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Pietro Genesini, Grammatica italiana in rapidi Il complemento di modo o maniera ................

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schemi, Padova 2017. Il complemento di causa ................................. 19
Il complemento di scopo o fine ....................... 19
Indice I complementi di luogo ................................... 19
I complementi di tempo................................... 20
SCHEMI DI GRAMMATICA .......................... 2 Il complemento di denominazione.................. 20
L’articolo ........................................................... 2 I complementi di abbondanza e di privazione 20
Il nome ............................................................... 3 Il complemento di materia .............................. 20
I nomi alterati .................................................... 5 Il complemento di argomento ......................... 21
Gli aggettivi possessivi....................................... 6 Il complemento di qualità ............................... 21
Gli aggettivi dimostrativi ................................... 7 Il complemento di età...................................... 21
Gli aggettivi numerali........................................ 7 Analisi logica e parti invariabili del discorso. 21
Gli aggettivi indefiniti........................................ 8 ANALISI DEL PERIODO ............................. 22
Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi .......... 8 La proposizione ............................................... 22
I gradi dell’aggettivo qualificativo.................... 8 Il periodo ......................................................... 22
Il pronome ......................................................... 9 Le proposizioni subordinate ........................... 22
Il verbo ............................................................. 11 Il periodo ipotetico .......................................... 23
L’avverbio ........................................................ 13 Esempi di analisi grammaticale ..................... 25
La preposizione................................................ 14 Esempi di analisi logica .................................. 26
La congiunzione .............................................. 15
L’esclamazione o interiezione......................... 15
SCHEMI DI ANALISI LOGICA ................... 16
Il soggetto......................................................... 16
L’attributo e l’apposizione .............................. 16
Il predicato verbale.......................................... 17
Il verbo essere + aggettivo o sostantivo .......... 17
Il complemento oggetto ................................... 17
Il complemento di specificazione .................... 17
Il complemento partitivo ................................. 17
Il complemento di paragone ........................... 18
Il complemento di termine .............................. 18
Il complemento d’agente e di causa efficiente
.......................................................................... 18
Il complemento di compagnia e di unione ..... 18
Il complemento di mezzo ................................. 18

GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.


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SCHEMI DI GRAMMATICA Gli articoli indeterminativi sono:

Le parti del discorso sono nove, cinque variabili maschili femminili


e quattro invariabili: articolo, nome, aggettivo, singolare un, uno una (un’)
pronome, verbo (parti variabili); avverbio, pre-
posizione, congiunzione, esclamazione o interie- Esempi:
zione (parti invariabili). un patto, uno scultore, un anello
una donna
L’articolo L’articolo un si usa normalmente. L’articolo uno
L’articolo è una parola variabile che precede il
si usa davanti a s + consonante (detta s impura),
nome e ne indica il genere (maschile o femmini-
z, gn, pn, ps; l’ davanti a vocale.
le) e il numero (singolare o plurale).
Gli articoli sono determinativi o indeterminativi. Esempi:
Gli articoli determinativi sono:
un patto, uno scultore, un anello
uno sconosciuto, uno zaino, uno gnomo,
maschili femminili uno pneumatico, uno pseudonimo,
singolare il, lo (l’) la (l’)
plurale i, gli le L’articolo indeterminativo non ha plurale. Vi si
supplisce con l’articolo partitivo o con un ag-
Esempi: gettivo indefinito:
il patto, lo scultore, l’anello
la donna Esempi:
i suoni, gli uomini dei patti o alcuni patti, degli scultori o alcuni
le case scultori, degli anelli o alcuni anelli
delle donne o alcune donne
L’articolo il si usa normalmente; l’articolo lo si
usa davanti a s + consonante (detta s impura), z, Si può usare anche l’aggettivo indefinito qual-
gn, pn, ps. L’articolo apostrofato l’ si usa davan- che.
ti a vocale. La differenza tra articolo determinativo e artico-
lo indeterminativo è questa: l’avvocato è quel
Esempi: determinato avvocato. Un avvocato è un avvo-
il lupo, lo scatto, lo zigomo, lo gnomo, cato qualsiasi, un avvocato generico. Talvolta il
lo pneumatico, lo pseudonimo, l’avvocato significato dell’articolo indeterminativo si con-
fonde con l’aggettivo numerale un, uno, una co-
La stessa regola vale per il plurale: sa.
i lupi, gli scatti, gli zigomi, gli gnomi, gli pneu- Esiste una sola espressione in cui l’articolo inde-
matico, gli pseudonimi, gli avvocati terminativo si mette al plurale:
gli uni e gli altri sono arrivati al traguardo, le
L’articolo la si usa normalmente. L’articolo a- une e le altre sono partite
postrofato l’ si usa davanti a vocale.

Esempi:
la lotta, la vela, l’attesa, l’intesa

L’articolo le non si apostrofa mai.

Esempi:
le api, le istanze

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Il nome sindaco, sindachessa (forma da evitare)
avvocato, avvocatessa
Il nome è la parola che indica persone, animali, leone, leonessa
cose, fatti, idee, sentimenti. caprone (o il maschio della capra), capra
È comune o proprio: ragazzo, ragazza, Roberto, pastore, la moglie o la figlia del pastore
Claudia ministro (resta invariato), il ministro, sig.ra…
concreto o astratto: colore, bellezza. istruttore, istruttrice
collettivo: classe, flotta, folla, branco, gregge lettore, lettrice
derivato: carta, cartiera, cartolina, cartella, car- autore, autrice
tone fautore, fautrice
composto: cartolibreria, cartongesso, pescespa-
da, pescecane, viavai Il nome fa il plurale in modi quanto mai vari:
l’amico, gli amici (ma al fem. pl. fa amiche)
I nomi che termina in –ità sono sempre astratti. I il medico, i medici
nomi che indicano sentimenti sono considerati il falco, i falchi
sempre astratti. il lombrico, i lombrichi
il chirurgo, i chirurgi o i chirurghi
Esempi: il poeta, i poeti
l’identità, la verità, l’opportunità, la liquidità, la l’uomo, gli uomini
severità, la beltà (caduto in disuso) o la bellezza la serpe, le serpi
Ma anche: la maestà, l’onestà, la lealtà, e tutti i il càmice, i càmici
sentimenti. l’amica, le amiche
la casa, le case
I nomi collettivi reggono il verbo al singolare. la camicia, le camicie
la valìgia, le valìgie
Esempi: la farmacìa le farmacìe
La classe va bene. Il gregge è seguito dal pasto- l’acrobazìa, le acrobazìe
re.
Alcuni nomi restano invariati:
Il nome è di genere l’autobus, gli autobus
maschile o femminile: libro, libri, locomotiva, il bar, i bar
locomotive; lo sport, gli sport
e di numero il tram, i tram
singolare o plurale: cavallo, cavalli; casa, case. il computer, i computer
il battipanni, i battipanni (nome composto)
In genere è preceduto dall’articolo: il libro, i li-
bri, la donna, le donne. Altri nomi che restano invariati sono:
Al plurale si possono trovare ambedue queste la città, le città (da cittade, cittadi)
costruzioni: il caffè, i caffè
Portate i libri e i quaderni. Portate libri e qua- l’auto, le auto
derni (senza l’articolo). (l’automobile, le automobili)
la radio, le radio
Il nome fa il maschile il femminile in modi (la radiofonia, le radiofonie)
quanto mai vari: il re, i re
amico, amica la gru, le gru
ragazzo, ragazza la crisi, le crisi
uomo, donna il brindisi, i brindisi
maschio, femmina la specie, le specie
il testimone, la testimone (serve l’articolo)
poeta, poetessa I nomi stranieri restano sempre invariati:
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il computer, i computer (pron. compiùter) Cane è il martelletto della pistola.
il file, il file (pron. fàil)
Alcuni termini, detti sinonimi, indicano la stessa
Alcuni nomi hanno il femminile irregolare: cosa, ma con sfumature diverse:
l’uovo, le uova strada, via, viale, corso, carreggiata

Alcuni nomi hanno maschile e femminile con


significato diverso.
Il banco degli studenti, la banca dove si deposita
il denaro

Alcuni nomi hanno più plurali ma con un signi-


ficato diverso:
i fondamenti della matematica
le fondamenta della casa
Il braccio diventa i bracci del lampadario o le
braccia del corpo umano.
L’osso e gli ossi per il cane. L’osso e le ossa del
corpo umano.
Il corno (strumento a fiato) fa i corni. Le corna
sono quelle degli animali.

Altri mantengono lo stesso significato nelle due


forme:
il ginocchio, i ginocchi o le ginocchia
l’orecchio, gli orecchi, le orecchie
l’urlo, gli urli, le urla
il grido, i gridi, le grida

La forma in –a deriva dalla forma neutra plurale


del latino.

