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1307 ‘RecoLLECTIO 1308 Le condisioni fcsate dai singoll istitutl per ammissione ‘delle Yocarion! sono state’ racesite da H. Hohn, Vocations. Conditions of admission, et. ino the Convents, Congregations, ‘Sotetier, Relisious Insiuter., Londra-Manchester. 12 Per il dibattto susctato a segulto del volume di J. Lahition, La vocation sacerdotale,Parigh 908, et -R. Darvicau. Un ‘deat sur la vocation cis début due XX« sacle: Vatfaire Lahitton {io03-12)" im Te vocation religieuse et stcerdotale en France Sevtivtlx sitces, Angers {1909}, p- 6877 (OI). , id religieuse de U'Eglise de France, in RestistegiFrance 31 (949 277406, D. Sulla, La. erise det Woeations. Eset danaiyse hbtorique, in” Etudes (1967 23631 STBGG R. Hoste, Vie et mort des Ordres religious, Parigh fort, HRs Fuchs Ebaugh, Out of the Cloister. A Study of Greanigitonal’ Dilemmas, Austintondra 1977 (e la. recensione GT Stguy. in. Archives de ‘Sclonces sociales det religions 13 {loan ne 3/2, py 203); S. Durgalasst, La erst dele: profes. Hlontocccion! ‘e Femorragia dei s consscratt» nella erigtenta ltalanas sn modeliotaterpretativo socitosice, in Studi i ociologia 19 (B81) 3-48. P. Granoua « RECOLLECTIO ». - Rivista annuale fondata nel 1978 dagli Agostiniani Recolletti e affidata al- Yistituto storico dell’Ordine (creato nel 1957), di cui vuole essere organo ufficiale. Aperta a studi sulla vita religiosa vista nellottica di s.Agostino e a quanti altri riguardano i vari rami della famiglia agostiniana, R. si occupa in particolar modo della storia degli Agostiniani Recolletti Attualmente la rivista 2 divisa in tre parti: la prima @ dedicata agli studi, Ia seconda alla pub- blicazione di documenti inediti Ia terza alle recen- Sede: viale dell'Astronomia, 27 - 00144 Roma. A. Manrtz Cunsta RECOLLETTI, ~ Il movimento di riforma fran- cescana, nato in Francia alla fine del sec. XVI, pienamente consolidato nei primi anni del secolo Seguente © conosciuto sotto il nome popolare di R,, ebbe origine da un certo rilassamento del- 'Osservanza, dovuto in parte all'allontanamen- to dagli eroismi degli inizi e dall'assunzione di nuove attivita, ¢ in parte conseguenza inevitabile della situazione politica del paese e soprattutto del- le guerre di religione che insanguinarono il regno jin questo periodo. Fu frenato per un momento dalla espansione dei > Cappuccini, giunti dalltalia do- po il 1574 e che furono favoriti dai sovrani di Francia della dinastia dei Valois. La sua motiva- zione profonda altro non @ che Vaspirazione di molti religiosi di condurre una vita pitt conforme alfideale originario dell'Ordine, fedele allosservan- za pit stretta della Regola, della poverta e delle Pratiche penitenziali. L’esempio dei — Riformati A'Ttalia € soprattutto delle case di — recollezione nella Spagna servi di modello e di stimolo, e da queste ultime i R. di Francia desunsero la loro denominazione. I favori di Clemente VIII e I'ac- centuato appoggio dei re, da Enrico IV a Luigi XIV, facilitarono la loro espansione. I, Le orignl sec. XVILXVII « I, Lo sviluppo nei sec. XVIII. XIX TL Tipo alvin = IV. Alvin apostolica, cartativa leteraria 2, Santis LL, Le omaint: sec. XVEXVIL, - 1. Gli inieé in Fran- cia. - Gli inizi della riforma dell'Osservanza furono caratterizzati da insuccessi. Nel 1533 un’assemblea tenuta a Parigi propose Tistituzione, nella grande provincia di Francia, di tre case di recollezione: a ND. de la Garde (Oise), a Mantes-surSeine © a Chartres: vi si sarebbe dovuto condurre « vitam in sancta recollectione strictiorem », ma non se ne fece nulla (cf D. de Gubernatis, Orbis Seraphi- cus, TI, Roma 1683, p. 477). Pit: tardi il guardiano di Cluis (Indre), Martino Boeri, adottd (1570) le consuetudini di queste case, e nel 1579 dal mini- stro generale Francesco Gonzaga fu incaricato di propagare il