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LIMBA ITALIANĂ CONTEMPORANĂ - SINTAXĂ

Corso di sintassi
Semestrul I

Lector. univ. drd. Florica DuŃă

Obiective:
• Conoscenza delle strutture e del funzionamento della lingua italiana;
• Conoscenza delle strutture morfo-sintattiche della lingua italiana;
• Saper riconoscere le strutture della lingua italiana;
• Conoscere la funzione della sintassi;
• Utilizzare in modo attivo le strutture sintattico-formali della lingua italiana.

La sintassi (dal greco syntaxis, l'unire, il combinare insieme) e la parte


della grarnmatica che studia il modo in cui le parole si combinano tra loro. Ci sono
tre tipi di analisi che ci fomiscono indicazioni utili per lo studio della lingua
italiana: L'anaSisi grammatical: I'ldentificare delle categoric grammatical! o
parti del discorso. L'analisi logica: studia i rapporti tra le parole all'interno
di una proposizione, identificandone le categorie sintattiche presenti (il
soggetto, il preUltlllO, Ut.OmplK-mt.ntV, I'attribultff fafrfrtrainitrnm}.
L'analisi sintattica: l'analisi della frase complessa , che consiste
neH'identificare le varie specie di proposizioni che compongono la frase
complessa (proposizioni principali, coordinate, subordinate, ecc).
• Generalmente e chiamata analisi logica sia quella della frase che quella del
periodo, dato che i nessi tra gli dementi della frase e quelli tra le proposizioni nel
periodo sono appunto di natura logica, ma, con I'analisi dellafrase si indicano gli
elementi dai quali essa e costituita, mentre con l'analisi logica del periodo si
indica quante proposizioni ci sono in esso e di che tipo sono.
• Nella sua realta concreta, quando parliamo o scriviamo, la lingua non si presenta
in frasi isolate, ci serviamo di piu frasi, organizzate insieme a formare un testo.
Un testo e un atto comunicativo su un certo tema e pud avere varia
estensione e vario carattere, pud essere scritto oppure orale. In particolari tipi di
messaggio, il testo pud anche ridursi a una sola frase (es. testi scritti sui cartelloni
Vascensore e guasto); di solito, un testo e costituito da piu frasi: es. Oggi e una
bella giornata. II sole brilla alto nel cielo. I ragazzi corrono felici in bicicletta.
Dopo tanto tempo possono finalmente stare in mezzo alia natura.
Nel testo si distinguono le frasi, che sono un insieme di parole accostate
l'una all'altra nel rispetto delle norme che regolano la lingua italiana, dotate di
senso compiuto per dare un'informazione su qualcosa.
Cio che conta per costituire una frase non sono ne la lunghezza ne il
contenuto, ma l'unitarieta, la completezza di significato e la presenza di un
verbo.
Poiche il verbo e Pelemento intorno a cui si costruisce tutta la frase, si
pud affermare che ad ogni verbo corrisponde una frase.

La frase semplice e la frase complessa


La frase in cui e presente un solo verbo si chiamafrase
semplice. Cosi, tanto la frase:
Carlo legge quanto:
Ogni giorno, dalVinizio delle vacanze, mio fratello Carlo
legge con passione e non solo per motivi di studio, un
romanzo d'avventura o una raccolta di novelle.
costituiscono entrambe frasi semplici, perche contengono un solo verbo. La
frase semplice viene anche chiamata proposizione. La frase in cui sono
presenti piu verbi si chiama frase complessa o periodo.
Ogni frase complessa e costituita da tanteparti quanti sono i verbi in
essa contenuti. Ognuna delle parti che costituisce una frase complessa si chiama
proposizione.
es. Gli eucalipti sono alberi sempreverdi. Originari dell 'Australia, esistono
in piu di 600 specie, alcune delle quali sono state introdotte anche nelle
regioni
Frase verbale e frase nominate
La frase prowlsta del verbo si chiama frase
verbale. // treno arrivera. E' nevicato.
I calciatori sono stati intervistati,
Quando la frase e priva del verbo, si chiama frase nominate.
A casa, tutto bene. Oggi, niente gelati. A
buon intenditor, poche parole.

La distinzione tra frase verbale e nominale riguarda anche le proposizioni


subordinate.
Una proposizione subordinata pud essere trasformata in gruppo nominale
e questo procedimento viene chiamato nominalizzazione.
L 'accusato ha sempre sostenuto di essere innocente/la
sua innocenza.
Quando in un periodo le frasi nominali prevalgono su quelle verbali, si
parla di stile nominale (nel parlato, per effetti stilistici). Ci sono due casi in
cui la frase non ha soggetto:
con i verbi indicanti fenomeni atmosferici (piovere, nevicare,
grandmare):
Piove; Ha nevicato tutta la notte;
con il si impersonale:
Si mangia; Si patirà molto tardi;

