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p. Mauro Regazzoni, B.

ta

“Intervista in 4 puntate
con San Francesco
Saverio Bianchi,
Sacerdote Barnabita

Eco dei Barnabiti 2015-2019


SPIRITUALITÀ BARNABITICA

INTERVISTA A UN SANTO.
FRANCESCO SAVERIO MARIA BIANCHI
Nel centenario della morte di Francesco Saverio Maria Bianchi vogliamo incontrarlo e
interrogarlo su quella “fama di santità” che molti gli hanno riconosciuto in vita e dopo la sua
morte. In una ideale intervista ripercorreremo il suo cammino di santità attraverso l’esercizio di
quelle virtù che sono i punti di forza della vita cristiana e che i fedeli prima e la Chiesa poi gli
hanno riconosciuto in grado eroico.

Intervistatore: Carissimo Santo…


posso chiamarla così?
Francesco Saverio Maria Bianchi:
Carissimo, in Dio siamo tutti santi!
Se amiamo Cristo e cerchiamo di
vivere con tutto noi stessi nella sua
volontà, siamo santi! Lo siamo per
chiamata, perché lui stesso vuole che
diventiamo santi e, come diceva il
fondatore dei barnabiti, s. Antonio
Maria Zaccaria, «non santi piccoli…
ma grandi!»
I: Comunque tu sei santo, la Chie-
sa ti ha dato il titolo di santo. Ti ha
iscritto nel libro dei santi!
FSMB: Sì, è vero. La Chiesa mi ha
riconosciuto questo titolo, ma lo ha
fatto perché i fedeli possano intravve-
dere la possibilità di arrivare anch’es-
si alla santità, ossia alla pienezza

panorama di Arpino, città natale di s. Francesco Saverio Maria Bianchi

della vita, della felicità, della pace, voleva. Superato questo ostacolo ed
dell’amore! Se ci sono riuscito io, entrato tra i barnabiti ho dovuto com-
che sono ben poca cosa, perché non battere contro l’amore per gli studi.
dovrebbero riuscirci loro? Pensa, mi avevano proposto anche la
I: Ma in questa vita terrena tu sei carriera dell’insegnamento all’universi-
stato un religioso e dunque hai scelto tà, ma il Signore mi ha fatto capire che
di percorrere una strada “più facile”! O quell’amore mi distraeva e mi disto-
almeno così sembra agli occhi dei più! glieva dall’amore per lui e, attraverso
FSMB: Lo pensi realmente? Pensi di lui, per i miei fratelli vicini e lontani,
davvero che la via della vita religiosa per i miei confratelli e per quanti in-
sia la più facile? Innanzitutto la vita re- contravo sul mio cammino, indicando-
ligiosa è una chiamata, una vocazio- mi soprattutto coloro che erano attana-
ne: non io ho scelto di seguire Cristo gliati dalla solitudine, dalla sofferenza,
più da vicino, ma lui ha scelto me. Mi dalla stanchezza di vivere. Ma è stato
ha chiesto di lasciare tutto, anche chi e solo l’inizio; e tuttavia solo a questo
ciò che amavo di più per seguirlo sen- punto ho potuto camminare più spedi-
za riserve, senza se, senza ma e senza tamente nel fare la volontà di Dio. Il
forse. Credi che sia una cosa facile? Signore, però non si è accontentato e
Per rispondere sì ho dovuto combat- ha voluto che mi perfezionassi, che
tere anche contro gli affetti più cari, purificassi ancor di più il mio amore
S. Francesco Saverio Maria Bianchi soprattutto con mia madre, che non per lui e per i miei fratelli e, come è

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successo a Giobbe, sono stato toccato voluto accanto a sé, facendomi pro- FSMB: Ma pensa un po’! E cosa
nella carne: dolori alle gambe, che vare l’esperienza della croce! Ma al- hanno chiesto ai testimoni? Che cosa
non ti dico! Fuoco e spine! Fuoco e la fine mi ha sciolto da ogni angustia hanno detto di me? Sono proprio cu-
spine! Un supplizio, un vero supplizio, e ora sono nella sua pace! rioso di saperlo!.... Non per me, ma
che il Signore mi ha insegnato a sop- Ma veniamo a noi. Toglimi una cu- per la maggior gloria e lode di Dio!
portare per amore del prossimo e per riosità. So che c’è stato un processo I: L’unico modo per saperlo è leg-
gere i processi. Ma sono tante le pa-
gine scritte, raccolte in diversi volu-
mi, e non è facile farne una sintesi.
SCHEDA BIOGRAFICA DI Sappi che le testimonianze provengo-
FRANCESCO SAVERIO FILIPPO GIUSTINIANO BIANCHI no da sacerdoti e da laici, uomini e
donne, anziani e giovani, da chi ti ha
Francesco Saverio Filippo Giustiniano Bianchi nacque ad Arpino il 2 dicem- conosciuto direttamente, da chi ha
bre 1743 da Carlo Antonio e da Faustina Morelli e il 3 dicembre fu battez- sentito parlare di te da chi ti ha in-
zato. Ricevette il sacramento della confermazione nell’ottobre del 1748. contrato, ma anche da chi ha solo
Sin da piccolo si dimostrò di indole docile e umile, obbediente ai genitori, sentito parlare di te. Sono state poste
composto e serio nel rapporto con i coetanei. Orientatosi per i gesuiti, i loro tante domande. Pensa: 234! Ma
genitori vollero distoglierlo dal proposito e orientarlo per il sacerdozio sono state necessarie per ripercorrere
secolare, inviandolo nel 1758 al seminario di Nola. Nel 1761 rientrò ad la tua vita, la fama di santità che ti ha
Arpino e, dopo il tentativo dei genitori di proporgli la via del matrimonio, circondato durante la vita e dopo la
passò a Napoli per lo studio del diritto canonico e civile. Rientrato nel morte e le grazie ottenute da Dio per
settembre 1762 ad Arpino, nell’ottobre del 1762 accettò di entrare tra i tua intercessione.
barnabiti, facendo la prima domanda nel collegio dei SS. Carlo e Filippo Neri FSBM: Capisco. E allora come fac-
di Arpino. Dopo aver fatto la seconda domanda, fu accettato il 6 novembre ciamo?
1762. Inviato a Zagarolo per il noviziato, vestì l’abito religioso il 28 dicem- I: Ho un’idea. Faremo come fa il
bre e, mutato il proprio nome di battesimo in quello di Francesco Saverio cuoco che passa davanti alle portate
Maria, fece la professione solenne dei voti religiosi il 28 dicembre 1763. prima che siano trasferite su una ta-
Destinato a Macerata per lo studio della filosofia, vi rimase fino al 16 otto- vola ben apparecchiata, per vedere
bre 1765, per trasferirsi a Roma per lo studio della teologia. Per problemi se tutto è pronto e a posto prima che
di salute fu trasferito a Napoli in S. Carlo alle Mortelle e fu ordinato sacer- entrino gli invitati: assaggeremo qua
dote il 25 gennaio 1767. Destinato ad Arpino come insegnante di lettere, e là! Sei pronto?
nel 1769 ritornò a Napoli come professore di filosofia. Nel 1773 fu eletto FSMB: Sono un poco perplesso per
preposto di S. Maria in Cosmedin o di Portanuova. Gli si prospettò dap- questi assaggi! Non vorrei che… Spe-
prima la nomina a professore straordinario di teologia all’università di riamo bene! So che è per la lode e la
Napoli, l’aggregazione alle due Accademie reale ed ecclesiastica, oltre gloria di Dio e se può essere utile a
alla possibile nomina per due diocesi, ma il Bianchi scelse sempre di più migliorare la vita del lettore non posso
la via della preghiera, della penitenza e del nascondimento. Tra il 1801 e il tirarmi indietro! Coraggio, partiamo!
1815 esercitò il mirabile apostolato della direzione spirituale e del confes- I: Prima di dare la parola ai testi-
sionale, accompagnato da quello della carità, sopportando anche la sop- moni, devo aggiungere che il percor-
pressione della congregazione nel 1805. Morì a Napoli il 31 gennaio 1815. so è lungo e pertanto credo sia op-
portuno fare delle tappe. Come pri-
ma tappa ti posso dire che tutti
hanno colto in te un uomo di orazio-
amore suo! Per la conversione e la sal- nel quale hanno passato al “setac- ne e di contemplazione. Non poten-
vezza dei peccatori! Solo quando ce- cio” la mia vita, dalla nascita fino al- do richiamare tutte le testimonianze,
lebravo il santo sacrificio, avevo un la morte; e anche dopo la mia morte. te ne offro tre.
poco di respiro, potevo alzarmi e cele- I: Sì, è stato istruito quello che Michele Cuggia (sacerdote): Per
brare con devozione la santa messa. chiamano un “Processo di beatifica- me era un uomo di orazione, e nelle
Poi, tutto riprendeva: dolori, immobili- zione e canonizzazione”: un vero e mie angustie mi affidavo moltissimo
tà… a volte anche l’esperienza dell’ab- proprio tribunale composto da un alle sue orazioni; ho preso parte una
bandono da parte di Cristo! presidente, dai giudici, da un promo- volta alla messa da lui celebrata nel-
I: Non c’è che dire! Un bell’eserci- tore della fede (l’avvocato del diavo- la cappella del suo convento e restai
zio di virtù! lo) e da un avvocato difensore, dai te- sommamente edificato dalla somma
FSMB: Sì, un bell’esercizio di virtù! stimoni e dai notai; e devo dire che devozione e fervore con cui celebra-
Pensa! Mi ha fatto fare un cammi- ha lavorato a lungo e bene. Ho visto va: cosa veramente ammirabile, giac-
no nella vita dello spirito che mi ha gli atti. Hanno esaminato le virtù da ché, soffrendo egli di indicibili dolori
portato a sperimentare una profonda te esercitate, per vedere se lo hai fatto per gl’incommodi alle gambe, le
e intima comunione con lui: mi ha in grado eroico. Poi hanno esaminato quali erano straordinariamente gon-
trafitto il cuore con un suo dardo i miracoli compiuti da Dio per tua in- fie, nell’atto del sacrificio pareva che
d’amore! Mi ha fatto sperimentare tercessione e li hanno riconosciuti co- non le sentisse, per cui ho pensato
quella che i teologi chiamano la me tali. Solo dopo tutto questo la che in quell’atto fosse assistito da
“transverberazione” e poi… mi ha Chiesa ti ha iscritto nell’albo dei santi. Dio. Io so per esperienza che il servo