movimento nella sua provincia (Ti TennaPoitou), ma non trovd consensi tra i suoi confratelli Un altro guardiano della provincia dell’Aquitania antica ebbe maggior successo: si chiamava Fran- cesco Doziech ed & stato ritenuto da molti Vinizia- tore dei R. Nominato superiore (1583) del convento di Rabastens, presso Tolosa (Haute-Garonne) Yapprovazione dei ministri generale e provinciale comincid una vita di preghiera, di penitenza e di contemplazione, ma ill luogo era poco favorevole a questi ideali. I religiosi chiesero di allontanar- sene, e la provincia concesse loro due romitori danneggiati dalle guerre di religione: Murat in Alvernia (fine 1583) e Tulle nel Limosino (1585). Le vocazioni affluirono, ma i superiori locali fa: vorivano sempre meno il nuovo gruppo, ¢ nel 15946 una prima fondazione fu realizzata a Saint- Léonard-deNoblat, presso Limoges (Haute-Vienne), seguita da una seconda a Saint-Junien, nella stessa contrada (1598). Il p. Doziech morf probabilmente nel 1593 ad Alcalé de Henares (Madrid, Spagna), durante il suo ritorno dal capitolo generale di Valladolid. La sua iniziativa fu perd continuata € nel 1600 VAquitania contava 5 case di recollezione, Nella stessa epoca venne aperta un’altra casa nella provincia di Parigi, grazie a Francesco St monis (+1589) Roberto’ Prévot (t 1597), ma am- bedue conclusero la loro esistenza tra i R. di Aqui tania. Clemente VIII, favorevole ai Riformati, incaricd il ministro generale, Bonaventura da Caltagirone, i propagare in Francia ¢ in Belgio questo rin: novamento della vita francescana. Di tali decisioni beneficid il convento di Nevers (Nitvre), che di- yenne la culla del movimento riformatore. Il prin- cipe Luigi Gonzaga, duca di Nevers, aveva ottenu- to da Sisto V (25.10.1586) di trasferire la suddetta casa dalla giurisdizione del ministro provinciale della Turenna a quella degli Osservanti della pro- vincia i Parigi. Allora il principe fece venire dal- Mtalia alcuni Riformati che si insediarono il 27 1592 con la successiva approvazione del ministro generale (20.12.1593). Costoro rimasero a Nevers fino al 1597, quando dovettero abbandonare il posto «perché, essendo stranieri, non potevano essere utili al pubblico », dirk Le Febvre (Histoire chro- nologique, p. 33: cf bibl). I 5 settembre dello stesso anno, 7 R. vennero per sostituirli. Il primo superiore di questa nuova comunita, nominato dal ministro generale, fu Marco di Saint-Denis, «il pa- dre di tutta la riforma nella provincia di Saint- Denis in Francia » (ivi), 11 capitolo provinciale, te- ut nel convento dell’Ave Maria a Parigi 'anno seguente in presenza di Bonaventura da Caltagiro- ne, designd come guardiano Dionigi Le Tellier, uno dei 7. Altre fondazioni furono poi erette a La ‘Bat mette, presso Angers (1596), @ Verdun (1597), a Montargis (1599) € a Metz (1600). Nella Francia sudorientale e indipendentemente da questi centri, la riforma dei R. inizid nella pro- vincia di S. Luigi di Provenza, grazie allo zelo del P. Giovanni André, oriundo di ‘Nizza. Tnviato a stu- diare all'universita di Salamanca, dietro sua richie- sta rimase 4 anni nel convento di recollezione della 1309 stessa citta. Tornato nella sua provincia natale, fu designato lettore di filosofia e comincid a far ‘conoscere ai suoi studenti le consuetudini dei fran- cescani spagnoli. Il capitolo provinciale di Pignans (0597) lo nomind guardiano di Antibes (Alpi Ma- rittime), dove, con I'appoggio del ministro provin- viale, riunf nel suo convento i religiosi pi zelanti; altri si insediarono in un eremo alle porte di Tara- ‘scona (Bocche del Rodano). Nel successivo capitolo, perd, il nuovo responsabile Simeone Pibris, eletto nel luglio 1601, disperse i membri delle due comu- nith ai quattro angoli della provincia; Giovanni André fu nominato lettore di teologia ad Avignone. ‘A questa data i superiori dell Osservanza si mo- stravano poto favorevoil all’espansione un po’ trop- po rapida dei R. e cercarono anche di ostacolarli. Ma in loro favore intervene allora il papa Cle mente VHI con la bolla Pro iniuncti nobis (263. 