Diurno giudicio gine la pro
«ABul. ſeriò l'Abulenſe, incredibiliter la tabatur cer per ogni capo terribile, e pieno d'horrore ſi curerà nº
tiſſime ſciens redemptionem Mundi eſſe fatiam, moſtrerà, tale ſingolarmente ſi farà vedere rigori.
perla manifeſtatione della Gloria Diuna, per parte di Maria. Erunt ſigna in Luna.
- - - - che per ragione della Celeſte pietà in queſt' Il diuotiſſimo Gerſone ci porge vn'argo
opera riluceua: per la ſteſſa Gloria Diuina in mento molto efficace per quello, che noi di
ragione della Diuina Giuſtitia ſiano dati ve ciamo, mentre conſidera la diſpoſitione del
- la B.Ver:
- Che ſarà terribile dec, 61
i; i eerſ, tit.2.
decant. 3e
la B.Vergine al tempo della paſſione. Erige Figlio naturale a morte acerbiſſima, per con
U.
sordis aures advoces ſpiritus ſui dum proprium ſeguirla. Molto più riſuonano nel cuore are 161
filium,dum dilectum oris ſui, viſcerum quoque gomento d'incomparabile terrore nel
ſuorum, ci votorum conſenſit crucifigiprore giorno del Giudicio, per il peccatore, quale Il godime
demptione noſtra dans nobis illum,vtique cum diſpregiando la grandezza del dono, ingra to di Maria
Elio Cauato nel dare a
gaudioso exultatione, quaſummam ſuperabat tiſſimo a tanto amore, in cambio di ſeruirſi
dal Gerſo carnis anguſtiam . Che mai ſignifica queſto di queſto mezzo, con la ſua ingratitudine ha Giesù alla
ne per il modo enfatico di parlare emige cordis aures reſa maggiore la granezza delle ſue colpe, e morte, ri
godiméto, ad rocesſpiritusſul,ch'è a dire, non ti ferma. non contento della morte di Chriſto ſoſte ſuona ter
col quale re in quell'eſterno, che tu rimuri della bontà, nuta per la redentione, per parte ſua l'ha per rore horri
la B, Ver della pietà della miſericordia ineffabile di mille volte condennato alla morte, e l'ha bile a re
ine diede queſta puriſſima V.métrenò ſolaméte ſi ac moſtrato co fatti contentibile, rurſum cru probi nel
il Figlio al. conſenta per la redentione concedere il ſuo cifigentes inſemetipſis Filium Dei, º contem Giudicio e
la Croce, Diuino Figlio vnigenito, quello, ch'è il cuo ptui habentes per il rinfaciamento accompa Ad.Heb.6.
re delle ſue viſcere, e tutto l'affetto dell'ani. gnato dagli effetti di ſdegno di così grande 6.
ma ſua, ma ſi è accòtétara,che foſſe crocifiſ Imperatrice per tanta ingiuria, perche in mi-
ſose finiſse la vita nell'ignominie, quello che rarlo crocifiſſo, 8 a crocifiggere sù gl'occhi
importa è che queſta donatione l'ha fatta co ſuoi non moſtrò ſegno d'indignatione neſſu
godimento ineffabile, e con eſultatione ſu na, perche ſe bene ſentiua la ſpada del dolo
periore all'anguſtia, e debolezza dell'huma re, che le paſſaua le viſcere, per altra parte ,
ma naturalezza, e vuol dire Aperi cordis au haueua queſto conforto per differente moti
nes ſollevati bene, 8 quanto puoi perche tu uo, in conſiderare la Paſſione di Chriſto in Perche la
poſſi intendere, e capire il ſentimento delle ragione di mezzo della ſalute del Mondo, e B. Vergine
e voci dello ſpirito di Maria, perchefotrone - della ſodisfattione della Giuſtitia Diuna . non ſi ſde
rai più profondo di quello, che per aumen Il peccatore reprobo, quale finiſce la vita gno nel
tura ti penſi. per intelligenza ſupponi, che ne'ſuoi peccati, per parte ſua impediſce il fi Caluario
la Beata Vergine amaua infinitamente più il ne della ſalute humana, della ſodisfattione
ſuo Diuino Figlio, che ſe medeſima, perche Diuina, e per conſequenza laſcia Chriſto
irtato in lei almeno fà adempito il precetto della Crocifiſſo, e morto ſenza profitto neſſuno,
della Diui Duina carità di amare il Signore Iddio con perche per parte ſua non è ſodisfatta la Di
ma dilettio. tutto il ſuo cuore, con tutta l'anima, con tut ſuina Giuſtitia, ma replicatamente, e più gra
ne da Ma uemente offeſa; nè per parte ſua è ſeguita la
.ta la mente, con tutte le forze, e queſto con
ria Santiſduplicato titolo, perche era Dio, e ſuo Di ſalute, Hà eſpoſto Giesù al diſpregio eter
ſima, per uino Figliuolo, che però donando il ſuo di no delle poteſtà infernali, come, che il ſuo
fettamente lettiſſimo Figlio alla morte, perche con , Diuino Figlio habbi compito così grand'
adempito. quella foſſimo riparati da morte eterna, ſa- , ecceſſo, ſenza profitto, e che il reprobo ſia
pcua che donaua aſſai più, che s'haueſſe da ſtato così adherente alle potenze infernali, e
to ſe ſteſſa, di maniera, che haurebbe voluto a ſuoi conſigli, che Maria Santiſſima nè con
ella ſteſſa morire,a fine ch'egli viueſſe, e con le ſue preghiere, nè con le ſue lagrime,
affetto ſincero, con tutta l'inclinarione del con la morte, nè con tutto il ſangue del ſuo
i;
l'animo ſoſtenere tutte le pene,e dolori,qua Diuino Figliuolo l'habbi potuto ſeparare, e Perche, e
ligli pati, per vederlo liberato, perche ſecon la crocifiſſione, e paſſione di Chriſto ſia reſa quanto ſi
S.Bonau. do San Bonauentura,tantum compaſſio eſt, vt inutile,e vana, per parte ſua, e perche Chri ſdegnerà
ſi fierº potuiſſet, omnia tormenta, qua Filius ſto Sig. noſtro Diuino Sole tanto patiſce per contrade
Sarebbe pertulit, ipſa multo libentius ſuſtinuſſet. Qui tutti quanto per vno, come dice l'Apoſtolo, peccatori
volontieri ui viene la conſideratione di quelio, che di qui pro me paſſus eſt,ne ſegue l'accendimento nel Giudi
morta in cio.
ce Gerſone, Erige cordis aures advocem ſpi i di tanto ſdegno in Maria contr'a reprobi,
cambio del ritas ſuis Quali ſono le voci dello ſpirito di come ſe ogn'vn di loro folle reo d'hauere to Contr'dº
º Figlio,eco Maria, per l'intendimento delle quali deue talmente reſa inutile la paſſione del ſuo Fi reprobità
pena i mi a tenere innalzate l'orecchie del cuore, mentre gliuolo e perche la qualità del dolore in Ma to ſi ſde
l nore a che ci dona il Figlio, ch'è il più dell'anima ſua, ria ſi deſume dalla qualità dell'amore ; dalla gnerà, co
; non patì, mentre acconſente,ch'egli ſia crocefiſſo, e vi grandezza dell'amore, che portò a Chriſto, me ſe ogn'
f acconſente con godimento, e giubilo di ſpi ſi argomenta la qualità dello ſdegno,e quan vno di lo
ſi rito ſuperiore all'humana capacità, e con to più in queſta vita come Madre, ha potuto ro haueſſe
a vna ſpecie d'allegrezza di Paradiſo, dans il placare il giuſto ſdegno del ſuo Figlio Diui reſa inutile
g lum, vtique cum gaudio, e exultatione, que no,nel Giudicio finale tanto maggiormen la paſſione
º ſummam ſuperabatcarnis anguſtiamº perche, 'te l'accenderà. E ſe ritornando a Geruſa per tutti.
º sì come queſte voci nel tuo cuore riſuone , lemme dalla paſſione del Caluario,piangeua
ranno argomento di amore, per il ſegno di la paſſione del ſuo Figliuolo con tanta pietà,
bontà così grande di Regina d'incompara aſperſa del ſuo ſangue con tanta diuotione Cómouerà
bile benignità, quale tanto amò la ſalute de' eſprimeua le ſue doglianze, che commoue tutti i ſde
figli adottiui, che di buona voglia diede il sua à lagrime di compaſſione tutti quelli º gno
- O quali
- 62 Diſcorſo il Del Giudicio. rº,
quali incontraua,così arderà di tanto ſdegno benche ſappi che in quella ſodisfattione do.
contrà reprobi nell'ultimo giorno del Giu sueua eſſere trafitta col coltello del dolore.
dicio finale, che conciterà lo ſdegno contro * Il reprobo impediſce per parte ſua queſta ſo.
à quelli di tutti gl'Angioli,di tutti li Santi, disfattione alla Diuina giuſtitia, perche per
del ſuo Diuino Figlio, Sz all'hora moſtrerà, tutta la vita ſua ha rifiutato di volerſi ſerui
che non eſtira ſuperiram mulieris, e che ſe per ºre del prezzo preparato, per poterliofferire. º il coltelli
ogni capo il Diuino giudicio finale terribile Adunque con altretant'empito ſi mouerà al di dolore,
ſi moſtrarà;tale ſi farà vedere ſingolarmente la ſua dannatione, per vederla compenſata, Nota,
per parte di Maria Santiſſima, erunt ſigna in - con quanto giubilo offerì il ſuo Figlio, per
luna in Matia. - - º
ſodisfarla,e concerto,e mille volte più, per
Più oltre. Erige cordis aures ad voces ſpi che per cento, e millioni di volte accrebbe - - - - -
ritus ſui, dum proprium filium, dum dilectum ºla gratia,da quindec'anni, quali haueua nel -
3-
-
2 -
oris ſui, viſcerum quoque ſuorum, o votorum ola Santiſſima Annonciata,alla ſua morte, e - -
--- -
conſenſit crucifigi pro redemptione noſtra dans - perche il reprobo la priuò con le ſue colpe, - - - -
nobis illum, vtique cum gaudio, ci exultatio di vedere ſodisfatra la Diuina Giuſtitia col
ne, qua ſummam ſuperabat carnis anguſtiam. “ſangue del ſuo Figliuolo, e perche impedi
Intendi con la voce dell'amore, la voce del ſce per parte ſua al ſuo Diuino Figlioleglo
terrore. La voce dell'amore è, che la Beata rie di Redentore, per acquiſto delle quali ſi
Vcrgine amò tanto, e con perfettione così eſpoſe all'immenſità del pelago, delle pene,
grande la Diuina Maeſtà, che sì come molti dell'ignominie. Chi potrà concepire lo
trà Teologiaffermano, che nel concetto Di ſdegno, ilfurore dell'ira, con la quale queſta
uino foſſe eleuata alla viſione beata, acciò ſourana Imperatrice ſi muouerà contra a
conoſceſſe in quella, di qual figliuolo foſſe reprobi, per la loro condannatione, con
fatta madre, così in quella elenatione inteſe quanta riſc-utione vorrà vederli puniti. Se
eſſere la mente Diuna ſeruirſi di lui, per ſo ide qual ſi voglia dei Beati ſi legge nel Sal
disfare con acerbiſſima paſſione, e morte al mosche Letahituriuſtas cum riderito indiſti, Teſ. ff, ti ,
la Diuina Giuſtitia,offeſa per mille colpe de perche come dichiara Vg il Cardinale. In pa Vg.cardin
peccati del Mondo, di mantera, che dall'An-' aria congratulandum eſt iuſtitiae Dei ſimul cum Tºrou. 26,
Nell' An- giolo fu richieſta, ſe ſi contentaua eſſer Ma- , ipſo, ſecundum quod de ipſodicitur prouerb. e Li Beati in
nóciata ri- dre di Dio, che è il ſommo di felicità, ma dal Bgo quoque in interitu veſtro ridebo, ºrdeno- patria si
chieſta dal Celeſte Padre ſi richieſta,ſe voleua eſſere del bis dicitur Pſal.51. Supereumridehune, ci hanno i
Celeſte Pa- figlio di Dio crocifiſſo; sì che l'eſſere Madre dicent ecce homo, qui non poſuit Deum adiu- rallegrar
cre nella di Dio, non ſe li daua per ſe ſteſſo, ma perche torem ſuum. Che coſa farà la Regina del cola Diu'
viſione bea foſſe crocifiſſo per ſodisfare alla Diuina Giu. Cielo? Se Maria bramò tanto la ſodisfat- - na . Giui
ta, ſe vole- ſtitia, per la ſalute del Mondo, che è l'eſtre. tione della Diuina Giuſtitia, che diede il ſuo tia. ...
ti a eſſere mo dell'affettione. Maria Santiſſima in proprio Figlio Diuino a morte così crudele, o
Madi e del quel punto ſuperando tutta la beatitudine per compenſarla, coſa farà d'indegniſſimi,
iglio di decori Angelici, per eſſere fruitione beata, e abiettiſſimi,abomineuoli ſchiavi? Se con al
Dio croci- benche per tranſito, per ogni modo corriſ- si legrezza di Paradiſo, diede allamorte la vi
filo. - pondente alla grafia, quale poſſedeua ſupe- ta dell'anima ſua, che coſa farà dei ſuoi eter
. - riore alliSerafini del Cielo, così fu confor- - ni inimici? ſe invedere crocefiſſo il ſuo dilet.
i 62 mata alla Diuiua volonta con grado ſupe. tiſſimo Figlio incredibiliter letabatur, come
i riore, di maniera, che accettò la paſſione, notò l'Abulenſe, coſa non farà in vedere la Abul:
Come at- crocifiſſione, e morte del ſuo Figliuolo, per punitione de peccatori?biſogna concludere, -
cettò la ſodisfate alla Diuina Giuſtitia col ſuo ſan - che concorrerà alla loro eondannatione, co- Concorre
Diurna ma gue; diede il corpo al Dinino Figliuolo dalle me alla propria Gloria con ardore, cioè con i rà alladiº,
ternità, per ſue viſcere, acciò moriſſe conficcato ad vn -furore di ſ no corriſpondente, perche', in azione de
ſodisfare legno, acciò reſtaſſe ſodisfatta la Diuina giu- quanto ama ostanto bramai tanto inclina reprobi
alla Diri- ſtitia; ſi contentò eſſere Madre di Dio, per alla Gloria delli attributi Diuini; e perche .. come la
ma Giuſti- eſsere
tia.
fatta Madre del Crocifiſso, acconſentì
eſsere trafitta con la ſpada del dolore con
la Duina Giuſtizia non può eſsere in altro -
modo glorificata ne'reprobi, che con la lo- :
propri
gloria
tanto godimento, che ſuperò in queſto la rogiuſtiſſima punitione; quanto ama Dio, -
beatitudine de Serafini, perche li ſuperata tanto inclina, tanto brama in quel giorno Quitobri
ncili ardori ineffabili della Diuina carità, la loro condannationese perche è ſentimen- ma la ge,
che queſto è dans illum, ptique cum gaudia, co comune, che come Regina Madre ſenza ria di Dio
& eritatione, queſtumam carnis ſuperabat comparatioaehabbi maggiori ricchezze di tintolati
anguſtiam . Se così è Erige aures cordis ad gratie, maggiori ardori di carità, che tutta natione:
voces ſpiritus ſai, perche Maria così ama la la Corte del Cielo, e la fruitione Beata dell'- reprobi,
ſodisfattione della Diurna giuſtitia, che ſen ºvna,e l'altra natura humana, Angelica, ſia co
te allegrezza di Paradiſo inſodisfarla, ben me, ſe non foſse in comparatione della ſua
che ſappi, che l'ha da fare con acerbiſſima,
propria Gloria, corriſpondente all'immen
- ignominioſa morte del ſuo Figlio Diuino; ºſità della gratias e della ſua carità in illa
- inacceſſi,
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più che tu cum ideri vindiffam; il furore dell'ira di re, quale da Maria ſolamente serra contrai,
ci li Beati Maria Santiſſima ſarà così grande, che ºpg reprobi,ſarà infinitamente maggiore del ter
ama Pios ma ſi potrà diſcernere lo ſdegno, è godimen rore, quale venirà da tutte le creature, e qua
to degl'altri beati, e che ſe il giudicio ſarà to ſcriue l'Euangeliſta de Celeſti ſegni, e de M
,
per ogni parte terribile, tale ſi moſtrerà ſin gl'elementi per li quali reſteranno gl'huomi
golarmente per parte di Maria Santiſſima, mi inhorridi ti per il terrore ance i" 9
ſenſatos,cioè contrareprobi, quali ſi moſtra- ſarà niente, per il terrore, che li verrà da : i
rono più duri, che le creature ſteſſe priue di Maria . Erunt ſigna in Luna, Maria Lu
ſentimeto,ſi moſtrerà così armata di ſdegno na inſanguinata, come infauſta comera»
la Regina del Cielo ſola i come tutte le crea ſarà quella, che renderà pienamente con
ture tutte, che quiui viene, terribilis, rica ſternato l'animo de peccatori reproba
- ſtrorum acies ordinata, e quanto è più da te, ti.
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DI MARIA SANTISSIMA
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Eruntſgna in Sole, Luna, e Stellis. Luce 21.
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qui tollit peccatum Mundi, ciòè tutti, come ſegno tale, che molto più, che l'Apoſtolo a
ſe foſſe vn ſolo. A Galati qui dedit ſe meti peccatori conuertiti dice gaudium meum &
Ad Galat. pſum pro peccatis noſtris. Qui peccata noſtra coronamea, e ſi moſtrò veſtita del Sole Dt
Ie 4 ipſe pertulit in corpore ſuo ſuper lignum, vt uino per il merito del ſuo figliuolo, e coro
peccatis mortui iuſtitic viuamus, cuius liuore nata di ſtelle, cioè dell'anime conuertite e
ſanati eſtis inſegnò S. Pietro, ciòè le pene , per mezzo ſuo, e perche con la noſtra in -
douute a peccati noſtri, come più chiara gratitudine facciamo mille oppoſitioni alla
n.24. mente ſi legge in Iſaia Venè languores noſtro; gratia, e cento, e mille volte vinti dalla Perche cor
l è
ipſetulit,et dolores noſtros ipſe portauit, e que concupiſcenza, dalle paſsioni, rinouiamo ta all'aiuto
ito, vt iuſtitiae viuamus, qui enim pcccatomo le colpe, come figli caduti, ſempre pronta
sanr. ritur, ait Ambroſius, Deo viuit. Si obbligò accorre amantiſsima madre con la ſua cer
º il Saluator noſtro ſodisfare pienamente, ri leſte ineſauſta pietà, e ci porge l'aiuto , e o
|
goroſamente, abbondante, e copioſamen nuoua miſericordia, affine che ci leuiamo:
ite alla Diuina giuſtitia per li peccati di tut ma queſta miſericordia tiene il duplicato
Obbligoſ to il Mondo. La Diuina giuſtitia accettò riſpetto alla Duina giuſtitia, ſodisfatta in
ſi Chriſto - volontieri la ſodisfattione di queſt'homo ſe, da ſodisfarſi per il premio douuto al ſuo
di ſodisfa giuſto, ſantiſſimo, Diuino, la gradì, e ri iDiuino, figliolo, di maniera che, la ſteſſa
re. Accettò laſsò per parte ſua il debito a tutti quelli, miſericordia, quale ella ci comunica, ce la La miſeri
la Diuina º che ſe ne voleſſero ſeruire, e nella ſteſſa ma porta dall'empito dell'amore, con che ama cordia a
giuſtitia o
niera meritò giuſtamente il perdono la do Giesù, e dal deſiderio di vederlo glorifica. noi, nella
W
natione della gratia, delle virtù, la perſe sto, e perche anco queſta miſericordiaentra B.V. viene
Giesù di . ueranza nel bene, la gloria a quelli tutti, in parte del premio al merito del ſuo figlio, dall'empi
giuſtitia che cooperando alla gratia, haueſſero par perche ce la comunica, per eſſere meritata to dell' a
ſodisfa a tecipato della ſua gratia del ſuo merito. Il da lui, ama- gradiſce, protegge» accarez: more, che
Dio, e di ſecondo riſpetto è per ordine alla Diuina za quell'anime, quali ſe ne ſeruono bene , pOrta a
giuſtitia giuſtitia nel ſuo Diuino figliuolo, il merito come quelle, le quali cooperano, acciò il Giesù , e
merita all' del quale eſſendo infinitamente infinito con ſuo Diuino figlio reſti premiato, con acº dal deſide
huomo - tanti atti, e tante formalità meritorie di di creſcimento di maggior gloria di Redento rio di ve
tinte virtù, merita premio infinitamente re, e per il ſuo maggior profitto, e perche derlo gio
infinito, e ſe non ſe li può dare corriſpon l'anima del peccatore conuertito con ſe me rificato.
- dente, la giuſtitia vuole, che ſe li dia, più deſima accreſce il numero delli eletti, qua º e
i 164 che ſia poſſibile. La Beata Vergine è quiui li vnitamente fanno feſta, e acclamano le , ';
gi
tutta pietà, madre di pura miſericordia, glorie del Redentore,e tāto più, quanto che
i Credito,
ma di già s'intende, come queſta ſua pietà era maggiormete perduta, e inuiluppata in L' inima ,
a che tiene ſupponga la Diuina giuſtitia in Dio ſodis ineſtricabile labirinto di colpe, come ſi vi conuertita
gla D. giu - fatta, e paga per la paſſione di Chriſto, de nelfamoſo caſo del gran Teofilo rapito quato più
iſtitia d eſ - quale copioſamente a cento, e mille dop dalle mani di Maria ſantiſsima dalle fauci era caduta,
gſere ſodiſ. -pie ſodisfa per li noſtri peccati; e come la del Demonio, al quale diſperato sera do tanto più
fatta in Diuina giuſtitia deue eſſere ſodisfatta in. nato con ſcrittura del proprio ſangue, ri glorifica
Chriſto p Chriſto, perche hauendo giuſtamente me enontiando a Dio, a Sacramenti, al Cielo» Dio.
l ſuo me eritata la ſalute di tutto il Mondo, ſe tante - --
'ito e
ma non volle però rimontiare a Maria, qua
anime per loro colpa ſi perdono, la giuſti. le viaccorſe con la ſua pietà, l'ammaeſtrº
stia richiede, che Giesù non reſti priuato lo rincorò, le difeſe, lo liberò » e dºP9
.a giuſti tagiorni
del premio della ſalute di quelle, quali in. quaranta
-
-,
giorni d'humile
d'hum pº penitézaam
ſo allaneº
-
ia Diuina - -
- e
cito di Nabucodonoſor fù per mano di Beata Vergine, cada la tempeſta dal Cielo, logio di
quella donna, perche la maggior percoſ e grandine infocata:ſe così tan le preghiere Railiolin
de Cittadini di Coſtantinopoli : In mari
ſa de reprobi l'aſpettano da Maria, ſi legga perat. die
Teofane Ce Teofane nelli annali de Greci ſotto l'anno
mergeillos, che non farà del giudicº fina 15. Auguſ.
dremo, 672. e 747. nel qual'anno anco Barronio, le? che vuol dire, che l'acqua del mare di del Prenci
Barron, ana che queſti portenti veniuano per la proceſ ſua natura amariſſima bolle per opera di pedelli Sa
no Chriſti ſione ſolenne dell'imagine della B.Vergine Maria, e abiſſale naui, quali ſcorrettano raceni ra
425. di mano diSan Luca, quale era portata con ſopra, ſe non che l'amarezza del Pelagº dem in ma
ſolenne rito per giro della Città. E que dei affanni de reprobi, bollirà, cuocera, ri.Aegeoab
ſta imagine è quella ſteſſa, quale dalla Chiecioè ſi farà maggiormente ſentire peropº ignifera ci
ſa di San Marco nel tempo delle preſenti ra di Maria, e ſe per altro ſarebbono come ſuis procet.
calamità ſi porta in proceſſione per la piaz naui nell'amarezza delle loro pene ſiano per la demerſus
za,ſi acquiſtò nella preſa diCoſtantinopoli eſſere come naui ſdruſcite, e aſſorbite dal ac conſum
fatta dalla Republica co'Franceſi con il Re mare, e che il terrore del giudicio per ri ptus vlci
gno di Candia. Queſt Imagine detta la ſpetto alla Beata Vergine, ſi accreſca di tal ſcente Dci
Madonna della vittoria, mentre con ſom maniera, che vadi inſieme col paragone para inte.
ma pietà era portata in giro per le mura di naue nel mare, e di naue tutta ſdruſcita» . rift.
glie à ciuibusieiunantibus, pugnantibus, cº ſommerſa, che non hi ſcampo . Se ti par Moralità
oratione de in huna modum orantibus, Santi a Dei geni troppo, Lettor mio, raccordati del detto, del fato.
cittadini di trir, qua toties nos liberaſti, libera nos modò del Saluatore ponderato di ſopra. Si tºn Ingrandi
Coſtantino de inimicis fili tui, & in mari merge illos. veniſſem, peccatum non habereni e conſide mentO no
poli- Nota per queſt'oratione come non è diſdi ra, che hauendo communicato così gran tabile del
Sela B.Ver ceuole all'infinita pietà di Maria simerge beneficio per mezzo, e cauſa di Maria, ſi lo ſdegno
gine diſtru re gl'inimici nell'abiſſo anco in queſta vita, deue ancoaſpettare per lo ſteſſo corriſpon di Maria,
gel. eſerci ma molto conerente, poſto il fondamento dente il caſtigo, e per conſequenza il ter
tie armate origime della ſua pietà per il zelo della Di rore più graue.
intiere COn uina giuſtitia , dal quale principalmente Il caſo di Giuliano Apoſtata di Coſta,
la loro di deriua, e molto più l'immenſo del ſuo ri cino Copronimo Imperatore,Neſtorio,Cal
natione e iº ore ſarà coheréte nel giudicio finale, qua uino Lutero, ci perſuade maggiormente?
168
e per ogni capo terribile, tale ſingolarmé correggere il concetto di effeminº: º e
difeſa del te ſi farà vedere per parte della Regina del menti pietà, quale formano alcºlº
la giuſtitia Cielo, alla quale ſi come in queſta vita com :Regina del Cielo, eſſendo la pietà di Maria
liore de parte la totale communicatione delle gra ſoia, e forte, fondata nel clodºsiº
ſtitia
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ella giuſtitia del ſuo Diuino figliuolo,mo- : ue, non che di ſeuero, per teſtimonio di S
ſtra così grande ſeuerità, benche quiui ſia Bernardo, e qualche atto diretto di ſeueri
luogo alla pietà deputato, che li caſtiga ai tà, come il caſtigo di Copronimo memo Si riſerba
- -
co' tormenti infernali, che non farà nel rato, è riceuuto, come va prodigio; dun la ſua ma
giudicio finale deputato per la Diuina giu que ſarà riſerbata la manifeſtatione di Mae i nifeſtatios
ſtitia ? Stò,per dire, che ſe l'anime, quali in ria Santiſſima per quel picciolo tempo del ne al Giu:
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quel tempo partiranno da queſta vita , ſe giorno del giudicio finale, nel quale quan - dicio. ---- -
Fine diCal
guibiles 4breptuseſt; Nè della morte di Cal. chi, perche ogn'vno intenda la conditio
uino» quale conſumato dal morbo regio, ne de' ſuoi rigori, quali ſi come li dimos,
uino, e di
diſperato finì li ſuoi giorni con chiamare li ſtra in queſti di ſua natura per lo più incora,
Lutero.
Maria e
Demoni e maledire l'hora, e il punto, nel rigibili, come quelli , quali direttamente
ſtintrice
quale ſi diede allo ſtudio:e di Lutero, qua. reſiſtono allo Spirito Santo, molto più li
dell' here
le ſi dice eſſere ſtato ſtrangolato dal Demo dimoſtrerà nel vltimo giorno del finale .
nio, perche eſſendo queſti tutti, e ſimili Giudicio contra a reprobi , è quali ſa
fie, e puniº Hereſiarchi ſcoperti inimici della Regina rà leuato il tempo di poterſi cimenda:
trice delli del Cielo, ſi cone di lei è ſcritto, un ins teº e - - i
Hereſiar . -
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A Ng pi ambulant, per uentura in queſto luogo,Deus humanatus di l'ho manità
g vs Intelligenza della citur eſse circulus, vt circumferentia humani. S.Bonan, in
quale, ſi ſuppone, tas,centrum autem dicatur Diuinitas. Impijin Tſal. I 1.
i E ciò,che della Di circuitu ambulant, quia humanitatem non Di Moſtrano
º uitlità ſcriſſe Triſ uinitatem credunt, perche viuono in modo » non crede
megiſtro: Deus eſt come ſe in Chriſto non foſſe altro, che la be re la Diui
- cuius centrum, v nignità,e piaceuolezza e bontà, fermandoſi nità. -
bique eſt circumferentia nullibi,e sì come que in queſto circolo ſenza penetrare al centro
ſta deſcrittione è indubitata, perche dichia della Diuinità: che però il Prencipe degli A
- - ra la Diuina ſoſtanza indiuiſibile ſimpliciſsi poſtoli ciauuiſa a non dormire nelle noſtre
ma, e immenſa, così porge fondamento di colpe, ma aprire gl'occhi di profonda con
i nuono penſiero, e nell'Incarnatione ſideratione nella Duinità di Chriſto, perche
i .. . Piuina ſi verificò la Profetia del Profeta Ie - --
ier 31-22. remia. Famina circumdabit virum, perche ſe il noſtro camino ſarà in giro ſolamente»
reſteremo cibo deputato a fatiar le brame
S. Rerº di la Beata Vergine, per teſtimonio di san Ber del Leone infernale, coſi San Pietro, fratres Reſtano ci
Siettate nardino di Siena, Breuiſi mun circulum fecit,
ſobrijeſtote & vigilate, quia aduerſarius ve bo del Leo»
- . e infrabeata viſcera clauſit, come ſe la Bea ſter Diabolus,tanquam leorugiens, circuit quae ne inferna
Maria gle ta Vergine moſtraſſe l'eccellenza del ſuo po rens,quem denoret,Sinoti, come eglicerca di le, che sir
la disde ci tere non di trouare la quadratura nel circo uorare , girando intorno, circuit quem deno cult.
ghmaanità loma in porre la circonferenza in Dio, qua ret,e per rimedi l'Apoſtolo inſegna l'effica -
circadido le inneſionloogo mai ſi potè ritrouare; Che ciſſima reſiſtenzao nella Fede, cui reſiſtit
- - - - -
-
72. Diſcorſo II Del Giudicio.
morire côficcato advn ſegno invn pelago di prodigioſa cometa, per il terrore dell'influſ cio» comi
1.ameto di dolori,in vn mare d'affanni.Hò mò da ſegui
gui ſo più maleuolo,che non fù nella figura del di prodi
giesù di tare ſempre così? hò mò da eſſere ſempre co la verga Moſaica ſteſa nel mare, per l'ultima gioſa co
queſto cir sì trattato anco da pcruerſiſſime creature? rouina dell'eſercito di Faraone; perche si co meta a re
colo» come ſe foſſi huomo puro?mirate,Padre, co me nel mar roſſo gl'Egitti, tutti vi reſtarono probi -
me in circuitu impii ambulant ſcorrendomi eſtinti, così nel mare della paſſione reſteran
intorno alla viſta dell'opere di pietà, di ſof- i i no, condennati. Plangent igitur, ſpiega -
ferenza, di manſuetudine, di facilità di per Chriſoſtomo, quia ex morte ipſius nihil pro 17 I
dono, ſenza penetrare Pimmenſo della Diui- fecerunt,quia crucifixum, quem adorare opor S. Chriſof,
nità mia, per la quale ſono vguale, e la ſteſ i tebat, contempſerunt ; perche in quel punto Hom.77.in
ſa coſa con voi è il celeſte Padre, ch'è quel dalla Maeſtà dalla poteſtà, daſplendori Di 7Mat-24.3o
lo, che cerca la gloria del ſuo Diuino figli i nitidi gloria, dall'infinità degl'eſerciti, dal Tºlangen,
uolo, come il Figlio cercò ſempre la gloria terrore concepito per la viſta minaccieuole, per il giro
del Padre,com'egii ſteſso afferma. Honorifico non più in circuitu,girando la peripetia del del circolci
patrem meum. Ego non quero gloriam meam, la ſua humanità manſuetiſſima, ma diretta e diſpregio
10e 8. 5o.
Ad Philip, eſt, qui querat & iudicet. Che però la ſua mente, da ciò,che veggono, e patiſcono,arri di Chriſto
2-9 º humiliſſima vbbidienza ſingolarmente l'ine
- - - uano alla cognitione del centro della ſua non a -
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nalza,come inſegna l'Apoſtolo, Chriſtusfit, Diuinità, non ſolo ſdegnata per il diſpregio rato.
obediens vſqee ad mortº in crucis, propter dell'infinità di beneficio così ineffabile, che All'hora
quod , & Deus exal tauit illum, vt in nomine il Figlio di Dio naſcoſto si venuto a patire penetrano
Perche fi Ieſu omne genuflettatur, e per riſcuoterſi dal - ignominioſiſſima morte per farli ſalui, ma ſenza pro
lo ſcherno degli empi), transferiſce in lui riſoluta di piouere li caſtighi Diuini cor fitto Ia Di
riſcuota da
noui ſcher. tutta la poteſta Giudiciaria, come ſi legge riſpondenti, come con infinita eſpreſſioa, il uinità ter.
in San Gonanni, Negue enim Pater iudicat - Prencipe delli Apoſtoli cerca d'imprimere ribile.
ni,li è data nell'animo de fedeli,Scientes,quòd non corru
º ia poteſtà quemquamºſed omne iudicium dedit Filio; pere
giudiciaria hc?vt omnes honorificent Filium, ſtimando ptibilibus auro, ci argento i" eſtis, ſed Tº:Pet.1:13
Io. 5-22 il Celeſte Padre, che queſto ſia baſteuole,per pretioſo ſanguine, quaſi agni immaculati
frenare i continuato giro degl'empi),e ſcuo Chrisli,la viſta delle piaghe, la moſtra della
- - 1
- - terſi il diſpregio d'intorno & egli ſteſſo lo Croce le farà ſapere l'infinità delle penetol
-
confermia, mentre dice poteſtatem dedit ei iu lerate, della inuitta patienza, e perche nella Come nel
dicium facere, quia Filius hominis eſt, 8 in San paſſione ſi moſtrò veramente huomo, nello la manſue.
Luca, Videbunt Filium hominis venientem in ſdegno nella giuſtitia vendicatiua,ſi farà ſen tudine è el
lo 3.27.
nube cum poteſtate magna, e maieſtate, ch'è tire,e conoſcere vero Dio, armato con tutte la paſſione
a dire Voi vi aſſicuratevn poco più del do le creature à caſtigo de'reprouati, º è huomo,n:
La terribilità di queſta Diuina comparſa la Giuſti
uere, per vedermi così piaceuole, e mite, co;
me ſe da me altro non doueſte temere. E piena di ſdegno, e di maeſtoſa poteſtà ſirac tia vendica
Lhc,2 I.22s
runtſigna in Sole, Luna,º Stellis, areſcentibus coglie dal libro dei Giudici,oue ſi legge Do tiua ſimo
hominibus pre timore. Nam virtutes calo mine, cum erires de Seir, 6 tranſires perre ſtra Dio.
Vg. Card. rum commouehuntur,ideſ.berrebunt, dichiara giones Edem terra mota eſt,Celi, ac nubes di Iudi.3.4 |
Vgone Cardinale, perche, etiam eletti viden ſtillauerunt aquis. Vgone Cardinale in que
tes ſub ſe reprobos cruciari, naturali quodam ſto luogo riferiſce il'opinione degli Hebrei,
“Beda. Idumeil
r. Terrore horrore monebuturse come Beda virtutes Ca cioè, che la Diuina Maeſtà offerì prima la
del Giudia lorumideſi Angelica poteſtates tremunt, ideſt legge al popolo d'Eſaù, come primogenito, diſcendeti li
cio à gli mirantur aduentum iudicis. Et tunc vide e perche la rifiutò la offerì a Giacob, minori difiutarono
Eſau ti
lº
Angioli,al hunt Filium hominis venientem in nube, Vgo. populo, qui recepit, Exodi 2o, ºnde gloſa dicit
lieletti. neideſi in carne glorificata,cum poteſtate mas hic Exiſeidicitur Dºminus de Seir» e tranſiſe la leg
Vgo Card. gna, ci maieſtate, qui primò venit cum humi. per Eden, quia Idumeislegem reciperenolen Diuini
litate magna, 6 infirmitate.Si noti,Filium ho tibus, dedit Iudaisin Monte Sinai; sì come il
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minis, ch'è la peripetia del Circolo in circui: ſimile ſi vede nella legge di gratia, quale ri
tu,della quale impliambulant & alla ſua ve: fiutata dagli Hebrei, viene portata alliGen
1 -
nuta nel primo apparire della Croce, vitto tili, come negli atti Apoſtolici ſi legge, che
rioſo ſtendardo del Giudice proromperan veduta la ripugnanza alla predicatione A
no in doglioſi lamenti, e lagrime tutti li re poſtolica fatta dagli Hebrei. Tunc Paulus,
probati. Tune apparebit ſignum Filii hominis º Barnabas conſtanter dixerunt. Vobis o Att.134%
in calo,ci tunc piangent omnestribus, ci ri portebraprimum loqui Verbum, ſed quoniamº
Siro,e Ara. debunt Filium bominis venientem. Il Siro, e repellitis illud, e indignos vos iudicatis vite
l'Arabico. Signum Filii bominis vertono (glo eterna, ecce coguertimur ad gentes. Quello,
rian eius), queſta è Signum, cioè quod eſt che importa alaeſtro inſtituto è, che paſsan
crux,quel figlio dell'huomo humile conten do per Edemº per dare la legge agli Hebrei
Segno del tibile, non ſtimato, e per la ſua Croce cons nel Monte Sinai, terra mota eſt, ne ſeguì
la Croce tentibile,lo vedranno glorioſo, 8 all'appa grandiſſimo terremoto, e più Calisac nubes
- nel Giudi rire della Croce plangºnº come alla vita di diſtillaueruntaquis, E coſa naturale, che le
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ingereglib, ceſa l'ira del Diuino Giudice eterno, che lo menda ſufficere. E Giob, così Santo,che po
3-Cog 5 credereſte condannatore de tutti, e che neſ ſto nella maggior tentatione, e trauaglio del I 73.
ſuno poteſſe ſcappare l'empito dell'ira ſua: Mondo non ſolo abbandonato, ma perſegui.
vero è, che a fauore degli eletti, ſarà man tato dalli amici più cati, non ſi laſciò vlcire Terrett
ſuetiſſimo agnello, perche come fini la vita» di bocca nè pt revnomè d'imperfettione. , de giuſti,
non apertens os ſuum, così non aprirabocca In omnibus bis non peccauit Iob, neque aliquid
per rimprouero delle loro colpe per ogni ſtultum locutus eſt, per ogni modo nella con
modo riſponde il Sacro Dotrore, che così ſideratione del Duino Giudicio, non sa,che
bene ſtanno li Leoni alla parte diritta,co -
partito pigliare, e ſi trovò in maggior af.
me alla finiſtra.Duo Leones iuxta manus ſingº fanno nella conſideratione di quello, che,
lasquia vtrobiquefortis, º formidabilis iudi ſpogliato di tutte le coſe, mentre tutto pia,
- -
cii veritas,nam & a ſiniſtra omnis iniquus cd gato teſta radebatſaniem nel letamaio, per
demnabitur, º d dextra vik iuſtus ſaluabitur - che la diceua,Sicut Domino placuitita fatium Iob
In che ma- Due Leoni alla ſiniſtra, perche come Leone eſt,e quiui non sà che dire . Quid faciamocum
niera ſiano inſuperabile nella patienza fortiſſimo ſi mo ſurrexerit ad iudicandum Deus, & cum qua Greg.lip,
li due Leo ſtrò, per ſoggettarſi alla potentiſſima mano
ni alla ſini della Diuina Giuſtitia,per renderla ſodisfat
ſierit, quid reſpondebolli? Nam, ſeguita San 3 C-2 e
Gregorio Papa, quantalibet iuſtitia polleant, , Neſſuno -
ſtra, ta,come Lecne,per meritare di rigoroſagiu nequaquam ſibi ad innocentiam eletti ſufficiiit, e letto nel
ſtitia al peccatore il perdono de peccati, l'e ſi in iudicio requinanturse ſi,remota pietate, di Giudicio,
infuſione della gratia, l'acquiſto della virtù, ſcutitur, etiam iuſtorum uita ſuccumbit. Li ſtima ha
l'ordinatione alla gloria : ma perche il Leoni alla deſtra ſono ſimbolo della giuſtitia Uer tantO,
a peccatore col rifiuto della gratia ogni coſa vendicatiua; ſe nel giudicio ſi vorrà ſeruire che baſti
diſpregiò, e priuò il Redentore del premio deſuoi rigori, come moſtra di fare, non v'è
della ſalute dell'anima ſua, e della manife giuſtitia,ne ſantità, dalla quale poſſieſſere l'
ſtatione maggiore della Druina bontà da lui anima aſſicurata. Le più care ſpoſe di Gie
meritata con tante pene, armato diſdegno, sù,ch'è a dire l'anime di maggior ſantità tre
come duplicatoLeone,s'auuenterà, per ſcari mano non hauere, che baſti. Giob il giuſto,
care contrade peccatori il Diuino caſtigo. il patiente, il Santo Giob,la più eſpreſſa figu-,
Quali Leo. Due Leoni alla mano diritta della Divina ra di Chriſto, nelle ſue pene confeſſa, che nel Se tratta di
ni alla ma miſericordia con gl'eletti ſi moſtrerà,perche Giudicio finale non ſaprà che fare, non ſaprà tutto rigo
no diritta e ſi moſtrò a loro fauore Leone inſuperabile che dire quid faciam, cum ſurrexerit ad iudi re, neſun
con frenare l'empito del Leone infernale ; candum Deus,6 cum quaſierat, quid reſponde Santo ha
che però ſi dice vicit Leo de tribu Iuda;e Leo boilli?Egli sa bene, che la Diuina bontà non tanto , che
ne,il quale in tutto lo ſpatio della vita mor ſirimoue dal perdono comunicato vina vol». baſti
. tale mai non ſi ritirò da far loro bene, non ta per gratia della ſua Celeſte pietà, pero-s
oſtante l'indignità » e demerito delle loro gni modo di sì fatta maniera egli tremad'
colpe, che però con rigore di Giuſtitia di incontro di quel giorno infelice che, per non
mandando il riſcontro, pone in ſcompiglio, vederlo, ſi elegge di buona voglia eſſere ſep -
in pericolo la ſalute anco de giuſti, Vtrobi pellito nell'Inferno, ſino a tanto che paſſi il -
quefortis iudicii veritas, name a ſiniſtra om. tempo del ſuo furore, e con tutto il concetto ,
nsiniquus condemnahitur, c è detravix iu horribile formato di quelle pene, per il quale Terrore di
Gioh. 3° ſtus ſaluabitur. Giuſto era Giob, & il più ſtimò vn leggieriſſimo tocco della mano di Giob, che
giuſto che ſi trovaſſe al Mondo, del quale nº Dio la perdita degli armenti, della roba, de': ſi elegge o
andaua faſtoſonelle ſue glorie il Signore Id figli, della ſanità, della fama, ridotto tutto ſtare nell'.
dio per confuſione del ſuperbo Satano. Con vna piaga,ludibrio della fortuna,sì come egli inferno,an,
ſideraſtiſeruum meum Iob quòd non ſit ei ſi addimanda pietà con quelle voci lagrimeuo - zi che ve
milis in terra ? Giuſte le Vergini ſauie, & in , li Miſeremini mei,muſereminimei, quia manus dere il
tanta abbondanza, che non ſolo haueuano Domini tetrgit me,ad ogni modo è così gran Giudice,
l'olio nella lampada per l'opere di giuſtitia de il terrore concepito del Giudice eterno irato.
dell'oſſeruatione della legge, per le quali ſi nel finale Giudicio, che ſtimerà protettione
conſerua la fiamma della Diuina carità, ma deſideratiſſima della mano di Dio,cambiare
di più l'olio di miſericordia d'opere di ſu la fruitione beata nelle pene infernali, per
perogationi, & Intanta copia, che s'hebbero non vederlo così ſdegnato, che così pare ſi
i vaſi pieni per ogni modo negarono di ſou raccolga dal ſenſo letterale delle ſue parole.
menire in quel punto le Vergini pazze,nè pu gus mihi hoctribuat, vt in Inferno protegas Iob. 14.1;
a
o A re d'vna minima ſtilla per il dubbio, che non me, ci abſcondas me, donec pertranſeat furor -
baſtaſſe per loro, ne forte non ſufficiatnobis, tuusioue la Gloſa Interlineale.Quis mihi tri
i -
Interl.
perche tantus tremorerit indie ludicii, come buat, vtin inferno protegas me,cº abſcondarà -
s ceſarei. eſpone quel luogo, Sao Ceſario Arelatenſe, ſupplichsì che a dire i veggo la Diuna miſe - -
- ,
in Matai». e tam exinamitio ut etiamilli, qui oleum mi ricordia giuſtamente armata con due Leoni
-
2e - - -
ſaicordia intelligan ſe abundantius preparaſ per la giuſtitiavendicatiua e sò, che ſe vorrà
-
Procedc
che ſarà terribile &c S3: 75
procedere co'ſuoirigori catra di me; né po veder Dio irato Giudice à condennati. In-. Chinò il
trò trouareſcipo,ma dato, chenò lo faccia, i clinato capite tradidit ſpiritum, così riſponde capo laſcia
- - -
-
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-
il vederlo io procinto di giudicare così ſde Agoſtino perche Hanc panam videndi Deum, dQ la pena
-
- -- - - -
--
gnatomi cagionatati e così graui ſupplici, vtiudicem iratum,damnatis reliquit. Se Chri- di veder
iceuerb che riceuerò fauore ſingolariſſimo eſſere na ſto cosi diletto Figlio del Padre Celeſte mirae Dio irato
e quelle ſcotto anco nelle fiime infernali, per non ve to ſempre da lui con occhio di vero amore, a condenº
'ene per derli.Quis mihi tribuat, vtin Inferno protegas e ſingolarmente nel tempo della paſſione co nati.
rotettio - , mert abſcodarà ſuppliciis?Se la memoria, e sì gradito, per l'ºbbidienza preſtata ſino al S. Agoſta in
lc -. . e cóſideratione del Giudicio finale pone così la morte di Croce, per ſodisfare col ſuo ſan Encbſid.
grâ terrore nell'anime giuſte e ne fedeliſſimi ue, con la ſua vita alla Diuina giuſtitia of
- v ſerui di Dio,béche peraltro ſicuri, che lo ſde eſa tanto dall'huomo, non ha cuore di mi-.
gno Diuino nò s'arma cotra di loro,che ſarà, rare la faccia del Padre,benche uon foſſe ſde
che ſarà mai de'reprobi, poſti a dirimpetto gnata contra di lui, ma contra gli Hebrei che
per ſcopo,ne'quali ſi deuono sfogare cosété-. faranno gli reprobi in quell'infeliciſſimo
). I74 za eterna tutti i furori Diuini? Eſaggeratione giorno, che faranno li peruerſi Chriſtiani,
m probi dello Spirito Santo fatta per bocca del vec
-, a - quali illuſtrati di Celeſte luce, della fede di
ºoſti per ſe. chio Simeone fù il dire:Hie poſitus eſt in ſignis Chriſto l'hauran negato con l'opere? e sì coa
ºgno della cui contradicetur,cioè dalle creature, che ſarà me nelle ſue colpe eccedono l'iniquità de
:ontradit de'reprobi l'eſſere poſti inſignum della con gli Hebrei, perche ſecondo l'Apoſtolo ſe l'
tione Diui traditrione Diuina? S. Chriſoſtomo riferito haueſleto conoſciuto, nunquam Dominum - 1. ad Cor.
ma , come di ſopra afferma eſſere pena così horribile, 2loria crucifixiſ ent, così nella pena di quel 2e
Giesù del che neſſuno,ſe nò è più che priuo di ſentime terrore ſaranno maggiormente percoſſi;per
l'humana - to,e di mente,non s'eleggeſſe anzi la pena in che sì come la ſteſſa fama dell'Inferno mag -
s.Chriſoſt., fernale, che ſoſtenerla.Nam ſi quis cſt qui siſu, giormente tormenta il dannato carico di Faccia ira
--
ci matepraditus eſt, is certè inferni panas tol maggior colpa, così lo ſteſſo Diuino ſdegno ta del Giu
lerare maluerit,quàm adue ſopeo ſtare. Il Sal fiammeggiante nella faccia di Chriſto cagio dice appore
uator noſtro, il quale nella paſſione, tante ne nerà maggior terrore in quelli, quali ſaran ta maggior
Aue Maria. ſopportò, non hebbe cuore di vederne il ri no maggiormente colpeuoli, sì come la Di terrore a'
tratto,perche nel fine della ſua vita, nel quale uina faccia ſteſſa chiaramente veduta, ſarà peccatori
doléte per la ſua ſete,bramò di ſoſtenere tor cagione di fruitione, di godimento maggio più graui,
Luc.2 3.46e menti ſempre più granisalzò gl'occhi al Ce re. Se dunque il terrore della faccia D una come la o
leſte Padre con dire in manus tuas cvmmendo ſdegnata contra gli Hebrei, e così horribile, fiamma in
Io. 19- 3o ſpiritum meum, ma nello ſteſſo momento, ſu- che ſi réde inſopportabile a Chriſto, bramo fernale
bito lo chinò,eſalando lo ſpirito, e inclina
Non ſoſtie ſo di tante pene, roborato peraltro con la .. maggior
ºne Giesù
to capite tradidit ſpiritum e perche, Sign- mio» viſione beata:ſeli più Santi,benche ſicuri del tOrſInclatO a
"a viſta di ſe raccomandate lo Spirito al Padre, che ſta la gloria loro, cercano per refrigerio eſſere
paſſaggio ne'Cieli, non perſeuerate con la faccia ſolle ſeppeliti nell'Inferno per nomirarla,che ſarà
dell' atman uata, acciò lo ſpirito là s'indrizzi, per eſſere degli reprobi vederla non ſolamente ſdegna».
:iſſimo Pa raccolto tra le braccia del Celeſte Padre, al ta,ma ſdegnata contra di loro, e l'eſſere eſpo
dre, per eſ quale l'hauete raccomandato, in manus tuas ſti,e poſti per ſegno della contradittione del
ſere ſde commendo ſpiritum meum, ma chinando pri-, l'ira ſua?Se tre dita comparſi nella muraglia»
gnato COn ma il capo lo fatte vſcire? & inclinato capite: mentre ſcrivono tre ſole parole, cagionano
ſgomento, così grande il terrore di potentiſ Terrore di
tra gli He I emiſit ſpiritam . Non così il Santo Pontefice,
º Martino, quale nella ſua febre ardentiſſima so ſimo Re nell'auge delle ſue glorie, e ne pa tre parole
"
ſubito pi fido nell'oratione col cuore a Dio, e con gl' ceri di conuito Reale, vi etiam articulorum ſcritte nel
1o »; i -. occhi al Cielo, non ſi volle chinare, benche, compages premotu diſſoluerenturi & artus tre ſl1tl IO COſl
da ſuoi Diſcepoli ſupplicato, ma le riſpoſe:
- more occupati concute entur, va ponderando tre dita ſo
Sinite,me Calum potius,quàm terram aſpicere, i Teodoreto. Quid non ſuſtinuiſſet Deo infeſtus, le.
-
- -
--- i º vt ſuo iam itinere iturus ad Dominum ſpiritus ſi fulmina in manu eius conſpexiſſet?aut Arge Theodor.5,
l dirigatur. Perche,Signor mio s'ha da incam los toruè intuentes, cºnouo figura babſtu de
minarſi al Padre lo ſpirito, non perſeuerate terrenteseNelGiudicio tutti gl'Angioli minac
col capoalzato, per rimirarlo?perche in quel cieuoli,ſdegnati ſi vederanno, tutte le cratu
punto era arrivata al ſommo l'iniquità degli reinfierite,tutti li fulmini preparati; perche 175
Hebrei, era conſumato il peccato di quella, per ogni capo terribile il Diuino Giudicio ſi Acuta pò
gente infelice; con l'occiſione del Figlio di moſtrerà. Ma io quiui argomento, che si co deratione,
Dio humanato, ſi erano dimoſtrati col fatti me nella Diuina ſoſtanza con modo perfeº del terrore
eſſere ex Patre Diabolo; e però il Celeſte Pa- i tiſſimo ſi contengono tutte le perfettioni» e de'reprobio
dre ſdegnato d'implacabile ſdegno, haueua come bene vniuerſale ſatia l'appetito di tut col fondar
ſºcnt O teo
già preſa la perſona di Giudice irato, per co tili beati, quali per queſto ſaranno eterna
dennarlo . Giesù,benche bramoſo di patire mente felici, così nella faccia Diuina ſºgº logico del
ogni più graui tormenti,chinò la faccia, per taſi contengono per eminenza tutti "º la i viſione
beata e
non poterla ſofferire, e laſciò queſta pena di
-- -
li,quali poſſino eſſere cagionati, "ie
- - - -
-
-
- -
-
peccato è così horribile, che vn ſolo di quel rori Diuini?ma come ſe la paſſeranno,ſe mai i
Horribili ii transformò in hurrido moſtro infernale il ſe la potranno paſſare perche arguamte, con : - 2
tà del pec più bell'Argiolo del Cielo, quale mirato nel la moſtra,e rimprouero delle colpe?Statuam - : c -
cato, ia propria ſoſtanza baſterebbe, per eſtingue contrafaciem tuam peccata tua, ordinaboiudi- i
retutto il genere humano, con dar la morte cium gehenne coram tese finalmente statuam -
a tutti quanti li viuenti, qual terrore cagio me ipſum fonte di terrore perpetuo contrafa-
: - i neràne reprobi la viſta di tante, e così enor ciem tuam.Non poſſo arriuate al profondo di II terrore
- mi fceleratezze? Statuam contra faciem tuam queſto terrore eſclama Chriſoſtomo, perche è innarrua
2- - - peccata tua. E perche nel ſecolo futuro non, eſſendo la gravità del peccato incomprenſi- bile, per.
- a -
può eſſere il peccato ſenza la debita punitio-, bile, per eſſere offeſa del ſommo, il giuſto ter- che corriſi
Perche in ne, per conuenienza ſi dice, che ſi moſtrino, rore corriſpondente alla colpa non può eſſe- ponde alla
caratteri come la legge in caratteri di fiamme, per la re degnamente ponderato, nè capito dalla qualità da
di fiamme. compita punitione Diuina, quale ſarà data baſſezza della intelligenza humana: ma ſe l'offeſa.
à reprobi dalla Giuſtitia Diurna, che però, non ſi può capire dall'intelligenza humana, -
in quel punto agl'occhi de reprobi ſi vedrà come potrà eſſere da reprobi ſoſtenuto ? Io
ſpalancato l'Inferno, di maniera che, ſe alla non lo sò, riſponde il Santo. Ogn'vno formi
-
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-
porta del Paradiſo terreſtre eruppe la fiam il ſentimento, che più li piace:dico bene, che
ma infernale alla viſta di Adamo, che così. vorrei più toſto ſoſtenere infiniti fulmini,che
ani. ſpiega l'Abulenſe ciò,che ſi legge nella Sacra vedermi contraria l'irata faccia Diuina. Ma- Chriſoſ.
Che la ſpa Geneſi, che poſuit Deuscherub: & flammeum luerin infinita fulmina ſuſtinere, quam Dei bom.a, ai
da al Para ºgladium, del quale ſi vede la figura nella fia: ſfaciemiratam videre: - populum,
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: , l'Inferno prima con porlo in mezzo a queſti due ſopra la e Perche l' -
g2, della formatione faccia della terra ſopra la quale teneſſe li huomo foſ
ti di Adamo : per piedi, non ſolamente a fine, che col ſuo ſe poſto
giS che hauendo bi- moto naturale calcandola, teneſſe ſotto a ſopra la
ſogno del freno ſe ogni affettione terrena, ma perche re- faccia del
- del terrore, del golaſſe gli affetti ſuoi di maniera, che ſapeſ- la terra.
Diuino giudicio, ſe di caminare ſopra l'inferno con perico- ,
- . . . .” per eſſere trat- lo di traboccarui dentro, come ſeguì a Da. r ,
ſtenuto dal male» tan, & Abyron per l'inuidia, e diſpregio - o - t.s -
...
177 , parte del quale derina dalla fiamma infer di Mosè; e mentre con la faccia innalzata
nale, ſi come dal rimprouero delle colpe mirauail Cielo, ſapeſſe, che per virtù della -
i
--
-- - -
infernale dicemmo di ſopra, ſtatuam contra faciem, ſua creatione era ordinato la sti; e però ſpe - i 33 ,
preſuppo tuams ſtatuam coram te iudicium gehenne, raſsegli eterni beni, e così frapolto trà la - ero io
ſta dal pec era conueneuole che preparata ſi ritro: ſperanza, e timore, caminaſse con più -
cato dell' - er
uaſſe, acciò che ſe fà creata per la punitio auuertenza lo ſpatio della ſua vita: ma per
huomo, c ne dell'Angioio poteſſe accidentalmente che il terrore è mezzo per la ſalute dell'huo º ?:
perche - ſeruire per la riforma dell' huomo; e però, mo maggiormente efficace, lo poſe tanto
. . . cacciato dal Paradiſo dopo il peccato, ſe più vicino alla terra, che al Paradiſo. Co
gli laſciò vedere in ſembianza di ſpada con sì ne diſcorre Vgone di S. Vittore Summus
errompere dalla terra vicino alla porta del, omnium locus plenam habet latitiam , ch'è il
Genºa Paradiſo, oue fù poſta da Dio, poſait che-, Cielo. Infimus ſolam triſtitiam , ch'è l'In
º - ul. rub , & fiammeum gladium , come ſe, ferno; In medio ſanè, ch'è la terra. Summa
quella fiamma lo minacciaſſe , che ſe per ſperanda, ſed nihilominus infima ſunt timen i Vgo de S.
l'emendatione delle ſue colpe non foſſe ſtai da, º ideò nobis iam eò amplioris, timoris Pitt, dea»
to baſteuole l'eſſere priuato delle delitie de cauſa, quàm ſpei, quò viciniores eisdem infi nim,3 r.
piaceri del terreſtre Paradiſo, aſpetaſſe eſi mis in ipſa deietti degimus vmbra mortis, “A
ſere ferito con la ſpada della fiamma infer Queſta è la conditione della noſtra viltà, i c º
º nale. Il Sauio inſegna queſto rimedio,per d'eſſere maggiormente eccitati dallo ſtimo it ; ci
º che l'huomo ſi contenga, e reſti preſeruato: lo del terrore, che allettati dalla ſperanza - i :
dalle ſue colpe. Memorare nouiſſima tua,cº del premio. Il Rè Ezechia benche huomo i r i .
º è
in aternum non peccabis, tra i nouiſſimi ſanto hauendo eſperimentato il profitto . ss 3
queſti due ſono gl'Vltimi, Inferno e Para del terrore della morte vicina annontiacali
diſo, perche ſuppongono la morte, e por-. dal Profetta , manifeſtò la ſua riſolutione A tes
tanoſecai Giudicio, l'inferno di danna di accreſcerlo maggiormente con penetº
tione, il Paradiſo di ſaluatione. La Digi: suinanosserº -
i il ſuo
- - -- - - - CaIl
ri: i
l
Diſcorſo II. Del Giudicio,
cantico con queſte voci. Ego dixi in dimi ſudore madeſcat, . - - -
dio dierum meorum, vadam ad porta inferi? In qua decidet è Calis, igniſque, e ſulfuri,
Che vuol dire queſto? Egli piglia li giorni amnis, -- - -
Vgo, card. ſuoi per la vita preſente, e per la futura se Tartareunque chaos monſtrabit terra
dice così in dimidio dierum meorum vadam dehiſum,
- -
-
ad portas inferi, º in alio dimidio, gloſa V-. In quel giorno per ſegno del Giudicia
f" Cardinale diri, vadan ad portasca ſudari a fronte alla terra, quale fumò co
li, come ſe diceſſe, la vita dell'huomo, perta di fuoco nel Monte Sina per la pro Terrore
Aſſicura la quale è via di mezzo tra l'Inferno, é il Pa mulgatiooe della legge. Dal Cielo l'acque del Mondo
ſalute etere radiſo, ordinata da Dio, datali, e conſerua. delle Celeſti gratie caderanno, ma conuer ſcritto
Ind» chi vi
ta per queſto per eſperienza m'ha fattº im: tite in fiume di fuoco, e di ſolfo, e la terra da Berna
ue con la parare queſta dottrina che per acquiſtº di r riſcontro con apertura horribile mo:
memoria vita eterna, 8 eſſere nel fine della vita alle i le eterne fiamme naſcoſte nel pro
del giudi porte del Cielo, non v'è il miglior ripiegº prio ſeno, ſe prima aprì la bocca per ſalute
cio finale: che ſtarſene, e paſſare la vita preſente alle di quella Donna dell'Apocaliſſe, diuoran
porte dell'Inferno per la conſiderazione del do il fiume vomitato dal Dragone, quale
Giudicio, e delle fiamme Infernali, perche s'affaticaua per poterla rapire, Terra adiu vApocal,
ſicuramente chi fa così, alla morte comin ut mulierem, que aperienso: ſaum degluti
ciandoli giorni dell'eternità, ſi ritrouaalè uitfiuuium, in quel punto ſdegnata diuo
porte del Paradiſo. Memorare noufimatº rerà il fiume di fuoco caduto dal Cielo, co Fiamma in º
e in eternum non peccabis. . - me ſe le fiamme dell'Inferno non foſſero
- - fernale in
E ſi come è queſto ottimo conſiglio per baſteuoli per degno caſtigo de peccatori uigorita a º
regolarſi nel corſo della vita preſente, così oſtinati, reprobati, ſe non reſtano inui dal fiume º
nella vicinanza del Diuinogiuditio, nel gorite dalle fiamme Celeſti, e queſto per di fuoco º
quale non ſi concede minima oncia di tem lo ſdegno de miſtici luminari Celeſti; per º caduto dal
po da far bene, ſi fa così grande il terro che ſe ſi reprobi rifiutarono il fiume delle Ciclo del
fe, che pure è neceſſario alzare la faccia ai gratie Celeſti demeriti di Chriſto , per l'e lo ſdegno
Cielo, ma che s'incontra, ſe non rinouare nione de quali con l'ope rationi proprie po Diuino
afflittieni, perche Erunt ſigna in Sole, Lu teſſero anco, dopo la caduta ne loro pec
na, e Stellis. Gran ſegni apparuero ne cati ſolleuarſi dalle miſerie, fuggire l'infer.
S. Pietro. luminari celeſti per il peccato di Adamo, no, acquiſtare libeni eterni, hauendºle ri
Che il tere ſe crediamº al Cardinale San Pietro Da fiutate, ſarà conteniente, riccuino il fiume
pore nel miano . Peccante ulio multum ſplendoris di fuoco dello ſdegno diuino, acciò con la
Ciudicio Sgdereis detradum eſt luminaribus, totam. fiamma della terra cocentiſſima nell'Inferº
vicino fa que elementorum materiain infectio miſeranº no reſtino degnamente puniti. Vngrauiſ Nauclera,
alzare gl' - da corrupit. Cominciarono li ſegni. Con ſimo ſimbolo di queſto fatto vien riferito vol.3 gen
pcchi con minciarono ad oſcurarſi li luminari del di vdone peſſimo Veſcovo della Chieſa - 43. Fulgoſi
l' incontro
d'afflittio
Cielo, ea confonderſi gli Elementi, ma, Marpurgenſe dal Naticlero, " lib,9 e 1a.
nel Giudicio ſaranno compitamente oſcu che menando queſti vna vita ſcandaloſa, e erai
ni maggio: rati, ſecondo la predittione di Gioele Pro piena d'impurità, le fu mandata 6 egli
ri. feta, Sol, e Luna ottenebrati ſunt, cº Stellae ſpeſſo vdi queſta voce dal cielo, ºdo, ºdo,
Ioel. 3. retrºperunt ſplendorem ſuum, & queſte fot ceſta à ludo, luſum ſatis ºdo, a fine chela
13 trattioni totali di luce dagli Euangeliſti ſi ſciate l'impudicities abbracciaſſe la peni
dice eſſere ſegni, Erunt figna, perche ſigni tenza, e con l'eſempio ſuo correggeſſe le a
ficano, come eſpone Aimone in queſto colpe nella ſua greggia originate dalla ſua
luogo, che solchriſtus , º Luna Beata Vir- -
vita peruerſa, e dopo queſt'auuiſo due, e
go, Stella Saniti,lucem,id eſt ſerenitatem, e tre volte intimato dal Cielo, e ſempre ſen
Haimon. fauorem vultus ſui retrahent à reprobis. Sa za profitto, perche benche pieno di terro
rebbe poco male queſto, ſe tutti pieni di repervn poco ſi dimoſtraſſe, per ogni mº
S. Chryi, in ſdegno non ſi armaſſero a loro danni. In do faceua ritorno alle prime diſſolutioni.
cr24-Matt. illo die, dice Chriſoſtomo, nihil eſt, quod re-º Finalmente fu citato al Tribunale Diuiaoi
Tutto il ſpondeamus, vbi Calum, terra, aer, equora, perche San Mauritio, di cui era il titolo del
Mondo ac e totus Mundus, e molto più tutto il Para la Chieſa Cathedrale del Veſcouato,sfodra
euſa, e mol diſo , ſtabunt aduerſum nos in teſtimonium ta la ſpada nella ſua Chieſa, gridò con altiſ º
to più li peccatorum noſtrorum, e ſi omnia taceant, ſimavoce. omnes Santti, quorum reliquie
nſierino ipſe cogitationes moſtra , e ipſa opera ſta hc habentur, ſurgite, e venite ad indicium
ſtri mani bunt ante oculos noſtros nos accuſantes ante Dei. Di momento comparue vna grandiſ
feſtati,
S.Berſerm.
Deum; per il che con molta ragione eſcla, ſima moltitudine di Santi, e Saote pieni di
ma San Bernardo, quel giorno finomina, ſplendore. Giesù più ſplendente del Sole
i
del'irginib. giorno d'ira, giorno di calamità, e di mi accompagnato da Maria Santiſſima, e dal
ſeria, giorno di tenebre, e di caligine. In Collegio Apoſtolico in vn Trono Reale, e
qua, ſeguita il Santo, ſudici ſignum terra commandò, che Vdone vi foſſe condotto
)
- - -
allall
- - - -
- -- - - - - --
guanti. Queſtº infelice rapito dal proprio iutasſelusitur, percheil Burghenſe nella
lettº ſubito comparue, e nello ſteſſo mo ſua gloſa morale in quel Trono fabricato Burgenſe 3.
mento accuſato da San Mauritio fu accla: d'Auorio vi conoſce il ſimbolo di Maria » reg. io,
mato reo di morte da tutti gli aſſiſtenti al per quem ſignificatur Virgo Maria, in cuius 18.
trono di Maeſtà, Maria, gli Apoſtoli, con li gremio chriſtus ſedit tanquam in throno nobi
Santi, quali comparuero alla voce di San liſſimo, recipiens trium regum homagia. De
Mauritio (Reus eſt mortis) egli è reo dimore rbore, quod ratione albedinis, ci frigiditatis
pe, Fù ſubito fulminata da Chriſtola ſen ſignificat puritatem Marie in aliſs refrigerin
tenza di morte contra di lui, e nello ſteſſo tem motum libidinis. Alla prima ſentenza Si racco
i" cſequita da San Mauritio, quale con di Salomone, con la quale ordinò, che il ſi dalla
a ſua ſpada le troncò il capo, VnCanoni glio viuo, e morto di quelle donne, quali glie
materia di
co vide queſto gran fatto, e la mattina a rontendeuano alla ſua preſenza, foſſero di auorio del
buon'hora moſtrò Vdone decapitato in uiſi, e dati la metà ad ambedue, commotº trono di
uolto nel proprio ſangue ſopra il terreno i ſunt viſceraeins, della vera madre ſuperfi. salomone
-
vn'altro vide " rapita da Demo lio ſuo; e all'hora pronontiè il Rè la ſen
mi alle fiamme infernali, nelle quali comiti: renza fauoreuole, con dire, date huic in
giòà maledire il giorno, ch'egli nacquei g fantem viuum, º non occidaturshee eſt enim 3 Rss. 3
la memo,
ria del giu
i" foſſe perpetua la memoria di quee
o fatto, e rimaneſſe impreſſa nella mente
mater eius , Alla viſta di così grande terro -
-
--
-
- - - -
ſeparabile, terra per fare oratione, acciò che veduto nel quale entro alla capanna di Betleenha - - - C .
l'impetrito ſangue d'Vdone nel l"
Vſo deve della Chieſa, guardino a fatti ſuoi, e di: uendo voi riceuuto
l'homaggio oſſequio
ſcoui della ſo de tre Regi dell'Oriente, hauendolo co
pghino la ſua vita in maniera, che non sì gradito con giubilo, gli hauete riempiti
ChieſaMap bambino a per reinſieme con lui. Da que
i" di benedittioni, e rimandati alla patria»
purgenſe, ſto ſi raccoglie quello, aſſicurandoli dalle pericoloſe inſidie degl'i
loſſino ſperare li oſtinati peccatori re nimici: Sapete bene, Signor mio, che que
Si nel Giudicio vniuerſale, con alzare ſti miei cariſſimi figli vi hino anco loro ho
la faccia al Cielo, perche non ſolo vedran: norato ſecondo la loro debolezza, aiutati
no ſottratto lo ſplendore de Celeſti lumina dalla voſtra gratia, e dal miº fauore, ha
riscioè il fauore di Giesù, Maria, eSanti, uendo la Maeſtà Voſtra gradito l'homage
maxdiranno da quelli il rimprouero delle gio di riuerenza fatto a me, come ſe foſſe
loro colpe, l'accuſe, l'acclamatione del fatto a voi ſteſſo, perche tutto l'honote e Oratione
loro eſſererei di morte eterna la terra aper, conferito alla Madre, ridonda parimente di Maria
i" l'aiuto di coſta di celeſte
me di fuoco, di ſolo per tormentarli nel
figlio, che però vi ſupplico, figlio e Sie nel giudi
gnor mio, che in queſti horrosi dell'ira vo, tio a fauc
horrido fumo e fiamme, e tra quelle co. ſtra così terribili, non vogliate procedere re de ſuoi
me infocate fauille mille maligni ſpiriti, da contrº di queſti con tutto il rigore della vo: diuoti,
quali, e con quali rapiti per virtù della ſenr ſtra ſeuerità, perche sò bene, che non vi
tenza finale fulminata dal Giudice eterno potra riſpondere, ma che vi degnate
inuoſtine mali eterni, con infinità di tor proſegnno uire in queſto vltimo giorno la miſe
menti alle loro colpe corriſpondenti ſi tra ricordia cominciata nella vita paſsata, e
peranno»
proſeg ſino alla morte, vi prego, Si
Lidiuoti di Maria, gli eletti sì che nelli gnore uita
e figlio mio, che voi alla preſenza
--
horrori di quel giorno così terribile troue del Mondo tutto mi dichiarate per voſtro
ranno conforto alzando gl'occhi il cuore a trono, di Auorio , e ſi come nella vita e Amorzerà
Maria Santiſſima loro aiuocata e difenſo imargale mi hauete colmata di purità così per quelli
gl'incºdil,
rai ſi raccoglie dalla conditione del trono grande che ammorzano negl'altri da quali nel Giudir
di Salomone memorato di ſopra, con Ru ero mirata gl'incendij d'impurità, così per
Perto Abbate, quale conſiderandoli Leoni i
ſuore di queſti mici diueti, da quali ſono eſtinſe qui
te deſtra e ſiniſtra del Trono di mirata con affetto di pietà così grande, reº ui le fiamp
pronostia Ktrebinte forti, a ſtino amorzati gli eterni incendiºtra così me d'ina,
disi meritas nºn è ſiniſtra grandi pericoli per virtù demeriti del vo: purità,
tito ſangup, teſti sani- iº -
-
--- -
aa - a
-
- - virgoſernientibus; & amatoribus ſufs'indie
Erunt ſignain Luna, a fauore dediuoti, iudici in vmbraculum ab e ſtu, º contra eſti,
perche ſe li moſtrerà a loro fauore per quel de quo Apoſtolus i tetri ait, Elementa calore
vApoca 4a, trono deſcritto dall'amato Diſcepolo, Iris follientur, nè ſolo ſaranno liberi dalli ardori
eratin circuitu ſedis ſimilisviſionisſmaragdi
di quelle fiamme, ma ancora dal roſſore,
Segno di na, e non ſolo il Trono moſtraua l'iridear della confuſione, ſi come Pelbarto diuotiſ
pace l'Iri gomento di ſerenità, di confidanza, di pa fimo della Regina del Cielo dichiara il luo Eccleſ. 24
de, quale ce, ma il Giudice ancora, Vidi alium An. o deli Eccleſiaſt. Qui audit me, non confun
circonda il Pelpar.
gelum, cioè del gran Conſeglio, che è Chri etur, cum loquetur inimicis ſuis in porta. Non Saranno
trono Ma ſto mandato dal Celeſte Padre Giudice,
ria, e di là confundetur in die illa, videlicet iudicii, cum difeſi dal
eterno, e Iris in capite eius, & facics eius loqueturiratus iudex inimicis ſuis in porta i la confu-
la fronte erat,rt Sol, perche nella Valle di Gioſafat ſi quia proillo adſtabo coramfilio, arque ita, me
del Giudi farà il Giudicio, come ſi deſcriue in Gioele ſione i
atrocinante, non erubeſcet, ſi cºme in tutto tv:
ces r . ! conſurgant, e aſcendant gentes in Valle Io il tempo della loro vita riceuendo il conſi -- -e
Ce 8. a- , -
ſaphat, quia ibi ſedebo, vt Iudicem omnes “glio di Santa Chieſa, hanno fatto ricorſo a - - -
Maria ſe
gentes in circuitu, e diſceptabo cum eis ibi. queſta imperatrice ſourana, con dire ſub Sarāno ri
In quella Valle è morta,e ſeppellita la Bea
tuum praſidium confugimus,ſanita Dei geni parati dal
pelita nel ta Vergine per teſtimonio di Guerrico Ab: trix, mercé, chenemos Dominatam idoneus
la Valle di bateſer.2 de.Aſſumpt. perche douendo iui eſt,vti" pro nobisobiciat,
colpo della
Giofafat.a ſentenza
COmc trO -
giudicare, non le deue mancare il Trono, ºpt tu Bei amantiſſima, laſcio ſcritto il Beato finale.
duale ſi come ſi moſtrera a fauoie de ſuoi Aſcdifio, e lo ſpera, perché in queſto Seco B. Alcuin.
no prepa dinòti circondato dall'Iride argomento di lo per il ſuo mezzo habbiamo riceuuto la
rato per il pace, e di ſperanza, quale potranno con giuſtitia prima, e la miſericordia poi, per
Giudicio. - e pºi, i
Guer. ſer. 2.
cepire per la ſua protettione, così vedran: quam primum in terris ſuſcepimusiuſtitiam , - iº i
no pieni di conforto ſtenderſi l'Iride dal & miſericordiam; è efficaciſſimo l'argomen
de Aſsump, Trono, e circendare il capo del Giudice, to formato da queſto Santo , perche dice c. -
---
--- --
quale per la ſua interceſſione le comparirà così Neſſuno ſi può trouare ſufficiente, per --- --
-
-
-
luminoſo, come il Sole, non fiammeggiante riparare il colpo della ſpada della piuina
di ſdegno, e nell'animo loro germoglierà giuſtitia, con difenderci dall'eterna dati:
la ſicurezza della loro eterna felicità. Non iatione, che Maria Santiſſima, perche ella
ſarà Maria Santiſſima in quel punto niente è quella, con il mezzo della quale nella ter.
diſſimile da ſe medeſima, perche ſi dice, ra di queſto Secolo habbiamo già riceunta
Maiia lo ſteſſo, che illuminatrix ſimboleg. la giuſtitia per la ſodisfattione rigoroſa,
Porterà lu
giata nella colonna di nube nell' Eſodo ri della paſſione del ſuo figliuolo, ma queſta
ce tra le tee
ferita di ſopra , nubes tenebroſa, e illumi non baſta, perche fù commune a tutti, eſ.
nebre di mans nottem, farà vedere a ſuoi diuoti, che Perche per
quei terro:
ſendo crocifiſſo, e morto il figlio di Dio,
ſtaſſero di buoi'animo, perche quello ſde: non pro peccatis noſtristantùm, ſed & proto il ſuo mez,
ti» - .
zo non hi
- - -- - -
gno del figlio, e quei terrori non ſono con tius Mundi, ma di più, ſuſcepimus iuſtitiam ,
tra di loro, nubes tenebroſa, perche aſcon e miſericordiami, quella in ordine a Dio, no riceuti
defa nel ſuo merito le imperfettioni loro, per la ſodisfattione rigoroſa preſtata dal tola giuſti
e illuminans motiem, perche le farà vedere ſuo figliuolo, queſta in ordine a noi, per tia ſolamei
la faccia derſuo Diuino figlio, come Sole, che fatti ſuoi diuoti, e dichiarata per no te, ma an
diſpoſto per l'eterno giorno di gloria. Così ſtra Madre, con la ſua interceſſione hab cola miſe:
Ricar. di S. Ricardo di San Lorenzo, erit glorioſa Vir biamo riceuuto il perdono de noſtri pecca ricordia:
lor. lib. 1o ºgo ſcruientibus, ci amatoribus ſuis in dieiudi ti, cooperando a meriti del Saluatore.
de laud. -
Ma
ci in vinbraculum ab aeſtu, 3 contraeſtum, quelli, i quali inuitati in terris, rifiutarono
. Sarà omi de quo.Apoſtolus ait 2. Petri vltimo capite. la miſericordia, perfeuerando ſoggetti al
bracolo , Eiementa calore ſoluentur. Anderà tutto il colpo della Diuina giuſtitia, e della Diuina - - - - -
per ripa Mondo per la fiamma dello ſdegno di Chri feuerita, mentre dalla Beata Vergine non
rarli dalli , ſto, perché, come ſi moſtrato a Daniele,
ardori di
ſono conoſciuti per ſuoi, e che il fruinofi
come dal Monte Veſuuio eſce fiume di glio non vede, che ſopra di quelli commota
quel gior fuoco, così dalla faccia di Chriſtovſcirà ra fine viſcera eius, reſtano eſpoſti all'eterna
nO e' pidiſſimo fiume di fuoco fiuminsigneus, ra. percoſſa dell' implacabile ſdegno dell'ira
- --- ---
-
- - piduſque egrediebatur à facie eius, ma con iua, e comete brachium, & manum exten
pari queſta differenza, che ſi come quello con dente pro nobis Diuina vltionis gladius eleua
, a
tur,
che ſarà terribile &c. Si4: Erº
18o tur, º eontrahitur, così quelli, per li quali
Chi non non ſi ſtende queſta benigna mano, reſtano figli di Maria di Santi vincitori, trionfatori
del Mondo, ſicuri per l'innocenza del pre
hauràrice- feriti dal colpo ineuitabile della ſentenza, mio, e del fauore del Giudice, della difeſa
uuta la mi- finale; e perche la Diuina ſentenza ſarà eſe della ſua Santiſſima Madres per ogni modo Argomen
ſericordia, cutita, fu moſtrato a Daniele, che à facie tremano, e tengono biſogno di così grandi to del ter
reſtarà in- eiusfuuiusigneus, rapiduſque egrediebatur, conforti, che ſarà de ſcelerati peccatori, inº rore delli
uolto ne, quale, come impetuoſo torrente di mome degni della Diuina clemenza, ſempre vinti eletti per
rigori del torapirà inuolte tutte quell'anime infelici dalle paſſioni, dal Mondo, dall'inimico? lo ſgomen
lagiuſtitia, de reprobi, a fauore de quali Maria velo 'Quelli, quali ſapranna il fulmine della ſen to de re
e rapito del Diuino Verbo non ſi opporrà. A porta tenza finale di dannatione eterna eſſere pre probi.
dal fiume inferi pieno di terrore con tutta la ſua ſanti parato contra di loro? O quanto è grande
di fuoco ta il Serafico Bonauentura , proſtrato a ia ſciecchezza dell'huomo, quale ſcorrendo
dell'ira D. piedi di queſta ſourana Imperatrice, dall - il prato de piaceri del Mondo, così trº
Dan.7. intimo del ſuo cuore eſclama 3 de ventre ra, che perfeuera la vita nell'offeſa di Dio:
S.Banau,, mortis tui ſantiis preeibus libera nos, ape ſi penſa queſt'infelice che ſi come non ver
par. 5. - riantur nobisianue ſempiterna, vi enarremlis de, non cura, non penſa, di non eſſere pari,
- in aternum mirabilia tua, quia non mortui, mente veduto, è d'eſſere traſcurato dalla
nee qui in infernoſuntlaudabunt te, Domina, Tiuina grandezza e Santa Chieſa per rime
C. ſed quituagratia vitamaternam obtinebunt. dio di queſti tali, guidata dallo Spirito San e
-
-
- scceſso del Nota tua gratia come ſe tanta ſia, per eſſe to, commanda, che nelle Chieſe, che in tutº --
-- -
,
la turba- re la turbatione in quel giorno tremendo, rigli Aſtari, ne quali ſi offeriſce il ſacrificio
tione di che gli eletti, ſe non ſono preſi per mano tremendo della Santa Meſſa, hoſtia propee a 18r i
quel gior- da Maria, come Lot dalla mano dell'Angio ſcato; per rendimento di gratie e per impe Perche il
Il Co e lo foſſero in pericolo di errare la porta d
--
trarle, vi ſia la figura del Crocifiſſo,l'uſo de ; Crocifiſso
cielo e " caliginoſa i "
fedeli introdotto ſi è di tenerlo nella caſe nelle Chie
-
talamente cadere nell'incendio, come fà, priuate, e ne luoghi deputati allº orarione»
-- - -
».
-
-
--
. . ſe, nelli Al
- rrr. - per reſtarti ſeppellito Lotnelle fiamme di erche? per la confidanza? per eccitarla tari, e caſe
Sodoma, ſe dalla potente mano dell'Angio ". di ricorrere a Dio? ſapendo, che
-
priuate,
" " io ſi fori non ne foſſe cauato, certa proprie Filio ſuo non pepercit, ſed pro nobis
Eern deru- mente il Beato Bernardino de Buſti nel ſuo omnibus tradidit illum e bene. Per memoria
Rip.2.214- Mariale con l'eſempio d'un peccatore ſuo dell'amor ſuo? e della miſericordia, e pere
riſeria, dioto dimoſtra, che nel peſo demeriti, e dono eſibito alli peccatori? Si è Ma hormai
Biſogno delle colpe poiie la ſua mano Santiſſima di per accoſhmodarſi alla conditione di que
delli eletti ſtributrice de celeſti teſori, acciò prepon
itº secolº,è neceſsario dire, che ciò ſi fac
d'eſser pre deria ſuo fauote. Così n'è ſupplicata da S. ci, èr eccitare il timore, e terrorneceſſario
ſi per ma-. Germano, perche mentre ſi raccorda di “dell'offeſa di Dio, perche ſi proprio filio non Per eccita
no da Ma- quello così horribile giorno, non sà diſcer pepereit, per ſodisfare alla Diuna giuſtizia, re il terro
ria, come nere altro ſcampo, che ricorrere alla pro. che farà di me, ſe traſcuro così gran bene re dell'of
i ct dal tettione del ſuo fauore. Queſo, vt in aduen ficio? ſe non mi ſeruo di tanto bene? Che ſi feſa di Dio.
A #olº. tu fili tui, eum aſiſtemus omnes indicandi, tu facci montanto per memoria dell'amor ſuo, º i
s.Germ. de vi matetnam habens fiduciam & maximam “ma dell'odio, ch'egli porta al peccato: non
trat de zo; potentiamº valida illa mants tua ab eterno tante per eccitarla ſperanza del perdono,
-" º ,ſena
ignenori ,
fendis. - -
-
--
ma per intimare il ſeuero caſtigo , che li
- - -- - - Penſi pure il fedele, quale ſia, per eſſere lo ſouraſta; perche ſe il Crocifiſſo con le ſue
-i ri: i ſtato
no infeliciſſimo
pieno de'reprobi
di horrore: in quel
ſe gli eletti gior pene miracoloſe, con le ſue piaghe, quaſi
hauranno
- . i eon tante bocche, con tante lingue, cima Per la mo
3 i biſogno di tanti aiuti, per non reſtarui per nifeſta l'odio, ch'egli porta al peccato, con ſtra dell'o
sg ,
duti. E' nota la ſtoria del Rè Agide, quale tentandoſi egli ſteſſo a morire, perche quel dio , che
hauendo conſeguito in va combattimento lo reſti diſtruttò; ſe a queſto fine fece il miº Dio porta
campale glorioſa vittoria contrali Argiai, racolo di tutti li miracoli, perche non poº al peccato.
per ogni modo ſi trouarono li ſuoi ſoldati tetido morire in ſe, perche è l'eſsere della Che fece »
da mouo pericolo aſſaliti , perche reſpi vita, ha fatta la ſua natura humana,per po Dio per la
rando grinimici ricuperate le forze, e rior tere morire in quella, qualſdegno non con diſtruttio
dinate le fchiere, ardirono di prouocarli a 'cipirà verſo li peceatori oſtinati, ne' qua ne del pec
- nuouo cimento della battaglia, e perche vi li per ogni modo viue, e regna il peccato CaIO,
dere nello ſteſſo incendio, a fine, ch'egli - Il Crocifiſso, che tutte queſte pene miº
non eſca da quelle fiamme? che diremo, ſe racoloſerappreſenta al fedele accompagna
per moſtrare l'odio più inuiſcerato, per ve te da così grand'ignominie, mentre, che
derlo maggiormente diſtrutto, voleſſe egli ſopra tutti li Altari, nelle Chieſe, nelle
i 82 dio Diui
ſteſſo morire, benche poteſſe veciderlo, e caſe priuate ſi fà vedere, che altro fà i ſe»
conſeruarſi la vita? Odio ſimile, e molto InO COntra
Eſſaggera non predicarci con quella moſtra l'infinita,
tIOImc n0ta,
maggiore fà quello dalla Diuina Maeſtà, e implacabile odioſità, che tiene contra il il peccato,
1
bile dell'os moſtro contra il peccato, perche potendo
dio Diui
peccato, mentre non ſolo muore, ma con
diſtruggerlo in tante aitre maniere, come ignominie tante, e pene miracoloſe vuole,
flO COntra
con San Tomaſo inſegnano communemen ghe la ſua morte ſia accompagnata, e
il peccato. teli Teologi, anco per via di ſemplice con ſdegno, che concepiſſe contra l'oſtinatiſſi
donatione, e perdono gratuito, ha voluto mo peccatore, quale per ognimodo viuolo
per ogni modo veſtire di ſpoglia mortale il conſerua nel cuore, che è quello, che pure Il peccato
ſuo figlio Diuino, accioche con la ſua mor dice l'Apoſtolo, ſecundum duritiam tuam, re quanto
te , finem accipiat peccatum , ei deleatur e impanitens cor theſaurizas tibi iram in die al caſtigo
iniquitasi nè quiui ſi fermò l'odio Diuino ira, ch'è di dire quell'ira, " , e odio, teſoreggia
cótra di ſe
contra il peccato, ma per maggiormente quale moſtrò Dio contra al peccato ſarà
manifeſtarlo, ha voluto, che il ſuo figlio verſato ſopra di te quanto al caſtigo, e ſi l'odio, che
Diuino ſopporti la più penoſa, e ignomi come egli fece l'ultimo di potenza per ve Dio porta
nioſa morte, che imaginarſi poteſſe, accu derlo sbandito dal Mondo, mentre ti vede al peccato,
mulando miracoli, a fine, che ſi vedeſſe, coſi oſtinato, darliricouero contro il diui
Miracoli maggiormente à patire, perche poſto che no volere, e accoglierlo nel preprio ſeno, -
-- - - - -
-
fatti da e d'habbi primato della ſua gloria del corpo, aſpetta l'ultimo di potenza dell'ira ſua ,
Dio in quale gl'eradouuta, come à figlio di Dio, dello ſdegno, e del furore Diuino, perche
chriſto 9
acciò compariſſe paſſibile, le formò vn cor Farà Dio
concepiſſi in quell' vltimo giorno il terrore
per moſtra pomiracoloſo infinitamente ſenſitiuo,e ca horribile traſcurato da te nella tua vita a ri
re l'odio
del pecca:
pace di dolori, e nominato da Profeti, Vir
dolorum, º ſciens infirmitatem. Miracolo,
mortale. E queſta mi i" i"
ragioni principali, per la quale areprobi
" potenza,
per conci
tO • che viueſſe nel vetre della Madre,e nel corſo ſi farà " "in i" di Crocifiſ tare il teta
della ſua vita per il dolore, quale li paſſaua l' ſo, perche ſe all'eſempio delli eletti, e di OG e
animase per vedere Dio offeſo,e la perdita di uoti di Maria ricorreranno alla ſua protet
tante anime amate più da lui, che la propria tione, ſtimolati dalla pena, e terrore in Perche in
vita corporale, perche ſe di tanti ſi legge, eſ tollerabile, quale non potranno ſoſtenere, forma di
ſere morti per il dolore de ſuoi peccati pro incontreranno diſauuenture maggiori di
pri, per il diſpiacere d'hauere offeſo Dio, quelle furono prouate dalli Egitti, men º",
comparir
miſurandoſi il dolore dalla proportione, tre all'eſempio delli Hebrei, entrando nel a reprobi e
dell'amore e amando quell'anima ſanta più mare roſſo, incontrarono tempeſte, fol.
Dio, che tutte le creature vnite, nè ſegue, gori, fulmini, vſciti dalla colonna tenebro
che più ſi doleſſe di vedere Dio offeſo, che ſa, reſtando per fine in quel luogo miſera
tutte le creature : e ſe altri ſono morti per mente ſommerſi, perche all'hora la Beata
il dolore ſuo particolare, ne ſeguita, che Vergine, Nubes tenebroſa , ci illuminanº
molto più ſarebbe morto Chriſto Signor
noſtro, e perche per ogni momento di Erunt ſigna in Luna, per li quali quel tre
tempo ſempre amaua, ſempre ſi doleua, mendo giorno ſingolarmente terribile ſi i 133
Che Giesù abintrinſeco, ſempre ſi moriua, & il do moſtrarà per parte di Maria, perche Ma - '' - - .
viueſse, fù lore ſeptito ogni momento da Chriſto, per ria ſignifica illuminatrix, e ſimboleggiata
continuo vedere il Celeſte Padre offeſo, ſempre gl nella Luna, eſerciterà l'ufficio ſuo che è il
gmiracolo, hautebbe data la morte, ſe con non in luminare la notte, che però ſenza liberare
que
che ſi terribile &esa: 83
Reprobi glio, quale nell'immenſità di cosìgribenefi
illuminati i";
ranno inuolti, si per "; ci con l'opere hauete moſtrato negare: Ve
da Maria conoſchino più viuamente, e più chiara nite poi alla cognitione delle mie "
a conoſce mente diſcernino la verità dell'odio Diui livi ſeruiranno per eſpreſſiva maggiore ddel
re le pene nocontra il peccato di tanti miracoli e mi le voſtre ſceleratezze e delle voſtre ingrati:
miracoloſe racoloſe pene ſoſtenute dal ſuo Figlio Diui tudini, mirate, che i dolori corporali del
di Chriſto, no, affineche conoſciuto dal Mondo foſſe mio Figlio ſono maggiori in me, per la mia
ſoſtenute, perpetuaméte fuggito, che il ſuo Figlio Di compione, perche "i corpo ſu
uino con ſofferenza ineffabile ſi è ſogget ſono ſtate tutte riceuute da me negl'occhi;
tato alle pene,all'ignominie, alle confuſio nel cuore, nell'anima, e miratene i ſegni,le 184
ni, all'arbitrio d'inimici crudeliſſimi, a ludi condo fù dall'Euangeliſta predetto, Erunt
brio delli ſteſſi Demoni perche ſenza limi " mio cuore, nell'ani:
ſigna Odio del
tatione feceriit in eus squaci, q; voluerunt,che ma eſpreſſi a maggiore delle piaghe, " peccato
mai ſi ſtancò quell'humanità ſantiſſima di pene del mio Figlio Diuino, di quelloſivi,
ſoſtenere l'acerbita delle pene, ma che d'ac dero nella Sacra Sindone Diuinamente rap
cordo ſempre con la Diuinità guſtaua di eſ
ii
preſentate, e intendete queſta inuentione
ſere conſeruata miracoloſamente in vita, della Diuina ſapienza per dichiaratione del
per dare queſto teſtimonio miracoloſo dell' l'odio, ch'egli porta ai peccato, perche per - -
ºdio contra il peccato, a ſegno tale che au manifeſtarlo maggiormente, non ſolo hi
siedutoſi nella ſua Croce di venir meno, e o verſato le ſue pene nell'anima mia, amata -
i
smancare per eſſere di già venuto il termine da lui più che la pupilla degl'occhi ſuoi, ma
7Mat.27. prefiſſo di ſpirare l'anima nella ſua tormen ha voluto con queſta intentione dupplicar
46 toſa paſſione, ſi lamentò col Padre Celeſte le ſue pene:Sole Diuino, quale in me corpo Con le pe:
In Croce ſi dell'abbandono, Deus meus, Deus meus, rt ſolido nell'amor ſuo, riuerberandoli raggi e di Ma
lamentò qui dereliquiſti me? perche pare così gran de ſuoi dolorili dupplicò, aggiongendo la ria raddop
dell'abbi male il peccato offeſa di Dio, che la Diuina compaſſione di me addolorata alla ſua paſs piò per il
dono, e di ſapienza incarnata non reſtaua mai ſodis ſione, ſupplendo in queſto modo a quello, riuerbero
i morire co fatta di moſtrare l'odio che tiene Dio con che non potè eſſere eſequitº dalla malua le ſue pene.
; sì preſto, e tra il peccato, e haurebbe voluto ſoſtenere gità Fariſaica, dalla " &
'. perche? più lunghe,e maggiori pene affine che pe io per conformarmi col ſuº Duino volere.
Nota , netrata maggiormente queſta verità dal di buona voglia mi ſono eſpoſta alla Croce,
º cuore humano, non ſi trouaſſe più neſſuno, & hò dato il cuore alla ferita del dolore,
t che ardiſce diriceuerlo, e conſeruatli la vi. che n'ha trafitto l'anima predetto da Simeo
ta- Venite,ò reprobi,dirà la Beata Vergine ne, tanto più acerba, quanto che ſapeuo:
all'hora , maluagi inimici perpetui del mio che con li dolori, quali in me vedeua era il
Piglio Diuino, e già che ſete ſtati ſordi alle ſuo cuore maggiormente ferito, che le ma
smie voci nella vita mortale, ciechi alla mia ni,e piedi con duri chiodi e tanto ha voluto
luce, duriſſimi piùche pietre nella perſeue ſignifica simeone quando diſſe, º tuamip:
ranza delle voſtre ſceleratezze, aprite à vo ſius animan pertranſibitgladius, perche non
ſtro malgrado gl'occhi se gl'orecchi della , doueua ferire ſolamente me, ma paſſando il
mente e del cuore mirate il mio Figlio pen mio cuore, per venire a ferire il cuore, l'ani Pene mag
dente dalla ſua Croce» e profondate nell'a ma del mio Figlio, e quanto è l'anima più giori in a
cerbita delli ſuoi tormeti: Intendete, che no capace di dolore che non è il corpo douaua Chriſto da
è huomopouero abietto e vile, come col per queſto reſtare tanto più tormentato per Maria, che
opere hauete moſtrato di credere, ſolamen iemie pene, che per li dolori del ſuo corpo, dagli He
te girando nella circonferenza della ſua hu. della ſua Croce. Tutto queſto vi era ma brei , che
manità, quale ſi è degnato riceuere da me nifeſtato nel ſecolo paſſato, nella continua dalla Cro:
per la voſtra ſalute, e perche intendendolº. preſenza del Crocifiſſo,voi girando in circui CC,
odio, ch'egli porta al peccato imparaſte à iu della pietà, quale vi moſtranelle ſue pia
fuggirlo, ma è veramente Dio onnipoten ghe, hauete traſcurato dintendere l'obligo
Giesù non te, quale immutabile ne ſuoi decreti, sì co della voſtra corriſpondeza, di conoſcere l'o
fiſatiòmai me hà moſtrato l'odio,ch'egli porta al pec dio,ch'egli tiene al peccato e ſe l'hauete co
º moſtra cato nclle pene in ſe medeſimo ſoſtenute noſciuto,vi dichiarate più rei, calcando coi
re l'odio ſenza già mai ſtancarſi, le moſtrerà nelle peº piedi degl'affetti dell'animo il ſangue ſuo
del pecca ne eterne, quali ſono, e ſaranno ſcaricate ſo Diuino, ch'ha riceuuto da me. Tutto ciò ha
to con le e pra di voi, e come conſeruò in vita miraco patito il mio figlio,io hò patico, e gl'hò far
Pene inſe, loſamente la ſua humanità, acciò poteſſe tO iormente patire per gloria di Dio, Argométo
nè ſi ſatie maggiormente, e più acerbamente patire, per ſodisfattione della Diuina giuſtitia non del pati
rà in mo così conſeruerà eternamente la voſtra infe oſtante ranguſtia del mio cuore: penſate mento de'
ſtrarlo col lice vita, acciò già mai non laſciate di tor ciò che vorrò, che patite per la ſteſſa odis reprobi.
caſtigo ne' mentare,e confeſſiate nelle pene, e tormenti fattione Diuina,e della Giuſtitia vendicati
reprobati, ſeguaci di Lucifero la Diuinità del mio Fi us per il diſpregio di così gran ".
- -
-
-
3,
Eſther 6.7. venirà il fulmine di dannatione. Fatto ſo - Il Profeta Iſaia in perſona dell'eterno
migliantiſſimo ſi regiſtra nel libro di Eſter Giudice pronontia.Dies enim vltionis in corde - Iſ º º
Figura del della condannatiene di Aaman. E vulgata meo annus redemptionis mea venit,Corheliosa -- , -
l'accuſa di
la ſtoria, mentre Aman accuſato dalla Regi rLapide eſpoſitore inſigne del ſenſo letterale
Aman fat na Eſter alla preſenza d'Aſſuero, ohſiupuit della Sacra Scrittura ſpiegasche Idem eſt dies»
ta da Eſter, vultum Regis, ac Regina ferre non ſuſtinens. velannus vltionis hoſtium,6 redemptionis; &
Mentre ſi trouano li reprobi inuditi in così tè veriſſimo, che lo ſteſſo vendicarſi,e Hbetar.
grandi terrori non haurebbo o creduto già fi dalle mani dell'inimico; così fece Abramo, I 35 -
mai eſſere accuſati da Maria predicata ſem che hauendo percoſſi li Babilonti,i quali con Gen: r4.it,
pre madre di miſericordia, Regina di pietà, duceuano prigione Lot, nello ſteſſo momen
mentre ſi veggofio così accuſati da lei,e rim to rete libero Lot contntra la ſua famiglia, Nella leg .
rouerare le loro colpe, e per la luce, quale perci:ſit eos,reduxitºur zotfratrem ſuun can ge Iºanno
gli apporta, più chiaramente conoſciute, lo ſubſtantia iilius,mulieres quoque, e populum. di Reden i
fdegno Diuno con più profondità pene “Ma il dottiſimo Oleaſtrº dittiogue il giornb tione ca- ur
trato, a colcano l'acclamatione di tutti gli dall'atmose dice che dies vltions ſi trattiene, mina : il
Angioli; di tutti i Santi, che ſonore di mor come recondito,e rinterrato nei cuore, come giorno del
te e di morte eterna obſtupuerunt Vultum Re: compreſſo,imprigaoiato,naſcoſto, ma però, la vendet
gis , º Regina ferme non ſuſtinentes. S'acceſe
-
che annus redemptionis delle gratie, delle mi ta è rinſe
-- º -
grandemente di ſdegno l'Imperator Aſſuero, ſericordie ſue camina per i ſuoi piedi -, e rato nel
Accendi & il Diurno Giudice ſi moſtra maggiormen non incorra ritegno che l'impediſca &è que CllOIC e
mento del te ſdegnato. Surrexit Aamam, vt rogaret ſia la differeza trà la legge di gratia e le altre
eterno giu Reginam pro anima ſua, intellerit enim a Rege leggi perche pecca l'Angioſo. Si è precipitato
dice mag ſibi paratum malum, e ricorſe alla Regina, dal Cielo: pecca l'hummo,8cè ſcacciato dal Pa
giore, che banche haueſie inteſo eſſere accuſaro da lei, radito:pecca il genere humanos& è cattigaro
di Aſſuero - per non vedere altro ſcampo dalla rouina, coi diluio vniuerſale:pecca l'Hebreo frequé
ma quetto ricorſo concitò maggior ſdegno te, &è dato in ſchia urtu, in potere dell'inte
---
nel Re, e principalmente per queſto fu con mico.Sì che di quet ſi vede che dies vltionis
dennato. Se il ricorſo de reprobi ſarà fatto venit, e paſſano le migliaia d'anni, che la re
à Maria, incontreranno terrore più graue, e dentrone promeſſa, e figurata in tante mani
ſomigliante calamita, perche intenderanno ere, non compariua già mai, ma perſeueraua E contra
da Maria, che boſtis, & inimicus noſterpeſi naſcoſto nel cuore i suino,dies vltionis venit, prima del
mus eſtiſte Armani perche con la dittaatiſi. annus redemptionis in cordemeo, ma nella leg la legge di
ma perſeuetāza de reprobi ne' peccati col ri ge di gratta per oppoſta ragione il giorno gratia.
fiuto del ſatgue del Saluatore, per parte lo della vendetta non compariſcs già mai naſ |
Incontro, ro, hanno obligatorl ſuo Diurno Figliuolo coſlo,e ſeppellito nel cuore dil)io:l'anno del
horribile , à morire di nuoto, per farli ſalui, che però la redeutione sì ſempre canina, e ſi gira ſor
per il ri ſe in quel punto crocifiſſo, e tutto via piaga pra tutta la Chieſa, perche miſericordia Do Pſ3 a
corſo a Ma. ſi fa vedere, manifeſta l'immenſita de dolori mini plena eſt terra. Dalla ditierſità di queſti g
ria. ſoſtenuti per loro,lapaſſione, e compaſſio ſentimenti Diuini ſe ne videro effetti grande
nº della ſua Madre, l'abbondanza del merito mºnte contrari, perche cum accideret eos - º
-
quare
Che ſarà terribile &c. S 4.
querebantei nella legge ſcritta, ma nella leg ptionis venit, ma però dies vltionis in corde
ge di gratta la patienza infinita della Diuina meo,nel quale ſempre accreſcono intumeſcen Ira Diuina
La malitia Maeſtà, la facilità del perdono» al quale con tes ad inſtar montium ; vero è che apparent accreſciu--
humana fà tanta prontezza, e deſiderio ſta preparato il ta inſtar
procul, e che in queſto Mondo non così facil
la Diuina Signore, opera per humana malitia, che l'oſ mente ſono vedute. Ma che ſarà in quel gior montis, per
legge con ſeruanza della Duina legge ſia fatta conten no pieno d'horrore, e di terrore de'repro ogni forte
tentibile tibile,perche il peccatore affidato, ſpera co bi,nel quale tutti queſti monti ſaranno non di colpa -,
per la Di me ſe doueſſe eſſere ſempre così, ſi compiace ſolo diſtintamente veduti, ma nella Diuina
' uina cle del detto del Salmo Miſericordias Domini in faccia auuampano di mille fiamme di ſde
Iſºnzà e acternum cantabo, dimenticato l'altro detto, gno, preparato tutto, tutto concitato contra Come in
: Tſ. 88. 2. maggiormente al ſuo biſogno opportuno, di quelli ? A San Benedetto fù moſtrato il vn raggio
Tſal. I co. miſericordiam,6 iudicium cantabotibi,Domi Mondo tutto rappreſentato in vn raggio, a il Mondo
ne; perche ſe l'anno della redentione è venu reprobi tutti que teſori di ſdegno, tutti que” tutto fù
: to, egli finalmente girando ha da terminare montoni d'ira in varaggio della Duina fac moſtrato a
-
il ſuo corſo,ſe il giorno della vendetta, e rin cia ſdegnata di Chriſto ſaranno rappreſen S. Benedet
ſerrato nel cuore, e vi ſtà chiuſo per tanti an tati, raggio, quale in ſembianza di rapidiſſi ro, così a
Verrà im ni per tanti ſecoli, qual terrore ſarà per ap mo fiume di fuoco ſi moſtrò a Daniele Pro reprobi li
Setuoſo il portare, quando ſuperati rompera li ripari feta fluuius igneus,rapiduſque egrediebatur de monti d'
della Diuna clemenza ? con quali horrori ore eius. Che ſarebbe di quello, che ſi vedeſſe ira in vn
giorno del
la vendet ſarà incontrato da reprobi? da peccatori o eſpoſto all'empito dell'acqua adunata nel raggio di
fa e - ſtinati? Paſſauano a piedi aſciutti nelfiume , Giordano in quel monte ? qual terrore ſe fa ſdegno Di
Ioſue 3. Giordano le Tribù del popolo d'Iſraele po peſſe, che in vn momento ſcendendo oppri uino,
- pulus per arètem alueum tranſibat, mercè che mere lo do uefie? qual ſgomento le verrebbe Dan.
fermata l'arca nel Giordano l'acque ſupe nell'animo? con qual terrore s'occuperebbe -
riori ſi fermauanola, e invece di ſcorrere co. nel cuore? Che ha,che fare il cadimento del -
me prima, ad inſtar mentis intumeſcentes ap l'acqua, benche a diluni, col cadimento di simile. -
parebant protul: non ceſſaua già di venire l' tanti monti dell'indignatione Diuina riſtret
acqua conſueta di quel fiume, ma invece di ti tutti,e adunati nella faccia irara del Salua
Simile del ſcorrere, ſi ergeua in ſembianza di monte, la tore ? Exiſtimas autem è homo, quia tu effugies
º l'acqua in conditione dell'acqua è che ſi laſcia ſcorrere tudicium Dei?eſclama l'Apoſtolo,vſcito quaſi
-ſtar montis per liſuoi riui: a pena ci auuediamo dell'im di ſentimento in vedere con quanta temerità
nel Gior petodel ſuo corſo;ma s'è compreſſa, ſe a vi gl'huomini in queſta vita s'inuecchiano ne
dano - ua forza vien trattenuta, chi può reſiſtere al loro peccati troppo affidati nella Di una Ad Rom.
l'empito del ſuo vigore? Che diciannus re clemenza. An diuttias bonitatis eius , ci pa 2.5"
oleaſtro e, demptionis venit ? ſia con la beneditttone del tientiae,º longanimitatis contemnis ? Ignoras
63 in Iſ. Signore,godi, e ſeruiti del beneficio della Di quoniam benignitas Dei ad panitentiam tead
uina pietà, prima che l'anno di queſto ſecolo ducit?Secundum autem,duritiam tuam, & im
deputate alla moſtra della Diuina clemenza panitens cor theſaurizastibi iram in die ire
finiſca il giro, perche sì come è venuto, ſai & reuelationis iuſti iudicii Dei. All'hora ſi
bene,ch'ha da partire, che dici, che dies vl vedranno li monti da vicino, e la moltitudi
tionis in cordemeo ? vn giorno ſolo è naſco. ne dell'ira adunata a giuſta proportione del
ſtose riſerrato nel cuore?è vero, ma ſappi, di fluſſo continuato delle proprie ſceleratezze»
ce queſto Dottore,che ſeruata in cordeira ſo e perche tutta l'ira così riſtretta li percuote
let maiori impetu effundi. Si aquam ſuis meati col riuerbero della faccia di Chriſto Dio
Terrore bus,º riuis aſſuetisire ſinis, virimpetum cur ſdegnato per il terrore ricorrono a Maria
dell'ira e ſus eius deprehendis, ſed cum eam reprimas, santiſſima, ma trouano, che da Maria ſingo Maria oi i
trattenuta qui spoſtmodum robur eius ſuſtinehit ? Intendi larmente deriua il ſommo de'terrori maggio gine de'tel -
col ſimile dies vltions in corde meo ? L'Apoſtolo inſe ri, perche ella è ſtata quella, che dando cor rori mag -
dell'acqua gna, che l'acqua dell'ira Diuna ſempre in po,e ſangue al Diuino Figliuolo, è ſtata prin giori, per
impedita , quel Diuino cuore s'aduna Theſaurizas tibi : cipale cagione, che il giorno della vendetta che fù cau
iram in dieira, 3 reuelationis iuſti iudicu Dei. per il merito infinito reſtaſſe così lungamen ſa foſſe co
Nel Giordano ſteteruntdue aqua in loco vno, , te naſcoſto nel cuore Dinino Die vltionis in sì trattenu
ma però ad inſtar montis intumeſcentes appa- corde meo, e prouano quel giorno per ogni ta l'ira Di
uina.
rehant procul. Se il cuore humano è capace, capo terribile, che ſingolarmente tale ſi
di mille mondi, di quanto ſdegno, di quanta , moſtri per riſpetto di Maria; che però queſto - - -
ira il cuore Diurno ſarà capace? quanti mon miſtero ſi manifeſtò nella lanciata data al 186
ti d'acqua d'ira Diuina vi ſaranno naſcoſti? corpo defonto del Redentore, quale moſtrò
Acqua d'ira, di ſdegno Diuino adunata, e quel marauiglioſo prodigio di mandar fuo
gonfiata per il peccato di ſuperbia, acqua, rie ſangue,e acqua,lancea tatus eius apº»
d'ira contra l'impurità,acqua per l'auaritia, , & continuò exiuit ſanguis, e aqua, cheftivn
per l'odio diſcorrete d'ogni peccato. Non dire al peccatore, che non confidaſſe tanto
ſcorrono queſte acque, percheanus redem: nel ſangue ſparſo per ſua ſalute chºiº:
- - - - - - v menti
86 Diſcorſo II. Del Giudicio,
menticaſſe dell'acqua dell'ira Diuina,perche ferma San Lorenzo Giuſtiniano, que pereun S.Lor. Giu'
Argométo anco queſta, ſe ſi vede naſcoſta nel cuore di ti Mundo, o aquarum diluuto inundani por ſtin de ca
dell'acqua, pietà nel punto, ch era ſpirato, per darli vi. tum ſalutis aperutt, Maria è quella, per la ſto. Cônub
e ſangue ta, che coſa potra aſpettare nel giorno del quale non ſolo è creato il Mondo tutto, ma ea 9.
vſcito dal ſuo furore. Non fù già queſta l'intentione di ſi ſoſtenta così Galatino, Amore intemerata Per Mari:
Coſtato di Maria Santiſſima, na il trattenere l'ira Di Virgiuis, que eft Mundi ſapientia, creauit Cae creato il
Chriſto. lum, 3 terram, non ſolim autem totus Mundus Mondo,
uina e col merito del Diuino figliuolo, e con
l'efficacia della ſua interceſſione fu per dar amore Beata Virginis conditus eſt, ſed etiam Galatino,
Motiuo di tempo al peccatore, che poteſſe paſſare alla ſuſtentatur, e San Fulgentio, Celum & terra S. Fulg in
Maria ſi terra di promiſſione, che per queſto ſi fermò iam pridemruiſent,ſi non Maria ſuis precibus mitologia,
di pietà, Con le
l'arca nel Giordano, dalla quale la Beata ſuſtentaſet: perche già il Mondo era perue
Vergine veniua rappreſentata, perche alla nuto all'eſtremo, ſe Maria per vigore delle preghiere
viſta di quella per merito di Maria, ſteterunt ſue preghiere, e oblatione de'meriti del ſuo ſue vien,
aquae, ma perche non poteuano laſciare di Figliuolo non l'haueſſe ſtabilito. Ella è in ſuſtétato,
correre, ſi videro ad inſtar montis intameſcen fatti l'arca del teſtameto,alla viſta della qua
tes. Nella ſteſſa maniera l'acque dell'ira Di le ſi comprime il corſo dell'ira Diuna. Dies
uina corrono ſempre ad inſtar montis intu vltionis in conde meo - Leuata l'arca dal Gior
meſcentes,ſe non ceſſano l'iniquità ; che però dano,reuerſa ſunt aque in alueum ſuum, º ioſue 4.
l'Apoſtolo auuiſa An diuitias bonitatiseius, fluebant,ſicutantea conſueuerant.
c3 patientiae, º longanimitatis contemnis è Se le ata la protettione di Maria, l'acqua
come ſi dica, è poſſibile, che ti diſpregi la de' DIuini rigori ſcorrerà, come prima, che 187
bontà così grande de'merici del Saluatore ? non farà aggionto lo ſdegno, e l'ira di que
An ignoras, quòd benignitas Dei ad panten ſta ſourana lmperatrice? Non ſenza miſtero
tiam te adducit? il motiuo di Maria arca Ce ſi dice per marauiglia, che verrà tra le nubi, e
Per dar té leſte collocata in quelta vita mortale, che è ecce in nubibus veniet, e che thronus meus in la protet
po di pes l'anno di redentione, nel fiume dell'ira dellacolumnanubis,perche nell'Eſtate il Sole, qui tione di
nitenza e Diuna giuſtitia trattiene, che non ſcorrino do con l'ardore de raggi ſuoi sfºrza mag Maria ſo
l'acque dell'ira ſua,acciò preſervato da Diu. giormente la terra, all'hora più cocenti li nO perduti
ni caſtighi habbi tempo di paſſare all'altra fa ſentire, quando ritroua l'aria occupata da che farà,
riua, e con la mutatione della tua vita mal denſiſſime nubi . Quale ſtrage haurebbe mentre ſi
uagia, e l'emenda de'tuoi coſtumi ti incam fatto l'ardore dello ſdegno Diurno nella na ſdegna?
mini col popolo eletto alla terra di promiſ tura humana, ſe non foſſe ſtata Maria arca Simile del
ſione di vita eterna, e non perche ſeruata in del Teſtamento, quale ſola potè ſoſpendendo l'aria occu,
cordeira matori impetu effundatur, non per trattenere il ſuo corſo? ſi può facilmente ar pata da
che s'innalzino li moti d'acque dell'indigna gomentare dalla ſubita rouina degli An nubi,e va
tioni Diuine, con replicationi di peccati più gioli, per beneficio de quali non fù applica pori,quale i
graui. L'incontu:niente, che ſegue viene da ta:ſe leuata l'arca dal Giordano, cioè ſeuata fà ſentire i
te,e l'Apoſtolo te l'auuita, che ſecundum du la protettione di Maria da reprobi l'acque più cocen
ritiam tuam, & impanitens cortheſaurizas ti dell'ira Diuina, reuerſe ſunt in alueum ſuum, ti li raggi
bi iram indie irac , tu ſei cagione di queſti ac nel cuore de'peccatori,o fluebantſicut prius, del Sole. C
creſcimenti di ſdegno, per l'abuſo della Di come ſi vide nella natura Angelica, che ſi fa
uina clemenza della bontà di Maria, e con rà per il cuocimento accreſciuto d'interpoſi Così per i
queſto offendi maggiormente il Figlio in tione di queſta nube non per riparo, ma per interpoſi--
contri maggiormente la Madre, e ſei mag accreſcimento del furore Diuino ? Vedranno tione di
giormente punito, & il giudicio Diuino ter li reprobi, quanto ſia vero, che il giorno del Maria,
ribile ſingolarmente ſi moſtrerà per parte di Giudicio ſingolarmente terribile per parte
Maria, ſi come nel ſimbolo dell'acqua vſci di Maria ſi moſtrerà. Erunt ſigna in Sole, º
ta col ſangue dal cuore di Chriſto aperto da Luna,e queſti ſegni ſono, che Sol,Giesù, con
quella lancia, perche quella lancia per eſpo uertetur in tenebras , per teſtimonio del Pro
ſitione di Padri fà la ſpada predetta da Si feta Gioele,perche ſottrahera il concorſo del toel.2.3t.
meone, quale doucua ferire l'anima di Ma ſuo merito da reprobati, ma Luna in ſangui
ria, quale ancora viuena nel cuore del ſuo nem, con che ſi ſpiega il terrore ſingolariſsi Perche il
S. Bon, in l igliuolo detonto, così San Bonauentura, mo, quale verrà a reprobi per parte di Ma Sole ſi con
medit. vitae Nunc verè Ftiſ corpus, º Matris animam hu ria,per virtù di queſta ſcrittura, perche le te uertainte
sbriſti cap, ius lancea gladius perforauit, sì che per Maria nebre, quali le verranno da Chriſto, ſono nebre , la
o- - -
-
- fu aperto il cuore, e per Maria ſi vide vſcir priuatione, è il ſangue argomenta acerbiſ Luna in
ne l'acqua, perche ſi ſapeſſe, che per il diſpre ſima la vendetta, o perche il Figlio laſci il ſanguinem,
gio di queſta Madre aſſegnata per aiuto de' Giudicio alla Regina Madre, in ragione di
peccatori ſingolarmente ſi farà moſtra de terrore, per moſtra della ſua Giuſtitia in .
rigori dell'ira Diuina, & il Giudicio Diuino quell'unico punto corriſpondente à tutta la
pietà moſtrata nell'anno di Redentione in
più terribile, e pieno di horrore ſi moſtrerà,
perche Maria Santiſſima è quella, come af, tutto il Mondo; perche si come haueuatut
te le
Che ſarà terribile &c S 4. 87
t; s.p. Dam. tele perfettioni,come il Damiano. Quid enim reſta non potendo più ſtare nella vita, che
º ſer. 3. de ſanitatis quid iuſtitie quid perfettionis ſingu eſſere deputato alle fiamme? Quante volte
ſi nat.B. Vir. l'hò io chiamato con impetrarli la gratia
lari buie Virgini deeſſe potutº o perche ſi co
noſca la verità, che non eſt ira ſuperiram mu preueniente, acciò laſciaſse la via ſua mala,
" Che Ma lieris,e però Luna vertetur in ſanguinem; per e ſeguitaſſe il camino di vita, fatto ſeguace
i ria parue, che sì come per la pietà e compaſſione à do del mio Figliuolo, imitatore delle mie vir
º conuertita lori di Chriſto ſi moſtrò conuertita nelle pia tù? Quante volte gli hò ſuggerito buoni con
nelle pia ghe, nelle ferite, ne dolori di Chriſto, come figli?hò trattenute le poteſta infernali, oppo
i ghe per la dicemmo da principio con San Bonauentu nendomi con humiliſſime preghiere allo ſde.
i pietà, così ra,così in queſto giorno di furore,di ſdegno, gno giuſtiſſimo del mio Figliuolo? Dal pun
i parerà co di giuſtitia vendicatina, erunt ſigna in Luna, to,che ſono fatta Madre di Dio, hò deputa
uertita nel uale vertetur in ſanguinem, perche Maria tala vita corporale del mio Figlio Diuino,
i furore per iantiſſima ſi conuerte nello ſteſſo furore, nel perche foſſe liberato dalla morte de ſuoi
'a vendet la giuſtitia vendicatiua.Nooile hiſtoria ſi ri peccati. Hò acconſentito a flagelli, alli
t1, feriſce da Agoſtino Manno di vn Turco,qua ſcherni, alla morte, alla Croce del mio Figlio,
Hiſtoria. le hauendo con temerario ardire aperto fur incontrando di buona voglia la ſpada del
Ag.Manno tiuamente il tabernacolo, e la Sacra Piſcide, dolore, che mi paſſaſſe nell'anima, perche
biſt. ſcel n'vſcì con empito così grande la fiamma, foſſe liberato dall'ignominie de'mali eterni,
calo - 4 che ſolleuato nell'aria ilMaometano, laſciol ma perche ha diſpregiati gli aiuti, ha rifiu
lo poi mezo morto cadere lontano dal luo tati i conſigli, non ha dato orecchio agli an
go ſacro. Somigliante, ma più horribile ca uiſi, Figlie mio, ſcarica pure il furore dellº
ſo nel tremendo giudicio de'reprobi ſive ira tua contra di lui. Saranno voci horribi -
derà, perche ricorrendo a Maria, come a de li di Maria, le parole del Sat1one Prouerbij.
cantata Madre d'inſuperabile, e d'infinita guia vocaui,º remuiſtis,extendi manum mea, Trou, 1.
-
pietà, ſaranno percoſſi dall'empito della o no fuit qui aſpiceret.Deſpexuſtis omne coſi
fiamma di ſdegno, che rigettati dal ſacrario lium meum,6 increpationes meas neglexiſtis;
& Come li non nel pauimento della Chieſa, come quel ego quoque in interitu veſtro ridebo, & ſubſan
i reprobi ri Turco mezo morto, ma nell'abiſso Infernale mabo cum vobis, id,quod timebatissaduemerita
i gettati da ſaranno preda d'eterna morte laſciati miſe cum irruerit repentina calamitas,º interitus»
Maria. ramente cadere; perche sì come nell'anno quaſi tempeſtas ingruerit, quando veneri ſu
della redentione di queſta vita, era così pro anguſtia.Tunc inuocabunt
peruos tribulatio,o
ta alla comunicatione della Celeſte pietà, me,cº non exaudiam,mane conſurgent, o non
della quale dice lo Spirito Santo, per la pron inueniet me, eò quòderoſam habuerint diſcipli.
tezza. Duovbera tua ſicut duo hinnuli capree, nam, º timorem Domini non ſuſceperint, nec
gemmelli, perche, come pondera Riccardo acquieuerini conſillomeo, º detrarerint vni
Ric. d. S. di San Vittore. Adeo replenturpietate vi uerſe correptioni mea, comedent igiturfruttus
Vit. c. 23» ſcera tua, et alicuius miſeria notitia tatta tac vita ſua,ſuiſque conſiliſs ſaturabuntur. O qua
in Cant. fundant miſericordie, nec poſis miſerias ſcire, to ſarà in quel punto verificata la Profetia di
e non ſubuenire, ma nel giudicio tocca dalla Gieremia. Fatta eſt terra eorum in deſola Ier. 18. 16.
Come qui cognitione delle miſerie de'reprobi, mande tionem è facie ira columbe, o d facia ira fu.
tocca dal rà fuoco fulminerà fiamma di ſdegno, come roris Domini, perche acceſi d'ira implacabile Il Saluato -
la cogni ſi deſcriue nell'Apocaliſſi. Dethrono procede. Giesù,e Maria ſi moſtreranno,sì come il ſuo re Agnello
tione dell'e bant fulgura,e voces, e tonitrua, oue San -
Figlio agnello vcciſo, è nominato Leone, per la pie.
altrui miº Bernardino di Siena in vn Sermone. Ioannes perche mentre fa moſtra della pietà nel Cal, ta, Leone
ſeria mada in Apocalipſi ait,de throno, ſci licet de Maria uario, conſerua il furore di Leone contra a per la vé
latte di procedebantfulgara,º voces, 3 tonitrua,per reprobi, & oſtinati, manifeſtato, mentre an detta.
pietà, così che alla viſta dell'infelicità de'reprobi, per daua alla morte con dire, Veruntamen , veh »A pocº 5.5 •
nel Giudi li quali tanto diſſe, e ſi affaticò in queſto ſe homini illi, per quem filius hominis tradetur,
cio fiamma colo aprendo la bocca, n'vſciranno folgori, così li reprobi Proueranno Maria archiulo
di ſdegno. e le ſue voci ſaranno terribili più del tuono. de rigori Diuini, benche in queſta vita ſi ſia
S Bern.ſer. Ella più del Monte Sina arderà di fiamma, moſtrata teſoriera della Celeſte pietà:Idiota, Idiota de
quodam de di ſdegno, non più veſtita di Sole, ma tutta e ſe fà colomba, quale portò oliua di pace. Colap. V.
B, V, fiamma, come colonna di fuoco,e diràin que- Terra deſerta ſi moſtrerà, Leoneſſa infierita, Maria te
188. ſto modo. Da queſto perfido peccacore ſono coloniba armata, terrore de reprobi, quali foriera di
ſtata fraudata dell'honore, quale per Diui diranno reuertamur à facteira columbae, per pietà è
Accuſa, e uino decreto mi ſi doueua; ha rifiutato l'aiu che sì come quiui, Ipſa ſuper benedicto Filio archiuio di
lameto di to preparato ſprezzado di ricorrere alla mia ſuo irato potentiſſimº reconciliatſeruos, o a ſdegno.
MariaSan
interceſſione per impetrarlo. Ha viſsuto vi matores ſuos, & ſapè quos iuſtitia Filij poteſt
tifſima cò ta indegna della mia Maeſta,e béche mébro damnare, matris miſericordia liberat - Così
tra al pec. di Chriſto per la fede,e nome di Chriſtiano, conciterà maggiormente lo ſdegno del ſuo
catore nel ſi è per ogni modo moſtrato palmite reci Figliuolo; e sì come ſi legge nella Cronica di
Giudicio. ſo per la falce del ſuo peccato: Che altro li San Domenico, che aſſiſtendo la Beata Ver
( gine in
88 . Diſcorſo II. Del Giudicio.
gine in pulpito, mentre egli ragionaua al La Maternità Diuina della Regina del 189
Maria fà, Cielo a queſto ſcopo fu diuinamente ordi Conditio.
popolo con ſuggerirli ciò, ch'egli doueua
nata nell'opera dell'Incarnatione, che eſ ne del Mör
che le pa dire, vſciuano le ſue parole, quaſi carboni
role di Do do nel té.
aceſi nel cuore degl'aſcolcanti , ita quod ſendo il Mondo di già peruenuto all'eſtre
minico dal cadebantuerba eius tanquam carbones accenſi mo, nel quale per la moltitudine de pec podi redé.
pulpito ca in animis auditorum, coſa, quale non hau cati chiamaua, eccitaua il Diuino Giudicio tione,ope
dino come rebbe potuto il Santo fare da sè con la ſua con vſo maggiormente ſenſibile, che il ra di Ma'
carboni ac diuotione; nella ſteſſa maniera aſſiſtendo ſangue di Abele per la colpa del fratrici ria eletta
ceſi . Madre.
da, riceueſſe il perdono, in vece del meri
Maria Santiſſima al Giudicio Diuino del
Cronica di ſuo figlio, con le ſue doglianze fa eſpreſſi tato caſtigo, ottenne la gratia di remiſſio
S.Domin, ua, e rimprouero de peccati de reprobi, ne , dimiſa eſi iniquitas illius ; perciò ha
ſuggeriſce al figlio l'indignatione maggiore voluto la Diuna Sapienza far moſtra del
di quella, che per auuentura non hauereb ſommo della ſua infinita bontà, mentre più
Pare facci be da sè, e fa , che la ſentenza cada con che mai era irritata al caſtigo dalle mag
lo ſteſso aſ terrore più graue nel cuore de condannati, giori ſceleratezze del Mondo, perche ſe,
ſiſtédo nel e che il tremendo giorno del Giudicio fina crediamo ad Agoſtino, il Mondo mai così S.Agoſt.
giudicio al le , ſe per ogni parte verribile ſi moſtrerà, immondo ſi dimoſtrò, come nel tempo Guer. Abb.
ſuo figlio. tale ſingolarmente ſi farà vedere per ri dell'Incarnatione Diuina - Mundus nunquam ſerm. 4. de
ſpetto a Maria; e che come tornando dalla fui timmundior, quàm quando Verbum caro Nat.
paſſione dopo la morte del ſuo figliuolo fattum eſt. Così Guerrico Abbate diſcorre Il Mondo º
piagnerà con tanta diuotione, e con tanta dell'ardore della Diuina charità. Magnus richiedeua
pietà, che moueua a lagrime tutti quelli, ille ardor charitatis re uera aquis multisiner. il Giudi º
quali incontraua, così nel finale Giudicio tinguibilis , quòd cum extremum iudicium cio. i(0,
auuampera di ſdegno così ſtupendo, che no poſtularet multitudo peccatorum, Deus ta
ſolo le creature, ma lo ſteſſo ſuo Diuino fi menſilium miſit, non vt iudicet Mundum, :
gliuolo moſtrerà d'accenderſi maggior ſed vt ſaluaretur, per opera di Maria. La cant.4- º
mente; e ſi come le pene di Maria nella Beata Vergine, quaſi eccedente nella virtù Rup. Ab.
paſſione tanto accrebbero le pene di Chri dell'humiltà ſi dimoſtrò, come oſſerua , ib.
S.Brig. ito, così parerà, che lo ſdegno di Maria a Ruperto Abbate a quel luogo della Canti
Accreſcerà accendi maggiormente lo ſdegno ſuo; e ſi ca. Vulneraſti cor meum in vno crine colli
lo sdegno come la Leoneſſa Madre eccita il figlio alla tui. Id eſt egligloſa in nimia humilitate cor
di Giesù, battaglia, così in quell'Vitimo giorno pare, distui, perche per virtù di quella ia Beata
cOI Inc º C che Madre del vittorioſo Leone ſi moſtrerà Vergine a pena conſentiua d'eſſere anno Maria per
crcbbe le con eccitarlo maggiormente al caſtigo; E ſi uerata tra gl'huomini, crinis rnus vix com l'humilta,
ene de conc quanto a gl' effetti moſtrò la pietà di paret, ſeguita queſto Dottore, ci humili a pena co
uoi dolo Maria eſſer maggiore in queſta vita della . tas tua vir conſentit , quòd computari poſſis ſentiua eſ .
ri. pieta di Chriſto, e perche miiie volte con interhomines, e perche queſta virtù in Ma ſere nume º
l'humiliſſime ſue preghiere l'impedì dal ria a guiſa del Sole occultaua tanto l'altre rata fragi º e
-
-
- - - - caſtigo; e perche, come dice San Bona vircù, che parue l'occhio Diuino altro non
-
huomini,
-
" l
uentura, cogit, illum peccatoribus miſerere, diſcerneſſe in lei, che l'humilta. Quia re
S. Bomau, e perche mille gratie negate da Chriſto ſpexit humilitatem ancille ſue , e San Ber S. Bern. is
S.Brig. s'impetrano da Maria, come nota S. An nardo ſer.42. in Cantica. Numquid eſt aliud ?
Moſtrò qui ſelmo, petuntur à Chriſto, º non obtinentur, Nardus mea dedit odorem ſuum, quàm placuit Humiltà
ui quant' petumtur à Marta, º obtinentur, non per meahumilitas? non mea inquit ſapientia, non in Maria -
all' effetto che la potenza, è pietà ſia veramente in mea nobilitas, non mea pulchritudo, qua nul come Sole
maggior Maria maggiore, che in Chriſto, percheſi la erant mihi, come ſe foſſe ogn'altra coſa riſplende º
pieta, cosi sa bene, che Omnis noſtra ſufficientia ab eo offuſcata , ſed que ſola inherat, humilitas tra l'altre º
pare, che eſt, non quia ſitillo potentior, ſeguita il San deditodorem ſuum » Se per queſta virtù arri ſue virtù
habbi a tre to, ſed quia illam decreuit honorare, nella uò a così grande abiettione nel proprio
mare nel ſteſſa maniera quantº all'effetto nel Giudi ſentimento la puriſſima Vergine, che a pe
Giudicio cio Diuino pare s'habbi a tremare più per na acconſentiua d'eſſere riputata tra gl'
più per il il terrore in ordine a Maria, perche anco huomini , qual'abhorrimento per parte
terrore a nella virtù della giuſtitia, come Regina , ſua haurà tenuto nell'animo d'eſſe in poſto
Maria , e Madre, come Madre dell'Eterno Giudice ſuperiore a gl'Angioli, e fatta Madre in
perche. habbi ad eſſere honorata, e finalmente, certo modo Superiora a Dio - Li ſuoi ge
perche ſi come in queſta vita anno di re nitori co'Santi Padri nel Limbo con grand'
dentione ſi moſtrò fomespietatis in ordine attentione impalliditi nel volto per lo ſpa
al figlio così nel finale Giudicio deputa uento, aſpettauano la ſua riſpoſta all'am -
to alla Diuina giuſtitia ſeruirà per cote di baſciata di Gabriele, temendo grandemen
ſdegno, e farà, che il giorno del Giudicio te, che per queſta virtù le negaſſe il conſen S.Lo. Giuſt. ſi
tremendo, e pieno di terrore ſingolar ſo. De Padri del Limbo laſciò ſcritto San affettu ſer,
mente ſi moſtrerà per riſpetto a Marias Lorenzo Giuſtiniano. Affe tu quippe paui de-Annua lº
- - - -- - do
Che ſarà terribile &c. S 4. 89
do extenſis in celum manibus, pro patulo ſenſibiliores exiſtunt, ita, e benedicta Virgi
cordis auditi huiuſmodi preſtolabantur re nis anima, quam gladius ille pertranſiturus : Maria Sã
ſponſum, eratnamque pauita obſeruatio illis, erat,grauioribus torquebatur languoribus, an tiſſima pri
ne obhumilitatis virtutem retineretur Virgo, tequam filius eius fateretur, quàm alicuius ma della ,
º
Li Padri conſenſumque negaret - Che però l'Angiolo Matris corpus ſuſtinere valeret , antequam paſſione,
il temCl12.f10» con induſtria marauiglioſa d'eloquenza , ſuam prolem parturiret , tanto più, che , ſentì dolo
: che Maria Celeſte, per eccitarla, le propoſe la moſtra quel dolore tanto più s'accreſceua, quan ri più gra
per humil preteſa di fare della Diuina bontà nella ſa to più s'auuicinaua il tempo della paſſio ui nell'ani
tà negaſſe lute del Mondo, con dire, ipſe enim ſaluum ne, e perche l'oggetto più vicino con ef ma di quel
il coſenſo faciet populum ſuum à peccatis eorum, & ficacia maggiore moue la potenza; e per lo,poſſi sé
all' Anno il conſenſo, col quale ſi raſſegnò per fe che creſcendo ella ſempre più nell'amore, tire parto
tinta dell' deliſſima ſerua, ecce.ancilla Domini fiat mi accreſceua parimente la pena del ſuo dolo riente.
Angiolo - hi ſecundum Verbum tuum, come atto he re; e ſi conferma, perche, ſe non oſtante
roico, e nobiliſſimo, in renderſi pienamen la lontananza ſenſibile del ſuo diletto, aſce.
te all'arbitrio Diuino, è così celebrato da ſo al Cielo, alla Beata Brigida riferiſce; ſic S. Brig. lib.
Santi. A queſta difficoltà ſi aggionſe la quoque paſſio in corde meo fixa erat, quod ſi 6. c 6 I.
ſpada del dolore, quale da quel punto co ue comedebam, ſiue laborabam, quaſi recens Sempre ac
minciò incontrare, perche nell'wdire, che erat in memoria mea, quanto piti ſi argo Ct cl Cclaltº O
Dallº An queſto ſuo Diuino figliuolo doueua eſſere menta foſſe come preſente nell'artuale ſer. le ſue pe
nontiata , Saluatore del ſuo popolo", ſalutim faeiet nitio del Diuino ſuo figlio, rimirando il Ilv • . . . . .
cominciò populum ſuum à peccatis eorum, con redi ſuo corpo. Che però, ſi come non potreb
eſſer ferita merlo da ſuoi peccati, inteſe profonda be lungamente viuere vna Donna perſeue
col col mente anco il modo di conſeguirlo, cioè rante nell'accreſcimento de dolori del par
tello del con l'ignominioſa paſſione, e acerbità to, nella ſteſſa maniera ſoſtenendo Maria -
dolore, della morte, per la quale ſi verifico di Ma dolori più che mortali, per virtù naturale Non hau
a
r ria Santiſſima ciò, che diſſe il Rè Profeta, non haurebbe potuto conſeruare la ſua vi rebbe po
& dolor meus in conſpetta meo ſemper, per ta, ſe di uinamente non foſſe ſtata aiutata, tuto viue.
che ſempre teneua fiſſo il penſiero nelle , così conclude l'Angiolo il citato capitolo, re natural
pene, nelle piaghe del fuofigliuolo, come Vnde ſine dubio credendum eſt, quòd filius ſue niente » .
, r
anco ſi eſprime dallo Spirito Santo nella Sa matri filialiter compatiens , dolores eius fre
cat. 7.
cra Cantica, come capitistui ſicut purpu quentibus conſolationibus temperabat, alio
ra regisiunta canalibus, perche rutti i pen. quin eius vita vſque ad fili mortem illos ſuſti
ſieri di Maria ſtauano ſempre viniti a que ,” nere minimè valuiſſet. 19 o o
canali delle piaghe del ſuo figliuolo, come
- Conſolatione principaliſſima nel cuore
li vedeſſe ſempre ſgorgare il ſuo ſangue Di di Maria Santiſſima, fà, che per la paſſio. La reden
Maria da uino per la ſalute del Mondo, Mens tua, è ne del ſuo figliuolo ſi faceua la riparatione tione. Il ti:
uel puto Virgo, ſpiega Hailgrino Cardinale, e co del genere humano: Giesù ſuo figlio rima tolo di R3
i" fiſ gitationes tu e tinti e in ſanguine Dominica neua glorificato con titolo di Redentore dentore , -
a nelle Taſionisſic affette ſemper fuerunt, quaſi glorioſo, per hauere perfettamente ſodiſ per la giu
piaghe del viderent ſanguinem recenter de vulneribus fatto. Videns filium ſuum crucifixum incre ſta ſodis
ſuo figliuo profluentem; e come ſi legge in Santa Bri dibiliter letabatur, pondera l'Abulenſe,cer fattione di
lo,come ſe gida - Quando conſiderabam loca clauorum tiſſimè ſciens Mundi redemptionem eſſe fa Chriſto la
le vedeſſe a in manibus, º pedibus, quos ſecundum Pro itam . Quiui appartiene il detto di Ambro conforta
ſgorgare, phetas crucifigendos audini, tunc oculi mei gio Santo, e s'intende, come pauliſper dif. ll3 e
ſangue. replebantur 'lachryms, o cor meum quaſi fert publicam ſalutem , ne matrem inhono Abul. I
Hailgr. ibi ſcindebatur pro triſtitia, e la ragione è, ratam relinquat, perche aſpettò, ch'ella , º
lib. 1. c. 1 o. perche come l'Angiolo nel ſuo ſermone a s'auuicinaſſe alla Croce, per poterle parlare
& ſermone Santa Brigida riferiſce, proculdubio cre honorandola, e inſieme porgendole que t»
4ng e, i 7. dendum eſt, quod ex inſpiratione spiritus san ſto marauiglioſo conforto. Mentre, cum -
- i
ti, ipſa perfetti, intellerit, quicquid Pro vidiſ et ergo matrem, º diſcipulum ſtantem,
Più che li phetarum eloquia figurabant , quam ipſi dicit matri ſua ; Mulier ecce filius tuus, co
Profeti in Prophete, qui ex eodem spiritu verba orette me ſe diceſſe: Conſolati, e fà cuore, Ma Conforto
teſe le loro nus protulerunt, iui diffuſamente l'Angiolo ria, nel pelago de'tuoi dolori, mentre vedi di Maria»
profetie, va diſcorrendo a parte a parte delle medi il bene grandiſſimo, che ne riporta, l'ho che gli ſia e
tationi formate da Maria de patimenti, e nore ineffabile, che te ne viene, per queſto mo dati,
delle pene, quali ſapeua doueuano eſſere di Maria viene interpretato ciò, che dalla per figli.
- . ?
ſoſtenute nel corpo del ſuo figliuolo, e pa Sapienza ſi legge, che obuiabit illi quaſi
Aue Maria ragonando il dolore ſpirituale di Maria , mater honorificata, che l'opera della reden
con il dolore corporale d'una Donna par rione è così glorioſa, che la Diuina Sa Eccl. 15.2.
turiente, conclude. Vnde verè notandum pienza incontra il peccatore redento: co
Ca 17. a
eſt, quod ſicut vires anime ad ſentiendum bo me Madre honorificata per opera cosi ſtu
-, -
nºm, velmalum corporis viribus fortiores, 3 penda. Queſta gloria, queſto così nobile
-
X godi
9o Diſcorſo II. Del Giudicio.
odimento è communicato a Maria per ſus; e finalmente, perche il concetto cor
Ne reſta uo conforto, e però pauliſperpublican dif. porale di Chriſtofi ordinato al parto ſpi
madre ho fort ſalutem, ne matrem inbonoratam relin rituale nell'anima, e nella paſſione,di buo,
norificata, quat, nè priua di conforto, perche men ma voglia a queſto fine ſopportò quelle peº «Apocal.it
perche o tre dice, Mulier , la dichiara Madre ho ne, come nell'Apocaliſſi ſi legge, e cla
quâti figli norificata, moſtrandole in Giouannitan mahat parturiens, 6 cruciabatur, ut pare
riceue, tā. ti nobiliſſimi figli , perche mentre dice, ret , cioè noi alla vita ſpirituale, come Nouatot. I
ti Chriſti 7Mulier, ecce filius tuus, pondera Origene, ſpiega il Nouato. Reſpondeo ſecundò , ex c-Io.q.IS.
produce. perinde eſt, ac ſi dixiſet. Ecce bic eſt Ieſus, plicari poſſe di tum locum de Virgine,nas om reſp. a.
Je, 19,2 7. quem genuiſti, perche? Nam quisquis per nes ſpiritualiter parturiente , tempore, quo
Orig I, fettus eſt, ampliis non viuit ipſe , ſed in ipſo eius filius è cruce pendebat, tunc enina ma
viuit Chriſtus; cumque in eo viuat Chriſtus, rimos ſuſtinuit labores , º reuera crucia
dicitur de eo, Maria, ecce filius tuus Chri batur , ut pareret, & il ſenſo è, che clama
ſtus, Queſto argomento s'intenderà dal bat parturiens, partorendo il primogenito
giubilo,e godimento ſpirituale eſperimen ſuo Diuino figlio con affetti d'ardentiſſima Voci di
tato dalla Beata Vergine nel concetto del carità nella capanna di Betleem , mandan Maria par
do le ſue voci all'Eterno Padre, ch'elia ha tutleute a
ſuo figlio, quale ſeguì con eſultatione inef
fauore de
fabile di Maria, come la Beata Vergine a ueua acconſentito al concetto, e parto del
S.Brig.lib. Santa Brigida riferiſce, perche hauendo ſuo figlio Diuino per la ſalute del Mondo, peccatori,
I • 4 e Ioe detto, ecce ancilla Domini, fiat mihi ſecun s'era contentata di ſoggiacere all'ign omi
dum Verbum tuum ; aggiugne , Ad quod nie d'eſsere Madre d'wn Crocefiſso, alle ſue
l’erbum illicò concipiebatur filius meus in pene , accioche perdendo la vita cor
vtero meo cum ineffabili exultatione anima porale, quale gli daua dalle ſue viſcere, vi -
Giubilo di mee , ci omnium membrorum. Il giubilo ueſse vita ſpirituale a lui accettiſſima nell'a
Maria nel fù così grande, che l'erudito Nouato tie nima de'fedeli, ſenza la quale nè lui hau
cócetto di ne probabiliſſimo, che ſarebbe ſtato ba: rebbe accettata la morte, nè la Maeſtà del
Giesù,e per ſteuole a fare, che ſe Diuinamente non foſ l'Eterno Padre l'haurebbe ordinato alla vi Senza que
ſto fine nº
la gloria di ſe ſtata trattenuta in vita, ella ſarebbe ſpi ta mortale, nè lei ſi ſarebbe impiegata, per
ſarebbe,
Dio, e per rata, perche per allegrezze minori molti partorirlo. Nel Caluario Maria cruciaba
la ſalute ſi leggono nelle Storie hauere terminata tur, ut pareret, concorrendo alla redentio ſtata ma ,m
del Módo. dre.
la vita. Lo proua dall'amore, e deſiderio ne del Mondo con l'aggionta delle ſue per
Nouat. te l -
ardentiſſimo, quale teneua la Beata Ver ne in sè, e accreſcimento così notab le f,
c.7- 1.43. gine della gloria Druina, e della ſalute e delle pene del ſuo figliuolo, perche per vir M
dell'huomo, e per il detto d'ammiratione tù dell'amore transformata nel Crocifiſso»
S. Tºroc lo di San Proclo a Borio. Hac animatus natu fece più che ſua la morte del ſuo figliuo S.Girolſti s
lib.9. de ſi lo - Nimirum, eſclama Girolamo, ci eius de Aſiagº l:
rerubus, quem Diuini partusignis non con
B.Marta.
gnis c.7, ſampſit. il godimento, quale le fa annon dilettio ampliusfortis, quàn morsfutt, quia
trato da Chriſto, quando le diſsee Mulier, mortem chriſti ſuam fecit , e perche con a
ecce filius tuus, come ſe diceſse, ecce hic eſt quella, fatta noſtra madre ci partoriſce al
Chriſtus, quem genuſti, pare, che ſi poſſi la vita di gratia, partoriſce la vita ſpiri Nei ſecº
dire maggiore, che non fù il concetto cor tuale di Chriſto. Ipſa beata, di ſuperna do parto
porale del figlio di Dio, e perche l'amore turan bonorum digna effetta dolores partus, prouò li
della gloria di Dio, e del proſſimo era in quos effugit pariens, ſuſtinuit reparturiens. dolori. .
finitamente creſciuto nella Regina del Cie S. Anſell
Non morì tra quelle pene più che mor
Pare mug loin trentaquattr'anni di vita più che Ce. tali, baſteuoli per la morte di tutte le crea 4. cs 15.
giore qua leſte paſsati dal punto del Diuino cocetto,e turerationali per teſtimonio di San Bona
do le fù perche il primo coſicetto del figlio era meſº uentura, ſe tra quelle foſsero ſtate partite, S. Bernard,
detto eſſe chiato col peſiero della paſſione,cò la quale che però S.Bernardino di Siena Parum dixi ſer, 51. de
filius tuus e doueua eſsere adépita la redentione, perche ſti,o Euangeliſta, perfettis auribus aliquod ma Tºaſi d0ft,
nel puto, che diede il côséſo al Diuino con ius dicere potuiſti, ſiahat, tu inquis iuxta cruci
S.Anſel. de cetto, accòſentì alla morte di Croce del ſuo Ieſu Mater eius cum in ipſa cruce penderet? De ar.2 pºi
excel.Virg. figliuolo,o Domina,dice Anſelmo, audis,que ſe enim in ſe nihil remanſerat, tota commigra pendrº
nella Ciº'
e- 3 - feruntur, cioè (ipſe enim ſaluum faciet popu, uerat in dilectum, ci damille corpus, iſta ſpi ce diChº
ºNell'Anno lum ſuum) paues, & miraris, perche cer ritum immolabat. Non morì , dico, per la
tiata accò tiſſimè Deum intellexittàm bonum, tàm mi. ſto tratº
conſolatione delle glorie del ſuo figliuolo, formatº l |
ſentì alla ſericordie uſceribus plenum, ut homo fattus per il conforto efficaciſſimo, quale li fà dato
Croce. per indebitam ſibi mortem genus humanum da Chriſto con honorarla, come madre di lui
d perpetua uellet morte , qua tenehatur, tanti Chriſti, perche mentre diſſe, Ecce fi
eripere. San Bernardino da Siena, in ſignum lius tuus, proinde eſt, ac ſi diceret, hic eſt Ieſus,
ergò, quòd crucifixa crucifixum concepit, ore quem genuiſti, perche qui perfectus eſt, am perchiº i
dinault ſumma Sapientia Dei , quòd eodem plius non viuitipſe, ſedin iPſo viuit chriſtus. moriº M
die Chriſtum concipcret, quo etiam fuit paſ Se non foſſe ſtato queſto confortola B.Ver: Origi il
gine iº
che ha trie &es e 9I
gine farebbe morta ne ſuoi dolori, come chorda flexit lignum, tantº magie reflexit in Diuiaa
6en.35. 17, morì Rachele, non oſtante il conforto ri eum, in quem mittitur. Tanto ci viene auia vendetta.
ceuuto dall'oſtetrici in quelle voci Noliti ſato dal Repenitente. (Niſi conuerſifueritis) S. Antonino
º 191. mere, quia & hunc habebis filium. Li pec cioè adeam per pantentiam, qui auerſi eſtis p. 4. Tit.5.
Li reprebi catori oſtinati,e però reprobati,quato è per per malittam , ſpiega Vgone di S. Charo c.14 pag -2
diſtruggo parte ſua, diſtruggono lo ſcopo del miſter (Gladium ſuum uibrabit) ideſt Chriſtum in iu Tºſal.7. 13
º no per par ro ineffabile della Diuina incarnatione. Diſ dicio, qui diciturgladius à diuidendo, perche
º te lero lo giano l'atto heroico coſi celebrato dasi farà la ſeparatione da reprobi delli eletti Vgo Card.
º ſcopo del ti dell'humiliſſima vbbidićza di Maria satiſ Arcum ſaumtetendit & paraut illum, 3 in
la Diuina ſima, métre diede il conſenſo per la Diuina eo parauit uaſa mortis, ſagittas ſuas ardenti
incarna maternità, conculcano le pene della paſio bus effecit; che è a dire. Non vi fidate tanto,
tione , me di Chriſto, della compaſſione di Maria , della moſtra della Diuina bontà, che vi di
il ſangue delle ferite del figlio, delle lagrime mentichiate della Diuina giuſtitia. Vedete, Gesù quiui
Priuano della madre, prittano il figlio delle glorie di voi queſto Chriſto, egli è opera di Maria arcº piega
Maria del Redentore, la madre della conſolatione del quale con l'humiliſsime ſue preghiere ha to da Ma
ſuo cofor patto ſpirituale della vita del ſuo figliolo, poſta l'ultima mano, acciò veniſſe per la re ria. -
to fatti ab ſenza il quale nelle ſue angoſcie haurebbe dentione del Mondo guai a voi ſe connerti
intrinſeco terminata la vita; ſi che per parte loro ſono ti non abbracciate il camino di penitenza ,
º rei della fatti rei di morte di Maria ſantiſſima, e rei perche in cambio ſeruira all'ira Diuina per
ſua morte, hauere impedito lo ſcopo di tanta glo iſtrumento di ſeuero caſtigo, e ſe non viene
ria alla Diuina Maeſta, la ſodisfattione per così preſto, ſarà per la conditione dell'arco,
fetta alla Diuina giuſtitia, col frutto del che piegandosi ſi ritira, non per ſtarſene
ſangue del suo figlio Diuino; e perche nel ritirato perpetuamente , ma per ſcoccare
l'opera dell'Incarnatione Diuina contra l' più forte colpose grauiſsimo per la vendet.
ingratitudine humana combatte la gratia, ta. Se Maria è quella, che lo trattiene, e voi
e la Diuina ſapienza contra l'humana ma traſcurate, da Maria vi verrà il colpo più
litia, per la quale diſceſe al Mondo riſoluta, graue, perche quantò magis chorda flexit li
di fare l'ultimo sforzo, per ſuperarc l'huma gnum , tantò magis reflectitineum, in quem »
ma maluagita con l'ecceſſo ineffabile della mittitur. Queſta dilatione non ſarà altro
Guerr.Abb Diuina bontà, come oſſerua Guerrico Ab per voi, che l'adunamento di vaſi di morte
Jer- 4- de bate, Veniſe plenitudinem temporis, in quo preparati per li teſori dell'ira accreſciuti
Nat, Di confligunt gratia, 6 ingratitudo, velut in a per la voſtra peruerſità; non ſarà altro che
Scopo Lie ſtadio vno, in quo pugnat ſapientia aduerſus aggionta terribile di ſaette auuentate di fu
uino di viº malitiam, propter quod & in Mundibuius de rore, e di ſdegno contra di voi, Arcum e
cere in bor ſcendit arenam pugnans nolensque vinci a ma ſuum tetendita parauitillum,cº ineo parauit
27o malum - lo, ſed volens vincere in bono malum, ne ſe uaſa mortis, ſagittas ſuas ardentibus effecit »
guita il terrore ineffabile, incomprenſibile, cioè contra di voi ardenti già nelle pene
che verrà ſopra li reprobi ſingolarmentee infernali, e delle voſtre concupiſcenze. Ri
per parte di Maria, perche erun ſignain - laſſare la corda dell'arco ſarebbe il minor
2una, quali chiaramente manifeſteranno, male, benche coſi horribile ne ſeguiſſe il
quanto queſta tourana Imperatrice habbia colpo. Quello che importa,è l'empito magº
fatte, e patito per la loro ſalute in ſe, e nei giore, quale li ſarà aggionto dalla mano di
.? Nel Giudi
ſuo figlio Diuino. Sarà loro rimprouerato Maria. ll Diuino giudice in forma di Cro
eſſere lei ſtata l'arca del teſtamento, quale cifiſſo comparirà, nella quale come in com cio Maria
nell'anno intero di redentione della vita pendio ſaranno eſpreſsi tutti li motiui di nó ſolo ri
mortale immobile ſi fermò nel Giordano, ſdegno a Gesù alla Regina del Cielo; e però laſsa la cor
che perappato ſignifica lo ſteſſo, che fluvius erunt ſigna in 3ole, ci Luna, e ſingolarmen da all'arco»
iudici, acciò non ſcorreſſero, ma foſſero te terribili in Luna ſi moſtreranno, perche, ma l'accre.
trattenute l'acque della Diuina ſeuerità, ſe bene riconeſciamo la redentione ſingo ſce l'epito.
Queſto trattenere coſi lungamente la Diui larmenre dal figlio di Dio per la dignità in
na giuſtitia per colpa de'reprobi, benche finita del Diuino Verbo incarnato, ſenza la
Maria mé» fatto da Maria clementiſſima madre, fu più quale non ſi poteua degnamente ſodisfare
tre con le fortemente tirar l'arco preparato della Di alla Diuina giuſtitia, per ogni modo lo ſteſ
ſue pre uina vendetta, e ſi può applicare al giuſtiſ ſo Diuino Verbo da Maria riconoſce il po
ghiere tat ſimo ſdegno della Regina del Cielo ciò,che terci redimere, perche da Maria ha riceuu
tiene la Di S. Antonino dice della miſericordia Diui to il ſangue da ſpargere, la carne per pati
uina giuſti na. Dimina Miſericordia (cioe Maria, per re, il corpo da humiliarſi, la vita da perde
tia per ſua mezzo della quale ci viene communicata) re, e ſenza il ſuo volere nè meno haurebbe Il Diuino
pietà, per quadammodo fleſtie ſeueritatem Diuina tuſti hauuta l'anima, per poter meritare. Che Verbo ri
colpa del tie, rtexpetter di peccatores, 6 non puniat, però vſcito di ſe medeſimo per l'ecceſso di ceuè da
peccatore ut merentur. Sed relaxotta chorda , lignuma merauiglia S. Metodio martire eſclama Eu Maria il
tira più l . reartitur adſum rigorem, º quantò magis ge que debitorem illum habes qui
arco della
º"
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poter mº:
ritare -
-
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Diſcorſo II. Del Giudicio.
S.Metodim. tùatur, Deo enim uniuerſi debemus, tibi autem tuum, ci matrem tuam, vt is decretum a ſe
orat in Hy. etiam ille debet,e ſi come il genere humano, promulgatum obſeruaret, omnem gratiam ma
po, paten. - e li eletti riconoſcono cotanta ſingolarità, tri,é honorem impendit,ſe ranto la reſe cele-, 19,
º º
quant'all'eſecutione,le gratie da Maria,nel bre per ragione della pietà, e le ha dato
-
la ſteſsa maniera li reprobi ſentiranno, qua ogni honore, come non la fara celebre per Segl'hati
toalli effetti, il ſommo de ſuoi terrori, per ragione della giuſtitia? ſe ha collocato nel ferito ogni
che cauſa cauſa eſt cauſa cauſati, come ar le ſue mani il prezzo intero della paſsione, honore,li
gomenta il Beato Alberto Magno, 8: il fi eredentione del Mondo, come non le la farà cele
glio Diuino, quale alla preſenza di reprobi. ſeierà vedere il computo, e riſcontro del bre nella
ſi farà vedere in ſembianza di Crocifiſso,di debito contratto da peccatori? ſe omnem giuſtitia,co
rà a Maria, date hò riceuuto queſto corpo, i gratiam, o honorem impendit, e la poteſtà me l'ha fa:
Ragiona quale di tuo conſenſo hò ſoggettato all'im giudiciaria, e rigoroſità del giudicio è ho ta nella
mento di menſità di tormenti, all'vltimo dell'igno noreuole al figlio, perche pater non iudicat pietà.
giesù a Ma minie per la ſalute de peccatori, con te io quemquam, ſed omne ludicium dedit filio, per S. Ber.
ria nel Giu ſommo bene ſono venuto, e diſceſo nel che non ſarà honoreuole pariméte alla ma
dicio. campo della vita mortale a fine di combat dre? ſe omnem gratiam matri, 3 bonorem
tere la malitia del mondo, per ſuperarla, e impendit.Dunque hauerà poſto l'eſecutione Eſecutione
diſtruggerla, facendo l'ultimo di potenza del giudicio nelle ſue mani acciò ſingolar-, del giudi-
della Diuina bontà, quale fece prigione il méte per parte di Maria foſse pieno di ter cioin ma
figlio per la ricuperatione dello ſchiauo, rore da reprobi praticato. L'opera della uo di Mi
ſoggettò alla morte la ſteſsa vita, per vede Diuina incarnatione è la più nobile, e la ria,comei
re lo ſchiano libero dalla morte, non mi ſo. maggiore, che già mai vſciſse dalle mani di prezzo di
no ſtancato intollerare le pene, in ſofferire Dio, ſuperiore alla creatione del Mondo, redentie- ?
Ariſt. l'ingiurie nel mio corpo; mortale nella paſ tutto,come argomenta Maironio plus diſidt, ne, cosilo
l
ſione,glorioſo nella ſacratiſsima Eucariſtia. homo, o Deus, quàm ens, & nihil, perche ſdegno. |
Le igiurie Se il figlio è non ſolamente parte, ma parte le creature tanto ſono diſtanti dal niente», Maironio
di Giesù ſo principale del padre, tue ſono tutte l'in quanto che partecipano dell'eſsere i e per i ſer.de An- l
no di Ma giurie, tue ſono tutte quante l'offeſe, per che nell'eſsere loro ſono limitate, e finite», llllllle
ria. che altro padre, nè madre terrena non hò ne ſeguita, che la diſtanza di tutte le crea - -
- -
riconoſciuto, che te. Lo ſcopo mio penden ture prodotte, Angeli, huomini, e che ſi
te da queſta Croce fi di vederti madre ho ponno produrre, ſia limitata, e finita. Ma La reden l
ncrificata, madre conſolata, e che per com la diſtanza tra l'huomo,e Dio è illimitata, è tione ecce
penſo e conforto de tuoi dolori,vedeſsi par infinitamente infinita, perche tanto ſono de la crea
torita la mia vita ſpirituale nell'anima di lontani, quanto l'eſsere Diuino eccede l'eſa tione , e
queſti, benche oſtinati peccatori: tant'ol ſere dell'huomo, eſsendo queſto in ogniger perche?
tre é peruenuta la loro ſceleratezza, che nere infinitamente infinito, ne ſeguita, che -
oſtinati nelle loro colpe per eſtremo d'ini, queſta diſtanza ſia infinitamente infinita, e
quita alla preſenza del Mondo tutto hanno che per conſequenza fare, che l'huomo ſia
voluto pretiaieré nella loro malitia, e pre Dio, come ſi eſequiſce nell'Incarnatione
ualere alti effetti della mia bontà, abuſando Diuna, ſia più che creare il Mondo tutto
il beneficio della tua pietà, e humiliſsima quare ait Mayro. Plus eſt facere de homine a
interceſsione, per farli ſalui, e ſe priua del Deum, quàm quod nihil ſitens. Da che con
S. Bernard.
conforto di partorirºni alla vita ſpirituale clude S. Bernardino di Siena, che l'incarna:
º nell'anima ſareſti morta nelle tue angoſcie, tione eſt uelutiflamma de fornace Diuine di-, t.4ſer.I.de
Nat. 4, 2. Ce
non è mancato per parte loro di priuarti di lettionis emicans ad inflammandum, º camir
I
vita. Hormai è tempo, che hauendo diſ burendum innumerabilia millia millium frigin -
pregiata la tua clemenza nell'anno di re. dorum mundorum . L'honore, che porta la
Che Maria dentione, nel corſo della loro vita mortale, Diuina Maeſtà alla ſua ſantiſſima madre, e
ſi moſtri eſ finalmente intendano in pratica, e prouino la ſtima, che moſtra di lei, fù coſi grande ,
ſere Madre con gli effetti, che ſe ti ſei moſtrata madre che prima, che foſse attualmente madre, Per hono
del Giudi del Redentore, ſei madre ancora dell'eter ha voluto, che l'immenſità di queſto miſter rareMaria,
ce,come fù no Giudice; e ſe là hai moſtrato il puro ro foſse dipendente dal ſuo volere, e che ha voluto,
del Reden. della miſericordia, in queſto giorno della non ſi eſequiſse ſenza la dipedenza del ſuo che l'incat
TO! - - vendetta, per tua cagiono coſi lungamente concorſo. Coſi Guglielmo, la formatione di natione ſia
naſcoſta nel mio cuore, prouino da te ſteſsa Eua dalla coſta di Adamo fii bene figura er dipen
gli effetti puri di piena, e rigoroſa giuſtitia, dell'altezza ineffabile di queſto miſtero, ma i dal
e che ſe i giudicio finale pieno di terrore per conſequenza anco mancheuole,come fi ſuo volere,
per ogni capo ſi moſtrerà, ſingolarmente gura del figurato. Preſe Dio la coſta di A Non volle
tale ſi farà vedere per parte di Maria. damo per la formatione di Eua, ma non le il conséſo
Queſto diſcorſo ſi conferma da quello, dimandò il conſenſo, nè ſi ſeruì del ſuo co di Adamo
che aggiugne S. Metodio Martire riferito corſo, e per farlo con independenza mag. nella fore
di ſopra proinde qui dixit, honora patrem, giore del ſuo volere, prima l'addormentò; matione
- perche di Eua.
Che ſarà terribile &c S 4. 93,
perche immiſit Dominus ſoporem in Adam, tire degnamente in queſt'oggetto, ſenza vna Che nell'.
ma nella formazione del corpo del ſuo Diui perfetta annichilatione di ſe medeſima eto Incarnatio
no Figliuolo non fù così. Le mandò prima tale transformatione, di maniera, che iuxta ne per vir
rAmbaſciatore Celeſte, perche Nolebat om illud, quod per vim amoris poteſt fieri, omnino. tù dell'a
º nipotens carnem ſumere ex ieſa non danteipſa,
ſicut ſumpſit ex dormiente Adam, vnde forma
fieret idipſum, ſeu vnum, e idem cum Ieſu more total
mente ſi
º Chriſto, e che queſto fù conſentire, in Cruci
mit Euam,perche ? Ad futura matris excellen fixum,ſeu crucifigendum, con inuiſcerarſi nel trasformò
Gul. apud tiam, non tantàn ex ipſa carnem ſumere, ſed la ſua humiliatione, ignominie, S acerbità in Chriſto»
ipulc. Cant. ab ipſa volebat. Così Guglielmo. Non ha delle pene, ci in pretiumſuferabunda ſatisfa e ſi fece v
E contra che fare l'eccellenza di Adamo, capo dell' itions omnium peccatorum - Secondo pon ma ſteſia -
di Maria huomo quanto all'eſſere di natura, con l'ec dera il Santo, che queſto conſenſo fù dato coſa con
Per hono cellenza di Maria ordinata Madre di Dio, e propter vniuerſi orbisreparationem, & reci; lui -
rarla, con Chriſto capo dell'huomo, quanto alla perationem habendam,cº propter Dei laudem, c 4
rinouatione della gratia. Che però ſe quello ci gloriam ex hoc conſecuturam. Terzo con
reſtò figura materiale di queſto miſtero, ſo ſidera l'atto dell'interno, e ſommo martirio Che Maria
lamente conueniua a Maria, quale doueua del Figlio di Dio, quo martyrſe oſſert in bo fù crocifiſſa
tanto col ſuo merito, & interceſſione influi locauſtum Domino medulatum H.ec enim Vir nel punto
re nella gratia, foſſe così eſpreſſa la ſua ec go ſe obtulit adillam ineſtimabilem mortem, dell'Incar
cellenza, che nell'eſecutione di queſto miſte per la quale, crucifixa eſt in bora buius Con nat1Onc.
ro ſi faceſse per niezo del ſuo conſenſo, del ceptionis. Quarto la confuſione in fabile art.2.c. 1,
- -
- º - r
- ſuo concorſo, queſto è non tantùm ex ipſa car ſuperiore ad ogni confuſione, 8 acerbiſſima
nem ſumere, come la coſta di Adamo, ſed ab morte, alla quale s'eſpoſe per il pericolo d'
2Nouato t.r. ipſa volebat, & il Nouato proua il concorſo eſſere ſtimata adultera dallo Spoſo ſuo Gio
ſe 7. q-27, effectiuo preſtato da Maria eleuata, come ſeppe, e come tale diffamata,e rifiutata, con
º
Che ſia
-
inſtrumento Diuino per la potenza obbe terrore infinitamente ſuperiore a quello di
cocorſa al dientiale alla produttione dell vnione hipo. Suſanna quando ſi vide infamata da que”ſce
la produt ſtatica. Da che ſi raccoglie che Giesù rico lerati Giudici d'Iſraele, moſtra il Santo, che Che nel
tione del noſce da Maria ſua Madre non ſolo l'eſſere ne poteua grandemente temere, ex quo ſcie conſenſo ſi
Vn 1one hi humano, riceuuto, come generato da lei, ma bat filium, tanquam ſatisfattorem portaturum ſoggettò al
Poſtatica, ancora l'eſſere Diurno, perche quell'huma panam, ci confuſionem tanta ſatisfattioni con pericolo
nità non fù vnita alla perſona, è ſuſſitenza Idignam, perche sì come ſapeua,che per Di dell' infa
Tiuina,ſenza dipendenza dal conſenſo, e cò uina ordinatione il Figlio doueua reſtare mia -
-
scorſo di Maria, come ſtrumento obbedien ſoggetto a tante altre confuſioni, non le
riale, mentre diſſe fiat mihi ſecundum Verbum mancaua occaſione di temere, ſe foſſe per eſ
'tuum. Per il che queſto,fiat,di Maria viene ſere ſoggetto anco a quelta d'eſſere ſtimato
tanto celebrato da Santi. Adunque mentre generato da ſua Madre con queſta colpa,
ſi dice, che omnem gratiam matri, ci honorem nec queſiuit ab Angelo remedium contra con
impendit, ſi vede con quanta conuenenza ſi fuſionem preditam. Finalmente che per
faccia, e s'intende, con quanto fondamento, conſenſo, omnium ſaluti, ci ſaluationi ſe ſin Che per il
che ſe il Giudicio per ogni capo rerribile ſi gulariſſimè dedicauit, itavt ex tunc omnes in conſenſo ſi
moſtrerà, tale fingolarmente ſi fara vedere ſuis viſceribus batularet , tanquam veriſſima dedicò alla
per parte di Maria ; perche hauendole il ſuo mater filtos ſuos. Nella comparſa di Giesù ſalute di
Druino Figlio comunicato ogni gracia,ogni Crocifiſſo nel finale Giudico coperto tutto tutti»
honore in tutte le virtu, manifeſtate nel cor di ſangue, piagato nell'etremità delle pene,
fè della ſua vita mortale: data nelle ſue mani e confuſioni alla preſenza de' reprobi sù gl' -- : :
-
ºv -
l'Onnipotenza nella ſua Aſcenſione per l'o occhi di Maria, addolorata, come ſi moſtrò
Il Figlio di perarione de'miracotiiammetta al poſſeſſo, e nel Caluario, erunt ſigna in Luna in Maria
VDio ha de dominio del Regno di tutto il creato nella della ſua transformatione, in Cliritto nelle
putato l' ſua coronatione: Reſtando a manifeſtare ſue pene, e confuſioni, alle quali ſi oferì per
vltimogior la ſublimita della ſua giuſtitia, virtù così no virtù del conſenſo alla Dinina Maternità
no per la bile, riſeruò queſt'opera nell'ultimo giorno, per la ſalute del Mondo, non oſtante il pe
motra del deputato per la giuſtitia vendicatiua di Ma rico lo d'eſſere ſtimata infame, in materia
la giuſtitia ria, per la quale conoſceranno li reprobive di purita Verginale, così amata da lei, che
di Maria. nirli ſingolarmente l'ecceſſo del loro ter per parte ſua non l'haurebbe voluta perdere,
S.Bern.t.4, tore e - -- -
nè meno per diuenire madre di Dio. Erunt Moſtra li
de conſenſu Il Padre San Bernardino di Siena trattan ſigna in Luna in Maria, come che dedicata ſegni dell'
Virg, art.v. do del conſenſo della Beata Vergine, dice per madre viniuerſale, adempì in tutti i nu adépimen
prp. º prima, che l'oggetto di queſto conſenſo fà meri l'ufficio della ſua materna pietà, a fa to dell'wffi.
- - -
Fitus Det, vt fiendus eius verus, & naturalis uore di quegl'ingratiſſimi Pigli. E un ſigna cio di Ma
g93 fitius paſſibilis, mortalispervntuerſi orbis re in Luna di tutte le volte, nelle quali ha frena dre.
to l'empito, e potere del tentatore º ha ripa - -
pugnantem.vegghino Iddio coatrario alo voglio che ci ſia della vita più caro,e che ſti:
miil
Che ſarà terribile &c S 4. 25
mi il perderlo maggiore infelicità, che la moſtri Theſaurus Deitatis,ò come San Dama S. P. Dam,
morte: non mi tornare auanti ſenza lo ſcu ſcenoTheſaurus Diuinus, ch è a dire teſoro ſera de Aſs.
do» qual'io ti dono, e fa,che ti vegga anzi corriſpondente alla ſeuerità da moſtrarſi S. Dam. in
morto nello ſteſſo ſcudo , che viuo ſenza di nel Giudicio con la pompa della Diuina hymn. de »
lui - La Diuna Sapienza incarnata madre Giuſtitia contra a peccatori oſtinati. Simo Aſsumpt.
di tutti noi conſiderò bene, che mandò gli ſtri quel teſoro, del quale a Romani ſcrinel'
Apoſtoli, 3 in quelli ogni fedele i combat Apoſtolo.Ignoras,quòd benignitas Dei ad peº
tere ſenza neſſun riparo. Ecce ego mitto uos, nitentiam te adductt ? ſecundum autem duritii
ſicut agnos inter lupos. Nolite portare ſaccu tuam,cº impanitens cor theſaurizas tibi iram, º
lum,neque peram,neque calceamenta Chepe in dieira, o reuelations iuſti iudicii Dei. Hà S. Bona 4,
rò nel partirſi da queſta vita li prouide di fatto la Diuna Maetta Maria ſua amatiſſi
Maria fortiſſimo ſcudo mentre diſte in Gio ma genitrice fonte di miſericordie,teſoriera,
"Maria da nanni à tutti li fedeli, Ecce Matertua,per fi diſpenſatrice di gratie, e fomite della Diuina
ta da Gie ne,che le ſeruiſſe per ſcudo, e riparo contra pietà, perche ſempre ſtimolaſſe il Diuino fi
stì per ſcu l'indignatione Diuina, e la tentatione del glio alla clemenza a fauore de'peccatori.L'
do di no Demonio; Maria protegit nos ab aſtu Diuina ha data per Madre, l'ha conſegnata per om
ſtro ripa indignations, 6 diabolica titationis, inſegnò bracolo per ſcudo, acciò ſerua per riparo
to » San Bonauentura. Scudo,ſe crediamo a San della indignatione Diaina, dall'empito del
º SBonau. in Bernardo, da tenerſi più caro della propria , l'inimico infernale. Ignoras, che con que
vita. O anima mea curnon espotius d corpo ſto fatto benignitas Dei ad panitentiam te ad La durezza
º ſpee c.3
S. Ber, re ſeparata, quam à tanta Matre digniſſima ducit? Poteui tu dubitare dello ſcoppo clemié del pecca
erulfatta?ſe l'eſſere ſeparati da queſta aman tiſſimo della Diuina benignita? l uo danno, tore tranſ.
tiſſima Madre è peggiore infelicità della , ſe ſecondo la tua durezza, ci impantems cor forma il ri
morte, che ſarà vederſela tutta contraria a te la ſei cambiata in teſoro d'indignatione, paro in ca
combattere contra di loro? Itaque aduene in trono di ſeuerità, e ſe quella nube ſolita ſtigo,
ratuigilia matutina l'hora di Maria. Hoc fa a pionere di uui, di gratie baſteuoli ad oc
ſtum eſt ad ecrum confuſionem, ſcilicet utuide cupare ſino li peſſimi Acab ſimboleggiata
rent ſe in artto poſitos, 6 Mariam contra ipſos nella nuuoleta d'Iſaia,trasformata in colon -)
pugnantem, con prouare in pratica il Giu na di nube, che ſcarichi contra a te diluuij
dicio finale terribile per ogni capo sì,ma ſin d'indignatione, di ſdegno. Erunt ſigna in Segni di
golarmente per parte di Maria Luna. Della nouità di cosi prodigioſo por queſto pro
Arn. Carn. Il Padre Arnoldo Carnotenſe addimanda tento eſpreſſo pure nel riferito luogo dell' digio.
de laud. M. la Beata Vergine officinam Spiritus Santti. Eſodo,oue ſi legge, º ecce reſpiciens Dominus Exodi 14.
I 95 Nella ſteſſa maniera San Bernardino di Sie per columnam gnis, & nubis interfecit erer
S.Bern. t-3 na, Spiritus Santius occurrit Virgini glorioſa "citum, Vgone Cardinale oſſerua con l'Inter. Vgo. Card,
era i 2 e arte eam recognoſcàs officinam ſua ſtupenda opera - lineale,Deus reſpicere dicitur, cum aliquid no
2. C - 3 - tions.Più, che Spiritus Santtusottendit elettis suum, o inſigne facit, così nell'incarnatione Interl.
Maria of expreſsè,quòd in bac officina,ideſt in Beata Vir. Diuina per la rinouatione del Mondo, per Si dice ,
ficina del zine, º per eamfabrefecit, quidquid in gratia la riparatione dell'huomo, laſciando di mo Dio reſpi
lo Spirito mirficam operatur, e quòd un hac totumigni ſtrarſi Dio delle vendette, e Signore degli cere, quan
Santo - operationis recluſit, quem unquam dare diſpo eſerciti, ſi fece Padre delle miſericordie, e do fà qual.
origene, ſuit creatura rationali. Ma Origene mag Dio di tutta la conſolatione, ſi dice, che reſº che coſa
Teſoro ce - giormente l'eſtende, mentre dice che la Bea pexit humilitatem ancilla ſua, ſeruendoſi di nuotia, &
leſte,trono ta Vergine, eſt Caleſtis theſaurus Deitatis, e Maria Santiſſima, per nouità così inſigne, e inſigne.
di Dio. San Germano Sedes Dei. Sì ch'eſſendo teſoro marauiglioſa, ma perche lireprobi con diſ
S.Germano, della Diuinità non ſi riſtringe all'eſſere offi pregiarla ſi hanno teſoreggiato teſori di
cina di gratia,maanco d'indignatione, e pere ſdegno con la durezza loro, è impenitenza
che nell'Eccleſiaſtico ſi dice, Thronus meus del cuore; Douendo tornare a primi, e più
in columna nubis, Maria trono di Dio nel horrendi rigori, che prima la Diuna gran
giudicio Dinino ſeruirà alla Diuina Maeſtà dezza, notantèr lo Spirito Santo ci manife
per fedia, per trono giudiciario e per colon ſta,che lo fece reſpiciens per columnamignis, Si dice ,
ma di nube, con ch'il Diuino Giudicio per e nubis,per farui intendere, che lo ſgomen reſpicere
Teſoro d' - ogni capo terribile ſingolarmente terribile to, e terrore del Giudicio finale per parte di nella figu
indignatio per parte di Maria Santiſſima ſi moſtrerà, Maria dourà corriſpondere alla moſtra del ra del Giu
ne, quanto perche qual'horrore più graue potrà eſſere la paſſata pietà, e ſe quella fu così grande dicio, per
horribile. concepito da reprobi, ch'il vedere, che Ma nella vita preſente nell'anno di redentione, la moſtra
ria Santiſſima, quale nella preſente vita ſi che ſi moſtrò, quanto aglieffetti, ſuperiore del rigore
moſtrò ſempre fonte di miſericordie. Fons alla Duina pieta,perche cento, e mille vol di Maria
0 fi. «Am. ho. miſericordia addimandata dal Beato Ama te ha trattenuta la mano fulminatrice della corriſpon
º 7. de laud. Diuna giuſtitia con che
rhumiliſſimº dente alla
Id de Cont,
deo,Theſauraria gratiarum dall'Idiota. Diſpº ghiere,
ſatrixgratiarum da San Pietro Damiano, ſia
intendiamo, nel Gºdººfinalepre
pietà.
V.inprol terà corriſpondente
conuertita in trono d'horribile Maeſtà, ſi portera corriſp ore,corriſpon,
il riigore dente
96 Diſcorſo II. Del Giudicio.
dente il terrore,e come ſi officina dello spi mox'ſeguita queſto Dottore, incaſtra Aegy.
rito Santo, per l'operatione ſtupendiſſima ptiorum eiacularetur tonitrua, fulmina, lapi
dell'Incarnatione Diuina, così ſarà officina des, ignitatela. Si che quella nube parue vna
dell'eterno Giudice,e ſe in Maria, e per Ma machina militare, quale reneua in ſe quegl'e' Colonna
ria lo Splrito Sãto fabricò,quant'è di riguar iſtrumenti di guerra di momento auuentati di nube, a.
deuole nella gratia, così l'eterno Giudice fa contra la durezza di Faraone, e de' ſuoi ſe perta qua
rà vedere, che in Maria, e per Maria ha fabri guaci con la rouina di tutti, perche per teſti ſi machina
cato ogni rigore più riguardeuole per la giu monio di Filone Hebreo, nihil omninò deerat militare ,
ſtitia: e come in Maria collocò lo Spirito Sa eorum, qua abirato Deo hominibus ad perni che porta
to tutto il fuoco dell'operatione Diuina à cicm immitti ſolent,atqi itatotusille exei citus tutti gl'iſ
fauore defuoi eletti: l'eterno Giudice vi col eſi deletus,vt ne nuntius quidem cladis domum trumenti l
locò il fuoco di ſdegno per caſtigo de're pro reuerteretur. Ma perche quella colonna di dell'ira Di
bati. S'intenderà ombraticamente qualche nube è ſimbolo di Maria, e la rouina degli uina. .
S. Bern. in coſa di queſto terrore da ciò, che pronontia Egitti, della dannatione de reprobati, Reſpi Fil. Hebrei,
Nat. Mariae il ſuo diuoto Bernardo, mentre la paragona ciens per columnam ſignificherà Mariam quo
de Aqua al Sole. Tolle corpus Solare, quod illuminat dammodo ſe aperuiſe, nel Giudicio finale con Maria qua
duttu, 7Mundum,vbi dies? Tolle Mariam, hanc marts moſtrare li ſegni, li teſori di ſdegno, d'ira, e ſi aperta
Se la ſot ſtellam,quid miſi caligo, ci vinbra mortis, ac di furore generati nel cuore, nell'anima di nel Giudi
trattion denſiſſime tenebra relinquuntur? ſe la ſempli Maria, come rube,che generale tempeſte, il cio moſtre
di Maria fà ce alienatione di Maria con laſciare di fauo fulmine per aſſiſtenza di contrario della oſti ra, li ſegni
tanto ma rirſi, e proteggerſi porta ſeco denſiſſime ca natione perſeuerante de reprobati, all'hora dell'ira, e
Ie,che ſarà liginoſe tenebre, col terrore di morte, che ſa vedranno per gli effetti eſperimentati l'An teſori d'in
h a u e r la ral'hauerla per inimica implacabile,e veder giolo del gran Conſiglio, quale vi ſi tratte dignato -
per inimi ſela contra piena d'indignatione? Quando neua naſcoſto, come per teſtimonio di Sant'e ne Diurna,
ca? mata es Virgo Beata, ſcrive Ruperto Abbate, Ignatio Martire anco per queſto era addi S.Ignatiº,
Rup. Abb. tunc nobis vera aurora ſurrexit,aurora premun mandata Chriſtifera,perche ſe bene exiuitah
in Cant. lib. tia diei ſempiterni. Qula ſicut aurora quoti vtero,ab animo non receſſit, come norano li
g: diana finis eſt praeterita nottis, ci principium Sacri Dottori, e mottrerà gl'effetti de'l)iui
diei ſequentis, ſic Natinitas tua finis dolorum, mi rigori nella damnatione di tutti que pec
e conſolationis fuit initium, finis triſtiti e, º catori in Maria, e per Maria, come in archi
latitiae nobisextitit principium , a ſegno tale, uio di ſdegno, e come in Sala d'armaria del
che al ſuo comparire incontrò il Mödo l'ac 1a Diuina Giuſtitia. E noto, che il fuoco Apparirà
quiſto di tutti li beni, inuenta Maria, inueni con più efficacia fa moſtra del ſuo cuocin 6 l'Augiolo
Idiota in tir omne bonum come inſegnò l'Idiota. Qual to maggiore per ragione della materia, nella Giesù naſ
rinc. com terrore ſarà nel Giudicio finale, vederla prin quale ſi moſtra, perche più abbruggia nelle . colto, co
templ. de cipio di notte eterna per colpa de'reprobati, gno acceſo, che nella paglia, più nel ferro inr me in Sala
B.V. - e d'infinite calamità, e in cambio di eſſer “fuocato, che nelle brage. Il Signore Iddio, d'armeria,
quella, che non ha pari in combattere a fa che ſi dice eſſere della conditione del fuoco, per ò. detta
uore de peccatori, al dire di San Germano, moſtrò gli ardori della ſua charita co la no Chriſticº
quis in ſupplicationibus adeò pugnat pro pec ſtra ineffabile della ſua pietà maggiormente Iº -
a - catoribus, ſicut tu?moſtrarſi tale, che neſſuno in Maria, e per Maria, che le operatus eſt ſa -
- -
più combatta contra di loro ? e ſe contra a lutem in medio terrae,hoc eſt in viero Virginis,
Più terri Demoni ſi moſtra terribile, vt caſtrorum gioſa San Bernardo, percne ſenza di lei il - shern.
bile à re acies ordinata più terribile contra a reprobi iMondo mar haurebbe prouate così cocenti
probi, che rei d'indignatiene maggiore per il diſpregio le fiamme dell'amor ſuo ; Nella maniera
a Demo-- di così gran benefici ſi moſtra, con che ſi ve ſteſſa, per colpa loro li reprobi, theſaurizant
ni). de, quanto ſia vero ciò che dicemmo, che ſe fibi tram in dia irac, perche conne lo Spirito Per la qua
terribile il Ciudicio finale per ogni capo ſi Santo in Maria colloco tutta la fiamua del lità della
mofirerà, tale ſingolarmente ſi farà vedere amor ſuo, il Duino Verbo Incarnato tutto mareria il
- per parte di Maria. -
il prezzo della Redentone, come affermano fuoco ſi di
196 Erunt ſigna in Luna. Segni horribili, na ili S.S. Bernardino di Siena, e Bernardo, ac moſtra più
ſcolti in queſt'anno di redentione, quale ciò la fiamma ſi moſtraſſe maggiormente operatiuo.
ſi gira per tutta la vita preſente, ma che ſi ſenſibile, il prezzo s'impiegaſſe con piu pro
noſireranno nell'Vltimo giorno contra li o fitto, così l'eterno Giudicevi colloca l'incen
Nixodi 14. ſtinati peccatori, ſi dichiara con lo ſteſſo luo dio di tutta l'indignatione Diurna ; però reſ Così in
go dell'Eicco, ci ecce reſpiciens Dominus per piciens per columnam ignis & nubis Mariam, Maria il
columnam gnis, & nubis interfecit exercitum quaſi ſi aprira, come machina lauorata, e per fuoco di
A lapide, eorum, Cottlio a Lapice poncera la paro quella manderà il tuono, 8 inſieme il fulmi. Carità , e
la Reſpiciens, e dice, che ſignificat columnam ne della ſentenza finale. E come, dalla colon di ſdegno
nubis, quaſi ſe aperuiſe , accioche l'Angiolo, na di nube gli Egittij, così da Mariali repro maggior
quale vi era naſcoſto,nfaceſſe vedere, e ſen bi riceueranno gli vltimi mali, e come l'An mente co;
fite con l'operationi dei caſtighi Duini, ac giolo ſi moſtrò collegato con la colonna di Cºnte e
mube per
si s r : --- -s:
Che ſarà terribile &c. S 4. 97
hube per maggiormente punirli, così l'eter. gl'occhi di cocentiſſime fiamme, non che di
no Giudice ſi moſtrerà collegato con Maria, ſangue, ma ſenza frutto. Che però diſperata
"
e vedranno li reprobi il Diuino Giudicio mente diranno montibus, º petris,cadite ſu
terribile per ogni capo sì, ma ſingolarmente per nos, ci abſcondite nos à facieſedentisſuper
per parte di Maria. Antico coſtume di te thronum, 6 abira agni, quoniam venit dies
nere il Giudicio nella porta della citta, nel magnusire ipſorum, e quis poterit ſtare? E
la quale Abſalone ſollicitabat corda virorum perche s'intenda il terrore venirli ſingolar
Iſrael, con dire quis me conſtituat iudicem, è mente per parte di Maria, comandò il Si
Nel Salmo ſi dice, non confundetur, cum loque gnore Iddio a Mosè extende manum tuam,
tur inimicis ſuis in porta, Vgone Cardinale, nella quale teneua la verga,figura della Cro
ſpiega,in porta hoc, & in Chriſto, che dice, ce, di reuertantur aque ad Aegyptios ſuper
ego ſum oſtium, perche sì come, erat Deus in currus, & equites eorum; lo fece Mosè: Cum
Chriſto Mundum reconciliansſibi, così Iddio que extendiſſet Moyſes manum contra mare,
in Chriſto lo condannerà con la ſentenza fi reuerſum eſt primo diluculo ad priorem locum.
nale;ma perche la Beata Vergine viene dalla Gia haueua detto il Sacro Croniſta, che ad
Maria por Chieſa acclamata portafalir,cali porta,Ric uenerat vigilia matutina, cioè lo ſpuntar dell'
ta , nella cardo di San Vittore conclude eſſere quella aurora, per ogni modo guidato dallo Spiri
quale ſarà porta, nella quale l'eterno Giudice fulmine to Santo, aggiogne primo diluculo reuerſum Per dichia,
fatto il giu rà la ſentenza finale, Maria porta eſt in quano eſt mare ad priorem locum, perche s'intenda, rarlo,ſi po
dicio fina bilis erit Chriſtus vir Eccleſie, cum ſederit ad che il terrore, quale viene a dannati per par. ne il ritor
le - . iudicandum cum Senatoribus terrae. Chi può te delle creature ſimboleggiate nell'acque, e no del ma
Ric. Vitto capire il terrore del reo, mentre vede eſſere direttamente da Dio, mentre reſpiciens per re ſopra li
rino c. 59. condotto al trono del Giudice, nel quale è columnam interfecit, ſe gl'accreſcera per par Egittilpri
Terrore certo, che ſarà condannato a crudeliſſima te di Maria, per dipendenza della quale il mo dilucu
del reo co morte,ma queſta morte è temporaria,e tran Figlio di Dio ha potuto ſoſtenere la Croce, lo.
detto al ſitoria. Che però non ha,che fare col terrore & ha riceuuto la poteſtà Giudiciaria dal Pa
trono per de reprobati,mentre ſi veggono preſentati a dre,quale egli eſercita in Maria, e per Maria,
eſſere con Maria,nella quale, con la quale, e dalla quale nella maniera ſteſſa, che cominciò le miſeri
dennato. ſono certi d'eſſere alla morte eterna, alle fia cordie, e gratie della ſua infinita pietà. In .
f me eterne condennati. Convn'atto Druino quel punto reſterà ſcoſſa di tremore così gri
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ſempliciſſimo fu il Mondo tutto creato ſe de la terra, che aperta, e mancando ſotto a'
condo la ſentenza migliore;così atto ſempli piedi de reprobi, reſteranno tutti aſſorbiti
ciſſimo Diuino ſarà quello, col quale reſte con la maledittione eterna, e con horrore
ranno tutti li reprobi condennati, per ogni più grande, che non fu diuorato Datan, cº
modo prima di prononciarlo, ſi dice, che Abiron, con le proprie ſoſtanze, con terrore
Mira a Ma reſpiciens Dominus per columnam, cioè per del popolo eletto nel deſerto di Paleſtina, e
ria, perche 7mariam, come ſe diceſſe Maria, quali ſalue come caderanno così eternamente ſtaranno
umoſtrera li remo? quali condanneremo? Erunt ſigna in fiſſi, come chiodi nel muro penetrati intima
ſegni di luna.cell offequ), delle riuerenze, cella di mente dalle fiamme infernali, con gli horrori Li'reprobi
chi ſarà ſal uorione degli eletti, e delle ingratitudini, e eterni,verme della conſcienza, priuati di tut porterāno
uo , è ſi ſceleratezze de'reprobati. Per il miſtero tili beni, della faccia Diurna,e con l'impreſe, ſeco im
perdera dell'incarnatione mandò l'Angiolo Santo fione indelebile dell'imagine di Giesù, e di preſſa l'is
che ne riceueſte il conſenſo, ma per il finale Maria fulminanti di ſdegno eterno contra magine e
Giudicio egli teſo lo tratta, e lo riceue da di loro, perche hanno rifiutata la pietà, e mi ſdegnata di
cenni perche reſpexit Dominus per columnam ſericordia ineffabile della Diuna clemenza Giesù , e di
f, o .
igns,6 nubis interfecit exercitum eorum, così nell'anno di redentione di queſta vita mor Maria.
reſpiciens per Mariam, vide con morte eterna tale. - -
-
Il Giudice tutti li reprobati, qual ſpauento piu horribi Infelici noi,fe ſpregiati gli aiuti preparà
reſpexit li le ſi può penſare di quell'infeliciſſime crea ti per l'interceſſione di Maria Santiſſima, 197
IlCcue 3
ture reprobate che l'eſſere condotte alla pre traſcurando la ſua diuorione, si riduremo in
tenni, e li ſenza del trono Maria così fulminante di quel punto vanamente,per impetrarla, per
condanna - fdegno, che a nominarla ſolamente l'eterno che treueremo , che erunt ſigna in Luna, della
Giudice ſuo Figliuolo le fulmina con la ſen paſſata pietà,dell'ingratitudine noſtra, e del-,
tenza finale, quale per cento, e mille volte l'impoſſibilità per colpa noſtra di potere eſe,
vinto dalla pieta, e dall'humuli ſue preghie ſere ſouuenuti. La beata Vergine è fatta ma-,
re in queſta vita gl'ha perdonate le colpe? dre di Dio, per l'eſercitio d'vſare miſericorº,
che ſarà di que miſeri così feriti da quello, dia,e pietà, non ſolo in queſta vita, ma ſenza:
Ecceſſo del che reſpicit terram, e fecit eam tremere? fine, e principalmente nel Diuino Giudicio»,
terrore deºTrentani più degli Egittij diranno fugia così Riccardo di San Vittore citato. Maria Rice.'dis.
reprobiper mus Mariam , quta Deus in ipſa pugnat contra fatta eſt Mater Dei propter miſericordiam in Vitt. c. 59,
queſto ca. nos, e perche proveranno la fuga vana, gri deſinenter, a maximè pro examinandis banc. in Cant- - i --
po, deranno con lagrime, quali gl'rſciranno da e exercebit in iudicio. Non ſi deve penſare a
a ---- -- - -
- - - -- - - -- - - Z che ſi
98 Diſcorſo II. Del Giudicio:
Maria Ma che ſi ritiri per parte ſua, nè che temi di con calcata nella vita di queſto ſecolo, etiam cim Vn Gioua.
dre di Dio ſeguire ciò ch'ella deſidera dal ſuo Figlio Di ſenuerit, nella morte, e molto più nel Giudi ne diuien:
per eſerci uino, il punto è che biſogna a lei ricorrere in cio, non recedet ab ea sperche è cosi horribile CanutO ,
tare giuſti. queſta vita, e cominciare di quà a riceuerela il terrore che vi s'incontra, che anco quelli, vecchio,
tia pro e miſericordia, quale con tanto affetto mater de quali è ſcritto, renouahitur, via quile iu. per vn ſo
xamina dis, no comunica a quelli, che ne la ſu ". uentus tua, reſtano indeboliti i" e C3 gno d'eſſe.
Ricc cita come riuerenti,8 oſſequioſi ſuoi figli, sì co nuti ſolamente a penſarui anco per ſogno. re da Chri
me conclude queſto Dottore, Mariam igi l'Apoſtolo nelle ſue Prediche lo tocca di tra ſto eſami
Ne reſta tur matrem miſericordie, 6 portam Cali que ſcorſo,e riempì di terrore il Prefetto, benche nato nel
impedita , ramus, & ſperemus in porta iudici miſericor infedele, e ben penetrato ſarebbe batteuole Giudicio,
ſe non la diamscome ſe per oppoſta ragione diceſſe, ſe à fare che il Mondo finiſſe prima del tempo,
comincia non la ricercheremo quiu,non ci reſterà pe: perche reſtarebbono le città deſolate, li
di quà e ranza nel Giudicio di conſeguirla; perche campi inculti. Al Profeta Ezechielo, mentre Ex 2o.46.
quello è luogo, nel quale ſi tratta di ſeueri comanda la Diuina Maeſtà, che predica del E tanto il
ta,e di giuſtitias e fü auuiſato da Chriſto Si. Giudicio ſi ſerue di queſta voce: Stilla ad terrore ,
gnor noſtro all'anime de'f del ſinboleg Apbricum, 6 Propheta dicens: Succendam in quale ap,
giate nelle figlie di Geruſalemme piangenti teignem , di non extinguetur in te flamma porta il
nella paſſione Fitia Ieruſalem, nolite flere ſuccenſionis. Nota in te, ch'è la conditione Giudicio,
ſuper me, ſed ſupervos ipſas fiete, º ſuperfi ſingolare della fiamma nſernale intrinſeca che biſo.
lios veſros, perche da quello, che vedeuano nel cuore, nell'anima, e che deriua in tutte gna par
-
- --
in Chritto, poteuano argºmentare quello le parti del corpo con penetrarle, aſfliggen larne po:
foſſe per auuenire à peccatori nel Giudicio dole immediamente, e direttamente, e non co. - -
Auuiſa di finale, quaſi inviridi, che ha vigore di pro come la noſtra fiamma che affliggevna par
l
Chriſto 9 durre frutto di giuſtiſſima, e rigoroſa ſodis te col mezzo dell'altra, ſuccendam in teignem l
métre pors fattione, e che in ogni operations per la di dell'incendio infernale, e della mia indigna º
ta la Cro gnità infinita della perſona Diuina la pro tione, e queſto incendio ſarà interminabile º
ce di quel duce, per ogni modo in viridi bac faciunt,che eterno. Auuerti però, Ezechiele, di parlare Conditio º
lo ſeguirà ſara del peccatore inhabile a ſodisfare º in con moderatione, e mentre lo predichi,ſtil ne della fia
nel Giudia aridoiqua fienti. La compa, ſa di Giesù croci la poco,poco,fasche il tuo dire ſia come goc ma infer
cio. fido nel Giudicio rappreſenterà a reprobi cia d'acqua, che cada dallambico, acciò per nale a in.
per queſto motiuoli rigori della Diuina il terrore non moriſſero gl'aſcoltanti. Ma trinſecane
Giuſtitia,l'acerbità con l'eternità delle pene, Vgone di San Charo ne caua ſentimento dif dannato,
a quali ſenza rimediº alcuno doneranno ferentiſſimo, mentre dice ſtilla & è, vieni E
Se nen ſi eſſere condennati. Mariam igitur matrem zechielo, predica, quanto vuoi; affaticati,
cerca Ma miſericordia, ci portam cali quaramus, º quanto fai a eſaggera, inhorriduſſi con ogni
ria di pre ſpcremus in porta iuca. Perche iu per Di modo poſſibile gl'aſcoltaoti, che per quanto
ſente, non uno decreto tutti ſeguiteranno il ſentiero che impieghi tutta l'induſtria, tutto ciò,che
ſi potrà cominciato da queſta vita, e sì come tutto dirai a paragone di quello, che farò ini"
ſperare nel l'Inferno non potrà fare, che vn ſeruo di Dio giorno, non ſarà più, che vna piccioliſſima
Diuino all'hora faccia minima imperfettione, ben ſtilla a paragone del pelago dell'ira mia,vna
Caſudicio , che veniale, così tutto il Paradiſo, Angioli, e ſcintilla della mia indignatione. Vgone iui
Santi non potran fare, che vn peccatore fac Dicitur a ſtilla quaſi dicat qui quid dixeris, aut
Non ſi dà cia attione virtuoſa, benche minima. Pro oſtenderis terribilitatis non eſi,niſi modica ſtil
luogo a re uerbum eſt, dice il Sauio, Adoleſcens iuxta la comminations mea reſpectu eius, quod fa
probi nel viam ſuam et am cùm ſenuerit, non recedet ah ciam. Stilla Profeta, non extingueturflam.
Giudicio ea. L'huomo e ſempre giouanetto nella vi» ma ſuccenſions, Nella ſteſſa maniera il Pro Quanto ſi
di attione ta preſente; e non ſolo di Saule è ſcritto, fta Malachia, o qus poterit cogitare diem poſſi dire
buona. puer virus annierat Saul , càm regnare capiſ aduentus eius & quis ſtabit ad ridendum eun? del Giudi
TProt.22.6. ſet, ma ſi legge anco, puercentun annorum, Que Occumento, ſi nemo poteſtcogitare quis cio finale,
e Salomone Rè coronato diceua, ego autem poteri ſtare ? ma ſe nemo poteſ cogitare, qui non è più,
ſum puerparuulus , di ignorans " , º poterit explicare è ſtilla Profeta. Non più che piccio,
introitum meum,e tutti ſiamo allo ſtello, per che ſtilla dell'horribilità dei Giudicio finale
che per teſtimonio dell'Apoſtolo, nemo ſcit fù ciò, che in vn ſermone San Bernardo ci S.Ber.
an odio, vel amore dignusſit. Inuecchia alla laſciò ſcritto Paueo gehennam, paueo iudicis
morte, al Giudicio. E trita la ſtoria di quel vultum ipſis, quoque tremendum Angelicis po Terrore di
Giouine, quale per l'intimatione della ſen teſtatibus. Contremiſcoab, tra potentis à fa. San Ber
tenza di morte che le fà fatta,ſi mutò in vec cie furoris eius à fragore ruentis Mundi, è con nardo,me
chio,e canuto per il terrore, e San Vincenzo flagratione elementarumsà tempeſtate valida, tre vi pene
S.Pincenzo Ferrero riferiſce d'un giouane, il quale ſom d voce Archangeli, è verbo aſpero. Contre
Perr.ſer, in miando fuit interrogatus à Chriſtoniudicio, ſu miſco à dentibus beſtie infernalis, à ventre in
Sexag. bitò ex timore fattus eſt canus. Adunque ferirà rugientibus praparatis aa eſcam. Hor
Troueróium eſt. Adoleſcens iuxtaviam ſuam, rearermem rodentems & ignem torrente ma
- fumum a-
Che ſarà terribile &c. S 4. 99
fumum, ci vaporem, e ſulphur, ci ſpirituu inuitato dalle preghiere della Madre. Co. Nel Giadi
procellarum . Horreo tenebras exteriores . sì nel Giudicio ſi ritira la Beata Vergine, e cio Maria
ſuis dabit capiti mco aquam, º oculis meis non ſupplica più, per eſſere gia ſpirato il ſi ritira da
fontem lachrymarum, vt praueniam fetibus tempo di eſibire ſcritture, è di ottenere le peccatori e
fletum,º ſtridorem dentium, o manuum pe. gratie, ma per parte de rei ſi ſuppone fatto
dumque dura vincula, e pondus catenarum tutto ciò, che biſogna, e ſecondo lo ſtato
pramentium ſtringentium, vrentium,nec conſu della cauſa in quel punto rappreſentato,
mentium?Se così è.Mariam igitur matrem mi deue ſeguire giuſtiſſima la ſentenza. Maria
ſericordie quaramus, perche fatta eſt Mater Santiſſima, quale in queſta ſi trattenne alla
Dei propter miſericordiam indeſinenter, e ma Croce dalla ſiniſtra a fauore de peccato
atmº pro eraminandis,hanc exercebit in udi. ri, come oſſerua San Bernardino di Siena , -
cio, e così ſperemus in porta iudici miſericor. con Aleſſandro de Ales, Vt oraretpro pecca
diam, perche altro rifugio non hanno ſapu toribus, nell'eſtremità del Giudicio tutti li
to trouare le perſone maggiormente illu abbandona, paſſando alla deſtra per confor
minate. Si accedam ad iudicium, ſeguita to e conſolations de giuſti e ſe quiu è ſtata
Ricc.cit. Riccardo citato, i matrem miſericordia in tutta pieta per fauore de giuſti, e per ripa
Altro rifu cauſa meahabuero mecum, quis iudicem dene ro de'peccatori, nel Giudicio diſtingueraie
gio non ſi gabit propitium ? Non v è che temere per fontioni, perche in quel giorno terribil, an
troua » che quelti , quali l'hanno propitia, ma chi l'ha co di Maria s'intende che miſericordiam, 29 In quel té.
ricorrere a contraria e ſdegnata per l'ingiurie del ſuo iudicium cantabo tibi,Domine,ſecondo la di po con lo
Maria ina Figlio Diuino, tutta zelante per la Diuina ſpoſitione di tutti: e ſe Santa Caterina di ſteſſo giu
queſta vi giuſtitia, più che Mosè contra l'Egitto, o Siena, alla quale furono manifeſtati li D.ui bilo per la
ta , con la preſſore dell'Hebreo, più che Finees ". ni giudici confeſsò poi Dio così glorioſo in miſericor.
quale ogni ie per zelo li fornicarij, che li reſterà, che vno,ò più Beati come in vno,o piu dannati, dia ai fauo.
coſa è ſicu ſperare ? ſe il Diurno Giudicio terribile per molto più la Beata Vergine, perche infini re de giu
Ira e ogni capo, ſingolarmente tale per parte di tamente più li penetra , come Regina Ma ſti e di giu
S.Baſil. Sel. Maria Santiſſima ſi moſtrara? San Baſilio Se. dre, lo farà nel Giudicio, nel quale di paſſo ſtitia per
E perche leucie, e con lui tutte le perſone di ſenno a vguale caminerà, giubilera per le glorie del caſtigo d:
nel Giudi Maria Santiſſima dall'intimo del ſuo cuore, ſuo Diuino Figliuolo nella miſericordia da Peccatori.
t
cio zelàtiſ a piedi Verginali proſtrato corre ſupplican miniſtrarſi agli eletti, della ſeuera giuſtitia
ſima della dola in queſta vita, per quel tempo tanto areprobati per loro colpa; e sì come aſſi
Giuſtitia , pericoloſo procurando in queſta luna più, ſtendo per parte de'Giuſti,li renderà aſicu
quì a lei ri che Celeſte con l'oſſequio , e con gl'atti del raii,rimouendo da loro cuori ogni, benche I99
corrono gli la ſua diuotione imprimerui li ſegni fauo minima turbatione, così aſſiſtente per la .
huomini renali per la propria ſalute. o Virgo San loria della giuſtitia,rimou rà ogni piccio
Santis diſſima egli priega ſupernè nos reſpice. Eſſo la ſtilla di conſolatione, è di conforto da'
propria nunc quidem in pace, non rege, ac ad peccatori; da che verrà il pieno di conſola
Thronum iudicis ſine pudore adductos in ea tione ne Giuſti come il ſommo d'infelicità,
ſtationenos colloca, qua eſt ad Fili tui derte e di miſeria ne peccattori. Tanto ſi eſpri Eccl.24.
ram,rt in ſublime rapiamur, 6 pari cum An me nell'Eccleſiaſtico, Qui mittit diſciplinam, L'ammae
gelis hymno improcreabilem eiuſdem natura: ſicut lucem, cioè l'ammaeſtramento per ma ſtraméto di
Trinitatem perſonemusique in Patre, o Filia, no della Beata Vergine riceuuto in queſta Maria, co
ci piritu Santio cognoſcitur, e laudatur in vita dagli eletti le ſara portato dalle mani ma luce di
ſacula, perche ſe ſenza di te ſarebbe vana la di Maria, come luce dig "perche l'ha gloria agli
eletti.
ſperanza, inutile la fatica de maggiori San uere queſta Regina madre a ſuo fauore, è ibid.
ti, molto più ſarà vana ogni ſperanza depec, lo ſteſſo, che l'eſſere poſſeſſori di beni eter
catori ; Perche sì come in queſte ſono tutti ni, ma per oppoſta ragione ſeguita il Sauio
applicati Giesù, e Maria per la ſalute del nello ſteſſo luogo, ci aſſiſtens quaſi Geon in
Mondo, e s'oſſerua da Arnoldo Carnotenſe tempore Vindemie. Geon è il fiume Nilo,
Am carn, che ſi diuidono ſcambieuolmente gli vffici quale dal Paradiſo terreſtre vſcendo ſcorre
de laud. Ma per ſtabilirla Dtuidunt coram patre interſe l'Egitto, S innonda tutto fecondando quel
pietatis officia Mater e Filius, e miris alle feliciſſimo Regno, e rappreſenta il fauore
Nel Calua ationibus muntunt redemptionis humana ne così abbondante della gratia, quale per me Inondatio
rio ſi diui gotium, 6 condunt interſe reconciliations no zo della Regina del Cielo, viene comunica ne delle o
donoglof. ſtia inutolabile teſtamentum, mentre Maria ta a peccatori, cominciata, quando Giesù gratie, co
fici,Giesù, ſtaua alla preſenza del crocifiſſo,perche Ma nato per la promiſſione fatta al Popolo elet me del Ni
e Maria per ter Chriſtoſe ſpiritu immolat,col martirio ſpi to, fù portato da Maria nell'Egitto a bene lo portata
la " da Maria
rituale, º pro Mundi ſalute obſecrat, Filius ficio de peccatori, nel quale veramente in
ſalute, impetrat, per la dignità della perſona Diui nondò l'acqua delle gratie del Paradiſoren: a peccatori
na, per la quale ſi dice dall'Apoſtolo exau dendo quel terreno così fecondo d'huomini in queſta a
V1ta a
ditus pro ſua reuerentia, Pater condonat, ſo santi, come ſi vide poi. Geon il Nilº nel
disfatto perl'oblation della vita del Figlio, tempo delle Vendemie ſi ritira,eſequiſce,
e queſto ſi
- : --- -
1oo Diſcorſo II. Del Giudicio.
eſequiſce, quando il Sole paſſa per la Ver acciò non ſia defraudata, di quanto ſe le
gine, petche li peccatori, i quali in queſta conuiene, in tempore vindemie, id eſt, iudicii
queſta vita hanno impedito, reſiſtendo ſem aſſiſtet filio, perche non inundabit, nec perfun
pre alla gratia, nel tempo della vendemia, det corda arida peccatorum aquis gratiarum. B.S. Pietro
cioè del Giudicio,ttoueranno aſciutto,inar Queſto è vn dire eſſere diſperato il caſo di Chriſolo.
Nel Giudi ridito il terreno, perche Maria aſſiſtente no quegl'infelici, perche sì come in queſta vi go ſpiega
ta tutto ci dona per mezo delle mani di Ma la turbatio
cio l'impe. permetterà, che pure vna ſtilla di pietà ſor ne di Ma
dirà tutta, monti lirigori della Diuina ſeuerità, acciò ria,così in quel punto il carico ſuo ſarà, l'eſ
la farà ritiil ſuo Diuino Figliuolo reſti glorificato per ſere aſſiſtente a fauore de rigori della Diui ria nell' -
Iarc vna parte col puro della pietà a fauore de na Giuſtitia,acciò, che neſſuna, ben chemi Annotiata,
gl'eletti, e col pieno della giuſtitia per caſti nima ſtilla di gratia,paſsi a fauore de'repro perche ſen
Vg,Card. go meritato de reprobati. Vgone Cardi bati. Per il che il Giudicio ſe per ogni capo tit in ſe pi
nale ne lo dichiara così. Quando Sol tran terribile ſi moſtrerà, tale ſi farà vedere, per uinum ſuſci
ſit per Virginem Geon, qui ci Nilus dicitur, parte di Maria la cui aſsiſtenza ſeruirà per pi iudicem,
omnes exitus ſuosreuocat, º intra ripas ſuas impedire ogni ſperanza di aiuto, ſe per altro che vi de
colligitur,nec perfundit terram, quia in tempo foſſe poſsibile, e ſi raccoglie co S.Antonino, poſitò li
revindemia eſt, º ideò dicitur aſſiſtens, ideſt quale oſſerua, che Sol materialis ex ſignoleo terrori pes
non effluens ſic Beata Virgo in tempore vinde nis intrat in ſignum Virginis ad innuendum, ripigliarli
Simbolo mie,ideſt in die indici aſſiſtet Filto ſuo, nec ini quòd Sol iuſtitia Chriſtus Deus noſter, quando vt infra.
naturale , dabit, nec perfundet corda arida peccatorum vt leorugiens erat Deus vltionum punienster Se Ant peº
che il riti aquisgratiarum. Si noti pure, che venendo ribiliter peccata,exferuentiſſimo amoris calo t. I 5 Csai.
raméto del il Diuino Sole coraggi cocentiſſimi de'ſuoi re intrans in vterum Virginis totusfattusdſt
Nilo ſi fa rigori al Giudicio finale de'reprobati, tran, benignussſuauis, ci humanus, la ragione è,
ci, mentre ſit per Virginem, perche circondato da Santi perche paſſando per Maria, manſuetiſsima - , -
il Sole paſ paſſa a reprobati, quali tiene alla ſiniſtra, diuiene manſueto, come imbeuuto delle , il 2
ſa per la rimanendo nel primo luogo alla deſtra Ma conditioni di pietà del ſuo puriſsimo ven.
ria Santiſſima Regina Madre nel primo luo tre. Così San Bonauentura Chriſtus per mà. S.Bon.in,
Vergine -
-
go degli eletti da quel punto, che tranſit per ſuetiſſimam Mariam manſueſcite placatur,ne ſpec.c. 13
IOO Virginem,come che prima inondaua a fauo ſe de peccatore per mortem eternam vlciſca - - -- - - - !
re degli eletti rallegrati dall'empito del fiu tur,come ſe nel ventre di Maria laſciaſſe, co
Paſsò per me de'fauori Diurni, all hora reubcat omnes º me in depoſito tutta la terribilita per vede
Maria nel exitus,e intra ripas ſuas colligitur nec perfunre,ſe l'huomo vuol ſeruirſi delle ſue gratie.
Mondo a ditterram,cioè il peccatore, perche è il tema Nel giorno del Giudicio quando sol tranſit
fauore del po delle vendemie, cioè del Giudicio, nel er Virginem, Geon omnes extusſuosreuocat,
la pietà - quale non ſi permette più l'operare marac cicè della pietà , e manſuetudine preſa la .
paſſerà nel cogliere i frutto dell'operatione. Cheli prima volta paſſando per Maria, e' intrari
Giudicio a ſi dice aſſiſtens il Sole di Giuſtitia, id eſt non pas ſuas colligitur, ripigliando i primi rigo
fatore del effluens aſſiſtente in ſembianza di crocifiſſo, "ri all'eſſere del Signore degli eſerciti, e Dio
la giuſtitia, per eſſere paſſato per la Vergine a fauore» delle vendette, ma con ragion duplicata,
dell'huomo, per vedere li riſconti dell'ope cioè, non ſolo all'eſſere di prima, come ſe
rato in corriſpondenza di tante gratie, ma non ſi foſſe incarnato, ma molto più per lo
non effluens, perche del ſuo merito non paſ ſprezzo di così gran beneficio, e perche Ma
ſera, nè pure vna minima ſtilla. Nella ſteſº ria non ſolo non ſi oppone, come prima a
ſa maniera la Beata Vergine aſſiſtet filio, co furori Diuini, ma li accreſce co propri ſde
me? in ſomigliante maniera, come ſi aſſi gni. Sì che ſe prima ſenza l'Incarnatione
ſtente in queſta vita a favore de peccatori era impoſsibile ogni aiuto, molto più ſarà
per la miſericotdia, con impedire il corſo per la colpa più graue, e ſe ſenza Maria fa
alla Diuina ſeuerita, così in quel tempo ſa uoreuole non comunicauale gratie, molto
rà Maria aſſiſtente alla Diuina Giuſtitia, meno lo fara con Maria ſdegnata, - -
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Si ponderano le parole dell' Euangelo nella ſe
- - conda Domenica dell'Aduento,
capis Ieſus dicere de Ianne ºsia existis in deſertum videre º &e.
Matthai I le -
- - -
Eliſeo contra loram Rè d'Iſraele, ſi trouò rare l'rſo del libero arbitrio: e finalmente fatte da
priuo dello ſpirito Profetico, benche in . comunicarle cognitione del miſtero altiſ Maria in
- quel tempo haueſſe molto biſogno di pro ſimo dell'Incarnatione, e della preſenza del Giouanni
fetare,e deſideroſo di riacquiſtarlo fà ricor Diuino Verbo incarnato. Chi mai ſi può co falº, M;
ſo alla muſica, Nunc autem adducite mibi trouare baſteuole adoperationi così ſtupen -
. ta.
pſaltem,e con la muſica di quel cantore,cun “de? Qual Santo, qual'Angiolo ſarebbe ſta i
que cameretpſaltes, fatta eſt manus Domini ſu to ſufficiente, per conſeguirle? La Diuina -
per illum. Da che s'intende, quanto ſiano tra mano, il Verbo Diuino applicato nella crea
di loro contrari, queſti due ſpiriti buono, tione con vn ſol dire fà baſteuole per la crea. Il dire Di s
& ſpiritus Dei malus, perche lo ſpirito buo tione del Cielo,e della terra, e di tante,e co uino creò
no ſi parte da vn Profeta Santiſſimo, com'è sì differenti coſe, quali vediamo nell'Vni il Mondo
Odio del Eliſeo, per hauerevn poco l'animo ſconcer uerſo. Ipſe dixit,e fatta ſunt, Così la Diuina in vn mo
Demonia tato, per l'alteratione concepita contra il mano Maria, applicata per l'opera della re mento. In
con la co Rè d'Iſraele, benche per zelo di Dio. Lo dentione col ſuo dire ſemplice ſalutando vn momé ,
cordia. ſpirito malo ſi parte da Saule,beache, come Bliſabeta e non più , potè ogni coſa di mor to il dire di
Guſto Di. huomo peſſimo, e peccatore ſia amico ſuo, mento ridurre ad effetto. Vt facta eſt vox Maria opc
uino della per non poter ſofferire la muſica, e perche alutationis tua in auribus meis. L'armonia rò ogni co
ſa in Gio
la concor queſta tranquilla l'animo d'Eliſeo. Venne del concerto gradito della voce di Maria
foSpirito Santo,Cunque cameretpſaltes, fatta ſcacciò lo ſpirito malo poſſeſſor di Giouan, uanni.
Giouanni
eſt ſuper eum manus Domini, e la ragione è, ni,traſſe lo Spirito Sãto, per il quale, exulta
perche il Demonio, come ſi legge in Giob, mit infans in vtero meo,arricchito di tanti do nel ventre
tiene la ſua habitatione, ubi nulius ordo,ſed ni. Conobbe quell'audenturato bambino conobbe il
ſempiternus horror inhabitat, e non potendo l'immenſità del beneficio, e trouandoſi libe beneficio,
ſofferire la concordia rappreſentata nella ro dal peſo grauiſsimo della colpa, eſultò: Dal ventre
AVedédoſi fatto amico di Dio,giubilò,Como di ſua ma
conſonanza della muſica ſi fugge, quaſi che
rinontijall'amicitia del peccatore, mentre ſciuto così ineffabile Sacraméto, alla mani dreaccettò
queſti ſia dalla conſonanza della muſica ſim feſtatione del quale ſi trouò deputato per il carico di
bolo della concordia accompagnato; per il Precurſore, sofferi di buon cuore, benche precurſore,
contrario, lo ſpirito Diuino è così amico ſapeſſe, che li doueua coſtare la vita, di buo, e s'offerì al
del buon ordine, che la regolata voce d'wn ma voglia dal ventre acconſentendo al mare martirio,
- --
tirio, e -
e -- -
tirio, e creſcendo peruenne à perfettine di decreto, che omnia per ipſam in ipſa, ei cum
virtù così grandi, che non pure preſagite ipſa faciendum eſſe deeermitur. Si noti pure, Come col
da vicini, e parenti fanno, che prorompino omnia perche con la mano del Verbo Diui Diuino V.
in quelle voci. Quisputas pueriſte erit ? ma no il Mondo non ſolo fu cauato dal niente, mano di
che oſſeruate dalla Diuina Sapienza incar ma il Cielo ornato di mille lumi, la terra d' -creatione
nata, pare non ſaperli trouare termine, nè infinite ricchezze fà riempita. Maria depu il Módo fù
confine, Capit Ieſus dicere de Ioanne Quid exi tata per la riparatione dell'huomo, quale creato a e
ſtis in deſertum videre? Arundinem vento agi Microcoſmo, cioé Mondo picciolo s'addi così arric
tatamº Mollibus veſtitum? Prophetam ? Ange manda,non ſolo cauato dal niente delle ſue chito, così
lum ? Ch'è à dire. Ammirate nel Precurſore colpe appariſce fatto amico di Dio, ma or l'huomo
celebrato tanto da voi l'humilta è la carita? nato di tante gratie, di tante virtù ripieno, per Maria
L'Hebraiſ li doni di profetia? le gratie gratis date di arricchito di tanti doni Celeſti, che pieno riparato» e
mo non sà miſteri più che naſcoſti? l'eſsere vin'Angiolo di marauiglia chi lo conſidera, non potrà ſe ornato, di
diſcernere in carne ? sì che per non ſapere diſcernere non dire, Quis putas pueriſte erit? Che coſa mille doni.
ciò, che ſia ciò, ch'egli foſſe, con annbaſciata ſolenne mai ſarà il diuoto di Maria? Della manna ca
Gio: dubi cercaſte, ch'egli ſteſſo dichiaraſſe,s'egli era
duta dal Cielo per ſoſtentamento nel deſer -
- -
-
ta,ſe ſia pu. pura creatura,ò pure l'aſpettato, il bramato to del popolo del Signore, mirandoſi l'Vn - -
ra creatu Meſsia?Donde vi peſate traeſſero l'origine l'altro per marauiglia diceuano quegl'He
ºra e così ſtupende prerogatine? Qus putas,puer brei Manù manù,e vuol dire quid eſt hoc, che
iſte erità da queſto vnico fonte, etenim manus coſa è mai, e perche in quella aſſaggiauano
- - - - Domini erat cum illo.Maria come Diuinama il guſto perfetto,e ſoauità d'ogni cibo, non
no eletta per l'opera della redentione era co potendo mai decidere ciò,che foſſe, le reſtò
-
Gio:s'era applicata a faucre di lui, per bene queſto nome Manù, cioè che coſa è queſto.
ficio del quale abiit in montana cum feſtinatio Queſto nome reſtò a Giouanni, per ſenti Quaſi me -
ne e ſalutando Eliſabeta riempì il figlio di mento di que popoli. Quis putas, puer iſte nùreſtò per
tätegratie, che non ſanno eſprimere, ciò che erit,ſenza ſapere determinare, che coſa foſ nome a
egli ſia,nè ſanno formare altro concetto, che ſe,perche haueua Maria, ch'è la Diuina ma Giouanni
dire che ſarà mai Gio: Quisputas pueriſte e no con lui, e ſe bene Zacaria parue l'impo per appro
rit? e lo conferma il Saluator noſtro, quale neſſe nome determinato dicendo, Ioannes batione di
capitdicere di Giouanni, come ſe non ſa eſt nomen eiuss per ogni modo ſi moſtra del Zacaria, e
peſſe finire ſed quid exiſtis in deſertum videre? lo ſteſso penſiero, perche Giouanni ſignifi per coséso
*. O Madre Santiſsima, tu non ſei ordinata ca (Gratia,) quale eſſendo la participatione di Chriſto.
- - - -
ſolamente à fauorire Giouanni con la co diretta della Diuina ſoſtanza in ſe medeſi
--- -
- municatione delle tue gratie, ma ſei eletta
2 o3 - -
ma contiene e porta tutte le perfettioni e ſi
mano Diuina,riparatrice del Mondo, ſe ſei conferma lo ſteſso dal Saluatore,mentre ſen
Maria trat andata così ſollecita perla ſantificatione di za determinarlo, capit dicere de Ioanne, ſed
ta alla fan Giouanni, queſto non fù ſolamente per lui, quidexiſtis in deſertum uidere?mercè che Ma
tificatione ma lo deputaſte Precurſore a fauore de tuoi ria manus Domini erat cum illo. Adunque che -
di Gio: a diuoti,e ſe di Giouanni ſi dice, che ſarà mai coſa ſarà mai il diuoto di Maria? perche con - -
-:
- - - -- - -
fauore de eſto figlio, quis putas,pueriſte erit? nella lui milita la ſteſſa ragione, manus Domini eſt -
il tuo diuoto, che rinouandoſi lo ſtu per amore della ſua diuotione porta ſempre
- 2 - ---
pore, il Mondo non ſaprà dire altro, ſe non, queſta Diuna mano operatrice di maraui
che coſa ſarà mai il diuoto di Maria? Miri glie con lui. Con quanta facilità vedrà
re il fedele e conſideri, di quante coſe ten ſciolte le nubi di mille intrichi inſuperabili
Sola Maria ghi biſogno, perche sordini a Dio? Sottrar. per altro, quali minacciauano gli eterni ma,
può ſouue ſi dalla ſoggettione del Demonio: riſorgere li?Qual facilità non aſpettata prouerà nellº
nire a CIO , dalle ſue colpe:mondarſi dalle ſue macchie i operationi malageuoli,ch'egli tratta i quali
che biſo diuenire amico di Dio: perſeuerare nel be acquiſti di marauiglioſe virtù li verranno
gna,peran ne: accreſcere nelle virtù: terminare felice nell'anima, come teſori non mai ſperati. Né
date aDio. mente nel bene tutto il corſo de giorni troi. pensò Giouanni già mai di ricevere tante
Chi mai li potrà dare aiuti neceſſari per co. gratie,nè d'eſsere cotanti doni arricchito.
ſeguirle?Gl'huomini delMödo?le proprie in Queſta Diuina mano Maria gliele portò,
duſtrie?Li Sãti del Cielo? Gl'Angioli del Pa Pouero Giouanni, ſe non haueſse hauuto a
radiſo?La natura humana cò l'Angelica col. ſuo fauore Maria, perche eſsendo il Diuino.
:gata?Ah,che ſarà ſempre inutile la fatica, decreto, che, nibil nos habere uoluit, quod per
Solo il Verbo Diuino mano di Dio fà baſte Aaria manus non tranſiret,ſarebbe ſtato ſposi
uole per la creatione del Mondo. Sola Ma gliato,e priuo di tutto, ma pereſsere depu
ria ordinata mano da Dio, per la riparatio tato diuoto di Maria, ſubito concepito Chri
::-
ne ſarà ſufficiente, perche n'è vſcito il de ſto, feſtimabat,dice Ireneo,in vtero matriºſº
ſanare Ioannem ab infirmitate anime medici
creto,che ſicut ſineillo nihil fattum eſt, così
ſi
s. P. Dam. ſineipſanibilrofetium ſit. Queſt è il Diuino naſalutari gratiaſua,e ſuſcitareillº àmor
te Ori
i e4 Diſcorſo Terzo;
Chriſto ſuº originalis peccati, in quo conceperat illum ma. feruarli dalle cadute. Che però ſi legge, tu
bito con terſua Eliſabeth, e perche,inuenta, Maria ine formaſti me, è per la formatione primiera,
cepito s'af uentur omne bonum, come inſegna l'Idiota, ò per la riformatiune alla gratia, º poſuiſti
frettò di ſanandolo con Maria d'ogni bend rimaſe fe ſuper me manum tuà, come di Giouanni l'in
ſantificare licemente arricchito, e ſi vide libero d'ogni terpreta San Girolamo, mentre legge, tu or S.Gir. in Pſ.
Gio: per male. Se il fedele porterà ſeco queſta mano ſus es me in vtero matris mea, come ſe non 138.
che era de Maria con la ſua diuotione, non vi ſarà miº foſse ancora perfettamente finita la forma Gio:comin
putato ſeria,dalla quale noi ſia per eſſere liberato,nè tione naturale nel ventre, che li ſoprapoſela ciato a for
glio di Ma dono,ò gratia,della quale nºi poſſi ſperare di mano Diuina riparatrice Maria, come nell'e marſi rice
ria» douer eſſere ornato, perche, inuenta Maria, ordine della gratia non era ancora compita uè Maria ,
- s.Iren.lih. inuenituromme bonum, - -
mente formato l'huomo per il finimento, dal ventre,
a. c. 18. Nelle coſe naturali ſi oſſerua vna mera che s'aſpettaua, che Giesù mandaſse l'ulti
Idiota. uiglia notabile della formatione del dia mo ſpirito,e le fù detto ecce matertua,Maria
mante, quale eſſendo di conditione acqueo, Diuina mano, dalla quale foſse ſtabilito nel
Merauiglia per ogni modo conſtipato dal rigore dell'. bene,trattenuto, e preſeruato dalle cadute,
del diama Aquilone appariſce come duriſſima pietra; . Ma tornando a Giouani, ſi dice di lui, tufors
te nella ſua ferito con perſeueranza da cocentiſſimi rag maſti me, tu orſus esme, º poſuiſti ſuper me i
formatio gi del Sole, ne riceue la ſua imagine, e reſta manum tuam, accioche participaſse in qual
IlCe ornato della ſua luce , sì che riſplende trà le che modo la redentione della ſua madre e Giouanni
tenebre,e nella più foſca notte ſi fà vedere. Maria, che sì come ella fu redenta di reden partecipò
Rappress Nella formatione di queſta nobiliſſima gº tione preſeruatiua, e preſeruata totalmente la redétio,
tata 1ſl a ma Giouanni ci viene rappreſentato, quale dal peccato originale. Giouann ſe bene ne preſerº
Gioi. eſſendo ſtilla d'acqua della noſtra humani fù concepito in quello, per ogni modo heb uatiua di
tà,fù conſtipato,e reſo inſuperabile,non già be queſta prerogatiua, che riceuè la luce tra Maria e
per vigore dell'aquilone, dal quale pandetur le tenebre, e ſi moſtrò quel pretioſo diaman
omne malum, perche non riceuè neſſun in te luminoſo nell'oſcurità del ventre mater
fluſſo dal maluagio ſoffio dell'inimico infer no, e di là conobbe il Redentore, benche
male, ma dal beneuolo influſso della Diuina naſcoſto entro alla nube del ventre puriſſi
potenza per mano di Maria Santiſſima co mo verginale, e con l'eſultatione del ventre
municato coabbódâza così grade de'Diui materno ſi affaticò a ſuo modo, cercando di
ni ſplendori, che riceuè l'impreſſione co aleſarlo, naſcendo in gratia gia liberato
sì viua della Diuina imagine, che abbaglia alla ſua colpa. Rallegrati pure, è aumen
ta la viſta de Pariſei, benche ſuperſtitioſi oſ turato bambino, laſciò ſcritto di lui San Lo stor Giaf
ſeruatori della legge, fù per eſsere riceuuto renzo Giuſtiniano, perche queſto fà mani ſer.de. Natº
3e4 in cambio dell'originale, mentre con folen feſtiſſimo argomento della miſeratione Di Ioann,
ne ambaſciata fù ricercato;tues, qui venturus uina a te ſingolarmente comunicata dalla
Differenza essan alium expetiamus? perche manus Domi Diuina clemenza per opera della ſua Santiſ, -
- --- - - -
tra li redé ni, Maria,erat cum illo, dal ventre della ſua ſima Madre, che dall'oſcurità del ventre di
ti,diuoti di madre;e la ragione è, perche d'altra manie Eliſabeta hai conoſciuto il Redentore pene
Maria, e de raſi procede nella riparatione, e redentione netrando nella viſta del Sole,benche naſcoſº Priuileggio -
gl'altri. degl'altri, e dediuoti di i , perche de to entro alla nube. Gaude prorſus hoc exti- da Maria » - i
7Matta II, gl'altri ſi legge in Giob Manùs tua fecerunt tit Diuine miſerationis indicium, vt infans pen vedere il
Iob. me & plaſmauerunt me totum in circuitu, ma tris conſtrictus ergaſtulo ſuum cognoſce ret Sole in nu:
Li altri for. perche ſi laſciano in manu conſili ſui aggiò redemptorem. solem ridere in nubilo, bilo si
mati ſi la ge, 3 ſic repente precipitas me? come ruota - Ancogl altri diuoti di Maria in qualche
ſciano in permettendo, che a ſuo piacere s'aggiri; e ſi parte reſtano ammeſſi alla participatione
manu conſi vide nel primo padre, collocato nella più di così nobile prerogatiua perche il peccato
liſui, e pe. alta parte del monte del Paradiſo terreſtre, porta ſecol'eſtremo di queſta infelicità, che
rò precipi e dell'humana felicità, quale precipitò di diuide l'anima da Dio, come fortiſsima mu-,
gamo momento in queſta valle di lagrime; ma nel raglia impenetrabile, sì come è detto per
la riparatione delli diuoti di Maria, ſi veg il Profeta, peccata ueſtra diuiſerunt interme, per il pecº
gono prima formati, e vi ſi pone di nuouo cº uos, di maniera, che come l'Apoſtolo di-. cato ſiamo
Li diuoti la mano, per renderli più fermi, e ſtabiliti ceua,mihi mundus Crucifixus eſt, e ego Mun oppoſti è
di manie nel bene, come ſi vide nell'opera della reden do per nºi ſi potere mirarelºvn l'altro in fac Dio, "
ra di nuo: tione, nella quale riformato l'huomo col cia così l'anima per il peccato mortale reſta l'Apoſtolo
uo riceuo merito della paſſione del Saluator noſtro le così impedita, Dio così alienato da lei, che
non ſi poſsino rimirare l'ºn l'altro, come im
"
mo la Diui fù poſta ſopra di nuouo queſta benefica, e al Mondo,
in2 mano Diuina mano, Maria, per trattenerlo con pediti da muraglia, che s'intrapone. Lidi
raCCOſman preſeruarlo da precipici, mentre in perſona uoti di Maria,ſe per diſauuentura trabocca
dati a Ma. dell'amato Diſcepolo fù detto de ſuoi ciuo, no in qualche colpa per ogni modo a guiſa e ºt
ria » quale ti,ecce filius tuus,ecce materia º di cui è pro. di diamanti trattengono pure qualche pic
litrattiene, prio trattenere i piccoli figliuoletti, e pre: giola luce, per la quale non finiſcono di pers º º
º
derei i
l
Che coſa ſarà mai il ditioto di M aria? Io 5
dere il DiuinoSole di viſta, benchelecom dinatione mortalmente ferito, acciò ſi core Gratia cº
pariſca eccliſſato, e ſi verifica anco di queſti reggeſſe da ſuoi peccati, le diſſe ancora, che ceduta ad
S.Cir. Aleſ. quello, che San Cirillo Aleſſandrino dice di queſta gratia le fu conceſſa per l'amore, e ri vn pecca
Giouanni paragonandolo all'Elitropio da uerenza, ch'egli haueua portato ad Mariam tore , per
i; noi detto Giraſole, ch'è quel fiore, quale ſi vnigemiti Fttii mei genitricem glorioſam, cui eſſere diuo.
muoue al moto del Sole, nè tralaſcia di far conceſſum eſt à bonitatemea propter incarnati to di Ma
lo, benche il Sole reſti impedito, e tra le nu Verbi reuerentiam, vt quicumq, ſiue iuſtus, ſiue ria.
4!
binaſcoſto, del quale, come di prodigioſo peccator, qui recurrit adeam cum deuota reue.
Plin.li. 22. miracolo, non ceſſa di marauigliarſene Pli rentia, nullo modo diripiatur, vel deuoretur à
º c.21 . nio Elitropii miraculum ſepè diximus cum Daemone infernali. Se il diuoto di Maria an
Sole ſe circum agentis, etiam nubilo die. Tale co nelle ſue colpe riſplende, come diaman.
ſi dimoſtrò Giouanni a beneficio del Mon te,a ſomiglianza dell'Elitropio nen perde
do, hauendone riceuuto il moto da Maria in tutto il Diuino Sole di viſta, che non v'in
Al diuoto mano di Dio, e però ſtimato marauiglioſo clini, nè laſci di rimirarlo. Se Maria pari
di Maria prodigio,quisputas pueriſte eritenella ſua na mente l'aſſiſte coſuoi ſplendori, e le porta - i
-
non s'aſcó ſcita, e nel decorſo della ſua vita, ſed quid Giesù, ſe il Celeſte Padre per amore di lei -
de in tutto exiſtis videre ? perche etenim manus Domini non laſcia di farle gratie, che ſara mai di
il Uiuino erat cum illo. Tanto ſi dimoſtra l'anima di lui? Quis putas,pueriſte erit? non ſi può de Eſsédo Ma
i sole,béche nota di Maria nell'oſcurità delle ſue colpe, terminarlo, Etenim manus Domini erat cum ria mano
cada in pec nelle quali mai perde totalmente di viſta il illo, e ſempre facendo acquiſto di maraui Diuina col
cato, come Diuino Sole,che non v'aſpiri, che non v'in glioſe virtù . Nell'età più matura la Di ſuo diuoto
diamante , clini, perche quante volte ricorre con diuo uina Sapienza non finiſce di commendarlo - anco di lui
trà le tene: tione a Maria, tante ne riceue nuoui rag Queſta Diuina mano Maria ſi ritrouaanco ſi può di
l bre - - -- gi di luce, comunicatili da queſta Diuina col ſuo diuoto, è giuſto,ch'egli ſia,raffigura re, quis pus
mano Maria, co quali conoſce la grandez to nel Cielo, ſtringendolo nel ſuo ſeno; 6). tas pueriſte
za, bontà, e clemenza del Creatore, ſino a rum cali circuiui ſola, o peccatore raffigura eritº
tanto che, fugate le tenebre de peccati, ri to nel mare, ci influiibus marts ambulaui, -
noui in ſe la Diuina imagine offuſcata dalle perche ſe bene pare, che non vi ſi poſſi fer , , »
ſue colpe;di più la Beata Vergine, che mira mare, non laſcia però di ſcorrerui ſempre, t
Maria le , l'infelicità di queſto ſuo figlo diuoto, com per ſouuenirlo. Dunque anco di lui ſi po - : : :
porta luce, paſſionandola, cerca di ripararla, e dice ego trà replicaretpuis putas,pueriſte erit ? ſi potrà
e vi s'intra ero ei murusignis, ſino a tanto che ſi diſtrug cominciare a dire: ſed quid exiſtis in deſertum
r
pone. ga la diuiſione da Dio cagionata perla, videre? nel deſerto di queſta vita in vn'ani e º , . .
Maria è ſua colpa, dice, che l'anderà trattenendosciti ma,che pare abbandonata abbattuta priua e ºg: i
muro di gendolo con muraglia più fauoreuole. Ego d'ogni virtù? Arundinem vento agitatam e Fatto nii
fuoco, che ero ei murusignis, e come la colonna di nu vi pare,eheſia vmaarondine debble agitata rabile di
riſpléde al be compariua al popolo d'Iſraele entro al dal vento? San Franc. così bramoſo di dare Fräceſco S.
ſuo diuoto le tenebre della notte, come colonna di fuo. 1a vita per Chriſto, ſtendeua il mantellò ſot per hono
trà le ſue cosper riſchiararle, ſino a tanto che peruen to a piedi d'un calzolaro, per riuerirlo , e , rare vin' ar
1
colpe, co ne alla terra di promiſſione, così porta la perche ſi doteua quel pouer huomo di quee tiſta, quale
º
me la coló luce all'anima ſua druota nell'oſcurità delle fto fatto,replicatamente da Franceſco eſe. douena eſ
ma di fuoco. colpe: ſino a tanto che peruenghi alla chia quito per tante volte, le riſpoſe il Santo (o ſere marti
nell'oſ rezza della luce della gratia Dinina;e perche migliante a Gioulanni, cuius non ſum dignus rizato -
curità del ſec6do il Martire S. Ignatio ſi dice Chriſtife corigiam calceamentorum ſoluere,cioè che nè
la notte al ra, ſi raccoglie, che no laſcia di portare il ſuo meno era degno di riceuere queſt'houore
popolo d', Diurno figlio a ſuoi diuoti, benche come, di vedere calcato il ſuo mantello col piedi
Iſraele ap Sole innubilo, benche inuolti nelle ſue col di quello, quale ſapeua douer eſſer Martire,
portatrice pe, come a Giouanni entro all'oſcurità del e dare la vita per gloria del Saluatore, sì co
di luce, carcere del ventre della ſua madre; e sì come lo ſteſſo Signore s'era degnato di riues
S. Ignatio. me il Diurno Verbo, benche naſcoſto entro larli. Che mai farà del diuoto di Maria ? - 2 o6 i
2o5 alla nube, cioè Maria, pure col Diuino rag Se il Mondo lo conoſceſſe aſtratto, per ma Se il Mödo
Gesù a di gio penetrandola ſi manifeſtò a Giouanni, rauiglia proſtrato a piedi l'adorerebbe, per conoſceſſe
uoti diMa così non laſcia di manifeſtarſi a diuoti di ch'egli è fauorito da queſta Diuina mano le preroga
ria anco Maria con effetti ſingolariſſimi della ſua cle Maria. Et in figura de merauiglioſi fauori, tiue del diº
ne' ſuoi menza, benche impedito dall'oſcurita delle i"riceue per mezo ſuo, ſi può vedere la uoto di i
oria riferita nel libro de Giudici di Ge
1.
peccati ſi nubi de loro peccati e come ſuegliò Gionanº Maria, l'a
; imanifeſta, ni dall'oſcurità del peccato originale, così deone, quale con lo ſtrepitoſo ſuono, e delle dorerebbe.
com'aGio: riſana quelle dalle piaghe de peccati attua voci di recento ſoldati, diſſipò ſenza come ludi. 7.2 o,
nel ventre. li. Tanto ci viene manifeſtato da quello, battere, e diſtruſſe l'eſercito de Madianiti
s: dai, dis, che ſi legge ne dialoghi di Santa Caterina adunati con le Nationi dell'Oriente, de'qua
tr. 4. dial, di Siena, alla quale la Maeſta Diuinamani. li dice il Sacro Teſto, che erat innumeri mulº n.5 •
ci 59: Rſtò, che vn certo peccatore fà -per- -ſua- or- titudo hominumid camelorum, e pºi hiſto:
e -
Bb ria della
196 Diſcorſo Terzo;
Virtù delle ria della preſa di Gerico città fortiſſima, e ſciuto per Rè, e con queſto fatto rimaneſſe
grombe, e ben munita fatta da Gioſue con le ſette º padrone della corona. Il Saluator noſtro
voci del po trombe de Sacerdoti e clamore del popolo, dice di Giouanni, che internatos multerum
lo per la che la circondana, per le quali caderono non ſurrexit maior. Che però capit dicere de
i" tutte le muraglie di Gerico di maniera, che
Gerico , e ogn'vno potè entrare vittorioſo nella città,
Ioanne con preferirlo per ragione del mag.
gioraſco agl'altri ſanti, la ragione è per
rouina de ſenza neſſun oſtacolo, che lo poteſſe impe che manus domini erat cum illo, mercè che
Madianiti, dire. La mano di Maria non è più pode trà tutti li figli ſpirituali, quali furono rap
roſa delle trombe di Gedeone? La voce del preſentati al trono di Maeſtà della Regina
Ioſue 6.2o. la ſua preghiera non è più forte del popolo del Cielo nella terra della noſtra humanità,
Voce di di Gioſuè è dunque ſe tutto l'Inferno sop Giouanni fù il primo, quale fà ſolleuato da
Maria di ponerà innumera multitudo, ſenza fatica di queſta Diuina mano Maria, perche a que
maggior combattere, lo porrà in fuga, lo diſsiperà ſo. ſto fine perſeuerò tre meſi in caſa di Eliſa
virtù per li lo con moſtrarſi fauoreuole al ſuo diuoto, betta, per communicarle alla preſenza del
ſuoi diuo erche terribilis vtcaſtrorum acies ordinata, mondo il maggioraſco nel regno, quale alla
gl e non ha biſogno di popolo per l'eſpugnatio. preſenza Diurna le communicò col ſalu
ne di Gerico, che lo circondi, per trionfare to nel ventre di Eliſabetta, 8 ipſa puriſſima S.P.Dam,
con la rouina delle muraglie, perche Gyrum rurgo è oſſeruatione di S. Pietro Damiano Per qual
Celi circuiui ſola, 8 atterra le muraglie tutte falcem in fantem primum de terra leuauit , cagione »
del Cielo, per preparare l'entrata al trionfo perche ſi ſapeſſe , ch'egli tiene il maggio Gio; habbi
del ſuo diuoto. Della Celeſte Geruſalem raſco, e la corona tra tutti li ſanti del Para il maggio- ,
me ſcrive l'amato Diſcepolo, cheporta ni. diſo. Inter natos mulierum non ſurrerit maior raſco trà
tent margaritissaditis patentibus. Dodici por Ioanne Baptiſta. Queſta Diuina mano Maria, Santi del N
testrè per ogni parte del Mondo ſtauano quale communicò a Giouanni il primato Paradiſo, .
aperte a fauore delle dodici Tribù d'Iſraele, del Paradiſo con infinita benignita ſempre 50
Parte delle muraglie di Roma erano atter ſcomparte replicatamente li doni, e le gra 4
Stanno ane rate per l'ingreſſo de Capitani trionfatori tie a ſuoi diuoti, a quali viene applicata -
Cora nepe di quella glorioſa Republica, Ma il diuoto Nella Sacra Cant. ſi manifeſta il potere mi. canta 16 ,
ricoli dei di Maria ſtà ancora agitato dalle tempeſte rabile di queſta mano Dilettus meus mihi, -
conflitti, e del mare, ſi troua inuoſto nelle pericoloſe ego illi, quipaſcitur inter lilia 1 Il Padre San
dalla B. V. boratche di queſta vita nel ponto, che vie. Bernardo,quiui, Manus Maria lilia candidiſ Mani i
l'è appa ne Maria, per ſouuenirlo, Gyrum Celi circui. ſima ſunt,e però prima, che dire, che il tuo Maria gi
rechiato il mi ſoia, per l'apparecchio di trionfo più glo diletto è paſciuto, dichiara pilettus meus gli e º a
prionfo, rioſo di quanti furono vedutiin alcun tem mihi viene a me, e tra le mie mani e dalle
po da Roma, e influitibus maris ambulaui, mie mani riceue il cibo col quale egli reſta
perliberarlo d'ogni amarezza di colpa,e d'. paſciuto. Chi ſi ciba,ſe il nutrimento è buo . .. . it,
ogni pericolo del mare di queſta vita infeli no per vigore del cibo parimente ſi nutre, e - sa . la
ce. Se tutto l'Inferno ſi pone in fuga, ſe le creſce. Del Saluator noſtro in San Luca ſi lue, 2,4ti i
muraglie del Paradiſo s'atterrano per il tria dice che proficiebatſapientia,cº etate,º gra --- º
fo di lui. Che coſa mai ſarà il diuoto di tia apud Deum,o homines, ma prima di rife aez
Maria ? Cepit Ieſus dicere de Ioanne, ſuo Pri rire queſti progresſi, con autuertenza dice
mogenito figlio adottiuo, ma ſe comincie l'Huangeliſta, che venit in Nazaret, i crat Giesù ere
rò a dire degaltri diuoti ſuoi, qual termi eſubditusillis,ſoggetto a Maria, e per Maria ſcebat pre
ne potrà riceuere il noſtro ragionamento, a Gioſeppe ſi poſe all'arbitrio ſotto le mani tiam , ma
mentre degl'altri ancora milita la ſteſſa , di Maria, quale veramente vi s'applicò có ſoggetto 4
ragione » etenim manus Domini erat cum e l'immenſo dell'amor ſuo, e come picciolo Maria, alle
illo ? i figlio lo preſe per mano, e logudò così in
-
ſue mani,
Curioſiſſima marauiglia, e nobile que INazaret,affineche perdere non ſi poteſſe, e
ſtione fù propoſta a ſaui, da eſaminare, e , all'hora l'Euag ſcriue, Et Ieſus proficiebat ſa
peciſione da decidere. La riferiſce Erodoto d'vna Re pientia,gº etate, di gratia apud Dei, º bomi
de Saui) , gina, qualeimprouiſamente partorì tre, o nes, perche paſciur inter lilia, tra le mani di
per la ſuc quattro fanciulli, in maniera che laſciò no Maria, e ſi paſce di ſoſtantialiſſimo cibo ba - - º
ceſſione al, tabile perturbatione nella mente de grandi ſteuole, per fare che nutrendoſi creſceſſe di
la Corona, del regno per conoſcere, quale tra quelli ſapiéza, di età e di gratia appreſſo Diosº. ap
per non ſa. doueſſe eſſere riconoſciuto per loro padro preſſo gl'huomini. Come poteſſe così cre Creſce la
ſi,quale ne, per ragione del maggioraſco, e giura ſcere Giesù appreſſo Dio, ci appreſſo gl' in opinio:
P" il mento di fedeltà. Doppo lunga diſputa , huomini,hauendo riceuuta tutta la ſapieza, ne de gf,
primo, li ſaui, vennero in queſta riſolutione con e la gratia dal primo inſtate della ſua cocet huomini,
cordi, che tutti que bambini ſpogliati foſ tione, lo dichiarano gl'eſpoſitori, quanto al.
ſero depoſti in terra a piedi della Regina, e l'habito della ſapienza eſperimentale, qua Per la ma
che quello, il quale dalla mano della regi le acquiſtaua diſtinta dalla Beata & infuſa, nifeſtatio
ma foſſe leuato prima da terra, foſſe cono quanto all'opinione degl'huomini per la ne eſterna
- -- - - - manifeſta
s -- - - -
a certe anime elette a ſingolariſsima ſantità Spirito ſanto co doni ineffabili delle celeſte
ſono deputati de beati ſpiriti di gerarchia virtù,da quali ammaeſtrato di due anni ſi ri
ſuperiore, acciò col maggiore, e più per tirò nel deſerto, acciò lontano dallo ſtrepito
fetto amore, che portano a Dio, riceuino del Mondo ſi faceſse capace delle gratie ,
più perfetti l'influſſi, e vi ſiano felicemente maggiori. Ma queſto ſaluto non fù prero
condotte. Quante gratie, quanti doni fu gatiua di Giouanni ſolamente, perche ſi co-o
rono alla B. Vergine dalla benigna mano di me leggiamo, che riſalutò il ſuo diuoto Ber.
Dio liberamente conceſse ? le ſupreme Ge nardo, quale mentre pieno d'amore diceua, -
rarchie del Cielo, alle quali reſtano rappre Salue Regina voì a riſponderſi dalla benigna
Prerogati ſentate nell'eſsenza diurna, rimangono in Imperatrice Salue, Bernarde, così riſaluterà S.Bern. dalº
ue di Maria
incompren
ſtupidite, nè benche tutte vnite ſono ſuffi li ſuoi diuoti, quali con humiliſsimo affetto la B. Verg
ſibili a tut cienti per poterle capire. Ardeua Maria di pietà, e diuotione ſe li auuicineranno, per riſalutato -
ſantiſsima d'incendio infinito d'amore d'-. eſsere ſantificati. A
te le ſchie La ſantificatione contiene due coſe, vna 209
re Angeli impiegarſi in qualche coſa, per piacere, e
che vnite, per ſcruire donatore così benefico. Che la diſtruttione de peccati, e purificatione Effetti della
farà ? ſi darà alla predicatione euangelica d'imperfettioni, l'altra far l'anima grata ,, ſantificatio
-
narrando con lingua dello Spirito ſanto le & amica di Dio. Maria Santiſsima perdi- me commu
Che coſa grandezze del ſuo figlio diuino, acciò inui ſpoſitione diuina, e ſola ſantificatione, quaſi nicati da
ſarà Maria tato il mondo raccolga maggior numero che doueſse attendere alla ſantificatione Maria e
de fedeli, di quanti furono rappreſentati dell'anime con tanta eccellenza, come ſe
per ſegno nella preſa de peſci fatta dal Prencipe delli foſse la formalita della ſteſsa ſantificatio
di ricom
Apoſtoli, mentre laſciò la rete per coman ne, e perche quanto più ſi vniſse alla forma
penſa - daméto del ſuo figliuolo, con impiegarſi nel tanto più ſi manifeſta l'effetto formale,
miniſtero di battezzati? certamente ſe le pa quanto più ſarà l'anima diuota di Maria,
Parole di role
di Dominico ſanto, mentre predicaua tanto più ſanta ſi moſtrerà, per quello, che
con l'aſsiſtenza di queſta ſacra Imperatrice, tocca alla B. Vergine, ſi dichiara. Ego eroi
Dominico ei muri signis, quando vn'anima ſe li con
cadeuano, come acceſi carboni, nel cuore de
carboniace ſacra per diuota, la riceue in ſe medeſima,
gli aſcoltanti, quali accendeua al diſpre
ceſi per l'af gio del mondo, al deſiderio di piacere al e la circonda come muro di fuoco, perche i
ſiſtenza di il fuoco più d'ogn'altro elemento per la pu
Maria.
Signore per l'acquiſto d'eterni beni, quali ſa
rebbono ſtate le parole direttamente vſcite rificatione efficaciſsimo ſi dimoſtra. Si do - º
cronica S.
dalla Regina del Cielo? o pure aprirà la ſua leua il Profeta Iſaia, quia vir pollutus labijs Iſaia 6.3.
Dome e mano benefica;per benedire li diſcepoli, 8. egoſum, º in medio populi polluta labta ha- Muro di
ordinare la difpoſitione della Chieſa col bentisego habito, e per il tocco ſemplice di 2 fuoco, che
reggimento del mondo? Nò,dice Epifanio. acceſo carbone preſo dall'altare per mano purifica più
Non permiſit Deus Maria dare baptiſma, fù. Angelica rimaſe purificato, e le fà detto a che li car
miniſtero apoſtolico, non benedicere diſci eccetetigit hoc labia tua, 6 auferetur iniqui boni d'I
pulos, fù deputato al ſuo diuino figlio, del tastua, ei peccatum tuum mundabitur. Che ſaia -
quale ſi legge aperis tu manum tuam, & im ſi fara dell'anima circondata da vma mura-2
ples omne animal benedictione; non imperare glia di fuoco diurno? Ella ſarà, come il cen- .
in terraiuſit, perche è madre di quello che tro del circolo, al quale terminaranno, co-º
diſse Regnum meum non eſt de hoc Mundo. me infinite linee, tutti gli ardori d'amore di-
Vuole sbrigata d'ogn'altra facenda la ſua uino della regina dei Cielo, per vigore delle º . .
puriſsima genitrice, S ha voluto che il ſuo quali non ſolo purificata ſi moſtrerà, ma , º
impiego vinico ſia eſsere la ſantificatione, tutta acceſa della diuina charità, per l'infusº
ciò è impiegarſi a fine , che ſiano ſantifica. fione della gratia, quale è la ſteſsa con la B. Amadea
ti, perfetti i ſuoi diuoti. Non fù baſteuo charità diuina, è con quella inſeparabil hom.2. de
le aſsegnarne vn ſolo, come a gl'Angioli' mente congionta. Il B. Amadeo dichiara laud. V.
vn'anima da cuſtodire, perche l'amore di queſt'argomento di muro infocato con que Sfera di fuo
Non con Maria Santiſsima infinitamente eccedente, ſti ſimili. Rubet, vt ſphaera ignea, vt regispur co, che in
meno ſi ſo tutte le Gerarchie degl'Angioli non ſarebbe pura, vt crocus bis tintus, praferens amo fluiſce più
disfa l'amo pago di così picciolo impicgo, ma ha volu rem Dei, e proximi, e muro, ch'e sfera, i che le sfere
celeſti nella
re di Maria, to, che ſerua, come di ſantificatione vniuer perche con gli ardori di charità communicati
che con la ſale. Si che auuicinati a Maria per affetto di l'influenze, e ſe l'influenze celeſti con tanta generatio
ſantificatio diuotione ſapeſſimo quello che foſsimo per i efficacia concorrono alla generatione de ne de me:
Si
ne di tutti. riccuse dalla ſua mano, che è reſtare ſan metalli argento,3 oro nellevilcere dellater
- Iaa
talli
Che coſa ſarà mai il diuoto di Maria? ro9
ra, che non farà Maria all'anima ; quale cupera vantaggioſamente le conditioni pri
“donataſeli per diuota riceue nelle ſue mani, miere, perſeuerando nella ſua ditiotione per
mira ciò,che ſarà dºva anima circondata da tutto il corſo della ſua vita, habbi ad eſſere
vna muraglia di fuoco, che vina sfera ani: preſentato nel Paradiſo celeſte al trono del
mata la ſtringe tra le ſue mani è tanto ſi la Santiſſima Trinità, quaſi ſtatua aureare
ſpiega con dire,cherubet, vt ſpbera ignea, center ab igne egreſſa ſplendide fulgens , oro -
t.
ma però vi regis purpura, perche è sfera, puriſſimo ſenza macchia d'imperfettione per
quale non da lungº influiſce, ma a guiſa di la dignità reale, e riforma perfetta dell'huo º º s
veſtimento circonda quell'anima, quale ri mo vecchio configurato con Chriſto. Splen
ceue per ſua diuotas Induimini illam inſe didè fulgens per li ornamenti di virtù ſopra
t
;
S. Bonau. , gna S. Bonauentura a ſuoi diuoti quot quot naturali, e doni diuini. Che ſe di Chriſto ſi
Maria ma diligitis eam, perche è porpora, e croco due dice caput eius aurum optimum per la Diui. L'huomo
no di Dio volte tinto per l'amore dupplicato di Dio, nità perche caput Chriſti Deus. Se dalle mani da queſta
come por e del preſsimo, quali ardori di fuoco ele di Maria l'huomo nel partirſi da queſto mano pre
pora reale mentare partecipaaano li martiri, a quali mondo compariſce tamquam ſtatua aurea ne ſentato al
di ſe ſteſſa per comandamento di crudeli tiranni erano ſeguirà, che ſi moſtri come transformato in trono Diui
ci veſte. poſti in capo elmi infocati? Queſta sfera Dio per opera di Maria, e con ragione per no pare vn
di fuoco, e veſtimento di porpora più che che ſe col ſuo conſenſo potè operare, che Dio, e per
--
reale, quale ci viene eſpreſso nella mano di Dio ſi faceſſe huomo, con la ſua interceſsio che
Maria Santiſsima, non cuopre il capo ſola ne, non potrà ottenere, che il ſuo figlio di Che non
mente, ma ſtringe l'anima con tutte le ſue uoto compariſca, di tanti doni, e di così ec. ſia minore
potenze. Che ſarà dunque di lei. Quis pu cellenti virtù arricchito che appariſca vn l'efficacia
tas pueriſte eritº che farà mai del ſuo diuo come Dio nel teatro delParadiſo? Se alla dell' inter
to? Sed quid exiſtis in deſertum videre? dite viſta d'un'anima co ſoli doni naturali al pa ceſsione di
ciò,che ſapete, perche tutto ſarà inferiore rere di San Bernardino di Siena ſi ſtimereb Maria per
alle grandezze di prerogatiue, ch'ella rice be,che Dio non poteſſe eſſer più bello. Se a Deificar l'
ue, etenim manus Domini, ch'è Maria eſt cum Santa Caterina di Siena, che per la ſua man huomo di
S. Chriſoſt. illo. Il P. San Chriſoſtomo nella conſide fuetudine hauendo impetrata la conuerſio quello fà il
ratione dell'huomo formato dalla diuina , ne di quell'anima dalla quale fà tanto offe conſenſo
Adamo v mano pronontia che non era mira così de ſahauendo meritato di vederla,giudicò ben per fare
ſcito dalla bole, è alle miſerie così ſoggetto, come di ſpeſa la vita del Saluator noſtro per acqui Dio.huma
mano diui preſente ſi troua, e ſe non mi date fede egli ſtarla', che diremo d'wn'anima ſua diuota nato,
Il3 come tenuta per il felice corſo degl'anni della ſua
argomenta In Paradiſum eamus, & ab ini S. Birn.
ſtatua d'o tio formatum hominem videamus, perche? vita tra le ſue mani? quali ardori di charità Argomen
ro ſplen perche troueremo,ch'egli era tamquam ſta non le ſaranno communicati da queſta mus to a fortiori
dentiſſima. tua aurea recenter ab igne egreſſa, o ſplendi raglia di fuoco ? quale generatione di virtù dell'eccel:
dèfulgens. Statua d'oro per la dignita reale, non haurà riceuuto da queſta sfera di Para lenza dell'e
che riceuè dalla mano di Dio, dal quale le diſo ? quali prerogatiue reali da queſta huomo.
- - --
fu detto, dominamini, per la ſoggettione porpora, e ecoco due volte tinto? Guerrico Abb.
Guer,
perfetta della parte inferiore, e delle paſs Abbate a quelle parole Mulier, ecce filius tuus ſerm. I. de
Vero re ſioni alla ſuperiore, della ragione a Dro, vi aggiugne non eſſere inutile queſto mitte Aſse 1 .
gnare - nella quale ſinceramente conſiſte il vera ro, perche ſi come matrem ſe chriſtianorum Maria fat
mente regnare. Recenter ex igneegreſsa fen cognoſcit ratione myſterii, cura quoque ſe ma. ta noſtra
Eccellen za minima macchia d'imperfettione, come trem ei preſtat affeitu pietatis , ſi dimoſtra Madre ſi
za dell'huo il roueto ardente, non conſumato, ma via nell'opere vera madre con affetto di mia moſtra tale
mo dalla . più purificato da quella fiamma, come que terna pietà. Neſsuna coſa più decantata , con l'affet
formatio nelle ſtorie ſi troua,che l'inſatiabile deſide to di pietà.
tre fanciulli Hebrei, quali furono legati, e
ne diuina. gettati entro alla fornace di Babilonia, e rio delle madri di vedere ſempre più innal
n'vſcirono ſciolti ſenza minimo nocumen zati gli amati figli. Impiegano il ſuo pote - . . .
Simile del to, 6 ſplendide fulgens per li ardori di ca re per queſto punto, e l'opera della loro in - - -- - v
roueto pu rita , per l'accreſciuto luſtro delle virtù. duſtria per queſto vuico ſcopo reſta ſempre Genio del
rificato dal Eſſendo la Beata Vergine Diuina mano per indrizzata. Che mai dunque ſarà il diuoto - le madri d'
Mafiamma. la riparatione, redentione, e rinouatione di Maria, per l'ingrandimento del quale la inalzare li
Mano di dell'huomo, come il Diuino Verbo fà ma B. Vergine impiega tutto lo sforzo del ſuo figli con
MatiaSan no Diurna per la ſua creatione. Eſſendo ques potere ? meglio non ſi può eſprimere,che aggrádirli.
tiſſima ri ſta mano Maria eſpreſſa nel muro di fuoco con dire quis putasspueriſte erit? con la con Sgomento,
noua ſimi che circonda l'anima ſua diuota, sfera di fermatione del Saluatornoſtro, quale capit di Gio. E-.
li marani fuoco, che porta le celeſti influenze per la dicerede Ioanne? perche reſtiamo informati, uangel- in,
glie nella generatione delle virtù nell'anima, nella s. che del diuoro di Maria Santiſsima non ſi vederſi de-i
riformatio porpora reale, e croco due volte tinto s il può finire di eſprimere le grandezze delle putato fi
ne dell'huo tutto così bene applicato, che ſtringe i ne ſue ſingolariſsime prerogatiue, S. Gioºan glio di Ma.
mo. ſeguita che, chi per diuoto ſe li raſſegna,ri: piEuangeliſta nel Caluario, mentre intºſela ria.
-
- - -- - - Cc gran:
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11 o Diſcorſo. Terzo, -
-
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grádezza, alla quale teſtò innalzato da Chri audiuitauris tua, hos eſt Beata Virgº, qua
ſto , d'eſsere conſegnato in ſuo luogo per mediante " txaudis; ſicut homo aure
figlio alla regina del Cielo, ne reſtò di ſgo-, ſua; Ma ſe Maria, che aſcolta è mano, che
mento ripieno per l'indignità ſua, per ogni comparte, l'aſcoltare, il concedere, con il
modo intendendo il ſuo profitto deriuarle donare ſarà ſempre lo ſteſſo. Dioniſio Ri Dion. Rich,
da " fonte, ſi piegò a riceuerla per ſua, chelio forma queſta propoſitione , che lib.2.de pri
S. Antonino madre. Nec Virgomater (pondera S. Anto quemadmodum vnum peccatum praparat ad con. 23 di
nino)indignata eſt Ioannem in filium ſuſcipere, aliud , ſic vna virtus , vna gratia , 4C ſa gnit . B, V,
p,4 tit V5 - ſlo 2 7.
Ce2 e & Ioannes ipſe, º ſi tali, 3 tam digniſſima pientia diſponit ad altam. Che però ſi dichia
matre ſe indignum agnoſceret, intelligens ſui ra della B, Vergine ciò, che della ſapienza ſi Vna virtù
perfettam cum omni reuerentia ex illa hora legge prebet illam diligentibus ſe, che queſta ſerue per
origene o accepiteam in ſuam matrem . Origene quiui mano diuna, queſta mano del cuor di Dio diſpoſitio
arriua il miſtero, e profondando il genio, vien data dalla Diuina Maeſtà a quelli, che ne all'altra,
e inclinatione delle madri con il potere, l'amano, e ſiano fauoriti ſingolariſsimi del:
ineffabile di Maria Santiſsima; ſi come vide, la ſua corte, di maniera che la diuosone di
così inalzato Giouanni Battiſta, che com Maria Santiſsima non ſolo ſia argomento Diuotione
parueva come Chriſto a tutto il popolo di predeſtinatione, come communemente di Maria
d'Iſraele; così egli conclude, che vi penſa ſi dice, ma d'amore particolare, e di pre argomento
Il dirlo ſuo te, che ſia, dire a Maria, Mulier, ecce filius deſtinatione a ſingolare altezza di gloria, di predeſti
tuus? ſe conſiderate il genio di donna madre & neminem diligit Deus,niſieum, qui cumſa natiOne e
figlio, e lo ſtraordina:
ſteſso, che nella parola Mulier rappreſentato, e lo ſteſ pientia, cioè cum Maria inhabitat , e però
dire , ch'è ſo, che dire, Hic eſt Chriſtus, quem genuiſti, per pegno di queſt'amore prabet illam dilir ria,
Chriſto 9 perche li procurerà tanti doni: l'arricchirà gentibus ſe, e la ragione è , perche è con
perche non di gratie così ſtupende, che comparirà va ditione comune dell'anima preſa dall'amor
ſarà per come Chriſto alla preſenza del trono diui di Dio con opere di charità, e dell'altre
achetarſi no, come l'amantiſsima Rebecca fece com virtù communicarle al proſsimo ſicut igni
Maria, ſe parire il ſuo dilettiſsimo Giacob in ſem communicat flammam, di calorem omnibus
non lo ve bianza del primogenito alla preſenza d'Is circumſtantibus, º ſol radios, ſplendoremque
de trasfor ſaac, perche come tale foſſe arrichito del ſuum, come và diſcorrendo S. Bernardino S. Bernard,
mato in la ſua benedittione; e Chriſto Signor ner di Siena, e per conſequenza quant'è mag di Siena h
Chriſto ſi ſtro nel teſſuto panegirico di Giouanni af, giore la fiamma,tant'è maggiore il calore, 13-ſerm.6,
mile di ferma eſſere quello, del quale è ſcritto ecce ch'ella produce; quanto ſia queſta fiamma fiamma ,
Giacob per ego mitto Angelum menm, perche dallo ſteſº efficace, lo dimoſtrò in Giouanni. Sic,egli
ſo Veroo incarnato s'intende, che ſia magni ſegue, Beata Virgo Maria poſt ſalutationem Maria a
opera di
Rebeca. - conſili Angelus. Che mai ſarà il diuoto di Angeli amore Diuino plena abit in montana Gio: come
Pare lo con Maria, le prerogatiue del quale tanto ſi cun feſtinatione, ei primò ardenti, amoris munica li
fermi il auanzano, che con non meno che con Chris ſui flammam communicauit Sanfio loanni in primi ardo
Saluatore, ſto poſſono eſſere ſimboleggiate ? Mulier,ecº tanta abbondanza, che di prima gionta ri della ſua
ce filius tuus, Ecce hic et Chriſtus,quem geº l'innalzò ſopra le ſtelle del Cielo, internatos charità,
nuſti, - mulierum non ſurrexit maior Ioanne Baptiſta,
2 Io guisputas pueriſte erit ? Capit Ieſus dice e ſe all'hora non potè il Mondo formarne
Humili ſo re de toanne , ſed quid exiſtis in deſertum viº concetto corriſpondente, ma ſe la paſsò con
no li più fa dere i La grandezza delle prerogatiue di dire quis putas, pueriſte eriti con addurne
uoriti nella Grouanni , cioè de diuoti di Maria non queſto motiuo etenim manus domini , ciò è
corte del poſsono eſser eſpreſse. Argomento di ſin Maria erat cum illo, molto meno l'hauranº
Cielo, golariſsima inclinatione dell'animo, e amo no potuto formare quelli, li quali l'andaro
re del Prencipe fu ſempre ſtimato in ordine no a viſitar nel deſerto,Capit dicerede Ioan
Riccard. di a qualche caualliero più fauorito della ſua ne, ſed quid exiſtis in deſertum videre ?.Arun
S.Lor. lib.2, corte, il concederli di poterli parlare ſecre dinem ? Prophetam? Angelum ? come ſe di
tamente all'orecchia. Il Rè Profeta dice, celse. Penſate ciò,che volete, che non ar
part. 2 de che queſta partialità d'amore viene conce riuerete mai alla formatione di concetto
laud,
Riceuono duta allihumili dal Rè della gloria, prepa corriſpondente, etenim manus domini Mae
le gratie rationem cordis eorum, ideſt humilium, ſpie ria erat cum illo, in primo luogo intima
naſcoſte ga Riccardo di S. Lorenzo audiuitauris tua, mente congiunta. Quanto più ſi auuicina
per eſſere ma perche dichiara che queit orecchia diui alla fiamma, e vi ſi perleuera più lunga S. Agoſt ,
eſtraordi na ſia la B. Vergine, ne ſeguita,che li diuo mente, ſi partecipa maggiormente l'ardore Quanto è
narie, e le ti di Maria ſiano li più amati ſicuri delle di quelta, e mouendoſi l'anima non pedibus, l'anima
dimanda loro gratie, l'adimandino con grandiſsima ſed affettibus com'inſegna Agoſtino Santo, più diuota
no all'orec confidanza , e perche eccedono ſingolar quanto più ſi affettiona a Maria, e più ſta di Maria è
chia Diui mente quelle delli altri, per certa ragione bilmente vi perſeuera, tanto più partecipa di maggior
na, cioè di prudenza le riceuino, come in naſcoſto, l'ardore della Diuina charità, nel quale la perfettio
Maria: preparationem cordis
e º
eorum, ideſt humilium Beata Vergine fù transformata nella ſopra: ſic e
-
-
uegnene
Che coſa ſarà mai il diuoto di Maria? 1Ir
negnenza dello Spirito Santo per la con. diuino sole riſplendere con maraniglioſi
cettione del figlio di Dio, ma perche l'in prodigiº di ſantità, e di miracoli ſecondo la
cendio di Maria è immenſo, eſsendo aman predittione di Gionanni illum oportet cre
tiſsima madre, chi potra capire, che coſa ſcere, me autem minui, come luce minore,
farà mai il ſuo diuoto, alquale ne locom fù per ogni modo neceſſaria la ſua confeſ
A parten- - -
ſione, e atteſtatione, quia non ſum ego chri
-
211 Gran prodigioſi raccoglie dal sacroſan ſtus, ma che hic eſt, de quo dicebam vobis ec
to Euangelo, mentre ſi legge di S.Giouanni, ce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata Mundi,
che moſtrando Gesù col dito, lo manife perche il raggio della ſua ſantità fa così lu
Prodigio, ſtaſſe al Mondo, dicendo ecce Agnus Dei, minoſo nel deſerto, alla preſenza del Mon
che Gio; ecce qui tollit percata Mundi. Hie eſt,de quo do, che non ſolo fu neceſſaria la riuelatio
manifeſtaſ. dicebam vobis, cuius non ſum dignus corri ne diuina, non erat illelux, ſed vt teſtimo - Singolare
ſe Chriſto, giam calceamentorum ſoluere. Se Giesù è il mium perbiberet de lumine, ma l'atteſtatione prerogati
ſua ancora, accioche,ſi come reſtarono abba ua di Gio:
ch'è lo ſteſ, Sole di giuſtitia ? Sol iuſtitia chriſtus Deus
noſter; s'egli è la luce del Mondo? Ego ſum gliati gli Hebrei,mentre lo ſtimarono il Meſ che alla di
l ſosole. 'lux Mundi, qual biſogno haueua di Gionan ſia, non poteſſe ſeguire pericolo di ſomi uina riuela
- - º
ni,che veniſse a manifeſtarlo ? Qual coſa ſi gliante offuſcatione nel popolo Chriſtiano, tione foſse
l
troua ma più manifeſta della luce? del so. anco neceſ.
è perche tutte queſte gratie, e li ecceſsi di
“le ? Se il Sole è quello, con che ſi manifeſta. tanti doni li vennero da queſta divina mia “ſaria la ſua
no l'altre coſe, ſe la luce porge il colore,per no, quale col ſaluto ad Eliſabetta, e con atteſtatio
il quale ſi riconoſcono, come Giouanni leuarlo da terra, tanto lo potè arricchire, ne. Non ſtº 7ta
S. .Agoſtin. viene a dire queſt'è il Sole, queſt'è la luce Che ſarà mai il diuoto di Maria leuato con egochriſtus,
trati. 4. in del Mondo? Riſpondi con Agoſtino eſser il ſuo mezzo dalla terra delle ſue colpe, ſa
- ſ -
Io. e. 1, vero, ma che per ogni modo queſto diuino lutato, ſaluato per virtù della voce della ſua
Riſpoſta Sole, queſta luce del Mondo compariſce interceſsione. Se ſi dice di Giouanni, quis
con Agoſt. quaſi nella notte, per eſsere nel corpo mor putas,pueriſte erit? etenim manus domini erat
che il Sole tale, che però ſi prouide d'una lucerna,con cum illo, queſta mano del Signore ſi troua
era naſco la quale poteſse eſsere manifeſtato, e che parimente a fauore del ſuo diuoto, e ſe di
ſto nel cor queſta fù per appunto Giouanni. Ecce qui Giouannica pit feſus dicere ſed quid exiſtis
po morta tollit peccata Mundi, dice il Santo , tamen in deſertum videre? Come ſe non ſi poteſse
º le. quia quaſi in notte apparuit in corpore morta finire; li diuoti di Maria ſaranno ornati di
f
li,lucernam ſibi accendit,vnde viaeatur. Ipſa così grandi ſplendori di ſantità, di virtù, che
Si rigetta, lucerna Ioannes erat, ma come ſi potrà ſo il mondo non ſaprà finire di poterli mani
ºſtenere ? Se Giouanni,ch'è lucerna, ben che feſtare, º - ,
a
-
tem ſicut columbam, e venientem ſupereum, lumina il Mondo con la luce della ſua ſede, . . .
r & vox de Calis dicens. Hic eſt filius meus di- e ſi può intendere di Giouanni quel detto Giouanni
ſi lettus, in quo mihi bene complacui. Oue ſi così ſublime in lumine tuo videbimus lumen, lume del
nota, che non ſi dichiara prima figlio di che ſe nella Chieſa trionfante ſignifica in lu- Sigº gol
Dio Rè de regi, e poi riceue il poſſeſſo del- - mine tuo, cioè collume di gloria, quale da quale vº:
Il poſseſso º l'inueſtitura da Giouanni, ma prima per i te ci viene communicato nel Cielo videbi- diamo lº
da Giodi- mezzo di Giouanni viene ammello al poſ- muslumen della diuinita per la viſione bea- luce dellº
chiarato ſeſso, e queſto poſseſſo come legittimo vie- - ta. Nella Chieſa militante in lumine tuo fede e pºst
legittimo ne dichiarato dalle perſone diurne, perche di Giouanni, col mezzo del quale ti ſei de- ſa nelli
daile per- è flumine quippe dominandi ſumpſit exor- - gnato manifeſtarti, come dicemmo con Euangeli.