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di Dio si prestava per quello che ri- Dio, che si rilevava dallo stringere
guardava il bene delle anime instan- che faceva la mano al suo cuore, per
cabilmente. fermarne i palpiti, per lui facili a su-
Domenico Ceraso (barnabita): So scitarsi o parlandosi di Dio, o guar-
che era amantissimo dell’orazione a dando Gesù nel Sacramento.
tal punto che da noi stava sempre nel FSMB: È vero, è vero! Ma avevo
coro e mi dicevano le monache di una grandissima devozione anche
San Marcellino, contigue al nostro per la Madre di Gesù e per altri santi.
collegio di Portanuova, che lo aveva- I: Sì, sì. Risulta anche questo! Sta a
no veduto pregare per molte ore nel- sentire.
la loro chiesa, dove egli quasi ogni Pasquale Altamura: Era straordina-
giorno si portava a fare la visita al ria la devozione verso Maria Santissi-
Santissimo Sacramento in occasione ma, a tal punto che sempre diceva:
di novene che si facevano in detta «Non vi è santo che non sia stato de-
chiesa, e lo faceva con il massimo voto di Maria Santissima»; per questo
fervore, tanto da sembrare una sta- l’inculcava sempre in quelli che lo
tua; così pure in S. Gregorio Armeno. frequentavano. Portava devozione
Ho osservato la sua grande devozio- grande ai santi e io lo sapevo – per
ne nel celebrare la santa messa. Io averlo accompagnato più volte –,
conoscevo nel Servo di Dio uno zelo perché nei giorni dedicati alla loro
ardente per la Gloria di Dio e l’amo- festa egli andava a visitare le chiese
immagine di s. Maria Francesca delle
re per la salute delle anime, che ri- dedicate in loro onore, dicendo che
Piaghe di Gesù
splendeva in lui più che chiaramente in quel giorno dal Signore venivano
e nella predicazione della Parola di dispensate grazie per intercessione di
Dio e negli avvertimenti privati dati facevano i mattoni malfermi sul pavi- quel santo; e nell’andare in dette
ai peccatori. mento, seppi che era in stanza; aprì chiese era solito raccontare qualche
Pasquale Altamura: Conobbi per la porta e mi fece entrare e in seguito particolare azione di quel santo.
la prima volta il padre Bianchi nella continuai a visitarlo più volte du- Mi ricordo che spesso il padre Bian-
casa della venerabile serva di Dio rante la settimana. I discorsi che era- chi aveva una grande devozione alla
suor Maria Francesca delle Piaghe di no soliti farsi tra noi era-
Gesù Cristo e per mezzo di suor Ma- no sempre spirituali. Mi
ria Felice, compagna della serva di consta che era amante
Dio, seppi del gran rispetto del qua- dell’orazione e che pas-
le godeva il detto padre presso la sava in essa molta parte
venerabile, tanto che vi era una se- della giornata, sempre in
dia riservata solamente per lui, che ginocchio, con gli occhi
si teneva nella cappella, coperta con chiusi e con una mode-
una tovaglia, e che si prendeva prima stia che raccoglieva; con
che il padre arrivasse in casa e la si palpiti frequenti del cuo-
metteva nella stanza nella quale vi re, che in certi momenti
erano gli altri, senza mai far sapere erano percepibili e visi-
questo al detto padre. La stessa suor bili a tutti: moti e palpiti
Maria Felice mi ha detto che grande che bastava nominare il
era la comunicazione di spirito che nome di Gesù per ac-
passava tra il padre Bianchi e la serva cendersi in lui, a tal pun-
di Dio, tanto che questa avvisava to che, volendo qualche
suor Maria Felice di preparare la se- volta farne la prova, no-
dia, avvertendola del suo prossimo minavo il nome di Gesù
arrivo: «Il padre Bianchi adesso è e lo vedevo tutto com-
uscito di Portanuova» e poco dopo mosso; ed egli mi dice-
mi diceva: «Affacciati alla finestra, va: «Sta zitto!», tanto era
perché adesso comincia a comparire il tumulto che sentiva nel
dal vicolo» e così avveniva. In segui- cuore.
to, essendo cresciuto negli anni, un Ancora, ho osservato
giorno lo incontrai per strada, corsi a che, trovandosi in qual-
baciargli la mano ed egli mi disse: che chiesa dove era
«Vieni a trovarmi nella mia stanza di esposto il santissimo Sa-
Portanuova e nel bussare alla porta cramento, si vedeva in
indica il tuo nome, perché così io ti lui un sensibile moto, Napoli: facciata della chiesa di S. Maria in
aprirò, non essendo mia abitudine ri- che dimostrava l’accen- Cosmedin o di Portanuova. Chiusa al culto dopo
cevere gente in stanza». Così feci e sione del suo cuore: ac- il terremoto del 1980, l’edificio non ha retto ai
nel bussare alla porta dal rumore che censione di cuore verso colpi dell’incuria e dell’abbandono

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

un corpo morto. Fate di me quello


che vi pare e piace: la vita e la morte
stanno nelle vostre mani, sono con-
tento di fare la vostra volontà». La
volle scrivere e ciò dimostra la sua
umiltà e conformità alla volontà di
Dio. L’umiltà, perché essendo egli
santo e dotto, voleva da me misera-
bile tali devoti sentimenti; l’uniformi-
tà al Divin Volere, perché si conten-
tava di vivere e morire a norma della
volontà del Signore.
I: Vi è anche chi si ricorda di come
impiegavi la tua giornata.
FSMB: Probabilmente si tratta di
Giuseppe Bonocore. Sono stato ospi-
te per tre anni in una sua casa a Por-
tici durante la soppressione della
congregazione…
I: È proprio lui. Ascolta.
Giuseppe Bonocore: Durante la
soppressione, mentre il padre Bian-
chi abitava a Portici nel mio casino,
dimostrò grande amore per l’orazio-
l’esercito francese in ritirata nel mezzo dell’inverno russo ne e la meditazione. La maggior par-
te della notte la passava sveglio e
questo lo so perché dormendo nella
passione del Redentore e stanza accanto, per quanto il servo
aveva la Via Crucis affissa di Dio si fosse impegnato a non dare
alle pareti della sua stan- segni delle sue veglie, pure mi ac-
za e insinuava a tutti di corgevo che egli era fuori dal letto:
far le visite ad essa, cosa fattosi giorno gli si portava il neces-
che era solito fare egli sario per lavarsi e poi usciva per dire
stesso. Inoltre passava la la messa nello stesso mio apparta-
settimana santa in un per- mento. Terminata la messa, restava
fetto silenzio, per atten- nel mio oratorio privato a fare il suo
dere alla meditazione ringraziamento per lo spazio di
della Passione di Gesù un’ora circa e a volte anche più a
Cristo, cosa che si prati- lungo. Terminato il ringraziamento
cava anche da lui, per gli si dava un poco di caffè, senza
cui non riceveva alcuno che lui lo avesse richiesto (era un
nella sua stanza. Aveva suo modo di fare quello di mai do-
grande rispetto per la mandare qualcosa, anzi: per quanto
croce e si inchinava ogni gli venisse offerta, sempre l’accetta-
volta che ne incontrava va per condiscendenza e mai per
una per strada e in casa; volontà). Preso il caffè, si chiudeva
così come aveva grande in stanza e riprendeva la lettura, o la
devozione per il Cristo recita dell’ufficio; e se qualcuno ve-
morto, tanto da averne niva per incontrarlo, al termine ri-
una immagine in stanza. prendeva le sue letture spirituali; av-
Aveva una particolare visato dell’ora di pranzo, mangiava
devozione per i Dolori con la mia famiglia, condendo i cibi
della Vergine e l’insegna- con discorsi spirituali, e poi si ritira-
va a tutti e anche a me, va nella sua stanza. Passata una
dandomi l’ufficio dell’Ad- mezz’ora, si svegliava e riprendeva
dolorata e chiedendomi le sue devozioni e ciò lo so perché
Napoli: chiesa di San Carlo alle Mortelle. Eretta di recitarlo spesso. vedevo il lume che usciva da sotto
a partire dal 1616 su progetti del barnabita Qualche mese prima la sua porta, per aver riaperto le fi-
Giovanni Ambrogio Mazenta, San Carlo alle della morte volle che gli nestre, che egli chiudeva prima di
Mortelle è una delle chiese monumentali di insegnassi questa giacu- mettersi a riposare. Svegliatosi, ri-
Napoli e rappresenta uno dei principali punti latoria: «Signore, io sono prendeva l’esercizio, o la lettura di
di riferimento dell’arte barocca in città nelle vostre mani come libri di devozione, o si metteva a

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scrivere, o dava udienza a quanti ho detto». Poco tempo dopo arrivò I: Che cosa te ne pare?
desideravano un suo consiglio nei la notizia della disfatta miracolosa FSMB: Ripeto. Sono commosso.
loro dubbi e angustie. Arrivato il dell’Armata di Napoleone ed io mi Ma sono anche grato a Dio per ciò
tempo delle nostre devozioni seroti- confermai nell’idea che il servo di che ha fatto in me e attraverso di me.
ne, si univa a noi e, quelle disimpe- Dio era stato dal Signore decorato del Tuttavia non sono stato solo un uomo
gnate, prendeva un ristoro e poi an- dono della profezia, essendo impossi- di preghiera….
dava a dormire. La sua vita era sem- bile ai mezzi umani conoscere un fat- I: Lo so. Ma credo che per ora
pre applicata, non sapendo cosa to successo in un Paese così remoto. possa bastare. Ci aspettano altre
mai volesse dire ozio; e la sua ap- Credetti che quell’anima
plicazione continua riguardava o di cui parlò il servo di
l’orazione, o le devozioni, o l’uffi- Dio era la sua, giacché
cio divino, o il prestarsi per il bene trovandosi obbligato a
delle anime, sia a voce, sia per manifestare qualche gra-
mezzo di lettere. Tanta era la sua zia accordatagli dal Si-
devozione e fervore, che io rimane- gnore, usava queste pa-
vo commosso. role: «Un’anima…».
FSMB: Anch’io sono commosso… Un giorno, mentre
dalla memoria di questi testi. uscimmo dalla chiesa di
I: E che mi dici dei doni mistici ri- Santa Lucia del Monte,
cevuti? il padre Bianchi ed io, il
FSMB: Che vuoi che ti dica. Ha servo di Dio mi disse:
fatto tutto Lui. Di mio c’è stata solo la «Dalle Spagne comin-
disponibilità a lasciarlo agire attraver- ceranno le rovine della
so di me… a mia confusione, perché Francia». Era quello il
sono nulla e Lui è tutto! tempo in cui Giuseppe
I: Stai a sentire. Bonaparte da Napoli si
Pasquale Altamura: Devo racconta- portava nelle Spagne,
re ciò che disse il padre Bianchi da- perché eletto re di quei
vanti a me e a D. Giuseppe Capece regni da suo fratello: ele-
Minutolo: cioè che aveva fatto al Si- zione ignota al pubblico. facciata della chiesa di Santa Maria di
gnore delle fervorose preghiere per All’affermazione del ser- Caravaggio
ottenere i lumi necessari per il bene vo di Dio risposi: «Padre
delle anime e, quasi fuori di se stesso io non posso intendere
disse: «Iddio mi aprì la mente e mi come le Spagne, divenu-
diede tale cognizione di se stesso e te le più deboli potenze,
delle cose create, che restai estati- possano essere il flagello
co»; e domandatogli quanto fosse della Francia, quando al-
durata questa visione di Dio, mi ri- tre monarchie rispettabili
spose: «Non molto». hanno ceduto alla forza
Giuseppe Bonocore: Io debbo de- di Napoleone». Il servo
porre che il servo di Dio era stato di Dio rispose: «Iddio si
dal Signore decorato del dono della vuol servire di questo
profezia. Mi ricordo che, essendo mezzo debole, per di-
giunta a Napoli l’infausta notizia mostrare la sua Potenza,
dell’occupazione di Mosca da parte quando ché se le altre
dell’Armata Francese, io dissi al monarchie potenti aves-
servo di Dio: «Avete saputo la presa sero distrutto Napoleo-
di Mosca?» Il Padre Bianchi rispo- ne, si sarebbe attribuita
se: «Meglio che i Francesi cantasse- la vittoria alla forza uma-
dettaglio dell’urna contenente il corpo
ro un salmo di lutto invece del Te na». Poiché le Spagne
di s. Francesco Saverio Maria Bianchi,
Deum che fanno cantare, giacché presentavano un quadro conservato nella chiesa napoletana di Santa
S. Michele ha distrutto l’Armata di desolazione, impos- Maria di Caravaggio
Francese». Ciò mi parve un’affer- sibilitate a rimettersi –
mazione avventata, per cui dissi: l’Armata Francese aveva
«Padre lo dite voi da voi questo, o è occupato Madrid, i forti erano nelle tappe nel nostro cammino per co-
per notizia ricevuta?». Egli mi ri- mani dei nemici, i quali si erano im- noscerti meglio; e sugli altri aspetti
spose: «Un’anima nell’orazione ha possessati anche dell’Armata Navale, ritorneremo più avanti, al prossimo
veduto quanto ti ho detto, per cui la famiglia reale in Francia –, veden- incontro.
prestaci ogni credenza, notate il do verificarsi le parole del Servo di FSMB: Va bene. A presto. Intanto
giorno, affinché sapendosi quello Dio mi sono confermato nell’idea pregherò per voi.
che io vi ho annunciato, possiate che dal Signore gli era giunta una ta-
venire in cognizione di quanto vi le notizia. Mauro Regazzoni

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

Spigolature
Servizio a tempo pieno

Il Bianchi usciva poco dalla sua camera; negli ultimi anni non usciva più, perché completamente immobile; eppure esercitava
una profonda influenza nell’ambiente napoletano. La sua camera divenne meta di un incessante pellegrinaggio, al punto che gli
rimaneva pochissimo tempo per sé. Disse una volta: «Carità vuole che io serva nel giorno al bisogno altrui, a me penso la notte».

Consiglio ai confessori

Nonostante il suo rigore, era estremamente umano verso i fedeli; fece questa raccomandazione ai confessori: «Badiamo
noi confessori: quando Iddio batte un’anima, non abbiamo da consigliarle altre mortificazioni, che riuscirebbero importune e
forse nocive. Quando poi Iddio smetterà di batterla, potremo sí consigliarle di battersi da sé stessa, ma non siamo mai due in
un tempo a battere». Allo stesso tempo era però molto esigente con quanti si sottoponevano alla sua direzione. Diceva:
«Anime tapine, non ne voglio vedere».

