1
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane
Anno XIX - n° 197
L’Editoriale
di Enrico Dello Sbarba
enricodellosbarba@virgilio.it
Il vento
della libertà
Su questo numero, in sostituzio-
ne del tradizionale editoriale, vo-
gliamo pubblicare integralmente
quella pubblicato sul numero 44
della rivista “Formiche” che si
occupa di politica-economia-este-
ri-ambiente e cultura, avente come
titolo “Il vento della libertà” Ci li-
miteremo ad un breve commento
in calce all’articolo.
Quando manca la libertà, manca
l’ossigeno. E un sentimento di
claustrofobia comincia a farsi lar-
go anche in luoghi che la libertà
l’hanno considerata , da genera-
zioni, una conquista acquisita.
Capita invece che a tutte le latitu-
dini, persino in Europa e in Italia,
si registri un inquietante arretra-
mento. Non bisogna in alcun
modo cedere alla retorica, peral-
tro del tutto inefficace, di chi in-
neggia al ritorno del fascismo ogni
volta che una nuova leadership si
afferma. Qui non si vuole segna-
lare una questione che attiene al
dibattito interno alla politica di
casa. Il veleno che si sta inocu-
lando nelle vite di tutti noi è inco-
lore, inodore, invisibile. Ma non
per questo è meno “letale”.
Per descrivere questa preoccu-
pazione forse c’è un esempio che
può valere per tutti: il Venezuela.
segue a pag. 2
Una diversa tendenza
per le prossime Europee
di Francesco Butini
Uno dei più importanti ed informati siti web
di politica internazionale ha pubblicato (e
continuerà a farlo nei prossimi mesi) una
proiezione dei risultati previsti per le prossi-
me elezioni europee, paese per paese, for-
nendo una stima dei seggi conseguiti dai
raggruppamenti parlamentari a livello euro-
peo. L'ultima proiezione risale al 18 febbraio
scorso.
Può essere criticabile analizzare la situazio-
ne in Europa sulla base di sondaggi e proie-
zioni, ma una linea di tendenza sembra emer-
gere, ed è quella che merita attenzione. La
volubilità elettorale italiana è riscontrabile
Zingaretti
gran successo!
Non possiamo ignorare il
grande successo riporta-
to da Nicola Zingaretti alle
primarie del Partito Demo-
cratico caratterizzate, no-
nostante le negative pre-
visioni, da una vasta par-
tecipazione di elettori in
numero, assolutamente
superiore, alle più ottimistiche previsioni.
Si è trattato di una grande affermazione
che, sicuramente, può aprire interessan-
ti prospettive per il futuro politico del no-
stro paese. Se al probante successo di
Zingaretti associamo la grande manife-
stazione, svoltasi il giorno prima a Milano,
con la quale si è voluto protestare contro
il governo giallo-verde, pieno di contrad-
dizioni e di ricorrenti contrasti ed animato
da una perversa logica razzista, possia-
mo ben dire che nel popolo italiano son
ancora ben presenti quei sentimenti di so-
lidarietà e di sensibilità democratica che
non possono essere spenti da politiche
estranee alla sua nobile storia.
Marzo 2019
anche altrove, la critica alle classi dirigenti
non si limita certo al solo caso italiano, e
alcune linee di tendenza si stanno manife-
stando ovunque. Ad esempio: il sensibile
ridimensionamento dei partiti tradizionali
della sinistra europea, la spinta protestata-
ria e anti-globale della destra europea, lo
scricchiolio del grande centro parlamenta-
re rappresentato dai Popolari europei.
Ma nonostante ciò, i sondaggi aggregati a
livello europeo forniscono un quadro non
certo omogeneo a quanto ci viene rappre-
sentato in Italia da alcuni organi di stampa
e dal martellante “pensiero unico” del web.
Vediamo di capire di cosa si tratta.
A tre mesi dalle elezioni europee, il raggrup-
pamento che più rappresenta i nazionali-
smi ed i sovranismi europei (ENF – Europe
of Nations and Freedom) crescerebbe ma
non sfonda: su 705 seggi del futuro Parla-
mento europeo, al momento 61 di essi sa-
rebbero appannaggio dei nazionalisti. Non
segue a pag. 2
Circolo Culturale Il Centro - Livorno
Martedì 12 Marzoo, h. 18
conferenza dell’
Ing. Livio Lazzeri
sul tema
La crisi delle banche:
subprime - derivati -
obbligazioni subordinate
Moderatore:
Dott. Fabio Del Nista
Presidente Circolo Cult. Il Centro
 2 Politica
dalla prima pagina
Il vento della libertà
Nel Paese sudamericano da anni esiste
un regime bolivariano che, con Chavez
prima e Maduro poi, nel nome del po-
polo ha affamato gli abitanti costrin-
gendoli alla fame ed alla fuga. Un disa-
stro assoluto realizzato con la paura, la
coercizione e l’uso della forza militare
(e con il supporto a vario titolo di forze
straniere provenienti sopratutto da Cuba
e dalla Russia).
Bisogna sempre rifuggire dalle facili
categorizzazioni come “bene” e “male”,
ma davvero non si può dubitare nean-
che per un attimo da che parte stare, se
con un regime autoritario ormai privo
di qualunque consenso e/o con il fron-
te delle democrazie, per quanto imper-
fette possano essere. La presa di posi-
zione del governo degli Stati Uniti
d’America per riconoscere il capo del-
l’opposizione a Caracas avrebbe dovu-
to determinare un pronto e convinto so-
stegno da parte dell’Italia. Abbiamo vi-
sto invece balbettii imbarazzanti e il ri-
torno a riferimenti come l’imperialismo
americano o al tentativo di “golpe” da
parte dell’occidente contro il povero
Mensile del Circolo Culturale “Il Centro”
Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005
Redazione ed Amministrazione:
Via Trieste 7 - 57124 Livorno
e.mail: ilcentro.livorno@gmail.com
www.circoloilcentro-livorno.it
DIRETTORE RESPONSABILE:
Enrico Dello Sbarba
COMITATO DI REDAZIONE:
Massimo Cappelli,
Laura Conforti Benvenuti,
Sergio Cini, Valeria Grillo,
Luca Lischi, Mario Lorenzini,
Mauro Paoletti, Angela Simini,
Marisa Speranza, Franco Spugnesi.
Hanno collaborato a questo numero:
Don Ordesio Bellini, Franco Biancani,
Francesco Butini, Massimo Cappelli,
Sergio Costalli, Saul Conforti, Fabio
Figara, Gianni Giovangiacomo, Luca Li-
schi, Ruggero Morelli, Angela Simini,
Franco Spugnesi.
Grafica e impaginazione: Editrice “Il Quadrifoglio”
sas di Palandri Giulia & c., Livorno - Tel. 05861732178.
Stampa: Tipografia Sagittario - Bibione (VE)
Giornale chiuso in tipografia il 4/3/2019
popolo venezuelano.
Davvero si può barattare la sacralità
della libertà per una visione sterilmente
antagonista della storia? Caracas è
Roma. Quello che accade lì riguarda
noi, tutti noi. Difendere il chavismo o
anche solo non prendere posizione è,
nel 2019, la spia di una deriva che non
può essere sottaciuta e che fa il paio
con “polichy” che definire illiberali è
un eufemismo. Nazionalizzare di fatto
l’industria dei farmaci (negando il va-
lore economico della ricerca e dell’in-
novazione), revocare concessioni e
permessi (dalle autostrade alle cosid-
dette trivelle), invocare giudizi sommari
contro chi fa impresa: sono tutti se-
gnali deboli di una contorsione demo-
cratica che insieme però disegnano un
forte pericolo.
Non gridiamo al pericolo di una ditta-
tura, ma non restiamo silenti alla lenta
e quasi inavvertibile riduzione del con-
certo stesso di libertà. La mano pubbli-
ca che anche in Venezuela si pensava
avrebbe sostenuto le istanze del popolo
non dà mai quello che ci si aspetta.
Solitamente toglie. Non poco.
Il commento sarà molto breve anche
perché condividiamo in toto le consi-
derazioni contenute sull’editoriale del-
la rivista “Formiche”.Tra le varie ope-
razioni combinate dal governo giallo-
verde su cui confermiamo le nostre
più serie riserve, vi è “la infame catti-
veria” di voler chiudere “una voce li-
bera” quella di Radio Radicale e di
alcune storiche testate a cui il duo Di
Maio - Salvini , ha voluto, come suol
dirsi, tagliare i viveri. Nella legge di
bilancio è previsto il taglio dei finan-
ziamenti ad alcune voci non sostenute
da potentati economici e/o finanziari,
quali il Manifesto, l’Avvenire (l’unico
quotidiano cattolico) ed appunto Ra-
dio Radicale: quest’ultima, una essen-
ziale fonte di informazione “parlata”
che assicura la diretta delle sedute dei
due rami del Parlamento, dei congres-
si dei partiti e dei più importanti even-
ti del paese.
Siamo di fronte ad una autentica “cat-
tiveria” , ad una azione punitiva con-
dotta da forze politiche che dimostra-
no, in ogni circostanza, di avere una
concezione,molto sbiadita, del concet-
to di libertà e di democrazia: aspetti,
questi ultimi, che debbono cominciare
a preoccupare seriamente le coscienze
democratiche della grande maggioran-
za degli italiani. E quest’ultima valu-
tazione vorremmo che fosse conferma-
ta da fatti e comportamenti.
Una diversa tendenza
per le prossime Europee
arriverebbero nemmeno al 10% dei parla-
mentari. E l'aumento rispetto ai precedenti
risultati (+26 seggi) verrebbe fortemente
ridimensionato dal calo dell'altro raggrup-
pamento di destra (ECR – European Con-
servatives and Reformists) che riduce la
sua rappresentanza parlamentare (-20 seg-
gi) anche a causa dell'uscita del Regno
Unito dall'Unione europea.
I tre maggiori partiti della storia politica
europea (Popolari, Socialisti, Liberali) per-
derebbero complessivamente 100 seggi.
Sono indubbiamente molti, anche se di-
stribuiti in modo non omogeneo, e con al-
cuni raggruppamenti nuovi che vedono
per coerenza politica una adesione alla
suddetta triade. Ad esempio il gruppo dei
Liberali europei aveva 68 seggi, e ne man-
terrebbe altrettanti.
I Popolari europei perderebbero 44 seggi.
Se però si tiene conto che il Parlamento
europeo si riduce da 750 membri a 705 a
causa dell'assenza dei deputati inglesi, i
Popolari passerebbero dal 29,2% degli at-
tuali parlamentari al 24,8%: un calo, senz'al-
tro, ma nessuna frana.
Più consistente la sconfitta elettorale che
si starebbe prospettando per la sinistra
europea: il gruppo dei Socialisti e dei Pro-
gressisti perderebbe ben 56 parlamentari,
riducendosi a 132 seggi.
Globalmente dunque, i tre partiti storici
dell'Europa manterrebbero la maggioranza
assoluta del Parlamento europeo: con 375
seggi avrebbero oltre il 53% della rappre-
sentanza politica. Rappresentanza che si-
curamente sarebbe destinata a crescere,
data la presenza di 20 parlamentari france-
si del movimento del presidente Macron,
e di 46 deputati dei Verdi, entrambi i rag-
gruppamenti fortemente europeisti.
Se i risultati elettorali di maggio confer-
massero le proiezioni di politico.com, sia-
mo davanti ad una rivoluzione distruttrice
dell'Unione europea? No. Sono numeri che
segnalano una critica, non una sconfes-
sione. Segnalano più una spinta alle rifor-
me, piuttosto che un'ondata travolgente
verso l'azzeramento della nostra casa co-
mune Europa.
I popoli sono spesso più saggi e respon-
sabili di molte classi dirigenti.