Alcuni nomi hanno la stessa forma per maschile


e femminile:
il testimone, la testimone
io testimoni, le testimoni

I nomi di parentela hanno il femminile diverso


dal maschile:
padre, madre
fratello, sorella
ed anche: uomo, donna; maschio, femmina

Alcuni termini, detti omonimi, hanno più signi-


ficati, che si individuano dal contesto:
la è articolo femm. sing.
la è pronome pers. femm. sing.
La è nota musicale.
Cane è un animale a quattro zampe.
Cane è un pesce, il pescecane.
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I nomi alterati L’aggettivo
Il nome si può modificare in quattro modi:
diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo, dispre- L’aggettivo accompagna o si riferisce ad un no-
giativo. me; lo determina o lo specifica. Può precederlo
o seguirlo. È normalmente concordato in genere
Esempio: (maschile o femminile) e numero (singolare o
ragazzo, ragazzino, ragazzetto, ragazzone, ra- plurale) con il nome a cui si riferisce.
gazzaccio
cane, cagnolino, cagnetto, cagnone o cagnolo- Esempi:
ne, cagnaccio (irregolare) il concreto appoggio, i concreti appoggi
casa, casina, casetta, casona, casaccia lo stupido divieto, gli stupidi divieti
gatto, gattino, (non esiste), gattone, gattaccio l’incontro fortunato, gli incontri fortunati
medico, medicastro il nostro compaesano, i nostri compaesani
regalo, regalino, (non esiste), regalone, regalac- lo sperone dorato, gli speroni dorati
cio il ragazzo abile, i ragazzi abili
vecchia, (non esiste), vecchietta, vecchiona la totale adesione, una totale adesione
vecchiaccia l’incombenza leggera, un’incombenza leggera
le audaci imprese, delle o alcune audaci imprese
Si può dire anche casettina. È insieme diminuti-
vo e vezzeggiativo. Gli aggettivi si possono dividere in due grandi
Piccolino ha assunto un valore di vezzeggiativo: gruppi: aggettivi qualificativi e aggettivi deter-
il mio piccolino (sottinteso: bambino). minativi.
Piccolissimo (agg.) invece vuol dire veramente Gli aggettivi qualificativi esprimono una qualità
piccolo. o una caratteristica del nome.
Di piccolo esistono soltanto queste due forme.
Esempi:
Ci sono i falsi alterati: la buona sorte, un cortese invito
matto, mattino, mattone
grado, gradino, gradone Gli aggettivi determinativi caratterizzano il no-
secondo, secondino me in diversi modi. Si dividono in numerosi sot-
togruppi:
Molti nomi poi mancano di diverse forme. In aggettivi possessivi: mio, tuo, suo, nostro, vo-
questo caso si ricorre a un aggettivo che abbia il stro, loro; mia, tua, sua ecc.; miei, tuoi, suoi,
significato che si cerca: ecc.; mie, tue, sue ecc.
un gatto delizioso o simpatico o affettuoso aggettivi dimostrativi: questo, codesto, quello;
un regalo discreto o grazioso (vezzeggiativo) questa, codesta, quella, questi, codesti, quelli,
queste, codeste, quelle
Gatto e regalo non hanno il vezzeggiativo in aggettivi numerali cardinali: uno, due, tre, quat-
-etto, perché suona male. In compenso c’è rega- tro ecc. (Sono invariabili.)
luccio aggettivi numerali ordinali: primo, secondo, ter-
zo, quarto ecc.
aggettivi indefiniti: poco, molto, pochi, molti,
qualche, alcuni, taluni, certuni ecc.
aggettivi interrogativi ed esclamativi: che, quale,
quanto (Che cosa fai? Quale abito scegli? Quan-
ta fame hai?)

La concordanza dell’aggettivo con il nome si fa


soltanto se è possibile, perché ci sono aggettivi
che non hanno le quattro forme regolari, due per
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il singolare (maschile e femminile) e due per il Gli aggettivi possessivi
plurale (maschile e femminile).
Gli aggettivi possessivi sono:
Esempi: singolare m.-f. plurale m.-f.
aggettivo a quattro uscite: alto, alta (singolare); 1a persona sing. mio, mia miei, mie
alti, alte (plurale) a
2 persona sing. tuo, tua tuoi, tue
aggettivo a tre uscite: altruista (singolare); al-
3a persona sing. suo, sua suoi, sue
truisti, altruiste (plurale)
1a persona plur. nostro, nostra nostri, nostre
aggettivo a due uscite: ardente (singolare); ar-
2a persona plur. vostro, vostra vostri, vostre
denti (plurale)
3a persona plur. loro, altrui loro, altrui
aggettivo a due uscite: cortese (singolare); corte- a
si (plurale) 3 persona plur. proprio, propria propri, pro-
(riflessivo) prie
Gli aggettivi bello, buono, hanno sono irregolari.
In genere l’aggettivo possessivo è preceduto
Esempi: dall’articolo.

singolare plurale Esempi:


il ragazzo bel ragazzo i ragazzi bei ragazzo il mio cane, il tuo gatto, la sua auto, i miei amici,
lo zaino bello zaino lo zaino begli zaino le tue speranze, i suoi quadri, i nostri libri, i vo-
l’uomo bell’ uomo gli uomini begli uomini stri giocatoli, i loro regali, le loro ansie, il pro-
prio tornaconto, la propria incolumità, le proprie
L’aggettivo buono si comporta come l’articolo responsabilità, le proprie lacune
indeterminativo un, uno, una: buon, buono,
buona, buoni, buone. Si dice però:
Questa penna è mia! Quella valigia è sua!
L’aggettivo grande e santo subiscono l’elisione
o il troncamento. Con i nomi di parentela al singolare non si usa
l’articolo davanti all’aggettivo possessivo.
Esempi:
grand’uomo, sant’Antonio (elisione, perché re- Esempi:
sta l’apostrofo) mio padre, mia madre, mio figlio, mia figlia,
gran premio, san Pietro (troncamento) mio zio, mia zia, mio fratello, mia sorella, mio
nonno, mia nonna
Un nome può essere accompagnato da uno o più Mia mamma fa parte del linguaggio familiare
aggettivi. ugualmente mamy e papy. Si dice: la mamma (o
anche mia mamma) prepara il pranzo (si parla
Esempi: della propria madre e il contesto è familiare). In
uno sguardo acuto e intelligente, un’azione pon- questo contesto si dice: la mamma (o anche,
derata ed efficace. meno bene, la madre) di Andrea ha 36 anni.

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Gli aggettivi dimostrativi Gli aggettivi numerali
Gli aggettivi dimostrativi sono: Gli aggettivi numerali si dividono in cardinali e
ordinali e sono sempre uniti a un sostantivo.
Uso Singolare Plurale Gli aggettivi numerali cardinali sono tutti plura-
Vicino a chi questo, questa questi, queste li e invariabili (tranne uno, che non ha plurale e
parla che ha il femminile una). Si scrivono in lettere
Vicino a chi codesto, codesta codesti, codeste nei testi di tipo narrativo (ma soltanto fino a die-
scolta ci, perché i numeri successivi tendono ad allun-
Lontano da chi quello, quella quelli, quelle, garsi sempre più. Dopo il numero 10 si scrivono
parla e da chi stesso, stessa stessi, stesse in cifre. Nei documenti notarili invece i numeri
ascolta
si scrivono sempre per esteso, per prevenire mo-
difiche truffaldine.
L’aggettivo quello forma il maschile singolare e
plurale come l’articolo determinativo il, lo.
Esempi:
Andate a p. 33.
Esempi:
Fate gli esercizi 22 e 35 di p. 134.
quel capretto, quella tazza
Dovete fare tre cose: 1) prendere i volumi; 2)
quell’uomo, quegli alberi
portarli su quel tavolo; 3) ritornare indietro.
Ieri era il 3 aprile dell’anno 2004.
L’aggettivo questo si può elidere davanti a voca-
La classe è composta da 25 studenti, 12 ragazzi
le quando è al singolare, mai al plurale.
e 13 ragazze.
Esempi:
Gli aggettivi numerali ordinali possono essere
quest’anno, questi anni
scritti in lettere: il terzo candidato
quest’asse, queste assi
in cifre arabe: il 3° capitolo, la 3a volta
in numeri romani: Caterina II di Russia.
L’aggettivo codesto è usato raramente. La preci-
sazione che implica è ritenuta inutile, perciò da
I numeri romani hanno valore sia ordinale sia
non indicare. Il linguaggio parlato arricchisce o
cardinale; perciò, quando si usano come numeri
precisa il significato delle parole e delle propo-
ordinali non richiedono l’apice.
sizioni con il tono di voce, con la mimica del
volto o delle mani. Le due forme di comunica-
zione (orale e scritta) richiedono modalità diver-
se. Il testo scritto deve essere più preciso (non
può contare sulla mimica del viso o dei gesti).
La comunicazione orale può essere più appros-
simata e così diventa più veloce: può contare
sulla mimica del viso e dei gesti.