Il dono della profezia

L’esperienza mistica e apostolica non distolse il Bianchi dalla partecipazione alla vita sociale e politica del suo tempo. Non si trat-
ta naturalmente di un intervento diretto: non è compito del religioso o del sacerdote immergersi nelle questioni temporali; ma nep-
pure egli può rimanere neutrale, come spesso facciamo noi. Il Bianchi esprimeva un giudizio sulle vicende politiche del suo tempo.
Quando le case napoletane dei Barnabiti furono separate da Roma, nel 1789, egli non volle contribuire all’elezione di
superiori indipendenti; continuò sempre a sentirsi dipendente dai legittimi superiori della Congregazione.
Incontrò anche il duca Carlo Emanuele IV di Savoia e sua moglie Maria Clotilde, che erano stati spodestati al termine della
prima campagna di Napoleone, nel 1798. Vennero a Napoli e si incontrarono col nostro Santo, il quale cercò di confortarli.
Si oppose alla Rivoluzione napoletana del 1799 e non permise ai suoi discepoli di arruolarsi nella Guardia nazionale,
costituita per l’occasione. Anticipò anche le violenze che si sarebbero scatenate il 15 giugno di quell’anno, al termine
dell’esperienza della Repubblica partenopea, quando l’Armata della Santa Fede entrò in Napoli. Previde pure la brevità della
restaurazione borbonica (che infatti durò soltanto fino al 1806).
Rifiutò il giuramento di fedeltà, richiesto da Giuseppe Bonaparte e non lo permise ai suoi discepoli. Fece in modo che
diversi suoi discepoli non facessero il servizio militare, quando fu disposta la leva militare obbligatoria: i giovani, che erano
stati già arruolati, all’ultimo momento venivano inspiegabilmente rimandati a casa. Fu anche minacciato di arresto; ma, nelle
condizioni in cui si trovava, fu impossibile procedere.
Alcune delle profezie politiche a cui abbiamo fatto cenno. Quando Giuseppe Bonaparte nel 1808 lasciò Napoli per andare in
Spagna, sentite che cosa disse il Bianchi a un suo amico: «Hai veduto la partenza di Giuseppe Bonaparte? Egli va nella Spagna
e di là comincerà la mano del Signore a umiliare i francesi . . . Iddio vuol mostrare l’opera sua. Vedrai che dalla Spagna avrà prin-
cipio la depressione francese; se altri potentati l’avessero fatto, si sarebbe attribuito il trionfo alla forza umana». Si sta riferendo
proprio alla grande insorgenza spagnola, in un momento nel quale nessuno avrebbe potuto sospettare il tramonto dell’astro
napoleonico. Disse ancora: «La rovina dei francesi comincerà dalla Spagna, mentre Dio per abbatterli si servirà degli spagnoli».
Nel 1812, durante la campagna di Russia, fu fatto cantare nel Duomo di Napoli, come in tutte le città, un Te Deum di ringra-
ziamento, per celebrare la vittoria. Come reagí il Bianchi? Disse: «Avrebbero fatto meglio a cantare il Miserere . . . San Michele
con la sua spada ha già distrutto quasi tutta l’armata francese entrata in Mosca. Un’anima – ovviamente è lui l’anima – ha
veduto questo nella sua orazione. Notate questo giorno; e a suo tempo saprete che cosa ha fatto la mano del Signore».
All’inizio del 1815 (il 31 gennaio di quell’anno sarebbe morto) disse: «Questo è l’anno felice, l’anno della misericordia del
Signore, l’anno che, dissipato il governo francese, risalirà sul trono il re Ferdinando!». E cosí avvenne.

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

INTERVISTA A UN SANTO.
FRANCESCO SAVERIO
MARIA BIANCHI (II)
Riprendiamo la nostra intervista al santo apostolo della città di Napoli per conoscerlo meglio e
approfondire il significato di “fama di santità” che lo ha circondato in vita e dopo la sua morte, non
solo come uomo di preghiera, ma anche come ministro dell’eucaristia e della riconciliazione e
come direttore spirituale.

Intervistatore: Carissimo Santo… so hanno riconosciuto che davi una modo particolarmente straordinario
grazie per aver accettato di incontra- appassionata e forte testimonianza nel sacrificio dell’altare. Il fervore
ci di nuovo! del tuo amore per l’eucaristia. Senti nel celebrare era tale che in faccia
Francesco Saverio Maria Bianchi: che cosa hanno detto. gli si leggeva il raccoglimento, spes-
Ma ti pare? Come mi avevi chiesto Testimoni: La devozione e il fer- so accompagnato dalle lacrime che
l’altra volta, sono qui a tua disposi- vore del servo di Dio verso Gesù sa- gli uscivano dagli occhi e dal cuore
zione; che cosa vuoi sapere? cramentato si sono fatti conoscere in che sensibilmente gli balzava nel
I: Vorrei chiederti qualcosa petto, tanto che spesso ciò
sul tuo essere stato ministro sembrava impedirgli di prose-
dell’eucaristia e della riconci- guire nella celebrazione e
liazione. quindi si sollecitava a conti-
FSMB: Entriamo in un cam- nuare e lo faceva senza trala-
po delicato. Quanto alle cele- sciare alcuna parte del sacro
brazioni liturgiche e in partico- rito per non resistere all’impe-
lare della s. messa va bene, ma to del divino amore. Spesso gli
sai perfettamente che non pos- astanti lo vedevano tremare
so dirti nulla per quanto riguar- tutto e con lui lo stesso altare
da la confessione! L’ambito del di legno, quando celebrava
cosiddetto “foro interno” è e nel suo oratorio privato; e vi
rimane sempre riservato. era chi accorreva per sostener-
I: Lo so. Non puoi dirmi lo, temendo che dovesse cade-
nulla sulle confessioni, ma non re da un momento all’altro.
sulla tua esperienza di con- Un tale fervore si manifestava
fessore… in modo ancor più straordina-
FSMB: Va bene; ma faccia- rio nei giorni dedicati all’ado-
mo attenzione! razione dei misteri della fede
I: Cominciamo dal tuo es- cristiana. Inoltre, per la sua
sere sacerdote, ministro del- grande devozione era solito
l’eucaristia. celebrare ogni giorno premet-
FSMB: Carissimo, l’eucari- tendo un’ora di preparazione
stia è e deve essere il centro e facendo seguire un’ora di
della vita del cristiano. Non ringraziamento.
solo per il sacerdote, ma per FSMB: È vero, e quindi puoi
tutti i fedeli. Come potrebbe capire quale fu la mia infinita
essere altrimenti! Il ministro tristezza per non aver potuto
celebra con i fedeli il dono celebrare il santo sacrificio per
più grande che sia stato fatto due lunghi anni per essere sta-
all’uomo: il dono della vita e to costretto a letto dalle mie in-
della vita in pienezza. Non vi fermità, e quale fu la mia im-
è altra realtà che ci possa sal- mensa gioia quando ho potuto
vare. Spero che ce se ne ren- riprendere a farlo. Era talmente
da conto. una rara cartolina con l’effigie di S. Francesco incontenibile che non ho potu-
I: Penso di sì, visto che di- Saverio Maria Bianchi e il testo della sua to fare a meno di comunicarlo
versi testimoni al tuo proces- benedizione a tutti i presenti.

Eco dei Barnabiti 2/2015 17


8
SPIRITUALITÀ BARNABITICA

I: Già, è venuto alla luce anche con i quali li richiamava a una inter-
questo fatto al processo! Così come è na consolazione; spesso prendeva
emerso il tuo impegno a istruire i fe- l’acqua santa e con essa benediceva
deli in questo amore per l’eucaristia. la sua stanza, sempre portava la co-
Senti che cosa hanno detto altri testi- rona del rosario in mano e faceva so-
moni, che associano questa tua gran- vente altri atti religiosi.
de attenzione all’esercizio della virtù FSMB: Sembrano pratiche retro-
della fede in grado eroico. grade. Tuttavia, se ci pensi bene l’in-
T: Dalla fede del servo di Dio ne vocare il nome di Gesù significa
scaturì quella premurosissima solle- chiamarlo in nostro soccorso, solleci-
citudine che gli ignoranti fossero tarlo a venire in nostro aiuto, il rico-
istruiti nei principali misteri della no- noscersi suoi famigliari: Non chiame-
stra santa Religione. Egli stesso non si resti qualcuno per nome, se non lo
vergognava d’insegnare ai fanciulli e conoscessi o non lo volessi conosce-
agli adulti nelle confessioni e nelle re; se non sapessi che ti può essere
sue conferenze quello che era neces- d’aiuto e di conforto; che ti può esse-
sario credere e similmente inculcava re amico e fratello, compagno di
nei suoi devoti la necessità di eserci- viaggio nel tuo camino in questo
tarsi nel culto divino e di farlo con mondo. Il segno della croce come
grande cura e attenzione. Ne era de- l’aspersione dell’acqua non sono se-
rivata, soprattutto durante il periodo gni magici, come qualcuno purtrop-
in cui fu preposto della comunità di il santo effigiato su medaglia con in po li considera: sono segni che ci ri-
S. Maria in Porta Nuova (per nove mano il santo mandano alla passione di Cristo, al
anni), la sua grande attenzione per la grande mistero della Trinità e al no-
pulizia e l’ordine della chiesa, per la stro battesimo; e il secondo in parti-
cura delle suppellettili e l’ornamento perché le anime non si perdessero colare non lo usiamo al momento
degli altari. nel leggere quei testi. E… sì, avrei quando entriamo in chiesa, per di-
FSMB: Sì è vero, ma raccomanda- voluto vederli tutti tolti di mezzo e sporci all’incontro con il Cristo re-
vo anche una grande attenzione alla non più stampati. dentore, o nelle nostre case, quando
parola di Dio. I: Altri testi hanno esaltato la tua ne chiediamo la benedizione, o al
I: Anche questo è emerso dal fede in tutti i sacramenti e sacramen- momento della nostra morte e sepol-
processo. tali. Non ultime le sante Indulgenze. tura per predisporci all’incontro con
T: Altra prova dell’eroica fede del FSMB: Già, le sacre indulgenze. il Cristo Signore e Salvatore? La coro-
servo di Dio è stata la sua somma Quelle che hanno fatto arrabbiare na del rosario: una pratica difficile,
venerazione per le Sacre Scritture, Martin Lutero… Sì, è vero. Non solo certamente, perché ci introduce con
del Vecchio e del Nuovo Testamento, avevo gran desiderio di acquistarle, Maria, che ci fa da guida, nei misteri
in quanto ispirate da Dio. Egli le ma esortavo continuamente i miei della vita del Figlio, sia gaudiosi, sia
aveva sempre presso di sé, ne recita- penitenti ad andare in determinati dolorosi che gloriosi; ma utile, per-
va spessissimo i vari testi, ne parlava giorni in certe chiese per acquistar- ché ci aiuta a non divagare, anche se
con grande sommissione d’animo, le. Lo facevo anche io, perché in a volte la ripetitività può indurre un
ne inculcava caldamente la lettura. quelle chiese vi era questo privile- poco di tedio.
In particolare leggeva i santi Vangeli gio; e chiedevo loro di farlo non so- I: Oggi ci sono anche i misteri lu-
e nel farlo non solo teneva il capo lo per loro stessi, ma anche per me. minosi…
scoperto, ma si metteva addirittura Raccomandavo loro di porsi come FSMB: Ai miei tempi non c’era-
in ginocchio. intenzione di acquistare tutte le in- no… Si vede che oggi c’è ancora più
I: I testimoni aggiungono però che dulgenze che in quel giorno erano bisogno di luce!
questo ti portava ad avere un “odio accordate dalla Chiesa. Non è una I: Molti ti hanno stimato per la ca-
implacabile” per tutti quei testi che si pratica bigotta, ma un attingere alla pacità con cui infondevi in loro una
manifestavano contro il cattolicesimo grande sorgente della misericordia rinnovata speranza, manifestando la
o che contenessero espressioni consi- di Dio, al cuore stesso di Dio per ot- speranza che era in te. Senti che cosa
derate eretiche, temerarie e scanda- tenerla per sé e per i propri cari, vivi dicono a questo proposito.
lose, o anche solo nocive alla purez- e defunti. T: Sebbene si stimasse grande pec-
za della fede e dei costumi. I: Altri testimoni hanno sottolinea- catore, il servo di Dio concepì e fo-
FSMB: Odio è una parola forse to, come segno della tua fede eroica, mentò fino alla morte una grande
troppo grossa. Direi piuttosto un do- il ricorso ad alcuni movimenti del speranza certa del perdono dei pec-
lore indicibile, che mi spingeva a re- corpo, all’uso di alcuni segni propo- cati e di ottenere l’eterna salvezza,
spingere questo tipo di letture e a sto dalla religione cattolica come ar- nonostante si sentisse meritevole del-
raccomandare a quanti incontravo di mi per resistere agli attacchi del mali- l’inferno, perché affidato ai meriti di
non leggerle. In alcuni casi però mi gno. Senti che cosa hanno detto. Nostro Signore Gesù Cristo e all’in-
sono scappati i cavalli… Ho usato T: Il servo di Dio spesso invocava tercessione della Beatissima Vergine
espressioni un po’ forti contro questi il nome di Gesù, faceva continui se- Maria. In questa speranza confidava
testi, ma era la forte preoccupazione, gni di croce su se stesso e su altri, talmente tanto da accendersi in volto