Per una Europa Unita
Ci stiamo avvicinando alle elezioni per il
rinnovo del Parlamento Europeo che si
terranno il prossimo Maggio. Sono ele-
zioni importanti che daranno la misura del
consenso all’idea di una Europa unita tra
le popolazioni delle nazioni che ne fanno
parte. Se i partiti o coalizioni che sosten-
gono questo ideale prevarranno, il pro-
cesso di unificazione avrà una accelera-
zione, se viceversa avranno successo le
forze che esprimono posizioni più nazio-
naliste, questo cammino si farà più fatico-
so e problematico. In ogni caso, tuttavia,
mi auguro che posizioni estreme, inneg-
gianti alla uscita dall’Europa e al ritorno a
stati-nazione completamente sovrani, non
abbiano seguito. D’altra parte la Brexit
qualcosa dovrebbe aver insegnato.
La Gran Bretagna, dopo la risicata vittoria
referendaria dei favorevoli al distacco dal-
l’Europa, è piombata nella più completa
confusione. La difficoltà a trovare un ac-
cordo con la Comunità Europea per una
uscita indolore e le incertezze che accom-
pagnano questa situazione politica, han-
no già portato numerose aziende extraeu-
ropee a delocalizzare o annunciare la de-
localizzazione della loro attività dalla Gran
Bretagna all’Europa continentale. Lo stes-
so dicasi per numerose attività finanziarie
che avevano a Londra il loro quartier ge-
nerale. Alcuni analisti stimano che una
Gran Bretagna, completamente fuori dal-
l’Europa, vedrebbe diminuire il suo pro-
dotto interno lordo del dieci percento, e
anche l’Europa avrebbe comunque rifles-
si negativi, sebbene molto più attenuati.
di Massimo Cappelli
La situazione è tale che , secondo le più
recenti notizie, il Primo Ministro inglese
Teresa May sembra trovarsi in grande
difficoltà, mentre numerosi esponenti
politici arrivano ad ipotizzare un secon-
do referendum e comunque tutti pensa-
no di cercare di rinviare la data di uscita
dall’Europa, il 29 Marzo 2019, o comun-
que non dare, per ora, pratica attuazione
a quanto previsto dall’uscita stessa.
Questa è la situazione per il Paese che ha
affrontato il quesito referendario più con
la testa rivolta al passato che guardando
al futuro.
Di tutte le motivazioni che si possono
portare a favore dell’Europa Unita mi ba-
sta sottolineare il lungo periodo di pace
che il processo di unificazione ha portato
ai cittadini europei. Ottanta anni di pace a
fronte di ben due guerre mondiali, nate
proprio in Europa, nei trenta anni prece-
denti; due guerre che hanno causato la
morte di milioni di persone e la distruzione
di interi Paesi.
Ma oggi vi è anche un’altra ragione che
ritengo determinante per un processo di
unificazione e risiede nel cambiamento
della geopolitica internazionale conse-
guente al processo di globalizzazione.
E’ finito il tempo degli stati-nazione, oggi
quelli che contano sono gli stati-conti-
nente. Stati che per vastità geografica,
numero di abitanti, risorse naturali e in-
tellettuali possedute, ricchezza espressa,
decidono le sorti dell’umanità nel bene e
nel male. Farne parte vuol dire partecipa-
re attivamente a questo processo, esser-
Politica 3
ne fuori vuol dire subire le decisioni che
altri prenderanno, ma che comunque ci
riguarderanno.
Oggi le sorti del mondo sono decise dalla
Cina (1 miliardo e duecento milioni di abi-
tanti, una superficie di 9 milioni e mezzo di
km quadrati, un tasso di crescita del 6/7
per cento annuo), gli Stati Uniti d’Ameri-
ca (330 milioni di abitanti, una superficie
di 9 milioni e ottocentomila km quadrati,
un tasso di crescita del 2/3 per cento an-
nuo e comunque un Paese fortemente in-
dustrializzato), la Russia (144 milioni di
abitanti su una immensa superfice di 16
milioni e 400 mila km quadrati) che non ha
tassi di crescita economica esaltanti, ma
rappresenta comunque una potenza signi-
ficativa. Da sottolineare che questi tre
Paesi-continente sono anche formidabili
potenze militari. In prospettiva l’India si
inserirà tra i grandi per la numerosità dei
suoi abitanti che supereranno i cinesi e
per il tasso di crescita economica alto
,come nella America del sud farà il Brasile
o in Africa l’Egitto o la Nigeria.
In questo contesto anche l’ Europa Unita
può giocare un importante ruolo. Già oggi
i 27 Paesi membri contano oltre mezzo mi-
liardo di persone, è un continente e lo
sviluppo economico dei suoi Paesi è di
grande rispetto.
L’Europa rappresenta inoltre un esempio
di democrazia, una grande realtà mondia-
le che se vogliamo potrà essere decisiva
per il futuro del nostro Pianeta.
I singoli stati invece non avranno alcun
futuro.
 4 Politica

Un rinnovato interesse sulla opportunità di un ritorno dei cattolici in politica

STURZO VIVO
di Giuseppe Franceschi

Nel centenario dell’appello “ai liberi e

forti” di Sturzo, anche su sollecitazio-
ne del cardinale Bassetti, presidente del-
la C.E.I., si registra un rinnovato inte-
resse sulla opportunità di un ritorno dei
cattolici in politica con un loro partito
o movimento che possa esercitare un
ruolo positivo nell’attuale quadro poli-
tico italiano poco edificante. Il sacer-
dote di Caltagirone è certamente una
delle figure più significative del movi-
mento cattolico-democratico, lo studio-
so che riuscì a fondare un partito di
ispirazione cristiana capace di inserirsi
nella lotta politica del primo dopoguer-
ra, come uno strumento adeguato alla
risoluzione dei problemi di quel momen-
to storico pieno di difficoltà.
L’appello ai liberi e forti fu il punto cul-
minante di una riflessione iniziata pri-
ma della guerra tra il conservatorismo
dell’Opera dei Congressi, clerico mo-
deratismo e progressismo modernista
di Romolo Murri, che non distingueva
la sfera politica da quella religiosa ed
arrivò ben presto ad un conflitto con
la Santa sede e alla scomunica. Già nel
famoso discorso di Caltagirone del
1905, stranamente poco citato in que-
sti mesi, emerge chiara la figura di un
politico, che anticipando i tempi si ri-
vela lucidamente pragmatico e post-ide-
ologico. É opportuno citare alcuni brani
per capire la portata dell’innovazione
sturziana: “…A me democratico
antico…è inutile chiedere quale delle
due tendenze (la conservatrice e la de-
mocratica)… io creda che risponda
meglio agli ideali di quella rigenera-
Carlo Calenda
Don Luigi Sturzo (Caltagirone 1871 - Roma 1959)
zione della società in Cristo… io sti-
mo monca, inopportuna… la posizio-
ne di un partito cattolico conservato-
re e credo necessario un contenuto de-
mocratico del programma dei cattoli-
ci nella formazione di un partito
nazionale…Da soli, specificatamente
diversi dai liberali e dai socialisti, li-
beri nelle mosse, ora a destra e ora a
manca, con un programma consono
iniziale, concreto e basato su elementi
di vita democratica: così ci conviene
entrare nella vita politica…La neces-
sità della democrazia nel nostro pro-
gramma? Oggi io non lo saprei più
dimostrare, la sento come un istinto;
è la vita del pensiero nostro…” Ho sot-
tolineato “antico” perché tutte le ripro-
duzioni a stampa riportano “autenti-
co”, mentre Gabriele de Rosa, il più im-
portante studioso di Don Sturzo, ha
letto “antico” e ricordo che alla Confe-
renza nazionale della D.C. del 1991 nel-
l’intervento di apertura commentò:
“Bellissimo quel democratico antico,
quasi a sottolineare, come dirà poco
dopo, che per lui la democrazia era an-
zitutto vocazione connaturata alla sua
coscienza, una scelta che veniva da lon-
tano, da un’aspirazione prima e ultima
di tutta la difficile storia del cristianesi-
mo… sempre impegnata fino allo spa-
simo nelle lotte con il Potere politico,
fosse l’Impero, la Signoria feudale, i
Principi, la Monarchia, gli Stati assolu-
ti e moderni. Sulla storia di questa diar-
chia egli scrisse durante l’esilio, una
delle opere più importanti della sua
vita,Chiesa e Stato” (da Il Popolo del
29 novembre 1991). La sociologia di
Sturzo è personalista e tramite la per-
sona aggancia il sociale al soprannatu-
rale e l’ispirazione cristiana, quando ri-
fugge dall’integralismo distinguendo la
sfera politica da quella religiosa, si fa
democrazia in senso lato e si ribella a
tutti i dogmi ideologici della storia e a
segue a pag. 5

da pag. 4
tutti i poteri che su di essi si fondano.
L’ispirazione cristiana in una società se-
colarizzata come la nostra può avere una
duplice funzione: da un lato garantisce
dalle ideologie e, come si è detto, dai
sistemi autoritari, anche quando si am-
mantano della veste di un cristianesimo
conservatore, come accade per i vari
sovranismi di oggi in tutta Europa; dal-
l’altro rifiutando l’eticità dello Stato ar-
ricchisce il sociale con il riferimento ad
una gamma di valori essenziali per il vi-
vere civile – primo fra tutti il solidari-
smo - , ormai distrutti nell’era dell’ulti-
ma globalizzazione dalla tecnocrazia fi-
nanziaria post-industriale. Le linee es-
senziali di un partito-movimento come
lo concepì Sturzo possono essere utili
ancora oggi, anche se calate in un con-
testo storico molto diverso; esso dovrà
essere aconfessionale e autonomo poli-
ticamente dall’autorità religiosa: né per
il P.P.I. né per la D.C., nonostante i ten-
tativi, è stata determinante la mano del-
la Chiesa, anzi sia Sturzo sia De Gaspe-
ri hanno pagato di persona la difesa del-
la autonomia del partito.. Anche nel
nome è opportuno che manchi il riferi-
mento alla sfera religiosa; sentiamo
Sturzo sempre nel discorso del 1905 già
citato: “Essa, la democrazia cristiana,
è un ideale e un programma che va di-
venendo, anche senza il nome, evolu-
zione di idee, convinzione di coscienze,
speranza di vita; essa non può essere
una designazione concreta di forze cat-
toliche… Resti in questo stato ideale,
impalpabile ispiratrice di concezione
pratiche…”. Non partito cattolico, né
partito dei cattolici, ma partito di catto-
lici aperto anche ai laici sia direttamente
sia tramite alleanze, come la D.C. dega-
speriana; si ricordi anche l’amicizia e la
www.porto.livorno.it
E-mail: info@porto.livorno.it
Tel. 0586 249 465 - 249 411
Fax 0586 429514
collaborazione di Sturzo con Gobetti e
Salvemini. Deve essere un partito che
conservi l’importanza delle autonomie
locali dal Comune - primo anello di con-
giunzione tra la famiglia e lo Stato –
fino alla Regione, ma nel quadro unita-
rio di uno Stato membro di una confe-
derazione europea sia nella visione
mitteleuropea di De Gasperi sia in quella
euro-mediterranea di Sturzo che con-
sentirebbe all’UE di affrontare più a fon-
do il problema cruciale e di lunga durata
delle migrazioni dai Paesi africani. Infi-
ne un partito che si agganci all’esperienza
sturziana dovrà guardarsi bene da due
pericoli denunciati con anticipo sui tempi
dal prete di Caltagirone, diventato sena-
tore a vita: la partitocrazia e l’assisten-
zialismo. Il deputato deve rispondere
prima di tutto agli elettori poi al partito;
lo stato sociale non deve degenerare nelle
pratiche assistenziali, come nel passato
è largamente accaduto.
Niente attecchisce, se calato dall’alto
nella società civile; bisogna agire dal-
l’interno e dal basso individuando i pro-
blemi reali che cambiano continuamente
nel processo storico: uno strumento in-
dispensabile e prezioso sono certamente
le encicliche sociali della Santa Sede dal-
la Rerum Novarum attraverso la Popu-
lorum progressio fino alla Laudato si’
di Papa Francesco. Bisogna enucleare
i nuovi scottanti problemi creati dal pro-
cesso storico per risolverli secondo il
canone della democrazia del processo,
caro a Sturzo, De Gasperi e Moro. Cito
ora liberamente da un mio scritto:
“Moro più di altri ha mutato progressi-
vamente linea politica in relazione ai
tempi: è passato dal centrismo al cen-
tro-sinistra e poi alla solidarietà nazio-
nale cercando di dare risposte concre-
te ai problemi, primo fra tutti quello del-
l’allargamento degli spazi di libertà e di
coinvolgimento dei cittadini. Anche De
Gasperi e Sturzo cercarono di farlo: al
di là delle freddezza di Moro per il pre-
te di Caltagirone a causa delle polemi-
che frequenti di quest’ultimo con Dos-
setti e La Pira, secondo G.Campanini
(in Luigi Sturzo e la democrazia euro-
pea, curato da Gabriele De Rosa) Moro
è “il vero erede spirituale di Sturzo” per
la concezione dello Stato in rapporto
con la società. Secondo quanto sostie-
ne . G.L. Mosse in una famosa intervi-
sta del 79 Moro considerò lo Stato come
Politica 5
un processo, come un qualcosa continua-
mente in fieri, un organismo sensibile ai
mutamenti e che, eccezion fatta per il prin-
cipio del governo rappresentativo, non
fosse un dato fissato in eterno
Certamente Sturzo oggi non proporreb-
be più le politiche seguite nel passato,
era dotato di senso della realtà e cam-
biava in relazione ai tempi: l’ultimo Stur-
zo per questo motivo non fu capito da
molti dirigenti democristiani. Interessan-
te, a mio parere, è l’accostamento di
Moro a Sturzo, fatto da Bartolomeo
Sorge sulla rivista Aggiornamenti so-
ciali 5/1998. Il padre gesuita scrive
“Infine, il terzo obiettivo politico in-
compiuto di Moro fu quello di rifon-
dare il popolarismo d’ispirazione cri-
stiana, adeguando l’originaria intuizio-
ne sturziana sia alle nuove sfide, sia
alla cresciuta maturità della riflessio-
ne e della prassi della Chiesa in tema
di impegno politico dei cattolici. Moro
ha tentato di far compiere al partito
d’ispirazione cristiana un «salto di qua-
lità» — come egli stesso lo definiva —
superando definitivamente la vecchia
concezione del «partito cattolico», tra-
montata insieme al «regime di cristia-
nità», per aprirsi alla testimonianza e
alla affermazione dei valori cristiani
in un contesto pluralistico e secolariz-
zato”. Il primo passo in questa direzio-
ne lo aveva già fatto Sturzo.
Oggi ò necessario un nuovo salto di
qualità: Sturzo, De Gasperi e Moro pos-
sono indicarci la via; il resto tocca ai
Liberi e Forti di oggi.
 6 Attualità
Difesa legittima
Vittorio Emanuele III, nell’ottobre 1930,
dalla Tenuta Reale di San Rossore (PI),
emendando il Codice Penale del 1890,
decretò il testo definitivo1 di quello at-
tuale, che ebbe esecuzione dal 1931, con
la firma di Benito Mussolini ed il visto
del Guardasigilli Rocco.
Fino all’anno 2006, l’articolo 52 di det-
to Codice, composto da un solo com-
ma e con epigrafe “Difesa Legittima”,
così suonava:
* Non è punibile chi ha commesso il
fatto per esservi stato costretto dalla
necessità di difendere un diritto proprio
od altrui contro il pericolo attuale di
un’offesa ingiusta, sempre che la dife-
sa sia proporzionata all’offesa.
Nell’applicazione di questa norma, af-
finché si potesse ottenere un esimente
di reità nel caso di un’offesa in atto con-
tro se stessi od altri, il legislatore richie-
deva soltanto una proporzionalità fra le
due avverse azioni. Sic et simpliciter,
così come si era soliti legiferare nell’era
mussoliniana, omettendo quelle puntua-
lizzazioni che, a posteriori, sono poi state
inserite nel testo. Ecco come:
* malgrado i clamori di certe posizioni
politiche, all’unico comma del pregres-
so art. 52 sono stati aggiunti (nell’anno
20062) altri due3 commi, allo scopo di
consentire reazioni difensive possibil-
mente conformi alla legge, sempre nel
rigoroso rispetto della proporzionalità.
Le nuove norme aggiunte si prefiggono
di far percepire alla collettività che lo
Stato approva la reazione vigorosa del
soggetto aggredito, purché sia appro-
priata alle circostanze.
Se ne deduce che non vi è giustificazio-
Sede legale e amm.va: Via dello Struggino, 5/7/9 - Tel. 0586/429636 - 429331 - Livorno
Sede operativa: Zona Industriale Vallin del Buio - Livorno ◆ e-mail: info@abatesrl.it - www.abatesrl.it
di Saul Conforti
ne all’uso privato della forza, con im-
plicita dissuasione ad armarsi. Ciò allo
scopo di non rischiare l’incolpazione di
eccesso di difesa, con conseguente ri-
chiesta di risarcimento pecuniario, di cui
avrebbero diritto le famiglie dei crimi-
nali o loro stessi, in caso di omicidio o
lesioni.
Diritto comunque negato da uno speci-
fico principio normativo che sancisce
la “non responsabilità” di chi cagiona il
danno per legittima difesa. Quindi, as-
solutamente non giustizia fai da te.
Purtroppo per gli attori, ad ogni azione
di forza contro il furto o l’aggressione,
seguirà necessariamente un iter giudi-
ziario, con indagini per gli accertamen-
ti di merito.
Il nuovo testo, con l’aggiunta dei due
commi, vuole puntualizzare, a titolo
esemplificativo, alcune circostanze con-
tingenti:
- non si può sparare, con l’arma legitti-
mamente detenuta, a chi ancora si tro-
va nelle appartenenze dell’abitazione o
a chi fugge o a chi si è limitato a rubare
o a chi è disarmato e apparentemente
innocuo e neppure l’aggredito potrà ri-
valersi andando a cercare il delinquente
a casa propria.
Chi subisce un’aggressione nella pro-
pria dimora o in altro luogo dove eser-
cita un’attività commerciale o profes-
sionale, potrà anche usare un’arma, ma
se abbia sparato senza colpire l’intru-
so, avrà comunque compiuto indebita-
mente un fatto illecito. Tanto basta per-
ché venga instaurata un’azione giudi-
ziaria presso la competente Procura del-
la Repubblica, con conseguente iscri-
zione della parte nel registro degli inda-
gati, come atto dovuto ed a garanzia della
propria discolpa. L’Autorità Giudiziaria
requirente, dovrà, col suo saggio apprez-
zamento, accertare se vi è stato rispetto
della proporzionalità fra difesa ed offesa.
Insomma, questo nuovo testo legislati-
vo è teso a tutelare l’interesse di chi vie-
ne ingiustamente aggredito, con proba-
bile c.d. “assoluzione” già al termine delle
indagini preliminari (archiviazione del
procedimento penale), qualora, extrema
ratio, abbia messo in atto mezzi di dife-
sa decisamente energici.
Quid iuris per il comune cittadino ?
Vedremo come meglio potranno legife-
rare gli attuali organi politici nel momento
in cui verranno chiamati a valutare la le-
gittimità dei comportamenti che sono
stati oggetto della presente trattazione.
Uno Stato di diritto non potrà mai la-
sciare che vengano messi in atto com-
portamenti violenti, se non assolutamente
indispensabili, in ossequio alle tanto de-
cantate guarentigie democratiche.
Scavi - Demolizioni
Movimento Terra
Edilizia Industriale
Lavori Stradali