Le frasi ellittiche sono quelle in cui uno dei componenti essenziali della
frase viene sottinteso. E' frequente nelle strutture coordinate, in cui si può fare a
meno di ripetere
il soggetto:
La squadra ha giocato molto bene, ma non è riuscita
ad ottenere vittoria.
- il verbo:
Marco ha comprato un libro, io alcuni quaderni. il
complemento oggetto:
La pioggia ha bagnato, il sole ha asciugato i vostri abiti.
o un altro dei costituenti della frase:
Giovanni ha scritto, io ho telefonato a Maria per farle gli
auguri di Pasqua. L'ellissi si usa nei dialoghi, quando la risposta
evita ripetere parte
dell'informazione già contenuta nella domanda.
*
ANALISI LOGICA
IL SOGGETTO: (dal latino subjectum, ciò che sta sotto, ciò che è alla base) È
un elemento fondamentale della frase, il quale completa il significato del
predicato.
/ libri forniscono molte informazioni utili.
La nave fu costruita in un mese.
Noi conosciamo molto bene la città.
Ipasti alla scuola furono forniti dalla ditta Zeta, II
soggetto
è la persona, l'animale o la cosa che compie o subisce un'azione o di
cui si indica una qualità espressa dal predicato;
risponde alla domanda chi/che cosa?
concorda con il predicato nel numero e nella persona;
concorda anche nel genere quando quest'ultimo è espresso:
o Maria studia;
o il cane scodinzola;
o lo studente è tornato a casa;
o la studentessa è tornata a casa;
generalmente è un nome o pronome, ma qualsiasi parte del discorso
può fungere da soggetto;/ migliori saranno premiati.
Il perché mi sfugge.
Con è una preposizione.
Ahimè indica rimpianto.
Passeggiare fa bene alla salute.
A guisa di... significa „ come "
II soggetto non è mai preceduto da una preposizione, ma può essere preceduto
dall'articolo partitivo del, dello, della, dei, degli, delle.
Dei (=alcuni) nostri amici sono già partiti.
E' arrivato dell'ottimo pesce. Può fare da
soggetto anche un'intera proposizione.
Mi piacerebbe fare un viaggio.
È necessario che tu sia presente.
È affascinante andare a zonzo per le strade deserte e guardare di
notte le stelle.
Generalmente il soggetto si trova all'inizio della frase, ma può trovarsi anche nel
corpo o alla fine di essa ( se si vuoi dare ad esso un particolare rilievo oppure il
contrasto con un altro soggetto).
Al presidente fu consegnato il rapporto in pochi minuti.
Dopo il suo arrivo in città, Davide telefonò a suo zio.
Gli fu consegnato il documento dopo una lunga attesa.
Nel 1968, con l'occupazione di Praga, i sovietici suscitarono una
forte indignazione internazionale.
Nonostante la potenza del loro esercito, gli americani non
rivn^irtjno a prevalere tu ncetnam.
Secondo un noto luogo comune, gli italiani sono un popolo di
artisti e navigatori.
L'ho visto io. non tu. Con alcuni verbi intransitivi, la
posizione normale del soggetto è quella
postverbale:
Domani arriva Giorgio.
Ha telefonato il fratello di Giorgio.
E ' successo un disastro.
Il soggetto può essere anche sottinteso; l'ellissi del soggetto si può fare: -
quando risulta chiaro dal contesto precedente:
Marco era stanco quando d'un tratto vide un'ombra venirgli
incontro a velocità folle.

nella risposta a una frase già provvista di soggetto:


Anna canterà stasera alla festa?
Canterà. in una serie di proposizioni che hanno tutte lo stesso
soggetto:
Lo straniero arrivò davanti alla casa, bussò alla porta e, quando

si aprì il portone, chiese delle informazioni sul padrone di casa. 12

Del pronome soggetto si può fare ellissi . In generale, diciamo che quando il

soggetto è un pronome lo si può sottintendere. Viene espresso solo quando lo si

vuole mettere in risalto.:


nelle antitesi (o contrapposizioni)
Noi partiamo, voi invece restate. quando si decide
di mettere il soggetto dopo il verbo:
Questo lo dici tu, ma non ci credo. Osservazioni: Mentre egli ed
ella si riferiscono solo a persone, esso ed essa si
usano per indicare più propriamente animali e cose. "Essi ed esse sono plurali
anche di egli ed ella.
Anche se si è affermato l'uso di lui, lei, loro, come soggetti, è preferibile limitare
tale uso ai seguenti casi:
a) Quando il pronome segue il verbo perché sia messo più in evidenza:
Hanno giurato loro il falso.
b) Quando si hanno due pronomi soggetti che si contrappongono tra loro:
Lui sostiene una cosa, lei un 'altra.
e) Di preferenza dopo le congiunzioni pure, neppure, nemmeno, anche,
neanche.
Anche lui ha detto una bugia.
Neanche loro sapevano niente.
I criteri formali_che individuano il soggetto in molte lingue sono essenzialmente
tre:
- La posizione all'inizio della frase:
Mario colpisce Giovanni. Il caso: nelle
lingue che possiedono le decimazioni u
quasi sempre al
Nominativo. L'intonazione
della frase.
Maria ama Paolo (è Maria che ama Paolo).

Il soggetto grammaticale è individuabile mediante criteri formali.


Il soggetto logico è l'agente reale dell'azione. USO DEL
SOGGETTO
II soggetto, generalmente non va espresso quando chi legge o ascolta non
deve fare nessuno sforzo per capirlo, come nei seguenti casi:
a) quando è un pronome personale (partirò domani)
b) quando è lo stesso della frase o del periodo che precede e, comunque,
ancora quello di cui si sta parlando.
Marco ha studiato poco, perciò (Marco) è stato rimandato e ora
(Marco) sta prendendo lezioni private.
Il soggetto può invece essere ripetuto e deve essere espresso, anche se è un
pronome personale:
a) quando il predicato è una voce verbale la cui desinenza è comune a
più persone:
Magari arrivassi presto! (potrebbe essere sia io sia tu.)b)
Quando lo si vuole mettere particolarmente in evidenza o in
contrapposizione con un altro soggetto oppure rafforzarlo con un
avverbio o con una locuzione:
Luigi ha sbagliato, perciò Luigi (e non un altro) deve pagare.
10 ti aiuterò, ma tu (e non io) devi fare il tuo dovere.
E' venuto lui in carne e ossa.