18 Eco dei Barnabiti 2/2015


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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

di una tale fiamma come se già go- e offrendomi volontariamente a Dio FSMB: Sono episodi di vita quoti-
desse della gioia celeste. Aveva tale con l’entrare nella vita religiosa e in diana, a volte certamente non del
speranza di contemplare alla fine particolare tra i barnabiti. tutto ordinari, che però forse non va-
faccia a faccia il suo Dio, da uscire I: Fede e speranza. L’una nutre l’al- le la pena raccontare.
con fervide e frequenti aspirazioni tra e viceversa. Mi dicono che a I: Sono forse episodi di poco con-
con le quali implorava la divina mi- quanti ti hanno invitato ad andare tu to agli occhi altrui, ma non per chi ne
sericordia e sospirava di unirsi con stesso a trovare la tua anziana ma- fa esperienza. Comunque se non
Gesù Cristo. Per questo meditava dre, per impedirle di venire a Napoli vuoi non diciamo nulla su questo.
spesso i novissimi e particolarmente a visitarti, hai risposto declinando Non posso però tacere sull’amore
la morte. Per mantenere fresca la me- l’invito con il far notare che al mo- che hai avuto per Dio e per il prossi-
moria di quest’ultima, teneva un te- mento del tuo ingresso in religione mo. Senti che cosa dicono su questo
schio di morto sul tavolino e propo- l’avresti “licenziata” dicendogli che i testimoni.
neva questa salutare meditazione an- vi sareste rivisti in cielo. T: Il servo di Dio sin dalla più te-
che ad altri. nera età fino alla più matura
FSMB: Alla mia epoca non amò Dio con tutto il cuore,
era una pratica così strana. Ve- con tutta l’anima e con tutte
dere in quel teschio come il le forze. In verità bastava no-
nostro corpo sarebbe diventa- minare Dio per vederlo arri-
to, mi faceva pensare che, per vare fino a venir meno; e al
quanto prezioso, il corpo era solo sentire nominare Gesù, il
un bene destinato alla terra e cuore palpitava a tal punto da
alla terra doveva ritornare; e essere visibili a tutti, tanto
quindi che altra era e doveva che, volendo qualcuno verifi-
essere la mia meta e altrove carne la portata, nominava il
doveva puntare il mio sguardo, nome di Gesù Redentore e lo
se volevo veramente vivere. La vedeva tutto commosso per il
morte non mi appariva più co- gran tumulto provocato dalle
me il termine di tutto, ma co- fiamme d’amore che egli av-
me un passaggio, come una vertiva salire nel proprio cuo-
porta sull’eternità in vista del re. Ciò accadeva anche quan-
possesso di beni eterni, appar- do si faceva accenno a tutto
tenenti al regno dei cieli; e ciò che riguardava indiretta-
questo mi riempiva il cuore di mente Dio. Ciò accadeva in
grande gioia, tanto da speri- modo particolare quando
mentare un grande tripudio. dava la benedizione nella
Per questo ho sentito una gran- Novena dello Spirito Santo,
de allegrezza, quando ho sen- nell’ottava del SS. Sacramen-
tito che stavo per morire. to e in altre solennità liturgi-
I: Una grande speranza dun- che, ma anche quando dava
que albergava nel tuo cuore! l’assoluzione nell’amministra-
FSMB: Sì è vero, ma non zione del sacramento della
pensare che fosse una speran- Penitenza; e si notava il gran-
za illusoria. Ero consapevole «Vedere in quel teschio come il nostro corpo de sforzo che egli faceva per
dei miei demeriti e continua- sarebbe diventato, mi faceva pensare che, per contenere questi palpiti.
mente li confessavo a me stes- quanto prezioso, il corpo era un bene destinato FSMB: È vero, non posso
so, ma nel contempo credevo alla terra e alla terra doveva ritornare...» negarlo. Era un amore incon-
fermamente che solo in Cristo tenibile quello che avvertivo
avrei potuto trovare la vera vita in me e mi sforzavo di conte-
e per questo mi impegnavo a ricorre- FSMB: È proprio così. Può sembra- nere questi movimenti del corpo, ma
re a Dio, rinnovando la mia speranza re duro e scortese, ma sarebbe servi- non mi era possibile; e cercavo di
in lui e ricorrendo a lui attraverso la to solo a creare solo nuovi dolori e sfogare questo amore con parole im-
preghiera del Padre Nostro, mortifi- nostalgie in lei, che già tanta fatica prontate all’amore di Dio, non solo
cando i miei sensi con veglie e digiu- aveva fatto a lasciarmi andare; e for- per tenermi continuamente unito a
ni, perché ciò fosse gradito a lui e se a me nel difficile cammino di la- Lui, ma per spingere quanti mi ascol-
potessi godere dei meriti della Pas- sciarmi alle spalle le cose di questo tavano ad amare Dio sempre di più.
sione e Morte di Gesù Cristo suo Fi- mondo. I: Qualcuno dei tuoi uditori ti ha
glio. Anche per questo, per quanto I: Alcuni testimoni hanno comun- paragonato a s. Filippo Neri.
fossi in grado di ottenere grandi be- que dichiarato che la speranza pre- FSMB: Non mi dire! S. Filippo Ne-
nefici, cariche e onori restando nel sente nel tuo cuore, l’hanno goduta ri… mi sembra troppo. Tuttavia, devo
mondo, ho preferito lasciare tutto e e ricevuta in abbondanza in momen- riconoscere che ogni cosa che mi cir-
seguire Cristo più da vicino, rinun- ti particolarmente difficili della loro condava mi ricordava l’amore di Dio
ciando anche all’affetto dei miei cari vita. e mi spingeva ad amarlo con tutto

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

me stesso: le creature, le piante, i fio- della carità si è manifestato soprattut- cora di più donino consolazione al-
ri… Ma anche i dolori, le malattie, le to nell’amministrazione del sacra- l’anima ferita ed esortazione a cre-
pene, i tormenti… anche questi mi mento della riconciliazione e nella di- scere nell’amore di Dio. Un ministe-
spingevano a unirmi sempre più a rezione spirituale. ro esaltante, ma anche particolar-
Dio e a benedirlo e a desiderare di FSMB: In effetti, ho avuto modo di mente impegnativo e delicato; talvolta
unirmi sempre di più a Lui. esercitare questo duplice ministero pesante.
I: Sappiamo che esortavi tutti ad con assiduità; ma quanta pazienza I: È vero ciò che dici, ma diversi
amarLo. mi ha chiesto il Signore! tuoi penitenti hanno riconosciuto che
nell’incontrarti nel confessionale è
stata per loro un’esperienza unica,
che li ha portati a godere in maniera
straordinaria degli avvertimenti loro
suggeriti e dell’assoluzione loro im-
partita. Inoltre, hanno testimoniato
dell’impegno indefesso profuso nel-
l’amministrazione del sacramento e
della fatica di accorrere, nonostante
l’infermità, sia nel confessionale po-
sto in chiesa, sia a un non lontano
monastero di clausura per confessare
anche solo una claustrale. Senti cosa
dicono i testimoni.
T: La carità del servo di Dio spic-
cò straordinariamente nella pazien-
za con cui si prestava nel dare
udienza a tutti quelli che accorreva-
no a lui per domandare consigli nei
loro dubbi e il numero era così ele-
vato tanto che la sua camera poteva
dirsi una pubblica Chiesa. Accoglie-
va tutti e a tutti dava udienza, di-
menticandosi a volte di portarsi in
refettorio per il pranzo; e tutti acco-
glieva con gentilezza; e non fu mai
visto ricevere qualcuno di malani-
mo, o licenziarlo, o mostrarsi anno-
iato per le continue insistenze, an-
che quando fu colpito dall’infermi-
tà. Trattava tutti allo stesso modo,
con la stessa carità, dando loro retti
e opportuni consigli e rispondendo
alle loro richieste.
Mosso a compassione di quanti
soffrivano nel corpo e nello spirito, il
servo di Dio cercava ogni strada o
mezzo possibile per consolarli e li
andava a visitare. Le sue visite pro-
ducevano una certa ilarità che con-
solava e la sua sola presenza fugava
«confessare non è semplicemente ascoltare qualcuno che ti dice i suoi ogni tristezza e donava la pace e la
peccati. Occorre ascoltare con carità... Un ministero esaltante, ma anche contentezza. Molti altri andavano da
particolarmente impegnativo e delicato; talvolta pesante» lui per trovare sollievo nei loro trava-
gli, venendo anche da paesi lontani e
tutti se ne ritornavano a casa pieni di
FSMB: Sì. Quell’amore mi spinge- I: Capisco. Ne parliamo un poco? esultanza.
va a esortare tutti ad amare Dio e in FSMB: Sai, confessare non è sem- FSMB: Non sai quante persone
particolare a richiamare i sacerdoti e plicemente ascoltare qualcuno che ti erano tribolate nell’anima! Quanti
i religiosi a darsi senza riserve alla dice i suoi peccati. Occorre ascoltare animi inaspriti da riconciliare!
conversione delle anime attraverso la con carità e cercare nel tuo cuore il- I: Anche oggi. Te lo assicuro, an-
predicazione. luminato dalla grazia dello Spirito che oggi! In ogni caso i testimoni
I: Dalle varie testimonianze emer- quelle parole che inducano sì a pen- raccontano un fatto particolarmente
ge comunque che in te l’esercizio timento e conversione, ma forse an- grave. Te lo ricordi? Ti rinfresco la