Ha tenuto una interessante conferenza sul tema:“Governo del cambiamento e democrazia diretta”
Il costituzionalista Emanuele Rossi
illustre ospite al Circolo Il Centro
di Gianni Giovangiacomo
Con la consegna della tessera di “socio
onorario” da parte del Presidente del “Cen-
tro”, Enrico Dello Sbarba, è iniziato l’in-
contro con il Prof. Emanuele Rossi, Costi-
tuzionalista, docente all’Università di Pisa.
Il moderatore, Fabio Del Nista, ha invitato
il Prof. Rossi a dare chiarimenti su un tema
molto attuale: “Governo del cambiamento
e democrazia diretta”.
Il relatore ha detto di voler evidenziare cosa
sta avvenendo in relazione alle riforme co-
stituzionali proposte dal governo. La mag-
gioranza vuole portare avanti due riforme,
una al Senato e una alla Camera, nella pro-
spettiva che lo scambio sia automatico,
cioè una volta approvata dall’una è auto-
maticamente approvata anche dall’altro.
Secondo questo governo sono necessa-
rie: la drastica riduzione del numero dei
parlamentari con la conseguente diminu-
zione della spesa pubblica, nonché rende-
re più efficiente l’iter di approvazione delle
Leggi.
La democrazia diretta si esprime attraver-
so i referendum, sia quello abrogativo, sia
con l’introduzione di referendum che ac-
quisiscano le proposte avanzate dai citta-
dini abbassandone l’attuale quorum. Vie-
ne prevista l’abolizione del Cnel (ma non è
una cosa nuova), il predominio del dettato
Costituzionale sul Diritto Comunitario, un
principio quest’ultimo che, come ha speci-
ficato il relatore “è già nei fatti”. Nel pro-
gramma governativo si parla anche del-
l’adeguamento delle regole dell’equilibrio
di bilancio, ma anche qui, ha precisato
Rossi, “non si capisce come debba essere
realizzato”.
L’attuale governo che in materia agisce
chiaramente attraverso il Ministero delle
Riforme Costituzionali, riguardo alle nuo-
ve Leggi, deve agire nel rispetto dell’art.
138 della Costituzione per cui deve essere
“il Parlamento ad essere il promotore delle
riforme”. Il governo dunque, in prospetti-
va, dichiarando il passaggio alla 3° repub-
blica (ma la 2°? si è chiesto il relatore) pro-
pone la “centralità dei cittadini”. A causa
delle difficoltà del funzionamento delle Isti-
Il Prof. Emanuele Rossi tra Fabio Del Nista ed Enrico Dello Sbarba.
tuzioni con i referendum si vuole il miglio-
re coinvolgimento dei cittadini che si espri-
mono così “direttamente”.
Quali sono queste riforme? Innanzi tutto
la riduzione del numero dei parlamentari,
per la Camera da 630 a 430, per il Senato
da 315 a 200, “ma non vengono spiegate
in modo chiaro le motivazioni di questi
numeri”. Questi numeri lasciano a deside-
rare anche da un punto di vista dell’effi-
cienza perché, come ha spiegato il Prof.
Rossi, verrebbero ad essere “diminuite il
numero delle Commissioni” che svolgo-
no un importante lavoro. In base al nume-
ro degli abitanti si passerebbe, per un de-
putato dai 96 mila attuali a 151mila, per un
senatore da 188 mila a 302 mila, in Europa
solo la Germania ne avrebbe di meno, ma
il loro sistema elettivo è diverso dal no-
stro.
Si è aperto un dibattito, ha aggiunto il re-
latore, sulla destinazione dei seggi al Se-
nato su base regionale, sono già stati “vo-
tati” dei provvedimenti che la maggioran-
za di governo ha proposto anche asse-
condando i propri elettori. Il prof. Rossi
ha poi spiegato il funzionamento dei refe-
rendum propositivi, i limiti alla loro am-
missibilità, le differenze tra i referendum
proposti dal popolo e quelli proposti dal
Parlamento.
Il relatore poi ha messo in rilievo che se il
“senso” è quello della maggiore rappre-
Attualità 7
sentatività dei cittadini e di avvicinarli alla
conduzione del paese “è una idea di par-
tecipazione sbagliata perché nega ogni
forma di dibattito, in cui si discute, si espri-
mono opinioni e ci si confronta, si tratta
perciò di una partecipazione meramente il-
lusoria”, secondo Jean Philippe De Rosier
“la democrazia diretta è impossibile tutte
le volte che si vuole, e su tutti i soggetti, si
crea solo una forte instabilità e spesso si
impedisce il buon funzionamento della
macchina statale”.
Il valore della politica è invece quello “della
mediazione”, della ricerca del meglio attra-
verso la conoscenza, per il bene della to-
talità dei cittadini. “La democrazia che si
esprime solo con un si o con un no, è la
democrazia dove vince sempre il più for-
te” e quindi in pratica la si nega, e la così
detta democrazia diretta, ha terminato il
Prof. Rossi, “dimostra tutta la propria in-
sofferenza verso le comunità intermedie”.
Tra gli interventi, Del Nista ha sottolinea-
to, condivisa da molti, “la propria preoc-
cupazione sulla tenuta della democrazia”,
Dello Sbarba ha evidenziato “la sudditan-
za passiva su questi argomenti da parte di
molti”, corale è stato il chiedersi come mai,
nel recente passato, sia stata fatta una
battaglia per il no al referendum, mentre
oggi “c’è un silenzio assordante”. Allora?
Smuovere il sentire comune è quello che
si deve fare.
 8 Attualità

La Camera di Commercio ha organizzato due focus group per individuare

le esigenze del settore a cui la tecnologia 4.0 può rispondere

Gli operatori marittimi a confronto

per il progetto EasyLog
Gli operatori marittimi a confronto per il
progetto EasyLog, che mira a creare un’
“autostrada” digitale in grado di precede-
re e accompagnare le navi tra i porti del
Mediterraneo.
Si sono nei giorni scorsi a Livorno e a
Piombino i due focus group del progetto
"EasyLog - Logistica ottimizzata per i por-
ti e il trasporto intermodale”. Gli incontri,
rivolti agli operatori portuali, autotraspor-
tatori, spedizionieri, terminalisti, agenzie
marittime e a tutti coloro che operano nel
porto, sono stati organizzati dalla Camera
di Commercio della Maremma e del Tirre-
no con il supporto del CIREM dell' UniCa
- Università degli Studi di Cagliari e dell'
Autorità di Sistema Portuale del Mar Tir-
reno Settentrionale.
Lo scopo dei due focus group era riuscire
a stimolare il dibattito e registrare così,
dando la parola a chi opera nel settore, le
principali esigenze per migliorare la logi-
stica portuale tra gli approdi coinvolti nel
progetto. La risposta degli imprenditori è
stata positiva: nei focus group i vari ope-
ratori si sono confrontati vivacemente per
portare all’attenzione del gruppo esigen-
ze, problematiche e proposte per la loro
risoluzione, in particolare su due temi: la
filiera dell’autotrasporto e lo stato dell’ar-
te del sistema portualità. Gli incontri sono
la naturale replica di quelli tenuti negli altri
porti strategici per collegamenti (Olbia,
Savona, Bastia), coinvolti nel progetto.
EasyLog ha infatti lo scopo di potenziare
dal punto di vista tecnologico e digitale i
nodi portuali delle regioni dell’area di coo-
perazione - Sardegna, Corsica, Liguria, par-
te della Regione del Var e della costa To-
scana - e progettare e sperimentare un nuo-
vo sistema ICT integrato a supporto della
catena di trasporto multimodale transfron-
taliero. In questo modo i dati raccolti in
modo automatizzato a Livorno, ad esem-
pio, potranno essere comunicati digitalmen-
te in anticipo ai porti di arrivo, permetten-
do l’automazione dei servizi di accoglien-
za, il risparmio di tempi e costi di attesa e
organizzazione.
Il progetto EasyLog è finanziato dal pro-
gramma comunitario Interreg IT - FR Ma-
rittimo 2014-2020.

UN NUOVO PROGETTO PER ALLARGARE ULTERIORMENTE IL CANALE DI ACCESSO

Livorno risponde alla sfida delle grandi navi

Allargare ulteriormente la strettoia del Marzocco per migliorare l’accessibilità del porto. È
questo il nuovo obiettivo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale che
nei giorni scorsi, in una riunione tecnica con la Capitaneria, i piloti e gli operatori portuali, ha
proposto un progetto di approfondimento dei fondali in prossimità dei punti più stretti del
canale di accesso, quelli in cui passano i tubi dell’Eni. Si tratterebbe di rimuovere complessiva-
mente 20 mila metri cubi di sedime per arrivare a dare al canale una larghezza di 70 metri (dagli
attuali 57 metri) e una profondità di 13 metri proprio laddove passano le tubazioni.
È una novità che potrebbe tradursi in nuovi importanti benefici per gli operatori portuali e,
soprattutto, per le grandi compagnie. Se infatti le simulazioni di manovra programmate doves-
sero dare un riscontro favorevole, i nuovi lavori di dragaggio potrebbero consentire di portare
in Darsena Toscana le navi di ultima generazione senza più le limitazioni di carico attuali. Tanto per fare un esempio: oggi le unità
navali larghe 42.8 metri entrano a carico ridotto con un pescaggio di 10,75 metri, mentre il target di progetto – se raggiunto – tende
a consentire un pescaggio di 12 metri, che significa livelli di carico maggiori.
L’intervento ha un costo di poche centinaia di migliaia di euro ed è prevista che venga finanziato dal Lorenzini Terminal e dal
Terminal Darsena Toscana.
Dopo i primi lavori di allargamento e quelli di realizzazione di illuminazione notturna del canale di accesso, la nuova opera
rappresenta un ulteriore passo in avanti per dare al porto la massima operatività possibile.