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Gli aggettivi indefiniti Che alba indescrivibile! Quale onore! Quanti
alberi strani!
Gli aggettivi indefiniti sono:
I gradi dell’aggettivo qualificativo
singolare plurale
poco poca pochi poche I gradi dell’aggettivo qualificativo sono tre: po-
tanto tanta tanti tante sitivo, comparativo, superlativo.
molto molta molti molte
parecchio parecchia parecchi parecchie Il grado positivo indica solamente una qualità:
troppo troppa troppi troppe la mostarda è dolce.
altrettanto altrettanta altrettanti altrettante
alcuno alcuna alcuni alcune Il grado comparativo stabilisce un confronto tra
qualche - due elementi. Tale confronto si presenta in tre
forme diverse:
tutto tutta tutti tutte il miele è più dolce della mostarda (comparativo
nessuno nessuna - - di maggioranza);
la mostarda è meno dolce del miele (comparati-
ogni - vo di minoranza);
ciascuno ciascuna - - la mostarda è dolce tanto quanto il miele (com-
parativo di uguaglianza).
qualsiasi -
qualunque - Il secondo termine di paragone può essere intro-
dotto anche dal che:
altro altra altri altre il miele è più dolce che la mostarda (comparati-
vo di maggioranza);
certo certa certi certe
la mostarda è meno dolce che il miele (compara-
tale tali
tivo di minoranza).
diverso diversa diversi diverse
Marina è più studiosa che ordinata.
vario varia vari varie
Il grado comparativo può però indicare anche
Esempi: una caratteristica diversa dalla norma:
ogni uomo, ciascuna allieva, nessun altro caso, la mostarda è piuttosto dolce, la vittoria fu un
tutte le tavole, qualche possibilità, qualche altra po’ amara.
occasione, certi indizi, un diverso sviluppo
Il grado superlativo è di due tipi:
Gli aggettivi interrogativi ed e- assoluto, e termina in –issimo o ricorre a un av-
sclamativi verbio di quantità;
relativo, e stabilisce un confronto tra due ele-
Gli aggettivi interrogativi ed esclamativi sono: menti.

quanto quanta quanti quante Esempi:


che che il miele è dolcissimo (superlativo assoluto in
quale quali –issimo)
il miele è molto dolce (superlativo assoluto con
Esempi: avverbio di quantità)
Quanti anni hai? Quante persone sono presenti?
Che cosa vuoi? Quanti centimetri sei alto? il miele è il più dolce degli alimenti (superlativo
Dimmi che cosa hai visto. Dimmi che hai! relativo)

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si sistemò nel meno squallido degli appartamenti Il pronome
(superlativo relativo) Il pronome sostituisce il nome a cui si riferisce,
un aggettivo, un avverbio. Questa sostituzione
Comparativi e superlativi assoluti par- serve per rendere più semplice e meno ripetitivo
ticolari il discorso.
Hai visto Marco? L’ho visto.
Gli aggettivi buono, cattivo, grande, piccolo Il libro è bello? Lo è.
formano il comparativo e il superlativo assoluto
in modo regolare, ma hanno anche una seconda
forma, derivata dal latino: I pronomi personali soggetto sono:
io, tu, egli (anche lui), ella (anche lei), noi, voi,
positivo comparativo superlativo assoluto essi (anche loro), esse (anche loro)
buono migliore ottimo I pronomi personali soggetto possono essere sot-
cattivo peggiore pessimo tintesi.
grande maggiore massimo
piccolo minore minimo Esiste anche un lei di cortesia, valido per il ma-
molto più - schile come per il femminile:
Lei da dove viene?
poco meno -
Le (= a lei) va di venire con noi?
Esempi di comparativo:
I pronomi personali complemento sono (forma
Egli è più buono di te; egli è migliore di te.
forte):
Vacanze più lunghe, maggiori soddisfazioni.
me, te, sé, lui, lei, noi, voi, loro
Il tempo fu peggiore del previsto.
Più lavoro, più denaro, ma meno tempo libero
Esempi:
Per me lui ha torto.
Esempi di superlativo assoluto:
Se fosse per te, saremmo ancora in alto mare.
Il computer è un ottimo strumento di lavoro.
Chi fa per sé fa per tre.
Ottenne il massimo dei voti.
L’ho fatto sia per lui, sia per lei.
Tu vuoi fare sempre la minima fatica.
Per noi va bene.
È stata una giornata pessima.
E per voi?
Per loro (maschile e femminile plurale) la cosa è
Alcuni aggettivi mantengono la forma latina:
indifferente.
acre, acerrimo (da acer)
celebre, celeberrimo (da celeber)
I pronomi personali complemento diretto (o
integro, integerrimo (da integer)
oggetto) sono (forma debole):
mi, ti, si, ci, vi, si

Esempio:
Io mi lavo
Tu ti lavi
Egli si lava
Noi ci laviamo
Voi vi lavate
Essi si lavano

I pronomi personali complemento sono (forma


debole):
mi (= a me), ti (= a te), si (= a sé), ci (= a noi), vi
(= a voi), si (= a loro)
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La forma forte o esplicita è racchiusa dentro le La casa che tu vedi è mia (compl. ogg.).
parentesi rotonde. Io vedo una ragazza. La ragazza canta.
Io vedo una ragazza che canta (sogg.).
Esempi:
Io mi lavo le mani (io lavo le mani a me). Il libro è bello. Tu mi parli del libro. Il libro di
Tu ti lavi le mani. cui tu mi parli è bello (compl. di argomento).
Egli si lava le mani.
Noi ci laviamo le mani. L’amico è qui. Ho dato il libro all’amico.
Voi vi la vate le mani. L’amico al quale ho dato il libro è qui (compl.
Essi si lavano le mani. di termine).
L’amico a cui ho dato il libro è qui (compl. di
I pronomi personali diretti e indiretti sono: termine).
lo, la (maschile e femminile singolare)
li, le (maschile e femminile plurale) I pronomi relativi misti
gli (= a lui), le (= a lei), I pronomi relativi misti contengono la funzione
loro, a loro (sia maschile sia femminile plurale) di due pronomi, il secondo dei quali è relativo.

Esempi: Esempi:
È Marco. Lo vedo spesso. Colui che hai ascoltato è un vecchio amico.
È Maria. La vedo raramente. Chi hai ascoltato è un vecchio amico.
Sono Claudio e Mario. Li incontro volentieri.
Sono le ragazze. Le invito a restare. Parlo per coloro che arrivano ora.
È mio fratello. Gli (= a lui) voglio molto bene. Parlo per chi arriva ora.
È mia sorella. Le (= a lei) voglio molto bene.
Sono i miei compagni di classe. Voglio loro Regalo ciò che ho ricevuto.
molto bene. Regalo quanto ho ricevuto.
Sono le mie amiche. Voglio loro molto bene.
Rispondo a tutti quelli che vengono.
Gli per loro è da evitare, anche se nell’uso si Rispondo a chiunque viene.
sente.
Do un libro a tutti coloro che vengono.
Il pronome relativo Do un libro a chiunque viene.
Il pronome relativo serve per unire due proposi-
zioni. Esso ha varie forme: Si deve tenere presente che il termine “che” ha
molteplici funzioni.
singolare plurale forma invariabile
il quale i quali che Che vuoi? (pronome interrogativo)
la quale le quali Che cosa vedi? (aggettivo interrogativo)
È più bello che brutto (congiunzione).
La forma più usata è quella invariabile. Si usano Vedo che parti. (congiunzione dichiarativa).
le altre soprattutto per evitare fraintendimenti. Vedo un’auto che arriva (pronome relativo).

Esempi:
La ragazza è bella. Essa canta.
La ragazza che canta è bella (sogg.).

Il libro è mio. Esso è sul tavolo.


Il libro che è sul tavolo è mio (sogg.)..

La casa è mia. Tu vedi la casa.


GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.
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Il verbo I due verbi essere ed avere sono irregolari e
Il verbo indica l’azione compiuta o subita dal servono per fare le forme composte di tutti gli
soggetto. Può essere sottinteso. altri verbi.
Il paradigma di un verbo indica le forme princi- Avere si usa per fare la forma attiva (il verbo è
pali, da cui derivano tutte le altre: transitivo).
mangio, mangi (indicativo presente, prima e se-
conda persona); mangiai (indicativo passato re- Esempio:
moto o perfetto), mangiato (participio passato), io ho visto un film; l’arciere ha colpito il bersa-
mangiare (infinito presente). glio.
I verbi sono transitivi o intransitivi.
I verbi transitivi sono attivi (e hanno il comple- Essere si usa per fare la forma passiva (il verbo
mento oggetto) o passivi (il complemento ogget- è transitivo ed ha la forma passiva).
to diviene soggetto). Nella forma attiva usano il
verbo avere, nella forma passiva usano il verbo Esempio:
essere. un film è visto da me; il bersaglio è stato colpito
I verbi intransitivi sono sempre attivi. Usano il dall’arciere.
vero essere.
Essere però si usa pure con i verbi intransitivi,
Esempi: che in quanto tali non ammettono la forma pas-
verbo transitivo: io mangio (forma attiva), io siva.
sono mangiato (forma passiva); io ho mangiato
(forma attiva), io sono stato mangiato (forma Esempio:
passiva); io sono vissuto a Roma per tre anni; Luigi è par-
Marco mangia una mela (forma attiva); Una me- tito e poi è ritornato; Antonio è corso a casa e
la è mangiata da Marco (forma passiva) poi è fuggito all’estero.
verbo intransitivo: io corro, io parto, io vengo;
io sono corso, io sono partito; io sono venuto Esiste però una eccezione alla 3a persona singo-
lare.
I verbi intransitivi non si possono fare passivi.
Esiste però una forma con il complemento og- Esempio:
getto interno (allora si usa il verbo avere), e una si è partiti e si è ritornati (si passivante o imper-
forma impersonale (e allora si usa il così detto sonale).
“si passivante”):
Ho corso una bella corsa! Alcuni verbi sono impersonali.
Si corre bene sull’argine! Allora, si va?
Esempio:
I verbi transitivi usano il verbo avere nelle for- nevica, piove, grandina, fa bel tempo (verbi che
me attive composte; il verbo essere nelle forme indicano condizioni meteorologiche)
passive. bisogna, conviene, è utile, è necessario
I verbi intransitivi usano il verbo essere nelle
forme attive composte. I verbi hanno anche forme impersonali che si
fanno con il si passivante.
Esempio:
io ho raccolto; io sono stato raccolto Esempi:
io sono partito; io sono andato; io sono venuto Si mangia e si è mangiato sempre bene in que-
si va volentieri a scuola; ci si muove un metro sto posto (verbo usato nella forma intransitiva).
alla volta Si parte volentieri quando si spera di ritornare
(verbo intransitivo e verbo usato nella forma in-
transitiva).

