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100%

IL FOTOGRAFO.IT · PHOTOGALLERY Gli scatti più belli dei lettori

N
83 NIKON commentati dai nostri esperti!

MAGAZINE
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FEBBRAIO

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flash negli scatti in esterni meglio il “messaggio” pronti per l’avventura
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EDITORIALE

E se fosse tutto per


una questione di like...
Qualche mese fa in Malesia è acca- Getty Images. Dunque l’immagine in que-
duto un fatto alquanto curioso ma stione oltre a non essere stata scatta-
simbolico. Curioso perché la nota azien- ta con lo smartphone Galaxy A8 Star è
da asiatica Samsung ha utilizzato, per risultata visibilmente modificata attra-
scopi promozionali, una fotografia scatta- verso programmi di fotoritocco.
ta con una classica macchina fotografica
professionale. Fin qui tutto bene, se non La questione tuttavia, come anticipato
fosse per il fatto che quella stessa imma- nell’introduzione, non è solamente curio-
gine sarebbe stata utilizzata per pubbli- sa ma, a mio avviso, strettamente sim-
cizzare la qualità della fotocamera del bolica della rivoluzione che Internet e i
nuovo modello Samsung Galaxy A8 Star. social network hanno portato alle nostre
Il vaso di Pandora è stato aperto quando vite. Spesso mi sono chiesto come mai
l’autrice dell’immagine, Dunja Djudjic, ha multinazionali come Samsung, Apple
notato casualmente che il suo scatto cam- ecc, promuovano i propri smartphone
peggiava sul sito malesiano della multina- vantando prestazioni sempre migliori
zionale lasciando, più o meno esplicita- delle loro fotocamere. Perché limitare la
mente, intendere che quella stessa foto- comunicazione pubblicitaria di un pro-
grafia era stata realizzata grazie alle capa- dotto a una sola delle sue, ormai mol-
cità tecniche della fotocamera di quel tissime, funzioni? Con molta probabili-
modello di smartphone. tà questo aspetto si lega profondamente
con la nostra vita. Oggi un’immagine foto-
Nelle sue dichiarazioni al giornale DIY grafica privata non è più semplicemente
Photography, la Djudjic racconta che un ricordo ma, al tempo dei social, bel-
per creare quello scatto aveva utilizzato le foto da poter condividere significano
una classica macchina fotografica digita- like che colmano le nostre insicurezze,
le e che successivamente l’aveva carica- appagano la nostra vanità e costruisco-
to sul sito di archiviazione e condivisione no la nostra vita sociale. Detto ciò, sono
di fotografie EyeEm per poi averlo sele- aperte le riflessioni.
zionato, insieme ad alcune foto, per inse-
rirlo nel catalogo dell’agenzia fotografica Denis Curti
© Dunja Djudjic
N PHOTOGRAPHY
100% NIKON Sommario
CULTURA
18
gli eventi da non perdere
Doisneau, Skoglund, Kertész...
Le immagini dei grandi maestri ci aspettano pag. 6

la parola all’avvocato
Il maialino conteso
Il complesso caso Davidovici vs Koons pag. 14

28 © Ole J Liodden

GUARDARE
profilo d’autore tecnica Joe McNally
Ole J Liodden Il flash fa splash
L’orso polare e i cambiamenti climatici pag. 18 Ritratti con un lampo in più pag. 52

come fotografare tecnica sul campo


Una location, 24 ore, 12 scatti Lame di luce
Siamo pronti ad accettare la sfida? pag. 28 Atmosfere fatate con la macchina del fumo pag. 54

Perfetto equilibrio
IMPARARE Mischiamo luce naturale e flash in esterni pag. 60

tecnologia: monitor Passiamo alla mirrorless


Gli schermi a cristalli liquidi Prepariamoci al grande salto pag. 64
Le tante sigle spiegate pag. 42
post-produzione
fare video Photoshop e... la gallozebra!
L’importanza della narrazione Selezioni e maschere per fusioni realistiche pag. 66
Il linguaggio nel cinema pag. 44
Stampe impeccabili
Michael Freeman insegna Bianco e nero di gran classe con NX-D pag. 68
In perfetto ordine
“Ripuliamo” l’inquadratura pag. 46 73
4
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FEBBRAIO 2019
il Nostro Staff

Editore Incaricato
Denis Curti

Art Director
Silvia Taietti

Coordinamento
Federica Berzioli

Supervisore Editoriale
54
71 Andrea Rota Nodari

Supervisore Editoriale
Giovanni Pelloso

Resp. Post-Produzione
Andrea Carpani

Redazione
42 MOSTRARE
Elisabetta Agrati
photogallery

Redazione
Le foto dei lettori
Le più belle, commentate dai nostri esperti pag. 71

MONDON IKON Giada Storelli


84 Comitato Tecnico
test attrezzatura
Press&Public Relations
Manager Nital

Nikon Adattatore per pellicole ES-2


66 Digitalizziamo diapositive e negativi pag. 82

6 treppiedi in fibra di carbonio Marco Rovere


I migliori modelli robusti ma leggeri pag. 84
Digital Marketing
Manager Nital

Vetrina Nital
I migliori prodotti distribuiti dall’azienda pag. 92
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Cultura, curiosità e gossip dal mondo Nikon pag. 94
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5
Cultura

FOTOSTORICA

1932

Never Again!
John Heartfield

La colomba della pace muo-


re infilzata da una baionet-
ta davanti al Palazzo del-
la Società delle Nazioni,
su cui è issata la svastica
nazista. Denuncia come i
troppi aiuti alla Germania
stiano uccidendo la pace.
È una delle opere più note
di John Heartfield, dadai-
sta che usava l’elaborazio-
ne grafica per chiari mes-
saggi politici.
Il fotomontaggio ebbe, con
il movimento Dada, uno dei
suoi momenti più significa-
tivi e felici ed Heartfield ne
è stato tra i migliori inter-
preti. Arte e satira, uso del-
la fotografia associata alle
parole, tutto si unisce per-
ché il messaggio sia imme-
diato: allo stesso modo
Heartfield denuncia come il
testo di una didascalia pos-
sa manipolare la fotografia.

John Heartfield (1891-1968),


nome anglicizzato di Helmut
Herzfeld, che scelse in rifiu-
to della politica antibritanni-
ca nazista. Dadaista, attivista
del partito comunista tedesco,
rifugiatosi a Londra durante
l’epoca nazista, usava la sua
arte unita alla satira come
arma politica. È il fondato-
re del fotomontaggio moder-
no, ed è stato tra
i maggiori artisti
europei che han-
no conciliato arte
© Alexander Rodchenko

e impegno politi-
co. Nel 1950 rien-
«Lavora in un campo che lui stesso ha creato, quello del fotomontaggio. trò in Germania e
Attraverso questa nuova forma d’arte esercita una critica sociale» si stabilì a Berlino
Bertolt Brecht, 1949 Est.

6
I AM RELENTLESS

DAVID YARROW presenta la nuova NIKON FULL FRAME D850. Vedi l’intervista
al fotografo
Per mettere alla prova la nuova Nikon D850, al fotografo naturalista
David Yarrow è stata data la massima libertà d’azione, affinchè potesse DAVID
YARROW
realizzare delle immagini capaci di raccontare tutto il potenziale della
fotocamera. Il risultato è questa fotografia davvero unica e speciale. Grazie
al prodigioso sensore retroilluminato CMOS da 45.7 megapixel in formato
FX ed alla velocità di 9* fps, David è stato in grado di raccontare una storia
come non aveva mai fatto prima. Sfruttando al massimo l’ampia gamma ISO
estendibile da 64 a 25.600, i 153 punti AF, la modalità time-lapse fino a 8K**
nonché la possibilità di registrare video Full Frame 4K UHD, da adesso in
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Cultura

appuntamenti, incontri, mostre & c.


Ogni mese vi portiamo alla scoperta degli eventi più importanti dedicati al mondo della fotografia,
in Italia e all’estero, dai festival alle personali, dalle mostre collettive alle retrospettive.
In più curiosità, libri, personaggi da ricordare, foto che hanno cambiato un’epoca
e avvenimenti che hanno segnato la storia dell’ottava arte

MostreItalia Aosta BOOK SHOP


N Museo Archeologico Regionale
Piazza Pierre-Leonard Roncas 12 Nino Migliori
E l’Italia del Neorealismo • Titolo: Nino
Migliori. Un fotografo
d’avanguardia
Grande innovatore e sperimentatore, nell’Italia del
pur se profondamente legato alle tec- neorealismo
niche dei pionieri della fotografia, tra • Curatore: E. Sesti
il 1953 e il 1957 Nino Migliori ha restitui- • Editore: Alinari IDEA
to attraverso immagini di forte impatto il • Anno: 2018
• Pagine: 62
Un bambino piange la morte del genitore volto dell’Italia che usciva dalla Seconda • Prezzo: 18 €
© Ugo Lucio Borga
guerra mondiale. Alinari gli rende omag-
Combattenti curdi
del PKK a Kirkuk,
gio con un volume che ne testimonia la passione e il contribu- MUSEIESTERO HELSINKI
in Iraq © Ugo to dato alla storia della fotografia, grazie alle ricerche sulle pos- N Kaapelitehdas,
Lucio Borga Tallberginkatu 1 G
sibilità di espressione del mezzo fotografico e alla capacità di
essere un punto di incontro fra passato e presente. Allo stesso
tempo, il volume è un omaggio all’Emilia e al Sud, all’Italia del The Finnish Museum
secondo dopoguerra, quella del Neorealismo, degli anni difficili of Photography
ma avvincenti della rinascita economica e culturale.
Con oltre 3,7 milioni di immagi-
ni, stampe e negativi di ogni gene-
Ugo Lucio Borga re, il museo è il punto di riferimen-
PERSONAGGI DA RICORDARE
Collateral damages to nazionale per gli appassionati di
Tullio Farabola fotografia. Molto vasta la collezione
Attraverso centoventi scatti in Fotografia e memoria che ospita circa 2,5 milioni di nega-
bianco e nero, la mostra cura- tivi provenienti dalle raccolte della
ta da Daria Jorioz permette di stampa finlandese, dal 1927 al 1995,
conoscere più da vicino il lavoro che permettono di ripercorrere le
del fotografo e giornalista valdo- Figlio d’arte, Tullio Farabola cronache dell’epoca. A questo patri-
stano Ugo Lucio Borga, che da (1920-1983) inizia a occuparsi di monio si affiancano mostre di talen-
sempre si concentra sulle guerre, fotografia nel 1939, lavorando con ti emergenti e di fotografi afferma-
anche quelle dimenticate, sulle ti, una biblioteca e un servizio per la
il padre Alessandro, detto Giuseppe.
crisi umanitarie e sulle questioni conservazione del materiale fotogra-
sociali e ambientali. Le immagini Chiamato alle armi nel 1940, viene fico. Fino al 24 febbraio si possono
di grande impatto, realizzate nel- trasferito come operatore cinemato- visitare le mostre Slow Art Moment,
le zone dove sono in corso conflit- grafico presso l’Istituto LUCE di Roma, dove conosce Adolfo con gli scatti di Markus Jokela,
ti, dalla Siria all’Iraq, dall’Ucraina Porry Pastorel, creatore dell’agenzia VEDO, che diviene per Jouko Lehtola, Pentti Sammallahti,
al Bangladesh, focalizzano l’at- Iiu Susiraja, e Photofuss, in cui i gio-
lui un punto di riferimento. Nel 1943, Farabola torna a Milano
tenzione sulle vittime civili, impo- vani autori del Finnish Museum of
nendo una riflessione sui drammi e qui segue i momenti conclusivi della guerra, proseguen- Photography riflettono sul mondo
dell’epoca contemporanea. Scrive do poi negli anni successivi il suo lavoro di documentazione che cambia e si muove.
la curatrice: “Lo sguardo di Borga fotogiornalistica, testimoniando le difficoltà di una città mes- ❖ www.valokuvataiteenmuseo.fi/en
è lucido e severo, diretto e forte, sa in ginocchio dai bombardamenti e dalla fame, le sofferen-
crudo ma anche capace di un’i- ze della gente ma anche il lento cammino della ricostruzione.
nattesa poesia nel cogliere la luce
della speranza oltre il buio del- Al reportage fotogiornalistico si affiancano, però, i ritratti in
la distruzione e della desolazio- bianco e nero e le copertine di importanti riviste dell’epoca,
ne. Le sue fotografie non ci fanno nonché la nascita dell’agenzia Farabolafoto, nella quale con-
sconti; hanno un’intensità emoti- fluirono sia le sue fotografie sia quelle di altri autori, in par-
va in grado di colpirci nel profon- ticolare di Adolfo Porry Pastorel, di Mario Agosto (fotografo
do, coinvolgendo la nostra dimen-
sione interiore, umana, sociale”. ufficiale della Società di navigazione) e del ritrattista Attilio
Fino al 31 marzo. Badodi. Arricchito da sostanziosi fondi di fine Ottocento e ini-
zi Novecento, l’archivio è – nelle parole dello stesso Farabola
❖ www.lovevda.it
– uno “fra i più ricchi e meglio organizzati in Italia”.

8
Cultura

9
Cultura

MostreItalia CAVA DE’ TIRRENI


N Monastero San Giovanni
al Borgo Grande

FESTIVAL
Robert Doisneau
E APPUNTAMENTI
Pescatore d’immagini
• TREVISO
fino al 3 febbraio
Fa tappa a Cava de’ Tirreni
ELLIOTT ERWITT: I CANI
(SA), fino al 3 marzo, la mostra
SONO COME GLI UMANI,
dedicata a Robert Doisneau,
SOLO CON PIÙ CAPELLI
curata dall’Atelier Robert
Casa dei Carraresi
Doisneau – Francine Deroudille e
mostraerwittdogs.it
Annette Doisneau. L’esposizione,
che riunisce settanta scatti in
• TORINO ACCADDE A FEBBRAIO
bianco e nero, ripercorre l’inte-
fino al 24 febbraio
ra carriera del fotografo france-
OLIVETTI FORMES
se, soffermandosi sui soggetti più
ET RECHERCHE
La Conferenza di Yalta
amati: la Senna e i giardini pari-
CAMERA Uniti contro la Germania nazista
gini, i mercati di Les Halles, le
Via delle Rosine 18
donne, gli innamorati, gli intel- 4 FEBBRAIO 1945. Si apre in Crimea la Conferenza di Yalta: una foto immor-
wwww.camera.to
lettuali, i clochard, soggetti capa- tala i capi politici dei tre principali Paesi alleati – Franklin Delano Roosevelt,
ci di restituire l’immagine della Winston Churchill e Josif Stalin – riuniti ancora una volta, la seconda dall’ini-
Parigi più vera, che oggi soprav- • GENOVA zio della Seconda guerra mondiale, per decidere il futuro della Germania nazi-
vive solo nell’immaginario colletti- fino al 24 febbraio sta e l’assetto del mondo che si apprestava a uscire dal conflitto. I tre leader
vo. Al Monastero di San Giovanni FULVIO ROITER si accordarono sulla richiesta della resa incondizionata della Germania, sta-
si possono ammirare alcuni dei FOTOGRAFIE 1948-2007 bilendo l’istituzione di quattro zone di occupazione che sarebbero state con-
capolavori più famosi di Doisneau, Palazzo Ducale trollate da Stati Uniti, Unione Sovietica, Gran Bretagna e Francia. Considerata
tra cui il Bacio dell’Hotel de Ville, Piazza Matteotti 9 da molti studiosi l’ultimo vero momento di collaborazione tra gli Alleati, che
del 1950, che ritrae una coppia www.mostrafulvioroiter.it gettarono anche le basi per la nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Uniti,
di ragazzi che si bacia davanti al la Conferenza di Yalta è vista da molti come l’inizio di quella contrapposizio-
municipio, Les pains de Picasso, • MILANO ne tra Ovest ed Est che avrebbe diviso il mondo per i successivi quarant’anni.
Prévert au guéridon, l’autoritrat- fino al 28 febbraio
to del 1949 (sotto) e molti altri. RANIA MATAR
FROM WOMAN TO WOMAN:
BECOMING MOSTREITALIA TORINO
Associazione Culturale C|E N CAMERA - Via Guido Reni 4/a
www.cecontemporary.com

• ROMA
Sandy Skoglund. Visioni Ibride
fino al 3 marzo E l’anteprima mondiale di Winter
LISETTA CARMI
LA BELLEZZA DELLA VERITÀ
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1/b
museodiromaintrastevere.it

• ROMA
fino al 10 marzo
PAOLO PELLEGRIN
UN’ANTOLOGIA
MAXXI
Via Guido Reni 4/a
Robert Doisneau, Autoportrait, 1949 www.maxxi.art
© Atelier Robert Doisneau

• MILANO Dal 24 gennaio al 23 marzo, CAMERA ospita la prima


dal 22 al 25 marzo antologica dell’artista statunitense Sandy Skoglund
MIA PHOTO FAIR
(1946), curata da Germano Celant. In mostra trenta lavori, dal-
The Mall – Milano Porta Nuova
P.zza Lina Bo Bardi le prime serie fotografiche prodotte a metà degli anni Settanta
www.miafair.it alle grandi composizioni dei primi anni Ottanta, che hanno
dato all’artista fama internazionale. In particolare, si posso-
• MILANO no ammirare Radioactive cats del 1980 e Revenge of the gold-
fino al 4 aprile
fish del 1981, rivisitazioni surreali e stranianti di ambienti fami-
LINDA FREGNI NAGLER
HANA TO YAMA liari dai colori improbabili, invasi da gatti verdi e pesci volan-
Banca Generali Private ti. L’esposizione sarà anche l’occasione per ammirare l’inedita
P.zza S. Alessandro 4 opera Winter, alla quale l’artista ha lavorato per oltre dieci anni.
Robert Doisneau, Un chien à roulettes, 1977
© Atelier Robert Doisneau ❖ www.camera.to

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Cultura

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Cultura

MOSTREITALIA MILANO FESTIVAL MOSTREITALIA GENOVA


N Centro Culturale di Milano - Largo Corsia dei Servi 4 E APPUNTAMENTI N VisionQuesT 4rosso
Piazza Invrea 4r
André Kertész. Lo stupore della realtà • LONDRA
Scoprire il “maestro dei maestri” fino al 24 febbraio
ROMAN VISHNIAC
REDISCOVERED
The Photographer’s Gallery
16-18 Ramillies Street
thephotographersgallery.org.uk

• LONDRA

© Carla Iacono
/ Dist Rmn-GP © Donation André Kertész

fino al 24 febbraio
ALL I KNOW IS WHAT’S
ON THE INTERNET
The Photographer’s Gallery
thephotographersgallery.org.uk Carla Iacono
Budapest, 1915, Ministère de la Culture / Médiathèque

• BERLINO Melancholia:
fino al 19 maggio rito di passaggio
AUL LEITER. DAVID LYNCH.
HELMUT NEWTON: NUDES Fino al 20 marzo, VisionQuesT
de l’architectureet du patrimoine

Museum of Photography 4rosso ospita una nuova serie


www.smb.museum/en dell’artista genovese che mesco-
la fotografia, collage e installazio-
• BOISSY-LE-CHÂTEL ne. Intitolato Melancholia e dedi-
fino al 2 giugno cato al paesaggio, questo lavoro
SUSANA PILAR: JARDINERA prosegue il percorso già intrapre-
Galleria Continua so da Carla Iacono con le serie pre-
www.galleriacontinua.com cedenti, incentrate sull’analisi dei
Fonte di ispirazione per importanti artisti e fotografi riti di passaggio, a partire dal pas-
del suo tempo e non solo, André Kertész è considerato il saggio dall’infanzia all’adolescen-
“maestro dei maestri”, tanto che di lui Henri Cartier-Bresson MostreEstero LONDRA za. Le immagini sono state scatta-
N Imperial War Museum te a Tübingen, in Germania, duran-
disse: «Tutto quello che abbiamo fatto, Kertész l’ha fatto pri-
Lambeth Road te le visite alla figlia Flora, impegna-
ma». Fino al 10 marzo, la mostra Lo stupore della realtà, cura- ta nel programma Erasmus. E pro-
ta da Roberto Mutti e ideata da Camillo Fornasieri, invita a Renewal prio come nella tradizione tedesca,
scoprirne l’opera attraverso novanta scatti che ripercorrono, La vita dopo la Grande Guerra anche nelle immagini dell’artista il
in quattro sezioni, le tappe fondamentali della sua produzio- paesaggio diventa metafora dell’a-
nima, rappresentando sentimenti
ne. Dalle immagini della sua Ungheria rurale e tradizionale,
che spaziano dall’orgoglio materno
dove Kertész già realizza assoluti capolavori, come L’uomo alla malinconia, alla preoccupazio-
sott’acqua, si passa alle fotografie scattate a Parigi, città in ne per l’incertezza del futuro. Luci,
cui frequenta il circolo degli artisti ungheresi del quartie- colori e particolari realizzati a col-
re di Montparnasse e scopre il surrealismo di André Breton, lage, tra cui i corpi celesti inseri-
ti nei cieli di tutte le vedute, pro-
poi declinato in modo inedito e personale. L’arrivo negli Stati
iettano l’osservatore in una dimen-
Uniti segna una nuova fase del suo percorso e il riconoscimen- Una famiglia di rifugiati ritorna ad Amiens, sione intima e onirica. Non manca-
to internazionale finché, quando non è più in grado di uscire 17 settembre 1918 © IWM
no, anche in questa serie come nel-
di casa, Kertész comincia a fotografare dalla finestra del suo Oltre centotrenta immagini in
le precedenti, citazioni storico-arti-
appartamento in Washington Square a New York realizzan- stiche che spaziano dal cinema d’au-
bianco e nero, esposte fino al 31
tore – con i richiami oltre che a Lars
do immagini che mostrano quella ripresa dall’alto che è cifra marzo all’Imperial War Museum
Von Trier e al film che dà il titolo alla
distintiva della sua produzione. di Londra insieme a documenti e
serie anche ad Andrej Tarkovskij,
oggetti dell’epoca, rendono testi-
❖ www.centroculturaledimilano.it Alain Resnais, Gore Verbiski, Karel
monianza del processo di rico-
Zeman – all’arte di Caspar David
struzione e rinascita che seguì alla
Friedrich e Albrecht Dürer.
Prima guerra mondiale. Le deva-
BOOK SHOP ❖ www.visionquest.it
stazioni e il dolore causati dal con-
Diviso in quattro capitoli, dagli anni Cinquanta flitto lasciarono il posto a una rin-
ai Novanta, il volume ripercorre quattro decenni novata fiducia nei confronti del
di attività di Jeanloup Sieff (1933-2000), uno dei futuro, mentre gli imperi del pas-
più illustri fotografi d’arte, moda e ritrattistica sato cadevano e l’Europa andava
della sua generazione. Oltre che sulle pagine di ridisegnando i propri confini. In
Glamour, Vogue, Harper’s Bazaar e altre impor- quel periodo di grandi trasforma-
tanti riviste, le sue immagini sono state espo- zioni sociali ed economiche, resi-
ste nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo. lienza e creatività furono le paro-
le chiave che animarono lo sforzo
• Titolo: Jeanloup Sieff • Editore: Taschen comune di uomini e donne impe-
• Autore: Katherine Ware • Pagine: 288 gnati a cambiare il proprio destino.
e Manfred Heiting • Prezzo: 19,99 € ❖ www.iwm.org.uk © Carla Iacono

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MASTERFOTOGRAFIA BARI
N Centro di Formazione e Ricerca sulla Fotografia
e l’Immagine Contemporanea - Via Gaetano Postiglione 10

Master di Fotografia Documentaria


Dal fotogiornalismo ai nuovi media

© Andrea e Magda
© Simone Donati
INFO PRATICHE
Il Master di Fotografia Documentaria ha una durata totale di
80 ore sviluppato su un arco temporale di 4 mesi con lezio-
ni svolte durante i weekend. Il corso è diviso tra lezioni
frontali e discussioni partecipative guidate; sessioni
di editing dei lavori si alterneranno all’accompagnamento
continuo degli allievi nell’ideazione e produzione dei pro-
getti fotografici personali. Durante il corso gli allievi avran-
Prende il via il 9 febbraio il Master di Fotografia no la possibilità di contattare individualmente i docenti via
Documentaria organizzato dal Centro di Formazione e mail e attraverso un gruppo Facebook dedicato.
Ricerca sulla Fotografia e l’Immagine Contemporanea Per iscriversi è necessario inviare il proprio portfolio
di Bari. Tenuto da Simone Donati (TerraProject) e da / curriculum e rilasciare i propri dati utilizzando l’apposi-
Andrea del collettivo Andrea & Magda, il corso è rivol- to modulo. I candidati saranno successivamente ricontatta-
to a chi, già in possesso delle tecniche di fotografia base, ti per comunicare l’esito della candidatura e concordare un
voglia imparare a sviluppare un’idea realizzando professio- appuntamento per procedere all’iscrizione effettiva. Per qual-
nalmente un progetto fotografico documentario, imparan- siasi richiesta informativa contattare il numero 389 5609768.
do una metodologia di lavoro affidabile e confrontandosi
anche con le dinamiche di un mercato in continua evolu- ❖ https://scuola.fproject.it/master-di-fotografia-documentaria
zione. Dall’iniziale progettazione e ideazione, passando per
la preparazione, lo shooting e l’editing, gli allievi saranno
accompagnati passo passo nelle diverse fasi di rea-
lizzazione del progetto, analizzando diversi aspetti del
flusso di lavoro: il reperimento di fondi e finanziamenti, la
gestione dei clienti, la successiva pubblicazione editoria-
le, nei giornali e sul Web, e la produzione di mostre e libri.
Alcune lezioni verteranno sulla conoscenza e l’utiliz-
zo delle nuove piattaforme digitali come i social media,
Instagram, Facebook e i web docs con l’apporto di docenti
che affronteranno tematiche specifiche: Francesco Pistilli
ci racconterà il ruolo di Instagram e dei social media nel
mercato della fotografia e della comunicazione visiva; The
river journal ci parleranno del giornalismo multimediale, dei
web docs e di nuovi approcci agli output fotografici. Infine
Giulia Ticozzi, photo editor del quotidiano La Repubblica,
racconterà i meccanismi di lavoro di una redazione edi-
toriale e aiuterà i partecipanti nella scelta delle immagini
durante due lezioni a metà e fine corso.