La Scuola, oggi
di Mario Lorenzini
La Scuola oggi sta contando quanti
alunni hanno scelto l’istituto trami-
te l’iscrizione anche via mail al fine
di programmare il numero delle
classi e il numero dei docenti per
il prossimo anno scolastico, men-
tre gli studenti dell’ultima classe del
Liceo Classico si sono soffermati
sulle modifiche previste per la
prossima maturità.
Ma c’è anche chi propone di orga-
nizzare la scuola secondaria per
materie. La proposta parte da Fi-
renze da un Gruppo che ha trova-
to la stampa pronta a descrivere
la proposta.
***
“ADDIO ALLE CLASSI, CHI CI
CREDE CHI NO”
L’ ex Ministro Berlinguer afferma
che l’idea è di buon senso “fareb-
be superare una rigidità dannosa”.
Di parere contrario una Dirigente
scolastica (ex Preside) che affer-
ma: “Ma oggi in Italia non è realiz-
zabile, troppe carenze”.
Terminal Crociere
Piazzale dei Marmi - Livorno
Tel. 0586.202901
Fax 0586.892209
info@portolivorno2000.it
Non è finita.
“Costruire un insegnante a tavoli-
no” che critica il Ministro Bussetti
che afferma “per insegnare basta
la laurea”.
Non mi resta che leggere quanto ha
detto il Ministro alla VII Commissio-
ne Cultura:
“La Scuola deve essere aperta a
tutti, garantire le migliori opportuni-
tà possibili.parlare tutti i linguaggi
scientifici, tecnologici, multimrdiali
che il mondo globalizzato richiede”.
***
Intanto c’è L’INDIRIZZO TURISTICO
che sta accogliendo numerose
iscrizioni dove è presente e questo
è un esempio non trascurabile di
addio alla laurea è sufficiente un di-
ploma e poi alla ricerca del lavoro
magari all’estero.
***
Il Direttore de il TIRRENO, Luigi Vi-
cinanza, ha dedicato alla Maestra
Olivieri un elogio e un riconoscimen-
to per prestare servzio all’ Elba.
Bene. Chi scrive questa attenzione
l’ha avuta parecchi anni fa quando
insieme al compianto amico Neb-
biai incontrò a Pisa il Ministro della
Pubblica Istruzione e chiese un
provvedimento a favore del perso-
nale scolastico impegnato all’Elba.
Dopo qualche mese un Decreto ri-
conosceva il servizio raddoppian-
do il valore annuo, riconoscimento
che poi è stato esteso a tutto il per-
sonale statale.
Prestare servizio all’Elba è fatico-
so, spesso vuol dire stare lontano
da casa utilizzando auto, corriera
o treno e poi il traghetto.
Grazie Direttore di aver conferma-
to il valore dell’insegnare all’Elba.
Attualità 9
Addio,
Franco!
Si è spento dopo una lunga in-
fermità Franco Cecchetti uno dei
protagonisti in assoluto della
Democrazia Cristiana ed espo-
nente di rilievo nella vita pubbli-
ca di Livorno.
Abbiamo trascorso insieme la
lunga vicenda storica di quel
grande partito seguendo gli indi-
rizzi e le grandi intuizioni di
Amintore Fanfani che a Livor-
no trovarono nell'on.Primo Luc-
chesi un convinto sostenitore.
Frequenti le animate di scussio-
ni (Franco era dotato di un forte
carattere poco disposto alle tran-
sazioni) ma restano innegabili le
Sue elevate capacità manageriali
ed il Suo sincero attacamento
alle Istituzioni.
La Sua vicenda politica di demo-
cristiano militante l'ha vissuta,
per Sua scelta, quasi esclusiva-
mente a Livorno, città che ha
amato profondamente e per la
quale, nei vari importanti passag-
gi della Sua importante carriera
pubblica, ha saputo ergersi come
un auntentico protagonista.
Enrico Dello Sbarba
 10 Cinguettare
I libri rappresentano una ricchezza di co-
noscenza enorme. Sapere la nostra storia
ci sprona a comprendere le potenzialità
delle nostre città e a valorizzarle maggior-
mente di quanto si faccia. "Storia illustra-
ta della Costa Toscana" è il volume che
ha esordito in Fortezza Vecchia a Livorno
alla presenza del Presidente della Regio-
ne Toscana Enrico Rossi e dell'assessore
Cristina Grieco. "Questo è il miglior luo-
go per presentare la Costa Toscana che
si estende per 230 Km. Una costa vocata
alla portualità fin dall'antichità con Livor-
no porto di levatura internazionale" ha
sottolineato Olimpia Vaccari, autrice del
libro edito da Pacini editore. Ed ha rimar-
cato che siamo in una realtà ineguaglia-
bile, abbiamo un gioiello di porto con dei
capolavori architettonici che non possia-
mo continuare a sottovalutare. Non esi-
stono altre realtà similari a quella che ha
Livorno, voluta dai Medici, come porto
della Toscana. Stefano Casini Benvenuti
ha evidenziato le potenzialità della Costa
in termini di economia e di lavoro. "La
priorità è rimettere al centro la portualità
per il rilancio dell'economia Toscana" ha
concluso Enrico Rossi.
Zero robotics: premiati in Camera di Com-
mercio a Livorno gli studenti del Liceo
Cecioni che hanno primeggiato ai cam-
pionati del mondo di robotica.Il presidente
Breda padrone di casa ha accolto gli stu-
denti e i loro tutors nella sede camerale
delle imprese quale segno di attenzione
al mondo della scuola che favorisce que-
sta alleanza educativa e formativa. Pre-
sente anche il presidente Ricci dell'As-
sociazione Industriali, l'Ufficio scolasti-
co territoriale con Paola Barontini, che a
nome della dottoressa Pezzati ha conse-
gnato una targa riconoscimento agli stu-
Gli studenti del Liceo Cecioni che hanno primeggiato ai campionati del mondo di robotica.
Cinguettare
di Luca Lischi
denti. È intervenuta anche l'assessore
regionale Cristina Grieco: "voi siete una
eccellenza che onora la Regione Tosca-
na. Ragazze e ragazzi continuate con im-
pegno a mettere a frutto i vostri talenti e
siate grati ad una scuola e ad una comu-
nità, con le imprese al vostro fianco, che
vi offrono queste opportunità. Bravi."
Tra le molteplici opportunità nel settore
della formazione che offre la Regione To-
scana c'è Trio un progetto di formazione
a distanza (FAD) accessibile a tutti. Fi-
nanziato grazie ai fondi europei e che si è
irradiato positivamente per la sua speci-
ficità con attività di formazione che spa-
ziano dalle lingue, all'informatica, alla si-
curezza, alle politiche attive del lavoro fino
ai recenti percorsi di formazione sui temi
del 4.0. Trio è stato recentemente rinno-
vato con un sito in linea con i più recenti
aggiornamenti che facilitano la navigazio-
ne e presentato nella sua nuova veste dal-
l'assessore regionale Cristina Grieco, che
ha proposto di coinvolgere nel progetto
le scuole come soggetti sempre più vocati
al digitale. Trio è gratuito basta iscriversi:
www.trio.it e iniziare a "formarsi".
Le recenti elezioni regionali in Abruzzo e
in Sardegna confermano come" primo"
partito quello "del non voto". Non pos-
siamo non riflettere su una percentuale
altissima (quasi 1 su 2) di elettori che ri-
nunciano a votare. Le istituzioni e i partiti
dovrebbero concentrarsi di più su questo
tema dell'assenteismo che indebolisce la
nostra democrazia e fare di tutto per ripor-
tare ad avere fiducia nel voto come stru-
mento fondamentale per contribuire al
bene comune.
Reddito di cittadinanza, piattaforme infor-
matiche e navigator: una gran confusione
e soprattutto un sistema di assistenziali-
smo che non sprona a "darsi da fare". Eser-
citi di persone in attesa di lavoro. E il lavo-
ro che non c è. Specialmente per chi non
ha competenze da mettere in campo. Gli
ultimi dati ci parlano di una disoccupazio-
ne giovanile al 33%! Avremmo bisogno di
un reddito di avviamento al lavoro. Quan-
do si dà un sussidio occorrerebbe l'imme-
diatezza di una condizionalita'. "Ricevi 800
euro. In cambio dona tempo (non le previ-
ste e scarne 8 ore settimanali!) in attività
per la tua comunità e impegnati a formati,
a "imparare un mestiere". Che poi si pensi
che per trovare lavoro siano necessarie le
piattaforme informatiche è tutto da dimo-
strare. La maggioranza delle imprese sono
micro e formate da pochi dipendenti e quan-
do cercano un nuovo lavoratore rara-
mente ricorrono alle piattaforme! E ancora
che il Navigator (cosi come saranno scelti
ovvero laureati senza esperienza), sia il
facilitatore per favorire incontro domanda
offerta è alquanto utopico.
Riporto volentieri un colloquio con un gio-
vane (diplomato 21 anni) a cui ho chiesto
"Che cosa fai per trovare lavoro?" la sua
risposta: "ho interesse a lavorare nel set-
tore turistico, penso di avere attitudine e
buone conoscenze linguistiche. Ho già
avuto esperienze in questo settore. Mi in-
formo e chiedo chi è alla ricerca di perso-
nale. Poi vado personalmente a portare il
mio curriculum. Mi faccio vedere. Sta par-
tendo la stagione estiva e francamente le
opportunità ci sono. Occorre un po' di ca-
parbietà e di spirito di iniziativa. Penso che
chi si dà da fare, il lavoro, almeno stagio-
nale, c'è!"

Meno male che
si leva ...di torno
Sono certo che questa sarà l'ultima oc-
casione in cui Il Centro si occupa, ma
solo sulla pagina delle spigolature, del
Sindaco di Livorno - Filippo Nogarin.
Ha scelto l'Europa. Si candiderà infatti
per le elezioni europee del prossimo 26
maggio naturalmente dovrà essere elet-
to e la cosa non sembra nè facile nè
sicura. Non abbiamo altro da aggiunge-
re. Pensiamo che non susciterà grandi
rimpianti almeno nella grande maggio-
ranza dei livornesi.
P.S.: Noi de Il Centro non possiamo di-
menticare la sua "sensibilità democra-
tica" allorchè cercò di impedire il libe-
ro accesso del nostro periodico all'in-
terno del palazzo comunale.
Forme di razzismo
dilagante
Ormai non fanno quasi più notizia le ma-
nifestazioni razzistiche in crescente au-
mento nel nostro paese legate alla pre-
senza del governo gialloverde.
A Melegnano una coppia di italiani è stata
insultata per avere adottato un bambino
di colore. Sulla porta di ingresso è stata
trovata uan scritta "Ammazza al nagar"
seguita da una svastica.
In una scuola di Foligno, un maestro ha
all'angolo un bimbo nero: "Bambini
guardate quanto è brutto": meno male
che il Miur ha pesanto bene di sospen-
dere "il bravo insegnante". Si è giustifi-
cato dichiarando: "E' stato un esperi-
mento sociale!!!!". Sic.
Dei 5Stelle
al salva Salvini,
l'aut aut imposto
Può fare tutto quello che vuole il leader
maximo Matteo Salvini.
Visitare in carcere, accompagnato, da
Prefetto e Questore, un condannato ad
una pena definitiva per avere sparato e
ferito un rumeno che tentava di rubare
gasolio da un trattore agricolo: ha di-
chiarato che, se fosse dipeso da lui, non
sarebbe certamente in galera. Sic.
Spigolature 11
e
a recarsi alle urne: “lavoro, orgoglio, di-
tur gnità, futuro! Oggi in Sardegna sarà una
bellissima giornata”, ovviamente, a vo-
la tare per la Lega.
ip go
(da new mondo- Delta Pictures supple-
mento della Testata Giornalistica Delta
S
Press - 25 febbraio).
TAV congelata
Fischi e proteste hanno fatto seguito alla
Sabato mattina, alla vigilia delle elezio- decisione del due DiMaio-Salvini di rin-
ni in Sardegna, ha rotto il silenzio elet- viare, sine die, il completamento dell'im-
torale scatenando polemiche a non fi- portante opera. Dopo l'ok dei 5Stelle al
nire pubblicando un post sui propri pro- salva Salvini, era un decisione inevitabi-
fili social nel quale invitava gli elettori le!! Coraggio ed avanti!!.
“Pussa via! Stammi lontano,
Le mi disturbi il fine olfatto!”
Non può far nulla lo stronzo
rime di
al fin d’evita’ il contatto.
Sono improperi pesanti,
Franco degni d’una popolana
Biancani dei rioni malfamati
nel furor d’una mattana.
Rosa e stronzo L’escremento reagisce,
educatamente, ammodo:
Nel canale di una fogna, “Chi ti credi d’esse’, rosa
per la debole corrente, pe’ inveire in questo modo?”
scende una rosa bianca
galleggiando mollemente. E la rosa, assai altezzosa,
ormai priva di controllo,
Il canale confluisce grida: “Sappi sono stata
sulla destra nel canale sopra il petto della Lollo!”
dove arriva un nero stronzo
di grandezza non banale. “Pora sciocca! Tu non sai
quanto stava lacrimando
Per la debole corrente Sophia Loren e che lamenti
s’avvicina l’escremento mentre la stavo lasciando!”
alla bella rosa bianca
che gli grida il suo spavento:
Ristorante Aragosta
CHIUSO IL MARTEDÌ
specialità Cacciucco alla Livornese - Frutti di Mare - Pesce fresco - Crostacei
ACCURATA SELEZIONE DI VINI TOSCANI E NAZIONALI
Terrazza estiva - Sala climatizzata - Servizio Catering e Banqueting
Livorno - Piazza dell'Arsenale 6 (Porto Mediceo) - Tel. 0586.89.53.95 - Cell. 349.860.75.25
 12 Livorno

