Professional Documents
Culture Documents
Produced by:
SIMBOLI - AVVERTENZE
Pericolo generico
! Accumula i pericoli di ambedue i segnali sopra descritti.
Salvaguardia dell’ambiente
Indica i corretti comportamenti da tenere affinché l’uso del veicolo sia il più rispettoso possibile dell’ambiente.
Stacco
Aspirazione
Scollegare
Riattacco
Scarico
Collegare
Smontaggio
Funzionamento
Scomposizione
Montaggio
Composizione
ρ Rapporto di compressione
Tolleranza
Chiudere a coppia
Differenza di peso
Registrazione Angolo
Regolazione Valore angolare
Controllo visivo
Precarico
Controllo posizione di montaggio
Misurazione
Quota da rilevare
Controllo Numero di giri
Attrezzatura Temperatura
Superficie da lavorare
Pressione
Finito di lavorazione bar
Maggiorato
Interferenza
Maggiore di .....
Montaggio forzato
Massimo
Minorato
Spessore
Minore di .....
Giuoco
Minimo
Lubrificare Selezione
Umettare Classi
Ingrassare Maggiorazioni
Temperatura < 0o C
Sigillante
Freddo
Collante
Inverno
Temperatura > 0o C
Spurgo aria Caldo
Estate
Sostituzione
Ricambi originali
5 0 7 6
Codice Prodotto:
PRODOTTO GRUPPO SOTTOGRUPPO PRODOTTO GRUPPO SOTTOGRUPPO
COMPONENTE COMPONENTE
0 1 0 3
Codice Gruppo:
PRODOTTO GRUPPO SOTTOGRUPPO PRODOTTO GRUPPO SOTTOGRUPPO
COMPONENTE COMPONENTE
Codice Sottogruppo:
4 0 1 3
PRODOTTO GRUPPO SOTTOGRUPPO PRODOTTO GRUPPO SOTTOGRUPPO
COMPONENTE COMPONENTE
La quinta e la sesta cifra identificano esattamente il SOTTOGRUPPO e il Componente di un Gruppo nell’ambito di un PRODOTTO.
Esempio:
Prodotto 50 = Autotelaio;
Gruppo 01 = Telaio;
Sottogruppo 40 = Traverse telaio;
Sottogruppo 13 = Rotore.
Le attenzioni riportate non possono essere rappresentative di tutte le situazioni di pericolo che si possono verificare.
! Pertanto si consiglia di consultare il diretto superiore qualora si verifichi una situazione di pericolo non descritta.
Utilizzare l’attrezzature specifiche e generiche secondo prescrizioni dei rispettivi libretti di uso e manutenzione. Verificare
lo stato d’uso e l’idoneità degli attrezzi non soggetti a verifica periodica.
La movimentazione manuale dei carichi deve essere valutata preventivamente perchè è funzione oltre che dal peso
anche delle sue dimensioni e del percorso.
La movimentazione mediante mezzi meccanici deve essere realizzata con sollevatori appropriati sia per peso che forma
e volume. I sollevatori, le funi e i ganci impiegati devono presentare indicazioni chiare sulla portata massima ammissibile.
L’uso di detti attrezzi è tassativamente consentito solo al personale autorizzato. Stazionare a debita distanza dal carico
e comunque mai sotto di esso.
Nelle operazioni di smontaggio attenersi sempre a tutte le prescrizioni previste, evitare nelle fasi di estrazione di partico-
lari meccanici che questi possano colpire accidentalmente il personale di officina.
Le attività di officina svolte in coppia devono essere sempre svolte in massima sicurezza; evitare operazioni che potreb-
bero essere pericolose per il collaboratore per assenza di visibilità o per sua posizione non corretta.
Tenere lontano dalla zona di lavoro il personale non addetto alle operazioni.
Apprendere le necessarie nozioni di funzionamento e di sicurezza relative al veicolo prima di ogni intervento su di esso.
Attenersi scrupolosamente a tutte le segnalazioni di sicurezza presenti sul veicolo. Apporre idonei segnali per i veicoli
in riparazione. Ad intervento riparativo ultimato, prima di avviare il veicolo, eseguire tutti i controlli indicati nel paragrafo
“Controlli a cura dell’utente” del libretto Uso e Manutenzione.
In mancanza di visibilità nell’eseguire manovre da veicolo incaricare una persona a terra per l’assistenza. Non lasciare
incustodito il veicolo in moto durante gli interventi riparativi.
Immobilizzare il veicolo con opportune calzatoie.
In caso di interventi su veicolo sollevato da terra controllare che sia ben saldo sugli appositi cavalletti di sostegno e che
le sicurezze manuali/automatiche siano attivate in caso di sollevamento a mezzo ponte sollevatore.
Quando si necessita intervenire su veicoli con alimentazioni a metano attenersi oltre alle indicazioni riportate all’interno
del documento anche a tutte le normative di sicurezza specifiche previste.
Rimuovere il tappo del radiatore solo quando il motore è freddo svitandolo con cautela per permettere alla pressione
residua dell’impianto di fuoriuscire.
I combustibili infiammabili e tutti i fluidi e i liquidi devono essere maneggiati con cura, secondo quanto riportato sulle
schede 12 punti dei materiali nocivi. Il rifornimento deve avvenire all’aperto con motore spento, evitando sigarette
accese, fiamme libere o scintille per evitare improvvisi incendi/esplosioni. Conservare fluidi e liquidi infiammabili, corrosivi
ed inquinanti adeguatamente secondo quanto previsto dalle normative vigenti. Evitare tassativamente l’uso di recipienti
idonei per gli alimenti per conservare liquidi nocivi. Evitare di forare o bruciare i contenitori pressurizzati e gettare in
idonei contenitori stracci impregnati di sostanze infiammabili.
I particolari usurati, danneggiati o di consumo devono essere sostituiti con ricambi originali Iveco.
Durante l’attività di officina mantenere sempre pulito il posto di lavoro; liberare o pulire tempestivamente i pavimenti
da accidentali macchie di liquidi e oli. Le prese elettriche e le apparecchiature elettriche necessarie ad eseguire gli inter-
venti riparativi devono soddisfare le norme di sicurezza.
Per ogni intervento sugli impianti idraulici, pneumatici, di condizionamento e sui sistemi AIR - BAG del veicolo attenersi
scrupolosamente alle indicazioni specificate riportate nelle relative sezioni del manuale.
Indossare, dove richiesto dall’intervento, gli indumenti e le protezioni previste nelle norme antinfortunistiche; il contatto
con parti in movimento può provocare lesioni gravi. Utilizzare indumenti idonei, preferibilmente attillati ed evitare di
indossare gioielli, sciarpe, ecc.
Non lasciare il motore in moto nei locali d’officina dove non sia previsto il tubo di evacuazione gas di scarico all’esterno.
Evitare di respirare fumi provenienti da riscaldamento o saldature della vernice perché possono causare danni alla salute;
operare all’aperto o in zone ben areate. Indossare un appropriato respiratore in presenza di polveri di vernice.
Evitare il contatto con acqua calda o vapori provenienti dal motore, radiatore e tubazioni perché potrebbero provocare
gravi ustioni. Evitare il contatto diretto con i liquidi e i fluidi presenti negli impianti del veicolo; a contatto accidentale
avvenuto fare riferimento alle schede 12 punti per le disposizioni da prendere.
Procedere alla pulizia dei gruppi o dei complessivi staccati dal veicolo ed alla accurata verifica della loro integrità prima
di procedere alla revisione. Riporre in maniera ordinata e in appositi contenitori i particolari staccati o smontati con i
relativi elementi di fissaggio (viti, dadi ecc.)
Controllare l’integrità dei particolari che evitano lo svitamento delle viti: rondelle spaccate, coppiglie, fermagli, ecc . I dadi
autobloccanti con inserto in nylon devono essere sempre sostituiti.
Evitare il contatto delle parti in gomma con gasolio, benzina o altre sostanze non compatibili.
Prima di procedere al lavaggio in pressione di parti meccaniche proteggere i connettori elettrici e le eventuali centraline.
Il serraggio delle viti e dei dadi deve essere sempre realizzato secondo prescrizione; la rete commerciale ed assistenziale
IVECO è a disposizione per fornire tutti i chiarimenti necessari per l’esecuzione degli interventi riparativi non previsti
dalla presente pubblicazione.
Prima di procedere con saldature:
- Scollegare tutte le centraline elettroniche e staccare il cavo di potenza dal terminale positivo della batteria (colle-
garlo alla massa telaio) e i connettori.
- Rimuovere la vernice utilizzando appropriati solventi o sverniciatori e pulire le superfici interessate con acqua e
sapone.
- Attendere circa 15 minuti prima di procedere con le saldature.
- Munirsi di idonei ripari resistenti al fuoco per proteggere tubi flessibili o altri componenti in cui scorrono fluidi o altri
materiali facilmente infiammabili quando si eseguono saldature.
Qualora il veicolo dovesse essere sottoposto a temperature superiori agli 80˚C (forni essiccatori) smontare le centraline
elettroniche di comando .
Lo smaltimento di tutti i liquidi e dei fluidi deve essere realizzato nel pieno rispetto delle norme specifiche vigenti
Dovendo intervenire sull’impianto elettrico/elettronico staccare le batterie dall’impianto, scollegando sempre per primo
! il cavo di massa telaio dal terminale negativo delle batterie stesse.
Non utilizzare una lampada test per verificare la continuità di un circuito ma utilizzare unicamente apparecchi di controllo
adeguati.
Assicurarsi che i cablaggi dei dispositivi elettronici (lunghezza, tipo di conduttore, dislocazione, fascettatura, collegamento
della calza di schermatura, messa a massa ecc.) siano conformi all’impianto IVECO e che siano ripristinati con cura dopo
interventi riparativi o manutentivi.
Le misurazioni nelle centraline elettroniche di comando, nei collegamenti a spina e negli allacciamenti elettrici ai compo-
nenti, possono essere effettuate solo su linee di collaudo appropriate, con apposite spine e bussole a spina. Non usare
in nessun caso mezzi impropri come fili metallici, cacciaviti, fermagli e simili. Oltre al pericolo di cortocircuito si potreb-
bero danneggiare in questo modo i collegamenti a spina, e ciò provocherebbe successivamente problemi di contatto.
Per avviare il motore non usare caricatori rapidi. L’avviamento deve solo essere effettuato con batterie separate o con
apposito carrello.
L’errata polarizzazione della tensione di alimentazione delle centraline elettroniche di comando (per esempio la polariz-
zazione errata delle batterie) può portare alla loro distruzione.
Scollegare le batterie dall’impianto durante la carica delle stesse con apparecchio esterno.
Nella fase di allacciamento avvitare i dadi a risvolto dei connettori (sensori di temperatura, pressione ecc.) esclusiva-
mente con la coppia di serraggio prescritta.
Prima di scollegare il connettore di giunzione da una centralina elettronica, isolare l’impianto.
Non alimentare direttamente i componenti asserviti da centraline elettroniche con la tensione nominale del veicolo.
I cavi devono essere disposti in modo da risultare paralleli al piano di riferimento, ossia il più vicino possibile alla struttura
telaio/scocca.
Ad intervento sull’impianto elettrico concluso ripristinare connettori e cablaggi secondo la disposizione originale.
Le procedure di memorizzazioni chiavi sono influenzate dai disturbi elettromagnetici (cellulari, ecc.). Pertanto durante
la memorizzazioni chiavi:
1 Attenzione che in cabina o in prossimità delle chiavi non vi siano delle fonti di disturbo.
2. Le chiavi che non sono inserite nel quadro devono essere almeno ad 1 metro di distanza.
NOTA I connettori presenti sono visti dal lato cavo. Le viste dei connettori riportate sul manuale sono rappresentative del lato
cavo.
— Le centraline elettroniche devono essere collegate alla massa impianto quando sono provviste di involucro metallico.
— I cavi negativi delle centraline elettroniche devono essere collegati sia a un punto di massa impianto, per esempio massa vano
cruscotto (evitando i collegamenti “seriali” o a “catena”), sia al terminale negativo della batteria/e.
— Le masse analogiche (sensori), pur non essendo collegate alla massa impianto/terminale negativo batteria/e, devono presentare
un ottimo isolamento. Di conseguenza, una particolare cura deve essere prestata alle resistenze parassite dei capicorda: ossida-
zioni, difetti di aggraffatura ecc.
— La calza metallica dei circuiti schermati deve essere in contatto elettrico solo dall’estremità rivolta verso la centralina in cui entra
il segnale (Fig. 2).
— In presenza di connettori di giunzione il tratto non schermato d, in prossimità di essi, deve essere il più breve possibile (Fig. 2).
— I cavi devono essere disposti in modo da risultare paralleli al piano di riferimento, ossia il più vicino possibile alla struttura telaio/
scocca.
Figura 1
Figura 2
88039
È assolutamente vietato effettuare modifiche o allacciamenti ai cablaggi delle centraline elettriche, in particolare la linea
d’interconnessione dati tra centraline (linea CAN) è da considerarsi inviolabile.
Potenza
1 kW = 1.36 Cv
1 kW = 1.34 HP
1 Cv = 0.736 kW
1 Cv = 0.986 HP
1 HP = 0.746 kW
1 Hp = 1.014 Cv
Coppia
1 Nm = 0.1019 Kgm
1 Kgm = 9.81 Nm
Numero di giri
1 rad/s = 1 rpm x 0.1046
1 rpm = 1 rad/s x 9.5602
Pressione
1 bar = 1.02 Kg/cm2
1 Kg/cm2 = 0.981 bar
1 bar = 105 Pa
(le unità Nm e bar vengono convertite per semplicità secondo i rapporti 10:1 e 1:1)
1 Kgm = 10 Nm
1 Kg/cm2 = 1 bar
Temperatura
0° C = 32° F
1° C = (1x1,8+32)° F
DATI DI AGGIORNAMENTO
Sezione
Generalità 1
Motore 2
Frizione 3
Cambi di velocità 4
Alberi di trasmissione 5
Ponti 6
Assali 7
Sospensioni 8
Ruote e pneumatici 9
Sterzo 10
Manutenzione programmata 12
Impianto elettrico/elettronico 13
Print 603.93.283
SEZIONE 1
Generalità
Pagina
CODIFICAZIONE ALFANUMERICA DI
IDENTIFICAZIONE VEICOLO . . . . . . . . . . . . 5
CODIFICAZIONE ALFANUMERICA DI
IDENTIFICAZIONE AUTOBUS . . . . . . . . . . . 9
RIFORNIMENTI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Print 603.93.283
n) Numero assi. l) m)
o) Luogo di produzione. Made in
o)
Valore ammesso
di fumosità
Motore
Telaio Stampigliatura
Stampigliatura (lato destro
(anteriormente sul basamento).
sul longherone
destro del telaio).
PRINT 603.93.283/A
A50C11G (BUS)
35 C11G
35 S11G
40C11G
65C11G
50C11G
60C11G
GRUPPI
Monodisco 11” o o
5S 200 o o o
6S 300 o o o o
5817 o
5819 o o o o
5823 o o
450210 o
450311/1 - 450511 o o o o
450517/2 o o
Idroguida A cremagliera o o o o o o o
MECCANICHE ANTERIORI:
o
indipendenti con molla a balestra trasversale (MK3)
indipendenti con barre di torsione o o o o o o
MECCANICHE Paraboliche
o V V V V V V
POSTERIORI monolama
Semiellittiche o o o o o o
PNEUMATICHE POSTERIORI V V V V V V V
o Serie
V In alternativa
PRINT 603.93.283
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
GAMMA
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
FAMIGLIA DI PROGRAMMAZIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
29 L
1 L 30
35 S
35 C
2 L 35
40 C
CABINATI E DERIVATI
50 C
3 L 50
45 C
60 C
4 L 65
65 C
29 L
5 L 30 A
35 S
35 C
6 L 35 A
40 C
FURGONI E DERIVATI
50 C
7 L 50 A
45 C
60 C
8 L 65 A
65 C
PRINT 603.93.283/A
MOTORIZZAZIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
N 8149.03 - 106 CV
SOSPENSIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
A Sospensione meccanica: anteriore con molla balestra trasversale
B Sospensione meccanica: anteriore con barre di torsione
C Sospensione anteriore meccanica con molla a balestra trasversale - Sospensione
posteriore pneumatica
D Sospensione anteriore meccanica con barre di torsione - Sospensione posteriore
pneumatica
VERSIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
1 CABINATO
6 CABINATO
6 1
6+1
0 SCUDATO
SCUDATO
R
RIDOTTO
PRINT 603.93.283/A
VERSIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
A CUT - AWAY
4 FURGONE
FURGONE
V
SEMIVETRATO
FURGONE
U CITY VERSION
VENDOR
PASSO
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
PASSO
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
6 4750 mm (L50 - L65)
CAMBIO DI VELOCITÀ
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
A 5 MARCE (5 S 200 - 5 S 270)
B 6 MARCE (6 S 300)
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
GUIDA A SINISTRA 1
GUIDA A DESTRA A
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
OPTIONALS RICHIESTI DAL CLIENTE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
Base - Giugno 2005 Print 603.93.438
DAILY CNG GENERALITÀ 9
PRINT 603.93.283
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
GAMMA
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
FAMIGLIA DI PROGRAMMAZIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
A LBU1 35 S
B LBU2 40 C
C LBU2 50 C
MOTORIZZAZIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
N 8149.03 - 106 CV
PRINT 603.93.283
SOSPENSIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
A Sospensione meccanica: anteriore con molla balestra trasversale
B Sospensione meccanica: anteriore con barre di torsione
C Sospensione anteriore meccanica con molla a balestra trasversale - Sospensione
posteriore pneumatica
D Sospensione anteriore meccanica con barre di torsione - Sospensione posteriore
pneumatica
VERSIONE
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
LBU1
F FURGONE VETRATO
LBU2
2 MINIBUS LBU2
3 NOLEGGIO LBU2
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
5 MARCE
A LBU1
3000 L mm
6 MARCE LBU1
B
3300 mm LBU2
6 MARCE
C LBU2
3950 mm
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14
PRINT 603.93.283/A
RIFORNIMENTI
LUBRIFICANTI CONSIGLIATI DA IVECO PARTI DA RIFORNIRE Quantità
Litri kg
Motore 8149.03
Sostituzione periodica
SELENIA 10W40
7,0 6,3
5,9 5,3
PRINT 603.93.283
95 35
50 10 SAE 40
32 0 SAE 30
SAE
14 -10 20W
SAE
5 -15
15W/40
SAE SAE 5W 30
-13 -25 10W
oF oC
Print 603.93.283
SEZIONE 2
5401 Motore
Pagina Pagina
CARATTERISTICHE GENERALI . . . . . . . . . . . . . 3
DATI - GIUOCHI DI MONTAGGIO . . . . . . . . . 6 - Coperchio posteriore albero motore . . . . . . . 43
Pagina Pagina
- Controllo tenuta idraulica testa cilindri . . . . . . 54
- Messa in fase della distribuzione . . . . . . . . . . . 71
- Controllo superficie di appoggio testa cilindri . 54
- Montaggio e messa in fase del distributore . . . 73
VALVOLE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
- Montaggio e regolazione tensione cinghia comando
- Disincrostazione controllo e rettifica valvole . . 54 alternatore - pompa acqua - ventilatore . . . . . 75
CARATTERISTICHE GENERALI
Tipo 8149.03
Ciclo 4 tempi
∅
Alesaggio mm 94,4
Corsa mm 100
Potenza massima KW 78
(CV) 106
Giri/min. 3800
Coppia massima Nm
220
Giri/min 2200
Tipo 8149.03
A
DISTRIBUZIONE
8°
inizio prima del P.M.S. A
48°
fine dopo il P.M.I. B
B
mm 0,5 ± 0,05
X
mm 0,5 ± 0,05
X
Di funzionamento
mm 0,5 ± 0,05
X
mm 0,5 ± 0,05
IMPIANTO GAS
Elettrovalvola intercettazione gas alta pressione montata TARTARINI
su riduttore - 12 V
TARTARINI 2 stadi - (1º stadio da 200 a 14 bar)
Riduttore di pressione CNG
(2º stadio da 14 a 7 bar)
Iniettori WEBER IAW003
Sensore di pressione assoluta PRT 03 - MARELLI
Attuatore minimo WEBER B02
Sensore di giri BOSCH
Sensore di fase MARELLI SFA 100A
Sensore temperatura acqua JAEGER tipo 401930
Sensore temperatura aria JAEGER tipo ATS04
Sonda Lambda NTK OZ A112 - A1
Valvola a farfalla (corpo farfallato) WEBER Tipo 54 CFA 26
Potenziometro farfalla WEBER Tipo PF1C
IMPIANTO DI ACCENSIONE
Bobina di accensione CHAMPION tipo BAE 920A
Fasatura accensione statica
CANDELE
Candela di accensione CHAMPION RC7 Y CC (gap 0,8 mm)-rip. Platino
Cavi candela CAVIS
Tipo 8149.03
Tipo 8149.03
∅ Canne cilindri: **
∅3
Canne cilindri:
X
* Diametro da ottenere in sede assistenziale per il montaggio delle canne cilindro fornite di ricambio.
* Fornite di ricambio.
Tipo 8149.03
S 1 S1 1,475÷1,490
S 2 Anelli elastici S2 1,970 ÷ 1,995
S 3
S3 2,470 ÷ 2,490
Tipo stantuffo MONDIAL PISTON
1 0,050 ÷ 0,085
Anelli elastici - cave 2 0,055 ÷ 0,100
3 0,050 ÷ 0,090
S
Semicuscinetti di biella
1,875 ÷ 1,884
fornito di ricambio S
Boccola piede di biella -
0,08 ÷ 0,135
sede
Perno stantuffo - boccola 0,014 ÷ 0,03
X
Quota di misurazione X -
Tipo 8149.03
84,588 ÷ 84,614 *
∅3 Supporti di banco ∅3
90,588 ÷ 90,614 **
Semicuscinetti -
perni di banco 0,032 ÷ 0,102
Semicuscinetti -
0,035 ÷ 0,083
perni di biella
Semicuscinetti di banco 0,254 - 0,508
Semicuscinetti di biella 0,254 - 0,508
Perno di banco
per spallamento X1 31,000 ÷ 31,100
X 1
Supporto di banco
per spallamento X2 26,500 ÷ 26,550
X 2
X3
Semianelli di
spallamento X3 30,900 ÷ 30,950
Spallamento
0,060 ÷ 0,310
albero motore
* Perni di banco n° 1-2-3-4
** Perno di banco n° 5
Tipo 8149.03
Sedi guidavalvole
sulla testa cilindri ∅1 12,950 ÷ 12,985
∅ 2
∅2 8,023 ÷ 8,038
Guidavalvole
∅3 13,012 ÷ 13,025
∅ 3
∅ 4 Valvole:
∅4 7,985 ÷ 8,000
α 60° 15′ ± 7′ 30″
∅4 7,985 ÷ 8,000
α
α 60° 15′ ± 7′ 30″
Stelo valvole e relativa
0,023 ÷ 0,053
guida
Sede sulla testa per sede
valvola:
∅1 44,025÷44,075
∅ 1
∅1 37,380 ÷ 37,415
Diametro esterno sede
∅ 2 valvola; inclinazione sedi
valvole sulla testa cilindri: 44,145÷44,160
∅2
α 60° ± 5′
∅2 37,495 ÷ 37,510
α α 60° ± 5′
X 1,15 ÷ 1,45
Tipo 8149.03
Sedi valvole
Tipo 8149.03
da 3,25 a 4,45 mm
Piattello
con progressione di 0,05
Alzata utile eccentrici:
H
H 10,5
H 10,5
COPPIE DI SERRAGGIO
PARTICOLARE COPPIA
Nm Kgm
Vite flangiata fissaggio testa cilindri
prima fase: preserraggio 60 ± 5 6 ± 0,5
seconda fase: preserraggio 60 ± 5 6 ± 0,5
terza fase: angolo 180° ± 10°
Vite flangiata fissaggio basamento inferiore al basamento superiore
Preserraggio 50 ± 5 5 ± 0,5
Angolo 90° ± 5°
Vite flangiata fissaggio cappelli di biella
Preserraggio 50 ± 5 5 ± 0,5
Angolo 63° ± 2°
Vite fissaggio volano motore
Preserraggio 30 ± 3 3 ± 0,3
Angolo 90° ± 2°
Dado autobloccante fissaggio giunto elettromagnetico su pompa acqua
Preserraggio 40 4
Angolo 110° ± 10°
Tappo otturatore condotto principale olio motore M18 25 2,5
Vite fissaggio coppa olio al basamento motore 20 2
Tappo otturatore condotti olio supporto organi ausiliari 25 2,5
Vite flangiata fissaggio supporto organi ausiliari M12 60 6
Vite fissaggio supporto organi ausiliari M8 25 2,5
Vite fissaggio coperchio anteriore supporto organi ausiliari 25 2,5
Vite fissaggio coperchio posteriore supporto organi ausiliari 18 1,8
Vite ad esagono fissaggio coperchio posteriore (Rotostat) tenuta olio albero motore 25 2,5
Vite ad esagono incassato fissaggio coperchio anteriore (Rotostat) albero motore 7,5 0,75
Dado fissaggio coperchio anteriore albero distribuzione 7,5 0,75
Dado fissaggio tubo pompa acqua al collettore di aspirazione 25 2,5
Dado e viti fissaggio coperchio posteriore testa cilindri 25 2,5
Dado fissaggio staffe sollevamento motore 18 1,8
Dado fissaggio collettore di aspirazione e scarico 25 2,5
Vite fissaggio gomito al collettore di aspirazione 15 1,5
Vite fissaggio puleggia conduttrice all’ albero motore 250 25
Dado fissaggio cappelli albero distribuzione 18 1,8
Vite fissaggio ingranaggio comando albero distribuzione 25 2,5
55 5,5
Dado fissaggio boccola dentata { M12
M14 83 8,3
Fissaggio filtro olio 25 2,5
Vite fissaggio succhieruola olio 25 2,5
PARTICOLARE COPPIA
Nm Kgm
Tappo molla valvolina pressione olio 65 6,5
Bocchettone per ugello raffreddamento stantuffo 40 4
Vite flangiata fissaggio corpo pompa acqua al basamento 50 5
Dado fissaggio magnete su pompa acqua 7,5 0,75
Vite fissaggio bocchettone termostato acqua testa cilindri 20 2,0
Vite fissaggio puleggia condotta al mozzo pompa acqua 25 2,5
Vite fissaggio supporto alternatore al basamento inferiore 50 5
Vite fissaggio alternatore al supporto 75 7,5
Vite fissaggio tubo uscita acqua su termostato 18 1,8
Dado fissaggio pompa servosterzo 35 3,5
Vite M6 fissaggio depressore 12 1,2
Vite flangiata M8 fissaggio depressore 18 1,8
Tappo su coperchio anteriore gruppo organi ausiliari 35 3,5
Dado autobloccante fissaggio staffa tenditore alternatore 45 4,5
Dadi fissaggio staffa sostegno alternatore a pompa acqua 40 4
Vite fissaggio supporto cuscinetto galoppino superiore 30 3,0
Dado fissaggio supporto tendicinghia al basamento 25 2,5
Dado autobloccante fissaggio coperchio punterie 10 1
Dado fissaggio cuscinetto tendicinghia 40 4
Vite flangiata fissaggio supporto scarico olio al basamento inferiore 50 5
Fissaggio bocchettone olio su condotto principale basamento 45 4,5
Fissaggio interruttore e trasmettitore pressione olio su bocchettone 40 4
Vite flangiata fissaggio leva acceleratore 7,5 0,75
Fissaggio trasmettitore (conico) temperatura acqua a gruppo termostato 30* 3
Bocchettone scarico acqua dal basamento 35 3,5
Dado fissaggio tubazione entrata acqua alla pompa 25 2,5
Vite fissaggio coperchio su scatola termostato 18 1,8
Candele M14x1,25 35 3,5
Viti M7x1 fissaggio corpo farfallato 15 1,5
Sensore temperatura aria M14x1,5 20 2
Raccordo ingresso metano M18x1,5 su collettore aspirazione 80 8
Tappo M18x1,5 su collettore di aspirazione 65 6,5
Viti di fissaggio compressore condizionatore 25 2,5
Sospensione gruppo motopropulsore
Viti fissaggio tassello elastico su traversa cambio 23,5 ±2,5 2,35 ±0,3
Dado fissaggio traversa cambio al telaio 92 ±9 9,2 ±0,9
Dado fissaggio tasselli elastici a mensola motore e mensola telaio 49 ±4 4,9 ±0,4
Dado fissaggio mensola cambio su tassello elastico traversa posteriore 49 ±4 4,9 ±0,4
Dado fissaggio mensola motore su telaio 52,5 ±5,5 5,25 ±0,6
Vite fissaggio supporto cambio su cambio 46,5 ±4,5 4,65 ±0,5
* La filettatura deve essere preventivamente spalmata con sigillante Loctite 245 Iveco 2992504
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99360605 Fascia per introduzione stantuffo nella canna cilindro (60-125 mm)
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
Legenda
1. Valvola di carica NGVI-P30.
2. Tubazione flessibile di alta pressione.
3. Riduttore di pressione completo di sensore di pressione.
4. Tubazione di flessibile di media pressione.
5. Rail metano completo di elettroiniettori.
6. Centralina elettronica.
7. Elettrovalvola. 102800
8. Elettrovalvola con valvola di non ritorno.
9. Bombola per metano (vedi tabella).
10. Bombola per metano (vedi tabella).
11. Bombola per metano (vedi tabella).
12. Bombola per metano (vedi tabella).
13. Bombola per metano (vedi tabella).
*Optional
A. Zona bassa pressione 7 bar.
B. Zona alta pressione 200 bar.
C. Variante autobus.
D. Variante scudato.
105126
105127
75933
105128
102800
Riattacco Figura 7
Per il riattacco del gruppo motore cambio invertire le
operazioni descritte per lo stacco usando particolare
attenzione alle manovre necessarie per l’installazione
del gruppo nel vano motore e attenendosi alle se-
guenti avvertenze:
- controllare le condizioni dei manicotti o tubazioni del li-
quido di raffreddamento e dei convogliatori aria, riscon-
trandoli deteriorati procedere alla loro sostituzione;
- controllare i supporti elastici dei gruppi: motore e cambio
di velocità, riscontrandoli deteriorati procedere alla loro
sostituzione;
- controllare i particolari della tubazione di scarico che non
45142
siano deteriorati, o in procinto di deteriorarsi in tal caso
sostituirli, così pure gli elementi elastici per il fissaggio della
medesima; Le operazioni di riempimento devono essere esegui-
te a motore freddo.
- serrare le viti o i dadi alla coppia prescritta; Per evitare la formazione di sacche d’aria nell’impian-
- controllare scrupolosamente le condizioni della tubazio- to, il travaso del liquido deve essere eseguito lenta-
ne per depressione, essa non deve presentare: screpola- mente (portata indicativa 8 litri/min).
ture, tagli, incisioni o punti schiacciati, al minimo dubbio
sulla sua integrità procedere alla sostituzione. Al montag-
gio accertarsi che la tubazione non vada a contatto con - togliere il tappo (1) dalla vaschetta di espansione (2);
parti metalliche taglienti o spigoli vivi o con punti partico- - immettere nella vaschetta di espansione (2) il liquido di
larmente caldi. Inoltre, una volta montata, la tubazione raffreddamento fino al totale riempimento di quest’ultima.
non deve presentare piegature o strozzature, il suo raggio - avviare il motore e mantenere il regime di giri di poco su-
di curvatura deve essere ampio e deve essere fissata al periore al minimo per 5 min.
raccordo del depressore mediante idonea fascetta;
- dall’interno cabina, attaccare il supporto leva comando in- Se durante questi primi minuti la vaschetta si svuota
nesto e selezione marce al cambio di velocità dopo aver completamente, fermare il motore e rabboccare la
spalmato le superfici di unione con «Loctite 518»; medesima con una velocità di riempimento inferiore
a quella precedente.
- riempire l’impianto di raffreddamento con liquido di raf- Riavviare il motore.
freddamento ed eseguire lo spurgo aria come descritto
nel paragrafo relativo; - trascorsi 5 min. di funzionamento, ripristinare eventual-
- collegare le tubazioni del metano alla riduttrice; mente il livello del liquido nella vaschetta di espansione;
- riempire il circuito dell’idroguida e eseguire lo spurgo aria - chiudere il bocchettone di introduzione della vaschetta di
come descritto nel paragrafo relativo (501030); espansione con l’apposito tappo (1).
Portare il regime di rotazione del motore al massimo in
- controllare il livello olio del motore e del cambio di velocità. modo che il liquido di raffreddamento raggiunga veloce-
mente la temperatura di massima apertura del termosta-
to (~90º C) e mantenerlo in tale condizione sino a com-
pleto spurgo dell’aria dall’impianto.
NOTA Verificare, prima del loro reimpiego, che gli olii e il Questo si riscontra verificando che nella vaschetta non ci
liquido di raffreddamento non contengano impurità, sia presenza di schiuma o bollicine d’aria.
in caso affermativo filtrare con idonei filtri a rete; per Il tempo massimo necessario per il completo spurgo
i vari tipi di olio, che dovessero necessitare per i rab- dell’aria dall’impianto è di circa 15 minuti dall’istante in cui
bocchi, consultare la tabella dei RIFORNIMENTI alla il termostato si apre (inizio apertura 79ºC±2ºC).
sezione «GENERALITÀ».
Non togliere il tappo di chiusura del bocchettone del-
! la vaschetta di espansione fino a quando il liquido
dell’impianto non si è completamente raffreddato.
Eventuali rabbocchi devono essere effettuati solo a
motore freddo.
Riempimento impianto raffreddamento e Questo per evitare:
spurgo aria
Aprire completamente il rubinetto del liquido di riscaldamen- - ustioni all’operatore;
to posto in cabina. - danni al motore, in quanto la pressurizzazione
dell’impianto di raffreddamento si crea solo con
Applicare al radiatore un foglio di cartone per abbreviare il il riscaldamento del liquido a partire dalla condi-
tempo occorrente al raggiungimento della temperatura di fun- zione di motore freddo.
zionamento motore (~90º C.).
Verifiche e controlli
MOTORE
SILENZIATORE CATALITICO
Descrizione
Figura 8
75936
Il motore brucia una miscela di aria e metano ed emette dei gas inquinanti:
- Idrocarburi incombusti (HC)
- Monossido di carbonio (CO)
- Ossidi di azoto (NOx)
mentre aumenta il valore dell’anidride carbonica (CO2).
Il catalizzatore (1) riceve dal motore i gas inquinanti e li trasforma in elementi non nocivi per l’ambiente:
N2 = Azoto
O2 = Ossigeno
H2O= Acqua
All’uscita del catalizzatore viene montato un sensore di temperatura in grado di segnalare, tramite un cicalino in cabina, il supera-
mento della soglia limite di temperatura dei gas di scarico.
Figura 9
51622
51620
Figura 12
Figura 10
51732
Smontare:
- il collettore di aspirazione (3) completo di guarnizione
- gruppo farfallato (5)
- iniettori (7)
51621
- sensore temperatura aria (2)
- attacco sensore pressione assoluta (1)
Dal lato destro: - il collettore di scarico (6) completo di guarnizione e sonda
lambda (4).
- Svitare la vite (1).
Figura 13 Figura 15
51624
candele (3).
- Con la chiave (3) agire nel senso della freccia e rimuovere
- Svitare le viti (1) e rimuovere il riparo insonorizzante (4). la cinghia (2) comando pompa acqua, alternatore e co-
mando ventilatore.
- Smontare il coperchio superiore (1) comando distribu-
zione.
Figura 14
Figura 16
51625
51627
Figura 17 Figura 19
45063
Figura 20
Figura 18
51629
51628
- Pompa acqua (5) completa di tubo (4) e gruppo
termostato (3).
- Togliere la vite fissaggio puleggia (2) e sfilare quest’ultima
- Supporto tendicinghia fisso (2).
dall’albero motore.
- Supporto tendicinghia mobile (6).
- Staccare dal basamento inferiore il supporto completo di
alternatore (1). - Supporto tendicinghia automatico (7).
Figura 21 Figura 23
102802
41090
Figura 25
Figura 22
51724
Figura 26 Figura 29
23022
23023
Figura 28
19183
18833
Recuperare i semicuscinetti di banco (2).
Con chiave (2) svitare le viti (1) di fissaggio basamento inferio- Raddrizzare le piegature delle piastrine di sicurezza e smonta-
re a quello superiore. re gli spruzzatori dell’olio (1).
INTERVENTI RIPARATIVI Le misurazioni devono essere effettuate per ogni singolo cilin-
GRUPPO CILINDRI dro, a tre altezze diverse della canna e su due piani perpendi-
colari fra di loro: l’uno parallelo all’asse longitudinale del moto-
Controlli e misurazioni re (A) e l’altro perpendicolare (B); su quest’ultimo piano ed
in corrispondenza della prima misurazione si riscontra in gene-
Figura 32 re la massima usura.
Riscontrando una ovalizzazione, conicità o comunque un’usu-
ra, procedere all’alesatura/rettifica e finitura a plateau median-
te smerigliatura delle canne cilindri. La ripassatura delle canne
cilindri, deve essere eseguita in relazione al diametro degli
stantuffi forniti di ricambio maggiorati di 0,4 mm del valore no-
minale e al giuoco di montaggio prescritto. Riscontrando la ne-
cessità di alesare la canna cilindri ad un diametro superiore la
suddetta maggiorazione, è possibile montare una canna cilindri
fornita di ricambio procedendo come descritto nel capitolo
relativo.
Figura 34
18836 18837
18839
Esaminare che il piano di appoggio della testa, sul gruppo cilin- SEZIONE A-A
62068
dri, non presenti deformazioni.
Questo controllo si può eseguire, previa estrazione dei grani * Piano basamento
(1), con un piano di riscontro spalmato di nerofumo o con una ** Piano lamato Ø 111
riga calibrata (2) e calibro a spessori (3). A spianatura effettuata ripristinare la lamatura e lo smusso del-
Dopo aver accertato le zone di deformazione eseguire la spia- le canne cilindri come indicato in figura.
natura della superficie di appoggio mediante una rettificatrice. Controllare le sedi per cuscinetti di banco procedendo come
segue:
- montare il basamento inferiore su quello superiore, senza
cuscinetti e guarnizioni;
NOTA La spianatura del basamento potrà essere eseguita
solo dopo essersi assicurati che, a lavoro ultimato, - chiudere le viti di fissaggio alla coppia prescritta;
la sporgenza dello stantuffo dalla canna cilindro non - con appropriato comparatore per interni, controllare che
il diametro delle sedi sia del valore prescritto.
sia superiore al valore prescritto.
Riscontrando un valore superiore sostituire il basamento.
Montaggio canne cilindri fornite di ricambio
Figura 37
0,4 ÷ 1
61688
B = Asse longitudinale supporti di banco Realizzare nel basamento le sedi canne cilindri alesando il basamen-
to alle misure indicare in figura in modo da ottenere il diametro me-
dio misurato secondo le modalità descritte di seguito.
Figura 38 Figura 39
1a misurazione
2a misurazione
3a misurazione
61690
Figura 40
20767
Figura 41
50709
Figura 42
VALORE VALORE
NOMINALE NOMINALE
Ø MINIMO
Ø MASSIMO
VALORE
NOMINALE
Ø MINIMO
Ø MASSIMO
44035
TABELLA SU CUI RIPORTARE I VALORI RELATIVI DELLA MISURAZIONE DEI PERNI DI BANCO
E DI BIELLA DELL’ALBERO MOTORE
Figura 43
Prima della
rullatura
Dopo rullatura Dopo rullatura
Prima della
rullatura
rullatura
Dopo rullatura
Dopo rullatura
102803
NOTA Poiché durante le minorazioni di 0,254 o 0,508 mm sul - giri di rullatura: 3 di accostamento, 12 effettivi, 3 di uscita;
diametro dei perni di biella e sul diametro dei perni di
- velocità di rullatura: 56 giri/min;
banco, può essere intaccata la parte rullata delle gole la-
terali dei perni, bisogna eseguire la tornitura delle gole - diminuzione profondità gole perni di biella dopo rullatura
attenendosi ai dati in figura e di effettuare la rullatura at- 0,15 ÷ 0,30* mm;
tenendosi alle norme di seguito descritte.
- diminuzione profondità gole perni di banco dopo rullatu-
Forza di rullatura: ra 0,15 ÷ 0,35* mm.
- 1° perno di banco 925 ±25 daN; * Misurata con rullini calibrati ∅ 2,5 mm.
- 2°-3°-4°-5° perno di banco 1850 ±50 daN;
- 1°-4° perno di biella 1850 ±50 daN;
- 2°-3° perno di biella 2040 ±50 daN;
102804
Figura 45
NOTA I controlli delle tolleranze indicate nelle figure devo-
no essere effettuate dopo l’eventuale rettifica dei
perni dell’albero motore.
3. Posizione normale.
Terminata l’operazione di rettifica, attenersi alle seguenti av-
vertenze:
- arrotondare gli spigoli della sbavatura dei fori per la lubrifi-
cazione di perni di banco e di biella;
- togliere i tappi (1, Figura 46) di chiusura condotto olio, ri-
passare le sedi con fresa appropriata per asportare la cian-
frinatura, lavare accuratamente i condotti, montare i tappi
mediante idoneo battitoio e cianfrinarli sulle relative sedi;
- controllare che i tappi non presentino perdite sotto una
45066 pressione interna di 1,5 bar.
Figura 46
18569
61712
Figura 51
23034
Figura 52
6447
18922
Figura 53
18518
MOTORE
45068
18519
Il controllo del giuoco di spallamento si effettua disponendo NOTA Il coperchio posteriore (3) e il coperchio anteriore
un comparatore (1) a base magnetica sull’albero motore (2) (1, Figura 60) dell’albero motore hanno integrato la
come indicato in figura; il normale giuoco di montaggio è di guarnizione di tenuta tipo “ROTOSTAT”.
0,060 ÷ 0,310 mm. I coperchi sono forniti di ricambio completi di calzatoio (2). Il
Riscontrando un giuoco superiore, sostituire i semicuscinetti calzatoio (2) non deve essere rimosso dalla guarnizione prima
di banco posteriori portanti reggispinta e ripetere il controllo che quest’ultima sia montata sull’albero motore.
del giuoco fra perni albero motore e semicuscinetti di banco. Inoltre, lo spessore del coperchio è diverso da quella di primo
montaggio.
Questo per evitare che il labbro di tenuta della stessa, si posizio-
Controllo allineamento puleggia albero ni sul codolo dell’albero motore nell’identico punto dove po-
motore trebbe risultare usurato.
Figura 58
Nei punti indicati dalle frecce, rifilare l’eventuale eccedenza di
guarnizione.
Lubrificare il codolo dell’albero motore (1). Montare il coper-
chio posteriore (3) e serrare le viti di fissaggio alla coppia pre-
scritta. Togliere il calzatoio (2).
540440 Coperchio anteriore albero motore
Figura 60
102805
41095
Figura 62
51711
Figura 65
50659
Figura 66
102806
DATI PRINCIPALI DEGLI STANTUFFI, DEI PERNI E DEGLI ANELLI ELASTICI DEL MOTORE
51713
Figura 68
Misurazioni del diametro del perno stantuffo (1) mediante
micrometro (2).
1
51714
51715 51716
18858
74947
Controllo dell’apertura fra le estremità degli anelli elastici (2)
Gli anelli elastici di tenuta trapezoidale (1a cava) e gli anelli ra- introdotti nella canna cilindri mediante calibro a spessori (1).
schiaolio (2a cava) hanno inciso la scritta TOP; al montaggio
degli stessi sullo stantuffo, detta scritta va rivolta verso l’alto.
Figura 72
Figura 75
51762
16552
INTERVENTI RIPARATIVI
Bielle
Figura 76
102807
DATI PRINCIPALI DELLA BIELLA, DELLA BOCCOLA, DEL PERNO STANTUFFO E DEI SEMICUSCINETTI.
* Quota del diametro interno da ottenere dopo il piantaggio nel piede di biella e ripassatura con alesatore.
** Quota non misurabile allo stato libero.
A= Valore minimo e massimo del ∅ testa di biella.
In caso di sostituzione è pertanto necessario procedere alla numerazione della biella nuova con lo stesso numero di
quella sostituita.
La numerazione deve essere eseguita sul lato opposto agli incavi di ritegno semicuscinetti.
Di ricambio le bielle sono fornite con il diametro della testa di biella di 60,341 ÷ 60,348 mm contrasse-
gnata con la lettera O e la classe di peso contrassegnata con il numero 33.
Le bielle devono risultare tutte della stessa classe di appartenenza.
Sostituire tutte e quattro le bielle anche quando l’anomalia riguarda una sola di esse ad eccezione che, il numero indicante
la classe di peso delle bielle smontate, corrisponda a quella fornita di ricambio.
18529
Controllare che la boccola (2) nel piede di biella non sia allen-
tata e che sia esente da rigature o tracce di grippaggio. In caso
contrario procedere alla sua sostituzione.
Lo smontaggio e il montaggio si eseguono con idoneo batti-
61694
toio (1).
Nel piantaggio osservare scrupolosamente che i fori per il pas-
saggio dell’olio sulla boccola e sul piede di biella coincidano. Controllare la torsione della biella (5) confrontando due punti
Mediante alesatrice 99301044 ripassare la boccola in modo da (A e B) dello spinotto (3) sul piano orizzontale dell’asse della
ottenere il diametro di 32,010 ÷ 32,020 mm. biella.
Posizionare il supporto (1) del comparatore (2) in modo che
quest’ultimo si precarichi di µ 0,5 mm sullo spinotto (3) nel
punto A e azzerare il comparatore (2). Spostare il mandrino
(4) con la biella (5) e confrontare sul lato opposto (B) dello
spinotto (3) l’eventuale scostamento: la differenza tra A e B
Controllo bielle non deve essere superiore a 0,08 mm.
Figura 78 Controllo flessione
Figura 80
61695
Figura 81
51761
Sul cielo dello stantuffo sono indicati nel riferimento (1); il tipo
di motore la selezione della classe e il fornitore (Y).
102808
Y = MONDIAL PISTON
Dopo aver assemblato il complessivo biella-stantuffo, control-
Figura 82 lare la quadratura del medesimo mediante l’apparecchio
99395363 (8) operando come segue:
- montare la biella (7) completa di stantuffo (3) sul mandri-
no (4) dell’attrezzo 99395363 (8) e bloccarla con la vite
(5);
- appoggiare la biella (7) sulla barretta (6);
- posizionare il supporto (1) del comparatore (2) in modo
che quest’ultimo si disponga nel punto A dello stantuffo
con un precarico di 0,5 mm e azzerare il comparatore (2);
- spostare il mandrino (4) in modo da posizionare il compa-
ratore (2) nel punto B dello stantuffo (3) e verificare
l’eventuale scostamento.
51760
Montaggio anelli elastici
Collegare lo stantuffo (1) alla biella (2) in modo che il riferi-
mento di montaggio dello stantuffo e i numeri (3) della biella Figura 85
si osservino come indicato in figura.
Figura 83
51711
18534
Figura 87
α
18927
NOTA Non avendo riscontrato la necessità di sostituire i NOTA Le viti per fissaggio cappelli di biella al montaggio
cuscinetti di biella, occorre rimontare gli stessi definitivo devono essere sempre sostituite.
nell’identico ordine e posizione riscontrati allo
smontaggio. Controllare manualmente che le bielle scorrano assialmente
sui perni dell’albero motore.
Base - Giugno 2005 Print 603.93.438
DAILY CNG MOTORE 51
41135
Esempio
- Se lo scostamento è per difetto, es.: 0,2 mm prima del punto
di azzeramento, occorre ruotare l’albero motore nel senso
opposto a quello di rotazione, in modo che lo scostamento
risulti dimezzato, cioè 0,1 mm; 1
- se lo scostamento è per eccesso, es.: 0,2 mm dopo il punto
di azzeramento, occorre ruotare l’albero motore nel suo
senso di rotazione di ~ 1/4 di giro per recuperare i giuochi 2
del manovellismo, invertire quindi il senso di rotazione fino a
che lo scostamento risulti dimezzato, cioè 0,1 mm.
Determinato così il bilanciamento degli stantuffi, senza muo- 3
vere l’albero motore, orientare il volano motore in modo che
il perno dell’attrezzo 99395214 (3) si inserisca nella fresatura 18876
(→) del volano motore.
Serrare leggermente le viti (4). Sistemare sul supporto orientabile 99365014 l’attrezzo
Togliere l’attrezzo 99395214. 99361004 e fissare su quest’ultimo la testa cilindri.
Serrare quindi le viti (4) di fissaggio volano motore secondo Togliere il coperchio (3), svitare i dadi di fissaggio cappelli (1)
le procedure descritte nella figura successiva. dell’albero distribuzione (2), togliere i cappelli e rimuovere l’al-
bero.
Figura 93
102809
DATI PRINCIPALI DELL’ALBERO DISTRIBUZIONE, DEI RELATIVI SUPPORTI E CAPPELLI SULLA TESTA CILINDRI
(* Diametro nominale)
43,950 ÷ 43,970
44,000 ÷ 44,025 2
18891
25227
540662 Smontaggio valvole
DATI PRINCIPALI SULLE PUNTERIE E DELLA
RELATIVA SEDE SULLA TESTA CILINDRI Figura 98
Figura 96
1
41113
Figura 99
540662 VALVOLE
Figura 101
18542
Figura 100
18625
18879
2 2
18882 18885
41116
41842
Montaggio guidavalvole.
I controlli si eseguono con un comparatore (1) a base magne-
tica posizionato come illustrato. Il giuoco di montaggio è di
0,023 ÷ 0,053 mm.
Facendo ruotare la valvola (2) controllare che l’errore di cen-
tratura non sia superiore a 0,03 mm. Alesatura dei guidavalvole
540667 GUIDAVALVOLE Figura 108
Sostituzione dei guidavalvole
Figura 105
1
1
18886
18883
Smontare i guidavalvole (2) con il battitoio 99360288 (1). Dopo aver piantato le guidavalvole, procedere alla loro ripas-
satura con il lisciatoio 99390310 (1).
SEDI VALVOLE
Ripassatura - sostituzione sedi valvole
Figura 109
102811
DATI PRINCIPALI DELLE SEDI VALVOLE
A. Scarico - B. Aspirazione - (C). Quota di riferimento
Figura 110 Figura 112
18887
18888
62071
Figura 115
41122
50676
45081
41123
Figura 121
102812
18894
23030
- con pistola (3), dirigere un getto d’aria compressa nelle
Per la registrazione del giuoco delle punterie procedere nel fresature (2) in modo da sollevare il piattello di registro
modo seguente: (1) da sostituire;
- sulle viti fissaggio di comando distribuzione inserire la - togliere il piattello di registro mediante le pinze
chiave 99350114 (2) e con essa ruotare l’albero distribu- 99380701.
zione sino a portare in posizione di chiusura le valvole;
Figura 127
- controllare con un calibro a spessori (1) che il giuoco fra
punterie ed eccentrici di aspirazione e scarico sia di
0,5 ±0,05 mm. 1
2
18895
23031
NOTA Dovendo registrare il giuoco punterie con la testa
Dovendo eseguire la sostituzione dei piattelli di registro, per cilindri montata sul motore, prima di comprimere la
ottenere il giuoco di funzionamento prescritto, procedere punteria mediante l’attrezzo 99360309 (1,
come segue: Figura 125), ruotare il motore con l’appropriato
- ruotare le punterie in modo che le fresature sul bordo attrezzo, in modo da portare l’eccentrico della val-
siano orientate verso i condotti di aspirazione e scarico; vola di aspirazione del cilindro interessato alla regi-
strazione delle punterie, approssimativamente
- inserire l’attrezzo 99360309 (1) tra le punterie di aspira- rivolto verso l’alto; in queste condizioni lo stantuffo
zione e scarico e fare leva sul medesimo fino che le punte- si troverà 10-13 mm dal P.M.S., evitando così l’im-
rie siano completamente compresse. puntamento dello stesso con le valvole.
Riattacco testa cilindri Avvitare le viti di fissaggio e serrarle in tre fasi successive,
Figura 128 seguendo l’ordine e le modalità indicate nella figura successiva.
Figura 130
6448
102813
Schema dell’ordine di serraggio delle viti di fissaggio della testa
Posizionare lo stantuffo del cilindro n. 1 al P.M.S. e mantenerlo cilindri:
in tale condizione bloccando la rotazione del volano motore
(4), applicando al basamento l’attrezzo 99392214 (3). - 1a fase: pre-serraggio, con chiave dinamometrica alla cop-
Tale condizione è necessaria per la messa in fase della distribu- pia di 60 ± 5 Nm;
zione. - 2a fase: ripassare alla coppia di 60 ± 5 Nm;
Verificare che il piano di attacco della testa cilindri e quella sul - 3a fase: chiusura con angolo di 180° ± 10°.
basamento siano puliti.