1601) che concedeva ai R. di Francia i privilegi accordati ai Riformati dTtalia dai suoi predeces: sori Clemente VII (In suprema militantis Ecclesiae, 16.11.1532) e Gregorio XIII (Quum illius vicem, 13.6. 1579), Per coronare il suo intervento, il Pontefice, con il breve De tua prudentia (174.1601), nomina- ‘va, per tutti i R., un commissario generale che negli atti della cancelleria romana @ chiamato Giovan- ni Le Sage. Il Wadding ha ricopiato questi testi nei suoi Annales e fa morire questo fra Giovanni qualche mese pit tardi, dandogli quale successore, a partire dal 15 settembre dello stesso anno, Na- tanaele Le Sage. Sembra che proprio costui_ sia stato il primo commissario generale dei R., poiché nessuna delle cronache primitive segnala la pre- senza del primo, mentre il nome del secondo & riferito dalle copie notarili del breve De tua pru- dentia negli archivi della provincia di S. Bernar- dino. Con una ingiunzione del 187.1601 ai parlamenti di Tolosa, Bordeaux e altre corti supreme del re gno, Enrico IV ordind di eseguire fedelmente gli ordini del Papa, il quale manifestd ancora la sua volonta a favore dei R. con la lettera Exponi nobis, (208.1601) al card. Francesco de Joyeuse, allora arcy. dj Tolosa. Clemente VIII chiedeva al'prelato di intervenire negli affari dei R. del Mezzogiorno per far accettare dagli Osservanti di Aquitania la cessione delle due case di Tolosa e Bordeaux, poi di far restituire a quelli della Provenza i ‘con- venti che il ministro provinciale aveva loro sottrat- to. Il 15 del mese successivo il Papa riprendeva lo stesso argomento in un’altra lettera Exponi nobis, indirizzata questa volta agli arcivescovi e vesco di Francia, raccomandando loro di rispondere fa- vorevolmente alla richiesta di N. Le Sage e di de- signare una o due case nelle rispettive diocesi da concedere ai R.; tali case dovevano avere la pos: sibilita di ricevere almeno 12 religiosi. Tutti questi interventi meritarono da parte degli Osservanti il soprannome di « Clementini » ‘Sostenuti da queste protezioni, i R. ampliarono i loro movimento e consolidarono la propria posi- zione, istituendo custodie autonome nel quadro elle’ amministrazioni provinciali. La prima fu senza dubbio quella dell'antica Aquitania, che ten- ne la sua «congregazione > 0 capitolo ‘custodia- le nel convento di S. Maria degli Angeli a To Josa il 214.1602. In questo documento appariva il titolo di «Frati Minori Riformati o delfOsser- vanza regolare». Il custode Bernardo Virole pre- siedette in virtd dell’autorita del «commissario ReCoLLETTE 1310 apostolico per tutti i Riformati o R. di Francia», Nello stesso mese di aprile, quest'ultimo si tro- vava ad Avignone per organizzarvi la custodia di S. Luigi, dietro richiesta di Giovanni André. Alla presenza del vicelegato del Contado Venassino (Val- chiusa), Carlo de Comitibus, e dopo la lettura delle lettere pontificie, gli Osservanti dovettero pronun- clarsi sulla riforma. Il 25 marzo sottoscrissero, in favore di essa, 33 membri della comunita, tra cui il guardiano Andrea Banon, ex provinciale’e, a quel momento, definitore generale dell'Ordine, ¢ due definitori della provincia; nei giorni seguenti, altri 26 frati di vari conventi si unirono ad essi. Cosi i 26 dello stesso mese il ministro provinciale, Si- meone Pibris, firmava il decreto che consegnava ai R. le due grandi case di Avignone e di Arles; il 29.1602 ebbe Iuogo in Avignone il primo capitolo custodiale, in cui fu eletto Simeone Ribére. Dopo il ‘suo soggiorno in Provenza, il p. Natanaele si recd nella provincia di Borgogna, dove esistevano due conventi riformati: Condrieu (1602) ¢ Saint-Michel- Te-Vinoux, presso