UN INCONTRO AL SERRA CLUB

L’accoglienza della vita

di Gianni Giovangiacomo

Nel salone parrocchiale di Santa Lucia in

Antignano, per “La Settimana per la Vita”,
a cura del Serra Club, si è tenuto un incon-
tro sul tema: “L’accoglienza della Vita: ieri,
oggi, domani”.
Don Gabriele Bezzi ha iniziato l’incontro
con un momento di preghiera, quindi Patri-
zio Benvenuto e Paolo Lugetti, attuale Presi-
dente del Serra, hanno presentato i due rela-
tori: la professoressa Daniela Musumeci, già
docente di Fisiologia umana all’Università
di Pisa e don Simone Barbieri, bioetico, do-
cente dell’Istituto Teologico di Camaiore e
della Scuola Teologica di Livorno.
La professoressa Musumeci ha iniziato
dall’enciclica di Papa Paolo VI, Humanae
Vitae, una enciclica contro l’aborto e l’uso
della pillola, che è stata “molto accantona-
ta” e ne ha ribadita la sua validità.
Ha proseguito dicendo che oggi ci trovia-
mo di fronte al dramma delle “culle vuote”
e il tasso di natalità è “minore di quello
degli anni di guerra ’40-45”. Tutto ciò è il
frutto di due “virus”: la contraccezione e
l’aborto volontario.
Come si è arrivati a questo? A causa di una
campagna di “falsità e bugie” orchestrate
dal mass media più importanti che predica-
vano che solo così di poteva porre fine
agli “aborti clandestini”. In questo modo
si è arrivati a legalizzare l’aborto terapeuti-
co che è divenuto un vero e proprio “abor-
to eugenetico”, lo prova il fatto che i down
sono stati i primi ad essere abortiti e non
se ne vede più, addirittura Amnesty Inter-
national ha definito l’aborto “un diritto
umano”, ma il “calo demografico” che si
sta registrando in tutto il mondo è divenu-
to una “catastrofe antropologica”.
Nel corso degli ultimi anni si è però verifi-
cato anche un “aumento dei casi di inferti-
Il salone parrocchiale di Santa Lucia gremito di persone. (foto da La Settimana della Diocesi di Livorno)
persone.
C’è da chiedersi se tutto questo può es-
sere considerato “un successo”!. C’è una
speranza? La speranza è data da coloro
che danno testimonianza a favore della
vita nascente. C’è un “volontariato per la
vita”, l’ S.O. S. Vita, “il progetto Gemma”
che sta ottenendo dei buoni risultati e c’è
il Movimento per la vita che continua la
propria battaglia.
Ha poi preso la parola don Simone Bar-
bieri che, sottolineando la decadenza del-
la società, ha ricordato come in Toscana
vengono regalati preservativi e pillole con
la scusa di evitare le malattie, cosa anche
questa non vera. La verità è che sono “i
nostri stili di vita che devono essere mes-
si in discussione”.
La “rinuncia all’impegno educativo” ver-
so i giovani, va di pari passo con la rinun-
cia ai “valori” basilari fondativi della no-
stra coscienza. Così ci troviamo di fronte
alla “dittatura del relativismo” e alla “fine
dell’etica”. Si comprende come ormai non
ci sia spazio per i più deboli, e il “bambino
non nato” è il primo fra questi. Alle donne
in gravidanza non si dà la possibilità di
compiere una “vera scelta” a favore della
maternità, anzi sono incentivate a fare il
contrario, “ma non c’è libertà senza la vita”.
Il pensiero radicale soffia sulle comunità
cristiane per “una libertà senza responsa-
bilità” ma è solo il Creatore stabilisce ciò
che è bene e ciò che è male.
Citando il Cardinal Caffarra, don Simone
ha detto che oggi la libertà si vuole fonda-
re sull’arbitrio del singolo che “ha tagliato
il cordone ombelicale che lo lega alla tra-
scendenza”, la vera libertà è quella di sce-
gliere sempre il bene. La morale di oggi è
“decido io al posto di Dio”, ma la persona
umana può trarre luce solo nel rapporto
con Dio, il “si a Dio” ci dice che già “l’em-
brione è vita di Dio”, nella realtà di amare
si riesce realmente a vivere “il senso della
vita cristiana”.
L’incontro ha destato molto interesse e il
salone era gremito di persone, dobbiamo
però constatare la quasi totale assenza dei
sacerdoti.

Vieni alla CISL

lità”, per cui la fecondazione “in vitro” ha
posto in essere “l’embrione come una mer-
ce preziosa e commerciabile”, prima era sta-
CONFEDERAZIONE ITALIANA
to considerato solo come uno spregevole SINDACATI LAVORATORI
“grumo di sangue”, quindi a seconda del- I nostri servizi: Fiscali, RED, ISEE,
le circostanze si cambia idea! Gli impianti Successioni, Vertenze e cause di lavoro, Colf e Badanti, Permessi
di embrioni in Italia, con esito positivo, di soggiorno, Pensioni, Infortuni, Affitti, Tutela Consumatori.
sono stati 7172, con esito negativo 127517,
praticamente “sono stati uccisi” 127517 Per info degli orari telefona alla UST-CISL Livorno n° 0586-899732
embrioni che avrebbero potuto diventare
 Livorno 13

LIVORNO: UN PORTO DOVE APPRODANO LE TRADIZIONI ED I SAPORI

Sua maestà il Cacciucco

Tuttavia, pochi piatti identificano una cit- È proprio in onore di quest’ultimo che, il
di Giulia Russo
tà come il Cacciucco identifica Livorno. Comune di Livorno ha deciso di ospitare
Nato come piatto della tradizione povera, in questo 2019, la quarta edizione del fe-
è andato modificandosi nel corso del tem- stival gastronomico livornese per eccel-
La cucina mediterranea, per la varietà del- po. Gli ingredienti che compongono il piat- lenza - il Cacciucco Pride. Un evento che
le sue ricette, accontenta ogni palato ed to sono sempre meno ma sempre più se- intende celebrare i piatti tipici della tradi-
occasione. lezionati nelle qualità. Gallinelle, seppie, zione culinaria labronica, di cui, il Cacciuc-
La sua storia è permeata dalle tradizioni polpi, scampi, sono solamente alcune del- co, è protagonista.
delle genti che hanno vissuto sulle spon- le varietà di pescato, proveniente dai com- Un piatto che sintetizza la natura stessa
de di un mare, quale il Mediterraneo, che partimenti marittimi della Toscana, presen- della Città: un’identità variegata, frutto
ha sempre unito, piuttosto che dividere. ti nella ricetta. Caratteristico, classico, cu- della contaminazione derivante dagli scam-
Questa, presenta caratteristiche di fondo cinato con cura e competenza; sono que- bi, e dai traffici che da sempre hanno ca-
unitarie anche in aree abitate da popola- sti i cinque ingredienti principali del Cac- ratterizzato la città di Livorno e più in ge-
zioni culturalmente differenti. Andando ad ciucco Livornese Tipico Tradizionale. nerale il bacino del Mediterraneo.
osservare alcuni tra i ricettari di questa
cucina, è possibile notare come la prepa-
razione di alcuni piatti differisca solo nel
nome o in qualche ingrediente seconda-
rio. Variazioni dovute, dunque, a motivi di
reperibilità o economicità.
Fin dai tempi più antichi il bacino del Me-
diterraneo, per la sua particolare posizio-
ne, ha costituito la meta migratoria di po-
poli provenienti da Asia, Africa, ed Euro-
pa, creando così le condizioni necessarie
per un fiorente sviluppo commerciale.
Malgrado la tendenza a custodire le pro-
prie tradizioni culinarie, la cucina mediter-
ranea, ha saputo amalgamare ingredienti
altrimenti estranei. Alcuni tra gli alimenti
di maggior consumo, quali ad esempio,
cereali, vino e olio si collocano ancora oggi
alla base della nostra cucina.
In questo contesto di scambio, hanno ri-
vestito particolare rilevanza le città por-
tuali; tra queste anche la nostra Livorno.
In quanto porto marittimo, la cucina livor-
nese tradizionale, presenta una grande
varietà di piatti a base di pesce. Ricordia-
mo il Bordatino livornese, piatto della cu-
cina povera tradizionale, veniva prepara-
to con gli avanzi del giorno prima, mesco-
lando poi la farina gialla col brodo dei fa-
gioli rossi al fine di ottenere le tipiche stria-
ture di colore scuro che caratterizzano
questa preparazione.
Anche seppie e triglie si inseriscono tra
gli ingredienti tipici della cucina labroni-
ca; con un’analoga preparazione, i due
prodotti, vengono serviti in umido. Difatti
la loro cottura viene ultimata in una salsa
di pomodoro arricchita da cipolla, prezze-
molo, alloro e pepe. Nel particolare caso
delle seppie, a questa preparazione, si ag-
giungono gli spinaci.
 14 Livorno
A MAGGIO IN CITTÀ SI VOTERÀ PER LE EUROPEE E PER IL NUOVO SINDACO
‘Election day’: ci siamo quasi...
di Franco Spugnesi
A fine maggio avremo un significativo
“election day”. A Livorno oltre alle ele-
zioni per il parlamento europeo, che in-
teresseranno tutto il continente, avre-
mo la possibilità di liberarci legalmente
del sindaco Nogarin votando un nuovo
consiglio comunale ed un nuovo Sinda-
co.
Sarebbe il tempo di conoscere il “cam-
po dei partenti” ma ad oggi nessuno -
eccetto Stella Sorgenti per il M5S e Luca
Salvetti per il centro-sinistra - ha for-
malizzato le candidature e le notizie sono
ancora incerte, anche se il tempo utile
Luca Salvetti
si candida
con una
coalizione
La novità della campagna elettorale per
le amministrative che si svolgeranno,
unitamente alle europee, domenica 26
maggio, è rappresentata dalla candida-
tura di Luca Salvetti alla carica di Sin-
daco, presentata da una coalizione che
vede in prima fila il Partito Democrati-
co ed altre liste civiche.
In proposito esprimiamo la nostra sod-
disfazione per una candidatura, assolu-
tamente livornese, quale è sicuramente
quella di Luca Salvetti, conosciutissimo
per i
sui seguitissimi “servizi” televisivi con
Granducato, per la sua profonda cono-
scenza delle complesse tematiche di Li-
vorno, una città che, dopo le ultime
esperienze caratterizzate da una assolu-
ta mediocrità, ha urgente bisogno di una
guida sicura in grado di rilanciare, su
ogni piano, questa nostra ciità.
Il Circolo e la redazione de Il Centro
seguiranno con attenzione la campagna
elettorale assicurando, fin d’ora, il pro-
prio appoggio all’amico Luca.
Filippo Nogarin
per l’individuazione dei candidati si sta
avviando alla fine.
Sembra quasi che ci sia difficoltà a di-
sporre di personaggi che dispongano
di adeguate, capacita ed esperienze per
affrontare l’impegno.
Eppure la città ha espresso nel passa-
to, uomini e donne, naturalmente co-
munisti, di buona levatura: intellettuali,
professionisti, o comunque funzionari
di partito, che avevano capacità e com-
petenze per ricoprire dignitosamente le
cariche cui erano chiamati.
Bisogna riconoscerlo: i partiti tradizio-
nali, hanno svolto per anni una bene-
merita attività d’interesse pubblico e la
selezione del personale politico. Chia-
ramente c’era anche un interesse di-
ciamo privato, quello di occupare con
propri uomini posti di potere con an-
nessi e connessi.
Tutto questo fino a quando la politica e
i politici si sono trasformati, nella pub-
blica opinione, in casta interessata solo
ai propri privilegi.
La soluzione, nell’entusiasmo del rin-
novamento, fu individuata nel rivolgersi
alla società civile e certamente ha pro-
dotto risultati apprezzabili ma, nella
nostra esperienza livornese, già nelle
elezioni passate ha mostrato di poter
produrre anche disastri.
Siamo certi che alla fine avremo una
bella competizioni tra uomini e donne
preparati e generosi ,ma uno dei primi
compiti che la nuova amministrazione
si dovrà dare è quello di favorire tutte
quelle realtà che si dedicheranno per
riportare i giovani livornesi a conside-
rare prioritario il loro impegno per il
bene comune, cosa che si può fare solo
studiando, conoscendo il territorio, pri-
vilegiando l’ESSERE rispetto all’APPA-
RIRE.
Altra missione dovrebbe essere quella
di sviluppare la partecipazione dei cit-
tadini alle decisioni comunali, l’Ammi-
nistrazione uscente, che della parteci-
pazione aveva fatto una bandiera, ha poi
operato in senso contrario ostacolando
anche la presenza dei cittadini alle riu-
nioni del Consiglio Comunale. Sarebbe
bene anche ripristinare organismi inter-
medi di rappresentanza, stabili, come
una volta le circoscrizioni.
Questa sarebbe realmente democrazia
non quel simulacro che chiamano “de-
mocrazia diretta” dove, abolita la fun-
zione di rappresentanza degli eletti,
ognuno esprime il suo voto su ogni
cosa, informato da chi?, e come? Cosiì
il potere resterebbe saldamente in mano
all’informatore.
Convegno
sui rifiuti urbani
Il Circolo Il Centro sta organiz-
zando un convegno che si svol-
gerà presumibilmente verso la
fine di questo mese su di un
tema di grande attualità: I rifiuti
urbani a Livorno: termovalorizza-
tore, discarica, rifiuti zero. Le pro-
poste possibili alla luce della pro-
grammazione regionale.
Si tratta, come è facilmente im-
maginaibile, di un evento di
grande interesse e di assoluta
priorità su cui è opportuno,
dopo una gestione chiusa ed
ottusa, che se ne cominci a di-
scutere apertamente ed in
grande libertà.