IL PREDICATO
II predicato è l'elemento della frase che dice (predica) qualcosa a
proposito del soggetto; informa su chi esso è, come è, che cosa fa, che cosa ha
subito o in che situazione si trova. Rende noto:
• Chi è il soggetto: La mia amica è Marcella.
• Come è il soggetto: Lui è affascinante.
• Ciò che il soggetto fa: II gatto fa le fusa.
• Ciò che il soggetto subisce: L'agente segreto è stato scoperto.
• In che situazione il soggetto si trova: // cane, al solito, dorme.
TI predicato è di due tipi: verbale e nominale.
Il predicato verbale, è costituito da verbi capaci di predicare da soli
qualcosa intorno al soggetto. Questi verbi, perché hanno un senso compiuto e
possono costituire anche da soli un predicato, si chiamano verbi predicativi
Possono fare da predicati verbali tutti i verbi di forma attiva, passiva o
riflessiva.
Domani sarò a Milano per lavoro.

l'occupazione dell'Etiopia.
Il nuovo arco trionfale fu costruito in pochi mesi.
Le forze dell'ordine hanno organizzato una gigantesca caccia
all'uomo in tutta la campagna.
11 tecnico ha elaborato un nuovo programma per la gestione dei
dati.
Oggi leggeremo il primo capitolo del nuovo libro. Nel 1991 la
guerra tra Iraq e forze dell'ONU si risolse in pochi giorni.
La monarchia assoluta si consolidò in Francia nel corso del XVII
secolo.
Nel 1861 fu proclamata l'unità d'Italia. Durante la gita a Milano
abbiamo visitato il planetario. Il treno è partito. La proposta è stata
bocciata. I tuoi amici si sono vergognati. D predicato verbale si
accorda con il soggetto in numero e persona.
Quando il predicato verbale è rappresentato da una voce composta (ausiliare
avere/essere +participio passato), il participio passato rimane invariato se

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l'ausiliare è avere, mentre concorda in genere e in numero con il soggetto, se
l'ausiliare è essere.
L'attore ha imparato la sua parte ; Gli attori hanno imparato
le loro parti;
Luisa è venuta ieri; Luisa e Silvia
sono venute ieri;
II verbo essere quando significa esistere, stare, rimanere, abitare, risiedere,
vivere, trovarsi, appartenere, provenire, spettare, essere situato, esser fatto di,
costituisce un vero e proprio predicato verbale.

C'è qualcuno in casa?;


La famiglia Bianchi è al numero35;
Questa auto è di un grande calciatore;
Carlo è di Torino;
Questo gioiello è d'oro;
Questa rosa rossa è per te (spetta a te).
I passivi sono considerare predicati verbali , perché il verbo essere funge da
ausiliare.
Anche tu sarai amato;
L'orologio è stato riparato;
H verbo essere ha funzione di ausiliare anche nei tempi composti di numerosi
verbi intransitivi, dei verbi riflessivi e dei verbi intransitivi pronominali.
Siete arrivati in ritardo;
11 dottore è venuto;
Marco si e pentnaw,
Carla si è vergognata;
i verbi servili come dovere, potere, volere, e i verbi fraseologici come
cominciare^, stare per, smettere di, formano Con il Verbo da eSSl TettO Un tUttO
unico, e perciò si analizzano come un solo predicato.
Marco vuole partire; Marco sta per
partire; Marco cominciò a ridere;

II predicato nominale
E' costituito dall'insieme verbo essere +un aggettivo/nome. La voce del
verbo essere è detta copula, cioè legame, collegamento poiché serve a collegare il
soggetto con l'aggettivo o il nome che viene riferito al soggetto stesso. L'aggettivo
o il nome che segue il verbo essere e rappresenta la parte essenziale del predicato,
costituisce la parte nominale del predicato, o il nome del predicato.
Michele è un giocatore di basket.
Mio nonno Alfredo, quello con i baffi bianchi, era ferroviere.
Nella stagione primaverile la valle era verdissima
Stamattina, poco dopo l'alba, l'acqua del mare era splendida.
I grattacieli di New York sono più numerosi di quelli di Los
Angeles.
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Era confortevole l'aereo che mi ha portato in Finlandia.
Gaio Giulio Cesare, oltre che un ottimo generale, era anche uno
scrittore valente. Il predicato nominale indica, di solito,
una qualità del soggetto:
La crema è fresca.
oppure uno stato del soggetto:
Le ragazze sono felicissime.
oppure mette in evidenza una caratteristica del soggetto che lo individua o
determina:
Lo zio è ingegnere.
Le rose sono fiori.
I verbi copulativi
Sono copulativi sono quei verbi che hanno bisogno della parte nominale per
completare il loro significato. I verbi copulativi più usati sono: I verbi parere,
sembrare, diventare, divenire: Paolo è diventato furbo.
- alcuni verbi intransitivi che indicano un modo di essere del soggetto
come: nascere, crescere, vivere, morire, restare, rimanere:
Enzo è nato ricco.
- i verbi appellativi chiamare, dire, soprannominare, elettivi eleggere,
creare, fare, nominare ed estimativi stimare, giudicare, ritenere, credere,
quando sono usati al passivo:
La bimba è stata chiamata Anna.
L'avvocato Bianchi è stato eletto deputato.
faoio è considerato un atleta.
La parte nominale - un nome o a un aggettivo — che completa il
significato di questi verbi e che forma con essi un predicato nominale è
detta complemento predicativo del soggetto o predicativo del soggetto.
Laura sembra felice.

Concordanza tra soggetto e predicato


II soggetto e il predicato devono sempre concordare tra loro sia nel numero
sia nel genere:
II cane (sg.) scodinzola(sg.)
La ragazza è partita/Le ragazze sono partite.
Il ragazzo è partito/1 ragazzi sono partiti.

Il predicato può essere singolare o plurale se il soggetto è singolare ma seguito


da una specificazione partitiva.
Sono entrati/è entrato un gran numero di ragazzi. Il
predicato è plurale
quando il soggetto è plurale: / ragazzi partiranno;
quando ci sono più soggetti: Partiremo io, tue mio cugino;

Partirete tu e lui!

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Se ci sono più soggetti collegati tra loro dalla congiunzione disgiuntiva o,
il predicato è singolare se i soggetti sono singolari o della terza persona:
Partirà Massimo o Alessandro. E'
plurale se anche se plurale è uno dei soggetti:
Partiremo noi o lui.
oppure se i soggetti, pur essendo tutti singolari, sono però di P e di 2"
persona:
Partiremo io o tuo il tuo amico.