ſone diui- i dium, vbi baptizatus eſt à Ioanne. Quis pu- S.Agoſtino ſopra quia quaſi in notte appa
tas, puer ſteerit? Capit Ieſus dicere de loan ruit in corpore mortali, lucernam ſibi accendit, .
ne , ſed quid exiſtis in deſertum videre ? Neſ vnde viaeatur, cioè Giouanni. Ipſa lucerna tra i 4 in
ſuno sa riſpondere a Chriſto, che coſa ſia Ioannes erat; così ancora fia parimentelu
- i" ſoprauanza ogni concetto, che di a cerna, che lo manifeſti nel raggio della dot
lui poſsi eſser formato. L'Euangeliſta dice trina Celeſte, ne miſteri della fede, perche -
eſsere quello, col quale queſta Diuina mano - fùlucerna acceſa dalla mano di Maria, per
Maria ſtà con lui, ſenza mai eſſerne ſepara guidare il Monco alla cognitione, e viſta
ta Etenim manus Domini erat cum illo. Che - della diurna luce, che è Chriſto , ſi prona
coſa ſarà mai il diaoto di Maria è perche ſe perche li Euangeli ſacri dalli Euangeliſti
º Giouanni ordinato precurſore s'innalzatà. deſcritti ſono addimandati libri protoeano
ºtto col vigoe della gratia, che ardi applicar- nici da siſto Senenſe, ch'è a dire il fiore , Siſto Schen
i i - ſi à ſedare li tumulti della ribellione del è il pingue, la ſtillatura del vecchio, e nuo- ſe in ſua Bi
i Mondo i congregarlo tutto, e conſegnarlo uo teſtamento. Libri di tanta ſtima, e così bliotheca.
al Signore - Surgam, vt congregem vniuer- grande autorita. Vediamo, in qual manic-
º º rſum Iſrael ad te dominum Deum regem, per- . ra li Euangeliſti cercano accreditarli.Guer- . . »
º º che à flumine dommandi fumpſit exordium, e rico, Abbate oſſerua queſta ſingolariſsima . Si proua,
3 Il diuoto º vbi baptizatus eſt à Ioanne. Il divoto di Ma- , marauiglia, che li ſanti Euangeliſti Marco, perche cº
º di Maria ria inuigorito dallr aiuti celeſti di queſta - Luca, e Giouanni diedero principio a ſcri- , le lodi e
conſegna mano diuina aduna le potenze, e ſenti- uerli dalla narratione delle nobili preroga- ſantità di .
vn'altro menti di ſe medeſimo, come di mondo pic- tiue di Giouanni Battiſta, e che io fecero -.Giouanni
Mondo è ciolo per conſegnarlo, per conſecrarlo al -a queſto fine, accioche l'auttorità di tantº i Fººngº
Giesù.] Signore, e poi ſi moue all'opera per l'ac- nome poſto nel fronteſpicio dell'operº º liſti cerca
quiſto di tutti gl'altri eccitandoſi per mille deſse più commendabile la narratº di ".i
sene ſuoi deſideri infocati
--- -
con dire ſur tutto quello, che nel Dd
ſacro Bºangºº ſi
- con
º,
I I4 Diſcorſo Terzo,
conteneua, e che Giouanni, come lucerna oltre la B, Vergine viene addimandata da
collocata nel veſtibulo perduceſse il Mon S. Effrem Arbor ad melioris natura ſumptio S, Ephra
do con maggiore facilità alla cognitione i nemfacta, ſi dichiara con quella nobile pre ſer.de Mr.
della vera luce, e diuina, Giesù, vero figlio rogatima, con la quale viene addimãdata da gar
di Dio, Meſsia premeſso , aſpettato per S. Bonauentura (fomes pietatis) perche il
tanti ſecoli, venuto nella pienezza detempi peccato è, per così dire,il fomite alla diuina S. Bonan,
Guer.ſer.3, per la riparatione del Mondo Marcus quo ſoſtanza, quale inceſsantemente lo ſtimola
de Ioan, que, Incas, º Ioannes initia librorum preco alla ſeuerità della diuina giuſtitia , e che
Bapt, miſs elus dedicauerunt , vt veluti autoritas l'inuita al caſtigo con la Diuina vendetta,
tanti nominis prima fronte totum deinceps A pena ſi ſparſo il ſangue innocentiſsimo
commendabilius redderet Euangelium, 6 lu di Abel, che la Diuina Maeſtà inuocata dal
cerna in ipſo ingreſſu ardens, o lucens perdu la ſua voce lo fece ſapere a Caino, Vox ſan Peccato i
ceret ad " O Madre Santiſsima. quali
-
guinis fratris tui clamat ad me deterra, a fi Dio, è for
mirabili effetti ſei tu per produrre nell'ani ne , che col pentimento lo faceſse tacere, mite di giu
Li prodi ma tua diuota ? Li prodigi ineffabili opera altrimenti ne ſarebbe ſtato punito. Se tutti ſtitia, Ma
gi, operati tiuoinciqueſto tuo primogenito figlio adotti li peccati hanno la voce loro, con la quale ria è fonº
sn Gio: da fanno manifeſtamente intendere, che non laſciano già mai d'eccitare la Diurna te di pietà,
-
Maria San tu ſei veramente la mano del Signote, e che giuſtitia, a fine , che fulmini il meritato ca
tiſsima la ſi come così bene applicata a fauore del ſtigo, quale, e quanto grande è la voſtra
dimoſtra precurſore, etenim manus Domini erat cum bontà, Signore, mentre ancora vi trattene
no beni. illo, lo rendeſte così ſublime, così grande te , e date tempo a peccatori di poterſi
gna mano amatore di Chriſto, così zelante dell'acqui emendare? L'Apoſtolo ci fa animo per ogni
di Dio, ſto dcll'anime, nella ſteſsa maniera queſto modo di ſperar bene, perche habemus ſan
zelo della ſalute propria, e degl'altri reſta guinem melius clamantem, quàm Abel, il
Si inſtilla inſtillato dalla B. Vergine nell'anima de ſangue, cioè di Chriſto riceuuto dalle vi
da Maria ſuoi diuoti, ſecondo l'ordinarione del ſuo ſcere di Maria, accreſciuto col ſuo latte,
l'affetto Diuino figliuolo, cº in elettis meis mittera che manda voce più amabile alla Diuina
della ſalu dicem, come ſe diceſse. Non mi acconten Maeſtà, perche con la vicinanza di Maria
te del Mon to,ò Maria, dell'ardoredella tua charità, col riceuè impreſso l'ecco di quella voce del fi
do ne ſuoi quale ſuperando la rigidezza della ſtagione, glio, " illis, e la ragione è, per
diuoti , con celerità così grande ti ſei portata alle che la Beata Vergine più ha ſeruito Dio di
montagne della Giudea, per la ſantifica- - quello, che foſse ſtato diſertato dalli pec Maria più
tione del precurſore s per comunicarle il cati di tutto il Mondo, e però la voce di feruì Dio,
zelo della ſalute del Mondo, voglio , che Maria della quale dilettato il Signore vien che non ſi
queſto zelo ancora ſia partecipato dagl' più gradita , e fù inuſtata a farſi ſentire, diſieruito Se
altri, per il germoglio di ſperanza di vita fac me audire vocem tuam, in confronto de dal Mondo Ver
eterna in elettis meis mite radicem, e di cor peccati del Mondo, lo fà la B, Vergine, co tutto du
riſpondente virtù. O ſpei mortalium illuſtriſ sì bene, che preuale a peccati di tutto il M
7Martino de ſimum decus Maria , eſclama Martino de Mondo, dalla quale ſtimolato al perdono Spi
7magiſt pa Magiſtris, e la ragione è, perche hauendo col merito infinito del ſuo figliuolo, abban º, l
-an
raphraſi in l'huomo in ſuo potere il terreſtre Paradiſo donati li rigori primieri, ſi applica all'eſer. al
Salue Reg. i con l'albero della vita, ſperò di perpetuar citio della pietà, e ſe prima di Maria, ſti s
Maria ſple la colſuo frutto, ma perche caduto per la mulato dalle voci d'infiniti peccati era da
dore della ſua colpa dallo ſtato feliciſſimo della gra to al caſtigo nominato. Deus e ltionum, pre
ſperanza tia, ne reſtò eſcluſo, fa ricorſo a Maria, ri ualendo Maria ſi applica all'eſercitio di
de morta nouando la ſperanza d'immortalità miglio pietà, per il quale vuole eſsere denomina
li . re col ſuo mezzo, che però da Leone Im to. Pater miſericordiarum , mercè al fomite
Leo philoſ, peratore viene con queſto titolo ſalutata, di pietà dalla B. Vergine riceuuto , Fomes
lmper ho Aue, Paradiſe, cuius fruttu inſitam nobis, cº pietatis. Se Maria ſi moſtra di così grande
mil.7. interitus effettricem rubiginem abiecimus, & 'efficacia appreſso l'immutabilità della Di Argomenº
ad floridam, ſeniique expertem formam tra una ſoſtanza, che non oſtante à quella mo to fortiſſi
dutti ſumus. Mira vn poco, quanto ſia glo ſtravna così grande mutatione di genio, mo dimu
Si ricupera rioſo, e decoro alla ſperanza dell'huomo, che ceſsando dal caſtigare non più ſi nomi tatione de
col ſuo quale hauendo contratta interna ruggine na Deus vltianum , ma Pater miſericordia coſtumine
mezzo la operarrice di morte, non ſolo col mezzo di rum, tutto dato al perdono, che non farà diuoti di
ſperanza di Maria con rinouatione ineffabile eſserne li
a fauore de ſuoi diuoti, per li quali ſi dice. Maria,per
migliore berati, ma di più eſsere traſportato ad vn Arbor ad melioris natura ſumptionem fatta ? che muta
immorta viuere florido incapace, e di vecchiaia, e di Lo ſtimolo di concupiſcenza non fù porta il genio del
-
e morte, cioè, di perſeuerar ſempre nella fe to da noi per vigore dalla primiera forma Rè della
licità dellagratia, e di non ſentire debolez “tione riceuuta dalla mano di Dio - Da gloria, e
za eſpreſsa nella vecchiaia, e queſto è l'eſ quella riceuè l'huomo, come rationale, in come siſ:
ſere primortalium illuſtriſsimum decus. Più climatione al bene, al retto, al buono, ho tenda.
- neſto,
Che coſa ſarà mai il diuoto di Maria? 115
, .
t neſto,eſſendo per li doni Divini, e giuſtitia ſalute delMondo, perche ricettendoli perp - .
ſcenza non creto ha voluto prendere del frutto vietato, ali vi ſianurcinano, così le perſone, quali Beni, quali
ci viene o,per il quale reſtò vitiaza, e depranata tutta ſono fatte degne di trattare co' figli diuoti végono alli
per virtù "la natura dell'huomo,Maria Santiſsima,ma di Maria, per la ſua interceſſione, e per la amici de di.
della pri no di riparatione, come il Diurno Verbo, fatica,e deſiderio di quelli, ſono fatti degni uoti di Mac
miera for mano di Creatione, ſi moſtra arbor ad me della participatione della gratia con la . ria,
matione , liori, nature ſumptionem fatta, quale com mondatione delle colpe, acquiſto delle vir --
parte all'huomo il viuere florido incapace tù, e ſatiamento dello Spirito S. , verifican- --- -
Maria al
di morte. Se reſtano ineſplicabili l'infeli doſi in queſti ciò, che diſſe il ſuo figlio, qui
cita, e le miſerie aumentate all'huomo, per biberttex hac aqna, quam ego dabo eis, cioè
bero , per che ſi ſeruì di quell'albero prohibito; Che della duetione di Maria con riceuerla per
inſerto di ſara mai il diuoto di Maria, per il quale è ſua madre, fiet in eo fons ſalientis in vitam e
miglior na º preparato queſt'albero fatto ad melioris na ternam, perche riceuendo ſempre l'influſso Li ſuoi di
ttira o dello Spirito Santo, per non capirlo
ture ſumptionem a Certamente non potrà in ſe, uoti ſono
eſsere eſpreſso, perche non ſi può arriuare medeſimi, lo partecipano agl'altri contra fonti, quali
a conoſcere la qualità, è conditione della herli alla vita eterna, imitatori di Giouan traggono al
natura, la quale ſi deue partecipare col ſuo ni, mentre ſeguono a porne al poſſeſſo del º la vita etete
mezo. Se ſi dice, che ſia la natura Diuina, ſuo dominio incominciato Giesti dal fiume, fia. . . .
come ſi legge nella ſeconda epiſtola id San quippe à fiume dominandi ſumpſit exordium, S.Agoſi. - -
2, Pet. I, 4, Pietro, vi efficiamini Diuine conſortes natura, e ſe non ſono atti di trahere tutto il Mondo -
fugientes eius, que in mundo eſt concupiſcenti e a Dio,s'affaticano di portar Dio all'huomo,
corruptionem,come non ſi può dire, ciò, che e di condurre l'huomo alla vita eterna, e ſe
ſia la natura Diuina,nè meno ſi dirà, ciò , per queſto ripieno di ſtupore il Mondo eſ
ehe farà il ſuo diuoto. clamasquis putas pueriſte erit? L'applaude la
Si profonda maggiormente la cognitio Diu ma Sapienza, mentre Capit dicere de lo
ne di queſto punto, perche dallo ſteſſo Pa anne, merce che manus pomini erat cum illo,
dre sant'Efrem. La Beata Vergine ſi di leioè Maria;lo ſteſſo ſi doura dire dell'anime
ce Albero in ordine al Padre , perche ſue diuote per corriſpondenza alla loro di
le ſeruì per l'inſerto della Diuina Incar uotione, ſecondo che più o meno terranno .
Se debba natione. Madre al Figlio . Agl huomini a ſe ſteſsivnita queſta mano della riparatio
perenne fonte dello spirito Santo, perche ne del Mondo, i - 'i: .. i
venire qual eſſendo madre del figlio, per ragione , San Dionigi Areopagita dice che la Bea i 2 I4 -
che coſa da per così dirla , di diſcendenza da Ma ta Vergine ſia Felicitatis inſigne di maniera, -
Maria allo
Spirito Sã
ria, dourebbe derriuare qualche coſa nello che chi la tiene fell'anima per la ſua diuo S. Dion. ad
to, per eſſer Spirito Santo, perche queſto procede dal Fi tione ſarà conoſciuto e fatto, come compa Taulii. Ap.
madre del glio, ma perche non può venire alcuna co gno de Cittadini del Paradiſo, qui acquirit Mariaſten
ſanello Spirito Santo in ſe ſteſſo, perche co gratian Maria, agnoſcetur à cinibus Paradyſi, dardo di
figlio di
ADio, me atto puriſſimo eſclude da ſe ogni poten diſſe San Bonauentura, º altroue, Virginem i ſelitità.
.ri za recettina, riceue l'influſſo quanto alla , 7mariam bonorate, cº inuenietis vitam, ey fa is, Bmpſal.
e ti - i miſsione temporale,e comunicatione de'do lutem perpetuam . Siche l'eſſere diuoco di 9t. pſ:45.
S. Bernard, ni,e come San Bernardino di Siena afferma, Maria ſia lo ſteſſo, che l'eſſere depurato allº, i :
che lo Spirito Santo depoſe in Maria tutto eterna felicità e lo ſteſſo, che l'hauere pian liArgoméco
Tiene Ma ciò, che in alcun tempo egli era per comu tato in ſe lo ſtendardo del Cielo, eſſere co di vita eter
nicare agli eletti, e che dal punto della In me Pietro Beato, per quell'inſigne confeſ ma ne ſuoi
tia giuriſ, carnatione riceuè giuriſdittione, ſuper omné ſione di Chriſto, animeſſo alla corruerſatio” diuoti, con
dittione ſo, ne domeſtica delli Cittadini della Celeſte
miſſionem temporalem Spiritus santi, così S. più felicita,
pra le miſ Efrem l'addimanda i fauore degl'huomi Geruſalemme trionfante, ma con queſto che li beati
fioni tépo
tali dello ni fonte dello spirito Santo. Fuit igitur Ma, vantaggio che reſta libero faccreſcere nelle nel Cielo -
Spirito Sa ria,ſono le parole del Santo, Patriarbor, Fi. virtù, e fare ſempre maggiori le ſue ricchez
t0 e lio mater hominibus fans spiritus Sancti. Di ze. Siche per queſto capo ſarà più Beato
E fonte ce hominibus non allianimi deprauati, qua de'Beati del Paradiſo. Che coſa mai ſarà
dello Spiri. li paragonati a giurmenti ſi trouanoraſſo il diuoto di Maria, la felicità del quale è co
to Santo a migliati a quelli per l'operationi maluage, sì mirabile, che in queſta valle di lagrime
ma bominibus, quali ricorrendo alla ſua di ſoprauanza fieBeati del Cielo? Non pare
º;
)(li
gl'huomini uotione
ea quali, col ſuo mezo ſono fatti partecipi di taſteuole prerogatiua a Maria Santiſſima
migliore natura, e i" " rice l'eſſere i" felicità, per
uono il genio, per l'acquiſto di perfettione che veduta pareva la ſteſſa felicitai ſprona:
perſe, -e l'inclinazione d'affaticarſi per la perche tra l'altre eſpoſitioni, con "a
116 -
- .a Diſcorſo Terzo; i i - si
Detta mu rende la ragiºne, perche il ſuo Diuino Pi. a mo braccio della voſtra infirmità, nella quasi
lier, perche gliuolo foſſe ſolito addimandarla Mulier, le conobbedire patire morire,ſodisfacendo
pare la ſteſº così nelle nozze di Cana Galilea, come al alla Diuina Giuſtitia poneſte in fuga il De -
- - -
ſa felicità troue, fù ſingolare quella di S. Epifanio. monio, e reſtaſſi io libero, benche ferito di -
-1 ---
: :-
Dinina. Ne obſanitimonia ſplendorem, ac maieſtatem colpa mortale, e morto ſopra il terreno .
S.Epflih 3. sexiſtimarent aliqui, vt colliridiani, eam eſe VoiSignor mio, per riſcontro dell'infermi Ha potuto
con beres Deam , e queſta notitia fa così neceſſaria,
tà voſtra riceuuta da Maria, con la quale ha . Più ca Ma
79. -
per ſaluare il Mondo dal pericolo di queſto uete potuto più contra il Demonio, che con i ria» che co
t
Maria , co errore che ella ſteſſa nella Cantica ſi dichia l'Onnipotenza Diuina, come oſſerua il di la ſua onni
me Gio: ſi ra pura creatura, ci qui creauit me, requieuit uoto Bernardino di Siena, che plus poteſt - potenza e
dice eſſere in tabernaculomeo, e da S. Atanaſio ſi deduce Maria de peo, quan Deus deſe ipſo, l'hauete S. Bere di S.
pura crea, vn'ecceſso di merauiglia maggiore nella dato per cambio il vigore della voſtra po
tura, Santiſſima Annontiata, mentre oſserua, che tenza, vt ſicut ſine ipſo nihilfattum eſt,ita ſine
fù mandato l'Angiolo ad Airginem, non ipſa nihil refettum ſit. L'hauerla per fauore -S.Tº.Dam.
qualſiuoglia, ma ad vna Vergine, quale era uole è hauere a proprio fauore la voſtra , - Per riſcon
ſpoſa d'un huomo, Gabriel ad eam ipſam le i mano Diuina, quale più,ò meno applicata i tro, gl' hà
gatur,ſono le ſue parole, neque ſimpliciter ad ſecondo la noſtra diuotione ne prouiamo - data la ſua
- --
quamuis Virginem, ſedad Virginem deſponſa i effetti corriſpondenti ſenza limitatione,. potenza «
Ss.Atan, ºpe tam viro,perche? vi ſponſo oſtenderet Mariam Che coſa ſara mai il diuoto di Maria, a fauo.
ad epitett, verè bominem eſte. Che occorre fare le , re del quale ſenza alcuna limitatione reſta
Biſognò il merauiglie, che all'Areopagita foſse neceſ e così applicata la Dinina mano per innalzar
cótraſegno ſario l'ammaeſtramento Apoſtolico, acciò lo? Se ne vide l'effetto nobiliſſimo in Gio
a Gabriele, no la teneſse per Dio,come giura, che peral uanni, quale per il ſaluto dato ad Eliſabeta,
erche foſ. tro haurebbe fatto. Se aſcende ad altezza mentre le diſſe,Chriſlusſi tecum, che queſta
ſe ſtimata di Santita così grande, che l'Arcangelo Ga i fù la parola, con la quale fu ſalutata, ſi tro
pura crea : briele pare reſti in pericolo di ſtimarla , - uò, di momento libero dalla colpa Origina
tllIa e per Dio, ſe non vi trouaſſe il riſcontro d'hu le; ripieno dello Spirito ".
ºmanità con vederla fatta ſpoſa di vin'huo pra alli cori degli Angioli. Per il che ſgo
mo ? vt ſponſo oſtenderet Mariam verè homi mentato il Mondo, per l'ecceſſo di mutatio
nem eſſe ? Ma però ſe Maria tiene l'eſſere di ne così ſtupenda, non ſapendo diſcernere e
pura creatura quanto alla uatura creata, fì il termine delle ſue grandezze s'affatica,ma
Per la gra. però così innalzata dal ſuo Figliolo Diuino, : in vano, per ricercarle con dire, quisputas,
tia innalza. che ſi moſtrò, come mano Duina nella ri pueriſte erit? e lo conferma la Sapienza Di
ta a l'eſſere paratione dell'huomo, corriſpondente alla uina, quale capi: dicere de Ioanne, ſed quid -
mano Di Diuna mano per la creatione, cioè al Ver -criſtisin deſertum videre? e riſponde l'Euan
uina di ri bo Diuino, vi ſicut ſine ipſo nihil factum eſt, geliſta ſacro,che laſcino d'affaticarſi perche il º
paratione, itaſineipſa nihil refeitum fit, Tanto pare e di Giouanni non intenderanno, ſe nºn eſſer i gior ra
-
ſuo,oue Agoſtino per bum litatem filli Diabo hauendoſi eletto queſto ſuo primogenito 7: a 'sos
S. Agoſt. -
::
Il Diuino lum vicit,brachium eius filius eſt, ipſa infirmi: figlio nell'adottiui vuole in lui, come in pu
-
Verbo ha tas potentia fuits quia per illam Diabolus eſt blico teatro manifeſtare al Mondo l'eccel i
-
riceunto da ritius,ch'è quello , depoſuit potentes mente º Jenza del ſuo potere, affineche dall'eſempio
dicio, che ſi vede,nè ſi sa diſcernere in Gio In Gio: co.
Maria la cordis ſui , Ma ſe il Demonio fù diſcaccia: uanni, s'intenda parimente, che non ſi sà me in tea
poteza, per to, e vinto da Chriſto, qual beneficio all'.
vincere: “ Il huomo ne può deriuare, mentre ferito, e coſa ſarà il diuoco di Maria, perche la Bea tro la B. V.
Demonio, morto ſi vede giacere ſopra il terreno? Ec ta Vergine Diuina mano, ordinata a pro fà moſtra
º : co Maria Santiſſima madre e mano di Dio, mouere la ſalute dell'huomo, ſi troia pari del ſuo po
che lo ripiglia, che lo riforma, e ſe con l'eſ: menteco ſuoi diuoti per innalzarli co'doni tere, acciò
a ſere da principio formato dalle tue mani ſuoi a grandezze ſuperiori all'intendimento ſi argometi
i . manus tua fecerunt me, di plaſmauerunt me humano, di maniera, che attrato il cuore e quello, che
A f! toti in circuitu, per ogni modo mi ſono pre humano dalla ſperanza di così nobili pre “ſarà degli
--
cipitato, e dato in preda, e conſegnato per rogatiue ſe le rendeſſe per ſeruo, ſe le con altri - i
ſchiano ad inimico così potente - dal quale ſecraſſe per figlio, 8 attendendo a procura -
Il 5iuino da me ſteſſo liberare non mi poteuos La re la ſua gloria, a promulgare la ua diuo
Verbo da ſe Maeſtà voitra con la voſtra potenza aſſoluta tione, laſciaſse il ſuo penſiero a lei circa il
ſolo né ha ſola,cioè con quella mano, quale mi formò progreſso del ſuo profitto, la ſicurezza della
potuto fare da principio, non mi potè liberare di rigor ſua ſalute, perche con dirle chriſtusſitteci,
la redento. di giuſtitia,non potendº nè patire nè ſodis (che queſta fù la ſalutatione ad Eliſabeta)
nCs fare, nè humiliarſi nella Diuina voſtra na può comunicare tanta gratia,tanto ſpirito,
Ha hauuto tura, hauete hauuto biſogno. Signor mio, tanto feruore, che ſuperi gli Angioli del Pa
biſogno di che Maria Santiſſima vidaſſe il potentiſſi radiſo, perche ella è mano del Signore, de
Maria, º
-- - - - - - - putata
Eccitamento per la diuotione della B. V. 117
sºperlaripratone del Mondo ſene. la venuta di Maria, mentre ſalutò Eliſabeta.
alcuna limitatione. - Quanto fece la Beata Vergine in Giouanni,
come mano di Dio, ſi può dire a proportio
ºccitamento per la diuotione di ne, che operi con li ſuoi diuoti, in quanto,
che più o meno ſi applicano alla ſua duo Mano di
º arra sanr 1 ssa ua. tione, perche queſta mano Diuna porta ſe Maria ap
cola conditione del ſigillo, che laſcia l'im plicata per
Pronto nella cera a proportionc dell'im la notira di
Arebbe baſteuole ciò che rè detto, ac Preſſione quale viene fatta di lui. Il penſie uotione
- ºiò il cuore humano rimaneſſe tutto ro del Saluatore ſi eſprime, pone me, vtſigna porta l'im
N impiegato nella diu tione di Maria culums ſuper cortuum, vtſignacu un ſuperbra pronto di
Santiſſima Genitrice di Dio,deputata ºbium tuum. Li diuoti di Maria non hanno G esu col
manº Diuina per la riparatione del Mion o, biſogno ella voce dell'Angolo nell'Ap ca. ſimile del
Non ſi sà Perche ſe la ſua diuocione ſincera è argo liſſi, che pigli vn poco di tempo in quell'ul ſigillo -
mento di predeſtinatioue ſingolare adaiiſ,
diffinire il tima anguſtia,mentre dice, Nolite nocereter .Apoc.
ºgrado di gloria è innalza tanto i ſuoi
termine del rº,º mari,neque arboribus, quoaduſqueſigne - -
le preroga diºti, che non ſi sa difinire il termine de mus ſeruos Dei noſtri in fontibus eorum, per
tiue de di ſuoi fauori, come nel ſuo primo ſi glio adot che portano più aumenturati ſegno miglio
uoti di Ma titº vediamo eſpreſſo, qualcoſa ſi può ag re nell'opere, e nepeſieri ſimboleggiate nel -
ria» sºgnere di vantaggio, ma perche è nego braccio, nel cuore, perche etsendo la Beata
tio così importante l'eſſere ſuo diu to, che Vergine addimandata Chriſtifera da Sant' Perche è
-
Diuotione la ſua diuocione ſi può dire il cardine, che Ignatio Martire, quale così bene la cono Chriſt fra,
di Maria, ºſtenta tutta la machina della noſtra ſalu ſceua per conſequenza è mano, che portan S Ign. Me
cardine, che te sfiendo publicatoil Diuino decreto, che do Giesù, l'imprime ne ſuoi figli adottiui,
regge la neſsuna coſa ſiamo, per riceuere,che non ci plu,ò meno, che ſi applicano al a ſua diuo,
machina venghi dalle ue mani, ſupponeu o luiu, tione. Di qelti non è neceſsario, che s'af.
tutta della animato l'huomo alla ſua diuotione, ciò, fatichi l'Apoſtolo con dire indulmini Domi
noſtra ſalu
C e
i diremo,ſara per la ſtima quale ne dourà
co
num leſum Chriſtum,perche ſeguendo il con
figlio di San Bonauentura. Induite Marian,
-
2 15 Il Padre San Pietro Chriſologo diſcor, quot quot digitis eam,reſtano non ſolo veſti,
S. P. Chriſ. rendo del Santiſſimo Sacramento dice eſse tima impreſsi del Saluatore; e ſe il ſangue virtù di
Mer. 148. re di così grande virtù in chi lo riceue, che dell'Agnello per figura del ſangue del Sal queſta im
Prerogati 4Memterrenum fecerat facit eſſe celeſtemo anu. uatore, del quale erano ſolamente intinte le preſſione.
na del San ºmatum bumano ſpiritu, ſpiritum viuficat in porte del popolo d'Iſraele fa baſteuole per
tiſſimo oe Dºums & ſiceum totum tollit in Deum, vt in aſsicurarlo dal fu ore dell'Angiolo Percuſ.
perata da eº 4ºod peccati quod mortis quod laboris, quod ſore, che non farà tutto Gieſa impreſſo da
Maria con queſta mano Diuina nel cuore, nelle braccia
doloris, quod terra eſt nihil relinquat, Tutto Stima della
più vatag queſto ſi vide eſequito in Giouinn, pero de ſuoi diuoti? Da che ne ſegue, che tanta diuotione
gi01n Gio: Pera di Maria Diuna mano ordinata ripa ſtima ſi debba fare della duotione di Maria di Ma ria 9
ratrice del Mondo, perche quem terrenumfe Santiſsima, quanto della propria ſalute per come della
ºrº per la formatione primiera lo rappre che con queſto mezo principalmente s'ac propria ſa
ſento Celeſte pervna vita di Paradiſo, alla quiſta e ſi pone in ſicuro - lute -
º quale ſi diede ritirato nel ſuo deſerto: quello L'Apoſto o ſcriuendo a Romani della 2 16
che trouò animato d'humano ſpirito, diſpi gliuoláza adottiua,coſi argomenta. Quà d ſi «Ad. Rom.
º ritaDiuno lo reſe viuficato, di innalzò Gio. i" , haredes quidem Dei; quello, º. 17.
2. uanni in Piº con virtù così grande, che nie che ſi dice di tutti li f.deli dell'heredità di
tevilaſciò di peccato di dolore, di terreno, Dio, con più ragione pare ſi poſsi intendere
di morte perche comparve in carne huma. dediuoti di Maria, adottati alla ſua figlio
na in ſembianza d'un'Angelo di Paradiſo, lanza per virtù della loro diuotione, e tan E concef
perche remit Ioannes non manducans, neg: bi to più che quel signore quale ci aſſegnò per ſione,ò pere
bens. In vna coſa pare che la B. Vergine, noſtro il ſuo proprio Padre con vna ſempli miſſione di
con la ſua diuotione autuanzi queſta così ce denominatione regiſtrata in san Luca, Gesù, che
grande prerogatiua. perche il Santiſsimo cum oraueritis dicite Paternoſter, qui es in ce ſia noſtro il
ſuo Padre
ticeuuto ne ſuoi peccati dall'huomo è ap, lis, come ſe inuigoriſca le noſtre ſperanze di Celeſte.
portatore di morte, perche mors eſt malesi riconoſcerlo per noſtro Padre,mercè al me
Luca 19e
e l'Apoſtolo qui nºn manducat, ci hibit in. rito del ſuo ſangue, per virtù del quale ſia
dignè iudicium ſibi sanducat, ci hibit ; ma la mo per gratia ammeſsi a così nobile here:
diuotione di Maria libera dal peccato, dalla ità. Molto più di propoſito dà la ſua Ma -
morte con apportare la vita all'anima, la ri: i per i perche dalla croce, come dal
ceue felicemente ſciogliendola da ſuoi lacci, trono della ſua maeſtà, condire Mºler par
come fù eſequito in Giovanni liberato dal re,che i" che pare
peccato originale ſantificato nel ventre per ississi sassiº".
. .
1 i8 a 7
vº al Diſcorſo Ferza;
Che Maria ecce filius tuus,e con la ſteſſa autorità deinde risantiſſima triniti, e poi eſoro arcano di Maria San
ſia noſtra dicit Diſcipulo, ecce mater tua i Sì che il darci diſpésatione, e sì come ricetè per ragione tiſſima ſpo l
madre è aſ il ſuo Padre, per noſtro, pare promiſsione, è di dote il Cielo col Paradiſo, così per dona ſa della Si
ſoluto cov al più ſemplice conceſsione, ma il darne la tiuoantenuttiale lo spirito Santo. E noto il tiſſima Tr
mando,1.
ſua per madre noſtra, moſtra riſolutione detto de faui, che nihil potentius muliere ad nita, e per
d'aſsoluto volere, come ſe diceſse al genere trahendum virum, quocunque voluerit. Non Potétiſſimi
Humano, ſimbolegiato nell'amato Diſcepo ſenza miſtero ſi dice mulier, mentre ci viene ad inclinar
lo;ecco adempito l'ufficio di Redentore con dal Saluator noſtro deputata per madre, la a noſtro
lo ſpargimento del ſangue, nel pelago del mulier,ecce filius tuus, perche eſſendo ſpoſa fauore.
dolore, e dell'ignominie, da terminarſi con della Santiſſima Trinita, intendi, quanto ſia
l'eſalatione dello ſpirito mio, quale dimo pocente inclinarla tutta per tuo fauore, non
mento deuo conſegnare nelle mani del mio oſtante l'ecceſſo del tuo demerito, perche
Celeſte Padre per la ſalute del Mondo; que. hauendoti così gran biſogno della potenza
ſto ſangue impetra, e merita la figliolanza del Padre, della ſapienza del Figlio, dell'A
adottiua del mio Padre Celeſte con Phere more dello Spirito Santo, per sbrigarti dal
Chi non ri dità felice de beni eterni,ma neſsuno ſi pen. l'inuiluppi di queſta vita, accioche non e
ceue Maria ſi di conſeguirla, mentre non adempiſca la impediſchino l'acquiſto de beni eterni, in
per madre, conditione, quale ti Giouanni regiſtrerai tendi,che miglior partito non ci ſi poſsa rap i Quanto
non ſarà nelli atti del tuo Vangelo, come notaro di preſentare, che appoggiarti di buona fia buon confi.
partecipe Paradiſo, ti hò conſegnato a Maria per fi niera alla ſua diuotione, riceuendola per glioappog
del ſangue glio, voglio che tu la tenghi, e la riceni per tua madre, con la ſtima corriſpondente di giarſi a Ma
del Reden madre, che in queſto modo, e non altrimen. queſta gratia, perche nihil potentius muliere ria
tore. ti ſarai ammeſso alla partecipatione, e me ad trahendum virum, quocumque voluerit . -, C
rito del mio ſangue. Dicit Diſcipulo ecce, In ſecondo luogo ella e theſaurus diſpenſa -
mater tua, & in queſto modo conſumò l'o tionis. Li teſori de Prencipi ſono luoghi di Li teſori de "
pera della redentione, perche hauendoui ac. ſicurezza, e di conſeruatione delle loro ric précipi cu- º
conſentito il Diſcepolo con dire ex illa bora chezze,lui adunate,affineche non le poiſino i ſtodiſcono º
ra accepiteum Diſcipulus inſuà, cioè in ſuam eſſere rubbate, perche eſſendo quelle limita -le loro ric
matrem, come lo ſpiega San Bernardino di te,e finite,ſe foſſero diſpenſate, ne reitareb chezze, per
Siena, immediate vi aggiugne Poſteaſeiens bono presto impoueriti, e priuaci. Le ric la loro lº
fo. 19.28. Ieſus, quia omnia conſumataſunt, perche s'in chezze Diuine ſono d'altra maniera, perche mitatione.
tendi, che ſe il dare la vita nella Croce per eſſendo illimitate, 8 infinite, portano que
la ſalute di tutto il Mondo a ſufficienza in ſta conditione, che quanto piu diſpentate,
comune, per tutti è baſteuole per la reden tanto più ſono glorioſe alla Diuina Maeſta, Del teſoro i
Si richiede tione dellhuomo, per fare che ſia redentio e manifeſtatiue della Dſuina grandezza, che l), uno no i
º
queſta di ne conſumata, efficace per la partecipatio però la Diuina Miaeſta in cambio di proue è cuſtodia, º
uotione,ac. ne dell'anima in particolare, ſi richiede derſi di cuſtodi,da quali reſtino conſeruace, ma diſpen- il
ciò per l'a. queſta Clauſula (ecce mater tua) la riceui? tiene biſogno di diſpenſieri, da quali reſtino ſatique, per º
nima par la riconoſci per tua con la tua diuotione ? diſtribuite a proportione della capacita del ir
le ricchez
ticolare ſia sì per te omnia conſumata ſunt, non hauraibi. le creature. Le ſchiere degli Angioli ſono ze infinite,
-
conſumata ſogno di più, perche hauerai me nel cuore, applicate a queſto carico, e mille volte ſono sa
la redentio. lo ſcopo tuo a me ſarà indrizzato con l'o itati veduti a portare le palme, a diſpenſare Al
IlC o º i" mi ſarai coherede ne beni eterni. Nò: le corone. Maria Santiſſima è il teſoro Di
uino ſecondo il deſiderio della Diurna ,
Maria te S
appi,che non hauédo Maria per madre, no ſoro di diſº
ti ſarò per fratello, non ſarai dal mio Pa Maeſta,theſaurus diſpenſationis plenè arcanus, penſatione.
dre Celeſte riconoſciuto per figlio, e non ti perche veramente non ſi poteua trouare,
reſterà parte alcuna nell'heredità eterna .. più opportuno ripiego, che conſegnarle,
Tanto ſi dice per la ſtima, che ſi deue fare di queſto carico, perche con inuentioni ineffa
queſta diuottone, per quanto è neceſſaria bili, e naſcoſte è diſpenſiera de teſori Diui Teſoro am
alla figliuolanza Diuina --
, - ni, perche nella comunicatione de doni Diº pliſſimo »
Ma ponderando il detto dell'Apoſtolo, uini vi aggiugne ancora queſto, che ne ren perche lar
quod ſifilito heredes, per ordine a Maria , de li ſuoi diuoti maggiormente capaci, e gamete diſ
e ) ,
Santitſima. Vediamo vn poco il bene, che però Theſaurus diſpenſationis plenè arcanus, penſa,e per
ne derriua,acciò raccogliamo la ſtima,qua mentre il Saluator noſtro le dice Mulier, ecce motiuodel,
le dobbiamo fare d'eſſerli ſuoi diuoti? Il Pa filius tuus,ne li conſegna tutti tutti per ama l'amor Di
dre Sant' Epifanio pronontia queſte propo tiſſimi figli. L'amore di madre, quale in uno, e de
siepilib. ſitioni della Regina del Cielo. 3. Puella quel punto le fu inſpirato,fà tale, che con ſuoi diuoti
delaud.Ma. Pirgo Maria eſt ſponſa Trinitatis,cº Theſaurus quello ci riſguarda tutti, come vnici,e ſoli, Ne fà capa'
rias initio. diſpenſatrons plene arcanus, quae donorum an. che però con termine ſingolare le diſſe, ecce ci li figli, ci
tenuptialtum nomine Spiritum Santum acce filius tuus,cioè a dire quello, che ti riceuerà riſguarda
pit:dotis verò gratia, calum, 6 Paradiſum. per madre,accettalo, e trattalo, come ſe ti tutti , COſſº (
ia Beata Vergine, per la prima e ſpoſa del foſſe vnico, e ſolo. Conſideri quiuilhuo vnici,e ſoli i
- --
IlQ 2
- r t a 1. - - - , - * i
(
Eccitamento per la diuotione della B. V. - I 19
- . -
uanto ſi
º " mo, per eccitare inſieme la confidanza del. mio quale ella tiene ſopra teſorie si ſublimi,
le tue ſperanze, e la ſtima della ſua diuotio e libertà aſſoluta, per diſponerne a ſuo piace
mare la ne a queſta amantiſſima madre, la grandez re. Queſta ſteſſa mano accopagna ſempre in
s
ſua diuo Per noi ſi
za del ſuo proprio biſogno, l'amore, che le ragione di amore, e di protettione liſuoi fi riſerua la
tione. porta come avnico figlio, l'immenſità del gli adottivi, perſouuenirline loro biſogni,
l'amore, e per conſequenza del deſiderio, comunica
come per ſeraire ai ſuo figlio Diuino, l'ace
tione ma
che tiene di compiacere al ſuo figlio Diui. compagnaua ſempre in tutte le ſue peregri
nO i" l'honore del ſangue ſparſo, con Iac. nationi. Ma la comunicatione piena d'he nifeſta alla
IIl OtUC e
creſciméto delle glorie della ſua Diuina M. redità dello Spirito Santo, del Cielo, del Pa
& intenderà, quanto deua inſiſtere, epre radiſo, ſi riſserua per noſtro bene maggiore
mere nella ſua diuotione, e ſtimarla. al noſtro felice paſsaggio, quando ſaremo ar
Si conferma; perche la ſpoſa, che riceue riuati aa menſuram etatis plenitudinis chri
217 la dote,e propri donatiui,ò per diſpoſitione ſti, e perche non ſegua ſgomento ne'ſuoi di
Dote, e del Padre, è per benignità dello ſpoſo, dal uoti, ſi rifletta ciò, che dice Epifanio, che
haueri del. s Puella Virgo Maria eſt ſponſa Trinitatis, ci
la madre,
punto, che la riceue ne reſta aſſoluta padro.
na,per diſponerne a ſuo piacere, e ſenz'altro theſaurus diſpenſationis plenèarcanus. Come
ab in seſta teſtamento reſta diſegnata , & aſſegnata a ſpoſa inclinera a noſtro fauore la Santiſſima
to, reſtano ſuoi figli, perche vale l'argomento dell'Apo Trinità; come teſoro di diſpenſatione infi -
a fauore nitamente ci arricchira. Riccardo di San Lo
ſtolo,quòaſi fili,º haredes, e dato, che non Riccare di
de figli. ſiano così buoni,gran coſa ſarebbe, che ne re renzo dichiara di Maria Santiſſima il liuogo S. Lorelib
Ancorche ſtaſſero priui, perche la madre viuendo per della sapienza, infinitus eſt theſaurus honini 4.delaud.
non ſiano amore ne figli, non ſolo penſa di priuarli già bus,quo qui vſi ſunt,participes fatti ſunt amici Sap.8.
così buoni, mai, ma ſempre ſi affatica più di ritrouare tia Dei,e diſcorre di queſto modo Maria, eſt
la madre Lidiuoti
motiuo, e maniera di vederli maggiormente theſaurus,quia inea, vt in gazofilatio, repoſuit
procura di arricchiti. La B Vergine dal Saluator no Dominus omnia dona gratiarum, meritorum», di Maria
arricchir. ſtro con autorità Diuina è fatta madre di virtutum, prerogatiuarum, donorum. & Cba ſono fatti
li
tutti noi, quali, partendoſi da queſta vita,ha riſmatum. Tutte queste ricchezze adunate partecipi
ſoſtituiti in ſuo luogo, e mentre dice a Ma in Maria, ſono teſoro a fau re dell huomo, dell'amici
ria, Mulier,ecce filius tuus. l'infonde l'amore che tanto è a dire, Infinitus eſt theſaurus ho tia di Dio. '
- -
proprio di madre, e di fare a fauore d'ognº minibus, perche ſeguita queſto Dottore, de
IO vno di noi, conforme alla noſtra capacità, theſauro hoc largitur ipſa larga ſtipendiaſuis
e - i tutto ciò, che farebbe al ſuo figlio Duino.militibus, & operarijs, quo qui ſi ſunt ſecun
Adunque ſe tutto darebbe a Giesù, tutto di dum confitta, exemplaqueeius operante ad ip
Stima del
la ſua di buona voglia tranſmette in noi, di maniera, ſiusgloriam, honoremaues participesfattiſune
che hauendo riceuuto lo spirito santo per amicitia Dei; pſa enim dici, cum filio Ioannis
uotnone dono antenutriale, e per ragione di dote il 14. qui diligit mediligetur d Pare º Filio
quanta del Cielo, il Paradiſo, ne ſeguita per legittima meo, quod non eſt allud, quàn ad ſempiterne
Cielo , del conſequenza, che tanto ſi detie ſtimare l'eſ glorie beatitudinem predeſtinari. Da che ſi Stima della
a Paradiſo,e ſerli diuoti e nel numero de figli ſuoi, quan raccoglie in via parola eſſere tanta la ſtima» ſua duotio
di hauere to ſi ſtima il Cielo, il Paradiſo, e l'eſſere ar che ſi dette fare della diuottone di Maria, netāta,qui
lo spirito ricchiti dello Spirito Santo; perche dal pun quanta della gloria del Paradiſo, perche, e ta della
Santo, e to - che ſe ſiamo dedicati per figli,tutta la condo queſto Dottore, l'eſſere diuoto di gloria.
perche? pienezza
pienez di queſta eredita ci viene aſſegna Maria è lo ſteſso, che eſsere predeſtinato al
ta, per eſſere donatiuo, e dote della Regina la gloria del Paradiſo. 2 I8
del Cielo aſſegnata per noſtra madre dai Di. “Si dichiara più oltre,perche queſta diuo &
nino Verbo Incarnato, e perche gl'altri figli, tione di Maria Santiſſima, non ſolo ordina Diuot Rone
adottiui ne reſtino aſſicurati. Tutto ciò di all'eternita della gloria, per la Druina di Maria
, :: preſenza, e di primo incontro comunica a predeſtinatione, ma di più, come dicemmo ordinata a
Giouanni col ſaluto, dicendo ad Eliſabeta, di ſopra, ordina a predeſtinatione di gloria predettina
Si praticò Chriſtusſit tecum, per virtù del quale di mo ampliſſima,e ſingolare; ilche con queſto ſi tione di
; inGlo:per mentorettòpieno di Spirito Santo, e ſantifi
mile reſta manifeſtato. Conſideri chi può
i fictezza gloria ami
cato nel ventre, pieno d'eſultatione di ſpiri
la conditione del Capitan generale, quale plifſima.
de gl'altri to,come vn Beato del Paradiſo, e lo trasfor tiene arrolati per ſoldati del Prencipe alcu - - -
figli adot mo in vin'Angiolo, come habitatore del Cie nide ſuoi dilettiſſimi figli,come ſi diporterai - - - - -
tu ſuoi lo, benché habbia vipere qualche tempo, e con quelli circa la diuſione delle ſpoglie
. diuoti, Simile, º
perſeuerare nella terra per il carico di Pre della vittoria conſeguita, e con quanta lar
", Còtita fa. curſore, e per beneficio degl'altri figli adot-º ghezza rimunererà il valore deſ oi figliuo
ºi;l che
cilita per titº perche tutte queſte nobili prerogatiue li li, qual'induſtria impiegherà per fare che
ſi Coº
noſca quá.
ºiero perche queſta manodel Sig.Mariaor compariſcano gl'atti heroici della virtù mi.
ºlº to ne ſia dºecòmano
dinata D per la riparatione del Mon litare, per ogni modo egli anderà con an
la facilità di così arricchirlo per vie è uertenza,e ſarà neceſsario, che alimeno per
dº Padrona.
-
tri qualche ſcarſezza, perche ciò, che ſi dà zi nel camino della virtù, " ſeruitio del
all'vno non ſi può concedere all'altro, acciò
non venghino querele, e ne riceua dal ſuo
Signore Iddio, Sant'Efrem ſiſentina " s, Efren
vnica confidanza nel cuore, com'egli atteſta
Prencipe riprenſione. In Maria auuiene in vn ſermone. Non mibi alia fiducia Virgoſine
tutto l'oppoſto, percheli ſuoi ſono theſauri cera, ex ºlnisſiquidem maternistibi,Domina,
diſpenſationis, quali comunicati a figli non measdeditusſum miſerabilis, ci cliens tuus vo
pregiudicano ma ſono di molto aiuto agl' catus ſum º ne maleuolus Sathanas ad inferni
altri, quali reſtano allertati con la ſperanza portas abducat. Tuenim meus portus,ò Vir
di ſomiglianti fauori alla diuotione di Ma go inutolata, º preſens auxiliatrix. La ra
ria,e per conſequenza all'eterna felicità, per gione di queſta confidanza ſi deduce prima
queſto largitur ipſa targa ſtipendia con larga da vna nobiliſſima hiſtoria, riferita da Rai Rain.er lº
gine nella manoſuis militibus,º operariis,ſapendo che naldo, 8, è che Kunegonda figlia del Rè di gino annº
diſtributio non v'è pericolo di lamenti, nè di querele, Ongaria,eſſendo nata, invece di cominciare domini
ne deteſo che paſſino al Prencipe, perche a queſto fine la ſua vita dal pianto,e lagrime, come gl'al
ri Diuini 1239.a 68.
ci ſù dal Prencipe deputata per madre, ac tri bambini, la cominciò dalla ſalutatione Kinga , o
non può ciò con più larga mano diſtribuiſca le gra della Regina del Cielo,perche diſtinta, e ar.
hauere oſs Kunegóda
tie, quali reſtano maggiormente conoſciute ticolarmente pronontio con voce chiara, e in câbio di
tacolo,che nella più liberale diſpenſatione, nella quale ſonora Aue Regina Caelorum in lingua On
la trattene iâgete ne
più riſplende la gloria del donatore. Oh gara. alla quale tra l altre maratiglie,e gra uoi nata
ria. de
quale mai nella Celeſte Geruſalemme com tiesconceſseli dalla Regina del Cielo, vna fù li pronon
parira il ſuo diuoto! Nel monte della glo ſingolariſſima, che Virginitatem matrimonio ciò Aue
gli Angioe ria ſe ne marauiglieranno li Beati Spiriti iunxit,perche eſsendo ſpoſata a Boleslao Du, Regina C;
li alla com delle ſchiere Angeliche, come vn'huomo ca di Cracoula conſeruò con lo ſpoſo la pu lvrum.
parla nel fragile, e per altro di così miſerabile vita rità Virginale, come riferiſce Longino. Fee
Cielo de - Longino -
diuoti di
per opera di Mariahabbi potuto aſcendere runturin Aeuum virgines permanſiſe, o pri
a ſublimità così grande, e non meno, che li monuptiarum die primo quidem ad enum an
Maria, babitatori delle montagne della Giudea nò num,quo elapſo ad alterum,deinde ad tertium,
ſapendo capire il modo potrebbono pro: quo effluro falici Kinga, ſeu Konegunda inſti
rompere per auuentura in ſomigliantiſſime gante in omne auum calibatum Domino cali
vocia quelle,quisputas pueriſte crit? con ri ſpontanee vouiſe, 4 obſeruaſſe. Da che ſi Simile , a
mettere il tutto all'aſſiſtenza di Maria San raccoglie, che ſe la madre ſubito offeriſce il Maria co
tiſſima nella vita e nella morte felice,etenim parto a Maria Santiſſima, e lo raſsegna tutto ſeruò lap ,
manus Domini erat cum illo,cambiandoſubi ſotto il ſuo dominio, e protettione in queſto rita virgº
to lo ſtupore in godimento delle maggiori modo la riueriſce praticamente per parte e nale nei
glorie di Dio, e godimento debeni de ſuoi del figlio, come Regina del Cielo, e della e matrim. i
diuoti, . terra, ſperando come Sant'Efrem dalla ſua
-
219 Il Cardinal Siluo inſegna alli padri e ma benigna clemenza feliciſſimi gl'influſſi delle Oblatione,
Card.Silnio dri di famiglia intillare ne figli teneri la di ſue gratie a fatore dell'amato bambino e della ma
li. I.de.ſhr. uotione della B, Vergine, e che l'inſegnino, perche la B. Vergine non laſcia già mai de dre ſubito
fil.educ. c.
35e
a proferire con grandiſſima riuerenza il no fraudata la ſperanza de ſuoi diuoti,
me Santiſſimo di Giesti, e di Maria, ſubito
affetto di purità corriſpondente nel figlio,
"
partorito
il bibino
Conſiglio che cominciano a ſcioglere la lingua, bens, acciò ſeparato dall'affettioni terrene s'im
idrºport2CC
"i
che balbutienti, º acciò li rieſca auuiſa ſia pieghi in ſeruire al Signore. Secondº, per
golarmente le madri, che cerchino di pro: che la Beata Vergine ſino dal corſo di queſta
i"
al -
Conegò da
- - -
Siluio, per ferirlo alla preſenza del figliuoletto co gri vita mortale deſiderò eſser fatta Ianua bene nel ſuo na:
imprimere diſſima pietà,duocione e religione, che ſia, ficii celeſtis, come ſcrive Ruperto Abbate a tale,
la diu. del. poſta vna diuota imagine della B. Vergine. per gradimento, e compiaciméto della qua Rup. Abb.
la B.V. ne in luogo decente della ſua caſa, acciò da fi le Santa Chieſa la denominafalirceli por lib.2. in Io:
figli. gli,e da domeſtici ſia riuerita,ſalutata, 3 a ta. Mentre vede queſta oblatione imme Maria por.
Auuétura
to chi dal
dorata. Sono dichiarati autenturati, e fe . diata fattale debambini, intende eſsere rico
lici quelli, quali dalla ſua pueritia ſi danno, noſciuta per tale, e però con larghiſſimi do
ºde bene
1) Cele
la pueritia alla diuotione della B Vergine, percne ri- , nicompenſando l'oſsequio così gradito, fa ſti, cos ri
è diuoto ceuendone ella ſola il poſseſso cotaleali trat vedere per eſperienza quanto ſe ne compia conoſciuta
della Bea ta,come ſuoi propril,elegittimº figliaprocu-, cia. Finalmente, perche non ſi laſcia nella in quell'o:
taV, rando quiu di arricchirli di gratia º per ve-, vecchiaia il ſentiero cominciato a calcarſi blatione. -
- --- -
derli eternamente coronati di gloria» e da, nella giouentù ſecondo l'inſegnamento del
quì derrua il conſiglio, quale Porgº alle, sauio. Adunque ſe il figliuoletto comincia,
Oblatione madrilo ſteſso Cardinale, cioè che la prima i datutti i beni, in ogni suº terminera feli
da farſi de volta, che riceuono il bambinº Pºrtorico cemente la vita. I Sapientiſſimo idiota
bäbini alla daloro, in primo luogo con affetto cºrdia i" che inneata Maria inuemitur omne,
E, V. ſubi, liſſimo l'offeriſchino alla B. Vergine º lºde am, chi dalla ſua dimorione la comincia,
gonati, dichino alla ſua protettioassaggiòliattia: da tutti liºnicominciando a" i -- - -
ſi la fine
Eccitamento per la di uoione della BV. I2I
La vita li la finirà comeella ſteſſa ne loconferma z - r . - e “i :
omincia
qui me inuemerit,inueniet vitam, é hauriet ſa , deldella vita, ch'è l'eſſere diuoti della Regina
a dalla di lutem à Domino, e ſe Ariſtene interrogato, Cielo, la felicità,e godimento, quale poſ
ſiamo hauere in queſta vita ſarà l'eſſere deſ
otione di
quid eſſet hominibus beatiſſimum, riſpoſe, fa- -i critti nel numero de ſuoi diuoti, perche è lo
Aaria ſi
ermina in
ticiter mori. Il Chriſtiano potrà riſpondere ſteſſo, che l'eſſere ſcritti nel Cielo, e deſcritti
Beatiſſimum eſſe è pueritiaſua Beata Virginis
bgni bene. fuiſſe deuotum. L'infelicità del peccatore è nellibro della vita, ch'è l'unica allegrezza:
Ariſteme. teſoreggiarſi teſori di ſdegno, sì come eſcla- i quale poſſi
valle di amoe,hauer
lagrim ſuperi al donoindequeſta
e,oree godere mira
Il ſuo diuo
ma l'Apoſtolo, theſauruzas tibi iram in die coli,S alla poteſta di tenere i Demoni) ſog
to altretan
ire, il diuoto di Maria ſi teſoreggia eſoridi : getti, perche douendo noi comparire alla Terror di
to auuétu
rato,e feli
gratie. Dunque altretanto Beati queſti ſarà, : preſenza del Rè della gloria nel trono di morte di
quanto miſero il peccatore. Ecce vita (eſ. Maeſtà, per riceuere la ſentenza è di danna Eſter alla
ce, quanto clama Riccardo di San Lorenzo gratia) in
miſero il tione,ò di vita, ſente in quel punto maggior preſenza di
preſenti, ci ſalus eterna in futuro, cº in his
peccatore, anguſtia,di quella prouata da Eſter quando Aſſuero »
duobus conſiſtit, quicquid nobis ad benè,felici con pericolo così grande della ſua vita, an terrore del
-
Rtc. di S.L. terque viuendum neceſſarium eſt, perche hono dò alla preſenza di Aſſuero, e fu per morire, anima alla
lib.6, rare ſiguidem Mariam eſt theſaurizareſibivi per terror della morte ch'ella incontranº
tam eternam, nam vt ait Eccleſiaſticus 3. si ſe con il preſenza
la verga d'oro della clemenza Reale Diuina -
cut,qui theſaur iz.it,i ta qui honorif icat matre m tocca,non foſſe ſtata racconſolata e ſaluata. Bonau, in
ſuam. Che è quello, che noi diceuamo del Di queſta verga Maria preueduta in ſpirito S.
la ſtima di queſta diuotione, che ſi deue fa del Rè Profeta, per dipendenza della quale ſpec.c .12.
re per quanto ſi ſtimi la vita eterna,non ſo La diuotio
riconoſceuali doni riceuuti dalla Diuina ne data da
lo,ma vita eterna d'acquiſtarſi non ſolo con bontà,egli diceua,Virga tua, º baculº tuº Dio all'a
ſalute, ma con teſoreggiata ſalute. -
. - -
-
-,
--
- -
-
- - -- -
-
--
. - - º i s: è
Ei DI
422 - -- - - - - - - - -
DIS COR SO ,
- -- - -- - - - -
MARIA SANTISSIMA
Non è il Redentore, ma che lo ſcruenell
- opera della Redentione. -
39 ºſè)(g tuo e benedicentur ria, fatto da San Germano, che mentre Areopag .
- - - omnes gentes, con l'introduce à parlare, proferiſce queſte pa ad Paul.
li
la miſsione del figlio di Dio, per la reden role - Hùc ades, crc. perfettio diunarum or S. Germano
tione, per la ſalute dell'huomo, che l'huo dinationum. Hùcades ſignaculum teſtamen Encomio in º
mo ſteſso non traſcurò neſſun'apparenza - ti pſius. Hic ades finis ipſius conſiliorum, B. virg, ſta
Pericoli di (mercè il deſiderio grande, che ne teneua) ſi conoſcono prerogatiue conuenientiſsime - - -
fi
a Chrillo. i li -- -
errori ori per credere s'egli foſse venuto, e però ſi vi: Erode ſolo le
mato. Il motiuo per Giouannu fì la mara trico, perche l'Angolo dice, che ſarà Ma -
uiglia della ſua vita ſantiſsima nel Deſer dre di Do. Ecce concipies, e partes, e vo
cabitur Altiſsimi filius, perche la madre,
to º la viſita di tutto il popolo d'Iſraele, il & il figlio ſono della ſteſsa ſimile ſoſtanza,
batteſimo, l'efficacia della ſua predicatio ſecondo la definitione volgata tra Teolo
ne» per la quale tanti s'incammauano nel
ſentiero della virtù. Il motiuoi per Maria gi, della generatione, che ſia origo viuentis
fù, che ella per l'ecceſso della ſua maraui-. dºluente in ſimilitudinem mature, e biſognò
glioſa virtù, ſantità, e Diuini ſplendori ſi naſcon dere queſta grandezza così ſublime,
moſtrò, come coſa Diuina. , da principio della naſcente Chieſa, per ri-,
In Erode errarono ſingolarmente li Ero, mouete il pericolo dell'errore. E ſe l'addi -,
ſentimento. Tu quis Cs è
diani adulatori per l'intereſſi di Ceſare. In mandiamo, il ſuo dica?
Giouannu tutto il popolo d'Iſraele, quale ſonoche volete ch'io ella riſponde. Io
ncilla i, ch'è a
in queſto giorno le mandò publica, e ſolen- dire io non ſono veramenteDomin
la ſerua,
-
ecce.A
il Redentore,
ne ambaſciata de principali s & qui miſsi,
fucrant,erantex Phariſeis. In Maria non ſo. perche ſono pura creatura» per ogni modo
ſe -
- - - - -
- ;
cue la B. v.non e il Redentore, S&c. I23
ſe hò da dire ciò, che è, vi dirò vna notabi ne de figli, e ſi pongono a vicenda ſopra
le marauiglia. Ecce.Ancilla bomini. Io lo l'oua, per riſcaldarle, acciò per virtù di
ſeruo, io ſono a parte della redentio quel calore natiuo naſchino i piccioli fi Colomo-,
ne - -
glioletti. Lo Spirito ſanto dice. Vna eſt co e colomba
222 Pereuitare il pericolo di Erode, furono lumba mea, perfetta mea, perche è ſpoſa a vicenda
Maria di COuallO
mandati li vermini per caſtigo della ſua ſu compagna dello Spirito ſanto , riceuuta
ce,che ſer perbia, acciò lo mangiaſseto viuo, e que nell opera così ſtupenda della regeneratio l'oua.
uì il Reden ſto in tempo, ch'egli godeua d'eſsere dal ne de figli alla gratia, de fedeli nella ſua
tore entrã cieco popolo adulatore acclamato per Chieſa, perche come lo Spirito ſanto in Maria co
do col ſuo Dio: per riparo al pericolo di Giouanni, ſembianza di colomba , feconda l'acque lomba del -
concorſo ſi getta la propoſitione di fede. Non erat delle gratie dell'humanità di Chriſto: Ma lo Spirito
in parte ille lux, ben che il maggiore degl'huomi ria feconda le gratie, che noi riceutano ſanto en-;
della re. ni, inter natos mulierum non ſurrexit maior, per la produttione de frutti, per la raccol tra in par
dentione. Circa Maria, che ſi farà? Il ſuo diuino fi ta de quali ci vengono communicate, e per te della ri
Contro glio la dichiara pura creatura. Mulier, ne il concorſo della ſua pietà, poſsiamo dire generatio
Erode fu. quis eam crederet ſupra hominem eſſe, come con l'Apoſtolo, che gratia Dei in me vacua ne de fede
rono ſpe oſseruaS. Epifanio. Lo Spirito ſanto aſsi non fuit, e come lo Spiritoſagro fecondò li, e come.
diti li ver- , ſtente alla Chieſa vuole, che per qualche l'acque del Giordano, la Beata Vergine fe
mini. tempo non ſi ſerua del glorioſo titolo di conda parimente ancoli doni di natura, e
S. Epiph. Madre di Dio, acciò non foſse creduta Dio; beni eſterni, accioche ſeruendoſi bene di
Per riparo che però ſi tenghi queſto per fede, ch'ella quelli per motiuo diuino riceuiamo acqui
di Gio: la non è Dio, nel reſto ſi laſci con la buona ſti di accreſcimenti di gratie, e in cambio
determina ventura nell'eſsere dichiarato . Ecce An di eſsere trattenuti s'incaminiamo per mez
rione dife cilla Domini. Giouanni interrogato,tu quis zo di quelli all'acquiſto di beni eterni , co
de. º a
es? riſponde non ſam ego chriſtus, ch'è a di me prega la Chieſa. Sic tranſeamus per bo
Preſeruati re. Io non c'hò parte neſsuna, ſeruo per foe ma temporalia, vt non amittamus eternº.
ui per Ma riero, e per trombetta, ego vox, medius ve Dal punto, che la riceuè per ſpoſa nella ge
ria , che è ſtrumſtetit, quem vos neſcitis. Se cercate, neratione temporale di Chriſto, per la ſo
pura crea creatura pura, ch'habbi parte nella reden prauenuta dello Spirito ſanto, ſecondo la
tUIT2 , tione, io non ſon quella, andate a ritrouare predittione dell'Angiolo , Spiritus ſantius Si proua
nella ſan
; Gto:rimet
te a Maria
CTC2Cull'a
ſerue, e tie
Maria - Maria Santiſſima, che dici ? Ecce ſuperueniet in te, ne moſtrò al Mondo ma
«Ancilla Domini. Io non ſono il Redentore, nifettiſsima eſperienza, perche ſubito abit
ma lo feruo nell'opera della redentione. . in montana cum feſtinatione, per la regene
Non ſum ego chriſtus, riſponde Giouan ratione del precurſore, con tanta ſublimità
tificatione
di Gio.
ne parte ni , ma ego vox. Ne io, ſoggiugne Maria, della gratia, che fù la marauglia, lo ſtu
nella re loſeruo, però nell'opera della redentione. pore del Mondo, perche hanendo riſpoſto
dentione. Fcce.Ancilla Domini, Lo Spirito ſanto nel all'ambaſciata del Paradiſo, fatta dall'An
Cant. 6. la ſacra Cantica ſpiega le glorie della Re giolo, che haurebbe ſeruito nell'opera del
Priuilegio gina del Cielo, mentre dice. Vna eſt colum la Redentione, ecce Ancilla Domini» lo mo:
di Maria bamea, eletta mea, vna eſt matri ſua, eletta ſtrò co fatti nella ſantificatione di Giouan
l'eſser det genitricisſue. Si noti, che lo Spirito ſanto ni, ſeguita col mezzo della ſua viſita, con
ta colom nella manifeſtatione di Chriſto nel Gior l'opera della ſua voce, vt fai a eſt ºor ſalu
dba'dello dano, comparue in forma di colomba, e tationis tua in auribus meis, exultant infans
Spirito ſan ſi fermò ſopra di lui, per fecondare l'acque cum gaudio, 6 repleta eſt spiritº ſanito,
tO -
delle gratie communicate a quella santiſ communicando la virtù della rigeneratio
Perche in ſima humanità, a beneficio, e fauore di tut ne alla gratia con la voce, come lo Struz
forma di to il genere humano, ſecondo ſi ſcriue eſ zo la communica all'ouo ſuo co' raggi del
colomba ſere ſimboleggiato nella ſacra Geneſi, nell'. , la ſua viſta. Colomba compagna molto Si moſtrò
nel Gior
dano.
opera della creatione, quando che spiritus più ſi dimoſtrò ancora nell'opera dell'In compagna
Pominiferebaturſuper aquas, è come legge carnatione, quale lo Spirito ſanto non ha anco nella
vn'altra lettera, fouebat aquas, che ſignifi voluto eſequire ſenza il ſuo concorſo ſpi generatio
ca l'attione propria delli vccelli, mentre rituale per il conſenſo della volontà » e cor ne di Chri
Nel Gior ſi pongono ſopra l'oua, e le riſcaldano per porale ancora, per la cooperatione» ch'el ſto -
dano com la virtù, quale li communicano nella gene la preſtò nel diurno concetto , nel par
municaua
ratione depolcini, acciòchenaſchino. spi tO, -
all'acque ritus Domini.fouebat aquas, in forma di co Si noti di più, che la B. Vergine è ben fi Maria net
virtù per lomba nell'acque del Giordano, communi glia di Sant'Auna , perche veramente fà da la ſua nas:
la regene cando anco all'acque materiali del fiume lei partoria, ma la natura prima ſi dichia ſcita mo..
ratione de
la virtù del Sacroſanto batteſimo, per la rò inſufficiente per la ſterilità nella giouen ſtrata figlia
fedeli, tºgeneratione de fedeli. La conditione de tù di Anna, e per l'impotenza nella vec
ºlombiè, che con le colombe loro com chiaia, ſi che eſsendo nata di genitori ſteri
dellagra.
º - -- - - - -
t12 e -
º eſpoſe concorrono
-
alla generatio.
- - - - - -----
li, e vecchi, ſi dice eſſere più º" -: il Cº
a
I 24, Diſcorſo Quarto.
della gratia, che della natura, ſi come non eius regina, ſi come dello ſteſſo argomento
oſcurameate ſi raccoglie dal nome di Anna, ſi terue S.Atanaſio quando quidem ipſe rex eſt, S. Epif he
quale ſignifica gratia, perche s'intenda , quinatus eſt ex Virgine, idem que Dominus » reſi 78.
º che ſe Maria è figlia di Anna, ella però fà ea propter & mater, queeum genuit, 3 re S. Atanaſ,
generata, e prodotta più per virtù della , gina, e domiua propriè, º verè cenſetur, ſerm. in E
gratia, che per opera della natura, come perche anco, ſecondo Ariſtotele l'honore, uang
s. Damak. inſegna San Damaſceno, mentre dice, che e dignità, que competit filio, in matrem na Ariſtot. 8,
La natura natura pauliſper expettauit, donec gratta opus turali iure refunditur. Se dunque l'opera del Ethic.
cedè alla ſuum perficeret. Si che eſsendo Maria figlia la redentione dopo Dio è ordinata ad ho
gratia nel della gratia, riconoſce la gratia per pro nore, e gloria di Giesù ſuo figlio, vt homo
la genera- pria ſua genitrice. Che però lo Spirito ſan eſt, reſterà ordinata anco ad honore, e glo
tione di to dopo hauer detto, vna eſt columba mea, ria della ſua Santiſſima madre, quale con
Maria. perfetta mea, aggiugne vna eſt matri ſue Chriſto concorre all'opera della redentio
Gugl. Abb. eletta genitricis ſua ; oue Guglielmo Abba ne in genere di cauſa finale. Concorre in
apud De te Maria vnicè eſt electa genitricis ſua , ſingu. genere di cauſa efficiente, ſeguita il Santos
rium in lariter eletta ad miniſterium redemptionis, cº quia poſt Deum ſub Deo, º cum Deo ipſa no
Cant. regenerationis gratia. Maria tu quis es ? ſei btseum genuit, qui nos omnes recreauit, ſeº
Eletta dal forſe, qui venturuses ? ſei lexpectatiogen regenerauit per paſsionem ſuam virtutem gra
la gratia tium ? queſto nò, perche io, benche con tie conferentem in Sacramentis, 29 ut ſuum - ,
per la ri modo ineffabile ſublimata a ſingolariſſimi filium gigneret, ſuis uirtutibus de congruo pro
nerat1O doni, e precogatiue Diuine, ſono per ogni merut, e ſecondo argomenta Alberto Ma i B. Alber.
ne alla gra" modo pura creatura, non ſono però così gno, e Dioniſio Richelio, ſcimus, quod eſt 2Magn Dio-
tia. -,
eſcluſa dall'opera della redentione, che an cauſa cauſa, eſt cauſa cauſati. niſ. Richel,
1 -
Che non c corio non vi concorra. Io lo dirò, ſono - Si conferma, perche la B. Vergine è con lib-2-depre
eſcluſa dal l'Ancella, aſſonta in compagnia della co corſa alla produttione dell'wnione hiporta con & di
la rigene lomba dello Spirito ſanto, colomba ſua tica dell'anima, e corpo di Chriſto al Diº gnit. B.V.
-
ratione al compagrº, e ſpoſa eletta dalla gratia mia tuino Verbo, come iſtrumento eleuato per
la gratia - genitrice al miniſtero della redentione, e potenza obedientiale, come ſi raccoglie da
- - -
rigeneratione. Vnicè eletta genitricis ſua , Santi Padri Ambrogio, per hominem,6 mu
ſingulariter eletta ad miniſterium redemptio lierem caro eietta eſt de Paradiſo: per Virgi Epiſt. S. Ambri
mem iuncta eſt Deo. Eſichio l'addimanda in 82e
mis, & regenerationis gratiae.
223 Il Padre S. Antonino porta queſta opi. ſtrumentum Incarnationis, che così con più Eſchius ha
S. Antonin nione, che la B. Vergine Ancella nell'ope alta , e nobile maniera ſi ſalua la Diuina mil. 2. de
laud. B.V.
Concorre ra della noſtra redentione tenga tanta par Maternità nella Regina del Cielo e ſi come
in ogni ge te, che vi ſia concorſa in ogni genere di la Druina Maeſtà non ha voluto prendere E concor.
ſa come
nere alla cauſa. Materiale, formale, finale, 8 effi humana carne, ſenza il conſenſo di Maria, iſtrumento
moſtra re ciente. Concorre in genere di cauſa mate così anco ſi argomenta habbi voluto ele
dentione, e riale, perche lo Spirito ſanto de puriſsimis uarla come inſtrumento alla produttione per poten
dell'wnione ſoſtantiale hipoſtatica al Diui za obedien
come è eius ſanguinibus conſenſu Virginis, mediante
tiale alla
accepit, quod in corpus formaut chriſti, per noVerbo, acciò con queſta attione mia
quod redemptio noſtra, di recreatio fatta fuit. bile foſſe dichiarata ſeruirlo nell'opera del produttio
la redentione. Tutto ciò ſi moſtra cohe ne dell'V-
In genere di canfa formale, perche ſua con
uerſatione Caeleſti ſpeculum eſt omnibus con rente alla riſpoſta eſibita dalla B. Vergine nione hipo
uertendº ſe ad Deum, e habbiamo da S. Am. nel conſenſo, quale ella diede all'ambaſcia ſtatica e º
-
fulget ſpecies caſtitatis , ci forma virtutis, mihi ſecundum Verbum tuum, che e a dire
come ſe le virtù foſſero depurate, e più per mi accontento, Signore, di quanto vi piace»
-
fette nella B. Vergine, che in ſe ſteſſe, e più e mi vi offeriſco per prontiſſima Ancella
facile ad eſſere communicate, 8 abbraccia per ſeruirui in quello - che ordinate. Da
Se vale l'ar te, come l'imagine dello ſpecchio, con in che ſi ſcuopre la conuenienza, che hauendo
gomento finita facilità ſi communica à tutti li ſpec la B. Vergine dato il conſenſo ricercato dal
Giesù Leo. chi, quali ſenza impedimento ſe li auuici la Diuina Maeſtà, habbi anco il Signore Id
ne , Maria nano, e però afferma . . . . . . . . . . . che ſolo dio gradita, e riceuuta l'oblatione del ter
Leoneſsa, aſpettu Marie plurimi tim Gentilium, tàm uitio eſibito nell'opera in quella maniera» Conuenien
Giesù Rè 9 iHebreorum conuertebantur . Concorre in che potè eſsere eſibito da Maria Santiſſima, za di que
Maria Re genere di cauſa finale ſeguita S. Antonino, cioè col concorſo preſtato , come intru ſto concofº
gina, Va perche totum opus redemptionis poſt Deum mento obedientiale, es'intendeſſe per que ſo.
--
lerà anco, in Chriſti film eius, vt homo eſt honorem, 6 ſto punto, che ſe bene la B. Vergine vera
4Giesù Re gloriam eſt ordinatum ; che ſe è legittimo, mente non è il Redentore, per ogni manie - ,
Maria Re nis catulus profettò eius gentricem leaman, dentione, perche ſe la Druina Maeſtà ha
dentrice. dixerim, fa ſi chriſtus eſtrex,profeità materi voluto, che Maria Santiſſima loſerua con
COT
sa, º
Chela B.Vinonèil Redentore, 3 c. 125,
ſcorrendo alla produttione del corpo di peccare, e che laſciato libero nel ſuo arr.
Chriſto, dellºvnione hipoſtatica, quale è bitrio hauerebbe peccato, che però ſubis, a - , e
il ſupremo di tutti li doni, ha voluto, che to prouide all'opportunità del rimedio: 3I . . .. . .
l'anima di Chriſto riconoſca da lei l'eſsere Bonitas, qua finxit hominem, eadem homitat º - i
humano, e l'eſsere anco Diuino della ſuſ adiutorium proſperit, quale? Maria, ſciehaº
ſiſtenza del Verbo Diuino, e della viſione enim ſexum Maria profuturum. Il Padre, S. Bern
Beata, perche ſenza il ſuo conſenſo non S. Bernardo inherendo allo ſteſso ſentimen Per Maria
haurebbe riceuuto l'eſsere, nè per conſe to, mentre aſcolti iſpoſta di Adamo » la ſcuſa di
quenza neſſuno di quelli doni così ſublimi, con la quale malamente ſi ſcuſa. Muliera Adamo ſi
Ha voluto, che il Diuino Verbo riconoſca quam dediſti mihi, dedit mihi de ligno, º co cambia in
l'eſsere ſuo humano, è il poter redimere medi, argomenta, che ſono parole di poco rendimen:
il genere humano dal conſenſo, dal concor ſenno. Verba malitia ſunt bac, quibus ma to di gra
ſo di Maria Santiſsima, nella ſteſsa manie gis augeas quàm deleas culpam. Ma Perº» tº e la
ra, e con più forte ragione haurà voluto il vi aggiugne, poco importa, ſia come tº - 2:
ſuo concorſo, e che io ſerma nell'opera del vuoi, e mira bene, che Sapientia vicit mº: º da a
la redentione, di maniera, che la creatura litiamo, e la ragione è, perche redditurnemº” - - -
- -- - -
redentione do fù per il peccato di Adamo, ma col conº dentore, per eſsere pura creatura, concorra ditionato
più che E: corſo
denrio
di Eua ab vmo per mam ruina, la re
ne del Mond o ſi operat a da Chris anch'io, e vi ſcrua nell'opera della reden di ſeruirlo
uanellato, fto, ma col concorſo di Maria. Se non foſº tione. Il progreſso fù, che viſſe transfor COnCorren
do alla Re
un3. i ſe ſtata Eua, non ſarebbe ſtata la rouina e ſe mata in Chriſto, e fece ſua tutta la ſua Paſ
fione, le pene, e morte, con patire più per dentione ,
non foſse ſtata Maria non ſarebbe ſtata la
redentione. Ha ſeruito Eua ad Adamo per affetto di compaſsione, che ſe le haueſse
s.Agºſt. l la totina del Mondo, con porgerli il po. patite in ſe, perche onnino tunt era una
mo, con le ſue lagrime, col dolore s così ch, ſti, e Marie uoluntas, verificandoſi ciò,
All'appari che fù prononiato da San Pietro Damiaa S. Pietro
re dell'Au afferma S. Agoſtino, che lo mangiò, ne Dams.
rora,ſimbo contriſtaret delitias ſuas, Eua quale vedeva no, che eſ idem ramillo, e però unum holo
lo di Ma addolorata, e piangente. Ha ſeruito Ma cauſtum ambo pariter offerehant, ha inſan
ria, ceſſa la ria al figlio di Dio, con darle il cuore, l'hu guine cordis, hic inſanguine carns, e pero
communem in ſalute mundi effettum ohtime Perche vi
lota di Gia manita, tante lagrime, tante preghiere, utua tranſ
che per compiacerla ſi diſpoſe per eſequire bat. Negoeio di così grande importanza,
cob, per che perhomerata in farlo ſapere, e per ma formata in
che non bi la, perche ſecondo affermano commungº Chrifto, ,
ſognano al me te li Padri, e Dottori ſcolaſtici. Maria nifeſtare al Mondo, per intereſſe de fede
fù, che meritò decongruo, e poſe con le ſue li, acciò ſapeſsero il modo di aſsicurare la leº - -
tre preghie ſalute loro, con ricorrere anco a lei, per 2 25 -
re de Santi preghiere 'vltima mano a queſt'opera, co «Arnoldo
per la Re me fù eſpreſso nella figura della lºtta di honorarla, per eſſere aiutati col ſuo fauore - Carnot. de
dentiones Giacob totanotte, nella quale erano eſpreſ ºauliſpei publiram ſalutemaſert,nematremº laud. V.
ſe le preghiere de santi, nell'oſcurità della imbonoratim relinq uat, dide S. Ambrogio, e
roiuog o aggiugne. Pluris puº: Quanto
colpa, per la venuta della luce, predicata pià in va'alt
tat , quòa Vittorſ ictorum atque pena
i,
S. Proclo da Simeone, lumen adreuelationem gentium, rum , Vittor diaboli Tºietdtis officia diuidebar sº ſi ſappi che
Ad Eph. 1. quando l'Angiolo, figura dell'Angiolo del quam quod Regnum caleſte domaba Mira Maria vi
S. Brigida gran Conſeglio diſse dimitte me, Aurora fa fedeltà di Giesti, e con quanto attetto, e Concorta ,
C.35e eſt, cioè l'hora, il tempo della naſcita di
Ma i 13 a C Maria, alla preſenza della quale non oeeorº con queſto ſpirito egli cerca di honorare, e perche?
-- ---
gºnta poco appreſso, omnino tunc erat vna za, e concorſo di Maria, che così è il de
Lo ſteſso chriſti, e Maria voluntas, vnumque bolo creto Diurno, quale ha voluto, che noi non
Inolocauſto cauſtum ambo parter ºfferebant Deo, hic in riceneſsimo neſsuna coſa da Dio quale non
per la Re ſanguineearnis, bae inſanguine cordis, e tuº paſsaſse per le ſue mani, e perche eſsendo
dentione rice, cºme mai poteſse la B. Vergine per ſi concluſa l'Incarnatioie col ſuo mezzo,
eſibito da uenire a felicità così grande, che inſieme eſequita la redentione col ſuo concorſo, il
Maria, e d a col ſuo figlio ſortiſce commune effetto nel frutto della Redentione, ch'è la ſalute eter
Giesù. l'opera della redentione, e della commune na, vuole, che ſia riconoſciuto ance da lei,
ſalute del Mondo. Quotnitio, quo progreſſº come inſegna. San Bonauentura. Quem uis, G. Bonati,
ad hunc beatitudinis cumulum Virgo finia in pſal.
deuenerit ut communem cum chriſto in ſa ibit in interitum, per queſtº differiſce vn po
lute mundreifedium obti eat. Il principio fà co la publica ſalute, perche poco importe
il conſenſo dato all'Iucarnatione, quaſi rebbe, che foſse fatta la redentione, ſe non
ſapeſ.
chela B.vinosei Redentore &e i 27
ſapeſsere fedeli il modo di conſeguita, virginis los tatini natura umana inſpin
º – ton ricorrere a queſta santiſsima Madre, tuali illo matrimonio interfilium Dei, & ba.
lº, Da queſta per ottenerla ſalute, e plaris putati quà? manam ha ufan, e della rateita temporale
i cognitione vittorfuppliciorum e diabolipietatis of dello ſteſſo figlio di Dio ſi dice, che vſcì dal
, dipende il efa dinidebat, aſsegnandola per noſtra mai ventre Virginale tanquam ſponſus de thalamo
frutto di
dre quam quod Regnum calete donabar, iſuo. Da che ſi raccoglie, quali ſia a ſeruitù
redentio perche donò it Regno advn ſolo in quel di queſta humiliſsima Ancella, perche eſ.
li mC o tempo, ſaltando il Ladro. Amendico tibi, “ſendo ſpoſa di Chriſto nell'opera della re
bodie mecum eris in P
- fo, mia non ſenza dentione,non ſolo le da la carne, come pu
i concorſo di Maria, le crediamo a S. An riſsimo argomento, e prezzo da offerire, Maria eſi
felino, ma la diurſione delli vffici di pietà, con l'impronto, quale egli vi imprime della biſce l'ar
che ſoſse Maria Santiſsima riconoſciuta , Diuinità, dignita, e valore infinito, che ne ºgomento,
per madre noſtra, era perbeneficio, e fattº deriua;ma perche eſſendo ſpoſa di Chriſto per il prez
e di tutti, perche dato, che la donna non nell'opera della Redentione reſta trasfor 2o, iGiesù
poſsi concorrere attine nella generatione, mata,e vina ſteſſa coſa con lui e in Rai,di ma accreſce il
vi concorre però, come madre in tantemà niera che se bene egli è lo ſpoſo, e quello, valore col
niere, che ſenza di lei la prole non può ri: “che ci redire, ha il poter redimere da Ma marco del
Simile del ceuere la vita, così ben che ſia vero, che la ria,e " identita, la redentione vie l'impronto
rigoroſa ſodisfattione alla Druina giuſtitia ne alla Beata Vergine attribuita, e per la Diuino.
la genera
tione cor i" ragione accennata s'intende, che ſia adiu Da Maria
porale, è feandrica,eſſendo veramente Dio, 8 huo torio, che ſerua, più che non fanno le altre riceue il po.
riio: Maria però è noſtra madre, quale erº ſpoſe comuni, nella regeneratione alla gra. - ter - -
tendo al figlio di Dio nell'opera della Re tia, e nella ſalute ſpirituale. Tanto viene merci, º
dentione col fuoccncorſo ci partoriſce al adombrato in quella parola . Ecce mater Piu e6éor
la gloria, e tutto ciò publica il figlio dalla tua,ch'è à dire mira Giouanni(e in Gionanº re alla ri
a Croce, con dire, eccemater tua, cioè mi altutti i Diſcepoli ſono rappreſentati, generatio
veramente ſono il Redentore, e non Ma madre, che vi conſegno, perche ella . ne, che le
fia, che è pura creatura, riconoſcila per non ſolo, come ſpoſa,li produce alla vita di madri cor
i" modo, come madre, e anco da lei ri gratia, ma di più ha dato anco a me il pº
rerui,come ſpoſo,produrre con ſodisfare alº
porali alla
tonolci al fuoriiodo la Redentione, ſe vuoi generatio -
eſerfaluo, perche m'ha ſeruito nell'opera la colpa, e con quanta altezza fi verifichi i - Inc., .
- ---
- - - -
della Redentone, nella quale per ragion di che ſe bene eſſa non è il Redentore, perogni
- -- -
madre tiene anco lei la parte del ſuo con modo ſerue nell'opera della redentione a
corſo, ſenza la quale, ſi come mai fareſti Il p. S. Pietro Damiane oſſeria, che queſta s P:bam.
ſtato redento, così mai ſenza di lei ſarai ſeruitù arrivò tant'oltre, che ogni creatura
per raccogliere il frutto di Redentione. reſta atterrita dalla conſideratiore della
2 26 L'Idiota dottiſsimo, e fingolarmente di - ea :
dignita ineffabile, con la qualevi fà impie
Idiota in uoto della Regina del Cielo, mentre conſi gara. An putai, quod non coutremiſcattota -
-a
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- - -
rappreſentò tutta la natura humana per da-, virginale. La tedentione dell' huomo, la
-
-
-
--
e
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reanome di tutti il conſenſo, per lo ſponſa riparatiene dell'Angiolo. La rinouatione -
litio ſpirituale, e celeſtè , Nam per An del Mondo, e tutto cio,ch'è, fù,ò ſarà eſſerſi
si innamºn spettatorismº rifouato per virtù del ventre di º" -
- º a - -
--- rto
---
miliſsima Verginella, che all'horati potrà quale viene rappreſentata la natura Diuina,
eſſere ſuggerito dal tuo penſiero quello che non ſi trouano tenebre d'imperfettonealº
iº può eſſere manifeſtato con le paro cuna,eſlendo detto, che leus lux eſt, º tener
ico , - - . bre in eo non ſunt vlla, manella luce in quan
Tu quis es?Giouanni riſponde alla libera. to, che rappreſenta la natura Angelicarſi di
Confeſſus eſt, quia non ſum ego Chriſtus. Ma ſcernono manifeſte le tenebre d'imperfetr
Voi Santiſſima Vergine, che ne dite ? Dico, tioni non ſolo per la priuatione, o negatio
e che ſono l'ancella di queſto Chriſto, e che ne di perfettone maggiore, ma perche d
4
l
ſe bene non ſono il Redentore per ogni mo conditione, come cauata dal niente - al
227 - do lo ſcruo, e concorro grandemente all'o niente d'imperfettione reſta di ſua natura
l S.Epiſ de
laud. Virg.
pera della redentione, il Padre S Epifanio, inclinata. Per terzo la luce ſignifica la per
mentre la conſidera, prorompe in ecceſſo fettione delle creature corporali. Alberto .Alb.M ſui
Che la B. marauiglioſo dicendo: o Virgo, que exerci Magno così diſcorre, Sicut incorporibus ni; perm.eſt.
V. rendè tº Angelorum in ſtuporenadauriſti, perche hil nobilius eſt luce corporali, in ſpiritualibui
inſtupiditi nella conſideratione di Maria, con tutto, nihil eſt nobilius luce ſpirituali, ſe in ſummo
li Serafini, che ſi vegghino aſſonti alla viſione Diuina e Nobilis eſt lux nature diuna, e deduce que:
e come, ſitrouino immerſi nella fruitione Beata per ſta manifeſta propoſitione che lux ad "
-
ogni modo, mentre videro il ſimbolo della illam immediatiſſima ſecundo loco eri nobiliſ,
-
-- - -
- - -
-
B ata Vergine nella formatione di Eua, re. ſima, - - - - - - - -
i 1 i
le altre ma neque decor, ſi adea,qua in cariſſima tua fitta "i ,
rau glie a operatus es contemplemurºpcrche di lei ſi leg perfuſionem quandam bonam informam tom,
Duine - : gº ab aeterno ordinata ſum,e dall'Hebreo dſa poſita fui. Da che ſi raccºglie la differenza Differenza
i culo Princeps inaugurata, aut initiata ſum, è tra la perfettione di Maria e degli angiolis, della per:
come altri d ſaculo conflata ſum. Il B.Al & altri Santi, e come ſia d ſeculo Princeps fettione di
Maria fi berto Magno dichiara queſta ſentenza con inaugurata,ò intiata perche quelli ſono, co Marat de
gnifica (il lo ſteſſo nome (Maria), perche ſignifica illu me imagini,ò fatti ad imagine della Diuna gl'altri -
luminata, D minata, cioe immediatamente da Lio, e ſi Maeſta, quali partecipano delle virtn, come
cioè innmea ſerue del ſimbolo della luce, della quale non pitture, e tele dipinte nell'eteriore ſuperfi. èi"
figura di
diataméte habbiamo nel Mondo alcuna coſa ne più no. cie, ma la Beata Vergine è come ſtatua di si ſoli- -
da Dio,co bile, nè più degna, perche la luce ſignifica getosper modum imaginis sì,ma trine dimenſa, da trinè di
me natura» prima la natura Diuina, della quale ſi legge, perche quaſi perfuſionem quandam, bonam in menſati al
per gratia che Deus lux eſt cioè l'eſterº della ſteſſa per formam compoſita fui, perche dal concetto tramagº
maggior -
mente vi.
fettone. Secondo ſignifica la natura angeli Diuno in ipſa inhabitat plenitudo Diuinitatis di ſuperi
ca, della quale intende S. Agºſt che ſi parli, corporalitèr,contenendo in ſe tutta la Diuna cie,
cina - quando nella Sacra Geneſi e ſcritto, a dire ſoſtanza come nota Guiberto Abbate a Deo Guib. Abh
Si proua Deus fiat lux, ºrfaita eſt lº scioè la natura ſculpta ſtatua, dice il Beato Andrea Creten B. And. Cr,
col ſimbo. Angelica, a paragone della quale rimane, ſe, e San Gregorio Niſſeno nello ſteſſo ſenti s. Gr. Niſº
lo della lu come oſcurità, e tenebre la natura corpora. hom. ſt l
ge»
ora mento prononta cognoſce, quantum ſis hono 2s
le ma pero ſianuerte,che nella luce, nella, rata è creatore plus 4ndra reliqua creatura, Cant.
- -- - - - Tuſo
Chela B.V.nonèil Redentore, 8 c. I 29 ,
Tu ſolafatta es expreſſa figura vera Diuinita' con le preghiere, cò l'auttorità materna,ma
- -
-
tis, vite Beata receptaculum, veri luminis in anco, perche ella gl'ha dato il potere redi
formatum ſimulacrum,imitans eum, qui in te merci, con veſtirlo della noſtra carne; il che
reſplendet. Eorum,que ſunt,nihil eſt adeò ma da Eua non potè eſſere dato ad Adamo, ſi - 1 -,- -
gnum, vtſuſcipiat dimenſionemtua magnitu che ſerue "i Dio nell'opera della - --
dimis, perche tatum Caelum Dei palmo conti redentione concorrendoui con più vantag Maria più
netur, terra, ci mare pugillo eius manus com gio di quello, chihabbi fatto Eua nella roui. cócorre al
prehenditur, ci tamen qui eſt tantus, actalis a na,perche a queſto fine, lo concepì, lo parº la redétio- -
qui vniuerſam creaturam palmo continet, totus tori lo allattò,lo ſaluò dalla perſecutione di ne, che E
-
in te capitur, 3 in te habitat. La grandezza Erode, lo ſeruì ſino all'età matura che Po ua alla ro
della tua ſantità, e perfettione, è puriſſima teſſe morendo nella ſua Croce operai la ſa uina -
l - /
Vergine, e tanta, e tale, che non ſi deſume lute. Eua prius interenit, ſed Maria nosrede
- -
- N. ſolamente per modo d'imagine, e quaſi in mit, mediante Filio. E mentre ſi vide Maria
ſuperficie, come in riſcontro tuo ſi conſide Santiſſima con l'Annontiata dell'Angolo Maria ſteſ
ra la perfettione Angelica e degl'altri San innalzata a ſublimità così grande piena di ſaſimara-3
ti, ma ſi fa vedere, come figura eſpreſſa, e ſtupore, mentre diede il conſenſo,prononi uiglia eſle
ſtatua con le ſue dimenſioni perfettiſſima, ciòEcce.Ancilla Domini che fa a dire Ècco, re innalza
nella quale la pienezza della Diuina ſoſtan (ch'il crederebbe) io abiettiſſima creatira ta a queſto
za non capita dal Cielo, da Cherubini ſi è ſono innalzata a grado così ſublime che concorſo.
compiacciuta corporalmente d'imhabitare, ſeruo al Celeſte Padre all'opera della reden.
º : -- perche fatta Madre di Dio in ipſa inhabitat tione, nella quale ſe egli ripone la digita
- . it plenitudo Diuinitatis corporaliter, Santità de infinita della Duina ſoſtanza, io le dono la
i - O gl'altri ſimboleggiata in Adamo formato paſſibilità della garne humana ſenza la gua.
- : ad imaginen,riceuuta col ſoffio Diuino. Di ie quel potere infinito non ſarebbe da ſe
. . . . Maria in Eua, quale ſe bene ad imaginem,pei ſolo baſteuole per eſequirla, e lo ſerue con
rò ſi dice fabricata della coſta, edificatiitin tanta altezza, che ſe Giouanni interrogato a
mulierem, tanto fù dagli Angioli preuedu: conſeſus eſt, º non negauit : " eſt non
toscon che ſi pondera, come, e con quanta ſum ego chriſtus,Maria pare che non pºteua
il
eccellenza ſerua al Celeſte Padre;al Figlio dire così, e perche per ragione di ſpoſaſpi,
a .. . . -
di Dio nell'opera della redentione, e con º rituale è la ſteſſa coſa con lui,e come ma Se Maria
C.
qual modo ineffabile vi concorra, percheek dre egli è parte principale di lei e la ſua carº poteſſe di
\ -
la diede il corpo al Figlio di Dio, ſenza il nes nella quale opera la redenti nei cing re non ſum
,
quale non poteua eſſere Redentore, e si co di Maria, da Maria ricettura affini che li ego bri,
me Maria Santiſſima non poteua eſercitare poteſse eſequire. Che però preſcindendo da ſtus.
l'eſſere di Redentore da ſe ſola, perche non queſte i Ancilla Domini; .
redimere. Così il Verbo Diuno, il Figlio ma che lo ſerue nell'opera della redentio t. 2 -
di Dio non ci poteua da ſe ſteſſo redimere, Re - . . .. : : :
perchehaueua biſogno della noſtra carne, S.Pietro Damiano pronontia queſta pro s. P. Dam,
nella quale haueſſe potuto patire, e merita poſitione Stsutimpoſſibile erat , i" ſerm. 2. de
re:Maria diede la carne, e ſoſtanza corpo generis redemptiofieret, niſi dei filius de Vir Nat. B V.
rale: il figlio di Dio diede la Diuna perſo, gine naſceretur, ta etiam neceſſarium fuera?»
s e v
na:sì che da Dio, e da Maria fu compoſto il vi virgo,ex qua Verbum carofierei naſceretur,
- argº Redentore, e ſe da Chriſto noi ſiamo reden, cioè Maria Santiſſima, perche ſe bene di
- siago ti, medius reſtrum ſtetit, quem vos neſcitis,
-: i si
i
i"
“mentre lo fa nella carne di Maria, da Mari Monſ. "leſtatua, e figura con le dimen
-
riceuuta, dal riceuimento della quale ſi cº ſioni di ſantità;anco prima che lo concepiſ
e' --
-:::
al
---
s3 o Diſcorſo Quarto -
tuor nouiſ. ipſa ſi mater veri Dei e comparentalis Deo ſbum tuum,come ſe diceſſe il modo di ope -
- -
-
- 2 -
Perche co patrieundem Filium habens cum illo, quoaeſi rare, corriſponde al modo dell'eſſere,Signor t- .
sì intima a dignitas quodammodo infinita. Queſta così “mio,la Maeſta Voſtra mi ſublima ad valeſſe --- il 1
Chriſto , nobile intimità ſi dichiara San Bernardo, re ſopra humaio, fopra Angelico, mentre,
che li Bea In temanetSol Chriſtus, e tu in eo, veſtis ini riceue per madre ne ſeguita, ch'io ne re
ti n6 säro eum, & veſtiris ab eo: Veſtis cum ſubſtantia fti ſublimata anco quanto alla potenza ,
diſtiguerla carns, º veſtititletegloriºſue maieſtatis s quanto al modo dell'operare s che però co
con l'ope reſtissolennube, o sole ipſa veſtris, ſe ſi me creatura voſtra miraſſegno tutta nella
ratione. - - - - -
-
-
-
º i -
- Iſtat)lge
-
--
-
Che la B.V.non è il Redentore, 3 c. 131
l
maniera ſteſſa per operare, Ecce Ancilla anco, che tanta è la perfettione di Maria
Ecce An Domini. E ſe ricerca di Maria, come di Gio Santiſſima, che dopo eſſerſi il Signore Id
i
cilla fu il uanni, tu quis es? ſi tenghi pure per certo, dio dichiarato ſolo onnipotente, Creatore
latione de ch'ella eſſendo pura creatura, non può eſſe del Mondo tutto, ad ogni modo, perche ſi
dotta dalla re il Redentore, perche non ha virtù corriſ fuga il pericolo, che ſia creduta per Dio, ſia
innalzame ndente a ſodisfare il credito douuto alla dichiara ſingolarmente eſſere Creatore di
ro, quanto iuina giuſtitia, per ogni modo con modo Maria, ipſe creauiteam in Spiritu Santoſuosi
alla ſoſti ineffabile lo ſerue, e concore all'opera della vidit,dinumerauit,dimenſus eſt. Perche ſcrue
za. pedentione. s .
tanto nell'opera della redentione, e vi cons
Riee. di S, L'illatione ſi deduce da Ricc.di S.Lorézo. corre con modo così ſublime, che la Diuina
Lor. lib. 1, Fuit Dominus cum ea, & ipſa cum Domino in Maeſtà non laſcia diligenza, per fare, che ſia
arey. -
eodem labore, ineodemaue opere noſtra redem conociuta pura creatura, e ſe crediamo a
23e i ptions . Ecco l'innalzamento mirabile, s. Epifanio, a queſto fine moſtrò di ribat S.Epif de
quanto alla potenza, 3 all'operatione in s terla alle nozze di Cana Galilea, mentre le hereſ.
La B.V. a ſummum, più oltre Mater miſericordie Pa diſſe,quid mihi & tibi mutier ? neob ſantiimo
irutò il Pa trem miſericordiarum adiuuit in opere noſtre mia ſplendorem, ac maieſtatem eliſtimarent,
dre delle falutis. L'adiutorio fù tale, che ſi vide que attgui, vti colliridiani,eam eſſe Deam, ve ne
miſericor ſto priuilegio ſingolariſſimo di Maria così aliqui nimium admirati ſanctam in hane
die nella fublimata da Dio, che ſi moſtrò comparen bareſim , eiuſque deliramenta dilaheren -
redentione tale, come ſe concorreſſe con lo ſteſſo Padre lur, --
quaſi del delle miſericordie nell'opera della reden Si dichiara più oltre, come la Beata Ver
Parise per tione del Mondo, perche sì come ſi dice, gine ſerue nell'opera della redentione, e la
4 he ? che Maria madre di miſericordie aiutò Dio conditione del ſuo concorſo con l'eſempio
-
Padre di miſericordie nell'opera della reden. della gratia, quale ſi addimanda da Teologi,
tione, così pare ſi poſſi dire, che Dio Padre non ſolo ſemen gloria, ma gloria inchoata, sì Come la
di miſericordie aiutò Maria madre di miſe come la gloria ſi addimanda conſumatiogra gratia è
ricordie, perche sì come Maria ſola non pos tie, gratia conſumata così per parte di Ma gloria in
teua redimer l'huomo di rigoroſa giuſti» ria ſi può dire la noſtra redentione incoata, coata, così
tia, bench'ella con modo eminentiſſimo e conſumata per Chriſto, perche con l'infi per parte
meritaſſe, aiutata dalla gratia operando nito merito della dignità della perſona Diº di Maria è
ſempre con tutto il vigore dell'habito, e del una vi poſe l'ultima mano. Il Padre San la noſtra ,
concorſo attuale,il merito però non poteua Bernardino di Siena ſi ſerue di modo ſimi redentione
hauere vguaglianza di dignità, e di valore le di parlare a ſomiglianza di Eua nella mo: incoata - ,
corriſpondente all'offeſa, coſi nè meno lo ſtra rouina, e di Adamo che la fini perche sì e conſuma,
poteuaredimere Dio ſolo di rigor di giu come il ſerpente ſcoſſe, atterrò il genere hur ta per Chri,
ſtitia, perche ſe bene a Dio non mancaua la mano per mezzo di Eua, quale inclinò Ada: o« .
dignita infinita, mancata però il poterme mo a mangiare il cibo vietato, e reſtò con c: i
ritare, perche da ſe non poteua,nè humiliare ſumata la rouina con la traſgreſſione di luis -- is ,
ſi,nè patire, nè morire, e ſe bene Dio è il ſcosì hanendo la B. Vergine col ſuo merito
principale, dal quale vengono tutti li beni, inclinato Dio ad aſſumere la noſtra carne,
per ogni modo è vero, che fuit Dominus cum la vittoria riportata del ſerpente infernale,
“rie ipſa cum Domino in opere redemptionis, se la noſtra riparatione faincoata, quale poi
perche la carne della noſtra humanità rice. riceuè la contumatione col mezzo di Chri
istita per il conſenſo di Maria, e la perſona ſto, Merità (ſono le parole del Santo, ſicut
del figlio di Dio, quale vnendoſi questa car ſerpens proſtraut humanum genus mediante »
mesſe le fece figliuolo,colpatire, con l'infini. peccato in e inclinante Adamum ad veti S. Ber. t. 2.
-
ità del merito nel patire.adunò tutto quelio, tum tibum, i conſumatiofutt in eſu Ade. Sic ſer.5 1. a. 2.
-
che era neceſſario per fare, che noi foſſimo inclinantis Virginis per meritum ad ſe Deum, C, I e
º redenti, e così mater miſericordiarum adiu at aſſumeret carnem noſtram conculcatio Sa Simile dal
Eccelleza nie Patrem miſericordie in opere redemptions, stbana, é reparatio noſtra inchoata eſt, ac per la rouina
tale di Ma se l'altezza incomparabile, e dignita di Mia Deum incarnatum ex titil conſumata . Ma l'e incoataper
rias che la riafù tale, che per fare, che il Mondo cono eccellenza del concorſo altiſſimo di Maria parte di
V), Maestà ºſta, che Dio ſolo, e non altri è il Creatore di all'opera della redentione con maniera no Eua º - . i
fi dichiarò tutte le coſe, non ſi accontentò lo Spirito biliſſima ſi manifeſta, con la quale ſi vede , , 1 º
r . i tr
ſuo Crea biuno dichiarare, che vmus eſt Altiſſimus che non ſolo mater miſericordiarum patrem
tore còmo miſericordie adiunit in opere noſtra redemptio- -
creator omnium omnipotena, nell'Eccleſiaſt. -
do ſingo ma eſpreſſamente, ſingolarmente ſi dichia sfiis, condare la carne della noſtra humanità
lare, per le ra eſſere Creatore di Maria, ipſe creauiteam a Dio, acciò poteſſe patire, ma aiutò anco - e
si
uare il pe. inspirnu santo ſuo, ridita numerauit & di il figlio nello ſteſſo patire, perche Dominus
ricolo - menſus eſt, e aon ſolo potremo dire con San ifuit cum ea cripſa cum Domino in eodem la -- è
S.BerM, t.4° Bernardine di Siena tanta eſt perfetto Virgi sbore eodengue opere noſtra redemptionis per
ſ4. de3.Gels risart ſoli ge, cognoſcente reſeraetur, ma che la Beata Vergine con pluragione affer
- Imº
a
.A Coloſsa tione del Mondo, di mille Mondi, ma per ties metimur. Sanguis martyrum ſemen eſt
I.24e che, sì come comunemente notano li Santi martyrum. Il reciderci non è altro, che ren Dolore de
Padri, Chriſto, e la Chieſa formano vin cor dere la radice più forte,e vigoroſa, perger martiri nel
S.Am.Chr, po miſtico, così la paſſione di Chriſto, e de moglio più copioſe de fedeli nella Chieſa. la perſecu
Teof & c. fedeli forma vina paſſione, sì come è la ſteſ, Il ſangue, che voi ſpargete, è fecondiſſimo tione per
ſa paſſione del capo, del corpo, e degl'altri ſeme de martiri, come cento, e mille volte il peccato,
membri, 8 eſſendo il Diuino decreto, che hauete prouato, quale per vno martirizato e dâno de
Chriſto non ſolo patiſſe in ſe, ma nel ſuo innumerabili ne produce. Il diſpiacere de' gentili ſo:
corpo, ne'ſuoi fedeli, e che de patimenti di fedeli nella perſecutione riceuuta dagl'Ido lamente,
Chriſto, e della ſua Chieſa ne riſultaſſe vina latri non era per ſe medeſimi, ma per il dana
paſſione, della quale foſſero partecipi life no, quale vedeuano venire a perſecutori, -
deli raſſomigliati a Giesù patiente, e croci per la colpa, e peccato comeſſo in perſegui
fiſſo, per queſto dice l'Apoſtolo Adimpleo, tarli : Che ſe le foſſe ſtato lecito patire a
que deſunt paſſionum Chriſti, in ragione di ſenza di quello,neſſuna coſa più beata le po
corpo miſtico con la Chieſa in carne mea, teua auuenire, che l'eſſere da quelli perſe
ponendoui l'Apoſtolo quello, che toccaua guitati. - i : .- e
a lui, per eſſere parte, e fatto partecipe della L'atmore,e carità di Chriſto fù ſempre arº
paſſione del Saluatore, ut adimpleam, qua dentiſſimo di porre la vita per la ſalute del
deſunt paſſionum Chriſti, al qual luogo il Pa Mondo, sì come egli dice, Baptiſmo habeo,
dre Sant'Agoſtino, cui deſunt? preſſurarum baptizari, e non vedeua l'hora di vederlo e Deſiderio
Chriſti, ci ubi deſunt?in carne mea. Non ſequito, 3 quomodo coartor, uſque dum per della cari
i mancano in Chriſtopaſſus enim eſt, quicquid ficiam illud, che è quello, ſed proptereaueni tà di Chri
pati deberet, in Cruce enim poſitus accepit ace. in hanc horam . Se priega tranſeat à meca ſto d'ope
I
s. Agoſt, in tum ultimò,cº ait perfectum eſt,e ſparò. Quid lixiſte, non dice(calix), ma (ſte calur, cioè rar la redº
)
pſal.8 6. - l eſt perfectum eſt?iam de menſura paſſionum ni accompagnato dal peccato horribile dell' tione mo:
bil deeſt, quia omnia, que de me ſcripta ſunt, Hebraiſmo,ira,odio,inuidia,furore,da qua rendo ſen
La paſſio completa ſunt, ergo completa erunt omnes paſ. lì,come da fonte doueua deriuare la rouina za il pecca º
ne di Chri ſiones, ſed in capite. Reſtabant adhuc Chriſti di quel popolo miſcredente. Il Saiuator to de gli i
ſto perf: - paſſiones in corpore, uos autem eſtis Corpus noſtro per la ſua carità haurebbe voluto Hebrei.
tain ragiò chriſti, di membra, in lisergo membris cum impedire la rouina,e la copa, e morire per
di capo,re eſſet Apoſtolus,dirit: Adimpleo, qua deſunt ſemplice amore, e però dice tranſeat calix
ſtaua quel praſumarum chriſti in carne mea pro corpore iſte; ma perche ſapeua eſſere così il Dſuino
eus, quod eſt Eccleſia. decreto,e che da queſto modo di morire con
la del cor
po, ch'è la
Chieſa ,
- 2 La B.V. dice d'altra maniera Adimpleo
ique deſume paſſionum Chriſti in carne in anima
mea pro corpore dius, quod eſt eccleſia,e inten
sde di quelle paſſioni, quali veramente man
cauano in Chriſto,come capo della Chieſa,
inuitta patienza, ne doueuano riſultare,
molumenti di virtù grandiſsime in Santa
Chieſa, ubito ſi raſſegna e l'abbraccia. Ve
runtamen non ſicutegouolo, ſea ſicutta. Per
ogni modo il Celeſte Padre priuilegiò il
.
. - 2 non che mancaſſero di neceſſita, ma per l'. ſuo figlio Diuino, operando che quell'ani -
-
paſsione ſecondo la predittione di Simeo dita la virtù di leuarſi la vita , e che con i
ne, tuam ipſius animam doloris gladius per ogni rigore ſi verifichi, che fecit illum mori
tranſibit, cioè non ſi fermò nell'anima di benignitas propria, non malignitas aliena, e
Maria, ma paſsò più oltre a colpire il cuo. con l'accreſcimento così notabile delle ſue
re di Chriſto, che dice. Vulneraſti cor meum, pene per ragione di compaſsione lo ſeruſ
ſcror mea ſponſa, in vno oculorum tuorum, in ſe coi modo ineffabile, e concorreſſe allº
FIofiore-Au pnocrinecolli tui, e ſi dichiara da Honorio opera della redentione . Fù opinione di
guſt. lo 1 2» Auguſtodinenſe in queſto modo filius Vir Dioniſio Cartuſiano, che la Beata Vergine Cartuſ de
Bibliot. opu ginem alloquitur, tatus ſum intrinſecus dolo foſse dalla Diuina Sapienza condotta alla dignit. & c.
ſe ſigill. B. re, eum viderem te dolentem pendens in Cruces Croce, perche concorreſse alla noſtra ſalu b. Mariae
7) l artt. Si che quella differenza, quale ſi troua trà le te, eredentione, e più chiaramente il diuo. lib.3. c.25.
Diferenza i ferite communi, e quelle del cuore, quella to Lanſpergio. Voluit Chriſtus matrem ad A queſto
tra dolori: ſteſsa ſi trouò trà le pene, e tormenti di eſe ſibi in doloribus, vt ex iis, que oculisfo fine con
di Chriſto Chriſto riceuuti dagli Hebrei, e riceuuti riscerneret, intus animo vulneraretur, vt ſie dotta alla
venuti da per compaſsione, in vedere addolorata la chriſti paſsionis, redemptionis quºque noſtra Croce, ac
Maria » C madre, per la ragione addotta dell'amore, particeps fieret, o cooperatrix . Si noti, che eiò concor
dalli He i", amando Chriſto Signor noſtro più nella Santiſsima Annontiaca ſi dice, che il reſse alla
brei, e a ſua Santiſsima madre, che tutte le crea Duino figlio, quale concepire doueua la redentio
ture vnite, 8 eſsendo la conditione dell' B. Vergine, ſi chiamaſſe Giesù. Vocabis no IlC s
amore di Chriſto, che amando facit bonum, men eius Ieſum, perche doueua eſsere il Sal
ne ſeguita, che Maria foſse più buona e più uatore, il Redentore del Mondo, come fà ALuca Ie 2
ama se Chriſto, che tutte le creature, e manifeſtato a Gioſeppe. Ipſe emim ſaluum
che per con equenza ella ſe ne doleſſe più factet populum ſuum è peccatis eorum. La Matt. I, 19,
S. Bonau. di quello, ſi poteſsero dolere tutte le crea Beata Vergine vi acconſentì , ma eſpreſse
lmmeoſità ture, come afferma San Bonauentura, che il ſuo deſiderio di ſeruirlo in opera così
del dolore il dolore di Maria diuiſo in tutte le crea. ſublime, ecce Ancilla Domini, e di concor
della B, V. ture capaci di dolore non potrebbe eſsere rere, e di hauere qualche parte nell'opera Concepito
Argomen tollera o da quelle, ma che di momento della redentione, fiat mihiſecundum Verbum Giesù con
to fortiſsi ſubito caderent mortua,e per la ſteſsa ragio tuum, che ſi come il ſuo figlio doueua eſse inclinatios
ino cauato ne d'amore Giesù più ſi addoloraſse per re Giesù Saluatore , che nella ſteſsa ma ne di farla
dall amo le pene, quali vedeua in Maria, di quello, niera deriuaſse anco in Maria qualche par partecipe
Ice - che haurebbe fatto, ſe haueſse vedute le , te nel concorſo della ſalute, in queſto pun della reden
- . . .
creature tutte addolorate per ſuo riſpetto. to ſeguì il diuno concetto, e con queſta tione.
Da che ne legue, che ſi come l'odio degli inclinatione di compiacerli il figlio di Dio,
fi ore, era, come niente, paragonato all'a preſa la carne humana da lei,ſi compiacque
more, quale il Saluator noſtro portaua a diuenirli figliuolo, e ſi come nella ſua vita
Maria, cosi ancora le pene della paſsione la fece ſempre partecipe delle ſue fatiche, Con la ſua
ricettute dagli Hebrei, erano come niente, patimenti e trauagli, così nella ſua Paſ compaſſio
e parue non le lentiſse, in comparatione ſione ha voluto pienamente ſodisfare al ne accreb
delu dolori, quali li veniuano per motiuo ſuo deſiderio, e però. Voluit Chriſtus,ma be li dolo
dell'amore, per la preſenza di Maria. Tan trem ateſse ſibi in doloribus, a che fine ? pt ri di Chri
S. Brig, lib, toriuelò la Beata Vergine a Santa Brigida. ex qs, quae oculisforis cerneret nella paſsio ſto- -
4 e 6, i Cumpſeme cerneret dolore confectam in tan ne del ſuo figlio diaino , intus animo vulne
tùm amaricabatur de dolore meo, quòa omnis raretur, per il dolore di compaſsione, vt
dolor vulnerum ſuorum, quaſi ſopitus era pra fie, compatendo a Chriſto, accreſceſſe con
dolore meo, quem in me videbat. - vantaggioſo ecceſso il dolore delle ſue pe
Da queſto diſcorſo fatto quì di paſsag ne, toſse fatta partecipe» e cooperatrice
gio facilmente ſi raccoglie, quanto questa della Paſsione di Chriſto, e della noſtra re
humile Ancella habbi aiutato non ſolo il dentione, vt ſic Chriſti paſsionis, redemptie
Padre delle Miſericordie, ma il figlio an. mis quoque noſtre particeps fieret, a coope
cora, filium adiuuitin opere redemptionis, e ratrix , cioè cooperando alla paſsione di
Maria ri come fu con lui in eodem labore. & opere re Chriſto, con accreſcere le ſue pene foſse
parò il col demptionis, e come fecit allum mori benigni fatta partecipe , concorrendo alla noſtra
po dell'o itas propria , non malignitas aliena. Maria redentone, con adempire perfettamente
dio, e fà, fù quella, che preuenendo il colpo della il ſuo deſiderio eſpreſso nella riſpoſta data
che Giesù maiuagita Hebrea, con dolori incompara all'Angiolo nell'Annontiata di ſeruirlo nel
muora fe. bili, originati per motiuo d'amore, ſodiſ la redentione, ecce.Ancilla Domini, e con
rito dall'. i facendo al deſiderio di Chriſto, lo fece mo ſeruirlo concorrere, e partecipare nell'ope
ºfm0 c. ºrire per virtù dell'amore, perche fù così ra della noſtra redentione. Queſt'è il pri S. Anſel, de
graue l'acerbità di queſto dolore, che ſe il uilegio ſingolariſsimo della Regina del excellent.
dolore delle ferite corporali pareua quaſi dielo eſpreſso da S. Anſelmo, omnem om Virg. C 9,
iſopito, ne ſeguita, che le foſse anco impe i nis creatura ſanitatem, ſiue puritatem tran
-
-
ſcen:
Che la B.V. non è il Redentore, 3 c. ;- -- - I 35
ſcendens incomparabili ſublimitate hoc prome. addimandato da Profeti Vir dolorum, diede
Alb. Mag. ruit, utreparatrix perditiorbis digniſſime fie robene comodo di affliggerlo a loro piacere
ſuperm. ca. ret, e ſe cerchi, come lo faceſſe.Riſponde Al ſenza neſſuna limitatione, ma ſi confeſſaro
191 , berto Magno, Tanquam mediatrix reconcilia novinti, e Giesù bramoſo di nuoue pene, ſi
Meritò eſ. tionis,º adiutrix redemptionis,perche fu con come manifeſtò, mentre dalla ſua croce diſ
ſere ripa suenienza e ſi adduce da San Bernardo, Con ſe Sitio, ſecondo il ſentimento de Padri, ma
ratrice del fentaneum erat ut ſicut per faminam Adamum non potero giamai peruenire alla meta Di
l Mondo , e Maria ſola
ſeducentem mundus fuerat perditus, per femi uinamente taſſata. Maria fu quella, che le
l come ? nam Chriſto inſeruientem reconciliaretur. Que miniſtrò la pienezza del Calice, che venire le potè co
S.Ber.ſer.de ſtodirebbe Maria,ſe foſſe interrogatatu quis le doueua per opera dell'amore, ſi come fà pure con
t
Aſs.Virg. esºſeil'expectatio gentium?ſei qui venturuses? manifeſtato da Chriſto per le parole del Sa la ſua com
ſono l'Ancella,ſono quella che ſerue l'aſpet. cro Euangeliſta, Cum vidiſet ergo Ieſus ma paſſione.
tato, che ha da venire, bramato da tutte le trem, ci diſcipulum ſtantem, e ſentì il colpo
genti, perche ſe bene da lui è per venire la principale de' ſuoi dolori, per la ferita ,
Se Maria , redentione. Ecce.Ancilla Domini, non verrà, di compaſſione, dalla quale ſi ſentì trafigge
non ſeruiſ fe io non lo ſeruo, non ſolo con darle il mo re il cuore, diſſe, che non v'era biſogno
ſe al Rede do di poter patire con darli carne, ma anco di più, che il negotio era fatto, che il genere
tore non ſi perche deuo ſeruirlo, e tiene biſogno della humano ſimboleggiato in Giouanni era già
farebbe la ſia ſeruitù nell'attualità dell'opera della re partorito alla gratia, e che la riceneſſe se l'
redentione dentione. E vulgato il detto di San Leon adottaſſe per figlio. Mulier, ecce filins,e co
“Papa trattando della paſsione del Saluator me potè cſequirſi opera così ſtupenda e per
“noſtro. Suftinuitfurentium in ſe militum ma modo alla rouina corriſpondente; che così
mus, que dum proprio incumbunt ſceleri,famu - richiedeua la conuenienza, che ſi come A -
tate ſunt Redemptori, quell'infieriti leoni mi damo ſedotto da vna femina cagionòlaro
niſtri della maluagita Fariſaica, mentre tor uina del Mondo, foſſe il Mondo riparato da -
mentando Chriſto, reſtano tutti impiegati Chriſto, mentre era ſeruito davn'altra don
nella loro propria ſceleratezza, ſenza ſaper na, conſentaneum erat, vtſicut per feminam S.Ber.
lo,fanno al Saluator noſtro va rileuato pia Adamum ſeducentem mundusfuerat perditus, Conuenié
Come nelli cere, perche lo ſeruono nell'opera della re perfeminam chriſto inſeruientem reconciliare za, che il
-
a
tormétiſer dentione: Haurebbe bene bramato per vo pur, è ſi come ſi perdè, ſe crediamo ad Ago Mondo foſ.
r miuano a lontà di beneplacito fare la redentione libe ſtino da Adamo, ne contriſtaret delitias ſuas, ſe ripararo
1: Chriſto. ra dalla colpa loro, come moſtrò nel fare, mentre che la vedeua addolorata, e pian col mezzo
Mat. 26.39 quella ſupplicheuole inſtanza al Celeſte, Pa gente così fu riconciliato da Chriſto, men di Maria ,
-.
ter,ſi poſſibile eſt, tranſeat à me calix iſte, ma tre vedeua addolorata, e piangente la ſua come fu ro
perche per il decreto Diurno,doueua queſt' Santiſsima Madre, ch'era il pieno delle deli uinato col
opera dipendere dalla permiſſione della lo. tie ſue: e ſi come Adamo cadè, per liberarſi mezzo di
ro maluagità per fini altiſſimi preteſi dalla dalla puntura, che lo trafiggeua nell'anima, Eua.
Diuina Sapienza, mentre lo tormentauano così fu ſolleuato da Chritto con incontrar
lo ſeruiuano per l'acquiſto del titolo di Re la ferita,quale da Maria li veniua nel cuore.
dentore, e perche doueſſe ſeguire l'opera , Vulneraſti cor meum, ſoror meaſponſa,in vno
della redentione dum proprio incumbunt ſce oculorum tnorum. Dolor tuus transfigit me pro
leri famulati ſunt Redemptori. Hora ſi come nontiè San Lorenzo Giuſtiniano, e ſi come
fù decretato, che il Saluator noſtro faceſſe la s Eua ſeruì infelicemente Adamo per la ro
redentiene col ſuo patire, così fu decretato uina, e n'hebbe così gran parte, così Maria
ancora la faceſſe con tanto patire, perche ſi ha ſeruito a Chriſto nell'opera della reden
come ſi legge in Giob, tu quidem greſſus meos tione,e n'hebbe parte col ſuo concorſo: e ſi
dinumeraſti, molto più furono numerati li come Eua con le ſue lagrime,e con moſtrarſi
paſſi dell'anima delSaluatore che ſono gli af, dolente fa cagione della morte ſpirituale di
S Agoſt fetti, perche ſecondo inſegna Agoſtino San Adamo, così Maria col ſuo dolore, con le e
Intenſione “to,non mouetur anima pedibus,ſed affettibus, e ſue lagrime accreſcendo le pene del ſuo fi
di pene di ſingolarmente quell'affetto di tanto patire, gliuolo, fù cauſa della ſua morte corporale:
Chriſto taſe nel quale con la chiuſa della ſua morte,ſi do e ſi come perla morte ſpirituale di Adamo
tata per la ueua porre l'ultima mano all'opera della re ſeguì la rouina del Mondo, coſi per la mor
" re dentione. Queſta intenſione di pene fù Di te corporale di Chriſto ſeguì la riparatione,
dentione, uinamente taſſata così ſublime, che non vi rche in fatti, conſentaneum erat, vt ſicut per
quáto gri, potè arriuare nè l'odio degl'Hebrei, nè la faminam Adamum ſeducentem Mundus fuerat
de. rabbia de Fariſei, nè la fierezza, è crudeltà perditus: per faminam chriſto inſerutentem re
dell'Inferno. Il Diuino Verbo con la con conciliaretur. Ecce Ancilla Domini, io vera
º ſeruatione miracoloſa dell'humanità di mente non ſono il Redentore, perche ſono
f, Chriſto in quelle pene. Lo Spirito Santo pura creatura,ma però io lo ſeruose concor
f) con la temperatura miracoloſa di quel ſa. ro all'opera della redentione - . -
cratiſſimo corpo così capace di pene, che fù - Da che ſi vede, con quanta ragione i
--- -
ſpi
rito
13 6 Diſcorſo Quarto
S. Bern.t.r. rito di San Bernardino di Siena prorompa il proprio corpo, enericeuè accreſcimenti
ſer.51. c.4. in quelle parole così piene di merauiglia di pene così acerbe, che incomparatione di
2 23 O mira circa nos vtriuſque parentis Ieſu Chri quelle appena poteua ſentire i dolori delle
Ecceſſo mi. ſtipietatis dignatio,o ineſtimabilis, Dei,é Vir ferite corporali, ſecondo la predittione di
rabile dell' gini, diletto charitatis, qui,vtſeruum redime Simeone, tuam ipſius animam dolorisgladius iSapeua M.
amor Diui. rent, comunem filium tradiderunt. Non vi pa pertranſibit,ch'è a dire il coltello del dolore, ria, che col
no,e di Ma. re marauiglioſa la carita del Padre eterno che ferira l'anima tua,non ſi fermerà in te » andare a
ria per la di Chriſto, e della ſua genitrice temporale, ma pertranſibit, cioè totus tranſibit, e ferirà Caluario
redentione che per la redentione del ſeruo donaſſero il più grauemente animam ipſius. Tutto que feriua il ſi
figlio? Se queſto ſteſſo figlio pronontià mae ſto ſapeua Maria, S. haurebbe potuto, come glio col
iorem charitatem nemo habet, quàm vt quis a buona ſpoſa addolorata naſconderſi dalla coltello di
viſta del ſuo conſorte moriente, per non ag tutto il ſuo
mimam ſuamponat proamicis ſuis?che diremo
dolore.
della carità del Padre, e della madre, mentre grauarle le pene con la moſtra del ſuo dolo
vi pongono l'anima del proprio dilettiſſi re,ma à poſta fatta ſi affaticò,per auuicinar A poſta vi
mo, & vnico figlio Diuino, eſſendo certo, ſi alla Croce, appreſſo la quale ſtaua ſeruen andò , per
che li genitori più ſi affliggono nelle pene do il figlio Redentore, per accreſcere le ſue accreſcerle,
pene, acciò con queſta inuentione d'amore acciò noi
de propri figli, che di ſe ſteſſi?Ma più oltre,
che ſi dirà dell'amore del Padre Celeſte, e perueniſſero al grado Diuinamente decreta foſſimo re
di Maria, quali, per compire l'immenſo del to per la ſua morte, acciò così ſeruendolo denti.
ll Padre le pene decretate del ſuo figliuolo, coſpirano concorreſſe,S haueſſe parte nell'opera della
Celeſte, e a tormentarlo? Il Padre con l'abbandono, della noſtra redentione, e ſe interrogata ſe
Maria con la Madre con lo ſtare così vicina alla Croce. foſſe l'expectatio gentium, 6 qui uenturus eſt»
ſpirano a Stabat iuxta Crucem, che è ſtatione militare, non poteua dire d'eſſere il Redentore , per
tormétare con la quale combatteua, e feriua l'anima , che ſi conoſceua pura creatura. Riſponde
Chriſtoper ſantiſſima del ſuo figlio Diuino con arden però Ecce Ancilla Domini,ch'ella èl'Ancella,
compirel' - tiſsimi deſiderij, che accreſceſſero le ſue pe e che lo ſerue nell'opera della redentione
immenſo ne a ſegno tale, che operaſſero la ſalute del con modo così ineffabile, - --
delle ſue, Mödo.ODeodignafilia primigenea matris Eue si conferma per il diſcorſo, che ſi può fa
pene. correttio, dice Damaſc. perche, come ſe ne re della paſsione di Chriſto, cominciando
Deſiderio rendeſſe la ragione Bernardo Santo, ſe quel dall'agonia dell'horto,perche fù mortale at
di Maria , tiſsima a leuarlo di vita, triſtis eſt anima mea
la fù miniſtra ſeduttionis, queſta propitiationis, Perche pe
dell'accre ſe quella ſuggeſſit preuaricationem, hac inie mea uſque ad mortem ; mortale fà la pena del ne coſi mor
ſcimento cit redemptionem. Non occorre che il Padre ſuo ſtraſcino accompagnato dall'agonia, e tali nella
delle pene Sant'Anſelmo più s'affatichi, per eſagerare da percoſſe così crudeli, ordinate a poſta paſſione,
del fi glio» la prontezza dell'wbbidienza di Maria, con fatta, per leuarli la vita per timore, che non non diede
acciò foſſi. dire, c'hera così preparata, che poſto il Di foſſe aſſoluto da Giudici dalla falſità delle ro morte 3
morcdéti. uino decreto della morte del Figlio l'hau calunnie, quali gl'haueuano preparate. Mor. Chriſto -
S.Gio Dam. “rebbe con le proprie mani ſacrificato, ſe così tale fù la flagellatione così lunga con ſpar
or. I de Nat foſſe piacciuto a Dio, perche non erat mino gimento di tanto ſangue. Mortale la coro
º urg. aris obedientiae, quàm Abraham, perche da natione di ſpine acutiſsime, e lighe, quali in
S.Anſapud quello ch'habbiamo detto di ſopra, con nuo ſembianza di cappello, per ogni parte pene
S. Ant.4 p. ua Croce ſpirituale, e più acerba della Cro trauano il Sacro Capo, inortale la crocifiſ
The. I 5. c. ce datagli dagli Hebrei, veramente lo ſacri ſione con slogamento dell'oſsa del ſuo pu
4.0.1. ficò, e ſe vn ſguardo ſolo lo ferì nel cuore, riſsimo corpo addolorato , ma ſopra tutto
Come Ma il coltello del dolore le paſsò l'anima, 8 il mortale era l'afflittione in vederſi ſpogliato
ria veramé vederla addolorata le diede morte. Sape ignudo, e ſchernito alla preſenza di popolo
tehabbiſa. ua bene la B. Vergine ciò,che doueua ſegui innumerabile, ma neſsuna di queſte pene
crificato re, e che ſe dalla bocca del figlio fu veduto coſi mortali furono baſteuoli a darli morte,
Chriſto, dall'amato Diſcepolo vſcire la ſpada gladius perche neſsuna di quelle, nè tutte inſieme
ex utraque parte acutus,che il coltello del do furono baſteuoli peruenire all'intenſione de
lore, che le paſſaua l'anima per la paſsione dolori decretati per la noſtra redentione, e
del Figlio, era acuto ancora, ex utraque par perche quell'anima ſanta hebbe guſto di .Perche l'e
te, e che auuicinandoſi al figlio l'haurebbe non morire per le pene miniſtrateli dalla amore in
parimente ferito. Più conoſceua, che si co maluagita Hebrea, ma per quelle, quali gl' Chriſto ſia
ine per l'affetto di compaſsione ſi faceua » erano eſibite dalla mano di amore, perche forte come
propri li dolori corporali di Chriſto,eli ſpi fortis eſt,ut mors,dilectio, perche accreſcendo la morte e
rituali ancora, per quanto li poteua capire» le pene in Chriſto al grado d'intenſione ab
dolendoſi più che ſe foſſero propri, perche aterno predefinito,tiene la virtù della morte,
più amaua incomparabilmente il figlio, che cioè di ſeparare l'anima di Giesù dal ſuo
non faceua ſe ſteſſa, nella ſteſſa maniera il fi ſacratiſsimo corpo, quale non poté hauere
glio, per ragion dell'amore,faceua propri li l'odio, e la fierezza Hebrea con inuentioni
dolori della ſua madre, quale più amaua,che coſi crudeli, quali li poterono eſsere ſugge
- - -- rite
ChelaBV non èil Redentore &c. 37
rite dalla malignità derinferno, perche ha pena, che mi feriſce il cuore, che l'anima mi
uendo così pregato da principio della paſ- trafigge, come la B. Vergine a S. Brigida ri S. Brig. lib.
ſione Pater ſi poſſibile eſt, tranſeatà me calix 1 sc.6.
uelò, cum ipſe mecerneret dolore confettam, in -
iſte, aggiugne Veruntamenſi non poteſt tran- tantum amaricabatur de dolore meo, quò dom
ſire, niſi bibam illum, fiat voluntas tua. Fù nis dolor vulnerum ſuorum quaſi ſopitus erat
eſaudita dal Celeſte Padre l'oratione del ſuo pre dolore, quem in me iat, che però ge,
dilettiſſimo figlio, perchebeuuto quell'ama- mebat filius, dice San Lorenzo Giuſtiniano, S.Lor.Giuſt
riſſimo calice paſsò, e non le fece male, è quòd mater in tam horrendo eſſet ſpettaculo, e de Triiph.
nocumento nella vita, non morendo per per le proprie pene non aperuitos ſuum, e pe agº c.11.
quello, ma reſtò diſpoſto a riceuere il calice
rò è tempo di già maturo, che ponghi l'ani:
delle pene dell'amore portatoli da Maria, ma mia per la ſalute dell'huomo: Dalla ſof
per la compaſſione ferendolo nel cuore con ferenza mia è ſuperato l'Hebreo, ſi rende o
lo ſguardo di amore Vulneraſti cor meum in vinto l'Inferno, perche non hanno più, che
vno oculori, tuorum, e trapaſſandole l'animaaggiugnere alle mie pene. Io,Io ſono quel
col coltello del ſuo dolore. Di queſto pun lo,che trouo inuentione migliore non cono
Ho.Io. 17. to ſiamo ammaeſtrati da Chriſto in San Gio- ſciuta dalla cecità loro, che convn ſguardo
Che Giestì uanni mentre dice Ego pono animam meam.s accreſco la ſomma di tante pene, che pre
ſolo , per Nemo tolliteam a me, ſed ego pono eam. Che pondera a tutti li ſuoi tormenti, e per quel
virtù dell'. è a dire s'affatichi pure l'Hebreo, eromore- . io,perche mi piace, pongo l'anima mia, pet
amore po gi l'Inferno tutto, per leuarmi di vita. A- che nemo tolliteam ame, ſed ego ponoeam ».
ne l'anima duni, quanto può, quanto sà, l'inuentioni - Tutto ciò fu ſtabilito da Chriſto nel ſuo ſpi
e non per della ſua maluagia fierezza, che mai, maiſa- rare,perche douendo eſalare lo ſpirito, chi i
li tormenti ràbaſteuole farmi morire, e perche il ſuo nò prima il capo inclinato capite, ma ſapete
degl' He braceio per eſſer debole non può arriuare al come? ex parte matris gloſa Vgone Cardina Vg.card.
brei. grado d'intenſione predefinito delle mie a le. Come ſe voleſſe dire, per te,Maria,ſono Giesù ma
pene, e perche non voglio morire per le pe venuto al Mondo, per te mi parto. Tu, che nifeſta a -
ne datemi dall'inuidia, dall'odio, ma dall'a mi hai concepito nel ventre, ſei ſtata cauſa Maria, che
Non hà more. Auuertito l'amato Diſeepolo dell'a dell'unione al corpo dell'anima mia, tu ſei muore per
voluto mo intenſione di Chriſto, di propoſito, come il la cauſa della ſeparatione ancora. Si tu la ferita
rire per le latione deduce. cum vidiſſetergo Ieſus ma benedetta è mia cariſsima Genitrice per te, dell'atmo
II
pene dell' trem, e diſcipulum ſtantem, dicit matri ſua - alla preſenza tua muoro contento, mentre te a
\" odio. Da quale antecedente, o amato Diſcepolo, i" il dolore originato dall'amore, eſalo lo
l' S.Gio. 19. dedtici queſt'illatione, cum vidiſet ergo Ie- ſpirito,e ſe benevbbidiente al Padre,hobe
ſus matrem ? Dall'intentione, e riſolutione uuto il calice datomi da queſta peſſima ge:
di Chriſto moſtratami nell'ultima cena,qui- te, hò riceuuto la gratia di morire però col
do che recubui ſuper petius Ieſu, di morire mezzo tuo, col ſeruitio date preſtato nell'e
per amore, e con l'acerbità delle pene, quale opera della redentione di morir per amore.
ſolo dall'onnipotente braccio dell'amore le Sta in pace,ò cariſsima genitrice, che già ar
poteuano eſſere amminiſtrate, e perche egli riuati al ſommo terminano li miei dolori
ha detto, meno tollit animam meam a me, nè condare l'ultimo ſpirito. Sta in pace, e ſia
Hebreo, nè Gentile, nè creatura diabolica, queſto il tuo ſicuro conforto, che preſto fa
nèrationale ſedego pono eam,traendo vicina ro ritorno a te, riſuſcitato libero d'ogni per
con li do alla mia Croce Maria, e facendo miei pro- na, ſuperiore a patimenti, diſtruttor della
lori di co prº li ſuoi dolori, e con l'accreſcimento de morte. -
fſione ,dolori della compaſſione ſopra li dolori del- Ecco l'operatione del concorſo di queſta -
compiſſel' la paſſione opero di buona voglia l'intenſio, humiliſsima Ancella all'opera della reden
intenſione ne predefinita delle mie pene. Queſto è tione, e come è vero con Alberto Magno,
delie pene eumvidiſet ergoleſus matrem pare,che dica. - che Mariaeleuata adſummum,quoad ſubſtan
della ſua Adeſſo si, che v'è tanta pena che baſti, per- tam, ſia ancoeleuata adſummumquoad po
paſſione - che prouo, che quanto ſin'hora ho patito tentiamo operationi eſſendo ſtata cum eo in
è. come
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niente in comparatione di queſta sodemopreso laboreredemptionis.
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chia, di ecce, Eliſabeth cognata tua, dºipſt la parola, faineſt Vanhum Damini ſuper
ieannensi Verbrumarioanini del ſantino coi
concepitfitium in ſenectute ſua, così ha sºsta
be potuto comnunicare ad una Vergine smandamento che va idea predicare a per
ſomigliante virtù. Spiritus ſanſtus ſaperura che taccio che col mezzo del Duino,
mietinte, ci virtus Altiſsimi obumbnabis tibia bo predicato ſi difooaas ro l'anime al rie
Quui ſi oſserua come lo Spirito ſanto, º ceumento della Spirito ſanta, e così il Dis
Vicende il Verbo Diuino ſi preſtano le mutanze. La utso Verbo incarnato per opera dello Spis
trà il Ver Spirito ſanto ſoprauiene in Maria per la rito ſanto rendeſſe le vicende allo ſteſso
bo, º lo Spi communicatione del Verbo nella genera Spirito ſanto, e che ſi come per virtù dello
rito ſanto, tione temporale, per virtù del conſenſo eſ Spirito ſanto fù concepito dalla Beata Ver
preſso con la ſua voce. Ecce Ancilla Domi. gine, e partorito, così lo Spirito ſanto
mi,fiat mihi ſecundum Verhum tuum; & Ver concepito per così dirlo, nell'anima di Gio
bum caro factum eſt. Il Verbo moue Maria uanni, per virtù del Duino Verbo incar
per la communicatione dello spirito ſanto, nato , per virtù del Diuino Verbo predi
lutº i 39 pure con la ſua voce, perche, Exurgens Ma cato, ſi partoriſse da Giouanni nell'anima
ria abit in Montana cum feſtinatione, ci ſa de peccatori pentiti. - -
i - º a sparare a così grande rouina, dice così: Pa dire; ſi raccoglie dall'ammaeſtramento di : 7Matt. i oa
Argomen rate uiam Domini. Che via? queſta è Mar Chriſto Signor noſtro alli Apoſtoli, il quale I 9»
to, che pre ria, preparateui Maria con la voſtra duo dopo hauer loro detto, che douonano eſse
pari Ma tione, perche ſe queſta fu baſteuole a me, re condotti alla preſenza de Prencipi, e da
ria» e per: ben che rinchiuſo nel ventre di mia madre, Regi, ne Concilij, e nelle Sinagoghe inte
che ? e come in Cielo naſcoſto, perche venuta a ſtimonium illis, cºgentibus,aggiugne. Dun
me mi fà via per andare al Signore s che autem tradentrosnolite cogitare, quomodo
però di momento ne diedi ſegno adoran aut quid loquamini, dabitur enim mobis, quid
dolo con eſultatione dal ventre d'Elitabe loquamini, perche non enim uoseſtis, qu lar
ta. Se queſta fà via al Signore per venirlene quimmi, ſedſpiritus patris ueſtri, qui loquie
al Meade, il quale differì tanti ſecoli, ſe tur in uohis. che è, a dire, ſi come voi non
crediamo a Bernardo, perche in quelli non vi ſete eletti per opera così ſublime, ſed egº
s.bern, - ſi vedeva Maria, vera via del Signore, qual elegiuos, utcatis, così io vi dò lo ſpirito del
miglior oonſiglio può eſſere riceuuto dal Cerette padre, che in voi parlerà se ſi come
peccatore penitente, che preparare queſto afferma l'Apoſtolo, in me loquiturchriſtus» e
ſentiero, diſponeriiquetta via, Maria, reae nella ſteſsa maniera, e molto più in Gios
derſi alla ſua dittorione, procurare ſia far uanni vnico, precurſore parlerà lo ſpirito
uorvuota. Veniº praticans baptiſmum par Duinoa e Chriſto Diuino Verbo incarna
nitaria, il quale cominci per queſta via, ro, il quale ſi come chiudendo l'opera del
parate miam domma, perche ſe la Dinina l'Incarnatione ci poſe tutti in queſta ſtra Il Dittino
Maeſtà, il Druino Verso, così bramoſo di da, con donarci Maria Santiſſima, nella ſteſs Verbo dal
Tertull. venite all'opera della redentione, che per ilſa maniera la comincia con Giouanni, che la Croce
Non troua detto di Tertulliano ſi moſtraua come fora nella ſua predica dice parate uiam Domini, ci poſe in
la ſtada il “ſtiere, che foſſe ſempre in procinto venire e cioè preparateui à voſtro fauore Maria» via di ſalu
tOre al Mondo, inquilinus cordis patris, non troe perche ſi come queſta fù via per la venuta te con dar
d'andare a uò mai la ſtrada, fino a tanto, che non ſe li del Signorerà voi per l'opera dell'Incarna ci Maria,
Dio 9 ſe e perche?
moſtrò la Beata Vergine, per mezzo della stione, così ſarà ſicura via per voi nell'ana
non troua quale, come per via conſumò opera così dare a Dio, fatti partecipi dei fruttº ºliº 1. Ad Phi
Maria, e ſublime, così, e molto meno il peccatore redentone. Fu documento dell'Apºſtolo lip,2, 12.
trouerà la ſtrada per andare a Dio, ſe dato a tutti i fedeli, mentre ſcrivº a Filip:
incontra Maria. Ma tuonata Maria non ci “penſi, cun timore s & tremare
iº - 3 - -
ei e
14o Diſcorſo Quinto º
ſtram operamini, che è a dire non vi ſtimate plena, aut infetta ſunt muneribus,quidnoneas Neſſuna
ſicuri, o dilettiſſimi figli, ben che chiamati ab omm munere excuſiſti, Ideoque modicum coſa ſi of
alla fede,benche dalli Apoſtoli ammaeſtrati, illud quod offerre deſideras gratiſſimis illis, cº feriſca i
benche riempiti di Celeſti doni, benche aric omn acceptione digniſsimis Marie manibus of - Dio, ſe no
chiti dello Spirito ſanto, benche illuſtri per ferendum tradere cura, ſi non vis ſubire repul per mezzo
la confeſſione della fede, e per la tolleranza ſam. Ma piu efficace mezo a propoſito no di Maria.
delle paſſioni, ma cum timore, e tremore la ſtro lo ſteſſo Santo, Quicquid eſt, quod offerre S.Ber. ibid.
lutem veſtram operamini, perche neſſuno ne paras, Maria commendare memento, perche è
moſcit, an odio, velamore dignusſit, e dato vt eodem alueo ad largito em gratia grattare
- 7 -
che lo ſapeſſe,non sà,ſe perſeuerando in quel deat, quofluxit. Si noti la proprieta del San
lo,finirà felicemente la vita, perche qus ex to coerente al noſtro detto, ut eodem alueo,
Neſſuno in multitudine fidelium quamdiu in bac mortali ch'è a dire per la ſteſſa ſtrada,per la tteſia via
queſta vita tate viuitur, in numero pradeſtinatorum ſe eſſe ritorni la gratia a Dio, dell'oratione, della
s è ſicuro. preſumatº qual cumulo di meriti, qual per ſupplica, della preghiera, per la quale è vee
S. Agoſt. fettione di ſantità può aſſicurarui la perſeue nuta, e ſi come Dio è venuto, e manda le ſue
lib. de cor ranza nella gratia? ſi miri Lucifero nel Cielo, gratie per queſta via Maria, così per queſta
rup & gra Adamo nel Paradiſo, che s'imparerà operare ſteſſa via,corriſpondendo l'huomo con la ſua
tia c. 13 la ſua propria ſalute cum timore, º tremore, gratitudine, la gratia facci ritorno, e con la
S. Agoſt. perche tutte le gratie del Cielo non ſono ba gratia il peccatore a Dio, Vent in omnem
in Pſal.65, ſteuoli, mentre viuiamo in queſto ſecolo aſſi regiorem Iordanis predicans baptiſmum pa Come da “
237. curarci della predeſtinatione noſtra. Qus ex nitentia. Come ſi dourà fare ? In che modo Dio ci de
La perſe-- multitudine fidelium, quamdiu in bac mortali potrà il peccatore diſponerſi, per eſſer de rua per i
i
ueriza nel tate vuitur, innumero predeſtinatorum ſe eſſe gno º Parate via Domini preparateui Maria mezzo di
l'oratione praſumat? per ogni modo lo ttello Padre A via del Signore con li oſſequii di riucrenza, e Maria la
come cate goſtinoſanto dal ſalmo ne caua vn'argomen con la voſtra diuotione, perche clla è l'aluco, gratia.
gomento º to ſicuriſſimo, e mentre ſia perſeuerante, ſa il ſentiero,la via,per la quale viene il Signo 238.
di predeſti rebbe indubitato della noſtra predeſtinatio re, e fa che ſcoiri l'acqua della ſuagratia» e
nationes s ne, e lo deſume da quel luogo, nel quale dice ſe ci trouerà vicini con la noſtra affettuones
-
Dauide Benedittus Deus, qui non amouit ora ſarà impoſſibile, che non ne reſtiamo aſperſi,
tionem meam, e miſericordiam ſuam à me oſ e perche vuole, che eodem alueo ad largitorem
:
ſtrui, dice Agottino,oratione e miſericordia, gratia, gratia redeas quotiuxit Piu oltrear
come vanno legate inſieme. Mentre vedi,che gomenta S.Bonaucntura, ſe bene è vero che S.Benau, in
l'oratione tua è gradita dalla DiuinaMaeſta, neſsuno in queſta vita può ſapere d'eſſere pſalt. -
fà pur cuore, e concepiſci indubitata ſicurez predettinato, lo ponno però ſapere la Beati -
za,che ſei fatto partecipe della miſericordia del Paradiſo, quali nel libro della vita dell' - a
ſua. Cum viderisi non è te amotam depracatio ellenza Diuna a loro aperto ponno molto
nem tuam, ſecuruseſto quia non eſtate amota bene conoſcere ſecondo l'ordinatione. Diui
miſericordia eius. Né s'intende il Santo ſola na, la ſalute ficura de ſuoi diuoti, ſi come la
mente dell'oratione, ma del gradimento, e Beata Verg ne hebbe cognitione di tutti
accettatione di quella. Quello, che importa, quelli,quali ſi doueuano ſaluate per il ſuo
è il vedere, come poſſiamo fare, per ſaper il mezzo per teſtimonio di San Bernardino di
gradimento della noſtra oratione. Il Precur Siena. Le parole del Dottor Serafico ſono
fore lo predica parate via Domini, Maria è la queſte. Qui acquirit grattatº eius, agnoſcetur S. Bonas.
via del Signore preparatela a voſtro fauore,e i Ciubus Paradiſi, o qui habuerit caratte
non dubitate , ne l'inſegna Bernardo il ſuo di rem eius, adnotabitur in libro vita e lo ſto ter
S.Ber.ſerm. noto Quaramus gratiam, e per Marian qua no nella predica del Precurſore, pradicans
de Nat. ramus, con l'oratione ſi va cercando, e pro baptiſmum pantentia, e che per farla bene,
4)ratione curando la gratia della miſericordia Diuina, queſto è neceſſario» che ſi prepariamo per
gradita né vuoi aſſicurarti di ritrouarla? volgiti a Ma noi queſta via del Signore Maria, parate via
cre ſia per ria. Quaramus gratiam,e per Mariam que domini, perche queſta con ſicurezza ci guida
Maria - -
ramus, perche è quia quoa quantunuent, º a Dio, e non altra, perche ſi come èneceſſa
fruſtrare non poteſi E imponiibile, che l ora rio che ſi perdino tutti quelli squali conocs
: r.: tione portata per queſto mezzo, incaminata chio di benignifima madre dalla Beata Ver
- -
- - -
per queſta via, non ſia gradita da Dio, che pe gine non ſono rimirati, così è impoſſibile,
rò nello ſteſſo ſermone il Santo così ragiona, che ſi poſſi perdere alcuno di quelli,quali ve
,
Se ſei ſauio, prenderai il mio conſiglio, cioè ramente ſi conuertono d Maria, e con'oc
- º di non offerire tu neſſuna coſa a Dio imme chio di Madre propita ſia mirato da quella,
diate, nè oratione, nè deſiderio nè ſoſpiro, ſicut, o Eeatiſſima, omnis a te auerſus,e a te
ma va contegna tutto a Maria, perche forſe deſpettus neceſſe eſt, et intereat sta omnis ad te
le tue mani ſarano piene di ſangue» e inde conuerſus, o a te reſpectus impoſſibile eſt, ve !
gne, che da quelle il Rè della gloria alcuna , pereat. --- - - -
cia da Mas donato dalla gratia, dal culto e cognitione Ella è via, adito, porta, aprimento delle La B.Verg.
L'12 - - - del vero Dio. In deſerto, mentre erano mag. porte del Paradiſo, figurata nelle dodeci ſerue per
Iſa. 43 giormente guaſte, e rouinate le vie, io dice porte della Città di Geruſalemme, perche adito a
il Signore dediuiam, cioè per virtù del mio eſſendo tre ſorti di conditioni di perſone Dio per or
Diuno decreto, nella diſperatione mag Vergini, maritate, vedoe ſparſe per tutte gni ſorte
giore delle coſe ho determinato di dare vna le parti del Mondo, Maria Santiſſima dice , di perſo
m3 e
ivia, per la quale la carne tutta , quale ha in me omnis gratia uie, perche, come oſſer
“guaſte le proprie vie per l'abbandono del ua Riccardo, fuit Virgo abſque ſterilitate, fa Riccar.
-ſommo bene, omnis quippè caro corruperat cunda fine corruptione, pia ſine terreno um
Maria è miam ſuam, caminando raddrizzarle poteſ ſollicitudine, predicandoſi da Giouanni ad
via data ſe, e rendere piane, e facili con l'auuentura, ogni ſorte di perſone di tutto il mondo, ac
da Dio per to ritorno al ſuo Signore, e uidebit omnis ciò foſſero diſpoſte, per riceuere la ſalute »
incaminar caro ſalutare Dei, perche erit ſemtta, o uia, quale con la venuta del figlio di Dio, col
ſi al bene, e& uia ſancta uocabitur. Parate utam Domi prezzo del ſuo pretioſiſſimo ſangue l'era per - . . . .
i mi grida Giouanni voce del Diuino Verbo eſſere preparata, miglior conſiglio raccorda
venuto per la ſalute del Mondo ſicut ſcrip re non le poteua, che inuicarli alla prepara
tum eſt in libro ſermonum Iſaia. Che dice tione di queſta via, parate uiam Domini ,
- Iſaia ? Haec via, ambulate in ea, º non de perche così erant praua in diretta, e aſpera
clinetis neque adderteram, neque ad ſiniſtram. in uias planas , e non oſtanti le paſſate
Maria è la via, che guida con ſicurezza , indignita , uidebit omnis caro ſalutare Dei -
trouatela ambulate in ea , perche in quella Hac porta ( ſono parole d'Alberto Magno) Maria por
trouerete tutto ciò, che biſogna, come ella omnibus intrare uolentibus erit peruia, Vnde ta aperta
ſteſia lo manifeſta. In me omnis gratia uia, ipſa eſt duodecim porta caleſtis Ieruſalem , per chi
vuol anda
& veritatis, in me ſpes vita, 6 virtutis Tran quia ipſa in omni parte Mundi tria bominum re à Dio.
ſite ad me, perche Maria è que errantes per genera Viduas, coniugatas, & urgines, in ca
“errorum aula, deuiaqueſepiſſimè ad viam fi, lum apportat, e' importat . E però mentre Albert,
dei reducit, ſcriue Ricardo di San Lorenzo, il peccatore ſente in ſe il primo mouimento Mag. ſuper
Riear di S. & riam,qua ducitaduitam, oſtendit, aitenim di penſiero di penitenza, pradicans baptiſ Aſus eſt,
Lor.lib. I Ce cum filio ego ſum via, ſcilicet qua duct ad ui mum panitentia , ſe deſidera di proſeguir
è via» che tam aa filium meum,qui eſt vita . ll Delfino la, con raddrizzare li ſuoi mal'incaminati
códuce al in mare ſoccorre al naufragato, e l'Elefante ſentieri, per altra parte non potrà mai inca
la vita - ' in terra riduce in via il peregrino errante: minare le moſse, che con l'humile ſuo ricor
Pro pietà Maria Santiſſima in fluibus maris ambulani, ſo alla Regina del Cielo, eſpreſſo nelle paro
del Delfi e girum Caeli circuiu ſola, e nello ſteſſo gi. le parate uiam Domini. Ne prouerbi ſi de Prou. 3r.
no » & cle ro circonda maggiormente la terra, perche ſcriue il fatto di quella Matrona nobile ſim 15,
fante se nautragati, º errantes per errorum auia,de bolo di Maria, della quale ſi dice, che deno 24o.
uiaque reducit ſapiſſimè ad utam fidei, come è teſurrexit, deditgue predam domeſticisſuis , E la don
inutandoli a ſe, perche aitenim cum filio ego o cibaria ancills ſuis, ma non ſi dichiara na,che ſi le
iſumvia. Per il che rapito Sant'Effrem, così la qualita della preda, quando ſia fatta, è da ua la not
So Effre la ſalutas Aue porta Calorum,aſcenſus omnii, chi ſia preſa, ma ſolo, che denotte ſurrexit, te, e dà la
ſer.de B.V. Auereſceramentum portarum cali, perche ſi e che in quell'oſcurità delle tenebre, dedit preda 9 e
Maria a come furono ſempre chiuſe le porte del Cie pradam domeſticis ſuis , & cibaria ancillis cibo, a chi
primento lo, per la venuta del Diuino Verbo a voi ſuis, non contenta d'arricchirli con preda , la ſerue.
delle por per operare la ſalute del Mondo, prima che le prouede di cibo, perche reſtino maggior
te del Cie ſi vedeſſe Maria, così ſaranno chiuſe per noi, mente inuigorite. Che preda è queſta, l'ani
lo, . per acquiſtare la ſalute, ſe non ricorriamo a ma mentre pecca, ti ruba a Dio legittimo
- - Maria, e ſi come all'apparire di Maria ſi ſuo Signore,e Padre, ſi come in San Luca ſia
moſtrò l'Aurora, prenontia della venuta del mo ammaeſtrati riconoſcerlo per tale, men
diurno Sole, cosi col ricorſo noſtro a Maria tre alla Diuina preſenza ricorriamo con a
ſi cominciano aprire le porte del Cielo, per l'oratione, Paternoſter qui cs in Calis, di Luc. 19.
raccoglierci alla poſſeſſione della vita Beata, momento viene rapita dai Demonio per il
Aue meſceramentum portarum Paradiſi. Ella, peccato, col quale paſſa miſeramente alla
si ort ſtella ne lo conferma in S. Brigida, mentre poſſeſſione di lui,ſi come alli Hebre manife
dice, Ego ſum iuſtorum gaudium, o aditut ſtò,
-
mentre le diſe, uosex patre piºlo eſis,
--- --- Li la natu
s -
. . o - t , --- a - -
tuita dalla mico infernale, e più con l'aggiunta delle mum penitentia , ſubito li pone auanti il
B. Verg. al ſue gratie renderlo riſtorato, inuigorito di ricorſo a queſta puriſſima Vergine, via del
peccatore cibo, deditaue cibaria ancillis ſuis, all'anime, Signore, con dire, parate riam Domini, cioè
- e ſi
quali per ricognitione di così gran benefi Maria ricorrendo alla ſua diuotioue, e non
.
cio ſe li contacrano perpetue ſerue, acciò " !"
temete, che bene
poſſino reſiſtere all'inſulti e combattimen. nitas eius, perche con queſto ricorſo
Il cibo le
ti dell'inimici infernali. Deditaue predam ſ" si il ſentiero rettiſſime,
4omeſticis ſuis , ſpiega Riccardo di San Lo per venire a noi, per riceuercia penitenza,
gratie ag renzo, predam in ſeipſis, quando ſcilicet ra per communicarci la grazia. '. .
giunte. piens a Diabolo, quos ipſe Diabolus priùs ra Tra tutte le vie, quali dall'humano inten
Riccar.libu puerat, eos Deipara reſtituit ſibi ipſis, peccator dimento poſſino eſſere imientate,neſſuna più
2a enim, ſicut dixit Auguſtinus, ſe non poſſidet, nobile, nè più ampla hano ſaputo fingerſi gli
Il Prccurſore diuinamente illuminato men antichi di quella, quale ſi vede nel Cielo »
tre ſcorre per tutte le regioni del Giordano, mentre è ſereno,e per il candore, che moſtra,
predicans baptiſmnm pantenti e in remiſſio via lattea ſi nominata, per queſto diſſero, che
nem peccatorum, sà bene,che ſarebbe inu li Eroi, li Dei partendoſi dalla terra ſi con
tile la fatica, per eſsere l'huomo oppreſſo ducono all'habitatione reale di Giotte, come
dalla ſchiauitudine del peccato, ſotto il gio Quidio laiciò ſcritto - -
go grauiſsimo dell'inimico infernale, di cui a Eſt via ſublimis Calo manifeſta ſereno Ouid, lih,
ſi e fatto preda rubandoſi a Dio, per il con Ladiea nomen habet, candore notabilis ipſo AMetam,
ſenſo alla colpa, mentre da mano potentiſſi a Hac itereſt ſuperissad magni teſta Tonantis,
ma libero da ſuoi legami non ſi vedeſſe reſtia, Regalemgne domum,
, tuito a ſe ſteſſo, per potere ritornare al Si Quetta via manifeſti firma a tutti non ſi for
o
gnore. Peccator enim ſe non poſſidet, che mò, nè per il latte di Giuliome ad Ercole co
- -
a
- - - - - però inſegna parate uiam Domini, ricorren municato, nè per l'incendio cagionato da
do a Maria, per eſsere ſouuenutosperche ha Fetonte ineſperto , mentre ardì porre la
uendo egli in ſe medeſimo eſperimentato le mano ſopra le redini de catalti del Sole ſuo
- i ,
effetto di queſta ſua fortiſſima liberatrice, padre con errare il ſentiero, e laſciare live
quando dal ventre di ſua madre fù da lei ſtigij nel Cielo della ſua temerità , perche Via lattea,
ſciolto da legami della ſua colpa, e ripieno queſte ſono menzogne, e tauoloſe inuentioni che coſa
- iº º di giubilo eſultò, per vederſi reſtituito al ſuo de Poeti, nè Giunone, od Hercole fu mai nel ſia, - º
ti
- - -, i legittimo Signore, con adorarlo, e offerire Cielo, nè il Cielo inalterabile, e incorrotti
S. Giogin ſe medeſimo ad opera così ſublime di Pre. bile è capace di queſte nuoue impreſſioni. La
ſegna que curſore, conobbe, che queſta era la vera, e Galaſſia, o via lattea non è altro, che l'adu
ſta via co vnica maniera per incaminarſi all'acquiſto namento di minutiſſime ttelle, quali produ
me ottima cono il candore di quella luce. E vero che
della ſalute, parate uiam Domini, retias faci
eſperimen li Eroi,e li Dei per quella aſcendono al ciº
te ſemitas eius. Lo spirito ſanto, dal quale
tata in ſe. nella ſua predicatione era guidato Giouan lo, e per mezzo di quella fone guidati alla
-
-- - -
-
- -
-
- -- ni. Il Verbo Diuiuo, dal quale ti viſitato preſenza, e habitatione del vero Gioue, Dio
nel ventre portatoli da Maria, e che l'impo Creatore, e Redentore del Mondo, non delli
- -- - -
-
- - -- - - --
tempo ſia per communicare alle tue creatu. nite ad me omnes iuſti, e peccatores, ego ro
S. Bernard, re, come inſegna San Bernardino di Siena, gabo provobis patrem rogabofilium, rogato
-4uaſt. An e però come via lattea pare ſia ſalutata da Spiritum ſantium. Nolite timere, ego iram
tioch Jer.i. Anaſtaſio. Aue gratia plena, quodfattaſis eius in me ſuſcipiam, placabo eum precibus
de Annunt, nobisſalatis via aſcenſuſque ad ſuperos: Via ſedulis, e Alberto Magno detto di ſopra,
i"
come Via
di latte, quale ci conduce all'eterna felici
tà. Il Diuino Verbo, quale tanto deſidera
omnibus intrare volentibus erit per via , vnde
ipſa eſt duodecim porta caleſtis ieruſale, quia
latteas che la ſalute dell'huomo, quanto moſtra con li ipſa ex omni parte Mundi tra bominum gene
ci conduce tormenti ſoſtenuti con la ſua Croce, fattum ra viduas, coniugatas, & Virgines ad Calum
à Dio» -
eſt ſuper Ioannem, mentre lo moue, e lo apportato impo rtat, - -
manda per la predicatlone. Che mai dirà O quanto è neceſſario penetrare il ſenti
º
E via, i Siouanni? Egli ſi raccorda, che Dio è ve mento del Precurſore, mentre venuto per
ſi comandamento Diuino,in omnem regionem
nuto a lui per Maria, mentre portò la ſalu
diamo à Iordants predicans baptiſmum pantentia,
tatione ad Eliſabeta, per la quale egli ſan
Dio, per tificato rimaſe liberato da legami della cioè, a tutti li fedeli,li dà queſto conſiglio
che è via, ſua colpa, da che argomenta, che Maria ſalutare per concluderla con felicita. Para
er la qua è via di Dio, e perche ſecondo il Filoſofo, te viam Domini, O Maria,tù ſei pur quella
Dio è Idem eſt acliue, ci decline, lo ſteſſo ſentie vnica ſicura, quale prepararci, dobbiamo
venuto a ro, e via, che è di venire da alto al baſſo, è perche nelli altri ſentieri la via ſi diſtingue
noi. quello per il quale ſi aſcende dal baſſo all'. dal termino,ma per
per l'acqu
l'acquiſto della ſalute,
trattan:
144 Diſcorſo Quinto
trattandoſi di Maria pare la ſteſſa con la Sale ſimbolo della ſapienza, per la quale fe
ſalute, che però, ſe il Santo Ildefonſo cit lutum ex ſputo, per ſignificare che verbi
parlò di Maria ſantiſſima dice, Ecce uia, ſapienza cel padre nel venti e virginale per
ua pergere debetis,vi aggiugne ancora ecce l'vnione della nottra carne ſi è fatto huo
teatitudo, a gloria, ad quam peruenire ul mo.Come dunque il fango da ſe ſolo diede t
tis , come ſe la diuotione, e preparatione la luce al cieco per Diuina virtù, cosipari - - --
-- - -
di Maria foſſe la ſteſſa con la confeſſione di mente ſenza diſtinta mutatione de ſangui
puriſſimi di Maria per infuſione della Di Di mome
Cueſta per quella fà detto a Pietro, Beatus es Si uina ſapienza reſtò formato Gesù per la lu to ſi formò
via viene mon Bariona, per la ſicurezza di poſſedere ce del Mödo. Si che perarriuare a Gesù,nel Gesù nel
eſpreſsa la Beatitudine, così chi ſi dà alla diuotio quale ſta la ſalute, ch'è la gloria,e beatitu ventre di
nella con ne di Maria, chi ſi prepara queſta via fauo dine noltra, non vi ſarà biſogno di più che Maria.
feſſione di reuole del Signore,può dirſi eſſere peruenu di venire à Maria. Ecce concipies le dice
Pietro per to alla beatitudine alla gloria. Ecce uia,qua l'Angelo,d paries filium. Come lo conce
la quale è pergere debetis, ecce beatitudo, e gloria ad pirà, come lo partoriſce. Lo partoriſce fi
dichiarato g" peruenire uultis, e molto più ſi veri glio di Dio, vero, perfetto, vero, e perfetto
beato, ca nell'incaminamento di queſta via. Pa figlio di Dio nello ſteſſo momento non per
rate uiam Domini . Ecce uia,qua pergere de diſtinte mutationi lo concepiſce, perche e
betis, non hauete biſogno di più. Eccebea spiritus ſanftus, ch'è lo ſteſſo Dio , quale
titudo, ecce gloria, ad quam peruenire uultis. formauit hominem de limo terra, ſuperueniet
Della formatione dell'huomo per opera in te, per formare Gesù figlio di Dio de
della mano Diuina ſi dice, che formauitigi ſuoi puriſſimi ſangui,perche s'intenda, che Di momé.
Formatio tur Dominus Deus hominem de limo terre, la l'andare a Maria ſia l'andare a Gesù, che r. to ſi trona
Ine naturale formatione connaturale dell'huomo ſide abbracciate la ſua diuotione, ſia fare l'ac coll'andare
le dell'huo ſcriue da Giobe con tante mutationi con quiſto della ſalute , che il compendiario a Maria:
mo quante naturali prima di conſeguirla, prima in modo di penitenza per la remiſſione de pec
mutationi ſembianza di humore di latte, poi ſi coden cati, ſia prepararſi queſta via. Ecce via, qua
richiegga - ſa in ſomiglianza di caſcio, terzo ſi compa pergere debetis. Ecce beatitudo, ecce gloria,
gina d'oſſa, e di nerui, ſicuopre di pelle, ſi ad quam peruenire vultis. Queſta è inſegna
raffina con l'armonia di organiche diſpoſi ta dal precurſore, mentre che uenit predi
tioni, finalmente con l'infuſione dell'ani cans baptiſmum panitentia in remiſſionem
Gen. 2. ma ſe li comparte la vita, e con la remiſſio peccatorum, inſegna, Parateuiam Domini. a -8
ne del peccato originale ſe le dona la gra Si conferma davna ponderatione ineffa.
sob 1c. tia. Non ne ſicut lac mulſiſtime, 6 ſicut ca-, bile delle Diuine grandezze alla B. Vergi
ſeum me coagulaſti, pelle, º carnibus ueſtiſti ne communicate nella Diuina Incarnatio
me, oſſibus, di nerus compegſti me. Vitam, ne eſpreſſe dallo Spirito ſanto nella ſacra cant. 8. 8.
la princi e miſericordiam tributsii mihi. Ma nella Cantica. Quid faciemus ſorori noſtra in die,
pio ſi for primiera fortnatione non ſi videro, non ſi quando alloquenaa eſt º Vgone Cardinale
mò dalla prouatono queſti indugi), ma formaut ho auuertite,egli dice, che queſta non è fraſe di -
mano di minem de limo terra. Chi è Dominus Deus, chi dubita,perche ben ſapeua lo Spirito Di
Dio ſenza quale ſi ſeruì dell'onnipotentiſſima mano uino per il decreto eterno tutto ciò, che ſe li
tante mul ſua, moſtrando ll'huono in quel fatto Dio doueua communicare, ma da chi eſagera a4a
tationi aſſoluto padrone. Comuni pſiusnatura le di merauiglie, quali le doueuano eſſere cô
Teodot, genon ſeruiente, ſed naturam ad ſua ipſius municate. Quid faciemus ſorori noſtra Hoc
bom 2. in uoluntatisnutum rapiente, dichiara Teodo. quarit nò dubitans, ſed quafatturus eſtexag
Chriſti nat. ro. Come ſi formò Giesù nel ventre di Ma-, gerans. Quaſi ducat magna faciemusei in die, Vgocard.
in Concil, ria Santiſſima? Si vegga l'illuminatione del guando alloquenda eſt à Gabriele. A queſta
Efeſ. 1. 6. Cieco nato, perche mentre egli dice, ego, e poſitione allude Leone Imperatore, o Ieo Impeº
Cal C. ſum lux Mundi,fa intendere parimente, che maria, quis conetur magnitudinem tuam me rator ºrate
chriſol. in quella maniera reſtaſſe per vittù Diuina tiri? Ella ſteſſa dichiara, che le Diuine pre , 3- ,
Il miſtero formato, come quel cieco partecipe della rogatiue cóceſſeli da quel punto ſono gran. Le preroi
dell'Incar luce. Fecit lutum ex ſputo,C& tintuit oculos, di fecit mihi magna, qui potens eſt, ma quan atiue Co
natione e per virtù della ſaliuali dà la luce. Lucife to ſiano grandi, non lo eſprime , che però S. i
nell'illumi ram dat ſaliuam, dice Chriſologo, ſi ſerue Tomaſo di Villa Noua iul fecit mihi magna. Maria ſo
ºmaCIOIle del fango, Riſponde Chriſoſtomo , per Sed quàm magna? Neſcio, anipſamet valuit no inarriua
del cieco moſtrarſi quello ſteſso Dio, il quale del fan ſuam comprehendere magnitudinem, e però bili dall'in
ºlatOa go formò l'huomo nel principio del Mon quid faciemus,hoc quarit exaggeras,come di telletto
do, ma il Padre Sant'Agoſtino dice, che ceſe, penſino l'intelletti creati ciò,che vo creato.
S. Agoſt. chriſtus fecit lutum deſaliu4, quia Verhum gliono, non potranno arriuare gia a cono S.T. de Vile
caro fatium eſt, perche la ſaliua, quale di ſcere le mirabili preiogatiue, quali per quel la Nouai
ſcende dal ceruello, nel quale è poſta la ſede punto le reſtano preparate. Il Diuino fi
del giuditio, e della prudenza e ſi dice dal gliuolo ne porge un ſaggio in Santa"se
da 2
Che Maria Santiſsima è la Via, &e. I45
da mentre parlando alla Beata Vergine eo nione ſi eſprime nella ſacra Cantica in per
S. Brig. lib. sì le dice. Verè Mater chariſſima, verbum ſona di Maria Santiſſimo, dilettus meus mi
9.inſert.
- ---
9e oris tui attraxit quodãmodo Deitatem meam hi, & egoilli, dal Rè Profeta. Mihi autem
in te, cºferuor Diuina dulcedinis tue,nunquà ddhaerere Deo bonum eſt, come San Bernar
ſeparabit me à te. Vuoi vedere l'adombra do. Bonum planè ſi ex omni parte adhareris,
mento delle grandezze Virginali ? Attendi e mentre cerca, chi ſia, che perfettamente Cuſt.2, 16.
alla grandezza di queſto miſtero. Quando ſia aderente a Dio, riſponde, quis eſt, niſi S. Ber. ſer.
- . . . i la Beata Vergine diede il conſenſo con la qui in Deo manens tamquam dilectus ab eo, 17, in cant. º.
, , lì ,i
ſua parola, di ſempliciſſima Ancella , fiat Deum nihilominus in ſe traxit diligendo ? er
mihi ſecundum Verbum tum, traſſe la Diui go cum undique inherent ſibthomo, º Deus, -
Grandez nità inſe, Verbum oris tui. Attraxit quo imberent autem undique intima, º mutua
Ze Commu dammodo Diuinitatem meam inte, in che dileftione inuſcerati alterntrum ſibi, per hoc -
nicate - a maniera? in quella per appunto, ch'io Deum in homine , º hominem in Deo eſſe -
Maria ſo vaiſco a me ſteſſo l'humana carne da lei, e ſi haud dubiè dixerm. Se la Beata Vergine
no diſpoſi come ſi dice del Diuno Verbo, quod ſemel per priuilegio ſpeciale adempì in queſta
tieni o at aſſumpſit, nunquam dimiſit,tosì pronuntia il vita il precetto della Diuna Carità, eſſen
trattile º Diuino figliuolo, Feruor Diuina dulcedinis do così cordiale amatrice, e amata da Dio,
della Diui tua numquam ſeparabit me à te. Mai ſarà per ogni parte aderente a Dio ſi moſtrerà, e , º º i
nità in ſe, ſeparata dal Verbo ia carne dalla Beata , non ſolo con la ſua parola, attraxit quo- . . .
- a a
Vergine riceutita, nè mai ſi potrà ſeparare dammodo Deitatem, come in Santa Brigida .
- . .
la Druinita dalla B. Vergine attratta, ſi che ſi riferiſce, ma attraxit diligendo, con Ber. Per l'amo
- 4 - -
ſi come ſempre la carne ſarà col Verbo Di nardo, mutua dilettione inuiſcerati alteru- re fù inui
- i
uino, così la Diuinità ſempre ſarà con trum ſibi, di maniera, che ſe per queſta ra- ſcerata co
Maria, e ſi come chi incontra il Verbo, vi gione di amore conclude il Santo, per boe Dio
. .
trona la noſtra carne hipoſtaticamente va Deum in homine, ci hominem in Deo eſe, ,
Reſta da nita così chi trova Maria, vi troua la diui che diremo di Maria Santiſſima ſuppoſto il ,
Maria innità communicata, e poſſi dire Ildefonſo , commune detto de Santi, che Matris Dei, o :
ſeparabile, Acceria, qua pergere debetis. Ecce Beatitu e ſeruorum Dei infinitum diſcrimen, in ra- , -
e chi troua do. Ecce gloria, ad quam peruenire vultis, gione di dignita: sì? ma in ragione di
Maria,tro e che per queſto concluda la ſua miſſione, amore, di carita, di gratia, perche ſe agl'º i
ua la Diui il ſacro precurſore, pradicans Baptiſmum, Angioli fu data la gratia, la carità corriſ- - -- -
nità, come panitentie, con dire, Parate, cioè vobis, pondente alla perfectione della natura, è
chi troua viam Domini (Maria) che in queſto modo, Maria fu data corriſpondente al grado del- A Maria
il DIuino
omnis caro, quale prima, currumperat vian, la ſua dignita, ma con queſta differenza che data la gra
Verbo, tro videbit ſalutare Dei, perche per la protet ſe à gl'Angioli fu conceſſa vna picciola mo- tia corriſ.
ua la noſ tione di Maria, erunt praua in diretta, cir, ra per lo ſtabilimento del principato eter- pondente
ti a Calilea aſpera in vias planas. . . - º no, acciò l'acquiſtaſſero operando con tute al grado
o
- - -
uino decreto, quod ſemel aſſumpſit, numquà è in lui, i egli in Dio, che ſarà di Maria J
dimºſit, con l'ampliatione ad anne tempus, eſeaataad!altezza di grado così ſtupendo
con la ſteſſa maniera svni la volontà di Ma della Diuina Maternità con la communi- , , , ,
ria inſeparabilmente congronta con la vo-, catione di gratie, e doni corriſpondenti ac
lonta Duina, ſi che in neſſun tempo po-, creſciuti in tante maniere con l'eſercitiº
tranno eſſere ſeparare. Queſta intima v. estinassa"
-
M III -
- e
146.
Se Giouanni predica il batteſimo di peni ecce gloria, ci heatitudo, ad quam peruenire
tenza, ſi vede con quanta ragione egli di ultis, fi come ſi legge nella Sacra Cantica, -
-
ca, parate uiam Domini, cioè Maria via del Stasera sua aſsimilata eſt palme,perche Chrie
Signore, con la druotiane di riuerentiſsimi ſius fuit palma in Cruce, dichiara Honorio, Honorio.
oſsequi, fate, ch'ella ſia voſtra, che mi: quia per eam homo adipiſcitur uitºri e pal
- - -- -º gliore inuentione, e conſiglio, per acquiſta mam, cui aſſimilata eſt ſtatura, ideſt altitu
«
-
re la ſalute, non vi potrete trouare, perche' do gloria Mariti perche ſi come Chriſto ſi Giesù pal
A propor eſsendo Maria così intima, è inuiſcerata, dice palma, per la infallibilità della vitto ma, per la
tione ci ſa. con Dio e Dio con Maria, trouata, e reſa ria, per la ſodisfattione di rigor, di giuſti ſicurezza
rà Dio fa ui fauoreuole, nella ſteſsa maniera, nello ta, con l'oblatione del giuſtiſsimo prezzo della vit
ſuoreuole , ſteſso modo, e grado trouerete, e vi rende per la noſtra liberatione, così a queſta pal toria con
come ſarà rete fauoreuole Dio, Ecce via, qua pergere, ma la Beata Vergine viene raſſomigliata» l'oblatio
Maria, debetit. Ecce beatitudo, i gloria, ad quam mercè , che con Pefficacia della ſua inter ne di prez
peruenire vultis. Però, parate vian Domini. ceſſione ci rende partecipi della ſalute, per zo giuſtiſ.
Parate uam pomini, che nello ſteſſo punto che qui operanturin me, non peccabunt, di Ma fimo, e ri
ſaranno raddrizzati li mai incominciati ria Santiſsima ſi legge nell'Eccleſiaſtico, e goroſo ei:
ſentieri, reſtas facite ſemitas eius, con la Tigurina, qui nauant operanº cioè Maria ſir
Camt.5.6. Ruperto Abbate maggiormente s'inole parando uiam Qomini, faranno preſeruati mile pers
; 243 tra nella conſideratione di queſto punto, da loro peccati, oltre l'acquiſto della re . l'efficacia
Rup. Abb. mentre pondera l'eſpreſsiua di Maria San miſsione degra commeſsi, così Pelbarto, e dell'inter
S. Bera.
tifsima nella Sacra Cantica, riferita in quel Riccardo di S. Lorenzo. Non peccabunt , ceſsione.
Vnione di le parole. Anima mea liquefatta eſt, ut dile quia inter alla bona acquirentpraferuationem Eccl. 243.
Maria con ſius locatus eſt. Profeito, egli dice, Anima dpeccatis, nein ea relabantur, che pero in Telb.lib.3.
Dio in ra. tua liquefitta eſt, ut dileſius locatus eſt, ſcili fluttihus marisamtuſaui, Fluttasimaris, eſ 4.3. p.I.
gione d'in. cer Deus Paterlocutione agmirahrli, locutione Pone Riccardo, ſono tentationes ſibi iugter Ricc.li Io,
ſer o ſi ma ineffabili, dun ſubſtantian Verbi ſui cum illa innicem ſuccedentes, quas patimur m mari & lib,4
nifeſta per amore fuo»piritu ſanio, tua menti, tuo ven huius ſaculi.influttibus maris ambulau cum -::: :::
la perfetta tri penitus unſereret . Coerente al Dottore familiaribus meus, utipſos erperem d naufra
transfor t: o :
Il latlone
Melitluaſi di noira Ruperto, mentre egli gio peccatorum,e pero ſi dice. Materpulcbra -
dice, cum qua utique tanta ei conſenſio fuit, dileitionis, perche diletto dicitur, quaſi duos - “
d'amore, ur nonſolanaoluutatem illius, ſed etiam cara ligans, come lo ſteſso Dottore inſegna, º Maria ſi
nem ſia coniungeret, e Ruperto, che ſubſtan dileio eſt, quaſi quadam uno, maser pul: vniſce ſi
tiam Verbiſiacum illo amore ſuo, tua memi, cbre dilettronis, perche per diletionem, quà ſuoi diuo
tuo uentrº penitus unſereret, perche dichiara diligithominem,cotligat hominem ſibi ipſi, º ti, e li pre
l'volone ſingolariſsima in ragione d'iner. quaſi conglutinat, ne diftaat per muta» º ferua.
º io, per virtu della quale di due ſorti alberi: peccata, quando l'huomo ricorre alla diº lib.6.
differenti ſe ne fa vma. Laſcio l'inſerto nel - ºi - il
uotione di Maria, ſi lega a Maria, come
vestre, perche non ſi fece con tutta la ſo laſciò ſcritto San Gio: Damaſceno , Tibi S. Gio. Da
italiaa corporale di Maria, ma con quella nosquaque aſſidemus, ipei genitrix Virgo ho - maſc, orat.
dierna due annas noſtrasad ſpem tuam, non I. de dorme
prcciola parte varia in ragione di ſuppoſi
to al Veroo Diurno, eiie reguì la conſtitu.. ſecua, attae ad firmſſimam quandan anche Deipare
tione di Chriſto vero Dio, vero huomo, ram altigantes, ma con legame quanto de
e conſidero l'inſerto nella mente di Maria bole, quanto imperfetto. Maria Santiſsi
Santiſsima, quale con tutta la ſoſtanza del ma ci ſtringa collegame fortiſsimo, e bel à º
l'anima, delle potenze, reſtò così vaita e lo della ſua dilettione. Ego Mater pulchre
transfornata con Dio in ragione d'ano dilettionis, per vigore della quale, collegas
re, che queſta vni ne ineffabile non ſi può ipſum nominem ſºlipſi, e quaſi congºinº,
piu degnamente eſprimere, che con ragio ne diſfluar per mitia, & peccata, e prº nello
ne d'inſerto, ſubſtantiam Verbi ſui cum illo ſtato accleſiaſtico ſi legge. erunt tibi com
amore ſuo spiritu ſanto tue menti, tuo uentri pedes eius in protettionem fortitudinis, & m
pehirus inſereret, cone ſe ſi faceſse va per baſes urtutis, o torquesitlius in ſtofango.
fettiſsimo riſerto, che ſe per la redento rie, oue Riccardo, quare autem competes,
º ne del Mondo vſci dal ventre, non ſi parti: niſi quia tenentſeruos ſuorin ſtatu inſtitte, ne
º dalla mente, dall'animo, nel quale fa inui carrant ad illicita , º quare vincula, niſi
Chi in ſcerato, inſerito con perfetta transforma º quia eoſaem ligan ne ai per eampos
contra Ma tione, ſi exiuit ab utero, ab animo non re itencia, e pero ſi dicono in protettronem , cola, per
ria, troua ceſsit, vi perſeueta totalmente inferito, e itudinis, e non ſolo primo fondamento che non a
Giesù » C chi incontra Maria, incontra Giesù, incon-º di virtù in baſes virtutis, raccordato dal ſcorriamo
l'ha fauo. tra Dio, chi ſi prepara Maria fauoreuole, º precurſore parateuiam Domini, ma torques nella via
reuole ſem acquiſta il fauore Diuino, la gloria, la bea. illustn totam gloria, ſi che l'andare a Ma d'iniquità,
pre il ſuo titudine, la ſalute, alla quale ſi deſidera, ria è l'incuminarſi nel bene con la preſer
diuoto. peruenire. Etce uia, qua pergere debetis,” uatione de peccati, parate viam Domini,
con
Che Maria Santiſsima è la Via, &c. 147
con lo ſtabilimento della virtù, e con l'ac ſalone. Rami ſunt santii viri, qui imitatione
quiſto della ſalmoe, è a ragione dice S. Il virtutis, & ſantitatis propoſito Beata Virgi
defonſo, eccenia,qua pergere debetis, e della mi quodammodo inſerti ſunt. Da che ſi vede, Per lei ris
ſteſſa, eccesloria, º beatitudo,ad quam per come ricorrendo a Maria via del Signore naſce Gie
urnire ultir, nè ſolo perche ſia lampada , con l'oblatione di oſsequi) , e propoſito sù, per la
S. Bamaſc. ineſtinguibile, come S. Damaſceno, e San d'imitarla nelle ſue virtù, ſe la rendiamo fa Redentio:
or.de dorm, iCirillo, e Fidelium fax, come San Metodio. uoreuole, perche ci riceue, come ramuſcelli ne parti
apeup. iº Fanslutis, come Chriſippo Geroſolimita inſeriti nel ſeno della ſua clemenza, e ci colare.
S.Cirill. ho. no- Aue fans iucis omnem hominem illumi» comonaſca la ſua propria virtù per la pro Abſal. Ab.
7 con se nantis, perche ſi come la luce ſcuopre l'in durtione del Diuino fiore Giesù , che ci ſer. 18. de
fidie, quali dall'oſcurità coperte ſi naſconº falua; da che ne ſegue, che ſe per la noſtra Nat. È p .
D feriºre deuano, così la Beata Vergine ſcuopre e dauotione reſtiamo inſeriti in Maria, ſe la Li Santi
pep. e il 3 l'iufidie dell'inimico infernale, a fine che ſoſtanza del Diuino Verbo con lo Spirito ſono come
non reſtiamo ingannati, come ſcrive Mattº fanto vi fu prima inferita dal Celeſte Pa inſeriti in
V il prob, ritio de Villa probata. Sicue iur inſidias dre, come diceu amo con Ruperto Abbate, Maria, da
fero a ogni pandit, mantenebras illuſtrat, a pateficit, ne ſegue, che nello ſteſso Verbo, e Spirito quali ger
coron sar. in quibus inſidie abſconduntur, ſic Maria inº ſanto col mezzo di Maria santiſsima noi te. moglia -
flaria ſon ſi lias Diaboli paeſacit deuotis ſus, ne derie ſtiamo inſeriti, e la neceſsità di prepararci Giesù -
te di luce, piantur, ma di più, perche li protegge dal fauoreuole queſta via, parateviam Domini, WRup.cit. -
perche , li aſsalti dell'inimico, come anchora di ſi. perche vantaggioſamente ſi vede verificato - E col ſuo
ſcuopre l'. durezza, tra le tempeſte di tentattoncinel il detto di S. Ildefonſo. Ecce via qua perge rfìezzo re
inſidie per mare di queſta vita, di ſtabiliſce nella virtù, redehetis ecce gloria, di beatitudo, ad quan -ſtano inſe
liberar. li communicata ſalute, e mentre aſcolti la peruenire vultis, perche, come eſclama San i riti del
predica del precurſore, con l'inuito alla per Germano Coſtantinopol. Tutela tua, è Lei Verbo, e
nicemza per la remiſsione de peccati, riceui para, immortalis eſi, 3 interceſsio, vita, d nello Spi
il conſiglio dall'ittetto. Parate uam Domini, protetto perpetua. Niſi enn tu preires, me rito ſanto,
& intenda, che altra via non ſi ritroua, per mo ſpiritualiseuaderee. Nemo dei cognitione ſicuri del
conſeguirla, che Maria. Ecce utasqua perges repletus eſt, niſi per te, è Sanitiſsima. Nemo la ſalute.
re debetis, eccegloria, di beatitudo,aa quan Iſaluus, niſi per te,ò Depara. Nemo periculo S. Il deficit.
Iſaia le re uultis, S. Germano
ram erpers, niſi per te, irgo paren. Nemo
Iſaia Profeta. Egredietur virga de radice donum permiſericordiam conſecutus, niſi per ſer. 2. iii
deſse» º flos de radice enus aſcendet? di chi te,ò ugna Leum capere. Tutto ciò inuita , dorm. M.
parla ? fiore è Christo, verga Maria ? Si ſtimola il penitente, quale con la remiſsio Non ſi tie
S.Bonau. in però S. Bonauentura, ſi hunc florem habere ne de luoi peccati, deſidera peruenire allº pie della
ſpeculo Do deſideras, virgam floris precibus flettas ; ſi acquiſto della ſalute, ſervirſi del conſiglio cognitio
minus te fios eſt nimis attusduinitate, virga tamen eſt ſalutare del precurſore di prepararſela fa ne Diuina,
MSM 72 e flexibilispietate, e tutto coerente al conſi, uoreuole, cominciando le moſse del ſuo ca ſe non per
glio del Precurſore, parate nam Domini, mIuoa la gratia dalla ſua diuotione. Veni; Maria.
per ricettere la remiſsione de peccati in pradicans baptiſmum panitentia in remiſsio
modo, che ſiamo fatti partecipi della ſalu nem peccatorum, parate riam Domini, Maria
te per lavarone con Chriſto. Queſta verga, come ti via di Dio, per venirſene al Mon
quale ci produce, e ci porta Giesù. Egre, do, ſia via per voi, accioche ſeparati dal
244 deturde radiceteſse. geſse vuol dire incen Mondo, ve ne torniate al Signore, che in
Maria vſci dian. La radice, donde naſcerà quelta no queſta maniera con facilita ſarà vn raddriz
ta da Gie bilitsma verga Maria non è altro, che l'in zare li ſentieri del Signore, reſtas facite ſo
sd , cioè Mºtta 5 Elias , ) : º io - e il
cendio della Diuna charita, quale fa, che
dall'incene germoglia, perche per il ſuo mezzo ci de . Paratemiam Domini . Santa Chieſa gui ,
eretò ab eterno i donatiuo del bellismo data dallo Spirito ſanto, ſuppone abbrac
Diaina ca fiore Giesù , parate viam Domini, cioè ſi ciato queſto conſiglio da tutti i fedeli ſuoi -
- -
::
florem habere deſideras, virgam floris preci ddettiſsimi figli, e che habbino impiegata
bus fieſtas, che queſta è l'unica via per tar la vita ſingolarmente nelli ſuoi oſsequi), e : ºrri
tel ſuo ſene poſseſsore, e conſeguir la ſature; ma diuotioni, che però nella ſalutatione An 245 -
mezzo Gie perche Simaco e Teodoſione leggono egre gelica, con la quale inceſsantemente riue Per mezzo
sù fiore di deturgermen de radice feſse, che ſignifica riſtesoſ honora la Regina del Cielo, aggiu di Maria ſi
Paradiſo, i il ſorcolo, è rano dell'inſerto, e San Pietro gne quelle parole, ora pro nobis peccatori prega, che
Simaco, Damiano dice, che Beata Virgo agnee nata lus nunc, º in horamortis noſtra, perche e venghi per
S.Piet.Due refuito queſta radice di Geſse ſara Maria, disendo Maria la via del Signore per la qua la ſalute,
mian. ſer. 2 il germoglio li ſuoi di soci, da quali per eſ le è venuto vma ſalvolta per la ſalute vni particola
de Epiph. , ſcali dinoti naſcerà queſto pretioſiſsimo fio urſale del Mondo, miglior partito non ſi re, come è
repordaredentionedoro particolare se ſa può trouate, che ſupplicarla ſempre ſi com venuto per
lute, come direttamente nacque per la re piaccia eſser quella ſteſsa via, per la quale la ſalute
dentionevniucaſale. Lo notò l'Abbate Aſ venghi aaoi il Signore nel fine della ºiº vniuerſale.
- - anco:
º
148 Diſcorſo Quinto
ancora - per la ſalute particolare di tutti ſconcerto di tante grida, Maria Maria ſola
noi e tanto più perche per Maria è venu è quella, che con la ſua voce fortiſsima ſi
Non fù im toal Mondo, non oſtante la moltitudine fà ſentire a petto de peccati di tutto il
pedito da maggiore de peccati, che mai ſian ſtati al Mondo. La Diuina clemenza la va cercanº
Peccati de i di Sant'Agoſtino, che dice munquam do, mentre dice, fac,me audire vocem tuams
. tutto il Mundus fuit immundiar, quàm quando Ver vox enim tua dulcis, ci facies tua decora. La 246
Mondo at: Abum caro fattum eſt, per i quali per altra ſua mirabile ſantità fa vn non sò, che di «R . . .
tratto da Nia era tante volte venuto, per caſtigarli, ſoauità così gradita all'orecchia Duina, Si diletta
Maria. . eſeueramente punirli. Alla Torre di Nem che dilettato, non attende alle ſtrida di il Signore
Gen. 1 1. 7. brot con la confuſione delle lingue. Alle mille colpe, e però Santa Chieſa dice al fe della ſoa
Gen. 18. Città di Pentapoli con la miſsione della dele, che ſi prepari queſta via fauoreuole uita della
pioggia di fuoco. Al Mondo tutto col dilu per tutta la vita, ora pro nobis peccatoribus voce diMa
ria, e non
l
º i suio vniuerſale. Non v'è neſsuno, che ca nunc, ma ſingolarmente nella ſua morte,
- a - il 1 - 1 rico di peccati» per la miſeria, e fragilità ci in hora mortis noſtra, perche tiene così attende ale
- . . A di queſta vita infelice, al quale nella ſua grande efficacia con la virtù delle ſue pre: lo ſtrepi-,
morte non habbi a venire il Sign. Iddio, ghierea fauore d'wn'anima particolare, che toſo ſconº
- -- Se viene per altra via, che non ſia Maria,
-
ſe haueſſe tutti li peccati del Mondo, l'im certo di
iche può aſpettare altro, che rigoroſo caſti petrerebbe il perdono, come l'impetrò al mille colº
Exod.32,7 go, ſi come ſi vide nell'Eſodo, per l'adora Mondo tutto con la venuta del Diuino pe»
Nel fine tione del Vitel d'oro, per la quale ſuppli Verbo incarnato per mezzo ſuo. -- ---
- -- -- -
della vita, cato inſtantemente dal ſuo fedeliſsimo ſet Il conſiglio di Santa Chieſa è, che di - ! - - ,
Dio viene suo Mosè, ad ogni modo percuſsit erga po preſente ricorriamo a Maria Santiſsima,
a tutti, ſe pulum Dominus proreatuuituli? Nella diſce perche ella è via del Signore per l'opera di
viene per ſa a Sodoma, per la via di Abramo, nela pietà, e di miſericordia coerente all'auui
altra via, ſciò di mandare caſtigo di fuoco, non, ſo manifeſtato dal precurſore nella ſua ſi
che perMa oſtanti le iterate preghiere di così gran predicatione, parate viam Domini. Ora pro
ria porta ſeruo, come l'ubidiente Abramo, e pure nobis peccatori bus, nunc, º in hora mortis
il caſtigo,
o
viene al Mondo ripieno de maggiori pece
cati, quando che Verbum caro factum eſt,
moſtra, accioche douendo venire il Salua
tore, per proferire la ſentenza finale dell'e
;
-
e le concede il perdono. Ne reſtò meraut anima mia, nelle anguſtie eſtreme, ne terr
Iſaia, gliato Iſaia, mentre in ſpirito lo preuide, rori di morte, egli venghi per il tuo mez
seſclamando. Completa eſt malitia eius di zo portato da te, madre di pietà, e ſi come
Meraui miſſa eſt iniquitas illius, come s'egli diceſſe. da te portato a Giouanni, benche figlio
glia d'iſaia Chi lo crederebbe giamai? Diſceſo alle Cit dell'ira per il peccato originale, lo liberò»
del perdo ta di Pentapoli. Deſcendam, º uidebautrum e col mezzo della tua voce lo giuſtificò, lo
no all'inir clanprºm, qui lenit ad me, de loro peccati, ſantificò , lo diede per lucerna di vita al --
-
- - --
quità con ºpera compleuerint , non oſtanti le pre ſuo popolo, così io ſe per il demerito dele l
ſumata i ghiere di Abramo, e le caſtiga ſeueramen le mie colpe ſarò indegno della Diurna
te, benche ſolamente ſi trouno in vn'an. clemenza, e mi trouero inuoſto ne ſpauen,
golo piccioliſsimo della terra, e adeſso, ch'è ti, occupato da terrori d'eterni mali, per
qompita la malitia del Mondo tutto, diſcen la tua pietà, e potentiſsima interceſsione
de, per rimirarla, deſcendit de Calis . La l'habbia vedere, 6 incontrare placato, col
trouaconſumata compita. Completa eſt ma. perdono dell'offeſe fatteli in tutto il tem - -
; e
litia eius , & gliela perdona ? sì, perche la po della vita mia. Si getta queſto fonda i- -
via per la quale diſcende,è Maria, quale tie mento indubitato, da Sacri teologi riferi -- -l
Sitara t.2e
ne così grande efficacia con le ſue preghie to dal Padre Franceſco Suarez. Itaque ſi co
Gen 6, -
re, che preuºle al demerito di tutto il Mon gitatione fingamus Beatam Virginem aliquid in 13, para,
Preghiere do. Nell'intimatione del diluuio manife poſtulare, totamque curiam Caleſien illi re d.29 ſec.º-o
di Maria , ſtata a Noè, quando omnis caro corrupe ſiſtere, ſicut apud Danielem unus Angelus Maria ſola
efficaciſſi ratuiam ſuam, non ſi legge, che Noè, con alteri reſiſtebat, potentioreſset, maioriſque ef, farebbe e
me, quali tutta la ſua Santità, e perfettione. Noè vir ficacie, o ualoris apud Deum Virginis quàm ſauditas,
preuaglio iuſtus atque perfectus in generationibus,apriſ reliquorum omnium ſanctorum, quod dignita: non oſtan
no al de ſe bocca, o formaſse parola per impetrarle ti matris maximè eſt conſentaneum , o per ti le pre
merito di il perdono, perche chi mai potrà preuale fetiſsima gratiae , º charitati Beata Virginie ghiere cº
tutto il i real demerito di tutto il Mondo, ſe Mosè uodammodo debitum, perche ſi come ella trarie di
Mondo, 84 non potè preualere con le preghiere a vn è più amata, e gradita da Dio, che tutti li tutti li Ane
alle voci i peccato ſolo del popolo eletto, Abramo al Santi, così ſarà più eſaudita, che tutti loro. gioli » C ,
d'ogni pec demerito de poche Città » habent peccata Più oltre l'ecceſso dell'efficacia delle ſue, Santi » c
EatOs - , i uocesſuas, e queſte ſi fanno ſentire, come preghiere, ſarà così grande, che le voci di perche è ..
la voce del ſangue di Abele, qual voce di tutta la corte Celeſte, ne meno ſarebbono
- - -i buomo, benche giuſto, e Santo, potrà pre aſcoltate, ſi come in comparatione di lei,
- - -
- rii e ualete, º eſsere ſentita tra lo ſtrepitoſo e della ſua Maeſtà, ſono come ſe non ſoſice
- , iº ti -
O
Che Maria Santiſsima è la Via, &c. ------ 149
ro nella grandezza della ſua gloria, ſecon pericoli al refrigerio della vita immortale.
do oſserua S. Pietro Damiano. Inilla inac Tranſiuimus per gnem, 3 aquam, per l'ac. i
- Nè anco ceſsibili luce perlucens ſic utrorumque ſpiri qua prima, mercè, che Maria feliciſsimi vi Tºſal.65.2.
ſarebbono tuum hebetat dignitatem, utin comparatione conduce li ſuoi diuoti, e fu moſtrato alla Mad. de »
atcoltati. illius ſint, quaſi non ſint, nec debeant appa Beata Maddalena de Pazzi, come ſi riferi pazz, p.4.
rere. Così io dico, benche ſe le voci di tut ſce nella ſua vita. Video ſedentem Marianº cape 23 in
7Plta,
ti li peccati del Mondo gridaſsero contra ſuper quandam nauiculam, per la condotta
di noi alla noſtra morte,ſarebbono ſupera alla patria. O guai chi ſi ritroua nel mare, Viſione
i i te dall'interceſsione della Beatiſsima Ver perduta la Naue, agitati dalla tempeſta, della B.
gine, quale come è baſteuole coprirli col perche queſti ſono li poueri naufragati, Maddale
manto della ſua protettione, della ſua in deputati alla morte, per eſsere aſsorbiti dal na de Paz:
finita pietà dall'ira Diurna, acciò non le l'onde. O guai a chi ſenza Maria ſi troua zi.
Molto più puniſca, come l'amata Rachele naſcoſe l'I eſpoſto al mare dell'ira Diunna Giesù, che
ſarà ſupe doli d'oro preſi al ſuo proprio Padre, acciò ſi ſeruì di queſta via, di queſta naue, per ve
riore alle non li trouaſse,º ideò ſeguita lo ſteſſo Dot nire al Mondo, e li riuſcì ſenza eſſere tocco Per noſtro
voci delle tore Eccleſia frequentis, e altiori quodam dall'acqua amariſsima della colpa, de pec 2101ſmac
noſtre col modo orat ad Virginem , quàm ad reliquos cati del Mondo, ſi priuò di quella , e ſolo ſtramento
santios, perche a mezzanotte, la mattina ſi eſpoſe alle tempeſte della Paſsione, al Giesù ſe
pe
all'aurora, a mezzogiorno, al tramontare mare turbato dell'ira paterna , riceuendola parato da
Sltar del Sole ſempre dice Aue Maria, ſempre in ſe per il deſiderio, che haueua, che ne Maria è aſ
inuita li figli ſuoi alla preparatione di que i foſsimo liberati, ſecondo fù premontiato, ſorbito dal
ſta via, ſempre intona ora pro nobis pecca omnes irae tue, º terrores tui venerunt ſuper Marea e
toribus in bora mortis noſtre, perche douen me, che però non permiſe, che Maria ſan ſoggetto
Ammae do venire il Signore a noi nell'hora eſtre tiſsima veniſse per confortarlo nell'agonia alla indi
ftramento ma ci venghi per il ſuo mezzo, e paſsi per dell'horto, come notò San Bonauentura, gnatione
della Chie Maria, acciò io trouiamo placato e ci facci perche egli ſolo ſenza queſta ſi eſpoſe al del Padre,
ſa, per la partecipi del perdono, quale egli portò al mare, e vi reſtò aſsorbito. Veni in altitu S. Bonau.
prepara Mondo tutto con la pace intonata dagl' dinem maris, & tempeſtas demerſit me, che Tºſal.68.3.
tione di Angioli la notte del ſuo Natale, altrimenti però vedutala da vicino, mentre era per
queſta via. eſsendo noi tutti peccatori che ſarebbe di a dare l'ultimo ſpirito, la prego dalla ſua a
--- -
-
noi? Acqua di ſdegno, fuoco di caſtigo, ci Croce, che come madre ci riceueſſe nel ſe
reſtarà preparato. Quelli, quali ſi prepa 'no della ſua pieta, della ſua protettione, e
rano queſta via con riuerentiſsimo oſſe - come naue ci portaſse nel mare del ſecolo,
-
quio di diuotione, & amore, come via del dell'ira Diuina. Mulier, ecce filtus tuus,con
- Signore, quelli ſoli ponno dire. Tranſiumus a ſigliandoci tutti in Giouanni, ad entrarui Io, 20. 25.
- : :
per ignem, e aquam, é eduxiſti nos in re con l'oſsequio d'amore, e di filiale riueren
rdiota. frigerium, perche come pondera l'idiota. za, deinde dicit Diſcipulo, ecce. Mater tua i Per queſto
Sicut nemo venit ad filium tuum ſuperbene. ſicuro, che ſi come haueta difeſo ſe ſteſso preueden
- - -
ditium, nſi poter trarrertt eum, ſic etiam quo da ogni minima ſtilla d'amarezza delle col do il no
dammodo auſim dicere, quòd nemo uenit ad del Mondo, così come via del Signore ci ſtro peri
- -
filium tuum glorioſiſsimum, niſi tuts ſantiſſi preſeruerebbe dall'acqua della pena, de'ri colo vici
--- - -
mis ſubſidiis traxeriseum. . -- -
goroſi caſtighi dell'indignatione Diuina, e no a mor
- A dupplicato pericolo di rouina ſi vede tanto fu moſtrato alla Beata Maddalena de te ci racco
247 eſpoſta la conditione de mortali, di acqua, Pazzi, mentre vide Maria ſuper quandam e manda a
Perche e di fuoco, e per queſto riſpetto ancora nauiculam a traghettare e ll duuoto Toma Maria ,
Mondo l'huomo, Mondo piccolo ſi può chiamare, ſo de Kempis, diſcorrendo a ſuoi Nouiti Remp.ſer.5
picciolo ſi perche ſi come il Mondo, che noi vediamo vſciti dal ſecolo, li auuiſa, che non per que ad Nouit.
dica l'huo. ga rouinato dall'acqua, ſara condannato ſto ſi deuono ſtimare ſicuri, perche reſtano pe3. I
ino, -
- alle finne nell'ultimo giorno, così l'huo eſpoſti alla fierezza dell'inimico infernale, -- -
morouinato dall'acqued'iniquita, reſta eſ e portano ſeco il reato delli peccati commeſ Che chi
Come li spoſto alle fiamme de meritati caſtighi, per aſi, per cagione de quali li ſouraſtano le hà laſciato
diuoti di pena de ſuoi peccati, gia ſi vede più, che tribulationi, e flagelli dell'indignatione , il ſecolo ,
Maria da Mosè nel fiume eſpoſto al mare turbatiſ Diuina. Ideò, egli dice, multum eſt vtile non è ſicu
lei guidati ſimo di queſta vita infelice, e vi dimora, .ſcire locum refugii à facie inimici, vbi prote TO »per il
paliane ſi ben che acceſo di cocentiſsima fiamma del garis à ſagittis acutis, vbi lateas à frigoribus reato delle
curi tra l'. la ſua concupiſcenza, trema il tempeſtoſo miuis, cº tentationum procelas. Non eſt tu colpe paſ
acqua d' nmare dell'ira Diuna,l'eterno incendio del tior locus ad latendum, quàm finus Mariae. ſate, e per
iniquita, e la fiamma infernale. Nè altro rifugio sà e Nec equus velocior adeuadendum perſequen l'aſsalto
fuoco del ritrouare, che fare ricorſo a Maria, via tis manum, quàm oratio fidei miſſam Caſtel dell'inimi
l'indigna. ſicuriſsima per l'acquiſto della ſalute. Col lum regalis Domicella noſtra Sante Mariº, ci preſen
tione Di ſuo mezzo cantano quell'anime autentu nam, o ipſe Ieſus hoc caſtellum intraui ſu ti a
uina, rate eſsere paſsate ſicure tra così grandi mai stata stre, " o"
- ſl l
-- - -
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15 o --- ---
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Diſcorſo. Quinto
di Maria, è ſicuriſsima naue, Via fortunar -trono, è reicolo, e carrè di Salemone, ſe
La ſicurez ta, e felice, che ci guida, che ci porta al condo il parere anco de Padri Andrea Cre
za è il ſeno Signore. Parate riam Domini, perche quel tenſe, Antonino Cartuſiano, 8 altri, e San S. Gregor.
di Maria - lo ſi può dire porre il piede in ſicuro nella Gregorio Nicomedisoſe pronuncia di lei, Nicom, o
via di ſalute, che pone l'affetto ſuo nella Aue Thronun glorioſum, quoretium Verbi rat. de pre
diuotione di Maria, perche ella è ſicura via adnos cum carneaduenit. O Madre ſantiſſi ſent Virg.
S» Bern.ſer.
.. . dell'acqua di queſta vita infelice. In aqua ma, tu ſei il carro trionfale, il glorioſiſſi
Ricard, di protegit, và diſcorrendo Riccardo, quia ip mo Trono, nel quale il Diuino Verboveſti in c. I 2.A.
S. Lor. lib. ſa dicit cum pertranſieris aquas, tecum ero, to della noſtra garne, portato, è venuto.a pocal.
a p. i, º Vnde ipſa Eccleſiaſtici 24, loquitur, in fluſti noi, e ſi moſtrò auuampante de maggiori
bus maris ambulaui cum familiaribus meis, incendi ſimboleggiati nel Sole. Magna ſi
-1 - attamquam nauis, uidelicet ipſas à naufra quidem familiaritas ad mira amminò vicini»
gio peccatorum erigerem , ci ereptos in porº tas Solis, gº mulieris, diſſe Bernardo, quo”
tum deducerem. Intra ergo, ſeguita il diuoto modo enim in tam vehementi feruore tam hur
Thomade Kempis, ſub hutus Caſtelli um milis natura ſubſiſtitº se Dio è della con
braculum die , ac notte, ut al omnibus malis ditione del fuoco, e così cocente, che vie
imminentibus eruaris meritis Santtiſsima bra li raggi ſuoi come rapidiſsimo fiume,
Virginis, etenim iuuante Maria, euadesperi che abbrugia, che auuampa di tanti ardori,
cala cuntia, perche è quella, quale, come che priua di vita, chi le rimira, come può
via di ſicurezza, viene raccordata dal pre deboliſſima Verginella accoglierlo tutto
curſore da principio della conuerſione del nel ſeno, nel ſuo puriſsimo ventre è come
E la via di peccatore, predicans baptiſmum panitentia potrà ſoſtenere fiamme così cocenti ? Me Come Ma
ſicurezza, in remiſsionem peccatorum, parate Viam Do. ritò quidem admiraris, Moyſesſante, nel film ria, tra le
raccordata mini. Via nell'acqua come di ſicuriſsima bolo di quel roueto conteruaro illelo entro fiamme ſuſ
dal Precur naue,col mezzo della quale li beati cantano alle fiamme, Veruntamen ſolue calceamen ſiſta col
fore º dal refrigerio dell'eterna felicità eſſerui per ita de pedibus tuis, & nuolucra pone caragliº fuoco nel
- -- venuti ſicuri. - -1 i cogitationum, Non è operatione humana, ventre
a -
- - -
Tranſiuimus , parimente per ignem deli' quale con humano diſcorſo poſti eſſere
indignatione Diuina eccitata, dalla fiam panderata, perche cio' che ſi eſequiſce in i
ma infernale meritata, dall'incendio delle i Maria, fu opera dello Spirito ſantº, che ſe -i
- a
- -
rindo con quello l'ardore, peraltro preo rezza li ſuoi dinosi, ma con la ſua pietà li
parato dalla fiamma, quale tu rimrieper, fa ſcorta ancor da fontauo, preusnendo li
i" . Queſta è la prepoſitione del
Filoſofo, che ignis maiordeuorat minorem.
aſſalti con fugargli inimici. Vgone Cardi
nale iui Beata Virgo murus eſt ſtabilis, 3 fir Hugo Card.
la fiamma dello ſdegno, e del caſtigo pre musnobis ad defenſionem datur, che è a di ibid.
Parato, fu ſuperata dalla fiamma d'amore, re, mira di gratia, e benedici la Diuina
Però parue diuorata, e laſciata come per bontà, quale ci ha preucduto di via così
apparenza, ſenza virtù d'abbruggiare, è nobile di ſalute, dandoci Maria per difeſa
punire l'ingratiſimo popolo, figurato da in ſembianza di muro ſtabile, e fermo, e
quel roueto. Nella ſteſſa maniera l'amore mentre riſolui abbracciare il ſentiero di
ardentiſſimo di Maria a fauore de ſuoi di penitenza conuertito per la predica del
sºr . . . uoti ſupera l'ardore della fiamma prepa precurſore, quale renit predicans baptiſ
-,
- - - -- -
-
- -
rata di meritato caſtigo, per la proportio mum penitentia , riſolui anco preparare
a ne» che tocca alle noſtre colpe, e come li per te queſta via del Signore, parate pianº
- e - . -
-
-
-
fanciulli in mezzo della fornace trouano, Domini, per la quale ſolamente duiene d
sdegno Di fanquam uentum raris flantem, così nel compartire il perdono col fauori delle gra
vive nel Mondo tutto, ridotto ad vaa fornace ardé tie, che però ſeguitalo ſteſſo Sacro Dotto
iuditio tº dell'ira Divina, preparata non da Nas te. Quis queſo hoc muro adamantino, attue daue Ma
uperato , bucodonoſor, nè da ſuoi Miniſtri, nè dalle eneo in morte aircumu allatus inſidias Tarta l'iſl e ass z
dall' amor
di Maria
Militiede gl'Angioli, ma dalla Diuinapo. reorum hoſtium perborreſcat è Qual Perſona vgo. ibid.
non caſti rºnza ma dalla Diuina giuſtitia vendicati, cosi puſillanime ſi può trouare già mai, che
uºi Maria, che vi diſcende con accogliere poſite nere nell'hora della ſua morte l'in
ga li ſuoi li ſuoi duoti nel ſeno, ſeruendo a loro di fidie dell'inimici infernali, mentre da que
diuoti.
trono di veicolo di Salomone, di carro più ſto muro adamantino, Maria Santiſsima a
auueaturato del carro di Elia, excutit flam, circondato ſi vegga? Ella e muro di fuoco,
ºanº gus » meglio, che l'Angiolo della ego ero ei murus igns, più temuto da inimi r
- . . . fornace,Babilonica, di facit medium for ci tartarea, she la fiamma infernale. Muro
mis tamquam mentum rorisfanten, e come di fuoco, perche con li ardiri della ſua ca
a Daniel.i. ſeruì al Duino Verbo di veicolo a fauone rità conſueta di ardori della fiamma Diui Maria mu
58-. del Mondo, nonoſtante il ſommo dell'in na, quale come fiume di fuoco ſcorre dalla ro di fuoco
- - -- -- - - - gratitudine tua cosi ſeruira in quelli altre. ſua faccia nel giu 11tto, per cattigº de'Pecca cótro l'In
ai Psricoli a tauore de ſuoi diuoni, quali tori, ipſa nos protegit, dice Ricardo con ferno, e che
per virtù di Maria paſſaranno illeſi trattac. tra Diaboiuun, contraritas ſº peccata quaſi con l'ardo
Mondo for quesfuocoà refrigerii di vita eterna, ſi murus gneus, nde dicit cum filio ego eroeis
nace Babi re della ſua
Ghelynico coſiglio dei precurſore ci resta a murus gaeus, circondando i tuoi diuori, e
Ionica Ma proteggendoli anco contrº gli ardori dello carità con
ria d'An ºrie riam Domini, via vnica per fuggire ſuma il fuo
gelo che 9
il pericolo, per eſſere preſeruato da eſtre ſdegao là urno. Leone lampotanare º pare co dell'ira
mi malo coltiuare con oſſequi) di riueremº laadocan Gioachino, 8 Anna aumentatar Diuina ,
pone vetum ti Genitori della Regina del Cielo, mentre
roris flas ze» dimitationi delle ſue virtù la Regina Ricar. de
tem, cioè del Cielo, pe che ne ſia tauoreuole in quel l'offertuano al Tépio gli autºtasone autistitº
l'aura del l'vltimo punto. Aue Tronum glorioſum,quo no bene, che non era donatione per loro ſor
lo Spirito
aretium Verbum ad nos cun carneaduenit , li, e che ſeuene e veſtra produtcubiaulis, dº
Santo, con il fauore della quale paſſiamo con ſi ſi allata iſola videturà naan, communita Leo impe.
curezza» per ignem, craquam, per ridurſi men deprecatone oſferri . Donari tamen » rator orat.2
con felicita al refrigerio di vita eterna, per ut omnibus Dei benignitatem mereaturº e Pe .
l'acquiſto della quale con tanta inſtanza, netrando l'efficacia del donariuo eſclama
così frequente la Beata Vergine viene ſup eſſere inuentiane Duina hauerla data al
Mondo, per che voleua edere ſuperato - e Maria do
plicata da Santa Chieſa ora pro nobis pecca no diurno,
toribus nunc, e m hora mortis noſtre . Mi vinto ne rigori della guattitia nelli ardori perche vuo
aſcoltiamo vu poco, che riſponde la Bea dell'ira ſua.omurus, quàd ſe iudicem nolens - le eſler vin
ta Verginea queſta ſupplica ? Già dicem Deus muneribus uinci, 2 pernos eccitatam -tonelli ar
S.lldef. ſer.
de Aſſum contra nos ipſos tram extinguere pertulit- il dori dell'
mo con S.Ildefonſo, helai8eata Vergine è
via così ſicura, per la gloria,che pare non giudizioſita alla morte, l'uta in quel punto ira ſua nel
i"
ria è via ſi diſtingua da quella. Ecce via, qua perge i manifeſta. Se la Diuina bonta ha prenº la morte ,
debitis, ecce Beatitudo, e gloria ad quan duto per quel punto pericoloſo,dichiara
-
re di così effi
mutata º.. cace riparo li ſuoi fedeli; Se ſi eſ
munita di peruenire vultis. Nella ſacra Cantica corri
iſponde. Ego murus, ci vbera mea ſicuttur deregiudice , ma shevuole eſſer vinto per
torri,
che? e per des ch'è a dire, ſe ſono via, ſono via mura iedonaiuo, per il quale º
ta, munita di fortiſſime terri. Il muro di cato neranimo podichingº
-
º" -
-- --
15 a Diſcorſo Quinto
dell'iva ſua, miglior configlio non ſi può dell'ignominia, per conſeguirlo, Maria :
dare ai fedele, che attendere con affetto di Santiſsima ſe li ſeruì per via di venire al ne Maria
diuotione, con riuerenza di oſſequii à farſe Mondo, li ferul per quello ſteſſo fine, per il l'hà ſeruito
la ſua scome predica il precurſore, para quale s'è compiacciuto venire,e però bra per via e
te uiam Domini, e - i moſa ſi moſtra ſempre dare in ſe medeſima
Il Santo precurſore, per Diuino commi l'vltimo compimento dell'eſſere via del Si
damento, uenit predicans baptiſmum pani gnore, per condurlo all'anima, vltimo ter
tentia, e come interrogato del modo d'eſſe mine del ſuo camino, per vederlo in quella
quirla, per acquiſtare la ſalute, riſponde pa Rè pacifico coronato di honore, e di go
rate uiam Domini, il vero modo di praticar ria, per queſto lo portò nell'Egitto,locerº
la con profitto è cominciare dal ricorſo a cò litrè giorni con tante lagrime, come af Maria co
Maria, perche ella è via del Signore. Li Pa ferma S. Bernardino di Siena; da che ne ſe me brami
dri del Teſtamento Vecchio conſumarono gue la ſperanza certiſſima, e facilità di far l' vltimo
migliara d'anni con vita ſantiſſima, e peni ſela fauoreuole, perche ſe a queſto fine in compimen
tenze, ſupplicando ſempre il Signore acciò contrò il coltello di dolore predetto da Si to di queſta
ſi compiaceſſe venire per l'opera della Re meone,che non farà dal trono della ſua glo via,e quan
dentione del Mondo, decretata ab eterno, ria ? Proualo, dice Bernardo, che lo vede to facile ſi
promeſſa, e in tante maniere de ſacrifici; rai. Sileat miſericordiam tuam , Virgo Bea rende a chi
rappreſentata,e ſempre fù inutile la fatica. ta, ſi quis eſt, qui in uosatam te in neceſſitati l'inuoca -
S. Bern. ſer
Apparire Si vide comparire Maria Santiſſima, dopo bus ſuis meminerit defuiſſe. L'argomento ſi
di Maria fo così lunga notte d'oſcurità della colpa, e ne deduce da Origene, perche queſto Regno 4. de Aſe
la fù più ef giubilò l'Vnuerſo , perche ſi fece vedere è la vita ſingolarmente preteſa dal ſuo fi ſumpts - -
ficace, che come Aurora prenontia, e via ſicura per la gliuolo Diuino, per la quale ſi è degnato
le preghie venuta del Sole Diuino a ſcacciare le tene riceuere la vita corporale da Maria Santiſ
re di tanti bre de peccati, e con offerire ſe medeſima, fima, che è a dire, ſi è ſeruito di lei, come
Santi per Ecce.Ancilla Domini, concluſe queſta grand' di via per venire al Mondo, a fine di venire
tanti ſeco opera col conſenſo di ſeruire per via al all'anima, per viuere in quella, e con tanta
li. Rè della Gloria verbum caro factum. Que riſolutione, che ha rimontiato alla vita
2 fo ſta via, che fù via del Signore per la venuta corporale, morendo conficcato advn legno
L'anima ap alla ſalute del Mondo tutto, cercate render Così Origene a quelle parole Mulier,eccef Io. 19. 27.
parecchi. la fauoreuole à voi ſteſſi, parate uiam Do lius tuus, perinde eſt, ac ſi dixiſct: Ecce bie Origene,
queſta via mini, perche hauendo ſeruito per via così eſt Ieſus, quem genuiſti, n'adduce la ragio La vita ſpi
per ſe, gradita riuſcì, che non intende incaminar ne, perche quando vno viue vita perfetta» rituale nel
Che il Sal ſi già mai peraltra. La venuta del Salua egli non viue più in ſe, ſed in ipſo uinit chri l'anima , c
ulate no tor noſtro al Mondo non fà, per veniruiſo: ſtus, cumque in eo aiuat chriſtus dicitur de termine del
ſiro non è lamente per operare la ſalute, quaſi inge eo Marte, ecce filius tuus Chriſtus,cioè, Mai la via del
e venuto ſa nerale se in commune, ma venne nel Mon dre Santiſsima, queſto è il Chritto, che pia' Signore, per
lamente º do, per regnare nell'anima,e farla partecipe ce al Celeſte Padre, ea me, ſe hai eroito la quale ha
per la ſalu del ſuo Regno, che però ſi dichiara, che re per via alla naſcita di Chriſto in Betleene, data la corº
ste in gene gnum meum noneſi de hoc Mundo, quale noi non fù, perche in queila finiſse la ragione porale -
rale, ma an vediamo, ma d' vn'altro Mondo migliore, di ſeruirlo per via, ma perche ſietendetied º
co per la che è l'antima rationale, della quale è ſcrit. queſta naſcita vltimata, alla quale era, co
particolare to fecſtinas Deo noſtro regnum, e perche me tu ſai, ordinata la naſcita di Betleheme»
dell'anima. dopo il miracolo della moltiplicatione ſecondo la predittione de Profeti. Dal
Io. 6. I 5 del pane, hauendo preueduto, quia uentu punto dell'Annonciata viacconſentì Maria,
Giesù fug ri eſſent,ut raperenteum, º facerent eum re mentre diſſe, ecce.Ancilla Domini, fiat mihi
ge iterum » gem fugit iterum in montem ipſe ſolus : per ſecundum Verbum tuum, che però non die
perche fug che fugit iterum, perche era fuggito vn'al de altra riſpoſta nel Caluario, ma immer s..Anſ li.
ge dal re tra volta, come ſi legge in S.Luca,dalle lo ſa ne dolori della paſſione, attendeua a 4- Ce 15»
no, come romani» quando ſdegnati lo ſcacciarono partorirlo di nuouo,come oſſerua Sant'An
fuggì dal dalla Citta, lo conduſſero al Monte, dure ſelmo.Ipſa Beata,º ſupernaturam bonoranº
precipitio runt illum adſupercilium montis, ut precipi- digna effetta, dolores partus, quos effugit pa Non riſpo
del Monco, tarent cum » e fuggi con farli inuiſione, Ie. riens,illos tempore paſſions ſuſtinuſti ex ma ſe al figlio
e dall'eſſere ſus autem tranſiens per medium eorum ibat, terna compaſſione viſcerum laceratu repartu alla Croce
lapidato, abborredo vgualmente dal Regno del Mò. riens. Nota, reparturiens, che è partorire immerſa , e
Luce 6.3o. do» come dal precipitio, come anco dall', di nuouo, cioè ſpiritualmente , come via trattenuta
Io. 8. 59. eſtere lapidato, quando in San Giouanni, di venire all'anima, come corporalmente, per ripartº
Incontrò la abſcondit ſe, º exiuit de Templo, per il con per venire al Mondo, ſi che pregata ſarà rirlo nellº
croce, per itrario cosi branoſo del Regno dell'anima prontiſſima, e come ſe il tutto pendeſſe dal anima , co
regnare nel ſi dimoſtrò, che per acquiſtarlo, di buona
voler del penitente, Giouanni, quale venit me lo par
l'anima , e svoglia ſi diede in mano a ſoldati, benche predicans baptiſmum pantentiae, raccorda, torì al Mon
ià queſto fi ſapeſſe dovere eſsere crocifiſso nell'eſtremo parate uiam Dominis ... . . . . . dos
---
-
-
- Miri
Che Maria Santiſsima è la Via, &c. 153
i Miri pure il Chriſtiano, quanto è lonta terribilis eſt locus iſte, verè non eſt hic aliud,
no dalla terra il Cielo, che intenderà eſſere niſi Domus Dei,é porta Cali, perche chi non gl'Angioli,
Clauio ap i tanto più lontano il premio della felicità reſtarebbe ſpauentato in credere, che nella trema per
preſso Eu seterna dalla noſtra indignità. Chi maiſa via, per andare al Cielo, ſi ha da incontrare l'obligo di
gel. Hier crebbe baſteuole aſcendere dalla terra al Cie i in Giesù Crocifiſſo, e moſtrare il riſcontro, moſtrarſi
differenza lo? Il P. Clauio calcola dal Cielo della Luna - per vedere d'eſserſi conformati con lui, ſe come riſ
fra il tem allaterra 12 o 6go, miglia, e dalla sfera del condo la conditionale dell'Apoſtolo, ſi com contro del
porale , e Sole quattromillioni 13923.miglia, dall' patimur,cº conregnabimus, che tanto ſignifi Crocifiſſo,
l'eterno cottauo Cielo,centose ſeſsanta millioni 384. ca Giesù Crocifiſſo, Dominum innixum ſca
-1-4 c. 1. mila 943 miglia. La diſtanza poi del ſit le, che tale ſi moſtrarà nel giudicio, per il
2 e 25 1 ) e mamento al Cielo Empireo è molto mag i confronto di quelli ſi ſaranno configurati -
s - Craſsitie giore, perche ſolamente la craſsitie del Cie s con lui. Che ſi fatà ? Maria ſeruita per op i . . ..
del Cielo lo ſtellato occupatanto ſpatio, quanto ſpa -portuno rimedio. A quella raccordo - i"
-quato gri a tio ſi troua dal Cielo ſtellato alla terra, e ſe - del precurſore è neceſſario ricorrere, per 252
;
- A
e --- - - a è vera la dottrina de Matematici, dai Teolo acquiſtarla ſalute, perche il Verbo Diuino B Andrea
- gidottiſsimi confermata,eſsere maggior di veramente ha hauuto biſogno appoggiarſi Cretenſe
i ſtanza dal maggior ſommo del firmamento º all'aiuto di Maria, ſeruendoſi de ſuoi pu Orat. 2. de
l - , oi i al ſuolo del Cielo Empireo, che non è dalla riſſimi ſangui, per operar la ſalute, è eſsen Domitione
- : :2 º 3 i terra al maggior ſommo del firmamento - do Maria per queſto prima natura, proxi Damaſceno
f, Che potremo dire dell'immenſita dell'Em - mè accedensad Deum, che così la nomina il Orat. I de
4 -
- -- --- -
epireo, ſe non concludere col Profeta, o i Beato Andrea Cretenſe, mentre riceue l'o Natiuitate,
- io i ' - Iſrael, quàm magna eſt domus Domini, 6 in :: rigine della terra della noſtra humanità, ſi Che Maria
gens locus poſſeſſioniseius - Da queſto calco i dimoſtrerà ſcala, che non ſolo arriua fino ſantiſsima
- lo ſi conclude, che ſe vu'huomo viueſſe ſino - alle Stelle, ma ſino al Paradiſo, come di lei ſia figurata
-ià duemilla anni, e che per retta linea s'in e laſciò ſcritto San Lorenzo Giuſtiniano, Ef. per quella
caminaſſe al Cielo con fare cento miglia al feſta eſt Paradiſi ſcala,inuentrix Mundi. Det, ſcala.
a giorno finirebbe la vita prima di arriuare al atque bamins, ueriſſima mediatrix, ſcala , Andr.Cret.
- la più baſſa parte del Cielo ſtellato, ſe poi - fatta Croce a Chriſto, dalla quale penden hom, 2. de
i viuciſe altri due milia anni conſumati in - te il Saluator noſtro , maggiormente pen «Aſſumpt. .
l Da tam deua, nò ſenza miſtero ſi vide aſcendere, S. Lor.Giu
ſomigliante camino, così ſpedito di cento
ta diſtan i miglia al giorno non finirebbe di trapaſſº º innixa ſuper dilettum ſuami perche il ſuo di ſtin.
B: Andret,
za della re il groſſo di quel Cielo, e ſe poi caminaſſe efetto, ispiras ſcale, cioè a Maria fece la Maria ſca
terra ſi ar quattromila anni con la ſteſſa celerità non redentone, cita fu via delºgº per ve:
3 gomenta º artiuarebbe al più baſſo, all'infima ſuperficie mite al Mondo, per venire alrºsº per
l'eccellen del Cielo Empireo. Quanti migliaia d'an º communications delle i" -s 7 - - -
ni ſarebbono neceſſari per paſſare la groſ Giouami ancor chiuſo nel ventre, larà
ſezza di quello,e peruenire ai teatro de Bea via all'anima parimente per arrivare alla
ti nel Paradiſo? Dalla immenſità di così gloria. Più oltre ha ſupplito all'obligo di
gran diſtanza di luogo dalla terra ſi caua la tutti noi, eſſendo ſtata per queſto condot
miſura vantaggioſa incomprenſibile del sta ai Caluario, acciò compatendo a Chri c. 15.
premio eterno dalla baſſezza della noſtra in ſto ſuppliſse all'obligo di tutto il Mondo, Maria ſup
e dignità. Chi dunque ſarà baſteuole già mai, - come noſtra madre, e Auocata de'peccato. plì, come
º per poterui arriuate? Fù moſtrata a Giacob: ri, cum ipſa eſſet aduocata Mundi, Spiritus noſtra ma
, l
te -
quella prodigioſa ſcala, quale alzandoſi dal ſantius, º", paro e d'Vbertino Catalio, dre all'ob.
i . la terra perueniua ſino alle ſtelle, vidit Ia tantum doloren ſuis infudit uiſceribus, quan ligo di cò
º rob ſcalam, cuius caeumen carlos tangebat, & tàm ſufficiebat omnium elettorum genitrici
Gen. 28. ad excuſandum ingratitudinem, quia ſiedura tutti.
Dominum innixum ſcala, anco queſto ci vo
lº I2, leua alla malageuolezza di così lungo, e fa morte de ſui fabrica ſuum expellebät auttore,
S.Ignate
º ticoſo camino incontrarſi nel ſuo Signore qui ad ipſos eruendos deficibus mortis, de piſt. ad Io
annem . ?
appoggiato alla ſcala, perche ſe la ſcala è ſinu patris aduenerat ſeruilemaſ amendo na Se
ſimbolo della Croce, come vuole Agoſtino. turam, unde ipſa proſe, e prototo tundo Dam ſi
º Seala di Dominus innirusſcale ſarà chriſtus in cruce “dignum morenti, e de ſe genito exhibebat orat,
le
I. de
i -
º Giacob, pendent perche per operare la ſalute noſtra, lamentuh e però ſi addimanda celeſte pro
º Croce, alla le fù biſogno appoggiarſi allo ſoſtentamen digium, da Sant'Ignatio, e miraculorum Gio Geome
giº quale s'ap to di quella ſcala. Qual'humana virtù fa omnium miraculam da Damaſceno , &ius 710,tra in- hyn
iº poggiò rebbe baſteuole aſcenderui, per non venir dirtmens lites, da Giouanni Geometra,per E ſcala ce -
-- -
tº Dio per la meno per la lunghezza di così faticoſo ca che te la ſcala di Giacobbe lo ſpauenta: Ma leſte; che
iº noſtra ſa mino? e per così terribile incontro? Li An 'ria, dice Agoſtino, fitta eſt ſcala celeſtis ,
miº lute . raconſola.
gioli aſcendentes, & deſcendentes, pates in quale ci racconſola qua per ipſam oeti de S. Agoſt.
Miſs S,Agoſt. gegnino aiutare Giacob ad aſcenderui con ſcenditadterras, ut per pſam homines aſcei:
il Giacobe oferirli benigniſſimi il loro aiuto, ma il po dere mereantur ad catos , ipſis enim li ſerm. 15.de
aſſiſtito da uero Giacob ne reſta tremante ſopra il ter - cebit aſcendere illie, qui Deum credide temp.
temonofierì ſacrificio al Signore e diſſe. Qui rint ad terra, per mariam Virgineº
-- - - - - - - - Qo deſcen
I v
-
-,
s
54. - e º « . Diſcorſo. Quinto
deſcendiſte. Quini non v'è il trauaglio di ti prie mani, ricevendo l'anime de ſuoi diuoti
ta afflittione, per non eſſerſi mò così bene le preſenta al Trono della Diuina Clemen
i configurati con Chriſto, perche Maria è za, come fà preſentata l'anima di Giouanni
Chriſtifera, così detta da Sant'Ignatio, per Battiſta alla Diuina Bontà, mentre, che a
che Preterita non diſcutit merita, ea tutti li ſuo fauore , vi conduſſe il Diuino Verbo
ſuoi diuoti lo porta di buona voglia, ſup Incarnato,diuenuto ſuo figlio, per ſciogliet
plendo con la ſua compaſſione a quanto l'a lo dalla colpa originale, così ve lo conduce» -
- -
nima può hauere di biſogno, per poterlo per ſciogliere il legame de peccati attuali -
riceuere. Quiui non v'è la lunghezza di fa. nel giuditio particolare, che però il Beato
ticoſo camino, perche ſi come di momento Giouanni Geometra la ſaluta in queſta ma S.Giouan.
Suppliſce Geom. ho. I
la diſtan al ſuo conſenſo, Deus deſcenditad terras,qua. niera, Salue ſcala, lo ſteſſo è dire, che Via »
za con por do Verbum Carofattum eſt, per operare la Salue ſcala Calum penetrans, d ſydera tan Maria ſca
tar Chri ſalute del Mondo; così ella è via, per la qua gens, qua Deum nobis, noſque Deo reparas e la » che ci
ſto-s . le diſcende Dio per apportar la ſalute, che Sia pure via, ch'è la ſcala figurata nella ſcala reſtituiſce
non è altro, che il noſtro aſcendere al Cie al Dio. -
-- - - di Giacob, perche' la DIuina Maetta , ſe
lo à Dio. - -
-
r -
andare a re, perché ella è quella, che ci conduce fa li i". quello che
Dio. .. uotcuole Dio quale nel giuditio condo quella sintaminata all'ºpia della ſalute s'habbia
nandoliPeccati è ci conduce, è ci di ſaluºgº,
Nº" alla gloria Hodigettia anco ſi addimanda, "
gue ripiaceinito alla penitenza ſegra i 7rr 1
ua la ceci ſecondo Vincenzº Beluacenſe perche appa i" remiſſione de peccati a eſibirauida a mºrtº
tà della e, rendo a due ciechi nell'errore del loro ca ouanni, abbracciate il modo per con ne'. ſuoi, -
mente , ſe mino, liguidò alla ſua chieſa e li fece dono i ſeguirla ricorrendo a Maria. Il Padre San peccatº,
non ſi và a della luce degl'occhi, perchetempre il fede i forma queſto queſito. Chi
le perſeuercianella ſua cecita, enelli errori mai ſia quello, ch'habbi a reſtare giuſtifi s.bravº -
-
del ſuo camino, ſino a tanto, che non farà -cato è morire ne ſuoi peccati con l'acqui pſali.
ricorſo a Maria, vero Tempio dello Spirito f"" ſalute "
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- . . . . . turo,
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Che Maria Santiſsima è la Via, 3 c. 155
eur, i guineglereritillaminorieturin peccar ta deſtitutos minimè poſe. Maria è la vita
tis, Siate certi, e gettate appreſso voi que demortali, ſe ella muore, non potremovi:
ſto fondamento d'ineffabile verità, quello ucre, reſtarà la vita noſtra ſenza ſperanza,
reſterà giuſtificata, i" la remiſsione Maria non può morire per ſe, eſsendo am:
meſsa alla poſseſsione della vita immorta
; Non può
conſerua
de ſuoi peccati, predicata dal precurſore,
quale ſe la renderà fauoreuole con la ſua ie, ma la morte ſua, ch'è miſerabile a noi, re la vita il
diuotione, qui dignè coluerit illam,iuſtifica: e nella noſtra memoria per mancamento . Chriſtiano
bitur, ma chi procederà traſcurato, e poco della noſtra diuotione, alla quale riſue - nel cuore:
icurante della ſua protettione, fate pure gliandoci il precurſore, dice parate viamº del quale
ſche digiuni, e che ſi flagelli, che poco li Damini, con la preparatione della quale, è morta
beati noi, perche per mezzo ſuo Chriſto vi Maria, e
igioserà, perchè qui neglexpitillamemorie
iurin peccatisſuis. Che non feceroli Padri ta dell'anime verrà a noi, perche Maria, perche?
dell'antico Teſtamento, per procurare la eſtrema vite, come di lei laſciò ſcritto Ric
ſvenuta del Saluatore, lunghe vigilies aſpri cardo di San Lorenzo, ſicut enim ſanguis,qui Riccard. di
digiuni, rigide penitenze, orationi ſuppli eſt vita carnis,occultè per venam decurrit, ſic S. L0re
cheyoli» ma non per queſto poterone ot Chriſtus, qui animarum noſtrarum eſt vita,
occultè menit adnos per Mariam, S. Bernar S, Bere
Inutile , tenere la ſua venuta. Compariſce Maria,
ogni indu segl è ſpedita ambaſciata del Paradiſo, ac do aquadutius gratiarum. S. Bonauentura
Vena miſericordie. Se dunque bramate la S. Bonati,
scio ſi accontenti riceuerlo nella ſua venuta;
ſtria ſenza
Maria per tutte l'induſtrie del peccatore ſaranno va ſalute di vita eterna, parate riam Domini.
la venuta -nea inutili le fatiche, per ottenere la remiſ Preparateui tauoreuole Maria, perche Ma
del Sign. ſiepede peccati, per acquiſto della ſalute, ria è la vena della miſericordia, l'acque l
all'anima, - ſe non riscorre a Maria, perche Maria è la adotto della gratia, la via del Signore Iddio,
come fu via del Signore, quale per venire all'anima, la vena di vita, ſenza la quale ſarete ſempre
rono inu non vuole paſsare per altra via. Parate priui, ſe dalla Beata Vergine vi trouerete
tili le ſup riam Domini, Maria, che per ſuo mezzo, i lontani. Qui neglexerit illam, morietur in
pliche de e nºn altrimenti conſeguirete l'intento, per peccatis ſuis. - - .
Santi Pa, i che, come laſciò ſcritto San Germano. Ne Si deſume vna ragione nobiliſsima da 2 54
dri antichi moſalustur, niſi per te, Virgo Santiſſima. vn detto di Santa Catterina di Siena, circa
ſenza di Il Sagione Prouerbi pronontia. Venante la charità così raccomandata da Dio, e con
quella - psiuſti, e tale ſi moſtra Giouanni, mentre premura così grande nell'amore del proſsi
S. Germano predica la conuerſione del Mondo, e ſcuo “mo, perche tra l'altre coſe dichiara eſsere
de Zona. pre ". del Redentore. Ma perche il queſto il ſuo proprio commandamento. Hoe
giuſtº ſolº è Giesù,quale per tale ſi dichia eſt praceptum meum, vi diligatis inuicem,
a dicendº: girer poi arguet me depee ſicili, come ſe richiedeſſe queſto
s . s . catº? Si è dichiarato filo da peccatori ne amore per corriſpondenza al ſangue ver
Giesù il tribunali: Innocens ego ſum è ſanguineiaſti ſato per la noſtra ſalute. Aggiugne, che
huius. Maria la ſua bocca ſarà, perche Ve -- " -
boccasdal deriuando la vita in Giouani la prima , omnes, quò diſcipuli mei eſtis,i" .
vºlta che parlò con ſalutare Eliſabeta, con innicem habueritis Finalmente perche mag Comman
"i dire Chriſto, " vera vita, ſia teco Chri giormente ci " " ". -
damento
dell'amor
ſui ſitecum, ſi come ſi confantificare il vni ex minimis meisferiſtis, mihi feciſtis. Il
ºcurſºre, e riempirla di Spirito ſanto. detto della Santa è, che la charità, l'amo del proſsi
mo fu mi
Slapstſeuera eſsere vena di vita, anco dal i re del proſsimo ſia va sfogamento, e reſpi
la ſua gloria a fauore de ſuoi diuoti, i ro dell'anima chriſtiana amante di Dio, e ſericordia
ºi il ſangue, chè la vita della carne, che la Duina ſapienza incarnata habbida del Sig. Id.
ºltamente ſcorre per la vena così Gesù, to queſto commandamento per ſua miſe dio per sfo
" ricºrdia, e pietà, ſoſtituendo il proſsimo gamento, e
dianº viene a noi col mezzo di Maria, che º in luogo ſuo, perche trattando l'ordine reſpiro del
i non ſenza miſtero tiene il ſuo corpo della noſtra ſalute, come huomo, argo l'anima -
Perche il JPinamente formato de ſuoi puriſsimi mentaua così. Io benefico tanto l'huomo S. Caterina
corpo di i ſangui, perché intendiamo, che segli è la con liberarlo dalle mani d'inimico impla di Siena e
Giesù for noſtra vita, di Maria, come diveniſiſer cabile, e così crudele, pagando per lui vn
mato de " Si che il ponto del i debito infinito con la Diuna giuſtitia, e
la noſtra ſi " teſta vena Ma queſto con acerbità di pene così grandi in Diſcorſo
Maria? ria» ſia preparata e di i" per noſtr vn pelago d'ignominie, e di neceſsità, che di Giesù
S. Gio; Ds i perche ſe ſarà agghiacciata, è mor ne ſeguiti vn'affetto ſuiſceratiſſimo d'amo. per ordi
ºaſc. fa perno, il ſangue non ſcorre più, ſi fer " di me, con deſiderio ardentiſſi
gra 2. -
nar queſt'
de dormit. - " e noi reſtaremo primi di vi " mo di farmi bene, con brama così cocen amOrcs
-
– -–
º
Diſcorſo Quinto
nell'humanità mia riſuſcitato glorioſo,ſarò moſtrò di volerlo impedire, mentre, che
incapace di riceuere alcuna coſa da lui, pre vdendo, che doueua eſſere tradito, riſpoſe,
ueggo , ch'egli ſi verrà meno, e morirà di nequaquam erit tibi bos. Si come dunque io
Simile di dolore, ſe non è ſouuenuto. Che però ſi co. hòriceuuto per mio reſpiro dal Padre Cele Paſsione di
prouedere me mi ſono moſſo nel Deſerto, a prouedere ſte la ſoſtitutione del proſsimo, nel quale Giesù, reſ.
le turbe , le turbe di cibo, perche non manchino nel poteſsi reſpirare con l'opera della redentio. piro di gra
acciò non camino, ſi dimiſero eosſic, omnes deficient in ne da me abbracciata con modo maggiore titudine, e
mancaſſero via, eſſendo, che iam triduo ſuſtinent me, mente penoſo, acciò il reſpiro foſſe miglio amor Diui
per il ca» mec habent, quod manducent, nella ſteſſa ma re, così per voſtro reſpiro vi ſoſtituiſco il noinChri
mino niera preuedendo l'anima Chriſtiana deſi proſsimo, acciò a fauore di lui, collocate in ſto,
- -
deroſa di fare qualche coſa per Dio, per l'. quello tutto ciò, che vorreſte fare a me per
-
ecceſſo di così grandi beneficii, ch'ha rice l'immenſità debenefici, quali v'hò con ma
uuto dall'infinita bontà del ſuo Creatore, e no così benefiea conferiti. Hoc eſt pracep
Redentore, foſſe per venir meno, ha poſto tum meum, vt diligatis inuicem, ſicut dilexi
la ſoſtitutione del proſſimo, acciò ſeruiſse pose - - Sii ,
per reſpiro, e sfogamento dell'anima, che Sela Diuina Maeſtà hebbe compaſſione,
ama Dio, mentre ſente a dirſi quello vorre e pietà così grande all'anime del Chriſtiane
dte dare a me, dallo ad vno di queſti miei ſimo in generale, che le prouide di reſpiro
minimi, perche in quelli, come biſognoſo, opportuno, acciò non veniſſero meno per
e famelico, ne vengo a te,e miti rappreseto, la fiamma d'amore, e gratitudine a Dio ,
come immaſcherato, e naſcoſto, per poterlo quanto maggiore era il pericolo in Maria
riceuere, quod vni ex minimis meis feciftis, ſantiſſima, e più grande il biſogno º perche
mibi feciſtis, e preme tanto in queſto amore ella amò più Dio, che tutte le creature inſie
fraterno,acciò ſi ſappia,quito, che le ſia ca me, e quel che importa,le compatì penden
ro, e quanto da vero riceua,come fatto a ſe, te dalla ſua Croce più di quello haurebbo
“tutto quello ſi dona a queſti ſuoi minimi - nè potuto fare tutti li Serafini, con tutti gl' -
per ſuo riſpetto, e ſi dichiara col ſimile, Angioli, co Celeſti ardori della loro carità,
ch'egli adduce. Hoc eſt praceptum meum , “ſe foſſero ſtati capaci di compaſſione. Anzi
rt diligatis nuicem,ſcutegodile rivos, ch'è a cheſi come la Beata Vergine con li ſuoido- i
dire, amateui, come io vi ho amato, perche lori ſupplì all'ingratitudine de crocifiſſori,
l'anima ſantiſſima di Giesù dal punto della e di tutti gl'huomini, dolendoſi in luogo di
ſua creatione hauendoſi veduta così piena tutti come dicemmo di ſopra, così nella ſua
255 di gratie, e carica di Celeſti doni, vnita con compaſſione ſupplì al deſiderio, quale hau
Gratitudi modo ſoſtantiale ineffabile alla perſona del rebbono potutohauere, ſe fuſſe ſtato poſſi
ine dell'ani Verbo Diuno, eccitò in ſe infinita la grati bile, tutti liSerafini col rimanente della mi:
ma di Chri tdine di corriſpondenza d'amore verſo il litia Celeſte per corriſpondenza all'habito Compuſ,
ſto a Dio, ſuo Diuino Benefattore, e ſi ſentiua ardere della gratia, e ardore di carità, quale poſ iſione i
fù origine di deſiderio di farle qualche bene, e perche edono tutti, e al debito di gratitudine qua rabile di
della reden amor non capit de impoſſibilitate ſolatium, le tengono a Chriſto Signor noſtro, perve Maria a
tione per non eſſendo poſſibile, che Dio atto puriſsi Giesù, ba
dere chiaramente nell'eſsenza Diuna, che ſteuole
noi,
- :
- -
:
moriceueſte alcuna coſa dalla ſua creatu perli meriti della Paſsione di Chriſto ſono a
a o
ra, fù neceſſario, che la ſapienza Diuina la ſtati conſeruati ingratta, preſeruati dalla ſupplire al
º i 5
“ptoucdeſſe di qualche reſpiro, per renderla caduta, dalla dannatrone, e traſportati al deſiderio
conſolata. In quel punto le fü propoſto,ſe la gloria. Se di tanti ſi legge, che le ſia cre di tutte le
-- s: r ,
- , i
volena accettare il carico di Redentote, ſo pato il cuore per amore di Dio, e ſingolar. Gerarchie,
-
-
-
-
- - -- -
disfare alla Duina giuſtitia, con vbbidien mente della madre del B. Henrico Stilone, ſe lo poteſ,
- , - º
zafico alla morte, e ricuperare l'huomo che morì in Chieſa vn Venerdì ſanto per ec ſero haue.
- a
perduto per la diſobedienza d'Adamo, che ceſſo di compaſſione alla Paſsione di Chri. re di cota:
“in queſto modo la Diuna Maeſtà haurebbe ſto, dopo hauerla meditata trent'anni nel patire
riceuutovn accettiſsimo piacere, abbracciò miſtero auguſtiſſimo della ſanta Meſſa. Che
ſubito queſta penoſiſsima impreſa, ſi come diremo di Maria ? e ſe a proportione de be
è ſcritto nel Salmo. In capitelibri, ſcriptum nefici, e dell'amore creſce la gratitudine, e
eſt de me, rifacerem voluntatem tuam,beus, deſiderio di corriſpondere, eſſendo ella cosi
oue Eutimio legge, in capitulo conceptionis, beneficata da Chriſto, che in ſua compara
perche Chriſto ſecundum humanitatem eſt tione, quaſi non ſi diſcerne la grandezza i
liberº e la volonta gradita al Celeſte Padre, benefici, compartiti a tutta quanta la Chi s. Ildef,
fù la crocifiſſione del figlio per la ſalute del ſa dal Redentore, come ſi raccoglie da quel. Gratitudi:
l'huomo. Tuncaixi, ecce venia, e come leg lo ſi legge in Sant'Ildefonſo. Precido ad ne di Ma.
ge d'amore, ſe la poſe nel cuore, e legem ſolum opus redemptionis , come le Stelle ſple ria, e deſi
tuam in medio cordis mei, abbracciandola dentidime in ſe medeſime non ſi " derio cor
con ritiolutione cosi grade, che fù perrom paragone del Sole, così gl'Angioli ſtelle, riſpondete
ºpere l'amicitia col ſuo Vicario Pietro, che del Paradiſo, di Santi, come ſtelle del fir a Dio,
-
- - mamen
Che Maria santiſſima è la Via, &c. 157
mamento, non ſi diſcernono per li ſplendo dallo Spirito ſanto, dalla Sapienza Diuina.
ri, benche per ſe ſteſſi di virtù incompara. Sfoga quiui,Maria,li ardori dell'amor tuo,e Per riſpiro
bili paragonati a Maria,eletta, come il Sole, non morire per l'ecceſſo del deſiderlo, qua le fu aſse
ad offuſcare le Stelle con l'immenſo della ſua le ti vedo impedito lo me, ma reſpira in gnato Gio
ſantità della gratia. Se dunque il Saluator Giouanni, e perche Giouanni non è capace uanni,e in
noſtro ha prouedute di sfogamento, e di reſ di tutto ciò, che tu vorreſti operare per l'º lui tutto il
piro all'anime del Chriſtianeſimo in gene amore, che tu mi porti, come tuo Dio, co genere hu
rale, quod uni ex minimis meis feciſtis mihi me a tuo figlio, come a tuo ſingolariſsimo mano
feciſtis, come è poſſibile, ch'habbi traſcu Benefattore, e Redentore, intendi, che in
rata la Madre ? Il B. Sant'Ambroſio me Giouanniti conſegno tutti gli eletti,giuſti,e
s. - Ambra dita ſopra di queſto punto, che pauliſper peccatori, a quali quanto darò per merito
publicam differt ſalutem, ne matrem imbono della mia paſſione, tutto ſarà conferito per
ratana relinquat . Era già terminata la re dipendenza della tua interceſſione. Da che
dentione, mentre fu dirizzato lo ſtendardo ſi vede l'ecceſſo ineffabile dell'amor di M3
trionfante del Mondo, cioè la Croce con ria Santiſsima, ſopra tutte le creature, per
-
Giesù s quale vi pendeua inchiodato. Già che a tutto il Mondo ſi dice, quod vni ex mi La ſoſtitu-
haueua ſcancellato il Chirografo del decre, nimis meis feciſtis,mibifeciſtis, perche eſſendo tione di tut
- - -
to della noſtra dannatione con figgerlo alla così poco il noſtro amore di Dio, vn mini to il Mon
ſua Croce, e aſpergerlo col ſuo ſangue, mopouero ſeruo di Chriſto, baſta, per rice do a Mà
Già haueua ſpogliato li principati, e le po uere tutto ciò, che biſogna, per fare, che ria è argo
teſtà Infernali, palàm triumphans illos in tutto il Mondo Chriſtiano reſpiri tra tutti li mento del
ſemetipſo, come narra l'Apoſtolo nella let. ardori della ſua charità : ma per fare, che l'immenſi
tera a Colloſenſi, nè le reſtaua altro per Maria ſola reſpiri, e riceua qualche ſollie tà del ſuo
chiuſa della noſtra redentione, che rendere uo, non baſta meno, che il Mondo intero, amore.
lo ſpirito vittorioſo, come poteua fare a ſuo tanto ama, tanto deſidera di fare per il ſuo
piacere, ma però in cambio, pauliſper pu figlio, e Dio. Che però Giesù riuolto all'.
Per hono piicam differt ſalutera, per prouedere anco amato Diſcepolo dice, ecce Mater tua, che
rarese pro alla madre di ſuo proportionato reſpiro, ne è a dire. Giouann', per quanto mi ami, per
uedere di matrem inhonoratam relinquat, che fù lo quanto brami la vita della mia ſantiſſima
reſpiro a ſpatio di quel tempo, nel quale perſeuerò Genitrice, riceuila per tua madre, cioè ri
Maria, Ge nella Croce, ſino a tanto, che vi arriuaſse, corri a lei ne tuoi ſpirituali " come A Giouan
sù diferi Maria impedita dalla moltitudine di tan impotente, e picciolo figlio, alla ſua cariſsi ni, che la
ſce la chiu to popolo concorſo alla nouità di così hor. ma Genitrice, e tieni queſto per certo, che riceua per
ſa della re rendo ſpettacolo. Laſcia, che la Beata ſarai conoſciuto dal Cielo per mio Diſcepo madre, cò
dentione Vergine ſi auuicini , lo rimiri, lo conſideri, lo, ſe conſacrerai la vita in oſſequio di que patendola,
vniuerſa penetri l'ecceſso ineffibile delle ſue pene, ſta aſſegnata per madre tua,e perche tu non e ricorren
les Lo Spirito ſanto l'intonde dolore proportio. ſei baſteuole conſeruarle la vita col reſpiro, do "
tionato all'amore, e in queito mentre, il bi ch'ella può riceuere in farti bene, in gio nebulogna
ſogno di Chriſto, così lungamente da quel uarti per amor mio, intenda il Mondo, che acciò reſ
legno pendente ſi fa maggiore. Lo conſide quello dico a te, lo dico a tutti gli eletti, a pici »
ra bene Maria, e con anſia infinita corriſ. tutto il genere humano, e lo ſteſſo ſia dire,
pondente all'amore, al dolore, a benefici Diſcipulo ecce matertua, come a tutti gl'huo
riceuuti,deſidera corriſpondere a Dio con , mini, ecce mater veſtra, che è quello, che di
fare qualche coſa per lui,e giouare al ſuo fi ce Giouanni, parate viam Domini. Sappia
I Dafiderio glio. Mentre in queſto punto ſi troua l'E te, che vinica, e ſola è la via del Signore, di
in Maria uangeliſta, deduce queſta illarione, cum vi venirſene a voi, e queſta è Maria, e non ſo
di corriſ diſſet ergo Ieſus matrem c3 diſcipulum ſtan lo gl'Angioli, ma lui ſteſſo vuole conoſcere,
ondere a tem, dirt matri ſua, mulier,ecce filius tuus, che ſiate del numero de ſuoi Diſcepoli, ſe la
io» e di perche ? perche poſsi reſpirare tra li ardori riceuerete per madre, ſe come tale l'hono
iouare al della charita ſua, ne matrem inhonoratam rarete, ſe come a madre ricorrerete a lei ne
figlio cro. relinquat, cosi le dice,Maria, ecco Giouan biſogni ſpirituali, e li darete adito di reſpi
sliios ni ſottituito in mio luogo.Quiui in lui depo rare in voi, sfogando l'ecceſſo dell'amore
ni tutto ciò, vorreſti dare, vorreſti fare per DIuino, per conſeruare la vita voſtra,le traſ
me, come tuo Dio, come tuo figlio, che lo curate di farlo, la vita voſtra ſarà ſpedita, ri
gradiſco, come fatto a me ſteſſo, in qneſto mercè, che ipſa moriente, per parte voſtra,
impiega l'aiuto, quale vorreſti dare a me, mortales omninò viuere, vtpote vita deſtitu Ouanto il
-
a me,che nuolto nelle pene de miei affanni, tos, minime poſe Gesù figlio amantiſsimo Diuino fi
muoro di buona voglia, nel mare dell'igno di Maria, a tutto potere coopera al ſuo reſ glio coope
minie, per coronarti di gloria, e per paga piro, perche quanto ha meritato tutto do rial reſpi
re con la mia vita tutti li fauori, e li doni na per dipendenza alla ſua interceſsione - ro della ſua
Diuini, quali, come premio di anticipata Santa Tereſia, quale ardeua tanto d'amore ſantiſsima
ſolutione, ha riceuuto dal Celeſte Padre a di Dio, inceſtantemente eſclamaua dallin:
Pp timo
Diſcorſo Quinto
timo della ſua baſſezza . Datemi Signor parte degl'huomini laſcierebbono di pecº
mio qualche coſa da poterui offerire, care, mentre haueſsero auanti gl'occhi vn
Quanto più lo faceua Maria Santiſsima? teſtimonio, cenſore delle ſue colpe. Il ſuo Conſiglio
alla ſua fiamma neſſuna coſa baſtaua. Che conſiglio è, che vir bonus eligatur, ac ſemper di Seneca
S. Bern.ſer. però per riparo ordinò la Diuina Sapien ante oculos noſtros habeatur, vt ſictamquam della pre
de nomine za, che alla ſua Croce ſi fermaſſe alla parte illo ſpettante viuamus, & omnia tamquam ſenza at
7Marie ſer. ſiniſtra, quale nella ſua gioria è ſtabilita illo vidente faciamus, e propone l'imagine tuale di
Mo 4,3° G.2o alla deſtra, l'afferma S. Bernardino di Sie di Catone, è altra ſimile, alla preſenza del qualche
na, ſeguendo in queſto la ſentenza d'Aleſ quale ſi vergogni acconſentire al peccato » Sauio per
a 56 ſandro di Ales. Beata Virgo pingi debet ad e conclude, è falicem illum, quem non aſpe freno al
Che Ma ſiniſtram chriſti, qui ſtans in cruce facieme tius tantum, ſed & cogitatus emendat. ll Pa male.
ria alla tenebat ad Orientem , e ſic ad ſiniſtram, dre S. Girolamo propone non poterſi fare S. Girol.
Croce era ideſt ad Aquilonem ſtabat Virgo Beata, la elettione migliore, che di Maria, ſecondo ſer.de Aſ
a mano ſi ragione ſi adduce dallo ſteſso, che viſta il conſiglio del precurſore, quale predicanº ſumpt.
niſtra, nel ua, rtoraret pro peccatoribus, come nel Cie do la penitenza in remiſſionem peccatorum, S. Girole
la gloria lo ſtà alla deſtra, per introdurli alla gloria, vi aggiugne, parateviam Domini, perche ſi che ſi eleg
ſtà alla de perche ſi come appartiene all'honore di come Maria veduta da Dio ha ſeruito per ga Maria »
ſtra, e per Chriſto, che tutte le gratie ſiano da lui via di venire al Mondo, così veduta dal perche ve
che ? iuſtamente meritate, così per honore di Mondo le ſeruirà per via di andare al Si duta da
fi se per ſuo reſpiro ſufficiente conuie gnore. La ragione del ſacro detto è, per Dio le ſere
ne, ſiano date per la ſua interceſsione. che. Ipſa enim eſt forma diſciplina Chriſti, d uì per via;
Tanto ſi raccoglie dalla Sacra Cantica ,. exemplum, che però S. Bonauentura, non di venire
cugliel. in T'aſce halos tuos. Quia eos, qui è ſiniſtris in ſolo vuole ſia propoſta a fine, che ſi rimiri » al Mondo,
ſo 1 . cant. iudicio erant collocandi, tua interceſſione ef ma ancoa fine, che la miriamo con imitar
ficis, utcollocenturà dertris, così Gugliel la,per vbbidire a Chriſto, quale ci coman S. Bonai,
S, Berni, mone lo dichiara. Quali ſono quelli, qua da la riceuiamo per madre. Hoc ſemper in ſtima
li paſsano dalla ſiniſtra alla deſtra, per in habeat pro regula generali ſeruus Dei, ut Vir
S. Bernard, terceſsione di Maria è tutti, perche tutto ginis Maria ſemper veſtigia ſimpliciter imi Si miri per
Sepe, l
il prezzo della redentione fù depoſitato in tetur, quia tunc procul dubio, ſe ei tamquam imitarla -
Maria a ſua diſpoſitione, al dire di S. Ber matri veraciter exhibebite ipſa eum tam
Interceſſio nardo, e tutta la gratia da communicarſi quam filium veracter adiuuabie. Queſto ſi
ne di Ma in alcun tempo alli eletti fà poſta dallo gnifica, ecce mater tua, e ſi ſpiega nella pre
ria, vltimo Spirito ſanto in Maria, com'inſegna S.Ber dica del precurſore, parate viam Domini,
compimé-. nardino di Siena, l'interceſsione è l'ultimo per raſsomigliarui a quella per via d'imi
to per la compimento, per riceuerla, e però a tutti tatione, acciò queſta puriſsima Vergine
remiſsione -
il precurſºre intona, che per la remiſsione habbi libero il ſuo reſpiro di applicarſi al
de pecca; de peccati ricorrino a lei, a fine di render noſtro giouamento, per medicare le ferite
ſela fauoreuole, Parate uiam Domini, cioè dell'anima, e ſanare le noſtre piaghe, come
aria per l'acquiſto della ſalute, perche del proprio figlio, e liberarci da mali eter
! . . ſenza di lei ſarà inutile la fatica degli An ni, con la ſua interceſsione, come hauteb
gioli, e Santi della corte Celeſte, perche be potuto liberare il proprio figlio dalla
veggono il diuino decreto, che tutte le ſua croce, ſe le foſſe ſtato permeſſo dal Di
gratie, tutti li aiuti paſsino per le ſue ma uino volere, e molto piu ſapendo, che ha
ni, ſi come ſono prontiſsimi con la ſua aſ voluto patire tante pene nella ſua Paſsio
ſiſtenza, così mai apriranno bocca ſenza ne, acciò col mezzo della ſua Paſsione ne
il concorſo del ſuo fauore, come afferma foſſimo liberati, perche ſi come le dice San s.Gio per
S. Anſel, S. Anſelmo. Te Domina Tacente,nullus ora Giouanni Damaſceno. Non tui ipſius cau orat, 1. da
bit, nullus adiuuabit, te autem orante,omnes ſa, è rirgo progenitaes, ſed vi orbis unuerſi Nat,
Nel Cielo orabunt s & omnes adiuuabunt, E perche ſaluti adminiſtrante preberes,perche col ſuo
neſſuno di San Baſilio Seleuco sà molto bene, che mezzo l'anima s'incamina alla penitenza,
manda gra non ſi troua altro modo, che procedere e la Diuina Maeſtà viene con la ſua gratia
tie ſenza il per queſta via, a piedi di Maria Santiſsi all'anima per la remiſsione de peccati p
ſuo fauore, ma, ricorrendo per renderſela fauoreuole, farla ſalua , perche l'impetra il dono di icco di S.
in terra così la ſupplica. o ter Santia Virgo aſpice perſeueranza ordinandola a beni eterni che i" lib. 2,
neſſun l'ot nos de Calooculo propitio, º nunc quidem tanto ſignifica parateviam Domini. Riccar p, i- -
tiene e educnoshinc cum pace. Ad iudicis autem e do di San Lorenzo inſegna, che quiui deue Si pregi
thronum ſtationis tandem addexteram parti eſſere lo sforzo noſtro di ſupplicarla dall' inſegnarci
cipes nos effice. - -
intimo del cuore. " eſt igitur aſi. ad imitatº
Senec.ep.8. Seneca pronontia vna ſentenza dall'eſe duè, nt doceat nos ambulare in ſemitii ſus, la per la
perienza confirmata per vera, mentre dice, quas quiin praſenti tennerit, reginam in deca ſicurezza
che Magna pars peccatorum tollitur, ſi pec reudebunt oculi eius Iſaia 33. e qui imita della ſala
saturi teſti, aſsiſtas , perche la maggior buntur eam, erunt ex parte illius. Sapient.2. te e
- -
Che Maria Santiſsima è la Via, 3 c. I 59
à destris nidelieet filii, uelut agni abbadis tilde,nel Monaſtero della quale trouandoſi
ſeparati. Ipſa tunc dicitfilio, ſicut filius olim vna diuota Religioſa grauemente inferma,
pari loanni 12 uolo filii, utubi ego ſum,ibi smentre laSanta pregaua Giesù, e Maria, li
ſit & miniſter meus. Siamo aſſicurati dal appatucro ambidue, e le moſtrò il Signo
le recidiue, con la ſua protettione, non ſo re le piaghe ſue, come ſplendentiſsime Stel
lo per gl'influſsi impetrati di nuoue gratie, le, alla viſta delle quali la ſerua di Dio pro
ma anco per lo ſgomento cagionato nellº - suppe in queſto diuoto ſaluto. o ſalutifera
inimico infernale, e ſi dichiara nella Sacra avulnera dulciſsimi mei Ieſu Chriſti, ſaluete,
Cant.3.6. “Cantica, nella quale la Bcata Vergine ci ſaluete, ſaluete in onnipotentia Patris, qui
viene propoſta, pulchra, ea decora, per sos dedie in ſapientia filii, qui in vobis ſoſti
l'imitatione immacolata, ſicut Ieruſalem , nuit, in benignitate Spiritus Santti, qui in vo
come la Celeſte Geruſalemme, ma terribi bis opus noſtra redemptionis compteuit,e que Il Saluator
Guillel, lis, utcaſtrorum acies ordinata, per la de ſto in tempo, che ſe le doueua amminiſtra noſtro in
fenſione, perche ? Riſponde Guglielmo, re l'eſtrema ontione. Furono mandati auan vna Viſio
che Nobis Santti Angeli ſunt caſtrorum acies ti due Angioli con acqua in vn catino d'ar. ne della B.
ordinata, id eſt ad ſpirituale prelium, contra gento per ſegno della miſericordia Diuna, Mitilde,ine
aereas poteſtates pro defenſione hominum pra quale gl'era communicata , trattenendoſi ſegna la
Angeli te parata. Queſte militie Angeliche ſono ter Giesù, e Maria al capo della moribonda, neceſsita
muti da ribili agl'inimici infernali , perche ſono e mentre ſi recitauano dal Sacerdote le Li di prepa
Demoni), ſtati ſuperati, e debellati da quelli, e temo
tanie, Giesù tre volte la ſegnò dicendo, ego rarſi que
come eſer no d'incontrarli, come eſercito vittorioſo, tibi benedico in ſanctificationem, 6 ſanitatem ſta via.
cito vitto e trionfante, che però ſeguita queſto Dot anime, º corporis ; mentre poi era nomi
rioſo. tore. Dilettus igitur,ut piam matrem demon nata Santa Maria, la B. Vergine con infi
ſtraret cuntis maligni ſpiritibus uehementer nita benignità con le proprie mani ſolle
t terribilem dixit eam terribilem, utcaſtrorum uando l'inferma diſſe. Ecce, fili mi, ego tibi
.
acies ordinata, perch: quanto è di terribi dohanc ſponſam, ut ſemper intuis amplexibus
le in tutti gl'Angioli vniti, tutto, e molto requieſcat, e mentre ſi nominauano gl'altri
Più Maria, più nella Beata Vergine ſi ritroua, quiate Santi, tutti piegando le ginocchia ſuppli
ACOme IT13 ſciunt matrem trumpbatoris, 3 ſpoliatoris cauano il Signore. Chi non crederebbe,
dre del ſui, con la quale non ardiſcono di combat che attioni così ſtupende non foſſero argo
trionfato tere, come combatterono in Cielo cogli meuti baſteuoli per la ſalute infallibile di
IC e Angioli, ſeguaci di S. Michele, ma reſtano quell'inferma? ma perche il Mondo inten
diffipati dall'odore delle ſue virtù , & al da la eognitione di queſta verità, quanto ſia
ſoffio del ſuo reſpiro, come poca polue, neeeſsaria Maria via del Signore per la no
Cant. 4, agitata dal vento. Odor ueſtimentorum tuo ſtra ſalute. Lo ſteſso Chriſto, che riceue
rum, ſicut odor thuris; perche ? Riſponde il ueſta ſpoſa nell'eſtrema ontione dalle ma
Be Amad. Beato Amadeo, per la proprietà dell'inceae ni della ſua Santiſsima madre per chiuſa
ſo di fugare il Demonio. Queſto è il ſenti della viſione diſse a Maria. Ecce,mater, tie
Reſta fu mento commune. Aſſerunt,odore thuris Dg bi commendo hanc ſponſam , quantu imma
gato il Dc mones effugari, ma io dico di più. Ego uerò culatam meo conſpettui in calo preſentabis.
monio per libenter di rerim odore virtutum Sanfte Ma Tarate uiam Domini. Maria Santiſsima per
l'odore del ria angelostenebrarum effugari, o quodam viuere ſempre in lei con la voſtra diuotione
le virtù di ualido turbinehàc illucque raptari, utin eisim in tutta la vita, per terminarla felicemen
Maria in pleatur, quod ditium eſt,fiant tamquam puluis te nella voſtra morte, mentre venendo a
noi • ante faciem uenti. L'odore d'incenſo è l'odo riceuer l'anima, come viene ſupplicata, ci
re delle virtù di Maria Santiſsima, quale hora mortis ſuſcipe, ſe li moſtra, conſolando
aſcenditſicut uirgula fumi, e ſi come per il la,come teſoro d'ogni allegrezza, così nomi
diletto, e ſoauità ſua trahe Dio a ſe, così nata da Chriſippo Geroſolimitano. Vni
Chriſp. ſer.
per la terribilità, quia eſt mater triumphato. aerſa latitia theſaurus Non fù così gran - de B. V.
ris, come prodigioſo turbine li diſcaccia, de la feſta de Magi, mentre videro di nuo
il peccatore nella ſua conuerſione tiene bi uo la Stella perduta di viſta nell'ingreſſo di Maria te
ſogno della venuta Diuina, per la commu Geruſalemme , quando gauiſi ſunt gaudio ſoro d'al
nicatione delle gratie, e della difeſa, però magno ualdè, quanto ſi rallegra l'anima nel legrezza -
nella ſua predica Giouanni mentre inuita la ſua morte, alla quale ſe le fa vedere, co
alla penitenza in remiſsionem peccatorum, me amantiſsima madre, come unica ma -
inſegna parate utam Domini, Mariam, perche roris obliteratio,º inherauſtum gaudii pelae S. Gio. D4 e
il tutto con ſicurezza reſti ordinato all'ac gus» così detta da S. Giouanni Damaſco maſc, ora a
quiſto dell'eterna ſalute. no, e con ragione, perche li Magi erano de dormit,
;
º
a Mitilde
in vita è
257
Quanto ſia neceſsaria queſta via, perche condotti dalla Stella a Giesù paſsibile, Deip.
la Diuina Maeſtà venghi fauoreuole a noi l'anima da Maria a Giesù glorioſo : li Magi
per l'acquiſto de beni eterni ſi raccoglie da dalla ſtella erano guidati alla fede, l'anima
quello, che ſi legge nella vita della B. Mi de morienti diuoti ſuoi viene da º" or
-
e,
16o Diſcorſo. Quinto
dinata alla gloria: li Magi non ſenza peri di giubilo nel fine della ſua vita ; così va
colo della perſecutione di Erode, dell'in. meditando il duoto Padre Bernardino de
ſidie del Demonio, doueuano ritornare alle Buſti, nel ſuo Mariale. Quando in morte S. Bernard,
caſe loro, priuandoſi della ſoauiſsima viſta ſihi deuotorum apparet Beata Virgo incredi de Buſti,
del figlio, e della madre, l'anima del mo bili eos exultatione perfundens facit gaudere
riente libera per ſempre da ogni pericolo, gaudio magno ualde , totanimirum anima,
e ſicura di perſeuerare eternamente con - toto corde, tota mente, totiſque, di corpora
Chriſto, 8 all'hora vede, e praticamente libus,º ſpiritualibusſuis uiſceribus.O Madre
conoſce quanto ſia buon conſiglio l'hauer: si muhtinuita parata uia ſupplex oro,
ſi preparata via tanto felice, tanto piena g ſpesunica mihi adiutrix in morte. Amen,
i
. i l
º - I 6r ,
DiscoRso sEs To
GRAN MERAVIGLIA DI MARIA,
Che ſia poſto per rouina,di chi ſi deue ſaluare, quello
- - - - - -
che è venuto apportator di ſalute; ſi ponde
- 2 D --- -: - - - -
Erant Ioſeph, e Maria mater leſus mirantes ſuper his, que dicebantur de illo: ecce
poſtus eſt hie in ruinamo reſurrectionem multorum & inſignum cui contra
º º dicetur, g tuam ipſe animam pertranſibit gladius. Luca 2. - s
- o . . . . ti
- :: il ri: s . i º i
ſto. “Non ne hic eſt filius fabri ? Non ne mater etus ceuai con merauglia di Simeone , che perche in
dicitur Maria, º fratres eius , e ſorores poſitus eſtin ruinam, e reſurrectionem mul tende poſi
apud nos ſunt - Vnde ergo huic omnia ſta ? torum, e che per queſto, tuam ipſius animam tus eſt in
quanto e maggiore la merauglia, tanto pertranſibit gladius. Che nonita è queſta, ruinà mul
piu impediſce il parlarne, che però Aulo Ge- dice Maria, che queſto vnigenito figlio hab- torum, e
io lib. 4. lo pronuntia: Admiratio,qua maxima eſt, bi ad eſſere in rouina di molti, e che io per che però
noti.att. non parit verba, ſed ſilentium, e nella Regi. queſto habbi a reſtare trafitta dal coltello animam,
- - -- -na Sabba parue le foſſero impedite, non ſolo del dolore è L'Angiolo non mi ha detto co- pertranſi
le parole ma il reſpirare, perche veduta l' sì nell'Annontiata, ma che per la ſopraue- bit gladius
º º habitatioue, e ſapienza di Salomone, Non gnenza dello Spirito ſanto ha detto, che ha
3 Reg re. hahebat vltra ſpiritum . Nell'oblatione al uerei concepito quello, che ſarebbe ſtato
La mara- Tempio fatta di Giesti da Maria ſantiſſima, grande, e ſarebbe chiamato figlio di Dio,
dopo il preſcritto numero de giorni della Ecce concipes, e paries: hic erit magnus,
- Purificacione, reſta merauigliato Simeone & filius altiſsimi vocabitur. Gioſeppe ſpo
“grandemente, ma anco Gioſeppe, e Maria. ſo cariſsimo, quando vi apparue l'Angiolo
Lamerauiglia di Simeone non fù tanta, che in ſogno, vi diſse niente di queſta rouina º Matt.1.21.
l impediſce il parlare, perche egli diſſe: Nic a menò, egli riſponde, ma tutto all'oppº
dimittis ſeruum tuum Domine; ecce poſitusſto, perche mi conforto a riceuerui per mia
eſt hic in ruinam. Maria, e Gioſeppe non ſpoſa, perche hauteſte pº" figlio,
e, º - Q9 ch'haus , l
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1 62 Diſcorſo Seſto,
ch'haurebbe fatuato il pepolo da ſuoi pec, della Balena, perche Giona ſi ſeruì della
cati , Pariet autem filium, e vocabis nomen naue, per fuggire a facie Domini in Tarſis,
eius Ieſum. Ipſe enim ſaluum faciet populum non fù però trattenuto da quella , ma da
ſuum à peccatts eorum, ma di rouina non m' Marinari gettato, per ſuo conſenſo nel ma
ha dato vin minimo moto, Frant mirantes, re, riceuuto dalla Balena , ma abſalon fù
come , poſitus ſit in rutnam, e rouina tale , appeſo dal mulo, e ſingolarmente da quel
che per queſto, tuam ipſins animampertran lo, dalla velocità del quale ſperaua ſottrare
ſibit gladius. Chi lo può capire ? ſi da così graue pericolo della vita. Il Pa
Erant mirantes, non finiuano di mara dre San Gio: Chriſoſtomo non ceſſa di ma 26 e
uigliarſi di i proi, rauigliarſi, di attione così ſtupenda, mentre S.Chriſoft,
259 S. Gio:Apoſtolonella ſua prima lettera auui, dice, pro fune, quidem coma , pro ligno arbor Merauiglia
fandoli fedeli di molte coſe per la ſalute, vi fuit, pro milite autem, eum adduxit mulus. della mor
aggiugne : Hac ſcribo vobis . vt non pecce Queſti è ribellato dal Rè, e per conſequen te di Abſa
tis, ma però contapeuole dell'humana fra za è reo di morte. Ma perche Daudela lon,
gilità aggiugne, ſed ſi quis peccauert, aduo ſcia la perſona di Giudice, e vuole ſeruirſi
catum habemus apud pairem Ieſum chriſtum, della benignità di Padre , che inſtantemenº
iuſtum,e ipſe eſt propitiatio pro peccatis no te cercata di aluarli la vita, intimando a
Giesù 2lla ſtris. Se ſei Profeta, è Stmeone ſantiſſimo, ſoldati delle ſue ſchiere, che non ardifero
uocato per deui pure anco ti penetrare queſta dottri di toccare Abſalon, ſeruate mihi puerum Ah
la noſtra na, eſſere grandiſsima l'humana fragilità e ſalon, Reſto alla Duina Giuſtitia, proue
ftagilità o
eſsere neceſsarie e attuiſarla, certeggerla a dere, di quanto biſognaua per l'eſecutione
aiutarla, acciò non pecchi, ma perche per della ſentenza, ſi fece il bando, perchivo
eſsere creatura defettibile, non ſi può ſpee leua concorrere, e mentre tutte le creature
rare, che di tempo in tempo non cada in e s'offeriro o pronte, ſi fece l'efettione di tre º
-
-
qualche debolezza , è neceſsario rincorare dell'albero, che li feruiſe per palco, de
la con la ſperanza del perdono, come fa l'a capelli » quali intrecciando ſia quello lo
mato Diſcepolo. Sed ſi quis peccauritsad trattennero appeſo, e di sbirro, che lo com
nocetum habemus, apud patrem leſum Chri duſſe al patibolo, feruì il muto, nella fuga
ſtum iuſtum, e ipſe eſt propitiatto propee: del quale però la conferuatiope della ſua
catis. S'è laprepitiatione per il perdono a vita profume quidem coma, pro ligno arbor
come dici, che poſituseſi in ruinam? L'au extitit, pro milite autem eum adduxit mulusi
uocato non rouina le cauſe, ſe non per igno perche s'intenda, quanto ſia ciocco, chipo
canza, è per malita, è per traſcuratezza, ne le ſperanze nelle creature, ſe viue inimi
s'egli è la ſapienza Diuna, la teſsa Bontà, co del Creatore, perche, ſi come le creatu
la ſteſsa ſollecitudine, come può eſsere ciò, ºre ribellarono, cercando d'inſidiare alla vi
chetti diet. Erce poſitus eſt in ruinam? pare, ta dell'huomo, ſubito che lo videro fatto
che non ſi poſsa capire; però dice il ſacro inimico di Dio, per il ſuo peccato, e ſi trat
Euangeliſta, che Gioſeppe, e Maria, eranº tennero per il Diaino diureto, per dare tem
mirante ſuperbis, qua dicehantur de illo. poal peccator di pentirſi, così lo fanno di
abſalon altrettanto riſentito giouanetto e
quanto ſuperbo, hauendo con le ſue inſidica
i": aſpettandola Diuna licenza per
euarti la vita, della quale tante volte ſi veg
ſotto preteſto di conuito reale,leuata la vita igono tanti caſi improuiſi di morte non pen
ad Amnon ſuo fratello, per vindicare l'ine iata, è guai a chi pericucra in pericoli così
giuria dell'oppreſsione della ſorella Tanar» graui, non ſolo perche ſempre viue tra le
andò sbandito per fuggire il meritato aſtiº smani di Dio giuſtiſſimo punitore, ma anco
go, quale poteua temere dall'indignatione Perche tutte le creature, accuſandolo, cer
2, Reg. 13s del padre. Fù liberato dal bando, per l'are cano vendicare l'offeſa ricevuta da Dio ,
-
tificio induſtrioſo di Gioab, ma perche ſti Quello ch'è più mirabile, 3 podera il santo,
- molato dall'ambitione ſi ribello dal Rè Da è conſiderare, chi fù il miniſtro della ſen
ſuide ſuo padre, con procurare di leuarle la tenza. Chi mai fa queſti ? Gioab, e chi Maraui
Corona di capo, reſtò trafitto con tre lan fù Gioab? egli ſù quello, che orcì l'inuen. lia, che
cie, pendente da vna quercia, mentre ſi afe tione dia cortiſſiuno tratto, ſeruendoſi del Gioab foſ
faticaua, fuggendo di ſaluare la vita, ſupe la donnaTeucite, per liberarlo, e riceuuta ſe miniſtro
rato nella battaglia. La morte di queſto fi lagatia, ne ringratiò il Rè, con la faccia in di giuſti
glio reale, fu piena di merauiglia, perche terra per la ſtima, che moſtrò di fare, per tua, che li
le funi, da quali fàtratenuto, furono libel così ſegnalato fauore. Cadenſpue roab fu ſeruì , co
liſsimi ſuoi capelli, veramente fila d'oro, per faciem ſuam in terram adorauit, ci bene tme mezzº
perche a peſo d'oro erano comperati dalle dixit regis & dixit Ioab • Hodie intellerie mo,per fi
Dame più nobili d'Iſraele, per ornarſi la ſeruus tuus, quia inuemigratiam in oculis tuis, conciliarlº
teſta, quali ſi vendeuano ducento Sicli ogni Domine mi Resfecºſti enim ſermonem fermi tui, col ſuopa
volta, che li tagliaua, la prigione più mi Quanto grande, moſtra l'amor ſuo Ioab in dre.
rabile della quercia, che non fà a Giona ſcruitio di Abſalon è e pure egli fu quello, -
2, Regº I 4s
---
º -
che
Gran merauiglia di Maria che ſia poſto 3 c. 16;
che eſequi la ſentenza, perche talit treslan Ecco Giesù poſitas in reſurrettionem, non
s.
ceas in manu ſua, º infixit easin corde.Ab oſtante l'indignità noſtra, l'ira del padre,
-
ſalon, Siche il ſuo liberatore fà il ſuo veci tumulto delle creature, inuidia delle pote
ſore, e la rouina della ſua morte tempora ſtà infernali, - - - -,
le » & eterna, per eſſere mancato ne ſuoi S'è così, come poſitus eſt in ruinam? Mas
peccati. Quod eſt admirabilius, pieno di ſtu ria, Gioſeppe non finiſcono di maraui
pore pronontià Chriſoſtomo, qui patrem gliarſi. Erant toſeph, e Maria materieſu
ei reconciliauit, is eum interfecit propemodum mirantes ſuper his, qua dicebantur de illo.
inſtans vehemens accuſator. Vuoi ſtrauagan Ecce poſitus eſt in ruinam multorum, queſto
ta più grande ? e merauiglia maggiore? è, che paſsa l'anima alla Beatiſſima Vergia 262
quello, ch'impiegò l'opera del ſuo ſapere, ne madre noſtra, in vedere, che la teriaca Dolore di
e con sì nobile, 8 induſtrioſo artificio lo formata con la carne del diuino ſerpente, Maria San
riconciliò con ſuo padre, lo fece capace preſa dalle ſue viſcere, per ſaluarci dal vele tiſſima ,
della ſua gratia, lo introduſſe nella ſua ca» no de peccati, ſiconuerta in rouina mag che dall'an
ſa quello ſteſso fà l'ucciſore, fu quello che giore, in veleno di dannatione, e colpa , tidoto pre
gli euò la vita, quello per cui fà precipita. più graue. In vedere, che il pane di ſo parato ſe--
to in vna altiſsima foſsa, e lapidatomo ſtantiale nutrimento, e diuino, venuto dal guiſſe mag
riente da tutto l'eſercito. Quod eſt admira Cielo, non ſolo per conſeruare, ma per gior vele
bilius, qui patrem ei reconciliauit, iseum in donare la vita, babbia a ſeruire di pietra, IMO •
terfeeit. Non è queſto il caſo noſtro ? Ecce che percuota più fieramente, che le pietre
poſitus eſt hic in ruinam, cº reſurrectionema dell'eſercito di Dauide non percoſſero l'in .
multorum - Lo ſcopo della venuta del figlio felice Abſalon, Panis ei datus eſt, queſto è Iſa 35
di Dio al Mondo fù riconciliare l'huomo manifeſto, perche dice di ſe Ego ſum pa
creato figlio di Dio col padre celeſte, a nis viuus, qui de Cala deſcendi, ego ſum pa
queſto effetto preſe carne humana da Ma nis vita, però, venuto in Reſurrectionem a -
ria Santiſsima, a queſto fine s'humiliò, pa Ma l'Hebreo, translate lapis datus eſt ei, e
ti, ſparſe il ſuo ſangue, diede la vita, ſcusò ne prouò la percoſsa così infelice, che fe
la grauezza delle noſtre colpe, come di fi ce rouina tanto grande, che diſtruſſe ogni
gli ignoranti, ſodisfacendo a rigori della edificio, atterrò tutte le pietre: Non relin:
diuna ſeuerità. Pregò il Celeſte padre a quetuº in te lapis ſuperlapidem, ma queſto
perdonare, mentre lo vide diſpoſto a ven dichiara San Pietro Chriſologo eſſere autue S. Tºiet.