qui
Diocesi
di Fabio Figara
Livorno
capitale
della
solidarietà
Nel corso della 19° giornata
di raccolta del farmaco, solo
nella nostra città sono stati
donati oltre tremila medicinali
da destinare ai meno abbienti.
Oltre 200 volontari livornesi hanno par-
tecipato alla nuova edizione della Gior-
nata di Raccolta del Farmaco (sui so-
cial #GRF19), svoltasi in tutto il Paese
lo scorso 9 febbraio. Ogni anno questo
impegno si concretizza con migliaia di
medicinali da banco raccolti, che ver-
ranno distribuiti alle strutture caritative
e di volontariato e donate, nel corso
dell’anno, alle persone indigenti, che
difficilmente potrebbero permettersi
l’acquisto di medicinali.
Il bilancio di quest’anno ha visto un in-
cremento della raccolta: secondo le sta-
tistiche di Banco Farmaceutico, gli ol-
tre 400mila farmaci ricevuti dai dona-
tori serviranno per aiutare più di 500mila
persone che versano in condizioni di
forte precarietà economica.
Se in tutta Italia, in media, si registra un
aumento del 10% nella raccolta, a Li-
vorno tale dato arriva ad un incremento
del 25% rispetto all’anno precedente,
con ben 41 farmacie aderenti tramite il
Livorno 15
coordinamento di Alessandro Piacqua-
dio, responsabile della raccolta nella città
tro anni più tardi ha inizio anche l’attività
all’estero, per la Nigeria e per il Sud-Est
e provincia di Livorno, che ha così com-
mentato la risposta e il coinvolgimento
asiatico, poi in Uganda (2009) e ad Haiti
(2010), con la contemporanea creazione del
Banco Farmaceutico anche in Spagna
della popolazione: «Quello di sabato scor-
so è stato soprattutto un gesto di popo-
lo, che in tali occasioni esprime fino in
(2008) e in Portogallo (2009). «(Ero) malato
e mi avete visitato» (Mt 25, 36): trovare e
accudire un malato, così come acquistare e
fondo come la carità e la solidarietà ren-
dano il cuore dell’uomo più lieto.»
Il Banco Farmaceutico nasce nel 2000
donare un farmaco è un piccolo gesto che
racchiude in sé un grande atto di carità
verso il prossimo.
dalla collaborazione tra la Compagnia
delle Opere e Federfarma per rispondere
al bisogno farmaceutico delle persone in
difficoltà economica, mettendo in relazio-
ne farmacie, aziende farmaceutiche ed Enti
assistenziali presenti sul territorio.
La Fondazione Banco Farmaceutico, nata
nel 2008 per dare una forte e adeguata
personalità giuridica a quest’importantis-
sima opera caritatevole, ha il compito di
assicurare il mantenimento dei valori ide-
ali che ne stanno alla base, salvaguardan-
do e valorizzando le iniziative delle realtà
territoriali e delle associazioni presenti sia
in Italia sia all’estero, nonché provveden-
do alla tutela materiale (economica e di
conoscenza) di Banco Farmaceutico.
La prima Giornata di Raccolta del Farma-
co, nel 2000, fu organizzata coinvolgendo
la sola città di Milano: Banco Farmaceuti-
co ha poi rapidamente esteso la manife-
stazione a tutto il territorio nazionale. Quat-
è CAF, via Cecconi 40 - Tel. 0586/811809 - Livorno
è Patronato, via degli Apostoli 5 - Tel. 800740044 - Livorno
e
sport, tempo libero, volontariato
assistenza, consulenza, sostegno
Acli Service Srl
Via Cecconi 40 ai lavoratori, ai giovani,
Livorno
ai migranti, alle famiglie
 16 Rosignano

GIÀ VICESINDACO ED ASSESSORE NELLE GIUNTE GUIDATE DA ALESSANDRO FRANCHI

Daniele Donati candidato a sindaco

Queste, a grandi linee, le prime dichiara- azzeccata seria e responsabile su cui,
zioni rilasciate dal candidato più importan- Il Centro, dopo che saranno delineate il
te a Sindaco del Comune di Rosignano. programma, ritornerà nei prossimi nu-
Diciamo che si è trattato di una scelta meri.

Con tempi abbastanza rapidi, dopo

un'ampia consultazione che ha coinvol-
to larga parte di cittadini, enti ed asso-
ciazioni, Daniele Donati, già vicesinda-
co ed assessore nelle giunte guidate da
Alessandro Franchi, è stato indicato
quale candidato Sindaco per il comune
di Rosignano Marittimo per le elezioni
del 26 maggio.
Dopo la conferma della sua candidatura
che, vede oltre al P.D ed ai socialisti, ■ Ingegneria Multidisciplinare
■ Manutenzione e Montaggi di Aerogeneratori Eolici
anche la confluenza di alcune liste civi-
■ Manutenzione e Montaggi di Impianti Industriali
che ancora in preparazione, Daniele
■ Service Management e Ispezione & Expediting
Donati nelle prime dichiarazioni rilasciate
Etra, Ricerca e Selezione Personale
dopo la ufficialità della sua candidatura, ● P.E.S. COMPANIES ● P.E.S. COMMERCIAL PARTNERS
ha dichiarato che "il percorso che ab-
HEADQUARTERS
biamo messo in piedi è nuovo, non ci Via E. Mattei 11 - 57016 Rosignano S. (LI) ITALY
sono stati accordi sotto banco, non è nel Tel. +39 0586 727 111 Fax 39+ 0586 727 113
www.pes-srl.net info@pes-srl.net
mio stile. Ci dovremmo confrontare con
i futuri alleati sui punti principali del
programma. Non partiamo, da zero -
ha proseguito - ma da una esperienza
amministrativa svolta nelle ultime due
legislature che ha visto crescere, sotto
tutti gli aspetti, il nostro Comune: l'im-
pegno che assumo, fin d'ora, nei con-
fronti della comunità rosignanese, sarà
quello di proseguire, nella continuità,
lo svolgimento di un programma di go- Vendita al dettaglio
verno che vada incontro alle attese ed
alle speranze della gente. Nel corso delle
di carni e salumi
due ultime legislature molte cose sono interamente prodotti
state fatte, altre sono state solo impo- e lavorati in azienda
state. Inizieremo da questo per artico-
lare il programma: le liste vedranno in Loc. Poggio Marchino - Rosignano M.mo
campo persone nuove anche in relazio- Tel. 0586.799032
ne al cambiamento della società e dei Cell. 338.661.38.16 - 333.824.10.52
tempi in cui stiamo vivendo”.

Senza narrazione
Viviamo oggi in un’epoca completamen-
te diversa rispetto anche al più recente
passato e la composizione delle classi
sociali non corrisponde più alle catego-
rie di un tempo: quella che era conside-
rata la media borghesia, ovvero la pan-
cia della classe borghese, si è disgrega-
ta con il cambiamento e con la crisi e,
con il suo venire meno, si è spento quel
motore che, bene o male, dava la spinta
all’ascensore sociale. Anche la classe
operaia, da più di un quarto di secolo a
seguito della maggiore precarizzazione
e della frammentazione dei percorsi la-
vorativi, ha lasciato cadere la bandiera
del cambiamento e l’ha fatto per scelta
non collettiva ma individuale di nume-
rosi suoi appartenenti costretti dai diver-
si bisogni maturati e sedotti da ben altri
sogni e stili di vita.
Quello che fu il proletariato, che come
soggetto politico-sociale non esiste più,
è annegato nella liquidità “baumaniana”
e si è dissolto nella trasmutazione dei sui
componenti da produttori a consuma-
tori scivolando dalla ricerca comune del-
l’equità, del riscatto e della giustizia so-
ciale nell’aspirazione individuale al suc-
cesso e all’agiatezza televisiva da muli-
no bianco.
La solidarietà e l’emulazione positiva han-
no lasciato il posto all’invidia sociale, ali-
mentata dall’acredine e dal livore. La ri-
cerca di una vita altra, fatta di sogni e di
lustrini, nell’ambito della quale vengono
Il famoso Quarto stato, dipinto di Guiuseppe Pellizza da Volpeda che rappre- In altre paro-
senta un’icona dei lavoratori.
di Sergio Costalli
collocate e accresciute le aspirazioni
smaniose dei singoli verso uno status
di fatto irraggiungibile, ha favorito la più
rapida diffusione del rancoroso radica-
lismo populistico e sovranista dal quale
siamo quotidianamente afflitti. La fru-
strazione per le sconfitte politiche su-
bite, la disillusione nei confronti di un
radioso avvenire e l’evaporazione simul-
tanea dei grandi partiti popolari hanno
fatto il resto. La coscienza e la cultu-
ra, come elementi e livelli di consape-
volezza e di organizzazione, presenti
da sempre nelle avanguardie della con-
dizione operaia non hanno retto ai cam-
biamenti, così come non ha resistito
neppure quel minimo livello di voca-
zione tradunionista.
Congiuntamente alla perdita della ca-
pacità di sintesi e di lettura della realtà è
venuta meno anche la capacità di gesti-
re qualsivoglia aspetto negativo e qual-
siasi difficoltà delle vicende della vita.
La realtà virtuale si è appropriata delle
menti “hackerate” fagocitando la realtà
reale ma, è inutile dirlo, sarà sempre
quest’ultima a trionfare, presentando
sgradite sorprese al risveglio delle in-
caute genti. Non ritengo che si sia trat-
tato di un “trahison des clercs”, se mai
vedo la loro incapacità che tuttavia è
cosa molto diversa, anche se il risulta-
to finale è stato il medesimo.
Un’incapacità a riproporre, forse pro-
prio a riappropriarsi, e a ricostruire una
narrazione
popolare ov-
vero la capa-
cità di selezio-
nare e ordina-
re, nella con-
gerie infinita
dei fatti del
mondo e della
vita, una loro
sequenza si-
gnificativa
cioè portatrice
di senso.
le: dare un
Cultura 17
senso ragionato e compiuto alle infor-
mazioni e agli accadimenti, metterli in
fila e in ordine per comprenderli e, at-
traverso questi, comprendere il mondo
e la vita; tracciare il percorso ancora
da compiere e presidiare quello compiu-
to. Il popolo, in nome dell’edonismo ieri
e del populismo oggi, è stato reso subal-
terno ed è stato privato, radicalmente
privato, di una propria narrazione.
Che cosa è infatti successo, tra le mol-
te altre cose, in Italia in questo ultimo
quarto di secolo se non una distruzione
sistematica delle grandi narrazioni poli-
tiche e sociali dei grandi movimenti
popolari che avevano contribuito a fare
di una plebe un popolo, fondandone
l’autonomia politica e culturale e svi-
luppandone la tendenza egemonica?
Non c’era alcun lavoratore, cattolico,
socialista o comunista che fosse, per
quanto privo di istruzione, che non
avesse consapevolezza di appartenere
a un grande movimento, a qualcosa che
veniva da lontano e che andava lonta-
no, che era vivo e presente nel mondo
e che gli avrebbe consentito di miglio-
rare, collettivamente, la sua esistenza e
quella dei suoi figli. La guerra che è stata
mossa contro la narrazione popolare è
stata soprattutto ideologica e il movi-
mento l’ha perduta senza neanche com-
batterla. Mario Tronti ebbe a scrivere
che “malgrado la stupidità dei vinci-
tori, i vinti fermissimamente si propo-
sero di perdere”.
Si è trattato di un vero e proprio mas-
sacro politico e culturale e tuttavia, an-
cor oggi, alcuni illustri politici e catte-
dratici si stupiscono del fatto che coloro
che sono stati deprivati di qualsiasi au-
tonoma narrazione, di ogni traccia di sto-
ria collettiva, di qualsiasi identità e di ogni
organizzazione, abbiano rivolto la loro
attenzione e il loro apprezzamento ai
cosiddetti movimenti dell’antipolitica!
C’è veramente da stupirsi di questo stu-
pore che nasce dall’incomprensione ma
se non comprendono come potranno
recuperare?
(1. continua)
 18 Cultura
L’angolo di Don Ordesio Bellini
Extra Ecclesiam
nulla salus
Il “potere” o lo si usa per dominare o lo si
usa per servire. Servire significa preoccu-
parsi di garantire benessere, salute, cul-
tura e … anche divertimento (gli antichi
“circenses” non ci abbandonano mai).
Oggi si chiama “sport”. Sulla “salvezza”
dei cittadini vigila attenta la protezione
civile, tutte le varie strutture dello Stato e
le varie forme di volontariato.
Un tempo si dava importanza anche a un
altro genere di salvezza. Si chiamava “la
salvezza dell’anima e delle anime”. Nei
secoli tale espressione si è andata gon-
fiando molto per motivi storici ingloban-
do aspetti vari di tipo politico, sociale e
quant’altro. Custode e garante di questa
salvezza era la Chiesa. Anche dopo le sue
divisioni storiche con l’Oriente e poi con
la Riforma Protestante ogni “struttura
ecclesiale” era comunque gelosamente
custode del proprio ruolo che a torto o a
ragione facevano derivare da Dio. Ci si
combatteva e si combatteva anche per la
“salvezza delle anime”.
Un’espressione riassume bene questa lo-
gica politico-religiosa:
si tratta del principio “EXTRA ECCLE-
SIAM NULLA SALUS”. Teologicamente
tale espressione è tuttora valida, ma cer-
tamente non con la carica passionale e
politica dei secoli andati. Oggi abbiamo
capito che il modo di appartenenza alla
chiesa è un concetto analogico con mille
e più sfumature che tutte hanno il loro
fondamento in “Cristo morto e risorto per
tutti”. In quel “tutti” ci sono proprio tutti,
anche quelli che non ci vogliono essere,
anche quelli che non sanno chi è Cristo,
anche quelli che si dichiarano atei, non
credenti e miscredenti. La morte e la risur-
rezione di Cristo risulterebbe allora una
“meravigliosa fregatura” per tutti. Questa
è la cosiddetta “redenzione oggettiva”.
Ovviamente non si tratta di un automati-
smo. In qualche modo si devono dare de-
terminate condizioni che formano la co-
siddetta “redenzione soggettiva”. Ma non
è questo l’argomento diretto di questo
scritto.
Siccome la “salvezza dell’anima”era con-
siderato un elemento importante del ser-
vizio agli uomini nei secoli passati, a poco
a poco il suo uso e il suo abuso diventerà
l’elemento più importante da cui scaturi-
ranno situazioni di conflittualità tra lo Sta-
to e la Chiesa, che da una parte e dall’al-
tra prenderanno storicamente vari nomi:
ierocrazia, teocrazia, alleanza trono alta-
re, cesaropapismo, giurisdizionalismo,
fino a don Camillo e Peppone.
Da dove ha inizio in forma storicamente
documentata questo groviglio? Lo si deve
a un certo Papa Gelasio che così scrive
all’imperatore d’Oriente Anastasio (494):
“Due sono, Augusto Imperatore, le au-
torità che reggono principalmente que-
sto mondo: la sacra autorità dei vescovi
e la potestà regale. Delle quali tanto più
grave è la responsabilità dei sacerdoti
in quanto devono rendere conto a Dio
di tutti gli uomini, re compresi.» …
«Se nell’ordine delle cose pubbliche i
vescovi riconoscono la potestà che ti è
stata data da Dio, e obbediscono alle
tue leggi senza voler andare contro le
tue decisioni nelle cose del mondo; con
quale affetto devi tu obbedire a coloro
che sono incaricati di dispensare i sacri
misteri?»
Quindi due sono le autorità che reggono
il mondo e due resteranno con alti e bassi
fino alla rivoluzione francese. Come si
DISTRIBUTORI STRADALI Benzina, Gasolio, Gpl e Metano
AREZZO
San Giovanni Valdarno
Montevarchi
Terranuova Bracciolini
Loro Ciuffena
Viale Santa Margherita (AR)
.............................................
SIENA
Abbadia san Salvatore
Sovicille
.............................................
FIRENZE
Viale Guidoni (FI) *
San Polo (FI)
Fucecchio
* in ristrutturazione
vede, sul potere regale c’è l’ipoteca dell’
“obbedire a coloro che sono incaricati
di dispensare i sacri misteri»
Comunque nessuno dei due, Chiesa e Sta-
to, voleva l’eliminazione dell’altro. Anzi!
In un certo senso a partire soprattutto
dall’incoronazione di Carlo Magno nei
secoli si sosterranno e si legittimeranno di
fatto tra di loro. Il problema era semplice-
mente quello di assicurare a uno dei due
una certa egemonia sull’altro secondo i
propri interessi.
E queste reciproche rivendicazioni egemo-
niche durarono più o meno fino alla dine
del 1700 per ricevere una prima forte botta
con la Rivoluzione Francese, e poi con il
Liberalismo e successivamente al tempo
dei vari totalitarismi. E’ l’epoca dei Con-
cordati. L’obiettivo dello Stato era rele-
gare la Chiesa, come si suol dire, nelle sa-
grestie o considerarla custode e garante
dell’ordine costituito. Maestra di virtù ci-
viche più che di fede. Una Chiesa funzio-
nale e organica. Di fatto la Chiesa cessa
ufficialmente di essere considerata un
soggetto di rilevanza politica nello stato e
con lo Stato.
FINE DELLA SOCIETA’ UFFICIALMEN-
TE CRISTIANA-
L’Europa in genere cessa così di essere
segue a pag. 19
.............................................
LUCCA
Gallicano
Antraccoli
Altopascio
Ponte alla Ciliegia
.............................................
PISTOIA
Panicagliora
.............................................
LIVORNO
Via Cattaneo (LI)
.............................................
PISA
Montecatini Val di Cecina
 Cultura 19