Concordanza nel genere


Si ha solo con i tempi composti dei verbi aventi come ausiliare essere e nel
predicato nominale, sia se il tempo del verbo è semplice sia se è composto:
Fabrizio è arrivato ieri.
La cantante è stata elogiata.
Le alunne sono brave.
Noi siamo studiosi.
Se ci sono più soggetti non tutti dello stesso genere, il maschile prevale sul
femminile:
Sono partiti Giacomo e Roberto.
Sono stati avvertiti lui e lei.
Mario e Maria sono ragazzi sinceri.

ELEMENTI CHE ESPAISDONO LA FRASE


La frase minima, costituita soltanto dal soggetto e dal predicato, può
l aiirUVtròU aiUl Clementi tilt nt tumplciano o airù&hiacono il
significato.
?icasso dipinge. Picasso dipinge un quadro. Picasso dipinge
un quadro in campagna. Il pittore Picasso dipinge un grande
quadro in campagna.

Gli elementi che possono espandere il significato della frase sono di tre tipi:
• Attributo: // pittore Picasso dipinge un grande
quadro in campagna.
• Apposizione: // pittore Picasso dipinge un grande
quadro in campagna.
• Complementi: II pittore Picasso dipinge un grande quadro
in campagna.

L'ATTRIBUTO
(dal lat. Attributum "ciò che è attribuito") è, un aggettivo aggiunto
direttamente ad un nome, con il quale concorda nel genere e nel numero, cioè ne
dipende sintatticamente. È un elemento che espande il significato, del nome
esprimendo caratteristiche o qualità, relazioni, funzioni, quantità, ecc.

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Serve a qualificare, determinare, caratterizzare un sostantivo dal quale dipende
sintatticamente.
L'acqua limpida il cielo limpido
L'ultimo incontro gli ultimi'incontri
Ad un nome si possono riferire anche più attributi.
Un film lungo e noioso una vecchia bicicletta sgangherata.

L'APPOSIZIONE
L'apposizione è costituita da un nome che, affiancato ad un altro nome, lo
precisa. Come l'attributo aggettivale, concorda nel numero col nome o coi nomi
cui si riferisce.
Imiei amici Luigi e Antonio verranno al cinema con me.
Da informazioni sulla professione, sul ruolo sociale, sulla qualifica, sulla
funzione, ecc. di persone, oppure sulla natura di un altro nome. L'apposizione può
trovarsi prima o dopo il nome principale; se è collocata dopo, per lo più è tra le
virgole.
Il dottor Franchi è un bravo oculista.
Ho conosciuto Giovanni, un caro amico di Lorenza.
Romolo, leggendario fondatore di Roma, uccise il fratello Remo.

IL COMPLEMENTO OGGETTO
II Complemento oggetto è l'elemento che completa l'informazione data dal
predicato, indicando chi riceve l'azione compiuta dal soggetto; Luisa accende la
televisione;
IlltpjJU UiLUllU IU lUlllV,
Si dice anche complemento oggetto diretto perché si salda direttamente al verbo,
senza funzionali.
Anche l'oggetto diretto, come il soggetto, può essere preceduto dall'articolo
partitivo del,degli, della, delle, e può avere attributi, apposizioni o complementi
da esso dipendenti:
Mangerà della frutta secca in scatola.
Il Complemento oggetto può essere formato da un nome, anche un sostantivato, o
da un pronome (nel compito di inglese ho dimenticato due preposizioni
importanti; non ti ho visto a scuola) o anche da un'intera frase, ma in questo caso
forma una frase complessa: I
Alessio vorrebbe che venissi anche tu.
Il Complemento oggetto si trova solo in frase con il predicato verbale in cui il
verbo ha funzionamento transitivo alla forma attiva.
• I pronomi personali che possono funzionare da Complemento oggetto
sono: me, mi, te, ti, lui, lei, lo, la, noi, ci, voi, vi, li, le, loro, sé, si.
Di solito si usano quelli in forma atona, tranne se vogliamo mettere il
complemento oggetto in particolare rilievo:
la ho vista; ho visto leu

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IL COMPLEMENTO OGGETTO E D'AGENTE - trasformazione
forma attiva/passiva
Quando è presente il complemento oggetto, la frase può essere trasformata
dalla forma attiva alla forma passiva: il Complemento oggetto diventa il soggetto
della frase alla forma passiva:
Magellano guidò la spedizione - la spedizione fu guidata da Magellano.
in una frase con il predicato alla forma passiva, il complemento
d'agente indica la persona che agisce sul soggetto:
La spedizione fu guidata da Magellano.
Il complemento d'agente corrisponde al soggetto della stessa frase alla forma
attiva. Infatti, nella trasformazione dalla forma attiva a quella passiva, il soggetto
diventa complemento d'agente.
Magellano guidò la spedizione.
La spedizione fu guidata da Magellano.
Se quello che agisce sul soggetto della frase alla forma passiva è una cosa, un
essere inanimato, si dice causa efficiente (=che fa, che produce):
La nave fu bloccata dalla tempesta.
Per esprimere sia l'agente sia la causa efficiente, si usano il funzionale da,
semplice o articolati, o le locuzioni da parte di, ad opera di:
L'incendio fu domato ad opera dei pompieri, prontamente accorsi. • Non
sempre in una frase con il predicato alla forma passiva è espresso il
complemento d'agente o di causa efficiente:
Quell'uomo fu creduto colpevole per molti anni. - s™^ - i—-
=:u;i«, i tt tracformaiione dalla forma attiva a Quella passiva,
così è possibile la trasformazione inversa. Se nella frase alla forma passiva
noti è espresso il complemento d'agente o di causa efficiente, il soggetto
della Trase attiva non è «presso e 11 verto del predicato di
solito si mette
alla terza persona plurale oppure si usa il si passivante:
La lettera è stata recapitata------ hanno recapitato la lettera;
Furono comunicati gli esiti degli esami ----- si comunicarono gli
esiti degli esami.