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

memoria attraverso il racconto dei pochi ostacoli ho incontrato in diver-


testimoni. se persone che sono arrivate a rivol-
T: Un tale, pensando di essere germi ingiurie e insulti, perché non
stato fatto oggetto di un affronto da andavo loro a genio.
parte di un fratello converso barna- I: Sì, lo confermano anche diversi
bita, si era provvisto di un coltello testi. Tuttavia essi dicono anche che
con l’intenzione di ucciderlo. Diver- la tua risposta è stata sempre impron-
se persone avevano tentato di dis- tata alla carità.
suaderlo, anche alcuni padri barna- T: Il servo di Dio era intento a
biti del collegio di S. Maria in Porta rendere bene per male; non solo tol-
Nuova. Grazie a Dio il servo di Dio lerava con pazienza le persone mo-
riuscì a placare il suo animo e a far- leste e soffriva in pace l’altrui malge-
lo desistere dal proposito, ma solo nio, ma era disposto ancora a ricom-
dopo averlo abbracciato e averlo pensarle con maggiori benefici,
stretto al petto. Le parole dettegli, amandoli sempre di più in propor-
per quanto dolci, non erano state zione agli scherni e derisioni subiti,
sufficienti. pregava per i suoi persecutori e per
FSMB: Sì, lo ricordo come se fos- loro offriva il merito dei suoi digiuni
se ieri. Ci volle quell’abbraccio per e orazioni. Dalla sua bocca non uscì
sciogliere l’indurimento del suo mai una parola contro alcuno; anzi,
cuore. Il Signore fa veramente gran- sgridava chi ne sentiva mormorare;
di cose attraverso di noi. Pensa che insegnava a non dare corso alle mor-
si mise in ginocchio e domandò per- morazioni e che le azioni non buone
dono a tutti dello scandalo dato. del prossimo dovessero scusarsi e se
Siamo poi diventati grandi amici e non si fosse potuto, si scansasse al-
ha iniziato a vivere una vita vera- meno l’intenzione, dandone per pri-
mente cristiana. mo l’esempio.
I: Ciò è molto bello. Tuttavia, a un I: I testi hanno pure riconosciuto
certo punto avevi deciso di ritirarti un particolare esercizio della carità
«Se ho potuto fare del bene, tutto è
nel silenzio per dedicarti totalmente nei confronti dei più poveri e biso- stato fatto a maggior gloria di Dio,
a Dio nella preghiera. Sarei curioso di gnosi, anche nelle cose materiali e per esaltare la sua misericordia»
sapere cosa ti ha fatto cambiare idea quotidiane.
e quindi da quando ti sei impegnato T: Avendo la facoltà di conservare
in modo particolare nella direzione denaro, il servo di Dio ne disponeva Tuttavia ti attendo per un terzo in-
spirituale? facendo continue e abbondanti ele- contro, perché mi interessa sapere
FSMB: In effetti, è stata la morte di mosine. Era sensibile alle miserie dei qualcosa di più, soprattutto sul-
un grande sacerdote come Tommaso suoi simili sino a piangere per l’affli- l’esercizio delle virtù cardinali. Ah,
Fiore – poco noto ai più, ma assai zione e non permetteva che chi bus- già! Forse non te ne sei accorto – e
apprezzato come direttore di spirito sava alla sua porta se ne andasse per questo ti chiedo scusa –, perché
– a togliermi dalla mia solitudine, senza essere consolato. Faceva ele- ti avevo proposto di parlare del tuo
nella quale pensavo di potermi dedi- mosine anche per interposta perso- essere sacerdote, confessore e diret-
care totalmente a Dio, e a rimettermi na, intervenendo a sostenere fami- tore spirituale, e alla fine abbiamo
nell’apostolato. Più o meno quindici glie cadute in povertà, agendo con parlato anche del tuo esercizio del-
anni prima della mia morte. Accettai grande discrezione nei loro confron- le virtù teologali: fede, speranza e
di farmi carico della direzione di ti. Fu sua cura assistere anche ragaz- carità.
quelle coscienze e da allora in poi ze orfane e i luoghi dove erano ac- FSMB: Ma guarda un po’! Proprio
cominciai a ricevere, a dare consigli, colte. Non solo dava il superfluo, ma un bello scherzo da prete. Parli di
a confessare… interveniva anche con ciò che gli era una cosa per dirne un’altra.
I: Sappiamo pure che la carità ti ha necessario e Dio interveniva a suo Hai voluto verificare se sono stato
spinto a promuovere quelle che sono favore, tanto che una volta il pranzo ricco di fede, di speranza e di cari-
state chiamate le “Cappelle serotine”. sufficiente per un povero nutrì un tà. Ricorda comunque che alla fine
Anzi, ne fosti pure il direttore. numero assai più elevato di persone della fiera, tutto si risolve in quella
FSMB: Sì, in queste riunioni sera- bisognose. virtù che rivela il cuore di Dio: la
li mi preoccupavo di formare i cri- I: Altri testi ricordano l’esercizio carità. In essa ora io mi riposo…
stiani, perché si assumessero le loro della carità nei confronti degli infermi Per modo di dire. Già! Se qualcuno
responsabilità e si attivassero per e dei carcerati, visitandoli e conso- di voi bussa al cuore di Dio e chie-
curare e promuovere le varie opere landoli per quanto potevi. de il mio aiuto, mica posso stare
di pietà. FSMB: Se ho potuto fare del bene, tranquillo e indifferente. Tocca dar-
I: Sembra quasi che tutto ti andava tutto è stato fatto a maggior gloria di mi una mossa! Ma lo farò con tutto
per il meglio e liscio come l’olio! Dio, per esaltare la sua misericordia. il cuore.
FSMB: Magari fosse stato così! No, I: Carissimo, dobbiamo purtrop-
non mi sono mancate le prove e non po sospendere la nostra intervista. Mauro Regazzoni

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

INTERVISTA A UN SANTO.
FRANCESCO SAVERIO
MARIA BIANCHI (III)
Continuiamo la nostra intervista al santo apostolo della città di Napoli per conoscerne meglio la
personalità e lo spirito. Cercheremo di scoprire l’esercizio in grado eroico delle altre virtù,
cardinali e sociali.

Intervistatore: Carissimo Santo… FSMB: Capisco. Procediamo pure FSMB: Mi fa piacere sentirlo, ma
sono di nuovo qui a disturbarti. Ti rin- allora. Ma facciamo sempre attenzio- sai cosa significa essere prudenti?
grazio per aver accettato di incontrar- ne, mi raccomando. Quanti sanno che la Prudenza è una
mi di nuovo! virtù molto importante e che abbrac-
Francesco Saverio Maria Bianchi: la prudenza cia quasi tutti i comportamenti delle
Vedo che non ti sei ancora stanca- persone? “Mi raccomando…” ci sen-
to… Certo, sei tenace, perseverante. I: Proprio questa raccomandazio- tiamo dire da più parti. Quante rac-
Questo mi fa piacere! Perciò mi met- ne mi offre l’occasione per introdurre comandazioni abbiamo fatto!
to nuovamente a tua disposizione. I: Già! Un antico filosofo ha scrit-
Che cosa vuoi sapere ora? to che la Prudenza è il retto discer-
I: Visto che parli di tenacia, di co- nimento delle azioni umane. E poi-
stanza e di perseveranza… Mi viene ché l’uomo è tutto azione, vuol dire
alla mente che diversi testimoni al che la Prudenza deve investirlo e
processo hanno riconosciuto in te guidarlo in ogni momento. Inoltre
ampiamente queste disposizioni d’ani- retto vuol dire giusto, leale, onesto.
mo. Ascolta. Un discernimento, quindi, che non
Testimone: Io ho osservato nel Ser- deve nuocere né a chi compie
vo di Dio una stabilità e costanza l’azione né agli altri. La Prudenza
sino alla morte, a tal punto che era deve sì essere guardinga, cauta, ma
ammirevole il vederlo nell’esecu- non deve sottovalutare la lealtà e
zione dei propri doveri, siano essi l’onestà.
di giustizia, o di carità. Da tutti si FSMB: Bella definizione filosofica
credeva che il Servo di Dio fosse e si applica bene al buon senso.
stato un eroe nell’esercizio delle Tuttavia, altra cosa è la prudenza
virtù cristiane. cristiana!
FSMB: Il riconoscimento che mi I: È vero! Come cristiani non dob-
sia impegnato nel loro esercizio mi biamo fermarci alla definizione filo-
fa piacere, non tanto per me, ma sofica, ma è doveroso fare un passo
sempre per la maggior gloria di in avanti. Se il buon senso è una
Dio… per rubare un’espressione cara piattaforma sicura per tutti, onde
a s. Ignazio di Loyola. poterci muovere anche in mezzo a
I: Non voglio essere irriverente… mille difficoltà, questo a noi cristia-
ma quando lo incontri, salutalo an- ni non basta. Il credente ha ricevu-
che da parte dei Barnabiti. Ciò detto, to, attraverso il Vangelo, un inse-
vogliamo vedere come te la cavavi gnamento e una forza reale, che
con le virtù cardinali e sulle virtù di formano la sicurezza di una buona
religione? riuscita sia nella vita presente che
FSMB: Dunque, vediamo… vuoi in quella futura. Per noi il Vangelo è
cominciare con la prudenza, la giu- Gesù Cristo stesso. Quando ci esor-
stizia, la fortezza e la temperanza? Piero del Pollaiolo - la Prudenza ta a pregare e a vigilare, egli ci offre
I: Certamente. D’altra parte, i te- le basi sicure per esercitare la virtù
stimoni sono stati interrogati su ciò il discorso sulla prima virtù cardinale: della Prudenza nei nostri pensieri e
che hanno conosciuto di te per la prudenza. I testimoni hanno di- azioni, sì da appagare e realizzare
quanto hanno potuto avere cono- chiarato che eri un uomo e un sacer- tutta la persona. Allora la prudenza
scenza di te… dote molto prudente. è non solo quella che mi apre gli

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

occhi per difendermi, ma anche la giustizia T: Il servo di Dio era solito incul-
quella che valuta ogni mezzo per care a quelli che lo frequentavano di
arrivare al fine che ci siamo propo- I: Veniamo ora alla seconda virtù essere più che esatti nel dare a cia-
sti e cioè il bene nostro e degli altri. cardinale: la giustizia. scuno quello che gli spettava.
In questo caso parliamo di una sag- FSMB: È una virtù difficile, che po- FSMB: È verissimo. Mi sembra, pe-
gezza che si muove sotto la guida ne domande serie: chi è giusto agli rò, che quella definizione non precisi
della virtù morale della Prudenza, in che cosa consista quel “suo” da
virtù che è l’abitudine di fare il be- assicurare a ciascuno. Ciò di cui
ne; virtù che si acquista ripetendo l’uomo ha più bisogno non può es-
atti buoni. sergli garantito per legge. Per godere
FSMB: Grazie per avere rinfrescato di un’esistenza in pienezza, gli è ne-
la memoria… cessario qualcosa di più intimo che
I: Scherza, scherza! Ogni tanto, può essergli accordato solo gratuita-
però, ricordare fa bene. Ma veniamo mente: potremmo dire che l’uomo
al tuo essere stato prudente in questa vive di quell’amore che solo Dio può
vita e sentiamo cosa hanno detto i te- comunicargli, avendolo creato a sua
stimoni. immagine e somiglianza.
T: Il servo di Dio era così pruden- I: In effetti la giustizia “distributi-
te in tutte le sue azioni, che non so- va” non rende all’essere umano tutto
lamente operava sempre con rifles- il “suo” che gli è dovuto. Molte delle
sione, ma anche nel consigliare gli moderne ideologie hanno, a ben ve-
altri misurava le parole. Né era così dere, questo presupposto: poiché
facile a rispondere alle domande l’ingiustizia viene “da fuori”, affinché
che gli si facevano, prendendo sem- regni la giustizia è sufficiente rimuo-
pre tempo per trovare una soluzio- vere le cause esteriori che ne impedi-
ne quando erano affari difficilissimi. scono l’attuazione. Ma questo modo
In ogni caso, da ciò che si vedeva e di pensare è ingenuo e miope, come
si sentiva, tutte le operazioni fatte ci ricorda Gesù stesso. L’ingiustizia,
da lui e tutti i consigli che dava, frutto del male, non ha radici esclusi-
avevano per oggetto la gloria di Dio vamente esterne; ha origine nel cuo-
e il bene delle anime, non essendo- re umano.
vi fine umano che lo determinasse FSMB: Infatti! Gesù stesso ci ricor-
ad operare. da che: «Dal di dentro, cioè dal cuo-
Non era mai in ozio e sapeva unire re degli uomini, escono i propositi di
la prudenza allo zelo apostolico es- male: impurità, furti, omicidi, adultè-
sendo avveduto nel prendere i mezzi ri, avidità, malvagità, inganno, disso-
più opportuni per condurre alla con- lutezza, invidia, calunnia, superbia,
versione delle anime, secondo i tem- stoltezza. Tutte queste cose cattive
pi, i luoghi e le persone. Piero del Pollaiolo - la Giustizia vengono fuori dall’interno e rendono
I: A questo proposito un testimone impuro l’uomo» (Mc 7,23). Mi sem-
ha richiamato un fatto che ritengo in- bra di rivivere i momenti più bui del-
teressante. occhi di Dio? Come possiamo essere la mia vita religiosa al tempo della
T: Ricordo che il servo di Dio con- giustificati? soppressione degli ordini religiosi.
segnò cento ducati a un sacerdote, I: È vero, devo ammetterlo. Non è Quante sofferenze, quanto disorien-
perché, venendo l’occasione propi- facile dire che cosa sia la “giustizia” tamento… Tuttavia, grazie a Dio, so-
zia, li impiegasse nel fare una mis- e soprattutto “essere giusti”. Qualcu- no riuscito a mantenere l’ago della
sione nella Riviera di Chiaia: un sob- no ha voluto spiegare il termine “giu- bussola spirituale sempre orientata
borgo della città nel quale manca- stizia”, con una definizione che nel verso il Signore, ho tenuto saldi i
vano i mezzi di cultura spirituale, linguaggio comune implica “dare a punti fermi della mia vita di consa-
mentre esisteva una povertà desolan- ciascuno il suo – dare cuique suum”. crato, ho mantenuto libero il mio
te e una ignoranza di cognizioni cri- In altri termini, sarebbe quella virtù cuore da ogni risentimento e sono
stiane. L’occasione si presentò e du- che inclina la volontà a rendere co- riuscito a trattare tutti senza fare pre-
rante la missione il Signore benedisse stantemente agli altri tutto ciò che è ferenze.
le idee del padre Bianchi e si impie- loro dovuto. E questi “altri” possono I: È vero. Lo confermano diversi
garono circa seicento ducati di ele- essere Dio stesso (e allora la virtù di testimoni.
mosine raccolte e vi fu una grande giustizia si chiama virtù di religione), T: Nonostante fosse stata sciolta la
conversione di anime. la Chiesa, la società civile, il nostro comunità religiosa, mantenne l’os-
FSMB: Ricordo. Oggi le cose co- prossimo (secondo il legame più o servanza delle regole, non lasciò
me vanno? meno stretto che abbiamo con lui). mai l’abito religioso e visse in quella
I: Mi sembra che ci sarebbe biso- In effetti i testimoni hanno ricono- stessa stanza nella quale egli abitava
gno di allargare queste missioni un sciuto questo nei tuoi confronti. Senti quando la comunità era ancora co-
po’ ovunque in Italia… e non solo. cosa dicono. stituita. Aveva anche un grandissimo