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Si è partiti in tanti e in pochi si è tornati (verbi Io finisco, che io finisca. Io poltrisco, che io pol-
intransitivi). trisca.
I verbi hanno un modo, un tempo e una perso-
na. I verbi ausiliari sono:
Io venni = modo indicativo, tempo passato re- essere: io sono, tu sei, io fui, stato
moto, 1a persona singolare avere: io ho, tu hai, io ebbi, avuto

I modi sono: indicativo, congiuntivo, condizio- Essi si usano per formare le forme composte de-
nale, infinito, participio e gerundio. gli altri verbi transitivi (verbo avere) e intransi-
tivi (verbo essere); e la forma passiva dei verbi
I tempi sono: attivi (verbo essere).
indicativo presente (io mangio), imperfetto (io
mangiavo), passato e trapassato prossimo (io ho Esempi:
mangiato e io avevo mangiato), passato e trapas- Io sono andato a casa (il verbo andare è intran-
sato remoto (io mangiai e io ebbi mangiato), fu- sitivo, richiede il verbo essere). Egli ha mangia-
turo semplice (io mangerò), futuro anteriore (io to tardi (il verbo mangiare è transitivo, richiede
avrò mangiato). il verbo avere). Mara è stata colpita da malore
(il verbo colpire è transitivo, richiede il verbo
Il paradigma di un verbo è costituito da: 1a e 2a essere per la forma passiva).
persona singolare del presente indicativo, passa-
to remoto indicativo, participio passato ed infini- La forma passiva si può fare anche con il verbo
to. Dal paradigma si parte per formare tutte le andare.
altre forme verbali.
Esempi:
Esempio: Il palazzo deve essere restaurato. Il palazzo si
(io) mangio, (tu) mangi, (io) mangiai, mangiato, deve restaurate. Il palazzo va restaurato.
mangiare Il compito deve essere fatto. Il compito si deve
fare. Il compito va fatto.
Le persone sono indicate dai pronomi personali
soggetto: I verbi irregolari sono moltissimi.
io, tu, egli (anche lui), ella (anche lei), noi, voi
essi, esse (anche loro). Esempi:
Conosco, conosci, conobbi, conosciuto, cono-
Le coniugazioni sono quattro: scere
-are, -ĕre, -ēre, -ire Devo, devi, dovetti, dovuto, dovere
Dico, dici, dissi, detto, dire
Esempio: Faccio, fai, feci, fatto, fare
mangiare, credere o vedere, dormire Leggo, leggi, lessi, letto leggere
Posso, puoi, potei, potuto, potere
Fare e dire appartengono alla seconda coniuga- Salgo, Sali, salii, salito, salire
zione, in base all’etimologia latina: facĕre, dicĕ- Vengo, vieni, venni, venuto, venire
re. Voglio, vuoi, volli, voluto, volere

Alcuni verbi, detti incoativi, hanno una desi-


nenza in –isco al presente indicativo e –isca al
presente congiuntivo.

Esempi:
finisco, poltrisco, pulisco, gestisco, capisco

GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.


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L’avverbio Esempi:
L’avverbio si mette vicino ad un altro termine Mario viene sicuramente. Sicuramente (= è sicu-
per modificarlo. ro, è certo che) è arrivato in anticipo. Parla
l’inglese in modo sicuro.
Esempi:
Egli studia poco, studia veramente poco. Nel secondo caso l’avverbio svolge la funzione
Scrive bene e velocemente al computer. di proposizione impersonale contratta o implici-
Il testo si capisce facilmente. ta. Tale uso è diffusissimo.
Il libro è molto bello (= bellissimo).
Gli avverbi di modo possono però essere anche
veramente si forma dal femminile vera. l’aggettivo corrispondente nella forma maschile
velocemente si forma dal maschile-femminile singolare. È meglio evitare questa forma, poiché
veloce. dà luogo a difficoltà di comprensione (e di ana-
facilmente si forma dalla radice facil-: il suono - lisi grammaticale).
ilm- non produce cacofonia.
bellamente si forma dal femminile, ma ormai si Esempi:
usa pochissimo. certamente, certo, di certo, in modo certo
benevolmente si forma dalla radice benevol-: il Vieni? Certamente sì! Sì, certo!
suono -olm- non produce cacofonia. Approvi il bilancio? Sicuramente!

Gli avverbi si suddividono in numerosi gruppi. Alcuni avverbi, derivati dal latino, sono irrego-
lari (si tratta di comparativi).
Gli avverbi di modo finiscono in –mente, ma si
possono formare anche con la forma in modo... Esempi:
(+ aggettivo maschile singolare), che è un com- (buono) bene, meglio
plemento di modo. Le due forme però non sono (cattivo) male, peggio
sempre intercambiabili. (poco) meno
(molto) più
Esempi:
congruamente, ma anche: in modo congruo. Molti avverbi sono sovrabbondanti, poiché han-
no più forme:
L’avverbio può essere sostituito anche da un al-
tro complemento di modo. Esempio:
solitamente, ma anche: di solito, al solito, nel
Esempi: solito modo
benevolmente, con benevolenza sicuramente, ma anche: di sicuro, in modo sicu-
agilmente, con agilità ro
sicuramente, con sicurezza
prudentemente, con prudenza Gli avverbi di luogo sono:
qui,qua, lì, là, sopra, sotto, avanti, indietro
Per motivi di difficoltà di pronuncia, l’avverbio
intransigentemente si sostituisce con la forma Gli avverbi di tempo sono:
in modo intransigente o con intransigenza. ieri, oggi, domani, subito, mai, adesso, presto,
Esso si può usare in un testo scritto, è da evitare tardi, finalmente, talora, talvolta
nel linguaggio parlato. Il problema si pone con
questo come per molti altri avverbi. Gli avverbi di quantità sono:
poco, tanto, molto, abbastanza, circa, più, meno
Spesso in modo... (+ aggettivo maschile singo-
lare) è soltanto un complemento di modo e non Accanto agli avverbi ci sono anche le locuzioni
può sostituire l’avverbio. avverbiali. Sono formate da più termini.
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Esempi: La preposizione
(di modo) a vanvera, alla bolognese, di male in La preposizione è semplice o articolata:
peggio, a quattr’occhi, alla meno peggio, di le preposizioni semplici sono: di, a, da, in, con,
punto in bianco, di buon grado, alla carlona, alla su, per, tra, fra, sopra, sotto ecc.
fin fine, in fin dei conti Le proposizioni articolate sono le proposizioni
(di luogo) in alto, in basso, in avanti semplici unite all’articolo determinativo. Esse in
(di tempo) in fretta, di fretta, in fretta e furia, genere si fondono con l’articolo.
all’improvviso, all’istante, al presente, all’inizio,
alla fine, alla buon’ora, di tanto in tanto Di + il = del dello della dei degli delle
(di quantità) un po’, all’incirca A + il = al allo alla ai agli alle
Da + il = dal dallo dalla dai dagli dalle
Attenzione! In + il = nel nello nella nei negli nelle
Alcuni avverbi erano dei complementi ma poi le Con + il (non si fonde)
due parti si sono fuse: Su + il = sul sullo sulla sui sugli sulle
infine, in fine Per + il (non si fonde)
innanzitutto, innanzi tutto Tra + il (non si fonde)
soprattutto, sopra tutto Fra + il (non si fonde)
talora, tal’ora
talvolta, tal volta Un tempo si usavano le forme:
viceversa, vice versa
Con + il = col collo colla coi cogli colle
Alcuni avverbi hanno un significato diverso ri-
spetto al sostantivo che li ha generati. Non sono errate, sono sconsigliabili.
Esempio: Attenzione! A seconda della costruzione un ter-
in fine, infine, alla fine hanno lo stesso signifi- mine può essere preposizione o avverbio.
cato.
Ma finalmente ha acquisito un nuovo significa- Mario è andato fuori di casa (preposizione).
to, per indicare impazienza ed attesa: Mario è andato fuori (avverbio di luogo).
Finalmente sei giunto (= era ora che tu giunges- Scendi giù dall’auto (preposizione).
si, era ora che tu ti sbrigassi)! Scendi giù (avverbio di luogo).

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La congiunzione L’esclamazione o interiezione
La congiunzione collega due parti del discorso. L’esclamazione o interiezione esprime stupore o
Mario e Marta sono fratelli (due sostantivi). altri sentimenti di meraviglia, di irritazione, di
Ho visto un cane e due gatti (due sostantivi). paura ecc. È normalmente accompagnata dal
La mia casa è bella e grande (due aggettivi). punto esclamativo.
Vengo da te e poi vado da Claudio (due proposi-
zioni). Esempi:
Per Giove!
Le congiunzioni sono coordinanti o subordinan- Perbacco!, sono già le 20.00.
ti: possono coordinare o subordinare tra loro due Uffa!, non sono mai libera!
o più proposizioni. Oddio, sono in ritardo!
Sono coordinanti: e, ma, però, perciò, invece, Al diavolo!
tuttavia. O Madonna, ho dimenticato il borsellino!
Sono subordinanti e con vario valore: mentre Ehi, che fai!?
(temporale o avversativa), quando (temporale), Boh, non ho capito.
dopo che (temporale), allorché (temporale), poi- Mah, ci sono sempre sorprese!
ché (temporale o causale), perché (causale), af- Cavolo, sei sempre tra i piedi!
finché (finale), purché (condizionale), bensì, Mamma mia, sei testarda come al solito!
benché, se, sebbene, anche se ecc.