COMPLEMENTO D'AGENTE (o DI CAUSA EFFICIENTE)


II complemento d'agente indica la persona o l'animale che compie l'azione
espressa in una frase.
Risponde alla domanda da chi (o da che cosa) è compiuta l'azione? Ed è
preceduto dalla preposizione da (e dalle preposizioni articolate dal, dall\
dallo, dalla, dai, dagli, dalle), meno frequentemente dalla locuzione
preposizionale da parte di.
"Il giorno della civetta" è stato scritto da Leonardo Sciasela.
Il discorso pronunciato alla Camera da Giacomo Matteotti nel 1924 destò
molto scalpore. Pirro fu sconfitto dai Romani nella
battaglia di Benevento.
Il candidato fu accusato di corruzione dagli oppositori.

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Quando l'azione compiuta non indica persone, ma "cose", il complemento
viene definito complemento di causa efficiente. Lo scalatore fu colpito da
un sassolino precipitato dalla vetta. Importanti azioni umanitarie vengono
svolte in tutto il mondo dall'ONU.

IL COMPLEMENTO DI SPECIFICAZIONE
II complemento di specificazione serve per specificare il significato del
termine al quale si riferisce e risponde alle domande di chi? e di che cosa?
E venuto il padre di Giulio.
La sabbia del deserto era arroventata.
I complementi di specificazione sono retti dalla preposizione di e
dipendono sempre da un nome.

IL COMPLEMENTO DI TERMINE
E complemento di termine indica a chi accade qualcosa (indicato dal
verbo) o a chi il soggetto fa qualcosa (l'azione indicata dal verbo)
Risponde alla domanda: a chi (a che cosa) è rivolta l'azione espressa dal
verbo?
Ho inviato dei fiori alla nonna per la sua festa. Luca spiegò al preside i motivi
del ritardo. Le hai chiesto scusa? Il complemento di termine è "richiesto",
oltre che da verbi transitivi (quali
inviare, chiedere, dare, promettere, dire, raccontare, ecc), anche da verbi
intransitivi (o usati transitivamente) quali parlare, piacere, pensare, ecc. ed è
ai, alle, allo, agli).
Sono complementi di termine le forme atone dei pronomi personali mi, ti, gli,
le, ève, ungne se non sono precedute aa preposizione.
Gli (=a lui) ho parlato della mia decisione. Alcuni
complementi introdotti da a non sono complementi di termine:
Vado a Milano; la torta allefragole; la donna a ore;
I complementi di termine indicano una persona, o una cosa alla quale capita
qualcosa, o che subisce qualcosa. Negli esempi fatti a indica invece dove,
come (0 con che cosa), come (pago la donna per i lavori domestici).

IL COMPLEMENTO DI LUOGO
Questo complemento precisa il luogo rispetto al quale si svolge il fatto espresso
> s. dal predicato o dalla frase nel suo complesso. Risponde
Mi stanca di alla
andare in domanda dove? riferita al predicato. Andrea abita in
Africa tutti campagna. Sono venuto direttamente dall'aeroporto.
gli anni. Sabato andiamo al mare. Sei passato per piazza Unità
d'Italia.

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Vi sono quattro varianti del complemento di luogo:
• Stato in luogo: il predicato implica una permanenza, indica dove ci si
trova o dove avviene una certa azione. Si ha con verbi quali: stare,
rimanere, trovarsi, abitare, vivere, ecc.
Trascorreva tutte le estati in questo albergo.
Negli altri complementi di luogo, i predicati implicano un movimento e vengono
definiti di moto. Si hanno con verbi quali andare, venire, tornare, percorrere,
passare, fuggire, ecc.
• Moto a luogo: indica la destinazione del movimento, verso dove si va, o
verso dove si dirige, si orienta una certa azione:
Spostati al sole! Andiamo a casa; Lo spinse verso il burrone.
• Moto da luogo: indica il punto di partenza del movimento, da dove si
viene o da dove inizia una certa azione:
Vengo da lontano; Uscì dal negozio.
• Moto per luogo: indica il luogo attraverso il quale/dove si passa o si
svolge il movimento:
Non passare attraverso i rovi; Non passare per di là; Entrò per la
finestra.
I diversi complementi di luogo possono essere preceduti da varie preposizioni. H
loro riconoscimento dipende allora dal significato del verbo.
• Stato in luogo: a, in, su, sopra, sotto, dentro, ecc.
Vivo a Bologna; Ti aspetto in strada;
L'antenna è sul tetto; Dormi dentro un fienile.
— Mot» m ìun^o- a. ;», r>e>y au. An. vcrxn, soora. sotto, dentro, ecc.
Vado a Firenze.
• Moto da luogo: di, da.
JSsccf Iti casa. Partiremo da Venezia.
• Moto per luogo: per, attraverso, da.
Uscii attraverso un buco. Passerò dal ponte per arrivare in paese. Il
complemento di luogo in genere riguarda il predicato o la frase nel suo insieme.
Tuttavia, a volte, esso può precisare un nome da cui dipende, come negli esempi:
Sogno un viaggio in America; L'aereo da Parigi è appena
atterrato.
Il complemento di luogo può indicare non soltanto un luogo reale, ma
anche un luogo figurato o una persona.
Mi trovo in ristrettezze economiche.
Vado dal barbiere.
Esco da un periodo di convalescenza. Sono passato attraverso un'esperienza
eccezionale. Negli usi figurati si esprimono anche stati d'animo e
orientamenti, direzioni del sentimento:
con lo stato in luogo si esprimono degli atteggiamenti {riporre la
fiducia in qualcuno);
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con il moto a luogo sentimenti che si provano verso qualcuno
(l'amore verso i genitori, / 'odioper il tiranno);
con il moto per luogo stati d'animo o difficoltà che si attraversano
(visse attraverso mille difficoltà, passo per stati d'animo
contrastanti);