Grenoble (1604); seguirono altre due fondazioni a Saint-GenisLaval e Bourg-Saint- ‘Andéol. I commissario vi apri la custodia di Saint ‘Antoine (Delfinato) il 3.12.1605, con Michele Daniel (#1610) quale superiore. Fin dal 1603 si trovano in pieno esercizio altre custodie, di cui le tre della Francia settentrionale: quella di Turenna-Poitou, quella della provincia di Francia sotto la direzione di Fiorenzo Boulanger, e quella di Parigi con a capo Marco di Saint-Denis. Altre case di recollezione furono inoltre aperte in faltre amministrazioni provinciali, ma sotto la. giu- risdizione degli Osservanti. Durante questo periodo, tre religiosi ebbero l'ncarico di commissario gene- rale dei R: Natanaele, Maturino Marsault d’Aqui- tania e Giovanni André di Provenza. Il capitolo generale del 1612 a Roma doveva aprire una nuova fase nella storia dei Riformati francesi. I] commissario Giovanni André vi parte- cipd e difese gli interessi dei suoi confratelli, tanto che l'assemblea plenaria dell'Ordine decre- to Verezione di due province recollette per Ja Fran- la prima per la parte meridionale sotto il titolo di S. Bernardino; la seconda, detta di Saint- Denys-en-France, per la parte settentrionale; venne inoltre confermata la custodia di Saint-Antoine (elfinato). Ma queste decisioni capitolari non fu- rono accettate da tutti: gli Aquitani, in ragione della priorita della loro riforma, rifiutarono di riconoscere quale provinciale Giovanni André, no- minato primo superiore per le regioni del Mezzo- giorno. Essi fecero appello e, dopo molte tratta- tive, ottennero di avere una provincia per sé, che fu eretta con un breve di Paolo V, ma prima (78. 1614) erano stati autorizzati dal card. protettore, Pompeo Arrigoni, ad avere un commissario pro- vineiale; essi celebrarono il loro capitolo provin- ciale a Tolosa il 30 dicembre successive sotto 1a presidenza del vicario generale, Antonio da Trejo; Ia nuova divisione fu denominata provincia del Vimmacolata Concezione. Negli anni seguenti fu rono create altre amministrazioni: S. Maria Mad- dalena in Turenna e Angid (1619), S. Francesco nella provincia di Borgogna (1620), SS. Sacramento © di Tolosa (1635), S. Antonio in Artois, staccata da Parigi (1668). ‘Nella prima parte del sec. XVII i R. di Francia dimostrarono una vitalita traboccante; ebbero an- che diritto a un vicario generale con il titolo di 1311 Saio di un francescano della famiglia dei Recolletti, con il caratteristico cappuccio (see. XVIII). (Da una stampa conservata nel Museo Francescano - Roma) (Foto: Forclla » Roms) commissario apostolico, nominato il 18.8.1637 nel- Ia persona di Ignazio Le Gault. Quest'ultimo con- vocd a Nevers, per la Pentecoste del 1640, una congregazione nazionale che riunt i ministri pro- vinciali, il commissario della custodia di Bretagna (poco dopo, tutta la provincia degli Osservanti di questa regione passo ai R); vi parteciparono anche 5 custodi e 6 deputati; ma questo incarico fu di breve durata e venne soppresso il 192.1642 dal card. protettore, Francesco Barberini. Dopo le conquiste militari nella Francia setten- trionale e in Belgio, nonché per motivi politici, Luigi XIV ottenne dal ministro generale (1671) Verezione di tre custodie nelle suddette region S. Uberto, S. Pietro d’Alcantara e Sacra Famiglia, giuridicamente dipendenti dal ministro provincial di SaintDenys. Ma queste custodie ebbero vita effimera: dopo il trattato di Nimega (firmato nel 1678) i conventi tornarono alle varie province belghe. 