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TRACCIA: Italiano
ARGOMENTO: Esempio Tipologia B - Analisi e produzione di un testo
Comprensione e analisi
2. Su quali fondamenti si sviluppa il lavoro dello storico secondo Arnaldo Momigliano (1908-
1987) e Marc Bloch (1886-1944), studiosi rispettivamente del mondo antico e del medioevo?
3. Quale funzione svolgono nell’economia generale del discorso le due citazioni da Ovidio e
Tacito?
4. Quale ruolo viene riconosciuto alle memorie familiari nello sviluppo dell’atteggiamento dei
giovani verso la storia?
Risposte
1. Arnoldo Momigliano, storico dell’antichità, afferma che per uno storico sia importante
“l’interesse generale per le cose del passato e il piacere di scoprire in esso fatti nuovi riguardanti
l’umanità”. Si tende a prendere in considerazione come sia importante un legame indissolubile
tra il passato e il presente. Nel passato andiamo a cercare ciò che siamo oggi.
2. Per Momigliano lo storico prova interesse per le cose del passato e il piacere di scoprire in
quest’ultimo nuovi fatti relativi all’umanità. Marc Bloch, nella sua Apologia della storia, aveva
sottolineato come il primo collegamento tra passato e presente si crea all’interno del contesto
familiare; i membri più anziani della famiglia tendono a tramandare la propria vita e le
proprie memorie ai giovani, cercando di dare una certa continuità alla loro esistenza. Questo
atteggiamento però genera delle conseguenze: da un lato, quando ci si rifa al passato in modo
troppo insistente, si richia di rimanere quasi immuni e nauseati dal continuo richiamo al
passato, facendoci quindi volgere in avanti. Dall’altro lato si osserva il presente e si guarda alle
aspettative per il futuro comprendendo la nostra storia.
4. Le vecchie generazioni fanno prevalere pur sempre la nostalgia verso il tempo della loro
giovinezza, rimembrandola. Questi cercano di orientare i giovani nel memorizzare il passato
cercano di tramandare ai giovani loro posteri la propria vita e le proprie esperienze di vita
personali, dando una sorta di continuità alla loro esistenza. Questo atteggiamento però può essere
controproducente.
5. L’espressione “dunque” ci insegna quindi come la storia contemporanea crei una sorta di cesura
tra passato, presente e futuro. In prima istanza esiste il passato che volge tra un atteggiamento di
visione verso ciò che è stato, poi vi sono il presente ed il futuro che ci hanno portato ad essere
quello che siamo attraverso le nostre esperienze, seppur tra tutte le difficoltà, gli ostacoli, gli
sviamenti ed i successi che la vita ci riserva.
Produzione
A partire dall’affermazione che si legge in conclusione del passo, «Al passato ci si può volgere, in
prima istanza, sotto una duplice spinta: disseppellire i morti e togliere la rena e l’erba che
coprono corti e palagi; ricostruire [...] il percorso a ciò che oggi siamo, illustrandone le difficoltà,
gli ostacoli, gli sviamenti, ma anche i successi», rifletti su cosa significhi per te studiare la storia
in generale e quella contemporanea in particolare. Argomenta i tuoi giudizi con riferimenti
espliciti alla tua esperienza e alle tue conoscenze e scrivi un testo in cui tesi e argomenti siano
organizzati in un discorso coerente e coeso che puoi - se lo ritieni utile - suddividere in paragrafi.
Arnoldo Momigliano, storico dell’antichità, riteneva fondamentale per uno storico “l’interesse
generale per le cose del passato e il piacere di scoprire in esso fatti nuovi riguardanti l’umanità”.
Si sottolinea così un legame imprescindibile tra passato e presente. Cerchiamo nel passato ciò
che siamo oggi. Ma perché lo facciamo? Nel brano preso in esame, estrapolato da “Prima lezione
di storia contemporanea” l’archivista e docente di storia contemporanea Claudio Pavone indaga
le motivazioni che spingono gli studiosi ad interessarsi alla Storia, cioè al passato.
Marc Bloch, nella sua Apologia della storia, aveva già evidenziato che il primo collegamento tra
passato e presente avviene proprio all’interno della famiglia; i membri più anziani desiderano
tramandare la propria vita e le esperienze ai più giovani, dando così un senso di continuità alla
loro esistenza. Si è notato come tale atteggiamento porti però a due conclusioni opposte; da una
parte, quando il rimando al passato è eccessivamente insistente, si rischia di rimanerne immuni,
quasi nauseati dal continuo richiamo al guardarci indietro, e questo ci fa volgere lo sguardo solo
in avanti. L’altra strada invece contempla l’osservazione del presente e delle aspettative future
tramite la comprensione della nostra storia.
Lo storico quindi, soprattutto quello contemporaneo, è colui che tende a “Ricostruire […] il
percorso che ci ha condotto a ciò che oggi siamo” e la storia è la congiunzione tra passato,