S.Pinc.Fer, dicare l'ingiurie i Pater.ignoſce illis, nonº nuto non dentisgrafia, ſed accipientisnequi: Chriſ. ſer.
ſer- 3- dom. enim ſciunt, quid faciunti perche. Tunc Chri tia, ſi come ſi legge a che Oselus implehutur 35 ,
I• Paſſ. ſius uiait Deum patrem paratum ad recipien calculo, con verita-contraria alla fauoloſa
dam undttiam de crucifixoribus ſuis, ſi filius inuentione del Re Mida, di cui fingono li
Giesù trat aoluſſet. Egli trattenne le creature accio Poeti, che ciò,che toccaua,ſi conuertiuain Il Pane ſi
tenne l'ira che fatta ſolleuatione non impediſsero la oro; per il contrario il pane di vita venu muta in
del padre, ſua morte, molto più, che non fece S. An to dal Cielo, operatiuo della ſalute del ſaſſo, come
drea, mentre rogabat populum, ne impediret Mondo, dato in reſurrectionem, recipientis tocco da
TPaulo de paſsionem ipſius; perche, qui ſe morti obtu nequitia, ſi conuerte in ſaſſo, panis datus eſt Mida in
TPaladiMate dilstumultum in orbe compeſcuit,ne mors tam ei, lapis datus eſt ei , perche il pane tocco oro per
a6-5 deſiderata impediretur. Naſcondendo a que dalla bocca di Mida " in oro, e colpa di
ſto fine il miſtero alle potenze infernali. E queſto Celeſte pane tocco ccatore chi lo ri
lo ſteſſo Paolo di Palatio, conſiderando il i" "
la ſua peruerſità , ſi ſaſso; ceue.
Egli trat
tenne le
terremoto ſeguito nella ſua morte, e di pa (93 cius " ºalcºlo che è quel ſaſsº,
rere ſeguiſſe, perche il Celeſte Padre placa quale in Daniele ſi riferiſce ſenz'opera di
poteſtà in tos e riconciliato con l'huomo, per l'indu mano caduto ne piedi di quella Statua pro
fernali. ſtria di Chriſto, che lo ſcusò, ſodisfacendo digioſa arricchita d'oro, d'argento, di
per lui venne a noi, e la terra in vederlo bronzo, e roborata di ferro, che la riduſſe
tremò la venuta della ſua Maeſtà. Exiſtimo, in vna fauilla: perche la rouina cagionata
Idem Mats uòa quia mors Chriſti Deum hominibus ab da queſta picciola pietra Giesù è tanta,
27.5. " hominibus reconciliauit, 6 fecit eſſe che riduce le potenze, dignità, ricchezze Rouina
preſentem , vt uidelicet iam eſet nobiſcum del Mondo in fauilla, e minutiſſima polue, moſtrata
la terra , Deus, tdcò terra in Chriſti morte contremuit; erche eſsendo prima ſaſſetto picciolo, nel ſimbo
tremò la e perche ? timut ergo terra Dei gloriam ad ſe crebbe in altiſsimo monte, che riempì tut lo del ſaſſo
riconcilia uenſe teſtata. Ecco l'adempimento della to il Mondo, per lo ſgomento del quale li di Daniele
tione Di promeſſa dell'Angiolo nell'Annontiata, cº reprobi cercheranno gli altri monti, e di rouina deſe
uina con filius Altiſsimi uocabitur, perche all'hora fà ranno montibus cadite ſuper nos, e collibus la ſtatua,
0, detto, verè filius Dei erat iſte, ecco l'adem operite nos, ma ſarà inutile la preghiera, - - --
Le creatu operatiuo di tutti ſi mouera primo. Fluuius ſione, pare come ſopito per il dolore in ve - - -
- -
re tutte igneus, rapiduſque egrediebatur de ore eius, dere la rouina di tanti, originata dalla ve
preparate come ſcendendo dal monte grandiſsimo, nuta di Chrilio, che per loro ſceleratezza -- -
-
i", ch è Giesù, nè vi ſarà all'hora il velo di mutaranno il pane in pietra, con la quale,
S. Agata, come tante volte è ſeguito per ºſaranno percoſsi, le parole di vita, ch'vici r: i
il fuoco
riſpignere gl'incendi del Monte Veſuuio rono dalla bocca di Chriſto, in ſentenza di -- - - - a
primº col moſsialla rouina della famoſa Città di Na. dannatione, conuertite in ſpada dall'wna,
me più ve
loce. poli, ma procederà alla rouina di tutti i e l'altra parte acuta per la rouina dell'ani - r.
peccatori con merauglia di Gioſeppe, e di ma, e del corpo de'peccatori, non dantis
º - è
i" 'Erant mirantes ſuper bis, qua ance gratia, ſed accipientis negutta , che pare ,
- ,
bantur de illo, cioè che poſitus eſt un ruinan, quella ola, S. vmica parte del ſuo dolore,
La rouina e reſurrettionem multoum , la ragione è come ſi raccoglie dalla Profeta di Simeo
è venuta perche: poſitus eſt in ſignum, cui contradice ne. Poſitus eſt in ſignum , cui contradicetur,
all'hebreo, tur, e perche tale ſe la propoſe l Hebreo, ci tuam pſius animam pertranſibit gladius.
perche ſe egli reſtò oppreſſo dalla roulna horribile Non laſciando di me augliarmi, come poſſi
lo poſe per foprauenutale da Romani, ſecondo la pre eſsere tanta la maluaglia humana, che poſ
ſegno di dittione di Chriſto, non ſenza lagrime di ſi conuetture in veleno pin crudele l'antidos
contradit compaſsione. Venient inimicitui, e circum to , e medicamento ritrouato dalla Diui
tione , dabunt te, º coaguſtaount te, o ad terram na ſapienza del figlio, oonato dalla poten
proſternent te, º non relinquetur in te tapis za del padre, eſequito dalla bonta dello
ſuper lapidem; e queſta rou na di Getula Spirito tanto, e pare, che dica. Ah Signor
lemme fu ombra pura, e ſemplice abbozzo mio, e Dio mio, quanto è profondo l'ar
della reuna ſpirituale dell'anima, la quale cano della voſtra diuniſſima proudenza,
ſerue a Maria Santiſsima per coltello di do non mi parlo l'Angiolo meſiaggiero di que
lore predetto da Simeone, non ſolo per ſta touina, ma mi diſse , che farette accla
che più ſi dolſe de peccati moltri al Caiua umato figlio di Dio, 8 io rapita dal deſide t -
rio della voſtra gloria, alla quale ſono te Ecceſſo del
rio, quam ſuperfili ſui corporalibus, e ſi può
anco dire ſpiritualitus panis, ma perche il nuta, come fedeliſſima ancella - ſubito die dolore del
dolore della Paisione di Chriſto era rad di il conſenſo: fiat mihi ſecundum Verbum la B. Vergº
dolcito dalla redentone del Mondo da lei tuum. Che ſe mi foſsi Pºntata così gran ,
--- - - - -- - ſtra
-
v.
ſtrauaganza, per lo meno non sò s'haueſſi ritaua. Venit traditio adnos deeo, quòdvni
hauuto ſpirito ſufficiente, per eſprimere in cuique apparebat ſecundum quòd fuerat di
voce il côséſo, che cercauate come perde lo gnus, di cumfuſſetipſe, quaſi non ipſe omni
Spirito la Regina Saba alla preſenza di Salo- , bus videbatur, perche era oglio freddo a o
IllOile e freddi per li rigori dell'aquilone della Diui
Ecce poſitus eſt in ruinam. Erant miran- na ſeuerità, ab aquilone pandeturomne ma :
tes:O che gran merauiglia è queſta, che Gie- lum, caldoalli acceſi, perche egli è venuto i
sù figlio di Maria madre di miſericordie ſi ponereigneminterram,e la ſua brama è, ch'
predica eſſere poſto in ruinam. Furono man- ogn'vno s'accenda, accioche conſumaturne
dati trè Angioli per la rouina dell'infami quitia peccatorum,quia Deus noſter ignis con
265 città di Pentapoli. Paſſarono vicino alla ſumens eſt. Veni ignem mittere in terram
caſa di Abramo, e come peregrini furono 6 quid volo,niſi vt accendatur? ſe s'accen
Pitre An- con tanta benignità accolti da quel Santo de e ſi riſcalda, il nome di Giesù è olio ca
geli venuti vecchio, e di que trè vno ve n'adorò, e due lido, che gl'accreſce il calore della Diuina º
ad Abra-
mo, due ſo- s'incaminarono
terzo adorato daalla rouina di Sodoma,tut-il
Abramo,nò,percheiſe carità,a ſegno,
ſe in ogni modocheperſeuera
lo trasforma
nellainfreddezza,
Dio, ma -
r
li andaro- ti erano ordinati per quella volta ? Due mi- Giesù oglio, che maggiormente lo raffred- - - -
no, per la niſteri erano ordinati per il viaggio di que” da ſi moſtrerà, e queſt'è la profetia di Si- Per queſto o
rouina di trè Angioli,vno à fauore di Abramo, per l' o meone, che poſitus eſt in ruinam, ci reſurre- poſto ins
Sodoma , annontio della concettione del figlio, per tionem multorum,in reſurrettionem, di quel- ruinam, 6
perche il dipendenza del quale benedicenda ſintin illo li, che riſcaldati dal fuoco della Diuina ca- reſurrettio
terzo è fi- omnes nationes, per il beneficio della Diuinarità, riconoſcono il beneficio ineffabile del- nem.
gura di Ge Incarnatione, e però tra que trè, n'era fi- la Diuina Incarnatione, riconoſcono libe- ,
sù ordina gurato Chriſto, l'altro,l'eſecutione de rigo neficij Diuini riceuuti, per dipendenza di
to alla ſa- ridella Diuina ſentenza contra a quelle cit- quella, de Sacramenti, di perdono di colpe, o
lute. tà ſcelerate. Il P. S. Ambrogio diſtingue, d'influſſo di gratie, d'ordinatione alla glo-
S. Ambr. così: Vbi gratia largienda eſt, Chriſtus adeſt, ria. Inruinam, a chi per ogni modo perſe- i
vbi ſeueritas exercenda eſt, ſoli adſunt mini- uerando perſeuera nella freddezza delle ſue : º
ſtri,deeſt Ieſus, e però fà detto a Gioſeppe: colpe, perche il calore de benefici diuinia -
sè e Vocabis nomen eius Ieſum, ipſe enim ſaluum queſti tali ſerie per ragione di antiparlſtaſi, º º
facies populum ſuum à peccatis eorum, per- che auoca ogni piccielo ſpirito di calore, e
e º che è lo ſteſſo che medicina, che ſanità, che laſcia il rigido totalmente in preda a rigori,
- e i ſalute. Ma come la medicina non ſana da delle proprie freddezze, come ſi legge: Veh c
: -- ſe,ma richiede le diſpoſitioni opportune in vobis, qui Spiritui Santo reſiſtitis,: auferetur . . .
º chi la riceue, e per mancamento di quelle è vobis regnum Dei , accreſciuto di colpe, c ..
º induce molte volte rouina di ſanità, e mor- a maggiormente obligato a rendimenti dee -
te. Così Chriſto Signor noſtro ſingolar- conti, reo di maggior dannatione: a queſti -
mente opera ſecondo le conditioni, ch'egli poſitus eſt in ruinam, cagione di marauiglia
- ritroua. Che però ſi dice della Sacra Spo- alla regina del Cielo, a Gioſeppe. 266)
Galeno - ſa, che lo conoſce, Oleum effuſum nomen, Si vede ſimbolo di queſto fatto nelle coſe a - - -
Códitione tuum. La conditione dell'oglio, ſecondo naturali nella formatione del diamante, che h
di Giesù , Galeno è, che verſato ſopra li cibi, è medi- ſi fà di rugiada caduta ſopra le foglie d'alberi:
come dell' camenti frigidi, è freddo, ſopra a calidi è ri di dirupatiſſimi monti, queſta reſta con- o
olio, ope- caldo: oleum in medicamentis frigidis eſt gelata dal ſoffio rigidiſſimo dell'Aquilone. :
rare ſecon- frigidum, in calidis eſt calidum, ſi che egli ſi Viene il Sole, e ferendola col ſuo raggio. Simile nel
do la diſpo accommoda ſecondo la conditione di quel s'affatica riſcaldandola di conuertirla nel la forma
ſitione di losche lo riceue, Oleum effuſum nomen tuum: ſuo eſſere naturale di acqua corrente; ſe li tiorie; del
quelli, che ogn'vno corre a riceuerlo; in ſimbolo di che rieſce, non ſegue altro, perche rimane nello º diamante,
lo: riceuo-n nella ſua naſcita ſcaturiſce in copia grande ſtato ſuo naturale, acqua volubile la quale ſi s
no. , davna pietra,Paſtori,Magi, Herode, e Ge- i come è caduta dal Cielo in rugiada, così re- -
orig.traft-g ruſalemme. Li Magi ſi accendono, la Pa- ſta nella ſua attitudine d'eſſere, come riſcal- .
35 in Ioan- ſtori-s'infiammano: Herode trema con dato vapore, innalzata di nouo alleStelle per e
Stuno da Geroſolima tutta,Turbatus eſt Herodes, & il calore del Sole; ma ſe la durezza, e fred- -
to del ba- emnis Ieroſolyma cum illo. Fù traditione deazariceuuta dal ſoffio dell'Aquilone reſta
cio, perche antica riferita da Origene, mentre cerca, così grande, che non concepiſca il calore, i ::
Giesù ſi che neceſsità habbia hauuto il Diſcepolo che al celeſte influſſo reſſiſta, che nella ſua -
moſtraua , traditore di dare il ſegno del bacio a quel durezza ſi fermi, all'hora il Sole ſi parte tra- i f
differenti a ſoldati, per farlo prigione, ſe Giesù era così montando ſenza profitto e l'infelice rugiada i 3 e
chi lo vede conoſciuto da tutti, e per li miracoli, e per agghiacciata, indurata reſta di nuouo eſpo- - .
ma ſecondo la dottrina e per la celeſte vita, ch'egli me- ſta a ſoffi) dell'Aquilone, e maggiormente -
il merito naua in terra che Giesù ſi moſtrauaad ogn'. s'indura, torna, e parte il Sole, e ſeguono le » -
gºga'vno, vno ſecondo, che egli era degno se lo me- vicende, e a poco a poco quella, che a quº
Rt molle
I 66 s Diſcorſo Seſto, i a
molle di ſua natura, ſi conuerte in duriſſima i celite il calore della ſua carità, ſcioglieſſe là
pietra inſuperabile alle fiamme, a martelli. a durezza del cuore, e reſtituiſſe all'huomo la
Il Sole non laſcia già di tornare, e ſempre le ſua conditione volubile, d'acqua corrente,
moſtra la faccia ſua, e vi laſcia impreſſa l'i con la ſperanza d'innalzarlo, come alleggie
magine, ma finalmente cade con la foglia rito, riſcaldato vapore ſino alle Stelle , ſi º
nell'abiſſo di quelle valli l'indurato diaman come dice. Veni ignem mittere in terram 3 º
te. Queſt'è il caſo noſtro, perche l'huomo à quid volo, niſi vtaccendatur?e perche il fuo
parere di Giobièleggieriſſima foglia agitata co ſale, pronontia, Càm aſſumptus fuero è
267 dal vento: contra folium, quod vento rapi terra, con apertura delle ferite mandando
tur, oſtendis potentiam tuam, & è foglia che fiamme d'amore, gliaccenderò: Omnia tra-
Anima, co porta in ſe l'anima, come rugiada caduta ham ad me ipſum, liberandoli dalla loro due
me 'i gia dal Cielo, come quella, che viene ſolo im rezza, auferam ah eis cor lapideum , 6 dabo o
da da Cie mediatamente da Dio, queſta riſpoſta al ri eis cor carneum, come ſi vide nel ladro con
lo, p. che gore del freddo dell'Aquilone dell'inimico uertito,e doléte per le ſue colpe nelle turbe
VIene ! Cia infernale, reſtò così raffreddata, che tenne quali;Reuertebantur percutientes pettora ſua »
mente da biſogno di veltimenta, per riſcaldarſi. Con tornando a Dio in tante anime illuminate»
Dio. ſueruntfolia ficus, ſimboli del Cilicio di pe. che dicono: Anima mea liquefatta eſt, vi
Gen, nitenza, e per pietà fà poi proueduta da Dio dilettus locatus eſt, e per tutte queſte, per le -
di pelle d'animali, dedit illis peripzomata « quali laſciata la loro durezza tornano a Dio, -.
All'hora l'huomo tutto tremante ſi aſcoſe queſto Giesù ſidice Poſitus in reſurrettionem, Conſola
cercato da Dio, per riſcaldarlo coraggi del e la ſperanza di queſto bene in Chriſtotrà iione di
la diuina pietà, e chiamato: Adam, Adami ſuoi dolori, in Maria tra le ſue pene, benche a Maria nel
Fteddo di finalmente ſi preſentò, e non ſenza difficoltà ineffabili, e incomprenſibili, a noi trauano - la patſione,
Adamo ſua confeſsò la ſua colpa, e vinto il freddo dal queſto refrigerio, che per quelli non reſta
perato, calore della diuina pietà, tornò allo ſtato inutile la fatica, ne gettata la ſpeſa; e nella
primiero della ſua conditione di acqua mol conuerſione del peccatore diſſe la Beata a
ie, e corrente ſicut aqua dilabimur, e le mo Vergine a S.Brigida. Gaudeo, quia non pe 2 S.Brig.
ſtò verſandole in tanta abbondanza, che rijt inillo ſanguis fili mei, molto più degl'º,
dalle lagrime di Adamo queſto Mondo val Angeli del Cielo, quali ſi dicono rallegrar-º
Ma Cano. le di lagrime vien nominato. Caino fà il mi nell'Euangelo. Ma perche tante, e tan 269
incurato, primo, che perſeuerò nella ſua durezza,ben te anime ſi trouano preuertite nel malefatte a
Indurato
ca è nella
che replicatamente prouaſie il raggio della
diuina pietà, che l'eccitaua, ma ſempre in
vano al penumento delle ſue colpe, e reſtò
l figlie del Demonio per la loro infleſſibilità
& oſtinatione ſi come di quelle diſse il Salsi perſeueran
uator noſtro; Vos ex patre Diabolo eſtis e di
Peccatore
te ſi couet
va le deli' tetra duriſſima caduta finalmente nell' de i Giuda; Vnus ex vobis Diabolus eſt, perche ſia te in diami
I nferno eſ bilio della valle mfernale, nella quale reſte-. come egli col primo peccato, così queſte si te »
poſto alle a rà ſempre abbruggiato dal fuoco, percoſſo con molti, inducono finalmente la condi
fiamme, al col martello, perche vino de tormenti dell' tione del diamante, 8 eſsendo forte la ddatz,
inattello e Inferno, come riferiſce San Bernardo, eſt tione, come la morte, fortis eſt, vi mors, diº,
,
S.Berno malleus, ma però pereſſere paſſato alle con lcio, ſi moſtrano anime indiauolate» per-)
dition di duriſſima pietra di volonta infleſ che ſi come il Demonio non cede, nè ſirene:
ſibile, come il Demonio, non v'è più luogo de alla fiamma infernale, così quelte non ce -
di penitenza, nè ſperanza, che come prima dono alla cocentiſſima fiamma della diaina
torni alla conditione dell'acqua, quanti, e carità, ma ingratitſime perſeuerano, conso
r quanti ſeguirono mal conſigliati l'eſempio ſumando la vita in offeta del Creatore a que- ,
- , ci di queſto infelice, e ne portarono corriſpon ſte poſitus eſt in ruinam, per l'accreſcimen-.
Anime nel ci: dente, e miſerabiliſſimo il fine, è quanta rur t to maggiore dalle loro colpe, e della loro
l'Infernoſa.ib giada celeſte, deputata alla compagnia de dannacione, e finalmente il Sole tramonte- e Anima dan
no rugiada gl'Angioli per l'eterna felicità, ſe ſi haueſſe ra eternamente per loro, e vi laſcierà im-a nata porta
couertta in voluto alleggierire della ſua colpa, ſi vede prontata l'effigie ſua, per la quale reiteranº, ſeco l'ima
pietra, conuertita in duriſſime pietre battute dal no pretioſiſſime pietre, e ricchezze eterne, gine inder
maglio tra le fiamme Infernali? è guai a chi b dell'inimico infernale, e quell'effigie di Chri lebile del
in queſto ſtato perſeuera nella ſua vita, per ſto sdegnato, che porterà ſeco il dan sole etct
che non ſaprà trouare fine differente nella , nato , ſarà compagna perpetua della , MO º - -
268 ſua morte. La diuina bontà bramoſa d'op. 2 ſua durezza,e vna delle maggiori pene, ch'-.
portuno rimedio, vedendo che il raggioſo ella patiſca, e patirà, ſenza finire, mai mai li -
Perche il lo del Sole della ſoa gratia non era batteuo-, per tutta l'eternità. La qualità di queſto: e H,
Diurno le, diſceſe dal Cielo con aſſumere la noſtra i tormento ſi manifeſta da quello ſarà detto?
"
n1(le
VC,
dal
humanità, e in quella rinchiuſo il fuoco da reprobi nel giuditio. Montesicadite ſuper,
della diuna ſoſtanza: Verbum abbreuiatum, mosse collibus operite non perche minorma
Ciclo, -
moſtrò di itimate, che mandando più co. - le ſarà ſtimato i eſsere minutamente trito
r- la - -
- - - -
- - - - -
r - - - -- - - ,
- - -
º - - -- - - - a- . -
-
- i
Gran merauiglia di Maria - e - -
e
rezza humana di ſua natura fleſſibile, poteſ quali ſentono maggiormente per la vicinan
ſe pareggiare la diabolica, e per queſto za di Chriſto nella tua imagine impreſſa, co
- - -.
-- - - -
l'anima di Maria amoroſiſſima Madre, ſi me di eterno giudice punitore. -
dice douer eſſere trafitta dal coltello del do Ecce poſitus eſt in ruinam. Combattè
lore. Tuam ipſius animam pertranſibit gla giacob tota notte, ma fu in rouina, perche
dius, per il quale le reſtino raddoppiate le fù percoſſo dall'Angolo, e ſi moſtrò zoppi 27 i
pene, e che ſi come prima gioiua in vedere ſcante, ma nell'aurora ne riporta la benedit
crocifiſſo il ſuo proprio figlio per la ſalute tione, perche Christo Signor noſtro com Con dire
del Mondo , che ne doueua ſeguire, mentre batte,e feriſce li cuori, quali tutti tenebroſi, egoſam, fa
Merauiglia perſeuerano nelle loro colpe, e benedice, chi che cadino
vede queſt'anime intuperabili nella loro due nelle roui
di Maria » rezza per la Paſſione di Chriſto accreſcerſi s'auuicina all'Aurora, alla luce del Sole: così
che dalla dinatione maggiore reſta priua di quel con trà le tenebre nell'horto con quella ſteſſa negli arma
redentione forto, e ſente parimente tutto il dolore del voce, Ego ſum,manifeſtando la Diuinità ſua, sti nell'hor
cau in o le ſue piaghe, fatto maggiore per colpa di fù la rouina di que ſoldati, proſtrandoli con tose che ri
maggiori quell'anime, quali rifiutano feruirſi di così la quale riduſſe alla reſurrettione nella luce ſorga Sau
colpe,e pe precioſo medicamento, e con la peruerſità del Sole Saulo,benche prima perſecutore, la lo vicino a
ne, º cauano veleno dall'antidoto preparaco dal iSamaritana; benche Donna di mala vita - Damaſco.
;
N
27e --
la Diuina ſapienza, e bontà, e reſta ferita
per il dolore della loro dannatione, non nel
corpo, è nel cuore, ma nell'anima per eſ
Lo pondera San Cirillo a quelle parole, Di.
mitteme,tam aurora eſt, perche Chriſtus lutta
tur,6 pugnataduerſus eos,qui velatin notte,
Gem -32,
- , .. .
S.Ciril.ho.
Leuano il preſſiua dell'ecceſſo delle ſue pene, ruam & tenebris verſantes caliginoſum corpoſi Eph.habita
confottodi ipſius animam pertranſibit gladius,perche eſsi deant. At verò cum illis non pugnat , qui t.6.concil.
-
Matia,cioè do noi tutti diſpoſti dalla Druina Bonta,per ſunt luce, ſpiritualemque auroram in mente º - º º a
- --
per parte l'ordine della Diuina miſericordia, contanº habent. Nello ſteſſo tempo ſi moſtrò Gie
loro il frute tosforzo da Chriſto, che dopo tante fati sù in reſurrectionem, fatto Saluatore di Da
to della re che ſparge il ſangue, e rende l'anima, ſot, uid,8 in rouina del Gigante Goliath, men
dentione - traendoſi da quello, ſe paſſando all'ordine tre le diſſe;Tu venisad me in haſtase clºpeº,
in quella,
della Diuina ſeuerità per piaceri momenta paro; per ferirmi,
Ego autem venio adinten
queſta
nonºper Domi
tºri-
-
nei,e ſcioccamete permutino gli eterni beni ni,
- - - - s - - A a
4 - t 272 , quita la ſentenza di morte contro a quelli, dopo la moſtra così ammirabile dell'amor, º
A Giesù che rifiutauano la pace eſibita con la ſalute, ſuo. Erant Ioſepb, e Maria mater Ieſumi-, i i
'r. ---'
auttore di per ſicurezza maggiore né ſi poteua cómet rantes ſuper his, que dicebantur de illo; ecce, - i ti
a ſalute data tere ad altri l'eſecutione, che all'auttore dele poſitus eſt hic in ruinam, 6 reſurrettionem, i º
-
- la poteſtà la ſalute Giesù, di cui vien detto, che po multorum, di inſignum, cui contradicetur. - i
. di rouina. ſitus eſt in ruinam, 6 reſurrectionem multo, Erant mirantes ſuper bis, que dicehantur de i , e º
i rum. Tutòilli commiſſa eſt poteſtas necis,qui illo. L'argomento dell'iniquo conſiglio He-, Io. 11.48, a
fuerat author ſalutis . Si manifeſta queſto breo, contra la vita del Saluator noſtro ſì, 274 , º
. Argomen fatto con la conſideratione del modo della queſto. Si dimittimuseum, ſie omnes credent, Scopo de ,
to di que redentione, che ſeguì per via della Croce in eum • Venient Romani, ci tollent locum ». gli Hebrei
ſte fatto, col nome impreſso del Redentore, per la noſtrum, 4 gentem se riſoluono morte co dar molto
l'iſtrumen quale rendendoſi crollò la terra, e depoſero sì crudele, che foſſe baſteuole a concitare, a Chriſto
: to di reden per ſegno di riuerenza li ſuoi ſplendori ſi terrore a chi penſaſſe di lui, a fine che rima così crude
tione il no le ſtelle del Firmamento, e ne ſeguì la neſſe dimenticato, Mittamus lignum in pa le, che ſia -
notne di a reſurrettione ſpirituale alla gratia di tante nem eius , 3 eradamus eum de terra viuen.
Siesù. turbe, quali reuertebantur percutientes per tium» e nomen eius non memoretur amplius, terrore,ag.
ttora ſua, confeſtando la diuinità del Croci come profetò leremia. Ma ſi come queſto cioche ne
fitto col Centurione. Verè filius Dei erat iſte, conſiglio partorì effetto contrario circa la ſuno pili.
perche all'hora pregando cum clamore va memoria di Chriſto, la quale per queſtore, penſaſse di
ido, o lachryms exauditus eſt pro ſua reue ſtò radicata, e ſtabilita nel Mondo, così ſi lui.
rentia, mentre diſe, pater, ignaſce illis, non cagione della perdita » e rouiua del luogo,
- - --
- e di
Granmerauiglia di Maria - e - r
noi penſiamo di si, ti, che ne dici, che te Che adduce ecceſso di meraniglia a Gie
ne pare è già che tante volte nella tua vita ſeppe, a Maria ſua Santiſsima genitrice,
hai predette chiaramente le coſe, quali ve per l'ecceſſo delle rouine Preucduto in que
nirdoueuano prophetiza nobis, ſaremo per ſto fatto, cioè eſsere così grandi le rouine
queſto fatto aſsicurati dal furore di Ceſa Hebree, e di quelli, quali rinontiano al be
re? Che volete, ch'egli vi dica. Le lagrime neficio della Paſsione del ſue figlio Diui
Ri ſpoſta al in tanta copia verſate nel ſuo trionfo , non no, che ſtante il pelago imminente della
prophetixi
d'eſſere furono baſteuoli, per farui auuertiti, che la Paſsione del ſuo figliuolo cerca non di eſ
parte voſtra de trionfi del Redentore, per ſerne liberato, ma s'è poſsibile, di liberar
glorificato la Paſsione era l'Vltimo delle rouine?, Nel quelli, dimenticato de propri mali, men
nelle ſue la maniera ſteſsa, con la quale vo' leggete tre egli dice. Tranſeat à me calixiſte. Nimi
rouine. nell'Eſodo, glorificabor in curribus, º equi rum, nota S. Paſcaſio. Ne per manus Hebreo S.Tºaſc. de
tibusPharaonis,le lagrime di queſto Chriſto rum fiat, ſi accreſce la merauiglia, perche ſi ep. a ſang.
ne ſuoi trionfi vi manifeſtano le glorie del come moſtrò l'acerbità del dolore di que da. lib.2 1.
la Diuina ſeuerità nelle voſtre rouine, per ſta pena, nel principio della Paſsione, col Cercaua
che mentre le turbe, li fanciulli innocenti, ſudore di ſangue, con l'oratione nell'hor la liberatio
con fauoreuoii acclamationi cantano, be. to, così la ſigillò con la morte, cercando ne dell'He.
neditius, qui venit in nomine pomini. In quel. di finire la vita per non vedere così hor breo dalla
lo ſteſſo tempo, videns Ciuitatem fleut ſuper rendo ſpettacolo. Imagine di queſto fatto ſua roui
Lue, 19.33
illam, perche venient dies in te , tanto e lon ſi adduce Giona, quale dopo la predica di Ila e -
tano, che ſi per eſſere aſſicurato il voſtro Niniue, ſtanco per la fatica veduta inari
dominio, per la contradittione, quale mi dita l'edera, quale le ſeruì per ombracolo»
fate, che per queſto a punto. Venient dies & aſtuabat, o petiuit anime ſua, vi more
in te, º circumdahunt te inimici tui vallo, retur , e dixit meliùs eſt mihi mori, quà ne loti, 4,
e circundabunt te, ei coanguſtabunt te vn uinere, perche riceuendoſi in Giona il ſin
dique, ci ad terram proſterneutte, ci ſilios bolo di Giesù, nell'edera inaridita, ſi rap
Cuali re tuos, qui inteſunt, come ſe quelli, quali in preſenta la Giudea rouinata, nel cuoci
ſtano aſsi contrando abbracciarono il Saluatore, foſ mento del Sole li ardori di carità di Giesù.
curate nel
la contra
dittione
ſero per eſſere ſalui, & non relinquent in te
lapidem ſuper lapidem, eo quod, ecco la ra
gione, ed quòd non cognoueris tempus viſita
Così Remigio Altiſiodorenſe pronontia.
Sed, & Dominus noſterfieuitſuper pereunten
Ieruſalem, orauitad Dominum, º diritobſe
Remig. Ale
tiſiod.
Simbole
;
Hebrea, tionistua, nel quale eri obbligata riceuermi, cro, Domine,tolle animam meam à me, in ma nell'edera
per eſser ſalita. Li ecceſsi di così graui ca nus tuas eam commendo, melior et mihi mors, di Giona
tighi pregeduti, ſouraſtare a quel popolo quàn uta, quia unam gentem Iſrael ſaluare inaridita -
milcredente tocchi dalla lingua di Simeo non potui. Non fa ſtima de patimenti, ma
ne, penetrati profondamente da Maria, da ſe ne moſtra nella ſua Croce maggiormen
Gioieppe li rapiſce in grandiſsima meraui te famelico, e ſitibondo. Sitio, quello per
277 . glia. Erant Ioſephs & Marta mater Ieſu, che ſi duole, e fa rimontia alla vita è il veder
Motiuo di mirantes ſuper his, qua dicebantur deillo. re l'Hebraiſmo abbattuto , la rouina di
meraviglia 41epoſitus eſtinruinam; perche chi mai ſi i" gente infelice, e di chi non ſi appro
di Maria, ſarebbe poiuto penſare, che per la pretio tta alla viſta di così gran beneficio. Le mie
e di Gio ſa preparatione di così nobile lauacro, ſerie de quali ſon così grandi, che ſono ba
ſeppe. quello peraltro così amato popolo, ne do ſteuoli per rapire in merauiglia Maria,Gio
pcise contraere tante macchie, e che da ſeppe, ben che come in teatro vegghino
così potente antidoto, ne doueſse per lo rappreſentati li dolori, le pene acerbiſſi
rocolpa deriuare veleno così poſsente. E me della Paſsione. Erant mirantes Ioſeph,
che quelli, per li quali in primo luogo ſi & Maria ſuper his, que dicebantur dello
diſponeua la vita col ſangue del figlio di Hic poſitus eſt in ruinam multorum, a ſegno
l'io, ne doueſsero ſeguire in cambio ir tale, che pare non ſi ſtimi tanto la raſſe S. Girol in
rimediabile dannatione. Se la preuſſione gnatione di Chriſto nell'abbracciare la Matt. 29.
cacciò così abbondanti le lagrime dagl'oc Croce, quanto la raſſegnatione di lui nella t,9.
chi del Saluatore nel ſuo trionfo, le fece perdita dell'Hebraiſmo, così ſi eſprime da 273
vſcire lagrime di ſangue dal ſuo Santiſſimo S. Girolamo nello ſteſſo ſimbolo dell'El Ecceſſo eſ
Corpo nel principio dalla paſsione, che per lera inaridita di Giona, perche ponderan. preſsiuo
oua foſſe rò dimenticato dell'accrbità delle proprie, do la preghiera del Saluatore a beneficio di del diſpia
il Calice, r pene cercò d'impedire così gran nnale, con quel popolo. Tranſeatà me Calixiſte,come cere di
che Chri ſupplicare il Celeſte padre, con dire, si dicemmodi ſopra, nelle parole non mea vo Chriſto
ſto cercò poſsibile eſt,tranſeat àme Calixiſte, oue San luntasſed tua fiat, pieno di ſtupore dichia nella roui
di fuggire, cairotano. Signanter dicit Calix iſte, ideſt ra il conſenſo permiſsiuo di Chriſto, d'eſse-. na d'vn'a
S. Girol. populi tudeorum s quº excuſationem ignoran re poſto in runam di quella gente infelice, nima,e del
tiabanere non poſſuntsſime occiderini haben mercè al demerito delle ſue colpe. Secundò l'Hebraiſ
tes legem, º Prophetas, qui me vaticinantur, orat, ſono le parole del Santorº ſi Ninuita, mo.
---- - -
id eſt
Gran merauiglia di Maria,che ſia poſto, 3 c. 171
da eſt Gentilitas, aliter ſaluari non poteſt, niſi Là percoſse Faraone, con l'eſercito ſuo
hadera aruerit, id eſt Iudaa,fiat voluntas tua. ſommerſo nell'acque, quiui riceuè in ſe me
O quanto gran male è la rouina dell'ani deſimo l'intiero eſercico delle pene, rima
ma, le miſerie della quale rendono come nendo ſommerſo tra le tempeſte dell'indi
dimenticate le pene della Paſsione, in Gie guatione Diuina nel proprio ſangue. Gran
sì, in Maria, perche erant mirantes loſeph, coſa va diſcorrendo Ruperto, cooſiderare
e Maria materieſu, ben che ſia dilett.ſst la ſua venuta, che quello, qui erat Deus in Rup. Abb.
ma madre, ſuper his, quae dicebantur. Hic ſinu patris inuiſibilis, homo viſibilis de ven
poſicus eſt in ruinam multorum. tre faminto factus fuerat, queſto è vn vede
La ſalute dell'hu mo fù lo ſcopo del vo re la colonna di nube, nella quale l'Angio
lere di Chriſto con tanta brama deſiderata lo s'aſcondeua per la ſalute de ſuoi. Sel
da lui, che ſi moſtrò riceuere come accet non erat conſumata iſt t dilgio , perche la
Riceuè la tiſsimo fauore dal Celeſte padre l'hauere a colonna di nube era bene baſteuole per la
Croce per procurarla con la ſua Croce, il decreto del guida, ma ſe non fulminaua Faraone nel
fauore, per la quale, come pregiatiſsimo teſoro lo po Mare, non ſarebbe ſtata ſufficiente per la
il deſide ſe nell'intimo del ſuo cuore, Et legem tuam difeſa, nella ſteſsa maniera ſeguita Ruper
rio della in medio cordis mei, e corriſpoſe co fatti ſi to. Nihil ſuis profuiſſet quod homºfattus fue:
noſtra ſa no all'ultimo della vita, all'oblatione, che rat, ſi non proillis ettam pateretur - Igitur in
lute. : fece dal punto, che fù concetto, che però finem dileriteos, id eſt dilettionem ergaillos il fine fù,
da S. Giacopo Apoſtolo paragonato con eouſque profecit, vltraquod non poſſet augeri che non ſi
Iacob. 5. Giob, così conclude. Sufferentiam Iob audi Piaelicet vt animam ſuam poneret proillis, potè accre
ſtis finem Domini ridiſtis. Gran coſa vede che li difendi, e la difeſa ſia con queſto mo ſcere.
re vn huomo fideliſsimo alla D. Maeſtà do ineffabile, che non feriſca, che non per
ſofferire con inuitta patienza, la perdita cuota, ma ſi fraponghi tra ſuoi, e le per
della roba, de figli, della ſalute, ma, che coſse del padre, riceuendole ſopra ſe ſteſſo,
hà che fare con Chriſto. La ſofferenza di per renderli liberati, per farli ſalui, e che
Giob fù per Dio, per ſe medeſimo, ordi per ogni modo tanta ſia l'iniquità, l'ingra
nata ad accreſcimento delle ſoſtanze mi titudine così grande, che Gioſeppe, che
gliori, di più nobile figliuolanza, di più Maria Santiſsima intenda queſto prodigio,
ſtabilita , e gradita ſalute, ma il fine di Htc poſitus eſt in ruinam, mercè, che poſitus
p: Chriſto fà bene per Dio, per l'adempi: eſi in ſignum, cui contradicetur , ſi moſtra
le
-- - --
mento del Duino volere, ma non per ſe, piena di merauiglioſo ſtupore. Erant Ioſeph,
Ml perche per le ſue pene, e così graui tor & Maria mirantes ſuper his, qua dicehantur
menti, 8 acerbità di patire ſino all'eſala do illo. Hic poſitus eſt in ruinam, in ſi
tione dell'anima nel ſommo dell'ignomi gnum , i
nie neſsuna coſa ne riceuè, eſſendoſi come Efficaciſsima fà la difeſa operata dal
a figlio douute tutte le glorie, delle quali Paralitico, contro a cauilli, a calunie de o Io.5.15.
eſternamente per lo ſpatio di tutta la vita ſcelerati Giudei, quali riprendeuano Chris
in queſto ſecolo di buona voglia ſe ne prº ſto, dal quale in giorno di Sabato fù ri
uò, per la ſalute de peccatori, sufferentiam ſanato, con dire. Ieſus eſt, qui me ſamuna
car. att. Iob audiſtis, finem Domini vidiſtis sufferen fect, la ragione ſi adduce da S. Gaudentio,
ſerm. 3. in sta Iobfuit ſque ad redditum ſubſtantia. Suf Oſleruate, egli dice, che queſto Paralitico, S. Gaudent.
f4) e
ferentia Domini»ſque ad exitum vita, qui in come Hcoreo, ch'egli era, ſciebat nomen
extrema, atque grauiſſima finem ſortitus eſt Ieſu ex virtute deſcendere ſanitatis. Ille ergo
calamitate- Gioſeppe, Maria non ſi ſareb inquie, fecit me ſanum cuius nomen ſalus eſt, Lo ſtupore
bono giamai dati a credere, che alla viſta & quomodo poteſt ſalus per preſcriptam le di Maria
di fine così ſtupendo, alle fiamme cocen gem prohiberi,ne ſanet ? Se il mio Diuino fi dall'eſsere
tiſsime di tanto amore, ſi poteſse trouare glio ponderaua Maria, e la ſalute manda il ſuo fi
alcuno - che ſi poteſse ſottrarre, e che il ta per ſaluare l'Hebreo, com'è poſsibile , glioGiesù,
Mondotutto non ſe le rendeſſe, riceuendo ch'alla viſta di lui ſeguiti la rouina ? Mira ch'eſsendo
279 lo per Signore, e molto meno quelli, per li batur ſuper bis, qua dicebantur de illo, poſi ſalute non
Come l'a quali ſingolarmente patiua, come l'amato tus eſt in runam. Se per vigore di legge può non
more allº non ſi può impedire dal cagionar la ſalute, ſaluare.
diſcepolo riferiſce. Cum dilexiſet ſuos, in
Hebteo ſi finem dilexit eos. Notaſaos, cioe il popo come per ragion di colpa ſi vedrà poſto Come può
ºſque in ſi. lo d'Iſraele, del quale ſi legge, vos populus per la rouina, ſi che dica Simeone, hic po eſſer roui
2 e na ?
meus, & ego Deus veſter. Gli amò liberan ſitus eſt in ruinam. Sapeua molto bene la
lo 13, doli con potente mano dall'oppreſſione di Regina del Cielo l'argomento, quale ſi do
Faraone. Vſque in finem dilexit eos, che a ueua formare dall'Apottolo. Nox preceſſit, Rom. I 3•
mandò l'Angiolo nella colonna di nube,co dies autem appropinquauit. Abiiciamº ergo
me per ſimbolo di ſe medeſimo, quale do opera tenebrarum, a induamur arma lucis»
º ueua venire nella nube leggeriſsima della vt in die honeſte ambulemus . Che coſa è
noſtra humanità libera d'ogni peccato. notte, ſe non il Demonio? il sonº:º
172 Diſcorſo Seſto,
eofa è, ſe non Chriſto è come è impoſsibi Saluatore, dall'opere, dalla dottrina, da
le» che ſia giorno, e non reſti eſcluſa la così mirabile ſofferenza, dallo ſpargimen Se li raggi
notte, così è impoſsibile, ch'alla preſenza to di tanto ſangue ? Se l'ombra di Giesù della voce
di Chriſto non ſi eſcludi il Demonio. Ope. baſteuole ſarebbe ſtata a frenare il precipi (Meſſia)le.
ra delle tenebre è l'oſcurità, cecità, errore. tio d'Icaro, mentre nel Simbolo di Giesù garono
Queſti ſi ſcuopre, e ſi corregge all'apparir Naue, potè frenare il corſo de deſtrieri del Pietro, che
-
- - - -
della luce. Nox preceſſit, dies autem appro Sole, con l'impero della ſua voce, Sol con non face
inquauit, abiiciamus ergo opera tenebrarum. tra Gabaon non mouearis, la virtù della quale ua la pre
S.Ber. ſer. P. S. Bernardo. Nox preceſſit, dies appro le deriuò dall'ombra della figura di Chriſto ſenza di
72, in Cant. " Aſpirauit dies, expirauit nox. Nox al parere di Giuſtino Martire. Ieſu Nane » Chriſto?
iabolus eſt, mox.Angelus Sathanae. Num filius cum pro iure ſuo Soli, e Luna impera
uid non Dominus dies eſt ? Dies planè illu turns eſſet, Ieſu nominatus eſt. Qual potere Iuſt. Mart,
ſ", e ſpirans. Qui ſpiritus oris ſui fugat creato non frenerà il ſuo corſo alla preſen 1.45- .
vmbras , 6 deſtruit laruas illuſtratione ad za di Chriſto? Mirate, che Antonio non
uentus ſui. L'aſpirare primo del giorno renſenza miſtero, armato d'wn ſputo ſolo potè 28r
de l'ultimo ſpirito della notte. Aſpirauit debellare il Demonio, il quale in forma di Se per il
28o dies, expirault nox. Numquid non Dominus Gigante ſe le moſtrò, che non potrà fare ſuo nome,
Impoſsibi dies eſt? che vuol dire? che alla prima com la preſenza reale del Saluatore, con opera Giesù Na
lita della parſa di Chriſto, ſegue l'ultimo crollo del ue frenò il
tioni così ſtupende, tanti anni fermato nel
rouina, pcr la potenza infernale. Abiiciamus ergo ope la Giudea ? così in perſona di S. Antonio corſo del
il ſimbolo ra tenebrarum. La conſequenza ſeguita di Sole
riferiſce S. Atanaſio. Vidi aliquando Dia
di Giesù, neceſsità dall'ammiſsione delle premeſse. bolum excelſum corpore, qui ſe uirtutem, e S. Anton,
ch'è il gior Abiiciamus ergo, che è a dire, com'è poſsi prouidentiam auſus eſt dicere, e att ad me »
no, all'ap bile, che all'apparire di Chriſto non ſi la quid uis, ut à metibidonetur.Antoni è Atego apud Se A:
parir del ſcino l'opere delle potenze infernali?Se voi, ſputum ui maxima in os eius ingeminans to than.
quale reſta è Hebrei, tenete nel voſtro potere Giesù, tum me in eum Chriſti nomine armatum in
eſcluſa la come perſeuerate nelle forze dell'inimico? geſi. Ne ſenza miſtero a propoſito noſtro Lo ſputo
notte, ch'è ſe egli reſta eſcluſo, e diſtrutta la ſua po il Demonio, ben che gigante, per mezzo di di Anto
il Demo tenza ? ſe col raggio della luce diuina ſono Antonio ſi dice debellato con vn ſemplice nio,nelmo,
mio. manifeſtati gl'inganni? com'è poſsibile, che ſputo, perche per illuminare il cieco nato » me di Gie
accreſchino maggiormente i e che ſia po cioè tutto l'huomo concepito, nato ne ſuoi sti,debellò
ſto in rouina l'apportatore di ſalute ? e che peccati, il Saluator noſtro fecit lutum ex il Demo
fi faccino maggiori le tenebre alla preſenza ſputo, e S. Pietro Chriſologo oſſerua, che nio appa
rito come
di tanta luce è Mirabantur ſuper bis, que di luciferam dat ſaliuam , perche s'intenda,
fta ſunt de illo. Hic poſitus eſt in ruinam ». che lo ſteſſo ſputo nel nome di Giesti, gior Gigante.
Chi mai lo potrà capire? forſe per l'oſtina no aſpirante, che fà ſpirare la notte, che
eſclude le tenebre, che porta la vera luce, S. TP, Chriſ.
tione Hebrea ? ma qual virtù creata può
eſſere contrapoſta all'efficacia del Saluato diſtrugge ogn'opera delle potenze inferna
re? Nec enim ſono parole di Teodoreto. Nec li. Deleui ut nubem iniquitates tuas, e quaſi Sputo di
Teod. orat.
de Chartt. enim humana veſtis Diuinam operuit pul nebulam peccata tua, come Sole Giesu, li Giesù ap
chritudinem ſed ea quoque indutus ſplendores peccati in ſembianza di nubi ſciolte col porta luce.
La faccia emittit ex ſpecie, adeò vt uim afferatuiden raggio del Sole, ma più opportuno l'argo
di Chriſto tibus, ſi noti uim afferat uidentibus, ci alli mento dell'Apoſtolo. Nox praceſsitsdiesau Iſaae - -
uim aſfere ctat ad amorem. Nella viſta beata del ſom tem appropinquanit , abiiciamns ergo opera Adam. ibi.
bat uiden mo bene non v'è chi ſi poſsiriparare, e che tenebrarum , perche ſi come è impoſsibile,
tibus col non ſi renda per eterno ſchiauo dell'amor che all'apparire del Sole le tenebre poſſino
ſimile del perſeuerare, così pare impoſsibile, che alla 282
ſuo, ſe bene appariſce naſcoſto tra la ſpo
la viſione glia mortale, non reſta così coperto, che preſenza di Chriſto non reſtino diſtrutti li Col Sole
beata non vibri ſuoiraggi, e raggi così efficaci, peccati opere delle tenebre, abiiciamus ergo incompoſ
vtuim afferat uidentibus. All'Apoſtolo Sant'. opera tenebrarum, e come ſtabiliti nel bene, ſibili le te
Andrea per condur Pietro inuincolato a induamur arma lucis, utin die, cioè in chriſto nebre» e
Giesù non fù biſogno di più, che auuiſarlo, honeſtè ambulemus. Se così efficace contro con Giesù
che l'haueua trouato, inuenimus Meſiam, le potenze infernali la preſenza, il raggio, le potenze
e adduxit eum ad feſum , mercè - che ad il ſimbolo del Saluatore, com'è poſsibile, infernali,
uocem Petrus auribus ligabatur , come nota che poſitusſit in ruinam. Gioſeppe, Maria
S. Baſil. Sea S. Baſilio Seleuco, perche ſplendores mittit Santiſsima reſtano merauigliati. Erant Io
leuc. or. 25 ex ſpecie aded efficaces, ut uin ſerat, ſe li ſeph, di Maria mirantes ſuper his, quae dice
ſplendori vſciti dalla voce ( Meſsia) pro bantur de illo, hic poſitus eſt in ruinam. Sò
.
nontiata da Andrea, e baſtevºle per legar pure, diſcorreua Maria , che ſino in Saule
Pietro per ſoggettarlo a Chriſto: Adhane luomo peſsimo, e reprobato era poſto in
uocem Petrus auribus ligabatur, che non fa fuga dalla preſenza di Dauid, col ſolo toc I • Reg. 16.
ranno li raggi auuentati dalla preſenza del co della ſua Cetra. Dania tollebat citharam,
c per
Gran merauiglia di Maria che ſiapoſto, č c. 173
e percutiebat manu ſua, e refocillabatur, cianturfatore. Noſtris malis nunquam ſa
Saul, e leuius habebat, e-recedebat enim tiantur, afferma San Chriſoſtomo, e l'Abul. Griſol. Ho
ab eo ſpiritus malus, perche alla preſenza di ſopra la riſpoſta dal Demonio interrogato mil. 53. ad
Dauid era accompagnata la memoria di da Chriſto in San Luca. Quod tibi nomen eſt ? pop
. Chriſto, per la promeſſa della Diuina In at ille dixit. Legio argomenta, che il Sal
carnatione, nella ſua diſcendenza riceuti uator noſtro ha voluto, che tanto ci foſſe Quanto de
ta da Dauid, mentre fà onto Rè. Così San manifeſtato, vt Chriſtus oſtenderet magnum ſideri il no
S. Baſil. Se Baſilio di Seleucia. Nam Chriſti pater fuiti deſiderium Daemonum de nocendo hominibus, ſtro male,
leu. orat. Dauid, vnaque cum regia dignitare Diuina perche? quia omnes Damones, quot quot perche ſi
I 4- , . Incarnationis promiſiones accepit, vhi enim ſunt, ſi permitterentur, intrarent in quemlibet ſtima per
La memo Chriſti memoria Damonum eſt pernicies. Se, hominem, vteum torquerent, e lo fanno con duto ſe gl'
ria di Chri la memoria di Giesù figurato promeſſo po tanto rabbioſo furore, che ſi come in queſto è impedito
ſto iii Daa ne in fuga l'Inferno liberali reprobati per ſtimano confiſtere ogni loro piacere, così
nid fugaua il tempo, che perſeuera queſta memoria, impediti da poterlo eſequire, ſi reputano , e - - --
-
-
- -- -
-
il Derno come la ſua preſenza reale, dal ſuo popolo rouinati, e perduti; così lo raccoglie Dio
nio da Sau non lo diſcaccia è come da queſta preſen niſio Cartuſiano da quel luogo di San Lu cataſ
Ie, benche za può deriuar la ruina? ca. Sine, quid nobis, & tibi, Ieſu Nazare Luces4-36,
reprobato, Erant mirantes ſuper his, qua dicebantur ne veniſti perdere nosº che vuol dire perde
che non fa de illo , hic poſitus est in ruinam , perche re nos º altro male non pretendeua farle il
rà la pre nè Gioſeppe, nè Maria poteuano mai ſatiar Signore, che eſcluderli da quel corpo oſ
ſenza? fi di queſto prodigio, come di coſa total ſeſso. La loro perditione, e rouina, gial'
S.Dal ge mente contraria al genio del Saluatore. Il haueuano deriuata dalla loro colpa. Tut
nio contra genio dell'inimico Infernale è la rouina del to è vero, riſponde il ſacro Dottore - ma --- -
rio dell'ini. l'huemo, come nota San Pietro Griſologo, quello, che importa, è , che tanta eſtim
amico infer quibus tota voluptas eſt homines interire , pietas Diaboli, vt perdi ſe reputet, ſi ab ho
nale, ſi de e però tiene il Toſtato, che eſſe miniſtrum minibus erpellatur. Ma quello, che impor
ſume argo Dei in afflittionibus panarum magis conuenit ta, è che il Demonio poca ſtima fà d'afflig
mento più Damonibus, quàmi Angelis, e in San Gio: ſi gere il corpo, è di priuarci de beni corpo
forte. legge, che ille homicida eſt ab initio, perche . rali, quali noi poſſediamo, che ſono tutti
S. Pie. Chri dal principio della ſua creatione partito da mali tranſitori, e di neſſuna ſtima. Quello» 28;
ſolo. ſerm. TDio, ſi diſpoſe alla noſtra morte, di manie, che lui maggiormente deſidera , è pene Tutto ſti
si 6. - i ra, che, diſse Iſata ſerpenti puluispanis eius, trare alle ferite dell'anima, che però bra ma niente,
«Abul. in 4. c'hauendo detto la D. Maeſtà al ſerpente e, moſo di trauagliare Giob nella roba, ne fi ſe non fe
º reg. 19. q.
24 -
terram comedes, diſse all'huomo, donec re gli, così ne ſupplicò il Signore. Extende riſce l'ani.
uertaris in terram, e che puluis es, & in pala paululum manum, º tange cuntia, que poſ ma col pec
º
Joa 8. 44e uerem renerteris. Iſaia dice, puluis pants ſidetichè a dire dagli queſta legeriſſima sfer cato.
sen 3eº eius, perehe, come l'huomo ſi paſce di par 2ata, priualo di quanto egli poſſiede, pau Ioh. 11. 1,
ne, il bue di fieno, d'aria il Camaleonte, il lulum verà manum ſuam poſtulat extendisquia - ,
282 Leone di carne, il Serpente infernale di rer exteriora ſunt, qua appetit conteri . Neque » ,i
La noſtra ra, di poluere; pare, che nel cattigo della enim Sathanas ſe facere aliquid putat, miſi ci
mOrte » e maledittione Diuina, riceua queſto reſpiro in anima ſauciat. E San Pietro nella ſua ci s, cret'
rouina, ſa di guſtare, come di precioſa viuanda la no auuiſa ſtare con infinita auuertenza per po ibid.
poroſo nu ſtra morte, e come il Saluator noſtro dice,
sterſi guardare dalle ſue inſidie, perche ſo
tt 1mentO meus cibus eſt, vt faciam voluntatem eius ,no ſempre maggiori, per il ſuo tentatiu
del Demo, qui miſit me, il Demonio, per l'oppoſto,ſi per il ſuo deſiderio di quello che noi ci poſ
pio. nutra della noſtra rouina. Quetta rabbioſa ſiamo penſare, e Santa Chieſa, guidata dal
fierezza del Demonio contra al genere lo Spirito ſanto, ordina, e vuole, che ogni
humane ſi raccoglie da quei due indemo i giorno ci ſia rimemorato l'auuiſo, hauédo
niati, quali habitauano nel ſepolchri, nel slo fatto regiſtrare nell'ultima dell'hore Ca
paeſe de Geneſareni, come riferiſce San. noniche, acciò ci reſti impreſſa, e anco in
Matteo, che incontrarono Chriſto Signor ſonno ſiamo pronti, per reſiſtere a ſuo inga
“Noſtro . Occurrerunt ei duo Da monia ha ni. L'auuiſo è queſto, Fratres, ſobri eſtote,
“bentes, exeuntes de ſepulchris, perche tanto & vigilate, quia aduerſarius veſter Diabolus
bramano la noſtra morte, che cercano di ſep tamquam Leo rugiens circuit quarens, quens i Auiſo con
pellirci viui per l'impatienza di non poterla i denoret, cui reſiſtite fortes in fide, e viag tinuo di S.
aſpettare. Attende, iui nota San Paſcaſio, giugne Santa Chieſa, tu auten, Domine, miſe Chieſa d'
que ſauitia Damonum, quine furor , aut arerenobis. Fratelli, ſtate ſempre con l'occhio eſſere vigi
qua rabies erga humanum genus, dum ferre aperto, e armateui del digiuno, perche ha lanti ancor
nequeunt, mori homines , qui viuos geſtiunt suete per auuerſario quello che tiene la con nel ſonno,
ſepelire, o ſe ipſos ſepulchris mandanti ve ditione del Leone, quale ſi come è implacar contra il fu
homines redigant ad ſepulchra, e San Chriſol. ºbile, che mai ſi dimentica l'ingiuria º ſtà rore del
gº
dato di ſopra , peſcuntur cadauribus, deli - - vendicarſi così inimico Demonio.
-.
- - errºre: impla:
174 - s lo Diſcorſo Seſto; - - i .
Exam.c, 3. tite, oſserua Chriſoſtomo , che non dice - Da queſto argomento ſi raccoglie il sº;
Circuit , il tircuit querens,quem mordeat, quem frangats motiuo di marauiglia in Maria, in Gioſep
Demonio, ſed quem deuoret, perche non viene per of, pe per le coſe, quali ſi diceuano del ſuo Diº
perchemai fenderci in parterò per farci qualche piccio uino figliuolo, Hic poſitus eſt in ruinam
ceſsa dal lo danto, Neque enim Sathanas, ſe facere multorum. Chi mai porrebbe laſciare di
moto . aliquid putat, niſi cum in anima ſanciat, non merauigliarſisſe intédeſſe della rabbioſa fie
Chriſoſt. fa nelsana ſtima delle coſe corporali, tutto rezza dell'inimico infernale, che Hic poſitus
bom. 22.ad lo ſcopo ſuo alla rouina dell'anima, a tutto eſt in ſalutem multorum, come ſi potrebbe
pop . . l'huomo s'indrizza, ne que enim ſe facereali, intendere queſto punto, ſe per l'odio, che
Cartuſ. cit. quid putat, niſi cum in anima ſauciat, e vi porta a Dio, tutta l'anſia delle ſue brame e
-
di applica con tanto ardore, per eſequirlo, tutte le machine delle ſue induſtrie tendano
- -
che pare d'eſsere egli ſteſso rouinato, men, alla noſtra rouina ? Se queſta è il pretioſiſ A ſimili:
tre e impedito, perdi ſe reputat, ſiab homi, ſimo cibo, di che ſi nutre, l'vnico reſpiro della mera
nibus expellatur. Conclude l'Apoſtolo, cui nelle miſerie della ſua dannations, quibus uiglia ſe ſi
reſiſtite fortesin ſide, e noi diciamo, tu au tota voluptas eſt homines interire? Segi, tan diceſse il
-
- tem,Domine, miſerere nobis, Quiui ſi oſser to ſe ne compiace, che noſtri malismi quan Degmonio
- - 184 º ua la ſtima grande, che ſi fà dall'Apoſtolo di fatiature ſe tutto le par niente, ſe non arri: eſſere po
Il fedele, tanto pericolo e Confeſsa, che non vi ſia ua alla perditione dell'animale ſi reputa egli ſto in ſala
ſpera ſolo nelsuno, che di ragione non habbia rima perduto, mentre le ſia impedito di procur feme , ,
dalla Di nere sgomentato, 6 il sgomento ſia tale e rarla º Hic poſitus eſt in ſalutem ? chi lo
- º -
uina pietຠche ſolo con la fede della Duina virtù poſ be capire? chisper intenderlo, potrete
l' eſserne ºſiamo ſperare d'eſserne liberati, S. Chieſa be laſciare di maravigliarſi? E così ? Che
liberato. º aggiugie eſsere veramente la verità, e ſupe hà, che fare l'odio, che il Demoniotiene
plica il Signore non ſolo aiutarci, ma di ha con Dio? con l'amore, quale è portato da
ucrci pieta, per vederci poſti in così grande Chriſto? La malatia dell'atto ſi miſura dal
pericole, tu antem, Domtne miſerere nobis. la primatione della rettitudine e quale per
l '
Porto queſto diſcorſo, e neceſsario vedere, diritto di ragione ſe gli doureboe. Malitia,
per qual cauſa il Demonio ſia tanto incli che è quella difformità dell'atto peccami
nato alla nostra rouna, per quale cauſa noſo, eſt carentia reſtitudins debita in eſe,
rielca così implacabile contra di noi. tigli come inſegna il Teologo - Tanto tiene 286 ,
se il De più frequente viene nella ſacra Scrittura di difformita l'odio del Demonio, quanto Infinito ecº
monio non propotto col ſimbolo di Leone, quale in doutebbe tenere d'amore, segli, come era ceſso perla
ſi me, è ſimbolo della vendetta, la vendet obligato, haneſe corriſpoſto alla gratia e maggioratº
fù offeſo ".
dall'huo sta ſuppone l'ingiuria, è fatta, è imaginata, Dalla miſura della gratta habituale, quale za -
* Quall'ingiur ia può queſto crudel'inim ico le fà donata nella ſua creatione, nella quale, gratia, e a
mo, come
ſi vuol ven ºhanere riceuuto dal genere humano, ſe dal ai dire di Agoſtino, creando l'Angolo, srat Chriſtos e
mOte
principio del Mondo, la prima volta, che li pens eprdens naturam, º elargiens gratiam.
dicare i pario, per ſuo riſpetto, sparato con la di. Dalla miſura delta cognitione Diuinandella a propoſ;
-
- --
- -- -
- --
ciobidienza da Dio, ſe le reſe per ſchiauo, e gratia eccitante, e aiuto preparato a quellº tione la
--- -
preponendo il conſiglio di tui al comanda atto nobilitſimo, col quale era obligato di merauiglia
- -
- , l .
mento Diurno? Dunque gli sà non eſsere “amare la Diuna Maeſta Ma che ha che fa che ſi poſi:
- - -:- -: oy
i a 1
effeſo da noi. Lo ſdegnº dell'ira ſua è con se l'amore col quale di buona ragione il Ds sus in rmi:
-e ottº i
i tra a piu na Maetta dal quale per la ſua monio doueua portare alla Diuna Maeſtà, nam,
preteasomeºpatatersº esistessa, “con l'amore, quale gli porta Chriſto? Se ſi
- a -
- ſuppo:
Gran merauiglia di Maria,che ſia poſto, &c. 175
ſapponeſe Lucifero l'infimo Angiolo del di chiama per compiacere, e da guſto alla
Cielo, e che nello ſteſſo numero millia mil
perſona amata, e quando l'amore è grander
lim, e centenamillia, con l'accreſcimen non ſi ritroua malageuolezza, ma guſto Per a 87
ro di perfettione naturale, e proportione di eſequire ogni coſa, per quanto malageuole Conditio
atia fino all'ultimo, ſarebbe forſe tanta per altro ſi rappreſenti, Nella creations di ne dell' a -
festione d'amore nell'ultimo Angiolo, è Lucifero, colmato di tanti doni, le ſi rapr. more di ré
tutte quelle ſoſtanze perfettiſſime, quali ſi preſentato eſsere compiacimento del, ſuoi dere facili
foſſero potute creare, come nell'anima ſola Creatore, ch'egli ſi humiliaſse a Gesù Piº le coſe ma
del saldatore è Se matris Dei, e ſervorum uino Verbo Incarnato, e come tale lo ringr. lageuoli - ,
bei infinitum eſt diſcrimen, per l'ecceſſo del
riſce, dandoli honore e gloria che per di
la dignità, e maggioranza della gratia a pendenza di lui, l'haurebbe poi ſtabilito nel - . i 2
quella corriſpondente , che diremo della bene, e coronato con la beatitudine dell'e . . . . --
atia della charità, dell'amore della ſantiſ terna felicità. Le ti moſtrato, ghs il ricºni, - -
-
ſiga Anima di Chriſto, paragonata goti mento di quei doni piuini erano in lui ſoº
quel ſupremo ſpirito,ò con tutti gli Angior lamente inaria riceuuti per ſemplicefauotº
li creati, è creabili, con la ſudetta propote dell'aura dello Spirito ſanto, ſenza hauer5
tione, non ha dubbio, che quelli tutti ſae relatione alcuna al ſuo merito , che perº
rebbono ſtati ferui, e con più ragione ſi ve era neceſsario, che humiliandoſi, per nºn
rificherà, che fili Dei, º ſeruorum Dei inſi perderli vi ſoſtituiſse il fondamento dell'hº
misum eſt diſcrimen Giesù è figlio ſoſtantia miſta. Se n'andò cruccioſo, e ſdegnato lº prima gra
le di Dio per ragion del ſuppoſito Diurno, cifero, non volendo ſofferire, che l'huomº tia » dono
nel quale ſufiſte, quellº huomo ſoſtantial benche Divino, preferito le foſse Cadè -
come in a
mente vnito con l'rnione hipuſtatica e vero meſchino da tanta felicità nell'abiſsº dellº ria, ſe non
figlio di Dio, e ſe alla miſura della perfet miſerie, e ſentendo Dio euero, benche giºr ſi corriſpo
tione naturale dell'Angiolo fidata la miſu ſtiſſimo punitore,ne concepi l'odio vºlgº, de, e per
ra della gratia , e della charità, a miſura di doſi a tentare la rouina dell'huomo, creatu: ciò cadè
proportione d'eſſo della dignità del figlio ra accettiſſima alla Diuina Maeſtà negani Lucifero -
di Dio, fu data a Chriſto Giesù tutta quella do a Dio la corriſpondenza d'amore, che
" N
gratia, e charità, quale decentemente ſe li doueua: per oppoſta ragione l'anima di
3 doueua, dunque alla ſteſsa miſura e quanto Chriſto dall'inſtante della ſua concettiamº,
più ſupera la dignità di figlio di Dio, la conobbe la grandezza ineffabile delli don
perfettione dell'Angiolo, tanto più ſupera Dinina digraria, di gloria, nella quale gºs
la charità e amore, quale gl'è portato da me figlio di Dio, per vnione al Quitº 288
Chriſto, la gratia, charità, e amore, quale yerbo, fu ſtabilita, inteſe, che persſserºfi Deſiderio
gl'era douuto da Lucifero, e ſe l'odio, che glio naturale di Dio, nº v'è biſognº di prº dell'anima
Lucifero porta a Dio, è miſurato dalla pri: pri atti, è di fatiche, per meritarli º º Pº di Chriſto,
uatione dell'amore douuto, e che col conas tenderſi ſicuro della poſseſſione di quello ſi per il deſi
coa & empito di tanta fierezza, egli odii diede a ringratiamenti infinitº e impºsatº derio di
Dio e non più con quanta dourebbe amara nell'amore del Celeſte Padre, branò 9ltrº corriſponde
lo e da queſto ſi volge infierito, per diſpre: all'amore beato darſi a qualche impreſa dere alla ,
º". Diuina Maeſtà, a inſidiare la noſtra ſingolariſsi ma di gloria della Duinº Maº grandezza
e, a procurare la noſtra dannatione ,ſtà & eſſendoli propoſto, che ſe voleua º di tanti do
Con ecceſſo corriſpondente all'amore, qua: nire in carne paſſibile a fare la redentºnº mi.
le Chriſto porta al Celeſte Padre, ſi moue a del Mondo, ſodisfacendo alla Diuna giº:
procurare la noſtra ſalute, a cercare la no attia, per la liberatione dell'huogº l'haus
ſtraredentione, e perche ſiamo creature di rebbe gradito, riceuè queſta PrePoſitiºne
Dio e perche in noi riſplente l'imagine del per legge, e ſe la nel cuore, e, benche
la DiunaMaeſtà. Se dunque non ſi potreb svedeſe e circonſtanze penoſe del ſommº
be capire º nè ſi potrebbeſentire ſenza me dell'ignominie de patimenti, ſinº alla mºtº Come ac
reuiglia infinita, ſe di Lucifero ſi diceſſe. Hic te di roce, l'abbracciò di buon cuºre a gº cettò l'ope
poſituseſi in ſalutem multorum eſsendo tutto ſtando nell'eſtremità detrauagli della ricº: ra della re
impiegato per ordire inſidie, per impedir la peratione dell'huomo perdutº per moſtrare dentione e
ſalute. Come ſi potrà intendere di Giesù, in queſto fatto l'amore, che portanº allº
ſenza ecceſſo di merauiglia ciò , che ſi dice Duina Maeſtà, e però trattò della ſua pal
da Simeone. Hie poſitus eſt in ruinam ? Gio ſione, per la noſtra redentione, ſempre con
ſeppe così illuminato, Maria Madre e così tanto ardore, e con riſoluzione di così nor
intrinſeca de Duini conſegli non ponnola bile ſentimento, che rigettò Pietrº mºttº
ſciare di moſtrarlene grandemente meraui ſpauentato dall'intendere che doºººº Ragione
giati. Erant loſeph, e Maria mater leſa mi spreſo, flagellato, crocifiſſo, perchºº Pº perche Pie
rantes ſuper his que dicekentur de illo. Er a non fosſero coſe per lui decenti di fºndº, tro fù riget
sepoſitus eſt bic in ruinam. - - . º . Nequequamerit tibihacaraderº " º tato come
: La
- -
dell'amore inclina l'animo i le riſpoſe, come ſe le diceſse a Ti rº". tentatore»
-
176 g i Diſcorſo Seſto; i 3
tro, che s'habbià fare per me, è da me,co viſione, così l'Apoſtolo và dicendo, ºideº
me fece Lucifero ? egli non hebbe vigore a bimuseum ſicuti eſt, é l'aſſioma commune
d'humiliarſi al Diurno decreto, perche non de Teologi, che uiſio eſt tota merces - Que 29e
le parue, che queſto foſſe decente, a creatu ſto è ovn'ecceſſo d'ingrandimento meraui Sommo di
ra così ſublime, com'egli era, e non diede glioſo, ſi poſueritpro peccato animam ſianº felicità in
Chriſto
alcun ſegno dell'amore, che gli doueua porº uidebit? proeo quàdlaborauit anima ſua ui
tare. Io amo il mio Celeſte Padre. Hò di debit? più uidebit, º ſaturabitur? che coſa darſi alla
- 289 -
Come per buona voglia abbracciata la redentione hu, è queſto? riceue tanto guſto di porre la vi: morte per
manifeſta mana da conſumarſi nella penoſa morte di ta per la ſalute dell'huomo, che pone il noſtra ſa
re l'amore, Croce, ſe tu nol ſai, godo infinitamente ſommo dell'eterna felicità in morire per lute
Giesù go della difficoltà, che l'accompagna, dell'igno lui è come può eſſere, che il pingue della
deua de minie, dell'ingratitudine, de patimenti, beatitudine di Chriſto ſia poſto nel finire la
patimenti, perche quanto che queſti ſaran maggiori, vita tra mille angoſcie, ſe la beatitudineſi:
dell'igno tanto ſarà più manifeſto l'amore,ch'io por deſcriue eſſere ſtatus omnium bonorum agri
ninie. to al Celeſte Padre in procurare la ſalute gregatione profetius ? io non lo sò» e beni
dell'huomo, di maniera, che non ſente fati certo queſto, che mentre S. Leone Papaloi S.Leone,
-
ca quell'anima Santiſsima del Saluatore, conſidera nella Paſſione, promontia ablatue.
perche diſpoſta di moſtrare l'amore, che rus omnes lachrymas ſue beneficio crucis fa
porta al Celeſte padre nell'opera della no ture inſtar beatitudinis latitiam exhibebat.
ſtra redentione per acquiſto della noſtra ſa Cheli Profeti alli quali fà manifeſtato nel
lute, come non può laſciare d'amare, così ſuo patire, come, che lo videro pervna si
non può laſciare di farci ſalui, e ſe il De parte disfigurato, per l'altra riceuerono più
monio per l'odio, che porta a Dio, cosi in godimento, che non fù riceutito da Pietro,
ſiſte alla noſtra rouina, che non ſi potrebbe tra le glorie del Taborre, perche ſe egli diſ
capire, ch'egli s'impieghi nella noſtra ſalu ſe. Bonum eſt nos hic eſe, li Profeti diſsero».
te, come ſi può intendere ciò, che Simeone Vidimus, o deſiderauimus eum. Che lo Saler
dice di Chriſto. Ecce poſitus eſt hic in ru uatore ſteſso, mentre Pietro cerca diuer
mam, Gioſeppe dice, che non lo sa capire, tirlo dalla Paſsione,lo dichiara transforma-,
Maria conferma lo ſteſſo, e però ambidue to in Satanaſſo, che l'inuidiò la ſua gloria -
prorompono in grandiſsima ammiratione. sathanas mihi es. ll R. San Girolamo dichian S. Girol.
Frant Ioſeph , 6 Maria mirantes ſuper his, ra. Videbit Eccleſias in toto orbe conſurgeresi
qua dicebantur de illo. Eccº poſitus eſt hic in crearum ſaturabitur fide, e ſe il Rè Profeta
ruinam. pronontia , fattabor cum apparuerit gloria
E procurata dal Demonio la rouina , tua, mentre Iſaia dice, pro eo quòd laboraº
dell'huomo con applicatione così grande uitanima eius, uidebit, º ſatiabitur» e la «
i l'odio, che porta a Dio, che promonti) Gloſsa interlineale. Videbit fideles in per
an Pietro Chriſologo dato di ſopra, qui petuum regnare, ſi raccoglie, che il ſommo
bus tota voluptas eſt homines interire. Il com della felicita di Chriſto ſia nel morire, per Foreſio.
pimento dogni loro piacere conſiſte nella la ſalute dell'huomo. Vibi Ieſus uideritſemen
noſtra rouina . - Che diremo del Saluator longauum, ſaturabitur, ideſt plenè ſibi ſatiſi Salute no
noſtro, impiegato nell'opera della noſtra fatium putabit, hoc uno ſui laboris premio ſtra, pre
ſalute ? quanto maggior piacere ne proue affatim contentaserit. Se tiene la noſtra ſa mio,e con:
rà? Iſaia Prefeta riferiſce queſto concetto late per il compimento della ſua felicità, dimento -
à lui communicato dal Paradiſo. Si poſuerit per corona della ſua gloria, com'è poſſibi della feli
ie, che ſia poſto in ruinam, tanto è lontano
pro peccato animam ſuam, uldebit ſemen lon cità di
gguum, & uoluntas Domini in manu eiusdi queſto dalle viſcere di pietà del Redentore. Chriſto,
rigetur, pro eo quòd laborauit anima eiussute Che il vederci in pericolo di rouina, per
debit, ci ſaturabitur. Pare ſi rappreſenti il l'inſidie dell'inimico infernale , lo riduſse
conſulto Celette di vedere, coſa ſi potrebbe nell'agonia della morte, quando fattus in
dare di prerogatiua ſpeciale a quell'huo agonia proliriàs orabat, e factus eſt ſudor Lºit, 22»44
mo, quale ſi doueua aſſumere dal Diuino eiustamquam gutte ſanguinis decurrentis in
Verbo al conſortio della Diuinità ſua, e che terram, se fù così gradita a Chriſto la ſua
ne ſeguiſſe la chiuſa, che neſſun piacere ſe Paſsione, com'è poſſibile, che tanto ſe ne
le potrebbe fare, che le foſse così gradito, contriſti, ch'egli ſteſſo dica. Triſtis eſtanie
come impiegarlo nell'opera della redentio. ma mea vſque ad mortem, e ridotto nell'ago
ne dell'huomo, col diſpendio penoſiſsimo, mia, mandi ſudori di ſangue, fattus eſt ſudor
e pieno d'ignominia della ſua morte. Si eius ſicut gutte ſanguinis, decurrentisinter Arabico -
ſuerit pro peccato animam ſuamº, uidebit ſe ram. L'Arabico legge, uelut ſanguis diſtillans S. Berhe ſer,
men longguum, pro eo quod laboraunt anima deſcendens in terram, e San Bernard. ubiqui 3. in Palm,
eius nidebit, ci ſaturabitº - Che ſignifica dem non ſolisoculis, ſed quaſi membris omni
queſta replicatione di vedere ? La felicità bus fleuiſse uidetur. Come ſi può intende
della beatitudine eterna è collocata nella re , che il Saluator noſtro abbracci la ſua
- Paſ
Gran meravigliadi Maria,che ſiapoſto, &c. 177
Paſsione, come compimento della ſua glo. l'anime conuertite, non ſolo delle dodici
29 I ria, e ſi riempia di triſtezza, e ſe li dimoſtri tribu d'Iſraele, ma di tutto il Mondo. Il
Agonia agonizante nel primo incontro ? Haueua Saluator noſtro eccedente la charità dell'
dell'horto detto Simon, Simon ecceSatanas expetiuit, Apoſtolo, della ſua Santiſsima madre, e di 292
perche vi uos ut cribaret,ſicuttriticum, orate,ne intretis tutta la Chieſa, ſi come ſi vede agonizante Corona di
de li De in tentationem, e perche vedetta la pigritia alla viſta de pericoli della noſtra rouina,co- Chriſto
monij di de diſcepoli, la ferocia del tentatore, quale sì ſi reputa coronato nella ſua gloria della noſtra ſa
ſpoſti con aſpiraua alla rouina dell'huomo, ſe la Paſ ſalute de peccatori acquiſtata col ſuo pati- lute.
tra il ge ſione l'era cara per la ſalute noſtra, la ro: re. Plenè ſibi ſatisfactum putabit hoc vno ſui
nere Hu uina, nella quale vedeua così ſollecito l'ini laboris premio affatim contentus, e ſi può di
Im3 Il0 , C mico per procurarla. Forſtam in articulo re, che diſpoſe in Santa Chieſa, che ſi cele
però ſuda mortisſue conſpexit aſſiſtentes in unum acreas braſse la glorioſa Aſcenſione della ſua San
ſangue. i" ates contra genus humanum, ſono paro. tiſsima madre, in modo tale tre giorni do
e di San Paſcaſio, pro quibus omnibus non po riſuſcitata s'intendeſſe la ſua glorioſa,
ſibi, ſed pro nobis gemuit, a orauit non qua e compita Coronatione, perche, come imi:
s. Paſcaſin litercumque, ſed prolirius in agonia, ita ut tatrice perfetta del ſuo Diuino figliolo s'in
e 26. Matt. gutta ſanguinis abeopreſudore laboris inter tendeſſe in lui l'acquiſto della ſua gloria ,
ram decideret, utnobis omnia aduerſantia pro nella ſua Concettione diſtinta dalla Coro- -
nobis oblata ſua prece depelleret , ſi che ſta natione, acquiſtata con la Paſsione. Così
ferma la felicità appreſa da Chriſto in por s'inuitano l'anime figlie di Geruſalemme à
re la vita per la ſalute del Mondo, benche vſcire per rimirarlo . Venite, 6 videte » Cant.
pieno di triſtezza ſi dimoſtraſſe per la roui Regem Salomonem in diademate, Corona di
na tentata dall'inimico infernale, e perche ſpine figura de peccatori, quo coronauiteum, Ad Hebr.
più chiaramente queſto punto ſi manifeſti, materfua , la Sinagoga in die deſponſationis 2.n.7.
è neceſsario ſapere, che il Saluator noſtro ſua della ſua Croce, con la quale ſe l'acqui
non ſi guadagnò la ſua gloria, benche , ſtò, e l'Apoſtolo uidemus Ieſum propter Paſ
tanto in queſta vita meritaſse, patiſſe, ma ſionem mortis, gloria, ci honore coronatum.
la riceuè tutta, come dono fattoli dal Ce Che però nella figura di queſto fatto trat
leſte padre. Nella ſteſsa maniera riceuen tando con Mosè della liberatione del ſuo
do ſalute dell'huomo, per compimento del popolo ſe le moſtrò nelroueto in mezzo di
la ſua felicità, per corona della ſua gloria, quelle ſpine, come coronato in ſembianza
ben che egli patiſſe tanto per acquiſtarla, di fiamma, perli ardori della ſua charità,
per ogni modo egli moſtra di riceuerlain ma che non le diſtruggeua conſeruandole
dono, che però mentre raccomanda li fe per la corona. Ardì coronarſene come vit.
deli al padre Celeſte con oratione forte co torioſo il Demonio ſuperbo nelle ſue glo
Io. 17. 16. sì lo praga. Quos dediſti mihi ſerua eos, per rie, e ſi deſcriue nell'Apocaliſsi. Draco ma- Apoc. 12.
che con l'impiego di tutta la vita ſua, con gnus, ci rufus per il potere, e per la fiam- 3.
Nota, che le fatiche ſoſtenute, ſudori, e ſangue ſpar ma, acceſo di furore, e di ſdegno, habens
ſtima fà ſo, non le parue gran coſa per acquiſtarla. capitaſeptem, & in capitibus eius diademata
Giesu del Egli la ſtimò tanto, che le parue come co ſeptem, per li ſette peccati mortali, e per 2 93
la tua ſa rona di gloria, anzi donata, che guadagna. l'acquiſto d'ogni ſorte de peccatori,de qua- Demonio
lute» ta col ſuo ſangue. Ita nunc de Cruce exul li vien coronato, ma ſi come Daude nella coronato
tat , ut non reputet magnum id quod pro ho vittoria contra gli Ammoniti,leuolaCorona de pecca
Non oſtan minibus obtulut, laſcio ſcritto Riccardo,ſed di capo al loro peſsimoRè tirāno,figura del tori,e co
te alle pe utdeatur eos, quos accepit, datos ſibi potius in Demonio, vi trouò pretioſiſsime gemme, me?
snc» C1 T1CC
mumere, quam ereptos pratio ſul ſanguinis, 3 e di quella fabricò vna corona per ſe, come I. Paral.
uc COII1C compenſatione. º ſi ſcritte nel primo de Paralipomini. Così c.2o.nu. 2.
donati dal Che più Glorioſo per la ſua charità n'an- º - il Saluator noſtro, nella Paſſione leuò la
Padre. daua l'Apoſtolo, mentre ſcriue à Corint. Corona de peccatori dal capo di quel Dra- Vgo, di S.
gaudium, 3 corona mea eſtis uos, ſtiman gone infernale , e come di pretioſiſsime caro.
Riccardo do l'acquisto de peccatori corona della ſua gemme inſerite nell'oro della ſua Diuina
gloria. La B. Vergine Inuitata alla gloria charità , ſe ne fabricò la corona. Hanc N'è ſpo
riceuè per motiuo di ſcenderui ciò , che beſtiam, ſibi chriſtus in ſua paſsione deuicit, gliato da
ſi legge nella ſacra Cantica. Veni amica così l'eſpone Vgone di S. Charo, ſecundum Chriſto,
mea, diletta mea, de montibus Pardorum, de quod ſignificatum eſt, quando Dauid tulit nella Paſ
cubilibus Leonum, ºrc. Veni, º coronaheris, coronam de capite Melcon, qui interpretatur ſione, e ne
ne quali come oſſeruano molti ſacri Dot Rex eorum, o ſignificat Diabolum, quem » reſtò coro
tori, reſtano ſimboleggiati grauiſsimi pec humiliauit Chriſtus, & vi aggiugne. Quaſi nato, col
catori, de quali col mezzo della ſua inter coronam ſibifecerat Diabolus de lis, quos ſub ſimbolo di
ceſsione, transformati in ſtelle, per eſsere ſeruitute tenebat, quem tulit abeo Dominus» Dauid nel
giuſtificati doueua eſsere coronata, e di quì quando ſub paſsione humanum genus libera- la corona
la corona di ſtelle, per la moltitudine del ſuit, o quaſi diadema ſibi fecit, è inuitale
- - - - di Melcom
- , vu figlie
178 Diſcorſo sto
figlie di Geruſalemme à venirlo a vedere, del quale ſi parla da Simeone? Egli è quele
e conſiderare la ſtima, che fà della noſtra lo, del quale profeta Iſaia, con quelle mie
ſalute, la charità ineffabile, con la quale o ſterioſe parole. Quàm pulchri ſunt pedes pre
cerca di procurarla, Venite, o videte Re dicantis pacem annuntiantisbona, predican
gem Salomonem in diademate, quo coronauit tis ſalutem. Oſleruate l'ambaſciata, ſe gl'
Lattant. li, eum mater ſua . Lattantio allude alla Coro Angioli nella naſcita di Giesù, quali can
de uita na di ſpine, nella quale il peccatore ſi rap tano in terra pax, perche ? Inuenietis infan
Sap.c.26. preſenta. Nos, qui ante cognitionem Dei fui tem, radice dal quale germogliano tutti li
mus infuſti, ſpine id eſt mali, cº nocentes era beni, perche facilè intelliges , interpreta e
294 mus. Eletti ergo ex dumts, ci ſentibusſacrum Origene, quomodo multa bona ſit Ieſus Vita origibid.
Dei caput cingimus, quia conuocati ab ipſo, bonum eſt, Ieſus eſt vita. Reſurrectio bonum e
Perche & circumfuſivndique ei aſſiſtimus, Regemdue eſt, Ieſus eſt reſurrettio, Lux mundi bonum
chiami le illum mundi, º omnium viuentium Domi eſt, Ieſus eſt lux vera . Veritas, via ſapientia,
figlie di num coronamus. Tanto ſtima la ſalute no potentia, theſaurus denique omnium bonorum
Geruſalem ſtra Giesù, che la riceue per compimento ieſas eſt. Più oltre predicantis ſalutem. Pro
me à veder della Corona della ſua gloria, non oſtanti copio, 8 Euſebio dall'Hebreo voltano pre- Pro, Euſek,
lo corona li dolori ſoſtenuti per acquiſtarla, e riceuu. dicantis ſalutem . Se Giesù è la ſalute del lib.6. de
to e ta la tiene per tanto pregio, che il prezzo Mondo, il teſoro d'ogni bene, come può eſ monſ. Ce2 4 -
della Paſsione, la ſpeſa del proprio ſangue ſere, che venuto egli ſia poſto per la rouina
non foſse proportionata per conſeguirla, Gioſeppe, Maria madre della Diuina ſa
IRicc. cite pienza incarnata, paresche non ſappi finire
vt videatun eos, quos accepit datos ſibi potius
ex munere, quàmereptos pretio ſui ſanguinis,
d'intenderlo, e però. Erant Ioſeph, é Ma
ci compenſatione. Come può eſſere che da ria mirantes ſuper bis, qua dicebantur de
risa. . Simeone ſi dica, poſitus in ruinam . Ecce hic illo. Ecce hic poſitus eſt in ruinam multe:
3 Milº e
poſituseſi in ruinammultorum: Chi è queſto, - -
º
179
-
-
di Simeone.
--
ſeppe, a Maria, anco in quelli ne deriuali agentes, come terra, che ſempre riflette li Se Agoſt
ammiratione. Erant Ioſeph, ci Maria ma raggi del Sole, perche in tutte le coſe ſi ve
ter Ieſu, mirantes ſuper his, que dicebantur, diamo beneficati. ſoliloq. c.
18»
Ecce hic poſitus eſt in ruinam. Il Sauio inſegna queſta virtù ſantiſſima
Filone Aleſſandrino, pronòtia queſto co nell'acqua ad locum, vnde ea euht fuminare
sì nobile documento, omnis virtus ſantta eſt, ucrtuntur, perche? vi iterum fluant , e la
gratitudo verò ſantiſſima. Queſta ſopra tut ragione è manifeſta, perche ſe non tornaſ
Tºbil.lib, de te le virtù accetta alla Diuina Maeſtà,perche ſero al mare, ceſſerebbe il loro corſo, e ſareb
Plant, No. eſſendo il Signor Iddio, come ſommo bene, be la terra priuata de beneficii grandiiiimi» La gratitu
dine con l'e
Quanto comunicatiuo infinitamente delle ſue gratie, de quali reſta arrichita per mezzo loro - Se
accetta la la gratitudine ſopra tutte le virtù piace al la conditione della creatura non foſſe di ſta eſempio de
gratitudi donatore ſupremo, perche rende maggior re pendente ſempre, e quanto all'eſterº - e fiumi,qua
li tornano
dine a Dio, mente capace il ſoggetto, che li riceue di quanto all'operare dalla prima cauſa dal al Mare ,
e perche e maggiori doni, che è conforme all'inclina- ſommo bene, per ogni modo ſarebbe graue
tiene del genio del ſommo bene, perche in il male dell'ingratitudine, per non moſtrar ma a bene
ſi riconoſcere così beneuolo donatore, ma ficio della
queſto modo fa maggiormente manifeſta , tCII3 e
la grandezza della ſua bontà, che però ſi co l'attualità perſeuerante, momentanea» che Idoio ci
me la gratitudine è satiſſima tra l'altre vir ſempre tiene neceſſità dell'infruſso diurno»
tù: così l'ingratitudine oppoſta è peggiore dal quale, eſsendo ſempre conſeruata, ſem vuolgrati,
Ingratitu di tutti li vitii, perche di ſua natura ſi oppo pre è prodotta nell'eſsere, come inſegna il perche ſia
ne al genio principale della Diuina bòtà,co Teologo, il biſogno,e continuo riceutneº: mo capaci
dine peg
giore d'o me quella, che al dire di San Bernardo, ex to defauori Diurni nell'operare, chi può piu detuoi
gni vitio, e ſcat venam miſericordiae Dei, ch'è vn'ecceſſo ſofferire l'ingratitudine così grande? Il P S. doni.
perche. di malignità, perche eſſendo il Signore Id Chriſoſtomo inſegna queſta Dottrina, che Chriſoſt.
homut. 8.
S. Ecrne dio quello, che ſolem ſuum, co ſplendori Deus exigitanobis gratitudinem, non quod no
delle ſue gratie , oriri facit ſuper bonos, cº ſtra celebratione opus habeat, ſed vt quia quid in epiſtola
malos, & pluit ſuper iuſtos, & iniuſtos, pa eſt lucri, iterum ad nosredeat, o dignos nosſa ad Colloſ,
-
re, che lo facci mancheuole,eſcludendo l'in ciat maioribus ſubſidiis. Che ha che fare il
grato, per che col vitio dell'ingratitudine Signor Iddio de noſtri ringratiaméti?Il pun Si proua.
l .
per parte ſua diſecca la vena della Diuina mi to è, che ſi come li primi doni ſono gratuiti - - - - -
ſericordia, perche non pioue per lui, non mi dalla Diuina Maeſtà, hauendo ordinato a
da più acqua della ſua gratia a fauore di che l'acquiſto dell'eterna felicità ſia in ra
quello. Lo ſteſso Signore, che pioue, e fa gion di corona, e di mercede, e neceſsario,
naſcere il Sole ſopra a buoni, e peccatori , che l'anima fi affatichi, per acquiſtarla, e ſe
con li ſteſſi raggi del Sole, e con la pioggia ha d'hauere nuouo, o continuato conto con
del Cielo inſegna queſta virtù,perche li rag corſo,è neceſsario,che ſe lo meriti , ºr quicº
i del Sole terminati alla terra con la loro quid eſt lucri, iterum ad nos redeat, e che flu
-
rifleſſione, ſi rimandano a Dio per rendime. minaiterum fluant . Da principio del Mon
to di gratie, e fegno di gratitudine di così do diede queſto documento alla terra per le
gran beneficio, e ſe la terra laſciaſce di riflet medeſimo, e per amaeſtramento dell'Arcan
Gratitudi
tere queſti raggi, reſterebbe in parte priua de gelosan Michele e nel corſo di tutto il Mo me inſegna
298 frutti, che ne riceue, perche ſe con la co do ſempre moſtra la ſtima, quale fa la Diui
Coi ſimbo municatione della luce, ſcacciate le tenebre, na ſapienza della gratitudine º ſantifima ta dal prin
reſta illuminata con la rifleſſione de raggi, virtù trà tutte l'altre, perche nella creatio cipio del
lo de raggi Mondo
del Sole, e ſi riſcalda, e reſta per mille parti, e frutti fe ne del mondo prima fà piantato il Paradiſo,
Gen, 2t
della piog. licemente feconda, nella ſteſſa maniara ba nel quale fluuius egrediebatur de loco volupº le
gia a inſe gnata dalla pioggia col fauore del Sole ne ri tatts ad irrigandum Paradiſum, ſecondo re
gna Dio la manda moltitudine di vapori, quali ſono ſto formato l'huomo, terzo vi fu collocato
gratitudi minute particelle dell'acqua alleggerite,me per miniſtero degl'Angioli, perche ſi come
ne all'huo. ſchiate con qualche piccioliſſima portione fù creato il Mondo a fauore dell'huomo»
mo nella della terra, ſenza la tranſmiſſione delle quali quaſi in ordine della natura, così il Paradi
moſtra del reſterebbe dannata a perpetua aridità . Il ſofù piantato, per così dirlo, in ordine del
la gratitu P. San Bernardo della gratitudine douuta a la gratia, che però vi fu portato il giorno La gratitu
dine della Dio, così diſcorre, Verus beneuolus amplius della ſua formatione, acciò ſapeſse, che lo dune fù l'o
terra , non requirit. Danti rependi quicquam gratius riceueua per gratia e benignità del Creato, peratione
S.Ber.epiſt. a recipiente non poteſt, quam ſi gratum habue re, e ſe prima ſi moſtrò mutolo per la crea ricercata
I 8 I. rit, quod gratis accepiti e perche ſempre ſi tione, accreſciuto di queſto dono, operare da Adamo
in che prin riceuono beneficii, ſempre ſi conſeruitl'ani tur l'attione virtuoſa, la virtù ſantifiima di nel Paradi
cipalmen - mograto, sicut nulla eſ bora, diceAgoſtino, gratitudine col rendimento di gratie. Più ſo Terree
te conſiſta vel puntius,quo tuo beneficio non rtor,ſic nulla le fù detto, che quell'ameniſſimo luogo ſi ſtre -
la gratitu debet eſſe hora, quate non habeam ante oculos, addimanda Paradiſus cioè, come interpreta Nicol. Caſi
dine, come inſegna l'Apoſtolo, in omnibus gratias Nicolò Caſsaneo , Parans Dei ri
ClG
per
Gran merauiglia di Maria,che ſiapoſto, dºkc. 181
s- º e - . -
che per ſua conditione ſeruiua di eſempla coltura ad Adamo,perche ſi conſtituì Ange
re, e di ammaeſtramento all'huomo, in che lo Cuſtode di Adamo, e ammaeſtrandolo
maniera ſi poteua preparare l'acquiſto del dell'arte, con la quale ſi coſerua la vita tem,
la viſione di Dio, nella quale conſiſte l'eter porale, ordinata all'eterna, era conuenien
na felicità. Perche fluuius egrediebatur de te l'inſegnaſse quell'arte, con l'eſercitio del º .
-- - -- -
loco voluptatis ad irrigandum Paradiſum, e la quale poteſſe conſeguire l'acquiſto anco º 2 . . .
da queſto fiume ne veniua al Paradiſo la fe ra della vita eterna. L'agricoltura è queſta
conoſciuta ſino da Filoſofi Gentili. Tullio, i Tullio de
condità di millefiori e frutti, perche ſe il
Nilo quarta parte di queſto fiume, ſcorren che nella gratitudine, imitari debemus agros offic lib. 1.
. . . .
do, feconda l'Egitto, molto più l'intero fertiles, qui plus multo adferunt, quàm acce Nell' agri
º coltura l'a
- , fiume, che ſcorre irrigando il Paradiſo, fo perunt, e coerente a queſta dottrina S. To
299. rende fecondo. Mira pure, Adamo, in me maſo inſegna, che per ragione di conuenien Angiolo in
Il Paradiſo ſteſſo, diceua il Paradiſo, il ritratto della , za la gratitudine obliga a qualche coſa di ſegna la
ammaeſtra tua conditione, io non tengo queſt'acqua più di quello, che ſi riteue, perche recom gratititu
Adamo penſatio gratie reſpicit beneficium ſecundum diue all'e
er me, ma arricchito di benefici, laſcio, che
9
mai più ſi ſedette dal Demonio, nè per & Maria mater Ieſu ſuper his, que diceban
dè la gratia di Dio. Porrò autem Archange turde illo, e dico, che la Beata Vergine fù Maria la
di Michaelisſuaſionibus, º monitis inſtrutius la più grata creatura, quale ſia ſtata mai più grata
Adam non fuit amplius ſedutius à Diabolo, creata dalla Diuina Maeſtà, come anco la CrCaltura
nee paſſus eſt aliam ab ipſo commotionem. più nobile. S. Bernardino Sen.t.4. ſer. 5 e 1. di tutto il
3o2 Il Saluator noſtro ci auuiſa ſimile docu Così immerla ſempre ne rendimenti di gra
tie, e nella gratitudine a Dio, che da lei Mondo.
Il Celeſte mento, mentre dice . Pater meus agricola habbiamo
la riſpoſta commune, quale è ſo
Padre agri eſi, quale coltiua il terreno della natura
coltore, ihumana con ogni induſtria, l'infonde non lita à darſi da tutti li religioſi, quando ſono S. Antoni
che inſer più col fiume d'acqua vſcito, e loco uolu chiamati. ( Deogratias) E ſentimento de
gna que-, ptatis, ma ſino co fiumi di ſangue dal ſuo i" no 4 part.
che ſia inuentione del cuore gratiſ tit.
5 c. 12,
ſta virtù, figliuolo da luogo del dolore, e di pene. imo di Maria, quale prima di tutti comini
º - Sivide bene come per appunto cominciò a ciò a riſpondere in queſto modo, a fine che paragr. 1,
,
vſcire nell'horto di Getſemani ad irrigan quel piccioliſsimo tempo non paſsi ſenza
dum paradyſum, quando,che fattus eſt ſudor il douuto rendimento di gratie alla Diuina
tius, ſicut glitte ſanguinis decurrentis inter Maeſtà. Queſto genio di gratitudine fù da
ram, ma però, che inde diuiditur in quatuor queſta ſourana imperatrice manifeſtato nel
capita, acciò ſcorreſſe à beneficio di tutto ſuo cantico pieno di merauiglioſi miſteri,
il Mondo, da fiori delle ſue Santiſſime ma quando ſi vide manifeſtata madre di Dio -
E rigido ni, e piedi, pendente dalla ſua Croce. Egli Pnde hoc mihi, vt veniat mater Domini mei
eſatore di moſtra eſatore così rigido della ricompen ad me ? All'hora proruppe, e manifeſtò la
queſta vir ſa, che ſe li deue, che incontrando quellº ragione, per la quale fu fatta degna di così
tti in ogni albero di fico con la ſemplice apparenza merauiglioſe grandezze. Magnificat anima 3o4
mea Dominum, º exultauit ſpiritus meus in Grandez
tempo, delle ſue foglie con tutto, che non foſse il ze di Ma
tempo de frutti lo maledì, perche conſide Deo ſalutari meo, quia reſpexit humilitatem
rando in quello l'huomo nel ſuo peccato, Ancille ſue. Ecce enim ex hoc & c. Magnifi ria per la
coperto delle ſue foglie intendeſse, che alla cat, quaſi voleſſe dire. Non ti merauiglia ſua grati
preſenza diuina caminano le coſe d'altra, reò Eliſabeta di vedermi così innalzata» e
tudine. !
maniera, di quello, che pare a noi, perche che ſublimata all'ecceſſo di così meraui .Alb. Mag.
ſi come non v'è tempo, che non ſiamo col glioſe grandezze, per ogni modo ne venghi
mati de benefici Diuini, così non vi è tem. ate, perche per vna parte. Magnificat ani
po nel quale habbiamo a laſciare d'eſserne ma mea Dominum, ſpiega Alberto Magno,
;
º
- egrati, ſecondo l'ammaeſtramento dell'A. vt exemplo ſuo excitet alios ad gratias agen:
aa col 3. .poſtolo in omnibus gratias agentes. La ma dum, quanto ſi troua di riguardeuole, ſo:
ledittione fulminata contro il fico fruttus rahumano, ſopra Celeſte, tutto ciò mi de
Simbolo ex te non naſcantur in eternum, reſe di mo riua dalla gratitudine ſingolare, con la qua
del fico mento inarridita la pianta, e ſi moſtrò par le hò trattato ſempre con Dio, non m'è
venuta gratia, non ho riceuuto dono dal
maladet
to da Chri
ito.
tecipata dalla natura humana per il pecca
to di Adamo, perche per il ſuo peccato re
ſtò inarridito quanto alla communicatio
celeſte
tenuto
ne di gratia a fauore de ſuoi figlioli per la
perdita della giuſtitia originale, per la qua
padre de lumi, ch'habbigiamai trat
per me, tutto l'ho rimandato fede
liſsima al mio Signore, e da qui il dono del
le gratie è venuto, e ritornato ſempre ac:
i
;
le, omnes naſcimur filiiire, filti gehenne. Ne creſciuto in me, a ſegno tale, che mi ha
3o3 .
mali vniuerſali del Mondo , deriuati da portato ſecolo ſteſso donatore delle gratie.
magnificat anima mea Dominum. L'anima Con quel
L'ingrati queſto primo atto d'ingratitudine huma.
tudine di na, quali ſaranno perſeueranti ſino alla fi mia fedeliſsima ha magnificato, ha fatto la ingran
Adamo ne non fa altro il Signore Iddio, che am grande il Signore, perche non l'ha manife diſce Dio,
rouina del maeſtrarci quanto ſia grande il vitio dell'e ſtato pouero, con ſeccare la vena delle mi e come?
Mondo, ingratitudine, quanto diſpiaceuole agl' ſericordie ſue nell'ingratitudine , ma col
occhi Diuini, per queſto peccato reſtò rendimento di gratie l'ha maggiormente
Adamo così grauemente punito, come oſe aggrandito con darle campo di communi
ſerua S. Agoſtino. Quanto magis homo frue carmi a tutto ſuo piacere, ſempre miſericor
batur Deo, più ingrato ſi dimoſtrò con ab
die maggiori, e benche le gratie, li fauori,
S. Agoſt. 2. le conſolationi foſsero ineffabili in me, non
de Ciu. Dei bandonarlo, tanto maiori impietate dereli
de I 3, qutillum, o fattus eſt malo dignus eterno, mai in quelle mi ſono fermata, ma ſempre
quia in ſe peremt bonum, per non ricorrere hò fatto ritorno a lui,exultauit ſpiritus meus Con quel
ab eo quod eſse poſſet eternum. Hinc eſt vni in peo ſalutari meo, fermando ſempre il mio la ſupera
uerſa generis humana maſſa damnata giubilo in vederlo glorificato. In queſta la gratitu
dine del
Torno mò alla metaniglia di Gioſeppe, gratitudine mia ho ſuperato il Paradiſo
e di Maria per riſpondere come s'intenda Terreſtre, perche ſe egli rimandaua il fiu Paradiſo
mevſcito deloce voluptatis , al luogo onde terreſtre, e
la profetia di Simeone» Ecce poſitus eſt hic
in ruinam, per la quale eranº mirantes loſeph, vſcì, utiterum fluat, reſtaua remiº perche è
d
-- --
Gran merauiglia di Maria,che ſiapoſto, 3 c. 183
da quello, e tratteneua qualche particella vniuerſale di tutti. Cum ipſa eſſet aduocata -
dell'acqua per proprio vſo, conuertendola mundi Spiritus ſanſtus tantum dolorem ſuise
nel proprio bene, e ſe rimandaua il rima infudit uiſceribus, ſono parole di Vbertino ,
nente del fiume intiero, era per poternelori Caſsalio, quantus ſufficiebat omnium eletto- Vbert.li.4.
ceuere ancora ſenza giamai reſtarſene pri rum genitrici ad excuſandam ingratitudinem, Ce I 9 -
3o 5 uo, perche in materia di gratitudine con vnde ipſa proſe, e prototo mundo dignum
Anco nel Dio ſino l'anime di ſuprema virtù, quali marienti, o de ſe genito exhibebat lamentum. Nel scanti
l'anime à guiſa di Paradiſi ſpirituali dilettano gl'. Così nel ſuo cantico, mentre diſſe Magnifi cofù grata
ſante, qual occhi Diuini, per qualche partes inaffiano, caterc. non ſolo ſi moſtrò grata à benefi- per tutte
che man guſtando delle Diuine conſolationi per ſei ci Diuini riceunti in ſe, come pondera - le creature
camento ſteſſe, e ſe le rimandano non così intieraa. Giouanni Gerſone. Tu Virgo ſacrata non ne monti
di gratitu mente lo fanno, nè col feruore, che ſi con ingrata beneficiis Dei, more priſcorum nouum della Giu
dine. uiene, e ſtanno ſempre aſpettando il ri canticum edidiſti, conſonanseis in exordio, cº . dea, come
torno della Diuina conſolatione, all'op ducens. Magnificat anima mea Dominum, ma nel Calua
- º, poſto di Giob , ruſus erpetabo ueſpe anco per tutto il Mondo, che però nota rio, ſupplì
,
- . .
-
ram, aſpettano ſempre di nouo la luce, lo queſto ſacro Dottore, che queſto Cantico. all'ingrati
- - , ſplendore di nouoSole. Io fedeliſſima ſem è compoſto di dieci verſetti, perche tra le tudine vini.
-- - -
- - - -
pre hò rimandato al mio Dio. In lui, non creature rationali ſono noue li Chori degl' uerſale.
- -
- . . . i
ne ſuoi doni mi ſono dilettata, º exultauit Angioli, per li quali rendeua gratie, per
- a
ſpiritus meus in Deo ſalutari meo, per que ſupplimento di gratitudine douuta al a Gerſ. tratt.
ito ſe tu noi ſai mi è venuta la grandezza o Diuina Maeſtà, e nel decimo luogo viene in Magnif.
dell'ineffabile priuilegio Diuino d'eſſere la natura humana. Quid appropriatius,quid
fatta madre di Dio, perche quia reſpexit diuinius, egli dice poterimus accipere, qui in Idem.
S. Girol. humilitatem ancilla ſua, il P. San Girolamo ipſummet pſalterium Marie decacordum ha
»
legge nihilitatem ancilla ſua, cioè, che di bens decem uerſus quaſi totidem cordulas ſo
i e r.
tutte le gratie, e fauori diuini non hò rite noroſiſſimas conformiter ad illud vniuerſale
Maria per nuto alcuna coſa per me, pagatiſsima del decacordum totius rationalis creatura , quod,
la gratitu mio niente, perche in tutto egli ne foſse connettitur ex nouem ordinibus Angelorum ,
dine fatta glorificato, egli è venuto in me m'ha ri quaſi nouem argutis fidibus, iuncta ex bomi
madre di ccuuto per madre, da che ſarò come beata, nibus decima, quan in primis parentibus per
Dio e predicata da tutte le generationi. Ecce enim peccatum ruptam, ſummus noſter Cithariſta
ex hoc beatam me dicent omnes generationes. reparauit, ut concordaret pſalterium iucun
s -i
-
-
E perche fatta madre perſeuero nel mio dum cun cithara. La riparò Maria non ſo
-
puro eſsere di abiettiſsima ancella, ripo: disfacendo alla colpa, perche ne laſciò ca
nendo la ſteſsa dignita di madre à partita rico al ſuo figlio Diuino, ma all'ingratitu
Fatta ma delle ſue glorie, ſerdendo in quella ſola dine ſupplendo con la conſideratione de
dre non ſi mente per compiacerlo, per queſto non ti benefici, lodi del donatore, e cordialità
partì dal deui merauigliate , ch'io venghi à te per di douuto ringratiamento; e tant'oltre ſi
primo eſ abbracciarti, perſeruirti nel parto, laſcio eſtende, che s'ingegna ſe crediamo à San S. Tom, de
ſere d'hu la grandezza di madre alla gloria di lui, io Tomaſo di Villa noua di eſſere grata, e Vill. nou.
mili fſima non hò che fare di quella, ma come prima, ringratiare Iddio per parte dello ſteſſo ſuo couc. deviſ,
ſerua - come amica, come ſorella cariſsima ſono figlio Diuino. Che però pieno di ſtupore Virg.
venuta a ſalutarti, a ſeruirti. eſclama. Myſteria magna canit ineffabilia do 3o7
Vgo Luca Nota Vgone Eminentiſsimo Cardinale, na recenſet profilio non propheta ſoli)m ſed Si moſtra
2-34° che ſette volte la B. Vergine nella Scrittu de Deo prophetarum Domino gratias refert, grata anco
ratacra ſi dice hauer parlato, in nullo ver e quia ſuum, & omnium genuit creatorem. per parte
3 o6 bodiciturefluxſie nſi in cantico, bis cum , Finalmente non ſolo simpiega ne rendi del ſuo fi
Sette vol Angelo, ma breuemente. Quomodo fietiſtud. menti di gratie, con moſtrarſi grata debe glio Diul
te parlò Ecce ancilla Domini, Bis ſilio, ma con bre nefici, riceuuti, ma ancora di quelli, quali 1)O e
Maria ſem ulta, Filivinum non habent. Fili quid feciſti ſpera di conſeguire; ſi raccoglie dal ſuo
pte breue, nobis ſic ? Vna volta a miniſtri delle nozze cantico, come appreſſo diremo, e ſi figura Cant.2.6.
folo nel con breuita. Quecumque dixerit uobis facite. ne ſacriCautici in quelle parole leua eius ſub
tattico fu Vna volta quando ſalutaut Eliſabet, e poi capite meo, & dextera illius amplexabitur
fa, per vir fuſa prorompendo nel Cantico Magnificat, me. Il P. S. Gregorio per la ſiniſtra la vita S. Gregor.
tù della perche il ſuo cuore ſempre impiegato ne preſente, per la deſtra la vita, ch'ha da ve S. Ambr.
gratitudi rendimenti di gratie ſuggeriua alla lingua nire S. Ambrogio per la ſiniſtra le coſe tem Grata an
Ilc , per motiuo di gratitudine, copia abbon porali terrene, per la deſtra le coſe Cele: co per li
dante di ringratiamento, e di lode, così ſti eterne, che però oſserua, che lana ſub beneficii,
abbondante, che ſi come alla Croce del ſuo
capite ſponſe eſt, destera ſupra. Ruperto che ſpera
vnigenito, Crocifiſſo, col dolore della ſua Abbate riceue il tutto con ſentimento ſpi in terra,
compaſsione fù baſteuole a dolerſi per tut rituale, e per la ſiniſtra, intende li piaceri, in Cielo.
to il Mondo , e ſupplire all'ingratitudine e conſolationi ſpirituali infuſi Disnia. Rup. Abb.
C
184 Diſcorſo Seſto, - S.I.
te nell'anima di Maria, come fà il vedere Ecco dunque Maria Santiſſima così gras
la communicatione dello Spirito ſanto ſo ta alla Diuna Maeſtà, che ſempre rende
pra ſe ſteſsa, e ſopra tutti gli Apoſtoli, la ua gratie per li benefici; Diuini, commu
predicatione dell' Euangelo per tutto il nicati non ſolamente a ſe ſteſſa, ma a tutto
Mondo, la conuerſione delle genti, per la il Mondo, a tutte le creature rationaii,a gl'
deſtra della quale cantò il ſuo parente Da huomini, a gl'Angioli, al ſuo Diuino fi
uide. Deleſtationes in dextera tua, uſque in gliuolo, e non ſolo per libenefici, preſenti,
finem, l'eterna gloria del Celeſte padre, co e paſſati, ma per quelli ancora, quali doc
me diceſſe non v'è lingua mortale, baſte ueua riceuere per l'auuenire, mentre ſente
uole per eſprimere, nè creato intelletto, º la profetia di Simeone. Ecce poſitas eſt hic:
che poſsi intendere le Diuine conſolatio in ruinem, reſtò ſoprapreſa col ſuo dilettiſ -
ni, quali mi ſono coinmunicate in vedere ſimo ſpoſo da ineffabile marauiglia. Erant 3 o8 ,
la dilatatione della fede, col profitto dell' Ioſeph , ci Maria mater Ieſu, mirantes ſuper Ammiraº,
anime, e la gloria del Redentore, perche bis, que dicebantur deillo, eccepoſitus eſt bici tione di
queſte corriſpondono all'amore puriſsimo, in rutnam, perche in quel punto le fù ma Maria per
col quale bramo la manifeſtatione delle , nifeſtata da Dio l'ingratitudine infinita del la riuela
Diuine grandezze, ma tutto queſto non è popolo Hebreo, per la quale preuedeuat tione dell'e
più , che vin picciolo vezzo della mano ſini. itarle imminente rouina corriſpondente al ingratitu
ſtra, nella quale poſsi chinate il mio capo la grandezza del beneficio altiſſimo della dine He
in queſta vita, per ripoſarmi, per la ſtan. Diuina incarnatione, della ſecreta venuta, brea, e im
chezza de ſoſtenuti dolori, delle mie pene, del figlio di Dio, per combattere con la ſua Dolmente
quello, ch'è degno d'infinita ponderatione Croce, per patire, ſpargere il ſangue, nel rouina.
è la gloria Celeſte, quale per ogni parte mi ſommo dell'ignominie rendere lo ſpirito, º
cuoprirà . Dextera illius amplexabitur me. per farli ſalui. La marauiglia di Maria,
E ſe la B.Vergine ſi moſtra grata per le Di Santiſsima è , e per la grandezza dell'ingra
uine conſolationi di queſta vita con render titudine, e per la grandezza della rouina si Si maraui
ne gratie a Dio, colma d'infinito contento, ch'ella preuede, e viene adombrata da Si glia come
e3 exultauit ſpiritus meus in Deo ſalutari meone, mentre dice. Ecce htc poſitus eſt ini poſſi eſſere
meo, che non farà dell'eterne ? Il Padre ruinam, ci reſurrettionem multorum, come: ingratituº
San Bernardo, domeſtico figlio della Regi ſe diceſſe. Queſto ſteſso onnipotente figlio dine tanta.
na del Cielo ne caua queſto ſentimento di di Dio, con la ſteſſa efficacia, con lo ſteſſo -
- -
I S. Pfr. ſer. gratitudine dalle citate parole. Non ait(in. vigore, con la ſteſſa riſolutione, e sforzo,
5 l.lli Cantº quit) amplexatur, ſed amplexabitur, vt noue col quale è poſto in riſurrettione, e ſalute E parimen
ris priori gratia,adeò non ingratam, vt ſecun di molti,(ecco ch'il crederebbe?) reſta pari te per la
dam grati artem attionem preuenerit, mox mente poſto nella rotina, e ſi come per il grandezza
vt gratiam de leua ſenſit, gratias agit non ſuo ſangue fu copioſiſſima la ſalute, e la re della roui
expettans plenitudinem, qua in dextera eſt. dentione giuſtamente meritata da lui per Ilà e
La gratia della conſolatione preſente è la reſurrettione di molti, così anco per la
preſagio di quella, ch'ha da venire, che ingratitudine dell'Hebreo ſarà la ſua roui
però nella gratitudine del rendimento di na copioſiſsima, e la dannatione giuſta».
gratie non mi deuo fermare in queſto ſem mente meritata per la loro colpa. Erant
plice ſaggio, contenta di queſto pegno, Ioſeph, co Maria mirantes ſuper his, que di
ma vnitamente di tutto renderne grate a cebantur de illo. Ecce poſitus eſt hic in ruinam,
Dio , e confeſſare non meno li benefici ci reſurrettionem multorum. -
clemenza Diuina, quale giuſtamente ci me Per intelligenza di che è da notare, che Della qua
ritò il figlio di Dio con il prezzo del ſuo pre ſi come non fù, nè potè eſſere beneficio,nè lità del be
Crdine del tioſiſſimo ſangue, l'altro della ſeuerità della neficio per
la Diuina
ingratitudine maggiore, così nè meno ſi
Diuina Giuſtitia, per li noſtri peccati, La può aſpettare maggior rouina,perche il be l'ingratitu
Prouiden-- intentione Diuina non reſta già mai frau neficio non è meno, che preferendo la natu dine, ſi rac
za, per l'a data, perche ſempre, come cantò il Rè Pro ra humana, nella diſcendenza di Abramo, coglie la
dempimé feta, omnia quecunque voluit, fecit in calo, del popolo Hebreo alla nobiltà ineffabile di qualità del
to della Di & in terra, e la felicità de Beati è goderſi, cento, e mille ſchiere deſourani Prencipi, caſtigo.
uina volon perche veggono, che in tutte le coſe ſi adem nella natura Angelica, l'habbi preſa per ſe -
tà.
pie il volere Diuino , come infinitamente con ſtupore dell'Apoſtolo della Diuina B6
deſiderano ſopra ogni coſa. Queſto Diuino ta mentre dice Nuſquam Angelos apprehen 3I2
volere è che quelli, quali per colpa ſua - dit, ſemen Abraa apprehendit, che habbi Qualità del
cadono dall'ordine della Diuina clemenza, fatta ſua propria queſta natura humana aſ beneficio.
incontrino con la ſteſſa proportione, l'or. ſunta, vnendola ſoſtantialmente al Verbo
dine di Giuſtitia, della Diuina ſeuerità, e ſi Diuino, acciò foſſe ſoſſiſtente nel Diuino
come eccitati, preuenuti, inuitati da mag. ſuppoſito del Verbo Diuino, con la Diuina
giori gratie da benefici più ſingolari, corri natura. Secondo, ha preſo queſta natura -
ſpondendo, reſtano ordinati, e ſono capaci humana in Chriſto, vero huomo, e Dio per
di maggiori» e più abbondanti influſſi di venire ſconoſciuto a patire, e riceuero ſopra
gratie, così per mancanza di gratitudine, di ſe lo ſdegno, e furore del Demonio,delle
reſtano eſpoſti alla ſeuerità de maggiori ca greature, e anco del Celeſte Padre, ponene
ſtighi, eſi come con la virtù della gratitudi doſi, come ſoldato di prima fila, a riceuere
ine ſi aſtringe, º ſi sforza Dio per la ſua bon l'empito dell'inimico, per la ſalute degl'al
L'ingrato
tà apouere più " la gratia : così
con l'ingratitudine. Lo ſteſſo Signore, e Dio
tri,tanto fece Giesù ſingolarmente per il po
contata ef
polo Hebreo. Terzo conſumò la vita ne
; per la ſua giustitia viene aſtretto, e sforzato paeſi di Paleſtina con operationiſantiſſime,
ficacia a a ſcaricare più horrendi caſtighi. Queſto condottrina Celeſte, diſputando, conuin
ſtringe a sforzo di punire l'Hebreo, per l'ingratitudi cendo col parlare, e con infiniti miracoli ſa
Dio a ſca ne ſua fidal Saluator noſtro moſtrato con
tiCare Ca
nando tutte l'infirmità, ſcacciando li De
le ſue lagrime dirottamente verſate nell'au monij, e riſuſcitando morti, ſigillando il
ſtighi, con ge del ſuo trionfo, nel quale per l'acclama tutto col maggiore miracolo, cioè con dare
quanta il tione de popoli, per la i" quale ne la vita, con infinita patienza in mezzo d'un
grato alla ventua al Celeſte Padre, ſi ſentiua purre rie
communi mare d'angoſcie, e d'ignominie, ſenza la
pirſi di giubilo, e di contento, mentre vide mento, nè ſegno di diſpiacere, e queſta pa
catione del
legrate.
Geruſalemme, Videns ciuitatem fleuitſuper tienza ſola, al parere di Tertulliano, proua
illam, e ad ogni modo proruppe in ſingul la Diuinità di Chriſto, e conuince, come a
Luce 19. ti,versädo fiumi di lagrime dagl'occhi ſuoi,
42.
ineſcuſabile, il popolo Hebreo. Patientiam
dicessº ſi cognouiſes & tu. Sono queſte pa. huiuſmodi nemo hominum perpetraret. ,
31 I
role interrotte, perche, come oſſerua Eu Nella ſteſsa maniera l'ingratitudine fù la Qualita
La qualità thimio. Conſueuerunt flentes verba pra affe maggiore del Mondo, ſi proua per teſtimo dell'ingra
de caſtighi ſtus vehementia abrumpere. Si cognouiſses, nio di Chriſto, perche con tutto, che quel titudine
gº erouina di & tu.S.Gregorio, Beda, e alii, gloſanoſi
ſi popolo era pieno d'iniquità: e macchiatº Hebrea,
categº cognoſco,ſi pur certa, che piangereſti con mille colpe, d'auaritias d'hipocriſia, di Io, 15.22.
- --- - - - - - Yy ſuper
186 - Diſcorſo Seſto, SI. -
ſuperbia, d'impurità, per ogni modo dice, verbum caro fattum eſt, quale ſi moſtrò co
ſi non veniſſem, peccatum non haberent, parla mevno di loro. L'ingratitudine del Genti
del peccato d'infedeltà per il rifiuto di Chri. le, fù, per così dire negatiua, quia cum co
ſto, venuto all'Hebreo, quale antonoma gnouſsent Deum, non ſicut Deum glorificate:
ſtice ſi addimanda peccato, per l'infedeltà runt, aut gratias egerunt, ſe l'ingratitudine
originata dall'ingratitudine di quel popo Hebrea foſſe ſtata della ſteſſa conditione, ſa
lo, ma peccatum non haherent , perche l'in rebbe ſtata infinitamente maggiore, per l'ec
gratitudine Hebrea a queſto beneficio fil ceſiomaggiore del beneficio Diuino a pro
così graue peccato, che ſi come alla preſen portione, nel quale, mentre l'ingratitudine L' ingrati
za de ſplendori del Sole non ſi diſcerne la lu creſce, chi può arriuare a conoſcere la ſua tudine del
Gentile fà
ce delle Stelle, quale reſta naſcoſta, così alla grandezza, ſolamente per queſto capo ſi
viſta di così graue peccato, per l'ingratitu conclude eſſere ſtata la maggiore ingratitu negatiua -
dine che mai ſia ſtata al Mondo, perche fù Se tale foſ.
dine Hebrea pare, che non ſi diſcerna la
ingratitudine del maggior beneficio del Mo ſe dell' He
malitia di altri punti particolari, paragona
ti con queſto, perche prima della venuta di do, perche Iddio non ha potuto fare mag breo, quan
Chrillo haueuano la fede Diuina,e in ordine giore beneficio al Mondo, nè maggior do to ſarebbe
Si addima a Dio, e in ordine a Chriſto, e alla venuta no, che donarli il ſuo Vnigenito, con mo maggiore»
da (pecca del Saluatore, ſi come nell'intelletto hanno doccsì ineffabile, che ſconoſciuto, che diſº a propor-.
tum) come contratta cecità, oſcuratione di mente,co pregiato in vn mare d'angoſcie, e d'ignomi tione del
VI) iCO, per sì hanno accreſciute le tenebre de peccati nie operaſſe la noſtra ſalute. L'Apoſtolo beneficio,
che in co nella volontà, così grandi, che pare impe pieno di ſtupore, favn'eccceſſo della Dini - - -
paratione diſchino la viſta dell'altre colpe, che però na charita, che pare, per così dirlo,vn far
di quello dice Chriſto, ſi non veniſſem, peccatum non troppo. Propter nimiam charitatem ſuam
pare non ſi haberent, perche ſarebbono perſeueratinel miſit Deus filium ſuum, fattum ſub muliere»
vigghino la loro fede, nè ſi ſarebbono immerſi nell'e fattum ſub lege, vi eos, qui ſub lege erant, re
gl'altri, inuidia, rancore, odio contra Chriſto , e dimeret, a fine di adottarci per figli, vi ſi:
- qual maggiore ingratitudine, che dal mag liorum adoptionem reciperemus,
giore di tutti i beneficii, cauarne la mag Quello, che importa,è, che l'Hebreo non
giore di tutte le colpe, e in cambio di mag ſi fermò nella ingratitudine negatiua , ma
gior rendimento di gratie, mouerſi con of paſsò auanti, ſuperando con vno tutti i
feſa maggiore contra la bontà di così gran peccati del Gentiliſmo, quia cum cognouiſ
de benefattore? Alli Hebrei è autenuto nel ſent Deum, Conobbe il popolo d'Iſraele
l'ordine della Legge di gratia, quello, che è la Diuinità di Chriſto, e che nella ſua venti
3I 3 auuenuto a Gentili in ordine alla Legge del ta erano fatti poſſeſſori di Dio, e che corriſ
Rouina de la natura. Di queſti ſcriue l'Apoſtolo a Ro ondendo con la douuta gratitudine ſareb:
Gentili , mani, che tutta la rouina loro, e infinità di " ſtati amatiſsimi figli, fortunati heredi Lirano
per l'ingra " grauiſsimi pieni di tutte le abomina delle Diuine ricchezze. Tratta queſta diffi
scoltà il Lirano in San Matteo, e nella prima 7Matt 21,
titudine al ioni, è auuenuta per la ingratitudine vſa 1.corint. 2,
la cognitio ta in non corriſpondere alla Diuina Maeſtà, a Corinti, a ben che dica l'Apoſtolo, ſi cº
ne riceuu in quella maniera, nella quale erano obliga gnouiſsent nunquam dominum glorie crucifi Luca 23,
iſſent, e il Salvator noſtro dalla ſua Croce 314
ta del vero ti. Quia cam cognouiſent Deum , non ſicut
Dlo. Deum glorificauerunt, aut gratias egerunt , li ſcuſa, quianeſeiuntiquid faciunt per ogni
Ad Rom, obſcuratum eſt inſipiens coreorum, tradit eos modo egli conclude, che ſe bene il popolo
M • 2» Deus in reprobum ſenſum, in paſſiones ignomi. inferiore non haueua diſtinta cognitione
Che l'He
della Divinità di Chriſto, ad ogni modo li toreo
mia , orc. La ingraritudine de Gentili ſi la con
maledetta alchimia, che transformò la luce Prencipi delli Hebrei periti nella Legge s e
nelle ſcritture, ſi come conobbero, ch'egli nobbe la
ineffabile della Diuina cognitione, quia ci Diuinità
cognouiſent Deum, non glorificanerunt, non era il vero Profeta promeſſo nella Scrittura,
s: il Meſſia, per il tempo, e ſegni in lui veri di chtite,
gratias egerunt, in cecita maggiore, obſcu,
ratum eſt inſipiens coreorum, e da quella lui ficati, così conobbero anco la Diurnità e
Ouanto ſia ce, dalla quale doueuano rimanere ſantifi perche le ſcritture vgualmente, e anco più
maggiore cati, traſſero per l'ingratitudine tenebre d' chiaramente ne parlano, come ſi legge in
infiniti peccati, abbandono di Dio, abiſ. Ieremia, ecce dies ventunt, ºrc. 6 hoc eſt no Ierem. 33.
l'ingrati
tudine del ſo d'iniquità. Quanto è maggiore il bene men, quod vocabunt eum Dominus iuſtus no Si proua ,
l'Hebreo - ficio, tanto è maggiore l'ingratitudine, con ſter, quale autorità anco da Dottori He
che del Gé la quale vien diſpregiato, il beneficio com brei viene ſpiegata di Chriſto, to(Dominus)
tile, ſi tac. municato all Hebreo, fù tanto maggiore di in Hebreo viene ſcritto con il Tetragram -
coglie dal quello fà donato al Gentile, quanto che è matum, quod nullo modo roteſtdici,de aliquo,
la maggio i vedere vin teſoro, ed eſſerne farti poſſeſſo niſi de Deo. Di più in Iſaia, Paruulus natus
ranza del ri. Al Gentile fü data la cognitione di Dio, eſt nobis, crc. & vocabitur Deus fortis, que
beneficio, quia cum cognouiſtent Peum, all'Hebreo fà etiam authoritas ſecundum Hebroas ii i.
dato lo ſteſſo Dio fatto del ſuo popolo, e tarde chriſto, ci inea fit expreſſamentio "
dl/4;
Gran merauiglia di Maria,che ſiapoſto, &c. 187
elus Diuinitate, ficat de eius humauitate in puta con Trifone in Geruſaleme , fecero
quit Lytanus, e dallo ſteſſo capo di San Mat ſcielta di huomini ſtimati, ſufficienti per Giuſtino,
ZMatt. 2 I, -
teo, Agricola videntes filium,dixerunt intra queſto fatto, e li mandarono per tutto il Spedirono
38. ſe hic eſt hacres, venite occidamuseum, oue S. Mondo a infamare con mille calunnie il huomini
S. Girol, Girolano, manifeſte probat Dominus in his Chriſtianeſimo, per impedire l'accreſcimen per tutto il
verbis Iudaeorum principes non per ignoran to di quello, e procurarne la diſtruttione. Mondo per
tiam, ſed per inuidiam Dei filium crucifixiſe. Alla maggiore ingratitudine del Mondo infamare il
in riſcontro de beneficii maggiori comuni Chriſtia- ,
Che però conclude il Lirano, che da princi
Da princi- pio lo conobbero veramente per Meſſia, e cati da Dio, ſeguitò la rouina maggiore de neſimo » e
pio lo co Per vero Dio, ma perche reſtarono accecati caſtighi Diuini, perche hauendo la Diuina impedire l'
nobbero Maeſtà mandato il ſuo Diuino figliuolo in accreſcimé
dalla paſſione, dell'inuidia, dell'odio, del
per vero rancore, con tutto, che perſeueraſse la ſteſ tempo della maggiore indignita, e demag to di quel
giori peccati, come inſegna Sant'Agoſtino, lo,
Dio , poi ſa cognitione, quanto all'habito, per la paſ. -
acecati dal ſione concitata dalla riprenſione publica de acciò ſeruiſse per ſcudo, e per riparro alle Alla mag
la paſſione li peccati, auaritia, hipocriſia, &c. perde ſue creature, contra lo ſdegno della Diuina giore in
perderono rono la cognitione attuale, Iudaei habuerunt ſeuerità, con riceuere ſopra di ſe le percoſse, gratitudi
la cognitio veram eſtimationem de Chriſto, ci inhabitu, ſecondo la predittione del Profeta, omnes ne la roui
ne attuale & in attu in principio, ſed quando incepit con fluttustui, & terrores tui venerunt ſuper me, na maggio
di lui. IC -
fra eos praedicare,ercitati fuerunt contra eum e placare l'ira del Celeſte Padre, con la ſua
Lirano, paſſionibus tre, rancoris, & inuidie, quibus volontaria paſſione, e morte. L'Hebreo, Il Celeſte
3I5 paſſionibus impediebantur ab attuati conſide. che di ſua volontà, rifiutando , e contradi Padre mi
Per l'inui ratione veritatis prebabite de chriſto, ideo cendo a Chriſto, ſi priuò di queſta difeſa, ſi dò il figlio
dia paſsò machinati ſunt in eius mortem, e così concor. fece reo del ſangue del Saluatore, reſtò alla Diuino
all'ingrati da le autorità differenti, quali ſi ponno ad ſcoperta eſpoſto all'ira Duina, e perli ſuoi per ſcudo,
rudine po durre, alle quali ſi può aggiugnere, ſecondo peccati particolari , e per l'ingratitudine e riparo
fitiua di il noſtro principio che ſi come per la ingra ſpeciale contro al beneficio della Diuina In dell' huo.
machinar titudine negatina del Gentile, reſtò il ſuo carnatione, e redentione, e però incontrò mo contra
li,e darli la cuore oſcurato, quta non ſicut Deum glorifi la maggiore di tutte le rouine del Mondo ci l'indigna -
MI)Ortc e fauerunt, aut gratiasegerunt, così reſtò per merauiglia manifeſtata da Simeone. Ecce bic tione della
la ſteſsa ragione oſcurato I Hebreo, e per la poſitus eſt in ruinam, ci reſurretionem mul. Diuna giti
--
Paſſione poi del rancore, e dell'inuidia paſ torum, come ſe diceſse; vedete queſto Bam ſt :ia nel
sò all'ingratitudine paſſiua di machinarii la bino, egli è quello, nel quale il Signore Id tempo da
morte, non oſtante la cognitione habituale dio ha impiegato la ſua Sapienza infinita , peccati
della ſua Diuinità, e rendenza della ſanti per far pompa glorioſa della ſua bontà, e maggiori
ra della vita, perſeguitarono il Saluatore cô e però ha aſpettato il tempo maggiormente 3 17
mille calunie, dichiarandolo per malefico, opportuno, nel " li peccati ſono mag L'H breo
she operaua falſi miracoli in virtù di Beeze giormente accreſciuti, perche', numquam col rifiuto
bub Prencipe de Demoni aſcrivendo al De mundus fuit immundior, quàm quando Ver. retò - ico
monio per l'operationi Diuine di quella bum caro fattum eſt, come oſserua Agoſti petto alle
ſantiſsima humanità, ſi riputorono off ſi, no Santo, e nel nare turbato d'iniquità ſi percoſſe
Per la communicatione di tanti beni, e di vide ciò, che ſi riferiſce in San. . . . . im B. irritan
icºnere danno per benefici così ſtupendi. perauit ventis, & fatta eſt tranquilitas ma do la Diui
Riſoluono, e concludono la ſua morte, la gna, perche, come ſi legge, in Profeta ma giuſtitia
Carcareno Più crudele, che dalla malignità Infernale le completa eſt malitia eius, dimiſ a eſt iniquitas col Pecca
d'infamar Poteſse eſsere ſuggerita, con ecceſso così illius, vincendo glorioſamente la Diuina , tO mag -
lo, grande di odio contra di lui, che non ſolo Bontà, conmunicando la tranquillità della giore -
- --
nºn tralaſciarono modo di tormentarlo,ma pace al Mondo, per parte ſua, e l'amicitia
simpiegarono a tutto furore, per infamarlo, Diuina quido egli ſi moſtrò degno di mag L'ingratitu
eleuare il ſuo nome dalla memoria del Mi giori caſtighi, dandoci quaſi per hoſtaggio dine He
dos Morte tnrpiſſima condemnemuseum, co il ſuo Diuino figlio impicciolito, paruulus brea impe
eradamus eum de terra piuentium , 6 nomen natus eſt nobis, & filius datus eſt nobis, con di per par.
eius non memoretur amplius. Si accrebbe la la publicatione di tutto queſto fatta dalle te ſua il
Suito più grandezza del beneficio con l'oblatione del militie del Paradiſo, quali nella ſua naſcita corſo della
accreſceua la paſſione, per la remiſſione di così graui promulgarono la vittoria della Diuina Bon Diuina bo
il benefi peccati , con la confermatione maggiore tà, Gloria in excelſis Deo e la conceſſione di tà, incon
cio, l'ingra della ſua Diuinità co ſegni, e con prodigi pace alla terra, e in terra pax. Per ogni mo trando il
º
titudine ſi da quali fà accompagnata, con la predica do ſarà così grande l'ingratitudine dell'He duplicato,
facceua tione delli Apoſtoli, approuata con nuoui breo, che queſto iſteſſo Signore venuto a do colpo della
maggiore, miracoli, ma l'ingratitudine ſi fece maggio. nare le gratie, ſi vedrà poſto per la loro ro Diuina ſe.
re con la perſecutione no mai ceſsata,còtro uina. Ecco come è poſto per la reſurrectio uerità ,
il nome di Chriſto, e de Chriſtiani, a ſegno ne degl'altri, ecce hic poſitus eſt in ruinam» -
-- -
-
316 tale, che come riferiſce Giuſtino nella diſ di reſurrectionem multorum. Gioſeppe - e
Maria
-
188 Diſcorſo Seſto, SI.
Maria ſi moſtrano pieni di marauiglia, per tire Stefano. Vos ſemper Spiritui Santo
così fatto prodigio. Erant Ioſeph, c Ma reſiſtitis, ne ſeguì conforme fù eſpreſso
ria mirantes ſuper his, que dicebantur de illo, da Chriſto Signor noſtro in S. Matteo au Attor 13,
quaſi che non poteſsero capire la nouità feretur à vobis regnum, e fu eſequito dall' - 46e
di così grande, è inuſitato prodigio. Apoſtolo con la proteſta regiſtrata nelli at
318 La rouina fù così grande per l'Hebraiſ. ti Apoſtolici. Vobis oportebat primàm lo Della ſalu
La gran mo, che pare camini del pari con la gran qui Verbum Dei, ſed quoniam repellitisillud, te ſi legge,
dezza della dezza della ſalute degl'altri, che però con ei indignos vos iudicatis vitae eterne ecce nec oculus
noſtra ſalu vguali, e quaſi con le ſteſſe parole viene , conuertimur ad gentes, ſic enim praeceptt no uidit, nella
te è la mi rappreſentata da Simeone. Ecce hic poſitus bis Dominus. Da che ne ſeguita quello, che ſteſſa ma
ſura della eſt in ruinam, e reſurrettionem, in rouina diceuano, che queſto Diuino bambino, e niera, ſi
grandezza per l'Hebreo, in reſurrettione per il Genti ſia poſto in ruinam per l'Hebreo, in ſalutem può dire
della roui le. Sai in quanta rouina? in tanta rouina per il gentile, e che con paſſo proportio della roui
naHebreas quant'è la reſurrettione. La ragione è ma nato, e ſomigliante tanto grande ſia per eſ ſla e
nifeſta, perche facere miſericordiam ſine iu ſere la rouina dell'Hebreo , quanto ſarà
ſtitia alienum eſt à Diuina clementia, come grande la ſalute per il gentile, e ſe della ſa
Rupert. inſegna Ruperto Abbate, quale a queſto lute pronontia l'Apoſtolo, nec oculus vidit, 1.cor.2.9.
fine ordina la richieſta del ſacrificio d'Iſaac, mec auris audiuit, nec in cor hominis aſcende
Oleaſt. non perche lo voleſse, ma perche per que runt, que praeparauit Deus js, qui diligunt il
ſì'atto ſuum ipſe filium deberet homini, e ſi lum, della rouina dell'Hebreo nella ſteſsa 7Matt 23°
Ordinò il conferma, perche ne reſtò così appagato il maniera ſi potra diſcorrere, perche all'He I 3-
ſacrificio Signore, che proruppe in quelle parole, breo in primo luogo fu eſibito il Regno del Si accreſce
d'Iſaac,per quia feciſti rem banc, & cercando curioſa Cielo, lo rifiuta, predicato, lo rigetta non per la per
obligarſi mente Oleaſtro, che coſa ſia queſta, quam ſolo, ma di più con la perſecutione, perfi fidia d'im
al ſacrifi queſo rem,Domine. Riſponde per parte del dia, e malignità cerca d'impedirlo agl'al pedire la
cio del pro la Diuina Maeſtà, non inuenio nomenoperi tri, come il Saluator noſtro nella ſua pre ſalute de
prio figlio, dignum, e come non trouaſſe premio per dicatione rinfaccia a Scrib, e Fariſei in San gl'altri.
compenſarla, come non trouaua voce per Matteo. Va autem vobis Scriba, º Phari - a
eſprimerla degnamente, le fece ampliſſi ſei hypocryta, quta clauditis Regnum Calo
ma promiſsione del proprio figlio. Benedi. rum ante homines, uos enim non intratis, nec 32o
centur in ſemine tuo omnes gentes terrae.Si che introeuntes ſinitis intrare. Il P. San Baſilio S.Baſil.
con queſta inuentione la Diuina Maeſtà ſi
ingegnò di reſtare in certo modo obbliga
ta di donare il ſuo figlio per la gloria dell'
oſserua, che ha cuor Va, qua intollerabili
bus profertur doloribus, eis conuenit, qui pau
Efficacia
di queſta
voce (Va)
!
lo poſt detrudendi erunt in graue ſupplicium,
huomo, come l'huomo donaua il ſuo inſa e perche s'intenda qual ſorte di dolori, ſup e della ro
Simile del crificio per la gloria di Dio. Queſto figlio plicio, e rouina foſse imminente a quel po uina He
la redent. di Dio offerito in ſacrificio su l'altare della polo ingrato, ſi nota da Origene, Vgone brea, per
con la crea Croce ci merita abbondantemente, e di ri Cardinale, 8 altri eſpoſitori, che in que che otto
tione, per goroſa giuſtitia il perdono de peccati, tut ſto luogo di San Matteo otto volte il Salua volte ſi re
il concorſo te le gratie, & il compimento dell'eterna tor noſtro repete contra a Scribi, e Fariſei plica da
neceſſario felicità, ma perche nell'opera della reden, Ve , per la loro rouina, come otto volte ſo Chriſto nel
nell'ordine tione ſi camina con paſſo non diſſimile dal. pra nel capo quinto aſſegnò le benedittio capo 23.di
S. Matteo a
della gra l'opera della creatione, di neceſſità ne ſe ni nell'eſpreſsiua, delle otto beatitudini,
tia, & ope guita queſta conſequenza, che ſi come la per quelli, quali corriſpondendo all'inuito
rationi na Diuna Maeſtà da ſe ſola formò il primo Diurno ſi affaticano di cooperare alla gra
turali huomo, e poi non da ſe, ma con la coope tia. Si conferma con l'argomento, perche
ratione del ſuo concorſo, operò nell'anima la malitia del peccato ſi dice eſsere carentia E corriſpº
l'accreſcimento della gratia, e quanto al rettitudinis debita in eſſe, perche tanto è peg de alle 0t
corpo la moltiplicatione dei figli. Nella giore l'atto cattiuo, quanto, che la rettitu to beatitu
319 ſteſsa maniera nella riparatione del Mondo dine della quale è priuo,per le circonſtanze dini per
a tor.7e dona all'huomo il ſommo de benefici; l'In è riputata maggiore, la rettitudine della quelli, che
51. Matt carnatione, l'opera ineffabile della Reden quale è priuo l'atto peccaminoſo dell'He cooperano
2 I. 43- tione, e pone nell'anima dell'Hebreo, del breo per le circonſtanze è la maggiore, che alla gratia.
L'Hebreo, Gentile l'eccitatione della gratia, l'illuſtra poſsi eſſer al Mondo, perche contiene il
rifiuta il tione della mente, con la predicatione Apo rifiuto, diſpregio, perſecutione, calunnie,
primo do ſtolica, confirmata con tanti ſegni l'obbli morte data a Chriſto figlio di Dio, quale
IMO » e InOil è hanno conoſciuto da principio, è erano
go di corriſpondere, lo fa il gentile, º è
concorre, arricchito di nuoui doni, peruiene infine tenuti di conoſcere, come figlio di Dio,
ne reſta all'acquiſto de beni eterni . L'Hebreo ri con negare il maggior dono, quale poſsi
riuO, CO
getta la prima gratia, cento, e mille volte no riceuere per ſe ſteſſi, 8 impedirlo a tut
º" º inuitato, cccitato, chiamato, ſempre reſi to potere, acciò non ſia riceuuto dagl'al
&ce -
ſcueranza quontan repellicis illud ecce conuerti murad perche quod ignorat medicus, non curat Non
del rifiuto, gºutes. Sic enn precepit nobis Dominus po ha che fare l'infimita maggior di pecca
e COIl ra to più graue, di maggior numero, di tempo
fu te in lucen gentium vt ſit in ſalutem vſ
cit ione. que ad extremun terre, perche li Gentili più iungo, il punto ſta, che ſi mirato da 323
-actor. 3 corriſpondendo alla gratia, reſtando illu Dio, che pero libera il ſeruo deb tore di
45. minati dalla luce dell'Huangelo,ſcacciano, dieci mille talenti, perche le fü moſtrato Si proua, e
Iſaº 49. 6. non accreſcono l'oſcu ita del cuore dalla oblatus eſt vnus, qui debebat decemmtlliata per oppo
prmiera ingratitudine concepita. lenta, ſana l'inferno di trent'otto anni alla ſta ragio
“ Quello, che è di maggiore importanza, piſcina, perche lo vede. Hune cum vidiſet ne ſi con- ,
a corsis pe l'eſpreſsiua della grandezza della roui Ieſus, ſubito penſa di riſanarlo. Visſanus clude l'e
ma Hebrea è che non ſolo hanno ottuſi, ac fieri? Vede Matteo il primo tra li vſura i, e ſtremo di
ciecati li ſenſi loto per non intendere, reſi lo conuerte in Apoſtolo. Vidit hominem » rouina ir
incapaci della luce di verità, ma di più ve: ſedentem intelonio, ſequere me, dunque la reparabile
lamen poſitum eſt ſuper cor eorum, perche rouina dell'Hebreo ſara tanto graue, che deli' He
322 non poſsiamo eſſere mirati da Dio, perche per queſto rettando ſenza rimedio, ſara ir breo,
l'Apoſtolo oppone il velame poſto ſopra il reparabile, e la maggiore del Mondo, per
Ungrandi cuore d l'Hebreo al velame poſto ſopra la che per vna parte obtuſi ſunt ſenſus eorum,
Imcmto no
faccia i Mosè. Il velame poſto ſopra la incapaci della luce dell'euangelo, per l'al
tabile dell'. fac fa di Mosè,fù acciò i FI:breo non la me tra velamen peſitum eſt ſuper coreorum, ac
ingratitu, raſse, merce, che per lº ſplendentiſſimi rag ciò non ſiano mirati dalla Diuna Maeſtà »
dine, e pec Io. 5-7,
cato dell'.
gi, quali vibraua, non la poteua ſofferire. come incapaci della Di ina clemenza. Co -
Aduique nella ſteſſa maniera ſarà poſto il sì la Gloſsa ordinaria. Velauerunt facieme,
Biebreo, velame ſopra il cuore dell'Hebreo, acciò non vteorum ſcelera non videret , ſed et à ſe
non ſia mirato da D o, come che il pecca gratiam cognitionis eius abſcondanº, ch'è a
to dell'ingratitudine Hebrea ſia così gran dire per non eſsere mirati da Dio per ſot
des &eſecrabile alla preſenza Diuina, che trarſi dalla grata della cognitione Duina,
- -- -- - - - - ZE per
19o Diſcorſo Seſto. SI
per ſtare ſempre naſcoſti, e non poter eſſe Ieſus, mirantes ſuper bis, que dicebantur de
re trouati dalla cognitione Diuina, vt à ſe illo. Che però ſi può intendere della Sina doppo la
gratiam cognitionis eius abſcondant. E l'eſ goga, quello, che San Paolino diſſe di Giu' deſtruttio
perienza dimoſtra, quanto malageuole ſia da,che preuedendo il Saluator Noſtro l'oſti ne della
l'impreſa della loro conuerſione, quale o natione perſeuerante del traditore, riceuè Città -
per lo più rieſce mentita, facendoſi ite il bacio nell'horto, non per riceuere la pa S. Paolino
ratamente battezzare, per intereſſi tempo, ce da Giuda, ma per ripigliarſi la ſua, quale epiſtola 2.
rali, è almeno inconſtante . Vn'Hebreo tante volte gl'haueua data, oſculum non ideò
ſi trouò in Colonia conuertito, quale o ſuſcepit, vt pacem proditoris acciperet, ſed ºt
dopo frequenti deteſtationi dell'antica per. ſuam ab alienato recuperet . La Sinagoga
Theat vita fidia dell'Hebraiſmo, paſsò all'ordine Cle Hebrea per mille volte fece l'intanza
humana ricale, e fà fatto Sacerdote, quale poco del bacio alla Diuina Maeſtà , oſculetur
Verbo Iu prima della ſua morte, abiurata la Reli me osculo oris ſui , come ſi legge nella
deos pag. gione,fece ritorno al Giudaiſmo. Per il che Cantica di Salomone glielo concede il
396. Co reſtò affiſso l'emblema al ſuo ſepolchro , Signore, vnendoſi la H manita dell'He
Io. I 5. 2oe di vn rato, che ſeguitaua vn gatto, con breo al Verbo Diuno, ch'è la bocca del
l'inſcrittione, quando Mus felem capiet, Iu Padre Celeſte, ſi come ſi legge, os Do Pare l'In
deus etiam conuerſus Chriſtianus manebit, mini locutus eſt, nouiſsime locutus eſt nobis carnatione
come ſe foſſe impoſſibile, 8 è coerente al in filio , ma queſto non ſi concede, per fode caſti
la predittione di Chriſto Signor Noſtro, riceuere la pace dell'Hebeco , ma per ri go dell'He
ſi ſermonem meum Jeruauerunt, cy veſtrum pigliare la ſua, preuedendo la perſeueran breo col ſi
ſeruabunt, za di quella ſempre mai oſtinatiſsima gen mile del ba
L'ecceſso della rouina Hebrea ſi racco. te , dalla quale doueua eſsere tradito» e cio di Glu
glie dalla rouina temporale predetta da morto, oſculum non ideò ſuſcepit , vi pa da.
Profeti auuenuta doppo la morte del Salua cem proditoris accipcret , ſed vt ſuam ab
torc, con la diſtruttione totale di Gieruſa alienato reciperet e si ripigliò la pace da
lemme, e del Tempio, e Vcſpaſiano,c'heb. Giuda, con la ſua infinita patienza, e be
be potere di prendere, e rouinare quella nignità, con la quale a guiſa d'vn fulmiº
potente Città, non fù baſteuole impedire ne il cuore di Giuda reſtò percoſso, per
la diſtruttione del Tempio, benche tutto vi non poterla ſoffrire, ipſodie crucifiatonis
S. Efrem ſi applicaſſe, per conſeruario, col comando, laqueo ſe ſuſpendit. Il Padre Sant'Ambro vgo card.
Spiritussà con la voce, con la preſenza, ſù veduto lo gio così diſcorre - Nec immeritò grauiore in Matt. 27
tius in Colii Spirito ſanto, in ſembianza di Colomba telo tanta dignationis percuſſus eſt Iudas » S ..Ambr. n
be ſpette a partirſi, s'vdirono le voci Angeliche a dire, quàn ſi cum fulmine per uſus eſſet - De Tſale 39.
Templo c abeamus hine, relinquamus has ſedes, accio, nique patientian Domini ferre non potutº »
greſſus eſt . che abbandonati da Dio, da gli Angioli, qui perdidit Maieſtatem, e come per queſta
quell'ingratisimo popolo rimaneſſe eſpoſto reſtò irreparabile la ſua rouina, cosi reſtò
alle maggiori rouine, nella diſtruttione di irreparabile la rouina dell'Hibraimo, per:
Geruſalemme, fatta da Tito, furono veciſi coſso da patienze del Saluatore, come da
vn million, e cento mille Hebrei, oltre nu Celeſte fulmine, che lo condanna » al Pa
merabili morti di fame, dopo la rouina di rere di Tertulliano, quale dalla patienza L'Hebreo.
-. quell'intigne Citta, entrato l'Imperatore, e del saluatore argomenta l'ineſcuſabilita di come Giu
a rouina veduta così horrenda ſtrage , riuolto al quel popolo miſcredente, In hoc cognoſcere p -
ſpirituale Cielo - Proteſto, che così horrende calami, debuſtis patientiam huiuſmodi, nemo homi ſo dalla pa
dell' He tà non veniuano dalle ſue mani, perche eſ. num perpetraret, quella patenza a guiſa t1cm. La
breo ſi ar ſendo la rouina Hebrea la maggiore, che d'vn fulmine, che porta ſeco la maggior Chriſto,
gomenta foſſe al Mondo, ſuperò ancora il penſiero rouina del Moudo, fù quella, che lo te 325 .
dalla roui. di così grande inimico, queſte ſtragi ſi fe riſce, e queſta ſteſſa riempie di merauglia Dolore di
ma tempo cero ſempre maggiori, perche, per quello Maria con Gioſeppe, e li paſſa il cuore, Marianel
rale di Ge ſi raccoglie dalla Hittoria Eccleſiaſtica, do come coltello di dolore, di marauglia, per la marauiº
ruſaléme , pola paſſione di Chriſto Signor Noſtro, ne che la patienza di Chriſto fù batteuole, per glia , per
quale ſupe reſtaronovcciſi ſopra a ſei milioni,e ſei ces ſuperare l'inferno , trionfare del Mondo , che la pa?
rò il penſie to mille. Se queſta eſtrema rouina fù profe del peccato, ma non potè vincete il cuore tienza di
ro dell'ini tata da Simeone, e in quel punto manifeſta oſtinatiſsimo delli Hebrei , quali ſempre Chriſto
mico. ta, molto ben penetrata da Maria, e da Gio vedeua contra il ſuo figlio, maggiormen. vinſe l'In,
Theatr. vi ſeppe, ſi come Simeone non potè adom te infieriti, di dolore, per la rouina così ferno, 8 c.
tehun. cit. brarla, ſenza grandiſsima ammiratione, grande della ſua gente, per la ſalute del non potè
324 eſpreſſa nelle ſue parole, Ecce poſitus eſt hic la quale principalmente era venuto il ſuo ſuperare l'
Infinita in ruinam, così non potè eſsere inteſa ſenza figlio, haurebbe voluto ſtruggerſi in la Hebreo »
ſtrage di grandiſſima marauiglia da Gioſeppe, da grime, ſpargere il ſangue, per ripararla, quanto la
quel popo Maria, eſpreſſa dall'Euangeliſta con le cita ma ſente la riſpoſta del ſuo figlio a quel ſua rouina
lo, ſeguita te parole, Erant Ioſeph, di Maria mater l'ingratiſsimo popolo » riferita per altro è peggiore
da
- e - r
pisCOR:
192
DISCORSO SETTIMO»
SI COME E FELICITA GRANDISSIMA
trouare Dio con Maria,così ne ſegue gran miſeria,
ſe ſi troua ſenza Maria.
L A PR o P o S I TI o N E.
Vbi et º qui natus eſ Rex Iudeorum, ci intrantes domum inuenerunt puerum cum
Maria Matre eius , di procidente adorauerunt eum. Matt. 2.
Denique vbi Chriſtus eſt, ſtella eſt, queſta ſtel riceuere per via humana. Maria ſantiſſima: S. Leo ſerm,
la è Maria nell'Hebreo detta Mariam, che dottrix magiſtra, e duttrix maris, Ella ſi è 4. Epiph.
che è lo ſteſſo, che dotrix, magiſtra, du:trix la vera ſtella, che parla, inuenerunt puerum Senza Ma
maris. Inuocata come ſtella del Mare tem cum Maria matre eius, cº procidentes, con ria li Magi
peſtoſo di queſta vita. Se tu troui Giesù, adoratione di Latria propria di Dio, adora non ſareb
Maria è la non ti fidare, par,che dica Bernardo, alza , uerunt eum, da Maria ſantiſſima ammae. bono am
ſtella, che pur gl'occhi, e mira ſe vi troui Maria, e ſtrati - Quo circa non dubium eſt , oſserua maeſtrati.
ci ammae ſe non la vedi, chiamala, inuocala con Cornelio a Lapide in queſto luogo, Magos Cornel. a
ſtra , che tutto lo ſpirito. Aſpice ſtellam , inuoca cum B. Virgine fuſse locutos, ab eaque didi Lapidehic.
parla - Mariam. Li Magi ammeſſi nella Capanna,in. ciſse modum Conceptionis, º Partus, & Na 3a2
S. Bern. trantes domum, inuenerunt puerum cum Ma tiuitatis Chriſti, ideoque chriſtum, ut Deum, Senza Ma
ria matre eius. La felicità di queſti Magi ſi Deique filium adoraſſe. Se non foſse ſtata ria non l'.
Idem. fù, dice Bernardo, che non ſine Maria pue Maria, ſarebbono ſtati priuidi queſta co haurebbo
rum inuenerunt, poueri Magi, che ſarebbe InO COllo
: E' felicità
gnitione Diuina. Però ſe ti ſenti chiamato
itato di loro, ſe l'haueſſero trouato ſenza da Chriſto, reſpicc ſtellam, vedi s'hai que ſciuto Dio,
trOI2T nè l'haureb
Maria , perche ſi come è felicità grandiſ ſta feliciſſima ſtella Maria per tuo fauore,
Chriſto , ſimatrouare Dio con Maria, così ne ſegue inuoca Mariam, ſenza la quale poco ti gio bono ado
ma con Ma gran miſeria trouarlo ſenza Maria. uerà l'eſsere redento, è chiamato dal Sal rato, come
ia -
Il Padre San Chriſoſtomo getta queſto uatore; perche, ſi come è felicità grandiſ Dio e
S. Chriſoſt, fondamento Ipſe aduentutuo Magos ab orie ſima trouare Dio con Maria, così ne ſegue
homil. 16. te vocaſti, d Euangeliſtas eos ad ſua remiſi gran miſeria, ſe ſi troua ſenza Maria. Si no
Li Magi ſti. Due coſe egli oſserua, e che li Magi foſ ti pure la particola illatiua ideoq; Chriſtum,
hiamati ſero chiamati, e che foſſero non ſolo riman vt Deum, Deique filium adoraſſe, che è quel
furono ri dati alla loro patria, ma che foſſero manda lo, che ſi contiene nelle parole dell'Euan
mandati ti Euangeliſti, della chiamata non ci laſcia gelo, inuenerunt puerum cum Maria mare
Euangeli dubbio, perche dice, che fù da Chriſto - eius, & procidentes adorauerunt, che è a di
-
Ipſe aduentutuo, Giesù con la ſua venuta, re, non l'adorarono con l'adoratione di
col merito della ſua Paſſione ottenne dal Latria, quale ſolamente a Dio ſi conuiene,
Celeſte Padre, che foſsero queſti auuentura per hauere trouato il Bambino, ma perche
Chiamati ti Magi chiamati, perche nemo venit adme, col Bambino trouarono anco la Madre, non
per il meri. miſi Pater meus traxerit, e neſsuno chiama, ſine Maria puerum inuenerunt, ammaeſtrati,
to di Chri ſe non per il merito del ſuo Diuino figliuo e per eſſere ammaeſtrati da Maria , proci
ſto. lo, ma da chi ſiano fatti Euangeliſti, e così dentes adorauerunt eum » come comune
rimandati alla patria non lo deſcriue. L'E Creatore, e Signore, che per altro non l'
uangeliſta ſuppone la fede, e la cognitione haurebbono fatto, ſe l'haueſſero trouato
delle coſe Diuine in ſe, e ſe fides ex auditu, ſenza Maria, ſe dunque per il merito di
come inſegna l'Apoſtolo, è neceſsario con. Chriſto furono condotti dal Padre, ipſe ad
cedere» che queſti Magi nella Capanna foſ uentu tuo Magos ab oriente vocaſti, ſono
ſero ammaeſtrati. Da chi? da Giesù? nò, fatti Euangeliſti per l'ammaeſtramento del
perche lo trouarono niente diſſimile dalla la madre Euangeliſtas eos ad ſua remiſiſti.
coditionedegl'altri, quale non poteua par La vocatione del Chriſtiano alla gratia
lare: queſto è certo, ch'egli non le parlò, non è differente dalla vocatione de Magi Il fedele ſi
perche gettandoſi il fondamento della fede alla Fede, perche queſti ſi dicono primitia mile a Ma
nelle primitie della vocatione delle genti , gentium,frutti primatici, che non tengono gi nella ſua
era neceſſario operare in modo, che non ſi altro priuilegio, che eſſere nell'ordine pri vocationes
gettaſse pericoloſo ſeme di errore, circa la mi de gl'altri, da quali ſono ſeguitati con come frut
verità della noſtra carne aſſunta dal Verbo la conditione della ſteſſa natura, 8 ancoli ti, quali ſe
Non furos Diuino, come ſarebbe ſtato, ſe haueſsero Magi chiamati alla fede formata furono, guono del
ho ammae ſentito quel bambino all'hora nato parlare, come noi inuitati alla gratia. Li magi fu la ſteſſa ra
ſtrati dal
Bambino,
e parlare delle coſe Diuine; che però dice rono ben guidati a cercare dalla Stella ve i" a
San Leon Papa, inuenerunt puerum quan duta nell'Oriente, ch'è la Diuina inſpira tutti priº
perche fù titate paruum » aliene apis indignum fandi tione, che naſce in noi,ma la Stella,cheglie matici,
li
biſogno impotentem» cº in nullo ab humana infantia la moſtrò,fù Maria, Stella maris, Magiſtra a
generalitate diſſimilem. Pourri Magi, ſe l'ha, doffrix, duttrix maris,Maria fà ſplendentiſ
T - - - - Aaa ſima
-
I 94 Diſcorſo Settimo il
ſima ſtella del Paradiſo, coronata di ſtelle acciò anco in queſto poteſſero andare del
de meriti di tutti i Santi, e delle ſublimi paro, la colonna di nube, che precedeua
La ſtella, ſchiere de Serafini, quali non li formano co iſraele,abit poſteos, priora dimiitens, poſt
che ci gui ro, ma ſe gli inchinano in ſembianza di ri tergumſtetit inter caſtra Aegyptiorum , º
da, è la Di uerentiſſimo oſſequio. Ella fa, che pre caſtra Iſrael. Non vi potete dolere,ò Egi
uina inſpi ueduta la venuta de Magi preſe il ſuo Di tij,già voi trouate Dio, come lo troua l'He
ratione » uino Figlio nel ſeno, e come ſourana ſtella breo,Dio nel trono di Maeſtà ſta in mezo
Maria ſtel fatta trono di Dio, maggiormente lo ma trà voi,el Hebreo,è voſtro ſe lo volete, che
la, che par nifeſta, che la ſtella dell'Oriente. Vbi Chri dite? che Faraone non lo conoſce, Neſcio
la, che cia ſtus fauoreuole biſtella Maria. Queſt'è l'ope Dominum,a Iſrael non dimittam, ma egli e'
maeſtra, e ra di Maria di manifeſtare maggiormente il ra nell'Egitto, quando diſſe così, al preſente
manifeſta ſuo Figlio, Diuino. La ſtella dell'Oriente, l'haueua laſciato vſcire con buona licenza -
il ſuo Diui l'inſpiratione Diuina fa bene, che tu lo egli n'era vſcito, e nello ſteſſo mar roſſo
no figliuo cerchi, ma per trouarlo per tuo profitto, è con Iſraele,e con lo ſteſſo Dio, é anco con
lo, neceſſaria l'aſſiſtenza di Maria. Non ſine la cognitione di lui, º ſcient Egyptu, quia
323 7Maria puerum inuenerunt. Li Magi inuene ego ſum Dominus. Che vuol dire, che lirae E odi 14
18.
Maria ne runt puerum cum in aria matre eius , le ſi ſalua, liberauitgue Dominus Iſrael in die
ceſſaria , ma queſti , vi Deum glorificauerunt , illa, e li Egiti vi rettorono aſsorbiti . In 324,
Vi reitò ro
perche con perche i procidentes adorauerunt eum , uoluit eos Dominus in medijs fluttibus º per
uinato Fa
profitto ſi e come Cornelio a Lapide dato di ſopra quello, che noi diciamo, perche Faraone
raOne COIl
troui Dio, Ideoque, vt Deum Deiq; filium adorauerunt - trouò Dio ſenza Maria, e reſtò rouinato l'
1. AdRom. Se troui Dio, che gioua a te,ſe non lo glo Egitto. Iſraele trouò Dio, ma con Ma tutti li Egi
Li Gentili, rifichi, come Dio ? ſe per l'incontro di que ria, almeno in figura nella ſorella di Aaron, ti) 9 perche
non lo tro
Lucif. ro ſta luce ſi oſcura il cuore? Anco Lucifero lo quale non ſenza miſtero vien nominata in
nel Cielo, trouò nel Cielo,e ne fù diſcacciato per tro quella liberatione, e rendimento di gratie uarono co
Adamo nel uarlo ſenza Maria, come San Cirilo per te, alla Diuina Maeſta. Sumpſit ergo i aria pro Maria, per
Paradiſo cioè per Maria, tentor Diabolus dedalo de phetiſſa ſoror Aaron ympanum in manu ſua il contra
Terreſtre , cidit, per il rifiuto, che fece di riceuerio con dicens, canemus Domino, perche ſi come è rio ſaluato
trotrarono Maria. Adamo nel Paradiſo lo trouò, ma felicita grandiſſima trouare 1ddio con Ma Iſraele, per
Dic, ma co ſenza Maria, e ne reſtò eſcluſo, ſe bene vi ria, così ne ſegue grandiſſima miſeria tro che haut
ua ſecoMa
miſeria per fù poi riuocato, per hauerla trouata, come uarlo ſenza Maria. Faraone, il popolo dell'
ria» al Imc
hauerlo lo ſteſſo Cirillo, per te prolapſum pſalma ad Egitto lo trouò, ma ſenza Maria, e ne ſeguì
trova o sé Calum denuò ſubuehltur, perche ſi come è grandiſſima miſeria, per la perdita della no in figº
za Maria. felicità grandiſſima trouare Iddio con Ma roba, della vita, dell'anima, perche', nec ra, nella lo
S. Cirillo - ria, così ne ſegue gran miſeria, ſe ſi troua , vnus quidem ſuperfutt ex eis - Iſraele lo rella di A
ſenza Maria. Li Magi, non ſine Maria pue troua, ma con Maria, e incontrò grandiſſi
a Tolle
Felicita de
Magi, tro rumnàminuenerunt, e pero vi Deum,Deique ma felicita, per l'acquiſto di ſalute, e delle de I 5. 1 I,
uarlo con Filum adorauerunt, come dice l'Eunge ricchezze. Aſpettatevn poco, che gli Egit
Maria. liſta, i procidentes adorauerunt eum. ti trouino Dio con Maria, c e all'nora ſi
vedranno oppoſte le marauiglie. Quando Si mutaro
Si conſideri il popolo d'Iſaele vſcito
dall'Egitto, e ſi vedra Faraone parimente Giesù con Maria ſi fuggi nell'Egitto, pare no le proſ
ad vſcirui con floridiſſimo eſercito, che l' tendoſi da Iſraele, ſecondo il commando petiuc qui
accompagna, Iſraele prende il camino alla fatto a Gioſeppe per Diuna ordinatione do l'Egit
dall'Angiolo, Accipe puerum , o matrem to nella fu
riua del mare,e Faraone a gran paſſi battè ga da Eroe
Exod. 14. il ſentiero dello ſteſſo camino. Fauoriſce eius, º fuge in Egyptum, all hora Israele
Iddio il ſuo Popolo con la diuiſione del ſtaua pure con Dio, haueua ſeco la cogni de riceuè
Viaggio ſi Dio con
mnile d'Iſ. mare, fu inaridito il terreno, ch'era fondo tione Druina, e l'adoraua nel Tempio, ma
raele, e di priuato di Dio con Maria, prouò po, la mi: Maria, º
del mare. Cunque extendiſet Moyſes manum
Faraone ſuper mare,abſtulit illud Dominus, cy flante ſeria grandiſſima, che ne ſeguì della ſua ro ne ſeguì
«on li ft. ſſi uina temporale, 8 eterna, più infelice per rodigio
vento uchementi uertit in ſiccum dtuiſaque
fauori Li eſt aqua, ma chi può negare,che queſta di l'ingratitudine maggiore della rouina di Fa i "tità
uini. uſione del mare, e ſiccità del terreno non raone. Ma l'Egitto fauorito di trouare Dio con la roul
con Maria, incontrò all'hora felicita mag na dell'ido
- - ſia fatta ancora per Faraone, mentre ſi leg
ge, che ingreſſi ſunt filº ſrael per medium giore, che non fù trouata dal popolo d'Iſ - li. Iſraele
ſicci maris,ma parimente, Aegyptii ingreſſi raele nel Mar roſſo, come è maggiore il be inuolto tra
ſunt poſteos, & oºns equitatus, º currus ne per ſe ſteſſo communicato, che il ſaggio, le miſerie
Tharaons per mediº marte: Gran fauore che ſe ne riceue nella figura, perche il popo di maggiº
Iſracle, e al popolo d'Iſraele, nºn è lo ſteſſo fauore lo d'Iſraele libera o nel Mare, ſi vide poi ri rouintº
Faraone, all'eſercito di Faraone è Ma il popolo d'Iſ. tutto morto ſopra il terreno di quei deſerti. per tenerſi
troua Lio
raele haueua Lºio nella colonna di nube, Magi Egiti così fauoriti dalla Diuina pre ibio ſenza
nella colo che lo precede º » & thronus meusan Co ſenza di Dio con Maria, qual felicità non Maria- ,
na di Nu tumna nubs, di queſto non fù defraudato incontrarono? All'hora ſi verificò la profe AMatt.2.13.
Ce -
Faraone, perche mentre entrò nel mare; tia d'Iſaia, Ecce aſcendet Dominus ſupernu. Iſai, 19 º
ſpem
Si come è felicità grandiſsima, 8 c. 195
- -
-
- -
bem leuem, e commouebuntur ſimulacra & tonitrua, argomenti di terrore, come ſi
Aegypti, Nube leggeriſſima Maria, perche eſprime nell'Apocal, ma queſto trono è tro Daniel.7.9.
libera dal peſo del peccato, ſopra di quel no di ſeuerità, e di giuditio, dal quale ſe «Apocal. 4°
la aſceſe il Signore, per opera dello Spirito guono grandiſſime le miſerie, come ſi legge 5»
ſanto, ſecondo la predittione dell'Angiolo, nel Salmo, Parauit in iudicio thronum ſuum » Tºſal. 8.
Spiritus ſanctus ſuperueniet in te, º virtus al queſto non ha che fare con Maria, Maria, ſe Maria tro
tiſſimi obumbrabit tibi, per la generatione crediamo a San Bonauentura ſuo diuotiſſi no di Safi
temporale, fatto huomo. Aſcendet Domi mo ſeruo, eſt thronus illeſaphirinus, perche ro per la
mus ſuper nubem leuem , perche Giesù ſi tiene anco lei il color celeſte,ornato di pun ſperanza ,
moſtrò all'Egitto nel ſeno di Maria . All'e te d'oro, come il Safiro, per teſtimonio di che porta
hora ſi ſmoſſero, tremarono, caderono a Plinio, perche porge la ſperanza di Paradi del Cielo.
terra li Simolacri dell'Egitto, per queſto ſo, a chi ricorre a lei, col mezo della ſua S. Bonau. in
principio di ſalute, perche non poteua più ardentiſſima charità , 8 efficaciſſima inter ſpec. c- I 1,
Grandi fe perire l'Egitto, già fatto poſſeſsore del Bä ceſſione, ella è trono di ſafiro più ſplenden Tºlin.lib.37
ticità del bino con Maria, ma a guiſa delli Maggido te del Trono de Cherubini, qua thronum C.9, -
º Egitto, ueua ritornarſi alla patria del Cielo, che pe Cherubicum Diuinitatis ſplendore ſuperat, per S. Epiph
per hauer rò S. Leone, Tunc etiam Aegypto Saluator teſtimonio di Epifanio. Non ſemra miſtero ſerm, de
Dio con illatus eſt, vt gens antiquis erroribus dedita ii nella fabrica dell'Arca furono poſti li Che laude Ma
Maria. ad vicinam ſalutm per occultam gratiam ſi rubini,perche,ſe bene la Diuina Maeſtà tut rlº e
S. Leo. ſer. gnaretur, d que nondum eiecerat ab animo to faceua, per fauorire quel popolo eletto
1. de Epiph, ſuperſtitionem, iam hoſpitio reciperet verita per il merito di Abramo ſuo fedeliſſimo ſer
tem. Trouò all'hora l'Egitto Dio con Ma uo, ad'ogni modo, perche l'infinità della
ria, e con quello grandiſſima felicità, cioè Diuina ſapienza ben conoſceua l'ingratitu
la vicina ſalate ſignificata dalla gratia, ben dine di quel popolo miſcredente , poſe li
che naſcoſta: dalla partenza di Giesù con Cherubini nell'Arca, e ſi nominò, ſedente
Maria, ſeguì al popolo d'Iſraele grandiſſi ne Cherubini, qui ſedes ſuper Cherubin, per
ma la miſeria, per la vicinanza, benche naſ che ſi come ſcacciato Adamo dal Paradiſo,
coſta della rouina, perche ſi come per la ve fù collocato il Cherubino armato,ad cuſtodie
nuta di Chriſto con Maria nell'Egitto, re dam viam ligni vitae, per impedirli l'entra
ſtò fecondo d'huomini ſanti, d'innumera ta, così all'Hebreo ſi rappreſenta ſimbolo Cherubini
bili Monachi, Vergini, Anacoriti, come ſi ſomigliante, perche per le ſue colpe doue nell' aria,
legge in Euſebio Palladio, San Girolamo,e ua dalla Diuina Maeſtà reſtare eſcluſo dal ſimbolo
nelle vite de Santi Padri, li quali con vnavi. Paradiſo, priuato de beni eterni, e però ne dell'eſclu--
Tremeg. ta Angelica fecero l'Egitto imagine del portaua ſeco nell'Arca manifeſtiſſimo il ſim ſione delli
apud S. A Cielo, come il Trimegiſto, riferito da Sant' bolo della miſeria la ſembianza de Cheru Hebrei dal
goſt. lib.8. Agottino, Aegyptus Caeli imago , º totius bini, come per appunto ſeguì nella rouina Cielo, co
de Ciuite ce 7Mundi templum, e ſe crediamo a Chriſo. temporale, 8 eterna di quell'infeliciſſimo me al Para
I4 - ſtomo, retta ſuperato il Cielo da ſplendori polo. Maria ſantiſſima è Trono di ſafi. diſo Terre
Chriſoſt.ho. di ſantità dell'Egitto. Nonita Caelum variis ro, eſt thronus illeſaphirinns, perche porge ſtre per l'
3. tn Mait. saſtrorum choris refulget, vt.Aegyptus innu certſſima la ſperanza de beni eterni , così eſcluſione
Ce 2 e meris Monachorum, ac Virginum diſtinguitur, patente, e manifeſta, che ſupera la chiarez. di Adamo.
e illuſtratur habitaculis. Ma Iſraele reſtò za della miſeria del popolo d'Iſraele, già Più Maria
Infelicità più miſerabile dell'Interno, perche ottinati auenuta, e prima adombrata nei Cherubini .. aſſicura l'.
maggiori ne loro peccati, furono dichiarati figli del dell'Arca, qua tbronum Cherubicum Diuini entrata, di
dell' He Diauolo, vos ex patre Diabolo eſtis, reſiſten tatis ſplendore ſuperati. Nell'Eccleſiaſtico ſi quello, che
breo, per do ſempre alla gratia con l'accreſcimento legge, ciò che dice la Duina Maeſtà. Ego il Cherubi
tener Dio di nuoue colpe, Quaretis me, ma perche in altiſsimis habito, 6 thronus meus in colum no ne l'im
ſenza Ma lo cercano ſenza Maria, in peccato veſtro manubis. Queſto Trono ſi vide in mezzo del pediſſe,
ria moriemini, che è l'ultimo delle maggiori ca li due eſerciti d'Iſraele, e di Faraone, e ſi di Eccleſiaſi.
32 5 e la nita se miſerie. ce, che tra le oſcurità di quella notte, erat
-
2 4- 7- e
S. Atanaſ. Il Padre Santo Atanaſio rifcrito dal Surio, nubes tenebroſa, ci illuminans nottem, oue Exodi I 4.
apud Suri. mentre conſidera la venuta de Maggi alla il Chaldeo legge, erat nabes, & obſcuritas 2 o. Chald,
25. Dibr. Capanna di Betleeme, vi medita in quella le Aegyptijs, Iſraeli autem erat lux tota notte, Trono Di
t. 6, conditioni della Chieſa, Parua illa domus perche Iſraele haucua ſeco Maria ſorella di uino Nube
La Capan Eccleſia figuram continebat, & vi riconoſce Aron, ſimbolo della Regina del Cielo, che tenebroſa
na figura per Altare il preſeppe,per Sommo Pontefice ſpargeua la luce di ſafiro di ſperanza di ſa. alli Egitii,
della Chie Chriſto, Maria per trono di Dio , Thronus lute ſicura ne grauiſſimi pericoli di quella alli Hebrei
ſa. Nella autem Dei per Virginem Mariam figurabatur. notte, e perche Faraone col ſuo eſercito del per il ſim
quale Ma Il trono Duino è indifferente, per apporta li Egittign'era priuo,altro non haueaa » che bolo di Ma
ria è fatta re felicità, è miſeria. Daniele lo rappreſen l'oſcurità,ſimbolo della vicina miſeria,qua ria, che illu
trono di ta fabricato di fuoco, Thronus eius flamma lelauuenire li doueua,eratnubes tenebrºſºsº minaura la
Dio e ignis, dal quale, procedebant fulgura, voce, illuminans notem , ma nella ri
-- - - - - -
notte..
1CS
i
196 Diſcorſo Settimo
Giesù con Maria da Iſraele, mentre fuggì neale, il Burgenſe, per ſtellam ſignificatur
nell'Egitto, ſi fece la mutaticne di proſpet Ataria, Maria e la tiella, che parla, perche Maria line
º tiua della colonna di nube , perche la parte fù ſoſtituita per lingua Duina del Figlio del gua del fi
tenebroſa per queſta partenza reſtò al po. lo Spirito ſanto, per ammaeſtramento de glio dello
polo d'Iſraele ſimbolo della vicina miſeria, Magi , della Gentilita del Mondo. Ella fu, spirito ſau
che li manifeſtò il Miſtero intſtabile della CO»
e cecità, velamen poſitum eſt ſuper coreorum,
326 per tutta la notte di queſto ſecolo, e la luce Santiſsima Trinità, facendoli capaci, come
Si mutò la ſi communicò all'Egitto, quale ſi ransfor quello era il figlio di Dio Eterno , nella ge
nube nella mò in vn Cielo nell'imagine del Paradiſo, nerarione Diuina, figlio ſuo nella genera
fuga da E per mille habitationi d'huomini di vita An tione temporale, concepito da lei per opera
rode
Giesù con
di i" , da quali fà riempita l'ampiezza de dello Spirito ſanto, e partorito per virtudel
uoi deſerti, perche ſi come è grand ſsima la D una potenza, ſenza leſione della ſua
Maria per 2. felicità trouare Iddio con Maria, così ne ſe purita virginale. Gli ammaeſtro delle Pro
la quale re i" gran miſeria, ſe ſi troua ſenza Maria. ceſsioni DIuine , Che il Padre nella cogni
ſtò l'Egitto i Magi furono auuenturati, perche intra. tione di ſe ſteſſo produce il Diuino Verbo e Maria amº
riempito tes domum, inuenerunt puerum cum Maria ſimile a ſe, per virtù formale della ſua pro maeſtra li
d'huomini matre eius, ammaeſtrati da Maria ſantiſsi ceſſione, che il Padre, e figlio amandoſi » Magi, la
ſanti,Iſrae ma, procidentes adorauerunt eum, glorifican producono, e ſpirano lo Spirito ſanto, che ci"
le delle dolo come Dio, però goderono della feli queſto Diuino figlio, come quello, per ope za la quale
maggiori cità de ſpendori del celeſte zaffiro, ritornan. ra del quale, come per appropriatione, ſi di ſarebbono
miſerie. do aſsicurati, non ſolo alla patria terrena, ce creato il Mondo, come mano di Dio » Prui della
ma anco carichi di meriti con la corona del omnia per ipſum fatta ſunt , dopo eſserſi ro cognitione
martirio alla patria del Paradiſo, come ſi uinato per il peccato, fù decentiſſimo,che Diuina.
legge nella Cronica di Lucio Deſtro nell'an egli ſteſso veniſſe alla riparatione di quello,
Lucio De no di Chriſto 7o. quale conſeguirono nell'. con ſodisfare alla Diunna Giuſtitia, per il
ſtra, Arabia Felice nella Città di Salamia, per la peccato dell'huomo, e ſpianare il ſentiero
predicatione delle Diuine grandezze dell' del Paradiſo con l'eſempio della ſua vita im
opera della redentione. macolata , predicatione Diuina, e opera
Si conferma queſto diſcorſo da quello, ſi tione de miracoli. Voi Madre ſantiſsimasſe
legge in San Matteo, che eſſendo la nauicel te lingua del Diuino Verbo, dello Spirito
Matt, I4e la delli Apoſtoli in mezo il Mare, agitata ſanto; da voi non ſolo li Magi, ma il Mon S.Greg.Tan
26. dalla tempeſta, e dal vento contrario, vidc do tutto riceuè la cognitione del miſtero al V70 il - Oraf,
ro il Saluator noſtro caminare ſopra l'acqua tiſsimo della Trinita. La Chieſa tutta vi ri de-Annunc.
del Mare, in quel punto con la tempeſta conoſce per fondatrice, per maeſtra della re S Ctr.aput
- - --
- -
del Mare ſeguì ancora la turbatione dell' ligione, per te, è Beata Virgo Deipara, ſub Neſt. hom,
- , e -
animo ne Diſcepoli del Signore, perche non ſtantialis Trinitas Mundo innotuut, diſle San 6.
- - - - -
potendo credere, ch'egli foſſe Giesù, lo ſti Gregorio Taumaturgo, e S. Cirillo, che non Ruper de
marono vna fantaſma, Videntes eum ſuper ſolo per Maria è manifeſtata, ma ſantifica operib. Spi
mare ambulare turbati ſunt, dicentes, quia, ta tutta la Trinità, per te, è Maria, tota Tri ritus ſanti,
Quantami phantaſma eſt. Se li Magi agitati dalla tem nitas ſantificatur, e la dichiara Eccleſia fun -2 in canto
ſeria - hau peſta del Giudaiſmo trauagliati dal vento datrix, come anco Ruperto Abbate, ſancta Ca I e
rebbono in contrario dell'indignatione di Erode,haueſ religioni, magiſtra. Se così è, l'andare a Lio Tutto il
contrato li ſero vdito a parlare vn bambino di pochi º ſenza Maria, farebbe vn reſtar priuo della Mondo, an
Magi , e giorni, da quale turbarione non ſarebbono cognitione di così ſubliuni miſteri), e igno cogli Apo
I OOI COn. ſoprapreſi? non haurebbono potuto cre rante della Catholica verita. Gli Apoſtoli ttolt am
quelli , ſe dere, che in apparenza ſolo, e non vera ſteſsi, benche ammaeſtrati così lungamente maeſtrati
haueſſero mente egli foſſe huomo, e dar da queſto dal figlio di Dio, del quale diſſe l'Apoſtolo, da Maria -
CIOuato principio fondamento all'errore di Marcio nouiſſimèlocutus eſt nobis in ſilio,benche am Ad Hth.t
Giesù ſen ne, che Chriſto foſſe venuto, non in vera maeſtrati dallo Spirito ſanto, hanno hauuto Voce di
sa Maria, carne, ma fantaſtica nell'humana conuerſa biſogno dell'aſsiſtenza, dell'ammaeſtraméto Maria fà
tione ? e ſe fides ex auditu, hauendo tro della Regina del Cielo. Anquia ſpiritus illos alli Apoſto
uato il bambino, fandi impotentem, qual docuit, ſcrive Ruperto Abbate, idcirco tu e li voce del
miſeria non ne ſarebbe ſeguita, ſe ſolo ſen. vocis magiſterio non illis opus fut? Imò vox lo Spitato
za Maria l'hauetiero ritrovato, priu dell'w. tua vox illis fuit Spiritus ſanti. Che ſareb lanto a
dito della fede, farebbono perſeuerati nella be de Magi? di noi i Lo ſteſſo figlio di Dio Magi e i
loro infedelta, & eſſendo le primitie delle ci manifetta queſta verità - perche douendo IlO! e
genti, li popoli», le nationi ſarebbono re partire, e tornare al Celeſte Padre, reſtò con Ruper. in
Interl. ſtate priue di queſta nobile cognitione. Fe noi nel Santiſsimo Sacramento, ma perche Gallo C. I
Burge licita grandiſsima delli Magi , ſù trouare ſapeua, che ſegue grandiſsima miſeria da s. Antonino
337 Giesù con Maria, non ſine Maria Diunum trouare Dio ſenza Maria » per ammaeſtrare 3. p.tit. 15.
puerum inuenerunt, perche Magi Deum in il Mondo di queſta dottrina, che lo cerchi G-42 • ſeritº
teligunt, ſtella famulante e gloſa l'interli con Maria, che così trouerà grandiſsima fe
licità.
-------
s
º
d'infelicità, e di miſerie. Il Collegio Apo vuole communicare a Gio; e lo Spirito ſan
ſtolico imparò molto bene queſta dottrina, to medcmo, & il diu no Verbo ſi ſeruomo Nella San
che pero per teſtimºnio di Sofronio. Exi di Maria per mezzana, eſſendo che, e per tificatione
sophon ſer. mius ille Apoſtolorum chorus poſt Aſcenſio "
mezzo parla il Diuino Verbo , e per del Precur.
ſore, voce
de Aſsipt. nem Domini non deſeruit eam, e diſperſi per uo mezzo queſto Diuino ſpirito viene o
Deip. il Mondo non ſolo predicarono la fede di communicato, perche per mezzo di Maria di Maria
1.i Apoſto Chriſto, ma le prerogatiue di Maria, e , ſi verfica la predittiore dell'Angiolo fatta fì di Gic
li accopia portarono la ſua imagine non ſolo ſcolpita a Zaccaria, che il figlio conceſſoli da Dio sù.
rono la nel cuore , nell'anima, ma ne portarono ſara così grande, che spiritu ſanto replebi -
predica ſeco l'imagini eſteriori, il che ſi proua non tur abhuc ex vtero matris ſua, perche ſe la Maria mez
tione di folo di San Luca, quale mandò l'imagini di Madre Eliſabeta fu ripiena di Spirito ſan zana del
Chriſto Maria da te dipinte in diuerſe parti per to le ſeguì dalla ridondanza del figlio. Non Verbo, e
con le pre conlclutione de fedeli, quali non poteano prius mater repleta quàm filius, nota S. Am. dello Spi
rogatiue di venire a vederla, e riuerirla in Geruſalem brogio, ſed cum filius eſ et repletus repleuit, rito ſanto
tat
Maria. me, ma degl'altri ancora, e ſingolarmen ci matrem. Che ſarebbe ſtato di Giouan per ſanti
te di S. Matteo lo riferiſce il P. Paolo Barri ni le hauelse trouato Dio ſenza Maria ? egli ficar Gio
della compagnia di Gesù , nel ſuo Anno è certo, che le ha riceututo lo Spirito ſan uanni.
ti IEuſeb. hiſt. Ma laie , cne nell'Etiopia con la predica to, ſe è ſtato ſantificato nel ventre di ſua Luc. c. I 5e
apud P. tione di Ch ſto inſerite il culto debito al Madre, che ſe è ſtato deputato Precuſo S.Ambr
Barri Ann. da ſua Sotiſsima Madre, quin, & eius ima re, e Martire ſe non è reſtato eſpoſto alli Eliſabetta
Mariani gines decentibus locis expoſuit, cuius rei di communi pericoli d'infelicità, e miſerie de piena del
-. s l Sept
e
serſis in partibus Aethiopia veſtigia etiamo gli altri figli di Adamo nati, e creſciutine lo Spirito
nunc ertane, e molto piu il pre c pe degli loro peccati, tutto è ſeguito per ritrouarſi ſanto per
Apoſtoli, quale ſi come primo di tutti con Giesu con Maria. dependen
l'eſempio introduſſe l'uſo di ſalutarla con Se noi andiamo di preſente à Giesù non za del fi
le parole dell'Angiolo Gabrielo, e lo con hà dubbio ch'egli non ſapia parlare, per
S. Pietro “firmo con l'autorità, c sì ancoprano di che le bene Santa Chieſa rappreſenta la Giesù non
in Toloſa tutti taurico vu'oratorio in Toloſa ad ho fetta dell'Epifania, cioè della manifeſta parla per
fotida vn' nore di Maria Saniſsima ancor viuente, tione di hritto eon ſingolariſſima ſolen che per la
oratori O integnando a fedeli con queſto fatto la ne nita, per r conoſcere in quella il princi noſtra in
ad honore º ceſsata di ricorrere a Dio, però la loro fc io della noſtra vocatione , della noſtra dignità ſa
della B. lista non ſolamente, ma anco alla ſua San ſalute, non è però Giesù più vagiente e rebbe d'in.
Verg an: tiſsima madre, ſenza la quale non poteua nel preſepe, nè rinchiuſo nel ventre, ma finito rim
cor viuen no aſpettare altro sche calamità, e miſeria, regnante nel Cielo, per ogni modo egli proiero,
te, i
percn-fi come è felicta grand ſsima troua non parla per la noſtra indignità , e ſe par
-
- -
rel)lo con Maria, così iep à ſeguire gran laſſe, egli comincierebbe dalla riprenſione,
miſeria, ſe ſi trova ſenza Maria. e dal rimprouero della ingratitudine no
Neſsuna 1. Lo Spirito ſanto ancora manifeſta que ſtia all'infinita de benefici communicati,
gratia ci ſta l)ut rina -o fatti, e lo atterma S. Ber e queſto si altamente, e con tanta impreſ
"Viene, che snardo, nulla gratia vent de calo ad terram, ſine, che reſtarebbe l'anima oppreſſa non
non paſsi nºſi tranſeat per manus Maria. Però hauen ſolo dal terrore, come il popolo d'Iſraele
per le ma do tornato di una nen e il corpo di Maria al monte Sina, ma ſi vedrebbe inuolta nel
nidi Ma Santiſsima, oltre che non volle formarlo la confuſione, ſenza ſaperſi riſo ue e cºn
tia, - cludendo ſolo col Salm ſta, i" confu
ſenza il conſenſo di lei, e ſolo in quel pun
toditempo e che ella dute fiat mihi ſecºn: to faciem meam, e molto più che il Pºpo:
, e era ºri"ri
198 - Diſcorſo Settimo ,
lo d'Iſraele replicatamente direbbe. Non lo. eterna featuriſce le gratie. Il P. San Ber
quatur nobis Dominus. Somma felicità è tro nardo, ſermone de Natiuitate la nomina ,
uare Giestì con Maria, perche ſi come velò acquedoto, di gratie,ma acquedoto tale, qui S. Bern. ſer.
de Nat.
-
il Dinimo Verbo col velo della noſtra car- plenitudinem fontis ipſius de corde patris ex
Maria cuo ne, così si velare, e naſcondere l'ingrati. cipiens, nobis ſi non prout eſt, ſaltem pro vt
pre la no tudine noſtra, offerendo per noi il ſupple capere poteramus immittit, ma fonte tale,
ſtra indi mento, quale ella ha fatto, come amantiſsi che manda l'acqua della gratia ſolamente 33o
Maria ri
gnità , e ma madre di Giesù, e de membri ſuoi. per mezzo di Maria, e però oſſerua Bernar
ceue in ſe
ſuppliſce Adeamus dunque come ci eſorta il ſuo di do Santo, che non riceue alcun riuo di que tutto il fon
al debito uoto Riccardo di S. Lorenzo, cum fiduciaſto fonte, come le altre creature, ma tutta
te delle
noſtro. ad thronum gratiae, cioè ad mariam, que la pienezza del fonte, plenitudinem fontisip
thronus gratie dicitur;ibi enim inueniturgra ſius de corde patris excipiens, per leuare ogni gratie, per
Riccard, di leuar la
S.Lor. lib. tia quam iugiterparit, 3 mittit in lucem vn ſperanza di riceuere acque di gratie per al
io. de laud, de dicitur matcrgratiae. Adeamus inquam di tra parte. Si troua il ſimbolo di queſto fat ſperanza
to in vn fonte di Briela Città di Olanda, d'hauerne
leſtione, ipſa enim dicit ego diligentes me di
ligo, qui autem d matre diligitur, diligitur, del quale Nicolò Cauſino ne ſuoi ſimboli per altra
e à filio. Adeamus cultu, eiusſeruitio man. riferiſce, queſti è fonte d'acqua dolciſsima, parte.
cipati, nam qui operatur in ea, bona opera e ſtà vicino alla Città, e ſcaturiſce acqua
egli ſolo ad ogn'eſo neceſſario ſufficiente, Simile del
ad cultum, & gloriam eius pariendo,non pec fonte di
cabunt. Adeamus oratione, quia potens eſt reſtando li altri pozzi inutili, tutti ripieni
-
d'acqua ſalſa. Queſto rappreſenta l'unico Briela in
inuocantibus ſe in omnibus neceſſitatibus ſub
fonte di gratia, quale diciamo eſsere collo Olanda,
Confidan uenire. Adeamus denique laude dignitatem che ſolo
za di ricor eius, & prerogatiuas manifeſtandoſi quidem cato in Maria, e ſi deſcriue dall'Angiolo nel
ſuo ſaluto, gratia plena, come S. Girolamo ſerue atuti
rere a Ma promittit qui elucidant me vitam eternamba
ria - - bebunt. Siche ci conſiglia di ricorrere a ne lo dichiara, gratia plena eſt, ex qua mul: ti. . .
ti dedutti riui omnem irrigant terram delicia: S. Girol,
Maria con ogni titolo, cioè di confidanza,
rum, queſta è la Chieſa luogo di delitie del Gen.? -
di amore, di diuotione, d'oratione,dilode, Del fonte
perche con tutti queſti, 8 altri innumera figlio di Dio, rappreſentato da principio
nella creatione, mentre dice, che fons aſcen del Para
bili titoli ſiamo tenuti di riuerirla, e per
tutti trouiamo il riſcontro d'ottima ricom debat de terra irrigans omnem ſuperficien» diſo Ter
terrae, e la ragione è, perche non enim plue reſtre.
penſa, ma ſingolarmente è neceſſario ri
correrui con oratione, perche Maria è rat pominus Deus ſuper terram, perche l'ac lp;
quella, che in ogni neceſsità è potente di ſo qua, che pioue ſi dona a tutti dal Cielo di
uenire, e per altro il ſuo dilettiſſimo figlio, rettamente, ma ſe non pioue è neceſsario
e lo Spirito ſanto non ſi communicano, ſe per chi ne vuole, che ricorra al tonte. Dato
non per mezzo di Maria , di maniera, che che l'acqua de beni temporali ſi dia di
l'andare a Giesù ſenza Maria ſarebbe vn - rettamente à chi la riceue, ſecondo quello Non piove
i
andare al fonte, ma però da quella parte, filegge, qui ſolem ſuumoriri facit ſuper bo: “gratia dal
nos, o malos, e pluit ſuperiuſtos, e inin Cielo, ci:
S.Girolim. per la quale non manda l'acqua. Il Padre da Maria
ſtos, quant'all'ordine della natura, ma nel
apud Ber San Girolamo citato da S. Bernardino di l'ordine della gratia, fons aſcendebat deter diretta
mard, ca. 4. Siena pronontia queſta dottrina, che pleni mente ſloſi
ſic, ſi tudograti e fuitin chriſto, ſicut in capitein ra, di queſta benedetta terra Maria, ad irri
gandam omnem ſuperficiem terre, ſi come ſi riccua.
fluente, th Mirta verò ſicut in collo tranſeun. C
Maria col te, e lo "
perche quemadmodum vi nel Paradiſo terreſtre fiumiusegrediebatur de
loco voluptatis ad irrigandum paradyſums, »
io della tale ſpiritus à capite deſcendunt in corpus, ita -
chieſa per per Virginemà chriſto capite vitalis illeſpi ne occorre, che altri aſpetti acqua dal Cie
il quale ci iritus, eiuſque gratia, & chariſmata in eius lo per riceuerla direttamente da Dio, non
enim pluerat Dominus Deus ſuper terram, e Diluuio
" corpus miſticum transfundantur, Dunque in
ſe bene parue diluuio di ſangue la Paſſio della Pal
bo della ºuella maniera che il capº non communi ne del Saluatore, per ogni modo ſi verifica, ſione coſi'
gratia da ca al corpo, ne cibo, ne ſpiriti vitali per al. - atO iſl
Giesù no tra parte, che per il collo, così il cibo di - che congregentur aqua in locum unum,queſt'
gratia, quale ci viene per li meriti di Chri è Maria, perche per teſtimonio dello ſteſ "
ſtro capo, za la qua”
&c. Non ſto, e li doni ſopra naturali, come vitaliſsi ſo Bernardo. Redenturus genus humanum
uniuerſum pretium contulit in Mariam, ſen le la terra
ſi concede mi ſpiriti della gratia dallo Spirito ſanto della fatti'
per altra non ci potranno giamai venire per altra , za la quale tutto il rimanente della natura
parte, che per Maria, ſenza di lei per quan humana appareat arida,da che per autentù ra huma
Parte. - ra ſi moſſe San Zenone Veſcono di Verona na appari
- to ricorriamo a Dio ne ſaremo priuati, ſi
- come ricorrendo anco a Maria ne reſtare à prorompere in quelle parole piene di ſtu fce arida,
mo arricchiti, perche il noſtrº capo Chri. pore, procido antete ſolum opus redemptio 'S. Bern
ſto ſempre influiſce Maria Santiſſima, ſem mis Dei noſtri, perche dal pieno di queſta S. Zemonti
pretransfonde, e Maria è la porta, e la par. gratia, dal cumulo di queſti meriti, multi S.Girol
te per la quale ſolamente il fonte di vita deduti riui omnem irrigant terram delicia:
rigºre
Si come è felicità grandiſsima, 3 c. 199
rum, Da che ſi vede la verità del noſtro det mente, ſenza Maria, ne ſeguì così gran
, dal mare to, che ſi come è felicità grandiſsima tro miſeria, che saprì la rupe di quel monte ſi 33 º
deriuano li mare Dio con Maria, perche ſi troua la pie no all'Inferno, acciò che ſpirando l'anima Maria ca -
furni. Da mezza della gratia, dalla quale ſi deducono ui poteſſe com nodamente cadere. nale dello
Maria ſo- molti viui per prouedere a tutti li eletti,così inuenerunt puerum cum Maria matre eius, Spirito si
lamente ci ne ſegue gran miſeria trouarlo ſenza Maria, Non ſine Maria Diuinum puerum inuenerunt to, ma libe
vengono li ſenza la quale ſi come ſarebbe ſtato ſempre, Santa Brigida nelle tue riuelatroni, Maram ro,e volon
riui di gra così ſarà ancora arido il rimanente della , dicit canatem Spiritus ſanti, canale per lo Idl 10 e
tie- natura humana. Nello ſteſſo punto di ver quale ſcorrendo ne viene a noi lo Spirito
ſare il ſuo ſacratiſſimo ſangue, e di dare la ſanto, ma quando ſi dice canale, non ſi deue
vita per la redentione del Mondo, il Salua credere canale ſim le a quelli, quali noi ve
tor noſtro rappreſentò verifi arſi quello, che diamo, per i quali l'acqua poſtaui di neceſ
noi diciamo, perche mentre pendeua dalla ſità vi ſcorre, hauendo il canale ſolamente
ſua Croce,furono crocifiſſi due ladri, Hinc, la virtù paſsina, perche riceue l'acqua, che
- cº hine, medium autem leſum, ambidue huo ſcorre per mezzo ſuo, ma è cana e libero,nel
- -- - mini peſſimi, e ſcelerati beſtemmiatori. Id quale poſto il pieno della gratia fà, ch'ella
- ipſum autem, & latrones, qui crucifi si erant ſcorre, quando, e come li piace ; prima è
eum eo,improperabantei, come leggiamo in canale, e fonte vniuerſale vinico, e ſolo per li
S.Mat.127 San Matteo, ma in San Luca è ſcritto diuer vſi neceſſari di vita eterna, come l'unico
Luca 23. ſamente, vnus autem er bis, qui pendebane fonte di Briela, per li vſi naturali di quella ,
4oe latronibus, blaſphemabat eum dicens, ſi tu es Città, perche come oſſerua San Germano.
S. German,
- Chriſtus, ſaluum fac temetipſum, º nos , e Nemo eſt, cui donum concedatur, niſi per te, o
oratione de
viene ripreſo dal ſuo compagno con queſte caſtiſſima, nemo eſt cui miſereatur gratia, niſi
Zona.
- -- - - -
voci. Neque tu times Deum, qui in cadem per te, o honeſtiſsima, nemo eſt, qui liberetura
damnationees, nos quidem iuſtè, hic autem malis, niſi per te, o puriſſima. Nullus eſt, qui
- quid mali fecit ? S. Matteoli fa ambidue col-, ſaluus fiat, niſi per te, o ſantiſſima, per che ne
331 peuoli, rei, beſtemmiatori, San Luca ne fi ſalute, nè liberatione, rè dono, nè miſeri
º vn buono, e diuoco di Chriſto. Che vuol cordia per altra parte ſi può riceuere, che da
Si proua dire? Non ſono contrari gli Euangeliſti ſa Maria, ella è l'unico fonte, quale ſi come
col ladro cri , guidati dallo Spirito ſanto, da princi contiene così communica tutta la gratia
º conuertito pio erano tutti due peccatori, come quelli, per li vſi neceſſarii di vita eterna. Secondo
per hauer quali erano rei di morte per le loro colpe, in è canale libero, e volontario di communi
trouato progreſſo del tempo, nel quale perſeueraua care la gra ia, quando, come,e a chi li piu
Dio con no pendenti dalla Croce, vno ſi conuertì, fà ce . Si quidem , medita San Bernard no di S. Bernardi
Maria - correttione al compagno , risolto poi a Siena Spiritus ſanti dona, quibus vult, quan ll0 C lt.
Chriſto dimanda il regno, e piu a uenturato dovult, 3 quonodo, di quantum vult, per Canale e
i delli due Diſcepoli figliuoli di Z oedeo felt. manus Virginus adminiſtrantur. Le fù data che comu
“cemente l'ottiene, che vuol dire queſta di la pienezza stella gratia per ſe, con il tirolo nica lo Spi
- - - --- - - suerſità, per qual cagione, ſe amo due ri della quale fu ſalutata dall'Angiolo, gratia rito ſanto
trouano Chriſto, le ſono vgualmente vicini, plena, fatta madre noſtra, p. e l'opera dellº a ſuo pia
- patiſcono inſieme con lui, e ſortiteono diffe incarnaione, le fü iterat mente donato, e cere, quan
º rentiſſimo il loro fine ? Per quello, che noi donimunicato il pieno della gratia, ſe ondo do, e come
diciamo, che ſi come è grandiſſima felicità la preditione dell'Angelo, Spiritus ſantius le piace.
tronare Dio con Maria, così ne ſegue gran ſuperuenet in te, a noſtro fauore, come di
diffima miſeria trouarlo ſenza Maria . Da chiara ». Berna do, qua º diceſſe, vi ſarà da
li ambidue haueuano trouato Dio to l'etiere m di e,e hauerai con che paſcereli
tuoi figliuoli da te,b-nche nò conoſchi huo.
rza Maria, e però, e latrones qui crucifixi
erant eumeo improperabant e, dopo vi arri mo, ch h boi l'obligo di prouerdeli, e come
R uò Mafia... che ti il ladro auuenturato, madre ſarai padrona di porre delle tue ric
4 dalla parte del quale la B.Vergine ſi frapoſe, chezze, quando e come ti piace. Che però
ſi cominciò a ritrouare Dio con Maria, e per deriuò la cognitione di queſto miſtero a Pa
s interceſſione di Maria reſtò aluato, così il dri del teſtamen o Vecchio, quali ne furo. Luca 11
º : Padre S. Anſelmo, quale riferiſce, che que. no fatti partecipi, e ſi come conobbero, cosi Queſta ve
ſupplicarono il Celeſte Padre le concedeſse rita cono
a Hebbe Ma ſto feliciſſimo ladro accolte Maria nella ſua
º ia nella caſa mentre fuggiua ea Erode, e la ſaluò, col figlio parimente anco la madre. Così il ſciuta da
la ſua caſa in ſi che queſto ladro hebbe ſco Maria in vi. - Padre Ruperto Abbate dichiara il luogo di Padri anti
giº vita, e fà ta e che riconoſciuto da Maria, ne ſuppli e San Luca. Si petierit ouum,numquid porriget chi, quali
i daleiſatua co il figliuolo,e però per hauer Dio con Ma ei ſcorpionem ? perche li Padri Antichi non Pregauano
to in mor: "ria incontrò ſolo ſupplicano la venuta del Saluatore ſor. riceuere il
dalla felicita
te, º mento cosìfùgrande,
ſua morte, ammeſſochealla
dimo.
poſ to ſimbolo di pane ſoſtantiale, nutrimento figlio di
dell'huomo, ma ancora ſotto ſembianza d' Dio con
º3 felicità ſeſſione debeni eterni, ſecondo la promeſſa Quo, e curioſamente cerca º" la Maria,
" delladro. -
di Chriſto: all'altro, che trouò Dio ſola.
--- -- - -
-
- - - - - - - C alla
-
2oo Diſcorſo Settimo
cauſa. Quid, vel quale ovum ? e riſponde da coſtumi, ma per denotare, che per anda
Nuper. Ab. Maria, illud nimirum, cui spiritus ſantius ad re ſicuramente a Giesù, ſi piglino le moſse Perché pri
lib.7.deglo uenire dignaretur ſuperueniens in illud per mo da Maria, e con Maria vnitamente ſi ritro ma ſi diceſ
ria filii ho dum volucris ouo ſuo ſuperſedentis, donec pul ui, perche tutto il frutto, e sforzo della Diº ſe Maria e
minis o
lusin eo formetur, ſic enim futurum erat, ci uina pietà, e collocato nelle ſue mani, tut. Iesù e
ſic fatium eſt, Spiritus ſantius ſuperueniet in to il mare delle gratie, e deriuato in Maria »
te, & virtus altiſſimi obumbrabit tibi, ci ita e neſsun dono ci manda dal Paradiſo, che
concepiſti,6 peperiſti filium volucrem. Huiuſ non ci venghi per le ſue mani, perche ſi co
modi ovum ſine dubio petebant priorespatres, me Giesù ha l'eſſere di Saluatore da Maria»
e3 maximèilli, qui non ſolum fidem, ſed etia così tiene per buona regola l'operare la ſa
prophetiam habuerunt tanti ſacramenti. Que lute per dipendenza da Maria, che però Giesù ha l'
ſti illuminati dallo Spirito ſanto, inteſero , trouato ſenza Maria, è trouato come ſen eſsere di
che non era ſufficiente cercare l'uccello for zali frutti di pietà, e come ſpogliato nell'º Saluatore
mato per virtù di queſt'ouo Maria, riſcalda atto ſecondo delle ſue miſerationi. Si pro da Maria,e
to per opera dello Spirito ſanto, ma eſsere ua dalle nozze di Cana Galilea, nelle quali e rſuo me
neceſſario cercare inſieme l'ouo, perche di cominciò a manifeſtare la grandezza della zo vuol oe
là ſi riceue l'effetto, e beneficio di Chriſto ſua gloria, mutando l'acqua in vino - Hoe perare la e
nell'vccello ſimbolegiato, cioè la remiſſione fecit initium ſignorum Ieſus, & manifeſtauit ſalute»
de peccati, con l'infuſione della gratia,per gloriam ſuam, qual gloria ? della ſua pietà, I0. 2. I I e
Se Chriſoſt,
che ſe bene la generatione di Chriſto fine in prouedere al biſogno è sì : ma di più
La genera ceſſaria, cioè naturale in Maria dopo dato manifeſtauit gloriam ſuam, ch'egli è il Crea Giesù nel
tione de fe il conſenſo, la generatione ſpirituale di lui tore, e Redentore del mondo. Creatore e vino di Ca
deli in Ma nell'anime de fedeli, e libera, perche, quoti perche, hoc miraculo, notò Chriſoſtomo » na Galilea
ria è libe die Chriſtum paritin mentibus elettorum, co oſtendit, ſe eum eſse , qui in vittbus aquame ſi moſtra
Ia» me diſle ſimboleggiata in quello, che ſi legge tranſmutauit, o qui pluuiam per vitis radi eſsere Crea
nella Sacra Geneſi, che ſpiritus Domini, fere cem in vinum vertic, cum quod in planta lon tOTC e
batur ſuper aquas, nelle quali S. Antonino, giori ſpacio temporis efficitur, id repentè in S. Agºſt,
e Alberto Magno intendono Maria ſantifſi. nuptiis operatus eſt, e più acutamente Ago
ma, e S. Baſilio legge fouebat aquas, di più ſtino, mentre dice, omni anno hic facit in vi:
il Beato Amadeo ſopra quelle parole Spiri tibus, che è a dire, ſapete, qual gloria ma
tus ſanſtus ſuperuenietinte, aggiugne, cum. nifeſtò Giesù con queſto miracolo? la gloria
querepleueritte, erit adhucſuperte, di ſuper ſua, la gloria di Dio, cioè di moſtrarſi Dio :
- -- - -
aquas tuasferetur, fatturus in te quiddam me Creatore, perche con queſto miracolo ſi
lius, 6 mirabilius, quàm cum ferebatur ſuper moſtra eſſere quello, quale nelle viti conuerº
aqnas a principio, vi materiam creationis in te l'acqua, e la pioggia per la radice della
diſtintionem formangue produceret , Nota vite in ottimo vino, e ſi manifeſta Creato:
9
;
nelius, perche là daua virtù produttiua tore, mentre facendo queſt'opera dimo
di coſe materiali, e corporee, a Maria nelle mento,ſi manifeſta eſſere quello - del quale
ſue gratie di produttione ſpirituale, e cele è ſcritto nel Salmo, ipſe dixit, e fatta ſºttº Si manifeº
ſte, ma anco mirabilius, perche nell'acque ipſe mandauit, e creata ſunt. Si manifeſta ſta eſsere
veniua rappreſentata la produttione di coſe anco la ſua gloria di Redentore, mentre di Redentor
naturali, e neceſsarie, di peſci, e delli vc ce implete hydrias aqua, l'empirono ºſtue rea
i" in Maria, di Giesù nell'anime defe ad ſummum, e di momento ordinò haurite
333
C l o
nunc, e fù trouato ottimo vino » perchal'
Acuta eſe Ma è neceſsario ponderare il detto di San opera della Redentione viene eſpreſſa dal
poſitione Luca, ſi petierit ouum(Maria) numquid porri Profeta con queſte voci, completa eſt mali
ſi pericrit get ei ſcorpionem º quaſi dica, nò certamen tia eius, ſimboleggiata nell'acqua, dimeſſa
guum te, perche ella è Madre della gratia, e noſtra eſt iniquitas illius , per ſecondo l'opinione
benigniſſima difenſora, ma ſe dimandaſse di Agoſtino, che, all'hora nel ſommo d'ini
roſolamente Giesù, cioè l'uccello formato quità ſi trouò il mondo, quando ſeguì l'In
da queſt' ouo per la ſoprauegnenza dello carnatione, l'opera della Redentione, il per
Spirito ſanto,le ſarà dato per auuentura il don delle colpc, Torniamo a Maria come
ſcorpione è nunquid porrget ei ſcorpionem ? diede queſto ſimbolo di Redentione di mu 334 .
io non lo sò, ma temo di qualche graue di tar l'acqua in vino, e prouedere a così gran Tutto cio
ſauentura, perche ſi come è felicità grandiſ biſogno di quelle nozze, e condonatione de r Oppid
ſima trouare Dio con Maria, così ne ſegue peccati ? Vºerà Maria iui, che l'auuisò con - li si
grandiſſima miſeria,ſe ſitroua ſenza Maria, queſte breuiſsime parole fili, vinum non ha ſenza la
e pare,che queſto penſiero nell'uſo della pri. bent, E che haueua biſogno l'Incarnata Sa. quale inº
mitiua Chieſa, nella quale era ſolita la Bea pienza d'eſsere auiſato, che li mancaua il ce di prodº
ta Vergine nominarſi Maria Iesu, non ſolo uino a come poteua non ſaperlo l'infinita dere hall
per la ſomiglianza ineffabile era vno rappre. .Sapienza, alla quale neſſuna coſa può reſta
tentato dall'altro da lineamenti del volto, e re naſcoſta ? ab eternº e in tutta l'eternità
º
hautua
- - -
Si come è felicità grandiſsima, 8 c. 2 or
haieua veduto, che in quel ſegno doueua trouarono Dio con Maria, non ſine Maria
occorrere quel biſogno, a che fine gl'è ma Diuinum puerum inuenerunt.
nifeſtato dalla ſua madre ? acciò proueda; Inuenerunt puerum cum Maria matre eius,
perche ? ſe foſſe ſtato ſolo ſenza Maria non e però furono così fauoriti incontrando fe
haurebbe proueduto per neſſuna maniera, licità così grande. La conditione del ſom
& haurebbe detto, ſe non han vino ſuo dan mo bene corriſponde con la conditione e Sommo
no, & haurebbe forſe dato mano al rimpro proportionata all'eſſere dello ſteſſo bene, bene infi
uero, & alla ſeuerità del caſtigo contro a perche ſi come il bene è communicatiuo di nitamente
quelli inuitanti con poco riguardo del de ſe ſteſſo, ſecondo il Filoſofo. Bonum eſt di communi
coro della ſua Maeſtà d'inuitarlo alle noz fuſiuum ſui ipſius, così il ſommo bene è catiuo.
ze ſenza la debita auuertenza, e neceſſaria ſommamente communicatiuo di ſe. Si che
preparatione, queſto è manifeſtiffimo, e ſi eſſendo Dio ſommo infinito bene, ne ſe
raccoglie non ſolo dalla riſpoſta, che li die gue, ch'egli ſia di ſe medeſimo infinitamen
Si proua de quid mihi, & tibi mulier ? non dum venit te communicatiuo. Tale egli ſi dimoſtra
dalla riſpo horamea, perche ſenza Maria non ſarebbe nella Diuina ſoſtanza, nel Padre, quale ſen
ſta. ſtato diſpoſto a prouedere, ma dal riſcon za neſſuna limitatione ſi communica al fi
tro di quelli rigori, quali adoprò contro a glio; nel padre, e figlio communicandoui
mancamenti minori in altre nozze auuenu tutta allo Spirito ſanto, perche tutta è nel
ti, come viene deſcritto nella parabola del padre la ſteſſa Diuina eſſenza, tutta nel fi
Dalle noz le nozze preparate al figlio del Rè, e delle glio, e nello Spirito ſanto, là per la virtù
ze del Rè, Vergini pazze, perche là condannò quell' produttiua dell'intelletto, quiui della vo
per manca infelice, per non eſſere mò così ben veſtito lontà Diuina communicata. Nello Spiri
mento del da nozze per mancamento della veſte nut to ſanto ſi ferma, non ſi communica più,
la veſte tiale alle tenebre eſteriori, come indegno non vi eſsendo altra perſona Diuina a chi
nuttiale. della luce Diuina, & vi eſcluſe le cinque, ſi poſsi communicare, perche in Dio non
Vergini, perche vennero vn poco tardo, e ſi ritroua altra virtù produttiua immanen
ſi moſtrarono pigre, e non volle accettarle te, per la quale in queſto modo poſſieſſe.
Dall'eſclu per ſue, rifiutandole con dire neſcio vos, ſe re communicata. Lo Spirito ſanto hauen
ſione delle ſi fà il riſcontro del mancamento del vino , do la ſteſſa ſoſtanza, 8 eſſenza Diuina in ſe,
Vergini col mancamento d'un poco di politia di tiene anco lui queſta inclinatione d'infini
pazze, per tamente communicarſi; che però le ſono
veſte nuttiale, è di pigritia, non ha dubbie,
che non ſi che il mancamento del vino, come eſſentia date le creature rationali tutte, nelle quali
fà mentio le ſi manifeſta maggiore, che il mancamen diffondendoui come datore de doni, poſſi
ne di Ma to di politia, è d'vn poco di maggiore ce ſodisfare alliardori ineffabili dell'amor ſuo,
ria - lerità. E perche à quello benignamente ma perche le creature ſono per lo più in: 335
prouede, con queſti ſi dimoſtra così ſeuero? capaci, è repugnanti al riceuimento de Maria pro
è manifeſta la cauſa, perche nelle prime ſuoi doni Diuini, nel conſiglio della San dotta, per
Io,2. nozze. Nupti e fatte ſunt in Cana Galilea, 3 tiſsima Trinità, ſi preſe partito di proue che lo Spi
erat mater Ieſuibi, vocatus eſt autem, 6 Ie dere lo Spirito ſanto d'una creatura d'infi rito ſanto
ſus, & diſcipuli eius ad nuptias, non v'era nita purità, d'infinita capacità della gratia» rimaneſse
ſolo Giesù, ma con Maria: li ſpoſi non cer nella quale non ſi trouaſſe mai impedimen ſodisfatto,
carono ſolo, ma l'inuitarono hauendo ſeco to, ma ſenza limitatione, è termine alcu nella com
Maria, ſe non vi foſſe ſtata Maria, ſi dichia no ſe li poteſſe ſempre più, e maggiormen municatio
ra Giesù, che non haurebbe proueduto, ne te communicare. Queſta fu Maria,quella» ne de ſuoi
rimediato a così notabile mancamento, il nome della quale cauato da teſori del - doni, ſenza
nondum venit hora mea, nell'altre nozze, e la Diuinità, come ſcriue San Pietro Da impedi
delle Vergini pazze clauſa eſt ianua, neſcio miano , riempì le ſchiere del Paradiſo IlCiltO e
vos, e nelle nozze del figlio del Rè, mittite d'ammiratione , e d'infinito contento -
eum in tenebras exteriores, non ſi fa mentio zmirantibusillis pre gaudio de theſauris Diui S. P. Dam.
ne di Maria, vi ſi troua ſolamente lo ſpoſo, nitatis Marie nomen euoluitur, perche era
vi è ſolo Giesù, trouano Dio ſenza Maria, deputata a così alte prerogatiue, che con
e però incontrano diſauenture, perche ſi ſuo mezzo ſi doueua eſequire la rinouatio
come è grandiſſima felicità trouare Dio ne del Mondo, la riparatione dell'huomo Stupore de
con Maria, così ne ſegue grandiſſima miſe col riſtoro delle ſchiere Angeliche del Pa gl'Angio
ria ſe ſi troua ſenza Maria. Li Magi troua radiſo, mirantibusillis pragaudio, non sò,ſe li al nome
rono le ſue venture nel Preſepe, furono li per li effetti ſopradetti ſolamente, è per il di Maria,
berati dalla perſecutione di Erode, accre godimento concepito della ſodisfattione per il go
ſciuti dalla cognitione del miſtero ineffabi dimento
dello Spirito ſanto, del quale le diſſe Gar
le della Diuina Incarnatione, ammaeſtra briele Spiritusſantius ſuperueniet in te, ch'è dello Spir.
ti in tutti li miſteri della fede di Chriſto, à dire veniet, o ſuperueniet, cioè laſcia pº ſanto di
arricchiti di mille doni, di gratie, deputati re il penſiero a Dio della maniera del ſuo communi.
Predicatori, Euangeliſti, martiri, perche concetto del parto, che lo spiritoſanº º carſi.
º Ccg nen:
2 e2 Diſcorſo Settime -
mendo, e ſoprauenendo in te con la comu ego, miuituerò in me chriſtus, tamquam uerui
nicatione non mai interrotta de doni ſuoi, amator atque in Deo extra ſe poſitus uiuenſ
acciò com'egli ſempre riceue dal padre, que uita, iam non ſua ſed diletti, effettusenim
e dal figlio la Duina ſoſtanza ſempre a te amoris ſunt amantes extra ſe ponere, e quaſi
communichi li ſuoi doni, ti diſporrà di ma de ſtatu proprio dimouene, e ſe non ſi conos
niera, che con accreſcimento della tua pu ſce così bene queſto punto in Paolo, ſi ri In Maria,
S. Germano rita ſarai fatta madre, il P. San Germano corri a Maria, della quale con infinita eſa perche º
TPatr. orat. Patriarca pronontia omnia in Virgine ſunt geratione il Padre S, Ildefonſo, quam ne come ferro
de Zona, admirabilta, º natura vires exceaentia, in lut ferrum ignis Spiritus ſantius totam deco infocato
qua Deus ſuam exercuit potentiam, non v'è xit, incanduit, ci ignuit, itautin ea Spiritus della fiam
coa nella Beata Vergine, che non ſia pie ſantiflamma tantum uideatur, nec ſentiatur ma dello
In Maria na di mera uiglia perche in Maria ſuam exer. nſignis amoris Dei, Paragonata al roueto Spir. s.
Idcio eſer cuit potentiam ha praticato, ha poſto in ardente dal Padre S. Ildefonſo Amadeo, e
citò la Di opera il vigore deila ſua Duina potenza, S. Iſichio così pronontia. Alius Deiparam S. Ildef. ſer.
una po per teſtimonio di Maria Santiſſima ancora comparat cum rubo ardenti, alius Deferam 1. de Aſº
Renza, quale dice, fecit in me magna qui potens eſt, dicit, e S. Agoſtino dice di più, ſi formam ſumpt
cone ſe voleſſe dire, che gran coſe, che la Deite appellem digna exiſtis. Da che ne ſe
Diuna potenza ha operate in me, Egli ha gue, che il ricorſo a Giesù mentre ſi troua S. Iſich.ſer.
336 . in piegata la ſua potenza per ſoſt tuire me con Maria,feliciſsimo ſi potrà dire, perche 2. de Deip,
E ſoſtitui come in luogo di perſona Diuina allo Spi con Maria s'incontra il Duino Verbo così
ta allo S. ſ. r to ſanto acciò, che in me, in certo modo inclinato per la ſalute del nondo, quanto 337
in luogo di ſodisfaceſſe all'i climatione d'infinitamen ha moſtrato con l'inuenti ne della Diuna Porta ſeco
perſona Di tecemmun carſi come infinto, S ſommo Sapienza in trouar modo di poter patire il Liu. Ver
uina e bene. Ne r ſtò lo Spirito ſanto appagato, vnendoſi col mezzo di Maria la noſtra hu bo inclina
perche s'egi non può procurrevna Diui mana natura per procurarla, il che non to per la
ma perſona, alla quale communichi per haurebbe mai fatto ſenza Maria, ma l'hau ſalute del
produtione immanente la Diuina ſoſtan rebbe laſciata nella ſua dannatione. Si tro modo,ſen
ga, come fa il padre al figlio, il Padre, e Fi ua in Maria lo Spirito ſanto , quale con za la quale
glioallo Spirito ſanto, la riempie di tante transformarla in ſe ſteſſo s'ingegna di for inclinereb
grate, la cumula di tanti doni, che ſoſti mare vna communicatione, quaſi infinita be d puni:
ruita come perſona Duina, fu come coſa in ſe ſteſo per corriſpondere al genio di IC e
Diuna riceuuta , ammiraca dal Mondo, communicatione della Diuina ſoſtanza, co
Ma per ogni modo queſte ſourane prero me ſomno bene, ſoſtituendo a ſe Maria in
gatiue non furono ſufficienti all'inclinario luogo di perſona diuina. Si che ſi troua con
ne dello Spirito ſanto, perche infine reſta Maria il Diuino Verbo diſpottiſſimo per
notutte imitate, e finite, per ogni modo farci bene. Lo Spirito tanto quaſi duppli Come dup
Maria Santiſsima ſi eſibì come ancella affi cato, cioè in ſe, 8 in Maria nello ſteſſo Di plica la
neche auuamzandoſi maggiormente, arri uino ſpirito transformata, e per conſequenº propenſio
uase ai la communicatione infinita della za dupplicata inclinatione infinita della Inc COſnIllil
lo Spir. s. Divina grandezza. Ecce ancilla Domini fiat comnunicatiore debeni eterni, e de fauori nicatiua
ſi ſcoisfa mihi ſecunaum verbum tuum, e ſe n n po Dio ni, vna er riempirci di graie, e que del bene
per la cºm teua produrre la Druine perſona in ſe, col ſia dal o Spirito ſanto io ſe, l'altra per ſcu, nello spir,
ginum Cat 10 mezzo di Maria la produceſſe nella natura ſare la notti a indignica, è ingratitudine, ſanto, e coe
me infinita humana a senta, e reſtaſſe con queſto ſo ſuperanco la reſiſtenza, quale noi li faccia pme º
in Mariae disfatto il gen o commu nicatino dello Spi mo e queſta dallo Sp rito ſanto in Maria,
rito ſanto, Va'altra conditione conuiene Senza Maria reſta ſcoperta la noſtra ingra
Areop c.4e all'amore deſcritta dal gande Areopagita, titudine ſenza riparo, e ne ſegue grandiſsi
de diuin.ne amorem ºim urtutem que unitiuam, º con ma infelicita, perche ſe Adamo per ritro Scuſa, e
minib, cretiuam eſe, e dell'anore Diuno dice, che uarſi ſolo ſenza Maria fà ſcacciato dai Pa cuopie la -
Virtù dell' fu l'ecceſso. Amor Puinus exceſſun efficit radiſo, e ſarebbe ſtato annichilato per la noſtra inº
an ore vni. dum amantes ſui iuris eſſe non patitur, ed ſua colpa, e fu conſeruato, perche ſenza di gratitudi
tiua, e che amatorum, e pare ſi facci vna mut.tione, è lui non ſarebbe ſtata Maria, come inſegna ne, quale
transfor conuerſione ſoſtantiale per virtù dell'amo S. Bernardino di Siena, benche la ſua in ſenza Mae
ſma re, ſecondo la dichiaratione d'Ariſtotile, gratitudine foſſe contra Dio e eatore ſola ria reſta
per eſempio del legno, che ſi conuerte in mente, che ſarebbe di non ſe lo troniamo rebbe ſene
fuoco, e dice, che ſit mutatio totius in totum, ſenza Maria ineſcuſabili per l'ingratitudi za riparo e
nullo ſenſibili remanente, ut ſubietto eodem, ne contro a Dio Redentore ? da che ſi dedu, S. Berne -
ce la buona ſorte de Magi , quali trouaro
Si manife lo prova il Santo cºn l'eſempio dell'spo
ſtoio in queſto modo. Quapropter Paulus no puerum cum Maria matre eius, però diui
ſta tell'A ille magnus Duino amore occupatus, tradu namente illuminati, ammaeſtra i nella fe
poſtolo, dioraque huius amoris untute comprehenſus, de, conſecrati martiri» preferuati dalla
pre outno afflatus Proclama uno iam non perſecutione di Erodei il che non le ſares.
bg
"Si come è felicità grandiſsima, 8 c. 2 o3
be auuenuto, ſe haueſſero trouato il bam. Oſtendit denique Spiritus fantus , expreſse
bino ſolo ſenza Maria, perche ſi come è fe omnibus " e elettis ſuis, quod in hac
licità grandiſſima trouare Dio con Maria, officina, e per hanc fabrefecit quicquid in
338 ,
così ne ſegue gran miſeria, ſe ſi troua ſenza gratia mirificum operatur, e però ha voluto, Tutto il ri
Maria, l
digeto tri Girolamo ſi addimanda, ſcoltura dello Spi il Regno della Diuina giuſtitia a ſe mede trouiamo
le dimen rito ſanto, e però ipſe creauit eam in spiritu ſimo riſeruata, ne importa, che ſia Reden ſolo incon
ſa. -
ſando vidit, dinumerauit, 3 menſus eſt; e la tore, perche appunto per queſto ſe ne deue triamo ri
S. Gir- ſer. ragione è, perche lo Spirito ſanto diſſegnò temere per il rendimento de conti dell'in gori
de Aſſum di fare pompoſa moſtra di Maria alla pre finità de ſuoi benefici, com'egli ne fa ſa
ption Pirg. ſenza di tutti gli eletti ſuoi, che ella era pere, che pater omne iudicium dedie fº:
fabricata ſua officina di gratia, nella quale, Tanto inſegna nelle primitie della nºſtrº Giesù tie
S.Bern. sen. e col mezzo della quale fabricò, quanto ſi vocationenelli Magi, quali mentre º ne tutto il
dº3. ſer. II troua di riguardeuole nell'ordine della gra. uano il Rè, Redentore guidati dallº giuditio.
era, ſego - tia, come oſserua S. Bernardino di Siena quale ſecondo Origene,Teofilatº "
a -
2 o4 Diſcorſo Settimo -
rebbono ſtati ſolamente priui di quei teſo quale da Licifro era maggiormente rap “creatura
ri grandi delle gratie Druine; ma noi nella P clentata, che da neſſun'altro Angolo del
legge di gratia, dopo la Paſsione, e morte Paradiſo, e di lui ſi ſeruiua la Diaina Mae
ſplendeua,
e riluceua
-
Ouanta in del Saluatore, accomula 1 di tanti doni, di ſtà come di mezzano, dando a lui le lettere la Diu.ima
felicità per tanti celeſti teſori, arricchiti de Santiſsimi
Sacramenti, per cento, e mille volte illu del ſuo volere, ac.io 1 commu nicaſſe a gº gine. Da
noi troua Angioinferiori , come rooorate col ſigil lui erano
re Maria ſtrati con li raggi del sole di giutti ia, per lo Di Ino. Tu ſigniculum ſimilitudinis cutus come robo
ſenza Dio, parte di Giesù e d'infinita pietà, per or enum ſimilitudius niſi ſanti e, ci adorandc rate le let
dine, e parte nºſtra, c e potremo ſperare Trinitatis ſignaculum, eſpo e Ruperto Ao tere delle
ſe non calamita d'infinite miſerie, per l'ob bace. At illeuecor cu n in tanto honore ef DIuine re
bligo di corriſpondere alle miſericordie di. ſe non intellexit, 3 bec o nata vertit in ma uelationi.
llllle » che in quetta maniera per appunto:
s'incominciano a manif ſtareii t rrori del te tam ſuperbena. Negaut quippe teum » Rup. Abb.
e le creatorem ſuum, 9 dirt ſe eſse Deum , lib.de Viti.
la Diuna ſeu rita, cum uenerit fitus bomi perche ſi oppo e al Diurno de reto conſpi V. c,8.
mis in ſede Maieſtatis ſua, ſenza mouere pa ro contro la vita di Maria Santiſſima, non
Negò
rela della venuta della Santiſsima madre ſolo rifiutando di c.uerla per Regina, ma ConſpDio.
ſua, alla quale brnche Regina vniueriale ancora di ritruggerla col ſuo popolo, cadè contro irò
non ſi dice nneſſun luogo dell'Euang 1 che dalla gratia dell'imperatore per riſpetto di ria. Ma
ſia per venire a giudicare come agli Apo Maria, come afferma S. Cirillo, per te ten
-
2 o6 - Diſcorſo Settimo
-
lante, cioè Maria, come dicemo con l'Inter gillo, e ideò non ereditur eis, e ſi come le o
lineale, e Burgenſe, Li Hebrei non riconoſ prime tauole della Legge furono ſpezzate
cono q eſta ſtella Mara, che però ſurono da Mosè alla falda del monte per il peccato
Priui di poterne vedere anco il ſimbolo nel del popolo, così queſte lettere rimangono Perſone
la ſtella de Magi, quale in Geruſalemme ſi finalmente diſcreditate, e reſciſe per li pro per altro
aſcoſe, e privi della ſtella del mare reſtano pri peccati, eſſendo opinione de ſacri Dot ſante,ſenza
per ſempre agitati dalla tempeſta. Che ma tori, che non ſi perſeuera lungamente nella la diuotio
ne di Ma
raniglia, ſe reſta ono perduti, ſe la felicità gratia di Dio, ſenza la diuotione di Maria,
de Magi fu il trouare Dio con Maria , e perche ſe nihil nos Deus habere voluit , quod ria non per
penando queſti reſta ſene con Dio ſenza per Maria manus non tranſiret , come inſe ſeuerano.
Mara, incontrarono grauiſſime calamità , gna il ſuo diuoto Bernardo, molto meno
e priuati di Dio? Eſſendo certo, che ſi co hauremo la perſeveranza, che è la conſu
me e felici a grandiſsima trovare Dio con matione de tutti li doni, e perche prou. 8,
Maria, così ne ſegue grandiſsima miſeria,ſe qui in me peccauerit chald. diſperdet, animam
ſitioua ſenza Maria, -
ſuam. San Bonauentura ſpiega a noſtro fa.
Il Padre San Tomaſo d'Aquino pronon- uore, che coſa ſia peccare in Mariam. Non
344 tia queſta propoſizione, che perſone lettera ſolum inte peccant, qui ſibi iniuriam irrogant,
S.Tom. pre te mentre non operano quello, che ſanno, ſed etiam qui e non rogant, così in ſpecu
fat, 1 I. E portano ſeco le lettere di Vria, e di Belo lo, e nel Salmo 12. pone la diſtintione di
pſi. Canon, rofonte, quli ſono non altro, che lettere di chi ſi ſalua per ordine a Maria ſolamente»
louina de morte, per chi le porta, perche queſte ſono qui digne coluerit illam iuſtificabitur , e qui
letterati lettere ſenza ſigillo, e per queſto di credita neglexerit illam, morietur in peccatis ſuis -
te, e ſenza profitto, litteras mortis ſua por Nella viſi..a de Nouitiati della Prouincia il Lo riferiſe
piu di vir
Ill, porta tant viri litterati, quia ſciunt, & docent, o P. Borgia della Compagnia di Giesti eſa ce il P.
no lettere non faciunt. Iſte ſunt littera ſine ſigillo , co minando alcuni Nouiti), circa le tue diuo Chriſog.
di Vria , iaeò non creditur eis. Il Santo, qui parla di tioni, inteſe, che in tante eran piui della mundi Mar.
cioe di perſone letterate nelle ſacre ſcritture, ma di diuottone di Maria ſantiſsima, e poi è dire, 2. p. d. 16.
II)O, te » C cattiui coſtumi, da quali ne deriua diſcredi iſta eſt littera ſine ſigillo, e la ſtimò diſcre n. 48.
Perche o
to, e diſcapito di auttorità, perche veden ditata, raccomandoli al ſuo Maeſtro, con
do il popolo numeroſo di perſone ſemplici, drle, che non ſarebbono perleuerati nella
- -- - & idiote, che viuono diuerſamente da quel compagnia,come ſeguì. Il Padre S. Cirillo S. Cirillo
lo, che inſegnano, perdono il credito alle Aleſsandrino a Maria ſantiſsima dice , Te Aleſs home
ſacre ſcritture, e per queſto ſono rei di mor adiutrice gentes veniunt ad pa nitentiam, qua 4° ina
te, come piangendo ſi doleua tanto l'Apo ſi, che ſia particola, come eſclutia, che ſe el
ſtolo con eſclamare, Verbum Deiblasphema la non vi pone la mano,non ci potranno ve
tur, propter pos, e admanda queſte lettere nire, perche il paſſo dal peccato alla gratia
ſine ſigillo, e diſcreditate. E' però mani è così grande, che pare impoſsibile, poſsi
Teologi, 8: feto, quanto, che queſta dottrina venghi a farſi dall'anima ſenza l'aiu o di così gran Il diuoto
º Hco ci por propoſito con ro gli Hebrei, e a quel i li giganteſsa , San Metodio Martire , Maria di Maria
tanO iv te
- re diſcredi “q al pretendono di viuere bene priui della virtute, o precibus pene innumere peccato corregge la
o ſuo lune ci Maria la tiſſima. Litteras mor rum conuerſiones fiunt,perche ? non vengono ma la Vita e
la t , t Icſl
2a figlio, e
tis ſua portant viri litterati, queſti ſono li a penitenza per mezo d'altri accora? per & è comrra
Hco e tatto ſi della legge ſcritta, ricevuta mezo di Chriſto? sì, ma ſenza Maria, iſta 345
ſono prui nelle duplicate tauole icritte col dito Di ſunt littere ſine ſigillo ideò non creditures, S. Metod.
ce lº diuo uino nella cima del monte, ma ſe voi ſtate Maria tiene il ſigillo reale, col quale ſtanno orat. in
tione di acccreditate: ſenza il ricorſo a Maria, ſe ella
lontani non ſolo, ma si dechiarate contra Hippo pit
Maria, 11, a Maria, cn'na riceuuto il ſigillo Diurno,non vi pone la mano, che ſara è Si vegga si vede nel
per voi non hanno più credito queſte lette P.etro vſcito dalla barcheta , che prima ſi la debolez
re. Beati voi ſe ricorreſte a Maria, perche veſte, per ſimbolo del veſtito dell'habito za delli A
ella impreſa da Giesù, come ſigillo con , della gratia, abbandonando il mondo, cal poſtoli,ben
eſpreſsione fortiſsima, efficace per eſpri. care l'acque d'iniquità, incaminarſi a Chris che âmae.
merlo ne ſuoi diuoti, le voſtre lettere ſareb ſto , Domine, ſi tu essiube me venire ad te ſu ſtrati da
bono acreditate in Chriſto adempitore del per aquas, che ſi vedera con pochi passi di Chriſtos
la legge, e ſegnati col ſigillo dello Spirito camino cominciare a fomergerſi, con voce
ſanto, ch'ella poſsiede con la ſteſſa legge, ſupplicheuole dire, Domine ſaluum mefac,
ben',ntela, e con l'opere riceuerelte il poſ. incipiehat enim mergi , per reſtare abbasato
ſeſso di vita eterna. Nella ſteſſa maniera nell'abbandono,e negatione del Saluatore
molte anime così deuote, per quello, che ſi fatta nel tempo della Paſs one: ſi veghino
rimra, che paiono per appunto delineate gli Apoſtoli pretenſori di fare gran coſe sì a
col dito Diurno nel monte della perfet ma in fatti fuggitivi nel biſogno più grande,
s -
tione, ma ſe non ono ſegnate con la diuo quando preſo Chriſto, º relito omnes fuge
tione di Maria, -appariſcono
. . . . º e
littera fine ſi. runt. Si veghino le turbe e quali afi di
-
umi
-
fiumi lo ſeguiuano, prima l'aclamauano Rè, nes Caelica infuſione deriuabat. Se Maria ſan
Nella voi
lubilità del
figlio di Dauid, con gettare liveſtimenti tiſſima tiene il ſigillo reale del Diuino Ver
propri ſopra la ſtrada, veſtimenta proſterne bo, dello Spirito ſanto, col quale ſolamen
le turbe , bant via, quaſi ſpogliate degl'habiti del te reſtano accreditati tutti li diſpaci delle o
che l'accla Primo Adamo, di momento oſtinatiſsime gratie del Paradiſo , ſe per Maria furono
mano Rè,
e lo cerca
di mandarlo alla morte, crucifige, crucifige ſantificati , ſalaatili Magi, e conuertite le
eum, ben che ſanate, ben che in mille modi nationi, e per mancamento della ſua diuo
no alla
Croce,
beneficate da Chriſto, mercè, che in queſte tione, reſtò perduto l'Hebreo,peraltro gen
non ſi legge n'haueſſe parte Maria. se la te eletta, e popolo ſanto, ſe per riſcontro
Beata Vergine al piede della Croce conuer di ſtabiliti fauori Diuini, l'anime più gradi
te il Ladro, lo rende ſanto, ſe conuerte, te al Saluatore ſono mandate a Maria per la 347
Teofilo,lo moſtravn'Angiolo, ſe in queſto perſeueranza nel bene. Se li Apoſtoli ſteſſi Tutti vacil
giorno li Magi,li rende Euageliſti. Il Col. così domeſtici al Saluatore, eletti per la con lanti, auco
346 - legio Apoſtolico ſteſſo conuertito ſe ſi ſta uerſione del mondo ſi moſtrarono titubanti, gli Apoſto
Con l'in
biliſse nel bene riceuendo lo Spirito ſanto, e mancheuoli, ſino a tanto, che conſegnati li, fino che
teruéto di furono co
lo fa con l'interuento con l'opera di Maria,
hi omnes eranº perſeuerantes vnanimiter in
a Maria, furono degni col ſuo concorſo, e
Maria por ſpeciale oratione, riceuere lo Spirito ſanto, ſegnati,aiu
tano tutti tati da Ma
lettere ac
oratione cum mulieribus, e diſtintamente ſi per reſtarne poi inferuorati, e ſtabiliti per
eſprime, e Maria matre Iesu, non ſolo per ſempre, ſarà manifeſtiſſima verità il dire , ria º
creditate, che lo Spirito ſanto non ſi vuole comuni che ſi come è felicità grandiſsima trouare »
ci reſtano
care ſenza Maria, ma perche il figlio di Dio Iddio con Maria, così ne ſegue gran miſeria,
ſtabiliti co dopo hauer fatto tanto, e patito a fauore ſe ſi troua ſenza Maria,
me li Magi, delli Apoſtoli, ne quali la Chieſa tutta ve Inuenerunt puerum cum Maria matre eius.
-4i. 1- 14. miua rappreſentata, per finirla vna volta li Non ſine Maria Diurnum puerum inuenerunt,
manda a Maria, facendoli ſuoi diuoti,acciò e però procidentes adorauerunt eum, e ſan Martino de
compariſchino al mondo lettere ſigillate, tificati, peruenero alla patria, con la corona Magiſtris.
mandate, e ſpedite dal Paradiſo per la ſa del martirio all'eterna felicità. Martino de Maria de
lute del mondo, con la impreſſione, e di Magiſtris nella parafraſi ſopra la Salue Re coro ſplé
uotione di Maria. Il Beato Amadeo cercan gina, eſclama. oſpei mortalium illuſtriſſi dentiſsimo
B. Amad. dola ragione, per la quale il Saluator no mum decus Marta. Per intelligenza di che della ſpe--
hom. 8. ſtro aſcendendo al Cielo, laſciò la Beata ſi ſupponga ciò, che riferiſce Zaccaria Pro ranza; de
A queſto Vergine in Terra. Riſponde, quia abyſsum feta nelle ſue riuelationi . Vidi , º ecce mortali -
fine fù la gratiarum , qua cuntas exceſſerat credenti, candelabrum aureum totum, ci lampas eius Rup. Abbe
ſciata da
º ſitienti populo largiſſima emanatione pro ſuper caput ipſius, 6 ſeptem lucerne eius . lib. 2. in
Chriſto nel fundebat, ſalutem namque corporibus, o ani Ruperto Abbate, che ſpiega queſto miſtero, Zacar. c. 4s
1 aſtenſio: mis medellam afferebat potens ſuſcitare a mor. così diſcorre. Sicut candelabrum aureum 348
Ile e Il cande
te carnis, & anima. Quis vnquam ab ea tri. ſeptem lucernis exornatum denotat spiritum
ſtis, relegerautignarus caleſtium sacramen ſantum, ita lampadem ſeptem lucernis circum liero d'oro
torum abit ? Qais non letus, 3 gaudens re ſeptam eiuſdem dona ſignificare. Se il cande denota lo
dit ad propria impetrato a matre Domini, liero d'oro denota lo Spirito ſanto, la lam Spirito ſan
quod volebat ? Maria preſentia gratam ve pade circondata da ſette lucerne ſignifica li to,le ſette,
ris temperiem exhibebat, o quò fouens ſe , doni ſuoi. Si ſupponga ciò , che dicemmo lampadi li
ºerteret, Paradiſus erat, che è a dire aſcen. di ſopra, che la Beata Verginefù così ama doni ſuoi.
dendo il Saluator noſtro trionfatore della ta, così fauorita, e arricchita di doni dello
morte, deſtruttore del peccato, debellator spirito Santo, che ſi moſtrò per virtù dell'e
dell'Inferno, doueua in ogni modo mo amore, come nello ſteſso Diuino Spirito
ſtrarne manifeſtiſſimi li ſegni con la comu transformata,quam, velut ferrun, ignis Spiri
nicatione delle gratie, con la liberatione de tus ſanctus totam decoxit, incanduit » & gai
Peccatori, e ſe Maria è la diſpenſiera, e uit, itavt in ea Spiritus ſancti flamma tantùn S. Ildef. ſer.
quella a che ſpediſce le gratie, e la Padrona, videatur, nec ſentiatur, niſi ignis amoris Dei, de Aſſump
e donatrice dediuini teſori, come non do così trasformata comparue, che in Maria tione Virg
ucua reſtare in Terra per manifeſtatione altro non ſi vedeua, non ſi ſentiua, che fuo B. Andr
l
. Reſtò in delle vittorie, delle glorie del ſuo figliuolo, co d'amor Duno, e la fiamma di queſto Cret. orata
terra pec de.Annunce
come manifeſtiſsima diſpenſatione ? Hic Spirito Diuino. In conformità di queſto il
diſtributri. ergo, ſeguita il Santo,tot,iantiſque bonisexu, Beato Andrea Cretenſe riuolto a Maria ſan Maria nel
ce delle berans ſponſa ſponſi mater, vinci, ſuauis, tiſſima, dice così, Benedittatu inter mulieres, lo ſteſso ci
gratie, de & cariſſima in delicis, vi fons hortorum ra quam Zacharias vir diuiniſſimus aureum velus deliero ra
doni,frutti tionabilium, o puteus aquarum viuentium, candelabrum presetata ,
lle vit-- º piutficantium donorum,nempe spiritus ſan mirum ſeptenſeptem vidit lycnis
illis Spiritus ſantiornatºmº
doniº cla ſi moſtra
torie del disqua fluttu impetu de Libano a monte Sion, rum, o lucidum, ſe il candeliero d'oro nel Diuino
ſuo Diui ºſque ad circumfuſas quaſgue, & exteras na denota lo spiriro ſanto, ſecºndo ºperto ſpirito trat
nofiglio. tiones pacis fiumina, o gratiarum emanatio. Abbate, mentre Maria ſantiſſima insie
- - - - -- - - -- - l
formata e
2o8 i
Diſcorſo Settimo
ſi rappreſenta, al parere del Cretenſe, pare riſolutione non ſi ha riguardo alla baſſezza
rà Mariavna ſteſſa coſa con lo Spirito ſanto, della ſtalla, ch'è a dire all'ignominia del
e molto bene per la conditione de ſpoſi , mondo , quale molte volte s'incontra » a
quali nel matrimonio ſpirituale reſtano due porre in pericolo la Corona, ch è a dire a
in vno ſpirità, Maria in queſto Diuino ſpi incontrare li pregiuditij di ragioni politi
tito transformata, ma queſto appartiene a che, e ſomiglianti, ma col diſpregio tota:
Maria per ſe medeſima, quello che per noi le d'intereſsi, di honore, e di gloria, proci
S.Epif, ſi deſcriue da S. Epifanio è, che così la ſalu dentes anco in mezo al fango di publica
ta. Aue gratia plena multis uirtutibus exor ſtalla ſi rinontiano le Corone Reali » per
nata Virgo in lampade geſtans lucem inextin non mancare a queſto debito di adorarlo»
Per la lama guibilem ſole ſplendidiorem. Piena di gratia e dimoſtrarſeli co fatti perfettamente togº
pade mo adorna di mille virtù, ma quel portare la getti, per la communicatione riceuuta di
ſtra com luce ineſtinguibile più riſplendente del So queſta luce ineſtinguibile, quale ſi riceue
municarlo le è per noi, perche non ſolo porta lo Spi per mano di Maria ſolamente, e da neſſunº
come luce rito ſanto, del quale ſi dice. Veni lumen cor altri, e conoſce chiaramente eſſere coſafe
ineſtingui dium, come madre del Diuino Verbo con liciſsima trouare Dio con Maria, come an:
bile o correndo a tutte le proceſsioni temporali, co, che ne ſegue gran miſeria ſe ſi troua
per le quali queſto duino ſpirito dal pun ſenza Maria, perche è non s'incontra la lu
to della Diuina Incarnatione ſi communi ce, è facilmente ſi eſtingue. - -- v
sì impiegò ſe medeſima per difenderli dalle quali riceuano gratioſità gradita al trono Dio dare
luſinghe del mondo, dagl'inganni del De. della Diuna grandezza, penſa tu, ſe quel li doni ſuoi
monio, dalli allettamenti del ſenſo, come è ſommo bene di Maeſtà infinita vorrà da ſe quali mOſl
ſcritto. Egº eroeismurus ignis inſuperabi abbaſſarſi, per communicarti li ſuoi º reſta paſſino
per via di
le contro gli aſſalti de nemici, e che con le no manifeſte le miſerie, quali ſeguono in
continue fiamme di carità, conſerui il calo trouare Dio ſenza Maria, perche ci viene Maria
re» la luce ineſtinguibile delle primitie delle leuata ogni ſperanza di riceuere alcundo
genti a fauore delle nazioni, perche douen natiuo di gratia dalla Diuina Maeſtà, è di Da che ſi
Tale ſi mo do la Druina Maeſta communicare queſto potere eſſere graditi. Si accetti al ſommo raccolgo
ſtrò ne Ma dono di perſeueranza, per li meriti della ſua bene, come anco ſi ſcuopre eſſere grandiſ no le miſe
gi contro Paſsione, vuole che venghi dalle mani della ſima felicità trouare Dio con Macia, per rie incon
gl'inimici ſua ſantiſsima madre, e tanto vuol dire, che ſi come prima di riceuere le coſe, quali trate in tro
viſibili, 8. procidentes adorauerunt eum, doppo hauer ci vengono da luogo infetto, col fuoco ſi uar Dio
inuiſibili, detto, che inuenerunt puerum cum Mariama purificano, e col profumo º così le opera ſenza Maº
tre eiuss perche alla preſenza di Maria per tioni noſtre, quali noi mandiamo al Cielo, ria:
ſoggettarſi a Dio, e per adorarlo con ogni ſi trouano infette per la Colpa della natura
- - COre
-- -
ºnuerſi pulueris pigmentari? pareua gran ſtimata infame a quel tempo ? Riſponde:
E aupore coſa a gl'Argioli, che nel deſerto di queſto rebbe Bernardo Santo, vt eodem alueo ad s.Berni
degli An- mondo ſi poteſſe ritrouare alcuna coſa , largitorem gratta gratiaredeat quo defluit,
n gioli, e per quale foſse libera dall'infettione, ma che cioe, che ſi come per Maria la vita di Chris
ese vi aſcendeua anco odoroſitſimo, e pretio. ſto naſcendo è venuta al mondo, così per
ſiſſimo profumo per purificare le operatio, Maria morendo ritornaſſe a Dio, e con Ma
ni degl'altri non lo ſanno capire, che però ria, e da Maria foſſe offerito quell'holocau
cercano, chi mai ſia queſt'anima così ſanta. ſto dignitsimo accettiſſimo per la ſalute del - --
2ga eſtiſta, que aſcendit perdeſertum, ſicut mondo. V'era biſogno di purificatione, di
virgulafumi, chi mai può ellere anima così profumo per la Paſsione di Chritto è per Ma anco
ſanta, ripiena di ſoauità così grande è quel parte di Chriſto a chi lo può penſare? s'egli per accres
lo, che importa è oſſeruare il parlare dello è quello dal quale deriua ogni noſtra ſuffi ſcere con
Spirito ſanto, che non dice, come altroue, cienza, ſe dal merito della Paſsione di Chri la ſua pre
ua eſt iſta, que aſcendit de deſerto delitis af ſto viene ogni valore dell'opere delle crea ſenza l'o
fi innira ſuper dileium ſuum ? perche ſi ture tutte, e di Maria è per ogni modo anco dore di
deſcriue l'atcenſione di Maria alla gloria, quiui fù biſogno di Maria, non ſolo per
piena di delitie ineffabili per ſe ſteſſa, per il l'eſempio, con queſto fatto dato a tutti li
godimento della fruitione beata, non mai fedeli di non andare mai a trouare Dio ſo
più veduto da quelle auuenturate ſchiere , lo, ſe non vogliono incontrare grauiſſime
del Paradiſo, perche portaua ſola ricchez le miſerie, ma perche per l'aſſitenza di Ma
ze di maggior gloria di quello haueuano rla ſi accrebbe la ſoauità dell'odore della
tutti li ſpiriti beativniti inſieme, ma dice paſsione del Saluatore veramente, perche
per deſertum, perche è virgula fumi pretio. la reden ione per queſto capo riuſcì più
ſiſſima, quale ſcorre per tutto il deſerto di copiola per l'aggionta di compaſsione pre
tutto il mondo, offerendoſi prontiſſima a teſa dal Celette padre in Chriſto. Riccarda
fauori di tutti gli eletti, purificare le opera lib.2. de laud. B Maria. Nolebatſiquidem
tioni loro col fuoco dello Spirito ſanto, con Deus Pater ( ſi liceat ita loqui ) ſolius filii
la fiamma della diuina carità, e profumar morte ſaluari genus humanum , 3 Diabolum
la col fumo, 8 odore pretioſiſſimo, dimir condemnari, ſed diſponebat in manu famine
ra, acciò non poſſino incontrare putredine, tradere siſaram, per la quale più pati, che
e vniuerſi pulueris pigmentarti, chi mai ſa per le pene della Paſsione, quali appariua
rà queſta ? Qua eſt ſta, qua aſcendit perde no come ſopite per la pena del dolore » quº :
ſertum ſicut virgula fumi? Talis fumus, ri le riceueua dalla penoſa viſta della ſua san:
ſponde Ruperto Abbate, imò talis fumi vir tiſsima, 8 addoloratiſsima madre - cºme S.Brig.
gala tuè Beata Maria ſuamen odorem ſpra elateſtificaas. Brigida. Videns me dºlore
sig":
2 1o i Diſcorſo Skitimo co i
confetam in tantum amaricabaurprà dolo. Santi, non ſarebbone giamai ammeſſe nel
re, quòd dolor vulnerum ſuorum videbatur, l'altare alla preſenza del trono Diuino, ne
quaſi ſopitus pre magnitudine deloris, quem accette alla Diuna Maeſtà. Se gl'huomi
un me videbat. (Qual honore veniſſe a Maria ni ſanti hanno queſto biſogno di raccoman
alla Croce,) e però in quel punto della vo dare, di conſegnare l'operationi loro l'ora
lontà di Chriſto, e di Maria ſi faceua vn ſol toni a Maria Santiſsima. Se Giesù per of”
volere, e d'ambidue li patimenti vna ſola ferirſi all'altare la riceue trà le ſue mani, e
Paſsione. Arno do Carnot, Vna erat Chriſti, per conſumatione del ſacrificio ineffabile
e Maria voluntas omninò, vnumque holo di ſe medeſimo aſpetta la preſenza di Ma
cauſtum, ambo pariter offerebant Deo hac in ria per vltimo compimento, per accreſce
ſanguine cordis,bic inſanguine carns. Trati, re con la ſua preſenza la ſoauita del ſuo Di
de laud. Maria. Ecco 'honore, che ne deri mino ſacrificio, quale riuſcì anco più gra
-
ua in Maria di fare più copioſa la Reden dito per queſto capo per l'aggionta di nuo
tione, di accreſcere la fragranza, e ſoauità uo titolo di compaſsione : Quanto più hau Più gradi
dell'holocauſto del ſuo Diuino figliuolo, rà biſogno di queſt'aiuto il peccatore miſe to il ſacri
di porgerli nuoua Croce di compaſsione rabile, quale non sà fare altro, che opera ficio di Gie
accettiſsima al Celeſte padre, non ſolo per tioni di mille imperfettioni ripiene. Mi of sù per la
parte di chi patiua, ma anco per parte di feriſco Signor mio come minutiſſimo gra preſenza
chi gliela preſentaua , che fù Maria; il che nello di profumo di mal'odore nelle mani di Maria o
non auuenne nella Croce datali dagli H:-, di Maria turbulo d'oro per la Divina ſua e come è
brei, infinitamente diſpiaceuole a Dio, a carità, acciò miſchiato co'profumi, e me
Giesù per il peccato grauiſsimo col quale riti delle ſue virtù, non ſolo reſti purificatos
ventua accompagnata, pauliſper differt pu ma come produtto aſcenda alla preſenza
blicam ſalutem, ne matrem inbonoratam re-, voſtra trà gli odori pretioſiſſimi, e ſoauiſe
Croce data linquat, l'honore di Maria per queſto capo ſimi di Maria, e rieſca oblatione gradita
a Giesù da è d chiarare con queſto il Diuino decreto di alla Maeſtà Voſtra, perche ſe fi gradito Il peccato
Maria acer non riceuere coſa da mortali, che le ſia ac l'holocauſto di pecore, e delli vecelli, dopo re granel
biſsima, cetta, ſe non viene accompagnata da Ma il diluvio, per eſsere offerito da Noè, come lo d'incen
ma aCCCte ria, e che intendino con quanta riſolutio non ſaranno accette le debolezze humane ſo di mal's
tiſsima al ne deue eſsere praticata da noi per neceſsi in odore di ſoauita, mentre ſaranno poſte odore sti,
Padre Ce tà, mentre vediamo eſſere eſequita in Chr ſopra l'altare della ſua Santiſsima madre ? mane ac-
leſte, al fi ſto per elettione non ottante all'acerbiſsi ſe l'odore de veſtimenti del figlio primoge. cetto ofc.
glio. mo dolore ſoſtenuto di più nel tempo nel nito del vecchio Iſaac lo rapì a ricu pre di rito , e pur
352 quale perſeuero nella ſua Croce pendente benedittione Giacob preſentateli a quellº rificato, e
Honore di per aſpettarla, Eſpreſſo ſimbolo di queſto fine dalla madre co que veſtiti, quanto più come pro
Maria, che fatto ſi legge nell'Apocaliſſi. Stetit Ange dotto nelle
potremo aſsicurarſi della Diuna benediº mani di
niente ſi lus ante altare habens turibulum aureun in tione accompagnati, e partecipando della
dia a Dio manu ſua» Se il turibulo d oro è Maria San ſoauita delli vnguenti, e pretioſi profumi Maria.
fe non ſi i
tiſsima per teſtimon o di Sant'Effrem, e delle virtù della Regina del Cielo? Certo sì, Gen.8 ate
conſegna i di San Gregorio Nicomedienſe, l'Angiolo che ſi come è felicità grandiſſima trovare
nelle ſue ſarà Chriſto Signor noſtro, quale offeren Iddio con Maria, per la ſicurezza d'eſsere
mani » G'
perche -
Apocal.3.
S. Efrchs,
do ſe ſteſso come hoſtia per peccato all'al
tare della Diuna grandezza ſi offeriſce in
ſieme con Maria turibulo d'oro, quale tie
ne nelle ſue mani. Più data ſunt illi incen
graditi, 8 arricchiti della beneditticne del
Celeſte padre, così ne ſegue gran miſeria
trouarlo ſenza Maria, ſi con c temeua Gia'
cob d'incontrare la maleditrione - i ), º
t 353
|
ſer de laude ſa multa. L'incenſo, che ſi da a chi tiene . La Beata Vergine nell'Eccleſiaſtico neo
Virg in mano il turibulo, nello ſteſſo turibuloſi confºrma lo ſteſso, mentre dice. Ego quaſi
s Greg Ni riceue, quelti incenſi ſono l'opere buone, vitis fruttificani ſuauitatem odoris Vite è
gomed, - e l'orationi de Santi, e queſte ſono date a Giesù. Rabano quid per hanc vitem niſi pſe
Simbolo Giesù , affi e che l'offeriſca ſopra l'alta exprimitur , qui in Euangelo diſcipulis ſuis
dell'Argio re, che tutto cio minutamente ſi deſcritte at, ego ſum vitis vera, S. tldefonſ ſerma re
lo Giesu » ncl capo citato. Data ſunt illi incenſa mul de Aſſumpt Mater bomini, quaſi vitis frus
che tiene il ta, ut daret de orationibus ſantiorum omnium fiſicault ſuauitatem odoris, i protulis sune
turibulo ſuper aitare aureum, quod eſt ante thronun fiis gentibus fruttum gratia. Maria nella
Maria, nel Det, & in queſto modo aſcenditfumus incen: produttione del frutto della ſoauità dell'e
qual offe forum de orationibus fantorum demann.An. odore ſi dice quaſi vita, cioè quaſi Giesù,
tiſce l'ora» geli coram Deo, ſi può aggiugnere ciò, che perche in ſomigliante maniera a Chriſto
tioni de dice Ruperto citato ſopra fumus ex aroma fruttificò la ſoauità dell'odore alla Diuina
Santi, tibus myrrha, c thuris qualem decet aſcen Maeilagratiſsimo, e ſoaniſsimo. Il miſte
dere de aureo thurubulo ante altare anreuma ro è, che ſi trovò nel deſerto il Sainator
--
vſque ad os, & olfattum Domini, perche , noſtro, con quattrº mila huomini p
d'altra maniera, benche orationi d'huomini lo ſeguitarono, rapitº dalle Patole di vita,
quali
Si come è felicità grandiſsima, 8 c. 2 II
quali fesltauano nella ſua predicazione, bligatione noſtta alla Diuina Maeſtà , e ,
i" , e le donne, come ſi di amarlo, e ſervirlo come ſommo bene»,
legge a San Matteo, extra paruulos, co e come prima cauſa , ſolo, i vitico nota - . . .
33. muliereyrºen vera modo di prouederli ſtro vltimo fine, ſiamo tutti ſuoi, come : -, ei
- -
zo per voi, e per Maria gli altri ſei da di operationi ſante , ci vien meno per il l'operatios
uiderſi trà noi dodici nella ſteſsa manie camino. Gli huomini di vita ſantiſſima, ne noſtra
ra, Non occorre altro , replicò Chriſto, 8 innocentiſsimi non hanno, che offe ſe ſi pone
non v'è biſogno di più, facite homines rire, le perſone canonizate dallo ſteſso nelle ſue
diſcumbere, che quello, che baſta a Giesù Signore, non hanno lingua per riſpon mani co
con gli Apoſtoli, ſarà ſufficiente per tutta dere vna parola a ciò, che biſogna , me il pane
la Chieſa, e preſi Giesù li pani, ſi rompe, ſino lo ſteſso Giob , così eſpreſſa figu nelle mani
li porge a diſcepoli , e queſti alle turbe, ra di Chriſto. Si interrogauerit me, con di Giesù.
Non è ſuperflua la narratione dell'Euan feſsa il vero, non potere reſpondere vnum
Multipli geliſta. Accipiens ſeptem panes fregit, 6 pro mille, ſe non sà formare parola -
catione del dedit, diſcipulis ſuis , º diſcipuli dederunt a propoſito , che coſa hauerà da pre
Pane, per populo, e crebbe tanto quel pane , che , ſentare , che ſia opportuna ? Il Rè de
che Giesù fù ſufficiente per tutto il biſogno di quel penitenti leua la ſperanza ad ogn' vno
lo prende la gente. ll Padre Sant'Agoſtino parago perche quanto poſsiamo offerire tutto
rrà le ſue na le mani di Chriſto con la terra, e dice, è imperfetto, tutto colmo d'iniquità pa
mani. che non è gran coſa, che ſe la terra tie ragonato a quello , ſi deue. Si iniquita
ne tanta virtù di fruttificare riceuuta dalle tes obſeruaueris Domine, quali ſi trame
S. Agoſt. mani del Creatore, che le ſteſſe mani frut ſchiano ſempre nelle noſtre operationi, Senza le
tifichino maggiormente, e molto meno, ben che appariſchino a gl'occhi del mani di
perche ſe il fango nella formatione dell' . Mondo così perfette , Domine, quis ſu Giesù non
huomo ſi conuerti in carne, in ſangue, ſtinebit ? Maria Santiſsima aſcendit per de reſta ſpe
trattato dalle mani di Dio , come dice ſertum, gira per tutto il Mondo e di ranza di
Giob, manus tua Domine fece unt me, º , ce , che ſomigliantiſsima a Chriſto ſi vita alle
Virtù delle plaſmauerunt me totum in circuitu, lo ſteſ moſtrerà, che a lei facciamo ricorſo, turbe, om
mani Di ſo fango toccato dalle mani di Chriſto perche ſi come il pane nelle Sacratiſsi nes deficiét
mine di mu ſi conuertì in occhio per illuminatione a me mani del figlio fruttificò a ſufficien in via, ſen
tare il fan del cieco nato, che è a dire le mani ſe za , per conſeruar la vita a tanto po za le mani
go in car fruttificarono carne, ſangue, occhio, frut polo, così ella fruttifica ſoauità corri di Maria
ne» &c. tifichino anco pane , mentre lo ricevono ſpondente in ordine a Dio » ego quaſi omnes de
nelle ſue mani. Quanto ? tanto, che foſse vitis fruttificaui ſuauitatem odoris , per ficiemus,
baſteuole per il biſogno di quelle nume che ſi come Giesù fruttificò il pane a nella via
roſiſsime turbe abbondantemente . Ego gradimento delle turbe , io fruttifico la di ſalute,
Item di quaſi vitis fruttificaui ſuauitatem odoris, ſoauità dell'odore , e con quello la di benche per
fruttificare ch'è a dire , hauete veduto come Chriſto gnità , gratioſità a compiacimento Di altro foſ
accreſcen riceuendo il pane nelle ſue mani fruttifi uino , e ſi come Giesù riceueua il pa ſimo San
do il pane ca quanto pane biſogna a compiacimento ne, quale nelle ſue mani fruttificato ti .
quanto bie di quelle turbe. Nella ſteſſa maniera. Ego creſceua , Giesù lo daua a gli Apoſto
ſogna. uaſi vitis , tengo proportionata virtù di li , queſti alle turbe , quali ne reſta
ruttificare la ſoauità dell'odore , a com uano compitamente appagate » così noi
piacimento Diuino. Se non ſono le mani diamo l'incenſo delle noſtre oratio
di Chriſto, non occorre penſarui, non vi ni, operationi, elemoſine , digiuni, e
è pane, che baſti, per mancamento di pa. ſomiglianti nelle mani di M A R I A,
ne, quelle pouere tube reſterebbono pri 8 in quelle mani fruttifica la ſoauità »
uate di vita, ma perche fù prima poſto ſi leua il mal'odore , la puzza , l'im
nelle mani di Chriſto fruttificò di mas perfettione , la conditione terrena- º
niera , che fù ſufficiente, per conſeruarle gli affetti diſordinati , s'innalzano per
felicemente la vita. Quanto grande è l'ob: il ſuo merito a dignità siriº Gp
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212 Diſcorſo Settimo ,
te , le conſegna a Giesù, che le gra rune, e però furono graditi, ammeſsi alli
diſce, l'offeriſce al padre, che odora in adoratione Diuina. Auuenturata l'anima,
Felicità de odorem ſuauitatis , e ſi conferua la vita, quale così lo ritrouai percheſi come i
Magi, trO nel camino del Paradiſo per la patria sì a è felicità grandiſſima trouare
uar Maria Celeſte, come reſtò conſeruata alle tur, Dio con Maria, così ne ſe: º -
doni.
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Si proua lo ſteſso punto con vn luogo
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º Rgomento più effi mà queſta ſe la deue acquiſtare con l'opera Redentore
cace per queſto della ſua mano, e moſtrarne prima corona prima nel
punto, ci viene ta la mano, che il proprio capo, che però le mani -
ſuggerito da Iſaia bramoſo di queſta corona,non moſtrò di fa Quito ſti:
Profeta, Videbunt re gran capitale della creatione della natura mata.
Gentes iuſtum tuu, Angelica, come dell' humana, perche da
& cuntti Reges quella non doueua prendere occaſione d'
inclytum tuum, 3 arricchirſi di queſta corona, come dall'hu
vocabitur tibi no. mana, fù l'Angiolo, ben che tanto ſuperio
- men nouum, quod re alla natura dell'huomo creato, come l'al
os Domini nominauit, ci eris corona gloria in tre coſe del Mondo, quando fù detto, fiat
manu domini , ci diadema regni in manu lux, ſe crediamo ad Agoſtino col ſemplice S.Agoſt.
s.eirill.lib. Dei tui. Queſto nome nuouo da S. Cirillo impero. Ma l'huomo con differete maniera,
de Fide ad Aleſſandrino, e da San Tomaſo ſi dichiara, conl'opera delle ſue mani manus tua fecerunt
Thod. che ſia il nome di Giesù, e per che per que me, & plaſmauerunt me totum in circuitu,
355 . ſto nome egli deue eſſere coronato di hono. e le perſone Diuine ſi eſortauano quaſi l'Vn 356.
Ciesu, no re, e di gloria. Il Profeta riuolto allo ſteſſo l'altra, dicendo, faciamus hominem, come Stima della
me nouo, e nome pronontia vn altiſſimo documento ſe diceſſero, facciamolo con allegrezza, e di natura hu
corona di per noi, mentre dice, eris corona in manu molto buon cuore, perche queſto ſarà op nnama ſo -
gloria nel Domini, e diadema regni in manu Dei tui,qua portuno per noi. Cosi Ruperto Abbate, pra l'A ge
le mani di ſi dica, o nome glorioſiſſimo ſopra ogn'al Angelica natura ſemelfatta, nec in tllis, qui - lica, e pi -
tro nome, vero è, che tu ſarai corona di cecideruntin antiquum reſtituetur. At verò che ?
Dio -
gloria, di honore, ma per quello ch'io veg homo poſt primam ſui fatturam caſurus, cº
go, la tua conditione è di coronare prima miſerantis recreatione erat innouandus, tres Rup. Abb.
la mano, che il capo, eris corona gloria in perſone quaſi mutuò ſe cohortabantur, dicen lib. de I'vi
manu Domini, e per eſageratione maggiore, do faciamus, di più auuertono Tertulliano, - mit. c. 2.
eris corona regni in manu Dei, perche due vol & Agoſtino, che queſte ſteſse parole, facia Turtull.S.
º - º ---
te ſi vide attribuito queſto Diuino nome a mus, furono dette dal Padre al figlio, acciò vAgoſt. ſer.
Chriſto, vina volta nella Circonciſione, non quello ſteſſo, e non altri foſſe il liberatore, 17. de tem
Perche - prima, benche ne paſſaſſero otto giorni, ne e Redentore dell'huomo, che fù il ſuo Crea pore.
Giesù ſen quali queſto signore reſtò non ſenza Diui. tore. Vt cui dixerat faciamus hominem, ipſe
za nome ſi, no miſtero, ſenza nome, ve non prius ponde etiam liberatoreſſet, qui fuerat creator. Ma
no alla cir rail Nouato , erudito Scrittore, nomen ac tutto queſto fù per noi, perche, per ſe, di
ceciſione . ciperet Ieſus, id eſt Saluatoris, quàm munus che poteua hauer biſogno, eſſendo da ſe
Nouat. de Saluatoris inciperet exercere, queſto nome è medeſimo l'eſsere del ſommo bene? Nobis Euſeb. in
Eminent. bene la corona di Chriſto, per le glorie del enim circumciditur Dominus , dice Euſebio, ottaua Na
Depara. te Redentore,ma deue eſſergueſta corona po. ſicut enim pro nobis eſt baptizatus, & paſ tiuit.Domi
ſta nella ſua mano, Et vocabitur tibi nomen ſus, ita pro nobis eſt crucifixus. Quello, che mi. -
1. c. 12. -
ſmouum, & eris corona gloria in manu Domini, importa, è, l'oſſeruare, che in queſto ſpargi Due volte
- - ». -
Mille corone di glorie, tutte le corone con mento di ſangue nella ferita penoſiſſima del fù impoſto
-
uengono a queſto Chriſto, perche è vero fi. la circonciſione, ſi dice, Vocatum eſt nomen il nome a
- -
glio di Dio; che però que venti quattro seius Ieſus, il nome di Giesù fù chiamato,co Giesù , e
vecchi li poneuano le corone tutte auanti il meſe per queſto fatto le foſſe attribuito più quando è
Apocal. trono nell'Apocal. proctdebant viginti qua per vna certa diſpoſitione, che per poſitiua, -
4 e io. tuor ſeniores ante ſedentem in throno, e po ò aſſoluta poſseſſione. Altro ci vuole,per eſ -
Tutte le co nebant coronas ſuasante thronum, tutte que ſer ammeſso alla padronanza di queſto no
rone douu -
ſte corone ſe le deuono per ragion dinatura sme, che poche ſtille di ſanguevſcite da que
te a Giesù. con tanto rigore, che egli è la ſteſſa corona ſta prima ferita. Queſto nome è corona
di gloria, e l'eſſere della ſteſſa gloria, vina nella mano del Signore, eris corona glorie
ſola corona ſi trouò di manco, ch'è la glo in manu Domini, e però richiede operatione
Nuotia cos ria di Redentore, eſpreſſa nel nome glorio degna di tanta mano. La ſeconda vºlta,
rona di iſſimo di Giesù.Se li deue anco queſta è sì: che li fà attribuito,sì, che ſe lo acquiſtò con
º, - -
- Fff moſtrar.
2 14 Diſcorſo Settimio º, I.
moſtrarſene meriteuole, per l'operatio vult venire poſt me,abnegetſe metipſum, ecco
2. ad Phi ne inſigne » ch'egli fece, per eſserne corona la circonciſione predicata dall'Apoſtolo ,
Alip.8. 9. to, eſpreſsa dall'Apoſtolo a Filippenſi, men non della carne, ma dello ſpirito, e per eſ
Lo riceuè tre dice, chriſtus fiftus eſt obediens, uſque ſeradmeſſi alla partecipatione del frutto di
come doe ad mortem , mortem autem crucis, propter Redentione, tollat crucem ſuam, º ſequatur
no aſſoluto quod, 4 Deus exaltauit illum, ci donauit il me. Nella prima acclamatione per eſsere
quádo chi li momen, quod eſt ſuper omnenomen. All'ho denominato Chriſtiano, quando il bambi
nò il capo,rane fù reſo padrone, riceuendolo come aſ no ſta per lauarſi al ſacro fonte, pare bene,
hauédo co ſoluto dono dal Celeſte Padre, quando incli che con la proteſta dell'opere porti la mano
ronata la nato capite per riceuerlo, emiſit ſpiritum , coronata di queſto nome, perche iui ſi di
mano con mercè, che ne moſtrò coronata la mano con moſtra veramente abnegato con la rimontia
l'opera di l'opera, e con l'attualità della redentione, e al Demonio co ſuoi ingani, al Mondo con le
redentio la ragione ſi adduce da Tertull, Chriſti no ſue pompe, cui per nome ſuo ſi ſente da chi
110 e -
men non er natura veniens, ſed ex diſpoſitione : lo tiene al ſacro fonre, tante volte riſpon. Nel batte
proprium eius eficitura quo diſpoſitum inue. dere con affermare abrenuntio, quante vol ſino ſi fa
nitur. Queito Diuino nome di Giesù non è te, che ne viene interrogato, ma l'infelici la rendtia
dimanatione, che venghi dalla natura, ma tà noſtra è, che non peruiene ancora il fan al Demo
per diſpoſitione di chi l'impone, la diſpoſi ciullo all'vſo perfetto di ragione, che ma nio » &c.
tione è che coroni prima la mano, di Chi i nifeſta co fatti non ſaper niente delle pro dal Padri
di Chriſto, quale è Signore, e Dio tuo , e meſſe, quali alla preſenza di Santa Chieſa IlO,
per eſſerne coronato,ſtende la mano, e vuo furono ſtabilite per nome ſuo, mentre cre,
le, che le ſia ſteſa con acerbiſſimi dolori, e ſce in età, in cambio d'auanzarſi, reuoca 358.
pene per comandamento del Padre per ac con attioni direttamente contrarie, quanto Il bambi
Come Gie quiſtarlo , chriſtus fuit obediens vſque ad - fù ſtabilito, ſi moſtra pur troppo amatore no creſciu
sù ſtendeſ mortem, benche non haueſse biſogno. Che del ſecolo, involto nelle pompe, nelle va to moſtra
ſe la mano,coſa ſi dourà fare per noi? per eſsere degni,
- - nità del Mondo, e non più ingannato, ma co'fatti nò
per riceue non dico d'eſsere honorati degnamente del volontario aderente a Sattanaſso, inimicus ſaper nien
re queſto nome di Chriſtiani , d'eſſere detti veramen crucis chriſti, ſi fa vedere. Il Saluator no te di ciò
nome, º te ſeguaci imitatori di Chriſto, ma d'eſſere ſtro mentre di buona voglia da la vita, per che fù pro
admeſſi alla poſſeſſione de frutti acquiſtati farci ſalui, maggiormente ci fa ſapere l'ob meſſo per
Tertull.lib, dalSaluatore ? Aſcolta pure, dice Tertull, ligatione noſtra, per conſeguire la ſalute, lui.
3- cons la conditione di " nome di Chriſto, Ego diſpono " ſicut i" mibi pater,
7Marc.c.15, quello, che porta ſeco, Chriſtinomen,non ex vt edatis, gi" ſuper menſam meam.