Non imbrattare la guarnizione della testa cilindri. Figura 131
Sistemare la guarnizione (2) per la testa cilindri dello spessore
determinato nel paragrafo “controllo sporgenza stantuffi” con
la scritta “ALTO” (1) rivolta verso la testa stessa.
La freccia indica il punto in cui è riportato lo spessore della
guarnizione montata.
NOTA È assolutamente necessario tenere la guarnizione
sigillata nella propria confezione e liberarla dall’invo-
lucro poco prima del montaggio.
Figura 129
62072
51697
51633
Figura 136
51634
51635
Figura 141
1
41812
Figura 139
74971
51697
DATI PRINCIPALI PER IL CONTROLLO DELLA MOLLA Svitare le viti e togliere il coperchio anteriore (1).
PER VALVOLA DI REGOLAZIONE PRESSIONE OLIO
51757
51696
Sfilare l’albero con l’ingranaggio conduttore (1) pompa olio. Controllare la coppia resistenza alla rotazione fra l’ingranaggio
condotto e l’albero conduttore pompa olio procedendo nel
Figura 144 seguente modo:
- applicare l’attrezzo 99360607 (2), per bloccare la rotazio-
ne dell’ingranaggio (5);
2 - tracciare due segni di riferimento sull’albero (4) e sull’in-
granaggio (5);
- applicare all’albero conduttore tramite chiave dinamome-
1 3 trica e l’attrezzo 99360607 una coppia di 64 Nm;
- verificare che i segni di riferimento siano perfettamente al-
lineati, in caso contrario sostituire i particolari.
18559
18561
Per il montaggio del gruppo organi ausiliari invertire le opera-
zioni descritte per lo smontaggio osservando le indicazioni di
seguito descritte e illustrate.
Il montaggio dell’ingranaggio condotto (2) sull’albero condut-
tore (3) va eseguito mediante pressa idraulica (1), riscaldando
l’ingranaggio e raffreddando l’albero in modo che fra i due par-
ticolari vi sia una differenza di temperatura di ~270 °C.
51755
A piantaggio ultimato controllare che fra i piani esterni degli
ingranaggi vi sia la quota di 88 - 0,2 mm. Montare l’albero (1) con l’ingranaggio condotto pompa olio.
51700
74949
Figura 152
Con calettatore 99374336 (2) e impugnatura 99370006 (1),
montare la guarnizione di tenuta (3) sul coperchio anteriore
(4).
Figura 150
51701
Montare il coperchio anteriore (2) con la guarnizione (1) sulla - Montare il depressore (2) completo di guarnizione.
scatola supporto organi ausiliari e serrare le relative viti (3) di - Montare il coperchio superiore (5) completo di guarnizio-
fissaggio alla coppia prescritta. ne e serrare le viti (4).
51702
74950
Montare la puleggia dentata (2) e serrare le viti (1) alla coppia
Montare il gruppo organi ausiliari (2) interponendo la guarni-
prescritta.
zione. Chiudere le viti di fissaggio con chiave dinamometrica
Montare la pompa idroguida (3). (3) alla coppia di serraggio prescritta.
Figura 154
1
5050 LUBRIFICAZIONE
2
Generalità
La lubrificazione del motore è del tipo a circolazione forzata
ed è realizzata dai seguenti organi:
- una pompa olio ad ingranaggi incorporata nel gruppo
organi ausiliari, una valvola di regolazione pressione incor-
porata nel coperchio posteriore del gruppo organi ausiliari.
- un filtro olio e doppia filtrazione con valvola di sicurezza
incorporata.
51703
Figura 156
51515
102801
I vapori olio che si formano nella coppa olio durante il funzio- Eventuali eccedenze di vapori olio vengono inviate tramite la
namento del motore passando dal bocchettone di introduzio- tubazione (3) al convogliatore di aspirazione.
ne olio (1), vengono canalizzati dalla tubazione (2) e raccolti
nel condensatore (4) dove i vapori condensati, vengono scari-
cati nella coppa olio attraverso la tubazione (5) e rimessi in cir-
colo.
5432 RAFFREDDAMENTO
Figura 158
19534
Descrizione Funzionamento
L’impianto di raffreddamento del motore è del tipo a circola- La pompa acqua azionata tramite cinghia trapezoidale dell’al-
zione forzata a circuito chiuso ed è costituito dai seguenti bero motore invia il liquido di raffreddamento nel basamento
organi: e con maggior prevalenza nella testa cilindri.
Quando la temperatura del liquido raggiunge e supera la tem-
- un serbatoio di espansione il cui tappo ha incorporato due
peratura di funzionamento provoca l’apertura del termostato
valvole: una di sovrapressione e una di ritorno, che rego-
e da questo il liquido viene canalizzato al radiatore e raffred-
lano la pressione dell’impianto;
dato dalla ventola.
- un radiatore che ha il compito di dissipare il calore sot- La pressione all’interno dell’impianto dovuta alla variazione
tratto al motore dal liquido di raffreddamento; della temperatura è regolata dalle valvole di sovrapressione e
- una pompa acqua del tipo centrifuga incorporata nel basa- di ritorno incorporate nel tappo di introduzione del serbatoio
mento motore e su cui viene calettato l’elettroventilatore; di espansione.
- un elettroventilatore costituito da un giunto elettroma- La valvola di sovrapressione ha una duplice funzione:
gnetico sul cui albero ruota folle un mozzo dotato di una
piastra metallica mobile assialmente, e sul quale è montata - mantenere l’impianto in leggera pressione in modo da ele-
la ventola; vare il punto in ebollizione del liquido refrigerante;
- un termostato a 3 vie che regola la circolazione del liquido - scaricare in atmosfera l’eccesso di pressione che si deter-
di raffreddamento; mina in caso di elevata temperatura del liquido refrige-
rante.
- un interruttore termometrico montato alla base del radia-
tore comanda l’inserimento-disinserimento dell’elettro- La valvola di ritorno ha la funzione di permettere il travaso del
ventilatore. liquido di raffreddamento dal serbatoio di espansione al radia-
tore, quando, all’interno dell’impianto, si crea una depressione
Temperatura liquido di raffreddamento per: dovuta alla riduzione di volume del liquido di raffreddamento
- inserimento elettroventola: 92° ± 2°C; in conseguenza dell’abbassamento di temperatura dello
stesso.
- disinserimento elettroventola: 87° ± 2°C.
41128
Figura 160 Il termostato (1) di tipo by-pass è inserito nel supporto (2) fis-
sato alla testa cilindri e non necessita alcuna regolazione.
Qualora sussistano dubbi sul funzionamento, sostituirlo.
Figura 163
50686
46667
46668
51706 51707
Montare la puleggia dentata (1), bloccare la sua rotazione e ser- Inserire tra il cilindretto (1) e il puntale (2) un’apposita chiave
rare le viti di fissaggio della stessa alla coppia prescritta. (3) in modo da annullare la pressione di quest’ultimo sul rullo
tendicinghia mobile (4).
Montare:
- la pompa acqua (3) e il gruppo termostato (2);
- il supporto tendicinghia fisso (5);
- il supporto tendicinghia mobile (7) senza bloccare il dado
(6);
- il supporto tendicinghia automatico (4).
NOTA Di ricambio le viti di fissaggio della pompa acqua (3) Messa in fase della distribuzione
sono fornite con la filettatura pretrattata con sigillan-
te LOCTITE 506. Figura 169
Nel caso di riutilizzo delle stesse, pulire accurata-
mente la filettatura e applicare sui primi 15 mm della
medesima sigillante IVECO 1905683.
61900
45074
Figura 171 - liberare la feritoia 〈⇒) del volano motore (3) dal perno (2)
dell’attrezzo 99395214 (1);
- ruotare lentamente l’albero motore nel suo senso di rota-
zione di due giri e verificare che: con la cinghia dentata in
tensione, con il foro (5) dell’ingranaggio (4) rivolto verso
il basso e il perno (2) dell’attrezzo (1) inserito nella feritoia
(→) del volano motore (3), le tacche (1 e 2, Figura 170)
risultino allineate.
41820
Figura 172
86144
51756
- montare la cinghia dentata (1);
- montare il coperchio inferiore (4) e serrare le viti e il dado
di fissaggio alla coppia prescritta; - bloccare il tendicinghia (2) serrando il dado di fissaggio
alla coppia di 37 ÷ 45 Nm.
- togliere la chiave (3) in modo che il puntale (2), agendo sul
tendicinghia (8), metta in tensione la cinghia dentata (1); Con l’apparecchio 99395849, controllare la tensione della cinghia
- sfilare l’attrezzo 99360608 (7) dalla puleggia. dentata (1) nel punto A, essa deve risultare di 90 ÷ 115 Hz.
MOTORE
Figura 175
51721
Calettare il distributore (4) sul gruppo organi ausiliari procedendo come segue:
- controllare l’esatta messa in fase della distribuzione;
- montare il giunto di accoppiamento (1) facendo collimare la scanalatura ricavata all’interno dell’albero comando distributore
con il risalto del giunto di accoppiamento (1);
- montare il supporto (2) e avvitare le viti (3);
- portare il cilindro 1 al P.M.S. (compressione) calettare il distributore assicurandosi che la tacca (5) sul corpo (7) coincida con
la tacca (6) del gruppo organi ausiliari e bloccare le viti (8).
Figura 176
NOTA La filettatura del dado di bloccaggio mozzo (2) è sini-
strorsa. Il dado deve essere sostituito ad ogni smon-
taggio.
Figura 179
51731
Figura 177
51728
51730
Figura 178
Figura 180
51729 41825
Montare sulla pompa acqua, il giunto elettromagnetico (1) con
la relativa puleggia fissandolo con i quattro dadi (⇒). Montare Ruotare il motore, montare la succhieruola dell’olio (1), siste-
il mozzo (2) e serrare il dado di fissaggio in due fasi. mare la guarnizione di tenuta (2) e montare la coppa olio.
51722 102814
Figura 183
51732
Montare:
- il collettore di aspirazione (3) completo di guarnizione -
gruppo farfallato (5) - iniettori (7) - sensore temperatura
aria (2) - attacco sensore pressione assoluta (1);
- il collettore di scarico (6) completo di guarnizione e sonda
lambda (4).
Montare: 51624
51621
Figura 185
50723
Montare dal lato sinistro il condensatore vapori olio (3) com- Riscontrando valori diversi, allentare le viti (7) e agire sul sup-
pleto di tubazioni (1-2-4). porto (8).
Figura 189
102902
Stacco Riattacco
Di seguito sono riportate le operazioni per lo stacco ed il riat- - Montare il gruppo del compressore del condizionatore
tacco del gruppo compressore del condizionatore per i veicoli (8) sul supporto dell’alternatore senza serrare le viti di fis-
che prevedono la presenza di tale gruppo. saggio (7).
- Allentare le viti di fissaggio (1 e 2) del tendicinghia (3). - Verificare che la quota di controllo tra il filo anteriore ba-
samento ed il rasamento esterno della puleggia sia com-
- Allentare il dado (4) ed agendo sulla vite di registro (5)
preso tra 106,96 e 108,56 mm.
annullare la tensione della cinghia di comando (6).
- Serrare le viti di fissaggio (7) con una coppia di 25 Nm.
- Rimuovere la cinghia dentata (6).
- Montare la cinghia Poly-V (6) posizionando correttamen-
- Svitare le viti (7) che fissano al supporto dell’alternatore
te i ribs della stessa nelle rispettive gole della puleggia.
il gruppo compressore del condizionatore (8).
- Agendo sulla vite di registro (5) tensionare leggermente
- Rimuovere il gruppo compressore del condizionatore.
la cinghia (6).
- Effettuare un giro completo ed inserire il sensore dell’ap-
parecchio 99395849 nel tratto A compressore-albero
motore.
- Agire sulla vite di registro (5) fino a che la tensione della
cinghia risulti ad una frequenza di 160 ±10 Hz.
- Serrare le viti di fissaggio (1 e 2) del tendicinghia con una
coppia di 25 Nm.
- Allontanare di circa due giri la vite (5) e serrare il dado (4)
con una coppia di 25 Nm.
SEZIONE 3
5052 Frizione
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 7
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
CONTROLLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
STACCO - RIATTACCO
CUSCINETTO REGGISPINTA . . . . . . . . . . . . 12
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
PEDALIERA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
DESCRIZIONE
Il complessivo frizione é composto da: L’introduzione di una molla a diaframma (o molla a tazza) co-
me elemento elastico di spinta consente di ottenere impor-
- un disco condotto - rivestito su entrambe le facce con
tanti vantaggi quali:
guarnizioni anulari di attrito e munito al centro di un moz-
zo. Inoltre per rendere più elastico e più dolce l’innesto - minore ingombro assiale e ridotta sensibilità alla forza cen-
é previsto di molle parastrappi; trifuga, dovuti all’assenza delle leve di disinnesto;
- un anello spingidisco - fissato al coperchio o corpo del - maggiore precisione costruttiva dovuta al ridotto numero
meccanismo innesto a frizione per mezzo di piastrine che dei componenti;
gli permettono lo spostamento assiale allorché, la molla
- migliore raffreddamento dovuto alla ridotta superficie di
a diaframma viene azionata dal cuscinetto reggispinta;
contatto tra diaframma e spingidisco;
- una molla a diaframma costituita da un certo numero di
- minore squilibrio;
lamelle disposte a raggiera.
- facile manutenzione dovuta a:
- un cuscinetto reggispinta montato sulla molla a diaframma
e vincolato alla stessa mediante anello elastico. 1. assenza di regolazione per la ripresa del giuoco;
Con questa soluzione non é più necessaria la registrazione
2. eliminazioni delle regolazioni per mettere in piano l’anello
del giuoco fra cuscinetto reggispinta e molla a diaframma
spingidisco.
in quanto i due particolari sono a contatto.
Inoltre l’azione di disinnesto della frizione avviene per tra- Resta infine da segnalare che la caratteristica non lineare della
zione del cuscinetto reggispinta. molla a diaframma offre una minore variazione dello sforzo di
disinnesto man mano che si completa la corsa del pedale di
comando e, con un carico allo spingidisco non inferiore a quel-
lo nominale anche a guarnizioni usurate.
Figura 1
52233
COMPLESSIVO FRIZIONE
DIAGNOSTICA
NO
Giuoco eccessivo tra le scanalature dell’albero entrata Sostituire l’albero e, se necessario, anche il disco condot-
cambio e la sede relativa sul mozzo del disco condotto. SI to.
Molle del disco condotto rotte od eccessivamente de- Sostituire il disco condotto.
boli. SI
NO
NO
Cuscinetto reggispinta che presenta giuoco sul mani- Sostituire il cuscinetto reggispinta.
cotto di innesto. SI
3 LA FRIZIONE STRAPPA
Olio o grasso sul volano motore, o sulle guarnizioni del Eliminare l’inconveniente che determina l’imbratta-
disco condotto. SI mento; pulire accuratamente il volano, quindi sostituire
il disco condotto.
NO
NO
NO
Molla a diaframma della frizione debole oppure con la- Sostituire il disco condotto.
melle rotte. SI
NO
Olio o grasso sulle guarnizioni del disco condotto. Eliminare l’inconveniente che determina l’imbratta-
SI mento e sostituire il disco condotto.
NO
Scanalature dell’albero entrata cambio deteriorate in Sostituire l’albero e, se necessario, anche il disco con-
modo da impedire lo scorrimento del disco condotto. SI dotto.
(Segue)
Altezza pedale frizione non regolata (solo comando Registrare l’altezza del pedale frizione.
meccanico). SI
NO
5 LA FRIZIONE SLITTA
NO
Molla a diaframma della frizione debole oppure con la- Sostituire la frizione.
melle rotte. SI
NO
Olio o grasso sulle guarnizioni del disco condotto. Eliminare l’inconveniente che determina l’imbratta-
SI mento e sostituire il disco condotto.
Il guidatore mantiene, durante la guida, il piede appoggia- Il guidatore deve evitare l’abitudine errata ed appoggiare
to sul pedale frizione. SI il piede sul pedale frizione solo all’occorrenza.
NO
CARATTERISTICHE E DATI
Modelli 35S - 35C -40C
FRIZIONE DA 9 ” 1/4 VALEO
Tipo Monodisco a secco
0
Ø esterno guarnizioni mm 235 −1
0
Ø interno guarnizioni mm 165 −1
Carico minimo
su spingidisco N 6800
Carico massimo
di disinnesto
a 9 mm di disinnesto N 1500
Tipo di olio -
Modelli 50C
0
Ø esterno guarnizioni mm 267 -1
+1
Ø interno guarnizioni mm 171 - 0,5
Carico minimo
su spingidisco N 6800
Carico massimo
di disinnesto
a 9 mm di disinnesto N 1850
Tipo di olio -
+0
Ø esterno guarnizioni mm 280 -1
+1
Ø interno guarnizioni mm 170 -0,5
Carico minimo
su spingidisco N 7000
Carico massimo
di disinnesto
a 9 mm di disinnesto N 1850
+2
Corsa di distacco mm 9 -0
Tipo di olio -
COPPIE DI SERRAGGIO
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
Vite fissaggio frizione al volano motore 46,5 4,7
Vite fissaggio supporto cilindro operatore alla scatola cambio 10 ± 1 1 ± 0,1
Vite fissaggio supporto pedaliera - -
Vite fissaggio supporto leva disinnesto frizione al coperchio anteriore cambio di velocità 23,5 ± 2,5 2,3 ± 0,2
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
Figura 2
52230
44571
Figura 7
Nel caso vi fossero delle scentrature del disco usare una chiave
a forcella (1) come indicato in figura.
36800
Riattacco
Operazione comprensiva di:
Riattaccare il complessivo frizione invertendo le operazioni
descritte per lo stacco e osservando le seguenti avvertenze: - stacco-riattacco alberi trasmissione (vedere sezione rela-
tiva operazione 505620);
- pulire accuratamente la superficie di appoggio del - stacco-riattacco cambio di velocità (vedere sezione relati-
disco frizione del volano motore mediante al- va operazione 530210).
cool, benzina; riscontrando lievi rigature sulla me- Usando appropriate pinze aprire l’anello elastico di sicurezza
desima, eliminarle mediante tela abrasiva; (1) estrarre il cuscinetto reggispinta (2) dallo spingidisco.
- posizionare il disco condotto (3, Figura 4), facendo sem- Al montaggio invertire le operazioni, eseguite per lo stacco.
pre uso del perno di guida (2, Figura 4) per ottenere la
perfetta centratura ad evitare dannose sollecitazioni al
mozzo all’atto del riattacco del cambio di velocità;
- posizionare l’anello spingidisco facendo combinare i fori con
i grani (1, Figura 4) di centraggio esistenti sul volano motore; NOTA Il particolare nuovo deve essere della stessa fornitura
- montare e bloccare le viti di fissaggio dello spingidisco alla dello spingidisco che si riutilizza.
coppia prescritta;
50967
Figura 9
62090
CARATTERISTICHE E DATI
50968
Riattacco
Stacco
Per il riattacco, invertire le operazioni eseguite per lo stacco,
osservando le seguenti avvertenze:
Disporre il veicolo sulla fossa o sul ponte sollevatore. - Non agire sul pedale frizione fino a riattacco completato.
Dall’interno cabina, con un cacciavite, sganciare la testa a sno-
do (2) del puntale cilindro maestro dal perno (3) d’articolazio- - Durante il montaggio manovrare con cura i particolari.
ne pedale frizione. - Lubrificare le superfici di contatto della leva disinnesto fri-
zione con il manicotto spingidisco e il puntale cilindro
operatore.
NOTA Non agire sul perno (3) per evitare che lo stesso si sfili
dalla pedaliera (1). - Lubrificare la superficie di contatto della testa a snodo ci-
lindro maestro con il perno di articolazione pedale frizio-
ne.
- Dopo aver riattaccato il supporto cilindro operatore al
cambio di velocità controllare che il puntale del cilindro
sia allineato con l’alloggiamento della leva disinnesto frizio-
Operando dal vano motore, ruotare verso destra il cilindro ne.
maestro (4) (~ 1/8 di giro) fino ad allineare il quadrato del foro - Nei casi di sostituzione con gruppo comando idraulico
(A) della pedaliera (1) con il quadrato (B) del corpo cilindro nuovo, a riattacco ultimato agire con forza sul pedale fri-
maestro e sfilarlo dalla pedaliera (1). zione in modo da rompere o svincolare la fascetta (9) di
Operando sotto il veicolo, disimpegnare il cilindro operatore ritegno puntale.
(8 dettaglio C) svitando le viti (6 dettaglio C) di fissaggio del - Sollevare manualmente il pedale frizione con una forza
supporto cilindro (7 dettaglio C) dal cambio di velocità. non superiore a 5 daN fino a battuta e mantenerlo nella
Rimuovere il gruppo comando idraulico frizione dal veicolo. suddetta posizione per almeno cinque secondi in modo
che l’olio del serbatoio alimenti il cilindro maestro; se ne-
cessario ripetere l’operazione.
Figura 11
52235
CILINDRO MAESTRO
Figura 12
52236
CILINDRO OPERATORE
Figura 13
87895
Il cilindro operatore recupera l’usura del disco condotto segnando con un aumento di carico sul pedale in fase di disinnesto, quando
si arriva ad avere un’usura del 90% del disco condotto.
Posizione massima di disinnesto a nuovo a = 121,8 mm. a1 = 112,7 mm
Posizione di innesto a nuovo b = 99,3 ± 5,8 mm b1 = 89,7 mm.
Posizione minima con disco usurato c = 73,3 mm. c1 = 63,7 mm
Figura 14
52240
Figura 15
52241
Scollegare il cilindro maestro (1) comando frizione dalla peda-
liera come descritto nel capitolo relativo e accantonarlo op-
portunamente nel vano motore avendo cura di non danneg-
giare o piegare la tubazione olio.
Rimuovere i dadi (2) e staccare la pedaliera (3).
Riattacco
52239
Dall’interno cabina: Per il riattacco invertire le operazioni descritte per lo stacco
Solo per veicoli con iniezione elettronica attenendosi alle seguenti avvertenze:
Staccare il riparo laterale (7), scollegare la connessione elettri- - serrare i dadi/viti alla coppia di serraggio prescritta nel ca-
ca (6) dal pedale acceleratore (4); rimuovere le viti (5) e stac- pitolo relativo;
care il pedale acceleratore (4) dalla pedaliera.
- riattaccare il cilindro comando frizione come descritto nel
Solo per veicoli con pompa iniezione meccanica e
capitolo relativo;
comando frizione meccanico
Scollegare il cavo acceleratore e il cavo disinnesto frizione dai - riempire il serbatoio liquido freni della quantità e qualità
rispettivi pedali. prescritta e eseguire lo spurgo aria (operazione 784010)
come descritto nel capitolo relativo della sezione freni;
Rimuovere il fermaglio (1) e scollegare dalla forcella servofre-
no (3) il pedale freno (8) sfilando il perno (2). - dopo aver collegato le connessioni elettriche, controllare
l’efficienza dei componenti ad esse collegati.
PEDALIERA
Figura 18
102915
Print 603.93.283/A
SEZIONE 4
5302 Cambi di velocità
Pagina
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
COMANDO MARCE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
PRESE DI FORZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
Print 603.93.283
Print 603.93.283
DIAGNOSTICA
Principali anomalie di funzionamento del cambio: 3 - Disinnesto spontaneo delle marce
1 - Cambio di velocità rumoroso 4 - Difficoltà nell’innesto o selezione delle marce
2 - Cambio di velocità rumoroso solo in retromarcia 5 - Perdite di lubrificante.
NO
Viti di fissaggio cambio di velocità al basamento allenta- Serrare adeguatamente le viti allentate
te SI
NO
Giuoco eccessivo fra gli ingranaggi Revisionare il cambio e sostituire gli ingranaggi usurati
SI
NO
Molla per sfera scatto in posizione asta selezione inne- Smontare il tappo e sostituire la molla
sto marce snervata o rotta SI
NO
Molle per posizionamento manicotti scorrevoli, snerva- Smontare il cambio e sostituire le molle
te o rotte SI
NO
Qualità inadatta dell’olio nella scatola. Insufficiente livel- Scaricare l’olio e rifornire con olio TUTELA TRUCK
lo olio SI GEARLITE.
Ripristinare il livello dell’olio.
NO
Manicotti scorrevoli ostacolati nello spostamento. Smontare la scatola del cambio e ricercare la causa ed
Forcelle, manicotti scorrevoli, anelli sincronizzatori usu- SI eseguire le opportune riparazioni
rati
NO
Montaggio leve su aste per comando selezione e/o in- Controllare e/o montare le leve come descritto nel ca-
nesto marce errato SI pitolo relativo
5 PERDITE DI LUBRIFICANTE
NO
NO
Anelli di tenuta, degli alberi di entrata e/o uscita moto, Sostituire gli anelli di tenuta
usurati SI
NO
Allentamento delle viti e/o dadi di fissaggio: coperchi, Smontare il particolare interessato; pulire le superfici di
e/o supporti alla scatola SI attacco. Spalmare sulle medesime sigillante LOCTITE
5206, rimontare e serrare le viti e/o dadi alla coppia pre-
scritta.
Print 603.93283/A
Riattacco
NOTA Prima del riattacco del cambio di velocità, controllare il montaggio
delle leve di selezione e innesto marce, come descritto alle pagine 24
e 60.
102904
PRINT 603.93.283
Print 603.93.283/A
Cambio di velocità
5 S 200
Pagina
GENERALITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
DISPOSITIVI DI SICUREZZA . . . . . . . . . . . . . . . . 13
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 14
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
CONTROLLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
- Scatola cambio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
- Cuscinetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
- Alberi - ingranaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
- Sincronizzatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
Pagina
- Smontaggio - montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
GENERALITÀ
Print 603.93.283/A
Il cambio di velocità 5 S 200 é di tipo meccanico con innesto Gli ingranaggi calettati sull’albero primario e quello sull’albero
marce avanti sincronizzato. della retromarcia ruotano folli su gabbie a rulli cilindrici.
È costituito da una scatola in lega leggera (che funge anche da L’albero di entrata moto e l’albero primario sono supportati,
coperchio frizione), da un coperchio posteriore (dove allog- nella scatola cambio, da cuscinetti a sfere a tenuta stagna, non
giano i ruotismi e i comandi dell’innesto velocità) e da una sca- registrabili.
tola comandi.
L’albero secondario è supportato, nella scatola cambio, da cu-
Sulla scatola cambio è ricavata lateralmente una apertura per scinetti a rulli conici registrabili assialmente, mediante spessori
l’eventuale applicazione di una presa di forza. ad anello.
La trasmissione del moto è realizzata mediante una serie di in- La sincronizzazione dell’innesto marce è realizzata mediante
granaggi sempre in presa a dentature elicoidali sia per le marce sincronizzatori ad anello libero mono cono per la Va - IVa - IIIa
avanti che per la retromarcia. velocità - R.M. e doppio cono per la Ia - IIa velocità
Gli ingranaggi, calettati o ricavati di lavorazione sono disposti Il comando interno del cambio è realizzato da quattro aste:
su quattro alberi: entrata moto, primario, secondario e retro-
- un’asta principale per la selezione e l’innesto marce;
marcia.
- tre aste dotate di forcelle per l’innesto marce.
La leva esterna di innesto è dotata di due masse contrapposte;
esse hanno il compito di attenuare la spinta di innesto del cavo
di comando (BOWDEN) e di conseguenza la rumorosità.
Figura 1
51380
Figura 2 Figura 3
SEZIONE A - A SEZIONE A - A
49373 49372
1. Leva innesto marce - 2. Leva selezione marce - 3. Trascinatore - 4. Asta comando selezione/innesto marce - 5. Selezionatore -
6. Trascinatore - 7. Asta per forcella innesto IIIa/IVa velocità - 8. Asta per forcella innesto Ia/IIa velocità - 9. Asta per forcella inne-
sto Va velocità/R.M.
La posizione di cambio in folle coincide con la predisposizione La predisposizione suddetta si realizza spostando la leva di se-
di selezione IIIa/IVa velocità. lezione (2) in senso antiorario di 7,1º rispetto l’asse del coman-
do, che corrisponde ad una variazione angolare in senso orario
In questo caso l’asse verticale della leva di selezione (2) è esat-
dell’asta (4) di 10º.
tamente a 90º dall’asse orizzontale del comando, corrispon-
dente a nessuna variazione angolare dell’asta (4).
SEZIONE A - A
Dispositivo di bloccaggio innesto
Figura 5
49374
49375
51381
Il dispositivo è costituito da una piastra (8) e da una molla (7) alloggiati nella scatola cambio. Passando dalla posizione di IVª marcia
(figura A) alla posizione di Vª marcia (figura B), il trascinatore (9), spostandosi nel senso della freccia, disimpegna la piastra (8), la quale,
sotto l’azione della molla (7) si dispone sul trascinatore (9) impedendo che nella manovra inversa si innesti la retromarcia.
CARATTERISTICHE E DATI
Tipo Meccanico
5 marce avanti
Marce
1 retromarcia
Innesto marce:
Marce avanti:
Sincronizzatore mono cono
- Va / IVa / IIIa
Sincronizzatore a doppio cono
- IIa / Ia
Si
Sincronizzatore
i t mono cono
Retromarcia Ritenuta dei manicotti scorrevoli mediante nottolini e
molle.
Antidisinnesto marce
Cuscinetti alberi:
primario a sfere a tenuta stagna
secondario a rulli conici
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 7
* *
50969
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Campana frizione, vite per fissaggio campana frizione al basamento 80 8
2 Vite fissaggio staffa sostegno cavo di comando 23 ± 15% 2,3 ± 15%
3 Vite fissaggio coperchio albero sempre in presa 23±15% 2,3±15%
4 Tappo ritegno molla 32 ± 10% 3,2 ± 10%
5 Grano fissaggio settore selezione marce all’asta 60 ±15% 6 ±15%
6** Vite fissaggio coperchio laterale presa di forza 46 ± 15% 4,6 ± 15%
7 Tappo 28 ÷ 30 ± 15% 2,8 ÷ 3 ± 15%
8 Vite fissaggio alberino R.M. 22 ± 15% 2,2 ± 15%
9 Vite fissaggio coperchio posteriore 23 ± 15% 2,3 ± 15%
10 Vite bloccaggio manicotto per attacco trasmissione sul primario 120 ± 15% 12 ± 15%
11D Vite fissaggio semi anello ritegno cuscinetto a sfere 9,5 ± 15% 0,9 ± 15%
12 Vite fissaggio staffa sostegno cavo di comando 23 ± 15% 2,3 ± 15%
13 Vite fissaggio supporto comando marce 23 ± 15% 2,3 ± 15%
14 Dado per vite fissaggio leva all’asta di comando 34 ± 15% 3,4 ± 15%
15 Dado fissaggio perno di articolazione alla leva di comando 23 ± 15% 2,3 ± 15%
16 Dado per vite fissaggio leva all’asta di comando 34 ± 15% 3,4 ± 15%
17 Sfiato vapori olio 10 ± 15% 1 ± 15%
18 Dado per fissaggio perno di articolazione alla leva di comando 23 ± 15% 2,3 ± 15%
* Applicare sulle superfici di contatto sigillante LOCTITE 5206
D Applicare sulla filettatura LOCTITE 242
* * Applicare sulla filettatura LOCTITE 510
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99341015 Strettoio
99341025 Appligli
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99374091 Battitoio per montaggio piste esterne cuscinetti (ø 55-69 mm) (usa-
re con 99370007)
Figura 8
102905
SEZIONE LONGITUDINALE
Figura 9 Figura 10
47371 47369
Figura 11
102906
Figura 12
49368
74954
51386
51384
51387
Contrassegnare la posizione di montaggio della leve (2 e 7) sui ri-
spettivi alberini (1 e 8); allentare i dadi (3) per viti (6) di ritegno. Pulire accuratamente lo sfiato vapori olio (3).
Sfilare le leve (2 e 7) dagli alberini (1 e 8) e questi ultimi dalla scatola Con idoneo battitoio montare le gabbie a rullini (1) nella sca-
(5). Togliere i cappucci (4). tola (2).
Figura 19 Figura 22
51388
Con idoneo battitoio montare nella scatola (2) gli anelli di te- 51391
nuta (1), posizionandoli alla quota indicata.
Riempire con grasso lo spazio vuoto fra anello di tenuta e cu- Pulire accuratamente le superfici di attacco della scatola co-
scinetto a rullini mando marce (2) e applicare sulle medesime sigillante LOCTI-
TE 5206.
Figura 20 Montare la scatola (2) sul cambio di velocità facendo attenzio-
ne che le leve e gli alberi si posizionino correttamente nelle ri-
spettive sedi.
Serrare le viti (1) alla coppia prescritta.
Figura 23
87896
Figura 21
51392
51393 51396
Smontare la scatola comando cambio come descritto nel capi- Rimuovere le viti (1) e smontare il coperchio (2) riparo albero
tolo relativo. entrata moto (3).
Smontare la piastrina (2) arresto retromarcia e la molla (1).
Figura 25 Figura 28
74955 51397
Bloccare la rotazione del manicotto (1) applicando al medesi- Forare l’anello di tenuta (2).
mo la leva 99370317 (3); con bussola (2) smontare la vite (5)
Con idoneo gancio e estrattore (1) smontare l’anello di tenuta
con la sottostante rondella (4).
(2) dalla scatola cambio.
Togliere la leva 99370317 (3).
Figura 29
Figura 26
51398
74956
Figura 30 Figura 33
51399
51402
Figura 34
74957
74959
51404 74961
Rimuovere le viti (2) fissaggio piastrine (3). Capovolgere il coperchio posteriore (3); togliere l’anello di te-
nuta (1) e la “ruota fonica” (2). Con idoneo battitoio smontare
Togliere le piastrine (3) e la piastrina (1) di bloccaggio innesto. il cuscinetto a sfere (4, Figura 36); smontare il sensore (5) per
tachigrafo e l’interruttore (4) per luci retromarcia.
Figura 36 Smontaggio cuscinetti scatola cambio
Figura 39
74960
esterno (2) del cuscinetto albero secondario. Con estrattore universale 99348004 (1) estrarre l’anello
esterno (2) del cuscinetto albero secondario.
Figura 37
Figura 40
51406
51409
Con estrattore a percussione 99340205 (1) e particolare Con estrattore a percussione 99340205 (1) e particolare
99348004 (2) estrarre la bussola con gabbie a sfere (3). 99348004 (2) estrarre la bussola con gabbie a sfere (3)
Figura 44
51410
51411
51412 51415
Con estrattore a percussione 99340205 (1) e particolare Smontare l’anello sincronizzatore (1), l’ingranaggio IIIª velocità
99348004 (2) estrarre la gabbia a rullini (3). (2) la gabbia a rulli (3).
Figura 47 Figura 50
76010
51419
Con ponte 99341003 (1), tiranti 99341019 (2), appigli
Con ponte 99341003 (1), tiranti 99341012 (2) e strettoio
99341025 (4) e strettoio 99341015 (3), estrarre l’ingranaggio
99341015 (3), estrarre: l’ingranaggio Iª velocità (6), completo
IIª velocità (7), distanziale (6) e boccola (5).
di anello sincronizzatore (7), anello intermedio (8) e anello (9),
mozzo (5) e boccola (4). Smontare la gabbia a rullini (10).
NOTA Forza di estrazione della boccola (4) 40 kN.
NOTA Forza di estrazione della boccola (4) 40 kN.
Figura 48 Figura 51
51417 51420
Togliere l’anello sincronizzatore (4) l’anello intermedio (3), Capovolgere l’albero primario (1); togliere l’anello distanziale
l’anello (2) e la gabbia a rullini (1). (2) e smontare l’ingranaggio Vª velocità (3).
Figura 49 Figura 52
51418
51421
Smontare dal mozzo (1) il manicotto (2) d’innesto Iª-IIª veloci-
tà e, facendo attenzione alla fuoriuscita dei tasselli (5) con rela- Rimuovere le semi gabbie a rullini (1), l’anello sincronizzatore
tive sfere (3) e molle (4), recuperare gli stessi. (3) e l’anello elastico (4) di ritegno mozzo (2).
Figura 53 Figura 56
51425
Figura 54
51426
5
51427
51424
Figura 59
102907
Figura 60
102908
Figura 61
51430
Figura 62
51431
Figura 63
75414
CONTROLLI
Cuscinetti
I cuscinetti a rulli o le gabbie a rulli devono essere in perfette NOTA Gli anelli sincronizzatori dopo il controllo , devono es-
condizioni e non presentare tracce di usura o surriscaldamen- sere contrassegnati sui rispettivi ingranaggi per evitare
to. Gli stessi devono essere smontati solo nel caso di sostitu- al montaggio di scambiare la loro posizione.
zione
Figura 64
87897
1. Manicotto scorrevole - 2. Anello dentato ingranaggio Iª velocità - 3. Anello sincronizzatore - 4. Anello intermedio -
5. Anello - 6. Mozzo - 7. Anello dentato ingranaggio IIª velocità - 8. Anello dentato ingranaggio IIIª velocità - 9. Anello dentato
ingranaggio IVª velocità - 10. Ingranaggio retromarcia - 11. Anello dentato ingranaggio Vª velocità.
5
51433
75418
L’eventuale montaggio dell’ingranaggio (5) sull’albero (3) si
Scaldare il mozzo (2) per manicotto scorrevole innesto Vª -
esegue, dopo aver scaldato l’ingranaggio a 140 ºC ÷ 170 ºC,
retromarcia ad una temperatura non superiore a 150 ºC e
con pressa; carico di piantaggio 31 kN.
montarlo sull’albero primario mediante idoneo battitoio (1).
Scaldare gli anelli interni (2 e 4) dei cuscinetti a rulli conici alla
temperatura di ~ 80 ºC e, con idoneo battitoio (1), montarli
sull’albero secondario (3). NOTA Assicurarsi nel montaggio, che i risalti (3) dell’anello
sincronizzatore si posizionino correttamente nel
Figura 66 mozzo (2).
Figura 69
51434
Figura 67
51438
75417 Montare sul mozzo (4), il manicotto scorrevole (5) rivolto co-
Serrare in morsa l’albero primario (1) e montare sul medesi- me indicato in figura.
mo: la gabbia a rulli (2), l’ingranaggio retromarcia (4) e l’anello Introdurre nelle sedi del mozzo (4), le molle (3), i tasselli (1)
sincronizzatore (3). e le sfere (2) assestandoli sotto il manicotto scorrevole.
Figura 71 Figura 74
51439
51441
Posizionare l’anello sincronizzatore (2) e le semi-gabbie a rulli Montare l’ingranaggio Iª velocità (1).
(1). Lubrificare con grasso TUTELA MR3 l’anello (4), l’anello inter-
medio (3), l’anello sincronizzatore (2) e montarli sull’ingranag-
gio (1).
Figura 72
NOTA Assicurarsi che le alette degli anelli (2 e 3) si posizioni-
no correttamente nelle rispettive sedi.
Figura 75
51420
Figura 73
51442
Figura 76 Figura 78
51443 51445
Scaldare la boccola (2) ad una temperatura non superiore a Montare l’ingranaggio 2a velocità (4).
170º C e montarla sull’albero primario (1). Scaldare il distanziale (3) ad una temperatura non superiore
Montare sul mozzo (3), il manicotto scorrevole (4). a 170º C. e montarlo sull’albero primario (1).
Introdurre nelle sedi del mozzo (3): Controllare il giuoco assiale dell’ingranaggio 2a velocità (4) es-
so deve risultare di 0,15 ± 0,30 mm.
le molle (7), i tasselli (5) e le sfere (6), assestandoli sotto il ma-
nicotto scorrevole (4). Scaldare la boccola (2) ad una temperatura non superiore a
170º C. e montarla sull’albero primario (1).
Figura 77 Figura 79
51417 51446
Lubrificare con grasso TUTELA MR3 l’anello sincronizzatore Montare la gabbia a rullini (1) l’ingranaggio 3a velocità (3) e po-
(4), l’anello intermedio (3) e l’anello (2). sizionare su quest’ultimo l’anello sincronizzatore (2).
51447
51449
Scaldare il mozzo (2) ad una temperatura non superiore a
150º C. e montarlo sull’albero primario (1) verificando che i Per la sostituzione delle forcelle del selezionatore e del trasci-
risalti (3) dell’anello sincronizzatore si posizionino nei vani del natore dalle rispettive aste di comando é sufficiente sfilare con
mozzo (2). punzone idoneo le spine elastiche di ritegno.
Per il montaggio invertire le operazioni sostituendo le spine
Montare l’anello elastico (4) il cui spessore determini un giuo- elastiche.
co assiale del medesimo nella sede di 0 ÷ 0,05 mm.
Controllare il giuoco assiale dell’ingranaggio 3a velocità (5) es- NOTA Le spine elastiche devono essere posizionate con il ta-
so deve risultare 0,15 ÷ 0,3 mm. glio in posizione orizzontale.
Figura 81
51413
Figura 84 Figura 86
51451
41452
Figura 87
51452A
Figura 88 Figura 90
51454
74965
74963
Montare l’asta (7) completa di selezionatore (5) e trascinatore
Agganciare il paranco all’attrezzo 99360521 (1), sollevare il (6). Introdurre nel coperchio posteriore (4) i nottolini (8) e le
gruppo (2) come assemblato in precedenza, montarlo nel co- molle (9). Montare gli scodellini (10).
perchio posteriore (3). Montare l’ingranaggio di rinvio retro marcia (2) con l’albero (1)
e fissare quest’ultimo al coperchio posteriore (4) serrando la
Nell’operazione controllare che l’albero uscita moto (7) si in- vite (3) alla coppia prescritta.
serisca nel cuscinetto a sfere di supporto e le aste di comando Applicare sulle superfici di attacco scatola cambio sigillante
(4 - 5 - 6) imbocchino le rispettive sedi. LOCTITE 5206.
Figura 92 Figura 94
74966 51398
Scaldare l’anello interno (→) del cuscinetto a sfere alla tempe- Montare l’anello elastico (2) ritegno cuscinetto anteriore (3)
ratura di 80°C e montare la scatola cambio (1) sul coperchio sull’albero entrata moto (1).
posteriore verificando che gli alberi e le aste di comando si po-
sizionino correttamente nelle rispettive sedi.
Figura 95
Figura 93
51461
Figura 96
51459
Figura 97 Figura 99
74969
74967
Con l’attrezzo 99370234 (2) montare la flangia (1) uscita mo-
Montare la ruota fonica (2) sull’albero primario (3). to sull’albero primario.
Montare l’interruttore luci R.M. (4) ed il sensore (1) per tachi- Smontare l’attrezzo 99370234 (2).
grafo.
74968 74970
Print 603.43.353
Pagina
GENERALITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 48
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
- Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
CONTROLLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
- Scatola cambio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
- Cuscinetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
- Alberi - ingranaggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
- Sincronizzatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71
- Smontaggio - montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
Print 603.43.353/D
GENERALITÀ
Il cambio di velocità 6 S 300 è di tipo meccanico con innesto L’albero di entrata moto e l’albero primario sono supportati,
marce avanti sincronizzato. nella scatola cambio, da cuscinetti a sfere a tenuta stagna, non
registrabili.
È costituito da una scatola in lega leggera (che funge anche da
coperchio frizione), da un coperchio posteriore (dove allog- L’albero secondario è supportato, nella scatola cambio, da cu-
giano i ruotismi e i comandi dell’innesto velocità) e da una sca- scinetti a rulli registrabili, assialmente, mediante spessori ad
tola comandi. anello.
Sulla scatola cambio è ricavata lateralmente una apertura per La sincronizzazione dell’innesto marce è realizzata mediante
l’eventuale applicazione di una presa di forza. sincronizzatori ad anello libero monocono, per la VIª - Vª - IVª
- IIIª velocità e R.M. (su cambio di velocità nuova versione) e
La trasmissione del moto è realizzata mediante una serie di in-
doppio cono per la Iª - IIª velocità.
granaggi sempre in presa a dentature elicoidali sia per le marce
avanti che per la retromarcia. Il comando interno del cambio è realizzato da cinque aste: una
principale per la selezione e l’innesto marce; quattro dotate di
Gli ingranaggi, calettati o ricavati di lavorazione sono disposti
forcelle per l’innesto marce.
su quattro alberi: entrata moto, primario, secondario e retro-
marcia. La leva esterna di innesto è dotata di due masse contrapposte.
Esse hanno il compito di attenuare la spinta di innesto del cavo
di comando (BOWDEN) e di conseguenza la rumorosità.
Figura 1
85939
84147
A seconda della posizione angolare della leva di selezione (2), La predisposizione suddetta, si realizza spostando la leva di se-
il trascinatore (3) (ad essa solidale) ruota con l’asta (4), il sele- lezione (2) in senso antiorario. In questo modo il selezionatore
zionatore (5), predisponendo quest’ultimo sull’asta (9) della (4) si inserisce nell’asta (5) dell’asta di innesto Ia/IIa velocità.
marcia IIIa e IVa, al tempo stesso, il trascinatore (3) sposta l’asta Spostando la leva (1) il trascinatore (3) sposterà assialmente
(10) di impedimento contemporaneo di più marce in modo l’asta (5) di innesto Ia/IIa velocità.
da mantenere libera l’asta di innesto della marcia prescelta IIIa
e IVa (9) e impedire lo spostamento delle altre, inserendosi
nelle fresature delle medesime.
Innesto IIIa - IVa velocità
A seconda del movimento impresso alla leva di innesto (1), il
trascinatore (3) (ad essa solidale) sposta assialmente con l’asta
(4), il selezionatore (5) (già predisposto) e di conseguenza
l’asta di innesto della marcia prescelta IIIa e IVa (9).
La posizione di cambio in folle coincide con la predisposizione
di selezione IIIa/IVa velocità.
In questo caso l’asse verticale della leva di selezione (2) è esat-
tamente a 90º dall’asse orizzontale del comando corrispon-
dente a nessuna variazione angolare dell’asta (4).
84150
84149
La predisposizione suddetta, si realizza spostando la leva di se-
lezione (2) in senso antiorario. In questo modo il selezionatore
La predisposizione suddetta, si realizza spostando la leva di se- (4) si inserisce nell’asta (5) dell’asta di innesto retromarcia.
lezione (2) in senso orario. In questo modo il selezionatore (4) Spostando la leva (1) il trascinatore (3) sposterà assialmente
si inserisce nell’asta (5) dell’asta di innesto Va/VIa velocità. l’asta (5) di innesto retromarcia.
Spostando la leva (1) il trascinatore (3) sposterà assialmente
Dispositivo di sicurezza
l’asta (5) di innesto Va/VIa velocità.
Il cambio di velocità è dotato di un dispositivo di bloccaggio
innesto, per impedire l’inserimento contemporaneo di più
marce.
Esso è costituito da un’asta (6) opportunamente sagomata
montata trasversalmente nella scatola del cambio.
Il trascinatore (3), sotto l’azione della leva (2), sposta l’asta (6).
In questo modo mantiene libera l’asta di innesto della marcia
prescelta e impedisce lo spostamento delle altre inserendosi
nelle fresature delle medesime.
Print 603.43.353/D
CARATTERISTICHE E DATI
Tipo Meccanico
6 marce avanti
Marce
1 retromarcia
Innesto marce:
Marce avanti:
Rapporto ingranaggi
Prima 6,73
Seconda 3,95
Terza 2,56
Quarta 1,78
Quinta 1,29
Sesta 1,00
Retromarcia 6,06
Cuscinetti alberi:
primario a sfere a tenuta stagna
secondario a rulli conici
CARATTERISTICHE E DATI
Print 603.43.353
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 6
52506
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Tappo ritegno molla e puntale indurimento RM 32±10% 3,2±10%
2 Tappo M 22 x 1,5 50 5
3D Perni di articolazione forcella IIIa e IVa velocità 45D 4,5
4 Tappi per asta impedimento innesto marce 32 3,2
5 Campana frizione, vite per fissaggio campana frizione al basamento 80 8
6 Vite fissaggio coperchio albero sempre in presa 23±15% 2,3±15%
7J Vite fissaggio coperchio laterale presa di forza 46±15% 4,6±15%
8 Vite fissaggio staffa sostegno cavo di comando 23±15% 2,3±15%
9 Vite fissaggio alberino R.M. 23±15% 2,3 ±15%
11 Tappo laterale su coperchio posteriore 35 3,5
12* Vite fissaggio coperchio posteriore 23±15% 2,3±15%
13 Fissaggio trasmettitore per tachigrafo 50 5
14 Vite bloccaggio manicotto per attacco trasmissione sul primario 235 23,5
15 Fissaggio interruttori e luci retromarcia 40 4
16D Vite fissaggio semi-anello ritegno cuscinetto a sfere 9,5±15% 0,9±15%
17 Dado per vite fissaggio leva all’asta di comando 34±15% 3,4±15%
18 Vite fissaggio supporto comando marce 23±15% 2,3±15%
19 Sfiato vapori olio 10±15% 1±15%
20D Vite fissaggio trascinatore all’asta principale 9,5D 0,9
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99341015 Strettoio
99341025 Appligli
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99374091 Battitoio per montaggio piste esterne cuscinetti (ø 55-69 mm) (usa-
re con 99370007)
SEZIONI LONGITUDINALI
Figura 7
87899
Figura 8
C-C
87881
SEZIONI LONGITUDINALI
Figura 9
M-M
87900
Figura 10
G-G
87901
Figura 11
P-P
87902
Figura 12
E-E
Figura 14
F-F
87885
Figura 13
N-N
87888
87903
Figura 15
D-D
87889
Figura 16
A-A
87890
Print 603.43.353/D
51385
85940
Applicare al cambio di velocità (1) la staffa 99371057 (5) e fis- Con punzone (3) smontare la spina elastica (4) e sfilare l’alberi-
sare quest’ultima alle staffe 99322225 (3) disposte sul cavallet- no (2) dalla leva interna (1).
to rotativo 99322205 (2). Ripetere le stesse operazioni per l’altro alberino.
Togliere il tappo (4) e scaricare l’olio di lubrificazione.
L’olio deve essere smaltito secondo le normative vi- NOTA La leva di innesto è vincolata all’alberino da due spine
genti. elastiche.
85941
85942
Figura 23 Figura 26
51388
Con idoneo battitoio montare nella scatola (2) gli anelli di te-
nuta (1), posizionandoli alla quota indicata. 85941
Riempire con grasso lo spazio tra anello di tenuta e cuscinetto
a rullini.
Pulire accuratamente le superfici di attacco della scatola co-
Figura 24 mando marce (2) e applicare sulle medesime sigillante LOCTI-
TE 5206.
Montare la scatola (2) sul cambio di velocità facendo attenzio-
ne che le leve e gli alberi si posizionino correttamente nelle ri-
spettive sedi.
Serrare le viti (1) alla coppia prescritta.
87896
Figura 25
85943
1
1
51924
Disporre il cambio di velocità in folle. 51927
Smontare la scatola comando cambio come descritto nel capi-
tolo relativo. Sfilare il manicotto (3) dall’albero primario.
Smontare i due tappi laterali (1-3). Togliere la vite (2) di fissag- NOTA In caso di difficoltà, estrarre il manicotto (3) con
gio trascinatore (4) all’asta (5). l’estrattore costituito da ponte 99341003 (1) e appigli
99341017 (2).
Figura 29
Figura 32
51928
51925
1
1
51926
Figura 34 Figura 37
51930
51933
Forare l’anello di tenuta (2) con idoneo gancio e estrattore a Smontare i due perni (1) di articolazione forcella comando IIIa
percussione 99340205 (1) smontare l’anello di tenuta dalla - IVa velocità.
scatola cambio.
Figura 38
Figura 35
1
1
51931 51934
Smontare l’anello elastico (2) ritegno cuscinetto anteriore (3) Spingere verso il basso le due spine (2) di centraggio fino a libe-
all’albero entrata moto(1). rarle dalla scatola cambio (1).
Rimuovere le viti (3) fissaggio coperchio posteriore (4) alla
scatola cambio (1).
Figura 36 Figura 39
74957
51932
Calzare sull’albero entrata moto (1) l’attrezzo 99345003 (2)
e fissare quest’ultimo alla scatola cambio (4), con le viti (3); av-
Togliere il tappo (4) con rondella (3) e sfilare la molla (2) e vitare la vite (5) dell’attrezzo (2) fino a sfilare la scatola cambio
puntale (1). dal cuscinetto (6).
Print 603.43.353
Figura 40 Figura 43
51936
Forare gli scodellini (2) avvitare negli stessi una apposita vite 74973
Agendo sulla vite estrarre gli scodellini (2) dal coperchio po- Montare sulle aste (4-5-6), sull’albero entrata moto (1) e
steriore (1). Sfilare le molle (3) e i nottolini(4). sull’albero secondario (9), l’attrezzo 99360522 (3).
Figura 41 Vincolare l’attrezzo 99360522 (3) all’albero entrata moto (1)
con l’anello elastico (2) e all’albero secondario (9) con la vite (8).
Introdurre il particolare (13) della staffa (11) nell’ingranaggio
RM (14) e serrare la vite (12).
Agganciare l’attrezzo 99360522 (3) al sollevatore.
1
Applicare al coperchio posteriore (7) l’estrattore costituito da:
ponte 99341004 (16) e dai tiranti 99341012 (15).