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

rispetto per gli ecclesiastici di qua- mente i dolori causatigli dalle piaghe FSMB: Guarda un po’! Il demonio
lunque grado, raccomandandosi an- e dalle altre infermità: non faceva al- che prende le mie sembianze… Sem-
che alle preghiere di ciascuno di es- tro che guardare il Crocifisso e tutto bra alquanto bizzarro. Ma lo è poi
si. Con uguale affabilità e carità trat- ridente si uniformava alla volontà del tanto? Se ricordo bene, s. Isidoro di
tava quelli che andavano da lui, a Signore. Siviglia, rifacendosi a s. Agostino, ha
qualunque classe sociale apparte- I: Diversi testimoni hanno notato scritto: «I demoni sono spiriti impuri,
nessero, trattandoli con la massima anche quanto siano stati forti gli as- sottili e vaganti, soggetti nell’animo a
dolcezza. salti del maligno nei tuoi confronti e passioni, razionali per intelletto, aerei
con quanta fortezza li hai superati. nel corpo, eterni per il tempo, nemici
la fortezza T: Il servo di Dio era tormentato dell’umanità, smaniosi di nuocere,
terribilmente durante la notte dal de- tronfi di superbia, astuti nelle falsità,
I: Quanto hai detto, mi induce a monio ed egli soffrì più volte i suoi sempre nuovi nell’inganno. Essi agita-
chiederti qualche lume sulla virtù insulti fino al punto di chiedere al so- no i sensi, sconvolgono i sentimenti,
della fortezza. Che mi puoi dire? masco padre Gaetano Laviosa di be- turbano la vita, inquietano il sonno,
Qualcuno ha detto che è una virtù nedirgli la stanza con le solite ora- causano malattie, intimoriscono le
cristiana, dono dello Spirito Santo, zioni prescritte. menti, tormentano le membra, diri-
quando uno sa valutare i pericoli, se- FSMB: Sì, è vero. Ho chiesto l’aiu- gono le sorti (i responsi divinatori),
gue le regole e prende consiglio, per to anche della preghiera altrui e in simulano oracoli con inganni, suscita-
rispettare la propria e altrui vita e per particolare di applicare quelle pre- no la passione d’amore, infondono
ben amministrare le risorse della pro- scritte dalla Chiesa in questi casi. l’ardore sensuale, si nascondono in
pria famiglia. È pure fortezza cristia- I: È stata ricordata anche la testi- immagini sacre; invocati si fanno pre-
na modellare il proprio carattere, sce- monianza del padre somasco. senti, si manifestano in forme veroso-
gliendo con sincerità la via del con- miglianti, assumono sembianze diver-
fronto e del dialogo, in tutte le se, talvolta si trasformano in forme
discussioni, considerando gli altri per- angeliche. Costoro, caduti per super-
sone umane e figli di Dio. È ancora bia dalla sede celeste, dimorano ora
fortezza altamente cristiana il perdo- nell’aria». Certo, però, che apparire
nare sempre in tutte le situazioni. con le mie sembianze….
Possiamo chiedere che la giustizia I: I testimoni hanno comunque
umana faccia il suo corso, ma l’odio detto qualcosa di più a proposito del-
nel cuore del cristiano non deve re- le tentazioni del demonio.
gnare. Insomma, la virtù della fortez- T: Il servo di Dio esercitò la fortez-
za non la si dimostra con la temera- za non solo nel tollerare le tentazioni
rietà, che mette tutto a rischio, e nep- con le quali il demonio l’assaliva, ma
pure con la presunzione di essere già anche nel caricarsi delle altrui tenta-
perfetti. E inoltre, la vera fortezza zioni, accettando di soffrirle lui per
non è ambiziosa oltre misura, né va- liberarne gli altri.
nagloriosa, rivestendosi di meriti e di FSMB: Dio mi ha concesso la gra-
virtù che non ha. zia e la forza necessarie a compiere
FSMB: Condivido in pieno questo questo atto di offerta. È suo il merito
modo di intendere la fortezza. Una e non mio.
tale virtù mi ha aiutato a vincere
ogni paura, anche quella della mor- la temperanza
te: non per temerarietà, ma per amo-
re di Dio e del prossimo. I: Veniamo ora alla quarta virtù
I: In effetti, alcuni testimoni hanno cardinale: la temperanza. Partiamo
rilevato con ammirazione la tua “im- dal tuo rapporto con il cibo. I testi-
perturbabilità” di fronte anche agli moni hanno notato che eri molto par-
insulti. co nel nutrirti. Ascolta.
T: Non ho mai veduto il servo di T: Abbiamo osservato nel Servo di
Dio adirato, giacché era così placido Dio una grande temperanza nel man-
che non si turbava in alcun modo. giare. Per quanto comparisse pingue,
Era ammirevole la sua serenità anche pure era così parco nel cibo, che
quando veniva insultato, ricevendo sembrava la sua vita quasi un conti-
gli insulti con una certa ilarità di spi- Sandro Botticelli - la Fortezza nuo digiuno e abbiamo creduto un
rito. Vi era in lui una imperturbabilità miracolo la conservazione e nutrizio-
d’animo eroica. ne del servo di Dio.
I: Non solo. La ammiravano anche T: Il padre Laviosa disse che quel FSMB: Sì, in effetti, davo l’impres-
nel modo in cui affrontavi le sofferen- demonio che tormentava il padre sione di essere una persona florida.
ze, che sperimentavi nel corpo. Bianchi era venuto la notte seguente Però, non è che facessi grandi digiu-
T: Colpiva la fortezza d’animo, di- al precetto dato, ad atterrirlo pren- ni! Non pensare che fossi come uno
mostrata nel sopportare paziente- dendo la figura del padre Bianchi. dei grandi asceti del passato.

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

I: I testimoni lasciano intendere, re e nella gratitudine. Sì, l’umiltà è


invece, che avrebbero avuto piacere relativa all’amore, alla carità. I testi-
nel soddisfarti anche in questo… moni su questo punto sono stati
T: A dispetto della sua salute, che concordi e numerosi nel riconoscerti
glielo avrebbe permesso, non do- questa virtù. Senti che cosa hanno
mandò mai cosa particolare. Anzi, detto di te.
stimolato a voler dire cosa gli abbi- T: La corona di tutte le virtù del
sognasse e qual cibo fosse più servo di Dio era l’umiltà, di modo
adatto per le sue infermità, non che oltre al credersi l’infimo della
volle dare mai il piacere di dire terra, trattava in tal maniera anche i
quale fosse la pietanza migliore fanciulli, che dava a vedere esser
per lui. Era però cosa da riflettersi lui più che fondato in detta virtù.
il vedere come il Signore, a dispet- Odiava gli elogi che gli venivano ri-
to del suo silenzio, spesso gli face- volti, ricavandone piuttosto dispia-
va arrivare la cosa necessaria ai cere e procurava di nascondersi
suoi mali. Come quando, soffrendo quanto più poteva, eleggendo nelle
di un “fuoco” nelle sue viscere, chiese il luogo più segreto e nasco-
avrebbe avuto bisogno di una po- sto. Era sempre impegnato a na-
zione rinfrescante, non vi era timo- scondere quei doni particolari dei
re che la cercasse; ma il Signore la quali il Signore lo colmava e si af-
fece pervenire ugualmente; e il ser- fliggeva se veniva lodato dagli altri
vo di Dio ringraziò il Signore di- e procurava che si avesse di lui una
cendo: «Questa pozione Iddio ha bassa considerazione. Infatti non vi
veduto che mi era necessaria e me era oggetto più afflittivo per lui
l’ha mandata». quanto il sentirsi lodare da qualche
FSMB: È vero! Il Signore è sempre persona: allora pareva abbattuto,
intervenuto, nonostante le mie ritro- come se fosse stato percosso da
sie e le mie preoccupazioni a non una mano nemica; al contrario non
dare ulteriori disturbi. Si è disturbato si vedeva mai tanto contento, quan-
lui per me. Ha fatto cose veramente to allora che era disprezzato e ol-
Piero del Pollaiolo - la Temperanza grandi! traggiato.
FSMB: Sì, non gradivo gli elogi fat-
I: Ti credo, ma i testimoni hanno ti alla mia persona. Non perché fossi
la corona delle virtù: l’umiltà
guardato nel tuo piatto..., se così si un misantropo. Tutt’altro! Amavo la
può dire! Senti che cosa hanno detto. riservatezza e il raccoglimento e
T: Il pranzo quotidiano consisteva I: Ciò che hai detto mi richiama il avrei preferito vedere quanti rivolge-
in una minestra, una pietanza di car- cantico del “Magnificat” di Maria: vano lodi a me, rivolgerle a Dio, per
ne e una costina di carne arrostita ed un canto che esalta l’umiltà della Ver- le grazie abbondanti di cui mi aveva
egli mangiava una porzione del pri- gine e mi spinge a riflet-
mo e del secondo piatto, mentre ri- tere sul tuo esercizio di
servava sempre l’arrosto per altri. questa virtù. «L’umiltà è
Inoltre, non solamente non doman- la madre, la radice, la
dava cosa in particolare per sé, ma nutrice, il fondamento, il
sotto vari pretesti distribuiva le parti legame di tutte le altre
migliori agli altri, tenendo il peggiore virtù», dice San Giovan-
per sé; e, se venivano portati altri ni Crisostomo, l’umiltà fa
piatti grazie alla carità dei fedeli, egli dell’uomo il terreno su
era solito mandarli per elemosina a cui la grazia può svilup-
qualche famiglia bisognosa. Nell’in- pare la sua fecondità.
viarli, si contentava di benedire Dio Poiché l’uomo conosce
e si privava intanto del gusto che la propria creaturalità, i
avrebbe potuto ricevere da quei piat- propri limiti creaturali,
ti particolari. Dalla sua bocca non è ma poi anche il proprio
mai uscita alcuna lagnanza riguardo essere peccatore, e con-
al condimento del mangiare. temporaneamente sa di
I: Una bella testimonianza, non aver tutto ricevuto da
credi? E pensare che avresti potuto Dio e di essere amato
chiedere qualcosa di particolare, di anche nella propria li-
più adatto al tuo stato di salute… mitatezza e negatività,
FSMB: Perché creare altre diffi- l’umiltà diviene in lui vo-
coltà a chi già tanto bene mi stava lontà di sottomissione a
facendo? Dio e ai fratelli nell’amo- la corona delle virtù: l’umiltà