IL COMPLEMENTO DI TEMPO precisa quando avviene il fatto


espresso dalla frase.
Prima del temporale l'aria era a/osa Ospiteremo i nostri amici
durante le vacanze estive. Le giornate cominciano ad allungarsi dopo il
solstizio d'inverno. E il giorno dopo ci siamo fermati al mare, anche
perché e 'era un sole splendido.
Di solito si usa distinguere fra:
- complemento di tempo determinato, che indica quando avviene l'azione,
precisa il momento o l'epoca in cui avviene il fatto: Michele ha compiuto tredici
anni in febbraio. Il treno partirà alle 16,45.
Durante il XIV secolo, l'Europa fu devastata dalla peste. L'anno scorso Gino è
stato operato di appendicite. Questo complemento risponde alla domanda
quando? e può essere introdotto da varie preposizioni: prima di, durante,
dopo, a, di, in, verso, oppure
può non essere introdotto da alcuna preposizione.
- Complemento di teitlDO Continuato, che indica ner
nusmtr» f*~mi>Q
avviene l'azione, precisa dunque la durata di un fatto, risponde alla domanda per
quanto tempo? e può essere introdotto dalla preposizione per, o può anche
essere privo di preposizione introduttiva :
(Per) tutéa l'estate Marco ha, saggiornato in rnoncagna.
Siamo rimasti (per) tutta la giornata sulla spiaggia.
La peste durò (per) dieci anni.
Quale preposizione lo precede. A seconda delle varianti:
anteriorità^r/ma di (prima di domani);
contemporaneità: a, in, di, durante (all'alba, in settembre, di mattina,
durante la rappresentazione);
posteriorità: dopo, entro, oltre, (dopo il risveglio, entro la fine
dell'anno, oltre la notte);
- altri rapporti temporali: fino a (sino a), fra, fino a dopo, da, per, già
da (fino all'alba, fra otto giorni, fino a dopo la conclusione della partita, da Natale
a Capodanno, per otto giorni, già da piccolo).
Il complemento di tempo svolge nella frase la stessa funzione logica che la
frase temporale svolge all'interno del periodo: entrambi completano il senso
aggiungendo un'informazione sul "tempo".
Altre deterrninuziuni di tempo
Le determinazioni di tempo sono molteplici, in quanto molteplici sono i rapporti di
tempo.
22
Devi prendere la medicina ogni sei ore. • + Ogni quanto tempo?
Vado a Roma in due ore. + In quanto tempo?
Resterò assente fino alla fine del mese. ^ Fino a quando?
Consegnerete il compito tra un'ora. #• Tra quanto tempo?
Il treno è partito da cinque minuti. #■ Da quanto tempo?
Luca è nato tre anni prima di Sara. #" Quanto tempo prima
(o dopo)?

IL COMPLEMENTO DI CAUSA

Indica la causa per cui si fa o si subisce l'azione espressa dal verbo, o si


subisce una certa condizione (espressa da un sostantivo).
L'ansia per gli esami lo
rende intrattabile.
A causa di
un guasto tecnico, interrompiamo le
trasmissioni.
Scoppia di salute.
Battevo i denti dal freddo.
Il complemento di causa può essere introdotto da varie preposizioni o
Uoumoni pi-ep.ociTir.nuii- di. a. da. con. Dei*, a causa di, in seguito a, ecc. e
risponde alle domande: a causa di chi (o di che cosa)?/ per quale motivo? H per
introduce complementi diversi, alcuni dei quali si possono confondere
facilmente:
Complemento di causa: II passo è chiuso per neve.
complemento di mezzo: Ho viaggiato per nave. complemento di fine: È
aumentato il gasolio per auto. Il complemento di causa si può
riconoscere con sicurezza sostituendo la preposizione con l'espressione a
causa di.
// villaggio fu evacuato per il pericolo/a causa del pericolo di
smottamenti.
Il passo è chiuso a causa della neve.
Il complemento di causa ha, nella frase, la stessa funzione della subordinata
causale nel periodo:
Le gare furono sospese per la pioggia.
Le gare furono sospese perché pioveva.

IL COMPLEMENTO DI MEZZO
H complemento di mezzo esprime il mezzo (o lo strumento) con il quale si
realizza il fatto espresso dal predicato. Il mezzo può essere una cosa, ma anche una
persona.

23
La preposizione con è la più usata, ma il complemento di mezzo può
essere introdotto anche da altre preposizioni e locuzioni : per, in, di, per mezzo
di, mediante, tramite, ecc. e risponde alle domande: con quale mezzo (o
strumento)?, per mezzo di che cosa? L'ospite si annunzio con un colpo di
telefono. Ti mando gli appunti per lettera. Disegna con la matita numero 3.
Loro sono partiti in auto.
Le montagne sono coperte di fìtti boschi.
I collegamenti furono stabiliti per mezzo di elicotteri.
Ha trovato lavoro mediante un 'inserzione sul giornale.
Ho ricevuto notizie di Clara tramite un suo amico.
Non confondere il complemento di mezzo con altri complementi che sono
introdotti dalla preposizione con:
Partiremo con il treno delle 18,15.
■► mezzo
Partiremo con grande gioia per le vacanze.
^ modo
Partiremo con pochi bagagli.
^ u n i o n e.

IL C O MP LEM EN TO DI MO D O
II complemento di modo precisa in che modo si realizza il fatto espresso
dal predicato.
Spesso può essere sostituito da un avverbio (con cura = accuratamente;
per «KM vuauulmenKi) «iu uni» luiuf.iwni amiblalc {vyviblUblllbuMi "~ 111

coerente), o da un gerundio (di corsa = correndo; per scherzo ■ scherzando).

Può essere introdotto dalle preposizioni: con, a, per, in, di, da, su (sui due
piedi), ecc. e risponde alla domanda: in quale modo (o maniera)!