Sfilare l’asta (1) comando IIIa / IVa velocità e l’asta principale (2)
dal coperchio posteriore (3).
Figura 44
Figura 42
1
74988
Figura 45
51944
74960
74962
Con estrattore universale 99348004 (1), estrarre l’anello
esterno (2) del cuscinetto albero secondario. Con estrattore universale 99348004 (1), estrarre l’anello
esterno (2) del cuscinetto albero secondario.
Figura 47 Figura 50
1
1
51943 51946
Con estrattore a percussione 99340205 (1) e particolare Con estrattore a percussione 99340205 (1) e particolare
99348004 (2) estrarre la bussola con gabbie a sfere (3). 99348004 (2) estrarre la bussola con gabbie a sfere (3).
Print 603.43.353/D
Figura 51 Figura 54
51410
51948
Smontaggio albero primario Con estrattore 99348001 (6) applicato come illustrato in figu-
ra, estrarre dall’albero primario (1), l’ingranaggio Va velocità
(7), l’anello sincronizzatore (5), il mozzo (4) , l’anello elastico
NOTA Contrassegnare la posizione di montaggio di ogni sin- (3) e il cuscinetto a rulli (2).
cronizzatore sul rispettivo ingranaggio.
Figura 56
Figura 53
85944 85947
Figura 57 Figura 60
85948 51424
Con pressa idraulica smontare dall’albero primario (1): l’ingra- Smontare dal mozzo (1) il manicotto scorrevole (2) innesto
naggio Iª velocità (10) il distanziale (9), la boccola (8), la gabbia Iª - IIª velocità e facendo attenzione alla fuoriuscita dal mozzo
rullini (7), per il cambio senza R.M. sincronizzata: l’ingranaggio dei tasselli (3) con le relative sfere (4) e molle (5), recuperare
R.M. (6); il manicotto scorrevole (5), l’anello con dentatura gli stessi.
esterna (4), l’anello con dentatura interna (3), e l’anello distan-
ziale (2), per il cambio con R.M. sincronizzata: l’ingranaggio
Smontaggio albero entrata moto
R.M. (11) completo di particolari di innesto, l’anello sincroniz-
zatore (12) e l’anello dentato (13).
Figura 61
Figura 58
1
51956
85949
Per la sostituzione dell’anello dentato (1), utilizzare per lo
Smontare dal mozzo dell’ingranaggio R.M. (1) il manicotto smontaggio del medesimo mezzi generici e per il montaggio,
scorrevole (2) innesto R.M. e facendo attenzione alla fuoriusci- scaldarlo alla temperatura di 80 ºC.
ta dal mozzo (1) dei tasselli (3) con le relative sfere (4) e molle
(5), recuperare gli stessi.
Smontaggio albero secondario
Figura 62
Figura 59
51954
Print 603.43.353/D
Figura 63 Figura 66
1
1
51958 51961
Con mezzi generici, estrarre dall’albero secondario (1) l’anello Smontare l’ingranaggio IIIª velocità (1) e la gabbia a rullini (2).
interno (2) del cuscinetto a rulli conici posteriore. Smontare l’anello sincronizzatore (3). Smontare l’anello elasti-
co (5) ritegno mozzo (4).
Figura 64 Figura 67
1
1
51962
51959
Con pressa idraulica, estrarre l’ingranaggio VIª velocità (2) e Con pressa idraulica, smontare l’ingranaggio IVª velocità (3)
l’anello interno (1) del cuscinetto a rulli conici, dall’albero se- l’anello sincronizzatore (2) e il gruppo sincronizzatore (1).
condario. Rimuovere le semi-gabbie a rullini (4).
Figura 65 Figura 68
1
1
51424
51960
Smontare dal mozzo (1) il manicotto (2) di innesto IIIª-IV ª ve-
Con pressa idraulica, smontare ingranaggio Vª velocità (2) locità e facendo attenzione all fuoriuscita dei tasselli (3) con le
dall’albero secondario (1). relative sfere (4) e molle (5), recuperare gli stessi.
Print 603.43.353
Figura 69
11
1
1
1
1
1
51964
52509
Print 603.43.353/D
Figura 71
90233
Figura 72
85977
85978
Figura 74
86130
Print 603.43.353/D
CONTROLLI
Scatola cambio Con calibro a spessori, controllare su due punti diametralmen-
La scatola cambio e i relativi coperchi non devono presentare te opposti la distanza S.
incrinature. Se il valore S riscontrato è inferiore a 0,8 mm sostituire l’anello
Le superfici di contatto tra coperchi e scatola cambio non de- sincronizzatore.
vono risultare danneggiate o deformate, asportare dalle stesse
gli eventuali residui del sigillante. Ruotare l’anello sincronizzatore (1) in modo da assicurare un
Le sedi: dei cuscinetti, dell’albero retromarcia e delle aste di corretto accoppiamento sull’anello dentato.
comando marce, non devono risultare danneggiate o eccessi-
vamente usurate.
Mozzi - manicotti scorrevoli - forcelle
Le scanalature sui mozzi e sui relativi manicotti scorrevoli non
devono risultare danneggiate. Il manicotto scorrevole deve
scorrere liberamente sul mozzo. I tasselli e le sfere di posizio-
namento manicotto scorrevole non devono risultare danneg-
giati o usurati. Le dentature d’innesto dei manicotti scorrevoli
non devono essere danneggiate. Le forcelle devono risultare
integre e non devono avere un giuoco assiale, nella gola radiale
del manicotto, superiore a 1 mm.
Cuscinetti
I cuscinetti a rulli o le gabbie a rulli devono essere in perfette
condizioni e non presentare tracce di usura o surriscaldamen-
to. Gli stessi devono essere smontati solo nel caso di sostitu-
zione
Alberi - ingranaggi
Le sedi sugli alberi, per cuscinetti, non devono risultare dan-
neggiate o usurate. Le dentature degli ingranaggi non devono
risultare danneggiate o usurate.
Sincronizzatori
Controllare l’usura degli anelli sincronizzatori operando nel se-
guente modo: Sincronizzatori doppio cono tipo D per ingranaggi Ia / IIa ve-
locità
52511
Figura 77 Figura 79
85916
85918
A. Riserva di sincronizzazione VIa - Va velocità: 1 ÷ 1,4 mm A. Riserva di sincronizzazione Ia - IIa velocità: 1,6 ÷ 2,0 mm
B. Giuoco rilascio VIa - Va velocità: 0,3 ÷ 0,7 mm B. Giuoco rilascio Ia - IIa velocità: 0,9 ÷ 1,5 mm
Figura 78 Figura 80
85917 85919
A. Riserva di sincronizzazione IIIa - IVa velocità: 1 ÷ 1,4 mm A. Riserva di sincronizzazione RM 0,9 ÷ 1,4 mm
B. Giuoco rilascio IIIa - IVa velocità 0,3 ÷ 0,7 mm B. Giuoco rilascio RM 0,35 ÷ 0,85 mm
1. Mozzo - 2. Anello dentato VIa velocità - 3. Anello sincronizzatore - 4. Manicotto scorrevole - 5. Anello dentato ingranaggio Va
velocità - 6. Anello dentato ingranaggio IIIa velocità - 7. Anello dentato ingranaggio IVa velocità - 8. Anello dentato ingranaggio IIa
velocità - 9. Anello dentato ingranaggio Ia velocità - 10. Anello intermedio - 11. Anello - 12. Ingranaggio R.M. -
13. Anello dentato R.M.
51969
51966 Montare l’anello elastico (1) il cui spessore realizza un gioco
Serrare in morsa l’albero secondario (1) e posizionare sul me- assiale nullo del medesimo nella propria sede.
desimo le semi-gabbie a rullini (2).
Controllare il giuoco assiale dell’ingranaggio IVª velocità (2), es-
Figura 82 so deve risultare di 0,15 ÷ 0,40 mm.
Figura 85
1
1
51967
51970
Figura 86
1
1
51968 51971
Figura 87 Figura 90
1 1
51977
51978
Scaldare gli anelli interni (1-3) dei cuscinetti a rulli conici, alla
temperatura di ~ 80ºC e con idoneo battitoio, montarli
sull’albero secondario (2).
51975
Montaggio albero primario
Con pressa idraulica, montare l’ingranaggio Vª velocità (1) pre-
riscaldato a ~ 170ºC.
NOTA Montare gli anelli sincronizzatori sui rispettivi ingra-
Controllare il giuoco assiale dell’ingranaggio IIIª velocità (2), es- naggi secondo i contrassegni eseguiti allo smontaggio
so deve risultare di 0,15 ÷0,40 mm. o in caso di sostituzione, al controllo.
Figura 89 Figura 92
51976
51973
Con pressa idraulica, montare l’ingranaggio VIª velocità (1) Serrare l’ albero primario (1) e posizionare sul medesimo la
preriscaldato a 170ºC. gabbia a rulli (2).
Figura 93 Figura 95
51982
51980
Montare sul mozzo (1) il manicotto scorrevole (2). Introdurre
Montare l’ingranaggio IIª velocità (4) e posizionare su quest’ul- nelle sedi del mozzo (1): le molle (5), i tasselli (4) e le sfere (3)
timo l’anello (3), l’anello intermedio (2) e l’anello sincronizza- assestandoli sotto il manicotto scorrevole (2).
tore (1), facendo attenzione, che le alette (→) dell’anello in-
termedio (2). Si inseriscano nelle feritoie (→) dell’ingranaggio
(4). Figura 96
51983
Figura 97
51981
zo (2).
Posizionare la gabbia a rulli (2). Montare l’ingranaggio Iª veloci-
Controllare il giuoco assiale dell’ingranaggio (4), esso deve ri- tà (1) facendo attenzione che le alette (3) dell’anello interme-
sultare di 0,25 ÷0,5 mm. dio si inseriscano nelle feritoie dell’ingranaggio (1).
85961
110ºC e montarlo sull’albero primario (1). Controllare il giuo- Montare l’ingranaggio R.M. (1).
co assiale dell’ingranaggio (4), esso deve risultare di 0,15 ÷0,3 Montare sul mozzo (1) dell’ingranaggio R.M. il manicotto scor-
mm. revole (2).
Scaldare la boccola (3) alla temperatura di 80º ÷ 110ºC e Introdurre nelle sedi del mozzo (1): le molle (5), i tasselli (3)
montarlo sull’albero primario (1). e le sfere (4), assestandoli sotto il manicotto scorrevole (2).
Montare la gabbia a rullini (5).
Figura 102
Per il cambio di velocità senza R.M. sincronizzata operare
come segue
Figura 99
85951
51952
51989
Print 603.43.353/D
51990
Figura 110
51993
51997
Figura 114
52000
Figura 113
52001
Figura 116
NOTA Durante il montaggio della scatola cambio verificare
che gli alberi, le aste di comando si posizionino corret-
tamente nelle rispettive sedi e che l’asta (2,
Figura 116) non si scolleghi dalla forcella (1) innesto
IIIª - IVª velocità.
Figura 119
52004
1
51933
52003
Scaldare l’anello interno (1) del cuscinetto anteriore a Montare la spine di centraggio (4) nel coperchio posteriore (3)
90÷110°C e montare la scatola cambio (2) sul coperchio po- e nella scatola cambio (1).
steriore. Serrare le viti (2) alla coppia prescritta.
51932 52006
Montare il puntuale (1), la molla (2) e avvitare il tappo (4) con Montare il coperchio (1) riparo albero entrata moto e serrare
una nuova rondella (3), serrandolo alla coppia prescritta. le viti (2) alla coppia prescritta.
51931
52007
Montare un nuovo anello elastico (2) di ritegno cuscinetto an-
Con calettatore 99374454 (4) e impugnatura 99370006 (3)
teriore (3) all’albero entrata moto (1).
montare l’anello di tenuta (2) nel coperchio posteriore (1).
52008
Montare sull’albero uscita moto il manicotto (1) di attacco al-
52005 bero di trasmissione.
Con calettatore 99374455 (3) montare l’anello di tenuta (2) In caso di interferenza, utilizzare per il montaggio l’attrezzo
nella scatola cambio (1). 99370234 (2) e la leva 99370317 (3) per il bloccaggio del ma-
nicotto.
52009 51924
Montare la rondella (3) e avvitare la vite (4). Applicare alla filettatura dei tappi (1-3) sigillante, avvitarli nella
scatola serrandoli alla coppia prescritta.
Bloccare la rotazione della flangia (1) con la leva 99370317 (5)
e serrare la vite (4) alla coppia prescritta. Posizionare sull’asta (5) il trascinatore (4).
Montare il sensore (2) per tachigrafo e l’interruttore per luci Fissarlo con la vite (2) dopo aver applicato sulla filettatura della
R.M. medesima LOCTITE 242.
51925
52118
Montare l’asta (1) di impedimento innesto contemporaneo di Montare sulla scatola cambio una nuova guarnizione (1).
più marce, nella posizione contrassegnata allo smontaggio.
Applicare alla filettatura delle viti (2) LOCTITE 510.
Montare il coperchio laterale (3) e serrare le viti (2) di fissaggio
alla coppia prescritta.
Montare la scatola comandi come descritto nel capitolo relativo.
Montare il tappo di scarico olio serrandolo alla coppia prescritta.
Riempire la scatola cambio dell’olio lubrificante nella quantità
e qualità prescritta.
Montare il tappo di controllo livello e introduzione olio serran-
dolo alla coppia prescritta.
Prese di forza
Pagina
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 85
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
NORME DI MONTAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . 87
- Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
- Funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
CARATTERISTICHE E DATI
Figura 1
62092
Le prese di forza sono applicate all’albero secondario sulla parte laterale sinistra del cambio di velocità al posto del coperchio (1)
NOTA Eseguire il riempimento e il controllo del livello olio dal cambio di velocità
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 2
62181
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Codolo M16x1,5 fissaggio attuatore 50 5
2 Fissaggio interruttore 50 5
3* Vite fissaggio flangia 25 2,5
Dadi M10 fissaggio presa di forza alla scatola cambio 35 ÷ 39 3,5 ÷ 3,9
Figura 3
62093
Figura 4
NORME DI MONTAGGIO
I particolari (*): anelli di tenuta e cuscinetti, devono essere lu-
brificati con grasso POLIMER 400.
Lo spessore degli anelli di registro (♦) devono assicurare un
giuoco assiale dei cuscinetti a rulli conici di 0 ÷ 0,1 mm.
La filettatura della vite (•) deve essere spalmata con Loctite
242.
L’ anello di tenuta (1) deve essere montato con un infossa-
mento di 6 mm dal piano della scatola presa di forza (2).
62094
Figura 5
62095
Figura 6
62096
In tal caso la molla interna dell’attuatore, precedentemente Risulta pertanto possibile installare su P.T.O. aventi valori di
precaricata, fornisce un primo movimento agli elementi (7, 5 corsa diversi senza modificare o aggiungere elementi di com-
e 3) e determina la partenza del motore elettrico preceden- pensazione.
temente fermato. DISINNESTO DELLA PRESA DI FORZA
Successivamente la corsa riprende sino all’incontro del nuo- La fase di disinnesto della P.T.O. (Figura 6) si articola in due
vo ostacolo rappresentato dalla battuta di fine corsa dell’asta movimenti:
(5) sulla scatola P.T.O.
Il primo consiste nel rientro della vite senza fine (7) per opera
A questo punto si ricrea una condizione di blocco assiale e dell’inversione eseguita sul motore elettrico.
si ripete l’operazione sopra descritta: tensionamento dell’asta
Il secondo consiste nella retrocessione dell’asta di comando
(5) e spegnimento del motore elettrico.
(5) per opera della molla (6) e conseguente disinnesto del
Per tutto il tempo in cui le dentature d’innesto della P.T.O. manicotto (3) dell’albero (4).
rimangono in contatto tra di loro il motore elettrico rimane
spento perché la pressione sulle dentature (3 e 4) viene man-
tenuta dalla molla interna dell’attuatore. NOTA Ilmovimento diretrocessionedellavite senzafine
(7) è indipendente dal medesimo spostamento
Il carico assiale sulle dentature d’innesto risulta calibrato (cir- che esegue l’asta di comando (5); questo garanti-
ca 350 N) e di graduale applicazione perché la molla di azione sce, in caso di impossibilità di sgancio del manicot-
(interna all’attuatore) compie una certa corsa prima di cari- to (3), l’arretramento immediato della vite senza
carsi completamente; pertanto gli imbocchi delle dentature fine (7) senza provocare sovraccarichi al motore
(3 e 4) vengono salvaguardati da urti violenti assicurando, ri- elettrico.
spetto ad un sistema tradizionale meccanico o pneumatico,
La P.T.O. si disinnesterà in un secondo tempo al
una minore usura degli elementi d’innesto e quindi un mag-
cessare della condizione di blocco.
gior numero di innesti realizzabili prima del deterioramento
dei componenti. Questa eventualità si può verificare se durante la
richiesta di disinnesto l’albero (4)risulta ancorain
La funzionalità risulta più efficiente in quanto l’innesto è più rotazione o pre tensionato da una coppia residua.
dolce e silenzioso rispetto ai termini tradizionali.
Il fine corsa della vite senza fine (7) è determinato dal carico
assiale e dalla distanza percorsa dall’asta di comando (5).
Print 603.93.283
SEZIONE 5
5056 Alberi di trasmissione
Pagina
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 3
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
CARATTERISTICHE E DATI
Figura 1
Figura 2
102912
ALBERO DI COLLEGAMENTO SCORREVOLE TIPO DANA
Figura 3
50826
ALBERO DI TRASMISSIONE ARTICOLATO TIPO DANA
35S11G
PRINT 603.93.283
DIAGNOSTICA
Principali anomalie di funzionamento dell’albero di trasmis-
sione :
1- Rumorosità e vibrazione della trasmissione.
NO
NO
NO
Allentamento delle viti e dei dadi per fissaggio albero Provvedere, previo accurato controllo, al serraggio a
ai manicotti sul cambio o sul ponte posteriore. SI fondo delle viti e dei dadi che risultano allentati, even-
tualmente sostituire i particolari danneggiati.
NO
NO
Insufficiente lubrificazione delle parti. Procedere alla lubrificazione agendo sugli appositi in-
SI grassatori.
NO
Viti di fissaggio del supporto elastico allentate. Serrare le viti alla coppia prescritta.
SI
(Continua)
NO
NO
Viti o ghiere di fissaggio flangia sul codolo dell’albero Serrare le viti o le ghiere alla coppia prescritta.
di trasmissione allentate. SI
COPPIE DI SERRAGGIO
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
Dado per fissaggio ghiera su albero di collegamento 250 ± 25 25,4 ± 2,5
M10 x 1,5 63,5 ± 6,5 6,5 ± 0,6
Dado per vite fissaggio flange albero di trasmissione
M12 x 1,25 116,5 ± 11,5 11,8 ± 1,2
Dado per vite fissaggio supporto albero di collegamento alla traversa telaio 62,5 ± 6,5 6,3 ± 0,6
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
105086
Riattacco
Eseguire, in modo inverso le operazioni eseguite per lo stacco
osservando le seguenti avvertenze:
- Controllare che le frecce riportate sulla parte scorrevole
e sull’albero siano allineate;
- Controllare che i fori della flangia anteriore siano allineati
52124
con quelli della flangia posteriore;
- i dadi per le viti d’unione flange non devono essere riuti- Le piastrine saldate agli alberi di trasmissione sono piastrine
lizzati ma sostituiti; per l’equilibratura.
- le viti d’unione delle flange devono inserirsi nei fori della In caso di mancanza di piastrine è necessario equilibrare di
flangia dalla parte del giunto cardanico; nuovo l’albero.
Agendo sull’albero di trasmissione e contemporaneamente,
- i dadi e le viti devono essere chiusi alla coppia di serraggio in modo inverso, sul manicotto scorrevole, controllare che
prescritta; non esista giuoco eccessivo tra gli scanalati.
- la flangia della parte scorrevole dell’albero di trasmissione Agendo sulle forcelle dei manicotti verificare che le crociere
dev’essere collegata alla flangia d’uscita moto. non siano usurate; in caso contrario sostituirle.
Print 603.93.283/A
SEZIONE 6
5250 Ponti
Pagina
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
PONTE 450210 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
PONTE 450517/2 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
Print 603.93.283
Print 603.93.283
DIAGNOSTICA
Principali anomalie di funzionamento del ponte:
NO
Cuscinetti mozzi ruote inefficienti. Procedere allo smontaggio del mozzo ed alle sostituzioni
SI necessarie.
NO
2 RUMOROSITÀ PONTE
Insufficiente livello dell’olio lubrificante. Controllare che non esistano perdite dalle guarnizioni o
SI dalla scatola ponte e ripristinare il livello.
NO
Scanalature d’accoppiamento dei semialberi con gli ingra- Revisionare il ponte e sostituire i particolari usurati o dan-
naggi planetari del differenziale danneggiate. SI neggiati.
NO
Cuscinetti mozzi ruota sregistrati. Effettuare la registrazione del giuoco dei cuscinetti.
SI
(Continua)
Inesatta registrazione o deterioramento degli ingranaggi Localizzare l’inconveniente ed eseguire la revisione del
o dei cuscinetti del gruppo differenziale. SI complessivo.
3 RUMOROSITÀ AL RILASCIO
Inesatto giuoco d’accoppiamento fra pignone e corona Staccare il coperchio ispezione ruotismi ed eseguire la re-
conica. SI gistrazione del giuoco fra pignone e corona.
NO
Cuscinetti scatola ruotismi sregistrati o deteriorati. Procedere alla revisione del gruppo.
SI
NO
Inesatto contatto dei denti fra pignone e corona conica Procedere alla registrazione del contatto.
SI
5 RUMOROSITÀ IN CURVA
Print 603.93.283
Ponte 450210
Pagina
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 10
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
REVISIONE COMPLESSIVO
PONTE POSTERIORE . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
RIPARAZIONE DIFFERENZIALE . . . . . . . . . . . . 23
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni descritte per lo stacco
attenendosi alle seguenti avvertenze:
- controllare la filettatura delle staffe d’unione delle molle a
balestra al ponte; riscontrando anomalie ripassare la
filettatura (operazione 500412) oppure sostituire le staffe.
- eseguire lo spurgo aria dell’impianto idraulico freni come
descritto nella sezione relativa (operazione 784010).
- eseguire la registrazione della tiranteria comando freno a
mano come descritto nella sezione relativa (operazione
502710);
- chiudere i dadi o le viti alla coppia di serraggio prescritta;
- i dadi autobloccanti non devono essere riutilizzati;
- l’olio lubrificante della scatola ponte sia a livello;
- controllare le condizioni dei tamponi elastici (12),
riscontrandoli deteriorati sostituirli (operazione 500417).
102913
PRINT 603.93.283/A
51857
PRINT 603.93.283
CARATTERISTICHE E DATI
Tipo di ponte:
450210
Portante a semplice riduzione
GRUPPO DIFFERENZIALE
Tipo di ponte:
450210
Portante a semplice riduzione
MOZZI RUOTE
PRINT 603.93.283/A
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 3
102914
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Dado di ritegno pignone conico 400 ÷ 500 40 ÷ 50
2 Vite di fissaggio semiscatola e corona conica 89 ÷ 108 8,9 ÷ 10,8
3** Tappo riempimento olio 49 ÷ 62 4,9 ÷ 6,2
4 Vite di fissaggio cappelli alla scatola differenziale 100 ÷ 120 10 ÷ 12
5 Vite di fissaggio coperchio ispezioni ruotismi alla scatola ponte 80 ÷ 95 8 ÷ 9,5
6 Vite di fissaggio coperchio ispezione ruotismi alla scatola ponte 31,5 ÷ 38,5 3,15 ÷ 3,85
(montaggio in alternativa)
*** Tappo scarico olio 49 ÷ 62 4,9 ÷ 6,2
* = Applicare sulla scatola LOCTITE 5910
** = Applicare sulla filetattura del tappo LOCTITE 577
*** = Applicare su entrambi i lati della guarnizione LOCTITE 573
PRINT 603.93.283/A
Figura 4
51813
PRINT 603.93.283/A
Figura 5
49359
PRINT 603.93.283/A
Figura 6
87906
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite fissaggio ruota 160 16
2 Vite di fissaggio coperchio e riparo in lamiera alla scatola ponte 64 ÷ 79 6,4 ÷ 7,9
3 Vite di fissaggio disco e semialbero 13 ÷ 21 1,3 ÷ 2,1
4 Vite di fissaggio coperchio e riparo in lamiera 10 ÷ 16 1 ÷ 1,6
5 Vite di fissaggio pinza freno 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
6 Ghiera di fissaggio semialbero 575 ÷ 625 57,5 ÷ 62,5
PRINT 603.93.283
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99341015 Strettoio
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
PRINT 603.93.283
Figura 7
51802
Sistemare il ponte completo sul cavalletto 99322215. Non azionare la leva del freno di stazionamento prima del
montaggio sul disco.
Questa operazione fa fuoriuscire il pistone, riducendo la luce
I dati di identificazione del gruppo ponte posteriore tra le due guarnizioni frenanti e compromettendo la calzabilità
! sono riportati sulla targhetta (1) fissata vicino al sup- sul disco.
porto attacco balestra.
Qualora questa operazione venisse eseguita inavvertitamen-
te, é necessario smontare le guarnizioni frenanti e fare arretra-
re il pistoncino con l’attrezzo 99372236 osservando le avver-
tenze indicate nella sezione FRENI.
Figura 8
51803
Controllare che lo sfiato aria (1) non sia intasato, in caso con-
NOTA Controllare il disco freno come descritto nella se-
trario smontarlo, pulirlo accuratamente e rimontarlo.
zione Freni. Nel riporre il disco freno non danneg-
giare la dentatura della ruota fonica (se presente).
Figura 11 Figura 14
51804 51807
Rimuovere le viti (2) fissaggio riparo (1) e coperchio (3) alla Con chiave 99355176 (1), rimuovere la ghiera (2) ritegno cu-
scatola ponte (4). scinetto (4) al semialbero (3).
Figura 12 Figura 15
51805 51808
Estrarre il semialbero (2) dalla scatola ponte (1). Disporre opportunamente sulla pressa idraulica il semialbero
(1) e con l’estrattore 99348001 (3) estrarre il cuscinetto (2).
In caso di difficoltà utilizzare per l’estrazione del semialbero
(2) l’attrezzo 99340204 (3) applicato come illustrato in figura.
Figura 13 Figura 16
51809
Figura 17 Figura 19
51810 51812
Disporre l’attrezzo 99370241 (4) sulla pressa e posizionare Montare sulla scanalatura anulare del cuscinetto (4) un nuo-
sul medesimo il cuscinetto (3) e il riparo (2) con il coperchio. vo anello di tenuta (3).
Introdurre nel cuscinetto (3) il semialbero (1) e con l’azione Lubrificare con grasso TUTELA MR3 l’anello di tenuta (3) e
della pressa (carico di piantaggio 3300 ÷ 18000 N) inserirlo la superficie esterna del cuscinetto (4).
fino a battuta.
Montare il semialbero (2) così assemblato nella scatola ponte.
Serrare le viti di fissaggio (1) alla coppia prescritta.
NOTA Il cuscinetto (3) non deve essere riscaldato.
Figura 18
Figura 20
51811
PRINT 603.93.283/A
Figura 21 Figura 23
51816
Figura 22
101972
51815
NOTA Annotare la posizione di montaggio degli anelli di
registro (2 - 4), dei distanziali (3 - 5), degli anelli
Svitare le viti (1) complete di rosette di sicurezza e rondelle esterni (6) e dei cuscinetti a rulli conici per posizio-
elastiche (se presente) e togliere il coperchio (2) ispezione narli al montaggio nella stessa posizione.
ruotismi completo di guarnizione (se presente).
18224
51818
Usando un battitoio generico espellere dalla scatola ruotismi
Con ponte 99341003 (1) staffe 99341009 (2), strettoio (1) il perno lungo (2) e per il differenziale con 4 satelliti i due
99341015 (3) e blocchetto di reazione 99345057 (4) estrar- perni corti (3).
re gli anelli interni (5 - 7) dei cuscinetti a rulli conici dalla scato- Figura 29
la ruotismi (6).
Figura 26
18222
20378
NOTA Contrassegnare il coperchio (1) e la scatola ruoti-
smi (4).
Per il differenziale con 4 satelliti, togliere dalla scatola ruotismi
la crociera (1) ed i 4 satelliti (2) oppure i due satelliti con le
Svitare le viti (2), togliere la corona conica (3) ed il coperchio relative rondelle di spallamento (3).
(1) per scatola ruotismi (4).
Figura 30
Figura 27
62099
Togliere dalla scatola ruotismi (1) il planetario (2) lato coper- 18226
chio completo di rondella di spallamento (3).
Usando un battitoio generico espellere dalla scatola ruotismi Togliere il planetario (1) lato scatola ruotismi completo di
(1) il perno lungo (4) ed i due perni corti (5). rondella di spallamento.
Figura 31 Figura 34
51824 61866
Sollevare l’acciaccatura (⇒) del dado (3) di ritegno flangia (1). Togliere l’anello di tenuta (1) e l’anello interno (2) del cusci-
netto anteriore.
Con l’attrezzo 99370317 (2) bloccare la rotazione del mani-
cotto (1).
Smontare il dado (3).
Figura 35
Figura 32
51828
Figura 36
Figura 33
51826 74727
Con un battitoio in bronzo, battere nel senso indicato dalla Con ponte 99341003 (2), staffe 99341011 (1), strettoio
freccia sino ad espellere dalla scatola ponte (2) il pignone co- 99341015 (5) estrarre l’anello interno (3) del pignone co-
nico (1), completo di cuscinetto posteriore, distanziale fisso nico (4).
ed anello di registro.
Figura 37
61868
18237
18226
Figura 42
2
20379
20380
Figura 43 Figura 46
51837
Figura 44
51838
Figura 47
Posizionare nella scatola ponte (5) l’anello di registro (4)
rimosso allo smontaggio.
Con battitoio 99374092 (2) e impugnatura 99370007 (1),
montare l’anello esterno (3) del cuscinetto a rulli conici.
Montaggio gruppo pignone conico
Figura 45
51839
Figura 48 Figura 49
51840 18246
S = A1 + A2 − ( B)
2
A1 indica il valore rilevato sulla sede destra.
A2 indica il valore rilevato sulla sede sinistra.
B indica il valore inciso sul pignone conico (vedere Figura 49).
Figura 50
Esempio:
S = 1, 05 + 1, 10 − (− 0, 05) = 2, 15 + 0, 05 = 1,125
2 2
PRINT 603.93.283
Figura 51 Figura 54
18251
51845
Con idoneo battitoio (1) e pressa idraulica montare, l’anello
interno (2) del cuscinetto a rulli conici sul pignone conico (3). Montare il pignone conico (1) nella scatola ponte in modo
da imboccare l’anello interno (2) del cuscinetto a rulli conici.
Figura 52 Battere sulla sommità del pignone (1) fino a rendere possibile
il montaggio del dado ritegno flangia (3) attacco albero di tra-
smissione.
18252
Figura 53
Figura 55
62097
PRINT 603.93.283/A
Figura 56 Figura 58
74728 51849
Figura 57
74728
PRINT 603.93.283
Figura 60 Figura 62
51850
Contatto corretto
Posizionare il comparatore 99395684 (1) a base magnetica
e rilevare il giuoco tra pignone e corona su quattro denti con- 44604
trapposti della corona dentata, (2).
La media dei valori rilevati deve corrispondere al valore pre-
Figura 63
scritto.
Riscontrando un giuoco diverso smontare nuovamente i cap-
pelli (3) e invertire la posizione di montaggio degli anelli di re-
gistro (1 e 3 Figura 57).
Qualora questo non fosse sufficiente sostituire gli anelli di re-
gistro con altri di spessore diverso, fermo restando che lo
spessore totale deve essere uguale a quello degli anelli di regi-
stro smontati.
Questo per non variare la coppia di rotolamento totale.
Applicare, con un pennello un leggero strato di blu di Prussia
sui denti della corona.
Ruotare il pignone e rilevare l’impronta del contatto dei denti Eccessivo contatto sulla
del pignone sui denti della corona. parte inferiore o fianco del
dente.
Di seguito sono illustrati i possibili contatti con le correzioni
per ottenere un esatto accoppiamento della coppia conica. Allontanare il pignone dalla
corsa ed avvicinare poi la
corona al pignone per
regolare il giuoco. 44605
Figura 64
Figura 61
Figura 65 Figura 68
Figura 69
Figura 66
51851
Figura 71 Figura 73
62098
51854
Secondo l’ordine indicato in figura serrare le viti alla coppia
Pulire accuratamente la flangia della scatola ponte. di:
Applicare sulla flangia della scatola ponte sigillante LOCTITE - viti flangiate (per soluzione senza guarnizione) 80 ÷ 95
5910 in modo da formare un cordolo di ~ 5 mm. di diametro. Nm;
Esso deve risultare uniforme (nessun grumo), privo di bolle - viti con rosetta (per soluzione con guarnizione) 31,5 ÷
d’aria, zone sottili o discontinuità. 38,5 Nm;
Eventuali imperfezioni devono essere corrette nel più breve Completare il montaggio osservando le seguenti prescrizioni:
tempo possibile.
Montare i semialberi come descritto nel capitolo “525030 re-
Evitare di usare materiale in eccesso per sigillare il giunto. visione mozzi”.
Troppo sigillante tenderebbe a fuoriuscire su entrambi i lati Applicare sulla filettatura del tappo scarico olio frenafiletto
del giunto. LOCTITE 577, avvitarlo nella scatola ponte serrandolo alla
coppia prescritta.
Dopo aver completato l’applicazione del sigillante, i giunti ri-
chiedono un assemblaggio immediato (10 - 20 minuti). Introdurre attraverso l’apposito foro l’olio di lubrificazione
della qualità e quantità prescritta.
Per sigillature successive è disponibile il prodotto 21623 in
grado di ammorbidire o sciogliere il sigillante sopracitato. Applicare sulla filettatura del tappo di controllo, frenafiletto
LOCTITE 577, avvitarlo nella scatola ponte serrandolo alla
La pulizia della superficie da sigillare è necessaria e imprescin-
coppia prescritta.
dibile al fine di ottenere buone sigillature successive.
Togliere il gruppo dal cavalletto.
Figura 72
51855
PRINT 603.93.283/A
Ponti 450311/1
450511
Pagina
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 40
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
RIPARAZIONE DIFFERENZIALE . . . . . . . . . . . . 52
PRINT 603.93.283
PRINT 603.93.283
Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni descritte per lo stacco
attenendosi, per la chiusura delle viti e/o dei dadi alle coppie di
serraggio prescritte.
Al termine verificare che:
- controllare la filettatura delle staffe d’unione delle molle a
balestra al ponte; riscontrando anomalie ripassare la filettatura
(operazione 500412) oppure sostituire le staffe;
- eseguire lo spurgo aria dell’impianto idraulico freni come
descritto nella sezione relativa (operazione 784010);
- eseguire la registrazione della tiranteria comando freno a mano
come descritto nella sezione relativa (operazione 502710);
- chiudere i dadi e le viti alla coppia di serraggio prescritta;
- i dadi autobloccanti non devono essere riutilizzati;
- controllare le condizioni dei tamponi elastici (12), riscontrandoli
deteriorati sostituirli (operazione 500417);
52121
- l’olio lubrificante della scatola ponte sia a livello.
PRINT 603.93.283
La scatola ruotismi é supportata da due cuscinetti a rulli coni- Le pinze freno sono supportate da flange fissate ai bracci del-
ci. lal scatola ponte.
La registrazione della coppia di rotolamento dei cuscinetti si
effettua tramite anelli di registro interposti tra gli anelli distan- Il freno di stazionamento è del tipo a tamburello, incorporato
ziali e gli anelli esterni dei cuscinetti medesimi. nel disco freno.
Figura 2
51858
CARATTERISTICHE E DATI
Tipo di ponte:
450311/1 450511
Portante a semplice riduzione
Bloccaggio differenziale meccanico a comando elettrico a richiesta
15/44(1/2,93) - 14/43 (1/3,07) -
GRUPPO DIFFERENZIALE 13/41 (1/3,15) - 13/43 (1/3,30)
- 14/47 (1/3,35)
(1/3 35) - 13/47 13/43(1/3,30) - 14/47(1/3,35)
(1/3,61) - 12/47 (1/3,91) - - 13/47(1/3,61) -
Rapporto di riduzione coppia 11/46(1/4,18) - 9/40(1/4,44) - 12/47(1/3,91) - 11/46(1/4,18)
conica (no di denti: pignone/coro- 9/44(1/4,88) - 9/46(1/5,11) - 9/40(1/4,44) - 9/44(1/4,88) -
na) - 9/47(1/5,22) - 8/45(1/5,62) - 9/47(1/5,22) - 8/45(1/5,62)
7/41(1/5,85)
Tipo di ponte:
450311/1 450511
Portante a semplice riduzione
MOZZI RUOTE
Figura 3
51862
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 4
44588
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Dado di ritegno pignone conico 400 ÷ 500 40 ÷ 50
2 Vite di fissaggio semiscatola e corona conica 200 ÷ 210 20 ÷ 21
3 Vite di fissaggio supporto per bloccaggio differenziale alla scatola ponte o fissaggio 21 ÷ 25 2,1 ÷ 2,5
coperchio per sede supporto bloccaggio differenziale
4 Vite fissaggio coperchio ispezione ruotismi alla scatola ponte 21 ÷ 26 2,1 ÷ 2,6
5 Vite di fissaggio cappelli alla scatola ponte 96 ÷ 117 9,6 ÷ 1,17
Figura 5
87907
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Dado di fissaggio ruota 290 ÷ 349 29 ÷ 34,9
2 Vite di fissaggio semialbero al mozzo ruota 63 ÷ 76 6,3 ÷ 7,6
3 Ghiera ritegno cuscinetto mozzo ruota 618 ÷ 667 61,8 ÷ 66,7
4 Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota 69 ÷ 76 6,9 ÷ 7,6
5 Vite fissaggio supporto pinza al supporto ganasce 180 ÷ 220 18 ÷ 22
6 Vite fissaggio supporto ganasce alla scatola ponte 85 ÷ 97 8,5 ÷ 9,7
7 Vite fissaggio riparo 8 0,8
** Vite fissaggio supporto sensore 5÷7 0,5 ÷ 0,7
* Spalmare la superficie di unione semialbero - mozzo ruota con ermetico tipo “B”
** Al montaggio delle viti di fissaggio dal supporto sensore distributore alcune gocce di frenafiletto “Loctite 245” sul filetto dei
fori corrispondenti della staffetta saldata sul braccio ponte
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
PRINT 603.93.283/A
44611
Figura 9
44609
Figura 10
101965
44613
PRINT 603.93.283
45164
44614 Il montaggio del cuscinetto nuovo nel mozzo ruota deve es-
Nel caso di mozzo provvisto di ruota fonica (2), estrarre la sere eseguito con pressa e attrezzo 99370498.
medesima con estrattore (1) 99341001 costituito come in
figura. Diversamente, togliere l’anello riparo cuscinetto. Figura 15
Figura 12
44617
44618
44616
Dovendo sostituire le colonnette del mozzo ruota (1) assicu-
Lo smontaggio del cuscinetto (1) dal mozzo ruota, si esegue rarsi, prima del montaggio di quelle nuove, che il piano d’ap-
con l’uso di un comune battitoio. poggio della testa delle colonnette sia esente da: scorie, bava-
ture o bollature.
Il piantaggio delle colonnette dev’essere eseguito applicando
un carico, sulla testa delle stesse, non superiore a 2000 kg.
NOTA Il carico di piantaggio del cuscinetto (1) è di A piantaggio ultimato controllare che le colonnette siano
2100÷5000 kg. perfettamente a battuta sul mozzo: tolleranza massima
sull’ortogonalità 0,2 mm.
Figura 17 Figura 20
44619
45165
Il montaggio della ruota fonica (2), nel mozzo deve essere ef-
fettuato con battitoio 99370498 (1), assicurandosi, a montag-
gio ultimato, che la ruota “fonica” appoggi perfettamente sulla
sede del mozzo.
Figura 21
Figura 19
44622
44620
PRINT 603.93.283/A
Figura 25
44623
Figura 23
101962
44611
Figura 26
Figura 24
44626
PRINT 603.93.283
Figura 29
61869
Figura 28
23227
Figura 30
61871
44600
44598
Estrarre gli anelli interni (3 e 5) cuscinetti di supporto e l’anel-
Contrassegnare la posizione dei cappelli (1 e 2) e smontarli. lo di spallamento (2) dalla scatola ruotismi e con estrattore
99348001 (4) blocchetto di reazione (1).
Figura 35
18222
Figura 33
NOTA Contrassegnare il coperchio (1) e la scatola ruoti-
smi (4).
44599a
NOTA Nel caso di riutilizzo, non invertire la posizione di Togliere dalla scatola ruotismi (1) il planetario (2) lato coper-
montaggio degli anelli esterni (4) dei cuscinetti a chio completo di rondella di spallamento (3).
rulli conici. Usando un battitoio generico espellere dalla scatola ruotismi
(1) il perno lungo (4) ed i due perni corti (5).
Figura 37 Figura 38
20378 18226
Figura 39
51863
PRINT 603.93.283/A
18237
18240
Figura 44/1
20380
PRINT 603.93.283
62100 18252
Piantere nella scatola ponte (1), mediante battitoio idoneo, Riscaldare alla temperatura di 80ºC ÷ 90ºC per 15’ circa,
completo di impugnatura, l’anello esterno (4) per cuscinetto l’anello interno (4) del cuscinetto a rulli conici e piantarlo, con
anteriore. un battitoio idoneo sul pignone conico (1).
Posizionare l’anello distanziale (2) spessore 2 mm e mediante Posizionare sul pignone conico (1) l’anello distanziale (3) e
un battitoio idoneo eseguire il piantaggio dell’anello esterno l’anello di registro (2) calcolato in precedenza per ottenere
(3) cuscinetto posteriore. la coppia di rotolamento prescritta.
Determinare lo spessore di registro posizione pignone coni-
co come descritto per il ponte 450210.
Smontare l’anello esterno (3) del cuscinetto a rulli conici.
Posizionare sull’anello distanziale (2) l’anello di registro (5)
avente lo spessore calcolato.
Montare nuovamente l’anello esterno (3) del cuscinetto a
rulli conici.
Figura 46
Figura 48
51865
Figura 49 Figura 51
20384
4
Posizionare nella scatola ponte il manicotto scorrevole per
51867
innesto bloccaggio del differenziale (se presente). Montare gli
Introdurre nell’anello interno del cuscinetto anteriore (2) e anelli esterni (1) per cuscinetti di supporto scatola ruotismi
nella flangia (3), il pignone conico (1) assemblato come illu- e quindi, posizionare la scatola ruotismi precedentemente
strato in figura. montata, nella scatola ponte.
Figura 50
51868
PRINT 603.93.283/A
Figura 53
18262
Print 603.93.283
Print 603.43.353
Ponte 450517/2
Pagina
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 66
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74
- Sostituzione colonnette . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
RIPARAZIONE DIFFERENZIALE . . . . . . . . . . . . 79
- Bloccaggio differenziale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
RIPARAZIONE DIFFERENZIALE . . . . . . . . . . . . 80
Print 603.43.353
Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni descritte per lo stacco
attenendosi, per la chiusura delle viti e/o dei dadi alle coppie di
serraggio prescritte.
Al termine verificare che:
- controllare la filettatura delle staffe d’unione delle molle a
balestra al ponte; riscontrando anomalie ripassare la filettatura
(operazione 500412) oppure sostituire le staffe;
- eseguire lo spurgo aria dell’impianto idraulico freni come
descritto nella sezione relativa (operazione 784010);
- eseguire la registrazione della tiranteria comando freno a mano
come descritto nella sezione relativa (operazione 502710);
- chiudere i dadi e le viti alla coppia di serraggio prescritta;
- i dadi autobloccanti non devono essere riutilizzati;
- controllare le condizioni dei tamponi elastici (12), riscontrandoli
deteriorati sostituirli (operazione 500417);
61988
- l’olio lubrificante della scatola ponte sia a livello.
Print 603.43.353
Figura 2
62983
CARATTERISTICHE E DATI
Tipo di ponte:
Portante a semplice riduzione con 450517/2
bloccaggio del differenziale a co-
mando meccanico
GRUPPO DIFFERENZIALE
Print 603.43.353/D
MOZZI RUOTE
Print 603.43.353
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 3
62879
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1Dado di ritegno pignone conico 533 ÷ 589 53,3 ÷ 58,9
2Vite fissaggio coperchio ispezione ruotismi alla scatola ponte* 26 ÷ 21 2,6 ÷ 2,1
Vite di fissaggio corona dentata alla semiscatola 12RDAC5* 309,5 ÷ 342,5 30,9 ÷ 34,2
3
Vite di fissaggio corona dentata alla semiscatola 10RDAC5 266 ÷ 294 26,6 ÷ 29,4
4 Vite di fissaggio semiscatole 61 ÷ 74 6,1 ÷ 7,4
5 Vite fissaggio dispositivo bloccaggio differenziale o coperchio 23 2,3
6 Vite di fissaggio cappelli alla scatola ponte 102 ÷ 113 10,2 ÷ 11,3
*Prima di avvitare le viti applicare ai fori filettati delle medesime sigillante IVECO nº 1905683
Figura 4
74729
Figura 5
62878
VERSIONE ABS
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Dado fissaggio ruota 238,8 ÷ 342,6 28,3 ÷ 34,2
2** Vite fissaggio semialbero al mozzo ruota 56 ÷ 69 5,6 ÷ 6,9
3 Ghiera ritegno cuscinetti mozzi ruota 441 ÷ 540 54 ÷ 44,1
4 Vite di sicurezza 9,5 ÷ 11,5 0,9 ÷ 1,1
5 Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota 54 ÷ 59 5,4 ÷ 5,9
6 Vite fissaggio pinza freno al ponte 150 ÷ 177 15 ÷ 17,7
7 Vite fissaggio supporto ganasce freno alla scatola ponte 68 ÷ 75 6,8 ÷ 7,5
8*** Vite fissaggio supporto sensore giri 5÷7 0.5 ÷ 0,7
* Spalmare la superficie di unione semialbero-mozzo ruota con sigillante IVECO 1905685
** Applicare sulla filettatura delle viti che fanno da tappo sigillante IVECO 1905683
*** Applicare sulla filettatura dei fori LOCTITE 243
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99357080 Chiave (91,5 mm) per dado registro cuscinetto mozzi ruote
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
Figura 6
62882
Controllare che lo sfiato aria (1) non sia intasato, in caso con-
trario smontarlo, pulirlo accuratamente e rimontarlo.
Figura 7
62883
Figura 10 Figura 13
62889
62892
Ruotare il mozzo ruota (1) in modo da portare una delle due
viti (2), poste tra i rilievi del mozzo stesso, in basso; togliere le Svitare la ghiera (1, Figura 12) ritegno cuscinetti con la chiave
stesse e scaricare completamente l’olio dal lato ruota. Togliere 99357080 (1).
le altre viti di fissaggio semialbero (3) al mozzo ruota (1).
Figura 14
Figura 11
62893
Figura 15
Figura 12
62891 62894
Togliere la vite (2) di sicurezza ghiera (1). Imbracare il disco freno (1) con fune e con sollevatore, togliere
il mozzo ruota (2) completo di disco freno (1), di cuscinetti
anteriore (3) e posteriore, dell’anello di tenuta, del distanziale.
Sostituzione colonnette
Figura 16 Figura 19
62884
62887
Togliere l’anello interno del cuscinetto anteriore (1) ed il di-
stanziale (2). Dovendo sostituire le colonette del mozzo ruota (1) assicu-
Togliere le viti (4) e staccare il disco freno (5) dal mozzo ruota rarsi, prima del montaggo di quelle nuove, che il piano d’ap-
(4). poggio della testa delle colonnette sia esente da: scorie, bava-
ture o bollature.
NOTA Controllare il disco freno come descritto nella sezio- Il piantaggio delle colonnette dev’essere eseguito applicando
ne Freni. un carico, sulla testa delle stesse, non superiore a 2000 kg.
A piantaggio ultimato controllare che le colonnette siano per-
fettamente a battuta sul mozzo: tolleranza massima sull’orto-
gonalità 0,2 mm.
Figura 17
Montaggio
Figura 20
62885
62888
Montare nel mozzo ruota gli anelli esterni dei cuscinetti a rulli
conici utilizzando l’impugnatura 99370007 (1) e il battitoio
99374093 (2).
32445
NOTA L’operazione si esegue sotto l’azione di una pressa
Spiantare l’anello esterno (1) del cuscinetto a rulli conici po- fino a posizionare gli anelli a 5 mm. dalla loro battuta,
steriori, con un appropriato punzone. Ripetere l’operazione completando poi manualmente il montaggio dei
per spiantare l’anello esterno del cuscinetto rulli conici ante- medesimi.
riore.
Riattacco
Figura 21 Figura 23
62932
62938
Lubrificare l’anello interno (4) del cuscinetto a rulli conici po-
steriore con olio SAE W 140 M-DA e montarlo nel mozzo
ruota (5). NOTA Controllare e eventualmente registrare il giuoco fra
Montare, col calettatore 99374132 (2), munito di impugnatu- ganasce e tamburo freno di stazionamento come
ra 99370006 (1), l’anello di tenuta (3). descritto nella sezione freni.
Figura 22
62897
Montare il disco freno (3) sul mozzo ruota (1) e serrare le viti
di fissaggio (2) alla coppia prescritta.
Figura 25 Figura 28
62891
Figura 26
62902
Figura 27
62903
Posizionare i due fori (1), posti fra i rilievi del mozzo ruota, oriz-
62900 zontalmente al terreno, ed inserire dagli stessi 0,2 lt di olio tipo
Controllare che la coppia di rotolamento del mozzo ruota sia W140 M-DA, su ogni lato ruota.
compresa tra 0 ÷ 4 Nm (0 ÷ 0,4 kgm) con l’attrezzo Applicare sulla parte filettata delle viti con funzione di tappo
99395026 (2) e con chiave dinamometrica 99389819 (1). del sigillante IVECO 1905683 e serrare alla coppia prescritta.
62904
62906
Posizionare la pinza freno (1) completa di guarnizioni frenanti
sulla flangia di supporto (2). Rimuovere le 4 viti (1) complete di rondelle e quindi stacca-
Avvitare le viti di fissaggio e serrare alla coppia prescritta. re il dispositivo (2) per il bloccaggio del differenziale.
Al montaggio sostituire la guarnizione interposta fra il dispo-
sitivo e la scatola ponte.
Chiudere le viti (1) alla coppia di serraggio prescritta.
NOTA La guarnizione frenante con segnalatore di usura
deve essere montata dalla parte del pistoncino del-
la pinza freno.
Dovendo arretrare il pistoncino pinza freno atte-
nersi a quanto descritto nella sezione FRENI. Figura 34
Figura 32
62907
Figura 35
33081
Figura 39
33077
33082
33078
Figura 37
33079
33083
Togliere il distanziale (1) ed estrarre la scatola ruotismi (3), Contrassegnare le semiscatole ruotismi (1 e 2), allentare le
completa di corona (4) ed anelli esterni (2) per i cuscinetti viti di fissaggio e posizionando la scatola ruotismi su di un
di supporto. Togliere l’altro distanziale e gli anelli di registro. banchetto staccare le due semiscatole.
Non invertire le piste esterne dei cuscinetti di supporto della
scatola ruotismi.
Figura 41 Figura 44
33088
33084
Battere, mediante un battitoio in bronzo, nel senso indicato
Togliere dalla semiscatola ruotismi (4) i planetari (5) ed i sa- dalla freccia e togliere dalla scatola ponte (2) il pignone coni-
telliti (2), completi di crociera (6). Recuperare le rosette di co (1), completo di cuscinetto posteriore, distanziale fisso ed
spallamento (1 e 3). anelli di registro.
Figura 42 Figura 45
33089
33086
Figura 43 Figura 46
33090
33087
Estrarre dalla scatola ponte (2), l’anello esterno (1) del cusci-
Togliere la flangia di attacco trasmissione (1). netto a rulli conici posteriore, con un battitoio in bronzo.
33092
33091
Montare, nella semiscatola ruotismi (1), il planetario (2) con
Estrarre, dal pignone conico (1), il cuscinetto a rulli conici po- la sottostante rosetta di spallamento.
steriore (2), con l’estrattore 99348001 (3).
Figura 51 Figura 54
33095 33098
Riscaldare, in un forno a circolazione d’aria, alla temperatura Montare l’anello esterno del cuscinetto a rulli conici anterio-
di 100°C per 15’ circa, il cuscinetto a rulli conici (1) di suppor- re, sulla scatola ponte, con battitoio 99374093 (1).
to lato dentatura, montarlo sulla scatola ruotismi (2) ed asse-
starlo fino a battuta.