13
La scuola di fotografia itinerante de
Accademia Sprea, sempre in prima linea di ritratto, al nudo d’autore, all’architettura
per supportare i professionisti dell’immagine, e al paesaggio ma anche post produzione,
presenta un ampio e qualificato program- editing video e ricerche iconografiche nei
ma di workshop che punta ad aumentare e maggiori archivi web, restituendo al parteci-
perfezionare le competenze di chi opera nel pante strumenti all’avanguardia per richieste
campo della fotografia, del video e in gene- di alto profilo, al fine di inserirsi in un contesto
rale della creatività. L’offerta è curata da un lavorativo sempre più esigente. Forti delle
corpo docente in grado di accompagnare nostre esperienze sul campo, L’Accademia
Denis Curti nel percorso di crescita sia l’amatore sia il Sprea nasce da una profonda conoscenza
direttore de
professionista, soddisfacendo necessità ed del settore fotografico ed editoriale, arricchita
esigenze richieste dal mercato. La nostra dalle capacità professionali e umane di un
proposta, di alto livello, si caratterizza per team di esperti che restituiranno agli iscritti
un’ampia scelta che spazia dalla fotografia un’esperienza unica nel suo genere.

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www.linkedin.com/in/barbara-verduci

www.linkedin.com/in/marco-zanata
nasce a San Be- Catzeddu nasce a Bologna, nasce a Legnano.
nedetto del Tronto. nasce a Genova, giovanissima si Il suo lavoro
Nel 1981 è assunto vive e lavora a Mi- trasferisce a Mila- spazia tra
all’Agfa Gevaert do- lano per gran parte no per seguire la “l’allucinazione”
ve segue la Scuola del suo tempo. Scuola di Cinema. delle polaroid e la
di perfezionamento Dopo il master in Nel 1982 diventa “falsa verità” del
per la fotografia e Fotografia Profes- la prima donna in grande formato
la stampa presso la sionale, intraprende Europa a essere senza privilegi per
sede di Monaco di Marco Introini l’attività di fotografo Alberto Giuliani operatore alla Barbara Verduci luoghi, persone e Marco Zanata
Baviera. Nel 1992 nasce a Milano, realizzando varie nasce a Pesaro, macchina da presa nasce a Milano, oggetti. Dal 2017 nasce a Treviso. Si
inizia a collaborare fotografo do- campagne pubbli- per gli studi si cioè assistente al fin dagli anni della insegna Fotografia diploma in Media
con le agenzie cumentarista di citarie e cataloghi. sposta prima a Direttore di Fotogra- formazione si oc- presso Raffles Design presso la
Associated Press paesaggio e archi- Dal 2005 è Adobe Bologna e poi a fia, specializzandosi cupa di fotografia, Milano. Negli ultimi Nuova Accade-
e Daily for Press tettura. Certified Expert per Milano. Raccontare nella direzione di studia cinemato- anni è invitato a mia di Belle Arti
come fotografo di È docente di Foto- Photoshop e fa par- storie è il suo me- videoclip e pro- grafia e televisione presentare il suo (NABA) di Milano.
sport e reportage, grafia dell’Architet- te degli Adobeguru, stiere. Attraverso grammi televisivi. e si diploma presso lavoro in istituzioni Durante gli studi
pubblicando su tura e Tecnica della il gruppo di esperti le sue immagini Lavora per cam- il centro Bauer di publiche e private colleziona espe-
testate come il Rappresentazione ufficiali di Adobe ha testimoniato i pagne fotografiche Milano per la foto- tra cui La Triennale rienze eterogenee
Corriere della Sera, di Architettura Italia, svolgendo in grandi eventi del per riviste di moda grafia. di Milano, 2015 nell’ambito del
la Gazzetta dello presso il Politec- tutta Italia attività nostro tempo per come Vogue Italia, Dopo il diploma (La fotografia filmmaking, lavo-
Sport, Il Giornale nico di Milano. di dimostrazione le più grandi te- Elle e Glamour. lavora come fo- non esiste) e il rando anche alla
e Repubblica. Dal Inserito nei venti software, seminari state giornalistiche Le sue opere, mai tografa di scena MAXXI di Roma, realizzazione di
1999, inizia l’attività fotografi di archi- e vari tour di lancio internazionali. Le considerate pura- presso compagnie 2017 (Presente videoclip musicali
di insegnamento tettura protagonisti dei prodotti Adobe. sue storie sono mente commerciali teatrali e come imperfetto). (Warner Music
www.linkedin.com/in/erminio-annunzi

con l’Istituto Italiano degli ultimi dieci Collabora con foto- pubblicate in Italia ma cariche di gran- insegnante di tec- Italy).
di Fotografia. Dal anni, è intervistato grafi e agenzie per la da Vanity Fair, GQ, de valenza artistica, nica fotografica. blog.efremrai- Attualmente lavora
2006 fa parte della da Letizia Gagliardi post-produzione e la Icon Design, AD, D sono state presen- Dal 1989 al 2017 mondi.it come filmmaker
Canon Academy gestione del colore tate a due edizioni
www.gianlucacatzeddu.com

per il libro La Mi- La Repubblica, Io ha lavorato come seguendo la regia


come testimonial e sura dello Spazio di campagne pubbli- Donna del Corriere della Biennale di editor fotografica e il montaggio
www.malenamazza.com

docente. (Roma 2010). At- citarie e cataloghi. della Sera e sono Venezia. presso l’Agenzia di progetti di varia
www.efremraimondi.it

tualmente è impe- state tradotte in Fotogiornalistica natura. Ha colla-


gnato nei progetti diverse lingue. Contrasto. borato, fra gli altri,
Mantova, Insegna Storytelling Si è occupata di con brand come
architetture dal XII nel corso di alta ricerche iconografi- Ray-Ban, Micheal
secolo al XX secolo formazione (Regia che per i più grandi Kors, Acqua di
per la Cattedra e new media) della editori italiani, per Parma, Schindler
Unesco del Poli- scuola di cinema libri, mostre e pro- Group e Oakley.
tecnico di Milano. Rossellini di Roma. getti editoriali.

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fotografica e di tecnica di ripresa, e il tempo del/nel paesaggio.
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Efrem Raimondi con particolare attenzione al Pomeriggio
principio della sospensione ◗ Ripresa dei lavori in aula,
Milano - Sa. 16 - Do. 17 febbraio 2019 temporale dello spazio. Alla scelta delle immagini e
350 € parte teorica, seguirà una sviluppo.
fase pratica con uscita ◗ Analisi e discussione
sul campo, in cui finale sulle immagini
VIDEO E FILMMAKING esercitare i principi realizzate durante
Marco Zanata teorici e tecnici
appresi in aula.
l’uscita.
Milano - Sa. 16 - Do. 17 marzo 2019 Dopo la ripresa
350 € sul campo, Affrontare
dedicheremo
il pomeriggio queste temati-
FOTOGRAFIA dell’ultima giornata, che attraverso
D’ARCHITETTURA per la fase di
la fotografia di
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Milano - Sa. 6 - Do. 7 aprile 2019 commento sul lavoro paesaggio della
svolto. Il corso è dedicato
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migliorare il loro approccio di connotare concetti
alla fotografia di paesaggio, lI pomeriggio del secondo che superano il luogo
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CULTURA

Questo articolo è per scopi informativi e non costituisce un parere legale

Legale nel 2007 per vari milioni di euro. il banale, una specie di parodia.
Koons è stato ora condannato, Non ha quindi negato di essersi

Parodia con la sua azienda e il Centre


Pompidou, al pagamento a favo-
ispirato a un’opera precedente.
Non è la prima volta che Koons

o plagio?
re di Davidovici di 135.000 €; la viene accusato di aver plagiato
sua società deve risarcire il dan- un’opera altrui. La sua difesa si
no per aver riprodotto l’opera sul bassa spesso sul concetto di liber-
sito di Koons, e la casa editrice tà artistica, di “ispirazione”, di
Avv. Cristina Manasse Flammarion, che aveva vendu- aggiunta di elementi che rende-
to il catalogo riproducente l’ope- rebbero le sue opere uniche, di
Koons di nuovo in tribunale ra, è stata condannata alla mul- diversità del messaggio artistico.
accusato di plagio: il maialino ta di 20.000 €. Non è stato inve- La parodia viene spesso richiama-
di Davidovici vince ce disposto il sequestro dell’ope- ta quale giustificazione. Il plagio
ra incriminata. In breve, secondo non è escluso nemmeno dal fat-
l’accusa, il plagio si fonda sul to di aver riprodotto la scena su
Lo scorso novembre, un giudice un’opera di ceramica di Koons del fatto che, oltre alla sostanzia- un diverso “medium”, trattandosi
francese ha giudicato il famoso 1988, con il medesimo nome, raf- le somiglianza tra le due ope- spesso di opere in porcellana che
appropriation artist Jeff Koons figurante una ragazza stesa sulla re, l’aggiunta di elementi quali riproducono fotografie scattate
colpevole a chiusura di una vicen- neve con un maiale in soccorso i fiori al collo del maialino e di da altri artisti e riprese da Koons.
da legale iniziata quattro anni pri- con la botte al collo. A fronte delle due pinguini serve non a ren- Ma la storia non è finita con la
ma da Franck Davidovici, fotogra- accuse di plagio e richieste dan- dere l’opera diversa ma a evo- sentenza del Tribunale di Parigi
fo responsabile della campagna ni, il direttore del centro espositi- care quella di Davidovici, ren- perché nel frattempo Davidovici,
pubblicitaria della casa di moda vo difendeva il progetto di Koons, dendo la medesima opera in for- che aveva ideato la campagna
NafNaf, che reclamava il plagio mirato a utilizzare artisticamente mato tridimensionale. Inoltre, il pubblicitaria insieme al direttore
di una sua fotografia, raffiguran- oggetti venduti o immagini viste plagio era reso ancor più evidente artistico Elisabeth Bonamy, si è
te una ragazza stesa soccorsa da altrove. Il proprietario dell’ope- dall’utilizzo del medesimo titolo, trovato al centro di commenti sui
un maiale con una piccola botte ra, che l’aveva prestata al Centre Fait d’Hiver. Secondo Davidovici media e sulla stampa per essersi
legata al collo. La fotografia era Pompidou per la retrospettiva, si trattava di una “copia servile” “appropriato” anche della parte
usata nella campagna pubblici- provvedeva a ritirarla. Davidovici della sua opera del 1985. di lavoro svolta dalla Bonamy per
taria di NafNaf Fait d’Hiver del citava Koons in giudizio per vio- La difesa aveva, invece, sotto- quell’opera plagiata. La Bonamy
1985. Ma nel 2014, Davidovici lazione del diritto d’autore, chie- lineato come Koons si fosse ispi- afferma di aver sempre concepi-
scopriva, sfogliando un libro, che dendo 300.000 € per danni e il rato alla pubblicità di NafNaf ma to e realizzato gli elementi visuali
in una mostra presso il Centre sequestro dell’opera di Koons, con un messaggio diverso, mirato delle campagne pubblicitarie per
Pompidou a Parigi era esposta venduta da Christie’s a New York a evidenziare il suo interesse per NafNaf ma di non essere stata
menzionata nella vicenda né nei
comunicati e dichiarazioni fat-
ti da Davidovici in merito all’im-
magine oggetto di causa.
E allora, in attesa di vedere se
la Bonamy proseguirà nei suoi
commenti, dobbiamo aspettarci
che Davidovici, che ha vinto la
battaglia nei confronti di Koons,
alla fine venga accusato di appro-
priazionismo da Elisabeth?

© Avv. Cristina Manasse, 2018


Questo articolo è a scopo infor-
mativo e non rappresenta un
parere legale.

Cristina Manasse, dell’Associazione Mondiale di Avvocati Consulente legale di artisti, gallerie,


avvocato, esperta in diritto (IBA). Autrice di articoli e pubblicazioni, fotografi, istituzioni museali, associazioni
dell’arte e beni culturali, relatrice a numerosi convegni e master culturali, collezionisti, start up digitali,
diritto della fotografia e universitari, nazionali e internazionali, in piattaforme per vendita e distribuzione,
diritto d’autore, anche materia di diritto dell’arte, della fotografia case d’asta, fiere d’arte, e per gli
nel settore digitale. Già e della proprietà intellettuale. Membro operatori del settore coinvolti nella
Presidente del Comitato del Centro Ask (Bocconi) quale esperta creazione, distribuzione, valorizzazione
d i D i r i t t o d e l l ’A r t e di diritto dell’arte e della fotografia. e protezione di contenuti IP.

16
GUARDARE
Profilo d’Autore

Biografia
Il norvegese OLE J nei concorsi Wildlife Photographer economia ambientale.
LIODDEN è co-fondatore di WildPhoto of the Year, Global Arctic Awards e È autore di otto libri su natura e foto-
Travel, agenzia leader mondiale in European Wildlife Photographer of grafia. Il suo nuovo volume, Polar
spedizioni fotografiche nelle regioni the Year. Bears & Humans, uscirà nella prima-
polari, in particolare nelle Svalbard. Ole è laureato in Gestione delle risor- vera del 2019.
Ha ottenuto premi e riconoscimenti se naturali, economia delle risorse ed www.oleliodden.com

18
Ole J Liodden

Il re
in pericolo
Pochi fotografi possono dire di conoscere gli orsi polari quanto Ole Jørgen
Liodden. Lo incontriamo in una sua pausa in climi più temperati, per parlare
delle sue premiate immagini, di stampa 3D e del “più profondo obiettivo Nikon”

Orso polare bloccato


Con la copertura estiva di
ghiaccio in esaurimento, gli orsi
devono decidere se continuare
a cacciare sul ghiaccio o sulle
remote isole del nord delle
Svalbard.
Nikon D4, 600 mm f/4, 1/400
di sec, f/4, ISO 1.600

19
Profilo d’Autore

A
Abbiamo incontrato Ole Jørgen Liodden in una
dorata giornata d’autunno a Bristol, a margine
del Wildscreen Festival, dove ha presentato il
progetto Polar Bears & Humans, incantando
una platea di fotografi, videomaker e studenti.
Da dove arriva la domanda di pelli
d’orso?
Dal 2006, la domanda è prevalentemente di
origine cinese. Ma preferisco mettere in pro-
spettiva questo dato: ci sono circa trecento
La sua conferenza è stata illuminante: Ole ha Su ghiaccio sottile acquirenti cinesi di pelli d’orso, su più di un
mixato proiezioni delle sue immagini mozza- Nella pagina accanto, miliardo di cinesi. Insomma, questo non è un
fiato e dati scientifici e ha dimostrato come la la premiatissima immagine problema che riguarda la Cina, parliamo di una
caccia indiscriminata rappresenti una minaccia di Ole del 2012, con un percentuale infinitesimale di persone...
alla sopravvivenza degli orsi polari persino più orso polare su un lastrone
grave e immediata del cambiamento climatico. alla deriva nei pressi di Mentre per gli orsi polari...
L’allarme sui volti e nelle domande poste al rela- Spitsbergen, l’isola più grande Sì, per loro è un problema e deve essere fer-
tore era evidente: mentre cercavamo di lasciare dell’arcipelago delle Svalbard. mato. Adesso la priorità deve essere bloccare
l’auditorium, Ole è stato circondato da rappre- Nikon D3S, 14-24 mm f/2.8, il commercio di pelli. Ci sarà sempre un mini-
sentanti di National Geographic, BBC Natural 1/400 di sec, f/11, ISO 1.000 mo di caccia di sussistenza, o l’abbattimento
History Unit, Natural History Museum e colle- di esemplari problematici, ma se riusciamo a
ghi, tutti ansiosi di saperne di più. Questa storia fermare la vendita delle pelli avremo tolto ogni
poco nota ha occupato gli ultimi quattro anni ragion d’essere alla caccia commerciale.
di Ole e sarà narrata per esteso nel libro Polar
Bears & Humans, in uscita in primavera, e nel Puoi descriverci la prima volta che hai
documentario che lo accompagna. visto un orso polare artico?
Eravamo su un’imbarcazione, abbiamo visto
So che non puoi rivelare molto, ma cosa un orso su un lastrone di ghiaccio. Si è sposta-
ci puoi dire di Polar Bears & Humans? to verso di noi, poi ha mosso il naso su e giù
Posso dire che ho avviato questo progetto qualche volta e si è alzato sulle zampe poste-
quattro anni fa. All’epoca non avevo un nome riori. Ma non si è solo alzato, si è proprio mes-
per il progetto, che nel tempo è cresciuto più so in posa, ci salutava! [ride] Era la prima vol-
di quanto pensassi. Il cambiamento climatico ta che vedevo un orso polare e non ne ho mai
è il problema principale per il futuro degli orsi più visto nessuno fare una cosa del genere.
polari, ma il presente è minacciato dalla cac- È stato un momento interessante, ma all’epo-
cia. E non dalla caccia illegale, da quella lega- ca c’era molto più ghiaccio.
le. Le dimensioni sono preoccupanti: da otto-
cento a mille esemplari uccisi ogni anno. E la Quanto sono cambiate le cose da
domanda commerciale è in costante ascesa: allora?
a un certo punto crescerà anche il merca- Nei primissimi anni, i clienti in realtà addirit-
to nero, con un relativo aumento del bracco- tura si lamentavano del troppo ghiaccio: non si
naggio, e le cose si metteranno davvero male. poteva andare lì o là per via del ghiaccio. Il 2010
è stato il primo anno in cui abbiamo potuto
aggirare la parte settentrionale delle Svalbard
A volte devi inventarti una tecnologia, già a luglio: di solito a quell’epoca c’era anco-
perché non è sul mercato. ra troppo ghiaccio e bisognava aspettare ago-
sto o settembre. Adesso non c’è più, devi sali-
Stampo in 3D tutto quello che mi serve, da solo
re fino agli 82° Nord per raggiungere il limite
dei ghiacci. Sta cambiando molto.

Il futuro è mirrorless E molto in fretta!


Come molti professionisti Nikon, Ovviamente, potrei già montare un Sì, parliamo di una decina d’anni: è un tem-
Ole è incuriosito dalla serie Z e adattatore, ma preferisco usare gli po molto rapido nella storia del clima. Le iso-
pensa che sia solo questione di obiettivi studiati per la fotocame- le Svalbard sono nella porzione più occidenta-
tempo prima di fare il salto e inve- ra. È un problema sia per Nikon sia le del Mare di Barents e la Corrente del Golfo
stire nel nuovo sistema... per Canon: di fatto hanno annun-
Quando la serie Z conterà più ciato un futuro mirrorless e già
tocca solo il loro lato occidentale. L’ultima vol-
obiettivi, il sistema mirrorless sarà molti loro clienti stanno migran- ta che ho controllato la cartina dei ghiacci del-
una tentazione? do verso i nuovi sistemi. Io mi sen- le Svalbard questa settimana, la temperatura
«Sì, ho la stessa sensazione che to neutrale, ma negli anni ho avuto dell’acqua andava da 4 °C a 6 °C. L’acqua sta
avevo nel 2003, quando sono ottime esperienze con Nikon e non diventando più calda: parliamo di due, tre o
passato da pellicola a digitale. vedo motivo di cambiare adesso».
quattro gradi di differenza!

20
21
1
1 | L’orso che saluta
Questo è il primo orso polare Questo cambia di sicuro la natura del- tecnologia, perché non è sul mercato. Stampo
avvistato da Ole nella sua la tua fotografia. Come illustri l’impatto in 3D tutto quello che mi serve, da solo.
carriera e questa è stata l’unica del cambiamento climatico e che tipo di
volta in cui ne ha visto uno immagini scatti oggi? Stampa 3D? Per cosa? Per aggiungere
alzarsi sulle zampe posteriori All’inizio cercavo solo di fotografare gli orsi parti specifiche alla custodia?
e salutare il fotografo. polari da più vicino possibile o nel modo più Sì, a tutte le sezioni. Ho una staffa tra custo-
300 mm f/4, 1/800 di sec, f/4, piacevole, a volte nel paesaggio. Poi, intorno dia e cupola e ho anche un sistema di montag-
ISO 200 al 2010, ho cominciato a cercare di mostrare gio, sempre stampato da me, con viti. Ho un
gli orsi alle prese con la riduzione dei ghiacci. bastone in fibra di carbonio con tre o quattro
2 | Orso addormentato Usavo un grandangolo e ho iniziato a mostra- sezioni che posso aggiungere, così posso scat-
Avvicinandosi in silenzio, re la ritirata del ghiaccio. Oggi invece mi inte- tare da un metro a quattro metri di distanza.
Ole è riuscito a inquadrare ressa di più evidenziare quel confine sottile tra
la scena intorno a metà aria e acqua. Negli ultimi due anni ho lavora- Che tipo di collegamento hai in cima?
dell’escursione focale di uno to molto di più con custodie subacquee e con Sembra il manubrio di una bicicletta: lo
zoom 70-200 mm. In genere, fotocamera fissata su bastone, al pelo dell’ac- impugno con entrambe le mani, così è un po’
si affida a un tele 600 mm. qua: cerco di mostrare l’orso sia fuori sia sot- più stabile, e sulle due manopole ho autofocus
Nikon D3X, 70-200 mm f/2.8, to il ghiaccio, per far capire quanto questo sia e pulsante di scatto.
1/500 di sec, f/5, ISO 800 sempre più sottile e fragile.
Quindi: la fotocamera è a testa in giù,
Come fai a usare la fotocamera in cima in fondo al palo, che è telescopico?
a un palo sotto il ghiaccio? Sì, la fotocamera è a testa in già, ma il
Sto migliorando! A volte devi inventarti una palo non è telescopico, è modulare. Dalla

22
Profilo d’Autore

fotocamera ho un cavo che sale e porta il Vuoi dire che c’è una Nikon con custo-
feed video a uno schermo, così vedo cosa sto dia subacquea sul fondo del Mar Glaciale
fotografando. Artico?
No, no: mi sono caduti degli obiettivi. Avevo
E tutta ‘sta roba può scendere fino a un 24-70 mm che adoravo e che adesso è a
tre metri di profondità? qualche centinaio di metri di profondità, a
Esatto, per la precisione tre metri e mezzo 81° Nord...
dall’imbarcazione.

Sembra un periscopio capovolto! Da un polo all’altro


Esatto, è un periscopio al contrario! Tutto
Ole è conosciuto soprattutto per perché per noi è più facile rela-
stampato in 3D. Ho dovuto imparare e costru- la fotografia dell’Artico e degli zionarci con loro. Hanno un siste-
irmelo perché era impossibile spiegare a qual- orsi polari, ma frequenta anche ma sociale simile a quello uma-
cuno precisamente come lo volevo, avevo una l’altro capo del mondo... no. Costruiscono insediamenti,
marea di bozzetti e diagrammi. Credo che Stai per partire per le isole della strade che li collegano e stra-
anche questo sia parte della sfida. Queste Georgia del Sud. Cosa ti porta in de per andare a “fare la spesa”.
questo viaggio così diverso? Investono molto nella cura dei
immagini divise a metà sono impossibili con «Le mie due passioni sono gli piccoli. Sono intelligenti. E sono
la tecnologia di oggi, quindi devi inventarti la orsi polari nell’Artico e i pingui- buffi. Per parlare di protezione a
tecnologia. È stato difficile. ni nell’Antartico. I pinguini han- persone che ancora non ne san-
no l’“X-factor ”: se vuoi comu- no nulla, per illustrare il tema del
Non ti è mai caduto niente? n i c a re q u a l co s a d a l l a n at u ra cambiamento climatico, servono
agli umani, utilizzi un pinguino, soggetti come i pinguini».
Purtroppo, sì.