da pag. 18 ma cercando con la splendida “furbizia” necessariamente di tutta la Sua storia, e

una società “ufficialmente cristiana” per propria della Chiesa “esperta di umanità” desidero morire da cristiano e da cattoli-
decreto dello Stato. Alla Chiesa rimane “la di trovare modi veri e reali per cercare di co. Per me “solo in Lei c’è salvezza e so-
società reale”, quella dei fedeli. La sua “far entrare” un po’ tutti, spesso anche a prattutto nei suoi sacramenti” e questa
forza, anche politica, le veniva dalla sua loro insaputa. era convinzione di don Mazzolari, don
presenza capillare tra la gente e per un certo Naturalmente non a buon mercato facen- Milani e tanti altri che dalla Chiesa aveva-
periodo a oartire dalla fine del 1800 dalla do sconti o condoni generalizzati. Ma aiu- no anche ricevuto incomprensioni e “ba-
presenza dei partiti cosiddetti cristiani. tando e rispettando il grado di coscienza stonate”.
delle persone e dei popoli e offrendo a Ma quando mi guardo intorno e vedo
VA DIMINUENDO E LIQUEFACENDOSI essi possibilità di essere battezzati, se lo ebrei, musulmani, credenti in genere, atei
ANCHE IL POPOLO FEDELE vogliono, e di vivere con coerenza e pub- onesti (e non solo gaudenti o arrabbiati),
Più o meno dagli anni sessanta tutto si va blicamente il Vangelo. la prima cosa che penso non è di farli di-
pian piano incrinando: l’Unione Sovietica Non si tratta più di “fare entrare” tutti ventare dei “nostri” (mi potrebbe anche
con Kruscev, l’America con Kennedy e con le buone o con le cattive, ma di pro- far piacere, e anche tanto!) ma di chiamar-
anche la Chiesa con Giovanni XXIII e il porre, testimoniare, “attrarre”. Si usò li fratelli e amici.
Concilio Vaticano II. Ma è con il boom molto a partire dal Concilio Vaticano II° il
economico che la “forza massiva della termine “di CRISTIANI ANONIMI”. Ov- NB. Il concetto di Chiesa monolitica e
Chiesa inizia a cedere anche nel suo co- vio che di questo concetto si può anche onnicomprensivo si può applicare a tutte
siddetto “popolo fedele”. L’ Europa diven- abusare intendendo coscienza morale quelle istituzioni che con le buone o con
ta più ricca, è il trionfo della CocaCola e come semplice giustificazione di pigrizia le cattive “ti obbligavano e ti obbligano”
dei suoi simili, l’automobile diventa popo- mentale, ignoranza religiosa ereditata e a entrare nel loro sacco: anche il comuni-
lare (Volks-wagen) la cosiddetta classe conservata passivamente, spontaneismo smo, il nazismo, il fascismo, il consumi-
media dal punto di vista dei soldi fa capo- e sentimentalismo senza sforzo di ricerca smo e ogni forma di ideologia antica e
lino nel mondo dei borghesi, anche i figli e di ragioni. Ma questo purtroppo non moderna. In poche parole: tutti coloro che
del popolo fanno sport nelle palestre e non solo nel campo religioso. KI vediamo so- nei secoli si sono autoproclamati “salva-
più nelle strade o negli oratori dei preti e le prattutto nella politica. La chiesa comun- tori del popolo e dei popoli”, in nome di
settimane bianche diventano anche ap- que ormai si fida e si rivolge a “ tutti gli Dio o di una ideologia, dichiarando la loro
pannaggio del “popolo” e avanti fino al uomini e donne di buona volontà”. proposta di salvezza e liberazione di ORI-
“progressismo” e poi al politicamente cor- Ecco perchè io,cristiano cattolico e prete, GINE GARANTITA CONTROLLATA E
retto, trionfo del pensiero unico. La parola sono fiero della mia Chiesa, anche se non PROTETTA.
salvezza in senso religioso sparisce dal-
l’orizzonte dell’uomo La secolarizzazione
e il secolarismo sembrano trionfare. Dico
sembrano, perché ormai credo si sia capi-
to: io sono convinto che questo non è
tutto progresso benefico, e quindi è sem-
pre in agguato sia psicologicamente che
politicamente “un popolo ribelle”, insod-
disfatto di troppe proposte “soddisfacen-
ti”, inconsciamente forse desideroso di
qualcosa che abbia a che fare con l’ani-
ma, comunque si intenda la parola. Come
già scritto in altra occasione, il boom degli
psicologi, psicoterapeuti e pasichiatri pos-
so esserne una verifica. Non si definisce
forse la depressione “malattia dell’anima”?
Ma allora che ne è del principio “extra Ec-
clesiam nulla salus”?
Certamente non più “o dentro o fuori” in
senso soprattutto sociologico – politico
20 pubblicita

AZIENDA STORICA
Dal 1839 Olivete e Frantoio
in Bibbona (LI)
Vendita diretta
Olio Extravergine di Oliva
e linea cosmetica
a base di polifenoli
www.peccianti.com
Tel. 0586/670087

Acli Labor SOCIETÀ COOPERATIVA

Edilizia - Pulizie civili e industriali

Via Risiera San Saba 19 - Castiglioncello (LI) Giardinaggio
Tel. 0586.764080 - Cell. 347.7683628 Via del Mondiglio 18, loc. Le Morelline, Tel. 0586.790.751 - Rosignano S.
www.aclilabor.it

Stampiamo di di tutto
tutto anche
anche

O.M.P.
Stampiamo
in limitato
in limitato numero
numero di di copie
copie
aa prezzi
prezzi veramente
veramente eccezionali
eccezionali S.r.l.

CHIEDETECI UN
CHIEDETECI UN PREVENTIVO
PREVENTIVO ROSIGNANO SOLVAY
Via
ViaG.Razzaguta
G.Razzaguta 26, int. 13 (zona Collinaia) --Livorno
Livorno Via G. Rossa 24 Tel. 0586.791174

Tel. 0586/1732178
Fax. 0586.791173
E.mail: omp@omprosignano.it

Via della Repubblica 118

CA.PA. TER s.r.l.

ROSIGNANO SOLVAY
Tel. 0586/794962 - Fax 0586/764026
e-mail: coopgiglio@tin.it
Ca.Pa. Ter è da tempo un autentico punto di riferimento sul territorio
toscano per opere di movimento terra e lavori di edilizia pubblica e privata Dal 1963 operativi in Toscana con autisti e servizi multilingua
di qualunque tipologia, con competenze specifiche nella costruzione e
nella manutenzione di fognature, canali di drenaggio e sistemi di bonifica. Via della Villana 126, Rosignano Solvay-Castiglioncello
Via Don Luigi Sturzo n. 172 - Tel. 0586.984479 - Guasticce (LI) Telefono: 0586 760981

GUIDI Soc. SECOS srl

Costruzioni Edili e Industriali Associazione Nazionale Amministratori

Condominiali e Immobiliari

Via Modigliani, 21 - Rosignano Solvay ANACI Sezione di Livorno

Tel. 0586.760153 - Fax 0586.760414 Via Puini 97 Int. 35 - Livorno

IL GIGLIO S.C.R.L.