Figura 52 Figura 55
33096
33099
Riscaldare, in un forno a circolazione d’aria, alla temperatura Montare l’anello esterno del cuscinetto a rulli conici posterio-
di 100°C per 15’ circa il cuscinetto a rulli conici (1) di suppor- re, nella scatola ponte (2), senza anello di registro con batti-
to lato opposto dentatura, montarlo sulla scatola ruotismi (2) toio 99374093 (1).
ed assestarlo fino a battuta.
Figura 53 Figura 56
33097
33100
Distribuire nei fori della corona (1) alcune gocce di LOCTITE Azzerare, su un piano di riscontro (2), il comparatore
tipo 270, montare la corona (1) sulla scatola ruotismi (2) e 99395728 (1), posto sul supporto (3), e precaricarlo legger-
serrare le viti di fissaggio alla coppia prescritta. mente.
Figura 57 Figura 59
33101
33103
Montare sul falso pignone 99370296 (1), il cuscinetto poste- Montare il comparatore 99395728 (1), completo di sup-
riore (2). porto (3), sul falso pignone 99370296 (2).
Orientare il comparatore, precedentemente azzerato (vedi
Figura 51), in modo da posizionare l’astina sulla parte più
bassa della sede del cuscinetto di supporto scatola ruotismi.
A1 + A2
S= -(±B)
2
S = 4,00 - 0,05
S = 3,95
Figura 60 Figura 62
33104
32481
Figura 63
32482
Figura 61
Posizionare, sul pignone conico (1), il distanziale fisso (2) e
l’anello di registro (3) usato in precedenza per ottenere la
coppia di rotolamento prescritta.
Figura 64
33099
Figura 65 Figura 68
32480
33113
Figura 67 Figura 69
33116
74731
Montare la flangia (3) e con l’attrezzo 99370317 (1) bloccare Montare gli anelli esterni (2) per cuscinetti di supporto scato-
la rotazione della medesima. la ruotismi e, quindi, posizionare la scatola ruotismi (1), pre-
Con chiave dinamometrica (2), serrare il dado di ritegno flan- cedentemente assemblata, nella scatola ponte.
gia (3) pignone conico alla coppia prescritta.
Figura 70 Figura 72
33107
33119
Figura 74 Figura 77
44603
Eccessivo contatto sul cal-
E = Base maggiore cagno del dente.
A = Profondità d’innesto F = Calcagno Avvicinare la corona al pi-
B = Cresta
G = Punta gnone ed allontanare poi il
C = Fianco pignone dalla corona per
H = Superficie di contatto
D = Giuoco I = Superficie laterale regolare il giuoco.
44606
Figura 75 Figura 78
Figura 76 Figura 79
Figura 80 Figura 82
33122 33123
Figura 81
51853
SEZIONE 7
5206 Assali
Pagina
In questa sezione:
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
ASSALE 5817 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
ASSALE 5819 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
ASSALE 5823 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
ASSETTO RUOTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
DIAGNOSTICA
Principali anomalie di funzionamento dell’assale anteriore:
NO
NO
NO
Elementi interessati alla rotazione del fuso a snodo sul Controllare e sostituire i particolari che risultano dete-
perno inefficienti. SI riorati.
2 SFARFALLAMENTO
NO
NO
NO
NO
NO
NO
3 RUMOROSITÀ
NO
Tasselli elastici per barra stabilizzatrice usurati o relative Sostituire i tasselli elastici, serrare i bulloni di fissaggio.
staffette di fissaggio allentate. SI
NO
Giuoco fra gli scanalati delle barre di torsione-leva so- Sostituire i particolari usurati e registrare il precarico
spensione. SI delle barre di torsione.
NO
Boccole bracci oscillanti e/o perni a snodo usurati. Sostituire i particolari usurati.
SI
Print 603.43.353
Assale 5817
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 10
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
INTERVENTI RIPARATIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Print 603.43.353
DESCRIZIONE
L’assale 5817 é costituito da una traversa portante sulla quale I mozzi ruota sono supportati sui perni dei fusi a snodo da
sono montate le sospensioni e la guida idraulica. cuscinetti “UNIT - BEARING”, che non necessitano in sede
assistenziale di lubrificazione e registrazione.
Sulle estremità delle sospensioni si articolano, tramite teste
a snodo, i fusi a snodo. I cerchi ruota sono fissati sui mozzi ruota con cinque viti.
Sul montante dei fusi a snodo sono ricavate di fusione le leve
sterzo e sono fissate le pinze freno.
Figura 1
52247
CARATTERISTICHE E DATI
MOZZI RUOTE
ASSETTO RUOTE
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 2
⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅⋅ ⋅ ⋅ ⋅ ⋅
49355
ASSALE 5817
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite fissaggio supporto porta pinza al fuso a snodo 170 ÷ 196 17 ÷ 19,6
2 Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota 19,5 ÷ 24 1,9 ÷ 2,4
3 Dado fissaggio mozzo ruota 256 ÷ 314 25,6 ÷ 31,4
4 Vite fissaggio ruota 160 16
5 Vite fissaggio riparo al fuso a snodo 6 ÷ 7,5 0,6 ÷ 0,7
- Vite fissaggio pinza al supporto porta pinza 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
Print 603.43.353
Riattacco
Invertire le operazioni descritte per lo stacco serrando le viti o
i dadi alla coppia di serraggio prescritta.
Procedere alla registrazione del carico della barra di torsione
come illustrato nel paragrafo specifico.
Effettuare un rabbocco d’ olio idroguida.
Nel caso le pinze freni siano state lasciate a bordo assale
ripristinare il livello liquido freni ed effettuare lo spurgo.
Effettuare controllo e registrazione assetto ruote anteriori. 75583
Print 603.43.353/D
INTERVENTI RIPARATIVI
520610 REVISIONE ASSALE 5817 Figura 6
Figura 4
52250
Figura 5
Figura 7
61667
52251
Togliere le viti (1) e staccare il supporto completo di pinza
freno (2) dal fuso a snodo.
Sostenere in modo adeguato la pinza freno per evitare che Sollevare l’acciaccatura (⇒) del dado (1) e svitare quest’ulti-
la tubazione dell’olio sia sottoposta a tensione. mo con idonea chiave.
Print 603.43.353
Figura 8 Riattacco
Figura 10
61668
Sfilare il mozzo ruota (1) dal perno del fuso a snodo (2). 61668
Figura 9
Figura 11
52253
L’estrazione dellla ruota fonica (2) dal mozzo ruota (1), si ese-
gue con mezzi generici: carico minimo di spiantaggio 300 Kg.
Il montaggio della ruota fonica sul mozzo ruota, dev’essere
effettuato previo riscaldamento della stessa alla temperatura 52254
di 150º C.
A montaggio ultimato, assicurarsi che la ruota fonica appoggi Eseguito il calettamento del mozzo (1), posizionare la rondel-
perfettamente sulla sede del mozzo. la (2) e avvitare il dado (3).
Controllare che l’ortogonalitá e l’oscillazione della ruota foni- Con la chiave a bussola (4) serrare il dado (3) alla coppia pre-
ca non sia superiore a 0,3 mm. scritta.
Figura 12
NOTA La guarnizione frenante con segnalatore di usura
deve essere montata dalla parte del pistoncino del-
la pinza freno.
Riscontrando la necessità di arretrare il pistoncino
della pinza freno, utilizzare per lo scopo l’attrezzo
99372236, osservando le avvertenze indicate nella
sezione FRENI.
52255
Figura 13
62101
Figura 14
61672
52257
Figura 17 Figura 19
52259 61670
Rimuovere le viti (5) e staccare il riparo (4) dal fuso a snodo Con cricco idraulico disposto sotto il braccio oscillante inferiore
(6). (3) contrastare l’azione della molla a balestra trasversale.
Rimuovere il dado (2) di fissaggio perno testa a snodo (1) alla Rimuovere i dadi (2 - 6) fissaggio perno teste a snodo (1 - 5),
leva (3). al fuso a snodo (4).
Figura 20
Figura 18
61669
52260
Riattacco Figura 23
Figura 21
61672
61671
Infilare i perni delle teste a snodo (1 - 2), dei bracci oscillanti Collegare la barra stabilizzatrice (3) al perno a snodo della
superiori ed inferiori nelle sedi del fuso a snodo (3) quindi, bielletta (2), avvitare un nuovo dado (1) e serrarlo alla coppia
avvitare i dadi autobloccanti (5) e bloccarli alla coppia pre- prescritta.
scritta.
Figura 22
52259
Assale 5819
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 24
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30
DESCRIZIONE
L’assale 5819 é del tipo a ruote indipendenti. Sul montante dei fusi a snodo sono fissate le pinze freno e
le leve sterzo.
Esso é essenzialmente costituito da:
I mozzi sono sopportati, sui perni dei fusi a snodo, da cusci-
- fusi a snodo;
netti tipo “Unit-Bearing”, i quali non necessitano, in sede assi-
- mozzi ruote; stenziale, di registrazione e lubrificazione.
- bracci oscillanti.
I fusi a snodo sono anche elementi estremi della sospensione.
Essi sono collegati ai bracci oscillanti: superiori e inferiori della
sospensione, mediante teste a snodo, le quali permettono
l’articolazione del fuso.
Figura 1
30772
CARATTERISTICHE E DATI
MOZZI RUOTE
ASSETTO RUOTE
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 2
52256
ASSALE 5819
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite fissaggio pinza al supporto porta pinza 154 ÷ 170 15,5 ÷ 17
2 Vite fissaggio ripari al fuso a snodo 15 ÷ 22 1,5 ÷ 2,2
3 Vite fissaggio supporto porta pinza al fuso a snodo 154 ÷ 170 15,4 ÷ 17
Fissaggio prigioniero al disco freno
4 85 ÷ 104 8,5 ÷ 10,4
(applicare sulla filettatura sigillante IVECO 1905683)
5 Vite fissaggio piastra e disco freno al mozzo ruota 94 ÷ 115 9,4 ÷ 11,5
6 Ghiera fissaggio mozzo ruota 257 ÷ 314 25,7 ÷ 31,4
7 Vite fissaggio ghiera 20 ÷ 24 2 ÷ 2,4
8 Dado fissaggio ruota 284,5 ÷ 343,3 28,4 ÷ 34,3
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
Figura 3
52265
44647
Riattacco Figura 9
Figura 7
52268
52266 Montare il disco freno (1) sul mozzo ruota. Posizionare il co-
Montare l‘attrezzo 99370496 (2) sul perno del fuso a snodo, perchio (2), bloccare la rotazione del mozzo ruota con appo-
lubrificare con grasso Tutela MR3 la superficie esterna dell‘at- sita leva (3) e serrare le viti di fissaggio alla coppia prescritta.
trezzo (2) e montare il mozzo ruota (1).
Mediante comparatore a base magnetica controllare la scen-
tratura del disco freno: essa non deve essere superiore a
0,125 mm.
Riattaccare al fuso a snodo il supporto completo di pinza fre-
no, serrando le viti di fissaggio alla coppia prescritta.
Figura 10
Figura 8
Montare:
- la ruota sul disco freno;
- la protezione dei dadi e avvitare i dadi di fissaggio.
52267 Serrare secondo lo schema indicato in figura i dadi di fissaggio
ruota alla coppia prescritta.
NOTA Il mozzo ruota deve calettarsi senza forzature. Al
minimo impuntamento non proseguire nell’azione
di montaggio perché si danneggerebbe il cuscinet-
to. Sfilare il mozzo, controllare le eventuali cause
che potrebbero aver provocato l’impuntamento
ed eliminarle.
19028
Figura 12
19027
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 34
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
DESCRIZIONE
L’assale 5823 è del tipo a ruote indipendenti. Sul montante dei fusi a snodo sono fissate le pinze freno e
le leve sterzo.
Esso è essenzialmente costituito da:
I mozzi sono sopportati, sui perni dei fusi a snodo, da cusci-
- fusi a snodo;
netti tipo “Unit-Bearing”, i quali non necessitano, in sede assi-
- mozzi ruote; stenziale, di registrazione e lubrificazione.
- bracci oscillanti.
I fusi a snodo sono anche elementi estremi della sospensione.
Essi sono collegati ai bracci oscillanti: superiori e inferiori della
sospensione, mediante teste a snodo, le quali permettono
l’articolazione del fuso.
Figura 1
102909
CARATTERISTICHE E DATI
MOZZI RUOTE
ASSETTO RUOTE
COPPIE DI SERRAGGIO
Figura 2
74742
ASSALE 5823
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite fissaggio pinza al fuso a snodo 6 ÷ 7,5 0,6 ÷ 0,7
2 Vite fissaggio ripari al fuso a snodo 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
Fissaggio prigioniero al disco freno
3 52 ÷ 64 5,2 ÷ 6,4
(applicare sulla filettatura sigillante LOCTITE 270)
4 Dado fissaggio ruota 284,5 ÷ 343,3 28,4 ÷ 34,3
5 Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota 98 ÷ 108 9,8 ÷ 10,8
6 Ghiera fissaggio mozzo ruota 363 ÷ 441 36,3 ÷ 44,1
7 Vite fissaggio ghiera 19,6 ÷ 23,5 1,9 ÷ 2,3
8 Vite fissaggio coperchio 98 ÷ 108 9,8 ÷ 10,8
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
102910
Riattacco
Invertire le operazioni descritte per lo stacco serrando le viti o
i dadi alla coppia di serraggio prescritta.
Procedere alla registrazione del carico della barra di torsione
come illustrato nel paragrafo specifico.
Effettuare un rabbocco d’olio idroguida.
Nel caso le pinze freni siano state lasciate a bordo assale
ripristinare il livello liquido freni ed effettuare lo spurgo.
Effettuare controllo e registrazione assetto ruote anteriori.
102911
Figura 5
62913
62914
520620 Stacco e riattacco mozzi ruote Rimuovere le viti (2) e smontare il mozzo (1) attacco ruote
dal mozzo (3).
Stacco
Figura 6 Figura 9
62912
62915
Togliere le viti (1) e staccare il supporto completo di pinza
freno (2) dal fuso a snodo. Smontare il disco freno (1) dal mozzo ruota (2).
Sostenere in modo adeguato la pinza freno per evita- NOTA Controllare le condizioni del disco freno e delle
! re che la tubazione dell’olio sia sottoposta a tensio- guarnizioni come descritto nella sezione IMPIAN-
ne. TO FRENI.
Figura 10 Riattacco
Figura 12
62916
Figura 11
62919
62917
Montare il mozzo (1).
Figura 14 Figura 16
52268
Figura 15
62912
89007
Assetto ruote
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 47
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 47
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Print 603.93.283
DESCRIZIONE
Per avere una buona tenuta di strada del veicolo, un basso con- Angolo di inclinazione del montante
sumo dei pneumatici e per consentire alle ruote direttrici in fase
Figura 2
di sterzatura di ritornare spontaneamente in marcia rettilinea,
si danno alle ruote anteriori determinati angoli di montaggio : ß
- angolo di inclinazione ruote;
- angolo di inclinazione del montante;
- angolo di incidenza;
- convergenza delle ruote.
Detti angoli, opportunamente calcolati,consentono il corretto
equilibrio di quelle forze che si creano quando il veicolo è in mo-
vimento, nelle diverse condizioni di carico, che tendono a modi-
ficare la posizione delle ruote sul terreno.
32957
Figura 1
Angolo di incidenza
Figura 3
a a
γ + γ _
A B
A B
32958
32956
32960
Convergenza Figura 6
Figura 4
A
A
B
B
32961
32359
La convergenza sarà zero se B è uguale ad A.
CARATTERISTICHE E DATI
MODELLI
35S (1) 35C ÷ 50C (2) 60C - 65C
ASSETTO RUOTE - - -
Angolo di sterzata:
b
a Interno a 47° 42° 37° 7’
Esterno b 39° ± 30’ 36° 45° 6’
a
Inclinazione perno fuso a
12° 51’ ± 30’ 7° 30’ 7°
snodo α
COPPIE DI SERRAGGIO
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
Dado per fissaggio testa a snodo sul tirante laterale della scatola sterzo 70 ÷ 100 7 ÷ 10
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
Figura 7
23311
33137 Figura 10
- presenza dei distanziali (1) interposti fra i longheroni (2)
e supporti (3) di attacco tiranti (4), (esclusi i veicoli con
longheroni di spessore 5 mm). In caso contrario operare
come descritte nel capitolo di pagina 54.
25114
1 Figura 11
2
1
2
3
33137
25120
32819
Premere il pulsante ” fuori centro ”(1) per almeno due secon- Allineamento delle ruote
di, sul digitale (3) appaiono nove linee.
Ruotare lentamente a mano la ruota nel senso di marcia e Figura 14
proiettare il segnale luminoso sulla scala del regolo (5).
Fermare la ruota quando il segnale letto sul regolo (5) ha rag-
giunto il valore massimo e annotare il valore (es: 12).
Rotare ancora la ruota fino a raggiungere il valore minimo e
annotarlo (es: 8).
Calcolare il valore medio dell’escursione: 12 + 8 = 20 : 2 = 10
e posizionare la ruota sul valore medio calcolato contrasse-
gnandone la posizione.
Premere nuovamente il pulsante “fuori centro” (1) sino a che
si accenda il L.E.D. (4) dell’inclinazione ruota e sull’indicatore
digitale (3) appare un valore fittizio.
52269
Ripetere le operazioni sull’altra ruota.
Abbassare il veicolo in modo che le ruote, nella posizione con- Tramite la livella (4) disporre orizzontalmente i rilevatori (3)
trassegnata in precedenza, appoggino completamente al cen- e fissarli, con la vite (2), in posizione.
tro dei piatti oscillanti (9).
Spostare i regoli (1) fino a che i medesimi vengono centrati dal
Svincolare i piatti oscillanti (9) dalle relative basi sfilando i perni segnale luminoso emesso dal rilevatore (3) ed annotare i valo-
(10). ri.
Figura 15 Figura 17
13952
esattamente il valore medio delle due letture fatte in prece- Ripetere le stesse operazioni sul rilevatore opposto e leggere
denza. sulle scale millimetrate il valore della convergenza (in millime-
In questo modo si ottiene un perfetto allineamento delle ruo- tri); la somma algebrica dei due valori deve risultare del valore
te. prescritto.
Figura 18
32295
Ogni linea corrisponde a 2 mm di scostamento per cui lo sco- Controllo angolo di inclinazione montante
stamento esistente tra una ruota e l’altra è di 10 mm (5 x 2). (King-pin) e angolo di incidenza ruote (Caster)
Per i veicoli con sospensione a barre di torsione Figura 20
Determinato quale ruota è in difetto, controllare l’integrità e
l’esatta quota di montaggio del tirante superiore e inferiore
della sospensione della ruota in questione.
Se i tiranti hanno subito delle deformazioni sostituirli; se la quo-
ta di montaggio è errata, avvitare o svitare il tirante, sul perno
della testa a snodo, in modo da ripristinare il passo del veicolo
e conseguentemente le ruote sullo stesso asse.
32824
Figura 19 Figura 22
32821 32825
33134 44933
Figura 26
Operare come segue:
Misurare la larghezza esterna A1 del telaio in corrispondenza
dell’assale.
Non riscontrando una larghezza di 864 mm (valore di riferi-
mento A), sottrarre al suddetto valore quello rilevato (es. A1
= 859 mm) : 864 - 859 = 5 mm.
Il valore così ottenuto diviso per 2 , (5 : 2 = 2,5 mm) corrispon-
de allo spessore dei distanziali che devono essere montati per
ogni longherone in modo da compensare la differenza riscon-
trata.
I distanziali sono forniti di ricambio nei seguenti spessori: 1 -
1,5 - 2 mm.
44934
Figura 28
Determinazione spessore distanziali da
interporre fra supporto tiranti e longheroni
telaio (esclusi veicoli con telaio di 5 mm, o con
sospensione a balestra trasversale)
Figura 27
46952
SOSPENSIONI
SEZIONE 8
Sospensioni
Pagina
SOSPENSIONI MECCANICHE
ANTERIORI E POSTERIORI . . . . . . . . . . . . . 3
SOSPENSIONI PNEUMATICHE
POSTERIORI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 67
Sospensioni meccaniche
anteriori e posteriori
Pagina
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
DIAGNOSTICA
Principali anomalie di funzionamento delle sospensioni
1 - Sospensione rumorosa.
2 - Il veicolo tende a spostarsi da una parte.
3 - Eccessiva flessibilità delle sospensioni.
4 - Sospensione troppo rigida
1 SOSPENSIONE RUMOROSA
NO
NO
NO
Boccole elastiche dei bracci oscillanti usurati. Staccare i bracci oscillanti e sostituire le boccole.
SI
NO
Teste a snodo dei bracci oscillanti usurate. Sostituire le teste a snodo dei bracci oscillanti.
SI
NO
Teste a snodo dei tiranti di ancoraggio usurate. Sostituire le teste a snodo dei tiranti di ancoraggio.
SI
(veicoli con sospensione a barre di torsione.)
(Continua)
Dadi o ghiere di fissaggio fuso a snodo lenti. Controllare e serrare a coppia i dadi o le ghiere di fissag-
SI gio.
(veicoli con sospensione anteriore a barre di torsione)
NO
NO
Dadi per viti di fissaggio barra stabilizzatrice allentati. Controllare e serrare a coppia.
SI
NO
Viti e dadi di fissaggio sospensione allentati. Controllare e serrare a coppia le viti e i dadi di fissaggio
SI della sospensione.
NO
Dentatura delle barre di torsione usurate. Staccare le barre di torsione e sostituirle e registrarne
SI il precarico.
NO
Dentature, del supporto posteriore barra di torsione, Sostituire il supporto posteriore o i bracci oscillanti su-
o dei bracci oscillanti usurate. SI periori e registrare il precarico delle barre di torsione.
NO
Allentamento del fissaggio dei supporti delle molle a Controllare i supporti ed eventualmente sostituire i
balestra. SI chiodi o le viti di fissaggio al telaio che risultano allentati.
NO
Allentamento del pacco molle a balestra per rottura del Revisionare le molle a balestra e sostituire il perno cen-
perno centrale di fissaggio. SI trale ed il relativo dado autobloccante.
(Continua)
Allentamento del pacco molle a balestra per rottura dei Controllare le staffe di fissaggio molla a balestra e sosti-
chiodi fissaggio staffe bloccaggio molle. SI tuire i chiodi di fissaggio.
Pressione dei pneumatici bassa o irregolare. Controllare ed eseguire un corretto gonfiamento alla
SI pressione prescritta.
NO
Errato assetto delle ruote anteriori. Controllare e revisionare l’assetto delle ruote.
SI
NO
NO
NO
NO
Errata registrazione del precarico delle barre di torsio- Controllare e registrare il precarico delle barre di tor-
ne. SI sione.
NO
(Continua)
Disposizione del carico errata. Controllare il carico e disporlo in modo uniforme sul
SI piano di carico.
3 ECCESSIVA FLESSIBILITÀ
DELLE SOSPENSIONI
NO
Errata registrazione del precarico delle barre di torsio- Controllare e registrare il precarico delle barre di tor-
ne. SI sione.
NO
NO
NO
Snervamento o di rottura delle foglie molla a balestra. Revisionare la molla e sostituire i particolari inutilizza-
SI bili o, se necessario, la molla completa.
Errata registrazione del precarico delle barre di torsio- Controllare e registrare il precarico delle barre di tor-
ne. SI sione.
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
SOSPENSIONE A QUADRILATERO ARTICOLATO
CON MOLLA A BALESTRA TRASVERSALE . 11
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 12
- Molla a balestra anteriore . . . . . . . . . . . . . . . . 12
- Ammortizzatori anteriori . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
- Veicoli 35 S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
- Veicoli 35 S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15
INTERVENTI RIPARATIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
- Controllo giuoco testa a snodo braccio oscillante
superiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
- Controllo giuoco testa a snodo braccio oscillante
inferiore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
REVISIONE SOSPENSIONE . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Bracci oscillanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Sostituzione boccole bracci oscillanti . . . . . . . . 17
- Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
BARRA STABILIZZATRICE . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
AMMORTIZZATORI ANTERIORI . . . . . . . . . . . 19
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
MOLLA A BALESTRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
Print 603.43.353
Pagina Pagina
BARRA STABILIZZATRICE . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
Figura 1
102921
CARATTERISTICHE E DATI
Molla a balestra anteriore
Modelli: 35 S
Trasversale Nº 1
Lunghezza molla (mm) 1365 ± 3
Spessore della foglia (mm) 20 ± 0,2
Larghezza della foglia (mm) 80 ± 0,5
Figura 2
50824
Ammortizzatori anteriori
Modelli: 35 S
Mannesmann - Sachs Arvin Meritor
Corsa (mm) 85 86
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
COPPIE DI SERRAGGIO
Veicoli 35 S
Figura 3
102922
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite per dado fissaggio scatola sterzo 50 ÷ 61 5 ÷ 6,1
2 Vite M12 per dado fissaggio supporto molla a balestra alla traversa 100 ÷ 124 10 ÷ 12,4
3 Vite M10 per dado fissaggio supporto molla a balestra alla traversa 39 ÷ 48 3,9 ÷ 4,8
4 Dado per vite fissaggio superiore e inferiore ammortizzatore 124 ÷ 152 12,4 ÷ 15,2
5 Vite per dado fissaggio supporto ammortizzatore al braccio oscillante inferiore 39 ÷ 48 3,9 ÷ 4,8
6 Dado fissaggio snodo sferico braccio oscillante inferiore al fuso a snodo 160 ÷ 180 16 ÷ 18
7 Dado fissaggio snodo sferico tirante scatola sterzo al fuso a snodo 68 ÷ 83 6,8 ÷ 8,3
8 Vite fissaggio ruota 160 16
9 Dado fissaggio mozzo al fuso a snodo 256 ÷ 314 25,6 ÷ 31,4
10 Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota 19,5 ÷ 24 1,9 ÷ 2,4
11 Dado fissaggio snodo sferico braccio oscillante superiore al fuso a snodo 125 ÷ 140 12,5 ÷ 14
12 Dado fissaggio snodo sferico al tirante scatola sterzo 70 ÷ 100 7 ÷ 10
- Dado fissaggio bielletta di reazione barra stabilizzatrice 35 ÷ 53 3,5 ÷ 5,4
COPPIE DI SERRAGGIO
Veicoli 35 S
Figura 4
7
3
4 5
49352
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1-2 Vite per dado fissaggio braccio oscillante alla traversa superiore e inferiore alla traversa 170 ÷ 280 17 ÷ 28
3 Vite fissaggio riparo disco al fuso a snodo 6 ÷ 7,5 0,6 ÷ 0,7
4 Dado per vite fissaggio traversa al telaio 83 ÷ 101 8,3 ÷ 10,1
5 Dado per vite fissaggio traversa al telaio 101 - 83 10,1 ÷ 8,4
6 Vite fissaggio supporto pinza al fuso a snodo 196 ÷ 170 19 ÷ 17,3
7 Vite M14 fissaggio coperchi alla traversa 151 ÷ 184 15,1 ÷ 18,4
INTERVENTI RIPARATIVI
Controllo giuoco testa a snodo braccio Figura 7
oscillante superiore
Figura 5
88673
88671
Con idonea leva (3) appoggiata sul fuso a snodo (4) sollevare
Sistemare il veicolo su terreno piano e bloccare le ruote po- per quanto è possibile il braccio oscillante (2) e azzerare il
steriori. comparatore (1).
Allentare i dadi di fissaggio delle ruote anteriori.
Con un cricco idraulico sollevare anteriormente il veicolo e
appoggiarlo su due cavalletti di sostegno.
Svitare i dadi di fissaggio ruote e con un carrello idraulico
Nell’operazione aver cura di non danneggiare la cuf-
99321024 nstaccare le ruote. ! fia di protezione della testa a snodo.
Controllare che le cuffie di protezione (1 e 2) delle teste a
snodo non siano danneggiate.
Figura 6 Figura 8
88672 88674
Applicare al disco freno (4) la base magnetica del comparato- Con idonea pinza (2) applicata sulla testa a snodo (1) e sul
re 99395684 (1) e posizionare il palpatore di quest’ultimo sul- fuso a snodo (4) esercitare sui medesimi una forte pressione
la sommità della testa a snodo (2) del braccio oscillante supe- e controllare lo spostamento della lancetta del comparatore
riore (3). Precaricare il comparatore di circa 4 mm. (3) corrispondente al giuoco della testa a snodo.
Se il valore rilevato è compreso fra 1,5 e 2,0 mm, occorre so-
stituire il braccio oscillante come descritto nel capitolo relati-
vo.
Figura 9
61665
52325
61664
Riscontrando danneggiamenti alle cuffie di protezio-
! ne (3) dei perni a snodo (2) o eccessivo giuoco di
Staccare il fuso a snodo come descritto nel capitolo relativo
quest’ultimi sostituire il braccio oscillante (1).
(operazione 520611 comprensiva dello stacco mozzi ruota
operazione 520620).
Togliere i dadi (2) sfilare le viti (3) e staccare dai supporti della Con mezzi generici estrarre le boccole elastiche (4) dai bracci
traversa (1), il braccio oscillante superiore (4). oscillanti (1).
Montaggio Figura 15
Figura 13
52328
Riattacco
Figura 14 Figura 16
52327 74994
Imboccare la boccola (7) nel braccio oscillante (1). Per il riattacco dei bracci oscillanti inferiore (5) e superiore
Applicare i particolari (2 - 3 - 5 - 6) dell’attrezzo 99374179 (1) alla traversa (2) invertire le operazioni descritte per lo
come illustrato in figura. stacco serrando i dadi (6 - 3) per viti (4 - 7) di fissaggio alla
Avvitare il dado (6) fino a portare la boccola (7) a battuta sul coppia prescritta.
braccio oscillante (1).
I dadi autobloccanti una volta smontati devono esse-
Smontare i particolari dell’attrezzo 99374179. re sostituiti con altri nuovi.
!
Print 603.43.353/D
74995
74996
61662
Riattacco Figura 20
61663
Figura 21
CARATTERISTICHE E DATI
Ammortizzatori anteriori
Modelli: 35 C - 40 C - 50 C
Mannesmann - Sachs Arvin Meritor
Barra stabilizzatrice
Modelli: 35 C - 40 C - 50 C
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99347074 Estrattore per estrazione perni a snodo tirante sterzo e bracci oscillanti
COPPIE DI SERRAGGIO
Veicoli 35 C - 40 C - 50 C
Figura 22
102923
COPPIA COPPIA
PARTICOLARE PARTICOLARE
Nm kgm Nm kgm
1 Dado per vite fissaggio supporto per tirante di reazione al telaio 137 ÷ 167 14 ÷ 17 15 Dado fissaggio ruota 335 ÷ 410 34 ÷ 41,8
2 Dado fissaggio snodo sferico del tirante di reazione al supporto 98 ÷ 137 10 ÷ 14 16 Dado fissaggio snodo sferico tirante scatola sterzo alla leva fudo a snodo 83 ÷ 68 8,3 ÷ 6,8
3 Vite fissaggio squadretta di rinforzo per supporto tiranti di reazione e riparo snodi al telaio 40 ÷ 48 4,0 ÷ 5,0 17 Dado esagonale ad intagli per fissaggio barra di torsione al braccio sospensione 84 ÷ 103 8,5÷10,5
4 Dado per vite fissaggio traversa al supporto tiranti di reazione 137 ÷ 167 14 ÷ 17 18 Dado per vite fissaggio superiore traversa alla staffa su ala superiore longheroni telaio 47 ÷ 58 4,8 ÷ 5,9
5 Dado fissaggio snodo sferico 98 ÷ 137 10 ÷ 14 19 Dado per vite fissaggio laterale staffa di ancoraggio superiore traversa all’ala superiore longheroni 18 ÷ 22 1,8 ÷ 2,2
6 Dado per vite fissaggio tirante al braccio 150 ÷ 183 15,3 ÷ 18,7 telaio
7 Dado per vite fissaggio superiore e inferiore ammortizzatori 116 ÷ 142 11,8 ÷ 14,5 20 Dado per vite fissaggio superiore e intermedio staffa per gruppo di regolazione sospensione 94 ÷ 115 9,6 ÷ 11,7
8 Dado per vite fissaggio inferiore staffa per gruppo di regolazione sospensione 151 ÷ 184 15,4 ÷ 18,8 21 Fissaggio squadretta di rinforzo per supporto tirante di reazione e riparo snodi al telaio
Vite 40 ÷ 48 4,1 ÷ 4,9
9 Dado fissaggio perno per leva registro barra di torsione 254 ÷ 311 25,9 ÷ 31,7 Dado 42 ÷ 52 4,3 ÷ 5,3
10 Dado per vite fissaggio traversa all’ala inferiore longheroni telaio 72 ÷ 88 7,3 ÷ 9 - Vite per dado fissaggio traversa tubolare anteriore ai longheroni 42 ÷ 51 4,2 ÷ 5,2
11 Dado per vite fissaggio scatola sterzo 50 ÷ 61 5 ÷ 6,1 - Dado per vite fissaggio morsetti per barra stabilizzatrice 18 ÷ 22 1,8 ÷ 2,2
12 Dado per vite ancoraggio bracci inferiori alla traversa 206 ÷ 252 21,0 ÷ 25,7 - Dado fissaggio tassello elastico 68 ÷ 83 6,9 ÷ 8,5
13 Ghiera fissaggio snodo sferico ai bracci superiore e inferiore 83 ÷ 152 8,5 ÷ 15,5
14 Dado fissaggio snodo sferico al fuso a snodo 157 ÷ 177 16 ÷ 18
INTERVENTI RIPARATIVI
Controllo giuoco testa a snodo braccio Figura 25
oscillante superiore
Figura 23
88677
Figura 24
88678
Figura 27
88676
88679
Figura 28 Figura 30
88680 88682
Precaricare il comparatore (1) di circa 4 mm e azzerarlo con Con idonea pinza (2) applicata sulla testa a snodo (3) e sul
idonea leva (4) sollevare per quanto è possibile il braccio braccio oscillante inferiore (1) esercitare sui medesimi una
oscillante superiore (3) e rilevare lo spostamento della lan- forte pressione e annotare lo spostamento della lancetta del
cetta del comparatore (1) corrispondente al giuoco della te- comparatore (4) corrispondente al giuoco della testa a sno-
sta a snodo (2). do.
Se il valore rilevato è compreso fra 1,5 e 2,0 mm, occorre so- Se il valore rilevato è compreso fra 1,5 e 2,0 mm, occorre so-
stituire la testa a snodo (2) come descritto nel capitolo relati- stituire il braccio oscillante come descritto nel capitolo relati-
vo. vo.
Rimontare i particolari smontati per eseguire i controlli.
88681
Print 603.43.353
75360
Togliere il dado (3) per vite (4) fissaggio tirante (1) braccio
oscillante superiore (2) e sfilare la vite (4) da quest’ultimo.
44664 Togliere il dado di fissaggio perno a snodo (5) al supporto (7).
Staccare la barra stabilizzatrice come descritto nel paragrafo Con estrattore 99347074 (6) staccare il perno a snodo (5)
relativo (operazione 528030). dal supporto (7). Staccare il tirante (1) dal veicolo.
Togliere il dado per vite (2) fissaggio tirante (3) al braccio In caso di stacco del supporto (7), al fine di non varia-
oscillante inferiore (1) e sfilare la vite (2) da quest’ultimo. re l’assetto ruote, annotare (se presenti) la quantità
!
Togliere il dado di fissaggio perno a snodo (5) al supporto (4). e lo spessore dei distanziali sottostanti al supporto
Con l’estrattore 99347060 staccare la testa a snodo (5) dal per montarli allo stesso modo al riattacco del sup-
supporto (4). porto (7).
220 ± 0,5
1
2
378 ± 0,8
44666
Figura 35
1
300,4 ± 0,6
364,5 ± 0,7
19056
75359
Con l’estrattore 99347060 (1) staccare la testa a snodo (2) Allentare il dado (2) e svitare la testa a snodo (1) dal tirante
dal supporto (4) Figura 30. inferiore (3). Avvitare la nuova testa a snodo (1) sul tirante
Staccare il tirante (3) dal veicolo. (3) posizionandola ai valori indicati in figura.
Serrare il dado (2) alla coppia prescritta.
44668
Figura 37
74997
44664
Il dado per vite (2) fissaggio tirante (3) alla leva infe-
! riore dev’essere serrato quando il peso del veicolo
a vuoto grava sulla sospensione.
44672
19061
Togliere il dado (5), sfilare la vite (4) e recuperare le due ron- Raddrizzare il fermo di sicurezza (1) della ghiera (2).
delle.
Scollegare il braccio oscillante inferiore (3) dalla traversa (1)
sfilando la boccola (2). Figura 45
Figura 42
4
5
1 6
19602
44673
Con l’attrezzo 99357144 (1) allentare la ghiera e sfilare il per-
Togliere la copiglia (6), il dado (5) e la rondella (4). no a snodo (2) dal braccio oscillante.
Scollegare il braccio oscillante superiore (2) dalla traversa (3)
sfilando la barra di torsione (1).
Figura 43
19603
19045
Montare il nuovo perno a snodo (4) sul braccio oscillante (1)
La sostituzione dei silentbloc si effettua mediante l’attrezzo superiore e inferiore.
99374241 (1); quella dei tamponi di fine corsa (2) con mezzi
Allentare la ghiera (3) completa di fermo di sicurezza (2).
generici.
Figura 47 Figura 50
52370
19604
Posizionare il braccio oscillante superiore (2) nella traversa,
Con l’attrezzo 99357144 (1) bloccare la ghiera (3, Figura 46)
quindi infilare la barra di torsione (1), completa di rondella (3),
alla coppia prescritta.
nella traversa e nel braccio oscillante stesso.
Figura 48
Figura 51
19605
44674
Figura 49
Figura 52
19046
Figura 53 Figura 56
44675
Collegare il fuso a snodo (3) ai perni a snodo dei bracci oscil- 44697
lanti superiore (1) ed inferiore (4). Serrare i dadi (2) di fissag-
gio alla coppia prescritta. Riattaccare la barra stabilizzatrice (1) ai tiranti inferiori (2) me-
diante i morsetti (3) facendo attenzione che le viti (4) si inseri-
Figura 54 scano negli appositi incavi della barra stabilizzatrice.
Completare il riattacco della sospensione montando l’am-
mortizzatore.
74998
Lubrificare la parte scanalata della barra di torsione (3).
Montare sulla barra di torsione (3) il supporto (1) in modo
che le tacche (2) della boccola dentata e della barra di torsio-
ne coincidano.
Fissare il supporto (1) al telaio serrando i dadi per viti di fissag-
gio alla coppia prescritta. Figura 57
Figura 55
7768
20986
74999
SCHEMA PER IL CONTROLLO PRECARICO BARRE DI
TORSIONE Riscontrando un valore diverso, agire sulla vite di registro (1)
H = mm, altezza da terra del fillo superiore del longherone misu- tante volte quanto necessario, ma ricordando che, prima di
rata il più vicino possibile alla zona di attacco della sospensione agire sulla vite, occorre sempre sollevare il veicolo con il
RSC = mm, raggio ruota sotto carico cricco idraulico, fino a staccare le ruote da terra e ciò per non
Assicurarsi che la pressione delle gomme sia quella prescritta danneggiare la vite stessa.
e verificare, con l’apposito calibro, che la profondità del batti- Ottenuto il giusto assetto del veicolo, bloccare la vite con il
strada dei pneumatici sia pressappoco uguale sulle due ruote. controdado (2).
Rilevare su ambo i lati del veicolo, l’altezza da terra (H) del filo
superiore del longherone, misurata il più vicino possibile alla
zona di attacco della sospensione.
L’altezza H deve corrispondere al valore riportato nella tabel-
la sottostante.
ALTEZZA DA TERRA (H in millimetri) DEL FILO SUPERIORE TELAIO IN FUNZIONE DEL PESO PER I MODELLI
35C./40C./50C. CON DIAMETRO BARRA DI TORSIONE PARI A 29 mm
Pneumatici
Peso gravante sulle ruote anteriori
(kg)
195/75 R 16 6. 50 R 16
1200 610 629
1220 608 627
1240 606 625
1260 604 623
1280 603 622
1300 601 620
1320 599 618
1340 597 616
1360 596 615
1380 594 613
1400 592 611
1450 588 607
1500 584 602
1550 579 598
1600 575 593
1650 571 589
1700 566 585
1750 562 580
1800 558 576
1850 553 571
1900 549 567
75001
AMMORTIZZATORE ANTERIORE
Veicoli 35C - 40C - 50C
Sistemare il veicolo su terreno piano.
Bloccare le ruote posteriori con calzatoie, togliere i ripari cer-
75000
chi ruota e allentare le viti o i dadi di fissaggio ruota.
BARRA STABILIZZATRICE ANTERIORE Sollevare la parte anteriore del veicolo e appoggiare il telaio
Veicoli 35C - 40C - 50C su cavalletti di sostegno.
Togliere le viti o i dadi di fissaggio ruota e staccare le stesse
con l’attrezzo 99321024.
Svitare le viti (2) di fissaggio semistaffe (3) e rimuovere la bar- Svitare i bulloni (2) superiori ed inferiori, quindi rimuovere gli
ra stabilizzatrice (1) dal veicolo recuperando i tasselli elastici ammortizzatori (1) dal veicolo.
(4).
Riattacco
Mediante apposito apparecchio controllare l’efficienza degli
Per il riattacco invertire in modo opportuno le opera- ammortizzatori.
zioni eseguite allo stacco, ed attenersi alle coppie di
Riattacco
serraggio prescritte.
Per il riattacco invertire in modo opportuno le opera-
zioni eseguite allo stacco, ed attenersi alle coppie di
serraggio prescritte.
Print 603.43.353
Figura 62
102909
CARATTERISTICHE E DATI
Ammortizzatori anteriori
Modelli: 60 C - 65 C
Mannesmann - Sachs ARVIN
Barra stabilizzatrice
Modelli: 60 C - 65 C
COPPIE DI SERRAGGIO
Veicoli 60 C - 65 C
Figura 63
102924
COPPIA COPPIA
PARTICOLARE PARTICOLARE
Nm kgm Nm kgm
1 Dado per vite fissaggio supporto per tirante di reazione al telaio 137 ÷ 167 14 ÷ 17 15 Dado fissaggio ruota 284,5 ÷ 343,3 28,4 ÷ 34,3
2 Dado fissaggio snodo sferico del tirante di reazione al supporto 98 ÷ 137 10 ÷ 14 16 Dado fissaggio snodo sferico tirante scatola sterzo alla leva fudo a snodo 83 ÷ 68 8,4 ÷ 6,9
3 Vite fissaggio squadretta di rinforzo per supporto tiranti di reazione e riparo snodi al telaio 40 ÷ 48 4,0 ÷ 5 17 Dado esagonale ad intagli per fissaggio barra di torsione al braccio sospensione 84 ÷ 103 8,6÷10,5
4 Dado per vite fissaggio traversa al supporto tiranti di reazione 137 ÷ 167 14 ÷ 17 18 Dado per vite fissaggio superiore traversa alla staffa su ala superiore longheroni telaio 52,5 5,2
5 Dado fissaggio snodo sferico 98 ÷ 137 10 ÷ 14 19 Dado per vite fissaggio laterale staffa di ancoraggio superiore traversa all’ala superiore longheroni 20 2
6 Dado per vite fissaggio tirante al braccio 150 ÷ 183 15,3 ÷ 18,7 telaio
7 Dado per vite fissaggio superiore e inferiore ammortizzatori 116 ÷ 142 11,8 ÷ 14,5 20 Dado per vite fissaggio superiore e intermedio staffa per gruppo di regolazione sospensione 104 10,4
8 Dado per vite fissaggio inferiore staffa per gruppo di regolazione sospensione 151 ÷ 184 15,4 ÷ 18,8 21 Fissaggio squadretta di rinforzo per supporto tirante di reazione e riparo snodi al telaio
Vite 40 ÷ 48 4,1 ÷ 4,9
9 Dado fissaggio perno per leva registro barra di torsione 197 ÷ 241 20 ÷ 24 Dado 42 ÷ 52 4,3 ÷ 5,3
10 Dado per vite fissaggio traversa all’ala inferiore longheroni telaio 80 8 - Vite per dado fissaggio traversa tubolare anteriore ai longheroni 42 ÷ 51 4,2 ÷ 5,2
11 Dado per vite fissaggio scatola sterzo 50 ÷ 61 5,1 ÷ 6,2 - Dado per vite fissaggio morsetti per barra stabilizzatrice 24,5 2,4
12 Dado per vite ancoraggio bracci inferiori alla traversa 206 ÷ 252 21,0 ÷ 25,7 - Dado fissaggio tassello elastico 68 ÷ 83 6,9 ÷ 8,5
13 Ghiera fissaggio snodo sferico ai bracci superiore e inferiore 83 ÷ 152 8,5 ÷ 15,5
14 Dado fissaggio snodo sferico al fuso a snodo 157 ÷ 177 16 ÷ 18
Print 603.43.353
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99347074 Estrattore per estrazione perni a snodo tirante sterzo e bracci oscillanti
INTERVENTI RIPARATIVI
500760 REVISIONE SOSPENSIONE Figura 66
Figura 64
61984
62925
Figura 71
62931
Montaggio
62927
Figura 72
Rimuovere il controdado (6), il dado (7) e sfilare la rondella
(5).
Sfilare la barra di torsione (2) con la rondella (1) dalla leva su-
periore (3) e togliere quest’ultima dalla mensola (4).
Figura 70
102927
Figura 73 Figura 76
62928
Figura 74
Figura 77
3
19046
Figura 75 Figura 78
52370 70239
Posizionare la leva superiore (2) nella traversa, quindi infilare Montare il cannotto (3) sulla barra di torsione (1) e nella leva
la barra di torsione (1), completa di rondella (3), nella traversa di registro (2) in modo che le tacche stampigliate sui medesi-
e nelle leva stessa facendo coincidere il doppio dente della mi particolari coincidano come rappresentato nella figura se-
barra con il doppio vano della leva. guente.
Figura 79
62934
Figura 82
62935
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . 52
- Ammortizzatori posteriori . . . . . . . . . . . . . . . . 56
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
- Veicoli 35 C - 40 C - 50 C . . . . . . . . . . . . . . . 55
- Veicoli 60 C - 65 C . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
- Veicoli: 35 S . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
- Veicoli: 35 C - 40 C - 50 C - 60 C - 65 C . . . 61
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61
INTERVENTI RIPARATIVI . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
- Controlli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
- Sostituzione boccole . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
- Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
- Montaggio (manuale) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63
AMMORTIZZATORI POSTERIORI . . . . . . . . . . 64
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
BARRA STABILIZZATRICE . . . . . . . . . . . . . . . . 65
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 65
DESCRIZIONE
La sospensione posteriore è costituita da: La balestra parabolica è formata da foglie aventi lo spessore
massimo in mezzeria e più fini all’estremità.
- due molle a balestra che, in funzione del veicolo, possono
essere di tipo semiellittiche: monolama, bilama, con bale- La disposizione delle foglie, distanziate l’una dall’altra da spes-
strino o tipo paraboliche a semplice flessibilità; sori, riduce notevolmente l’attrito interno.
- due tamponi di fine corsa; Il basso attrito interno e la particolare forma delle foglie fanno
si che la balestra parabolica sia più “morbida” realizzando una
- due ammortizzatori idraulici a doppio effetto;
maggiore comodità di guida.
- barra stabilizzatrice.
Gli ammortizzatori idraulici, telescopici a doppio effetto, osta-
La balestra semiellittica ha notevole rigidità in quanto tutte le colano il movimento delle ruote tanto verso l’alto quanto ver-
foglie che la compongono hanno lo stesso spessore tra so il basso, consentendo così un’ottima stabilità di marcia.
un’estremità e l’altra.
La barra stabilizzatrice ha lo scopo di mantenere il parallelismo
Inoltre la disposizione delle foglie, l’una contro l’altra, causa un tra l’asse delle ruote ed il telaio annullando l’eventuale squili-
forte attrito interno che limita gli spostamenti della balestra. brio di carico sulle ruote montate sullo stesso asse.
Figura 83
52371
SOSPENSIONE POSTERIORE
CARATTERISTICHE E DATI
Molla a balestra posteriore
Veicoli: 35 S
mm
Paraboliche No 2
L
Lunghezza molla 1472 ± 3
(misurata al centro degli occhielli)
S
Spessore delle foglie (misurate al centro) 23
L
DATI DI CONTROLLO A MOLLA NUOVA:
Flessibilità a carico statico molla 9,8 mm/kN
L
DATI DI CONTROLLO A MOLLA NUOVA:
Flessibilità a carico statico molla principale 20,2 mm/kN
Flessibilità a carico statico dopo intervento molla aux. 10,4 mm/kN
L
DATI DI CONTROLLO A MOLLA NUOVA:
Flessibilità a carico statico molla principale 19,7 mm/kN
Flessibilità a carico statico dopo intervento molla aux. 4,9 mm/kN
L
DATI DI CONTROLLO A MOLLA NUOVA:
Flessibilità a carico statico molla principale 9,3 mm/kN
Flessibilità a carico statico dopo intervento molla aux. 3,1 mm/kN
Ammortizzatori posteriori
Modelli: 35 S
Modelli: 35 C - 40 C - 50 C
Modelli: 65 C
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99306064 Carrello idraulico per sostegno molla a balestra durante lo stacco - riattacco
COPPIE DI SERRAGGIO
Veicoli 35 C - 40 C - 50 C
Figura 84
50814
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite M16 per dado fissaggio anteriore molla a balestra 139 ÷ 170 13,9 ÷ 17
2 Dadi per cavalletti fissaggio molla a balestra al ponte M 14 74,5 ÷ 91,2 7,4 ÷ 9,1
M16 113 ÷ 170 11,3 ÷ 17
3 Dado M16 per vite fissaggio inferiore e superiore ammortizzatore 124 ÷ 152 12,4 ÷ 15,2
4 Dado M10 per vite fissaggio cappello supporto barra stabilizzatrice 26,4 ÷ 35,3 2,6 ÷ 3,5
5 Dado M10 per vite unione biellette ancoraggio barra stabilizzatrice 26,4 ÷ 35,3 2,6 ÷ 3,5
6 Vite M16 per dado fissaggio biellette al supporto 179,4 ÷ 220,6 17,9 ÷ 22
7 Vite M16 per dado fissaggio posteriore molla a balestra 139 ÷ 170 13,9 ÷ 17
8 Vite M16 per dado fissaggio biscottino al supporto posteriore 139 ÷ 170 13,9 ÷ 17
9 Vite M10 per dado fissaggio supporto biellette al telaio 43 ÷ 53 4,3 ÷ 5,3
10 Vite M8 per dado fissaggio tampone para colpi al telaio 26,4 ÷ 35,3 2,6 ÷ 3,5
COPPIE DI SERRAGGIO
Veicoli 60 C - 65 C
Figura 85
62937
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite per dado fissaggio anteriore molla a balestra 186 ÷ 152 18,6 ÷ 15,2
2 Dado M16 per vite fissaggio inferiore e superiore ammortizzatore 92 ÷ 74 9,2 ÷ 7,4
3 Dadi per cavalletti fissaggio molla a balestra al ponte 150 ÷ 190 15,3 ÷ 19,3
4 Dado per vite fissaggio staffe e distanziali all’asta supporto barra stabilizzatrice
5 Vite per dado fissaggio posteriore molla a balestra 186 ÷ 152 18,6 ÷ 15,2
6 Vite per dado fissaggio biellette al supporto 186 ÷ 152 18,6 ÷ 15,2
7 Dado per vite fissaggio asta e distanziali barra sostegno stabilizzatrice al supporto 109,9 ÷ 137,7 11,2 ÷ 14
8 Vite M10 per dado fissaggio supporto al telaio 26,4 ÷ 32,3 2,7 ÷ 3,3
9 Vite per dado fissaggio traversa al telaio 71,7 ÷ 87,7 7,3 ÷ 8,9
10 Dado fissaggio tampone para colpi al telaio 49 ÷ 40 4,9 ÷ 4
102901
Stacco Riattacco
Veicoli: 35 C - 40 C - 50 C - 60 C - 65 C
Figura 87
50973
INTERVENTI RIPARATIVI
Smontaggio molla a balestra Montaggio molla a balestra
1
3 Figura 89
2
4
6
7
19075
19074
Collocare la molla a balestra, in prossimità del perno centrale, - richiudere le due fascette laterali (5) di ritegno ripiegan-
nella morsa dell’apposito banco; sfilare il perno centrale done le estremità come illustrato in figura.
d’unione dopo aver rimosso il relativo dado.
Svitare il dado (2) di bloccaggio del perno centrale (7) e sfilare
il perno stesso. Aprire le fascette laterali (5) di ritegno del pac-
co, sollevando le due estremità che sono ripiegate sulla foglia
madre. Sbloccare la morsa e scomporre la balestra.
NOTA Le fascette laterali (5) fissate con ribattino (6) alla fo-
glia, possono essere riutilizzate, semprechè, nella suc-
cessiva ripiegatura delle estremità per contenere il
pacco, non si notino degli inizi di rottura. In questo ca-
so, sostituirle con fascette nuove da fissare alla foglia
con i ribattini nuovi.