23
Profilo d’Autore
1

1 | Il pelo del ghiaccio


Di recente Ole ha perfezionato Qualche centinaio di metri?
la sua tecnica per realizzare Sì, è molto profondo. Non mi succede spes-
immagini divise che mostrano so, per fortuna!
gli orsi e la sottile pellicola di
ghiaccio su cui camminano. E meno male! Che corpi macchina usi
Nikon D5, 16-35 mm f/4, 1/1.250 adesso?
di sec, f/10, ISO 1.100 Negli ultimi anni ho usato Nikon D5 e D850,
prima la D810. Sott’acqua uso la Sony Alpha 7
2 | 82° Nord RII: uso la RII, non la RIII, perché la configu-
Un orso al limitare del ghiaccio razione dei miei connettori va bene con la RII
in settembre, il mese in cui la e ha un sensore simile a quello delle Nikon.
copertura è ridotta al minimo.
Nikon D5, 24 mm f/1.4, 1/3.200 Quello di Sony è un sistema mirrorless
di sec, f/8, ISO 500 e Nikon ha appena lanciato il suo siste-
ma Z: gli hai già dato un’occhiata?
Non ancora, ma mi sembra molto interes-
sante. Il solo limite, al momento, è la scarsità
di obiettivi. Servono adattatori. In futuro, for-
se in uno o due anni, Nikon aumenterà il parco
ottiche e magari presenterà la seconda genera-
zione di corpi macchina Z. Per molti fotografi
il futuro sarà mirrorless. Al momento, solo la
fotografia tele, per esempio la fotografia orni-
tologica, sembra destinata a restare fedele alle
reflex: la D5 è ancora la migliore, ma le cose Quali consigli dai ai tuoi clienti per
potrebbero cambiare. fotografare in queste condizioni?
La prima cosa da considerare è che abbia-
Con il ritiro e la scomparsa dei ghiacci, mo il vantaggio di lavorare da un’imbarcazione:
è più difficile trovare orsi polari? hai un posto dove dormire, mangiare e godere
È paradossale, ma no. Ormai noi abbia- di un minimo di comfort, che è fondamenta-
mo organizzato settanta o ottanta tour nelle le. Non hai una tenda, non hai una motoslitta,
Svalbard, abbiamo una stagione piena dal 18 non hai il problema di sopravvivere alla notte!
marzo al 23 settembre. Sappiamo dove tro- Rende tutto più semplice perché puoi asciu-
vare gli orsi. Quest’anno abbiamo ottenuto gare la fotocamera, ricaricare le batterie, puoi
una media di venti avvistamenti per viaggio. scaricare le immagini e controllare la nitidez-
Riusciamo a localizzarli con precisione perché za; noi le riguardiamo tutti insieme e ne par-
li abbiamo visti la settimana prima. Studiamo le liamo. In termini di equipaggiamento, una bor-
carte dei ghiacci e le mappe e sappiamo dove sa asciutta è il più importante.
possono essere andati perché sono animali
molto selettivi, hanno specifiche preferenze Quali lunghezze focali preferisci?
sul tipo di ghiaccio su cui stabilirsi. Io uso molto i 600 mm. 600 mm f/4, 70-200

24
2

mm, 24-70 mm e 14-24 mm sono i miei obiet- Serve molta più nitidezza perché è un mondo
tivi principali. completamente diverso.

Il 14-24 mm è quello che usi nelle custo- Sei sempre stato un Nikonista?
die subacquee? In realtà no, sono partito con Canon! Sono
No, in realtà è un altro: il 16-35 mm, bloccato stato anche Canon Ambassador per la Norvegia
Sopra il livello del
con il nastro adesivo su 20 mm. L’ho provato a fino intorno al 2010.
mare scatto con una
16 mm, a 26 mm, a quasi 30 mm, ma intorno a
profondità di campo
20 mm è la focale più adatta alle mie necessità. E poi cosa ti ha spinto a cambiare?
ridotta per un effetto
La Nikon D3S. È stata determinante, soprat-
bokeh, ma sotto il pelo
Usi sempre la stessa combinazione di tutto per quello che faccio nell’Artico, dove
dell’acqua ho scoperto
corpo macchina e ottica nella custodia? sono frequenti situazioni buie, con luce ridot-
che è meglio fare
Sì, perché impostazioni e necessità sono ta. Prima non era possibile spingersi più in là di
il contrario
diverse sott’acqua. In genere, sopra il livello del ISO 1.000 o 1.500. Con la D3S ho avuto a dispo-
mare scatto con una profondità di campo ridot- sizione uno strumento in grado di darmi una
ta per un effetto bokeh, ma sotto il pelo dell’ac- buona risoluzione a ISO 3.200, con un sistema
qua ho scoperto che è meglio fare il contrario. autofocus incredibilmente veloce.

25
Profilo d’Autore

Queste prestazioni in luce ridotta ti Le isole Svalbard sono la regione per


hanno dato più opzioni, ma anche la pos- cui sei più conosciuto. Quando ci sei
sibilità di organizzare più tour, vero? andato la prima volta?
Sì, anche perché la luce migliore nell’Arti- Credo nel 2003, poco dopo aver deciso di
co è proprio la luce bassa. Per me non è sta- diventare fotografo a tempo pieno. La prima
ta una scelta difficile, perché quando Nikon è volta ero un ospite pagante e ho visto mol-
finalmente entrata nel mercato delle full-frame te cose che potevano essere migliorate. La
con la D3 e poi la D3S, lo ha fatto alla grande, seconda ho riempito mezzo tour di amici e
ha alzato il livello, è stata una rivoluzione. Poi di clienti miei e la terza avevo la barca piena,
ho avuto l’occasione di provare la D3S con un quindi ho avviato la mia impresa.
400 mm f/2.8. Senza nessuna istruzione, sta-
vo fotografando un falco in volo: il tracking era Quanto sono cresciuti i tuoi tour arti-
incredibile. Aveva capacità ISO e un autofocus ci in questo decennio di attività?
eccezionale per quegli anni. Abbiamo cominciato con un viaggio sulle
1 | Sole invernale tracce degli orsi nel 2006; nel 2018 ne abbiamo
Quando sei diventato un professionista? Nell’Artico, la luce migliore è organizzati quindici. L’anno prossimo saranno
Nel 2003. Prima avevo un lavoro normale, quella invernale. sedici e sono già tutti esauriti. E per il 2020 i
ma ero già un fotografo nel tempo libero. Nikon D4S, 600 mm f/4, 1/500 di posti rimasti sono una decina, credo.
sec, f/8, ISO 200
A che tipo di fotografia ti dedicavi? I tuoi tour sono tutti per fotografi?
Naturalistica, natura e animali, per lo più. 2 | Orso di scogliera Sì, in maggioranza i partecipanti non sono
Nel 2003, quando sono passato alla fotografia Il cambiamento climatico professionisti. Ce ne sono, a volte, ma per lo
full-time, ho avviato un progetto per un libro, costringe gli orsi ad adattarsi più sono persone da India, Cina, Stati Uniti,
durato due anni. Il soggetto era la mia regione alle lunghe estati senza ghiaccio Europa, Australia, da tutto il mondo. Per me
d’origine, due ore a nord di Oslo, in montagna. e a nutrirsi di uova di uccello questo è molto importante: come fondatore di
È un’area incantevole per la natura, ma anche sulle scogliere. questa impresa, il mio lavoro non è solo offrire
per la storia: è ricca di resti di epoca vichinga, Nikon D5, 600 mm f/4, 1/2.500 loro le migliori condizioni per la fotografia, ma
ma è anche la zona con la più alta densità di di sec, f/7.1, ISO 320 anche trasformarli in ambasciatori. Durante i
chiese di legno della Norvegia. viaggi tengo lezioni, sono contento quando
mi accorgo che alcuni clienti sono parecchio
benestanti, che si muovono in ambienti in cui
Consigliamo di portare un grandangolo per i paesaggi la domanda per pelli di orso è alta. Sapere che
e un teleobiettivo, perché non tutti queste persone torneranno a casa, magari in
gli orsi polari accettano di avvicinarsi India o in Cina, e racconteranno ai loro amici
1 le condizioni degli orsi polari è una soddisfazio-
ne. Inoltre, alcuni di loro possono avere con-
tatti con i governi. Per noi non è solo questio-
ne di avere un’impresa in attivo, è importante
anche aprire un canale che parli di protezione
dell’ambiente a queste persone e a tutti.

Quali sono le immagini di cui sei più


orgoglioso finora?
Sono molto soddisfatto dell’orso polare su
ghiaccio sottile, lo scatto che ha vinto il Wildlife
Photographer of the Year 2012, perché pensa-
vo da anni a un’immagine simile e all’improvvi-
so mi si è materializzata davanti. Sono le foto di
cui vado più fiero: quelle con uno scopo, quel-
le a cui hai pensato da tempo. La scena non mi
è capitata nei primi cinque viaggi, e nemme-
no al decimo, credo che fosse già il quindicesi-
mo. Secondo me, questo la rende anche miglio-
De Niro tendeva a
re, perché è stato un processo di creazione in
non uscire mai dal
anticipo. Non vado in giro a caso a fotografare
ruolo: anche quando la
quello che capita. Di solito ho sempre con me il
videocamera smetteva
binocolo e osservo e se c’è qualcosa di interes-
di girare
sante torno più tardi, perché per un fotografo è
più gratificante essere creativo, non fortunato.

26
2

27
Come fotografare 24 ore, 12 scatti

Tecnica

24 ore,
12 scatti,
un luogo
O
Il paesaggista
Ogni volta che tengo un corso di foto- Benjamin Graham parte da preparazione e pre-visualizzazio-
grafia o una presentazione, ricorro ad ci insegna a sfruttare ne e termina con lo sviluppo e la produzio-
alcune citazioni celebri. Queste sono il meglio di quanto ne dell’immagine finale.
due tra quelle che uso più frequentemen- Se applicherete i valori di questi due mae-
ci circonda, sfidandoci a
te: “Le immagini sono già lì, basta catturar- stri a ogni paesaggio che visitate, vi garanti-
le”, di Robert Capa, e “Non scatti una foto-
realizzare dodici immagini sco che otterrete sempre immagini memora-
grafia, la fai”, di Ansel Adams. Le parole di molto diverse nel corso bili. Non avete bisogno di volare verso mete
Adams e Capa sono valide oggi come quan- di un solo giorno e nello esotiche per produrre una galleria di succes-
do sono state pronunciate la prima volta, stesso posto! si. Proprio sulla porta di casa c’è una splen-
più di sessant’anni fa. Capa intendeva dire dida varietà di paesaggi, assolutamente di
che la fotografia è molto più che arri- prima classe. Passare del tempo in un luo-
vare in un momento qualsiasi e regi- go, anche solo una giornata, vi permetterà
strare indiscriminatamente la scena di creare un portfolio emozionante e diversi-
che si presenta davanti all’obiettivo. ficato, a patto di impegnarvi al 100 per cen-
Adams voleva dire che la pressione dello to! L’impegno inizia già accettando l’idea di
scatto è solo in un piccolo momento nel alzarsi molto prima dell’alba e di restare fuo-
mezzo di un ben più esteso processo, che ri almeno un po’ dopo il tramonto...

28
Come fotografare Sport

Benjamin Graham
È un premiato
fotografo, relatore e
docente di fotografia.
I suoi scatti sono
pubblicati in tutto il mondo. Vive sulla
costa meridionale della Gran Bretagna,
ma preferisce passare buona parte del suo
tempo in strada, all’aperto, nel suo camper.
Si dedica alla celebrazione delle coste, della
campagna e delle architetture inglesi. Nel
2017 è stato incoronato vincitore assoluto
del prestigioso UK Landscape Photographer
of the Year. Possiamo vedere altri suoi lavori
su www.benjamingraham.co.uk e seguirlo
su twitter.com/_benjamingraham

29
La sfida Scatto 1
Lo scorso marzo sono stato invitato a un anno sono un ottimo raccolto,
tenere una conferenza in Cumbria, una mi sono messo alla prova per com-
contea del nord-ovest dell’Inghilter- pletare la missione di realizzarne
ra. Alla fine, viste le previsioni meteo dodici in ventiquattr’ore... Tutte le
favorevoli, anziché tornare a casa ho immagini di questo articolo sono sta-
deciso di passare un paio di giorni nel te scattate sulla riva, sull’acqua o sul-
Lake District, in camper. Be’, chi non le colline intorno al lago Ullswater.
lo farebbe? Era l’occasione ideale per Sono state tutte catturate con una
produrre una galleria fotografica per la Nikon D810, con blocco dello spec-
sfida di NPhotography! Con in testa chio attivo e otturatore a prima tendi-
le parole di Ansel Adams, secon- na elettronica quando le condizioni lo
do cui dodici buone fotografie in permettevano.

Scatto 2

4:38 Silhouette sulla riva


Avevo ancora una mezz’oretta, prima che i
livelli di luce e la temperatura cominciasse-
ro a salire rapidamente. Anche se dal pri-
mo scatto sono trascorsi solo 18 minuti, pri-
mo piano e campo medio rivelano già mol-
to più dettaglio. Qui la difficoltà era rappre-
sentata dal cielo completamente limpido.
Spostandomi tra gli alberi sulla riva, ho colto
l’opportunità di sfruttare l’ambiente e usa-
re i rami spogli per riempire l’inquadratura
con delicate e dettagliate silhouette, staglia-
te contro i colori del cielo e del suo riflesso
sull’acqua. Come per il primo scatto, ho usa-
to il mio fido “cinquantino”: nitido, luminoso
e leggero, offre una prospettiva piacevole
Obiettivo Nikon 50 mm f/1.4G e naturale per via del suo angolo di campo
Esposizione 1 sec, f/11, ISO 64 “normale” e della compressione trascurabile.

30
Come fotografare 24 ore, 12 scatti

Obiettivo Nikon 50 mm f/1.4G


Esposizione 1,3 sec, f/8, ISO 64

4:20 Prima luce


Il sole sorgeva alle 5:09. Alle 4:00 ero colori che precedono l’alba nel cie- immagine in luce ridotta funziona
già in piedi, fuori dal camper, pron- lo. Non c’era ancora luce sul pae- bene e trasmette l’atmosfera del
to per il primo scatto della giornata: saggio, quindi le forme dello sfondo magico momento di transizione tra
un classico riflesso a specchio con i appaiono come silhouette. Questa notte e giorno.

Scatto 3 Obiettivo Nikon 70-200 mm f/2.8E FL ED VR


5:46 Specchio della Cumbria
Esposizione 1/50 di sec, f/8, ISO 64
Circa mezz’ora dopo l’alba, con il mio
70-200 mm f/2.8 FL a 180° dal sole, ho cat-
turato questa immagine in cui la luce comin-
cia a sfiorare le cime delle colline intorno al
lago, una vista bellissima! Credo che il suc-
cesso di questo scatto, come del primo del-
la giornata, sia tutto nelle condizioni super
calme, completamente prive di brezza, di
quella mattina. La superficie del lago appa-
re liscia come uno specchio.
So che le truppe dei cacciatori di nebbia
ne lamenteranno l’assenza (ed è vero che
non ce n’è traccia abbastanza vicino da dare
totale impatto alla scena), ma se guarda-
te bene, ce n’è un pochino che si aggrappa
alle chiome degli alberi. È proprio lì, al cen-
tro dell’immagine...

31
Scatto 4

Obiettivo Nikon 200-500 mm f/5.6E ED VR


Esposizione 0,3 sec, f/11, ISO 64

5:48 Foglie riflesse


È importante cercare continua- più che un’ordinaria immagine di
mente modi alternativi o insoliti di alberi sulla riva nella luce del mat-
riprendere cose quotidiane. I rifles- tino. Avevo pensato di introdur- Obiettivo Nikon 70-200 mm f/2.8E FL ED VR
si sull’acqua offrono quasi sempre re un mosso deliberato allo scatto, Esposizione 1/20 di sec, f/8, ISO 64
un’opportunità di provarci. Qui era- ma la serie di riflessi è venuta così
vamo ormai in piena ora dorata: con piacevole che mi è del tutto passa-
una focale 200 mm ho isolato rami to di mente. In post-produzione ho
e foglie riflessi nel lago. Le increspa- invertito l’immagine per mantenere
ture dell’acqua danno un aspetto il naturale orientamento del tronco
pittorico, impressionista, allo scat- e dei rami. In questo caso, secondo
to, che così si eleva a qualcosa di me, funziona. Scatto 5
32
Come fotografare 24 ore, 12 scatti

5:51 Contro uno sfondo scuro


A parte la luce obliqua del sole addol- punto visuale molto forte nella scena. muro solido di ombra scura che enfa-
cita e filtrata dagli alberi, sul lato sini- Anche questa è una veduta che, tizza le piccole dimensioni dell’iso-
stro dell’inquadratura, l’intero fianco prima che questo effimero momento lotto sotto le rocce incombenti. Aver
della collina è virtualmente immer- svanisse, ho ripreso diverse volte, con escluso dall’inquadratura qualsiasi
so nell’ombra. Un breve squarcio di una serie di impostazioni focali diver- tipo di orizzonte e la sommità della
luce dorata cade sull’isolotto vicino se del mio 70-200 mm f/2.8 FL. Alla collina fa risultare lo sfondo ancora
alla sponda, lo illumina e assicura un fine, preferisco questo scatto, con un più monolitico e misterioso.

33
Come fotografare 24 ore, 12 scatti

Scatto 6

Obiettivo Nikon 200-500 mm f/5.6E ED VR


Esposizione 1/50 di sec, f/11, ISO 64

6:10 Bonsai in controluce


Sono gli ultimi momenti di atmosfe- Onestamente non ne ho idea...) sul- bianco e nero, ma mi piace la palet-
ra dorata. La luce è ancora pallida e la riva del lago si stava dimostrando te di colori complementari, quindi alla
cremosa, ma presto avrei avuto ore molto gentile, filtrando per me i rag- fine preferisco questa versione. In que-
su ore di intensa luminosità. Le previ- gi del sole. Ho compresso la prospet- sto punto ho scattato molto perché,
sioni annunciavano condizioni diffici- tiva e ridotto l’angolo di campo con anche se il controluce e le foglie era-
li dal punto di vista fotografico: sole una focale 200 mm e ho stretto sul no emozionanti e sorprendenti, non
splendente e cielo per lo più sereno. contrasto della luce dorata sulle foglie riuscivo a trovare una composizione di
Nel corso del resto della giornata avrei contro il blu-grigio del lago in ombra. cui essere completamente soddisfat-
dovuto inventarmi qualcosa! Per ora, Con una figura così forte in primo pia- to. Questa, secondo me, è la migliore
però, questo albero (o è un cespuglio? no, l’immagine è eccellente anche in della sequenza: mi ricorda un bonsai.

34
Come fotografare Xxxxxx

Obiettivo Tokina AT-X AF 100 mm f/2.8 PRO D Macro

Scatto 7 Esposizione 1/160 di sec, f/11, ISO 64

7:43 Soffione all’alba


A non più di cinquanta metri dalla riva treppiede, posizionato con squarci di caduta fuori fuoco dei semi, che sci-
del lago mi sono trovato in un prato cielo e di verde sullo sfondo e ho avvia- volano nel cremoso sfondo pastello.
coperto di soffioni di tarassaco. Per to lo scatto con un comando radio. L’orientamento orizzontale e il rappor-
questo scatto ho usato un macro 100 La luce incidente è dolce, filtrata da to 3:2 originale della fotocamera fun-
mm f/2.8. I livelli di luce si erano alzati una cupola di foglie. Poiché il soffione zionano bene per il soggetto centrato
a sufficienza da consentire un tempo di è così vicino all’obiettivo, anche a f/11 e circolare (meglio del formato quadra-
scatto di 1/160, anche a f/11 e ISO 64. Ho (il diaframma più nitido del mio Tokina) to che avevo previsto). Sono molto fie-
colto un soffione, l’ho tenuto a distanza la profondità di campo è ristrettissima ro di questa immagine: è decisamente
di braccio davanti alla fotocamera sul e crea questa incantevole, graduale una delle mie preferite della giornata.

Scatto 8
12:21 Muretto a secco
Qui ho cercato di pensare in modo un po’
originale, prima di tutto con composizione,
angolo di campo e inquadratura, poi con la
post-produzione della scena. La versione
a colori dell’immagine non mi entusiasma-
va poi troppo: mi piacevano forme e tex-
ture, ma temperatura e qualità della luce...
non tanto. Nuvole e scie di condensa erano
scolpite da un vento forte in quota e dise-
gnavano motivi attraenti nel cielo; l’effetto
sembrava quasi quello di una lunga espo-
sizione con filtro big-stopper. Per catturare
tutta la magnificenza di questo paesaggio
di nuvole ho montato uno zoom grandan-
golare 14-24 mm f/2.8. L’immagine è sta-
Obiettivo Nikon 14-24 mm f/2.8 ta poi elaborata con il filtro Bianco e nero
di Photoshop, con cui ho lavorato singolar-
Esposizione 1/320 di sec, f/8, ISO 64
mente su ogni canale di colore.

35
Scatto 9 Obiettivo Nikon 50 mm f/1.4G + polarizzatore
Esposizione 1/320 di sec, f/7.1, ISO 64

14:59 Veduta pomeridiana dal battello


Alla mostra del giorno prima ho un solo obiettivo (sì, davvero): il 50 all’acqua su un vaporetto del XIX seco-
i n co n t ra to co n a ss o l u to p i a ce - mm f/1.4. Quando poche nuvolette lo. Ho scattato a mano libera dal ponte,
re Mark Littlejohn, Uk Landscape estive sono apparse sull’orizzonte, ho con il sole a 90° per massimizzare l’ef-
Photographer of the Year 2015, che pensato che un trattamento in bianco fetto 3D di un polarizzatore sul cielo.
mi ha invitato a una gita in vaporet- e nero all’infrarosso fosse la soluzione Ho poi elaborato il file originale a colo-
to con lui per il pomeriggio: che occa- per gestire la luce intensa. Ho un filtro ri in Photoshop. Penso che questa con-
sione! La linea dell’Ullswater Victorian IR 720nm proprio per il mio amato 50 versione in bianco e nero all’infraros-
Steamer deve essere una delle più bel- mm, ma anche in pieno sole richiede so dia un impatto e una spettacolarità
le del mondo, e non sto esagerando, è esposizioni nell’ordine del minuto, fuo- alla scena di gran lunga superiori all’at-
davvero spettacolare. Mi sono portato ri questione in movimento in mezzo mosfera di un normale cielo azzurro.

36
Come fotografare 24 ore, 12 scatti

17:00 In cammino tra le colline


Un altro momento fortunato, e uno rocciose e scarpate, valesse proprio la un breve momento un racconto dell’im-
scatto che potremmo definire da cec- pena, quando, come evocata, la figura mensità del luogo rispetto all’uomo.
chino. Tornato sulle colline per il tardo solitaria di un escursionista è apparsa Potevo essere più fortunato?
pomeriggio, ho ripreso il teleobietti- in basso a destra nell’inquadratura e ha Avevo previsto di convertire l’imma-
vo per sperimentare con composizioni proseguito lungo la cresta, trasforman- gine in bianco e nero, ma mi ha sorpre-
diverse di luci e ombre sui fianchi lan- do il momento in un’immagine molto so notare come funzioni meglio a colo-
guidi dei pendii. Avevo appena deci- più memorabile... Quello che fino a quel ri: in monocromia perde il fantastico
so che questa veduta, con le forme, momento era un esercizio di costruzio- impatto del “piccolo omino azzurro”,
le texture e le tonalità di prati, pareti ne di triangoli e texture è diventato per che sbiadisce in una figuretta grigia.

Obiettivo Nikon 200-500mm f/5.6E ED VR


Esposizione 1/80 di sec, f/11, ISO 64

Scatto 10
Rimanere sul posto per parecchie ore ci permetterà di cogliere
più facilmente le opportunità di scatto che la dea bendata
deciderà di regalarci

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Come fotografare Xxxxxx

Obiettivo Nikon 70-200 mm f/2.8E FL ED VR

Scatto 11 Esposizione 1/15 di sec, f/7.1, ISO 64

21:36 Alla fine del giorno


Il tramonto era già passato da mezz’o- al tramonto erano sparite. C’era un spazio negativo superfluo, dove non
ra quando ho scattato questa imma- solo modo di tirare fuori un’immagi- succedeva davvero niente di interes-
gine. Ancora in collina, esploravo a ne da questa scena: enfatizzare il pri- sante. La focale 70 mm ha prodotto
caso terreni sconosciuti e aspettavo mo piano. Alla fine, la scena funziona una leggera compressione focale e mi
invano un cielo spettacolare dell’ulti- meglio di quanto mi aspettassi veden- piacciono le forme, i contorni, le stra-
mo minuto, senza fortuna. Le poche dola nel mirino. Probabilmente dipen- tificazioni e il modo in cui gli alberi
nuvole che avevano fatto qualche de dal formato 16:9 che ho scelto in definiscono confini interni, come cor-
sporadica comparsa durante il giorno post-produzione, che ha rimosso lo nici nella cornice.

e in più... Obiettivo Nikon 50 mm f/1.4G Una nuova alba


Esposizione 0,5 sec, f/11, ISO 64 Questo non è un paesag-
gio, lo so, ma non posso
resistere e lo contrabban-
do come tredicesimo di
una dozzina! È il mio cam-
per con l’alba riflessa nei
finestrini. Siamo tornati
dove siamo partiti: all’al-
ba. E devo dire: niente è
meglio di svegliarsi nel
proprio letto e trovarsi già
sul posto!