357 natara remiens, ſeder diſpoſitione, proprium Non occorre penſate ad altro, ſi tenghi que:
S. atanaſ, eius eficitur a quo diſpoſituminuenitur. Nel ſto per indubitato Dscreto, che d'altra ma Non v'è al
Nome di Saluatºr noſtro veramente ex natura venit, niera non potrete eſser aſcritti all'eterna fe. tra ſperan
Chriſto poſto il Decreto dell'Incarnatione Diuina, icità, per godere della ſoauita della " za, che pro
proprio ma come ſi legge nel ſimbolo di Sant'Atanaſio, beata, ſe non caminarete co paſſi corriſ cedere a ſo
turale ſe lo Sicui anima rationalis & caro vnus eſt homo, pondenti alli miei per eſsere acclamato miglianza
approprio ita Deus: & homovnus eſt chriſtus, per ogni Giesù, feci opera degna di Redentore con di Chriſto,
con l'opee modo ſe lo fece proprio con la diſpoſitione, lo ſpargimento di ſangue in quella così te
gae , quale vi poſe, perche eſſendo ordinato all'. nera età, perriceverne il dono, hò abbrac
opera della Redentione nel nome, che le fà ciato di buona voglia la Croce, con più ra:
dato, rocabi nomen eius Ieſum, ſe lo fece gione deuono fare della ſteſsa maniera ſi
proprio con l'opera, e nella circonciſione, miei ſeguaci. A quello punto "
con la quale fiacclamato Giesù, Vocatum roteſta del Saluatore quando diſse, niſi ef
eſi nomen eius Ieſus, e molto più nella Cro fi intrabitis inregni
ce, ſino alla quale ſi dimoſtrò vbbidientiſſi calorum - Che vuol dire ſicut parauli, s' fiſpiegato
moal Celeſte Padre, propter quod, º Deus habbiamo a creſcere ſempre ſino all'huomo me habbia
exaltauit illum, 3 donauit illi nomen, quod perfetto, in menſuram atatis plenitudinis mo eſſere,
Nouat, cit., eſt ſuper omne monsen, re in nomine Ieſu, rc. chriſti ? come paruuti, ſe reformabit corpus ſicut parua
per la ragione accennata di ſopra, Vt non humilitatis noſtra configuratum corpori clari li acutamé
Argomen prius nomen acciperet Ieſu, ideſt Saluatoris, tatis ſua? Sicut paruali, perl'abnegatione, te, -
to di quan quàm munus Saluatorisinciperet exercere, Se per la rinomtia del ſecolo: per il rifiuto delle Ad Philip.
to deue fa il Saluator noſtro, al quale fù libero venire pompe del Mondo, per la rimºnta al De 3. ao
i" i grande,"
re il Chri in carne glorioſa ha voluto con tanta pen monio, e ad ogni operatione di C
Supplì Gie fuit obediens vſque ad mortem, mortem autem preſsidio è ſempre obligato col ſangue,con
sù con l'o
crutis, perche in lui non hai da ſperare al la ſua vita alla difeſa del poſto,e tanto più, Obligo del
pera dal ve
tre di Ma tro, perche ſemel pro peccatis noſtris mor quanto il luogo è piu forte , per ogni pic ſoldato di
tuus eſt, iam non moritur, a noi tocca obbe. ciola traſcuratezza nelle vigilie ſi precipita preſidio,
ria ſino al dire ſino alla morte, e ſtimare, che tutto ſia dalla muraglia . O che rocca di ſicurezza
1' ltimo
niente, in comparatione di tanto bene, che è il nome del Signore, e tanto che ſi chiama
ſpirito con
parua res fit ſi caput coronadum in Calo, com torre di fortezza, di marauigliola potenza;
dare eſeum Di che mai
buratur in terra, altrimenti, ſi come per ad ipſam curit iuſtus, 6 exaltabitur, a que niera
pio, mancamento di cuſtodia, tralaſciando l'o ſta torre deue eſsere giuſto quello, che vi deue
peratione Adamo reſtò ſpogliato della gra accorre, per eſsere eſaltato , perche ſe ſi eſser giu Ri
tia » pruato del Paradiſo, reſterà il Chri moſtrera giuſto, ſara eſaltato, ſe manche ſto, chi ac
ſtiano ſpogliato di queſto nome, priuato uole, ne reſterà eſcluſo. Fattus ptique mi corre alla
dell'eterna felicità. hi Deus Turris fortitudinis, tacò “gonou perfu fortezza
Ma ſe Turris fortiſſima eſt nomen Domini, gabilis ero, ſed ſtatorius miles ero. Il Sorda del nome
e con l'Hebreo turris fortitudinis, onero po. to di preſidio all'hora è giutto» quando che del Signº:
tentiae, come traduce Teodotione, qual ſtima più la difeſa della Piazza, che della tua te a - -
Treu, 18s
biſogno haueremo di porre mano all'opera vita, quando odia più la telonia, che la
IC a
d'introiti trauagli, per renderne aſſicurati? Il morte, quando a prezzo del ſuo targues e
Paradiſo, nel quale fù collocato Adamo, della ſua vita ſi eſpone alla difeſa dei tolto -
362
dalla ſua creatione,era loco aperto,nel qua Che però ſi conclude con Caſsiodoro-Sump
Se il nome
le ad ogn'vnoanco a ſerpenti era patente l'. ſiſti nomen ex meritus è co'n eriti di e-hitto -
- -
di GIesu è
entrata, non è gran coſa, ch' haueſſe biſo ſei fatto degno d'eſsere Chriſtiano º Cuſio ºi, e iº
torre di ſl gno d'eſponerſi alla fatica, vi operaretur, o di con operationi corriſpondenti a tomi
cuſtodiretullum, accio non le fone leuato,ma glianza di Chritto, per riccuerne il dono, uº
clic 223 a
che biſo
queſto Diurno nome e luoco d'inettabile ſi ſemper lateris meritate uocabuli, con la parte
curezza, perche è torre tortilsima, turris c ratione deli'cttina lalute. Altrimenti non Ricard.cit.
gno d'ope
ºra per cu
fortitudints, potentia, baſta di ricouerarſi, vi pentare. - -
363
di ricorrere a lui , per eſſere ſublimati all' Si ramemori ciò, che dicemmo di ſopra Come non
ſtodirlo ? eterna felicita, che così ſeguita il Sauione! con Ricardo. Nolebatſiquidem Deus(ſi liceat ſi prepara
citato luogo de Proverbi, Turris fortiſſima ita loqui) ſolius filii morte ſalaari genus hu, il rimedio
eſt nomen Domini, ad ipſum currit iuſtus , cº manum » ma ha voluto Vi concorreſse Ma ſenza Mae
eraltabitur. Se dunque per la meriti di Chri ria, quanto alla preparatione del rimedio, ria, nè me:
ſto ſon fatto degno d'eſserne coronato, ba nella maniera ſteſsa non vuole reiti efficace no ſi appli
ſtera, che lo cuſtodiſca nel poſſeſso pacifico, mente applicato, ſenza l'operatione di Ca e
- - ºuella,
Si come è felicità grandiſsima, 3 c. 2 17
quella, come dal preſente diſcorſo ſi racco pra, per le quali ſi ridureſſimo facilmente a
glie, perche ſi come ſenza l'interuento di alla diſperatione della noſtra ſalute. Perciò
Chriſto Auuocato, e mediatore,appreſso il dixit Pater Aeternus, non eſt bonum hominè
Celeſte Padre, non poteua l'huomo andare eſse ſolum , faciamus ei adiutorium Beatam
* -
Il pericolo a Dio, ſenza incontrare grauiſsime le miſe Virginem, qua alleget progenere humano co
di trouare rie, per eſsere, mercè alla ſua colpa, in ter ram filio, ſicut filius coram patre. Da che V Vbert.Ca- -
Giesù ſolo mine di dannatione, incapace, indegno di bertino Caſalio eſagera la grandezza della ſal. lib. 4.
ſenza Ma-- ogni gratia, non poteua aſpettare altro , Diuina bontà, quale omni modo ſalutem no Arboris Vi
ria, ſi cono che meritati caſtighi dalla Diuina ſeuerità, ſtram operatur, ci moſtris compatiens lapſidi tº C. I 5e
ſce dal tro così dopo la venuta del figlio di Dio, per lº bus ſalutarem in recomendatione materna –
uare Dio abuſo demaggiori doni, de quali ſi vide ar nobis medelam prouidebat, 3 apud propriam
séza Giestì ricchito per l'opera della Redentione, ſi ri iuſtitiam efficacem tibi conſtituitaduocatam.
trouerà pieno di terrore, che non ſeguino A queſto effetto dice, che foſse chiamata al Bontà Di
grauiſsime le miſerie, mentre, che troui Dio la Croce, e che lo Spirito ſanto la riempì di uina di pro
ſenza Maria. Si fece queſta ponderatione così graui dolori, quali foſſero baſteuoli, per uederci di
dal Celeſte Padre nella ſagra Geneſi, per te eſcuſare l'ingratitudine noſtra. E poſſiamo Maria fat
ſtimonio di Ricardo di San Lorenzo, men dire, che ſi come con la ſua preſenza cagio ta madre »
Ricar.lib. tre dice. Non eſt bonum hominem eſſe ſolum. nò a Chriſto nuoua Cioce di compaſsione e Auocata.
2. de laud. Voleua l'eſsere della natura dell' huomo, e maggiore, e più graue della Croce eſterna
però formò l'huomo con tanto amore, e di datati dalli Hebrei, come notò Lamſpergio, N Lanſperg.
ligenza, acciò abuno deriuaſse tutto il ge Quodammodo crucifigebatur Maria, ci filium ho. 8. de
nere humano. Veduto formato l'huomo,ri ſuum crucifigi videret, nouamque crucem Chri Taſſ.
poſto nel Paradiſo de piaceri, diſſe, non eſt ſto inferebat, per la quale Arnoldo Carno Arnol. Car
bonum hominem ſolum, ha biſogno di aiuto, tenſe, Chriſtus tunc in matre amplius, quàm in nol. - armote
faciamusei adiutorium ſimile ſibi. Nella ma ſe pati videbatur: così Maria ſantiſsima ha t. 1. Bibliot. .
Biſogno di niera ſteſsa voleua il Celeſte Padre l'eſsere ueſse, per così dire, certa particolare giuriſ trait de las
Maria col della gratia nell'huomo ſteſso doppo la col dittione di allegare alla preſenza del figlio ud.Virg,
figlio ſimi pa, e riſolue l'Incarnatione del ſuo Diuino alla ſua giuſtitia, che ſe egli con la ſua Cro
le al biſo-- figlio, e la produttione del ſecondo Ada ce eſterna ſodisfaceua con le ferite dei cor
gno del fi mo, alla viſta di queſto, Dixit Pater Aeter po, per li peccati del Mondo , ella con la
glio col Pa nus, non eſt bonum hominem eſſe ſolum, ideſt croce interna maggiore ſuppliua per l'in
dre eſpreſ non ſufficit unus aduocatus, aut mediator bu gratitudine, e indignità de ſuoi figli, ma per
ſo nell'or mano generi in Calo, faciamus et adiutorium leuare ogni ſorte di dubieta, Giesù dalla ſua
dine della Beatam Virginem, qua alleget pro genere hu Croce la fa di tutto aſſoluta padrona, acciò,
natura. No mano coram filio, ticu filius eoram patre. che a queſt'eſistto ſe ne poſsi liberamente
eſt bonum La proportione è, perche la Liuna giuſti ſeruire. Tutto queſto ſi raccoglie dal citato 365
bominem tra non volena perdonare la colpa dell huo Dottore, dal teſtamento del ſuo Diurnofi Giuriſdit.
eſse ſolum. mo ſenza la douuta ſodisfattione, e però l'. gliuolo, mentre la coſtituì noſtra madre, tione in
., 364 huomo, ſe ſenza il mediatore Chriſto foſse faulier,ecce filius tuus, come ſe gli diceſse fi Maria d'eſ
Più impor andato a Dio, haurebbe incontrata l eſtre li gratia ſunt fili tui, qui in peccatis nati per ſere eſaudi
ta ſodisfa mita delle miſerie, perche è minor male, Dei miſericordiam redempti, & poſt hoc mee
re alla Di
ta per la
che l'nuono ſi perda, che negare il ſuo diri morti, ſanguiniſgue lauacro ingrati repetitis nuouacro
uira giutti to all'attributo della Diuina giuſtitia,Giesti peccatis, ſibi borribiles aſpergentes maculas ce interna
tia, che ſal mediatore, Auuocato noſtro auoca a noſtro Deoque iniuriam irrogantes, medrum dolorum ſua, e data
uare l'huo fauore con la voce del proprio ſangue, qua cauſas repetere non verentur. Tu ergo nunc a Giestì,
mo . le grida meglio, che non fa il ſangue di Abel, eorum Aduocata, eorumdem ſcelerum ablu per ſuppli
Giesù pri come inſegna l'apoſtolo, habemus ſanguine trix, collige mei ſanguinis lauacrum, meo re l'ingrati
ma ſodis neliàs clamantem quam Abel, perche grida rum vulnerum dolores,mee lamentationis cla. tudine , e
ià, c Poi dº per noi milericordia, pleta, e clemenza,ha mores, cordis,quas conſpicis, inaſtimabiles an per il teſta
uoca e uendo egli con ogni rigore abbondanteme aietates , dignoque mibi affettu compatere, mento di
te ſodisfatto alla Diuna giuſtitia , ma per mibique commorere, mecum crucifigere, ho Chriſtos
che la ſteſsa Diuina giuſtitia nel figlio di rumque ingratorum hominum, ita denque ſup
Dio parimente ſi ritroua, ne ſeguita lo ſteſ ple defettus, vt meo preſuppoſito merito, qui Maria fat
ſo argomento della debita corriſpondenza, ſum radix honorum omnium, in te, o in aliſs ta padro:
come prima alla comunicatione di tanto merearis, pro biſce filis, quidquid volueris na del me
Lo ſteſſo bene, perche per ogni modo ſeguono gl'. apud meam clementiam impetrare. Non ſi rito di Gie
biſogno di huomini i ſentiero d'inquità, d'ingratitu fermi il fedele, inſegna queſto Dottore, nel sù,per ſup
auocare co cine, e ſi moſtrano rei di maggiori colpe, la ſemplice cognitione dell'amore, quale trà plure al de
; ram filio
Per il diſ
preggio di
e non ſolo degl'Hebrei, ma anco di noi ſi madre, e figlio portano queſte breui paro merito no
verifica a proportione il detto di Chriſto, ſi
non veniſſem peccatum non haberent, e ne ſe
ganti doni, guirebbono le dilauenture dichiarate diſo:
le, Mulier,ecce filius tuus, ma penetri la pro
fondità del ſentimento,col quale queſti due
Serafini Giesù,e Maria con intelligenza ſpi:
ſtro º
-2 G gg rituale
2 18 Diſcorſo Settimo , I.
rituale ſi parlauano inſieme, perche così in ſalui, alla ſua giuſtitia efficaciſſima media,
tenderà il conſiglio della Diuina Sapienza, trice la ſua ſantiſſima madre, alla quale ci
di conſtituire Maria Santiſſima mediatrice raccomanda. Hinc potes videre,anima deno
appreſſo la Giuſtitia del figlio, come egli è ta, quàm inſatiabilisſit amor boni Ieſu,qui om Amore di
Reſta me fatto mediatore con la giuſtitia del padre, nimodo tuam ſalutem operatur, tuiſque com Giesù inſa,
diatrice ap ma perche li meriti della Beatiſſima Vergi patiens lapſibus ſalutarem in re commendatio tiabile in
preſso il ne, benche ineffabili, non ſarebbono ſuffi ne materna tibi medelam prouidebat, & apud prouedere
mediato, cienti, per ſodisfarla , con queſto fatto la propriam iuſtitiam efficacem tibi conſtituit ad rimedio.
Ice conſtituiſce padrona di ſervirſi de propri uocatam. Che pero la B. Vergine amantſ Vhert. cit.
meriti, per ſupplire all'ingratitudine repli ſima madre noſtra aſſicurata. Stabat inxta
cata de figli, come egli per li peccati loro crucem, non più , come oſſeruò Sant'Am
ſodisfa alla giuſtitia del padre, mentre le brogio, vt dolorem fili conſideraret, ſedvt S. vAmb,
dice; Auuerti bene Maria, che li figli della ſalutem human generis expettaret, non te
gratia ſono tuoi propri figli, quali benche mendo punto dell'ingratitudine noſtra.
nati ne'peccati, e gratioſamente redenti per La conditione di queſta nobile media
la miſericordia Diuina, ad ogni modo non trice ſi deſume dalla conditione del me
laſcieranno, dopo la morte mia, ingrati al diatore, perche ſi può dire, che in certo
lo ſpargimento del mio ſangue Diuino, co' modo caminino del paro il mediatore in Proportio
replicati peccati imbrattarſi con horribili ordine alla giuſtitia del padre: Maria me ne del fi
macchie di mille colpe, rinouando le cauſe diatrice in ordine alla giuſtitia del figlio i glio media
de miei dolori, con nuoue offeſe al mio Pa. e ſi come il Celeſte padre non nega neſsuna tore appreſ
366 dre Celeſte. La mia Diuina giuſtitia richie coſa al figlio, così il figlio non nega neſſu ſo il padre,
Conſiglio derebbe, che dopo le prime gratie della , ma coſa alla madre e ſi come il Celeſte pa e di Maria
della Diuie mia clemenza , communicate per merito dre guſta delle dimande del figlio poſtula è appreſso il
na ſapien della mia paſſione, richiedeſſi la douuta cor. me, 6 dabo tibi, così il figlie guſta delle figlio.
za in darci riſpondenza di gratitudine, è puniſſi come petitioni della madre. Pete, mater mea, neº 367 ,
Maria per ritati caſtighi la grauezza delle loro ſcelera que enimfas eſt, vt auertan faciem meam, e Tſale
Auuocata, tezze, ma perche in queſto modo riuſcireb “ſi come non vi può eſſere limitatone, alle Reg. -
e mediatri be di poco profitto l'immenſità della ſpeſa dimande del figlio, benche cercaſſe l'acqui Goffredo
ge. del ſangue, e della mia vita Diuina: Ti ſto di tutto il Mondo, da botubi gentes hare Card. ſer.8.
prendi l'officio di mediatrice, con la giuſtitia ditatem tuam, º poſſeſsionem tuam terminos de B. V
mia, ſi come io ſono mediatore con la giu
ſitia del Padre.Tu ergo illorum Aduocata eo.
rumdeqiſeelerum ablatrix, raccogli il pretio.
ſo lauacro del ſangue mio, che di tutto te
ne faccio libero dono, acciò, che con quel
terra, così non v'è limitatione alle diman
de della madre. B. Maria Virgo mater apud
piſsimum filium ſuum obtinebit, ut nemo illo
rum pereat pro, qubus vel ſemel oramerit to
tuſque mundus ſaluaretur, ſi precibus ſus ſe
|
lo, come con potente lauanda, poſſi mon facere dignum. Hac veraciſſime apua omni:
dare ogni macchia de tuoi figliuoli. Rac. potentem filium, ut diximus, orando poteſt
" li pallori della mia faccia, li dolori quicquid deſiderati e ſi come ſanta Chieſa
delle ferite li clamori demiei lamenti, l'ans ſempre aſſicurata prega per il ſuo merito»
-
ſietà, quali tu vedi ineſtimabili del mio cuo offerendo le ſuppliche per ſuo nome, per
re, e con degno affetto, e corriſpondente che reſtino felicemente ſpedite, per Domi
reſta crocifiſta e morta con me, per l'affet num noſtrum Ieſum chriſtum filium tuum» Sicurezza
to di compaſſione, e in queſto modo final così ogn'anima fedele porga le ſuppliche al delle ſupe
mente ſuppliſci ogni mancamento di que figlio per nome di Maria Santiſſima, per pliche per
ſti ingrati, ſi che preſuppoſto il mio merito che reſtino felicemente approuate per l'efº nome di
vniuerſale, radice di tutti li beni,poſſi merificacia della ſua interceſsione per pominanº Maria, qua
i te » e per gl'altri, e impetrare ap noſtram Virginem Mariam matrem tuam. La le, e quan
preſſo la mia clemenza tutto ciò, che vorrai. ragione della ſicurezza per parte del figlio togrande,
Coerente a queſto, lo ſteſſo ſacro Dottore è l'infinità del ſuo merito per la dignità
in altro luogo afferma, che lo Spirito ſanto della perſona duina, quale operaua in lui,
infuſe così graue il dolore nelle viſcere di e perche era la ſteſſa volontà del padre eſe
Solor,Giuſº Maria, che foſſe ſufficiente a ſcuſare il di quendo per ſe ſteſso, come Dio, tutto ciò,
ſºrde Ani fetto di tutto il genere humano, 8 il B. Lo che egli pregaua, come huomo. La ragio
renzo Giuſtiniano afferma che la B. Vergi ne di ſicurezza per parte della madre è, p. Altri
ne, effetta eſt Caliianua, inuentrix Mundi, la padronanza, i tiene del merito del ſuo Mag ,
Deis atque hominum veriſſima mediatrix, da figliuolo non ſolo per la ragione addotta paſſione di
che Vbertino citato, quanto ſia inſatiabile da Alberto Magno , che cauſa cauſa eſt Giesù, e di
l'amore di Chriſto, mentre, che non ſolo cauſa cauſati, ma perche vi i
il ſuo con Maria co
opera la redentione, ma compatendo alla corſo col figlio, e la Paſsione di Giestì , e di vna coſa
º fragilita, e debolezza delle noſtre cadute, Maria per modum unius fù del figlio Duino ſola offeri
gonogni miglior maniera procura per farci preſentata al padre, fiche la B. Vergine a
- -
Santa
Si come è felicità grandiſsima, 8 c. 2 i9
Santa Brigidariuclò. Filius meus, & egore e donatiuonuttiale, quando inuitata da lui
demimus mundum, quaſi vno corde, 8 il figlio all'eſſere madre di Dio, con quelle parole
-
ſuo l'ha fatta padrona di tutto, e conſtitui. in San Luca, quia non erit impoſſibile apud Luce Ce 1 a
ta libera diſpenſiera de ſuoi teſori, e come Deum omne Verhum. E perche ( ricerca
S. German. il figlio ha la volontà del padre, così Maria Vgone Cardinale) non dice l'Angiolo non Vgo Card.
madre ha la volontà del figlio. S. Germano erit impoſſibile omne fattum ? Riſponde con ibi.
Patriarca di Coſtantinopoli diuotiſſimo San Bernardo, vt oſtenderet, quàd ſoli Deo
della madre di Dio non vuole ſapere d'al idem eſt facere, quodloqui, idem loqui , quod
tro, che di Maria, queſta ſolale baſta per velle. Veniamo alle proue, par, che dica
rifugio di ſicurezza. Certè, Domina Depa. Maria, fiat mihi ſecundum Verbum tuum e
rens, certèmeam refugium, uita, defenſio, ar L'Angelo ricercaua il conſenſo,la riſpoſta in
ma, & gloriatio, ſpes, ci robur meum. E Maria era ſufficientiſſima , mentre foſse »
perche così nobile confidenza? Habes enim eſpreſſiua del ſuo conſenſo, come ſi coſtuma
fat ſciocum tua uolantate concurrentempo ne ſponſaliti). Maria ſantiſſima, non ſolo
tentiam, perche è ut quaſis mater altiſſimi, da i conſenſo, ma con quello ricerca ſcien
& propterea audeo - Il volere Diuino è lo za ſperimentale, che non ſi impoſſibile apud
ſteſſo potere, omnia quecumque voluit fecit. Deum omne verbum, e la vuole in termini
Maria co In Maria non è così, perche ſarebbe lo ſteſ maggiormente diſtanti, Dio, e huomo, in v.
Inc omnl fo Dio, ma per quello biſogna a noi torna commutabile, e paſſibile, eterno, e mor
potente nello ſteſso , perche come madre di Dio tale, ne ſeguì l'effetto, perche per quello, Aſſicurato
habet cum ſua voluntate concurrentem, la Verbum caro factum eſt, ſi fece l'Incarna il mondo
s.Aug. lib. potenza del ſuo Diuno figliuolo. Il Padre tione, per il parlare di Maria fu preparato il per la pa
de anima, S. Agoſtino dice, che li beati poſſederanno rimedio, e reſtò Maria, il Mondo tutto con rola di Ma
e3 ſpir.t.3, queſto nobile priuilegio, che omnipotentes la Beata Vergine afficurato, che con la pa ria.
erunt ſua voluntatis, ſicut Deus ſue. Gran rola del ſuo volere ſarà efficacemente ap
Propoſitione è queſta, che potranno ciò, plicato, habet enim cum ſua voluntate con
che vorranno, come lo ſteſſo Dio, ſaranno currentem potentiam, e ſi può concludere per
onnipotenti, come lo ſteſſo Dio, ſi limita l'applicatione del rimedio, e dell'aſſicura
Onnipoté Però nella ragione, che adduce. Nam ſicut tione della noſtra ſalute, ciò, che dice San S. Bernard.
za de Beati poteri Deus quod uoler perſeipſum, ita pote Bernardo nella preparatione del rimedio»
ex dono di runtilli, quod nolent per illum, e queſto do della Diuina Incarnatione, mentre contan ſerm
Miſus
4 ſup.
eſt.
hauere ciò no ſingolariſſimo di Maria, ch: non cono to oſſequio di riuerenza, e di amore ſuppli
che voglio ſce limitatione, perche non ſolo per quel ca la Beata Vergine, In tuo Virgo reſponſo
IMO o
lo appartiene a ſe steſſa, oa q alche pirſo ſumus reficiendi,rt ad vitam reuocemur. Hoc
na particolare, ma per il mondo tutto per ſupplicat a te pia Virgo flebilis Adam cum
Maria ha tutti li fedeli, habet cum ſua voluntate con miſera ſobole ſua exul de Paradiſo,hoc Abra
queſto do currentem potentiam, perche ſicut poteſi ham, hoc Dautd, hoc reliqui ſanti Patres,hoc
no a fauo Deus quod uult per ſe ipſum, ita poteſt ipſa totus mundus ( & tnfra ipſe quoque omnium
re di tutto quod vult per illum, queſta ſingolarita ſi eſ Rex, º Dominus, quantum concupiut deco
il mondo, Prime altamente da S. Bernardo. Cum Deus rem tuum, tantum deſiderat reſponſum tuum »
S. Bernard. ſit cum omnibus Santtis propter concordiam in quo nimirum propoſuit ſaluare mundum
bom-3. ſup. ºoluntatis ſpectaliter tamen cum Maria, cum cum ipſe tubi clamet e Calo , è pulcherrima
Aiſſus eſi, -
quarti que tanta ei conſenſio fuit, ut illius non inter mulieres fac me audire vocem tuam. Si
ſolam uoluntatem ſed etiam carnem coniunge ergo tu eun facias audire vocem tuam, pſe te
º oue non pare po gh, diſtinto le tra faciet videre ſalutem nostran. Questa talute,
ladontio e della carne, e della volontà di madre Santiſsima,retta ſuſpeſa ancora men
Maria, che però ſi come la carne è fatta tre la voce di Maria ſantiſsima così effica
3 63 propria del figlio di Dio, che per queſto ſi ce in prepararla non ſi rinoui almeno col
Come Aſe dice dall'amato diſcepolo, e verbum caro ſuo volere, per eſequ rla. Hahet enim cum
fonta dal fatium eſt, perche il diuino verbo, perſona ſua uoluntate concurrentempotentiam.
Verbo la h poſtaſi della natura Diurna, per queſta
volontà di
Da queſto ditco ſo per tutte le ſue parti Paſso ſimi
aſſomttore è fatto perſona nella natura hu fide luce, che ſi come è grandiſſima felici
Naria, e in mana, così pare, che la Diutna Maetta ſi tà trouare Iddio can Maria, cosi ne ſegue le del figlio
Cetto mos col Padre,
fia fatta come propria la volontà di Maria, gran miſeria ritrouarlo ſenza Maria, per e della ma
do fatta almeno in queſto, che vogli ſempre ciò, che caminano quaſi del pari le felicita , e dre col fi
che vuole Maria, come Anſelmo pronun le miſerie nel ritrouare il Celeſte padre ſen
tias tepius, e onnipotens Deus ſic exaltauit, za il ſuo Druino Verbº incarnato, come glio.
S. Anſel. de ut omnia tibi ſecun poſſibilia eſſe donanerie il ritrouare il Diu no V:roo humanato len
Excel. Vir quatems apud ipſum nobisimpetres, e obti za Miria, perche, ſi come il figlio è media
3inscolas neas. Quetta così nobile proregatiua le fà tore appreſso la giuſtitia del Padre, così la
; portata dall'Angiolo, come Diuino regalo,
assaietrºse"
22 o - Diſcorſo Settimo .I
figlio, perche fi come il Celeſte padre non gium fili tuithronum Angelis, atque omnibus
vuole la ſalute del mondo, ſenza la media ſuperioribus uirtutibus arcana quadam , dº potentiſſi
tione del figlio, così il figlio non vuole omni dicendi facultate ſuperior es latitta, Pa me le reca
la ſaluezza dell'anime ſenza l'interceſſio triarchis ſempiterna oblettato, Prophetispe cilia al ſuo
ne della Madre, perche ſi come tutte le o rennis erultatio, mundi benedittio, rebusome Diuino fi
gratie ci vengono per il merito del figlio, nibus ſantificatio . All'anime peccatrici glio.
tutte ci ſono date per l'interceſſione della ricouerate al manto della ſua protettione» Gio. Dama.
Madre . Sine me nihil poteſſis facere , che ſarà? ne lo dechiara il diuotiſsimo Idio orata Is de
diſſe il figlio alli Apoſtoli , a tutta la ta. Ipſa ſuper beneditiofilio ſuoirato, gran Nat. Mariae
Chieſa, perche da meriti del figlio hab coſa è quella, che dice, potentiſsime reconci Virg.
biamo anco il poter operare ; e ſenza liat ſeruos, & amatoresſuos. Chi può eſ Idiota in
lMaria neſſuna coſa operaremo di bene » primere l'ecceſſo di felicità di quelli, quali prologo de
quia nihil nos Deus habere voluit , quod trouano Dio con Maria, per che per quan Concept.
per Maria manus non tranſiret, come ſia to,ch'egli ſia ſdegnato giuſtamente per l'ini
mo auuiſati dal ſuo diuoto Bernardo - quità delle ſue creature, habet concurrentem
TDunque la felicità noſtra è andare al cum ſua uoluntate potentiam, con modo non
Celeſte padre col mezo del figlio, al fi vſitato, perche tiene ſommo,infinito potere
glio col mezo di Maria. Fù liberamente di riconciliare li ſuoi diuoti. Ipſa ſuper be
dato il figlio, quando, Verbum caro fa neditto filio ſuo iratoreconciliat ſeruos, &
ſtum eſt. -
amatoresſuos, ma di più è di tanta benigni
Illuminati li Magi all'apparir della ſtella lo tà, che rincora tutti, di tanta miſericordia»
369 cercano, vbi eſt,qui natus eſtrex Iudaeorum? che non rigetta neſſuno. Tanta quoque eſt Non cono.
Felicità de Lo trouano nella capanna, ma lo trouano eius benignitas, ut nulliformidandum ſit ad ſce impoſe
Magi. con Maria Vergine ſua puriffima madre , illam accedere , ſeguita l'Idiota, tantaque ſibile.
non ſine Maria Diuinum puerum inuenerunt, miſericordia, utab ea nemorepellatur , e chi
e procidentes adorauerunt eum, e ſe offeriſ può temere con Maria, ſe non ha coſa im S. Pietro
cono il tributo di miſtici doni, obtulerunt ei poſſibile, replicherebbe il Damiamo, e chi Dam. ſera
munera aurum, crc. Sono arricchiti di Ce può eſsere dalla B. Vergine rigettato» s'è la 1. de Nat.
leſti teſori. Se Maria vnico conſenſo per la ſperanza de diſperati? Nihil tibi impoſſibile, Ragione
preparatione del remedio, come oſſerua S. cui poſsibile eſt deſperatos in ſpem beatitudinis, del ſuopo.
S. Lor. Giu. Lorenzo Giuſtiniano citato , Replault releuare. Quomodo enim illa poteſtas » tuº tCIC e
calum gaudio Angelis omnibus exulta potentia pote, it obutare,que de carne,tua car
tionem prebuite captiuo ſeculo ſpem dediti, nis ſumpſit originem? Come ſe diceſse, Si
Damones vniuerſos exterruit . Adſtan gnor mio, e Dio mio, la Maeſtà voſtra non
stem latum fecit nuncium ( cioè l'Angio era da ſe capace di merito, perche non po
lo, ac detentis in Inferno patribus liber teua, nè patire, nè abbaſſarſi, nè pregare»
tatis gratiam repromiſit | Se col ſuo vni non hauendo ſuperiore, ſe hauete potuto
co conſenſo riempi il Cielo d'allegrezza , meritare, l'hauete riconoſciuto da me e per
Effetti mi colmò di giubilo tutte le militie del Pa che mi ſarà conceſsa la gratia, quale io, co
rabili del radiſo : Diede ſperanza al ſecolo impri me fatta a me, ricerco a beneficio del mio
conſenſo
gionato ne vitii, e pauentò gl'inimici diuoto. che però egli aggiugne, accedisenim
di Maria. infernali: Reſe contento il meſſaggiero Ce ante aureum illud Diuina reconciliationis al
leſte, e promiſe gratiaalli antichi Padri im tare non ſolºm rogans, ſed imperans domina,
prigionati nel Limbo. Se il nome ſolo di non Ancilla. Reſti il terrore a quelli, quali
iMaria cauato da teſori della Diuinità,mani. tralaſciano la ſua diuotione. Siano ſogget
feſtato agl'Angioli nel Diuino conſiglio, ri tati queli, quali le ſono contrari a quali ſou
ferito da San Pietro Damiano, li riempì tut raſtanno eterni mali,non ſolo per quello in
ti di marauiglioſo ſtupore per l'allegrezza» ſegna San Bernardo, Deus totius boni pleni
che ne ſentiranno quell'anime, quali la tro tudinem poſuit in Maria,ut perinde ſi quid ſpei S.Bern. ſer.
-
ueranno alla Diuina preſenza impiegata in nobis eſt, ſi ad gratia, ſi quid ſalutis ab ea 4. in Vigili
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tutta per farle ſalue ? Se là sù nella Beata nouerimus redundare, e però, reſtano queſti Nat. - --
Magione del Cielo, nella quale perſeuera diſperati, priui di gratia, eſcluſi dalla ſalu - -
s no quelle beate menti con ineffabile ſicurez te,ma per che auuiene a quell'infelici lo ſteſ Nume 16.
za, porgevn nonsò che di profondità inef ſo, che ſi legge nel libro de Numeri, eſsere 33» -
fabile d'allegrezza agl'Angioli, e alle più auuenuto a Datan , & Abiron, quali de Miſeria di
ſublimi virtù, ſempiterno godimento de Pa ſcenderunt uiui in Infernum, e la ragione per. chi non è
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l'anime
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triarchi, giubilo de Profeti: Che ſarà all'e che dirupta eſt terra ſub pedibus eorum. Il con Maria,
per l'a -
anima peccatrice il ſaper di più, che col Padre Sant'Agoſtino inſegna » che non v'è
2a
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mezo ſuo alla Diuina preſenza dourà eſſere peccatore cosi peruerſo e del quale in que s agº
gia, Perche liberata da mali eterni, e fatta partecipe del ila vita ſi poſi diſperare la ſalute, di quelli, -
ſommo bene? S. Gio; Damaſceno - Adre: quali ſono già nell'Inferno dannati, illorum
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Si come è felicità grandiſsima, 8 c. a2º
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tantùm deſperanda eſt damnatio ma ſe a qual- ſtatim labimur in peccatuus & deinde in In
37o cheduno mancaſſe la terra ſotto, come ſi fernum. Ci penſiogn'vno, e ſi riſolui da ve:
Reſta viuo potrà reggere in piedi,che non diſcenda nel ro conſecrarſi alla ſua diuotione per Ricard di
dannato , l'Inferno, e ſia dannato, benche viuente è il riparo di tanti mali . A noi S. Lor. lib.
;
come Da Chi mai potrà eſſer queſti ? chi rigetta la -- baſti il ſapere , che ſi c9 3. de laud,
taſl» & Abi diuotione di Maria. Perche Maria è quella me è grandiſsima fee
ton e terra, che ſi interpone tra l'Inferno, e noi, licità trouare
ſe queſta ſi rigetta, ſe manca, ben che viuo, º - Dio - -
ſtà nell'Inferno. E di Ricardo di San Lorenº con Maria, così ſegue gran
zo, Maria terra eſt, quia nobis interponitur, miſeria, ſe ſitroua ſenza
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- & abyſſo, quaſubtratta, ſicut Dathan , 3 º . . Maria,
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- sentes, ſic ſubtrafie nobis adiatorio Maria, - --
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perche cibo portatoli dalli Apoſtoli non ha ragio dine di ſeruirſi di tanto bene, e che come Prepara
vuol la a ne di cibo, che però rifiutò il cibo delli A. figlio priuo di ſenno, haurebbe facilmente Maria. N6
morte, per poſtoli. La faune di Chriſto quiui è la ſteſſa, traſcurato di ſeruirene,con pericolo rima vuol eſſer
acquiſtatº con la ſete eſpreſsa alla Samaritana. Da mi meſſe inutile medicamento preparato con detto fi
la. b bibere. S'Agoſtino quod hic eſurit,boc prius tanta ſpeſa , che però, ſi come prima della glio di Dio
in muliere ſitiebat, e queſto è cibo di Chri a ſua morte ci ha preparata la genitrice ami prima, che
ſto prima per la conditione di Chriſto, così tiſſima Maria, così non ha voluto nell'Euan figlio di
Vgone Cardinale, ſicut enim nobis concupi. gelo dell'amato Diſcepolo eſsere detto fi Maria,
Perche ſen
glio
ſcibile eſt comederetta ei ſaluarenos,ma mol di Dio, che figlio di Maria. Prima ſi
to più, perche il cibo è per la conferuatione dice bene replicatamente Verbo - In prin za Maria a
della vita corporale, quale è più gradita del cipio erat Verbum, o c. ma non ſi dice figlio non ſorti
cibo, perche per quanto ſia diletteuole il ci. di Dio, ſe non dopo, 6 Verbum caro fa rebbe l'ef.
bo,neſsuno mangerebbe per morire, ma la ctum eſt, 3 vidimus gloriam eius , gloriam fetto della
concupiſcenza della noſtra ſalute in Chri quaſi vnigeniti a patre, & c. non ſolo perche noſtra ſal
ſto è tale, che lo conduce alla morte, volen ſenza Maria non fa la redentione, ma anco uCZZ3 e
dola,benche ſappidouer morire per acqui per inſegnare, che ben che la faci ſenza di S.Proclo de
371
“Chi ſi com ſtarla,ſecondo per parte della ſteſsa ſalute, Maria, apparirebbe, per così dire,manche fidead Are
uerte paſſa perche ſi come il cibo paſſa nella natura del uole, priua dell' vltima mano , perche non figghe
ſortirebbe l'effetto bramato tanto della no
nel corpo corpo, che ſi nutriſce, così chi ſi conuerte 372
miſtico di paſſa nel corpo miſtico di Chriſto, e ſi fà vnº ſtra ſaluezza, che però S. Proclo, ſi come la Maria con
Chriſto, e iſteſso ſpirito con Dio. Lo ſteſſo Dottore, dice officina dell'Incarnatione Diuina, così pimento
per vnione ſicut cibus tranſit in naturam comedentis, co la dichiara compimento della ſalute, Sacra di ſalute»
di carità fit in ſpeciem corporis nutriti, ſic unus ſpiritus Deipara vnitarum inter ſe naturarum officina Iſaia 11-5.
vno ſpirito cum Deoefficiuntur conuerſi, non natura, ſed ſalutaris reconciliationis panegyris. Di tut s. Ambrº
con l)io. charitatis copula, 6 ſunt etiam de corpore to ciò ſiamo ammaeſtrati per Iſaia, Egredie lib. 2. Sa.
di
Vgo tur Virga de radice leſſe, d flos de radice eius spiritu
cit. myſtico ipſºs chriſti, quantum ad vegetatio aſcendet, 6 requieſce ſupereum ſpiritus Do Ce 5 e & de
Eutimio, nem. Il mio cibo più deſiderato ſopra il
cibo, che conſerua la vita è , vt perficiam mini. Il Padre Sant'Ambrogio» Virga Ma Benedice
opus eius gº dicemo con Eutimio, che riaflos Maria chriſtus, e altrove, Radix Ieſse patre se 4
ºpuscºteinuntium et ſi ghtinum, ma familia iudeorum Virgº Maria, flos Maria
Chriſtus - - -- - -- - - - -
Si come è felicità grandiſsima, 8 c. 223
chriſtus eſt, qui fatorem humanae colluuionis Apoſtolo, che le ammoniſce, ſic currite, vt
s.ennau in aboleuit, odorem vitae eterne infudit. ll Pa comprehendatis. Che però quicunque Spiri
ſpeculo c. 6 dre San Bonauentura, otlerua, che il Pro tus ſanti gratiam adipiſci deſiderat, ipſum porta l'o
feta quiui ci inſegna il modo di andare a fiorem Spiritus ſanti in virga querat, perche dore di vi
“Ordine di Chriſto, per eſſere ammeſſi al poſſeſſo del
andare a frutto della ſalute, cioè cominciare il noſtro
per virgam ad florem, per Miriam ad Chri ta cterna
Dio per
ſtum accedimus, & per Chriſtum, ma ritro nelli Apo
camino per Maria, perche, egredietur vir uato per mezo di Maria, Spiritus ſanctigra ſtoli , ma
Maria per ga de radice Ieſſe, cioè dall'incendio (che ti am inuenimus. Senza Maria l'odore ſola non dona
trouar la tanto ſignifica Geſse) della Diuina carità
ſalute.
mente, per queſto eccitate dal ſonno del la ſalute.
germoglierà Maria Santiſsima, produtrice peccato, molte anime s'incaminano, cor
di queſto fiore ſoauiſſimo Gresù, quale pot rono a Chriſto, in odorem vnguentorum tuo
ta ſeco la gratia dello ſpirito Diuino, per rum curremus adoleſcentule due rerunt te, ma 37;
che, per virgam ad florem, e non d'altra auuiene a queſte quello, che fingono i Poe Inuito ſen
maniera, e perfiorem adſpiritum ineo quie ti della cena di Tantalo, che quanto più s' za Maria ,
f Trouare ſcentem peruentmus. Per Mariam ad Chriſtum
Giesù fio
auuicinaua a que delicatiſſimi cibi , tanto cena di Tä
accedimus, & per Chriſtum gratiam spiritus più queſti ſi vedeuano ritirarſi, ſenza ſperan talo.
re nella ver ſancti inuenimus, altra maniera per arriuare za di poterſene giamai nodrire; fintione ſi
ga Maria, alla ſalute non ſi ritroua, che queſta, comin può dire ſimbolo dell'inuitati alle nozze, de
perche co ciar da Maria, in quella, come in ſantiſſi quali in S. Matteo ſi dice , Nuptie quidem Matt, 22,
me il fiore ma verga, ritrouare queſto Diuino fiore ,
reciſo dal
parate ſunt, ſed quiinuitati erant,non fuerunt
dello Spirito ſanto. Quicumque Spiritus ſan digni. Nella ſtessa maniera in San Luca di Luca 14.
la vega nò tti grattam adipiſci deſiderat, ipſum florem quella cena Reale, alla quale gl'inuitati per
produce Spiritus ſanti in virga querat. E per che impedimenti terreni, laſciarono di venire.
frutto, così nò ſeparato
dalla verga , e non reciſo è ſe Dico autem vobis, quod nemo virorum illo
Giesù ſepa in lui ſtà la gratia dello Spirito ſanto, pe. rum, qui uocati ſunt guſtabit canam meam ;
rato da Ma gno indubitato, e ſicuriſſimo della
gloria, perche s'è preparata per quelli, non meri
ria non nell'acquiſto, è ritrovamento del fiore, ſa tano di guſtarla? ſe ſono chiamati, non ſo
produce ſa remo poſſeſsori dedoni dello spirito ſanto, no degni d'eſseru introdotti ? perche il Rè,
lute. e dell'eterna felicità. Nò, dice il Santo, il padre di famiglia, il Rè ſi moſtra ſolo, non
perche il fiore reciſo dalla verga, conſerua ſi fa mentione di Maria, e ſenza Maria non
bene l'odore, ſeparato non lo perde per ſi fà coſa buona. La ſalute noitra è cibo di
queſto, ma riempie d'odoroſa fragranza il Chritto, Meus cibus eſt, gloſsa l'Interlinea. Gl'inuitati
luogo, oue ſi troua, ma il fiore, ch'è reciſo le, falus Samaritanorum. Si come è cibo di non furo
dalla radice dal ramo, non ſi vide gia mai, Chriſto, così deue eſsere noſtro cibo, che ci no degni , l
che produceſse de frutti. Virga Maria, flos nutriſca, e ſi conuerta in ſoſtantiale, e inſe perche no
Aaria chriſtus, perche ſe la conditione del parabile nutrimento, ma ſe non ſiamo con v'era Ma
fiore, dice Ambrogio, è che odorem ſuum Maria, queſto cibo preparatoci con la paſ ria.
S.Amb, cit. ſucciſus reſeruat , nec auulſusamttit . Così
ſione del Saluatore, ſi fugge, come la cena Interlin.
Giesù, che dice, egoflos campi aaulſo , e di Tantalo, e la ragione è, perche Giesù eſ.
reciſo dalle braccia di Maria ſantiſſima,non fenio Dio, mentre, operatus eſt ſalutem in
perdè niente della foauita ſua. Ita Dominus medio terre, con dare ſodisfattone a rigori
in illo patibulo crucis, nec auulſuseuanut,nec della Druina giuſtitia in ſe fece l'ecceſſo del
contritus emarcuit, ct n'erua perfettiſſimo la miſericordia Diuna per noi. Fatta la pre Perche vi
l'odor ſuo, ma non produce il frutto pretios paratione della cena, del medicamento, del ſparge l'o
fiſſimo della tua ſalute, perche ſe bene ha conuitto, della gratia, della vocatione,ſpar dore con
ſodisfatto per il peccato di tutto il Mondo, gel'odoroſa fragranza del nore, fa ſentire la vocatio
alla Diuna giuſtitia, non per queſto ci vera la ſoauità delli voguenti, ma nello ſteſso Inc; Iſl3 CO -
S. Bonauen fauoreuole la ſalute, perche quicunque ſep ſtempo, come Dio giuſtiſſimo ricerca la ſe me giudice
tura cit., tiformen ſpiritus ſanti gratiam adipiſei aer. uerità della giuſtitia ne membri ſuoi, cerca vuol corri,
derat, ipſum florem spiritus ſanti in virga la corriſpondenza gratitudine , l'acqui pondenza
Per Maria quarat, perche? per virgamenm ad florem, ſto, e guadagno ditrafficati
de talenti, ſe per di giuſti
fi vadi a & perfiorem ad ſpiritum ineo quieſcente per tenerli otioſi, reſtò condennato quell'infeli tia, troua
Giesù, ue nimus, per Mariam ad Chriſtum accedimus, ce, che ſi farà, con chi li traffica con offeſa ingratitudi
& per chriſtum gratiam spiritus fanti inueni. del Creatore ? ecco la cena di Tantalo, ecco ne, e ſe l'a
mus, ſenza Maria, che ſi riceue da queſto l'inuito alle nozze, alla cena , ma ecco, che nime cor
fiore? L'odore, Chriſtus odorem vita eterna nemo eorum, qui inuitati ſunt, guſtabit canam rOnO, noti
infidie, perche non ſolo porta ſeco, ma egli meam, perche dato, che comincino , in arriuano, e
ſteſſo è la vita, nelh Apoſtoli ſparge bene odorem unguentorum tuorum currumus adole reſta cena
l'odore Chriſti bonus, odor ſumus in omni lo ſcentale, non arriuano. Che ſi farà per ur di Tantalo, .
Giesù ſen. co, per la ſoauità del quale corrono bene
za Maria , gamad fiorem per mariam ad Chriſtºn acce S.S.Anſeli
fº l'anime, in odorem vnguentorum tuorum aimus.se lo troviamo da ſe, dice Anſelmo, lib, de Ex.
carrimus, ma ſentono la riprenſione delle Filius eius Dominus eſt, e inder ºmium di. cel Virgi
- - --- ſcernens
i 224 . Diſcorſo Settimo , II:
º ſternens merita ſingulorum Dum igitur ipſe a ſamusinomniloco, ma perche partoriſca il
quous ſuo nomine nuocatus nºn exauditiuſtè frutto, eue eſtere con la verga, che lo pro Matt. 1a
374 quidem fact, ſe ſi troua da ſe come fiore re duce Maria, eſclama Ricardo di S. Loren Aloe,
Cò Maria, ciſo, ſeparato dalla ſua madre, per l'oppo zo, eſt urga predicationis, uidelicet, que ſola Luce 9.
perche ſup ſlo. Inuocato autem nomine matris, come datur predicatoribus ad portandum in uia, e Ricar. di S.
fiore ne riceue, come il vigore, per la pro la ragione è, perche la predicatione è orº Lor,
pliſce all in
gratitudi duttione del frutto della ſalute, per chi così dinata alla communicatione della gratia,
ne, dà laſa lo ritroua. Imuocato autem nomine matris,6. alla formatione di Chriſto inhabitante ſpi
lute. ſi merita imuocantis non merentur, vt exau ritualmente nell'anima, come inſegna l'A
diatur, meritatamen matris intercedunt. Re poſtolo, filioli , quos iterum parturio, do
ſta fiore infecondo, reciſo dalla ſua verga, mec formetur Chriſtus in uobus. Quicumque ſep
perche non l'è da noi ſomminiſtrato vigore tiformem Spiritus ſantii gratiam adipiſci deſi S. Bonauen,
di merito corriſpondente, con Maria ſi ſup deratipſumflorem Spiritus ſantiinuirga qua Chi ha Ma
pliſce al mancamento, e reſta la ſalute co tat, è neceſsaria ſolo queſta verga mitica, ria in via
IIllllllCata e - -
- - - -
per profittare ne' proſſimi, nihil tuleritis in non le ma
Torniamo al luogo di S. Giovanni riferi uia, niſi uigam tantùm, ſe con Maria. Qui ca la gra
to di ſopra, meus cibus eſt, vt faciam volun enim, ſeguita Ricardo, poſſunt habere hanc tia,nè dot
tatem eius, qui miſit me, che è di morire uirgam comitem in uia praſentis uita, non dee trina, Sic
per la ſalute del Mondo, ſodisfacendo alla rit illigratia, non dottrina, uel aliquid neceſ
Diuina giuſtitia, non ſolo, ma vt perficiam ſarium, nè per ſe ſteſlo, nè per beneficio de
opus eius, che a queſta grand'opera ſia data gl'altri, che però non l'ha cata per madre
l'vltima mano, con la communicatione del: ſolamente a D.ſcepoli, ma per verga alli
la ſalute all'anime, con la chiuſa della ſal Apoſtoli per la neceſſaria produttione del
uezza di quelle, mens cibus eſt , perche ſicut frutto della ſaluezza dell'anime, ne popoli
nobis concupiſcibile eſt comedere, ita ei ſalua gonuertiti. Cartuſiano lib.4. de laudibus Ma,
re nos . La dignita del figlio di Dio, della ria a 16. Virgini Maria attribuitur tota co
Cibo di Diuina Sapienza Incarnata, non comporta, rona duodecim Apoſtolorum, quoniam meritis
Chriſto 9 che laſci l'opera di mezzana, ma, che perfi eius fuerunt uocati, atque per eius inſtrutho
perfettio-- ciam opus eius , e così l'hô eſequito, perche nem edotti, per eius quoque ſuſpiria, e ora
mare l'ope ſe bò preparato pretioſiſſimo il medicamen tiones Spiritu ſantio repleti, unde, i virgini
ra del Pa to, col diſpendio della mia vita, vi ho aſſe ſanita ſingulariter attribuitur tata mundi ri 375
dre , affe gnata per voſtra la mia genetrice, che vi aſ, storia. Da che ne ſegue l ingiuria, che ſi fà
gnädo Ma ſiſta, a fine che lo pigliate, ſe mi vi rapre al Saluatore, mentre ſi ricorre a lui per lo
Ilà - , ſento per fiore, diſpoſto alla produttione de riceuimento di gratie, per l'acquiſto di be
frutti dello Spirito ſanto in voi, per ſicuriſ ini eterni, ſenza di queſta verga, ſenza Ma
ſino pegno di vita eterna, vi hò inſegnato ria, mentre ſi prega per il tuo ſangue, per il
S. Bon. cit. il modo di conſeguirlo. Quicumque ſeptfor uo merito, per la ſua paſſione , per la ſua
-
mis Spiritus ſantii gratiam adipiſci deſiderat, ºmorte, perche per lo più non concede la -
ipſum florem Spiritus ſanti in virga quarat, gratia , mercè l'indignita, l'ngratitudine
perche per mezo di quella, e non d'altra ma noſtra, perche filius eius Dominus ſi s &
niera, ſi prepara per eſſerci communicato, . iudex omnium deſcernens merita ſi gulorum.
che però mandando gli Apoſtoli alla predi Dum igitur ipſe a quous ſuo nomine nuoca
catione dell'Euangelo per tutto il Mondo, a tus, non exaudit iuſte quidem facit , e n en
fine di farlo ſaluo, non le baſtò d'hauerli tre non ſi trovi altro ripiego, come ſi verifi
transformati in lui per virtù del Santiſſimo cherà ciò, ch' egli dice, meus cibus eſt, ve
Per la pre e dell'amore, per il quale non ſolo Paolo, m perficiam opus eius , e cbo cosi gradito »
dicato ne» tuttti poteuano dire, in me loquitur Chriſtus, che ſi dimentica, e non ſi cura di cibo cor
che non viuit in me Chriſtus, portando i queſto fiore poiale per aſsaggiarlo, ſi dira, ch'habbidi:
portino ni Gesu,ma nella commiſſione eſpreſſa del ſuo mezzata l'opera della Redentone, e che a
ſi Virgam canino gl'ordinò, che foſſero sbrigati da non l'habbi perfettionata, perche, che im
stantum ogni coſa terrena, liberi da ogni torte d'im porta, ch'habbiſodisfatto alla Diuna Giu
º Maria, pedin ento, pracepiteis, ne quid tollerent in
- ſtitia, e ſi neghi la grata ? ch'habbid ſtrut s
cioè, acciò pia, niſi virgam tamiùm, pe che è la verga toli peccato, e che ſi neghi il pedone? ch:
diario il fio non e anco quella vn intrico i sì la verga habbi aperta la porta del Paradiſo, e che ſi
re Gesù materiale, e queſta ſi prohibiſce in San Mat proh biſca l'entrata? Non haurebbe occa
in Maria , teo, e in an Luca, ſed illi realiter virgam ſione di maggiormente ſdegnarſi, e di ful
aceiò ne ſe º accipiunt» gloſa Vgone in S. Marco citato, minare grauiſſimi li caſtighi , come furono
Eua il frut e un an Luca , neque virgam, vice ad defen minacciati alli Hebrei , ſi non veniſsem, cºn
to» -
locutus ets non fuſſem,peccatum non haberent.
demaum , ma quando d ce , me quid toultrent
ºrci 6.8. sn via niſi ºngam ianuàm,s'intende della IlO. Non ne ſeguirebbono grauiſſime le miſerie?
-:ºgº card, ſta verga nittica, Maria, perche il fiore lo hò compita, e poſta l'vltima mano all'.
ſ sº ,
- -
segitº
º-
ſparge bene l'odore, chriſti bonus odor opsta della redentions, quale mi fà ingion,
a zt i -
tº
Si come è felicità grandiſsima, č c. è2.25
ata dal mio Padre Celeſte, per la quale mi ha il Saluator noſtro in queſta vita non ſi conº
º mandato nel Mondo, ve perficiam opus i tentaua di fare l'operationi ſue convº ſolo
reius. Non ſono io fiore, che ſparga ſola «motiuo di virtù, ma vi poneti a tutti quelli
mente l'odore . Se non riceui il frutto, la “motiuide quali le operationi poteuano eſ
colpa ſarà la tua, ritrouami nel mio ramo, sſer capaci, acciò compariſſero più arricchi
non mi pigliare reciſo. Quicunque ſeptifor te di meriti con ritoli differenti, così daltro
smem Spiritusſaniti gratiam adipiſci deſiderat, ano di Maeſtà raccogliendone il frutto, non
ipſum florem Spiritus fantti in virga querat, ſi accontenta di concedere ſemplicemente
- reciſo dalla ſua verga t'inuita, ti ſollecita, ti le gratie per motiuo della ſua clemenza»
moſtra il frutto; nella verga, con la verga ma ricerca nuouo titolo di ſodisfare a vin
i Maria te ne fa parte, per virgam ad florem, debito, ch'egli ticne. Il debito in ordine
Lamento per Mariam ad Chriſtum accedimus. Mi fù alla ſua Santiſsima madre, dalla quale, ſi Perche ſia
di Gesù. rcosì a cuore inſegnarti il modo, per acqui come ha riceuuto il poter meritare, così al dato tutto
l ſtarla, per conſeguirla, che nelle maggiori le ſue mani raſſegna tutto il premio acqui a Maria, e
- angoſcie, pendente dalla mia Croce, mi ſo -ſtato, acciò per mezo ſuo reſti diſtribuito ſenza il ſuo
- no come dimenticato delle mie pene, e te l'. Secondo, perche ſe non foſse ſtata Maria mezo non
- hò data per madre, acciò, come figlio te i col ſuo conſenſo, non ſi ſarebbe il Diuino vi reſti ſpe
-nero, faceſſi a Maria il tuo ricorſo per im Verbo incarnato, e l'anima di Chriſto non ranza per i
petrare le gratie, l'hò conſegnata a Diſce haurebbe hauuro l'eſſere, e per conſequen impetrate,
poli, per appoggio di ſicurezza ne' viag za, nè la viſione beata, nè l'unione alla per
-gi della predicatione Euangelica. Nihil tu ſona Diuina, & eſsendo queſto bene infi.
ieritis in uia, niſi uirgam tantùm , perche', nto, vuole dare a Maria tutti que ſegni
queſta verga,Maria, ſarà il ſoſtegno neluo º di gratitudine, che può, e che ella ſia l'arº 377
chi più malageuoli da paſſare , la difeſa. bitra della diſtributione de doni, e che neſ Gratidi ob
contra gl'aſſalti dell'inimico Infernale, è :ſuno poſsi, nè ſperi ſenza di lei, nè meno gli ligationi ,
quella, che ſuggerirà nutrimento al fiore , Apoſtoli, negli Angioli del Paradiſo. Dicit che tiene
per la produttone del bramato frutto dell' tenim quidam uir ſantius, ſcriue Riccardo, -Giesù a
eterna ſalute. Inuocaho, autem nomine ma ſcimus, ci credimus à Domina, quoniam te Maria. - i
tris, ci ſi merita inuocantis non merentur , orante pro nobis ad filium tuum, omnes cate Ricar.lib.4
utexaudiatur, merita tamen matris intercedute riſanti, orabunt omnes iuuabunt, te ucrò ta Lib. 2. -
Concilium Baſilienſe, eſſere queſto priule cente nullus orabit , nullus iuu abit , S&altro
sgio di Maria ſan:iſſima. Ipſa non ſolim ue deduce, che deſtituti tante matris aurilio Tºtulo de
ſupplicantes exaudit, ſed ſicut ex ſua con per conſequens deſtituuntu auxilio fitti, 3 to Tºalatio in
ſcientia conſueuit ſupplicare, volentium preces tius curiae Caleſtis , e degl Angioli Paulo c. 13.
prauenet Duo ºbera tua, ſicut duo hinnuli. de Palatto. Fauore º irginis arbitror ſua vota Matt,
; Riccar.Vittor. Hi nnulorum velocitati Maria Angelos aſſequi. Terzo, che per l'orationi L'honora ,
a comparatur quta velociàs occurriteus pietas, di Maria tantiſsima fu anticipata l'opera per hauer
quàminuocatur, d cauſas miſerorum antici dell'Incarnatione, e per conſequenza l'ani comanda
pat - - -- - -, ma di Giesù fà creata prima di quello fa to, che ſi
-
º - Tanto è lontano, che ſiamo, per eſsere rebbe ſtata creata, e fà poſseditrice per tut honori e il
:376 - eſauuiti, ſe andiamo a Giesù ſenza Maria, to quel tempo di più della gratia, della glo padre, e la
Senza Ma º che ſi moſtra ſordo alle noſtre preghiere, ria, e diunita di quello ſarebbe ſtato,ſ madre ..?
ria non aſ pare, che non vogli, o non ci poſsia colta Maria non haueſse tanto pregato - Quarto Guerra Ab.
r: colta, per re, perche ha poſta Maria per orecchia, per perche egli è quello, che promulgo così ri ſer. de Aſ
che l'ha po vdito nella donatione delle gratie, 3 a quel goroſo il decreto, che foſse honorato il pa ſumpt.
ſta per v li prontamente le conced ra, che li pacle dre, e la madre da figli. Egoſum dice Guer Come ria-.
dito, per ranio per queſta orecchia, come fu predet rico Abbate, qui patrem, o matrem hono ſcende e al
donare le to per il Prof.ta Reale, preparationem cor randos commendaui. Ego, vt facerem, quod Cielo per
gratie. . dis eorum audiuit auris tua, hoc eſt Beata vir docut, ex exemplo eſem aliis aut paurem ho honorarla.
-Ricar- lib. go, quia ipſa mediante pauperes exaudis,ſicut norarem , in terram aeſcendi, nihilominus ut S. Ambr.
2 par. 2, shomo mediante aure ſua, dichiara Riccardo matrem honorarem in Calum reaſcendo, e per lib. 1. de
Gesù pre di San Lorenzo, oue ſi auuerte eſſere così mandare di la lo Spirito ſanto per le ſue , Virgin tit .
tilene, non pronto il Signore a concedere le gratie a preghiere, e per diſcenderui di nuouo alla c.7,
aſpetta l'o schi le ricerca, per queſto mezo Maria, bene conuerſione di Saulo p.r compiacerla e per Diferiſce
atloni da che poueri di virtù, che non aſpetta leſia incontrarla nel ſuo felice, paſſaggio con la publica
oſferirſi a no addimandate, ma da quel punto, che maggior pompº, che ſe pauliſperpublicam. ſalute, per
Maria. vede il primo moto del cuore di volere ri diſtulio publicam ſalutem per honorarla, ne honorarla,
le scorrere a Maria, ſubito le concede,che pe matrem inhonoratam melinqueremº come in non oſtan
- rò non d ce orationem cardis eorum, ma pra ſegnò Ambrogio, non ottanti le pene i te alla pe
parationem cordis eorum audiut auris tua, quali dooeuo piu lungamente patire Pen: na, e cro
hoc eſt Beata Virgo, quia, ipſa mediante paus dente dalla mia croce, e replicatº di re maggio
iereseraudis, e la ragione è, perche ſi come nuova croce per la compaſsione
- Iii
ºrie
ch'ella
Iº e º , i
º è
a 26 . Diſcorſo Settimo r. lI.
eh'ella patiua, ſi penſi ogn'vno l'applica i beneficio della Diuina Incarnatione, quane
tione, ch'hauerò nella gloria, perche reſti to maggiori ſono li doni di gratie prepara
In Cielo honora a - Reſta honorata , che neſſuno ti dalla Diuina bontà , tanto maggiori shn
l'honora poſsi alcuna coſa in Cielo, in terra, ſenza contreranno li rigori della Diuina ſenerità,
con ogni di lei, che neſſuna gratia ſi ſpediſca ſenza per le negligenze, 6 ingratitudini moſtre,
modo poſe di lei, che neſsuna ſupplica ſi riceua non e perche Dominus, o iudex eſt diſcernens me
ſibile, portata, non raccomandata da lei, tutto rita ſingulorum, e perche per colpa noſtra
ſe le concede, ſe parla è la verga di Aaron, incontra l'ingiuria come ſe haueſse dimez
che di momento rinuerde con le foglie get. zata, e laſciata imperfetta l'opera della ,
mogliano li fiori, e ſi vede la produttione Redentione. Da che ne ſegue, come per
de frutti, perche in caſi diſperatiſi col ſuo parte di Giesù ſi proui, eſſere felicità gran
Parlare di mezo di momento s'incontra nel porto del diſsima trovare Dio con Maria, e che ſe º
Maria è la ſalute. Nihil tibt impoſſibile, dice il Da guano grandiſsime le miſerie , ſe ſi troua
germoglio. miano, cui datum eſt deſperatas in ſpem bea i ſenza Maria, per queſto capoauuentura
della ver titudinis releuare, perche il ſuo figlio Dui - tiſsimi li Magi, furono dichiarati, non per
ga di Aa no è ſempre pronto con l'infinità del ſuo l'auuiſo della nuoua ſtella coala Diunnail
ron , che merito all'eſecutione, di quanto aſcolta per luminatione di cercare il nuouo Rè Meſsia
fioriſce,S.c, queſta orecchia Maria, perche ſi come dal riparatore del mondo, non l'auuiſo del luo
S. Pietro l'orecchio di Maria cominciò l'operatione go nel quale doueua naſcere, manifeſtatoli
Dams, della ſalute, così per mezo di quello ne ri dagli H brei, ma perche entrati nella ca
ceue la perfettione, e ſi come col dire Di panna. Inuencrunt puerum cum Maria ma
uino di niente ſi fece il Mondo, così con tre rius, cioè non fine Maria Dinimumpur
queſto volito diuino vien riparato; perche rum inuenerunt, e però riempiti di celeſti
378 , il ſuo Diu no figliuolo mentre oſserua Ma
teſori procidentes adorauerunt cum, eretta
Sicurezza ria come aſsoluto padrone independente stono aſsicurati nel camino nen ſoio corpo
de pecca- . non guarda al merito, è demerito della.. erale dell'Angiolo, per il quale fecero ritor
tori racco p rſona raccomandata, ma al deſiderio di no felice alla patria di queſta, ma dal Rè de
mandati i compiacerli, all'obligo di renderla ſodiſ gl'Angioli glorioſo nei Cielo. a
da Maria, º fatta. Teofilo Al ſsandrino lib de Incarna Per parte di Maria Santiſsima ficonfer Si confeº
Teofil. tione Verbi. Gaudet filius orante Virgine qui a ma parimente lo ſtesſo punto, e ſi manifeſta, II)3 30C0
-Aleſſand, omnia, que nobis precibus ſue genitricis eutn, Da principio della creatione del mondo due per parte
ctus domat,ipſi matriſe donare putat, zi acce fonti ſi deſcrivono paodotti dalla Duma di Maria
pta ab alla ſine patre humanitatis vices red Maeſtà vno, che ſcorreſſe irrigando la ſu: la feliciti
Quanto dere, e percne poteſse incontrare la B. Vere perfice della terra - e la rendeſſe feconda, di trouat
guſti Qic gine frequentiſsime le occaſious'nduſtriè mancando la pioggia, e la rugiada dal Cie Dio vnita
sù fa ſi la Druina Sapienza conſtituirla per noſtra lo. Non enn pluerat Dominus de calo, ſed mente C0ſì
grate per madre , accioche per prouedere a teneris fons aſcenaebat de terra irrigºns annerſam lei &c.
mezzo di e deboliſsimi figli ſi rappreſentaſſe al ſuo ſuperficiem terra. L'altro nel Paradiſo, º Gen 2,
figlio Diurno l'occaſione di cento, e mille fluuus egrediebatur de loco voluptatis adir
" che? il .. volte di compiacerla, e far gratie alla ma ºrgandum Paraayºun. s ºurnardino di Sie Due fonti
i
ne la diede
dre nella donacione de la nottra ſalute, e na nel primo fonte conſidera figurata la e da princi:
San Gregorio N comedienſe, Filius petitio Beata Vergine. Figurata fuit B, Varga in piovno
per madre, ne sua deleſtatur, gaudet ſe rogani, tuama fonteillo, de quo Gen. 2. qui de terra aſcendent per tutta
noſtra, -
enim gloram Creator exiſtimate se propriam, irrigabat vnuerſam ſuperficientera, crite la terra fin
S. Gregºre e tanquan filius ea exultans, quaſi exoluens rumfumunus impetus latificat ciutatem Dei, bolo di
Nicomed. debitum imptet petutones. Se il Saluator no e con n olta ragione, perche la terrafigni Maria
orat. de ſtroſi mott a così inclinato a compiacere fica il peccatore, come nel Cielo il giutto S. Ber. Sto
preſent, - la madre ſua Santitsima, come ſe ſodisfaceſs ſi appreſenta ſecondo S. Agottino, nel fon ts I. "
Virg, - ſe al debito, è a Maria per te ſteſsa conce te, che bagna la terra ſi rappreſenta la Bea a. 1. cap.
deſse legra e, ſi conoſce da ogn'uno quan ta Vergine, perche con la ſua miſericordia s..Agoſ,
to facile, quanto ſicura, quanto abbondan feconda il peccatore, indegno per le ſue
te ſia per eſs-re la concets one di gratie à colpe di riceuere la sioggia delle gratie da Mariarettº
»
quelli, quali ricorrono a Dio per m.zo del loso, in queſto modo ti dice che fiuminis de fecon
e
-
- - -- - -
r
la ſua Santiſsima madre, perche con quella impetus, cioè quel o sto zo» che fa la Beata do il per
dà il compimento, perfettiona con l'attº Vergne per vincere il peccatore, e trarlo catore pri
ma mano l'opera , per la quale è manda al mare di compontione, e pentimento, la uo dell'atº
Miſerie in to dal padre. Filius petitione tua deleiatur, tificat ciutatem rei, per la" Ve qua della
Contrate :
gaudetſe rogar, perche con questº fa dono derne la conue ſione » eſsendo ſcritto, che gratia dal
dall'anda d lla ſaluezza dell'anime acquiſtate col Gaudium eſt.Angelis pei ſaperºno peccato Cielo,
e 4 Gesù
prezzo del ſuo ſangue Diuino. Ma ſe ſi ri repententiam agente. Ma non ferma nella
ſenza Ma. corre a lu ſolamente ſenza il mezzo della terra la clemenza » e ben gnità di Maria,
gia e Regina del Cielo, quanto è maggiore il aſcende, e innonda il Paradiſo, il Cielopere
º - . . - . che
Si come è felicità randiſsima, 8 c. 227
che fe fluuius egrediebatur de loso volapta a decreto, ma il ſuo Diuino figliuolo. Che
tis. Non eſt locus voluptatis, miſi uterus vir però, per honorarla di queſta maniera nè
gen Pietr, ginis, laſciò ſcritto il Damiano. Arriua al la conſegna per madre, affine ricorriamo
Eam.
Cielo fluminis impetus letificat ciuitatem, tutti a Maria per le gratie, eſsendo queſto
379 -
Dei, non ſolo perche rapiti li peccatori dal connaturale coſtume de pargoletti di ſem
Maria fiu. la terra, per via della penitenza li conduce pre
fare il ſuo ricorſo alla madre, e per aſ
me, che ra alla gloria, ma perche le beate menti del ſicurarſi
di queſto, e neceſsitare gli eletti
piſce il pec Paradiſo riconoſcono il fiume delle conſo tutti douerla così honorare, non riceue e
catore al lationi Diurne eriginare dalla terra Sacra
Cielo.
ſuppliche, non aſcolta preghiere, quali
tiſsima di Maria, ſenza la quale la Diurna non le ſiano dalla ſua madre Santiſsima e
Rallegra ſi Maeſta non hautebbe mandata ſopra di rappreſentate; di maniera, che il ſuo diuoto
Beati, e quelli la pioggia dell'eterna felicità. Tut, Bonauentura prononciò queſto decreto di S. Bonau.in
perche? to queſto ſi riſtringe a poche parole da San Paradiſo. Qui dignè coluerit eam,iuſtificabi Tºſatt.
S- Damaſe, Siouanni Damaſceno , mentre la Dice eſº
tur, qui autem neglexeriteam, morietur ins
orat. I. de ſere: Fons perennis veri luminis, attueime peccatis ſuis, dichiara ancora, che per ho
Dormit, rauſtus ipſius uita theſaurus, º uberrima norarla degnamente era neceſſario di ricor
beneditions ſcaturigo, qua nobis honorum rere a lei con le ſue preghiere, mentre dice
omnium cauſa, e parensextitiſti. Fonte di non ſolum te offendumt, Domina, qui tubi iniu Idem.
vero lume, che mai vien meno, e per illu riam irrogant, ſed etiam qui te non rogant,
ſtratione di mente ne' peccatori, e per lo perche hauendola il ſuo Diurno figliuolo
ſplendore di gratia ne guſti, e per la frui riceuuta in Regina ſopra tutto il ſuo Re
tione di gloria ne beati, interminabile te gno, come ſuppongo con la commune de -
.
toro di vera vita , abbondantiſsima ſcatu Padri Agoſtino, ſufficere debet notitie huma S. Agoſt.
rigine di benedittioni, cagione produtrice ma hanc verè fater Reginam calorum pro eo ſerm. 35. de
d'ogni bene, eleuata a così grand'altezza di quod peperitregem Angelorum S. Antonino Sanctis.
Negno, che non ſolo ſi verifica di lei, come Maria propter Chriſtum imperatrix, o Mo. S. Anton.
Latitudine di Salomone, che dominatur à Dam uſque narca eſt Mundi. Epifanio, Ruperto, Atana p. 4. tit. I 5.
del Regno Berſabea, ma dal mare della gratia, ſino al fio, &c. così vuole anco dalla ſua gloria c. 22. V.9.
di Maria. mare della gloria, e dal fiume degl'influſsi le ſiano conſeruate le ſue ragioni. Da che Epiph.
TDiuini, ſino agli vltimi confini del mondo, ſi raccolgono le miſerie, quali ſouraſtanno Rup. Atam.
e ſtende il ſuo Regno ſopra ogni coſa crea a quelli , quali traſcurano ricorrere alla ſua
S. Bern.t.3. ta. Tanto pronontia S. Bernardino di Sie clemenza. - e
fer. I 1. a.. na. Glorioſa Virgo Maria elenata fuit ad al Per altra parte chi non vede le felicità
casa -
ritudinem Regni, ut de ea dici poſsit, quod non grandiſsime preparate a quelli ricorrono
folum dominatur à Dan uſque senſaiea, ſed a Dio per mezzo della ſua Santiſſima ma
dominatur à Mari gratia uſque ad mare glo dre? Quando ſi dice Maria Santiſſima eſe
ria, à flumine influxuum Diunorum uſque ad re orecchia della Diuina Maeſtà ſi come di
terminosorbis terrarum ſuperomnem creatu cemmo preparationem cordis eorum audiuio
ram regnans. Queſto ampliſſimo Regno le auris tua, cioe Maria, non ſi deue inten
fà conferito dal punto, che fu eletta madre dere di ſemplice vdito, perche come infini
di Dio, confirmato dal trono trionfale del tamente infinito la Duina Maetta aſcolta Dio da ſe
la Croce del ſuo figliuolo, e ne ticeuè la co ſempre da ſe ſteſſo, e vede tutte le coſe, ma aſcolta co
perche re . rona all'ingreſso della ſua gloria. Il pre però come Signore ſupremo, e Diuno giu me giuſto
ita offeſa tendere gratie, e fauori Celeſti ſenza ricor dice per concedere, è per punire percorri Giudice.
Maria,mé rere à lei deroga alla grandezza della ſua ſpondenza al merito di ciaſcheduno, ma Da Maria
I tre à lei Maestà, al diritto della ſua giuriſdittione. quello ſi aſcolta dal Signor Iddo per mezo
non ſi ri per eſaudi
Se il ſuo Diuino figliuolo diſse a Diſcepo di Maria audit vtexaudiat, perche mediante re e
COrra per
il ben che ſetui, qui uos tangie, tangit pupil. ipſa,paupereseraudis, ſicut homo mediante » Ricar. cit.
i" lam oculi mei, coſa porranno aſpettare quel aure ſua. Siche lotteſſo ſara l'aſcoltare, che
gratie» ii, quali toccano le ragioni della ſua San eſaudie, e perche aſcolta tutto quello, che
tiſsima madre, per henore della quale più ſi admanda,tutto tutto ſarà conceſſo.Veg
lungamente perſeuerò nella ſua Croce dif gamò l'anima fedele, ſe può incontrare, 33o
ferì la ſalute commune, come dicemmo con maggiore felicità, che ottenere tutto ciò, Aſcoltar
Sant'Ambrogio ne matrem imbonoratamro. che sa ricercare. In me, dice la Beata Ver Maria è
paniel 6.7. linquere. Sino a queſte ſegno arridò l'an gine omnis gratia uia, d veritatis, in me eſaudire.
Simile al bitione di Dario fortiſsimo Rè de'Perſi,do omnis ſpes, vite, o virtutis. Tranſito ad Ece 24-25.
decreto di po occupata Babilonia , che promulgò il me omnes. L'Interlineale quiu ſilios affe -
Dario, che decreto, che neſſuno poteſſe addimandare ſtuoſe monet, che tutti ricorriuo a lei,
da altri nº, gratia ad alcun huomo, è Dio, ſe non ricor cioè alla Diuina Sapienza, nella quale la e - a
ſi cerchino reuano al Rè Dario, foſſe poſto nel lago B E A T A V E R G I N E miſti
gratie, de Leoni, come ſi riferiſce in Daniele Pro camente ſi eſprime. Tutti ci inuita co- .
feta, Maria Santiſsima non forma queſto me amatiſsimi figli, che ricorriamo a lei,
per
e
22 84 º i Diſcorſo Settimo M. ll '
perche troueremo tutte le gratie, tutte le la lettera ſcritta da lui all'Apoſtolo ſopra di
Nel ricore ſperanze adunate di via, di verità, di vita , queſto fatto, giurò, che fù per crederla eſ Fù guſtato
rere à Ma non ſenza marauglioſa eſpreſſiua dello Spi ſere il vero Dio,e ſe anco da queſta vica mo da S.Dieni
ria, ſi tro rito ſanto, perche eſſendo il Saluator noſtro ſtrò di hauere paradiſum emiſum, molto più gi in veder
luano tutte Via, verità, e vita, come ſi legge in S.Gio lo prouerà dall'eternita della gloria con la lae,
le gratie, uanni, ego ſum via, veritas, co vita . Di ſua interceſſione. . . . .. .
Io 14a chiara con queſto detto, che ſi trouain Ma me
In gratia omnis omnis ſpes, Tranſite ad
ria tutto ciò, che può deriuare da Chriſto, me omnes, con affetto di tenerezza materna
Taul. de & è lo ſteſſo, che dire, Ego intra me habeo la B. V, ci inuita tutti, come quella, che
Tala. omnes gratias via, veritatis, º uita, ma scontiene tutte le gratie, e che può adempi
quello, che importa, utnemo eas poſit ha ire ogni ſperanza deviatori, e per l'accreſci
re, miſi per me, e mentre dice, omnis ſpes mento di gratia, e per la poſſeſsione diglo
Liranouita, cioè di gratia, e di gloria, ci uirtutis, ºria, e ne prouerbii eſsagera la felicità di
gloſa il Lirano, quia poſſum ea dare. Queſto quelli, da quali ſarà aſcoltata a Beatus ho.
cant. Gili è priuilegio ſingolariſſimo di Maria, eſpreſ mo,qui audit, e qui uigilat adfores meas quo
ber. ſo nella Sacra Cantica dallo Spirito ſanto, tidie, perche, qui me inuenerit, inueniet ui.
Hortus concluſus emiſſiones tue paradiſus,oue tam, è come altri leggono uitas, cioè di
Giliberto, Habes paradiſum concluſum, º gratia, e di gloria, ci hauriet ſalutem d
paradiſum emiſum, illeintus eſt, hic de illo Domino, che è a dire è felicità grandiſſima
Maria tie procedit. Tiene la Beata Vergine dupplica di tutti quelli, quali aſcoltando abbraccie
ne duplica to paradiſo, il primo ſerrato, e chiuſo, e ranno li miei conſigli, perche non ſoloſa
to Paradi, queſto lo teneua per ſe , Habes paradiſum
ranno fatti partecipi della vita, ma hauriét Tuttofio
fo perſe, e concluſum, il ſecondo è Paradiſo ad altri ſalutern. Caetano, quicquid uoluerint,a Deº tiene con
per noi, communicato, emiſſiones tua paradiſus. Ha facile obtinebunt, e nell'Hebreo Tò ſalutema - facilità, rie
bes paradiſum emiſum, ma queſto paradiſo ſi legge uoluntatem, beneplacitum, beneuo: correndo
procede da quello, perche per mezo di Ma ſlentiam, per corriſpondenza di quello, ſi a Maria.
ria ſantiſſima ci viene communicato . Il “legge in Iſaia haurietis aquasingaudio defon Caet,
Saluator noſtro haueua il paradiſo conclu tibus Saluatoris, perche ſi come il popoo d' Iſaia 12.3.
ſo, nobiliſſimo per la viſione beata, e adu Iſraele era languente per la ſete lungamen 1.Corintº
namento d'ogui teſoro di gratia ſpirituale, te ſoſtenuta nella ſolitudine del deſerto beb
ma queſto era fermato in lui, per la ſottrat be, con allegrezza l'acque vſcite dalla pietra
tione alla ridondanza, che doueua riſul percoſſa con la verga di Mosè , figura di
tare nel ſuo ſantiſſimo corpo, naſconden Chriſto, ſecondo l'Apoſtolo nella paſſione, . E congi
ado le marauiglioſe prerogatiue Diuine, º percoſſo con la ſua Croce. Così li fedeli di: bilo, come
unicuique apparebat prout erat, dignus,ſico uoti di Maria ſantifiima, ſe per difaucutu gli Hebrei
0rigene. me riteriſce Origene, perche fu comueneuo -ra faceſsero perdita della ſalu e, non ſolo ſe bibero l'ac
-le, che vn giorno ne faceſſe vn poco di mo licemente, ma con ſomma facilita la ricu. qua della
ſtra nella Transfiguratione, la fece però con pereranno, ſaranno come prima gratiati pietra nel
marauiglioſa auuerrenza, in vn altiſſimo nella volontà, beneplacito, beneuolenza Deſerto,
-Monte, ſeparato, allontanato dagl'altri , del ſuo Signore, qui me inuenerit inueniet
circondato da vna nube, e per fine ordinò, vitam, non ſolo, ma con facilita fingola:
s che non ne parlaſſero con neſſuno, nemini riſsima haurtet ſalutem a 12omino - . . -- a a
dixeritis uiſionem hanc, donec a mortuis reſur - La ragione ſi deduce da una ſentenza di
gat filius hominis, perche l'ufficio, e mini Sant'Antonino al luogo dell'Apoſtolº, qui -- i
Matt. 17. ſtero di Chriſto era bene di meritarlo, ac proprio filio ſuo non pepercit ſed pro nºbis om: 1
quiſtarlo a noſtro fauore, che però, loque nibus tradidit illum, quomodo non etiam cam
bätur de exceſu,quem completurus erat in Ie illo omnia nobis domaut è e mentre dice on
vuſalem, che attendeſsero a queſto gli Apo mia, dice tutto ciò, che in qualche modo
4toli ſono amoniti dal Celeſte padre , ipſum può appartenere al negorio importantiſſi - -
--
- - - --
-
la creatione, perche come inſegna Bernar tione Diuina, così diede il conſenſo alla ſua Maria dies.
paſsione, per la quale, per la ſalute del Mon de il figlio
do, preterita non diſcuti? merita ſed omnibus
ſe exorabilem exhibet, ſi come il Celeſte pa. do il figlio di Dio veniua a veſtirſi di carne ſenza eſſer,
- dre non guardò a demeriti di tutto il Mon nel ſuo puriſsimo ventre. Non diferì vn no pregatae.
-
do, ma all'infinità della ſua clemenza, e di mento ad aſſaggiare li dolori della paſsio. - , s - e
più hauriet ſalutem a Domino, con tanta fa ne, come proua San Bernardino di Siena con S. Bernardi
cilità. Queſto argomento, ſe con auuerten queſta nobile congettura. In Signum ergo, 300 t.3ſer 6.
za ſi conſidera, pare, che concluda più for quòd crucifixa, crucifixum concepit, ordinauit. Orat. 2. Ce Ie
-
temente in Maria di quello, che per il det ſumma ſapientia Dei, quòd eodem dte Chri, Dall'inſtan
---
to dell'Apoſtolo conuinca nel Celeſte pa ſtum conciperet , quo etiam fuit paſſus, e ſi te della co
dre, perche per parte del figlio donato per manifeſtò all'amato Diſcepolo nella miſte cettione lo
amor noſtro alle pene, è lo ſteſſo per ordine rioſa Apocaliſsi, come ſtaua nel ventre del deputo al
- la croce, e
-
ad ambidue Celeſte Padre, e Maria, ma in la ſua puriſsima madre, mentre dice, Vidi
L'argome ordine a Maria ha queſto di più, e per ſenti agnum tanquam occiſum in medio throni, per cominciò
ro dell' A mento d. Maria, quale accompagnò le pe che eſsendo Chriſto l'Agnello, ſecondo la aſsaggiatº
poſtolopa ne del ſuo figliuolo con acerbità grauſſi ma commune opinione de Padri, Maria il tro dolori di
re conclu di dolori, ſopportando tutte le ferite del cor no, come ſpiega Andrea Cret. e S. Pietro compaſsio
da più in po di Chriſto, come riceuure nel proprio Damiano , Fecit thronum vterum videlicet Il ce
Maria,per. cuore ; ma il Padre come ſommo bene im. intemerata virginis, in quo ſedit illa Maleſias, Apocal. 5.
che diede paſſibile, non ſentì alcun dolore, ma tutto º il vederlo come morto nel trono, e vederlo Andr Cret
il figlio col fù ſcaricato nel cuore di Maria, con quaſi paſsionato nel ventre, perche Maria ſantiſ ortt. 2. de
ſenti me 1 . dupplicato rſpetto di Padre , e madre?. ſi ma lo concepì, lo portò crocifiſſo, e par domit. S. P.
to di dolo Secondo per parte del figlio, perche da Ma. torito nella capanna, la prima volta, che lo Da mia ſere
re per ſe,ac riafu dato, accreſciuto di pene maggiori, mirò, lo vide con le braccia aperte, in tem in Nat. Ma i
creſcimen. di quelio, che gli ſia dato dal Padre, perche bianza di Crocifiſſo, riceuuto nelle proprie rlage
to di pene dal Padretti dato direttamente alla Croce, braccia, formò la nuoua croce, che le daua Lo portò
nel figlio. eſibitagli dalli Hebrei, ſenza altra rifleſsio sco ſuoi dolori, lo ſervì, li diede il latte, lo nel ventre
ne al Celeſte padre, quale per ſe ſteſſo altra portò nell'Egitto, perche creſcendo poteſſe come cro
- - - º
pena non le cagionò, ſe non laſciarlo così morire paſsionato , crocifiſſo per la noſtra cifiſſo , e
º morire ne ſuoi dolori, ma da Maria fu dato, ſalute, ea tutto queſto ſi moiirò con mara IlOICO e
per così dire, anco alla pena, e dolori, ri uglioſa facilità, e prontezza, laſciandoſi
fleſsi di compaſsione ineffabile, per vederla mouere dallo Spirito ſanto, come totavo La prima
º addolorata, quale fà dolore così graue,che lubile, figurata nella viſione della roca di -volta, che
ſuperò ogni colore della paſsione, ſi come Ezecchiele. Apparuit rota vnaſuper terram, lo vide, ſi
Diede a dalla B.Vergine fu rinelato a Santa Brigida. come ſpiega San Bernardino di Siena, Deſi in ſembian
Giesù dolo Che però ſe per virtù delle piaghe del Salua gnata in eleuatione rota, de qua Ezechielis 1. za di croci
ri, rifleſsi tore, come ſpiegano la Santi Padri, haurie iſcriptum eſt, apparuit rota ſuper terram sper fiſſo, con le
grauiſsimi tisaquascum gaudio, acque di gratie , e di che in Virgine Beata nullum fuit omnino retar braccia a
di compaſe Sacramenti, come dato dal padre , molto datiuum proinde rota volubilis fuit ſecundum perte e
fione ,
-
più s qui me inuenietshauriet ſalutem a Domi omnem Spiritus ſantti nutum . Da che ſi Lo allattò,
mo, riceuendo felicemente, e con ſomma raccoglie la felic.ta grandiſsima di quelli , ſaluò in E
facilita tutto ciò, che ci biſogna, per acqui squali ricorrono alla ſua interceſsione, per gitto, &c.
ſto della ſalute. i che ella contiene in ſe tutte le gratie, non ma per la
Si conferma queſto diſcorſo dal modo, ſolo per ſe, come paradiſo ſerrato, ma co Crocc , ,
col quale la Beata Vergine ha dato il ſuo me paradiſo aperto, per comunicarle alli S.Bernardi
i Diuino figliuolo per la ſalute del Mondo, in ſuoi diuoti. Aſsicura la comunicatione o not. 3. ſer.
co riſpondenza al Celeſte padre, perche il prontiſsima, e con ſomma facilità e piena» i 1 e 2. I, c.
Celeſte, è vero, che ab eterno preuedendo perche ſe con tanta prontezza ha dato alla I s - º
la caduta dell' huomo, decretò la miſsio morte il ſuo proprio figliuolo,quale ha con i 383 .
ne del ſuo figliuolo Druino, per ripararlo, la cepito, e ſeruito per queſto fine , ſenza ri Feltcità di
promiſe ad Adamo,ad Abramo, e Santi Pa tardamento neſſuno, o neſſuno ritiramen chi ricorre
triarchi, ma quante ſuppliche preſentare sto, non oſtante l'immenſita delle PººPro a Maria ,
no, per conſeguirlo, quanti ſudori, quante uste, e che doueua ſentire, quantº Pººº: - . . .
è , a Kkk nerà
23 o Diſcorſo Settimo s. lI.
ma è niente meno, che tutta la ſua potenza,
uerà le gratie, per la donatione delle quali
ha dato lo ſteſso figlio. Più oitre, lo ſteſſo con l'applicatione di tutti li ſuoi deſideri ,
perche hab Diuino figlio ne rende parimente ſicuri , per adempimento de ſuoi voleri, e come in
foi voluto il perche egli propterfuture matris excellentià, terra , matris parebat arbitrio, qui omnium
cóſenſo di non tantùm ex ipſa carnem ſumere, ſed etiam rerum iura ſuo gubernabat imperio, come di
Maria nel abipſa volebat , come oſſerua Guglielmo, ce San Pietro Damiano, così concede tutto
l' Incarna per conſtituirſi, come obligato , perche è nel Cielo. Che però il Duino Spoſo l'inui
IlOne. come dipendente dal libero volere della ta. Que habitas in hortis, Honorio legge ,
Guglielm. ſua puriſsima madre, anco prima dell'In in portis, cioè della vita, c della morte » S. Pietro
apud Mart. carnatione, con iſtupore del Mondo, eſage perche nelle porte anticamente ſi eſercita Dam. hom.
del Rio , rato da San Metodio Martire, Euge qua de ua il giudicio, amici auſcultant, fac me au 46. in Nat.
cant.8. bitorem habes illum, qui omnibus mutuatur, dire vocem tuam . Il B. Alano dolciſsi B. Virg.
S. Me odio, Deo enim vninerſi debemus, tibi autem etiam mo ſpoſo della Regina del Cielo, nelli horti Cant.8. 13.
m. orat, in ille debet, e perche con queſto fatto aſsicu della Chieſa, e delle vitti dell'horto, che è
B. Alano
Hyppopa, ra il genere humano, che la Dinina Maeſtà Chriſto per amore, di vita eterna, per la
zerº e ibid.
ha data l' vnione hipoſtatica, ſupremo di ſperanza, fac me audire vocem tuam ad me ,
- - - a
Se le mo tutti li doni, per eſsere via eſſentiale alla ſo. dirige preces, rt easimpleam. Più oltre, il
ſtrò il Diu. ſtantiale communicatione della perſona Cardinale Allgrino, pondera, che queſte Deſidera
Verbo qua Diuina, per volonta di Maria non haue. voci foſsero dette a Maria ſantiſsima nell'e aſcoltarla
ſi dependé rà neſſun dono, che volontieri non comuni ingreſſo fatto nei paradiſo, o dopo li com ſua voce,
chi, per dipendenza del ſuo volere, perche plimenti della ſua glorioſa coronatione , e er adem
te, prima
che le foſse ſe prima d'eſserli figlio, ha voluto in certo che in queſte le foſſe aſsegnato l'ufficio,qua pire il ſuo
modo obbedirla, non aſſumendo carne, ſe le doueua eſercitare nel paradiſo, che era di volere,
figlio, per
aſſicurarci non per dipendenza , 8 eſecutione del ſuo pregare per li ſuoi figli, conſegnatigli per ter -
della ſua quaſi comando, fiat mihi, per il quale die ſtamento in Giouanni dalla ſua Croce, per
interceſſio de ſe ſteſſo ordinandoſi a tutte le pene,igno che gli amici, cioè gl'Aogioli ſtauano con
Anc e minie, e diſpreggi, per farci ſalui, eſequen applicatione grandiſsima, attendendo per -
do rutto nello ſteſso punto, che la B.Vergi adempire tutto quello, di che ella haueſsº - - - -
ne promontiè il ſuo volere, fiat, come ar pregato il ſuo Diurno figliuolo, e che la B
bitra della Redentione, molto più obedirà iVergine, riceuato il carico con allegrezza» 334
fatto ſuo figlio, e all'arbitrio ſuo donerà tut ſubito ceminciò impiegarſi nelle preghiere» Ailgrino,
te le gratie per la noſtra ſalute, ordinata al Aſsignat matri officium, quod geratin patria Dalla ſua
la maggior gloria della Diuina Maeſtà, e dicens, Q tu diletta mea qua habitas in bortis coronatio,
maggior honore della ſua Santiſſima Ma gratiarum, º virtutum, facme audire vocem ne le fa da
dre - Coſma Geroſolimitano, deduce que tuam in precibus, ſonet vox tua in agribus to il carico
coſmasº ſta illatione, Inſuperabilem, Deipara, ſpem mais,quia amici ſcilicet. Angeli anſcultant, º di pregare
Pauroſtym tuam habensſeruabor, defenſionem tuampof a quod a me petieris ſtatim officioſo peragani mi per eſsere
no 6s 2 ſidens, non timebo, proſequar inimicos meos, i miſterio: Beata autem Virgo obſecundans filo eſaudita -
oa : I
o in fugam vertam ſolam habens protettore ſtatim aſſurgit ad preces. Noto, che queſto
tuam, & onnipotens auxilium tuum. Che è Dottore non pone diſtintione alcuna nella
s: i si a dire. Non è poſſibile, che reſti defrauda i qualità delle preghiere della B. Vergine, ne
i t S - ta la ſperanza di quelli, quali ricorrono al dice, che li Angioli aſpettino la conceſſione
v ei la tua protettione, perche ſaranno così im del figlio, per eſequirla col loro ministero ,
me ſili teſori di gratie, quali riceueranno ma che Angeli auſcultant, vt quod a me pe Angiolto
per dipendenza della tua protertione, che tieris , ſtatim officioſo peragant, miniſterio, un pronº
per quella ſaranno dichiarati feliciſſimi, e con tutta l'attentione Angelica offeruano le eſequire,
ſalui. Saranno liberi d'ogni timore, e con i preghiere di Maria, e non attendono alla ciò, che,
la tua protettione, e onnipotentiſsimo aiu oriſpoſta di Chriſto, come ſupremo, ma ſu ºfene
to» tanto è lontano, ch'habbino hauer ti bito eſequiſcono tutto ciò, che la madre i"
more, che gl'inimici ſi porranno in fugga, “ſantiſsima le dimanda perche i non potreb alla con ..
atterriti nel rimirarlo, e tanto ſi deſcrive be eſſere, che per l'indignità della perſona ceſſione di
raccomandata, per l'enormità di grauſſ Chriſto »
dallo Spirito ſanto, nella ſacra Cantica e
Cant, 7, 10, Ego diletto meo, o adne conuerſio eius , dal. me colpe, per virtù della Dinina giuſtitia, r ſicutez,
Heb, Va fH-breo translatano alcuni, ad me poteſtas gliele ne aſſe ? sì, ſe il peccatore faceſſe ri za della
tab. eius Vatablo deſiderium etus, perche ſi co. ricorſo a Dio, e da ſe ſolo lo ritrouatie, ma gratia
l'alcóſen me la Beata Vergine diede ſe ſteſſa a Dio, i ricorrendo a Maria, mentre prega per lui,
ſo di Ma con tutto il ſuo potere, e con ogni ſuo deſi (non è pericolo, che le poſſi negare, perche
riagl'è da derio, nella ſteſsa maniera coſtuiene ſia cot ſanno ciò, ch'ha regiſtrato lo Spirito ſanto.
to il pote riſpoſta dal figlio, che ſe egli diſſe a Santa i Ego, cioè Maria, diletto meo & ad me son
Catarina di Siena. Hai dita la tua volontà uerſio eius, cioè, f"
: deſiderio eius ,
a me, io ho data la mia ate- Che non dara perche il Daino, glio la rimira preparato
alla Regina madre º dona alaſsi
--- ---
coa tutta la ſua potenza e deſiderio di tona
- - - Piacerla
- Si come è felicità grandiſsima, č c. 23 I
spiacerla ; e ſi come è diſceſo in terra per Tu autem, qua materna in peum autoritate
honorare il Celeſte Padre nell'adempimen polles, etiam lis, qui enormiter peccantexi S. German,
to del ſuo volere. Veni, vt faciam volunta mtam remiſsions gratiam concilias. Non enn Oralt, 2 e lº
tem eius, qui miſt me, così è aſceſo al Cielo potes non exaudiri,cum Deus,utuere, & inte 71arte Do
per honorare la madre con adempire ini, merate Matri ſue quo adomnia, º per om ºlta
tutto le ſue preghiere, e però amici ſcilicet nia, & in omnibus morem gerat, e per parte 386
Angeli auſcultant, vt quod a me petiersiſta di Maria Santiſsima, non eſclude neſs no Dio in tut
tim officioſo peragant miniſterio. per quanto ſia peſsimo peccatore, come to ieconda
S. Ireneo. Il Padre Sant'Ireneo ricerca la cauſa, per inſegna San Bernardo, omnibus ſe prebet Maria.
- che la Diuina Maeſtà non ha voluto il miº clementiſſimam omnibus exorabilem omnium S. Bern. ſer.
º335 -
ſtero dell'Incarnatione ſenza il conſenſo di neceſſitates ampliſſimo miſeratur affettu, che de B. Virg.
Maria pri Maria. Quid ei quod fine Maria conſenſo pero il Caetano oſſerua dalle parole dell'e Luce 2,
cipio di non perficitur Incarnations myſterium ? Quia Angiolo. Inuenietis infantem poſitum in Pre Caeta,
tutti li be nempe vult illam Deus omnium bonorum eſe ſepio, che quel Preſepe era luogo notorio - - - -
-
ni moſtra principium, sarebbe queſto ſolo argomen publico, e a chi voleua commune. Attioquin
l'infelicità to baſteuole a dimoſtrare la felicira gran
d'andare a
Angelus aliquam peculiarem conditionem ad
diſsima di quelli, quali trouano Dio con , didiſet ad diſtinguendum illud Preſepe ab Nouatot. r.
Dio ſenza Maria, 6 vnitamente le miſerie, quali ſe
di lei. alis, & il Nouato raccoglie la contienieri de Emtnet.
guono in tronarlo ſenza Maria, perche vo za, che in quel luogo comune, enoriſſimo Deip, c. 13 e
lendo operare la ſalate del Mondo tutto con a tutti foſse adorato da Magi, perche ve 1-b - .
la communicatione ſoſtantiale di ſe mede nendo il figlio di Dio per la ſalute di tutti, Perche in
ſime, non ha voluto ſi eſequiſca ſenza il vo a tutti foſse patente l'ingreſſo, e che in quel luogo no
fere di Maria, per il decreto ſtabilito, ch'el tiiiiano co
luogo foſſero dalla Beata Versilie ricevuti, Ilhuile a tut
la ſia il principio di tutti i beni, perche e ſi moſtraſse eſsere pupisitorium uniueº
s'intenda la felicità grandiſſima di trouare ti ſia nato
ſa terra, così nominata da S. Bernardo, e
Dio con Maria, perche così s'incontra nel Chriſto.
da queſto facile, e così felice ingreſſo a Gie
principio influſsiuo di tutti li beni, come sù con Maria ne ſeguono mille beni, pri S. Bern.ſer.
per oppoſto ſegue grandiſſima la miſeria in ma, che ſi pone in fuga l'inimico inferna I. de Aſ
trouare Dio ſenza Maria, perche ſi troua le , quale prima con ferocia così grande ci ſumpt.
come ſpogliato di queſto principio, perche combatteua, ſecondo che all'apparire del
ſe bene egli è il ſommo bene, in ragione di Diuino ſcetro in noi, il dominio che vede
communicatione, non la vuol fare ſenza » la Beata Vergine in noi, come in ſuoi hu
Maria perficitur miliſsimi ſerui, nont oua più adito per ve
Maria conſenſu non
i"Sinemiſterium, In
quia nempe uultillam - nirci ad aſsalire. Quinimo tyrannus apoſtata, Leon. Imp.
Deus omnium bonorum eſſe principium. Il qui prius inſequebatùr fugam 'arripienº rece Orat. I,
Saluator noſtro pronuntia, che pater non dit. vbi regum apparuli ſceptreni non ine
iudicat quem quam , perche omne iudicium » niet amplius locum quà noi adoriatur- Che Felicità
dedit filio. Maria Santiſſima non vuole tal più? libera da inimici così erudeli, con ren ſenza nu
ti giudici. L'eſſere principio commonica derci a quelli ſuperiori, e formidabili, in mero dal
tiuo di tutti i beni, omnium bonorum prin terclude l'adito, acciò più non poſſiamo eſ trOuate
Come il cipium ? queſto sì. Che diremo, che come º ſere aſsaliti; quello, che importa maggior Dio con
Padre non TPater non iudicat quemquam; perche omne mente è, che tanto ſi corrobora nel b ne Maria,
giudica - iudicium deditfilio, che filius nullum commu la ſua prorettione, che pare ci renda inſu
ma dà il nicat bonum, perche voluit Mariam omnium perabili dal peccato, inuincibili dagl'ingan
giudicio al bonorum eſſe principium? Non ha ſembian ni dell'inim co . Dichiara queſto punto
figlio. Così za di propoſitione audace ? ma ſe da Santi Mau itio con l'eſsempio delle tenebre, e o Mauritio de
il figlioni Padri ſi raccoglie, e ſi è moſtrato di ſepra, della luce, perche homines, qui denotte pa Villa pro
dona» per che non communica gratie ſe non per ſuo ueſcunt, in die ſecuri ſunt, perche più non bat ſerio.
hauer da mezo, S. Bernardo. Nihil nos habere voluit, temono d'inciampare, è cadere. Similiter
to il dona quod per Maria manus non tranſiret, e fu dif
, re alla ma
illi, qui Beatam Virginem ſequuntur, º illi
ferita l'incarnatione perche non era venuta adherent per deuotionem,illuminantur, º pro
dte, cioè Maria, e ſe non foſse venuta, mai ſi ſarebbe teguntu abea, pt neque cadant peccando, ne
perſuo me fatta. Chi ne può dubitare ? La felicità de
20 e
que à Damone decipiantur. Nella ſteſſa ma
S. Bern,
Magi, e per quelli de la Gentilita fu, che niera il diuotiſſimo Pelbarto. Qui operatur pelbar. lib.
non ſine Maria Druinum pueruminuenerunt, in me, ideſt, qui meo ſeruttio mancipati opera 13. art. 3 e
e perciò ſi partirono arricchiti di tutt libe faciunt ad cultum, 6 gloriam meam, inquie per.
ni. Data eſt tibi omnis poteſias in calo, cº Deipara non peccabunt, quia inter alia bona
S. Tºietr
in terra, eſclama S. Pietro Damiano, o ni acquirent preſeruationem d peccatis. Sono in
Dam ſer. 1. hil tibi impoſſibile. Il ricorſo a Maria è fe. finici li beni, e felicità, quali s'incontrano
de Natiu. liciſsimo porto di ſicurezza, perche ſempre à ritrouar Dio con Maria, delle quali reſta
Virg. porta ſeco il ſuo Diuino figliuolo, e ſempre no priui quelli, quali lo trouano ſenza Mar
inclinatiſsi mo a odmpiacerla. S.Germano,
- , - - ---- - ria, perche ſi come è grandiſſima la felicità
10
a 32 - Diſcorſo Settimo s. lI.
in trouar Dio con Maria , così ne ſegue ſalute, ſenza la quale reſtiamo d'ogni coſa
gran miſeria, ſe ſi troua ſenza Maria. Per priuati, e ſe bene mbi autem adbgrere Deo
S. German, queſto S. Germano con tanto feruore ſe li bonum eſt, pronontio il ſuo parente Daui
ſer de go raccomanda, ſi tunos deſeris, quidnam de no de, s'intende però del Signore Iddio ritro
72a V e a
bis fiet ſpiritus, e vita chriſtianorum, è co uato con Maria, perche ſi come è grandiſ
me profondo, perche come nel reſpiro con ſima felicità trouare Dio con Maria, così
ſiſte la felicità della vita, nella priuatione ne ſegue gran miſeria, ſe ſi troua ſenza Ma
di quello ogni infelicità della morte, così ria. Per il che illuminati li fedeli tutti ab
nei ricorſo a Dio con Maria la felicità della braccino il conſiglio di S. Damaſceno. Tibi - -,
vita beata, e per il contrario l'interminabi nos quoque hodierna die aſſidemus, à Domina S. Damaſc.
li miſerie di morte eterna, perche per Ma Dei Genitrix, º Virgo,animas noſtras ad ſpem 00) , de
s.bern ſup. riam, e non per altro mezo eſclama Ber tuam, non ſecus atque ad fidiſſimam quamdam Dormite -
Salue Re, nardo ſperamus, nos poſe conſequi, quicquid ancoram alligantes , all' eſempio de Magi
Sina e totius bonitatis auſior dignatus fuerit gratiae procidentes adoramus eum, ma trouato pri Sicurezza
nobis imperturi, pronde ſi quid ſpei ſi quid ma con Maria, come fu trouato da Magi per la di
gratia, ſi quid ſalutis in nobis eſt ab ea noue inuenerunt puerum cum Maria Matre eius ,
--
uotione di
rimus redundare, perche è ben vero, che , Perche ſi come, per quanto frema il Mare, Maria, co
Dio come Dio è il primo fonte de beni, ma non li per la tempeſta reſta ſicura la Naue, quale me della
fonte chius communica ſe non per Maria, ſenza la qua ſi conſerua all'ancora collgata, così ſarà Naue legae
ſo ſenza ? le ſi trova, come fonte chiuſo per noi, pere aſsicurata la ſalute di tutti quelli nel mare ta all'an
Maria, che tutta l'acqua delle gratie ſi rifonde in tempeſtoſo di queſto Mondo, quali mene cora e
Maria dalla ſoprabbondanza,S interceſſio ranno la vita loro alligata ſempre alla die
ne auttoreuole della quale tutte le gratieri uotione di MARIA SANTISSIMA
dondano in noi, tutta la ſperanza, tutta la Vergine Madre.
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- DISCORso AOTTAvo,
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C FI E "D
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BEAT
TA V E R G IN E
Come da Colomba, ſi manifeſti Giesù eſsere ' s .
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Agnello di Dio, S. Agnello, che leua -
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il peccato del Mondo.
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Ecce Agnus Dei, ecce qui tollie peccatum Mundi. Quia vidi spiritum , quaſi i
columbam deſcendentem de Carlo , & manſit ſuper eum.
loan.
a s .
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Cielo più che Maria, poſſi maggiormente proua la sti nel Cielo, e ſi trouò troppo an-, S. Germano
manifeſtare la Diuina grandezza. Riſpon uſto. Quem Cali capere non poter ºt, come eccl. lib rer.
deil ſacro Dottore, con la ragione genera e 3. 8.27. Calam, ci : i" i" i"
le della dignità dell'anima, più capace del cali calorum te capere non poſſº Delle
Cielo e nobiltà del corpo humano ſuperio ºfiºlitºel Cielo, occhiº Piuino
re. Ma, che occorre cercare il Cielo e rie, non vede ſe non,
5 -
eseguitisssiº"
234 Diſcorſo Ottauo
il Cielo né
baſsezze, niente trona di riguardeuole per rito ſanto a volare
la ſua Maeſta . In altis habitat, gr hmilia Giudea, per manifeſtarlo, oue per tre meſi
" -
Dauid des
lo capiſce, reſpicit in calo, 6 in terra, Si dichiara la vi ſi fermò,per ſimbolo del miſtero della ſan ſidera pre
Eccl 24. 11 Diuna ſapienza hauer tentato ogni luogo, tiſsima Trinita, quale ſi cominciaua a mani- uenire il vo
388 e 1n omnibus requiem quaſiui , haner conclu feſtare, oh ſe poteſsi preuenire queſto volo lo di Maria
IRicar.libe ſo fermarſi nell heredità del Signore, in ha così ſublime, quis det mihi pennas ſicut so- per manife
1 Be reditate Domini morabor, id eſt in Maria, ſpie lumba , Quetto priuilegio fà riſerbato a ſtarlo.
Maria è ga Rica do di san Lorenzo, e molto bene, Maria, Ille, qui te creauit, diſse il B.Ama- , B. Amad.
propria he perche lo conferma la ſteſsa Regina del Cie deo, ſignauit, e aſſignauitte ſibi. Se è con hom 3. de
rediti del lo, Creator omnium, gº qui creauit me requie ditione comune di tute l'anime, quali ſanti- laud. Virg.
Signore s uit in tabernaculomeo. Nella ſteſsa manie ficate per virtù dello Spirito, arricchite con Aaria.
nella quale ra Chiſippo, Tua enim requies eſt Virgo, doni ſuoi trasformarſi in Colombe, per
il figlio di perche in " troua il preteſo fine di eſse che lo Spirito ſanto in ſembianza di Colom
Dio ſi fer re manifeſtato San Teodoro Studita , qui, ba ſi dimºſtrò, e perche non trouano,oue Se ogn'ani
ma, per eſ eſt ſuper omnia, 6 in ſinu patris manens , fermare il piede, nel fangoſo ſentiero devi ma per la
ſere mani tanquam aliud Calum ingreſſus inviero ſem tii, innalzano il volo, non più per eſsere ri grata ſi
feſtato e per Virginis Maria ſe patefecit. Che ſe Col- eenute nell'arca, ma perinnalzarſi e darſi trasforma
criſippo dra Rè de Perſi, ſtimò manifeſtare la gran tutte all'acquiſto, e poſseſsione delle coſe in colom
aſ de dezza della ſua gloria, e farſi adorare, come Celeſti, che diremo di Maria vna vnica co- ba, che fa
li", Pio» con la fabrica maraniglioſa di quel lomba ſegnata e asegnata per e dallo Spi- ra Maria?
Pirg. ſer. 1, trono d'oro, poſto in vna torre di argento, rito ſanto? Ne deduce l'argomento Orige
Sº Theod, nel quale con induſtrioſo lauoro ſi vedeua ne da quelli, quali ſono fatti partecipi del Origene,
Studita ſere no l'imagini del Sole, della Luna, e delle , la morte del Redentore. Puto, quòd ſicuti,
in Ioam, Stelle, come riferiſce il Lirano , fecerat qui mortem Chriſti recipiunt, 3 mortificant
Trono mi turrem argenteam in qua interlucentibusgem membra ſua ſuper terram, conſortes fiunt ſimili
rabile, per mie thronnm extruxeras aureum , vbi ſolis' Ardints
manifeſta spiritus morts
fanfti elus, ita, º& ſantificantur
recipiuns, ha, qui virtutem
ex f
quadrigam, e lunam, e ſtellarum imagines
re le gran:
dezze del
collocamerat: Quanto più " - eoluoniſque eius replentur, qua pe in ſpecie
la grandezza della gloria Diuna in Maria columba apparun, etiam ipſi columba fiant,
Rè Coſra, ſantifima, mentre ſi moſtra per ſegno pro vt de terreml5, 29- corporeis locus euolent ad ce
Lir.) 2. Ap, digoſo, non fabricata di mi finte del leſtra pennsſanfti Spiritus ſubteuati. S. Pie- , 39e
Tſal. 88, Sole, e delle ſtelle, ma veſtita di Sole, e co. tro Damiano, che l'A cangiolo dell'Annon- Mariacº
33 . ronata di ſtelle? Thronus eius , si è del fi
tiata le diſse, Aue gratta piena, dominus te- me rapº
NMaria tro-ºglio di Dio, ſicut ſol in conſpettu meo, non cum, quia a Deo eletiam, o preelettam to- dallo Spº
no più no er muétione ambitioſa d'ingannare i ſem tam eam rapturus erat ſibi Spiritus ſanctus, rito tantº
bile del fi plici, come Coſaroa, ma per illuminatio caleſtibus inſignaturas ornamentis. L'eſsere S.Pies Dº
gl o di ne, e ammaeſtramento del Mondo, San Bo- piena di gratia, è il pieno della gratia, non mia.ſº º
D o, per nauentura , Thronus fili Dei, corpore, 3 vi penſate gia, che ſia il termine delle pic- Ann- E.V.
che ſi mani anima fuit mater Maria, trono, per il quale rogatiue di queſta Imperatrice ſovrana e Maria
feſti al M6 ſono manifeſtate le maggiori grandezze ueſta pienezza di gratta , non è più, che
do, della gloria Dinna,eſpreſse nell'opera inef
-
i"poſitiolie,
donatiuo autenuzzia
S, Bonate fabile della Dinina incarnatione, e perche' le, arra pegno, per il quale ſi denotaua al- -
ſer.2 deve con ogni miglior maniera le rappreſenta , 1 intelletto angelico, che quell'anima ſanta La pienº
ſumpt, Maria ſantiſſima, viene rappreſentata in doueua eſsere rape, dallo Spirito ſanto per zao º
ſembianza di capaciſſimo Cielo, di palazzo orma la di tutto cio, che può eſsere di riguar- - tra un Ma,
389
Simbolo
nobile, fabricatoſi a poſta dalla Duina ſa deuole nel Cielo. Ma Sant'Ildefonſo, men-
della Coló
pienza, di ripoſo, di quiete dell'heredità tre la conſidera dopo il contento alla ma-
del Signore, di trono formato in ſomiglian tern ta, gia rapita dallo Spiritoianto, così
za di Sole, e in altri modi, Neſsuno però la dei rive, quam, velut ferrnm, igns spiri-
più gradito allo spirito ſanto ſitropia, che il tasſantius
suit, ita vt intotam decoxit,ineanduit,
ea Spiritus ſanti flammaetantùn
igni- ſoS. ferm.
Iº de
rias º Pº
gno, dona
tuo aº
nutrº
'
ba più con Simbolo di Colomba, Pna eſt columba mea,
ucingente a perfetta mea, vna eſt matris ſue etetia genitri videatur, ne ſentiatur, nſi igns amoris Dei, Aſºlº
Maria o per ſca ſua. Origene, º na vnus, ºnica »nici, Non ſi vede, ne ſi ente altro che fuoco nel Maria Pº
manifeſta. digna digni, cioè ſe la Maria ſi potè ritro ferro penetrato dal nuoco. Aue gruia ple nettataº
re il figlio nare i Vna Vmica, degna di manifeſtare, i na, perche delle eſsere tutta rapita dallo la ſiamº
di Dio e
quello, che è vmovnice, degno per l'opera Spirito ſanto. Rapita nell'anima, nelle po. dello Spiri
origene della redentione, tenze, opera lo Spirito ſanto in Maria tut- to Santo º
boman va geisdet mihi penna, ſicut columba, e vo to ciò, che dal fuoco nel ferroſi eſperimen- moura gli
rºſse labo, 6 requieſcam, eſclamaua Dauid fat ta, l'accende, l'infoca, in modo, che ſi co. effetti ſimi'
to
uº partceipe di miſtero
bene queſto così che
ſanto Rè, ſublime.
la ſua Sape me il ferro intocato, ſe lo mri, ſe lo tocchi, li dei ferro,
i l direſti, che non è ferro, ma cocentiſsimo penetrato
tiſsima figlia Maria, era deputata dallo Spi-º fuoco, così ciò direſti di Maria, così rapita dal fuoco,
da
Che dalla B V, come da Colomba, 3 c. 235
:
da queſto Diuino ſprito, e infocata, non è come li Gentili,doueuano ſubitamente rice-:
Nen pare iù Maria, e pura creatura, ma tutta fiam uerlo, così conueniua, che ſubito li foſſe ſCentili, c .
lº
l
più pura ma dello Spirito ſanto, e fuoco d'amor di manifettato, come ſeguì ne Magi primi aſpetta in
creatura s tie della Gentilità, e perche li Hebrei era fine della .
l ſua vita
l
Il ſacro precurſore, mentre nella riſpoſta, no per rifiutarlo, per riceuerlo ſolo nell'º
a Fariſei, ſi confeſſa fedeliſsimo ſeruo, e in vltima età , alla fine del Mondo, conue manifesi ai
3 i ſi alli H
degno di ſciogliere il calceamento di quello, niua ſi aſpettaſse l'età perfetta d vn huo
Ie. To 27. che è l'eſpettatione di tutte le genti, aggiu mo, e ſe gli manifeſtaſse vicino alla mor brei?
39 i gne, medius veſtrum ſtetit, quem vosneſcuis, te del Saluatore , perche , ſi come la venuta
Deſiderio eceitò grandiſsima la curioſità nelli Hebrei di Chriſtodoueua eſsere morte all'Hebreo,
delli He. di ſapere, chi foſſe quello dichiarato da , per le ſue colpe, via al Gentile, per la ſua
brei di la Giouanni per Meſsia, Redentore del Mon ſconuerſione, dalla ſua naſcita ſi manifeſtaſ
pere, chi e do, e coſi maggiore di lui. Altera die vidit ſe al Gentile, e vicino alla ſua morte, ſi
ra il Meſ Ieſum venientem adſe, 6 ait ecce.Agnus Dei, propalaſse all'Hebreo. Li Magi per inter - - -
ſia predica ecce qui tollit peccatum mundi. Hic eſt de quo, na riuelatione, auuiati, lo cercano. Vbi eſi? Magi lo co
to da Gio. dixi. Il Padre San Cirillo offerua quiui,che qui natus eſt Rex Iudeorum, e interrogati ». noſcon i
Breui admodum tempore Propheta ſimul, e , come ſapetano, che foſse nato, ritpondo per Inter
no. Vidumus ſtellam eius in Oriente. Gio
Apoſtolus Baptiſta effettus eſt, perche quem na riu-ia.
s. Cirillo.
enim venturum pradicebat, come Profeta » . uanni glielo moltra preſente, Ecce Agnus tion ,e p. r .
Gio di mo hunc iam, come Apoſtolo, monſtrat praſen Det, ecce qui tollit peceata mundi. Interro: la ſtella.
mento º tem. Ecce.Agnus Dei, 6 c. E'coſa manifes, gato, come ſapeua, che queſto foſse l'A
Profeta, e ſta, che Giesti è Agnello, per la ſemplicignello promeſso per la gloria liuina, per -
-
-
la Scrittura Sacra, che li figli ſi dicono A ſi ſupereun, per la prerogatiua di madre,
gnelli. Ecce Agnus Dei, dice Giouann , ten conotceua la B. Vergine ſe medeſima
Fraſe della uoniam ſcriptura pueros, e infantes agnos per humiliſsima ſetua, ma il Diuino figliuo Maria trat
Scrittura º" » Verbum hominem factum, vocaut lo hauendola riceuuta per madre, come ma tata da
dimanda - Agnum Dei s filium Dei, Infantem patris, dre la voleua trattare, che però non con
Giesù da
perche meno non ci voleua, per rimouere, ſideraaa, ch'egli foſse pos ma conſidera madre, e
col nome per diſtinggere il peccato, i peccati del ua, che Maria ſe foſse madre, e ſe medeſi come ſupe
diAgnello, Mondo, che l'oblatione Duina, che il ſas mo, figliuolo, e ſe la tencna , come ſupe riora -
però Giesù crificio del figliuolo di Dio. riota, e queſta Duina colomba Maria, man
Agnus » Sopra queſto Euangelo, ſi oſſerua vra , ſit ſupereum. Così " Abbate in per
cioè filius marauiglioſa auuertenza dello Spirito ſan ſone della Regina del Cielo. Me autem ſi.
patris . to, circa la manifeſtatione di Chriſto, fat
cut in cateris, in conſideratione mei ſeipſum Ruper. lib.
S.Clemente taalli Hebrei, alli Magi. A queſti, ben bumiliaut, quodammodo, non conſiderans , I , in cant
vAleſſandri che lontani, ſubito nato, ſeruendoſi di ma quòd ipſe eſset Deus, ſed conſiderans, quòd ecce tament
no lib. I. nifeſto miracolo , mandò la ſtella. Vidi eſſen ego mater, º ipſe filius me ſuperiorem pulcher es.
Pedag. c. 5. mus ſtellam eius, con nuova ſtella, ſi mani ſibi arbitrabatur. Lo Spirito ſanto ſi moſtra,
feſta, per manifeſtarſi alli Hebrei, aſpetta come Maria, quia vidi Spiritum quaſi colum
392 l'età perfetta d'un huomo, laſcia, che paſ bam, & manſit ſuper eum, e per queſto Gio
Perche ſino trent'anni prima, e ſolamente , vicino uanni lo riconobbe. E quando, è glorioſo Lo Spirito
Giesù ſu alla morte di Chriſto, li fa ſapere, per opera precurſore, vedeſti quello prodigio? il ſacro ſanto ſi
bito ſima del precurſore. Ecce Agnus Dei - Hic eſt, de l sito è chiaro, lo vide al Giordano dopo moſtra co
nifeſta a quo dia vobis, e la ragione è, perche ſi il batteſimo del Saluatore » fi come più me Maria
-- - - eſpreſsa
-
- 23 o -
- -- - -
-
- Diſcorſo Cttauo
eſpreſſamente ſi deſcriue dall'Euangeliſta S. , Agnus Dei, ecce qui tollit peccata Mundi, -
Luca 3.22 Luca, Ieſu baptizato, e orante, apertum Da che ne ſeguita l'argomento Giouan- , - - - -
eſt Cglum, & deſcenait Spiritus.ſanitus cor ni manifeſta Giesù gloria del padre Cele- - 394
ſte eſser Agnello di Dio, Ecce Agnus Dei, ecce i Maria è la
porali ſpecie, ſicut columba in ipſum, e non i colomba ,
lo conoſceſte prima, è poſſibile, o ſantiſſi qui tollit peccata Mundi. Dice che sa eſser
mo precurſore, che nella cognitione del quello, quia vidi ſpiritum quaſi columbanº e che mani
miſtero delle Diuine glorie dell'Incarnatio- manſit ſuper eum. Queſta colomba e Ma- feſta l'A
ne , e Redentione del Mondo , habbiate ria, perche prima glielo manifeſtò con la gnello - e -
gratta del perche erultauis infans, repleta eſt mater , queſta prerogatiua ſi riſerua, e ſi raſſegna º - , ,
lo Spirito - non prius mater repleta quàm filius, ſed cum Maria, quaſi colomba dello Spirito ſanto». - - -
ſanto, ben filius eſset repletus Spiritu ſantio, repleuit & . ordinata per far moſtra delle glorie dellº
che Elia matrem , che per apunto, con queſt'ordine Duina grandezza, con manifeſtare Giºsº i
beta ſen ſi deſcritte dall' Euangeliſta San Giouanni, come figlio di Dio, come quello che di
tiſse prima Exultauit infans in vtero eius, e repleta eſt ſtruggeli peccati del Mondo, Ecce Agº
la voce - Spiritus S, Eliſabeth, e lo conteſſa Eliſabe pei, eccolo figlio di Dio: ecce qui toltº
ta, mentre ripiena dello Spirito fan o , ex- , peccatum Mundi , eccolo diſtruggitor del
-
Io. I • 4 I. *
. clamautt voce magna, 6 dixit Benedicta tu peccato. Lo conoſce, quia via spiritº
inter mulieres , e benedictus frutius ventris deſcendentem de Celo quaſi columbas & maº
tut, 6 vnde hoc mihi, vt ventat mater Domi. ſi ſupereum, e Maria è quella chegliº,
mi mei ad me? E come Eliſabctta ſantifi manifeſto, e per la dignita di madre ſi fº
Da Gioui ma lo conoſci ? me l'ha detto Giouanni,ben ma ſopra di lui. Dunque da Maria come da
mi reſta il che chiuſo nel ventre, perche vt fatta eſtº colomba,ſi manifeſta Giesù eſsere Agnellº,
luminata vox ſalutationis tua inauribus meis, exultaunt di Dio, e Agnello, che leua il peccato del
la madre infans in gaudio, inviero meo, e l'eſultatio Mondo, ſi come ne ſeguenti paragrafimº
Eliſab. ne del mio bambino, ti va dirmi a ecce ſtreremo,
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Che dalla B V, come da Colomba, 3 e 237.
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Neº Na eſt coliba mea, più per la rigeneratione della gratta, che
2) vna eſt matris ſua, porta neceſſariamente congiunta la mani
Cant.6. 8.
eletta genitrici ſue. feſtatione, e cognitione, che Giesù foſſe l'º Che nella
Perche Ma
La Beata Vergi. l'Agnello, il figlio di Dio, che nell'opera
redentione
ria colom
ne, nota Ruperto della Redentione, è principaliſsima, e ſin
Abbate, verè co Giesù ſi
golarmente voluta dal Celeſte padre, per
ba - manifeſta
lumba, quia gratia teſtimonio di Chriſto, che dice . Hac eſt
Fuperte è plena. Vna, quia, autem vita eterna, ſenza la quale, ſarebbe figlio di
Abbs nec inter homines, la redentione di neſſun profitto, vt cognoſº Dio.
- - - nec inter Angelos cantte ſolum Deum verum, e quem miſiſti Io, 6. 3°
ſimile habitura eſt . Queſta è vna, matris ſua Ieſum Chriſtume e per mancamento di que La perdita
eletta genitrici ſua . Qual madre, qual ge ſta cognitione, il popolo Hebreo reſtò nel dell' He
nitrice di Maria è quella, per la quale füelec la ſua perditione, come con tante lagrime brco , per
Qual ſia la ta? sì, dourebbe dire la Sinagoga, la gente ſe ne lamentò il Saluator noſtro, nelle mag mancamé -
genitrice, Hebrea, dalla quale deriuo queſta Diui giori glorie del ſuo trionfo, quando videns to di quei
per la qua na colomba, per la quale, ipſam ſalutem ciuitatem fleuit ſuper eam dicens, quia ſi co ſta cogni:
le fù elet pareret , per la quale principalmente era gnouſses & tu, ſe Maria fu colomba ſin tione.
tae venuta al Mondo, ma perche la rifiutò, ſi gulariter eletta ad myſterium redemptionis, - a
dice dallo ſteſſo Ruperto, Genitrici ſua, id eſt regenerations gratie, ſi deduce per euclen
Eccleſie, Patriarcharum,6 regum iuſtori, ex za, che ſia eletta alla manifeſtatione di Gie
qua progenita eſt, eletta a fauore di tutti li sù, e che ſe Giouanni dice, Ecce Agnus Dei,
giuſti. Per intelligenza di che, ſi ſupponga, quia vidt ſpiritum,quaſi columbam, & manſit
che nell'opera della creatione, per virtù, ſuper eum, che anco la B. Vergine Maria lo
della mano benefica della Diuina Maeſtà, manifeſta, come da colomba, ſi manifeſti
Giesù eſſere figlio Agnello di Dio.
nella varietà delle creatore, furono diuiſe -I - , i
le partecipation delle perfettioni Diuine, Lo ſteſſo Gulielmo allegato, aggiugne, -
come intendiamo dall'Apoſtolo, inuiſibilia, Haec eſt columba, per fecunditatem, º mea « . . -.
Perfettio-- Det, perea, que fatta ſunt, intelletta conſpi per ſingularis partus noultatem, columba mea, Gulielm.
ni Diuine - Colomba
cuntur , quali poi furono adunate nell'. cui ego ſingularis pullus ſum - Queſta è co
comparti hu fno, ſi come ſi legge della ſacra Geneſi, lomba, per ragione di fecondità, e mia per
te tra le factamus ho ninem ad imaginem, º ſimilitu la ſingularità del parto, per virtù del quale rche è,
creature
adunate
dinem noſtri, nel quale epilogò tutte le per è ſigillata, e roborata la ſua virginità, dalla i .
fettioni,quali erano communicate alle crea quale, ego ſingularis pullus ſum , che vuol
nell' huo Gulielm,
ture, che pero ſi repete, Creauit Deus bo dire, della quale io ſingolarmente, e con no-
mno e
minem ad imaginem ſuam , ad imaginem Dei do ſingolariſſimo, ſono figlio. Se voa pren Come Gie
Ad Rom. treauit illum , affine, che foſſe dall'huomo cipeſſa ha molti figliuoli, tra quali vno con sù ſingolar
1.2o- º mente fi
Geme.
rappreſentato, e manifeſtato,ma perche per marauiglioſo ecceſſo la rappreſenti, ſi dice
Intentione
il peccato di Adamo reſtò queſta Diana quello eſſerli ſingolarmente figliuolo - Il glio di Ma
immagine deturpata , e per il peccato reſa Padre Sant'Antonino , vera, ci expreſſa ria ?
Duina, di così imperfetta, che non ſolo mancaua nel imago Chriſti eſt Maria, l'eſpreſsione dell' Per la ſo
eſsere ra la rapreſentatione di Dio, ma fu ſtimata imagine, che corriſponde alla ſpecie eſ miglianza.
preſentato non eſſere creata da Dio, come per errore preſſa, è verbo della mente , per ſeruirmi S. Antonin
dall' huo del termine delle Scuole, è tale, che con
TIMO -
pettemmiò il Manicheo. Lo Spirito ſanto 396
ferma l'occhio in Maria, e dice, vna eſt colum quella non han che fare le migliori imagini Maria eſe
Impedita ba mea , eletta genitrici ſue, eletta per ma elaborate dall'induſtrioſo penello di Proto preſsa ima
per il pec nifeſtarlo a tutta la Chieſa, alla natura hu gine, è veramente di Apelle, quelle ſi pote gine di
Cato,
mana, mentre apra gl'occhi per rimirarla, uano ben dire vere imagini, ma non eſe Chriſto, e
395 ſingulariter eletta, dice Guilielmo, ad miſte come, •
preſse, queſta è il termine della cognitione,
Maria ſup rium redemptionis, 6 regenerationis gratiae, quale, per appunto tanto produce, quanto Si dichia.
pliſse per cioè, non ſolo eletta per il miſtero della re intende, a che non può arrivare l'arte della
tutti, ra con a
dentione, per che queſta fù operata per l'. pittura, quale in qualche coſa ſempre man ſpecie cſ:
Guillelm, - Hebreo ancora, e per ogni infedgle , ma di cheuole ſi dimoſtra. Il Saluator noſtro nella preſsa,
- ---
-
-
M mm ſacra
-
. -
ſacra Cantica inſegna alla B. Vergine far Si conferma queſto diſcorſo dall'argo
Cant 8.6. ne la proua con l'eſperienza del figlio. Po mento formato da San Gregorio Niſseno,
me me vtſignaculum ſupracor tuum, vt ſigna col quale cerca d'inueſtigare, quale ſia la S. Gregor.
Con l'eſpe culum ſuper brachium tuum, quia fortis eſt ve madre di queſta noſtra Colomba cletta - - Niſ.ho. 15.
rienza del mors, dilettio, dura, ſicut Infernus, amulatto, Neque però eſſe nobis obſcurum poteſi,quenam in Cante
ſigillo. perche ſi come col ſigillo s'imprime l'ima ſit columba huius mater, cum ex fructu co
gine, così col confronto del ſigillo ſi può noſcere arborem liceat - Vtenim homine con
Neſſuna diſcernere, e conoſcere molto bene, ſe ve i" non aubitamuseum ortum eſſe abbo Maria fi
coſa le mi ramente v'era eſpreſsa lo ſpoſo Giesù à mine, ſic cum eletta huus columba Matrem
Maria, tu ſei vera eſpreſſa, e perfetta ima querimus,non aliam ſane, quàm columbam eſ. glia della
ca e colomba
gine mia, che però le dice columba mea, ſe intelligimus. In filio entun parenti natura
perfetta mea, di maniera, che neſſuna coſa omnino conſpicitur. Quare cum id quod exſpi del Gior
dano
ti manca, e perche per la conditione, e pro ritu gigntursſie ſpiritus, e filia ha c colum
feſsione di Ancella, la B. Vergine pareua ſi baſit. Mater huius etiam columbailla, qua de
dimoſtraſse ritroſa, la conſiglia venirne al calo ad oraanem deuotauit, ſit neceſſe eſt
le prcue. Pone me vt ſignaculum ſuper cor Argomenta il Santo , che la madre della
tuum, mt ſignaculum ſuper brachium tuum, notta eletta colomba Maria ſia la colomba,
Perche ſi che lo vedrai, e n'adduce la ragione, quia nella ſembianza della quale diſceſe lo Spi
dica la di fortis eſt, vt mors, diletto, che ſi come la rito ſanto al Giordano per la manifeſtato:
lettione » notte dittrugge tutta la vita con tutte le ne di Chriſto a Giouanni Battiſta, S in lui
forte, come parti ſue, così la dilettione, e l'amore tut a tutto il Mondo, per la quale venne in co
la morte, e ta la communica con ogni ſua perfettione, gnitione, che Gesù è l'Agnello di Dio, ecº, Come quel
la manife
dura come durasſicut Infernus, emulatio, perche ſi come ce Agnus Dei, quia via ſpiritum ſicut Colum-,
l'Inferno, l' l'Inferno non laſcia imperfettione, che non ban deſcendentem de calo, ci manſit ſuper ſta Giesù
emulatio punica, così la dilettione non laſcia per eum ; e ſe Maria è ſigla di quella colonbaa figlio di
Mle e fertione, che non communichi. Il B. Alano ſarà ſimile a quella, e lo manifeſtera º º da Dios
ſuper cor Virginis, ci ſuper brachium dile Maria come da Colomba ſara manifeſtatoa
JB. Alano dius ponitur, rt ſignaculum, quia in cogita che Giesu e Agnello, e figlio di Dio. l'ar:
atouibus, que notenturper cor, o in aiuoni - gomento del Santo è, perche dal fruttoſi
bus, qua per brachium Virgo filium imita conoſce l'albero, e dalla vita deli'huomo
Dal riſcon tur. La Beata Vergine ben che pura creatu ſi conoſce eſser nato dall'huomo i clsºnda
tro del ſis ra» e perfettiſsima imitatrice dei ſuo figlio dunque Maria colomba, altra madre nºn
gillo ſi co. Diuno, di maniera , che lo rappreſenta può nauere, che va colomba, perche nel
noſce per come vera, di eſpreſsa imagine riconoſciu figlio ſi conoſce la natura della ſua genitri
fetta ima ita per tale dal paragone dello ſteſſo figlio cs, che però trattandoſi di generations Pi
gine del impreſso come figlio, e con ſua maraui. rituale, eſsendo Maria colomba, altra ºa
figlio» glia non può di meno, che non lo confeſsi dre non può hauere, che la colomba, quale
come un perſona ſua laſciò ſcritto San Gree dal Cielo volò al Giordano per la manife
S. Gregor. gurio Nazianzeno. Simul, e, nata ſum pa ſtatione di Chriſto. Adunque io spirito ſan
Maz. Trag tristui, vtarbitro demente ſumma, che è to veduto al Gio da io in ſembianza di cº i
de Cinuſio a dire figlio mio, io ti pongo con ſigillo lomba fu la madre di Maria, per intitº a
apatitºiſee ſoprai mio cuore, ſopra il mio braccio, e nello ſteſso transito della colomba; Egi ſola non
I mentre con tutta autuertenza oſſeruola coa è maoifetto, che la colomba ſola non Par
di ione demiei penſieri, dell'operation, ne toriſce, e per quanto, che io pois brººs partoriſce
ritrouo così ben formati li riſcontri con te se non lo pora eſequire giama a º dallº le nou è
medeſimo, che, per quanto mi pare,direieſ ſpoſos dal pollo ſuo compagno tecondº fecondata
ſere nata quaſi teco ad vn parto, come tu non ſia - Deſi ieri pure lo Spirito ſatato cº dal pglº
ſei imagine eſpreſsa dalla ſ pr ma mente me ſommo bene, la communicatione dellº
del Padre. Simul, crnata ſumpatris tui, ve gratie, la diſtributione de doni alle ſue i Merito di
º
arbitrorer mente ſumma. G a fù 1etro a Fi creature per la rigeneratione ſpirituale a Chriſto e
lippo, quividet me, videt & patrem meum, perche ſenon viene il m rito di Gesu - non conda la
perche e imagine ſoſtantiale del Padre Ma ſi potra communicare, queſto è con che ſi
rta colomba , be che madre di Chriſto fecon la queſta Diuna Colomba, ſi come ſi colomba.
º quanto all'eſsere della natura, è però figlia legge in S. Giouanni. Lex per Moyſen data dello Spiº
quant'all'eſsere della gratia imagine eſpreſ, eſt gratta & veritas per leſum e briſtºnfº: rito ſanto
fa di Chriſto Agneto figlio di Dio, anch'. da eſt. Nota, che non vi è gratia da con: per lagº
nerati Onº,
ella per ſuº modo può dire, qui mdet me, minica ſi, ſe non è fatta per il merito di detta Co
39 videt & filium, che in queſto ſentimento, Gtesù, come dice lo ſteſſo, de plenitudine
dº'a. Per lo meno ſi deue intendere il glorioſo ti eus accepimus omnes. Di quetta Colomba lomba, che
Maria, ve tolo di Chriſtifera datoli da S.Ignatio, per Maria diceinmo con Guglielmo, che Giesù d Matias
ſte Gsa. che da Maria come da colomba ſi manife èpºllo, cioè figlio ſingolare, e per la ſingo Io. 1. 17,
ſtagiesiedere agnello, cioè figlio di Dio. larità del parto virginale, e perche è figliº Gulielmºe -
----
l
Che dalla BV. come da Colomba, 3 c. 239
quanto all'eſsere della natura humana,huo figli reali, e tutti ſi conoſcono figli di Rès
mo vero, veramente dalla B. Vergine par è vero, ma per ogni modo lo ſplendore e
torto, ma è padre in ordine alla gratia, cui Simile del
della dignita regia nel primo genio ola
egº ſingularis pullus ſum, perche col merito mente riluce, e da quello ſi dice eſſere ma primogeni
morendo feconda la colomba dello Spici. nifeſtata la dignita reale del Padre Tutte to reale.
to ſanto per queſto parto marauiglioſo, l'anime ſante ſono figlie per la figliuolan
98 prodigioſo. Maria così arricchita co Diui za adottiua riceuuta nella participatione
Maria triſ ni doni dello Spirito ſanto, che appariſce della grata. Maria Santiſſima ſola e la pri
formata colomba non ſolo figlia dello spirito ſanto, mogenita. Primogenitaredemptoris, nomi
nella co nata da San Bernardino di Siena, e però da San Bern. .
ma transformata nella colomba ſteſſa, che
lomba, che è lo Spiri o ſanto, e ſi come quella manife lei, come da colomba vnica ſi manifeſta Sene
è lo Spir.ſ. ſta Giesù eſser Agnello di Dio, ecce Agnus la dignità reale di Chriſto, che ſia Agnello,
manifeſta Dei, quia vidi ſpiritum ſicut columbam », figlio del padre. Vna eſt columba mea ele
Giesù eſse. così viene manifeſtato dalla colomba no da genitrici ſue, per la manifeſtatione di Per mezo
re figlio di fira Maria; e torna quiui l'argomento del così grande miſtero alla Sinagoga, alla di Maria ſi
Dio. Niſseno. Ex fructu cognoſcitur arbor, in ſi. Gentilità, al Mondo tutto. S. Ildefonſo di manifeſta
S. Gregor. ſto parentis natura omnino conſpicitur, e ſe uotiſsimo della Regina del Cielo. Notum la ſodisfat
2Niſſ. cit. Per eſsere colomba, ſi argomenta eſsere fi tione di
fecit per hanc Virginem ſalutare ſuum; & an
glia d'una colomba, e non di altra, che del te conſpectum noſtrum reuelauit banc iuſti giuſtitia,
la colomba, in ſembianza della quale è ve tiam ſuam - Si noti hanc iuſtitiam ſuam di lo quale non
nuto lo Spirito ſanto nel Giordano, nella disfattione per ragione di giuttitia, quale preſcinde
ſteſſa maniera per conſequenza ſi conoſce include la dignita di Agnello, di figlio di dalla Diui
la natura del pollo padre di queſta colom Dio, per la vguaglianza di ſodisfatrione, e niti.
ba Giesù Agnello figlio di Dio perche frut per l'equalità importata dalla giuſtitia, e S. Ildef lib.
de Beata
to così glorioſo non poteua naſcere da neſ. ie il popolo d'Iſraele non l'ha voluto cono
ſun'altro albero inferiore. ſcere, l'ha fatto conoſcere a tutto il Mon Virginit.
Nè vale il dire eſsere queſta manifeſta do. Ecce, dice lo ſteſſo ſacro Dottore, im c.4.
tione di Giesù figlio di Dio, Agnello del pleta eſt omnis terra per banc Virginen gloria 399
Da tutto
padre commune a tutte l'anime, quali rice Dei. e ognouerunt omnes à paruo » ºſque ad
il Mondo
uono lo Spirito ſanto, ſi come ſi raccoglie magnum per hanc Virgimem Deum piuunº.
In che mo. da quello, che dice lo ſteſso ſacro Padre ci - cantant omnes ipſi Domino filio eius redem vieu coao:
ſciuto.
do queſta tato, perche quando dice il Saluator no ptuonus ſua canticum nouum , qua naſcendo
manifeſta ſtro accipite Spirit, S. illo accepto Regia di de bac Virgine Magnalia fecit Non ſi dica
tione con 3nitatis particeps effecta eſt ſponſa, o capax piu non vudebit me homo, o viuet, ſe la Di
uenghi a gloria spir.ſ per puritatem, ac ſtatum quen una gloria ritirata nel Santuario , o nel
tutti li fi dam à vitiis omnibus alienum euadit vna illa, tempio di Salomone è diffuſa ſopra tutta
gli adotti & perfetta columba. Non vale dico, per la terra, ſe col mezo di Maria Santiſsima
ui - che ſe bene ogn'anima riceutita la gratia, colomba umittica da tutti a paruo ºſque ad
S. Gregor, magnum è conoſciuto ladto vuo» te per
partecipa queſto dono piutto, per ogni
ri imodo il rappreſentare la Diuna Colomba, opera ſua reſta adempita la profetia del
Baruch. 3.
in ſpecie della quale ſi e moſtrato lo Spiri Profeta Baruch. Poſt hac in terris viſus eſt,
Come fine to li Giordano, e manutentare Gie e cum hominibus conuerſatus eſt, come viº 38.
golarmen sù Agnello di Dio è proprio di Maria, della ſus eſt è per Maria, che io partori, e lo fece
te appat quale ſi dice vna eſt columba mea, elettage vnione esi: ma non ſolo, perche anco era
tenghi a nutrici fua, per la manifeſtatione di così viſibile al tempo di Giouaani » & ego mes Maria non
Maria? ſolo lo fà
grande miſtero solum opus incarnations Dei ſciebam eum, egli dice, fino che vide la co
viſibile, ma
s.Ilatf noſtri, detta da S. Lidstonſo per la ſingola i mba ſopra di lui, quia vidi ſpiritum. quaſi
rità de doni così ſubliari, che ſi come nella columban, & manſit ſupereum, e lo conob fà , che ſia
Come fola gloriaſic vtrorumque ſpirituum, cioè Ange be alla vetta della colomba, perche alla vi conoſciu
IO e
opera del ici, ci bumani hebeta dignitatem, c me di ſta di Maria, quale come madre manet ſuper
l'incarna ce il Damiano, e in conſpectuuuue nec poſ. eum, ſi conosce eſser quello, del quale dice
tione - , necdebeant apparere. Nella ſteſſa puri: Giouanni Ecce Agnus Cei da Maria, come Quanto
San Pietr. tà, quant'all'ordine della gia ia ſono tanti da colomba maniteltato. più ſi cono
Dam. li doni gratioſamente riceuuti corrispon Alla prima viſta della compagna Eua il ſca Giesù
denti alla dignità di Madre di Dio, che tut. progenitore primiero ſi conobbe tuoito da alla viſta
Perche in ti gli altri redenti della Chieſa militante, quella manifeſtato, e proruppe con quel di Maria,
ſuo para e trionfante, huomini, Angeli anco preſer. le voci, hoc nunc os ex oſſibus meis, o caro di quello
gOne non uati dalla caduta » & ornati di gratia , nè de carne mea, e pure non haueua conferito fù manife
ſtatoAda
fidiſcerno poſsino, nè debbano apparire, e però ſi eperatione alcuna nella ſua produttione»
sole altre. dica opera lola della Diuina Incarnagione, ne altro poteua del ſuo riconoſcerui» che mo per la
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procido ante te ſolum opus Incarnationis Dei vn'oſso ſpolpato non dato, ma leuato dal "i
Eua
noſtri. Nella ſteſsa maniera ſono molti li la mano iºiuina, mentre dormina - Che di
lGIOQ
-
24o
remo del ſecondo Adamo concepito, par ci manſit ſuper eum, così chi ti conoſcerà
torito , nodrito da queſta miſtica Colomba colomba, quale ſi fermi ſopra di lui, cioè in
Maria è Ella non rapita dal ſonno permiſe ragion di madre, conoſcera, che queſto e l'
le foſse leuato oſso priuo di ſentimento nel Agnello, il figliuolo di Dio. Vgone di San . Aug. de S.
la ſua formatione, ma di propoſito interro Vittore, dòpo l'eſpreſsiua nobile del para-, Vitt. ſerm.
gata dall'Ambaſciatore Celeſte ſe accon gone della Duina beltà, riſplendente nella de Aſſump.
ſentiua eſserli madre, ha voluto ſapere il madre, e nel figlio, finalmente conclude, in 2. tom.
Non die modo, quomodo fiet iſtud? nè prima diede Nec alia mater, talem decebat filium, nec alius,
de il con il conſenſo, che non ſapeſſe di certo, che filius tali inuentri poterat matri - Altra ma- ,
ſenſo. Ma, ſola ſola, ſenza concorſo d'altri, che dello dre non conuenua per così grande figliuo Altro fi
ria per la Spirito ſanto doueua dalle ſue viſcere, dal lo, nè altro figlio ſi poteua trouare per glio non
Diu na Ma ſangue puriſsimo del ſuo cuore ſomminiſtra queſta madre. Vedete queſta colomba fer conuentua
ternità , ſe re tutta la materia neceſsaria per la for mata ſopra queſto figliuolo, cioè, inalzata a Maria » :
prima non matione del ſuo corpo vnito alla perſona: all'eſſere di madre ? dite, che il figlio è ne altra ,
inteſe, che del Verbo, concorrendoui come veraciſsi Chriſto, è l'Agnello del padre, perche da madre a
ſola vi do ma madre, che però al ſuo feliciſſimo par Maria, come da Colomba, è manifeſtato Giesù.
ll CU3 con to, eſsendo Giesù corporalmente prodot Giesù eſſere Agnello del padre, Ecce Agnus.
COIICIC e to da Maria, come ſecondo Adamo, par Dei, quia vidi ſpiritum ſicut columbam, &
landoli in ſpirito, le fece ſapere, che vera manſit ſuper eum - -
mente egli era dell'oſsa ſue, e della ſua car-, Nè indeboliſce l'argomento, che dalla 4ot
ne, hoc nunc os de oſſibus tuis, & caro de º Beata Vergine, come da Colomba ſi mani Argomen ;
carne tua, che è a dire, Maria, chi ti vedrà, feſti Giesu eſſere Agnello di Dio, la infinita, to in con
mi riconoſcerà per te, e da te mi vedrà mia diſtanza, e improportione, che ſi troua trà trario, per
nifeſtato, ella ſubito replicò, ſiate il benver Dio, e la creatura, per buona, e perfetta». che la ſtel
4oo
Timor di
Maria per
dare il lat
nuto Dio mio, e figlio mio, e perchera
pita in eſtaſi per ecceſſo di merauiglia, co
noſcendoſi come abiettiſsima ſerua, pare
ua, che non ardiſse prenderlo nel ſuo ſeno
che ſia, perche ſe il Sole oſcura co ſuoi ſpie la, quale ſi
dori tutte le ſtelle, come è poſſibile, che. naſconde
dalle ſtelle ſia manifeſtato il Sole i e ſe le dal Sole ,
creature ſono infinitamente più diſtanti da non può
!
te a Giesti, per allattarlo ſente le voci del Celeſte padre, Dio, che dal Sole le ſtelle, eſſendo la Bea eſſere ma
che la contorta e che le dice, Maria, ti ho taVergine pura creatura, come potrà eſſe nifeſtati
raccomandato il mio figlio, non è ragione, re, che da lei ſia manifeſtato Giesù eſſere ua del Sole.
- - - -
che temi di dare il latte a quello, ch'hai ge Agnello, eſsere figlio di Dio ? perche» da .
nerato, nè di educare quello, che hai pari to, che l'argomento proceda dalla cogni:
Nobile torito. Riconoſcilo Dio: sì, ma non deui tione intuitiua della Druinità, per ſerurni che non .
conforto fini e in quetio la conſideratione della tua del proprio termine delle ſcuole, quale ini: vale nellº
del Celeſte mente; conoſcito per figlio ancora; perche nitamente cognoſcibile inſe, non puo eſſere allonta hi
Padre, egli ſi come è figlio mio, così anco è figlio manifeſtata nella viſione di alcuna creatu manità.
tuo, queſto quale tu adoli, e riconoſci per ta, non vale però della cognitione del figlio Patì tutte
Dio, e figlio mio per la Diuinità, figlio di Dio, nell'aſionta humanità, e che dal ve le pene
anco tuo per l'aſsonta humanita; da me dere Maria colomba ſopra Giesù cioè fatta Giesù per
-
-- - -
ſolo ſenza incominciamento d'èlici e ha madre di Gesù, non ſi manifeſti Giesù ei che Maria
- - - communicata la Diuinità, da te ſola rice re Agnello, e figliuolo di Dio, perche ſi co foſſe cono:
B. Amad. uè l'aſsonta humanita. Così per appunto ſciuta per
me il Diuino figlio patì tutte le coſe, acciò la
lib. 4. de . va diſcorrendo il Beato Amadeo. Audit ſi Beata Vergine foſse conoſciuta ſua vera vera ma-,
taud, Virg, bi dicentem , é in ſe loquentem Dominum e madre, come affermano Sant'Agoſtino, e dre -,
Deum. Ecce commendau tibi filium meum - San Girolamo, poſt multas aſſumptà carnis S. Agof.
Not timere lattare, quem genuſti, educare, inturias & ad ºltimum verheratus flagris , ſer-35. de.
quem peperiſti. Agnoſce non ſoim Deum, ſed potatus fele, affixus patibulo, vt te veram ſanitis.
filium. Filius meus eſt, filius tuus eſt. Filius matrem eſtenderet, verum ſe hominem patien: S. Girol,
meus eſt ex Dumitate, filius tuus ex aſſumpta do monſtrauit, tollero tutte le pene per mo: ſer de 4ſ:
humanutate. Premo quelle voci. Agnoſce ſtrarſi vero huomo, e la Beata Vergine ſua ſumpt. in
non ſollim Deum ſed filium,cioè filium meum, vera madre, così colmò la Beata Vergine ci t. 4 ,
go tuum, per dipenuenza dalle parole an tutte le gratie, collocò in Maria tutti li ce S.llief ſer
per hauer tecedenti, l'ha generato, l'hai partorito, leſti doni, l'ornò di tutte le prerogatiue,per 8. de Aſ-.
lo genera riconoſcio dunque non ſolo per Dio, ma che foſſe conoſciuta degna madre di Dio ,
to , e pat per figlio tuo, e mio, perche per hauerlo acciò, ſi come da Gioianni fà conoſciuto,
torito, loº tu generato, per h uerlo tu partorito, ſarà e manifeſtato agnello di di Dio, Ecce agnus
conoſce fi conoſciuto da tutto il Mondo , perche ſi Dei, quia vidi ſpiritum, quaſi columbam &
glio di
TDio, e lo
come dalla colomba fermata ſopra di lui manſit ſuper eum , così foſſe anco manife
ſara manifeſtato a Giouanni, che per quer
"
ſtato per tale, alla viſta della Beata Vergi conoſciuta
ganifeſta. ſto dira, ecce Agnus Dei, e che gl'è mani ne, vna, vnica colomba» come da quella, madre di
fettato, quia uidi ſpiritum, quaſi columbano ſquale fu eletta Psr queſta ne", Dio e
- - -- - -
- per
che dalla Bvcamedicolenta,ce 24. I
per tutto il Mondo , vna eſt columbamea, nium Angelorum, e hominum, di mater Dei
eletta genitrici ſua, cioè per manifeſtare al ſanttificabatur, ſupra omnes tunc ſanctificare
mondo tutto,queſta propoſitione altiſſima, tur, perche ſe l'Angiolo riceuè la gratias Con più
che Giesù era Agnello, cioè vero figlio di quale ſe li doueua per la dignità della natu forte ra
Dio, ra, chi può negare a Maria la gratia decen gione per
ao2 Che però dall'inſtante della ſua concet te alla dignità di madre? Lo ſteſso confer il ſimile
Che nell'e tione alla Beata Vergine, fù communicata ma il Suarez, ma più la Beata Vergine,men dell'An
inſtante e tanta gratia, che ſuperò tutta la gratia con tre dice nell'Eccleſiaſtico, o in plenitudine giolo.
della Con ſumata di tutti gl'Angioli, e di tutti li San ſanctorum detentio mea, inteſo di Maria ſan Suar to.2e
cettione di ti; ſi proua con l'auttorità di San Bernardo, tiſſima, da ſanti Bernardo, Bonauentura, e in 3 p. d.4
Maria hab perche in illo inſtanti conceptions plus ama da Vgone Cardinale, perche che può ſigni ſec I. 9.4.
bi hauuto batura Deo, quàm cateri ſanti, quia amaba ficare detentio Maria, ſe non l'inſtante della add,
Più gra tur, ut mater futura. Si ſuppone l'aſſioma de ſua concettione,perche ſi come in quella gli
tie, &c. Sacri Teologi , che Deus amando facit bo altri Santi cadono nel peccato originale, la Argomen.
perche fù num , perche amor Diuinus ponit, e fa buo Beata Vergine fù trattenuta, come ? con la to di Ma
più amata no con la communicatione della gratia. Se pienezza de ſanti, cioe con la pienezza di ria.
dunque al primo inſtante della concettione gratia di tutti li Santi, huomini, Angioli » S. Bonau.
pro illo ſi
gno - della Beata Vergine, fà amata più che tutti quia plenitudo omnium ſanctorum illi non de cap. de
gl'altri ſanti, le ſarà data gratia maggiore, fuit, ſpiega San Bonauentura, nello inſtante laud. Virgº
5. Ber- epiſt. e perche l'argomento di ragion di madre, della ſua concettione, non le mancò la pie c.6,
1 74 ſi eſtende ancora agl'Angioli, quia amaba. nezza di gratia di tutti li ſanti, ma con quel
turtanquam materfutura, ne ſeguita, che la riceuè ancora influſſi di maggiori doni e
Proprietà le ſia ſtata data gratia maggiore, che a tutti E però ſi dice nel Salmo, fundamenta eius in Auttorità
dell'amore gl'Angioli, ea tutti li ſanti. Inuigoriſce l' montibus ſanctis, cioè di Maria , nella più di Dauide.
Diuino, argomento, perche nell'eternità tutte le co alta cima, nel ſommo di perfettione della
- -
che ponite ſe ſono ſempre preſenti alla Diuina Maeſtà, più alta ſantità della natura Angelica, e na --
e però la Beata Vergine ſempre è conoſciu tura humana, furono collocati li primi fon
ta da Dio come madre, e trattata; il che per damenti di ſantità della Beata Vergine, nel
lo meno ſi deduce per teſtimonio di San la ſua concettione. Se comincia da così al
S. Pietrº Pietro Griſologo. Quomodo non ante con to, ſe li Angioli con vn'atto ſolo della loro
Criſol. ceptum mater, que poſt partum Virgo mater, ſtella di gratia, ſe li Arcangioli, le Domina
empre fù aut genitrix quando non qua ſeculorum gene tioni, &c. fecero acquiſti così ſtupendi.Che
trattata CO rauit auttorem. Se per la dignita di Madre, non hauera tatto Maria, in ſettantadue, e
me madre. con la quale infinitamente eccede la condi. più anni di trafico di tutto il fiume, di tutta
tione di tutti li Angioli, e ſanti, perche tut. la pienezza di gratia, ſenza neſſuno inter
ti ſono ſerui,ſe li deue maggior copia di ric rompimento, ne di cibo, nè di ſonno, nè di
chezze, di gratie, come intende Bernardo, ſtanchezza, con tutta la perfettione dell'ha
le ſarà ſtata data anco nell'inſtante della ſua bito, e maggiore, per il maggiore aiuto Diº
concettione. Nella ſteſsa maniera San Vi uino comunicabile, come a dilettiſſima ma
S.Vinc.Fer. cenzo Ferrero, Autoritas propria , cioè dre, ſuperiore al concorſo de Serafini ? Si
ſer. de Con della ſantità di Maria, nel primo inſtante faci il calcolo della continuata replicationè
ccpt. della ſua concettione, autoritas propria flu de gradi, e in quelli ſi perderà ogn'intellet,
4o3 minis impetus latificat Ciutatem Dei, ſaniti to creato, con pericolo di tenerla per Dio,
Argomen fcauit tabernaculum ſuum altiſsimus. Nota ma ſenza dubbio conoſcerà il ſuo figlio per
to di San fluminis impetus fuit ſantificatio Virginis Dio.
Vincenzo Maria, quia aliorum ſantiorum non dicitur Si aggiugne, che le fu mandato l'Amba 4e4 .
tel fimile fluuus, ſed una gutta gratia ſpiritualis, Ma ſciatore Celeſte Gabriele Arcangiolo, per L'Angiolo
del fiume. rie autem tota ſe infudit plenitudo gratiarum, concepire il Druino Verbo, come inſegna mandato
oue per il non e de ſanti, include ancora gl' San Leone Papa, vt prius illud mente conci da Dio, per
Serm. r. de gl'Angioli, come ſi ſpiega altroue, creditur, peret , quàm corpore, le fu mandato Ga che conce,
Natiu. quòd eadem die, ci hora fuit ſantificata ſuper briele, affine che prima di concepire il Di piſſe Dio
Argomen omnes ſantios, etiam Angelos . Lo tiene uno Verbo nel ventre, lo concepiſse con la con la e
" to del P. grandemente per credibile il P. Vaſquez , mente. Che vuol dire queſto parlare ? io lo mente e
8 vaſo. Ceterum valae credibile eſt Beatam Virginem, dirò, li fedeli ſtimano la madre di Dio, per
Vaſq.t.2. non ſolam in alta vita, e beatitudine gloria, il concetto corporale da Chriſto, e con S. Leo.
º in 3 part. mec tantùm tempore, quo Verbum Dei conce molta ragione , ma però appreſſo Dio il Non hà
3 d. I 19, ſolo pit , verùm etiam cum primum ſanctificata concetto migliore del Diuino Verbo è della che fare
iy n.5. fuit in utero, maiorem gratia abundantiam re mente, a paragone del quale non ſi fa ſtima con queſto
il concet
º
cepiſse, quàm Angeli, o homines beati nune neſſuna del concetto corporale.Che però no
babeant, vel habituri ſint, ma il ſuo fonda mai fà addimãdata dal Diuino figliuolo,con to corpo
, mento adduce la certezza, Decens namque titolo di madre, e mentre le fà detto - Ecce tale a
-
),
" . fuit, sgli dice, vt qua tunc in regiman om: matertua, o fratrestui foris
N nn
ſtant 4ºrentes
ſea
si -- - -
- - -
242 Diſcorſo Ottauo. S I.
te, riſpoſe, Qua eſt mater mea , come ſe fin tere, e diſpoſitione del ſuo diletto, così in
geſse di non conoſcerla, perche l'ecellenza huius vtero virtus altiſsimi mirabiliter lique tre, perche
tutto donò
Gulliela della maternita ſpirituale in Maria, è tale, facta eſt, con modo maraugliolo ſi vide »
che come vin'ombra, e niente ſi ſtima la ma come liquefata tutta , ſcorrere con ºgni a Maria -
cant tº
communicatione delle ſue gratie nel'ai. Senza miſu
Pare nien ternità corporale, paragonata con quella ,
ma di Matia,ſua dilettiſsima madre, perche ra, è limita
te al para Gallielmo, Neputaretur tanti fieri, quia ſit
coſa haurà trattenuto, donandoſi per ſuo tione. -
gone. mater eius corporalis, maluit laudari, vi ma
Euſeh.Gal trem ſecundum ſpiritum, cum buius compara proprio figlio, e come tale concepito da Gerſſerm.
lic. hom. 2. tione videatur illam non eſse ſecundum car Maria, riceuendo per ſuo conſenſo la vita de Annite
Mar.
de Nat. nem , Euſebio Gallicano . Ecce prebitura quel Signore , dei quale argomenta l'Apo
Splendore peo naſcenti corporis ſui babitaculum priùs ſtolo, habbi donato tutte le coſe a noi , per Seguirono
per il con mente efficitur Dei templum, e ſe Adamo, per fauore de quali fu conſecrato alla morte, ſi queſte do
cetto della abbondanza delia gratia , comparue pieno pro nobis omnibus tradidit i lum, quomodo Il dt.1Onl
mente, di ſplendore nel corpo, amiftus lumine, ſicut cumillo non omnia nobis donault e così è, di per tutti li
veſtimento. Maria per il concetto del Diui ce Gerſone, dona, cº munera omnium vir noue meſi »
no Verbo nella ſua mente autuamperà di Di tutum plenè, & abique menſura ſunt effuſa da perche il ſe
uinita nella ſua viſta corporale ancora. Si tus eſt ſpiritus non ad menſuram. Non ſi fer condo A
conferma, perche non ſi contentò la Diui mò queſta communicatione nel primo in damo in
ma ſapienza di arricchirla nella ſua cocettio greſſo, mentre fu da Maria ſantiſsima con queſto Pa |
ne con ogni pienezza di gratia,con dupplica cepito il figlio di Dio, ma perſeuerò ſempre, radiſo pos
to accreſciméto per cento, e mille volte cor per tutti li noue meſi, ne'qu li fu portato ito, Vt ope
riſpondente alla replicatione degl'atti non nel ventre, perche, ſi come Adamo fu col raretur. ſ
interrotta giamai, nè del concetto mentale locato nel Paradiſo, vt operaretur, così il S. Bonait. l
del Diuino Verbo , con l'eccitatione del Diurno Verbo potto in Maria, qua fuit ſicut in ſper, c.3, I
ripiena di viſita di Santa Eliſaoeta, per la preſenza di rificanda erat natura mortalis, vt Deun con Guerr. ſera
Spirito ſan Chiſto reitò Giouanni fantificato, Eliſa ciperet, perche ea qua materipſius ſanctita. 4. de puri.
iO, beta ripiena di ºptico tanto, per priulegio tis effecta eſt, nihil ſanctius eſſe poſit , e pero, fic. S. Ber.
4o 5 ſpeciale» independente da ogni merito di vs filium Dei conciperet, noto San B ma di nardino di
S. Tº. D4 d poſitione, eſſendo queſta preſenza ſola: no di Siena, che oportuit eleutri ad quan S1:lla ts a e
mia. ſerm. unente locale del Diurno Verbo Incarnato e dam, vtita dicam, equalitatem duinarun concione
de,Annunt, Qai ſantificatio e, e pienezza dello Spiri perfettionum, ad quam intellettus humanus , 61 a 1. c,
Moco di e to tanto ſarà deluata in Maria, per l'unione vel Angelicus nunquam potutrun attingere, I 2 -
ſagerato - dei Duino Verbo, alla ſua carne, mentre ſe Nella teſſa maniera ſtima probabile il Slla E nel Nas
ne unrabi li fece figliuolo? In humus vtero virtus altiſ. tez, ſeguito dal Nouato, che foſſero confe tale, morte
le di S. Pie. ſimi mirabiliter liquefatta eſt, diſſe San Pietro riti ſimili doni a Maria nelli giorni tantiſſi c Iciurret
tro Dam, Damiano, perchè, ſi come dice la ſacraS mi del Natale , morte, e reſurrettione di tione di
Virtù Diui ſa nella Cantica, anima mea liquefatta i Chrido. Qual lara la rappreſentatione di Chriſto,
nasliquefa. dilectus tocutus eſt » perche non trattenne Giesù fatta da Maria, ſe egi, ſi come ſoſten Nouato t. 1
pa nel ven niente di ſe medeſima, ma ſireſe tuttaalpo ne, per manifeſtarla ſua vera madre, con G. 6, q-22
tanto
Che dalla BV, come da Colomba, 8 c. 24,3
tanto ecceſſo l'ornò di tutte le gratis , pri mere le ricchezze di gratie ſucceſſiuamente
ma di naſcere in vita, e dopo morte, acciò communicate a Maria Santiſsima, ma fiume
foſſe conoſciuta vera madre di Dio? Non impetuoſo innondante accr.ſciuto per lidi
ſara egli vero, che ſi cone alla viſta della luui, del Cielo, ma inſufficenti a moſtrare
colomba, quale manſit ſuper eum, fù mani la gratia di Maria, perche il diluuuovni
feſtato Agnello di Dio da Giouanni, ecce ueriale innalzò l'acqua quaranta cubiti ſo
Agnus Dei, quavidi ſpiritum ſicut columham, pra la più alta cima de monti, e non più»
& manſit ſuper eum, coſi alla viſta di Maria ma la grata di Maria non ha termine, e
ſi manifeſti Giesù eſſer Agnello, e figlio di non conoſce confine . Immenſa certè fuit
Dio ? gratia, qua ipſa fuit plena, dice Bonaventus S. Bonau,
S. Tho. 3. p. Il Padre S. Tomaſo inſegna, che prima ra, e lo proua con l'immenſità della tua in ipec, c 5.
q.27.a. I. gratia Beate Virginis fuit quaſi diſpoſitiua, capacita ſuperiore al Cielo, al Mondo - in Ragione
S. Tomaſo, que reddehatur ad hoc, vt eſet mater Domini, nonda il fiume, perche reſtano liquratte di queſto
che la pri adunque ſi come la diſpoſit one è o dinata le neui, e ghiaccio de monti, e tali ſi moſtra detto.
ma gratia alla forma, e come dice il Filoſofo e addot uano gli eterni monti della Santiſima Iri
fù diſpoſi. tiua della forma, ne ſeguita , che queſta nita prima di Maria come di ghiaccio,la
tiua alla prima gratia haueſse proportione con la ſciando appena ſcorrere picciolittime ſtille
maternità dignita di Madre, e foſſe tale, quale conue per la ſantificatione degl Angioli e de ſuoi
Diuina. niſse alla madre di Dio. Di quetia s'inten ſerui, ma in ordine a Maria. In bunus ºtero s
TPſal.45. de ciò che ſi legge nel ſalmo fiuminis impe virtus altiſſimi mirabiliter liquefatta eſt, co S.TºiCE. Da -
Si manife tus latificat Ciutatem Dei, perche non ſo me ſopra dicemmo con Damiano, perche mian. cite
ſta col ſi “lo è fiume, come dicemmo col Ferrero, ma il Celeſte Padre li dono la ſua potenza,ſe
umile di fiu fiume impetuoſo, che innonda, e rompe le crediamo al Padre Bernardino de Butti -
me, che in ſponde della legge ordinaria, perche do. patern ea poſuit ſuam potentiam, in quan Bernard. de
nonda. uendo la Diuina ſoſtanza per ragione della tum potentiam duinitatis receptiuamilli con Buſti ſer 4.
Luce Ie maternità in Maria, per così dire, innon tulit. Filius in ea poſuit ſuam ſapientiam in Marial.
Auguſt, dare, come ſpiega Sant'Agoſtino alle parole quantum ſigillum Virginitatis integrum ſer
4o7 dell'Angiolo. Dominus tecum ; 7 ecum ina uauit: Spiritus Sanctus in ea poſuit gratiamº
Come ral mente, tecum in ventre, anco la prima gra ſuam in quantum plenitudinem gratia lide
legri la Cit tia diſpoſitiua a questa maternita,era di co dit. Lo Spirito ſanto non ſolo la fece ſupe Rup. de Li
ta di Dio. uere, che non foſse picciola ſtilla , come riore agl'Angiol, come proua Ruperto de cto ſerm. in
Eſtaſi della nelli al riSanti, o placido ruſcelletto, ma Licio nella lotta dell'Angolo con Giacob , Nat, 8. Ma
B. Maddal. impetuoſo fiume, che innonda , che non a che li cedè all'apparir dell'Aurora. Dimitte
de Pazzi conoſce riparo. Queſto fiume ſi dice, che me. Aurora eſt, Maria,quam cum videret An
dell'alle letificat ciuitatem Dei, e ſi dichiara con vn gelus cedit Iacob genus humanum rappreſen
grezza de ſimile auuenuto in vn'eſtaſi alla Beata Mad tanti, quia ex eo quòd Maria nata eſt,natura
gli Angio dalena de Pazzi, alla quale furono moſtra Angelica bominibus quodammodo inferior S. P. Dam.
li per il ti due Ang oi in ſembianza di belliſſimi fut. E San Pietro Damiano. Maria eſt-Au ſer de.Aſ.
ſuo meri giouanetti, quali co'piccioli ſtrumenti , e rora de qua naſcitur ſol tuſtitia Chriſtus ſolius ſumpts B.
tO e marauiglioſa celerita poneuano l'acqua in ſous caritati ſuccumbens, & inter Angelo M.
Tutti li ºvn vaſo, e la mirauano molte volte con a rum chotos ſuperemtnens. Che però l'Anglo
Beati vniti faccia giuliua piena d'allegrezza, e riden lo ſi ritira, come oſserua lo ſteſso. Ma la
non pon te. Inteſe poi eſſere l'anima ſua rappreſen pone in ſuo luogo, e la transforma in ſe e
no miſura -tata nel vaſo, la gratia nell'acqua, la cele iteſso, come colomba del Giordano nella Inferiore
re gli ac rita con la quale ſi poneua nel vaſo, gli ac quale Spiritus ſanitus viſus eſt, per l'am ſolo al Di
creſcimen creſcimenti , co quali ſi auuanzaua nel me maestramento di Giouanni, che Giesù eſt llInO Sole.
ti del me rito, e nell'allegrezza degl'Angioli, il go Agnus Dei, ammaeſtra il Collegio Apoſto - --
rito di Ma dimento, quale n'haucuano, per vederla . lico, & In quello tutta la Chieſa, che però
ria, per così auuanzata. Fluminis impetus latificat Ruperto Abbate l'addimanda Magiſtra ma Rup. Abb.
che è fiu Ciuitatem Dei. Maria Santiſſima dall'init, n giſtrorum, ideſt Apoſtolorum, 8 aggiugne. lib. I. in º
me inte te della ſua Concettio e fù l'allegrezza di An quta spiritus ſanctus illos docuit tua vo Cant.
ro, che in tutto il Paradiſo, perche ne meno da tutte cis magiſterio non opus illis fuit ? immo vox Et lib.6. in
monda - - Cant.
le Celeſti Gerarchie poteua eſſere miſurata tua, uox illis fuit Spiritusſaniti, actioche
Nè meno la gratia della ſua C nce rione, ne de ſuoi ſi come a Giovanni lo Spirito ſanto in ſem Ricc. Vici.
il diluvio ſucceſſiu' accreſcimenti nel corſo della ſua bianza di colomba fu moſtrato GI E S V' cap.26. in
può miſu Cante
vita, perche ventua adomorata nel fiume Agnello di Dio. Ecce.Agnus Dei, dalla no
larla. ſtra colomba Maria in ſembianza dello Spi 4o8
reale del Paradiſo de piaceri, non più in
quattro parti diuiſo, ma che intero ſia , rito ſanto ſi manifeſti Giesù vero figlio di Si moſtra
Dio. Ruperto. Quando in te spiritusſanius bella di
Goſne; communicato in M,ria , perche Gerſon
ſuperueni, e filium Virgo, concepiſti tºne tu, bellezza
Ceteris quppe per partes datur,Marie autem, Diuna,
Hieronymo teſte, ſe infadit gratia plenitudo o ex tunc fuiſti pulchra pulchritudine piuina.
tota, nè queſto fiume è baſteuole, per cipri Riccardo di S.Vittore. Angelicam, º Pisi:
- --- - - ---- - 7741/3
344 Diſcorſo Ottauo. S. I.
mam ſimilitudinem in terra eſt adepta. S. Pie adorationem data, cioè di adoratione di Las
tro Damiano, che reſto deificata per la ite tria propria della Diuinità, e poco appreſº ſplendori
rata venuta dello Spirito ſanto. Tota Dei ſo dice, che però le fà detto da Chriſto» e le gratie,
S. P. Dam. ficata es quia Spiritus ſantius ſuperuenit in te. quid mihi, & tibi mulier ? per preſeruatiuo S. Epif.dri,
ſerm, de ll Padre San Girolamo al luogo del ſalmo di queſto errore. Ne aliquinimium admira lib. 3 pana
deſcendet ſicut pluuia in ucllus , ſpiegando ti ſantiam, in hanc hareſim eiuſque deliramen rii bareſi
Aſsumpt. della Virginità di Maria Santiſſima aſperſa ta dilaberentur. L'amato diſcepolo mentre 79e
Deificata. dall'acqua della Diuinità così diſcorre. Hoe dice Mulier, la dichiara creatura sì, ma pes
S.Girol ſer. eſt quod Dauid canit, deſcendet ſicut pluuiain rò ſignum magnum grandiſsimo. Che ſegno?
de Aſſump. vellus. Vellus cum ſit de corpore,neſcit cor che vi rappreſenta il Sole per ogni parte,
poris paſsionem: ſic Virginitas cum ſit in car che la mirate, Mulier amtta ſole, cioè, che
me,neſcitritia carnis. Tota Diuinitatis vnda ſi come dal corpo di Adamo, per la gratia» Segno, che
ſe contulit in carnem, quando Verbum caro che poſſedeua,vſciua il lume,amitus lumine, da Maria
fattum eſt, non ſolo per il concetto del fi ſicut veſtimento. Da Maria vſciua il ſole , non eſca la
glio Diuino vnto alla natura humana nel ſimbolo di Diuinltà, il ſuo figlio Diuino , luce, ma il
ventre puriſsimo di Maria, come intende il Agnus Dei, ch'era ſegno manifeſtatiuo della Sole il ſuo
Innòdò an ſacro Dottore, ma anco per la communica Duinita di Chriſto, quia vidi ſpiritum, ſicut figlio Dio.
cola Diui tione alla madre. Quia priuilegio fili ſui Ma columbam.
nita in Maº ter Dei aſperſione Spiritus ſentti tota Deitatis Moſtrò queſta marauiglioſa communica
ria. gratia eſt ſuperfuſa, come laſciò ſcritto l'Ab tione della Dumità ſua il ſuo Diurno figlio 7, Io
Pietro Cel bate Celenſe, nella ſingolariſſima ſomiglianza, per la qua Giesù ſo
lenſe lib. de Se tanto opera lo Spirito ſanto per arric le fù dalla Beata Vergine rappreſentato. ra gli al
pan. G- l2a chire Maria, che non farà il ſuo Diuino fi San Tomaſo di Villa Noua, Fuit Chriſtus ſi i figli ſi
gliuolo? ſe egli ſi ſoggettò a tante pene,per millimus matri ſua, ſuper omnes filtos, e ſi co miliſſimo
moſtrarſi huomo vero figlio dell'huomo, me la ſomigliaza delle madri a figli ſi eſten alla ſua ma
quali prerogatiue non gl'haura dato, per de a rappreſentare li coſtumi, il decoro, la dre,
Guerrico che ſia conoſciuta vera Madre di Dio?Guer. i maeſta, così la ſomiglianza di Maria,e Gie S. Tom. di
ſer.2. de Af rico Abbate tutte ad vna ſola felicemente le sù, fù tale, che ſi come in Gesù ſi vedeua la Vill. Noua
-fump riduce, mentre dice communicaſti mihi, quod madre ſuperiore ad ogni coſa creata, così com. 3. in
4e9 bomo ſum,communicabo tibi, quod teus Non nella madre era manifeſtato il figlio, come Nate Virg,
come Gie ſi può communicare la diuinità a Mariare Agnello Diuino, vi ſicut in calo, qualis
stì contnu ſtando ella ſempre puriſsima creatura, ma pater, talis filius, ſegue lo ſteſſo Dottore ,
micaſſe à ſi come Giesù per opera di Maria fu cono uta in terra qualis mater,talis filius, che però,
Maria, ch' ſciuto per figlio dell'huomo, così per virtù ſi come nella viſione del padre ſi vede il Di
egli è Dio - del figlio reſta communicato a Maria, che uino figlio in Cielo, nella ſteſsa maniera fi Nella viſio
fia conoſciuta per madre di Dio; e queſto glio Diurno ſi moſtri nella viſione della ma. ne di Ma
fù il ſegno così eſagerato dall'amato diſce cre in terra, e dalla B. Vergine, come da co ria ſi mo
polo nel Cielo miſtico di Santa Chieſa, ſi lomba ſi moſtri Giesù eſſere Agnello figlio ſtra figlio
gnum magnum apparuit in calo mulier. Il di Dio , nella ſteſſa maniera - Il Padre San di Dio.
B ſegno co ſegno, come inſegna il Filoſofo,è quello, che Tomaſo, alle parole dell'Apoſtolo, filioli,
sì grande oltre la cognitione di ſe incuce alla cogni quos iterum parturio, donec formetur Chriſtus
Maria, che tione di altra coſa da quello rappreſentata, in vobis. Id eſt » dice S.Tomaſo, donec reci
per il peri e quanto queſta è più grande, tanto più ptatus ſimilitudinem eius , quam veſtro vitio Ad Gal 4°
colo ſia ſti grande il ſegno ſi rappreſenta. Signum ma perdidiſtis. La perduta era in ordine a Dio, 19s
nata Dio» gnum per eſageratione ſi dice magnum Mu perche il Diuino conſiglio fii di creare l'huo.
ſi dice Mu lier amtta ſole. Mulier queſta è Maria, ſe mo ad imaginem, 6 ſimilitudinem noſtram, e
lier º condo l'eſpoſitione commune, ma ſe Ma ſe l'Apoſtolo non ceſſa di affaticarſi, ſoſte Induſtria
ria Santiſsima è puriſsima Vergine, perche nendoli dolori del parto, per rinouare, per di Giesù
dall'amato diſcepolo ſi nomina con titolo imprimere la Diuna imagine ne figli con d eſprime.
di donna ? perche così fu ammaeſtrato dal uertiti, qual applicatione ſara ſtata di Chri re la Diui
ſuo celeſte Maeſtro, quale nelle nozze di ſto, co'dolori della ſua paſſione, di eſprime na imagiº
Cana Galilea con queſto ſemplice titolo la re la Duina imagine nella ſua puriſſima ge ne in Mae
nom thò, per preſeruate il Mondo dal peri nitrice, figlia primogenita nella gratia. Ag ria.
colo dell'errore, ch'ella foſse Dio, perche giugne di piu il Dottore Angelico , donec S. Tome
la colmò di gratie, e prerogatiue così ſubli Chriſtus formetur in vobis, ideſt formoſus Ad Roma
mi, che ſi come fà neceſſario temperare li alqs per vos appareat, per oppoſta ragione, 2, 24
ſuoi ſplendori, acciò poteſse conuerſare, a quello, che lo ſteſso Apoſtolo riprende , La beltà
nella ſua Chieſa a beneficio de'tuoi fedeli, nella ſua Epiſtola a Romani, Nomen enim Diuina di
così fà neceſsario naſcondere in parte le , Dei per vos blaſphematur intergentes , quali Chriſto ma
Fù neceſſa ſue nobili prerogatiue Sant’Epifanio. Re per voſtra colpa negano la ſua Diuinità, co nifeſtata ne
rio naſcon uera ſantium erat corpus Marie, non tamen , sì per l'imitatione devoſtri coſtumi Diuini, coſtu mi de'
dereli ſuoi peus. Virgo eratº bºsnentamenad formoſus, cioè Duino, alis per voi appa fedeli -
reat
Che dalla BV, come da Colomba, 8 e 245
reat eome fù preueduto da Profeti, mani e ſe Giouanni lo conoſce, e lo publica figlio
feſtato nel pelago delli affanni della pasſio di Dio, Ecce Agnus Dei, quia vidi ſpiritum 2. de Al
Diuinità ne, vidimus, e non erat aſpettus, quanto quaſi columbam, º manſit ſupereum. Eſſen 146/3tti e
i nella ſoffe
renza.
Più da Ma
alle ſembianze corpo ai tutte per le percoſ
ſe diſtrutte, ma però, vidimus, & deſidera
uimus eum,per la Diuinità, quale ſi cenoſte
ua nella patientiſſima ſofferenza di quelle,
Se l'Apoſtolo aſpira a così nobile rappreſen
do Maria quella, che manſit ſupereum, per
dignità di madre, e colomba eletta, genitri
ciſua, per manifeſtarlo, ſi vede, che da lei,
come da Colomba,ſi manifetti Giesù eſsere
veramente l'Agnello, il figlio di Dio.
Non pote
ua raprese
tare figlio,
che nò foſ
ratione della Diuinità di Chriſto in pecca Ricardo di San Lorenzo, ſpiegando l'ora ſe Dio,
tori conuertiti, che arriuino a ſegno di tan colo dello Spirito ſanto, non appendetur ar 4I2
ta virtù, che alla viſta di quelle ſia manife gentum in comparatione illius, dice così , ad Ricard. di
º ſtata la Diuinità di Chriſto, ſino a Gentili, litteram quicquid eſt citra Deum,incomparabi. S. Lorenzo
Donec Chriſtus formetur in vobis,donec formo le eſt Maria, e molto bene, perche lo Spi lib.4.
ſus aliis per vos appareat , quanto più ſarà rito ſanto eſagera queſto punto, con nota Neſſuna
manifeſtata la ſua Diuinità, la figliuolanza bile ſingolarità, mentre deſcriue , diuitias coſa infe
Diuina da Maria vaica, e puriſſima colom nihil eſſe dixi in comparatione illius,nec com riore,a Dio
ba? Era già partito il Saluator noſtro, era paraui illi lapidem pretioſum, quoniam omne può para
di già la ſua Diuina imagine portata ſopra le aurum in comparatione illius arena eſt exigua, gonarſi a
ſtelle, e con quella ſarebbe in tutto ſparita & tanquam lutum eſtimabitur argentum, che Maria.
la conſolatione delli Apoſtoli addolorati, ſe è a dire le ricchezze ſpirituali, ne compa
non foſſe reſtata interra la Regina del Cielo riſcono come niente paragonate a Maria,
con la ſua Duina ſembianza, per conſolar come anco le pretioſiſſime gemme delle vir Nè meno
li, perche era tale, che in rimirarla vede tù così ttimate negli altri, perche queſt'oro l' oro di
uano il ſuo Signore, conoſceuano per lei il di carità, che ſi ritroua nel Mondo, non è più charità de
ſuo Diuino Maeſtro. Giouanni, il più caro che minutiſſima arena , e l'argento dell'al gl'altri.
411 trà gl'altri, fù quello, a chi per ſuo neceſſa trui purità merita, anzi nome di fango pa
Alli Apo rio conforto fu conſegnata, a fauore di tut ragonata alla ſua, da che conclude Ricardo,
ſtoli pare ti, del quale nell'hiſtoria Lombardica ſi ſcri che quidquid eſt citra Deum,incomparabile eſt L'altrui pu
ua vedere ue, che li vſciuano queſti affetti. Imperatrix Marie. Non ſi troua figliuolo, che non ſi rità ſi dice
Gi esù 9 ri nei ſolaminis, licet in carne Chriſtum non vi paragoni, e non ſi raſſomigli, p.rche la . fango.
mirando deo,sum tamen te in carne video,ac ſi ipſum vi ragione di figliuolanza porta ſeco la ſomi
Maria , e dero,conſolor. Nella ſteſſa maniera pronon glianza, ſe Giesù olce, ego ſingularis pullus,
ſingolarmé tiauano gl'altri, In te celeberrima Virgo Da di queſta colomba, ſe Maria dice, tu ſolus
te Giouan minum,º magiſtrum noſtrum reſpicientes con mihi filius, ne ſeguita, che da Maria ma,
ni. ſolamur, eSan Pietro Damiano ſumma glo dre di Giesù, come da colomba, che per la
Miſtor. Lon ria eſt poſt Deum te videre, perche ſi come in dignita di madre, manſit ſuper eum, ſi ma sº
bardor. Dio ſi vede per ſe ſteſſa la Diuina natura , nifeſti Agnello, coe figlio di Dio, che pe
S- P. Dam. così nella viſione di Maria ſantiſſima ſi vede rò tra l'altre riſposte, quali ſi adducono da
ſer. 1. Nat, queſta Diuna natura rappreſentata, e come Sacri Eipoſitori, perche dalla croce le diſſe
R. Virg, nel vedere Maria, ſi vede Giesù ſuo figlio , il Satuator ne ro, Mulier, ecce filius tuus, e
Aaria Iesu, e Chriſtifera detta da Sant'Igna non le diſſe Mater, p rche nemo Maria filius
tio, Diſcepolo di S. Pietro, lo moſtraua In niſi Ieſus, etlendo, che Giouanni , come
fieme figlio di Dio: Che ſe è proprietà com quello per quanto, che ſia amato, per ogni Non ſi di.
mune tra le madri, e figli, manifeſtarſi que modo restando, citra Deum, per conſequen ce mulier
ſto, ſi moſtrò nella Beata Vergine con emi za incomparabilis eſt Marie, e per queſto riſ alla Croce,
menza così ſtupenda, che per conuenienza petto incapace di vera e legitima figliuolan e perche?
di paragone, gli altri non meritauano il no za, benche vnuto in amore come di figlio
ine di figliuoli, come a quelle parole, pile per ordinatione Diuina. .
; Cane.2.16.
iti. Ruper.
ſtus meus mihi, d ego illi, pare, che argo
menti Ruperto Abbate, Beata Virgo dicere
poterat Chriſto: Tu ſolus mihi es filius vnicº
diletius, 6 ego tibi ſum mater dilettiſſima. Gli
Nel Druino conſiglio riferito da San Pie
tro Damiano, mentre che Dio, iuxta Pro
phetamine conſilium cum Angelis, della ri.
nouatione del Mondo, della redentione del
S. P. Dani.
Stupore de
li altri no altri non pare ſiano tali,e ſe dite, che è Dio. l'huomo caduto, e della riparatione dell'An gl'Angioli
meritano Ripiglia Bernardo, che per appunto a Ma gioiose come ſi riempiono di godimento per della ripa
il nome de ria, queſto ſi richiedeua, perche rap reſen nuoua così felice, restano pieni di ſtupore, ratione del
figli para tando così al viuola Diuina grandezza, non per intendere il modo , º ſtupentibus ipſis Mondo ,
gonati alla poteua hauere altro figlio da rappreſenta pre gaudio de theſauris Diuinitatis Marie no per mezo
manifeſta, re, che non foſſe Dio. Congruebat Virgini, meneuoluitur, º totum hoc ab ipſa,in ipſt,6° di Maria, e
tione di vt non pareret, niſi Deum. E Tertulliano, per ipſam faciendum eſſe decernitur, vt ſicut perche?
Giesù in Nemo Maria filius, niſi Ieſus, perche douea ſine ipſo nihil fattum eſt, ita ſine ipſa nihil re
Maria. do eſſere rappreſentato, come figlio, non po fectum ſit. Nota, de Theſauris Diuinitatis,
S. Ber. ſer. teua rappreſentare figlio, che non foſſe Dio; perche, ſi come da princrpio diede la vita
- Ooo Ila UI 3
2.46 Diſcorſo Ottauo, S I
naturale al primo Adamo con il ſoffio vſci. ſo fine doues eſser creata, e però con ſtu
toli dalle viſcere, quando inſufflauit in fa pore ripieno d'allegrezza, la prima volta fù 416
ciem eius ſpiraculum vita, e cominciò ſubi a gl'Angioli manifeſtato, ſtupentibus illis Creata per
to a reſpirare, così, e molto più dalle viſce pre gaudio de Theſauris Diunitatis Mariº la genera
re, da teſori della Diuinità ſua lo preuede momen euoluitur. Che però il P-S. Si uc tro I Oic tem
Reſpiro
ſpirituale per la vita ſpirituale, de theſauris Dtuinita Sagueda de Eminentiſſima dignitate Dei quº Potale di
da teſori tis Marie nomen euoluitur, e ſono conſiglia eſt de illius poſſibilitate, o exiſtentia in ordi Lio.
Lupini. ti tutti li peccatori perduti, e morti,alla gra ne aa Dei bominis generationem. Piova, che Saauedra
tia, per il peccato ricorrere a Maria ſantiſ la B.Vergine dall intante della ſua concº diſp 7.
S, Eonatº, ſima per il reſpiro di vita. Reſpirate ad illam tione ſu elevata per forma poſitiua intrinſi Dall'Inſtä- -
perduti peccatores , ci inuentetis refrigerium ca, che fù vna formale participatione della te della ſua
CoDCcttio
dulce. Lo ſtupore degl'Angioli fù, che men potenza generativa del padre, per la quale
che mentre videro euoluto il nome ſantiſ riceuè il potere incorrere attiuamente alla ne riceuè
ſimo di Maria da teſori della Dioinita , in generatione di Chritto, nella produttione poter con
telero, che portaua ſecovn non sò,che dell' dell'wn one h poſtatica, che queira potenza correre al
41 5 .
Si viene in eſſere del Duino, perche più con queſto in ordine le fu data anco prima della gratia, la produt
tione dell'
cognit.cne ſemplice nomie, in vdirlo, ſi viene in cogni che la virtu dello Spirito ſanto, venuto di
vnione hi
del figlio tione del figlio di Dio, che con altre molte nuouo, ſecondo la predittione dell'Angio
di Dio Fiù fatiche, haueua Maddalena pianto con lo, Spiritus ſanctus ſuperuenet in te» eſiendo poſtatica.
gol nc II e molte lagrime, cercata nuoua dagl'Angio Nella ſo
venuto prima con nodo ſi golariſsimo nel
di Maria , li del ſuo Maeſtro, hateua veduto, e par la communicatione cei frin o cono» quale prauenuta
che con lato con lo ſteſso Signore, in ſembianza d' non ha dato, nè dara mai a rei una creatur dello Spiri
n oltg ſati Hortolano, ſenza conoſcerlo. Lo ſente a to ſanto fu
ra, che per queſta virtù fu eccitata la B.
a
alutata
che - proferire queſto ſantiſsimo nome Maria, e Vergine, e ſouuenuta Duinamente, per ri
ſubito lo conoſce, e lo confeſsa come Mae durre all'atto quella prima potenza, che con ridurla al
ſtro riſuſcitato, e ſuo Dio, e con ragione, la ſua attiuita naturale, con modo ſoprana l'atto.
perche è nome propria della Beata Vergine, tutale è concorſa attiuan ente alla genera
quale ſi come non ſarebbe nata già mai, ſe tione, e formatione del corpo di Chriſto»
non per l'opera dell'Incarnatione, ſecondo ſupplendo lo Spirito ſanto ſolamente il con Lo Spirito
Si prova in la commune dottrina , che Chriſto Signor corſo attiuo, neceſſario per parte dell'huo ſanto ha
Maddale: noſtro a noi ſia cauſa dell'eſſere della gratia, mo, che per virtù, e qualita della materni ſupplitoſo
I ds a Maria ſantiſsima ſia cauſa anco dell'eſſere ta, per la quale fu elevata alla generatione lamente l'e
della natura, così venendo al Mondo ſerue di Dio huomo, ſia concorſa attiuamente attiuita
per aria, e ſicuriſſimo pegno della venuta alla produttione dell'wnione hip oftatica, o per parte
S. Cirol, del Saluatore: così San Girolamo a quelle dell' huo:
perando, come inſtromento ſubordinato ,
Tſal. 93, d'Iſaia, Aſcendet dominus ſuper nubem leuem. come a principale agente nella produttione IIlO • a
Nubes ſta leuis uideturmbi ſantta Maria nul dell'vnione hipoſtatica , e perche l'unione
Se il nome lo humano ſemine pragrauata, ſta nubes leuis hipoſtatica in Chriſto è la radice di tutti li Che Maria
di Maria venit in Mundum , 6 ſecum portat mundi doni ſopranaturali, quali riceue per queſto ſia concor
lo nan:fe creatorem, e ſe dal ſuono della voce , del concorſo , deduce, che la Beata Vergine ſa fiſicamº
fia, che fa a non e di Maria viene manifeſtato il figlio habbihauuto influſso fiſico nella produt te nella e
i a l'eſsere º di Dio, che coſa ſi farà dalla ſteſſa Maria tione della gratia di Chriſto, ſaluando la produttio
e ſaptita ſantiſsima? certamente ſarà, come la colom difficoltà, che il principio del merito non ne della
ſua? ba del Giordano, dalla quale ſi manifeſti dipenda dal merito, per la diuerſa cauſali gratia di
Giesù eſsere veramente l'Agnello, il figlio ta, perche il merito di Chriſto è cauſa mo Chtito.
di Dio. -
rale ſolamente dedoni Druini alla B. Vergi Non ſegue
Queſto ſantiſsimo nome, ſecondo l'eſpo ne conferiti, con la quale non repugna, che che il prin
Gio, Batt, ſitione ci Sant'Ambrogio , Maria Domini Maria ſantiſſima poſſi hauere concorſo fi cipio del
Ciuſi, teti, hoc nomcn inuenet, quod ſignificat Deus ex ſico nella produttione della gratia del ſuo merito,che
12. genere meo, ponderata dal Padre Giuſtinia duino pegno. Tutta queſta dottrina ſi ad dipenda
io Chierico Regolare nel ſuo Tempio Lau duce da queſto Dottor moderno, quale ha dal merito
S, An br, retano. Non sò,ſe il ſacro Dottore, nell'eſ euulgata qucit'opera quattr'anni ſono, cioè per la di
che Maria poſiione di queſto nome, ſi ſeruiſſe d'una del 1655. e la tratta nella veſtigatione pri uerſa cau.
ſignifica ſpecie di contrapunto che ſi come fà ab ma ſuccceſſiuamente in molte diſpute, e ſet ſalità -
Deus ea ge eterno rinchiuſo nelle viſcere della Diuinita, tioni roborate con momenti di auttorità, e 417
nere meo, e come pretioſiſſima gemma, habbi così par di ragioni per motiuo della dignità maggio
perche ? tecipato del Diuino, che quaſi transtorma re» & eminenza della Madre di Dio, da noi Segni della
to ſi moſtri dell'ordine ſteſso, Deus ex ge riferita, perche da queſta dottrina ſi deduce gratia un
nere meo,e ſia riſerbato per proprio di quel argomen, o molto ſolido per confermatione molti ſerui
la Vergine auuenturata, quale come fu or di quello, che noi prouiamo, perche ſe in di Dio,
dinata, per la generatione temporale di molti ſerui di Dio ſi ſono veduti ſegni ma
Dio, cosi per il Diuino decreto, per lo ſteſ raugliofi della Duina gratia, e ſingolare -
amicitia,
Che dalla BV, come da Colomba, 8 c. 247
-
- amicitia, quale poſſedeuano con la Diuina ſpiraſſero odore della Diuina ſuauità nel
l
Maeſtà , e per laſciare li ſplendori di Ada Mondo, per la quale il popolo di Licaonia Rapreſen
B. Maddie mo, nello ſtato dell'innocenza, con li quali proruppe di Paolo, e Barnaba, Dtſ ſimiles ta, e mani
lena dePaz ſi manifeſtaua, li ſplendori di Mosè per l'al fatti hominibus venerunt ad nos, e furono feſta il ſuo
zi di 5 an tezza di quaranta giorni di contemplatione, in procinto di offeririi ſacrifici , come a figlio Diui
ni ſente l'o e domeſtica conuerſatione con Dio. E mira Celeſti numi.Che diremo di Maria ſantiſsi no, come
dore di bile quello, che ſi legge nella vita della Beata ma, così altamente eleuata alla ſomiglian le altre ma
Giesù nel Maddalena di Pazzi, che di cinqu'anni non za Duina, alla parentela con Dio, che ri dri li ſuei
la ſua ma. ſi poteua ſeparare da ſua madre la Domeni ceuè impreſsa celeſte imagine, e virtù pro humani -
dre comu ca nella quale ſi commnnicaua, e interroga duttiua dello ſteſso figlio di D o?ſe la madre
ai cata, ta della ragione, riſpoſe, perche ſapete da naturale rappreſenta cosi bene il ſuo figlio,
Giesù. Se ſi dice, che queſto fà vn dono ſin come queſta Diuina madre, così innalzata,
golare, communicato a quella autenturata non hauerà virtù di manifeſtarlo per Dio ?
bambina predeſtinata a tanta altezza di ſan e ſe la Beata Vergine è la colomba. Vna cſt
tità ; ſi può riſpondere, che il dono ſingo columba mea, non ſarà quella, con la quale
lare fù, che ella ne ſentiſse l'odore, ma non ſi manifeſti Giesù eſsere Agnello figlio di
che la Diuina ſoauità nell'anima non ſi po Dio ? Chi non vede, come lo Spirito ſanto
teſſe conoſcere per parte ſua, ſi aggiugne , lo eſprime, mentre dice, vna eſt matris ſue
che furono communi li ſplendori di Ada eletta genitrici ſue , eletta alla manifeſta
mo, amictus lumine, ſicut veſtimento, e di tione di queſto miſtero ? perche dal punto
Odore di Mosè,perche fù neceſſario, che ſi ſcuopriſſe, del conſenſo della Beata Vergine all'amba
Giesù lette eli Apoſtoli diceuano di ſe ſteſſi . Chriſti ſciata dell'Angiolo , Spiritus ſauitus in eam
ralmente bonus odorſumus in omni loco. Il che non re. ſuperuenit, dice San Damaſceno eam luſtrans,
nelli Apo pugna, nè porta inconueniente, s'intendi vimque ei tum ad ſuſcipiendum Verbi Deita
ſtoli - litteralmente, e in tanti ſerui di Dio ſi ſono tem , tum ad gignendum ſuppeditans. Que
vedute le marauiglie . Se tanto ſi pratica ſto potere riceuere la Divinità del Verbo,
418 nella ordinaria ſantità de ſerui , che diremo e produrlo nella noſtra carne, non fù il ſem
Più mani della madre di Dio, quale trà tanti doni ſin plice vſo della potenza obedientiale aſsonta Che coſa
feſti ſegni golariſſimi,fù innalzata con la dignità emi dalla Diuina Maeſtà, ma fu vna qualità ſo foſse in Ma
in Maria nentiſſima di madre di Dio, con intrinſe pranaturale, quanto alla ſoſtanza, cioè la ria poter
per l'eccel ca qualità ſingolariſsima, per la quale fu partecipatione formale della potenza gene riceuere, e
lenza di innalzata all'ordine Diuino, alla cognitione ratiua del padre Diuino , per la quale la B. produrre il
Deiformi vera di conſanguinità, in primo grado con Vergine, ſi come riceuè l'effi-acia per la . Verbo Di.
tà » Dio, per la quale poteua dire con verità , generatione di Giesù huomo Dio, così re uino nella
Deus ex genere meo , ſomigliantiſſima al itò diſpoſta a poterlo riceuere, come pro noſtra car
IRichel lib, Celeſte padre , come argomenia Dioniſio ua il Saauedra citato. Queſta qualità Di Ile o -
I.de preco Pichelio, Quid autem eterno Patri in creatis uina in Maria non fu comunicata per tran Sauedra de
miis V. Ma rebus tam ſimile, quàm illa, que eundem cum ſito, ma reſtò fiſsa, e perſeuerante in Ma Eminent,
riag de 8. º eo filium pererit ? Più oltre , ſi ergo creatu ria ſantiſſima, perche la dignità fiſica della Dep.d. 18.
i I 8, ra aliqua, ne dum, ſed eiuſdem quoque cum madre di Dio, cioè quella partecipatione ſec.2.
Deo produtrix ſit germinis, baud dubium il formale della potenza generatiua del padre Ftì qualità
lam diuinitatis effettum ſimillimam, amplio Diurno, non i. è virtu attua nella Beata ſopranatu
remdue, quàm cogitari querat, aut ferri excel Vergine, ma è ancora ſantita, e gratia, per rale , cioè
Alb. Mag, lentiam Deformam ſortitam . Nelle ſteſsa la quale reſtò ſantificata la carne della Bea participa -
maniera il Beato Alberto Magno Diſcepolo, ta Vergine, acciò degnamente poteſſe rice tione for
obumbrare ammaeſtrato dalla Regina del Cielo, alle , uere il Verbo Duino, e poteſse eſsere ri male della
a
e è produrre parole dell'Angiolo, virtus altiſsimi obum. ceuuta, & aſsonta dallo ſteſso Diurno Ver Potenza ge
imagine brabit tibi. Obumbrabit, egli dice, hoc eſt bo, e lo ſpiega lo ſteſso Dottore in ſentenza Il CtatIlla
Diuina in quadan ſui in te producetimaginem ex ſe re di Scoto, quale non pone diſtintione reale del padre
-
º Maria, ſultantem, per quan poteris in tantam fae trà la gratia, e la carità, ma che ſia la ſteſsa Diurno,re
ſº cunditatem Diutna , o caleſti generationi entita, quale ſi come forma nell'anima ſan ſtò ſantifi
ſº ſimilem, et incorrupta producat prolem ſi. tificante, ſi dice gratia, così come principio Cata a IlCO
º cut pater filium , o ſicut filius radium, attiuo immediato in ordine alli atti ſopra la carne di
e piu eſpreſsamente Sant'Atanaſio , obum naturali di amore, ſi dice charità, e ſi come Maria
brauit Mariam virtus Altiſsimi, o Diuine la gratia, e ſantità è coſa fiſsa, e permanen Diſp 15.
Linee di vmbra imaginem induxit , vt in delinea te nell'anima, e non fluida, così ancora , nu.898.
Duinità. mentis collectis videre poſſet, quatenus poſ quella dignità di madre, per la formale e Col ſimile
ſibile eſt, Deum forme expertem in ſe concipi, participatione ſpiegata è permanente nella della gra
S. Atanaſio vtpote obumbrante illam virtute altiſsimi, cº Beata Vergine, per la quale perauuentura tia, che è
hom. de ºmbras , lineamentaque quaſi faciente. Se San Tomaſo diſse, che prima gratia Marie la ſteſsa ,
Deipara, fuit quaſi diſpoſitiua, que reddebatur ad hoc,
picciole ſtille di gratie communicate a ſerui charita.
di Dio non poteuano ſtarnaſcoſte, che non vt eſſet mater Domini, e San Pietro c" -
S. Tom, cita
i :: - ogo
e sº
-
2 48 Diſcorſo ottus S I -
-
-
-
logo mentre dice, quomedo non ante conce videre, e più eſpreſsamente Riceardo di
419 ptum mater, qua poſt partum virgo mater, S.Vittore. Ipſa ſingulariter ſpecies Chriſti» San Pietro
Come foſ «rche hauendo riceutita queſta virtù dall'e perche ſe ſtiamo nel rigore Filoſofico, la Dam. gitat,
ſe Madre nſtante della ſua Concettione, in quel pun ſpecie, eſtid,quo videturobieſium, ſi deduce Riccard, di
auanti il to riceuè il vero fondamento della Diuna finalmente da S. Antonino, il quale ſpie s.Vit. c.39
Maternità , quale perfetticnò poi nell'at th Cant,
concetto. gando, come la B.Vergine ſia piena di gra
tuale concorſo dello Spirito ſan:o, & eſer tia, nel quarto luogo dice così. Quarto quia E ſpecie
citio della generatione del figlio huomo gratiam increatam etiam, ideſt tsum in ſeto rappreſen
Per queſta Dio. Quam virtutem, dice Sant'Atanaſio, tum continuit, la gratia increata in Maria tativa di
virtù con er omnia tempora conceptus (cioè dall'in ſantiſsima fà l'hauere il Diuino Verbo per Chriſto,
ſtituita, e ſtante dela ſua Concettione habuiſe conſi figlio, del quale ſi dice dall'Apoſtolo ſpecu S. Antonin.
manifeſta do, neque enim id temporarium in Virgine ac lum ſine macula, grimago Diuine bonitatis, 4 p.tit, 15
ta Madre C, 2C,
ci diſse opinor, ſed per omnia tempora hoc illi Affermano li Teologi, che nel Dtuino Ver
di Dio. datum fuiſſe. Per queſta virtù ſi come la B. boli Beati vegghino tutte le coſe. Maria Dal con
Vergine ti conſtituita madre di Dio, così ha contenuto la gratia increata , e queſto cetto Di
fù manifeſtata per tale Deiformis nominata Diurno Verbo , quale imprese l imagine uino rice
s. Dioniſi da San Dionigi Areopagita, Forma Dei da di ſe ſteſso , l'arricchi ancora di potere a ue poteri
Areop: Sant'Agoſtino, e che per ſuo mezo anco rappreſentare la Diuinita ſua, nella quale rappreſen
ra reſti manifeſtata la Diuinità del ſuo fi per eminenza tutte le coſe ſono rappreſen tare la Di
S.Agoſt. uinità di
glio, eſpreſsa nelle parole del precurſore. tate, e con molta ragione ſi vede, come da
E la Diui Ecce Agnus Dei, e però detta Maria leſu, queſta colomba ſi manifeſti Giesù eſſere a Chriſtos
ºr
nità del fi come ſe in Maria ſi vedeſse Giesù, e Chri vero figlio di Dio, eſpreſſo dal precurſore
gliº e ſtifera da S Ignatio, perche nella viſione con queſte voci. Ecce.Agnus Dei, quia vidi - -
si di Chriſto huomo Dio, e ciò che dice biamo fatto mentione di ſpecchio, e d'ima: i
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San Damiano Summa gloria poſt Deumte gine, ſi ponghi il ſeguente paragrafo,
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lo ſteſſo punto, che dalla B. Vergine, come dal
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la Colomba, fi manifeſti Giesù eſſere
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Agnello, e figlio di Dio.
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manità, qui animirum chriſti humanitas tan ta all'età matura è Sant'Anaſtaſio Smaita. ni
; ----- .
Anco nell' tis virtutibus, ae donis predita erat, e guomodo poteſteſe Mater fili eiuſmodi non S. Anaſtaſ.
humanità quaſdam Dei conditiones in ſemetipſa aded ferens illaſam, ci integram fatusſus imagie Sin, lib,6.
ſua Giesù expreſſerat , ut patrem ſunm ſatis referree. nem ? perche ſe la madre rappreſenta l'ima vAnag.
rappreſen Atgue aded quicumque in ipſam inſpererat,in gine del ſuo figlio, eſsendo queſto huomo, - Intera
.
sta il padre, eadem parentem agnoſcebat. Lo ſteſſo ſide e Dio, come potrebbe eſser madre, ſe in. imagine di
duce dalle parole di Chriſto dette a Filip teramente , cioè quanto alla Diuinità an
po; mentre ſupplicò eſsere fatto degno di cora non to rappreſentaſse è quomodo poteſt Giesti.
2.
vedere il Padre. Domine, oſtende nobis pa eſe Materfili, eiuſmodi non ferens illaſam, e º
tremiº ſufficit nobis, perche quaſi dolendo º integran film ſu imaginem? Quid autem Dioniſ Big --
ſi replico il saluatore. Tanto tempore vobiſ. eterno patri in creatis rebus tam ſimile, quem ch. lib. I.de
cumfam, e non cognouiſtisme è Filippe, qui admodamilla, qua eundem cum eofilium per precon. pee
uidet me, uidet e patrem, che è a dire. Li perit? ſi come dunque il figlio è nel Padre Maria,
doni e prerogatiue ſingolariſſime nella , rappreſentato dal padre, perche egoin pa - -
-
-
-
eſprimono la piuinità del mio padre Ce rappreſentato dalla ſua puriſſima Madre a
Per li doni leſte. Com'è poſsibile. che da tanto tem quia ipſa est ſingulariter ſpecies chriſti, cioè
altiſsimi a poch'io ſono con voi non mi habbiate po id,quo ſingulariter cognoſcitur Chriſtus, Chri: P.Alb.M.
quella co tuto conoſcere. Filippo, mirami attenta ſtoque ſimillima. Il B. Alberto Magno ſi in pr.Luca.
mente, che lo vedrai, Filippe, qui uidet me, ſeruì della ſomiglianza dello ſpecchio, nel Maeſtà Di
municati.
uidee e patrem, come ſe non ſolo quanto quale ſi vede riſplendere l'imagine dell'og. uina riſple
alla Druinità del Verbo, ma anco quanto , getto. Maieſtas Dei infinita in puritate Virgi. de in Ma
all'humanità ancora, il saluator noſtro foſ
mistanquam in ſpeculoſibi obietto reſulſitº º ria» come
L'errore dei figli di Adamo viene deplo-. nello ſpec
ſe ſpecchio immacolato delle Diuine gran-
dezze. Maria ſantiſsima detta ſingularter
rato anco da Seneca ben che Gentile, men chio.
Riceard, ſpecies Chriſti, chriſtoque ſimillima, da Ric- tre conſidera l'abuſo di ſeruirſi dello ſpec Senec. lib. ,
º Pitt. cardo di S. Vittore, mentre partecipa delle chio per vanità, quale è creato da Dio, e da nataqq.
ſteſſe virtù, e doni di Chriſto, come ſingo. to dalla natura, nell'occhio, ne fonti, nelle Socrate -
Sello ſteſ lariſsima ſpecie del figlio nella ſteſsa pro- pietre polite, ut homoſeiniis contemplans, 421 º
O m O portione lo rappreſenta, e lo manifeſta, ſepſum noſceret, ſi come ſe ne ſeruì Socrate Fine dello
i". non ſolo, quant'all'humanità, ma anco
quanto alla ſua Diuinita. Leone Imperato a
ad morum diſciplinam formandoſaue; e Sene ſpecchio .
canon in hoc ſcilicet datum ut ad ſpeculum e per cono
nifeſta il ſi.
glio Dini relo raccoglie dal luogo d'Iſaia, egredietur barbam ſordem que uelleremus, aut ut faciem ſcere, e re
IlO e virga de radice leſſe, º flos de radice eius uri poliremus in nulla reilla, cioè natura, golare li
Loo Imper aſcendet, di requieſcet ſuper eum ſpiritus Do. negotium luxuria conceſſit, ſed primum om coſtumi.
ºrat.2, mini, mentre lo ſpiega della Beata Vergi nium quia imbecilli oculi ad ſuſtinendum so Senec. cit.
ne - Ecce te progerminatricem Dei radicem, lem, ignoraturi erant, formam eius bebeteil ce I7, - a--
-
-
ex qua ramus pullulabit , ſub cuius umbra “lum lumine oſtendio. Si che lo ſpecchio è da
requieſcent orbis terreſnes, in prato gloria todalla natura per la cognitione di ſe, ri
a
PPP for
-
formatione de soſtumi, che a queſto fine - di precurſore , ma non conoſceua chi foſ
era conſigliato da Socrate a ſuoi diſcepoli, ſe:tà ammaeſtrato con la vitta della colom
E perche ſi e perche non foſsero priu di vedere la bella ba fermata ſopra di lui, 8 all'hora a tutti
poteſse ve faccia del Sole. A Maria appartengono que lo manifeſtò ecce.Agnus Dei, e lo so quia vi
dere il Sos ſte due conditioni dello ſpecchio. Cuius vite ti ſpiritum, quaſi columbam, e manſiºſuper
le. Eccleſiarum forma eſt, dice Sant'Anbrogio, eam, dalle coſe create,ben intele ſi conosce
S.Ambr. e perche eſsendo Dio inniſibile. Non videbit Dio, che è, ſi conoſce la prima cauſa, per
me homo, a viuet, lo manifeſtò, come inſe ogri modo, quantus ſt Deus ſatis ignorat »
gna S. Epifanio, nella quale Maleſias Dei in quhuius Virginis mentem " amtmt4mº
finita in puritate Virginis tanquam in ſpeculo. non miratur, in Maria Maieſtas Dei refuſit, -
fibi obietto refulſit, e così San Bonaueutura tanquam in ſpecuto. L'Eccliſſe naſconde il
Sap.7. dichiara della Beata Vergine le parole del Sole, ma quanto bene il Sole Ecclifiato ſi
S. Bonau: la Sapienza, ſpeculum ſine macula, º ima manifeſta nello ſpecchio. Deus abſconditus, Come So
In Maria go homitatis illius, ſpeculum per mataſtatis, come Sole Eccliſsato, reſo paſsibile» fatto letoeccliſſa
nello
le condi tanto è vero, che dalla Beata Vergine ſi ma i mortale, ma così naſcoſto, quanto bene
tioni dello ſpecchio,
nifeſti la Divinità del figlio, che pare lo nello ſpecchio puriſſimo Maria ſantiſſima così il Di
ſpecchio. ſteſſo eſſere dello ſpecchio, che è l'eſſere ſi manifeſta. Lo Spirito ſantoſceſo dal Ciº
rappreſentativo , e perche nell'Hebreo ſi .lo in ſembianza di colomba menſi ſuperal "ita tte
legge ſpeculum Dei energie, di efficacitati, il lum, lo manifeſtò, è manifeſtato da Maria, i",
lius, ſi moſtra, che eſſendo Dio infinitamene come da colomba, poco tempo ſi fermò la
-
-
, e -
º te cognoſcibile, è viſibile all'intelletto per e viſione del Diuino ſpirito in ſembianza di in Maria,
-:
parte ſua, più che il Sole all'occhio corpo º colomba, a vn Giouanni ſolo per Picciolo
--
- -
rale, per l'infinità eccede la cognitione del ſpacio ſi manifeſtò, e queſto fù , come va Colomba
noſtro intelletto, perche ſcrutator Maieſta ſimbolo di quello, seta gia fatto n Marian nel Gior
Come lo fis opprimetur dgloria, come reſta oppreſſo col mezo della quale, con e di colomba e dano ſim
ſpecchio il
sole, così
Maria ma
nifeſta
l'occhio corporale nella ſua viſta. La Beata
Vergne ſerve di ſpecchio all'energia, alla
Diuna efficacità » e fa, che ſia conoſciuto in
iº conoſciuto nello ſpec
ſe queſta ſi ſpecchia al sole, ſere di ſpec
chio al Diuino Sole per eſſere manifeſtata
, la Diuinità ſua naſcoſta nella noſtra carne
in terra è gl'huomini, e ſe lo richiedeſſe il
bolo
Marias
di
.
Dio. biſogno, in Cielo a g'Angioli. Ruperto Rnp. Abb.
S. Pietro Il R, San Pietro Chrifologo forma ques Abbate. Deus pater ſubſtantiam Verbi ſui in Cant.c. I
Chriſol.
scrza Ma
ºria non ſi
ſta propoſitione, quantus ſit Deus ſatis igno
rat, qui hº usº irgins manten non ſtupetani
mmm non miratar, chi può intendere queſto
mooo difanellare? ſupponiamo ciò, che di
cum illo ſuo amore spiritu ſaudio tua menti,
tuo ventri penitus inſernit. l'eſerto ſita ina
ſteſsa coſa con l'apere interito. Vaffiltà fo:
Inſertoſi
vn'iſteſsa
sì inſerito il Diunno Verbo, che fu di me: coſa con
|
conoſce cemmo a che Maria eſt ſpeculum Dei energia, ſtiere alla potenza l'una che l'etrasſº Per l'albero.
l'opera della redentone del mondo - Tuet Dio inſe.
Dio, e pere a efficacitatistllius, e ciò, che dice l'Apo
ſolo inuiſibilia nei per eas que fatta ſunt in. qui extraxiſti me le rterºgenuricis mea i al rito nella
che f
setletia compitiuntur, ſempiterna quoque vir. l'hora, ne mai ſi partì dalla mente. Perche mente di
-
pus, 6 pinusitas. Tutto ciò,ch'è di creato
i" diuina bontà, tutto inè
Bernardo cum eriret ab vtero ah animo non
receſſit. Lo ſteſſo ſpirito piuuno » quale in
Maria , l
ce alla cognitione Diuiua, mentre s'in ſemolanza di colomba a ma per modo di º
cendino e come conuiene, le diurne per paſſaggio ſi fermò,vo poco ſopra di Chriſto,
- ſ - fettioni ſpirituali inuiſibili, la ſteſſa Diui lo manifeſtò per figlio di Dio. Ecce Agnus
, mica è conoſciuta da chi le conſidera, come Dei, quia vidi ſpiritum, ſiaut columbanº; lº
conumene inuſibilia Dei per ea, quefatia. ſteſso duino ſpirito ſcende ſopra la noſtra
ſunt intelletta camſpiciuntura ſempiterna quaqi colomba Maria , ſecondo le fà predetto
eius virtus, º piuintas. Tutte le creature dall'Angiolo, Spiritus ſantus ſuperueniet in Sempre lo
safaticano per manifeſtare le grandezze te, non per tranſito, ma senza partirſi già manifeſta »
del Creatore. Cali enarrant glonam pei, 8 mai, reſta inſerito nella mente di Maria º come di
-
: il P. Sant'Agoſtino afferma, che non è me. accioche ſe dallo ſpirito in ſembianza di saggio'
-
Ouanto ſi no marauglioſo nella produttione delle colomba è manifeſtato a Giovanni da Mar f"manife
conoſce di coſe grandi, che delle piccole. Il Sauto ci ria', come da colomba reſti manifeſtate a ſtato dalla
Dio per le ammaeſtra nella conſideratione della fotº, tutto il mondo, che Giesù è l'Agnello, il Colomba
Creature
mira Padeaaformicam piger, ma per quan figlio di Dio, e potremo dire anco roi ecce al Giorda:
tutto è nie to faccino tutte le creatura, tutto è niente, eAgnus Dei, perche nelle ſembianze di Mar no,
te, a quan niente è quello, che ſi conoſce di Dio nella sia vediamo queſto ſpirito Dinioo inſerito
to s'inten contemplatione del mondo, de Cieli, degl'. nella colomba, Maeſtà Diu na manifeſtata
de per Mae Angioli puriſsimi ſpiriti, paragonato a . nello ſpecchio, con modo ſpecialiſſimo in satanaſi
gia e quanto ſi conoſce col mezo di Maria. Sa. ſerito, e come identificato con quelle, libe 3» Ex4e
pena Giouanni eſsere venuto il Miſia, per . Il Padre Sant'Atanaſio trattando delle ºgere
she dal ventre diſua madre riceue roſicio grandezze della B. Vergine per il "
- - - - clº
Che dalla B V. come da Colomba dºce. 9
251
dell'Incarnations piuina pronontia queſte proprio ventre foſse a proportione come
a2a parole. Verſatus eſt Chriſtus cum proprio ar municato a tutti li fedeli nel Santiſsimo Sa
Scepo del benempe matre. Lo ſcopo della Duina In cramento dell'Eucariſtia addimandato da
º l'Incarna carnatione ſi manifeſtare la ſua infinita S. Chriſoſtomo extenſio incarnationis domi
tione ma bontà o perche eſsendo il bene communica nice, e l'ottenne, come trà l'altre grazie,
nifeſtare la tiuo di ſe ſteſso, ha voluto moſtrarſi ſome addimandate dalla B. Vergine nel punto di
Diuing moinfinito bene, communicando la ſua pro conſentire all'ambaſciata celeſte; ſono de
pria ſoſtanza nella perſona del Verbo all' ſcritte da S. Pietro Chriſologo. Commercium San Pietra
huomo, e nell'huomo a tutte le creature, Dei cum carne proipſa domus exegit penſione» Chriſol.ſer.
perche tutte come in epilogo ſi ritrouano cioè, che dilataſse la ſua conuerſatione an I 42,
in lui. Non v'è creatura nel mondo, che cora con gi altri, e non ſolo Verſaretur
non porti impreſso nel fronte il carattere aum proprio orbe ſolamente con la ſua ma
della Diuina bontà, e che a ſuo potere non dre; per queſto comercio ſi rallegra la Chie Cerca l'e
s'affatichi manifeſtarla, ma la Diuina Mae ſa, e non ceſsa piena di marauiglia di com ſtenſione
ſtà ſtimò così poco la manifeſtatione, quale mendarlo nell'antifona vſitata nel tempo dell'Euca
dal mondo intiero potena riceuere, che ri del ſacro aduento.o admirabile commercium riſtia nel
ſpoſeego non ſum dehoe Mundo, e l'Euange Creator generis humani animatum corpus ſu Santiſs.
liſta dice, che mundus eum non cognouit, ſe mens de Virgine naſci dignatus eſt, e largi:
non lo conobbe per ſe, molto meno poteua tus eſt nobisſuam Deitatem. Ch'è a dire chi
ad altri manifeſtarlo. Che però preſe riſo mai ſi ſarebbe potuto maginare così do
lutione di prouederſi di vn'altro mondo a meſtica conuerſatione del Creatore del
Maria Mö che fù Maria, addimandato Mondo ſpecia Mondo con noi ſue abiettiſſime creature?
do ſpecia» liſsimo del ſecondo Adamo, con queſta o commercio marauiglioſo perche eſſendo - Stupore
liſſimo di trattò, con queſta ſi è trattenuto. Verſatus ſi degnato aſſumere corpo humano da Ma della Chie.
Giestì, che eſi chriſtus cum proprio orbe, nempe matre, ria, col mezo del Santiſsimo Sacramento ſa.
lo mani rche da quella reſta manifeſtata la ſua ha fatto dono anco a noi della ſua Dinini -,
feſta- - - - iuihità più, che da tutte l'altre creature, ta, largtus eſt nobis ſuam Deitatem , qual
-.
-
Torna quiui l'argomento del Padre Chriſo. maggior eſpreſsione ſi può trouare ? Si ve:
logo. Quantus ſit peur ſatisignorat, qui hu rifica di Maria ſantiſsima ciò che della con
Si fà viſibi, ius Virginis mentem non ſtupet, animum non ditione d'alcuni ſpecchi, racconta Seneca a Senee.lib. 1.
le» perche eſt altcuius gesuli natura talis, vt in porten de qq. n.it,
miratur. Come? nella penetratione, e cugini
ſiri rione altiſsima del ſommo bene. Perche toſan magnitudinem augeat format, e per ap e, 6. C 15.
più atmarea prete l'humanità noſtra il Saluator noſtro a pua o gli ſpecchi di queſta natura ſono di 423
acciò maggiormente conoſciuto ſommo figura circolare, pare ſi deduca da ciò che Conditio
bene ſi poteſse più amate, come inſegna duce ſopra S. Atanaſio. Verſatus eſt Chriſtus ne de ſpec
S. Lorenz. San Lorenzo Giuſtiniano. Qui ante inuſibi cum proprio orbe,nempe matre» Mondo ſpe chi, quali
ci lis erat cum patre, viſibilem naturam, vtap cialiſsimo dal quale ſingolarmente guſta di rendono
ſire Aurora tiua amaretursſumpſtar matre. Queſta come eſsere manifeſtato; perche ſi come è Mon le forme
- - -- - municatione, e la cognitione, che in noi do, così è ſpecchio circolare, il cui eſsere maggiori.
deriua della Diuina bontà, parue l'vitimo non ſolo è eſsere rappreſentatiuo, ma rap
di potenza agl'huomini, agl'Angioli,men preſentatiuo in modo, che un portentoſama,
tre l'Euangeliſta ſcrive di queſta. Mocto magnitudinem augeat formas. Conſidera la Maria di
tum fatium eſt , e saffaticano non ſolo di rappreſentatione di Chriſto per quello, che, queſta con
cantare glorie a Dio per così grande com appartiene alla ſua Diuinità, fatta da tutte ditione pa.
Incarna municatione della ſua bontà, ma quaſi l vi: le creature, e fatta da Maria, e la vedrai ragonata a
tione viti timo delle glorie, mentre dicono. Gloria in ſpecchio di quella natura, che in portento tutto il mo
mo delle excelſis Deo quaſi lvltimo delle glorie, qua ſan magnitudinem augeat forma , aſcoltia-, do in ma
glorie i le per illoro intendimento le poteſsero ate mo la riſpoſta, quale diede a S. Eliſabetta», nifeſtare la.
Dio, tribuire. La Beata Vergine fu lo ſtupore nella ſua viſita, quando diſse - Beata, quei diuinità di
degl'Angioli , perche penetrò tanto della eredidiſti perficienturin te, qua ditta ſunt tibi
Diuina bontà, che riceuè per ragione di a Domino, ci ait Maria magnificat anima
mezo quello, che in queſto miſtero fà cree mea Dominum - Che coſa ha creduto la Bea-,
Queſt'vlti duto da quelle ſoſtanze perfettiſſimo fine, ta Vergine è quello, che ſupera ogni inten Luc. I 43s
perche douendoli ſeruire, per mondo ſpee dimento creato a eſsere tantº la bontà della
da Matia. cialiſsimo, riceuendolo nel ſuo ventre, ri Diuina natura, eſsere il ſuo Diuino figliuo
per mezo, cercò, che procedeſſe più oltre nella mani lo ſommo bene, di maniera tale, che non Si proua
mercè alla feſtatione della ſua bontà, perche la conos ſi manifeſti a ſufficienza col miſtero inef con l'aut
cognitione ſceua tanto grande, che ſapeua beniſsimo, fabile della Diuina Incarnatione, ma vi re torità » e
maggiore ſti ancora ne teſori naſcoſti maggior bone
che con queſt'opera cesì ſublime di farſi cognitions
della diui huomo per redimere l'huomo, non era bar ta, per la quale conoſciuta la forma Diui pratica di
ma bontà. ſteuole a paleſarla. Ricercò che queſto fa na s'habbia creſcere un portentoſa gran &Maria,
rediriceuerlo inſerito nella ſua mente, nel dezza, non in ſe ſteſsa º Pº
--- -- se"
25 2. - Diſcorſo Ottaue. S II. -
natura infinita, ma nell'eſsere rappreſen-, gienim, obſecro, pulchritudo, quenamvirtusi S. Toms. di
tato, manifeſtato a mortali, che l'anima que perfetto, qua grazia, qua gloria mari
ſua è il Mondo ſpecialiſſimo, e lo ſpecchio, bei non congruit ? solue cogitationibus habeº Villa nous
che in paragone di tutte le creature in por mas, dilata intellettui fimbrias. Quantum po ſerm.2. de
tentoſam magnitudinem augeat formami, che tes tantum auge, quantum vales tantum addea Nat -
però conferma eſsere veriſſimo, perche la maioreſ iſta Virgo Excellentioreſt shee Mire,
verità è, che Magnificat anima mea Domi go. Superior eſt Virgo iſta; e tutto ciò con S. Anſel. de
num, di eſſere, come la colomba nel Gior poche parole conclude Sant'Anſelmo, men Excellente
dano, al quale benche concorreſse tutto tre riuolto alla Vergine le dice, omnia tibi Virg.
Iſraele, pure ne reſtaua occulta la Diuinità ſecum poſſibilia domanit, e perche il figlio è Chriſto le
del ſuo figlio:dallo Spirito ſanto in ſembian ſpeculum ſine macula, nel quale ſi vede il donò tutta
za di colomba fu manifeſtato a Giouanni, Celeſte padre nel ſuo eſſere infinito, infini. lecongratie
ſe
e da Giouanni al Mondo. Ecce Agnus Dei, tamente rappreſentata, ſe con queſta infini
mia vidi columbam. Era naſcoſta la Diuini tà non ſi può communicare a Maria, come ſteſſo poſ
ta del figlio, a viſta di tutte le creature:da a pura creatura, la manifeſtatione però: ſibili.
Maria vnica colomba viene manifeſtata in ch'ella fa della Diuinità del figlio è così
-- --
riorum dona in ſuperioribus in tanta excellen Dio tra le braccia virginali della ſua ſantiſſi
i
tia ſunt, quod quaſi nulla eſt comparatio, niſi ma madre doueua eſſere preſentato al Tem 425
E per la ſicut eſt circumferentia ad ſuum centrum, pio; a proportione dell'ardore del ſuo deſi. Simeone
proportio che però ſuperando la B. Vergine coneceſ. derio fu la ſollecitudine di venirſene al Tem conobbe
ne del cen fo ineffabile tutte le creature, come iui pro pio lo ſteſſo giorno preſcritto della venuta Giesù fi
tro alla cir, ua il Santo, & in altro luogo, ne ſeguita, del Saluatore; ſi ferma ſopra la porta, gira glio di Dio,
conferen che li doni Diuini in Maria, per liquali gl'occhi per ogni parte, vede numeroſa tur al primo
73 , viene manifeſtata la Diuinità di Chriſto, ba di donne, quali veniuano al Tempio per compari
3 cm. I. ſer. ſiano in tanta eccellenza, che quanto poſ adempimento della legge, e per la loro pu re di Ma
ei 1. - fino fare gl'Angioli, g”huomini, ſia come rificatione, tutte le traſcorre il buon Vec ria - - º
4 24 - - centro, cioè vn punto indiuiſibile in ordi chio, fino che diſcerne Maria, e mentre la
«Quanto il ne alla circonferenza; e ſi come la circonfe diſcerne, ſubito fà che facinoala, e che in ſe
Mondo tut renza creſce in portentoſa grandezza per gno di oſſequio, e di riuerenza ſi fermino Timot.
to può ma comparatione al centro, così creſca anco tutte l altre. Timoteo Religioſiſſimo Pre pret orat.º
nifeſtare ra la manifeſtatione fatta da Maria a ſomi. te di Geroſolima. Iuſtus Simeon oculos huc, de Purif
del Signor glianza della colomba del Giordano, tanto illucque circumferens , vidit quidem multas B. V,
Iddio è viene approuato dalla Beata Vergine nello mulieres verùm ſingulas ſchemate, ornatuque
niente, pa ſteſſo ſimbolo di circonferenza, e di centro, humana natura proprio affettas, ſolam autem
ragonato mentre dice. Gyrum Cali circuiui ſola. Hu Pirginem Duino quodam infinitoque lumine
alla mania gone Cardinale Calum eccleſia, gyrus cali circumfuſam animaduertit s currens igiturſe
feſtationc - perfetto eccleſia hanc circuit B. Virgo conti. gregault reliquas matres clamans, quid vos,
di Maria. mendo, confouendo, conſeruando. La propor que ancilla eſtis cum Domina libera concerta
tione è della terra, di tutto il Mondo, nel tis? Che è quello,o Vecchio tantiſſimo,che º
Eccleſ 24. quale ci ritrouiamo circondato dal Cielo, tu cerchi ? non è quello, che aſpetti ? non
Rug. Carda quale ſecondo il computo Aſtrologico ha è il Diuino Verbo Incarnato, il figlio, lº
Si proua ragione di circonferenza, il Mondo tutto, Agnello di Dio? ſe così è, a che ſe ſolleci
perche Ma cioè il globo della terra, di centro, e come to di vedere la madre ? perche non vai per
ria ſi dice dicono inſtar punti. Quella proportione, riconoſcere ad vno ad'vno que pargoletti
giro del quale ſi ritroua tra la terra, 6 il Cielo, per ritrouare l'Agnello, che tant brami? Hai
Cielo, co quella tteſsa ſi troua tra la perfettione di forſe timore, che fugga, com'è in procinto
me ſe tutto tutta la Chieſa con Maria ſantiſſima, e nel d'aſconderſi, e di fuggire da Erode? non fug
il Cielo la ſteſsa maniera la manifeſtatione della gesda chi lo cerca per incontrare la vita, ma
habbi quel Diuinità del ſuo figlio. Nè ti ſpauentare fugge» e ſi naſconde da chi non vuol ſepa
la propor dell'ecceſſo , perche non potrà eſſere già rarſi dal peccato, ch'è la ſua morte; ſe lo
tione a Ma mai alla conditione di queſta noſtra colom vuoi cerca Giesù, che di Giesù, non di Ma
ria, che la ba, nella quale ſta inſerito lo spirito ſanto ria tieni certiſſima la promeſſa dallo Spirito
terra al per la manifeſtazione della Diuinità dell' ſanto, reſponſum acceperat a ſpiritº ſanita
Cielo, cioè vnigenito figlio ſuo. Sufficit tibi, dice, non viſurum ſe mortem sniſi videret Chriſtum
gſtar piiii, Tomaſo di Villa nona º quòd 2dater Deieſt, Domini. Per riſpoſta è sºfis
ºra
r
Che dalla B V. come da Colomba; &c. 253
l'Oracolo dato a quelli di Tiro,per ſapere, pra il Diuino figlio, ma ſupra, vbi erat puer,
Craeclo, chi doueua eſſere eletto Rè. L'Oracolo fà e doue poteua eſtere il bambino nato di tre
che ſia Rè douerſi coronare per Rè colui, quale prima ſco, ſe non nel ſeno tra le b accia della ſua
de Tiri, chi di tutti vedeſſe ſpuntare il Sole. Fu ſpetta. genitrice e dunque ſi firma ſopra Maria la
prima di colo degno di rimirarſi vedere tutti quelli di nuoua ſtella, quaſi ſtella ſopra la ſtella. An
tutti vega Tiro riuolri all'Oriente tutti intenti, per ac date,Magia Maria, che da Maria, in Maria
ſpuntare il clamare al primo raggio del Sole, vno ci fù vi tara moſtrato il Bambino, e la Duinità
Sole. più di tutti ingegnoſo quale voltò la faccia ſua, e per Maria conoſcerete il Meſsia, il
Induſtria all'Occidente, e ne riuerberi delle cime acla
Redentore del Mondo, l'Agnello del Padre.
di vedere mò nato il Sole, e conſeguì la corona. Se Se da Maria fu manifeſtata la D'unità del
prima il Oriens eſt nomen eius, del noſtro Diuino So figlio alli Magi, quali proſtrati ſubito adora
Sole verſo le certo sì, che pareua di convenienza, che uerunteum, con adoratione di Lattia nani
Occidente. Simeone ruoto all'Oriente tentaſſe di ri feſtata co'doni d'incenſo, d'oro, e di mirra.
mirarlo, ma il ſanto Vecchio per illuſtra Se da Maria a Simeone ſi manifeſta,e col ſim
Simeone tione Diuina ſi ſerue di mezo oppoſto a bolo della colomba a Giouanni, che lo pu
conoſce queſto Diuino Sole Maria, che lo portaua blica al Mondo tutto , Ecce Agnus Dei -
prima Gie nel ſene, e veſtito di carne gl'apportaua l'. Maria ſarà la colomba, electa genitrici ſue »
sù in Ma Qccaſo, ella è,che per l'altezza de neriti po per fare, che dalla natura humana ſia cono
ria che le ſti li ſuoi fondamenti in montibus ſantiis . - ſciuto, perche è colomba, che non ſolo ſi
porta l'oc della maggiore perfettone di Santa Chieſa, ſpecchia alla preſenza del Sole, ma come Buſeb. E
caſo. -
col riuerbero de ragi Diuini, come ſpecchio ſpecchio lo fa vedere. Le parole di Euſebio miſſeno 2
mondiſſimo il rappreſenta, mentre porta il Emiſſeno ci deſcriuono tutto queſto , ſtat Luce in
figlioletto Diuino nel ſeno, non vi pare la ſtella ſupra ſtellam, Maria enim ſtella maris ſupplem.
colomba del Giordano formata ſopra di interpretatur, Non dixit ſupra puerum, ſed ſur Il lato
lui, non vi manca il Duino ſpirito, quale pra, vbi erat puer. Vhi enim erat pueriniſi in
porta nella ſua mente inſerito, e come per ſinumatris,ſtabat ſtella, di clamabat, biceſi
Come dal la colomba da Giouanni, per Maria da Si materpueri. Quali ſtà Maria, non occorre,
a Colom meone, e conoſciuto Giesù, perche ? per altro, da queſta vi ſarà moſtrato, Maria è, - -
uanni, così e manifeſta la Diuinità del figlio, Vidit qui E pecchio terſiſſimo Maria, che moſtra
da Maria a dem multas mulieres, il ſanto Vecchio , ve eſpreſsa la Duinità del tuo figlo , come Se M ri
Bimeone ſi rùm ſingulas ſchemate,ornatuque humana na. dalla colomba fu manifeſtata a Giouanni. fibatezza -,
manifeſta, tura proprio affetas, ſolam autem Virginem e Nobile controuerſiafi, ſe Gouanni Battista taa e per
Diuino quodam,infinito que lumine circumfu ſantificato nel ventre, e Maria tantiſſima cile è : :
ſam animaduertit, currit igitur, ſegregauit concepita ſenza macchia di colpa, foſsero - as 2 e
reliquas matres , perche come tettiſsimo battezzati da Chriſto perche ſe i battenmo
pechio rappreſentaua il ſole,la Diunita del è ſemplice lauanda, a che pro s'ha da laua S.Vic. Fere
ſuo figlio, come madre di Dio. Non diſſi, re, chi non ha macchia, come Gouauni, ſer. 6. poſt
che il ſanto Vecchio, per illuſtratione Diui che è la ſteſsa mondezza, come Marta è Ri Iudic.
na, di queſto mezo ſi feruì, e conobbe con ſpondono la Teologi, che non ſolo ſia la S.T 3. p.q.
queſto la Diunita naſcoſta del figlio di uanda il batteſimo, ma che imprima il ca 63. art. 3 e
Di?o Come lo conobbero li Mag?Alla viſta ratere nell'anima del batezzato, quaſi ſplen Eifetto
di nuoua ſtella, eccitati dalla Diuna luce, dentiſſima itella, per la quale ſi moltra eſº principale:
la ſeguono, e entrati nella capanna, ſi s hi ſere aggregato alla compagnia de fedeli, e del batteſi.
nano ad adorarlo. Chi vi dice, auuentura dalla parte del Saltatore, quachriſtifideles mn. il cde
ti, feliciſsimi Magi, eſſere quello il nato Rè chriſto configurantur, come inſegna San To. tattere. e -
della gloria? la ſtella. Come la ſtella i sì, .maſo. dottrina eſt in ſanita Theologia, inſe Seſs 3 p. qe
perche ci guidò per così lungo camino, in gna San Vincenzo Ferrero, quàa in baptiſmo 69 art. 1 o.
Seruſalemmeaſcoſa, moſtro, che iui non ſi datur quoddam ſignum in anima, quod a do e 2- 2- que
ſarebbe trouato; quiui più ſplendente, che fioribus dicitur sharafier pulchrum ſignum, 44. 4e I3e
mai, mentre fermata ſi fa vedere, c'inſegna aamſtar ſtella in frontem laeoloannes Bap ad 3. . i
eſsere in queſto luogo il nouello Rè,ſi ſarco tiſta, 2 Virgo Maria voluerunt baptiziari d Che farà
be trouato: ma come dice l'Euangeliſta ? Chriſto, licet fuerint haptizati in etero ma Maria con
Etecce ſtella antecedehateos, donec veniens tris, vt haberent ſignum charatteris, L'effet la Mater
427 ſtaret ſupra,vbi erat puer- Laſt la quiute ſi to principale del batteſimo è il carattere, nità, ſe il
Matt. 3.9. abbaſsa, e ſi ferma, e con tanti raggi, quaſi quale mai è impedito in chi riceue il batteſi batezzato,
Da Maria con tante lingue inuita li ſanti Magi ad en morettamente amminiſtrato,l vltimato ef: per il car
è manife ttare ſicuri di ritrouarlo,ma notate bene, oſ, fetto è la gratia, quale ſeguita, come effetto ratere rupe
ſtatalaDi ſerua Emiſseno, le parole del ſacro Euange del carattere battiſmale, quale , o ſi produ preſenta a
uinità di liſta, che intenderete il miſtero, e come a ce nel battezzato con la mondatione dal Chriſto. º,
Magiſtà manifeſtato il Meſsia. Non dice ſu peccato, è ſe vi ſi trovasſi accreſce, ſecon S-T 3.ps q;
liMagi, pra purum, perche non ſi fermo la ſtella ſo: do la diſpoſitione maggiore del battezzato, 69sar,5a
ſi TT gqq come
2 54. Diſcorſo Ottauo. S III
come lo ſteſſo ſacro Dottore inſegna. Che a Diuinosole, co quali lo rappreſenta eſe Si proua
però per il carattere, e accreſcimento di Origene, trattando di Giouanni aſſegnato co” Padri
gratia, fà conueniente, che la B. Vergine, a Maria da Giesù, quando diſſe, Mulier, ecce
e Giouanni,benche ſanti, foſſero battezzati,filius tuus, che non potuit altius eleuari» niſi - Origene.
Da che ſi caua l'argomento, ſe il batteſimo totus fieret Deus. Che diremo di Maria fat
configura con Chriſtofà che il battezzato ſi ta non per effetto, ma veriſſima madre di -
ria in ragione di vero figlio, come frutto dalla ſua naſcita moſtrarſi diſſimile da gºal
S. Leo, ſer.
all'albero, ſi tratta di incorporatione della tri dell'humana natura. Inuemerunt pºº
pienezza della Diuinità, ſecondo la fraſe quantitate paruum, aliene opi indigum, fan 4. de Epi
dell'Apoſtolo, in quo inhabitat plenitudo di di impotentem, e in nullo ab humanº infan. pha.
uinitatis corporaliter, ſe per virtù dell'acqua tia generalitate diſcretum, qual ſegnº haue.
elementare iſtrumento eleuato per la po te, aumenturati paſtori, della Duinità di
tenza obedientiale, ſi produce il carattere, queſto bambino, che lo conoſcete Salºº,
quale configura con Chriſto in ſembianza re, come vi fà dall'Angiolo rappreſentatº i Che Giesù
di ſplendore come vma ilella. La Divinita Il giacere nel preſepe, l'eſſere nuolº trà
che ue lº deſcri
piagneua
S.Pict. Da identificata con Maria nella ſteſſa carne , pomeri panni è argomento, come gl'al
tri bambi
ghilante quia eſt idem cum illa, come oſſerua S.Pietro ue per Dio? Sì, perche venuto in carne paſ
Maria idé Damiano, non le porterà, non la trasfor ſibile, ſoſpeſa la gloria di figlio di Dio, che
tificata co ſembianza
merà in ? ſe col caratte non ridondaſſe nel corpo, acciò foſſe con
del Sole
la Diuini re reſta ogni fedele aſſociato, configurato feſſato vero huomo, e mortale, furono adº
ta Iiclfa2 con Chriſto, non ſarà la Beata Vergine per nati, e preſi i raggi,e ſplendori del Piºinº
ſteſſa car sole della Dunita ſua, e collocati nelle ſua Chriſto
vigo e della maternità transfigurata,e trans
ne » , formata con lui? Antonomaſtice opus Domi puriſsima madre. In te, cioè Maria beni trasporta
> . ni, che rappreſenta l'autore, eſt Maria, gniſſimus ille conditor, quaſi confrº quoſ ti in Malia.
º
- -
-
dice San Bonauentura, dequa dicitur in Ecaam ſolii radios eſt eiaculatus, e da Mai las S. Metod.
: i Da Maria
- C
-- -
&
eleſiaſt, ras admirabile opus excelſi, perche a quel preſepe vicina, conoſciuta per º in Maria
prater aſſumptam humanitatem a Verbo nul dre di quel bambino da Maria, in Maria º conobbero
»? º º
-
-. -
tum eſt opus, nulla creatura, in qua tanta D conoſciuta da paſtori la ſua Diuinità º
t. - i
uina gloria materia reluceat, ſicut in Maria. l'Angiolo non dice inuenietis infantemº li paſtori
Plena eſt omnis terra gloria eius, ſicut dicitur ſepio, ma infantem poſitum in preſepio, º la Diuini
inſpee, ci fa ºn Iſaia. Piena eſt tota maria relucente in ſe che ſi conclama Maria, perche ſia pure fi tà di Chri
- 438 , pleniſſimè Diuna gloria. E ſe gloria patris eſt glie picciolo debole, impotente a parlare, ſto.
--
La Duina filius ſapiens, inſegna il Saulo, quanta gloria coperto il volto di lagrime, come gl'altri» L' Angiolo
gloria ri-º ſara dei Celeſte padre il Diurno figlio, e la oſſeruatelo poſto nel preſepio dalla ſua ge la diede
luce a pie ſteſſa Diurna ſapienza º se in Maria riloce nitrice, che invederla, non haurete biſogno per ſegno.
uno in Ma pleniſſimè la piuinagloria, nella ſteſſa Ma di più, per conoſcerlo Redentore, Agnello, 429
ria, ria la Dultità del figlio ſarà pleniſſimèrap figlio di Dio. Così è, dice San Germano, Maria ſen
--- -
Nella ſteſ preſentata, e ſarà vero, che da Maria ſan in Maria ſine voce, e ſcriptura ipſe inſcriptus za voce, di
ſa maniera tiſſima, a tutto il Mondo, come dalla co Deus, e Verbum per diem legitur. Videro ſcritto ma
la Divini lomba a Giovanni ſi manifeſti come inter Maria, e in quella ſenza ſuono di voce, e nifeſta il
tà del ſi. ſiſſimo ſpecchio, che Giesa è 'Agnello, il ſenza carattere di ſcrittura conobbero la D. Verbo,
glio. - , -1 figliuolo di Dio. San Gregorio Niſſeno Diuinità del ſuo figlio, rapreſentata meglio
S. Gregor, pare, che l'adimandi vn'aſtratto dello Spiri nella grandezza drMaeſtà, e di prerogatiue
INiſſ. hom, to ſanto, mentre la dice, ſplendorem Spiritus ineffabili, che nell'Empireo, nè ſi può cre
13. in tante ſaniti. E San Metodio martire. In te beni dere che eſsendo venuto, benche naſcoſto,
S. Methodio il Diuino Verbo nella noſtra humanità per
gnºſimusille conditor, quaſi competos quof.
A. in Hy. dam ſolis radios eſt eiaculatus, perche ſe il la redentione del Mondo, laſciaſse di por
pop. battezato rapreſentavna ſtella Maria man tar ſeco fortiſsimi gli argomenti, indubitati
garagi di Diuniti, come ſe foſſe lo ſteſſo gli inditi della ſua Divinità furono queſti
- - -
- -
- - - - -- -
mani
Che dalla B V. come da Colomba, 3 c. 255
manifeſtiſſimi, medita San Maſſimo, dalla ſarlo per Dio, e che altri non lo poſſinegare
S.Maſs. ho Terra, dal Cielo, Vngenitus autem Altiſsimi in rimirarla, che l'Hebreo, come quello, rela Diui
mil. 1. de ſic humiliter ingreſſus eſt in Mundum, vtindu- che nel deſerto lo negò, benche nodrito per nita di
bitata Diunitatis ſua auferret indicia, perche? tanti anni con la manna del Cielo , eſtin Chriſto.
Fplph S. Matt. cit.
Mar1a 1n Natus enim de femina eſt, ſed natus e Virgi-, guendo la ſete con l'acqua vſcita da dura
dubitato ne, vt hominem illum, Deumque, ci terrena pietra, così per appunto San Maſſimo riferi Solo l'He
inditio del mater, ci ſignum Celeſte monſtraret. Gli in- to, Nec ſanè quem quam moueat tanta hac breo lo po
la Diuinità ditti indubitati della Diuinità ſua, dalla ter- perfidia Iudaeorum , quòd chriſti illos fidem tè negare,
di Chriſto rafù l'eſſere nato di Maria puriſſima Vergi- ſuſcipere, negue noui ſtella fulgoris, neque pa e perche',
iù che la ne, queſto argomento camina del pari con riens virgo compulerit. Si noti, compulerie
ſtella del gl'inditi del Cielo, quali furono gl'inditii partens Virgo, perche per eſsere madre di
Cielo. del Cielo? la ſtella, che lo manifeſta a Ma- Dio, fù arricchita di tante gratie e di ſplen
gi con inuſitato prodigio, mentre li eccita, dori Diuini, così ſtupendi, che come ſpec
li guida, ſi abbaſſa ſopra quella capanna, - chio rappreſenta tanto la Diuinità del ſuo
lo Spirito ſanto, in ſembianza di colomba, figlio, che pare non ſia in potere d'alcuno
fermata ſopra di lui a Giouanni lo manife- di non lo confeſsare per Dio - mentre apra
ſta, Maria, quale da queſto Sole riceue fu- ; gl'occhi, per volerlo conſiderare, ſeguita il
glientiſſimi li ſuoi raggi, e come ſpecchio ſacro Dottore, eſſere per queſto ſingolariſ
terſiſſimo lo rappreſenta, ben che ſtella, che ſima la perfidia dell'Hebreo, perche nel de
riceue con lo ſplendore delle virtù, ancor , ferto anco negò il ſuo Dio, manifeſtato dai
eſſere dal ſuo figlio Diuino. Maria è colom- Cielo coi miracolo della manna, dalla Ter
ba piena dello Spirito ſanto, dalla quale al ra , col miracolo dell'acqua da duta pietra -
Maria pare i mondo tutto ſi m n feſta eſſere Giesù l'A. - Qui nec tunc Deo credidere ſuo cum illº per
che sforzi gnello, il figlio di Dio. La rappreſentatione auentia deſerta pſo comitante peº nella
a confeſſa della Duinità di Chriſto,fatta da Maria, è colonna di nube, e di fuoco, Calum pºſtº:
così grande, che pare, che sforzi a confeſ - ret, petrapotaret.
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Diſcorſo Ottauo. S III.
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e col ragio il calore, così il padre produce ſeptem. Aedificauit ſibi Domum, egli dice,
Sole ſimbo il figlio, e col figlio lo Spirito ſanto. Il fi Ipſam ſcilicet matrem ſuam Virginem Ma Maria ſim
lo della si glio ſi dice ſplédore qui cum ſit ſplendorpa riam , nella quale ha ſcolpito ſette colonne, boleggiata
riſsima Tri tris, & figura ſubſtante eius, dall'Apoſtolo perche, Quid eſt in ea ſeptem columnas exci nella caſa
nità - ſplendor paterna gloria. Lo Spirito ſanto è dere, niſi pſam dignum ſibihabitaculum fide, fabricata
- Ad Mehr. calore, del quale il Saluator noſtro diſſe, veni & operibus preparare? e nelle ſette colon dalla Diui
I-
ignem mittere in terram, deſideroſo di com. ne diſtinguendo il numero termario, e qua na ſapien
municarlo a mortali coi ſuoi doni di gratia ternario, così diſcorre. Nimirum ternarius
Z3 e
col padre, ſi come lo ſpira con lui nella Di ad fidem propter ſanitam Trinitatem quater , S.Berſerm.
uina natura, e come lo promiſe a diſcepoli, narius pertinet ad mores per quatuor princi 9. inter par
cum venerit Paraclitus, quem ego mittam vg pales virtutes, e poi aggi gie. Quod autem nos- ,
bis, così lo mandò in ſembianza di fuoco in Maria ſanta i rinitas fuerit (fuerit dico n.
nella ſacra Pentecoſte, fattus eſt repentè de per preſentiam Maieſtatis, vbt ſolus filius erat
Celo ſonus, tamquam aduenientis ſpiritus ve per ſuſceptionem humanitatis, teſtaturnuntius -
hementis, e apparuerunt diſperſite lingue Caleſts, qui ei arcana myſteria reſerans, ait
taquaignis, dal quale li cuori Apoſtolici fre Aue gratia plena, Dominus tecum,6 poſt pau . Trinità in
di per il timore, a marauiglia ſi v.ddero riſ, ca Spiritus ſanctus ſuperueniet in te, ci virtus Miria di
caldati. S. Atanaſio t. 2. in queſtionibus qu.4. altiſsimi obumhribit tihi, Ecce habes Domi chiarata
Nel Sole conoſce queſto Duino miſtero num, habes virtutem Altiſsimi, habes Spiri da Gabric.
con notabile ſottigliezza, quemadmodum tum ſanitum. Neque enim poteſt eſe Paterſi le.
ſol conſtat tribus ſubſiſtentiis, ita, & vius ne filio, nelueſine patre ſi ius, aut ſine vtroque
Deustribus perſons: typus enim Patris eſt or. procedens ab ntroque Spiritus ſanctus, pſo fi
bisſolaris ypus Fili eſtradius, typus ſpiritus ito dicente, Ego in Patre, 3 Pater in m eſt.
ſaniti eſt lumen ſoli ;perinde diciſta in ſole,or Nella ſteſsa mani:ra ſi raccoglie da San Pie
bº radus, & lumen non dicimus autem tres tro Damiano, benche ſenza eſprella di tin
ſole ſed vum ſolum ſimiliter, 3 in Deopa tione delle perſone, mentre della Beata Ver 3. Reg. 1o.
terfuus , a piritus fantius vnus Deus, & gine ſpiega la fabrica inſigne di quel gran
ºon tres. Il Padre S. Cirillo nel Sole riconoſce Trono fabricato da Salomone. Fecit Rex S. Piet. Da
la natura Duina, nella perſona del Padre, Salomon Thronum de ebore grandem, 4 vc mia. ſer. 1.
perche ſi come il Sole non ſi genera da altro ſtiuit eum auro fuluo nimis. Fecittbronum,
iſole, così il Celeſte padre detto ingenito da dice il Cardinale, Vterum videlicet inteme Virg- -
i cologi, da altra perſona non reſulta, e ſi rate Virginis, in quo ſedit illa Maleſias, que -Trono di
come il ragio di neceſſità deriua dal sole, e nutu concutit orben, e nell'oro ſplendentiſ Salomone
a lui cocuo nella ſua datatione, così il figlio ſino , del quale fà ricoperto, intende la ventre vir
è neceſſariamente originato dal padre nella Druinità, della quale fu la B. Vergine tutta ginale.Oro
ſua eternità. In go patris eſt ſol , filius eſt veſtita, Aurum omnibus metallis pretioſius, che le ri
radius, calor eſt piritus, va filoſofando Ci. intellige Diunitatem Dei, omni preeminen cuopre Di
rilio - Sol patrem multa cum proprietate ſigni tem mundo,omnia gubernantem, nella quale uinità
ficat Nam vt Solab alioſole non gignitur sic vengono tutte tre le perſone Diuine, perche 2
pater,quem Theologi dicuntingenitum,ab alio le operationi ad extra reſtano a tutta la Tri
non emanat, 3 ſicut radius ſolis ab ipſo naſci nita ſantiſſima commnni per ragione dello -
tur ooie, atque ipſi coeuus eſt, ita filius a Pa ſteſſo principio indiuiſo nel Padre.figlio, e
tre non minus,quàmille naſcituraternus. Ana Spirito ſanto. Hac, cioè piuinitate, ſegui
ſtaſius Patriarcha Teopolitanus. Sol eſt pater, ta il facto Dottore veſtita eſt,immò ſuperueſti
radius filius, ſplendor igntus eſt Spritus san ta " , totamque Virginem tota il
tius. La Beata Vergine, eletta, pt Sol, per la indiuſibilis natura largiori gratia ſuperfi
che come ſpechio, nel quale ſi vede la Di dit. Se tutta la natura Duina indiuſibile
uinta del ſuo figlio, la Trinità Duina, co stesse resº visi" -
; s'-. - -
- - - -
258 Diſcorſo Ottauo. S III.
ſta la ſantiſsima Trinità, da queſta come il rum ingeniorum, e adfettuum. Si che nel fi
A - 1 -
neamenti
Rappre trono di Salomone dall'oro ſarà ricoperta, e glio ſi vegghino queſte note tutte eſpreſse
ſenta la ſi come è vero, che chi vede il trono, vede l'e come nello ſpecchio, 8 il figlio ſia ſpecchio del corpo,
Trinità, del corpo co lineamenti ſomigliantiſsimº ma nel ge
oro, così chi vede Maria ſpechio della Dini nio,note de
S. Brigida na Maeſtà, viene in cognitione della ſantiſ dell'anima con li coſtumi , ne vi ſia coſa
lib. 1. c.42. ſima Trinità. Maria ſantiſsima a Santa Bri nel padre, che nello ſpecchio, cioè nel fi coſtumi»
&c.
432 . gidda, ſicut in ſpeculo viderentur tres per glio ſuonon ſi rappreſenti ; chi vorrà nee
L'anima in gare queſta, come naturale prerogatiua Maria pri
ſone ſi aſtarent , ſic in puritate mea vi n.ognita
peccato deripoteſi Pater, filius: & Spiritus ſantius. nella Beata Vergine, quale ſe bene nica di Chriſto
perde la Deitatis Virgo ſignifera è detta la Regina madre corporale di Chriſto, e però figlia
ſomiglian del Cielo da Giouanni Eudemio Ingleſe, ſpirituale primogenita » ſingolariſſima di lo rappre
za diurna. Franciſcano, perche è ſpecchio terſilsimo, Chriſto, che come ſpecchio diſtintamentº ſenta co
Gio. Eude nel quale la Diuinità del figlio ſi rappre non lo rappreſentº e ſi come lui è ſpecchio, me in quel
mio, ſenta con le Diuine perſone. S. Eutimio in nel quale ſi vede il padre, e per la ragione lo ſi vegga
Quanto ſegna queſta dottrina. Anima peccatrix ſi ſteſsa lo spirito ſanto, così Maria ſteſſa que il Padre,
&c.
l'anima è militudo Dei eſſe deſit, º ad Dei ſimilitudi fio ſpecchio ancora in ſe medeſima rappre
Tiene il ſi
più ſanta nem niſi anima ſanta fuerit non peruenit. ſentanco, manifeſti anco lei il padre, e lo
tanto più Quanto più s'auanza nella ſantità, tanto Spirito ſanto. Fons ſignatus ſigillo totius Tri gnacolo di
diſtinta più diſtinta, e perfettamente lo rappreſen mitatis è detta da Sofron o, perche à totº tutta la
Trinità.
mente la ta. Che però Origene paragona due huo Trinitate, e nonſolo dal figlio, dieebatur ei
rappreſen mini ſantiſsimi in ragione di ſomiglianza pone me, vt ſignaculum ſuper cortuum, oſser Sofr. ſer. de
ta o Paolo, e Timoteo. Et quid ? egli dice. Pu ua Riccardo di S. Lorenzo, e però almeno Aſſumpt.
S. Eutim.in tamus, quia ſimiliter pr in Paulo, ita & in come lo ſpecchio la manifeſta, e S. Idel inter opera
S. Hier.
c. 1. Gen. Timotheo erat imago Caleſtis ? Secundum e fonſo ſecurius accedite ad laudem Virginis »
orig. hom. hoc pracedebat vita merito Paulus Timo e illuminamini, a che fine ? non è eglino Riccar. lib.
2. in pſ.38. theum, º in illo maior, ac ſplendidiorrefulge to ciò che dice l'Apoſtolo, che lucem habi 9. de laud.
Simile di bat imago Caleſtis. La Beata Vergine non tat inacceſſibilem ? ſi come la virtù dell'al S. Itaefonſ,
Paolo, e di ſolo ſupera l'Apoſtolo in ſantità, ma tutta tiſsimo obumbrauitilli, cioè Maria acciò la ſerm.1. de
Timoteo. la Chieſa militante, e trionfante vnite in poteſse ſofferire, così ſteſe l'ombra per noi, Aſſumpt.
S. Metod in
Orig. lib.1: ſieme, e ſi come da Riccardo di S. Vittore perche la poteſsimo confeſſare; e ſi come
periarch. ſi dice inter Diuina, media, ci humana me con la ſua acutezza fu detta humanitatis Hypop.
C. 2,
diatrix Maria, vt humana ſupergrediatur, lo vmbraculum da S. Metodio così ſi dica vm S. Epif de
Più diſtin ſteſso ſi può dire di lei, che ſi media inter braculum Trinitatis. Sant'Epifanio è Virgo laud. Virg.
-
tamente la Diuna, di Angelica, vi Angelica, º hu ſanta, que fines terra illuminat ad ci eden lliumln4
Diuinta ſi ";
mana di maniera, che della dum Trinitati, in che maniera ? come lo come lo
rappreſen ra preſentatione diſtinta della Diuinità ſpecchio illumina, perche ſi poſsi vedere il ſpecchio
ta daMaria più ſi manifeſti in Maria ſola, che in tutte Sole, S in che maniera lo fa ? come madre per vedere
ſola, che le creature vmite inſieme, e ritorna in Ma in ſembianza dello ſpecchio. Riccardo ci la Trinità,
da tutti gli ria ſantiſsima l'argomento di Origene a tato Maria fons, per il quale ci deriua l'ac Riccar.lib,
huomini, quelle parole del Saluatore, qui videt me º, qua della Diuina ſapienza, eccola Madre. 9.de laud,
& Angioli. videt patrem, perche egli così diſcorre. Si Queſta ſteſsa vicem ſpeculi ſupplet, ſai co Mariaton
Il Padre ſi enm omnia, qua facit pater hac, e filiusfi me? Facies Patris filius eſt, hanc autem fa te nel qua
moſtra nel cit. Similiter ineo quod omnia ſic facit filius, ciem reddidit nobisfonsiſte, reſpiciente patre le mira il
vt vult pater, imago patris in ſilio efforma Padre, e vi
figlio, per humilitatem ancilla ſua. Come reddiditº per
che il fi. tur. In Maria ſi verifica queſta ſomiglianza, il parto diurno dal quale riceuiamo il figlio laſcia l'ima
glio opera perche non ſolo il figlio, ma anco la ſua di Dio faccia del padre Celeſte, perche in gine, eco:
come vuo madre tantiſsima, omnia ſicfacit vt vult Pa quello vediamo il Padre? non ſolo, ma per me ſpec
le il Padre. ter, che però non ſolo nel figlio, ma in Ma chio lo rap
che in Maria, come nello ſpecchio ci viene
Vale anco, ria ancora per la ragione ſteſſa ſara forma rappreſentato, eſſendo proprio dello ſpec preſenta -
S. Pietrº -
in Maria - ta l'imagine del padre, e perche l'argomen chio reddere faciem reſpicientis, & p rche
Però mani to procede dell'altre perſone Diuine, per reſpiciente patre humilitatem ancilla ſua, vi Dam-ſero le
i feſta la che Maria ſantiſsima fà parimente tutte le laſciò eſpreſsa l'imagine, per la quale foſſe in Epif.
ss.Trinità. coſe, ſic et vult filius, a spiritus ſantus, illuminato il Mondo ad credendum Trinita 434 ,
Più mani
in Maria, ancora ſarà formata l'imagine ti. Così Damiano oritur ergo Sol de ſtella,º
Tertull. de del figlio, e dello Spirito ſanto, e in lei ſa. demonſtratur Sol perſtellam. In che manie feſta Ma
anim.c-5 rà manifeſtata la Diurnita del figlio col ni ra º per la ſtella de Magi manifeſtatiua del ria» che la
433 - .. ſtero diſtinto della ſantiſsima Trinita, co la naſcita del noſtro sole Diuino ? sì, ma ſtella de
Che i figli me in ſpecchio terſiſsimo rappreſentata. non ſolo, perche erat ſtella in aere, ſeguita Magi, qui:
rappreſen Che ſe per teſtim nio di Tertulliano. Vult, il San oſtella in terra. La ſtella in aere cor to più la
tano li ge & cleantes non ſolam eorporis lineamentis, pus illud lucidum, ſtella in terra Virgo Ma ſupera in
nitori non ſedetiam anime natis ſimilitudinem parenti ria, quanto è pu nobile, e di maggior vir dignità,
ſoloneli busin ſilios reſpondere de ſpeculo ſcilicet mo: tù Maria, ſtella in terra di quel corpo lus º
cido e
Che dalla B V. come da Colomba, 8 c.
ini cido, ſtella nell'aria, tanto è più nobile la Trinitati, perche ſi come patris velut radii
º
manifeſtatione di queſto Sole Diuino. ori quidam ad nos demiſi ſunt,tum ſplendidus Ie luminare il
2t. ; ILa ſtella pur ergoſol de ſtella, º demonſtratur ſol per fas,tum ſpiritus S. Inſegnò Nazianzeno, e Al mondo a
Si,
manifeſta ſtella. Il corpo lucido la ſtella nell'aria di berto Magno, che nacque Giesù da Maria ſi credere la
il luogo » moſtra il luogo corporale di queſto Sole, cut radius de ſtella, così Agoſtino in ſacris vi Trinità,
º,
t Maria il So quella capanna , nella quale nacque tem ſceribus,radius eterna claritatis effuſit.Nell'in s. Epifan.
le Diuino, poralmente, e ſi ritroua. Ma dalla ſtella timo di Maria in ſacris viſceribus, ch'è a dire Nazianz.
lº
lº
la Trinità della terra, Maria, dalla quale naſce il Sole, nella profodita dello ſpecchio,ſi ſcuoprì chia drat, 45s
Sätiſsima . è dimoſtrato, che queſto è il Sole, Già di ramente, e reſtò a tutto il Mondo manifeſta ad Euag
e
,
Se Cirillo cemmo il Sole eſsere eſpreſſo Simbolo della to, che il figlio di Maria è il ragio del Diui Alber. Mag
lib. 3. the Trinità, e ſi conferma con Cirillo. Sicut Sol no ſole, il figlio di Dio, quale ſi come por ſin c. 1.Luce
i
ſauri c. Is in ſplendore ſuo eſt, º ſplendor Solis in Sole, ra ſeco la faccia del Padre, così il lume, che è s. Agoſt
ſic pater in filio, º filius in patre perſonarum lo ſpirito ci fa vedere, e ſe per la colomba ſer. 17. de
numero duo, natura identitate vnum; lo ſteſ al Giordano è manifeſtato a Giouanni, che tempore.
ſo ſi verifica dello Spirito ſanto - Oritur Sol Giesù è l'Agnello di Dio, Ecce Agnus Dei, Cognitio
deſtella, perche Maria, e madre di Dio re quia vidi ſpiritum quaſi columbam deſcenden ne del fi
come ſpeg ſta a tanta ſublimità inalzata, che dimoſtra, tem de calo, º manſit ſuper eam. Da Ma glio, e del
'chio, come ſpecchio , che queſto è il Sole Diuino ria madre di Giesù,detta per antonomaſia, lo spirito
ſimboleggiato dal Sole, che noi vediamo, vna eſt columba mea, perche eletta genitri ſanto ragi
perche ſi come il Sole non ſi può vedere in ſe, ci ſu e, per fare come colomba,e come ſpec di queſto
e nello ſpecchio ſi mira, così il Sole Diuino chio a tutto il Mödo ſi manifeſti, la Diuini ſole.
ſi vede in Maria, perche oritur Sol de ſtella, ta del ſuo figlio, ch'egli è figlio di Dio,e che 435
e in ordine all'eſsere conoſciuto induce la confeſſi, e ſi creda il naſcoſto l'arcano miſtero Colomba,
gonditione della ſtella, quale ſenza offeſa ſi della santiſs. Trinità, O lucis aterna mater, che mani
può mirare, e però Maria in ſe fa moſtra feſta la Tri
qua finesterre illuminat ad crede di Trinitati.
del Sole, º demonſtratur ſol per ſtellam e Commune concetto de santi Padri è , : nità.
HDa Maria qual Sole ? ſol in preſepio ci
noſter, ſe eſprimere il miſtero ineffabile dell'Incarna Incarnatio
ſtella della rita il Damiano, perche ſi come dalla ſtel rione Diuina, della Concettione, e parto ne eſpreſsa
terra ſimo la nell'aria ſi inoltra il luogo corporale di Virginale, con la ſomiglianza del vetro nel dall'imagi
ſtra come lo ſpecchio, quale riceue, e rende l'imagine ne dello
queſto Sole, nel quale è nato per la gene
il luogo ratione temporale, così dalla noſtra ſtella dell'oggetto, ſenza leſione, è frangimento ſpecchio.
ſpirituale, Maria ſi moſtra, per così dirlo, il luogo ſpi del vetro, per il quale ſi dichiara inconta - s. Auguſt.
nel quale rituale, nel quale naſce per la generatione minata, illeſa la parità virginale della Re ſer. 1. ante
naſce ab e eterna, ſecondo la fraſe dell'Euangeliſta San gina del Cielo. Quello, che noi diciamo è, ſeſt. Nat.
perno Giouanni, genitus filius, qui eſt in ſinu patrie che la Beata Vergine per la dignità di ma Amat.
Ioan. 1.18. ipſe narrauit Alberto Magno in Marialic. 19. dre di Dio ſia inalzata a tanta prerogatiua, hom. 3. de
S Girol, in Beatiſs. Virgo intima viſcera miſericordie pa che ſi come nello ſpecchio ſi vede l'imagi laud.V.A.
pſalm.18. tris intraut,o ei ſilium vnicii, 3 vnigenitam ne dell'oggetto, così la Trinità ſantiſſima tan. in qa.
S. Pietro D4 de corde extraxit. Nel vedere Maria, ſi co per certo modo nella Beata Vergine, come q. 2. Almſ
mia. ſer. 4. noſce il ſuo figlio eſſere figlio di Dio, eritur in ſpecchio, ſi manifeſti, e in queſta manies ſus lib. de
de Aſſump. ſoi de ſtella, 9 ſol demonſtratur perſtellam, pa, non ſolo a ſomiglianza della colomba Diuin. off.
e s. Girolamo, in ſole poſuit tabernaculum del Giordano, ma come ſpecchio terſiſſimo c.41. col.2.
ſuum. In ſole, egli dice, id eſt in vrero ſan la Diuinità del ſuo figlio ci rappreſenti. Il P. Ricar. lib.
Origene, e da lui Alberto Magno ſi ſeruomo 4 e col 3 2 a
tta Maria Virginis, perche è ſtella Maria a
ſantiſsima. Si in Maria interpretatur ſtella del ſimile di Gigante di grandezza infinito Bonau. ſer.
maris, ſegue Girolamo ſol iuſtitia Domi rappreſentato in picciolo ſpecchio, oppone Iº in Nat,
nus. s. Agoſt. ſerm. 17. de Nat Domini D0m.
musei ſpeculum paruum, in quo quidquid ipſe
ex ſinu patris in vterum dignatur deſcendere eſt, eſultat totum , cºrſie Maietas Dei infinita Alber. Ma
matris. Illuminanit ſoliſte ſtellam,id eſt Ma tn puritate Virginis tamquam in ſpeculo ſibi gno in c. I,
riam, vteſset ſicut ſol, perche ſicut ſol ſolus obietto refulſit, e ſe bene Origene tratta Luce
orbem illuminat, come inſegna il Damiano a dello ſteſſo Diuino Verbo abreuiato nell'In Come tut
e noi vediamo per eſperienza, così rimaneſ carnatione, quello, che dice il B. Alberto to Il Gigan
Giesù ſo. ſe queſta ſtella della terra Maria illuminata Magno appartiene alla Beata Vergine, per te un pic
le riceue come il ſole, acciò che ſi come il Diuinoſo che vi aggiugne ſubito, 6 vmhram in ea ſua ciolo ſpec
da Maria le naſcendo da Maria riceue la conditione chio, così
ſimilitudinis reliquie, qua conceptum Diuinum
l'eſſere di della ſtella, ſi che ſi poſſi vedere, cioè con lu rfecit. Oltre di che queſta riſultanza del tutta la Di
ce di fede ſi poſſi credere, così Maria riceua la maeſtà Diuina, prima fà nell'animo della uinita in
che ſi poſ la conditione del ſole, per fare, che il Di Beata Vergine, poi nel ventre, e ſecondos, Maria ſi
ſi credere : uino ſole della ſantiſsima Trinità a tutto il Bernardo, mentre exiuitah vtere, ab animo manifeſta,
Maria i Mondo reſti manifeſtato, come eſclama E non receſſit, ma iui reſtò,e per illuminare il
Giesù di pifanio citato, o Virgo ſanta lucis eterne mondo, ad credendum Trinitati, e per diſtrug
ſole per il mater, qua fines terra illuminat ad credendum gerelhereſie, ſi come della Beata Vergine
C2Il
2 6o Diſcorſo Ottauo. S III,
canta la Chieſa Cuntiashareſes interemiſti in quoaduſq; ſignemus feruos Dei noſtri in fronti
Franco vniuerlo mundo. Queſto conſiglio della Di bus eorum. Quella gratia, quale ſcoperta:
Abb. de uina ſapienza ſi riferiſce da Franco Abba mente alla fine del mondo ſi manifeſtarà - - 37,
grat. moui
teſtam. t.6.
te- Quaſitum eſt vitrum mundiſsimum, atque nelli eletti, ſi moſtrò riſplendente nel corpo Lai,
ſolidiſsimum per quod igneos radios tranſmit di Maria ſantiſſima dal principio della ſua in Maria,
ſole, cioè teret ſol iuſtitia ad effugandas tenebras gen fì come
Trinità in
formatiene, perche fù tanto grande, e con
tium. per il vetro s'intende la Beata Vergi pioſa la pienezza della gratia, dalla quale ſi gloria de
Maria ſan ne ſotto il ſimbolo dello ſpecchio, quale ſi Diuinamente arrichita, che ſi come dall'ab Beati, che
tiſſima , - come riceue l'imagine del ſole, e la riuerbe bondanza della gloria de Beati nell'anima ne dall'anima
che riuer ra accompagnata da cocentiſſimi ragi, così deriua la reſultanza nel corpo, così fu tan ridonda la
berali ſplé la Beata Vergine riceue l'imagine della San to grande l'immenſità della gratia commu partecipa
dori, per il stiſſima Trinità ſimboleggiata nel ſole , e nicata a Maria ſantiſsima nella ſua forma tione nel
luminare il come ſpecchio riuerberali ſuoi ragi infoca tione, vt etiam in exteriori eius effigie Diuina corpo.
mondo. ti, per eſcludere le tenebre delli errori del gratia copiosè,efficaciterque luceret. Nota co
mondo , ad effugandas tenebras gentium , piosè, e efficaciter, perche non quaſi in ab
cioè ad credendum Trinitati. In conformità ſcondito, è ſenza profitto, ma con molta ef
di che il Cartuſiano, con Henrico di Haſia, ficacia, ſi moſtraua veramente, come gra"
conſiderando, che la Beata Vergine ſi for tia Diuina, quale come partecipatione ſo
maua Diuinamente per degna habitatione pranaturale della Diuina natura nella Trini
del figlio di Dio, portano opinione, che la tà delle perſone Diuine riluceſſe in Maria »
Diuina Maeſtà con modo ſopranaturale cô come ſpecchio auampante coragi del Sole e
correſse alla formatione del ſuo corpo, e che Diuino, ſi che poteſſe illuminare finesterre
l'ornaſse internamente con abbondanza di ad credendum Trinitati. E che marauiglia ſe
” 436 Chariſmati, e di habiti dignificanti così di Sant'Iuo ſi ſcriue, che nella ſua naſcita e Mirabile di
Il Signor ſublimi, che nell'eſterna ſembiamza ancora comparue riſplendente di tanta luce , che S. Iuo
Iddio con copioſa, 8 efficacemente ſi vedeſſe riſplen ſpauentate l'eleuatrici fuggirono: eSan Ro
modo ſo dere la Diuina gratia communicata. Quo mano con la ſua preſenza, attteſta Palladio,
pranatura niam omnium artifex Deus ad ipſius formato che eccitaua effetti di Paradiſo in chi lo mi Talladio,
le è cocor mem in vtero ſupernaturaliter concurrens. Fi raua, e di San Bernardo nella ſua vita ſi leg
ſo alla pro lio ſuo dignum habttaculum fabricaturus, eam ge, che apparebat in carne eius gratia quedam
duttione intrinſecus omnium gratificantium chariſma ſpiritualis, perche tanta erat interiorishuius
del corpo tum, & dignificantium habiturum plenitudine bominis pulchritudo, vteuidentibus quibuſdam
di Maria, adornauit, vt etiam in exteriori eius effigie inditiis foras erumperet, 6 de cumulo interne
Chartuſ. gratia Diuina tam copiose , efficaciterque puritatis, ci gratia copioſa perfuſus homo quo:
lib. 2, de luceret; ſi noti ciò, che dell'anima ſanta ſi que exterior videretur. Tanto ſplendore di Er vita
laud. Virg, legge, Pulchritudo filia regis ab intus, per ornamento eſteriore riluceua ne ſerui, per la s- Ber. lib.