Controlli
Montaggio (manuale)
Figura 90
105520
105521
Figura 92
105130
50977
Figura 94
105129
Figura 95
50978
Print 603.93.283
Pagina Pagina
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69 - Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
SOSPENSIONI POSTERIORI PNEUMATICHE - Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
TIPO VB-TECHNIEK . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
CORRETTORE DI FRENATA . . . . . . . . . . . . . . . 80
- Blink-Code . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70
- Sostituzione del correttore di frenata . . . . . . . 81
SOSPENSIONI POSTERIORI PNEUMATICHE
TIPO WABCO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 - Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
- Blink - Code . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 - Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
- Tabella codici anomalie . . . . . . . . . . . . . . . . . . 71 - Regolazione del correttore di frenata sul veicolo 81
GENERALITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72 REVISIONE SOSPENSIONE POSTERIORE . . . . 82
SOSPENSIONI PNEUMATICHE TIPO WABCO MOLLA A BALESTRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
(PER VEICOLI 35S) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 73
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
- Componenti impianto pneumatico (veicoli 35S) 73
AMMORTIZZATORI POSTERIORI . . . . . . . . . . 82
- Molla a balestra posteriore (veicoli 35S) . . . . . 74
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
- Ammortizzatori posteriori (veicoli 35S) . . . . . . 74
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
- Barra stabilizzatrice posteriore (veicoli 35S) . . . 74
BARRA STABILIZZATRICE POSTERIORE . . . . . 82
IMPIANTO PNEUMATICO WABCO (ECAS) . . 75
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
IMPIANTO PNEUMATICO SUL VEICOLO . . . . 76
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82
- Veicoli senza ABS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76
BARRA DI REAZIONE PANHARD . . . . . . . . . . 83
- Veicoli con ABS . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
AUTOLIVELLAMENTO, SOLLEVAMENTO E
ABBASSAMENTO DEL TELAIO . . . . . . . . . . 78 - Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83
- Funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 SOSPENSIONI PNEUMATICHE TIPO VB-TECHNIEK
(PER VEICOLI 35C - 40C - 50C - 60C - 65C) 84
PRINCIPALI COMPONENTI DELL’ IMPIANTO 78
GENERALITÀ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
UNITÀ DI ALIMENTAZIONE PNEUMATICA . . 78
- Schema di montaggio sospensione
- Caratteristiche e dati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78 (per veicoli 35C - 40C - 50C) . . . . . . . . . . . . . 84
CENTRALINA ELETTRONICA . . . . . . . . . . . . . 78 CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 85
- Programmazione / calibrazione centralina . . . . 79 - Impianto pneumatico (per veicoli 35 C - 50 C) 85
SENSORE DI LIVELLO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 - Molla a balestra posteriore (veicoli 35 C - 40 C) 85
- Sostituzione del sensore di livello . . . . . . . . . . 79 - Molla a balestra posteriore (veicoli 50 C) . . . . 86
- Stacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 - Ammortizzatori posteriori
(veicoli 35 C - 40 C - 50 C) . . . . . . . . . . . . . . 86
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
- Barra stabilizzatrice posteriore . . . . . . . . . . . . . 86
- Regolazione dei sensori di livello . . . . . . . . . . . 79
- Valori di assetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
MOLLA AD ARIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80
IMPIANTO PNEUMATICO (veicoli 35 C - 40 C - 50 C) 87
- Sostituzione molla ad aria. . . . . . . . . . . . . . . . . 80
Pagina Pagina
IMPIANTO PNEUMATICO
(VEICOLI 60 C - 65 C) . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88 BARRA DI REAZIONE PANHARD . . . . . . . . . . 96
DIAGNOSTICA
Principali anomalie di funzionamento delle sospensioni pneumatiche:
1 - Alimentazione dell’impianto pneumatico scarsa o irregolare;
2 - Assetto irregolare del veicolo.
Perdite o rotture delle tubazioni dell’impianto pneuma- Chiudere o sostituire i raccordi allentati o danneggiati.
tico SI Sostituire le tubazioni rotte o danneggiate
NO
Perdite o rotture delle tubazioni dell’impianto Chiudere o sostituire i raccordi allentati o danneggiati.
pneumatico SI Sostituire le tubazioni rotte o danneggiate
NO
NO
NO
Tramite Modus, IT 2000 o E.A.SY. è possibile diagnosticare i guasti di natura elettrica ed alcuni guasti di natura pneumatica.
In caso di montaggio o di sostituzione di componenti è necessario effettuare la calibrazione del sistema per garantire il corretto
funzionamento dell’intero impianto.
Il connettore di diagnosi è posizionato nel lato destro del vano motore e per potersi collegare con gli strumenti di diagnosi è
necessario utilizzare l’adattatore nº 99331043.
In funzione delle anomalie presenti nel sistema la spia di segnalazione di colore rosso presente sul quadro strumenti si comporta
come segue :
Blink - Code
Il sistema Blink-Code “visualizza” una anomalia alla volta, per cui per poter identificare tutti i guasti memorizzati dalla ECU sarà
necessario effettuare più volte la procedura di attivazione del codice.
Il Blink-Code è attivabile connettendo la linea L (pin 2) della presa di Diagnosi a massa per almeno due secondi con la chiave di
accensione in posizione “Marcia”.
Se la linea L viene connessa a massa per un tempo superiore ai 5 secondi il Blink-Code non verrà attivato e la centralina si riattiverà
per il funzionamento normale.
Centralina
Guasti di checksum
Errore parametri 01
Errore dati di calibrazione sensori di livello 02
Guasto memoria interna ROM 03
Errore dati WABCO 04
Errore valori sensori di livello 05
Errori dati di calibrazione sensori di pressione 07
Guasto memoria RAM 06
Interruzione PIN 1 (alimentazione batteria) 08
Dati specifici WABCO 80
Guasto valvola relais interno 09
Segnale velocità veicolo (interruzione/cortocircuito a +Vbatt) 81
GENERALITÀ
Le sospensioni pneumatiche presentano elevata flessibilità, note- Le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico consen-
vole capacità di smorzamento delle vibrazioni e soprattutto, indi- tono, tramite gli appositi pulsanti in cabina, di variare manual-
pendentemente dal carico sul veicolo, per effetto dell’autorego- mente la distanza ”telaio-piano stradale” e quindi l’altezza del
lazione dell’impianto, la distanza ”telaio-piano stradale” rimane piano di carico del veicolo.
costante. Attualmente sono impiegati due tipi di sospensioni pneumatiche:
Le sospensioni pneumatiche a controllo elettronico si attivano - sospensioni pneumatiche tipo WABCO per i veicoli 35S;
automaticamente all’atto della messa in moto del veicolo. - sospensioni pneumatiche tipo VB - Techniek per veicoli
35C - 40C - 50C - 60C - 65C.
Il sistema WABCO oltre ai conosciuti vantaggi offerti dalla so- Tutte le operazioni suddette sono comunque vincolate da de-
spensione pneumatica consente: terminate condizioni di funzionamento e dalle relative sicurezze
- una notevole riduzione del consumo di aria; degli impianti ad esse collegate.
- pronta risposta nei vari processi di regolazione; La centralina elettronica controlla automaticamente il livello
(distanza dal piano stradale) del telaio, attraverso i valori reali
- semplicità degli impianti; forniti dai sensori, comparandoli con i valori nominali registrati
in memoria.
- ampia concezione di sicurezza;
In caso di variazione di assetto, la centralina elettronica pilota
- possibilità di una completa diagnosi del sistema.
i gruppi elettropneumatici, tramite i quali viene corretto il livello
Il sistema WABCO controlla automaticamente il livello nomina- reale rispetto a quello nominale impostato o memorizzato dal
le delle sospensioni pneumatiche del veicolo. conducente.
Figura 1
62350
Figura 2
104968
CARATTERISTICHE E DATI
Componenti impianto pneumatico (veicoli 35S)
DENOMINAZIONE
Unità di alimentazione pneumatica
- Tipo : WABCO 415 403 402 0
Temperatura di esercizio - 30 ºC ÷ 65 ºC
Pressione massima di esercizio 12,7 bar
Tensione nominale di alimentazione Corrente continua 12V
Limitazione di pressione 14 ÷ 17,1 bar
Sensore di livello
- Tipo : WABCO 441 050 012 0
Tensione di alimentazione Impulso 5 ÷ 15V
Assorbimento di corrente Max 100 mA
Temperatura di impiego - 40 ºC ÷ + 80 ºC
Centralina elettronica
- Tipo : WABCO 446 055 450 0
Tensione di alimentazione 12V
Correttore di frenata doppio circuito (per versioni senza ABS)
- Tipo : BOSCH NM/FV/98-347 (rif 796803)
Rapporto 0,15
Attuatore pneumatico
- Tipo : ELLENA EE6492
Temperatura di esercizio - 20 ºC ÷ 80 ºC
Pressione di esercizio max 8 bar
Serbatoio aria (litri) 31
Molla ad aria posteriore (35 S)
Diametro max. 171 mm
Lunghezza min. 350 mm
Lunghezza max. 150 mm
No 2
Lunghezza molla
(misurata tra il centro dell’ occhiello 1073 ± 6
e l’attacco della molla ad aria)
- 0,05
Diametro interno sede boccola 40 - 0,2
-0
D = diametro esterno boccola 40,2 - 0,15
Mannesmann ARVIN
Sachs MERITOR
000216T
Legenda
1 - Centralina elettronica ECAS. 15 - Elettrovalvola gestione telaio destro.
2 - Interruttore comando livellamento manuale telaio. 16 - Elettrovalvola gestione telaio sinistro.
3 - Interruttore comando sollevamento telaio. 17 - Valvola di strozzamento.
4 - Interruttore comando abbassamento telaio. 18 - Filtro essiccatore
5 - Spia segnalazione ECAS. 19 - Elettrovalvola di scarico molle ad aria.
6 - Interruttore luci stop. 20 - Valvola unidirezionale.
7 - Tachimetro - tachigrafo. 21 - Compressore.
8 - Molla ad aria destra. 22 - Valvola unidirezionale
9 - Sensore di livello destro. 23 - Filtro di aspirazione.
10 - Correttore di frenata idraulico. : 24 - Motore elettrico azionamento compressore
11 - Cilindro pneumatico comando correttore. : 25 - Relais comando motore elettrico
12 - Sensore di livello di livello sinistro.
26 - Presa di diagnosi
13 - Molla ad aria sinistra.
14 - Gruppo elettrocompressore. : Solo per i veicoli senza ABS.
104971
Legenda
1 - Spia segnalazione.
2 - Sensore di livello destro.
3 - Molla ad aria destra.
4 - Pulsante comando sollevamento telaio.
5 - Pulsante comando abbassamento telaio.
6 - Centralina elettronica.
7 - Pulsante comando livellamento manuale telaio.
8 - Correttore di frenata idraulico.
9 - Cilindro pneumatico comando correttore.
10 - Molla ad aria sinistra.
11 - Unità di alimentazione pneumatica.
12 - Sensore di livello sinistro.
13 - Presa di diagnosi centralizzata.
104972
Legenda
1 - Spia segnalazione.
2 - Sensore di livello destro.
3 - Molla ad aria destra.
4 - Pulsante comando sollevamento telaio.
5 - Pulsante comando abbassamento telaio.
6 - Centralina elettronica.
7 - Pulsante comando livellamento manuale telaio.
8 - Molla ad aria sinistra.
9 - Unità di alimentazione pneumatica.
10 - Sensore di livello sinistro.
11 - Presa di diagnosi centralizzata.
62356
62421
62584
Il sensore di livello è composto da una bobina fissata al telaio
e da un pistoncino.
Tramite un eccentrico ed una leva collegata all’asse, ad ogni
variazione di altezza il pistoncino viene mosso all’interno della
bobina modificando l’induttanza stessa. Agire sulle viti di registro e portare la quota X, della leva di rin-
Queste variazioni serviranno alla centralina elettronica per vio, a 110 mm.
poter intervenire nelle diverse fasi di lavoro del sistema. Eseguire la calibrazione della centralina elettronica come ri-
La leva di collegamento del sensore ha misura fissa non portato nel paragrafo “Programmazione / calibrazione centra-
registrabile. lina”.
Print 603.93.283
104969
104970
Sistemare il veicolo su terreno piano.
Sollevare posteriormente il veicolo e posizionare sotto il telaio
gli appositi cavalletti di sostegno.
Mediante cricco idraulico sorreggere il ponte.
Scaricare l’impianto, scollegare la tubazione (2) di alimentazio-
ne molla ad aria (3).
Svitare i dadi di fissaggio superiore (1) e quello di fissaggio infe-
riore. 62362
Legenda
Abbassare il ponte e rimuovere la molla ad aria (3) comprensi-
va di distanziali inferiore e superiore. A Pressione di uscita idraulica in bar;
Riattacco B Pressione di comando idraulica in bar;
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo C Pressione di comando pneumatica in bar;
stacco.
D Curve caratteristiche rapporto 0,15 (a vuoto);
E Rapporto 1:1 (carico);
F Curve carateristiche pressione pneumatica/carico.
62433
Scaricare l’impianto, svitare le viti (3) e scollegare l’attuatore
pneumatico (2).
Svitare le viti di fissaggio del correttore di frenata (1) e
rimuoverlo completo di attuatore pneumatico (2).
62578
Riattacco
- Allentare il dado (1);
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo
- collegare alla piastrina (3) nel punto (2) un peso pari a 5 kg ;
stacco.
- avviare il motore;
Eseguire la regolazione del correttore di frenata come - scollegare l’attuatore pneumatico (4);
descritto nel paragrafo “Regolazione del correttore di - con il motore funzionante al minimo premere progressiva-
frenata sul veicolo”. mente sul pedale freno fino ad ottenere una pressione di
Regolazione del correttore di frenata sul 100 bar, rilevata sul manometro installato a monte del cor-
veicolo rettore. Tale pressione deve essere costante e si deve ri-
È necessario procedere a intervalli regolari al controllo ed scontrare sia a veicolo carico che a veicolo scarico;
all’eventuale regolazione del dispositivo che consiste nel - simulare la condizione di veicolo a pieno carico sollevando la
verificare i valori riportati nelle targhetta (Figura 17) applicata leva di rinvio (3) di tutta la sua corsa e la condizione di veicolo
sulla parte interna del cofano motore. scarico abbassando la leva di rinvio di tutta la sua corsa;
- rilevare, nella condizione di pieno carico e di veicolo scari-
In mancanza della targhetta o dei dati contenuti in es- co, la pressione di uscita che deve corrispondere al valore
! sa richiedere al produttore un duplicato indicando: indicato sulla targhetta, altrimenti sostituire il correttore;
- Tipo e passo del veicolo - verificare inoltre, agendo sulla leva di rinvio (3), che il pi-
stoncino del correttore di frenata scorra regolarmente nel-
- Peso asse posteriore
la propria sede altrimenti sostituire il correttore;
- Eventualmente il numero del correttore di frenata - ricollegare l’attuatore pneumatico (4);
- caricare il veicolo in modo da avere un carico di 1500 kg
ripartito sull’asse posteriore in egual modo sul lato destro
Figura 17
e sinistro del veicolo con una tolleranza di 5 kg;
- con il motore in moto al minimo e con una pressione di
100 bar letta sul manometro a monte del correttore, verifi-
care che la pressione di uscita letta sul manometro a valle
del correttore, corrisponda ai valori riportati sulla targhetta
altrimenti sostituire il correttore;
- fermare il veicolo, serrare il dado (1) alla coppia prescritta
e rimuovere i carichi applicati.
104973
62364
Agire su entrambi i lati del veicolo.
Svitare le viti (1) e il dado (3). Rimuovere la barra
stabilizzatrice (4) completa di articolazioni (2).
Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo
stacco.
62363
62368
SOSPENSIONI PNEUMATICHE TIPO VB-TECHNIEK (per veicoli 35C - 40C - 50C - 60C - 65C)
GENERALITÀ
Il sistema VB - TECHNIEK è controllato da una centralina elet- La centralina ad ogni avviamento effettua un test su tutti i com-
tronica che mantiene le impostazioni, in funzione dei segnali ponenti del sistema e quando si rilascia il freno a mano preve-
inviati dai sensori di livello, in ogni condizione di marcia. de a ripristinare l’assetto impostato.
Una unità di alimentazione, che comprende tutte le apparec- È possibile, a veicolo fermo e con il freno a mano inserito solle-
chiature, provvede alla distribuzione ed allo scarico dell’aria vare o abbassare il telaio. Durante queste operazioni una spia
dalle molle. rossa sul cruscotto segnala la condizione di fuori assetto.
Per i veicoli senza ABS è previsto un correttore di frenata, pilo-
tato da un attuatore pneumatico.
Schema di montaggio sospensione (per veicoli 35C - 40C - 50C)
Figura 23
62351
Figura 24
62435
CARATTERISTICHE E DATI
Impianto pneumatico (per veicoli 35 C - 50 C)
DENOMINAZIONE
Unità di alimentazione pneumatica
- Tipo: - VB TECHNIEK 1252131010
Sensore di livello
- Tipo: - VB TECHNIEK 1252091020
Centralina elettronica
- Tipo: - V TECHNIEK 125212050
Correttore di frenata idraulico (per veicoli senza ABS)
- Tipo: - VB TECHNIEK (per veicoli 35 C - 40 C) 1252081065
(per veicoli 50 C) 1252081070
Molla ad aria posteriore
- Tipo: VB TECHNIEK 1252030070
Diametro max. 240 mm
Lunghezza min. - mm
Lunghezza max. - mm
Serbatoio aria -
mm
Monolama
No 2
- Tipo: VB TECHNIEK 1252011575/0
Lunghezza foglia
(misurata tra il centro dell’occhiello 1080
e l’attacco della molla ad aria)
mm
Bilama
No 2
- Tipo: VB TECHNIEK 1252011585/80
Lunghezza foglia
(misurata tra il centro dell’occhiello 1080
e l’attacco della molla ad aria)
Aperto 471±3
Chiuso 313±3
Corsa 158
Modelli: 35 C - 40 C - 50 C
Diametro barra stabilizzatrice (mm) 22
Valori di assetto
Stato della sospensione Distanza bordo superiore telaio - piano stradale (mm) Escursione massima (mm)
Altezza massima 640 + 60
Autolivellamento 580 -
Altezza minima 550 - 30
IMPIANTO PNEUMATICO
Sospensioni pneumatiche a controllo elettronico VB TECHNIEK
Veicoli: 35 C - 40 C - 50 C
Figura 25
104974
Legenda
1 - Centralina elettronica. 13 - Raccordo tubazioni aria.
2 - Interruttore freno a mano inserito. 14 - Valvola pneumatica di scarico.
3 - Spia segnalazione VBT. 15 - Sensore di livello.
4 - Interruttore comando sollevamento. 16 - Molla ad aria sinistra.
5 - Interruttore comando abbassamento. 17 - Compressore.
6 - Elettrovalvola di scarico molle ad aria. 18 - Filtro di alimentazione.
7 - Valvola di strozzamento. 19 - Motore elettrico azionamento compressore.
8 - Valvola unidirezionale di scarico. 20 - Sensore termico motore elettrico.
9 - Valvola unidirezionale di alimentazione. 21 - Silenziatore di scarico.
10 - Filtro essiccatore. 22 - Relais comando motore elettrico.
11 - Molla ad aria destra.
12 - Correttore di frenata a comando pneumatico :. : Solo per i veicoli senza ABS.
86154
Legenda
1 - centralina elettronica 13 - molla ad aria destra
2 - pulsante attivazione modo manuale 14 - valvola pneumatica di scarico
3 - pulsante di sollevamento 15 - compressore
4 - pulsante di abbassamento 16 - motore elettrico azionamento compressore
5 - spia segnalazione VBT 17 - filtro
6 - tachigrafo 18 - correttore di frenata
7 - relais comando motore elettrico 19 - silenziatore di scarico
8 - elettrovalvola di scarico (per lavaggio) 20 - elettrovalvola di scarico
9 - valvola di strozzamento 21 - molla ad aria sinistra
10 - valvola unidirezionale di scarico 22 - sensore di livello
11 - valvola unidirezionale di alimentazione
12 - filtro essiccatore * Solo per veicoli senza ABS
000364T
Legenda
1 - Spia segnalazione VBT.
2 - Gruppo comando sospensione (centralina elettronica, unità di alimentazione pneumatica).
3 - Interruttore comando sollevamento telaio.
4 - Interruttore comando abbassamento telaio.
5 - Molla ad aria destra.
6 - Sensore di livello.
7 - Attuatore pneumatico comando correttore di frenata.
8 - Correttore di frenata.
9 - Molla ad aria sinistra.
000365T
Legenda
1 - Spia segnalazione VBT.
2 - Gruppo comando sospensione (centralina elettronica, unità di alimentazione pneumatica).
3 - Interruttore comando sollevamento telaio.
4 - Interruttore comando abbassamento telaio.
5 - Molla ad aria destra.
6 - Sensore di livello.
7 - Molla ad aria sinistra.
86156
Legenda
7 - Sensore di livello
1 - Spia segnalazione VBT 8 - Molla ad aria sinistra
2 - Gruppo comando sospensione 9 - Elettrovalvola di scarico
3 - Pulsante comando sollevamento telaio 10 - Filtro
4 - Pulsante comando abbassamento telaio 11 - Relais
5 - Pulsante comando manuale 12 - Elettrocompressore
6 - Molla ad aria destra 13 - Centralina
62440
Produce aria compressa necessaria per l’alimentazione dell’im-
pianto pneumatico e permette lo scarico dell’aria dall’impianto
pneumatico per l’abbassamento del piano di carico.
Funzionamento
Il sistema è composto da :
- Un’elettrocompressore (due nei modelli 60 C — 65 C);
- Una centralina elettronica;
- Un sensore di livello;
- Due molle ad aria;
- Due pulsanti (1 e 2) per il livellamento nei modelli 35 C
- 40 C - 50 C;
Tre pulsanti (1, 2, 3) nei modelli 60 C — 65 C;
- Una spia (4) di segnalazione.
Il sensore di livello invia alla centralina dei segnali proporzionali 62441
alla distanza telaio-piano stradale. La centralina elabora tali se- La centralina è il cervello dell’impianto.
gnali e genera conseguentemente dei segnali di azionamento
Essa gestisce tutte le funzioni logiche della sospensione, sia in
che invia all’elettrocompressore o agli elettrocompressori per
fase statica che in fase dinamica.
il sollevamento/abbassamento del telaio.
La centralina riceve il segnale dall’interruttore di comando ubi-
Il livellamento del telaio viene effettuato automaticamente cato in cabina e provvede ad alzare e abbassare il piano di cari-
quando, a motore in moto, viene abbassato il freno a mano co. Essa riceve i segnali dal sensore di livello e interviene
(per i veicoli 35 C - 40 C - 50 C). Nei veicoli 60 C - 65 C oltre sull’elettrocompressore e quindi sulla molla ad aria per mante-
al freno a mano disinserito è necessario che non sia premuto nere il veicolo nella condizione di autolivellamento.
il pulsante (3). La centralina segnala inoltre eventuali anomalie dell’impianto
È possibile variare l’altezza del piano di carico agendo sui pul- attraverso il lampeggio del led.
santi (1 e 2) per sollevare o abbassare il telaio.
Il sollevamento o l’ abbassamento del telaio è possibile soltan- Programmazione / calibrazione centralina
to a veicolo fermo e con freno a mano inserito.
Non è prevista la programmazione ne la calibrazione della
Nei veicoli 60 C — 65 C questa operazione è attivabile anche centralina elettronica e pertanto sarà necessaria esclusiva-
a veicolo in movimento (fino a 20 km/h) con freno a mano di- mente la regolazione del sensore di livello rispetto alla quota
sinserito e pulsante (3) premuto. di regolazione prevista.
Base - Giugno 2005 Print 603.93.438
DAILY CNG SOSPENSIONI PNEUMATICHE POSTERIORI 93
50870
62585
Invia alla centralina elettronica dei segnali variabili in funzione La registrazione del sensore di livello (1) va effettuata ogni vol-
della distanza telaio - piano stradale. ta che quest’ultimo o il tirante di registro (2) vengono smontati
o sostituiti.
Sostituzione sensore di livello Inserire il freno a mano, sollevare il telaio intervenendo sull’ap-
posito pulsante in cabina e inserire gli appositi distanziali tra te-
Stacco laio e ponte della misura di:
Figura 34 - 90 mm per i veicoli 35 C - 40 C;
- 110 mm per i veicoli 50 C - 60 C - 65 C.
Abbassare il telaio sino al tamponamento intervenendo
sull’apposito pulsante in cabina.
Controllare ed eventualmente regolare a 11 mm la quota X
sulla leva di comando.
Regolare la posizione del sensore di livello (1) agendo sulle viti
di fissaggio (3) in modo da ottenere la perpendicolarità delle
leve di reazione. Fissare il sensore di livello.
Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo
stacco.
Eseguire la calibrazione del sensore di livello come in-
dicato nel paragrafo “Regolazione del sensore di livel-
lo”.
62443
62458
62444
Scaricare l’impianto.
Sistemare il veicolo su terreno piano.
Sollevare posteriormente il veicolo e posizionare sotto il telaio Scollegare le tubazioni pneumatiche e idrauliche, svitare le viti
gli appositi cavalletti di sostegno. di fissaggio e rimuovere il correttore di frenata (2) completo
Mediante cricco idraulico sorreggere il ponte. di attuatore pneumatico (1).
Scaricare l’ impianto, scollegare la tubazione (1) di alimentazio-
ne molla ad aria (2). Riattacco
Svitare le viti di fissaggio superiore ed inferiore (⇒). Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo
Abbassare il ponte e rimuovere la molla ad aria (2). stacco.
Riattacco Eseguire la regolazione del correttore di frenata come
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo descritto nel paragrafo “Regolazione del correttore di
stacco. frenata sul veicolo”.
62612
62459
62446 62447
Sollevare posteriormente il veicolo e sorreggere il ponte con Agire su entrambi i lati del veicolo, svitare le viti (⇒) di fissaggio
un cricco. barra stabilizzatrice al telaio. Svitare il dado e rimuovere il per-
no (3).
Svitare il dado di fissaggio superiore (3) e inferiore (1) e Rimuovere la barra stabilizzatrice (1) completa di articolazioni
rimuovere l’ammortizzatore (2). (2).
Riattacco Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo
stacco. stacco.
62434
Riattacco
Per il riattacco invertire le operazioni eseguite per lo
stacco.
SEZIONE 9
5025 Ruote e Pneumatici
Pagina
DESCRIZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
CARATTERISTICHE E DATI . . . . . . . . . . . . . . . . 4
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
RUOTE E PNEUMATICI
DESCRIZIONE
Il cerchio ruota rappresenta la struttura rigida della ruota ed
Figura 2
è identificato dalle seguenti dimensioni:
- diametro del cerchio, misurato alla base della scanalatura
circonferenziale (cioè sulla superficie su cui appoggia la ca-
mera d’aria);
- larghezza della scanalatura circonferenziale (cioè la distan-
za tra le superfici su cui appoggia la copertura).
Il pneumatico ha i seguenti compiti:
- assorbire la maggior parte degli urti provocati dalle asperi-
tà stradali sfruttando l’elasticità dell’aria;
- sviluppare sul suolo la forza motrice fornita dal motore
necessaria al veicolo per il suo spostamento;
- assicurare la massima aderenza stabilita dal contatto
pneumatico - strada con una durata soddisfacente;
- sopportare gli sforzi generati dalle brusche frenate, da ve-
loci accelerazioni e dalla spinta della forza centrifuga in
curva;
- garantire la stabilità del veicolo anche alle alte velocità; as-
sicurare il potere direzionale del veicolo.
Figura 1
44929
CARATTERISTICHE E DATI
NOTA Per il controllo della pressione dei pneumatici attenersi ai valori indicati nel libretto “Uso e Manutenzione” specifico.
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
DIAGNOSTICA
1 CONSUMO ECCESSIVO
NO
Repentine variazioni della velocità di marcia per bru- Evitare ogni accelerazione o frenature superflue.
sche partenze o per abuso della frenatura. SI
NO
Eccessiva velocità con pneumatici a pressione insuffi- Verificare le pressioni, a pneumatici freddi.
ciente. SI
NO
NO
2 CONSUMO IRREGOLARE
NO
NO
NO
Insufficiente convergenza delle ruote anteriori: usura Procedere al controllo ed alla registrazione della con-
notevole delle superfici interne del battistrada. SI vergenza.
NO
Errato assetto delle ruote anteriori. Ripristinare il normale assetto delle ruote.
SI
NO
Deformazione dei cerchi ruote con conseguente squili- Se possibile, riparare i cerchi o sostituirli; eseguire quindi
bratura. SI l’equilibratura delle ruote.
NO
Errato montaggio dei pneumatici sui cerchi. Montare esattamente il pneumatico ed equilibrare la
SI ruota.
(Continua)
NO
Eccessiva convergenza delle ruote anteriori: usura ec- Controllare e registrare la convergenza.
cessiva delle superfici esterne del battistrada. SI
NO
Diversa pressione di gonfiamento tra i pneumatici ante- Controllare le pressioni uniformandole all’esatto valore
riori. SI prescritto.
NO
Eccessiva differenza di usura tra una coppia di pneuma- Sostituire il pneumatico eccessivamente usurato.
tici. SI
Figura 6
16997
re (8) della lampada stroboscopica. Per correggere lo squilibrio residuo ripetere le operazioni già
- Inserire il commutatore d’avviamento (6) dell’apparec- fatte in precedenza; a secondo della nuova indicazione rilevata
chio 99305037 nella posizione di prima velocità in modo sullo strumento (1, Figura 4) fare riferimento al diagramma di
da far girare la ruota. figura ed agire nel seguente modo per la registrazione.
+ 20%
RENDIMENTO 90%
CORRETTO
RENDIMENTO 100%
Print 603.43.353
SEZIONE 10
5014 Sterzo
Pagina
STERZO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
- Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
- Sterzo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
COPPIE DI SERRAGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
ATTREZZATURA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
DIAGNOSTICA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
IDROGUIDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
- Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
- Funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
IDROGUIDA TIPO ZF . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
- Funzionamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
TESTE A SNODO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
CUFFIE DI PROTEZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
COMANDO STERZO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
- Norme preliminari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
Print 603.43.353/D
Pagina
- Lavori di verniciatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
IDROGUIDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
- Stacco idroguida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
- Riattacco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
- Smontaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
- Montaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
POMPA IDROGUIDA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
STERZO
Generalità Essa svolge due funzioni:
Gli organi dello sterzo sono costituiti da: un complessivo co- - rinvio d‘angolo fra l‘asse di rotazione del comando sterzo
mando sterzo, una scatola sterzo, una pompa idraulica, un ser- e l‘asse di sterzatura delle ruote;
batoio olio e dalle tubazioni olio.
- demoltiplicare attraverso il rapporto dell‘accoppiamento,
Il movimento di rotazione impresso al volante dal conducente, il momento resistente che si oppone alle ruote sotto l‘ef-
viene trasmesso alla scatola sterzo mediante tre alberi che si fetto della sterzata.
collegano tra loro mediante giunti cardanici.
I giunti cardanici hanno la funzione di trasmettere il moto rota- Il valore di tale rapporto e le caratteristiche dell‘assetto ruote
torio su piani diversi. (convergenza - inclinazione - incidenza), determinano lo sfor-
L‘albero superiore sul quale è calettato il volante sterzo, viene zo ed il tipo di sterzo più o meno diretto, cioè aumenta o dimi-
alloggiato e supportato per mezzo di boccole elastiche nel nuisce la sensibilità che il conducente ha del comportamento
supporto superiore. del veicolo su strada; inoltre, determina il grado di reversibilità
Inoltre sul supporto viene calettato il devioguida e il blocca- dello sterzo, cioè, il ritorno spontaneo delle ruote direttrici in
sterzo. posizione di marcia rettilinea quando si lascia libero i volante
La scatola sterzo è del tipo: pignone - asta cremagliera servoas- sterzo dopo una sterzata.
sistita idraulicamente. Sull‘estremità dell‘asta a cremagliera sono collegati mediante
snodi sferici i tiranti che, a loro volta, si collegano alle leve ster-
zo dei sui fusi mediante perni a snodo. Agendo sui tiranti si re-
gola la convergenza delle ruote.
La pompa idraulica è del tipo a palette ed è flangiata al gruppo
organi ausiliari del motore, essa ha incorporata la valvola di re-
golazione sovrappressione.
Figura 1
102916
Sterzo Idraulico
SHELL-ALVANIA
Tipo TEXAND F020
LS00
Lubrificante
lato pignone kg -
lato fine tubo kg -
a palette con valvola limitatrice di
Pompa servosterzo
pressione incorporata
Tipo ZF 7684955137
COPPIE DI SERRAGGIO
52376
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
1 Vite per dado fissaggio scatola sterzo 50 ÷ 61 5 ÷ 6,1
2 Dado fissaggio snodo sferico tirante scatola sterzo al fuso a snodo 70 ÷ 100 7 ÷ 10
3 Dado fissaggio testa a snodo alla leva sterzo 68 ÷ 83 6,8 ÷ 8,3
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
DIAGNOSTICA
Print 603.43.353/D
Insufficiente olio nell’impianto. Controllare il livello con motore in moto; rabboccare l’o-
SI lio fino al segno superiore dell’asta di livello ed effettuare
lo spurgo dell’impianto.
NO
Presenza d’aria nell’impianto idraulico. Controllare la tenuta del tubo di aspirazione, della guar-
SI nizione dell’albero della pompa e rabboccare l’olio. Ef-
fettuare lo spurgo dell’impianto.
NO
NO
NO
Giunto a crociera poco scorrevole. Rendere scorrevole il giunto muovendolo più volte al-
SI ternativamente in modo che possa inclinarsi sotto il
proprio peso.
NO
Posizione del centro idraulico inesatta (se si lascia libero Sostituire l’idroguida.
il volante, lo sterzo si porta spontaneamente in una posi- SI
zione estrema). (Solo scatola sterzo ZF).
NO
NO
Presenza d’aria nell’impianto sterzante. Controllare la tenuta del tubo di aspirazione della guar-
SI nizione dell’albero della pompa e rabboccare l’olio. Ef-
fettuare lo spurgo dell’impianto.
NO
NO
(Continua)
Print 603.93.438 Base - Giugno 2005
8 STERZO DAILY CNG
Assetto delle ruote errato. Eseguire i controlli e le regolazioni secondo i dati caratteri-
SI stici riportati nella sezione “Assali”.
NO
NO
Teste dei tiranti sterzo allentate sulle leve Sostituire i particolari eventualmente usurati.
SI
NO
NO
Trafilamento olio dai raccordi del circuito idroguida Controllare l’efficienza delle guarnizioni dei raccordi sosti-
SI tuendo quelle usurate.
5 VIBRAZIONI TORSIONALI
DEL VOLANTE
NO
Assetto delle ruote anteriori errato. Eseguire i controlli e le regolazioni secondo i dati carat-
SI teristici riportati nella sezione “Assali”.
NO
Presenza d’aria nell’impianto idraulico Controllare la tenuta del tubo di aspirazione, della guar-
SI nizione dell’albero della pompa e rabboccare l’olio. Ef-
fettuare lo spurgo dell’impianto.
Giuoco nei giunti sferici e/o supporti elastici lenti. Fissare i supporti.
SI Sostituire i giunti sferici.
NO
NO
7 PERDITA D’OLIO
NO
In ogni caso occorre stabilire dove e perché l’olio idraulico va perso, eliminare la causa e rabboccare l’olio nel serbatoio con
motore in moto fino al segno superiore dell’asta di livello.
(Continua)
Print 603.93.438 Base - Giugno 2005
10 STERZO DAILY CNG
Trafilamento olio dai raccordi del circuito. Controllare l’efficienza delle guarnizioni e dei raccordi
SI sostituendo quelle usurate.
NO
Insufficiente livello olio nel serbatoio Ripristinare il livello olio ed effettuare lo spurgo del cir-
SI cuito.
NO
IDROGUIDA
Descrizione
Figura 2
3
1 2
4 E
24103
24105
Il cilindro idraulico (1) è parte integrale dell‘idroguida. Il pistone a doppio effetto (2) (solidale all‘asta cremagliera) scorre nel cilindro
idraulico e lo divide in due camere separate A e B.
La servoassistenza si ottiene inviando olio in pressione in una camera del cilindro idraulico scaricandolo dall‘altra. La forza generata
dalla pressione dell‘olio sulla superficie laterale del pistone determina lo spostamento di quest‘ultimo e quindi della cremagliera. L‘ali-
mentazione di una o dell‘altra camera del cilindro idraulico avviene quando la coppia applicata al volante origina la torsione della
barretta; in questa condizione si mettono in comunicazione le luci dell‘albero di comando con le relative luci del cassetto distributore
in funzione del senso di rotazione del volante guida. Se la coppia applicata al volante non è di entità tale da provocare la torsione
della barretta (bassa resistenza alle ruote) la servoassistenza non interviene e il tutto funziona come una guida meccanica.
Figura 5
24106
Figura 6
24108
Figura 7
24107
IDROGUIDA TIPO ZF
Funzionamento
Figura 8
Con il volante in posizione di marcia rettilinea, la boccola (2) è disposta in modo da chiudere il passaggio dell‘olio sia di alimentazione
che di scarico del cilindro operatore. Le pressioni dell‘olio, rispettivamente nella camera destra e sinistra del cilindro operatore, si
equilibrano.
L‘olio in pressione in arrivo dalla pompa servosterzo (4), tramite la tubazione (5) alimenta la gola centrale del distributore (1), fluisce
nelle scanalature della boccola (2), da questa fuoriesce e, tramite la tubazione (6) torna nel serbatoio (3).
Si ottiene così la posizione neutra dell‘idroguida quindi, la marcia rettilinea del veicolo.
Figura 9
19595
L‘olio in pressione in arrivo dalla pompa servosterzo (4), tramite la tubazione (5) alimenta, disponendosi nella gola centrale, il distribu-
tore (1).
Alla rotazione del volante, corrisponde una semirotazione della boccola (2), questa si dispone in modo da permettere all‘olio di fluire
nelle tre scanalature su di essa ricavate e, di inviarlo: nella gola superiore qualora si effettua la sterzata a destra (figura 9), o nella gola
inferiore qualora si effettua la sterzata a sinistra (figura 10), del distributore. Quest‘ultimo l‘invia nelle rispettive tubazioni di alimenta-
zione (a secondo del senso della sterzata) delle camere del cilindro operatore. Contemporaneamente l‘olio contenuto nella camera
opposta a quella alimentata ritorna nel distributore. Da quest‘ultima, fluisce nelle gole di scarico della boccola (2) quindi, mediante
la tubazione (6), ritorna nel serbatoio (3).
Si ottiene così l‘asservimento idraulico durante la sterzata.
Figura 10
19596
Figura 11
Controllare che le cuffie di protezione delle teste a snodo sia-
no integre e che i perni delle medesime non abbiano giuoco
in caso contrario procedere alla sostituzione come di seguito
descritto.
Allentare il dado (3) di fissaggio teste a snodo (2) al tirante (4).
Togliere il dado di fissaggio testa a snodo alla leva sterzo e me-
diante estrattore (1) 99347074 staccare la testa a snodo.
Svitare la testa a snodo dal tirante della scatola sterzo contan-
do il numero di giri occorrenti per lo smontaggio. Togliere le
fascette (5) di fissaggio e sfilare la cuffia di protezione (6).
Per il montaggio invertire le operazioni descritte per lo smon-
taggio attenendosi alle seguenti avvertenze:
- pulire accuratamente l‘articolazione del tirante sterzo;
- lubrificare la sede delle cuffie di protezione sulla scatola
19598 idroguida per facilitare il montaggio delle stesse;
Collegare sul raccordo della tubazione di mandata olio sulla - avvitare la testa a snodo dello stesso numero di giri rilevati
pompa servosterzo (1) un manometro di pressione (2). Ruo- allo smontaggio;
tare il volante fino ad arrivare a fondo corsa accelerare il moto- - montare sulla scatola idroguida, un nuovo anello di tenuta;
re e rilevare sul manometro il valore della pressione massima
che deve essere di 80 bar. - serrare i dadi alla coppia prescritta;
- eseguire la registrazione della convergenza come descrit-
Controllo del centro guida idraulico (solo per to nella relativa sezione.
idroguida “ZF”)
501410 COMANDO STERZO
Sollevare anteriormente il veicolo e, disporre le ruote in posi-
zione di marcia rettilinea.
Avviare il motore e accelerare a fondo se lo sterzo si porta Veicoli dotati di Air-Bag
spontaneamente in posizione di sterzata è errato il centro gui-
da idraulico in tal caso sostituire l‘idroguida.
Prima di eseguire qualsiasi intervento sui componenti
! il comando sterzo:
501430 Spurgo aria dall‘impianto idraulico
- volante guida;
Verificare il livello dell‘olio nel serbatoio, nel caso ripristinarlo.
Sollevare anteriormente il veicolo, avviare il motore e lasciarlo - devioguida;
girare al minimo per un certo periodo.
- albero comando sterzo
Controllare che non esistano perdite di olio dal circuito idrauli-
co e verificare il livello nel serbatoio. o componenti il sistema Air-Bag, occorre osservare tassativa-
Ruotare lentamente il volante nei due sensi di sterzata in modo mente le norme di sicureza riportate di seguito.
che l‘aria contenuta nell‘impianto idraulico fuoriesca.
Controllare nuovamente il livello dell‘olio nel serbatoio e ripri-
stinarlo, se necessario.
Norme preliminari
Tutti i componenti del sistema sono stati progettati specificata-
mente per lavorare in veicoli di marca e di tipo specifici, pertan-
Si ricorda che i moduli Air-Bag sono dispositivi da ma- to gli Air-Bag non possono essere adattati, riutilizzati o installati
! nipolare con cautela. L’uso, il trasporto e l’immagazzi- su altri veicoli, ma solo su quelli per i quali sono stati progettati
naggio sono regolati dalle procedure per la manipola- e prodotti.
zione di tali componenti di seguito illustrate.
Per quanto riguarda il cablaggio ed i connettori, essi vanno ispe- Norme di sicurezza nella manipolazione dei
zionati allo scopo di individuare eventuali segni di bruciature, moduli Air-Bag
fusione dell’isolamento esterno o danneggiamenti dovuti ad
eccessivo calore. In condizioni normali l’Air-Bag lato guida e lato passeggero si
attivano con l’azione del comando d’accensione elettronico
Eventuali segni di danneggiamento presenti sul cavo spiralato
durante l’urto. I gas che si sviluppano (in prevalenza azoto) in
e nella zona di ancoraggio della centralina elettronica e sui mo-
queste condizioni non sono tossici.
duli Air-Bag devono comportare la sostituzione dei compo-
nenti danneggiati. E’ importante che il personale che esegue gli interventi sul di-
spositivo montato sui veicoli, osservi tassativamente le sottoe-
lencate norme di sicurezza.
Lavori di verniciatura
Il personale che interviene sui dispositivi deve essere opportu-
Non vi sono particolari disposizioni di sicurezza da osservare namente addestrato e deve osservare le seguenti precauzioni:
per i lavori di verniciatura con successiva asciugatura a forno,
dato che i moduli e pretensionatori sono studiati in modo che - nelle operazioni di rimozione e sostituzione di Air-Bag
riscaldando le superfici esterne del veicolo, con i normali siste- aperti (esplosi) movimentare un solo modulo per volta ed
mi di essiccazione delle vernici, non subiscano danni. usare per la rimozione guanti in polietilene ed occhiali
protettivi;
È vietato usare fiamme libere vicino ai moduli.
- appoggiare sempre il modulo dell’Air-Bag con lo sportello
Tutte le centraline elettroniche (ivi compresa quella di coman-
di apertura e la scanalatura di prerottura rivolti verso l’alto.
do sistema Air-Bag) vanno comunque sempre rimosse nel ca-
Non mettere mai nulla sopra detto sportello;
so in cui la loro temperatura in certi ambienti possa raggiunge-
re o superare gli 85°C. - al termine delle operazioni lavarsi accuratamente le mani
con sapone neutro ed in caso di eventuale contatto delle
Pericoli per la salute polveri residue del dispositivo con gli occhi, sciacquare im-
mediatamente con acqua corrente;
Le precauzioni da osservare nel caso di manipolazione di mo-
- prima di iniziare gli interventi sul sistema, scollegare i due
duli Air-Bag attivati, sono le seguenti:
cavi della batteria (prima quello negativo) isolarne i mor-
- usare guanti di protezione di polietilene ed occhiali di sicu- setti con nastro isolante e attendere almeno 10 minuti pri-
rezza; ma di procedere;
- dopo aver toccato unità Air-Bag innescate, lavarsi le mani - i componenti metallici di un Air-Bag appena esploso sono
e le parti del corpo esposte con acqua e sapone. molto caldi. Evitare di toccare questi componenti per 20
minuti dal momento in cui l’Air-Bag è attivato;
Effetti della sovraesposizione - non effettuare riparazioni sui moduli Air-Bag. Inviare al
fornitore tutti i moduli difettosi. Non sottoporre a riscal-
Non vi è alcun potenziale pericolo di esposizione ai propellenti, damento il modulo Air-Bag ad esempio mediante saldatu-
essendo il sistema completamente sigillato. re, percussione, foratura,. lavorazione meccanica, ecc;
La miscela dei propellenti è allo stato solido, pertanto l’inalazio-
ne è impossibile anche in caso di rottura della cartuccia del ge- - non installare mai sul veicolo delle unità Air-Bag che siano
neratore di gas. cadute o che mostrino segni di una qualsiasi tipo di dan-
neggiamento;
Nel caso di fuoriuscita del gas, non vi é alcun pericolo per la
salute. - è proibito custodire i moduli Air-Bag insieme a materiale
infiammabile o combustibile;
Evitare comunque il contatto con la pelle e non ingerire il pro-
pellente. - i generatori di gas non devono venire a contatto con acidi,
In caso di: grassi e metalli pesanti. Il contatto con tali sostanze può
provocare la formazione di gas velenosi, nocivi o compo-
- contatto con la pelle: lavare immediatamente con sapone sti esplosivi;
e acqua;
- non usare fiamme libere nelle vicinanze dei dispositivi Air-
- contatto con gli occhi: lavare immediatamente gli occhi Bag e dei componenti del sistema.
con acqua corrente per almeno 15 minuti;
- inalazione: portare immediatamente l’infortunato all’aria
aperta;
- ingestione: indurre il vomito se la persona è in stato di co-
scienza.
L’eventuale stoccaggio dei particolari di ricambio deve essere Norme di sicurezza nella manipolazione dei
effettuato nel suo imballo originale ed il suo deposito tempo- pretensionatori.
raneo dovrà seguire la stessa procedura di un modulo Air-Bag
staccato da vettura e non attivato, cioè dovrà in ogni caso esse- In caso di urto frontale del veicolo, i pretensionatori lato guida
re utilizzato un armadio metallico chiuso a chiave, apposita- e lato passeggeri si attivano un istante prima dei moduli Air-
mente adibito (armadio metallico resistente agli urti con grate Bag.
per consentire una ventilazione naturale all’interno). L’arma-
dio dovrà essere dotato di appositi cartelli monitori (PERICO- Il personale che interviene sui dispositivi deve essere opportu-
namente addestrato e deve osservare le seguenti precauzioni:
LO ESPLOSIVI — VIETATO USARE FIAMME LIBERE — VIE-
TATA L’APERTURA ALLE PERSONE NON AUTORIZZA- - nel caso di manipolazione di pretensionatori attivati, cioé
TE). con l’innesco del propellente già avvenuto, usare guanti
di protezione e occhiali protettivi;
Rottamazione moduli Air-Bag - al termine delle operazioni lavarsi accuratamente le mani
con sapone neutro ed in caso di eventuale contattodelle
I moduli Air-Bag montati sul veicolo non devono essere de- polveri residue del dispositivo con gli occhi, sciacquare
moliti con il veicolo stesso, ma preventivamente rimossi e poi immediatamente con acqua corrente;
attivati come descritto nelle pagine seguenti.
- scollegare i due cavi della batteria (prima quello negativo)
Le unità Air-Bag non possono essere rottamate senza prima isolarne i morsetti con nastro isolante e attendere almeno
essere attivate. 10 minuti prima di procedere;
Nel caso in cui, durante un incidente il modulo Air-Bag non si - il pretensionatore durante l’attivazione, sviluppa calore; é
sia attivato, bisogna considerare il dispositivo ancora carico. pertanto necessario attendere almeno 10 minuti dopo
l’attivazione stessa, prima di intervenire;
Tutto il materiale inesploso NON DEVE ESSERE ATTIVATO,
ma dovrà essere inviato ad un centro specializzato (per l’Italia - durante il trasporto o la manipolazione, i pretensionatori
alla GECMA di Chivasso) indicando sulla bolla di accompagna- vanno protetti da sollecitazioni causate da urti o cadute;
mento merci la dicitura: i pretensionatori che hanno subito urti o cadute, non de-
vono essere usati e devono essere riconsegnati al fornito-
- DISPOSITIVO AIR-BAG CONTENENTE CARICA PI- re segnalando l’anomalia subita;
ROTECNICA DA DISATTIVARE.
- i pretensionatori non devono essere trasportati per il na-
La spedizione dei dispositivi deve essere effettuata tassativa- stro della cintura;
mente nelle stesse confezioni/imballi con cui si sono ricevuti
- i pretensionatori devono essere protetti da scintille e da
i pezzi di ricambio e nel caso in cui non fossero disponibili è
fiamme libere; inoltre non devono essere a contatto con
possibile richiedere alla RICAMBI il solo imballo.
superfici per un tempo superiore alle 6 ore con tempera-
Ovviamente in caso di sostituzione dei dispositivi Air-Bag l’im- ture oltre i 100 ºC ;
ballo originale va mantenuto integro, per l’inoltro del dispositi-
- il propellente del generatore di gas che non é bruciato é
vo stesso non attivato.
infiammabile, pertanto, le parti del generatore non vanno
Per i MERCATI ESTERI, occorre rispettare le locali leggi vi- mai scomposte, danneggiate o manomesse;
genti.
- è proibito custodire i pretensionatori insieme a materiale
infiammabile o combustibile;
- i generatori di gas non devono venire a contatto con acidi,
Il non rispetto delle procedure qui elencate può causa- grassi e materiali pesanti, il contatto con tali sostanze può
! re attivazioni indebite delle unità Air-Bag e lesioni per- provocare la formazione di gas velenosi, nocivi o compo-
sonali. Unità Air-Bag non attivate NON devono essere sti esplosivi;
smaltite attraverso i consueti mezzi di smaltimento ri- - le cinture con pretensionatori, devono essere riposte so-
fiuti. Le unità Air-Bag non attivate contengono sostanza lo in vani o armadi che si possono chiudere a chiave, aerati
pericolose per la salute e che possono causare lesioni e lontane da fiamme libere e fonti di calore.
personali se il contenitore sigillato che le contiene viene
danneggiato durante il suo smaltimento.
I moduli Air-Bag e i pretensionatori attivi danneggiati (es. rottu- Dispiegamento di un modulo Air-Bag
ra del collegamento elettrico) devono essere conservati lonta- Attivazione a distanza
no da sostanze corrosive o ossidanti. Il mancato rispetto di tali Istruzioni generali :
direttive può provocare un incendio e/o lesioni gravi alle perso-
ne. - la procedura di attivazione può essere eseguita in un’area
aperta opportunamente individuata e recintata, lontano
da materiali potenzialmente infiammabili, liquidi, od altre
I moduli Air-Bag e pretensionatori sono dotati di una sostanze e dalle persone. Collocare il modulo Air-Bag su
! riserva di energia. Tale dispositivo fornisce l’impulso una superficie ben ferma e bloccarlo strettamente;
elettrico necessario per il dispiegamento del sacco
qualora l’incidente danneggi la batteria o i cavi aprima - ripulire l’area dove é posto il modulo da materiali e scorie
che il sensore attivi il generatore gas. (vetri, strumenti, pezzi, ecc.) che potrebbero diventare
proiettili durante il dispiegamento;
+12V 8663
62107
62108
Scollegare i cavi (1-3) della batteria (2)(prima il negativo (1) - sollevare il modulo Air-Bag (1) quanto basta a scollegare
poi il positivo (3)) e isolarli nastrandone i morsetti ; il connettore (2);
- rimuovere il modulo Air-Bag (1) dal volante (3).
Figura 16 Figura 18
62109
62108
Riattacco
Per il riattacco investire opportunamente le operazioni de-
scritte per lo stacco attenendosi alle seguenti avvertenze:
- collegare gli alberi e montare il volante facendo conicidere
il contrassegni eseguiti allo smontaggio;
62110 - i dadi autofrenanti e il dado di fissaggio volante, al montag-
Rimuovere le due viti (2) e staccare il riparo superiore (1). gio devono sempre essere sostituiti;
Rimuovere le tre viti (4) e staccare il riparo inferiore (3). - serrare i dadi e le viti alla coppia prescritta;
- dopo il serraggio del dado fissaggio volante all’ albero su-
periore occorre eseguire l’ acciaccatura del dado;
- a riattacco ultimato eseguire il controllo della funzionalità
Figura 20 del devioguida e dell’ avvisatore acustico.