Le grandi foto di
paesaggio non nascono
(quasi) mai da scatti
improvvisati. Ci
vogliono pianificazione
e tanta, tanta pazienza
nell’attesa della luce
migliore

38
Come fotografare 24 ore, 12 scatti

Scatto 12

Obiettivo Nikon 70-200 mm f/2.8E FL ED VR

Esposizione 1/5 di sec, f/13, ISO 64

06:28 Ninfee nel laghetto


Ok, ok… tecnicamente le ventiquat- di queste ninfee in boccio in un vici- il mistero dell’immagine andava perso
tr’ore sono passate, ma questo scatto no stagno di montagna. La morbi- con la trasparenza dell’acqua. Ho pas-
è uno dei miei preferiti. Dimostra che dezza della luce e il grigio del cielo sato molto tempo ad affinare l’inqua-
la fotografia paesaggistica non è solo sovrastante hanno definito la compo- dratura per eliminare quanta più ten-
grandi vedute o massima teatralità. sizione, del tutto priva di ombre dure. sione negativa possibile tra la miriade
Con un cielo spento e coperto e una Esponendo 2/3 di stop a destra, ho di elementi. Di parecchi scatti, que-
luce piatta e morbida, la mia atten- eliminato buona parte delle irregolari- sto è il migliore: a prima vista astrat-
zione si è spostata dalle ruvide pareti tà sulla superficie dell’acqua. Ho pro- to, rivela la sua identità dopo qualche
rocciose ai dettagli e alla delicatezza vato anche a polarizzare la scena, ma momento di studio.

39
IMPARARE

www.spreafotografia.it

64
DA REFLEX A MIRRORLESS
Pro e contro del passaggio
da un sistema fotografico
Nikon all’altro.

LAME DI LUCE
Usiamo una macchi-

46
na del fumo per
creare un’atmosfera
fatata. Il divertimento
IN PERFETTO ORDINE
“Ripulire” l’inquadratura è una vera
è assicurato!
arte: semplice da capire, ma spesso

54
difficile da padroneggiare.

52
IL FLASH... FA SPLASH!
Un piccolo ma potente lampo per
un ritratto di grande impatto.

60
PERFETTO EQUILIBRIO
I m p a r i a m o a b i l a n c i a re l u ce
naturale e lampo del flash negli
scatti in esterni.
66
PHOTOSHOP E LA GALLOZEBRA
Sfruttiamo selezioni e maschere per
fondere in maniera ultra realistica
due foto con risultati fuori di testa.
68
STAMPIAMO BIANCO E NERI IMPECCABILI
Capture NX-D ci permette di pre-
parare le nostre foto in modo che
appaiano perfette anche su carta.
N Tecnologia Monitor da scrivania

I cristalli 27 POLLICI DAI GRANDI COLORI


Il nuovo EIZO ColorEdge CG279X è un
monitor LCD professionale basato sulla

liquidi
tecnologia IPS. Offre una risoluzione
pari a 2.560x1.440 pixel, un angolo di
visione di 178 gradi sia in verticale sia
in orizzontale, un rapporto di contrasto
massimo di 1.300:1, e una luminosità
massima tipica di 350 cd/m2. Copre il
TN, IPS, VA, MVA, OLED... Facciamo 99% dello spazio colore Adobe RGB
ed è perfetto quindi per il fotoritocco.
un po’ di chiarezza fra le tante sigle!

S
Su tutte le scrivanie dei foto-
grafi svetta almeno un monitor
(non sono rare le configurazio-
ni “multischermo”) utilizzato
per il fotoritocco delle immagi-
ni. La stragrande maggioranza
dei modelli oggi sul mercato si
basa sulla collaudatissima tec-
nologia dei cristalli liquidi.

UN SANDWICH
ELETTRONICO
A grandi linee, l’LCD (dall’ingle-
se Liquid Crystal Display) è
costituito da più “strati” sovrap-
posti. Il primo è rappresenta-
to da un sistema di retroillu-
minazione (oggi prevalgono i
LED) sormontato a sua volta
da un filtro polarizzatore che ha
la capacità di far passare solo le
onde elettromagnetiche che si
muovono lungo un certo piano piccole “bacchette” che nello primo. In condizioni normali la
di oscillazione, ossia parallela- schermo sono collocate tra due luce della lampada può quindi
mente alle “maglie” del filtro. La lastre di vetro sfasate di 90 gra- attraversare la cella e illumina-
luce attraversa quindi una cella di, ciascuna dotata di “scanala- re un singolo pixel sulla super-
dello spessore di pochi millesi- ture” sulla faccia più interna. ficie dello schermo. Al con-
mi di millimetro che contiene i trario, applicando un vol-
famosi cristalli liquidi. CRISTALLI IN CELLA taggio alla cella, la dispo-
A differenza dei liquidi, I cristalli liquidi più vicini al sizione dei cristalli liquidi
che presentano una struttu- vetro si orientano parallelamen- cambia: la luce viene blocca-
ra completamente disordi- te alle scanalature mentre quelli ta dal secondo polarizzatore e I PANNELLI IPS
nata, i cristalli liquidi esibi- al centro della cella tendono ad il pixel appare più o meno scu- Per migliorare la qualità delle
scono un certo ordine spa- assumere una posizione inter- ro a seconda della corrente for- immagini, è stata sviluppata la
ziale, caratteristica eredi- media fino a generare una strut- nita. Questa tecnologia è detta tecnologia In-Plane Switching
tata dai solidi. D’altra par- tura a elica. La loro disposizione Twisted Nematic (TN) e pre- o più semplicemente IPS, che
te mantengono anche pro- è tale che la luce della lampada senta tra i suoi pregi bassi con- sfrutta una differente colloca-
prietà tipiche dei fluidi, entra attraverso il polarizzato- sumi e un buon tempo di rispo- zione degli elettrodi all’inter-
come la capacità di formare re, subisce una distorsione di 90 sta. L’angolo di visione però è no del pannello per mantene-
gocce e di prendere la forma gradi ed esce dalla cella passan- limitato, soprattutto in senso re i cristalli paralleli alla super-
del recipiente che li contie- do per un secondo polarizzatore verticale, e i colori appaiono ficie del display. Scompare dun-
ne. Se li sottoponiamo a diver- montato perpendicolarmente al piuttosto opachi. que il tradizionale allineamento
se temperature assumono dif-
ferenti stati intermedi, tra cui
quello “nematico” (“filamen- Se dobbiamo combattere con i riflessi, puntiamo fin
toso”) in cui appaiono come da subito su uno schermo con la superficie opaca
42
elicoidale dei cristalli dei moni- I MONITOR VA E MVA
tor Twisted Nematic e la cor- L a t e c n o l o g i a Ve r t i c a l Il futuro è OLED?
rente percorre la cella in senso Aligment (VA) si pone come
orizzontale invece che in ver- una via di mezzo fra TN e IPS. UNA TECNOLOGIA CHE HA GIÀ CONQUISTATO MOL-
TI AMBITI (la troviamo sempre più spesso a bordo
ticale. In assenza di corrente, Costringe i cristalli chiusi nel- degli smartphone, ma anche nei mirini elettronici del-
le molecole risultano paralle- le celle ad allinearsi vertical- le mirrorless e nei televisori high-end) è quella iden-
le al piano del display e i filtri mente quando non è applica- tificata dall’acronimo OLED (Organic Light-Emitting
di polarizzazione non lasciano to alcun campo elettrico (bloc- Diode ). Sviluppata in origine da Ching Tang, scien-
passare la luce. All’aumentare cando così la luce) e orizzon- ziato di Kodak, si basa sulla possibilità di trasformare
energia elettrica in luce, fenomeno detto dell’elettro-
del campo elettrico le moleco- talmente quando invece faccia- luminescenza. Per far questo, si sfruttano le proprietà
le iniziano a ruotare nella dire- mo percorrere la cella da una di speciali polimeri in grado di emettere luce quan-
zione del campo stesso con il corrente. In questo modo è do sono sottoposti a una corrente, senza bisogno di
conseguente passaggio della possibile ottenere imma- alcuna lampada di retroilluminazione, necessaria inve-
luce attraverso i filtri. Il siste- gini dall’elevato livello di ce ai classici schermi LCD. Come questi ultimi, il display
OLED consiste essenzialmente in una struttura “a sand-
ma Twisted Nematic garantisce contrasto e luminosità, tem- wich” in cui un sottilissimo strato di questi materiali è
colori più brillanti e una visio- pi di risposta ridotti ma un racchiuso tra una griglia di elettrodi trasparenti che for-
ne ottimale da qualsiasi ango- angolo di visione più stretto nisce l’energia necessaria all’illuminazione dei pixel sul-
lazione (il che ne fa la scelta rispetto ai monitor IPS. Infatti, lo schermo, pari a circa un terzo di quella richiesta dai
ideale per le applicazioni grafi- tutte le molecole dei cristalli si modelli ai cristalli liquidi. Per creare i colori, i polimeri
elettroluminescenti vengono “drogati” con una piccola
orientano uniforme- quantità di molecole altamente fluorescenti.
mente nella stessa Nonostante le sue indubbie qualità (tra cui colori bril-
direzione a seconda lanti, neri profondi, tempi di risposta brevissimi, ampi
del campo elettrico angoli di visione, consumi ridotti e dimensioni ultra-
applicato e questo compatte), i monitor OLED per computer sono ancora
una rarità. Si tratta in primis di una questione di costi
comporta una dif- produttivi elevati, questione che troverà una soluzione
ferente leggibilità al solo quando questa tecnologia diventerà davvero “di
variare del punto di massa”. Ma il vero problema è che i display OLED sof-
osservazione. frono ancora di quel che in gergo si chiama burn-in
Per rimedia- per cui se un’immagine statica è solita essere visualiz-
zata per tanto tempo sul pannello (per fare un esempio,
re al problema, nel l’interfaccia del programma di fotoritocco che usiamo
1998 Fujitsu ha pre- spesso e a lungo), può causare la cosiddetta “ritenzio-
sentato la tecnolo- ne dell’immagine” sul monitor. In sostanza, anche cam-
gia Multi-domain biando i contenuti, sul display menu, barre degli stru-
Vertical Alignment menti, loghi potrebbero persistere in sovraimpressione,
a mo’ di... fantasmi! Per questo motivo l’OLED prolifera
(MVA) che mantie- soprattutto su smartphone e televisori, dispositivi su
ne gli stessi vantag- cui difficilmente gli stessi elementi rimangono visualiz-
gi del sistema VA ma zati a lungo nella stessa posizione e per molto tempo.
amplia l’angolo di visio-
ne a livello degli scher-
mi IPS, con un livello di con-
trasto ancora maggiore.
MVA prevede che i cristal-
li liquidi siano inclinati in più
di una direzione (ma in manie-
che), ma le generose dimensio- ra speculare) all’interno del-
ni degli elettrodi conducono a le celle che compongono cia-
un più basso livello di luminosi- scun pixel, tipicamente in due
tà e contrasto rispetto agli LCD o quattro aree chiamate “domi-
di tipo TN, rendendo neces- ni”. In questo modo le immagi-
sario l’utilizzo di lampade di ni mantengono la loro brillan-
retroilluminazione più potenti tezza e luminosità da qualsiasi
a discapito dei consumi. Il tem- prospettiva le si osservi, fino a
po di risposta dei pixel, inoltre, oltre 170 gradi. Esiste anche la
è in genere superiore e quindi tecnologia Patterned Vertical
i monitor IPS non sono la scel- Alignment (PVA) basata sugli
ta migliore se oltre a lavorare stessi principi del sistema MVA
amiamo divertirci con video- ma con qualche ulteriore perfe-
game e film, particolarmente zionamento dal punto di vista
quelli ricchi d’azione. del contrasto.

43
Imparare Video

L’importanza della narrazione


Il linguaggio
delle immagini

S
in movimento
Secondo la regola anglosassone delle 5 W, la se lo stessimo sperimentando. Un altro “van-
frase d’attacco di un buon pezzo giorna- di Roberto Tronconi taggio” dei prodotti cinetelevisivi è la mino-
listico deve fornire al lettore la rispo- re quantità di contenuti narrativi dovu-
sta a cinque doman- ta al contingentamen-
de: Chi? (Who? ), to del tempo, che com-
Che cosa? ( What? ), porta una selezione del-
Quando?(When?), Dove? le informazioni esplicite:
(Where?), Perché? un film deve sintetizzare
(Why?). Rispondendo a il racconto in poco più di
questi quesiti, si ottiene novanta minuti, a scapi-
la descrizione di un even- to dell’approfondimento
to usando un linguaggio psicologico dei personag-
narrativo che si contrap- gi principali e della sus-
pone a quello evocati- sistenza stessa di quel-
vo: quest’ultimo ci lascia li secondari, nonché di
immaginare gli eventi gran parte di ciò che non
che si vogliono illustrare abbia attinenza con la
ma non li racconta, non storia principale; le serie
li mostra cioè in sequen- TV costituiscono un’ec-
za e non usa pertanto il cezione tanto che quelle
meccanismo che è alla più recenti, per qualità e
base del linguaggio audiovisivo. La fortu- 1 successo, hanno superato i film.
na di cui gode questo linguaggio non è para- Quello che l’audiovisivo perde in con-
gonabile a quella di tutti gli altri: per esem- tenuti narrativi, recupera – con gli inte-
pio, nessun libro ha ottenuto un successo di ressi – in contenuti descrittivi: parafrasan-
pubblico superiore a quello del film dal qua- do una vecchia massima, possiamo affermare
le è stato tratto, così come un telegiornale è che “un’inquadratura vale più di mille parole”
seguito da più persone rispetto a quante leg- e avvolge lo spettatore con un’enorme mole di
gano un giornale; questo perché la struttu- dati descrittivi tanto che, normalmente, è dif-
ra del linguaggio cinetelevisivo è conce- ficile trasformarli tutti in informazioni ed essi
pita per raccontare una storia. spesso riescono solo a darci un’impressione
1 | L’azione morale di Tommaso
Nel Tredicesimo secolo, per definire l’azio- complessiva. Per questo motivo, ogni volta che
d’Aquino va oltre le cinque
ne morale, Tommaso d’Aquino indica otto ele- rivediamo un film cogliamo qualcosa che non
regole aggiungendo “Quanto”,
menti; gli inglesi hanno usato i primi cinque, avevamo notato le volte precedenti, il che non
“In che modo” e “Con quali
ma il teologo aveva originariamente elenca- è necessariamente un bene: uno spot basato
mezzi”.
to anche Quantum (Quanto), Quomodo (In quasi esclusivamente su belle immagini diffi-
che modo) e Quibus Auxiliis (Con quali mez- cilmente, nella mente dello spettatore, è asso-
2 | La notizia di un fatto è
zi): l’aggiunta di questi elementi ha reso pos- ciato al prodotto che reclamizza con il risulta-
organizzata come un racconto,
sibile il confezionamento dei programmi di to che questi ricorda lo spot ma non il prodot-
che deve essere avvincente per
approfondimento. Tuttavia l’impianto narra- to. Per contro, un film incentrato sull’azione e
trattenere lo spettatore davanti
tivo rimane costante. con descrizioni insufficienti è destinato a esse-
al televisore.
Il successo di cui gode la narrazione re rapidamente dimenticato.
cinetelevisiva rispetto alle altre forme di
racconto è dovuto in parte alla sua for- N NON SOLO IMMAGINI
ma, che assomiglia al modo in cui vediamo A questo punto, dovrebbe essere emer-
e immaginiamo le cose, e in parte alla sua sa l’indubitabile importanza della nar-
capacità di suscitare in noi le stesse razione; la sua progettazione è di gran
emozioni che il fatto reale provocherebbe lunga la parte più impegnativa nella

44
Imparare Video

costruzione di un film; la realizzazio- veramente guardando e cosa in realtà


ne invece si limita a conformarsi a quan- ci sta raccontando. Le fasi della scrittura
to già stabilito in estenuanti discussioni e Una parte sempre più grande di quel- All’origine di un film c’è spesso solo
revisioni. Considerare un film come un la platea che, distratta e indolente, guar- un’idea che, per suscitare l’interesse
piacevole insieme di immagini e suo- da la TV, il computer, lo smartphone, o va di un produttore, deve diventare un
ni significa ignorare la struttura lin- al cinema, negli ultimi anni ha cominciato soggetto, cioè un breve racconto di
guistica che lo sostiene. Ciò non sem- a familiarizzarsi con il concetto di “ripresa una decina di cartelle al massimo (a
bra tuttavia preoccupare lo spettatore video” grazie alle possibilità offerte dall’e- volte, tre sono sufficienti), che illustra
che, in genere, si accontenta di stabilire se lettronica contemporanea: in pochi anni sommariamente la sinossi (cioè la
il film gli sia piaciuto o meno. In entram- siamo passati dai filmini in pellicola 8 mm trama) di un film con il minor numero
bi i casi non è però in grado di spiegarne alle macchine fotografiche che registrano di dettagli possibile (per limitare
i motivi perché in realtà si sta occupando un video, mentre con uno smartphone la i rischi di premature bocciature).
solo delle proprie emozioni e non del lin- giornalista Milena Gabanelli ci fa le inchie- Il soggetto può essere originale
guaggio che queste emozioni ha suscitato. ste e le manda in onda. Accanto a chi “fil- oppure un adattamento di un soggetto
Chi non sa che una ripresa deve obbedire ma” i primi vagiti del neonato e altre atti- esistente (libro, film o altro). Se il
a un complesso ordinamento non si ren- vità familiari, sono molti quelli prova- produttore mostra interesse per il
de conto che un film è “brutto” perché ha no il desiderio di servirsi del linguag- soggetto, si passa alla realizzazione
infranto immotivatamente alcune regole: gio audiovisivo per raccontare una della “scaletta” o, secondo le preferenze
il film non gli è piaciuto o lo ha annoiato storia, data la facilità con la quale han- personali, del “trattamento”. La scaletta
e qui finisce l’analisi critica. È ovvio che no la possibilità tecnica di farlo; grazie a è un semplice elenco delle scene del
esistono le eccezioni e che i grandi regi- Internet – YouTube e Vimeo soprattutto film, ognuna corredata da una breve
sti hanno, a volte, superato le regole, ma – hanno anche la possibilità di diffondere descrizione, mentre il trattamento
si tratta appunto di eccezioni. l’opera a livello planetario, ma successo e approfondisce il soggetto iniziale in
fama non arrivano. Una delle ragioni è che una forma più narrativa, definisce i
N “STUDIARE” PER CAPIRE queste produzioni non sono sostenute da caratteri dei personaggi e descrive
La disposizione d’animo con la quale il adeguata conoscenza del linguaggio che i luoghi nei quali avviene l’azione;
grande pubblico si diverte nell’osserva- utilizzano, per cui, semplicemente, non sebbene non sempre, il trattamento
re un videoclip, una serie TV o un film, piacciono. Per confezionare il più ele- comprende anche alcuni dialoghi utili a
genera in esso la convinzione di essere in mentare dei prodotti audiovisivi non comprendere meglio il personaggio o la
grado di vedere e capire tutto quello che è sufficiente saper usare una videoca- situazione. Grazie alle informazioni che
c’è da vedere e da capire; questo pubbli- mera o conoscere un programma di mon- contiene, il trattamento rivela la sua
co non sospetta che occorra almeno una taggio video: chi ignora la grammatica del utilità nel momento in cui si scrive la
conoscenza di base della grammatica del linguaggio riesce solo a scimmiottare, sen- sceneggiatura; a esso fanno riferimento
linguaggio audiovisivo e questo lo tra- za capirlo, il lavoro altrui, così come un’i- il regista, il direttore della fotografia, lo
sforma in una vittima inerme del potere dea interessante espressa male ha ottime scenografo, la costumista e persino il
delle immagini, incapace di individuarne probabilità di non essere compresa. Nella casting director, soprattutto per i ruoli
i significati nascosti e usati talvolta con serie di articoli che seguiranno ci propo- secondari. La scrittura di un film è un
finalità strumentali. La conoscenza del niamo di spiegare cosa c’è dietro qua- processo fluido nel quale molte cose
linguaggio delle immagini non solo lunque opera audiovideo, ma è essen- vengono riviste e cambiate; non c’è
è utile ad apprezzare o a criticare ziale essere chiari sull’argomento del qua- una regola precisa e taluni sovvertono
un film o qualunque altra cosa, ma ser- le ci stiamo occupando: il linguaggio del- l’ordine di apparizione di queste fasi o
ve soprattutto a capire cosa stiamo le immagini in movimento. (continua...) ne saltano una: il passaggio obbligato
e ineludibile è però la stesura della
2 sceneggiatura. Come il termine stesso
fa supporre, la sceneggiatura è un testo
nel quale il racconto è diviso in tutte le
scene che lo costituiscono,
e comprende i dialoghi dei personaggi,
le descrizioni dei luoghi e delle
azioni, talvolta persino le indicazioni
sui movimenti di macchina o quelle
di regia; in questo caso, si parla di
sceneggiatura di ferro. Anche nella
sua forma grafica, la sceneggiatura
deve osservare con precisione
una serie di regole e convenzioni
accettate internazionalmente e a
essa dedicheremo questa colonna nel
prossimo numero.

45
Imparare MICHAEL FREEMAN

1
Percorsi
vincenti

PAROLA
D’ORDINE
“Ripulire” l’inquadratura
è un’arte: semplice da capire,
difficile da padroneggiare

L’idea di una fotografia pulita è affasci- pratica? Prendiamo come esempio l’immagi-
nante. Non c’è niente di complicato nell’or- ne qui accanto e la scena da cui è stata tratta.
dine. Nel suo senso più comune, presenta Questa è la Dedham Vale, al confine tra
solo pregi e nessun argomento contrario. Chi Essex e Suffolk, ripresa su commissione. Ho
vuole essere confusionario? Nell’arte (nell’ar- avuto fortuna nel trovare nebbia in una prima
te in genere, perché non si applica solo alla mattina d’estate e dovevo sfruttarla al massi-
fotografia) è un po’ diverso. Infatti, esisto- mo. Era evidente che, a patto che la nebbia
no molti stili artistici che abbracciano il non si alzasse, potevo contare su quintali di
disordine (o per lo meno la “libertà”): alcu- atmosfera, ma volevo anche un risultato note-
ne opere di William Eggleston, per esempio. vole e pulito. Ero sul fiume Stour e volevo si
La creatività, in fondo, dipende più dalla sfi- vedessero il corso d’acqua e la sponda. Le
da ai preconcetti e dall’interesse che riesce a vecchie querce erano un elemento importan-
suscitare che non dalla spunta di tante casel- te del contenuto, ma il solo modo per inclu-
line e dall’essere precisini e ordinati! derle in modo pulito era isolarne una e lascia-
Eppure, come spero di mostrarvi nelle re solo un’allusione alla presenza delle altre.
prossime pagine, la pulizia è un modo di Questo si è tradotto nella ricerca di un albe-
pensare e scattare che può essere appli- ro che mostrasse un certo carattere e poi nel
cato a quasi ogni stile e può aiutare a gesti- portarmi alla distanza giusta perché la nebbia
re anche le scene più confuse. Non significa lo isolasse. Per un massimo contrasto grafi-
puntare al minimalismo. Certo, quando ave- co, ho pensato di scattare controsole. Anche
te davanti una scena semplice, con pochi ele- la composizione ha richiesto rigore per inclu-
menti, e scattate in modo da semplificarla dere solo quanto serviva.
ulteriormente, essere puliti è facile. Ne abbia-
mo parlato in passato, con l’idea di ridurre le N GLI ELEMENTI GIUSTI
distrazioni all’interno dell’inquadratura. La Qui c’erano tre cose: sponda del fiume, quer- 1 | Dedham Vale,
pulizia però è qualcosa più di questo e parte cia, accenno agli altri alberi. L’illustrazione confine Essex-Suffolk.
da un atteggiamento mentale. nella pagina a fianco mostra questi tre sogget-
Il primo principio è eliminare dall’im- ti e le altre specificità della scena che richie- 2 | I tre principali elementi che
magine tutto ciò che non è essenziale e devano pulizia, tra cui la gamma tonale flui- l’immagine doveva mostrare
il secondo è che tutto quanto c’è nell’in- da dello sfondo e la sfumatura di una palette erano la sponda del fiume (1),
quadratura deve contribuire al risulta- limitata, dalla luce calda del sole alle ombre la quercia (2) e un accenno
to. L’effetto è che niente può distrarre dalla fredde. La silhouette nera della sponda in pri- alla presenza di altri alberi alle
vostra idea della fotografia e del suo soggetto. mo piano e le increspature dell’acqua appena spalle (3). La composizione
È chiaro in linea di principio, ma come si fa in accennate bastano a definire l’idea del fiume doveva essere pulita, così come
la fluida transizione tonale e la
palette delicata dal rosa al blu.
Biografia
MICHAEL FREEMAN Fotografo NPhotography, collabora con la rivi-
britannico di viaggi, architettura e sta dello Smithsonian Institute e con
arte orientale, è autore di manua- molti editori internazionali. Info su
li di grande successo. Oltre che con www.michaelfreemanphoto.com