Anco nel la communicatione della gratia, per la qua poſſeſſione della ſtilla della gratia parteci' 3. cs I •
corpo di le ſopranaturalmente reſta conformata all'e pata nell'anima, ſe viene paragonata al Pie
Maria rilu imagine, e ſomiglianza della ſantiſſima Tri no, alla pienezza della gratia communicata 438
ceua la gra nita, perche la gratia è partecipatione ſo a Maria, ſe in Maria tota ſe ſe infudit gratiº Gratia di
tia. pranaturale della natura Liuina, quale è idé plenitudo, ſecondo il commune detto de Pa Maria ma
tificata con le Diuine perſone eſpreſſa nel dri, ſe la particella diuiſa a Santi in qualche nifeſtata
l'Apocaliſſi all'amato diſcepolo, mentre vi parte ſi fa vedere, ſi fa ſentire di fuori, tutta porta la co
assai 7. dit alterum Angelum habentem ſignum Dei infuſa in Maria non ſi fara quanta, e tutta gnitione
3- - » . viui, cº clamaut voce magna quatuor An quanta ſentire? ſe dunque come partecipa della Tri:
gelis, quibus datum eſt nocere terra, ci mari tione diretta della Diuina natura inuolue la nità.
antro. dicens. Nolite nocere terme, 6 mari,quoaduſ Trinità delle perſone, non ſaranno anco
que fignemus ſeruos Dei noſtri in frontibus eo quelle in Maria Santiſſima, come in ſpec:
"Alcazar. rum, ſi tratta quiui del Diuno giuditio . chio limpidiſſimo manifeſtate ? Non ſarà
L'Angolo ſi dice eſsere il Saluator noſtro, Maria la colomba eletta genitrici ſuf , per
ſecondo Ambrogio, ſi come in Itaia è detto, manifeſtare al Mondo la Diuinità del ſuo
La gratia magni conſili Angelus, è lo ſpirito ſanto , figlio, come la colomba nel Giordano? Ecce.
ne fedeli quale ſegnali fedeli con la ſua gratia, così Agnus Dei, ch'egli è figlio di Dio, e come
vicino al Alcazar. Da che deduco , che nel fine del ſpecchio l'arcano miſtero della ſantiſſima e
giuditio ſi mondo vicino al Diuino G uditioli fedeli Trinita? Argomento del ſimbolo corporale
manifeſta ſarāno ſegnati co la Diuina gratia, quale ſa della Trinità nelle tre pallete trouate nel
rà anco nel rà manifeſtata ancora eternamente, acciò cuore di Santa Chiara di Monte Falco, a pa
Sorpo, non ſiano offeſi dagl'Angiolieſterminatori, rità del peſo, che tanto peſa vna come tutte,
perche quelli s'hauranno a ſegnare con la da me vedute. Quanto più manifeſto ſim
gratia,ſi dicono ſervi di Dio. Dunque ſi up bolo ſarà dato a Maria ? Si ricena il teſti
pongono ingratia, il ſegno ſi porrà nella moniogiurato dell'Areopagita quale ra
fronte, dunque comparirà eſternamente, pito da ciò che ſentiua, da quanto vedeua a - - --
-- - - -
alla -
Che dalla B V. come da Colomba, 3 c. 261
alla preſenza di Maria ſantiſſima, alla quale dono de propri occhi, da quali tanto ſide 439
dall'amato Diſcepolo vi fu condotto, men ſume da pittori la qualità del ſembiante, ocu L'occhio
s Dion. A
-
tre da relatione del ſeguito all'Apoſtolo San li tui columbarum, nella cantica. Ruperto aria del
reop.in epiſ. Paolo ſuo maeſtro,doppo hauer detto duttus Abbate iui, iſti oculi meiſuntoculi tui, oculi volto.
aa Paulum e
; -
fut ad Deiformem preſentiam Altiſſima Virgi
mis, & c. così conclude, Teſtor, qui aderat in
Virgine Deum, ſi tua Diuina concepta mente
non me docuiſtent, banc ego verum Deum eſſe
columbarum, oculi omnium gratiarum, e fà ve. Canta I t4.
duta - . . . . . la Beata Vergine, mentre ſi Ruper,
cantaua illos tuos miſericordes oculos ad nos
comuerte a pigliare il ſuo Diuino figliolo, e.
credidiſſem. L'Areopagita fà ammaeſtrato fare, che chinaſſe il capo, gl'occhi verſo li
Argomen dall'Apoſtolo dell'wnità dell'eſſenza, e della ſuoi diuoti, e dire Iſtiſuntoculi mei, quosſu
to dalla ſti Trinità delle perſone, e che la B. Vergine è per inuo cantes me vtiliter inclino. Ne parerà
ma dell'A-' è pura creatura, e non Dio, mentre l'Areo ecceſſo di merauiglia ciò che dicemmo di
reopagita pagita giura di non crederla Dio, perche l'A queſta forma Diuina di Maria ſantiſſima, né
di tenerla poſtolo l'haueua amaeſtrato eſſere pura crea ſolo perche quando ſi parla di Maria ſantiſ
per Dio, tura,è pur neceſſario, che nella Beata Vergine ſima,le lodi più differenti dagl'altri Santi, ſe
quale anco come nello ſpecchio con la Diuinità del fi le appropriano maggiormente, ma anco per
confeſſaua glio riluceſſe ancora l'arcano miſtero della quello, che Senofonte, e Rodigino ſcriuo Senofincy
eſsere triSantiſſima Trinità, ſenza il quale amaeſtrato no di Pantea donna la più bella, e la più ſa ro Rodig.te
no in per dall'Apoſtolo, confeſſaua per fede non poter uia di tutta l'Aſia , ch'ella ſia ſtata dotata di 3.lib. 13. e
ſone. eſſere il vero Dio. Il Celeſte Padre per te così grande beltà, ornata naturalmente di 3•
- i
ſtimonio del ſuo Diuino figliolo in Santa così chiaro, e luminoſo ſplendore nella ſua 3 Splendor
Brigida ſi ſpecchia negl'occhi lucidiſſimi di faccia, che nel ſuo volto ſi vedeua rapreſen naturale e
s. Brigit.lib. Maria. Oculi tui fuerunt in conſpettu patris tato, come in lucidiſſimo, eterſiſsimo ſpec del volto
5 - interr. 9. met ſic lucidi,quòd ſe ſpeculabatur in eis,quia in chio tutto l'eſercito di ſuo marito. Se tant' di Pantea -
Le perſone ſpirituali viſutuo, º intellettu anima tua vi. oltre ſi eſtende il raggio di beltà naturale di come ſpec
Diurne ſi debat pateromnem voluntatem tuam, quod ni perſona gentile. Quali rapreſentationi non ſi chio -
ſpecchia hil volebas, niſi ipſum, º nihil deſiderabas niſi faranno nella Madre di Dio, nella quale re
no in Ma ſecundum ipſum, come transformata nel Pa ſtò infuſo il pieno di tutta la gratia: ſe que
ria - dre. Il figlio ſi ſpecchia nella faccia di Ma ſta riluceua anco al di fuori, chi negherà,che
s Brig.lib. ria Santiſlina, come pure lo ſteſſo lo con. manifeſti ſetteſſa, come partecipatione ſo Che la gra
1 e 46. ferma parlando alla ſua ſantiſſima Madre, e pranaturale della Diuna ſoſtanza, e con tia di Ma
col ſimile dello ſpecchio le fa ſapere eſſere quella nelle perſone Diurne il miſtero della riaſi mari:
lei cariſſima ſopra tutte le creature, perche Santitsima Trinità? Lo Spirito ſanto pari feſta con i
ſi come nello ſpecchio, ancorche ſi veghino mente nell'anima di Maria ſantitſima, nella Trinità -
-
molte figure, neſſuna gradiſce tanto quanto ſua intera ſoſtanza ſi ſpecchia, ſi deſume da
la ſua propria, così io, benche ami li miei ciò, che ſi è detto, che nella B.Vergine altro
Santi, amore con maggior vantaggio; tan non ſi ſentiua, che fiamma dello Spirito ſan
to ſi legge pure in Santa Brigida; e da queſte to, nella quale parue tutta transformata,co Spirito sa
parole ſi raccoglie, che Maria Santiſſima è me ferro infocato nel fuoco, e come ſpoſo to ſi ſpec
lo ſpecchio, nel quale ſi ſpecchia il Diuino fatto vmo ſpirito con Maria; e dalla riſpoſta chiainMa
Verbo, e in certo modo ſi vede nella faccia dell'Angiolo nella Santiſſima Annontiata al ria, e in
di Maria: ma perche il Verbo Diurno e lo l'inſtanza di Maria ſantiſſima. Quomodo fies quella ſi
ſpecchio nel quale ſono rapreſentate a Beati iſtud ? mentre diſle Spiritus ſanttus ſuperue manifeſta e
- -
tutte le creature, così pare, che nella faccia net inte, che altro ſignifica queſto, ſe non»
-
di Maria, nella quale il Duino Verbo ſi ve che lo Spirito ſanto venendo di nouo in Ma
de, ſiano parimente rapreſentati tutti li san ria, ſi ſpecchi nella ſua purità, quale per l'o
paco della ſua humiltà aggionta, rifletti l'i
ti, per io che il Padre Sant' Agoſtino, men
Maria for tre la conſidera bene non sà nominarla memagine. Haueua prima detto l'Angiologra Superueuies,
ma di Dio, glio, che forma di Dio, e doppo hauere e tta plena per la totale, per così dila commu a vedere ſe
nella quale promontiata queſta prerogatiua, dice, che nicatione dello Spirito ſanto. Quomodo fiet l'imagine è
ſono li e ſta beniſſimo alla Madre di Dio, ſi foi mam iſtud, cioè il concetto del Diuino Verbo. Ri formata
ſemplari º Dei teappellem digna exiſts, come ſia forma ſponde, che lo Spirito verrà di nouo, ſuper perfetta:
deSanti. Idea di Dio, nella quale ſe non ſtanno l dee ueniet in te, per vedere ſe la ſua Duina ima mente e -
s..Augſer, eſemplari di tutte le creature, come pure af gine per li doni già conceduti perfettamen
de Nat. ferma il P.Gioſeppe Carmelitano Scalzo nel te riſplende per compirla,mentre il biſogno
P.Gioſep. la ſua hittoria della Beata Vergine detta Pa lo richiedeſſe, perche per la conditione del
lib. 1.c. " digiione del miſtico Salomone, vi ſi veghino ſommo bene infinitamente communicatiuo
li eſemplari de Santi, e tra eſsi anco la B. di ſe tiene genio di fare queſta communica è
Riceue in Vergine maggiormente amata dal figlio nel tione infinita, e perche non la può fare ad ins fi
dono gl'oc la ſua faccia rapreſentato, come da S. Brigi tra nella Diuina ſoſtanza repugnado la quarº -º
chi di Chri da ſi deduce, e perche ne meno l'aria cor ta perſonaliuina,per non eſterni
oduttiuo, immanente,
""
l'intel:
cheletto
ſto. porale eſterna di Chriſtole mancaſſe le fece cipi
cipio produttiuo; Sſſ
262 Diſcorſo citano. S III
r
ietto, e la volontà, già terminate nella per dignum repertum eſt domicilium, Vbi autem
ſona del Verbo, e dello Spirito ſanto, ha reperti eſt humanam carnem aſſumpſit Deus,
'spirito ſi trouata inuentione di communica la nella Di piu la ponderatone di S Chriloſtomo, Nicet, lib. 3
gommuni ſuſſiſtenza del Verbo inte, nella natura aſ ſopra le parole dell'Angiolo a Gioſeppe» Theſ c.38,
cala Dlui ſonta delle tue viſcere, e però ſuperueniet, accipe puerum, º matrem eius, pareua do Chriſoſt, ho.
paſuſtan per vedere ſe lo rappreſenti, cioè per l'in ueſse dire accipe matrem, o puerum eius » 2. in Matt.
za nelle nalzamento a vita certa vguaglianza delle e ſarebbe ſtato più proportionato al genio La ragio
viſcere di perfettioni Diuine, come poi ſi eſpreſſo da di queſto figlio Diuino, quale ha voluto ne, perche
Maria, ma San Bernardino di Siena. Da che reſta ſta moſtrarſeli ſoggetto, º erat ſubditus illis - nella na
prima l'in bilito, che da Maria ſantiſsima non ſolo Nò,riſponde Chriſoſtomo , e n'adduce la tura An
nalza a per come da colomba ſi manifeſti il ſuo Diui ragione. Ideò non dixit accipe matrem » º gelica non
fettioni Di no figlio eſſere Agnello di Dio, ma come puerum eius, ſed accipe puerum, o matremº trouò per
uine, e ma da ſpecchio ancora ſi moſtri la Diuinità eius, quia non propter illam maremiſte filius fettione
nifeſta la ſua nella Trinità delle perſone. natus eſt, ſed propter illum filium illa prepa ſufficiente,
Trinità. rata eſt mater. Nelle altre generationi il fiº 441
si proua lo ſteſſo punto col ſimbolo glio naſce imagine a ſomiglianza del padre, Maria pro
dell'imagine, e della madre, ſecondo la definitione della dota, e
generatione commune. In queſta Maria è preparata
Sap.7.26, S Teculum ſine macula, imago bonitatis il. formata, è preparata imagine a ſomiglian per l'in
carnatio
44o lius. Gran differenza ſi troua trà li za del figlio, pero non dice accipe matremº ».
. Specchio è ſpecchi, quali noi vediamo, e lo ſpecchio & filium eius, ma accipe puerum , quia non me »
imagine della Diuina ſapienza appropriato alla B. propter illam matremiſte filius natus eſt, ſed E formata
Diuina, è Vergine, come habbiamo veduto, perche propter illum filium illa preparata eſt mater» a ſomiglia
lo ſteſſo, li ſpecchi naturali hanno in ſe eſſere dall' con immenſità di gratie così grandi, con, za del fi
imagine ſeparato , e rappreſentano ſola doni così ſublimi, che ſi molti è imagine glio»
mente l imagine alla preſenza dell'oggetto, Proportionata alla dignità del figliuolo, per
ma il Diuino Verbo quale ſi dice ſpecchio, il quale fà preparata. Se prima di Maria Se prima
conſiste nella ſteſsa imagine, ſiche etiendo non ſeguì l'incarnatione, fù, perche non ſi di Matia
la B. Vergine, come madre di Dio, cioè trouò creatura degnamente proportionata foſse ſtata
contutti li doni, e prerogatue, per le qua a riceuerlo, ſe ſi foſſe ritrouato ſecondo, Creatura
li degnamente riſplende, ſpecchio, imagi queſto Dottore ſi ſarebbe incarnato, per diſpoſta,ſi
ne della Diuina bontà, l'hauerla moſtrata che, Vbi autem repertum eſt, cioè dignum ſarebbe in.
come ſpecchio, ſarà lo ſteſſo, che dirla ima domicilium,humanam carnem aſſumpſit Leºn CaſſlatO •
gine, e per conſequenza non ſarebbe biſo Ne" non v'era queſta proportº
gno più fuſamen e procedere nella mate ne d'imagine così grande, ne vi poteua eſ Perche,
ria di queſto paragrafo. Nella ſteſſa ma- , ſere ſecondo la conditione di quelle ſoſtan non poteſ
niera ſiamo ſoliti dire della figliuolanza ze aſtratte così ſublimi, perche la gratia ſi ſe eſſere ne
terrena, che il padre ſi ſpecchia nel figlio, communicò a quelle con proportione alla gl'Angioli .
e che lo ſteſſo figlio, nel quale ſi ſpecchia, è perfettione della natura, ne vi poteua eſie: diſpoſitio
- l'imagine del Padre. Ma perche più ſi co re nelle ſchiere degl'Angoli natura così ne ſuffi
noſca la prerogativa della noſtra Diu ma perfetta, che richiedeſſe abbondanza così ciente,
-
formata meo di Piſa, perche Ieſus qua agit in beatis, liquit. s Idiota de
nello ſplen aiebat in Virginis anima quodammedo,dum in Reſtò così perfettamente queſta Diuina
dore, e Di etus ſtaret ventre clauſus, e per conſequenza imagine dallo Spirito ſanto delineata, fu contempla
aat na 1Iſl2 transformaua nello ſplendore Diuino Ma rono così al viuo eſpreſse l'ultime linee dal V.c.3.
gine • ria ſantiſsima molto più , che Geltruda, la Diunna virtù, che conſiderata con mol 443 ,
Tſal. 23.8. perche ſe queſta ſanta godè di queſta tranſ tà attentione dal ſapientiſſimo Idiota pro Maria viſi
S. German, formatione per il tempo, che vide la Diui nontiò queſta propoſicione indubitata. Dei bile imagi
lib. rer, er na Maeſtà: Maria ſantiſsima benche non , param fattameſſe imaginem Solis iuſtitia vi ne del Sole
cleſsº -
foſse ſempre in queſta vita beata, riceuè per ſibilem cum profuſa plenitudine gratiarum » , di giuſti
Eartol. di ogni modo perſeuerante il dono di quella e con la natura humana il ſonno bene» e tia -
Tiſa de transformatione per ragione d'imagine co ſupremo Monarca trattò della maniera
laud. B. M. sì perfetta del figlio, come ſe foſſe nello tteſsa, quale ſtillano li Prencipi, e Regi del
(ib 4 fr. ſteſso ſplendore Diuino pienamente tranſ Mondo, quali, data la promeſsa dello ſpon: Maria ima
I 2- º , formata, e ſi moſtraſse qual Diuina imagi ſalitio, mandano la propria immagine arric gine dello
442 -
ne al Mondo manifeſtatiua, come la colom chita di molte gemme per donati uo, e per ſpoſo Ce
La Duina ba della Duinità del ſuo figlio Diuino,per gno di ſicurezza alla ſpoſa, Era ſeguita la leſte man
irmagine, in che, come oſſerua Guglielmo Abbate, tam promeſsa Duina, Deſponſabo temibinfide, data alla
Maria non profundè Caleſtis ſponſi imaginen imbiberat, manda Maria imagine viſibile dello ſpoſo natura hus
ſi poteua rt nullo modo imago poſſet obliterari. con le gemme pretioſi sime delle gratie - mana per
offiſcare º Imago bonitatis illius. Vdì la Beata Vet peiparam riſibilem imaginem Solis iuſtitia pegno di
i Gullitt. gine dalla relatione dell'Angiolo il modo, cum profuſa plenitudine gratiarum. R uſcì ſponſali
«Abb. º aº
col quale doueua ſeguire in ſe il Diurno così nobile l'umagine di queſta pittura, che
i concetto, Virtus altiſſimi obumbrabit tibi, la direſte nella tauola dalla ſteſſa tauola ſe º
-i 7 g . Riſpoſe Ecce Ancilla Domini, che fù lo teſ parata, e ſcolpita, tanto ſpiccano al viuo - -
-
-
Maria nel ſo, che dire, ſecondo l'eſpoſitione di Teo ieviuezze de ſuoi colori, la perfettione de
raſſegnarſi filato. Tabulaſum pittoria pingat pittor, quod lineamenti, così l'oſserua il B. Andrea Cre s.adr.
Ancella ſi voluerit, pingat Deus, quod voluerit, perche tenſe, mentre nel ſuo feliciſſimo paſſaggio Cret. orate
mioſtrò ta il candido è atto a riceuere ogni colore. Ma
all'eternità, introduce gli Apoſtoli impie: I. de Dor
uola di pitria per la ſua purità innocentiſsima pure ſi gati nelle ſue lodi, riferiſce tra l'altre que mit, B.Va
tura, e perraſſomiglia allo ſpecchio Duino, del quale iſta nobile prerogatiua. Hac eſt e rimia pul.
che, º . , ſi dice, Candor lucis eterna, ſpeculum ſine º chritudo reitè deſcripta, è Deo ſculpta ſtatua E così al
Lo Spirito macula, imago hantatisullius. Perciò Maria piuini archetypi imago, come ſe foſse non viuo, che
ſanto nell'. riſpoſe. Ecce Ancilla Domini. Tabulaſun ſolo dipinta inagune, ma ſcolpita per que pare ſcole
Incarnatio pittoria, perche ſi come la buona ſerua non ſta ragione detta aurora dallo Spirito ſanto pita
ne diede ripugna a neſsuna coſa al volere della pa nella ſacra Cantica, e paragonata alla Lu
v º vltima drona e la tauola del Pittore riceue qualſi na, perche l'Aurora è ſicuro pegno della Per queſto
tmano o all voglia colore , così io ſenza repugnaoza venuta dal Sole, e la Luna eſprime in ſe la detta Au
“imagine, d'imperfettione riceuerò l'imagine, quale ſomiglianza del Sole. B. Alcuino. Talena rora, e Lue
dalla Maeſtà Voſtra mi ſarà data. Lo ſteſſo auroram talis dies, talem diem, talis Aurora Il 4 e i .
Teophil. A Teofilato, ohumbrabit, cioè extrema pifiu decuit, e reità quidem Aurore impleti of
ra, lineamentaducet, come ſe lo Spirito ſan ficum, e poco appreſio, Tu pulchra, º lº B. alcuna
Perche ſi to nella formatione di Maria ſantiſſima ha na diceris; illa enim Aſtrorum omnium ſola ſerma- de
dica obom meſse fatto vn'abbozzo della Diuinita, nellº Soli ſimillima. Tu veri ſolis imago expreſſiſ
btata dalla incarnatione lo perfettona, extrema pidu ſima ºnginali puritate in calo glorioſa pre
Diana, ºre lineamenta ducet, & il miſtero è, che li fulges. Nota expreſſiſima smago, Anastaſio
virtù hu pittori appreſero l'arte della pittura dall'º sinata la dice integra in ga». Per º"
- ,
Gi;
264 Diſcorſo ottavo. S III - - - - - - -
dell'altre imagini, quali noi vediamo, che ſtoſi come ſopra dicemmo con . . . . . . .
Anaſt. Si ſi fermano ſolo nell'apparenza eſteriore , ſingularis pullus ego ſum. Il figlio le fa dono Maria Di
mait. lib.6,nella ſuperficie eſterna. La Beata Vergine degl'occhi ſuoi, ma mentre li mira nella uina ima
examere expreſsiſsima, integra imago, come madre ſua ſantiſsima Madre,li troua accompagna gine porta
Diſtinta del figlio Sinaita. Quomodo enim eſt mater ti da gl'occhi dello Spirito ſanto co' doni ſeco col
dalle altre eiuſmodi fili non ferens in ſe integram, o il ſuoi, oculi columbarum, oculi omnium gra cuore Di
imagini » . leſam faetus ſui imaginem ? Le altre inmagini tiarum; nè li mancano gl'occhi del Celeſte uino gl'oc
perche in ſono priue del cuore, degl'occhi, del ſensº padre, ſe aſcoltiamo Bernardo e An non s chi da Chri
ſteF3 » C CQr timento delle perſone rappreſentate. Il ſen theſaurus Dei Maria, vbicumque illa eſt, 6 ſto, e dello
gme? timento fà manifeſtato nella Paſsione - coreius, & oculi eius ſuper eam ? Che ſe San Spir. ſ.
Nella Cantica. Ege dormio, ci cor meum vi Dioniſio Areopagita trattò generalmente Anco glº
Tabbi Sa gilat. Rabbi Salamon, Filius, qui meum eſt dell'amore Diurno a quelle parole dell'A occhi del
lom. cor, cum dormto ipſe ad me cuſtodiendum vigi poſtolo, propter nimiam charitatem pronon Padre -
S. Brig ſer. lat. S.Anna nel ſuo ſermone a Santa Brigida tia, che per queſt'amore eſce di ſe. Aude S. Bern. ſer.
aug c. 1 o. vien nominata dall'Angiolo, Omnipotentis bimus, d hoc pro veritate dicere, quod ipſe 3. Amatente
444 Dei gazophilatium, perche teneua in ſe Maº: quoque Deus pro magnitudine amoris extra Dio per
Imagine, ria ſantiſsima teſoro Diuino, e nel teſoro il ſit, che diremo di queſto Diuino amore in amore eſce
che tiene il diuino cuore, è quàm propeerat iugiter cor ordine alla ſua ſantiſsima Madre, mille , di ſe per le
cuore di Dei buic theſauro, ſeguita l'Angiolo, qui po volte più amata, che tutte le creature ? ſe ſue creatu
Chriſto in ſtea in Euangelio dixit vbi eſ theſaurustuus, per queſte eſce da ſe, amore ex ſupremo ſuo TC e
ſe. ibi eſt cor tuum. Oſſerui, che Theſaurus Dei ſtatu ad hoc ſe demittit, vt inter omnia ſit, S. Dioniſ.
E teſoro di eſt Maria è l'afferma anco l'Idiota. E neceſ che farà per Maria ? Se per la commune, e epiſt.8.
Dio - ſarto conſiderare le parole dell'Angiolo. generale ragione dell'amore, ſi fece, ſi mo In Maria
idiota pro O quàm propeerat iugiter cor Dei huic the ſtrò huomo, habitu inuentus,vt bomo, quan fa moſtra
logo in lib. ſauro, cra così vicino, che pronontiè poi to, più ſi manifeſterà nell'anima di Maria, dell' ima
de C0mtciº nell'Euangelo, quaſi ammaeſtrato da ciò viuerà in Maria per ragion dell'amore è e gine ſua
plat. Virg. eſpertamentò in ſe medeſimo. Vbi eſt theſau Maria ſi moſtrerà eſpreſſiſsima intera
Perche ſi rus tuus, ibi eſt & cor tuum, come ſe diceſse imagine del ſuo Diuino figliuolo ? Dama S.Gio. D4.
dica nelle ſe io, che ſono l'Onnipotente, il ſommo be ſceno così eſclama. o vtua,e Duina ima maſc. ſer.I.
Euangelo, ne non mi ſono potuto difendere dal teni go Dei, ad quam Deus ipſe inuentus eſt arti de Nat.
ou'è il te re, il mio cuore applicato a Maria mio pre fex . Inagine viua, che conduce l'h omo S. Bernard,
ſoro, iui è tioſo teſoro , penſa quello ſaprai farttì, alla cognitione della Diuinità del ſuo fi apud D Th.
il cuore. tengo per indubitato, che chi haueſſe pe glio. Hanc feciſti, Domine imaginem bonita opuſc. de
netrate nel petto di Maria,h utebbe troua tis tua, S. Tomaſo con S. Bernardo. - Charita
to iui rinchiuſe il cuore del ſuo Diuino fiº ll Padre Domenico Paolacci dell'ordine 445
gliuolo, come per commandamento di San di San Domenico nel terzo penſiero del ſuo Marua mo
-
! Ambaſciatore Celeſte ſi come con la ſubli
ettardino di Siena, aperto lo ſcrigno di dello eſter
Cuore tro quel ricco, il c dauero del quale con molta mità del ſuo ingegno pone Maria , come no dell'I-,
uato nello pompa ſi conduceua al ſepolcro, vi ſi trouò modello eſterno dell'Idea Diuina per la dea Diui
ſcrigno. il ſuo cuore rinchiuſo. L'affermò nella ſa creatione del Mondo, e di queſto modello na per la
cra Cantica, in quelle parole. Vulneraſti intende il luogo de proueroij,quando pre CreatIOne
cant.49.
cor meum in vno uculorum tuorum . Il ſenti del mon
Vatah ibia parabat caloriaderam, 6 c. così dice, che
,
niento delle quali non e' lamente abituliſti per riſpetto di Matia immagine di Dio il Cro do.
S. Ambroſ. mihi cor, come Varablo, o pu e cor meum niſta ſacro nella formatione dell'huomo T”. Paolacci
ſerm 1 6. in cepiſti, come ſpiega S. Ambrogio, ma che due volte nomini l'imagine. Creauit Deus Amb. Ce
pſal. I 18. habb, preſo il cuore Diurno, e che l'habbi hominem ad imaginem ſuam per la Diuinità, teſte penſº
potto, e rinchiuſo nel proprio cuore, acciò ad imaginem Dei creauit illum, per riſpetto pag 2o. -
in queſta maniera ſi moltiats expreſſiſsima a Maria, ſi che ad imaginem ſuam facci il prouerb.8.
Niſº. apud imago, integra ver, Solto, del Diulio Sole. ſenſo intranſitiuo, che ſia unagine increa”
Niſſeno cor meum mihi erpuiſti, e un corde ta non diſtinta da Dio, ad imaginem Dei»
hic. tuo concluſiſti & captiuaſti. Ne ſolo il cuo facci ſenſo tranſitiuo,e ſignifi ha Maria, per
Maria pre re, ma col cuore Diurno queſta Dinina , ſomiglianza della quale ſia formato l'huo L'huomo
ſe il cuore mo. Se l'huomo formato a ſomiglianza di fatto a ma
imagine ne porta gl'occhi ancora, come
Diuino, e dicemmo con Ruperto uſti oculi mei ſunt Dio è fatto ancora a ſimilitudine di Maria, gine di Dio
lo impri ocui tu, oculi columbarum oculi omnium e tanto ſi deſcriue dallo Spirito ſanto, ſi co per riſpet
ionò nel gratiarum. In Iſaia ſuper lapidem vnum ſe noſce, quanto da queſta viua, e Diunaima to a Maria.
uO • ptem oculi, e poſitione communitsima, e gine la Diuina Maeſta venghi manifeſtata,
Rupert in trita, che nella pietra reſti ſimboleggiato per queſta manifeſtaticne ſi diede alla crea
Canisi 14, Chriſto, negl'occhi li doni dello Spirito tione del Mondo, di cui è primo principio, cen 1 e
ſanto, si che oculi mei ſunt oculi tui, ocui co & vltimo fine , per fine di Maria ancora
lumbarum , due ſono le colombe, vina nel come raccoglie Rabbi Ankelos dalla ſacra Aabbi
ſete
An.
Glords.odello Spirito tanto l'altra diChri. Geneſi. In principio ereauit peº ce: e -- - º
- - --- er
che dalla Bv.comeda Colomba 6 e 265
iterram, la Gloſsa Caldaica legge propter che non ſolo come colomba , è ſpecchio,
ſapientiam creault Deus & c. Hoc eſt amore ma con ragione d'inagite lo rappreſenti»
intemerata Virginis, que eſt mundi ſapientia come perfettione equiualente eminentiale
creauit Deus Caelum, º terram, che però Al partecipata dalle creatu e ſpettante alla ra
B. Albert, berto Magno, per la creatione del Cielo, e gione dell'Idea, e cauſalita non ſolo fi ale,
2Aagn. della terra intende Ma ia ſantiſsima, que ma ancora efficiente. Eſpreſſa dallo Spirito Come con
Calum, cº terra fuit, ſimul ducendo vitam » ſanto, mentre dice, pulchritudo filta regis corra nella
Per amor Angelicam, humanamgue habendo comuenſa ab intus, per la ſuperiorità delli doni di produtto
di Maria tionem, per l'altezza della dignità, S. ht gratia, in veſtitu deaurato, per la Diuinità ne del m62
creato il miltà profondiſſima, e conclude ſic igitur da quella rappreſentata nel ſuo Diuino fi do in ra
rmondo. Beatiſſima Virgo in operibus ſex dierum eſt gliuolo, manifeſtata, circumdata varietate, gion di fi
Maria rap expreſſiſſime figurata , ma ſe profondiamo di tutte le perfettioni create, quali in ſ. ſteſ ne, e di efe
Preſentata b.ne il miſtero troueremo, che non ſolo ſa con eccellenza maggiore contiene forma ficiente,
nell'opera venghi figurata nella creatione del mondo, liter, velenimenter. Proua la ſua propoſi
de ſeigior ma che il mondo riceua l'eſſere come per tione queſto inſigne Dottore, diuotiſsimo
Il l e
participatione di Maria, e che Maria ſia co di Maria, per la regola delle Gerarchie, or
Il mondo me vn mondo intelligibile a imitatione del dinata dall'Areopagita, che le inferiori ſia
partecipa la quale ſiano fatte tutte le creature, e che no per eminenza contenute nelle ſuperiori -
tione di ſi come ſi dice fine del mondo ſi dica in cer Hac (ſt regula Diui Dionyſil Hierarchias or S. Dionyſ.
Maria, ſi to modo quaſi principio, tenendoſi quaſi dinantis, vt nimirum ſuprema illarum beatſ Areop,
proua. Idea per parte della Diuina Maeſta prin ſimarum mentium Hierarchia perfettonesom
B. Arnol. cipio efficiente, e produttiuo del mondo. nes irfiriores comprehenaat. La Beata Ver
carnot. lib. Maria creaturis conſtat omnibus, diſſe il Car gine eſt ſuprema Hierarchizans, così vicina, Gerſ. cit.
de laud. M. notenſe, e San Tomaſo di Villa Noua Ma così pioſs ma, così vinita con Dio, che non Si proua in
S-Thom, de ria Microcoſmns Eccleſie dici poteſt in refor può conoſcere ſi periore a ſe, che non ſia Maria la
Villa noua, matione mundi, quia in illa colletta eſt omnis Dio, S. Anſelmo. Nihil tibi Domina e quale conti non
ſerme, 3 de Eccleſie ſantiorumque perfettio, e perche la eſt, nihil comparabile, omne enim, quod eſt 2a eII) tlc. Il
Nata perfettione di Maria è equiualente, e ſupe aut ſuprate eſt, aut infra te eſt, quod ſuprate tale di tut
riore alla perfettione di tutto il mondo. eſi ſolus Deus eſt, quoai frate eſt omne quod te le coſe
Deus non eſt. Che però mentre il ſacro Cro create dal
San Grego io Taumaturgo ſerm.3. de An
n ſta dice , requieuit die ſeptimo ab vnuerſo l'ordine
munt. Aue cali, 6 terre equiualens domici
opere quod patrarat R piglia Filone H breo, Gerarchi
lium. Aue natura illus incomprehenſibilisca
paciſſimum ſpettaculum, ſi raccoglie come non vi penſate g a , che rimaneſſe otio'o per CO -
nelle altre creata e venghi partecipata , . queſto. Nunquam enim Deus operari deſinit, S. Anſelm.
eerſ. tra t. Gerſone Cancelliero nobile dell'Academia e ſicut propr um ºft gnis vrtre, niuis frige Gen. 2 -
g. in Magm. di Parigi pronontia, che ſpecioſitas qualibet facere ſu proprium eſt Dei operari. Qual'ope TPhil. Heb.
reperta in creaturis ſparſim tota co ligtur in ratione la Divina Maeſta fece nel Sabbato ? Solo Dio
Beata, 6 pulcherrima mulierum , vel forma Forſe la conſeruatione delle coſe prodotte, le p è eſ
liter, vel eminenter, e pr queſta ſpecioſità perche conſeruatto eſt quaedam con inuata ſer ſupe
intende tutto ciò, che di riguardevole ſi productio è bene, ma di piu. Requieſcens.tie l'1Ore e
Contiene contiene in tutte le pure creature, cosi nel ſeptimo d mortalibus operibus, alias aiutuio Tſal 45e
per eminé l'ordine di natura con e dlla gratia. Tam res formationes incepit. E che forme Diurne Nel Sab
za anco le bona natura, quam gratia, quàm artis, cº cominciò ? quelle, a la viſione delle quali bato Dio
perfettioni fortune, così della natura humana, come inuita il Rè de penitenti nel Salmo Venite, ſi sbrigò d'
nacurali, e dell'Angelica, e ſe per eſſere all'Angiolo di & videte opera Domini, que poſuit prodigia altre ope
ſopra na natura inferiore, per la quale eſt minorata, ſuper terram, e qual maggior prodigio, che rationi per
turali di ſicut & filius paulo minusab Angelis, ſi non la format one d'vn'imagine viua della Di appicarſi
tutta la na habet naturalia, qualia habet Angelus etiam uinita ſua, dalla quale non meno, che dal alla forma
tura An damnatus, iam ideò eſì admirabilior, atque la colomba nel Giordano foti- manifeſtata, tione di
gelica. eminentior Maria pulchritudo per gratiam , acco che ſe alla viſta della colomba Gio quetta Di
que naturam tam inferiorem, quam ſuperio uann ſolo dice agli Hebr.i. Ecce.Agnus Dei, una ina
rem copi ſius ornat, º perficit. Ettende que alla viſta di Mara gni lingua lo publichi gine.
ſta ſpeciotta anco al carattere Sacerdotale, al mondo tutto, perche Maria Santiſsima Si dice e
446 perche ſe bene non habet Charatterem Sacer per queſto vna fù ſingolarmente eletta geni opus Diut
Come COn dotalem formaliter, babet tamen eminentius trici ſue, per manifeſtarlo, cioè a tutta la num , nella
tenghi per ad reconciliationem peccatorum, ad apertio natura humana. S. Bonauentura, D utnum formatio
eminenza nem Paradyſi, quia verè pontur felix Cali quoddam opus formandum accepit, cum ma ne del qua
il caratte porta ad auxiliaudum contra poteſtates, con trem ſuam Virginem Mariam Deus condidit , le non ceſ
re Sacer tra calamitates, º miſerias omnes tam anima nè per queſt'opera ceſſa dal ſuo ripoſo, per sò dalla
dotale. rum, quàm corporum quoties placuerit. Da che ſe il Diuino figlio è il Sabbato della ſua quiete.
che ſi conclude, quanto Maria ſia nobile e quiete diuina, perche in iſto ſolo nihil vn S. Bonau.
imagine rappreſentatiua della Diunità, e quam fuit 9 quod reſiſteret ei, come oſserua
- T tt Ruper
26 6 piſcorſo Ottauo. S III.
Ruperto Abbate , e San Pietro Damiano riformatione dell'integrità, a quella ſi deue
Rup. Abb. per ſabbatum debemus intelligere chriſtum, mirare, perche è vna forma di puritain S. Girolamº.
lib. 2. in quia in Chriſto Ieſu mediatore Dei, 6 homi terra, come il celeſte padre nel Cielo Per ſerm.de Aſ,
Gen. c-17, num Pater omnipotens, quod ſe poſſet offen che da Maria come da viua imaginº Diui ſumpt. Be
g. Tºietro dere,penitus non inuenit. Così in Maria San na ſi partecipano le perfettioni create con Virg.
pam.lib.2. tiſsima, nella quale, nihil onquam fuit reſi tenute in quella, come in conditione emi Il mondo
epiſt.5 ſtitiuum , nel retardatiuum , ma ſi moſtrò nantiale ſuperiore, equiualente - e perche tuttO non
ſempre rota volubile, e girata ſenza neſſu in Maria come inimagine, è ſtatua ſcolpi ſi può dire
na repugnanza dallo Spirito ſanto al dire ta ſi moſtri lo Spirito ſanto, quale ſi come perfetto a
S. Bern, di S. Bernardo, e neſſuna coſa ha hauuco veduto da Giouanni diſcendere, come co paragona
in ſe, che offendere lo poteſse, ſi come ella lomba, inteſe la Diuinità di Chriſto. Ecce to a Maria,
ſteſsa dichiarò, qui creauit me requieuit in Agnus Dei, quia vidi ſpiritum quaſi colum E ſcoltura
chriſp. ſer. tabernaculo meo, e ſe riposò nel Sabbato, bam deſcendentem de calo, o manſit ſuper dello Spir.
de B, Virg. Chriſippo Geroſolimitano, tua requies eſt eum, così da Maria Santiſſima non ſolo co ſanto.
S.Berne t.3« Virgo, e ſe il ſuo parente Daud dice. Sur me da colomba, è ſpecchio, ma come da E manife
ferm. 11. ge, Domine,in requiem tuam. San Bernardino. ſcoltura, e viua Diuina imagine veramen ſtatiua del
arte 2 e Vox eſt vna amnium beatorum iubilantium, te ſi manifeſti, che Giesù è l'Agnello, il fi la Diuini
447 . applaudentium , º exhortantium Dominum gliuolo di Dio. tà, come la
Dio inui e ire obuiam ſua beneditta matri. Vocantenim L'Angiolo a S. Brigida nel ſuo ſermone, coloumba
tato da Beatam Virginem requiem chriſti. Che però che fatta la creatione del mondo , adhuc al Giorda»
Beati an il figlio Diuino, e la madre appariſcono due v nus minor mundus coram Deo cum omnire IlO e
dar a Ma diuine imagini manifeſtatiue della Diuini muſtate nondum creatus adſtabat, d quo maior 443
ria » coma tà, il figlio in Cielo a beati, ſecondo l'eſſe gloria Deo, Angeliſgue maior latitia, omnique Serm..Ang.
a ſua quie re ſoſtantiale della natura, la madre in ter homini eius bonitate frui volenti maior etili Se Brigid.
te e ra per la pienezza del a gratia, dalle quali tas prouenire delehat. E doppo queſte paro. Maria co
Maria in tutte le creature partecipano ogni eſsere le riuolto alla Regina del Cielo con feruo me mondo
terra ima delle loro perfettioni, e che non ſolo ſi ve re di Paradiſo proruppe nelle ſue lodi. O picciolo al
gine corri rifichi il detto di Arnoldo Carnotenſe ». predulcis Domina Virgo Maria omnibus ama ſiſteua nel
ſpondente guicquid creator iuſtus diſtributor ſingulis hilis, omnibus vtilis per hunc minorem mun la mente
alla Diui contulit,matri adornanda congeſit, ma che ſi dum non incongrue tu intelligeris. Deſcriue Diuina nel
ma imagi come la Diuina ſoſtanza, e perfettione ſu queſto mondo marauiglioſo, quod ſumme la creatio
ne del Ver periore partecipata da tutte le creature, catera excellebat, ci de quo Deus maximè ne delle
bo in Cie MariaDiuina imagine non riceua ornamen la tabatur. Ma quando dice l'Angiolo mi coſe.
lo. to dalle perfettioni create, ma lo commu nor mundus s'intenda minore per l'humiltà, Piceiole
sArnol. Car nichi à quelle, e compariſ.chino ornate per ma però con modo ineffabile molto mag per l'humil
not. lib. de
laud. prirgº
la partecipatione, quale riceuono da que
ſta viua imagine dalla Diuinità. Così Ci
giore per la ſua perfettione, San Bernardo
Aariam Deus tamquam mundum ſpecialiſſi
tà, maggio
re nella
;
Maria non priano la dice mondo intelligibile, come mum ſibi condidit. Il mondo primo creato perfettio
riceue, ma idea preconcepita per dependenza della , fù per il primo Adamo , e per il genere ne, quanto
communi quale il mondo tutto ſi doueſle creare. Le humano, Maria è mondo ſpecialiſſimo per nella per
ca l'orna go , cº intelligo, quòd Virgo Maria mundus il figlio di Dio, quant'è maggiore il ſecon fettione è
mento di quiddam intelligibilis, 6 admirandus ſit, e do Adamo, quanto più degno, tanto mag ſuperato il
tutte le per con maggior eſpreſsione S. Gregorio di Ni giore tanto più nobile, e degno è il ſecondo primoAda
fettioni al comed. o pulcherrima rerum omnium pul mondo del primo. Il Padre S. Chriſoſtomo mo dal ſe
le creatu chritudo, a Dei mater pulchrorum omnium e Aaria ſpecioſior fitta eſt,º dignior toto mun condo -
re e ſummum ornamentum. Finalmente San Gi do,maggiore, quia quem totus mundus capere S. Bern.ſer,
S.Ciprian, rolamo. Sicut in comparatione Dei nemobo non poterat,nec merebatur quippe, in cubicu quoddam
apud chri, nus: ita in comparatione matris Dei, nulla in lo »teri ſui merunt ſola ſuſcipere, ma come il de B. P.
ſog part 2. uenitur perfetta, e ſi come in ordine a Dio primo Adamo co' ſuoi figli partecipano S. chriſoſ,
mundo ma nemo bonus, benche preſo con la bontà adu della perfettione di Chriſto, così il mondo incap. Iº
ior. d. 35 nata di tutto l'uniuerſo, così anco ſi verifi
tutto partecipa, e riceue le perfettioni per 7Matte
ºt4, 2» ca, che nulla perfetta, benche preſa con la dipendenza da Maria mondo ſuperiore a Maria ſimu
S. Gregor, perfettione di tutto il mondo, paragonata a che però Simulacrum mundi, è nominata lacro del
Nicomed. Maria, e ſi raccoglie dallo ſteſſo ſacro Dot da S Giouanni Damaſceno, non di quell'e mondo dal
orat de pra tore, perche ſubbito aggiugne. Vnus eſt pa ordine di ſimulachri, quali ſi trouano ap la quale il
ſent.Virg. ter noſter, qui in calis eſt, vna eſt forma virgi preſso gli architetti, è ſcultori limitati alla mondo
E mondo nitatis in Maria cui vos omnes vt imaginen fabrica, è figura quale deuono fabricare,
intelligi
bile orma betis in ſculpturam Spiritusſaniti. Oue pri
i"
reformetis integritatis, faciem imprimere de ma in tutto ſuperiore, e tale, quale habbi e perfetº
ma, che il ſacro Dottore addimanda la Bea
ad cſſere anzi partecipato, che rappreſen tioni
mento del tato dal mondo, da che ne deriua l'ammi
la beltà ta Vergine ſcultura dello Spirito ſanto, che ratione nel Santo, mentre eſclama. o piui
greatar Pare vn poco più, che imagine, e che per num» ac viuum mundi ſimulacrum, ad quod maſceno.
opifex
S.
Che dalla B-V. come da Colomba , &e. 267
'epifex Deus inuentus eſt. Nota (Diuinum, e t'anni per la fabrica d'en così prodigioſo
opifex Deus) perche s'intenda, che non co lauoro. La Beata Vergine, quale più di tut
E ſimula noſca limitatione dalla perfettione del ti conoſceua l'eccellenza della ſua perfet E così per
cro ſupe Mondo, ma che ſi miſura con l'operatione tione operata dalla onnipotente mano di fetta ima
riore non Diuina, e però ſia tale ſimulacro del mon Dio, aſcoltiamo vn poco, che coſa pro gine Diui
limitato do, che ſia imagine Diuina, à ſomiglianza nontia di ſe medeſima. Ab initio, o ante na Maria,
dalle pere della quale il mondo reſti formato, come ſecula creata ſum, ab eterno ordinata ſum. che pare
fettioni ſi formò ad imitatione dell'idea Diuina, e Io ſono quell'opera così ſtupenda, quella opera d'e
Createe che il ſuo rappreſentare ſia ordinato alla così perfetta imagine, nella perfettione del vn'eterni
Il mondo manifeſtatione della Diuinità del ſuo fi la quale il Diuino pittore impiegò tanto tà , nella
formato a glio, non di qual ſi voglia, è di tutte le co l'induſtria dell'arte ſua, che ſe non ſapeſſi quale ſi
ſomiglian ſe create, perche tutte l'eccede, come ra l'infinito ecceſso del ſuo ſapere, e potere, moſtrereb
. za di Ma be eterna
gione eminentiale, e ſuperiore. Memoria direi hauerui impiegata vn'eternità, per
ria , coine mea in generationes ſeculorum, non in quel che mi ha fatto comparire così perfetta . , mente ben
d'Idea Di ſenſo ſolamente, nel quale ſi dichiara da . che ogni perſona prudente direbbe, eſſere impiega
uina o
San Vincenzo Ferrero, Alberto Magno, e impiegata bene l'eternità per rendermi co to Dio.
Eccleſ 24. S. Antonino, che la Diuina Maeſtà l'ha sì perfetta. S. Fulgentio. Tanta eſt pulchri
V snc. Fer, ueſse nella ſua mente, nella generatione de tudo ſanétitatis, o puritatis Maria Chriſti S. Fulgent.
ſerm.2. de ſecoli, cioè nella creatione de Cieli, quali matris, vt v.x eternitati commenſurari queato appreſſo il
Nat. M. col loro regolato mouimento ſono regola, Nam ſi Deus in Virginis formatione eternita Tauleti nel
Albert. e miſura del tempo, e de ſecoli, perche', tis immenſitatem conſumpſſſet, fateor quòd l'Aſſont. di
7Magn. quanto di perfettione è nell'ordine di na nec meliorem, nec puriorem facere potuiſſet, A. Verg.
S. Antoninº tura, e nell'ordine della gratia, al Cielo, e e Ruperto Abbate. Nihil ſapientius, nihil
449. mondo inferiore, a gl'huomini,a gl'Angio perfettius potuit facere Deus, quàm quafecit Rup. Abb.
Eſpoſitio li, le riſerbaſſe per adunarle tutte in Maria, in Virgine. Se Maria Santiſsima è opera del ibid.
ne inſigne, perche, in che maniera ſi verificherebbono l'eternità, come ſarà mondo picciolo, è ſi
come Ma li detti di tanti Padri, da quali la Beata Ver mulacro del mondo, perche in ſe concen Se è opera
ria foſse gine viene innalzata per le ſue pretogatiue gale perfettioni di lui, formate tutte in vn d'eternita ,
nella me ſopra tutte le creature ? di S. Chriſoſtomo, momento dall'artefice Diuino , ſecondo ſuperiore
moria a che ſpecioſior, e digniorfacta eſt quàm totus l'opinione di molti Dottori, perche ipſe di al creato
Dio nell' mundus, di S. Girolamo. Gratia plena vere xit, 6 fatta ſunt, ipſe mandauit, o creata formato in
opera del plena, per quam largo Spiritus ſantti imbre ſunt , quali ſpiegano la diſtintione di ſei nO. Il CIl CO •
la creatio ſuperfuſa eſt omnis creatura, di S. Bernardi giorni per ordine della intelligenza huma
MA - , no di Siena. Tanta eſt perfetto Virginis, vt na, e non dell'operatione Duina. Non ſi
chriſoſtom. ſoli Deo cognoſcenda reſernetur iuxta illud Ec. dourà dire ſimulacro, eſpreſsa imagine del
cit- Se Girol
cleſiaſtici 1. ipſe creault eam in Spiritu ſantio, la diuina Maelta per la quale retti manife Maria fi
ſerm.de.Aſ viait dinume auit, ei menſus eſt. Pietro Ce. ſtato il ſuo Diuino figliuolo eſſere l'Agnel molacro
ſumpe. lenſe-Tota Deitatis gratia eſt ſuperfuſa, Idiota lo,il figliuolo di Dio ? e che ſia ſimulacro, per depen
S. Bernard, inuenta Marta inuenitur omne bonum. Ger per dependenza del quale reſti communi denza dal
di Siena e ſone. Adeo quidem Maria fuit Diuina, vt ea cato à tutte le creature come per depen quale le
Celenſe - qua deſapientia increata ſcribit Eccleſiaſticus denza dell'Idea Diuina, tutto ciò, che di CrCatlife
Idiota - Eccleſia urinsferat ad Mariam, S. Pietro Da perfettione habbino riceuuto. Il P. Loren riceuono
Gerſ. ſerm. miano Diuntiate veſtita eſt, imò ſuperueſti zo Chriſogono, nobile ſcrittore, della com le perfet
de Nat. B. ta mater altiſſimi, S. Epifanio, Cali,terraque pagnia di Giesù, tutto impiegato nelle lodi tioni, come
M. & S Io myſterium s. Bonaucntura, opus Domini ex della B.Vergine nella prima parte dell'ope dall' Idea
ſeph. cellentiſsimi un i opus Domini ra così et udita detta Mondo Mariano, dice Diuina
S. Pietr. mirabile eſt Maria Se Aib rto Magno dop eſserſi così impiegato Dio in perfettionare Chriſog.
Dam. ſerme. pehauere veduta ſpezzata quell'artificioſa queſta Diuina imagine Maria, che laſciò di p.p. d. 13
1. de Nate teſta fabricata da ui in ſembianza humana fabricare infiniti mondi, quali con l'infini n.38.
S Epif. lib. con tanto artificio, che da ſe ſteſſa parlaua, tà della ſua potenza voleua produrre per
de laud. V. riuolto a San Tomaſo all'hora ſuo diſcepo impiegarſi tutto a perfettionare queſt'ope
S. Bonau in lo diſse,opus viginti annorum fregiſti Thoma. ra, acciò più ſimile ſi moſtraſse alla Diuina
ſpec. c-13. Se quel celebre Pittore dopo hauer ſudato Sapienza. Quod ſummi Dei opus, vttanto ve Se Dio
17. con tutta l'induſtria dell'arte, in perfettio nuſtus foret, attue Diulnius placuit infinitos habbi la
Alb. Mag, nar l'irragine, ch'egli faceua veduta da pe mundos quos infinita ſua omnipotentia con ſciato la
Sep.let. 23,
rito della tisisa profeſsione, pieno di me dere volebat poſtponere, totumque ſe in con fabrica d'e
rauiglia proruppe in quella lode così ſubli dendo hoc opere nouo impendere, vt eterna, io finiti
me con dire opus centum annorum, ch'è a di ſua tanto ſimilius euaderet Sapientia . Eſage Mondi per
re, ſe non hau-ſsi cognitione del valore, di ratione titinica di così nobile operatione º perfettie
chi l'ha fatta, direi hauerui conſumato cen A noi baſta, che ſia di conditione ſuperio nare Mas
t'anni in perfettionarla, perche è così eſ. rea tutte le altre creature, e che con mag ria
quiſita, che ſarebbono ben impiegati cen gior proprietà alla dignità di MiSan,
CliSl -
a 68 piſcorſo Ottaue. S III
tiſsima, Santiſsima ſi dica, che per dipen Noneſt quidquam. E perche le fù replicato
denza della madre di Dio come da Diuina da Elia maeſtro ſuo, che miraſſe per ſette
B. Albert. imagine ſia perfettionato il mondo, S.Gio, volte. Reuertere ſeptem vicibus, lo Spirito Maria nu
Geometra. Aue genitrix temporis, º ſinus ſanto dice in ſeptima autem vice. Ecce nube uoletta d'.
Magn trac.
ſup. Miſus eui , ch'è dire che tutte le perfettioni del cula parua, quaſi veſtigium hominis aſcende Elia» e per.
eſt. mondo ſiano collocate in Maria, e ſe(come bat de mari. E communiſsima l'eſpoſitione che, -
Maria è afferma il B. Alberto Magno) Anteſecula di queſta ſcrittura, riferita con l'auttorità
principio predeſtinata eſt, vt eſſet principium, ex quo di Giouanni Geroſolimitano, puer ait non
recreandum fuit omne creatum, concrente alla ſeſt quicquam, quia nubeculailla, ſcilicet Ma iſo. Ieroſol,
dal quale,
non ſolo ſi ſteſsa dottrina, potremo dire à gloria della ria non fuit a puero viſa naſci in illa atate lib. de in
ripara, ma madre di Dio, che ſit predeſtinata vt eſſet prima mundi, ideo puer dicit non eſt quic ſtut. monaſi,
ſi produce principium, ex quo per ragione d'imagine, quam, e ſi conferma, per quello che ſi dice 4. 32
ogni coſa producendum fuit omne creatum, e che in con tanta ammiratione in ſeptima autem vi Apparue
creata in gueſta maniera riſultaſse. Speculum ſine ma ce, ecce nubecula parua quaſi veſtigium ho la ſettima
ragione d'e aula, quale foſse ancora imago bonitatis il minis, perche in queſto numero viene ſigni volta, che
imagine: lius, imagine manifeſtatiua della Diuinità ficato il ſettimo meſe, cioè il meſe di Set mirò per
del ſuo figlio non meno, che dalla colom tembre nel principio del quale, perche ſi che nel ſet
ba fù manifeſtata a Giouanni. Ecce Agnus vede à naſcere Maria Santiſsima dalla qua timo meſe
pelbar.lib. Dei, quia midi Spiritum quaſi columbam, circ. le come da Celeſte nube ci piouono le gra doueua ma.
5 sc. 3° 47 - I Il diuoto Pelbarto. Dignum conſideratio tie del Paradiſo, e ſenza di quella ne reitia ſcere per
ne eſt quanta celſitudine perfettionis, quàn mo priuati , e condannati a perpetua ari. piouere le
admirabili excellentia, ci dignitate, quam dità per il diuino decreto promulgato da gratie.
ſtupenda Diuine potentiae, e ſapientiae, ac San Bernardo, nihil nos habere voluit quod Perche a
prouidentia Maieſtate Virgo beneditta ſecun. per Maria manus non tranſiret. Però ſi dice ſenza Ma
45e
Il Sig. Id dum animam fuerit condita, vorrebbe pure ecce nubecula parua, cioè Maria, ſegno del ria non eſi
dio impie queſto ſuo diuoto eſprimere qualche coſa, le gratie, argomento della pioggia del Cie quicquam -
gò più di e non ſapendo, che altro fare per aiutarſi, lo, Premo non eſt quicquam ſenza Maria , Di qual
iapienza , & indurre a duotione, e riuerenza della B, adombrata da quella nube, e che quella nu huomo ſi
Vergne madre di Dio. Vnicam concluſio uoletta, benche picciola per l'humiltà ſi di dica veſti
pt uiden
za,eccellen nem altamente reponendam hìc ponere cenſui, ca quaſi veſtigium hominis. Qual huomo è gio»
qua talis eſt Deus maiori potentia, e ſapien queſto del quale queſta picciola nuuoletta San Bruno
2.a nella ,
produttio tua preexcelſiori, ci digniori excellentia crea ſi dica eſsere veſtigio ? Il ſuo parente Daui. ſerm. r. de
fi: del'ani uit , ci condidit beneditiam Virginem Ma de atratto dallo ſtupore eſclama. Glorioſa laud. Virg.
nea di Ma riamº ſe indum eius pracellentiſſimam ani ditta ſunt de te Ciuitas Dei San Bruno. Non Riccard di
gia, ci: di mam,quàm creauerit omnes Angelos, 29 to incongrue Ciuitas Dei appellatur Mania , e S. Lor.lib 2.
s
tam mundi machinam . La Diuna Maeſtà Riccardo di San Lorenzo, Glorioſa dicuntur de laud. A .
ita:ti gl'An
gioli, e di nella formatione dell'anima di Maria im de ciuitate Dei, ideſt Maria, quod homonatus partic.5
tutto il piegò potenza maggiore , e più ſublime ſa eſt in ea, o pſefundauit eam altiſſimus. Ma .
pmondo. pienza , che nella creatione dell'wniuerſo qual gloria puo eſſer queſta, ſe tutte le Cit Mitabile
vnito della natura humana, e delle ſoſtan tà nelle quali naſcono gl'huomini ſono fon di Maria»
Quanto
piti? ſi noti ze aſtratte delle militie del Paradiſo. Quan date dalla Diuina Maetta ? La prerogatiua che l'altiſ
to maggiore ſia ſtata queſta potenza, e ſa ſingolariſsima di queſta Città è, perche ſimo, che
i fine e la fondò
pienza Diuina impiegata nella ſua Santiſsi ipſe homo qui natus eſtin ea eſt altiſſimus, qui
ma Madre facilmente ſi potrebbe adom fundauit eam, così Se Bruno citato. Chriſtus naſceſſe di
brare con l'aſſioma communemente riceuu qui eſt Altiſſimus per hoc quòd Deus eſt ante lei per l'in
to di . . . . . . . . . Matris Dei, º ſeruorum Dei omnia tempora fundtuit ciuitaten hanc ideſt carnatio
Non ſi può
intendere infinitum eſt diſcrimen, e per conſequenza, matrem creauit, & tum vt homo in fine tem Il 2 e -
quanto, che non ſi poſsi diſcernere il paragone trà porum natus in ea ſumendo carnem ex e a, mi prga Card.
più. la potenza, e ſapienza Diuina impiegata rabile eſt ergo quòd ille qui fundauiteam na S. Agoſtine
i
nella creatione dell'anima di Maria, e di tus eſt in ea. Quell'huomo che è nato in que ſerm. 2 ore
tutte le altre creature vnite inſieme per ſta Città, cioè Maria è quello ſteſſo, che l'ha de tempº
l'ecceſso infinito, ma noi inſiſtendo nella fondata, cioè l'Altiſſimo Dio, che ſe l'hò 45 I
proua dell'imagine della Diuina bontà per creata per madre. Per intendere mò, che co Maria dal
la quale la Diuinità del ſuo figlio viene ma, ſa ſia queſta madre, ſi oſserui, che ſi come la ſua Con
3 Reg 18. nifeſtata, ſi ſeruiremo di quello, che ſi ſcri in nubecula Beata Virgo ſignificatur, come cettione ve
ue nel libro de Regi eſsere auenuto ad Elia, nota Vgone di S. Caro Cardinale, così per ſtigio di
perche deſideroſo della pioggia del Cielo l'haomo di cui ſi dice quaſi veſtigio s'inten Chrifto,
per ſouuenire al popolo di Dio, afflitto da de Chriſto, S. Agoſtino quiui veſtigium ho perche fi
così gran ſterilita mandò il ſuo diſcepolo minis dixit, illius vtique hominis qui dixit: no da quel
al mare, per vedere, ſe poteſse diſcernere gem dicunt homines eſſe filium bominisi e tempo lo
qualche ſegno: ma per quanto, che il gio. fì riſpoſo da Pietro tu es Chriſtus filius Dei rappreſen
º netto ſi affaticaſse di rimirare» riſpoſe e viui. Dunque quella nube Maria ſi moſtra talla e
ſepti
che dalla BV.come da colomba;&c. 269
ſeptima vice, cioè al primo apparire della eulum quendam intelligibilem in triangulo
ſua naſcita quaſi veſtigio dell'huomo, cioè perſonarum. Pater enim datſe filio, quem di -
it di Chriſto figlio di Dio, perche ſi come il ligit, Filius patri impendit ſe per amorem, quo C'rcolo
N
veſtigio è l'orma, l'impronto, che forma il flagratin patrem Hic autem communis amor nella San
lº
piede dal quale è così viuamente rappre eſt patri, 3 filio tanquam nexus amborum e tiſs, Trini
ſentato, che a vederlo, diſtintamente vien Jure igitur ditius eſt Deus quaſi ſphera intelli ta»
conoſciuto, così Maria Santiſsima quaſi ve gibilis, cuius centrum eſt vbique,circumferen -- - -
ſtigio di Chriſto figlio di Dio dalla ſua na tia nullibi, ſicut etiam Deum definiutt fuſti
ſcita ſi moſtra così adorna di gratie così di nus martyr in dialogo contra Triphonem. Ma TPlato,
celeſti doni arricchita, che dalla ſua viſta, per ſpiegare meglio il noſtro penſiero, ſi
- Dalla nas come dal ſuo veſtigio il piede, così il ſuo fi può addurre il detto di Platone. Bonitatem
ſcita di Ma glio ſino da quel punto viene conoſciuto eſſe in centro, pulchritudinem in periferia, ſeu Bontà Di
ria, come come dalla ſua imagine vero figlio di Dio. circumferentia, e dire, che Dio, che è l'etie uina nel
da veſtigio Più oltre. Nubecula paruula, l'Hebreo legge re della ſteſsa bonta, ſia nel centro di Maria centro ab
il piede, quaſi vola hominis. Vatablo ad magnitudi per la quale ſia detto, che pulchritudo filia intus di Ma
così ſi co nem vola hominis. Chaldeo. Nubes parua regis ab intus, perche bonitas eſt in centro. I13 a
nofce Gie ſicut vola manus hominis aſcendit de Occiden La bonta, quale tiene Maria nel centro nel
sù figlio di te. Vola è quella curuità, è concauità, qua l'intimo del tuo cuore, che altro è, che quel
Dio. le ſi vede nella mano, è nel piede per la . lo di cui ſi dice speculum ſine macula, imago
quale ſi laſcia l'impronto oue fifigge la ma. bonitati, illus, imagine ſoſtantiale la ſteſſa
no, ouero il piede, che però oue il Chaldeo bontà Diu na bonitas eſt in centro, queſta è
dice. Vola manus,la noſtra vulgata legge, ve quella, che la Beata Vergine ſingolarmen
ſtigium hominis. Il miſtero è eſſere commu te cercò, perche ſe bene nel ventre della
ne di tutti ciò, che dice Giob, manus tua B. Vergine vi fù con l'humanita, e ſi com
Domine fecerunt me, e plaſmauerunt me to piacque acconſentire di ſeruirlo per madre,
Tutti ſia. la ſua intentione fù ſempre di mirare a Dio
tum in circuitu, e perciò portare impreſſa
tao ad ima l'imagine diuina à ſomiglianza della quale principalmente per ſe ſteſſo, che però ſi di
gine di ſiamo formati dal Diurno Verbo, quale ſi ce optimam partem elegit ſibi Maria, qua non Maria mi
Dio, per la dice mano di Dio, perche omnia per ipſum auferetur ab ea in eternum, perche eſſendo rò ſempre
vola della fatta ſunt , ſingolariſsima prerogatiua fù il figlio di Dio nel ventre della puriſsima Dio per ſe
mano. della B. Vergine, con la commune imagine Vergine madre ſua compoſto della natura ſteſſo o
riceuuta dalle mani di Dio formarne in humana, e Diuina benche per la generatio Luca Io,
preſſo anco il veſtigio del piede, perche eſ ne di quella vni a alla Diuinita ſia fatta , 42°
Maria por ſendo il piede ſimbolo dell'affetto ſecondo Madre di Dio, preſe per ſe l'ottima parte L'ottima
ta l'imagi Agoſtino, non mouetur anima ped bus ſed ºf del ſuo figliuolo, ſi come anco ſi legge nel parte elet
IG , COIIlC fettibus. Mentre queſta nuoe ſi vede venire l'Eccleſiattico, ci in parte Dei mei hareditas ta da Ma
vettigio da l'Occidente, ſi denota la Beata Vergine illius, come ſpiega Honorio. Hareditas il ria fù la diº
del piede, creata per Madre del Diuino Verbo etere lius in parte dei ſui, ideſt in fili ſui Diunitate, uinità del
cioè for formata da lui con tutto l'amore, con tut quale non aufereturah ea in eternum, perche
Ilata COIl to l'affetto, che le poteua venire dall'Occi l'humana natura le fù leuata nel parto, nel Honorio e
tutto l'a dente della ſua vita, cioè dal merito della la morte del figlio, e nell'Aſſontio e alla Eccl 24
º lOre 9 e
merito del
ſua Paſsione, per la quale non è marauiglia, gloria del Padre. Nihil, dice Agoſtino, ma
ſe compariſce tale , che ſi moſtraſse poi, terna propinqunta Maria profuſſet, niſi feli S. -Agoſt.
la Paſſio quaſi veſtigium hominis, come perfetta ima cius Chriſtum corda, quam corpora geſtaſset,
ne e gine dich itto, a ſomiglianza del veſtigio, e ſe le fu mandato l'Angiolo per l Annon
che è l'impronto laſciato dalla figura del tiata, fù, come inſegno San Leone vt prius Leo ma.
piede. . .. verbum conciperet mente quàm corpore, che gnus -
452 Ma per ſtabilire con maggior efficacia , pe o tu detta da Eliſabeta. Beata qua credi
Belta di quello, che noi prouiamo ſi deue notare, diſti per il concetto della mente, per il qua
Maria ab che pulchritudo filia regis ab intus in veſtitu le è così lodata nella ſacra Cantica, e da ll concetto
intus. deaurato circumamitta varietate. Il Trime Chriſto, che come iui mai ſi nomina ma del ventre
serſ to 3. giſto volendo porgere qualche cognitione de, così l Duino figliuolo non moſtra ſti non pare
º Magnif. di quello, che è Dio, pronontiè Deus eſt, marla per madre, mentre la dice Mulier al fi ſtimi pa
Dio cen cuius centri m vbique eſt, circumferentianul le nozze, alla Croce, 8 auuiſato d'eſsere ragonato
tto » che libi - Gerſone il Cancelliero dell'Academia cercato da lei riſponde, qua eſt Mater mea ? al concet
non hà pe di Parigi conſidera il Circolo nelle proceſ Ne putetur tanti fieri, quia eſt mater eius core to della ,
la e
ſioni della Santiſſima Trinità, perche il Pa poralis, cum ſpirtus ſit qui riuficat, caro non mente in
dre dà al figlio, mentre che lo preduce, il proſit quicquam, º ideo maluit laudare ve Maria.
figlio torna al padre mentre l'ama, il padre matrem ſecun.um ſpiritum cum buius compa
ſi volge al figlio con lo ſteſso amore, che è ratione videaturillam non eſſe ſecundum car
lo Spirito ſanto come commune vincolo di nemidicens quid mh,a tibi eſtmuller? Alias calcim.
tutti due. Gerſone. conſiderathic fides cir dicenti suidam eccemater tua a º fratrestui,
Vu u Reſpon
27o - Diſcorſo Ottauo. S III,
reſpondingue ei matermease qui un fro ſciuto da Giouanni. Ecce.Agnus Dei, quia
Gullielm. tres mei? ſedºt intelligamas magis diligi, & vidi ſpiritum ſicut columbam, così lo cono
apud Dalr. maioris fieri, quia eſtetus amica ſpiritualiss ſciamo per Maria, come colomba» ſpec: Eccl. 248.
ad illud quod tamen tam accellenter non eſſet , niſi chio, e diuina imagine, dalla quale non a Riccard. di
Cant, 4. etiam corporalis mater Verhieſet. Così Gu Giouanni ſolo, ma è tutto il mondo viene S.Lor- lib
Vulneraſti glielmo, e molto profondamente eſpone il rappreſentato, o Virgo, eſclama S. Epifa 7. de laud.
cor meum e luogo della Cantica. Vulneraſti cor meum e nio, qua gloriam celeſtem portaſti, º ex Virg. -
in vno oculorum tuorum, perche amaua be multis floribus Paradiſi mundum odorebone S. Metod.
mart, ad
ne teneramente la Beata Vergine il ſuo Di impleſti, ma lo Spirito ſanto della perfet
ferì il cuor uino figliuolo , e come che lo conoſceua tione di Maria Santiſsima come eminentia Iſai. 6.
diuino in compoſto della natura Diuina, per la gene le, e ſuperiore dice, che compariſce, ſicuº A Philip;
vno oculo ratione eterna, e lo confeſsaua ſuo Dio, e lilium interſpinas, perche li fiori di Paradi 3 - 1 I • -
rum , per della natura humana per la generatione a ſo ſono le perfettioni in Maria, queſte ſteſ Maria cir
che l'affet-º temporale, per la quale ſe le fece figliuolo, ſe partecipare dalle creature compariſco condò il
ro come a con tutti due gl'occhi lo rimiraua con af no, come ſpine paragonate con la ſublimi giro del
Dio aſſor fettione corriſpondente, ma perche preſe tà del giglio, nel quale communemente la Cielo Chri
bì l'affetto per ſe la parte della Diuinità con efficacia Beata Vergine viene ſimboleggiata, ſto nell'In
Gyrum cali circuiu ſola di Maria Santiſ carnatio-.
come à fi così ſtupenda, che aſsorbì nella Vergine
glio. Nota: ogn'altra affettione, e con queſta ſi moſtrò ſima ſi legge nell'Eccleſiaſtico, qual ſia que Ilc e
amica ſpoſa, e madre ſpirituale, per que ſto Giro del Cielo, lo dichiara Riccardo di 454
ſto dice lo Spirito ſanto - Vulneraſti cor San Lorenzo. Ideſt illum,qui claudit omnia, L'Apoſto
5 meum in vno oculorum tuorum, co', quale ha qui eſt gyrus ingirabilis circuiui in ºtero meo. lo cerca di
paiº on. voluto, che la ſua parte foſſe in fili ſui Di. S'intende della maternità corporale? bene: compren
ta Diurna uinitate, per la ſpiri uale maternità, queſta così l'intende queſto padre, mentre dice, dere Ma
in centro e così altamente ſtimata dalla Beata Ver circuiui in vtero meo. Ma S. Metodiomarti ria è la ſteſ
di Maria gine, che pare non tenghi conto della ma re pare, che ſi eſtenda più oltre, mentre ſacompré.
riſul.è bel ternità corporale, queſta è così lodata dal. dice. Tu cuntia continentis, ci comprehen ſione della
lezza eſter lo Spirito ſanto nella Sacra Cantica , che dentis comprehenſio . Allude all'Apoſtolo ſantità.
na corri mai fa mentione della torperale, queſta è ſequor auten, ſi quomodo comprebendam, S.Tom. di
ſpondente. così magnificata dal ſuo Diuino figliuolo, cioè m'affatico a ſeguitare con tutto lo ſpi Villanoua.
come ſe la corporale niente le apparteneſſe. rito per afferrare la perfettione del Chri: Queſta co
Dunque tornando al noſtro pentiero. Pul ſtianeſimo ſequor, ſi quomodo comprehendam prenſione
Sopraueſti chritudo filie regis ab intus, perche bonitas ſecondo l eſpoſitione di Chriſoſtomo, Am è cauſa del
ta di Dui in centro, cioè imago bonitatis illius, ch'e la broſio, Ecumenio, da S. Metodio ſicſpri la materni
nità, e per bontà ſoſtantiale Diuina nell'intimo del mono l'altezze di Maria Santiſsima. Tu tà , perche
li doni, le ſuo cuore. In veſtitu deaurato circumdata cunti a continentis, ſeu comprehendentis com fecit auola
Creature varietate, da queſta Diuna bontà nel cuo prehenſio, come ſe Maria non ſolo appren re il Verbo
da lei ce re della B Vergine deriuò la bellezza eſter da, e comprendi la perfettione, la ſantità, Diu dal ſe
me da infia na corriſpondente, perche ſi come ii Diui ma ſia l'eſsere come aſtratto della ſteſſa no del pa-,
no Verbo è Dio, così compatue coperta, comprenſione. E ſe pure ſi dice s'habbià dre al venr
gine parrº
sveſtita, o ſopraueſtita di Diuinità, e come intendere della maternità corporale, ſi ad tre e
tecipane -
la perfet suela è imagine del padre ſuperiore rap ducal'auttorità di S. Tomaſo di Villa no Dalla com
tione, º preſentante tutte le creature, quale con ua al luogo della Cantica. Auerte oculos prenſione
Si moſtra tiene tutte le perfettioni loro, o formal tuos à me, quiaipſime auolare fecerunt. Vn interna la
bella ima mente, è eminentalmente, così la Beata deauolare? niſi à ſinu patris ad vterum Vir bontà di
gine corri Vergine per queſta ſpirituale maternita, gins matris? da che ſi raccoglie, che queſta Madre,
ſpondente e perli doni Duini è così innalzata, che comprenſione, come cauſa della maternità E che com
alla Diui tutte à proportione le contiene, e come le s'habbi ad intendere per il tempo, è ſegno prenda tut
na, che tie creature tutte riceuono l'eſſere per la par antecedente alla maternità corporale in ta la rap
ne nel di tecipatione della Diuna imagine del Ver. ragione di maternità ſpirituale, per la qua preſenta
dentro. bo Diuino, così ancora per ſuo modo la le ſi dica pulchritudo filia regis ab intus, cioè tione » e ,
S.Epf ora. partecipano da Maria, perche ſi come dal che dalla comprenſione interna come da manifeſta
de laud V. centro ſi tirano le linee alla circonferenza, centro ſiano deriuate le linee alla circonfe tione della
Le perfet & in quella ſi manifeſtano, così dalla Diui renza eſteriore in veſtitu deaurato circum Diuinità,
tioni delle ma imagine nel cuore nell'anima di Maria amita varietate. Ma per fuggire le ſotti della quale
creature deriuano eſternamente comparendo anch'. gliezze di ſpecolationi non neceſſarie po poſsì eſser
paragona ella imagine ſomigliante in veſtitu deaura tremo ridurre queſt'auttorità alla ragione capace pu
te a quella te circumdata varietate, e ſi come la Diui dell'imagine, e dire, che la Beata Vergine ra CtCatul
di Maria na imagine nel figlio manifeſta la Diuinità ſia viua, intera, e perfetta imagine della ra e
ſono come del padre, così Maria Diuina , e viua Diuina Maeſtà, dalla quale venghi manife
ſpinese giº imagine ſi manifeſta la Diuinità del figlio, ſtata la Diuinità del ſuo figlio Liuino per
glie e, come alla viſta della colomba fà conos quanto ſi poſsi rappreſentate da Pura crea
tura,
-
-
-
tura, come quella, che in ſe contenghile enim ex hoc beatam medicent omnes genera.
-
perfettioni, quali nelle altre creature da tiones, che è a dire hò preſa per parte mia
queſta Diuna imagine ſi veggono parteci la Diuinità del mio Diuino figliuolo, come
455 pate, che ſia mondo maggiore, la ſua me ſopra dicemmo, e queſta con tanta proprie Più , che
Maria Di inoria nella mente Diuina nella generatio tà, e riſolutione l'hò poſta nell'intimo del Geltruda
tifria 1ma ne de ſecoli, e che a imitatione di Maria, mio cuore, che ne ſeguì perfettiſſima la transfor
gine fatta quaſi per ragione d'idea alla Diuina Idea transformatione in lui, di maniera tale, che mata nello
4COn tutta corriſpondente foſsero prodotte tutte le , ſe per virtù del Diuino raggio penetrato ſplendore.
l'induſtria creature, e che da lei reſti manifeſtata la nelle viſcere, e nell'anima di Geltruda par S. Geltruda
dal Diuino Diuinità del ſuo figlio. ueroannichilate l'oſſa con la carne di quel citata ſop.
artefice. S. Giouanni Geometra quello ſteſso, dal la Santa, e l'anima non videretur aliud quàm E come
S. Gto. Geb quale fu ſalutata. Aue genitrix ſeculi, º ſi ſplendorille diuinus; molto meno vi reſtò di imagine 9
metr.htm. 3 museui nell'hinmo terzo conferma il noſtro Maria, che ſi poteſse diſcernere, e lo ſteſso che parte
TPhilo de penſiero. Salue puella natura gloria, imago occhio Diuino altro non vi trouò, che il cipale per
opific.mun plaſmatoris demonſtrans totam artem ſummi ſuo niente, e propinquiſsima, intimiſſima, fettioni al
di - artificis. Si noti, che Maria ſi dice gloria immerſa in quella Diuina luce, altro che le creature
Pittura ori della natura. Imagine del ſommo artefice, ſplendore, e luce Diuina non eſprimeua, come il fi
ginale più elaborata con tanta induſtria, che in quella con la quale reſtaua manifeſtato il ſuo fi glio Diui
nobile del fa ſpiccare tutta l'eccellenza dell'arte ſua, glio, eſsere lo ſplendore Diuino, l'Agnello, IMO,
la copia, e Per intelligenza di che è neceſſario racco il figliuolo di Dio, non meno di quello fà Iſa. 61. Io.
tanto più gliere quello, che oſserua Filone Hebreo manifeſtato a Giouanni dalla colomba, e ſi Veſtita da
quanto è dell'eccellenza, e perfettione di Adamo col come il figlio contiene tutte le perfettioni Giesù,cioè
più degno fondamento dell'arte della pittura, egli di create, e tutte le creature ſono prodotte come Di
i
il Pittore, ce, che nelle pitture l'originale è più nobi ad imagine ſua con parteciparle, nella ſteſ uina ima
Di quì la le della copia di quello, perche la copia ſa maniera a proportione le partecipano da gine par
nobiltà di più ſi allontana ſempre dal principale, e Maria, quale per queſto per la riſultanza tecipata
Adamo. che quello è migliore tanto più, quanto è della Diuina bontà dall'intimo del ſuo cuo dalle crea
Geo700étre migliore l'auttore, che l'ha formato,da che re all'eſterno, come tutta aſsorta in quella tut'č ,
tanto più Carme li vnita Verho, item ſub pareua anzi coſa Diuina, che creatura mor ardiua mi
glorioſo, ſtantialiter vnita matri, e conclude. Htc ta tale , come canta Gio: Battiſta Mantoano rarla.
che il cor ceat, º contremiſcat omnis creatura, pur au Stringere complexu natam ferre oſcula Maria ſi
porale pa deat aſpicere tanta dignitatis, 6 dignationis fronti dice ſimi
re, che non identitatem, e finalmente dice,habitat in vir Non era auſa parens. Nec enim morta. le à Dio,
ſi ſtima. gine, 6 habitat cum illa, cum qua vnius na lis inilla, perche né
Gugliel. cit. tura habet identitatem nel modo ſpiegato. Mumanuſque decor, ſed erat caleſtis ſi tenghi
S. Leo ſerm. L'eſageratione della grandezza di queſta Jmago, per Dio.
x de Nat,
-
maternità, e concetto corporale di Chriſto Aethereuſque nigorflammas, d ſydera S. Epifan.
Domin. mi porge queſto argomento. Sopra dicem vincens Iſai. 19
Si raſſomi. mo, che il concetto, e maternità ſpiritua Riccardo di S. Lorenzo lib.5. de laudibus Nube ſimi,
glia alla le di Chriſto è tanto più ſtimata, che la ma Virginis, che Ioſeph in tanta eam habebat le, che por
gloria del ternità corporale, che come inferiſce Gu reuerentia, quòd nunquam audebat contem ta Giesù
l'anima, glielmo. Pare, che la maternità corporale plarifaciem eius, onde non cognoſcehat cuiuſ nell'Egit
che ridon di Maria paragonata con quella non ſia e modi eſſet pultus eius e tO e
da nel cor maternità, e S. Leone Pontefice. Virgo re Il Padre S. Epifanio nella vita di Gere Matt. I 7.5
Po e gia Dauidice ſtirpis eligitur, que ſacro grani mia riferiſce la predittione del Profeta fat Abul.
danda fatu Diuinam humanamqiprolem prius ta agli Egitti , che ſarebbono caduti gl' Che diui
conciperet mente quàm corpore. Nota prius Idoli dell'Egitto in quel punto. Cum deſcen de Giesù
per ordine di maggior dignità, per la qua diſſet in Egyptum cum ſue infantulo Virgo dagli Apo
Così il con le fù innalzata a concetto mentale della Di Deo ſimilis, e ſi dice ſimile a Dio, perche ſtoli nella
cetto nel uina Maeſtà così ſublime, che per certo da que popoli non foſse creduta Dio, e transfigu:
ventre dal modo ſi come dalla pienezza di gloria nel con ragione per coherenza alla profetia a ratione
COnCettO l'anima de beati riſulta la beatitudine anco d'Iſaia. Ecce aſcendet Dominus ſuper nubem, vAſtor. Ie
della men nel corpo; così per il concetto Diuino al o ingredietur Aegyptum, queſta nube, dal S. Agoſtinº
te - tiſsimo nella mente di Maria per opera del la quale fù portato nell'Egitto fà Maria ſerm de
lo Spirito ſanto deriuaſse anco nella ſua Santiſsima;l'eſpoſitione è commune de San Aſcenſ Do
carne, ſi come quaſi oppreſſo di meraui ti Anſelmo, Bonauentura, Atanaſio, S&al mini
1°er il con glia, pronontia l'Angiolo ecce concipies in tri; ma queſta nube, che portaua il Diuino E che ri;
CettO ImCIi rtero, c. e ſe la ſublimità della gloria alla bambino più riguardeuole ſi moſtrò della ceue Chri
zale appa quale ſi innalzata per la maternità corpo nube del Tabor piena di luce. Ecce nuhes ſto aſcene
riſce come rale, che genera ſilentio, e tremore in tutte lucida obumbrautt eos, fulgentiſsima come dente. San
transfor le creature per eſsere della ſteſsa ſoſtanza oſserua l'Abulenſe, quale ſi frappoſe tra gli t'Agoſtin
mata nell' con Dio per l'identità della carne, per il Apoſtoli,e Chriſto transfigurato, corriſpon che queſta
imagine » concetto ſpirituale della mente. Diminanº dente alla nube riferita negli atti Apoſtoli fù il cele
ſoſtantiale bumanamdue prolem prius conciperet mente ci, o nubes ſuſcepiteum ab oculis eorum ». ſte padre,
Diuina del quàm corpore, ſarà la ſteſsa ceſa col ſuo Di Queſta nube fà il Celeſte padre fatto in con al quale
ſuo figlio 2 uino figliuolo per ragione dell'imagine del tro al ſuo Diuino figliuolo così Agoſtino. Maria ſi
e lo mani la Diuina bontà trattenuta nel ſuo cuore, Nubes ſignificat Deum patrem filio e buiam raſſomi-.
feſta, nell'anima, per la quale ſi dica, pulchritudo fattum, e ipſum amplettentem. Nella ſteſſa glia -
Mariana filie Regis ab intus. Si che come da centro ſembianza di nube il Celeſte padre, e Maria S. Epifani,
ta decoro dedutte le linee alla circonferenza appari ſono rappreſentati, ſi dica Deo ſimilis , ac lib.3. con.
di Maeſtà. ſca in veſtitu deaurato, e come Diuinama ciò non ſi creda Dio. Quello ſteſso Signo bareſ,39e
B. «Amad.
gine partecipata dalle creature , da Maria re quale parlaua per bocca de Profeti da ſe S. Atanate
bom.7. de Santiſsima reſti manifeſtata la Diuinità del ſteſſo la nominò donna alle nozze in Cana ſia e
leud. Virg. ſuo figlio, e ſi come Giouanni alla viſta Gallilea, quid mihi & tibi mulier? Neob ſan
della colomba, così il mondo tutto alla vi (timonie ſplendorem, º maieſtatem exiſti
ſia di Maria eſclami del ſuo figliuolo, che marentali qui, vt colliridiani,eam eſſe beama
- Xxx come
-
)
s
274 - Diſcorſo Ottauo. S III
come oſſeruò Sant'Epifanio, e la ragione è diſtis virginis oraculumqua tam verèvtero
Lo Spirito perche spiritus ſanctus, come nota S. Atana carnis concepit, º generat, quàm verè etero 46e .
Il Diuino
ſanto le ſio ad Virginem deſcendit cum omnibus ſuis mentis accepit, ci narrat ? Ecco la veriſſima
diede tut i" virtutibus, per arricchirla, qua ſomiglianza della maternità " » C Verbo più
illi per rationem Diuini principatus adſunt, ſpirituale di Maria Santiſsima eſpreſſa dal ſi manife
te le virtù
eſſentiali.: i" le quali riuſcì ſomigliantiſſima, e come diuotiſsimo Ildefonſo tam verè vtero ven
tris concepite generat quàm verè vtero men
ſta per il
concetto
Riccard. di ſpecie rappreſentatiua di Chriſto. Riccardo
S.Vittor. in i S.Vittore - Ipſa igitur ſingulariterſpecies tis accepit, e narrat, vero concetto corpo della men
rale, veriſsimo concetto ſpirituale, per ve" te e
Cant.p.2. chriſti pre omnibus ſpecioſa chriſtoque ſimili,
t.39. ma,e perche Chriſto è il Verbo Diuino per nire alla concettione nel ventre, ſi diſpone Styd. orat.
459' che in lui ſi contengono per modo di Ar per il concetto della mente. Tecum in men de Nat. B,
Io, Bapt
Maria ſpe ehetipo Ideale le perfettioni di tutte le , te, tecum in ventre repleuitte, a queſto fine s
cie di Chri creature; di maniera , che S. Bonauentura per queſto ſcopo pt " ex te.Se per il con S. Lor.Giu
ſto, e la oſseruò, º hinchabet ortum illud, quod con cetto del ventre fitidem cum illa con modo ſtin ſerm. de
ſteſsa con i" dici quòd qui negat ideas eſſe negat fi ſingolariſſimo, e di prodigi così ripieno a «Annunt.
che diremo, che diremo dell'wnione,ò iden s.Ildef. lib.
lui - ium Dei eſſe. La B. Vergine ſpecie di Chri
s. Bottauente ſto ſi moſtra viua imagine, che tutte le rap tità dello ſpirito della mente ? chi lo può de Virg.
preſenta con perfettione così mirabile, che concepire, non che narrare? Sant'Agoſtino Maria c.8e
lib. 1.diſt.6. Col con
q 3. pare non ſi diſcerna dal principale, e ci vo Santtificante Spiritu ſantto tuo in ea vterum
s.Tºiet. D4 gli l'auttorità Diuina, per eſſere conoſciuta humanum ad conceptionem filii tui, cuius di cetto della
II)Cnte n2I,
mian ſer. 1 diſtinta dal principale. Summa gloria poſt gnitatis, ci gratia effettum nec concipere, nee
Nate Virg Deum te videre, diſſe San Pietro Damiano, lingua valet exprimere. S. Bernardino di Sie ra, cioè
E imagine ma come agli Apoſtoli dalla partenza di na molto bene lo dichiara ſenza poterlo ca manifeſta
che non ſi Chriſto reſtauano conſolati alla preſenza pire. Quod famina conciperet , 3 pareret la Diuini
diſcerne di Maria, nella quale pareua a loro quaſi Deum, eſt & fuit miraculum omnium mira' tà.
dal princi di rimirarlo, così gli Angioli, e Beati del culorum. oportuit enim vt ſic dicam faemi: Se Agoſt.
pale ſenza Cielo in Maria, come nel figlio, deſiderano nam eleuari ad quandam equalitatem Diº lib.vnic. de
l'auttorità di mirare. Riccardo di San Lorenzo nella nam per quandam quaſi infinitatem perfeitio Aſſump.
Diu na. figura di Eſter, della quale ſi legge incredibi num, & gratiarum. E da notare, che il Dot Non ſi può
Riccard, di li pulchritudine omnium oculis gratioſa, 6 tore Serafico non dice, che ſia miracolo de capire.
amabilis viaebatur Eſther 2. Gratioſa quoque
miracoli per il concetto nel ventre, ma del S. Bern.t. I,
S.Lor. lib.i
de laud. eſt virgo noſtra oculis.Angelorum, omniumq;
la mente, perche proua la ſua propoſitiones ſer.61 c.12
Pa e,che li Beatorum , qui eam ſicut filium,deſiderant in fuit miraculum miraculorum, perche opor S. Bern, la
Be ti non tueri, perche ? San Damaſceno per Mariam e tuit enim femlnam eleuartad quandam a qua dichiara
faccino dif Domini gloriam intueri nobis datum eſt, e per litatem Diunam, a c. di maniera, che ſe per con certa
ferenza trà che Anerea Geroſolimitano così la ſaluta il concetto del ventre eſt idem cum illa, per quaſi vgua
il mirare la ſalue contemplatiua cognitions intellettuale l'identità della carne, e così bene lo rap glianza al
madre,ò il ſpeculum. ll Padre Siluera nel commento preſenta ſomigliantiſsima a lui nell'huma le perfet
figlio. nobile del teſto Euangelico eſpone, che el na natura, per il concetto della mente pa tioni Di
uine. -
S.Gio Da ſendo Dio vmo, e trino oggetto beatifico, re, che è fortiori debba eſſere idem cum illo
L'iſteſſa ca
mafc. orate riuerbera lo ſplendore in Maria, come nello per l'identità dello ſpirito per quandanº
1.de Dorm. ſpecchio nella quale li Beati noua luce, no. identitatem Duinam, che ſe bene non ſi può ſa nell'idé
uaque gloria perfunduntur ex nouo modo quo dire ch'ella ſia veramente Dio, libeati qua tità con lo
Virg. -
Andr.Ge. in Marta contemplantur, nella quale ſi dilet li veggono così nobile ſomiglianza tra Ma ſpirito a
roſol. in ſa tano tanto benche accidentalmente, che li ria, e Dio è così grande, che non finiſcono ſimili del
lut. S.Mar, beati eam ſicut filium,deſiderant intueri, ma di capirla, e non arriuano a penetrarla» la caruce
il P. San Gouanni Damaſceno a propoſito perche come Giouanni nell'Apocaliſſi de-º S. Bern,
col.7e
T”. Silueria noſtro nomina Maria Santiſſima Gloria di trono procedebant fulgura, e San Bernardo Pare i sab
t.3. lib. 5. Dio, come ance il ſuo figlio diaino ſi dice dichiara de throno, ideſt de Maria procedebant baglino gl'
c. 16. q. 19 1plendore della gloria del padre, De quo ni fulgura, a ſomiglianza della luce del Sole » occhi de
Li Beati htl aliud poſium dicere niſi quia glorioſa ditta nella quale reſtano abagliati gl'occhi, quali beati in ve
veggono ſunt de te gloria Dei , perche te la Diuna cercano di mirarla San Bernardo. Glorioſa derla,e co
Dio in Ma Maeſta per la maternità corporale ſi mani Virgo lampas ardentiſſima ipſis quoque An: cepiſcono
ria con teſto. Qui eſt ſuper omnia tanquam aliud Ca gelislucis miraculo fuit, vnde dicereni qua eſt terrore dal
nuouO mO lum ingreſſus in viero ſemper Virginis Mariae iſta? e ſi come noi invece di profondare, è la grandeº
do, con ſe ipſun patefecit. Reſta manifeſtato, per di volere diſcernere nella luce del Sole e za della
nuoua lu la maternita ſpirituale non meno ſi manife chiniamo gl'occhi paghi di ſeruirſi del be Maeſtà.
Ce - ſta S. Lorenzo Giuſtiniano. Aue gratia ple neficio di quella, così gl'Angioli dopo ha S. Bern, ſer -
S.Gio. Da ma Dominus tecum. Tecum in mente prima, uer detto, ch'ella ſi moſtra pulchra vi Luna, 1. de AF
maſſer.45. tecum in ventre. Repleuit enim te, vt fieret eletta vt sol, e per li ſplendori auuentati ſumpt.
Mai la glo ex te quaſi per riſultanza della gloria dall' terribilis, come ordinato ſquadrone, china
Aria di Dio. anima ſopra accennata. S. Ildefonſo Au: no gl'occhi dell'intelletto, e ſenza cercare
altro
-- - -
ſteſsa ma perche dertera dicitur honor, come inſegna cetto nel ventre di Maria benche ineffabile
niera lo il Damaſceno riferito da S. Tomaſo, e ſi dà nella ſua latitudine, pure ſi à qualche coſa,
ſtare in pie alla perſona più degna, perche li beati non che il Diuino Verbo ſia fatto huomo, ſia fi
di alla de poteſſero eſsere in pericolo di errore, e la glio di Maria, e più oltre ſi dice del modo
ſtra del fi ſtimaſsero vero Dio, per eſſere come vgua dell'unione hipoſtatica, ſupplendo la per 462
glio la fà le nelle perfettioni Diuine, fà, che ſe le mo ſona del Verbo ſ'abſenza, è priuatione del Il concet
conoſcere ſtri in piedi. Aſtitit Regina è dertris tuiss la perſonalità creata, e ſimili; ma dell'wnio to della
pura crea perche ſedere ad derteram Patris eſt priui ne ſpirituale del concetto della mente, è mente pa
tura a Bea legium Diuinitatis, come inſegnò S. Maſsi maternità ſpirituale non ſi sa proferire al re più in
ti - mo. Pulchritudofilie Regis ab intus, dal cen tro ſe non , che ſi fece l'unione incomprehen compren:
S. Gio. Da tro del cuore, dall'intimo dell'anima di Ma ſibili modo. Bonitas in centro;da queſto mo ſibile,
maſc apud ria dalla maternità ſpirituale ſi deſsume la do incomprenſibile deriua per corriſpon
D. Th. 3. p. perfettione dell'imagine noſtra Maria, dal denza la beltà della noſtra imagine Maria
q-57. la quale come da centro perche bonitas in s ulchritudo filieregis ab intus, per la quale
S. Maſſimo centro ſi deducono le linee alla periferia, e ieſta manifeſtata la Diuinità del ſuo figlio,
in expoſit ſi dimoſtra per la prima, come coſa Diuina perche queſta eſpreſsiua deaurato circum
ſymb. in veſtitu deaurate, come imagine Ideale amita varietate, mentre procede ab intus
Se gl'An partecipata dalle creature, ſe è tanta, che s'intende deriuare dalla Diuina bontà mo
geli non a gl'Angioli, che li beati pare non ſappino di do incomprehenſibili, perche con modo in Da queſto
la ſanno itinguerla dal ſommo bene, come non ma comprenſibile nel cuore, nell'intimo vi ſtà deriua la
diſtingue nfeſterà al mondo la Diuinità del ſuo fi impreſsa, e che nella maniera ſteſsa la raps bellezza
re dal ſom glio ? Del ſuo Diuino figliuolo ſi dice dalla preſenti, e che ſi moſtri come imagine Di dell'imagiº
mo bene fede Cattolica, Aequalis patri ſecundum Di uina partecipata dalle creature. Tutto ciò ne -
COſme DOIl uinitatem, ne laſcia di rappreſentarlo, ben ſi conferma con San Bernardo;perche dato,
lo manife che inferiore quanto all' humanità affer che il Sole ſia Chriſto quanto alla Diuinità,
ſterà ? mando egli ſteſso, qui videt me videt & pa come notò Beda, Solideſt Diuinitas Chriſti. S.Bern, de
Il figlio trem - Maria Santiſsima innalzata ad quan S. Bernardo alle parole. Mulier amicta Sole, Verb..Apo
uell'huma dam equalitatem Diuinam per quandam qua. rocede con la ſteſsa proportione, che ſi cal.
nità mani ſi infinitatem perfettionum, non laſcia di ma come veſte il Diuino i" ſia veſtita da Beda hom.
feſta il Pa nifeſtare la diuinità del ſuo figlio benche lui, e queſta auttorità ſi deue riceuere con de Annunte
dre benche inferiore per eſsere creatura di maniera, che la douuta moderatione. Veſtis eum, 6 ve
inferiore ſi come Giouanni veduta la colomba lo co ſtiris ab eo, veſtis cum ſubſtantia carnis, ve
così Ma. noſce figlio di Dio, e lo manifeſta all'He ſtitille tegloria ſue Maieſtatis. Veſtis Solem
ria. breo, ecce.Agnus Dei. Così il Mondo tutto nube, o Sole ipſa veſtiris. Il veſtimento da
Guerrafer. I lo conoſcerà in vedere Maria. to da Maria al Diuino Verbo è veracemen
de Aſſipt, ll Padre Guerrico Abbate mentre conſi te la noſtra carne ſimboleggiata nella nube,
dera l'Aſsontione alla gloria della B. Ver per la quale è veramente fatto huomo nato
- - figlio
276 Diſcorſo oas. S III.
figlio di Maria, e Verbum caro fattum eſt, fettione, quanto di buono ſi poſsitrouire
come in S. Gio: e nel ſimbolo della fede , nelle creature, 6 all'hora intenderemo il
e home faſtus eſt. Maria è veſtita da lui di ſentimento del ſacro Dottore. Debac totus
toan.1 . .
Che Maria gloria della ſua Maeſtà, dello ſteſso Diuino mundus fatius eſt, perche il mondo tutto è
ſi conne ve Sole, della Diuinità del ſuo figlio , non ſi fabricato delle perfettioni partecipate da
ſte della può già dire, che ſia fatta Dio ſoſtantial Maria Santiſsima, quale ſi preſe in memo
ſua ſoſtan mente, che ſarebbe errore, ma che ſia così ria, e nella ſua mente la Diuina Maeſtà ac " Di Maria
come d'i
za il Verbo riempita di gratie, balena, folgora ſplendo ciò con la viſta delle ſue perfettioni ſi diſpo
così è veſti magine e
ridinini in quella miglior maniera, che può neſse a produrle, e parteciparle nelle ſue Ideale
ta della eſsere a pura creatura communicato. Nella creature. Se la Diuinità di Chriſto per vina fatº
to il mon
gloria dek ſteſsa maniera pure il Dottor Melifluo. parte conſiſte nell'eſſere Diuina imagine e
la Diuinia Breuter concludam. Dehac, okhanc, ci pro ſoſtantiale, quale come Verbo rappreſenti do tutto,
rà; in che pter hanc totus mundus. Come ſi può inten tutte le creature, mentre la B. Vergine ſi
ere, che (de hac ) di Maria ſia fatto il mon moſtra intera, viua, e perfetta imagine in Cioè delle
modo è perfettio
do tutto, ſe la creatione del mondo ſeguì veſtitu deaurato circumanita varietate» ve
ni di Maria
tanti ſecoli prima ch'ella naſceſse ? E ne ſtita di Sole, di gioria della ſua Maeſtà, ben
S.Bern. fer. ceſsario riflettere a quello che dicemmo di ſi conoſce, che per ſuo mezo ſi manifeſti la nella menº
te Diuina
3 in Salae, ſopra. Memoria mea in generatione ſeculo Diuinità del ſuo figlio, e come Giouanni
rum, cioè che la Diuina Maeſtà habbihauu lo conobbe alla viſta della colomba,e lo pu rappreſen
tates con la
ta nella ſua mente, come eſemplare corri blica ecce Agnus, nella ſteſſa maniera ſia
ſpondente per quanto poſsi eſsere in pura conoſciuto dal mondo alla viſta di Maria, partecipa
creatura all'Idee diuine, e come imagine, dalla quale viene manifeſtata la ſua Diuiº tione delle
quale per ragione eminentiale ſuperiore, nità come da Colomba, da Specchio, e da quali lo
equiualente contenghi per ecceſso di per ragione d'imagine, formàs
S IV,
Che da Maria Santiſsima; &E a77,
ba. ſia dato il primo di Marzo dopo il digiuno, mentem erigt, ibique ſponſum ſuum ſupra ho Thil. carp.
S. Epiph. e tentatione nel deſerto. Il Precurſoie pri mines patris aqualem cognoſcit. Si tiene per Riccard. di
hacreſi 5 1. ma di manifeſtare Giesù Agnello, che tollis così dirlo a forza nell'adempimento del ſuo S. Vitt. tra
Concl. 1 1. volere , con l'opere virtuoſe, non con le
peccatum mundi. Propone ecce-Agnus Dei, itat.degra.
Lapi. Io. I. cioè ch'egli è Agnello di Dio perche come pompe del ſecolo, non col faſto dell'al Trin. c. 1.
19e dicemmo da principio con San Clemente terezze. Filone Carpacio. Tenet illum, º Si tiene
Aleſsandrino è fraſe della ſcrittura Sacra, vtita dicam cogit fidelium anima, dum bene COta l'adé, -
Quando che li figliuoli ſi dicono Agnelli. Quoniam placita illi accepta facit , teneturdue operibus pimento
battezzato ſcriptura pueros, cº infantes agnos vocati Ver virtutum, non diuitum pompis, non elatorum del ſuo vo
da Gio: bum hominem factum vocauit Agnum Dei, faſtu. Riccardo di San Vittore, ſola, que lere colpo
S. Clement.
filium Dei, infantem patris. Perche per leua Deum tenere poſsit vis amoris eſt. S'introdu tere dell'e
-Aleſ. lib. I re il peccato del mondo, e diſtruggerlo con ce di ſua madre, cioè nella mente, nel cuo aIllOfC e
pedag. c.5. l'opera ineffabile della redentione era ne re, ch'è propria caſa habitatione della Di
Prima dice ceſsaria la compenſatione giuſta alla Di uina ſapienza. Filone Carpacio per domum Filo. Carp.
figlio di una giuſtitia, quale non ſi poteua riceuere matris cor, Caleſtis ſapientia ipſius Verbi ar
Dio, che da perſona inferiore alla perſona Diuina, bitror intelligi propter illud quod legiturinha
Agnello, e però Giouanni prima dice Giesù eſsere bitabo in vobis, o inambulaho, che è l'ultimo
che leui il figlio di Dio, e però attiſsimo, e ſufficien della ſalute ſtabilita nell'ingreſſo della Di
peccato, e tiſsimo col ſacrificio di ſe medeſimo, ſodiſ uina Sapienza , eſpreſsa nell'ingreſſo del
Yerche? fare alla giuſtitia Diuina. Ecce Agnus Dei, Saluatore nell'habitatione di Zacheo, e ſi
Yyy conſu
- Diſcorſo Ottauo, SIV.
conſuma º more? Le dà il potere, l'influiſce l'inelina
S Ber.
Hodie, ait,nelhuic
Cielo, oſſeruata
domui ſalus abdaeoS.Bernardo
fatta eſt- tione, e volere la redentione» nè ceſſa, ſino
Maria più
di tutti lo Quidni ſit domeſtici, ſalus Saluatore ingreſſo che non vede la conſumatione della reden
troua, e lo Domum ? Chi più di Maria trouò il ſuo di iTunc tione nella noſtra ſalute. Giuſto Orgelitano.
trattiene e letto con l'altezza della contemplationeli- - Chriſtus in domum matris inducitur, ciº
bera, e ſuperiore ad ogni coſa creata? Chi ad Hieruſalem caleſtem chriſtianus populus,
più fortemente lo tiene peril vigor dell'a qui eſt corpus ipſius ſociatur.
Riuilegio delle Vergi Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccatº Come A
465 gnello di
Priuiles ni, e ſingolare prero 74undi. Agnello di Dio, che può fare per la Dio fola
gio di Ver gatiua conceduta allo noſtra redentione? niente; non potendo per
ſtato Viginale è l'eſſe eſſere atto puriſſimo, nè patire, nè ſodisfa: mente non
gini ſépre può far
ſeguir l'a re ſeguaci di Chriſto re, e per non hauere ſuperiore, non può, nè
immacolato Agnello abbaſſarſi, nè vbbidire, e pure egli è quello a niente, e a
gnelo perche è
Apoc. 14.4» in ogni luoco hiſequii che leua il peccato,che fà la redentione del
Matt.8. I 9. - tur agni,quocumque le Mondo, ecce qui tollit peccatum Mundi. Sì
rit, perche ? Virgines enim ſunt, priulegio ma da Maria ſola ha riceuuto il poter im
negato a quello Scriba, che lo ricercò. Ma iegarſi, e fare la redentione. Come Agnel
giſter,ſequarte quocumqueieris forſe per má o, come figlio di Dio era bene infinito di
camento di queſta virtù, come ſi rascoglie Maeſtà, ma non haueua, che darci, con che
dalla riſpoſta di Chriſto.Vulpes foueas habet, foſſimo riueſtiti dell'habito della gratia,con
& volucrescalindos luoghi d'impurità, dal l'eſcluſione della colpa,da Maria riceuètan 466
la quale coſi alieno ſi moſtra, per eſſere fi to, che a tutti li fedeli potè dire l'Apoſtolo Da Maria
gl o della Vergine puriſſima. Della ſteſſa vir induimini dominum Ieſum Chriſtum. L'amo riceuè po
tere veſtite
ginità Ruperto qui paſcitur inter lidia Virgi re, quale Giacob portò a Gioſeppe, l'inuitò
a farle nobiliſſimo veſtimento, fecitgue & li fedeli.
nitatis mee, & ſponſi mariti mei, Ex hac enim
Virginali coniugio decebat te naſci quaſi Vir tunicam polymitam, belliſſima,e tutta fiori Gene.37.3.
i" filius, ſi come ſi eſprime filius autem ta. Maria veſtì Giesù dell'inconſutile, qua Maria fa l'e
inconſuti
Prioilegio ominis, ciò è di Maria ſolamente per virtù le ella ſteſſa li fece con le ſue mani, come af -
di Maria, dello Spirito ſanto, che però diſtinto priui ferma Eutimio per comune traditione de º le per l'hu
legio , & ineffabile a Maria ſantiſſima ſi di padri; ma nelle ſue viſcende diede la tela, e manità» e
che ſia ſe dalle ſue a
guita dall' ſegna, che non ſeguiti l'agnello, ma in ogni lana perfettiſſima, della quale foſſe veſtito il
viſcere dà
Agnello, e luoco ſia dall'Agnello ſeguitata. Ricardo di figlio di Dio, a fine foſſe impiegata per la
S. Lorenzo In laude aliarum virginum dici noſtra redentione. S. Tomaſo de Villa » la lama per
perche? veſtimen
Ricar. di S. tur quòdſequunturagnum, quocumque ierit, Nouaſnpientiſſimus artifer Spiritus ſanctus ex to della
io lib.1. de deilla autem poteſtſecurè dici, quòd agnusſe Virginis ſanguinibus velut ex ſtaminibus in º
quebatuream, quocumque iuit. vnde Luce 2. viſceribus illius, vt in tentorio, ſine virili ope Duinità
laid.
Deſcendit cum illis Nazareth, e 3 erat ſubdi re intexuit. Quiui s'intende, ciò che ſi legge per la re
dentione -
tus illis. La ragione di queſto punto ſi ad ne prouerbi, Sindonem fecit & vendidit. per S.T. de Vil
duce, perchele Vergini riconoſcono l'eſſe che diede bene il côſenſo al meſſaggiero del
re di Virginità dall'Agnello Dealbauerunt Paradiſo di prouedere il figlio di Dio di la' la no.conci
ſtolas ſuas in ſanguine.Agni, ma l'Agnello na, perche poteſſe moſtrarſi agnello imma 1.de.Aſſup.
perche da riconoſce potere ſpargere il sague,e darſi in colato, aconſentì allo Spirito ſanto per la prouerb
Maria rice ſacrificio per la redentione del Mondo da a fabrica della veſte, ma la vendè al Celeſte 3 Is 24 -
Maria, ſi come nella ſapienza ſi predice in padre, perche ſi come con quella diede il Non la do.
uè il sigue na» la ven
da ſparge ventre matris me e figuratus ſum caro, come potere fare l'opera della redentione, così
re, per for ſpiega queſto luogo Vgone Cardinale, Ex le fù eſibito queſto prezzo dall'Angiolo, ipſe de, p prei
nare le , genere terreni illius, notabis, id eſt Chriſti, Qui enim ſaluum faciet populum ſuum a peccatis zo riceut
Vergini. priorfaitus eſt & c., deterra, ideſt de Beata e eorum. Che però ſeguita il ſacro dottore. do la redes
Sapiét. 7 e It Virgine, e poi ſegue, Ventre matris mee fi Illam telam quaſi propriam ſapiens mulier tione
guratus ſum caro, puro ſpirito, atto puriſſi vendidit Deo patri, vi inde talarem tunicam,
no nella mente del padre, e però Agnello e polymitam filio ſuo faciat. Dalla prero
S.Ignat, m. ſeguace di Maria, per queſto motiuo ancora gatiua della veſte polimita cominciò Gio
nominata Chriſtifera da S. Ignatio, ſeppe eſſere perſeguitato - e deputato alla
- Morte,
-
--- -
tCnZ3 e poteſt Maria de Deo, quàm Deus de ſe ipſo, paſsibile poſſi patire, che l'eſsere della mae
S. Berna di perche lo potè rendere paſſibile, humilia ſtà humiliato ſi moſtri, che quello, ch'è la
Siena - to , farlo capace di merito, e della gloria vita del mondo ſia deputato alla morte, e
Ecce An di redentore. Tutto ciòè in dubitato, e cer che quello, che è puro ſpirito, atto puriſſi
cilla Do to di fede; ma il ſentimento della riſpoſta mo, ſi facci carne, ſi moſtri huomo, ſi ma
mini, che di Maria Santiſsima include molti ſignifica nifeſti col dito del Precurſore, ecce Agnus 47e
ſia il con ti, ſecondo la diuerſità dell'eſpoſitione de Dei, ecce qui tollit peccata mundi, che final E lo mani.
ſenſo. S. nti. Ecce.Ancilla Domini fiat mihi ſecun mente da Maria il figlio di Dio ſi manifeſti feſta Agnel
S. Agoſtin dum Verbum tuum, che ſignificano queſte Agnello, che leua il peccato dal mondo, lo, che le
iſerm. 17. de voci ? Il conſenſo della Vergine, riſponde perche da Maria riceue il poter fare la Re ua il pec
Santiis Agoſtino. Aſſenſum praſtantis Diuina volun dentione, cato del
469. tati, queſto ſolo ſi aſpettaua dall'Angiolo, San Pietro Prencipe degli Apoſtoli nella Mondo.
Atto di fe & hic ſollem requirebatur. Ma Eliſabeta l'at ſua prima lettera cum fabricaretur arca, otto
de cioè cre tribuiſce alla fede. Beata, que credidiſti di anime ſalue fatte ſunt ſuper aquam. Erano 1. Petr.3,
dere di dar dare a Dio il potere eſequire l'opera della otto cioè la famiglia di Noè, co' ſuoi fi 2 Oe
re a Dio il redentione, perche ſicuramente ſarà eſe gliuoli , e le mogli. Il P. S. Bernardo citato
poter re quito proficienturin te, qua ditta ſunt tibi, nell'alegoria di Galfrido moue la queſtio S. Bere
d mere. e prima haueua eſclamato. Vnde hoc mihi, ne, che vuol dire, che non dice otto homi
Ccn l'ob vt ventat mater Domini mei ad me? perche nes, era iui l'anima di Noè certo sì, e quella Otto ani
larione in con darle la noſtra humanità operò, che de ſuo figlio, ma l'anima, che è immorta me ſalue al
grandì D o l'Agnello di Dio poteſſe eſsere Agnello, che le non haueua biſogno dell'arca, acciò non tempo del
che poteſ leua, che diſtrugga il peccato del mondo periſce per il diluuio eſsendo di ſua natura diluuio.
ſe eſten tutto, e ſi conferma dal cantico di Maria immortale, douea dire otto huomini, otto
derſi alla mentre diſse. Magnificat anima mea Domi viuenti del genere humano, perche dice
Redentiqe mum, cioè l'ingrandiſce con l'oblatiore, che otto anima. Riſponde Cornelio a Lapide, Perche
Il s io li feci, 3 egli accettò di venire a me, eſpoſitore inſigne della compagnia del non dice
perche con queſto ſi eſtende a fare quello, Giesù nel ſenſo litterale, ma arricchito di otto huov
che non poteua da ſe, cioè adempire le ſue nobile erudittione , che l'Apoſtolo dice mui?
Gen. promeſse di benedire tutte le genti in Abra otto anime pro ſinecdochem, ma perche ri
mo, come ſi eſequiſce per mezo mio. Bene correre alle figure, ſe vi ſi troua il miſtero? Cornel è
dicentur in te omnes gentes , e perche per dice il Santo otto anime, perche Noè co' Lapid,
l'amore ch'io porto a Dio, di vederle com figli nell'ingreſſo dell'arca, mirando dalla
Eſulta Ma. penſata l'offeſa del genere humano, al proſ fineſtra, viddero la rouina del mondo caº
ria, e per ſimo, che reſterà liberato, queſto è tutto gionata per il diluuio, la morte del genere Furono
che ? il giubilo del mio cuore, perciò. Exultauit humano, ſommerſi infiniti cadaueri eſsere ſpirituali»
ſpiritus meus in Deo ſalutari meo. Così Euti portati galeggiare ſopra l'acque del mare. zati dal
mio. Credo, quod dicis, fiat mibi ſecundum » Che perciò rapiti dall'amore di Dio, e com terror del
Eutimio Verbi m tuum. Ma il P. S. Bernardo con Eu paſsione del proſsimo , quaſi vſciti di ſe latmorte » e
Atto di ora timio, Ambr. Atanaſio, eſſere queſta pre medeſimi paruero anime, e ſpiriti più, amor di
tione fiat ghiera humiliſsima di Maria, vſcita dall'ar che huomini viuenti. Cur non dixit otto Dio e
2mibi, dentiſsimo ſuo deſiderio della ſalute del homines ? Riſponde Bernardo, quòd ita at
S Bern. ſer. mondo. Nihil obſtat intelligi fiat eſſe Ver teniti permanſerunt ingredientes in arcam vi S. Berna
4- ſup. miſ. bum orantis, dice Bernardo. Nemo enum orat» dentes tot cadauera vnuerſarum gentium,
ſus eſt. niſi qui ſperat, º credit. obſecrombi Ver aquis diluuii ſubmerſa, di ſuper vndas aqua
bum non prolatum quod tranſeat, ſed conce runº eleuata quod amore Dei rapti, non homi
ptum vt maneas , carne videlicet induttivº e mesſed anima, di ſpiritus viderentur, come
ſe
«
º -
Che da Maria Santiſsima, č c. 281 l
s: s,
ſe per l'horrore della morte, 8 amore di dica di Maria, del cuore di Maria, quaſi - -
D I O foſsero perſeuerati in eſtaſi tutto il mare feruens, agitato da venti dell'ira Di
471 . .
º Effetti del
tempo, nel quale furono nell'arca. E queſto uina, dalle tempeſte delle communi ſciagu Cuore di
l'affetto dell'amore di Dio, ſeguita il San re, e ſe nel cuore dell'empio, come nell'an Maria ma
8 l'amor di to, che riſcalda il cuore a diſpregiare il guſtie d'Euripo ſtringendoſi più tempeſto re Euripo
i Dio, mondo, l'inuigoriſce, l'infiamma a com ſo ſi moſtra accreſciuto dal numero ſette agitato
battere contro gl'inimici dell'antima, Mon nario, del fluſso, e rifluſſo del mare per ma per cOms
do, Demonio, Carne, induce dimentican rauiglioſo ſecreto della natura, eſpreſſo dal patiione
za delle coſe tranſitorie ammaeſtrando l'a numero ſettenario de peccati capitali, da auanti il
nimo, che abbracci la ſantità, e s'incamini quali l'empio ſenza ripoſo reſta ſempre agi trono Di
nel ſentiero della Diuina giuſtitia. Amor tato, e iattato, che non farà nel cuore hu uino.
Dei ad contemptum mundi caleficit, º fer miliſsimo di Maria tutto il mare riſtretto
uentes facit , e audaces contra aduerſarios dell'humane calamità, ſette, e più volte al
! anima mundum ſcilicet, Damonium, Carmen,
& eorum), que retro ſunt, obliuiſci facit eru
giorno agitato dalle communi ſciagure -
guaro Mariam, diceua S. Bonauentura alla
diens ad iuſtitiam , ci ſonnolentes facit ad preſenza del ſuo diuino figlio appaſſionato, S. Bonatti
temporalia. Se fu così grande il prodigio & inuenio clauos, vulnera, ſputa, ne quali
dell'amor di Dio in Noè, e ne ſuoi figliuoli, per compaſsione ſi meſtrò transformata,
concepito per l'horrore della morte cor e S. Lorenzo Giuſtiniano. Clariſſimum paſ Per amore
porale, e compaſsione del proſſimo, che ſionis Chriſti ſpeculum effettum erat cor Vir Maria con
li traſse da ſe medeſimi in modo, che viſſe ginis, nec non & vera mortis imago, e,queſta uertita nel.
ro come puri ſpiriti dimenticati d'ogni coſa transformatione fù dell'amore. Se amò più le piaghe
caduca , a combattere contro il Mondo, la ſalute dell'huomo, che la vita corporale del ſuo fi
Demonio, e ſeguaci ſuoi nel ſentiero della del ſuo figlio Diuino, come inſegna Bern. glio
Diuina giuſtitia, come ſpogliati del pro è certo, che il cuore di Maria al trono della S. Lorenzo
prio corpo, e perciò otto anima, non homie Diuina grandezza ſi moſtrò transformato Giuſtin.
nes ſono detti. Otto anima ſalua fatte ſunt nelle miſerie, nell'infelicità di tutto il ge
Che hate. ſuper aquam. Che diremo di Maria Santiſſi nere humano, e ſe deſiderò di morire, per
rà fatto ma alla viſta del diluuio de peccati con la che il ſuo figlio ne foſse liberato, mol Transfor
Maria alla morte ſpirituale del mondo tutto, per la to più deſiderò di morire per vederci ſalua mata più
viſta del quale vedeua l'anime non eleuate ſopra ti. Ma ſe l'amore conuertì Maria nelle pia nella no
diluuio de l'acque delle vanità del ſecolo, ma profon ghe, e paſsione del figlio, e l'amore del ſtre cala
peccati, e date nell'abiſso di eterni mali? Viſse, che Diuino figlio a Maria fu infinitamente mità - -
º rouina ſpi non ha dubbio, così lontana da ogni coſa maggiore, che non fù l'amore di Maria a
rituale, temporale, che ſuperò li beati del Paradi Chriſto, ne ſeguita per legitima conſequen
ſo, contanta ſpiritualità, che come nota il za , che ſe Maria ſi moſtrò transformata
T”. Riccard, B. Riccardi Dominicano, detto il P. Moſtro nella paſsione del ſuo figliuolo, il figlio di Deſiderò
nelle litt. per l'ecceſso del ſuo molto ſapere, gli An Dio ſi transformaſse nelle paſsioni della morire per
gioli haueuano biſogno di tutta la loro ſpi puriſsima Vergine, ma perche queſto non liberarci,
ritualità per aſsiſtere al corpo della Beata era poſsibile nella Diuina natura, che non
Vergine, nella quale ſe al dire di Ambro poteua patire, nè redimere l'huono, Maria
Singolari gio Santo, refulget ſpecies caſtitatis, º for Santiſsima lo ſupplicò venire a ſe, che l'hau
tà dell'eſ ma virtutis, tanquam in ſpeculo, così poſſia rebbe proueduto, di quanto le biſognaua,
ſere ſpiri mo dire , che riſplendeſse la ſpecie della abbracciò l'inuito col detto del Salmo per 472
tuale di ſpiritualità, e la forma delle menti aſtrat la preuiſione moſtrata al ſuo parente Da
Maria. te, e che ſi come le ſteſse virtù paruero uid. Veni in altitudinem maris delle paſsio
maggiormente perfette aſtratte dalla ma ni di Maria, e tempeſtas demerſit me, per
teria, e più ſpiritualizate in Maria Santiſsi vederne la ſolleuata con la reden ione, per
ma, che in ſe medeſime, così l'eſſere ſpiri che ſe Maria non morì, per ſolleuare il fi Verbo Di
tuale maggiormente ſpiccaſſe in Maria an: glio, fà pgrche egli non ha voluto, ma il uino fatto
cor viuente , che in ſe medeſimo, e nelle figlio di Dio fatto figlio di Maria immerſo huomo per
menti pure, e ſpirituali. Lo sforzo del di nel mare,sì,che morì, tempeſtas demerſit me, ſolleuare'
l
uino amore, e compaſsione de noſtri mali perche la Beata Vergine a queſto fine lo Maria -
è in Maria Santiſsima non ſi fermò, ma traſſe concepì, lo nodrì, lo ſaluò dalla perſecu
tº tione di Erode, affine che nel mare dell'an
la puriſsima Vergine, e per l'amore ella ,
sº portò ſe ſteſſa al trono della Diuina cle goſcie, e dell'ignominie poteſſe terminare
Nº Iſa.57.2o. menza, della Diuina ſeuerità, con la rap la vita per la bramata ſalute del mondo.
Vatabl. preſentatione di così graui calamità. Alla Ed ecco il prodigio ineffabile dell'amore in
viſta di Maria Santiſsima proſtrata al trono Maria, che ſe gli habitatori dell'arca di Noè
della Diuina grandezza, non dica più Iſaia. per vigor dell'amore , e compaſſione del
Impii quaſi mare feruens,ò come legge Vata proſsimo rapiti in ſpirito apparuero otto
blo. Impi autem Euripi inſtar fremunt, ma anime, l'amore di Maria paſsò così oltre,
zzz che
282. Diſcorſo Ottauo. S IV. -
- -
che fece apparire non per virtù eſtratica, né carnato, she per Mariaſola habbi fatti la vita peſº
Virtù mi imaginaria, ma veramente, vero huomo il redentione, che però ſi vide veſtita di Sole, morire -
rabile del figlio di Dio ſceſo nel ventre di Maria, per perche ſi come alla preſenza del Sole, non ſi 474 , ,
l'amore di riceuere il potere, e fare la redentione del diſcerne lo ſplendor delle ſtelle, e ſi dice ſor Redentiº
Maria Mondo, e ſe l'amore fà combattere contra le, quaſi ſolus lucens, così la redentione fù ne è tanto
il Demonio e ſeguaci ſuoi nel ſentiero della tanto per Maria, che incomparatione ſua » per Maria»
Diuina giuſtitia, inducendo come vna fon are, che le altre creature non foſſero reº che non e
nolenza, e dimenticanza di ogni coſa mon dente, e come Sole, ſi moſtraſſe ornata con pare d'altri
dana, ſi videro per virtù dell'amore, e dolo ſplendori della gratia, con li ardori di cha ſimbo
Effetti d'a re di Maria maggiori effetti nel ſuo figlio rità, per li quali molto bene conſiderata dal lcggiata »
more in Diuino, quale viſſe in queſta vita humilia ſuo coſi domeſtico, e diuoto Ildefonſo, co nel Sole e
Chriſto. to, pouero, abietto, e come pieno di ſonno me offuſcato da tanta luce pare che non ſa perche ?
lenza, e dimenticanza della ſua Diuina , peſe diſcernere lo ſplendor delle ſtelle, nelle Però da II
grandezza, in tutte le operationi ſue, in ſi quali ſi rappreſentano l'anime delli eletti def non ſi
militudinem hominum fattus, & habitu della ſplendenti, tam quam ſtella al dire di Hono diſcernono
ſua conuerſatione humana, inuentus, vi ho rio, perciò pieno di merauiglia proruppe º le Stelle,
mo, perche cum in forma Dei eſſet, ſemetipſum procido ante te ſolum opus incarnationis Dei ciò è le re
exinaniuit, per combattere contra il Demo noſtri. - -
dentioni
nio, contra il Mondo, inſiſtendo ſempre nel Ma ſpecies mulieris exhilarat faciem viri dell'altre.
Da Maria ſentiero della Diuina giuſtitia, per ſodisfar ſui, La belta ſingolariſſima delle perfettioni
riceue il la , con riceuere le percoſſe de Diuini rigori di Maria exhilarat, rallegra, racconſola la
poter redi ſopra di ſe, perche ne foſsimo liberati, e co Diuina faccia, quaſi melancolica , e mal
mete e sì da Maria il figlio di Dio ſi manifeſta a - contenta, perche deſiderando tanto la ſalu
gnello, che leta il peccato del Mondo, per te, la redentione dell'huomo, ſi vedeua im
che da Maria riceue il potere fare la reden. potente da ſe ſteſſo, per eſeguirla, miraua
tione. con attenta conſideratione l'anime coſi de Maria raſ
Eccli, 36. Species mulieris exhilarat faciem viri ſui s beati, come di viatori, per vedere,ſe di alcue legra Dio
24 o ei ſuper omnem concupiſcentiam hominis ſu na creatura ſi foſse potuto ſeruire, nè le e con la ſua
per inducit deſiderium. Cornelio A Lapide riuſcì mai, perche non trouò altro, che vil perfettio
deduce queſto teſto, che miſticamente s'in tà, e baſsezze, come viene regiſtrato nel ſal uc , COme
473 tenda della Beata Vergine, per quello, che mo humilia reſpicit in calo, cº in terra. Per atta datli
ſeguita. Non eſt virillius ſecundum filios homi il che ſe ne ſtaua il figlio di Dio, come cruc il poter re-
Ouali deſi num, perche virillius non è homo purus, co cioſo nel ſenno del padre, e per queſto, co dimere e
c'eri) Maº megl'altri, ma huomo Dio, ma più ſi di me ſopra dicemmo, fù differita tanto la re
1ia eccitat
pſal. 12
chiara appartenere alla B. Vergine p quel dentione, perche non ſi trouò neſsuna crea. Perche dif.
ſe in Dio, lo, che dice ſuper omuem concupiſcentiam ho tura in Cielo, nè in terra, nè Angiolo, nè ferita la re-
minis ſuperinducit deſiderium. Il Cardinale huomo, che foſse degno, e capace d'eſsere dentione e
Ailgrino nella cantica l'eſpone circa la bel vnito a Dio e conferirli il potere fare la re
tà ſpirituale della Beata Vergine , per la dentione. Comparue finalmente Maria, e
quale ſia fatto huomo. Species quidem mu tutto lo rallegrò species mulieris Exhilarat
lieris virum potentem bumiliat, ſeuerum, 6 faciem viri ſui, che diſse ſia benedetta Ma
«Ailgr.card. auſterum emollit: Virginis autem ſpeciem ſic ria, ho purtrouata vn'anima in terra ſupe
in Camt, 4» concupiuit Dominus, 3 ipſa eius deſiderium 2 riore alla beltà di tutte le Gerarchie del
in tantum ſuperduxit, hoc eſt ad tantum deſi Cielo, per mio parere ella è molto opporta
derium produxit, vtad noſtran infirmitatem na,e mentre ella ſi acconteta di aiutarmi,né
humiliatus ſit omnipotens, & qui eſt vita vi: voglio più diferire, riſoluo di farmi huo
uentium, emollitus ſit ad mortem. Eccittò mo, e venire alla redentione, ecco in che e
deſiderio in Dio ſuperiore alla concupiſce modo ſuper omnem concupiſcentiam hominis Il deſide
Superiori za di qual ſi voglia creatura rationale, neſs ſuperinducit deſiderium, di vnirſi creatura, rio,eccita
a qual ſi ſun huomo ſi è trouato già mai, che per così inferiore, infima, abietta, per venire a to da Ma
voglia cre virtù dell'amore eccitaſſe in ſeque'deſide atire ſino alla morte, le manda l'Angielo, riain Dio»
atura rati
dnale,
rij, quali ſi videro nel ſuo figlio Diuino, che ſcuopra il ſuo penſiero. Ella riſponde, ſi divnirſi
Trocido ante te ſolum opus redemptionis Dei che veruna coſa maggiormente bramaua, l'humatra
S. Ilaef. mei, e ſe Allgrino dice, che tanto piacquero che di ſeruirlo per opera così grande. Ecce natura, per
le bellezze ſpirituali di Maria imagine coſi Ancilla Domini, le dà carne da patire, ſan morire in a
perfetta del ſuo figlio Diuino , che qual gue da ſpargere, vita da perdere, º Vers
Narciſo inuaghito dell'imagine di ſe ſteſſo bum caro factum eſt, con che l'Agnello di
quella - |
Eccitò de ſi laſciò cadere nell'acque della noſtra mor Dio ſi ſcuopre agnello, che leua il peccato
fiderio -
talità, e vi reſtò ſommerſo, vt ad noſtram del Mondo perche da Maria riceue il potere
trouar mo infirmitatem humiliatus ſit cmnipotens, ºt fare la redenrione. -
do, che la qui eſt vita viuentium, emollitus ſitad mortè. Species mulieris, più a propoſito noſtro
idelfonſo dice, che per Maria ſola ſi ſia in: exhilarat faciem viri ſui del figlio di Dio
ſdegnato
Che da Maria Santiſsima; 3 c. 28;
s ſdegnato perli peccati del Mondo, species re, e prencipe naturale dall'anima per il ſtri mali e
la ſembiaza addolorata di Maria per li pec peccato, s'era fatta all'inimico infernale a dell'amore
475 cati, perli caſtighi del Mondo, per la roui miſeramente ſoggetta. Inteſe l'inclinatio Diuino co
Maria ral na dell'anime, exhilaratfaciem viri ſui, fo» ne DIuina di volerla redimere per ogni la ſua beltà
legraIddio ſca, prima, e turbata, perche queſta è la prezzo, ma però benche infinito di maeſtà, e dolori ra.
perche li conditione Diuina, del ſommo bene De ſuo e interminabile nel ſuo potere, non haueua piſce il
dà il com bonus, de noſtro iuſtus eſpreſsa da S. Agoſti che offerire per giuſta compenſatione all'of Verbo Di
modo di no. E DIuino Sole, quale da ſe ſparge raggi feſa ſurrexit notte nell'apice della contem - uino.
poter ope di ſplendori Diuini, da quali fecondata la platione al trono della Diuina grandezza,
rare de ſuo, terra dell'anima reſta arricchita di nobiliſſi Al comparire di Maria ornata di tante gra
S.Agoſtino, mi frutti, di operationi virtuoſe, ma ſi co tie, colma di tante pene, quello, che non
me il Sole per li vapori, e per le eſalationi rapinam arbitratus eſt eſſe ſe equalem Deo,ſo
-
dalla terra mandate, genera fulmini e le , ſtenne eſsere rapito dall'humiliſſima Vergi
tempeſte, dalle quali reſta percoſsa, così il ne, quale aſſiſa a quel trono con ſentimento
Diu no Sole mentre riceue dall'ingratitudi humiliſsimo di abiettiſsima ancella, ma af,
ne humana, operationi maluagre, in vece fetto ardentiſsimo della gloria di Dio, della
di corriſpondenza a benefici Duini, deno ſalute del Mondo, promontio, ch'ella l'ha
ſtroiuſtus, e perche è ſommo, 3 infinito be uerebbe aiutato per la conſumatione d'ope
ne,haurebbe piacere operare ſempre deſuo, ra così grande, per la quale noo erano ſtate
e perche prima di Maria non lo poteua eſe baſteuoli tutte le creature, tutte le militie
quire, non potendo da ſe ſteſso redimere, del Cielo, tutta la potenza del padre, la ſa
nè meritare, ſe ne ſtaua meſto, e con la fac pienza del figlio, l'amore dello Spirito ſanto.
cia, come ſe foſse foſca, e turbata. Species Trinità ſantiſsima, ſe non potete, ecco la ſer Porge il
mulieris di Maria erhilara: faciem v.ri ſui, ua, che vi porgerà il braccio. Ecce Ancilla braccio al
E queſto per vna parte, per la belta, e perfettione ſu Domini. Venghi pure a me il Diuino Verbo la ſpada.
son la ſua periore a tutte le crea.ure , viciniſſima a Fiat mihi ſecundum Verbum tuum, che in .
perfettio. Dio, che meritò di congruo la Duina ma me, con me faremo tutte le coſe, così plura
ne ſuperioe ternità, e per la ſoprauegnenza dello Spiri poteſt de Deo Maria, quam Deus de ſe ipſo. Il
re a tutta to tanto ſi moſtrò degno habitacolo della Duino Verbo è ben la ſpada tagliente per
la natura Diuna Maeſtà, tempio proportionato a ri ſciogliere così forti legami, per rompere
Angelica, ceuerlo, armeria opportuna, per proueder così dure catene, ma che può fare la ſpada
lo, di quanto haueſse biſogno per l'opera da ſe? vi biſogna braccio corriſpondente,
della redentione, atta a darli il potere redi Maria glielo ſominiſtra, la ſpada preſa per
mere, e operare de ſuo per il merito infinito, mano porge vigore al braccio, il braccio im Il braccio
tanto, quanto haueſse voluto, per l'altra piega la ſpada allo, ra, fecit potentiam in è l'humiltà
Species mulieris la ſembianza addolorata di bracchio ſuo, dice Maria nel ſuo cantico per di Chriſto.
Maria per li comuni mali del Mondo. Ex l'eſpreſſiua del modo de la vittoria. Il Pa
hitaratfaciem viriſut, perche per virtù del dre S. Agoſtino Fecit potentiam in brechia S. Agoſt. t.
E perche l'amo:e DIuino verſo quell'anima ſanta di ſuo per humilitatem film Diabolum vict. L' 9.i Magnif.
li mo ſua natura tra sormatiuo,aſsume la noſtra humiltà viene da Maria, perche l'altezza del L'infirmità
ſtraua ad carne da Maria, ſi fa huomo, e ſi appropria la Maeſtà non è capace di humiliatione da la potenza»
dolorata, tutti li ſuoi dolori, ſi come lo moſtro ancor ſe. Più oltre bracbium eius filius eſt, ma , cò la qua
S. Brig. bambino, ventre che vedendo la ſua madre per mezzo di Maria ſantiſſima humiliato. le fù vito il
addolorata ſpargere molte lagrime per la Ipſa infirmitas potentia fuit, quia per illam Demonio,
conſideratione delle pene, quali doueuato Diabolus eſt vitius, Maria ſi dice porgere il 478
ſtenere nella paſſione, come la Beata Ver braccio, Maria dar la potenza, perche ſe L'onnipo
gine a S. Brigida riferiſce, triſtabatur vſque bene il figlio è la mano onnipotente, è il téza Diui
ad mortem. Che però mentre coſi l'inuita braccio del padre, non è atto operare nella ma non ba
con la beltà, con la ſua afflittione, e lo rice. redentione, ſe non humiliato, non ha po ſta per la
ne, e lo;partoriſce, manifeſta, che queſto tere di combattere, ſe non con l'infermità. redétione,
agnello Diurno è l'agnello, che leua il pec Maria ſantiſsim a che le viniſce l'infirmità le e perche.
cato del Mondo, perche da Maria ſantiſſima da il potere. Ipſa infirmitas potentia fuit,
riceue il poter fare la redentione. S. Ber quia per illam Diabolus victus eſt, e s'è leuato Riceue il
lº nardino di Siena ſpiega il noſtro penſiero il peccato dal Mondo. Per il che ca Maria potere da
ti TPronerb, verſando il luogo de prouerbi. Et de notte l'Agnello, il figlio di Dio ſi moſtra agnello, Maria e
ſi 31- 15. ſurrexit, deditg; predam domeſticis ſuis, per cheleua il peccato del Mondo, perche da
S.Ber. t. 3. nottem contemplations ſuper ſplendorem ca Maria riceue il poter fare la redentione. Per
ſer. 5.ar.2. lignem intellige,in qua notte bac Virgo ſur e la belta ſpirituale di Maria con rma; que
G. I , ait, o apice affettionistn eterna ſe ſuſtulit, ſto diſcorſo il Cancellielo di Parigi Pul Gerſou trac
476 Verbum de ſinu patris raput, omnque crea chritudo Maria tam grata , tam incredibili 3 i Magnif.”
Maria alla tura ſuum auttorem, e principem reſtituit. formoſitate refulgens inuenta eſt, ve concupi
viſta deno Vide Maria ſantiſsima, che eſcluſo l'autto Iſceret Rex ſpecieius,dequeſublimiſolio Dei
la ils
284 Diſcorſo Ottauo. SIV.
tatis ad infirma noſtra mortalitatis, formam per madre, per diuenire Agnello, che leui il de laud. V :
-
-
ſerui accipiens deſcenderet: per la beltà, e peccato del Mondo con riceuere da Maria partic. 3
Alla viſta dolore di Maria lo ſtabiliſce il diuoto Lanſ poter fare la redentione, pro quarelegatum L'intellet
di Maria pergio. o felicem horam, qua ſumma Dei bo miſt, vno de primi Angioli del Paradiſo. to, e affetto
prende mitas recordata eſi miſericordiae ſuae videns ca viene l'Angiolo, e mentre la mira, ſi riem di Maria
forma di ptiuitatem populi ſui. Intuens etiam te pul pie di marauiglioſo ſtupore S.Pietro Chriſo due occhi a
ſeruo. cherrimam filiam, ci omnium creaturarum ne'quali fii
logo. Inueniſti gratiam apud Deum, Hac cum
Lanſperg. ſingulare miraculum, concupiutteſibi in ma dicit, º ipſe Angelus miratur, autfaeminanº preſo Dio.
17.Theor. trem, qua ſu am altitudinem in noſtra morta tantum, automnes homines, vitam meruiſe S.P.Chriſol,
Per la bel. litatis ergaſtalum inclinaret, ci moſtram gu perfeminam.stupet.Angelus, Deum venire in ſer:42 ,
Alla viſta
tà, e dolo ſtando miſeriam ſimul dominationem genera tra virginalis vteri anguſtias, cuitota angºſta
ri ſuoi. lem abſorberet, pro quarelegatum ad te miſit. eſt creatura, ma che occore queſta meraui di Maria l'
Nota, come vide le noſtre miſerie in ſe ſteſ glia dell'Angiolo? Non ſolo il Diuino Ver Angiolo
ſe, e poi le vide in Maria, omnium creatura bo di buona voglia ſi rende a Maria, per i reſta am
rum miraculum, miracolo di belta, miraco glio, ma farà vedere còfatti, che fà più ſti: mirato.
lo di dolore, per affetto di compaſsione, ma eſſere conoſciuto figlio di Maria che eſ 479
Le miſerie per vederle in ſe ſteſſe, ſi raccorda bene mi ſere confeſſato ſolamente, e adorato per fi. Fà più iti
in ſe ſteſse ſericordia ſu e, e come iui aggiugne il ſacro glio di Dio. Il riſcontro patentiſſimo, è ma eſsere
vedute da Dottore, tatta eſt intrinſecus ardore charita vulgato in S. Matteo, metre crocifiſſo Chri conoſciuto
IDio tocca tis, ma non riſolue, perche ancora non ha ſto, li paſſaggieri diceuano blaſphemantes, ſi figlio di
InO, Ima il CIA il potere, per eſequirlo, ma come vide Maria, filius Dei es: deſcende de cruce, ſimiliter & Maria,che
riſoluono. all'hora conclude. Intuenste pulcherrimam, principesſacerdotum deſcendat de Crace: & eſsere ado.
Vedute in intuenste miraculum, concupiutte ſibi in ma credimusei. E coſa di ſtupore ſapere, che il rato ſola
Marta con trem, a che fine ſi noti pure, vt guſtauda no figlio di Dio humanato haueua per ſcopo II,Cnte CO
«lude la rc ſtram miſeriam, ſimul dominationem genera manifeſtare il ſuo Celeſte padre, con la miſ me figlio
dentiche - lem abſorbcret. Nen dicemmo ſopra con S. ſione del ſuo figlio Diuino, con dare per di Dio. ,
Bernardino di Siena, che Verbum de ſinu pa premio la vita eterna, a chi confeſsa queſta Matt. 27,
tris raput, omnique creature ſuum auttorem, verità, vt cognoſcant te Deum patrenº, cº 43
ci principcm reſtituitoſi che lo pareſſe lo ſteſ quem miſiſti Ieſum chriſtum, per queſto at
ſo il rapiilo,e vedere la redentione? ecco per fatica, ſuda, patiſce, ſi riduce all'Vltimo
col:erenza col Lanſpergio eſſere lo ſteſſo pendente davn legno; quiui li prencipi de
guſtare la noſtra miſeria, è aſſorbire il do ſacerdoti, e quelli del popolo le fan ſapere,
minio vniuerſale, - -
che ſono pronti a conoſcerlo, a crederli, a
a 78. Gaceua il Diuino Verbo nel ſeno del confeſsarlo, ſolo cercano, che a tanti ſegni,
7; !) uino, ſuo padre Celeſte nel trono di Maeſtà per e miracoli fatti per manifeſtatione della ſua
V, iº o ha ſe ſteſſo beato Prencipe naturale habens ius Diuinità ne aggiungavn ſolo di ſuo benefi
u u ius ad ad rom di tutto il genere humano, il Demo cio, con liberarſi da ſuoi dolori, e diſcen
r: in scrle nio gliel'Vſurpò con la colpa se per la diſub dere dalla ſua croce ; e che ſi come traſse a
gitima pa bidienza dell'huomo ſe ne reſe padrone , Lazaro dal ſepolcro, benche legato , così
crCt)anza e, nó cede il Rè della gloria il ſuo legittimo ti ſciolga ſe ſteſso da vincoli di que'chiodi.
tolo di padronanza, e la vuole, ma la Diui Si filius Dei es, deſcende de cruce. Deſcendat
na giuſtitia ricerca la compenſatione all'of de Cruce, º credimusei. Non accetta queſt'
feſa. Paſſano tanti ſecoli, ſi eſprimono le oblatione il Signore, perche più ſtima eſsere
figure, ſi elegge la proſapia d'Abramo, e ſi conoſciuto figlio di Maria, che eſsere con Rifiuta
ſtabiliſce fermiſsima la promeſſa: Compari feſsato per figlio di Dio - Il P.S. Ildefonſo quella com
ſcono alla preſenza del Mondo le Sare, le oſserua, che mentre le faceuano queſta o feſsione p
Rebeche, le Edere, le Giuditte; delle quali blatione di crederlo, e d'adorarlo figlio di altro cosi
ſi può ben dire, che multa fili e congregaue Dio, vicina alla Croce era Maria ſantiſsima, cercata, p.
runt diuitias, per adombrare il miſtero, ma quale con la ſua doloroſa ſembianza, e cò che non l'
Impedita nó capaci per eſequirlo, compariſce Maria fiumi di lagrime, quali ſpargeua,ſe li mani haurebbo
dal Demo Intuenste pulcherrimam filiam omnium crea feſtaua per vera madre; per altra parte, ſe no creduto
nio per la turarum ſitgulare miraculum,concupiuit teſi con sì grande miracolo foſse diſceſo dalla figlio di
colpa dell' bi in matrem. Di Giudith dice il ſacro te ſua Croce, que Prencipi de ſacerdoti, quel Maria
huomo. E ſto cumque intraſet ante faciem eius, ſtatim popolo ſe l'haueſsero confeſsato figlio di S. Il lefonſo
neceſsaria captus eſt in ſuis oculis Holofernes, e ſeguì la Dio, l'haurebbono negato figlio di Maria, de lauds
la compe liberatione del popolo d'Iſraele. Ricardo di e perche ſtimaua più l'eſsere conoſciuto per Virg.appreſ
ſa alla Di, S. Lorenzo Intellettus, & affettus noſter duo figlio di Maria, che eſsere creduto ſolamen ſo il Calita.
uina giu ſunt oculi. La Diuina grandezza dal trono te figlio di Dio, perſeuera nella ſua croce, aſſonto 2.
ſtitia . di Maeſtà captus eſt in oculis Maria dell'in ſino all'ultimo, per manifeſtarla ſua madre. del Sabbat.
Iudib. 1o. telletto, che penſaua alla gloria di Dio, per vtte veram matrem oſtenderet, ſeque tuum, della Dom.
Ricard. di la quale con tanto affetto di compaſsione filium declararet, noluit de Cruce deſcendere. 4 di Quar.
5. Lor librº pregaua per la ſalute del Mödo,ſe la elegge Quiui ſi rinoua l'inſtanza, che vuol dire,
che
-
---
Non ha che fa tanta ſtima d'eſsere conoſciuto figlio cilla Domini, fiatmihiſecidum valumtumi
voluto ſce
dere dalla
di Maria, che rifiuti la confeſsione della ſua per ſuo " poſſo humiliarmi, merita
diuinita, per dichiararla per madre ? Che re, ſodisfare alla Diuina giuſtitia, fare la
croce, per diremo ? che ſia termine di gratitudine, che redentione dell'huomo, ricuperare la pre
moſtrarſi
mentre per Maria, e con Maria ricupera la da, e riceuere l'inueſtitura del prencipato.
Avero figlio poſseſsione del pricipato ſopra le ſue crea Pregherò bene il Celeſte Padre, mi facci ſal, Però la ri
di Maria, e ture, perche Verbum de ſinu potis rapuit, uo, ma dopo l'eſſermi manifeſtato figlio di fiuta, ſe no
perche? omnique creature ſuum autorem, e princi Maria. Riceverò bene il principato, ma è conoſciu
S.Ber. citat. pem reſtituit, la vogli honorare con manife acquiſtatomi per opera di Maria, che però tc figlio di
La ſpergici ſtatla per madre?o perche per hauerla elet ha voluto perſeuetare nella Croce, per mo Maria
gato e ta per madre, guſtando noſtram miſeriam, ſi ſtrare eſſere così grande la ſtima, che fà d' - -
il dominio viniuerſale, quale era per aſsor de cruce deſcendere. Hora mò s'intende il -,
-
-
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birſi con la manifeſtatione di Maria ſua ma citato luogo del Salmo. Da imperiam tuum
dre,all'acquiſto d'i ſolo popolo Hebreo? co. pacifico puero tuo, º ſaluum fac filium an
sì ſi raccoglie da quel luogo del Salmo. Da cille tue. Non cerco l'impero, nè qual ſi Non vuo
Aſsorbiſce imperium tuum puero tuo, ſaluum fac filium voglia ſalute, perche come tuo figlio ſono le ſalute,
la domina Ancille tue. Come ſe diceſse. Di buona legittimo padrone dell'Vniuerſo, e ſono la nè princi
tione vni voglia, o quanto mi vedrei libero da que ſteſſa ſalute, cerco eſſer ſalto come figlio di pato, ſe no
uerſale co ſte pene! il penſiero ſolo delle quali mi ri Maria, dopo hauerla prouata per madre, come fi
me figlio duſse nell'agonia, e ſudore di ſangue, ma e l'impeto, come figlio tuo, ma fatto viſi glio diMa
di Maria - come poſso volerne eſsere liberato , ſe a bile, come figlio di Maria. Da imperium tuum ria, e do
Tſal85.16. queſto fine mi ſono fatto figlio di Maria, per puero tuo, o ſaluum fac filium ancilla tua S. po hauerla
liberare l'huomo da mali eterni con ſoſte Agoſtino Quaſi dicat Filius Dei Imperium te prouata
nerle? Mancauano a me le felicità divine nel neo, principatum accipio, quia ſum filius An ſua Ma
ſeno del padre? l'acclamationi,le continue, cilla. cuius.Ancilla ? illius, que dirit ecce dre
e non interrotte adorationi degl'Angioli? a Ancilla Domini. O quanto era malageuole, S. Agoſt.
che prò l'eſsere quiui quiui confeſsato, cre quanto difficile l'opera della redentone ? Così tici'
duto figlio di Dio ſolamente ? Non poteua Tutta la natura creata era inſufficiente ». pera il its
il mio Celeſte padre , come in vin momento Tutta la potenza Diuina non era baſteuole. iure
creò queſta machina mondiale, in vn bale Maria ſurrexit de note, per l'ecceſſo di con
no imprimere nel cuore humano la cogni templatione, e aſciſa al Dirino trono ſi eſi
tione perfetta della mia figliolanza Diuina ? biſce ſeruirlo. Ecce.Ancilla Domini. Non
Che importa, che viene a me per eſsere co dubitate,Signore contentateui eſſere con .
a81 noſciuto figlio di Dio ſolamente ? Lo ſco me, che di momento ſarà fatta ogni coſa.
fi, fi po mio è d'eſsere conoſciuto figlio di Dio verbum de ſinu patris eripuit, amnique crea. Il tutto
1olanza con l'opera della redentione dell'huomo, e tura ſuum auttorem, º principem reſtituit , per mezo
di Dio ſola con queſta eſsere lo ſteſso Dio, che la creò, el figlio Diuino la riceuè per madre, vt gu di Maria.
non può queſtò non mi può venire dalla Diuina fi ſtando noſtram miſeriam,ſimul dominationem
l'eſſere gliolanza ſolamente, perche per quella non generalem abſorberet. O madre ſantiſſima
COnO mi poſso humiliare , nè dichiaram per ſer come è vero, che tu ſei quella, dalla quale
ſciuto re no, nè meritare, nè ſodisfare alla Diuina il figlio di Dio ſi manifeſta Agnello, che le
dentore, giuſtitia, nè fare la redentione, nè trionfa ua il peccato del Mondo, perche da te rice
re dell'inimico, nè ricuperare la preda, nè ue il poter fare la redentone, per la quale
fareiterato acquiſto del Principato.Da Ma ſi come ti manifeſta per madre, così inſpi
ria riceuol'eſsere di ſeruo, perche ſecondo ra à Giouanni,lo manifeſti, Ecce Agnus Dei,
la legge, partus ſequitur ventrem, e conce ecce qui tollit peccata Mundi.
pito da Maria con titolo di ſcrua, ecce.An - - - - - - -,
- -
a 86 Diſcorſo Ottaia. SIV
Che da Maria Santiſsima, come dalla colomba, ſimaº
nifeſta Giesù eſſere l'Agnello, che leua il pecca
to del Mondo, perche da Maria riceue
l'inclinatione, e propenſione di ope
rare la ſalute del Mondo,
Vulgatiſsima, ma non di riceuere la paſsione, e dare la vita per
Motiuo del meno celebre la que la ſalute del Mondo, nel pelago degli af Come co
l'Incarna ſtione trà ſacri Teolo fanni, sì, ma non haurebbe voluto foſse plemento
tione. gi, ſe il Verbo Diuino accompagnata dal peccato dall'odio, per della paſ
foſse per incarnarſi, il quale ſe le doueua miniſtrare dagli He fione acciò
S.Tho. p p. mentre , che Adamo brei, e da queſto affetto deriuò l'oratione non foſse
q. 1.art-3 non haueſse peccato. nell'horto tranſeat à me calix iſte, non dice, terminata
ll Dottore Angelico calix, ma iſte, diſpiaceuole per il peccato per odio,
con la ſua ſcuola dice, che nò, perche dalle eſpreſso nei vino meſchiato di fiele guſta
ſcritture, nelle quali ſi manifeſta la Diuina to, ma però rifiutato dal Saluatore. Dede Matt. 27,
l volontà nelle coſe ſopranaturali altro mo runt ei bibere vinum cum fele miſtum, quod 34°
tivo non ſi ritroua. Il Dottor ſottile dice cum guſtaſſet,noluit bibere. Vino è la paſsio
di sì, perche eſsendo il ſupremo di tutti li ne all'ardore della Diuina charità di Chri
doni l'incarnatione Diuina, non ſi deue di ſto , ſaporoſa, come pregiatiſsimo vino, Simbolo
re occaſionato per il peccato dell'huomo. fiele è il peccato degli Hebrei, la guſta » del vino
Il Padre Didaco Celada della compagnia perche la riccue conformato alla volontà meſchiato
482 di Giesù nella ſua Giudith figurata, trat del padre di riceuere il Calice da quelle ma. cofiele gu.
tando delle glorie della B. Vergine tocca ni, per mezo delle quali gl'era portato, ma ſtato, e ri
fiutato.
;l
Scoto, la queſtione, prima eccitata da Vgone di noluit bibere, e per il diſpiacere, che ne
Celada in S. Caro, con la ſemplice autorità di Chri ſentiua, e perche ſi prouide d'altro Calice»
Iudith. ſoitomo, riferita ſolamente, ſe il Verbo Di ma ſenza fiele di colpa, la paſsione del qua 48;
Trati, nu, uino haboi predefinita l'incarnatione, affi le fù tanto grande nell'anima di Chriſto» Si prouide
8o. neche la B. Vergine foſſe madre di Dio, e che quanto patì, e potè patire dagli He del Calice
nella ſentenza di Scoto, queſto Dottore in brei, e dalla ſoggeſtione dell'inimico infer di Maria a
Se ordina clina, che tra gl'altri fini meno principali nale, nen ſi potè dire più, che ſemplice paragone
ta l'incar della Diuina incarnatione ſi poſſi eſprime ſaggio di patimento, queſto calice le fida del quale
natione re anco queſto, ma laſcia la queſtione in to da Maria Santiſsima per l'affetto di com la paſſione
per far Ma deciſa. Tengo per indubitato che le glorie paſsione, originata dall'amore. Ancolina Hebrea noi
ra madre di Maria Santiſsima anderanno ſempre a turali dicono, che ſe l'acqua del mare paſ è più, che
di Dio. maggiormente ſcuoprendoſi ſino alla fine ſa per vaſo fatto di cera vergine reſta libe ſemplice
,
-
del mondo, per quanto ſi dichi ſempre ſarà ro dall'amarezza. Tutto il mare della Paſ ſaggio -
vero abſque eo, quod intrinſecus latet, nobis ſione di Chriſto paſsò per il cuore di Maria»
inexpertum , immo incogitabile, come dice della quale ſi dice dal Profeta, magna eſt ve Calice pu
S. Eſichio Ruperto, nè meno li Beati, nè le gerarchie lut mare contritio tua, e ritornando a Chri rificato dal
bom. de S. della natura Angelica le potranno conoſce ſto per rifleſso di compaſsione a dolori del fiele del
Deipara re pienamente. Non mancherebbono no la ſua madre, fù da lui riceuuto purificato peccato ve
bili congetture ne Santi Padri ponderati ne dalla colpa, ſomminiſtrato dalle mani di nutali per
ſuoi monumenti. Di paſſaggio non per de amore di Maria, di Gesù. Maria Santiſſima la compaſ.
cidere non appartenendo al mio inſtituto à S. Brigida lo riuelò. Videns me dolore con ſione d'a
dirò ſolo, che ſi come ſi dice la B. Vergine fettam tantum amaricabatur dolore meo, quod IROTC e
della paſsione del ſuo figlio Diuino. e li patiſce dun lue intende de tormenti, e di S. Fulgenti
Si deduce Lo ſteſso ſi deduce dal detto di Eſichio. morte. S. Fulgentio di Giesù ancor ban ſerm. de
la congrue complementum Santiſſime Trinitatis, quale bino, ma preſeruato nella perſecutione di Epif
za, che l'in tra l'altre eſpoſitioni ſi dichiara per parte Erode. Et iſte quidem pur certi ſi nè morie E più DIO -
carnatione della Diuina bontà, nell'eſsere della quale
rire li y
tur, quiaſi mori nollet nullatenus naſceretur,
ſia fatta conſiſte la Santiſsima Trinità, perche eſsen r ogni modo al preſente ſi ſalui perehe che ſia cos .
anco per do proprio della bontà eſſere communica
tiua di ſe ſteſsa, della bontà infinita ſarà
i eum mori benignitas propri t, non mali noſciuta
che Maria gnitas aliena. La congruenza, ch: ſi ſia in per madre
foſse ma proprio l'eſsere infinitamente communica carnato per innalzare la Beata Verg ne alla che naſce
dre di Dio. tiua. Si communica infinitamente ad intra DIuina maternità è manifeſta, perche è più re per far
484 per via di cognitione, e di amore al figlio, patire, e morire nel noſtri carne con la madre
Congettu & allo Spirito ſanto, 8 in queſto modo ha ignominia così grande, che incarnarſi,
ra ſeconda il ſuo compimento da ſe queſta Diuina bon adun lue ſe ha patito, e ſoſtenuta morte Si deduce
come com tà, e non vi può hauere, che fare Maria così crudele perche foſſe manifetta per la congrua
plemento Santiſsima, eſsendo pura creatura, ma per madre, molto più potremo credere con za dall'e
della Trini che ſi può concepire queſt'appetenza di ruamente eſſerſi incarnato per farla ma auttorità
tà per par communicatione ad extra, benche la Diui re, e ſe ſi mori nollet nullatenus naſceretur, di S. Ildef.
tedella bò na bontà nella creatione del mondo, e de eſſendo morco per manifeſtarla madre, ſa e di S. Ful
tà Duina natione delle gratie ſi communichi ſempre, ra nato per farla madre. Tanto ſia detto, gentio.
infinitame non reſtò per queſto pienamente ſodisfat ò accennato di paſſaggio a maggior glo
te Commu
ta, hauendo il genio d'infinita communi ria della Regina del Cielo. Altri di propo
nicatiua di catione. Nella pienezza de tempi ſi com ſito, e con propri argomenti lo potranno
C
municò all'humanità di Chriſto nella per moſtrare ſi come ſpero,
ſona del Verbo per l'unione ſoſtantiale hi Quello, che appartiene a propoſito no
poſtatica, e per concomitanza per l'identi ſtroè, che da Maria Santiſſima come dalla
tà con l'eſsenza, tutta la natura Diuna, e colomba ſi manifeſti Giesù eſſere l'Agnello,
perſone Diuine con modo particolare vi che leua il peccato del mondo», " da
- --- --- - - - 2T12
- 2 88 Diſcorſo Ottaio. SIV.
Maria riceue l'inclinatione, e propenſione colomba giorno, e notte, non fai altro, che
i di operare la ſalute del Mondo. Il Dottor ſoſpirare. S. Bernardo non ne hoc eſt, quod S.Bern.ſer.
ſottile, la dottrina del quale in queſto pun querebas? & quod diebus,ac nottibusgemen
Scoto. to hò ſeguitato nelle mie catedre, inſegna,do ſuſpirabas ? Se queſta tua inclinatione 4. ſuper
che il decreto della Diuina incarnatione , grandiſsima non è date ſtimata tufficiente miſſ eſt.
485 . preceda la preniſione del peccato dell'huo i"riceua genio corriſpondente per la 486
Deſiderio
La dottri mo, ma in ragione di carne paſsibile ſia or alute del mondo, da neſsun'altra creatura
na di Sco dinato per la ſua riparatione, e per com potrai riceuerla maggiore. Spiritus ſantius di Maria
to, che fat penſatione alla Diuina giuſtitia per l'offeſa ſuperueniet in te, con accreſcimento così della re
to il decre. riceutita. Nella ſteſsa maniera diſcorren grande detuoi ardori per la ſalute del Mon dentione.
to dell'in do, dato che la Divina bontà habbi volu do, che terrai biſogno d'eſſere riparata per Si accreſce
carnatio to l'incarnatione Diuina per quei fini pro poterli ſoſtenere. Di Santa Eliſabetta figlia tanto
ne foſſe or prij, quali li ſono piacciuti, diciamo, che del Rè di Portogalo ſiſcriue, che poſta a fa lo "ſ.
dinata in Giesù dalla Beata Vergine ha riceuuto l'in re oratione inſieme con vn giouane mon che non
ragion di clinatione, e propenſione di operare la ſa. dano per la ſua ſalute, il giouane cominciò può foſte
carne paſ lute del Mondo, non diciamo però, che à riſcaldarſi, 8 accenderſi ſucceſſiuamente nerla ſen
ſibile per l'habbi operata preciſamente per queſto, con tanto ardore, per l'orationi della San za riparo.
la reden perche è certo, che la fece per l'adempi ta, che oreppe in quelle memorande pa S. Eliſab.
tione. mento della volontà del padre Celeſte, veni, role non più Signora, che m'abbruggio, 17, Vlt 4,
Salazar in vt facerem voluntatem eius,qui miſit me, ma mercè la Diuina charità per l'orationi del Fatto diS.
prouerb. che da Maria Santiſſima n'habbi hauuto la Santa concepita nel ſuo cuore. Se la vi Eliſabeta ,
gi propenſione, inclinatione grandiſſima , e cinanza d'una Santa, che ora eccita tanto figlia del
Che Maria impulſo per eſequirla, e coherendo alla , ardore di charità in vin giouane vano, che Rè di Por
diedetati Dottrina , e pia opinione del Padre Salazar farà lo Spirito ſanto nella piena di gratia ? togallo.
ſta inclina ne prouerby, che Giesù hautebbe data la Spiritusſanius ſuperuenet in te, con ardori Se la vici
tione, e vita per la ſalute, e redentione dell'huomo, così ſtupendi, che non li potrai ſofferire, nanza dºve
propenſio ſolamente per vbbidire a Maria Santiſſima haurai biſogno del refrigerio dell'ombra na Santa,
ne per la ſua puriſſima madre, ancor che da celeſte Diuina, ci virtus altiſſimi obumbrabit tibi. che ora ac.
noſtra re Padre non le foſse ſtato ordinato, potremo Dallo Spirito ſanto dice l'Apoſtolo a Ro cende così
dentione, º dire, che per la propenſione, 8 impulſo mani. ipſe ſpiritus poſtulat pro nobis gemi che farà lo
che ſareb d'inclinatione riceuuto dalla Beata Vergine tibus innenarrabilibus. Cioè poſtulare facit » Spir. ſ. in
be ſeguita haurebbe poſta la vita per la noſtra ſalute, come ſpiegano S. Agoſtino, e S. Gregorio - Maria?
ancorche
il celeſte
1adre noi
itaueſse
e che per queſto farebbe ſeguita la reden.
tione , alcorche dal Celette padre non le
foſse ſtata ordinata,acciò per queſto capo
s'intenda, quanto ſia vero, che da MARIA
6emitibus innenarrabilibus, Agoſtino Cale
ſtibus, Toleto inexplicabilibus, perche la ce
leſte brama della ſalute del Mondo eccitata
nel cuore è maggiore, di quanto ſi poſsi
v4d Roma
c.8.22 -
S. Agoſtin.
epiſt. 12 I
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ordinari.
. . . . Santiſsima, come dalla Colomba, ſi mani eſprimere con parole, per la quale acceſi de orat,
- - 2. feſti Giesù eſsere l'Agnello, che leui il pec gl'huomini Santi reſtano per l'ecceſso del S.Greg.liba
cato del Mondo. deſiderio impediti dal poter fauellare. Ma 2. moral.
Come sin Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccatum ria spiritusſanftus ſuperueniet in te, con ar C, 22 o -
tenda vi mundi, quavidi Spiritum ſicut columbam , dor, così cocenti nel cuore, che non lo po. e
i un non co deſcendentem de Calo. Nella Santiſſima An trai ſofferire, ſarai ben proteduta di riparo
º i -
-
Spieſco. -- -
nontata la Beata Vergine fù auuiſata dal per Diuina virtù. Virtus altiſſimi obumbra. -
l'Angiolo dell'eccellenza del ſuo concetto, bit tibi, e mentre così acceſa ti eſporrai co
Ecce concipies in ptero, e quello, che tu con me humiliſsima ancella per la ſalute del Matia così
"
cepirai erit » & filius altiſſimi voca mondo, all'hora lo Spirito ſanto ſi ſeruirà acceſa di
bitur. E la riſpoſe. Quomodo fetiſtud, quo del ſangue del tuo cuore così infiammato deſiderio
mian virum non cognoſco ? non ſolo per la della ſalute del mondo per la formatione di operar
ſua innocentiſsima purità virginale, ma an del corpo del figlio di Dio così compleſso, la ſalute
co perche chi mai poteua cooperare alla che ſia con modo ineſplicabile, innenarra per influir
generatione, è naſcita di quel figlio, figlio bile inclinato, e porti ſeco la propenſione la nel pare
di tanta altezza, ch'habbiad eſſere chiama par procurarla. 0e
to figlio di Dio? Le fù riſpoſto spiritus ſan Spiritus ſantius ſuperueniet in te. Lo Spi
tius ſuperuentet in te, o virtus altiſſimi ri o ſalito dal principio del mondo , fere
obumbrabit tibi . Già tu piena di gratia batur ſuper aquis, riſcaldandole communi
ſei piena dello Spirito ſanto, 8 eſſendo egli cando le virtì viuifica per la generatione
de ſuoi doni Diuini infinitamente commu de peſci, e degli vecelli, ne quali ſi rappre
nicat uo, intendi il deſiderio, che tiene di ſentano gl'huomini , come peſci nel mare
rinoua e il Mondo con liberarlo dalle ſue delle grate, come vecelli ſoſtenuti dall'au
colpe, per le quali ne rimane incapace. Ilra dello Spirito ſanto nell'altezza della .
deſiderio, che tu ne tieni è Maria è gran contemplatione. Il Beato Amadeo, che
diſsimo, per il quale, come innamorata a in ſomigliante maniera spiritus ſantius ſu
- per
Che da Maria Santiſsima, 3 c. 289
a87 perueniet in te, eumque repleuerit te, erit ad bam, & manſit ſupereum . Colomba è Mae
3". Lo Spirito, huc ſuper te, e ſuperaquas tuas ferreeur, fa riasâtiſſima, quale ſi loda dallo Spirito ſan
S. in Maria diurus in te quiddam melius, cº mirabilius, to dalla beltà de ſuoi paſſi. Quàm pulchri cant.
fà coſa mi quàm cumferrebatur ſuper aquas a principio, ſunt greſ us tui in calceamentis tuis, filia Prin
gliore, che vt materiam creationis in diſtinſtionem, for cipis; e ſe l'anima nella vulgata ſentenza di
non fece o mamque produceret. Nota quiddam melius, Agoſtino, non moueturpedibus ſed affettibus. S. Ago. 7o.
ſopra l'ac perche là, ferrebatur, per la diſtintione in . La beltà de paſſi lodati dallo Spirito ſanto, 488
que e per ordine della natura, in ragione di creatio ſarà la nobiltà delli affetti. Quàm pulchri Paſsi loda
che ? ne con la comunicatione della forma natu ſunt greſſus tui. Li ſettanta interpreti leggo ti di Maria
B. Amad. rale, mi quiui ſi tratta della diſtintione in . no così. Quam ſpecioſi fatti ſunt greſſus tui in ſono gli af
hom.3.de º ordine della gratia, perche con queſto fo" calceamentistais, ilia Nabad. Che miſtero fetti, per
laud. Virg mento dello Spirito ſanto ſarai così diſpo ſi aſconde. Il Beato Theodoreto riſponde che ſi mo
ſta, che il figlio da te concepito s'impieghe eſſere neceſſario vedere, chi fà Nabad, e che ſtra figlia
rà tutto per l'inclinatione, quale date rice attione ſingolare faceſse mai per la quale la di Nabad,
per l'ifluſ. uerà ad operare ancocò lo ſpargimento del Beata Vergine, mentre l'imita, è nominata Leuitelo. I:
ſo di genio proprio ſangue, che reſti ſeparata l'anima ſua figlia. Nel Leuitico, perche Nabad ſi
di reden dal peccato, e s'introduca la forma ſopra gnifica lo ſteſso, che ſpontaneus, e fà quel
tione nel naturale della gratia. Spiritus ſanctus ſuper lo, che di propria elettione inſieme con A
figl io o te, 6 ſuper aquas tuas» di cocentiſſime la biud figli di Aaron, poſueruntignem, & in Preſentò
grime, eſpreſſiue de tuoi deſideri, per ren cenſum deſuper offerentes coram Domino ignem fuoco dif
derli, e ridurli a diſpoſitione di perfettione alienum, quod eis preceptum non erat, e neſe ferente al
così grande, che ne ſegua l'effetto per opera guì, che egreſſus igns a Domino deuorauit eose la preſen
del tuo figlio. Giouanni in queſto giorno Maria ſi dice filia Nabad, perche ſomiglia za di Dio e
pronontia, ecce Agnus Dei. Fcco quello, tiſſima a Nabad ſi moſtrò,perche introduſ e vſci il
che formato per opera dello Spirito ſanto, ſe fuoco differente nel tabernacolo B. Theo fuoco da
è formato figlio di Dio. Queſto ſteſso è doreto. Inuenimus ergo Domini ſponſam Di Dio, dal
quello, qui tollit peccatum mundi, 8 io lo sò, uinum in tabernaculum, non ignem legalem, quale fà
perche, vidi ſpiritum deſcendentem de Calo ſed quem ab ipſo ſponſo ſuſceperat intuliſſe ». diuorato.
ſicut columbam, & manfitſuper eum, quan Meritò igitur vocat illam filiam Nabad, vt B.Teod.ibi.
Gio: lo co do lo vedeſti º nel Giordano? sì: con gl'oc qua igne nouo ſacrificium hominum obtulerit. Figlia d
nobbe ſino chi corporali, ma le fü moſtrato con gl'oc Qual fuoco legale s'introduce dell'huomo Nabad p
del ventre chi della mente ſino dal ventre di ſua madre . nell'ingreſſo di queſta vita, ſe non fuoco di che l ortè.
di ſua ma nelle montagne della Giudea,quando,ſalu ſdegno, d'ira Diuina, di eterna condanna fuoco nude
dre: Giesù tauit Eliſabeth, perche all'hora quella voce tione, per la tranſgreſſione del primo Ada llO «.
nel ventre Vox virginis, vox erat incarnati in ea Verbi» mo, per la quale eſcluſo dal Paradiſo ſime
moſtrò l'a quale ſubito incarnato moſtrò in queſto bolo della pena di danno, vide preparata la
inclinatio fatto l'inclinatione riceuuta da Maria, nella fiamma dell'Inferno errompere dall' vſcita
ne alla re ſua concettione, d'impiegarſi per la ſalute del Paradiſo eſpreſſa nella ſpada di fuoco ? L'huomo
dentione. del mondo, e però di momento con tanta Eiecitque Adam, 6 collocauit ante Paradi porta fuo
Teofilato. ſollecitudine ſi prouide di precurſore per Jum voluptatis Cherubim, ci flammeum gla. CO dell'in
Subito ſi eſequirla. Vidi ſpiritum deſcendentem de » dium , ſecondo l'eſpoſitione dell'Abulenſe, dignatio
prouide di Carlo,ſitut columbam, ci manſit ſuper eum, quale eſpone , che queſta fiamma ſi dica ne Diuina,
precurſore. perche Maria infocata d'amore del proſſi ſpada perche di conditione ſua dilatata nel p la fiam
mo per l'iterata venuta dello Spirito ſanto, la parte interiore nella ſuperiore ſi riſtrin ma infer
inſtilò per virtù del concetto nell'animo di ge, ma più opportunamente la fiamma in nale mo
Giesti inclinatione, propenſione altiſsima di fernale ſi può dire ſpada, per eſſere l'inſtru ſtrata in
operare la ſalute del Mondo, e queſto, con mento della Diuina giuſtitia, per la pena Adamo.
ottanti le difficolta dell'ingratitudini, indi del ſenſo, e ſi dice flammeus gladius, atquè Gen. 3. 24.
gnità noſtre, e afflittioni de ſuoi grauiſsimi verſatilis, come ſe moſtraſſe vibrarſi contra Che la
Patimenti. Queſto ſteſso Spirito in ſembian l'huomo peccatore, e ſi tratteneſſe dal Che fiamma 1
zadi colóba mi fà moſtrato nel Giordano, rubino, applicato ad cuſtodiendam viam li fernale ſia
Colomba & ſuper eum nanſit, come colomba, come gni vita, ſecondo il Diurno decreto. Lian ſpada, e
al Giorda Maria, che cerca son gemiti, e con ſoſpiri gioli ribelli, e li dannati ſono circondati da perche?
no fimbo giorno, e notte, la redentione del Mondo, queſta fiamma, e ne ſentono il cuocimenco,
lo di Ma che con queſti affetti, e inclinatione lo con e la pena. Il peccatore in queſta vita (oh
Ilà e cepiſse, ci manſit ſupereum, per ragione di ſe lo poteſse vedere) reſta per ogni parte ,
madre, e lo manifeſta Agnello, che leua il circondato da queſta fiamma diſpoſta, per
peccato del Mondo, perche da Maria ri aſsorbirlo, per diuorarlo, perche ſi come o
ceue l'inclinatione, e propenſione di opera per il primo peccato erruppe viſibile dalla
re la redentione. terra, inuiſibile ſtà preparata per ogni col
Ecce qui tollit peccatum mundi, quia vidi pa. Il dannato per ogni luogo porta la
Spiritum deſcendentem de calo, quaſi colam fiamma eterna, che lo tormenta, il pecca.
Bbb b tOTG
29o Diſcorſo Ottauo. S IV.
489 tore parimente la porta, ma non è tormen natione, la redentione eſequita, però dal 45o
tato ancora, perche dall'Angiolo Cuſtode punto, ch'è concepita, nel quale, ſi dice » Venutai
Il peccato:
re dal pòto deputato ad Adamo, e diſegnato ad ogn' veramente venire al Mondo, porta il ſuo Mariapor
ta il crea
che pecca,è anima da ſuoi natali, come habbiamo da creato. Nubes leuis venit in mundum, gºſe
circondato Pantaleone Diacono, ſi fa eon modo inui cum portat mundi creatorem, incarnato per tore come
dalla fiam ſibile, il miracolo viſibilmente operato la tedentione. S. Pietro Damiano, Nata » vltima diſ
ma iferna nella fornace di Babilonia a fauore di que” virgine ſurrexit Aurora, quia Maria veri pre poſitione
le , e l'An tre fanciulli innocenti, mentre ercuſſit flam via luminis Natiuitate ſua , mane clariſſimum alla forma
giolo rino mam ignis , º non tetigt eos omminò ignis, ſerenault. Più chiaramente il P. Oſorio Ma della rede
ua il mira. nequè contriſtauit. E dourebbe ogni fedele , ria vltimam lineam, ac manum buie operi tione.
colo della molto più , che li compagni di Daniele ſem impoſuit. Però venit in Mundum, vltima di S.Piet. Da.
fornace di pre benedire la Diuina Maeſtà, per la im ſpoſitione alla forma, e ſecum porta Man Il P, Oſorio
Babilonia. menſità di così gran beneficio, perche quel di creatorem. Il ſuo apparire fà cominciare t.3. in feſto
Tºant. Diac. li furono liberati in quel punto della fiam l'opera, mane dariſſimum ſerenauit , quale ſi purific.p.3.
quadà hom. ma temporale, tranſitoria, egli dall'eterna. terminò Veſpere, nella morte del Redento Pone l'Vlti,
Daniel. L'huomo porta queſto fuoco legale nel Di. re, per la quale canta la chieſa, Veſpereau ma linea
E più tenu uino tabernacolo da ſe, per eſſere liberato, ſi tem Sabbati que luceſcit, per corriſpondenza all'opera,
to benedire come ſegue per li meriti del Saluatore, per al mane clariſſimum di Maria, come ſe il ſuo
il Signore , li quali l'Apoſtolo nella ſua lettera a Ro apparire foſſe eosì portare il Creatore, che L'apparire
che li tre mani dice, ſaluati ſumus a lege mortis. La di momento ſeguiſſe la redentione, e che il di Maria
fanciulli Beata Vergine filia Nabad, vt que igne nouo tempo, nel quale fà fatta, benche Veſperè, come ſia
nella for ſacrificium hominum obtulerut, perche come per la morte però, luceſcit, come ſe dall'au-, comincia
nace, e p. gl'altri, rei di colpa offeriſcono ſe ſteſſi a rora del mane clariſſimum, non ſi vedeſſe di-, re la redi
che . Dio con queſto fuoco legale, per eſſerne li ſtinto - tiones
Nota argo. berati. Maria ſantiſsima nella ſua concet Queſto ardore, e deſiderio, quale riceuè
mento p la tione, nell'ingreſſo di queſta vita offerì ſe , impreſſo per la prima venuta dello Spirito
COCcttIOI1C ſtella con il fuoco della Diuina charita, tutta ſanto nella ſua immacolata concertione, ſi Deſiderio
immacola ardente di deſiderio per la liberatione de fece ſempre maggiore nel corſo di quindeci della con
ta del a B. gi'altri. S. Bernardino di Siena, ex carita' anui, per l'atto d'amore non interotto già cettione
Vergine . tis ardore ettam bumane ſalutis toto affettu de. mai da cbo, nè da ſonno, crebbe più, che creſciuto
avd Rom.7. ſiderabat incarnationem filij Dei . Nam & la fiamma della fornace di Babilonia, della con gl'atti
S. Ber di Stè. tantus impetus prima ſantificationis mentem quale più ardente ſi moſtrò il cuore, e l'ani - propri •
t. 2, r. 5 I • ſanitiſſime buius virgins impellebat ad hoc ma di Maria; e ſe Dauide diceua, cor meum,
ar. . . . 2. deſiderium pro ſalute elettorum. Dal primo o caro mea exultauerunt in Deum, diceua a
l ai pi limo intratte della ſua concettione riceuè dallo Maria, cor meum, ci caro mea exarſerunt in
inſtäte del Spirito ſanto, ſuo ſpoſo la fiamma di deſide peum viuum. E quando fù annontiata do
la ſua ſanti rio della Diuina incarnatione, per la ſalute po l'interrogatione del modo inteſo. Spiri:
ficatiene fù del Mondo - A queſto affetto eſpreſſo da tus ſanctus ſuperueniet inte, mentre aſpetta
eccitata al S. Bernardino dal primo in tante della con ual'Angiolo la riſpoſta del ſuo coſenſo, pro
deſiderio cettione di Maria ſantiſsima, di portare nontia. Ecce.Ancilla Domini, come ſe diceſ Ecce.An
ell'incar. fiamma di deſiderio della Diuna incarna ſe, è adeſſo, ch'io ſono preparata, diſpoſta cilla come
natione per tione, di amore della ſalute del Mondo,con con brama ardentiſsima di queſt'opera, preparata
la ncitta corda S.Girolamo con il luogo d'Iſaia. A dalla mia concettone, lo Spirito ſanto m' auanti e
ſalute. ſcendet Dominus ſuper nubem leuem, mentre inſtillo queſto deſiderio ardentiſsimo, per
S. Girol. pſ. dice. Nubes iſta leuis viaetur mihi ſancta il quale non ho ceſsato già mai di ſpargere
96. c. i 9. Aarta, nullo humano ſemine pregrauata (tò iagrine, di ſporgere ſupplicationi, ſe mò
humano ſemine) non lo riceuo ſolo in ordine di nuouo m'innonda la fiamma dello Spirito
allag neratione dei figlio, fatta per opera ſanto, con ecceſso così vantaggioſo di ardo Infinita
dello Spirito ſanto, ma per quello, che ci re, che farà dime? che ſarà del figlio? in mente ac
Maria nullo viene nella propagatione humana, per la di quali feruori di deſiderio, in quali ardori di creſciuta
hte mano ſe ſcendenza di Adamo, colpa originale, to - charità, in quali brame d'operare la reden la brama p
ma ine, gra mite dei i" , dal quale reſta aggrauata tione del Mondo, non ſarà concepito? qual' la venuta
uata Gt la l'anima, ſecondo la doglianza dell'Apoſto inclinatione di ſpargere il ſangue? qual pro dello Spi
di feen éza lo, corpus, quodcor umpitur,aggrauat animà, penſione di dare la vita, non hauerà? qual rito ſanto.
di Ada o. queſto è nullo humano ſemine, pragrauata , connaturale impulſo non porterà per la ſa
che però ſegue il ſacro Dottore, iſta nubes lute del Mondo?pouero figlioli ſentirà mo»
lenis venit in Mundum, ci ſecum portat Mun rire; per non morire. Non fù miracolo, che
di creatorem, perche ſi come poſta l'ultima li trè giouanetti nella fornace di Babilo
diſpoſitione, ne riſulta la forma, così por nia, non reſtaſsero acceſi, ſe la fiamma del
tando Maria, con li ardori della ſua charità le mie brame è per tanto maggiore, ancor
l'vltimo requiſito, per l'incarnatione, per che il mio figlio non riceueſse precetto dal
l'opera della redentione, ſi può dire l'incarº padre d operare la redentione, non ſarebbe
miraco
Che da Maria Santiſsima, 8 c. 291
miracolo, che concepito in così gran deſi a Giacob, perche arricchiſse nella greggia
491 , derio non ne portaſse la fiamma. Meritò con porre le bachette nell'acqua mezeſpos
Giesù con igitur vocatillam filiam Nabad, vt qua igne gliate della cortecia, acciò che le pecore che porta
cepito in nouo ſacrificium hominum obtulerit. Diede mirandole nel concepire produceſſero li il fuoco
così gran queſto fuoco al ſuo Diuino figlio, quaie ſi parti loro con diuerſità di colori S. Toma contro il
deſiderio è vide piagnere ne ſuoi natali, perche biſo ſo inſegna, che nello ſtato della giuſtitia peccato. \
miracolo, gnaua fuggire la perſecutione per il dolore originale per la diuerſità dell'apprenſione Efficacia
che non ne della dilatione della ſua morte, ſi ſentiua era in poteſtà de genitori produrre ma de genito
portaſſe la a morire perche non veniua l'hora di pote ſchio, è femina. Quia tunc corpus anime ri per l'ap
fiamma . re morire. Baptiſmo habeo baptizari, º quo perfette obediret. Li Conimbricenſi, non , prenſione
modo coartfor vſque dum perficiam illud? Di oſtante la caduta per il peccato, dicono. nel conce
chiarò Pietro per inimico, che cercaua di parentum imaginationem ad temperamen pite.
Nato pian uertirlo. Vade retro Sathanas ſcandalum mi tum, & »im formatricem modificandam, 3 Nello ſta
ge» perche bies. Abbracciò come cariſsimo il tradito inflettendam mirabilem vim habere, adeo vt ſi to dell'in
con la fu re ſollecito, e l'accarezzò col bacio, e con nimis vehemens, ci intenta ſit, nonnunquam nOCenZa
ga doueua ſopportare così graui tormenti ſi moſtrò fi rei cogitate figuran, etiam alienam, o pere naſceua
differire la glio di Maria per l'eſpreſſiua del genio pro grinam fatui inducat, ſic accidit aliquando, maſchio, è
morte. penſione, inclinatione tratta dalle ſue vi vt ex vtroque parente albo ater filius gigne. femina, ſe
Perciò ri ſcere per la brama della redentione, come retur, quòd materAethiopem quem in cubiculo condo l'ap
getta Pie dicemmo con Ildefonſo, e ſi verificò come depictum habebat, imaginatione verteret. Se prenſione,
tro bacia di Nadab, e di Abiu, in Giesù, e Maria, l'affetto, e l'apprenſione de genitori è così e perche.
il tradito che egreſlus ignis à Domino deuorauit eos, efficace nella narura caduta, qual'efficacia S. Tho. p.p.
re - -
perche morì Giesù per gli ardori della Di ſarà ſtata di Maria Santiſsima nello ſtato q-93. 4) e le
- .-
uina charità ſofferendo l'acerbità delle pe dell'innocenza. Se Maria ardeua tanto in Conimbr. 1.
neſi come dice, Nemo tollit animam meam » queſto deſiderio della noſtra ſalute, che, degener.
S. Ildeficit, a me, ſed ego pono eam, e Maria morì più, aſcendendo dal deſerto alla dignità di Ma c. 4. 1.3o,
Giesù mor che ſe foſse morta per il deſiderio di mori dre di Dio comparue a gl'Angioli , tam 4- 2 -
to, e più, re, e nella morte del ſuo figliuolo, e per la quam virgula fumt, come ſciolta dalla ma Quanto il
ache morta brama della redentione. S. Ildefonſo. Ipſa terialità foſſe comuertita dall'incendio nella tempera
Maria per eſt virga de radice Ieſſe, qua hodie aſcendit, ſteſsa brama, e come a S. Bonauentura ci mento de
il foco di gracilis quidem, º delicata, ſed conflagrata tato comparue nel Caluario transformata figli depen
charità incendio charitatis, così grande, che ſe in ve: ne ſputi, e nelle piaghe del Saluatore, cen da dall'ap
vſcito da derla gl'Angioline la ſua concettione diſle uertita al parere degl'Angioli nel deſiderio prenſione
Dio, come ro, qua eſt iſta,qua aſcendit tanto piena d'in della ſalute, qual propenſione, qual'incli de genito -
Nabad, c cendio, e che ſucceſsiuamente maggiormen natione ſarà deriuata in Giesù figlio di Ma ri.
Abità. te s'infiamma , ſe da quel punto reſtano ria, cioè del deſiderio della ſalute del mon Più opero
S. Ilaefſere ieni di marauiglia, non ſapendo capire do? Sapeua la Beata Vergine, e come pro Maria per
3- de Aſ come poteſſe accreſcere quell'incendio a feteſsa, e per la cognitione quale haueua eſſere nel
fumpt. parer loro ſenza confine, che ſarà ſtato, nel delle Scritture ſacre, che la redentione ſi do lo ſtato
Gl'Angeli progreſſo è nella ſoprauegnenza dello Spi neua operare col sangue, e Paſſione del ſuo dell' inno
uon capi rito ſanto è tale per certo che ſarà ſtatoba. figliuolo, che però per così grande appren cenza.
puano co ſteuole accendere il cuore di Chriſto all'. ſione, parue come miracolo , ch'egli non 493
me il pri ppera della redentione, benche dal celeſte naſceſse paſsionato, è Crocifiſſo, ma quel Maria con
mo incen padre non le foſse ſtata ordinata. Tale, che lo, che fu impedito nell'eſteriore apparen uerrita nel
dio di Ma da Maria come da colomba ſi manifeſta , za del corpo, fù più altamente impreſſo nel deſiderio
ria ſi poteſ Giesù eſsere Agnello, che leua il peccato l'interno dell'anima, e nella mente di Chri della ſalu
ſe accen del mondo perche da Maria riceue l'incli ſto. Come ſi legge nel Salmo in capite libri te . Giesù
4 dere. natione, e propenſione di operare la reden ſcriptum eſt de me, cioè in capitulo conceptio figlio di
Baſteuole tione, la ſalute del mondo. mis, come ſpiega il Beato Eutimio, perche queſto de
infiammar Ecce.Agnus Dei, ecce qui tollit peccatum ſi come dicemmo, Maria eſt liber cui inſcri ſiderio.
Chriſ Roal mundi, quia vidi Spiritum ſicut columbam » , tum Verbum ſine manibus legitur. Così Parue mi
la recen quia vidi Mariam dalla quale per l'inclina nella Concettione ſenza mani, anco ſenza racolo, che
; tione ben
che non
tione, che li communica, per locum intrin
ſecum per ſeruirmi del termine delle ſcuole,
il commandamento del padre per l'effica
cia dell'apprenſiua, e deſiderio di Maria,
Giestì non
naſceſse
foſſe ordi è fatto, e manifeſtato Agnello, che leua il vt facerem voluntatem tuam Deus. Eutimio, Crocifiſſo.
nata dal peccato del mondo, perche dal ventre di Voluntas patris eſt crucifixio filii; Deus meus B. Eutim.
Padre. Maria portò il fuoco del quale egli dice. volui, per l'impulſo riceuuto nella Concet Per l'ap
492 Veni ignem mittere in terram , 3 quid volo tione, volui antecedentemente al tuo com prenſiua di
Dal ventre niſi vi accendatur, per la deſtruttion del mando, ci legem tuam di fare la redentio Maria con
di Maria peccato. Non ſi può eſprimere l'efficacia, ne, già tengo eſpreſſa ex vi conceptionis in cepito alla
ſi moſtra che tiene l'apprenſione della madre, e gli medio cordis mei, impreſsami dal deſiderio, paſsione
Agnello » affetti nel concepire. L'Angiolo gl'inſegnò dall'affetto, dall'apprenſione della ".
C1111
-
alla quale
29 2. Diſcorſo Ottauo. S IV. r
tiſsima madre nel concepirmi. La volontà P. Ruperto Abbate ſuo diuotiſsimo così
del padre era la ſalute del Mondo con la ragiona con lei. O madre Santiſſima , tu
ſi diſpoſe Croce del ſuo figliuolo, ma perche queſta virtutum operatrix, ac totius Sacra religionis
per il ſe volontà ſi dice anco legge eſpreſsa nel De magiſtra, qualemnunquam oculus vidit » nee
gno ante calogo. Honora patrem tuum, & matremº eſt necerit, & altroue, che la ſua voce seri
cedente al tuam, cioè con obbedirli, e ſtarli ſoggetto. ſpoſte ſeruirono agli Apoſtoli per voce» e S. Ildef. ſer.
COIIMIlaIl Dal punto della ſua Concettione Chriſto ſi per riſpoſte dello Spirito ſanto. Vox tua,ò 1. de Aſe
damento poſe nel cuore queſta riſolutione di aderire Beata Virgo voxillis fuit Spiritusſaniti, quic ſumpt.
del padre. alla volontà della ſua Santiſsima madre, il quid ſupplementi opuserateiſdem mortalibus
Perche ſi genio della quale le deriuò per la conditio ad confirmandos ſingulorum ſenſus, quos ac Maria ore
d ca legge ne del concetto , eſpreſſo dall'Apoſtolo, ceperant ab eodem ſpiritu, ex religioſo ore tuo dinaua à
in Chriſto mentre dice fattum ex muliere fattum ſub perceperunt. Sino a quì conſtructa eſt addo Giesù.
la volontà lege, vteos, qui ſub lege erant redimeret - vi cendum ad diſciplinas. Paſsa più oltre ad ſº
del padre, adoptionem filiorum reciperemus. Ecco lo ſpendendum ora , perche non ſolo ſi vide
ſi deſume ſcopo della Diuina bontà, quale miſit filium ammaeſtrare gli Apoſtoli, 8 Euangeliſti, Che Maria
dal deca ſuum per la redentione, cioè vt filiorum e ma lo ſteſso ſuo Diuino figliuolo. Fù mira indrizzaua
logo - adoptionem reciperemus, à queſto fine miſit bile, diſcorre S. Ildefonſo, che la B. Vergi per la ſcie
494 fattum ex muliere, cioè da Maria, fattuºnº neinuolga tra poueri panni, e collochi nel za acqui
Patto ſub ſub lege, di vbbidirla, e ſeguitare l'inclina Preſeppe quello, che per ſe ſteſſo riempie il ſita.
lege di Ma tione riceuuta dal ſuo concetto, acciò ſe Cielo, e la terra, ſeruendoſi del Cielo co
ria, cioè di guiſse l'opera con ſoauità maggiore, preos me di trono, e della terra per ſcabello de ,
operare la qui ſub lege erant, redimeret, cioè, ſub lege propri piedi. E mirabile, che Maria San
redentio peccati, o damnationis, per la quale naſco tiſsima paſca con late quello, che paſceli Didac.Stel:
ne » .. nofilii ire, filii gehenna, 8 in queſto modo viuenti tutti della terra, e del Cielo. Ma,
. la.
Gicsù di con ineffabile ſicurezza adoptionem filiorum che tenghi ſotto la ſua diſciplina, è arbi
r .
ſpoſto alla reciperemus, che però ſi moſtrò inclinatiſ trio quello, al nuto del quale tutto l'Vniuer
redentio ſimo ad operarla non oſtante l'infinità ſo ſi regge con l'infinità della ſua Sapienza, Che mo
ne, e per dell'ignominie, e de patimenti, e moſtrò queſto sinoltra ad ſuſpendendum ora. Ilde ſtraua im
vbbidire al queſt'inclinatione con la ſoggettione a Ma fonſo. Qui Calum, ci terram adimplet, cui parare tra
Dottori.
padre, e ria, riferita dall'Eurngeliſta S. Luca, 6 erat calum tbronus eſt, ci terra ſcabellum pedumi
psr l'icci ſubaltusillis. Queſto è lo Spirito veduto da eius, bunc virgo Santa pannisinuolut, 6 in
nat1one r1 Giouanni ſcendente dal Cielo in ſembianza Treſepio reclinauit. Qui cuntta paſcit Cale
ct tºut2 dal. di Colomba, che ſi fermò ſopra di lui, per ſtia, & terreſtria, regitdue ſimul hunc Sacra
la madre. il quale oltre all'illuſtratione Diuina venne tiſsima Virgo latte carnisaluit, 6 nutriuit. 495
Maria nata in cognitione, che egli era l'Agnello man Ad cuius nutum vniuerſi reguatur ſub eius
per tende dato per la ſalute del mondo, e che hauen diſciplina, vel arbitrio infans Deus perſature Aſcoltana
re ſoſpeſi do riceuuto dallo Spirito ſanto, e da Maria Egli è certo, che ſe Giesù erat ſubditusillis, Maria ne
gl'a imi il corpo vnito alla Diuina perſona del Ver che la B. Vergine le diceua figlio, mio fà documen
per merae boattiſsimo, e ſufficientiſsimo a ſodisfare queſto, e queſto, e gl'ordinaua, lo faceſſe in ti moſtranº
uiglia. alla Diuina giuſtitia, per il valore infinito queſto modo, o in quello, e ſe ſi ammette doſi vero
huomo.
Rup. Abb. delle ſue operationi, ſi diſponeua, per eſe in Chriſto con la commune de Teologi
lib.4. ino quirlo, e per la volontà del padre, e per il ſcienza acquiſita, diſtinta dalla beata, 8.
Cant. genio, inclinatione, propenſione, impulſo infuſa, non ſi può dire, che ſi ſeruiſse di di
o li h. 1. riceuuto dalla ſua madre, dalla quale come rettione più opportuna, che della ſua San
Maria dalla colomba ſi manifeſta eſſere per queſto tiſsima madre, e ſe in medio dottorum ſede
Vicaria capo l'Agnello, che leua il peccato del bat audiens illos, 6 interrogans, dice di lui
dello Spi Mondo, - -
naturale per queſto motiuo, che per eſſerli vita. Catone non hebbe coſa tra le domeſti za di Cato»
ordinata dal proprio, benche amantiſsimo che di maggiore importanza, che aſſiſtere ne , che la
padre. Riccardo di S. Vittore omnium ſalu alla moglie filium faſeysinuoluenti, º quod madre no
tem deſiderauit,quaſiuit,obtinuit. Si ricerchi, ipſa eum ſuo latte nutriret, per teſtimonio di triſse il fi
in che maniera la poteſſe ottenere. Quomo Plutarco. Sant'Agoſtino ne libri delle ſue glio, Cato
do putas,niſi vehementia deſiderii, niſi feruo. confeſsioni riferiſce col latte di ſua madre ne il gior
re deuotionis, niſi puritate orationis? Come eſſerſi imbeuuto dell'honore, e riucrenza uine e
Perche ſi arriuò a quella inacceſsibile Maeſtà? Quo alla Diuina Maeſtà, perche ſe tali ſimo Tºlutar, in
differì tan modo ergo illam inacceſam attigit Maieſta ftrano le inclinationi de bambini, e degli Cat. maior.
to l'incar tem niſi pulſando, petendo, querendo? Deni huomini, quali furono quelle delle loro S.Agoſt.
natione. que quod querebat inuenit. Differiua la ve madri, molto più rappreſentano quelle del Eſempi di
nuta, brnche pregato da Santi, accioche le notrici. Tito fù infermuccio per teſtimo Agoſt. Tit,
con la dilatione il deſiderio in quelli diue nio di Macrobio, Caligola crudele ſecondo Calig.Adr.
niſſe maggiore, e ſi faceſse vedere corri Dioniſio Elicarnaſeo, Adriano dato al vino Rom.Hab,
ſpondente alla gratia, non s'accrebbe mai perche tali furono le nutrici. Li fondatori Macrob.
In Maria tanto ne Santi Padri, che foſse baſteuole, di Roma Romulo, e Remo inclinati a la Dioniſ. Eli
fu tanto ar e mai non venne, ne mai ſarebbe venuto, trocini perche furono eſpoſti, 8 allattati Call is
dore di de ſe non veniua l'Aurora Maria. Ella vltimam Che nelle
da vna Lupa. Giuſtino riferiſce il portento
ſiderio, che lineam, ac manum huic operi impoſuit, come? di Habide veduto da lui ſcorrere per diru nutrici ſi
fil batte conſideri
per l'ecceſſo di ſantita? per li ſplendori di pati gioghi de monti con velocità non in
uolo: per i urita ? per la perfettione dell'humiltà ? feriore a quella de Cerui, per eſſere ſtato la qualita
tanto do ne boſchi allattato col latte di Cerua. Che de coſtumi
totti queſti ſono buoni argomenti, ma vuoi,
IlC e
che ti moſtri l vltima linea, l'ultima mano però ſi riccue queſto prudentiſsimo docu più, che
eſpreſsa al finimento dell'opera ? Quomodo mento da Auicenna, che nella nutrice non del corpe -
putas, miſi vehementia deſiderii ? niſi pulſan ſolo ſi conſideri la ſanità corporale, ma Perche ,
499
A ccio in co, petendo querendo ? Queſto ſi aſpetcaua anco, e molto più de coſtumi. Nutrix ſe queſti paſ
del piuino Verbo, di cui è proprio attingere tundum mores ſuos conſideretur , quoniam » ſano nel
ſtillaſse
è fine vſque ad finem fortiter, ſuauiterque di. ipſam oportet bonorum morum, ci laudabi bambino.
Pro pentio Auicen.lib.
1ne1 office ſponere. Il commandamento del padre era lium eſe, que tarde à malis anima paſſioni
te nel fi bene baſteuole perche fortemente abbrac bus patiatur, ſicut ira, triſtitia, timore; omnia 1 fe.3.doſi,
4;lio. ciaſse la Croce, daſse la vita, per vbbidirlo, enim bec corrumpunt complexionem, e per I • C-2,
l'abbondanza della gratta, perche la rice mutant, º tranſeunt in infantem lattatum, Columell.
uºse ſenza, che ripugnaſse, ma quel genio E Columella oſſerua, che non ſi deue per lib. 7. dere
da darſi ad impreſa così difficile, e di ſua mettere, che li cani, ſedeuono eſſere gene ruſtica.
roſi,
Che da Maria Santiſsima, č c. 29s
– - - -
roſi riceuano il latte da altre, che dalle pro ſo in Maria per la formatione tanto mira
prie madri, quoniam ſemper lac, ci ſpiritus coloſa del corpo di Chriſto, vi perſeueraſse
maternus longe magis ingenit, atque corporis con particolare aſsiſtenza, acciò neſsuna
Il latte del incrementa auget. Da che ſi deduce, come parte delle primogenee ſi riſolueſſe per
la madre è Giouanni dica. Ecce.Agnus Dei, ecce qui l'attiuità del calore naturale, e che Maria
Più nutri tollit peccatum mundi, che Giesù non ſola anco per queſto capo foſse più madre di
tiuo, mente ſia Agnello, cioè figlio di Dio, ma Chriſto, che neſſun'altra madre de propri
ſia ancora quello, qui tollit peccata mundi, figli. E volgato il detto di Giouanni Tape Gio. Taper.
cioè diſpoſtiſſimo di eſibire il ſuo merito, rio, e di Tiraquello, che pueri, vt plurimum Tiraq.
5o I la ſua paſsione, e morte per la ſalute del matrizant, quale molto più ſi verifica in
l mondo; perche? Quia vidi ſpiritun quaſi Chriſto, e per la ragione ſudetta, e perche
columbam deſcendentem de calo, cº- manſit riconoſce tutto il ſuo eſſere humano ſola Come Ma
Venne lo ſuperillum. Lo Spirito ſanto ſceſo dal Cielo ria ſi dica
mente da Maria; perche ſi come nella gene
Spirito S. ſopra di Chriſto ſi moſtrò, come in ſem
ratione Diuina il Celeſte padre è patrima 7Matripater
per la for bianza di Colomba, perche Maria Santiſſi ter, così nella generatione humana Maria
tratione ma è quella colomba nominata da Chriſto Santiſsima è matripater in queſto; ſenſo per
del corpo per amiciſsima ſua, vna eſt columba mea, che da Maria ſola ſi riceuè tutta la materia S. Ambr.
corriſpon-, amica met, perche eſſendo lo Spirito ſanto neceſsaria per la formatione del corpo per
dente a de venuto dal Cielo per la formatione del cor fettiſsimo, e puriſſimo del Saluatore. Da ,
ſiderij di po di Chriſto, e neceſſario temperamento che s'intende ciò, che dice Sant'Ambrogio. 5o2
Maria per acciò inclinaſſe allo ſpargimento del ſan Chriſtus Dominus ſolus de Patre ſine Matre
la reden- gue, alla donatione della vita per la ſalute genitus per Diuinitatem, e ipſe de Matreſi Giesù Rè
rione, del mondo in virtù dell'wltima mano poſta ne Patre per humanitatem. Ipſe quoquerex da Dio pa
da deſiderij, & orationi eſficaciſſime di Ma ſimul , o ſacerdos, rex videlicet, ex teopa dre Sacer
rla per l'opera ineffabile della redentione, tre, Sacerdos ex Virgine matre, perche per dote da
venne con infuſione di genio corriſponden l'influſso del Celeſte padre ricedè la Diui Maria , e
te a Maria, quale fifomentato dall'affettio na ſoſtanza col titolo di Rè de Regi, per perche ? è
74anſitſu-, ne ſua, 8 apprenſione vehementiſſima allo l'influſso della Vergine madre riceuè la na coſa nota
per eum, ſteſso fine, che tanto influiſse nel concetto, tura humana con influirli inclinatione, e bile.
per la com nel parto. Queſto ſpirito di colomba, cioè propenſione a patire, a ſpargere il ſangue,
Mi ill T. I Cºlt l O di queſta inclinatione communicata al temº a dare la vita per la redentione ; perche ſi Ambr.
ne del lat peramento di Chriſto dallo Spirito ſanto, come nella generatione eterna , il Celeſte
IC • dal conſenſo, apprenſione, affettione, e de Padre intende, e penſa la Diuina Maeſtà,
fiderio di Maria non fù di paſſaggio, ma e grandezza con la cognitione perfettiſſi Sacerdote,
ſuper eum manſit , perche Maria colomba ma, per la quale il Liuino Verbo è prodot che racco
Madre, che amantiſsima perſeuerò ſempre ſuper eum, to, così Maria nella generatione tempora cilia il pa
non allatta tenendolo pendente dalle ſue mammelle; af le conſidera il biſogno della redentione hu dre col ſa
è meza ma che fù aſsiſtente il padre celeſte molto più mana da eſequirſi col mezo del ſacrificio crificio di
dre - che Catone, con rinouare miracoli, per ar volontario da offerirſi dal ſuo proprio figli ſe ſteſso.
In Giesù ricchire Maria di latte, perche lo poteſſe nolo nella ſua Croce, come ſi legge nel ſal
le parti ad nodtire, vbere de Calo pleno. La ragione di mo. Voluntarie ſacrificabo tibi, e queſto con
uentitie fu queſto punto è, perche le parti primogenee apprenſione vehementiſsima, 8 ardentiſ
rono corri per lo più ſi riſoluono per virtù del calor ſimo deſiderio. Da che ne ſeguì il genio, S& Riccard. di
ſpondenti naturale, e ſi ſoſtituiſcono nuoue parti per inclinatione nello ſteſso Chriſto per eſe S. Vitt. lib.
alle primo il nutrimento del cibo, e ſingolarmente del quirlo, ſi come fece; e ſeguita Ambrogio, 1. de laude
genee del latte. Per lo che, madri non allattatrici de Sacerdos ſummi patris, qui ſui corporis ſacri Va c. 5e
l'iſteſsa ge propri figli ſi dicono da Filoſofi veramen ficio patrem noſtris reconciliauit delictis. Ric
neroſità. te meze madri. Maria genitrice generoſiſſi cardo di S. Vittore innalza la B. Vergine
ma allattò Giesù, e per vigore del ſuo latte ſupra homines, perche numquam peccata com
adunò parti di nutritione alle primogenee miſit. Supra Angelos quoque, quia eos purita
corriſpondenti, di temperamento oppor te ſupergreditur. Più. Non ſolo non commiſe
Varti pri tuniſsimo al bramato fine della redentione. peccato, ſed aliorum peccata deleuit, nec ſo
mogenee Si che dato anco, che le parti primogenee làm in ſe lucida fuit, ſed etiam lucis radios ex Maria co
in Chriſto foſsero riſolute per virtù del calor naturale, ſe emiſit, quia per eam mundus lumen grati e me media
conſeruate le parti ſomminiſtrate col latte di Maria accepit, e conclude interdiuina ergo, ci hu tra Dio, e
Maria più erano così generoſe, che non formarono mana media, ci mediatrix eſt Maria, vi hu le creatu
madre di temperamento inferiore, ma per vigore di mana ſupergrediatur dum tam ſublimia per TC e
tutte le ma quelle reſtò ſtabilita, e fomentata la incli Chriſtum operatur. Non arriua all'eſsere Di.
dri. natione ardentiſsima riceuuta da Chriſto uino, perche queſto ſi ricette da Chriſto dal
per il ſuo concetto di ſpargere il ſangue, di Padre Celeſte per opera dello Spirito ſan
dare la vita per la ſalute del mondo, oltre to, per ogni modo eccede l'eſsere humano,
che è da credere, che lo Spirito ſanto diſce & angelico, mentre influendo nel figlio,
Che
296 Diſcorſo Ottaue. SIV.
che è figlio di Dio,genio al ſuo pro:rio cor do verbum caro factum eſt, fuerunt Beatus
perche in riſpondente di ſcancellare li pec ati , di virgo, o oiuina ſapientia, ºna cara, 6 nº più vna c5
la Diuina
fluiſce nel communicare le gratie, media, º mediatrix ſpiritus afortiori, di quello che Eua fù con
figlio, ge inter Diuina, & humana ſi rappreſenta, Men» Adamo, quia non de coſta, ſed de intimis ri ſapienza »
che Ada
no al ſuo tre Giouanni, ridit ſpiritum ſicut columbam, ſceribus, imode puriſſimis virginis ſanguinibus mo, con E
proprio non ſolo de Calo, ma che manſit ſuper eum, eduia, vt ait Damaſcenus, & non extra» ſed
corriſpon conclude eſſer quello, qui tollit peccatum e intra ſua glorioſa viſcera, nouem menſibus, & ua, e pche
proper hanc conucnientiam , multiplicemdue Ricar. di S.
dente. mundi, per vina parte eſſendo, Agnus Dei,
-
cioè figlio di Dio, per la dignità infinita , vnionem inter Mariam , Duinamque ſapien Lorézo lib.
tiam, ferè omnia, qua de Diuina dicunturſa 1 1 de laud
può ſodisfare, per rigore di giuſtitia,a quan
to dobbiamo a Dio, per li noſtri peccati, pientia, exponi poſſunt de Maria, eigue omnia V. c.5
attribuuntur. Et ideòfortè ei dittum fuit Do Perche le
per l'altra hauendo il genio, e lo Spirito di
Come, e minus tecum. Tanto ſi dichiara da S. Am fù detto
Colomba , cioè di Maria ſantiſſima , per
pche Gesù l'inclinatione riceuuta nel ſuo concetto tie brogio con il detto della cantica, pone me» Dominus
tegli mt ,
ſia agnello ne grandiſſima volontà, e propenſione inef mt ſignaculum ſuper cor tuum, vt ſignaculum
che leua li fabile, per eſequirlo, in tanto, che Giouan brachium tuum. Imaginem meam, gloſa il
peccati del ſanto, vt exhibeas temihi ſimilem, e altroue Cant, 8.Se
ni mentre lo vede,racconta il negotio, come
Mondo. ſe fatto foſſe, ecce.Agnus Dei, ecce qui tollit lo ſteſso ſacro dottore, preme queſto luogo Ambr. lib.
peccatum Mundi, e da Maria si CO con dire ſigillum chriſtus in corde eſt, vi ſem-, 6. de ſacra
9/16 di ce 2 e
me da celeſte colomba ſi manifeſta per ta per diligamus,in brachio, vtſemper operemur, S.Amb.lib,
le, in quanto, che da lei riceue l'inclinario vt,ſi ieri poteſt,tota eius ſpecies exprimatur in de Iſaac,6
ne, e propenſione all'opera della redentio, nobis. E ſi come neſsuna creatura maggiore
llº e mente l'imitò nell'attioni, come argo anima c. 3.
5 o3 Si proua queſto benedetto influſso di Ma menta Ricardo di S. Lorenzo, così neſsuna Rica. lib.9.
La prepun Dobbiamo
ria d'inclinatione , e propenſione nel ſuo fi più viuamente rappreſentò la ſua imagine.
ſione alla glio Diuino,all'opera della noſtra redentio Sicut nulla creatura Chriſti attiones ita imita raſſomigli
redentione ne, per il quale è manifeſtato Agnello, che ta eſt, vti Deipara Virgo, ſic nulla viuam e arfia Chri
riceutita ſto nell'a
lauali peccati del Mondo, dalla ſomiglian eiuſdem imaginem pre ſe tulit. Lo ſteſso ſi
da Mariaſi za grande tra Maria, e Giesù. Si deduce da more, e nel
raccoglie da Ruperto Abbate, dalle parole
proua dal precedenti paragrafi, ma per quello appar dello ſacro ſpoſo dopo hauerla attenta l'opere.
la ſomigli tiene a queſto punto, ſi dichiara maggiore mente conſiderata, mentre pronontia, ſta Rup.lib, 8,
anza tri in cant.
Imente, tura tua aſſimilata eſt palme; è lo ſteſso, che
Maria, è La Beata Vergine a S. Brigida. Pro cha dire, mihi aſſimilata es in omni habitumentis
Giesti. ritate ſic appropinquat Beus mibi, quòd , qui tua. Si come la Beata Vergine figlia ſpi
S. Brig. lib. videt Deum, videt me, e qui videt me,Dei rituale di Chriſto a lui ſomigliantiſſima ſi 5o4
1 - Cdp.42a tatem, º humanitatem videre poteſt in me », dimoſtra, di maniera, che ſi veggono le vir La B.Vergº
quaſi in ſpeculo, d me in Deo ; quicumque a tù di Chriſto nella B. Vergine, viuamente a quanto fi
enim videt Deum , videt in eo tres perſonas, 3 rapreſentate, così la Beata Vergine perfet mile a Chri
quicumque ridet me, videt quaſi tres perſo tiſſima imagine del figlio ſi manifeſta. Nel ſto, e ima
nas.ºi che appariſce Maria coſi ſimile a Dio, la ſteſsa maniera eſsendo Gesù, figlio cor gine pere
che in lei, come in ſpecchio, ſi vede l'huma porale di Maria, a Maria, ſomigliantiſſimo fetta -
In Maria , nità, la Diuinità, e la Trinità, come ſopra ſi fa vedere; tanto più che tutto il ſuo eſsere
CC Tlc l Il e, habbiamo moſtrate. Aggiunge di più, che humano ſolamente da Maria ſantiſsima ri
ſpecchio, ſi non ſit virtus in Deo que non ſplendeat in me. conoſce. Anco Maria, come madre, nella
veggono Da che ſi deduce, che ſe per queſta ſomi concettione del ſuo figlio Diuino, amoro
la Iriiità». glianza tutto Dio con la Trinita ſantiſſima, ſamente le dice, pone me, vt ſignaculum, ſu
c perfettio e tutte le perfettioni Dirine ſi trouano, e ſi per cor tuum, vt ſignaculum, ſuper brachium
ni Limine e. veggono in Maria, che eſsendo più ſimile o tuum. Verbo Diurno hauete ciò conoſciuto
Gesù a Maria, per eſserli figlio della ſteſsa in me, l'impronto voſtro, come impreſsa ,
humana ſoſtanza, che Maria a Dio in Gesù del voſtro ſigillo, come raſsomigliata alla
ſi vedranno tutte le perfettioni, gemi, incli palma, ſe nell'incarnatione diueniſte mio
nationi, propenſioni, deſideri della ſua figlio, ponete anco voi me, come ſigillo,ſo s..Atan. lib.
ſantiſſima madre riceuuti da lui, per la ge pra il cuore, per il deſiderio, come ſigil de Paſſione
º ite neratione temporale nel ſuo ſantiſſimo ve lo ſopra il braccio, con l'operatione, per Domini
e Ptettioni tre, e perche nel punto, che fù generato, e che ancor io quaſi palma, exaltata ſum. La Giesù per
di NAaria, e
concepito preualeua in Maria, il defiderio conditione dei ſigillo è, che non variat im fetta ima
ſingolar
mente la della redentione, per la gloria di Dio, per preſa imago, ah imprimente ſignaculo, ſed in gine di Ma
l'amore del proſſimo, queſto ſteſso deſiderio commutabilis perſeucrat tuxtaſculpturam ang ria, ſecodo
Pºropenſio
sne &c, - con inclinatione corriſpondente, ſpiccaua in nuli, ſiuè in cera, ſiuè in annuloſignaculi illud l'eſſere cor
Chriſto, per il quale era manifeſtato agnel effigiatum ſit. Il deſiderio di Maria, fu per porale, più»
Maria è lo, che leuaua il peccato del Mondo. fettamente eſequito, e ne ritſcì perfetta che ogn'al
Ricardo di S. Lorenzo afferma che quan mente il riſcontro. Neſsuno figliolo fù co tro figlio
-- - - - - - - sì ſimi
–e-,
e la ragione è, perche il vino tiene virtù menza» per il rimedio delle ſue colpe, e ad
d'inebriare gl'huomini, e fare, che d menti duce per motiuo l'eſſere egli concepito ne'
Efficacia cati dell'ingiurie ſiano facili a condonarle,
del latte di
Maria in
1)io ſopra
'efficacia
e nelle donationi : profuſi le mammelle di
Maria pare, che eſtendino la loro efficacia
peccati, per la colpa originale, dalla quale
riceue transfuſo il fomite di concupiſcenza,
dal quale non ſe ne ſapeua guardare. Ecce
in Dio. Nam vinum, ſegue lo ſteſſo Dotto enim in iniquitatibus conceptus ſum, 6 ins,
re, inebriare poteſt hominem, vt pretenitarum peccatis concepit me matermea, per queſto ſi
|
del vino ne
ſit immemor offenſarum, e ſit facilis ad con dice, che ſepties in die cadit iuſtus, e fi come
gl huomi donandum, 6 largus ad dandum. Vbera ve in materia de peccati, S. Agoſtino non vue
ni. -
le trattare di Maria ſantiſſima, perche ne fù
rò Virginis Deum quaſi inebriare potuerunt, e
ſe ſi conſidera nell'effetto pare, che ſia coſi. libera in tutto, preſeruata dall'originale, e
Nam poſt quàm de matrisvberibus bibit, ac ſi dall'inclinationi, da quali viene accompa
cum lattis dulcedine, dulcedinem biblfſet mi gnato, così non vuole, che alcuno, per giu Per giuſto
ſericordia protecit ab oculis peccata noſtra poſt ito, per ſanto, che ſia, parta da queſta vita che ſia, nel
tergum, & factus eſt largus ad donandum mi ſenza dimandare pietà, e ſenza dolore de partire da
Ricar. di S. fericordiam . Ricardo di S. Lorenzo. co. ſuoi peccati, perche, chi è concepito in queſta vi
Lor. lib. I 2.
de laud.
niungit vinum,in quo eſt ebrietas:latti in quo e quelli, e porta ſeco il fomite di concupiſcen ta,ogn'vno
dulcedo, quia ebrietatem bibit in latte mater za, non ſe ne potrà vedere libero totalmen addimandi
no. Vuoi vederlo, pondera, qui enim, ante te. La B. Vergine, da S. Bonauentura vie pietà , e
quam bibiſſet delatte materno, diſtrictè iudi ne addimandata, fomes pietatis, cioè fomi miſericor
cans cum ſeueritate puniebat, dopo preſa la te direttamente oppoſto al fomite inſerito dia al Sige
carne, e betuto il latte, poſt quam carnem dal peccato Originale, perche ſi come quel S, Bomalie
ſumpſit ex Virgine, o bibit de eius latte, che lo timula l'anima importunamente alla Maria fo .
S. Anſel. mite di pie
coſa fa ? S. Anſelmo aſcolta, che ne reſterai commiſſione di qualche colpa, come ſe ne
ſtupefato. Seueritatem ſic in miſericordiam lamenta l'Apoſtolo, babeo legem in membris, tà oppoſte
commutauit, vt velut latte materno inebria meis repugnantem legi mentis mea, º capti al fomite
tus peccatorum noſtrorum videatur oblitus, uantem me in lege peccati; così il fomite di dell'origiº,
-
- -
-
Ma come può eſſere, che ſi dimentichi de Maria inclina, e ſtimula per il rimedio, eli nale a
peccati quello, ch'è venuto al Mondo, per beratione del peccato. Li figli di Adamo,
Dal latte la diſtruttione del peccato? Queſto è bene per il peccato originale portano ſeco il foe
matctno
quello, che noi diciamo eſſere il Diuino fi mite di concupiſcenza , e prouano quella
cambiò la glio di Maria, così inclinato, così applica propenſione, e inclinatione al male, alla
ſeuerità in to alla deſtruttione de peccati, alla ripara quale s'affaticano per virtù della gratia, e Effetti del
miſericor tione, e redentione dell'huomo, per la in meriti del Saluatore di contradire ma ſi tro l'vno,e dels
dia.
clinatione, e propenſione ricevuta nella ſua uano ſempre chiamati da quella alle ricadu: l'altro e
- - -
- -- -
º
- te. Giesù
Che da Maria Santiſsima, č c. 299
te. Giesù figlio di Maria, portò ſeco per vie ricette la propenſione, e inclinatione di o
gore della ſua concettione, e influſſo della perare la ſalute Mondo. - -
tempo, ma il latte di Maria, gli ha operati rare la ſalute del Mondo; e queſto con effi
in Chriſto, per tutta la vita , perche eſſendo cacia così grande, che l'hauerebbe eſequi
venuto a ſoſtenere acerbiſſimi patimenti ta, benche non le foſſe ſtata ordinata dal
dalprimo inſtante della ſua concettione ſi ſuo Padre Celeſte e T
no all' vltimo ſpirito mandato dalla ſua
Che da Maria Santiſsima; 3 c. 3 or
Che da Maria Santiſsima, come dalla Colomba, ſi
manifeſti Giesù eſſere l'Agnello, che leua il -
gine, acciò non ſi poteſse dire, che foſse ſuoi trauagli, e pericoli a Maria, quale co'
compimento di redentione, come prezzo fatti ſi moſtra madre, così fedele, e beni Quanto ſia
equiualente al prezzo del ſuo figliuolo, e gna, che inuocata ſeriamente da qualſivo ſicuro ri
foſse ſtimata ſopra l'eſsere di pura creatu glia, benche viliſſimo peccatore, ſi moſtra correre è
vArnol.Car. ſempre preſentiſſima col ſoccorſo. Sarà più Maria,
ra, Arnoldo Carnot.trati, deſepten verbis,
noten. de 7. optabat però ipſa adſanguinem anima, i car facile, che cada il Cielo, che ſi ſprofondi
Verbis ad mis ſua addere ſanguinem, ei cum Domino Ie tutta quanta la Terra, che Maria laſci di
illud, ecce
7Mater tua . ſu corporali morte redemptionis, noſtre conſu ſouuenire mentre venghi veracemente in Bloſ in
mare myſterium ſed hoc erat ſolius ſummi Sa uocata. Così Lodouico Bloſio Abbate Be ſpec.c«I 2:
v4mbrº cit. cerdotis priuilegium, mec poterat ei eſſe conſors nedittino. Peccatores ad ſeconfugientes blan --
hac cum aliquo dignitas. Nam in reparatio dè ſºſtipit. citius calum cum ferra perterie,
nem hominis nulli cuneo fuit, aut eſſe potutº quam ipſa aliquem ſeriò ſuam opem imploran
communis autoritas, & Ambrogio: Sºle: tem ſua ope deſtituat. Non ſi ricerca più alla
- a i madre
Che da Maria Santiſsima; &c. 3 o- 3-
madre per ſouuenire al figliuolo, che l'eſſer coglie dalla ſua lettera. Nune claude me in
madre: a queſto fine Maria è inaugurata gremio tua materna pietatis, ecco la parte
noſtra madre da Chriſto, perche foſsimo della pietà con la quale concorre all'eſecu
aſsicurati per ricorrere alla ſua protettione. tione della redentione del Mondo, con la
Per queſto pena così lungamente Chriſto communicatione della ſalute. Nunc claude
dalla ſua Croce , per queſto differiſce la me in gremio tue materne pietatis. Tu mater
Arnald. de commune ſalute, me matrem inhonoratam » ſummae Deitatis, vera mater Creatoris, ado
laud Ma relinquant. Arnoldo Carnotenſe. Hoc ſtu ptata mater peccatoris. E perche non ſi pen
ºriac. pendum eſt quòd conſumata diſpenſatione in ſi , che queſto ſia ſolamente priuilegio de
carnationis, erpiraturus Ieſus matrem tanto Santi, come era Ignatio diſcepolo di S. Pie S.Anaſtaſ,
affettu honorat. Haueua donato il celeſte trone' feruori, e primitie di Santa Chieſa, Sinait. lib.
La ſalute Regno ad vn Lad o, e perche ne fù ſuppli S. Anaſtaſio Sinaita porge queſto conſiglio 9. Examer.
del Ladro cato da lui (non però ſenza l'interceſsione à tutti gl'huomini del Mondo. Adhortor Iu Quanto
proua i'ef di Maria, come ſi deduce da Sant'Anſelmo)
; ficacia del e per proua, che il prezzo sborſato per il
deum, & Grecum, ſeu Gentilem, vt querat,
& poſideat illam adiutricem, cioè Mariam,
buon con
ſiglio ricor
i prezzo del riſcatto del peccatore fatto da lui è legiti quan Dtus fecit ad ferendam opem totigene rere a Mas
la noſtra mo, & efficace, mentre di momento pa. ri hominum, que eſt ſalutaris, conſeruatrix, ria per ad
redentio lanca le porte del Cielo per l'ingreſſo ad vn beneuola, peccata purgans,in Regnum Dei in iutrice di
12t - peſſimo peccatore, quali per tutti li ſecoli troducens. Ecco Maria Santiſsima honorata ſalute.
furono ſino a quel tempo chiuſe per ogni da Chriſto nella ſua Croce. Eccola ammeſ
giuſto; ma non fa tanto conto di queſto, ſa a parte di redentione con modo diſtinto
S. Ambroſi quanto fa con applicare Maria all'opera di di hauere partorito il Redentore. Eccola
lib. 1 o, in redentione. Pluris putat, dice Ambrogio deputata, come Celeſte colomba perma 516
Lucam , citato, quod vittorſuppliciorum atque pana nifeſtare, che Giesù è l'Agnello, che leua Gregor. Ni
Più ſlima rum pietatis officia diuidebat, quam quod ca il peccato del Mondo, perche per mezo di comed. ſer.
Giesù, la leſteregnum donabat. Con la donatione del Maria riceue la liberatione attuale dell' 8. ad Mar,
diuiſione Regno ad vn ladro nel fine della ſua vita , huomo da ſuoi peccati. Quiui appartiene iuxta Cru
degli vſfi Crocifiſſo per le ſue colpe ſi moſtra bene il grand'elogio di Maria proferito da Geor genº e
ci di pietà eſſere figlio di Dio per il prezzo Diuino gio Nicomedienſe, mentre la conſidera aſ
con Maria, sborſato. Ecce Agnus Dei, con la diuiſione ſiſten e alla Croce del ſuo figlio Diurno.
che la do degli vffici di pieta, che hauendoſi con . Tlanè e gloriam habeo, vt qua ſola ſalutaris
matione tanta pietà addoſſato il carico di ſodisfare paſſionis viſa ſit ſocia. Nota (ſalutaris) per
del Regno, alli rigori della diuina ſeuerità, commetta che come Ambroſio ſopra ſi moſtraua co Come la
e perche? · la diſtributione del frutto a Maria ſimo. ne deſideroſa di concorrere alla Paſsione B. Vergine
ſtra Agnello, che leua il peccato del Mon per il noſtro riſcatto, e ſodisfattione alla ſia con pa
» . do, ecce qui tollit peccatum mundi, perche Diuina giuſtitia, ma perche tanto non po gma della
col ſuo mezzo riceue la liberatione attuale tè conſeguire, le fu conceſso l'honore, che paſſione
dell'huomo da ſuoi peccati, perche ſe ſi foſ foſſe compagna della paſs one ſalutare , ſalutare,
ſe formato nello sborſo ſolamente del prez perche col ſuo mezo riceuendo l'huomo la
zo, non ſarebbe ſtato così, perche con tut liberatione attuale da ſuoi peccati, foſse
S. Bern.ſer, tala ſodisfattione preſtata, chi mai ſareb ammeſſo alla poſſeſſione della ſalute, S in
de R. M. be ſtato baſteuole corriſpondere alla im queſta maniera da Maria, come dalla co
menſità di così gran beneficio, ſapendo, lomba Giesu foſſe manifeſtato Agnello, che
51 5 che in Chriſto ſi troua la Diuina Maeſtà, leua il peccato del Mondo.
Neceſsità non più clemente, che giuſta? Non ſi pote Nella ſalutatione a S. Eliſabeta, mentre
della me ua far meglio, eſclama Bernardo, che con la B. Vergine ſi vide manifeſtata madre di
diatrice al ſegnarci a Maria, quale come piccioli par Dio dallo Spirito ſanto, piena di giubilo
mediatore goletti ci conduceſſe alla preſenza del Pa proruppe nel ſuo cantico ripieno di mera
per eſſer dre noſtro, che ſtà ne Cieli. Fidelis plane, º uiglie. Magnificat anima mea Dominum, cº S.Bern.to. 4
talui. potens mediator Dei, cy hominum chriſtus exultauit ſpiritus meus in Deo ſalutari meo, ſerm. 8. de
non ſi può negare, ma che è ſed diuinam in Come ſia Giesù ſaluatore proprio di Maria,
eſsendo Saluatore vnuerſale del mondo ſi
7. Flam.
eo verentur homines Maieſtatem, opus eſt me amoris Dei,
S. Ignat M. diatore ad mediatorem iſtum, per partecipa dichiara da S. Bernardino di Siena. Beata
in epiſt. ad re così gran beneficio, nec alter nobis vtilior Virgo exultauitin Deo ſalutari ſuo, quaſi di
Maria » quam Maria. A Maria ancor viuente fà ric cat. Singularis Saluator meus; quia aliqui Do
Priego di corſo S. Ignatio Martire, mentre gli ſcri ſtores ſpeculantes dicunt quod Deus aſſumpſie
S.Ignat.M. ue degnarſi riceuerlo come pargoletto nel carnem potius propter ſaluationem virginis
fatto a Maa grembo della ſua pietà, come madre adot ſingularem, quam propter omnes alias creatº
Irla allCOT tua del peccatore, che in queſto modo ſal ras. Si eſtende tant'oltre queſta Dottrina s
viuente. uandolo non ſolo ſi moſtra madre del Crea che il P. Chriſtoforo de Vega della com
tore, ma fa manifeſto, che egli è l'Agnello, pagnia di Giesù nell'opera erudita nomina
che leua il peccato del Mondo. Così ſi rac ta Teologia Mariana, mentre conſidera a
-
-- - - - - - - Maria
3 64 Diſcorſo Ottauo. S IV.
Maria Santiſsima cauſa più degna, e moti preſeruare dal cadimento , quello con
uo più nobile della Diuina incarnatione, uiene all'huomo, ſecondo l'Apoſtolo in e
5 17 che tutti gli huomini, 8 Angeli inſieme uo, cioè Adamo omnes peccauerunt, que
È venuto vniti, così anco deduce, che leuati tutti gli ſ" all'Angiolo ſi come inſegna Bernardo S. Bern.
il figlio di altri huomini, per ſola Maria ſi ſarebbe in Santo. Qui errexit hominem lapſum, dedit
Dio tanto carnato, ma che ſe non foſſe, per eſſere Ma ſtanti Angelo ne laberetur. Maria Santiſsi
per Maria, ria, non è così certo, che ſi foſſe incarnato ma s'è redenta, e preſeruata da ogni colpa, 5 18
che ſe foſ. mentre conuiene con la tedentione dell' Come Gie
per tutti gl'altri. Non enim , dice queſto
ſe ſtata ſo Dottore, Pradeſtinati omnes ſublata Maria, Angiolo, non pare ſi poſsi dire, ſingularis sù ſia Re
Saluator meus, come quella, che con ſingo dentore
la per lei ita ſufficientem materiam incarnationis ſubmi
ſolamente niſtrarent ac ſola Beata Virgo, nec ita ade. larità ſia redenta da Chriſto. Ad ogni mo ſingolare
ſarebbe do con facilità ſi dichiara, ſe ſi raccoglie di Maria
quarent , ac camplerent incarnationis mo
venuto, tiuum omnes collectiue accepti, nec ita allice la dottrina del Filoſofo, per la quale mulier ſe conuie
Vega Pale rent Verbum Diuinum, mt carnem aſſumeret, ſi dice Animal occaſionatum, perche non ſi ne nella re
produce per ſe ſteſsa, ma per occaſione del dentione
ſtra 32 e reliqua paſſioni, opera perficeret, vt ſolius
Cert. I. Mille B. Virginis pulchritudo, i ſanttitas, è cohe. l'huomo, come è noto nella prima forma con gli An
18o. 9 p. rente a queſta Dottrina il detto volgato di tione, perche eſſendo ſtato creato l'huomo geli, per eſ
S. Ildefonſo diuotiſsimo dell'honore di Ma dalla D. Maeſtà di propoſito, e per ſe ſteſ ſere pre
Senza gli ria da lui diffeſo contro Eluidio, e ne rice ſo, per occaſione di lui ſi venne alla forma ſeruata da
altri non ue donatiuo Sacerdotale nobiliſſimo dalla tione della donna, mentre fu detto non eſt ogni col:
hauereb Regina del Cielo, come dal Baronio nella bonum hominem eſſe ſolu n faciamusei adiu pa ?
bono così ſua vita riferiſce il P. Barri nel ſuo anno torium ; in conformità di che pronontià Ariſt.
iegato l'Apoſtolo, non creatur vir propter mulie Geas,
Mariale. Tanto riferiſco per accreditare la
i", ve ſua Dottrina, perche come così intimo, e rem, ſed mulier propter virum, e tutto ſi ri Donna
nire per domeſtico di Maria Santiſſima, e da crede ceue in ordine à Giesù, e Maria; e più eſ non for
loro. rehaueſse molta notitia delle prerogatiue preſſamente S. Chriſoſtomo a quelle paro mata per
P. Barri della Regina del Cielo. Procido ante te egli le in S. Matteo accipe puerum, & matrem ſe , ma per
ammo Mae dice. Solun opus incarnationis Dei noſtri, e eius, perche non dice l'Angiolo, accipe ma l'occaſio
rial. 2 3s forſe queſto ſarà ſtato il ſentimento del San. trem, & puerum eius? Riſponde il Santo. ne dell'e
Gens to, che Maria ſola ſia l'opera dell'incarna Non enim propter matrem filius natus eſt. huomo,
tione, perche il Diuino Verbo ha così pre Perche Maria è nata per Giesù, non Giestì
ſa humana carne per Maria, che per quella per Maria. Si aggiunga la dottrina di San
ſola ſi ſarebbe incarnato, benche non foſ Tomaſo, che ſe Adamo non haueſse pec 1. cor. 1 re
ſero per eſsere altri , per li quali non ſi fa cato, il Diuino Verbo non ſi ſarebbe incar
rebbe fatto huomo ſenza Maria, da che ne nato, e ſi intenderà come Giesù è Saluato
ſegue l'obligatione noſtra ineffabile alla Re re con modo ſingolariſsimo di Miria, per Matt.ze
gina del Cielo, perche non ſolo ci partori che eſſendo Saluatore degl'altri in quanto,
ſce il Redentore, ma anco perche per oc che li conduce alla vita di gratia, di gloria »
caſione di Maria Santiſsima cutti noi ſiamo ſi può dire Saluatore di Maria, perche la chriſoſta
Obligo redenti, con parità di ragione, che ſi come conduce anco alla vita di natura, perche ſi
grande à il Saluator noſtro è venuto per il peccato come ſe non foſſe ſtato Giesù, gli altri non
Maria per originale ſi come dichiara il Precurſore » haurebbono hauuta la gratia, nè la gloria e
che fù oc ecce qui tollit peccatum mundi, e per occa ma ſarebbero reſtati nella vita miſerabile E Saluator
caſione del ſione di quello ſodisfa per tutti gl'altri, così ſoggetti alla colpa, inimici a Dio, Maria ſingolare
la noſtra è venuto il Redentor per Maria Santiſſima, per l'Vnione, che tiene inſeparabile dalla di Maria,
IRedentio per innalzarla à così gran ſantità, la quale gratia , & amicitia Diuina , mentre non perche per
ne» e per ella canta . Magnificat anima Dominum e s foſse per eſsere la gratia, non haurebbe po lui è ordi
che è perche fà moſtra della Diuna grandezza a tuto eſsere, ne meno in ordine alla natura nata all'eſ
ci exultauit Spiritus meus in Dee ſalutari per virtù del decreto, per il quale è ſtata ſere di na
meo, per il giubilo, godimento fingolariſſi rodotta , che è prerogatiua nobiliſsima tura . . . .
mo di eſsere Maria Santiſſima occaſione della Regina del Cielo, e conferma la ſua Alla Diui
della redentione di tutti gl'altri, e per ha Concettione immacolata, perche ſi come na Matera
uerlo a manifeſtare Agnello, che leua il haurebbe d ſiderato non eſſere, che eſsere nità, & in
peccato dal Mondo. inimica à Dio, quel Signore di cui ſi dice, ſeparabili
... Quello, che io premo ſopra l'auttorità voluntatem timentium ſe faciet, ha voluto tà della e
di S. Bernardino è Beata Virgo exultautt in compiacere a queſto deſiderio, quale per gratias,
beo ſalutari ſuo. Quaſi dicat ſingularis ſalua parte ſua haurebbe hauuto la ſua amatiſſi
tor meus , perche con vn modo ſingolare ma genitrice, e fatto ſuo figlio, li riuela,
Maria Santiſsima ſia fatta ſalua dal ſuo di le fa vedere, che la ſua creatione è ſtata
uino figliuolo, Non ſanno diſcernere altro, ſolamente per lui, e che ſe lui non foſſe
che due modi di redentione li Sacri Teolo ſtato per eſsere , nè anco Maria ſarebbe
bia vnodiſelleuare dalla caduta e l'altro di nata e ſcoperta Madre di Dio, la manifeſta,
& exule
N- - - -
Che da Maria Santiſsima, 8 c.
cº exultaui ſpiritus meus in peo ſalutari mes. ua condegna ſodisfattione dal figlio per li
Andr.cret. 2uaſi dicat ſingularis ſaluator meus. Perche peccati del Mondo con rigoroſa giuſtitia,
orat. de è determinata all'eſsere per ordine à Chri & il figlio riceua la liberatione attuale del Come diui
CpºldCo e ſto, per ordine alla maternità Diuina con l'huomo da ſuoi peccati con la ſua miſeri-. ſigli vfficij
tale conneſsione con la gratia Diuina, che cordioſiſsima interceſsione, e ſe col prez º di pietà
519 ſe non doueſſe eſſere la gratia per l'indigni zo del ſuo ſangue ſodisfacendo ſi moſtra trà la ma
tà della natura humana priuata di reden Agnello di Dio. Ecce.Agnus Dei,da Maria, dre » & il
Come Gie tore, non ſarebbe ſtata Maria. Et exultauit come dalla colomba ſi manifeſta GI E SV figlio.
sù è venu ſpiritus meus in Deo ſalutari meo, quaſi dicat Agnello, che leua il peccato del Mondo. Maria tito
to ſolo per ſingularis Saluator meus.Si conferma queſto Eece qui tollit peccatum mundi. Per il che è lo della no
la reden diſcorſo, poſta la dottrina del Dottore An addimandata da S. Ildefonſo. Titulus no ſtralibera.
tione così gelico per che ſe l'huomo non haueſſe pec ſtre libertatis nobiliſſimus, come così appli tione, e
Maria per cato, il Diuino Verbo non ſi ſarebbe incar cata alla noſtra ſalute, che ſi mottra tranſ come è
Chriſto. nato, per la quale li Santi Padri nella ſteſ formata nell'eſſere della noſtra liberatione.
ſa maniera, che trattano di Giesù conclu Fù mandato l'Angiolo a Maria per il mi
concil. Ba dono di Maria. S.Andrea Cretenſe. Si crux ſtero ineffabile della Diuina incarnatione, 52o
ſileen.ſeſ. non eſſet Chriſtus in terra non fuiſſet, non Vir queſto è certo, ma non mancano diuerſità In qual
36. go, non ſecunda Chriſti generatio, perche in de pareri trà Santi Padri, per aſsegnare il punto ſe
quella maniera, che il Saluatore è venuto punto determinato, nel quale ſia fatta l'in guiſſe l'in
ſolamente per la redentione da conſumarſi carnatione. Fù opinione del B. Andrea Cre carnatio:
Se Effrem. nella Croce: Maria ſolamente è venuta per tenſe, che l'Angelo annontiaſse à Maria le e
ferm. de la generatione di Chriſto, nè ſarebbe ve l'incarnatione già fatta; lo raccoglie dalle
Transfig. nuta Maria, ſe Chriſto non doueſse venire. parole. Dominus tecum, e pare n'inclina San B. Andre
Idlota lº Il Concilio Baſilienſe coherendo alla fa Girolamo per la qualità del ſaluto , Aue Crede orat,
contempl. brica di Eua per riſpetto di Adamo, ſenza gratia plena. S. Maria quia conceperateum in de Annunt.
Deip. Ce 2 e il quale non ſarebbe gia mai ſtata prodotta, quo omnis plenitudo Diuinitatis habitat cor S. Girolam,
così pronontia. Ipſam fabricault Filius Dei poraliter plena gratiaſalutatur. S. Pietro Da epiſt. 14o.
patris, vi eſſet mater eius in terris. S. Effrem, miano, che ſi faceſſe l'incarnatione mentre S. Piet Da -
Suar.3.pare ſi non eſſet Dei caro quorſum Maria in me l'Angiolo pronontio Dominus tecum. Audis mianeſer.3.
to. 2. q.27. dium produtta ? perche ad hoc ſolum eſt effe ne in hoc verbo incarnationem Dei. redemptio de Nat. V.
d. Ce ess3 e tta, afferma l'Idiota, ottemplumeſſet Dei nem hominum reuocationem mandi ? Ma ſe Luca ce31.
Altiſſimi. Il P. Suarez oſſerua, che la Beata doppo la ſalutatione le dice l'Angiolo ecce
Vergine non fù ſeparata dal figlio, ne me concipies in vtero, come riferiſce San Luca
Del Rios no nell'elettione diuina , & il P. Bartolo dalla B. Vergine ammaeſtrato ſarà neceſ Seguì nel
Hierarch. meo de los Rios Agoſtiniano nella ſua , ſario interpretare benignamente il detto di punto del
Mariaa.lib. Hierarchia Mariana deduce, che Giesù, e queſti santi riferiti dal Padre Didaco Ce conſenſo
5.cap.6. Maria nel diuino decreto ſono così ſtretta lada nell'Apendice in Ruth. Il ſentimento di Maria,
Ne meno mente congionti, che non ſi potè deterini commune è, che ſeguiſce l'incarnatione nel
nell'elettio nare della incarnatione del figlio ſenza de punto del conſenſo preſtato dalla B. Ver
ne,e decre terminar della madre. Vnde ſequitur Ma gine, mentre diſse fiat mihi ſecundum Ver Celada in
to Diuino riam , º Ieſum tam arte in decreto Diuino bum tuum. Che però ſi partì ſubito l'Ange Ruth. 9.
Maria fu colligari, vt non potuerit Deushunc tali ratio lo, & diſceſit.Angelus ab ea, come ſi legge 5 17. nu,2.
ſeparabile ne incarnandum conſtituere, quin ſimul dema in San Luca, per la felice chiuſa vltimata
da Chriſto. tre decerneret, e S. Bernardo proindefattor della ſua legatione, così lo ſpiega San Ber
S. Bernard. hominum, vt homo fieret, naſciturus de homi. nardo, dichiarando la riſpoſta della Beata S. Bern.ſer.
hom. 1. in. ne, talem ſibi de omnibus debuiteligere imo Vergine. Fiat mihi de Verbo ſecundum ver 4. ſup. miſe
miſſus eſt. condere matrem, qualem,º ſe decere ſciebat, bum tuum. Verbum quod erat in principio ſus eſt.
& ſibi nouerat placituram. Adunque ſe Mu apud Deum, fiat caro de carne mea ( 3 infra)
liereſt animal occaſionatam.Eua per Adamo, fiat ſilenter inſpiratum, perſonaliter incarna
Come Eua Maria per Chriſto in adiutorium formata. tum, corporaliter inuiſceratum. Da che ſino Decreto
venuta per Se Chriſto è venuto ſolamente per la noſtra ta, che il decreto Diurno per l'eſecutione dell'incar
la genera riparatione; Maria venuta per Chriſto per del miſtero ineffabile fù dependente dal vo natione di.
tione della la noſtra riparatione ſarà ſolamente venu lere, e dall'arbitrio di Maria Santiſsima, e pendente
natura Ma ta, e come Eua per la generatione natura che ſe non haueſse voluto acconſentire, dal volere
ria della le ; Maria per la generatione alla gratia. ueſto miſtero non ſarebbe ſeguito. A che di Marias
gratia. Diuidunt interſe pietatis officia, che Chriſto ne la Diuina Maeſtà ha voluto, che vna e perche,
ſodisfi alla Diuina giuſtitia, meriti la ricu fanciulla foſse arbitra d'wn miſtero incom
peratione dell'huomo perduto con lo sbor prenſibile a Serafini? Miraua molto lonta
ſo del giuſto prezzo, e Maria con la ſua no il Signore Iddio, e come quello che nel
interceſsione, e potentiſſima protettione l'ordine della prouidenza ſua attingit d fine e si
applicando il merito del ſuo figlio liberi vſque ad finem fortiter, così con ſoauità mi
l'huomo da ſuoi peccati. Il P.Celeſte rice: rabile ogni coſa diſpone. Vºleua ſcruirſi
gfff del
3o6 Diſcorſo Otago SIV. /
del mezzo di Maria per riceuere il compi di pura creatura, ſi manifeſti Giesù da Ma
ria eſſere quello , che leua il peccato del In che mo.
mento del frutto dell'opera della redentio
ne, cioè la liberatione attuale dell'huomo mondo, come ſi deduce dall'auttorità da do Maria
52 I
In Maria da ſuoi peccati, acciò da Maria Santiſsima Arnoldo Carnotenſe mille volte citata da ſia princi
inſtilla af ſi manifeſti Giesù Agnello, che leua il pec gli Eſpoſitori, che alla Croce, omnino tune pio di tutti
fetto di ma cato del Mondo, come al Giordano fà ma eratvna Chriſti, cº Maric voluntas vnumqi li beni.
nifeſtato dalla colomba, e perche per ri bolocauſtum ambo pariter offerebant Deo, hºc Arnold.
dre per or Carm. traff,
dine alla ſpetto dell'huomo, per l'indignità dell'in. inſanguine cordis ille inſanguine carnis Va
vita di gra gratitudini ſue è difficiliſsimo, e malage de communem in mundi ſalute cum illo effe de laud.
tia per ſu uole, come inſtilla l'affetto di madre per ftum obtinuit. Non ſi può dire, che Maria Maria,
l'educatione de bambini nell'ordine della per li ſuoi dolori conſeguiſse effetto com Che Maria
perare la habbiot
difficoltà natura, ſenza il quale ſarebbe inſuperabile mune della ſalute del mondo in ragione di
ſodisfare alla Diuina giuſtitia, perche que tenuto ef
nell'edu difficoltà per l'humana fralezza , così in
catione, ſtillo affetto di madre in Maria nell'ordine ſta può eſſere operatione ſolamente di attio fetto com
ne Teandrica, cioè di huomo Dio, ma ri Inllne COn
Nota. . della gratia, acciò lo poteſſe eſequire; ma
Sant'Ireneo perche queſto negotio è altiſſimo in ordine ceuè commune effetto della ſalute, per l'at Chriſto nel
a Dio, e per il demerito della noſtra viltà , tuale communicatione della ſalute , alla la ſalute
apud a La
pid. in pro e per l'infinità dell'eſsere di Maeſtà del Si quale concorre Giesù con Maria egli nel del mon
uerb. c.3 1. gnore Iddio. Sino da principio pone nellº merito per la rigoroſa ſodisfattione, Maria do.
2mtt, 29. arbitrio di Maria l'incarnatione diuina , , nella applicatione per la miſericordioſiſſi S. Ambroſ.
Fà l'incar quanto alla ſoſtanza, e non vuole, che ſi ma interceſsione, dichiarata da Chriſto» Cit.
natione pe facci, ſe non per dipendenza del ſuo volere, quando officia pietatis diuidebat, diuiſione
dente dall' acciò reſtiaſſicurata, che potrà eſserne ar così ſtimata dal Saluatore, come ſopra di
arbitrio di bitra, quanto al merito applicandolo a ſuo cemmo con S. Ambrogio. Dalla creatione
Maria, per
aſſicurarla,
che hauerà
l arbitrio
piacere, ben che ricchezza Diuna, benche
acquiſtata con tante pene, con tanto ſan
gue, e con acerbità d'vna morte così cru
dele; così ſi deduce da S. Ireneo, mentre
del Mondo ſi moſtrò il ſimbolo di queſto
fatto, quando gli animali della terra, e vo
latili del Cielo furono condotti ad Adamo
dalla Diuina Maeſtà. Adduxitea ad Adam,
;
del merito. riſponde a queſto dubbio. Quid eſt quod ſine pt videret quid vocaretea. Il Padre S. Baſilio Baſil. Se
7Matt. 26, 2Marie conſenſu non perfeitur incarnationis di Seleucia ſopra queſto fatto ci porge no leuc,orat.2,
- -
miſterium ? e riſponde, quia nempe 'u lt il ſbile fondamento mentre così diſcorre. Eſto,
lam Deus omnium bonorum eſſe principtum. Adam, nominum artifex, quando rerum eſſe
B. Andr, Vuole, che queſto miſtero dipenda dall'ar non potes. Formentur à me, nominentura te,
Cret. citat. bitrio di Maria, perche ha eletta Maria per que procreata: partiamur fittricis huius ſo
principio de tutti li beni. In che modo è lerti e gloriam : me cognoſcant artificem na
in quanto che concepì il figlio di Dio in ture lege, te Dominum intelligant appellatio
Giesù è carnato ? ſe bene ſi pondera non è colmeren nis nomine inde nomen, quibus ego eſſentiam.
concepito te all'auttorità del ſanto Padre, oltre che Si tragga il diſcorſo all'ordine della gratia,
reo di mor queſta incarnatione non porta ſolamente o e da Adamo ſi tranſporti in Maria, che ſi
re, perche li beni, ſe aſcoltiamo la Profetia del buon vedrà queſto tratto eſsere eſpreſſo ſimbolo,
è concepi Vecchio Simeone. Hic poſitus eſt in ruinam, di quanto ſi operò con Maria. Nel miſtero
to figlio di mercè all'ingratitudine Hebrea, e in reſur della noſtra ſalute, con maniera non diſſi
Dio, e per . rettionem multorum. Di più lo concepiſce mile il Saluator noſtro dal trono di Maeſtà
che. “ reo di morte, perche lo concepiſce figlio di della ſua Croce con la moſtra di Giouanni
Dio, ſi come ſenza ſapere il miſtero fà di adduce tutte le creature rationali à Maria, Reſti Ada.
chiarato reus mortis da peſsimi conſiglieri e con diuidere gli vſfici di pietà, par che li umo atteſi
Hebrei, Quia filium Deo Jefecit, perche co dica. Partiamur fittricis huius ſolerti e glo ce denomi
me dicemmo col Cretenſe, ſi crux non eſſet, riam , gia concorri con me all'opera della
degli ani
chriſtus in terra non fuiſſet, e San Giouanni Redentione, con vn cuore, con vn volere, mali, non
Geometra così ſaluta la B. Vergine. Salue, offeriſci al Celeſte padre lo ſteſſo ſacrificio tendo ef
qua calumque ſolo, vitamque neci das, per con me nel ſangue dell'anima, quale io of ſere delle
che eſſendo noi rei della pena per le noſtre feriſco nel ſangue della carne, deui conſe ſoſtanze di
Georg Ni colpe, ſi fece reo per la diſpenſatione acciò, guire parimente l'effetto commune nella quelli
comed. or.6 che foſsimo riparati, come inſegna Gior ſalute del mondo. Eſto, Maria, nominum Ar
gio Nicomedienſe. Eramus nos rei pane à tifex , quando rerum eſſe non potes; Formen
tranſgreſsione, reus & ipſe diſpenſationis, qua tur à me nominentur à te. Veggo bene, che
clemens humano conſuleret generi, fattuseſi - con tutta la pienezza delle gratie, con le
Principio dunque detutti li beni ſarà Maria quali per il mio merito tu ſei ſtata arricchi
per la conſumatione della ſalute, quale ri ta dal mio padre Celeſte, dallo Spirito ſan
ceueranno gli eletti per il ſuo mezo liberan to» che non puoi peruenire alla formatio
ne delle coſe, cauando l'anime con la pro
doſi attualmente dalli loro peccati, e Per
che queſta non può eſsere attºne intera Pria virtù dalle mani dell'inimico infernal
nelle
Che da Maria Santiſsima, čkc. 3o7
nelle quali ſi trouano inuincolate per le ſue tamine 5. e 6. quale di propoſito difende,
colpe, con infelicità maggiore di quella ſi che ſi come la predeſtinatione delli eletti
5 22 ritrouauano ſeppellite nel niente, prima che, dipende da meriti di Chriſto, de condigno
riceueſſero l'eſſere per virtù della mia infi così dipende da meriti di Maria, decongruo,
nita potenza. La Diuina giuſtitia per man e che il decreto efficace della loro predeſti
camento della douuta ſodisfattione, e com natione, cioè di queſti più, che di quelli pre
penſatione all'offeſa riceuuta da viliſſime ſuppone la preuiſione liberale dell'applica
creatureti ſarebbe d'impedimento, perche tione de Meriti di Giesù,e di Maria;ſi vegga
per la tua baſſezza creata non ſei ſufficiente il numero 1736. -
ueſto, -.
voler Diuino. Nè meno determino, ſe per tato; queſto ſia partiamur huius redemptio --
-
cha Maria dipendenza, o prouiſione dell'orationi di nis ſolertie gloriam. Queſto Formentura, º »
elegga alla Maria ſia fatta la predeſtinatione delli eletti me, nominentur a te; queſto mecognoſcunt - ,
--
gloria, ma nella legge di grazia, ſe bene poſta la ſen artificem natura lege, come Creatore, e Re , 8 -
che la Di tenza dell'elettrone alla gloria, ex preuſione dentore, quanto all'eſsenza, te Dominem in
uina Mae meritorum, e come alcuni Teologi dicono, telligant nominis appellatione, cioè, che quel Quelli ſian
ſtà , ordine proper preuiſa merita, poſta la predeſtinatio li habbino ad eſsere ſaluati, quali ſaranno ſalui , che
executionis ne ſingolariſſima di Maria inſieme co Chris nominati dalla tua interseſsione; e ſi come ſarāno no
non darà - ſto prima d'ogni creatura nello ſteſſo pon la paſsione di Chriſto, fu la mano, per la minati dal.
la gloria to dell'eternità con hriſto, ab indiuiduam, quale ſono liberati dal potere dell'inimico la ſua in
mai, ſe non & neceſſariam connexionem, qua inter matré, infernale ordinati alla gloria, come il popo terceſſio
per dipen eiuſdemaue filium intercedit, come parla il lo d'Iſraele liberato da Faraone ordinato al. IlC e
, denza dell' Vega, nella ſua Teologia Mariana, e riferi la terra di promiſsione, così l'interceſsione
orationi di ſce li Dottori citati dal Salazar, per auuen di Maria ſia la mano, con la quale ſono in
IMaria, co tura potrebbe ſtimarſi, non improbabile, trodotti alla gloria. Quem vis ipſa, ſalus
me mezzi. perche ſe la Diuina Maeſta nell'elettione , erit, dice S. Bonauentura. A quo auertis fa. S. Bonau.in
alla gloria tiene riſpetto a meriti di prede ciem tuam, ibit in interitum E più a propoſi pſalta
ſtinati, quali improbabilità ſi troua, che to noſtro lo ſteſso ſacro Dottore. Qui aqui
non habbihauuto riſpetto all'orationi del runt gratiam Marie, agnoſcentur a ciuibus Pa Tſal. Ie.
la ſua ſantiſſima genitrice a fauore de ſuoi radyſi, & qui hunc habuerit charatterem, ad
diuoti? Se pare ecceſſo, ſi rifletta, che ſi notabitur in libro vite. Il che s'intenda pia
parla della madre di Dio, dall'arbitrio, e mente ſecondo la noſtra dichiaratione, non
conſenſo della quale ha voluto la Diuina . per l'elettione alla gloria, ma per la conte
Maeſtà che dipenda la Diuinaincarnatione cutione di quella, e come diſegno principa
quanto alla ſoſtanza. Dopo hauer ſeritto liſsimo d'eſsere nel numero de predeſtinati. -
queſta dottrina ho veduto il Padre de Vega La B. Vergine ſteſsa ne lo conferma, mentre
uclaſua Teologia Mariana paleſtra 29 cer: nell'Eccleſiaſtico dice, in me o miſtºia, Eccl. 24,
-
-
- a veri
-
3o8 Diſcorſo Ottauo. S IV.
cº veritatis, in che modo? coherente a San to haueſſe cognitione diſtinta di tutte il ſue
Bernardo citato, che dal ſuo Duino figlio regno Angeli,huomini,le cauſe, de quali de
lo in Maria, depoſitato il prezzo intero ueua proteggere,e trattare con Dio.Vega ne
della Diuina redentione, e come fà arbitra 1737. cita per queſta dottrina S. Bernardi
dell'incarnatione, habbi la padtonanza per no Sen. Alberto M S. Antonino.Si da quel
diſpenſarlo. In me omnisſpes via , o veri l'inſtante, e molto più dalla ſua croce ad
Pallacio e tatis, oue Paolo di Pallacio. Ego intra me duxit omnes gentes ad Mariam, vt niderete
babeo omnes gratias via, veritatis, e vite, quiduocaret eas & c. e perche vide tra quelle
ºt memo eas poſit habere, niſi per me. Ma poſ alcuni capretti, quali furono da Maria ſan
ſit, perche ſe bene, per li meriti della paſsio tiſſima pecore nominate, ipſum eſt nomen
ne di Chriſto, vi habbi come ius ad rem, e eorum li furono conceſſi cant. 1. Paſcehados
quelle gratie le ſiano douute, per giuſtitia tuos; vbi Guillel, Abb. Pia matris hados vo
del Saluatore, come parte del ſuo corpo cat, non quos ipſa facit , vel vult eſſe bados»
miſtico, per il quale l'ha meritate, ad ogni ſed quos,magiſq; conuertit in oues ponendos ad
modo per gl'intrichi e pericoli di queſta vi dextram. Non vi è ſanto operator de mira
ta, ſono tanti gl'inuiluppi, quali s'incontra coli, nè altezza di contemplatione così ſu
no, che ſine Maria duftu, come inſegna il blime, che lontano da Maria non cada. Il
S.Tºietra Date Damiano, clauſum ſit nobis totum itinerarium ſupremo di tutti gl'Angioli con le ſue eter
Heſychius Dei. Fù la B. Vergine ſimboleggiata nell'Ar ne rouine incontrate, per il rifiuto di rice
hom. de S. ca di Noè, così Eſichio, e S. Giouanni Da uer la ſua protetrice verifica queſto detto a
7Maria Da maſceno. Te Arcailla, qua ſecundi Mundi parere di S. Cirillo altre volte citate, prote S. Cirillo.
maſ de dor
mit.Deipare.
ſemina conſeruabat, adumbrauit, per la pace, tentator Diabolus de Calo cecidit; e ſi eſtende
tant'o tre, che il Padre Chriſtoforo de Ve
vega Pale.
ſtra 1. cere
l
nella quale conſeruò tutti gli animali, così
differenti di genio, e d'inclinatione, e per ga nella ſua Teologia Mariana, intendendo tam-9
la pace, quale per dipendenza di Maria fil del Saluatore quelle parole del Salmo. o Do pſal. I 15.
da gl'Angioli publicata nella naſcita del mine, quia ego ſeruus tuus, & filius.Ancilla Somiglian
Saluatore, º in terra pax. Ma per le crea tua, con Richelio, Vgone, Lirano, pronon za dell'Ar
ture rationali, e fedeli maggior ſomiglianza cia queſta nobile marauiglia, che Chriſto Si ca di Noè,
ſitroua, perche ſi come fà impoſſibile, che gnor noſtro ſupplica il celeſte Padre di aiuto e di Maria,
alcuno di quelli fuori dell'Arca ſi ſaluaſſe, per li meriti della ſua ſantiſſima Madre, pla ſalute.
così di neceſſità furono ſalui tutti quelli , vi Chriſtum Dominum ab aeterno patre meritis 524
ſi trouarono entro rinchiuſi, così è impoſſi Beata Virginis innixum ſubeunde mortis opè Se Chriſto
bile, che fi ſaluino quelli, quali non ſono aiu implorare, e cenciude,ea enim eſt Marie Vir nella ſua
tati da Maria così è neceſſario ſi ſaluino ginis laus, ea vis, e potentia ad mortis diſcri morte di
Anſapud quelli, quali ſono auuolti nel grembo della mina ſubeunda, vi ipſemet chriſtus Deus bo mandi aiu.
.Antonini ſua protettione. Quello detto ſenza alcuna mo, in peracerba morte ob tanta Virginis ne. to al Cele
4, p. I 5e. limitatione, e liberamente pronontiato da ſte Padre,
rita Del paris patrocinium expoſcat. Il che
s.145.7e da S. Anſelmo. Sicut impoſſibile eſt quòdilli, pero ſi riccua con la doututa moderatione, e per li mc
4 quibus Virgo Maria, oculos ſua miſericordiae per ammaeſtramento de fedeli, di non ſi riti di Ma
auuertit, ſaluanturita neceſſarium eſt, quàd hi, darſi di neſſun grado di ſantità, ſe non ri ria ſua
ad quos conuertit oculos ſuos , pro eis aduo corrono alla potentiſſima interceſſione del madre
cans,iuſtificentur, 6 glorificentur. S. Anaſta la ſua ſantiſſima Madre; non ſi fa limitatio
ſio S.naita, lib. 9. Exameronis. Introdurit ne neſſuna, per gran ſanto, che ſia.S. Bernar s. Ber. ſer.
Deus omnes gentes belluinas, & eas addurit do. Sicut a te deſpectus, º auuerſus neceſe ſupermiſſus
ad Chriſtum , vt videret, quid vocaree eas, v eſi ſer...ibi
eſt, quòd pereat, ſic ad te reuerſus, e - a te re
mumquemq; ſuis meritis, & vita, quam egerit, ſpettas impoſſibile eſt, quod pereat, perche, co Neſſun
e ideò vocauit quidem oues eas, qua ſtatuta me egli ſteſſo afferma, ſe il ſanto non cade,è fanto ſifidi
ſunt adextris, hados verò qui a ſiniſtris,agnos per eſſere dalla mano di Maria ſantifſima , ſenza Ma
autem vt qui chriſtum ſequantur, vnde etiam ſoſtenuto: ſe ſupera le difficoltà nel progreſ ria, ſe non
nominat lupos, qui gregi inſidiantur. Iudaeos, ſo della virtù ſenza ſtancarſi per la fatica, è vuol per
e genimina viperarum, º alias vu pes, & perche ſegue Maria, come fedeliſſima ſcor derſi.
omme,quodvocauit, hoc eſt ei nomen. Lo ſteſ ta: ſe non teme li maleuoli incontri dell'ini
ſo diciamo di Maria ſantiſſima, perche eſ mici infernali lo, falinuigorito per la ſua ,
ſendo, come madre di Dio, dall'intante del protettione: ſe perſeuera felicemente ſino
la ſua concertione imperatrice vniuerſale, alla fine, peruiene al porto di ſicurezza, per
perche filtus matrires omnes conditas in ſerui hauerla propita - Ipſa tenente non corruis, -
istem addixit, come nota S. Damaſ. orat. 2. ipſa duce non fatigaris, ipſa protegente non ,
de Aſſumpt. e S. Bernardino, t. 1. ſer.6 a 3. netuis: ipſa propitta peruensi e la ragione, s. Ambrº
c.6.tot creature ſeruiunt glorioſa Virgini,quot è perche il Saluator noſtro. Suſcepit quidem
ſeruunt Trinitati. Arnold. de laud quicumq; matris affettnm, ſed non quaſiuit hominis au cit. in Luce
deſucuruat genu, matri quoque prºſºppli ailiuminon può riceuer l'aiuto per ſodisfare lib. ne.
sa. Fu perogonucnicatº che dºpº: alla Dinina giuſtitia º per mezzo di Maria,
per eſ
Che da Maria Santiſsima, 8 c. 3o9
per eſſere pura creatura, ma per gradimen dinata alla vita ſpirituale di Chriſto ne'ſe
526 to dell'affetto le concedè, che la ſteſſa ſalu deli, che è a dire alla parentela di materni
Dignità te acquiſtata col ſangue, non perueniſſea tà di Chriſto in quanto Dio ne ſuoi mem
ſingolare neſſuno ſenza paſſare per il ſuo mezzo, e bri. Da che ſi deduce, che l'amore, che la
di Maria , che ſe egli non era per eſſer ſaluo, per il me B. Verg. porta alla vita ſpirituale di Chri L'amore,
che la ſalu rito di Maria foſſe per il ſuo mezzo cono ſto, in noi ſia maggiore dell'amore, che ella che Maria
te acquiſta ſciuto per Saluatore, e coſi anco foſſe fatto porta alla vita corporale di Chriſto in ſe, porta alla
ta da Chri ſaluo dall'ignominia di morir crocifiſſo, perche ha deſiderato, e voluto, che perda vita ſpiri,
ſto ne ven perche rieeuendo l'huomo l'attuale libera la vita corporale, per fare acquiſto di que tuale di
ghi a neſsu tione da ſuoi peccati per mezzo di Maria,ſta; di maniera, che ſe Maria vedeſſe Giesù Chriſto, in
no, ſe non da Maria, come dalla colomba, foſſe cono in pericolo di riceuere qualche ferita cor noi eccede
per Maria, " Agnello, che leua il peccato del Mon porale, ouero l'anima qualche ferita ſpiri l'amore,
Oe
tuale di colpa, per parte ſua, ſe non poteſse che porta
S. Ignatio Martire Impoſſibile eſt aliquem riparare ambidue li colpi, accorrerebbe a alla ſua vi
ſaluari peccatorem,niſi per tuum, o Virgo, an per il riparo della ferita ſpirituale, e lo fece ta corpo
nella paſſione, mentre lo laſciò ferire, e vc rale e
xilium, non diſtingue d'alcuna ſorte depec
catori , per altra parte ci porge carta di ſi. cidere ſenza manifeſtare la ſua Diuinità , Più pronta
curezza ad ogn'vno per ſcelerato, che ſia , perche ſapeua, che ſe l'haueſsero conoſciu à riparare
S.Brig. li.6. mentre ricorra a Maria; così a S. Brigida ri to, numquam Dominum gloria crucifixiſent, l'anima dal
2'e ll 71. C. I O, uela. Nullus eſtita alienatus a Deo, niſi fuerit CCatO »
s'inuigoriſce maggiormente l'argomento»
Benche ſia omnimò maledictus, qui ſi meinuocauerit, non perche il Saluator noſtro, in certo modo, che il figlio
peccatore, reuertatur ad Deum, perche applicata alla li attribuiſce a ſe ſteſso tutti li peccati, quali dalle ferite
smuocando beratione del peccatore, per la manifeſta, noi facciamo, come ſi legge nel Salmo, lon corporali ,
Maria ri tione dell'Agnello, che leuali peccati del gè a ſalute mea verba delictorum meorum », Tſal.2 1.
torna 2 Mondo, non l'abbandona già mai, che non perche ſono peccati de membri ſuoi, nel
IDio” lo vegga riconciliato col ſuo figlio Diuino. corpo miſtico, ſi che reſta inclinata Maria
S. Bonau, in S. Bonauentura con S. Bernardo, Maria tu con la ſteſsa anſia d'affettione aſſiſtere per Aſsiſte Ma
ſpec. c. 5. peccatorum toti Mundo deſpettum materno la liberatione dell'anime dalle loro colpe e, ria al pec
affettu ampletieris, foues, nec deſerts,quouſque per quello appartiene a ſe, quanto farebbe, catore, per
Nº diſcac borrendo iudici miſerum reconcilies. Ch'è a ſe foſsero colpe del proprio figlio, e quan farlo, ſaluo
cia, nè ab dire ſi moſtra rifugio de peccatori così po do dalla croce le diſse, mulier,ecce ilius tuus, come ſe
bädona al tente, che fà ſtupire il Mondo, perſone di nel tempo delle maggiori anguſtie, le ap foſse lo ſteſ
cun pecca ſperatiſſime, per le ſue colpe abomineuoli portò infinito conforto, mentre le fece co ſofiglio.
iOIC - a tutto il Mödo,le abbraccia, le communica noſcere, che per la perdita di quella vita ,
affetto di charità, feruore di diuotione, ſi. corporale hauerebbe riceuuto per il ſuo
no alla ricuperatione della gratia Diuina. mezzo infinite vite ſpirituali ſino alla fine
La ragione di queſta applicatione, è altiſ del Mondo; e che ſi come ſenza di lei non
ſima, perche la B. Vergine, per la materni riceuè la vita corporale, ſe non vi concorre,
e ta ſi fa madre, e parente di Dio, in quanto non vuole riceuere la vita ſpirituale. S. Ger S«Gede Z5.
huomo, e perla gratia, è figlia, e parente mano oratione de Zona: Nemo eſt, cui Deus S.Bonau.ſp.
di Chriſto in quanto Dio, più ſtima queſta miſereatur, niſi per te,o Virgo satiſſima,nemo, 528
parentela della gratia, che della maternità cui gratia conferatur, niſi per te, o caſtiſſima, Giesù non
di Chriſto, e ne rinontierebbe di buona e S. Bouauentura raccoglie la prontezza i vuole la via
voglia alla maternita corporale di Chriſto, neffabile, per ſouuenire, mentre dice, omni ta ſpiritua
ea quante prerogatiue l'accompagnano, per bus exorabilibus exorabilis eſt Maria, perche le, séza che
527 non eſſere priua, nè meno per vn momento ſi rinoua, ma con infinito ecceſſo, il fatto di Maria vi
Diſcorſo di queſta parentela ſpirituale. Nella ſteſſa S. Gorgonia riferito da S. Gregorio Na cócorra, ſi
acutiſſi maniera fauorita dalla Diuina Maeſta tiene zianzeno, quale hauendo il marito infedele, COII le motº
mo,cò che parentela di maternita corporale con . ſupplicaua ſempre il Signore, di non partire ha voluto
altamente Chriſto, per la quale ſi apparenta con lui in da queſta vita mezza battezzata,ne dimidia e la corpo.
ſi proua l' quanto huomo, ma di più per merito dello initiata recederet, ma che egli ancora ſi con rale e
applicatio ſteſſo Chriſto riceue la ſteſſa parentela con uertiſſe, ci hoc etiam impetrauit . Maria S.Greg. Na.
ne di Ma lui in quanto Dio, perche lo produce ſpiri vide il figlio ſuo naturale capo noſtro mon: tagliº e
ria, per ſa tualmente in noi.S. Agoſtino. Fuit mater diſſimo, e ſenza macchia, ma ne membri i":di S
lute del del corpo miſtico,vide mille bruttezze,eleſ Gorgonia
ſpiritu non capitisnoſtri, quod eſt ipſe saluator,
Peccatore, a quo magisilla ſpiritualiter nata eſt; ſed pla ſe di fermarſi tanti anni dopo la ſalita del con più ef.
S.Agoſt.lib. nè mater membrorum aius, quod nos ſumus. figlio, per impiegarſi a mondarlo,e nel Cie ficacia in
de5. Virgis Queſta parentela ſpirituale è più ſtimata , lo ſempre s'affatica con l'orationi, con le Maria.
mit. Go 6. , da Maria ſantiſſima, che la ſteſſa maternità quali, merito Chriſti, chriſtum parit quotidie Bozio.
corporale di Chriſto, perche queſta ma in mentibus humanis, la replica ſempre al
ternità anco per conſenſo di Maria fior ſuo figlio, ch'ella non deſidera meno di ve
derlo tutto mondato, e ſantificato, di quello
- Gggg ch'egli
3 Io Diſcorſo Ottauo. S IV.
ch'egli deſideraſſe di vederſi tutto glorifica compimento è poſto da lei nella ſalute de a
to, che per queſto fine ſtaua volontieri in figli adottiui, quali le teſſono la corona,
terra, per procurare l'acquiſto de peccato molto più, che all'Apoſtolo, mentre li nomie
ri, con li eſempi, con le parole, eſſerſi con na, gaudium meum, & corona mea ; e però
ſe per la Diuina maternità ſi manifeſta ve Gulliel. in
-
tentata ſalire al Cielo, per compiacerlo cor
ſtita di Sole, per l'applicatione alla noſtra capite 4° -
euerr. Abb. riſpondendo all'inuito eſpreſſo da Guerrico L'anime
ſer. 2. de º Abbate. Veni, eletta mea, e poco appreſo, ſalute, ſi vegga coronata di ſtelle, ſi quidem
conuertite
Aſſumpt. nec mihi ſatis glorificatus videbo, , niſi, 6 tu per hoc, quòa fatta eſt incarnati Verbi mater
corporalis, fatta eſt membrorum eius mater teſsono la
Supplica glorificeris, che però humilmente lo ſuppli corona di
di Maria a caua communicare la mondezza al ſuo cor ſpiritualis, per boc, quòd caput noſtrum ſecun
fauore de pomiſtico per compiacerla,almeno in quel dum carnem concepit, membra eius latte pie. gloria,per
ſuoi diuoti tatis alenda ſuſcepit, dice Gullielmo, e Ri che ſono, e
ii, quali faceuano ricorſo alla ſua interceſ,
ſione, e ſi come fece glorificata in quella ſi
è la perfet la carne del cardo, carnalia in te Chriſtus vbera ſurit, mt
ta monda» ſuo corpo naturale, quale ella gl'haº da per te nobis ſpiritualia fuerent. Queſti mo moſtrano
tione di tocommunicandoli la gloria per ridondan tiui così efficaci di pietà in Maria, le ſono il cópimé
Chriſto, e za dell'anima, così compiſce la beatitudine così inſeriti dal ſuo figlio Diuino, acciò ſi to della ſua
per la co della ſua madre con la ridondanza dellº come con la Diuina Maternità, lo genera a eterna fe
pita glori gratiene ſuoi figli adottini. Di queſta voce ſi lo produce, lo fa ſcoprire figlio, Agnello di licità.
ficatione feruì S. Bernardo. Totius boni plenitudineº Dio, ecce.Agnus Dei, così con la ſua pietà Ricar. Vit
propria ci poſuit in Maria e ſi quid ſpei in nobis, ſi quid ſia manifeſtato da Maria, come dalla Co tor. p. 2. in
la ridon lomba, Agnello,cheleua il peccato del Mon gante C, 23e
gratie, ſi quid ſalutis, ab ea nouerimus reduº:
danza ne dare, qua aſcendi delitis affluens. Nota ſi do, perche col ſuo mezzo riceue l'attuale , 529
liberatione dell'huomo da ſuoi peccati, per Gliè inſeri
figli, quid ſpei & c.ab ea nouerimus redundare, peº
S. Ber. ſera che ſi come il nutrimento debambini rº la quale teſta manifeſtato per Redentore,di to queſto
de Nat. Vira donda a quelli dal nutrimento della madre maniera, che non ſi deue ponderare la beni genio, p.
Simile del gniſſima pietà di Maria, per quello ne de che riceua
per il latte, che ſuggono da quella, così il nu
nutriméto trimeto ſpirituale di virtù,quale riceuiamo a riua, per beneficio noſtro ſolamente, ma per il ſuo
debâbini , ridonda a noi dall'abbondanza del lattedel molto più per quello, riſulta di gloria al ſuo mezzoVat
quale ridò la ſua pietà, con che compiſce la beatitudi Diuino figliolo. Il P. S. Bernardo appreſſo tuale libe
da dal nu ne della ſua gloria. Raiucchellius in Deip. S. Bonauentura. Mediatrix noſtra, Aduoca rati&ne del
trimento exit. 14 in S.:lue n. 6. Adeò pini eſt vt hanc ta noſtra, tuo filto nosreconcilia, tuo filio nos l' huomo
della mas ſummam ſibi exiſtimet gloriamnos ab excidia commenda, tuo filio nos repreſenta, e quia » da ſuoi pec
dre. eruere. Si raccoglie ancora dal ſimbolo di Dominus Miſericordiſſimus, miſericordiſſimè cati.
Maria eſpreſſo dall'amato Diſcepolo nell'. eſt tecum, ideò, ci tu es miſericordiſſima ſe S.Bonau, in
-Apot al, Apºcaliſſi, nel prodigio, Signum magnum cum. Tutte l'opere di miſericordia corpo ſpec. Virgi.
Mulier amitiaſole, º in capite eius corona a rali eſercitò la B. Vergine col ſuo Diuio fi misc 8,
glio, per le quali veramente potè eſſere no In che mo
ſtellarum duodecim Il Sole è ſimbolo della do la B. V.
Diuinità, però il figlio nella transfiguratio minata miſericordioſa con lui, miſericor
ne moſtra la faccia riſplendente, come Sole, diſſima ſi moſtra ſeco, in procurarci la li ſi moſtri
Marianò,ma il corpo ammantato di Sole , beratione da noſtri peccati non ſolo perche miſericor
perche caput Chriſti Deus, ma di Maria filius eſercita l' opere di miſericordia ſpirituali diſsima ci
con lui nel ſuo corpo miſtico, ma perche il Chriſto.
Deus. Però ſi moſtra il ſimbolo di Diuinità
nella faccia del figlio, nel corpo della ma figlio riceue queſto notabiliſſimo piacere
dre. Il Sole è anco ſimbolo della gloria d'eſſere manifeſtato per Redentore, e quello
Fulgebunt iuſtiſicut sol. La corona è com che leua il peccato del Mondo, e quia Do
pimento di felicità, della gloria. Le ſtelle minus miſericordiſſimus, miſericordiſſimè eſt
ſono ſimbolo dell'anime, alle quali ſono pa tecum, ideò, º tu es miſericordiſſima ſecum.
“ragonati da Dio li diſcendenti di Abramo. La miſericordia di Giesù in Maria, ſi ſteſe
2Multiplicabo ſemen tuum ſicut ſtellas cali, tant'oltre, che cedè alla gloria del ſuo cor
Maria ſi corona di ſtelle, cioè de peccatori po per tutto il tempo della ſua vita morta
conuertiti, ſaluati per la ſua interceſſione ie, per ſoſtenerla paſſione. Nella paſſione la
ſecondo l'inuito Diuino. Veni coronaberis Beata Vergine, le fà compagna, e ſe la Ca Matt. 15.
decubilibus Leonum, de montibus Pardorum. nanea diſſe a Giesù, miſerere mei, per le af 22. Glo).
Pondera Ricar.lib.5.de laud.Apoc.12.dicitur fittioni della ſua figlia, perche come iui la Giesù ce
Maria coronari de Stellis, hic promittitei filius, Gloſſa, dolorfilia, doloreſt matris, molto de alla glo:
quòdcoronabitºr deferis. Quid eſt, niſi quòd più, paſſiofilifuit paſſº matris, quale più ria corpo
fera per gratiam, e orationes Mariae ſunt ſtel ſi doleua, che ſe l'haueſſe in ſe medeſima , rale p Ma
le.vt conueniat capiti tanta regina, vt de ſtel ſoſtenuta. Quanto alla gloria, la B. Vergi ria. Maria
lis ei corona videaturexhibita, que deferis ne le paſsa auanti, perche il Saluator noſtro cede anco
fuerat promiſa, perche ſisà, che li principi, per la ſua pietà in Maria º per redimerla, alla gloria
delle ſue glorie le vengono dalla Diuina per ſaluarla, rinontia alla glorificatione dei dell'anima
ºmaternità, ſia più chiaro, che il Sole, che il ſuo corpo, queſta è gloria accidentale, perº P Chriſtos
- -- - ſeuerò
Che da Maria Santiſsima, 8 c. 3 II
feuerò però ſempre nella gloria eſsentiale, vita fù diuinamente ordinato a conſeruare
e fruitione di Dio nella viſione Beata. Ma il virore della giouentù, e della vita dell'
ria Santiſsima, per moſtrarſi miſericordio huomo S. Agoſtino de ligno vite propterea
d ſiſsima ſeconella liberatione degl huomini guſtabatur, ne mors eis vndecumque ſubrepe, Dalle radi,
da ſuoi peccati, per più di vent'anni rinon ret, velſenetute confetti diuerſis temporum ci dell'al
tia alla gloria eſſentiale della viſione beata, ſpatiis intertrent , non deue parer maraut bero della
per il tempo, che viſſe doppo l'Aſcenſione glia , ſe ne rappreſentaſſe l'ombra nella , vita naſce
del ſuo figliuolo, perche moſtrando egli di communicatione del virore, e floridita al ua il fonte
volerla condurre alla gloria , lo ſupplicò l'altre piante del Paradiſo, ſecondo ſi ri del Para
per gratia, che differiſce, acciò reſtando in ſponde con la dottrina dello ſteſſo Ambro diſo, quale
queſta vita, poteſſe impiegarſi nella ſalute gio, che dalle radici dell'albero della vita ſcorrendo
degl'altri, procurare la liberatione dell' naſceua quel fonte del Paradiſo, quale ſcore fecondaua
ACamt. 1 e huomo da ſuoi peccati, come ſi legge nella rendo con diuerſi piccioli ruſceletti rende il terreno -
Cantica. Trahe me poſt te, curremus in odo ua feconda tutta la terra di quello così no Riccard. li.
-
rem vnguentorum, come ſe diceſſe, ſe vengo bile, č auuenturato giardino, con la con 7.de laud.
adeſso venirò ſola, e non condurrò fedeli ſeruatione florida, 8 virore dell'altre pian S. Epifan.