Erogazione del servizio

di manutenzione di aree verdi
Imballaggio industriale - Trasporti - Facchinaggio - Servizi Via della Repubblica 118 - Rosignano S.
Piazza Monte alla Rena, 5 - Rosignano Solvay Tel. 0586/794962 - Fax 0586/764026
Tel. 0586.793288 - Fax 0586.793304 e-mail: coopgiglio@tin.it

Di Gabbia A. & Figlio

COSTRUZIONI - stradali - fognature - acquedotti
SRL

PRODUZIONE - emulsioni bituminose - conglomerati bituminosi - MEZZI PROPRI

Sede Legale Uffici, Impianto: Via dello Struggino 24 - Livorno (loc. Picchianti) Tel. 0586/428121 e-mail: info@digabbia.it

Interessante conferenza di Stefano Polli, vice direttore dell'Ansa, in un incontro organizzato dalla Fidapa ed Il Centro
Verso quale Europa?
di Ruggero Morelli
''Siamo europei. Il destino dell’Europa è il
destino dell’Italia. Il nostro è un grande
paese fondatore dell’Unione Europea, pro-
tagonista dell’evoluzione di questo pro-
getto nell’arco di più di 60 anni. E protago-
nisti dobbiamo rimanere fino al consegui-
mento degli Stati Uniti d’Europa, per quan-
to distante questo traguardo possa oggi
apparire. Il nostro ruolo nel mondo, la no-
stra sicurezza – economica e politica – di-
pendono dall’esito di questo processo.''
Ne ha parlato Stefano Polli vice direttore
dell' Ansa, invitato dalla Fidapa e dal cir-
colo Il Centro, nella sala della Provincia,
per una volta alla presenza di molte donne.
Vivace conduttore dell'incontro Beppe
Mascambruno, si era ben preparato, come
ha ammesso, trovandosi accanto ad un
collega che vanta una esperienza notevo-
le in campo internazionale.
Quindi perchè Europa e per quali obbietti-
vi si torna a votare il prossimo 26 maggio.
Se il processo innescato da Altiero Spinel-
li, Rossi e Colorni confinati a Ventotene,
non si è ancora completato dopo il con-
tratto firmato a Roma nel 1957, la UE ci ha
donato un lungo periodo di pace e di svi-
luppo economico e sociale.
Il Parlamento, che si eleggerà, si è conqui-
stato dal 1979 sempre più poteri rispetto a
quelli iniziali, mentre il Consiglio e la Com-
missione stanno cercando a fatica di tro-
vare nuove forme per rendere agevole il
compito di decidere ed eseguire.
I grandi fenomeni di trasformazione eco-
nomica come la globalizzazione, oppure
quelli della diffusione della comunicazio-
ne - Facebook, Google, Amazon, Istagram,
Twitter ecc.- possono essere controllati e
governati soltanto da enti più grandi e for-
ti come la Ue e non dai singoli stati.
La moneta unica, il lbero scambio commer-
ciale, la facoltà di muoversi agevolmente
nei vari paesi della unione ha favorito la
crescita e la cultura grazie ad un continuo
incontro tra persone, abitudini e religioni
diverse. Superando così le ragioni delle
guerre che ci avevano portato ai disastri
del 'secolo breve'.
Seppure oggi serpeggia un malcontento
verso la istituzione UE, - spesso con frasi
in bocca ai politici che hanno partecipato
alla costruzione della UE ed alle continue
decisioni da loro stessi sottoscritte du-
rante le riunione dei consigli - si pensa
che non sia affatto corretto litigare con la
UE ma al contrario starci dentro con spiri-
to critico e riformatore verso un migliore
funzionamento.
Descritto il ruolo della Banca centrale eu-
ropea, della Commissione - oggi presie-
duta da Juncker e ieri da Prodi - e dei Con-
sigli dove si riuniscono i capi di stato ed
ministri dei 28 stati (esteri, interni, ambien-
te, istruzione ecc.), si sono analizzate le
cause di alcuni rilevanti cambiamenti.
Esempio: a) la fase del prevalere delle scel-
te finanziarie a discapito della economia
reale industriale-commerciale; b) la vena
negativa delle delocalizzazioni delle azien-
de al fine di risparmiare sul costo della
manodopera e creando nuovi squilibri e
disuguaglianze.
Nella parte dell'incontro dedicata alle do-
mande si è riscontrata grande assonanza
sia sui vantaggi conseguiti grazie alla UE
ed il desiderio di migliorare anzichè segui-
re spinte 'sovraniste' di ritorno all'ambito
ristretto nazionale. E coloro che si dichia-
rano apertamente sovranisti e partecipa-
no alla UE vivono un contrasto, un ossi-
moro che dobbiamo combattere.
Tutti d'accordo di ampliare i vantaggi, di
migliorare le possibilità di decidere, an-
che a maggioranza, di non perdere quelle
libertà di scambio, di studio, di ricerca, di
Cultura 21
accrescre le possibili cooperazioni allar-
gate che consentono iniziative anche a
gruppi di stati.
Sono state criticate le recenti invasioni di
mezzi per divulgare notizie false tese a de-
nigrare e destabilizzare le istituzioni e le
rappresentanze , tanto che il nostro bravo
moderatore Mascambruno ci ha rivolto
l'appello a disertare visioni ed
ascolti che mirano alla confu-
sione. Ma anche dal relatore
Pòlli ad informarsi di più e
meglio sul ruolo e azioni della
Ue, a leggere di più la stampa
ed i libri - allo slow read come
ci ha indicato Carlo Ginzburg
parafrasando il più famoso
slow food-.
Sottolineato il ruolo efficace
delle iniziative della Fidapa
internazionale che hanno ot-
tenuto risultati sulla parità di
salari tra donne e uomini, su
accesso ai cda e istituzioni,
sulla condizione delle donne
rifugiate, su miglioramento
dell'ambiente, grazie appunto
alla unione delle nazioni e dei movimenti e
quindi della UE.
La presenza in sala di persone a prevalente
età matura non ha fatto dimenticare che le
nuove generazioni sono ben al corrente dei
benefici goduti grazie alle scelte della UE e le
vivono sentendosi naturalmente europei.
Valga per tutti il portato del progetto Era-
smus ed Erasmus plus che ha consentito a
oltre sei milioni di giovani di andare a stu-
diare per un lungo periodo in altri paesi.
Beatrice Faleri, ricercatrice di economia a
Oxford, dopo un interessante dibattito in
tv in gennaio, ha così risposto alla do-
manda :''Dove vorresti lavorare dopo il
dottorato?''. r.- ''Sia in GB dove sono, ma
anche in Italia o in Germania, indifferente-
mente.'' Dimostrando così il suo sentirsi
europea, come l'ottimo Antonio Megalizzi
morto in quei giorni, oppure la giovane
Valesin uccisa al Bataclan nel 2015.
Andiamo al voto il prossimo maggio con
più convinzione della conferma della isti-
tuzione UE e della necessaria partecipa-
zione alle riforme della stessa perchè pos-
sa governare più spedita le future fasi dif-
ficili che ci attendono.
 22 Cultura
Nasce dalla collaborazione di quattro giovani artisti toscani
Musica, Poesia e Danza antica:
il progetto artistico
Appuntamento a Sabato 13 Aprile alle ore 21:00 presso il Caffè Letterario
“Le Cicale Operose” in Corso Amedeo a Livorno.
Musikè, poìese kai choròs - “Mu-
sica, poesia e danza” è un proget-
to artistico di arte varia che nasce
dall’idea e dalla collaborazione di
quattro giovani artisti toscani. L’ini-
ziativa propone la messa in sce-
na, attraverso un attento lavoro di
ricerca ed una studiata preparazio-
ne tecnica da parte degli interpre-
ti, di alcune suggestioni che risco-
struiscano in maniera verosimile il
suono, le movenze sceniche e la
lettura cantata degli antichi testi
poetici del mondo greco e roma-
no. Dalla lirica monodica alla lirica
corale, vengono presi in esame
alcuni tra i più noti e suggestivi te-
sti poetici dell’antichità, interpreta-
ti in lingua originale ed accompa-
gnati da coreografie affini alle mo-
venze delle antiche danze e dalle
musiche riprodotte con strumenti
quali il flauto traverso, il flauto di
Pan, la lira ed un interessante e va-
rio apparato percussivo.
A sviluppare l’idea e mettere in
scena lo spettacolo sono il Prof.
Lorenzo Taccini (classe 1989), lau-
reato all’Università di Pisa in Let-
tere Classiche ed archeologia, già
promotore di numerose iniziative
in ambito artistico e culturale ed
autore di spettacoli teatrali, musi-
cali e di arte varia; il M° Giovanni
Cavicchia (classe 1993), che ha
conseguito il Diploma Accademi-
co di II Livello in flauto traverso
presso l’Istituto Superiore di Studi
Musicali P. Mascagni e attualmen-
te sta terminando il ciclo di studi
presso la facoltà di Giurispruden-
za dell’Università di Pisa, oltre a
ricoprire il ruolo di Coordinatore per
la Regione Toscana di “Siedas –
Società Italiana Esperti di Diritto ne dell’intervento convergono su
delle Arti e dello Spettacolo”; il M° un’introduzione alla tradizione “ae-
Fabio Machiavelli (classe 1993), dica” occidentale, ovvero la prima
diplomato con il Vecchio Ordina- forma conosciuta di concordia del-
mento in Strumenti a percussione la arti della letteratura, della musi-
presso l’Istituto Superiore di Studi ca e della danza, che ci viene of-
Musicali P. Mascagni ed ivi tutt’ora ferta dai poemi omerici nel mondo
studente del triennio di composi- dell’antica Grecia. Saranno presi in
zione, vincitore di numerosi pre- considerazione i passi più impor-
mi e riconoscimenti a livello na- tanti, tra i quali il proemio dell’Iliade
zionale nel campo della musica; e dell’Odissea. Seguiranno appro-
la giovanissima e promettente fondimenti e sperimentazioni mu-
ballerina Emma Rapezzi (classe sicali e coreutiche ispirate ai più noti
2001) facente parte del gruppo di testi dei poeti greci e latini, fino alla
danzatori scelti “Anemos” della riproduzione musicale dei primi
scuola di danza DanzAria, con la “spartiti” di musica antica, quando
quale ha partecipato a numerosi possibile arricchiti dal testo a que-
spettacoli e concorsi ed autrice sti legato.
di coreografie originali presenta- La prima occasione di messa in
te in occasioni di vari spettacoli a scena pubblica a Livorno dello
tema. spettacolo sarà Sabato 13 Aprile
Le forme di presentazione e di alle ore 21:00 presso il Caffè Let-
messa in scena dello spettacolo, terario “Le Cicale Operose” in Cor-
si propongono di essere le più sva- so Amedeo a Livorno.
riate con la pecu-
liare potenzialità
dell’adattabilità
alle esigenze ta-
lora didattiche,
talora teatrali, o
maggiormente
spettacolari ri-
chieste. La pos-
sibilità esecutiva
in acustico, o
con amplificazio-
ne e la durata va-
riabile all’occor-
renza, rendono lo
spettacolo sem-
pre nuovo ed
adatto ad ogni cir-
costanza.
I contenuti cardi-

Il programma
di Marzo
di Angela Simini
Dopo il gran successo alla Goldonetta
di venerdì 1 marzo scorso del concer-
to “Aimez vous Brahms” con la violi-
nista neozelandese Amalia Hall e, al
suo fianco, il pianista fiorentino Sergio
De Simone, il programma di marzo al
Goldoni prosegue con altri importanti
appuntamenti.
Amalia Hall e Sergio De Simone
Giovedì 7 marzo, ore 21.00 è in pro-
gramma, sempre per la sezione “Clas-
sica con gusto”, il concerto “Armonie
poetiche e religiose” con Enrico Pace
al pianoforte che eseguirà musiche di
Franz Liszt.
Giovedì 21 marzo ore 21.00 è il tur-
no inverce di Thorwald Jorgensen
(theremin) e Kamilla Bystrova al pia-
noforte in “Musica dall’etere” .
La Lirica offre il quarto ed ultimo ap-
puntamento con Madama Butterfly,
che va a debuttare venerdì 29 mar-
zo alle ore 20.30 con replica dome-
nica 31 marzo h. 16. L’opera, uno
dei capolavori di Giacomo Puccini più
amati dal pubblico, va in scena con la
direzione di Stefano Romani, regia
G.A.I.A. Teatro Goldoni, Orchestra
Filarmonica Pucciniana.
Giacomo Puccini
La Prosa propone due spettacoli.
Mercoledì 13 marzo, ore 21.00 de-
butta Pueblo di Ascanio Celestini, con
Ascanio Celestini e Gianluca Casa-
dei.
Ascanio Celestini
Teatro 23
Martedì 19 marzo,
ore 21.00 è la volta di
“I Miserabili”, tratto
dal romanzo di Victor
Hugo con Franco
Branciaroli, regia di
Franco Però.
La Danza ci dà ap-
puntamento mercoledì
6 marzo, ore 21.00 con Golden Days,
coreografia di Johan Inger, musiche di
Tom Waits, Patti Smith, Keith Jarret,
spettacolo presentato da Arteballetto.
Due spettacoli nella sezione Eventi:
venerdì 8 marzo, ore 21.00 il Musi-
cal “FlashDance” regia di Chiara
Noschese, in collaborazione con Leg
srl e Menicagli Pianoforti.
è in distribuizione gratuita
anche presso i seguenti punti:
LIVORNO:
Libreria nuova di Biagini Silvia,
corso Amedeo 23-27
Libreria Feltrinelli, via di Franco
Edicola Cairoli, via Cairoli 18
Edicola Nelli, piazza Cavour 39
Edicola P.zza Grande
lato Farmacia Ospedale
Edicola Bianchi, via del Porticciolo
Edicola Attias, corso Amedeo
Edicola piazza Matteotti
Edicola Ramagli e Rossi
via Calatafimi
Edicola Paolini (Baracchina Bianca)
piazza S. Jacopo
Ed. Lo Strillone, viale Italia 113
Edicola Barcellona, via Goito
Edicola Borghi, corso Amedeo
angolo via dell’Origine
Il Tabaccaio, via Roma 133
Tintoria Rossi, corso Mazzini
Ed. Martelli Anna Lisa
via Meucci 5 (Coteto)
Edicola c/o Bar Oasi, Ardenza Mare
Edicola Dharma, Viale Antignano 115
Edicola Bini-Filippi, Via del Litorale
(largo Vittime delle Fobie)
Tabaccheria-Edicola di Rolle Marco
via C. Puini 97 - Antignano
Ristorante “La Barcarola”
viale Carducci 39
CASTIGLIONCELLO:
Edicola Rossi, P.zza della Vittoria
L’Edicola, Via Aurelia 512
ROSIGNANO SOLVAY:
Edicola Giovannoni, via Allende
Edicola Vallini, via O. Chiesa
Tabacchi-Edicola Bicego, via Aurelia 459
VADA:
Cartoleria 'Cartoland, via Magellano 3
24