46
(1 nel disegno). L’albero (2) riempie ordina-
tamente la metà sinistra dell’inquadratura,
mentre il contorno in ombra, morbido, degli
altri alberi (3) dà profondità e atmosfera.
La lezione principale di questo approccio
pulito è che prima dobbiamo sapere cosa
vogliamo e solo dopo possiamo lavo-
rare sull’inquadratura. Possiamo avere
tempo in abbondanza (in questo caso, molti
minuti) o solo una brevissima occhiata in una
situazione in rapida evoluzione, ma il princi-
pio rimane invariato. Avere modo di riflettere
aiuta molto e l’approccio è probabilmente più 2
indicato per i soggetti che concedono tempo
e controllo, ma, come vedremo nelle prossime
pagine, possiamo applicare l’idea anche a casi
Non è solo questione di eliminare gli elementi di disturbo:
che richiedono reazioni più rapide. l’ordine deve essere un atteggiamento mentale

47
1

Una composizione pulita


Proviamo a usare elementi
diversi per inquadrare
le immagini
L’immagine delle pagine precedenti sem- così distante dalla modernità che ha valore
bra probabilmente naturale, forse un 1 | Bambine Akha alla raccolta anche solo come documento – come del resto
esempio addirittura troppo facile di puli- dell’acqua, confine Thailandia- molte altre del villaggio.
zia. Vediamo adesso come lavorare in Birmania. Cosa potrebbe esserci di più semplice e
una scena più ricca e meno controllabi- immediato di due bambine che raccolgono
le. Questa situazione era speciale. Avevo un 2 | Gli elementi dell’immagine acqua? In realtà, non era così semplice, perché
incarico di tre mesi per fotografare una mino- sono la bambina a sinistra, diversi elementi di interesse erano in competi-
ranza etnica del nord della Thailandia, all’epo- la zucca, la seconda bambina zione... Seguendo i principi della pulizia, dove-
ca non molto conosciuta. Nel corso di questo fuori fuoco, il bambù in primo vo eliminare le distrazioni e ho immediatamen-
viaggio, io e l’antropologo per qualche giorno piano e il punto focale dello te deciso di scattare con un teleobiettivo 180
ci siamo spostati a piedi lungo il confine con scatto, la foglia con il flusso mm per stringere l’inquadratura ed escludere
la Birmania e siamo stati ospiti di un villag- deviato dell’acqua. la più ampia veduta del contesto del villaggio.
gio Akha che solo di recente si era trasferito Restavano in scena le ragazze con i loro vestiti
qui per sfuggire ai conflitti dello Stato Shan. unici, le zucche e l’acquedotto. Dovevo orche-
Eravamo i primi due occidentali che la comu- strare i tre elementi nel breve tempo neces-
nità avesse mai visto: nonostante le apparen- sario a riempire le borracce, senza interferire.
ze, qui quello esotico ero io. Nel villaggio arri- Una situazione come questa è una ten-
vava un acquedotto costruito per portare l’ac- tazione per il fotografo: viene sempre
qua di una sorgente più a monte e lì mi sono voglia di chiedere “Per favore, puoi far-
imbattuto in queste due bambine che riem- lo di nuovo?”. Qui però si trattava di antro-
pivano borracce di zucca. Questi erano i loro pologia e anche la minima costruzione avreb-
abiti quotidiani e la scena era così naturale e be reso non valido lo scatto. Il punto focale

48
2

della scena era l’acqua, in particolare il modo


in cui la bambina aveva infilato una foglia nel
condotto di bambù per deviarne il flusso: non
era un gesto improvvisato, era un uso natu-
rale, normale e intelligente dello strumento
a disposizione. Per prima cosa ho stretto su
questo close-up, poi ho fatto un passo indie-
tro per un’inquadratura verticale della bambi-
na, poi ho finalmente capito che con una com-
3
posizione pulita avrei potuto includere più ele-
menti senza perdere il punto focale della foglia 3 | Alcuni scatti precedenti,
e dell’acqua che cade nella zucca. più nitidi e stretti ma meno rendere pulita un’immagine. Ci sono
In questo caso, ha avuto un ruolo anche il interessanti, concentrati sulla però altre variabili in gioco: le abbiamo
diaframma, perché foglia, acqua e testa del- foglia e sull’acqua. viste nell’immagine della Dedham Vale del-
la ragazza dovevano essere a fuoco, mentre le pagine precedenti e le vediamo anche qui.
lo sfondo doveva essere morbido. La neces- Un approccio possibile è considerare tutti
sità mi ha portato a questa posizione di scat- gli strumenti visuali a disposizione e vede-
to, con la seconda ragazza fuori fuoco in pri- re come possano funzionare. È interessan-
mo piano e l’acquedotto sulla destra che incor- te notare che nella pittura tradizionale cine-
niciano con precisione acqua e foglia. Tutto è se il concetto di pulizia, xie lian, si tradu-
ben separato, anche se l’inquadratura è piena, ce più o meno come “pulito da ogni direzio-
e quello che resta è un istante preciso – quello ne” – si lavora con pulizia in ogni modo pos-
in cui la bambina ha girato la testa. La picco- sibile. Tutto ha un ruolo e tutto è collegato,
la esplosione di spruzzi scintillanti sulla bocca anche quando la composizione è protagoni-
della zucca è un bonus imprevisto. sta. In questo caso la parte giocata dalla luce
Composizione e inquadratura sono è piccola, relativa solo allo scintillio dell’ac-
il campo in cui quasi tutti i fotografi qua. In altre situazioni può essere fondamen-
mettono più impegno quando vogliono tale, come vedremo nelle prossime pagine...

49
Imparare MICHAEL FREEMAN

Illuminazione pulita A questo punto, è il caso di entrare in


studio, perché è qui che i fotografi han-
no il massimo controllo sulla luce. Uno
La luce ha un ruolo determinante studio costruito su misura per lo scat-
nel generare ordine to, isolato dalla luce ambientale, assicu-
ra un controllo assoluto. Dobbiamo pro-
gettare l’illuminazione, portare l’attrezzatu-
ra necessaria a crearla e gestirne ogni aspet-
to. Non è per tutti, ma poiché è una parte del
mio lavoro, e una parte che oggi occupa molto
del mio tempo, mi fa piacere mostrarvi come
l’illuminazione costruita possa essere decisa-
mente e deliberatamente pulita. Uso l’espres-
sione “illuminazione costruita” per descrive-
re le situazioni in cui voi, come fotografi, ave-
te l’occasione di creare la luce e sviluppare il
vostro stile. Possono infatti esserci molti sti-
li di illuminazione e tutti possono contribui-
re a una determinata ricerca di atmosfera. Il
discorso è molto più ampio di una semplice

1 | La superficie è un foglio
di acrilico traslucido satinato,
1
curvato e illuminato da sotto.
Dietro, di 3/4 quarti e in alto, sono
montati un banco luminoso a LED
e una luce spot di precisione per
dare slancio al prodotto. Il cerchio
azzurro e le annotazioni mostrano
le posizioni delle diverse luci di
questo set.

Possono esserci molti stili di illuminazione e tutti possono


contribuire a una ricerca di atmosfera

50
distinzione tra luce dura o morbida. Ho scel- gli oggetti e soprattutto elimina ogni ombra,
to questa immagine, almeno in parte, perché facendoli quasi fluttuare.
combina sia la delicata diffusione, quasi priva 2 | L’allestimento dello Il soggetto è un gelato al cocco, che, essen-
di ombre, di un grande pannello luminoso, sia scatto, con un grande banco do bianco, fresco e freddo, si sposa benissi-
i precisi punti di luce alta e le ombre definite di a LED preceduto da un mo con un approccio pulito. Per questo clien-
una luce spot. Nonostante la presenza di que- pannello di perspex da 5 mm. te non potevo che scegliere un’illuminazione
sti due stili opposti, l’effetto è armonioso e cen- L’illuminazione di base è offerta pulita, come strumento per illustrare visiva-
trato. Selezione degli oggetti, inquadratu- da un secondo banco luminoso mente lo status del prodotto. Non è un det-
ra, composizione e punto di vista gioca- (non visibile perché schermato taglio: il mercato della fotografia gastronomi-
no un ruolo nella pulizia dell’approccio, con cartoncino nero per evitare ca, per via dell’impatto di social media e blog,
ma la protagonista è senza dubbio la luce. sbavature verso la fotocamera). è inondato di immagini non perfettamente
Lo sfondo ha uno stile luminoso e legge- L’insieme è completato da illuminate (semplicemente perché sono rea-
ro e il ruolo della luce è triplice: il primo è un una luce spot, riflessa verso il lizzate con la luce ambientale disponibile nei
buon effetto modellante (un’illuminazione ad soggetto da... uno specchietto ristoranti). Ai livelli più alti di questo genere
area, dal pannello luminoso), il secondo è il dentale! La fotocamera è una specializzatissimo, costruire un’illuminazio-
rilevamento delle texture (dalla lampada spot D850 con ottica Zeiss 85 mm ne dedicata è imperativo. Di tanto in tanto
laterale) e il terzo è investire il set in quello f/1.4 e anelli estensori per si può anche sfruttare una luce naturale par-
che sembra un vero e proprio bagno di luce. messa a fuoco ravvicinata. ticolarmente interessante o appropriata, ma
L’illuminazione di base, dal pannello ante- nessuno pianificherebbe una sessione senza
riore, aiuta con il terzo compito, schiarisce 3 | Macaron al gelato, ripreso aver studiato come costruire l’illuminazione.
come se fluttuasse.
3

51
Procuriamoci uno
Speedlight e qualche
gelatina calda arancione
per dare più carattere
allo scatto

Imparare
Joe McNally

Il flash fa... splash


Uno schizzo di luce
(a volte solo un
goccio) può bastare a
evidenziare l’elemento
principale della scena 1

Ci sono situazioni risolvibili solo con tan- quindi mi è venuto naturale accentarla con
tissima luce. Ce ne sono altre in cui ne basta la luce. Il lampo dello Speedlight, modifica-
pochissima – uno schizzo, un goccio, un piz- to da snoot e griglia, le assicura quel mini-
zico, un tocco, un accenno, come volete. A mo di rilievo in più.
volte piccolo è potente: dice moltissimo, Infine, naturalmente, si possono anche
anche se a bassa voce. usare tanti schizzi di luce da coprire del
Gli Speedlight sono perfetti per questo tutto le esigenze dell’esposizione. È quel-
genere di effetto. Sono essi stessi piccoli lo che ho fatto per l’immagine nell’autoffi-
e influenzano una piccola area. Possiamo cina (sotto), dove sono al lavoro numerosi
attivarli via radio, tramite impulso TTL o in Speedlight, una dozzina se ricordo bene, e
modalità slave manuale. Il loro lampo di tutti grigliati, compreso il softbox principa-
luce aggiuntiva può migliorare il “dia- le, un Lastolite Ezybox HotShoe. Griglia,
logo” dell’immagine con l’osservato- nastro isolante e gelatina sono state le
re e, ancora meglio, indirizzarlo: è un parole d’ordine della giornata. Lo splen-
accento che sussurra «Guarda qui, questa dido protagonista, Evan Kaminsky, sembra
è la cosa più importante!». perfettamente a suo agio con una fiamma
Prendiamo come esempio la croce ossidrica nelle capaci mani!
dell’immagine principale. Il pastore Grier è
illuminato in modo molto semplice, con un
Ezybox grigliato in alto, sulla destra della
fotocamera. La croce di ottone, però, è il
vero cuore del ritratto: accentata con
uno Speedlight, con una gelatina cal-
da arancione, attira più attenzione. Di
solito, è necessario sperimentare con l’in-
tensità del lampo. Noto spesso che un’im-
postazione nell’ordine di +1 EV funziona
bene dal punto di vista dell’esposizione e
non rischia di bruciare l’area in questione.
Per l’immagine del vigile del fuoco nel-
la pagina accanto ho proceduto in manie-
ra molto simile: uno Speedlight, uno snoot
grigliato e un po’ di calore. Mike ha perso il
cugino l’11 settembre: la croce che mostra
è fatta con l’acciaio del World Trade Center
ed è il centro emozionale dell’immagine, 2

52
1 | Il pastore Grier è illuminato in modo molto semplice, 3
con un Ezybox grigliato in alto, sulla destra della
fotocamera.

2 | C’è voluta una dozzina di Speedlight per dare coesione


alla composizione di questa officina di San Francisco.

3 | Mike ha perso il cugino l’11 settembre. La croce è fatta


con l’acciaio del World Trade Center ed è il punto focale
delle emozioni dell’immagine.
Creiamo un’atmosfera fatata
per i nostri ritratti ai bimbi
Tecnica
Creatività

Lame
di luce

LA MISSION
• Produrre lame di luce fumose con un flash, una veneziana e una macchina del fumo • Il TEMPO necessario: 1 ora

• Il livello di DIFFICOLTÀ Facile Medio Difficile

54
Imparare

La “macchina del fumo” è divertente


e costa poco: la si trova online
per poche decine di euro

C’è qualcosa di magico nei raggi di luce:


che appaiano durante una passeggia-
ta mattutina tra la nebbia o disegnati
in soggiorno da persiane o tapparelle,
riescono sempre a rendere meraviglio-
sa l’atmosfera. Possiamo fare uso di que-
sta loro rasserenante particolarità per dare
un tocco nuovo ai nostri ritratti.
Anche se noi pensiamo a questo fenomeno
come a “raggi di luce”, in realtà non è possi-
bile fotografare un raggio di luce: quello che
vediamo sono le piccole particelle in sospen-
sione nell’aria, illuminate dalla luce. Il segre-
to per creare raggi di luce artificiali,
quindi, è riempire l’aria di particelle (di
vapore, nebbia, polvere o fumo). Per le
immagini di queste pagine, è stata usata una
macchina del fumo economica; l’abbiamo tro-
vata su Amazon a un prezzo davvero strac-
ciato, intorno ai 40 €, e si è rivelata più che
sufficiente per i nostri scopi.
La seconda considerazione riguarda la luce
stessa: quella del sole è ideale, ma ovviamen-
te non possiamo costringerla a scintillare a
comando, attraverso la finestra giusta o all’o-
ra in cui vogliamo noi. Quando non abbiamo
speranze di avere luce naturale oppor-
tuna, possiamo creare i nostri raggi con
una luce artificiale. Usiamo un semplice fla-
sh a torcia coprendo la testa con una gelatina
arancione. Posizioniamo il lampeggiatore fuo-
ri dalla finestra e simuliamo l’effetto del sole.
I raggi di luce hanno un impatto cinemato-
grafico, quindi sono un’aggiunta perfetta a un
ritratto (e sono un gioco divertente da fare
con i bambini!). Le immagini di queste pagi-
ne sono ambientate proprio in una cameretta,
ma ovviamente possiamo lavorare ovunque ci
siano una finestra e una veneziana!

• COSA SERVE: Macchina del fumo, flash esterno, stativo, radiocomando, veneziana

55
3

4 6

Passo a passo “COSTRUIAMO” LA LUCE


1 Fumo
Abbiamo bisogno di riempire l’aria
di particelle che catturino la luce e ren-
3 Tapparella
Per dividere la luce in “lame” ben
distinte abbiamo bisogno di una tap-
5 Raggi di luce
Per creare lame distinte è importan-
te che la luce sia dura: una luce morbida
dano visibili i raggi. Una macchina del parella o, meglio, di una veneziana. e diffusa non funzionerebbe. Più è pic-
fumo è un modo economico di riuscirci: Possiamo provare anche forme diver- cola la sorgente luminosa e più sono
possiamo trovarne una online già intor- se, per esempio con tende a pannelli crude le ombre prodotte. A noi ser-
no ai 30 €, più un piccolo extra per il o anche con un cartone appropriata- ve una fonte piccola e intensa, come il
liquido necessario a creare il fumo. mente ritagliato. sole o un flash “nudo” (senza diffusore).

2 Controluce
Per rendere visibile il fumo, o
qualsiasi altra particella sospesa, illu-
4 Soggetto
Ogni volta che usiamo il controlu-
ce, ricordiamoci che illuminiamo solo i
6 Comando remoto
Quando ci affidiamo al flash per
sparare il lampo attraverso una finestra
miniamolo in controluce: teniamo la contorni della figura del soggetto, men- dobbiamo necessariamente attivarlo
luce dietro al soggetto, puntata verso tre le parti del corpo rivolte verso la in modalità wireless, facendo uso di un
la nostra Nikon. Qui la sorgente di luce fotocamera restano in ombra. Di con- comando radio. Il nostro flash è dotato
è un flash montato all’esterno della fine- seguenza, la posa migliore è spesso un di un ricevitore, mentre il trasmettitore
stra: se preferiamo il sole, dobbiamo profilo, con il viso leggermente orienta- è installato sulla slitta a contatto caldo
lavorare nell’ora giusta. to verso la luce. della Nikon.

56
Imparare

1 2

3 4

Passo a passo REPLICHIAMO LA LUCE DORATA


1 Fuori dalla finestra
Un flash posizionato fuori dalla fine-
stra può ricreare l’effetto della luce del
Orange) riscalda la luce emessa dal fla-
sh, ricreando l’effetto della luce del sole
basso. Fissiamo la gelatina al lampeg-
fase di editing, con gli stessi risultati
che avremmo se l’avessimo imposta-
to allo scatto.
sole. Qui è stato usato uno Yongnuo, giatore con nastro adesivo di carta. Se
dotato di ricevitore radio per attivar-
lo in remoto. Teniamo il flash basso e
vogliamo più intensità, usiamone due.
4 Massima potenza
L’ i n t e n s i t à d e l n o s t ro f l a s h
giochiamo con l’inclinazione per capire
come influenza la formazione di rag-
gi di luce.
3 Bilanciamento del bianco
Un bilanciamento del bianco per
l’ombra scalda ulteriormente i toni del-
deve essere alta per superare quel-
la della luce ambientale della stanza.
Impostiamo il lampeggiatore in moda-
la scena, creando un’atmosfera da “ora lità manuale, a piena potenza. Per

2 Gelatina CTO
Una semplice gelatina arancione,
come una CTO (Colour Temperature
dorata”. Ovviamente, scattare in RAW
è più sicuro perché ci lascia la liber-
tà di correggere il bilanciamento in
catturare un’ampia diffusione dei rag-
gi di luce, usiamo una focale corta (qui
24 mm).

Impostazioni Prepariamoci a intercettare i raggi di luce


GESTIAMO L’ESPOSIZIONE IN MODO DA MOSTRARE DISTINTAMENTE LE LAME LUMINOSE E TENERE IL RESTO SCURO

Nell’immagine finale, Attivato il flash a


tutto dovrebbe risul- piena potenza, il
tare buio tranne le par- fumo risulta invece
ti illuminate dal flash. illuminato e la luce
Selezioniamo l’esposi- scivola sui con-
zione manuale e pro- torni del sogget-
viamo queste imposta- to, creando il sug-
zioni: ISO 100, 1/250 di gestivo controlu-
secondo e diaframma ce e l’ambientazio-
f/8. Così dovremmo ne buia che ci ser-
sottoesporre la luce vono perché i rag-
ambientale: facciamo gi siano leggibi-
una prova scattando li con la massima
senza flash. chiarezza.

57
1 2 3

Consiglio top CREIAMO L’ATMOSFERA


1 Aspettiamo la foschia
Inizialmente, il fumo prodotto da
una macchina economica può esse-
2 Scuriamo la stanza
I raggi di luce si vedono bene solo
se riusciamo a creare un buon con-
3 Scegliamo l’angolazione
Luci e ombre sono importanti per
la composizione quanto la forma degli
re troppo “mobile” e attivo. Noi però trasto tra loro e il resto della scena. oggetti in scena. Pensiamo a dove
non vogliamo dare l’impressione di un Cerchiamo di rendere il più scuro cade la luce e a come possiamo dare
incendio, desideriamo solo dare un po’ possibile lo sfondo alle loro spalle. rilievo alle diverse aree. In questo caso
di sostanza all’aria! Aspettiamo che il Chiudiamo ogni altra finestra e spe- funziona bene un’angolazione legger-
fumo si posi e si assesti, aleggiando più gniamo lampade e lampadari per mente laterale, per far scivolare i raggi
tranquillo nella stanza. ridurre al minimo la luce ambientale. di luce sullo sfondo.

La macchina
del fumo in esterni
SFRUTTIAMO LA NEBBIA ARTIFICIALE
PER AGGIUNGERE RAGGI DI SOLE AI
NOSTRI PAESAGGI
Una macchina del fumo non si pre-
sta ad aggiungere atmosfera solo in
interni. Possiamo portarla anche all’a-
perto e creare paesaggi nebbiosi. Le
macchine che producono nebbia sono
costose, ma possiamo usare un tra-
sformatore di potenza e attaccare
la nostra macchina del fumo alla bat-
teria dell’auto. Abbiamo bisogno di un
punto di scatto da cui la nebbia artifi-
ciale possa essere illuminata in contro-
luce dal sole basso nel cielo dell’alba
o del tramonto. Il fumo prodotto dalla
macchina è molto leggero e si dissipa
molto rapidamente, non può sostene-
re neppure un alito di brezza: è meglio
provare a realizzare questo scatto in
una giornata perfettamente calma o
in un luogo protetto.

58
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Still-life outdoor sotto luce
naturale (e un pizzico di flash)
Tecniche base
Illuminazione

Un mix
di luce
Prendiamo il controllo
dell’illuminazione su
un set allestito all’aperto

Quando vogliamo staccare il sog-


getto dallo sfondo, i fattori più
importanti da controllare sono
messa a fuoco e illuminazione.
Abbiamo due possibili modi di
gestire queste due variabili: pos-
siamo cambiare il diaframma o il
tempo di posa.
In questo caso, lo still-life è illu-
minato da uno Speedlight su stati-
vo, dotato di ombrello diffusore e
montato alla sinistra della fotocame-
ra. Come primo esercizio varieremo
solo l’impostazione del diaframma,
per scurire lo sfondo, e schiariremo
il soggetto con il flash, per staccare i
frutti e dare loro importanza. Con il
secondo metodo, invece, proveremo
a ottenere lo stesso risultato modifi-
cando però solo il tempo di posa.
Tutti e due i metodi presentano
vantaggi e svantaggi. Il secondo è
spesso più efficace, tuttavia richiede
l’uso della funzione Auto FP, quindi
fotocamera, flash e comando wire-
less devono essere capaci di sincro-
nizzazione sui tempi più veloci.
Evitiamo in entrambi i casi di
andare a toccare gli ISO, perché
agiscono sull’esposizione gene-
rale, sia sulla luce ambienta-
le sia su quella del flash, e non
permettono di discriminare tra
le due. Inoltre, scattando in ester-
ni di giorno, avremo probabilmente
luce a sufficienza per tenere un valo-
re ISO basso. Proviamo e scopriamo
quale metodo sarà il migliore per le
nostre esigenze...

LA MISSION
• Bilanciare luce ambientale e flash per assumere il pieno controllo dell’esposizione • Il TEMPO necessario: 1 ora

• Il livello di DIFFICOLTÀ Facile Medio Difficile • COSA SERVE: Flash, comando remoto wireless o cavetto, stativo

60
Imparare

FATTIBILE,
MA CON
UN DIFETTO
Con questo metodo
usiamo il diaframma
per ridurre la quan-
tità globale di luce
che raggiunge il sen-
sore, ma otteniamo
anche un’abbondan-
te profondità di cam-
po, con elementi del
primo piano e del-
lo sfondo più nitidi
di quanto servirebbe
per isolare al massi-
mo il soggetto.

1 2 3

Metodo 1 BILANCIAMO LA LUCE CONTROLLANDO L’APERTURA


1 Esponiamo per l’ambiente
Impostiamo la modalità manuale
ed esponiamo per la luce ambientale
agendo sul diaframma: qui signifi-
ca passare a f/7.1. Non tocchiamo
nessun’altra impostazione (nel caso
impostiamo la modalità manuale e
aumentiamo l’intensità del lampo fin-
ché il soggetto non è perfettamente
della scena. In questo caso, l’esposi- dell’esempio, tempo di posa e ISO esposto. Impediamo alla luce del lam-
zione era pari a f/5, 1/250 di secondo restano invariati: 1/250 di secondo e po di raggiungere il fondale.
(la massima velocità di sincronizzazio- ISO 100).
ne della fotocamera in uso) e ISO 100.

2 Sottoesponiamo
Ora sottoesponiamo di circa 1 stop
3 Aggiungiamo il flash
Montiamo il flash a sinistra della
fotocamera, puntiamolo sul soggetto,

Un passo in più / Filtro ND


Il problema di questo primo metodo è di campo più limitata. È consigliabi-
che ci costringe ad ampliare la profon- le un filtro ND a densità variabile, per
dità di campo chiudendo il diafram- poter regolare il diaframma a piaci-
ma, con il risultato che una porzione mento e cambiare l’intensità del filtro
maggiore di scena viene a fuoco. La di conseguenza.
soluzione è usare un filtro a densità Restano due problemi: il primo è
neutra, che blocca uniformemente l’immagine nel mirino, che a causa
il passaggio della luce e scurisce di del filtro diventa scura e difficile da
fatto la scena. Possiamo così lasciare valutare, mentre il secondo è causato
il diaframma sul valore iniziale e sem- dall’aumento della potenza dei lampi,
plicemente aumentare l’intensità del che richiede tempi di riciclo più lunghi
flash: otteniamo la stessa esposizio- e diminuisce il numero di scatti che è
ne sul soggetto, con una profondità possibile realizzare in successione.