2. Gli inizi_ in Germania, Belgio, Inghilterra e Irlanda, - Nella famiglia degli Ultramontani, 1a “natio germanotbelgica >» formava una entita a parte, sotto la direzione del suo «commissario ge- nerale ». Liintroduzione dei R, avvenne progressi- vamente fino a raggiungere il complesso delle cir- coscrizioni provinciali. Il Belgio, certamente sotto Vinflusso spagnolo, ebbe molto ‘presto case di re: collezione. Nel 1629 fu costituita la provincia re- colletta di S. Giuseppe nella contea di Fiandra, grazie al celebre Pietro Marchant, che ebbe no. tevole influsso nella riforma denominata ~ ¢ Peni- tenti recollettine » del Limburgo. La vita esemplare di questi religiosi stimold i capitoli provinciali a Recouuerre 1312 estendere a tutti i conventi di loro competenza gli usi e costumi dei riformati. Cosf, fin dal 1621 Ia provincia di Colonia accettd ia nuova disciplina, ma solo nel 1646 adottera ufficialmente 1a denomi- nazione dei R. Poi altre regioni si ripresero dalle rovine causate dal luteranesimo ¢ accolsero la for- ma di vita recolletta, come quella di Sassonia (1625), edi S, Elisabetta di Turiagia (1633), L’antica pro- ncia della Germania superiore adottd nel 1640 i regolamenti della riforma. Le altre due province belghe — S. Gerolamo di Fiandra e S. Andrea in Artois (eretta nel 1750) — faranno lo stesso. Infine, quella det Paesi Bassi, o della Germania inferiore, seguira il movimento nel 1670. Le province d'Inghil- terrae d'Irlanda, facenti parte anch'esse della, «natio», si inquadrarono, nella stessa epoca, in, questa riforma dei Frati Minori, e mel 1682 tutte Ie amministrazioni dipendenti dal commissario ge- nerale assunsero il nome di Recolletti, 3. Legislazione. - Nei primi tempi della riforma il ministro generale, Bonaventura da Caltagirone, im- pose (1595) degli’ Statuta ai R. di Francia ¢ del Belgio, ma in realth si trattava delle direttive per Ie case di recollezione, redatte da Francisco de > Quifiones nel 1523. Questa legislazione era stata codificata da Francesco Gonzaga per i Riformati d'Italia nel 1583 e rinnovata 10 anni pit tardi dal capitolo generale di Valladolid. In pratica, sin dalla formazione dei gruppi autonomi, ciascuna provincia pubblicd le proprie costituzioni, e cid sia tra i Francesi che tra gli Anglosassoni; in altre parole, i R. non ebbero mai costituzioni generali comuni a tutti, II, Lo sviupro Nex sec. XVIILXIX. - Malgrado Tusura dei tempi, i R. seppero preservare la loro vi- ta regolare di preghiera e di orazione, insieme con, una attivita apostolica e caritativa che aumentd gradualmente. Furono altresi costituite nuove pro- vince, come quella di S. Nicola in Lorena (1721) e di $. Pietro d’Alcantara in Alsazia (1750). La statistica del 1762 rivela che i R. contavano 22 province, 490 case ¢ {1.000 membri. Nel 1770 quelli i Francia superarono felicemente la prova della famosa «Commissione dei Regolari », che sconvol- se Vorganizzazione degli Osservanti,'ma non oso colpire i Re i Cappuccini, di cui riconobbe la fedelta al loro ideale primitivo. Nello stesso. 170 i primi celebrarono un capitolo nazionale; aleuni anni pit tardi dovettero affrontare la prova della rivoluzione. In merito al decreto sulla liberta re- ligiosa (26.8.1789) — che concedeva ai regolari di scegliere fra jl ritorno alla vita civile o la perma- nenza nei conventi designati dalle autorita — i R. optarono in grande maggioranza per la seconda soluzione. Quando la legge del 13.2.1790 vietd la presenza degli Ordini monastic e delle congrega- zioni sul territorio nazionale, anche i R. si disper- sero. Il 255.1792 fu votato il decreto sulla depor- tazione dei sacerdoti che avevano rifiutato il giura- mento civico, decreto ripreso il 26 agosto e al quale seguirono le «stragi settembrine» a Parigi, poi nelle altre regioni. II martirologio francescano men- ziona ca 4 R. morti in carcere, ghigliottinati, pe- iti per annegamento nella Loira a Nantes, depor- tati all'igola di Ré (CharenteMaritime) © nella Guiana francese; tra di essi: Raffaele Cassan a Nimes, Andeolo Collet a Orange, Luigi Migony e Crisogono Cazeaux a Bordeaux, Zaccaria Soulhier a Rochefort, Cosma Coste a Périgueux, Stefano Be-

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