Alcune congiunzione in origine erano composte


da due parti, che poi si sono fuse:
invece, in vece, in vice (dal latino)
per hoc (dal latino), per ciò, perciò
tuttavia, tutta via

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SCHEMI DI ANALISI LOGICA Mia zia è una pizza (proposizione corretta ma
falsa perché una zia non può essere una pizza;
La grammatica indica le varie parti del discorso. lo può essere soltanto in senso improprio e me-
L’analisi logica sottopone la proposizione ad taforico; e allora si entra nell’ambito delle figu-
una analisi diversa: le funzioni che svolgono le re retoriche).
varie parti della proposizione. Nell’analisi
grammaticale la parola mela è e resta un sostan- Il soggetto
tivo maschile singolare. In analisi logica la paro-
la può svolgere molteplici funzioni. Può essere Il soggetto è colui che compie o che subisce
soggetto, complemento oggetto, un altro com- l’azione. È sempre abbinato a un verbo, che in-
plemento. dica l’azione. Può essere sottinteso o, con i verbi
impersonali, può non esserci affatto.
Esempi:
La mela (soggetto) è buona. Risponde alla domanda: Chi? Che cosa?
Dammi una mela (complemento oggetto).
Comperai una cassetta di mele (complemento di Esempi:
specificazione). Mario (soggetto) corre (predicato verbale).
Scrisse un’elegia dedicata a una mela (comple- Corri (predicato verbale con soggetto sottinte-
mento di termine). so)!
Venne con una mela (complemento di unione) in (Egli) (soggetto sottinteso) Viaggia (predicato
mano. verbale).
Preparò una torta di mele (complemento di ma- Nevica (predicato verbale).
teria)
L’attributo e l’apposizione
L’analisi logica esamina la proposizione e le sue
parti. La proposizione deve avere una struttura In analisi logica gli aggettivi diventano attributi
corretta e un significato; può essere vera o falsa del nome a cui si riferiscono; i sostantivi diven-
o indecidibile. La proposizione più semplice è tano apposizioni del nome a cui si riferiscono.
costituita da un verbo, cioè basta un verbo per
avere una proposizione. Esempi di attributo:
Sandro (soggetto) ama (predicato verbale) le
Esempi di proposizioni semplici, corrette e si- storie (complemento oggetto) avventurose (at-
gnificanti: tributo del complemento oggetto) e (congiunzio-
Piove (un unico verbo impersonale che fa da ne) paurose (attributo del complemento ogget-
predicato verbale). to).
Conviene andare (un verbo impersonale + un
verbo intransitivo, che fanno da predicato ver- Suo (attributo del soggetto) padre (soggetto) ha
bale). (predicato verbale) tre (attributo del comple-
Egli mangia (pronome personale soggetto + mento oggetto) figli (complemento oggetto) at-
verbo transitivo, cioè: soggetto + predicato ver- taccabrighe (attributo del complemento oggetto)
bale). e (congiunzione) prepotenti (attributo del com-
Egli mangia una mela (pronome personale sog- plemento oggetto).
getto + verbo transitivo e nome espresso, cioè:
soggetto + predicato verbale + complemento Esempi di apposizione:
oggetto). Sandro (soggetto), il pilota (apposizione del
soggetto), ama (predicato verbale) Claudia
Oggi piove (proposizione corretta e significante, (complemento oggetto), la sua (attributo dell’ap-
ma falsa, perché oggi non piove). posizione del complemento oggetto) segretaria
(apposizione del complemento oggetto).

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(Io) (soggetto sottinteso) Ho incontrato (predi- L’analisi logica si preoccupa della funzione che
cato verbale) Marta (complemento oggetto), un termine svolge in una proposizione. E tale
l’amica (apposizione del complemento oggetto) funzione può essere assai varia.
di Claudia (complemento di specificazione).
Il complemento oggetto
Il predicato verbale
Il complemento oggetto è la persona o la cosa su
Il predicato verbale indica semplicemente cui si conclude l’azione espressa dal verbo.
l’azione (verbi impersonali) o l’azione compiuta
dal soggetto (verbi personali). Esempi:
Mario (soggetto) mangia (predicato verbale) un
Esempi: panino (complemento oggetto).
Grandina (verbo impersonale; predicato verba- Sara (soggetto) ha acquistato (predicato verbale)
le). una gonna (complemento oggetto) rossa (attribu-
Mario (soggetto) legge (verbo personale; predi- to del complemento oggetto).
cato verbale).
Anna (soggetto) legge (verbo personale transiti- Risponde alla domanda: Chi? Che cosa?
vo; predicato verbale) il giornale (complemento Non va assolutamente confuso con il soggetto.
oggetto espresso).
Il complemento di specificazione
Il verbo essere + aggettivo o so-
Il complemento di specificazione specifica la
stantivo persona o la cosa a cui si riferisce.
Il verbo essere non indica una situazione defini- Esempi:
ta, ha bisogno di un aggettivo o di un sostantivo La figlia (soggetto) di Mario (complemento di
che lo determini. In questo caso si chiama copu- specificazione) frequenta (predicato verbale) un
la, cioè collegamento, ed è seguito dal nome del corso (complemento oggetto) di lingue (com-
predicato. Copula e nome del predicato formano plemento di specificazione).
il predicato nominale. Sara (soggetto) ha preso (predicato verbale) le
difese (complemento oggetto) di Marco (com-
Esempi: plemento di specificazione).
La mela (soggetto) è (copula) rossa (aggettivo;
nome del predicato). Risponde alla domanda: Di chi? Di che cosa?
“È rossa” è predicato nominale.

Il Veneto (soggetto) è (copula) una regione (so- Il complemento partitivo


stantivo; nome del predicato) dell’Italia (com-
plemento di specificazione) Settentrionale (attri- Il complemento partitivo indica di chi fa parte il
buto del complemento di specificazione). nome o il pronome che lo precede. È introdotto
“È una regione” è predicato nominale. dalle preposizioni di, tra, fra.

Attenzione! Esempi:
Luigi (soggetto) è (copula) bravo (aggettivo; Il docente (soggetto) incontrerà (predicato ver-
nome del predicato) . bale) tre (complemento oggetto) di voi (com-
Luigi (soggetto) è (copula) un medico (sostanti- plemento partitivo).
vo; nome del predicato) Il vincitore (soggetto) è (copula) uno (nome del
Luigi (soggetto) è (copula) un bravo (aggettivo; predicato) di voi (complemento partitivo).
attributo del nome del predicato) medico (so-
stantivo; nome del predicato)
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Chi (soggetto) di loro (complemento partitivo) Il complemento d’agente e di cau-
viene (predicato verbale) in gita (complemento
di moto a luogo)? sa efficiente

Risponde alle domande: Tra chi? Tra che cosa? Un verbo può essere attivo o passivo. Nella for-
ma passiva il soggetto diventa complemento
d’agente, se è una persona, o di causa efficiente,
Il complemento di paragone se è una cosa.
Il complemento di paragone indica il secondo Esempi:
termine del paragone. (forma attiva) Fabio (soggetto) recita (predicato
verbale) una poesia (complemento oggetto).
Esempi: (forma passiva) Una poesia (soggetto) è recitata
Il miele (soggetto) è (copula) più dolce (nome (predicato verbale) da Fabio (persona; comple-
del predicato) dello zucchero (complemento di mento d’agente).
paragone). (forma attiva) Un masso (soggetto) ha colpito
Il cane (soggetto) di Michele (complemento di (predicato verbale) l’auto (complemento ogget-
specificazione) è (copula) più alto (nome del to).
predicato) del tuo (complemento di paragone). (forma passiva) L’auto (soggetto) è stata colpita
La pizza (soggetto) di Claudio (complemento di (predicato verbale) da un masso (cosa; comple-
specificazione) era (copula) meno buona (nome mento di causa efficiente).
del predicato) della mia (complemento di para-
gone). Risponde alla domanda: Da chi? Da che cosa?
L’impegno (soggetto) scolastico (attributo del
soggetto) di Silvano (complemento di specifica-
zione) è stato (copula) intenso (nome del predi- Il complemento di compagnia e di
cato) come il tuo (complemento di paragone). unione
È introdotto da di, che, come, quanto. I complementi di compagnia o di unione indica-
no rispettivamente la persona o la cosa con cui si
Il complemento di termine compie l’azione.