61
Imparare
L’APPROCCIO
MIGLIORE
Questo metodo è pre-
feribile perché man-
tiene il mirino lumi-
noso e ci permette
anche di usare lam-
pi di minore intensi-
tà, con relativi tempi
di ricarica più velo-
ci e la possibilità di
realizzare più scatti
in sequenza. È però
indispensabile un fla-
sh compatibile con
la funzione Auto FP
(la sincronizzazione
sui tempi veloci di
Nikon).

1 2 3

Metodo 2 BILANCIAMO LA LUCE CAMBIANDO I TEMPI


1 Esponiamo per l’ambiente
Come prima, impostiamo la modalità
manuale ed esponiamo per la sola luce
accorciando il tempo di scatto di 1
stop: in questo caso, il tempo è pas-
sato da 1/250 a 1/500 di secondo, con
Facciamo attenzione a non sovrae-
sporre il soggetto e, ancora una volta,
assicuriamoci che la luce non raggiun-
ambientale sulla scena. Ovviamente, l’effetto di scurire l’intera inquadratura. ga lo sfondo illuminandolo.
le impostazioni dell’esempio sono le
stesse: diaframma f/5, tempo 1/250 di
secondo e ISO 100. 3 Aggiungiamo il flash
Impostiamo la modalità
Auto FP del flash e regoliamo

2 Sottoesponiamo
Sottoesponiamo la luce ambientale
la potenza finché non ottenia-
mo una buona esposizione.

Un’ultima cosa / High Speed Sync


Questo metodo si basa sulla compa- rapidi del massimo consentito,
tibilità del nostro flash con la moda- l’otturatore non è mai comple-
lità Auto FP (la versione Nikon del- tamente aperto, la scena
la sincronizzazione sui tempi veloci). viene esposta attra-
In questa modalità, il flash lampeggia verso una fessu-
per tutta la durata dell’esposizione, ra in movimen-
anziché emettere un singolo lampo, to, e una par-
permettendo così l’uso di tempi più te dell’imma-
rapidi rispetto alla velocità massima g i n e s a re b -
di sincronizzazione della fotocame- be oscurata
ra (che è pari a 1/200 di secondo sul- se il flash si
le entry-level e 1/250 di secondo sui attivasse una
modelli più avanzati). Con tempi più sola volta.

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Risolviamo il dilemma del momento:
meglio reflex o mirrorless?

Tecnica
Fotocamere

Dalla reflex alla Z


Abbiamo deciso di abbandonare la nostra Nikon con lo specchio per la nuova mirrorless?
Scopriamo perché passare dalla D850 alla Z 7 presenta pro e contro

Se siamo veri nikonisti, di certo non ci basano i mirini elettronici moderni, tuttavia,
IL TRUCCO VELOCE
è sfuggito il lancio del formidabile sistema ora le differenze tra i due sistemi quasi non
Z. Come le precedenti Nikon 1, le nuove A nostra immagine si percepiscono. L’EVF delle Z, con i suoi
mirrorless full-frame del marchio giap- Un paio di pulsanti Fn per- 3,69 milioni di punti, è il massimo dell’evo-
ponese non contemplano il tradiziona- sonalizzabili e tre predefiniti luzione e offre una resa pari se non superio-
le specchio delle reflex. In poche parole, per l’esposizione e la selezio- re a quella proposta dai mirini tradizionali.
l’immagine in arrivo dall’obiettivo non “rim- ne delle modalità di scatto Nonostante ciò, resta una domanda da
balza” prima sullo specchio per poi raggiun- rendono la Z 7 molto versa- porsi: è davvero così immediato passare
gere l’oculare del mirino ottico. Qui la visua- tile. Ci metteremo davvero da una reflex a una mirrorless? Abbiamo
lizzazione è “diretta”, per cui ciò che vede poco per far fronte alla man- confrontato la Z 7 con la D850 (la DSLR che
il sensore è riprodotto in tempo reale nel canza di qualche controllo più si avvicina alla prima in termini di risolu-
mirino elettronico (EVF). “fisico” sul corpo macchina. zione e funzioni) confrontando i due diversi
Nel recente passato, gli EVF avevano lo approcci allo scatto. Con la Z dovremo abi-
svantaggio di non essere ben leggibili quanto tuarci a un nuovo modo di fotografare, ma
la loro controparte ottica. Grazie al miglio- basteranno pochi e rapidi aggiustamenti per
ramento continuo delle tecnologie su cui si sentirsi subito a proprio agio!

LA MISSION
• Passare da una reflex Nikon al nuovo sistema Z • Il TEMPO necessario: 1 ora

• Il livello di DIFFICOLTÀ Facile Medio Difficile • COSA SERVE: Una fotocamera della gamma “Z”

64
Imparare

1 2

3 4
Nikon D850

5 6

Passo a passo ADDIO SPECCHIO, SERVO DELLE MIE BRAME


1 Dimensioni e peso
La prima cosa che risalta è il fatto che,
in generale, le mirrorless sono più pic-
3 Controlli
Il corpo più compatto comporta che
ci sia meno spazio per i controlli della
5 Messa a fuoco
La matrice 11x5 della D850 con 55
punti di messa a fuoco raggruppati al
cole e leggere delle reflex. Ciò è in gran fotocamera. In particolare, non esiste centro della scena è eclissata dai 493
parte dovuto alla rimozione del gruppo alcuna ghiera dedicata alla selezione punti della Z 7 basati su una griglia da
composto da specchio e pentaprisma. delle modalità di scatto singola, conti- 29x17 distribuita uniformemente su tut-
Portando la Z 7 in spalla o al collo, per- nua o autoscatto. Dovremo configurare ta l’area del sensore. Usiamo il joystick,
cepiamo immediatamente il maggior il tutto premendo un pulsante e navi- facile e veloce da gestire con il polli-
comfort. La grande impugnatura sago- gando nelle opzioni dei menu. Rispetto ce, per selezionare il punto di messa a
mata contribuisce a mantenere una alla praticità delle reflex, con la Z 7 può fuoco e sistemarlo all’interno dell’inqua-
presa salda e sicura. dunque risultare un po’ più scomodo dratura, ovunque vogliamo.
modificare alcune impostazioni.

2 Obiettivi
I nuovi obiettivi della gamma “S”,
progettati per il sistema Z, sono più 4 Il mirino
L’EVF si attiva automaticamente non
6 Sperimentiamo le opzioni
Usando un adattatore FTZ, possia-
mo utilizzare gli obiettivi esistenti con
piccoli e leggeri dei modelli equivalenti appena poggiamo l’occhio sull’oculare. attacco F. Il sistema FTZ è fondamen-
per reflex. Il 24-70 mm f/4 S è davvero Quando muoviamo la fotocamera, non talmente un tubo vuoto con connettori
una piuma rispetto al 24-70 mm f/2.8 si nota alcun ritardo o sgranatura. È più elettronici, il cui scopo è fornire una
usato con la D850 (certo, il primo è facile, inoltre, fotografare con poca luce distanza maggiore alle lenti più vecchie
meno luminoso, ma dimensioni e peso perché il display simula le impostazio- per mettere a fuoco sul sensore. Inoltre,
sono comunque dimezzati). Non c’è lo ni di esposizione e schiarisce l’immagine visto che la stabilizzazione è integrata
stabilizzatore perché il sistema VR è di conseguenza, avvertendoci perfino se nel sensore stesso, aggiunge il VR agli
incorporato nel corpo macchina. stiamo sovra o sottoesponendo. obiettivi che ne sono privi.

65
SCARICA LE RISORSE DA
Sfoghiamo la nostra creatività
andando oltre il fotoritocco
www.sprea.it/NP83

Post-produzione
Photoshop CC

Creiamo una gallozebra!


Come potrebbe apparire la progenie di coerenza nell’illuminazione, nella prospettiva
un ippopotamo e di un criceto? O di un Sfruttiamo selezioni e e nella posizione del soggetto. Se, per esem-
barboncino e un gorilla? Con alcune sempli- maschere per fondere in pio, usiamo uno scatto illuminato dalla luce
ci tecniche di Photoshop possiamo scatena- dura di mezzogiorno e un altro ripreso al mat-
re il dottor Moreau che è in noi (il pazzo per- maniera ultra realistica tino, le ombre cadranno in modo diverso con
sonaggio nato dalla fantasia di H. G. Wells per due foto ottenendo risultati per nulla realistici.
il romanzo L’isola del dottor Moreau) crean- risultati davvero fuori Photoshop offre molti strumenti utili per
do folli ibridi digitali. Usando selezioni e livel- dal comune comporre più foto in una sola, ma due tra i
li, saremo in grado di generare qualsiasi crea- più utili sono Selezione e Maschera di livello.
tura. Per il nostro zebragallo (o gallozebra?) Potremo passare sopra la testa del galletto
possiamo partire dalle immagini che trovia- con Selezione rapida per isolarla rapidamen-
mo su www.sprea.it/np83. Nulla ci vieta di te. Dopo aver migliorato lo scontorno con il
usare altre foto, ma teniamo comunque pre- potente Seleziona e Maschera, lo “fisseremo”
sente che la buona riuscita del progetto in una Maschera di livello. Infine, perfezione-
dipende dalla scelta dei file di parten- remo la fusione dei due livelli fino a quando
za. Infatti, è importante che ci sia una certa tutto combacerà alla perfezione.

LA MISSION
• Fondere due immagini in una creando un animale ibrido • Il TEMPO necessario: 15 minuti

• Il livello di DIFFICOLTÀ Facile Medio Difficile • COSA SERVE: Photoshop CC

66
Imparare

1 2

3 4

5 6

Passo a passo GENETICA DIGITALE


1 Copiamo le parti del corpo
Apriamo gallo.jpg e zebra.jpg in
Photoshop CC. Lavoriamo sull’imma-
3 Selezione precisa
Usiamo Selezione rapida e passia-
molo sopra le creste rosse della testa
5 Fusione perfetta
Evidenziamo la miniatura della
Maschera di livello sul livello superio-
gine del gallo e usiamo lo strumento per isolarle. Nelle opzioni, facciamo clic re. Usiamo poi lo strumento Pennello
Lazo, quindi creiamo una selezione su Seleziona e maschera, quindi portia- premendo [D] per ripristinare i colori
approssimativa della testa. Premiamo mo Raggio a 15 px. Passiamo il cursore bianco e nero. Ingrandiamo e perfe-
[Cmd/Ctrl+C] per copiare, quindi dello strumento Pennello migliora bor- zioniamo i bordi del livello, dipingendo
spostiamoci sulla zebra e premiamo do sopra i bordi meno precisi. Infine, con il nero per nascondere e il bianco
[Cmd/Ctrl+V] per incollare. impostiamo Output in come Maschera per rivelare. Premiamo [X] per passa-
di livello e premiamo OK. re da un colore all’altro.

2 Sistemiamo la testa
Facciamo clic sulle voci Modifica>
Trasformazione libera. Trasciniamo 4 Cloniamo la sovrapposizione
Evidenziamo il livello inferiore e fac- 6 Aggiungiamo l’ombra
Evidenziamo il livello sotto quello
l’angolo del riquadro di delimitazione, ciamo clic sull’icona Nuovo livello nel del gallo e creiamo un nuovo livel-
tenendo premuto [Maiusc] per ridi- pannello Livelli. Usiamo lo strumento lo. Usiamo il Pennello e dipingiamo
mensionare il livello. Perfezioniamo la Timbro clone, impostando Campiona con il nero lungo il bordo della testa
collocazione della testa del gallo fino a su Attuale e sotto. Teniamo premuto del galletto, proprio dove incontra
che non si adatta al corpo della zebra. [Alt] e facciamo clic per campionare il corpo. Aggiungiamo così una lie-
Nel pannello Livelli, riduciamo l’opacità una zona dello sfondo. Passiamo ora ve ombreggiatura. Abbassiamo poi
per aiutarci a vedere la corrisponden- il cursore sulla testa della zebra per l’Opacità del livello per ottenere un
za delle immagini. rimuoverla e scontornarla. risultato naturale.

67
PRIMA
Sottolineiamo forme e motivi rimuovendo SCARICA LE RISORSE DA
il colore dalle nostre immagini. Procuriamoci
Capture NX-D su tinyurl.com/nikonnxd
www.sprea.it/NP83

DOPO

Post-produzione
Capture NX-D

Bianco e nero impeccabile


Realizziamo conversioni
Convertendo in bianco e nero uno scat- senza però rinunciare ai dettagli nel-
to a colori, possiamo focalizzare l’atten- di grande impatto con le aree più luminose e più scure dell’in-
zione su forme, texture e motivi sen- gli strumenti che il quadratura (per salvaguardarli, impareremo
za la “distrazione” del colore stesso. programma gratuito a leggere gli avvisi “Perdita di dettaglio nelle
Un’immagine monocromatica, inoltre, può alte luci” e “nelle ombre”).
di Nikon ci mette
farci tornare con la memoria ai tempi della Nell’era predigitale, dopo aver montato la
pellicola analogica, scatenando il sempre effi- a disposizione pellicola in bianco e nero, i fotografi erano soli-
cace “effetto nostalgia”. Non da ultimo, un bel ti usare filtri colorati per schiarire o rendere
bianco e nero riesce anche a distinguersi più più buie determinate aree di una scena: con il
facilmente dalla massa di foto fin troppo colo- rosso, per esempio, rendevano più scuro il blu
rate che affollano i social. del cielo, facendo risaltare le nuove bianche.
Con Capture NX-D è facile desaturare i I Picture Control di Capture NX-D ci per-
colori, ma bisogna fare attenzione a non otte- mettono di simulare via software gli stes-
nere risultati slavati: una conversione ben si effetti dei filtri “fisici”, a patto di lavo-
fatta deve presentare contrasti potenti, rare con un file di partenza in formato RAW.

68
Imparare

1 2

3 4

Passo a passo ATTENZIONE A NON “BRUCIARE” LE ALTE LUCI


1 Convertiamo in bianco e nero
Carichiamo il file Prima.NEF che
troviamo nelle risorse online. Nel
disponibili. Il verde scurisce i toni del-
le tegole arancioni mettendo in risalto
gli edifici, mentre il rosso oscura il blu
Premiamo infine [Maiusc+H] per l’av-
viso delle luci tagliate che vengono
visualizzate in bianco.
pannello Modifica, facciamo clic sull’i- del mare e del cielo facendo emerge-
cona Picture Control. Selezioniamo
il menu a discesa in alto e scegliamo
Ultimo sistema Picture Control, così
re il bianco delle nuvole. Aumentiamo
poi Contrasto a 3. 4 Visualizziamo le ombre tagliate
Volendo fare emergere un forte
contrasto, un piccolo taglio delle luci
da accedere agli strumenti extra di
conversione. Regoliamo poi il seletto-
re Picture Control su Monocromatico.
3 Mostriamo le luci “tagliate”
Portiamo Chiarezza a 3 per aumen-
tare il contrasto dei mezzitoni e far
alte è più che accettabile. Adesso pre-
miamo [Maiusc+S] per evidenziare le
ombre bruciate che compaiono come
emergere altri dettagli. Spostiamoci macchie nere. Se la quantità doves-

2 Aggiungiamo un filtro colorato


Spostiamoci nel menu a tendina
Effetti filtro e proviamo i vari colori
in Finestra>Istogramma e facciamo
comparire il grafico che mostrerà
adesso una buona diffusione dei toni.
se eccedere, usiamo i cursori di Tono
(Dettagli) per illuminare le ombre o
scurire le luci.

Cambiamo atmosfera aggiungendo dominanti di colore


Nell’ultimo passaggio con Picture
Control, possiamo usare alcune impo-
stazioni che permettono di regolare
l’impatto delle conversioni in bianco e
nero aggiungendo una dominante cro-
matica. Per esempio, con il blu possia-
mo migliorare un paesaggio conferen-
dogli una luce fredda. Se invece usia-
mo un seppia, applichiamo un’atmo-
sfera vintage a soggetti rétro proprio
come abbiamo fatto con il nostro pae-
saggio urbano di Dubrovnik. Per impo-
stare una dominante sperimentando
con quelle disponibili, spostiamoci in
Picture Control, quindi apriamo il menu
a tendina Tono. Portiamo, infine, il cur-
sore Saturazione a 3 per ottenere un
risultato più delicato.

69
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70
Le foto dei Lettori

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a cura di Roberto Tronconi

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71
ESE
E LM
D
OTO
F
LA

72
Amsterdam
di Roberto Oggiano

Più che di notte, come sostiene Roberto,


questa fotografia sembra scattata nel pieno
dell’ora blu. Tuttavia, al di là delle disquisi-
zioni temporali, l’immagine presenta un’ottima divisione
dello spazio e gli edifici concorrono nel formare una com-
posizione molto equilibrata. In post-produzione si è mol-
to probabilmente provveduto a correggere le linee con-
vergenti, verticali e orizzontali, che il grandangolo estre-
mo ha generato. Di ottimo livello è anche il trattamen-
to del colore, che rispecchia con fedeltà l’atmosfera del-
la Venezia del Nord.

Fotocamera Nikon D7000


Obiettivo 10-20 mm f/4-5.6
Lunghezza focale 10 mm
Esposizione 20 sec
ISO 100

tecnica ••••• creatività •••••


composizione ••••• forza del soggetto •••••
colpo d’occhio ••••• forza dell’autore •••••

73
Le foto dei Lettori

Red and Blue Fotocamera Nikon D750


di Peppe De Lorenzo Obiettivo 85 mm f/1.8
tecnicamente davvero ben realizzato con la
Lunghezza focale 85 mm
Esposizione 1/125 di sec
“I colori, come i lineamen- sua Nikon D750 e l’85 mm f/1.8, perfetto per ISO 1.600
ti, seguono i cambiamen- i ritratti. L’uso prevalente delle gelatine blu
ti delle emozioni” (Pablo forse “raffredda” un po’ troppo il risultato tecnica ••••• creatività •••••
Picasso). Peppe cita Picasso per sottolineare facendo passare in secondo piano il contra- composizione ••••• forza del soggetto •••••
l’importanza del colore in questo suo scatto, sto con il rosso citato nel titolo. colpo d’occhio ••••• forza dell’autore •••••

Aironi rosa
di Silvio Bongianino

Un po’ per la prospettiva del teleobietti-


vo, un po’ per la luce, un po’ per la posi-
zione degli animali, quest’immagine sem-
bra permeata da un’atmosfera astratta e surreale che
ci ha subito colpito. Peccato però che poi, in post-
produzione, Silvio abbia voluto tentare di aumentare
la suggestione dei colori. Probabilmente, non ce n’e-
ra bisogno: intensificando il verde della vegetazione,
infatti, ha in parte compromesso la resa del cielo.

Fotocamera Nikon D5500


Obiettivo 18-140 mm f/3.5-5.6
Lunghezza focale 23 mm
Esposizione 1/500 di sec
ISO 320 tecnica •••••
composizione •••••
colpo d’occhio •••••
creatività •••••
forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

74
ORIGINALE

New York New York


di Tommaso Cimarelli Fotocamera Nikon D810
Obiettivo 14-24 mm f/2.8
Un angolo inconsueto della cit- Lunghezza focale 14 mm
tà, un punto di vista molto per- Esposizione 1/160 di sec a f/8
sonale, una composizione equilibrata, un’illu- ISO 100
minazione suggestiva: sono questi gli ingre-
dienti principali di questa foto street contem-
tecnica •••••
poranea. Noi ci siamo permessi di eliminare
composizione •••••
due difetti che ne compromettevano la bellez- colpo d’occhio •••••
za: abbiamo tagliato la parte di figura umana creatività •••••
che si intravede sul bordo sinistro dell’origina- forza del soggetto •••••
le e abbiamo raddrizzato l’orizzonte. forza dell’autore •••••

75
The Veil

di Giulio
Bertocci

«Questa foto è stata scattata in India in


un villaggio vicino a Bikaner. Nella foto
è ritratta una giovane madre con il viso
coperto dal velo, una situazione molto
comune in questa zona». Così, semplice-
mente, il nostro lettore presenta questo
suo lavoro, che è contemporaneamente
foto di viaggio e ritratto. Per questa imma-
gine, ha usato un 35 mm molto lumino-
so, grazie al quale ha ottenuto una grande
plasticità nella figura umana e uno sfon-
do sfocato da un bellissimo bokeh. Ancora
una volta, il 35 mm si dimostra un’eccel-
lente scelta “all-round”!

Fotocamera Nikon D750


Obiettivo 35 mm f/1.4
Lunghezza focale 35 mm
Esposizione 1/125 di sec a f/1.6
ISO 100

tecnica •••••
composizione •••••
colpo d’occhio •••••
creatività •••••
forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

76
Le foto dei Lettori

77
Il leone
e la cascata
di Alberto Truccolo
La roccia che forma il profilo di una testa di leo- mentre il ponte collega visivamente le due masse laterali oppo-
ne dietro al ponte è una trovata divertente, tut- ste; lo spazio scenico risulta così diviso e organizzato in modo
tavia l’elemento di maggior valore in questa foto- molto equilibrato. Cercando il pelo nell’uovo, l’esposizione forse
grafia è la composizione, il modo cioè in cui sono stati armonio- troppo lunga ha reso l’acqua simile a un tessuto, snaturandone
samente composti elementi naturali e inamovibili come le rocce, un po’ l’aspetto impetuoso.

Fotocamera Nikon D90


Obiettivo 17-70 mm f/2,8-4
Lunghezza focale 52 mm
Esposizione 1 sec a f/11
ISO 100

tecnica •••••
composizione •••••
colpo d’occhio •••••
creatività •••••
forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

Ritratti artistici
in natura
di Federica Cane
I cani sono i principali sog-
getti e modelli di questa
fotografa che, come lei stessa scrive, cer-
ca di ritrarre “in armonia con l’ambiente
circostante nella loro essenza più intima e
giocosa, sfruttando gli spazi verdi boschi-
vi che offre la città di Torino e i suoi din-
torni”. In questo caso, l’operazione è riu-
scita perfettamente e l’animale si stac-
ca molto bene dallo sfondo, mentre offre
all’osservatore una delle sue espressioni
più seducentemente accattivanti.

Fotocamera Nikon D750


Obiettivo 50 mm f/1.8
Lunghezza focale 50 mm
Esposizione 1/250 di sec a f/1.8
ISO 800
tecnica •••••
composizione •••••
colpo d’occhio •••••
creatività •••••
forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

78
Le foto dei Lettori

Mont Saint Michel


in livrea notturna
di Luca Ruggi
È frutto di una tecnica ineccepi-
bile questa ripresa notturna della
celeberrima località francese, anche se i meri-
ti maggiori sono da ascriversi al sensore del-
la D750. Di alto livello è anche alla post-produ-
zione, che ha reso morbidamente tutti i toni cal-
di delle costruzioni e quelli freddi del cielo e
dell’acqua, lisciata dalla lunga esposizione. La
composizione non brilla invece né per origina-
lità né per equilibrio: da questo fotografo, del
quale conosciamo bravura e sensibilità, ci aspet-
tiamo un risultato più “sofisticato”.

Fotocamera Nikon D750


Obiettivo 16-35 mm f/4
Lunghezza focale 16 mm
Esposizione 4 sec a f/9
ISO Auto

tecnica •••••
composizione •••••
colpo d’occhio •••••
creatività •••••
forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

79
Le foto dei Lettori

Ultra Vision Portrait


di Marco Frigè

Utilizzando alcune vernici fluo-


rescenti per il trucco, Marco ha
realizzato una serie di fotografie che si collo-
cano nell’ambito di una sua personale ricerca
e che prevede anche l’uso di gelatine colorate
volte a scongiurare il rischio di una mancan-
za di colore nell’immagine. Pericolo scampa-
to e obiettivo raggiunto; con quale livello este-
tico, è squisitamente una questione di gusto
personale.

Fotocamera Nikon D7000


Obiettivo 35 mm f/1.8
Lunghezza focale 35 mm
Esposizione 1/160 di sec a f/1.8
ISO 500

tecnica •••••
composizione •••••
colpo d’occhio •••••
creatività •••••
forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

I boschi non ci sono più


di Maurizio Pretto

Con una serie di fotografie (che si


possono ammirare nelle Fotostorie
su https://tinyurl.com/boschi-pretto),
Maurizio ha realizzato un documentario fotografico
sugli effetti che il maltempo ha provocato sui boschi
dell’altopiano di Asiago. In questo tipo di immagini,
la valenza estetica passa in secondo piano rispetto
a ciò che l’autore vuole comunicare, tuttavia il valo-
re delle immagini sembra aumentare guardando il
lavoro nel suo complesso e leggendo le citazioni da
Mario Rigoni Stern che corredano la fotostoria.