Rispondi sempre con tanta gentilezza.


Parla a bassa voce.
Non dirlo nemmeno per scherzo.
È rimasto in piedi.
Vado di fretta.
Si è vestito da marziano.
Così, sui due piedi, non ricordo, ci rifletterò con più calma.
Te lo dico sul serio.
24
Il complemento di modo ricopre aree di significato confinanti con altri
complementi, ad esempio:
di mezzo: Cammina a piedi;
di fine: L'ho detto per scherzo;
di causa: L'ho incontrato per caso;
di comparazione: Cavalca alla maniera dei cow-boy;

II complemento più vicino a quello di modo è il complemento di mezzo. In questo


caso si può provare la sostituzione con la locuzione per mezzo di:
Ti saluto con affetto. ^ compì,
di modo
Con l'affetto sì ottiene di più che con la prepotenza ♦ compì,
di mezzo

IL COMPLEMENTO DI FINE
Precisa il fine o lo scopo dell'azione o della situazione espressa dal predicato.
Risponde alle domande per quale fine?, per quale scopo?
Molti vivono per il denaro.
Sì sono associati per scopi disonesti.
È un cane addestrato alla ricerca della droga.
Può essere introdotto da diverse preposizioni e locuzioni preposizionali:
per, a, da, allo scopo di, al fine di, ecc. e risponde alle domande: a quale/che
scopo? a che cosa serve? per quale fine?
In dipendenza di un nome può precisare anche la destinazione o la
./-—"-"*— *** —« "CCftHrt TM
*|**A*E*« caso è preceduto ridila nreoosizione Ha.

Sala da ballo/ da pranzo; Costume da bagno;


Cane da slitta/da guardia; Tavolo da lavoro/da
disegno.
Il complemento di fino può essere confuso con tjuello di causa perekó sono
spesso introdotti dalle stesse preposizioni e, in uerti casi, i significati espressi dai
due complementi possono apparire simili.
Il raggiungimento del fine è sempre qualcosa che viene dopo:
Molti lavorano per il cibo.
La HHian, invctt, è procedente all'azione:
Molti odiano gli altri per il loro benessere.

IL COMPLEMENTO DI COMPAGNIA (O DI UNIONE) II complemento di


compagnia precisa la persona o l'animale insieme al quale (in compagnia del
quale) si realizza il fatto espresso dal predicato e risponde alle domande: con chi?
In compagnia di chi?
La preposizione tipica di questo complemento è con, ma può esser retto anche
da locuzioni preposizionali: in compagnia di, insieme con/a. La signora è con sua
figlia.
Stefania ha trascorso il pomeriggio in compagnia di amici.
Ho visto mia madre insieme con la tua. Mario è uscito con il
cane.
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Quando non si tratta di persone o cose animate, ma di una cosa, viene
definito complemento di unione e risponde alla domanda con che cosa?
unitamente a che cosa?
È venuta Lucia con un bel mazzo di rose.
A me piace il caffè con molto zucchero.

IL COMPLEMENTO PREDICATIVO
E complemento predicativo si riferisce al soggetto o al complemento
oggetto della frase ed è legato anche al predicato di cui completa il senso.
La tua proposta non è stata considerata interessante.(compl. pred. del
soggetto)
Gli indiani considerano il topo un animale sacro, (compì, pred.
dell'oggetto)
11 complemento predicativo del soggetto è legato per lo più ai seguenti
verbi nella forma passiva:
o chiamare, dire, soprannominare, ecc. (verbi appellativi); o
eleggere, nominare, ecc. (verbi elettivi); o credere, considerare,
stimare, giudicare, ecc. (verbi estimativi) o fare, rendere, ecc. (verbi
effettivi). Quest'attività è considerata utile.
Pierino è soprannominato "lapeste".
L'imputato fu giudicato colpevole.
Ci sono anche altri verbi che possono essere completati dal predicativo del
soggetto:
// bambino giocava felice in giardino.
Paolo vive tranquillo in campagna.
In alcuni di questi casi, il complemento predicativo del soggetto può avere lo
stesso significato di un avverbio:
Tornai sereno (serenamente) dalle vacanze.

IL COMPLEMENTO PREDICATIVO DELL'OGGETTO


// senato romano nominò Cincinnato dittatore.
Qualcuno considerava l'impresa impossibile.
Il complemento predicativo dell'oggetto dipende dai verbi appellativi,
elettivi, estimativi, effettivi nella forma attiva.
L'assemblea ha eletto l'onorevole Rossi presidente della
commissione.
Il vecchio possidente nominò il nipote suo erede.
Tutti lo credevano responsabile del danno.
Entrambi i complementi predicativi (del soggetto e dell'oggetto)
dipendono direttamente dal predicato.
A volte possono essere introdotti da preposizioni o locuzioni: a, da, per,
come, quale, iu qualità ili, cue.
Marco fu scelto quale rappresentante della nostra classe.
Ti faccio questo discorso da amico.
26
Il poliziotto fu chiamato come testimone al processo.
I compagni di classe lo prendono a modello.
A causa del suo comportamento, qualcuno dava Teoper matto.