62111
Figura 22
62113
86010
86012
Figura 24
Il montaggio si esegue invertendo le operazioni descritte per
lo smontaggio osservando le seguenti avvertenze:
- gli anelli di tenuta (1) e le fascette (2 e 4) al montaggio de-
vono essere sostituiti con particolari nuovi;
- lubrificare le sedi (→) sulla scatola idroguida (10), delle
cuffie di protezione (3), per facilitare il montaggio delle
stesse;
- serrare gli snodi dei tiranti sterzo (5) alla coppia di
85 ± 15 Nm (8,5 ± 1,5 kgm)
86011
19597
Print 603.93.283/A
SEZIONE 11
78 Impianto idropneumatico
52 Freni
Pagina
SIMBOLI GRAFICI PER SCHEMI IMPIANTI
IDROPNEUMATICI (VARI E GENERATORI) . 3
TUBAZIONI E RACCORDI . . . . . . . . . . . . . . . . 17
- Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 17
IMPIANTO DI FRENATURA . . . . . . . . . . . . . . . 20
Pagina Pagina
DISPOSITIVI ANTISLITTAMENTO . . . . . . . . . . . 51
DENOMINAZIONE SIMBOLO
FLUSSO IDRAULICO
FLUSSO PNEUMATICO
CONDOTTO ELETTRICO
POSSIBILITÀ DI ROTAZIONE
INCROCIO DI CONDOTTE
COLLEGATE
RUBINETTO
1 2
RUBINETTO CON SCARICO
SILENZIATORE
COMPRESSORE 0 2
0 2
COMPRESSORE ENERGY SAVING
4
POMPA VUOTO 3 2
POMPA IDRAULICA 0 2
32780
DENOMINAZIONE SIMBOLO
SEPARATORE DI CONDENSA
FILTRO 1 2
ESSICCATORE 1 2
4
ESSICCATORE 21 1
22
7
ANTICONGELATORE PILOTATO 1 2
ANTICONGELATORE AUTOMATICO
1 2
21 23
REGOLATORE DI PRESSIONE CON 1
CIRCUITO INDIPENDENTE
22 24
REGOLATORE DI PRESSIONE 1 21
REGOLATORE DI PRESSIONE 1 21
23
REGOLATORE DI PRESSIONE
(GOVERNOR) 1 2
32782 32783
DENOMINAZIONE SIMBOLO
VALVOLA RIDUZIONE
PROPORZIONALE 1 2
VALVOLA ADATTATRICE 1 2
21 23
VALVOLA PROTEZIONE A 4 CIRCUITI 1
22 24
21
VALVOLA PROTEZIONE A 3 CIRCUITI 1 23
22
21
VALVOLA PROTEZIONE A 2 CIRCUITI 1
22
VALVOLA DI SICUREZZA
VALVOLA DI RITENUTA 1 2
2
VALVOLA DI RITENUTA 2
1
2
DOPPIA VALVOLA D’ARRESTO
11 12
U
DOPPIA VALVOLA D’ARRESTO
DIFFERENZIALE M S
VALVOLA DI STROZZAMENTO
VALVOLA PARZIALIZZATRICE 1 2
DENOMINAZIONE SIMBOLO
12 P 22
4
12 22
DISTRIBUTORE FRENO
1 2
DISTRIBUTORE DI COMANDO
1 2
DISTRIBUTORE DI COMANDO 21
1 22
DISTRIBUTORE COMANDO
RALLENTATORE 13 R 23
4
SERVODISTRIBUTORE
1 2
32786
DENOMINAZIONE SIMBOLO
41 42
SERVODISTRIBUTORE
1 2
SERVODISTRIBUTORE PER
MONOCONDOTTA
1 2
41 42 43
VALVOLA TRIPLO COMANDO
FRENO RIMORCHIO
1 2
42
41 43
VALVOLA TRIPLO COMANDO
FRENO RIMORCHIO CON
SERVODEVIATORE INCORPORATO 11 22
12
1 2
CORRETTORE DI FRENATA
11 21
CORRETTORE DI FRENATA DOPPIO 12 22
12
CORRETTORE DI FRENATA CON 21
BY-PASS 11
4
4
41 42
32786 32787
DENOMINAZIONE SIMBOLO
41 42
VALVOLA RIDUZIONE
PROPORZIONALE 1 2
4
VALVOLA RIDUZIONE
PROPORZIONALE ASSERVITA
1 2
2
VALVOLA LIMITATRICE DELLA COR- 1
SA
VALVOLA LIVELLATRICE
21 22
1 2
VALVOLA LIVELLATRICE
12 23
VALVOLA LIVELLATRICE CON
LIMITATORE DI CORSA INTEGRATO 11 21
32787 32788
DENOMINAZIONE SIMBOLO
2
42
VALVOLA A COMANDO GRADUALE
41
1
13
VALVOLA COMANDO MANUALE 11 21
SOSPENSIONE CONTROLLO
ELETTRICO
12 22
1 3
VALVOLA ELETTROPNEUMATICA
1 2
VALVOLA ELETTROPNEUMATICA 1 2
VALVOLA ELETTROPNEUMATICA 21
1 22
VR ABS HZ2
MODULATORE IDRAULICO PER ABS VL HZ1
HL HR
4
VALVOLA POTENZIATRICE
1 2
32788
DENOMINAZIONE SIMBOLO
MOLLA AD ARIA
32789
DENOMINAZIONE SIMBOLO
SERVOFRENO A DEPRESSIONE
SERVOFRENO A DEPRESSIONE
CONVERTITORE
PNEUMOIDRAULICO
CONVERTITORE
PNEUMOIDRAULICO
CILINDRO OPERATORE
CILINDRO FRENO
CILINDRO A MOLLA
32790 32791
DENOMINAZIONE SIMBOLO
SERVOFRIZIONE
SERVOFRIZIONE
32791
DENOMINAZIONE SIMBOLO
A
SEMIACCOPPIAMENTO ”ISO”
M
VERSIONE ISO
A
SEMIACCOPPIAMENTO ”ISO”
M
VERSIONE CON GIUNTI ISO
A
SEMIACCOPPIAMENTO ”CUNA”
B
VERSIONE ITALIA
M
SEMIACCOPPIAMENTO ”CUNA”
A
SEMIACCOPPIAMENTO ”NATO”
M
VERSIONE NATO
32792 32793
DENOMINAZIONE SIMBOLO
4
1 5
2 3
SEMIACCOPPIAMENTO
V
Z
A
A
M
SEMIACCOPPIAMENTO
V
Z
A
12
22
SEMIACCOPPIAMENTO 4
12
A
22
M
SEMIACCOPPIAMENTO 4
1 2
32793
DENOMINAZIONE SIMBOLO
MANOMETRO
MANOMETRO
TRASMETTITORE DI PRESSIONE
LAMPADINA
INTERRUTTORE A COMANDO
MECCANICO
INTERRUTTORE A PRESSIONE
AVVISATORE ACUSTICO
SENSORE
32794
DENOMINAZIONE SIMBOLO
32795
Figura 2
10399
Il montaggio della tubazione sul veicolo, si esegue tenendo Sostituzione delle tubazioni flessibili con
conto di alcuni importanti accorgimenti: raccordi ad innesto rapido
- Le piegature devono rispettare i raggi minimi, in modo da
evitare strozzature;
Raccordi girevoli:
Diametro delle tubazioni Raggio minimo di curvatura
mm mm Figura 5
6x1 ~ 40
8x1 ~ 50
10 x 1,5 ~ 60
12 x 1,6 ~ 75
16 x 2,34 ~ 100
Figura 7 Figura 9
39308
- Inserire a mano il tubo (2) nel raccordo (1), con una forza
variabile da 30 a 120 N in funzione del diametro del tubo
stesso, in modo che la tacca L1 sia posizionata all’interno
del raccordo mentre la tacca L2 sia visibile.
33977
33978
A
FILETTATURA DIMENSIONI DEGLI
33976
RACCORDO ANELLI DI TENUTA
- Segnare in modo evidente ed indelebile con inchiostro, due M 12 x 1,5 11,0 x 2,0
tacche di riferimento su entrambe le facce diametralmente
opposte del tubo per un angolo ² 750, posizionate alle M 14 x 1,5 -
distanze L1 ed L2 per garantire un corretto montaggio.
M 16 x 1,5 15,0 x 2,0
M 22 x 1,5 -
NOTA Le quote L1 ed L2 variano in funzione del diametro
del tubo e vanno misurate dalla parte più lunga del
tubo (vedere Figura 7).
Ogni volta che una tubazione viene staccata dal rac-
0 -0,5 -0,5 cordo con innesto rapido è necessario sostituire il rac-
D L +0,5 L1 +1 L2 +1 !
cordo stesso. I raccordi con innesto rapido vengono
(mm) (mm) (mm) (mm) forniti di ricambio completi.
6 19,8 17 22
IMPIANTO DI FRENATURA
Schema di principio per veicoli 35S
Figura 11
52378
1. Depressore - 2. Serbatoio del vuoto (2 litri) - 3. Servofreno - 4. Presa di controllo pressione idraulica - 5. Correttore di frena-
ta a comando meccanico doppio (per veicoli con sospensioni meccaniche) - 6. Leva per freno di stazionamento - 7. Pinza freno
posteriore - 8. Disco freno posteriore - 9. Correttore di frenata a comando pneumatico doppio (per veicoli con sospensioni
pneumatiche) - 10. Disco freno anteriore - 11. Pinza freno anteriore - A. Dalla sospensione pneumatica.
52379
1. Depressore - 2. Serbatoio del vuoto (da 2 litri per veicoli 35C, 40C, da 5 litri per veicoli 50C - 60C - 65C) -
3. Servofreno - 4. Presa di controllo pressione idraulica - 5. Correttore di frenata a comando meccanico (per veicoli con sospen-
sioni meccaniche) - 6. Leva per freno di stazionamento - 7. Pinza freno posteriore - 8. Disco freno posteriore - 9. Freno a tam-
buro per stazionamento - 10. Correttore di frenata a comando pneumatico (per veicoli con sospensioni pneumatiche) -
11. Disco freno anteriore - 12. Pinza freno anteriore - A. Dalla sospensione pneumatica.
74938
1. Modulatore elettroidraulico - 2. Depressore - 3. Serbatoio del vuoto - 4. Servofreno - 5. Presa di controllo pressione idraulica
- 6. Leva per freno di stazionamento - 7. Pinza freno posteriore - 8. Disco freno posteriore - 9. Centralina elettronica -
10. Sensore giri ruote - 11. Ruota fonica - 12. Disco freno anteriore - 13. Pinza freno anteriore
Schema di principio per veicoli 35C - 40C - 50C - 60C - 65C con ABS - ABD - EBD
Figura 14
52381
1. Modulatore elettroidraulico - 2. Depressore - 3. Serbatoio del vuoto - 4. Servofreno - 5. Presa di controllo pressione idraulica -
6. Leva per freno di stazionamento - 7. Freno a tamburo di stazionamento - 8. Disco freno posteriore - 9. Pinza freno posteriore -
10. Centralina elettronica - 11. Sensore giri ruote - 12. Ruota fonica - 13. Disco freno anteriore - 14. Pinza freno anteriore.
Veicoli 35S
52382
1. Servofreno - 2. Pinza freno anteriore - 3. Disco freno anteriore - 4. Depressore - 5. Serbatoio del vuoto - 6. Prese di controllo
pressione - 7. Correttore di frenata - 8. Disco freno posteriore - 9 Pinza freno posteriore
DAILY CNG
Print 603.93.438
DAILY CNG
Print 603.93.438
Figura 16
Veicoli 35C - 40C - 50C - 60C - 65C
52383
IMPIANTO IDROPNEUMATICO - FRENI
1. Servofreno - 2. Pinza freno anteriore - 3. Disco freno anteriore - 4. Depressore - 5. Serbatoio del vuoto - 6. Presa di controllo pressione - 7. Correttore di frenata -
8. Disco freno posteriore - 9. Pinza freno posteriore.
Disposizione sul veicolo dei principali componenti dell’impianto frenante con ABS
74992
1. Servofreno a depressione - 2. Modulatore elettroidraulico - 3. Disco freno anteriore - 4. Ruota fonica - 5. Sensore giri ruote - 6. Depressore - 7. Serbatoio del vuoto -
8. Centralina elettronica - 9. Pinza freno anteriore - 10. Prese di controllo pressione idraulica - 11. Disco freno posteriore - 12. Pinza freno posteriore -
13. Interruttore segnalazione luci posteriori di arresto (nei veicoli con EDC gli interruttori sono due, segnalano alla centralina ABS - EDC che il veicolo è in frenata) -
14. Accumulatore idraulico - 15. Modulatore elettroidraulico - 16. Centralina elettronica.
DAILY CNG
Print 603.93.438
DAILY CNG
Print 603.93.438
Figura 18
TUBAZIONI FRENI ANTERIORI
74993
1. Servofreno a depressione - 2. Modulatore elettroidraulico - 3. Disco freno anteriore - 4. Ruota fonica - 5. Sensore giri ruote - 6. Depressore - 7. Correttore di frenata -
IMPIANTO IDROPNEUMATICO - FRENI
8. Centralina elettronica - 9. Pinza freno anteriore - 10. Prese di controllo pressione idraulica - 11. Disco freno posteriore - 12. Pinza freno posteriore - 13. Interruttore segnalazio-
ne luci posteriori di arresto (nei veicoli con EDC gli interruttori sono due, segnalano alla centralina ABS - EDC che il veicolo è in frenata) - 14. Accumulatore idraulico -
15. Modulatore elettroidraulico - 16. Centralina elettronica.
DESCRIZIONE FRENI
Frenatura di Servizio Freni Anteriori e Posteriori a disco
A pedale, del tipo idraulico a due circuiti indipendenti. Entram- - Anteriore tipo BREMBO 2x44 (mod. 35S);
bi i circuiti sono asserviti dal servofreno funzionante a depres-
sione. - Anteriore tipo BREMBO 2x44 (mod. 35C - 40C - 50C);
Nel circuito idraulico dei freni posteriori, dei veicoli senza ABS, - Anteriore tipo BREMBO 2x52 (mod. 60C - 65C)
é inserito il correttore di frenata con lo scopo di adeguare la - Posteriore tipo BREMBO 1x52 (mod. 35S);
frenata delle ruote posteriori in funzione del carico trasporta-
to. - Posteriore tipo BREMBO 2x44 (mod. 35C - 40C - 50C);
Il pedale agisce, tramite servofreno, sul cilindro maestro a dop- - Posteriore tipo BREMBO 2x46 (mod. 60C - 65C)
pia sezione che mette il liquido freni in pressione. Nelle guarnizioni frenanti é annegato un cavetto elettrico col-
Lo spostamento degli stantuffi nel corpo pinza, sotto l’azione legato ad una spia ubicata sul cruscotto la quale segnala l’usura
della pressione idraulica, provoca la compressione delle guar- delle guarnizioni stesse.
nizioni frenanti sulle due superfici del disco freni e quindi l’arre-
sto del veicolo.
Frenatura di Soccorso
Frenatura di Stazionamento
DIAGNOSTICA
SEZIONE 1
La ricerca guasti dei sistemi ABS può essere eseguita mediante gli strumenti di diagnosi Modus, E.A.SY. e IT 2000.
Gli strumenti sono essenziali per eseguire una diagnosi completa ed intervenire correttamente sui singoli guasti.
Ogni singolo strumento visualizza la guida per la diagnosi e per l’intervento riparativo.
Strumenti di diagnosi
MODUS (Maintenance and diagnositc system)
Stazione di diagnosi computerizzata dedicata alla diagnosi dei sistemi frenanti, sospensioni pneumatiche, motori ed impianti control-
lati elettronicamente.
La stazione è dotata di funzioni ausiliari quali: programmazione centraline elettroniche, consultazione catalogo ricambi, tempari,
...
Il veicolo è dotato della presa di diagnosi a 30 poli per interfacciarsi con lo strumento.
SEZIONE 2
4 - Sfrenatura di stazionamento ritardata;
Principali anomalie di funzionamento dell’impianto freni:
5 - In fase di frenatura il veicolo sbanda;
1 - Frenatura di servizio scarsa o irregolare dell’asse
6 - Usura precoce delle guarnizioni frenanti;
posteriore;
7 - Corsa eccessiva o anomala del pedale freni;
2 - Frenatura di servizio scarsa o irregolare dell’asse
anteriore; 8 - Freni rumorosi.
3 - Frenatura di stazionamento scarsa o assente;
Perdite o rotture delle tubazioni dell’impianto idraulico. Chiudere o sostituire i raccordi allentati o danneggiati.
SI Sostituire le tubazioni rotte o danneggiate.
NO
NO
NO
Inefficiente funzionamento dei freni posteriori. Revisionare i freni posteriori sostituendo i particolari
SI usurati.
NO
NO
Inefficiente funzionamento del correttore di frenata Regolare e se necessario sostituire il correttore di fre-
(veicoli senza ABS). SI
nata.
(Continua)
NO
NO
Perdite o rotture delle tubazioni dell’impianto idraulico Chiudere o sostituire i raccordi allentati o danneggiati.
SI Sostituire le tubazioni rotte o danneggiate
NO
NO
NO
Inefficiente funzionamento delle pinze freno Revisionare e se necessario sostituire le pinze freno
SI
(Continua)
Inefficiente funzionamento dei freni anteriori Revisionare i freni anteriori sostituendo i particolari
SI usurati
NO
NO
NO
3 FRENATURA DI STAZIONAMENTO
SCARSA O ASSENTE
NO
NO
Inefficiente funzionamento dei freni posteriori Revisionare i freni posteriori sostituendo i particolari
SI usurati
SFRENATURA DI STAZIONAMENTO
4 RITARDATA
NO
NO
Inefficiente funzionamento delle pinze posteriori (pin- Revisionare le pinze sostituendo i particolari usurati
ze 1x52) SI
NO
Inefficiente funzionamento del freno a tamburo per Registrare o revisionare il freno a tamburo per stazio-
stazionamento (pinze 2x44) SI namento sostituendo i particolari usurati
Perdite o rotture delle tubazioni dell’impianto idraulico Chiudere o sostituire i raccordi allentati o danneggiati.
SI Sostituire le tubazioni rotte o danneggiate
NO
Inefficiente funzionamento del correttore di frenata Regolare e se necessario sostituire il correttore di fre-
SI
(veicoli senza ABS) nata
(Continua)
NO
NO
Inefficiente funzionamento del correttore di frenata Regolare e se necessario sostituire il correttore di fre-
(veicoli senza ABS) SI nata
NO
NO
NO
Liquido freni con basso punto di ebollizione per: Sostituire il liquido freni (usare liquido tipo Tutela
SI DOT SPECIAL)
- Mancata sostituzione annuale
- Presenza d’acqua nell’impianto
- Liquido impiegato non specifico
NO
8 FRENI RUMOROSI
NO
Presenza di corpi estranei tra dischi e guarnizioni fre- Rimuovere i corpi estranei tra guarnizioni frenanti e di-
nanti SI schi
NO
COPPIE DI SERRAGGIO
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
Vite fissaggio coperchio e disco freno al mozzo ruota (Assale 5823) 98,1 ÷ 107,9 9,8 ÷ 10,7
Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota (Assale 5817) 19,5 ÷ 24 1,9 ÷ 2,4
Vite fissaggio supporto pinza freno al fuso a snodo (Assale 5817) 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
Vite fissaggio riparo al fuso a snodo (Assale 5817 - 5823) 6 ÷ 7,5 0,6 ÷ 0,7
Ghiera fissaggio disco freno al mozzo ruota (Assale 5817 - 5823) 256 ÷ 314 25,6 ÷ 31,4
Ghiera fissaggio mozzo ruota (Assale 5819) 257 ÷ 314 25,7 ÷ 31,4
Vite fissaggio pinza al supporto porta pinza (Assale 5819 - 5823) 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
Vite di fissaggio semialbero al mozzo ruota (Ponte 450311/1 - 450511) 63 ÷ 76 6,3 ÷ 7,6
Vite di fissaggio pinza freno (Ponte 450210) 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
Ghiera ritegno cuscinetto mozzo ruota (Ponte 450311/1 - 450511) 618 ÷ 667 61,8 ÷ 66,7
Viti fissaggio disco freno al mozzo ruota (Ponte 450311/1 - 450511) 69 ÷ 76 6,9 ÷ 7,6
Vite fissaggio supporto pinza al supporto ganasce (Ponte 450311/1 - 450511) 180 ÷ 220 18 ÷ 22
Fissaggio prigioniero al disco freno (applicare sulla filettatura sigillante IVECO 1905683) 85 ÷ 104 8,5 ÷ 10,4
(Assale 5819)
Vite fissaggio supporto pinza freno al fuso a snodo (Assale 5819) 154 ÷ 170 15,4 ÷ 17
Vite fissaggio piastra e disco freno al mozzo ruota (Assale 5819) 94 ÷ 115 9,4 ÷ 11,5
Dado fissaggio ruota (Assale 5819 - 5823 - Ponte 450517/2) 284,5 ÷ 343,3 28,5 ÷ 34,3
Vite fissaggio coperchio e riparo in lamiera alla scatola ponte (Ponte 450210) 81 ÷ 100 8,1 ÷ 10
Vite fissaggio supporto ganasce alla scatola ponte (Ponte 450311/1 - 450511) 85 ÷ 97 8,5 ÷ 9,7
Vite fissaggio pinza al supporto porta pinza (Assale 5817) 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
Vite fissaggio supporto sensore (Ponte 450311/1 - 450511 - 450517/2) 5÷7 0,5 ÷ 0,7
COPPIE DI SERRAGGIO
COPPIA
PARTICOLARE
Nm kgm
Vite fissaggio disco freno al mozzo ruota (Assale 5823) 98 ÷ 108 9,8 ÷ 10,8
Vite fissaggio supporto pinza freno al fuso a snodo (Assale 5823) 176 ÷ 217 17,6 ÷ 21,7
Ghiera fissaggio mozzo ruota (Assale 5823) 363 ÷ 441 36,3 ÷ 44,1
Ghiera ritegno cuscinetto mozzo ruota (Ponte 450517/2) 441 ÷ 540 44,1 ÷ 54
Viti fissaggio disco freno al mozzo ruota (Ponte 450517/2) 54 ÷ 59 5,4 ÷ 5,9
Fissaggio prigioniero al disco freno (applicare sulla filettatura sigillante IVECO 1905683) 52 ÷ 64 5,2 ÷ 6,4
(Assale 5823)
Vite fissaggio supporto ganasce freno alla scatola ponte (Ponte 450517/2) 52 ÷ 57 5,2 ÷ 5,7
ATTREZZATURA
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
99355087 Chiave poligonale (65 mm) per dado mozzi ruote (450311/1 - 450511)
99357080 Chiave (91,5 mm) per dado registro cuscinetto mozzi ruote
(Ponte 450517/2)
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
N. ATTREZZO DENOMINAZIONE
- diametro ∅ mm 44 44 52
S - normale S mm 12 15
(*) Spessore rimanente del materiale d’attrito per avere la spia accesa (trancio cavo)
- 0,110 min
Giuoco assiale cuscinetti mozzi mm
- 0,140 max
Non registrabile
Registrazione giuoco assiale cuscinetti mozzi ruote
Serraggio a coppia dado di fissaggio
450511
FRENI A DISCO PONTE 450210 450517/2
450311/1
Cilindri pinze freno:
∅ - numero 1 2 2
- diametro mm 52 44 46
Spessore guarnizioni frenanti: 15
S - minimo ammesso S mm 2,9 ÷ 3,4 (*)
+0,2
∅ Diametro dischi freno mm 276 0,2 289 −0 306 0,2
L h
Larghezza d
delle
ll guarnizioni
i i i ffrenanti:
ti L mm ~42
42
L
G
Gi
Gioco ffra lle guarnizioni
i i i ffrenantiti e tamburo:
t b G mm 0 2÷0 5
0,2÷0,5 0 3÷0 4
0,3÷0,4
(*) Spessore rimanente del materiale d’attrito per avere la spia accesa (trancio cavo)
450511
MOZZI RUOTE 450210 450517/2
450311/1
Print 603.93.283
CONTROLLI
Pinza per freno a disco Controllare lo stato di usura delle guarnizioni frenanti, le rigature del di-
sco e l’efficienza degli stantuffi.
Tubazioni e raccordi Verificare che i tubi flessibili non siano tenuti a contatto con olio o grasso
minerale, solventi della gomma; premere energicamente, sul pedale fre-
no e controllare che i tubi non presentino rigonfiamenti o perdite.
Controllare che tutte le staffette di ancoraggio delle tubazioni siano ben
fissate; il loro allentamento é infatti causa di vibrazioni, con conseguente
pericolo di rotture.
Controllare che non vi siano perdite di liquido dai vari raccordi, altrimen-
ti si renderà necessario serrarli a fondo, con l’avvertenza di non provoca-
re, durante la chiusura, l’anormale torsione dei tubi.
In tutti i casi sopra accennati é necessario sostituire i relativi particolari
qualora sussista anche il minimo dubbio sulla loro efficienza.
A prescindere dalle loro condizioni é consigliabile sostituire i tubi flessi-
bili dopo un notevole chilometraggio oppure dopo un lungo periodo
d’uso del veicolo; ciò per evitare la rottura improvvisa, dovuta ad invec-
chiamento ed affaticamento.
790530 Depressore
Figura 19
É il componente che genera la depressione per il funziona-
mento del servofreno.
32277
Diagnostica
INCONVENIENTE CAUSA POSSIBILE RIMEDIO
Perdite olio dal coperchio Coppia di serraggio tra depres- Bloccare le viti secondo i valori riportati nell’apposita tabella.
sore e motore non esatta.
Superfici di tenuta coperchio Controllare le superfici di tenuta, sostituire le parti difettose o
non perfettamente piane. riportarle in piano.
Guarnizione tra pompa e mo- Sostituire la guarnizione.
tore rotta.
Scarso rendimento Giuoco eccessivo tra le palette Sostituire le palette, o il depressore completo.
e la superficie di scorrimento.
Imperfetta tenuta delle tuba- Controllare la tenuta ed, eventualmente sostituire le tubazioni
zioni di collegamento o della di collegamento o sostituire la valvola unidirezionale.
valvola unidirezionale.
Mancanza di lubrificazione. Pulire accuratamente i condotti dell’olio.
Figura 20
32279
784010 Spurgo aria dal circuito idraulico Terminata l’operazione di spurgo, collegare l’asta di comando
(veicoli senza ABS) del correttore di frenata.
Circuito freni anteriori
Figura 21 Ultimare le operazioni di spurgo aria dal circuito
! frenante, rabboccare con liquido freni Tutela DOT
SPECIAL fino al livello massimo.
52399
Circuito freni posteriori
Figura 22
In alternativa si può eseguire lo spurgo aria dal circuito frenan-
te con il dispositivo disaeratore 99306010 procedendo nel
seguente modo:
1. caricare il serbatoio aria (4);
2 riempire di liquido freni il serbatoio (5);
3 applicare sulla vite di spurgo un tubetto di plastica traspa-
rente (6) la cui estremità sia stata immersa in un recipiente
parzialmente riempito di liquido freni;
4 sostituire il coperchio del serbatoio liquido freni con uno
(7) adatto prelevato dalla scatola di dotazione del disaera-
tore;
45022
5 inserire il tubo (1) del dispositivo 99306010 sul coperchio
del serbatoio liquido freni;
Scollegare l’asta di comando del correttore di frenata e, bloc- 6 svitare di un giro la vite di spurgo, aprire il rubinetto (3) fino
carla verso l’alto in modo da mettere il correttore in posizio- a rilevare sul manometro (2) una pressione di 1÷1,2 bar.
ne di massima apertura.
Quando dal circuito il liquido freni uscirà omogeneo, chiude-
Effettuare quindi lo spurgo dell’aria dal circuito idraulico ope- re la vite di spurgo e scaricare l’aria dal serbatoio (4) del dispo-
rando come già descritto per lo spurgo dell’aria nel circuito sitivo. Ripetere queste operazioni su tutte le ruote.
freni anteriori.
Lanciare routine
“SPURGO”
su una delle 4 ruote
NOTA Ultimate le operazioni di spurgo aria dal circuito frenante, rabboccare con liquido freni fino al livello massimo (non
utilizzare liquido freni usato in precedenza).
52385 52387
102919
DIAGRAMMA PRESTAZIONI
A. Pressione in entrata (in bar) - B. Pressione in uscita (in bar)
P. Carico - Rapporto = 0,25
Regolazione del correttore di frenata sul
veicolo
Per impedire uno sbandamento od un bloccaggio delle ruote
del veicolo durante la frenata, è necessario procedere ad in-
tervalli regolari al controllo ed all’eventuale regolazione del
dispositivo; il che consiste nel verificare i valori riportati nella
targhetta (Figura 26) applicata sulla parte interna del cofano
motore.
- caricare il veicolo in modo da ottenere la sequenza di ca- 784310 Correttore di frenata a comando
rico riportata nella tabella Figura 26, ripartita sull’asse po- meccanico doppio (Veicoli 35S)
steriore in egual modo sul lato destro e sinistro del veico-
lo con una tolleranza di ± 5 kg.
Figura 29
Figura 28
52390
Il correttore di frenata regola automaticamente, in funzione del
carico che grava sul ponte posteriore, la coppia frenante prodot-
ta dai freni del ponte stesso.
52389
Esso ha la funzione importante, specie a veicolo scarico di limita-
re la coppia frenante che bloccherebbe le ruote posteriori con
- con il motore in moto al minimo e con una pressione di conseguente slittamento e sbandamento del veicolo.
100 bar, letta sul manometro (3) a monte del correttore,
verificare che la pressione di uscita letta sul manometro
(2) a valle del correttore, corrisponda ai valori riportati Figura 30
sulla targhetta altrimenti sostituire il correttore;
- qualora le pressioni rilevate a valle del correttore non
corrispondano a quelle riportate in Figura 26, agire come
segue
- scollegare la barretta (4, Figura 27) dal ponte;
- verificare inoltre, agendo sulla leva di rinvio (3, Figura 27),
che il pistoncino del correttore di frenata scorra regolar-
mente nella propria sede altrimenti sostituire il correttore;
- ricollegare l’astina (4, Figura 27) di regolazione al ponte;
DISPOSITIVI ANTISLITTAMENTO
I dispositivi di seguito descritti, sono integrati in un unico im- Veicoli 35C - 40C - 50C - 60C - 65C
pianto ed unica centralina.
Figura 32
Dispositivo antibloccaggio ruote (ABS)
Il sistema è costituito da: un modulatore elettroidraulico e da
una centralina elettronica assemblata sul modulatore, ubicati
nel vano motore; quattro sensori e quattro ruote foniche che
rilevano il numero di giri delle ruote.
R
La tendenza al bloccaggio di una o più ruote, sia anteriori che
posteriori, rilevata dai sensori attraverso gli impulsi delle ruo-
te foniche, viene comunicata alla centralina elettronica la qua-
le per mezzo del modulatore elettroidraulico regola indipen-
dentemente o contemporaneamente la pressione nel circui-
to idraulico dell’asse anteriore e dell’asse posteriore.
Figura 33
Veicoli 35S
Figura 31
35383
Durante tutte le operazioni descritte di seguito, il tu- Scollegare la connessione (2) del sensore di usura. Svitare la
bo flessibile di ingresso olio nella pinza non deve es- vite (1). Estrarre la bussola (4) facendo leva con un cacciavite
! nell’apposita sede. Allontanare il corpo pinza (3) dal supporto
sere scollegato
facendolo ruotare attorno all’altra bussola fino a consentire
l’estrazione delle pastiglie freno.
Figura 34 Figura 37
455026
Figura 35
79253
Figura 40
Non danneggiare le superfici dei pistoni e le cuffie di
! protezione a contatto con l’utensile.
Figura 39
52272
79526
Figura 42
Inserire le nuove guarnizioni frenanti (1) nel supporto pinza
freno e controllare che scorrano liberamente nelle proprie
sedi.
52273
52274 50734
Rimuovere il tappo (1) di protezione.
Scollegare la connessione elettrica (2) del sensore di usura
guarnizioni.
Scollegare la tubazione (3) dalla pinza (4) e scaricare il liquido Per tutte le pinze freno
freni. Figura 46
Svitare le viti (1e 5) e staccare la pinza freni (4).
Riattacco
45045
Controllare visivamente le condizioni delle cuffie parapolvere se Mediante attrezzo 99372236 (1) far arretrare il pistoncino
presentano deformazioni o rotture è necessario sostituirle. (3) spingendo costantemente secondo l’asse del pistoncino
con una forza di ~ 300 ÷ 400N, far ruotare contempora-
Rimuovere la sporcizia dalla pinza freno utilizzando una spaz-
neamente in senso orario l’attrezzo, fino ad ottenere il com-
zola metallica evitando di danneggiare le cuffie parapolvere.
pleto arretramento del pistoncino (3).
Pulire la zona di appoggio pastiglie utilizzando materiali e pro-
dotti idonei (es. un panno umido) evitando invece diluente Durante l’operazione fare attenzione a non provo-
nitro-percloro, benzina, ecc. che potrebbero danneggiare le ! care torsioni alla cuffia di protezione (2) o che la stes-
cuffie di protezione. sa si gonfi.
Fare uscire l’aria dall’interno della cuffia scalzandola
Controllare le superfici del disco freno ed assicurarsi che non dalla pinza freno.
sia corroso, rigato o solcato. Screpolature superficiali di lieve
entità sono accettabili, ma è necessario provvedere alla retti-
Per tutte le pinze freno
fica del disco freno come descritto nel capitolo relativo, diver-
samente se usurato sostituire il disco freno. Figura 50
Figura 48
46290
50734
527443 Stacco e riattacco pinze freno Rimuovere la graffetta (1) di ritegno e sganciare la fune freno
Stacco di stazionamento.
Per pinze freno 1x52 Riattacco
Figura 52
46046
45033
Scollegare la connessione elettrica (3) del sensore di usura Portare le pinze al banco. Inserire un blocchetto di legno (2) in
guarnizioni. modo tale da permettere la fuoriuscita dei pistoncini (1) senza
Scollegare la tubazione flessibile (2) della pinza (5) dal tubo che si danneggino o che siano pericolosi per l’operatore.
rigido con chiave idonea (tappare il tubo rigido per evitare la
fuoriuscita di liquido freni). Mediante pistola (3), introdurre aria nelle pinze freno fino a
Rimuovere, se presenti, i tappi di protezione; svitare le viti (1 provocare l’espulsione dei pistoncini (1).
e 4) e staccare la pinza freni (5).
Rimuovere le cuffie parapolvere dalle relative sedi.
NOTA La tubazione flessibile va rimossa al banco.
Figura 56
Per pinze freno 1x52
Figura 54
45034
Figura 57 Montaggio
Lubrificare i pistoncini e gli anelli di tenuta con liquido
freni Tutela DOT SPECIAL.
Figura 58
45035
Rimuovere gli anelli di tenuta (1) dalle sedi dei cilindretti della
pinza freno.
45035
Pulizia e controllo dei particolari componenti Inserire gli anelli di tenuta (1) nelle apposite sedi del corpo
Per tutti i tipi di pinze freno pinza freno.
Figura 60
45040
45038
Mediante l’apposito apparecchio per rettifica 99301001 (1),
Per lo stacco e riattacco del disco freno (1) attenersi alle pro- procedere alla rettifica di entrambe le superfici di lavoro del
cedure riportate nelle sezione “assali” e “ponti”. disco freno.
Esaminare lo stato di usura delle superfici dei dischi freno.
Durante l’operazione di rettifica, procedere gradual-
Riscontrando valori diversi da quelli riportati nella tabella ca- mente con l’avanzamento della molla a settori, fino
ratteristiche e dati effettuare le operazioni di tornitura e retti- ! ad asportare totalmente i residui di tornitura.
fica dei dischi freno, e se necessario sostituirli.
45039
52746
Figura 64
Figura 66
52747
Serrare le viti alla coppia di serraggio prescritta secondo l’or- Rimuovere i pernetti (3) di ritegno ganasce ed il dispositivo
dine dello schema. (4) di aggancio della fune del freno di stazionamento.
45047
62674
52277
Print 603.93.283
SEZIONE 12
Manutenzione programmata
Pagina
MANUTENZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
INTERVENTI DI CONTROLLO
E/O MANUTENZIONE . . . . . . . . . . . . . . . . . 4
Print 603.43.353
MANUTENZIONE
NOTE:
(1) In caso di percorrenze annuali molto basse, l’olio del cambio e del ponte devono essere sostituiti almeno ogni 3 anni.
(2) Precoci intasamenti del filtro aria sono generalmente dovuti a condizioni ambientali. Per questo motivo esso deve essere
sostituito quando segnalato dall’apposito sensore indipendentemente dalla prescrizione che deve comunque essere rispettata
in assenza di specifiche indicazioni.
(3) Utilizzare l’operazione appropriata per consentire la revisione periodica secondo il regolamento ECE R110.
PRINT 603.93.283
104996
Figura 2
104997
SEZIONE 13
76000 Impianto elettrico/elettronico
Pagina
AVVERTENZE GENERALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
CODICI TECNICI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
RETE DI POTENZA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
- Rete positiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14
- Rete negativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
- Batteria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
- Commutatore a chiave . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
- Centralina di interconnessione . . . . . . . . . . . . 21
CONNETTORI DI GIUNZIONE . . . . . . . . . . . . . . 22
Print 603.93.283/A
Pagina Pagina
Pagina Pagina
IMPIANTO 4 CANALI INCROCIATI (X) . . . . . . . 116 - Norme di sicurezza nella manipolazione dei
moduli air bag . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147
IMPIANTO 4 CANALI IN PARALLELO (II) . . . . . . 117
- Rottamazione moduli air bag . . . . . . . . . . . . . 147
- Ubicazione componenti . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
- Norme di sicurezza nella manipolazione dei
- Sensore su ruota fonica . . . . . . . . . . . . . . . . . 126 pretensionatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148
Pagina Pagina
- Veicoli con impianto di frenatura senza ABS . 165 - Descrizione ciclo chiusura . . . . . . . . . . . . . . . 194
- Centralina elettronica (35C - 40C) . . . . . . . . . 167 - Rimozione rivestimento inferiore plancia . . . . 196
- Centralina elettronica (60C - 65C - 50C) . . . . 168 - Montaggio sede centralina tachigrafo
elettronico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 196
- Sensore di livello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169
- Montaggio supporto centralina tachigrafo alla
- Correzione della frenata . . . . . . . . . . . . . . . . . 170 plancia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 197
- Sirena . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 183
- Descrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 187
Print 603.93.283
60 O
Fusibile lamellare su supporto porta teleruttori
Collegamento ad un punto di massa di e fusibili
5A
4
potenza 4 = numero fusibile
5A = portata
59 O
Collegamento ad un punto di massa di 59-60 = identificazione morsetti
segnale
Simbologia cablaggi
Nessuna protezione
Protezione con nastratura PVC continua
Protezione con nastratura PVC a spirale 30 mm
Il simbolo indica un nodo
AVVERTENZE GENERALI
Non scollegare mai la batteria dell’impianto o aprire il deviatore generale di corrente con motore endotermico
! in moto.
Non avviare il motore senza aver prima collegato permanentemente la batteria.
Le procedure di memorizzazioni chiavi sono influenzate dai disturbi elettromagnetici (cellulari, ecc.).
! Pertanto durante la memorizzazione chiavi:
1. Attenzione che in cabina o in prossimità delle chiavi non vi siano delle fonti di disturbo.
2. Le chiavi che non sono inserite nel quadro devono essere almeno ad 1 metro di distanza.
Le misurazioni nelle centraline elettroniche di comando, nei collegamenti a spina e negli allacciamenti elettrici ai com-
! ponenti, possono essere effettuate solo su linee di collaudo appropriate, con apposite spine e bussole a spina. Non
usare in nessun caso mezzi impropri come fili metallici, cacciaviti, fermagli e simili. Oltre al pericolo di cortocircuito
si potrebbero danneggiare in questo modo i collegamenti a spina, e ciò provocherebbe successivamente problemi
di contatto.
Per ovvie ragioni costruttive nella rete negativa dell’impianto affluiscono vari punti di massa posti sul veicolo in funzione dell’ubica-
zione dei componenti sul telaio, sul motore e sulla carrozzeria.
Idealmente, invece, tutti gli apparati dovrebbero essere collegati ad un solo punto di massa al fine di assicurare ad essi, ed in partico-
lar modo per gli apparati elettronici, un riferimento di massa chiaramente definito.
Per le ragioni suddette si deve distinguere la massa di alimentazione o massa impianto, caratterizzata da forti intensità di corrente
continua (> I A per i componenti elettromeccanici), dalla massa analogica, caratterizzata da forme d’onda a determinate frequen-
ze e di intensità di corrente piccolissima (mA, µA) dei sistemi elettronici.
La definizione della massa di segnale o massa analogica dipende dalla sensibilità dei sistemi elettronici alla EMC (compatibilità elet-
tromagnetica), in quanto segnali parassiti, emessi da sistemi di bordo o esterni al mezzo, inducono difettosi funzionamenti e/o
degradazioni dei sistemi stessi. La migliore soluzione per una massa di segnale è il collegamento con il terminale negativo della
batteria.
Al fine di minimizzare disturbi o interferenze, sia continue che transitorie, generate da irradiazioni parassite, è di fondamentale
importanza tenere sempre presente che la buona efficienza del piano di riferimento o massa impianto dipende, in ciascuno dei
suoi punti di collegamento, dalle ottime caratteristiche di conducibilità (resistenza di contatto tendente a zero).
In sintesi possiamo dire che la massa intesa come conduttore elettrico equipotenziale, ovvero come riferimento di potenziale
di tutta la componentistica elettrica/elettronica di bordo, si suddivide in massa impianto ed in massa analogica.
Figura 1
6616
Consigli pratici
I conduttori negativi collegati ad un punto di massa impianto devono essere i più brevi possibili e connessi tra di loro a “stella”,
cercando quindi che il loro serraggio sia effettuato in modo ordinato e adeguato.
Inoltre, per la componentistica elettronica le seguenti avvertenze sono da osservare tassativamente:
- Le centraline elettroniche devono essere collegate alla massa impianto quando sono provviste di involucro metallico.
- I cavi negativi delle centraline elettroniche devono essere collegati sia a un punto di massa impianto, per esempio massa vano
cruscotto (evitando i collegamenti “seriali” o a “catena”), sia al terminale negativo della batteria/e.
- Le masse analogiche (sensori), pur non essendo collegate alla massa impianto/terminale negativo batteria/e, devono presenta-
re un ottimo isolamento. Di conseguenza, una particolare cura deve essere prestata alle resistenza parassite dei capicorda:
ossidazioni, difetti di aggraffatura, ecc.
- In presenza di connettori di giunzione il tratto non schermato d, in prossimità di essi, deve essere il più breve possibile.
- I cavi devono essere disposti in modo da risultare paralleli al piano di riferimento, ossia il più vicino possibile alla struttura
telaio/scocca.
- Gli impianti elettromeccanici aggiuntivi devono essere collegati con cura alla massa impianto e non devono essere disposti
a fianco dei cavi dei componenti elettronici.
Figura 2
88039
Figura 3
A
B
4886 8576
SALDATURA AD ULTRASUONI
A. Schema elettrico - B. Schema tecnico
8577
CODICI TECNICI
03000 Alternatore autoraddrizzante con regolatore di tensione incorporato
08000 Motore avviamento
12006 Motore per specchi orientabili
12010 Motore per comando chiusura porta destra
12011 Motore per comando chiusura porta sinistra
12012 Compressore per impianto di condizionamento
12025 Motore per presa di forza
12026 Motore per comando verricello
12027 Motore per apertura o chiusura serratura porta laterale sinistra
19005 Termoavviatore
19010 Candela di preriscaldo
20000 Batteria avviamento
22001 Avvisatore acustico (tromba)
22039 Suoneria per segnalazione luci stazionamento inserite
25003 Teleruttore per inserzione fendinebbia
25006 Teleruttore per inserzione luci di arresto
25014 Teleruttore per consenso inserzione luci di stazionamento con motore fermo
25023 Teleruttore per disinserzione anabbaglianti con luci posizione inserite
25104 Teleruttore per disinserzione retarder e/o freno motore con ABS inserito
25209 Teleruttore per esclusione utilizzatori in fase di avviamento
25222 Teleruttore per consenso inserzione termoavviatore
25223 Teleruttore per consenso collegamento con atmosfera del serbatoio combustibile per termoavviatore
25307 Teleruttore per comando compressore impianto di condizionamento
25336 Teleruttore per comando giunto elettromagnetico raffreddamento motore
25337 Teleruttore per disinserzione compressore impianto di condizionamento
25340 Teleruttore per segnalazione compressore inserito al EDC
25620 Teleruttore per segnalazione filtro combustibile intasato
25704 Teleruttore per per commutazione segnale NC/NA per terzo asse sterzante
25705 Teleruttore per consenso inserzione punto
25810 Teleruttore per comando circuito riscaldo gasolio
25811 Teleruttore per comando variatore d’anticipo (KSB)
25818 Teleruttore per inserzione parabrezza riscaldato
25837 Teleruttore per inserzione pompa combustibile
25858 Teleruttore per inserzione EDC
25926 Teleruttore per consenso sollevamento sospensioni e blocco funzione abbassamento
25927 Teleruttore per consenso abbassamento sospensioni e blocco funzione sollevamento
25928 Teleruttore per inserzione lunotto termico
28002 Elettromagnete arresto motore
30003 Proiettore anabbagliante e abbagliante con luce di posizione e correttore di assetto
30011 Proiettore fendinebbia
32002 Fanale anteriore di direzione
33001 Fanale laterale di direzione
33004 Fanale laterale di ingombro
34000 Fanale posteriore multifunzione
34007 Fanale di arresto
34009 Fanale retronebbia
35000 Fanale illuminazione targa
37001 Fanale d’ingombro anteriore
39020 Lampada illuminazione posacenere
39022 Plafoniera per illuminazione interno cabina con spot orientabile
74255
COLLEGAMENTI SU BATTERIA
Figura 5
8628
Figura 6
8629
Figura 7
Nelle immediate vicinanze della batteria, è posta la centralina
di interconnessione; ha il compito di fornire, tramite ponticelli
interni, l’alimentazione + batteria alle diverse funzioni elettri-
che del veicolo.
Ad essa sono collegati un cavo di 6 mm2 e uno di 10 mm2;
alimentano, tramite saldature ad ultrasuoni, alcuni compo-
nenti e parte dei fusibili e teleruttori ubicati sul supporto po-
sto nella parte inferiore sinistra della plancia.
In particolare, i componenti e le funzioni elettriche alimentate
dal cavo di 6 mm2 sono:
- illuminazione interna, radioricevitore, accendisigari
- teleruttore esclusione utilizzatori in fase di avviamento
- lava proiettori
- presa di corrente a 13 poli
8630
- presa per allestitore
CENTRALINA DI INTERCONNESSIONE
E SUOI COLLEGAMENTI Il cavo di 10 mm2 alimenta:
- commutatore a chiave (veicolo base)
Figura 8
- devioguida (luci esterne e di emergenza)
- luci arresto
- avvisatori acustici
- plancia portastrumenti con spie di segnalazione
- climatizzazione
- bloccoporte
- bloccaggio differenziale posteriore
Infine, alla centralina di interconnessione, può essere collega-
to un cavo di 2,5 mm2 che alimenta, ove è previsto, il fusibile
33 (20A) del supporto portateleruttori/fusibili relativo alla
centralina di comando riscaldatore supplementare.
È inoltre presente un fusibile da 25A che protegge il “telerut-
tore doppio” con i circuiti ad esso collegati (ubicato nel vano
motore).
8631
SUPPORTO PORTATELERUTTORI / FUSIBILI
Figura 9
15/A 30
50 15
8632
m1
8622
Figura 10 Figura 12
m2
8623 8624
m6 m7
ms7
m3
ms8
m4 ms3
m3
m1 m5
m2
7390
8634
8635
8636
8637
ms7 Lato sinistro interno cabina Plancia portastrumenti con spie di segnala-
zione - devioguida - comando indicatore in-
sufficiente livello liquido raffreddamento
motore - trasmettitore per tachimetro elet-
7397 tronico
ms8 Parte centrale pianale Centralina elettronica air-bag
8638
Diagnosi rapida
Difetto Cause possibili Rimedio
Difetto avviamento 1. Batteria scarica Verifica dello stato di carica: se regolare,
verificare il circuito di ricarica
2. Morsetti allentati oppure ossidati o Ripristinare
cotti
3 Circuito di avviamento difettoso Vedi sezione avviamento
Tensione ai capi dei componenti 1. Batteria semi-scarica Verifica dello stato di carica; se regolare
insufficiente verificare il circuito di ricarica
2. Morsetti ossidati Carteggiare e sostituire
Livello dell’elettrolito frequentemente 1. Sovratensioni Verifica del circuito di ricarica e/o
basso serraggio dei morsetti
Figura 15
Prescrizioni di impiego
Tensione nominale impianto elettrico veicolo: 12 V
Idoneo per accoppiamento con batteria di qualsiasi capacità
Deve funzionare con la batteria collegata.
Non è ammesso il collegamento con polarità invertite.
Caratteristiche funzionali
Tensione nominale 14 V
Erogazione nominale di corrente 90A
Senso di rotazione lato comando orario
Velocità massima continuativa ≤ 12.000 min-1
8649
Temperatura ambiente di
SCHEMA ELETTRICO immagazzinamento -40 °C / +110 °C
Figura 14
8656
VISTA TECNICA
II
0
115º
I
44º
II
15/A 30
50 15
8654
Codice colore
Posizione Sotto corrente Circuito sotto tensione Morsetto Funzione cavi
0 30 - 30 Alimentazione 7777
Centralina di interconnessione
È una centralina di derivazione, che, mediante ponticelli interni, riporta su più punti di prelievo l’alimentazione positiva della batteria.