Fotocamera Nikon D500


Obiettivo 24-70 mm f/2.8
Lunghezza focale 70 mm
Esposizione 1/200 di sec a f/5.6
ISO 125

tecnica••••• creatività •••••


composizione ••••• forza del soggetto •••••
colpo d’occhio ••••• forza dell’autore •••••

80
Le foto dei Lettori

Three monks
di Jacopo Della Valle

Questa fotografia è sta-


ta scattata al monastero di
Shwe Yan Pyay, in Myanmar,
la cui struttura principale è realizzata com-
pletamente in legno di teak e sulla quale si
aprono finestre ovali, piuttosto originali in
quel Paese; i tre giovani monaci che si sono
affacciati hanno rappresentato un’occasio-
ne imperdibile per il fotografo, cui è riuscita
questa interessante composizione: i sogget-
ti sono letteralmente incorniciati all’interno
Scena rurale dell’inquadratura, mentre i piccoli visi risal-
di Carlotta Ricci lo stormo di uccelli vivacemente in volo e la gre- tano in virtù del contrasto con i toni gene-
ve architettura dei casolari sulla destra. Il tratta- ralmente bassi dell’intera immagine.
Sebbene la composizione non mento del colore in post-produzione è un altro
sia perfettamente bilancia- elemento di interesse che abbellisce l’insieme. Fotocamera Nikon D750
ta, quest’immagine conser- Ingrandendo l’immagine al 100% appaiono degli Obiettivo 35 mm f/1.4
va un grande potere di suggestione e riesce a artefatti sui bordi degli uccelli e dei rami, forse Lunghezza focale 35 mm
rendere affascinante il paesaggio lombardo. frutto dell’eccessiva compressione del file JPEG Esposizione 1/80 di sec a f/1.4
ISO 800
Particolarmente felice è la contrapposizione tra o di una selezione non perfettamente curata.

Fotocamera Nikon D5500 tecnica ••••• creatività ••••• tecnica•••••


Obiettivo 18-105 mm f/3.5-5.6 composizione ••••• forza del soggetto ••••• composizione •••••
Lunghezza focale 42 mm colpo d’occhio ••••• forza dell’autore ••••• colpo d’occhio •••••
Esposizione 1/750 di sec creatività •••••
ISO 200 forza del soggetto •••••
forza dell’autore •••••

81
N
MONDON IKON

Nikon Adattatore per pellicole ES-2


Digitalizziamo i nostri vecchi negativi
2
per salvarli dagli effetti del tempo

S
1 Il kit ES-2 può essere montato
sugli obiettivi Nikon AF-S DX
Spolveriamo le vecchie diapositive e pel- Micro 40 mm f/2.8G, AF-S Micro L’unico altro accessorio necessario,
licole 35 mm e diamo loro nuova vita con- 60 mm f/2.8 ED o AF Micro a parte un corpo macchina D850, è una
vertendole in immagini digitali: bastano 60 mm f/2.8D. I due 60 mm sorgente di luce diretta per illuminare le
una D850 e questo semplice adattatore. richiedono un adattatore pellicole o le diapositive. Un piccolo pan-
Il kit Nikon Adattatore per pellicole ES-2 incluso nel kit. nello LED bilanciato per luce diurna è l’idea-
imbriglia i 45,7 MP di risoluzione della D850 2 Esteso e ruotato l’adattatore le, preferibilmente uno con un buon indice di
per creare scansioni digitali di incredibile det- per ottenere messa a fuoco e resa cromatica per garantirci un risultato fede-
taglio a partire dai negativi e dalle diapositi- inquadratura corrette, questa le. Avvitato l’adattatore alla filettatura dell’o-
ve, indifferentemente a colori o in bianco e rotella blocca tutto in posizione. biettivo e inserite le pellicole nella slitta, sia-
nero. Per usarlo, però, è necessario uno dei 3 Il pannello diffusore frontale mo pronti a partire. Attiviamo il Live View del-
tre obiettivi macro Nikon compatibili. fa un buon lavoro e omogeneizza la D850, premiamo il tasto “i” e scorriamo fino
Il kit ES-2 è in realtà molto più semplice di la luce in tutta l’inquadratura. all’opzione Digitalizzatore negativi. Nel menu
quanto suggerisca il prezzo. L’adattatore, in 4 In realtà non serve per forza possiamo scegliere la scansione di negativi a
sé, somiglia quasi a un paraluce, ma può esse- una D850: a condizione di colori o in bianco e nero. Nel primo caso, la
re esteso o ritratto per affinare la messa a fuo- montare uno dei tre obiettivi fotocamera inverte automaticamente i colori
co. La parte anteriore è chiusa da un pannel- compatibili, qualsiasi reflex Nikon da negativi a positivi. A questo punto, è solo
lo diffusore che illumina le pellicole da dietro, può scansire i negativi inseriti questione di allineare il fotogramma e mette-
in modo omogeneo. Nell’adattatore possiamo nella slitta. Solo che dovremo re a fuoco (attivare la funzione di focus peak-
inserire la slitta per pellicole FH-4 o quella fare molto più lavoro di post- ing può aiutare molto).
per diapositive FH-5 (entrambe comprese nel produzione per invertire positivi Nikon si è sforzata di rendere il procedimen-
kit). Gli ultimi due elementi nella scatola sono e negativi delle pellicole a colori e to facile e veloce, ma per riuscirci ha dovu-
un paio di adattatori, necessari per montare per impostare i punti di b/n. to accettare qualche compromesso... Non ci
l’ES-2 sugli obiettivi Nikon 60 mm f/2.8 Micro. sono opzioni di regolazione del colore o del

82
Test Attrezzatura N

Le soluzioni alternative
Epson Perfection V550 Photo
240 € www.epson.it

Se abbiamo una vasta collezione di pellicole


35 mm, il caro vecchio scanner piano può
essere un’opzione più economica rispetto
al kit ES-2. Non solo può acquisire fino a 12
inquadrature alla volta, ma la sua tecnologia
Digital ICE rimuove polvere, graffi e ditate,
con risultati visivamente migliori.

Plustek OpticFilm 8200i Ai


449 € https://plustek.com/it

contrasto e le immagini possono essere IL VERDETTO


salvate solo come JPEG di alta qualità,
non in TIFF o RAW. È anche necessario Funzioni
fare molta attenzione quando procedia- Struttura
mo alla scansione di più negativi: la slitta Prestazioni
ha dentellature che dovrebbero allineare Qualità/prezzo
automaticamente ogni fotogramma, ma in Voto complessivo Questo scanner specialistico di alta qualità
pratica è molto facile disallinearli. arriva vicino alla risoluzione della D850.
PER CONCLUDERE... È rivolto a professionisti e seri amanti della
PRESTAZIONI pellicola e offre la possibilità di lavorare
Con un po’ di tempo, pazienza e Il kit Adattatore per pellicole ES-2 funziona bene,
ma sembra un po’ troppo caro per un pacchetto di su gamma dinamica, riduzione del rumore
pratica è possibile ottenere copie slitte e adattatori in plastica, specie considerato che e rimozione della polvere. La calibrazione
digitali incredibilmente dettaglia- per usarlo serve anche uno dei tre obiettivi macro del colore aiuta a evitare dominanti
te delle nostre vecchie foto analogi- compatibili. Di sicuro, fa buon uso della potenza indesiderate.
che. Possiamo digitalizzare anche pelli- di risoluzione della D850. Possiamo acquistare
cole 35 mm “lente”, ad altissima risolu- uno scanner piano di buona qualità o un modello
dedicato per pellicole spendendo meno del costo Il fai-da-te
zione, come le leggendarie Kodachrome combinato di kit ES-2 e obiettivo, ma il processo di Potenzialmente a costo zero
25 o Fujifilm Velvia 50. Se il dettaglio è scansione può finire per essere molto più lento.
impeccabile, però, la qualità di imma-
gine non è del tutto perfetta. Con
i negativi a colori C41, l’inversione del
colore della D850 non è sempre precisa e
può essere necessario rimuovere alcune
dominanti per arrivare alle copie miglio-
ri possibili. Se acquisiamo più esposizio-
ni di una stessa scena, può capitare che Qualsiasi reflex Nikon può fare magie,
la fotocamera scelga una tonalità legger- anche se maggiore è la risoluzione del
mente diversa per ognuna, costringen- sensore e meglio è. Ci servono solo
doci a elaborarle poi tutte in post-produ- un’ottica macro e strumenti per reggere
zione per omogeneizzare i colori di una e illuminare in controluce i negativi o le
sequenza. La gamma dinamica ristret- diapositive. Un trucco può essere montare
ta dei JPEG, poi, non è sempre ideale, la Nikon su un treppiede che permetta
soprattutto quando puntiamo a ottene- La scansione di vecchie pellicole e di scattare direttamente sulla verticale e
re le migliori copie digitali possibili del- diapositive è un procedimento delicato posizionare i negativi su un lightbox o un
le nostre preziose immagini analogiche. e lento, ma può dare grandi soddisfazioni. pannellino a LED.

83
MONDON IKON
Test Attrezzatura
Treppiedi in fibra di carbonio

Robusti
ma leggeri
Per contenere il peso di un treppiede,
non c’è materiale più elegante
e sicuro della fibra di carbonio.
In prova, sei tra i migliori modelli
Per la maggior parte dei colonna centrale, la fibra di
fotografi, il treppiede per- carbonio ha diversi van-
fetto è quello che offre un taggi sull’alluminio: è rigi-
supporto solido e un’al- da e solida eppure così più
tezza imponente, ma poi si leggera che la maggior par-
ripiega in modo ragionevo- te dei treppiedi in kit (cioè
le e non pesa troppo. Dopo testa compresa) in fibra
tutto, nessuno vuole portarsi pesa circa il 20% in meno
dietro più peso dello stretto dei corrispettivi in allu-
necessario: i treppiedi grandi minio. In alcuni casi, però, il
e pesanti spesso rimangono risparmio di peso può ridursi
a casa... Purtroppo, i model- intorno al 10% e può diventa-
li piccini, leggeri e facili da re addirittura trascurabile sui
trasportare hanno un’altezza modelli più piccoli.
operativa piuttosto deludente Un secondo vantag-
e sono delicati e molto suscet- gio della fibra è che ten-
tibili alle vibrazioni. Quando si de ad assorbire le vibra-
tratta di scegliere il materiale zioni meglio del carbonio,
delle gambe e, spesso, della risultando quindi più efficace

84
85
N Test Attrezzatura Treppiedi

quando scattiamo con ven- un treppiede con le fun- I modelli in prova diffusa è quella di poter
to forte o vicino a una stra- zioni che ci servono. Per ruotare la colonna centra-
da molto trafficata. Inoltre, la raggiungere misure più BENRO MACH3 TMA27C 410 € le di 90° e trasformarla così
fibra diventa molto meno ridotte da chiusi, alcu- BENRO GO PLUS Travel FGP28C 430 € in un pratico braccio oriz-
gelida al tocco quando ni dei modelli in prova KENRO Ultimate Travel 195 € zontale. In questo modo, è
lavoriamo al freddo, all’a- (Benro Go Plus Travel, NOVO Explora T20 335 € possibile scattare da molto
perto in inverno. Kenro Ultimate Travel e VANGUARD ALTA PRO 2+ 263CB 100 403 € in basso e anche da molto
Di recente, le linee di Novo Explorer) dividono VELBON GEO E635D 455 € vicino al soggetto. Inoltre, è
demarcazione fra treppie- la lunghezza delle gam- una soluzione molto como-
di “full-size” e treppiedi “da be in quattro sezioni anzi- da con ultragrandangoli o
viaggio” hanno cominciato ché tre. Il vantaggio è la pos- fisheye. Tra i modelli in prova,
a perdere definizione: alcu- sibilità di limitare l’ingombro che adottano questa soluzio- il Kenro Ultimate Travel adot-
ni modelli da viaggio offrono senza rinunciare a un’altezza ne aggiungono un altro truc- ta questo sistema, abbinato alla
un’altezza operativa superio- operativa efficace; lo svantag- co che fa risparmiare spazio: possibilità di estendere ulte-
re a quella di modelli full-size gio è l’obbligo di sbloccare e possiamo estendere la colon- riormente la colonna grazie a
concorrenti. Oggi come oggi, bloccare nove fermi, invece di na centrale alla massima altez- una sezione telescopica, men-
conviene ignorare la distinzio- sei, prima di arrivare all’esten- za e poi piegare le gambe com- tre Benro Go Plus Travel
ne e, semplicemente, cercare sione completa. I tre treppiedi pletamente verso l’alto, circon- e Vanguard offrono anco-
dando la testa e la colonna. In ra più versatilità, perché
Testa, fermi, viti e bulloni sono genere, questo design riduce la loro colonna ruota fino
la lunghezza da chiusi di circa a coprire un arco completo
gli stessi sia nelle versioni in alluminio una ventina di centimetri. di 180°, con molteplici posi-
sia in quelle in fibra di carbonio Un’opzione sempre più zioni bloccabili lungo la corsa.

LE CARATTERISTICHE DA STUDIARE
TENIAMO D’OCCHIO le specifiche più importanti

TESTA A SFERA
STIVAGGIO COMPATTO I morsetti “a torsione”,
Per occupare poco spazio detti anche “a vite”, sono
quando non in uso, Benro Go generalmente i più popolari per
Plus Travel, Kenro Ultimate il bloccaggio delle sezioni delle
Travel e Novo Explorer gambe; il treppiede Velbon in
hanno gambe ripiegabili “a prova, tuttavia, utilizza semplici
inversione” che, da chiuse, fermi “a leva” ugualmente
vanno ad abbracciare la testa. efficaci.

COLONNA
CENTRALE CORTA TESTA A SFERA
Per riprese a livello del Alcuni dei treppiedi del test
terreno, possiamo sostituire sono disponibili come “kit”
la colonna centrale del Benro completi che includono una
Mach3 e del Novo Explorer testa a sfera. Per i modelli
con una versione più corta. di Benro, invece, è necessario
Il Velbon ha una sezione acquistare la testa (del tipo che
inferiore rimovibile. reputiamo possa essere per noi
più utile) separatamente.

STRUTTURA PIVOT ALTERNATIVA MONO


Le colonne centrali dei Con Kenro Ultimate Travel,
treppiedi Kenro dispongono Novo Explora T20 ed entrambi
di un sistema di rotazione a i treppiedi Benro, è possibile
90 gradi. Benro Go Plus svitare una gamba e usarla
e Vanguard si spingono in abbinamento alla colonna
a 180 gradi. centrale come monopiede.

86
N
PHOTOGRAPHY
PHOTOGRAPHY
IL MIGLIORE
DEL TEST

Benro Mach3 Benro Go Plus


TMA27C Travel FGP28C
410 € 430 €
Si monta Tante funzioni
velocemente extra
e con facilità
Il Go Plus Travel è
Chiusura a inver- un modello sofistica-
sione per le gambe to che incorpora pra-
e colonna centrale ticamente qualsiasi
ruotabile sono sempre più dif- funzione si possa desiderare,
fuse, ma questo Mach3 ha mettendo a frutto tutti i con-
una struttura più “tradi- cetti più innovativi del design di
zionale”, con gambe a tre settore. Ha gambe richiudibi-
sezioni che non si ripiega- un’eccellente staticità li “a inversione” che gli per- richiede un po’ più di tempo per
no verso l’alto e un sem- anche alla massima altez- mettono di ripiegarsi fino essere montato ed esteso, ma
plice sistema di estensio- za operativa, con la colon- a soli 49 cm da chiuso, ma è il prezzo che si paga di nor-
ne della colonna che esclu- na centrale completamen- si estende fino a generosi ma quando si sceglie un design
de qualsiasi possibilità di te estesa. Le regolazioni di 179 cm alla massima altez- “travel-friendly”. In compenso, il
rotazione. Sarebbe facile gambe e colonna sono fluide za operativa (il Mach3 si fer- processo di allungare le gambe
considerarlo troppo elemen- e la testa a sfera B1 funziona ma a 171 cm). L’altezza extra ed estendere la colonna è indo-
tare, ma velocità e semplici- a meraviglia. In sintesi, è un è dovuta alla presenza non di lore e i meccanismi di regolazio-
tà di montaggio lo rimettono modello semplice, ma molto tre, ma di quattro sezioni delle ne e blocco sono fluidi e preci-
in gioco. efficiente. gambe, quindi teniamo presen- si. La rotazione della colon-
Inoltre, se lo guardiamo ti che ci sono blocchi e chiusu- na centrale è un tocco ele-
bene, scopriamo che non è re aggiuntivi. In generale, ogni gante e ogni funzione è studia-
affatto povero di funzioni blocco può portare a una ridu- ta alla perfezione.
interessanti, anzi. Un mec- CARATTERISTICHE zione della rigidità e le sezioni
canismo semplice ma effi- 1 La testa a sfera B1 è in più basse delle gambe tendono CARATTERISTICHE
cace permette di blocca- vendita separatamente, ma ad assottigliarsi troppo (in que- 1 L’eccellente testa B1 di Benro
re ogni gamba con un’an- è l’abbinamento ideale per sto caso hanno diametro 19 mm è perfetta anche per questo
golazione diversa e ci sono questo treppiede. rispetto ai 22 mm del Mach3). modello.
livelle a bolla sulla base del- 2 Un semplice anello azzurro In questo caso, invece, stabi- 2 Le gambe si chiudono
regola l’altezza della colonna lità e resistenza alle flessioni verso l’alto per un insieme più
le gambe e sulla base della centrale.
del Go Plus Travel sono qua- compatto.
testa a sfera. È dotato di una
3 Sono presenti livelle a bolla si altrettanto buone di quel- 3 La colonna centrale si blocca
colonna corta che sostituisce sia sulla base delle gambe sia
le del Mach3, anche alla mas- in angolazioni diverse lungo un
quella centrale per gli scatti sulla testa a sfera. arco completo di 180°.
dal basso e il kit è completo 4 La gamba imbottita si svita sima estensione. Come solo il
4 Le gambe a quattro sezioni
di piedini intercambiabili in e diventa un monopiede. Vanguard, ha colonna cen- permettono un’elevata
gomma e puntali in metallo. 5 Le gambe a tre sezioni trale ruotabile in un arco altezza operativa e una buona
L’ultimo asso nella mani- hanno tre possibili angolazioni completo di 180°, con mol- compattezza da chiuso.
ca è nella gamba imbotti- indipendenti e sono veloci e teplici posizioni di blocco. 5 La gamba imbottita si svita
facili da montare. La funzione diventa così molto per fungere da monopiede.
ta, che può essere svitata
e usata come monopiede, più versatile rispetto alla sem-
insieme a colonna centrale e GIUDIZIO plice rotazione a 90°, che con- GIUDIZIO
testa a sfera. sente solo un uso verticale o
Funzioni orizzontale della colonna. Funzioni
PRESTAZIONI Struttura Struttura
Il Mach3 è uno dei modelli Prestazioni PRESTAZIONI Prestazioni
più rigidi e stabili del gruppo, Qualità/prezzo Piegato alle sue dimensio- Qualità/prezzo
insieme al Novo, e mantiene Voto complessivo ni minime, questo modello Voto complessivo

87
N Test Attrezzatura Treppiedi

N
PHOTOGRAPHY
MIGLIOR
QUALITÀ
PREZZO

Kenro Novo
Ultimate Travel ExploraT20
195 € 335 €
È “da viaggio”, ma Ha una capacità
è anche uno dei di carico a dir
più alti del test poco... titanica!
La versione in alluminio Pesa 2,29 kg, tutta-
di questo modello ci è via non è poi così fuo-
sempre molto piaciuta e ri misura rispetto ai
questa in fibra di carbonio, ben- concorrenti in prova. Eppure
ché più costosa, rimane mol- ha una capacità di carico mas-
to più economica rispetto alla simo notevolmente più alta:
maggior parte dei concorrenti. 20 kg sia per le gambe sia per I fermi delle sezioni delle gam-
Il Kenro, come un numero sem- la testa. La porzione inferiore be richiedono una rotazione
pre crescente di rivali, ha gambe fluide, ma nel complesso fun- delle gambe a quattro sezioni minima per bloccarle e sbloc-
con chiusura invertita per ridur- zionano bene. La testa a sfe- è normale (21 mm), ma quel- carle, così come il fermo della
re l’ingombro di trasporto a soli ra risponde a standard molto la superiore è la più ampia del colonna centrale. A differen-
48 cm, giusto uno in meno del alti, con manopola indipen- gruppo, 32 mm. Grazie alla za dei concorrenti, purtrop-
Benro Go Plus Travel. dente e regolazione di fri- chiusura a inversione, il Novo po manca di rotazione della
Nonostante sia il più pic- zione, più sistema di sblocco si ripiega fino a 53 cm, anche colonna centrale. In compenso,
colo del gruppo da chiuso, il panoramico e piastra a sgan- se l’altezza operativa è impo- è dotato di una colonna corta
Kenro arriva a torreggianti cio rapido di tipo Arca-Swiss. nente: 188 cm. secondaria, utile per gli scatti
187 cm alla massima altezza Nel complesso, a un costo tut- Proposto in nero e argento, dal basso.
operativa. Non è dovuto solo to sommato modesto portiamo con lo stesso schema di colo-
alle gambe a quattro sezioni, ma a casa un modello sofisticato e ri anche per la testa, il Novo
anche a una sezione telescopica versatile. dà subito l’impressione di
della colonna centrale. La rigi- un oggetto di qualità. Tutto
CARATTERISTICHE
dità ne soffre un pochino funziona in maniera fluida 1 La manopola della testa
CARATTERISTICHE incorpora un controllo
alla massima altezza, ma il ed efficiente e alcune scelte regolabile della frizione.
1 La testa a sfera è dotata
design è pregevole, anche per- di due livelle a bolla. di design sono pregevoli. La 2 I doppi meccanismi di
ché incorpora un giunto supe- 2 La colonna centrale gamba imbottita può essere movimento panoramico si
riore che permette alla sezione telescopica a due sezioni svitata e usata come mono- trovano in alto e in basso nella
interna di ruotare a 90° e di tra- permette un’estensione extra piede, in abbinata con colon- testa.
sformarsi in un braccio orizzon- e una rotazione a 90°. na centrale e testa. 3 Le gambe
3 Come è tipico di molti hanno tre distinte possibilità
tale. Entrambe le sezioni della La testa a sfera è particolar- di blocco dell’angolazione.
colonna centrale e tutte quel- modelli da viaggio, le gambe mente valida, con non uno ma
si chiudono a inversione. 4 Una delle gambe
le delle gambe sono in fibra di due blocchi per il movimento a quattro sezioni può essere
carbonio, quindi è sorprenden- 4 La gamba imbottita può panoramico, uno alla base e
essere svitata e usata con smontata e usata come
te che il kit completo alla fine la colonna centrale come l’altro sulla piattaforma della monopiede.
pesi solo il 10% in meno della monopiede. fotocamera. La piattaforma è 5 Ha in dotazione piedini di
versione in alluminio. 5 Ha in dotazione piedini un modello tipo Arca-Swiss gomma e puntali
in gomma e metallo. a sgancio rapido. Dobbiamo metallo intercambiabili.
PRESTAZIONI rimuoverla per vedere la livel-
Rigidità e resistenza alle GIUDIZIO la a bolla, che è posizionata GIUDIZIO
flessioni non sono straordi- subito sotto.
narie quanto quelle di altri Funzioni Funzioni
modelli in prova, ma riman- Struttura PRESTAZIONI Struttura
gono notevoli. Le regolazioni Prestazioni La resistenza a flessioni e Prestazioni
di gambe e colonna centrale Qualità/prezzo vibrazioni è eccellente, al pari Qualità/prezzo
possono sembrare un po’ poco Voto complessivo di quella del Benro Mach3. Voto complessivo