Il complemento di termine indica la persona o la Esempi:


cosa su cui va a finire l’azione. Morena (soggetto) è venuta (predicato verbale)
con un’amica (complemento di compagnia) e
Esempi: (congiunzione) con due (attributo del comple-
Paola (soggetto) ha dato (predicato verbale) la mento di unione) borse (complemento di unio-
borsa (complemento oggetto) a Mara (comple- ne).
mento di termine).
Marco (soggetto) ha regalato (predicato verbale) Rispondono alle domande: Con chi? Con che
un paio (complemento oggetto) di orecchini cosa?
(complemento di specificazione) alla fidanzata
(complemento di termine). Il complemento di mezzo
Fabiola (soggetto) ti (complemento di termine)
darà (predicato verbale) gli appunti (comple- Il complemento di mezzo indica il mezzo che si
mento oggetto) di Carla (complemento di speci- usa per compiere l’azione.
ficazione).
Esempi:
Risponde alla domanda: A chi? A che cosa? Vanna (soggetto) è venuta (predicato verbale)
con l’automobile (complemento di mezzo), Ro-

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sanna (soggetto) invece (congiunzione) è venuta Il complemento di scopo o fine
(predicato verbale) in bici (complemento di
mezzo). Il complemento di scopo o di fine indica lo sco-
Brigida (soggetto) ha sculacciato (predicato po o il fine per cui avviene l’azione.
verbale) il figlio (complemento oggetto) con le Esempi:
mani (complemento di mezzo). Vanessa (soggetto) studia (predicato verbale)
per la promozione (complemento di scopo o fi-
Risponde alla domanda: Con che mezzo? ne).
Fernanda (soggetto) viaggia (predicato verbale)
Il complemento di modo o manie- per lavoro (complemento di scopo o fine).
ra
Risponde alle domande: Perché? Per quale sco-
Il complemento di modo indica il modo in cui si po? Per quale fine?
compie l’azione.
I complementi di luogo
Esempi:
Nadia (soggetto) agisce (predicato verbale) I complementi di luogo indicano il luogo in cui
sempre (avverbio di tempo) con avvedutezza avviene l’azione compiuta dal soggetto. Essi so-
(complemento di modo). no quattro:
Brigida (soggetto) ha chiuso (predicato verbale) complemento di stato in luogo
la porta (complemento oggetto) con forza (com- complemento di moto a luogo
plemento di modo). complemento di moto da luogo
Camillo (soggetto) si è comportato (predicato complemento di moto per luogo
verbale) con arroganza e in modo maleducato
(complementi di modo). Esempi:
Il testimone (soggetto) ha risposto (predicato Marina (soggetto) lavora (predicato verbale) in
verbale) in modo adeguato (complemento di casa (complemento di stato in luogo).
modo). Marta (soggetto) va (predicato verbale) a casa
(complemento di moto a luogo).
Risponde alle domande: In che modo? In che Martina (soggetto) viene (predicato verbale) da
maniera? casa (complemento di moto da luogo).
Marietta (soggetto) viaggia (predicato verbale)
Il complemento di causa per la regione (complemento di moto per luogo).

Il complemento di causa indica la causa che Si deve notare che il complemento è determinato
provoca l’azione. dal verbo, che può essere di stato (e allora il
complemento è di stato in luogo) o di moto (e
Esempi: allora il complemento è di moto a luogo).
Vanna (soggetto) è venuta (predicato verbale)
per simpatia (complemento di causa). Altri esempi:
Brigida (soggetto) ha aiutato (predicato verbale) Marco (soggetto) vive (predicato verbale) in
Silvia (complemento oggetto) per amicizia città (complemento di stato in luogo).
(complemento di causa). (Io) (soggetto sottinteso) corro (predicato verba-
le) in città (complemento di moto a luogo).
Risponde alle domande: Perché? Per quale cau- Maria (soggetto) resta(predicato verbale) a casa
sa? Per quale motivo? (complemento di stato in luogo), Maura (sogget-
to) va (predicato verbale) a casa (complemento
di moto a luogo).

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Marco (soggetto) andava (predicato verbale) a Il complemento di denominazione
scuola (complemento di moto a luogo), mentre
(congiunzione avversativa) Carla tornava da Il complemento di denominazione specifica il
scuola (complemento di moto da luogo). nome proprio del nome comune (città, isola, me-
(Io) (soggetto sottinteso) Ti (complemento og- se ecc.).
getto) cercherò (predicato verbale) per mari e
per monti (complemento di moto per luogo). Esempi:
L’isola (soggetto) di Sicilia (complemento di
Rispondono, rispettivamente, alle domande: denominazione) è (copula) vastissima (nome del
Dove? In che luogo? predicato).
Verso dove? Verso che luogo? Franca (soggetto) ha visitato (predicato verbale)
Da dove? Da che luogo? la città (complemento oggetto) di Mosca (com-
Per dove? Attraverso che luogo? plemento di denominazione) l’anno (comple-
mento di tempo determinato) scorso (attributo
I complementi di tempo del complemento di tempo determinato).

I complementi di tempo sono due: complemento Il complemento di denominazione è importante


di tempo determinato e complemento di tempo nelle traduzioni dal e in latino, poiché il nome
continuato. proprio segue sempre il caso del nome comune.
Il complemento di tempo determinato indica Esempi:
quando avviene l’azione espressa dal verbo; il L’isola di Sicilia si traduce come se fosse
complemento di tempo continuato indica quanto L’isola Sicilia, cioè Sicilia insula.
dura l’azione espressa dal verbo.
I complementi di abbondanza e di
Esempi:
Marina (soggetto) è nata (predicato verbale) nel privazione
1989 (complemento di tempo determinato).
Andrea (soggetto) si laureò (predicato verbale) Il complemento di abbondanza e di privazione
nel 2000 (complemento di tempo determinato) indicano ciò di cui si abbonda e ciò di cui si è
all’Università (complemento di stato in luogo) di privi.
Padova (complemento di specificazione).
Esempi:
Marina (soggetto) è vissuta (predicato verbale) Egli (soggetto) è (copula) ricco (nome del predi-
per tre (attributo del complemento di tempo con- cato) di talenti (complemento di abbondanza).
tinuato) anni (complemento di tempo continua- Dario (soggetto) è (copula) un povero (nome del
to) a Parigi (complemento di stato in luogo). predicato) di spirito (complemento di privazio-
Valeria (soggetto) ha viaggiato (predicato ver- ne).
bale) in Persia (complemento di stato in luogo)
per cinque (attributo del complemento di tempo Rispondono, rispettivamente, alle domande:
continuato) settimane (complemento di tempo Di che cosa abbonda?
continuato). Di che cosa è privo?

Rispondono, rispettivamente, alle domande: In genere i due complementi sono introdotti da


Quando? In che tempo? aggettivi indicanti abbondanza o privazione.
Per quanto tempo?
Il complemento di materia
Il complemento di materia indica la materia di
cui è fatta una cosa.

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Esempi: Anita (soggetto) è (copula) una ragazza (nome
Io (soggetto) ho acquistato (predicato verbale) del predicato) di 11 (attributo del complemento
una statua (complemento oggetto) di bronzo di età) anni (complemento di età).
(complemento di materia). Io (soggetto) ho acquistato (predicato verbale)
un cane (complemento oggetto) di 3 (attributo
Risponde alle domande: del complemento di età) anni (complem. di età).
Di che cosa è fatto? Di che materiale è fatto?
Altri esempi:
Il complemento di argomento Anita (soggetto) ha (predicato verbale) 11 (at-
tributo del complemento oggetto) anni (comple-
Il complemento di argomento indica l’argomen- mento oggetto).
to di cui parla. La casa (soggetto) ha (predicato verbale) 15 (at-
tributo del complemento oggetto) anni (comple-
Esempi: mento oggetto).
Io (soggetto) ho parlato (predicato verbale) di
retorica (complemento di argomento), mentre Risponde alle domande:
(congiunzione avversativa) Arturo (soggetto) ha Di quanti anni? Di che età è?
parlato (predicato verbale) di filologia (com-
plemento di argomento) italiana (attributo del Analisi logica e parti invariabili
complemento di argomento). del discorso
Risponde alle domande: In analisi logica gli avverbi, le congiunzioni, le
A proposito di che cosa? Riguardo a che cosa? preposizioni, le esclamazioni (o interiezioni)
Di che cosa si tratta? Di che cosa si parla? restano tali. Le preposizioni sono usate per for-
mare i vari complementi.
Il complemento di qualità
Esempi:
Il complemento di qualità indica la caratteristica Antonio (soggetto) venne (predicato verbale)
fisica (o morale) di una persona o di una cosa. subito (avverbio di tempo), mentre (congiunzio-
ne avversativa o temporale) Claudio (soggetto)
Esempi: attese (predicato verbale) un momento (com-
Mariella (soggetto) è (copula) una ragazza (no- plemento oggetto).
me del predicato) di grande (attributo del com- Marina (soggetto) e (congiunzione) Giuliana
plemento di qualità) bellezza (complemento di (soggetto) hanno lottato (predicato verbale)
qualità), mentre (congiunzione avversativa) An- ad oltranza (avverbio di modo).
na (soggetto) è (copula) una ragazza (nome del “Oh!” (esclamazione o interiezione) egli (sog-
predicato) di grande (attributo del complemento getto) disse (predicato verbale).
di qualità) intelligenza (complem.ento di quali- Ieri (avverbio di tempo) è piovuto (predicato
tà). verbale) a dirotto (locuz. avverbiale di modo).
“Per Zeus!” (esclamazione o interiezione), Cal-
Risponde alla domanda: purnio (soggetto) disse (predicato verbale),
Come? Riguardo a che cosa? Di che qualità è? guardando (predicato verbale) il cielo (comple-
mento oggetto).
Il complemento di età Alla lunga (locuzione avverbiale di modo) vin-
cerò (predicato verbale) io (soggetto).
Il complemento di età indica l’età di una persona Paola (soggetto) mi (complemento di termine)
o di una cosa. diede (predicato verbale) erroneamente (avver-
bio di modo) il tuo (attributo del complemento
Esempi: oggetto) fascicolo (complemento oggetto).