Figura 19
8630
Figura 20
74255
CONNETTORI DI GIUNZIONE
Giunzione tra cavo cabina/cofano e cavo iniezione (C1-C70)
Figura 21
76009
102893
Figura 22
76009
II 8590
2292 8087 S BR
6711 6722 AR G
0000 6750 AR HN
8591
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 6722-AR Alimentazione (+15)
2 6750-AR Alimentazione (+15)
3 8087-S Alimentazione (+15) per centralina elettronica air-bag
II 4 2292-BR Al connettore per diagnosi
5 0000-HN Massa
6 6711-G Alla spia segnalazione avaria air-bag
76009
III
8592
7777 7777
8593
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 2222 Segnale tachimetrico
2 8879 Alimentazione (+15)
3 7777 Alimentazione (+30)
III 4 - Libero
5 3400 Inserzione bloccaggio differenziale posteriore
6 6660 Alla spia segnalazione bloccaggio differenziale posteriore inserito
76009
B
7772 0000
0000
5156
D
5517
8594
0058
5517
5517
5516
2300
2400
8596
8595
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 7772 Alimentazione (+30)
2 - Libero
3 5156 Alimentazione (+15)
400
40011A 4 - Libero
(bianco) 5 0000 Massa
6 0000 Massa
7 - Libero
8 - Libero
1 5517 Alimentazione (+15)
2 0058 Massa
3 5517 Segnale tachimetrico
400
40011B 4 5516 Al trasmettitore per tachimetro
(giallo) 5 - Libero
6 - Libero
7 - Libero
8 - Libero
1 - Libero
2 - Libero
3 - Libero
40011D 4 2400 Alla plancia portastrumenti con spie di segnalazione
(marrone) 5 - Libero
6 5517 Segnale tachimetrico
7 2300 Alla plancia portastrumenti con spie di segnalazione
8 - Libero
Figura 25
8597
72025A
2283 0003
0003 2283 8598
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 2283 Luce retronebbia
2 0000 Massa
72025A
3 4418 Alimentazione plafoniera posteriore
4 0003 Accensione luci interne
Figura 26
8597
8600
72025B
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 1125 Luce di direzione
2 1172 Luce di arresto
72025B
3 3335 Luce di posizione
4 2227 Luce retromarcia
Figura 27
8597
72026A
8602
2283 2283
2227 0000
0000 2227
8603
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 2227 Luce retromarcia
72026A 2 2283 Luce retronebbia
3 0000 Massa
Figura 28
8597
6804
72026B
1177
1177
1120 3334
3334 1120
8605
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 1120 Luce di direzione
72026B 2 1177 Luce di arresto
3 3334 Luce di posizione
Figura 29
76009
72031
8608
3339 3339
4418 4418
0000 0000
0000 0003
8609
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 4418 Alimentazione (+30)
2 3330 Luce di ingombro anteriore sinistra
3 3339 Luci di ingombro anteriore destra
4 - Libero
5 6662 Segnalazione freno a mano inserito
6 0000 Massa
72031
7 8904 Al motore per comando chiusura porta laterale (furgone)
8 8903 Al motore per comando chiusura porta laterale (furgone)
9 9074-0204 All’interruttore accensione luci interne (furgone)
10 9074-0205 All’interruttore accensione luci interne (furgone)
11 - Libero
12 0000-0003 Accensione plafoniera
Giunzione tra cavo cabina/cofano e cavo presa di corrente a 13 poli o chiusura/apertura porta
posteriore (furgone)
Figura 30
76009
72032A
8612
8593
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8901 Al pin 8 connettore A della centralina elettronica per chiusura centralizzata porte
2 8902 Al pin 7 connettore A della centralina elettronica per chiusura centralizzata porte
72032A 3 7777 Alimentazione (+30)
4 7777 Alimentazione (+30)
5 1386-6120 Segnalazione luci direzione rimorchio inserite
6 8881 Alimentazione (+15)
76009
72037A 8592
8593
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8090 Alimentazione (+15)
2 8091 Al pin 26 della centralina elettronica per comando sollevamento/abbassamento veicolo
3 1194 Al connettore per diagnosi a 38 poli (cella 15)
72037A
4 7772 Alimentazione (+30)
5 8420 Comando livellamento sospensioni
6 2294 Al connettore per diagnosi a 38 poli (cella 16)
Figura 32
76009
72037B
8612
5411 5411
8613
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 6008 Segnalazione avaria impianto sospensioni autolivellanti
72037B 2 5411 Segnale tachimetrico
3 1363 Positivo con interruttore segnalazione arresto veicolo inserito
76009
8592
72038A
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 9133 Alla centralina elettronica per inserzione presa di forza totale (connettore P2 cella 3)
2 9134 Alla centralina elettronica per inserzione presa di forza totale (connettore P2 cella 4)
3 9135 Alla centralina elettronica per inserzione presa di forza totale (connettore P2 cella 5)
72038A
4 9136 Alla centralina elettronica per inserzione presa di forza totale (connettore P2 cella 6)
5 0056 Alla centralina elettronica per inserzione presa di forza totale (connettore P2 cella 7)
6 0057 Alla centralina elettronica per inserzione presa di forza totale (connettore P2 cella 8)
76009
8612
72038B
9131 9131
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 9131 All’interruttore per segnalazione presa di forza totale inserita
72038B 2 0000 Massa
3 - Libero
76009
72039A 8608
1545 8914
7741 8911
8912 8912
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 7741-8911 Alimentazione (+30)
2 - Libero
3 8879-4442 Alimentazione (+15)
4 9070-0200 All’interruttore per bloccaggio portello posteriore (furgone)
5 1545-8914 Al sensore volumetrico
72039A 6 8912 Al sensore volumetrico
7 8913 Al sensore volumetrico
8 8915 Al sensore volumetrico
9 8916 Al sensore volumetrico
10 0000 Massa
11 - Libero
12 - Libero
Giunzione tra cavo cabina/cofano e cavo antifurto con chiusura centralizzata porte
Figura 36
76009
72039B 8592
8910 9141
0000 0000
8593
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8909-9140 Alimentazione (+15)
2 0000 Massa
3 8910-9141 Alimentazione (+30)
72039B
4 - Libero
5 - Libero
6 9073-9142 Alla sirena autoalimentata per antifurto
76009
8614
72040
8906
8906
8905 1111 0000 8905
0000 8615
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8861 Alimentazione (+15/A)
2 0000 Massa
3 8862-0000 Collegamento tra i commutatori per alzacristallo porta lato passeggero
4 8002-0026 Collegamento tra i commutatori per alzacristallo porta lato passeggero
5 8830 Specchio retrovisore termico
6 - Libero
7 8859-8809 Specchio orientabile a comando elettrico
8 8857-8806 Specchio orientabile a comando elettrico
9 8858-8808 Specchio orientabile a comando elettrico
72040 10 - Libero
11 1111 Alla giunzione tra cavo cabina/cofano e cavo porta sinistra
12 0000 Massa
13 - Libero
14 - Libero
15 8905 Al motore per comando chiusura porta
16 8906 Al motore per comando chiusura porta
17 - Libero
18 - Libero
19 - Libero
20 - Libero
76009
8614
72041
0000 0000
8615
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8829 Alimentazione (+15)
2 8861 Alimentazione (+15/A)
3 8862 Collegamento tra i commutatori per alzacristallo porta lato passeggero
4 8002 Collegamento tra i commutatori per alzacristallo porta lato passeggero
5 8830 Specchio retrovisore termico
6 0000 Massa
7 8859-8809 Specchio orientabile a comando elettrico
8 8857 Specchio orientabile a comando elettrico
9 8858 Specchio orientabile a comando elettrico
10 0026
72041
11 1111 Alla giunzione tra cavo cabina/cofano e cavo porta destra
12 0000 Massa
13 5532 Alla sonda per rilevamento temperatura esterna
14 5532 Alla sonda per rilevamento temperatura esterna
15 8905 Al motore per comando chiusura porta
16 8906 Al motore per comando chiusura porta
17 - Libero
18 - Libero
19 - Libero
20 - Libero
Giunzione tra cavo plafoniera interno cabina e cavo fanale di ingombro anteriore sinistro
Figura 39
76009
72042A
8616
8617
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 0000 Massa
72042A
2 3330 Luce di ingombro anteriore
Giunzione tra cavo plafoniera interno cabina e cavo fanale di ingombro anteriore destro
Print 603.93.283
Figura 40
76009
72042B
8616
8617
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 0000 Massa
72042B
2 3330 Luce di ingombro anteriore
76009
8618
72043
8619
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 0000 Massa
72043
2 2228 Luci fendinebbia
8587
8590
72046
1125 0000 0000
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 0003 Accensione plafoniera
2 4418 Alimentazione (+30)
3 0000 Massa
72046
4 1125 Positivo con luci direzione/emergenza inserite
5 1172 Luce di arresto supplementare
6 0000 Massa
8597
72047 8602
3334 3334
0000 3335
3335 0000
8603
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 0000 Massa
72047 2 3334 Luci di ingombro lato destro veicolo
3 3335 Luci di ingombro lato sinistro veicolo
Figura 44
76009
72048A 8612
8613
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 2888-8817 Al connettore per diagnosi a 38 poli (cella 4)
72048A 2 - Libero
3 1888-8818 Al connettore per diagnosi a 38 poli (cella 3)
76009
8592
72048B
8593
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8847 Alimentazione (+15)
2 1173 Positivo con interruttore per segnalazione arresto veicolo inserito
3 0315 Disinserzione retarder
72048B
4 6005-6674 Segnalazione dispositivo ABD inserito
5 6673 Segnalazione avaria dispositivo EBD
6 6670 Segnalazione avaria dispositivo ABS
Figura 46
76009
82010A
8592
0000 7551
R M
7711 5532 CN R
4411 5532 C H
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 7551-R Alimentazione (+30)
2 4411-H Positivo con luci di posizione inserite
3 0000-M Massa
82010A
4 7711-R Alimentazione (+15/A)
5 5532-C Rilevamento temperatura esterna
6 5532-CN Rilevamento temperatura esterna
Figura 47
76009
82010B 8612
8163 5532 G L
8613
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 8163-L Al gruppo 3 interruttori per segnalazione pressione liquido refrigerante
82010B 2 - Libero
3 5532-G Alla plancia portastrumenti con spie di segnalazione (connettore B pin 11)
76009
8604
82010C
0000
0000
1196 2296
2296 1196
8605
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 1196 Al connettore per diagnosi a 38 poli (cella 13)
82010C 2 – Libero
3 2296 Al connettore per diagnosi a 38 poli (cella 14)
Connettore diagnosi
Sul lato destro del veicolo in basso (in cabina) è ubicato un connettore di diagnosi. Smontare la protezione di plastica svitando
le apposite viti.
Figura 49
9
3 16
22
29
1 35
4 38
10
17
23 36
30
8621 86435
1 L
EDC
2 K
3 L
ABS/EBD/ABD
4 K
Air Bag/Retarder 6 K
Tachimetro (connettore A cella 2 plancia portastrumenti) 8 K
Alimentazione +15/A servizi 11 Input
Immobilizer/Bloccaporte centralizzato/Antifurto 12 K
13 L
Climatizzatore
14 K
15 L
Sospensioni autolivellanti
16 K
- - -
Alimentazione +30 27 V + batteria
- - -
- 29 -
Massa 30 -
8631
59 58
SUPPORTO PORTATELERUTTORI/FUSIBILI 57 56
52
74298
IDENTIFICAZIONE TELERUTTORI
CODICE FUNZIONE
Identificazione fusibili
N.B.: Per eventuali sostituzioni attenersi alle indicazioni presenti sulla targhetta adesiva presente sul coperchio del vano fusibili.
PLANCIA PORTASTRUMENTI
Complessivo spie di segnalazione
Figura 50 58918
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
21 31
13 14 23 24
15 30 25
20
26
22
19 16 29
18 17 28 27
33
34
8655
Codice
Rif. Descrizione
componente
1 58706 Luce retronebbia
2 58002 Luci abbaglianti
3 58732 Luci posizione
4 58708 Luci emergenza
5 58707 Luci direzione motrice
6 58709 Luci direzione rimorchio
7 58700 Mancata ricarica batteria
8 58718 Avaria impianto freni (sotto TEST)
9 58722 Bassa pressione olio motore
10 58730 Basso livello olio motore (sotto TEST)
11 58719 Freno a mano inserito (sotto TEST)
12 58728 Basso livello liquido idroguida (sotto TEST)
13 - -
14 58725 Filtro aria intasato (sotto TEST)
15 58701 Avaria EDC
16 58702 Preriscaldo motore (non presente)
17 58734 Avaria EBD
18 58703 Avaria ABS
19 58713 Avaria ECAS
20 58735 Bloccaggio differenziale trasversale posteriore
21 58720 Basso livello liquido raffreddamento motore (sotto TEST)
22 58704 ABD inserito
23 - -
24 58723 Blocco maniglia emergenza (sotto TEST)
25 58733 Avaria EGR (non presente)
26 58717 Immobilizer inserito
27 58731 Riscaldamento sedili
28 58724 Segnalazione porta aperta
29 58705 Avaria Air bag
30 58715 Presa di forza totale (PTO) inserita
31 58714 Maniglia emergenza attivata (sotto TEST)
32 58711 Rallentatore inserito
33 44031 Basso livello combustibile (sotto TEST)
34 47207 Alta temperatura liquido raffreddamento motore (sotto TEST)
Complessivo strumenti
Figura 51
1 2
9 8 7 6 5 4
8655
Rif. Descrizione
1 Tachimetro elettronico
2 Girometro elettronico
3 Termometro segnalazione temperatura liquido raffreddamento motore con spia incorporata
4 Tasto per regolazione illuminazione strumenti
5 Tasto per reset odometro parziale
6 Display per: orologio, temperatura esterna (solo in presenza di climatizzatore), odometro totale (km),
odometro parziale (km)
7 Tasto per regolazione orologio (minuti)
8 Tasto per regolazione orologio (ore)
9 Indicatore livello combustibile con spia riserva
Complessivo connettori
Connettore “A” blu
Figura 52
102381
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 - -
2 2222 Segnale per spia bloccaggio differenziale anteriore e posteriore
3 2222 Attacco al connettore di diagnosi (pin 29)
4 5155 -
5 - -
6 5595 Alla cella 8 de connettore per diagnosi (linea seriale K)
7 2300 -
8 4411 Positivo per spia segnalazione luci di posizione inserite
9 2285 Positivo per spia segnalazione luci abbaglianti inserite
10 2287 Positivo per spia segnalazione luci retronebbia inserite
11 - -
12 6660 Negativo per spia segnalazione bloccaggio differenziale posteriore
13 6008 Segnale per spia segnalazione avaria impianto sospensioni autolivellanti
14 8150 Positivo per spia segnalazione avaria EDC
15 6672 Segnale per spia segnalazione ASR inserito
16 6659 Positivo sottochiave (+15) per alimentazione spie per segnalazione avaria ABD, ABS ed EBD
17 5614 Segnale contagiri
19 5584 Alla cella 28 del connettore per diagnosi (ripetitore giri motore)
20 - -
21 0058 Dal trasmettitore per tachimetro elettronico
22 5517 Segnale del trasmettitore per tachimetro elettronico
23 2400 -
24 1123 Positivo per spia segnalazione luci di direzione inserite
25 1129 Positivo per spia segnalazione luci di direzione ed emergenza inserite
26 1114 Negativo per spia segnalazione luci di emergenza inserite
27 5520 Negativo per spia segnalazione insufficiente livello liquido raffreddamento motore
28 6663 Negativo per spia segnalazione filtro intasato
29 6010 Negativo per segnalazione filtro aria intasato
30 - -
31 6673 Segnale per spia segnalazione avaria EBD
32 6670 Segnale per spia segnalazione avaria ABS
Figura 53
102380
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 0000 Massa
2 - -
3 1386 Positivo per spia segnalazione luci direzione rimorchio inserite
4 - -
5 7778 Spia per segnalazione mancata ricarica batteria
6 5503 Negativo per spia segnalazione bassa pressione olio motore
7 6662 Negativo per spia segnalazione freno a mano inserito
8 - -
9 - -
10 - -
11 - -
12 - -
13 6722 Positivo sottochiave (+15) alimentazione segnalazione avaria air-bag
14 6711 Segnale per spia segnalazione avaria air-bag
15 2222 Positivo per spia segnalazione riserva combustibile
16 0000 Massa
17 8879 Positivo sottochiave (+15) per alimentazione modulo indicatori ottici
18 8888 Positivo alimentazione (+50)
19 7772 Alimentazione (+30) positivo diretto batteria (+30) per alimentazione modulo indicatori ottici
20 4411 Positivo con commutatore luci esterne inserito
21 5506 Segnale dal sensore insufficiente livello olio motore
22 5556 Segnale dal sensore insufficiente livello olio motore
23 0000 Collegamento alla massa di segnale ms7
24 5557 Segnale dall’indicatore livello combustibile
25 5528 Segnale dall’indicatore temperatura liquido raffreddamento motore
26 5555 Negativo alla spia per segnalazione riserva combustibile
27 5552 Negativo alla spia per segnalazione alta temperatura liquido raffreddamento motore
28 8016 Negativo per spia segnalazione avaria freni
29 0000 Massa
30 - -
31 - -
32 9076 Segnale dalla spia segnalazione porta aperta
DEVIOGUIDA
Print 603.93.283
54032
Figura 54
C D
E F A
G
B
8651
SCHEMA ELETTRICO
A. Commutatore luci esterne - B. Pulsante luce retronebbia - C. Deviatore luci di direzione - D. Interruttore luci
abbaglianti/lampo luci - E. Deviatore tergicristallo - F. Pulsante elettropompa lavacristallo - G. Pulsante avvisatori acustici
Figura 55
8640
8879
P2 7728
P1 8641
Codice
Rif. Funzione
colore cavi
1 - -
2 Ingresso da antifurto 9071
3 Ingresso da interruttore luci di emergenza 7728
4 Alimentazione (+30) per pulsante avvisatore acustici 7774
5 Avvisatori acustici 1116
P1 6 Luci di direzione lato sinistro 1129
((Nero)) 7 Luci di direzione lato destro 1123
8 Massa di segnale 0000
9 Positivo con luci fendinebbia inserite 2284
10 Alimentazione (+30) per luci di direzione ed emergenza 7728
11 Luce retronebbia e spia di segnalazione luce retronebbia inserita 2283
12 Alimentazione (+15) 2283
1 Prima velocità tergicristallo 8881
2 Seconda velocità tergicristallo 8882
3 Alimentazione (+15/A) per tergicristallo 8879
4 Ingresso azzeramento tergicristallo 8873
5 Elettropompa per lavacristallo 8886
P2 6 Alimentazione (+30) per interruttore luci di posizione 3333
((Blu)) 7 Luci di posizione 3333
8 Alimentazione (+15/A) per inserzione luci anabbaglianti 2201
9 Massa di potenza 0000
10 Luci anabbaglianti 2201
11 Alimentazione (+15/A) per inserzione luci abbaglianti 2200
12 Luci abbaglianti 2200
La norma ISO sopra citata richiede un minimo contenuto di olio per quanto riguarda la protezione delle bombole.
Per evitare il grippaggio degli iniettori è necessario un contenuto superiore di olio nel gas: 70 ppm.
Normalmente questa quantità di olio è già presente nel gas compresso come conseguenza dei trafilamenti di olio dal compressore
della stazione di rifornimento.
Condizione proibita
Pressione (bar)
Condizione ammessa
74289
SVUOTAMENTO DELL’IMPIANTO
Prima di importanti interventi di riparazione (ad esempio operazioni di saldatura) sul veicolo o di manutenzione sul motore e
sul riscaldatore a metano, l’impianto gas deve essere ventilato con aria.
Di norma è sufficiente lo svuotamento parziale, cioè delle sole tubazioni escluse le bombole, tuttavia in alcuni casi potrebbe essere
necessario lo svuotamento di tutto l’impianto (bombole comprese).
La decisione dovrà essere presa di volta in volta a seconda dell’importanza e del tipo di intervento da eseguire. In caso di incertezza
privilegiare sempre la soluzione più sicura (svuotamento totale).
Se non sussistono problemi nell’impianto (ad esempio perdite) è preferibile consumare il gas con il motore.
ATTENZIONE: il funzionamento del motore con pressioni nell’impianto minori di 20 bar non garantisce la dosatura corretta
del combustibile. Al di sotto di 20 bar il motore può essere mantenuto acceso solo al minimo per evitare danni al catalizzatore.
Le successive manovre di svuotamento vanno eseguite con motore spento ed all’aperto in una zona priva di fonti di innesco in
un raggio di almeno 5 m intorno al veicolo.
Svuotamento parziale
• togliere alimentazione all’impianto elettrico disinserendo l’interruttore generale di corrente (se presente);
• scollegare i cavi della batteria e collegarli tra loro;
• collegare a terra il veicolo;
• verificare che le valvole (1) su tutte le bombole (2) siano chiuse;
• scollegare il tubo di mandata gas (4) dal riduttore di pressione (3);
• collegare un tubo di gomma (compatibile con il metano) al tubo mandata gas (4) per smaltire il gas; l’estremità libera del tubo
deve essere ad almeno 5 m da qualsiasi fonte di innesco;
Durante questa operazione il raffreddamento dovuto alla rapida decompressione potrebbe provocare congelamento. Prestare
attenzione;
• verificare che la pressione nell’impianto sia nulla.
Questa operazione ventila solo le tubazioni, non le bombole. Di questo fatto si deve tenere conto durante eventuali operazioni
sul pacco bombole per evitare incidenti. In queste condizioni è vietato effettuare lavorazioni a rischio (es. saldature) sul pacco
bombole.
Svuotamento totale
• eseguire le operazioni di svuotamento parziale descritte nel paragrafo precedente;
• verificare che le valvole (1) su tutte le bombole (2) siano chiuse;
• rimuovere le bobine dalle valvole (1) dopo aver svitato il dado superiore in plastica;
• svitare lentamente il canotto contenente gli otturatori dell’elettrovalvola. Durante questa operazione si libera il gas contenuto
nel corpo della valvola. Prestare attenzione;
• rimuovere gli otturatori dell’elettrovalvola dal canotto;
• riavvitare il canotto senza gli otturatori con una coppia di 28 Nm;
• ripetere le ultime cinque operazioni per tutte le valvole M;
• aprire per metà i rubinetti delle valvole di intercettazione (1). Con questa operazione il gas in pressione entra nei tubi. Prestare
attenzione;
• durante questa operazione il raffreddamento dovuto alla rapida decompressione potrebbe provocare congelamento. Prestare
attenzione;
• verificare che la pressione nell’impianto sia nulla.
A titolo di controllo, dopo le operazioni di smaltimento provare ad avviare il motore (non deve avviarsi).
NORME DI SICUREZZA
Norme generali di sicurezza per i veicoli e motori a gas naturale compresso
Il gas naturale è un gas presente naturalmente sotto terra. È costituito essenzialmente da metano (componente principale) e per
il resto da etano, propano o butano, biossido di carbonio ed azoto. Per renderlo meglio riconoscibile, al GNC viene addizionato
un odorizzante (THT) a cui si deve l’odore di zolfo (uova marce) di questo gas.
La composizione del gas naturale può variare notevolmente, di conseguenza anche le sue caratteristiche chimico - fisiche possono
presentare sensibili differenze.
In fase di rifornimento il gas viene compresso a 200 bar. Durante tale operazione possono venire liberate piccole quantità di gas naturale.
Il raffreddamento che segue la sua rapida decompressione può provocare a contatto con la pelle sintomi da congelamento.
Durante il rifornimento indossare guanti di protezione.
ATTENZIONE: In caso di perdite c’è PERICOLO DI ESPLOSIONI!
GESTIONE DELL’INIEZIONE
All’interno della memoria della centralina è presente il programma (software) di gestione, che si compone di una serie di strategie,
ciascuna delle quali gestisce una ben precisa funzione di controllo del sistema.
Tramite l’utilizzo delle informazioni (input) prima elencate, ciascuna strategia elabora una serie di parametri, basandosi sulle mappe
dei dati memorizzati in apposite aree della centralina e successivamente comanda gli attuatori (output) del sistema, che sono quei
dispositivi che permettono al motore di funzionare, quali:
• gli elettroiniettori, per erogare quantità controllate di carburante, per ogni ciclo e per ogni cilindro, nel condotto di alimen-
tazione aria. L’azionamento della valvola è realizzato mediante un impulso elettrico, modulabile in durata e fasatura dalla
centralina elettronica di controllo;
• la bobina di accensione a quattro uscite di Alta Tensione;
• l’elettrovalvola di intercettazione gas monte riduttore;
• l’attuatore regime minimo;
• teleruttori di comando.
Le strategie di gestione dell’impianto sono le seguenti:
• quadro segnali;
• iniezione;
• funzione blocco avviamento motore (immobilizer) (ove presente);
• accensione;
• controllo minimo motore;
• diagnosi.
Le strategie di gestione dell’iniezione hanno l’obiettivo di fornire al motore la quantità di carburante corretta ed all’istante voluto
in funzione delle condizioni di funzionamento del motore.
L’impianto di iniezione-accensione utilizza un sistema di misura indiretta del tipo “SPEED DENSITY-LAMBDA”. Ovvero: velocità
angolare di rotazione, densità dell’aria aspirata e controllo del titolo della miscela (controllo in retroazione).
In pratica l’impianto utilizza i dati di REGIME MOTORE (giri/min) e DENSITÀ DELL’ARIA (pressione e temperatura) per misurare
la quantità di aria aspirata dal motore.
La quantità di aria aspirata da ogni cilindro, per ogni ciclo motore dipende, oltre che dalla densità dell’aria aspirata, anche dalla
cilindrata unitaria e dall’efficienza volumetrica.
Per densità dell’aria, si intende quella dell’aria aspirata dal motore e calcolata in funzione della pressione assoluta e della temperatu-
ra, entrambe rilevate nel collettore di aspirazione.
Per efficienza volumetrica si intende quel parametro relativo al coefficiente di riempimento dei cilindri rilevato in base alle prove
sperimentali fatte sul motore in tutto il campo di funzionamento e successivamente memorizzate nella centralina elettronica.
Stabilite le quantità di aria, il sistema deve fornire la quantità di carburante in funzione del titolo di miscela desiderato.
L’istante di fine iniezione o fasatura di erogazione è contenuto in una mappa memorizzata in centralina ed è variabile in funzione
del regime motore e della pressione nel collettore di aspirazione. In pratica si tratta delle elaborazioni che la centralina elettronica
esegue per comandare l’apertura sequenziale e fasata dei quattro iniettori, uno per cilindro, per una durata strettamente necessaria
a formare la miscela aria-gas metano più prossima al rapporto stechiometrico.
Il combustibile viene iniettato direttamente nel collettore in prossimità delle valvole di aspirazione ad una pressione differenziale
di circa 7 bar.
Mentre la velocità di rotazione e la densità dell’aria vengono utilizzate per misurare la quantità di aria aspirata, stabilita la quale,
viene dosata la quantità di combustibile, gli altri sensori presenti nel sistema permettono alla centralina elettronica di correggere
la strategia di base per tutte le particolari condizioni di funzionamento del motore.
Fare in modo che il rapporto aria-carburante oscilli attorno a valori stechiometrici è la condizione indispensabile per un corretto
e duraturo funzionamento del catalizzatore e per la riduzione delle emissioni inquinanti.
La dosatura stechiometrica viene ottenuta utilizzando una sonda lambda di tipo riscaldato.
Questa sonda, tramite una costante analisi del quantitativo di ossigeno presente nei gas di scarico, informa la centralina che, in
base ai dati in essa memorizzati, è in grado di correggere in tempo reale il titolo della miscela (aria-gas) in modo da riportarla al
valore ideale.
FUNZIONAMENTO SISTEMA
Avviamento motore
All’atto dell’avviamento la centralina non riconosce istantaneamente la fasatura del motore, di conseguenza non attua l’iniezione
fasata per la prima iniettata di ogni cilindro; durante i primi giri del motore, viene pertanto effettuata una iniettata simultanea (semi
full-group).
Accelerazione
Nella fase di accelerazione, la centralina provvede ad aumentare adeguatamente la quantità di carburante richiesta dal motore
(per ottenere la massima coppia) in funzione dei segnali provenienti dai seguenti componenti:
- potenziometro farfalla;
- sensore di pressione assoluta;
- sensore di giri e PMS.
Il tempo di iniezione “base” viene moltiplicato per un coefficiente in funzione della temperatura del liquido refrigerante motore,
della rapidità di apertura farfalla acceleratore e di aumento della pressione nel collettore di aspirazione.
Decelerazione
Nella fase di decelerazione viene diminuita la quantità di carburante richiesta dal motore (minor inquinamento).
Questa fase è riconosciuta dalla centralina quando il segnale del potenziometro farfalla da un valore di tensione elevato, passa
ad un valore più basso, ma non di minimo farfalla.
Inoltre viene attuata una strategia di minor “freno motore”. Questa condizione si realizza quando il segnale del potenziometro
indica farfalla chiusa ed il regime è elevato, di conseguenza attraverso il motore passo-passo viene diminuita la portata d’aria che
fluisce attraverso il by-pass.
Cut-off
La strategia di cut-off (taglio carburante) viene attuata quando la centralina riconosce la valvola farfalla in posizione di minimo
(segnale dal potenziometro farfalla) ed il regime del motore supera a caldo i 1600 rpm circa. La centralina abilita il cut-off solo
quando la temperatura del motore supera i 0 °C.
Il riconoscimento della valvola a farfalla in posizione chiusa o il regime inferiore a circa 1400 rpm a caldo riabilita l’alimentazione
del motore.
A regime di circa 4150 rpm, viene effettuato il cut-off, con la funzione di controllo di fuori giri.
Pieno carico
In condizioni di pieno carico (rilevata dai sensori posizione farfalla e pressione assoluta), la centralina attua l’opportuna correzione,
incrementando il tempo di iniezione di base, per ottenere la massima potenza erogata dal motore.
Correzione barometrica
La pressione atmosferica varia in funzione dell’altitudine, determinando una variazione dell’efficienza volumetrica tale da richiedere
una correzione del titolo base (tempo di iniezione).
La correzione del tempo di iniezione sarà in funzione della variazione di quota (adeguamento dinamico della correzione barome-
trica).
Limitazione giri
Quando il regime motore supera per più di 10 sec. il valore di 4100/4150 rpm, la centralina inibisce il comando degli elettroiniettori,
ripristinando il pilotaggio a regime inferiore.
75927
76009
102399
RIF. DESCRIZIONE
1 Interruttore inerziale
2 Fusibile 25A
3 Centralina iniezione metano
4 Teleruttore doppio
74289
1. Elettrovalvole bombole di alimentazione metano (N. 6) - 2. Valvola carica - 3. Riduttore di pressione - 4. Elettroiniettori
DAILY CNG
Print 603.93.438
DAILY CNG IMPIANTO ELETTRICO/ELETTRONICO 73
CONNETTORI DI COLLEGAMENTO
38 55
1 20 37 19
49435
CONNETTORE CENTRALINA ELETTRONICA
9 16
1 8 102893
74274
CONNETTORE TELERUTTORE DOPPIO CONNETTORE C1 DI GIUNZIONE CON CAVO MOTORE
1 2
3 4
49437 102894
CONNETTORE SONDA LAMBDA CONNETTORE C70 DI GIUNZIONE CON CAVO TELAIO
2 1
A B C
49439 49440
CONNETTORE SENSORE TEMP. ACQUA SENSORE POSIZIONE FARFALLA
A B C D
3 2 1
49441 49442
CONNETTORE SENSORE DI FASE CONNETTORE ATTUATORE MINIMO
CENTRALINA ELETTRONICA
49469
Con queste informazioni, la centralina attraverso stadi interni di potenza, può comandare:
• gli elettroiniettori per dosare, col tempo di apertura la quantità di carburante;
• l’attuatore regime minimo;
• la bobina di accensione a quattro uscite di Alta Tensione.
Oltre a queste funzioni principali la centralina consente:
• una completa strategia di autodiagnosi sia sui sensori in ingresso che sugli attuatori in uscita;
• autodiagnosi, con attivazione delle strategie di recovery nel caso di sensori guasti;
• colloquio con tester di diagnosi.
Con l’aiuto di IT2000/MODUS/E.A.SY. è possibile visualizzare a richiesta dell’operatore:
Parametri motoristici:
giri motore, giri obiettivo, carico motore, tempo iniezione, tempo iniezione per ogni cilindro, anticipo, anticipo per ogni cilindro,
tempo di carica dei due avvolgimenti primari bobina, pressione di aspirazione, pressione atmosferica, temperatura aria, temperatu-
ra acqua, angolo farfalla, tensione lambda, posizione motore passo-passo, delta passi, apertura motore passo-passo.
Errori:
centralina, pressione aria, temperatura aria, temperatura acqua, potenziometro farfalla, sensore di giri, sensore velocità, tensione
batteria, sonda lambda, iniettori, motore passo-passo, sensore di fase, bobina accensione, relè comando elettrovalvola intercetta-
zione combustibile, segnale contagiri.
Attivare i test:
elettrovalvola intercettazione combustibile sul riduttore di pressione, bobina, contagiri, spia avaria, motore passo-passo.
La centralina elettronica dispone di una memoria permanente che consente di memorizzare l’indicazione di un eventuale errore
anche se lo stesso non è più presente.
In caso di avaria dei sensori il sistema interviene applicando dei valori precedentemente memorizzati e per i guasti più gravi fa
accendere la spia di avaria.
Autoadattatività
La centralina è dotata di una funzione autoadattativa del titolo, che ha il compito di memorizzare gli eventuali scostamenti tra
mappatura di base e correzioni imposte dalla sonda lambda che dovessero verificarsi in modo persistente durante il funzionamen-
to.
Tali scostamenti, dovuti alla diversa composizione del gas, vengono memorizzati, consentendo un adattamento del funzionamen-
to del sistema.
Connettore di collegamento
38
20
55
1 37
19
49468U
49487U
Gli elettroiniettori sono specifici per motori a metano. I getti di metano alla pressione di 7 bar escono dall’iniettore direttamente
a monte delle valvole di aspirazione.
La logica di funzionamento è del tipo “sequenziale fasato”, i quattro iniettori vengono comandati secondo la sequenza di aspira-
zione dei cilindri del motore, mente l’erogazione di carburante può iniziare per ogni cilindro già nella fase di espansione fino
alla fase di aspirazione già iniziata.
Il fissaggio degli iniettori è effettuato sul collettore carburante tramite “fermi di sicurezza”.
Due anelli in gomma (3) e (5) assicurano la necessaria tenuta.
CARATTERISTICHE ELETTRICHE
Tensione di alimentazione: 12V
Resistenza elettrica 7 ÷ 10 Ω a 20 °C.
Elettroiniettori
49481U
Stacco-riattacco elettroiniettori
Rimuovere gli elettroiniettori operando come segue:
- Scollegare la connessione elettrica (A);
- Staccare il fermo di sicurezza (B) svitando le apposite viti (C);
- Rimuovere l’elettroiniettore inserito a pressione.
Non agire mai sul connettore elettrico per rimuovere l’elettroiniettore.
Prima del montaggio verificare l’integrità delle guarnizioni di tenuta.
N.B. Per lo smontaggio utilizzare una pinza tipo Seger con i beccucci rivolti verso l’interno da inserire negli appositi fori (2).
Filtro
All’entrata dell’apparecchio è posto un filtro (9) che protegge da impurità le valvole e le guarnizioni da eventuali danneggiamenti.
Elettrovalvola di intercettazione
L’elettrovalvola di intercettazione (13) con comando di tipo elettromagnetico ha la funzione di chiudere o aprire il flusso del
metano.
Valvola di sicurezza
L’apparecchio è munito di valvola di sicurezza o di sovrapressione (1).
La valvola è posta fra il primo e il secondo stadio e consente di scaricare all’esterno eventuali sovrapressioni generate da imperfette
tenute del primo stadio.
Scambiatore
È un condotto (7), completamente separato dal circuito del gas, con la funzione di riscaldare il metano che tende a raffreddarsi
dopo l’espansione dovuta alla riduzione di pressione nel primo stadio.
Il calore è fornito dal collegamento con il circuito di raffreddamento del motore.
Funzionamento
Il gas metano proveniente dal serbatoio entra dal raccordo (10), passa nel filtro (8) depositando le eventuali impurità presenti
nel gas ed entra nella camera (11).
La forza della molla (16) e della pressione mantengono la valvola di pilotaggio (17) e la valvola (18) in posizione di perfetta chiusura.
Se viene eccitata la bobina (12), il nucleo mobile (15) viene attirato verso il nucleo fisso (14) e la valvola (17) si apre lasciando
fluire una piccola quantità di gas nel condotto d’alimentazione (31).
Le pressioni presenti nella camera (11) e nel condotto (30) si equilibrano, pertanto la forza che agiva sulla valvola (18) viene
annullata consentendo l’apertura completa del passaggio.
Il gas attraversa la valvola di regolazione del 1° stadio (5) ed arriva nella camera (6) e di seguito, attraverso il condotto (30) giunge
anche nella camera (2).
La forza della pressione esercitata sul pistone (3) nella camera (2) contrasta la forza della molla (4).
Quando la pressione nella camera (2) genera una forza superiore alla forza della molla di regolazione (4), la valvola (5) si chiude,
viceversa quando la forza diminuisce la valvola si apre mantenendo costante il valore della pressione nella camera (6).
Il gas percorre il foro (28) e va nella camera (25).
Nella camera (25) c’è la valvola di regolazione del 2° stadio (19), il gas l’attraversa e fluisce nel condotto (21) e nella camera (24).
La forza della pressione esercitata sul pistone (22) nella camera (24) contrasta la forza della molla (20).
Quando la pressione nella camera (24) genera una forza superiore alla forza della molla di regolazione (20), la valvola (19) si chiude,
viceversa quando la forza diminuisce la valvola si apre mantenendo costante il valore della pressione nella stessa camera (24) e
di conseguenza anche il gas in erogazione che fluisce dal raccordo d’uscita (23) del riduttore.
Per compensare la sottrazione d’energia che si sviluppa nel 1° stadio di riduzione, nel corpo (27) del riduttore viene fatto circolare
il liquido di raffreddamento del motore tramite il circuito (7), consentendo di mantenere a corretta temperatura il riduttore duran-
te tutte le fasi del suo funzionamento.
La valvola di sicurezza o di sovrapressione (1) posta nella camera (2) ha la funzione di scaricare eventuali eccessi di pressione
dovuti ad imperfezioni di chiusura del 1° stadio.
Se la pressione nella camera (2) arriva a 1800 kPa (18 bar circa), si genera una forza che agisce sull’otturatore della valvola di
sicurezza e lo apre, scaricando all’esterno l’eccesso di pressione. Quando il valore della pressione è ritornato alla normalità, l’ottura-
tore si richiude.
COPPIE DI SERRAGGIO
1
2
3
49485U
5
49462U
4 Gruppo tappo 11 Nm
5 Sensore pressione 20 Nm
49462U
1. Sensore di pressione per indicatore livello gas - 2. Ingresso gas - 3. Raccordi per liquido refrigerante -
4. Uscita gas - 5. Elettrovalvola di intercettazione gas
Il regolatore di pressione a due stadi serve per ridurre la pressione del metano da 200 bar (pressione nelle bombole) alla pressio-
ne di lavoro degli iniettori (7 ± 0,5 bar).
Ne consegue che la portata di metano viene determinata dalla durata del tempo di apertura degli elettroiniettori.
Il riduttore di pressione si trova nel vano motore sul lato sinistro del veicolo fissato su apposite staffe ed è riscaldato con l’acqua
di raffreddamento del motore per evitare formazioni di ghiaccio sul riduttore, causate dall’espansione del gas.
La pressione del gas viene assunta come parametro fisso non controllabile dalla centralina ma fondamentale per il calcolo della
quantità di carburante, pertanto non deve mai essere manomessa per non compromettere l’affidabilità del motore.
Sul riduttore è inoltre montata l’elettrovalvola di intercettazione metano e il sensore di pressione per lo strumento indicatore
di livello gas.
Resistenza bobina elettrovalvola = 8 Ω.
14
15
13 16
12 17 18
19
10
11 20
21
22
9
23
8
24
7 6 5 4 3 2 1 31 30 29 28 27 26 25 49485U
49463U
Interventi di controllo
1 - Verificare che sul pin B siano presenti 5Vcc
2 - Verificare che sul pin A sia presente una massa
3 - Verificare che sul pin C sia presente una tensione variabile da 0 a 5Vcc in funzione della pressione presente
sull’impianto.
75924
75925
SCHEMA ELETTRICO
RIF. DESCRIZIONE
ELETTROVALVOLA BOMBOLA
49458U
Le elettrovalvole delle bombole sono alimentate con due linee separate con un fusibile da 5A per linea situati nella centralina
UCI (fusibili 56 - 58).
Per controllare l’efficienza delle elettrovalvole sulle bombole, verificare con un multimetro che tra i due poli della bobina il valore
della sua resistenza sia di 12 ÷ 15 Ω.
Affinchè le elettrovalvole vengano eccitate, occorre aprire il relativo rubinetto della valvola manuale (1).
L’elettrovalvola in assenza di tensione è normalmente chiusa. Nel caso in cui la bobina fosse difettosa, il gas contenuto nella
bombola relativa non può uscire e pertanto essa rimane piena. La conseguenza più evidente è la riduzione dell’autonomia del
veicolo.
In questi casi è necessario eseguire i seguenti interventi:
• Verificare che la tensione che arriva alla bobina sia quella corretta (12 V)
• Verificare che il negativo della bobina sia effettivamente a massa
• Verificare che l’avvolgimento della bobina non sia in cortocircuito (resistenza a < 5 Ohm a 20°C)
Corpo farfallato
74290
Il corpo farfallato ha il compito di dosare la quantità di aria fornita al motore in funzione della richiesta del conducente attraverso
il comando acceleratore.
Il corpo farfallato è fissato al collettore di aspirazione mediante quattro viti: la farfalla viene aperta mediante un leveraggio che
realizza un sistema di apertura in modo da ottenere diversi angoli di apertura.
Sul corpo farfallato viene montato il sensore posizione valvola a farfalla (A).
75928
Il sensore di posizione valvola farfalla è composto da un potenziometro la cui parte mobile è comandata dall’albero valvola
a farfalla. La centralina elettronica alimenta durante il funzionamento il potenziometro con una tensione di 5 Volt. Il parametro
interessato è in funzione della posizione farfalla (dal minimo alla massima apertura) e serve per la gestione del sistema di iniezio-
ne.
In funzione della tensione in uscita la centralina riconosce lo stato di apertura della valvola a farfalla e corregge opportunamente
la miscela aria- carburante.
A valvola chiusa il segnale elettrico inviato alla centralina permetterà l’abilitazione delle condizioni di minimo e di cut- off (rico-
noscendole in base al numero di giri motore).
In caso di avaria viene impostato un valore calcolato sui valori letti dal sensore di pressione. In caso di avaria di quest’ultimo
viene impostato un valore fisso di 50 gradi di apertura farfalla.
Il sensore farfalla è regolato in fase di fabbricazione. Non deve essere smontato. In caso di avaria sostituire contemporaneamen-
te le due parti.
Controllo resistenza
Resistenza: 0 ÷ 1200 Ω ± 20% a 23 °C tra i pin A e C.
Motore passo/passo
74299
Con il pedale completamente rilasciato (motore in rilascio o al minimo) l’aria supplementare necessaria viene fornita dal motore
passo-passo.
Si tratta di un attuatore di posizione ad alta precisione posizionato in prossimità del corpo farfallato sul condotto aria di aspira-
zione.
In caso di sostituzione del motore passo-passo, scollegare prima il polo positivo o negativo della batteria per almeno 5 minuti.
In questo modo al primo giro della chiave di avviamento in posizione servizi la centralina effettua un reset del nuovo attuatore
e lo posiziona su un numero di passi di lavoro in funzione della temperatura acqua motore in modo da controllare in modo
corretto il controllo del regime minimo.
In caso di avaria dell’attuatore, viene disabilitato il comando e bloccato l’adeguamento automatico del regime minimo.
49447U
SCHEMA DI COLLEGAMENTO
Figura 58
49448U
PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO
74291
49453U
RIF. DESCRIZIONE
1 Schema elettrico
2 Connettore di collegamento
3 Connettore di collegamento a 2 connessioni
4 Corpo in ottone
5 Guarnizione di tenuta
6 Bulbo in materiale plastico
7 Elemento sensibile
+Vcc
Vout
Rc N.T.C.
CENTRALINA
ELETTRONICA
49450U
76009
49480U
Il sensore di pressione è alloggiato all’interno del vano motore ed è collegato tramite una tubazione al collettore di aspirazione.
Il segnale del sensore di pressione associato a quello della temperatura aria assicurano alla centralina l’informazione per il calcolo
della quantità d’aria aspirata.
Nel caso di un’anomalia di segnalazione della pressione, in assenza di errore sul sensore di posizione farfalla viene effettuata
una recovery in base all’angolo farfalla e al numero di giri con valori memorizzati in una tabella di calibrazione. In presenza di
errore sulla farfalla viene impostato un valore fisso di calibrazione.
Per un corretto funzionamento del sensore il tubo di collegamento tra presa di depressione e sensore, in caso di sostituzione
deve essere della stessa lunghezza e diametro dell’originale.
In caso di avaria del sensore viene imposto un valore calcolato in base ai valori letti dal sensore di posizione farfalla e numero
di giri motore. Se il sensore di posizione farfalla è guasto, viene impostato un valore fisso di pressione.
Funzionamento Figura 61
L’elemento sensibile del sensore è costituito da un ponte di
Wheatstone serigrafato su di una membrana in materiale ce-
ramico.
Su una faccia della membrana è presente il vuoto assoluto di
riferimento, mentre sull’altra faccia agisce la depressione pre-
sente nel collettore di aspirazione.
Il segnale derivante dalla deformazione che subisce la mem-
brana prima di essere inviato alla centralina elettronica viene
amplificato da un circuito elettronico contenuto nello stesso
supporto che contiene la membrana ceramica.
Il diaframma sensibile si flette in funzione della pressione
atmosferica in questo modo a chiave inserita si ha l’esatta
informazione della pressione atmosferica.
Durante il funzionamento del motore l’effetto della depres-
sione provoca un’azione meccanica sulla membrana cera- 49455U
mica del sensore la quale flette facendo variare il valore delle VISTA ANTERIORE
resistenze poiché l’alimentazione è costante (5V) variando il
valore delle resistenze varia il valore della tensione in uscita
secondo il grafico riportato in figura. Figura 62
49456U
VISTA LATERALE
Figura 63
49457U
SEGNALE IN USCITA
49455U
1 2 3
RIF. DESCRIZIONE
1 Alimentazione 5V
2 Negativo segnale
3 Positivo segnale
N.T.C.
N.T.C.
SCHEMA ELETTRICO
74291
49454U
In caso di avaria viene assunto come valido l’ultimo valore rilevato e se la temperatura non corrisponde a quella di regime,
tale valore viene gradualmente incrementato in funzione del tempo trascorso dall’avviamento motore e corretto con il dato
di temperatura aria aspirata, viene inibita l’autoadattabilità del minimo.
Funzionamento Figura 64
Nella fase di avviamento diminuiscono i giri di trascinamento
motore per effetto dei maggiori attriti dovuti ad organi mec-
canici e all’olio di lubrificazione.
La centralina acquisendo l’informazione dal sensore tempera-
tura acqua attua un arricchimento della miscela.
Questo arricchimento viene gradualmente diminuito con
l’aumentare della temperatura fino a scomparire completa-
mente.
Il sensore è molto simile nel funzionamento al sensore tem-
peratura aria.
Un corpo in ottone racchiude ermeticamente il termistore
di tipo NTC che risulta protetto dall’azione corrosiva del
liquido refrigerante del motore.
Il diagramma illustrato in figura rappresenta la variazione di
resistenza del sensore in funzione della temperatura.
45451U
ANDAMENTO RESISTIVO
Figura 65
45452U
SENSORE PMS/GIRI
49479U
Il relativo sensore oltre a rilevare il PMS fornisce alla centralina delle informazioni utili per: gestire l’accensione, generare il
segnale ”giri motore”, confermare il sincronismo ad ogni giro motore attraverso il riconoscimento dei due fori mancanti.
La mancanza di questo segnale o del relativo sincronismo (58 segnali per giro [60-2]), non abilita il funzionamento della centrali-
na.
N.B. Traferro: 0,5 ÷ 1,5 mm
Resistenza avvolgimento: 500 ÷ 900 Ω a 20 ºC.
Il sensore di tipo elettromagnetico si affaccia al volano motore che ha 60-2 fori (due sono stati eliminati per il riconoscimento
del PMS). La centralina al riconoscimento dei fori mancanti effettua un conteggio di 20 fori per identificare la coppia cilindri
1- 4 e di 50 fori per la coppia 3-2.
Funzionamento Figura 67
Il punto di sincronismo è riconosciuto dal sensore successivo
allo spazio dei due fori mancanti. Questo punto corrisponde
ad una posizione angolare di 114º prima del PMS della coppia
cilindri 1-4.
A B C
CONNETTORE DI COLLEGAMENTO
49470U
Figura 68
49472U
A B C
49471U
49473U
SEGNALE SENSORE
SENSORE DI FASE
3 2 1
U
CONNETTORE DI
COLLEGAMENTO
49433U
Essendo il sistema di tipo sequenziale e fasato, l’informazione di P.M.S. e giri non consente alla centralina elettronica di cono-
scere l’esatta posizione dell’albero motore che si rende necessaria per iniettare il carburante nel cilindro in fase di aspirazione.
Per questo motivo è presente un sensore di fase che ha il compito di individuare l’esatta posizione dell’albero motore e quindi
delle valvole. Il sensore è montato sull’albero di trascinamento della pompa iniezione (si tenga presente che il motore in esame
è un derivato della versione diesel).
Il sensore è formato da una parte fissa e da una parte mobile (rotore) che serve per avere in uscita un segnale ad onda quadra.
Per ulteriori chiarimenti sul montaggio del sensore descritto vedere “sezione motore”.
GESTIONE DELL’ACCENSIONE
Funzionamento
Il sistema di accensione integrato con quello dell’iniezione è di tipo elettronico con modulo di potenza incorporato nella centralina.
Esso fornisce, attraverso il circuito elaboratore (microprocessore), i valori dell’angolo di anticipo ottimale di accensione, scritti
in maniera permanente nella memoria di programma, in funzione dei parametri di ingresso istantanei inviati dai sensori periferici
indicanti i diversi valori fisici dello stato di funzionamento del motore.
Nell’istante in cui la centralina toglie il comando ad uno dei due stadi di potenza, viene interrotto il passaggio della corrente. Ciò
genera per induzione, sul secondario, un innalzamento della tensione (fino a 30.000 V a vuoto).
Se esaminiamo le tensioni necessarie per fare scoccare l’arco fra gli elettrodi delle candele, notiamo che nel cilindro in fase di
compressione tale tensione è elevata (> 10 kV) mentre nel cilindro in fase di scarico la tensione è ridotta (circa 500 V).
Le candele dei cilindri 1- 4 e 2-3 sono collegate direttamente (due a due) per mezzo di cavi di alta tensione ai terminali del seconda-
rio della bobina ed il loro collegamento si può considerare in serie, in quanto la testa del motore effettua l’unione elettrica delle
stesse. Questa soluzione è anche detta a ”scintilla persa” in quanto l’energia accumulata dalla bobina si scaricherà quasi esclusiva-
mente sugli elettrodi della candela posta nel cilindro in compressione consentendo l’accensione della miscela. L’altra scintilla è
ovviamente inutilizzata, non trovando nel cilindro miscela da accendere ma solamente un ambiente di gas esausto in fase di scarico.
NOTA: All’atto del riattacco, prestare attenzione a non invertire i cavi di alta tensione. A questo scopo i cavi sono contrassegnati con
un numero relativo al cilindro interessato, mentre il rocchetto porta l’indicazione della coppia di cilindri corrispondenti.
7
37
55
30
49
1 2 3 4 5 6 7 8 9
49467U
RIF. DESCRIZIONE
1 Batteria
2 Teleruttore doppio di alimentazione
3 Fusibile (25 A)
4 Commutatore di accensione
5 Candele di accensione
6 Bobina di accensione a 4 uscite
7 Sensore PMS/giri
8 Volano motore con 58 fori
9 Centralina di iniezione
1 PIN 55
2 + 30
3 PIN 37
1
4
2
3
CONNETTORE DI COLLEGAMENTO 74293
ALLA CENTRALINA
Un altro vantaggio dei rocchetti isolati in resina, rispetto a quelli a bagno d’olio, è costituito dalla maggiore sicurezza. Infatti in caso
di anomalie funzionali del modulo di comando della centralina elettronica (circuito limitatore della corrente primaria difettoso), il
rocchetto assorbirebbe una fortissima corrente generando un notevole calore, ma senza provocare alcuno scoppio.
Per il controllo bobina del circuito primario e secondario è sufficiente scollegare, a motore spento i cavi di A.T. e la connessione
elettrica di bassa tensione (alimentazione e comando).
4 3 2 1
74297
TELERUTTORE DOPPIO
Connettore di collegamento
9 16
1 8
74274
RIF. DESCRIZIONE
La funzione del teleruttore (9) è quella di fornire l’alimentazione elettrica a tutto l’impianto d’iniezione- accensione. Al suo interno
vi sono due relè separati (A) e (B) che provvedono ad alimentare due parti separate dell’impianto:
A - Alimentazione centralina e memoria in stand- by
B - Alimentazione: iniettori, sonda lambda, elettrovalvole metano, bobina di accensione
Il teleruttore doppio è ubicato nel vano motore, vicino alla centralina gestione elettronica motore.
49475U
Controllo
In caso di ”errore Lambda” segnalato dal CHECK- UP 1, prima di sostituirla controllare:
• Trafilamenti aria dai collettori, tubazioni, servofreno, scarico
• Stato di usura candele accensione ed efficienza dell’isolamento cavi alta tensione
• Corretta messa in fase distribuzione e posizionamento sensore di PMS- giri
• I giochi delle valvole e la compressione del motore
• Corretta pressione di alimentazione del circuito carburante.
Controllo resistenza
Resistenza riscaldatore
- terminali 1- 3 = 4,3 ÷ 4,7 Ω
Resistenza sonda
- terminali 2- 4 = max 5000 Ω
49460U
INTERRUTTORE INERZIALE
4
6
3
8
2 1
49466U
Principio di funzionamento
È un interruttore che interviene in caso di urto del veicolo, interrompendo l’alimentazione delle elettrovalvole sia sulle bombole
che sul riduttore di pressione e di conseguenza interrompe l’alimentazione del gas.
Una sfera di acciaio montata in un alloggiamento a forma conica, è normalmente tenuta bloccata tramite la forza di attrazione
di un magnete adiacente. Sotto specifici carichi di accelerazione, la sfera si libera dal fermo magnetico e gradualmente esce dal
supporto a forma conica con un movimento verso l’alto, secondo l’angolazione del cono.
Sopra la sfera è situato un meccanismo a scatto rapido che forma il circuito elettrico normalmente chiuso (N.C.). Quando il
meccanismo viene colpito dalla sfera esso cambia posizione, da (N.C.) a normalmente aperto (N.A.), interrompendo il circuito
di massa di alimentazione delle elettrovalvole.
In caso di urto in una qualsiasi delle tre direzioni ortogonali, l’interruttore funzionerà al di sopra (di valori di accelerazioni) dei
12 g di picco, equivalenti ad una velocità di 25 km/h.
L’interruttore può essere ripristinato spingendo il pulsante protetto da un coperchio flessibile (che serve anche a protezione
da eventuali corpi estranei).
L’interruttore è posizionato nel vano motore vicino alla batteria.
DIAGNOSI
Con l’aiuto di IT2000/MODUS/E.A.SY. collegato al sistema, è possibile visualizzare a richiesta
dell’operatore:
Parametri motoristici:
giri motore, giri obiettivo, carico motore, tempo iniezione, tempo iniezione per ogni cilindro, anticipo, anticipo per ogni cilindro,
tempo di carica dei due avvolgimenti primari bobina, pressione di aspirazione, pressione atmosferica, temperatura aria, tempera-
tura acqua, angolo farfalla, tensione lambda, posizione motore passo-passo, delta passi, apertura motore passo-passo.