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

fatto dono. Sono sempre stato con- fici…, ma non mi ritenevo capace Francesca… Perché non lo hai fatto?
vinto, che l’unico degno di lode sia di esercitarli. Sai… questo emerge dal processo.
Dio, proprio per quanto hai detto a I: Sì non ambivi a tali cariche. E T: Nel forte dei suoi patimenti,
proposito dell’umiltà. questo emerge con chiarezza dal curiosamente non si fidava di prega-
I: Questo aspetto della riservatez- processo. re la venerabile Suor Maria France-
za e della ricerca della solitudine per T: Quanto alle cariche, il servo di sca per avere qualche sollievo, giac-
un maggiore raccoglimento in Dio Dio disse che aveva rinunciato alcu- ché sentiva dirsi da lei che si fosse
emerge anche dalle testimonianze re- ne volte all’episcopato e che non ricordato di quello che essa aveva
se nel processo. ambiva ad alcuna superiorità per non sofferto.
T: Parlava sempre con rispetto voler cariche in questa terra. Era così FSMB: Già! Non era facile starle
degli altri, si rimetteva al sentimen- superiore alla vanagloria che si chia- dietro nella vita dello spirito. Mi in-
to altrui e se obbligato a dire il suo mava e si credeva miserabile pecca- dicava sempre la Croce, il crocifis-
parere, l’esponeva con la massima tore e pregava il Signore di mante- so… Alla fine ho capito una cosa,
moderazione. Senza aver riguardo nerlo sempre nascosto. che poi ho cercato di mettere in pra-
a persona alcuna per qualunque ti- FSMB: Vorrei dire che amavo que- tica e ho consigliato di fare a quanti
tolo fosse rispettabile, bastava che sta virtù in modo particolare, ma…
fosse stata virtuosa per formare il potrei apparire vanaglorioso.
suo piacere nel trattarla. Si pre-
murava di avere sempre l’ultimo pazienza e rassegnazione
posto nella compagnia e durante le
pubbliche osservanze aveva piacere I: C’è un’ultima coppia di virtù
di essere sempre posto all’ultimo che mi preme considerare. La pazien-
posto. za e la rassegnazione: due virtù stret-
Pareva continuamente inabissarsi tamente legate all’umiltà.
nel suo niente e se qualche sacer- T: Abbiamo osservato un’eroica
dote a forza di importune preghiere pazienza nel soffrire i mali dai quali
l’obbligava a dargli la benedizione, era oppresso fino al punto di non es-
tanto faceva che il sacerdote da lui sergli mai uscita parola alcuna di
benedetto alla fine lo benediceva a bocca che potesse lasciar intravvede-
sua volta. Non si trattenne dal ri- re qualche ombra d’impazienza, co-
prendere con forza chi volle baciar- me nel caso del dolore alle gambe,
gli i piedi, ritirandoli in quel mo- nelle quali, essendosi aperte delle
mento per timore che gli venissero piaghe, ne fuoriusciva umore così
baciati. caustico che, essendo cadute alcune
FSMB: Sì, non gradivo affatto que- gocce sulla mano di una persona,
sti gesti estremi di ossequio. Ma non questa ne ebbe l’impressione che
volevo neppure offenderli e quindi fosse acqua bollente.
facevo l’unica cosa possibile per far- FSMB: Meglio non ricordare più
lo capire: ritiravo i piedi. questi aspetti. Quanto disturbo
I: A cercarti, però, non era solo la penso di aver dato… Eppure sono ritratto di S. Maria Francesca delle
gente umile, ma anche uomini di go- stati occasione di un impegnativo Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo,
verno, prelati e altri personaggi di ri- esercizio ascetico e di umiltà; e an- terziaria francescana alcantarina
lievo della società civile ed ecclesiale. che in questo vi è da lodare il Si-
Li trattavi tutti allo stesso modo con gnore. Del resto sono stato chiama-
affabilità e deferenza. Lo hanno di- to a portare pazienza, verso me me lo chiedevano: «La Croce si porta
chiarato diversi testimoni. stesso, verso gli altri e, se vogliamo e non si trascina».
T: Per quanto venisse cercato da dirlo, anche nei confronti di Dio. I: Carissimo, avrei ancora da inter-
Monarchi, Cardinali, Vescovi, Signo- Verso di me, perché ho sempre av- rogarti sulle virtù di religione, ma…
ri, Preti, Monaci non si insuperbì, ma vertito la mia personale incompiu- vedo che il discorso sarebbe troppo
cercò di vivere ancor più profonda- tezza; verso il prossimo, perché ho lungo e manca il tempo. Che ne dici
mente in umiltà. dovuto riconoscere l’incompiutez- se rimandiamo l’argomento a un
I: E quanto alle cariche che i supe- za e la fragilità delle relazioni con prossimo incontro? Sarà l’ultimo, te
riori ti hanno chiesto di assumere? So gli altri; e con Dio, nel senso che, lo assicuro.
che ti hanno anche proposto per nel confessare l’incompiutezza del FSMB: Vedo che non c’è modo di
l’episcopato. disegno divino di salvezza, ho do- sottrarmi…. Va bene. Mi rassegno a
FSMB: Non ricordarmelo. Se ci vuto aprirmi alla speranza, come “portare” ancora per un poco questa
penso, mi vengono ancora i brividi. invocazione e attesa di salvezza. croce. Ma lo faccio per amore del
Ho dovuto rassegnarmi a essere su- Per questo ho potuto anche con tut- Signore. Altrimenti… chi la sente
periore per tre trienni, ma quanta ta umiltà rimettermi totalmente nel- s. Maria Francesca delle Piaghe di
sofferenza. Non ho potuto tirarmi le mani del Signore. Nostro Signore Gesù Cristo!
indietro. Sai… l’obbedienza! Non I: Avresti potuto ricorrere all’inter-
che avessi paura di assumere tali uf- cessione della venerabile suor Maria Mauro Regazzoni

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

INTERVISTA A UN SANTO.
FRANCESCO SAVERIO
MARIA BIANCHI (IV)
Terminiamo la nostra intervista al santo apostolo della città di Napoli affrontando il tema dei
voti religiosi: Povertà, Castità e obbedienza, il triplice “funicolo” – come li definiva s. Antonio
Maria Zaccaria, fondatore dei Barnabiti, delle Angeliche di s. Paolo e dei Laici di s. Paolo –
che legano il religioso a Cristo e alla sua Chiesa in un modo tutto speciale.

Intervistatore: Carissimo s. France- è costata, quanto impegno ho dovu- Dio e, in certo qual modo, anche al-
sco Saverio Maria, ci ritroviamo e co- to esercitare per essermici mantenu- quanto “originali”.
me promesso sarà il nostro ultimo in- to fedele! FSMB: Già! Siamo “unici”, per-
contro in questo anno a te dedicato I: Proprio a questo proposito, vor- ché ciascuno di noi è amato da Dio
dalla nostra Congregazione. Con ciò rei chiederti qualcosa sui voti reli- in un modo tutto particolare, ma
desidero portare a termine un percor- giosi, che anche tu hai fatto, come tante “unicità” sono chiamate a
so che, mi auguro, possa consentire del resto ognuno di noi barnabiti, e creare comunione e un corpo solo,
a molti di conoscerti un po’ meglio. che ognuno di noi vive, certamente che non è solo la Congregazione,
Francesco Saverio Maria Bianchi: secondo le Costituzioni e le Regole ma è anche la Chiesa. Quanto al-
Credi che sia stato e sia ancora così della Congregazione, ma anche in un l’essere “originali”, non c’è stato
importante conoscere me? Non sa- modo tutto particolare e personale, forse qualcuno che ha detto: “Se
rebbe meglio far conoscere un po’ di visto che siamo “unici” agli occhi di non son matti non li vogliamo?” Del
più il Signore, perché lo pos- resto il fondatore non ci ha esortati
sano amare sempre di più? a “correre come matti verso
Noi siamo ben poca cosa, an- Dio e verso il prossimo”? Ciò
zi nulla, di fronte alla gran- che ci viene addebitata e do-
dezza di Dio e tutto ciò che vremmo tenerci cara è quella
siamo e facciamo è suo dono. sana e santa “pazzia” – o se
Nulla aggiungiamo alla sua preferiamo chiamarla “origi-
grandezza. nalità” fa lo stesso –, che è
I: È vero! Ma il Signore si fa quella della carità!
conoscere anche attraverso i I: In fin dei conti, tutto –
suoi santi, proposti come mo- quindi anche i tre voti religiosi
delli di vita cristiana. Non di povertà, obbedienza e ca-
perché fossero già perfetti, stità – converge e trova il suo
ma perché hanno intrapreso compimento in questa virtù,
un cammino di perfezione se- che è la sola a rimanere una
condo la vocazione che han- volta ritornati a Dio.
no ricevuto in dono e lo han- FSMB: Tutto si compie nel-
no portato a compimento con la carità! Quello dei voti è,
l’aiuto della grazia di Dio. come dice s. Antonio Maria
Hanno detto il loro sì pur con Zaccaria, il “triplice funico-
tutti i loro limiti e Dio ha ope- lo” che ci lega a Cristo e alla
rato in loro e attraverso di lo- sua Chiesa con un legame
ro grandi cose! Riconoscen- che è certamente d’amore e
dole, l’uomo può riconoscere non un cappio che soffoca
la mano di Dio, il suo volto e chi li pronuncia. Un legame
rendergli lode. d’amore, appunto, che do-
FSMB: Il sì al Signore… vrebbe essere indissolubile,
quanto costa il più delle vol- come il matrimonio. È triste
te! Penso al mio sì e certa- perciò vedere religiosi che
mente vi penso con gioia e Arpino (FR) - monumento in bronzo di “lasciano”… proprio come
gratitudine, ma devo ricono- s. Francesco Saverio M. Bianchi opera lo è vedere coppie che si se-
scere anche quanta fatica mi dell’artista Pietro Giambelluca (1977) parano.

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

FSMB: Fu un atto di delicatezza FSMB: In questo caso, invece, mi


di una persona di mia conoscenza, stava talmente a cuore la causa di
ma non potevo considerarlo se non suor Maria Francesca che accondi-
un prestito, altrimenti non avrei ac- scesi alla richiesta. Non vi fu altro
cettato. motivo.
T: Il servo di Dio viveva di pura I: Concordano su questo anche i
elemosina, non avendo altro di cer- testimoni al processo canonico.
to che la sola pensione di otto duca- T: Il servo di Dio, interrogato su
ti – che non copriva le spese medi- cosa si potesse o volesse fare di quel-
che, ritenute incalcolabili, visto che lo che aveva, rispose che due erano i
per pagare anche solo le persone soli oggetti che aveva davanti agli oc-
che lo dovevano assistere giorno e chi: la sua Religione e la Causa della
notte si dovevano sborsare almeno Venerabile Suor Maria Francesca e
nove ducati al mese – ed era un quindi quanto egli aveva era a dispo-
continuo miracolo vedere che ognu- sizione della congregazione e della
no era impegnato a portargli delle causa. Non aveva alcun attaccamen-
cose necessarie. to alle cose di questo mondo.
FSMB: Che posso dire? La Provvi- FSMB: Guarda un po’ che caos
denza divina non mi ha fatto mai per un testamento! E pensare che
mancare lo stretto necessario. Biso- avevo avuto il permesso dell’allora
gna fidarsi e affidarsi. superiore del collegio e per maggiore
effigie di santa Maria Francesca delle
I: Per qualcuno possono sembrare chiarezza feci un foglio privato in cui
Piaghe di Nostro Signore Gesù Cristo
belle parole… facili a dirsi, ma non diedi le opportune disposizioni per
(Anna Maria Gallo, 1715-1791) che il
Bianchi diresse spiritualmente per
così tanto da realizzare! l’uso dei mobili e del denaro trovati
circa diciassette anni FSMB: È la sfida quotidiana del dopo la mia morte.
cammino della fede. Ci credi, o non I: È vero. Abbiamo di fatto anche
ci credi! la testimonianza dell’autore principa-
I: È vero.. è molto triste. Ma ve- I: Torniamo alle testimonianze. le della disposizione presa da te, Le-
niamo dunque ai tre voti religiosi. Va Qualcuno ha posto la questione di
bene? un tuo testamento…
FSMB: Se è questo che desideri… T: Chiesto se facesse problema il
Va bene, ma ti ricordo che i voti han- fatto della presenza di un testamento
no il loro senso solo se rimangono legato alla persona di un religioso
ben saldamente agganciati alle virtù legato al voto solenne di povertà, il
di povertà, castità e obbedienza testimone rispose che la ragione per
che ne sono il fondamento. Il voto è cui è stato ritenuto opportuno fare un
– detto in soldoni – l’espressione pub- testamento era stata la seguente: il
blica, o privata, della volontà di voler servo di Dio vi era stato forzato da
vivere queste virtù come scelta di vi- un amico assai importuno, preoccu-
ta in risposta a una chiamata. pato della sorte della cassa delle ele-
I: Grazie per avercelo ricordato. mosine destinate alla causa di cano-
nizzazione della venerabile Suor Ma-
povertà ria Francesca delle Piaghe di Nostro
Signore Gesù Cristo.
I: Iniziamo con il voto di povertà e FSMB: Purtroppo certe “preoccu-
sentiamo cosa hanno da dire i testi- pazioni” sono difficilmente gestibili e
moni al processo a questo riguardo. non sempre è facile far capire l’inop-
Testimoni: Nella stanza del servo portunità di certi passi.
di Dio non vi era nulla che offendes- I: Questo mi ricorda vagamente
se il voto di povertà. Un letto più co- quello che accadde a papa Pio X,
modo gli era stato approntato duran- quando esaminò la petizione presen-
te il periodo dell’infermità e aveva tata dal clero e dai fedeli della dioce-
sostituito il materasso e un saccone si di Frascati, che chiedevano la no-
sopra il quale dormiva in preceden- mina a vescovo della diocesi del car-
za, ma, d’accordo con il donatore, fu dinale Francesco di Paola Cassetta
ripreso da questi dopo la morte del (+1919). Il papa con molta arguzia,
servo di Dio. Altro mobilio non vi sapendo che il cardinale era ricco di
era, se non un tavolino e poche sedie suo, chiese ai solerti fedeli se fossero
di legno di pioppo, oltre ad alcun interessati più al Cardinale Cassetta o bella stampa ottocentesca
quadri e un cassone nel quale il ser- alla “cassetta” del Cardinale. La ri- raffigurante il nostro santo, che fa
vo di Dio riponeva quanto riceveva sposta fu: “Tutti e due Santità!” Furo- da controfrontespizio del volume
in elemosina. no accontentati. indicato nell’immagine seguente