ALTRI COMPLEMENTI

complement domande cosa indica preposizioni esempi


Abbondanza Eh chi? Di Ciò che si ha di Un articolo
e privazione che cosa? in abbondanza ricco di
o di cui si è spunti
Allontaname Da chi? Da privi.
Ciò da cui da, di Mi trovavo
critici
ne che cosa? Da qualcuno o lontano di
dove? qualcosa si casa Ha
00 allontana, si dovuto
separazione, separa, ha distaccarsi
orìgine o origine, dagli amici
provenienza. proviene. È nato da
una famiglia
agiata. La
presunzione
deriva spesso
Di chi? Di che Ciò di cui dall'ignoranz
Di, su, intorno Discutere
Argomento
cosa? Intorno qualcuno o a, a proposito di, della
a chi, intorno a qualcosa riguardo a, situazione
che parla. politica.
cosa?
circa,
Un trattato
Colpa e pena Colpa: Di che La colpa di Colpa: Per, sulle
Reo di
cosa? Per che cui qualcuno di Pena: a, omicidio.
cosa? Pena: a è accusato e. di, per Fu
che cosa? Con rispettivamen condannato
che cosa? te, la pena cui all'ergastolo.
qualcuno è
condannato.
Concessivo Nonostante Qualcuno o Nonostant Nonostante
chi, che qualcosa e, la sua
cosa? nonostante cui malgrado, promessa di
avviene un a dispetto restare, se
Denominazio Di chi? Di fatto.
Specifica il di
di ne
La andò.
città
ne che cosa? Di nome proprio di Bari II
quale nome? del nome nome di
generico che lo Carlo.
Distanza Quanto? A che precede.
La distanza da A, tra; spesso La città dista
distanza? un punto di senza da qui
riferimento. preposizione cinque
chilometri Si
mise a pochi
passi da me.

27
Distributivo Ogni quanto, La Per, a, su; Camminate in
quanti? In la senza fila per tre.
proporzione o di qualcuno o La benzina è
distribuzione? qualcosa. aumentata
quindici per
cento.
Costa
cinquemila
al metro (o il
metro)

Esclusione Senza chi/che Ciò che rimane Senza, fuorché, Siamo


cosa? eccetto escluso eccetto, tranne, tutti, tranne
chi/che cosa? meno, salvo, Maria.
all'infuori di, ad Siamo usciti
eccezione di. senza
ombrello.
Età A quanti anni? L'età Di, a, all'età di, Un uomo di
quanti anni? (con valore di circa
approssimazione trent'anni/su
trent'anni)
Limitazione Per che cosa? II limite, Di, in, da, a, Per serietà
limitatamente a entro cui vale ciò con, rispetto a, (in) ha nulla da
che cosa? che si dice. quanto a, invidiare ai
limitatamente a, grandi.
fatto di, Quanto ad
altruismo.
lascia molto
desiderare.
Materia Fatto di che cosa? La materia di cui Di, in Mi serve un
di quale è fatta una sacchetto di
plastica.
Un portone in
bronzo-
Paragone Di chi/che Indica un (più...) di, li. Africa è
quanto chi/che confronto, il che, come, meno estesa
cosa? come secondo (tanto...) dell'Asia.
chi/che cosa? di paragone nei Antonio è più
comparativi di intelligente
maggioranza, volenteroso.
minoranza, I tuoi occhi
uguaglianza. sono azzurri
come il eielo.
Partitivo Tra chi/che Un tutto di cui Tra (fra), di. Chi di voi lo
considera solo conosce?
una parte. Nella sua
materia, è
tra i migliori
specialisti

28
Qualità Di che Una qualità o Di, da, a, con. Un uomo di
come? caratteristica di grande
qualcuno o di ingegno.
qualcosa. Un cane dal
pelo fulvo.
Quantità o Quanto? Di/per Misure, Per, di, a Il campo si
misura quanto? estensioni, stendeva per
ecc. molti
chilometri.
Fu superato
cinquanta
metri
dall'arrivo.
Rapporto o Tra chi? Tra Un rapporto, Tra (fra), con. C 'è stata una
relazione cose? relazione. lite tra loro.
Tra i due e 'è
grande
amicizia.
Sostituzione Al posto di Qualcuno o Per, al posto di, Prendere
scambio chi/che cosa? qualcosa che è invece di, in lucciole per
invece di posto di altro. cambio di, in lanterne.
cosa? di. Invece
dell'aereo
prendo il
Stima e Quanto? A Quanto un A, di, per, da, Un quadro
quanto? ostimati
una ncosa
nuatlto
su (con valore di di/sui dieci
anorossimazioneì mila euro.
costano. senza Lo compro
per/a cento
euro.
Vantaggio e Per chi/che Per chi o per Vantaggio: per, Molti soldati
svantaggio a cosa si fa o verso, a morirono per
di chi, di che avviene di, in favore di; patria.
cosa? svantaggio: per, Molti
contro, a danno a danno della
a dispetto dì, in loro
disprezzo a/di,
Vocazione Serve per non ha legami di Carlo!
invocare, dipendenza con Signori, vi
chiamare, elementi della prego di fare
rivolgere la da cui è isolato attenzione.
parola; mezzo della Mi appello, o
si può trovare giudici, alla
da solo o vostra
dalla particella clemenza.
vocativa o

BIBLIOGRAFIE

Maurizio Dardano, Pietro Trifone, Grammatica italiana con nozioni di


linguistica,Zanichelli Editore, Firenze, 1998. G. P. Donegà, P. Piva, M.A.Tondelli, M.
L. Traini, Nuove proposte per
l'educazione linguistica, Editore Bulgarini, Firenze, 2003. R. Locusteanu, F.Dutà, Limba
italiana, manual pentru clasa a XH-a, Editura
Didacticà si Pedagogica, Bucure§ti, 1998. M. Anziani, L'avventura della lingua -
Grammatica storico-normativa della
lingua italiana, Edizioni II Capitello, Torino, 1989.
Subiecte de examen la
Limba italiana contemporana - Sintaxa

Semestnd I:
I.
La frase semplice
II soggetto e il predicato: il soggetto, il predicato, il sintagma;
// complementi: il complemento oggeto o diretto, ilcoin>femento predicativo;
I'attributo: fc funzioni deD'attrtouto;
I'upposizone; I complimenti indiretti: specificazione, termine, luogo, tempo.mezzo
o struncnto, mcxlo o maniera, causa, compagnia o unione.agentr o causa et&iente, altri
complimenti;
tipii difrase semplice: ie enunciative.le volitive, le interrogative, le esclamative;
frase semplice e frase complessa: le preposizioni

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