Moſtra a conuertiti per il tuo merito, da quali col te quali priuate di queſt'influſſo, ſarebbono de laud.
marci più, mio mezo reſti manifeſtato Agnello , che inſterilite, e ſecche. La Beata Vergine non
che la pro leua il peccato dal mondo, meglio è, che ſolo ſi dice eletta vt Sol, perche come da
Pria glo mi laſci in queſta vita mortale, nella quale meriti di Chriſtode condigno, così da me Perche ſi
ria, men con gli eſempi, e con le parole ne farò ac riti di Maria de congruo tutte le creature dica la B.
tre prega quiſto di grandiſsimo numero, e te li pre partecipano la luce di gratia, con li ſplen Verg elet
fermarſi in ſenterò, e ti farò manifeſtare per redento dori di gloria. Che però come prodigio fù ta come il
queſta vita re. Non dirit Virgo. Traheme tecum ſed poſt moſtra nel Cielo, ſignum magnum apparuit Sole.
per farci te, quo charitatem ſuam erga genus humanum in Calo mulier amicta Sole. Riccardo di San S. Gregore
bene. clariſſime manifeſtat, perche gli ama più, Lorenzo. Ideo dicitur eletta, ve Sol quia ſicut Taum. ſer.
S. Lorenzo che la propria gloria, alla quale rinontia Sol ad hoc factus eſt, vtilluminet totum mun 2 de Aſ
Giuſt. ſer.de per farli ſalui, e ne riceuè la promiſſione dum , ſic Maria ad hoc fatta eſt à deo, ºt ſumpt.
«Aſſumpt, dal ſuo figliuolo, come ſi raccoglie dal det miſericordiam, veniam, gratiam, 6 gloriam S. Anſelm.
to di S. Lorenzo Giuſtiniano mentre l'in quaſi lumen à Deo impetrettoti munao; ma tratt. de
ulta alla gloria ( ſatiste à regno meo abeſſe ſi dice anco lignum vitae. Aue lignum vite laud.
53o ermiſi) ma mentre la rinontia, le teſse la la ſaluta S. Epifanio, e San Gregorio Tau
Corona di compimento, per mottrarſi ve maturgo. Hac ſemper vigens immortalitatis s ti
Se Ambre ſtita di Sole per il principio delle glorie Paradyſus in qualignum vitae plantatum cun Ealbero
cit.in Theo nella maternità corporale, e coronata di ftis immortalitatis fruttum ſuppeditat, e San della vita
log. Maria Stelle per inſiſtere alla pietà per fauore de t'Anſelmo la nomina - Vitae arborem in cali perche da
ma n.17 I 5. peccatori, e goderſi delle glorie del figlio, vertice tanquam in paradiſi medio locatam & lei fioriſce
Albero del come reſtò trafitta per la paſsione. Calum amanitate ſua exhilarantem. L'albe il virore
la vita nel Nel Paradiſo terreſtre tra mille alberi ro della vita nel terreſtre Paradiſo fà pro della ſpe
Paradiſo arricchiti di nobiliſsimi frutti fà collocato fall Z3 e
dotto da Dio, vt catera ligna de illius viri
terreſtre, dalla Diuina bontà in mezo a quelli l'albe ditate florerent. Maria Santiſſima è l'albero
che come ro della vita, queſti era come il Sole, come della vita nel Paradiſo miſtico della Chieſa
il Sole nel mezo, centro tra tutti li Cieli, perche ſi co collocata, perche catera ligna degli eletti S.Bern.
Cielo com me il Sole per ogni parte a Cielo, a lumina de illius viriditate florerent per teſtimonio
munica li ri Celeſti communica li raggi de ſuoi ſplen della ſteſsa, che dice, in me omnis ſpes vie,
raggi ſuoi a dori, così l'albero della vita communicaua & veritatis , perche tutto il virore della Aria del
così egli la à tutti fecondità , e virore. S. Ambrogio ſperanza per li fiori odoroſi di penſieri ſan Paradiſo
fecondità inter alia ligna lignum vita Deus produxit in ti, e frutti d'operationi virtuoſi, riceuono terreſtre
communi medio Paradiſi, vt catera ligna de illius vi il principio delle loro moſſe da Maria San InCntre toC
ca all'altre riditateflorerent, in che maniera ſi moſtraſ. tiſsima. L'aria, quale ſpiraua nel Paradiſo ca l'albero,
piante, ſerotloridi, e verdeggianti gl'alberi per il toccando l'albero della vita, e ſcorreua per della vita,
S.Agoſt. de legno della vita vicino, ſi può dedurre dalla quello rendeua verdeggianti gl'alberi con glitinuerde
cimite Ce 20e conditione naturale oſſeruata da periti di uicini. Tanto ci auuiene per riſpetto al ſuo altri aſ
- . - agricoltura, di molti alberi, li quali ſono merito, alla ſua interceſsione. S. Bernardo, beri,
ſterili, é infruttuoſi, ſe da certe piante a ſi quid ſpei, ſi qua gratia, ſi quid ſalutis º
S. Ambr, particolari vicine non reſtano fecondati, ea nouerimus redundare. Senza l'albero della Trou, 2o.
2 Ie
quello, che ſi eſperimenta in alcune piante vita ſarebbono ſterili, ſecchi gl'alberi del -
particolari ſi può applicare alla conditione Paradiſo, non ſi ſarebbono veduti verdegi Idiota com.
dell'albero della vita a fauore di tutte le giare. L'Idiota dottiſſimo al luogo de pro de B. Virg,
piante del Paradiſo, ne ſarà ſtimata riſpo uerbi. Lucerna Dominiſpiraculum hominis, C 5
ſta priua di fondamento da chi pondera, Sicetiam tibi dicere poſſumus Lucerna Domir
che bomo eſt arbor inuerſa, che l'albero della a e ideſt Marie, ſpiraculum hominis» quia
peg
-
- -
ceuono il radiſo, quale col giro di piccioli ruſcelletti Fonte di Miſericordia, di luce, di conſola
cione, della vita immortale è manifeſto,
"
corriſpon-.
primo ver ſcorrendo fecondaua la terra del Paradiſo, de all'albe
de da Dio con la conſeruatione florida, e virore del che corriſpondendo queſta ragione di fon ro della vi
te al fonte del Paradiſo Terreſtre, alla lu ta, ſenza il
nella crea l'altre piante, quale private di quell'influſ
tione, lo ſo ſarebbono inſterilite, e ſecche. Si noti, cerna, ch'è l'Agnello nella Celeſte Gieru quale ſi
conſertia che le piante, gl'alberi non riceuono il pri ſalem, l'huomo, è giuſto, è peccatore, perde il
no per il mo verde dal fonte dall'albero della vita, che ſia, ſenza Maria reſterà priuo di tutti primo verº
fonte vſci lo riceuerono nella loro creatione dalla be li beni, vale la conſequenza, perche ſe l'I de benehe
to dalle ra nigna mano di Dio, ma ſenza quell'influſ diota diſse inuenta Maria, inuenitur omne riceuuto
dici dell' ſoriceuuto dall'albero della vita per l'acqua bonum : così ſenza Maria incontra la priua da Dio- º
albero dele ſorgete dalle radici di lui, ne reſtarebbeno tione di tutti li beni, e ſe non giouerebbe
la vita. priue. Il primo verde, il fiore della vita alli alberi del Paradiſo terreſtre l'hauere ,
di gratia lo riceuiamo da Chriſto. Fons pa nella prima creatione riceuuto il verdeg
tens domui Iſrael chriſtus, diſſezaecaria prº giare, e l'eſſere fioriti, ſe per mancanza Idiota :
feta, dal quale lo ſteſso albero del Paradi dell'albero della vita collocato vicino, è
ſo, e Maria fà parimente prodotta, ma lº del fonte uſcito dalle radici di lui non foſ.
-- - - - - - ſero
-
Non gios coſe ſublunari, ſe li Celeſti Pianeti arric nos habere voluit per Marian, e che per ſuo S. Bern.ſer
uerebbe l' - chiti di nobiliſſimi influſſi non haueſſero mezo l'Agnello di D IO ſia manifeſtato de Nat. M.
influſso de la Luna inferiore per la quale le poteſsero Agnello, che leua il peccato del mondo. 533 ,
pianeti, ſe communicare a beneficio de mortali è che In confirmatione di, che habbiamo dallo Giuda -
per virtù giouerebbe a noi l'influſso beneuolo delle ſteſso punto della Paſsione, e noſtra reden muore di
della Luna piaghe Stelle del Saluatore, ſe col mezo di tione, che vn'huomo peſſimo, e diſperato ſperate ,
non foſse Maria non ci foſse partecipato ? Gregorio ſi transformò in Martire cangnizato per la perche è
- rO COIntIll
Veneto, che per queſto capo ſia paragona interceſſione di Maria, & vn'Apoſtolo pri priuo del
nicati. Co ta alla Luna. Non abs re Lunae aſſimilatur uo della ſua interceſſione, terminò la vita l'interceſ
sì le piaghe materilla gratiarum plena, qua ea que à ſu da diſperato. S. Pietro Damiano cerca d'in ſione di
del Salua pernis fontibus per diuerſos canales haurit ueſtigare perche non ſi conuertiſſe il Ladro Maria per
tore ſenza delle piaghe del figlio, largitur quidem in ſe non in Croce ? perche non prima? perche la quale il
Maria. ferioribus pro recipientium diſpoſitione. Sau non ſi mutò mentre fù ſeguace di Chriſto Ladro di
Greg. Ven. Cirillo Aleſsandrino ne lo conferma perte, nel ſuo camino al Caluario f e riſponde , ſperato ſi
in Narron. omnis creatura idolorum errore detenta con tune conuertitur cum Maria iuxta Crucem ſta. ſalua
Cant. I. to. uerſa eſt ad agnitionem veritatis, 6 fideles bat; tunc ex Latrone factus eſt martyr cum »
4-cap. 28. omnes adſantium baptiſmum peruenere. No Aaria pro eo deprecabatur. Per oppoſta ra
S.Cir. Aleſ. ta (per te) perche è ben vero che tutto ci gione perche Giuda ſi diede allacio finen S. Piet. Da
contr. Ne deriua dal figlio, come il fonte del Paradi do la vita da diſperato ? perche peccò in mian. apud
ſtorium. ſo da Dio, ma come il fonte ſgorga ſola Chriſto ? peccaui tradens Sanguinem iuſti. Salmer. to.
mente dalle radici dell'albero della vita » non peccarono gl'Apoſtoli con l'abbando 1o, trac.4o
così le gratie dalla diſpoſitione interceſſio no ? con la perdita della fede? Pietro con Tºhilip.
S. Girol. ne di Maria, San Girolamo epiſtola de Aſ la negatione? con il ſpergiuro ? Filippo Ab Abb. lib.3.
ſumptione Iure ab Augelo gratia ſalutatur» bate ponderando nella Paſſione il diluuio di in cant. c,8 -
ci predicatur plena per quam largo Spiritus mille colpe, oſſerua, che gli Apoſtoli tutti
ſaniti imbre ſuperfuſa i
omnis, creatura » furono miſeramente ſommerſi. Omnes deni
S.Germ. or. ogni legno del Paradiſo riceue l'acqua dal queſtulit aqua, laſit diluuium, culpa merſit,
de Zona, d l'albero della vita, ſenza la quale reſtareb ma ſolo Giuda vi reſtò ſuffocato liberando
faſciis Dei be infecondo, ogni creatura riconoſce la ſigl'altri, ſed cateris per gratiam euadenti
º pare.
Giesù ma
gratia per mezo di Maria, ſenza la quale
reſtarebbe perduta. S. Germano Coſtanti
bus Iudas perditus non emerſie, illequippe
diffidentia ſuffocatus laqueo gutture ſeſuſpen
nifeſtato
º nopolitano Patriarca. Nullus eſt qui ſaluus dit. Ne adduce la ragione perche chriſtus Giuda pre
redentore, fiat niſi per te è ſantiſſima; Nullus eſt qui li in cruce patienscuram Iude à ſua longe bene uenuto dai
perche per beretur à malis, niſi per te è puriſſima, nemo uolentia relegauit ; Ioannem verò diligens, cu lacio non
mezo di eſt cui donum concedatur, niſi per te è caſtiſſi ram eius matri Virgini delegauit, mulier in fù in tem
Maria l' ma; nemo eſt cui miſereaturgratia, niſi per te quttecce filius tuus. Non diſcorre più oltre po di par
uomo ri à honeſtiſsima, perche per mezo di Maria ri della ragione della liberatione degl'altri, tecipare la
ceue rat-, ceuendo Giesù l'attuale liberatione dell'. perche nella perſona di Giouanni tulli gli protettio
tuale libe huomo da ſuoi peccati, è manifeſtato co Apoſtoli, benche perduta la fede furono ne mater
ratione da me dalla colomba Agnello, che leua il pec deputati alla protettione di Maria, quale na di Ma
y) ſuoi pec cato del mondo. Non ſi può negare, che per l'affetto materno, ſubito, che li riceuè ria come
cati. era ſufficientiſsimo Chriſto Signor noſtro per figliuoli s'interpoſe ſupplicando per la li altri di
ſolamente (pondera S. Bernardo)perche tut loro liberatione. Giuda già preuenendo: cepoli.
ta la ſufficienza noſtra, e della ſteſſa Regi la raccomandatione del figlio, e l'interceſº
na del Cielo viene da lui, ma la conuenien ſione della madre pendente dall'albero ipſa
zafi, che Giesù non foſse ſolo, ma che ſi die crucifixionis, haueua finita infelicemente
-a -
Hsh h la
314 Diſcorſo Ottauo. S. IV,
la vita, ſe foſse ſtato in tempo partecipan Caluario per opera dello Spirito ſanto, dal
do l'interceſſione di Maria, non ſi ſarebbe quale ſi come fu preparata per la Diuina
perduto, e queſto ha voluto accennare con maternità, e parto del figlio di Dio, così
la ſua eſclamatione S. Leone, mentre diſſe, parimente fu diſpoſta, per eſſere madre»,
S. Leone, º Iuda, ſi expectaſſe, conſumationem criminis auocata de peccatori. Vbertino Caſſalto,
tui, perche Nullus eſt, qui ſalnus fiat, qui li Cum ipſa eſſet aduocata mundi, tantum dolo Vbert, li 4,
arbor. vita
In che mo beretur à malis, niſi per te è santiſſima. Pri rem Spiritus ſansfus ſuis infudit viſceribus
do Chriſto ma immerſa la B. Vergine nell'amarezze quantus ſufficiebat omnium elettorum genitri c. I 5»
rilegòGiu del pelago della Paſsione di Chriſto appli ci ad excuſandam ingratitudinem, quia ſic du
da così lâ caua bene con l'affetto generale il ſacrifi ra morte de ſui fabrica ſuum expellebant an
tano dalla gio della vita del ſuo Diuino figliuolo per la ttorem, qui ad ipſos eruenaos ex faucibus mor
ſalute del mondo, ma eccitata dalla voce tis de ſinu patris aduenerat , ſeruilem aſſu Maria ha
beneuolen
uendo co
za ſua, di Chriſto all'amore ſpeciale de ſuoi diſce mendo naturam. Vnde ipſa proſe, º prototo
poli come dilettiſsimi figli, per quelli effi mundo dignum morienti, ci de ſegenito exbi patito, al
Perche re cacemente pregò . Giuda era già ſpirato bebat lamentum. Nota ſi tamen compatimur Crocifiſſo
ſtò eſcluſo per diſperatione, terminando la vita ſi reſe pt & conglorificemur , non può peruenire per tutti di
dall'inter. incapace della ſua interceſsione, ma quiui alla gloria, chi non è partecipe della Paſ. ſpenſa in
ceſſione di è coſa degna di ponderatione ſingolariſſima ſione, Maria diſpenſa ogni volta che riceue queſt'obli
Maria,ſen la ragione addotta da queſto Dottore della a proteggete il peccatore, perche al piede go co pec
za la quale perditione di Giuda, perche chriſtus curam della Croce ha degnamente per ſe ſteſsa , catori, qua
neſſun ſi Iude à ſua longè beneuolentia relegauit. Co. compatito, e per tutto il mondo, che è li riceue a
ſalua e me ſi verifica queſto, ſe Chriſto Signor no quella marauglioſa propoſitione di S. Bo protegge
ſtro con tanti argomenti di beneuolenza, nauentura eſſere ſtato così grande il dolore Irc »
dono, ſe lo voleua replicò Iuda, oſculo fi compatito, all'hora la B. Vergine dice, che
lium hominis tradis è come dunque chriſtus è ſuo figlio, e l'aſſegna la parte di compaſ
in Cruce patiens, curam Iuda longe à ſua be ſione ſoſtenuta per lui (ò ſia benedetta Ma
neuolenti a relegauit ? perche reſtò eſcluſo ria Santiſsima madre) e la gratia è fatta.
dalla protettione, dalla interceſſione di Ma Giuda maggior peccator del mondo non
ria, ſenza la quale, nullus eſt, qui ſaluus fiat? hauendo egli con patito in ſe, non aſpettò,
534 perche da Maria ſolamente, e ſenza Maria che Maria compatiſce per lui, e però non
da neſsun'altro riceue l'attuale liberatione hauendo ancora che offerire per eſcuſatio
Quanto dell'huomo da ſuoi peccati, per eſſere ma ne della ſua grauiſsima colpa, non ſi appli
ſia lonta nifellato da Maria , come dalla Colomba cò à raccomandarlo efficacemente al figli
no dalla Agnello, che leua il peccato del mondo, uolo, e per il Ladro sì; e però il Ladro ſi
beneuolen come da lei fu generato Agnello, e figliuo conuertì in martire, l'Apoſtolo finì la vita
za di Chri lo di Dio, perche mentre ſi fece queſta rac da diſperato, perche anco nell'Epiſtola a vtd coloſ.r
ſto chi non comandatione, egli era di già morto, e dan Coloſſenſi ſi ſcrine ſicut ſoci paſionam eſtis,
viue ſotto nate, che è coſa da non eſſere dimenticata, ſic eritis & conſolationis , e Dioniſio Ri
la protete ò già mai traſcurata da fedeli l'intendere, chelio, che dici poteſt B. Virgo mundi ſalua
tione di che chi non viue ſotto la protettione di trix propter eminentiam, virtuoſitatem, co
Maria, Maria, è lontaniſsimo dalla beneuolenza di meritin ſua compaſſionis, que patienti filio
Chriſto. fideliſſime, o acerbiſſimè condolendo, excel Maria Sal
Più oltre, e molto bene per il noſtro in lenter promeruit, vt per ipſam, hoc eſt per uatrice del
ſtituto, perche anco nel tempo della Paſ precereiusº ae merita, virtus ac meritum paſ mondo per
che Maria ſione era vero ciò, che poi fa dall'Apoſtolo ſionis chriſti hominibus communicetur, per il merito
può ſuppli promulgato. Si tamen compatimur, vt & che col ſuo mezo ſi manifeſti Agnello, che della ſua
re del ſuo conglorificemur. La B. Vergine deputata per leua il peccato del mondo. Giuda reſtò conpaſſio.
a manca auuocata del mondo doueua hauere argo ablegato longè d beneuelentia chriſti, per la ne, e per:
menti del menti, e motiui di ragioni così efficaci, ſua colpa, perche preuenendo con la ſua che è
peccatore, quali foſsero baſteuoli per la difeſa così dif. morte il tempo di queſta communicatione,
ficile della cauſa de peccatori, ne altro ef quale efficacemente doueua riceuere per il
fugio ſi poteuatrouare, ſe non che Maria merito di compaſſione infinita della Regi
ſupplir poteſse del ſuo a mancamenti, e de na del Cielo, reſtò incapace della ſua inter
biti de peccatori. Queſta fu intentione e ceſsione. -
della Diuina Sapienza e ridotta all'atto nel S.Germano Patriarca introduce Zaccaria
è par
Che da Maria Santiſſima, 8cc. 315
S.Germ.en a parlar con Maria ſantiſſima in queſto mo
comio ins
ta il Carnotenſe, ſignifica Ribellione, perche Demonio
do. Huc ades profetio diuinarum ordinatio non ſolo reſtò libera dall'impero di Satanaſ venuta per
Saittis: Dei num; hùcades ſignaculum teſtamenti ipſius; ſo, ma venne per la liberatione degl'altri, la ribellio
param. Hùcades finis ipſius conſiliorum, Maria ſan per diametro contrapoſta al Demonio,qua. ne, e libe
tiſſima è nominata perfettione dell'ordina le ribellando a Dio fà cagione della ribel ratione,
tioni Diuine, ſegnacolo del ſuo teſtamen lione degl'altri, ſimboleggiata nella Verga delli altri.
tos e fine de conſegli della Dinina Maeſtà. prodigioſa di Aaron, quale gettata a terra,
535 Gran propoſitione di queſto ſanto, e come ſi cambiò in ſerpente, e diuorò tutte le ver
Che Matia ſi può capire è con modo ſingolariſſimo co ghe de Magi di Faraone. S. Pietro Damia S. P. Dam.
è perfet herente allo ſcopo del noſtro inſtituto. Per no, che Maria è Virga illa, qua retunduntur ſer. de Aſ
tione delle fettione delle ordinationi Diuine, perche impetus aduerſariorum Damonum, Virga º
IDIuine ore Deus de ſuo bonus, e le Druine ordinationi ſumpt. V.
dinationi
Aaron, per quan fiuntſigna, º mirabilia ,
come riceuono le moſse dalla Diuina bontà, perche poſta in terra, per la ſua humiltà,
per ſe, ep tédono alla communicatione di quella. Che comparue al Demonio ſpauentoſo ſerpen
noi. però fà prodotta la creatura ra ionale, l'An te, detta ſerpens femina, da S. Clemente A S. cl..Aleſ
gelo l'huomo poſseſsore della gratia,accio leſsandrino , perche come S. Bernardo al Adhortat.
che ſi acquiſtaſse la gloria. L'Angiolo ri lnogo della Geneſi,ipſa conteret caput tuum, ad gentes.
Si proua bellato ſlurbò queſt'ordinatione, fino da , Tlacuit Deo, eo potius modo, 6 ordine ho Gen. 3- 15
per ordine principio nell'una, e l'altra natura, e fà ne minem ſibi reconciliare, quonouerat cecidiſſe, S.Ber.ibi -
a ſe. ceſsario fraporte nelle ordination diuine , vtſicut Diabolus prius ſeduxit feminam, pet, 536
per quello viene da Dio, cioè nelli effetti feminam vicit, ità prius a femina Virgine º Come l'e
della ſua Diuina bontà, qualche coſa di ſeduceretur: e ſe per l'inganno il Demonio huomo tre
quello le viene da noi . E noto, e trito, che è così terribile all'huomo, che ha in horro ma il De
ſi come de ſuo bonus, denoſtro iuſtus, e ſe de reanco l'ombra, più tremonoli Demoui) e monio, dal
ſuo donò la gratia con promiſſione della s'inhorridiſcono per Maria. S. Bernardo, quale fu
gloria, denoſtro creò l'Inferno, per l'ammi Non ſic timent hoſtes viſibles quamlibet ea. vinto, così,
niſtratione della Diuina giuſtitia. L'eterna ſtronrum multitudinem copioſam, ſicut aeree È più il De
fiamma preparata al Demonio fà intima. poteſtates Maria patrocinium, vocabulum » monio tre
ta all'huomo per il peccato, nel quale cadè vclexemplu.Riccardo Vittorino,Virgo tene ma Maria.
p ſuggeſtione dell'inimico Infernale, e le fù brarum Principibus terribilis fuit , vt ad ram S.Ber. hom.
moſtrata dal Cherubino, dall'uſcita del Pa accedere non preſumpſerint. Maria perfeitio 2. ſuper
radiſo, ſi come ſi legge, che alla porta po diuinarum ordinationum , per ſe medeſima Miſus eſt.
Abulenſe ſuit Cherub, º flammeum gladium. L'Abu prima , perche le ordinationi Diuine per
in Geneſt. lenſe dice, che la ſpada di fuoco, fu la fiam quello viene da Dio ſolamente, furono per,
ma infernale, che erruppe dalla terra, per fettamente in Maria ſantiſſima, per ragio
che la fiamma mentre nella ſommità ſi ri- ne della Diuina bontà, ſenza che vi ſi poteſ
Che la ſpa ſtringe rappreſenta la ſpada, e bene tra tan ſe fraporre altro di rigidezza , da che po
da di fuo ti Angeli, ſi ſeruì del Cherubino il Signorea teſsero eſsere diſturbace, conforme alla pre
co ſia la perche come Angiolo, al quale appartiene dittione dell'Angiolo, Spiritusſantius ſuper
fiamma ins la ſcienza, ammaeſtraſse l'huomo di quello, neniet in te, di Eliſabetta. Beata, qua credi
fernale al doueua ſapere, cioè, che quella fiamma diſti,perficienturin te,que ditta ſunt tibi. Tut
Paradiſo creata a fine foſse naſcoſta nelle viſcere del to de ſuo, tutta la perfettione delle ordina
terreſtre, la terra, per caſtigo della ſuperbia dell'ini tioni corriſpondenti al guſto del genio pere
mico,ſorgeua per la ſua colpa, per innonda fettiſſimo della Diuina bontà,
re la terra, perche hauendo fatti ſchiaui tut Secondo è, perfettio ordinationum per
ti li ſuoi diſcendenti, li haueua ordinati alla quello appartiene anco a noi; e però finis ip
caſa internale, per la quale erano deputati ſus conſiliorum,ſignaculum teſtamenti ipſius,
dalla loro natiuità, come poi diſse FApo S. Giouanni Damaſceno. Non tui ipſius cau S.Gio:Dam.
ſtolo, omnes naſcimur fili ira, filii Gehenna. ſa Virgo progenita.es, ſed rtorbis vniuerſiſa or.1 de Nate
Da queſto detto così commune, rimane eſº luti adminiſtrante prgheres. E miniſtra del Si proua
cluſa Maria ſantiſſima, il cui nome, ſi come la ſalute del Mondo tutto, non ſolo per la per quello
ſignifica Domina, cioè libera, così ſignifica generatione del Redentore, ma perche nel a ppartie
ribellione, come oſserua il B. Caniſio, per. le ſue mani è poſto, communicare la ſalute gaea tºol e
che dall'inſtante della ſua concettione, rup meritata dal ſuo figliuolo,dar l'ultima mano »
da princi della creatione dell'Inferno, per la Diuina ui da lei partoriti, foſsero figli adottiui di Ventre di
Maria dal
pio cò l'o giuſtitia, con prendere le moſſe dall'opera Dio. S. Leone Papa aſsegna la ſteſsa virtù
bice del peccaminoſa, preſuppoſta, per patte della a Maria, che al Batteſimo, et al Batteſimo lo Spirito
pecca tO » ſua creatura. La B. Vergine rigetta il De per dependenza di Maria, colierente al det ſanto rice
ſturbò la monio, e l'impediſce dall'operare, laſcian to di S. Zenone, Fontanum vteram , S. Leo uè partori
perfettio dolo, come attonito, atterrito con la pro ne così diſcorre. Originem quam ſumpſit in re il figlio,
ne delle o nontia ſola, del ſuo ſantiſſimo nome. Tho che foſſe fi
vtero Virginis poſuit in fonte Baptiſmatis, de
Dit:ine or ma de Kempis tamquam tonitrum de Calofa ditaque quod dedit matri, Virtus enim Ba glio di Dio
dinationi, naturale.
tium , ſic proſternuntum ad ſanita Maria vo ptiſmatis, & obumbratio Spiritus ſantii, que E dal fi
Thoma de cabulum, acciò ſi poſſino proſeguire ſola fecit vt Maria pararet Saluatorem, eadem fe
Kemp. 3'. p. mente deſuo, le ordinationi Diuine, che a cit, vt regeneraret vndacredentem. Che o glio, che li
ſer.4 ad tanto ſignifica il nome di Maria, interpre però il Precurſore ne riceuè il ſegno viſibile ſuoi figli
Nolattios. adottiui
tato, Rebellio, co Domina, perche con la ri della Colomba. Vidit ſpiritum quaſi Colum
Maria im bellione, ſi moue di momento contra Lu bam deſcendentem de Caelo, & manſit ſuper foſſerofigli
pediſce il cifero, come egli dalla ſua creatione s'è op adettiui di
eum. Nota originem quam ſumpſit in vtero Dio.
Demonio, poſto alla Diuina Maeſtà, e col ſuo potere virginis, d'eſsere generato figlio di Dio, po
dalla ſua S. Leone »
lo doma, e ſe per ſua cagione fà creato l'In ſuit in fonte Baptiſmatis, acciò nella ſteſsa
operatio- ferno: La B. Vergine ſe li oppone dal pun maniera regeneraſse li fedeli nella figliolan Papa ſer-I,
to della ſua concettione, che però ſeguì in de Nat
1) C , za adottiua, più perche ſi ſapeſse, che la
i lì cocepi giorno di Lunedì, ſecondo alcuni, nel qua virtù generatiua in Maria ſantiſsima non a
ta i Lunedì le giorno anco ſi tiene creato l'Inferno per era terminata nella generatione di Chriſto»
direttamé teſtimonio di Galatino, perche ſi come la ma ordinata alla generationa ſpirituale de
te oppoſta Luna più d'ogn'altro pianeta è vicina alla fedeli, aggiugne dedita questuod dedit matri
all'Inferno terra: La B. Vergine, più di tutti i Santi, più Che coſa dedit aqua è la virtù di regenerare La virtù
creato nel propitia al peccatore ſi moſtra, mentre dal li fedeli alla vita eterna, perche per la gene generatiua
io ſteſſo la ſua concettione fuga il Demonio, e s'op ratione corporale, naſcimur fili ira, filige di Maria ,
giorno. pone all'Inferno, e ſe il Demonio cipriuò benne, ſe deditaque, quod dedit matri, tutto non termi,
Apud V6 della ſalute, con deputarci all'Inferno, Ma queſto prima haueua dato alla madre, e nò nella
gam paleſt. ria per riſcontro, dà la ſalute, e libera da come non haurà dato al mare delle gratie generatio e
27.n.1663 ſupplicii eterni. S. Germano Dans ſalutem, in Maria con noue meſi di habitatione per. ne corpo
Galat lib. e ab aterno liberans ſupplicio. Se per il pec feuerante, e vaione così mirabile, come di rale di Ch
3.de Arca cato eruppe la fiamma infernale dalla terra, vera madre, ciò che donò all'acqua fluſsibi: riſto, ſi eſi
mis Chato teſe alla
la Beata Vergine la riuerbera, la riſpinge le del Giordano, nella quale ſi fermò per
lica veri per il dominio, che ne tiene. S. Bernardi breuiſsimo tempo ? Dal punto, che per il ſpirituale,
tatis c. 1 3 in noi
no Virgo dominatur in regno Inferni, propteº ſuo conſenſo concepì il Saluatore, e lo ge
S.Gcrma.de reaait, e profundum abyſſi penetraui, S. Bo nerò figlio naturale di Dio , dallo ſteſso
Zona Virg. nauentura la nomina, inferorum Dominam, punto concepì li figliuoli adottiui. S. Ber Nello ſteſº
Come Pa chiudendo le porte di quell'infeliciſſimo nardino di Siena, per hunc conſenſum in in ſo punto,
drona fre luogo a ſuoi diuoti. E dottrina di S. Ber carnationem omnium ſaluti, ſe ſingulariſſime che cocepì
ma a ſuo il Saluato
nardo, che tutte l'acque del Mondo, non a dedicauit, ita vtex tunc omnes in ſuis viſceri
piacere la ſono baſteuoli per eſtinguere vna fauillaſo. bus haiutaret, tamquam veriſſima mater filios re, concepi
fiamma in la dell'incendio infernale, e pure è verità ſuos, e Guglielmo in Cantica a quelle paro li figli a
fernale. dottiui
Catolica, che poche ſtille d'acqua, nel ſacro le: Emiſſiones tue paradyſus. Eo ipſo,quòd
S.Berſer-2. Batteſimo tutto l'eſtinguono a fauore del Gulliela
mater eſt capitis, multorum membrorum ma
de nomi. battezzato, e queſto per la virtù Diuina ter eſt, Mater Chriſti, matereſt membrorum Cant. 4
7Aariae a, 2 e S.Bonaisente
communicata all' acqua bagnandoſi nel Chriſti, quia caput, ci corpus vnus eſt Chri
Ce 2 - Giordano con l'inſtitutione del Batteſimo, ſtus - S. Bonauentura Maria non ſolum eſt in ſpeculo.
Teofaneep. TeofaneNiceno inſegna Baptiſmum eſſe im - mater Chriſti ſingularis, ſed etiam eſt mater Guerr.Abb
3 omnium fidelium viniuerſalis » Partocì Chri
ginem immaculati vteri. S. Zenone nomina ſere de Natº
Sºzenon.in il ventre di Maria, fonte del Batteſimo, o ſto in ſe vna volta; nella eapanna di Betlee
ult. 5. ad
Bapt.
Baptiſmale, mentre inuitando al Batteſimo me s ii fedeli quotidie parturi deſiderio, cº
i dice. Fontanum ſempervirginis matris dul cura pietatis, diſſe Guerrico Abbate, e Bo
537.
senad vterum conuolate, e con ragione Per zio Eugatino, perche Deidono Chriſtum pe: - e
- 3 -
pecita
rº ,-
poſitus eſt in ruinam, º reſurrectionem, per l'apertura di quella rupe colorita del pro
Iiii prio
318 Diſcorſo Ottauo. S.IV.
Anaſtaſ. prio ſangue. Maria fatta eſt nobis ſalutis rore percuſtum reſilire, penique ipſa iubente nes inferio"
v4nticcheno via, aſcenſuſque ad ſuperos. Nota, che non vehementer euomit predam, quam iam in res partes
dice via , ma ſalutis via, non diſſe Simeone ventrem malttia traiecerat, reiciens cum do terre, cioè
itatoe
di Maria, che ſia poſta in rouina, e però di lore,quan ingenti cumſuperbiaretinebat.Sur della pote
ce acuertitamente hic poſitus eſt in ruinam, gunt lapſi, redeunt penitentes, per matrente ſta del De
monio
Se richie perche s'è così grand'amico della giuſtitia, filio, per virginem reconciliantur Deo, vite
de có tito che la richiede rigoroſamente da ſe, che co dati, morti penitus ſubtratti. Educuntur
rigore la ſa ſarà per fare di noi, ſe ci vedrà traſcuraquotidie vinculati de lacu miſerie, di deluto
ſalute da ſe ti? Mari: fatta eſt ſalutis via, e però aſcenfecis, vt de peccati ergaſtulc, c de profundo
che nò fa ſus ad ſuperos. Nel ſuo parto s'aprì bene la iniquitatis, indulgenti e dono reſpirent. Sino
rà di noi? terra, ſi come vogliono alcuni, non già per quini Amadeo non meno pietoſa, che vera
Lº Cdº 2» condennare li colpeuoli, ma per auuiſo del cemente diſcorre dell'applicatione di Ma
539 -
la vicina gratia a fauore de condennati,per riaſantiſſima contra la potenza infernale»
Maria è che ſi come la luce de Diuini ſplendori cir per il deſiderio della ſalute del peccatore. - E dell'ab
ſolamente condò li paſtori, e furono auuiſati della na Ma penetrabo omnes partes terrae, anco per biſſo della
via di ſalu ſcita del Saluatore, e queſta luce aſceſe ſino l'abiſſo della conſcienza del peccatore, º coſcienza -
te, e aſcen alle Stelle, moſtrandoſi agl'idolatri, acciò in/piciam omnes dormientes. Ne prouerbi ſi Trouerb.
ſione alla partecipaſſero della ſalute, come ſegnì ne o legge.De notte ſurrexit deditgue preda dome 3 I • I5 e
gloria e, Magi, con la naſcita di nuoua Stella, molto ſticis ſuis, cº cibaria Ancillis ſuis. Chi è que
più fù decente, che n'andaſſero li DIuini ſta Dama, che ſi leua, e che notte è quella,
ſplendori, per la conſolatione de Santi, che nella quale ſi leua? Il P. S. Agoſtino, per la S. Ago. ſer.
a queſto fine saprì la terra, non per li rigori Dama intende la chieſa, per la notte le tri uerſis.
Che nella diuini, ma per la communicatione de raggi bulationi. Denottibus ſurgit, id eſt in tribu
54o
naſcita di. della Diuina Clemenza, manifeſtata dall'e lationibus proficit, s'è auanzata ſempre, la La Chieſa,
Chriſto Angiolo, che ſi come cantò gloria in altiſſi. Chieſa con la tribulatione, e perche ogn'a creſciuta a
paſſarono mis Deo, per la vicina ſodisfattione alla Di nima, eſt parua quedam eccleſia, ſeguita il
colatriow
Ji ſuoi ſple una giuſtitia, così glorioſa alla Diuina , Santo, ci dediteſcas Domai ſua innottibus, latione in
doria SS. Maeſtà, così viaggionſe, º in terra pax, prebuit ſe imitandam, faciens docuit, quodfa
Padri nel non diſſe ſuper terram, sì perche in quel tem ciendum dixit. Denotte ſurrexit è Maria ſan ſegna il ca
mino all'a
limbo . po infeliciſſimo delle maggiori colpe e più tifſima, quale ſimboleggiata nella Luna ſi nima,
numeroſe,al dire di Agoſtino, a pena ſi tro leua de notte, cioè nella oſcurità, e tribula
S. Agoſt. uaua, chi foſſe capace di riceuere la pace,da tione maggiore della paſſione per l'acerbità
ti tutti a piaceri più, che al tempo di Noè, de ſuoi dolori, e perche era veramente not
perche Numqam mundusfuit immundior, quà te per le tenebre fatte ſopra tutta la terra
cum Verbum carofactum eſt, ſi perche il Sal vniuet ſale, e non della Giudea ſolamente,
TP4v inter uator noſtro diſle. Non veni pacem mittere, come ſtimò Origene, perche queſte tenebre
ra,cioè nela ſed gladium, conforme al detto communeſi furono oſſeruate da Dioniſio Areopagita,
Areop. ep,
le ſue viſce vis pacem, para belium, per conſeguirla, ma quale in quel tempo era in Eliopoli, e lo ad Polic.
re,nel Lim dice in terra, cioè nelle viſcere della terra, ſteſſo afferma S. Chriſoſtomo Teofilato Eu
A Lapide º
bo,oue era nel limbo de Santi Padri, quali per il pecca timio, e altri riferiti da Cornelio a Lapide, Matt, 27e
no gli buo to Originale erano eſuli dalla faccia Diuina in S. Matteo, per ſottratione miracoloſa de 45
mini di bu ini rilegati con l'afflittione della pena del raggi del Sole ſecondo Chriſoſtomo,almeno Tenebre
ona volon Danno, è intimata la pace per l'auuiſo, che per quella parte, che non potè eſſere eccliſ nella
tà « la Diuina giuſtitia riceueua per goria la ſo ſato dalla Luna accorſaui con moto miraco ſione paſ turn
disfattione copioſa di quell'hudmo Dio, per loſo, e perche tenebre fatta ſunt ab horaſex
il merito del quale era così vicina la loro li ta, quando fù crocifisso Chriſto, vſque ad no volucrº
ſali s
beratione. Gloria in excelſis Deo, ci inter horam nonam, circa la quale ſpirò, pur nelle
ra pax hominibus bona voluntatis. tenebre il Saluatore argomento, che la B.
A peccatori che ſarà ? via ſalutis, aſcen Vergine tra quelle tenebre ſia initituta no
ſusque ad ſuperos, non li precipita, ma li ren ſtra Madre, quando le fü detto, Mulier, ecce Maria trà
Eccl. 24. de liberi dall' abiſſi. Nell'Eccleſiaſtico ella filius tuus, nè vale, che dica l'Euangeliſta,
dice, penetrabo omnes inferiores partes terrae, cum vidiſſet ergo Ieſus matrem & diſcipulum le tenebre
veduta da
º inſpiciam omnes dormientes. Nota omnes ſtantem, perche ſe con gl'occhi bendati re Chriſto in
inferiores partes terra, perche non è voa ſola ſpexit Petrum, tra le tenebre potè vedere la ſtituitano
parte, ma omnes sì per la potenza infernale, madre. Si conferma per il ſignificato delle ſtra madre,
Come per l'abiſſo della conſcienza del pec tenebre, perche in quel tempo tutta la na.
catore, penetrabo inferiores partes terre, per tura humana era inuolta ne ſuoi peccati, co ſurrexit le
B, Amad. parte dell'inimico infernale. Il B. Amadeo la perdita della fede ne diſcepoli, il Sole Di moſte come
uino più noo riſplendeua a neſsuno. Chriſo Luna.
bom.8. de , Humane ſalutis cupida in manu potenti, ci
laud. C hriſoſt , in
brachio excelſo munitiſſima quaq; damo um ſtomo. Non poterat ferrè creatº iniuriam
Niaria pe aggreditur, inferna ſub pedibns ſuis factens Creatoris, non ſolo per la crocifiſſione ma catena ſer.
netra om contremiſcere, i principem mortis nimioter: per le colpevniuerſali di tutto il Mºndo. de z'aſſ. Di
- - - - - - - Pndè
---
Che da Maria Santiſſima, 8 c. 319
Vnde Sol retraxit radios ſuos, ne videret im eius reconciliatricem eſſe veraciter ſentiamus,
ptorum facinora. In queſta notte oſcuriſsi eo nos propenſiori ſtudio iuua, precamur, 3
ma per Maria di dolori, di tenebre, e di foue. Gran motiuo propone il Santo, e nien
peccati di tutto il Mondo, ſurrexit, per l'of te meglio per il noſtro Inſtituto, come ſe Anſelmi
ficio di buona madre all'aiuto de peccatori. voleſſe dire. Conſidera molto bene, ti ſup ibid.
Deditdue predam domeſticis ſuis. Che pre plico, è Imperatrice del Cielo, che il no
Riccard, da è queſta? Riccardo di S. Lorenzo pre ſtro Creatore non ſi è fatto huomo nel tuo Motiuo ef
di S. Lor dam in ſeipſis, quando ſcilicet ſapiens à Dia puriſsimo ventre à fine, che ci perdiamo, ficace per
lib-2- de bolo, quos ipſe Diabolus prius rapuerat, eos ma à fine ſiamo fatti ſalui ; egli ha ſparſo eſſere aiu
laud. Deipara reſtituit ſibi ipſis , peccator enim il ſuo pretioſiſſimo Sangue non a fine di tati da Ma
come dice AGOST IN O ſe non poſſidet. condennarci come ſeueriſſimo Giudice, ma ria, cioè di
Mira vn poco, come penetrat omnes infe à fine, che ſiamo ſalui come benigniſsimo conoſcer
Conſegna riores partes terre, come inſpicit omnes dor Redentore; ſe tu non applichi con la tua la riconci
al pecca mientes nel ſonno profondiſſimo delle ſue o materna pietà ne ſeguirebbe effetto con liatrice o e
tore la pre colpe, per le quali l'huomo dimenticato di trario, mercè all'obligo di corriſpondere al il figlio per
da di ſe ſe, abbandonato da ſe medeſimo ſi perde, la grandezza di così gran beneficio. Quando redentore
medeſimo. e laſcia la poſseſſione pacifica di ſe ſteſſo in dalla Croce ti dice. Mulier, ecce filius tuus» vniuerſale.
potere dell'inimico infernale ? moſſa a pie ti moſtra la grandezza del noſtro pericolo»
ta Maria perl'amore materno inſeritoli dal t'inſeriſce nell'animo la materna pietà,ſen
la raccomanda:ione di Chriſto, quale le fà za il concorſo della quale , e noi ſaremo
vedere lo ſtato infeliciſſimo de ſuoi figli da perduti, 8 egli negl'effetti, benche cono
inimico implacabile poſseduti . De notte ſciuto figlio Agnello di Dio per l'efficaciſſi
ſurrexit, e rapita la preda più felicemente , ma, e rigoroſa ſodisfattione eſibita , non
che Abramo non fece di Lot, ſueglia il pec ſarebbe però conoſciuto per pratica dalle
Suegli il ca ore, lo reſtituiſce a ſe ſteſso, deditgue ſue creature Redentore, reſtando nelle pri
peccatore» pradam domeſticis ſuis, quando rapiens à Dta miere miſerie, e priue della ſalute. Adun
e li porge bolo, quos ipſe Diabolus prius rapuerat, eos que aiuto, aiuto, madre Santiſsima, acciò
il cibo del Depara reſtituit ſibi ipſis, all'hora poi dedit partecipi della ſalute lo prouiamo per Re
le gratie e cibaria ancillis ſuis, l'infuſione delle gratie, dentore del Mondo, cioè acciò ſia conoſciu
-
e doni diuini a queſt'anime liberate, quali to quello, che leua il peccato del Mondo, e
per la cognizione di così gran beneficio ſe tu riconciliatrice , cioè quella per mezzo
li conſacrano perpetue ſerue, e le nutre di della quale l'huomo riceue l'attuale libera S. Gregori
cibi di Paradiſo per conſeruarle perſeueran tione de ſuoi peccati. Nicomed.
ti nella via della virtù. Sà molto bene la Re La Beata Vergine, che tiene vires inſu orat.de pre
gina del Cielo, che l'intentione del ſuo Di perabiles roburinexpugnabile, ne immenſam ſent. Deip.
uino figliuolo fù partecipare della noſtra ſuam clementiam ſuperet multitudo peccato Il vigore
humanità, per farci partecipi della Diuini rum, come inſegna San Gregorio Nicome della pietà
S. Anſelm. ta ſua. S. Anſelmo. Ad hoc quippe Deus no dienſe.Maria Santiſsima,cui pronum eſt, co di Maria è
de Excell. ſter per te factus eſt fraternoſter, vt quemad me oſserua Riccardo di S. Lorenzo infero inſupera
Virg. c. I 2. modum ipſe dignatus eſt conſors fieri noſtra run fatta quaſſare. Qua chirographum Theo bile dalle
bumanitatis, ſic nos mereamur fieri conſortes phili Diabolo potenter ereptum captiuo red colpe del
F.ne dell' ſua Dininitatis, e mentre aſcolta ecce filius didit ſignum libertatis, ipſumque ſe ſupplici mondo.
incarnatio tuus, conoſce l'intentione Diuina, che ſi ter inuocantem ab ipſis Diaboli faucibus po Riccard. di
ne, che an come ſi ſeruì del ſuo mezo, per aſsumere la tentereripuit. La virtù di Maria Santiſſima 5, Lore lib.4
co noi foſ noſtra humanita, così vuole , ch'ella ſia per aiuto de peccatori fà così grande, che
ſimo par quella per mezo della quale ſiamo fatti ſolamente veduta comprimeua l'empito
tecipi del partecipi della Duinità ſua, acciò che ſi della concupiſcenza , eſtingueua il feruor Che Maria
la ſua Di come per Maria egli è fatto Agnello di Dio, de peccati, con che ſi moſtraua veramente tocchi li
uinita. per Maria ancora ſia manifeſtato Agnello, madre di Dio attingens fines Diuinitatis, confini del
che leua il peccato del Mondo con riceuere perche ſi come Iddio chiaramente veduto la Diuini
l'attuale liberatione dell' huomo da ſuoi da beati li rende impeccabili, e li ſtabiliſce tà, e come?
54I peccati. Egli ſpiana bene il ſentiero, do nel bene, così Maria veduta da peccatori,
ma la potenza infernale, ma vuole che Ma li comprime, e li rimoue dal male. L'An
ria ſia quella, ch: leua la preda dalle mani giolo nel ſuo ſermone a Santa Brigida dopo
Vuole, che dell'inimico la reſtituiſca a noi, e la conſe bauer detto, che li diuoti in vedere, con o S. Brig. ſer.
Maria ſia gni per ſempre eternamente al Celeſte pa quanto affetto ella ſeruiua a Dio, ad Dei ho Angel capo
il mezo per dre. Che però il P.S. Anſelmo citato la pro norem feruentiores efficiebantur. Aggiugne 13»
conſeguire pone queſto motiuo. cogita quaſo, ci re in his autem , qui ad peccandum promiſini
la. cogita apud te, quia non ad damnandum , ed erant, ex eius verborum, geſtumque honeſta
ad ſaluandum peccatorem conditor noſter ex te, ſtatim peccandi feruor eriingºbuturº
te fattus eſt homo, e poco appreſſo. Vtergo quamaiuipſam conſpiciebant, e l'autore del
filium tuum totius mundi Saluatorem, 6 te la Margarita afferma - che sa"mi
- 3 2.C Diſcorſo Ottauo. S. IV.
rauano la faccia Santiſsima di Maria, non Maria eſt ratio ſpei, come ſe foſse tutta!'eſ
ſenza della noſtra ſperanza, e come S. An
poſito attuali obiee ſtatim mouebantur adde touino cuſtodit vniuerſaliter ſingulos, ſingº
Maria ve teſtationem peccatorum , emendationem vitae, lariter omnes, che è a dire, con maggior S. German.
duta mo ei maximam deuotionem, ma eſtingueua il ſollecitudine cuſtodiſce ogn'anima partico orat. de Zo
mile giamai non ſi vide. Comandò all'ho detto da Chriſto in S. Giouanni. Egoſi exal
ra foſsero letti li beni di tutto il Mondo, tatus fuero, omnia traham ad me ipſum, pen
quali ſi trovarono deboliſsimi, e pochi. dente dal calarmo della ſua Croce, il diuino ro. 12.32.
Si legghino ſogg onſeli mali, quali perche Verbo incarnato come ha mo dalla ſua can
per l'ecceſso del numero, e della grandez na, con la quale totum in hamo ſubleuauit,
za non ſi poteuano più ſentire, pieno di e perche l'hamo ſolo da ſe non mai prende
ſdegno preſo tutto il Mondo, come foſse il peſce, il Diuino Verbo incarnato hamo di
vna palla, e con grandiſsimo empito lo uino ci porge Maria per eſca mentre dice
precipitò, dicendo cum iudicatur,exeat con in Giouanni a tutti li fedeli, ecce mater tua,
demnatus. All'hora il Nouitio pieno di tre bene le conuiene il ſaluto. Aue hami eſca
Mondo more proruppe in queſte voci. Santa Ma ſpiritalis, confermato da S. Cirillo Aleſsan S. Cir..Aleſ.
come pal ria ſuccurre miſeris, in quel punto ſeguì drino. Salue,per quam lapſus homo in Calum hom. contr.
la precipi grandiſsimo terremoto con rouisia di mol recipitur. Salue per quan gentes ducuntur ad Neſtor.
tata dal fi ti edifici, e torri della Città. La Beata , paenitentiam, trahendole dal mare amariſſi
glio per la Vergine ſubito ſi leuò, e con le ſue mani mo delle ſue colpe. Ma nella Storia rife
rouina rac. piena d'affettione materna raccolſe il Mon rita da S. Antonino già trahe l'huomo dal Le genti
colto da do precipitato dal figlio, dicendo habbivn mare della indignatione diuina, mentre rac condotte
Maria. poco di patienza è igio , e non volere an coglie il Mondo precipitato dal figlio nel à peniten
cora venire al giudicio del Mondo, perche ſuo giuſtiſsimo ſdegno, e mentre ſalua , za da Ma
già hò mandato li miei Predicatori, acciò l'huomo dal pelago delle ſue colpe , e dal ria, e libe
lo riduchino a te, 8 acchetò lo ſdegno del mate dell'indignatione Diuna, ſi manife rate dalla
ſuo Diuino figliuolo Era già magnificata ſta Maria, come dalla Colomba, che Giesù indigna
la gloria della Regina del Cielo, per il detto è Agnello, che leua il peccato del Mondo, tione Di
S. Epiph. di S. Epifanio, mentre così la ſaluta. Aue non perche le diede il poter redimerci, con uinas
ſer. de Aſ hami eſca ſpiritualis inteſiquidem hamus Di la propenſione alla redentione ſolamente »
ſump. Ma uinitas, e queſto per quello ſi legge in Aba ma anco perche col mezo di Maria riceue
ºrtae e cucProfeta facies hominis quaſi piſces maris, la liberatione attuale dell'huomo da ſuoi
s4bac.c. 14 totuminhamo ſubleuauit, come anco fù pre Peccati -
RIkkk
--- --- --- - DISCOR
IS COR s O NO NO
O quanto è grande il deſiderio, che tiene
Maria della noſtra ſalute.
Si ponderano le parole dell'Euangelo Luca 2, della prima
Dominica dopo l'Epifania. -
-
324 !
Diſcorſo Nono.
gas, e doces, ſono le parole di queſto no della tua Croce dirai di me, ecce Mas
Dottore, qui nondum litteras didiciſti ? ter tua. Ma che in così tenera eta ti al
cur pro ſapientia Dottore te geris è cur lontani da me per farmi concepire timo 545
inuidiam aduerſus te concitas ? Cur me li re, che ti ſia partito dal Mondo, che il
beris orbare vis? Ecce ardentibus oculiste Mondo reſti priuo del ſuo Signore, e che Perche
vndique aſpiciunt ; iam dentibus ſuis ſtri nel trouarti, ti vegga in mezo d'inudi, non ſi la
dent tamquam fere beſtie , que aduerſus e così infiniti inimici, con timore di per menti alla
agnum tenerum mouentur, Ponderoly (cur derti ſenza profitto, e reſti priua della Croce, e ſi
me liberis orbare vis ? che è lo ſteſso con ſalute del Mondo de tuoi eletti, chi lo dolga in .
quello , che riferiſce l'Euangeliſta per può ſoſtenere ? Fili, quid feciſti nobis ſic è quelta per
motiuo della guerela amoroſiſsima di Cur me liberis orbare vis ? Alla tua Cro dita.
Maria, e del ſuo dolore. Fili, quid feci ce mi vedrai ben si addolorata , e trafit
ſti nobis ſic ? Pater tuus , ci ego dolentes ta per le tue pene, ma non mi ſentirai
querebamus te. Che è a dire. Gran co lamentarmi cruccioſa; perche il godimenº
ſa, è diuiniſsimo figlio è il ſofferire la to della ſalute bramata, eſequita con la
ſeparatione penoſiſsima , e piena di af tua morte mi renderà conſolata , ma il
fanno è la priuatione della Diuina pre vedermi ſeparata da te ; il vederti in pee
ſenza tua così bramata anco da gl'An ricolo della vita ſenza profitto della ſa
gioli del Paradiſo nella viſione beata ,. lute del Mondo, chi lo potrà ſoſtenere?
Che mi ſi leui al tempo deſtinato alla Fili, quid feciſti nobis ſic ? Pater tuus , &
Croce per la ſalute del Mondo con l'in ego dolentes cum multa , 3 magna anxie
finità de tuoi dolori, delle mie pene, pa tate dolentes querebamus te. O quanto
tienza, me ne ſono accontenta di ſeruir grande è il deſiderio, che tiene M ARIA
ti per Madre, affine che poteſsi patire, Santiſsima della noſtra ſalute , ſe la
riceuendo per cambio, e per tuo riſcon brama più ſtimata, che la vita ,
tro l'infinità de figli di tutti gli tuoi elet che la preſenza di Chriſto,
ti, per la ſalute de quali me le conſegne. alla viſta del quale ſi
rai per Madte nella perſona del dilettiſ - - riputaua bea-
".
- ,
SI PROVA PERCHE MARIA E
Madre di Miſericordia.
Buſto 4 p. L diuotiſſimo Bernardi ſcende alla cognitione minutiſſima, per pro
2Marial. no de Buſti nel ſuo Ma uederci, di quanto poſſiamo hauer biſogno,
ſen.5 %.4. riale ſi affatica inueſtiper conſeguir la ſalute. Duo vbera Maria
gare, qual titolo più con ſuntaffettuspietatis, 3 miſericordie, qui ve
A ueniente ſi troui, e più lut capre e acutolumine conſiderant quis, &
I gradito alla B. Vergine, quanta indigeat opere, º per talem conſide
A e più opportuno, per ce. rationem accurrunt velociter, conclude Ri Ricar. ibid.
lebrare le ſue grandez cardo, perche in queſti piccioli animaletti,
ze , e mentre ſcorre il fiorito prato del ſi eſprime l'Vna, el'altra proprietà della mi
Veloquenza de Santi , cſſerua il titolo d' ſericordia di Maria ſantiſſima, per il deſi
S. Ignat.m imperatrice attribuito da S. Ignatio Di derio di farci ſalui, e preuedere il biſogno,
S.Agoſt. ſcepolo di S. Pietro, di regina da S. Ago e la prontezza di prouedere. Per riſcontro
fer. 2. de º ſtino. Dominatrice ſi golare da S. Anſel la B. Vergine gradita la commendatione di
- Aſſumpt.' mo: Dea, per gratia da S. Pietro Damiano. così nobile prerogatiua della ſua celeſte pie
S.Anſel. Ma queſto Dottore oſſerua vn non sò, che tà, e miſericordia, termina l'ultimo capo
lih.1.excell. di ritira mento di Maria ſantiſſima da tutti della ſacra cantica, con queſte voci miſte -
B. Mariae c. queſti epiteti, dal titolo d'imperatrice, per rioſe. Fuge, dilettè mi, & aſſimilare capre e, Conſiglia
vlt. il rigore, che l'uc: 5 mpagna, e per il timo hinnuloqueceruorum ſuper montes aromatum. Gesù à fug
S.Tºiet. Di. re, che apporta, di R:gina per l'humiltà » Pareli porga queſto conſiglio. Voi Signor gire, acciò
ſer. 2. de di Signora, o di Dea per il godimento, che mio, vi ſete degnato di venirm figliuolo, e non lo dia
Nat. Virg. tiene d'biettiſſima Ancella, e conclude co per queſto ancora con duplicato titolo ſete alla morte
ll più gra si. Beata Virgo Maria debet appellari mater amato. Sò bene le marauigiioſe grandezze, o per farui
dito titolo miſericordie, queſto elogio di madre di mi le quali mi vengono per queſto capo, che
di Maria ſericordia non patiſce eccectione, è più gra però ſono tenuta infinitamente ſtimarui,ma
eſter ma dito, e ſi moſtra maggiorm n e opportuno, che poſſo fare, ſe voi m'hauere creata di
dre della , per celebrare le ſue grandezze. Ma come ſi questo genio così ardente della ſalute del
miſericor potrà verificare queſto detto, ſe dall'Euan Mondo, non è in poteſtà m a potermi trat
dia, più eſ geliſta ſi eſprimono, come in riſtretto epi. tenere, che non dia , e non impieghi tutto
preſſiuo logo le ſue glorie, con dire de qua natus eſt ciò, che poſſo, per conſeguirla , ſe voi ſtate
delle ſue Ieſus, qui vocatur Chriſtus ? del quale in que con me, vedrete bene negli effetti la ſtima,
grádezze ſto giorno ſi dichiara amatiſſimà gen.trice. che ne faccio, perche darò ancovoi ſteſſo,
Fili, quid feciſti nobis ſic ! Vediamo vn poco benche a duriſſima morte, per conſeguirla.
d'i ueſtigarlo. Lo ſpoſo ſacro nella Canti Però fate a mio modo, dilettiſſimo mio,
ca ponderando le glorie della ſua madre, Fuge, dilette mi, ſuper montes aromatum. Il
va dicendo così puo vbera tua, ſicut duo Padre S. Ambrogio, che montes aromatum S. Amb lib.
Mammelle hinnuli capre e gemelli, perch:? Le mammel eſt altitudo Angelorum,in quibus fragrat odor de bono
di Maria ſi. le di Maria ſantiſſima ſimboleggiano la ſua virtutum. Andate ſopra de Cherubini, e mortis c. 8.
mili a due miſericordia, e pietà, queſta conſilerata compiaceteui delli ardori ſerafici nell'amo
re, che ſe dimorate meco, in verità vi darò Che ſi trat
capretti, e dal figlio,ch'è la Diurna ſapienza incarnata, tenghi tra
perche? la raſſomiglia, per commendarla, a due fi alla morte, daremo a credere , che ſtimi Serafini
glietti gemelli di capra, Demiſericordia, cº più l'eſſere madre di miſericordia, per la ſa nell'amore
pietate Marte, dicit ei filius ipſam commen lute del Mondo, che madre voſtra, però de quali è
dans, duo vbera tua, ſicut duo capre e binnuli fuge, dilette mi. Il P.S. Ambrogio citato - ſempre ſi
Ricar. di S. gemelli. Così Ricardo, e n'adduce la ragio Dicit auem, vt ſimilissſit d amule, que euadie
curo.
lor. lib. 4. ne molto con eniente a quello, che noi cer. de rebibus. Che però per confermatione le
de laud. chiamo per il deſiderio, che tiene della no dice. Aſſimilare capre e,hinnuloque ceruorum, Ibidem. -
ſtra ſalute, perche i capreti ſono d'acutiſſi Oſſerua Sim naco quiui, che hinnalus cer
Acutezza ma viſta , dalla maggior altezza de monti uorum tempore, quofugit,reſpicit poſt ſe. Fug
di viſta ne' poſſono diſcernere ſino le minutiſſime pa gite pure,o mio Duino figliuolo, e come lo
capretti, e glie entro alle beſſe valli, e la B. Vergine e ſteſſo Simmaco dice. Fuge tibi dilette mi Simmaco,
velocità, tiene così ardente il deſiderio della noſtra dominator ſeculi, ci habitet Maieſtas tua º e
Proprietà ſalute, che dal monte altiſſimo della ſua calisexcelſis, e perche ſagiate, chi dico il
di Maria, gloria in queſta cupa, valle dilagtime di vero, fugiteui nella ſembianza della fuga
- - - LlIl decerui,
326 Diſcorſo Nono SI
de cerui, con rimirarmia dietro, e parago l'anima ſua, che per conſeguirla, benche
narui alle capre, a ſuoi parti gemelli, ſe vi con vn poco di turbatione, non oſtante lº
-
Nella fuga penſate d'eſſerli preferito, perche li caprete amore, come humile, delle baſsezze,haureb
imiti li ti ſono ſimbolo de peccatori, per teſtimo. be ſoſtenuto ſalutationi di piena di gratia, º
cerui, e nio di Chriſto, quale chiama liguſti col no. riceuute le adorationi degl'Angeli, gradite
me di agnelli, li peccatori col ſimbolo de l'acclamationi di beata da ogni ſorte di Se no foſse
capretti, raſſomigliateuia cerui, ſimboli de gente, permeſſo l'innalzamento alla Diuina ſtato il de
peccatori, perche come quelli corrono ne maternità, ſe non foſſe ſtato queſto gran de ſiderio del
dirupati ſentieri de viti, de quali pare ſi ſiderio, che la dominaua, per la ſua humil la noſtra
nutrano, come li cerui ſi paſcono di ſerpen tà ſicuramente ſe ne ſarebbe ſottratta. Vie ſalute , ha
ti, bramano l'acqua d'iniquità, come li cer ne mò il Santo, e dice, quomodo non ante con urebbe ri
ui deſiderano li fonti i per eſtin ceptum mater, que poſt partum virgo mater, fiutata la
Diuina
tintione della loro ſete. Vedrete la ſtima ſe Maria reſtò Vergine dopo il parto, che
quale faccio di queſti, e quanto deſideri di così richiedeua il decoro della IPiuina ma maternità.
ſaluarli, e ſe ben: vi amo, come mio Dio, ternità, partorendo il figlio di Dio, come a
come figlio, non vi fidate di me, perche ho non fù madre, cioè della miſericordia, prima
la figlia, cioè la miſericordia, della quale ſos di concepirlo? perche ſe non foſse ſtata ſti Madre di
546 nomadre. Sono tanto ſtimolata da queſta, molata da queſta, dalla quale era ſempre Dio, pche
Conſenſo che ſe hò dato il conſenſo d'eſſere madre vo eccitata a cocentiſſimi deſideri di ſolleuar fù prima
alla Mater ſtra, fu per ſeruirmi di voi per la ſalute de a ci dalle noſtre miſerie, con procurare la no madre di
nità Diui peccatori, e compiacere alla mia figlia con ſtra ſalute, non haurebbe già mai hauuto miſericor
na a fauo ſolleuarli dalla miſeria. O quanto è gran cuore per la ſua humiltà di conſentire alla dia.
re della de il deſiderio, che tiene Maria della noſtra Diuina Maternità. Li deſideri della noſtra
miſericor ſalute,ſe preuale al deſiderio che tiene della ſalute, furono cagione di poterla conſegui
dia. preſenza della vita del ſuo figlio Diuino. re, l'eſsere noi ſtati ſaluati, redenti ſi può
Con queſto diſcorſo, ſi da luce di nobiliſ dire parto della miſericordia di Maria.Tut Salute no
Come Ma ſimo ſentimento a quella così malageuole te le ſcuole, e dell'Angelico, e del Sottile, ſtra patto
ria ſempre ? ſentenza di S. Pietro Chriſologo così diffi concludono , che li prieghi ardentiſſimi della miſe
genitrice e cile da ſpiegarſi. Egli argomenta così. Quo vſciti da deſideri di Miria diedero l'ultima ricordia di
modo non ante conceptum materique poſt par mano, per l'opera della Diuina incarnatio, Maria
º tum virgomater, aut genitrir quando, non que ne, per la ſalute del Mondo, l'ardore di Ma
ſeculorum generauit auctorem. Chi può in ria, ſi come accelerò la venuta del Reden
tendere l'argutia di queſto Santo ? Se l'aut tore col deſiderio di quella così fa ritardata
tore de ſecoli ha voluto eſſere generato da tanti ſecoli, ſe crediamo al ſuo diuotiſſimo
Maria, l'ha mandato Gabriele, mentre era Bernardo, perche tanto differì a comparire
d'eta nubile proportionata al concerto,per la ſua venuta - Idcircò fluenta gratiae, tanto S.Ber.ſer.de
Pare , che che vedeſſe, s'ella n'era contenta, il motiuo tempore defuerunt, quia non aderat ille, de aquaducia.
aco Diote fù, perche ſi come era così inuiſcerata nel quo nos loquimur, aqueduttus, cioè Maria ,
meſse, che l'affetto dell'humiltà, che ſi come tremaro-, che però ſe haueſse maggiormente differita
Maria ri noli ſanti nel Limbo, dubitarono gl'Angio la ſua venuta, ſi ſarebbe differita la redentio si riſponde
fiutaſse la li, pare, che lo ſteſso Rè della gloria teneſse ne e ſe non mai foſse venuta, non ſareſſimo all'inſtiza,
D. Mater er ragioneuole fondamento, che per l'a già mai ſaluati : Quomodo adunque non ante
nità p l'af. more dell'humilta doueſse ritirarſi da così conceptum, del figlio di Dio humanato,ma
fetto dell'º ecceſſiua grandezza, ſe fà madre, diede pri ter della miſericordia, que poſt partum, per
humiltà. ma il conſenſo, nè queſto conſenſo fà dato, honore del Diuino figlio. Virgo mater, aut
ſe non dopo l'ambaſciata di Gabriele, s'e
genitrir quando non qua ſeculorum genera
gli non accorre prima, come dunque argo ut audiorem? -
menta il Santo, quomodo non ante conceptum Si noti, aut genitrir quando non , que
mater, autºgenitrix, quando non qua ſeculo ſeculorum generauit autorem? Maria ſempre
rum generaut auttorem ? Si riſponde, che genitrice, perche generò l'auttore di tutti
Maria ſantiſſima fà madre di miſericordia,e li ſecoli? chi lo può intendere? Dunque an S.Gio: Da
fù madre di Giesù figlio di Dio, e che in co bambina, anco nel ventre di ſua madre maſ. orat
tanto diede il conſenſo per la duina mater fù genitrice ?sì, torna lo ſteſso argomento de Nat Ma
Fù ſempre nità, in quanto fà ſtimolata dalla figlia, per poſto di ſopra per l'eſpreſſiua, della prima rie -
genitrice che queſta maternità l'era di gouamento, parte della ſentenza del Chriſologo, e più ſi 547 ,
di miſeri perche deſiderando tato di ſolleuare la no dichiara, perche S. Giouanni Damaſceno In che mo:
cotdia,pla ſtra miſeria, neſsuna coſa meglio la poteua pronontia.Virgo Beneditta Dei miſericordiam do la B.V.
quale die ſeruire,che eſsere madre del figliolo di Dio, parit. In che maniera ſi può intendere,che partorì la
de il con perche per l'auttorità di madre l'haurebbe la miſericordia di Maria ſia miſericordia miſericor
ſenſo. dia di Dio.
potuto impiegare per ºpera così grande» e Diuna? molto bene, ſe ſi ſupponevna ſen
conſeguire la ſalute del Mondo, i deſiderio tenza dell'erudito Caniſio, Matera filio haud caniſ lib.di
della quale era ſtabilito così fortemente nel quaquam degenerassit ſed filius potuus matris Virg- C» 8,
-----
-
- – - – indolema”
Si proua perche Maria e Madre, &c. 327
indolem, e naturam expreſit, come Maria ſanto, one il Lirano benedizit ſuperueniet in Lirano.
non degenerò dal figlio?che il figlio Diuino te, qnia prius venerat Spiricus ſantus ſuper
nato da Maria porti l'indole, eſprima la na virginem adhùc in vtero marris exiſtentem ,
tura della ſua madre, è manifeſto, perche ſi in che punto è da principio, dal primo in
moſtrò vero huomo, e così inclinato alla ſtante della ſua concettione, in ſua ſantifi
noſtta ſalute, come fuſamente habbiamo catione dice l'Abulenſe, a peccato origina > : Abul.
moſtrato nel precedente ragionamento, per preſeruando, conferma il Lirano, queſta ite
eſsere figlio di Maria, ma che la madre, rata venuta dello Spirito ſanto in Maria
Maria non degeneraſse in neſsuna coſa dal ſantiſſima argométa lo ſteſſo effetto, la fece
figlio, come ſi può intendere? ſe il figlio è madre nella ſantiſſima Annontiata, perche
vero Dio, e la madre ſempliciſſima creatu la fece madre nella prima venuta. Nella Nella ve
ra è molto bene in ragione di figliuolanza,e prima madre della miſericordia, nella ſe nuta è fatta
di maternità, perche ſi come il figlio ſempre conda madre del figlio di Dio, e madre di madre del
è generato, Maria madre ſempre genera, Dio nella ſeconda; perche reſtò madre di la miſeri
Vero è, che per eſsere il figlio ab aeterno eter miſericordia nella prima, nè ſarebbe ſtata cordia,nel
namente è generato dal padre, Maria nò, madre di Dio nella ſeconda; ſi come ſi rac la ſoprave
perche riceue l'eſsere nel tempo, ma però coglie dalla parola dcll'Angiolo ſuperueniet, nuta del fi
dal primo punto, che fù,ſempre ſi moſtrò ſe non foſſe venuto nella prima, perche foſſe glio di Dio,
madre di miſericordia, e così Mater a ſilio madre di miſericordia, per la quale ſi verifi dalla pri
Maria haud quaquam degenerauit, eſsendo ſempre caſſeaut genitrix quando non que ſeculorum ma deriuò
sépre ma madre in ogni punto dell'eſser ſuo, come il generauit autorem. Il P.S. Bernardino di la ſecon
dre in ogni figlio nel ſuo ſempre è generato figliuolo, e Siena, oſſerua eſsere ſtata queſta la diſpoſi da.
punto dell' così ſi dice dal Damaſceno, che Virgo bene tione della Diuina ſapienza, di fare Maria S.Ber.Sen.te
eſser ſuo, ditta Dei miſericordiam parit, perche il parto madre di miſericordia, dalla quale ſtimola I ſen.5 t. a.
della miſericordia di Maria è ſomigliante al taardeſse di deſiderio della noſtra ſalute, la c. 3 e
parto Diuino , perche in quella maniera acciò con le ſue infocate preghiere impe
ſteſsa ſi produce da Maria, nella quale ſa traſse l'incarnatione, la redentione, la ſalute
rebbe prodotta da Dio, perche non v'è del Mondo. Ex charitatis quoque ardore »
momento aſsegnabile, nel quale ſia Maria, etiam humana ſalutis toto affettu deſiderabat
che non generi, non produca la miſericor incarnationem filij Dei. Nam (ſi noti ciò,che La prima
dia, per deſiderio ineffabile della noſtra ſa ſegu:). Nam, o totus impetus prima ſan fù ſtimolo
lute, e queſto è il dire aut genitrix quando, ttificationis mentem huius ſanttiſſima Virginis per la ſe
non que ſaculorum generauit auttorem, per impellebat ad hoc deſiderandum propter ſalu conda.
che dal primo inſtante, nel quale fu conce tem omnium elettorum. Il Padre S. Agoſtino,
pita,s'acceſe di deſiderio della noſtra ſalute, che profonda il ſentimento di argomento S.Agoſt.ſer.
ſupplicò con efficacia così grande, che fi così efficace, mentre vede per vina parte, in Mariae
nalmente ottenne la venuta del Redentore, che la Chieſa prega il celeſte Padre ſegnan «Aſſumpt
che ci ſaluaſse, e manifeſtò, quanto ſtimi dosépre le ſuppliche col merito del Salua
l'eſsere madre di miſericordia, quanto ſi tore, mentre in tutte conclude per Chriſtum
compiaccia di queſto titolo anco in cofron Dominii noſtrum, s'ingegna quaſi auanzarſi,
to dell'eſsere madre di Dio, e quanto ſia e di ricorrere in certo modo al primo prin
grande il deſiderio,ch'ella tiene della noſtra cipio, mentre riuolto alla Beata Vergine, la
ſalute, e lo dichiara, con dire fili, quid feciſti ſupplica in queſto modo, per gratiam, quam
nobis ſic ? pater tuus, & ego dolentes quare inueniſti, ecco la prima ſantificatione nell'
bamus te, non tanto per hauerlo perduto, inſtante della ſua concettione, incontrando
per eſſere priua della ſua Diuina preſenza, la gratia, in quel punto perduta da tutti li
quanto per il timore d'hauerlo perduto ſen figliuoli di Adamo, ſegue per prerogatiuam, 549
za riceuere il bramato frutto della noſtra quammeruiſti, della Diuna maternità dalla Forte argo
ſalute, per il quale lo concepì,lo ſaluò dalla B. Vergine, meritata decongruo, e conclude mento di
perſecutione di Erode loſerue, lo nutre , permiſericordiamº quanpeperiſti, fermando Agoſtino, p
acciò peruenuto all'età perfetta lo poſſida in queſta con nouità di gradatione l'ultimo confidare,è
re alla morte di croce nel pelago delle pene, delle ſue ſperanze, perche ſe la B. Vergine, per miſeri
delli affanni, dell'ignominie, per conſeguir per virtù della miſericordia s'infiammò di cordia, qui
la. O quanto grande è il deſiderio,ch'ella ne così gran deſiderio della noſtra ſalute, che peperiſti.
tiene e -
ſenza neſsun merito noſtro impetrò la ve: a
548 Il concetto di Maria ſantiſſima eleuata , nuta del Redentore, hora ch'è ſeguita così - - -
Perche di alla Diuina maternità ſeguì per opera dello copioſa la Redentione, potrà bene col me
ce l'Angio Spirito ſanto ſecondo la predittione dell' rito del ſuo Diuinofiglio impetrarci il bra
lo ſuperue: Angiolo interrogato del modo da queſta mato frutto della ſalute, Iob ſi moſtrò pie Iob, 3 I,
miCl e
puriſſima Vergine quomodo fietiſtud. Spiri. no di miſericordia e di compaſſione in mo
ritus ſanctus ſuperueniet in te, egli riſpoſe, dotale, che, per eſprimerlo, promontia que
ſarai fatta madre per opera dello Spirito ſta ſentenza. Ab infantia creuit mecum mi,
- - - - ſeration
----- . . .
-.
3 28 Diſcorſo Nono: SI
ſeratio, ci devtero matris mee egreſſa eſime ſione di Maria data al genere humano, di
cum - Come portò ſeco il patientiſſimo principio della ſua concettione, nelli quali
A. Giob dal ventre di ſua madre la compaſ portando gl'occhi,come piſcine,li moſtraua
ſione, nella quale crebbe dalla ſua infantia. al Celeſte Padre, pieni di lagrime per la
2P. Flor.ſer. Il P. Florentia erudito, acutiſſimo ſcrittore compaſſione delle miſerie, per il deſiderio
6, della con della Compagnia di Giesù, così l'eſpone, di ſolleuarle con la brama ardentiſſima del
cept. de N. En el vientre de ſu madre Iob non tuuo mas, la ſalute del Mondo, perche ſi come nel
ſegmora e che vna organization de caorpo ben templado primo inſtante della ſua concertione le ſi
ponto I. para la compaſſion mui, a propoſito para a dato l'uſo perfetto del libero arbitrio, co
Miſericor piardarſe deſpues a ſu tiempo, però non tuuo gnitione profondiſſima delle noſtre miſerie, Proua delle
dia diGiob atto de compaſſion, y commiſeration comoni immenſità di gratia, di carità, con li orna ſue lagri
dal ventre vſo di razon. Non potè hauere Giob dal menti d'ogni virtù, fatta madre di miſeri me nel vi
materno ventre materno atto di compaſsione, per cordia, nello ſteſſo momento era ſtimolata tre mater
fù tempe che nè meno ha riceuuto iui alcun vſo di da queſta amatiſſima figlia è compatire allº
ramento ragione, per il quale conoſceſse le miſerie , eſtremo delle noſtre miſerie, alla brama di
alla pietà, del proſsimo, per compatirle; ma ſe dice uederne ſolleuati. Che però a pena conce
ma non ate de vtero matris mea egreſſa eſt mecum miſera pita con abbondanza di lagrime ſi come
to eſpreſſo tio, & ab infantia creuit mecum, il ſenſo è, piangendo le compatiua nel ventre di ſua -
di quella - che dal ventre traſse corpo organizato di madre, così con ardentifſimi affetti,ne ſup
temperamento tale, che inclinaſse di ſua plicaua il Signore di opportunità di rime
conditione alla compaſsione, e all'atto dio, per la ſalute del Mondo, come ſi eſpri
della miſericordia, e che mentre creſceua me da S. Bernardino di Siena citato Totus
ab infantia, queſto temperamento ſi rende impetus prime ſantificationis, riceuuto nel
ua maggiormente perfetto, e per virtù di primo inſtante della ſua concettione, men
quello reſtaua più inclinato a gl'atti nella tem buius ſantiſſim e virginis impellehat ad
Vgo Card. miſericordia, perche Vgone Cardinale qui hoc deſiderandum, cioè l'incarnatione Diui.
ui. Multi enim quò ad etatem creſcunt eo ab na proper ſalutem omnium elettorum.
innocentia decreſcunt. Electis verò cum foris Da che ne ſegue con quanto maggior
creſcitatas corporis, intus (ſi dici liceat) creſcit vantaggio ſi verifici di Maria ſantiſſima la
aetas vitutis. Queſta inclinatione di Giob ſentenza di Giob, Ab infantia creuit mecum
alla pietà, non ha che fare col genio della miſeratio, º de vtero matris mee egreſſa eſt
Theod.apud B. Vergine. Teodoreto citato da Franceſco mecum, perche la B. Vergine non ſolo traſ
Ximemum Ximeno Patriarca di Gieruſalemme, che ſe il temperamento nobiliſsimo del ſuo
lib.2. c. 24. dal primo inſtante della ſua concettione tra ſantiſsimo corpo diſpoſto , inclinatiſsimo
Mariasi, pº l'altre prerogatiue riceueſse le ſpecie im alla pietà , e compaſsione del proſsimo, 55o
Nel vétre e
che nel ve p eſse, per le quali conebbe perfettameute quale creſcendo dalla ſua infantia, ſi reſe o
l
-
a
33o Diſcorſo Nono, S.II.
S. II,
PROVA LO STESSO, PERCHE
Maria è Madre di Dio.
Ili, quid feciſti nobis ſic? lute, perche Maria è Madre di Dio. Fili,
551 , Tºater tuus , o ego quid feciſti nobis ſic ? Pater tuus, & ego do
Che pensò dolentes querebamus te. lentes quarebamuste. Come ſe diceſſe. Fi
in que trè Prepara la B. Vergi glio di Dio. Sa pure la Maeſtà voſtra , che
giorni, ſe a ne in queſte voci vn' hauendomi riceuuta per madre m'ha inſeri
Giesù foſ argomento d'infinita to deſiderio ardentiſsimo della ſalute del
ſe morto, è efficacia, per il quale mondo, quale radicato in me, per cento»
vcciſo, e conclude parere, co e mille volte è accreſciuto con la replica
perche? me impoſsibile, che Giesù in quella eta ſi tione degl'atti. Come dunque ſete così
poteſse abſentare dalla ſua Santiſſima Ma lungamente abſentato da me, con porger
dre. Si ſupponga per queſto punto ciò che mi fondamento di temere, ſe mai per qual
dice Timoteo Geroſolimitano, che in que” che motiuo non penetrato dalla mia baſ
tre giorni la B. Vergine pensò,ſe per auuen ſezza la ſalute del mondo doueſſe eſſer po
Timot.or. tura il ſuo Diuino figlio foſse morto, è ſe ſta à pericolo di eſſere tralaſciata ? Fui reſa
de Proph. foſſe veciſo da Archelao ſucceſſore di Ero certa, che la ſalute del mondo ſi doueua
Siº eGn. de, come riferiſce Dioniſio Cartuſiano, e concludere con la voſtra morte, pendente
Carthuſ hic S. Antonino, la ragione può eſſere, perche dalla Croce negli anni più maturi di vo
anfra ottau, ſapendo quanto era amata da lui, e la con ſtra vita. Mentre in età così tenera mi tro
Epiph. ditione dell'amore, che è vnitiua , & in que uo così abſentata da voi per tre giorni con
S. Antonin. ſto ſi dice forte, come la morte, perche ſi tinui, non ſapendo capire come ciò poſsi
p.p. tit.6, come non può eſsere la morte, che non ſe eſequirſi, mercè all'amore, che mi portate»
C. I -
pari, così non può eſſere amore, che non non hò potuto penſare ſe non, che foſte e
Perche l'a vniſca, & ſapendo che l'amore di Giesù in morto, e che per queſto lo ſtame ordinato
more forte Maria era infinito, pareua impoſsibile, che alla ſalute del Mondo rimaneſse reciſo, e
come la Giesù poteſse eſſere, e ſtare per tre giorni la ſalute impedita. Fili, quid feciſti nobis
morte, continui ſeparato, e però pare, che diſcor ſic ?
reſſe così, non può eſſer altro ſe non che è Riccardo di San Lorenzo alla viſta di Riccard, li
Giesù ſia morto, è ſia ſtato veciſo. Nè va Giesù Crocifiſſo crucciato dalla ſua ſete pro I. c. 5
le il dire ſapere Maria, ch'egli doueua mo nontia queſta ſentenza, oſſeruando Maria Ambr.
rire in età matura perche riueriua humiliſ Santiſsima al piede della ſua Croce. Sicut
ſima li diuini decreti, e come Abramo era Maria SS.
tu ſalutem humani generis in cruce ſitiiſti, alla Croce
per ſacrificare il figlio Iſaac non oſtante ſic & ipſa ſitiuit. Stabat enim iuxta Crucem, haueua il
la Diuina promeſſa, così potè penſare ſe ſicut inquit Ambroſius non vi dolorem filii
mai s'aſcondeſſe qualche conditione non , conſideraret, ſed vt ſalutem humani generis penſiero
alla ſalute
penetrata per la quale reſtaſſe anconaſco expettaret. La conſideratione de dolori del del Mom
ſto l'abiſſo imperſcrutabile della DIuina ſa figlio rapita dalla brama della ſalute, era
pienza. Oſseruate, nota Caſſiano, che mai per così dire ſerbata peraltro tempo, cioè do, riſer
in altro luogo dell'Euangelo ſi legge, che la per tutto il tempo quale le rimaneua di vie uando ad
Beata Vergine nominaſſe Giesù con titolo ta, perche ſenpre viſſe immerſa nedolori altro tem
Non lo no di ſuo figlio ſe non quiui. Mirum eſt quòd della Paſsione del figlio. Nel Caluario mi po la me
mina figlio ditatione
numquam matrem virginem legimus Ieſum raua ſpuntare il fiore della ſalute del Mon
ſe non qui de dolori
Chriſtum prater quam hic filiali vocabulo no do da coglierſi nella morte del figlio, con la
ſuoi -
ul, e per minaſſe Aggiugne ad magnum myſterium res fragranza, e ſoauità dell'odore più gradita
che ? ipſa reducitur. Non ſi legge in altro luogo al celeſte padre, che non fù del Sacrificio di 552,
Caſſ. apud della Scrittura, che la Beata Vergine habbi Noè, vſcito dall'Arca, per il quale ſi legge. Nella Paſ
Syluer. lib. nominato G1esù con titolo di figliuolo, ſe Che odoratus eſt Deus odorem ſuauitatis. Ne ſione Ma
2, l'Oms I e non quiui. Fili, quid feciſti nobis ſic ? e l'eſ ſi deue marauigliare, oſſerua lo ſteſſo Ric ria ſitibonº
1, 19, ſere così nominato in queſto luogo porta cardo al luogo de prouerbi» ſpoliis non indi da della
ſeco miſtero di nobile ponderatione. Ad gebit, perche ſicut quicquid habent ſponſus, ſalute del
magnum miſterium res ipſa deducitur. Che & ſponſa, vtrique commune eſt » ita quicquid Mondo co.
miſtero può eſſer queſto ? Quello, che noi habet filius, " mater, dunque ſe il figlio me Giesù.
cerchiamo manifeſtare. Quanto ſia grande ne ſuoi dolori ha la ſete della ſalute del Ricca, da
il deſiderio, che tiene Maria della noſtra ſa Mondo, anco la madre tiene la ſteſsa ſete.
-
- - - -- -
- º -
Quel
Proua lo ſteſso, perche Maria, &c. 331
Quellomò, che importa, è il ſapere, che il 1mpoſſibile fuit illamintale, aetantum obie
figlio nella ſua Croce haueua così gran ſe tium dignè debitèque conſentire niſi omnem »
te della ſalute del Mondo, che riſtorato mentis ſue affettum in illud proi ceret, endem Qual ſia
per la ſicurezza di conſeguirla, più ne go illum viſceratiſſimè aperiret illiuſque obietti l'oggetto
deua, che non reſtaua addolorato, tormen ſingularitatem, ſingularema; oblationem, ſeu del conſen.
S. Paſcaſ. tato per le ſue pene . Anima Chriſti, ſono modum ſe habendi ad eum perſpicaciſſimè at ſo di Ma
lib. 4. in parole di S. Paſcaſio, plus exultabat de ſa tenderet intimè ſentiret,humillimèſe illi ſubli ria, e come
Matt. lute generis humani, quàm triſtabatur de » ceret, 3 annihilaret, ita vtſui oblita conare eſprima il
morte Crucis, a ſegno tale, che ſe crediamo tur tota, in ipſum totaliter transformari. Se deſiderio
Giesù più a S. Leone Papa,li dolori delle ſue pene re Maria conſidera il figlio di Dio farſi huomo della no
godeua ſtauano, come ſe foſſero aſſorbiti dal godi paſsibile per morir entro al mare degli af ſtra ſalute.
della ſalu mento della ſalute, così egli lo conſidera fanni per la ſalute del mondo, così deſidera
te, che non ſotto il peſo della ſua Croce . Ablaturus ta da lui, che paruero tutte quelle pene, S& S.Bern. Sen.
ſi attriſta omnes lachrymas ſua beneficio crucis future affanni molto ben ſoſtenuti con l'impiego to. 3. ſer.6.
ua di ſuoi inſtar beatitudinis latitiam exhibebat. La della ſua vita Diuina per conſeguirla, fù de la Co Io
dolori, qua Beata Vergine, quale ſi troua a patte dete impoſsibile conſentire degnamente a og”
li reſtaro ſori del ſuo diuino figliuolo nella ſteſſa ma getto di così grande importanza, ſe Maria
no aſſorti niera, tutta ſiciente, e bramoſa della ſalu non v'impiegaſſe tutto l'affetto della ſua
dal godi te del Mondo, che parue aſſiſtere alla Cro mente, applicandoui tutta la ſua efficacia
1mento del ce del figlio non vt dolorem filii conſideraret, aſtratta totalmente, e dimenticata di ſe »
la ſalute. ſed vt ſalutem humani generis expettaret, transformandoſi in quello, come crocifiſſa
perche ſe bene ſi trouò crocifiſſa ne ſuoi do nel crocifiſſo per conſeguirlo, acciò s'inten
Così a pro lori, ſi vide però tutta rapita aſpirare al de da, quanto deſideraſſe la ſalute noſtra per
portione ſiderio della ſalute, per il quale, e per la ſi eſſer madre di Dio, con eſprimerlo al ſuo
Maria. cutezza di conſeguirla pareuano aſſorbite Diuino figliuolo con queſte voci. Filiquid
le pen de ſuoi dolori, e per vederla eſequi feciſti nobis ſic ? Pater tuus, c ego dolentes
ta, ſpirare allegrezza di Paradiſo. querebamus te.
Queſto deſiderio della ſalute non ſi de Veſtita di Sole ſi manifeſtò la Beata Vere
ue pentare germogliaſse nell'anima di Mu gine all'amato diſcepolo, com'egli nell'A Apoc. 12.
ria da quel punto ſolamente, che vºi la ſe pocaliſsi deſcriue. Signum magnum apparuit Riccard, di
te del ſuo Diuino figliuolo. Dall'inſtante in calo. Mulier amifta Sole. Rccard di San S. Vitt. in
della Santiſſima Annontrata ſi mo trò co Vittore. Hec beata eſt ſignum magnum in Cante 39,
centiſsimo nel cuore, nell'anima della Re calo, mulier amicta Sole, quia Sol D unitatis Celio Pane
infulget ei, & circumfulget eam , e gl'auuen monio,
gina del Cielo, accreſciuto per la replica
tione da gra ti d'amore, e deſideri, di quin ne per obumbratione della virtù dell'altiſ Rup. Abb.
dec'anni dall'inſtante della ſua Concettio ſimo, per il Dui o concetto. Celio Pan Si manife
S. Bernard. ne. Il Serafico San Bernardino di Siena con nonio. Tunc amitta Sole fuit, quando virtus ſta dal con
Sene ſidera Maria Santiſſima crocifiſſa nell'in altiſsimi e mobumbrauit, illumqi intrapre cetto nel
ſtante della Concettione del figlio di Dio, e rum concepit, per i quale ſecondo Ruperto gran ſegno
553 ſi moſtro o nata di beltà Diurna. Quando dell'Apoc.
per co ſequenza ſi bonda della ſalute del Spiritus ſanctus in teſuperuent & filium Vir
mondo per concepirlo, ch'è a dire per eſſer per il qua
Maria nel madre, e lo proua con queſto argomento » go concepiſti tunc tu & ex tunc pulchra pul le nel par
la Comcet & inſignum quod crucifixa crucifixum conce chritudine Duna. Qetta clamabat partu tO era Cru
tione di pit ordinatt Diuina ſapientia quòd eodem die riens. Vgo Cardin. Clamabat per deuotamº ciata per
Giesù Cro fue it conceptus, quo & mortuus. Il mit uº orationem, ma cruciabatur vt pareret. Cru il deſiderio
cifitſa,e pe del concetto fù la ſalute ipſe enim ſa uum e ciabatur perche ſpessºue affermur affligitani della ſalu
CC e
rò ſitibon faciet populum ſuum. Se queſta brama della mam, e perche Giesu è capo del corpo mi
da della faiute per eſſer madre per ſeruirlo in ragio ſtico, quale ſi forma con la generatione de
ſalute co ne di Saluatore fu così grande, che traſcura fedel,M A RI A Santiſsima fatta Madre di
me madre l'immenſità delle pene, lacerota de dolori Chriſto apeua eſſere ordinata madre ſpiri
di Dio, del figlio amato più che l'anima ſua. Oh tuale di tutti gli eletti, che però clamabat Grido nel
nel parto di Chriſto, non per li dolori di primo par
quanto grande è il deſiderio, che tiene Ma to fù l'ora
ria della noſtra ſalute. Lo ſteſſo S. Bernar donna parturiente, perche fù Vergne im:
dino conſiderando il conſenſo preſtato da macolata nel parto, peperit ſine dolore Sal tione, per
finire il
Maria Santiſsima deſcritto dall'Euangeliſta, uatorem, il ſuo grido fù per deuotamoratº
mentre dice , ecce Ancilla Domini fiat mihi nem, per il finimento del parto, e deſideriº parto di
Giesù nel
ſecundum verbum tuum, oſſerua, he l'ogget per la ſalute degli eletti de quali era ordi
nata madre nel parto del ſuo Duinofigli corpo mi
to di queſt'ac, o fù il figlio di Dio incarna ſtico per
uolo. clamabat parturians, º cruciabatº
to reſo padibile, per operare la ſalute del la ſalute e
mondo, per la quale ſino da quel punto ſi
vt pareret ſi dichiara col cruccio e Pºnº
ſoggettaua alla morte, ſi deputaua alla ſoſtenuta davna donna qual hauendoco.
Croce, per conſeguirla. Argomenta cosi minciato, non puo finire di dare in "illO
-
332 Diſcorſo Nono, S.II.
ſao parto. Partorì Giesù noſtro capo, e to mentale riceuuto da Chriſto. Il figlio
nella Paſsione godeua della viſione beata
per quello reſtò cruccioſa per il deſiderio,de
putata al finimente del parto del corpo mi Maria tutta era poſseduta dal dolore. A lui
ſtico del ſuo figlio. Quanto brama il fini martyres, ci ſi tormenta ſentiebant in cor
mento del parto la donna parturiente, quan pore interiori conſolatione refrigerebantur in
to brama, deſidera la noſtra ſalute la Beata mente. Filius etiam ſimul fruebatur, ci pa
tiebatur, quia fuit in via comprehenſor, ſed RicCard- de
Vergine, dal patto del ſuo Diuino figlio
rimane ordinata al parto di tutti noi, la de anima matris torquebatur in Chriſtum, 3 to laud. Virg,
ſidera con brama corriſpondente - Tanto tam eius animam vehementia doloris poſſide
s'intende nel detto di Iſaia. Ante quam par bat. Patiua ſenza conforto, perche il do
turiret, peperit, ante quam veniret partus eius lore le veniua da Chriſto, dal quale riceue
Iſai. 66.7. uanoli Martiri il loro conforto, e ſe Chriſto
peperit maſculum. Quis audiuit vnquam tale?
o quis vidithuic ſimile ? prima di partorire patiua, godeua ancora della viſione beata,
il corpo miſtico, partorì Giesù ſuo capo. Maria ſola fu , che potè patire ſenza miſtio
ne d'alcun conforto, perche antequam par Partorene
Perche dal Ha dato alla luce del Mondo il corpo natu do il figlio
rale del figlio Diuino, prima di partorire turiret, peperit, antequam veniret dies par
parto di tus eius, peperit maſculum, perche clamabat di Dio cla
quello re alla luce della gratia li ſuoi fedeli, ma dal mahat con
ſtò ordina. parto del capo reſtò ordinata, piena di de parturiens, ſupplicando la Diuina Maeſtà
nel parto del ſuo diuino figliuolo, che foſſe l'oratione,
ta al parto ſiderio del parto della ſalute. Fù ſingolari, che foſse
della ſalu tà di Maria ſola non mai ad altra commu ſalutare agli eletti, e perche da queſto par
ſalutare a
nicata , che partoriſce il figlio maſchio to fù deputata per il parto del corpo miſti
te, gli eletti.
Giesù vigoroſo, robuſto, fortiſſimo ſenza co» per la noſtra ſalute. Cruciabatur,vt pa
dolore, prima che veniſſero li giorni dolo reret, per il deſiderio di conſeguirla, a ſegno,
roſi del parto de membri ſuoi nel corpo che non guardò a dolori propri, è del ſuo
Salmer. tos miſtico degli eletti. Il P. Alfonſo Salmero. figliuolo, diſpoſta ſenza eccettione a tutto
per ottenerla. San Pietro Chriſologo pro San Piet.
3.traſi, 5 ne. Obid, quòd Chriſto naſcenti, º morienti
7Maria aſtitit, digna fatta eſt, quòd filiorum rompe in quella così celebrata ſentenza. Chriſol.ſer.
Dei generationem, vt mater pientiſſima fo. Quantus ſit Deus, ſatis ignorat ille, qui huius 14o.
ueat, atque morti noſtra, in qua Deo perglo Virginis mentem non ſtupet, animum non mi
554 ,. ratur, perche non v'è creatura, che non tre Acuta eſ
Simile di riam naſcimur ſingulariterſuccurrat. Si pon
donna, che deri la conditione della donna nell'atto dimi alla Duina preſenza: ſino li Serahni così poſitione
di vn detto
hauendo parcor e ſi vedrà a quell'opera così appli infocati d'amore manifeſtati ad Iſaia, quali
ire
comincia cata , che ſarà inutile volgere altroue il mentre co l'ali ſicuoprono, con due volan di S.P.Chri
to il parto penſiero della ſua mente, ſi tratti pure di do moſtrano di tremare,ſe crediamo a Chri, ſol,
ad altro oro, è d'argento, ſe li proponghino pre ºſtomo duabi: pol:bani, qui per volatum,
non può tioſiſſime gemme, è accreſcimento di ſla. niſi timorem declarantes, e pure vna puella,
attendere, to» ºgni coſa come viliſsima ſarà ſtimata cioè Maria, ſegue Chriſologo ſie Deum in chriſoſt.
che a finir Pºi la premura, che tiene di perfettionare ſui pettoris capitrecipit, º oblettat hoſpi
lo - Così il ſuo parto. Maria Santiſſima clamabat cio, et pacem terris, ſalutem perditis, vitam
Maria dal partºriens, º cruciabatur, t pareret. Dal mortuis, proipſa domus exigat penſione, pro
l'eſſere ma. l'inſtante nel quale concepì, tutta s'impie ipſius eteri mercede conquirat. Dice poco il
dre di Dio ga per il finimento del parto, pare che non Santo, mentre ſappiamo,che ordinò lo ſteſ
applica al attenda tanto alla ſtima dell'oro della Di. ſo Dio humanato, donando il diuinofiglio
parto del unita, dell'argento dell'humanità, delle , alle pene, ſe medeſima a dolori, per conte
la noſtra gemme ineffabili della corona di gloria, guirla.
ſalute. ºella mutatione di ſtato, fatta madre del Dall'inſtante della Santiſſima Annontia chryſoſti
Creatore, ma cruciabaturvt pareret, ſape º mentre vede Chriſoſtomo fermato l'An apud Meta
Da eſſere ordinata al parto della noſtra ſa gelo diſcorrere con Maria, argomentatrat phraſt,
Quanto lº: a queſta ordina la grandezza di ſtato ºrſi della noſtra ſalute. Rurſu, libertatisin
può tutto d'eſſer madre di Dio, affine d'impiegarlo ºciº rurſus àſeruitute liberatio, quia.Ange i55 -,
applica a tuttº per conſeguirlo nell'eſpreſſiva del ſuo º loquiturcum Maria, oraua piena di fer Maria fie
queſto par conſenſo. Ecce Ancilla Domini. Seruirò il ºre Maria figurata nella fortezza di Gia gurata nel
to, la diui mio Signore, impiegarò tutta quanta è la º che lottaua con l'Angiolo, e ſe l'appa la forza di
nità del fi. dignità di madre per la formatione perfet tire del ſimbolo di Maria lo reſe ſuperiore Giacob nel
glio, la di ta del ſuo corpo miſtico, per queſto offeri Per confeſsione dell'Angiolo. Dimitte me, la lotta per
uina ma degno prezzo l'oro, e l'argento del ſuo fi ºra ſi, che non farà l'efficacia perſona il vigore
ternità, l'a gliº Puino concepito in Nazaret, partori le del figurato? Che però ſe iuidice dimitte dell' ora
cerbità del to ſubito, che lo vide in Betlehem, aitem º Suiui l'aſſicura eſſer fatta la gratia. Ne tione -
le pene, Pio tra le mani di Simeone, alla Croce ſen. º Maria, inuenſti gratiam apud Deum.
º poter eſsere impedita dall'acerbita del Qºgratia è quella, chetu ricerchi, per la
dolore ſenza conforto conſiderato da Ric quale ſoſpiri. Preualuiſticontra Deum neti. Teodor qu.
sºdo, quale ne martiri conſidera il confor º º aggiugne Teodoreto cum ego tibi vie 9I e in Gen
- tioriam
Proua lo ſteſso, perche Maria è Madre, &c. 333
i fioriam conceſſerim, inclinato alla pietà per ſuum vnigenitum daret, e ne ſtupiſce il dot
l'efficacia delle tue preghiere.Gli Santi Am tiſsimo Abulenſe, mentre dice. Virgo intem
S.Ambr.li. brogio, Agoſtino, Bernardo lo raccolgono pore paſsionisex charitate magna, qua eam
2 e dalla riſpoſta, dal conſenſo di Maria, men repleuerst Spiritus ſanitus, ardenter diligebat
S. Bern.ſer. tredice fiat mihi. Deſideri eſt ſignum,non du ſalutem humani generis. Cum ergo eum vidit 'Abul in
4 ſup. miſs. bitationis indicium. Eutimio Iam non ſolum patientem admirabiliter conſolabatur , quia C.9. Deut,
eſt. -
credidtt, ſed etiam optabat, vt ſibi continge certiſſimº videbat redemptionem humani gene. 14.
Eutim. ret, ſicut dixerat Angelus. Come ſe diceſſe ris eſſe fattam. La forza dell'argomento è Si argomé.
Deſidera neſsuna coſa migliore, nè più opportuna queſta, Maria Santiſsima tiene per figlio lo ta la gran
la materni a miei deſideri, mi può auuenire, che eſ ſteſso Dio, 8 amò tanto la ſalute del Mon dezza del
tà Diuina, ſere fatta madre del figlio di Dio, perche do, che non ſolo lo dono, ma lo donò alle deſiderio
per impie di queſto mi ſeruirò per la ſalute del Mon pene acerbiſsime, e con grandiſſimo godi della ſalute
garla nella do, & aſſicurata del fatto clamabat partu mento per conſeguirla. Quanto è maggio dal godi.
ſalute no riens con l'orationi, ci cruciabatur, vi pare re il prezzo, col quale ſi fà acquiſto di qual mento di
ſtra. ret, per il deſiderio, impiegando per queſto che gemma,tanto maggiore dimoſtra il de vedere cro
con Dio ſe medeſima, quanta gratia, eglo ſiderio, la brama di poſſederla, ſe Maria, cifiſſo il fi
Motiuo del ria poteua hauere. Inueniſti gratiam apud perche è Madre di Dio, offeriſce il prezzo glio, per
dolore per Dominum. S. Pietro Chriſologo citato. Hac per tanti capi infinito, e per ſe ſteſſo, e per conſeguirà
la perdita cum dicit, o ipſe Angelus miratur aut faemi l'infinità delle pene, e per l'immenſità del la
di Giesù. nam tantum, automnes homines gratiam me. l'amore, e per l'eſtremità dell'anguſtie, ch'
4
ruiſſe per faminam, ſe tanto bramò, ſe per il ella ne ſentì, e per ogni modo reſta conſola
deſiderio della ſalute fà eletta Madre, accio tiſsima. Ardenter diligebat ſalutem humani
che la procuraſſe, con quanti ardori la cer generis, tanto, che mentre eum vidit patien.
cherà con quelli, quali ſi eſprimono nel di tem, admirabiliter conſolabatur, perche cer
re dell'amato diſcepolo cruciabatur, vt pa tiſsimè videbat redemptionem humani generis
reret. Di Maria Santiſſima. Fili, quid feciſti fattam. Da Maria, come da madre di Dio,ſi 5 56
nobisſic ? come ſe diceſse. Ti ſei degnato di conoſce, quanto grande ſia il deſiderio, che Argomen
uenire mio figlio, per ſecondare al mio deſi tiene della ſalute del Mondo. Se il P.Santo to dedotto
derio, che tengo della ſalute del Mondo, e Agoſtino non sà, come trouareeendimento con S. Ago
ti ſepari da me, con darmi a credere eſsere di gratie per l'aiuto preſtato al Mondo per ſtino dal
interrotto lo ſtame ordito, per conſeguirla? l'aſſenſo dato d'eſſer Madre di Dio. Quis primo con
S. Anſel.li. perche? quid feciſti nobis ſic ? Sant'Anſelmo. tibi valeat iura gratiarum , aclaudum preco ſenſo.
de Excell. 2uas itaque laudes, quaſve gratiarum actio nia rependere, que ſingulari tuo aſſenſu mun S. Agoſt.
Virg. c.9. nes, non ſolum humana, ſed etiam omnis crea do ſuccurriſti perdite ? Che diremo per l'ob ſer. 18. de
S. Agoſtin. turº buie Sanctiſſime Virgini debet ? pura latione del figlio alle pene con tanto giubi Santi.
t. Io. ſer.35 enim Sanctitas, & Santiſſima puritas, San lo, per poterlo ſaluare? Il P. San Bernardo
de Santi. ctiſsimi pettoris eius incomparabili ſublimita. paragona il conſenſo alla maternità di Dio,
te hoc promeruit , vt reparatrix perditi orbis con l'oblatione dello ſteſso Dio fatto ſuo
pleniſſimè fieret. E tanto eſprime nel ſuo figlio alla Croce per la noſtra ſalute, 8 ar
Cantico, fecit mihi magna, qui potens eſt, ſe gomenta, che ſe all'hora fà biſogno della
Brama del crediamo all'eſpoſitione di Agoſtino. Fecit ſoprauenuta dello Spirito ſanto della virtù
la ſalute magna. Que magna ? Quali ſono queſte ope dell'altiſsimo per innalzarla, e farla capace
noſtra in ration così ſtupende, quali ſi dicono gran di così gran dignità, molto più fà neceſſa Neceſſità
Maria ſi di anco per ordine alla Duina potenza? ria la venuta dello ſteſſo Diuino ſpirito, per
miſura co
della ſopra
quipotens eſt.Riſponde. Puto,immo veraciter farla capace di così gran deſiderio della no uenuta del
t la propor credo, vi creaturaederes Creatorem, famula ſtra ſalute, che offeriſce al padre per ſacri lo Spir. S.
tione dell' Dominum generares, vt per te Deus mundum ficio il ſuo figlio diuino per conſeguirla. nell'obla
onnipoten redimeret,perte illuminaret non ſolo, ma per spiritus ſantus ſuperuenit, é virtus altiſſi tione alla
za Diuina. te ad vitam reduceret, perche ſi dichiari,che mi obumbrauit tunc, vel marimè, dice il
Croce, qui
l'onnipotenza impiegata ad innalzarla per Santo cum filium ſuum obtulit patri. Il diuo to più per
madre, era parimente applicataa illumina to Gerſone ſtringe più l'argomento, men il godimen
re il Mondo, a deſiderare, a procurar la ſa tre così diſcorre. Se tu non ſai, quanto ſia to,col qua
lute, di maniera » che il deſiderio della ſa grande il deſiderio, quale tiene Maria della le Poſferì è
lute noſtra in Maria ſi miſura con la pro noſtra ſalute, apri bene l'orecchie del cuo
portione della onnipotenza Diuina, e da re, accioche profondamente le penetri»
Maria, come da Madre di Dio, manifeſta quale ſia il ſentimento dello ſpirito ſuº,
S. Bonau. mente ſi deſume. Il Serafico Bonauentura perche non ſolo diede l'aſſenſo del ſuo diº
pondera queſto fondamento dal deſiderio uino figlio alla Croce per la noſtra ſalute» S.Bern.
ardentisimo della ſalute del Mondo in Ma ma lo diede piena di contento, di giubilo
ria,in quanto è Madre di Dio, mentre ſi ſer. d'eſultatione, che ſuperau, l'anguſtia del:
ue delle parole dell'Apoſtolo applicate a l'humana fragilità . Erige cordi aures ad
Maria e Sic Maria dilexitmundum, vi filium vocem ſpiritus ſui dum proprium filium i dum
Nnn n dile
-
ce è com nel giubilo della ſalute de penitenti, come ma per quella fu ordinata al ſecondo parto Boz Euge
penſa da nel caſtigo de gl'oſtinati per la manifeſta Che però ſi dice clamabat parturiems, pervi de ſignis
rigori » CO - tione e gloria della DIuina pietà in quelli, in gore dell'oratione, º cruciabatur vi pare . Eccl. c. 6
me Giesù queſti della giuſtitia. Prohibì le lagrime di ret, per l'ardore di deſiderio, quella fu par La partori
poſto in . quelle donne, dalle quali era ſeguitato al torita nello ſtato della ſua vita mortale,quº ſce âco dal
ruinam an Caluario. Filia Ieruſalem, nolite flere ſuper ſta anco dal trono della ſua gloria. Queſtº la ſua glo
COra » ria, nè mai
me, perche finalmente ſe non ſi ſalva, l'He ſecondo Epifanio, Agoſtino, Bernardo ri
S-Leon Pa breo mi rieſce tutt'vno, anco la ſua rouina, feriti da Bozio Eugubino. Dei donº chri ceſſa e ſi e
pa e - ſed ſuper vos ipſas flete & ſuperfilios veſtros, ſtum peperit, ci meritis chriſti chriſtum parit ſtende a fa.
de quali ſaranno le maggiori rouine. Ma quotidie in mentibus humanis Gºººº Ab uore di pe.
la B. Vergine mentre s'impiega a procurare bate cuius viſcera ſemel quideº fatta , per ccatori ſti
la ſalute noſtra, per quello, che tocca a ſe virtù dello Spirito ſantº, ſed numquam effe mati abba
pare che tenghi più glorioſo motiuo - il P ta, numquam deſinuntfruium Pºpie donati -
fatis e
336 Diſcorſo Nono, S.II.
Guer. ſer. 1. tatis. E come vna volta partorì il capo no reſta ineſtimabile il deſiderio, quale, come e
de Aſſipt. ſtro, così omni tempore membra eccleſie pa Madre di Dio,tiene della noſtra ſalute. Come
B, V. rit, con la ſua interceſsione. Così Agoſtino, clude il P.S.Anſelmo riferito da S. Bonauen S.Bonau. in
Agoſt. de » Che però a ragione eſclama Bonauentura. tura. Non eſtſalus, niſi quam tu, virgo, peperi ſpeculo
Simb. ad o ve è magna Marie gratia, perche tanto ſti. Tuergo, Maria, verè esabror ſalutis,que
più oltre ſi eſtende di quello, che da princi 7Mundo peperiſti ſruttum ſalutis. Il frutto di Giesù co
Catechum. me da Ma
pio pareua, qua multi ex eis ad miſericordiam ſalute è Giesù diſtinto dal frutto di rouina
colligantur, qui a dottoribus, e rettoribus donato ad Adamo, dalla compagna nel Pa ria frutto
tamquam incorrigibiles relinquuntur , ma radiſo de piaceri. Albero di ſalute, cioè, ſolamente
che ſempre partoriſce ſalute,è la B. Vergine di ſalute p
grande di più, perche in queſta non ſi diſcer
ne alternatiua di pietà, o di giuſtitia. Il fi perche, per hauer partorito Chriſto ſalute e cstrapoſto
glio dice ſi non veniſſem, peccatum non habe del Mondo, reſtò ordinata a proſeguire il al frutto di
rent, nunc autem excuſationem non habent, parto ſpirituale del corpo miſtico, per farci ſola dâna
egli per ogni modo ſi accontenta di tutto, ſalui. Quanto grande dunque ſarà il deſi tione dato
perche ſi dice poſitus in ruinam, ci reſurre derio, che tiene Maria della noſtra ſalute, ad Adamo
Epche Ma itionem multorum, Maria non ha, che fare mentre con quella rinoua, e dà conſumatio dalla com
I 13 no 30ſl co ſuoi rigori. Riſtringe il pregio delle ſue ne al parto della Diuta Maternità ? pagna -
mette alter glorie alla ſemplice communicatione della Fili,quid feciſti nobis ſic ? pater tuus, & ego
natiua di pietà nell'iterato parto ſpirituale del figlio dolentes querebamuste. E vulgata la gloria,
rigori, co in mentibus humanis, per il deſiderio del qua quale s'ingegnò quella ſanta Donna Mar Luce n.
me il figº le ne prouerbi dice. Delicie me e eſecum - cella di celebrare le grandezze del Saluato
lio? filiis hominum, per trouare apertura di ri re, ammirata della Celeſte dottrina, tutta
partorirli come figli di Dio. Da che ſi rac rapita proruppe in quelle voci Beatus vêter,
coglie la conuenienza ragioneuole del det quite portauit, º vbera, queſuriſti, ma fà
S. Ber. Sen. to di San Bernardino Senenſe, che quanto il ripigliata da Chriſto, che le riſpoſe, quini
Si ſpiega il mediatore Giesù tra peccatori, e Dio,è più mò Beati,qui audiunt Verbum Dei, & cuſto
detto di S. pronto, più efficace, più degno, e gratioſo, diunt illud; come ſe diceſſe ſe tu cerchi eſal
Bernard per impetrare tantum cateris paribus eſt vti tarmi per le glorie della mia madre,fai bene,
lius eum habere pro mediatore, ma per ogni ma perche tu lo ſappi, non tocchi il punto,
modo quenam comparari poterit materne mentre la celebri per la maternità corpora
ſupplicationi? perche s'impiega, come Ma le, ſi come l'anima ſupera il corpo nella ſua
dre, per quanto sà, per quanto può, e può nobiltà, così l'operatione, concetto, e par
tutte le coſe per l'auttorità della Diuina toſpirituale dell'anima è ſuperiore al con
maternità, ad intercedendum contra indigna cetto, e parto corporale:non ha dubbio eſſe
tionem iudicis , ad excuſandum defettum no re nobile prerogatiua della mia Madre ſen Ripigliata
ſtra infirmitatis, ad ſubueniendum accipiens za leſione della ſua purità virginale l'hauer Marcella ,
pro nobisplana influxum Diuinitatis. Quale mi portato nel ventre, ma ſe qui ci fermismi pche nelle
influſſo di Diuinità è quello, che riceue la laſci la prerogatiua migliore; è neceſſario, glorie di
geraf. Ferm. B.Vergine perſouuenirci? quello ſteſſo, che che paſſi auanti, e ch aggiunghi. Quinimò Maria la
le deriua dal ſuo Diuino figliuolo riferito anco queſto di più, perche anco ſecondo a ſciaua la
probl 54.
Si ſerue del dal P. Serafino da Fermo. A filio in Virgi. Grammatici, e lo ſteſſo quinimò, che quins più riguare
l'ifluſſo del nem deriuatur Diuina pietas abſque vllo iuſti potius, cioè anzi più. S. Bonauentura qui deuole,
la Diuini tie terrore, e benche da S. Pietro Damiano ui. Quinimò dixit non aduerſando, ſed ſu
tà, ma pu ſia paragonata a Rebecca Madre di Gia peraddendo. Quaſi diceret, non ſolum Beatus
ro da rigo, cob, quale con l'induſtrie ſue furtiuamente venter, qui portauit me. Verùm etiam beatior, S.Bonau, in
ri, e come
dupplica
to nella
pietà.
S.Tº. Damas
ſera 27.
l'arricchì con lebenedittioni del padre, ben
che non foſſe queſta l'intentione del vecchio
Iſaac. Etillic carnalis vror,6 illic ſpiritua
lis ſponſa Maria viri ſui in proprie ſententi e
diuerſitate preualuit. E però così grande la
ſua benignità,e potere, che non laſcia moti
" ſuſcipit Verbum a me prolatum.
quàm carnem Chriſti. Fù Beata Maria San
Vnde
eatior fuit Maria concipiendo fidem Chriſti,
tiſſima, quale portò Chriſto, compì la carº
ne di Chriſto, ma più beata ſi moſtrò con
cependo la fede, che la carne di Chriſto
Luca c. II e
|
Idiota in uo di timore, di reſtare racconciliati con , Gradiſco bene, è Marcella, la tua diuotione più Beata
prologo Cà Dio, a quelli, che humilmente ricorrono al di celebrarmi per le glorie della mia madre, Maria per
templ.B.V. la ſua protettione. Idiota, Ipſa ſuper bene ma non mi può eſſer grato, che in quelle te il concetto
46o dittiofilio ſuo irato potentiſſimè reconciliat ne vadi così riſtretta, perche s'ella è beata della mete,
Cogn'vno è ſeruos, e amatoresſuos. Tanta quoque eſt per il ventre, molto più beata ſarà per la che del vº
ſicuroaſe, eius benignitas, vt nulli formidandum ſit ad mente. Dalla beatitudine, e felicità del tre e
guire Ma illam accedere, perche oltre alla gloria Di concetto è neceſſario paſſare auanti alle e
riaspiù,che uina nella conuerſione de peccatori, al ve glorie del parto. Glorioſa Maria, per il
Giacob 9 al dere premiate le fatiche del Diuino figliuo concetto corporale di Chriſto, ma più glo
cóſiglio di lo, vede rinouata auanzata la prerogatiua rioſa, per il concetto ſpirituale di lui, per
esosca, della ſua maternità Virginale. Per la quale teſtimonio dello ſteſſo Signore. Dunque s'è
- - - -- - - --- -- - glorio:
Proua lo ſteſso, perche Maria e Madre &c. 337
glorioſa per il parto corporale di lui, partorendo in quelli ſpiritualmente il ſuo
più glorioſa ſarà per il parto ſpirituale, figlio diuino, benche per altro da ſuperio
Illatione dello ſteſso nell'anime de fedeli. Queſta º ri , e Dottori foſsero come incorrigibili,
nobile, che illatione viene accennata da Sant'Ago abbandonati. O verè magna Maria gratia,
Maria ſia ſtino con molta argutia, perche eſsendo qua multi exeis ad miſericordiam relinquun
più glorio la gloria del parto di Maria per l'hono tur, qui drettoribus, cº Dottoribus tanquam
ſa nel par re della virginità conſeruata. Gloriam ma incorrigibiles relinquuntur -
to ſpiritua tris habens cum virginitatis honore, come , La impreſsione altiſsima di queſto de C-lada in
le della ſa predica San Bernardo, e che in queſta, fiderio nella REGINA del Cielo ſi dichia Iudit. T.
lute, che nec ſimilem viſa eſt, nec habere ſequentem. ra con vna nobile conſideratione. Laſcio App. num.
del parto Agoſtino aggiugne lo ſteſſo priuilegio nel eſsergli ſtata così a cuore, che tranſpor I I 2-
corporale parto ſpirituale. Quomodo bacc mulier fi tata alla gloria l'habbi tenuta per parte Brama del
di Chriſto. lium pariens Virgo permanſit , ita & hec la ſalute 2
della propria felicità, come argomenta »
l S.Bern.
S.Agoſt.
omni tempore membra Eccleſie parit, cº
Virginitatem non amittit. Non parerebbe
priuilegio il partorire li membri della ,
Chieſa ſenza leſione della Virginità, eſ
ſendo certo, che queſto parto de fedeli,
per eſsere ſpirituale, a queſta virtù non
l'erudito p. Didaco Celada della Compa
gnia di GI ESV, ponderando il luogo di
San Luca. Maria optimam partem elegit, gloria.
qua non auferetur ab ea , col ſimile dellº
come pare
te della ſua
S.P. Criſol.
hoſpitalità di Abramo, del quale ſi come ſer. I 2 1.
San Pietro Chriſologo pronontia parum ſe Pare non
ſi oppone, ma il ſacro Dottore ſi dichia. beatum credidit, ſi in ipſa ſuperna gloria ab diſtingua
ra, perche ve l'aggionga con la particola. hoſpitalitatis pio ceſaret officio, così il Cela. il goderſi
guomodo, ch'è a dire. Si come il parto da alla Beata Vergine deduce per il compi della glo
corporale coronato col fiore di purità vir mento della ſua gloria, che parum ſe bea I13, C COITI -
ginale è così nobile prerogatiua in Maria, tam credidit ſi ab ipſo miſerationis pio ceſa municarla
Si deduce che non ha ſimile in tutte le creature. con la ſua
ret officio, che però pare, che tenghi per
dCIlta IIl Cile interceſsio
Così dico, che il parto ſpirituale porta lo ſteſso poſsedere la gloria dell'eterna fe
te da Sant' ſeco il pregio della purità virginale, men licità, e communicarla ad altri con la ſua ne, conne il
Agoſt tre, che omni tempore membra Eccleſia pa interceſsione, ſi come ſtà regiſtrato ne pro Celeſte pa
rit con la ſua interceſsione, º virginita uerbij. Mecum ſunt diuitiae, cº gloria, opes dre non di
tem non amittit , perche come per la ra: ſuperbe, o iuſtitia, con la lettione di Sima ſtingue la
gione di ſpiritualità producendoui la vi co, che tranſportatò (mecum ſunt.) A me fruitione
ſunt diuttie, 6 gloria, perche ſi come è bea Diuina in
ta ſpirituale di Chriſto, eccede in dignità
il parto di Betlemme , quale per ordina ta con la poſseſsione delle ricchezze dell'º ſe dalla co
tione Diuina à queſto parto reſtò ordina eterna felicità. Mecum ſunt diuitia , così municatio
to, riceuendo il figlio di Dio la vita cor compiſse il cumulo della ſua gloria, com ne al Ver
porale dalla ſua puriſsima madre per l'ac municandole ad altri. A me ſunt diuitia, bo, allo Spi
quiſto della vita ſpirituale ne ſuoi fedeli, tenendo quaſi per lo ſteſso goderle , che rito ſanto.
così con l'honore della Virginità eſpreſsa introdurre altri alla fruitione di quelle;
dal ſacro Dottore s'intenda la prerogati con che ſi può conoſcere quanto ſia gran
ua ſingolariſsima , che apporta alla Re de il deſiderio, che tiene della noſtra ſalute,
561 gina dei Cielo, quale può addurre que mentre tiene per parte della ſua eterna feli
Si duole ſto motiuo del ſuo dolore anco per parte cità il vederci ſalui.
come per ſua. Fili, quid feciſti nobis ſic ? pater tuus, Quello in che premo, è, che la dignità S.Tº, Dami
timore d' & ego dolentes quarehamus te, per il ti ineffabile di Madre di Dio è il ſommo del ſer. de An:
eſſerne pri more » che con l'abſenza tua in queſta le grandezze communicabili a pura creatu 27ttht,
ua, e di per così tenera età foſsimo poſti a pericolo ra. Attende Seraphim, eſclama il Damia
ſeuerare ne di vedere dimezate le noſtre glorie, Se no, ei videbis, quidquid maius eſt minus eſt S. Ildef.
dolori del io ſingolarmente di reſtarmene ne' ciucci) Virgine, ſolamdue opificem opus illud ſuper
parto e de dolori del parto per non potere per. gredi. Ma oſſerua di più, ſpecola Sant'Idel
uenire giamai al finimento di quello, cla folſo, che erat ſubditus illis iure maternita 562 ,
mabat parturiens , cruciabatur vt pareret, tis, e che dominator naſcendo eſt ſubditus an
O quanto è grande il deſiderio , che tie cilla quan ipſe condiderat , ſicque haberet Nobile eſs
ne Maria della noſtra ſalute, come Ma Ancilla in ſubdito Dominum, Ancillam Do poſitione,
dre di Dio, mentre moſtra ftimarla più, minus in prelata. Come ſi può intendere come Gie
che la dignità , e prerogatiua d'eſsere , queſto punto? Non voglio quiui eſamina sù ſi ſog
madre corporale di Dio , é verificarſi re ſe la Beata Vergine, per eſſere Madre di gettià Ma.
l'eſclamatione di BO NAV E N TVR A il Dio,haueſse vera giuriſdittione ſopra il ſuo ria.
Serafico, mentre dice. O verè magna Ma figlio Diuino, ſono li ſacri Interpreti dife
rie gratia d'eſsere fatta Madre di DIO, rentiſsimi tra di loro. Dico, che ſecondo
perche ſi eſtende , e ſi moſtra maggiore l'ordine della gratia è ſolita la Diuina Mae.
con raccogliere alla Diuina Miſericordia, ſta compenſare centuplum li ſeruigi, qualifi
molti per mezo della ſua interceſsione compiace riceuere dalle ſue creature, come
oo oo pela
338 Diſcorſo Nono, S.II,
elago delle gratie, e ſommo bene, che ſe credito perpetuo col ſuo diuino figliuolo,
riceue picciola ſtilla di acqua , n'eſibiſce non meno, che ſe foſse ſtata adequatamen
ſenza alcuna limitatione a chi la vuole, per te pagata, per poterli ſempre con la ſua in Amore fo:
terceſsione partorire alla vita. Giubilare tri lo di Ma
ogni modo in riſcontro alla Beata Vergine
Madre ſua ſi vede vn non sò,che di eccettio pudia, che non ſi poſsi chiudere la partita» pia à vn'
ne, ſe bene ſi conſidera ciò, che riceue con nè ſaldare il credito, perche per quanti ne anima ſu
quello, ch'egli le dà, perche il figlio di Dio facci ſalu con la figliuolanza addottiua- pera l'amo
riceuè da Maria Santiſsima l'anima, il cor intende molto bene, che le reſta ſempre il re di tutte
po,tutto l'eſſere humano, e queſto vnito al credito aperto per molti più , e che per le madri.
Verbo diuino con vnione ſoſtantiale hipo quanto ſiano indegni di ſalute, non le poſ
ſtatica, alla produttione della quale, come ſono eſser negati, perche per quanto creſca
inſtrumento eleuato per potenza obedien il pagamento d'ordine inferiore, mai può 563
tiale Maria Santiſsima è concorſa in ragio con quello eſsere compenſato il debito di Si reputa
perche più ne di efficiente, come altre volte dicemmo; ordine ſuperiore. Il debito di Giesù à Mas ben pºi -
riceue da ſi che per l'operatione di Maria, e per il ſuo ria è di eſsere figlio naturale di Dio. Com ta per la
Maria di conſenſo Giesù riconoſce il ſuo eſſere hu penſi la madre con quanti figli adottiui» giuriſdit
quello, ch' mano non ſolo,ma anco il ſuo eſſere diuino, che vuole, mai potrà ſodisfare, tanto che tione di po
egli li dà, perche lo riceue vnito alla diuinità, per la baſti, 8 in queſto la B. Vergine camina del terci ſalua
quale non ſolo è vero huomo, ma veramen pari col ſuo figlio Diuino, come egli col pa Rcs
teanco Dio. A Maria per ricompenſa, che dre Celeſte, perche eſsendo il ſuo merito in
gli dà?la rende madre di Dio. Che coſa è finitamente infinito, non può eſſere con pre
più eſſere madre di Dio, è eſſere veramente mio corriſpondente rimunerato , che però
Dio? Se l'eſser Dio è più, come è manifeſto, reſtando ſempre la partita del ſuo merito
perche Maria, benche madre di Dio, reſta aperta col padre Celeſte, gli vien detto dal
pura creatura, ne ſegue, che più riceue da Padre, che addimandi ciò che vuole, che
Maria di quello egli li dà, e che per queſto tutto le ſarà dato. Poſtula d me,6 dabo tibi, Per queſto
capo le ſia ſubditus, e la riconoſca prelata, ſenza alcuna eccettione. Il che ſerue per credito
cioè preferita per quello, che dà a quello, fondamento a S. Chieſa arricchita del ſuo può la
che dal ſuo figlio riceue, e per lo ſteſſo capo merito di chiudere tutte le ſupplice per Chiefa ſe
il ſuo Diuino figlio ſe le conoſca ſuddito,in ſuo nome. Per chriſtum Dominum noſtrum, gnare tutº
feriore. Che più poteua dare il Diuino Ver quale nella ſteſsa maniera offerendo il me te le ſuppli
bo Incarnato alla ſua Santiſsima madre , è rito, il credito di Maria, può ancoſegnare che , per
Vn rla alla perſona del Padre, e farla vera le ſupplicationi ſue, dicendo, per Mariam ma D0mlnaºti º
s. P. Dam. mente Dea per vnione hipoſtatica nella ma trem Domini noſtri Ieſu Chriſti. O ardore ine noſtram Ma
orat.de Aſ niera ſteſſa, che il ſuo figliuolo è Dio? così fabile, è deſiderio immenſo, che Maria co riam ma
ſump.Dep. pare foſſe conueniente, argomenta S.Pietro me madre di Dio tiene della noſtra ſalute, trem, 3 c.
Damiano, oportebat,Dei matremea, que filii mentre per poterla efficacemente ottenere, come le ſe
ſunt poſſidere, ma in queſta maniera ſareb ſi accontenta di tenire aperta la partita di gna per D.
bono paſſati del pari, e tanto ſarebbe ſtato credito col ſuo Diuino figliuolo, rinuncian. N. Ieſum
il dato, e riceuuto, e non ſarebbe compen do à quello di più li potrebbe venire per Chriſtum sa
ſatione diuina con rendere cento di più. Che conſeguirla? Oportebat, dice il Damaſceno, & ce
ne ſeguì? e aſſegnò la partita aperta di cre. Dei matrem ea qua ſunt filii poſsidere, come ſe
dito eterno con Dio,ineffabile, impareggia diceſse. Vedi Giesù da Maria Santiſsima -
bile, e che non ſi può compenſare, confeſſan concepito ? vedi come per il conſenſo di
Reſta alla doſi ſuo debitore con ſtupore di S. Metodio queſta puriſsima Vergine egli riceue vita
B.V. parti Martire. Euge qua debitorem habes eum , qui così perfetta, e veramente Diuina ſoſtan Ss Gio.Da
ta aperta emnibus mutuatur. Deo enim vniuerſi debe tialmente vnita alla perſona del Verbo ? A maſ de 4°
di credito mustibiautem ille debet. Non ſi può crede XMaria parimente conueniua per gradita a ſump. Deip.
erpetuo re;quanto la B. Vergine reſti contenta, e ri corriſpondenza, che anco lei ſimile al fi
! ſuo fi ceua con guſto il credito di queſta partita, glio per il merito del ſuo figlio foſse per lo 564 .
lio. per il diſegno, che tiene di ſeruirſene a bene meno communicata vna vita Diuina, opor Maria in
ri Metod. ficio de ſuoi figli, e diuoti. E noto il genio, tebat Dei matrem ea que filii ſunt poſsidere, cambio del
Aart. ſera quale tengono le madri delle grandezze de acciò foſſero ſaldati li conti in quel miglior la vita di
de Purif. propri figli, ſi come ſono piene l'hiſtorie, modo, che ſi poteua. Ma la B. Vergine non uina per
Quanto e come di buona voglia danno tutte le coſe, cercò così nobile prerogatiua, e diſſe, tieni ſe, ricerca
guſti la B. r vederli accreſciuti. Tutte le madri vnite pure è mio figlio la vita Diuina per te, 8 a la figliuo
N. di que cedono all'amore, ſolo di Maria in ordine à me in cambio ſia data la figliuolanza adot lanza ador
ſto credito figliuoliadottiui di Dio, quali dal ſuo figlio tiua demiei diuoti. Reſti per ſempre aper tiua de
ºgirandolo Diuno li ſono aſſegnati per ſuoi. Per queſti ta la mia partita di credito, per potere ſo ſuoi diuoti
Per la no
diede il conſenſo di ſeruirli per Madre, per ſtituirui in cambio la ſalute de tuoi fedeli con la ſua
ſtraſalute, queſti diede il figlio alla Croce, ſe medeſi: per la mia interceſsione. Tu hai detto quid interceſſio
una alle pene, per queſti gradi la partita di vni ex minimis meisſeciſis mihi, feritis, ri ne e
Gguen
/
Proua lo ſteſso, perche Maria è Madre, &c. 339
ceuendo pienamente conferito, come i te fuiſſet , niſi feliciàs chriſtum corde, quàm
º
ſteſso, il ſouuegno communicato atuoi po corpore geſtaſſet, e diciamo s'è così lecito
ueri per amor tuo, & io riceuerò la figliuo per l'eſpreſsiua del deſiderio di Maria del
l
lanza diuina donata a tuoi fedeli, a miei la noſtra ſalute, cioè, che l'habbi brama
li
diuoti per mio riſpetto, come conferita ta con tanto ardore, che gli ſarebbe per
a me ſteſsa. Se la partita ſi chiude, qual così dire paruto , che il concetto corpo
giuriſdittione mi reſterebbe per ſupplicar rale di Chriſto non le foſſe per eſsere di
A parago ti ? qual'auttorità per ſaluare viliſſimi, neſsun giouamento, ſe più felicemente col
si
ne fa più abiettiſsimi peccatori ? Se ſi poteſse vni cuore, con lo ſpirito non l'haueſse partori
ſtima per re, che a me foſse data queſta vita Diui to. Nihil materna propinquitas Maria pro Pare a Ma
l'amore del
na, e mi rimaneſse il credito per la loro fuiſſet niſi faliciàs Chriſtum corde ſpiritu, ria, che per
i la mia figli ſalute, non dico, che non mi foſſe gradi ſe foſſe co
r uolanza
quàn corpore peperiſſet. Che però ne ſegue
ta, ma perche veggo, che per quella, ſi la querela di queſto giorno. Fili, quid feci me ſterile
adottiua,
farebbe il ſaldo, a quanto hò operato per ſti nobis ſic ? pater tuus, & ego dolentes qug il parto di
che della te, mi ſarà più grato il fauore della ſalu Chriſto, ſe
rebamuste. Che è a dire a che prò diuenir
ſua vita te de tuoi fedeli, de miei diuoti , che non ſi auan
Diuina. mi figliuolo ſe non eri per cercare la ſalu
l'ecceſso conferitomi di tanto bene. Da te del Mondo? hò acconſentito non di eſ. zaſſe cºn
che ne ſeguì l'eſclamatione di San Metodio ſerti, ma di ſeruirti per Madre, mentre ri quello al
Martire. Euge, euge qua debitorem habes ſpoſi all'Angiolo, ecce.Ancilla Domini fiat parto della
eum, qui omnibus mutuatur , come ſe diceſ mibi & c. Queſto non ſi può fare ſe dal par ſalute -
ſe, chi mai potrà eſprimere la grandezza to corporale non ſi paſsi al parto ſpiritua
dell'amor tuo, il deſiderio, che tieni del
S. Metod. le, & à queſto non è poſsibile arriuare ſen
la noſtra ſalute ? Tu , come Madre di Chri za lo ſpargimento del Sangue nella tua Cro
m.ſerm.de ſto, tieni credito con la Diuina Maeſtà per
Tºurific. ce, perche ſine ſanguinis effuſione non fit re
la vita humana, Diuina, quale gl'hai da demptio. Quid feciſti nobis ſic ? con farci te
to, pare, che riceuendo vita ſimile corri mere voleſsi laſciare la redentione ? ſe non
ſpondente poteſse il tuo credito compen l'haueſsi voluta poteui far di meno per par
ſarſi, per ogni modo è così grande il de te mia di eleggermi per tua Madre. Nè pa Come il
ſio quale tu tieni di vederci ſaluati, che ra queſto ingrandimento più ingegnoſo, Verbo non
per impiegarti nella noſtra ſalute, hai più che vero, perche ſe il miſtero dell'incarna ſi ſarebbe
toſto voluto, che ſi tenghi il credito aper incarnao
tione, ſecondo il Dottore Angelico fà per
to. Beata, e benedetta Maria, che tanto ſi la redentione ſenza la quale non ſi ſarebbe ſecluſa la
raccoglie della replicatione della partico eſequito gia mai. Maria Santiſsima perpe redentio
la Euge, proferita dal Santo, quale ſecon tua imitatrice del figlio allo ſteſso fine ac ne, così
do il ſentimento de Latini eſt interiettio aſ conſentì alla Duina maternità, per vedere Maria non
ſentientis, 6 gratulantis . Euge, euge qua ſhaurebbe
la naſcita ſpirituale di Chriſto ne ſuoi re
debitorem habes eum, qui omnibus mutua denti, e per paſſare al parto ſpirituale dal acconſen
tur. L'hai voluto anzi debitore, per pro ſuo parto corporale, e però poſsiamo dire, tito ſe non
curare la ſalute noſtra , che adequatori che quaſi Maria ſtimaſſe, che nihililli era per
muneratore, e compenſatore del tuo cre materna propinquitas profuiſſet, eſſere la no
dito, con l'ecceſso tuo di così nobile emo miſi felicius Chriſtum corde, ſtra ſalute,
lumento , riceuendo di buona voglia la ſpiritu, quàm corpore
noſtra Dsificatione per la figliuolanza adot erſet. Fili,
tiua di Dio in cambio de tuoi fauori, e
S. Agºſi, maggiori prerogatiue. Chiudiamo queſto
rinobisfeciſti -
-
------ .
ſtruggena per il deſiderio di vederla eſequi palleat in morte, ex toto non ſit ei ſpecies, ne
ta, fatta madre transformata nella Diuina que decor, vt ſibi ſpecioſam atque decoram e
Come a 1. charità, parue eſſere conuertita nello ſteſſo 4 huirat ſponſam eccleſiam ſine ruga. Mi ſi
ferma aſ deſiderio della ſalute del Mondo. Il Diuino moſtri tamquam faſciculusmyrrha, che così
ſetata del figlio venuto a fare la volonta del Padre, ſi come operator di ſalute, e pegno gradito
la ſalute, diſpoſe in quel punto di compiacere alla me lo ſtringerò al ſeuno, intervbera mea e
Giesù na madre, e come ad aſſetati infermi ſi rappre commorabitur; il che ſi conforma all'oſſer
tO rappre
ſentano fontane, e lo ſpargimento dell'ac uanza commune, dell'auuiſo dell'Angiolo:
ſenta le fo que, per mitigare la ſete, così Giesù nato di portato a Gioſeppe, per rincorarlo ne ſuoi
tane delle Maria ſitiente,rappreſentò le fontane delle a timori. Quodeniminea natum eſt, de Spiritº
ſue piaghe ſue piaghe, con l'abbondanza dall'acque ſantio eſt, pariet autem filium, fatta da Teo Teofilato
per miti delle ſue pene, e ſe o Profeti, voi non ſape filato, che non dice pariettibiitium , come
garla. te, in qualſembianza ſarà moſtrato a me, il fanno communemente le donne fatte madri
Ppp a per
342. Diſcorſo Nono, S.II, -
er opera de loro mariti, alli quali parto co perche con la ſua preſenza alla paſſione della ſalutº
riſcono li figliuoli, e li dichiarano padri e dupplicò il patimento, e la croce del ſuo fi noſtra, L'ae
lo moſtrano con l'imagine eſpreſsa, nella gliuolo; che però ſenza il conſenſo di Ma il figlio, c
quale per la ſomiglianza vengono rappre ria non ſi conclude il ſacro miſtero dell'in perche ?
- ſentati. Non enim dice il ſacro Dottore, i" carnatione,come oſſeruòS. Ireneo. Quid eſt S. Ireneo.
peritilli, ſed toti orbi, per la ſalute del quale, quòdſine Maria conſenſu non perficitur incar
qui peccatum non fecit,come inſegna il Pren nationis myſterium è quia nempe vult illam
Il figlio cipe delli Apoſtoli. Peccata noſtra ipſe per Deus omniun honorum eſſe principium,Vuole,
moſtra le tulit in corpore ſuo ſuperlignum , rt peccatis che tutti li beni cioè la perfetta ſalute rice
sébiáze del " viuamus, & eſsendo il Mon uino il principio da Maria, quale da Gia Giac. Mo.
Padre, al do, più che mai immondo, come nota S. copo Monaco inſigne trà Padri Greci vien 7taco Orata
quale è par Agoſtino. Mundus numquam fuit immun nominata, ſempiternigaudi exordium, per in Nat, S.
torito. Gie dior, quàm quando Verbum caro fattum eſt, che cominciò dal deſiderio hauuto da Ma Martae,
sù partori era conueniente ſi moſtraſse tale, che non ria della ſalute del mondo, perche da queſto Come ſia
to a tutto ſit ſpecies, neque decor, e che ſpecioſusforma deſiderio vennero da Maria le lagrime, effi principio
il Mondo º prefiliis hominum, profiliis hominum illumi caciſſime le preghiere, nell'ardore delle , della felici
moſtra le mandis obſcuretur in paſſione, perche peccata quali hauendo concepito il Diuino figliuolo tà eterna -
ſue miſe noſtra pretulit in corpore ſuo, e come il figlio per vigor del concetto, l'impreſſe cocentiſ
rie, e però rappreſenta ma per conſeruare le ſembize ſimo, il deſiderio della ſalute, come ne pre
n6 eſt ſpe del Padre, dal quale fü generato, così appa cedenti ragionamenti diceuamo. Giesù
cies,neqide riſcono in Giesù l'infelici ſembianze del defideroſo della ſalute, la conſeguì, fù ap
C0re Mondo, non eſt ſpecies, neque decor, per la ri portatore di quella, operatus eſt ſalutem in s
S. Agoſti forma, e mondatione, del quale ſi partorie medio terre, cioè in Gieruſalemme, qua eſt
to, e ſi come nell'età più matura ſi compia in medio climate terre habitabilis, come no
cque della ſua morte, per conſeguire la ſa ta Lirano, e Burghenſe Maria ſantiſſima de Dirano,
lute del Mondo così bramata. Optatam , ſideroſa della ſalute, nel conſeguirla feliciſ Burg.
Rap. Abb. quidem diſse Ruperto Abbate della B. Ver ſima ſi dimoſtrò, e ſi proua dalla ſalutatio. Sidimoſtrò
lib.I i Cdt.
o gine, vt non moreretur dilettus, ſed amplius ne dell'Angiolo, quale le diſſe. Aue gratia feliciſſima
deſiderabam humani generis ſalutem, così per plena. Salmerone ſpiegando la prima vo nel conſe
lo ſteſso deſiderio dal punto della ſua naſci ce Aue. Aduerte dici a Verbo Aueo, quod guir la ſa
ta guſtò di vederne il ritratto. Faſciculus eſt deſiderare, º ita idem eſt dicere. Deſide lute -
myrrhe dilettus meus mihi interviera mea » ra Aue ergo Beata Virgo, ſei deſidera, quia F.Salmero
commorabitur. Specioſus forma, pre filiis ho quodcumque aueas, & ſupra quam aueas obti met, 3 strato
minum, profiliis hominum illuminandisob nehis, e ſi conferma più oltre, perche deſi. 5
ſcuretur in paſſione, turpetur in Cruce, palleat derò l'incarnatione, per come ottimo vni
Da tener in morte. Se il godimento d'eſsere madre di co mezzo per la ſalute del mondo, ma quan
lo come faſ Dio, fù per tenerlo, come faſcetto di mirra, to difficile, e malageuole ad impetrarſi in
cio di mir p:r la ſalute del mondo, così bramata, che quel tempo infeliciſſimo, nel quale era ripie
ra, mottra» non ſolo diede il conſenſo alla ſua morte no il mondo d'huomini così peſſimi, e ſce-
quanto de per conſeguirlo, ma il ſuo giudicio fù di rap lerati più , che mai ſia ſtato, quali mentre Ottiene
ſideri la tae preſentarſelo appaſsionato, ſuperando l'a con l'idolatria, e con infinita enormità di ciò,che de
lute e cerbita delle penne de ſuoi dolori col com peccati eſcludeuano Dioda ſe, mentre col ſidera con
piacimento della ſalute, a ragione ſi duole ſuo deſiderio ſolo Maria ſola preuale alla tra l'épito
filiquidfeciſti nobis ſic? moſtrando come ma reſiſtenza dell'indignità di tanti, e tanti mil ditäti pec
dre il ſentimento della partenza, per timo lioni di peccatori peruerſi, chi può eſpri. cator pet
re, che per quella la ſalute del mondo non mere, quanto deſideraſſe? Queſto così gran uerliſſimi,
rimaneſſe impedita. - deſiderio di Maria, riempì l'Angiolo di ſtu, e indegni,
Ric. lib. 6, Riccardo di S. Lorenzo, quicquid habet pore, mentre dice. Ecce concipies, ci pa Stupore e
ſponſus, & ſponſa, vtrique commune eſt, ita ries filium,6 vocabis nomen eius Ieſum.Con dell'Angio
Perche il quicquidhabet filius, habet mater. ll figlio cepirai il figlio di Dio, non oſtante il deme lo,
figlio ſi di tiene il deſiderio della ſalite del mondo, e rito di tutto il genere humano (chi lo cre
ga Giesù. Maria. Il figlio ne tiene deſiderio così gran derebbe) tu ſola per virtù del tuo deſiderio,
de, che per diſpoſitione Diuina, è nomina però Aue, cioè deſidera, e deſidera ciò, che
to dalla ſalute Giesù, ch'è lo ſteſſo, che Sal tù vuoi, perche ſe l'Apoſtolo argomenterà
uatore apportator di ſalute; Maria ſantiſſi dalla donatione del figlio, quomodo non om
ma tanto deſiderò la ſalute, che apparì co mia cum eo nobis donauit, ſe per il tuo deſide
$69 metransformata nello ſteſſo deſiderio. Mo. rioti è dato il figlio, coſa non potrai otten
Mar. quat' ſtrò il ſuo deſiderio della noſtra ſalute il fi nere? Queſta eſpreſſiua ſi fà maggiore,per
all'affetto glio con ſoggettarſi alle penne, alla morte che eſsendo Dio, de ſuo bonus, de noſtro iu
moſtrò ma di Croce, Maria quant'all'affetto, mag ſtus º l'empito della Diuina inclinatione di
ggior deſi giormente lo dimoſtrò, non ſolo perche è quel tempo ſcorreua a fauore della Diuina
Serio della più dare il figlio alle penne, che ſe, ma an: giuſtitia, per la quale a tutte le genti, era
3. - - - - intimata
Del deſiderio, che tiene la B.Verg&c. 343
ill
º,
intimata la guerra, e drizato lo ſtendardo ftiſsimo di vendetta, che fece la Beata Ver
h
con la dichiaratione, che Dominus exercio gine vedendo la Duina Maeſtà piegata al
tuum, ſi voleua moſtrare Deus vltionum e . ſuo deſiderio, e come iſtupidito renderſi a
i
Contra ictumfluminis ne mouearis, diſse quel ſuo piacere, conſegnarſeli per figliuolo? E
º Sauio, parlando delle coſe temporali, che nota la ſtoria del fatto marauiglioſo di San
potrebbe dire delle celeſti è già ſcorreua il ta Caterina di Siena, ſpoſa del Saluatore o.
fiume della Diuina ſeuerità, della Diuina Queſta conſegnataſi a Dio dalla ſua pueri
vendetta, per il quale la Diuina grandezza tia , non potendo ſofferire gli mouimenti
ſi trouò denominata Deus vltionum, queſto contrari del ſuo cuore, ſupplicò il Signore, Cambio
fiume con modo non così facile a intenderſi glielo leuaſse, e ne ſeguì quel prodigio,che del CuO ! !
da mortali, letificat ciuitatem Dei, cioè la fatta l'apertura del petto, le fà leuato dalla di Cateri
corte del Paradiſo, perche ſi come per il pri Diuina mano di Chriſto, quale il terzo gior na Sencil -
mo peccato dell'huomo, ſeguì la ribellione no tornando, come pretioſo rubino, per ſe e
- da lui, di tutte le coſe ſenſibili, così per la cambio le diede il ſuo. Vulneraſti cor meum
proſecutione delle colpe, ſeguì l'indigna ſoror mea ſponſa in pno oculorum tuorum - ,
57o tione delle militie celeſti, e finalmente, il cioè excordaſtinos, cor mihi abſtuliſti, e co
l Fiume di deſiderio ardentiſſimo della vendetta, per me ſpiega Niſſeno. cor meum mihi eripuiſti,
vendetta l'honore di Dio,Si che il mondo tutto eſclu c& in corde tuo concluſiſti, o captiuaſti, altri Niſſeno.
come leti deua Dio da ſe, Dio per ſe ſteſso contrario cor mihi indidiſti, aggiugne Cornelio a La
fichi la Cit, faua con l'armi in mano, per diſtruggerlo,e pide. Oſtendiſti mihi, quid intueri, ci amare a Lapide.
tà di Dio. vendicarſi, le militie del Cielo lo ſeguiuano deberem, come ſe diceſſe da quel punto, che
piene di godimento. Maria col deſiderio piegato all'efficacia del tuo deſiderio così
della ſalute s'oppone, ſupera l'indignità, il grande della ſalute del Mondo, reſtai, fatto
demerito di tutto il genere humano, ferma tuo figllo ſono reſtato così ferito da quello,
l'ira Diuina, che nel procinto della batta che apertomi per certo modo il petto nelle
gla ſi plachi, raddolciſce lo ſdegno de ſpiri tue viſcere, hò prouato gli effetti di così
ti beati. Vno di loro corre a portarle l'auui gran marauiglia, che non piacendoti gli
ſo,ch'ella ſola preuale.Aue, deſidera ciò,che mouimenti del mio cuore Diuino inclinato
Maria ſi vuoi, pc che Ecce concipies, & paries filium, à rigori della Diuna giuſtitia, me l'hai le Maria fà
oppone al & vocauis nomen eius Ieſum, ſe il tuo deſide uato,l'hai rinchiuſo nel tuo, e m'hai pro lo ſteſso
rigore Di rio è di tanto potere, che tu ſola preuali, poſto quello, che doueſsi mirare , che co' con Dio, e
mino, allo denomina Saluatore, operator di ſalute e rigori non ſi e termina, ma ſi moltiplica la le cambia
ſdegnoAn quello, che noi diciamo Signore delle ven malitia. L'eſcluſione dell'Angolo dal Cie il cuore, -
lico, e dette, che non ſarà fatto? Aue Beata Virgo lo meritata per la durezza della ſua colpa,
ſola vince deſidera, quia quodcumq; Aaeas, & ſupra fù come grano d'iniquità ſeminato , dal
col deſide quod Aueas, obtinebis, ſe per il tuo deſiderio quale come dall'abiſso de mali germogliò
rio di ſalu non reſta impedito tra tante difficoltà, ſe la rouina di tutto il genere humano, quale
tC o conſeguiſci l'incarnatione Diuina per la ſa potè bene eſser diſtrutto col diluuio, ma
lute del mondo, non oftante la contrarietà, non eſtinta l'iniquità, eſsere neceſſario pro
e così grandi contradittioni, qual coſa ti uedere d'altra maniera , che la Maeſtà ſua
potra eſser negata ? A ue deſidera, quia » ſi compiaceſſe applicare a prouedere alla
i" aueas, & ſupra quod aueas,obtine ſalute del mondo, riceuendo li ſentimenti
del cuore tenero di Maria, cor mihi indidiſti,
Che li ri
us. Deſiderio così grande fù di Mariahu gori molti
miliſſima Ancella , e ne gl'occhi propri cioè ha cambiato il cuore Diuino di ſeue plicano la
abiettiſſima ſerua, ma fatta madre di Dio, rità l'ha conuertito in amore , l'hai ag malitia.
e come madre di Dio, che diremo del ma gionto nuovo titolo con mutare il Dio del
raumglioſo accreſcimento? Si raccoglie dalla le vendette in padre delle miſericordie, Sc
cant.4.9. ſacra Cantica. Vuneraſti cor meum, ſorer il Signor degli eſerciti in Dio di pieniſſima
Rup. A. vie mea ſponſa. Ruperto Abbate, o Maria, per conſolatione. Gran nouità ſi vide nella e
fidem ſoror mea, per Spiritum ſanctum, amo Francia con ſucceſsi così infelici aſſalita dae
Qual ac rem verum ſponſa mea, Vulneraſti cor meum, gl'Ingleſi, quali ardirono cingere confor
creſcimen li ſettanta interpreti. Excordaſti nos, e Va te aſſedio Aurelianenſe Città dopo Lute
to» Come a tablo abſtuliſti mihi cor: complutenſe ſtupefe tia principaliſsima nella Francia, ſenza che
madre di ciſti me, ſi ſpiega, o perche per l'ecceſſo del à Carlo Settimo Rè di quel tempo reſtaſse
Dio. deſiderio, dell humana ſalute, con gl'An modo, è conſiglio di poterſene liberare.
- gioli lo ſteſſo Signore, de gl'Angioli reſtò Vna fanciulla nel fior degl'anni (e lo rife Tº. Paolo
ſtupito, cioè pieno di marauiglia, o con a riſce il P. Paolo di Burri della compagnia Barri di 3o,
Come in l'effetto della torpedine, che rende iſtupi di Giesù nel ſuo anno Mariale) autezza a Maggio.
ſtupidito dite le braccia del peſcatore, perche col de ſeguitare le pecore, ſi preſentò al Rè, l'ºffe,
ſiderio così ardente Maria ſola habbi inſtu
rì l'opera ſua nella difeſa d'Aurelia Città
ria più né pidito il poter Diuino con impedirlo, acciò così nobile, con aſſicurarlo, che ſe l'haneſe
caſtiga. . che armato non procedeſſe al caſtigo giu data la cura della militia» mesi "º
- - - - - - - - - - -- - 'aſſe
344 Diſcorſo Nono, S.II.
l'aſſedio, reſa libera la Città, 8 il Rè di condurre à felice fine l'impreſa, cambia
571 Francia vittorioſo. La neceſsità, il perico l'inſegne, le muta il cuore, e rieſce tutto fe
Vna fan lo degl'ultimi mali, la nouità del fatto, ma licemente. Se il tuo deſiderio è così grande
ciulla fatta molto più la diſpoſitione Diuina per hono ò Maria come dall'effetto ſi manifeſta. Aue
capo gene re della ſua Santiſsima, madre, della quale la B. Virgo deſidera, quia quoacumque Aueas,
rale dell'. giouinetta vergine paſtorella era così diuo e ſupra quodaueas obtinebis. Nè ſolo que
eſercito di ta, moſſe il Rè dar orecchio all'offerta, fece ſto le vien detto dall'Angiolo, ma gl'è con clem. Aleſ.
Francia capo generale, e guida dell'eſercito la fan maggior pienezza confirmato da Dio, ſe ſand.
vince in ciulla, quale ſubito mutò l'inſegne, 8 in crediamo a Clemente Aleſſandrino in per E fatto da
vece de Scettri, è di corone, e dell'arma di ſona dell'huomo giuſto. Ait Deus Virgini Dio ciò,
tempi di
ſperatiſſi: Francia poſe l'imagine del Saluatore, con matri. Pete & dabo tibi. Cogita , ci faciam. che penſa
mi, li nomi Santiſsimi di Giesù, e di Maria, e Se è vero tutto queſto diſcorſo, ſi vede la Maria.
ne ſeguì nel conflitto feliciſſima la vittoria. conuenienza del dolore acerbiſſimo di Ma
Queſto per appunto è il noſtro caſo. Maria ria per l'abſenza del ſuo figliuolo Diuino,
Santiſsima eletta madre di Dio, mentre ve. e la querela eſpreſsiua di non poterlo, di
de gl'infelici ſucceſſi del genere humano non ſaperlo capire, mentre dice. Fili, quid Dalla gran
Con quali combattuto, e d'ogni parte, aſſediato dal feciſti nobis ſic ? ch'è a dire. Se col deſiderio dezza del
mio della ſalute del mondo hò potuto deſiòerio
meziè l'inimico infernale, offeriſce al Signore del
la Maeſtà l'opera ſua diſeruirlo per così no trarti dal trono di Maeſtà, accioche ſcono l'ecceſso
bile impreſa ecce Ancilla Domini l'aſcolta ſciuto ſotto ſpoglia mortale t'applicaſsi al del ſuo do
il Rè della gloria,ſe li conſtituiſce per figlio, l'opera per eſequirla, come non ha potuto lore in ve
e ſe le rende ſcggetto, Maria Santiſsima quello ſteſso deſiderio trattenerti con me? derlo per
ccmpariſce terribile, come ſchierato eſer non è mica ſcemato in me per eſſerti fatta duto:
cito, muca il genio, il cuore di Dio, e l'in madre, per hauerti portato lungamente a
ſegna de ſuoi ſtendardi, cambiando il Dio nel ventre, e partorito alla luce del Mon
Fù ſimbolo delle vendette nelle ſembianze del Saluato do, quante volte t'hò potuto mirare tanto
di Maria re, col genio di rigidezza in viſcere di pie più acceſe brame mi ſono accreſciute nel
accettata ta, con queſta guida ſi combatte, ſi vince, cuore. Fili, quid feciſti nobis ſic ? Se dici, ch'
da Dio per reſta ſconfitto l'inimico, il genere humano, io t'addimandi, che deſideri, e che per eſſe
guerriera, già imprigionato per tanti ſecoli, libera re compiacciuta baſta, che penſi. Come
e vince to, e ne ſeguì l'acclamatione di gloria, di mirandomi così bramoſa della ſalute t'a
con ſimili Baſilic tu captiuorum redemptrix, º omnium ſcondi con farmi temere s'ella foſſe diuerti
mezia ſalus, e d'Ireneo. Vniuerſo generi humano ta ad altro tempo, è impedita, alla miſura
cauſa ſalutis fatta eſt. Queſto è Vulneraſti del deſiderio penſa,ò figlio la grandezza del
cor meum, cioè abſtuliſti mihi cor. Cormibi mio dolore, pater tuus, & ego dolentes que
indidiſti, e ſi dichiara da Cornelio a Lapide rebamus te.
S. Baſil. or. citato. Cor tuum mihiinſeruiſti, vt illud in Dupplicato ſimbolo di queſto fatto hab Gen.33.
ad Virgin. me operetur, atque ego omneid factam, quod biamo nella Scrittura ſacra. Vno nella Ge
S. Iren. li.3. cor tuum deſiderat. Ciò,che fece Giesù alla neſi, nella quale ſi racconta, che ſeguitan
cón. Valen ſua puriſsima ſpoſa Caterina, fece Maria do Eſaù pieno di mal talento le pedate di
tinum c.33 al ſuo Duino figliuolo, fece cambio del Giacob per vendicarſi, e della primogeni Alla viſta
cuore, e come col cuore di Chriſto faceua tura comprata a viliſsimo prezzo , e della di Rache
Caterina tutto ciò, che voleua Chriſto, co benedittione rubata per l'induſtrioſo arti le, che non
Giesù fà sì Giesù col cuore di Maria fà tutto ciò, ficio ordito dalla ſua madre, hauendolo fi parla, ma
tutto ciò ch'è in piacer di Maria. Miri il Chriſtiano nalmente trouato, alla viſta della bella Ra deſidera la
vuole Ma quanto ſia grande il deſiderio, che tiene chel, come nota Truxillo, che tenua Gio ſalute di
ria col cuo Maria della noſtra ſalute, e conſideri ciò, ſeppe ancor bambino tra le ſue braccia, di Giacob,
re di Ma che ne poſsº ſperare? Stà il Rè della gloria momento i lacato, abbracciò il ſuo fratello Eſaù ſipla,
ria, con le nel trono di Maeſtà così ſublime, e tremen dimenticato dell'ira, e dell offeſe paſſate. ca º
Caterina do, che li ſuoi più domeſtici, e familiari, La bella, e prudentiſsima Abigail, con le ,
fà col cuo è non ardiſcono alzare gl'occhi per rimi preghiere, e co doni placò l'ira di Dauide,
re di Chri rarlo, è ſe lo fanno ſubito ſi ricuoprono mentre veniua a vendicarſi contro Nabal
ſto ciò, ch' per la viſta della indignità propria, per non ſuo marito huomo peſsimo, e pazzo. Ra Truxil. bo
egli vuole. poterlo ſofferire, che così furono moſtrati chele non apre bocca, non offeriſce preſen mil. de Pu:
I Serafini ad Iſaia ricuoprirſi la faccia per il ti, ma ſolo ſi moſtrò ad Eſaù con tanto de rif.
roſsore contratto. Duabus velabant faciem ſiderio della ſalute di Giacob, quanto era 1- Reg. 22,
37» eius. Maria armata di deſiderio della ſalute l'amore, che gli portaua come amantiſſima 25 e
... Efficacia del Mondo viene, ne ſi confonde, l'inuita ſpoſa, e queſto deſiderio fà baſteuole à de
del deſide venire a ſe, e gl'è riſpoſto da vno di loro porre l'ira, a mitigare lo ſdegno, a conſe
rio di Ma pieno di marauiglia, che venirà ecce conciº guire la pace, e dichiararſi, che veniua per
gla a pies. Viene, lo riceue, l'offeriſce l'opera ſua. accompagnarlo ſolamente, e ſeruirlo» per
ºsce Ancilla Domini, le moſtra il modo di che ſe ſi placò in vedere Rachel , mentre
Inon
-- --- --- ---
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Paſsione, alla morte. S. Bernardo ºperatº queſto fatto,ò differita la ſalute del Mondo
- - -- - - - - -- - pet
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e de ſuoi ſeguaci macchiarlo con mille col te la gratia douuta a Lucifero, dalla perdi
pe, e tenerſelo ſotto a piedi, cioè ſoggetto ta della quale per la ſua colpa miſurandoſi
Molto più a ſuoi maluagi penſieri infernali. Maria la ſua malitia, odio, e deſiderio, che tie:
l'ama Ma ſantiſſima dall'inſtante della ſua concettio ne della noſtra rouina,per la quale così infa
ria, e lo di ne non ſolo inteſe lo ſteſſo miſtero per Diui ticabile ſi dimoſtra, tutto ciò ſarà, come Sforzo,e o
fende na riuelatione, ma lo connot be nello ſteſ niente paragonato alla protettione, e de dio del De
ſo in tante, nella viſione dell'eſſenza Diui ſiderio, quale tiene Maria della noſtra ſalu monio co
na, alla quale fu eleuata, come proua il B. te. Che però ſi dice eſsere murusignis, per tra l'huo.
Florentia , Florentia. In quel punto di cognitione , la difeſa, e protettione ſolida, che ne tie mo è meno
ſer.ll. de cia ano Dio per ſe ſteſſo, Dio incarnato, e , che niete,
ne. Amita sole, ſalutata da Cirilo, per
rep. punto tutto il genere humano per Dio, con deſi. quam Damones fugantur, per l'ecceſso inn paragona
derio così ardente del ſuo bene, che con to con la
trimo, nito, con che la protettione di Maria » º
ſtituì ſe tteſa per protettrice, e per difenſo ſuo deſiderio di farci ſalui ſupera l'odio » protettio
ra, e ſe Lucifero inceſſantemente s'aggira, che ne porta Lucifero, che però come le ne,e deſide
tenebre ſemplice primatione della luce ſo rio di Ma
per farne preda, circuit quaerens, quem de
uoret; Maria forma di ſe medeſima impe no ſenza reſiſtenza fugate dalla luce del So ria,per far
netrabile, inſuperabile la muraglia per la le, così li Demoni), tenebre per la colpa, e ci ſalui -
- - - - - - Ssss Prenci:
354
Diſcorſo Nono, S.III.
prencipi delle tenebre ſi pongono in fuga noceant, ma cauſas miſerorum anticipat , co
alla preſenza della Regina del Cielo. Egº me inſegna Riccardo Vittorino , e Maria
Santiſsima lo conferma nell' Eccleſiaſte - Ricchard,
ero ei murus ignis, ſalue Virgo, per quan Dº Vittor. in
mones fugantur, di maniera, che ſi come la Gyrum cali circuiui ſola , o profundun -
Cant.
ſommità della gloria dopo Dio è vedere abyſi penetraui, in fluttibus maris ambula
Maria, così la ſicurezza di conſeguirla ſi ui. L'interprete Siro legge. In Calo vna
ripone nel viuere ſotto la ſua protettione cum Deo ſimul habitaui, º in fundamen
e ſe fù dichiarato come beato Pietro per la tis orbis & c. Riccardo di S. Lorenzo. Flu Eccl. 24.8.
riuelatione riceuuta dal Celeſte Padre della tius maris ſunt tentationes ſibi iugiter ſuc Siro.
Diuinità di Chriſto, più che beato il fedele cedentes, quas patimur in mari hutus ſeculi,
ſi potrà riputare per la protettione della ſua però dice in fluttibus maris ambulaui, ſci Riccar. d
S. Pietr. Santiſsima Madre. San Pietro Damiano - licet cum familiaribus meis , vt ipſos eripe S. Laur.li. 4
Dam. ſer. Ie summa gloria eſt poſt Deum te videre, 6 in rem à naufragio peccatorum, ma prima di
ce profundum abyſsi penetraui, in funda Tentationi
de Nat. B, tua protettionismunimine commorari. La vis
Virg, ſta di Maria, nella quale tanto riluce Dio, è mentis orbis, perche per la proprietà del di queſta
ſomma gloria; per la ſicurezza di conſe l'anchora prima nella profondità dell'abiſ fluitus ma
ris,
guirla, ſomma gloria ſarà nel viuere ſotto ſo fermata trattiene la naue, e poi ſimo
la ſua protettione - - ue à tranquillar la tempeſta, ma quando
582 Ego ero ei murus ignis, S. Gio: Dama in calo vna cum Deo ſimul habitaui ? Dal
ſceno. Tibi nos quoque hodierna die aſſide l'inſtante della ſua Concettione nell'eſsen
Speranza mus, è Domina Dei genitrix » & Virgo, ani za Diuina, dall'Aſſontione alla gloria vide
in Maria mas noſtras ad ſpem tuam non ſecus atque li miei pericoli, prima mi veniſſero incon
Anchora. ad firmiſsimam quandam anchoram alligan tro, e da quel punto ſi diſpoſe di ſeruir
Damaſ. or. tes. Anchora è l'iſtrumento con che ſi fer mi per anchora, per trattenermi preſer
1. de dorm. ma , e ſi trattiene la Naue, benche per uandomi dalle rouine. Gran prodigio di
Deip. altro ſpedita nel ſuo camino . Nell'He. protettione fù quello del ſuo Diuino figli
breo ſi dice Ancher, compoſto di due vo uolo n quella pericoloſa boraſca della bar
ci (An) che ſignifica il motoretto, e facile ca Apoſtolica non ſolo ripararla da sì gra
(cher ) che ſignifica impedire il corſo ue, e così temuto pericolo di ſommerſione,
quando così conuenghi , Si appreſſo gl' ma di momento rendere tranquillo il ma
Hebrei Ancher s'interpreta vertens curſum re, ma non ſi dice, che fermaſſe la naue,
mauis ad ſe, cº ſiſtems. L'anima noſtra nel fù quella laſciata a libera diſpoſitione, e
corſo di queſta vita viene col ſimbolo volere de remiganti, eſpoſta a più graui
della naue. Fatta eſt quaſi naus inſtitoris, tempeſte, e ſe dice de ſuoi ſeguaci, ch'ha
nel mare tempeſtoſo di queſta vita molte uerebbono operato ſegni anco maggiori,
volte de longè da quello, che ſi conuiene Amen amen dico vobis, qui credit in me , Io 14 12.
cioè allontanata da Dio portans panem ſuum opera, qua ego facio, 6 ipſe factet, o ma
pane di dannoſiſsimo nutrimento di mille iora horum faciet , che ſi dirà di Maria,
colpe guidata dall'aura delle mondane e detta per antonomaſia. Virgo fidelis, cº
proſperità, per terminare il ſuo camino nel Beata, que credidiſti? ſe il ſuo Diuinofi
le rouine, e ſcogli di mali eterni. Quan glio ci porge argomento di protettione na Il figlio fre
le tem
to è buon conſiglio fermare il corſo get così grande, che increpauit ventis nelle ,
tando l'anchora della diuotione di Maria , maggiori tempeſte , o fatta eſt tranquilli peſte Mae D
Santiſsima, che la fermi, che la giria ſe tas magna. Ella ferma la naueriuolgendo ria gira la
medeſima, e la trattenghi, acciò non reſti la di momento a nuouo, & inuſitato cami Naue ià ſe e
S. Damaſca ſommerſa trà le tempeſte. Queſto è il con no, come mille volte ſi vede in quelli, qua
orat.1. de ſiglio di Damaſceno. Tibi nos quoque ho li ſi conſegnano alla ſua diuotione, e paſ
dorm. Deip. dierna die aſſidemus, à Domina Dei genitrix, ſeggiando tra le tempeſte le frena sì, che
& Virgo animas noſtras ad ſpem tuam » giouino, e per il deſiderio, che tiene del
non ſecus atque ad firmiſſimam anchoram , la noſtra ſalute, ſi transforma in mura
alligantes. Ma l'amore, ch'ella ci porta , glia di fuoco, ego ero ei murus ignis, non
col deſiderio della noſtra ſalute, non ſoffre ſolp per la difeſa, ma per trattenerci aſſi
di aſpettarci. S'ella è l'Anchora, l'Ancher, curati da pericoli con gli ardori della ſua
dal punto, che ci vede allegati co vinco charità, col deſiderio della ſalute, che è
li della noſtra diuotione, e ci mira tra le la ſomma della riuelatione fatta dal Padre
tempeſte di queſta vita infelice, co peri Celeſte à S. Brigida. Maria Vnigeniti filii S.Brig.
leo Imper. coli de mali eterni, non aſpetta, che a lei mei glorioſe genitrici d bonitate mea conceſe
orat.2, ricorriamo per la ſaluezza, come Leone , ſum eſt, propter Incarnati Verbi reuerentiam,
Imperatore, at, è Virgo ſalutis noſtre glo vt quicumque etiam peccator ad eam cum de
riatio, de qua ſalutis noſtra anchora pendeti uota veneratione recurrie, nullo modo. No
largire nobis, vt peccatorum tempeſtatem ta,nullo modo, diripiatur à Damone infernali,
2incamus, largire, vi hoſtium procella nibil perche di prima gionta, mentre ſe" nel
all
Del deſiderio di Maria dalla ſua protett &c.
l'anima, lo pone in ſuga, ferma l'anima, la ſuoi propri, e perche come madre dice
gira per miglior camino, e mitiga la tem poterlo pretendere pergratia,perche a que
peſta delle tentationi, e ne ſegue quella ma ſto fine la B Vergine ci fù data.S. Bernar S.Bern. ſer.
; S. Anſelm.
lib. de Con
rauiglia eſclamata da Sant'Anſelmo omnis do. Quia indignus eras, cui donaretur, datum de Vigil.
Nat. Dom.
peccator ad te conuerſus , & à te reſpectus eſt Marie, vt peream acciperes quicquid ha
cept, orat. impoſsibile eſt, vt pereat . E aſſioma vulga beres, que per hoc, quod mater eſt.genuit tibi
5
de laud. V. to degli Aſtronomi, che ſpettate le celeſti filium Deum, per hoc, quod Virgo eſt, exaudita
coſtellationi, qui habet Lunam in aſcenden eſt pro ſua reuerentia in cauſa tua, o totius
te, experiri malum non poteſt; il che con tut humani generis. O quante volte placa l'ira
ta proprietà ſi verifica della noſtra Luna Diuina. Quante volte s'interpone con hu
miſtica Maria per l'efficacia della ſua pro miliſsime interceſsioni contra l'indigna
tettione. Che però quel diuoto padre così tione del figlio con impetrare le gratie in
aſpiraua alla ſua protettione. Magnes no cambio delli meritati caſtighi ? Il diuoto
ſtra Virgo Maria; ſentio me ſuauiter trahi Padre Bernardino de Buſti intende di Ma
eius auxilii, ci pietatis vi: trahe, à Beatiſſi ria Santiſsima il detto di Giob. Numquid Ioh.38.22.
ma; trahe ſic quotidie magis me, vt velo ingreſſus es theſauros niuis ? perche la neue
cius curram ad te, firmandus per te bonis feconda, e riſcalda la terra con impedire Protettio
moribus, meritis tuis, & precibus tuis tan la tranſpiratione, ſe raffredda l'aria ſuperio ne di Ma
dem eleuandus, che è l'wltimo effetto della re. Maria ſi come ci feconda d'operationi ria, teſori
ſua protettioni, con che ſi adempie in tutto ſante, trattenendoci dalla diffuſione ne vi di neue.
il ſuo deſiderio della ſalute. tij,così raffredda l'indignatione del Giudice.
583 Ego ero ei murus ignis, è quanto forte, S. Pietro Damiano. Quisſcit, quoties refrige
quanto efficace è la protettione , e difeſa ras iram iudicis, cum iuſtitia d praſentia Di S.Tº. Dam.
Efficacia
dell'oratiO. della Regina del Cielo, quanto bene ci mo uinitatis egreditur. Era mancato il vino alle ſer. de Nat.
ne di Ma ſtra il deſiderio ardentiſsimo , che tiene nozze così celebrate di Cana Galilea,
ria ſimile a della noſtra ſalute. S. Germano Patriarca, ſimbolo dell'amore mancato mille volte
quella di TPatrocinium tuum maius eſt, quàm pt intel nelle nozze ſpirituali dell'anima , Maria
Chriſto, e ligentia càprebédi poſit Chriſtoforo de Vega ne dà parte a Giesù dicit Mater Ieſu adeum
perche? della compagnia di Giesù nella ſua Theo vinum non habent. E che fate madre San
S. German, logia Mariana paragona l'efficacia dell'ora tiſsima, ci accuſate al voſtro Diuino figlio?
Vega Pa tione di Maria, e per conſequenza della La voce del ſangue di Abel come eſprime
leſt.3o cer protettione con quella di Chriſto, e conclu ua il mancamento di Caino, per hauerlo
tatº. 2. Ma de, che ſi come l'oratione di Chriſto è più verſato, così lo ſtimolaua al caſtigo meri
176 I e grata a Dio con ecceſſo infinito, che quella tato da lui, più oltre, non era ancor
di tutti libeati, così aneo è quella di Maria mancato, ma cominciaua à mancare, cioè,
con S. Damaſceno. Matris Dei, ci ſeruorum non è ancora perduta la charità per la col
Dei infinitum eſt diſcrimen, che però ſi come pa mortale, ma ſi comincia a raffreddare
il figlio di ſe pronontia. Data eſt mihi omnis per il viuere traſcurato co'peccati veniali,
poteſtas in calo, cº in terra. Di Maria San e ci accuſate così ſollecita, o madre Santiſ
S. Damaſc. Pietro Damiano. Data eſt tibi omnis poteſtas ſima? Il Sacro Euangeliſta cileua da queſto
in calo, 6 in terra, º nihil tibi impoſſibi trauaglio, ſcrivendo la Storia con queſte
le, e San Germano. Potens eſt ergo tuum au voci. Dicit 7Mater Ieſu ad eum, vinum non a
10.2, 4°
7Matto 28. xilium, è Deipara, ad ſalutem, º non indiget habent, con che ci eſprime l'efficacia della
18. aliquo alio ad Deum interceſſore, ma in ra ſua protettione con più chiarezza mani
gione di protettione pare ſi preferiſca da feſtata con l'opera del ſuo figliuolo. Di
Sant'Anſelmo, perche molte gratie negate cit mater Ieſu ad eum. Come ſe diceſſe, fi
S. Anſelm. giuſtamente da Chriſto, ricorrendo a Maria lio mio, raccordati, che tu ſei il Saluato
lib. de Ex Santiſsima, ci ſono conceſse, perche inuo re, dal quale ha da riceuere il Mondo per
cell. Virg. cato nomine Matris, ſi merita inuocantis non fettiſsima la ſalute, deficiente vino. Mira il
c. 6. merentur, merita tamen matris intercedunt, pericolo, nel quale ſi ritroua quell'anima
vt exaudiantur, perche ſi come il figlio ope di reſtar priua dell'amor tuo, e ſpogliata
rando meritò pergiuſtitia, così giuſtamen della veſte belliſsima della gratia, d'eſſere
te comparte li doni ſuoi. Ma la Beata Ver deputata alle tenebre eſteriori, legata co le
gine procede per ragione d'impetratione mani, e co piedi, cioè in termino damna
fondata però nella giuſtitia del merito del tionis, ſenza potere operare alcuna coſa di
º ſuo figlio, alla quale è così altamente con bene per l'acquiſto di vita eterna. Rac- .
corſa dandoli carne, e ſangue per potere cordati, che tu ſei Giesù, che queſto nome
e meritare, e patire, che con lei non ha conuenientiſsimo a te ti fù poſto per ordi
luogo l'eccettione della noſtra indignità, natione del Celeſte padre, perche l'vffi
perche ancoa quella eſtende il merito del cio tuo è di apportare la ſalute del Mondo,
ſuo figlio, e perche ſuppliſce con li meriti così mi fà detto dall'Angiolo nell' An:
- nontia
356 Diſcorſo Nono, S.III -
nontiata, ipſe enim ſaluum faciet populum da SS. Cipriano, 8 Hilario . E pregata
ſuum à peccatis eorum - Riſponde il ſuo la Beata VERGINE opponerſi, come mon sS.cipriani
Dinino figliuolo. Nondum venit hora mea, te, al furore del mare tempeſtoſo dell'He e Hilara
perche era venuto per il peccato a rileua reſia, acciò non innondi la Chieſa, e nien
384 re li caduti , ma la Beata V E RG IN E te meglio, perche ab aeterno prima della
replica, che facci così con gl'altri, quanto cratione del Mondo, e permiſſione degli
le piace , ma che per li ſuoi diuoti , per errori, fù ordinata per opportuno riparo,
quelli, quali li ſono raccomandati da lei, perche preuedendo la Diuina Maeſtà , che
eſſere ſempre l'hora di vſargli pietà, vo ſe creaua il Mondo, ſarebbono ſtati gli abiſ
Vuole, che lergli ſimili a ſe medeſima , e che non ſi ſi, li mari d'infinità delle colpe con decre
ſuoi diuoti accontenta ſolamente li perdoni le colpe to aſſoluto ordinò la creatione di Maria,
partecipi rileuandogli da ſuoi peccati, ſe lo richie accioche ſi come co monti ſi ripara la
no della re de il biſogno, ma che di più le facci par terra, così da Maria ſia riparata la Chie
dent1one te della redentione preſeruatiua, per ren ſa. L'anima del fedele eſt parua quadam e
preſeruati: derli ſimili a ſe medeſima in qualche parte, Eccleſia, ſenza la diuotione di Maria ſiri
ua e per eſſere ſtata preſeruata ſempre da qual troua l'anima eſpoſta ſenza riparo al ma Monti fat
ſi voglia peccato. Riccardo di S. Lorenzo. re amariſsimo delle colpe , con pericolo ti per ri
Nondum venit hora mea propter veſtra pec di reſtarui eternamente aſſorbiti, e perche paro del
cata. At Beata Virgo tota Clemens, tota il pelago d'iniquità chiama gli flutti del mare
miſericors, aut ſemper eſt hora mea miſerendi. l'ira, & indignatione Diuina, come è ſcrit
Lo confermò il Diuino figlio col ſimbolo. to in Giob. Semper quaſi tumentos ſuper me
Implete hydrias aqua. Quante? tutte quel fluttus timui Deum . Maria Santiſſima in
le vi erano preſenti, e di momento conuer uocata fà due coſe, prima ad imitatione
Riccard, di tì l'acqua in vino. L'hidrie di pietra così del ſuo figlio Diuino , che ſteſe la mano Iob. 31.2;
S. Lore capaci d'acqua rappreſentano il cuore du per aiuto di Pietro, vicino a reſtare ſom
riſsimo d l peccatore tutto pieno d'iniqui merſo, liberali ſuoi diuoti. S. Germano.
ta, com'è ſcritto bibunt,ſicut aquam,iniquita Tu quotidie hominibus peccatorum pelago
tem. L'empirono vſque ad ſummum, e ſi tro fluttuantibus adiutricem manum extendens S.German.
uarono piene di partettiſsimo vino, che è d fluctuatione eripis, ſecondo quaſi monte de Zena.
a dire. Mira, è Maria, l'efficacia del tuo po ſi oppone contra a flutti dell'indignatione
tere, della tua efficacisima protettione, per Diuina, per eſſere formata a queſto fine,
la quale non ſolo ti è conceſso il riparo dal come Hailgrino Card. vt peccatoribus eſ.
mancamento di charità nell'anime de tuoi ſetrefugium, 23 munimen , come ella ſteſſa
Hailga
diuoti, ma benche foſsero vaſi pieni, colmi conferma transformandoſi in muraglia for
d'iniquità, mentre applichi alla loro pro tiſsima per la difeſa.
tettione, di momento ſi verifica, che ſe Ne prouerbi pure ſi legge. confidit in
completa eſt malitia eius, dimiſ a eſt iniquitas ea cor vtri ſui, e non reſta deluſo per la ſpe
illius, come ſi vide in Teofilo, 8 in altri ranza, ci ſpolijs non indigcbit. Il P. S. Am
peccatori ſenza numero conuertiti per la brogio ne reſta marauigliato, perche in
ſua protettione. -
tendendoſi di Chriſto onnipotente, figlio
zauar.ode Zanara ſupplica la Beata Vergine appor di Maria - Qual confidanza può hauere
de B. Vº ſi a fauore della Chieſa, come altiſſimo nella ſua Santiſsima Madre, ſe omnis ſuffi
monte , per ripato contra l'onde fluttuanti cientia noſtra ex ipſo eſt ? Non ci partiamo
dell'Hereſia. Netam validi errorum fluttus dalla ſomiglianza del mare. Venne il Di
Eccleſiam demergant, obyce te, Virgo celſiſsi uino figlio, e trouò il mondo ſommerſo
ma. Queſta breue ſupplica tiene altiſsimo nel pelago delle colpe, e deſideroſo d'op
Trou.8, fondamento, perche ne prousrbi ſi legge ab porſi al mare ſdegnato dell'indignatione, Pſal.8a
Aeterno ordinata ſum, ante quam terra fieret. Diuina , per ſodisfare alla Diuna giuſti
Nondum erant abyſſi, nee dum montes graui tia, riceuè di buona voglia ſopra di ſe, nel
mole conſtiterant. Quando circumdabat mare Salmo Omnes fluſtus tui induriſti ſuper me,
terminum ſuum, a legem ponebatiaquis, ne e ne rimaſe anco ſommerſo. Veni in alti
tranſirent fines ſuos, cum eo eram cuntta com tudinem maris , 6 tempeſtas demerſit me.
ponens. Si ſoppone , la diſtintione della Riuſcì bene il fine di così horrenda tem 58 S
terra inhabitabile coperta dal mare, e la peſta , perche peruenuto all'abiſſo ſciolſe
ſommita di quella habitata , e che la Di il vincolo dell'eternità della colpa per vir Come Gie.
3Prou.8.26. - uina Maeſta innalzò i monti nella terra, sù confidi
tù di ſodisfattione condegna, per il merito
per contrapori all'empito de flutti, e del della quale potè Maria Santiſsima ſcorre in Maria
furore del Mare, come eruditamente dedu re trà le cempeſte, in fluttibus marisam
ce il P. Quirino Salazar nel luogo de pro bulaui, porgendo la mano a queſto, e quel
uerbi adbuc terram non fecerat » ſecondo la lo, preſcruandoli dagli abiſſi, confidit in ea
lettione de 7o. Interpreti con l'eſpoſitione vir ſuus, dice Ambrogio» ra-, quid
ACQ
Del deſiderio di Maria dalla ſua protett &c. 357
bec virofaciat ſuo, quod opus eius, quod ſit quale con una ſtilla del proprio ſangue, con
obſequium, cur confidatin ea Chriſtus. Riſ vn ſoſpiro preſentato della ſua humanità è
l Ricar. lib. ponde Riccardo di S. Lorenzo. Propter hoc
dicitur de Maria. Confidit in ea, ideſt de eius
baſteuole a ſcancellare di rigore di giuſtitia,
Parità del
12. de laud. li peccati di tutto il mondo. Nella ſteſſa ,
B. V, fide, º fortitudine, cor viri ſui Chriſti ſcili maniera poſſiamo dire, ſi quis peccauerit, le ſupplica
cet, º ſpolis non indigebit, ipſa enim quaſi aduocatam habemus ad filium matrem Virgi tioni del fi
ditat illis ſponſum ſuum, quibus ſpoliat Diabo nem iuſtam, quale per la dignità infinita del glio, e del
lum aduerſarium. Spogliato nacque Gesù la Diuina maternità può impetrare il per la madre.
dal veſtimento di gloria, quale era douuto dono de peccati a tutto il mondo. Il Con Concil. Ba
al ſuo corpo per l'unione alla perſona Diui cilio Baſilenſe inſegna, che ſi facci ricorſo ſil.ſeſ. 45.
na, volendo così venire in carne paſſibile, ſingolarmente a Maria, precipue ad Mariam
per la noſtra redentione. Nudo diede l'ul eſt recurrendum, que quanto altior extitit ,
timo ſp rito nella ſua Croce. Che ſarà, Si tanto humilius ad nos reſpicit, omnead ſe »
gnor mio, ſe così naſcete, e morire ſpoglia trahere cupiens, pro quibus inviero geſtauit
to, abbandonato da tutti. Già hauete fat Saluatorem, perche ſi come lo portò per
to lo sborſo così abbondante per la ſalute, tutti, così cerca d'attraere tutti, ſicura con
del mondo, 8 il mondo tutto perſeuera var vn ſoſpiro impetrare il perdono a tutti. Pro
cando il Mare d'iniquità, con l'Vltimo ecceſe quibus in viero geſtauit Saluatorem, Arnol
ſo, e moſtra della Diuina voſtra clemenza, do Carnotenſe. Securum iam habet acceſ Carm0to
nè per queſto il mondo ſi riconoſce, ma po ſum homo ad Deum, qui matri concedit pec traft. de
ne le guardie al ſepolcro riſoluto, per parte catorum condonationem, perche habet, 3 fi laud. V
ſua, ſe riſorgete, imprigionarui di nuouo, e lium apud Deum patrem , 29 ante filium ma
farui morire ancora, come già cogitauerunt, trem mediatricem ſue cauſe. E ſi come è im
vt & Lazarum interficerent , riſuſcitato da poſſibile, che ſia rigettato il figlio per la
voi; ſi che vi reſta perſeuerante la pouertà, giuſta ſodisfattione, così è impoſſibile ſia
e che di nuouo per queſta colpa maggiore rigettata la madre per l'efficacia della ma
la Diuina giuſtitia ſi moua a più ſeuero ca terna interceſſione; perche Chriſtus nudato Non può
ſtigo. Riſponde il Saluator noſtro, hauere latere patri oſtendit latus, 6 vulnera, ecco eſſere riget
collocata la ſua fidanza in Maria. Confidit il rigore della giuſtitia: Maria, pettus , 6 tata la ſup
in ea cor viri ſui, hauerle raccommandato il vbera, ecco l'efficacia, per impetrare, nec plicatione
genere humano da lui riceuuto, come dilet poteſi vllo modo eſſerepulſa, vbi concurrunt, di Chriſto,
o orant omni lingua diſertius hac clementia nè di Ma
tiſſimo figlio, ſapere eſſere più gradite alla
Diuina giuſtitia le operationi ſantiſſime, monumenta, ci pietatis inſignia; tanto più, ria.
Ci racco
manda a le perfettioni di Maria, che diſpiaceuoli l'e che Maria per dilectionem, qua diligit homi
Maria,per ingratitudini noſtre: e ſe Aleſſandro il Ma mes, colligat ipſum hominem ſibi ipſi, di quaſi
che piace gno, leggendo nella lettera di Antigono li conglutinat. Dicitur enim diletto, quaſi duos
do più l'o tumulti, e perturbationi originati per man ligans, º dilettio eſt, quaſi quadam vnio, co
operationi camento della madre di quel Monarca, con sì Riccardo. Sì che Giesù non prende pen Ricar.
ſue di quel vn ſorriſo riſpoſe. An ignorat Antigonus, ſiero di morire ſpogliato per la confidanza,
lo, le noſtre quod vna matris lacryma plures delere poteſt che tiene nella ſua ſantifſima genitrice, per 586
Come ci
ſiano diſ epiſtolas? quanto più vin lagrimoſo ſoſpiro l'efficacia della protettione, e deſideri della
vniſca a ſe,
piaceuoli» della ſua puriſſima genitrice ſarà baſteuole quale, ſpolijs non indigebit, perche ipſa ditat
e Dio ra
ſsicom a ſcancellare li tumulti, le colpe delle ſue, ſpolijs ſponſum ſuum, quibus ſpoliat Diabolum
benche ingratiſſime creature ? ben'è vero , aduerſarium, li vniſce a ſe ſteſſa, e con la pito dalle
penſarle, e che Lucifero non laſcia mai di mandare le , ſue perfet
ſaluarci» fiamma della ſua carità, come murusignis,
tioni con
però con ſue frequenti querele, ma ſe il peccatore diſtrugge l'imperfettioni dell'ingratitudini
non ſi allontana da queſta potentiſſima , noſtre, e con la ſantità delle ſue virtù, com doni l'in
fida.
protettrice, non hauerà, che temere. Fù piace, e diletta tanto l'occhio, e l'affetto gratitudi
induſtrioſa inuentione della Diuina cle Diuino, che pare non facci conto,e non pen ni noſtre,
menza, mandare il figlio di Dio, per la ſa ſi all'ingratitudini noſtre, ma le condona
lute del mondo, nel tempo, nel quale per liberamente alla ſua interceſsione. Miglior
la moltitudine delle ſue colpe ſe ne mo partito non può trouare il peccatore, che
ſtraua più indegno, come oſſeruò Agoſtino mercè alle ſue colpe teme, e trema l'indi
Santo, e queſto a fine, che la moſtra di così gnatione Diuina, che l'eſſere aderente alla
gran benificio maggiormente faceſſe vede Regina del Cielo, l'efficacia della protet
re l'immenſo della Diuina pietà. Si come tione della quale è così grande per il deſide
la Diuina Maeſtà, diede il figlio per pro rio, che tiene della noſtra ſalute, che non ci
tettore contra la giuſtitia del padre, così reſta più, che bramare, perche potentiſsima
Giesù dà la madre per protettrice contra la non ſolo ci racconcilia col ſuo figlio, ben
(0. Io c. 2, giuſtitia del figlio, Siquis pecc.:uerit, in che ſdegnato, ma ci riempie di tanti doni»
ſegna l'amato Diſcepolo, aduocatum habe che ci rende habitatione gradita del figlio»
mus apud patrem Ieſum chriſtum iuſtum » , dello Spirito ſanto. L'Idiota dottiſsimo,
Ttt e Inuenta
358 Diſcorſo Nono, S.III,
--
Idiota in Inuenta Maria inuenitur omne bonum. Ipſa palme. Nell'acqua volubile, e fredda ven Cant. 7.
prologo Cd, ſuperbeneditto ſilio ſuo irato potentiſſimère gono li peccatori ſimboleggiati, de quali
templ. de º conciliat ſeruos, & amatores fuos. Imò donis, nella ſacra Apocaliſſi ſi dice, aquae multe, .Apocal. 1.
E. V. & Charitatis edificat ſeruosſuos, vt ſuperbe. populi multi, del platano, ch'habbi le foglie E come
meditti fili ſui, & Spiritus ſantti digna ſiant a ſomiglianza di ſcudo. Plinio . De Plata Platano p
inhabitatio, e lo ſteſſo Diuino figlio me lo no autem accepimus, quòd in ſcutorumfor la difeſa.
leuite 26. conferma nel Leuitico, mentre dice, ponam mam elatas habeat formas. Il dire, che ſia
tabernaculum meum in medio veſtri, cº non come platano vicina all'acque, è dire, che
abiiciet vltra anima mea. Che tabernacolo trà peccatori è poſta per la difeſa. Riccardo Riccar. de
è queſto è l'Arca del teſtamento. Si penſa, di S. Lorenzo. Inſtar Platani Maria, quia laud. Virg,
rono bene così li Hebrei ſuperati nel com iuxta aquas populorum peccantium prote lib. 12.
battimento da Filiſtei , d'eſſere aſſicurati ttionis ſu eſcuto precibus, ci interceſſionibus
con la pºeſenza dell'Arca, mentre diſſero. iudicis Dei iram retundit . Qual ſorte di pro
1. reg. 4. Afferamus admos de Silo Arcam faderis Do tettione ſia la ſua, ſe non baſta il dire, ch'è
Maria po mini, º veniat in medium noſtri, vi ſaluet muraglia di fuoco in circuitu,ſi pigli l'eſpreſ
ſta, come nos de manu inimicorum noſtrorum , ma ne ſiua dello Spirito ſanto. Statura tua aſſimi.
Diuino ta riuſcì auuenimento contrario , perche ſe lata eſt palma. Honorio Chriſtus fuit palma Honorio de
bernacolo, prima furono li vcciſi quattro mille, alla in Cruce, ſi che la ttatura di Maria, viene raſ ſigillo Dei
in mezo a preſenza dell'Arca, il numero de morti aſce ſomigliata a Chriſto, perche quanto Chri paraº -
noi , acciò ſe a trenta milla, con la preſa della ſteſſa Ar ſto merita con la ſua paſsione, tanto ci vie Maria raſ
mó foſsimo ca, come ſi legge nel primo de Regi, ci ve -. ne per mezo di Maria, con la ſua protet ſomigliata
rigettati - ciderunt de Iſrael triginta milliapeditum, 6 tione. O quanto grande ſi moſtra in Maria alla palma
- Reg. 4° arca Dei capta eſt. Il tabernacolo è Maria il deſiderio, che tiene della noſtra ſalute per perche?
Ric. lib.lo. Riccardo di S.Lorenzo,tabernaculum meum, l'efficacia della ſua protettione nel ſimbolo
id eſt Mariam in medio veſtri, queſta è quel della muraglia di fuoco, per l'attiuità ſua
Ia, cheſalua per la protettione, che tiene, e efficaciſsima, per aſsiſtenza della quale con
deſiderio della ſalute noſtra. Forma di ſe fida Chriſto, perche fuga il Demonio, e
medeſima il centro in mezo per il punto resiſte all'ira dell'indignatione Diuina. San
della ſua humiltà, e circonferenza di mura Bernardo. Nemo domino tim idoneus eſt, vt S. Ber.
glia di fuoco efficaciſſima per la difeſa, ego gladio Domini manum pro nobis obiiciat, vt
Eccl, ai eroei murus ignis, e ſicuriſſima la difeſa, e tu Dei amantiſſima, perche? Ambrogio. Te
perche ella dice, quaſi platanus exaltata ſum enim brachium, 6 manum extendente pro no
iuxta aquas, e perche lo Spirito ſanto la raſ bis Diuina vltionisgladius eleuatur, ci con
ſomiglia alla palma, ſtatura tua aſſimilata eſt trahitur . - -
Che a ſomiglianza del fuoco velociſſima&c. 359
S. IV.
' CHE A SOMIGLIANz A
- - del fuoco velociſſima ci con- -
quáto pre- Demonio» col ſcritto fatto di proprio ſan- ſempre ſale alle Stelle, con la ſua velocità. S.Epif de
io ci con gue, ma per non hauerſi voluto ſeparare Aue lignum vite, la ſaluta Epifanio, e San laud.
duca alla da Maria, ſenti la difeſa de ſcudi delle fo Gregorio Taumaturgo Hec ſemper vigens S. Gregor.
gloria. glie di queſto Platano » raccogliendo il frut- immortalitatis Paradiſus, in qua lignum vi- Tbaum ſer.
to della protettione di Maria, che a guiſa , te plantatum cuntis immortalitatis fruſtus de Anmi.
di muraglia di fuoco, lo difeſe dal furore ſuppeditat. Il legno della vita ſubito man.
del Pemonio» con la ricuperatione della , giato communicaua la eternità della vita,
ſua ſcritta e dall'indignatione del figlio, che però condannato alla morte Adamop
con la condonatione delle ſue colpe, in . le ſue colpe fù impedito di poterlo aſsag
modo che ammeſſo alla ricetticne del ſan- giare, emiſiteum Dominus de Paradiſo volu
tiſſimo ſi moſtrò con la faccia ſplendentiſſi- ptatis, ne ſumat etiam de ligno vita, 6 co
ma a guiſa d'vn'Angelo, il terzo giorno medat, e viuatin eternum. Maria ſantiſ. Maria det
cºndotto da Maria ſantiſſima alla corona ſima è così pronta a dare l'albero della vita, ta lignum ,
di gloria con che ſi manifeſta muraglia di che ſi dice lignum vita. Siche, chi ha Ma- vite, per
fuºco che è maximè attiuus, nella ſua ope- ria, ha l'Albero della vita, e non eſclude la protez
Trouerbi.. ººººº: º velociſſimo nel ſuo moto di vo- la
lare alle Stelle. Ne prouerbi. Qui me in-
alcuno de ſuoidel
riuelatione diuoti; ſi come
Padre efattali Pietro,
della per
Diuini- za di com
municarla,
8.35. º º ºniet vitam, ci haurietſalutem tà di Chriſto fù da lui dichiarato Beato .
º Pº ch'è dire col mezo di Maria non Beatus essimon Barriona. beato di preſente
- ſolo ſiamo ammeſſi al poſſeſſo della ſalute ſenza dilatione di tempo, molto più ſi po
Si prouala meritatº dal ſuo figlio Diuino, ma con trà dire del diuoto di Maria: è però neceſ
facilità, e quella facilità, e preſtezza, che ſi riceue ſario auuertire, che Maria è veſtita di sole,
È"tezza
della ſalu- l'acqua
gomentidel
la fonte,
velocitàcome per riſcontro
dellaſeſalute, ar-
al preci ch'è dire, che
e la agratia communica
ſingolariſſi ſue gratie,
ma di leſalute, come -
º in
bolo dell'. ſicut di dannatione
pitiºaquam, di quelli,
iniquitatem. Qui me bibunt, dal
quiinuenerit, vedesole è communicat
dipendente nellaluce,
da lui ala quale ſi
ſua conſerua salute rag
Maria da
ºººº
ta dal fote.
º vitam per il felice
ta di gratia» ,o hauriet
acquiſto
ſalutem della vi- tione,
a Domino, tione, così
non meno, cheeſsere
nella neceſsaria
ſua produt- giopenden
dal Sos
s' intenda la le
ſicuro dell'eterna felicità, perche è quell'a- perſeueranza nella diuotione di Maria, per te nella
ºquº della quale qui biberit, fiet in eo fons riceuere l'influſso della muraglia di fuoco, conſerua
S. Agoſt. ſalienti in vitam eternam. Che nel Paradi- dell'efficacia , dell'operatione ſua, e cele- tione da
º ciu
el
o terreſtre, cibus aderat homini,ne eſuriret, rità dell'acquiſto della ſalute, ſi dichiara
- - . - -
lei.
da San
36o Diſcorſo Nono, S.IV.
S. Germ. de da S. Germano col ſimbolo del reſpiro, Quid ſpirito, perche non le deſidera d'Aquila, pche Da
quale per vigore delle ſue penne ſoſpeſa in uid defide
Zon4 » mundo fiet, ſi tu non opitolaris, que ſpiritus
es, e vita eorum, qua in eccleſia Dei ver aria dimenticata dalla terra tutta s'affiſa rile penne
nel godimento della viſta del Sole ? San di Colóba,
fant? Vt enim corpus hoc reſpiratione piuta.
Ita chriſticolarum vita tuis,ò Virgo,affatibus Cipriano eſſer proprio della colomba, e non d'A
continetur,e col ſimbolo della luce ſi dichiara amare le habitationi humane, hoſpicia bu quila.
Prouey. 2oa dall'Idiota, al luogo de prouerbi. Lucerna mana diligt,è però preſa pgeroglifico della Tſal. 54.
S.Cipr. de
Domini ſpiraculum hominis. Sic etiam tibi charità . Charitatem bieroglificè nonnulli
er columbam interpretantur per teſtimonio vnit. eccl.
dicere poſſumus Lucerna domina id eſt, Ma
di Pierio. Che però con la brama dell'ali Colomba
rie ſpiraculum hominis, quia peccator per te
reſpiratin ſpe venia, e gratiae , e bene ci della Colomba, voleua dire Dauid, o chi geroglifi
viene il ſimbolo della celerità di ſalute nella mi daſſe tanto di ardentiſſima carita nell'a co di cari
ſembianza del Sole, perche ſi come il Sole, more Diuino, quanto ho iohauuto di con tà.
mentre appariſce di momento , porta la cupiſcenza nell'amore profano, e ſe per Pierio lib,
22,
luce dall'Vno, e l'altro emiſpero, con l' quello non mi ſono curato del bene della
eſcluſione delle tenebre, mentre Maria giuſtitia, del Regno, di me ſteſſo, così
compariſce nel cuore humano, con la ſua non habbi coſa, che m'impediſca l'amor
Saltite da protettione porta ſubito la ſalute preſer Diuino. Quis mihi dabit pennas, ſicut Co
Maria lu uando dalla dannatione, ma in ragione di lumbe, ci volabo ? Mà ſa Colomba ha que E velociſ.
ce dal Sole Sole, che porta la luce, e ne la conſerua, ſta proprietà notata da Pierio, perniciſſi ſima nel
perche è e ſi deduce dal luogo citato, ego ero ei mu mus eſt eius volatus, Dauide deſidera pen. ſuo vola
Te e
rusignis in circuitu, nel tempo, ch'ha da ne, come di Colomba, perche come in
venire , perche la produce in modo, che ictu oculi, alla viſta di Berſabea precipitò TPierio ini,
la conſerua, e in qual ſi voglia tempo ſi dallo ſtato feliciſſimo della gratia nell'e
habbi, ſempre dalla B. Vergine ſi riceue, e ſtremità d'ogni male, con vn volo portato
Gerſ. tom. ſi come il corpo non viue, ſe non reſpira . da quelle ripoſi nell'acquiſto della ſalute,
9 ſuperMa Gerſone ita miſticum corpus fidelium, ſine » volabo, ci requieſcam, ma penne di Co
gnif. Virginis auxilio ſpiritualem vitam conſerua lomba hanno riſpetto a Maria, della quale
E dal reſ re nequit, ſi come ſi può dir ſaluo quello , lo Spirito ſanto pronontia, che vna eſt
piro. che veramente è dato alla ſua diuotione , Columba mea, per la celerità del ſuo moto,
come Ricardo di San Lorenzo, e Pelbarto con che ci porta al poſſeſſo della ſalute, e
Eccl. 24. al luogo dell'Eccleſiaſte, qui operanturin, ſe fù coſtume non ſolo delli antichi, ſeruirſi
me, non peccabunt, cioè qui meoſeruitio man delle Colombe, per porgere preſtamente
lib. 1 c. Bel cipati opera faciunt ad cultum, º gloriam , gli auuiſi, come Hircio Conſule Romano,
par.lib.13 meam, inquit Depara non, peccabunt, quia , auaisò Bruto aſſediato in Modena, da Mar
4o 3 p. Ie inter alia bona acquiretpraſeruationem a pec co Antonio, con la miſſione d'wna Colom Ia:BA. Por
588 catis, ne inea labantur. Da che ſi raccoglie, ba, ma anco hoggidì coſtumarſi da popo de auult
Suoi dino quanto ſia grande il deſiderio, che tiene, li d'Oriente, come afferma Gio: Battiſta litt not lib.
ti reſtano della noſtra ſalute, mentre applicata con Porta. Aſſerunt nonnulli trans mare ad ore 2, C, P.
preſeruati tanta efficacia, e celerità ne la porta, che tum Columbas eſſe, qua permedios hoſtes in E meſsag
dalle cas venghi ſimboleggiata nel fuoco, non ſolo tercluſa via dominorum litteras ſub alis breui giera fede
dute a quanto all'efficacia della ſua operatione , tempore longiſſimè deportent. Maria ſantiſ le.
maanco quanto alla celerità, con che ſe, ſima è la Colomba, che non ſolo per me
ne vola alle Stelle, e Maria alla ſalute ci dios hoſtes intercluſa via, ma ipſis hoſtibus
rta, che però tanto ſi duole per la perdi ancora, mentre la riceuino con l'affetto
ga del Saluatore, Fili, quid feciſti nobis ſic ? della loro diuotione, che però S. Tomaſo S.T.de Vil
Ego ero ei murusignis, perche hò tanta de, Villa Noua , mantre conſidera Maria, la Noua »
brama, e deſiderio della ſalute dell'huo quando abit in montana cum feſtinatione, o cóci. de Vi
mo, che non reſto appagata, benche ve ſalutant Eliſabeth, la dichiara per vna di ſit. B. V.
deſſi il mondo tutto, le ſchiere del Paradi queſte Colombe. Celerem Columbam per Maria Co
ſo applicate, per conſeguirla, ſe non im culmina montium volantem Virginem Deipa lomba per
piego parimente me ſteſſa, che però li vò ram » per la celerità del ſuo moto , con la velocità,
ſeruire per muraglia fortiſſima nella difeſa, che ci porta alla ſalute, come fuoco velo e nontio
Brama s e muraglia di fuoco, con che ſi eſprima la ciſſimo nel ſuo moto, col quale ſe ne vola di ſalute,
che tiene mia efficacia nell'operare, e velocità inef alle Stelle, e ſe il ſuo Diuino figlio entrato
della noſ fabile nel ſaluarli, per eſſere il fuoco di ſom in caſa di Zacheo, Prencipe di publicani,
tra ſalute, ma attiuità neſl'operare, e nello ſteſſo tem benche con mormoratione delli Hebrei ,
Perche no o di velocità corriſpondente per volare murmtrabant dicentes, quòd ad hominem pec
fiquieta, e alle Stelle. Il Rè Profeta in via altiſſimo ra catorem diuertiſet, pronontia hodieſalus do .
tutta nò vi
pimento di ſpirito così proruppe. Qais da mui huic fatta eſt , portandolo alla ſalute:
- - a
bit mihi pennas, ſicut columba, d rolabº , nella ſteſsa maniera Maria, come nell'in
& requieſcam è ſe ſi ſente così rapito nello greſso netla caſa di Zaccaria portò i ſa
ute a
Chea ſomiglianza del fuoco velociſſima&c. 36r,
lute Giouanni non nato ancora, che ſolo in alle Stelle, e però omnibus mobilibus, non
quella caſa era figlio dell'ira, così porta la ſolo de ſanti per la loro pietà, ma più velo
ſalute, alla ſalute quell'anime, nelle quali ce d'ogn'altra coſa mobile ci conduce alle
con la ſua diuorione vien riceuuta. Ego era Stelle, cioè alla poſſeſsione dell'eterna feli
ei murusignis. O quanto preſto il fuoco ſe CICa»
ne vola alle Stelle ! con quanta velocità Il P.S.Epifanio oſſeruagl'effetti della Di s,Epif lib,
Maria ci conduce alla gloria ! uina prouidenza in tenere la B.Vergine ſtri. 3.hereſ.99.
Ric.lib.1. Ego ero ei murus ignis, Riccardo di S Lo gata, e libera da tutte le coſe, acciò foſſe
renzo. Tota eſt ignea per charitatem, che vi più ſpedita nell'opera della noſtra ſalute, nel
E tutta ca. penſate, che ſia la Regina del Cielo, per la condurci prontamente all'eterna felicità.
rità - ſua carità, ch'è a dire, per il deſiderio ar. Non permiſit Deus B. Virgini, dare baptiſma,
dentiſſimo, che tiene della ſalute noſtra,ap non benedicere Diſcipulos, non imperare in
pariſce tutta di fuoco, per procurarla, ma terra iuſit, ſed ſolam ipſam ſanitificationem e
rimè attint, per l'efficacia della ſua opera eſſe voluit,che però nella ſantiſsima Annon
tione, e velociſſima per il ſuo moto di con. tiata l'Angiolo non diſſe, Aue Maria, ma
589 durci alla gloria, come il fuoco di volare al Aue gratia, Riccardo. Angelus proprium Ricar.lib.i.
Velocità. le Stelle. Trà le coſe velociſsime ſono nu nomen tacuit, o hoc quaſi pro nomine eius Nome di
delle pene merate le penne de venti, li Cherubini de , proprio poſuit, vt gratia deinceps vocaretur, Mariagra
de venti. quali Gioſeppe Hebreo, dice eſſere animalia perche furono li doni tanti, e le prerogati tia per la
De Cheru velociſſima. Le Stelle, delle quali Simon , ue così ſublimi, che per la loro virtù ci mo celerità,co
bini. Maiolo. Mirabile eſt, Siderum motum ex ſtrò la B. Vergine, come nella gratia tran che ci ſal
Delle Stel plicare, ci curſus velociſſimam acceleratio sformata S. Bonauentura. Tanta gratiarum u3, e COme
le. nem, nam ſagittas ſuperant, quin ſuo motu an copia in Maria abundauit, vt etiam ipſa glo il riccor
Ioſep. Heb. teuertunt vehementiam globorum, qui ab a ſo a lei ſia
rioſa Virgo gratia quodammodo dici poſit. Da
772 antiq. neis maximis tormentis igne immiſſo exclu che ne ſegue, che ſi come la gratia fà ſan alla gratia
Sim.74aiol. duntur. Immò longiſſimè cxcedunt ſua velo to, così pare, che la ſteſſa diuotione di Ma S.Bonau. in
dier. Can.in citate etiam Caleſtium fulgorum, e nubibus ria, con la quale la B. Vergine viene appli ſpec. Virg.
7Met. emiſſum impetum. Le Stelle ſuperano dive cata all'anima ci ſantifichi, e ſiamo per que C. I 3»
locità il moto delle ſaette ſcaricate dalli Ar ſta molto più Beati, che non fù Pietro, per
chi, dalle palle cacciate da toramenti bellici la riuelatione del Padre, perche ſe la gratia,
per l'empito della fiamma, del fulgure mo eſt ſemen gloria, per commune ſentimento
del raggio mentaneo, quale ſi vede comparir tra le o de Padri Teologi, la gratia riceuuta per
ſolare. Nubi. Velociſsimo è il raggio di luce, del mezzo delle mani di Maria, non è ſeme, ch'
S.Tep. p. q. quale S. Tomaſo Radius non prius pertingit habbi neceſsità di molto tempo per la pro
53. a. 3 - ad propinquum,quàm ad remotum. L'An li duttione del frutto, ma ſomigliantiſsima al
lo, che ſi porta davn luogo all'altro, ſenza figlio, che di momento moltiplicò il pane»
paſſare per il mezzo, almeno col moto non riceuendolo, come ſeme nelle ſue ſacratiſsi
S.T. p. p, ſe continuo, in ſentenza di S. Tomaſo. Li Se me mani, come nella terra in progreſſo di
53- 4- 3 rafiniaggiongono ſei ali alla natiua veloci tempo, con pochi grani ſeminati, produ
De Serafi tà. Finalmente velociſsimo è il Cielo, e trà ce le biade per la conſeruatione del mondo.
ni Cieli il firmamento, del quale il P. Clauio, S. Agoſtino. Vnde enim multiplicat de pau S. Agoſt.
Del Firma promontia nella ſua Sfera, che ſe foſſe poſſi cisgranis ſegetes, inde in manibus ſuis multi traft.24 in
DICIAtO - Ionta e
bile, che vn'vccello, o ſaetta più di ſette e plicault quinque panes: poteſtas enim erat in Mani di
volte giraſſe il globo di tutta la Terra in vn' manibus chriſti, panes autem illi quinque, Chriſto
Aue Maria, a pena potrebbe andare del quaſi ſemina erant. Il pane nutrimento cor
pari col moto del firmamento. Della Sa terra, che
Sap. 7. 24 porale è ſimbolo della gratia, ſoſtentamen
pienza, che omnibus mobilibus mobilioreſt to, vita dell'anima, ſe queſta è ſeme di glo ſubito frut
ſapientia. Non ci è Sillaba nella ſcrittura, ria, nelle mani di Chriſto di momento la tifica:
S. Ber che alla B. Vergine non appartenghi.S. Ber produce a fauore del ladro, che nell'Vltimo
nardo. Debac, ob hanc, º proper hanc to dalla ſua Croce fà conuertito. Ladro poco
Giacob. de ta ſcriptura fatta eſt. Giacopo di Voragi prima beſtemmiatore,e ſchernitore di Chri
Vorag ne» Atciueſcouo di Genoa, applica queſto ſto, egli mirandolo moriente lo ſupplica
Maria ſan detto a Maria ſantiſsima, in comparatione non dimenticarſi di lui, come ſe diceſſe. Hor
tiſsima nel di tutti li Santi, e dice così. Omnibus mobi mai hò conoſciuto la grandezza della Mae
º
portar la libus id eſt, omnibusſanitis ad noſtrum auxi ſta voſtra,Signore, mercè alla luce, quale m'
ſalute,ſupe lium venentibus mobilior eſt ſapientia, id eſt hauete communicato, e da tormenti della
ra la velo B. Virgo, e Riccardo di S. Lorenzo. Si chia mia Croce giuſtamente portati per le mie
cità di tut mino tutti li Sãti, che in nullo inuenietur tamcolpe hò predicata l'innocenza della voſtra
ti. ſantiſsima vita. Non vorrei con la voſtra
feſtinum, vel tam potens adiutorium ſicuti in
Ric lib, II e Maria, eſpreſſa nella muraglia di fuoco ef abſenza correre nuouo pericolo per li habi.
ficaciſsima nella difeſa, velociſsima, per por ti cattiui della mia malavita paſſata; che
tarci alla gloria, come il fuoco nel volare però humilmétevi ſupplico non vi ſcordate
Vuuu dimes
362 Diſcorſo Nono, S.IV.
ciò più non vi poteſſe tornare. Poſuit che Gen.
di me, nel regno della voſtra gloria, ma fa
uorirmi con accreſcimenti maggiori della rub, o flammeum gladium ad cuſtodiendam
viam ligni vite, a conſolatione de Cheru Acuta eſ
voſtra gratia, ſi che chiuda in pace il corſo, bini, animali velociſsimi, come diſſe Gio
che mi reſta della mia vita. Memento met, poſitione,
59o dum veneris in regnum tuum, che ne ſeguì ? ſeppe citato, fù poſtal'Arca trà loro, per pche l'Ar
che eſibiſsero la celerità del ſuo moto a fa Cal 1tl fint20
(Gratia da Gratia eſt ſemen glorie, nelle mani di Chriſto, de Cheru,
ta al ladro come pane, ſeme, che ſubito lo produce uore dell'huomo, per compenſare l'impedi
bini,
nelle mani Riccardo. cum peteret latro,quò4 haberet ſui mento ad Adamo, acciò più non tornaſſe
di Chriſto, memoriam,reſpondit ei Ieſus bodie mecum eris nel Paradiſo. Gradì bene la B. Vergine, la
come il pa in Paradiſo , e poco appreſſo applicando buona mente di queſublimi ſpiriti auuen
ne nel de queſto fatto a Maria, ſegue. Quia largitas turati, ma diſſe, che li conoſceua per pigri,
ſerto frut mari e imitatur, o aſſimilatur largitatem fili e poco atti al ſuo deſiderio, dopo hauerli
tificò. ui, qui dat amplius, quàm petatur, le addi prouati. Fù predetto queſto punto dal ſuo
Rica. lib.4. mandi la gratia, il perdon delle colpe , la parente Dauide. aſcendit ſuper Cherubin,
Nella ſteſ porge accompagnata col frutto della glo per prouare l'attitudine loro al ſuo deſide
ſa maniera ria, ſi moſtra muraglia di fuoco efficace nel rio, ma però volauit, volauit ſuper pennas
Maria frut la difeſa de ſuoi diuoti, ma velociſsima per ventorum, Vgo Cardinale. Volauit id eſt , Vgo Card,
tifica a ſuoi il moto, con che aſcende alle Stelle, e ci con velociter aſcendit, citius quàm venti, ope Auanza li
diuoti. duce alla gloria; S. Chieſa pare che predi rando da ſe, per eſſere più veloce,te laſcian Cherubi,
chi mentre la nomina fineſtra del Cielo,Cali do a Cherubini l'impiego di aſsiſtere alla fi ni.
S.Fulg. ſer. feneſtrafatta es, come ancoS Fulgentio, co gura moſtrando, che portaſſero l'Atca del
de laud.Vi. sì la nomina Maria feneſtra Cali, e la ragio Teſtamento, e ſi conſolaſsero in quella già,
S.Agoſt ſera ne ſi deduce da S. Agoſtino. Facta eſt Maria che la loro celerità non poteua ſeruire al de
iI 2. de Nat. feneſtra cali, quia per ipſam Deus de cala ſiderio di Maria, dalla celerità della quale
Simile, che deſcendit, vt per ipſam homines aſcendere me erano con modo incomparabile ſuperati,
al dire di reantur ad calos, perche ſi ſappi, che ſi co Dicano ciò, che vogliono li Aſtrologi, del.
Maria, di me di momento alla voce di Maria, fiat mi la velocità delle Stelle, ne moti loro, ſupe
[II]OſmentO - hi ſecuudum Verbum tuum, ſeguì la diſceſa rino la velocità delle Saette, e del balenar
diſceſe Dio dal Cielo della Diuina Maeſtà, così ſperi delle Nubi, che non han , che fare, con la
alla terra a l'huomo col ſuo mezo eſſere parimente con velocità di Maria, in volare come fuoco,al
così l'huo velocità del fuoco, che ſempre ſale alle Stel le Stelle, in condurre alla felicità della gloria
mo aſcéda le, ricondotto alla gloria, che però ſe Ric li ſuoi diuoti, perche s'è detta Stella dalla
al Cielo. cardo, come ſopra dice di Maria, che tota eſt Chieſa per queſta celerità, è Stella, che ſu
Riccar. cit. ignea per charitatem, aggiogne maximè quà pera tutte le Stelle, mentre ſi dice. Stella ma
illum concepit, qui ignis conſumens eſt, che è . ris. Stella Polare Tramontana, quale dal
a dire ſe moſtra la conditione del fuoco ve la inione poetica è detta aſſe, e ſoſtenta
1ociſsimo nel ſuo moto, col quale ſe ne vola mento del Cielo, e ſempre addita il porto a
alle Stelle, ſingolarmente ſi dimoſtra tale, poueri nauiganti agitati da pericoli delle º
dal punto, che concepì quello, quiignis con tempeſte del mare, ma ſecondo la verità
ſumens eſt, perche, come col ſuo conſenſo di dalla B. Vergine è ſoſtenuto il Cielo per no
momento lo conduſſe alla terra, così pare, ſtro fauore, perche ſenza la ſua protettione
che con la ſua protettione conduca li ſuoi mercè alle noſtre colpe non vi reſterebbe a
diuoti di momento alla gloria, e ſtando que più Cielo, nè Paradiſo per noi. Stella ma Le Stelle.
ſto genio di queſta Imperatrice ſourana, ris, quale per la ſua velocità ineffabile pare Sì dice tel
non può ſe non eſprimere le ſue doglianze fiſſa pronta viciniſſima a tutti, non per ad la polate »
col figlio Diuino. Fili, quidfeciſti nobis ſicè ditare il porto, ma condurci ſicuri al porto " fiſia,
ſe per queſto la ſalute noſtra rimaneſſe ritar dell'eterna felicità, ſi come nell'Eccl. dice, perche è
data, è impedita. - - in omni terra ſteti, in omni terra, della natu immobile,
Tutto ciò ſi raccoglie da ſimboli raccon ra humana, per conuertirla nella Diuina, eſ e pronta a
tati delle creature velociſsime ne ſuoi moti, pone S. Gregorio, della Gentilità, per ridur tutti. Coi
e ſe trattiamo de Cherubini, e delle penne la alla fede, dichiara Arnobio, delli agoni meSole fiſ
Si deduee de'venti. Si oſſerua, che l'Arca per Diuino zanti, per rinforzarli, acciò ſiano ſalui. L'In ſop tutti -
da ſimboli commandamento fabricata da Mosè fù po terlineale. Ma più a propoſito noſtro , in º Eccl. 24
della velo ſta in mezo de Gherubini, quali ſtauano omni terra ſteti. Vgone di S. Charo. In om S.Greg- 3
cità. nell'eſtremità dell'Arca, come diſpoſtiſsimi ni terra ſtat, quaſi Sol fixus ad omnes expan moral- 19.
Lirano in c. a portarla, Lirano. Quaſi portaretur ab dens radios pietatis. La pietà di Maria non Arnob. ins
25. Exodi q ipſis Cherubim , qui eranº in extremitatibus ſi ferma, liberandoci dalla miſeria della col pſal.5o
Arca. Il miſtero è, che l'Arca è ſimbolo pa, con la communicatione della gratia -, Interl.iui.
di Maria così bramoſa di portare la ſalute queſt'è commune alla protettione degl'al Vgo Card,
del Mondo, per condurl'huomo, il ſuo di tri Santi, con l'interceſſione de quali ſiamo in ne 6s
ºto alla gloria. Il Cherubino fù, che eſ tante volte aiutati, ella ſempre aſpira ſtabi
ºrhuomo dal Paradiſo, s'interpoſs a 3 lirci nella poſſeſſion della gloria, come fuo
- -- - - -- --- con che
Che a ſomiglianza del fuoco velociſſima&c. 363
to , che col ſuo moto di momento aſcen in altum extulerat. Nella Natiuità di Ma
dendo ci conduce alle Stelle, che però ſtella ria ſantiſſima ſi vedevn merauglioſo pro
polare, ſtella maris, che addita il porto di digio corriſpondente a quello ſeguì nella
ſalute a peccatori agitati nel mare de viti), creatione dal principio del Mondo, perche Nella na
velocità ſi manifeſla Maria per il deſiderio altiſſimo Virgine, e ſe ſi cerca, qual Cielo ſia Maria,
dell'Angio della noſtra ſalute, quanto, che da S. Ber
dallo ſteſſo ſacro Dottore ſi raccoglie, ſia
lo, e del nardo è detta, radius diuinitatis, ſempre vi non altro, che il firmamento, hodie exter
raggio del ciniſſima a tutti, e non ſolo ſupera la velo rema natura Calum in terra condidit, qui olim
la luce, cità degl'Angieli inferiori, quali ſi portano firmamentum ex aquis fixerat, perche nel
da vn luogo, all'altro ſenza paſſare per il firmamento deſcritto nella ſacra Geneſi , Gen. 16,
mezo, perche preterita, non diſcutit merita, quando diſſe la Diuina Maeſtà. Fiat firma Figurata,
diſſe Bernardo, ma ſupera ancora l'aggion mentum, reſtò la B. Dergine figurata, Ricº nel Firma
B.Amad.de ta delle ſei ali de Serafini, S. Amadeo. Motu cardo. Maria firmamentum eſt, de quo dici ImCnto,
laud. Virg. celerrimo ſenas, Seraphinorum alas Maria ex tur Geneſis. Fiat firmamentum. Non è in RicadiS.Lo
hom.8. cedens vbique ſuis, vt mater miſericordiſſima ſtituto noſtro eſprimerli riſcotri, per liqua. renzo iui
occurrit. Nota miſericordiſſima, perche co li la B. Vergine ſi dica eſſere il Cielo, che è lib.7.de » .
Dioniſ. Car me oſſerua Dioniſio Cartuſiano. Maria in firmamento, a noi baſta il dire, con lo ſteſſo laud.
tuſ.lib.3. de terpretatur mare, quia ſicut nullus valet gut Riccardo, come ſopra, quia firmamentum
laud, V. tas maris dinumerare, ſic miſericordiam eius velociſſimè monetur, col paragone del Cla Clauio cit,
nullus valet exprimere,e ſi dichiara con l'im ulo addotto, che vn'vccello, o ſaetta, ſe nel
menſità del deſiderio, che tiene della noſtra lo ſpacio d'wn'Aue Maria, giraſſe ſette volte
ſalute, eſpreſſo nella muraglia di fuoco, nel tutta la terra, con difficoltà potrebbe fare
la quale la B. Vergine viene rappreſentata, il corſo, che nello ſteſso tempo ſi ſcorre dal
Ego ero ei murusignis, per l'efficacia ineffa Firmamento, e queſta ſia la gloria del fire Per il ſim
bile della ſua protettione,e celerità nel mo mamento d'eſsere il ſimbolo maggiormen bolo della
to, con che ci conduce alla gloria. te ſenſibile della velocità, con la quale Ma velocità
Il Saluator noſtro in S.Giouanni dicevna ria fimboleggiata nella muraglia di fuoco a maggior
propoſitione di ſe medeſimo non così facile come fuoco uola alle Stelle, ci conduce alla mente ſen
Io: 6, 38, a poterſi ſpiegare. Deſcendi de calo, non a gloria. Ma ſe omnibus mobilibus mobilior ſibile,
vt faciam voluntatem meam, crc. perche, eſt ſapientior, cioè B. Virgo, come gloſsa,
come può diſcendere dal Cielo quello, che Giacomo di Voragine, ne meno ſarà baſte
per la ſua immenſità riempie il Cielo, e la uole il firmamento con velocità così grade, Giac. di
terra? come può diſcendere, chi per l'infi per dichiarare la celerità di Maria, con che Vorag. cit.
nità incirconſcritto non ha termine dala ci ſalua, e ci conduce alla gloria. Che però
ſciare, o da potereacquiſtare? Vgone con nell'Eccleſiaſtico dice, 65rum Celi circui Eccl.249.
la cmmune, che deſcendi, cioè incarnatus ui ſola, º in fluttibus maris ambulaui, in
ſum, eſprime l'abbaſſamento Diuino, e di omni terra ſteti, 6 in omni populo, ma quel
S ..Amb.lib, ſceſa, per la quale s'è compiaciuto vairſi ſo lo, che importa lo Spirito nel ſalmo. Aſſi
6.c. I de º ſtantialmente la viltà della noſtra carne ,. ſtit Regina a dertristuis. Ch'è a dire oſser
ſacr. Ma il P.S. Ambrogio inſiſtendo nel rigore ua, e pieno di merauiglia ſtupiſci, come la
91 del moto locale. Deſcendi decalo, dichia Regina del Cielo, ſola in ogni luogo ſi tro
Dias ra, quia carnem in terris aſſumpſit ex virgine, ua, circonda il giro del Cielo, profonda li
dal Cielo, alludendo, che Maria è il Cielo, nel quale abiſſi del mare, ſcorre tra le tempeſte dell'
perche nas ſtaua, come in trono della ſua gloria, e che onde,infatti ſi ritroua per tutto, in ogni ter
- ſce da Ma naſcendo veramente diſceſe da queſto Cie ra, in ogni populo. Quello, che importa,
ria. lo, venendo al Mondo, per l'opera della re è la lettione Siriaca.Gyrum cali circuiui & c.
S.Gio:Ba dentione, ch'è la volontà del Padre. S. Da cioè (in Celovna cumeo, cum Deo)ſimul ha
maſ orat.i. maſceno trattando della Natiuità della B. bitaui, o in fundamentis abyſſorum ego am
de Nat. vº Vergine, forma queſto diſcorſo. Hodie ex bulaui, in fontibus aquarum & infundamen
terrena natura Calum in terra, ille condidit» tis orbis, º in omnibusgentibus» e populis -
qui olim firmamentum ex aquisfirerat, attue Nota Girum Celi, circuiuiſola, e lo º" º
- - - - -- --- Cile
364 Diſcorſo Nono, S.IV.
Velocitàdi che in calo vmà cum Deo, ſimul habitaui, è delle ſei ali de Serafini, o delle penne deven
Mar. la ré ti S. Tomaſo di Villa Noua, ſed Virgineo ve S. Tom. di
vn'eſpreſſiua mirabile della velocità di Ma
Villa Noua
de quaſi i ria ſantiſſima, per la quale pare, che ſi ri ctus curru per montium culmina properat ad
tmcInfatro amicum, fic enim, Lucas Euangeliſtafeſtina Conc.2. de
troui per tutto, come Dio per l'immenſità
ua'adoſi ſua. Non mi marauglio più, che nel Salmo bundam Co77777267720rat virginem per 7720Mla724 e Viſit.
pronta per ſi dica, extendit Calum, ſicut pellem, per for O quanto è grande il deſiderio, che tiene e
tutto, II13 mare le ſcarpe di Maria, come ſi legge in Maria della noſtra ſalute, quanto ſollecita
sépre alla Ezechiello. Calceau te iacinto, oue Riccar in procurarla, quanto veloce in conſeguir
deſtra del Lo ſteſso
do oſſerua, che filius dicit matri, ego calcea la. Il Signor Iedio ſteſſo immenſo, che del Dio immé
figlio per9 uite iacinto, perche eſſendo il giacinto co la propria ſoſtanza riempie il Cielo, e la
guidarci lor Celeſte ſignifica il Cielo, come quel Si terra, per portarla a Giouanni, rigetta il ſo,p portar
la ſalute a
alla gloria. gnore, che per ccrona del capo della ſua s carro del Sole, e Virgineo vetus curru prope
Pſ Io. 32. rat ad Ioannem. Se queſto è il genio, e in Giottanni,
tantiſſima Madre, in capite eius, corona ſtel ſi ſerui di
A ech. 16. larum duodecim, cioè di tutte le Stelle de o clinatione di Maria, non è marauiglia,ſe te
ſegni del Zodiaco, ſi ſeruiſſe del rimanente mendo foſſe impedita, o ritardata per l'ab Maria, co
del Cielo, per la fabrica delle ſcarpe, e che ſenza del ſuo Diuino figliuolo, pare ſe ne me di velo
ciſſimo
ſi come cò tutti li ſplendori Celeſti, denota quereli. Fili, quid feciſti nobis ſic ?, Pater Call O a
l'immenſo della ſua dignità, così cò le ſcat tuus, e ego dolentes quaerebamus te.
fabricate di Cielo manifeſtaſſe l'ecceſſo Fili, quid feciſti nobis ſic ? L'eſpreſſiua di
ineffabile della ſua velocita. Calceauite ia queſta doglianza di Maria ſantiſſima, ſup
cinto, Calo, acciò s'intenda, che tutta la ve Camt º 7.
pone il detto della cantica. Ventertuus ſicut
Cielo co locità delle sfere del Cielo ſembrano , come aceruus tritici vallatus lilijs, ſecondo eſpo.
S.Ambrae
me ſcarpa ſcarpa immobile, paragonata alla velocità ne S. Ambrogio. Vnum granum frumenti
immobile di Maria per farci ſalui, tanto grande è il fecit in viero Virginis Chriſtus Dominus, - inſt Airg.
paragona deſiderio, ch'ella ne tiene. Che occorre, tamen aceruus tritici dicitur, quia granum hoc
to alla ve quiui eſagerare la velocità di Lada, Prenci virtute continet omnes elettos, che però ne
3locità di S.Bon, ins
petrà più veloci, con dire, che corteua co deduce S. Bonauentura, Maria non ſollim eſt
Maria - sì veloce, che nè ci vedeua, nè meno laſcia mater Chriſti ſingularis, fed etiam materom ſpec.c,8.
ua l'orme del piede nell'arena, ch'egli cal mium fidelium vniuerſalis. Non ſono madre
Solin. c. 5. caua? Solino di lui. Primam palmam velo. tua ſolamente, voleua dire Maria, ma di
citatis Ladas quidem adeptus eſt, qui ita ſu tutti li eletti, e di queſti hò vna certa ma
pra cauam puluerem curſitauit, vt arenis pen ternità diſtinta dalla maternità, quale m'è
dentibus null: indicia reliquerit veſtigiorum.Se deriuata dall'hauerti partorito. L'vfficio
della velocita di Maria, per ſaluarci, ſi legge della mia obbligatione verſo di te, come
Sap,28.23. nella ſapienza. Deus intelligit viam eius, madre ſi ferma nell'eſſere naturale, darti il
perche nè cuore humano, ne Angelico ar latte, paſcerti, ſeruirtine miniſteri del cor
19 a riuerebbe gia mai a penetrare,ad intendere, po. Non mi è conceſso ſtendermi più oltre,
Velocità con quanta velocità ſi impieghi, per farci di ammaeſtrarti, farti buono, e ſaluoacciò
tanta, che ſalui, Dio ſolo col ſuo infinito ſapere inten arriui alla fruitione del ſommo bene, peſse
ſolo dal Dio de - Deus intelligitviam eius, come giran reti la ſapienza del Padre, lo ſteſso eſsere
vien cono do il Cielo arriui alla profondità delli a della bontà, la ſalute del Mondo, e non ſo
ſciura. biffi,e ſi troui per ogni luogo, in omni terra lo beato per la viſione chiara della eſsenza , i -
ſteti, eſe la vegga alla deſtra, Aſtitit Regina Diuina, ma la beatitudine ſteſsa, eſsendo
a dextris tuis, e con queſto ſi moſtri mura tù ſommo bene Dio. Queſta obbligatione
glia di fuoco ſommamente attuo per la ſua di fare buoni, e ſalui li miei figliuoli ſi ap
efficacità, e velociſſimo nel ſuo moto, che plica a figli di adottione, perche adopt o, ſe
mentre cicordandoci, ci difende, ne con códo a Legiſti, eſt acceptio creature extranee Legiſti.
duce alla gloria, come il fuoco, quale inceſ. ad hareditatem. Tutta la incombenza in Ma. madre
S.Ber.de no ſantemente ſe ne vola alle ſtelle. In omni ordine a queſti s'impiega, non in prouiſio ſpartiſce l'
mine Mariae terra ſieti, gloſa S. Bernardino, quia inter ne di veſtito, o di cibo, ma in farli ſalui, ma obbligatio
ſer. 3- a. 2° peccatores, qui terra ſunt, ſeu terreni non iacet, in prouederli l'inueſtitura dell'eterna here ne di terui
C- 2a re Giesù
mequeſedetsſed (tat ipſos adiuuando protegendo dità. Queſta non le può deriuare ſe non
& 4 vitiſs retrahendo, di maniera tale, che ſi per il merito della tua paſsione, e morte, corporal
Il fuoco nas ponno dire ſaluati, perche come il fuoco méte ſolo,
che però quid feciſti nobis, laſciandoci ſoli, e
ipedito sé applicato con l'attiuità ſua a ſuperare il nie impotente di eſequire l'obbligatione il reſto tute
pre vola al contrario, non laſcia di volare alle ſtelle, la mia verſo queſti miei figli, e con abſentarti to a noi,co
le ſtelle si Beata Vergine di genio così al fuoco corriſ me ſe foſſi
bolo di
girarmi la mente, ſe mai la redentione del
pondente impiegata a fauore de peccatori, Mondo foſse per eſsere, è ritardata, è im mo Giesù,
è Matia, non laſcia di condurli alla gloria. Che pe pedita? Queſto punto è d'infinita pondera ſe ne hauei
rò il Rè della gloria. qui intelligitriam eius, tione, che douel'altre madri tengono ob ſe biſogno.
ºeſideroſo con celerità, di prouedere al bi bligatione ne figli, per ſouuenire a biſogni
ºgno del ſuo diletto Giovanni, nnnfiſerui corporali, e ſpirituali, cioè nodrirli, farli
- -- - - - - - - -- buonia -
Che a ſomiglianza del fuoco velociſſima&c. -
365
buoni, perche ſiano viui per la vita corpo tit Marie illud Verbum, Mulier,ecce filius tuus, Ladrome
rale, e buoni per la vita ſpirituale, ordi qudm latroni illud hodie mecum eris in Para cum eris in
nandoli alla vita del corpo, e alla ſalute del diſo, e bene inſiſtendo in ragione di queſta Taradiſo.
l'anima; queſta obligatione in Maria Santiſ benigniſſima Madre, perche amando più Vega Theo.
ſima fù diuiſa, e fermandoſi nel ſeruitio cor ogni fedele la B.Vergine di quello, che tutti moral.numte
porale del ſuo Diuino figliuolo, quel di più, li fedeli non amino ſe ſteſſi, come oſſerua S. 1 o5
circa al bene ſpirituale, che dourebbe eſſere Bernardino di Siena, e ſi deduce dalla ſua ,
in lui per ammaeſtramento,e induſtria della charità verſo Dio, ſe il ladro ſi rallegrò di
èNota, ſua Santiſſima Madre, per eſſerne egli inca vederſi ſaluo per l'amore, ch'egli porta a ſe
pace, come ſommo bene,e ſalute del Mondo ſteſſo, più ſi rallegrò Maria in vederſi ſciol
tutto, ſi traſporta a fauore de figlioli adot te le mani per la ſodisfattione di Chriſto, e
tiui, ſi che poſſiamo formare giuſtamente fatta liberi,per procurare la ſalute di tutti,
queſto concetto, che non ſolamente la Bea Da che ſi deduce l'efficacia e celerità, con la
ta Vergine deſideri di farci ſalui, ma lo de quale a guiſa di muraglia di fuoco s'impie
ſideri con quello ſteſſo defiderio, col quale ga in ſaluare quelli, quali ricorrendo alla
bramerebbe la ſalute del ſuo proprio Diui ſua interceſſione, ſi fanno capaci d'eſſere de
Che bra no figlio, s'egli foſſe capace,s'impiegaſſe Ma ſcritti nel rollo de ſuoi figlioliadottiui. Nel
ma la ſalu ria per farlo buono, e ſaluo. Che più ſi può la cantica Maria Santiſſima è chiamata alla
te noſtra, dire per l'eſpreſſiua, quale tiene Maria della corona di gloria con queſto inuito in appa
come ſe foſ noſtra ſalute? Le buone madri amano tam renza molto fuori dell'wſitato. Veni ſponſa Cant.2.
ſe di Giesù to la ſalute de figli loro, che quanto fanno, mea, veni de Libano,veni, coronaberis de capi
ſe ne foſse tutto a queſta viene da loro ordinato, e la te Amana,de vertice Samir, º Hermon, de cu
capace. preferiſcono di buon cuore alla vita, e ſalu bilibus Leonum, de montibus Tº ardorum. Se la Apoc. 12,
te corporale. Che però la Regina di Francia, Beata Vergine fù veduta dall'amato Diſce
Bianca nominata, madre di quel Lodouico, polo coronata di Stelle, in capite eius corona
che fù Rè Santo, per li ammaeſtramenti rice Stellarum duodecim, come in queſto luogo ſe
uuti da lei, era ſolita dirli, Figlio mio dilet li promette prodigioſa corona fbricata nò 19:
tiſſimo,fà, ch'io ti vega anzi morto a piedi d'altro, che di horribili fiere, coronaberis de Chriſ hom.
miei, che maitu cada in peccato mortale, cubilibus Leonum de Montibus Pardorum. E' 23, ad po
perche con queſto s'impediſce la ſalute ſpi trita l'eſpoſitione di S.Chriſoſtomo, che nel pulum An
rituale, bene così ineffabile, che merita eſ le fiere auenenate di luoghi così ſilueſtri ſia tiochenum.
ſere acquiſtato di buona voglia con la per no ſimboleggiati gl'huomini, quali con feri Come ſia
dita della vita corporale. La Beata Vergine, tà maggio e le rappreſentano nelle loro col COrOnata
come ſe conſtituiſse vna adequata materni pe, come con la ſua marauiglioſa eloquenza di Stelle,ſe
tà, quant'al obligatione per ordine al ſuo và deſcrivendo queſto Sacro Doctore: e ſe gl'è pro
figlio Diuino, e noi, eſsendo mater Chriſti l'Apoſtolo ſcrivendo a Filippenſi da lui con meſsa la
rorporalis, e mater omnium noſtrum ſpiritua uertiti per la ſua charità, e giubilo di veder. corona de
lis, come inſegna Agoſtino, riuolta al ſuo li ſaluati, li dice, Gaudium meum, & corona cubilibus
figlio Giesù molte volte ſpiegaua il ſuo deſi mea, nella maniera ſteſsa per charità mag leonume.
derio di vederſelo morto auanti gl' occhi giore dlla Regina del Cielo è inuitata col Ad Philip.
Eſageratio pendente nella ſua Croce, per non vedere motiuo del giubilo, che ſarà per riceuere co 4e
ne notabi noi altri così caduchi ne' peccati mortali, me di corona di gloria in vedere così nobile
le di bra come ſe la ſalute noſtra, è nella noſtra ſalute comitiua di peccatori: ſi conuertiti coronabe
mar Giesù foſse collocaca la ſalute del ſuo figlio Diui ris de cubilibus Leonum, de montibus Pardo
morto, per no; & è certo, che a queſto fine lo concepì, rum; ma Ricardo di San Lorenzo a propoſi
che ſorgeſ lo alatò, lo ſaluò dalla perſecutione di Ero to noſtro dice, che la Corona di Stelle de
ſimo dal de con la fuga in Egitto, per poterlo vede ſcritta nell'Apocaliſſi, non è differente da
peccato» re pendente dalla ſua Croce, e morto, per queſta, perche li peccatori nelle fiere rapre
come ſe in farci ſalui. Che però così vicino all'ultimo ſentati, per l'orat oni di Maria ſi transfor
noi foſse ſpirito il Saluator noſtro, mentre la vide ſta mano in Stelle. Et nota,quòd Apoc. 12. dici Ric di S.
la ſalute di re a piedi della ſua Croce con tanta brama tur, Maria coronari de Stellis, hic promittit ei Lor. lib.3
Gesù. dela ſalute del Mondo, le d ſse. Mulier,ecce filius, quòd coronabitur de feris, & quid eſt Perche le
filius tuus , coladditarle Giouanni, e in lui hoc, niſi quod fera per gratiam, 6 orationes Fiere, cioè
i tutti gli eletti, come ſe diceſse, Maria, ecco 7Marta ſunt Stelte, º conueniant capiti tante li peccato
adempito il tuo deſiderio, ſono, come tu Regina? & hac eſt mutatio dertera excelſi. ri per l'ora
º vedi, a guiſa di morto alla preſenza tua,ch'è Così Riccardo. Con che ſi conferma la cele tioni di
Più firal quello per parte mia, era neceſsario per la rità mirabile, con che la B.Vergine ci condu Maria ſon
º legrò Ma ſalute de tuoi figli adottiui, fa mò quello, ce alla gloria, ſimboleggiata nel fuoco effi fatti Stelle
ºria in ſen che ti conuiene, perche ſian ſalui. Il Padre caciſſimo nell'operatione, e velociſſimo nel
º tire ecceſi Chriſtoforo Vega della Compagnia di Gie ſuo moto, perche ſe quello ſenza dimora ſe
º lius tuus» sù nell'opera così nobile intitolata Theolo ne vola alle Stelle , fera, cioè li peccatori per
che il buon gia Mariana, che Non minusiucundum exti gratiamo orationes Marie ſunt ſtelle ſitriſe
-- 3 xxx
--- --- - for
366 Diſcorſo Nono, S.IV.
formano in Stelle di ſua natura incorrottibi» tione, di maniera, che in mezo al Mondo,
li, e che argomentano la ſicurezza della ſa circondata da tutte le creature dolenti nella
lute, per eſſere inſeriti, come Stelle nella co morte del ſuo figliuolo, ella ſola piena di al
rona della regina del Cielo, fere per orato legrezza, come ſe foſſe ſtata immobile, e
mes Mariae ſunt Stelle. priua di ſentimento, e di ragione di madre,
Queſto deſiderio, quale moſtra Maria ha voluto foſſe ſacrificato Ipſa ſola cum
Santiſſima della noſtra ſalote, argomenta Diuinitate gaudens voluit immolari. O quan
l'annore ineffabile, ch'ella ci porta; S.Pietro to bene conclude quiui Agoſtino. Qutd mos Se Agoſt,
3, Piet. Da Damiano scio Domina, quia benigniſſima es, tantilli, quid actione puſilli, quid in tuislan
mia. ſer I. 6 amas nos amore inuncibili, quos per te, º dibus referemus? E che mai potremo fare noi
de Nats in te filius tuus, e Deus tuus ſumma dilettio viliſſime, e abiettiſſime creature per le tue
ne dilexit. Queſt'amore in Maria Santiſſima lodi ? O Maria, l'amore , che tu ci moſtri, è
fù così grande, quanto ſi manifeſtò nel Cal ineffabile, infinito, l'ardore, con che brami
uario nella morte del ſuo figliuolo, e riferi di farci ſalui, l'obbligatione in noi di reſta
S. Mitilda ſce la Beata Mitilde nelle ſue riuelationi; re impiegati, dedicati alle tue lodi reſta pa
lib. 1. Reue Amor in paſſione vnigeniti ſui in ea tantùn rimente infinita, ma però quid nostantilli,
lat.c. 36. praualuit, vtomnem humanum affettum pa quidattione puſilli, potremo fare giàmai,
Il deſiderio nitus deuinceres, gi extingueret, quia omni per vederti lodata ? Niente meglio di quel
di Maria ſi creatura in morte fili dolente ipſa ſola cum lo, che Maria Santiſſima deſidera maggior Degna cor
moſtra, per Diuinitate immobilis, 3 gaudens filium ſuum mente, e ſe queſta è la noſtra ſalute, degna riſponden
che preua o Mundi ſalute voluit immolari. Il deſide corriſpondenza all'obligo, che tiene l'ani za ſuppli
lendo ad rio della ſalute noſtra preualſe tanto nel cuo ma con queſta benigniſſima madre, ſarà di cate per la
ogni affet ſalute,e ri
re di Maria al tempo della paſſione, che to cercare la ſalute, e ricorrere alla ſua clemen
to di ma talmente ſupero, vinſe ogni humana affet za,per riceuerla dalle ſue mani. ceuerla per
dre,ſola cô le ſue ma:
ni.
allegrezza
trà tutte le
Creattlre
dolenti ha
voluto ſia
ſacrificato
il figlio:
-
367 -
DISCORSO DECIMO
Dell efficacia dell'interceſſione della
Aue Maº
ila e
REGINA DEL CIELO.
SI PONDERANO LE PAROLE
Ioan. 2 della ſeconda Dominica dopo
l'Epifania, nelle nozze di Ca
ma Galilea.
eſſer fatto cattiuo per le ſue nozze. Quivro futuri e ant prohibentes nubere, 6 dicentes Argométo
rem habet, debitor dicitur, ci ſeruus oxoris, quòd malum eſent nuptia, & quòd Diabolus di Mani
& (quod malorum ſeruorum eſt) alligatus, e eas feciſet, come li Maniche affermarono cheo della
S.Ildeber. della donna maritata, pronontia S, Ilde ancora, e Marcione. Contra l'errore di Ma: creatione
epiſt. 56s berto il ſommo d'egn'infelicità . caro, cº nicheo fù baſteuole Agoſtino, con altri ſanti dell'huo
mulier cumulata infirmitas. E trito per te. a conuincerlo di falſità; ma per ſtabilire la e morigetta
ſtimonio de fanti, che la Virginità ci facci verità, circa le nozze, erat Maria ibi, più - to da Ag
affini agl'Angioli, Angelorum cognata Vir Vocatus autem eſt & Ieſus, & Diſcipuli eius Delle Noz
2Appol. ina ginitas, e di Eua già maritata diſſe Appollo ad i
come ſe Maria ſantiſſima non a ze da Chria
gatena: no. -
b
368 Diſcorſo Decimo.
- -
terueniua Giesù con tutta la corte Cele titudine. Aggiugne di vantaggio Chriſo
ſte,. ſtomo. Alia proptered cauſa afferri poteſt,
595 In caſo di così grande infelicità ſi fà mo non minus neceſſaria, ne qua in miraculoſuſ lbid.
li)alle noz ſtra dell'efficacia dell'interceſſione della , picio oriretur, ab indigentibus enim , & non
ze, nelle Regina del Cielo, mentre ruolta al ſuo fi a matre, id quarendum erat. Nella ſteſſa
quali pre glio Diuino pronontia queſte parole. Vi maniera S. Eutimio. Nondum venit tempus
ga Maria a mum non habent . La riſpoſta del Saluatore. meum ad edendum, quòd queris miraculum s
ſi argome Quid mihi, & tibi mulier? nondum venit hora tunc autem aderit, quandohi, quibus opus eſt , E queſta fa
ta la effica mea, per l'apparenza di rigidezza, o di ri miraculo cognouerint, quòd talia poſim ºpe rà l'hora di
cia della prenſione alla madre, affatica l'induſtria rari , e pſi me fuerint deprecati . Nunc Chriſto,
ſua inter de ſacri interpreti . Supponete pure per autem matre adhortante, non ſolum intempe mentre lo
ceſſione, certo, gloſa iui il Caetano, che non ſunt ſtuum eſſet, verùm etiam ſuſpeftum , o que. preghino.
verba obiurgantis, ſeu arguentis, aut repel ruloſis facillimè pateret calumnia . Final
lentis, ſed inſtruentis , perche il Saluator no mente Chriſoſtomo con Teofilato, non Chriſoſt. e
ſtro ſi moſtrò ſempre alla ſua puriſſima ma eſſer venuta l'hora, perche il Saluator no Teofilato a
chriſoſt, dre riuerentiſſimo figlio. Chr ſoſtomo cita ſtro per ſe ſteſſo haueua determinato fare
to, in Cathena. Valdè venerabatur Chriſtus il primo miracolo in Geruſalemme , me E perche
matrem ſuam. Audi Lucam narrantem, qua tropoli della Giudea, e non in quel luogo - voleua fa
S.Agoſt. liter parentibus ſubditus erat, e S. Agoſtino. Nondum venit hora mea, quia ſtatui primum re il primo
trac 8. ina Sed numquid venit chriſtus ad nuptias , vt miraculum facere in Ieruſalem, vtpotè Me miracolo
I0ame doceret matres contemni ? Abſit. Lo ſteſſo. tropoli Iudea. Che ne ſeguì ? Maria ſantiſ in Geruſa:
Riſpoſta Verba bec certi ſacramenti gratia videtur. ſima più, che mai ſicura della gratia deſide lemme e
di Chriſto S. Bernardo, vi quid ſic reſpondebatur? vtiq; rata non ſolo per illuſtratione dello Spirito
ammaeſtra proper nos . Riccardo di S. Vittore, proper ſanto, come vno San Gaudentio , o per S. Gaudent,
mento per nosinſtruendos reſponſio illa data eſt, perche lo ſpirito di Profetia , come Haimone , ma frac. 2,
noi . preuedeua Giesù la beſtemmia di quelli He per la confidenza, come madre, d'eſſere Maria, co
S.B. Dà. 2. retici, qualinegando la Diuinità di Chriſto, ſempre e ſaudita, ordinò a miniſtri. Quod me madre,
poſt Epiph. non conoſceuano in lui altro principio, che cumque dixerit vobis, facite, 8 il Saluator reſta ſicuº
Rup. lib.2s l'eſſere riceuuto per opera di Maria. Ruper nottro ordinò ſubito, che tutte l'Hidries ra della
in Ioan. to. Hoc Chriſtus dixit, quia videlicettunc in quali erano in quel luogo, foſſero riempite gratiae
auribus eius Hareticorum blaſphemie perſo d'acqua, implete hydrias aqua, quale con
i
nabant, qui ditturi erant, quòd Chriſti totum e uerti in pretioſiſſimo vino.
initium ex Maria erat. Che però conuen ua Tutte queſte difficoltà s'adunano nell'E
manifeſtare la natura Diuina diſtinta , e , uangelo, proper nos inſtruendos, che le pa
Per mani per dignità della madre, e per ammaeſtra role di Chriſto. Quid mihi, & tibi mulier? S.Agoſciti
feſtatione mento noſtro, perche ſe bene in Chriſto mondum venithora mea, non ſono di ripren
della ſua ſono due nature diſtinte Diuna riceuuta ſicne, o di rigidezza, ma che Verba hac Il ſacramé
Diuinità dal Padre, humana ricevuta dalla madre, certi ſacramenti gratia videtur, e che queſta to nell'ap
contra li la poteſtà di fare il miracolo, non proue gratia è ſingolariſſima a fauore di ſanta parenza di
Heretici, niua dalla natura humana, ma dalla Diui Chieſa, perche ſiamo ammaeſtrati del po negatione,
na, nella quale non haueua alcuna coſa , tere efficaciſſimo dell' interceſſione della e l'inſtrut
S. Ant. di con la ſua madre commune. S. Antonio di Regina del Cielo. O quanto grande l'effi tione dell'
Tºad. ſer. 2. Padoa, con S. Agoſtino, S. Gregorio, San cacia dalla ſua interceſſione, perche ſe.be efficacia
bic. Tomaſo, e altri. In hoc, quòd petis, mulier, ne tocca di coſa, nella quale non ha, che fa dell' inter
Perche nºi opere miraculoſo, nihilrei mihi tecum eſt, ni re, perche appartiene alla natura Duina » ceſſione di
la tiene bil & tibi commune, cum a te faciendi mira perche dato, come molti vogliono, che co Matia , e
commune cula poteſtatem non habeam;quello che hò da me inſtrumento eleuato per potenza obbe perche:
gon Maria. te, è il poter patire per l'infirmità della na. dientiale ſia concorſa alla produttione
tura, ma di queſte, non dum venit hora mea, dell'unione hipoſtatica alla perſona del Ver
della paſſione, nella quale Agoſtino, vite bo, per ogni modo Chriſto non può rico
veram matrem oſtenderet, tormenta patiendo noſcere la ſua Diuinità da Maria, per la ge
S.Agoſti monſtrault. Di più dice Agoſtino, ſed ne » neratione temporale, ma per la generatio
trac. 8. in - putes, quòd te negem matrem, non dum ve ne eterna l'ha riceuuta dal Padre. Manife
Io: nithora mea, ibi enim te agnoſcam, cum pen ſta, che quella non è l'hora, il tempo, il
Chriſoſt. º
dere caperit infirmitas, cuius mater es. luogo determinato per il miracolo, acciò
bom.2o. in Più oltre anco in ordine di fare il mira che in ogni modo facendoſi per interceſ
'Ioan: colo, non dum ventt hora mea. Chriſoſto ſione ſua, intendeſſero, e foſſero bene am
Perche sé. mo, Nondum deficit vinum ; ſine, eos pri maeſtrati li fedeli, quanto foſſe efficace l'.
tito il bi mum hoc ſentire, qui enim neceſſitatem non interceſſione della Regina del Cielo, per
Megno » e ſi
preſentit , neq; benefici grandem ſuſcipiet che licet ita reſponderit, maternis tamen pre
moſtrino ſenſum, e fare in queſto modo il miracolo a cibus obtemperauit, dice Chriſoſtomo, e Chriſoft è
Erati,
tassbbe ſomminiſtrarle occaſione d'ingra: Teofilato, e San Cirillo Aleſſandrinº»
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ſta Teofilato,
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fauore de peccatori -- -
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Aſterebbe il dire, che la uimenti del ſenſo per il dono della giuſtitia
396 . Beata Vergine nel ſuo originale, che lo teneua ſoggetto col impe
Argométo dire, vinum non habent dre, acciò non preueniſſe 'vſo della ragio
dell' efficas parlaſse de maritati , ne; ſciolto da queſto legame non pure è li
cia impe perche s'intendeſse l'ef bero di preuenirla, ma per la colpa ſe l'im
trare per ficacia dall'interceſſio prigiona, e ſe la rende ſoggetta, e queſt'è
maritati, ne di Maria a fauore de l'eſſere fatta ſomigliante a giumenti, S. Ber Idem in de
nardo. Erubeſce, quòd pro conſortio homi clamat.
peccatori , perche da
primi maritati Adamo, Eua, e per cſiere , num, conſortium ſortitus es iumentorum , e E peggiore
maritati, come ſi raccoglie da S. Agoſtino, però di conditione peggiore, quia quod in perche per
ne contriſtaret delicias ſuas , caduto Ada illis natura eſt, huic culpa. E'conditione di colpa ſua
riceue ciò,
mo nel peccato, gettò il fondamento, fo natura ne bruti, che l'anima ſia ſeguace a
che li bru
mite, la radice, dalla quale germogliarono mouimenti de ſenſi , perche non tiene co
tutti li peccati del Mondo; ma perche quel gnitione di bene ſuperiore, al quale reſti ti hanno
li Spoſi per all'hora erano amici di Giesù, e ordinata, all'huomo è colpa per la cogni per la natu
di Maria, per l'eſpreſſiua di queſto miſtero, tione del bene honeſto, beni ſpirituali, eter ta «
ſi fa ricorſo all'hidrie di dura pietra, erant na felicità, alla quale reſtò ordinato per eſs
ibiſex hydria, circ. Giesù opportunamente ſere innalzato all'eſſere ſopranaturale della
ſi lerue di quelle, implete hydrias aqua, co gratia - Lo Spirito ſanto da principio nella
me ſe diceſſe a Maria, non mi contento far Sacra Cantica, ne lo dichiara, ſi ignoraste,
manifeſto à fedeli l'efficacia dell'interceſſio ò pulcherrima inter mulieres, cioè è natura
ne tua , come quella, che ſupera tutte le dif humana, quale per la tua creatione con li
/ ficoltà adunate, e in certo modo pare, che ornamenti della gratia ſei fatta, e ordinata
facci mutatione nel Diuino Decreto, Non. a beltà più riguardeuole, e dignità ſuperio
Il ſitabolo re a tutte le coſe create. Egredere dalle te
dell' Idrie
dum uenit hora mea ; ma voglio s'impie
ghi à fauore de peſſimi peccatori, e inde nebre della tua carità, ci abi poſt veſtigia
proua l'ef. gni pieni d'iniquità ſimboleggiati in queſt' gregum tuorum, conſidera l'orme, li veſti
ficacia po gi, e paſſi delle tue greggi,cioè de bruti,qua
tentiſſima, hidrie. Implete hydrias aqua, ci impleue
runt eas vſque ad ſummum Haurite nunc a li ſono tuoi, cioè creati, perche ti ſeruano,
a fauore de
perche ſi come per interceſſione di Maria , e conoſcerai, eſſere tu hormai peruenuta, e
peccatori e tutta quell'acqua ſi conuertì in pretioſiſſimo fatta inferiore, e di peggior conditione di S. Bern.ſer,
vino, e l'hidre non più pervaſi d'acqua ſer. quelli - Eu egregia creatura iam olim fatta de 35. in canto
uirono, ma per conſerue di vino. Poſta l'in grege, & nunc in peius miſerabiliter proruens
terceſſione efficaciſſima di Maria, il pecca non ſolum inter greges remanere permittitur,
tore non più raſſembra vaſo d'iniquità, ma ſed poſt abire iubetur, e l'accennata ragione chriſoſt.bo.
vaſo di ſantità, d'elettione, di perfettiſſimo ſi adduce da San Chriſoſtomo, quia irratio 23 in Gen.
amor Diurno. nabili trrationabiliores fatti ſunt rationabiles, Dicondi
Fili, vinum non habent. Implete hydrias perche per il peccato l'huomo, che lo com tione infc
a4ua a º impleuerunteas vſque ad ſummum mette, reſta conſumato, e diſtrutto, perche riore abra
ſe per il grado ſenſitiuo commune alle beſtie
L'idrie di perche? perche per eſſere di pietra, Erant a quelle ſi raſsomiglia, per la perdita quan ti,
pietra con lapidee hydria ſex poſita ſecundum pu to all'uſo del grado intellettiuo conſumato
ditione del rificationem Iudaeorum; rappreſentauano la per il peccato, inferiore alle beſtie vien di
peccatoreo
conditione del peccatore, e la cagione è,
perchelhuomo formato ſuperiore a tutte le chiarato Oſea Profeta Ephaim fattus eſt ſub 0ſea 7a
tº creature corporali, quant'all'eſſere della na. cinericcius panis, qui non reuerſatur, perche
tura, riceue diſpoſitione di pareggiare le , ſi come il pane, che ſi cucina tra la cenere,
S. Bern. de creature ſpirituali ancora per virtù della gra ſe non ſi moue frequente, ſe non ſi agita, e
primordis. tia. Egli di prima giunta ſeduto dall'inimi non ſi volta, reſta abbruggiato, conſumato S. Baſil. ep.
Effetto del co infernale s'accompagnò co giumenti , dal fuoco; così il peccatore, che giace im 5.ad Antv
Peccato di perche ſe bene, come oſſerua Bernardo, in mobile perſeuerādo ne ſuoi peccati, da quel phil.
render l'a corpore manet bumana anima ſimilitudo, in li conſumato rimane incapace di correttio Come per
ºrma beſtia de l'vio del
anima verò beſtiali mutata eſt ſimilitudo Dei, ne, San Baſilio, qui in malo perſeuerat habet
iere per i perche eſſendo di ſua natura ſuperiore a mo. ºvulnus immedicabile, e come il pane non ape la ragione,
--- 7 - ' v . -
.. . .- . .
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r- – -,
pariſce più pane, ma carbone, così l'huo tates mee ſupergreſſe ſunt caput meum. Mà 597
mo, che per la colpa reſtò inferiore alle be praua velutt omnipotentia , della colpa di Colpa pra.
ſtie, perſeuerando ſi manifeſta di pietra, ne remo noi per la conuerſione delle nature, ua onnipo
ſenza ordinatione della prouidenza Diui perche ſi come il Saluatore mantfeſtauit glo tenza » e
na, non ſolo la ſembianza di Lot ſi conuer riam ſuam, con l'ecceſſo del ſuo infinito po perche è ,
tì in pietra di Sale, ma molte teſte, e parti tere cambiando l'acqua in vino . Praua
del corpo humano ſi ſono vedute impetri quedam omnipotentia, ſi dimoſtra eſſere del
Impetriſce te, veramente mutate nell'eſſere delle pie peccato, mentre cambia in peggior condi
perſeueran tre, manifeſtandosi con queſto la muta tione de bruti l huomo dotato di ragione,
do in pec tione del cuorc, per le ſue colpe, e per la & eſſendo di ſua natura ſenſitiuo, lo rende
C1tO , perdita della ragione, come dal Salmo, duro,e inſenſibile più che le pietre,e fa mo
Tſal.37. quoniam iniquitates mea, ſupergreſſe ſunt ca rice l'anima di ſua natura immortale, Emiſe
I P. Greci put meum, argomentano li Padri Greci, ſenus homil. de paenitentia, vt animam mo
apud Corde ità vt obruant rationem , qua topice caput rifaciat quod non poteſt facere mortalem. E ſe o
rum in com nuncupatur, e con ragione inferiſce Emi l'onnipotenza diurna ſi eſtende à cauare la
7/2Cnte ſceno, perche deſeruerant rationis auttorem, creatura dal niente, e la ſteſſa al niente la
Emiſſe. de meritò primi intellettus perdiderant libertate. può tornare. Praua omnipotentia, del pec
Tºaſca hom. Ma anco s'inoltrano per la perdita del ſen cato ſi manifeſta, per la quale ſiamo ridot
II e ſo, mentre veſtono la durezza, e inſenſibi ti al niente, ſenza auuederſene, come con
- -
lità delle pietre alla voce, e inſpiratione o iſtupore prononcia Daniele - Ad nihilum
Diuina, ma ſi come per la perdita della ra redaſius ſum, 6 neſciui, e ſi ſpiega da Eſt Tºſal.72.
gione reſtano di conditione inferiore alle chio auuenire di queſta maniera , quando
beſtie, così per la loro inſenſibilità ſupera aliquis peccatorum felicitate deceptus, adeo
no la durezza delle ſteſſe pietre, sì che d'o rum imitationem fuerit incitatus illicò ad ni
S.Agoſt. gni peccatore indurato s'intenda ciò, che hulum redigitur, 6 deprauatur à propria di
Reſtano delli Hebrei, pronontià S. Agoſtino, men gnitate decidens, che però ſi come mani
più inſen tre conſidera l'oſtinatione loro alla viſta feſta queſta omnipotenza praua per la col Praua on
ſibili, e du delle piette, quali ſi ſpezzarono per la mor pa, ſi ſcuopre dallo Spirito Santo diſcen nipotenza
ri , che le te del Saluatore. Duriora ſaxis (cioè corda dere nella pena, perche mentre dice nella perche ci
ſentenza finale. Venite benedicti Patris mei, riduce al
pietre. Iudaeorum,) ſcindi per paenitentiam nolunt.
Indurati di maniera, che non ſi attenta la niente.
Non tenta ci poſſidete regnum & c. nomina il Padre, al
d'ammolir. Diuina potenza di volerli ammollire, ma quale per appropriatione ſi attribuiſce l'on
li. glieli cambia, auferam ab eis cor lapideum, nipotenza, neceſſaria per l'eternità della
ci dabo eis cor carneum, mentre vogli effi gloria. Riuolto a reprobi nella ſentenza 71 lt. 2 5 t
cacemente la conuerſione di alcuno di loro, fulminata di dannatione, prononcia Di
3.reg. 13.2 Stupiſce Chriſoſtomo del Profeta, manda ſcedite à me maleditti in ignem aternum. -
5 Il Profeta to da Dio a riprendere l'Idolatria di Gero. Auco quiui è neceſſaria la onnipotenza per -
riprende l'e boan, che in vece di parlare con lui, vol l'eternità della pena, acciò non pigli vigo
altare, e noi taſſe la riprenſione ſua, contta l'Altare, che re l'Eretico con dire, che la pena non ſia Perche nel
Geroboam non haueua peccato, Altare, Altare, S&c. eterna. E perche Signore non dite, diſcedi la ſentenza
Idolatra, e ſubito riſponde per il Profeta. Sì: perche te à me maledicti Patris mei. Egli è lo ſteſ finale non
quello ri ſarà più facile, che io ſia inteſo dalle pie ſo Signore ſupremo giudice, che comparte dice male
ſpoſe,e que tre, che da queſto peruerſiſsimo peccatore. la gloria, e inflige la pena, ſe è la pena e ditti patris
ſto s'indu terna, come la gloria, perche non dite » mei,
Lapidem loqueris ? Sic, quoniam lapide ipſo
la s eſt inſenſibilior,e ſe ne vide l'eſperienza pche malediti Patris mei, come lo dite allieler
di momento ſi ſpezzò l'Altare, & ſparſe la ti. Venite benedicti Patris mei, per la praua
cenere, quale in ſe contenneua, come in. onnipotenza del peccato, quaſi emulatrice
ſegno di pentimento, e di non voler più della potenza Diuina. S. Chriſ. Sed iſtisqui S. Chriſ ho.
ſetuire al ſacrificio dell'idolo per l'offeſe del dem, venite beneditti patris mei Illis autem. 8o,in Matt,
Creatore. Ma il Rè Geroboam, che fece è Ite,dicet,maleditti, non quidem à Patre, non
ſi moſtrò più inſenſibile, e più duro de ſaſsi enim ipſe, ſed opera eius propria maledirerunt.
-
- - -
oſtinato nella malitia, reſsiſte à vocatione Fili vinum non habent. -
-
così ſtupenda, perche infierito di ſdegno Erant ibi lapidee hydria ſex, argomenta
ſteſe la mano ordinando, che il Profeta foſ no la conditione de peccatori indurati, reſi oſea cit.
ſe fatto prigione, Rex extendit manum ſuam inſenſibili come pietre, maritati cioè inſe: Le pietre
de altari dicens,apprebédite eum. Altare quo parabilmente congionti con l'affettioni del moſtrano
º que ſeſſum eſt, ci effuſus eſt cinis de altari , iMondo, nelle nozze de quali eſtinto il filo corriſpon
Queſt'è la conditione del peccato addiman codella Diuna carità nell'anima perſeue dere più al
º
º Celada in
data dal Celada. Praua veluti omnipotentia, rando trà li ardori della concupiſcenza, taº la Diuina
3 Suſanam 9. perche l'huomo, tanta delinquit, vt delin quam panis ſubeinericius, qui non reºſatºre vocatione,
gº 65en 2, quentis vires ſaperet, così egli con Caſſio compariſcono carboni eſtinti, duriſſimiſo che il pecº
CatOfCe
i? doto al luogo del Salmo, quoniam iniqui. pra le pietre, inſenſibili alla vocations Di
ullma
-
mane l'huomo liberato, e ſuperiore alle ſue dixit, e fatta ſunt, ipſe mandault,6 creata
colpe. -
etura l'orecchie, per non laſciare la ua du peccatore pieno d'acqua d'iniquità manife detto,ſimo
rezza, come nota S. Agoſtino negl'atti A ſtata nell'oſtinatione di Caino, e nell'opera ſtra l'effica
s..Agoſ,ſer. poſtolici, continuerunt aures ſuas, cioè vi in malageuole della reſsurrettione di Lazaro, cia dell'in
99. de di
per la quale tutto applicato Chriſto ſi tur terceſsione
guer- . . ſua duritie perſeuerarent, e ſi verifica ciò, che
Ierem.5, 3 ſi legge in Geremia, percºrſiſti eos, con at ba, piagne, freme, dimanda l'aiuto dal Ce. di Maria,
flittioni leggere, e non fece oa cun moto di leſte Padre, e in tutto ciò ſi moſtra l'effica
-
ſentimento per il dolore, e non doluerunt, cia dell interceſsione della Regina del Cielo
Attriuiſti eos, con più ſeueri caſtighi, e per Maria ſantiſsima, perche in queſto fatto di
ogni modo, noluerunt recipere medicinam , moſtra Chriſto eſsere così grande l'efficacia
perche ſono duriſſimi, e freddi, rappreſen dell'interceſsione della Regina del Cielo,
tati nell'hidrie d'acqua, per la permiſſione che tutto ciò, che in vano ſi cerca con tri
Diuina, colmi d'iniquità. Segue il Profeta. plicata ammoni ione Duina, con minaccie
Indurauerunt faciesſuas ſupra petram, 3 no grauiſsime, caſtighi horrendi, tutto ciò,
chriſoſt.h5. luerunt reuerti. Il Padre S. Chriſoſtomo, che con tante diligenze, 8 induſtrie ſi pro
24 in Gen. con amariſſime lagrime deplora così miſe cura nella riſurrettione di Lazaro, con l' Con l'om
Non li fre, rabile conditione del peccatore. Doleo, 6 ombra ſemplice dell'interceſsione di Maria, bra dell'in
na il timor lugeo, quia video malttiam quotidie inualeſce con fa, il ta felicemente ſi acquiſta, perche terceſsione
dell' Infer re, neque moraturgehenne timor noſtrum in Marta dopo il lamento della morte di ſuo di Maria.
no, ne la mala curſum, Neque regni deſiderium adhor frat llo. Domine ſifuiſſet, hic,frater meus non
ſperanza tari ſufficit, vt in via virtutis ambulemus, e fuiſſet mortuus , per commandamento di
del Paradi, altrour. Ità enim ſolet malitia obtenebrare º 'Chriſto, chiamò Maria Maddalena ſua ſo
ſo. rationem, vi eum, qui ſemel a via eſtauuerſus, rella, e cum bac dixiſ et vocauit lororem
JHome 4 I. in preceps ferri fuciat. Che pure il Mare ſi ſuam dicens magiſter adeſt, ci vocatte, co
ihud. frena, con porli contra minutiſſima arena, me lo ſignfi amo quette parole, e lo deduce
che lo riſpinge, quanto più l'huomo ſi do Agoſtino, Cirillo, Leontio, & altri, e ſi
urebbe frenare tra le tempeſte delle proprie conclude con S. Pietro Chriſologo, il noſtro S. P. Chriſ.
paſſioni agitate dall'empio della concupi penſiero. Voca Mariam , veniat maternino
ſcenza, per il divieto Diuino ? Del mare ſi minis baiu'a, quta ſine Maria, nec fugari mors
lob. 38.1e. legge in Giob. Circumdedi illud terminis poterat, nec vita poterat reparari. Mira vn
meis, & diri vſque blºc venies, & procedes poco, e pondera l'efficacia dell'interceſsio
amplius, 6 bùc confringestumentes fluttus ne di Maria, col contrapunto delle parole di
tuos, oue Teodoreto oſſerui, ch: Maria po Marta, con le parole di Chriſologo, le pa Perche no
ſuit D us non murum adamantium, ſed are role di Marta, non poteua venire la morte poteuave
Tertull.lib. nam leuſſinam? perch è Tertulliano, quo alla preſenza di Chritto. Sifuiſes hic, non s nirla mor
de Irin. c.l. cumfrequens ſpumans vada veniſſet, rurſum fuiſſet mortuus frater meus. Quiui non ſi può te alla pre
in ſeradiretſeruansiura preſcripta, a fine, che reſtituire la vita ſenza la preſenza di Maria, ſenza di
ſe il mare impetuoſo vien contenuto da de almeno nell'ombra. Veniat Maria, veniat Chriſto -
Acuta eſ boliſſimo impedimento di minutiſsima are. Materni nominis baiula, quia ſine Maria, nec Nò ſi pote
poſitione a na, inuigorita dal Diuino decreto, s'inten fugari mors poterat, nec vita poterat repara ua riparare
perche mi da - che non per vigore di quella, ma per ri. Dunque è così radicata la morte, che la vita ſen:
Dllta are non diſu bidire a Lio, s'impetuoſo aſſale, l'ammonitioni, le minacciereplicate di Dio za Maria,
na ſi oppò. perati ribirla, mentre la tocca raccordeuo-. in ſe, ne ſuoi ſerui, nell'aſsonta humanità
ga contra le del duieto Duino, ſubito ſe ne ritra,im non ſiano ſufficienti per l'eſcluſione di quelº
l'épito del par ſè l'huomo ad vbbidire alle leggi del la ? è così dipendente la vita dall'efficacia
mare e Creatore. Tertulliano allegato. Vi Diui dell'interceſsione di Maria, che ſenza l'om
Tertull, cit, nas leges homo tanto magislcuſtodiret, quanto bra almeno di quella non poſsieſsere ripa
illas etiam elementa ſeruaſſent, & eſſendo egli rata? veniat materni nominis baiula. S. Bers
compoſto dell' elementi diſpoſti all'vbbi nardo, ſer de B. Virgine, vt opus noſtra ſae
denza Duina, hau ſſe principij intrinſeci, lutis ſit in tuto, ingrediatur Maria ad nospa
da quali ſi trouaſſe inclinato a non partirſi trocinandum . Quia ſine Maria, mec fugari
da Dio; che ſe cor impii quaſi mare feruens, mors poterat, nec vita poterat reparari. Che
le propoſe il Signore l'arena, per contenerlo l'ombra di Pietro foſse baſteuole per riſa
ſubito, che cominciò a tranſgredire. Pul nare gl'infermi, ſi legge negli atti Apoſtolici»
ºises, é in puluerem reuerteris, acciòche la ma che la preſenza, e interceſsione ombra
memoria della ſua baſsezza, della ſua mor tica di Maria, per riparare la vita, ſia più ef
ficace della preſenza del Saluatore, chi lo
-
puo
-
- --
Aaaaa S.II. Si
»---
Perche am, Diuino doueua ſeguire la redentione del ex qua rurſus per aquam, 3 ſanguinem pro
b due offe-, Mondo, le paſsò per la mente queſto pen fluxit Eccleſia , e conclude mirabilmente.
riuano lo. ſiero con deſiderio ardentiſſimo per parte Hoc itaque modo ex Maria prodiiſe,videtur
ſteſſo ho. ſua, ſe mai foſſe poſſibile d'aggiugnere al Eccleſia. Lo ſteſſo argomento conclude ap
locauſto. dono publico alcuna coſa con la ſua morte. plicato alla redentone , perche dalle vi
Fortaſſe autem etiam ſua ipſa morte ſe aliquil ſcere di Maria, caro Chriſti deſumpta eſt , Anco da
eſtimabat publico muneri addituram . G e ex qua rurſus per crucem, e mortem fatta Maria vſd
su nel pelago delli affanni teneuagl'occhi fiſ eſt noſtra redemptio. Hoc itaque modo di ex la Chieſa,e
Idem .. ſi me la ſua Madre, ch'egli ſolo baſtaua per Maria prodiiſe redemptio videtur: A che prò, ſeguì lare
E perche ſi la pe fetta, e copioſiſſima redentione, ſen ò Maria, deideri di morire, la redentione deutionca
péſauaMa.. za che altri n'haueſſe parte con lo ſpargi con tutti li numeri perfettiſſima rieſce con
ria ſe mai mento del ſangue. Sed Ieſus alieno adiutorio la m a morte, per la quale, ſi come deriua
l' haueſſe non indigebat, per ogni modo, gradi l'ardo da me, così ancora ſi può dire, che proce
potuto co re della ſua cariſſima genitrice, ma non po da da te, perche da te hò riceuuto il poter
pire con la. tè riceuerel'uiuto, Suſcepit quidem parentis patire, e morire, che però ti fà padrona
propria -. affettum, non tamen queſiuit auxilium. Gl' dell'effetto della redentione, come ſe foſſe
i nOtte ». occhi fiſſi del figlio dalla ſua Croce nella fatta da te. E di S.Bernardo, che redemptu S Berni
Arnolib. ſua dilettiſſima Madre nel punto d'operare rus humanum genus vniuerſum pretium con
la redentione del Mondo le faceuano inten tulit in Mariam, da che ne ſegue, quanto ſia Verciò di
Pſ,87. 5. dere, non eſſere conueniente l'aiuto, che grande, e ſuperiore ad ogni intelligenza ragione
l'eſibiua, eſſendo ſcritto di lui fattus ſum, creata, ad ogni imaginata fintione l'effica fatta padro
Gl'occhi: ſicut homo ſine adiutorio intermortuos liber, cia della ſua interceſſione. Intenda il Mon ma poter
diGiesù in ma di più, che Maria haueua ciò che deſi. do, e conſideri il peccatore, che ſi come la diſporre
Maria li fa. deraua d'hauer parte nella redentione ſenza Chieſa vſcita dal coſtato di Chriſto ſi può del coeruto
CetlanO ln diſtintoſpargimento di ſangue, ſenza morte, dire vſcita ancor da Maria, dalla quale fi
tercedere ».
a ſuo gia
diſtinta dalla morte del ſuo figliuolo. In con deſonta la carne, che con l'acqua e ſangue cere
che gradi firmatione di che oſſeruo vna ponderatione diede origine alla Chieſa, che io ſteſſo ſi può
ua l'affetto nobile di S. Pietro Dam con la quale afferma, dire della redentione, operata da Chriſtosi,
Ima non vo.
che la Chieſa non ſolo vſcì dal coſtato aper ma con quella ſteſſa carne, quale con lo
leua l'aiu to di Chriſto, ma da Maria ancora. Mira, ſteſſo conſenſo, e fine le fà data da Maria ,
to del ſuo egli dice, che commiſit Dominus Petroclaues perche operaſſe la redentione del Mondo,
ſangue. Eccleſia, voluit & Beato Ioanni cuſtodiam boc itaque modo di ex Maria redemptio pro
S.Tiet.Da.