Errori:
centralina, pressione aria, temperatura aria, temperatura acqua, potenziomentro farfalla, sensore di giri motore, tensione batteria,
sonda lambda, iniettori, motore passo-passo (attuatore minimo), sensore di fase, bobina accensione, relè comando elettroval-
vola intercettazione combustibile sul riduttore.
Attivare i test:
elettrovalvola intercettazione combustibile sul riduttore di pressione, bobina, contagiri, spia avaria, motore passo-passo.
La diagnosi permette inoltre di azzerare i ”parametri autoadattativi” e fare la ”cancellazione errori”.
Con il tasto FC del tester è possibile richiamare il codice di ricambio e il software ed abilitare la diagnosi guidata del sensore
di giri, sensore acqua, sensore farfalla, batteria, sonda lambda, sensore di pressione.
NOTA: La centralina elettronica dispone di una memoria permanente che consente di conservare l’indicazione di un eventuale errore
anche se lo stesso non è più presente e la chiave di accensione è stata messa in posizione di ”STOP”.
In caso di avaria sui sensori, il sistema interviene imponendosi dei valori di recovery e, per i guasti più rilevanti, fa accendere
la SPIA di avaria (A).
74277
Con chiave su posizione MAR (marcia), si alimentano per ∼ 2 sec i seguenti componenti:
• Centralina IAW al pin 13
• Lampada diagnostica che se non ci sono errori, resta accesa per ∼ 2 sec. e poi si spegne comandata dal pin 9 della centralina.
• Doppio relè al pin 12 (con il consenso della IAW dal pin 7) che attiva il teleruttore sez. B, per ∼ 2 sec. se il motore è fermo,
fornendo alimentazione 12 V (per ∼ 2 sec.) a:
- Iniettori - sonda lambda (dal pin 5 teleruttore).
- Elettrovalvola gas sul riduttore (dal pin 4 teleruttore) ed elettrovalvole sulle bombole.
- Bobina (dal pin 13 teleruttore sul connettore posiz. 2).
- Centralina IAW sul pin 35 (dal pin 1 teleruttore) se la centralina stessa dà il consenso dal pin 52 (che attiva il relè sez. A).
La centralina è comunque sempre alimentata sul pin 35.
Quando il motore in fase di trascinamento, supera ∼ 50 giri/min, la centralina sente i giri motore e quindi dà il consenso (dal pin 7)
per alimentare i componenti su elencati.
RICERCA GUASTI
Il motore non si avvia:
- Verificare continuità fusibile 25 A.
- Con chiave su MAR (marcia) verificare che ci sia alimentazione 12 V per 2 sec. su:
- bobina pin 2;
- elettrovalvola metano sul riduttore di pressione;
- iniettori pin A;
- sonda lambda su filo bianco.
Verificare che ci siano 12 V anche in fase di trascinamento con il motorino di avviamento.
Se non c’è alimentazione, verificare: fusibile 25A, cablaggio al relè (12 V ai pin 11-8-15), funzionamento relè, tensione batteria,
blocchetto chiave, ecc.
Se in fase di trascinamento, non c’è alimentazione (12V), ricercare il guasto sul sensore di giri sul volano: avaria del sensore, gap
sensore (1-1,5 mm), continuità cablaggio sensore e centralina, centralina IAW, ecc.
Print 603.93.438
SCHEMA GENERALE
74300
1. Batteria - 2. Indicatore gas - 3. Riduttore di pressione - 4. Teleruttori - 5. Interruttore inerziale - 6. Centralina elettronica - 7. Sensore posizione farfalla -
8. Sensore temperatura acqua - 9. Motore passo-passo - 10. Elettroiniettori - 11. Sensore temperatura aria - 12. Sensore di pressione - 13. Sonda lambda -
IMPIANTO ELETTRICO/ELETTRONICO
Figura 72
RUOTA
VEICOLO
ADERENZA
TRASVERSALE
ADERENZA LONGITUDINALE
ZONA ZONA
STABILE INSTABILE
ZONA OTTIMALE
Per meglio capire la logica del sistema ed i parametri che lo Sperimentazioni effettuate hanno consentito di stabilire che
governano, è bene esaminare brevemente alcuni concetti la più efficace condizione di frenatura è ottenuta per valori
fondamentali. ottimali dello scorrimento contenuti entro ∼ il 5% e il 20%.
Per effetto dell’azione frenante il pneumatico, che prima ro- La necessità di contenere i valori dello scorrimento entro i
tolava libero, subisce una deformazione, detta da “frenatu- limiti ben precisi è imposta dal comportamento del pneuma-
ra”, nella sua area di contatto con il terreno e rallenta la rota- tico sotto l’azione frenante, durante la quale entra in gioco
zione diminuendo la sua velocità periferica, in misura mag- il coefficiente di attrito di frenatura.
giore rispetto alla velocità lineare del veicolo.
Più elevato è il valore di questo coefficiente, migliore è l’effi-
Al limite, con ruote completamente bloccate sotto l’azione cacia della frenata.
frenante, e quindi con velocità periferica della ruota uguale
a zero, si ha il massimo valore di scostamento fra la velocità Se si rappresenta su assi cartesiani la relazione che intercorre
di rotazione della ruota e quella lineare del veicolo. fra lo scorrimento S ed il coefficiente di attrito µ, vediamo
come i valori più elevati del coefficiente di attrito si hanno
Lo scorrimento varia i propri valori entro i limiti dettati dalle per valori di scorrimento compresi mediamente fra il 5% ed
due condizioni estreme in cui possono venirsi a trovare la il 20%.
velocità della ruota e del veicolo.
Dal momento che il coefficiente di attrito è direttamente
Quando la ruota è libera, non frenata, e quindi gira con la
proporzionale alla forza frenante applicabile, ne consegue
velocità del veicolo, il coefficiente di slittamento vale lo 0%.
che il dispositivo “ABS” agisce in modo tale da applicare la
Quando la ruota frenata è completamente bloccata e il vei- massima forza frenante proprio in corrispondenza del mi-
colo per inerzia, continua ad avanzare, il coefficiente di slitta- gliore coefficiente di attrito, ed è entro questo settore che
mento vale il 100%. questo sistema tende a ricondurre qualsiasi tipo di veicolo.
Figura 73
COEFFICIENTE DI ATTRITO
S. Scorrimento % — A. Asfalto asciutto — B. Asfalto bagnato — C. Ghiaccio
Figura 74
A Il bloccaggio di una o più ruote, dovuto ad una eccessiva pres-
sione sul pedale freno, (superiore comunque a quella che
l’aderenza consente) può causare la perdita del controllo dire-
zionale del veicolo, se si bloccano entrambe le ruote anteriori.
la sbandata, con conseguente testa-coda, se si bloccano en-
trambe le ruote posteriori.
La necessità di una improvvisa frenata in curva, costringe il
conducente ad un immediato intervento, per non perdere il
controllo del veicolo, con conseguente sbandamento.
Infine, la cosiddetta “frenata da panico” (causata da un im-
provviso ostacolo), costringe a premere sul pedale del freno
con tutta la forza possibile, nel disperato tentativo di riuscire
a fermarsi in tempo.
B Quale può essere, allora, la soluzione anche per i guidatori più
abili?
Poter disporre di un impianto frenante in grado di sfruttare
sempre in modo ottimale tutta l’aderenza disponibile senza
che si verifichi il bloccaggio delle ruote, se non al limite di una
velocità minima prestabilita.
Proprio per ottenere questo è stato realizzato ABS Antibrake
Locking System.
Un dispositivo inserito nell’impianto frenante, con il compito
di evitare il bloccaggio della ruota quando la pressione di azio-
namento dei freni è eccessiva rispetto all’aderenza del pneu-
matico al terreno.
A Il dispositivo “ABS” ha dunque la funzione di assicurare la sta-
bilità del veicolo, (in qualsiasi condizione di frenata) evitando
il bloccaggio delle ruote indipendentemente dalle condizioni
del manto stradale, così da garantire il totale utilizzo dell’ade-
renza disponibile.
Anche nel caso di frenata di emergenza, il sistema consente
di mantenere la direzionabilità, cioè di agire sullo sterzo per
evitare ostacoli, senza pericoli di sbandamento.
Mantenendo entro i parametri ottimali la rotazione e l’aderen-
za delle ruote, il sistema consente di ottenere quegli spazi di
frenata che soltanto un conducente esperto riuscirebbe ad
avvicinare; così anche il meno abile, riesce a comportarsi come
il migliore dei piloti.
Nella figura a lato sono rappresentati alcuni esempi di frenatu-
ra senza ABS e con ABS.
B
Per poter intervenire con efficacia, il sistema deve essere non
solo preciso nella risposta, ma anche rapidissimo.
Questo è possibile oggi grazie all’informazione elettronica,
che garantisce affidabilità, precisione e rapidità di intervento,
con minimo numero dei componenti e costo di impianto con-
tenuto.
Figura 75
ABS EBD
A C B
Figura 76
1 2 3 4 5 6 7 8
13 12 11 10 9
Figura 77
Ubicazione componenti
Figura 78
6 7
4
1
11
10
3
8 12 5
Figura 79
RR
MCI LR
MC2
LF
RF
C B
Nella seguente tabella viene raffigurato il pin out della centralina in oggetto.
Figura 80
27 20 19
31 16
26
15 1
Codice
Pin Funzione
colore cavi
1 Sensore posteriore destro –
2 Sensore posteriore destro –
3 Sensore anteriore destro (solo per veicoli 35 C - 40 C - 50 C - 60 C - 65 C) –
4 Sensore anteriore destro –
5 Sensore anteriore destro (solo per veicoli 35 S) –
6 Sensore anteriore sinistro –
7 Sensore anteriore sinistro –
8 Sensore posteriore sinistro –
9 Sensore posteriore sinistro –
10 – –
11 Linea K al pin 4 connettore 38 poli per diagnosi 8817
12 Linea L al pin 3 connettore 38 poli per diagnosi 8818
13 Negativo per relè terzo freno 0315
14 Positivo da interruttore luci stop 1173
15 Positivo sotto chiave 8847
16 Massa 0000
17 Positivo diretto 7772
18 Positivo diretto 7772
19 Massa 0000
20 Negativo per spia ABS in avaria 6670
21 Negativo per spia EBD in avaria 6673
22 – –
23 – –
24 Negativo per spia ABD in funzione 6674
25 – –
26 – –
27 – –
28 – –
29 – –
30 – –
31 – –
Figura 81
Figura 82
SCHEMA DI FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA CON EVIDENZIATA LA FASE DI DIMINUZIONE DELLA PRESSIONE
Figura 83
Fp. Forza frenante asse posteriore — Fa. Forza frenante asse anteriore — A. Curva di distribuzione del servofreno —
B. Curva di distribuzione ideale — C. Curva di distribuzione dell’eventuale correttore — D. Curva di distribuzione sistema EBD
Intervento dispositivo ABD La modulazione della forza frenante così generata viene ese-
guita mediante le elettrovalvole “11” e “12”.
Se i sensori rilevano la tendenza al pattinamento di una o en- La pressione massima in questa fase limitata dalle elettroval-
trambe le ruote del ponte posteriore informano la centralina vole di pilotaggio “6” non potrà superare i 90 bar.
che provvede ad alimentare alle elettrovalvole di aspirazione
“8” e di pilotaggio “6”. L’intervento di questo sistema viene visualizzato al condu-
cente mediante l’accensione lampeggiante dell’apposita spia
Contemporaneamente, alimentando il motorino “5” che pi- sul cruscotto.
lota le pompe “4” sarà possibile generare la pressione da in- L’eventuale accensione fissa della suddetta spia indica invece,
viare alla/e pinze freno interessate. l’avaria del sistema ABD.
Figura 85
Sensore su ruota fonica La distanza fra sensore e ruota, chiamata traferro, deve avere
ovviamente un valore prefissato perché siano forniti segnali
I sensori forniscono alla centralina elettronica, con la neces-
corretti (0,8 ÷ 1,6 mm).
saria continuità, tutte le informazioni utili perché la stessa
possa pilotare correttamente le elettrovalvole. Il valore di resistenza di ogni singolo sensore rivelato ai capi
del connettore è compreso tra 1 ÷ 2 kΩ.
I segnali sono ottenuti da linee di flusso magnetico che si
chiudono attraverso i denti di una ruota dentata di ferro af- La ruota dentata viene chiamata ruota fonica perché il segna-
facciata al sensore e posta in rotazione con la ruota. le da essa generato ha la frequenza di un’onda sonora.
Il passaggio dal pieno al vuoto, dovuto alla presenza od alla La frequenza di questo segnale serve a definire la velocità di
assenza del dente determina una variazione del flusso ma- rotazione della ruota.
gnetico sufficiente a creare una forza elettromotrice indotta
Le variazioni della frequenza ovvero la rapidità con la quale
ai terminali del sensore e quindi un segnale elettrico alterna-
i segnali si susseguono, servono a definire i valori di accelera-
to, che viene inviato alla centralina elettronica.
zione e di decelerazione.
Figura 86
CLIMATIZZATORE
Print 603.93.283
- in modo manuale:
velocità ventilatore
Generalità inserzione/disinserzione compressore
La funzione dell’impianto è quella di provvedere in modo presa d’aria esterna/ricircolo
automatico o manuale al controllo della temperatura desi- funzione MAX DEF (sbrinatore);
derata all’interno dell’abitacolo.
- in modo totalmente manuale (tramite cavi bowden):
Il sistema, in base alla richiesta di temperatura desiderata distribuzione dei flussi d’aria alle bocchette di aerazione.
nell’abitacolo, gestisce:
- in modo automatico:
temperatura aria bocchette
velocità ventilatore (variazione continua)
Figura 87
000250t
B D
A E
000252t
Figura 89
1 2 3
4
000241t
A E
F
000254t
Figura 91
1 2 3
6 5 4
00025et
000255t
000256t
Funzione “auto”
Print 603.93.283
Nella modalità “MAX DEF” questa funzione viene esclusa
Con la manopola di comando ventilazione in posizione “AU- qualsiasi sia la posizione dell’interruttore.
TO”, la centralina sarà in grado di controllare:
Funzione “MAX DEF”
- Temperatura aria alle bocchette. L’inserimento di questa funzione è completamente manuale
- Velocità ventilatore. e si ottiene ruotando in senso orario la manopola di distribu-
zione aria sino alla posizione “MAX DEF”.
Funzione “0” (OFF)
La centralina verrà informata di questa richiesta tramite la
Con la manopola di comando ventilazione in posizione “0”, chiusura di un apposito microinterruttore N.A. posto nella
la centralina si comporta come segue: parte posteriore della manopola.
- Portata d’aria nulla (elettro-ventilatore spento). Tale inserimento comporta:
- Miscelazione bloccata nella posizione precedente. - Portata d’aria massima, qualsiasi sia la posizione della
- Ricircolo inserito. manopola.
- Compressore disinserito. - Distribuzione dell’aria verso parabrezza mediante cavo
bowden.
- Interruzione dell’eventuale funzione “MAX DEF” se in
corso. - Miscelazione con massimo caldo disponibile (memoriz-
zando l’ultima posizione del motoriduttore prima
Funzione “ECO” dell’uscita dallo stato di regolazione).
L’inserimento di questa funzione è completamente manuale - Presa d’aria esterna, qualsiasi sia la posizione del tasto ri-
e si ottiene mediante l’apposito interruttore che permette circolo.
di disinserire la frizione elettromagnetica del compressore.
- Compressore inserito, qualsiasi sia la posizione del tasto
La gestione del compressore è però legata ad altri parametri, ECO.
quali:
Disinserendo questa funzione il motoriduttore si riporta nel-
- Temperatura esterna ( > 5 °C “ON” ) la posizione memorizzata precedentemente se la manopola
- Temperatura evaporatore ( > 4 °C “ON”, < 3.5 °C di regolazione temperatura non si trova in condizioni di mas-
“OFF” ) simo freddo “LO” o caldo “HI”.
- Pressione impianto fluido refrigerante ( min. 3.5 bar, max Se questa funzione è già selezionata all’inserimento del com-
28 bar) mutatore a chiave, non verrà memorizzata nessuna posizio-
ne, e disinserendola, verrà iniziata la procedura di regolazio-
- Centralina EDC o EGR (nelle versioni ove previste). ne con il motoriduttore di miscelazione nella condizione di
massimo caldo “HI”.
Funzione “ricircolo”
L’inserimento di questa funzione è completamente manuale
e si ottiene mediante l’apposito interruttore che permette
di chiudere la presa d’aria esterna.
Figura 94
A B
000257t
8665
Figura 96
A B C
000260t
Pin Funzione
1 Positivo per motorino
2 Negativo per motorino
3 Massa di segnale
4 Segnale sensore per centralina (pin 7 connettore B)
5 Positivo da microinterruttore per funzione “MAX DEF” alla centralina (pin 6 connettore A)
6 -
7 Positivo da interruttore “ECO” alla centralina (pin 5 connettore A)
8 Massa
9 Alimentazione +15/A
10 Positivo per illuminazione ideogrammi
11 Negativo per illuminazione ideogrammi
12 Positivo da interruttore per ricircolo alla centralina (pin 12 connettore A)
Figura 98
A B C
000265t
SCHEMA RILEVAMENTO POSIZIONE POTENZIOMETRO
A. Massa segnale (ms7) — B. Segnale a centralina pin 2 connettore A — C. Positivo da centralina pin 9 connettore A
Figura 100
A B C
000266t
Figura 102
A
B
000268t
COLLEGAMENTI MODULOMELETTRONICO
COMANDO VENTILATORE
A. Modulo elettronico comando ventilatore —
B. Centralina elettronica climatizzatore —
C. Motorino elettro-ventilatore
Figura 103
000269t
Motorino
È alimentato dalla centralina a 12 V. È collegato alla centralina sui pin 14 e 15 connettore B della centralina. L’assorbimento a
vuoto è ≤ 60 mA, in C.C. è ≤ 380 mA.
Potenziometro
È alimentato dalla centralina a 5 V. La resistenza è di 4.7 kOhm. È collegato alla centralina sui pin 7 e 9 connettore A e sul pin
4 connettore B della centralina.
Figura 104
8669
Motoriduttore ricircolo
Il motoriduttore è posizionato sulla parte anteriore del gruppo distributore ed agisce sullo sportello della presa d’aria.
La centralina apre o chiude detto sportello per gestire la presa d’aria dall’esterno o in ricircolo invertendo la polarità sui pin 10
e 11 connettore B della centralina
+ 11 / − 10 per inserimento ricircolo
− 10 / + 11 per presa d’aria esterna.
Non sono previste posizioni intermedie. È alimentato dalla centralina a 12 V. È collegato alla centralina sui pin 10 e 11 connettore
B della centralina. L’assorbimento a vuoto è ≤ 60 mA, in C.C. è ≤ 380 mA.
Figura 105
1 3
8668
000274t
COMPRESSORE
1 3 4 2
8666
Figura 108
8666a
000278t
Figura 111
Error
Cli ⇒ 54
000279t
Codici errore
Nella seguente tabella sono rappresentati i vari codici errori che possono comparire sul display della plancia portastrumenti al
posto della dicitura “CLI”, durante la diagnosi.
Figura 112
Error
Cli ⇒ 54
000279t
Codice Descrizione
14 Corto circuito o circuito aperto del sensore temperatura soffiata
32 Corto circuito verso massa del sensore temperatura esterna
34 Corto circuito o circuito aperto del sensore temperatura esterna
42 Corto circuito verso massa del sensore temperatura interna
44 Corto circuito o circuito aperto del sensore temperatura interna
52 Corto circuito verso massa del sensore temperatura evaporatore
54 Corto circuito o circuito aperto del sensore temperatura evaporatore
65 Malfunzionamento motoriduttore di miscelazione aria
82 Corto circuito verso massa del potenziometro temperatura richiesta
84 Corto circuito o circuito aperto del potenziometro temperatura richiesta
92 Corto circuito verso massa del potenziometro comando ventilazione
94 Corto circuito o circuito aperto del potenziometro comando ventilazione
B2 Corto circuito verso massa del segnale potenziometro miscelazione aria
B4 Corto circuito o circuito aperto del segnale potenziometro miscelazione aria
D5 Malfunzionamento del modulo elettronico comando ventilatore
E2 Corto circuito verso massa del pin 9 del connettore A della centralina per alimentazione potenziometri
E3 Corto circuito verso positivo del pin 9 del connettore A della centralina per alimentazione potenziometri
F6 Tensione di alimentazione superiore al limite massimo
F7 Tensione di alimentazione inferiore al limite minimo
AIR BAG
Generalità
L’air bag è un dispositivo di sicurezza passiva costituito da uno o due cuscini che, in caso di urto frontale si gonfiano automatica-
mente interponendosi tra il corpo degli occupanti del veicolo e le strutture della parte anteriore della cabina.
Il sistema è sempre integrato da cinture di sicurezza con pretensionatore pirotecnico, le quali sono pilotate dalla stessa centralina
air bag, in caso di urti frontali.
Il sistema non interviene in caso di urti frontali a basse velocità, urti laterali, ribaltamenti o tamponamenti.
NOTA L’air bag non è sostitutivo, ma complementare all’uso delle cinture di sicurezza.
Il gonfiaggio dei cuscini senza il trattenimento operato dalle cinture pregiudica l’incolumità dell’autista e dei passeggeri.
I componenti dell’impianto sono collegati tra loro e con il resto dell’impianto elettrico tramite un apposito cablaggio, facilmente
riconoscibile in quanto dotato di guaina di colore giallo, che si collega al cavo cabina/cofano tramite un connettore a 6 celle.
Figura 113
A B
C 3 9
16 22 E
29
1 35
4 38
10
17 23 36
30
8546
8621
F G H
000287t
Print 603.93.283
L K J I H G 8556
Norme di sicurezza nella manipolazione L’eventuale stoccaggio dei particolari di ricambio deve essere
dei moduli air bag effettuato nel suo imballo originale ed il suo deposito tempo-
In condizioni normali l’air bag lato guida e lato passeggero si raneo dovrà seguire la stessa procedura di un modulo air bag
attivano con l’azione del comando d’accensione elettronico staccato da vettura e non attivato, cioè dovrà in ogni caso es-
durante l’urto. I gas che si sviluppano (in prevalenza azoto) in sere utilizzato un armadio metallico chiuso a chiave, apposita-
queste condizioni non sono tossici. mente adibito (armadio metallico resistente agli urti con grate
per consentire una ventilazione naturale all’interno). L’arma-
È importante che il personale che esegue gli interventi sul di- dio dovrà essere dotato di appositi cartelli monitori (PERI-
spositivo montato sui veicoli, osservi tassativamente le sottoe- COLO ESPLOSIVI — VIETATO USARE FIAMME LIBERE —
lencate norme di sicurezza. VIETATA L’APERTURA ALLE PERSONE NON AUTORIZ-
ZATE).
Il personale che interviene sui dispositivi deve essere opportu-
namente addestrato e deve osservare le seguenti precauzioni: Rottamazione moduli air bag
- Nelle operazioni di rimozione e sostituzione di air bag I moduli air bag montati sul veicolo non devono essere demo-
aperti (esplosi) movimentare un solo modulo per volta ed liti con il veicolo stesso, ma preventivamente rimossi e poi at-
usare per la rimozione guanti in polietilene ed occhiali tivati come descritto nelle pagine seguenti.
protettivi.
Le unità air bag non possono essere rottamate senza prima
- Appoggiare sempre il modulo dell’air bag con lo sportello essere attivate.
di apertura e la scanalatura di prerottura rivolti verso l’al-
to. Non mettere mai nulla sopra detto sportello. Nel caso in cui, durante un incidente il modulo air bag non
si sia attivato, bisogna considerare il dispositivo ancora carico.
- Al termine delle operazioni lavarsi accuratamente le mani
con sapone neutro ed in caso di eventuale contatto delle Tutto il materiale inesploso NON DEVE ESSERE ATTIVA-
polveri residue del dispositivo con gli occhi, sciacquare TO, ma dovrà essere inviato ad un centro specializzato indi-
immediatamente con acqua corrente. cando sulla bolla di accompagnamento merci la dicitura:
- Prima di iniziare gli interventi sul sistema, scollegare i due - DISPOSITIVO AIR BAG CONTENENTE CARICA PI-
cavi della batteria (prima quello negativo) isolarne i mor- ROTECNICA DA DISATTIVARE.
setti con nastro isolante e attendere almeno 10 minuti La spedizione dei dispositivi deve essere effettuata tassativa-
prima di procedere. mente nelle stesse confezioni/imballi con cui si sono ricevuti
- I componenti metallici di un air bag appena esploso sono i pezzi di ricambio e nel caso in cui non fossero disponibili è
molto caldi. Evitare di toccare questi componenti per 20 possibile richiedere alla RICAMBI il solo imballo.
minuti dal momento in cui l’air bag è attivato. Ovviamente in caso di sostituzione dei dispositivi air bag l’im-
- Non effettuare riparazioni sui moduli air bag. Inviare al for- ballo originale va mantenuto integro, per l’inoltro del disposi-
nitore tutti i moduli difettosi. Non sottoporre a riscalda- tivo stesso non attivato.
mento il modulo air bag ad esempio mediante saldature, Per i MERCATI ESTERI, occorre rispettare le locali leggi vi-
percussione, foratura,. lavorazione meccanica, ecc. genti.
- Non installare mai sul veicolo delle unità air bag che siano
cadute o che mostrino segni di una qualsiasi tipo di dan-
neggiamento.
- È proibito custodire i moduli air bag insieme a materiale Il non rispetto delle procedure qui elencate può cau-
infiammabile o combustibile. sare attivazioni indebite delle unità air bag e lesioni
!
- I generatori di gas non devono venire a contatto con acidi, personali. Unità air bag non attivate NON devono
grassi e metalli pesanti. Il contatto con tali sostanze può essere smaltite attraverso i consueti mezzi di smalti-
provocare la formazione di gas velenosi, nocivi o compo- mento rifiuti. Le unità air bag non attivate contengo-
sti esplosivi. no sostanza pericolose per la salute e che possono
causare lesioni personali se il contenitore sigillato
- Non usare fiamme libere nelle vicinanze dei dispositivi air che le contiene viene danneggiato durante il suo
bag e dei componenti del sistema. smaltimento.
Attivazione dei moduli air bag e 13. Premere il doppio pulsante di attivazione per far attivare
dei pretensionatori elettronici ancora tutti i moduli air bag e pretensionatori contemporanea-
a bordo di veicoli irrecuperabili mente.
Questa procedura si usa nel caso in cui il veicolo con uno o 14. Dopo aver attivato i moduli air bag e i pretensionatori,
più moduli air bag attivi debba essere demolito. Questa proce- lasciarli sempre raffreddare prima di toccarli (20 min cir-
dura vale sia nel caso che il sistema air bag e/o pretensionatori ca).
elettronici sia integro sia non integro. 15. Una volta attivati i moduli e i pretensionatori, il veicolo
Si consiglia l’attivazione delle cariche pirotecniche sul veicolo può essere rottamato - per schiacciamento o frantuma-
collegando direttamente il connettore elettrico del singolo zione - e/o riciclato, a seconda dei casi.
modulo al sistema di attivazione a distanza.
Figura 116
La procedura di dispiegamento deve essere esegui-
! ta all’esterno lontano da altre persone in un area ABP ABG
opportunamente individuata. Controllare che non
vi sia alcun tipo di oggetto abbandonato vicino ai C1 C1
moduli e ai pretensionatori e assicurarsi che nelle
vicinanze non vi siano liquidi infiammabili. Nessuno Lb Lb
deve rimanere a bordo durante l’attivazione e ricor-
darsi di chiudere le porte del veicolo. Il personale
deve stazionare al riparo (ad es. dietro un muro, un C2 C2
veicolo, acc.) per proteggersi da eventuali oggetti
proiettati. Far raffreddare bene generatori e moduli Lb
dopo il dispiegamento (attendere 20 min. prima di C1 C2
intervenire). La mancata osservazione di queste
istruzioni può dar luogo a danni fisici gravi.
PTG
Istruzioni generali:
1. Seguire tutte le AVVERTENZE, le PRECAUZIONI e le
istruzioni di sicurezza riportate nel presente manuale.
2. Portare il veicolo all’esterno nell’area prevista.
3. Eliminare dall’area intorno al rivestimento di copertura
dell’air bag tutti i materiali e le scorie (vetri, strumenti, pez-
zi ecc.) e controllare che non vi siano liquidi infiammabili L
nelle immediate vicinanze.
4. Scollegare i due cavi della batteria (prima quello negativo) C2
e attendere almeno 10 minuti prima di procedere.
5. Utilizzare una briglia di collegamento (L = 1 m ca.) con-
connettore terminale specifico per il collegamento elet-
trico con il modulo da dispiegare.
+12V
6. Raggiungere la connessione elettrica del modulo in que- 8664
stione (air bag o pretensionatore elettronico) seguendo
le istruzioni sul presente manuale. SCHEMA DI ATTIVAZIONE CARICHE PIROTECNICHE
7. Scollegare il connettore C1 del modulo air bag o preten- SU VEICOLO, ATTIVAZIONE SINGOLA
sionatore.
8. Verificare che il connettore C2 sia scollegato dal dispositi- ABG = air bag lato guida
vo di attivazione a distanza. ABP = air bag lato passeggero
C2 = connettore al dispositivo di attivazione a distanza
9. Collegare il connettore elettrico C1 del modulo air bag
C1 = connettore specifico alla carica pirotecnica
o del pretensionatore alla briglia di collegamento del di- L = cavo generale, distanza di sicurezza 10 m.
spositivo di attivazione a distanza.
Lb = lunghezza briglia
10. Collegare il connettore C2 al dispositivo di attivazione a PTG = pretensionatore lato guida
distanza.
A. Dispositivo di attivazione a distanza
11. Sistemare le persone al riparo.
12. Collegare il dispositivo di attivazione a distanza ad un cir-
cuito a 12 volt o a dispositivo equivalente.
CENTRALINA ELETTRONICA
La centralina elettronica ha una temperatura di funzionamento da -40 a +85°C, ha una inclinazione massima ammessa al montag-
gio di ±4°, il peso è di 200g max.
La figura successiva rappresenta la vista prospettica della centralina con i due connettori A e B.
Figura 117
A
B
73792
Figura 118
A B
73791
Figura 119
A B
C 3 9
16 22 E
29
1 35
4 38
10 73790
17 23 36
30
8621
F G H
000287t
8558
VITI FISSAGGIO MODULO AIR BAG I moduli air bag non attivati, dopo essere stati rimossi,
Figura 122 ! devono essere riposti in un apposito armadio chiuso
a chiave con la piastra appoggiata sul piano.
8559
RIMOZIONE MODULO AIR BAG
A. connettore
All’atto del montaggio del volante il dispositivo di blocca auto- RIMOZIONE DEL DADO DI FISSAGGIO
maticamente. DEL VOLANTE
Per rimuovere il dispositivo spiralato occorre: Figura 124
- procedere alla rimozione del modulo air bag lato guida
come descritto nella pagina precedente;
- allineare le ruote e mantenerle in tale posizione durante
tutta l’operazione
- svitare il dado che fissa il volante al piantone sterzo;
- contrassegnare, sempre con il veicolo a ruote allineate, la
posizione tra il mozzo del volante ed il piantone sterzo;
- estrarre il volante prestando attenzione a non sfilare il ca-
vo del dispositivo spiralato.
8561
8562
8565
DISPOSITIVO SPIRALATO
8554
Figura 131
8555
Figura 134
Figura 137
8552
A
RIMOZIONE DELL’ARROTOLATORE CON
PRETENSIONATORE
A. Connettore - B. Vite di fissaggio
8567
8569
8568
Print 603.93.283
Figura 142
004282t
SCHEMA DI FUNZIONAMENTO
Figura 143
104974
Pin Descrizione
1 Centralina elettronica
2 Pulsante attivazione modo manuale
3 Pulsante di abbassamento
4 Pulsante di sollevamento
5 Spia segnalazione VBT
6 Tachigrafo
7 Relais comando motore elettrico
8 Elettrovalvola di scarico (per lavaggio)
9 Valvola di strozzamento
10 Valvola unidirezionale di scarico
11 Valvola unidirezionale di alimentazione
12 Filtro essiccatore
13 Molla ad aria destra
14 Valvola pneumatica di scarico
15 Compressore
16 Motore elettrico azionamento compressore
17 Filtro
18 Correttore di frenata
19 Silenziatore di scarico
20 Elettrovalvola di scarico
21 Molla ad aria sinistra
22 Sensore di livello
(35C - 40C)
Pin Descrizione
1 Centralina elettronica
2 Interruttore freno a mano inserito
3 Spia segnalazione VBT
4 Interruttore comando di sollevamento
5 Interruttore comando di abbassamento
6 Elettrovalvola di scarico molle ad aria
7 Valvola di strozzamento
8 Valvola unidirezionale di scarico
9 Valvola unidirezionale di alimentazione
10 Filtro essiccatore
11 Molla ad aria destra
12 Correttore di frenata a comando pneumatico *
13 Raccordo tubazioni aria
14 Valvola pneumatica di scarico
15 Sensore di livello
16 Molla ad aria sinistra
17 Compressore
18 Filtro di alimentazione
19 Motore elettrico azionamento compressore
20 Sensore termico motore elettrico
21 Silenziatore di scarico
22 Relais comando motore elettrico
Figura 144
85725
1. Spia segnalazione VBT - 2. Gruppo comando sospensione (centralina elettronica, unità di alimentazione pneumatica) -
3. Interruttore comando sollevamento telaio - 4. Pulsante comando abbassamento telaio - 5. Pulsante comando manuale -
6. Molla ad aria destra - 7. Sensore di livello - 8. Attuatore pneumatico comando correttore di frenata -
9. Correttore di frenata - 10. Molla ad aria sinistra
Figura 145
85724
1. Spia segnalazione VBT - 2. Gruppo comando sospensione (centralina elettronica, unità di alimentazione pneumatica) -
3. Interruttore comando sollevamento telaio - 4. Pulsante comando abbassamento telaio - 5. Pulsante comando manuale -
6. Molla ad aria destra - 7. Sensore di livello - 8. Molla ad aria sinistra
Figura 146
000373t
Figura 147
004283t
000374t
SENSORE DI LIVELLO
Unità di alimentazione pneumatica
Figura 149 È il componente che ha il compito di distribuire o scaricare
l’aria dalle molle della sospensione.
Viene schematizzato il collegamento dei suoi componenti
interni.
Componenti dell’unità di alimentazione pneumatica
1. - Elettrovalvola di scarico molle ad aria
2. - Filtro essiccatore
3. - Compressore
4. - Filtro di alimentazione
5. - Motore elettrico
6. - Valvola pneumatica di scarico
7. - Silenziatore scarico
000375t
000376t
Print 603.93.283
8572
M L K J I H
UBICAZIONE COMPONENTI
A. Interruttore per segnalazione apertura cofano motore - B. Centralina ELETTRONICA di comando (ecu) -
C. Motorino per chiusura/apertura serratura porta lato passeggero - D. Modulo elettronico di rilevamento volumetrico
e led segnalazione antifurto inserito - E. Motorino per chiusura/apertura serratura porta laterale destra - F. Interruttore
per segnalazione apertura porta posteriore - G. Motorino per chiusura/apertura serratura porta posteriore - H. Interruttore
per segnalazione apertura porta laterale destra - I. Interruttore per segnalazione apertura porta lato guida - J. Motorino
per chiusura apertura serratura porta lato guida - K. Interruttore per segnalazione apertura porta lato passeggero -
L. Interruttore bloccaggio porta posteriore - M. Sirena autoalimentata
Pulsante Porta
Autista Passeggero Lato Dx Lato Sx Posteriore Posteriore
Pulsante Lat.
Autista
Passeggero
Cofano
Motore
50288
Rif. Descrizione
Funzionamento
Tramite l’azionamento del pulsante della chiave a telecomando , segnalato dall’accensione del led presente sulla chiave stessa,
un codice a radiofrequenza (RF) viene inviato alla ECU. Essa provvede a comandare, per mezzo dei motorini, la chiusura delle
porte, ad attivare il sensore volumetrico posto nella plafoniera interno cabina, e segnalare, tramite un doppio lampeggio degli
indicatori di direzione e il lampeggio del led segnalazione antifurto attivato, l’avvenuta attivazione dell’antifurto. Dal momento in
cui è stato inviato il segnale alla ECU, a quando il sistema è realmente attivato, intercorrono 10 secondi durante i quali la ECU
verifica tutte le condizioni necessarie (stato delle porte, interno cabina) per poter attivare il sistema antifurto; trascorsi i 10 secondi
il sistema è attivo e continuamente controllato dalla ECU.
Nel caso in cui, durante l’attivazione dell’antifurto, la ECU non dovesse rilevare una delle condizioni richieste per la corretta attiva-
zione del sistema, ad esempio la chiusura di una delle porte, lo stato della porta non verrà verificato durante il monitoraggio del
sistema che la ECU effettua al termine dell’attivazione. Una volta proceduto alla chiusura della porta, anche quest’ultima verrà
controllata dalla ECU dopo 10 secondi a partire dal momento in cui è stata chiusa.
Le condizioni in cui si inserisce l’antifurto sono le seguenti:
- apertura porta conducente/passeggero
- apertura porta posteriore
- apertura cofano motore
- apertura porta/e laterali
- accensione motore
- attivazione modulo di rilevamento volumetrico.
Qualora si verificasse una delle suddette condizioni, il suono della sirena autoalimentata e il lampeggio degli indicatori di direzione
per un tempo di 5 minuti, segnaleranno l’avvenuta inserzione del sistema.
Per procedere all’apertura porte e alla disattivazione/disinserzione dell’antifurto occorre agire nuovamente sul pulsante della
chiave a telecomando. La ECU provvederà alla disattivazione dell’antifurto; un lampeggio singolo degli indicatori di direzione e
lo spegnimento del led segnalazione antifurto attivato ne confermerà la disattivazione.
G F
50287
A. Interruttore cofano motore - B. Modulo elettronico di rilevamento volumetrico - C. Motorino blocca porta -
D. Chiave a telecomando - E. Interruttori porta - F. Centralina elettronica - G. Sirena
DAILY CNG
Print 603.93.438
DAILY CNG IMPIANTO ELETTRICO/ELETTRONICO 175
Figura 154
50268
B A
50285
Print 603.93.438
Figura 156
B
Ubicazione interruttori
50284
IMPIANTO ELETTRICO/ELETTRONICO
A. Modulo elettronico di rilevamento volumetrico - B. Pulsante porta posteriore - C. Pulsanti su porte anteriori - D. Pulsante cofano motore
179
Tempo di
Pin Funzione V
intervento
Figura 157
50283
B 50282
50281
Pin out
Pin Funzione
2 Alimentazione +30
3 Massa
6 Pilotaggio led
Figura 158
50280
Sirena
La sirena è ubicata nel vano motore. È autoalimentata da batterie interne che le consentono di suonare quando la si scollega
dal veicolo e deve essere conforme a particolari requisiti, quali il fornire un valore maggiore o uguale a 100 dB ad una distanza
di 1 metro dalla sirena dopo 5 minuti di funzionamento.
Le batterie della sirena vengono ricaricate secondo i seguenti metodi:
- carica centellineare
- carica rapida
- carica dopo aver scollegato la sirena dal veicolo.
La carica centellinare viene sempre attivata per sopperire al normale autoscaricamento delle batterie. Le batterie verranno caricate
fornendo una corrente di 12 mA per un minuto ad intervalli di 1 ora.
La carica rapida avviene per una durata di 14 ore con una corrente di 12 mA; viene impiegata nel caso in cui si colleghi la sirena
per la prima volta o quando la si collega nuovamente all’impianto, dopo aver eseguito operazioni di manutenzione del veicolo
che necessitino lo scollegamento della batteria. Trascorso il tempo previsto, il caricamento si arresta. Questo tipo di carica non
necessita dell’ alimentazione +15 inserita.
Nel terzo tipo di carica, se si scollega la sirena dal veicolo quando questa non sta suonando, il tempo in cui la sirena sarà scollegata,
sarà il medesimo per poter eseguire la ricarica delle sue batterie quando la si collegherà nuovamente all’impianto. Se invece si
scollega la sirena quando lo stato di questa è innescato, per ogni secondo in cui la sirena rimane scollegata, le batterie verranno
caricate per 45 secondi quando la si dovrà collegare nuovamente all’impianto. Questo processo di caricamento si esegue solo
con l’alimentazione +15 disinserita. Se le batterie risultano essere al di sotto del valore minimo di carica, verranno ricaricate, con
alimentazione +15 inserita, per 14 ore a 12 mA.
Figura 159
Pin Funzione
1 Alimentazione +15
2 Alimentazione +30
4 Massa
A B
A. Avvisatore acustico
B. Sirena
50279
CODICI ERRORE
Eventuali guasti e loro cause sono rilevati e memorizzati dalla ECU; un sistema di diagnosi ne consente, con alimentazione +15
inserita, l’individuazione tramite il rilevamento del numero dei lampeggi del led segnalazione antifurto inserito. La giusta interpreta-
zione dei lampeggi porterà alla individuazione del numero di codice errore. Per ottenere ciò è necessario sapere che:
- al led acceso per 1 sec. equivale una decina
- al led acceso acceso per 0,5 sec. equivale una unità.
Il tempo che intercorre tra un’accensione del led e la successiva è di 0,5 sec.; se si dovessero rilevare due o più codici errore,
il tempo in cui il led rimarrà spento sarà invece di 2 sec.
I codici errore sono segnalati, se il relativo guasto è attivo, una sola volta e in ordine cresente. Infine una volta segnalati tutti i
guasti attivi il led si spegnerà.
Figura 160
0.5 0.5
1 sec. sec. sec. 2 sec.
Led on
8597
Print 603.93.283
Codici
Malfunzionamento Rilevamento guasto Condizione rilevamento guasto
errore
EEPROM della ECU Somma errata di controllo codice Una volta per ogni inserzione
11 chiave a telecomando nella dell’alimentazione +15
EEPROM della ECU
Nessun Pin code programmato Assenza di pin code programmato Una volta al secondo
14
EEPROM
Segnale in uscita chiusura porte in Segnale in uscita chiusura porte Con teleruttore inserito.
15
corto verso massa o +batteria errato Una volta al secondo
Segnale in uscita interno cabina in Uscita bassa con teleruttore Con teleruttore inserito.
corto verso massa o +batteria inserito. Una volta al secondo
16
Uscita alta con teleruttore
disinserito
Segnale in uscita porta posteriore in Uscita bassa con teleruttore Con teleruttore inserito.
corto verso massa o +batteria inserito. Una volta al secondo
17
Uscita alta con teleruttore
disinserito
Segnale in uscita indicatore di Uscita bassa con teleruttore inserito Con teleruttore inserito
18
direzione sinistro verso massa
Segnale in uscita indicatore di Uscita bassa con teleruttore inserito Con teleruttore inserito
19
direzione destro verso massa
Segnale in uscita Led in corto verso Segnale in uscita Led errata Una volta al secondo.
20 massa o +batteria Durante i 10 secondi di attivazione
della ECU
Assenza risposta modulo ad Nessun segnale dal modulo ad Durante i 10 secondi di attivazione
21
ultrasuoni ultrasuoni
Assenza risposta sirena Nessun segnale da sirena in risposta Durante i 10 secondi di attivazione
22
alla ECU
Rolling code della chiave a Rolling code trasmesso in RF dalla Alla ricezione del messaggio in RF
25 telecomando fuori gamma chiave a telecomando non
riconosciuto dalla EEPROM
Print 603.93.283
PORTA ROTOTRASLANTE
Descrizione
La porta rototraslante è composta da:
- Telaio vano porta e anta completa
È realizzato con profilo di estruso di alluminio in modo da garantire una struttura rigida portante, permettendo anche la sistema-
zione su di esso di tutti i particolari del sistema quali:
- gruppo motorizzazione;
- gradino di salita;
- cardine di movimentazione;
- guarnizioni di tenuta;
- due serrature;
- la centralina elettronica;
- perni di aggancio anteriore dell’anta;
- il braccetto estensibile;
- bordo sensibile pneumatico (solo versione bus).
Figura 161
73726
PORTA ROTOTRASLANTE
Caratteristiche elettriche
Alimentazione 12Vcc
Assorbimento in stand-by 20 ÷ 30 mA
Assorbimento in funzionamento 3,5 ÷ 5 mA
Temperatura di esercizio -30°C ÷ +60°C
Figura 162
73741
Pin Funzione
1A Libero
2A Libero
3A Segnale tachimetrico
4A Pulsante apertura chiusura porta rototraslante
5A Ingresso telecomando per apertura centralizzata
6A Ingresso telecomando per apertura centralizzata
7A Libero
8A Positivo da batteria
1B Libero
2B Libero
3B Ingresso positivo da commutatore a chiave
4B Uscita per segnalazione porta rototraslante aperta
5B Uscita per segnalazione serratura di emergenza esterna bloccata
6B Uscita per segnalazione avaria porta
7B Libero
8B Negativo da batteria
1C Libero
2C Libero
3C Libero
4C Libero
5C Libero
6C Libero
7C Uscita per comando plafoniera
8C Libero
Figura 163
73740
CENTRALINA ELETTRONICA
72609
Figura 165
Dispositivo sonoro
È pilotato dalla centralina elettronica e allerta l’utenza in parti-
colari condizioni di funzionamento (es.: veicolo in movimento
e porta aperta). 1
73739
Descrizione funzionamento
Il comando di apertura e chiusura della porta rototraslante viene attivato solo con il veicolo in moto, tramite il pulsante posto
in plancia.
Nel caso in cui il veicolo disponga del sistema di chiusura centralizzata è possibile attivare il movimento della porta anche con
il veicolo non in moto. Nel caso specifico è necessario limitare le aperture e chiusure onde evitare che la batteria del veicolo si
scarichi.
Apertura tramite pulsante posto in plancia
L’apertura automatica viene comandata dall’autista tramite l’azionamento di un pulsante posizionato sul cruscotto.
Premendo il pulsante si invia un comando elettrico impulsivo necessario allo sgancio meccanico delle serrature causate dall’elet-
tromagnete.
A sgancio avvenuto, il fine corsa di segnalazione serratura bloccata, perdendo il segnale, avvia il motoriduttore che imprime la
rotazione dell’anta in apertura e dà la segnalazione visiva di porta aperta (spia sul cruscotto).
Il completamento dell’apertura avviene tramite impegno del micro “Apertura completata”.
Durante la fase di apertura della porta, una camma posizionata nella parte inferiore del cardine e solidale alla rotazione del motori-
duttore, aziona il gradino di salita facendolo abbassare in posizione di utilizzo.
Chiusura tramite pulsante posto in plancia
La chiusura dell’anta viene comandata dall’autista tramite l’azionamento del pulsante.
Premendo il pulsante si invia un comando elettrico al motoriduttore il quale esegue la sua corsa di chiusura.
Durante la fase di chiusura è presente un doppio sistema di rilevazione ostacoli, uno che lavora su rilevamento amperometrico
del motore (regolabile tramite timer sulla centralina) l’altro su bordo sensibile pneumatico allocato sui due montanti del vano
porta.
In prossimità di porta chiusa, tramite lettura di posizione inviato dalla tachimetria presente sul motore di controllo porta, viene
disabilitato il bordo sensibile a controllo amperometrico in modo da permettere la chiusura della porta altrimenti non realizzabile.
Il bordo sensibile pneumatico rimane attivato fino al ricevimento del segnale del micro di porta chiusa.
Il micro di segnalazione porta chiusa attiva un asegnale che spegne la centralina in tutte le sue funzioni.
La porta nel suo movimento di chiusura favorisce, grazie ad una molla di richiamo, la rotazione del gradino mobile in posizione
di riposo.
Nel caso in cui il veicolo si avvia con la porta aperta, è possibile comandarne la chiusura con pulsante anche se la velocità è >5 km/h.
In questo caso il buzzer resta attivo (compresa la spia di “porta aperta”) fino alla completa chiususra della porta.
Apertura/chiusura tramite telecomando
Il comando di apertura e chiusura tramite telecomando si estende a tutte le porte del veicolo compresa la porta rototraslante.
Inversione di movimento
Dopo l’azionamento del pulsante di apertura/chiusura della porta, in qualsiasi punto essa si trovi, intervenendo sul pulsante viene
generata un’inversione controllata del movimento della stessa.
Sistema di rilevazione ostacoli
Il sistema è dotato di controllo amperometrico sul motore in grado di rilevare i picchi di corrente, e di bordo sensibile pneumatico
allocato nella parte anteriore e posteriore dela vano porta, destinati all’intercettazione di ostacoli.
Durante il cilo di chiusura, se un ostacolo si contrappone al movimento dell’anta, la forza esercitata che supera i 150N o l’attiva-
zione del trasduttore pneumatico ne detrmina l’apertura.
Durante il ciclo di apertura, se un ostacolo si contrappone al movimento dell’anta la forza esercitata che supera i 150N ne deter-
mina la chiusura.
In considerazione che la porta è dotata della “funzione antistritolamento” si precisa che la lettura del relativo segnale di stato
porta quasi chiusa, generato dall’encoder sul motore, esclude automaticamente la suddetta funzione al fine di permettere la com-
pleta chiususra della porta.
Diagnosi 73720
Nel caso in cui si illumini la spia di segnalazione di avaria, il APERTURA EMERGENZA ESTERNA
sistema indica un’anomalia.
Tale anomalia è da ricercarsi tra le seguenti cause: Figura 167
73718
1. PLAFONIERA -
2. MANIGLIA INTERNA APERTURA EMERGENZA
Ciclo di apertura
Premere pulsante
apre/chiude
Sì
Accensione centralina
Eccitazione elettromagnete
(∆T = ≅0.5 s)
Diseccitazione elettromagnete
No Commutazione micro
serratura (apre in contatto)
Sì
Sì
Ciclo di chiusura
Premere pulsante
apre/chiude
Riposizione
in apertura
No Micro apertura
completata impegnato?
Sì
Avvio motore
in chiusura
Chiusura completa
No
Impegno del micro elettrico
sulla serratura
Sì
Spegne il motore
Spegne la centralina
Diagramma di funzionamento
TELEC.
CHIUDE
PULSANTE PULSANTE
PLANCIA TELECOMANDO PLANCIA
APRE APRE CHIUDE
Porta AUTISTA BLOCCATA
Porta ROTO APERTA
PULSANTE
PLANCIA CHIAVE TELECOMANDO
CHIUDE Porta AUTISTA SBLOCCATA MECCANICA CHIUDE
B
A 8670
A
8781
8783
A 8782
Print 603.93.283
Print 603.93.283
8784
CENTRALINA TACHIGRAFO
Figura 175
8785
8786
8787
8788 8790
8789
8791
VITE FISSAGGIO RIVESTIMENTO SUPERIORE
PLANCIA PORTASTRUMENTI
Agire sulle 4 viti, 2 per lato, per rimuovere il modulo portastru- Figura 182
menti con tachimetro.
Scollegare le connessioni elettriche e sostituire con il modulo
per tachigrafo sigillando le connessioni elettriche inerenti al
cablaggio per tachigrafo.
Fissare il modulo portastrumenti alla plancia e rimontare i rive-
stimenti, sia quello superiore che quello inferiore.
8792
Figura 183
8793
Figura 181
RIMOZIONE MODULO PORTASTRUMENTI
8795
8796
8797
8798
8799
Figura 188
10.04.98 13 : 00
100436.8km
8800
Print 603.93.283
Schede circuitali
Pagina
Pagina Pagina
SCHEDA 22: SPECCHI RETROVISORI TERMICI 232 SCHEDA 45: EDC . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256
Print 603.93.283
SCHEDE CIRCUITALI
Note e prescrizioni
Salvo diversa indicazione, le schede sono da considerarsi valide per tutte le motorizzazioni e per le versioni sia carro che furgone.
Le condizioni dei veicoli, considerate per la stesura degli schemi elettrici, sono:
- motore spento
- chiave disinserita
- freno a mano inserito
- cambio in folle
- liquidi a livello normale
- porte chiuse.
I teleruttori utilizzati hanno una resistenza interna (in parallelo alla bobina) di 680 Ω per ridurre i fenomeni di sovratensione sull’im-
pianto, dovuti alla commutazione degli interruttori.
Scheda 1: Avviamento
102895
Scheda 2: Ricarica
102896
Scheda 3: Strumenti
49944
Scheda 4: Tachimetro
49943
Scheda 5: Girometro
102898
102899
49937
49936
49935
49934
49933
49932
49931
49930
49929
102900
105324
49926
49925
Print 603.93.283
49924
49923
74258
49921
49919
74259
74264
49898
49897
49896
49895
49894
86165
86166
105325
49887
49886
49884
49883
49881
49880
49877
49876
49875
49874
49868
49867
49866
49865
49863
49862
105327
105326