88
Vanguard ALTA PRO Velbon
2+ 263CB 100 GEO E635D
403 € 455 €
Il grigio è il nuovo Un approccio
nero per questo minimalista
elegante modello
Questo modello è uno
Questo kit Vanguard si strenuo sostenitore
fa notare e si distingue della tradizione. Non
dalla massa per la fini- lascia neppure vede-
tura canna di fucile di gam- re le gambe in fibra di carbo-
be e testa. Le specifiche, poi, nio, perché tutte le tre sezioni
sono all’altezza dell’elegan- esterne sono quasi completa-
za dell’aspetto. Ha indicato- mente imbottite. Le due sezio-
ri di rotazione per le quat- ni inferiori si bloccano e sbloc- PRESTAZIONI
tro angolazioni delle gam- PRESTAZIONI cano con veloci e facili fermi a Buono più che ottimo, il Velbon
be, sette angolazioni per Il funzionamento dei fermi a leva (semplici anche da regola- è sicuramente rigido. La colon-
la colonna centrale orien- vite è particolarmente vali- re con una brugola, nel caso). na centrale, però, è lunga e
tabile e una testa a sfe- do: basta un quarto di giro Le sezioni inferiori mostra- verso la massima estensio-
ra a 360° con blocco indi- per un movimento fluido o no anche indicazioni nume- ne inizia a mostrare qualche
pendente del movimento un blocco solido. La regolazio- riche calibrate, per sempli- vibrazione. Il carico massimo
panoramico. ne delle angolazioni delle gam- ficare un’estensione preci- di 4 kg per le gambe e 5 kg per
Il treppiede appare relativa- be è altrettanto ben studiata e la sa alla stessa lunghezza. La la testa è il più basso del gruppo.
mente snello e, in effetti, le tre testa a sfera è solida e ragione- testa QHD-53D incorpora tre In definitiva, nell’insieme questo
sezioni delle gambe sono sotti- volmente compatta. livelle a bolla, per scatti perfetti treppiede appare un po’ meno
li, con diametri di 26, 23 e 19 sia in orizzontale sia in vertica- solido degli altri.
mm. Assicura però un carico le. Levette scorrevoli sulla base
massimo (7 kg per le gambe e delle gambe permettono una
10 kg per la testa) che dovreb-
CARATTERISTICHE
1 La testa a sfera selezione immediata fra le tre CARATTERISTICHE
be essere più che sufficien- angolazioni possibili, mentre i
ha due livelle a bolla per 1 La testa a sfera manca di
te anche per le combinazioni l’orientamento orizzontale piedini di gomma possono esse- regolazioni separate di frizione.
più pesanti di corpo macchi- o verticale. re svitati per mettere a nudo 2 Levette scorrevoli a molla
na e obiettivo. 2 Il meccanismo della colonna puntali retrattili in metallo. consentono la regolazione di
Le gambe hanno tre sezioni centrale permette un arco Sotto altri punti di vista, il tre angolazioni per le gambe.
e non si ripiegano verso l’al- completo a 180°. 3 I blocchi a leva sembrano un
Velbon è forse un po’ troppo
to, rendendo questo model- 3 La base delle gambe tradizionale. Sono assenti po’ basici rispetto ai fermi di
lo molto veloce da montare incorpora livella a bolla e quasi tutti i concorrenti.
presa filettata da 3/8” per gli funzioni recenti come chiu-
e allungare. La colonna cen- sura a inversione, colonna 4 La sezione inferiore della
accessori. lunga colonna centrale può
trale, come quella del Benro 4 La regolazione delle tre centrale ruotabile o gamba essere rimossa per gli scatti
Go Plus Travel, può essere sezioni delle gambe è fluida staccabile a uso monopie- dal basso.
bloccata in diverse angolazio- e comoda. de. La testa a sfera ha una sin- 5 I piedini in gomma
ni lungo un arco di 180°. Un 5 È uno dei modelli più alti gola manopola di blocco, senza nascondono puntali metallici
tocco piacevole è la presa in prova. regolatore indipendente di fri- retrattili.
filettata da 3/8”, alla base zione o sblocco del movimen-
delle gambe, per collegare GIUDIZIO to panoramico. Se non altro, GIUDIZIO
accessori come luci LED la colonna centrale (in metal-
o microfono. Il tocco finale Funzioni Funzioni
lo anziché fibra) è divisa in due
sono le livelle, installate sia sul Struttura sezioni: possiamo svitare quella Struttura
treppiede sia sulla testa (che Prestazioni inferiore quando vogliamo scat- Prestazioni
è dotata di piastra di sgancio Qualità/prezzo tare dal basso, con le gambe alla Qualità/prezzo
rapido di tipo Arca-Swiss). Voto complessivo massima angolazione. Voto complessivo

89
N Test Attrezzatura Treppiedi

Tabella N
PHOTOGRAPHY
N
PHOTOGRAPHY

comparativa
MIGLIOR
IL MIGLIORE QUALITÀ
DEL TEST PREZZO

GLI SFIDANTI Benro Mach3 Benro Go Plus Travel Kenro Ultimate Travel Novo Explora T20 Vanguard ALTA PRO 2+ Velbon GEO
A CONFRONTO
www.rinowa.it www.rinowa.it www.kenro.co.uk www.novo-photo.com www.vanguardworld.it www.velbon.it

Codice prodotto TMA27C + testa B1 FGP28C + testa B1 KENTR401C NV-EXT20KT 263CB 100 E635D + QHD-53D

Kit/Gambe e testa separati Separati Separati Kit Kit Kit Separati


Altezza da chiuso/chiusura a
72 cm/no 49 cm/sì 48 cm/sì 53 cm/sì 71 cm/no 65 cm/no
inversione
Peso 1,92 kg 2,05 kg 1,96 kg 2,29 kg 2,1 kg 1,82 kg

Altezza massima 171 cm 179 cm 187 cm 188 cm 172 cm 180 cm

Carico massimo (gambe/testa) 14 kg/14 kg 14 kg/14 kg 10 kg/8 kg 20 kg/20 kg 7 kg/10 kg 4 kg/5 kg

Sezioni gambe 3 sezioni 4 sezioni 4 sezioni 4 sezioni 3 sezioni 3 sezioni

Diametri sezioni 29, 25, 22 mm 29, 25, 22, 19 mm 28, 25, 22, 19 mm 32, 28, 25, 21 mm 26, 23, 19 mm 28, 25, 22 mm

Angolazioni gambe 3 3 3 3 4 3

Blocco sezioni gambe Rotazione Rotazione Rotazione Rotazione Rotazione Leva

Rotazione colonna centrale No (colonna corta) 180° 0/90° (+ inversione) No (colonna corta) 180° No (colonna divisibile)

Bolle (gambe/testa) 1/1 1/1 0/2 0/ 1 1/2 0/3

Monopiede staccabile Sì Sì Sì Sì No No

Piedini Gomma + puntali Gomma + puntali Puntali retrattili Gomma + puntali Gomma Puntali retrattili

Borsa inclusa Imbottita Imbottita Imbottita Imbottita Non imbottita Imbottita

Prezzo medio online 410 € (290 € + 120 €) 430 € (310 € + 120 €) 195 € 335 € 403 € 455 € (390 € + 65 €)

FUNZIONI
STRUTTURA
PRESTAZIONI
QUALITÀ/PREZZO
VOTO COMPLESSIVO

Benro Go Plus Travel FGP28C + testa B1 I VINCITORI


Versatile e ben studiato, è un degno vincitore
N
Considerato tutto, il miglior acquisto è il PHOTOGRAPHY
PHOTOGRAPHY
Benro Go Plus Travel. È piccolo, leggero, IL MIGLIORE
comodo da portarsi in giro eppure si esten- DEL TEST
de a una generosa altezza operativa e assi-
cura un’ottima versatilità grazie alla colon-
na centrale orientabile a 180° e al monopiede
staccabile. È ben costruito, ben studiato e ha
una maneggevolezza splendida. Il Vanguard
può essere un’altra scelta da considera-
re, soprattutto se preferiamo la veloci-
tà d’uso alla compattezza.
Per affidabilità e rigidità, si distinguono
invece Benro Mach3 e Novo T20, men-
tre il Kenro Ultimate Travel è fedele al
suo nome e può essere un ottimo compa-
gno di viaggio.

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utilizzi aventi le medesime finalità di cui al suddetto punto 1) e 2). Per tutte le finalità menzionate è necessario il suo esplicito
consenso. Responsabile del trattamento è Sprea SpA via Torino 51 20063 Cernusco SN (MI). I suoi dati saranno resi disponibili alle
oppure invialo via mail
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SpA via Torino 51 20063 Cernusco SN (MI). al punto 1 dell’informativa privacy): ❏ SI ❏ NO dell’informativa privacy): ❏ SI ❏ NO

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N vetrina prodotti

Diamo un’occhiata ai prodotti più


interessanti tra quelli distribuiti Nikon Z 7
dall’azienda torinese
La migliore
Epson Expression Photo HD XP-15000 La nuovissima mirrorless full-
frame di Nikon si è aggiudicata
GRANDI STAMPE IN POCO SPAZIO il DPreview Awards 2018 come
migliore fotocamera a ottiche
Una inkjet A3+ elegante, compatta e conveniente intercambiabili high-end dell’an-
no. Il premio, proposto dal famo-
La XP-15000 ci permette di allestire le carte di alto spessore), il cassetto per la sissimo sito di imaging americano
in casa un vero laboratorio fotografi- stampa diretta su CD/DVD e lo schermo Dpreview, è stato attribuito alla foto-
co per stampe... “XXL” senza spendere LCD a colori, che non è “touch”. Per ulte- camera con questa motivazione: “La
un patrimonio. La inkjet di Epson, infat- riori informazioni: www.epson.it Nikon Z 7 segna l’inizio di una nuova
ti, costa solo 390 € e gestisce fogli fino al era per il coraggioso marchio giappo-
formato A3+, grandi cioè ben 329 mm x nese che ha fatto debuttare il nuovo
483 mm. Nonostante ciò, le dimensioni attacco Z per mirrorless full-frame.
della stampante sono piuttosto contenu- Con un diametro maggiore rispetto al
te (479x370x159 mm): grazie al collega- F-mount risalente agli anni ’50 e una
mento Wi-Fi – e alla sua indubbia elegan- flangia posteriore più corta, il siste-
za – potremo sistemarla ovunque. ma Z è progettato per essere a pro-
L’app gratuita Epson iPrint2 consen- va di futuro, e la Z 7, pensata per gli
te di stampare in modalità wireless da appassionati più entusiasti, è la foto-
smartphone e tablet, mentre con Creative camera giusta per dare il via alle cose.
Print2 potremo mettere su carta le nostre Per molti aspetti paragonabile a
fotografie direttamente da Facebook, cre- una D850 senza specchio, la Z 7 pre-
are biglietti di auguri personalizzati, tra- senta un sensore da 46 MP, la tradi-
sformare gli scatti in immagini da colora- zionale maneggevolezza Nikon, pro-
re e molto altro. fonde possibilità di personalizzazio-
ne e un potente set di funzionalità
I migliori risultati, con colori video 4K con un’impressionante AF.
brillanti e neri profondi, Sebbene la messa a fuoco automa-
SCHEDA TECNICA tica con le foto possa essere miglio-
si ottengono su carta lucida Metodo di stampa Epson Micro Piezo rata, la Z 7 è una formidabile foto-
Ugelli 180 per il nero, 180 per ciascun colore camera che evidenzia l’attenzione
La XP-15000 utilizza un set di sei Dimensioni minime goccia 1,5 pl, con tecnologia Epson Variable-sized Droplet di Nikon nei riguardi del futuro, e
cartucce. Ai tradizionali inchiostri Claria Inchiostri Claria Photo HD; nero, giallo, ciano, magenta + grigio e rosso come tale conquista il primo posto
Photo HD nero, ciano, giallo e magenta, si Risoluzione di stampa 5.760 x 1.440 dpi
nel DPreview Award di quest’anno.
aggiungono il grigio, per produrre stampe www.dpreview.com
Formato carta massimo A3+
in bianco e nero con sfumature più omo-
Fronte/retro Sì (A4, carta comune)
genee, e il rosso, per un resa più brillan-
Servizi di stampa mobile e su cloud Epson Connect (iPrint, Email Print,
te delle immagini a colori, soprattutto su Remote Print Driver), Apple AirPrint, Google Cloud Print
carta lucida.
Connessioni Wi-Fi, Ethernet, USB
Completano la dotazione il doppio vasso-
Dimensioni e peso 479x370x159 mm (LxPxA); 8,5 kg
io della carta (anteriore, con modulo fron-
te-retro, per l’A4 e posteriore per l’A3+ e Prezzo 390 €

92
Batterie originali Nikon
Non tutti sanno che dedicarsi alla fotografia in ester-
ni d’inverno comporta un rischio maggiore che la bat-
teria rimanga “a secco” di energia molto prima del soli-
to. Le basse temperature, infatti, influiscono sensibil-
mente sull’autonomia della nostra fotocamera, tanto
che ci conviene avere sempre con noi qualche batte-
ria di riserva tenendole bene al caldo in tasca, meglio
se vicino al corpo.
In commercio troviamo facilmente modelli di produt-
Sempre tori terzi, spesso molto più economici dei ricambi Nikon,
ma se vogliamo ottenere il massimo in termini di durata
carichi! e affidabilità è sempre meglio acquistare batterie origi-
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Nella vita di ogni fotogra-
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non possiamo a fare a meno
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livello del segnale audio più for-
Lavalier, tutto la batteria (ricevitore e tra- media il 90% sui costi dell’in-

te disponibile in un range fino compreso smettitore), mute e sele-


chiostro: un set di flaconi,
infatti, include un quantita-
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93
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Il mensile dedicato alla cultura, alle curiosità e ai tech-gossip dell’affascinante mondo Nikon

a cura di Mauro Fabbri

CORSI & SCUOLE FOWA con Noritsu


La strategia di FOWA volta
Shoot & Edit al potenziamento del raggio
d’azione nel settore della stampa
Video con le fotocamere fotografica non si arresta. Ora è il
turno di Noritsu, celebre anche
30-31 marzo 2019 presso Nital S.p.A., Moncalieri (TO) in Italia per aver lanciato la
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lizzando fotocamere reflex o mirrorless e ha bisogno di una formazione di base che prodotti del brand nipponico
unisca ripresa, montaggio e tutti gli aspetti collegati all’audio in un unico evento e le soluzioni hardware e softwa-
full-immersion. Il programma di Shoot re di imaging sono in continua
& Edit, della durata di 2 giorni, si svilup- evoluzione e offrono ai clienti
pa tra sessioni teoriche e pratiche, sia in elevate prestazioni, flessibilità e
interni sia in esterni. Il workshop è tenu- una valida alternativa ai competi-
to da Davide Vasta, videomaker, fotogra- tor in questo settore. Nello
fo e docente che si occupa di produzione specifico, FOWA si occuperà
video a 360° con tecniche e linguaggi cre- della distribuzione dei dispositivi
ativi quali Lip Dub, Time Lapse, Hyper “minilab” a secco che lavorano
Lapse, Tilt Shift. Per iscriversi (399 €): con tecnologia a getto d’inchio-
www.nikonschool.it stro e quelli fotochimici destinati
alle grandi produzioni di immagi-
ni digitali. La proposta non sarà
solo limitata ai prodotti, ma
Viaggi fotografici anche ai servizi. Infatti nell’offer-
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Dal 31 gennaio al 07 febbraio due fotografi professio- una gestione semplice e intuitiva
nisti e docenti Nikon School (Gabriele Lorenzini e Filippo della propria produzione grazie
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NIKON D3400 (AF-P 18-55 VR + SD 8 GB) 629 €
V Sensore 24,2 MP, DX, 6.000 x 4000 px
PRONTA A ESSERE RIMPIAZZATA DALLA NUOVA D3500, Processore EXPEED 4
è ancora capace di buone performance e in grado di fornire Mirino Pentaspecchio; ingrand. 0,85x, copertura 95%
immagini di qualità anche in condizioni di illuminazione Sensibilità ISO 100-25.600
precarie, grazie alla gamma di sensibilità nativa che arriva Autofocus 11 punti (uno a croce)
a ben 25.600 ISO. La si trova ancora a prezzi stracciati LCD Fisso, da 3” e 921k punti
nelle vetrine virtuali dei rivenditori online. Scatto continuo 5 fps (buffer: 10 RAW/100 JPEG)
Memory card SD/SDHC/SDXC

NIKON D3500 (AF-P 18-55 VR + SD 8 GB) 559 €


REFLEX PER PRINCIPIANTI

V Sensore 24 MP, DX, 6.000 x 4000 px


È LA NUOVA REFLEX “ENTRY-LEVEL” DEL MARCHIO, Processore EXPEED 4
molto simile alla precedente D3400, ma con qualche Mirino Pentaspecchio; ingrand. 0,85x, copertura 95%
differenza sostanziale: costa meno e ha un nuovo sensore Sensibilità ISO 100-25.600
(pur con la stessa conta dei pixel), una batteria che arriva a Autofocus 11 punti (uno a croce)
1.550 scatti con una carica (contro 1.200), un’impugnatura più LCD Fisso, da 3” e 921k punti
comoda e una disposizione più pratica dei comandi sul retro. Scatto continuo 5 fps
Memory card SD/SDHC/SDXC

NIKON D5600 (AF-P 18-55 VR + SD 8 GB) 829 €


Sensore 24,2 MP, DX, 6.000 x 4000 px
DEL TUTTO SIMILE ALLA PRECEDENTE D5500, dispone Processore EXPEED 4
però della tecnologia SnapBridge per la sincronizzazione Mirino Pentaspecchio; ingrand. 0,82x, copertura 95%
immediata con smartphone o tablet. Lo standard Bluetooth Sensibilità ISO 100-25.600
4 Low Energy consente di mantenere un collegamento Autofocus 39 punti (9 a croce)
“always on” a basso consumo energetico e di condividere LCD Touchscreen snodato, da 3,2” e 1.037k punti
in ogni momento gli scatti sui propri social di riferimento. Scatto continuo 5 fps (buffer: 13 RAW/100 JPEG)
Memory card SD/SDHC/SDXC

NIKON D7200 (SOLO CORPO + SD 8 GB ) 1.090 €


Sensore 24,2 MP, DX, 6.000 x 4000 px
REFLEX PER APPASSIONATI progettata sulla base Processore EXPEED 4
della vecchia D7100, vanta un sistema autofocus Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,94x, copertura 100%
più efficace quando la luce è poca, un buffer di memoria Sensibilità ISO 100-25.600 (fino a 102.400 in modalità espansa)
più grande, un processore aggiornato e la connettività Autofocus 51 punti (15 a croce)
Wi-Fi e NFC di serie, oltre a funzioni speciali per la cattura LCD Fisso, da 3,2” e 1.228k punti
delle scie stellari e di fluide riprese in time-lapse. Scatto continuo 6/7 fps (fino a 35 RAW/100 JPEG)
Memory card 2x SD/SDHC/SDXC
REFLEX PER APPASSIONATI

NIKON D7500 (AF -S 35 MM + SD 8 GB ) 1.440 €


Sensore 20,9 MP, DX, 5.568 x 3.712 px
L’ULTIMA ARRIVATA DELLA SERIE D7XXX ha lo stesso Processore EXPEED 5
sensore dell’ammiraglia D500 in un corpo più compatto e Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,94x, copertura 100%
leggero. Grazie al processore EXPEED 5, la reflex DX Sensibilità ISO 100-51.200 (fino a 1.640.000 in modalità espansa)
di Nikon è in grado di catturare fino a 8 foto al secondo Autofocus 51 punti (15 a croce)
e di riprendere video in formato 4K/UHD 30p. Il mirino LCD Touchscreen inclinabile, da 3,2” e 922k punti
a pentaprisma è ampio e luminoso. Scatto continuo 8 fps (fino a 50 RAW/100+ JPEG)
Memory card SD/SDHC/SDXC

NIKON D610 (SOLO CORPO + SD 8 GB) 1.700 €


Sensore 24,3 MP, FX, 6.016 x 4.016 px
LA FOTOGRAFIA FULL-FRAME DI NIKON COMINCIA DA Processore EXPEED 3
QUI, con la più conveniente tra le reflex FX del marchio Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,7x, copertura 100%
giapponese. La D610 è basata su un sensore da 24,3 Sensibilità ISO 100-6.400(50-25.600 in modalità espansa)
megapixel e sul processore EXPEED 3: non si tratta di Autofocus 39 punti (9 a croce)
elementi aggiornatissimi (la macchina risale al 2013), LCD Fisso, da 3,2” e 921k punti
tuttavia l’accoppiata fa ancora bene il suo dovere! Scatto continuo 6 fps (fino a 26 RAW/51 JPEG)
Memory card 2x SD/SDHC/SDXC

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Guidamercato
NIKON D750 (AF-S 24-120 VR + SD 16 GB)
Sensore
2.590 € (1.990 € SOLO CORPO)
24,3 MP, FX, 6.016 x 4.016 px
UNA FULL-FRAME PENSATA PER I FOTOGRAFI Processore EXPEED 4
ENTUSIASTI che però vogliono cominciare a fare davvero Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,7x, copertura 100%
sul serio! Resiste a schizzi e polvere e il funzionamento Sensibilità ISO 100-12.800 (50-51.200 in modalità espansa)
dell’otturatore in Kevlar/fibra di carbonio è garantito per Autofocus 51 punti (15 a croce)
circa 150.000 scatti. Dispone di un sistema AF a 51 punti e LCD Basculante, da 3,2” e 1.228k punti
di uno schermo ad alta definizione da 8 cm di diagonale. Scatto continuo 6,5 fps (fino a 33 RAW/87 JPEG)
Memory card 2x SD/SDHC/SDXC

NIKON D500 (AF-S DX 16-80 VR + SD 16 GB) 3.099 € (2.149 € SOLO CORPO)


V Sensore 20,9 MP, DX, 5.568 x 3.712 px
HA LO STESSO VELOCISSIMO AUTOFOCUS della D5, Processore EXPEED 5
ammiraglia full-frame. Scatta a 10 fps fino a 200 immagini Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,7x, copertura 100%
RAW, vanta un esposimetro e un sistema di bilanciamento Sensibilità ISO 100-51.200 (50-1.640.000 in modalità espansa)
del bianco di prim’ordine, nonché un telaio robustissimo e Autofocus 153 punti (99 a croce)
un display ad altissima leggibilità: visto il rapporto qualità/ LCD Basculante, da 3,2” e 2.359k punti
prezzo è forse la migliore Nikon di sempre! Scatto continuo 10 fps (fino a 200 RAW/200 JPEG)
Memory card 1x XQD; 1x SD/SDHC/SDXC

NIKON Df (AF-S 50 MM F/1.8 + SD 16 GB) 2.990 € (2.750 € SOLO CORPO)

REFLEX PROFESSIONALI
Sensore 16,2 MP, FX, 4.928 x 3.280 px
CARATTERIZZATO DA UN DESIGN ICONICO, questo modello Processore EXPEED 3
rétro di Nikon è sorprendentemente compatto per essere Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,7x, copertura 100%
una reflex full-frame. C’è ampio spazio, tuttavia, per le Sensibilità ISO 100-12.800 (50-204.800 in modalità espansa)
numerose ghiere che consentono l’accesso diretto ai Autofocus 39 punti (9 a croce)
parametri di scatto. Peccato non si possano riprendere video e LCD Fisso, da 3,2” e 921k punti
che i contenuti tecnologici comincino a essere un po’ datati. Scatto continuo 5,5 fps (fino a 47 RAW/100 JPEG)
Memory card 1x CF; 1x SD/SDHC/SDXC

NIKON D850 (AF -S 24-120 MM + CF 8 GB ) 4.599 € (3.799 € SOLO CORPO)


V Sensore 45,7 MP, FX, 8.256 x 5.504 px
LA REFLEX CHE SA FARE TUTTO: ha un sensore da Processore EXPEED 5
ben 45,7 megapixel senza filtro passa-basso, è in grado di Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,75x, copertura 100%
riprendere video in 4K e può scattare fino a 9 fps (con grip Sensibilità ISO 64-25.600 (32-102.400 in modalità espansa)
MB-D18). L’autofocus è quello della top di gamma D5, quindi Autofocus 153 punti (99 a croce)
rapidissimo e affidabile anche in condizioni di luce precarie. LCD Inclinabile, da 3,2” e 2.359k punti
L’ideale per foto in studio, still-life e paesaggi. Scatto continuo 7 fps (fino a 51 RAW 14 bit / 170 RAW 12 bit)
Memory card 1x XQD; 1x SD/SDSHC/SDSDXC
NIKON D5 (SOLO CORPO + XQD 32 GB) 6.990 €
Sensore 20,8 MP, FX, 5.568 x 3.712 px
CAPACE DI SCATTARE FINO A 12 FOTO AL SECONDO Processore EXPEED 5
e con un buffer in grado di contenere 200 file RAW, Mirino Pentaprisma; ingrand. 0,72x, copertura 100%
l’ammiraglia reflex di Nikon è il sogno dei fotografi sportivi Sensibilità ISO 100-102.400 (50-3.280.000 in modalità espansa)
e d’azione che non si possono permettere di perdere il Autofocus 153 punti (99 a croce)
“momento giusto”. La sensibilità, seppure in modalità LCD Touchscreen fisso, da 3,2” e 2.359k punti
espansa, arriva allo stupefacente valore di 3.280.000 ISO! Scatto continuo 12 fps, (200 RAW/200 JPEG)
Memory card 2x XQD (o versione 2x CF)

NIKON Z 6 (24-70 MM) 2.979 € (2.359 € SOLO CORPO)


Sensore 24,5 MP, FX, 6.048 x 4.024 px
È IL MODELLO D’INGRESSO DELLA FAMIGLIA “Z”, Processore EXPEED 6
con un sensore da 24,5 MP e un sistema autofocus a “sole” Mirino Elettronico OLED da 3.690k punti; ingr. 0,8x, cop. 100%
273 aree AF (contro le 493 del modello top di gamma), Sensibilità ISO 100-51.200
ma con la capacità di scattare raffiche fino a 12 fps che Autofocus Ibrido a rilev. di contrasto e fase, 273 zone
rendono la Z 6 più veloce della sorella maggiore (ferma LCD Touchscreen basculante, da 3,2” e 2.100 punti.
MIRRORLESS

a 9 fps) e dunque più adatta agli scatti d’azione. Scatto continuo Max 12 fps (con autofocus bloccato)
Memory card 1x XQD

NIKON Z 7 (24-70 MM) 4.399 € (3.799 € SOLO CORPO)


Sensore 45,7 MP, FX, 8.256 x 5.504 px
TOP DI GAMMA TRA LE MIRRORLESS FX DI NIKON, Processore EXPEED 6
è equipaggiata con un sensore full-frame da ben 45,7 MP, Mirino Elettronico OLED da 3.690k punti; ingr. 0,8x, cop. 100%
accompagnato dal più veloce dei processori d’immagine Sensibilità ISO 64-25.600
EXPEED. Un formidabile sistema autofocus consente di non Autofocus Ibrido a rilev. di contrasto e fase, 493 zone
perdere mai di vista il soggetto, perfettamente visibile LCD Touchscreen basculante, da 3,2” e 2.100 punti.
nell’ottimo mirino elettronico OLED da 3,69 milioni di punti. Scatto continuo Max 9 fps (con autofocus bloccato)
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