ſer. 5 de S. Aarie delegare. Tiene cura della ſua Chie diiſe videtur. Si aggiugne di più l'ardore del
loan, fa il Signore, e la conſegna al Diſcepolo deſiderio di concorrerui direttamente, ac
Pºſsruente Pietro Maggior cura tiene del cettato, e gradito da Chriſto, quale ſe bene
- - - - non
Che ſia efficace l'interceſſione di Maria&c. 379
non quaſiuitauxilium, per ogni modo, ſuſce carnatione. Conſideri il lettore le parole del
6o8 pit parentis affectum , con l'aſſegnamento Sacro Euangeliſta,con quello, che dicemmo
Merito di del merito corriſpondente, come ſe vera col Carnotenſe, queſto pronontia lo ſtu
Maria per mente haueſſe data la vita per operarla, e pore di veder Chriſto dimenticato delle ſue
il deſiderio ſi come, tunc omninò erat vna chriſti, cº Ma pene, fiſſare lo ſguardo in Maria de Cruce ad
come ſe rie voluntas, ci vnum holocauſtum, ambo 7Matrem conuertitur. Quello, cioè l'Euange
haueſſe da pariter oſferebant , per queſto, hoc ſtupen liſta manifeſta la riſolutione preſa dal Saſº
ta diretta dum quod vittor ſupplicioumſenſus de cruce uatore con queſte parole. Cun vidiſet ergo
mente la ad matrem conuertitur, in eam fixos oculoste Ieſus Matrem, º Diſcipulum ſtantem, co Sideduce
vita , menº, come per marauiglia, e ſoprapreſo me ſe diceſſe, hauendo con molta attentio dall'illatio
da ſtupore circa il modo con che poteſſe ri ne conſiderato ciò, che per premio doueſſe ne dell'E
munerarla. Viene quiui il penſiero eſpreſſo dare all'immenſo del merito di Maria, per uangeliſta,
del Celeſte padre per la conſideratione dell' il concorſo all'incarnatione, alla redentio,
Con gl'oc infinito merito del Diuino figliuolo, e per ne, e per il merito di cocentiſſima brama
chi fiſſi in l'immenſità dell'operationi fatte da lui, per di arricchire queſt'opera con la ſua morte,
Maria con l'affetto d'amore, e purità ſinceriſſima di Dicit Matri ſue, Mutier, ecce filius tuus, e
fidera con cºmpiacerlo nell'adempimento del Diuino, come ſe queſto non baſtaſſe, per ſtringere
ſtupore » e ſopratutto per la dignità dell' operationi fortemente il legame, dicit Diſcipulo, ecce
ciò, che Teandriche, cioè Dei, º hominis, e come mater tua. E come nella creatione, vidit
poffi dare che non haueſſe alle mani coſa corriſpon cuntta,qua fecerat, per approuarle, così nel
l
a Maria, dente da poterli aſſegnare, riduce il premio la chiuſa della redentione. Douendo man
all'efficacia della ſua interceſſione, come ſi dare lo ſpirito, chinò il capo Vgone Cardi
conueniua all'auttore della redentione, co nale, ſai doue ? ex parte matris, che fù vn VgoCard.
l
.
meſtà regiſtrato nel Salmo, Poſtula è me, dire, per ipſam veniam petite, cioè ottima fà
º º dabo tibi gentes hareditatem tuam, e poſ. la rifolutione mia di aſſegnare, come per
f,
ſeſſionem tuam terminos terra, il che fù vn' premio alla mia dilettiſſima madre l'effica
«
atticurarlo di octenere quanto haueſſe chie cia della ſua interceſſione, prouatelo per
duto, ſenza timore di riceuere in alcun tem ipſam veniam , petite , che ne proaarete
po repulſa, che è la conſolatione dell'Apo gli effetti, come per appunto nella creatione
ſtolo - Si quis peccauorit, Aduocatum habe. idal principio del Mondo, fù ſimboleggiato,
mus Ieſum Chriſtum iuſtum. Auuocato giuſto quando che, Geneſis 1. Fecit Deus duo lu
antonomaſticè non ſolo, ma perche è il minaria magna. Vgone iui, Luminare maius Gen. 1.
Maria lu
ſuo merito di conditione tale, che non può chriſtus, qui preeſi diei, ideſt iuſtis, Lumi minare mi -
Arnol. cit. addimandare coſa così grande, che giuſta mare minus, ideſt Maria, que praeſt notti,
mente non ſe li deue. Sed & hoc ſtupendum, ideſt peccatoribus, e perche ſi ſapeſs, che nus , qua
quòd Ieſus victor ſuppliciorum, º quaſi ſui queſta preſidenza ſi ordinaua all'etficacia praeſt pec
immemorde Cruce ad matrem conuertitur.Che della ſua interceſſione, la contituſcema catoribus.
ſtupore è queſto,che Giesù tra tante pene di dre la proprietà della quale è intercedere, e Vgo.
; menticato quaſi di ſe, fiſſi gl'occhi nella ſua
Santiſſima genitrice ? Lo ſtupore è, che
eſſendo Giesù la Duina Sapienza incarnata,
procurare il bene de ſuoi ſigliuoli. Rusbro Ruſbroch.
chio, Maria mater eſt, 3 aduocata, di me
diatrix noſtra, media intercedens inter nos, &
de ſeptem
amorisgra:
e ſcrutatore de cuori, profonda nell'intimo filium ſuum, qui nihil petenti negare poteſt, dib.
de ſentimenti della ſua Santiſſima genitri a ſegno tale l'efficacia dell'interceſſione di
ce, e mentre pondera la profonditàdel me Maria Santiſſima pare, che vadi con paſſo
rito del conſenſo all'incarnatione Diuina,al ſimile al potere Diuino, e perche il potere
l Diuino è lo ſteſſo col volere Duino, perche
la morte del ſuo Diuino figliuolo, del deſi
derio di dare la propria vita ancora con la omnia quacunque voluit, fecit, ipſe dixit, º
vita del ſuo figlio, ſi troua, come perpleſſo, fatta ſunt, ſi dichiara così efficace l'in 6ro
e penſoſo, che mai potrà dare a merito co terceſſione di Maria, che reſta commenſu
6o9 sì grande, e finalmente conclude, che ha rata dal ſuo volere, come che nell'interce S. Anſ. lib.
Riſolue de laud. V.
uendo così poco d'addimandare per ſe,eſſen dere eſequiſca tutto ciò, ch'ella vuole S An. C. I 2 e
darle carta do preuenuta da tutte le gratie, e gratia ple. ſelmo , Te ſic Deus exaltault , vt omnia
biáca, che na, il tutto ſi ordinaſſe all'efficacia dell'in Efficacia
ſecum poſſibilia eſſe donaueritte duce. Tu ve d'interce
ricerchi sé terceſſione per noi, che però diſpone con lis, & nequaquam fieri non poterit , perche dere ſi mi
.
ſi
pre tuttto
ciò,ch'ella
vuole.
ſtituirla in ragione di Madre, acciò quaſi di
menticata di ſe, eccitata dall'amore de figli
poueriſſimi, e priuati d'ogni bene, s'im
s'intenda eſſere così grande l'efficacia dell'
interceſſione di Maria a fauore de peccato ſura col
ri, che come la Diuina Maeſtà con la onni ſuo volere,
come l'on
), piegaſſe a intercedere per la liberatione lo potenza ſua eſequiſce in tutto il ſuo Diuino
ro, e ſalute. E ſapeſſe il Mondo eſſere co volere, così l'eſequiſce la Beata Vergine con nipotenza
ſ'
sì efficace l'interceſſione di Maria per farli l'efficacia della ſua interceſſione. Per ordi DIuina col
iº
bene per ordinatione Diuina , come ſe da ne alla quale S. Pietro Damiano eſpone fe: volere Di;
|? Maria foſſe ſtata dirrettamente operata l'in; cittibi magna, qui potent eſt,con sº o
uino,
38o Diſcorſo DecimoS II.
fa. Et data eſt tibi omnispoteſtas in calo, cº offerebant peo, ha inſanguinecordis, ille in
in terra , e nihil tibi impoſſibile, cui poſſibile ſanguine carnis, e deduce. Vnde communema
3. P. Bam, eſt deſperato, in ſpem beatitudinis releuare; o Mundi ſalute cum illo effettum obtinuit
L'effetto di Giesù, che ſia Mediatore, reden
ſer. 1. de . e tanto comueniua a fauore di Maria Santiſ tore, di Maria, che ſia mediatrice, corre
Nat 24, ſima, quale eſſendo conſtituita madre no
ſtra, e come madre, mediatrice, auuocata, dentrice. L'Angelo non permiſe ad Abramo
fa peua bene la Diuina Sapienza, che li bi ſacrificare il figlio, riſerbò Iddio queſta pre
ogni di tanti figli adottiui doueuanoeſſere rogatiua per ſe, come oſſeruò S.Ambrogio»
così grandi, che con minor efficacia d'inter mà come ſi compiacque, che lo ſteſſo figlio
ceſſione non ſarebbe ſtato così facile a pro ſuo non reſtaſſe ſolamente ſuo, ma ha volu
uedere,acciò con maggior ragione ſi eſequiſ, to, che lo ſteſſo veramente foſſe figlio di Ma
ſe in Maria la promeſſa in Abramo. Quia ria, S.Anſelmo ſuum tam vnicum, º dile S. Anſel.
atiſſimum, º in omnibus omninò equalem non lib. de Ex
feciſti rem hane, di offerire il figlio bene cell. Virg
dicentur in te omnes gentes, con la redentio eſi paſus remanere ſolummodo ſuum ſedeun
da 3»
dem ipſum in rei veritate eſſe vnicum & di Perche
ne, in Maria col frutto di quella. -
ſor
S. Bon. in º Il Padre San Bonauentura vn'argomento, lettiſſimum, º naturalem Maria filium eſe
dal quale deduce. Ideò nobis amanda, cioè voluit, così riceue la ſteſſa in conſortione l tì commu
Isd iſt s4° 8. ne effetto
1, 3 (Maria,) & veneranda poſt Trinitatem, l'ar ſacrificio dello ſteſſo figlio con quella per nella ſalu.
gomento del Santo è , non douerſi dubi fettione eſpreſſa dal Carnotenſe, che enum te del fi
tare per alcun modo, che l'animo virile, e holocauſtum, lo ſteſſo ſacrificio ambo pariter
la mente conſtantiſſima di Maria habbi vo offerebant Deo, Vnde , º communem pro glio e
luto ca e il ſuo figlio, per la ſalute del Mon mundi ſalute cum illo effettum obtinuit. Le
do, vt Mater per omnia conformis eſſet Pa effetto di queſt'oblatione per parte di Chri
tri, 3 Filio, e per queſto deue eſſere ſingo ſto come d'infinito valore non è circonſcrit
larmente amata, e lodata, perche hauen ta da termine, può eſſere efficaciſſima per la
dohauuto tanta compaſſione delle ſue pe ſalute di tutti, ſe per noi non manca, che a
ne, che di ſua elettione, omnia tormenta, però ſenza alcuna limitatione gl'è fatta l'o
Maria ha qua filius pertulit, ipſa libentiis ſuſtinuiſſet, blatione dal Celeſte padre, come in carta e
dato il fi e ad ogni modo, placuitei, quòd Vnigenitus bianca, che chiedeſſe tutto ciò, le foſſe in
glio. eius pro ſalute bumani generis offeretur. Ve piacere, come,e per chi voleſſe, poſtula a me,
rè ergò fuit fortis, e pia, dulcis pariter & & dabo tibi gentes, bereditatem tuam crc. e
ſeuera, ſibi parca, cº nobis largiſſima. Ideò l'Apoſtolo pure ſenza alcuna limitatione, di
nobis amanda, e veneranda poſt Trinitatem. conditione, di peccatore, di eſorbitanza »
di colpe pronontia. Sed ſi quis peccauerita 6ti
Inugoriſce l'argomento dallo ſtupore pon Oblatione
Gerſo tit.2. derato da Gerſone, che non ſolo acconſentì aduocatum habemus Ieſum chriſtum iuſtum »
de cantic. alla crocifiſſione del figlio, ma lo fece con che vince tutte le cauſe, ne può temere re a Chriſto
larte 3. allegrezza, S eſultatione di ſpirito, dans il poſtula a
pulſa, e quanto il peccatore è più grave: fºC -
li, vinum non habent, per l'apparenza di ne to più , 8 io in queſto modo opero molto
Euſeb. Em. gatiua. Quid mihi, º tibi mulier ? Euſebio più, che ſe haueſsi dato me ſteſsa, non ſolo 612
bom.de Ep. Emiſſeno. Ipſi ſe intelligebant, ipſi ſua ſe per quello, ch'egli è in ſe, per eſsere anco Argométa
creta nouerant , º quid poſtea futurum erat. figlio di Dio, Rè della gloria, e ſommo be l'obliga
Così nelle cauſe diſperate di ſceleratiſſimi ne, ma perche l'amo infinitamente più, che tioni in
E ſempre peccatori è ſicuriſſima ſempre d'eſſere eſau me ſteſsa, e per mia elettione di buona vo noi di più
ſicura d'ot dita. Aſcolti bene il fedele l'ammonitione glia haurei ſoſtenute in me ſteſsa tutte le amarla, e
tenere ciò, fatta a miniſtri, quodcumque dixerit vobis, pene della ſua paſsione ; ne ſegue tanto la efficacia
che ricer facite, con che oſſerna Alberto Magno. B. maggiore l'obbligatione noſtra, e quanto della ſua
ca. Virgo breuiſſimè, & lucidiſſime omnia predi ſit amanda, º veneranda poſt Trinitatem, e interceſſio
Alb.M ſu cabilia vno verbo predicauit, quando dixit in che a proportione ſi conoſca, quanto mag ne maggio
per miſus nuptijs quodcumque direrit vobis, facite; qui giore ſia l'efficacia della ſua interceſsione, re , che ſe
eſt, c. 117. enim facit, quacumq; filius Dei dixerit, omnia , che ſe ella ſteſsa, ſi come haurebbe deſidera haueſſe da
predicabilia implet. Nella ſteſſa maniera S. to, ſi foſse ſacrificata. Si conferma per li to ſe ſteſſa.
S.Giuſt. m. Giuſtino Martire. Senſus eſt. Noſtra cura motiui addotti dell'allegrezza,cò la quale lo
qq. q 138, non eſt, nec ad me, nec ad te pertinet, ſi vinum donò, del godimento dello ſpirito in veder
deficiat. Si tamen ex ſingularitua charitate lo Crocifiſso per la ſicurezza della redentio
vis, ne deficiat vinum, dic miniſtris, vt que ne noſtra già ſtabilità, per la quale s'accre
dixero, faciant, Non igitur matrem increput, ſce l'obbligatione, e più ſi manifeſta l'effi
quam operibus coboneſtauit. Se tanto ſegue cacia della ſua interceſsione. Che però per
nel vino vſuale, la cura del quale non ap vna parte San Girolamo ci eſorta alla gra S. Girol.ep.
parteneua a Maria, che diremo nel vino di titudine di così gran beneficio. Veneremur de Aſſipt.
carità mancato nel peccatore ? Si riſolui pu ſalutis auctricem, que dum auttorem ſuum » Marie.
re il fedele vbbidire a Maria, quacumq; di concepit de Calo, nobis redemptorem prebuit l
verit vobis, facite, che nel rimanente è così in terra, per l'alttra, ci inuita a confidare nel E maggior
efficace la ſua intcrceſſione, che non oſtan la efficacia della ſua potentiſsima interceſ confidan
te all'apparenza di miſterioſa negatiua, tut ſione, ſopra tutte le creature. Nec enim du za in ogni
to reſterà eſequito. bium eſt, illam, qua meruit pro liberandis ferre Peccatore,
Ma tornando all'argomento del Dottore pretium, poſſe liberatis impertici ſuffragium,
Serafico, ſi oſſerua l'ingrandimento dell'A e perche non v'è peccatore, per il quale non
poſtolo nell'opera della noſtra redentione, ſia fatto lo sborſo di queſto prezzo, ne ſe
1. Teet, 1. mentre dice, non corruptibilibus auro, cº gue, che non vi ſia peccatore, a fauore del
18. argento redemptieſtis, ſed pretioſo ſanguine , quale non ſia diſpoſta communicare il ſuf
quaſi agni immaculati Chriſti, 3 incontami fragio della ſua interceſsione. Si ami dun
nati per eccitare con queſto motiuoli fedeli que, e riueriſca la B. Vergine ſopra tutte le
all'acquiſto di ſantità, e perfettione mag creature dopo la ſantiſsima Trinità, ma
aerouerba giore; e ne prouerbji ſi legge, melior eſt enim nell'interceſsione ſua efficaciſsima parimen
8. Vi» 19» fruttus meus auro, e lapide pretioſo. Lo te ſi confidi, perche. Nulla poſtea creatura,
ſteſſo ſacro Dottore alla perſona della B. dice Bonauentuta, ma nè anco prima, per S. Bonau.
Maria dà Vergine lo riferiſce. Melior eſt fruttus meus,amorem Dei, º per amorem noſtrum ità exar
Giesù co fruttus ventris mei (quem ego tamquam mei ſit, que amantiſſimum filium ſuum, ei vni
me coſa » hominibus, º pro hominibus offero)auro, cº cum, quem mulier plus ſe ipſa amahat, nobis
e frutto lapide pretioſo. Il frutto del mio ventre qua dedit, o pro nobis obtulit.
ſuo, e co le io, come coſa mia, offeriſco agl'huomini, La ſublimità del dono di Maria ſantiſſima
me miglio e allaloro ſalute, è migliore dell'oro, e d'o. per la noſtra ſalute con dare piena di giubi
re dell'oro, gni pietra di maggior prezzo. L'oro è ſim loa così graui tormenti il ſuo Duino figli
e pietre bolo di Carità, le pietre preſioſe della virtù. nolo,per conſeguirla,e per aggionta ſoprab
pretioſe. Se io haueffidato me ſteſſa agl'huomini, e bondante, il deſiderio, di ſpargere il pro «Arnol. cita
S. Bona. per la loro ſalute, e redentione mi foſſi ſa prio ſangue con dare la propria vita per Giesù l'ho
crificata in vece del mio figlio Diurno, l'ob arricchirlo,argomenta il deſiderio ardentiſ nora, p la
bligatione loro ſarebbe corriſpondente a . ſimo, che ne teneua. Il Saluator noſtro, che redentione
prezzo di me ſteſſa, col quale ſi potrebbe mi la mira dalla ſua Croce, con ſtupore dell'w bramata »
ſurare la mia carità, con li ornamenti delle niuerſo, vincitor de tormenti, dimenticato eſequita, e
virtù, e ponderare l'efficacia della mia in delle ſue pene, de Cruce ad matrem conuerti p volere »
terceſſione, a beneficio del genere humano, tur, vt illam honoret. Che honore li fa? che che tutto
operata da me; ma perche queſta redentio non ſolo ſia fatta la redentione per la noſtra il frutto ſia
ne non è fatta da me ſteſſa, ma dal frutto ſalute, com'ella deſidera, ma che tutto il applicato
del mio ventre, quale io come coſa miaof frutto ſia applicato ſolamente per dipen per dipen
feriſco, e dono agl'huomini, e per la loro denza del ſuo volere, ſenza il quale non poſ deuza del
ſalute, dono in ſacrificio d'holocauſto per ſi alcuno in alcun tempo mai riceuerne e la ſua vo:
fettiſsimo della Croce, e queſto è migliore molumento. L'efficacia del Diuino potere lontà,
- - Bbb bb onnipo
r
neſſuno ſi ſalua ſenza l'opera di Maria, neſ cum fide ad me veniat, 6 ex gratia, qua plena
ſuno è liberato da mali, ſe non per il fauore ſum, ha urtat. Ecco il concorſo vniuerſale,
di Maria, neſſuno riceue dono, o gratia ſen. ma è concorſo di maniera, che ſi come per
S Germ. Pa za l'interceſsione di Maria. S. Germano Pa virtù di quello confidati s'impiegano li Sãti
triarc.bom. triarca Conſtantinopolitano, homilia de » a pregare, così ſenza di quello diſperano di
de Zona, 6 Zona, ci faſcis. Nemo eſt, quì ſaluus fiat, niſi ottennere le gratie, e non ardiſcono addi
falcys. per te, oſacratiſſima. Nullus eſt, qui liberetur mandarle Riccardo di S. Lorenzo, Dicitenim Ricc.di San
Che l'effi a malis, miſi per te, o puriſſima. Nemo eſt, cui quidam vir ſantius Maria. Scimus, & cre lor.lib.4
cacia dell' donum concedatur, niſi per te, o caſtiſſima. Ne dimus o Domina, quoniam te orante pro nobis Neſuno
interceſſio mo eſt, cui miſereatur gratia, niſi per te,ò bone ad filiuum tuum, omnes cateri Santti orabunt, pregaséza
ne di Ma ſtiſſima. E perche tutto il bene de peccatori omnes iuuabunt, te però tacente, nullus orabit, Maria.
ria ſia on ſi riduce a due capi, cioè alla ſperanza del nullus iuuabit, co'Santis'accon pagnano gl'
nipotente, perdono, all'eſpettaticne del premio. S.A Angioli ancora, Paulo di Palazzo. Fauore TPaul di
e come ? goſtino, che tutte le deriua dall'interceſsio virginis arbitror ſua vota Angelos aſſequi - T'ala,
S. Agoſ.ſer. ne di Maria. Tu es ſpes vnica peccatorum, Quello, che importa, 8 eccede ogni mara Anco gle
de Aſſipt. quio per te ſperamus veniam delittorum, cº uiglia, è, che ſi come nè meno l'humanità Angioli ha
in te noſtrorum eſt expectatio premiorum. San di Chriſto può operare alcuna coſa ſenza il nobiſogno
tta Marta ſuccurre miſeris Tutto ciò, che può Diu no concorſo , benche quell' huomo del ſuo fa.
riceuere di bene la creatura, a queſte due , ſia figlio di Dio, per ragione dell' on uore per
conditioni ſi riduce all'eſſere, e ben eſſere di nipotenza Diuina , e concorſo vniuer impetrare,
quella, e tutto ſpera, aſpetta dall'onnipo ſale eſcluſiuo a tutte le coſe cioè , che
tenza della D una bontà, ſenza la quale ſenza il Diuino concorſo neſſuna creatura
non è poſsibile, ch'alcuna coſa riceua, per poſsi operare, ſi argomenta di quì l' effi
che ſe bene riceue dal Sole, dalle Stelle, dal cacia ineffabile della interceſsione di Ma
l'influſsi Celeſti di molti beni, tutto però le ria ſantiſsima, come onnipotente, per l'e
vine per dipendenza del Diuino concorſo, eſcluſiua d'ogn' altro concorſo ſenza di
ſenza del quale, nelle Stelle, nè gl'elementi quella, anco del proprio figlio, che ſe ha
ponno operare alcuna coſa di bono, per voluto moſtrarſeli ſoggetto in terra, come
che è cauſa ſuperiore, vniuerſale, dalla qua in S. Luca ſtà regiſtrato, ci erat ſubditus il Nè meno
le dipendono tutte le operationi particola lis, che pare, nella ſteſſa maniera ſe le ſog Giesù im
S. Agoſt. ri. Il Padre S. Agoſtino deduce, che ſi come getti in Cielo a fauore de peccatori, come petra séza
Il giuſto è del peccatore ſi dice eſſere terra, così dell' deduce Rccardo. Deſtituti tanta. Matrisau Maria, co
Cielo, co huomo Santo ſi dice eſſere Cielo, come lon cilio, per conſequens deſtiuantur auxilio fittis me non O
me il pec tano, e non contaminato dall'affettioni ter & totius curia caleſtis, e ſe è vero ciò, che pera ſenza
catore ter rene, ſi come ſi legge. Caliennarrant glo nota il P. Euſebio Nieremberg , che non ſi il padre e
Ia e riam Dei, c oè gl'huomini Santi, quali con muouono mai Giesù, e Maria in Cielo, che Rit.lib.2.
l'opete, e con le parole manifeſtano le glo laſcino di mirarſi in faccia, ſi può dire, che Nierembers
rie Diuine. L Angeli vengono nelle Stelle Giesù, per honorare la ſua ſantiſsma madre dell'affettio
in Cielo, tratti così con lei, come trattò me a Marta,
ſimboleggiati, 8 il ſerpente Infernale, quale
traſſe nelle ſue rouine la terza parte delli An col ſuo padre in terra, e come in S. Giouan Io, 5 19a
Apoc. geli ſi ſpiega nell'Apocaliſsi, con queſte vo ni ſi legge, non poteſt filius a ſe facere quic
6 13 ci, che trazittertiam partem ſtellarum, e quam, niſi quod etderit patrem faciente - ,
Come le l'Angiolo mádato meſſaggiero a Magi della quacumqi enim illefecerit, hac & filius ſimi
Stelle,e Ci naſcita del Redentore preſe la ſembianza di liter facit. Nella ſteſſa maniera in Cielo» Abbando
clo influiſ
Stella. Li Cieli, e le Stelle, cioè gl'Angioli, che il figlio miri ſempre la madre, ſe prega nati dalla
conop di e li Santi, come protettori, non ha dubbio, madre ſo
per qualche peccatore, e egli parimente
pedéza da che portano delli aiuti, impetrano delle preghi, ſe tace, egli non apra bocca, e ſe no abban
Dio, come gratie a peccatori loro clienti, e diuoti, ma l'abbandona, ch'egli non lo protegga, e ſi donati dal
cauſa vni
la Beata Vergine ſi moſtra cauſa vniuerſale, verifichi, eſſere tanto grande l'efficacia del figlio, C da
uettale, co l'interceſſione di Maria , che come onnipo Santi,
sigi Ange non ſolo perche a tutti procura, come au
tente raſsomigli il concorſo dell'onnipo
lie Sãti in ſuno, nèeſanto,
uocata, padrona di tutti, ma perche neſ
nè Angiolo intercede ſenza tenza Diuina, e ſi deduca. Deſtituti tanta
matris
Che ſia efficace l'interceſſione di Maria&c.
- ---- 383
matris auxilio per conſequens deſtituantur au tione del ſuo nome, omnipotens nomen eius,
i rilio film, º totius curiae caleſtis. Tanto ſi
eſprime nell'Euangelo, perche mentre dice
fili, vinum non habent, eſprime il ſuo volere,
per ſicurezza de penitenti di non eſſere già
defraudati dalle concepite ſperanze, ſperent
in te,qui nouerunt nomentuum. Si potrà dire
che ſia proueduto al biſogno de Spoſi, men di Maria, ſperent in te, qui nouerunt nomenº
tre riuolta a miniſtri le dice, quacumque di tuum ? Se non v'è apice nella ſcrittura, che
rerit vobis, facite. Ch'è a dire fate ciò, che non conuenghi a Maria, come inſegna Ber S. Ber.
v'impone, non temete, che ſicuramente la nardo, propter hanc tota Scriptura fatta eſt,
gratia è fatta, perche ſono con voi. Tanto chi ne potrà dubitare? S. Bonauentura in
ciauuiſa il diuoto Bernardo, nihil nos habe. Cantica, poſt pſalt. Domina noſtra omnipo.
re voluit, quod per Maria manus non tran tens poſt Dominum nomen eius. E che ſignifi
ſiret. ca il voſtro ſantiſſimo nome ? Arnoldo Car Arnol.trac.
Da che ne ſeguita la eſpreſsiua dello ſtu notenſe. Maria interpretatur Domina, ſi di de lau. Vire
pore accennato dal Carnotenſe. Che Gie ce Domina, ſenza limitatione. S. Bonauen S. Bonau.in
sù poſto nell'eſtremo delle ſue pene, ſi ri tura. Virgo reuera Domina eſt. Caleſtium, ſpeculo c.3.
uolga alla ſua madre, per honorarla, e le terreſtrium, º infernorum, perche eſſendo
parli; Il parlare fu deputarla per noſtra ma madre di Chriſto, di ragione entra al poſſeſ
614 dre, con dichiararci per ſuoi figli in Gio ſo di tutto il ſuo regno. Ruperto Abbate, Rup. Cant.
Efficacia
dell' inter uanni. Mulier,ecce filius tuus, e al Diſcepo predicabitur dete, quòd ſis mater Chriſti, ac 4s
lo, ecce mater tua, perche hauendole dato proinde Regina Caelorum totum iure poſſidens Maria ſan.
ceſsione di tiſsima ad.
per premio de ſuoi deſiderij l'efficacia ineſ fili regnum, che però esendo figurata in
Maria pre fabile di intercedere ciò, ch'ella vuole, a meſsa al
mio de ſu Sarait, moglie di Abraamo, biſognò le foſse
fine, ch'habbi libero il campo di maggior. cambiato il nome, e detta Sara, perche Sa dominio
oi deſide
mente arricchirlo, le ſiamo conſegnati per rai ſignifica. Domina mea, Domina domus del regno
rij di Chriſto.
figli, acciò per linon mai interrotti biſogni meae, domin o limitato, e ſi diceſse Sara ,
noſtri, habbi ſempre da chiedere, con farli cioè Domina, ſenza limitatione. Riccardo Gen. 17. 15.
E premio parimente ſapere, che premio ſimile gli è di S. Lorenzo, Maria deſigatur per Saram,
conceduto
al merito
conſegnato dal padre per il merito della ſua per il dominio vniue ſale, che tiene di tutte
doloroſa paſſione, e morte, poſtula a me, ci le coſe,perche il potere del dominio di Ma
della paſ dabo tibi, e che l'efficacia della ſua interceſ ria ſantiſſima non conoſce limitatione, e
ſione di
Chriſto»
ſione è così grande, che nell'ordine della , di Maria ſi poſsi dire, omnipotens momens
gratia raſſcmiglia l'onnipotenza Diuina , eius. Più oltre Maria ſantiſsima tiene que Figurata
perche per dipendenza da quella ſi riceno ſto dominio, per eſsere Madre di Chriſto, in Sara, e
no tutte le gratie, nè ſi può riceuere alcun come dicemmo con Ruperto, ma perche perche ? ,
dono, s'ella non vi concorre, di maniera ta dall'eſseere madre corporale di Chriſto, e E onnipo
le, che nè Dio ſenza Maria mai concederà, fatta madre ſpirituale noſtra ne ſeguita, che tente, pche
nè il figlio le dimanderà mai,sella non prie fia pomina, omnipotens nomen eius, perche è madre
ezifra, che ga,e con Maria mais'hauerà la ripulſa.Que è madre noſtra. Guglielmo. Siquidem per noſtra .
eſprime, ſto ſtupore è vnazifra, conclude il Carno hoc, quòdfafia eſt Verbi mater corporalis, fa Gulliel.
quâto vo tenſe, con la quale ci eſprime il ſuo Diuino tta eſt membrorum eius m.:ter ſpiritualis; per ºpud Belu.
gli, che ſia figliuolo, con quanta riuerenza voleua foſ che mater Chriſti, matereſt membrorum Chri
honorata. ſe honorata la ſua ſantiſſima madre. Nec ſti quia caput, º corpus vnus eſt Chriſtus,
Carnot. ap diſſimulans, quòd humano pungeretur affettu, Che però ſi come è nata Maria, per eſser 615
preſſo il Sa più che con l'acutezza delle ſpine, e de chio madre di Chriſto, così è nata per ſollieuo, E nata» per
lazar. ne » di circa nouiſſima expreſſi, quantam matri per aiuto di tutto il mondo, per impetrare eſsere ma
prouerb. c. in mundo vellet reuerentiam exhiberi, cui in il perdono, la gratia, la gloria di tutti. Mi dre di
3. n. 391. ºltimistam officioſum reliquit dilettio indi rate vn poco, và ponderando il ſuo diuoto Chriſto, e
cium, e con più efficacia argomenta Ber Riccardo di S. Lorenzo, che Maria ſi dice, noſtra.
nardo, per vedere, che nihil nos habere vo eletta, vt Sol, perche è in mundo enim vnus eſt Ricar di S.
luit, quod per Maria manus non tranſiret. Sol,eº Marta ona ſola eſt, forſe perche eſt ab Lor. lib.7.
Il Re penitente eccita l'anima penitente a ſoluta Domina, per la vniuerſale padronan Eletta, co
concepire buona petanza, mentre dice, za, che tiene dell'Vmiuerſo ? bene : ma il ſa- me il Sole,
Tſal.9, u. ſperent in te, qui nouerunt nomen tuum. Qual cro Dottore riſponde, ſicut Sol ad hoc natus pe, che ?
v
ſia queſto nome. Riſponde il Profeta, om. eſt, vt illuminettotum mundum , ſic Maria ad Si adempi
nipotens nomen eius, e la ragione, è perche', hoc nata eſt, a Deo, vt miſericordiam, veniam, ſce tutto
per dottrina di S. Tomaſo, due conditioni ciò 9 che
gratiam & gloriam quaſi lumcn a Deoimpe
.
º
;
ſi richieggono, per cocitar la ſperanza, cioè,
che vogli, e che ſia potente à ſoccorrere. Il
Rè de penitenti ſuppone il Diuno volere,
trettoti mundo. E coſa noriſsima eſsere la
gno, omnes alia matres dicuntur matres ſeeun ſcendere al Cielo, così diſcorre . Pendente
dum diminutam rationem è ratione ipſius ma dalla mia Croce, enum tibi adoptaui filium
Eccellenza ternitatis, e per la nobiltà della prole, e per Ioannem, dicens, Mulier, ecce filius tuus; ma
della ma la perfectione della generatione, vnius ab aſcenſurus ad patrem, nunc plures tibi adopto
ternità di vna,per ſomiglianza della generatione erer filios, quos piè confoueas (& poco appreſso) Guer. Abb.
Maria. na vnius ab vno, Ita vt verè ſicut de patre non ergo tepeſcat materna pietas tua, non ex Eſageratio
eterno dicit Apoſtolus, à quo omnis paternitas tinguatur, ſed à me ad meos integrè transfun ne mirabi
º in calo, 6 in terra nominatur, ita proportio datur; Se per l'amore ſi moſtra più potente le.
me quadam e fari poſimus de Virgine, a qua la madre, quant'è maggiore l'amore, tanto
omnis maternitas in Calo, 6 in terra nomina più potente ſopra il ſuo eſſere ſi moſtrerà, e
Rapprese tur. Così Alberto. Debbora dall'Hebreo è ſe per commandamento dei ſuo figlio Diui
tata dall'a lo ſteſſo, che apis, quale non ſolo produce notransporta lo ſteſso amore in noi ſuoi fi
pe per ope la cera nobile nutriméco della luce, del fuoco gli adottiui, qual'ella porta a Giesù: Qual
ra, per il col miele ſimbolo della ſuauità, ma produce amore ſarà, qu l'accreſcimento di potere? 62 I
parto. le figlie ſue ſenza leſione della ſua virginità, qual efficacia nell'interceſſione? qualsfor Dalla qua
Ariſ.lib.9. come afferma Ariſtotile , e S. Ambrogio, zo nella difeſa ſarà quello di Miria nella lità dell'a
biſt.ani c.4 Digna Virginitas, que apibus comparetur; ſic protettione di noi picciol fial letti? e per more ſi ar
Apud à La laborioſa, ſic pudica, ſic continens. Benè pa che l'amore de figli corriſponde al dolore nel gomenta
pide hic. ſcitur, neſcit concubitus, mella componit. Ma parto, chi potra eſprimere l'amore di Ma l'accreſci
ria in Debbora figurata, quale veramente o ria corriſpondente a dolori ſoſtenuti nella mento del
produſse il nutrimento di quello,ch'è la lu paſſione del tuo Diuino figliuolo ? Ruperto potere,
ce del Mondo, venuto a porre il fuoco nella imutter cum parit, triſtitiam habet - Proinde, L' amore
terra, e il porto, il miele, benche naſcoſto quia ibi dolores, vt parientis ſuſtinuit in paſſio più grande
ſotto l lingua, e reſtò purifſima immacola ne vnigeniti ſui omnium noſtrum ſalutem Bea per il magº
ta Vergine nel ſuo parto. Finalmente Ba tavirgo peperit, 6 fitta eſt planè omnium no gior dolo.
rac figlio di Debbora non ha voluto diſcen ſtrum mater. Come madre ci aſſiſte e ci di re nel par
dere al combattimento per liberatione del fende, e benche negl'occhi propri) ſi cono to e
popolo ſenza la ſua compagnia, e ſenza la ſca abettiſſima ancilla,accalorata dall'amo Ruper.
ſua ſcorta, & il figlio di Dio non ha voluto re combatte, per farci ſalui, San Germano, S. Ger.orat,
venire per la redentione a combattere con quisitanos defendit, vi tu? Quis in ſupplica de Zona
Giesù co tra il Demonio, per liberarci ſenza la ſua co tionibus adeo pugnat pro peccatoribusi contra Virg.
me il figlio pagnia, che però mandò l Angiolo per ha chi combatte Maria Santiſſima per farci ſal
di Debbo uerne il conſenſo, e ne riceuè la riſpoſta, che ui è contro il Demonio? non v'è biſogno di
ra non ha l'haurebbe ſeruito. Ecce ancilla Domini, ne combattimento contra quell'indegno» e ri
voluto en ſenza 1ì ſua ſcorta, leggendoſi in S. Luca, che belle della Diuina grandezza. Contra tutto
trare a co erat ſubditus illis. E reſta guida d'ogni figlio l'Inferno è terribile, come ordinato eſercito,
battere sé ado:tiuo. l'ombra ſemplice di Maria lo pone in fuga,
za la ma Queſta conditione di madre, quale con non può ſoſtenere l'odore delle virtù, l'ar
dre. tanta eminenza nella Beata Vergine ſi ritro dore della ſua charità più lo tormenta, che
ua, fà, che maggiormente appariſca la gran la ſua fiamma infernale. La madre deconi
dezza del ſuo potere, e che ſpichi più l'effi gli timidiſſima per altro caua la terra, per
cacia della ſua interceſſione, e ſe il potere naſconderli, 8 aſſicurarli, come conterra
corriſponde all'immenſità del dominio del pieno, e poi ſi fa incontro al ſuo proprio
Per eſsere Cielo, della terra, d'ogni coſa creata ſe l'ef conſorte, per rigettarlo, acciò non li poſſi
inoſtra ma vccidere, come farebbe, ſe non foſſero cosi
ficacia dell'interceſſione corriſponde all'on
dre, accre n potenza del ſuo Diuino figliuolo, che di difeſi. Così Plinio, così l'eſperienza neinfº Plinio,
ſce la for remo per l'accreſcimento, che li viene per
za del ſuo
gna. Maria Santiſſima non caua lº º Maria aua
la conditione della maternità? Vediamo per della ſua humiltà? Ecce Ancilla Domini - Aº lorata dall'
potere e eſperienza, per laſciare l'eſempio de più fe conſente bene al meſſaggiero del Paradiſº amore cô
roci animali, tigri, orſi, leoni, anco nelli eſſere fatta madre noſtra nel concetto del b ,tte col
più abieti,e timidiſſimi, come polli,vccelli, ſuo Diuino figliuolo. Fiat mihi ſecundum proprio
conigli, che per la conditione d'eſser madri verbum tuum. Ma ſe armato di ſdegno cº SpoſoGie
per li piccioli figlioletti auualorano il loro sì meritādo le noſtre colpe,ſi muoue Psr da sù con l'hu
potere ſopra l'eſsere della propria debolez ci morte col fulmine auuétato da rigori del miltà,e pre
Si proua za, di maniera, che la madre de piccioli co la Diuina giuſtitia. Quisita nos defenditº ghiere .
º anco ne nigli, benche ſimbolo di timidità, reſiſte adeò pugnatpro peccatoribus, vi tu ?SiºPº
º Piccioli, e al conſorte, lo vince, lo rigetta per difeſa de ne coni humiliſſime ſue preghiere,rimº
ſº deboliani piccioli figliuoletti, e ſe queſto vigore ſe o rando il patto contratto nel conſº nſo alla
y mali più l'accreſce per virtù dell'amore, qual effica Santiſſima Annonciata d'eſserli Anº hu
-:
forti per il
cia a proportione dell'amore in Maria San miliſſima per ſeruirlo in procurº la ſalute
parto,ema tiſſima ſi trouerà? Guerrico Abbate in per dell'anime, perche ſe eglisconº celeſte me
ternità. ſona di Giesù, mentre era in procinto di a dico, ha formato la medicina, il medicº
CO
-
388 Diſcorſo DecimoS.II.
to pretioſiſſimo del merito della ſua vita,paſ colonna di nube, nell'oratione de Santi di
Come ſer. fiore, e morte, era officio dell'icella portario quel popolo Mosè, Aaron, Caleb, 8 Maria
ua, che por al 'Infermo, della madre affaticarſi affine,che ſola contiene in ſe il vigore tutto diuiſo all'.
lo riceua. Ecce ancilla Domini, deputata per altre creature, ſi dice, In curribus Pharaonis
ta il medi
camentO » madre, che vi ſupplica,Signore, e figlio mio, aſſimilauite amica mea , oue Algrino Cardi
laſciarmi attédere all'officio mio, perche ſa nale, è Amica mea pre cateris mihi diletta, Alg. Card,
COII1C In al
Caht. I.
dte, che fi rino tante l'induſtrie mie,tante le diligéze, ego in curribus Pharaonis deterrendis, ci con
Potere di
nalmente che il medicamento reſterà applicato, e per terendis aſſimilauite equitatui meo, e nota
queſto Sacro Dottore, che hic docet eam, Maria, per
lo fà rice virtù di quello, per il vºſtro merito, e mia che è ſimi
uere, interceſſione vi ſaranno da me preſentati, quante ſit potenti e contra ſpirituales nequi le allo sfor
mondi, ſani, capaci della voſtra gratia, col tias, e Gerſone il Cancellier di Parigi, che
zo di tutta
mi de frutti della voſtra clemenza. O Ma queſto ſe le dice, non propterſe, ma propter
nos viatores, quos à Diabolico Pharaonis de la caual
i Ag. Card, ria, eſclama Ailgrino diuotiſſimo Cardina laria Diui
le, que non ſolim benè merentes dirigis, ſed fendit incurſu , lo ſommerge cum curribus
ſuis in amariſſima panitentiae lacrymis. Ma na a noſtro
etiam errantes, ac deuios reducis ad portum fauore -
ſalutis. Poco appreſso. Docuiſti mefili,egre perche li 7o.interpreti leggono, Equomeoaſ.
dere, 6 abi poſt veſtigia gregum & paſce ha ſimilauite amica mea, per eſpoſitione Algri Gerſ. tr-4.
B. Ama.de
dostuos. Supplico tibi, fili cariſſime, egredere no ricorre al cauallo veduto da Zaccaria, in Magnif.
bom. 8. de
laud.Virg. de clauſtris ſeueritatis ad latitudinem miſeri Vidi per nottem, ci ecce vir aſcendens ſuper
S.Ger.or. 2. cordia, vt paſcas peccatores, qui ſunt badi,6 equum rufum, cioè l'humanità aſsonta dal
in Mariae e' immunditi e filij,ſed tamen tui ſunt per na figlio di Dio nella notte del peccato, ſopra la A ilgrino,
dorm. turam. Amadeo prece potentiſſima interpel quale il Signore Iddio, come guerriero vali
In tutto re lat, perche rigetta il rigore della Diuina
disſimo trionfò dell'inimico infernale. Htc
ſta còpiac feuerità. San Germano, per la confidanza eſt equus humanitatis aſſumpta proprio ſangui
ciuta dal e auttorità materna, Deus vt verae & inte ne rubicatus , cui velut equo inſidens Deus de
figlio. merate matri ſua , quoad omnia, º per om Diabolo triumphauit. Mentre dunque il ſuo
nia, cº in omnibus morem gerat; perche ſi Diuino figlio dice,equomeo aſſimilauite,ami Simile equo
camea,ait filiusin curribus Pharaonis exterré cioè all'hu
come col mezzo di Maria ſi compiacque la
manità di
Diuina Maeſtà volger la clementiſsima ſua disse conterredisseº ſi non adaquaui,tamenaſ. Chriſto
S.Bern.t.3. faccia al genere humano al enata prima per ſimilauite amica mea,equitatuimeo, mater dile
l'indignatione del peccato di Eua, che è quel tiiſſima.Quia licet in exterrendis,circóterrendis per farci
fer. ſalui.
giubilo eſpreſso dalla Beata Vergine, come caſtris Diabolihumana maternalis Virginitas
nota San Bernardino Senenſe, quia reſpexit minimè adaquetur Deitati, in histameneidem
humilitatem ancilla ſue , così procedendo pre cateris aſſimilatur. Vero è, che come
pura creatura non ſi può adequave alla Di 622
più oltre, pare, che lo violenti hauerle pie
tà, eſercitar la clemenza, come è ſupplicata uinità del ſuo figlio, ne può ſodisfare a rigo Simileper
S.Bonau.pſ. da S.Bonauentura. Inclina vultum Dei ſuper ri della Diuina giuſtitia: Ad ogni modo eſ che può
Idiota de nos, l'eſequiſce con la ſua humiltà ſenza fa ſendo figlia ſpirituale di Chriſto, e dell'on impetrare,
nipotenza ſua, preſupoſto il merito della quanto il
cótempl.V tica. Coge illum peccatoribus miſereri, per figlio ha
l'efficacia della ſua interceſſione. L'eſequi ſua paſſione, camina del pari nell'efficacia potuto me
ſce prontiſſima la Beata Vergine, perche onnipotente della ſua interceſſione, perche IItalrca
come madre inuigoriſce,auualora l'efficacia ella può impetrare, come dicemmo, quanto
del ſuo potere, Idiota, Ipſa ſuper beneditto il ſuo Diuino figlio ha potuto meritare, eſ
filio ſuo irato potentiſſimè reconciliat ſeruos, ſendole aſsegnato dal figlio, come al figlio
e amatoresſuos, perche è di tanto potere, dal padre il chiedere, dimandate, poſtula è
che vn dire, vinum non habent, è baſteuole, meº & dabo tibi, ſenza limitatione alcuna
perche ogni, benche grauiſſimo peccatore, ſicuriſſima d'impetrare ſempre coſe mag
conuertito ritorni a Dio, come nel ſimbolo giori, come nell'inſtanza, Vinum non habent,
dell'idrie ripiene d'acqua mutata in vino per e ſimbolo dell'idrie piene d'acqua mutata in
l'efficacia della ſua interceſſione ſi mani vino - Ma perche anco dicemmo, che il po
feſta. tere ineffabile dell'efficacia di Maria inuigo 3 parte
Del potere ineffabile della Regina del rito ſi fa maggiore per la conditione di ma
Cielo ſi legge nella Sacra Cantica Equitatui drea proportione dell'amore del figlio. Per Si propone
meo aſſimilauite, amica mea, è ſia queſta ca dichiarare queſto punto ci ſeruiremo dell'ar l'argome
gomento col quale li Padri Teologi muono to di due
ualleria diunalaverga Moſaica, la militia
Angelica, è l'eſercito de Santi, ſecondo la no difficoltà circa l'infinità de meriti diChri perſone al
ſto perche ſupponendo habbi pregato il Pa ſonte, che
diuerſità degl'interpreti, perche è noto ap
preſso tutti, che nella caualleria dell'eſerci dre di qualche gratia, per eſempio, che ſi raſ preghino
ſereni il Cielo, quale ſi moſtra in queſto il côtrario
to ſpicca maggiormente la moſtra del pote
re del Prencipe, come ſi vide nella verga di giorno turbato, e che aſsonta l'humanità di vna all'al
Mosè ſteſa ſopra il mare per Diuino com vn'altro huomo, ſi come ſi potrebbe fare, ſe tra perdi
umandamento, nell'Angiolo naſcoſto nella così piaceſse al Signore; queſto ſecondo ferentimº
- - Chriſto tiui
Che ſia efficace l'interceſſione di Maria&c. 389
Chriſto pregaſse il contrario, cioè che non del conto, per eſſere ſeueramente punitore,
ſi raſsereni il Cielo, ma che perſeueri così a ch non corriſponde, perche ſi come lº
turbato per fini ottimi preteſi dalla Diuina ora ioni de Santi legano in certo modo le Chi non
Sapienza. Diſcorrono in queſto modo. O mani a Dio acciò non s'incamini al caſtigo» corriſpode
queſto ſecondo Chriſto ſarebbe eſaudito, e come ſi legge nell'Eſodo eſſere trattenuto decade.
così le ſue preghiere ſarebbono di efficacia dalle orationi di Moſe. Dimitte me, vt ira
maggiore, che non ſono quelle del primo, ſcatur furor meus, coſi l'ingratitudine leua
& il ſuo merito ſi conuince limitato e non la forza alla Diuina clemenza divſare miſe Exod.32 -
infinito: O non eſaudito, e ne ſeguita limi ricordia, e peta. Reſta bene la propenſio
tatione del merito nel ſecondo Chriſto, per ne Diuina di perdonare quaſi in habito,
che non potrebbe impetrare ciò che vorreb ma ſi troua come impedita séza ridurſi all'
be, ſe così è, eſsendo vguale il merito del atco.Toſtado, che Lotinteſa la uenuta de
primo Chriſto, e del ſecondo, ne ſeguita, che gl'Angioli per la rouina di quelle coſi infa
Tvno, e l'altro ſia di merito limitato, e fini miCitta.Tota notte manſerat in ciuitate depre Abul Gen.
to. Riſpondono liTeologi all'argomento - cans pro liberatione populi, ſed non ex audiuit I 9a
Quello, che appartiene al caſo noſtro, è Dominus, quta peccata eorum completa erant,
eſsere certo, che il merito di Chriſto reſta que Diuinam indignationem merebantur, e
infinito per la dignità del Diuino Verbo Chriſoſtomo di Giuda, che il Saluator no
communicata ſempre ad ogni operatione di ſtro dopo hauer fatto tanti tentatiui, per
Chriſto, perche la dignità, e merito creſce aiutarlo, finalmente lo laſciò. Sed cum eſſet
a proportione della dignità, e merito della inemendabilis, dimiſit eum. Il tutto però
perſona operante. Nella ſteſsa maniera è con vna certa ripugnanza per la ſua innata Chriſ hom.
anco certo, che la miſericordia diuina è pa pietà. S. . . . . Volo tui miſeri, sed miſert 7 I. in Io,
rimente infinita, per ogni modo è certo,che cordicfacienda vires non habeo, inceſſabilibus I3 e
molti peccatori ſi perdono mercè all'ingra enim peccatistuis miſericordia mea laſſata a
titudine loro, con la quale, come inſegna propoſito ſuo defecit, e laſcia il luogo alla Di
Bernardo, inarridiſcono, e diſseccano la ve una Giuſtitia, perche proceda con la rigi
iere.7. na della miſericordia Diuina. Che però fu dezza de ſuoi rigori.
detto a Samuele, mentre ſpargeua tante la Che diremo della Regina delCielo per le
623 grime ſupplicando per la ſalute di Saule. efficacia della ſua interceſſione, potrà ri
Il peccato Vſquequo tu luges Saul, cum ego proiecerim pere la durezza del cuore di Giuda inemen
re decade eum: a Ieremia, Tu noli orare propopulo hoc, dabile,impetrare il perdono a Saule,alleCir 6 24
dall'ordi Maria non
nec aſſumas pro eis laudem,6 orationem,ºne tà infami, quarum peccata completa, per li conoſce li
ne della Di obſiſtas mihi , perche decaduti dall'ordine quali erano degne dell'indignatione Diui
uina cleme della Diuina clemenza incontrauano il na? miiriamo il ſimbolo dell'idrie di pietra, mitatione.
Z3 - -
corſo della Diuina ſeuerità.Giuda per altro peccatori, impetriti.riempite d'acqua vſque º
coſi fauorito Diſcepolo del Signore, per la ad ſummum, colmi d'iniquità, de quali ſe ſi
ſalute del quale oon tanta induſtria il Salua dice per il profeta completa eſt malitia eius,
tor noſtro ſi affaticò, per ogni modo reſtò ſi aggiugne,dimiſſi eſtiniquitas illius, perche
Giuda nel nel numero de reprobati, e ſe nella preſa per il comádamento di Chriſto haurite nunc,
bacio reſti nell'horto riceuè il bacio da Giuda, non lo cioè preſuppoſta l'interceſſione di Maria, ſi
tuì la pace baciò per ſegno di pace, ma come reſtituì li come trouarono all'hora l'acqua mutata in
a Chriſto denari con gettarli nel tempio, per morire vino con marauiglia de conuitati, coſi con
per no ha impenitente, coſi col ſuo bacio reſtituì la iſtupore del mondo ſi vederanno peccatori
uerla più, pace riceuuta dal Saluator, per morirſi di peruerſiſſimi, e indurati peccatori conuer
come li di ſperato d'hauere mai più la pace col ſuo titi in huomini da bene, perſone diuote, e
nari al Té Dio.S. Paolino oſculum non ideo ſuſcepit, vt ſante. Che diremo?potra più Maria, che il Diſtintio.
pio pacem proditoris acciperet, ſed vt ſu am ab ſuo Diuino figliuolo? Riſpondo, che Maria
S. Paolino alienato reciperet, perche miſeriſiordia Di Santiſſima ſi può conſiderare, o ſecondo il ne di Ma
epiſt. 2 uina infinita: sì, merito di Chriſto infinito: ſtato antecedente alla conſumatione del ria preſa a
sì Omnipotens nomen eius: sì; ma queſta miſe ſuo figliuolo, nella quale fà conſtituita ma uanti la co
ſumatio
ricordia, queſto merito, queſta interceſſione dre del genere humano,auuocata de pecca ne della
Merito di chiama il concorſo, e compaſsione del pec tori, e coſi ella ſi moſtra, come il fecondo
Chriſto, e catore, col quale non conoſce, limitatio Chriſto, e camina di paſſo vguale con lui a paſſione
miſericor ne per l'impedimento delle paſſate ſcelera perche ſi come egli ha merito infinito,ridó di Chriſto.
i dia Diuina tezze, con l'eſempio delle pietre del monte da in Maria virtù infinita di poter impetra
; non cono ſpezzate, e cuori imperriti nella morte del re, perche Domina noſtra omnipotens poſt Dº
a ſce limita S. Boni cit,
Saluatore ammolliti nelleturbe perſeueran minum nomen eius, diceme con Bonauentº”
tiOn,emen ti nel monte Caluario, quali reuertebantur ra. Ma ſi come il ſuo merito viene applica”
, tre però il percutientes pettora ſua. Ma ſe queſta manca, to con limitatione, coſi và limitando l'effi.
peccatore incontra lauia del caſtigo,perche fù eſibita cacia delle preghiere, e prega i
hiera diDdddd
""
compiacenº
coopera: la gratia con l'alternatiua del rendimento popolo,O
reſta preghier mile un
3
39o Diſcorſo Decimo SII,
mile à quella del ſuo figliuolo nell'horto. così pare in ragion d'efficacia delle preghie
Tranſeat d me calix ite, ma non di riſolu re, della ſua interceſſione, auualorata, inui
tione efficace. O ſi conſidera ſecondo lo gorita per eſſer madre. Alberto Magno no Alb. Mag.
Dalla con ſtato ſubſequente alla conſumatione della mina Maria, adiutrix, redemptionis, come, ſuper miſus
ſumatione paſſione, nella quale conſecrata, dichiarata ſe per l'aiuto di Maria ſi eſtenda più oltre di eſt.
er madre noſtra, Mulier,ecce filius tuus, ho quello, che peraltro ſi eſtenderebbe a bene Maria adiu
della paſ trice della
ſione di norata da Chriſto, come Madre di potere ficio noſtro, perche ſi come ſopra venne lo
Chriſto fat procurare tutto il bene de ſuoi figli adotti Spirito Santo per la maternità corporale di redétione,
ta noſtra ui, e perche adoptio reſpicit hareditatem, le Chriſto, così nel tempo della paſſione ſo perche fa,
madre ac fù dato il potere in ogni maniera procurarle prauenne tanto a Maria con infonderlido che quato
creſce l'in l'heredità eterna. Come madre inuigoriſce iori di compaſſione così intenſi, che foſſero all' affetto
terceſſione l'efficacia della ſua conditione, eſtende più baſteuoli, per eſcuſare ogni ingratitudine ſi eſtenda
Tºhil. Abb. oltre l'efficacia della ſua interceſſione ſenza noſtra, leuare ogni impedimento, acciò la iù oltre,
in cant. lib. alcuna limitatione, Filippo Abbate, Tota vena della miſericordia Diuina poſſi ſcor che per al
3. apud Se damnationis Iudae cauſa, ſeu ratio fuit, quia rere, e communicare il frutto della paſſione tro non fa
Ber. laqueo preoccupatus non peruenit ad hoc tem a beneficio delle ſue creature, e in queſto rebbe,
Rob. Capa pus,quo filius poſſet eſſe tante matris. Se Giu modo moſtrarſi adiutrix redemptionis. Vber
in ſuo itin. da con gl'altri Apoſtoli pur colpeuoli per tino Caſalto, Tantum dolorem Spiritus San Vbertin. li
ad Palmam l'infedeltà, per la fuga, per non dire, per la tius ſuis infudit viſceribus, quantus ſufficie br.4 c. 15,
V. Ranuſc. negatione, con Pietro haueſſe aſpettato il bat omnium elettorum genitrici ad excuſan
18. pag.118 tempo di riceuere Maria per madre, non ſi dam ingratitudinem, e poco appreſſo, Vnde
Tutta la ro ſarebbe dannato, ſi ſarebbe ſaluato per l'ef.
ipſa proſe, º prototo mundo morienti, º de
uina diGiu ficacia delle preghiere di Maria. La diſauen
ſe genito dignum exhibebat lamentum. Due
da, perche tura ſua fi, che per ſuggeſtione dell'inimi coſe rendono l'anima incapace del frutto
preuenne coinfcrnale accelerò la rouina . Hugone della noſtra redenzione, prima l'ingratitu
con la mor Cardinale non ſolo dice, che, ipſa die crucifi ne, oſtacolo così grande alla Diuina pietà »
te, e non fù 3 ionis Dominica laqueo ſe ſuſpendit, ma egli, ſecondo, il mancamento di compatire alla
figlio di deduce da San Girolamo, che nello ſteſſo paſſione del Signore, cooperando alla gra
queſta ma tempo,che fù Giesù innalzato nella ſua Cro tia. La compaſſione nel cuore di Maria fà
dre. ce, ſi poſe il laccio al collo, ſi oſſerua anco pena di così acerbo dolore, che ſecondo in
Vgo. Card. l'induſtria Diuina di portare il tempo auan. ſegna Bonauentura diuiſo a tutte le creatu S.Bonau.
Teofilato, ti, affineche ſi ſaluaſſe, perche, riferiſce re capaci ſubito caderent mortua,e queſto che
Si poſe il Teofilato, che veduto pendente dall'albero, ipſa proſe, º pro toto mundo morienti dignum
laccio al fu liberato, aiutato da alcuni amici, ma pu exhibebat lamentum,e perche non può eſſere Maria co
collo, men re di nuouo diſperato vi ſi attaccò, e ſpirò per me compaſſione maggiore, che ſe per ſuoi dolori
tre Chriſto l'anima, prima, che Maria foſſe dichiarata l'acerbità del dolore mi crepi il cuore,e ren ſuppliſce
fù innalza per madre noſtra. E compaſſionando a ca da l'anima a Dio, come fece la madre del alla noſtra
to in croce. ſo così infelice, San Leon Papa eſclama. O Beato Henricovn Venerdì Santo nell'entra ingratitudi
Diſpoſitio Iuda, ſi expettaſſes conſumationem criminis re in Chieſa dopo trent'anni di meditatio le , e manº
ne Dluina, tui. La conſumatione fù dopo la conſegna ne doloroſa della paſſione del ſuo Signore: camento di
percheGiu fatta, Ecce filius tuus, ecce mater tua , do AMaria Santiſſima alla Croce del ſuo figliole compaſſio
da aſpettaſ po la quale diſse Chriſto, conſumatum eſt, e compatiſce con acerbità di pene così ſtupé ne, e tiene
ſe il tempo “S.Ambrogio n'adduce la ragione. Tanta da, che leuata la compaſſione debita a ſe ſempre a
che Maria, enim pietatis erat Dominus Ieſus, vt Iudaedo medeſima, come madre, le reſta per me » e perta la ve
ci foſſe co naret veniam, ſi Chriſti expettaſſet miſericor da, che leuata la compaſſione debita a ſe na della mi
ſegnata per diam. La miſericordia ſingolare di Chriſto medeſima, come madre, le reſta per me, e ſericordia
madre. non fù la paſſione, e morire per noi, perche per tutte le creature rationali, quali rice Diuina,
S.Leon Pa queſta fù,in ruinam multorum, e ſingolar uendola per madre, vorranno ricorrere alla
paſer de mente delli Hebrei, nell'anima della quale, ſua protettione tanto dolore, che ſarebbe
paſs. dice il Saluator noſtro, ſinon veniſſem, pec ſufficiente a farle morire, e ſi come vna
Amb, in an catum non haberent, nunc autem excuſatio creatura, che moriſſe per compaſſione delle
nem non habent de peccato ſuo, ma fà la con pene del Saluatore, ſcuſerebbe con queſta
not.in Leui.
625 ſegna di Maria Santiſſima per noſtra ma morte tutte le ingratitudini paſſate, così Ma
Miſericor dre, verſo la quale chinò il capo, come e ria Santiſſima per virtù della ſua compaſſio
dia grande ſpone Vgone Cardinale, per additare, che ſi ne ſcuſa la ingratitudine di tutti gli eletti, e
di Chriſto chiedeſſe perdono per ſuo mezzo, perche tiene aperta la vena della Diuina clemenza a
fù la conſe ella era deputata come oracolo di miſeri acciò poſſino ſcorrere , e transfondere li
gna di Ma cordia, Inclinato capite ex parte matris, emi frutti meritati dalla ſua doloroſa paſſio
ria per no ſit ſpiritum , quaſi diceret per ipſam veniam ne, e morte. Finalmente più piacque alla
ſtramadre. petite, quia ipſa eſt oraculum miſericordia. Diuina maeſtà Maria Santiſſima, che non
º go. Card, E che ſarà forſe Maria maggiore di Chriſto? diſpiacquero tutti i peccatºri. Perche era
Sarà come vn Chriſto a Chriſto ſuperiore, più ſcruito ſolamente da Maria di quel
- lo
Che ſia efficace l'interceſſione di Maria&c.
- – - --- -
39I
lo , che non era ſeruito , ma offeſo da noſa morte del ſuo figliuolo) all'ingratitu
ſi tutto il Mondo, e ſe per il compiacimento, dine,e demerito dell'adottiuo figliuolo rac
che ne riceuè, ſi compiadue diſcendere nel comandato.Che però S.Germ. ora.2. de do
Maria ſup ſuo ventre, non oſtante li peccati d'ingrati mit Deip, la dice, peccatorum vadem. Il che
pliſce all'in tudine di tutti, che l'impediua, per li quali non ſarebbe eſequito ſolamente dal ſuo figli
gratitudini canta la Chieſa non horruiſti Virginis rte uolo Diuino, e però ſi dice quaſi pluſquam
noſtre, e rum, quanto più per il compiacimento Deus, ſi come con forme ſomiglianti parla
i" ſerue a maggiore infinitamente accreſciuto con la no S. Anſelmo, e S. Bernardino di Siena »
io , di replicatione delli atti perfettiſſimi d'amore ma tutto ſi deue intendere con molta cau
" ſia ed ogni virtù non interrota già mai per
iſſeruita
tella e auuertenza per le perſone ſemplici,
trentaquattrº anni di vita del ſuo Diuino Abigail prudentiſſima donna ſi oppoſe I reg.25,3
da noi, figliuolo, hauendo dato ſe ſteſſo, comuni in camino aDauid armato pieno di ſdegno, Ric.di.S. Lo»
iº
Lotraſſe al cherà li ſuoi doni, hauendo dato l'albero per vindicare l'ingiuria di Nabal, huomo lib.2 p.I.
mondo co della vita per il compiacimento di Maria, peſſimo degno d'ogni caſtigo, placò Daul Maria più
tro il deme ſupplicato da quella ci farà dono defrutti. de, e lo trattenne dalla vendetta, alla quale placa Dio
rito vmiuer Se tanto vi compiacete di farmi gratia,Sig: era incaminato in quel punto, Ricardo di di quello
ſale di tut e figliuolo,mio le dice Maria, concedetemi s, Lorenzo, che queſto fatto è ſimbolo di foſſe placa
ti. queſta,Sapete che io ſono l'Ancella fedeliſ to Dauid
quello che mille volte ſi pratica dalla Regi
ſima. che non voglio alcuna coſa per me, na del Cielo per beneficio del peccatore º daAbigail
ma in tutto cerco procuro la voſtra gloria ſignificato da Nabal,Non poteſt filius vindi.
maggiore, quello, che deſidero, è , che per care in eos, pro quibus Maria allegat - quod
le mie humiliſſime preghiere vi degnate ac ſignificat in fatto Abigail que auerti iraº
62 6 creſcere il premio del voſtro pretioſiſſimo piuid a Nabal ſtulto ſubtilitate verborum Il figlioni
Supplica ſangue con la ſalute di queſti miei figli, ſuorum, qui Nahal ſignificat peccatorem può vindi
efficaciſſi care côtro
quali vi offeriſco, ben che per ſe medeſimi Premo non poteſt vindicare. La ragionº
ma di Ma indegni per le proprie colpe, per ogni mo chiara, perche la giuſtitia vendicatiua del "
feſi da
ria, perche do capaci per eſſere heredi, e partecipi del figliuolo procede al caſtigo per il debito
l'ingratitu la mia compaſſione, e per dipendenza dal del peccatore. Maria ſantiſſima deputata Maria,per
dine noſtra merito della uoſtra paſſione degni d'eſſere madre dalSaluatore accomuna le ſue richez che il debi
ſia vinta, ze di merito co ſuoi figli adottiui, conſtituit to reſta ſca
ſcuſati dall'ingratitudine loro, e in queſta
cellato.
maniera inugorita dall'amore materno, ſe vadem,aſſicura di pagare, e preſo il debi
come ſecondo Chriſto ſuperiore ottiene to ſopra di ſe lo ſodiſfa per dependenza
quello che al primo Chriſto, cioè al ſuo fi dal merito del ſuo figliuolo Diuino, del qua
gliuolo Diuino (ma però con dipendenza le è fatta padrona, ſcancella la partita di
al ſuo merito)non ſarebbe dato, e ſi moſtra credito, e ne ſeguita che non poteſ filius
Adiutrix redemptionis. Da qneſta conſidera vindicare in eos, pro quibus Maria allegatº
tione rapito il Padre Oſorio, pronontià perche quanto poi al demerito d'ingra
quella marauiglioſa ſentenza, Maria ſi qui titudine, e obligo di compatire , eſibiſce
Eadiutrice dem nonſolim ſicut Deus, ſed quaſi pluſquam la parte di compaſſione, quale nella giuſta
della redé Deus, quos enim non poteſt Deus ſaluare per diuiſione de ſuoi dolori le toccherebbe ſe
tione qua iuſtitiam, ipſa per ſuamſaluat miſericordiam. condo la dottrina di S. Bonauent riferito
toall'eſten Maria ſicut oeus, che come il ſuo Diuino di ſopra, e con quello reſta ſcuſata l'ingra
ſione, e fà figliuolo merita tutte le gratie, tutte le può titudine paſſata, il ſuo figliuolo adottiuo
iù,chenò impetrare con l'efficacia della ſua interceſ racomandato , digniſſimo della gratia
rebbe lo ſione. Equaſi pluſquam Deus,perche le gra. Queſta allegatione fitta da Maria ſapientiſ
ſteſſo Dio tie Diuine ſono comunicate con l'obbligo ſima auuocata noſtra è di tanta efficacia, e
trattenuto
digrata corriſpondenza, quale ſe i ſi ſtende tant'oltre, che non ſi può trouare
dalla ſua Diuina giuſtitia ferma il corſo alla gratia, peccatore coſi peruerſo, che non reſti
Diuina giu e apre il canale all'acqua della ſeuerità, e de ſuffragato per quella. Si manifeſta da Chri
ſtitia Diuni caſtighi Maria Adiutrix redemptio ſto signor noſtro queſta dottrina, initio ſi
mis, quant’all'effetto,e communicatione del gnorum ſuorum, nel ſimbolo di tutte l'idrie
frutto, come bracciera, che con dar mano di pietra di quella caſa riempite d'acqua
Poſorio in alla prencipeſſa, fà che s'auanzi invn paſſo vſque adſummum,perche l'efficacia dell'in
cant. apud difficile, quale per ſe ſteſſa non paſserebbe. terceſſione di Maria è coſi grande, che per
Nouatum ta Coſi Maria prende come per mano la reden ſe ſteſſa non eſclude alcun peccatore ne
1 c.18.q. tione, acciò s'auanzi, e ſi eſtenda a comuni La difeſa, e
pienezza d'iniquità, perche ſi cºme lº allegatione
24e care il frutto a quel ſuo figliuolo adottiuo, rito del ſuo Diurno figliuolo, è ſufficiente di Maria
intendendoſi con la Diuina giuſtitia, acciò per tutti, ſenza eccettione d'alcuno nellº
che chiuda il canale della ſeuerità del caſti ſteſſa maniera l'interceſſione di Maria è co. non è capa
go, e laſci ſcorrere la vena di gratia, obbli ſi efficace in ragion di Madre che non vi ce di limi
Simile. gådoſi a ſodiſfare con le ſue proprie ricchez può eſſere peccatore coſi ſceleratº per il tatione al
ze, e abbondanza demeriti(acquiſtati però quale non poſſi eſſere ai
-- – -– - Cillº
& cuna,
Per dipendenza della vita ſantiſſima, e pe:
39
–, - . .
Diſcorſo Decimo SI I.
efficace, mentre che ſinceramente ſe le con nella ragione del proſsimo, quale ſi deuea
i
ſegni per figlio, e la riceua, e la tratti, co mare per legge di carità, perche il peccato La ſua cari
s.Germ. or. me amantiſſima madre ſua. S. Germano in quelli non è accidente ſeparabile dalla tà ſupera
2 de Dorms Arciueſcouo Conſtantinopolitano. Tu au loro natura, per eſsere in termine, dal qua la noſtra
tem,que materna in Deum autoritate polleas, le non ponno eſſere reparati, e ſe bene ten capacità.
etiam is qui enormiter peccant, eximiam re gono con noi la communicatione della na Diuerſità
miſſionis gratiam concilias. Queſta materna tura intellettina, non baſta però alla ragio ne dannati
auttorità non la piglio ſolamente, come o ne dell'amabilità del proſsimo, perche que da quali il
madre di Dio, ma anco come conſtituita ſto bene reſta, per così dire aſſorbito dal peccato no
madre noſtra, per il motiuo addotto, che peccato, e dalla perpetua inimicitia con , è più ſepa
la madre de piccioli pargoletti per lo ſtimo Dio, ſi come il cibo, benche peraltro pre rabile.
lo dell'amore inuigoriſca, e moſtri maggio tioſiſsimo, non è deſiderabile, nè amabile,
re l'efficacia del ſuo potere. Diſcende poi mentre ſi ſappia, che ſia infetto di veleno ,
S. Germano alla conditione de peccatori, a per il quale ſarà fuggito,e abborrito da tut
fauore de quali allegando, remiſſionis gra ti, e perche non ſi troua veleno peggiore
tiam conciliat, e paſſa così oltre, che non del peccato, perche penetra alla morte del
può reſtare alcuna dubitatione, perche nel l'anima di ſua natura immortale, creata ,
Idem . luogo citato la dice, alienatorum conciliatio per vita eterna. La natura intelletiua, ben Il peccato
Sétéza no mem, damnatorum commendationem : Male che amabile per ſe ſteſſa, mentre ſi troua col de dannati
tabile di S. dittorum benedictionem, più oltre. Deſpe peccato ſtabilita nell'inimicitia Diuina,non è come ve
Germano ratorum adduftionem: exulum reuocationem : reſta più oggetto d'amore, ma di abborri leno , che
pulſorum poſtliminio renerſionem. Premo º mento, e di fuga. Come dunque ſi può di réde la na
Damnatorum commendationem, e maleditto re la B. Vergine. Damnatorum commenda tura intel:
rum benedittionem. tio, 23 Maledittorum benedittio, così nomi lettiualin a
627 Per intelligenza ſi ſuppone, che la Beata nata da S. Germano ? Che diremo? eſſere di quelli de
Che Maria Vergine habbiamato li peccatori, mentre tanta autorità la ſua interceſsione, che poſe gna di ab
ama li pec era in queſta vita, e molto più nell'eterna . ſi applicarſi, per così dire, alle coſe impoſsi borrimen
catori. felicità, perche ſono amati dal ſuo Diuino bili, come ſe fatte oggetto dell'interceſsio to º- –
figl uclo, quale è venuto, peccatores ſaluos ne di Maria, foſsero per mutare l'infelice
L'eſsere facere, e per queſto fine ſapeua eſſer fatta , conditione dello ſtato loro, e che la ſua in
proſsimo madre di Dio, cioè per la loro ſalute. Se terceſsione ſe foſse impiegata a fauore de
dice la co condo perche in Maria ſantiſſima la carità dannati, e maledetti da Dio, per le ſue col
municatio. del proſsimo, con modo eminentiſsimo ſi pe, e però degni di eterno biaſimo, non ſolo
ne nella na trouò, & il peccatore non laſcia di eſſere ſarebbono liberati da mali eterni, ma di
tura intel noſtro proſsimo, perche communica con più reſterebbono arricchiti di tanti beni a
lettiua noi nella natura intelletuale, eleuata all'e che quaſi quadri di proſpettiua differentiſsi
terna beatitudine, e ſe bene ſono impediti ma per l'interceſsione di Maria ſarebbono
per il peccato, mentre ſono viatori, il pec ſtimati dal mondo degni d'eſsere commen
cato è accidente ſeparabile, ponno eſſere dati? Se queſto foſse vero, è manifeſto,
amici di Dio ordinati alla beatitudine eter quanto ſeruirebbe per l'eſpreſsiua dell'effi
na, che però deſiderando a quelli la vita e cacia dell'interceſsione di Maria ſantiſsima;
terna, con infinite lagrime ſupplicaua la , ma non diciamo così, non eſsendo il noſtro
Gerſtrac.8. Diuina Maeſtà per la loro ſalute. Contem inſtituto di aſsottigliare, in ſpeculationſ
in Magnif. plabatur amplius, ci complettebatur ampliſ. erfluè ; nè la Beata VERGINE ha
l ſimo, ſinu charitatis omnes peccatores terrae, fio di queſti ecceſsi, per aſsicurare il
fedele dell'efficacia infallibile della ſua
s
Quanto ci e publicanos, 6 meretrices, qualesſepe pre
habbi ama cedunt in regno Dei. Clamabat cum lachry interceſſione, pur che la riceua, e tratti
to in que mis intra templum cordis ſui, ſe connumerans ſeco, come con amatiſſima madre, ſenza
ſta vita. exemplo Danielis. Peccatores te rogamus, che ſi dica, ch'habbi vigore di raccom
audinos, Miſerere noſtri, ſecundum magnam mandare li dannati, acciò reſtino aſſoluti »
miſericordiam ſuam ; e alla Croce del ſuo fi e reſidegni di commendatione. Si dice dun 628
gliuolo, non ſollim flebat fili paſſionem, ſed, que damnatorum commendatio in quella ma In che mo
& Iudaeorum condemnationem, come inſegna niera, che Giesù, fuit Marie; redemptio, do la B. V.
S. Agoſ.ſer S. Agoſtino, e ſe tanto amò in via, che farà cioè preſeruatiua dal peccato originale, e ſia damna
n.adfrat.in di preſente, in patria? Gerſone. Quid agere attuale, ſe per il merito del ſuo Diuino fi. torium COM
eximo, mune iſta formax ſue charitatis imperturbabilis gliuolo, non foſſe ſtata preſeruata con la mendatio i
Gerſtrac.6. impaſſibilis ſperada eſt? Nö ſi può coprédere, ſua propria redentione, e che l'interceſſio
in Magn. E. nè capire la carità di Maria a fauore del ge ne della Beata Vergine ſia così efficace , ,
«Amad. ho, nere humano. Il B. Amadeo.charitatem,qua che ſia ſufficiente, eſattiſſima, per raccom
3 de laud. genus humanum inceſſanter protegit, ci fouet, mandare al ſuo Diuino figlio peccatori ſce
mentis intelligentia non comprehendit. Quan leratiſſimi, quali ſino dalla vita preſente ,
te mò a dannati. Queſti non sincludino pare, che ſiano ſenza poſſibilità di rime
-- – - – - dio, e
Che ſia efficace l'interceſſione di Maria&c. 393
dio, e che paſſino piazza di condennati. mei, deſideroſa come nell'Eccleſiaſtico ſi
Franceſco Franceſco Combeſi, che fà l'oſſeruationi , legge, in plenitudine Santiorum detentio nea,
Combeſi. n. e ſcoli ſopra l'oratione citata di S. Germa come fù preſeruata, di preſetuare, da ogni
IO, no, dichiara così queſto luogo. Si dice . male di colpa, e di penali ſuoi figliuoli. S. S. Bon. iui.
Per la pre Damnatorum commendatio, perche Marie Bonauentura, non ſolum detinetur, ſed de Proprietà
ſeruatione, commendatione reiiam, ac predamnati abſo di Maria
tinet, cioè a proportione di ſe medeſima »
perche né lutionem a Deo iudice conſequuntur, per che come fà preſeruata,mentre fa per cade preſeruata
può eſsere che neſſuna indignità, neſſuna colpa paſ re nel peccato originale nel punto della ſua dal figlio
enormità ſata ſi può trouare nel corſo di queſta vita concettione, che è vn mare di miſerie, così preſeruare
così degna preſente, che ſia baſteuole a impedire l'ef preſerua, detinet il peccatore, con la ſua li figli da
di mali e ficacia dell'interceſſione della Regina del protettione, e con l'efficacia della ſua in caſtighi , e
terni, dalla Cielo, pur che il fedele ſinceramente ri terceſſione. Bonauentura, detinet filium, ne dalle col
quale p in corra alla ſua protettione, tratti con lei, e peccatores percutiat, come nella ſacra Can pe - -
terceſsione la riueriſca, come amatiſſima Madre, e in tica parimente conferma. Tenui eum,ncc di
di Maria queſta eſpoſitione s'intende ciò, che dice mittam. Riccardo di S. Lorenzo . Tenui Idem.
non ſiamo Dauide. Niſi quia Dominus adiuuit me,paulo eum,ne ſcilicet percuteret peccatores,nec dimit
liberati. minus habitaſſet in Inferno anima mea, che è tam , ſed continua precum inſtantia furorem -
a dire, ero in procinto di cadere nel preci ipſiusretinebo, e lo tiene in modo, che ſi
pitio de mali eterni; l'anima mia per lon come per l'affetto della ſua carità reputa º La B.V.re
go tempo habituata nella colpa a gran paſ. come propri, i noſtri mali, e come perdo puta , che
Si dichiara ſi s'incaminaua alla pena, già era comin nate a ſe ſteſſa le noſtre colpe, così il figlio ſiano co
con l'eſpo ciata a cadere, come Pietro incominciaua reputa concedere a beneficio di Mariale me perdo
ſitione d'i a sómergerſi; per eſſere aſſorbita dalli eterni gratie, quali per ſua interceſſione ci conce nate a ſe le
detto di tormenti, come Pietro dal mare, ſe il Si de. S. ...... Gaudet filius orante matre & noſtre col
Dauide. gnore, con l'immenſo della ſua pietà non , quidquid precibus ſue genitriciseuitus donatº pe, così
mi porgeua ſoccorſo, come a Pietro ſteſe matri ſe donare putat, 6 ità accepte ab anco di ri
ceuere per
la mano, per ſoſtenerlo. Queſto ſi fece per ipſa ſine patre humanitatis vices reddere. Che ſe ſteſsa le
opera di Maria, come S. Germano gloſa , però s. Ambrogio. Te brachium & ma
S.Germ, cit. nell' oratione citata . Niſi quia Domitius num extendente pro nobis Diuina vltionis gla grarie.
carnem de Virgine ſumens adiuuiſſet nos, pau dius eleuatur, 2 contrahitur, come colpo
lò minus habitaſſentin Inferno anime noſtra; già ſcaricato contra il peccatore, ma trat
e noto, che non s'intende ſolo per l'opera tenuto, acciò non feriſca, quaſi per timore
dell'incarnatione Diuina, e redentione , , di non ferire la ſua ſantiſſima genitrice» º
perche queſto è beneficio commune, col condona in queſto modo la pena eterna per
quale ad ogni modo ſi perdono tanti, ma l'efficacia della ſua interceſſione » quale è
dell'aiuto ſpeciale conceſso per dipenden così grande, che in queſta vita non fiicom
za dalla redentione, con l'aſſegnatione, e pitamente inteſa dalla ſteſsa Regina . Per
gratia di riceuere Maria ſantiſſima per ma mezo della quale mentre ſupplica.ſantº
dre noſtra, quale per queſto ſi dice, influ. Chieſa, nella vigilia della ſua ſacra Aſson
itibus maris ambulaui a ſomiglianza del ſuo tione, adduce queſto motiuo per confiden
figliuolo, non per preuenire il pericolo d' za, che tiene dell'efficacia della ſua inter
vn ſolo Pietro, ma per preſeruare tutti li terceſsione. Quam idcircò de preſenti ſeculo La 629 B.V. no
ſuoi diuoti acciò non diſcendino nelli abiſ tranſtuliſti, vt pro peccatis noſtri fiducialiter conobbe
ſi, ſi come anco fù preſeruato Pietro dall'. intercedat, perche ſolo nell'eſsenza Beata
abiſſo della diſperatione, hauendo ottenu ſi come conoſce la grandezza della ſua di quiui l'effi
cacia della
to il perdono della negatione di Chriſto, ad gnità, l'immenſo del ſuo potere, cosi in
tende l'efficacia della ſua interceſſione e ſua inter
inſtanza della B. Vergine, come S. Grego. ceſsione »
rio Nazianzeno, traged. de chriſtopatien con piena confidanza ſi moue a intercedere
ma tenne
te: tanto ſi eſprime nell'inſtanza del vino , per tutti noiſuoi edottiui figliuoli, e lo Spi
vinum non habent, non perche foſſe manca rito ſanto, nella ſacra Cantica, ne porgº biſogno
to, ma per preuenire affine, che non man queſta nobile congettura. Si ignoras te» º della viſio
S.Ber.ſer.2. caſſe. S. Bernardo. Aliorum quippe vere pulcherrima ne beata, p
de B. Virg. cundiam ſuam reputans ſuſtinere non potuit , che hauendointer mulieres
noi dal ſacro Paſce bados che
Euangelo: . Perli intenderla
bene nell'.
Proprio non potuit vini diſſimulare defectum. E pro capretti, ne quali per la loro ſterilita vºn
delle mad prio delle madri riparare per propria la ro eſséza Di
rifarſi CO
gono rappreſentati i peccatori,ſi pongºnº uina.
uina de figli, che però s'affaticano di pre alla ſiniſtra
niſtris, del Giudice,
nel finale giudicio,bedos
a qualiauteºſi
è fulmis Cant. I,
me ree de ſeruarli dalla confuſione, come ſe foſſe,
mâcaméti ſua, e dimanda il perdono, come ſe foſſe nata la ſentenza di morte eterna. Iº º Matt. 35.
de figli, rea, connumerandoſi per affetto d'amore leditti in ignem eternum. Si diceº Maria ,
trà peccatori, come dicemmo con Gerſo ſi ignoraste, ſe non ſai l'efficacia della tua
ne, e molto più, che la Cananea, dice interceſsione, paſce hadottº: riconoſci
anco Maria. Fili Dauid, 3 fili mi,miſerere lo da queſto, perche quelli» che nel Giu.
Eeeee dicio
º
394 Diſcorſo DecimosII
dicio reſtauano per eſsere collocati alla ſi gnata per madre, acciò ne noſtri demeriti,
riſtra nel numero de reprobati, per l'effica moſtraſse la grandezza del ſuo potere, ac
cia della tua interceſsione, ne ſeguirà, che cennato dal Saluator noſtro nell'idrie di Il Saluator
Gulliel, in ſiano chiamati alla deſtra, Guglielmo . pietra riempite d'acqua, vſque ad ſummnm noſtro lo
Cant, c • I. T'aſce bados tuos, quia eos, qui a ſiniſtris in conuertita in vino, per la picciola inſtanza moſtra, mi
iudicio erant collocandi, tua interceſſione effi di minimo fauoretto di prouedere di vino tre fà rié.
cies, et collocentur a dertris, e ſi moſtra, da vſuale, e preuenire la confuſione tempora pire l'idrie
mnatorum commendatio - lede ſpoſi, attiſsima, per liberare ogni pec d' acqua
s.Epiphſer. S. Epifanio. Mariam interpretariſolemus catore grauiſsimo dalla confuſione eterna . vſq; ad
de laud. Dominam, atque ſpem , l'eſsere della ſperan Queſto potere ineffabile dell'efficacia della ſummum.
7Mariae t. 2, za ſalutata dalla Chieſa per mille volte , ſua interceſsione fu pienamente conoſciuto
Bibliot. ſpes noſtra ſalue, Del dominio laſciò ſcritto da Maria ſantiſsima, nella viſione dell'eſ
Nic. Caliſt. Niceforo Caliſto. Nihil eſt prorſus, quod ſenza Diuna, quando tranſportata da que
lib.15 biſt. Virgini matri aduerſetur, quod non continuo ſto ſecolo alla fruitione beata, vt pro nobis
Eccl. c. 25 cius poteſtati cedat, etiam ſi Damon ſit, aut fiducialiter intercedat , concepì così gran
Si proua l' morbus immedicabilis. Nihil nonilla faciet , confidanza di ſupplicare la Diuina bontà a
efficacia dummodo rettè, pièque ſit petitum. Nella fauore de peccatori, che ha dato fonda
dell' Inter” ſteſsa maniera corriſpondente, in ragione mento ragioneuole a Santi Padri, di nomi
ceſsione di ſperanza ſi moſtrerà. Ch'è a dire. Se l' uarla. Dammatorum commendatio, 71aledi
Maria, per huomo foſse arriuato a ſtato d'iniquità così ctorum benedittio. Speranza di quelli, che
che il ſigni rande, che negl'occhi del mondo in ſem ſi diſperano. Auuocata, difenſora di perſo
ficato del bianza d'un Demonio incarnato ſi faceſse ue dannate, perditorum refugium, miſero
ſuo nome a vedere, e le piaghe dell'anima ſua, per la rum Ipes. Aduocata omnium iniquorum adſe
che vuol grauezza de ſuoi peccati foſsero ſtate im configientium, come ſe foſse aſilo di ſicu
dire ſperas medicabili, dagl'huomini, da gl'Angio rezza d'ogni perſona peſsima, e ſcelerata;
Z3 e li, tutto è niente, s'ella v'applica il ſuo po non perche perſeueraſse nelle ſue grauiſsi
In ragione tere. Vedi pure queſto peccatore per le ſue nie colpe, ma per la certezza d'eſsere eſau
di ſperanza colpe reſo obbrobrio dell'Vniuctſo, e con dita ſenza oſtacolo di impedimento, per
corriſpode pia affettiore conſegnato per figlio di Ma transformare tutti in huomini Santi quel
alla ſpera ria ricorra a piedi di queſta imperatrice li, quali di buona voglia riconorcendola per
za del ſuo ſourana, che quanto ſaranno le ſue colpe loro madre, la riceueranno pet guida, e de
dominio - più graui, maggiori l'indignità ſue , tanto ſcritti nel rollo de ſuoi figliuoli pregandola
incontrerà le marauiglie più grandi. San l'honoreranno, come amantiſsima madre -
S.Ber. cpud Bernardo. Tu peccatorem toti mundo deſpe Il P Euſebio Nierembergio, nell'opera in
D. Bonau.in tium, è Maria materno affettu ampletieris,nce titolata, vita Diuina, narra d'vn Hetetico
ſpeculo cºis. deſeris, quouſque borrendo iudici miſeram re in punto di morte, per l'aiuto del quale s'af
concilies; perche non v'è coſa, che non ce - faticarono molti ſenza profitto. Vn diuo
da ſubito all'efficacia del ſuo potere, etiam to Sacerdote diſse, che ſi vedeſse indurlo a
ſi Damon ſit , aut morbus immedicabilis. inuocare la B. Vergine in ſuo aiuto, come
ſacroſantiſſima deſperantium ſpes, eſclama S. ſeguì non ſenza difficoltà, perche hauendo
S.Ephren in Efron, 3 damnatorum patrocinatrix. Quelli egli pronontiato, adſis mihi queſo Maria e
la met, B.Ma peccatori diſperatiſsimi ſtimati tanti Lazari mater Chriſti, illuminato abiurò l'Hereſia»
ſpiranti ſolamente fetore, da quali Marta a riceuè li Sacramenti, e ſpirò in pace, il tut
e Maddalena ancora, benche grauiſsima to in ſole tre hore di tempo.
Si proua, peccatrice, e convertita cercherebbe rimo Felice te, è Giuda, ſe haueſſi aſpettato
uere lo ſteſso Saluator noſtro dal tentare l' per vn poco la conſumatione del tuo delit
impreſa, per eſsere ſtimata impoſsibile , to, e l'haueſſi conoſciuta per madre, e o
con dire iam fatet, quatriduanus eſt enim , come tale foſſi reſo capace con gl'altri A
quelli ſono riceuuti ſotto la ſuaprotettione, poſtoli della ſua interceſſione. Auuentura
molti da queſta benigniſsima madre, ſono to te, ſe anco nella tua diſperatione, men
aiutati per eſsere deſperantium ſpes, o dam tre collaccio al collo andaui,per appenderti
Dion. Cart, natorum patrocinatrix, più oltre Dioniſio all'albero, e dopo la morte di Chriſto nel
Cartuſiano la nomina, perditorum refugium, la publica via ti foſſi incontrato in Maria -
miſerorumſpem, aduocatam omnium iniquo Se ella così diuotamente piangeua la morte
rum adſe confugentium . Come ſe non ſolo del ſuo figliuolo, che traheua a lagrime di
foſse Città di rifugio, dall' indignatione compaſſione ogn'vno, ch'ella incontraua,
Diuina, ma di rifugio a perſone infinita haurebbe tratto te a ſingulti di ſinceriſſimo
mente miſerabili, ſceleratiſsime, e di de pentimento , perche come ſperanza di
plorata ſalute. Queſti ſono tutti argomen quelli, che ſi diſperano, come difenſora
ti dell'efficacia ineffabile dell'interceſsione di perſone dannate, e aſilo di Perduti, ella
della Regina del Cielo, honorata da Chri ti haurebbe inſpirato affetto di riccorrere,
ſto dalla ſua Croce, mentre ci fù conſe alla ſua interceſſione, con siasi del
--- --- -- uQ
-- -
Che ſia efficace l'interceſſione di Maria&c. 395
ſuo potere ti haurebbe ſalvato, perche ſe ſuoi peccati, che ella ſubito farà ricorſo al
inſpirò a Stefano nel ſuo martirio pregare, figlio Diurno, e le moſtrerà il petto, che
- perli ſuoi perſecutori, inimici del ſuo figli l'allattò, raccordandole, che per honorar
uolo; qual maggiore inimico, e perſecu la dalla ſua Croce, ce la diede per madre
tore di te, che glie l'hai, e tradito, e ven con'accreſcimento delle mammelle, in tem
S.Vinc.Fere duto? S. Vincenzo Ferrero. Iudasſi veniſ bianza di torri per la noſtra difeſa, eſſere
ſer. D omi. 5 -
ſet ad Virginem, vtoraret filium ſuum, vt neceſſario, che il peccatore, che fa ricor
Trinil - parceretſibi, adbùc babuſet redemptionm -. ſo alla ſua interceſsione, ne proui in ſe ſteſſo
Se Giuda, p Ma che più ſi può dire dell'efficacia della , l'efficacia, e non v'è dubbio, che non ſia
il quale ta Regina del Cielo, nella ſua interceſſione » eſaudita. Vade ad matrem miſericordie, 3 S Berſer.de
to ſi affati mentre ſi prova eſſere così grande, che ſe , oſtende illi tuorum plagas peccatorum, o ipſa Nat.
cò Chriſto, foſſe applicata al Demonio, per la ſuaſa pro te oſtendetfilio pettus, ci vbera. Che
foſse ri lute, riceuerebbe la remiſſione? Non forme ne ſeguirà, che ſi come il peccatore, è com
corſo a Ma rei queſta propoſitione, ſe non ſi poteſſe paſsionato da Maria, così Maria reſta eſau
ria, non ſi dedurre dal teſtimonio di Chriſto, nell'e dita dal figlio. Exaudiet vtique matrem fi
ſarebbe ſtrauagante di S. Brigidda. 7 i meritò plena lius, e la ragione ſi adduce da Santo Ago S. Agoſ. ſer.
perduto. charitate, ci miſericordia diceris, quia om ſtino, perche non enim dubium eſt, que me 35.de sàtt.
Il Demo num charitas per te floruit, quia in te con ruit pro liberandis proferre pretium, e prez Argométo
nio ſteſso cluſiſti fonte m miſericordiae, ex cuius abun zo decentiſsimo , e ſopra abbondante a efficace di
ricorrendo dantia etiam peſſimo inimico tuo Durbolo miſe maggiori peccati, poſce pro liberandis im S. Agoſt.
a Maria, ſi ricordiam exhiberes ſi humiliter peteret.Si de pendere fuffragium. Quel prezzo,ella dice, è
ſaluerebbe. duce l'efficacia della ſua interceſiione, pche mio, perche trahe l'origine da me, perche
S. Brigid. in la miſericordia ſollieua dalla miſeria, e ſe la Dio ſolo nè poteua patire, nè ſodisfare, e
Èxtra vtqi B. Vergine con la ſua interceſsione appor dunque conueniente, che ne poſsi diſpor
tarebbe miſericordia allo ſteſſo Demonio , re aiuo piacere, e perche è inſtituita ma
ne ſegue eſſere così efficace la ſua interceſ dre, perche s'impieghi a fauore de figliuo
ſio, che per parte ſua ſarebbe baſteuole a li adottiui, e la conditione dell'affetto ma L' affetto
ſaluare il Demonio, ſe a lei faceſſe ricorſo , terno è, che ſi moue ſempre,oue mira il bi materno
come haurebbe ſaluato Giuda, del quale ſogno, e con maggior efficacia oue è il bi tiene l'oc
pronontiè il Saluator noſtro, ch'egli era , ſogno maggiore. Il conſiglio di Bernardo chio al
Cant. 8. vn Demonio. Vnus ex vobis Diabolus eſt. ſarà ottimo, vade ad matrem miſericordia » maggior
Vgon.Card. Vgone Cardinale alle parole della Cantica . oſtende illi tuorum plagas peccatorum, e non biſogno de
63o Vbera mea ſicut turris, ex quo fatta ſum co penſar altro, che ſarai ſicuro, erandiet figli, Maria
La pace pu ram eo quaſi pacem reperiens. Si verificò que vtique matrem filius, perche a queſto fine alle piaghe
blicata da ſto detto dal punto del concetto del ſuo di l'ha eletta madre per ſe, l'ha inſtituita ma di peccati
glº Angioli lettiſsimo figlio Diu no, nel quale trouò dre per te, acciò inuigorita dall'affetto ma maggiori »
a fauore de quaſi pacem, perche fù publicata a fauore terno moſtri maggiormente l'efficacia del P ripararli.
'huomi degl'huomini, bonae voluntatis, e ſi com ſuo potere, ſuperando l'ingratitudine con
" di buo pì nel Caluario, al beneficio ancora de gl'. ſupplire alla mala corriſpondenza deſuoi fi
na volétà » huomini, male voluntatis, ſceleratiſsimi
gliuoli; che ſe per la ſua pietà ſi eſtende a
ſi eſteſe nel peccatori, de quali per eſſerli conſegnati cercare la prouitione del vino per la com
Caluario p per figli, diuentò protettrice, autocata , paſsione de ſpoſi, deſideroſa di preſeruarli
Mar. abe ſollecitiſsima, e difenſora preuenne nella , alla preſenza de conuitati dal roſſore, e
neficio aco conuerſione del ladro Dimas, per teſtimo confuſione per così picciolo mancamento»
d'huomini, nio di Dioniſio, Cartuſiano, Anſelmo , con dire. Fili, vinum non habent, che non
mala voli Pietro Damiano, , Giacomo di Voragi farà dalla ſua gloria infinitrmente accreſciu
tatis ne, & altri. Seguitò nel Centurione, nelle ta di carità, e di perfettione maggiore ?
Car.de vita turbe , e poi negl'altri, Vgone di S. Vit Goffrido Cardinale. Quod hac Beatiſſima - Goffr.Card,
Chriſti p.p. tore. Carnalia in te Chriſtus vbera ſurit, vt virgomater Domini feciſe legitur in terris »
Ce I7.S.An per te nobis ſpiritualia fuerent, e dal Diuino immeritòfacere dubitaretur in Calis; nam vi
ſel. de Exc. figlio allatato riceuè l'accreſcimento in no deficiente nuptiarum dixit filio. Vinum - 6; 1
Vir,S.TPict, ſembianza di torri, fi che habbino virtù di non habent, ac ſi ipſi preciperet il prouedere Prouede al
IDamian proteggere, e di nutrire, Vgone Cardinale, Quante volte nel fine della vita ſono in pro l'anime nel
Vgone di S. quòd filios ſuo, non nutriendi tantùm, ſed & cinto l'anime, che manchi loro il vino di fine della
Vitt.p.2. in protegendi vim habeant, perche ipſa reperit carità, 8 dell'amore di Dio ſuperate dalle vita , che
Cant. c. 23. pacem inimicis; ſalutem perditis.: indulgen diaboliche tentationi, e dall'inſidie dell'i non máchi
Vgo Card. tiam reis: miſericordiam deſperatis. Da che nimico Infernale? Quante volte incontrano il vino di
ibi. n'uſcì il conſiglio di S. Bernardo per ogni il pericolo d'eſſere eſpoſte alla confuſiºne carità.
Cóſiglio di ſorte di peccatore, che non ſtia a trauagliar eterna in preſenza di tutta la Corte del Pº
S. Ber. per ſi tanto per la grauezza,ad enormità de pec radiſo, ſe la Beata Vergine, per preſentatº
ſcelerati cati,ma che ricorrendo a Maria, come a be con l'efficacia della ſua interceſsione bºni
peccatori, nigniſsima madre, le manifeſti le piaghe de gniſsima non v'accorreſse?
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ai fi Mibliº
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396 Diſcorſo Decimo S II.
dubitaretur in Calis, quod Beata Virgo legi ſecurè dicere poteſt, poneme, Domina, iuxta mie figlietti
tur feciſse in terris. Se queſti fpoſi non ha te, di cuiuſuis manus pugnet contra me, e lo ricorria
ueſsero hauuto alle ſue nozze Maria, non , proua perche , quisenim accuſare audeat il mo a Ma
haurebbono potuto fuggire il roſſore,cagio lum apud filium, cui matrem viderit patroci ria madre
nato dal mancamento, perche ſenza la pie manten? & ſi Maria pro nobis, quis contra noſtra.
tà di Maria non ſi ſarebbe potuto impedire, nos? & ſi ipſa eſt, queiuſtificat, quis eſt, qui
e perche il biſogno nel ſine della vita, e così condemnet? Quello, che più ci obliga all'a La ſua aſsi
grande, che le Vergini, benche ſauie, e pro more, e ſeruitù di queſta amantiſsima ma ſtenza ſgo
Ouanto ſia uedute con oglio ſoprabbódante de vaſi, tee dre,è, perche Maria è l'orecchia di Dio, di menta l'ac
grande il merono, che li mancaſſe. Se l'anima nel maniera, che l'andare a Dio ſenza Maria, e cuſatore.
pericolo di fine della ſua vita, quando non ſi tratta di andare a Dio, che non ci aſcolta, e conſi-.
aſsiſtere alle nozze altrui, ma di celebrare
curezza di non ottenere la gratia. Nel Sal
quel pito,
l'eterne nozze con Chriſto, non hauerà pre
mo ſi legge, preparationem cordis eorum au
ſente queſta madre di miſericordia, qual diuit auris tua. Oue Riccardo . Prepara Ricc. ibid.
copia di vino di ardore di carità,e di perfet tionem cordis eorum, id eſt, humilium audiuit Senza Mare
tione chriſtiana ſarà baſteuole, che in quel auris tua, hoc eſt Maria, quia ipſa mediante º Iddio no ci
punto non venghi meno ? S. Chieſa , che pauperes exaudis, ſicut homo mediante aure aſcolta p-
preuede la grandezza dell'imminente peri ſua. Non ſi troua il maggior pouero, che che Maria
colo, inſegna a ſuoi figliuoli cento, e mille il moriente, perche di già è ſpogliato di è la ſua o.
volte inuitarla, degnarſi proteggerli nell'e tutte le coſe del mondo, benche di tutte ne recchia.
ſtremità di quel punto, con dire iterata foſse ſtato aſsoluto padrone, reſta con im
mente. Maria mater gratiae , mater miſeri menſo debito per le ſue colpe, al ſupremo
cordi e, tu nos ab hoſte protege, & mortis Monarca, quale in quell'Vltimo ponto pre
bora ſuſeipe. O quanto ſi verifica di Maria tende ſenza dimora rigida ſodisfattione, o
ſantiſsima a fauore de ſuoi diuoti ciò, che manda l'infelice in horrenda prigione. Gli
ſi legge. ..... In fraude circumvenientium amici, li parenti, o piangono per apparen
adfuit illi, ci cuſtodiuiteum ab inimicis, 6 a za per lo più, è di buon ſenno hanno la mi
ſeduttoribus tutauitillum, é deditilli clari ra a ſuoi propti) intereſsi,e ſe mirano il mo
tatem eternam, quale ſenza l'aſsiſtenza di riente, lo fanno, per vedere, ſe è ſpirato an
queſta puriſsima vergine non ſi ſarebbe mai cora, il trattare con Dio in quel punto, o Neceſsità
conſeguita, come mai queſti ſpoſi haureb non ſi sà per il terrore del vicino, e finale di Mar.nel
bono hauuto la gloria di vino così perfetto Giuditio, o non fi può per l'acerbità de l vltimo
nel fine delle loro nozze. Aſcoltiamo la per dolori, qualitāto affliggono in quell'ultimo punto,
meſſa della ſteſſa Regina del Cielo, di aſsi punto, o ſe ſi tratta ſenza Maria, è vn par
ſtere, e di conſolare li ſuoi diuoti, nel fine lare, con chi non intende, e che è priuo d'v
Bloſius in a della loro vita. Bloſius. Ego omnibus,qui mi dito, perche ſi come è dato a Maria, tutto
monili c.12. bi piè, & ſanitè deſeruiunt, volo in morte fide ciò, che poſsiamo ottenere da Dio, per
Promeſsa liſſimè tamquam materpiiſſima adeſse, eoſque che lo riceuiamo dalle ſue mani, come con
della B. V. protegere, & conſolari, e ſe l'haueremo aſs Bernardo diceuamo, così è dato a Maria
di conſola ſiſtente, quanto ſicura farà la noſtra ſalute ? portar a Dio le noſtre preghiere, e ſi come
re li ſuoi Queſta promeſſa è piena di Celeſte confor gli Hebrei al monte Sina diſsero a Mosè per
diuoti nel to, perche non dice di aſsiſtere alla noſtra il timore della voce Diuina, non loquatur
la morte lo morte, come madre di Dio, o come Regi nobis Dominus, ne fortè moriamur, loquerettº
IO , COmc. na del Cielo, ma come pietoſiſsima madre mobis, nella ſteſsa maniera dice il Signore a
Vera Ima noſtra, derche per ragione dell'amore l'ef. Maria, che facci tacere queſti ſuoi figli adot
dre - ficacia della ſua interceſsione moſtra mag tiui, per la loro voce diſpiaceuole e ingrata,
giori effetti del ſuo potere, come ſopra di che parli Maria. Tu me, audire vocem tua fac
cemmo, compenſa l'ingratitudine noſtra, e vox enim tua dulcis. Ella è prontiſsima ſem
; al mancamento della douuta corriſponden pre impiegare il ſuo onnipotente potere,
za applicando ſingolarmente a queſto effet con l'efficacia della ſua interceſsione, a fa
l to le proprie fatiche ancora cò meriti del
ſuo figliuolo. In queſto modo per vna par
uore di tutti li ſuoi diuoti, come lo fece a
fauore delli ſpoſi, del ladro, l'haurebbe fat Sicurtà di
te ci renderà fauoreuole il Giudice, perl'al to per Giuda, e per lo ſteſso Demonio an ſalute p la
tra parte leuerà ogni ſperaza di vincere agl' cora, ſe con humile preghiera la ſupplicaſ ſua inter
inimici. Ne dimittas eam, inſegna il ſauio, ſe, diuenendo capace della ſua gratia, per ceſsione.
o cuſtodiette. Bilige eam, cº ſeruabit, per che uon conuiene alla madre di pietà, e
che come diuotamente diſcorre Riccardo, di miſericordia eſcludere mai neſsuno dalla
Sicut puerulus timens canem fugit, ci clamat porta della ſua clemenza. Da che ne ſegui
ad matrem, così chi è grauemente tentato, ta la ſicurezza della noſtra ſalute col ricor
timetque morſum Diaboli, vt articulo mortis ſo felice alla ſua interceſsione - -
Che la Beata Vergine impieghi la ſua in beſtemmiatore, ſi dimenticaſſe di Giouanni, hora foſse
terceſsione a fauore de giuſti, e manifeſto eraltro ſuo fideliſsimo ſeruo? La preghie in gratia,
nell'inſtanza dell'Euangelo. Fili, vinum , ra di Maria a fauore di queſti amici parto
Prima prea non habent, che fù prima vnica preghiera, riſce due nobiliſsimi effetti, prima impedi
ghiera pu publica fatta da Maria ſantiſsima nell'Euan ſce, che il vino non manchi, ſecondo cagio
biica di gelo a fauore di quelli ſpoſi, quali erano a na abbondanza tanto grande di vino, così
Maria a fa mici, e giuſti, nè ſi legge, che altra coſa dal perfetto, che ſono le due parti dell'efficacia
uore di / ſuo figlio chiedeſſe eſpreſſamente nel corſo dell'interceſsione di Maria, a beneficio de
queſti ſpo di queſta vita. Di più la conſegna del ge giuſti prima difenderli, acciò non manchi la
ſi fù per li nere humano fatta dal Saluatore pendente ratia, ſecondo per accreſcerla con l'acqui,
giuſti. dalla ſua Croce a Maria, acciò lo riceueſſe, e i
di perfettione maggiore - - - - - -
DELL'EFFICACIA DELL'INTER -
634
La fluſſi&e ſa Sſa )
S2A3,9 te per teſtimonio
- A fuſione del lat. ſpirituale per noſtro ſoſtentamento, e nella
Beata Vergine ſeruiſſero per argomento cer
del latte de Medici è il mag tiſsimo d'hauerci partorito alla vita ſpiri
nella don ſ3 A L iSì i i", tuale. Vgone di S. Vitto e ſopra citato Vgo Vitt.
na argo
S3) Sºl proua del parto ſe Caraalia in te Chriſtus vbera ſurit , vt per te »
mento del guito, perche la nobis ſpiritualia fluerent, perche ſi come il
parto. ſg Nſg Nſa; conditione regola latte è ſangue reſo bianco, per eſſere due Latte ſan
ta della natura non volte cotto, perche ſcorrendo alle mammel gue due
- Si2 SigSi è, che ſi produca il le, paſſa così da vicino alla fucina del cuo volte cot
re, ſucchiato da Chriſto, come cibo, ſi con tO, -
éſiero del ſolato per la promeſsa, che ſarebbono libe Quello, che direttamente appartiene al Iſraele ſe
i Hebrei d' rati, per mannm fortem, º in manum robu noſtro inſtituto, è la riſolutione di Faraone, guito da
vſcire dall' ſtam . Ego Dominus, qui educam vos de erga. dopo la partenza del popolo d'Iſraele, per tutto il po
Egitto, per ſtulo AEgyptiorum, º eruam de ſeraitute, º che vedendo per queſto ſpogliato l'Egitto, tere di Fa
ſacrificare aſſumam vos mihi in populum, e ero veſter e priuo delli emolumenti, quali era ſolito raone è li
a Dio, fece Deus- A pena penſa, concepiſce il pecca riceuere dall'induſtria d'innumerabili ſchia berato per
duplicarle tore d'vſcir dal peccato, che ſi mouel'Infer ui, armò tutto l'Egitto, perſeguitarli, e far virtù della
la fatica: no contra di lui, perche reſti maggiormen ſeli vn'altra volta prigioni. Queſto è lo ſteſsa vere,
così il pen te oppreſso, in operibus luti: contentationi - sforzo dell'inimico infernale, quale per la ga contra
ſiero d'v più graui, acciò in cambio di ſolleuarſi pre perdita d'wn'anima conuertita, ſi reputa, l'Egitto
ſcir dal pec cipiti con maggiori cadute. Per ogni modo come ſpogliato d'ogni ricchezza, priuato di
cato fà du ſecondo la predittione Diuina il popolo d' mille acquiſti, che però, ſe il biſogno richie
plicare le Iſraele felicemente ſi liberò, vſci dall'Egit de, ſi moue con tutto l'Inferno, per tentare
tentationi, - - -- la reci
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 4OI
la recidiua nella colpa, e ricuperare la pre del giuſto, perche ſe è madre noſtra, per
da di quell'animo, per fare maggiori acqui neſsuna maniera ſi mouerebbe alla libera
ſti. Che ſeguì è l'eſercito, intero di Farao tione del peccatore, ſe non foſse diſpoſta -
ne, numeroſo di duecento milla fanti, e , impiegarſi efficacemente per la difeſa a fa
Gioſeppe s cinquantamilla Caualli,ſe crediamo a Gio uore del giuſto, altrimenti quella prima li
Heb. a lap. ſeffo Hebreo, vi reſtò eſtinto, nè purivno ſi beratione ſarebbe ſtata nociua; il che ripu
in exodum potè ſaluare. Come ſeguì prodigio così ſtu gna alla conditione di amantiſsima madre,
“º. I4.n.19, pendo ? quella ſteſſa verga, col mezo della quale non dene ſotto preteſto di bene fare
quale fù liberato il popolo d'Iſraele, sì, che qualche beneficio al figliuolo, dal quale pre Altrimenti
potè vſcir dall'Egitto, quella ſteſſa preſa da uegga douerne riceuere nocumento. Che la non aiute
Mosè, e ſteſa ſopra il mare, quella ſteſſa fà liberatione dal peccato fatta per efficacia rebbe il
quella, che difeſe l'Hebreo, con preſeruar dell'interceſsione di Maria, ſia per eſsere di peccatore,
lo da ſeruitù più crudele. Non fu l'efficaciſ nocumento, ſe non impiega la ſteſsa effica perche li
ſima interceſſione di Maria quella, che ci li cia per la difeſa di nuoui aſsalti dell'inimico ſarebbe di
berò dalla ſeruitù del peccato?dal potere del Infernale, ſi proua dalla figura moſtrata dal nocumen
E figura l'inimico infernale? sì, perche. Nemo eſt, cui popolo d'Iſraele, liberato da Faraone, per tO e
della pre mereaturgratia, cui donum conferatur, mſi per che ſe non foſse ſtato difeſo dal nuouo aſ Con l'ese
ſeruatione te, o honeſtiſſima, come altre volte dicem ſalto ordito da lui, e tentato con lo sforzo pio d'Iſrae
dell'anima mo; dunque ella ſteſſa ſarà quella, che ci del ſuo potere, quella liberatione ſarebbe le ſe non
per opera libererà dalli aſſalti Infernali, la ſteſſa effi ſtata nociua,pche l'infelice Hebreo ſarebbe foſse ſtato
di Maria. cacia della ſua interceſſione ci confermerà ſtato aſtretto a ſeruitù più crudele, e ſi dedu difeſo.
la gratia, quale per ſuo mezo ci fù conferi ce dal ſacro Euangelo in S. Luca, di quel Luca n.
ta. La verga Moſaica liberò il popolo, quel Demonio ſcacciato, cum immundus ſpiritus
la ſteſſa Verga, ſteſa contra l'Egitto, ne lo exieritab bomine, per non trouare ripoſo,
moſtro liberato: ſe Maria in quella Verga , querens requiem, e non inueniens, conclude
veniua rappreſentata; ſe con l'efficacia del di tentare il ritorno all'anima, dalla quale fà
la ſua interceſſione ci liberò, con quella ſteſ diſcacciato, dicit reuertar in domum meam »
ſa ſaremo difeſi dall'inimico, e ſe fà moſtra vnde exiui, e perche la troua. Scopis mun
dell'efficacia ſua a fauore del peccatore, la datam. Vgone Cardinale, ideſt baptiſmo,º Vgo Card.
Leo. Imp. ſteſſa moſtra farà a fauore del giuſto. Leone panitentia, della quale Dauide nel Salmo, iui.
Imperatore. Aue Virga, qua aſſumpta ſecun exercitabar, ci ſcopeliam ſpiritum meum, e Si proua
dus Moyſes, velpotius antiquo illo antiquior, perche troua prohibito l'ingreſso, vadit, cº con vna
& Dominus ſubmerſit perſecutores ſeruans aſſumit ſeptem aliosſpiritus nequiores, ſe da pöderatios
verò eos,quos labor luti, º laterum contrine quali auualorato, ingreſſi habitantibi. Vgo ne dei'i:
rate O Maria ſantiſſima, ti ſei la verga, col ne citato oſserua, che ſeptenarius eſt nume uâgelio in
mezo della quale il Saluator noſtro ci ſalua, rus vniuerſitatis, e per queſto numero ſet S. Luca, c
non ſolo nella redentionevniuerſale nel ma tenario intende, vniuerſitatem Daemonum, teſtimonio
re roſso della paſſione,per hauer preſo l'hu ouero l'apparenze, e fintioni delle virtù, di Chriſto.
mana carne, vinto dall'efficaciſsime tue e - quali dice, neguiores ſe, ideſt, apertis vitiis, Tſal. 76.
preghiere, maanco nel raccoglimento de con Agoſtino, che inſegna. Simulata equi Vgo cit.
frutti, con la difeſa dell'anime conuertite, tas non eſt equitas, ſed duplicata malitia e S. Agoſt.
perche intehà depoſitato l'intero prezzo, così dell'altre. Che ne ſegue è duplicata di
per diſporre ſempre, e ſolamente per dipen fauuentura, perche ſe ingreſſi habitantibi, il
cerſ.cit. denza dalla tua efficaciſsima interceſsione. Saluator noſtro pronontia, che fiunt nouiſi
Tratt. 4, in Gerſone.Ti ſei,qua nos a Diabolico Pharao ma hominis illius peiora prioribus, il Prencipe 2.Tetri n.
Magnif. ne defendis perchenò véghi meno la gratia. delli Apoſtoli. Melius erat illis non cognoſce 24
Si proua queſto diſcorſo, con l'euidenza re viamiuſtitiae, quàm poſt agnitionem retror Io. 5. I4,
636 di queſta ragione. E vero, che la B. Ver. ſum conuerti.Vgone Cardinale. Melius erat
Si proua ef gine impiega l'efficacia della ſua interceſ eis. Ideſtminus malum alis ſcilicet paribus
ficacemete ſionea fauore del peccatore, e per quanto non cognoſcere e c. tunc enim excuſabiles fuiſ
che Maria, ſia inuincolato da numero, e qualità di ſent ſaltem, a tanto, e ſi conferma dal Sal
ſecò la ſua peccati grauiſsimi, S enormi ſceleratezze, uator noſtro con l'ammaeſtramento dato al
interceſsio lo ſottrahe con onnipotente mano dal po languido di trent'anni, ſanato alla probati
- lu
ne libera il tere di Satanaſo, dunque impiegherà l'effi ca piſcina, nel quale ſi rappreſenta la con
peccatore, cacia ſteſſa a fauore del giuſto, perche ſia , uerſione de habituati, grauiſsimi peccatori.
t fatto giu difeſo da nuoui aſſalti. La conſequenza è
gi Noli amplius peccare, ne deterius tibi aliquid
ſ:tº
ſto più lo manifeſta, perche l'efficacia principale del contingat, hauendone aggiunta la ragione º
difende. l'interceſsione di Maria a fauore del pecca cioè per il beneficio particolare della Sanità
mti
tore per dipendenza da meriti del ſuo fi. riceuuta. Ecceſanusfattuses, noli ampliº
10, glio, l'eſſere conſtituita madre, e noi con crc. perche ſogliono queſti tali, per queſt'
ſegnati, come figli adottiui, queſta ſteſsa ingratitudine cadere in maggiori peccati e
ragione conuince più fortemente a fauore per la ſottrattione dellagraria e per lo sfor
Ggggg zomag
4o2. Diſcorſo DecimosIv,
Segue la zomaggiore dell'inimico Infernale, che li ſolaméte pli Hebrei,da quali doueua eſsere Non ſarebº
prona, per aſſale con guerra aperta de manifeſti pecca rifiutato,nò ſarebbe venuto,ſi come ſi racco be venuto
l'igratitu ti, e di virtù ſimulata, ſi come auuenne agli glie dal detto dell'Ap, Vobis primi oportebat Chriſto, ſe
dine mag Hebrei, quali prima illuminati della venuta predicari Verbum Dei, ſed quoniam repellitis l' incarna
giore - del Meſsia, e della ſua Diuinità, come mo illud, ci indignos vos iudicatis vita eterna , tione foſse
Liranos ſtra il Lirano, reſtarono per ſua colpa mag ecce conuertimur ad gentes,ſe per il rifiuto ſo p eſsere ſo
giormente accecati, e ſtabiliti nella malitia no primati della predicatione, nella ſteſsa laméte pli
per l'apparenza, ſe per falſo zelo della dife maniera, ſe foſse per venire ſolamente per li Hebrei, da
ſa della legge Diuina riceuuta per mano de Hebrei, ſarebbono ſtati priui del beneficio quali fì ri
Vgo. Card. Mosè, e traditioni de loro antichi. Vgone dell'Incarnatione, e ſe ben ſi conſidera la fiutato,
Con l'esé Gardinale lo proua con l'eſempio delli He promeſsa dell'incarnatione, pare, che ſi rac
pio delli brei. Quia iam peiores ſunt quam fuerint olim, colga lo ſteſso. Quiafeciſti rem hanc,benedi Ceme -
Hebrei , perche il Demonio, validis aggreſſus eſteos, centur in ſemine tuo omnesgentes, perche l'. Si deduce
quali con quàm ante permettendolo la Dinina Maeſtà Hebreo diſtinto dalle genti, benche parte dalla pro
dånarono per il maggior demerito delle loro colpe , cipi della benedittione,per eſsere della ſteſsa meſsa fatta
Chriſto per hauere ricercato alla morte quello, qua natura, per ogni modo doueua eſsere per la ad Abraa:
prima co le fù prima acclamato per legittimo Redétc ſua ingratitudine abbandonato, e maledet mos -
noſciuto , re, e per hauerlo li loro Prencipi, e Sacerdo to da Dio, e per conſequenza per lui ſolo
ti deputato alla Croce, dopo hauerlo co non ſarebbe venuto. La B. Vergine nella
noſciuto, e manifeſtato a Magi, per lo ſtu ſteſsa maniera non impiegherebbe l'effica
dio delle ſcritture, che doueua naſcere in . cia della ſua interceſsione a fauore del pec
De Româi Betleeme, come anco de Romani, de quali catore, ſe non foſse preparata parimente
accecati l'Apoſtolo nella ſua lettera, quia cum cogno impiegarla a fauore del giuſto, perche ſi co
più dopo uſcent Deum, non ſicut Deum glorificauerunt. me ſi rallegra tanto della conuerſione del
la cogni Tradiditeos Deus in paſſiones ignominia, per peccatore, come a S. Brigida riuelò, quia in S, Brig.
tione del mettendole maggiori cadute, con la ſottrat eo non periſt ſanguis vnigeniti fili mei, argo Nella ſteſsa
vero Dio, tione della gratia , con la quale parimente menta preparata l'efficacia ſteſsa, e mag maniera
ſempre più s'induraua il cuore di Faraone, giore per la difeſa dalli aſsalti dell'inimico non si pie
perche dopo la cognitione Diuina venuta a fauore del giuſto, altrimenti non ſarebbe gherebbe
li per li flagelli contra le promeſſe fatte a ſuſsiſtente, ma mentita la ſua allegrezza, Mar, ſe no
Mosè, impediua l'vſcita del popolo al ſa perche ritornando a cadere con morire ne foſse prepa
crificio Diuino , e meritò la ſpogliatione ſuoi peccati, per ogni modo reſterebbe inu rata alla di
Dall'Egit dell'Egitto, che è la priuatione d'ogni dono tile lo ſpargimento del ſangue del ſuo figlio feſa del pec
to. Duino, e l'eſſere aſſorbito nel mare, ſim Diuino per quello, benche per altro con catore giu'
bolo de mali eterni, ne quali finalmente il nertito peccatore, acciò non venghi meno ſtificato,
peccatore s'immerge:ſecondo perche li pec la gratia, come nella figura, che non ven
cati ſubſequenti ſono maggiormente puniti, hi meno il Vino.
S. chriſoſt, per la colpa maggiore. Chriſoſtomo al Si raccoglie l'utilità di queſto diſcorſo a Sieccita co
luogo citato, fiunt nouiſſima bominis illius beneficio del peccatore conuertito, benche fidanza nel
eiora prioribus; perche. Difficilior, cioè, aſsalito fortemente dall'inimico infernale peccatore
grauior erit pana poſteriorum peccatorum ». con lo sforzo di tutto l'Inferno, con l'Vni cóuertito,
637 Non è da credere, che la B. Vergine aman uerſità de viti, e fierezza delle paſsioni, che benche té
Ila B.V, per tiſsima genitrice inuigorita dalla grandezza non per queſto ſi deue mai diffidare, ma tato, pche
eſser ma dell'amore ne ſuoi figli adottiui, foſse per pieno di ſicura ſperanza ricorrere ſempre ſi tratta
dre,nò libee impiegare con tanto ardore di carità l'effi all'interceſsione ineffabile,efficaciſsima dele della coſer-
rerebbe il cacia della ſua interceſsione a fauore del la Regina del Cielo, perche ſe ella fù mezza uatione del
peccatore». peccatore, ſe nella ſteſſa maniera non la te na per cauarlo dalle mani, e dal potere del la vita ſpi
ſe non foſse neſse applicata per la difeſa a fauore del l'inimico Infernale, non oſtante la ſua in rituale del
per difen giuſto, perche l'amore non permette alla dignità, e contradittione da lui fatta alla ſuo Dnuino
derlo fatto madre concedere cibo, benche ſoaue, alfi gratia, in tutto il corſo della ſua vita, ſarà figlio nell'
giuſto. glio infermo, quando preuegga, che da quel ancora diſpoſta con la ſteſsa efficacia,difen anima co
cibo gl habbia ſeguire accreſciméto del ma derlo da pericoloſi aſsalti, e da tutto lo sfor uertita e
le. Vno delli maggiori motiui dell'agonia, zo delle potenze Infernali, penſi pure, che
dell'horto, del redentore fà la preuiſione in lui non ſi tratta di abbellire la vita ſpiri
della rouina del popolo d'Iſraele per la qua tuale del ſuo Diuino figliuolo, rinato in ſe
le attriſtato, vſquead mortem ſupplicò tran per la ricuperatione della gratia, ma di con
ſcata mecalix ſte, e ſi come diſse: ſi nons ſeruarla dopo hauerla ricuperata con l'ef
2eniſem, peccatum non hº che ſi può ſicacia delle ſue preghiere. Penſi l'induſtria Aue Maria,
intendere anco della pena maggiore de loro della Diuina ſapienza, che douendo conſti.
peccati, ſi come egli ſteſso è detto peccato. tuirla per madre di tutti li'figliuoli adottiui,
2.corint 2, cioè hoſtia pro peccatº i quino nouerat pec aſpettò vn punto importantiſsimo, acciò
gati pro " peccati fecitº e ſe foſse venuto impiegaſse lo sforzo di tutta l'efficacia a fa
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 4o3
o
more del giuſto, e le diſſe. Ecce filius tuus. neque enim adinuitatos, ſed ad inuitantes ſpe ottiene qu
Il punto fà viciniſſimo alla ſua morte, men ctat ſuper rebus neceſsarijs prouidere, e riferi ello non li
638 tre la Beata Vergine rapita da maggiori af ſce per queſta eſpoſitione. Epifanio, Euti tocca,e ful
Induſtria fanni, con maggior anſia, brama di aiutar. mio, e Toleto, per ogni modo fece il mira gori di té
diuina per lo, di conſeruarle la vita,ſe foſse il piacimé colo, vt ſignificeteſe adeo miſericordem, vt po.
aſsicurare to di Dio, anco con ſopportare le pene del etiam in his,quorum cura ſpettata lege commu Nouat. de
il giuſto la paſſione ella ſteſſa, e morire, perche egli mi ad ipſam non ſpettat, intercedat, che è a di Em. Deip.t.
della difeſa non perdeſſe la vita corporale. L'amatiſſi re eſsere così efficace la ſua interceſsione, I.C. I 7- 1-3
di Mar. aſ mo ſuo figlio gradiſce l'affetto della ſua ſan che ſortiſca ſempre l'effetto anco fuori di
pettare di tifſima genitrice, l'accetta, ma le dice, che tempo, e nelle coſe, quali non appartengo
raCCOII laIl impieghi il feruore de ſuoi deſiderij nella , no a lei. Che non farà a fauore del giuſto
darlo in . conſeruatione della vita Spirituale in Gio per la difeſa, e conſeruatione della gratia,
tempo, che uanni, nel quale per auuentura ſtaua in pe quale ha riceuuto per commandamento di
più brama ricolo di mancare, per l'orrore di morte , Chriſto a proteggere come vnico, come pro
ua poter così crudele, in vn mare di affanni, che alla prio ſuo figlio ?S. Giuſtino Martire. Senſus S.Iuſtin. m.
conſeruare conſeruatione di queſta ordinaſſe li ſuoi de eſt. Noſtra cura non eſt, nec ad me, vel ad te lib. q4 q.
la vita a ſiderij, impiegaſſe l'efficacia tutta delle ſue pertinet, ſi vinum deficiat, ſi tamen ex ſingu 36.
Chriſto, preghiere, che a lui era dolce la morte ccr. lari tua charitate, vis, ne deficiat vinum, dic
porale, per acquiſto della vita ſpirituale, miniſtris, pt, que dixero,faciant .
L'inſegnò come a Stefano Protomartire, doueuano S.Bonatientura mentre conſidera la gran S. Bon. in 2
applicaſse eſſere dolci le pietre per l'acquiſto dell'eter dezza della Diuina bontà, eſclama nel ſuo pſal. -
l'induſtria, na ſalute. Dice, ecce filius tuus, non ſenza pſalterio Deus repuliſti nos propter peccata e
acciò la vi miſtero, perche ſe bene in quello ſiamo tut noſtra, ci miſertuses nobis per Virgineºn -
ta ſpiritua ti rappreſentati, dice ſingolarmente, filius 7Mariam. Che è a dire. La Maeſtà Voſtra per Dopo l'in
le nò veniſ tuus,perche era ſua intentione, che ſi come carnatione
eſsere perfettione in tutto infinitamente in
ſe meno in al Caluario piagneua la paſſione, e morte finita ſe ne ha fatto miſericordia col benefi ſe ci riget
Giouanni e del ſuo vnico figlio, così ſi applicaſſe perla cio ineffabile della Diuina incarnatione, ne ta per nuo
conſeruatione della gratia a fauore del giu ha parimente rigettati per la Diuina giuſti ue colpe, ci
fa miſeri
ſto, per la quale Chriſto viueuaiin lui, come tia, per la noſtra malacorriſpondenza per
Il peccato foſſe vnico ſuo. Adunque il peccatore con mancamento della ſtima,egrata corriſpon cordia per
re cóuerti Maria.
uertito pieno di ſicurezza conſegnato, co denza per tanto dono, ma però ritornan
to ricorra me vnico figlio nelle tentationi, nel combat do all'innata clemenza, ha rinouata la ſua
a Mar. co ſtimento de viti), delle paſſioni a Maria ſan pietà con la donatione di Maria. Miſertus
me ſe foſse tiſſima, come a cariſſima madre, ricorrerà , es nobis per virginem Mariam, col merito »
proprio ve come ricorrerebbe lo ſteſſo figlio ſuo vnige potere, &efficacia dell'interceſsione della
rovnico fi nito, ſe foſse il volere del padre, ch'egli foſº quale , come di pietoſiſsima madre, che
glio, - ſe aiutato, e ſouuenuto da lei,e come in que comparte a figli la grandezza delle ſue ric
ſto caſo ſarebbe impoſſibile, che Maria non chezze,reſta ſeparato, e ſopito ogni noſtro
ſi moueſſe per ſuo fauore con tutto lo sfor difetto. Che però S. Anaſtaſio Sinaita eſor S.Anaſt. Si
zo del ſuo potere, così ſarà certo, che il giu ta ogni ſorte di gente, Giudeo, Greco,Gen maita lib.9.
ſtoreſterà aiutato con tutta l'efficacia della tile, che procurihauere per adiutrice quel C3 1702e
Si côferma ſua interceſsione . Tanto eſprime Maria la, quàmi fecit Deus ad ferendum opem totige 639
col sibolo, ſantiſsima nell'inſtanza proferita a fauore neri hominum, perche ſi come la preſe il Si Ogn vno
vinum non gnore Iddio per adiutrice alla redentione» habbi Mar.
delli ſpoſi, vinum non habent. Con verità
babent, riſponde Chriſto, nondum venit hora mea , così la vuole adiutrice, per communicare per adiutri
perche l'hora venuta per il Verbo Diuino, li frutti acquiſtati per quella. Segue il San ce,epche?
non è, ſe non dopo la mancanza dell'anor to, fecitadiutricem, que in regnum Dei intro
di Dio, per la perdita della gratia, ſenza la ducit, e non expellit exeo. Nota, perche
gº) quale non ſarebbe venuto in ſentenza del per ſe ſteſso, per le noſtre colpe. Il Salua
Dottor Angelico, e della ſua ſcuola, ma riſ tornoſtro ci eſclude. Ite malediti, ma con
dº Differenza
ſº dell'hora ponde la Vergine madre eſser queſto vero l'aiuto dell'efficaciſsima interceſsione di
di Giesù, della venuta degl'altri, ma che ſi raccordi Maria, condonando la colpa, ci dona ſpa
º
dall'hora ſua Maeſtà eſſere queſta l'hora per ſe, eſſen tio di penitenza. Adiutricem,que parit fi Nota,
di Maria, do venuto per Maria a preſeruarla dalla ca lios vita, o haredes vita eterna. Nota,che
pche que duta. Che però humilméte ſupplica fare il ſi non ſi ferma nel partorirci alla vita, facen
ſta è di pre mile a fauore de ſpoſi amici ſuoi, con preſer doci capaci della gratia, ma più oltre difeº
ſeruare dal uarli, e difenderli dal roſsore della mancan dendoci ne' maggiori pericoli, ci conſerº
la caduta, za del vino: molto più ſupplica per la difeſa per l'heredità della vita eterna. Aue ey
dalla mancanza della gratia, a fauore del banus intellettualis, que ignem, º Pº
giutto già conuertito a fine, che perſeueri vita calidum mundo in eſum attulitº così º S. Epifanio
Si côferma nel bene. Si conferma dalla riſpoſta di Chri ſaluta S. Epifanio. Si ſcrive nelle Storie” de lau. Dei.
che , , , , , , condannato a morirſi di fame, parº,
pche Mar, ſto , quid mihi, 4 tibi eſt mulier? Nouato
. - - - - - - e perche
4o4 Diſcorſo DecimoSIV.
e perchepertormento maggiore fàaggion efficacia della ſua interceſſione porti ſecole 64o
to nella ſentenza, che le foſſe dato del pane, prerogatiue del Santiſſimo Sacramento, trà Due côdi.
Il pane calº in modo però, che non ſe ne poteſſe cibare, quali due ſingolarmente ſi adducono, vna tioni del
do côſeruò ſuplicò le foſſe dato il pane caldo, e ne fù ſignificata nel nome, che è buona gratia, l' Santiſsimo
la vita, a s compiaciuto, ne ſeguì, che per molto tem altra, nell'effetto manifeſtata. Bona gra a fauore
chi era cº po ſopra la virtù naturale conſeruaſſe la vi tia ſi dice il Santiſſimo in comparatione del del giuſto,
dannato ta. Commandò la Diuina Maeſtà nella leg l'altre, quali per cagione della noſtra miſe
morirſi di ge ſcritta, che alla preſenza ſua nell'Altare, riapar, che ſi dicano in certo modo male,
fame. detto menſa propoſitionis, ſi teneſſe ſempre perche molte volte habbiamo ad eſſere pu
Simbolo dal pane, panes ſemper in ea erunt, ſimbolo niti, per hauerle riceuute per l'obligo, che
del Santiſs del ſantiſſimo, e che il pane foſſe caldo per ne portano ſeco. Il Santiſſimo ſi dice. Eu Perche ſi
il pane cal l'effetto, che tiene in S. Chieſa, di conſerua cariſtia, cioèbona gratia, perche eſſendo il dica buona
do nella e re la vita ſpirituale, perche ſi come del Sal ſommo debenefici Druini, ne riſulta in . gratia.
menſa pro uator noſtro ſi legge, che virtus de illo exi noi obligatione infinita, per la quale lo ſteſº
poſitionts - bat, o ſanabat omnes, dell infirmità corpo ſo Sacramento ſodisfa, come gratia, e ren
rale, così dal ſantiſſimo eſce virtù per il nu dimento di gratie, con ſupplire alla debo
trimento, e conſeruatione della vita ſpiri lezza della noſtra miſeria, ſi come fà alla B.
tuale in quelli, che con affetto diuoto vi ſi Mitilda manifeſtato dalla Diuina Maeſtà,
E cibo,che accoſtano, per riuerirlo. Il nutrimento di mentre le diſſe, offeriſcimi il mio corpo Sa
conuerte queſto cibo Diuino è molto differente dalli cramentato, perche è tanto il di lui meri
in ſe. altri, perche chi ſi nutre, muta il cibo, che to, che ogni mancamento della mia creatu
riceue in ſe ſteſſo, e lo converte nella pro ra ne reſterà ſodisfatto . Il Santiſsimo è
pria ſoſtanza, ma queſto cibo Diuino trans luogo forte,rocca di ſicurezza innacceſsibi
forma li fedeli in ſe ſteſso, come fà rivelato le alle potenze Infernali, per virtù del qua
S. Agoſt. a S. Agoſtino, non me mutabis in te, ſed tu le viene ſtabilita, e difeſa la vita ſpirituale
mutaberis in me, e ſi vide nell'Vltima cena, della gratia. Haueua la Diuina Potenza -
con la transformatione anco ſenſibile de . 'fabricato il Paradiſo de piaceri, a fauore
Diſcepoli nelle ſembianze del Saluatore, dell'huomo, perche pareua poterſi riputa
che fù biſogno, per non errare, nel farlo pri re ſicuro per l'armatura della giuſtitia ori
gione, ſeruirſi del ſegno del bacio, ben che ginale dono, per virtù del quale haueua il
per altro foſſe da tutti così ben conoſciuto. perfetto dominio di ſe medeſimo col pof
Maria più Se queſta virtù ſi communica a fedeli, qua ſeſſo pacifico della parte inferiore, quale
trasforma li riuerenti l'adorano, che non hauerà ri non poteua peruenire, nè mouerſi contra a
ta in Chri ceuuto Maria, che lo tenne per nome meſi, la ragione, ma per l'infelicità della ſua ca
ſto, che tut e lo cucinò nel ſuo ventre? Aue clybanus, in duta la Diuina Sapienza col Celeſte conuit
tili Apoſt. quo panis vita eſt coitus. e S. Bernardo . to fabricò la rocca di ſicurezza per noi, caſa
nella cena, Faelix mulier benedifta in mulieribus, in cuius d'habitatione per ſe. Così ne prouerbii. Trouerb.9.
perche lo caſtis viſceribus ſuperveniente igne ſancti Spi Sapientia edificauit ſibi domum, ci propoſuit 1.Vgo Car.
tenne molle, ritus coitus eſt panisiſte. Più oltre S. Epifa menſam ſuam, miſit.Ancillas ſuas, vt voca in Pſal. 22.
meſi nel mio. Aue clybanus intellettualis, qui ignem, rent ad arcem, Vgone Cardinale, id eſt, ad Santiſsima
Ventre e. ci panem vita calidum mundo in eſum attu Sacramentum corporis Chriſti, quod eſt contra Rocca di
S.Ber.ſer.2. lit. Se portò queſto pane per li altri, molto inimicos munimen, ſenza queſta difeſa reſta ſicurezza,
de Nat. Dö. più lo riceuè per ſe, ſecondo la regola di S. così indebolito il fedele, che con facilità
S. Epif. Bernardo, che ſuper plena nobis, a quali ſo reſta ſuperato dall'inimico ſecondo la pre
lamente è communicato quel di più, che li dittione di Chriſto, che per quanto ſiano li
ſopraauuanza, perche fù inſtituito princi fedeli vigoroſi, e forti per li aſſalti dell'ini
palmente per Maria queſto cibo Diuino, e mico,reſtano ſuperati. Niſi manducaueritis
Trouerb» perche ſi dice, pane ſuo, ne prouerbi), de , carnem filiihominis, o biberitis eius ſangui
3 I • 24» longe portans panem ſuum, fatto ſuo figlio nem, non habebitis vitam in vobis, e la ra
dalla Diuina ſoſtanza, e a ſe ſteſſa con cor gione è, perche ſi come il Saluator noſtro
porale, ſi come con ſtupore pronontio San per maggior ſcorno dell'inimico lo vinſe, lo
S. Proclo Proclo. Is, qui eodem cum patre ſublimis ſe cacciò dal mondo, per la virtù d'wn legno,
ºratº det throno, famina fit concorporalis, e ſi co figurato nella verga di Dauide, contra il
me ne riceuè nutrimento maggiore, che ſuperbo Goliat, armato d'haſta, e di fortiſ
tutti li Apoſtoli, che tutta la Chieſa, così ſimo vſbergo. Domuit mundum non ferro,ſed
fù più di tutti in queſto cibo transformata, ligno» così adopera la ſua potenza per la .
di maniera, che Chriſtifera ſi nominauanel. difeſa nella virtù del Santiſsimo Sacramen
la primitiua Chieſa, come con queſto tito to. Iſaia Profeta. Faciet Dominus exerci Iſaia
lodas. Ignatio Martire vien ſalutata; da tuum omnibus populis in monte hoc conui
che ne ſegue, che nºn ſolo ne lineamenti uiume perche trattandoſsi di conuitto, ſi no
eſterni ai Diuino figlio più delli Apoſtoli mina con titolo di Signor delli eſerciti ? L'
ſommigliante ſi rappreſenti, ma che per la imperatore delli eſerciti fà prouiſione di
- - - - - almes
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 4o5
arme, di ſcudi, per combattere, e non di reditempo? E come ſi verifica il detto di
conuitti banchettare. Ma il Rè della gloria Seneca, che longumitereſt per precepta, bre Perche co
ſi moſtra Signore delli eſerciti col conuitto, uiſſimum per exempla, ſe queſti con l'eſem sì benifica
perche il conuitto tiene queſta virtù, che in pio preſente di tanta pietà ſi moſtra così to ſi mo
lui ci transforma ſecondo la promeſſa, qui crudele, oſseruate, nota S. Paſcaſio le pa ſtrò così
manducat meam carnem, º bibit meum ſan role del ſacro Euangeliſta. Egreſsus ille crudele col
guinem, in me manet, º egoineo, e per que. ſeruus a rege, o queſt'è la cauſa di così gran conſeruo ?
ſto ſi porta il viatico a moribondi, per por de ſceleratezza. Planè ſi egreſſus non fuiſ S.Paſc. iui.
re in fuga il Demonio, quale ſta aſpettanº fet, minimè ſuffocaſſet. Suffocabat autem eum,
do l'anima, per rapirla, per impedirla , ci ſuffocatadhùchodie, quoniamº a rege exie”
quale all'odore della preſenza di Chriſto, rat. Fai la confeſsione libera delle tue col
ſi pone in fuga, laſciando libero il cam pe, piena di lagrime, e pentimento, riſolui
S.Vinc.Fer. po. S. Vincenzo Ferrero, proper quod da di buon ſenno, anzi dare la vita, che offen
ſer. in ott. turcommunio infirmis, ci datur viaticum ». derlo con peccato mortale, e il Rè della
Corp, Dom. Nam tunc Daemones ſentientes Chriſti preſen gloria ti condona tutto il debito, benche
Salmer.t.9. tiamfugiunt, atterriti dal Signor delli eſerci infinito. Che dici, ti pare, che baſta co
Perche a ti, Alfonſo Salmerone. Dicitur hoc conui
moribondi
sì? e te ne parti contento ? Mira pure, che
uium inſtructum a Domino exercituum, quia º il Rè della gloria. Dominus Ieſus in qua no
ſi dia il Sã pro exercitibus Eccleſie militantis corrobo cie tradebatur, accepit panem, 6 c. con Inſti
tiſsimo per randis, ci contra malignorum ſpirituum exer tuire il Santiſsimo, perche in quel punto ,
viatico e citus confortandis inſtitutum eſt. -
pagare. Queſto è il penſiero del peccatore, come l'humile garzonetto Dauid del Gigan
quale tanto ſi perſuade col beneficio del te, così trionfa dell'inimico Infernale. Co
tempo di cominciar a far bene, ma il Rè de me Signordelli eſerciti, con la preparatio
Regi, che conoſce così bene, che il pecca ne di queſto pane celeſte confortandoli di
tore non può nè meno per il peccato mini fende li fedeli da ſe liberati. E non ſolo ſi
mo ſodisfare, miſericordia, motus omne de dice, Dominus Ieſus nell'inſtitutione del San
bitum dimiſitilli. Queſti riceuuto così gran tiſsimo, perche li prouede di cibo, per eſ
beneficio, ſubito ſi partì, che pure le doue ſere proprio de padroni paſcere, chi li ſer
ua ſeruire con catena più, che di ferro lega ue, come eſpone l'Abulente, ma perche ſi Iſaia.
to, e pendente da cenni del ſuo Signore: con moſtra, Dominus, che li difendefaciet Do Salmer. cit.
tutto ciò. Isegreſſus a rege, incontrò vn , minus exercituum omnibus populis im monte Giesù nel
ſeruo della ſteſsa famiglia, del quale haueua Santiſsimo
hoc conuiuium; quia pro exercitibus Eccleſia
piccioliſsimo crediro non più, che di cento militandis corroborandis, e contra maligno è Dominus,
denari, cerca d'eſſer pagato, il conſeruo rum exercitus ſpirituum confortandis inſti che ci pro
con la ſteſſa humiltà, con la quale egli haue tutum eſt. E vero, che per la buona confeſ. uede, e Do .
ua ſupplicato il Rè, prega per il beneficio ſione de peccati il Saluator noſtro viene mimus, che
del tempo ſolamente, perche eſſendo il de in noi, per la communicatione della gra ci difende.
bito di così poco, con facilità l'haurebbe ſi tia, per la quale ſi gloria l'Apoſtolo, che 642
curamente pagato; non è aſcoltato, ma viuit in me Chriſtus, ma non ſi dice per que Per la peni
contratto d'inaudita crudeltà, tenens ſuffo - ſto, che ſi fermi, nè che noi ſiamo in lui, tenza Gie
cabat eum, dicendo redde, quod debes, che perche ſe bene prende il poſto, non lo forti stì occupa
non voleua ſapere altro di tempo, ch'ha da fica, ſe non con la communicatione di que il poſto in
venire, ſuffocabat, volendo ſubito eſser pa noi ſcaccia
ſto cibo, quale è inſtituito, pro exercitibus
gato. Chi può capire queſto ecceſso di fe Eccleſia corroborandis, e confortandis, e ſi tol'inimico
rità in confronto di benignità così grande come il poſto occupato, e non fortificato ma non ſi
incontrata nel ſuo padrone? Vna parola di con facilità ſi ricupera dall'inimico, così il fortifica sé
obblatione di pagare quello, che non pote peccatore occupato dalla gratia per la bº za il Sãtiſ
ui, patientiam habbe in me, e gli è conceſsa naconfeſsiona, non roborato col Santiſsi ſino.
la remiſsione totale, non cercata, nè mai mo, facilmente torna a cadere, e ſi perde. -
penſata, e lui nega pochi giorni, poche ho Tanto ci viene inſegnato con la preſente
Hhhhh parabo.
- --- -
arabola . Seruus autemille egreſſus a rege za era cuſtodito, predice queſte rouine , Tſal. 126
quando. Egreſſus de templo ibat: S. Paſca S. Paſcaſ.
perche. Planèſi egreſſus non fuiſſet minime iui.
S. Chriſ,t. ſuffocaſſet, perche come inſegna S. Chriſo ſio, cum egrederetur de templo, & ret, hac
ſtomo ſi riceue il Rè, e non ſi parte da lui, ditta ſunt ſed mox pt compleuit, dicendo qua La predit
ſer. de B. tione di ro
Regem excepturus es, per communionem, ſe futura erant, exiuit de templi finibus, qui con
Thilog. dopo la confeſſione, ſecondo l'ubbidienza ſeruauerat eum, donecfuit in eo. Templum uina fù p
che vſcì dal
del Padre ſpirituale ti dai alla frequenza del Dei eſtis vos, ne quali tamquam in templa
Santiſſimo, non ti partire, perche regem re peus inhabitat, riceuendo il ſacrificio di tempio,
cepturus e, per communionem, ma ſe ne vie gradito holocauſto ſopra l'Altare del cuo
ne teco » in te ?natet , º tu ln 6'0 , c COII1 re, col profumo d'orationi, e aromati del
le virtù. Ne peccatori conuertiti, di nuo 643
poſtc roborato dal Signor delli eſerciti, ſa
Innoc.in.de rai vittorioſo dell'inimico. Così lnnocenº uo ſi veggono ardori così grandi d'amor di Si fà tépio
di Dio il
myſt, Miſe tio terzo. Eucariſtiaſi digne fumatura malo Dio, affetti di pentimento, così forte de
liberat, ci confirmat in bouo . Venialia de riſolutioni di viuer bene per tutto il tempo peccator
lib. 4 caps let, 2% cauet mortalia. Il Concilio di Tren della vita. Le ſarà conceſſo dalla Maeſtà COUCrt 1tO -
44. . Diuina ? che li direſte fabrica fortiſſima , ma ſi dife
Santiſſimo to, ancora dice. Sacramentum hoc eſſe anti derà,métre
ci libera, e dotum, quo liberamura peccatis quotidianis, come il tempio di Gieruſalemme,rocca più habbi Dio
ci preſer ci a peccatis mortalibus preſeruamur, inſuperabile, che la fortezza di Sion, e tale Sacramen
la - La predittione di Chriſto ſi riferiſce in S. ſaranno, mentre terrano il Saluator noſtro tato in ſe,
7Matt 24.1. Matteo, quando, che Ieſusegreſſus de tem in loro, con la degna, e diuota frequenza
ploibat. Li Diſcepoli auuicinati a lui, li del Santiſſimo Sacramento, perche ſempre
moſtrarono la edificatione del Tempio, la è vero, che Saluator ponetur in ea murus, &
bellezza, il decoro, la fermezza delle mura antemurale, con l'abbandono del quale re
glie. Le riſpoſe il Signore, Amen dico vo ſta ſenza riparo preda dell'inimico, come
bis, non relinquetur hic lapisſutra lapidem . reſtarono li Hebrei in Città così numeroſa
E vero, ch'è vna bella fabrica piena di mae di gente, che in quel tempo aſcendeua al
ſtà. Le muraglie, chi le mira così, non può numero di circa tre millioni, come ſcriue e
negare, che non ſiano forti, ma non però Gioſeppe Hebreo, e con tanti Soldati, che
Tempio di tali, che ſiano per ſuſſiſtere alla rouina , , per altro erano baſteuoli a far prigione l'e
Gieruſal. quando ſarà combattuto, perche visò dire, ſercito de Romani, verificandoſi di Gieru
fortiſſimoa e tenete queſto per indubitato, che queſto ſalemme quello, che poi diſſe quel ſapien
tempio verrà in potere dell'inimici, e ſarà tiſſimo architetto a Lodouico Faruerio,
ridotto al
niente per trattato così male, che non vi laſcieranno mentre le moſtrò la nuouafabrica di quella
vna pietra ſopra l'altra, ſi come auuenne, rocca, così ben munita di foſse, di baloar
caſtigo Di.
uino, come nella preſa di Gieruſalemme, per opera di di, e di fortiſſimi difenſori, per la quale ſi
confeſsò Tito, nella quale reſtò il tempio ſpianato riputaua così ſicuro, perche le riſpoſe che
Tito. in modo, che non vi reſtarono, nè meno tutto ſarebbe paſſato bene, dunmodo deſu
Gioſeppe li veſtigii, come afferma Gioſeppe Hebreo, per protegeretur; ma che miraſſe ſua Altez Quella ſo
la è fortez
Heb. lib.7. e riferiſce Baronio, e Tito confeſsò, e za, che dalla parte ſuperiore non haueua ,
debello Iu proteſtò, non eſſere quella rouina, opera nè poteuahauere neſſun riparo, ſe non da za ineſpu
da . delle ſue mani, che mai l'haurebbe potuta Dio. E pentimento della vita paſſata, e gnabile ,
che dalla
Barone amma eſequire, ſed Deo iracundiam ſuam contra a riſolutioni di ſempre più rinouarla nel be
Chriſti 72a Iudaeos demonſtranti, manusſuasprabuiſe », ne, eſerciti di penitenza, di virtù, e d'o parte ſupe
come afferma Filoſtrato, benche Gentile a riore reſta
Filoſtrata pere Sante, tutto bene, ſi deſaper prote difeſa , e
liba 6, che rifiutò vna corona d'oro, offerta da gatur, perche non eſt nobis colluttatio ad rche.
popoli circonuicini, come a Imperator vin verſus carnem, 6 ſanguinem, ſed aduerſus
citore, perche ſi riputaua non eſſere meri Trincipes, ci poteſtates, contra ſpiritualia Ad Epheſe
Egli rifiutò teuole di quell'honore, aſſerendo non eſſe nequitta in caleſtibus, quali non ſenza mi 6 cap. 12s
la corona re ſtato lui auttore, di quell'opera. Tali ſtero, ſi dicono, in Caleſtibus, come ſpie S. Girol,
d'oro, eſibi honore, indignum ſe eſſe reſpondit, ma ha gaS. Girolamo, in aeris hiſce locis verſantes,
tale da vici uere ſeruito all'indignatione Diuina, con , perche come lo ſteſſo afferma. Communis
ni, come in le ſue mani, come li Hebrei, intormenta omnium dottorum eſt opinio,quòd aeriſte ple
re, e dar la morte a Chriſto, famulati ſunt nus ſi contrarijs fortitudinibus , cioè di L'anima
degno, aſſe
rendo egli Redemptori, dum proprio incumbunt ſceleri, Demoni, per ammaeſtramento noſtro, che tiene la pu
al dire di S. Leone. Donde così grandi ro ma princi
non hauer le operationi di virtù praticate da noi, per
vinto, ma uinedifabriche così ben inteſe, e di fortez quanto ſiano buone, ci ſeruono, come per ". º"
con le ſue ze inſuperabili! E certo ciò che ſcriue Da baloardi, e ripari d'intorno, quaſi contra il parte ſupe
mani ha uide, Niſi Dominus cuſtodieri ciuitatem, fru mondo, e la carne, ma perche la pugna riore per la
uet ſeruito ſtra vigilat, qui cuſtoditeam. Quando il Sal principale ci viene dalla parte ſuperiore a aeree poter
alla Diuina uator noſtro era nel tempio, non diſſe alcu cioè contra a Prencipi, e poteſtà contra la ſtà; no puo
indignatio na di queſte coſe, perche non le poteuano maluagità di ſoſtanze ſpirituali, dette aeree eſſere dife
ne, - auuenire già mai, mentre dalla ſua preſen poteſtà, in caleſtibus, quali ci combattono ſa da ſes
- - per l'ini
- - -- - -
r –
ſiamo ſufficienti a reſiſtere,ne ſegue non po ſione della preſente inſtanza della B. Vergi
terpaſſar bene la pugna: niſi deſuper protega ne, Fili, Vinum non habent, proua l'affetto
mur, e ſe per fintione di Heſiodo quando li della ſua carità, e pietà con queſto diſcorſo
644 Dei meſchiati ſcambieuolmente conuerſa compaſſa eſt mater Ieſu in nuptijs Cana Gali S. Bern. ſer.
Eſiodo - -
uanotrà gl'huomini, reſtauano ſempre ſi lea eorum verecundie, quiavinum non babe
Siamo ab 1. Domini
curi gl'huomini, e difeſi col preſidio delli bant,ſicut miſericors ſicut benigniſſima. Quid ce 1. poſt
bandonati,
ſe ſi laſcia
Dei, ſenza cingerſi di muraglie, ma che par de fonte pietatis procederet, niſi pietas? Non ne Epiph.,
titili Dei pl'humane ſceleratezze, no hauer quis pomum in manu ſua tenuerit media die»
la freque potuto trouare imaginabile ſicurezza, ben reliqua diei partepomi ſeruabit odorem? Quan
l za de Sacra
menti,
che s'ingegnino cingerſi di muraglie, e di tum igitur viſcera illa virtus pietatis affecit, in
foſſe: Ecce ego vobiſcum ſum, ſino a tanto, quibus nouem menſibus requieuit? Nam & an Non ſi po
che ſi riceue con diuotione, e ſcambieuol tementem repleuit, quàm ventrem & cumre: tè contene
mente ſi tratta, in me manet, º ego in eo,che ceſſit ex »tero, ab animo non receſſit. Che è a re nelle
così potremo combattere con ficirezza del dire, che la Beata Vergine compaſſionò al nozze, che
la vittoria, perche in San Giovanni egli di roſſore de Spoſi per il pericolo di vederſi non pre
ce alli Hebrei. Vos de deorſum eſtis, tutti priuidi vino nel tempo più importante di gaſſe, per
Saremo terreni, figli di Adamo, alle paſſioni ſogget quelle nozze, perche hauendo trattenuto eſſer trans
protetti ti - Ego de ſupermis ſum, perche deſcendi de nelle ſue viſcere il fonte della pietà, altro che formata in
nel Santiſ.
ſimo con
Calo. Per la Diuinità ab aterno generato dal pietà non ſi poteua trouare in Maria collº pietà -
uerſando
Padre, per l'humanità formato dallo Spirito eſempio dell'odore del pomo nella mano»
Santo, ſe voi ſtarete in me, ſarete anco voi che lungamente lo ſtrinſe, da che argomen
con lui, che de " perche ſe dedit poteſtatem filios ta eſſere transformata tutra in carità,in pie
ne aſſicura Deifieri his , qui credunt in nomine eius, che tà, come nella ſteſſa maniera l'Arcangiolo
con dire, non darà a quelli, quali transforma in ſe per Gabriele, per il non mai interrotto fluſso
ego de ſu virtù del Santiſsimo Sacramento ? e ſe San di gratia in Maria la nominò, il pieno delle
permis ſum. Vicenzo Ferrero medita la vittoria di San gratie, Aue gracia plena, ſtimando, che in
S.Vicenzo Michel Arcangioio,ſolamente per dire viuat Maria non poteſſe eſſere altro, che gratia»
Perrero,
Ieſus, º ad hanc vocem Luciferum corruiſe, e ch'ella foſse nell eſſere della gratia trans
quale ſarà la vittoria noſtra, ſe con la diuo formata. Lo ſteſso Sacro Dottore. Dubiº Idem ſer. r.
ta recettione del Santiſſimo, non ſolo dire - tare quis poteſt, omninò in affettum charitatis de.Aſſump
moviuat Ieſus , ma viueremo in Giesù, e tranſiſse Maria viſcera, in quibus ipſa,quº ex
Giesù in noi? Egli è certo, che ſaremo più Deo eſt, charitas nouem menſibus requieuit -
conſeruati contra il potere dell'inimico, di Lo ſteſſo diſcorſo ſi applica al caſo noſtro»
quello, che conſeruauerattemplum, donecfuit perche ſe Maria è tutta pietà, e tutta chari Lo ſteſſo fa
1/2 co e tà, per hauer tenuto noue mefi nel ſuo puriſ rà , e più
Da queſta, quaſi, ma vtiliſſima digreſſio ſimo ventre quello, che è la ſteſſa pietà, e nel perico
ne, ſi raccoglie, quanto ſia grande l'effica charità Diuina, hauendo tenuto quello che lo della co
cia della interceſſione della regina del Cielo è buona gratia e Rocca inſuperabile a fauo fuſione del
a fauore del giuſto, perche il Saluator no re del giuſto, tale a fauore di quello pari giuſto,per
ſtro dà vigore contra le poteſtà aeree in ca mente fi moſtrerà. Bona gratia, perche con chc non
leſtibus, perche de ſupermis eſt, per la genera l'efficacia della ſua interceſſione, ſupplendo manchi la
tione eterna dal padre, temporale per opera col ſuo merito, ci libera dal pericolo con gratia.
dello Spirito Santo, e perche deſceudit de tratto dell'ingratitudine noſtra. Rocca di Maria buo
calo, cioè da Maria per moto locale proprio ſicurezza, perche è la torre di Dauidorna na gratia,
nella ſua natiuità temporale, che è dire, eſ ta di mille ſcudi a fauore di tutti fabricata perche?
645 ſere ſtato per noue meſi rinchiuſo nel ſuo da Chriſto, vt peccatoribus eſſet refugium &
Si deduce Santiſſimo ventre, e come da madre propria munimen, come a quel luogo con Ailgrino Ailgrino -
la interceſ
dalla Beata Vergine; da che ſi caua duppli diceuamo di ſopra, il che appartiene aneo
fione effi cato argomento per proua del noſtro inten
cace di Ma
a chi ha ricuperata la gratia, e quanto alla E rocca di
to, prima perche l'efficacia delle ſue pre preſente giuſtitia è giuſto, ma peccatore, ſi ſicurezza a
ria, perche ghiere lo fece venire, lo fece naſcere al Mon
dice, e per hauer peccato, e perche ſi troua che ci di
fece, che do, ſenza le quali non ſarebbe venuto,e ſen procliue,inclinato al peccato e il fomite in fende,
Giesù ve za Maria Santiſſima non ſarebbe incarnato, nato, e per l'habito contratto della vita paſ
niſſe al M5 e ſe l'efficacia dell'interceſſione di Maria ci ſata.
do, ſenza impetra quello, che eſt ſalus, vita, ci reſurre Se l'alito di queſto cibo, come pane cal
l'opera del ttio noſtra, molto più ſarà efficace intercede do conſerua la vita di gratia ne fedeli, nutrº
la quale noi reà fauore del giuſto la perſeueranza nel be doli con modo ſuo proprio conuertendoli in
ſarebbe ve. ne, la difeſa dalli aſſalti dell'inimico inferna ſe, che non hauerà fatto in Maria per nous
nuto mai, le acciò non manchi la gratia,Si rammemo meſi rinchiuſo, nella quale non trouo già
- - -- A3 1.
4o8 Diſcorſo DecimosIV.
mai impedimento alla gratia? ſarà per noi, tatis noſtra nobiliſſimus titulus, ſe il peccato
buona gratia, per reſitiere, per impedire da re conuertito lo porta ſe co, est in via ſalutis, lib. de Vir
Si proua, lungi gli aſſalti dell'inimico, a queſto fine fa ſe camina priuo di queſto, incontra più du gin. S. Ma
che Maria, bricata da Chriſto, come ſchierato eſercito ra catena di prima deſtinato alla morte eter ria. c. vlt.
è buona all'inimico terribile per lo ſgomento, che na. Il giuſto peccator conuertito è conua Maria è
gratia , e leſcente deboliſſimo, liberato da freſco da carta,tito
ne riceue. Non gioua al peccatore il perdo
rocca per no delle ſue colpe, ſe non riceue il Santiſi infirmità grauiſſima del peccato più che lo di liber
difeſa. mo, perche queſto è il ſigillo reale, che ac mortale, e gl'è neceſsario ſubito caminare tà che l'aſ
Santiſſimo per l'anguſto ſentiero de commandamenti ſicura.
credita,e auualora il frutto di penitenza,ſen
ſigillo, che za il quale, non ſi conſerua la vita, perche Diuini, ſe brama d'indrizzarſi alla vita, per
accredita veramente acquiſtato col Sacramento della che aria eſt via, que ducitad vitam, è mani Peccator
la peniten enitenza, e dolore perfettiſſimo dell'offeſe feſto, che non potra mouere vn paſso, ſe non conuertito
28 . i" per teſtimonio di Chriſto, che dice, ha ſeco il baſtone,con che ſi ſoſtenti. Qual'è è debole
Niſi mandacaueritis, c. non habebitis vitam queſto ſoſtentamento? Andrea Cretenſe, che conualeſcé
in vobis. Non dice, non habetis di preſente, il ſoſtentamento è Maria. Hec eſt ſuſtentacu re: Mar. le
ma nel tempo, che ha da venire, per la ſicu lum vitae, ſiche del Santiſſimo ſi dice, niſi dà mano, e
rezza di perderla ſenza queſto conforto. E' manducaueritis, non habebitis vitam in vobis. lo ſoſtenta,
dottrina certa con fondamento de SS. Padri, Di Maria, come nella ſteſsa Euchariſtia com perche no
che non ſi può conſeruare la vita di gratia mutata parimente ſi verifica, che non ha cada.
ſenza l'aiuto della Regina del Cielo, quale ſi ueremo la vita ſenza l'aiuto della ſua effica And. Cre
come n'ha partorita la vita, così con l'effi ciſſima interceſſione. ten.ſer.2 de
cacia della fua interceſſione, il viuere.S.Ber Cade nell'atto di crudeltà così horribile Aſſumpt.
s.Bern. -
nardo, che nihil babere voluit, quod per Ma quel ſeruo beneficato con la remiſsione del E come co
Senza Ma ria manus non tranſiret, ſe non poſſiamo ri debito di dieci milla talenti, perche riceuu uertita nel
ria uon ſi ceuere neſſuna coſa ſenza la ſua interceſſio l' Eucari
ta la gratia, in cambio di fortificarſi nel po
conſerua ne, come riceueremo la perſeueranza nella ſto dell' amicitia Diuina con la recettione ſtia.
lungamete vita di gratia, nella quale conſiſte il ſommo del Santiſſimo ſi patti, egreſsus arege, e ar
la gratia ». de noſtri beni per la ſicurezza della poſſeſſio gomento della rouina del tempio fu l'uſcita
e perche. ne della gratia, per la diſpoſitione infallibile del Saluatore, per la quale fà priuo della di
alla fruitione della gloria? L'interceſſione di feſa, come il fedele ſe dal Santiſſimo ſi ritira, Chi è ſon
Maria per la vita ſpirituale della gratia è lo perche priuo di riparo reſta eſpoſto alle bat tano dalla
diuotio ne
E la reſpi ſteſſo, che la reſpiratione alla vita del corpo. taglie, all'inſidie dell'inimico infernale. Lo
ratione de San Germano, vt corpus hoc reſpiratione vi ſteſſo incontra lontano dalla diuotione di di Maria in
fedeli. uit, ita Chriſticolarum vita tuis, è Virgo, affla- Maria Santiſſima, priuo dell'efficacia della contrare la
S.Ger.de3o tibus continetur. Gerſone, ſicut corpus nequit ſua interceſſione, per il merito della quale ſi diſauentu
Gtrlomeo piuere ſine reſpiratione, ita myſticum corpus vengono l'armature della difeſa, come ſo ra del ſer
fidelium ſine Virginis auxilio , vitam ſciicet pra dicemmo. Lo ſteſſo Saluatore, noſtro te uo allonta
ſ" conſeruare nequit. E la torre di ſoro demeriti, co quali di rigoroſa giuſtitia nato dal
Rè 9 del
Salazar in auid, dalla quale ſi riceue cmnis armatura ſodisfa per il peccato, impetra tutte le gra -
prou c.8. fortium. Oue Salazar, omnis inquam arma tie, quanto all'ordine di eſecutione non le tempio pri
S.Bonan, in tura, quia alibi arma contra vitia, o tentatio. communica, no aſcolta preghiere, quali non uato di
nes induere non dicet, miſi in bac turri, ideſt in s'auualorino dall'aura fauoreuole della ſua Chriſto, e
ſpeculo.
E l'atma Virginisſuffragio, che però San Bonauentu ſantiſſima Madre, non riceue ſuppliche, qua - perche?
ria vniuer rainermis cuntiis hoſtium ſuorum vulneribus li non ſiano ſegnate dall'efficacia della ſua
fale,e ſola, patet. Si può vedere il Nouato, che di pro raccomadatione, La rouina d'Iſraele fù, per Per ordina
ſenza la poſito tratta queſta materia. Anaſtaſio An che non coguouit tempus viſitationis ſue.Il té tione Duº
I13 e
quale tutti tiocheno , Aue gratia plena, quòd fatta ſis po della viſita d'Iſraele cominciò dal concet
reſtiamo nobis ſalutis via. Lo ſchiauo, benche libe to del figliuolo di Dio in Maria, che ſubi
diſarmati. rato giuſtamente dalla catena , ſe non , to, abit in montana, alla viſita di Eliſabetta,
Nomat. t. 2, porta ſeco la carta, il titolo della ſua li di Zaccaria Sacerdote, da quali, mentre fi ri
c. I 2.q. 2. beratione, trouato per il camino, incontra ceuuta, il Saluatore del mondo parimente
.Anaſt. An più facilmente la via della morte a guiſa di fu riceuuto da quelli, e goderono il frutto
tiocheno. fuggitiuo,che di ſalute ſoſpirara alla patria. - nella naſcita del figliuolo nell'abbodanza di
Peccatore Il peccatore è lo ſchiauo ſciolto dalla cate infuſione dello Spirito ſanto, ſcioglimento 646
connertito na con l'acqua forte delle lagrime, come ſù della lingua alle lodi di Dio, confeſſione, e Rouina d'
è ſchiauo veduto quello, che morì poi per contritio ringratiamento della viſita, e venuta del Iſraele,pei
liberato ne concitata per la predica di S. Antonio, e promeſſo Meſsia,e dell'opera della redentio che non co
dalla cate. lo manifeſta il Rè penitente. Dirupiſti vincu ne, come nel principio del ſuo cantico fù nobbe il ti
la , la mea. Mentre camina nel ſuo penſiero alla manifeſtato da zaccaria. Beneditius Dominus po della
645 celeſte patria, è bene, ſe porta ſeco il titolo Deus Iſrael, quia viſitauit,6 fecit redemptio ſua viſita
di libertà, Maria Santiſſima, fatta eſt nobis nem plebis ſua Li Sacerdoti,liFariſei, e Pren tione per
S.Ildefonſo. ſalutis via, perche S, Ildefonſoella eſt liber a cipi -
il rifiuto di
- -
-
Maria -
-
º
cipi d'Iſraele non riceuerono Maria, ma la l'oro, ch'è ſimbolo della carità, e protet,
ſprezzarono, come ſemplice, e pouera don ùe, mancò nell'Arca irreparabilmente per
nicciuola . Nel principio della manifeſta il demerito di quel popolo, e fà naſcoſta da is
tione di Chriſto, diceuano per ſcherno, Geremia. Vgone Cardinale, che hauendo ſequ.
l'Atca las.
men ne hic eſt filius Mariae è Nel fine dopo egli trouato, vi dicitur 2.Maha.2. locum ſpe
la crocifiſſione la diceuano, mater magnila lunce, ci tabernaculum, arcum, º altare in ra di Ma
tronis, cioè di Giesù. Si paragonino queſti ceſi intulit illuc, & obſtruxit oſtium ſpelunce, ria -
detti con quello di Eliſabetta humiliſsima e dixit Ieremias quibuſdam locum notantibus Vgo Card.
proſtrata a piedi di queſta Imperatrice ſou quòd ignotus erit locus,ſino alla fine del Mon
Si proua. rana. Et vnde hoc mihi , vt veniat Mater do, addit Vgo,vnde nec Rome eſtilla.Arca,
Domini mei ad me, che però ſe per il riceui quam fecit Moyſes, licet nec à multis dicatur,
mento di Maria, riceuè li frutti dell'effica ſedilla, quam Iudei ſibi fecerunt redeuntes de
ciſſima interceſſione ſua, ne reſtò priuato captiuitate. Da che ne ſegue, che per quan
Iſraele, quia non cognouit tempus viſitationis to il popolo d'Iſraele habbi deſiderato, e
ſua, e per la ſua indignità non meritò eſser cercato di ritrouarla,nò mai la trouò.Il che
degno di riceuere il ſuo viſitatore. Argo di Maria non ſi può verificare per la ſua
mento della rouina del popolo, euerſione carità inſuperabile, con la quale non ſolo
della Città, diſtruttione del Tempio fu l'V incontra, ma preuiene quelli, che deſidera
ſcita di Giesù da quello, è vero. Egreſſus Ie no ritrouarla. E però vero, che ſi come »
ſus ibat, che prima lo conſeruaua. La roui quel popolo per auuentura non haurebbe
na, del fedele è lo ſtare lontano dal Santiſ incontrato l'eſterminio,ſe foſſe perſeuerato
ſimo, è veriſſimò, perche reſta ſuperato al nell'oſſequio, e riuesenza dell'Arca, e que
l'offeſe, all'inſidie mercè, che Saluator pone ſto per la protettione di Maria communi
tur in ea (nell'anima) murus eſt ante murale, cata per dipendenza dell'ombra ſua, rap Per il con
e farà,che nel fine ſerua per foriero alle por preſentata nell'Arca, quale perdè per ha trario il fe
te del Paradiſo, come è ſcritto, Saluator uer ceſſato dall'oſſequio, e culto conſueto dele , che
ponetur in ea. Aperite portas, quia nobi di quella molto più il fedele métre perſeue perſeuera
Nota. ri nella diuotione della Regina del Cielo , nella diuo.
ſcum Deus, ma non ſarebbe vſcito il figlio,
ſe ſi foſſe ricevuta la madre, nè ſarebbe en ſarà preſeruato dalle rouine,da mali eterni, tione di
trato con le benedittioni di Paradiſo nella per vigore della ſua efficaciſſima interceſº Maria, ſarà
caſa di Zaccaria, ſe non vi foſse portato dal ſione,con la quale ſcuſa ſempre la fiacchez preſeruaro
dalla rout
la ſua madre, nè partirebbe dal fedele, s'egli za de ſuoi figli adottiui, compenſandola co'
Il3 ,
dalla ſua madre prima non faceſse partenza, meriti del ſuo figlio naturale, e con li ſuoi,
il ſimbolo del mancamento del vino ne lo che ſe ſi allontana da Maria laſciando le ſo
dimoſtra, che vuol dire, che compitamen lite ſue diuocioni, chi non vede, che reſta
te non mancò , perche vi fu inuitata Maria, ſcoperto alle ferite dell'inimico Infernale ? Gioſeppe »
vi fùtrattenuta con amore, con oſsequio di La preſa di Gieruſalemme ſeguita con l'ar. Barr. an.
riueréza, e però meritarono ſentire gli effet mi di Veſpaſiano, e di Tito ſeguì di queſta Chriſti 72.
ti dell'efficacia della ſua interceſſione,eſpreſ. maniera. Fù circondata da fortiſſimo val
Si proua ſa nella parola. Fili, vinum non habent,ſe non lo d'ogni intorno, ma perche gli Hebrei in .
col ſimbo vi foſse ſtata Maria con tutta l'amicitia di grandiſſimo numero lo guaſtauano, Tito
lo delle Chriſto, per ogni modo, que buoni amici venne in penſiero di cingerla di muraglia,
nozze, nel ſarebbono ſtati priuidi vino. Se il fedele ri e ſi finì l'opera con prodigioſa celerità nel
le quali no ceuè la gratia col perdono delle colpe, fù termine di tre giorni per tenere quelli di
oſtante all' opera dell'interceſſione di Maria prontiſſi dentro, acciò non poteſſero vſcire, e impe
amicitia di ma aſpira, e con l'efficacia fauoreuole della dire quelli di fuori, che non poteſſero en
Chriſto ſa ſua interceſſione, eſsendo dottrina certa , trare. Il giuſto di buona ragione per la co
rebbe mä che conſernatio eſt quadam continuata produ gnitione della ſua baſſezza, viltà, e peccati
cato il vi itio» ſi che non manchera la conſeruatione paſſati ſi deue ſtimare, come circonuallato,
no, ſenò vi della gratia, ſe non partirà dal ſuo princi e ſicuro per la conſeruatione demeriti, e
foſse ſtata pioMaria, dall'efficacia dell'interceſſione dell'inſidia dell'inimico, ad ogni modo »
Maria. della quale ne ſeguì da principio la produt quante volte per le paſſioni indomite, e per
Iere 3. 16. tione. Il Profeta Geremia da preludi della uerſe inclinationi còtratte appariſce il foro
ſi rouina d'Iſraele. Non dicet vltra arca teſta nell'argine, ladito facile per la foſsa all'i
y menti Domini, neque ſuper cor erit, negue re nimico Infernale, che infaticabile la gira
-
cordabumtur illius, nec viſitabitur, nec fiet »l ſempre d'intorno fortiſsimo, e come Leone
e
tra -Vgone Card. Non dicent, (ſcilicet nobi crudele, per farne preda. Maria è quella º Maria mu
ſcum eſt, vel conſeruabit nos) Maria Santiſ che di muraglia inſuperabile con la ſua in raglia, che
terceſsione efficaciſsima lo circonda, co circondan
ſima adombrata in quell'Arca, con la diſtin
647 tione addotta da S. Ambrogio, che quella era me la ſteſsa ne lo conferma. Gium cali do il giuſto
Principio dorata d'oro terreno, che manca, ſta cale circuiuiſola. Agoſtino, che ſe il peccatore l'aſsicura.
della roui ſi incorrottibile, che non vien meno perche ſi dice terra, terraes, e in terram ibis, il S. Agoſt.
Iiiii giuſto
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4 Io Diſcorſo Decimo S.IV.
giuſto ſi deue dir Cielo. Che però eſsendo il de Aqueductu, s'ingegna di cercare la cauſa,
mare ſimbolo del peccatore peruerſo, Cor per la quale il mondo per tanti ſecoli, e
impii quaſi mare feruens. Aggiugne queſta anco migliara d'anni reſtò così priuo de
diſtintione, come tratti cò peccatori, influ fauori Diuini, che precipitò nell'ldolatria,
ttibus maris ambulaui, per ſouuenirli, reſta e in tanti mali, che viſſe dimenticato di Dio,
T) ſt ntio no però eſpoſti all'empito delle tempeſte, e con terminare nell'abbiſſoldi dannatione
lìc Cofm: co giuſti, perche circondadoli, gli aſsicura,e eterna: e ſe al tempo di Noè,omnis terra core
a ſiſta al li cuſtodiſce con la muraglia, perche s'in ruperat viam ſuam, più ſi corruppe negl'Vl
Pecca ore a tenda, di che maniera lo facci,ſi dichiara col timi tempi, perche ſolo nel picciolo angolo
di Paleſtina ſi eſercitaua il culto del vero 649
e al giuſto - detto fuſamente ſpiegato nel precedente Rouina del
diſcorſo. Ego eroei murus ignis in circuitu - Dio, ma accompagnato da così grande ſce
leratezze, che a pena ſi poteua diſcernere , módo pri
Queſto è certo, che Maria ſantiſsima non è ma della
muraglia, nè fuoco. Se ſi dice muraglia di come per le prediche del precurſore, e dal
Saluator noſtro ſi manifeſta ; e riſponde venuta di
E muraglia fuoco a fauore de giuſti, tale ſi dimoſtrerà Chriſto,ftì,
oppoſta a con la ſua efficaciſsima interceſsione info id circò fluenta gratie, tanto tempore deſue
runt, quia non aderat ille, de quo nos loquimur perche né
quella di cata per li ardori della ſua carita, con la v'era Ma
Tito còtra quale girando il giuſto, lo trattiene nel be aqueductus.Mar è l'acquedotto delle gratie,
ma acquedotto né ſolo, per il quale paſſi l' ria.
Gieruſ lé ne, tiene ferme le virtù, acciò non fuggano, S. Ber. ſer.
IIl C • li meriti, acciò non periſcano, li Demoni), acqua della gratia, ma attrattiuo di quella,
come ſopra dicemmo nella condittione del de Aqued.
acciò non apportino nocumento, muraglia
altretanto fauoreuole alla ſpirituale Gieru collo della Chieſa appropriato a Maria, che
ſalemme, che è l'anima del giuſto, quanto non ſolo è mezo, per il quale paſſa il cibo
fù infelice la muraglia di Tito a Gieruſa al rimanente del corpo, ma anco l'attrahe»
lemme terrena, perche queſta fù ordinata e coſi Maria è acquedotto attrattiuo della
alla totale rouina, quella all'eterna ſalute. gratia a fauore de fedeli, ſia pure il corpo
ben paſciuto, e nodrito d'eſquifitiſſimo cibo Il corpo,
S. Efren Siro oratione de laud. Virg. la dice, benche bé
inexpugnabile propugnaculum, vallum fidelii. per eſempio il giuſto pieno di doni Duini,e nodrito,
Eccleſ in plenitudine ſanttorum detentio mea. di mille gratie arricchito,e ſi concepiſca pri
Eccleſ. 24o. ale. Ego detineo ſantos in pleni uo dell'wſo del collo, che li giouerebbe il nu priuo delle
Vgo Cardin vſo del col
Vgo Carda tudine ſua, ne minuantur, detineo Chriſtum, ne trimento paſſato, e certo, che dimomento
eis peccantibus, per humana fragilità, irra incontrerebbe la morte. Qui ſta è l'efficacia lo preſto
dell' interceſſione di Marra ſantiſſima a fa muore. Ma
ſcatur, detineo Damones, ne noceant detineo ria è collo
virtutes, ne fugiant, detineo merita,ne pereant. uore del guſto, che ſe viue vita di gratia,
Singularis eſt ipſa in detentione, come la mu da collo, acquedotto della gratia la ricono per il giu
ſce non ſolo per il reſpiro ſopra accennato, ſto -
raglia di Tito, per la rouina della fabrica,
della quale neſſuno potè già mai entrare, o col quale ſi mitigan li ardori della noſtra
vſcirni ſenza di lui. Se il giuſto laſcia le di. cócupiſcenza, ma per li doni attratti, e com
uotioni ſue con allontanarſi da Mariaſan municati a noi per virtù della ſua efficaciſſi
tiſsima, reſta eſpoſto a danni dell'inimico ma interceſſione, ſe allotanato ne reſta pri
Infernale, ſcoperto all'indignatione Diui uo, altro non può incontrare, che la morte
na, e ſenza riparo per la partenza, e perdi ſpirituale per la perdita della gratia per ma.
ta de ſuoi teſori ſpirituali. Siche ſe per l'V camento di reſpiro, e di cibo per conſerua
ſcita di quel ſeruo debitore dal Rè, di Gie re la vita. Si trouò in gri pericolo di morire Mixodi 17.
sù dal tempio, ſeguirono le rouine, altre il popolo d'Iſraele per mancamento dell'
acqua, e ne portò grauiſſime le querele a Per il man;
tanto ſeguirà dall'uſcita da Maria, e dalla CamCultO
ſua partenza per ſottrarſi dalla ſua diuocio Mosè,ad Aaró queſti al Signore dell' eſerciti
con humiliſſime ſupplicationi, a fine , che dell'acqua,
S. Ber, ne, che però il diuoto Bernardo nella conſi in cambio
deratione di queſto punto ſtimando più l'ef prouedeſſe. Le fà ordinato loquimini ad pe'
tram, 6 ipſa dabit vobis aquas. L'Apoſtolo, di parlare
ficacia dell'interceſsione di Maria ſantiſsi
che petra erat chriſtus, che in ſegna a Diſce alla pietra»
ma, che la propria vita corporale, eſclama. ricorrono
Mâco ma O anima, cur non espotius a corpore ſeparata, poli il dimadare petite, 3 accipietis,ne ſeguì alla verga -
le mori quàm a tanta Domina exulfatta? e con molta però operatione contraria, perche in vece di
ragione, perche ſi come l'Idiota. Inuenta parlare, Mosè co la ſua verga due volte per Verga è
fe ». che ,
partirſi da Aaria,inuenitur omne bonum,perche con l'ef colse la pietra, º fluxerunt aque. Che vuol Maria che
ficacia della ſua interceſsione, ſenza alcuna dire queſta diuerſità?Il Signore dice loquimi ſuppli ſce al
Maria , e noſtro de
perche? eccettione ci prouede, di quanto ci può eſſe o
ni, e queſti ſi ſeruon della verga? Non di merito fa
Idiota in re neceſsario per l'acquiſto del ſommo be cemmo di ſopra, che Maria in quella verga cédo, vſci
prolog con ne, di maniera tale che hauendo trouata veniua ſignificata? Il miſtero è queſto, che
nò meritiamo d'eſſere eſauditi da Chriſto,ci re l'acqua
tempi. Maria, poſsiamo dire hauerlo di già acqui delle gratie
ſtato, così perduta Maria, poſsiamo dire d'. ſeruiamo di mediatrice,di Maria con la effi
cacia della ſua interceſſione, con la quale con la ſua
hauerlo perduto - si più a interceſ:
Lo ſteſſo Bernardo nel ſermone, che fà percuote, feriſce il cuore del
Cne ſione -
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 4I 1
che per la lanciata di Longino,eſce ilſangue madre, quale ſi come nelle nozze di Cana ſi attribui
di redétione, acqua di gratia, percuſſit petrà, Galilea, fuori di tempo, prima dell'hora, ſce a Mar.
& fluxerunt aqua, º torrentes inundaueruut. in!uogo per altro non ordinato, con vna , ſorella di
Che il cuore Diuino ne paſſati ſecoli duriſſi parola, vinum non habent, potè ottennere Aaron, no
ma, e aridiſſima pietra ſi dimoſtrò, con la la prouſione del vino dal ſuo dilettiſſimo per ſe ſteſ
Per màca ſciare nelle miſerie ſue il genere humano eſ figlio, e così attrattiua della gratia a fauo ſa, ma per
mento del poſto all'eterne rouine tanti ſecoli, perche re del giuſto, che anco nell'ombra ſua, nella l'ombra di
la quale ne in quelli non mai ſi vide apparire Maria, ſigura di Maria ſorella di Aaron, traſſe l' Maria per
reſtò pri acquedotto attratiuo delle gratie, perche l' acqua dalla pietra per li dirupati ſentieri eſpreſſiua
uato il mai efficacia della ſua interceſſione a fauore del della peregrinatione del popolo eletto, nel dell'effica
do pertati giuſto ſimboleggiato nel ſuo popolo eletto, quale veniua rappreſentato, e ſe ceſsò il cia della
ſecoli, corſo alla morte di Maria ſorella di Aaron » ſua inter
è tanta, che può conuertire le pietre, le alpe
fù per noſtra inſtrutione, perche intendia ceſſione a
ſtre rupi de monti, in larghiſſimi fonti d'
acqua ſorgente, che ſcorre, id circòfluenta mo, che ſe ci manca l'efficacia della ſua in fauore del
gratia tanto tempore defuerunt, quia non terceſſione, reſtiamo priui di tutto, ſpoglia giuſto.
aderat is, de quo loquimur, aquadutius, alla ti de benefici Diuini, quali per l'attrattio
preſenza del quale fluxerunt aque, º torren ne di queſto acquedotto ci vengono com
tes inundauerunt. Si proua dallo ſteſſo luogo municati, ſicut inuenta Maria, inuenituromnt
citato dell'Eſodo, pche all'uſcita dell'acqua bonum,ità amittitur, illaamiſa -
dalla pietra percoſſa con la verga di Mosè, Il figlio in S Brigida così le dice. Verè S. Brig. lib.
ne ſeguì nuouo prodigio, che per quanto il mater cariſſima, Verbum oristui attraxit quo 9.Inter. 9
popolo eletto ſcorreſſe p quel deſerto, o nel dammodo Deitatem meam inte, 3 feruor dul
L'efficacia
65o piano, o ne dirupati ſentieri de Monti, era ce inis tua numquam ſeparabit me a te. Gri' della ſua 1
L'acqua p parimente ſeguitato dall'acqua, o perche il efficacia dell'interceſſione di Maria ſantiſſi
terceſſione
virtù della popolo foſſe accompagnato da quella pie ma. Crebbe tanto l'attrattione della gratia traſſe la
verga vſci tra che rappresetaua Giesù,o dalla ſua virtù perſe, che dopo la pienezza di tutti i doni Diuinità a
ta dalla fauorito, ſi come di queſto fatto ne fa men Diuini ne traſſe anco l'auttore, lo ſteſſo Dio,
pietra co tione l'Apoſtolo, conſequente eos petra, petra e come lo traſſe, lo diſpoſe a noſtro fauore» ſe per noi
me ſupe autem erat Chriſtus, e il re penitente, ci mi ma come il feruore della ſua diuotione è ta inſepara
bilmente ,
rädo ogni ſericordia tua ſubſequetur me omnibus diebus le, che non ſeguirà mai, ſi poſſi ſeparare da
difficoltà vita mea. Che quell'acqua per l'abbondan ſe, con l'efficacia della ſua interceſſinne º e così la
ſeguiſſe il za ſua ſcorreſſe nelle campagne ſcendendo opera di maniera, che mai ſi poſſi ſeparare gratta -
popolo. nella profondità delle valli, non è gran coſa, da noi. A pena lo partorì al mondo, che li
1. Corint, ma che di là aſcendeſſe ſino alle più alte ci ſeguaci dell'Inferno cercarono ſepararlo
me de monti, è bene inuſitato prodigio. An con darli morte, gran pericolo, fù quello
co queſto ſi potrà fare,mentre vi ſia proporº incontrato nella ſua naſcita del Saluatore -
tionata virtù, dalla quale poſsi eſſere attrat Aſſiſte la prouidenza, la ſapienza Diuina» e
ta.Vediamo per eſperienza, che c& l'applica ſi ſpediſce l'Angiolo a Gioſeppe, che lo ri
Salua Gie
tione di qualche inſtrumento per la virtù pari, in che modo ? accipe puernm , º ma
trem eius, & fuge in Agyptum. Angeloſan sù nato in
attrattiua di quello per qualche ſpatio fuori noi, come
dell'vſato ſuo corſo l'acqua ſi può inalzare, to,che importa la madre?ella verrà commo
damente da ſe,fuggirà più veloce GioſePPe lo ſaluò na
ſe a proportione queſta virtù creſceſſe, ſino to al mon
alle più alte cime de monti, ſarebbe ſeguita col bambino, e lo porrà in luogo di ſicurez: do -
Iſtrumenti ta dall'acqua. Era tra quel popolo Maria za fuori de confini, e della perſecutione di
virtù at ſorella di Aaró, a meriti ſuoi viene attribui Erode, oue poi ſia trouato, e ſeruito dalla
trattiua » to queſto miracolo da Rabbi Salomone rife ſua madre. Nò, replica l'Angiolo, accipº
per inalzar rito da Lirano, da Rabbi, Isaac addotto da puerum, e matrem eius. Il vederevn huo
l'acqua - Genebrardo, perche tutto queſto inuſitato mo con celerità fuggirſi con vnbäbino me
Rabb.Salo. corſo dell' acqua durò per tutta la vita di tre il popolo ſta ſolleuato a fauore di Erode,
per motiuo di adulatione, argomenta » che
Rabb. Iſaac queſta donna, e ſubito, che fù morta, ceſsò,
Gioſeppe
ſia quello, che principalmente è cercato» ſolo
apud Gene. perche quel popolo tornò al biſogno del' non l'e
acqua, come prima, come ſi regiſtra nel ſa ſarebbe preſo Gioſeppe per la ſperanza del haurebbe
Nume cro teſto de Numer. Mortua eſtubi Maria, cº la liberatione degl'altri, e condotto al giu ſaluato , e
ſepulta in eodem loco. Che ne ſeguì è la ſete. dicio con la giuſtificatione del fatto, ſareb:
cumque indigeret populus aqua, ma la virtù be morto il bambino. Che però profetò perche ?
Iſaia l'eſecutione del conſiglio Duino. 4 Iſaia 9.
e merito di quello. Maria peccatrice, mor Maria ſola
moratrice di Mosè, riempita di lepra per il ſcendet Dominus ſuper nubem leuem, e iº lº lo porta ci
meritato caſtigo, come potè eſſere cauſa ſto modo con ſicurezza ſaluo, ingredº
ſicurezza .
Che il pos di coſì grande, e continuato prodigio? Que Aegyptum. L'Interlineale gloſſa, ſºpº, Interl.
polo foſſe ſto è argomento dell'efficacia ineffabile dell' bem leuem, ſuper corpus virginis, portato nel
proprio ſeno, e Lirano vi aggiogne, fugiens Lira. iui.
ſeguitato interceſſione di Mar. Regina del Cielo, pa
dall'acqua, drona dell' Vniuerſo, noſtraamantiſſima rſecution Herodis Marleggeriſſimanº
perſecut - perchc
4 I2. 4
Diſcorſo Decimo.S.IV.
perche non aggrauata d'alcuna colpa, nè ricolo, per il Diuino rigore, fac meaudire º
meno Originale, come nota il Lirano, co vocem tuam, perche per quanto ſia Santo » e
me potè attraerlo con l'efficacia della ſua perfettiſſimo, benche come Gioſeppe tuo
interceſſione a fauore de peccatori, così per ſpoſo, è neceſſaria l'efficacia della tua pre
vigore della ſteſſa ne lo conſerua a fauore ghiera, perche ſi come quella fu efficace, per
de giuſti. Verè,mater cariſſima,Verbum oris trarmiate, per naſcere al mondo, baſteuo
tui attrazit quodammodo Deitatem meam in lc per difendermi dall'inimico Infernale »
te, ci feruor dulcedinis tua, per eſſere piena dalla perſecutione di Erode, così baſterà per
di ſoauità, libera d'ogni amarezza di colpa, conſeruarmi ſinoalla fine a fauore del giuſto,
numquam ſeparabit me a te, cioè ſarà così ef e ſi come neſſuna coſa ſenza di te mi poteua
ficace la preghiera della tua interceſſione, ſaluare, così neſſuna induſtria deſerui miei
che mai per alcun tempo, nè io partirò , nè mi potrà conſeruare. Fac me audire vocem
tutta la forza dell'Inferno, del mondo ſarà tuam, il B. Alano, ideſtad me dirige preces B. Alano.
Neſsuna
tale, che mi facci partire. Come ſi ſalua Gie dequacumq; tribulatione detuoi figli adot
sù a fauore di tutto il mondo, così ſi ſalua a 1duſtria lo
tiuine maggioritimori di perderſi, vi eas
officio par fauore d'ogni anima giuſtificata S. Chieſa , impleam,perche? Vox enim tua dulcis, ſuauiſ potètraere
uo della B. ammaeſtra li ſuoi figliuoli nel tempo di pre ſima, e di mio ſommo compiacimento, º al mondo
V.Aduent. facies tua decora, non ſi vede macchia di col ſenza Mare
pararli, per incontrare la ſua venuta, men
tre nell'officio dell'Aduento pronontia.Ecce pa nella tua faccia,nè ſi aſcolta rauco ſtrido così,nème l
apparebit Dominus ſuper nubem candidan , re nella tua voce, però a me ſempre cariſſi no lo po
cioè Mariam, 6 cum eo Sanctorum millia ». ma, ſi come per quella ſono venuto, così per trà conſer
651 Prima della venuta di Chriſto non v'era ve. quella non mi parto da te, da quelli, per li uare nell'a
Germo ſtigio di ſantità, mai fù così immondo il quali mi prieghi. Feruor dulcedinis tue num nima séza
gliano a mondo, come in quel tempo, per teſtimo quam ſeparabit me a te, e ſi come neſſuna in di quella,
millioni di nio di Agoſtino. Si fa vedere Giesù, ma in duſtria delle mie creature, neſſuna inſtanza
Santi alla Maria,con Maria, e però con lui portato co delle loro preghiere, neſſun merito di peni
venuta di sì da Maria, Santorum milia, a migliara tenza mi potè trahere al mondo,cº Verbum
Giesù con vengono, a millioni de Santi. Non mancò tutm traxit Diuinitatem meam, così neſſuna
Maria , de la Diuina bontà di communicare la ſua co diligenza del cuore compunto ſarà baſteuo
quali pri gnitione a Romani, a Filoſofi, alli Hebrei, le trattenermi, ſetù non preghi.Riccardo di Ric. di S.L.
ma né ap così per via di cognitione diſcorſiua,che co S. Lorenzo. Hincipſa dicit, qui me inuenerit, lib.2.p-I
pariua ve duce a conoſcere la prima cauſa, come per inueniet vitam , º hauriet ſalutem a Domino. 652
itigio. via di riuelatione, de Profeti, delle Sibille, e Ecce vita gratia in praſenti, ci ſalus eterna in Promeſsa
d'altre maniere, ma con lui non vennero, ne futuro. Nota hauriet, oppoſto per retta linea di Maria,e
Prima di ſi vide accompagnato da Santi. Quando vie a quelli peccatori peruerſifiimi, de quali ſi facilità i
Maria ri ne con Maria sì, perche ſe al primo lampo, neffabile al
dice che bibunt, ſicut aquam, iniquitatem, per
maſe eſtira che ſparge al mondo della Diuinità ſua, ſi la moltitudine de peccati commeſſi, e facili giuſto di
la cognitio moue il mondo, ſi ſconuoglie l'Inferno, per tà in commetterli ſenza ritegno, come ſorſi conſeruare
ne Diuina impedirlo, Maria ſi oppone, perche non . d'acqua, quali ſi trangugiano nel tempo e la gratia
tante volte reſti eſtinto. Tanto ſi moſtra nel ſimbolo ſtiuo, per ammorzare la ſete, così haurietſa col ſuo
communi del vino, cuminciperet deficere, come ſpie lutem, ne maggiori pericoli; è così grande mezo,
Cata »
S.Agaſt. S.
Tom, 6 c.
gano S. Agoſtino, S. Tomaſo, Cartuſiano, 8.
altri, non aſpettò, che mancaſſe, ma quan
do vide, che cominciaua a mancare col fer
l'efficacia della interceſſione, che mentre il
giuſto ſta per mancare, non sò come, quaſi
ſenza auuederſene è fatto ſaluo, come li He
i
uore, con l'efficacia della ſua interceſſione brei nell'eſtremo de ſuoi tremori nel mar
Così reſte
rà la gra
ſupplica, intercede, che ſi ripari. Comin roſſo dall'oppreſſione di Faraone videro l'ef l
cia a mancare la diuotione nel giuſto con fetto della promeſsa di Mosè. Vostacebitis, Fxodi.
tia, ſe ella uertito alla gratia, pur che tenghi Maria, e & Dominus pugnabit pro vobis, per la rouina
non ci aſſi l'inuiti ſempre, e come con ſua Auuocata ſeguita delle maggiori forze di Faraone e ,
ſte, communichi li ſuoi penſieri, che il vino di nella ſteſsa maniera ſi può dire dell'efficacia
carità dell'amor di Dio non le venirà me. dell'interceſſione di Maria. Vos tacebitis,6
no. 7Maria orabit pro vobis, come li ſpoſi nelle
Nella ſacra Cantica. Qua habitas in hor nozze,nelpericolo della mancaza del vino,
ris, amici auſcultant, fac me audire vocem tuà. per hauere Maria vicina, tacquero, perche
Honorio legge. Quehabitas in porti, cioè non pregata pregò.Vinum non habent,ebeb -
Come ſia vitae, º mortis. Per commodo de Cittadi bero con allegrezza. Queſt'è haurient ſalu
neceſsaria ni, e di foraſtieri fà antico coſtume a mini tem a Domino, per il ritrouamento della vita
a Sãti l'in ſtrare giuſtitia, e porre il tribunale alle por della gratia conſeruatali in queſta vita ſino
terceſſione te della Città. Qua habitas in portis, della
di Maria in
all'acquiſto dell'eterna ſalute ſenza loro fa
vita per la communicatione della gratia, t1C2 -
vita, e più della morte, per la conſeruatione di quella, - Leone Imperatore più auuenturato per la Leo. Imp.
1Il IllOite e
a fine, che non ſi perda in quell'eſtremo pe. diuotione della B. Vergine, che per la feli
- cità
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 413
cità dell'Impero, trattando della preſenta za, sì, che non manchi la gratia dalla B.V. rendagra
tione di Maria nel tempo, così pronontia. parimente ſi riceue, come nella preſeruatio tie a Mar.e
Ecce te progerminatricem Dei radicem, ex qua ne dalla mancanza del vino per la ſua nºta da quella
ramus pullulabit, ſub cutus vmbra requieſcent za, vinum non habent, e la ragione e, perche cerrhi la ps
orbis terrae fines, inprato gloria plantati. Al nello ſteſso luogo citato dell'Eccleſiaſtico, feueranza -
iſai, n. lude al detto d'Iſaia, ci egredietur virga de dice hauere adempita la vbbidienza ingion Eccl. 24.
radice eius, & flos de radice eius aſcendet, 3 tali dal ſuo Duino figliuolo, in Eleftis meis
S.Epi. lib. requieſcet ſuper eum ſpiritus Domiui. S. Epifa mitte radices, mentre riſponde, e radicatii
de laud. V. nio addimanda la B. Vergine. Radicem glo in populo honorificato, cioè del Chriſtiano.
Maria ra ria , ci gloriam, fiuefalicitatem eternam be Rabano, in populo honorificato, ideſt, in po Rabano.
dice ſtabi ne fundatam. Il fiore è Giesù, che naſce dal pulo Chriſtiano, qui nominis eius inſigni pre
lita di glo la radice di Geſse, cicè dall'incendio della conio meruit honorari, molto più per hatterli
ria. Diuina carità Maria, quale poſta nel tem deputata la B. Vergine per ſua madre. Dal
l pio fabricato per prato di gloria della Diui
na Maeſta, acciò in quello ſi attendeſse di
l'hauer la B. Vergine gettata la radice in .
queſto popolo, ne ſeguita, che in parte. Dei
mei bareditas illius. Cioè, che l'heredità, Dalla diuto
propoſito al culto Diuino, e per l'auaritia,
ſuperbia, e mille colpe de ſacerdoti, e del illius populi, ſia in parte pei mei, come ſpie tione di
popolo, reſtò così profanato, che fatto a ga Palacio, perche come radice progermi Mar.ſegui
bomineuole a Dio reſtò deputato alle fiam natrice di Dio, quale quotidiº parit in menti ta l'acqui
s Nell'Egit me. Maria entrata, che fù, ſi moſtrò radice bus fidelium, ma perche, ſecondo Ariſtotile, ſto dell'he
tò intimò progerminatrice di Dio, perche ſi come en radir in plantis ſimilis eſt ori in animalibus, redità Diº
il fine dell'e trata nell'Egitto col ſuo Diuino figliuolo perche come l'animale ſi nutre col cibo, che uina.
Idolatria, Talaccio.
diſtruſse gl'Idoli, quaſi intimando il fine del per la bocca riceue, così la pianta col ſucco,
l'Idolatria, così entrata nel tempio, a po quale con la radice s'attrae, ne ſegue, che a Ariſ lib.2.
Maria, che ha gettate le ſue radici nel Chri de anima -
co a poco cominciò a ceſsare la ſtima, e glo
Nel tépio ria del tempio, e traherla a ſe viuo tempio, ſtiano, come che ſempre madre, ſempre ra 653
traſſe la ſti dice progerminatrice di Dio nell'anima de Radice nel
e radice germinatrice di Dio. Nell'E
ma a ſe. gitto per la predittione d'Iſaia fù riueri fedeli, ſempre lo produca, ſempre me lo con lepiate, p
ſerui,e ſi come il fiore reciſo dalla radice lan che attrae
ta prima, ch'entrarui, perche già v'era
la culla col bambino , e la madre riue il ſucco, è
Nell'Egit gue, e ſi ſecca, così volere Iddio per ſe ſteſ
to riuerita ſo ſenza l'interceſſione di Maria, è come vo come la bo
rita da que popoli per l'ammaeſtramen
lere il fiore reciſo dalla radice, quale ſi co cca ielli a
Maria,pri to di quel Profeta; nella Giudea fù rifiu niunali e ine
ma d'ene tata da quella gente, e diſpregiata, pro me preſto vien meno, e ſi ſecca, così vien
riceue il
trarui e clamata madre d'wn'huomo peſſimo, Croci meno, e manca. Dio nell'anima, nella qua
le viue per la communicatione della gratia, cibo .
fiſso, come mater magni latronis, non è me
ma ſi come inaridita la radice reſta ſubito Però Maria
rauiglia, ſe all'Egitto fù communicato così
gran dono di ſantità col germoglio di tanti ſecco il fiore, e ſi perde, così ſe per manca ſi dice ra
huomini ſanti, che per quelli li deſerti di mento di oſſequio, di riuerenza a Maria, re dice nel
que'paeſi, ne conuenti, e ſacre adunationi ſta come radice inaridita nell'anima, vien giuſto,per
Germo loro al dire di Girolamo gareggiando, au ſubito meno la Diuina vita participa, per che ottie
gliò huo uanzauano le glorie del Cielo, per li ſplen mancamento della gratia, e reſta il Chriſtia, negli aiuti
mini ſanti dori, e adunamenti di tante Stelle; e ſe per no, quale per Duina ordinatione era prato per coſer
ſuperiori il contrario Gieruſalemme, e la Giudea re uarle la
della gloria di Dio, deputato alla rouina,
ali ſplen ſtò ſoggetta ad infelicità così grande, che all'incendio, come il tempio di Gieruſalem: gratia.
dori delle Volere
non baſteuoli li ſingulti del mondo, ſino gl' MTie e - - s
Angioli trouarono lagrime fatti in ſembian Giesùséza
Stelle. Ma ſe queſta Diuina radice Maria con Mar. è re
zane corpi aſsonti, per deplorarle. L'Apo perfettiſsimo ſucco d'amor ſincero e diaf
ſtolo ciauuſa, che noi ſiamo Tempij viui ſcindere il
fetto di ſolida diuotione ſi conferua nel ſuº fiore della
della Diuina Maeſtà, ne quali la B. V. come primo vigore, quali non ſaranno gli effetti
radice progerminatrice di Dio, deue eſsere radice, che
dell'efficacia della ſua interceſsione nell'ani vié meno.
Eccl. 24 traſpiantata, come nell'Eccleſiaſtico neri ma a fauore del giuſto ? Se con quella tra i
I3s ceuè il precetto. Tunc precepit, & dixit mi Diuinitatem, con quella ſempre impedirà la Mar.è por
hiin Iacobinhabita, con la tua conuerſatio ta có le ta
partenza, perche non manchi la gratia
ne, come in luogo della tua naſcita. In ibella B. Vergine nella ſacra Cantica ſi leg uole di ce
ge, ſi oſtium eſt, compingamus illud tabulis dro odori
Iſrael hereditare, l'adempimento della pro
meſsa della Diuina incarnatione fatta ma fere , che
cedrinis. Queſte tauole di cedro per orna non ſi cor
Germoglia dre di Dio, ma in elettis meis mitte radices, mento della porta ſono li priuilegi partico
Dio nel come piantata per il germoglio Diuino, per rompono,
lari, ſingolari grandezze e virtù dellº º cioè le vir.
giuſto. eſsere radix progerminatrix Dei. Il giuſto gina del cielo, delle quali dalla Santiſsimº
Brig. cit: dalla ſua conuerſione a Dio, deue rendimen Trinità venne arricchita. Ailgrino inibº tù, che do.
Il 3 e
Il peccator to di gratie alla Regina del Cielo, verbum tabula cedrine dicuntur, quiº imputribiles
conuertito oris ſui attraxit diuinitatem . La perſeueran ſunt, 6 odorifere, ſempre
Kkkkkapplica per
-
to, aiu
e Cant.8.9.
vAilgrino e
4I4 Diſcorſo Decimo SIV,
to, e per fauore dell'anima del giuſlo, nel ſtis, Dominique gratiae certum argumentum,
la quale vien radicata. Quello, che impor così detta da Giacopo Monaco, e dell'or Giacopo
Lo ſteſſo. ta, è, che la B. Vergine, eſt oſtium. Lo ſteſ dinatione alla gloria. Lo ſteſso. Abun 7Monaco orº
ſo Dottore. Beata Virgo oſtium eſt Eccleſie, dantius eſcundat, perche nelli maggiori per im Nat, Ma
qua malignis obſiſtit ſpiritibus, ne addeuotos ricel con la ſua interceſsione conſola, cor
ſuos intrent, o accedant, ſicut volunt. Oſ robora, apporta luce , come Verga di
ſeruo quiui, che Maria eſt otium, per la qua Gionata, con la quale preſe il miele, men
le è venuto Chriſto nel mondo, nell'anima tre veniua meno per la fatica. Gioanni Vi Gio:Vitale,
del fedele, come pure l'è detto. Aperi mi tale. Maria ſiglata eſt per virgam Moyſi, qua Mar. verga
bi, ſoror mea ſponſa, cioè a me ſolo, ma ce ſumpſit mel, per il quale illuminati, ſunt di Gionata
Maria è teris claude, ſeculo claude. Fatta porta di oculi elus. E la verga d'oro di Aſsuero, con quale at
porta, che Chriſto nell'anima resiſte all'intrare del De. eſtenſione della quale reſtò aſsicurata E tratta por
n eſiſte all'e monio, e ſe permette qualche moleſtia di ſter, libera dalla morte, con la quale in tail miele,
étrata del tentatione, è limitata, e modificata in mo uigoriſce l'anima, e teſpira nell'eſtremità acciò non
Dcmonio. do, che ſerue per ornamento della corona. del Diuino giudicio. S. Bonauentura. Bea véghi me
Che per altro nell'anima del fedele, mentre ta Marta eſt virga aurea , de qua legitur, RO,
E teſoro, produce Chriſto, ſi moſtra. Theſaurus diſ quod Eſter ingreſſa ad Aſſuerum pre nimia S. Bom.in s
diſpéſatio penſationis planèarcanus. S. Epifanio lib.de ſtupore penèexanimata, quam adillam con ſpec.c. 12.
ne per la laud. Virg. initio, e Riccardo di S. Lorenzo. fortandam rex Aſſuerus extendet. Hac eſt
partecipa Eſt Theſaurus,quo qui vſi ſunt participes fatti felix virga, qua ad animam confortandam
tione dell' ſunt amicitia Dei, quia in ea vt in gazofilatio extenditºr contra terrorem Diuin.c iuſtitiae -
amicitia poſuit Dominus omnia dona gratiarum , meri Faelicitatis inſigne, nominata da S. Dionigi
Diuina. torum, virtutum, e Maria ſantiſsima, come Areopagita, perche. Riccardo di S. Lo Areop. ad
madre amantiſsima noſtra, reputa, come lo renzo. Illius duttu ad Chriſtum ingredimur, Taulum .
ſteſſo hauere queſti doni di gratie, e com e mediante qua videtur idem chriſtus. E Da Aſſue
municarli a ſuo figli per vigore dell'effica per chiuſa di queſto diſcorſo dell'efficacia ro, che pre
ciſsima ſua interceſsione, ſi come ella ſteſſa ineffabile della interceſsione di Maria a fa ſerua dalla
Tºronerb.8. ci manifeſta ne prouerbij. Mecum ſunt diui uore del giuſto, a fine, che non le venghi morte qui
7o. Si ut. tie ac gluria, oue li 7o. leggono. Mibi ſunt meno la gratia, ſi dica con S. Germano , ui,e al giu
Stima lo diuitia ac gloria. Simaco traduce, a me che la B. Vergine con l'efficacia della ſua ditio fina
ſteſſo ha le -
ſunt, perche mercè all'amore , lo ſteſso interceſsione, eſt dans ſalutem, o abater
uere per ſe reputa vno, l'hauetle, e communicarle, to liberanº ſupplicio. A queſto fine poſta al S.Ger. orat,
le gratie, e e ſi come nell'inuito, che le fece Chriſto per la Croce dalla parte dell'Aquilone, a qua de Zona,
C Ottl Imln1
andare alla gloria riferito da Guerrico Ab pandetur, omne malum, per li aſsalti, per S.Bon. pſ 6.
carle, e le bate, per vltimo argomento conclude. Nec Ric.lib. 2.
l'accuſe dell'inimico Infernale a parere di S.
pare non mihi ſatis glorificatus videbor, niſi & tu Bonauentura, acciò, che reſtino li ſuoi di S. Agoſlſer.
poſſederle, glorificeris, così ella nell'anima de ſuoi di uoti difeſi, e ſtabiliti per ſempre nell'ami 15.de temp.
ſe non le uoci piena di Celeſti ricchezze'ſuplica il ſuo Aſſiſte dal
communi
citta del ſuo Diuino figlio, per teſtimonio
Diuinoſigliuolo reſti ſernito, ſiano com dello ſteſso Chriſto. o vos peccatores, pra la parte
ca a ſuoi municate a quell'anima, perche per l'amo dell'Aqui
diuoti º.
cibº matris mea vobis derteram porrigo, e
re, che li porta, le pare di non poſſedere S. Agoſtino. Fatta eſt quippe Virgo Maria, lone, pri
neſſuna coſa di quelle, quali non commu ſcala Celeſtis, per l'efficacia della ſua inter gettare i
nica a ſuoi diuoti, e tutto gl'è conceſso dal aſſalti, le
ceſsione, quia peripſam Deus deſcendit ad
ſuo Diuino figlio, che diſpenſi ſecondo la terras, ºt per ipſam homines aſcendere me aecuſe del
capacità de ſuoi diuoti, che però è detta , reantur ad Calos. Queſto è l'effetto della l'inimico
fonshortorum, puteus aquarum viuentium » , Preghiera a fauore del giuſto. Fili, vinum EſcalaCe
S.Ber.ſer in perche come eſpone S. Bernardo. Abyſ. non habent, che non ſolo reſta proueduto, leſte,edo
Salue. ſum Diuine pietatis cui vult,creditur a perire, accio il vino di carità non manchi, ma per Il3. "º
con la quale riempie l'anima d'infinito con rche ſi
ſeueri ſempre la gratia ſino all'ultima con li al,
tento, perla ſperanza certa della poſseſ ſumatione alla vita beata.
ſione della gratia. Magnum quid reipſa exi: la glorias
sv,
l
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c.
- --- --- --- --- -- -- --- -
S. V.
DELL'EFFICACIA DELL'INTER
ceſſione di Maria a fauore del giuſto
per l'accreſcimento della gratia, e
di perfettione maggiorc.
.
Per Mar, è
654 'interceſsione di cato non foſsero annichilati, come voleua prodotto
-
Pregato Maria Santiſsima il rigore della Diuina giuſtitia. Se tanto il mondo e
Giesù,per ſi riduce a queſte dona la Diuina Maeſtà per Maria, prima Fù cuſtodi
che non ra la diſce
due ſole parole , ch'ella poſsi pregare. qual ſarà l'efficacia
manchi il déza di A
fili, vinum non ha della ſua oratione: s. Bernardo gl'attribui
vino, riem bent, il fine, per il ſce l'incarnatione Diuina, e che Dio ſi ſia bramo. Nö
pie tutte l' quale pregò, fù la abbaſsato per l'innalzamento dell'huomo, è annichi
Hidrie di lato Ada
prouiſione di vino proper hanc Deus homo fattus eſt, d Deus
quella caſa vſuale, acciò foſ humilis, ci homo ſublimis, lo ſteſso ſi de mo. Etutto
perche sé ſero preſeruati li duce da s. Ildefonſo, mentre pieno di am prima, che
pre proue ſpoſi dal roſsore, e confuſione, ſe il vino miratione pronontia quelle parole così dif. poteſſe pre
de Dioſo
pra il bi
foſse mancato. Il Saluator noſtro non pro ficili, procido antete, ſolum opus incarnatio gare,
uede tanto al biſogno di quelle nozze, ma mis Dei noſtri, come che l'efficacia della ſua S. Ilaef.
gno e di quanto vino potè eſsere contenuto nell' interceſsione ſia ſtata tale, che ſia opera Per Maria
Idrie di quella caſa, come la Vedoa d'E baſteuole per la Diuina incarnatione, ne ſeguì l'in
lia, fù proueduta di quant'olio potè eſse paia ad altri eſpoſitione difficile, perche ſa CafflatlO
re contenuto da tutti li vaſi, quali ha ſa rà più malageuole intendere, che ſola Ma Ilc e
puto trouare. E vſitato coſtume della Di ria ſia opera della Diuina Incarnatione, co Lib. 1. de
uina bontà di prouedere ſopra al biſogno » me foſse fatta ſolo per la ſua redentione. laud. Dion.
e di concedere ſopra qnello ſappiamo deſi Sin doue arriui l'efficacia dell'interceſsio Aich apud
derare. Aſsetato il popolo nel deſerto, per ne di Maria a fauore del giuſto, ſi può racco mundi Ma
mancamento dell'acqua, non ſi contenta gliere da quello, che Maria opera a fauore riani, Chri
Ex. 16.2o. di prouedere al biſogno, ma fluxerunt aque, del peccatore, anco ſenza parlare. Dio ſogoni.
Si proua. & torrentes inumdauerunt . Sente manca niſio Richelio lib. 1. de laudibus, 6 preco Per la ſola
mento di pane, lo prouede di manna, pre mijs B. Virg. Santiitas Mariae redundans ad viſta di
tioſiſsimo cibo in tanta copia, che ſopra corpus, odoris fragrantia , ſplendore, ve Mar. è cer
il biſogno d'innumerabile popolo auuanza nuſtate vultus decor, o c. Vnde dubium - to,che mol
ua ogni dì, quaſi in ſembianza di neue ſo non eſt ſolo Maria conſpettu Iudaeorum atquè ti Giudei e
pra la terra, quale ſi ſtruggeva per il calore gentilium plurimos eſſe conuerſos, & cordia Gentili ſi
Se così fà del Sole. Colligebant autem mane ſinguli liter compunctos. Nella ſteſsa maniera ſiano con
da ſe, che quantum ſufficerepoterat ad veſcendum, cum l'auttore della Margarita appreſso il Padre uertiti .
non farà que incaluiſſet Sol, liquefiebat. Si moſtrò an Franceſco a Ieſu Maria Carmelitano Scal Fräc.a Ieſu
ſupplicato . co bramoſo di carne quel popolo, ben zone'commenti dell'Apocaliſsi. Reſpicien 7Maria t.2 a
dalla ma tes chriſti, ci Virginis Diuinum vultum non
chenº ſenza peccato, perche la manna ſup c- 22 ſu 9.
dre ? Alle m, 6,
Pliua ad ogni ſorte di guſto, e pluit ſuper poſito attuali obice , ſtatim mouebantur ad
madri ſi eos ſicut puluerem carnes, 6 ſicut arenam deteſtationem peccatorum, emendationem vi Chi mira
cócede sé marisvolatilia pennata. Se queſto è vſitato ta, & maximam deuotionem, ex quodam ua Giesù,e
pre qual coſtume della Diuina bontà, che mai farà Caleſti fulgore ex eorum vultibus radiante. Mar..ſenza
che coſa ſupplicato dalla ſua puriſsima madre? a qual Se la Beata Vergine ſolamente veduta rifor obice at
di più. ſegno verrà l'efficacia della ſua interceſsio ma l'anima, e la riduce corriſpondente alla tuale era
a fauore del giuſto ? Il P. S. Chriſoſtomo , ſomiglianza del ſuo Duino figliuolo, qual moſſo all'
quiddam amplius matribus tribuendum. Il P. ſarà l'effetto dell'efficacia della ſua interceſ emenda
S.Berſer. 1, S. Bernardo, che per ſuo riſpetto ſia pro ſione a fauore degiuſti? ſi argomenti da tione,ede
in Salue.
dofto tutto il mondo. Ruperto Abbate, che quello, che operò nella conuerſione 'di al uotione. i
Rup.lib. 3e per preuiſione di Maria la diſcendenza di cuni inſigni peccatori, per li quali ha pre Più opera
in Cant. Abramoſia cuſtodita, S. Bernardino di Sie Mar.oráte,
gato. Il ladro conuertito per le ſue oratio
ºra, che Adamo, 8 Eua, per il loro pec ni ſi transforma ſubito insanto Canoniza
- - to» an
416 Diſcorſo Decimo S.V.
to , ancoviuente, per bocca del ſuo Diuino quia attrattiue virtutis, perche per teſtimo
nio di Alchibicio Filoſofo, le Stelle hanno
figlio, che non laſciò di eſprimerlo benche
immerſo nelle ſue pene, hodie mecum eris in virtù di attraerea ſe li vapori, e coſe fluide,
come l'adamante trae il ferro. Ea eſt natura
Si vede nel Taradyſo. Saulo perſecutor in Apoſtolo, in Stellarum reſpettu vapotum, qua adamantis
ladro con vaſo di elettione, in Dottor delle genti. Il
uertito, in gran Teofilo, in ſembianza d'un'Angiolo » reſpettu ferri. Nota da queſta Dottrina, che EStella, p.
li vapori dal mare non " ſolamente che tiene
Saulo , e che così ſi moſtrò dopo breue ſpatio di per virtù at
Teofilo, nitenza per l'abbondanza della gratia nella alleggeriti per la forza del calore del Sole ,
ma per la virtù attrattiua delle Stelle, che trattiua
recettione del Santiſſimo, dopo a tre giorni
condotto felicemente alla gloria, compen però Maria è Stella maris, che tiene la virtù più della
attrattiua di tutte le Stelle di tutti li Santi, calamita
ſando il ſuo Diuino figliuolo con la gran de cuori
dezza del dono, l'apparenza della difficoltà, perche il noſtro profitto non ſolo ſi riceue
moſtrate di perdonarli, per ammaeſtramen. dal calore del Diuino, Sole, per immenſo più idurati
to di Teofilo, quando pieno di orrore per la della ſua carità, ma anco per l'attrattiua di a Dio.
rinontia della Fede, e donatione dell'anima Maria, quale di ſe medeſima riuelò a Santa
al Demonio, quaſi diſperato nella picciola Brigidda, ſicut magnes attrahit ferrum, ſic
capelletta fece ricorſo alla protettione di ego attrabo Deo dura corda. Ma le Stelle, ſe
C liiſoſt, Maria, perche ſempre è vero, che quiddam trahonoli vapori dal mare alle altezze,han
amplius matribus eſt tribuendum. A fauore , no limitata virtù, perche peruenuti alla priº
delli amici, de giuſti, che farà ? quali ac ma ragione dell'aria, ſin doue arriua la ri
creſcimenti di gratia li donerà?quali acqui fleſſione deraggi del Sole, nè meno toccano 655
la ſeconda, che di nuouo adenſati, cadono Le Stelle, il
S.Ber, Sè.de ſti di perfettione le ſaranno conceſſi ? S. Ber Sole laſcia
nardino di Siena tiene, che lo ſpoſo di quel vn'altra volta nel mare, nè può la virtù del
ſeptè verb. le Stele, nè il concepito calor del Sole impe no di nuo
B, V. ſer.9. le nozze amico di Maria ſantiſſima foſſe ,
dire così graue caduta. Maria ſantiſſima, uo cadere
dr. I, C. 2 • Giovanni l'amato Diſcepolo, e con poche
In Gioua parole dichiara l'efficacia dell'interceſſione Stella, quta attrattiua virtutis omnes ad ſeat li vapori
traebere cupiens, pro quibus in vtero geſtauit attratti nel
ni s'egli fti di Maria a ſuo fauore per queſti accreſci IIlarc »
lo spoſo di menti, Porrò tam fuit mira efficacia, º vir Saluatorem. Le Stelle attraggono, ma non ,
hanno virtù di traere, ſe non con la limita
quelle noza tutistam breue verbum apud dilettum filium ,
ze, che ta ſuum Ieſum, tantumq; impetrauit diletto ſuo tione e preſſa. Maria ſantiſſima attrahe per
to ſù innal Ioanni, quod de nuptijsad continentiam Vir quello, che ſi aſpetta per parte ſua a ſe, a
zato p l'i ginalem, 6 ſumma contemplationis apicem Dio, come a S. Brigidda riuelò, ergo ſicut S. Brig. lib.
ſtanza di eſi produttus. Qual ſarà l'efficacia della in magnes trabit ferrum, ſic ego attraho Deo du 3 • C. 3G,
Maria. terceſſione di Maria per li accreſcimenti di rº cºrda Lacalamita trae il ferro immedia
gratie, e perfettione ne giuſti, ſe ſolo per te ſinº a ſe ſteſſa, l'Vniſce aſe, e lo tiene fer
manifeſtare al figlio il pericolo, che venghi monell'unione, che ſi com parte, e lo con
meno il vino, con vn ſemplice moto, vinum "tein ſe, come ſe di lui ſinodriſse, come Vdone Bat.
non habent, libera Giouanni dalle tempeſte "i , evdone Baraue, for Ma come
del mondo, lo riduce alla purità virginale, ºla calamita, che tiene a
alle maggiori altezze della contemplatione ſe ºdeſima vuito i ferro col moto, haud calamita
Diuina, all'Apoſtolato, all'eſſere il più ama º Piº amor, ſe non v'è reſiſtenza, tiene l'af
º º volontà libera, citrae a ſe, ci fetto del
to, e fauorito Diſcepolo del ſuo figlio?
Che dite, che fù ſingolarità, e buona for cºººº civniſce a Dio con raccreſcimen. peccatore
cóuertito,
ttina di Giovanni, per eſſere principio mani ºº tanta gratia con l'acquiſto di così gran
feſtatiuo della gloria del ſuo figlio Diuino Pºettione, che nello ſteſſo Dio ci transfor e p ragio
ma. Non ſi moſtrò calamita nella conuer ne dell'a
nel miracolo eſterno accompagnato da tan
more lo
ta infuſione di gratia ? Diamo qualche coſa fone di tanti, che la mirauano, e per queſto cóuerte in
di più per la ſingolarità di queſt'atto, ma , componti, e dati alla diuotione col Riche
ſe, in Dio,
aſcoltiamo le parole de Padri, adunati nel lio, e con l'Auttore della margarita? Non
Concilio Baſilenſe. Maria quanto altiorexi li congionſe con Dio ſenza laſciarli più ca Si prouas
cbmc. Baſil.
ſeſ 45. ſit, tanto humilius ad nos reſpicit, omnes ad dere? il ladro,Saulo,Teofilo, perli quali pre
Se Maria ſe attrahere cupiens, pro quibus in vtero geſta gò, non li reſe come in Dio transformati è
impetrò a uit Saluatorem. Premo quello (omnes ad ſe L'Apoſtolo. Viuo ego iam non ego, viuit in -
Giouanni attrahere cupiens) che è a dire che non fa diſ me Chriſtus, per la transformatione della e
da ſe ſteſſa, ferenza nell'anime per quello che tocca a gratia. Se tanto operò in queſta Valle dila
è pronta ſe, per tutti portò, partorì il ſuo figlio Di grime, che non farà dalla gloria dopo l'ace
pet tutti. nino, che inſegna a tutti queſta Dottrina, creſcimento acquiſtato di maggior ſantità,
eſtote ſanti, ſicut & egº ſantusſum, eſtote , per lo ſpatio di quaſi trent'anni, che viſſe
perfetti, ſicut e pate, veſter Caleſtis perfe dopo le nozze di Galilea, con l'eſercitio non
tius eſt. S. Chieſa la ſaluta con queſto tito mai interrotto degl'atti ſuoi? Se l'efficacia
Riccar. di lo. Aue maris Stella - Riccardo di S. Lo della ſua interceſſione deriua dall'eſſer ma
Se Lorenzo, tenzo cerca, perche ſi dice Stella, e riſponde dre gratiſsima, accettiſsima a Dio, per la
- Pienez.
-
giuſto per matribus eſt tribuendum, ſe queili amici tut delle perſone ſi trouano diuerſità di cori, tra
l'interceſ. ti haueſſero, pregato haurebbe forſe proue ſe ſteſsi ordinati. Proua queſta Gerarchia
ſione di duto al biſogno? ma perche aprì la ſua boc Mariana, quale infinitamente eccede in di
Maria º ca Maria ſantiſſima, e diſſe vinum non ha gnità la natura Angelica vnita, e la natura Si proua
bent, la miſterioſa apparenza di negatiua humana con l'argomento di S. Antonino » có S.Ant.
dichiarata di ſopra, ſi compenſata, e con , perche plus diſtat B Virgo in dignitate, º S. Ant.p.4.
la copia del vino, e molto più nel ſignificato gloria a Seraphim,quàm Seraphis a Cherubin, tit. I 5. cap,
di quello. Ecco la riſpoſta di Chriſto Im dunque ſe il Serafino per l'eccelleza della ſua 29.S. 15.
plete bydrias aqua. Quante tutte. Sono ſei, dignità conſtituiſce ordine differente ſupe
è vna ſola di vantaggio ſarà baſteuole per il riore al Cherubino. Ergo Virgo erit ſupra
Tutte l'I biſogno. Nò, ſi riempino tutte, ſe foſſero Hierarchiam Angelorum. Nella ſteſsa ma
drie, non ſeicento, e mille, perche con meno all'effi niera, poco differente argomenta Alberto C6 Alber
riempite cacia dell'interceſſione di Maria degnamen Magno, perche plus improportionaliter dif to Magno.
di vino il te non ſi compenſa, e ſi conuerta l'acqua in fert Dominus a ſeruo, quàm ſcruus a ſeruo. La .Alb. Mag.
più pretio vino il più pretioſo, che mai ſia ſtato, o ſia B. V. è la Padrona, e Regina delli Angioli ,
ſo, perche per eſſere al mondo. Perche s'intenda, che e li Angioli ſono li ſerui, perche omnes ſunt
vna ſola i. ſe per noi non manca, l'interceſſione di Ma adminiſtratori ſpiritus. Adunque ſe tra di
ſtanza di ria ſantiſſima è di tanta efficacia, che è ba loro ſi trouano diuerſi ordini ſubordinati,
Maria per ſteuole impetrare tutta la gratia, tutti li do ergo & improportionaliter eſt ſupra Seraphim,
Mar. con
parte ſua,è ni, tutta la perfettione, della quale poſſia ci ſupra omnem Hierarchiam Angelorum ſu
ſufficiente tiene vin'i
mo eſſere capaci. Se l'Idrie foſſero ſtate , blimata, non in qual ſi voglia modo, ma
OttcInere o terO , e to
maggiori, per ogni modo ſi ſarebbono riem tamquam per ſe implens, & continens vnum -
tatte le pite: ſe il cuore del ſuo diuoto ſarà mag integrum, ac totalem ſtatum. Da che con tale ſtato
gratie , e giormente capace di tanta gratia di più,ſarà clude, che preſo lo ſpatio,quale ſi ritrona tra per ſe ſteſ
ſantità, ſe ſa -
riempito. Si dichiari queſto punto col det Dio, e le Creature, Maria madre di Dio
per noi né to de Padri del Concilio Baſilenſe, già rife occupi il mezo,e ſia il centro di tutto quello, Che Mar.
manca - rito, Maria satiſſima dall'ampiezza della ſua e che da Mar. alla periferia Diuina ſi tragga è cétro trà
Dio, e le
gloria, quanto altius exiſtit, tanto humilius no linee vguali, come da Maria alle creatu
ad nos reſpicit, omnes ad ſe attrahere cupiens. re. Atguè ità vere centrum ſit rerum omnium, Creature »
656 Quant'è l'altezza di Maria ſantiſſima , ſi vnde a quales ducantur linea, ſiue ad illani e che tito è
Altezza di prendono le miſure dalla dignità di madre incircumſcriptam Diuinitatis peripheriamº ſile ſuperiore
Mar. ineſ di Dio, e dalla eccellenza delle gratie, e del ad hanc creaturarum extremitatem, c in ſto alle creatu
IC , COII le
plicabile, è lidoni, da quali viene accompagnata, e, per, medio conſtituta contineat vnum integrum » ac
miſura del inferiore a
così dire, abbellita. Che coſa è queſta di totalem ſtatum. Da che ne ſegue queſta pro
la ſua ap gnità di Madre di Dio ? Non ſi può dichia Dio.
portione, che tanto la B. Vergine ſia mag
plicatione, rare, e dichiarata non ſi potrebbe capire, giore di tutte l'altre creature, quanto è in 657 ,
per impe dall'intelleto creato, perche prende le mi feriore a Dio. Sino qui il ſopradetto Dotto Tiene gra
trare le ſure dalla dignità Diuina, di ſoli Deo, che re. La perfettione, e la gratia corriſponde tia, effica
gratie. cia corriſ
comprende ſe ſteſſo, cognoſcenda reſeruatur. alla dignità, perche ſi come l'anima di Chri
S. Tom. S. Tomaſo ſi sbriga con dire, che habet quan ſto ha riceuuto tutta quella gratia, e perfet pódéte al
dam infirmitatem, per la dignità infinita del tione di ſantità, che era decente a quell'huo la dignità
figlio, a proportione del quale creſce la di mo, che è figlio di Dio per l'unione ſoltan ſua quale è
Bart. de los gnità della madre. Il Padre Bartolomeo de tiale al ſuppoſito Diuino , così la B. Vergine tanta, qua
Rios lib. 1. los Rios, nella ſua Hierarchia Mariana ſi ha riceuuto tutta quella gratia, che era de to è l'ecceſ
Ce 2e
eſtende vn poco più, perche col detto di S. cente alla dignità della madre di Diº. Per ſo, con che
vAgoſtinià. Giouanni Damaſceno. Matris Dei, º ſeruo intendere ciò che ſia la dignità dell'eſsere è ſuperata
da Dio.
rum Deiinfinitum eſt diſcrimen, getta queſto madre di Dio, è neceſsario
L ll Il
intendere l'ec
ceſso
418 Diſcorſo DecimoS.V.
ceſso, col quale la Beata Vergine è ſuperata prima perſona Diuina, ma tutte tre le per
da Dio, quall'ecceſso eſsendo incomprenſi ſone della ſantiſſima Trinità, perche tutte
bile all'intelletto creato, ne ſeguita, che pa tre concorrono alle operationi, ad extra per Eut. Al.M.
rimente non ſi poſsi capire la dignità della lo ſteſſo principio produttiuo.così Eutimio» Chriſ h5. 2s
B, Vergine madre di Dio, Alberto Magno, e altri. Si dice padre, Per
-
ſtat & patris, di fili nomen, perche ſenza doueuano deriuare in vederlo a patire, con oſtanti le
la ricognitione di S. Chieſa Catolica nè ſi tanta afflittione ce lo donò, e non oſtante
può pregare Dio, nè ſenza la ſua ſede eſse pene da lei
la preueduta da ſoſtenerſi nel Caluario dal ſoſtenute
º
ºa re eſauditi, perche ſine fide impoſſibile eſt figlio, da ſe, non oſtante la pena, che per queſto
S. Cipr. lib.
placere Deo, come inſegna l'Apoſtolo, e S. per la preuiſione le deriuò nell'animo, e per tutta
de vmitatº
Cipriano. Deum non poteſt habere patrem , perſeuerò tuta la vita ſua, ad ogni modo fù la vita -
Eccleſiae. qui eccleſiam non vule habere matrem . Altre tanto grande il deſiderio della redentione
Se nel dire volte dicemmo, che la Chieſa come vſcì noſtra, l'amore di madre noſtra, così ſu
pater, s'in dal coſtato aperto del Saluatore, così anco blime, che ha voluto, che il ſuo Diuino
uoca la
º
Chieſa,mol
vſcì da Maria ſantiſsima, dalla quale il Di figlio moriſse, perche noi reſtaſsimo liberi
uino figlio riceuè per il proprio merito po dalla morte col ſuo ſangue, e ricuperati al
to più Ma tera produrre, ſi che ſi mater eccleſia non , la vita. In queſto tempo, mentre diciamo, 659
ria, dalla preteritur, nè meno preteritur Maria. Più paternoſter. Appellatio iſta eſt pietatis, º Pröta a ſo
quale il fi eltre Marià è la vera madre del Diuinofi ſtenere le
glio hebbe poteſtatis. Item in patre filiusinuocatur, nec
glio. Si che ſe in patre filiusinuocatur, nec mater quidem preteritur. Si inuoca Maria pene,ſe bi
virtù di pos mater quidem prateritur, de qua conſtat, e
terla pro
ſantiſsima con queſto argomento di ſicu ſognaſse, p
durre,
patris, di filij nomen, e però in Filio, cº rezza, che eſsendo madre di tanto amore , farne par
patre mater recognoſcitur, quanto più vi ſa ſe ſi trattaſse di ſoſtenere qualche pena, per tecipi de
rà incluſa Maria, nella quale non ſolo il farci partecipi de frutti della redentione , frutti di
nome ſi riconoſce, ma la ſoſtantialità dal Per parte ſua non ſi ritirerebbe, hauendo redétione.
figlio, quant'all'eſsere dell'humanità aſson donato il figlio premio, ben che per queſta
ta, e nuoua Paternità del padre a queſto, donatione, tante ne ſoſteneſse; e ſe S. Bo
per così dirlo, nuouo figliuolo, per la gene nauentura per la ſua carità diceua eſser
ratione temporale. Sì che nell'ammaeſtra pronto dare la vita per qual ſi voglia ani
mento di fare oratione. Cum oraueritis, dici ma, a fine, che ſi ſaluaſse, che non fareb
te Paternoſter, ſi ſcuopre l'immenſo dell'a be Maria, la carità della quale è maggiore di
more di Chriſto in noi, e l'honore, che quella di Bonauentura, che non è l'empireo
porta alla ſua ſantiſsima madre, perche maggiore d'un granello di arena. Ma quan
hauendola innalzata alla Diuina materni do noi la preghiamo per la partecipatione
tà, come ſpoſa della ſantiſsima Trinità , de frutti della redentione, non ſi tratta di
vuole, che ſia ſempre inuocata con Dio, paſſioni, o di pene, ma di allegrezza, diglo
col Padre Celeſte, con la ſantiſsima Trini ria al ſuo figlio Diuino, a ſe ſteſsa a noi, che
Dobbiamo tà. Perche? per li motiui addotti, per li
riconoſce
ſe ſi rallegra tanto della conuerſione del
quali ſi dice pater, per memorare l'ecceſso peccatore, come riuelò a S. Brigidda, quia in Per otte
re li bene d'amore, per l'immenſità de benefici ri
illo non periſt ſanguis fili ſui, ma reſta pre nere le gra
ficij Diuini ceuuti per mezo di queſta amantiſsima ma miato con tale acquiſto, più ſi rallegrerà
anco dalla dre, perche dopo il beneficio della crea tie per noi,
mano di
nell'accreſcimento della gratia, nell'acqui non ha da
tione, non riceuiamo neſsun beneficio da ſto di perfettione maggiore, per il quale re patire, ma
Maria.
Dio, quale non l'habbiamo anco a rico ſta maggiormente glorificato il ſangue, il da eſser
noſcere dalla ſua mano, perche da quella merito del ſuo figliuolo. Ma appellatio eſt glorificata
il beneficio della redentione, e per le info poteſtatis, perche ſi come il figlio ci ammet col ſuo fi
cate ſue preghiere, e per il conſenſo di ſer te alla partecipatione della ſua dignità di fi glio.
uirlo per madre, e da quella angora ci ven glio di Dio, Maria inuocata come madre, La mater
gono tutti li altri benefici, quali ci deriua ci ammette alla ſua figliuolanza addottiua, nità dica
no per il merito dell'incarnatione, e mor mirandoſi con occhio di teneriſsimo amore, due coſe, il
te del figlio di Dio, però diciamo pater, e di più ci ammette alla partecipatione del parto, e il
quia in patre filius inuocatur, nec Maria ma la ſua Diuina Maternità; perche due coſe e nutriméto
ter prateritur. Nel dire Pater, ſi troualo appartengono alla conditione intera di del latte.
ſtimolo, con l'eccittamento dell'amore, madre perfetta, prima il parto, ſeconda il S. Pietro
mentre rappreſentiamo eſsere tanto, che nutrimento del proprio latte. Che però con Chriſ con
ci ha donato il ſuo Diuino figliuolo in tem molta acutezza diſſe quel Filoſofo. Sine º ferma la
po, che erauamo inimici, e però non eſse quaſo illam eſſe matrem integram fili ſui , ac cócettione
re ragione adeſso, che per mezo della ſua ciò, che il figlio partorito foſse nodrito col immacola
paſsione, e morte ſiamo riconciliati, habbi latte della propria madre. Dupplicata ma ta di Mar.
a trattenere alcuna coſa, che non ci doni. ternità ſi raccoglie della B. Vergine vna cor In Maria
In dire pa.
ter,firäme
Queſto argomento pare, che più concluda porale, quando, che Verbum carofattum eſt, dupplicata
mora l'a
in Maria ſantiſsima, perche il Padre ſi mo l'altra ſpirituale in ſe ſteſsa, della quale cºn maternità
Im0re amCO
ue per l'amore del figlio, e per le paſsioni facilità s'intende quella peraltro così diffi corporale,
ſoſtenute da lui ſolamente, ma in Maria cile ſentenza di S. Pietro Chriſologo. Sgº: e ſpiritua
di Mar.che
ci donò il
alla donatione del figlio ſi aggiongono le modo non ante conceptum mater , 4º Pº le di Dio.
paſsioni ſoſtenute in ſe medeſima, perche partum Virgo mater; aut genitrix, quando non S. P. Chriſ.
figlio non Preuedendo l'acerbità de dolori, quali le aua ſeculorum generauitaufferemº " ſer. 146.
- 42o Diſcorſo DecimoS.V.
maternità ſpirituale di Maria per il parto partorì.Vediamo quotidiane eſperienze dei
continuato di Chriſto ſpiritualmente nellº gne d'eſſere piante con lagrime di ſangue di
anima ſua con ſucceſſiui accreſcimenti di tanti giuſtificati con la ricuperatione della
gratia, non mai interrotta per alcuna ima gratia, tornare ſubito a peccati di prima,
ginabile imperfettione nell'anima di Ma perche paghi della confeſsione fatta con
Luca I 1 , ria, che per queſto nella preſentatione al qualche benche piccolo ſentimento, men Che Maria
tempio ſi legge l'Euangelo di S. Luca. Bea tre traſcurano darſi all'opere di pietà, hauendo
tus venter, qui te portauit, & il B. Lorenzo e deuotone laſciano perire il parto come atO
Giuſtiniano. Illam proſettò adhuc in matris madri crudeli per mancamento di cibo. er il latte
ventre decubantem adamauit Verbum, ſibi Nel ſuo parto corporale la Beata Vergine da eſem
que in genitricem elegit , vtpotè ſuperabun ſterile di ſua natura reſtò priua di late, e ve - pio a pee
danti benedicitone iam prauentam , iamque dendo il Diuino figlio per Diuina virtù ge catori coſi
ſaniti Spiritus magiſterio deputatam . nerato priuo di nutrimento, fece riccorſo uertiti di
Queſta maternità ſpirituale in Maria è all'oratione ſupplicando il Celeſte padre, far così -
più ſtimata dal Saluatore, e mentre ripigliò che nutre gli vecelli del Cielo, e le piante
quella buona donna Marcella, che ad alta della terra, che prouedeſſe di latte, acciò il
voce non potendoſi contenere pronontià ſuo figlio non periſse di fame. Fù di que
Beatus venter, qui te portauit, º vbera qua ſta ſentenza S. Vincenzo Ferrero. Beatam a
ſuriſti, agiognendo il motiuo delle maggio Virginem latte carentem pro latte Deum de S.Vince Fer
ri glorie della ſua Sautiſſima madre dice, precatam , ſubitoque fuiſſe eius vbera latte rer.ſermide
-4 bul, in quin immo Beati, qui audiunt Verbum Dei, cº plena, e con queſto diede eſempio all'anime Nat. Chriſ.
7,1 art. 1 2. c:ſtodiunt illud,e queſta maternita fù perfet ſterili per le ſue colpe, acciò non ſi accon
1. l i 3 - tiſſima in Maria ſopra tutte le creature.Abu tentino hauer partorito Dio, ma con l'ora
lenſe a quelle parole di S. Matteo. Qua eſt tioni affatticarſi, e con gli eſerciti di pietà
matermea, qui fecerit voluntatem patris mei; far acquiſto del latte di diuotione, per alat.
qui in Calis eſt, cºc, che fù detto ad laudem tare con cibo ſpirituale già concepito,e par
matris Chriſti, ſicut enim ipſa erat vera mater torito nell'anima, eſſendotrito, che in via
A laude di eius ſecundam carnem, quod nulli alteri acci Dei nella quale ſi camina contro il torrente
Maria per dit, ita & ipſa ſuper omnem creaturam fuit di tentationi del Demonio, allettamenti del
la ſua ſan ſpiritualiter mater Chriſti faciendo voluntatem Mondo, ſtimoli della carne, non progredi
tità. Riſpo Dei, quia nihil inter creaturas ſanctius Virgine retrogradi eſt, ſe partorito il figlio Diuino
ſe Chriſto jnuentum eſt vtriuſque maternitatis honor erat nel cuore non ſi dà di buon ſenno alli atti di
que eſt ma ſibi, in altera ſibi ſoli, º altera ſuper omnes. virtù Chriſtiana, e di pietà, torna ſubito
termea - Nella ſteſſa maniera S. Ambrogio non iniurio a dietro nella recidiua della colpa fatto
fe refutauit, ſed religioſiores copula mentium peggiore di prima per la maggiore ingrati
docemur eſſe, quam corporum, è al ſopra det tudine Quando ſi dice. Paternoſter in pa.
to luogo, Beati, qui audiunt Verbum Dei, cº tre filius inuocatur, nec mater Maria prateri Atti di vir
S. Ambr. cuſtodiunt illud. 1B.S.Agoſtino, mater mea tur è ſupplicata la B. Vergine con raccor. tù fauno
Luc.c.8. quam appellatis felicem indefelix,quiaVerbi dargli, che ſiamo a peggior conditione di creſcere
Dei cuſtodiuit, non quod inilla Verbum caro quello fu la Maeſtà ſua nel ſuo parto Virgi Giesù par
fattum eſt, 6 habitauit iu nobis, ſed quia cu nale , perche ſe in quello come ſterile ſi torito per
S. Agoſt. ſtodiuit ipſum Verbum, per quod fattum eſt,ci trouò priua di latte, fù effetto della ſua pu mamCannell
trati. in Io, quod inilla caro factum eſt. Con più facilità rita, ma in noi è difetto della noſtra ini to de quali
Beda il venerabile, Dei enim genitrix inde qui quità, perche concepiti, creſciuti nenoſtri vien meno
Bcd. Lue. 9» dem beata quia Verbi incarnandi miniſtra fatta Peccati, l'anima noſtra inclinatiſſima al hiſtoria
eſt temporalis, ſed inde multo beatior, quia male, e per il fomite della concupiſcenza, notabile di
66o eius ſemper amandi cuſtos manebat aterna. e Per gli habiti contratti di mille operationi S. Anton,
Nella conuerſione del peccatore ſi parteci maluaggie, e priua di latte di diuotione, e
pa nella ragione del parto nell'anima ſegui di celeſte pietà, non sà da che parte dar
Il parto to cò ſuoi dolori della penitenza per il pen Principio alla vita ſpirituale, non sà come
ſpirituale timento d'hauere offeſo Dio con l'aguto aPPlicarſi agl'atti delle virtù, eſſere ſuppli
partecipa dell'alleuatrice, ciò è del miniſtro nella co cata, che ottenghi per noi latte di diuotio
to dal pec feſsione. Il bambino che naſce per la mater ne, con la quale nodrito creſca il partorito
catore nela nità corporale può eſſere nodrito da l'altra bambino nell'anima, come l'impetrò per ſe
la ſua con balia, e ſenza il latte dalla propria madre, nella capanna di Betleeme, e lo cibò vbere
uerſione. ben che non ſenza notabile nocumento de Celo pleno. Che ci nutriſca, e creſca il
conſeruare la vita, ma il Celeſte parto del bambino ſpirituale partorito nell'anima
Diuino figliolo nato per virtù del dolore per l'atto d'amore, e di pentimento è cer
e dell'amore nell'anima del peccatore con to» e ci fù manifeſtato in quell'atto Eroico
uertito, e fatto giuſto per l'acquiſto della d'vbidienza di S. Antonio di Padoa, quale
gratia giuſtificante, non può eſſere nodrito, chiamato col ſegno della campanella dal - - - -
-- - -- -- Nn n n n nelio,
426 Diſcorſo DecimoS.V.
A Lapide, nelio a lapide, oratio Stefani impetrauit , º uerſatione con Chriſto, dal quale furono de quali era
quaſi peperit Paulum, eumque fecit Apoſto gni riceuere il pingue delle primitie dello no còdotti
lum, o dottorem, all'orationi di Maria ſi ſpirito, molto più ſi dourà intendere nell' a Mar. p -
aſcriuerà con l'argomento di Alberto Ma ampliatione,e progreſſo di S. Chieſa nell'ac che le ren
gno, che cauſa cauſe eſt cauſa cauſati, oltre: creſcimento di perfettione, ſino all'acquiſto deſsero
che non v'è dubbio, che ſe stefano pregò de beni eterni di tutti gli eletti,e perche que gratie
per il beneficio, quale li veniva da quelle pre ſta verità reſtaſſe nella Chieſa più altamen Lo ſteſso ſi
tre, che vedendo la B. Vergine gioria mag te fondata, il Diuino Verbo incarnato da deue dire
giore, e per lo ſtabilimento della Chieſa, e più alto principio cercò di manifeſtarla,per di tutti e
premio del ſangue del ſuo Diurno figlio, e che attratto nelle ſue viſcere per l'efficacia
per l'acquiſto d'infinito numero de fedeli, delle ſue preghiere douendo prouederſi di
quali doueuano eſsere partoriti alla fede per precurſore, non ſolo volle, che fatto foſſe e
Si proua, la predicatione di Paulo, hauerà maggior per mezo della ſua oratione, quando ſalu
che pregaf mente pregato, e alle ſue orationi ſarà a tando Eliſabetta, le diſſe. Chriſtus ſit tecum »
ſe per Sau ſcritto il beneficio di così gran conuerſione. ma di più ha voluto, che per lo ſpacio di tre
lo e Si conferma dal modo, col quale Paulo reſtò meſi ſi fermaſse nella ſua caſa, accioche con
conuertito, cioè con l'apparitione di Chri le replicate ſalutationi, con l'efficacia dell'
ſto, venuto di nuouo dal Cielo, per acqui interceſsione Giouanni, che fù col primo Si proua
ſtarlo, per quello dicemmo di ſopra, che o ſaluto partorito alla vita, accreſceſse nella col fatto
verbum oris tui traxit quodammodo in te Di gratia, e ſi auanzaſse nella perfettione mag del precure
unitatem meam, neſſuna parola d'altra crea giore, che queſta cauſa per appunto ſi ad ſore, per il
tura à mai di tanta efficacia, 8 eſſendo ve duce da Ridolfo de vita Chriſti, di così lunga quale âdò
nuto Giesù con la Druinità, e humanità per dimora. Tamdi, quippè manſit Maria cum ad Eliſa
l'acquiſto di Paulo, è chiaro, che ſarà ve Eliſabeth, donec partus tempore completo pra betta, e p
Per inter nuto per l'efficacia dell'interceſſione di Ma curſoris Domini lui, per quem venerat,natiuita accreſcer
ceſsion di ria. Finalmente da quello ſeguì nella con tè videret, 6 Ioannes creſceret ingratis perfe lo in gra
Mar a ap uerſione di Saulo, nella quale fà rapito al (tus, e intendeſse per pratica, che ſi come tia, vi ſi fer
parue Gie
terzo Cielo, non volendo far meno al per da Maria con l'efficacia della ſua interceſ mò tre me
sù a Saulo, ſecutore per l'efficacia dell'interceſſione del ſione riconoſceua il principio, e mezo della ſi.
e,nò oſtate la ſua ſantiſſima madre, di quello fece ad ſua ſalute, così parimente per mezo della , Ridolfo de
il ſuo de me. vn ladro, e come dalla ſua Croce promiſe il ſteſsa aſpiraſse al fine. Più oltre; eſperienza Tpita Chri
rito , lo regno, hodie mecum eris in Paradiſo, alla di maggior ſicurezza ne fù data alliApoſt. , ſti -
rapì al ter dro, aſsiſo nella ſua gloria v'introduſſe il perche trattando ſempre con Chriſto, erano
zo C elo. perſecutore. Raptus eſt in Paradyſum, cioè, così rapiti dalla Diuina ſoauità, che dal Di
2. Con inte, contra la reſiſtenza per il demerito delle ſue uino Verbo incarnato le veniua nell'anima,
colpe, queſta ſingolarità di conuerſione ar che traſcuravano il Diuino ammaeſtramen
12, 4
gomenta eſſere frutto partorito per l'effica to, di aderire con oſsequioſa riuerenza, e
cia dell'interceſſione di Maria ſantiſſima , riconoſcere la communicatione delle gratie
»erche S. Sofronio ſpiegando le parole di per dipendenza della ſua efficaciſsima in
Io 4. I 4 -- Chriſto in S. Giouanni, aqua, quam ego dabo terceſsione, che però per tutto quel tempo Li Apoſto
Sofr. i Nat. ei, fiet in eo fons aqua ſalientis in vitam eter apparuero zoppicanti, e mal fondati nella li zoppica
D0m. apudi mam, per queſto fonte, che ſale, intende la . virtù, S il Saluator noſtro, nel tempo di ti, perche
Syluertam B. Vergine, qua ſua intercaſſione ſuos deuotos queſta vita ſi moſtrò anzi riparatore de ca traſcuraua,
lib. 4. c.5. perd ucitad vitam eternam , e con la ſua ora dimenti Apoſtolici con tante ammonitioni, no ricono
poſt q.22. tione ſpeciale ſi fece diuoto Saulo, e lo por e ammaeſtramenti, che li faceua, che auue ſcere dall'e
668 tò al Cielo. Se l'elettione di Mattia, di Sau duto architetto nello ſtabilimento della fa iterceſsio
Maria fore. lo, fù per l'orationi di Maria, che impedi brica ſpirituale, nè ſenza ordinatione della ne di Mar.
d' acqua e ſce, che non dichi lo ſteſſo degl'altri, e che Diuina ſapienza, perche voleua ſtabilire e queſto p
del Saluate. ſi come con l'efficacia delle ſue orationi po ammaeſtra
queſto principio nelli Apoſtoli, e in tutta la
che fà ſali ſe la pietra angolare di S. Chieſa, con la ge Chieſa, che ſe bene egli era il primo fonte mento del
re alla vita neratione temporale del Diuino Verbo, per di vita per il ſuo merito, per ogni modo non la Chieſa a
eterna e virtù dell'ifteſſa efficacia foſſero preparate, voleua per ſe ſteſso ſolamente operare, ma 669
altre dodici pietre fondamentali, ne dodici che come l'influſso del Sole, ſi riceue dalla Eſpediente
Apoſtoli, da quali doueſſe eſſere ſoſtenuta? terra per mezo della Luna , nella quale vie alli Apoſt.
L'interceſ Chiamati dunque all'Apoſtolato erano con ne adombrata la ſua ſantiſsima madre, diſ la parteza
ſione di dotti da Chriſto alla ſua ſantiſſima madre, poſe, che tutto riceueuano in quel tempo li
Mar. poſe acciò rendeſſero gratie di così gran benefi Apoſtoli, rimaneſse inſtabile, e fluttuante, acciò ri
la pietra â cio, e perche intendeſſero » che ſi Come da ſino a tanto, che illuminati faceſsero ricor correſsero
golare, le quel fonte veniua loro il principio di tanto ſo all'interceſsione efficaciſsima della ſua a Marias
dodici pie bene, così ſarebbe venuto il mezo º la pro ſantiſsima madre. Che però le diceua, ego
tre , li 12. ſecutione, il fine, e che ſe queſto ſi dice del
vado, li confortaua. Expedit robis quòd ego
Apoſtoli», li Apoſtoli, non oſtante così intima con vadam, perche ſi come li mortali nella par
- tenza
Dell'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 427
tenza del Sole ſi ſeruono della luce, quale ri ſimbolo riceuè la benedittione, ineodem lo.
ceuono dalla Luna, così li Apoſtoli reſtati co, adombrata nella promeſſa all'Auolo ſuo
afflitti, e caduti per la partenza di Chriſto, Abraam, º benedicentur in ſemine tuo ommes
ricorreſſero a Maria ſantiſſima, quale ſi co gentes. Fù promeſſo il dono ſublime dello
me con ammaeſtramenti ſantiſſimi li con Spirito ſanto in luogo ſuo, per la venuta del
fortaua, così li ſtabiliua, e roboraua nel be quale non relinquam vos orphanos, per l'ac
ne con l'efficacia della ſua interceſſione, e quiſto di nuouo padre a Chriſto corriſpon
ſe ne vide l'effetto nel riceuimento dello Spi dente. Chi l'ha da impetrare ? Pietro, che A pena ſi
rito ſanto communicato per l'interceſſione crederebbe
lo negò gli altri Apoſtoli fuggitiuºli Diſce
la venuta
di Maria, come ſi raccoglie dalli atti Apo poli timoroſi? perche ſi creda, che ſia venu
ſtolici, mentre il ſacro Euangeliſta ſcrue,che ro lo Spirito ſanto, ſi dica, che v'era Maria, dello Sp. S.
gli Apoſtoli vniti nel cenacolo, erat perſeue a pregare per li Apoſtoli e per tutta la Chie nelliApoſt.
rantes vnanimiter in oratione cum mulieribus, ſa, che altrimenti non ſi crederebbe così fa ſe no ſi fa
cilmente la conceſſione, e communicatione ceſse men
ſingolarmente, cum Maria matre Ieſu, Non
di tanto dono a perſone per le colpe loro tione di M.
ſi nominerebbe con queſta ſingolarità, ſe ,
Interl. qualche effetto deriuare non le doueſſe,L'In immeriteuoli, indegne, erant vnanimitero
Riceitono terlineale gloſſa, che proprio nomine exteris rantes cum Maria Matre Ieſu. Maria madre
lo Sp.S.per dignior deſignatur, quia Virgo eſt, 23 mater, di Giesù laſciata locoſui, madre del corpo Giesù pre
l'orationi che vuoi dire, quia Virgo, ci mater? perche miſtico, la cura della quale è di prouedere ga, che to
di Maria. è Maria, perche è madre di Chriſto. Cor al biſogno, e ſi come il Saluator noſtro ſi talméte no
A Lapide nelio a Lapide quiui, perche è quaſi mater preſe il carico di pregare per Pietro, che a venghi me
no la fede
vAttor. I familias huius ſacri catus, ci familia chriſti, non manchi totalmente la fede,rogaui prote,
Tetre, ne deficiat fides tua, così laſciò alla ſua di Pietro.
laſciata da Chriſto in terra, vt loco ſui eſſet Laſcia a
quaſi mater Apoſtolorum, omniumque fideli. madre ſantiſsima l'incombenza di procura
Si dichiari, che vi ſi troua ſingolarmente , re l'accreſcimento della gratia,dell'acquiſto Maria pre
Maria madre di Giesù,madre del corpo mi di perfettione maggiore, dell'infuſione dello gare per li
accreſci
ſtico del Saluatore, perche queſto è lo ſtile Spirito ſanto, perche ſi come Verbum oris menti di
Iddio pro della Diuina bontà deſcritto da S. Agoſti tui trart quoddammodo beitatem meam in te,
mette » IT13. no, che quos eligit ſine meritis, dat, vnde me con l'efficacia della tua interceſſione, così la gratia -
vuole l'in ritis ormentur, perche la gloria benignamen ſteſſa interceſſione ſarà cosìefficace, che po S. Brig. lib.
terceſsione te promeſſa ſe non ſi concede, ſe non conti trà attrahere lo Spirito ſanto a fauor della , 9.inter. 9
cite
corriſpon tolo di mercede, e di corona, e però ſi ri Chieſa, e reſtaſſero li Apoſtoli, e con quelli
dente,per chieggono li meriti, per acquiſtarla,eli doni tutti li fedeli aſſicurati eſſere neceſſaria l'in
donare le e le gratie grandi, ch'egli promette, non le terceſſione di Maria, e che ſi come ſenza di
gratie. dona, ſe non come vinto dall'efficaciagran Chriſto, per l'infinità del merito non ſi può
de delle preghiere, per impetrarle, promiſe fare neſſuna coſa di bene, ſine menibil pote
l'incarnatione, quante orationi, quante pre ſtis facere, perche è Sole, e fonte delumi,
ghiere de Santi, e de Patriarchi ſenza pro della gratia, delli ardori della carità, nè me
fitto? La continua lotta di Giacobe con l'. noſine matre mea Luna, ma agente libero,
Angiolo lo manifeſta ſecondo l'eſpoſitione che lo riceue in ſe attrahendolo con l'effica
de Padri. Compariſce l'Aurora. Dimitte , cia della ſua interceſſione, in ragione di ma
me, Aurora eſt, ſimbolo di Maria, quale con dre, da communicarlo però a ſuo piacere a
l'efficacia della ſua interceſſione vince e per fauore de ſuoi diuoti.
s. VI Se
428 –– –i Diſcorſo DecimoS.VI.
s vI
SE L' EFFICACIA DELL INTERCES
ſione di Maria ſia tanta, che con
quella ſi poſſino tutte le coſe.
li mancaua; in Maria per oppoſta ragione Induſtria
67o ne di queſto Para fù neceſſario, che temperaſſe lo ſplendore Diuina té
Il Diuino grafo dell'Apoſto Diuino, che riluceua in lei, perche la ſua perare li
Verbo fà io à Filippenſi , preſenza da mortali poteſſe eſſere ſoſtenuta, ſuoi ſplen
onnipoten quale ſi come hu perche, ſe non fù conoſciuta da Gioſeppe dori, per
za chi ſpe m 1 ſſimo ſempre, auanti il parto, cioè di faccia per lo ſplen che poteſſe
ra in lui,co confeſſa non pote dore, che l'impediua il mirarla, come ſia conuerſare
che mani re neſſuna coſa da mo impediti dalla viſta del Sole, e liSerafi co'mortali,
feſta l'on ſe coherendo al ni, duabns velabant faciem, per lo ſplendo
nipotenza, teſtimonio di Chriſto, dichiarato di ſopra, re vſcito dal trono , nella ſteſſa maniera
ſua. fine me nihil poteſtisfacere,coſi per altra par Maria ancor mortale in quel Diuino trono
S, Bern, te inuigorito, pro onta, omnia poſſum in eo ſimboleggiata, mandaua così grandi li ſplé Col ſimile
qui me confortat. Il P.S.Bernardo Fiducia bec dori da ſe, che non potrebbono eſſere ſo de Serafini,
vox, Nihil omnipotentiam Verbi clariorem ſtenuti da mortali, perche ſe bene il Diuino quali ſicuo
reddit, quàm quod omnipotentes
nes, qui in ſe ſperant. Denique omnia facit om Verbo exiuit ab vtero, per ogni modo abani
poſſibilia prono, a
mo non receſſit, come inſegna Bernardo. di Mosè s
ſunt credenti. An non Cmnipotens, cui omnia Che ſe fà biſogno velare la faccia di Mosè
poſſibilia ſunt?Itaanimusſi non preſumat deſe, per lo ſplendore contratto ex conſorcio ſer
fed ſi confrtetur àVerbo poteri etiq dominari monis Domini, che diremo di Maria per l'V S. Bern.
ºt non dominetur ei omnis iniquitas ita in niene ſoſtantiale al Diuino Verbo ſeguita
quam verbo innixum atque indutum virtute nelle ſue viſcere? Dunque all'eſempio Diui
ex alto, nulla vis, nullafraus, nulla iam ille no caminaua tutta la Chieſa con ſingolare Non ſi di
cebrum poterit, vel ſtatim deiffere, vel ſu auertenza, trattandoſi delle ſue grandi pre ce,cheSati
bijcere dominantem. Si può dire che l'A rogatiue, Saulo conuertito dal Saluator no lo conuer
Se ſi poſſi pºſtolo quiui facci mentione di Maria, ben ſtro fù mandato ad Anania, non ſi dice, foſſe tito foſſe
dire, omnia che non l'eſprima di maniera, che s'intenda mandato a Maria, ma non ſi nega, egli dice, mandato e
poſſum in ancora di Maria, omnia poſſum in Maria qua Apoſtolorum vidi neminem, perche ſi ſapeſ Maria, ma
7taria, e cò me confortat ? è veramente, omnia poſſum in ſe, che la ſua cognitione fù riuelata, e deri ſi ſupponea
che affir chriſto, qui per Mariam me confortat ? Nella uata dallo ſteſſo fonte à Saulo, dal quale fà e perche?
matione. primitiua Chieſa ſi procedeua con molta a gl'altri Apoſtoli communicata, ma non
cautela, mentre di Maria ſi trattaua, dice, che non vedeſſe Maria. Se li Apoſtoli
Pericolo perche erano così ineffabili le niente tutti chiamati da Chriſto erano condotti è
tie, quali riluceuano in lei, che Diuineſiga
foſ .
nella Chie Maria, e per gratitudine della vocatione, e
ſa, che Ma ſe trattato della ſua eſaltatione, ſi ſarebbe perche ſapeſſero, che dal ſuo mezo doue
ria foſſe ſti poſto ogni coſa in ſcompiglio, perche ſe S. uano ſperare ciò, che le biſognaua per auá
mata Dio Dionigi Areopagita con tutta la ſantità zarſi nel bene, che ſi dirà dell'Apoſtolo San
anco tra ſua, e dottrina ha hauuto biſogno dello ſcu Paolo, con tanta maggior eſpreſſiua chia
Santi, e dot do,e riparo delli ammaeſtramenti dell'Apo mato per l'efficacia dell'interceſſioue di Ma
ti. ſtolo per non crederla vero Dio, come egli ria ? Se gli altri Apoſtoli non oſtante la pre
con giuramento eſpreſſo le ſcriue , molto ſenza di Chriſto furono condotti a Maria,
più l'haurebbono ſtimata per tale tante per per eſſere ſouuenuti con l'efficacia della ſua
ſone ſemplici conuertite alla fede. Fù biſe interceſſione, che diremo di Paolo nell'ab
gno, che la Duina Maeſtà trattaſſe con Ma ſenza del Saluatore è Maria, ſe fà laſciata,
ria diuerſamen e di quello fece con Giudi 7Magiſtra, confortatrix, Apoſtolorum, nell'A
te. Oueſta induta veſtimentis iucunditatis ſug, ſcenſione di Chriſto, quanto più per Paolo,
non ſi potè ormare tanto, che foſſe baſteuole quale per le maggiori fatiche » e trauagli
per il fine preteſo, ma Dominus quoque con nella predicatione Euangelica» n'hà hauuto
maggiorbiſogno
tulit ſplendorem, per ſupplire a quello che ? Ricardº di San Lorenzo,
lib. 12, part.2 Maria Apoſtolorum Magiſtra
- - fatta
r--
pietra an li biſogni del genere humano,non ſi dice che ue la pietra, tanto è maggiore l'efficacia del
dare al ce non parli più. Che però peruenuta al trono moto, con che s'affretta di venire al ſuo cen
tIO e
di Maeſtà, e coronata Regina dell'Vniuer tro. Al peſo della pietra in Maria, corriſ Simile tra
ſo, le fà replicato dal ſuo Diuino figliuolo ponde il genio di carità, e dell'amore, del il peſo del
Cant,8- 13. ciò, che ſi legge nella ſacra Câtica,qua habi, quale pronontia S. Agoſtino. Amor meus la pietra, e
tas in bortis,amici auſcultant,fac me audirevo ondus meum. O con quanta efficacia s'im l'amore, p
cem tuam. Vicino alla morte propria, il Sal piega la B. Vergine in queſt'opera di prega l'efficacia
uator noſtro la inſtituiſce madre noſtra. Ru re, d'intercedere, per farci bene. Ella non del moto,
per ponderando(Mulier ecce filius tuus) pro aſpetta le noſtre inſtanze, ma le preuiene. S.Agoſt.
inde quia ibi dolores, vt parturientis ſuſtinuit Hailgrino citato, Beata autem Virgo liben Hailgr. cit.
in paſſionevnigeniti ſui omnium noſtrum ſalu ter obſecundans, & tamquam gaudens inium
tem B. Virgo peperit, ci fatta planè eſt om ſto tali officio, ſtatim aſſurgit ad preces, per
t
mium noſtrum mater, peruenuta alla patria, che ſe del padre ſcriue Chriſologo, tardam Chriſſer 4.
cerca di ſentire la ſua voce. Che voce? Se miſericordiam neſcit pater. E Seneca de be Sé.de benef
Maria è madre del corpo miſtico del ſuo Di. neficiis proprium eſt libenter facientis citò fa
uino figliuolo per teſtamento di Chriſto, ſe cere. Tardè velle, nolentis. S. Bonauentura S.Bo. inſper
hà connaturale inclinatione di intercedere Suuli interpretatur videns, ci feſtinans, & ſi culo c.4
per noi, mentre le commanda, che parli, le gnificat Beatam Virginem, que videns noſtra conc-Baſile
da queſto vfficio nell'eterna felicità d'inter miſeriam, cioè nella viſione beata eſt feſtinas či fa di
ſcl. 42»
B.Alan.iui, cedere ſempre per noi. Il Beato Alano iui. ad impetrandam miſericordiam. Il Concilio
Fac me audire vocem tuam, ideſt ad me dirige Baſilenſe- Non ſolim ſupplicantes exaudit, buó cuore,
preces , vt eas impleam, più chiaramente il ſed ſicut er ſua clementia conſueuit ſupplicare fa preſto.
Hail. Cazda Cardinale Hailgrino. Aſſignat matri officium, volentes. Nella ſacra Cantica la pietà di Preuiene le
quod gerat in patria dicens, o tu diletta mea, Maria a due piccioli cetuetti ſi raſſomiglia - ſuppliche,
675 que habitas in bortis gratiarum, o virtutum Duo vbera tua ſicut duo hinnuli. Riccardo Ric.di S. V.
Le fù aſſe fac me dudire vocem tuam in precibus. La di S. Vittore. Meritò miſericordia Virginis in càte.23.
g3
gnato que poſſeſſione della vita beata, e luogo di ripo binnulorum velocitati comparatur, quia velo
ſe vfficie ſo, e di quiete, nel quale non reſta al beato cins occurrit eius pietas, quàm inuocetar, º “Buſtius 3 p.
in patria, Più che bramare, perche ogni ſuo deſiderio cauſas miſerorum anticipate º" de 7Mar-ſere4s
lllll e
43 I Diſcorſo DecimoS.VI.
Buſti. fpſa quoque B. Virgo dicere poteſt illud ſomma probabilità,che conoſca tutto quel
Bapt.Mant. Iſaia : ante quan clament, ego exaudiam, e lo, che ſi conoſce da Dio ſcientia viſionis,
lib. l .TPal's Battiſta Mantoano. parlando delle pure creature, perche eſsen
.Antepraces etiam, ne dum obſecrata, fauo do Chriſto ſuperiore alla B. Vergine in di
Ve?)3 gnità, e nella gratia, non è conueniente,che Tº. Franc.
Donat , º ad miſeros maternas explicat de ſuoi atti interni conoſca più di quello il Sua. in 3 p.
vlmas. ſuo Diuino figliuolo le vogli communicare» D.T.t. 2.
Non hanno, che fare li animali di Eze come dotta, e pienamente conclude il Padre diſp.2o, ſu.
chiele per ogni parte ripieni d'occhi,ne qua Zuarez . 4s
li ſi dichiara la ſollecitudine degl'Angioli, e Da queſto diſcorſo ſi deducono due ma v º
gloria tie gloria impiegarſi con l'efficacia della ſua in altamente ſiamo raccommandati alla B. V. qual ſi vo
ne il prega terceſsione a beneficio di tutti noi. E nota la cioè, come a madre, che all'Angiolo, al qua glia dal
re per noi. Dottrina di S. Tomaſo, che tutti li beati le ſiamo dati, come ad Aio, e d'altra manie proprio
conoſcono nel Verbo Diuino tutto quello ra appartiene alla madre la cura del figlio, Angiolo.
appartiene allo ſtato loro, da che deduce il che al precettore, o maeſtro, ſecondo, per Salazar in
Dottore Angelico, che eſsendo il Saluator che la cura del ſuo Cliente è data all'Angio prou. Salo.
noſtro capo delgenere humano, e degl'An lo, quaſi accidentalmente, e per modo di c.8. n. 182
gioli,alla conditione della ſua dignità appar permiſsione, ſe crediamo a Pantaleone Dia Perche a
tiene la cognitione di tutti gli huomini, con cono in vna homelia, quale afferma, che S. Ma, ſiamo
S.T.3 p. q. tutte l'attioni, e penſieri loro. Nulli intelle Michel Arcangiolo hauendo veduto l'hor più racco
1 I.ſer.l. tiui beato deeſt,quin cognoſcat in Verbo omnia, ribile tradimento fatto da Lucifero,nel ſup mandati,
Li Beati qua adipſum ſpettant. Ad chriſlum autem, planto dell'huomo, ne hebbe grandiſsimo cioè, come
conoſcono & ad eius dignitatem ſpettant omnia ergo & c. diſpiacere, conſtituì ſe ſteſso Angelo Cuſto figli.
tutto ciò» queſto argomento procede in ordine alla B. de di Adamo, e ſupplicò il Signore conce S.Ta. Diac.
che, li ap Vergine ancora prima per l'eccellenza della dere vn'Angelo Cuſtode ad ogn'huomo,che Cuſtodia
rtiene.A ſua gloria ſuperiore alla gloria di tutti gl'. naſceſse, per la difeſa, º ex tunc credimus Angelica,
Giesù, ea Angioli, e di tutta la natura humana vniti, habere Angelum vnicuique anima ducem. Si come acci
Mar- tutte come ſuppongo in queſto luogo, e ſi deduce che pare, che queſta cuſtodia ſia come per dentale, e
le attioni e dalle coſe dette circa la Gerarchia ſpeciale, miſsiua da principio, ſe bene poi ne ſeguì il permiſsiua
quale conſtituiſse da ſe ſola dopo il ſupremo precetto Diurno. Angelis ſuis Deus manda dal ſuo
penſieri
tutti e - Gerarcha, che è Dio, perche quanto è più uit dete, vt cuſtodiant te. Ma la cura, che, principio.
si proua in perfetta la viſione beata, tanto maggior nu COIme i B. Vergine tiene di noi, ſì La cura di
Ma.prima mero di Creature prodotte, e producibili ordinata di propoſito dal ſuo figlio Diuino, Mar. data
p l'eccelle
rappreſenta all'intelletto beato, e gli Angeli che però anco per queſto nominò donna. per ſe da
2a dellaſuadell'ordine, e Gerarchia ſuperiore conten Aulier,ecce filius tuus, dimoſtrando, che co Chriſtos e
gono con eminenza maggiore le perfettioni me Dio aſsolutamente voleua così, e di più come di
gloria - neceſsità »
dell'inferiori, e conoſcono li oggetti con , quaſi per neceſsita di legittima conſequenza
2.perche è maggior chiarezza, ſecondo perche è ma le conueniua, perche eſsendo madre del no di conſe
madre di dre di tutti giuſti, e peccatori, alla quale ap ſtro capo Giesù, nello ſteſso ponto era de quenza -
tutti - partiene conoſcere le attioni de propri figli, putata per conuenienza madre del ſuo cor
3.perche è terzo perche è inſtituita Regina, padrona, po miſtico, che ſiamo noi, ne quali eſserci
Regina, e "auuocata di tutto il genere humano. Idiota. taſse tutto ciò, che appartiene alla madre,
tauuocata » Virgo Maria ſicut eſt omnium Regina, ſic om che per la Diuinità del figlio, come altre
e hà cura nium aduocata, e patrona eſt, 6 cura eſtilli volte dicemmo in Chriſto» non potè, ne le
di tutti. e omnibus, e per queſti titoli, ſi deduce, fù lecito di operare.
- Idiotains che non ſolo la B. Vergine conoſca nella vi Secondo ne ſeguita la riſpoſta diretta a
contempl. fione beata con maggior perfettione tutto queſto paragrafo cioè, che l'efficacia dell'in
virg e »1.- ciò, che ſi vede da tutti gl'altri beati della terceſsione di Maria ſantiſsima è tanta, che
natura Angelica, e dell'humana, ma con in Maria,e per Maria poſsiamo tutte le coſe,
- -- - come
Se l'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 433
come l'Apoſtolo di ſe inedeſimo, dice om dine della gratia, quale ſenza la B.Vergine
78 mia poſſum ineo, cioè Chriſto, qui me confortat, per ogni parte ci mancherebbe, come man
E vero, con l'aiuto, interceſſione efficaciſſima di cò al popolo d'Iſraele alla morte di Maria
che poſsia Maria, quale per queſto ſi moſtrò all'amato ſorella di Aaron. Mortua eſt ibi Maria,cum Numeri,
mO tutto Diſcepolo, come ſegno grandiſſimo appa que indigeret populus aqua. Si , che bene
Vi
confortati rito nel Cielo, ſignum magnum apparuit in potremo dire, ex me ſenza Maria, nihil poſt
da Chriſto Calo, Mulier amiita Sole, perche la Beata , ſum, Omnia poſſum ineo, Giesù per il ſuo
có l'inter Vergine nel Cielo miſtico di S. Chieſa, co merito, qui me confortat, con l'efficacia del
e ceſsione di me coperta di Sole ſi fa vedere, non ſolo l'interceſſione di Maria. Si proua per l'al
Maria . perche il Sole è ſinbolo della Diuinità, che tezza di gloria, che ſe li deue, come Madre
diſcende, non ſolo col concorſo, ma con l'. di Dio, quale eſſendo dignità infinita, o ſia
Si prona ordinatione a tutte le coſe. Attingit a fine denominatione deriuata dalla dignità del fi
nel prodi vſque ad finem fortiter, ma anco perche il glio, come il Vega della compagnia di Gie Vega Theo.
gio, moſtra Sole materiale così concorre alle coſe ſublu su nella ſua opera inſcritta Teologia Ma Mariana n.
to coperta nari, che con l'influſſo ſuo da l'eſſere, l'ac riana, o ſia qualità intrinſeca ſopra natura
di Sole, pº creſcimento, e perfettione delle coſe, quali le, nella quale tiene il Sauedrº, de Sacra Dei Saued. diſp.
che ſenza ſi come ſenza di lui non poſſono niente, ſi para, e proua, che la dignità fondamentale 7.º. 46o.
l' influſio come fi deduce da Origene, quale hauendo di Maria ſantiſſima, vt mater Dei eſt, ſia vna & n. 599.
del Sole no detto, che anno quo Noèfut in arca, Sol non formale participatione della natura Diuina, 679
ſegue at fulſit ſuper terram, deduce queſt'Ilatione, vt facunda reperitur in petre Diuino, e nel fi Dignità di
rione natu idcircò fruttus germinare, creſcere, nec matu ne della diſputa conclude, che per queſta madre di
rale & c. dignità fondamentale, modo perfettiſſimo
reſcere viſi ſunt. Signum magnum apparuit Dio quali
Origene. in Calo. Multer, Maria, amiita Sole, ſenza la poſſibili, o quantum patitur, natura creata tà intrinſe
quale ſi come non potremo fare neſſuna at reſta conſtituta in ordine Diuino, Juperma ca, per la
tione di virtù, così potremo tutte le coſe turali, ata; adeò intracelſiſſimam Trinitatis quale reſta
auualorati dal conforto dell'efficacia della ſpheram, perche ſanita puella Virgo eſt ſpon con ftituita
ſua interceſſione, con che ſi conoſce l'hono ſa Trinitatis, come S. Epifanio, 8 è chiaro, in ordine
re, che le fece il ſuo Diuino figliuolo, quan che la ſpoſa paſſa nella famiglia dello ſpoſo, Diuino p. -
do dalla ſua Croce, pauliſper diſtulit publi ci cenſetur eiuſdem originis cum marito, come che ſponſa
A Mar.c6 cam ſalutem, ne matrem in honoratam relin proua con Baldo, e con Tiraquello, ma an céſetur eiuſ
territa la queret,teſtimonio di S. Ambrogio. S'inten co perche per queſta dignità fondamentale dè originis
poteſtà di de anco il detto della Cantica, ego diletto di ſe, ordina a tutta la ſantiſsima Trinità, e ci, marito .