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ANALISI DEL PERIODO Esempio:
1. Grandina. Vengo subito. Vattene!
La proposizione 2. Mi telefoni ed io vengo. Vengo se mi telefoni.
Vengo quando mi telefoni. Quando vieni, por-
La proposizione ha una struttura fondamentale: tami il borsello. Se hai voglia, ti fermi da me.
il soggetto (che può essere sottinteso), il verbo
(che in presenza di un’altra proposizione può Il periodo
essere sottinteso), i complementi (che possono
mancare). Con i verbi impersonali manca sem- La struttura fondamentale del discorso è la pro-
pre il soggetto. posizione. Due o più proposizioni formano un
periodo. Il periodo ha una proposizione princi-
Esempi. pale (o reggente). Le altre sono coordinate alla
1. Vieni? Lo so! Hai capito? (soggetto sottinte- principale o secondarie (o dipendenti).
so) No (verbo sottinteso: Non vengo)
2. Io odio le automobili. Corrado ha vinto alEsempio:
lotto. (soggetto e complemento). E tu? (verboTu parti ora e ritorni domani (proposizione prin-
sottinteso: Le odi?) cipale e proposizione coordinata alla principale).
3. Marilena mangia una mela (complemento Tu vai a fare la spesa, mentre io bado ai bambi-
oggetto). Lei è venuta da me con l’auto del ni (principale e secondaria).
nonno. (complementi indiretti) Le coordinate alla principale sono coordinate
4. Nevica. Grandina. Piove a dirotto. Bisognagrazie a congiunzioni come: e, ma, però, tutta-
lavorare per vivere. via ecc.
Le subordinate alla principale sono subordinate
Le proposizioni possono essere principali (o grazie a congiunzioni come: quando, mentre,
reggenti) o secondarie (o dipendenti dalla non appena, dove, il pronome relativo nelle
principale). sue varie forme ecc.
Esempi.
1. Ho trovato lavoro (principale o reggente)
leggendo il giornale (secondaria o dipenden- Le proposizioni subordinate
te).
2. Ero appena rientrato, quando è scoppiato il Le proposizioni subordinate (o secondarie o dipen-
temporale, che ha allagato la campagna. denti) devono coordinare il modo e il tempo del ver-
bo a quello della proposizione principale.
Le proposizioni principali sono normalmente
esplicite. Modo indicativo
Esempio: Alcuni esempi (modo indicativo nella principale e
Egli venne da Roma. Io andai a Berlino. Nevica modo indicativo o imperativo nella subordinata).
fortemente.
Proposizione oggettiva: che
Le proposizioni dipendenti possono essere espli- Dimmi che sei felice (forma esplicita).
cite o implicite. Nel primo caso i verbo ha una Digli di portare penne e quaderni (forma implicita) .
forma finita. Nel secondo caso ha una forma in-
finitiva. Proposizione temporale: quando
Quando vieni, portami un libro.
Esempio: Quando arrivò a Venezia, andò subito dai suoi amici
Mi disse che partiva subito (esplicita). Mi disse
di venire al più presto (implicita).
Proposizione temporale: mentre
Conviene rispettare sempre la struttura della Mentre ritorni da scuola, mi comperi il giornale
proposizione. Così si riduce la fatica di chi leg- Mentre ritornava da scuola, perse un libro per
ge. Conviene anche fare delle proposizioni mol- strada.
to brevi, che sono più facili da maneggiare e da
controllare: non più di due o tre proposizioni. Proposizione temporale: non appena
Non appena trovi un minuto, passa dalla zia.
Una o più proposizioni formano il periodo.
GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.
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Non appena trovò un minuto, passò dalla zia. Il periodo ipotetico
Proposizione temporale: dopo che Il periodo ipotetico si chiama così, perché si basa su
Dopo che vinse alla lotteria, non era più lui. un’ipotesi (la proposizione introdotta da “se”), da cui
deriva una conseguenza. I tempi delle due proposi-
Proposizione temporale: dove zioni sono tra loro coordinati. La sua struttura è que-
La mia casa si trova dove passa il fiume sta:
La villa si ergeva dove passava il fiume.
“se…, allora…”
Proposizione relativa: che, in cui “se p, allora q”, dove p e q sono due proposizioni,
Il libro che leggi è scritto bene. rispettivamente la subordinata (o secondaria o dipen-
Il libro che hai trovato in biblioteca era stato dimen- dente) e la reggente (o principale). I grammatici le
ticato da uno studente. chiamano anche pròtasi (“se…”) e apòdosi (“allo-
L’università, in cui studio, è famosa. ra…”).
La città, in cui ho passato la vita, è meravigliosa.
Alcuni esempi:
Proposizione causale: perché, poiché Se piove, l’aria si rinfresca. Verbi: modo indicativo
L’acqua gelò nelle condutture, poiché il freddo e modo indicativo.
era intenso. Se tu venissi, sarei felice. Verbi: modo congiuntivo e
modo condizionale.
Proposizione interrogativa: dove? Se tu non venissi, sarei beato. Verbi: modo congiun-
Dove vai? Dimmi dove vai. tivo e modo condizionale.
Dove andavi ieri, quando ti ho visto? Dimmi dove Se arriva Clara, prepara un piatto nostrano. Verbi:
andavi ieri, quando ti ho visto? modo indicativo e modo indicativo.
Se arrivasse l’auto nuova, potremmo festeggiare.
Proposizione interrogativa: chi? Verbi: modo congiuntivo e modo condizionale.
Chi sei? Dimmi chi sei. Se non vuoi brutti voti, devi studiare di più Verbi:
modo indicativo con “volere” e modo indicativo con
“dovere”.
Proposizione interrogativa: quando?
Quando vieni? Dimmi quando vieni.
Ci sono tre casi:
l’ipotesi è considerata reale
Modo congiuntivo
l’ipotesi è considerata possibile
Alcuni esempi (modo indicativo nella principale e l’ipotesi è considerata irreale.
modo congiuntivo nella subordinata).
Essi si devono riferire sia al presente (a) sia al passa-
Proposizione finale: affinché to (b):
Lavorò a lungo, affinché la famiglia avesse tutto
il necessario. 1) l’ipotesi è considerata reale:
(a) Se vieni, ci facciamo una passeggiata (indicativo
Proposizione condizionale: qualora presente e indicativo presente). Se verrai, ci faremo
Qualora tu venga, non dimenticarti degli appunti. una passeggiata (è corretto, ma poco usato: le azioni
Più semplice: se vieni, portami gli appunti. si fanno sempre a partire da questo momento in poi).
Se prendi brutti voti, studia di più (indicativo presen-
Proposizione temporale: prima che te e imperativo)!
Laura arriva a scuola molto prima che suoni la cam-
pana. (b) Se venivi, ci facevamo una passeggiata (indicati-
Penso di arrivare a casa prima che scenda la sera. vo imperfetto e indicativo imperfetto).
Si mise a studiare, prima che fosse troppo tardi. Se prendevi brutti voti, dovevi studiare di più (indi-
cativo imperfetto e indicativo imperfetto con verbo
“dovere”).
Se hai preso brutti voti, studia di più (indicativo pas-
sato prossimo e imperativo)!

GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.


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Se hai preso brutti voti, devi studiare di più (indica- Se viene Giove Olimpio o Venere, fate i bravi. E non
tivo passato prossimo e indicativo presente con il fate domande indecenti.
verbo “dovere”).
Se hai preso brutti voti, dovevi studiare di più (indi- Se Roberto è un rompiglione, allora si dice:
cativo passato prossimo e indicativo imperfetto con Se venisse Roberto (speriamo di no, facciamo le cor-
il verbo “dovere”). na!), fate finta di niente, mi raccomando!
Se hai preso brutti voti, hai dovuto studiare di più Io mi auguro che l’ipotesi NON si realizzi. In questo
(indicativo passato prossimo e indicativo passato caso passa in secondo piano se l’ipotesi è reale, pos-
prossimo con verbo “dovere”). sibile o irreale, perché io voglio innanzi tutto comu-
Se hai preso brutti voti, dovrai studiare di più (indi- nicare il mio desiderio che Roberto NON venga.
cativo passato prossimo e indicativo futuro con ver-
bo “dovere”). Il contesto è molto importante, soprattutto se richie-
de proposizioni con determinate caratteristiche, ad
2) l’ipotesi è considerata reale: esempio con un bambino servono parole e proposi-
(a) Se arrivasse il bel tempo, partiremmo per Roma zioni semplici:
(congiuntivo imperfetto e condizionale presente). Se fai il bravo, ti porto allo zoo.
Se arrivasse il bel tempo, potremmo partire per Ro-
ma (congiuntivo imperfetto e condizionale presente A uno studente delle superiori si può invece dire:
con verbo “potere”). Se tu studiassi di più, i tuoi genitori sarebbero molto
Se venisse Roberto, comportatevi bene, non fate bat- più contenti. Anche i tuoi proff.
tute (congiuntivo imperfetto e imperativo).
Se il contesto è un’occasione ufficiale, allora si de-
(b) ) Se fosse arrivato il bel tempo, saremmo partiti vono usare le sfumature permesse dalla lingua.
per Roma (congiuntivo trapassato e condizionale
passato). Se il periodo ipotetico “se…, allora…” è considerato
Se fosse arrivato il bel tempo, saremmo potuti parti- troppo difficile o non adatto al contesto o alla situa-
re per Roma (congiuntivo trapassato e condizionale zione, allora si ricorre ad altre soluzioni:
passato con verbo “potere”). Hai preso brutti voti? Dàtti una mossa e studia di
NB: io (non) sono partito, io (non) sono potuto par- più!
tire. Quando la smetterai di prendere brutti voti? E
quando ti deciderai di studiare di più? Sarebbe an-
3) l’ipotesi è considerata irreale: che ora!
(a) Se la Luna cadesse sulla Terra, moriremmo tutti
(congiuntivo imperfetto e condizionale presente).

(b) Se la Luna fosse caduta sulla Terra, saremmo


morti tutti (congiuntivo trapassato e condizionale
passato).