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SPIRITUALITÀ BARNABITICA

lio Rivera. Sentiamo che cosa ha det- dato delle elemosine in mano al detto FSMB: Ti assicuro che non lo face-
to a proposito della richiesta di chia- Servo di Dio; e per salvare i suoi con- vo per paura o per piaggeria.
rire il fatto di come un religioso pro- fidenti, tra i quali me stesso, dalle ves- I: Lo so. Lo confermano anche i
fesso abbia potuto far testamento e sazioni e imputazioni eventualmente testimoni.
perché mai abbia abbondato in que- suscitate, nel caso in cui si fosse tolto T: Era così fondato nell’obbedien-
sto sentimento contrario al voto di tutto dalla stanza del Servo di Dio. za che non solamente ascoltava le
povertà. Non solamente il Superiore fu pre- voci dei superiori, come quella di
T: Io fui l’autore principale della sente a tutti gli atti, come si evince Dio, ma obbediva anche a chiun-
disposizione presa dal padre Bianchi, dalla firma esistente in un foglio a que gli diceva: “Fate questo per ob-
ma non fu mai mia idea determinarlo parte per l’esecuzione delle disposi- bedienza”.
a fare un testamento lesivo del voto zioni del testamento, ma si ritenne I: Eri obbediente anche al vescovo…
di povertà, ma solamente obbligare opportuno sentire il parere di ottimi FSMB: Sì, ma è una obbedienza che
– dirò così – il Servo di Dio a dichiara- teologi di Napoli tra i quali il padre mi costava non poco…
re la natura dei beni esistenti presso Tornese, della Casa della Missione. I: Immagino… Soprattutto se in-
di lui, mentre a me constava che da Inoltre il superiore di allora aveva da- tendo bene le testimonianze a riguar-
lui si conservava il deposito delle to licenza al Servo di Dio di fare te- do.
elemosine della Venerabile Serva di stamento e altre disposizioni esistenti T: So che il Servo di Dio ubbidì al
Dio; e poiché la disgrazia dei tempi in fogli privati e sollecitò perché si proprio vescovo nel confessar mona-
di allora faceva sì che il Fisco facesse usassero queste cautele. Tuttavia, non che nei Conservatorii, per quanto
suo quello che non si trovava dispo- mi risulta che il Servo di Dio abbia fosse stato ritrosissimo a confessarle.
sto con pubblico testamento e con la firmato alcuna carta privata. I: Sappiamo anche che obbedivi al
solenne istituzione di un erede, cre- Quanto agli oggetti ritrovati nella tuo direttore spirituale.
detti ragionevole e giusto determina- sua camera, o riguardavano quadri T: Era talmente obbediente al suo
re il Servo di Dio a fare il testamento: di santi e altre cose di devozione, o direttore spirituale che quando questi
per impedire che i beni cadessero in mobili religiosi e libri ricevuti da gli disse di andarsi a confessare in
mani illegittime e si fosse derogato varie persone amiche, o biancheria una chiesa distante assai dalla sua
alla volontà di coloro che avevano oggetto della carità dei fedeli, poi- abitazione, il servo di Dio nonostan-
ché all’inizio la sua stanza era po- te le sue infermità vi andò senza in-
verissima e mancante anche dello dugio.
stretto necessario alla vita; ma il I: L’obbedienza è per il religioso,
padre chiese e ottenne tutte le li- come dice qualcuno: la “massima
cenze necessarie per tenere queste penitenza”.
cose, anche riguardo alle cose di FSMB: Qualcuno altro direbbe la
poco rilievo. “vita comune”.
FSMB: Sono contento che sia stata
riconosciuta la mia buona fede. Me- castità
no male che dove sono ora non ci
sono testamenti da fare! I: Passiamo al voto di castità.
FSMB: Una virtù-voto assai delica-
obbedienza ta, ma tengo a precisare che non ri-
guarda solo l’affettività.
I: Passiamo ora al voto di obbe- I: Lo so. Alcuni testimoni lo hanno
dienza. ricordato.
FSMB: Potremo dire che dalla “po- T: Il Servo di Dio era così esatto
vertà” dei beni esterni, passiamo alla nel mortificare tutti i sensi, che qua-
“povertà” dei beni interiori, il massi- lunque espressione volessi io usa-
mo dei quali è il nostro Io. re, sarebbe sempre insufficiente ad
I: Hai ragione. Tuttavia, sentiamo esprimere l’amore che egli portava
che cosa hanno detto a questo pro- alla castità e alla cautela che usava
posito i testimoni al processo. per conservarla, giacché si allontana-
T: Aveva tale obbedienza per i va da tutto quello che potesse mac-
suoi superiori che, prima di uscire, chiarla. Queste sue cautele e questo
così come prima di ritirarsi in came- suo sistema di vita facevano credere
ra, passava dal superiore per cercare il servo di Dio di purità angelica.
la benedizione e in caso di assenza Cioè, era così attento a conservare la
frontespizio di un’operetta scritta di questi, faceva lo stesso atto di castità, che nel trattare con il Servo
nel 1823 da Pietro Rudoni, canonico sottomissione davanti alla porta del- di Dio si credeva trattare con un an-
e teologo nella Collegiata di san la sua stanza e, inginocchiandosi gelo in carne, o con un serafino. Egli
Babila di Milano, testimonianza della con un solo ginocchio e togliendosi stesso procurava di imprimere l’amo-
diffusione del culto a s. Francesco il cappello, domandava la benedi- re verso Dio per riguardo alla purità
Saverio Maria Bianchi ben oltre la zione come se fosse stato presente dicendo: “Modestia coll’Angelo tuo
città di Napoli il superiore. Custode”.

30 Eco dei Barnabiti 4/2015


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08TER Spir barna 31_Eco4-2015 17/12/15 11:51 Pagina 31

SPIRITUALITÀ BARNABITICA

I: Dati i tempi, però, quando si un non vedere: si trattava di qualcosa I: Credo di poterti rassicurare. I te-
parlava di castità sempre al rapporto che aveva un risvolto anche positivo. stimoni, almeno, possono offrirti un
con le donne si guardava. I: In effetti è un aspetto che emer- saggio della fama che ti ha circonda-
FSMB: È vero, ma è il limite di ge in un’altra testimonianza. to in vita e dopo morte. Senti che co-
quei tempi e io non ero certamente T: Ho trovato il Servo di Dio non sa hanno detto.
fuori da quei tempi. Tuttavia, la casti- solo gelosissimo nel conservare il bel T: Il Servo di Dio morì con l’opinio-
tà non riguardava solo il rapporto giglio della castità, ma anche teso a ne di Santo, di modo che appena morì
con la donna, ma anche i si vide piena la Chiesa e il Co-
comportamenti, le parole… ro nel quale si ebbe premura
Che dicono i testimoni? frettolosamente portare il cada-
I: Te lo dico subito. vere per non permettere disgui-
T: Fuggiva ogni familiarità do nelle stanze. Di più, tanta
con le donne, anzi non per- era la buona opinione nella
metteva che dalle stesse gli si quale morì, che ognuno ebbe
baciasse la mano, osservava premura di prendersi qualche
una modestia d’occhi ammire- cosa per sua devozione. Il Ser-
vole, poiché non li fissava mai vo di Dio godeva questa buona
su oggetti pericolosi. Era così fama nell’animo di ogni ceto di
attento nel vestirsi, che per persone: sia che fossero cardi-
molto tempo proibì anche a se nali, o vescovi, ma anche in
stesso di spogliarsi la notte e una grande quantità di sacer-
ciò per averlo inteso dire da doti e religiosi e di molti nobili
un fratello converso barnabita. napoletani. Questa buona opi-
Era nemico del sentire discorsi nione nella quale visse e morì
in cui potesse cadere qualche il Servo di Dio, dura ancora,
parola meno casta; anzi, non anzi cresce di giorno in giorno,
voleva dar orecchio ai discorsi figlia delle sue virtù, che erano
nei quali si raccontasse qual- lucidissime, come un sole. Le
che delitto commesso contro ragioni di questa buona opinio-
questa virtù; e se qualche ami- ne furono l’essere egli un uomo
co ignorante di questo suo si- di consiglio, un uomo di som-
stema, avesse raccontato qual- ma carità e un uomo dal quale
che fatto di tal genere, non fa- ognuno diceva di aver ricevuto,
ceva altro che tutto contenersi mediante la sua intercessione,
e battersi il petto. La sua mo- varie grazie e miracoli.
destia era ammirevole al pun- I: Carissimo, è ora di salu-
to che, camminando per la ritratto della Ven. Maria Clotilde di Savoia. tarci; ma… toglimi una curio-
strada, non si scomponeva e Tra i suoi figli spirituali, sono degni di ricordo sità. Hai detto che tornerai al-
non vi era in lui alcun com- i Venerabili Vincenzo Morelli, teatino la tua occupazione preferita:
portamento indecente. Qual- e arcivescovo di Otranto, i beati Vincenzo quale sarebbe?
cuno ricorda che avendo Romano e Mariano Arciero e il ven. Placido FSMB: Non ti è ancora chia-
comprato un libro di Storia Baccher. Anche i reali di Savoia Carlo ro? Lodare Dio, amore infini-
della Sacra Scrittura con im- Emmanuele IV e la ven. Maria Clotilde, esuli to. Sulla terra si parla di eter-
a Napoli, sapendo dei doni straordinari del
magini, gliela portò in visione nità, ma è un concetto che re-
P. Bianchi, posero tutta la loro fiducia nei suoi
e il servo di Dio, nel vedere consigli e nel soccorso delle sue orazioni
sta legato al tempo. Qui il
le figure di Eva e di Susanna tempo non ha più senso, per-
gli disse: “Cassa, cassa queste ché si è e basta. Si è nell’amo-
figure”. parlarne in un modo che ispirava re, perché Dio è amore e questo ba-
I: Un tale atteggiamento fu riscon- l’amore a questa virtù. sta. Tuttavia, per dirci “A Dio” voglio
trato anche nei confronti della tua lasciarti questa preghiera a me cara,
persona, soprattutto nel momento una buona fama che potrebbe tornarti “utile” finché
della malattia. sei nel “tempo” in attesa di entrare
T: Era così geloso della purezza, I: Il tempo è tiranno e lo spazio a anche tu nell’“eternità”:
che non fu possibile veder le sue pia- noi riservato è terminato. Siamo giunti Signore, io sono nelle vostre mani
ghe alle gambe, per quanta premura alla conclusione di questa intervista. come un corpo morto.
io ne avessi avuta e per quanta confi- FSMB: Ti dirò… Mi sento sollevato. Fate di me quello che vi pare e piace.
denza vi passasse tra noi, se non in Potrò così tornare alla mia occupazio- La vita e la morte stanno nelle vostre
un giorno in cui, mancando quello ne preferita. Spero di non aver dato mani.
che lo medicava, fu obbligato a farsi una cattiva immagine di me. Anche se Sono contento di fare la vostra volontà.
medicare da me. questo può sembrare vanagloria, non Amen
FSMB: Quello che hanno detto è lo dico per me, ma per non fare un
vero; ma non era solo un non fare, o cattivo servizio alla gloria di Dio. Mauro Regazzoni

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