Chriſto , meo, º ad me conuerſio eius, come altri leg ſingolarmente allo Spirito ſanto, come a S.Epiph. de
che li ade gono poteſtas eius, eſpreſſo da Guerrico Ab ſpoſo, perche quella virtù materna, tiene Laud, Virg.
riſce . bate in quelle parole tanto difficili, ma tan riſpetto così intrinſeco allo Spirito ſanto,
Queſt'è c5 to feconde di penſieri. Communicaſti mihi, che è impotsibile, che quella virtù genera
municarli, quòd homoſum, & il poter patire. Commu tiua ſi riduca all'atto, ſe non per lo ſpirito
quod Deus nicabo tibi, quòd Deus ſum, perche ſi come Hò riferito queſta Dottrina fatta approuare
eſt, p il po ſenza Dio non ſi può alcuna coſa, e tutte le da queſto Dottore nobile, e tanto ſottile da
tere in mente
coſe ſono facili con l'aiuto ſuo, così a pro tanti Teologi, e vniuerſità, perche eſſendo
séza Mar. portione s'intende della Regina del Cielo. così inalzata la B. Vergine, come madre di Dall ifinità
titt O COn Dio, ſi concludi l'illatione, quale ſegue di della ſua di
Si deduce queſta riſolurione da quello, che
Maria . ſua natura del ſuo potere non limitato, al
dice Riccardo Vittorino alle parole della , gnità ſide
Ricc. Vitt. Cantica. Duo vbera tua, ſicut duo hinnuli, meno in quello, che appartiene alle creatu duce il ſuo
in Cant. re prodotte per arriuare alli fini altiſsimi
& c. Adeò pietate replentur duo vbera tua, vt potere non
alicuius miſerie notitia tatta, lac fundat mi deila loro vocatione col mezo dell'effica limitato»
Pietra du ſericordia, nec poſſis miſeriasſcire, º non, cia della ſua interceſsione, perche ſe modus quanto ci
riſsima M. ſubuenire. Maria ſantiſſima fu pietra duriſ operandiſequitur modum eſſendi, come inſe può biſo
nella paſ. ſima, inſuperabile dall'affetto materno nel gnano rutte le ſcuole, ſe Maria è così innal gnare e
ſióne del fi Caluario, più che le pietre di quella rupe, zata per la dignità di madre, che paſſa all'
glio, ma perche quelle ſi ſpezzarono nella morte del ordine Diuino, è accolta entro alla sfera e
coſsa dalla Saluatore, e Maria ſantiſſima reſtò ſolida , della ſantiſsima con modo ſopranaturale»
poteſtà ſua coſtantiſsima in donarlo per rimedio delle perfettiſsimo, quanto può eſsere capace
fatta ma noſtre colpe, per la ſalute del mondo, ma vna creatura, ne ſeguita, che riceua modo Tiene mo:
dre proue come la pietra percoſſa dalla verga di Mo di operare corriſpondente, e che ſi eſtenda do corriſ
de al biſo sè prouide d'acqua a tutto il biſogno del a fauore delle creature in certo modo, come pondente
gno di gra popolo d'Iſraele, al quale per ogni parte , coſa Diuina, con beneficarle, e concorrere di operare
t13 tllttI, CO
mancaua l'acqua, così la B. Vergine per con ogni miglior maniera, acciò Peruen all' ordine
me la pie coſa dalla poteſtà del ſuo Diuino figliuolo ghino a tutta quella perfettione, ſantità, ſe Diuino a
tra di Mo quando tra le ſue pene la dichiarò madre di licità, egloria, alla quale ſono elette, e chia
sè l'acqua tutti noi, con l'efficacia della ſua interceſ mate dalla Diuina bonta. E che ſia vero,
al popolo. ſione prouede a tutti ciò, che biſogna in'or che ſi come ſenza il Diuino concorſo neſſu:
Ppppp na coſa
434 Diſcorſo DecimoS.VI.
na coſa ſi può, e niente reſta impoſſibile con fendo vero ciò, che dicemmo con Riccardo
la Diuina virtù, lo ſteſſo ſi verifichi del di San Vittore, eſſere la Beata Vergine di
concorſo dell'efficacia dell'interceſſione di tanta pietà, che non poſit miſerias ſcire, cº Quanto di
Maria Santiſſima, della quale anco s'intende, non ſubuenire, e ſe dal principio della ſua glo ſpoſta ſe
Ex menihil poſſum, ſenza l'interceſſione di ria ha ſaputo le mie miſerie, ſino da quel da noi non
Maria, omnia poſſum ineo, cioè nel merito punto haurà preparato, quanto è per parte manca, per
di Chriſto, quale però me confortat, con l'in ſua aiuto opportuno, perche ſi come la Di che non
Senza Ma terceſſione della ſua Santiſſima madre, ſenza uina Maeſtà tiene per parte ſua preparato, può cono
ria ogn'v la quale ogn'vno di noi mancherebbe nella il ſuo concorſo, così nell'ordine di natura , ſcere,e non
no mäche via di Dio, mercè alla noſtra miſeria, e in come nell'ordine della gratia,così a propor ſouuenire.
rebbe nel gratitudine, per la quale meritiamo eſsere tione ha preparato l'aiuto la Beata Vergine
la via di giuſtamente priuati del fauore demeriti del per quello che tocca alla ſua conditione Tiene pre
l)io. ſuo Diuino figliuolo. per li ſuoi figli adottiui. Si che tutti con parato pro
Si proua queſto diſcorſo, perche dall'in l'Apoſtolo potranno replicatamente affer t6 il ſuo co
ſtante della ſua Aſſontione alla gloria coro mare, omnia poſſum ineo, in Ieſu, qui me con corſo a ſo
68o, nata regina dell'Vniuerſo, ſi come richie fortat , per l'interceſſione efficaciſſima di miglianza.
Coronata deua l'altezza della ſua dignità, e l'infinità Maria. del figlio,
regina pe - del ſuo merito acquiſtato per la continuata, Del Saluator noſtro aſcendente alla glo
netra più e non mai intcrrotta produttione degl'atti, riaripiena di giubilo canta Santa Chieſa»
nella co infinitamente accreſciuto dalla dignità infi Aſcendens Chriſtus in altum captiuam duait Luc.24.5o.
gnizione nita della madre di Dio; è certo, che per la captiuitatem, dedit dona haminibus. Che doni Cor. à Lapi
del ſommo, viſione beata penetrò con la ſua cognitione nell'Aſcenſione ſua diede il Saluator noſtro? de Gea.c. I.
bene, che più profondamente ne teſori del ſommo be enon ſi raccontano dalli Euangeliſti - In San Nell'Aſcen
nó haureb ne infinitamente più di quello,habbi potuto Luca ſi I gge, che eleuatis manibus, benedirit ſione dedit
bono fatto fare la natura Angelica vnita con tutti li eis, ci factum eſt, dum benediceret illis,receſſit doma con la
anco tutti Beati dell'humana natura, non ſolo di quel ab eis, ci ferebatur in Calum. Cornelio a La benedittio.
li dannati, li, quali ſono arriuati alla fruitione del ſom pide, che benedicere Dei, eſt benefacere, e ſi ne per la
ſe ſi foſſero. mo bene, maanco di quelli viarriueranno, oſſerua, che li peſci del mare, e li vccelli del quale lipe
ſaluati,ope: e di quanti l'haurebbono penetrata, ſe per Cielo benedetti da Dio hanno riceuuto f ſci,e vccel
1äio bene - le colpe loro non ne foſsero ſtati priui. Il P. condità maggiore, che li animali terreſtri, li hanno fe
San Bernardo ſopra ſignum magnum Iure so de quali non ſi legge, che foſſero benedetti. condità
le perhibetur amiita, perche ſi come il Sole Nell'Aſcenſione ſua il Saluator noſtro ben - maggiore»
fa così chiaramente vederle coſe, che li al dicendo li fedeli, diede virtù di moltiplicar. argomen
tri umi celeſti in comparatione ſua non ſi ſi, quale moltiplicatione, non poteua eſſere to dell'ac
S, Bci n. veggono, e appariſcono, come priui di luce, impedita dalla perſecutione de Iiranni, per creſciméto,
cosi la Beata Vergine profundiſſimum Diuinae che per virtù della benedittione di Chriſtol de fedeli -
Deduttio Sapientiae , vltra quam dici poteſt, penetrauit. ſangue ſparſo de martiri era ſeme per la mol
ne a parità ab) ſum, vt quantum creatura conditio pati tiplicatione de fedeli, come da Tertulliano Tertul.
di cognitio tur, luci illi inaceſſibili videatnr immerſa. Se fù eſpreſſo a perſecutori, Sanguis martyrum.
ne, aſſiſté li altri Beati vniti, e li Angeli cuſtodi cono ſemen eſt martyrum, toties creſcimus, quoties
za, protet ſcono tutti li pericoli, biſogni, tentationi, metimur. Di più le communicò virtù di Gene. 7. I e
tione,amo, debolezze, S&c. de loro clienti. Eſsendo Item che
creſcere nella Santità della vita, come fà
re ſopra o ſempre vera la regola, che matris Dei, 3 detto a Noè, S. à figli ſuoi vſciti dall'arca creſceſſero
gni Santo, ſeruorum Dei infinitum eſt diſcrimen. Se li Bea dopo il Diluuio. Benedixitque Deus Noe, in ſantità e
protettore ti tanto più conoſcono, e con maggior chia & filijs ſuis, & dixit adeos, creſcite, ci mul
e Angelo rezza circa le creature, ſe poſsono per qual tiplicamini. Così dice il Saluator noſtro a fe
Cuſtode. che titolo più per vno de ſuoi clienti, come deli, dopo il diluuio della paſſione per vir
S. Antonino maggiormente diuoto, che per li altri,neſe tù della ſua benedittione, per la quale, dedit
cit. guita, che la Beata Vergine per l'ecceſso dona hominibus. Il Padre San Bernardo dal S. Bern.ſer.
della dignità, della gloria, e perche cuſto l'Aſcenſione di Chriſto Signor Noſtro fà paſ 1.de Aſſ.
68 I
dit mniuerſaliter ſingulos, & ſingulariter vni ſaggio all'Aſſontione di Maria Santiſſima »
uerſos, con pietà maggiore per eſserli, come e ccme ſe interrogaſſe ſe ſteſſo,ſe all'eſempio Anco Ma
à madre raccommandati col infinito ecceſ del ſuo figlio Diuino la Beata Vergine com ria nell'Aſ
ſomaggiormente conoſca,e habbi conoſciu municaſſe li doni alla Chieſa. Riſponde di ſontione
to dall'inſtante primo della ſua gloria tutte sì, Aſcendens in altum dabit quoque ipſa do ſua diede
le creature rationali, con tutte le circonſtan ma hominibus, e perche nò Quidni daret? Si li doni, e
ze, e occaſioni, biſogni, e obligationi, quali quidem nec facultasilli deeſſe poteri, nec vo per parte
auuenire li poteuano in tutto il corſo della luntas, lo proua, perche Regina Caelorum eſt, ſua quanto
vita loro, con diſpoſitione prontiſſima per miſericors eſt, denique mater et º nigenti Filii può e
parte ſua diſouenirli, come amatiſſimi figli, Dei - Nihil enim poteſi ſic poteſtatis eius, ſeu
di aiutarli, come regina potentiſſima di pietatis eius magnitudinem commendare, miſi
proteggerli, come ſapietiſſima aunogatº fortè, aut non crediturfilius honorare matrem,
altº
Se l'efficacia dell'interceſſione di Maria &c. 435
aut dubitare quis poteſt omni affettueiuomninò a portare col capoanco il corpo miſtico del eſſere ma
charitatis tranſiſe Maria viſcera, in quibus ip ſuo figliuolo. Lo ſteſso Sacro Dottor Sera dre di Chri
ſa, que Deus eſt,charitas nouem menſibus cor. fico collerente a quanto dicemmo con il Sä ſto capo no
poraliterrequieuit. Se dalla ſua Aſſontione uedra della dignità fondamentale di madre ſtro retò
la Beata Vergine non benefica il genere hu di Dio, che conſiſte nella qualità ſoprana dedicata a
mano, queſto non può eſſere peraltro,che turale, quale è diretta participatione della ports an
per mangamento di potere, è di volere. Di natura Diurna feconda nel padre, aggionge co noi ſuo
volere nò, perche, mater eſt vnigeniti fili ſimile fcondità in Maria per la generatione corpo , e
Dei, per queſta maternità le viſcere di Ma delli eletti. Vnde ab ipſo Patre eterno Beata queſt'è l'V
ria furono transformate in affetto di carità, Virgo accepit fontalem facunditatem ad gene nione di
perche in quelle Dio,ch'è la ſteſſa carità,no randos omnes electos, & etiam ipſos Angelos in madre per
ue meſi corporalmente vi riposò. Argo aliquo guſtu, ci gradu, & experientia diutno il capo, e
mento efficaciſſimo che Maria non ſolamé ºrum2 , - ancella, che
te communichi doni della ſua gloria,ma do Se la Beata Vergine procede tant'ol:re porta il pe
ni per parte ſua, quanto che può. O beati nello ſtato di viatrice in terra, che dire no ſo grauiſi
noi,ſe foſſimo capaci delleſue gratie . Pon ſia per fare per parte ſua dal trono della ſua ino del cor
dera la riſpoſta, Ecce Ancilla Domini, nel gloria? Si ponderino li accreſcimenti mira po nittico
conſenſo dell'incarnatione DIuina, che ve bili di ſantità per lo ſpacio di trentaquattr' S. Bern. ſer.
drai la verità di queſto punto. Il P.S.Bernar anni ſino alla morte del ſuo Duino figlio, I I. 4. 2.C. 2 -
dino di Siena ne lo dichiara, perche Beata li anni del rimanente della ſua vita ſino al' Dalla di
S. Bern.t 3. Virgo per hunc conſenſum in Incarnationem fi età di anni ſettantadue ſecondo il migliore, gaità fon
ſer.6.a. 2.cº. lij omnium elettorum ſalutem viſceroſiſſimè ex e vero computo con non mai interrota re damentale
2,
- petijt, & procurauit, & omnium ſaluti, 6 ſal plicatione di atti perfettiſſim prodotti ſe n di madre
Per il con
uationi per hunc conſenſum ſe ſingulariſſimè de pre con duplicato feruore con l'eccellenza rice è la
dicauit, ita vt ex tunc omnes in ſuisviſceribus del merito per la dignità infinita di madre f:con liti
ſenſo Ecce
Ancilla Do
baiularet, tanquam veriſſima mater ſilios . Si di Dio, che ſi vedrà eſſer vero, ciò Paul D di di genera
mini, tutta
notino gli accreſciméti dell'affettione diMa Palazzo eſpone dell'Ecleſia tico in me omnis reli eletti.
ria per la ſalute del genere humano; dall'in giatia vie & veritatis, cioè ergo in ram: ha Qui:o più
ſi dedicò ſtante della ſua concettione nel ventre ma
alla ſalua beo omnes gratias via & veritatis, 3 v t e,v: poſſi della
tione di
terno compaſſionò, pianſe le noſtre diſa nemo eas poſſi: habere, niſi per me, perche eſe ſua gloria.
uenture conoſciute per ſpecie infuſe dalla ſendo il ſuo Diuino figlio via, verità, e vita, Eccli. t.
tutti.
Diuina Maeſtà con ſupplicare il Signore per gl'accreſcimenti di ſantità in Maria come Tºalitio -
l'vnico rimedio promeſſo, e preparatonete madre di Dio furono tal, che non ſo o sac 683
ſori della Diuina Clemenza. Crebbe in Ma quiſtò tutto ciò, che poi è mai ſperare qual In Maria
ria à proportione dell'accreſcimento della ſi voglia creatura in ragione di perfettione, non ſolo ſi
ſua carità. Nella Santiſſima Annontiata
ma con queſta nobile prerogatiua degna d l trOlla tutta
con modo ineffabile inuigori, perche alla la madre di Dio, cheſi come quelle gratie la perfettio
ſupplica alla procuratione della ſalute per erano in Chriſto, per comunicarle per virtù ne, che po
il conſenſo all'incarnatione aggionſe ſingo del merito del ſuo ſangue, coſi ſiano nella tè ſperare
lariſſimamente la dedicatione di ſe ſteſſa, e
ſua ſantiſſima madre, per comunicarle con ogni crea
parue, che il ſuo conſenſo foſſe quaſi condi merito dell'efficacia della ſua interceſſione, tura, ma di
Si pondera tionato, come ſe diceſſe,Signor mio,voi ſete che però oue 1 Eccleſiaſtico dice in me om
l'accreſci più di po
l'aſſoluto padrone, ma ſe vi compiacete, nis ſpesvitae & virtutis,altri leggono,ºvigo terla comu
mento del che liberamente eſprima il mio ſentimento, ris, perche ha tutto l'eſſere del vigore, della nicare.
deſiderio io mi contento, pur che vi copiacciate,ch'io
di Maria vita, della virtù, di aſpirare alla ſantità, tut ApudCela
vi ſerua nell'opera della ſalute. Approuato to in Maria, tutto da Maria per l'efficacia dam de Iu
dal punto il ſuo deſiderio dalla Diuina Maeſtà, ne ſe ; dell interceſſione, della quale ogni fedele
della ſua dith 0 384.
guì, che ſi come per il Diuino concetto ſer può dire ſicuramente con l'Apoſtolo, om 71 4
concettio uì per Madre al figlio di Dio, nella ſteſſa mia poſſum tneo,Gi sù,qui me confortat con lº
ne con l'ac S.Germſer.
maniera ſeruiſse per madre à tutti li letti; e aſſegnanento di queſta madre, con l'effica de Aſſump.
creſcimen
ſi come all'hora portò il diuinofiglio conce cia ineffabile della ſua interceſſione, perche Dall'inſtan
to della ſua pito nel ventre, comportaſſe concepiti li fe dal punto della ſua Aſcenſione ſi come diſti te della ſua
carità
deli; e ſi come da quel punto fù veriſſima stamente vede tutto ciò, che ad ogni vno gloria vide
Patue con madre di Dio, così foſſe veriſſima madre no
ditionato può appartenere in ogni tempo, in tutte le e prouide ,
ſtra. Ita vt ſeguita il Sacro Dottore ex tunc occaſioni, e circonſtanze, coſi a tutti eſtende di quanto
il ſuo con omnes in ſuis viſceribus balularettanquam ve
ſenſo di ſer la ſua affettione, per prouederli,S. Germano potè biſo
uire nell'o
riſſima mater filios. Queſto è l'argomento ſpiritus tuus, o Maria, viuit in eternum. Ecco gnare a ſu
pera della
di Bernardo, che non può mancare volontà l'oſſeruanza di ogni tempo, omnia obſeruas, oi,quali aſ
ſalute,
di communicarci li doni dalla ſua gloria , omnia intueris, ecco l'auuertéza a tutte le cir ſicurati po
682
quia matereſt vnigeniti filiſ Dei, perche dal cóſtanze a tutte l'occaſioni. Inſpectio tua ad no dice poſ
punto, che ſi dedicò all eſsere madre diChri sia in Maria
Dedicata omnesſe porrigit. Ecco la ſua affettione ap
tto, ſi dedicò ancora a ſeruirlo per madre, e plicata a beneficio di tutti S. Bern di Siena, queme con
Maria alle fortat.
Figu
43 6 Diſcorſo DecimoS.VI.
fettiona la Carità,e ſe è Deificata, terrà in ſe Come Dei
Figurata fuit Virgo Maria in fonte illo de quo
S.Ber. t.ſer. Gene; 2. qui de terra aſcendens irrigabat omné la partecipatione maggiore della comunica fieata più
5 I , tre I C, 2 ſtºperficie terre, ma con proprietà maggiore tione Diuini. S. Bonauentura. Inuenient pec partecipa
nel fiume del Paradiſo terreſtre, qui egredie catores gratiam apud Deum per te inuentricem del bene,
batur de loco voluptatis, perche eſſendo Ma. gratie,atgue ſalutis, e S. Bernardo Plena eſt, communi
-
ria il Paradiſo delle Duine delicie nominata gratia, ci gratiam adhue inuenit (coſi le diſſe catiuo di ſe
Sepolcro Dei Paradiſus, aſſonta alla gloria, deloco uo. l'Angiolo Gratia plena,epoi inueniſti gratiam) SBon in pſ.
di Maria luptatis della viſione beata, eſce il fiume del digna prorſus inuenire, quod quarit, cui propria
Città di ri legratie, quale per mezo di Maria, e dalla non ſufficit plenitudo, nec ſuo poteſt eſſe con S.Ber.ſer.de
fugio &c. ſua interceſſione diuiditur in quatuor capita, tenta bono, petit ſuperfluentia ad ſalutem vni .Aqued.
S. Damaſ. a beneficio di tutto il mondo. Se il Padre S. uerſitatis. Noto tò plena eſt gratia, ci gratiam
or. I.de dor Damaſceno introduce il ſepolcro della B. iuuenit, perche eſſendo la gloria ſecondo il
mit, Vergine a formare queſte parole dal ponto, teologo gratia conſumata, nel Cielo in Ma
Argométo che viene al ſuo ſantiſſimo corpo. Nunc me ria lo ſteſſo ſarà, che dire plena eſt gloria & 684
nobile de Piena di
circundant Angeli, nunc Diuina in me habitat gloriam querit, perche ? perche ſuo non po
dotto dal gratia. Ego euaſi officina medicina egrotanti teſt eſſe contenta bono, come Pietro nel Ta gratia tro
ſepolcro di bus. Ego ſum fons perennis curationum; ego borre Bonum eſt hic noseſſe,ſenza penſaméto ua la gra
Maria. - t1a per noi
ciuitas refugi omnibns ad me confugientibus. neſſuno della ſalute delli altri: Marianò,per
Se è tanta la carica di Maria, che ridondan che mater eſt vnigeniti Dei;come ſopra, e ma così inCie
do nel corpo, benche eſtinto, ſeparato dall' dre noſtra,e ſi troua eccitata di pregare per lo troua la
anima comunica col ſuo mezo al ſepol l'ufficio aſsegnatoli dal ſuo figlio Diuino, gloria an
cro coſi nobili prerogatiue, che non farà l' per il quale aſsiſa nel trono ſtatim aſsurgit co per noi,
anima accolta nel ſeno della ſantiſſima Trini ad preces, e però aftitit Regina a dertris tuis, dona per
Angeli cir tà dalla ſua gloria?Nunc ne circundant.Ange perche ſuo non poteſt eſecontenta bono, petit parte ſua
condano il li,non più per ſeruire a me, ma diſpoſti inca ſuperefluentiam ad ſalutem vniuerſitatis, per omnia per
ſepolcro di minarſi per mio volere a fauore de miei di che hauendo tutte le gratie fatta teſoriera, acquiſtar
la -
Maria,per uoti, perche mi veggono officina di medici e diſpenſatrice, ſi come sa, che da altra par
che lo veg na, fonte di curatione, perpetua Città di re te non le poſſiamo riceuere, che della ſua
gono fatto fugio, e rimedio contra l'Inferno. Il Padre mano, omnia intuetur, inſpectio ſua ad omnes
officina di S. Antonio conclude efficacemente il ſen ſe porrigit, per arricchirli di maniera, che non
medicina. timento della B Vergine dal detto dell' le poſi mancare alcuna coſa, ma con l'Apo
S. Ant.4. p. Apoſtolo a Romani, qui proprio filio ſuo non ſolo poſſi ogn'vno ridire omnia poſſum in eo
tit. t 5 c.2 c. pepercit & c. quod dicitur de patre eterno (Gesù) per il ſuo merito, qui me comfortat
S. I 1. clriſti, ita & de eius matre temporali dici po per l'aſſiſtenza, per la efficacia dell'interceſ
teſt illud Ron.8. proprio filio ſuo non peper ſione di Maria. Miri pure il Chriſtiano ſe è
cit ſed pro nobis tradiditillum, ſcilicet paſſum vero, che ſuo non poteſt eſſe contenta bono.
voiuntate, ci affettu, 9 quomodo non eliam Sublimata alla gloria che dice? Gyramca
cum illo omnia nobis donauit pertinentia ad Iob c.2.2.
li circuiui ſola. Circuiui terram, o perambu
recreationem noſtram?Non haueua la B. Ver laui eam, riſpoſe Sathan interrogato da Dio,
gine la milleſima parte della carità al tem In che mo
come ſe ne foſſe aſſoluto padrone per il poſ
po dell'incarnatione, della paſſione, quale feſſo acquiſtato per la malitia del mondo. do la B. V.
di preſente poſſiede auuenturata nella ſua Maggior dominio tiene del Cielo l'incoro ſi dica gi
gloria. Se in quel tempo fà tanta, che pro nata Regina, e mentre dice girum cali circui rarilCielo,
Argomen e caminare
prio filio ſuo non pepercit, nec ſibi pepercit, ui ſola, eſprime l'mmenſita della gloria, ch'
to dell'A per la ridondanza de dolori de compaſſione, ella poſſiede, e che neſſuna perfettione, nè ſopra il ma
poſtolo, qui quali traboccare doutuano nel ſuo cuore,co godimento ſi ritroui nel Cielo, che con re tempe
proprio filio m'è poſſibile, ch'all'esepio del Celeſte padre eminenza maggiore non tenghi in ſe, ma ſtoſo.
ſuo non pe per parte ſua non ci habbidonato tutto ciò, per ogni modo plena gratia plena gloria, ite
percit, pare che appartiene alla noſtra ricreatione? e ſe ratamente la cerca, cui propria non ſufficit ple
più effica tanto operò con la contradittione acerbiſſi nitudo, nec ſuo poteſt eſſe contenta bono. Gyri
ce in Maria ma, quale doueua incontrare col ſuo fi Cali circuiuijola,Ecco la propria felicità; in
perli dolo glio, di paſſione, e di morte-Accreſciuta tito fluttibus maris ambulaui,ſcorrendo per ſou
ri parteci di carità nella patria, che non farà? che nò uenire a fedeli agitati dalle tempeſte di ten
pati,e qua darà libera di dolori con accreſcimento tationi, di pericoli, per ſouuenirli, con l'eſi
to ci aſſi di giubilo per l'accreſcimento del premio bitione di aiuto proportionato. Si che tutti
Cult3 , delſuo figlio Diuino ?S. Pietro Dam. Nun oſſino dire, potere tutte le coſe per l'effica
S. Piet. Da. quid quiadeificata?ideo noſtra ſalutis oblita es cia della ſua interceſſione. Omnia poſsum in
nequaquam, domina, ſcis, in quo diſcrimine nos eo, qui me confortat, col ſuo mezo. Petitſu
reliqueris. Vbi iacent,quantum deliquerint ſer perefluentiam ad ſalutem ºniuerſitatis. Si che
ui tui. Si aſſicurino pure li peccatori, li giuſti ſarà vero con Bernardo, che Aſcendensin al
che la B. Vergine più che mai dalla ſua glo tum dabit ipſa quoque dona bominibus, non
ria aſsiſte all'aiuto noſtro, perche iui ſi Pci ſolo, ma tutto ciò, che biſogna, per potere
- tutte
-
r----
deſiderio, e volere di Maria, per la mano al Diuina, che adempì il penſiero della ſua
Gue. Abb. cuore. Guerrico Abbate, mentre deſcriue ſerua conuertito in roſe; e di S. Tereſa , In Tereſa,
ſer. 2- de l'inuito fatto a Maria ſantiſſima, perche , quale nell'oratione eſponeua per humiltà le
«Aſsumpt paſsaſse alla felicità, eſpone parimente le ſue doglianze al Signore di tanti ringratia
conditioni, con le quali ci doueua eſsere ac menti riceuuti da proſsimi per molte gra
colta, Veni eletta mea, queſto è l'inuito , tie , quali diceuano hauere ottenute per le
ci ponam inte thronum meum, quiui ſtanno ſue orationi, per le quali s'era dimenticata
le conditioni dichiarate da queſto Dottore. pregare, riceuè queſta Diuina riſpoſta, che
In tequandam mihiregni ſedem conſtituam », faceuano bene renderli gratie, perche ve
deteiudicia decernam,per te preces exaudiam. ramente erano riceuute per le ſue orationi,
689 Vieni pure, o Maria, le dice il ſuo Diuino perche ſapendo io (così le diſse il Signore,
IDelitic di figliuolo, perche riceuo contento così gran che ſe te ne foſsi ricordata, hauereſti pre
Giesù in de di compiacerti, che con tutto ſia fatto gato, io per quelle orationi, che hauereſti
Mar-aſsóta. padrone dell'Vniuerſo, trouerò in te ſingo fatto, gli hò conceſse le gratie, cheè adi
Come di larità di godimento reale, come è più, che re. Quando vennero a pregarti delle tue
Paradiſo, Adamo nel Paradiſo de piaceri. Ponam in orationi, tu penſaſti all'hora di pregarmi»
tethronum meum, cioè farò, che tu ſia la & io per queſto penſiero ti hò conceſsa la
mia ſede di ripoſo, trono di Maeſtà. In te gratia, per la quale giuſtamente ti ſi mo.
quandam mihi regni ſedem conſtituarm, e la ſtratono grati, mentre vengono a ringra
felicità, e godimento di queſto regno, ſarà tiarti. Se la Diuina Maeſtà adempie li pen
farti ogni imaginabile piacere, perche de fieri delle ſue ſerue in terra, che non farà
te iudicia decernam, per te preces exaudiam, della ſua madre ſantiſsima in Cielo? ſe così
è ben di dotere, che ſe è promulgata la leg honora la ſerua, che ron farà la Regina ?
gea fauore di tutti li eletti, che nel Cielo. Se tanto eſaudiſce la figlia adottiua, che
l’oluntatem timentium ſe faciet, con adem non farà la madre ſua naturale? Che altro
pire li deſideri) , e li voleri di tutti, che . miſtero ſi eſprime, mentre ſi chiama Ma
qualche coſa di più facci, per corriſpondere ria Maddalena, per la riſurrettione di La
alla ſua ſantiſſima genitrice, eſsendo vero zaro, Veniat 71aria, veniat materni nomi
i detto di Damaſceno citato, che matris mis baiula. Medita S. Pietro Chriſologo , S.Tº.Chriſ.
Dei, ci ſeruorum Deiinfinitum eſt diſcrimen, perche ? per rappreſentare a Chriſto, che
e ſe per il tempo della ſua vita mortale tutti ſe vi foſse preſente la ſua Santiſsima madre,
li penſieri di Maria furono ſempre non mai penſerebbe di ſupplicarlo, perche ſe per li
interroti di maggiormente piacere alla Di berare li ſpoſi dalla confuſione per la manº
uina Maeſtà collocando nell'adempimento canza del vino pensò al rimedio, e lo eſpreſ
di queſto deſiderio ogni ſuo bene tempora ſe al ſuo figlio. Vinum non habent. Che Adempie
le, & eterno, che per pagamento come non haurebbe fatto alla viſta delle lagrime li penſieri
S.Bern.Sen. primogenita figlia così nominata da S. Ber. di Maddalena? Siche ſi arriua quiui ad vn quaſi poſsie
nardino Senenſe, non ſolo voluntatem ip punto di più, cheil Saluator noſtro nella bili di Mar
ſiusfaciat, ma cogitata, con eſequireli ſuoi riſsurrettione di Lazaro adempia vn penſie
Secondo a penſieri. Dete iudicia decernam, pronon ro, che haurebbe hauuto Maria della ſua
penſieri di tiarò il giudicio nelle cauſe del mio tribuna reſsurrettione , ſe foſse ſtata preſente, e
Mar. pro le, per quello vedrò ne tuoi penſieri, per queſto nella difficoltà maggiore, che ima
mötia li giu te preces exaudiam, quelle preghiere ſaran ginare ſi poſsi, cioè, nella reſsurrettione di
dici, nel tri no eſaudite da me, quali arriueranno alli grauiſsimi peccatori, habituati, fetidi, im
bunale. tuoi penſieri. Non ſi ſtimi ecceſso di eſa peruerſati nel male rappreſentati in Lazaro
geratione, non ſolo perche ogni preroga quatriduano. Se tanto più diſpoſto di fare 3. Reg.
tiua quanto è maggiore, e più ſingolare , in terra, che non farà dalla gloria? Salo
tanto è più degna della Regina del Cielo , mone mentre accolſe, riceuette cotanto ho
S. Bonanº ſecondo la regola di S. Bonauentura. Quanto nore Berſabea ſua madre, leuandoſi adinº
magis humana conſuetudini inaudita, tanto contrarla, con riceuerla nel ſuo trono, ag
7Maria dignitati ſunt congrua, ma perche giunſe anco l'inſtanza, pete,mater mea, ne 3 reg.2.
habbiamo nella vita di S. Eliſabetta moglie que enim fas eſt, vt auertam faciem meam. Salom. deſi
del Prencipe Lantgrauio d'Aſsia, che te Se Salomone haueſse potuto penetrare il dera ſapere
nendo nel grembo molto denaro, per diſtri penſiero di Berſabea, non ſarebbe ſtato la petitio
Penſieri di quiui neceſsario, ch'ella pregaſse, eſsendo ne di ſua
S. Eliſabet
buirlo apoueri, incontrato il Prencipe fù
richieſta, coſa teneſse iui naſcoſto. Riſpº il Rè così diſpoſto, per compiacerla. Siche madre pa.
ta adépiti ſe, che erano roſe, perche le venne cosi in il dire pete, matermea, fù vn ſignificarli, dempirla
- che
Se l'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. 441,
che le faceſſe ſapere il ſuo penſiero, perche dice in S. Giouanni. Amen amen dico vobis
queſto l'haurebbe riceuuto per efficaciſſima non poteſt filius a ſe facere quicquam, niſi quòd Si dichiara
Nella pro preghiera. Nella maniera ſteſſa Maria ſan vidertt paren facientem, quacumque enim come li cò:
uiſione del tiſſima nelle preſenti nozze, mentre dice, . ille fecerit, bacc & filius ſimiliter facit. Il B. munichi,
vino nelle Fili, vinum non habent, non prega, ma fà Eutimio auuerte, che ſi noti ly. (non poteſt) quod Deus
nozze adé. l'eſpreſſione, come penſaua, che quelli a che ſi deue intendere, non ob defectum po ſum .
pie il peſie mici ſuoi erano in pericolo di reſtare confuſi tentiae, ſed proper inſeparabilitatem, perche B. Eutimio.
ro di Mar. per mancamento di vino, e fù dal Diuino non manca la poteſta al figlio, per operare,
figlio riceuuta per efficace preghiera, con eſſendo la teſta ſoſtanza Diuina, e la poten
Io: Rusbr. adempire il penſiero della ſua madre. Gio za del padre, ma la ſeparabilità, perche
libello de uanni Rusbrochio. Maria eſt mater, ci ad quella ſteſſa potenza, che tiene il padre ,
ſcptè amoris uocata noſtra mediatrix, ci media internos, quella ſteſſa ancora è nel figlio, e però quel
gradibus. & filium, qui nihil petenti negare poteſt, cum la operatione ſteſſa, che fa il padre nelle
ſit illius mater . e lo moſtra con adempire ſue creature, quella ſteſsa viene operata
S.Tº. Dam. li penſieri; e S. Pietro Damiano a quelle pa dal figlio, e per queſto ſeguita Eutimio . B. Eutim.
ſer, de Nat. role, fecit mihi magna, qui potens eſt. Fecit Nam impoſſibile eſt, filium facere quicquam , Che il fi
tibi magna, qui potens eſt, 6 data eſt tibi om quod non facit pater, e con lui tutte le ſcuo glio non
mis poteſtas in calo, ci in terra, con tanta le. Il Saluator noſtro nel ſuo ſermone prie può,ſe non
ampiezza, che nibil tibi impoſſibile, hauen ga. Oro, pater, vt vnum ſint ſicut nos Vnum, ciò, che fa
do la mano del potere Diuino, a deſideri; non nella ſoſtanza, perche è impoſſibile , il padre, p
del cuore, a penſieri della mente, per adem ma in volito, così li Teologi. Tutto ciò , l'inſepara
pirli. con modo ineffabile fù adempito nella ſua bilità della
Guerr.Abb. Maggiormente ſi auuanza Guerrico ci. ſantiſſima madre, perche ella ſteſsa a San potenza.
cite tato,mentre aggiugne la ragione del ſuo det. ta Brigidda riuelò, che nihil vnquam mihi
to. Nullus plus miniſtrauit mihi in humilita placute, niſi adimpletio Dluine voluntatis .
69o temea, perche mi hai fatto ſimile a te, vni Si come adunque la Diuinità, il regno di
Giesù réde tovna ſteſſa coſa con te. Nulli amplius mi Chriſto è, che ſitin ſinu patris, così egli ſi
la pariglia niſtrare volo in gloria mea. Communicaſti pone in Maria, quandam mihi regni ſedemº
a Mar. co. mihi preter alia, quod homo ſum, commu inte conſtituam, e ſi potrà dire. Vnigenitus,
me ſe la fa nicabo tibi, quod Deus ſum, come ſe le ren qui eſt inſinu Maria, perche egli ſteſso, in
ceſse Diui deſſe la pariglia, e ſi come la B. Vergine lo uitandola al Cielo, le dice. Veni, eletta mea ,
na , fatto fece ſimile a ſe nell'humanità, il figlio l'V ci ponam in tethronum, e ſi come non poteſt
vero huo niſse, la raſſomigliaſſe a ſe nella Diuinità. a ſe facere quicquam, miſi quod viderit patrem
mo da lei. Il figlio di Dio per mezo di Maria ſi fece facientem, ma però non ob defectum poten
huomo veramente, perche l'humanità ri tie, ſed proper inſeparabilitatem, nella ſteſ
ceuuta da Maria ſantiſſima con vnione ſo ſa maniera ſi potrà dire in certo modo, che
ſtantiale reſtò congionta al ſuppoſito Diui non poteſt filius facere quicquam, miſi quod
no, per il che è, e ſempre ſarà vera queſta viderut matrem facientem, ma però non ob
propoſitione. Iddio è huomo, e queſt'huo defettum potenti e, ſed proper inſeparabilita
mo, cioè, Chriſto, è veramente Dio, per tem, perche ſi come la B. Vergine nella ſua
che il Diuino Verbo ſubſiſte, non ſolo nel vita temporale ſempre, e inſeparabilmente
la natura Diuina communicata dal Padre , ha fatto la volontà del figlio di Dio, così
ma nella natura humana ancora riceuuta lo ſteſso figlio di Dio nell'eternità ſua pro
dalla ſua madre, e queſto è communicaſti pria vita farà la volontà di Maria, ma con
mibi, quod homo ſum, ma di Maria, non ſi modo ſingolariſsimo, e privilegiato ſopra
può dire veramente. ch'ella ſia Dio, per agl'altri beati, perche hauendo formato
che per quanto ſia innalzata da Dio, reſtò il decreto, che Maria ſia per ſempre la fa.
ſempre nel ſuo eſſere di pura creatura, e di uorita, l'honorata, perche non te repellet
humiliſſima Ancella, e furono dannati li dice S. Lorenzo Giuſtiniano, è Virgo, qui
Colliridia Colliridiani caduti, in banc ſanctam hare naſci voluit er te, honorauitte, requieuit in
ni dannati ſim, come parla Epifanio, perche l'inſti te, teque collocauit apud ſe, e ſi come im 69 r.
per la Di tuirono ſacrificio, come a coſa Diaina, e per poſſibile eſt filium facere quicquam, quod non Nò può il
uinità, ch' conſequenza, non ſi può dire veramente , faciat pater, per l'idenſità della natura, e figlio fare
attribuiua alcuna co
che DIO ſia Maria . Come dunque dice della potenza Diuina, così ſarà impoſsibi
no a Mar. ſa, che non
Guerrico, communicabo tibi, quòd Deus ſum? le per l'immutabilità del decreto, filium fa
facci Ma.a
S. Epif. Si riſponde con quello, che diſſe di ſopra , cere quicquam, nell'ordine della gratia, nel
in te quandam mihi regni ſedem conſtituam , perdono de peccati, nell'acquiſto di per proportio
perche il regno del figlio è, ch'egli ſia nel fettione, nella conſumatione della ſalute nep l'im
mutabilità
º ſeno del padre. Vnigenitus, qui eſtinſinu pa. de ſuoi eletti, quod non faciat mater: Quº del decreto
i tris, ipſe narrauit, e la Diuinità ſua è, ch'e ſto è dete iudicia decernam, cioè la mia ſºnº
gli ſia nel padre, & il padre in lui. Egli di tenza nel giudicare ſarà corriſpondente a di honorar
la a tutto
gº chiara queſta Diuinità all'Hebreo, mentre quello vedrò formarſi nella tua mente, nel potere -
- -- - - - - Rr II E guo
442 - Diſcorſo DecimoS.VI.
tuo volere, quello, che non ſolo tu vorrai, ſo con quello, che noi vediamo per fede
ma di che formerai qualche p nſiero, quel oſseruarſi nell'ordine della legge di gratia
lo ſarà adempito da me. Può eſſere mag nell'aminiſtratione del ſacramento della pe Si adduce
giore l'efficacia della ſua interceſſione? Può nitenza, nell'aſſolutione de peccati, e lo ſteſ ſimile nell'
dubitare l'eletto, che li manchi qualche ſo nel batteſimo &c. Viene vn peccatore, aſſolutione
coſa tella via di Dio, che la Beata Vergine attrito ſolamente. Chi l'aſſolue ? Dio; ma del pecca
non habbi facoltà d'impetrarli con la ſua in come? da ſe ſolo nò, perche ſenza ſacra tore attri
terceſſione? Così aſſicurato non potrà ſem mento, e aſſolutione del ſacerdote, ſe do tO.
pre dire con l'Apoſtolo, di potere tutte le po l'eſſerſi confeſſato, moriſse il penitente
coſe, omnia poſſum in eo, qui me confortat, con l'artrittione, prima d'eſſere aſſoluto dal
Dal vole con l'interceſſione efficaciſſima di Maria ? Sacerdote, anderebbe dannato, e fà detto a Iddio non
re, da pen
ſieri di Ma Queſto è il porli la mano al cuore, alla boc Pietro,e con lui de Sacerdoti quodcunquéſo aſſolue, ſe
ca. Laua eius ſub capite meo, ci derterail lueris ſuper terram, erit ſolutum , º in Calis, non vede
ria ſeguo lius amplexabitur me. Alla bocca, come ſe ma da Dio, quale non abſoluit, niſi viderit aſſoluere
no la ſen
tenza del
diceſse. Taci Maria, non occorre altro. In ſacerdotem, ſic abſoluentem, perche non poteſt il Sacerdo
tendo ciò, che tu penſi, non ti affaticar con Deus facere quicquam , nella remiſſione de tC º
giudicio parole, ſarà fatta ogni coſa, De te iudicia peccati al peccatore attrito, miſt quod viderit
del figlio e decernam. Al cuore piglia ciò, che tu vuoi, ſacerdotem facientem non ob defectum poten
la deſtra del mio potere, che porta ſeco le tie, perche per altro è aſſoluto padrone, ſed
gratie, la porto alligata, e come pendente propter inſeparabilitatem, non per l'identità
dal tuo volere per te preces exaudiam,voglio, della potenza, che riceue dal padre, perche
che tu ſteſsa ſi la datrice, e donatrice del queſta ripugna alla natura creata, ma per la
le gratie, perche eſſendo ſtato il mio volere immutabilità del decreto eſpreſſo a Pietro,e Per l'im
ſempre inſerito nel tuo, nè eſſendo vſcito con lui a ſucceſſori, quecunque ſolueritis ſu mutabilità
neſsun atto da te, che non ſia ſtato di mio er terram, erunt ſoluta & in Calis. E come del decre
piacere, così tengo il tuo cuore, come inſe aſſolue per lo ſteſſo atto, che aſſolue il ſacer VO e
rito nelle mie mani, acciò tutte l'operatio dote confermando in Cielo la ſentenza pro
ni di gratia deriuino da te corriſpondenti in ferita dal Sacerdote in terra, ſi che aſſolue
tutto all'affetto, alla brama, alla comunica per mezo del ſacerdote. 5...dice. Non permi
tione del tuo cuore, e ſi come San Gregorio ſit Deus Maria dare baptiſma non abſoluere
Nazianzeno, dice non cum illefecerit, cioè il a peccatis, non benedicere diſcipulos in terra, 692
Padre, alia filius ſimiliterfacit, ſed quacunque ſed ipſam ſolam ſanctificationè eſſe voluit,cioè Maria ſana
ille fecerit, hec & filius ſimiliter facite con che foſſe quella, che per le ſue orationi foſ. tificatione,
clude, ſi hac facit filius, quae fecerit pater per ſe la ſantificatione de peccatori, perche perche l'ef.
filiumfacit pater. Nella ſteſſa maniera con quello, che con il Sacerdote, e per il Sacer ficacia del
Come il l' interceſ
la douuta proportione ſi applica a Maria dote opera in terra con modo mirabile
padre fà Santiſſima madre. Non cum illa fecerit, cioè con Maria, e per Maria eſercita in Cielo, ſione è ta
col figlio a le , ch'è lo
la madre, alla filius ſimiliterfucit,ſed quacun perche per l'efficacia della ſua interceſſio
proportio ue illa fecerit, hac & filius ſimiliterfacit, e ſi ne'dona le gratie, rimette li peccati, ac ſteſſo il pre
ne, il figlio º creſce la ſantità, conduce alla perfettione,al gare, e che
fa con la potrà dire, che ſi bacfacit filius, qua facit ma
madre e ter, per matrem filius facit, come dichiara la felicità della gloria. Queſto è il dire dete la gratia
Guerrico, per te preceseraudiam,e noi dicia iudicia decernam, per te preces exaudiamo per ſia conferi
mo con l'Apoſtolo, omnia poſſum in eo, qui fare manifeſta a fedeli l'infinità dell'effica t3 •
r Mariam me confortat; e perehe queſto è cia del ſuo potere, perche, per impetrarci
priuilegio instfabile della Diuinità di Chri le gratie,baſta,che la DiuinaMaeſtà vegga il
ſto communicato a Maria ſopra l'eſsere crea ſuo penſiero, cioè che Maria penſi alla gra
to, e corriſpondente all'eſsere humano rice tia, che noi deſideriamo, per ſubito confe
uuto da Maria con l'eſercitio attuale, non rirla, come ſi eſprime nell'euangelio di que
mai interrotto de la volontà ſua alla volon ſte nozze.Vinum non habét,perche per quan
tà di Chriſto, di Dio. Benè, dice Guerrico, to il figlio ſe ne moſtri alieno. Quid mihi & Maria ſicu
communicaſt mihi, quòdhomo ſum, communi tibimulier?ella ſe n'aſſicura ammaeſtrata dal
ra della gra
eabo tibi, quod Deusſum, e noi deduciamo, lo Spirito ſanto, perche come S. Gaudentio tia della
che Maria Santiſſima della fua gloria dabit oſſerua, non mandaret mater quodcunque di
dona hominibus,tutti li doni neceſſari per l' a erit vobis facite,nſi Spiritu sacto poſt partum prouiſione
del vino
acquiſto d'ogni imaginabile perfettione,ſe plena faciendi a Chriſto vini ex aqua vniuer
condo il propoſito della vocatione Diuina, ſum ordinem praeuidiſset. Sa beniſſimo eſſere per la ma
nifeſtatio'
ſiquidem facultasilli deeſſe non poterit,nec vo diſpoſto il figlio, per adempire li ſuoi deſide me del ſuo
luntas,e per he è madre voſtra,e perchema ri), li ſuoi penſieri, e però non ſi commoue
ter Vnigeniti fili Dei, così altamente ſubli punto nell'apparenza d'eſſere rigettata, nè penſiero ,
così illumi,
mata, & honorata dal figlio, -
meno rinoua l'inſtanzasnè replica la preghie
Si dichiara queſta propoſitione ſe per ra, ma ſi contenta hauerli ſignificato il ſuo nata dallo
auuetuta ad alcuno pareſſe di qualche ecceſs penſiero, manifeſtato il ſuo deſiderio con Spirito Ss
- - - - - -
-
modo
Se l'efficacia dell'interceſſione di Maria&c. r-------
443
modo humano a conſolationedelli ſpoſi, che gant Non aſpettano il conſenſo la conceſſio eheli B.V
foſsero prouedu i con dire,fili, vinum non ha. ne del che a noſtro fauore Maria prega deſi prega ſen
bét, che ſicura della prouiſione, conſola quei dera, penſa, perche ſi come il Diuino Verbo za aſpetta
miniſtri trauagliati per la mancanza del vi. da Maria ha riceuuto la carne, coſi a Maria, re altra co
no, che ſtaſſero di buon cuore, ſicuri d'eſſere
come pura creatura può diuenire capace, ceſſione
proueduti, ma che aderiſſero al figlio, eſe concede la Diunità, acciocheſi come ſine eo per la ſicu
quito tutto ciò, che ſi foſſe compiaciuto or. (verbo) nihilfattum eſt, coſi ſine ea (viaria) reZZ3 ,
dinarli. quecunque dixerit mobis facite. nihil refettu ſit, e ſi come la proluctione del 693
Matteo Cantacuzeno diuotiſſimo Impe le coſe ſi fece con la parola Duinº, voglia: Paragone
ratore ſpiegando quel detto della cantica; mo dire con l'inſtanzº Diuina, fiat lux, e fù dell' effica
Ego diletto meo, & dilettus meus mihi, lo di. fatta & fatta eſt lux,perche ipſe dixit, cºfi cia dell'in
71att, Cam chiara in perſona di S. Anna, Ego nepoti meo, terceſſione
tia ſunt. Nella ſteſſa maniera ſegua il riſarci:
tacuzeno in & nepos meus mihi,Cioè dice queſto Impera mento con la parola di Maria, non ſolo nell' di Maria
cant appreſ tore, Ego ei carnem prahui, o ipſe mihi Diui origine dell'incarnatione eſequita per la pa col dire Di
ſo il Fedele mitatem. Se ha data la carne a Giesù, l'ha rola di Maria, che la deſidero, Fiat mihi ſe uino nella
9.32 n.3 I. fatto col mezo di Maria, e ſe ha riceuuta la cundum Verbum tuum, ma anconella comu creatione.
Come la Diuinità, nella maniera ſteſſa fu in Maria, in nicatione de doni meritati dal ſuo figlio Di
Diuinità quella maniera, che la Cananea per l'amore uino. Siche ſi come ſenza la Diuina parola
ſia inMaria in ſe ſteſſa ſentiua il dolore della figliuola, mai ſi ſarebbe fatta l'incarnatione, per la
mentre pregaua, miſereremeifili Dauid, que parola Duina, fiat lux, ſubito ſi fece, ci fa
ſta Diuinita in Maria s'intende conforme al tta eſt lux, con la parola di Maria, Fiat mi
la dichiaratione fatta, e perche ſi come il fi bi ſecundum Verbum tuum, fù fatta l'Incar
glio di Dio per la Diunita ſua merita tutto natione, o Verbum caro fattum, così ſe Ma
de condigno, Maria tutto de congruo, e ſi ria non s'interpone, non ſi communicanº i
come non ci è gratia, che non ſia meritata doni, e per il ſuo mezo neſſuna coſa ſi nega:
Merita tut da Chriſto, coſi non è gratia, che non s'im
to de con
Gli Angeli ſtanno ſempre pronti, vi quod º
petri da Maria. La Diuna Maeſtà non con me petieris, ſtatim peragant, ſtimandogº
gruo, ciò, cede mai gratia, che non ſia per merito del to il tempo, quale ſi conſumerebbe in aſpet
che il figlio ſuo figlio Diuino, e S. Chieſa ſegna tutte le tare la riſpoſta, e perche il figlio di Diogu
merita de ſuppliche per il ſuo merito, mentre chiude ſta diſpenſare le gratie da lui meritare a fa
condigno,nè l'oratione con la ſua interceſſione, nè meno uore de ſuoi eletti, ſi come per l Incarnatio
ſi dà per il concede gratia, che non ſia per interceſſio ne le mandò l'Angiolo, per riceuere la ſua
merito di ne di Maria. E S. Bernardo porge il conſi
Chriſto ,
parola. Mentre è condotta alla gloria egli
glio ſalutare. Modicum illud, quod Deo offerre ſteſſo, ch'è l'Angiolo del gran conſiglio, le
che non ſi paras, Maria manibus comendare memento, ſi dice, Amici auſcultant, li Angioli, fac meatº
conceda al non visſuſtinere repulſam, e ſe Dio non vuo dire vocem tuam, l'aſſegna l'ufficio, quale de
l'interceſ le riceuereli noſtri doni da noi, molto meno ue eſercitare nel Cielo, di pregare, perche Aſſontari
ſione diMa ci concederà le ſue gratie, coſi l'afferma lo
ria
amici gli Angeli auſcultà: per eſeguire Proº: ceue il ca
ſteſso Sacro Dottore, che neſsuno ſi penſi di tamente tutto ciò, che dimandi, vi 4uolº rico di pre
S.Bernt.
riceuere alcuna coſa, che non paſſi per le me petieris, officioſo peragant miniſterio . Se gare
Lo ſteſſo, mani di Maria, che non le riuſcira mai,nihil mai la Beata Vergine ſi raſſegnò pronta al
mos habere voluit, quòd per Maria manus non Diuino volere, ne fece moſtra in quel pun
tranſiret, ma per ſuo mezo, è coſi ſicura la to, perche nella viſione beata perfettionan
gratia, che gli Angioli,mentre veggono Ma doſi la carità con la remotione d'ogni impe
ria a pregare, ſtano pronti, per eſequire ſen dimento, tanquam gaudens iniunito tali offi.
za aſpettare la riſpoſta, o conceſſione del cio, ſtatim aſsurgt ad preces, e li Angioli ſemi Ailgrino.
Saluatore, come ſe foſsero miniſtri delle noz pre pronti, ſi come impiegati nelle ſue lodi, Leo Imper.
ze,a quali Maria satiſſima ſempre auuiſa ſtar così niente più deſiderano, che ſeruire Leo
pronti, quacunque dixerit vobis facite, come ne Imperatore, Iam enim Angelorum choris
ſe le diceſse Angeli ſanti, io addimando dal dulce eſt tuas laudes concinere, potiusque nihil
mio figlio Diuinovna gratia, ſiate pròci,per habent, quàm »t tibi inſerulant N n ſareb
che di momento vi ſarà ordinata qualche bono così inclinati,p reſequire, ſe non ve Li Angeli
coſa per eſequirla, ma quelliâmaeſtrati dal deſsero, quanto ſia grande la propenſione impiegati
l'eſperienza ſtanno ſempre preparati. Cofi Diuina per compiacerla. Nè il benignofi in lodarla
Aig. in l'afferma il ſacro ſpoſo, mentre l'inuita a glo l'ingiongerebbe il carico di pregare fºn: quanto bra
Cillit,
pregare, Fac me audire vocem tuam, come za limitatione, ſe non haueſſe riſolucione di mino di ſer
Angeli qua Ailgrino citato oſserua, Aſſignat matri offi eſequire ogni coſa. Ego diletto meo nel fº uirla.
ſi Miniſtri cium, quod gerat in patria dicens fae me audire po della mia peregrinatione fedeliſſima ſem - .
delle noz vocem tuam in precibus, ſonet vox tua in auri pre, ſi che gl'occhi che ſono gli affettº li de
ze prepara bus meis, quia amici,ſcilicet. Angeli auſcultant, ideri, ferirono come terſiiiio ſpecchiº:
rati ad eſe vt quod a me petieris, ſtatim officioſo peraganº nel quale altra imagine,chela Pºººº ſi
quire ciò, miuſterio.Nota quod a me petieris ſtatimpera: vide rappreſentata. Nelle assº, di S.
Il:
444 Diſcorſo Decirno.S.VI.
Brigidda il figlio così le parla, oculi tuifue non così feſtino,e preſto, perche Maria, Fir
s.Brig. lib. runt in conſpectu patris mei ſic lucidi, quòdſe mamentum eſt, de quo Gen dicitur, Fiat firma
mentum, così Ricardo, e perche in ſe mede Ricar. di S.
5.inter.9. ſpeculabaturin eis, quia in ſpirituali viſu tuo, Lor.lib. 7e
ſimo contiene le Stelle tutte con li Pianeti,
& intellettu anima tua videbat paterommem Idem.
Occhi di voluntatem tuam, quod nihil volebas, niſi ip e perche Firmamentum velociſſimè mouetur,
Maria ſpe fum, º nihil deſiderabas, miſi ipſum. Riceuè così Maria, è Maria prontiſſima a portare
chi del ce corriſpodenza proportionata nel figlio,qua l'aiuto, e porta tutti li aiuti, perche come
le ſi diede tutto, mentre ſi fermò ancor mor firmamento contiene tutte le Stelle, porta S. Epiph,
deſte padre
e perche? tale nel mondo a diſpoſitiore della ſua San ogni Pianeta, ogni virtù del Cielo. S.Epifa ſer.de laud.
-
tiſſima madre, ſi come eſagera pieno di ſtu nio. O vterum impollutum habentem circulum Virg.
s.t.Dam. pore, San Pietro Damiano, Matris parebat Caelorum, qui Deum incomprehenſum, in te ve Guerr. Ab.
hom.49. de arbitrio, qui omnium rerum iura ſuo guberna rò comprehenſum portaſti, Guerrico, 0 vte
Nat. V”. batimperio. Se tanto fi fece nella valle di la rum, qui Caelum esſeptem circulis conſtans,6
grime, mentre era Verginella tenera di po capaciorillisexiſtis, à vterum, quies ottauum
Giesù, qui chi anni, che non ſi farà nella gloria con Celum ſeptem firmamentis celſiorem. O vte
pendente, la pienezza di meriti così infiniti? Maria più rum habentem inextinguibile lumen gratia lu
dall'arbi che mai dice. Ego diletto meo tanquam gau centis, ideſt ſeptem dona Spiritus Santti, quiſe
trio di Ma dens iniunito tali officio, ſtatin aſſurgitad pre ptem Planetis reſpondent. E dottrina comu
ria. ces, ma nella ſteſſa maniera vien corriſpoſta ne della Aſtrologi, che li ſette Pianeti, da
dal figlio, ci ad me conuerſio eius. Dall'He quali ſono denominati li giorni della ſetti
breo, ad me poteſtas eius. Vatablo, ad mede mana,habbino ſpeciale influſſo ogn'vno nel Il pianeta
Nel Cielo ſiderium eius. Il figlio di Dio con ogni pie giorno ſuo, di maniera, chi attento l'oſſer nel ſuo gi
orno tiene
il potere, e nezza d'affetto di deſiderio impiega l'infini ua, eſſendo preſidente la Luna del Lunedì,
deſiderio tà d'ogni ſuo potere, per compiacerla, ſi che Marte del Martedì, e così degl'altri ne giorni influſſo ſpe
ciale
di Giesù pare, che non vogli hauere neſſun potere per determinati, eſperimenterà in ſe ſteſſo qual
ordinato a altro. Ad me poteſtas eius, tutta, deſiderium che effetto del Pianeta predominante nel
compiace eius. Giuſto Orgelitano,vt meas preces exau giorno ſuo. Si legge queſto documento ap
rea Mariae diat. Cornelio a Lapide, ci ad me conuerſio preſſo Georgio Veneto nella ſua Armonia Giorg. Ven.
tom,2.cante
Giuſto Orº eius . Ille viciſſim ſe, ſuosq;oculos, ſuam cu del Mondo, che ſi riceue l'influſſo ſingolar
gelit. ram , amorem, 3 officia in me comuertit , ac mente in mirare attentamente da quella par 3:
aſpicit,quid ego velim, veloptem, illudgue il te, che naſce, e mentre che naſce, e ſi nota Il pianeto
corn.àLap.
licò perficit, vt meis votis, o deſideriis obſe ancora eſſere quello il Pianeta predominanº predomi
nasche na
cundet , quareſe totum mec poteſtati, ci vo te nel giorno, che naſce più vicino al tempo,
luntati permiſiſſe videtur. Da che ne ſegue la che naſce il Sole. La Beata Vcrgine dice, ſce più vi
proua del detto di San Bernardo dato di fo: di ſe medeſima due coſe nel capo ottauo de clno alla
Fra. Aſecndens in altum ipſa quoque dabit Prouerbi. Prima, quando preparabat Calos, naſcita del
Sole.
dona hominibus. Quid mi dabit? ſiquidem nec aderam. Secondo, beatus homo, qui vigilat
poteſias ipſi deſſe poterit, nec voluntas, per adfores meas quotidie, ci obſeruat ad poſtes
Trou. 8. n.
Non man che eſsendo mater vnigeniti fili Dei, tiene o oſtijmei. Se per nome de Cieli s'intendono
ca volere a tutto l'affetto cel deſiderio Diurno, tutto il li Cieli materiali, Maria aderat, nella mente 27,cº n.34.
Maria, per potere Diuino, per ſecondare li ſuoi voleri, Diuina, perche eſſendoſi creato tutto il Mö
che è ma ea diſpoſitione della ſua volontà, e come do per Maria, come ſuppono con San Ber
dre noſtra, madre dell'wnigenito figlio di Dio, e madre nardo, propter hanc totus mundus fatius eſt,
noſtra, ſi che non le può mancare, nè pote come per aſſoluta padrona, li Cieli con l'in S.Bern.
nè potere L'influſſo
aiutarci re, nè volere, e li fedeli ſingolarmente li ſo fluſſo de ſuoi Pianeti erano pendenti da ſuoi
no diuoti, ſaranno ſicuri con l'Apoſtolo di voleri, più che il Sole al commando di Gio: de Cielipe
per eſſere dente,e re
madre di potere tutte le coſe appoggiati all'efficacia ſue, ma ſe per li. Cieli in ſenſo miſtico ſi in
Dios della ſua interceſſione, omnia poſſum ineo, tendono li Santi, quando preparabat calos, golato dal
aderam, non ſolo al Caluario, conſorte della voler di
qui me confortat .
Queſta prontezza della volontà di Maria paſſione. Filippo Diaz, ideſt cum filius ex Maria -
Santiſſima viene eſpreſsa nel firmamento - cruceiuſtos creabat,qui calorum nomine adum T.Filippo
Ricardo di San Lorenzo, che ſe li fedeli con brantur,ma anconella menteDiuinaab ater Diaz:
Ric. di S.
ſtor.lib. II e fidano ne Santi loro diuoti per amore de no nella predeſtinatione, perche co ſuoi me Anco de
694 quali, e per honorarli, ſi diedero alla morti riti fu cauſa della noſtra predeſtinatione, ſi
Da neſſun ficatione, eall'opere di pietà, no mai troue meritò,e impetrò tutte le gratie.Antecedenti, Cieli ſpiri
tuali
Santo ſia ranno aiuto così potente. Fideles ſolentinuo concomitanti, conſequenti, come moſtra il
ſpetti coſi care S. Nicolaum, gº Santium Iacobum, cº Vega nella ſua Teologia Mariana, 8c il Saue Vega Theo.
7Mariana ma
preſto , e alios, quibus feruierunt in aliquo, ſedin nullo dra, che la proua madre di Adamo, e degl'
gräde l'aiu inuenieturtàm feſtinum, ci tàm potens adiu altri Per l'influſso morale della gratia, non 173o.
tO 2 COmc ſolo per eſser madre di Chriſto, perche ſa Saued.inSa
torium,ſicut ln Maria, non così potente, per
da Maria, che è priuilegio di Maria farſi tutto a tuttº rebbe influſso mediato, ma per ſe ſteſsa,e per cr. Deipar.4
perche è sche con l'aiuto ſuo poſſiamo tutte le cºſe” lº meriti propri, hauendo meritato al gene
irmameto - TG Mega 1722
-
Se l'efficacia dell'interceſsione di Maria Scc. 445
re humano de congruo,tutto ciò,che il Silua fedeli tutti, e riuerita ogni giorno da ſuoi
diuoti perche ſi come per virtù della perfet E coritem.
tuart.t.in tor noſtro merita de condigno, e queſto in
3. p.diſp.42 qual ſi voglia ſtato, nè ſolo alla natura hu tione ſua, e per l'efficacia della ſua interceſ plata dagli
n. I 724. mana, ma anco agl'Angioli, con eſtenſione, ſione poſſono tutte le coſe. Omnia poſſum in Angioli
695 allegratie gratis data, e aiuti particolari per eo, qui me confortat, con li aiuti impetratimi nella ſua .
Il latte di l'acquiſto delle ſcienze naturali, conſerua daMaria,così deuono conſeruare il cuore li naſcita -
Maria ope tione della vita &c. e conclude, che tutto bero da ogni coſa tranſicoria, per impiegar
ra appreſſo ciò,quod Chriſti ſanguis apud patrem,hoc apud lo nella ſua diuotione. Il penſare d'auan
il figlio tut filium praeſtat lac Marianum. Più oltre tutto zarſi per altro mezo, che per Maria, è vn
to ciò, che il meritato da Chriſtode condigno, nell'eſe volare con l'ali d'Icaro, e reſtare ſommerſo
il ſangue cutione non ci viene comunicato, ſe non con nel mare delle miſerie, come quello incon 696
del figlio l'interceſſione di Maria, perche ſe bene co trò il precipitio, per tranſgredire l'ordine di Caminare
appreſo il me oſserua S. Bernar. Ad reſtaurationem hu Dedalo ſuo padre, e più alto perdendo l'ali à Dio séza
padre. mani generis ſufficere poterat ſolus Ieſus, ſicut per lo ſcioglimento delle penne, quali erano Maria è vo
S.Ber.ſer.de omnis ſufficientia noſtra ex ipſo eſt, ſed bonum vnite con la cera liquefatta per il calore del lare cô l'ali
non erat nobis hominem eſſe ſolum, congruum Sole, che, ſe bene è fauola de Poeti, ne rice d'Icaro ca
«Aſſump.V.
Il merito magiserat, vi adeſſet noſtra reparationis ſexus uiamo però veile documento perche perte dendo nel
uterque, quorum corruptioni neuter deſuiſſet,e ſtamento di Chriſto ſiamo amaeſtrati ricor mare delle
del figlio
In C Il Cl Vice ſe Giesù è Sole, Maria è veſtita di Sole, S. Bo rere per aiuto a Maria, per riceuere, quanto miſerie,
li C COi intimu nauentura quis eſt ſuper quem Sol non luceat? ci è neceſſario al fine altiſſimo della noſtra
nicato ſe Giesù col ſuo merito . Quis eſt,ſuper quem vocatione, come piccioli pargoletti alla ma
Il Ctl COn miſericordia Maria non reſplendeat? con l'effi dre, come fù detto all'amato Diſcepolo,ecce
l'interceſ cacia della ſua interceſſione, impetrando l' matertua, Filippo Abbate . Non Dedalus, Filip. Abb.
ſione diMa eſiéſione de raggi deſplendori di luce Diulna ſed pater ſpirituum doceat nos volare,nè dglo in cam.c.25
ria, e però di gratia meritata dal ſuo figliuolo. Non ſi ria deprimamur, dum ad forman Icari ſtultè
fi moſtra ritroua angolo nel mondo, o nel cuore hu inuadimus altiora. Il Profeta ſuo padre non
veſtita di mano, che ſia mai per riceuerevn piccioliſ ancora amaeſtrato da Chriſto, deſiderò l'a
Sole. ſimo bene, quale da Maria, e per Maria San 1, come di Maria, figurata tanto nella coa
S.Bonaia. in tiſſima non le venghi. Idiota,quia per ipſam lomba, nella Sacra Cantica, mentre così
Tſ 54.7.
ſpec.c.8. Virginem, & in ipſa, o cum ipſa, º ab ipſa pregaua. Quis mihi dabit alas, ſicut Colum
Idiota in habet mundus, & habiturus eſt omne bonum. be, & volabo, 6 requieſcam ? col ricorſo, e
prologo. Qgando praparabat Calos,aderam comunican immitatione di Maria, perche così, e non in
Tutto il be do con il mio merito, impetrando con la altro modo ſi auuanza nella virtù, volabo, e
ne da Ma mia interceſſione la virtù alli Santi, che ſono nelli acquiſti ſi ripoſa, con ſicurezza ſenza
ria. le ſtelle,e pianeti del Cielo miſtico di S. Chie pericolo di rouina. Da principio del mon º
ſa, la perfettione, e ſantità de quali con più do ci fù inſegnata queſta dottrina dallo Spi
eminente ragione ſi ritroua in me, e da me rito, mentre il Sacro Croniſta dice, che Spi Gen.1 .
per beneficio di tutto il mondo, di tutti gli ritus Domini, ciò Spiritus ſantius,ferebaturſu
eletti; e ſe ſi riceue particolarmente l'influſſo per aquas, e come altri leggono, ponebat a Lo Spirito
de pianeti in mirare frequente, e con atten uas, cioè, ad modum volucris ſuperoua, per S.come ve
tione nella parte del Cielo, nel quale naſce, ſi , perche eſſendo il genere huma cello fecon
nel giorno, al quale preſiede, che è a dire no ſimboleggiato nell'acque,aque multe po da l'oua a
alla memoria de Santi più diuoti, e de quali puli multi, quali con non mai intertotto ca ma queſte
ne giorni determinati le ſue glorioſe attioni mino, come fiumi reali corrono all'eternità,
intendano, che come l'oua riceuono la virtù ſuppongo
Da Santi Vengonº celebrate da ſanta Chieſa, e propo no il nido,
ne giorni ſte, perche ſiano imitati da ſuoi fedeli Beatus della produttione dall'Vccello, quale col ſuo altrimenti
particola homo, qui uigilat ad fores meas quotidie, per calore li riſcalda, e priuati di quella ne re reſtano ab
ri, e gratie che da Pianeti ſi riceuono virtù particolari, ſtano tutti freddi, S& innutili, così l'huomo
particola da Maria preſidente nel Cielo moderatrice reſterà ſempre priuo del frutto delle ſue ope bandonate
ri:da Maria di tutti, ſi riceuono le virtù di tutti;da Santi rationi, qual dall'aura, e calore dello Spiri
tutto ſi ri Pianeti miſtici nella Chieſa, gratie partico to ſanto non ſiano auualorate; ma l'otta per
ceue,e ſem ri, da Maria tutte perche tutto impetra, tut la produttione depoli,di neceſſità richieggo
pre.Eauro tO influiſce tutto concede.Cura eſtilli de omni no il nido, e l'operationi noſtre, ſe hanno a
ra ſempre bus. Li pianeti vn giorno ſolo preſiedono ſeruire per l'auuanzamento del noſtro pro
naſcéte vi Maria ſempre, e ſe quello è il pianea domi fitto,richieggonoMaria,perche à Maria ſola
cina al So nante, che naſce vicino alla naſcita del Sole, fù detto da Gabriele, Spiritus ſantusſuper
le, perche Maria ſimboleggiata nell'Aurora,naſce ſem ueniet in te,da Maria ridonda bene advtilità
ſempre pre pre viciniſſima al Sole. Queſta con ogni noſtra, Bernardo ſuper plena nobis, ma ſenza
domina. I maggior oſſequio viene oſſeruata dall'An Maria ad altri non aſpira. Con ſomma acu
giolo, quale cercò sbrigarſi dalla lotta di tezza Ricardo di San Lorenzo. In nido ponita
Giacob per contemplarla. Dimitte me.Au & fouet auis oua ſua,i f" ſic & viriu
us, opera, gº bonos aius in Maria, aggiu
ºra eſt: Molto più deue eſſere oſſeruata da
- - - - - -
fa, presentati i
- - - - - - -
446 Diſcorſo Decimo S.VI.
gne la ragione, perche Maria eſt niduscolum. diſpone alla caſtità. Martedì la fortezza,
Noſtro ni be, ideſt receptaculum Spiritus Santti , d'altra quale è inſtillata da Marte. Mercordi tenir Diuotione
elo per rice maniera reſtano oua abbandonate, inutili, regolata la lingua, perche Mercurio influi gradita al
uere il ca ſenza profitto. ſce nell'eloquenza.Giouedì la magnanimità la B.V. di
lore dello Beatus homo, qui audit me, ci obſeruat ad d'animo per coſe ſpirituali ſublimi con di mandare
Spirito S. è fores meas quotidie perche riceuendo da Ma ſpregio d'ogni coſa caduca, perche da Gio ogni dì la
Maria. ria Santiſſima tutti li aiuti, non incontra dif ue ci viene inſerita la conditione d'animo virtù corri
ficolta, che non ſuperi con facilità nell'ac grande. Venerdì l'accreſciméto d'amore D ſpondente
quiſto della ſalute, e per il ſuo conforto pro uino,perche la ſtella nominata Venere inſti al Pianeta
Chi ſtà vi ua di potere tutte le coſe. Non v'è giorno, mula all'amore. Sabbato la prudenza, per predomi
nel quale non riceuiamo qualche gratia per che queſta ſi comunica da Saturno. Nel gior nante e
gilante a
Maria, non miſericordia di queſta Imperatrice ſourana, no di Domenica ſotto il dominio del Sole,ſia
troua diffi perche ſi come modera l'influſſo d'ogni pia ſupplicata la B. Vergine della vera ſapienza
coltà,e può neta con regolarlo a noſtro profitto, coſi in delle coſe Dinine, e della propria habitatio
tutte le co tutti li giorni predominante ſi dimoſtra a ne,e ſe vigilando ad fores Maria quotidie, co
ſe fauore de ſuoi diuoti. Il Padre Quirino Sala me preſidente nel Cielo, ſarà ſupplicata quo
zar erudito ſcrittore della compagnia diGie tidie de doni dello Spirito ſanto corriſpondé
sù,e diuotiſſimo della regina del Cielo porge ti alle virtù nominate, come teſoriera, e di
queſto conſiglio, e dopo hauer detto, che ſpenſatrice delle ricchezze del Paradiſo, ſi
Salazar ne ille omnes pariter beatitudines percipit, omnes potremo dire beati, come quelli, che in Ma
TProu. c. 8, videlicet gratias, ci virtutes,qui quotidie Vir ria, e da Maria confortati poi ſiamo tutte le
ginem implorat, atque omnes influxus in dies coſe per l'efficacia mirabile della ſua inter
gi,34»
captat, dice, che ſarà oſſequio accettiſſimo ceſſione a fauore de peccatori, e de giuſti per
alla regina del Cielo come presidente a tut la coſtruatione della gratia, per l'acquiſto di
tili pianeti, dimandare ſupplicando la virtù perfettiore maggiore, e perche inuigoriti
corriſpondente al pianeta predominante in dall'aiuto ſuo neſſuna coſa ci manchi per ar
quel giorno nella maniera ſeguente . Il riuare cò ſoauità al fine della vocatione, alla
Lunedì preghi la virtù della caſtità, per quale ſiamo inuitati per li meriti del Salua
che, ſecondo li Aſtrologi, la Luna pianeta tor noſtro, come ne precedenti paragrafi è
predominante nel Lunedì col ſuo freddo, manifeſto,
r----
447
DISCORSO VNDECIMO:
Aue Ma
ria e
CHE MARIA E IL MONTE, LE
glorie del quale ſi dichiarano da
San Matteo . -
ſ che nell'.
Empireo .
º Bon ſer. I
de V . 7Ma
rta tit.3.
ne al ſommo di tutti li Cieli, Domina noſtra
fuit Calum acreum, igneum, ſydereum, Empi
reum. Santa Chieſa, che ſi auanza ſopra de
Cori degl'Angioli. Exaltata eſt ſanita Dei
genitrix ſuper choros.Angelorum.S.Ildefon
Giouâni è ilforiero, che s'affretta per l'ope
ra coſi grande. Maria ha di già drizzato lo
ſtendardo bramoſa portarlo al Tépio per in
uitare le turbe, che lo ſeguiſſero.Che però da
ſe medeſima laſciò le mämelle della ſua ma Maria ſol
s. Ildef. ſer. ſo- Tabernaculum glorie Dei. S. Epifanio dre, e ſi priuò del latte ſoauiſſimo di Paradi lecitaa por
3.de Aſs. calum, templum, 3 thronus Diuinitatis, nel ſo, del quale era ſolita eſſer nodrita, per tra tare lo ſte
s. Epif. ſer. quale non potè giamai hauer luogo alcuna ſportarſi al Tempio, e far gente, adunare le dardo al
dela. Deip. ſeparatione da Dio. La Diuinità è ſopra turbe, quali foſſero in ogni luogo ſeguaci Tempio.
Fù monte l'Empireo, e quanto in quello ritrouare ſi fedeliſſime del Diuino Verbo incarnato.
anco a Cie poſſi, ſolleua tre monti, cioè le tre perſone Niceforo antico,ediligétiſſimo Hiſtoriogra
li ſuperio Diuine di altezza infinita. La Beata Vergi fo, Vt vero infans à latte materno iam, 3 Nicef.lib. r.
re ne à queſta ſommità fù innalzata. S. Ilde mammam attingere noluit, permiſſionem ma hiſtor.c.7.
s. Ildef. ſer. fonſo. Tantum ſe ad Califaſtigium ſubleua ter adimplet, º in templum aſcendens, iuxta
I.de Nat. uit, vt Verbum in principio apud Deum, ideſt votum eam Domino conſecrat, tertium iam tum
Bart.de Pi Dei filium de ſumma arce ſuſciperet, quale nel etatis agentem annum. Erano intorno al Tem
ſa de laud. ventre di Maria, que agit in beatis, agebatin pio quindeci gradi, per li quali il popolo vi
B.M. lib.4. Virginis anima quodammodo. Perche Maria aſcendeua. Riferiſce S. Girolamo queſta no s.Girol, lib.
fruttu 12. fù aſperſa di tutta la gloria, quale ſi vede biliſſima hiſtoria della miracoloſa aſcenſio de ortu Ma
s.Bon.ſer.de ſpartita a tutti li Beati,come più eſpreſſamé ne di Maria alTempio, che peruenuti li ſuoi rie.
Annunt. te San Bonauentura trattando del conſenſo genitori al luogo ſacro del Tempio depoſero 7o7
della B. Vergine preſtato per l'opera della la bambina ſopra il primo grado, mentre a Celerità di
Diuna incarnatione. Hodie ſub lingua Ma dattano le veſtimenta, la celeſte bambina, Maria di a
Ventre di rie clauditur totum mel, & lac, quo homo de con celerità ma graue, e di età matura vi a ſcédere da
Maria luo. lettabitur in Patria, anco quo.Angelus,ſiche, ſceſe da ſe ſteſſa ſenza aiuto d'alcuno, come ſe ſola di
go dell'ha ſe Dauidde diſse, Domina dilexi decorem do ſe foſſe d'età perfetta. Le parole del ſacroDot tre anni li
bitatione mus tua, 6 locum habitationis glorie tue, a tore. Erant circa templum iuxta quindecim gradi del
della gloº ragione San Germano ſi dà a credere, che graduum pſalmos quindecim aſciſionisgradus; Tempio.
ria Diuina intenda per queſto luogo la Regina del Cie in horum itaque primo Beatam Mariam Virgi
lo, Dum dicit locum habitationis glorie tue mem paruulam parentes eonſtituerunt, cunque
caſtum vterum dicit, in qua habitauit. Se Lu-, ipſi veſtimenta , que in itinere habuerant,
Maria in cifero ſino dall'Empireo drizzò lo ſtendar exuerent , ci cultioribus de more veſtibus
nalza ſten do della ſeparatione da Dio, per parte ſua ſe, & mundioribus induerent . Virgo Do
dardo con profanò quello, per altro auuentutatiſſimo mini cuntos ſigillatim gradus ſine ducentis,º
trario a Lu luogo. La Diuina Maeſtà in famina fecit vi leuantis manuita aſcendit, vt perfette etati in
cifero. ttoriam Maria Empireo, monte più glorioſo, hoc duntaxat nihil deeſſe putares. E che ſigni
drizzò oppoſto ſtendardo di adunare le tur fica queſto punto di andar con celerità co
be fedeliſſime ſeguaci del Saluatore. ſi grande prima de genitori al Tempio ? Il
Pendeua ancor bambina Maria ſantiſſi P. S. Girolamo riſponde, che queſto fù vn
ma dalle mämelle di Anna ſua madre ſantiſ prodigioſo miracolo operato dalla Diuina
ſima vecchiarella, che la nodriua ſopra l'uſo potéza. Iam quippe Dominus in Virginis ſue
della natura con latte diuinamente prodot infantiamagum quid operabatur, o quanta
to, per vigore del quale ſi autizaua colli ac futura eſſet.huius miraculi iudicio premonſtra
s.Zeno ſer. bat, ma non dichiara lo ſcopo di queſto Fù prodi
creſcimenti proportionati. S.zeno Mariapa gio.
2.de.Abraà rentum amor, 6 delitie incredibili matris fatto.Fù quello, che noi trattiamo, cioè, che
gaudio ad vbera vetula nutritur, creſcit nouis Maria non ſolo ſia monte altiſſimo ſuperio
in dies per etatem augmentisex abundanti lac re all'Empireo, ma che ſi come Lucifero
te Diuinitus areſcentibus vetulae vberibus in drizzò lo ſtendardo nel Cielo, per ſeparare,
faſo. Non poteua ſoſtenere la dimora Gio per allontanare, per rendere le creature fugº
7o6 uanni Battiſta dal punto, che fù illuminato gitiue dal ſuo Signore,Maria per oppoſta ra
Brame di della venuta delSaluator, per andarlo a riue gione nel Cielo miſtico di ſanta Chieſa, in
º Giouanni rire, adorare,e adunare gente,che lo ſeguiſ nalzi lo ſtendardo per l'adunamento di tur Significato
ai di vſcire al ſe, come voce ordinata alprepararli l'ingreſ be, de popoli, di genti fedeliſſime ſeguaci de quinde
módo, per ſo, Ego vox clamantis in deſerto, parate viam del figlio di Dio incarnato, come ſi accenna ci gradi del
adunare gé Dominirectas facite ſemitasDei noſtri,che pe nell'Euangelio,cum deſcendiſſet Iesus de mon Tempio.
teaGiesù. rò exultauit infans in vtero, che come ſpie te,ſecute ſunt eum turbe mlta. Si proua,per
Vuuuu che
454 Diſcorſo VndecimoS.I.
che li quindici gradi delTempio per li quali virginale, ſi eſtende ad ogni attione virtuos
Dauidde compoſe li quindici ſalmi nomi ſa, non ſolo perche è la più difficile da imi
nati Graduali, per teſtimonio di S. Antonio, ta ſi , che imaginare ſi poſi, per te
figniſicano li quindici ſtati della gloria nel ſtimonio di Agoſtino, inter reliqua chri s..Agoſt.
significa, Tempio del Paradiſo, cioè li noue cori delli ſtianorum certamina grautora ſunt pralia Quáto dif
che Maria Angioli,e ſei ordini de Santi Patriarchi,Pro caſtitatis, in quibus longa pugna, o rara vi ficile la pu
drizza lo feti, Apoſtoli, Martiri,Cófeſsori,Vergini.Ma ttoria. Stimata ſuperiore al martirio da... rità virgi
ſler dar do ria di tre anni da ſe ſola tutti li precede,tut ... Non enim laudabilis virginitas, quia in pales
nel Tépio, ti gl'inuita a ſeguitare ilDiuinoVerbo incar martiribus reperitur, ſed quia ipſa martyresfa
per l'adu nato e che per quanto ſi affaticaſſero in que ciat. Siche ſe lo ſtendardo alzato da Maria
namento ſto ſingolarmente li ſacri Patriarchi e li Apo trae le turbe così numeroſe a queſta virtù ,
di genti ſe ſoli, per ogni modo in ordine a Maria non molto più lo farà per le altre di ſua natura
guaci di erano più, che ſoldati gregari paragonati a più facili. Ma di vantaggio, perche lo ſten
Gicsù. Maria; il che è manifeſto, perche Maria ri dardo di purita Virginale drizzato da Maria,
chiamò gl Apoſtoli fuggitiui dal ſuo Diuino per adunare le turbe ſeguaci del Saluatore è
figliuoio, li ammaeſtrò, li confortò nella fe d'vna certa purità, che non ſolo eſclude im
de, quale ſola coſtantiſſima conſeruò ne tre perfettione contraria alla virtù della caſtità.
giorni della morte del Redentore; perche ma qual ſi voglia miſticamento di attione,
entrata nel Tempo, cominciò dall'ordine che non ſia di Dio, e per Dio, che vuol di
p ti difficile, cioè d'adunare cori, turbe, ver re purità di mente, non mai contaminata
gini, la prerogatiua delle quali è d'eſſere per affetto mondano. S.Anſelmo, Virgore
ſeguaci in ogni luogo di Giesù, come canta gali ſtirpe progenita, totum amorem ſuum, to s. Anſel.de
la Chieſa. Quocumque pergis Virgines, ſequun tum ſtudium ſuum ad hoc intendit, vt corpus, excell. Vir.
Nel Tem tur, atque laudibus poſt te canentescurſitant. & animam ſuam Deo Virginitate perpetua cº4.
pio adunò Nel tt o ingreſſo nel Tempo, dal quale non conſecraret. Più chiaramente S. Girolamo, s.Girol.ſere
le turbe del vſcì più, le non per ordinatione Duina per ſi diligenter attendas, nihil eſt virtutis, nihil de Aſſump.
leve gini il ſuo parto virginale o dinato all'opera ſplendoris, nihil gratie, º nihil candomissquod
con getta della redentione fatta madre di Dio col non replendeat in Virgine glorioſa; che è a
re il fonda voto di Verginità perſeuerando coſi ritira dire. Non vi penſate, che la purità di Ma Nella pu
mento del ta gettò il fondaméto dello ſtato monacale. ria ſia virginita ſolamente contraria a im rità di Ma
lo ſtato Fù queſto prenontiato dare profeta nel ſal perfettieni contrarie alla caſtità, ma è puriz ria s'inten
n onacale e, mo adducentur Regi Virgines poſteam. Vi ſa ta generale di corpo immacolato, e di men dono tutte
TPſalp 44e ranno turbe di Verginelle fatte ſeguaci del te incontaminata, perche non ſi può ritro le perfet
Re della gloria ?Sì perche Maria preceden, uare niente di virtù, di ſplendore, di gratia tioni, per
cole con l' eſempio drizzò lo ſtendardo di ſe attentamente ſi conſidera, che in Maria che è puri
purta,e o ſtabilì nel Tempio di ſanta Chie Santiſſima con modo ſingolariſſimo non ri tà dell' a
ia, Adducentur virgines poſt eam, per l'eſem l ca, ſiche mentre, che aduna turbe per que more, per
pio, per l'oratione, Proxima eius, per l'imi ſta virtù, non laſcia alcuna ſorte di perſone, la quale in
ratione di purità, in letitia, º exultatione, che ella non inuiti, è non conduca a ſegui uita con le
aeducentur intemplum regis, che è vin come tare il Duino Verbo incarnato;e quiuisin Vergini o
miracolo continuato, ortamento pregia tendevna prerogatiua ſingolariſſima della gn'anima
tiſſimo nella legge di gratia, vedere tante regina del Cielo toccata leggiermente da S. a ſeguitare
verginelle tenere non ſolo dare la vita con Bernardino di Siena nella riſpoſta, quomodo Giesù.
lo ſpargimento del ſangue, come in tanto fietiſtud, quoniam virum non cognoſco.Gloſsa
numero ſi raccoglie calli annali eccleſiaſtici, il Dottore Serafico eſsere così grande l'amo
7o8 ma che hoggidì eleghino lo ſtato monacale, re di Maria Santiſſima, e l'affetto alla purità s.Bern. di
Miracolo, Siena -
imprigionarſi, fatte martiri volontarie, per virginale, che ſe haueſse à concepire con le
nella legge eſſere ſempre ſeguaci del Saluatore. s. Am ſione di quella, nolletita fieri Mater Dei. Che In che mo
di gratia brogio. Tune Maria tympanum ſumens cho ſignifica quello detto. Se, riſpoſe quella in do non vo
di tateVer. leſſe Maria
ros virginales excitault citantes Domino quod uitta, e glorioſiſſima martire al Tiranno ,
gini, che ſi mare ſaculi ſine fluttibus ſecularibus tranſie che la minacciaua. Si inuitam iuſſeris viola eſſere ma
fanno pri runt, ch quantisula virginibus occurret quan ri caſtitas mihi duplicabitur ad coronam. Se, dre di Dio
gioni volò tas complexa ad Dominum trahet, dicens, hec la violenza tirannica dupplica lo ſplendore con leſione
tarie emar
tiri di Chri
thorum fili met, bec thalamos nuptiales imma. di purita, che non potrà fare il decreto Di della puri
ſto. culato ſei uault pudore. Auuenturatiſſimo uino? Come dice, nollet ita fieri mater Dei è tà- -
s..Amb.ſer.
nonte Maria più glorioſo dell'Empireo,mé. non era baſteuole il Diuino potere di com
tre innalza ſtendardo di purità,e aduna tur penſarglielo per mille volte? Il ſentimento
A. de virg. be, quali ſeguono il Saluatore, ſtendardo della Beata Vergine toccato dal Santo è più
per ogni parte contrario allo ſtendardo di profondo, che non pare e ſi raccoglie dall'.
ſeparatione da Lucifero alzato nel Cielo, Apoſtolo, mentre publica la legge de con
perche ſe bene pare, che queſto ſtendardº giugati, per oppoſitione allo ſtato virgina
ºgolarmente ſia della virtù della Purità le. Mulierinnupta, a Virgº cogitat, que Do:
mini
Che li monti più celebrati ſi poſſono &c. 455
mini ſunt, cioè ſolamente ſtà applicata alle che non voleua ammettere nella ſua mente
coſe di Dio, vt ſit ſantia corpore, ci ſpiritu. attione alcuna, che foſse di altri , che di
gua verà nupta eſt, cogitat, que ſunt mundi, Dio. Queſto è il detto di Girolamo dato di
quomodo placeat viro. Queſto è, che nollet ſopra. Si diligenter attendas. Nihil eſt virtu
ita fieri mater Dei, perche lo ſcopo di Maria tis, nihil ſplendoris, nihil gratia, nihil cando:
; - Haurebbe
rimontato
fù ſempre di eſſere data a Dio con riſolutio. ris, quod non reſplendeat in Virgine glorioſa.
ne così efficace, e con affetto così potente, Si ponderi ly ſi diligenter attendas, con il nihil
che non ſolo eſcludeua dall'animo qual ſi candoris, per laſciare del rimanente, che ſi
a quella di voglia nota, benche minima di mancamen vedrà la verità del noſtro Diſcorſo. Perche
gnità, per to, ma non voleua ammettere neſſuna attio ſe nell'animo di Maria vi foſſe ſtata qualche
non reſta ne diſparata, benche buona, che non foſſe attione diſparata da Dio, benche peraltro
re obbliga ſolamente di Dio. Sapeua molto bene, e non mala, vi ſarebbe ſtato di meno queſto
ta ad atti o meglio di Paolo, che la coniugata di queſta candore deſiderabile, che tutte le attioni ſue
ne» che nó maniera, diuiſa eſt, º cogitat, que ſunt mun foſſero ſolamente per Dio. Da che reſta ſta /
foſſe tutta di, quomodo placeat viro. La purità di Ma bilito, che Maria Santiſſima ſia il monte coſi
pet Dio, ria, che vuole ſolo Dio, e coſi riſoluta , e auuenturato, dal quale, mentre diſcende il
conſtante, che mollet, itafieri mater Dei, per: Saluator noſtro,è ſeguito dalle turbe, 8 ce
J
456
/
Vm deſcendiſſet Ieſus deper la quale reſta, come inferiore; il Santo in Dio come
Monte, ſecuta ſunt eum tende per l'humanità per la noſtra carne per inferiore
turbe multe. Non è libera volontà riceuuta dalla ſua santiſſima
biſogno quiui trattare Madre. Noi diciamo di i"
per il ſeguito, per l'huma
nità rice
della ſapienza del le che ha riceutito per queſto dalle turbe del uuta da
proſo, quale vedendo mondo tutto, perche eſſendo prima Signore Maria » e
Giesù diſceſo dal Mö delli eſerciti, e con tutta la ſua potéza fuggi
- te, conclude, che ſe to dalle ſue creature per il terrore, cum de ſeguito
volena, lo poteua mondare, rimetto il Let ſcendiſ et Ieſus de monte, con la ſua naſcita da
tore al Diſcorſo ſettimo, al quarto paragra Maria, ſecuta ſunt eum turba multa. Tito Bo Tito Boſire
L.I.
fo con due altri ſeguenti, ne quali vedrà, ſtrenſe. Eliſabeth autem propter infantem, qui
che il figlio di Dio riceue il poter far l'opera intra viſcera geſtabat ſpiritu afflata eiusmodi
d Ila redentione da Maria, l'inclinatione di verba prophetica intonuit. Beneditta tu inter
farla, e che permezo di Maria riceue la libe mulieres aggiugne Beda. Non ſolièm bene Beda ho de
ratione attuale dell'huomo da ſuoi peccati, diffa inter mulieres, ſed inter mulieres benedi
tias maiori benedictione ſpecialiter inſignis. viſite
paragrafi per appunto corriſpondenti al po
termondare, volere, e all'attuale mondatio. Noto ly propter infantem, ſpiritu afflata, che
ne felicemente riceuuta da quel leproſo - ſpecial ta è queſta d'eſſere dallo Spirito ſan
Quiui diciamo, che Maria è altiſſimo mon to così eccitata propter infantem, che antono
te, e che il Saluator noſtro è ſeguito dalle maſticè la dichiari. Beneditta inter mulieres
Da che ve
s Greg. turbe, perche diſcende da Maria. S. Grego benediktas? perche come ſegue iui Tito. Nul niſſe lo ſtu
Maria mò. rio citato. An non mons ſublinis Maria, que la enim mulier tantam vnquam gratiam conſe
te a tutti vt ad conceptionem eterni Verbi pertingeret, cuta eſt, negue conſequetur vnquam, quantam pore di Eli
mater Domini. Haueua Eliſabetta nelle ſue ſabetta,
ſuperiore, meritorum verticen ſuper amnes Angelorum
s. Epif. Choros vſque ad ſolium diuinitatis erexit!? e viſcere il Precurſore, e Maria Vergine il Sal
S.Epifanio dopo lunga contemplatione del uatore, il ſaluto di Maria portò lo Spirito
le coſe create, conclude, e riferiſce a Maria, ſanto in Giouanni, perche douendo diſcen
Solo Deo excepto, cunttis ſuperiorexiſtis, ilche dere Giesù da queſto monte,voleua lo Spiri
s'intende anco de poſſibili, perche non può to ſanto, che per queſto doueſſe eſſere ſegui
eſſere pura creatura di tanta dignità, che ſi tato. Giouanni è ordinato precurſore, che
poſſi fraporre tra Maria,e Dio, perche come ne porti l'auuiſo al mondo, acciò ſi diſponga
madre di Dio è così innalzata, che non può di riceuere queſto bene, e petche ſi doueua
eſſere fatta maggiore, che non ſi facci Dio, eſequire tutto per opera di Maria, Eliſabetta,
s.Tºiet. Da. che però S.Pietro Damiano eſclama. Quid illuminata dallo Spirito ſanto, eſclama, mò
ſer. 1. de grandius Virgine ? Attende Seraphim & in il che gran pruilegio è mai queſto? Vnde hoc And. Crete
Vlat, de Annunte
lius ſuperioris natura ſuperuola dignitatem, 3 mihi, vt veniat mater Domini mei ad me?e po
Ogni coſa videbis quicquid maius, eſt minus Virgine, cioè teua dire. Vnde hoc tibi. Benedetta tra le Benedittio
maggiore quanto di ſuperiore può eſſere à Serafini è Donne più benedette, che per diſcendere da ne di Ma
ſottoapio inferiore a Maria, Solumque opificem opus te con la ſua naſcita 1 Diuino Verbo prima ria, che Gie
reſta infe iſtud ſupergredi. Quello, che importa, è, fuggito in Cielo nel Paradiſo terreſtre,inter sù fuggito
tiore a Ma che il Padre S.Metodio martire ſi auuanza, ra, habbi per queſto ad eſſere ſeguitato. cum in Cielo
sia, perche li pare di trouare in Maria vn non sò deſcendiſſet Ieſus de monte,ſecuta ſunt eum tur. habbi ad
che di ſuperiore, ſi come eſclama pieno di be multa. Il Beato Andrea Cretenſe. Sola eſſer ſegui
s - Metod.
marauiglia Euge, euge, qua debitorem habes, verè tu beneditta es, quan montem magnum to âco iter
qui omnibus dat, nos enim vniuerſi Deo debe virille deſiderabilis Danielºidie. La viſione ra , perche
inHippoſ, mus, tibi autem & ille debet ,anco il Diuino di Daniele fa del ſogno di Nabucodonoſor naſcendo
Verbo incarnato tiene obligatione a Maria, di quella ſtatua col capo d'oro, petto, brac diſcende
C12
-
da lei.
l
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. 457
cia d'argento, il ventre di bronzo, S&c. nella del ſommo bene riceuè il ſeguito di molte
paniel.2. turbe, di tutto il Mondo, perche ſi come in Reſtò ab
quale vengono ſignificate le quattro Monar battuta l'i
chie, de Babiloni in Nabucodonoſor, de Per omnem terram exiuitſonus eorum, coſi alme
no alla fine del mondo, quando ſiet enum dolatria, e
ſi, e Medi in Ciro, quale nacque di Padre
cominciò
Perſo, di Madre Meda, due potentati nelle ouile, ci unus paſtor, ſaranno per dipenden
za di Maria le turbe tutte del genere huma il mondo
braccia d'argento viniti in Ciro. De Greci in
Aleſſandro . De Romani nella Republica, no ſeguaci del Saluatore. Lapis autem & c. ſeguitare
Giesù.
ò in Auguſto. Queſta ſtatua perfeuerò in fattus eſt mons magnus. Vgone Card. Ieſus»
piedi. Donec abſiſſus eſt de monte lapis ſine qui fattus eſt mons magnus, ci impleuitter
manibus, 6 percuſſit ſtatuam in pedibus, e ne ram, de quo Iſaia 2.Venite,aſcendamus admo Vgo Card.
ſeguirono due prodigi; marauiglioſi, il pri tem Domini, o addomum Dei Iacob, 6 doces
Alla viſta
mo, che per queſta percoſſa, contrita ſunt pa bit nos viasſuas, ci ambulabimus in ſemitis
di Maria
riterferrum, teſta, es argentum, aurum, ci re eius, perche nato di Maria con l'opera della
datia ſunt quaſi in fauillam, cioè tutte quelle redentione, reſe manifeſta, per così dire la s'impara
Vgo. Card. ampliſſime monarchie co riti loro furono Diuinità ſua, come ſi ſcuoprono limonti» ſeguitare
Giesù.
7 Io ridotti al niente in fauillam. Vgone Cardi che però il Profeta illuminato ſenza altra
Pietra, che nale di S.Charo, ideſt tenuiſſimum puluerem, perſuaſiua, che moſtrarle queſto monte, in
percuote qualis ſoleteſe in eſtate, in areis, e furono diſ uita il popolo, il mondo tutto, ſicuro d'eſſer
la ſtatua fi ſipate in modo che, naſquam apparuerint. Il ſeguito. Venite aſcendamus ad montem Do
gura delle ſecondo prodigio fù, che quella piccioliſſi mini, i docebit nos uiasſuas,ci ambulabimus
monarchie ma pietra crebbe in vn grandiſſimo monte, in ſemitiseius, il che ſi eſprime dall'Euange
è Giesù per quale occupò tutto il mondo. Lapis autem, liſta, mentre dice, cum deſcendſet Ieſus de
che diſcen qui percuſerat ſtatuam , factus eſt mons ma monte, ſecuta ſunt eum turbs multe.
de dal mo gnus, & impleuit ºniuerſam terram. Queſta cum deſcendiſſet Ieſus de monte ſecute ſunt
te Maria. picciola pietra è Giesù, del quale l'Apoſto eum turba multe. Fù come vna diſceſa dal
io, Petra autem erat Chriſtus abſciſsus de mon monte della ſua gloria, quando in ſembianza
te, cioè de Beata Virgine, monte per la digni humana ſi portò la Diuina Maeſtà a cercare 71 I
ta, e per l'eminenza delle virtù, e delle gra Adamo, da lui coſi dilungato per la ſua col Stupore
s.Girol. tie; così S.Agoſtino, Girolamo Teodoreto, pa, che parue come inſufficiente la immenſi della fuga
s..Agoſt tà Diuina, per poterlo trouare, e con ſtupo di Adamo,
& altri, (ſine manibus) S.Girolamo nota qui ch' habbi
Fuper ui, manus ſummi pro opere nuptiali, nella ſteſ re quaſi della Diuina Sapienza, quello che
da eſſer cer
ſa maniera s.ireneo, s.Agoſtino, Ruperto, col ſemplice ſuo volere traſſe dal niente tut
te le creature, tiene biſogno di cercarlo, e cato da
&c. e ſignifica la generatione temporale di
di gridare ad alta voce,Adam,vbi es? com'è Dioimmé
Chriſto fatta per opera dello Spirito ſanto,
s..Armb. ſo.
perche ſi come eternamente è generato dal poſſibile pare, ch'egli dica, che eſſendo io
ſer-7 O e Padre ſine manibus creationis, come oſſerua quello che Calii º terrà impleo, habbi biſo
s.Ambrogio, coſi è generato da Maria ſine gno di voce, per poterti trouare? Se gli è ve. Gen.3.
manibus nuptiarum Vgone quiui. Lapis ah ro, che, non eſt locus vbi non ſit Deus, com'è
Vgo Card. ſciſſus de monte ſine manibus. Ieſus ſine virili poſſibile, ch'habbi a cercare Adamo? Que
ſemine genitus de Virgine. ſto è vn ſtratagema del peccato, che con vn
ueſta ſcrittura manifeſta la verità del modo prodigioſo allontana, e ſepara l'huo
mo da Dio, come per il Profeta ſi dice. Ini Si moſtrò
noſtro Diſcorſo, perche quelle quattro mo come di
narchie erano tutte di genti fuggitiue dalla quitates veſtrae diuiſerunt inter vos, & Deum
Diuina Maeſta,rapite a ſe col fiume d'iniqui veſtrum, e però fuggì Adamo, e fuggono li ſcédere dal
Monarchie monte del
tà dal ſerpente infernale, allontanate da Dio peccatori. La diſceſa dal monte della Maeſtà
tutte di ge cóvn modo ineffabile, perche non ſolo erano non fù baſteuole, per impedire la fuga. Fù la maesta,
ti fugitiue date all'idolatria con mille ſuperſtitioni, ma biſogno diſcendeſſe dal monte dell'humil a e nò baſtò.
da Dio. li Prencipi di quelle ſi vſurpauano la Diuini per la pienezza della gratia, e cumulo di tut Iſa-59. 2.
tà,e molti preteſero gli honori Diuini,come ti li doni, che è Maria, che all'hora perche
Nabucodoſor nella ſua ſtatua d'oro, Aleſ diſcenda quello, ſara ſeguitato. Cum deſcen
Se non foſ ſandro ſtimato figlio di Gioue. Tanti Impe diſſet Ieſus de monte, Maria, ſecuta ſunt eum Fù neceſsa
ſe nato da ratori Romani ſcritti al numero delli Dei. turbe multa, e ſi raccoglie dal ſimbolo di que rio deſcen
Maria, non La pietra Chriſto percoſſe la ſtatua, e la ri ſto fatto nella creatione, mentre formato l'e dere dal
baurebbe duſſe al niente, perche cadè dal monte, cioè huomo ſi diſſe. Non eſt bonum hominem eſſe monte del
percoſſa la Maria,ſalua la ſua puriſſima Virginità, dalla ſolum, faciamus ei adiutornm ſimile ſibi, Mo l'humiltà ,
ſtatua. quale ſe non foſſe nato, non l'haurebbe per ſtra quiui la ſua ignoranza. Giuliano APo ch'e Maria
coſſa,e ſi riduſſe al niente con la rouina dell' ſtata, mentre con temerità ſi fa ſcherno
idolatria ſecondo la profecia d'Iſaia Profeta di queſto adiutorio, dal quale riceuè l'ori
adempita nella caduta dell'Idoli nell'entrare gine,la caduta, perche la donna fà veramen
dell'Egitto. La pietra crebbe in vaſtiſſimo te adiutorio dell'huomo in ſenſo letterale,
monte, che riempì la terra, perche abbattu perche col mezo di quella fa ſeguitato l'
ta l'idolatria, communicata la cognitione huomo da mille tube de figli, e in ſenſo
- - Xxxxx mi
458 Diſcorſo VndecimoS.II.
miſtico, perche ſe in tutta l'opera della crea eſt adillosi e lo adorano dichiarati dalla ſua
Come Eua tione fù Maria Santiſſima figurata, come parte, e li Magi inuenerunt puerum cum Ma Nel diſcor,
ſia ſtata a dottamente diſcorre il B. Alberto Magno, ria matre eius, e perche lo trouatono con dell'Epif.
diutorio molto più nella formatione di Eua,eTertul Maria procidentes adorauerunt eum,come hò
di Adamo. liano eterni bonitas, que finxit hominem, ea detto altroue, perche lo videro diſceſo da
.Alb.71.in dem bonitas adiutorium proſperit, e come ſe queſto monte, che è quello, che con tanta, Ric.di s.Lo,
opere ſex riſpondeſſe all'inſtanza di Giuliano, aggiu acutezza pronontiè Ricardo, mater miſeri lib.2.de la.
dierum - gne ſciebat illi ſexum Maria profuturum.Achi cordiae , Patrem miſericordiarum adiuuit in ſud.c.5.
Tertul. lib. (illi) ad Adamo ? Sì, ma al figurato Adamo opere noſtra redemptionis . L' opera della
mm.Mar.c.4 capo del genere humano nell'ordine della redentione fù fatta ſolamente da Chriſto,
Maria di gratia, perche ſi come Eua ſéruì Adamo per quale ſolo per la dignità infinita della perſo ComeMa.
Giesù nel il ſeguito di tante turbe de figli nell'eſſere na Diuina, del quale il Carnotenſe, Chriſtus ria aiuti l'.
ſeguito de di natura, coſì Maria ſeruì a Giesù, perche non indigebat adiutorio, Come adiuuit ? La opera del
figli per foſſe ſeguito da mille turbe nell'ordine della ſcioli altri motiui, Addiuuit in opere, che l' la redentio
gratia. 41G »
gratia, il ſeguito delle quali riconoſce per eſ opera ſi ſucceda tale, quale fida gl'Angioli
ſere diſceſo con la ſua naſcita da Maria preconizata, gloria in altiſſimis Deo, che heb
monte nobiliſſimo,pregiatiſſimo,ſecute ſunt bi ſeguito di mille turbe, perche diſcende da
eum turba multa. Ponderiamo il Santiſſimo Maria, che più non fuggano le creature da
Natale di Chriſto, e vedremo tutte le ſchie Dio, che ſia ſtabilita la pace, perche diſcen
re del Paradiſo ſceſe dal Clelo con riueren de da queſto monte,cum deſcendiſſet Ieſus de Gloſ.orde
tiſſimo oſſequio fatte ſeguaci del Saluatore, monteſecute ſunt eum turba multa, Gloſſa
non vi fà Angiolo, che non ſcendeſſe, non ordinaria, cum deſcendiſſet, ideſt cum ſe exi
l'adoraſſe, ſecondo ſi legge nell'epiſtola ad maniut ſerui forma accipiens, ſecuta ſunt, quia
Ad heb.2. babreos, & cum iterum introducit primogeni. qui prius in Iud ea notus erat, tunc in uni
6. tum in orbem terra, dicit, e adorent eum om uerſa terra mirabilis fattus eſt. cant 1.
mes Angeli eius. Nota iterum, che ſuppone la guàm pulchri ſunt greſ us tui in calcea
712 prima introduttione dal monte della ſua mentistuisfilia principis.L'interlineale gloſſa,
Tutti liAn Maeſtà per via di riuelatione, e viſione ima filia Dei, perche nell'ordine della gratia la B. B. alane
gioli ſcen ginaria nella creatione degl'Angioli, e poi Vergine con ſingolarità, è antonomaſticè, ſi 713
dono, ado in carne paſſibile ſceſo dal monte, che dice filia redemptoris, che non ſolo è Pren Paſli diMa
rano,ſegua è Maria. La fa da Lucifero rifiutato, che cipe, ma dichiarato princeps regum terra. Il ria quanti
ci ſi dichia portò ſeco la terza parte degl'Angioli fuggi Beato Alano,Tu autem esprincipalis filia princi furono,
rano di Gi
tiui, quiui perche lo veggono diſceſo da que pis, videlicet,qui eſt princeps principii, 6 domi
estì ſceſo ſto monte, tutti gli adorano,tutri oſſequioſi nus dominantium, quiteſpecialiter per gratiamº
da Maria, lo ſeguono, ſi dichiarano tutti della ſua genuit, ſpecialiter informaut,itatamepei filia,
parte, non ſolo, ma cantano gloria in excelſis quod & mater intatta. Li paſſi di Maria per
Deo. Perche? perche in terra pax. Era la pa laſciare la concettione immacolata fatta da
ce Ottaviana in quel tempo, ma queſta non Dio ſenza il ſuo concorſo, e la preſentatio
haueua biſogno foſſe preconizata da gl'An no al Tempio nella più tenera età, furono il
gioli, già molto prima era conoſciuta dagli conſenſo libero, per concepire il figilo di Dio
huomini, quali con felicità la godeuano. La con l'oblatione di ſe ſteſſa per ſerua all'ope
pace cantata fù predittione dell'Angiolo, ra della redentione. Il parto del figlio di Dio
quale inteſe, che ſe tutte le ſchiere ſi raſſe per la ſalute del mondo, che porta ſecola
gnanoſeguaci di Chriſto. Veggono Chriſto ceſſione volontaria, e donatione dello ſteſſo
Qual pace eſſere ſeguitato da tutti gl'Angioli, perche figlio alla morte di croce per la noſtra ſalute
fòſse publi è diſceſo dal monte, che è Maria, argomen leuò il ſacro bambino da tetra, lo preſe tra le
cata dagl' to, che ſenza dubbio ſarà ſeguito dalle turbe ſue braccia, formido il ſimbolo della Croce, s.Bern.cia
Angioli in. della terra e ſarà pace in terra, ſarà diſtrut e come crucifixa crucifixum concepit, come
Betleem, talamuraglia di ſeparatione, che è la colpa, dicemo con S. Bernadino di Siena, coſi par
e queſta è la gloria in Excelſis Deo, non ſolo torito, come poſto nella croce di conſenſo
per la ſodisfattione alla Diuinagiuſtitia, ma del Proprio figlio l'offerì al padre Celeſte,
per il noſtro motiuo, che la Duina Maeſtà quale in quel punto le dice veni, vi faceremº
non haurà più incontrare fuggitiui,e cercare voluntatem eius , qui miſit me, in quello ſteſſo
con la ſua voce ancora, chi ſi naſconde da tempo cominciò la ſua ſeruitù, perche in Come eo
lui. Che però, per condurui li Paſtori a paſ. uolto, e legato co faſcie, lo poſe nel pre minciò la
ſare dalla ſua parte, li dà l'Angiolo queiſe ſepio in poter delli animali, cioè degl huo ſeruitù di
Senza fati gno coſi difficile ad eſſere ſpiegato a parere mini priui dell'wſo della ragione, peggiori di NAaria
cali Paſto crudeliſſime fiere. All'hora ſi vide diſceſo
di molti. Annuntio vobis gaudum magnum,
ri,liRegi ſi inuenietis infantem poſitum in preſepio, che è dal mote ſeguito da molte turbe fedeliſſime
fanno ſegu lo ſteſſo per mezo della ſtella manifeſtato a da Magi, da regi, all'ora cominciò verificar Iſaie 6oè
aci di Gie
Magi dell'Oriente,cioè Giesù diſceſo dal mo ſi la profetia d'Iſaia della primitiua Chieſa
sù. alla comparſa del Saluatore ſceſo dal monte.
ºsMaria, li Paſtori, inuenerunt, ſicut ditium
- Sur
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Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. -
-
459
Surge illuminare reruſalem , quia venit lumen 1'acqua di quel fiume è battezzato dal pre
tuum, omnesiſti congregati ſunt: venerunttibi: curſore. Si moſtrò a Diſcepoli caminare ſo
Imundatio Camelorum operette, omnes de Sa pra il mare. Venit Ieſus ambulans ſupra ma
ha venient, con la venuta de paſtori a ricono re, e non fugge, ma lo ſoſtenta, ſogget
ſcerlo, per condurui la gregia, delle primitie tandoſi alle ſue piante, perche? per quello,
delle genti ne Magi. Queſto ſeguito venne che noi diciamo. Quid videbis in Sulamite,
al figlio di Dio, perche diſceſe dal monte niſi choros caſtrorum ? Li Angeli aſsiſtono
con la ſua naſcita da Maria, ſi proua dallo ſempre con preſtare riuerentiſsimi oſs qui)
ſteſſo luogo della Cantica, nella quale ſi fà al Diuino Verbo nel Cielo. Nel mondo la
paragone di quello haueua la Chieſa prima, natura humana che fa ? Queſta ſi diaide
che ſcendeſſe da queſto monte. Quid vide ne gl'huomini giuſti figurati nel fiume, del
bis in Sulamitide, niſi Choros caſtrorum?queſti quale ſi legge, fluminisimpetus letificat ci
Gen, ſono gl'Angioli, per teſtimonio di Giacob, uitatem Dei, per il progreſso vantaggioſo,
mentre fuggendo Eſau incontrò la moltitu col quale ſi impiegano nell'acquiſto delle
dine degl'Angioli, per ſuo conforto, diſle, virtù. Ibunt hi de virtute in virtutem ; e
caſtra Dei ſunt hac ; perche prima, che di ne peccatori rappreſentati nel mare. Cor
ſcendeſſe da queſto monte Maria, il figlio impij quaſi mareferuens. Prima, che diſcen Era fuggi
to da rec
Prima di di Dio ſe la paſſata con gl'Angioli, hauen da da queſto monte, che è Maria. Vn om catori ado
Mar.parue dopoco,o niente di ſeguito diſtinto da quel bra ſola della Diuina maeſtà, la nube ſteſsa
brati nel
Dio no ha le auuenturatiſſime ſchiere, nelle quali pa della Duina grandezza fà, che ſi ritirino li
mare, e da
uere il ſe reua conſiſteſse la Chieſa, perche nella na giuſti, e che fuggano li peccatori. Mare º
guito, ſe nºi tura humana, erano così pochi quelli, che vidit, ci fugit, Iordanis conuerſus eſt retror giuſti riti
rat1, COme
degl'An aderiuano a Dio, che a pena potevano eſ. ſum. Ma quando preſo veramente corpo
ſere conoſciuti. Che però dice. Lo Spiri diſcende, per naſcita temporale da Maria, il fiume, p.
che no era
to ſanto. Quid videbis in Sulamite, niſi cho all'hora non fugge il mare, ma lo ſoſtiene,
ancora di
ros caſtrorum ? ch'è a dire apri gl'occhi, e il fiume non ſi ritira , ma oſsequioſo lo ſer
girali a tuo piacere, che nella Chieſa pri ue, aderendo all'ammaeſtramento dell'A ſceſo da qu
eſto mote.
ma del Diuino Verbo incarnato, prima a poſtolo, ſubditi eſtote, ſub potenti manu Dei,
che Giesù diſcendeſse da queſto monte ſu che è il Diuino Verbo, al qual ſi oggetta
blime, con naſcere da Maria, non haueua noli peccatori, li giuſti.S. Cirillo Gieroſo S.Ciril.Ger.
Cath. 12.
turbe della natura humana, che lo ſeguiſ limitano. Ante carnis aſſumptionem, cioè,
Acquiſtò il ſero.Li cori degl'Angioli,sì,cheteneua ſem auanti, che naſcendo ſcendeſse da queſto
ſeguito del pre impiegati nelle ſue lodi. Quid videhis smonte, che è Maria, Mare vidit, é fugit,
le turbe, p in Sulamite, niſi Choros caſtrorum? s'egli è ſe Iordanis conuerſus eſt retrorſum. Aſſumpſit
naſcere da guito dalle turbe, queſto le auuiene, perche corpus Dominus, ſcendendo dal monte, vi
Maria - diſcende da queſto monte, che è Maria a mare videns ſubſtineret, cº Iordanis ſine ti
cum deſcendiſſet Ieſus de monte, ſecuta, ſunt more illum ſuſciperet, e tanto ſeguì, perche,
eum turbe multe. cum deſcendiſ et Ieſus de monte,turba multa»
Due ſingolariſſime marauiglie ſi narrano nelle quali veniua meſchiato col mare anco
dal Rè Profeta auuenute per la liberatione il fiume per li giuſti, e peccatori, quali ſi tro
del popolo d'Iſraele, vina del mare, che ſi uauano in quelle, ſecuta ſunt eum.
ritirò. Mare vidit, º fugit, per la gran Quid videbis in Sulamitemiſi choros caſtro
dezza Diuina, e Maeſtà incomparabile ma rum ? Prima di Maria ſe ne itaua, la Diuna
nifeſtata nel trono della colonna di nube, di Maeſtà aſſiſtita dagl'Angioli sì, ma fuggi
fuoco, l'altra del Giordano, quale con mo to, abbandonato dagl'huomini. Alla ſua
to retrogrado, tornò adietro dal ſuo vſita comparſa, che ne ſeguì? ciò, che nello ſteſ
to camino. Iordanis conuerſus eſt retrorſum. ſoluogo dallo Spirito ſanto ſi eſprime. Qudm
E pieno di ſtupore, ne va cercando la ca pulchriſuntgreſſus tui in calceamentis tuis, fi
Tſ 1 13.5ì gione. Qudeſt tibimare, quàa fugiſti ? co lia principis. Li paſſi di Maria ſono princi
tu Iordanis, quia conuerſus es retrorſum ? Se , palmente nel concetto, nel parto. Vatablo
714 per la maeſtà il mare, il Giordano fuggiro legge quàm pulchriſunt pedes tui calceati, filia B. Alano.
Come non no, come non fuggono alla preſenza del Trincipis. Il B. Alano, per pedes, 3 greſſus
ſi ritira il Saluatore? Là nel prodigio della colonna , intelliguntur mentales affectus, per calcea Li paſsi di
Ma. ſono li
Giordano, non era Dio per ſe ſteſso, ma l'Angiolo, menta figuratur incarnatio piuina; e quel
affetti mé
all'igreſso dal quale veniua rappreſentato. L'unione bellezza da paſſi degl'affetti di Maria ſantiſ tali, che ſia
di Giesù della Colonna era accidentale, e, per così ſima nelſuo Diuino concetto, nel parto º di Giesù ſe -
vnire la natura Angelica con l'humana» di
vero Dio, dirla, metaforica. Quiui veramente è la per
che ſi ritirò ſona delVerbo Diuino, per concomitanza fare, che l'huomo compariſca, come vo'An guito dalle
turbe 1 Ter
gelo in carne, di farlo così fedele nell'oſſe
alla prese la ſantiſſima Trinità con la Duina ſoſtan
della fi ra, come da
Z3 za, con l'unione ſoſtantiale alla perſona del quio, nel ſeguito del Saluatore, come lº
guras Verbo, e pure entra nel Giordano, e que Angiolo del Paradiſo, che da tante turbe ſia gl'Angioli
ſto non ſi ritira, ma lo bagna, mentre con ſeguitato intera, quante ſono le ſchierede in Cielo -
- - -- - - - - gl'An
46O i 5iſcorſo VndecimoS.II.
gl'Angioli, da quiali è riuerito nel Cielo, e ſecutionis, nec horrore ſupplici a conſectatu
come gl'Angioli ſi tramiſchiano co Paſtori filij , ci magiſtri potuerit abſterreri. Trahe Guer.ſer.4.
nella greggia, ſi accommunano cò giumen me poſt te, ma curremus in odorem pnguen de Aſ.Vir
tinella capanna, così gl'huomini vniti con torum tuorum. Filippo Abbate, Ideò fortè
gl'Angeli cantino le ſue lodi, ſeguano il Re Virgo trahi ſe ſingulariter poſtulauit, curſu
dentore. Si dichiara maggiormente per la ram verà non ſolum, ſed pna cum caeteris af
Claid. lettione Caldea, quìn pulchri ſunt greſſus firmauit, quia ipſam ſpecialiter eligendo in a
Iſrael, quando aſcendent, vi appareant co matrem Dei filius ad ſe traxit, ſed ipſa ſibi
715 ram Domino, Si oſſerui, che dalla diſceſa ſola frutium huius operis non contraxit. Farò
Seguire di del monte greſſus tui (Maria) ſono greſſus ſapere al mondo, operarò in maniera, che
Miaria fi o, Iſrael, perche ſubito, che s'auuide d'effe ſia penetrato da fedeli, che per non eſſere e
ºperare foſs re fatta madre, piena di giubilo pronontià. ſolo ſaluato, vi ſete di buona voglia ſog
ie ſeguito. Trahe me poſt te, curremus in odorem vnguen gettato alle pene, per la ſalute del mondo,
Gerſtr... . torum tuorum, ſeguì fedeliſsima ſempre ſi per la quale ſete nato , da me farò, che a
in Atign f. no alla Croce il ſuo dilettiſsimo figlio, ma quei dolori, l'acerbità de voſtri tormenti
T'art. 1. queſto ſeguire di Maria fà operare, che ſiano conoſciuti, per vnguenti pretioſiſſimi
foſse ſeguito da gl'altri- Trahe me poſt te , ſoli ſufficienti per la ſanatione delle loro
curremus in odcrein vnguentorum tuorum » . piaghe, e ſi come la Maeſtà voſtra fa tutto,
Odore dei Che odore d'wnguento attrattiuo è queſto? per non eſſere ſolo ſaluato, così io farò tut
li vnguenti ſi ricorra all'obiatione libera, fatta dal Ce to, per non eſſere ſola ſeguace, e come da
è l' odore leſte Padre a Giesù, ſi poſiteritpro peccato me, così da mille turbe vi vedrete eſſere ſe
della paſ animam ſuam, vide lic. ſemen loneguum, San guitato. Cum deſcendiſ et Ieſus de monte, ſe
ſione volò Girolamo, Videbit in toto orbe eccleſias con cuta ſunt eum turba multa. Idiota, trahe
taria del fi ſurgere, ci earum ſaturabitur fide. Da che me poſt te , vt qui Deum fugiebam, nunc te
figlio, per ſi raccolge, e lo difende eruditamente il cum in ſpiritu bumilitatis, 3 corde contrito
ſanare le Padre Velaſquez, eſſere ſtata libera obla ad ipſum curram.
noſtre pia tione all'anima di Chriſto, venire in carne guàm pulchriſunt greſſus tui, quàm pul
ghe. glorioſa, o in carne paſsibile, ma con . chri ſunt greſſus Iſrael, quando aſcendunt, vt
Iſa. 53. Io. queſta differenza, che ſe veniua in carne appareant coram Domino. La beltà de piedi,
Velaſq. in o glorioſa ſarebbe perſeuerato il genere hu de paſſi, delli affetti di Maria, fà perche mai
Tºh, c. 2. an mano ſoggette alla dannatione, e ſe veniua fece minima attione, che non foſſe con mo
not. 1. ad in carne paſsibile, non ſolo conucniua ti tione, e per motione dello Spirito ſanto ,
ver.7s nontiate alla felicità temporale, alla mae-. nelle operationi eſterne, perche ſe è vero,
ſtà, e beatitudine del ſuo corpo, di tutta che chi adheret Deo, vnus ſpiritus fit cum eo,
la vita, ma ſoggettarsi all'ignominia pe che diremo della ſua ſantiſſima madre, non
noſiſsima della paſsione, alla morte della ſolo aderente, ma nel ventre ſoſtantialmen
ſua Croce, che però quell'anima ſantiſsi te vnita col ſuo figlio Diuino? In Virgine º s.Bernt 3.
ma, bilanciando il godimento della vita , Beata nullum fuit omninò retardatiuum a , ſer.v.art. I
C. I•
beata, con l'amore della noſtra ſalute, cam proinderota volubilis fuit ſecundum omnem Gertrac.4.
Giesù ſibe biò il godimento nell'acerbità delle pene , spiritus ſantti nutum, Gerſone. Noſtra quo
raméte câ per vederci ſaluati, ſi diede volontario in . queBeate conuerſatio erat in Calis, iam verà ſuper Mag
notul. I.
biò la bea poter della morte, per adunarci alla vita, dotes corporis glorificati inchoabat ex abun
titudine e in libero potere delle potéze Infernali, ac dantia virtutum, nec non dominium ſpiritus
del ſuo cor cioche noi foſſimo liberi. Benedetto ſia sé ſuper animam, ci corpus. Praueniebat ſpi
pone pati prel'immenſo della ſua botà. Queſto cotrat ritus ſuus corporales intus motus. Siche li paſ 716
méti,e paſ to ſi fece nel ventue di Maria ſantiſſima, nel Paſsi di
ſi, li mouimenti di Maria, ſono paſſi , e Maria tutti
ſioni, p fare punto del Diuino concetto, perche ſi come mouimenti dello Spirito ſanto, quàm pul
il Diuino Verbo non ha voluto aſſumere hu mouiméti
chri ſunt greſſustni, greſſus Iſrael, in calcea
mana carne ſenza il conſenſo di Maria , , mentistuis , quando aſcendunt, vt appareant dello Spiri
non dante ipſa, molto meno l'anima di Gie coram Domino. Dicemmo ſopra, che il cal to ſanto,
sù haurà voluto eleggere modo di vita così ceamento di queſta figlia del Prencipe ſia l'
penoſa, ſenza la ſua approbatione. Vi ac incarnatione Diuina, per la quale reſtò ve
conſentì Maria, ma con queſta conditione ſtito il piede dell'affetto, e deſiderio della
S.Ag.ſe.18. di ſeguitarlo ſempre fedeliſſima. Trahe me Regina del Cielo. Horamò li paſſi d'Iſrae
de temp. poſite, come affermano S. Agoſtino. Illum le, cioè, di tutti gli eletti, per comparire
Séprefù ſes geſtauit in vtero, in vlnas ſuſcepit, ſinui ap alla preſenza Diuina, ſono paſsi di Maria ,
guace di plicuit, latte pauit, cui maiuſculo fatta eſt co per queſta proportione, perche ſi come li
Giesù,e qu mes , ci ſocia indiuidua laborum, dolorum, paſsi di Maria, ſono paſsi dello Spirito ſan
eſto ſegui
re fà ope
infirmitatis, ac mortis. Nella ſteſſa manie to» dal quale ſempre erano preuenuti, e
rare a che
ra Guerrico, ſed, ci cum Euangelizanscire diretti, così li paſsi di andare a Dio, e di
cumiret Ieſus ciuitates, 3 Caſtella, Maria, co ſeguitarlo per la ſteſſa maniera ſono paſsi
foſse ſegui: mes indiuiduaadherebat, vt nec procella per preuenuti, e diretti da Maria, di manie
to e - -- - fatale a
º e
-
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. 461.
Ancoli no ra tale, che ſe foſſe lecito dirlo, per queſto de fondamenti. Nell'Eccleſiaſtico in perſo Eccl. 24.
ſtri paſſi di motiuola Beata Vergine ci ſerue, per così na di Maria ſantiſſima, ſi legge. In me gra
andare a - dirlo, come per Spirito ſanto creato, e per. tua omnis vie, & veritatis, in me ſpes omnis
Gesù ſono che queſta prerogatiua di Maria le deriua, vitae, o virtutis, Tigurina verte preſidi, altri Tigurina.
preuenuti , perche Giesti con la ſua naſcita temporale vigoris, 3 roboris, Riccardo di S. Loren Rice.di San
e diretti da deſcende da Maria, come da monte ſubli Lor.lib.8.
zo. Maria eſt terra, quia omne adificium in
Ma. e però me, ne ſegue, che ſe Giesù è ſeguito dalle terrafundatur, vnde ipſa dicit in me omnis Mar-terra,
ſi dice greſ turbe de fedeli, queſto le auiene, perche ſpes vite, º virtutis, perche eſsendo la B. che ſi frap
ſus tui,greſ è diſceſo da queſto monte, che è Maria, cum Vergine deputata, non ſolo ſoſtegno de pone all'a
ſus Iſrael - deſcendiſſet ſeſus de monte, ſecuta ſunt eum , peccatori in preleruarli dalla caduta, co. cque de ma
turbe multa - meterra, che li difende dall'acque de mali li eterni, e
Pratichiamo queſto punto, per eſſere di fódaméto
717 eterni, ma per principaliſſimo fondamento
Giuriſdit. grandiſsima importanza. Il Demonio co dell'edificio ſpirituale, perciò deue dirſi ter di ſicurez
tione del me miniſtro deputato della Diuina giuſti, ra, e terra all'acque ſuperiore, qui funda za per la fa
Demonio tia vindicatiua nella ſua caſa Infernale, e uit terram ſnper aquas. Maria eſt terra, quia brica ſpiri
tuale e
di portar de tormenti eterni tiene queſta giuriſdittio omne edificium in terra fundatnr, e in Maria,
all'Inferno, ne ne peccatori, di tormentarli con le fiam e da Maria ſi riconoſce ogni ſperanza di via,
chi cade in me, e pene Infernali, ſubito, che com di virtù, di vita. Ne prouerbj di Maria Trou.8.22.
peccato mettono vn peccato mortale, e ſi come pri ſantiſsima ſi legge. Dominus pcfedit me in
mortale - ma della venuta di Chriſto, molte volte lo initio viarum ſuarum . Pareua ſola vna via
Tiet. Come faceuano, per teſtimonio del Comeſtore . del Signore, cioè, nella natura Angelica »
ſtore in 3. Ante aduentum Chriſti, ſepius homines a Dae quando le piacque multiplicare le vie con a
reg.c.7. monibus vexabantur , quòd homines viuos aggiognerui anco l'humana, fece capo con
quandoque ad Infernum detrahebant, e fù ri. Maria, nell'opera della redentione, quale 718
S.Brig.in , uelato a S. Brigidda, che ſempre eſequireb li offerì libera la poſseſsione della ſua ſerui Mar.creata
extrau.cap. bono le ſue ragioni, ſe dalla B. Vergine , tù nel conſenſo, che li diede, Ecce Ancil come prin
89. madre di miſericordia non foſſero rigettati, la Domini, e però dice. Dominus poſſedit cipio delle
Impedito che però ſi dice eſſere quella terra, della me in initio viarum ſuartum, li ſettanta leg vie di Dio,
da Maria. quale cantò Dauide, quifundauitterram ſu gono. Dominus creauit me initium viarum - Settanta e
per aquas, come quella, che s'interpone tra ſuarum, come ſe Maria foſse lo ſteſso prin
il peccatore, e le acque delle pene, e mali cipio, perche ſappinoli fedeli, che chi non
eterni, ſoſtentandolo, acciò non vi reſti e ſi auuicina a Maria, non farà già mai vn .
ternamente aſſorbito, come Datam, & A paſso nella via, così pronontia S. Pietro Da S. Tº,Bam.
biron, con le loro famiglie; non ſi appli miano a quelli, quali non ſeguono Maria ſer.61.
cherebbe a queſt'opera la B. Vergine, ſe per guida figurata nella colonna di nube, e
Sommo d' non haueſſe virtù, e vigore di auuanzarſi più di fuoco condottiera del popolo d'Iſraele .
1felicità la oltre , perche la conſeruatione della vita Clauſum eſt tibi totum itinerarium Dei. San S.Bon. pſal,
vitadel pec del peccetore, ſe non ſi ordina alla ſua cor Bonauentura la dice, ianua ſalutis, º via 45 e
catore, ſe
rettione, è la maggior infelicità, che li poſe noſtra reconciliationis. Si attenda la mara
nó ſi ordi ſi auuenire, per l'accreſcimento delle ſue uiglioſa ſentenza di S. Cirillo. Verbum Di S. Cirillo de
na alla cor incar.V.irg.
colpe, delle ſue pene. La B. Vergine, ſi uinum Det, 6 patris generationem non proli
rettione. diuinamente oppoſta alla prima donna , ciens, ſuſtinuit ex muliere initium, vteſſet Ce 24
quale fu principio di tutti li mali, acciò da accipiens. Che mai voleua riceuere il Ver
Maria ci veniſſe il principio d'ogni bene - bo Diuino, che ſoſtenne il principio, per la
pelb.lib.5. Pelbartò. Sciebat Deus, quòd Euaforet pec naſcita temporale da vna donna, per poter
ſtellari p.c. cati initium, ex qua culpa in omnes poſteros lo riceuere, ſuſtinuit ex muliere initium, vt
a- 1 - c.4 redmndaret, in eaque per peccatum habita eſſet accipiens? Forſe l'incarnatione è San
Mar. oppo turus eſſet Diabolns. Idcircò ſtatuit, vt hac Metodio martire, eſagera queſta preroga S.Metod. m,
ſta alla pri benedicta Virgo, eſſet nobis initium omnis bo tiua delle grandezze della Regina del Cielo. in Hipop.
ma madre, mi, é ſalutis, in qua habitaret Deus, º de Tu Deo alioquin nullius rei indigo carnem » IlD.Verbo
come prin cuius plenitudine redundaret gratia in omnes quam non " dediſti, ma queſta ſi ſup nacque da
cipio d'o filios.Ade, ſi come S. Germano. Nemo eſt qui pone nel principio della ſua naſcita tempo Mare, vteſ
gni bene, liberetura malis, niſi per te, o ſanitiſſima, rale, quale di neceſsità porta ſeco l'incar setaccipies.
S.Germ.ſer. memo eſt,cui donum concedatur,niſi per te,oca natione. Se dunque naſce, vt eſſetaccipiens,
de Zona, ſtiſſima. Che però eſsendo Maria terra, che pretende riceuere qualche altra coſa, per S. Bo.pſ.45.
ſoſtenta con impedire la caduta, ſi eſibiſce dipendenza di queſta naſcita, per il riceut L'huomo
come terra fondamentale, nella quale s'ap mento della quale ha ſoſtenuto il principio» compagno
poggi, per eſsere innalzato l'edificio ſpiri che mai potrà eſsere queſta? S. Bonauen dell'Ang. i
tuale, e principio della correttione della tura citato. Per glorioſum tue virginitatis ſeguitarlo,
noſtra vita maluagia. Nelle perſone, qua ſantiſſime partum homines.Angelorum fiunt che è a dire
li diſegnano fabricare, tutta la ſperanza di ſoci, e conclues. Non è egli quello, che il ſeguito
felice ſucceſso ſi pone nella ſtabilità ſicura noi diciamo ? Il Diuino Verbo è in ogni delle turbe.
Yyyy y luogo
462 Diſcorſo VndecimoS. II.
luogo ſeguito dall'Angiolo col pieno delle tutes, manducant, º ſaginantur. Mà, che
ſue ſchiere, quali riuerendo l'adorano, e farà la natura humana nel deſerto di queſto
ſempre ſe l'inchinano oſsequioſi, per non mondo ? In principio erat Verbum, nel tea
laſciarlo, cambiano di buona voglia l'Em tro del Cielo, che ornaua la menſa alle Ce 72 o
leſti virtù, l'huomo, che n'era eſcluſo, per L'huomo
pireo per la capanna, il trono della Tri
nità nel Preſepe, gli ardori de Serafini con le ſue colpe ne rimaneua digiuno, e mentre eſcluſo per
la ſtolidità de Giumenti, Cerca il ſeguito ſi ſentiua morire, cupiebat ſaturari de ſili tanto tepo
troualadi
parimente dell'huomo, dal quale era tan quis, in ſembianza del figlio prodigo, ma
to fuggito, come dicemmo nel ſimbolo del inſufficienti, per ſatiar la ſua fame, non v'era top Maria
mare, e del Giordano, queſta brama fù adito di penetrare a quella menſa Celeſte : per eſſere
era chiuſa la porta del Cielo, mentre ſi ſouenuto
così grande, che ſuſtinuitex muliere initium,
vteſſetaccipiens, per conſeguirla, per que moſtraua languire miſerabile nella terra di queſto
guis autem homo poſset ad eum peruenire? ſe cibo.
ſto conſtituì Maria terra, all'acque ſuperio gue il ſacro Dottore. Maria ſantiſſima ſi
re, per ſoſtegno de peccatori, fondamen
to dell'edificio ſpirituale, principio, via frappone, e a S. Brigidda manifeſta per S.Brig.lib.
di riconciliatione, e naſcendo da Maria ſuo conforto. Ego ſum Virgo benigniſſimº, 6, cap. io,
ſantiſsima felicemente l'ottiene, come nel ego mater miſericordia, º aditus peccatorum
- ſimbolo dell'Euangelo, cum deſcendiſſet Ie al Deum, perche, mentre trabeil Diuino
ſus de monte, ſecuta ſunt eun turba multa ,
verbo nel ſuo ventre, quaſi, che lo molti
cioè, è ſeguito dalle turbe, perche diſcen plica con la generatione temporale, in cer
de dal monte, che è Maria, e queſto ſigni to modo l'accreſce eſtendendolo a. fauore de
fica, quin pulcbri ſunt greſ us tui, cioè , peccatori» acciò ſe li poſſino aquicinare » »
greſſas Hrael, quali pigliano le moſse da te, ſeguitarlo , come le turbe nel deſerto, per
vt appareant coram Domino. -
eſſere ſouuenuti. In Maria ſi vede il germo
Chi mai potrebbe a ſufficienza eſprimere glio del grano che molti plica con vſciridal
la dignità del miracolo del Saluatore, ri la terra, per il biſogno, e mantenimento
io: 6. ferito da S. Giouanni . Predicaua il Salua dell'huomo. Nelle mani di Maria creſce il
719 tor noſtro, e predicando s'auuanzaua nel
Diuino pane a fauore di tutto il mondo, co
Miracolo me il pane temporale nel deſerto dalle ma
ſuo camino, è ſeguito dalle turbe, delle
de cinque quali bene ſi dice conuenirli la conditione ni del ſuo figliuolo» a fauore di quella gen
pani mol te. Dicemmo ſopra, che è terra, terra, che
dell'acque - Aqua multa, populi multi, per perche non cada nela
ſoſtenta il peccatore»
tiplicati. che prendono accreſcimento così notabile
nel ſuo corſo. Si trouò nel deſerto, con 1,ine de mali eterni, terra fondamenta:
cinqne milla huomini, oltre moltitudine ie, che aſſicura le ſue ſperanze, come nºn
innumerabile di figliuoletti, e di donne. Il farà terra, per il germoglio del Pane, º
miracolo fù, che ſuperò tanto la credenza ciò che poſſieſſere ſouuenuto ? S. Epifanio, S. Epf
Maria eſt ager minime cultus,qua Verbum ve Il Ve. Diu.
Marci 8. 4.
de Diſcepoli più fedeli, quali diceuano ad
vna voce. Vnde illos quis poterit bic ſatu. lut granumfrumenti ſuſcipiens, etiam sani per le ma
S. Ata.orats.
rare panibus in ſolitudine ? S. Atanaſio. cum pulum generauit. Non ſi legge nella Canti ni di Mar. »
de Inc.Ver.
tamen paucis numeropanibus, tanta uis po ca. Venter tuus, ſicut acerº tritici? Cerchia come ger
L' abbòdá. molo al ſuo Diuino figlio º che riſponderà moglio da-
za ripullu puli alitur, e ex inopia copia repullulat.Co Ego ſum panis viuus, qui de Calo deſcendi - terra bene
la dalla neº me ſeguì il miracolo? preſe Giesù quepo Quei Diuino Verbo eterno cibo, del qua
chipani nelle ſue mani, e il pane, per co detta, per
ceſſità e noſtro ſo
sì dirlo, mentre ſcende da quelle, ſi accre lei nutriuano gl'Angieli, con l'eſcluſione
degl'huomini, manducat Angelus, ma iº ſtétaméto.
ſce, e ſi rende ſufficiente per il nutrimento
di tutti. Segue il ſacro Dottore, quid aliud autem homo poſſet ad eum perºenire? Neſſu
credet, quàm auttorem earum rerum Domi no ſenza Maria, perche era chiuſo il Cielo,
phuomo rigettato di là, il Verbº nºn di
num eſſe procuratorem mundi? perche, ſi ſcendeua. Ego ſum Virgº benigniſſima , ego
come, per la Diuina virtù, poco formen matermiſericordie, Ego aditus pºcº ad
to riceuuto dalla terra, mentre creſce, per
il germoglio moltiplica in abbondanza, per Deum, perche dal punto º che diſcende da
biſogno dell'huomo, così mentre il pane, queſto Cielo, così nominatº Maria dallo
eſce, diſcende dalle mani del Saluatore, ſteſſo Epifanio. celum cherubicº ſi mani
creſce in modo, che reſta ſoprabbondante al feſta pane con l'inuito de Pºi. Ego ſum
biſogno di tanta gente. Cum tamen, paucis panis cuiuſuis, qui de Caelo deſcendi . Suſtinuit
aumero panibus, tanta uis populi alitur, 6 ex muliere initium, vt eſſer accipiens - Che S.Cirill. cit.
Verb.Diui. ea inopia copia repullulat. Pane èilverbo perche riceueſſe il ſeguito degli uomini nel
no ciboma Diuino. In principio erat Verbum. S. Ago ia terra, come degl'Angiºli nel cielo, e ſi
per gl'An ſtino, ecce cibus ſempiternus, è che pregia ottenere l'effetto di quella altiſſima Petitio
gioli. ne inſegnata dal Redentore a Diſcepoli.
S. Ag.Conc.
tiſsimo, che pretioſo, che ſopraſoſtantia Fiat voluntas tua, ſicurº 9aelo, º in terra,
liſsimo cibo è queſto pane Diuino. Sì, ſed che in Uerra, COſì la ſteſſa fedeltà foſte ſegui
1. Pſal.33: manducant,Angeli, manducant ſuperna air - - - - CaCQ
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. 463
tato dall'huomo, come dall'Angiolo nel Cie. Cielo, alla natura Angelica, alle creature ſu
lo, che l'huomo auuanzaſſe l'Angiolo nell'eſ. blunari, compartendo ad ogni vnali propri;
Colmezzo preſſiua della ſua fede, dell'amor ſuo, men gradi,ſecodo la condicione della naturale ca Il peccato
di Maria ſi tre ſegue Gierù col incommodo de diſagi, pacità, livéne in mente di formare vna crea dell' huo
verifichi de patimenti, come l'Angiolo nell'auge delle tura,comevniuerſale, cioè nella quale foſſero mo fù qua
fiat volun ſue glorie, nel pieno de ſuoi contenti, ma come epilogate,e contenute tutte le creature ſi diſauuen
tas tua, ſi queſto per opera di Maria, perche glorioſune dell'Vniuerſo, accioche ſi come diſtintamen tura a Dio,
cut in Calo tue virginitatis Santtiſſima partum, homines te a tutte communicò li ſuoi doni, tutte vnite e perche?
della natu Angelorum fiumtſocij, ci conciues, ſi che, ſe con gratie più riguardeuoli veniſsero benefi
ra Angeli ſecute ſunt eum turbe multa, lo receuè, per cate. Tanto intendiamo dal modo, col qua
ca nel ſegui che diſcendè dal monte, che è Maria. Cum le dal ſacro Croniſta vien regiſtrato il decre
to del Ver deſcendiſſet Ieſus de monte,ſecuta ſunt eum tur to della formatione dell'huomo, faciamus
bo,cº in ter ba multa. Simeone quel buon vecchio, ann hominem ad imaginem,ci ſimilitudinè noſtram.
ra della na maeſtrato dallo Spirito santo, expectabat eon Nota ad imaginem noſtram perche ſi come la
tura huma ſolationem Iſrael, la diſceſa di queſto pane ce DIuina natura cotiene per eminenza tutte le L'htiomo
Ila e leſte, sì, ma per beneficio del popolo d'Iſe creature poſſibili, coſi l'huomo a modo,e pro fatto ad i
raele, ma in vederlo, in riceuerlo dalle mani portione ſua contiene le perfettioni generali magine di
di Maria, lo riceuè come pane accreſciuto, delle creature prodotte. La Diuina Maeſtà, Dio, per
che preuedeua queſto pericolo, prouide an che contie
e moltiplicato a fauore di tutto il mondo,
perche come lo conobbe dall'infinito ſplen cora opportunità di rimedio. Tertulliano ne le per
dore, che vedeua diffonderſi da Maria, per citato, etenim bonitas, que finxit hominem, fettioni ge
teſtimonio di Timoteo Sacerdote Geroſoli eadem bonitas adiutorium proſpexit, mentre lo nerali del
mitano. Sanctus autem Simeon, hùc, ci illic prouide d'aiuto nella fomatione della don le creature
oculos circumferens, poſt quam vidit multas na, perche ſciebat illi ſexum Maria profutu prodotte.
matres in priuato habitu maternitatis, ſolam rum. A chi (illi) all'huomo, a ſe ſteſſo, per Tertul. cit.
che ſeguita la colpa dell'huomo, e in lui la cont. Marc,
721 autem Virginem infinito, ci Diuino lumi
ſeparatione da Dio, diſceſe ſubito la Diui. C. 4 e
Giesù rice ne circumdatam, ſeparauit reliquas mulie:
tuuto dalle res. Così riceuutolo dalle mani di Maria tra naMaeſtà in sébianza humana a paſſeggiare
mani di le ſue braccia, come pane moltiplicato per diſcorrendo, come tra ſe ſteſſo nel Paradiſo.
Maria ſi e tutti, eſclama, che non ſerue più ſolamente cum audiſſet vocem Domini Dei deambulantis
ſtende per per Iſraele, ma per tutto il mondo, quod pa in Paradiſo. Il Paradiſo è luogo infetto per Gen.3.8.
tutto il Ma, raſti antefaciem omnium populorum. Il cele la colpa di Adamo, perche peccatum nibil
do. ſte lume di Maria più riſplendente del Sole, differt a peſte, per teſtimonio di Chriſoſtomo
AL'Aut.17. lo manifeſta.Lumen ad reuelationem gentium. Se la Maeſtà voſtra moſtra pigliar reſpiro,
Greco nella Antequam dignus videretur beata viſionis,pre per ricrearſi dalla triſtezza cagionata per il
Catena e ſtolabatur ſolatium Iſrael, vt ahtem quod ſpe peccato, ſiano traſportati li voſtri paſſi in
rabat, obtinuit, exclamat, ſe vidiſſe ſalutem altro luogo, e non nel Paradiſo origine del
omnium populorum. Li ſette pani nel deſerto contagio.Quell'honorato Tedeſco, quale per
erano ſerbati per li Apoſtoli, per Giesù, ma vbbidire all'Imperatore ſuo Prencipe natu
riceuuti dalle mani di Chriſto crebbero a rale,riceuè nel ſuo palazzo albergando il Du
ca di Borbone ribellato dal ſuo Rè, volle,
beneficio di quella gente. Il Diuino Verbo
Incarnato aſpettato da Simeone a conſola che quel palazzo foſſe abbruggiato,come in
tione d'Iſraele dalle mani di Maria, ſi eſten ſetto di fellonia per l'infedeltà di quel Duca.
Come la Maeſtà Voſtra honora con la ſua
dea beneficio di tutti, perche ſi come per il
ſuo mezo da gl'Angioli ſi communica agl' Diuina preſenza quel luogo già reſo infame 722
per la fellonia dell' huomo ribelle, coſi fà Paradiſo
Agoſt.cit. huomini, ſi communica a tutti, e ſe prima, terreſtre
neſſuno huomo ſe le poteua accoſtare, quis anco figura di Maria Santiſſima. La colpa
autem homo poſſet ad eum peruenire º dalle dell'huomo fù grauiſſima, quale porta ſeco gradito da
malitia infinita, come diſputanoli Teologi, Dio dopo
mani, del ventre di Maria, è ſeguitato da la colpa
tutti Paſtori, Magi, il mondo tutto. Ecce ma non fù tale,che poteſſe ſcancellare la ſoa
mundus totus poſt eum vadit. uità, e la gloria, che ſi veniua, per eſſer om per eſſere
Ecceſſo di infelicità auuenne all'huomo bra della Regina del Cielo Maria Santiſſima, figura di
Maria.
nel Paradiſo de piaceri, nel quale fù colloca La Diuina Maeſtà, ſe ben lo fugge, come
to, perche godeſſe delle dilitie preparate dal albergo della natura colpeuole, lo gradiſce»
ſommo bene, perche ſtendendo più oltre la licome piace, come ſimolacro di Maria, e ſe bene»
mano,e cô la mano il guſto dell'appetito,vſcì haurebbe ricettacolo dell'huomo ribellato l'º
dalla sfera preſcritta,e métre volle eſſere co facilmente diſtrutto, l'honora Per
trò eſſere ſimbolo della ſua madre, che ſe per
meDio,incó la perdita d'ogni bene,fuggi
tiuo,e allotanato dadio. Queſta infelicità fi, ſuo riſpetto conſeruò Adamo - quale per
altro haurebbe anichilato, come pensò S.
per coſi dirla,diſauentura allo ſteſſoDio,per Bernardi Siena,coſi per riſpetto di Maria ſi
che come sòmo bene, mentre s'impiega alla compiace di quel luogo, quale per altrº ha
comunicatione della ſua bontà alla terra al - -- - reb
-
464 Diſcorſo VndecimoS. II.
rebbe diſtrutto. Procopio, vbi ipſ defecerunt coſi il Prencipe eterno, molto più dourebbe
Non fù an a Domino,etiam ipſe eorum conſortium vitauit. leuare l'eſſere, reſtituendo l'huomo al ſuo
nhilatoA Venit ipſe Deus in ſecundum Paradiſum,Virgi niente, perche ſi eſeruito dell'eſſere riceuuto
damo per nem dico. Quel Paradiſo, ſi come era luogo dalla Diuina Bontà in offeſa del Creatore,dal
riſpetto a deputato, per la fruitione della felicità natu quale coſi benignamente l'ha riceuuto. Il
Maria. rale, coſi rappreſentaua l'eterna: come era S.Ber.Sen.
B. S. Bernardino di Siena tiene, che peraltro
Tºrocopio, ameno teatro di fiori di ſoauiſſimi odori, co la Diuina Maeſtà l'haurebbe annichilato, ma
ſi rappreſentaua la fragranza amabiliſſima le fù conſeruata la vita, perche aliter non eſ
delle virtù di Maria. Se ſi moue,ſe paſſeggia,ſe ſet exorta, Maria per amor della quale ha vo
riſpira nel Paradiſo,non lo fa, come in luogo luto ſofferire tutte l'offeſe del mondo,perve
contaminato per il peccato di Adamo, ma derla nata, e per naſcere da lei, perche ſe Per Maria
in quello delitia,e ſi ricouera, come all'om haueſſe annichilato Adamo dal ſuo peccato, Dio ha ſof.
brasfigura, abbozzo delſecodo Paradiſo. Ve non ſarebbe più ſtato offeſo, ma ſarebbe per ferito li
Trau.8.3 c. mit ipſe Deus in ſecundum Paradiſum, Virginem ſeuerato feliciſſimo ſempre tra le lodi, le peccati di
Septuag. dico,coſi li ſettita Interpreti al luogo de pro fiamme d'amore, adorattioni degl'Angioli, tutto ilM6
uerbi e deleffabar per ſingulos dies,traduco aggiongo di più, che queſta Diuina miſeri do .
no. Ego eramscui adgaudebatipſe, perche per cordia comunicata all huomo per riſpetto
quanto foſſe amareggiato per il peccato di di Maria, non fù ſolamente per ragione di
Adamo, e del mondo tutto, in lui come in cauſa finale, ma per ragione quaſi di cauſa
radice principaliſſima preueduta, Ambula efficiente, perche ego eram,cui adgaudebatip
bat adauram poſ meridiem, deliciando più ſe, perche la fragranza ſoauiſſima dell'om
nella fragranza delle virtù di Maria, che non bra, o ritratto delle ſue virtù,e del ſuo meri
ſi attriſtana per il peccato di Adamo, e de to fù coſi per noſtro modo d'intendere con
ſuoi figlioli,e ſe il Paradiſo terreſtre era figu folato, confortato,e rapito dal godimento di
ra, che adombraua la virtù, il merito di Ma vederla preſente, che parue non attendeſſe Dio più ſti
ria,e corpo, che conteneua il peccato di Ada alla grauezza della colpa, e all'amarezza del mò l'oſſe
mo, col fonte ineſauſto de peccati del mon peccato di Adamo,a peccati di tutto il mon quio,e me
do, con malitia di colpa in qualche modo in do, ſtimato più il merito, le virtù il ſeruitio, rito diMa
finita, non potendoſi nello ſteſſo punto mo che le doueua preſtare Maria, che li ecceſſi ria, che ſi
sciizzo del ſtrare cruccioſo per la triſtezza » gioliuo innumerabili de'peccati di tutto il mondo. peccati di
l' abbozzo tutto il
di Maria
per il contento nel cuore Diuino, fù coſi Che ſe il P. S. Ambrogio ſeguendo la verſio
grande il giubilo concepito per la viſta dello ne de ſettanta Interpreti a quelle parole del mondo.
nel Paradi ſchizzo dell'abbozzo della B. Vergine figu s..Amb.in
la cantica. Auerte oculostuos a me, quia ipſi
ſo terreſtre cant.6.
rato, che prenalendo vinſe la attualità della me auolare fecerunt, Vertono li Settanta, qui a
piacque e amarezza della colpa in quel punto ſteſſo pie eleuas me videndo te, lo dichiara in queſta
a Dio più, no di giubilo, e d'eſultatione, Vbi ipſi defece maniera. Vult, illam auertere oculos, ne eam
che non di
runt a Domino, etiam ipſe eorum conſortium conſiderans, quodiam ad ſuperiora ſequi poſ
ſpiacquela vitauit. Venit ipſe Deus in ſecundum Paradiſum, ſit, eleuetur, ac cateras animas derelinquat.
colpa diA Virginem dico. Delitià nel Paradiſo, come in Tiene relatione a quello ſi legge nelli atti
damo,
modello, in figura di Maria, perche Reſtau Apoſtolici dell' Aſcenſione del Saluatore,
- Gio. Chriſ. ratur per Mariam. dice Chriſoſtomo, quod per quando che Videntibusillis eleuatus eſt, per
Euam perierat; redditur per Mariam vita, qua che ſono coſi grandi le virtù, il merito, il
per Euam fuerat interempta.Se per Eua deriuò ſtato di perfettione della B.Vergine,che ben
il fomite di concupiſcenza al male,perMaria che ſia venuto per la redentione di tutto il
And.Gero
ſi reſtituiſce vantaggioſo ſapore della virtù, genere humano, ſi compiace tanto alla viſta
ſol. ſer. de quale ſotto ſimbolo di fermento ſantiſſimo della ſantità di Maria, ſi ſentiua coſi attraere
Annunt. vien ſalutata dal P. Andrea Gieroſolimita dalle fiame ineffabili della ſua Carità, come
s, Efrem or. no. Salue ſantium Dei fermentum, quo totage ſe di quella reſtaſſe pago, e foſſe in pericolo s..Amb. cit.
de laud. V. di abbandonare, e non curarſi dell'altre,
Che Maria
neris humani maſſa conſperſa eſt. Se per Eua
l'huomo è fuggitiuo dallio,ſeparato,allota come di coſe di neſſun prezzo paragonate a
preuale a nato da DioperMaria è auuicinato, riconci Maria, coſi lo ſteſſo Sacro Dottore. Et ſi per
mali cagio liato, fatto ſeguace dello ſteſſo Signore, co feſta es,alia mihi redimenda ſunt anima, alie
nati dalla
me gl'Angioli del Cielo, S. Effrem per tere fulcienda. Con queſta dottrina argomento
colpa diA conciliati ſumus Chriſto Deomeofilio tuo, e po coſi. E più inclinata la Diuina Bontà a com
damo. co appreſſo, Deum Werbum hominibus miro mo municare le gratie,che a fulminare caſtighi,
723. do conciliaſti, e rebellem humani generis na perche de ſuo bonus, inſegna Agoſtino con In vedere
Ragione turam Caleſtibus conſociaſti, perche reſtò co tutte le ſcuole, tiene dall'intimo della ſua Maria ſola
perche il
peccatore
ſi ſdegnato Dio per il peccato dell'huomo, Bontà far bene alle ſue creature, ma la giu pare ſi di
meriti eſſe che fù per annicchilarlo, come per l'ecceſſo ſtitia punitiua l'eſercita di poco genio,e co mentichi
re annichi Sella ſua malitia ſi meritaua, perche ſi come me per accidete per la preſuppoſitione della di tutti.
lato - º Prencipe temporale leua la vita temporale colpa. Se alla viſta di Maria reſta coſi rapito,
Al ſuo ribelle per il demerito della ſua colpa, tanto ſe ne compiacque, che fù in pericolo
- -- - - dimen
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. 465,
dimenticarſi dell'altre. Auerte oculos a me. perte reconciliati ſumus chriſto Deomeo filio
Vult cam auertere oculos, ne eam conſiderans tuo. Tù captiuorum redemptio, o omnium Più fedel
caterasanimas derelinquat; quanto più ra ſalus, perche il Diurno Verbo così offeſo , mente ſe
pito dalla ſantità delle ſue ſpirituali bellez come ſe poco ſe ne curaſse, volò adſecun guito col
ze, dalla fragranza ineffabile delle ſue virtù dum Paradyſum, Virginem dico, con giubilo mezo di
- adombrate nel Paradiſo de piaceri, laſcie del ſuo cuore, preuedendo, che per ſuo Maria, che
rà di annichilare l'huomo, di punire il pec mezo naſcendo di lei ſarebbe ſtato più fedel ſe ſenza
Mar cauſa cato, li peccati del mondo ? Queſta è vina mente ſeguito, che ſe per altro priuato di quella l'hu
finale dell' conſideratione mirabile delle prerogatiue, Maria, non l'haueſse fuggito. S. Ildefon oſmo moll
huomo, e della Regina del Cielo, e dell'obligatione lo, per Mariam pretioſius redemit perditos, haueſſe pec
cauſa della infinita, che li deue tutto il genere huma quàm ſi defendiſ et ab imminente hoſte capti CatO,
conſerua- a no, perche riconoſce l'eſſere di Maria in ge uandos. Nota, pretioſius redemit, perche, S.Ildef. ſer.
tione. nere di cauſa finale, perche ſecondo S. Ber ſe li haueſse difeſi dal peccato, ſarebbono de Nat.
S. Ber. nardo, proper hanc totus mundus fatius eſt , perſeuerati vniti, per virtù della gratia,che
la conſeruatione dell'eſſere, non ſolo per non è più, che vnione accidentale, redenti
Nota . che fù conſeruato Adamo a fine, ch'ellana per mezo di Maria, reſtano viniti, perve
ſceſſe, ma perche nella Diuina mente rap nione ſoſtantiale nell'huomo, che è Chri
preſentata, piacque tanto alla Diuina Mae ſto, con vna partecipatione ineffabile nel
ſtà, che rapito dalla conſideratione delle , riceuimento del ſuo ſantiſsimo Corpo, nel
ſue perfettioni ineffabili, fu diuertito dalla la ſantiſsima Eucariſtia, addimandata da
giuſta punitione, e diſtruttione dell'huo S. Gio: Chriſoſtomo, extenſio incarnationis Chriſoſt.
mo, e per la ſteſſa diſpoſto all'opera della Dominica, perche per mezo di quella, l'e
Ber. redentione, proper hanc Deus homo fattus nione ſoſtantiale a Chriſto ſi eſtende, con ,
eſt, 6 Deus humilis, 6 homo ſublimis. vbi modo proportionato a tutti li fedeli. Di
Tºrocop.cit. ipſi defecerunt a Domino, etiam ipſe eorum più l'huomo , per mezo di Maria, tor
conſortium vitauit: venitipſe Deus in ſecundum na alla conuerſatione dell'Angiolo. Rebel
Taradiſum, Virginem dico. lem humani generis naturam Caleſtibus conſo
724 O puriſſima Vergine, e Regina degl'An tiaſti, perche ſe prima per il peccato era
Argométo gieli, e auuocata di tutto il genere huma fuggitiuo, lo ſeguita per Maria, e ſe priº
di notabile no, ſe prima d'eſſere creata, ſe prima d'ho ma lo ſeguitaua con gl'Angioli, nel Para
confidaza norare il mondo, il Cielo, con la voſtra , diſo Terreſtre, per Maria lo ſeguita nel Cie
ih Maria. preſenza, per la memoria ſola, che il ſom lo, ſi come manifeſta l'Apoſtolo, conuer
mo bene tiene di voi, riceuiamo così gran ſatio noſtra in Calis eſt, perche, per il meri
bene, ſenza ricorrere alla voſtra interceſ to, per la protettione, e interceſsione po
ſione, ſenza pregarui, ſenza, che voi po tentiſsima di Maria, reſta così riſoluto, che
teſte parlare. Che coſa non ſpereremo ricor per non partirſi da Dio, incontra tribula
rendo al trono della voſtra clemenza dopo tioni, paſsioni, e morte; ſoffre l'afflittio
l'opera della redentione arricchita di tanto ni penoſiſsime della vita preſente, viue in
merito, innalzata con tanta gloria? Che , continuo martirio, e combattimento per
occorre marauigliarſi, che la madre di S. la pugna non mai interrotta, per la ribel
Brigidda, foſſe liberata da quello così gra lione de membri ſuoi, che prima ſenza il
ue pericolo della vita, perche portaua Bri. peccato pieno di giubilo, col cumulo de be -
gidda bambina concepita nel ventre, ſe la ni di natura, accreſciuti con la ſoauità del
S. Efren cit. natura humana tutta è preſeruata dall'eſtre la gratia, e quiete della contemplatione, ſe
ma rouina, perche doueua concepire, e come vn'Angiolo haurebbe ſeguito il Diui Si proua,
Per Maria partorire Maria ? Deum Verbum hominibus no Verbo di preſente imitatore dell' An
torna l'huo miro modo conciliaſti, ma di più rebellem hu giolo in carne, non ſecundum carnem ambu
mo cópa mani generisnaturam Caleſtibus conſociaſti; e lantes conuerſatio noſtra in Calis eſt, ma con
gmo dell' queſto, che noi prouiamo, fù creato l'huo tutta la ribellione del ſenſo , inclinatione
Angiolo. mo compagno dell'Angiolo, la noſtra car contraria per il fomite di concupiſcenza, che
ne cognata degl'Angioli, acciò informata tiene radicato nelle ſue ſue viſcere, incenti
dall'anima ſpirituale, foſse innalzata alla , ui del ſenſo, ſtimoli del mondo, combat
conuerſatione Celeſte, perciò collocata nel timenti del Demonio, non laſcia di ſegui
Paradiſo, acciò ſeguitando ſempre con li tarlo, che è quello, che ſi eſagera da S. E
paſsi d'amore il Diuino Verbo, con gl' fren. Rebellem humani generis naturam ca.
Angioli del Paradiſo, ſi preparaſse, e fa leſtibus conſotiaſti Rebellem, non ſolo per la
::
ceſse acquiſto della chiara viſione di Dio . ribellione paſsata delle ſue colpe, ma con
Si ſeparò fuggendo, abſcondi me, vocem tuam la ribellione preſente, che porta ſeco della
º timui, eo, quòd nudus eſem, rimanendo e parte inferiore, dalla ſuperiore, del ſenſo
º S. Efren. ſcluſo dalla conuerſatione delli Angieli,dan dalla ragione per la quale perſeuerando
nato eternamente a caſtighi eterni cogl'An per ogni modo nella vita Angelica, quanto
gioli ribellati. Placò l'ira Diuina, perche all'effetto ſi moſtra dell'Angiolo maggiore
Zzzzz mente
466 Diſcorſo VndecimoS.II.
mente fedele ſeguace del ſuoSignore. Così di convnfiat, germinet, o producat. Nel
725 l'Apoſtolo eſagera la ſua fedeltà, come al la formatione dell'huomo con vn ſoffio, in
L'huomo l'Angelica ſuperiore, mentre dice. Quis ſufflauit in faciem eius ſpiraculum vitae, º
ſeguace di nos ſeparabit a charitate Chriſti, tribulatio , fattus eſt homo in animam viuentem, nella
Chriſtoſu an anguſtia & c. Certus ſum enim, quia neque formatione di Eua, quanto s'affaticò, prº
periore al mors, medue vita, neque Angeli, neque Prin ma immiſit Dominus ſaporem in Adam, ſe
l'Angiolo, cipatus, circ. neque creatura alia poterit nos condo tulitvnam de coſtis eius, terzo reple
per le diffi ſeparare a charitate Dei, qua eſt in Chriſto a uit carnem pro ea, quarto e 4.dificault coſtam
coltà, che Ieſu Domino noſtro. Il Diuino Verbo men in mulierem , quinto , ci adduxit eam ad
tiene. tre mira Maria. Se l'huomo pecca, ſe mi Adam, Vi fù giorno, nel quale s'impiegaſse Requie Di
Ad Ro.8. - fugge, ſe ſi allontana da me, poco danno in tante facende? e così differenti fatiche ? una nel
35 - - mi potrà fare, non ſolo, perche pago di quanto fece ne ſei giorni, pare, che non ſi giorno ſet
Con Maria queſta creatura ſantiſsima per ſuo riſcon paragoni con la fatica del giorno ſettimo , timo, per
reſta Dio tro poca ſtima io potrò fare dell'altre, ma come dunque requieuit dieſeptimo, ſe più in l'ombra di
compéſato anco di più, perche per mezo ſuo ſarò più uello ſi affaticò, che negl'altri ? Eua, om Maria -
con vatag fedelmente ſeguito, che ſe priuo di Maria bra di Maria. Il compiacimento Diuino di
gio, mag foſse perſeuerato nella ſua gratia , che è Maria è tale, che le maggiori fatiche nel
giore - quanto ſi eſprime nell'Euangelo, cum de l'ombra ſua ſeruono per opportuno reſpiro.
ſcendiſſet Ieſus de monte,ſecuta ſunt eum tur Surge, Domine, in requiem tuam, cantò Da Tſal.31.8.
ba multa, perche per Mariam pretioſius re uid, già che tanto te ne compiaci. Chri Chriſippo
demit perditos, quàm ſi defendiſſet ab immi ſippo Gieroſolimitano. Tua enim requies eſt
mente hoſte captiuandos, che però vbi ipſide Virgo, e anco a queſto ſi dice faciamus ho
fecerunt a Domino, etiam ipſe eorum conſor minem ad imaginem,6 ſimilitudinem noſtram,
Trocop.cit. cium vitauit. Venit ipſe Dens in ſecundum cioè, quanto all'operatione, perche', co
Tºaradiſum, ad Virginem dico, dal quale era me la Diuina Maeſtà, fece tutte le coſe per
per riceuere ſeguito più gradito, che nel Maria, e per Maria ſi humiliò, proper hanc
primiero Paradiſo non poſsedeua. totus mundus fattus eſt, Deus humilis, tota
S.Ber.ſer.de Il Padre S. Bernardo addimanda la Beata ſcriptura fatta eſt, per teſtimonio di Bernar S.Ber.
trib. ordin, Vergine, hominum centrum Ad hanc, tan do, così a ſomiglianza Diuina impari l'huo L'huomo
726 quam ad medium, tamquam ad centrum reſ mo ordinare tutte le coſe ſue ad honore di ſi moſtri
Mar.cétroe. iciunt vnuerſi: Dicemmo ſopra eſsere la Maria ſantiſsima , con ſtimare fortunato ad imagi
eata Vergine terra , perche raccoglie il ripoſo le fatiche ſoſtenute per gloria ſua, e ne Diuina
eccatore caduto, lo ripara da mali eterni, come Dauide ſoſpirando diceua. Inquietum con fare
e le ſerue per fondamento ſicuriſsimo dell'e eſt cor noſtrum, Domine, donecrequieſcat in tutto ad
dificio ſpirituale: hora ſi dice centro della te, noi parimente l'applichiamo a Maria. honor di
terra, perche? forſe per la ſua humiltà per Inquietum eſt cor noſtrum, Domina,donec re Maria.
eſsere il centro, l'infimo, e più abietto luo quieſcat in te. Siche per il ripoſo eterno ſia
go del mondo? e la B. Vergine ſi riputaua Dio, per il poſſeſſo del ſommo bene il ri
trà le rationali, la più abietta creatura del poſo temporale Maria, mentre affatichia
l'Vniuerſo. Ruperto Abbate, Cantica 4. mo per honor ſuo, come il Signore Iddio ſi
in vno crine colli tui, ait crinis vnus, vix com dice ripoſare nella formatione di Eua om
paret humilitas tua, vir conſentit, quòd com bra, che raffigura Maria.
putari poſit inter homines, perche le linee Ma tornando al noſtro centro Maria al
tutte dalla circonferenza tendono al centro, quale, vel quale, tendono, e ſi ripoſano
come dal centro nella circonferenza vengo le coſe graui, cioè, il genere humano reſo
noterminate, e le creature tutte, mentre graue per la ſua colpa. Riccardo di S. Lo Ric. di S. La
fanno ricorſo a Maria, col ſuo mezo dalla renzo. Maria centrum mundi, quia ex omni lib.8. de »
ſua mano riceuono gli effetti della Diuina , parte mundi omnes habent ad eam recurrere, laud.
E cétroap. clemenza? Sì. Ma perche come le coſe gra ſicut omnes circumferenti e recurrunt ad cen
che l'huo uitendono al centro, così l'huomo aggra trum, perche ſe bene Maria è monte altiſ
mo aggra-. nato per le ſue colpe fa ricorſo a Maria. Del ſimo per l'eminenza del merito, qua meri
uato dalle l'opera della creatione ſcriue il ſacro Croni torum verticem ſupra omnes Angelorum cho
ſue colpe t, ſta» che il Creatore del mondo, come af ros vſque ad ſolium Diuinitatis erexit, come
ricorre a faticato nell'opera de ſei giorni, requieuit dicemmo con S. Gregorio. Huius enim mon S.Greg- lib
Maria.
dieſeptimo ab vniuerſo opere, quod patrarat. tis, ſeguita il ſacro Dottore, preexcelſiſi 1-in L.Reg.
Gene. 2s. Affermano molti, che nel ſettimo giorno mam dignitatem Iſaias vaticinans dixit. Erit C-I -
ſia fatta la formatione di Eua, ſicome ſirac in nouiſſimis diebus preparatus mons domus 727
coglie dal ſacro reſto. Se così è, ſi ponde Domini in vertice montium, º fluent ad eum NAar- cen
rila formatione di Eua, e ſi vedrà, che più omnes gentes. Fluent, che denota il corſo tro,monte»
ſi affaticò il ſupremo architetto nella forma dell'acqua nella quale li popoli ſono ſimbo al quale
ºione di Eua nel ſettimo, che in neſsun leggiati, e ſcorrono a Maria per la loro di COUTIOINO
ºltro, perche come nelli altri giorni ſiſpe: uotione, e ſono raccolti dalla B. Vergine, tutte le gé
- - - - - - per la ti -
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. A67
per la ſua humiltà. Che ne ſegue? le coſe che ſi poſſifrapporre tra la madre di Dio, è
graui ripoſano nel centro, ſi quietano co Dio, perche non ſi può trouare vnione »
me nel proprio luogo, ma il cuore humano, maggiore con Dio in pura creatura, che
che ricorre a Maria, come circonferenza al l'vnione di madre, che è quello, che dice
centro, con le ſue linee, con li affetti della S. Bernardino di Siena, che la B. Vergine S.Bern. Sen
ſua diuotione, riceue da Maria anco queſto fatta madre di Dio, non potuit ampliusſuº
trà gl'altri ſingolariſſimo fauore, perche blimari, niſi fieret Deus. Traheme poſt te -
eſſendo Maria mater pulchra dilettionis,com' Filippo Abbate in quel luogo, ſi me ad te Filip. Abb.
ella afferma nell'Eccleſiaſtico. Riccardo di iui»
Eccl. 24 traxeris affettu, ci gratia ſpeciali. Nota ,
Ricc.lib.6. S. Lorenzo. Maria per dilettionem,qua diligit gratia ſpeciali, diſtinta cioè dalla gratia
bominem,colligat ipſum hominem ſibiipſi, o di tutte le creature, che è la gratia della
quaſi conglutinati dicitur enim dilectio quaſi Diuna Maternità. Ex eo enim,quòd ad pre
Aue Mar. duos ligans, ci dilettio eſt quaſi quadam onio, rogatiuam matris eſt ſingulariter ſublimata » »
Mar., con mentre li raccoglie, li conglutina, li lega, ſequentibus adoleſcentulis, non parua vtilitas
glutina l' e livniſce a ſe, a che fine è per adempire il eſt collata, dum eandem imitari dignè Virgi
huomo a piacimento Diuino, che ſia fatta la volon nem ſtuduerunt, ci cum diligendum ſponſum
ſe per l'a tà del padre, così in Cielo nelle ſoſtanze pro ſuo quoque modulo concurrerunt. Curre
amore , e lo ſpirituali della natura Angelica, come del mus in odorem vnguentorum tuorum, perche
tende a e le rationali nella terra nell'huomo, che van riceuendo dignita così ſublime, è monte
Dio, taggioſamente per mezo di Maria ſi reſti altiſſimo di perfettione, e di merito riceue
tuiſca a Dio quello, che per mezo di Eua rò fondamento di ſtabilità nella baſſezza e
le fù leuato, e ſe per Eua ſi moſtrò fuggiti. del mio niente, nell'infimo luogo dell'wni
uo: per Maria, in Maria ſeguace fedeliſſimo uerſo ſarò conoſciuta, come centro, al
ſi dimoſtraſse, come ſi manifeſta nel ſimbo quale concorrerà il genere humano, quale
lo dell'Euangelo, nel quale ſi dice, che mol vnito con me vi ſi moſtrerà ſeguace fedeliſſi
te turbe ſeguitarono Chriſto, diſceſo dal mo, e S. Ambrogio , che non legge, trabe S.Amb. lib.
monte, cum deſcendiſſet Ieſus de monte, ſe me, ma compendioſamente, attrahenos, de Iſaac, 3
cute ſunt eum turbe multe, con che ſi deno come ſe ſia lo ſteſſo l'eſſere fatta madre di anim.c. 3.
ta, che eſsendo Maria monte altiſsimo per Dio, trahe me poſt te, e che vi cenducali Tº. Celada »
l'eminenza della ſua dignità, e meritò il fedeli a ſeguitarlo. Celada erudito ſcritto
Saluator noſtro, è ſeguito dalle turbe, per re della compagnia di Giesù, e ſingolar in Eſther.
3 88.n 3e
che è diſceſo da queſto monte, cioè nato da mente diuoto della Regina del Cielo. Nam
Maria. -
attratta ad Deum Deipara. Noto, cioè , E lo ſteſſo
trahere M.
Si deduce la ragione da quello, che noi (attratta Maria ad dignitatem matris Dei) alla mater
dicemmo, perche ſe Maria è centro, al qua omnes pariter cum illa ad Deum attrahuntur ,
le corrono tutte le creature tationali, e co e ſi ripari con vantaggio al danno cagiona nità, e tra
me circonferenza al centro, e per eſſere to da Eua, che ſe ella rendè fuggitiuo da , here noi p
aggrauate dalle loro colpe, ſe mentre, che Dio tutto il genere umano, Maria lo ren ſuoi ſegua
C1 •
1e raccoglie, le conglutina a ſe medeſima, de tutto ſeguace, ſecuta ſunt eum turbe mul
e ſe l'Vniſce legandole con affetto di carità, te, diſceſo dal monte, cioè nato da Miaria»
728 e vincolo di perfettione, ne ſeguita, che non ſolo, ma con ſtupor dell'Inferno, che a
Come Ma, ſe Maria fu in ogni tempo ſeguace fedeliſſi la maluagità ſua, e de ſuoi miniſtri non tro
è sépreſe ma del Saluatore, egli non poſſi eſſere più ua ſcampo, per impedirlo, e pronontia- º
guace di fuggito dall'huomo, ma che lo ſegua con ecce totus mundus poſt eum radit.
Chriſto,co maggior fedeltà , e con riſolutione mag Più oltre Maria ſantiſſima fatta madretti
sì l'huomo giore di quello,ſarebbe ſtato ſeguito, ſe non Dio ſi moſtrò, come luogo di ripoſo, co
vnito a M. foſſe ſtata la caduta dell'huomo, come ſi me centro, nel quale ſi quietaſſe Dio, poſt
proua con tanti millioni di martiri, anco tumultum hominum, ci Angelorum , come
oſſerua S. Pietro Damiano, e Chriſippo , S. P.Dam,
nel ſeſſo più fragile, e di tenere verginelle,
delle quali ſe ſi canta dalla Chieſa, quòcum tua enim requies eſt virgo. Queſta è la con Criſip.cit.
Mar. cétro
que tendis, virgines ſequuntur, ma però ſi ditione delle coſe natural nel proprio cen
di Dio, nel
Tſal, preſuppone la predittione del Rè Profeta, tro di ſtarui adagiatamente per ſe ſteſſe º
adducentur regi virgines poſt eam, e della , ſenza penſare di partirſene mai, che però quale ſi
cantica, trabe me poſt te, curremus, oue ſi ne ſeguì il derto, dal Filoſofo riceuuto, che quieta «
eſprime l'affetto di Maria ſantiſſima di ope elementa non leuitant, neque grauitant in pro
rare coſe mirabili in ſeruitio della Diuina prio loco. Giesù nel ventre di Maria è come
Cant. 1.3. Maeſtà. Traheme poſt te, ſi diſegna ſottil elemento nel centro. Vterus tua requies º
Dignità di mente la dignità ineffabile della Diuina Ma ſeguita Chriſippo. S. Bernardo. Virgini S.Ber.ſerſi
Ma. imme gnum mag.
ternità, che è immediate dopo Dio, per tatis primiceria, ſine corruptione fecºndº »
diata dopo che per quella reſta ſublimata con tanta al ſinegrauamine grauida, e come ſºnº addu.
Dio. S.Ful.lib.de
tezza, che immediate viene dopo Dio, ne ceſſe la ragione S. Fulgentio promontia-»
Vi può eſſere pura creatura così innalzata, lumen enim quod intraſehabet pondº habere laud. Virg.
- - - -- - - non pote
468 Diſcorſo VndecimoS.II.
72 9 non poterat, e ins.Brigidda, Benedictus ſistu ga, è diſcorſo di S. Anſelmo, quale in ſimile
s.Brig. Deus, quòd cum Maria Virgine eſſe ſine gra modo eſprime il lamento della Regina del s..Anſel.
Gicsu, non uamine voluiſti, come elemento nel centro Cielo nella paſſione. Adiettus eſt bis doloribus 73o
eius alius dolor, Petrus & ali diſcipuli denibi Dolore
fù graue in te
coſi adagiatamen vi ripoſaua, che non ha
Maria, co urebbe penſato di partirſene mai, e mentre lo in Apoſtolatum eletti, o c. inſtante hora per la fuga
me in ſuo traditionis eius fugam ineunt. Il dolore dell' de Diſce
ſe ne vide vſcito nella capanna di Betlehe
centro. me prononciò ciò, che di lui fà predetto nel abbandono fà acerbiſſimo nelle viſcere della poli,quato
Pſal. 2 I. Salmo, quoniam tues, qui extraxiſti me de B. Vergine, come quella, che ſapeua eſſere grande nel
venuta al mondo, per copenſare il diſpiacere cuore di
Tertul. rentre Tertulliano legge. Tu es, qui auulſi Maria,
ſtime devtiro matris me e, perche ſi come le Diuino concepito per la fuga de genitori
coſe non ſenza violenza ſi traggono dal ſuo primieri, quando che perreſpiro di quello,
centro, coſi come per violenza, fù cauato ad auram poſt meridiem venit Deus ad ſecun. Fù il col
dal ventre della ſua ſantiſſima Madre, tu es, dum Paradiſum , cioè ad Virginem, come
qui extraxiſti me devtero matris mee, che con Procopio diceuamo di ſopra; queſto do. tello pre
vuol dire, ſtrappare, ſuellere, ſpiccar per lore fù il coltello predetto da Simeone, che detto daSi
Quaſi con forza, perche ſe Maria ſantiſſima ſi conglu paſsò l'anima di Maria a parere di Chriſo meone, ſu
violenza tina, e ſi vniſce li peccatori, quali ricor ſtomo, e per conſequenza ſuperiore alla pe. periore al
ne fù eſtrat rono a lei, che non haurà fatto del Santo de na di compaſſione riceuuta alla viſta della la pena di
tO, COmc Santi? Vi reſtò Giesù coſi altamente, e ſtret crocifiſſione del figlio. Ter negauit Petrus, compaſſio
pietra dal tamente conglutinato, e congiunto, come ali diſcipuli,relitto eo,fugierunt, pertranſiuit ne per ve
igitur Marie animam gladius. Come ſe l'inge dete il fi
centro, per pietra fiſſa nel proprio centro, che diſcor
Duinavir rendo humanamente conclude, che altra gno altiſſimo di Chriſoſtomo nel diſcorſo gli o croci
tù. della paſſione ben ponderato, non ſapeſſe fiſſo.
vittù, che la Diuina dell'onnipotente brac
cio del Padre, non ne l'haurebbe potuto trouare pena maggiore, della quale nell'ani s. Chriſ or.
ſmouere, non che cauare. Quoniam tu es , ma di Maria ſi verificaſſe la predittione do de occurſu
loroſiſſima di Simeone, e ſi verifica ciò,che Domini, 3°
qui extraxiſti me devterogenitricis mee.Men Simeonis,
tre il Saluator noſtro era nel ventre, non v'è dice Anfilochio in perſona della B. Vergine.
dubbio, ch'egli ſeguitato non ſia dalle ſue Virgomaſi et magis mordeor viſceribus, quàm vAmfiloc.
creature, perche ſe Maria è il monte, cioè matres, perche deriuando il dolore della ma
il centro, al quale fluent omnes gentes,men dre nel patto dalla ſeparatione, e diſtacca
tre Giesù ſtà nel ventre, certo ſarà, che nella mento del figlio dalle ſue viſcere, ſi eſprime Separatio
Siesù, co molto bene con queſto detto il dolore della ne de diſce
maniera, ad eumfluent omnes gentes, ma ſe
me pianta» vi fù eſtratto con tanta forza, che diremo? B. Vergine cagionato dalla partenza, e fuga poli para
ſuelto da Le coſe, che ſi ſuellomo con violenza, laſcia de diſcepoli dal ſuo figlio, e ſe co dolori del gonata a
Maria ne parto ſi eſprimono le maggiori pene del dolori del
no qualche coſa di ſe medeſime nel luogo,
portò la del quale ſono ſuclte, e anco qualche coſa mondo; co'quali vengono adombrati li do parto » e
noſtra car ne portano ſeco ; ſi vede manifeſtamente lori infernali dal saluatore nel Sacro euange Perche?
ne, e vi la nelle piante, mentre a forza ſi ſuellono dal lo, dolores parturientis venient ei, ne ſeguita
ſciò la ſua la terra, perche qualche poco di terra por l'immenſo de dolori di Maria ſantiſſima per
Diuinità. tano ſeco, e vi laſciano qualche parte delle la fuga delli Apoſtoli ſuperiore, a quanto da
proprie radici, Giesù come pianta fuelta noi poſſi eſſere concepito. Da che ne ſegue,
dalla terra virginale Maria, come ne porta che ſe la madre riceuè tanto conforto alla
ſeco la noſtra carne, e ogni di leggiamo nel preſenza, alla viſta del figlio nato, che non
l'Euangelo di S. Giouanni, Et Verbum ca meminit praeſsun e,quia natus eſt homo in mun Applicati
rofattum eſt, così vi laſciò la ſua Diuinità dum, che la B. Vergine impieghi lo sforzo one di Ma
s.Berne S.Bernardo, ſi exiuit ab vtero, ab animo non intiero delle ſue induſtrie, per riuocare la fu ria, per ri
receſſit, ſe è vero, che fluent ad eam omnes ga, e promouere il ſeguito del ſuo Diuino parare a
2entes, ſecondo la predittione d'Iſaia, nella figliuolo, come ſiraccoglie anco dall'Euan queſto ma
ſteſsa maniera fluent ad eum, che è vn corſo gelo nella narratione, che Giesù diſceſo dal le
non interrotto, ma fortiſſimo defiumi,qua monte ſia ſeguito da molte turbe,cum deſcen
lis'incaminano al mare, con maggior effi. diſſet Ieſus de monte,ſecute ſunt eum turba mul
cacia di quello ſarebbe ſeguito, ſe non foſ ta, cioè, perche è diſceſo dal monte, che è
ſe preceduta la caduta di Adamo originata Maria. - -
ſe preſo il figlio per reſtituirlo alla vi ris, facile poteris animaduertere, quomodo ad
ta . Il teſto è chiaro, dal ſeno della ſua vmbram tuam omnes trepident. Si conſideri
madre. Tulitque eum de ſinu matris. Quanti lo ſteſſo nelle creature rationali, ne Sanci.
morti ſi leggono riſuſcitati da Chriſto nell' In san Luca ſi racconta quel gran fatto di
Euangelo, tutti ſi leggono ridonati alla vita ſcacciare quelle legioni de Demoni, da vn
per le lagrime delle donne. Coſi il figlio del corpo oſſeſſo col commando, e numeroſo
Morti riſu la vedoua a le porte della Città di Naim per gregge di animali immondi nel mare con la
ſe itati da pietà della madre,Lazaro per le lagrime del ſemplice promiſſione. Fù riferito il fatto 73;
Chriſto le ſante ſorelle,la figlietta per le preghiere de nelle Città vicine de popoli Geſareni, quali Il timore
tutti per genitori, ſi oſſerua da Guerrico Abbate. Non tutti a gara concorreuano a ritrouarlo. A concepito
lagrime expedit tibi extra materni ſinus ambitum repe che fine ? forſe per eleggerlo in ſuo Rè, co da Geneſa,
delle done, riri,ne fortè non tollat te verus Elias in cubi me le turbe paſciute nel deſerto penſarono reni per il
Guer. Abb. culum ſuum. Quos reſuſcitat Chriſtus, vbique voler fare ? E qual miglior elettione d'otti potere di
ſer. 18. in mulierum fletibus donat. Sic vidua filium, ſic mo Prencipe che di elegger perſona santiſſi Chriſto, li
Calil, ſanitarum fratrem mulierum, ſic parentum fle ma, di autorità così grande è che ſe con moſſe ſup
ttibus ſuſcitaunt puellam. Tolle bone Iesu,6 queſto fatto ſi moſtrò ſuperiore alle poten plicarlo ſi
hunc mortuum noſtrum de matris gremio. E ze infernali pendenti da cenni ſuoi, qual ſi partiſſe da
perche coſi grande prerogatiua di reſtituire curezza non potranno hauere quel popoli , loro.
alla vita, ſi concede alle lagrime delle don quali lo riconoſcono per padrone ? Ma il
ne? Che vuol dire reſtituire alla vita? Egli penſiero di Geſareni fù totalmente differen
lo dice. Ego ſum via, veritas , 6 vita. Se te da quello ſi conueniua, perche tutti ad
Giesù è vita, reſtituire li defenti alla vita, vna voce lo pregano parrirſi da loro paeſi,
ſarà reſtituirli a ſe. La prima fuga dell'hu honorare altri popoli con la grandezza del
omo per la ſua colpa, non fù vn partirſi dal ſuo potere - Rogauerunt illum omnis multi Luc.8. 37.
la ſua vita, che è Dio? così appunto, che tudo Geraſenorum , vi diſcederet ab eis. Qual
però di primo paſſo fà incontrata la morte; mo:iuo potè occupare l'animo di moltitu
dunque ſe l'huomo con fuggire, col allonta dine così grande , a riſolutione coſi nuoua,
narſi da Dio, incontra la perdita della vita, e a conſequenza non mai penſata. Se dopo
Li reſtituiſ con la ricuperatione di quella ſi auuicina, benefici ineffabili conferiti al popolo d' ſ -
ce alla vita ſi fà ſeguace del ſuo Signore. Dal ſeno del raele, fà da quello dimandato alla morte,
a ſe,cò far la madre ſi riceue il defonto figlio da Elia, ricercato alla croce, è noto , che fù per l'in
li ſuoi ſegu per darli vita, perche da Maria monte, dal udia de principali, da quali fà ſedotta, e
aci, con ri quale diſcende per la ſua naſcita, il Saluatore ingannata la plebe : ma che il liberatore
ceuerli dal riceue l'huomo per ſuo ſeguace,ci deſcédiſſet dal Demonio ſia licentiato da tanto popo
la madre » Ieſus de monte,ſecuta ſunt eum turba multa. lo vnito, ſenza pratica di conſulti, ſubito,
cioè Maria Quale fu la cagione della ſeparatione del per ſpontanea elettione di ciaſcheduno, a
la fuga dell'huomo dal ſuo Signore? Si ſcor pena ſi può capire, quale ſi foſſe la cagione.
rino le ſcritture, e ſi vedrà la fuga trahere Per intelligenza ricorriamo alla riſolutio
Fuga dell'-. origine dal timore. Adamo lo fugge per il ne d'vn tanto. Pietro il più feruente D.ſce. Luc. C. 5.8a
huomo da timore - Vocem tuam audiui, & timui. Lo polo del Signore, s'affatica la notte intera, e
Dio Occa tremò Caino, mentre diſſe à facie tua ab. ne reſta inutile la fatica. Preceptor, tota
ſionata dal ſcondar, ero vagus, & profugus in terra. notte laborantes nihil cepimus , getta le
timore - Il popolo d'Iſraele, benche lo prouaſſe be reti per commandamento di Chriſto, con
Gem.3,7e. nigniſſimo liberatore dall'oppreſſione di cluſerunt multitudinem copioſam, rumpeba
Gen.4.14. Faraone, pensò di morire, ſe lo ſentiua par tur rete eorum, impleuerunt ambas nauiculas,
Exo,2o 19, lare. Loquere tu nobis, non loquatur nobis ita vt penèmergerentur. Pietro , che dici ,
Dominus , ne fortè moriamur. Da queſto che te ne pare, che riſolutione è la tua
fonte li peccati dell'huomo con la ſua fu alla viſta di queſto fatto e l'eleggi per
ga ſi deducono da Chriſologo, obſederatpa
tuo Signore ? Se alla viſta de ſuoi ſplendori
Chriſ ſer. uor omnia, timor ſoluerat vniuerſa, cuncta
nel monte non ti voleui partire da lui, e lo
i 47 . . concuſeratterror. In celo Diuinus ſplendor chiamaſti Signore . Domine, bonum eſt mos
Dal timo proſtrauerat.Angelos, in terra tonitrua, co hìc eſe, che non farai alla viſta di tanta pre
re l'idola fulmina corda mortalium quaſſabant , pauor ſa, alla preparatione di tanto cibo? Fà que
tria , «Angelos fugauit ad terras , homines tra rit ſta preſa il contrapunto dell'attione ſegui
ad Idola, mundum vamis erroribus occupauit, ta vicino al mare deceſareni, pche ſe là vna
fecit omnes Creatorem fugere, colere creatu greggia ſi precipita in mare,quiui vna greg
ras. Il timore, e tremore è conditionena gia dal mare ſi riduce alle barche. Impleuerit
turale, che porta ſeco il dominio, la mae âhas nauiculas,ita vt penè mergerétur. Che fà
s.Greg Niſ. ſtà. Così s. Gregorio Niſseno dichiara in Pietro lo ſteſſo, lo ſteſſo, che Geſareni: s'ac
ora ſup.Fa. che maniera ſi verifichi. Dominamini piſci cordano quiui li Santi co'peccatori, perche
ciamus ho bus maris. Quomodo piſcibus imperamus? e quei popoli, rogauerunt illum, vt diſcederet
minem. riſponde, ſi perche lacum aliquem conſpºº abeis, e quiui Pietro ſe li getta a piedi,
r- - - - - - - -- - -e lo
ſupplis
- - - - -
.
ºg
º
câbia i fiele
p il pecca
to, quat'all'
effetto.
Ezech. c. 4.
S.H.ibit.4.
cioè l'oglio della clemenza conuertito comea peccatori, ma anco alli giuſti. Iob ſem giuſti
in fiele, quanto all'effetto per il caſtigo ,
per enim, quaſi tumentes ſupermefluttui Peº Iob 31.23.
ſenza ſperanza di ſcampo, ità vt nulla ſit timui. Vgono Carenſe Cardinale: fluttus º
remiſſio. Il P.S. Girolamo a queſto luogo, tumentes vocat tempeſtatems & turbinem iu.
Sartagoferrea inſtar muri inter Prophetam ,dici. E Naum Profeta. Vlciſcens Dominus.
& vrbem poſita grandem iram Dei demon: vlciſcens Dominus, 6 habens furorem. Do
-
Naii ca.1.3.
; - Bbbbbb minns
474 Diſcorſo VndecimoS. II,
minus in tempeſtate, º turbine vie eius , rare de ſalute bumana; omnes enim ad inferos
non ſolo per caſtigo degl'inimici, ma per deſcendebant . (Mercè che vbi ipſi defece
terrore degiuſti, come dal Monte Sina nel runt à Domino, etiam ipſe eorum conſortium
la promulgatione della legge ſi manifeſtò vitauit, come ſi è detto con Procopio. ) Al
alli Hebrei con tuoni, folgori, ſtrepito del l'hora nardus mea dedit odorem ſuum, herba Trocopio.
la tromba, nube denſiſſima,e fiamma, che parua eſt, ci ſignificat Beatam Virginem hu
però non è marauiglia, ſe per dupplicato milem, que maxime dedit odorem ſua humili
titolo di terrore, di maeſtà, e di ſpauento» tatis, quando ſe totam Deo committens, &
d'indignatione ſia coſi temuto e fuggito dal ſubijciens ait. Ecce Ancilla Domini . Qui
huomo, ma che gioua il fuggire ? s. Bernar odor vſque ad celum aſcendit,incelo accuban
s. Bern. in do: Quis enim miſeri demonſtrauit fugere a tem quaſi euigilarefecit, 3 in vtero ſuo requie
ſer. ventura ira è quid preſentem tantopere fugi ſcere. Queſta voce monte, ſignifica il ventre
tis iram . Flagellum timetis declinatis vir di donna, che ha concepito, come ſopra ſi
gam? & quidem in bac die veſtra, qua ad è detto. Mentre naſce Giesù, diſcende da
pacem vobis, ſed ſi cognouiſcetis & uos. Mu queſto monte, e perciò ſeguito dalle turbe.
Il fuggite tatis, ſed non elfugitis penitentiam. Nam ma cum deſcendiſſet Ieſus de monte, ſecuta ſunt
è inutile, lum impunitum eſſe non poteſt. Che è a dire eum turba multa, e perche in queſto monte
ſe la fuga, e l'effugio poteſſe eſſer perpetuo, ſi ſtabiliſce la pace, e ſi leua il terrore della
manco male ſarebbe, ma perche la fuga non Maeſtà, conditioni, per mancamento del
può eſſere più che del giorno breuiſſimo di le quali il Diuino Verbo ne paſſati ſecoliera
queſta vita, è chiaro, che mutate, non fug così fuggita dall'huomo.
gite il meritato caſtigo, perche non può Ricardo di S. Lorenzo. Eſt etiam Maria
elere , che il male reſti impunito . Qual locus pacis, de quo pſal.75. in pace fattuseſt Ricar.lib.
ettugio dunque ci potrà eſſere è non altro, locus eius. In Maria ſiguidem pacifica tam Io de laud.
che ricorrere a Dio. Ma ſe è Dio della mae chriſtus, quam tota Trinitas locum pacificum
ſtà terribile, e di maeſtà sdegnata, chi lo inuenit, cum ipſa nobile Trinitatis triclinium
potrà ſofferire? ſit, o appelletur Deloco hoc Virgineo cane
Maria Santiſſima Vergine puriſſima, e bat.Aggeus 2. In loco iſte dabo pacem, nam in Ventre di
immacolata fù quella , che trouò ripiego vtero eius fatta eſt pax inter Deum, é homi Maria luo:
per tanti mali, e reſtituì al Diurno Verbo il nes per aſſumptum humanitatis matrimonium. go di pace
738 ſeguito dell'huomo, e nell'huomo di tutte Allude all'uſo conſueto di ſtabilire la pace per la pa
Maria in le creature, come ſi ſpiega nell'Euangelo trà Prencipi, ſi come ne ſono piene le Hiſto rentella co
duce ſegu rie di vnire le parentela tra di loro con la tratta trà
eſſere ſeguitato Chriſto da molte turbe per
aci a Dio, che egli è diſceſo da queſto monte, che è contrattione de matrimonij. Si apparentò Dio,el'hu
perche lo Maria, cum deſcendiſ et Ieſus de monte, ſecu la Diuina Maeſtà con la natura humana nel omo nell'e
pacifica, e te ſunt eum turba multa, perche Maria San ventre di Maria Santiſſima, e però fà detto incarnatio
gli leua la tifſima lo pacifica,e leua la terribilità. Gia luogo di pace, perche in quello fatta eſt par Dc •
terribilità.
como di Voragine citato aggiugne il con inter Deum, ci homines propter aſſumptnm hu
Giac diVa trapunto di Maria, con Eua, che ſe Eua ag manitatis matrimonium; alla viſta del quale
rag.cit., gionſe la durezza, l'aſprezza, d'indignatio nella naſcita, e diſceſa di Chriſto da queſto
ne all'altezza ſublime di maeſtà, Maria lo monte, di ſubito fù publicata la pace ſeguita
reſe pacifico, e l'ammollì. Se quella le po con molta gloria della Diuina Maeſtà, per
ſe in mano il fulmine per il caſtigo, Maria giubilo della quale fà cantata dagl'Angioli,
gleloleuò,piegandolo alla clemenza. olim Gloria in excelſis Deo, & in terra pax. Pace
enim Deus erat hominibus durus. Eua, intan glorioſa a Dio, perche per ſua infinita beni:
tum Deum exaſperauit, º quaſi durum effe gnità ſi compiacque ritrouare, e ſeruirſi di
cit ut quaſi miſericordia ſua oblitus fueriter queſto decentiſſimo mezo per la noſtra ſalu
g4 humanamnaturam, at Maria mulier for te,e per la diſtruttione del peccato. Ricardo
tis» adeò Deum hominem fattum emolliuit, ut citato. De quo 1, Timoth. 3. dicitur,magnum s.rom.3.p.
ºre oblitus punitionis, o uinditi e ſit, da Rica r-Clt,
eſe pietatis ſacramentum, incarnatio enim eſt
she ne ſegue, che ſe per Eua il Duino Ver pietatis ſacramentum in templo vteri Virgina Fù Sacra
E oppoſta bºera fuggito dall'huomo, dall'huomo per lis celebratum. Sacramento grande di pietà, mento di
ad Eua » e Maria ſia ſeguitato, e perche queſto rau perche ne fa grandiſſima moſtra la Diuina pietà -
fà,che Dio uenne per eſſere nato da Maria, ſi ſpiega Maeſtà non ſolo perche, cum inimici eſemus,
prima fug nell'Euangelo eſſere ſeguitato dalle turbe, ipſe prius dilexit nos, ma perche nello ſteſſo
gito ſia ſe perche è diſceſo dal monte, cum deſcendiſ punto depoſe ogni durezza, ogni aſprezza
guitato ſet Ieſus de monte,ſecuta ſunt eum turba mul d'indignatione cagionata per il peccato, le
dall'huo
(mOe
ºe. Il Padres.Antonino lo pondera al luo uò il timore della poſſanza comparendo de
go della Cantica, Dumeſſet Rex in accubitu bole, il terrore della Maeſtà moſtrandoſi hu
Cant. 1.12,
S Anton p. ſº, nardus mea deditodorem ſuum, e dice co mile, e manſueto B. Alberto Magno nel Ma
3stiti 15. º Dumeſſet Rex in accubitu ſuo, ideſt in re riale al luogo de domo Dauid. Non enim potuit
tºieſua quaſi dormire videretur, di non cº Deus efficacius ſtabilire pacem, quam quod filtà
- - -- - peg
-- - -
ſe tutti gl'huomini, tutti gl'Angioli, benche peccatori nella terra, come li giuſti nel Cie
ſanti ſi portaſſero al mare dell'indignatione io per teſtimonio di Agoſtino. Il re della Lo rende
Piuina con ſopportare, per ſodisfarlo, erad gloria è venuto al poſſeſſo de'peccatori, da piaceuole,
dolcirlo, tutte le pene dell'Inferno per tutta quali è ſeguitato in tante turbe, perche è e manſue
l'eternità, non ſarebbono più che fiumi nel fatto piegheuole, e manſueto dalla ſua ma to, e però
mare, perche la Diuina Maeſtà reſtarebbe dre, cum deſcendiſſet de monte,ſecute ſunt eurº fior del ca
ſempre nell'amarezza di prima, ma la nube turba multe. Ego flos campi, dice il Saluatº Pos
si che toglie l'amarezza Diuina figurata nel re, perche?perche non ſtà più naſcoſto nel
la nube innalzata dal mare, che rende dolciſ l'Empireo,o ritirato ne giardini del Paradi
Gugl. vAb. ſima l'acqua riceunta nella ſua amarezza.Gu diſo.Vgo Cardinale iui, quapalam meexhi Vgo Card.
in cant,c,8. glielmo Abbate nella cantica, Magnum qui beo omnibus ad cognºſcendum inueniendum,
deminimicitie chaos firmatumerat interDeum, obtinendum, vi flos campi, quo nihileſº magis
& hominem, venitaue Dei filius diſſoluere illud, expoſitum. Ego viola, riſponde la B. Vergi
º facere pacem, venitin vterum meum aſſu. ne,perche viola º per corriſpondenza della
qua
'.
to con leuarui dal treno di Maeſtà, e ſgom picciolo. S. Iſidoro Verillum enim trattum 18. etym.
brare l'animo degl'huomini dal terrore, dal habet nomen a veli diminutione, velillum» C.3.
quale occupato,non ardiua alzare gli occhi, cioè che queſto picciolo velo dell'humanità Sopra mia
per rimirarui ammaeſtrato da Serafini, qua da me riceuuto, per nascondere l'altezza poſto il veſ
li,benche ſicuri della gratia, ſi velano il vol della Maeſtà, ſia l'amore cioè l'origine dell' filo, cioè lo
to, per mitigare il terrore, che li veniua nel amore, per virtù del quale eccitato il cuo endardo
Perche Ati timirarui. EgoPiola campi, perche naturaliter re humano lo ſeguita, e perche queſto velo dell' amo
rora? caput inclinat, ideſt floſculum ſuum, quale non lo riceue per la naſcita della generatio rc e
fatto fiore del campo, ſi communichi a tut ne eterna, ma dalla naſcita téporale da Ma E perche
ti,e che tutti reſtino animati, per ſeguitarlo, ria, dalla quale naſcendo diſcende, come da velédo na
Ric.di s.Lo. però detta aurora, perche Ricardo di S. Lo monte ſublime, ſi dice nell'Euangelo, cum ſconde la
de laud. M. renzo,quia aurora illuceſcète colligebatur mi deſcendiſ et Ieſus de monte, ſecuta ſunt eum maeſtà, e
lib. 17. ma a filos Iſrael, cioè la manna della Diuina turbe multe, leua ilti
ſoauita trattenuta nella Diuina ſoſtanza, S. Gio: Damaſceno, Iacet panis in ſacra IIlOIC e
per Maria, al tempo di Maria ſi raccoglie menſa tanquam in vtero Virginis. Nella ſteſº
da tutto Iſraele, cioè da tutro il popolo de ſa maniera, che il Celeſte pane il Diuino
fedeli. La conditione roſtra, come inſegna Verbo giace nella ſacra menſa, come nell' s.Gio. Dah.
l'Apoſtolo, è, che portiamo prima l'ima vtero virginale in Maria, e come ſtaua in ep.adzach.
1- Cor. I 5e gine dell'huomo terreno, con ſeguitare le Maria S. Zenone martire,O Charitas,(quella cap.2.
49. coſe viliſſime della terra, e poi imaginem Carità, che Dio portò a Maria) O Charitas s. Zeno ſer.
Caleſtis, cioè Chriſti iuſtitiam, º veritatem tu Deum breuiatum pauliſpera Maieſtatisſue 1. Feſti
ſettando, come ſpiega la gloſſa, per oppoſta immenſitate peregrinari feciſti. Tu Virgina corp.Cbr.
ragione, Chriſto prima portò l'imagine ce li carcere nouem menſibus relegaſti. Vi ſtà 74 t .
leſte per la generatione eterna della ſoſtan abbreuiato dalla ſua maeſtà,perche porta ſe Stà ilDiuſ
za del padre, e poi ſi configurò all'imagine co il terrore, quale di ſua natura deriua dal no pane
terrena con la naſcita della Vergine madre, l'ecceſſo del ſuo potere, dall'altezza della nel ventre
Retza l. I e a fine di ridurci conformi all'imagine cele ſua gloria. Poſto queſto il P.S. Bernardo in di Maria »
inSaue Re ſte. ll E Franceſco de Retza de padri Pre. uita ogn'vno ricorrere a Maria, e in Maria come nel
gln. dicatori, che ſi come nella creatione ſi fece a Dio, perche benche nato da Maria non Sätiſs.cioè
74o l'huomo all'imagine Diuina, coſi per la re. receſſit ab animo, e più ſi troua in Maria, abbreuia
Nella re dentione . Imago patris fatta eſt ad imagi che in tutte le altre creature, quid humana to, abbaſ
dentione mem matris, ci figura ſubſtautia patris confi fragilitas trepidat accedere ad Martam(Nihil ſato dalla
l'imagine gurata eſt imagini matri, vt ſic terrenis paren auſterum inea,nihilterribile. Non vie timore maeſtà.
del padre tibus configuratus, nos a terrena imagine edu neſſuno di auuicinarſi a Maria, benche ten s. Ber.ſup.
fù forma ceret ad celeſtem ipſius conformationem. Se ghi in ſe ſteſſa il Dio della maeſtà, perche miſſus eſt.
ta all'ima foſſe reſtato nell'alteza della ſua Maeſtà tre per mezo di Maria è quanto all'effetto al
gine diMa mato,e fuggito dall'huomo, non l'hautebbe meno vn poco diminuto dalla ſua Maeſtà,
1'13 - poturo eſequire. Nella ſacra cantica; In Cel che non porta ſeco il terrore, quale peral
Camt. 2,4 lam vinariam ordinauit in me charitatem,Pa tro cagionerebbe, e uſcendo da Maria alla
gnino traduce queſt'vltime parole coſi, Ve peregrinatione di queſta vita nella maniera Non v'è
xillum eius ſuper me amor. Si dichiara prima ſteſſa abbreuiato ſi fà vedere. S. Bernardino timore an
Pagninus . l'ordine della carità in Maria eſſere ſtato diSiena.O ineffabilis creatoris humilitas.0 in dare a Dio
queſto eſſere venuto al mondo più per redi cogitabilis virtus Mariae,perche?per il prodi, in Maria.
s. Bern. di mere Maria, che per tutto il genere huma gio,che fece con la ſua carne ſummà altitudi
Siema - no, S.Bernardino di Siena,potius propter eam nem veſtiuit humilitate, riceuuta dal Diuino s.Ber.di Sie
redimendam venit,quà pro omni alia creatura, Verbo principalmente per amor di Maria, nato 4-ſer
Innoc.3. de di queſtaCharità Innocentio Terzo. hac eſt amore tui carnem aſſumpſi, o vulnerribus 5.cap-4
laud. char. Charitas,qua tantùm in Deo preualuit, quod primis in cruce vulneraſti cor meum, primoge
eum de ſede maieſtatis ad infirmitatem noſtra nita enim fili ſuifuit,e pricipaliter pro eare
Leuò Dio humanitatis adduxit. Nota hac eſt Charitas, dimenda in mundum venit, da che deduce con
dal trono che lo leuò dal trono della Maeſtà, e cili Vgone di S. Vittore. In calo qualis patera
di maeſtà, berò dal terrore, che n'apportaua, ſi eſequì talis filius, in terra, qualis mater, talis filius
per Maria, e col mezo di Maria la Diuina e ſe in Cielo apporta terrore con l'immenſo
imagine ſi fece, ad imaginem matris, º figu della Maeſtà, in terra ſi concilia amore con
raſubſtantia patris configurata eſtimagini mº l'ecceſſo della manſuetudine, 8 vmiltà, In
tris. Da che ne ſeguì,che vexillum eius ſuper calo cum patre eternus, cº immenſus, in
iCrra.
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. 477
terra cum matre immaculatus, º manſuetus. Era prima inuiſibile la Diuina Maeſtà eco
Ih terra In Calo cum patre incorruptus, ci ſublimis, difficultà per cognitione enigmatica preſa
Dio ſimile in terra cum matre virgo humilis. In calo dalle coſe create ſi poteua arriuare a cono
alla madre, imago patris, in terra imitator matris. Da ſcerloin qualche modo per ammaeſtraméto
e però da che ne ſegue, che ſi come acorreuano d'ogni dell'Apoſtolo. Inuiſibilia Dei per ea, que
ogni parte parte li popoli a Maria:Venghino parimen fatta ſunt, intelletta conſpiciuntur, ſempiter
véghino le re a Giesù, e lo ſeguimo per eſſer nato nel ma quoque eius virtus, º Diuinitas, e queſta
turbe a la generatione temporale ſimile a Maria. ſeparatione Diuina dal noſtro aſpetto fà 743
Chriſto,co Friderico Traietenſe riferiſce, Magnum ſola opera della Diuina clemenza, perche per Effetto del
me veniua tium fuiſſe hominibus videre matrem in terra, l'immenſo della ſua maeſta è coſi grande il la Dinina
no li popo cuius filius dominabatur in Calis, S. Dionigi terrore, che dalla ſua viſta riſulterebbe nel carità non
li a Maria. Areopagita laudator ſingolariſſimo della cuore humano, che ſarebbe baſteuole a dar laſciarſi ve
Hu.dis.Vit. B. Vergine nel primo ſecolo, della noſtra le morte, ſi come è ſcritto, non videbit me dere dall'
lib. de Ver redentione riceue per dono ſingolariſſimo homo, 3 viuet, che però non è marauiglia huomo, e
bo Incar. eſſere condotto alla ſua preſenza col mezo se vdita la ſua voce Adamo fuggitiuo ſi aſcò perche?
Frid.Traia. di S. Giouanni. S. Ignatio martire ſcriue de per il timore, Audiui vocem tuam, ci ti
de ſac.imag. all'amato diſcepolo del Signore il deſiderio, mui, che ſe Manue padre di Sanſone con la
caſu c.7e che tiene di portarſi a Geruſalemme, per ſua morte ſi riputò morto per la viſta dell
s.Dion. Aree poterla vedere, con eſprimere ſimile deſi Angelo per il terrore d'una ſoſtaza ſpiritua
in ep.ad Pu derio d'altre perſone, ſtima come impoſſi: le coſi ſublime moriemur,quia vidimus Ange
lum. bile,che lo ſteſſo affetto non ſi troui in ogni lum Domini, che ſeguirebbe alla viſta del
s. Ignat. ep. creatura rationale, e molto più col detto Signore, del Creatore de gl'Angioli ? Per
ad Icom. di S. Girolamo. Quotidie ab Angelis fre ogni modo la ſacra ſpoſa dimenticata d'.
s.Girol. quentabatur, come deſideroſi di rimirarla,e ogni pericolo per l'ecceſſo d'amore, come
742 più fuſamente il B. Amadeo Quis enim non bramoſa tanto di mirarlo, lo cercata per
s. Ignatio properaret, quis non currereta b extremis terre tutto. Num quem diligit anima mea, vidiſtis? Cant.
ſtima, che reuerende Maieſtatis decus aſpicere,º vultum e vn giorno, mentre più del ſolito giraua
in ogni cre. omnimoda ſuauitate, imperiali etiam dignita gl'occhi, s'auuide pure d'hauerlo incontra
atllr2 ratIO te, ſingularique preditum poteſtate videre? e to, ma lo miraua naſcoſto dietro il parete. Cant.
nale ſia il poco appreſſo. Et vide, quàm reſto ordine ci En ipſe ſtat poſt parietem noſtrum reſpiciens
deſiderio di tra aſſumptionem effulſit admirabile nomen per feneſtram, proſpiciens per cancellos. I pa
veder Ma eius in vniuerſaterra,º fama eius celeberrima rete, dietro al quale naſcoſtamente ſi mo Si trouaco
ria - vbique diffuſa eſt, priuſquam eleuaretur ma ſtra,è la noſtra humanità. La fineſtra per la perto dall i
Anco gl'An gi eius ſuper Calos. Decebat enim ma quale mira, e può eſſere mirato, è la B noſtra hu
geli ſcende trem Domini Virginem, 3 ob nati ſui hono Vergine, il P. Bernardino di Buſto nel ſuo manità,e ſi
uano dal 3 rem primo terris regnare, ci ita demum Calos Mariale, Stat poſt parietem noſtrum, ideſt vede per
Cielo. cum gloria ſuſcipere, dilatari & in infimis, vt humanitatem noſtram, la fineſtra è Maria. via della fe
B. Amad. e ſuperna in plenitudine ſanta penetraret, Maria fatta eſt feneſtra Cali, quia per ipſam neſtra, che
bom. 7. de tranſlata ſicut de virtute in virtutem, ſic a cla ad nos oculo ſua miſericordiae reſpicit Deus è Maria.
laud Vir. ritate in claritatem a Domini ſpiritu, Queſto dice lo ſteſſo, ma prima di lui S. Fulgen Buſt. 3. p.
deſiderio di andare a Maria nel mondo fù tio con ſanta Chieſa, Maria feneſtra Cali, 7Mar. ſer. 5.
coſi grande, che per vederla, per ſeguirarla, e S. Agoſtino fatta eſt Maria feneſtra cali, de4 prer.
tutto ſi commoueua, efì neceſſario, che li La fineſtra ſi fa ne palazzi, perche dia lume. s. Fulg ſer.
ſanti Apoſtoli nella predicatione euangeli Ouidio Qud lumen thalamis parua fene de lau.M.
ca portaſſero ſeco delle ſue imagini, nelle ſtra dabat. s..Aug. ſer.
quali poteſſe eſſere veduta, ammirata, ado Il B. Alberto Magno interpreta il nome 12.de Nat.
rata. Maria ſantiſſima, Altitudinem veſtiuit di Maria, che ſia lo ſteſso, che Illuminatrix, .Alb. Mag.
bumilitate, e fece, che il Diuino Verbo in che ſia lo ſteſso, che apportatrice di Lume, in mariali.
cielo ſimile al padre per Maeſtà compa e Tesfane padre Greco l'addimanda, Cau Teofane.
riſſe ſimile a ſe per humiltà, e manſuetudine, delabrum luminis, Candeliero,nel quale ſtà
in calo qualis pater, talis filius, in terra qua il lume, quel lume, del quale è ſcritto,
lis mater,talis filius.o incogitabilis virtus Ma in lumine tuo videbimus lumen, del quale
ria, quale operò, che in cambio di concitare per auuentura inteſe il vecchio Simeone nel E fineſtra,
terrore nelle ſue creature, ſi conciliaſſe l'. ſuo cantico, mentre dice lumen adreuela che porta
amore, e in vece di eſſere fuggito, per il ſuo il lume
tionem gentium, cioè Maria, che è quella,
parto foſſe ſeguito. Cum deſcendiſſet Ieſus de per la quale reſtano illuminate le genti, per la co
monte, con la ſua naſcita temporale diſceſo per conoſcere il Diuino Verbo. Certo è, gnitione
da Maria, ſecute ſunt eum turba multe,e cre che il ſantovecchio fù illuminato da Maria, diuina.
ſcendo il ſeguito comparue moſſo dalle ſue come da lume, per conoſcere il Diuino Ver Timot, Ge.
fedi il mondo, per poterlo ſeguire.Ecce totus bo incarnato,come altre volte ſi è detto con roſapudLi
mundus poſteum vadit. Timoteo Sacerdote Gieroſolimitano » per pon.2 Feb.
che il giorno della ſacra purificatione di
Cccccc Ma:
478 Diſcorſo Vndecimos II.
Maria, nel quale per Diuina riuelatione risviſus eſt, 3 cum hominibns conuerſatus eſt,
alle porte del tempio aſpettaua di vedere fù ſeruito di buona voglia, amato, ſeguito.
il Saluatore già nato. Huc, & illucoculos Secute ſunt eum turba multe, ma per eſ
circumferens , dopo hauer veduto molte ſere ſceſo dal monte, cioè nato da Maria -
donne, in priuato habitu maternitatis. Solam Cum deſcendiſſet Ieſus de monte, ſecuta ſunt
autº Virginfinito,ac Duino lumine circudati, eum turbº multe. S. Bernardo. 0 lampas
Conoſciu ſeparauit reliquas mulieres, e dalla viſta di luculentiſſima quantos lgtificaſti quando ſplen
toGiesù da Maria venne incognitone di Chriſto, e nel dore Dei illuſtrata deſideratum illud lumen s
Simcone » lume, ch'è Maria, vide il lume, che è la luce protuliſti, anco nel Sole materiale ſi vede ,
per mezo del mondo. Dal 1)iuino concetto la B. Ver l'ombra di queſto prodigio. E lucidiſſimo
di Maria - gine non fù conoſciuta nè meno da Gioſep il Sole, ma di lui a proportione ſi potrà di
pe . Non cognouit eam , donee peperit reſi come ſcrutator Maieſtatis opprimetura »
B..Al. Mag. filium ſuum. Alberto Magno, facie ad fi gloria, così ſcrutator Solis opprimetur a lu
in Mariali. ciem non cognouit , id eſt videre non po mine, ſe l'occhio troppo ardito vi ſi voleſſe
S.T.o3. p q. terat . Nella ſteſsa maniera S. Toma affiſare, per rimirarlo, come ſi potrà vede
28. a. 3- ad ſo . Maria claritate virtutis altiſſi re in grembo al fonte, allo ſpecchio nella
3 mi obumbrata cognoſci non a poterat a ſua imagine. Inſe ? nò. Nell'imagine sì. º
Li dolori di Ioſeph , la ragione ſi deduce dallo Non ſiamo proueduti dello ſpecchio dalla
Mar, come ſteſso teſto , Claritate virtutis Altiſſimi natura, per polire la faccia, per abbellire
aſsorbiti p obumbrata, cioè oſcurata, come anco nella la barba, o per vanità delle donne, come
eſsere tran ſacra Cantica ſi legge, che decolauer.it me altre volte s'è detto con Seneca. In nulla re Seneca lib.
sformata , Sol. Il Diuino Soie concepito da Maria , illa, cioè natura. Luxuria negotium conceſ qq, natural,
nel lume ſantiſſima la reſe priua de ſuoi colori, per ſit, ſed primum omnium quia imbecilli oculi cap, I 7o
dal Sole,ſer che ſi ſapeſſe eſſere come transformata nel ad ſuſtunendum Solem ignoraturi erant formam
uedo a noi lume, che è quello, che videtur vt quò , eius, hebeto illum lumine oſtendit. Non era 745
di mezo, p cioè, come mezo, con che ſi veggono le co noica conteneuole, che la più bella creatu Simile del
poterlo ve ſe dallo ſteſſo iume manifeſtate, che però ra tra le materiali fabricata da Dio fuggiſſe Sole, che ſi
dere, e così ſegue S. Tomaſo, non poterat a Ioſeph, do la viſta humana, per eſſere così ornata, ar mira ingré
dal parto nec pareret, poſt partum autem agnita inue ricchita di luce, che ſi farà ? ſi ſpogli del bo del fon
fù conoſciu nitur a Ioſepb ſpecie faciei, in che maniera ? la ſua luce, ma men bella comparirebbe - te, e dello
ta da Gio donec pareret, poſt partum, fù conoſciuta eſ. Compariſca il fonte, lo ſpecchio, e nella ſpecchio,
ſeppe - ſer quela, che manifeſtaua il Diuino lume ſua immagine in grembo a quelli ſi miri a pia
6.T. citato. incarnato, perche ſi come il lume rende vi cer de mortali. Se il Sole creato reſta inac
ſibilili oggetti, così Maria fece viſibile Dio. ceſſibile per la ſua luce, che ſarà del Diui
S.Berſer.de il ſuo diuoto Bernardo, che prima di Ma no ? Lucem habitat inacceſſibilem, Deum e
Nat. Vir. de
ria Iddio era incomprenſibile, e per conſe nemovidit vnquam. Che ſi farà? non è mi
aquedutiu º quenza inacceſſibile. Deus incomprehenſibi ca decente, che s'habbia ſeruire vn Dio »
lis erat, 3 inacceſſibilis, ma dalla venuta che nò mai ſi laſcia vedere, che ſi farà, non è
di Maria. Nunc verò comprebendi voluit,vi capace di diminutione nel proprio eſſere ,
744 deri voluit. Se cercate in che maniera, Quo incapace d'alteratione. Venghi lo ſpecchio, Cant. 4s
La fuga da mam modo in quis? nimirum in virginali gre il fonte, Maria fons aquarum, Speculum ſi Mar.è föte,
Dio origi mio cubans, la fuga da Dio, la rouina del ne macula, nel grembo della quale, imago e ſpecchio,
nata »pche mondo, fù, perche ſapendoſi, che vi era bonitatis illius, ſi ripoſi, e ſi rimiria ſatie che, ſerue,
non ſi ve Dio, non ſi poteua vedere, fù inſofferibi tà, queſto è il volere Diuino quale voluit perche ſi
deua.
le alle creature. S. Pietro Chriſologo cita comprehendt, videri voluit, quonam modo? vegga il
S. P. Chriſ. to. Deum, quem ſciebat, quia ridere non pº in Virginali gremio cubans, acciò ſia ſeguito, Sole Diai
ſer. 147. terat creaturaferrebaturſeruitute dura, triſte per eſſere diſceſo nato da Maria, quale era (IAO e
exhibebat obſequium pro inuiſibili maieſtate» fuggito per il terrore dell'inuiſibile Maeſtà,
obſederat pauor omnia,timorſolueratºniucºſa» E ſempre vera la propoſitione dell'Apo
-4ngelos traxit ad terras, fecit omnes fuge ſtolo, che la la Diuna Maeſtà, luceminha lTimi, 6.16.
re creatorem. Maria lo fece viſibile, lo mo bitat inacceſſibilem, ſi accreſchino a tutto
ſtrò nel ſuo grembo, fatta lume del lume potere le perfettioni naturali delle creature,
riºne verò videri in virginali gremio cubans i ſiano create ſoſtantiali più, che Angeliche
da che ne ſegui effetto in tutto contrario , di perfettione, che ſempre haueranno bi
perche ſe per eſſere luce inacceſſibile, lu ſogno dell'ali de Serafini, per cuoprirſi la
cem habitans inacceſſibilem , non poteua faccia, diranno ſempre operuit confuſio fa
eſſere ſeruito, ſe non con triſtezza, il ter ciem meam, per la confeſſione della propria,
rore, il timore ſconuolgeua ogni coſa , gl' e connaturale baſſezza, di non potere arri
Angioli, gl'huomini, erano dati alla fu uare alla viſta della bella faccia Diuina. Li
ga: Moſtrato, fatto viſibile da Maria,tran ſacri Teologi, con S. Tomaſo affermano S.To.pp.4,
quillato il cuore, e ſcacciato il timore º do eſſere intrinſeca eſsentiale imperfettione in I2»
ºmeſticato Dio con l'huomo, poſt hº fiºre ſeparabile dalla creatura queſta baſsezza
- - - - - - - - - di manie
-- - - - - -- --
Che il saluto noſtro è ſeguitose 479
di maniera, che ſe bene può la Diuina Mae derium quietans in ſe, come egli lo eſequiſce
Neſsuna a ſtà produrre ſempre nuoue creature,e mag. a fauore dell'anime auuéturate nella Chie
CICatura
giormente perfette, neſsuna però ſia pro ſa trionfante. Ma ſe ſerue quaſi per ogget.
così perfet ducibile, alla quale ſia connaturale la viſio, to beatifico, nella ſteſsa maniera , ſetua
ta,che veg ne beata, o che di propria virtù poſſi in come di gloria nella Chieſa militante. Lef.
ga natural nalzarſi alla chiara viſta di Dio. Se nell'Em fetto del lume di gloria nell'Empireo, nella
méte Dio. pireo ſi vede, ſi gode dell'auuenturata viſta patria Celeſte è rendere proportionata la
della faccia Diuina, non è loro virtù, fu potentia con l'oggetto, con innalzare l'
moſtrato all'Apoſtolo amato Diſcepolo , anima all'ordine Diuino sì, che poſsi chia-
che claritas Dei illuminabiteam . Queſta ramente mirare la faccia Diuina, e godere
chiarezza Duina nella patria Celeſte cor del ſommo bene. Maria ſantiſsima nella
riſponde al lume, alla luce con la quale ve Chieſa militante non può fare , nè eſer
Bellezze » diamo. Siamo pure quiu bellel'imagini co citare queſta operatione in ordine alla po
dell'imagi lorite per mano " pittore, ſiano tenza con renderla proportionata allogger
ni, e ric pure pienili archiui) di pretioſi teſori, che to, perche queſto ſarebbe va diſtruggere
chezze de ſe ſi leua la luce,ſarà inutile la bellezza dell' l'eſsere della Chieſa militante, con traſpor
teſori, tut imagine, e ſenza ſtima il prezzo dell'adu tarla, e confonderla con la trionfante. Che Serue co
to inutile, nate ricchezze, la luce è quella, che rende me lume di
farà dunque in ragione di lume di gloria? ſe
s'è priuato l'imagine riguardeuole, pregiabili quere non può eleuare l'intelletto con renderlo gloria,per
di lume. ſori. Il Sauio. Sapientia abſcondita, 3 the proportionato all'oggetto in ragion di po che ſe bene
Eccl.41.17. ſaurus inuiſus, quae vtilitas in vtriſque? Nella tenza ? Ella abbaſsa l'oggetto, e lo propor non fà la
ſteſsa maniera, per quanto ſia vn'anima tiona alla potenza, poſt bac in terris viſus potéza pro
abbellita nella Diuina imagine, per quanto eſt, ci cum hominibus conuerſatus eſt, per portiona
ſi troui arricchita di mille teſori di meri che comprehendi voluit, videri voluit, ſed ta all'og
ti, ſe rimaneſse priua di lume nella patria quomodo? in Virginali viero cubans, lo fa getto, ab
Celeſte. Là. Claritas Dei illuminabit illam, vedere a Paſtori, a Magi, al mondo. Che baſsa l'og
2.ad Corit. come l'Apoſtolo ſcrive a Corinti. Nos però però ſi come il lume di gloria perſenera nel getto, e lo
3-n. 18. omnes reuelata facie gloriam Domini ſpecu i intelletto beato, così Maria ſantiſsima rende pro
lantes in eandem transformamur a claritate in perſeuerò nel mondo, e moſtrò a mortali portiona
claritatem. Queſta chiarezza è il lume di il Diuino Verbo incarnato da lei fatto viſi to alla po
gloria, per il quale eleuato l'intelletto, ſi bile. Carnotenſe, ab ortu Saluatoris vſque º ttil Z2 ,
rende proportionato in ragione di potenza ad baptiſmum anni triginta defluxerunt, nec S.Ber. cit.
alla viſione Beata, col godimento perpe toto illo tempore ſeiunta eſt matera filio, ſem Arnol.Car.
Tº. Gio: di tuo dell'eterna felicità. Il P. D. Giouanni
7Mata del
per indiutdua illi adſtitit, e fino all'Vltimo not.t.l. Bib.
di Mata, dell'ordine de Predicatori nel ſuo ſpirare nella ſua Croce, con far ſapere al de laud. V”.
nome di Me
Paragſo Virginale copoſto in lingua Caſti mondo, che quella veramente è la Diurna
Diſcor. 3 e gliana, tocca queſto penſiero, che la B. imagine manifeſtata nello ſpecchio, nel fon
Vergine ſerua come per lume di gloria alla te; da che ne ſegue, che ſi come per il lu Il lume di
Chieſa militante col luogo del Salmo, ſicut me di gloria tutti li Beati ſono aderenti a gloria fa,
letantinm omnium habitatio eſtinte, con la Dio, e ſono fedeliſsimi ſeguaci di Sua Di che li Bea
Alb. Mag. dichiaratione di Alberto Magno. omnium uina Maeſtà nè ſi partono, così per Maria ti ſiano as
in 7Marial. hominum affettum trahit adſe, 6 omnium tutti gli eletti ſono aderenri e fedeliſsimi,ſe derenti a
de I 98. D.o,e Ma
deſiderum quietat in ſe, vnde ipſa eſt letan guaci del Saluatore, turbe multa ſecute
746 tium quaſi quodam ſpirituale regnum Celo ſunt eum. Ecce totus mundus poſt eum vadie. ra,che ii e
Mar. Come letti ſiano
rum, ma il ſacro Dottore quiuila dichiara Nè ſi partono. Leone Imperatore. At, è
lume di più quaſi oggetto beatificante, che lume di virgo, ſalutis noſtre gloriatio, de qua ſalu ſeguaci del
gloria nel gloria. Per ogni modo ſi ſtabiliſce il pen tis noſtra anchora pendet,largire nobis, vt pec Saluatore.
la Chieſa ſiero molto bene a propoſito noſtro, che ſi catorum tempeſtatem vincanus. Ancora,che Leo Imp.
militante -
come è poſta nella Chieſa militante, quaſi trattiene nelle tempeſte maggiori l'aderen Orat. 2,
E come og come oggetto beatifico, e quaſi luogote. za col ſuo Diuino figliuolo. Ancora eſpreſ Eccl. I 6
getto bea nante per l'abſenza Diuina, quale in queſta ſa dal Sauio con più manifeſto ſimbolo di Ric. di S. L.
tifico, qui vita chiaramente non ſi diſcuopre, e però legame, che ci trattiene con impedirla par lib.2. de º
ui luogo te omnium hominum affettum trabit ad ſe, cº tenza. Erunt tibi compedes eius in protettio laud.
mente di quieta in ſe, e Ruperto Abbate al luogo Maranco
Dio inuiſi
nem. Vatablo legge in preſidio validiſſimo -
della Cantica. Veni in hortum meum, meſsui oue Riccardo di S. Lorenzo. Quare autemº ra, elega
bile » che myrram & c. Omnia ergo que generi humano e, che ne
trahe, e
compedes, niſi quia tenentſeruosillius in ſtatº cóbattime
ad ſalutem, ſiue reſtaurationem ipſiuserant iuſtitia: & quare vincula? niſi quia eoſdeº
quieta in neceſſaria» ego, te ſilente, perfeci, ſoror mea » ligant, diſcurrant ti ci tiene
ne
ſe gli affet ſponſa: Nunc me quieſcente, per la partenza lume di gloria non ſiper
licenti e campº ſinil
può eſprimere º vniti a Dio
ti noſtri e i ſembiaza
tibi debetur aliqua eiuſdem operis portio tua, bolo di legame fortiſsimo, per virtù del qua
º Cant. 5. cioè, che ſerua a ſuo modo per oggettobea le l'anima ſtà vnita inſeparabilmente cºn di lume di
Riep, lib-4. tifico nella Chieſa, omnium hominum deſi. Dio? Si leui il lume di gloria da qualche gloria.
in Cante -- - - - -- - - Beato»
-
s
i
che p trä ſe, e ſciolto dal legame di queſto lume Di
ſito fu Bea uino ? egli benche arricchito di tanti doni
to, ſciolto Diuini di gratia, di giuſtitia originale, di
dal lume di virtù, di così grandi prerogatiue , cadè
Se Maria è come lume di gloria nella Chieſa Così ogn'
militante, perche rende viſibile Dio con anima bé
renderlo alla noſtra potenza corriſponden che ſanta,e
te, e proportionato, moſtra parimente le di ſommo
merito e
gloria, ca infelicemente dalla ſua gratia, reſtò ſepa conditioni corriſpondenti, quali ſeguono
dè,e ci fece rato da Dio, transformò il mondo in vina al lume di gloria nella Chieſa trionfante ,
cadere. valle di lagrime, e diede a noi vita ſomi perche con queſta può caminare ſicuro di
gliantiſsima ad vn'Inferno. Guai a noi, ſe terminare in pace il corſo della ſua vita -
Maria quaſi lume di gloria della Chieſa mi Nunc dimittisſeruum tuum in pace, quia vi
litante leuaſse la ſua aſsiſtenza, chi perſe derunt oculi mei, taliter viderunt, illumina
uerante nel bene ſi trouerebbe ſeguace fede ti dalle mani fauoreuoli di Maria, ſenza di
Tanto fa le del Saluatore ? ſe Maria è l'ancora nel ma queſta viſta non cerca d'wſcire, perche te
rebbe il re tempeſtoſo di queſta vita, ſe il vincolo, me d'vſcire in pace. Origene. Hoc autem Orig. bom.
módo dal che ci tiene vniti con Dio, chi ſeparato , non ſolum de Simeone, ſed de omnihumano ge 15. in pu.
la B.Verg. da mille colpe ſommerſo non giacerebbe nere ſciendum eſt. Neſsuno, benche giuſto»
Perche ri
ſeparato . nell'abiſso de mali? Di Simeone il vecchio benche Santo, benche Apoſtolo s'aſsicuri manicome
deſideroſo di finire in pace li giorni ſuoi , finire la vita in pace ſenza Maria, ſenza il
il Beato,
mentre dice. Nunc dimittis ſeruum tuum, Do lume di gloria: ogn'anima, benche ricca di
mine, ſecundum verbum tuumin pace, cerca merito, benche Santa, perde di viſta Dio. priuo del
Senza Maria, che lo reſe viſibile, neſsun lume di glo
Caſſia.li. 2. Caſsiano. Quid eſt, quod hic ſenex non vi ria, che no
cap. 2 I debatur ſibi de hoc ſeculo migrare cum pace , lo troua, neſsun lo vede, neſsun lo ſegue
niſi Chriſtum Dominum taliter aſpexiſſet ? No. con la bramata fermezza. Pietro vacilla , vede più
Dio -
ta, che non dice ſolamente aſpexiſet, ma il collegio Apoſtolico, 8 in lui tutta la
taliter. In queſto modo. E in qual modo Chieſa ſta in pericolo di perderlo, di par
s-agoſt. in lo rimirò Simeone? Il P. S. Agoſtino. Si tirſi da lui, ſe dall'impulſo di Maria non è
meon agnouit infantemin manibus matris ins fermato: non baſtano lumi , nè inſpira
pſal. 39.
templo, innouatus in fide. Vedi, come lo co tioni Diuine, non eccitamenti della gratia»
noſce nelle mani, dalle mani di Maria, e ogni coſa reſta in pericolo, ſe Maria non ſi
perche taliter aſpexit, cerca chiudere gl'oc adopra cou le ſue mani, perche manus Ma
chi in pace, come ſe priuo di queſta viſta ria lucem dant, c multum conducunt, vi
Sylueria t. temeſse della ſua pace, perche? Il P. Gio Deum videamus, & agnoſcamus. Finalmen
1.tib.2 capo uanni Silueria Carmelitano nel primo tomo te ella e, come lume di gloria, ſenza il qua
6. q I nel teſto Euangelico. Agnouit infantem in non ſi vede Dio. S. Bonauentura, a quo s.Bon.pſal.
manibus matris, perche manus Maria lucem auertis factem tuam, ibit in interitum. Qui ne 12.et Pſal.
dant, di multum conducunt, vt Deum vi glexerit illam, morietur in peccatisſuis. Così 75.
deamus, & agnoſcamus, le mani di Maria ſiamo ammaeſtrati dal ſacro Euangelo, che
portano ſecoluce per la cognitione e deſide ſi come Iddioè veduto da Beati nel Cielo,
rio di Dio, da queſte mani cò cenni fà tta per il lume di gloria, così ſe il R dentore è
bilito Pietro a non partite, fù illuminato ſeguito in terra, è ſeguitato per Maria »
Simeone ſi Simeone a riceuerlo con le braccia del cor mentre diſcende, e perche diſcende da que
curo di mo po, a ſeguirlo con l'affetto dell'animo con ſto monte ſoutano per dignità, e perfetto
rire i pace, tanta riſolucione, che aſsicurato per que ne ſublime. Cum deſcendiſſet Ieſus de monte»
per vedere ſto incontra di buona voglia la morte, ſi ſecuta ſunt eum turba multa. -
Siesù trà curo di riceuerla in pace, perche Maria ſi S. Ignatio martire Diſcepolo di s. Gio
le mani di come ſerue quaſi per lume di gloria nella uanni Euangeliſta in molte occaſioni diede
Maria, dal Chieſa militante, per vnire l'anima al Salaa alla B. Vergine queſto glorioſo titolo, con
tore con ſicurezza di pace, ma ſenza queſta nominarla Chriſtifera. Il P.S. Bernardo ap S.Berſer.7,
le quali re
ſta illumi viſta, miſi Chriſtum Dominum taliter aſpexiſ laude con ogni affetto dell'animo all'hono ſuper Pſal,
nato, inui ſet, non videbatur ſibi de hoc leculo migrare re di queſto titolo glorioſo. Egregius pla ggi habi
gorito - cum pace; perche con tutto, che ſi troui nè titulus, cº commendatio honoris immenſi. tat.
Dio ſenza Maria, ſenza la ſua protettione, Nempe cui ſernire, regnum eſt, e geſtºre
ſenza il ſuo lume, come ſi può abbracciare? hune, non onerari eſt, ſed ornari. Egregio,
come ſi può ſeguire? Se leui il lume di glo nobiliſsimo titolo, e commendatione di ho
ria dall'intelletto beato, non è più quello, nore immenſo fu il dire, che Maria ſia Chris
- --
D ddddd ſtifera
482 Diſcorſo VndecimoS.II.
Chriſtifera ſtifera, portatrice di Chriſto, perche il raldi, paſsò parola tra le Principeſſe di Cor ma li ſme.
Maria o - portare Giesù è vn'eſſere ornato, come di te, che la Regina era coronata di Smeral raldi con
nata non a pregiatiſſima gemma, non aggrauato. Fù di, e tutte cercarono foſſe per loro fabri-, portare v
aggrauata Chriſtifera Maria, perche lo portò nel ven cata ſomigliante corona, e perche da quì ne na corona
metre por tre, titolo d'imtnenſo honore pregiatiſſi ſeguitò la ſtima, il prezzo di quelle gem fabricata
ta Giesù. mofù, che con queſto fatto ſi moſtrò quel me per il concorſo delle Prencipeſſe di Cor di quelli,
la donna forte, così cercata, non mai tro te, ſi potè dire, che la Regina fà la ſtima»
uata da Salamone. Mulierem fortem qui in il prezzo di quelle gemme, perche per ſuo
ueniet? perche ſe per contraſegno del ſuo riſpetto quelle gemme furono poi ſtimate,
vigore, e pregio del ſuo potere ſi conſide pregiate, abbracciate da tutte le Prenci
rano li confini maggiormente diſtanti, dal " di quella Corte, e ne reſtò il mercan
l'vnione de quali ſi miſura la ſua forrezza » » te grandemente arricchito. Chriſtifera Ma
procul, e de vltimis finibus pretium eius - ria? sì. Egregius titulus, commendatio hono
S. Bernardo. Quam atiam requirebat mulie risimmenſi, perche hunc geſtare non onerari
rem Salamon cum dicebat mulierem fortem eſt, ſed ornari. Giesù portato da Maria, e
ſus eſt. quis inueniet º che Maria è la ragione ſi de fatto ornamento ſuo, ma ſe ornamenti ſui
E la donnaduce dal B. Alberto Magno, perche vltimi pretium eſt, ſarà Maria il prezzo di Giesù,
cercata da fines ſunt Diuinitas, e humanitas, maxime la ſua ſtima ? sì. In che modo? non diſſe
Salomone, a ſe diſtantes, vnde fortiſſima mulierfuit, que di Maria S. Ambrogio, dum concepit, dum S.Amb. t.I.
e perche. hac coniunxit, queſt'è l'immenſo dell'ho peperit,coronam eterna pietatis impoſuit? non de inſt. Vir,
B..Al.Mag nore di queſto titolo Chriſtifera, perche. paſsò parola tra le Prencipeſſe di Gieruſa ad Euſtoch,
Deum de Calis ad terras humilitate deducens,
tratt. ſuper lemme, alle quali moſtratofù baſteuolea fa Mar. rende
zhſui eſt. charitate vinculatum pariter, º humiliatum re, che foſſe ſeguitato, e abbraciato? Filie ſtimato il
in ſua Virginitate incarcerauit, ſino a quiui Ieruſalem venite, º videte regem Salomonem figlio di
S Agoſt d6. Alberto. Ma il Padre S. Agoſtino paſſa più in diademate, quo coronauit eum mater ſua Dio, ſiche
Eccleſia e oltre, per la ſtima, e pregio di queſta don in die deſponſationis ſua. Eſcono in queſto fù cercato,
na, ſerue con acutezza mirabile per il no giorno, perche lo veggono ſceſo dal mon e ſeguito.
ſtro inſtituto. Diſcite, lapides, eſtimare nego te : Cum deſcendiſſet Ieſus de monte, ſecuta -
tiatores regni calorum. Nullus lapis nobis ſunt eum turba multa. Il Diuino Verbo in .
placeat, qui ſitextra mulieris huius ornamen ſe ſteſso, mercè alle noſtre colpe, no è conc
tum, tratta delle virtù. Hac que pretioſior ſciuto, non è ſtimato, è fuggito, è tre
eſt lapidibus pretioſis, ornamenti ſui pretium mato dal mondo, perche non ſi vede cinto Perche lo
eſt. Che ſe bene il Santo parla della Chie di queſta corona: ſe per apparire così coro moſtrò co
ſa, mentre ſi intende della B.Vergine il det nato, è ſeguito; chi li dà la corona, le da ronato di
to di Salomone, lo ſteſſo ſentimento della , rà anco la ſtima, il prezzo, Maria è quella, pietà ,
Chieſa parimente ſi verifica di Maria, e per che le dà la corona, perche dum concepit ,
il pregio delle virtù, quali da Maria ſan dum peperit,coronam eterne pietatisimpoſuit,
tiſſima riceuono il luſtro per ſentimento di dunque Maria le darà il prezzo, e ſarà ve
s..Amh. de Ambrogio Santo, in qua reſptendet ſpecies ro, che ornamenti ſui pretium eſt, che però
Virginis . caſtitatis, ei forma virtutis, e perche ore ſe lo ſtimano, ſeguono, lo fanno ſceſo dal
namenti ſui pretium eſt. Qual'è l'ornamento monte, cioè nato, e perche è nato di Ma
S.Ber. cit. di Maria è non diſſe Bernardo geſtare hune Ila e -
non onerari eſt, ſed ornari è dunque Giesù è - Paſsù più oltre la B.Vergine, come donº S.Ber. cit.,
l'ornemento di Maria, ſe ella è il prezzo ma forte, e moſtrò, quanto egregius titulus, 75o
del ſuo ornamento, Maria ſarà il prezzo di & commendaio honoris immenſi, petche ſe a Ma. donna
Come M. Giesù, come ſi può intendere queſto pun per eſsere Chriſtiferavniuitfines maxime as forte, che
ſia il prez to? Dice bene lo ſteſſo Bernardo, che il ſe diſtantes, non ſi ferma nell'eſsere dall'hu vniſce Ii e
zo di Gie prezzo intero della redentione fù da Chri manità riceuuto, o come riceuuto da Dio, ſtremi infi
sù . ſto collocato in Maria. Redempturus huma quale per la ſua baſsezza, come ogn'altra nitamente
num Genus vniuerſum pretium contulit in - creatura è infinitamente diſtante da Dio , diſtati, qui
2Aariam, ma che Maria ſia il prezzo di Gie che è lo ſteſso eſsere, ma vniſce la natura , to all'eſse
sù, chi lo può capire? Si dichiara con vna humana con l'eſsere, che riceue daſe (di redi natue
Hiſtoria riferita da vin'erudito moderno. Vn ciamolo così, per poterſi ſpiegare) per virtù fa e
mercante portò in Spagna, per arricchire» del quale è maggiormente allontanata da -
quantità di Smeraldi, e perche vedeua la Dio, di quello, che era prima, che foſse
poca fortuna, che haueuano le ſuegemme creata. Si dichiara col teſtimonio dell'E
al natiuo prezzo delle gemme, vnì l'indu uangeliſta S. Giouanni. Sine ipſo fatium eſt
ſtria ſua per renderle accreditate. Ornò co Nihil, cioè il peccato, e col teſtimonio di
La Regina me ſapeua meglio vna corona di Smeraldi a Chriſto, quale pronontiè di Giuda pecca
e l'offerì in dono alla Regina. Gradì il pre tºre» melius erat ei, ſi natus non fuiſſet homo
ſente con benignità reale quella Regina» e ille, perche ſe non foſse nato, ſarebbe nien
poſe in ſti, ſi laſciò vedere dalla Corte coronata di Sme: teº ma per eſsere peccatore, reſta psie,
e da
Che il Saluator noſtro è ſeguito &c. 483
-
e da queſto niente infinitamente diſtante conſecratione diſtinta nel pane prima, e poi rato Chri
e molto più diſtante dall'eſſere dell'humani nel calice, nella quale ſi rappreſentaua la ſto l'ulti
tà riceuuto da Dio. Maria Chriſtifera. Egre ſua ſacra paſſione per la couerſione de' Pec Im l Cema e
giustitulus commendatio honoris immenſi,per catori à Dio, per vnirſili peccatori con la
che da Maria in Chriſto, Vltim i fines, Diui gratia,e vincolo di carità, il defiderio di que
nitas, humanitas à ſe maxime diſtantes ſunt ſto effetto è così efficace nell'anima diChri
S. ignaio -
vniti. S. Ignatio, che la dimanda Chriſti ſto,che per manifeſtarlo alliApcſtoli,lo pro
Di più pe fera, non lo dice ſolamente per l'unione ſo feri gem nato. S.Ambrogio, Vnde Dominus S. Ambrt.
che parto ſtantiale della natura humana con Dio ſe non otiosè ait, deſiderio deſideraui hoc Paſcha 4 ſer. 3. ſu
rito l'Vni guita nelle ſue viſcere, per la quale fà cor-. manducare vobiſcum, non ſolum deſiderans, per Pſal.
ſce cò Pec. l 18.
poralmente Chriſtifera, che portò Chriſto Nota, ſed etiam geminato deſiderio concupi
catori, nel ventre, ma la dice Chriſtifera,che porta ſcens remiſſionem peccatorum. A queſto fine
Chriſto ſceſo dal monte dopo nato da lei, è venuto al mondo, a queſto fà ordinata
e l'vniſce co'peccatori maggiormente allon l'incarnatione, per queſto conuerſa co'pec
tanati da Dio, per l'unione de quali ſi fece - catori, fa miracoli, vuol patire, e ſogget
la prima vinione della ſua carne con Dio, e tarſi alla morte. Vnde Dominus non otiosè
751 però dum concepit,dum peperit,coronam eter ait, deſiderio deſideraui. Non ſollem deſiderans,
Prima v . ma pietatis impoſuit. Il termine della Diui ſed etiam geminato deſiderio concupiſcens re
n1one fù na pietà non fù vnirſi iui con l'huomo, ma miſſionem peccatorum. S. Pietro Chritologo S. P. Chriſ,
via plaſe queſta vnione fil via, fù mezo, per vinirſi ſen venit ad humanitatem Diuinitas, nell'incar ſer.3o.
códa; Mar. natione, vi ad Diuinitatem veniret humani Scopo del-
za limitatione, ſenza termine li peccatori, l'incarna
eletta per La Beata Vergine ſi come fu eletta per me tas, col ſeguito de peccatori. Venit Iudex
la prima, diatrice, e Chriſtifera per la prima vaione, ad reorum prandium , ſecondo la predittio tione fù il
acciò foſſe coſine reſta eletta per la ſeconda, e queſto è ne, ſaturabitur à propriis , nelle ſue pene, ſeguito de
IT1CZZana -
il pieno egregius titulus, queſta è commen pt humanitas preueniret reatus ſententiam. peccatori.
per la ſe datio honoris immenſi. Di quella donna e Da che s'intende la ſentenza di Chriſoſto
conda. moroiſsa, quale in dodec anni d'infirmità mo contra di quella donna, benche piena
S. Matt. q. haueua conſumata la ſua ſoſtanza ne'medi di fede, di reſtar ſana al tocco ſemplice
2 c. -
camenti ſenza profitto, mentre intende,che della veſte del Saluatore. Si tetigero tantù n
il Saluator noſtro s'era incaminato per dare veſtimenta eius, ſalua ero, che nondum recit
la vita alla figlia di Iaro Prencipe della Si de Chriſto ſentiebat, che non haueua anco
nagoga, concepì ſperanza certiſſima della ra formato aggiuſtato ſentimento del Sal
ſalute, e caminando con la ſua debolezza uatore, perche tutta timoroſa, e treman L'emorriſ
trà ſe ſteſsa diceua, ſi tetigero tantùm fim te non ardì preſentarſi alla faccia di Chri ſa ſimbolo
briam veſtimenti eius, ſalua ero. O ſe mi ſto, per l'indignità della ſua infirmità incu del pecca
tOre In ONL,
vien fatto d'auuicinarmia Giesù,ò ſe poteſſi rabile non ardì formare parola, addiman
sétiua ret
almeno leggiermente toccarle il lembo del dare aiuto, ma pian piano, acceſſi retrò ,
tamente di
la ſua veſte naſcoſtamente, miſanerei. Il per non eſſer veduta, tetigit fimbriam veſti
S. chriſoſt, P.S. Chriſoſtomo dice queſta marauiglioſa menti eius, perch: eſſendo l'infirmità incu Chriſto, p.
che nò ar
t-2. ho 32, ſentenza contra queſta Donna (nondum rabile ſimbolo del peccato. Si reſta ſenti
in Matt, senim retta de Chriſto ſentiebat ) come non ret de Chriſto, ſe formaſſe concetto corri diua pre
ſentarſi al
“ſentita bene di Chriſto? Se ſtimaua tanto la ſpondente al genio del Saluatore, non ande
forza dalla ſua virtù, che per toccarle ſola rebbe con queſte riſerue, intenderebbe be la ſua fac
niſſimo, quanto ſia grande il deſiderio di cia -
mente la veſte,ſpera eſsere ſanata da incu
rabile infermità? come è poſſibile, che non Chriſto di farci ſalui, perche per queſto
haueſse retto ſentimento di Chriſto ? Se lo sè abbaſſato alla noſtra humanità, per que:
“ſteſso Signore fa commendatione della ſua ſto affatica, predica, fà miracoli, per que
fede, e per quella la ſana confide, filia, fides ſto ſtà diſpoſto alla morte, e tra le pene»
; tuate ſalaam fecit, come nondum reſta ſen
tiebat de Chriſto? Se lo ſteſso Signore fa com
mendatione della ſua ſede, e per quella la
ha ſete ſoſtenere maggiori pene, per farci
ſalui, e invece d'andare naſcoſta, aperta
mente, ſicura di compiacerlo, dimandereb
ſana, confidefilia fides tuate ſaluam fecit, co be ſalute. Il Beato Alberto Magno cerca la
me nondum retta ſentiebat de chriſto? per in ragione, perche douendo venire al mondo
stelligenza è neceſsario ponderare le parole il Saluator noſtro nella ſua genealogia,dal
del Saluatore deſcritte in s.Luca nel vltima la quale doueua naſcere la ſua puriſſima
luce 22, “cena Deſiderio deſideraui hoc Paſcha mandu madre, ſi deſcriuino tanti auoli ſuoi pecca
-
care vobiſcum. Che ſignifica queſta eſpreſ tori grauiſſimi, e peccatrici, non ſarebbe
ſua deſiderio deſideraui, deſidero con deſi ſtato meglio, che ſi come ſi pronide di ma
derio ſignifica vna brama ardentiſſima, e dre puriſſima, e ſenza macchia, coſi haueſ
A che fine dupplicata. Così è, perche in quella cena ſe ſcelto immacolata da colpe tutta la ſua
babbi tan ſi fece la rappreſentatione della ſeparatio, genealogia ? nò, perche ſi come per prºpriº
to deſide: pe del ſuo Santiſſimo ſangue dal corpo nella honore ha voluto quella per madre,qua
- -
- - - -
della
- -- - -
484 Diſcorſo VndecimoS. II.
quale poteſse dire, tota pulchra eſt amica la terra non ſolo s'è vnita al Cielo, ma s'è 758 ..
fatta Cielo, nella quale ſi communica Dio Per Maria
mea, ci macnla non eſt in te, perche gloria
filiorum ſunt parentes eorum, coſi douendo con la propria ſoſtanza, e non ſolo con l'V ſi fà mag
venire per la faiute de peccatori, perche nione accidentale della gratia, è della glo gior vnio
ria,come fà nell'Empireo, per mezo della ne in terra
acquiſtaſſero confidanza, ſapeſſero, che dell' huo
Maria mediatrice ad opera coſi grande era quale gli huomini reſtano riconciliati con
Dio ſantificati, il mondo rinouato , e li mO COil a
intereſsata vgualméte con ambidue li eſtre
mi, e che ſi come è madre, e figlia di Dio, ſleſſi Angioli benificati, perche intendono, Dio , che
coſi è figlia, e deputata madre de peccato che per Maria non ſolo ſaranno riparate le n6 ſi fà de
Alb. M. in ri. Alberto Magno. Vt confidentiam pec ſue rouine, ma che per dipendenza da quel gl'Angioli
7Marial. de catoribus augmentaret per bac , quòd media la ſono preſeruati dalla rouina per ſentime in Cielo.
domo Da trix eadem propinquitate vtramque extremita to de Teologi approuato da sbernardo, qui S. Ber.
nid - tem coniungeret, e ſicut mater eſset, º fi erexit bominem lapſum,deditſtanti. Angelone
757 lia Det, ſic eſset mater, ſoror, e filia rei, laberetur, perche per eſſere Chriſtifera,cioè
Nella ge & ſic a natura inclinaretur ad miſerendum madre corporale di Chriſto per l'unione del
nealogia peccatori, per generare confidanza nell'a la natura humana con Dio ſeguita nel ſuo
di Chriſto nimo de peccatori, ſapendo eſſere la ſteſſa ventre per opera ſua, e del ſuo conſenſo»
tanti pec madre, e figlia di Dio, che li vniſce,e li col s'inoltrò alla maternità ſpirituale con tutti
catori,per liga con Dio, perche è madre, e figlia de' gl'huomini,per vnirli con Dio, con larino
che Maria peccatori, e che ſi come fù ſaluato il popo uatione del mondo, e reſtauratione dell'
- figlia, e ma lo d'Iſraele, per eſſere popolo di Eſter, che Angelo, B, Alberto Magno, Mater ſanciſ Alb. Mag.
dre di Dio era così vnita con Aſſuero, dal quale fù ri ſimi hominis, mater creaturarum, mater Dei, Madre ſpi
foſſe anco ceuuto in gratia, e coſi fauorito; coſi li pec gº hominis corporalis, mater omnium homini, rituale no
figlia,e ma catori popolo di Maria è riceuuto da Dio, ſpiritualis, mater machina mundialis, & ma. ſtra, per ve
dre de pec perche è vinito con Maria, nello ſteſſo gra ter Angelica reſtaurationis. L'huomo illu nirci -
catori, ac do, ch'ella è vmita con Dio, per hoc, quòd minato di tutto queſto non è gran coſa, che
ciò haueſ. mediatrix eadem propinquitate vtramque ex in vederſi così beneficato da Dio per ope
ſero confi trenitatem coniungeret, é ſicut mater eſſet, ra di Maria, e pacificato con l'Angiolo ri
denza - & filia Dei, ſic eſſet mater, ſoror, º filiarei. ſolua non più fuggire, ma diuenire ſuo ſe
Sibolo del La Diuina charità reſtaua prima incontra guace, e che il Diuino Verbo Incarnato da
popolo d ta per la fuga, e ritiramento de peccatori, Maria, e per Maria riceua il ſeguito coſi
Iſraele pri a quali non poteu a far parte degl'effetti bramato dell'huomo per tanti, e tanti ſe
ma codam dell'amor ſuo, s'impiegò la Diuina Sa coli fuggitiuo, quale in vedere Giesù diſce
natO» ma pienza, per trouare opportuno rimedio , ſo dal monte, cum deſcendiſſet leſus de mon
poi riceuu e fà di affratellarſi con quelli, come figli te,ſecuta ſunt eum turbe multe perche lo co
to i gratias vterini con l'opera di Maria, vi confiden noſcono, loveggono nato, diſceſo da Ma
e così fauo tiam peccatoribus augmentaret, da che ne riamonte altiſſimo di ſantità, di perfettio
rito per eſ ſeguirono due effetti marsuiglioſi, pene ne, e dignità ſuperiore a tutte le creature e
ſere popo trati da Fariſei, vno , che Dio non cerca Era pendente dalla ſua Croce Giesù frapo
lo d'Etter e, più Adamo, per cacciarlo dal Paradiſo, ſto in mezo a due ladroni, huomini peſſimis i ? ::
Matto 9a ma per abbracciarlo, come ſtretto congion, e ſcelerati, per ogni modo vno di quelli ſi
to , con perdonarli la colpa , e non oc conuerte, e ſi dichiara ſeguace del Saluato
corre più ſia replicato il rimprouero dell' re, e ſe le raccommanda, per non laſciarlo
Hebraiſmo. Quare cum peccatoribus man nell'ingreſſo del regno ſuo, memento mei »
ducat Magiſter veſter? eſagerato da Criſolo dum veneris in regnum tuum. Che motiuo
S. P. chriſ, go. Quare inclinat ſe homini, quare conia eccitò queſto ladro, e perche ſi reſe a Chri
l. citato. cet peccatori, quare eſuritpanitentiam, qua ſto, e ſe li dichiarò per ſeguace, mentre
iNon cerca re ſitit reditum peccatorum, quare acceptat l'altro perſeuerò oſtinatamente nella ſua fu
più il pec miſericordie ferculum, quare ſumit poculum ga allontanato da Dio ? trà eſpoſitioni tan
catore per pietatis, perche è manifeſta la riſpoſta,per te, e coſi piene di ſentimenti diuoti, Euſe Euſeb. Gal
cacciarlo che è parentato, e vnito con loro per opera bio Gallicano riduce la conuerſione del la licano -
dal Paradi di Maria, que dum concepit, º peperit, co dro alla vicinanza maggiore della diuinità Se la Cota
ſo, ma per ronam eterna pietatis impoſuit, per la qua corporea del Saluatore. Illuminauerat cre uerſione
perdonar le non ſolo manducatcum peccatoribus, ma do naſcentem fidem latronis propior corporea del ladro
li. di più ſe pescatoribus exhibet manducandum, Diuinitas . Il ſentimento di queſto Dottore foſſe, pche
L'altro effetto per parte de peccatori, per è, che ſe bene Giesù era in mezo a due la la Croce di
che ſe prima diſiuntiaerat terra a celo, non dri, per ogni modo fù la buona ſorte di Chriſto, -
ſolo , ma belligerabantur Angeli aduerſus Dimas, che la Croce di Chriſto reſtò pian Diuinità
homines, come medita S. Anaſtaſio Niceno tata a lui più vicina, che al ſuo compagno , corporea º
Ss.An. Nie. per eſſere dichiarati inimici rilegati all' e da queſta vicinanza maggiore fu più illu le foſſe
q -61. t. Is
habitatione di terra maledetta produttricc minato nella ſua fede, e captiuato nell'in maggior
Bibliot.Pa. di ſpine di mille colpe, per mezo di Maria
trum , stelletto perſeguitarlo. Ma la Divinità non mente vie
C COe cina:
Che il Saluator noſtro è ſeguito&c. 485
è come fiamma, che habbi limitata la sfera monte. Non eſt alianatio, que habeat Deosap.
della ſua attiuita, ſi che produca più calo propinquantes ſibi dice... e. ſicut Deus noſter glielo mo
re nelle parti maggiormente vicine, ma in adeſt nobis. Tu madre ſantiflima ſe quela, ſtro cotro
ogni luogo, ad ogni mente ſi trova imme che l'auuicina tanto, e per l'affetto della ce natodipie
diata, e congionta, e ſe bene dice queſto leſte pietà, e per l'Vnione della ſua ſoſtanza, tà.
Dottore corporea piuinitas, come ſe la Di con che rimoui l'amaritudine della colpa, il
uinità attemperaſſe l'attione ſua a propor terrore della Maeſtà , lo rendi viſibile, lo
tione de corpi, non pare,che vaglia in Chri moſtri amabile, inuiti l'huomo a ſeguitarlo,
ſto, perche è Sole, e raggio dia luce, che ſe è ſeguito dalle turbe, dal mondo tutto,
non meno ſi eſtende ad propinquum, quàm tutta è opra tua è ſeguito, perche diſcende
ad remotum, come inſegnas. Tomaſo. La dal monte, perche naſce da te cum deſcen
S. Thomaſo, vicinanza maggiore della Diuinità corpo diſset Ieſus de monte, ſecute ſunt eum turbe
rea fù per Maria Santiſſima, che era dalla multa. Se tu ſerui,come per lume di gloria la
ſua parte, per opra della quale riceuè queſto Chieſa militante perche lo vegga, perche da
S.Anſelmo. dono, come affermano con Sant'Anſel lui non ſi parta , illumina anco il cuo
mo molti Dottori, e perche queſto ladro re, la mente di me viliſſimo ſeruo tuo, acciò
Si conuerti vide Giesù, e lo conobbe diſceſo da queſto
per la vici
mentre affatico, per ſcriuere qualche coſa
nanza di
monte, lo ſeguitò,mercè che lo vide corona delle ſue glorie, non poſſi già mai ſepararmi
to di corona di eterna pietà, come dalle tur dal ſuo diuino volere,
Maria, che be per la ſteſſa ragione è ſeguito ſceſo dal
Eeeeee DISCOR.
-
DISCORSO DvODECIMO
-- s
CHE LE TVRBE RICEvo
Aue Mar.
no da Maria eſsere ſeguaci del
Saluatore . -
-
- --- -
“759 LRè Profeta mentre ſuam. Vn'erudito moderno iui. Corrupe Ge.6.n. 12
Effetti del ( Nſa NſGiaN a la condi rat viam ſuam cioè , ſuam viuendi rationem, Corn. a L4
la Diuina
giuſt. con
siiii; "i perche via hominis vocantur opera, conuer
atto, conſuetudo hominis, via Dei vocan
pideiui.
L'huomo
giúti có la
pietà, ma
per opera
63 3 I 3i
ſa S f3 S) Sì
ge a conſiderare li
effetti della Duina
ſtur opera Dei, nella maniera ſteſſa il P.S. A
goſtino ne lo conferma, mentre dice non
mouetur anima pedibus, ſed affettibus, per
guaſtò la
ſuavia ciòè
le ſue at
di Maria, che le vie dell'huomo ſono li penſieri, le tioni, per
S2 SºS o
-
2. - giuſtitia, ma per
che queſta è la " attioni humane, nelle quali ſi mouell'anima andate a
ſa con la Diuina pietà,pronontia nello ſteſ con le ſue affettioni, & peril Profeta Iſaia Dio -
ſo principio li effetti differentiſſimi di que ſi dice derelinquat impius viam ſuam, & vir Iſa. 55.n.7
ſteVirtù, mentre dice. Deus repuliſti nos, iniquus cogitationes ſuas. Non enim cogita
& deſtruxiſti nos, iratus es., & miſertuses tiones mea cogitationes ueſtre,neque uig mee,
Tºſa l. 59.1. nobis. Il Dottore Serafico nel ſuo Pſalterio ute ueſtre & c. La via dell'huomo è via di La via del
S.Bo. Pſ. 5. applicato alla Regina del Cielo diſtingue e creatura, e di ſtare ſoggetto, e riconoſce l' huomo è
queſti differentiſſimi effetti in queſto nodo. re il creatore. Queſta via ſi guaſtò da prin via di crea
Deus repuliſti nos propter peccata noſtra, ci cipio pe la pretenſione dell'eſſere, come o tura,che ri
miſertus eſt nobis propter Virginem Mariam. Dio. E ritis,ſicut Dij, per il peccato della conoſce, e
Simbolo di queſto fatto ſi moſtrò nella pri ſuperbia. Il P. S. Agoſtino. Primus enim ſtà ſogget
ma indignatione generale della Diuina , homo dominari uolut, qut Dominum habere taal Crea
Maeſtà, ordinata alla diſtruttione del mon nolutt, che però chiamato da Dio, ſi na tOtc ,
Geme 6. do. Delebo hominem, quem creaui, a facie ter ſcoſe, perche vide guaſto il ſentiero per ſua S. Ag.t.Io.
re.Ec o Deus repuliſti nos, & deſtruxiſtinos, propria ſuperbia, inuenta ſuperbia, uenire º de uerbis
fac tibi arcam, vt ſaluetur ſemen ſuper fa noluit, pe che ſi come Adamo guaſtò le ſue Domini ſer.
ciem vniuerſa terra, Ecco Iratus eſi, e miſer vie , omnis quippe caro de ſuoi figli, per 33
S.Be.ſer. de tus esnobis. S. Bernardo nell'Arca intende la ſuperbia della vita, corruperatuiam ſuamo 76o
B. Maria, rappreſentata Maria. Sicut enim per illam così ſtimò , che Dio haueſſe, ſe non gua” L'huomo
Figurata » omnes euaſerunt diluulum, cioè tutti quelli ſta, al meno rela d fferentiſſima la ſua via » temè, che
nell'Arca a furono ſalui, e liberi dal diluuio, tutti ſi e temè di incontrare, come inimico quel anco Dio
che ſalua ſaluarono per ſuo mezo. Sicut enim per il i lo, che poco prima fà veduto da lui amao haueſſe o
tutti e lam omneseuaſerun diluuium, ſic per iſtan, , tiſſimo Padre, inuenta ſuperbia, ueniremoluit guaſta , o
(Miriam) peccati naufragium, ma con que cuius factem quaſi inimici timut poſt pecca reſa diffici
ſta differenza, che la otto ſoli ottennero la tum, ſono parole di Agoſtino; ne fù priuo le la ſua
ſalute, per illam otto anima tantùm ſaluan di fondamento il ſentimento di Adamo, per via -
tur, per ſtam omnes ad aternam vitam, qua che ſe bene 1huomo con ogni peccato of S. Agoſt.
per ottomarium numerum ſignificatur, vocan fende, e ſi allontana da Dio, per ogni mo
tur. La vita eterna nel numero ottomario do così eſpreſſamente non porta in fronte º
viene rappreſentata, e però ſi come per come il ſuperbo, l'ingiuria del Creatore. Il Il ſuperbo
l'Arca otto anime furono ſalue, così per ſenſuale è ſeguace del ſuo piacere, della pe porta in a
Maria ſi ſaluano tutte quelle , quali ſono cunia l'auaro , leuarſi l'inimico dauanti il fronte l'ina
chiamate alla vita eterna nell'ottonario nu vendicatiuo, e ogn'vno con le proprie ſo giuria del
mero figurata. La via, per la qua e s'inca disfattioni vorrebbe giocare a due mani s Creatore.
mina all'acquiſto di vita eterna, fù guaſta, e ſe foſſe poſſibile, e tenirſela parimente con
reſa impraticabile per il peccato, per il qua Dio, ma il ſuperbo di primo incontro en
le ſi dice, che omns caro corruperº riam ) tta in competenza con possessiº
-- -- - -
-
, - 111C
r- i se
di Getſemani. An putas, quia non poſſum e tato per Diuina virtù nell'abiſſo de mali e
Die come rogare patrem, 3 ipſe exhibebit mihi pluſ terni, eleggerebbe, che le foſſero raddopº ne, âzi che
Vno,e Tri-, abbaſsarſi
quam duodecim legiones Angelori? ma come piate le pene, anzi, che fare vn minimo
no ſi oppo ſi vede incontrato, come Dio vmo, così vi di ſegno di umiliarſi. Perche? perche laſa vn poco, p
ne,e non ſi ſcéde Deſcèdit Dom.vt videret ciuitatè,ettur perbia guaſta le vie dell'huomo, e fa: che declinarlo.
ſerue delli riquam edificabant filij Adam.Si vede tocco idioſi imoua ancolui dalle ſue, e che di
Angioli. nelle trè perſone Diuine, con tutte vi reſi benigniſſimo Padre, che ſomminiſtra ".
pre il
488 Diſcorſo DuodecimoS.I.
pre li aiuti delle ſu: gratie à figli,benche cat inmico, diſtruggere la ſuperbia, humiliare
a Ag.cit. tiui, inducendo ſembianza come di ſcoper il ſuperbo, dirizzare le vie dell' huomo a
La ſuper to inimico, cuius faciem timuit quaſi inimici corriſpondenza de penſieri Diuini, per co
bia guaſta pofi peccatum. Superbis reſiſtit con negarli municare le gratie, deporre la ſembianza
la via della li ſoccorſi di gratia, come ſeguì a Faraone di perſona inimica, ricuperare il figlio fug
Diuna be per l'ecceſſo della ſua colpa di ſuperbia. Ne gitiuo, e perduto, e moſtrarli le viſcere di
nignità. ſcio Dominum , 3 Iſrael non dimittam, indu amantiſſimo padre naſcoſte per tanti ſeco.
Exod. 14. randoſi pu ne flagelli , e nell' vitimo in me li, con arricchirlo tanto più co ſuoi doni»
24. zo il mare percoſſo da fulmini della potenza quanto che più lungamente n'era ſtato di
Diuina conoſciuta molto bene per le per giuno. Maria hamiliſſima, e puriſſima Ver
Superbia coſse, in vece d'humiliarſi pronontia co' gine è quella, che volontaria, per coſi di
di Faraone ſuoi ſoldati, fugiamus Iſrael, quia Dominus re, a queſta coſi grand'opera ſi eſibiſce. Ec
pugnat pro eis contra nos , c reſtò ſom ce Ancilla Domini. Io ſeruirò la Maeſtà
merſo. veſtra di quanto ſarà biſogno per il conflit-.
Se ſi dice, che ne ſegue l'impoſſibilità, to, vi darò l'armi, aſſiſterò per padrino,
che ſi poſſi humiliare vn ſuperbo, e correg non fuggirò l'incontro delle ferite, e ſe voi
gerſi, perche eſſendo indubitato, che da dite, mea eſt ſia congreſſio. Fiat mihi, cioè
ſe non lo può fare, perche anco l'Apoſto in me ſecundum verbum tuum, che di buona
lo confeſſa ex me nihil poſſum. Con la Di voglia ſeruirò per campo, e per teatro di
Segue, che uina gratia non lo può fare, perche gl' è morte. Fù ſtabilito il contratto, perche in Maria ſi
il ſuperbo negata, come a ſcoperto inimico, al qua quel punto, Verbum caro fattum eſt, e per eſibiſce a
non ſi poſ. le pare riſponda la Duina Maeſtà, come che con queſta induſtrioſa inuentione del ſeruire, ſu
ſi correg all'Epulone fù riſpoſto da Abramo Magnum la Diuina ſapienza, venit vincens, vt vince bito andò
gere , per chaos eſt inter vos, & mos, che non ſi può ret, di momento abijt in montana,perche in in monta
che Dioli paſſare, perche lo ſteſſo Signore dice per montana? per calcare col ſuo piede humiſ na, perche
nega la Iſaia, ſicut exaltantur Cali à terra, ſic exal ſimoli più alti gioghi della ſuperbia del mon col'affetto
gratia tata ſunt via mee a vis veſtris, ci cogita do, per oggettare l'Vniuetſo âl Diuinovo del ſuo pie
Iſaia 7. tiones mea a cogitationibus veſtris, che è a lere, acciò hmmiliato non cerchi più le pro de calcò le
dire vn Caos maggiore di quello, che era prie glorie, ma dall'intimo del ſuo cuore, maggiori
trà Abramo, e l'Epulone; e ſe l'Apoſtolo iteratamente pronontij, Tibi laus, tibiglo ſuperbie,
dice omnia poſſum in eo, qui me confortat. ria, gratiarum attio, e rimontiando alle pre
Il ſuperbo non potrà niente, perche in cam tenſioni di Lucif ro, e del primo padre,di
bio di eſſere confortato, incontra la reſi ca itetatamente non nobis Domine, non no
ſtenza Deus ſuperhis reſiſtit. Riſpondo, che bis, ſed nomini tuo da gloriam, Tanto eſpreſ
l'argomento procede, e che per locum in ſe nel ſuo glorioſo cantico alla preſenza
s..Amb.cit. trinſecum, è veriſſimo, ma perche il Signor di Elſabetta, quale comincia Magnificat
Dio, che lo Iddio, che aditerſus ſuperbiam ſuſcepit ſpe anima mea Dominum, per lo sſorzo ſempre
puniſce,an ciale certamen, ſuperbis reſiſtit, con punirli da le preteſo d'aggrandire il Signore nella
co lo humi direttamente da ſe ; dice ancora , meus manifeſtatione eſterna maggiore delle ſue
lia. iſte aduerſarius eſt, qui me laceſit, mihi debe glorie contra l'inclinatione di Lucifero,
turiſta congreſſio, che però non ſi contenta del primo Adamo,eſequito già per lo ſguar
di punirlo ſeueramente, ma riſolue di ſu do della ſua humiltà, quia repexit humili Dichiara
perarlo nell huomo , per renderlo humi tatem Ancille ſue, per dipendenza della la Diuina
liato. Dopo mille colpi dell'onnipotenza quale fecit potentiam in brachio ſuo, diſper vittoria
ſua, mandò cognitione dell'immenſo della ſit ſuperbos mente cordis ſui, che è argomen nel ſuo ci
ſua Maeſtà, come di prima cauſa vniuerſa to della vittoria, quando rotte, e confuſe tico,
le, e ſolo Dio nella mente de Filoſofi anti le ſchiere dell'inimico, li ſuoi ſoldati ſcorro
chi, ma non riuscì, mercè all'impedimento no diſperſi per la campagna, Diſperſi ſuper
della ſuperbia deſcritto dall'Apoſtolo nel hos mente cordis ſui Depoſuit potentes de ſedea
la ſua lettera a Romani. Qulacum cogno eſaltando quelli ſteſſi dopo hauerli humi
gAdRo.I. aſsent Deum, non ſicut Deum glorificauerunt liati, Depoſuit potentes de ſede, º exaltauit
ſedeuanuerunt in cogitationibus ſuis, dicentes, humiles. La ia montana ſantificò il Precur
enim ſe ſapientes eſſe ſtulti fatti ſunt,e più ab ſore con la communicatione della fiam
763 bandonati da Dio, come lui l'Apoſtolo và ma dello Spirito ſanto inuincolata con la ºmat. 2 r.
Dio cerca deſcriuendo: Ma perche pure inſiſte la Di ſua voce, con la quale eſtinſe ogni affetto In monta.
Vna CIC3
uina Maeſtà con di e meus iſte aduerſarius d'inordtuata ſuperbia, come poi dalle vo na satificò
tura, per eſt, qui me laceſi, mhi debeturiſta congreſ ci del ſuo Diuino figlio andò la fiamma Goaanni
collegarſi ſio, come diſpoſe ab eterno, coſi eſequiſce alla radice dell'albero, cº arefatta eſt con con lo ſpi,
con quella rito Diui
Contra di
nella pienezza de tempi. Gira gl'occhi tinuò ficulnea, e ſi come da quel fico mai
queſto vi Per tutte le creature, per vedere di trouare ſi produſsero frutti, coſi da Giouanni mai ſi no, e dell'º
tios Steatura diſpoſta, acciò collegato con quel vide ſpuntare minimo germoglio di ſti humiltà
la diſcenda, per abbattere queſto grande ma, originata dalla trangreſſione del pri
IlQ
Che le turbe riceuono da Maria &c. 489
mo padre ſimboleggiata nel fico, e non cia inimica, perche ſi dichiara non più pu
ſolo Giouanni ſi moſtrò fedele con la ri nitore Deus vltionum, ma pater miſericor Queſta glo
nontia fermiſſima del vguaglianza con diarum, eſſendo impoſſibile, che alcun ſu riafù can
Dio cercata da Lucifero. Ero ſimilis altiſſi perbo ſi trou, che non ſi hnmilij omnis mons tata dalli
mo. Tu es, qui venturus es con la ſua confeſ & collis humiliabitur . Le vie praue ſi Angioli al
ſione humiliſſima della ſua baſſezza, cuius vedrāno raddrizzate per il ritorno dell'hu la naſcita
non ſum dignus corrigiam calceamentorum. milato per la ſoggettione volontaria al ſuo di Chriſto.
ſoluere, ma predicò a quel popolo parate Signore, erunt praua in diretta, e l'aſprez
Iſa.4o 3. viam Domini, reſtas facite ſemitas Dei noſtri ze Duine meritate per il peccato della ſu
Luca 3a come ſi legge in Iſaia, omnis mons, & col perbia ridotte alla piaceuolezza della pia
lis humiliabitur, 6 erunt praua in diretta, cº nura, ci aſpera in vias planas,6 videbitom
aſpera in vias planas, 6 reuelabitur gloria ns caro ſalutare Dei, come ſi legge in S. Lu
Domini, ca, perche il timore della vita della faccia Luca 3.
Si noti la profetia d'Iſaia adempica nella Diuna, come d'inin ico ſdegnato, per ope Perche par
venuta del Saluatore per opera di Maria, ra di Maria ſi è mutato in ſembianza di ue alli An
che preparò,ſantificò Giouanni dal ventre Saluatore, e come Adamo fuggiua per l geli, che
764 della ſua madre, perche Giouanni è quello, timore, coſi le turbe lo ſguono per l'eccita neſſuno po
Predica » de quo diſtum eſt per Iſaiam prophetam, vox tione di tanto amore, eſpreſſo nel Euange teſſe com
che ſi ma clamantis in deſerto parate viam Domini, & lo, cum deſcendiſ et Iesus de monte, cioè dal parire, ſe
nifeſterà la come ſi legge in S. Matteo, e ſi conſerma l'Alteza della ſua Maeſtà. dalla ſeuerta de non humi
gloria nel da tutti li Euangeliſti, Dice Iſaia reuelabi rigori Diuini, ſecuta ſunt eum turbe multa, liato
la vittoria tur gloria Domini, quale anco fù cantata da e mentre lo ſeguono riuolte a Maria ite
di queſto gl'Angioli nella naſcita del Redentore. Che ratamente pronontiano ciò, che poi dice
vitio gloria è queſta, che ſi riuela, ſi manifeſta? il ſuo diuoto Bernardo, per te acceſſum ha
gloria coherente a quello,che quiu ſi è det bemus ad filium, o beneditta inuentrix gra se Bern,
to. Peccò Adamo peccato di ſuperbia eri tie, genitrix vite, mater ſalutis, vt per te
tis, ſicut Dij , e per dipendenza da queſto ſuſcipiat nos, qui per te datus eſt nobis. Date 765
peccato tutti li ſuoi figli, come ſi legge nel riceuiamo l'eſſere fatte ſeguaci del Salua Le turbe ri
luogo citato della ſacra Geneſi perturbaro tore, è benedetta inuentrice della gratia, conoſcono
no, guaſtarono le ſue vie omnis quippe caro genitrice della vita, e madre della ſalute, l'auuicinare
corruperat viam ſuam. E chiamato il primo accioche per tuo mezo ſiamo riceuuti ſi à Dio da
padre, ma egli inuenta ſuperbia, venire no da figlio di Dio, quale per mezo tuo ci fù Maria.
luit, cuius faciem, quaſi inimici, timut poſt donato dal padre. S. Carlo Borromeo ne
peccatum,