La distinzione tra secondo e terzo caso è sottile:


l’ipotesi deve essere chiaramente irreale. Nella prati-
ca della lingua non si va molto oltre il primo caso: ci
si limita a considerare la possibilità di un evento, e
basta, e l’eventuale reazione (o comportamento) che
richiede.
Se pensi che piova, prendi l’ombrello!
Se prevedi che piova, prendi l’ombrello!
Se il Meteo dice che piove (o pioverà), prendi
l’ombrello!
Se il Meteo ha detto che piove (o pioverà), prendi
l’ombrello!

Nell’uso quotidiano si dice normalmente:


Se viene Roberto, fate i bravi.

GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.


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Esempi di analisi grammaticale Roma = nome proprio geografico, f., sing.
in = prepos. sempl.
auto, = nome comune di cosa, f., sing.
Mario e Vanna corrono a casa.
io = pronome personale, 1a pers. sing.
Mario = nome proprio di pers., m. sing.
vengo = v. venire, indic., pres., 1a pers. sing.
e = cong. da = prepos. sempl.
Vanna = nome proprio di pers., f., sing. Parigi = nome proprio di luogo, f., sing.
corrono = v. correre, indic., pres., 3a pers. pl.
in = prepos. sempl.
a = prepos. sempl. aereo, = nome comune di cosa, m., sing.
casa. = nome comune di cosa, f., sing.
egli = pronome personale, 3a pers. sing.
viaggia = v. viaggiare, ind., pres., 3a p. sing.
Marina è bellissima.
per = prepos. sempl.
Marina = nome proprio di pers., f., sing.
la = artic. determ., f. sing.
è = v. essere, indic., pres., 3a pers. sing.
Spagna = nome proprio geofgr., f., sing.
bellissima. = agg. qual., grado superl., f., sing.
a = prepos. sempl.
piedi. = nome comune di cosa, m., pl.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Il = artic. determ., m. sing.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promozione.
cavallo = nome comune di animale, f., sing. Io = pronome personale, 1a pers. sing.
aveva corso = v. correre, ind., trap. rem., 3a p. sing.
regalo v. regalare, indic., pres., 1a pers. sing.
per = prepos. semplice
un = artic. indeterm., m. sing.
tre = agg. numerale
bel = agg. qualif., m., sing.
ore. = nome comune di cosa, f., pl.
libro = nome comune di cosa, m., sing.
a = prepos. sempl.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Clara = nome proprio di pers., f., sing.
(Io) = pronome personale, 1a pers. sing. per = prepos. sempl.
Porto = v. portare, indic., pres., 1a pers. sing. la = artic. determ., f. sing.
con = prepos. sempl.
sua = agg. possess., f., sing.
me = pronome person. complem., 1a pers. sing. promozione. = nome comune di cosa, f., sing.
le = artic. determ., f. pl.
tue = agg. possess., f., pl.
Nel 1985 avevo soltanto tre anni.
valigie = nome comune di cosa, f., pl.
Nel = prepos. artic. (in + il)
e = congiunz.
1985 = numerale cardinale
quelle = pronome determinat., f., pl.
io = pronome personale, 1a pers. sing.
di = prepos. sempl.
avevo = v. avere, indic., imperf., 1a pers. sing.
Caterina. = nome proprio di pers., f., sing. soltanto = avverbio
tre = agg. numerale
Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio
anni. = nome comune di cosa, m., pl.
dell’auto.
Quando = congiunz. Subordinante temporale Attenzione!
piove, = v. piovere, indic., pres., 3a pers. sing.
Io, tu, egli ecc.= pronome personale soggetto
(io) = pronome personale, 1a pers. sing.
Me, te, lo, la ecc. = pronome personale complemento
prendo = v. prendere, indic., pres., 1a pers. sing.
(o anche oggetto)
l’ (=lo) = artic. determ., m. sing.
ombrello = nome comune di cosa, m., sing.
Quando (= congiunzione temporale) vieni, mange-
dal = prepos. artic. (da + il) remo.
bagagliaio = nome comune di cosa, m., sing. Quando (= avverbio di tempo) vieni?
dell’ (dello) = prepos. artic. (di + lo)
Dimmi quando (= avverbio di tempo) vieni.
auto. = nome comune di cosa, f., sing.
Prendi la tua (aggettivo possessivo) borsa e la mia
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in aereo,
(pronome possessivo).
egli viaggia per la Spagna a piedi.
Tu = pronome personale, 2a pers. sing.
È preferibile considerare per la casa come una pre-
vai = v. andare, indic., pres., 2a pers. sing. posizione articolata che non si è fusa, anziché una
a = prepos. sempl.
prepos. semplice seguita dall’articolo.
GENESINI, Grammatica italiana in sintesi, Padova 2010.
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Esempi di analisi logica Io = soggetto
regalo = p. v.
un libro = complem. oggetto
Mario e Vanna corrono a casa.
bel = attributo del complem. oggetto
Mario e Vanna = sogg. (e congiunz.)
a Clara = complem. di termine
corrono = p. v. per la promozione. = complem. di causa
a casa. = complem. di moto a luogo sua = attributo del complem. di causa
Marina è bellissima. Attenzione!
Marina = soggetto
p. v. = predicato verbale
è = copula
bellissima. = nome del predicato
Gli aggettivi in grammatica diventano attributi in
analisi logica.
Il cavallo aveva corso per tre ore.
Il cavallo = soggetto
I verbi in grammatica diventano p. v. (= predicato
aveva corso = p. v. verbale) in analisi logica.
per ore. = compl. di tempo continuato
tre = attributo del compl. di tempo continuato
Le parti invariabili del discorso (preposizioni, con-
giunzioni, avverbi, esclamazioni e interiezioni) in
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
grammatica restano tali in analisi logica.
(Io) = soggetto sottinteso
Porto = p. v.
Regalo può essere sostantivo (il mio regalo) o verbo
con me = compl. di compagnia
(ti regalo un mazzo di fiori). Dipende dalla proposi-
le valigie = complem. oggetto
zione.
tue = attributo del complem. oggetto
e = congiunz. In auto, con l’auto, in aereo, con l’aereo è sempre
quelle = complem. oggetto complem. di mezzo.
di Caterina. = complem. di specific.
A piedi è complem. di modo, più che complem. di
Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio mezzo.
dell’auto.
Quando = congiunz. temporale
A casa, a Roma è complem. di stato in luogo con i
piove, = p. v.
verbi di stato, complem. di moto a luogo con i verbi
(io) = soggetto sottinteso
di moto.
prendo = p. v.
l’ombrello = complem. ogg. Con te è complemento di compagnia (ci si riferisce a
dal bagagliaio = complem. di moto da luogo una persona). Con le valigie è complemento di unio-
dell’auto. = complem. di specific.
ne (ci si riferisce a delle cose).
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in aereo, Attenzione!
egli viaggia per la Spagna a piedi.
L’analisi logica riguarda la funzione che i termini
Tu = soggetto
svolgono nella proposizione, non il loro significato.
vai = p. v.
Ad esempio:
a Roma = complem. di moto a luogo
1) Io ho tre anni: anni è complemento oggetto.
in auto, = complem. di mezzo
2) Io ho fatto il pendolare per tre anni: anni è com-
io = soggetto plemento di tempo continuato.
vengo = p. v. 3) Un vino vecchio di tre anni: anni è complemento
da Parigi = complem. di moto da luogo
di età retto dall’aggettivo vecchio.
in aereo, = complem. di mezzo
egli = soggetto In genere il verbo essere è copula e la copula è sem-
viaggia = p. v.
pre seguita dal nome del predicato (un aggettivo o
per la Spagna = complem. di moto per luogo
anche un sostantivo). Insieme, copula e nome del
a piedi. = complem. di modo (più che di mezzo)
predicato formano il predicato nominale.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promozione.
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Fare l’analisi grammaticale e poi l’analisi lo- Fare l’analisi grammaticale e poi l’analisi lo-
gica delle seguenti frasi: gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa. Mario e Vanna corrono a casa.


Marina è bellissima. Marina è bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore. Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina. Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio
dell’auto. dell’auto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae- Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi. reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo- Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione. zione.
Nel 1995 io avevo soltanto tre anni. Nel 1995 io avevo soltanto tre anni.

Fare l’analisi grammaticale e poi l’analisi lo- Fare l’analisi grammaticale e poi l’analisi lo-
gica delle seguenti frasi: gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa. Mario e Vanna corrono a casa.


Marina è bellissima. Marina è bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore. Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina. Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio
dell’auto. dell’auto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae- Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi. reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo- Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione. zione.
Nel 1995 io avevo soltanto tre anni. Nel 1995 io avevo soltanto tre anni.

Fare l’analisi grammaticale e poi l’analisi lo- Fare l’analisi grammaticale e poi l’analisi lo-
gica delle seguenti frasi: gica delle seguenti frasi:

Mario e Vanna corrono a casa. Mario e Vanna corrono a casa.


Marina è bellissima. Marina è bellissima.
Il cavallo aveva corso per tre ore. Il cavallo aveva corso per tre ore.
Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina. Porto con me le tue valigie e quelle di Caterina.
Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio Quando piove, prendo l’ombrello dal bagagliaio
dell’auto. dell’auto.
Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae- Tu vai a Roma in auto, io vengo da Parigi in ae-
reo, egli viaggia per la Spagna a piedi. reo, egli viaggia per la Spagna a piedi.
Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo- Io regalo un bel libro a Clara per la sua promo-
zione. zione.
Nel 1995 io avevo soltanto tre anni. Nel 1995 io avevo soltanto tre anni.

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