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Clitico

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In linguistica, un clitico è un elemento che ha nel contempo alcune proprietà di una parola indipendente e altre tipiche di un affisso.
grammaticalizzazione:[1]
Molti clitici possono essere spiegati come elementi subordinati a un processo storico di

lessema → clitico → affisso

Secondo questo modello, un lessema autonomo in un particolare contesto perde le proprietà di una parola indipendente nel corso del
tempo e acquista le proprietà morfologiche di un affisso. In uno stadio intermedio di questo processo di evoluzione, l'elemento in
questione può essere descritto come un "clitico". Come risultato di ciò, questa particella arriva ad essere applicata a una classe di
elementi molto eterogenea, presentando combinazioni diverse di proprietà tipiche di una parola e proprietà tipiche di unfisso.
af

Una caratteristica comune a molti clitici è l'assenza di un'indipendenza prosodica, per cui il clitico si aggancia a una parola adiacente,
che viene definita parola ospite. Le convenzioni ortografiche formano i clitici in modi diversi: alcuni sono scritti come parole
differenti, altri sono scritti come un'unica parola assieme alla parola ospite, altri sono attaccati alla parola ospite tramite un segno di
interpunzione come unalineetta o un apostrofo.

Indice
Classificazione dei clitici
Proprietà dei clitici
Clitici nelle lingue romanze
Clitici in inglese
Altri esempi
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni

Classificazione dei clitici


Negli esempi che seguono leparole ospiti saranno segnate in corsivo, iclitici in grassetto.

Un clitico che segue la parola ospite viene definito unenclitico:

in latino: Senatus Populusque Romanus ("Senato Popoloe Romano = "il senato e il popolo romano"),
nelle lingue romanze: "parlami" (imperativo, seconda persona singolare) = parlaa me.
Un clitico che precede la parola ospite è chiamatoproclitico:

in italiano: strapieno ("pieno fino al limite massimo"), gli articoli un


( albero, la casa, che vengono scritti divisi, ma
foneticamente e metricamente fanno parte del sostantivo).
Esiste anche il mesoclitico, che appare all'interno di un unicotema della parola ospite o addirittura di un altroaffisso:

in portoghese: Ela levá-lo-ia. ("Lei porta-ciò-COND" = "Lei lo porterebbe").


Infine, l'endoclitico divide la radice stessa della parola ospite e si inserisce tra due sillabe della stessa. Gli endoclitici si oppongono
all'ipotesi dell'integrità lessicale e quindi sono stati a lungo giudicati impossibili, ma alcuni esempi tratti dalla
lingua udi suggeriscono
che tali clitici sono possibili.[2] Gli endoclitici sono stati trovati anche nellalingua pashtu.[3]

Proprietà dei clitici


Nonostante il termine "clitico" possa essere usato per riferirsi a qualsiasi elemento le cui condizioni grammaticali sono poste tra una
parola e un affisso, i linguisti hanno proposto altre definizioni di "clitico" come termine tecnico. Uno degli approcci più comuni è
quello di trattare i clitici come parole con una deficienza prosodica: essi non possono apparire senza una parola ospite e possono
soltanto far parte della metrica della parola ospite. Il termine clitico
" postlessicale" è usato per questo specifico senso del termine.

Oltre a queste definizioni di base, sarebbero necessari altri criteri per stabilire una netta linea di separazione fra un clitico
postlessicale e un affisso morfologico, poiché entrambi sono caratterizzati da una mancanza di autonomia prosodica. Non ci sono
però dei confini netti e chiari tra una categoria e l'altra (poiché da un punto di vista storico, una certa forma può spostarsi
morfologicamente da una categoria all'altra). Tuttavia, mediante l'identificazione di gruppi di proprietà osservabili che sono associate
ad esempi di clitici (da una parte) e ad esempi di affissi (dall'altra), si può selezionare una serie di testi ed esempi che provvedono
empiricamente alla formazione della distinzione tra clitico e af
fisso.

Un affisso si attacca sintatticamente e foneticamente a un morfema basilare di una certa parte del discorso, come un verbo o un
sostantivo, per formare una nuova parola. Un clitico funziona sintatticamente sopra il livello delle semplici parole, ma piuttosto nel
livello dei sintagmi o delle proposizioni e si attacca soltanto foneticamente alla parola ospite, a qualsiasi parte del discorso essa
appartenga.[4]

Tali criteri dimostrano talvolta che gli elementi che sono stati tradizionalmente chiamati "clitici" effettivamente hanno lo status di
affisso (per esempio i pronomi romanzi clitici).

I clitici non sempre appaiono vicini alla parola o al sintagma a cui sono associati grammaticalmente. Possono essere soggetti a delle
costrizioni dell'ordine complessivo delle parole che agiscono sull'intera frase. Molte lingue, per esempio, obbediscono alla "Legge di
Wackernagel", che obbliga i clitici ad apparire in "seconda posizione", dopo la prima frase sintattica o la prima parola accentata in
una frase:

in ceco: Kde se to stalo? ("Dove RIFL che succedere-pass = "Dove è successo?").


Molti clitici appaiono nella stessa posizione (ovvero condividono lo stesso ospite) formando un "gruppo clitico". L'ordine relativo dei
clitici in un gruppo è di solito strettamente prefissato:

in ceco: Nechtěli jsme vám ho dát ("NON-aver voluto 1PL a-te ciò dare" = "Non abbiamo volutodartelo"),
in polacco: Ty widziałbyś go jutro ("tu vedere-COND-2sg lui domani" = "Lo vedresti domani").

Clitici nelle lingue romanze


Nelle lingue romanze, gli articoli e i pronomi personali oggetto (diretto o indiretto) sono clitici. Per esempio, initaliano:

la casa /la'kaza/ forma nucleo sillabico ma metricamente appartiene alla parola casa,
l' acqua (la acqua), /'lakkwa/ non forma nucleo sillabico, e la metrica originaria diacqua rimane tale,
dammelo (da me lo, da' ciò a me) /'dammelo/ è una successione di clitici in un ordine prefissato. accento
L' rimane
sulla radice e la parola diventasdrucciola.
affissi.[5]
Secondo i più, i pronomi clitici nella maggior parte delle lingue romanze si sono già evoluti in

Ci sono ancora dibattiti sul fatto che questi cambiamenti da un clitico a un affisso si siano già verificati nei pronomi soggetto francesi
[6]
o meno. I pronomi soggetto, in particolar modo, sono ancora considerati clitici poiché obbligano a una lettura contestualizzata.

Alcuni dialetti del portoghese permettono ai pronomi oggetto di emergere in qualità di mesoclitici:[7]

Ela levá-lo-ia ("Lei prendere-ciò-COND" — "Lei lo prenderebbe"),


Eles dar-no-lo-ão ("Loro dare-a noi-ciò-FUT" — "Ce lo daranno").

Clitici in inglese
Gli enclitici inglesi sono:

le forme abbreviate del verbo "tobe" (essere)

’m in I’m (io sono),


’re in you’re (tu sei),
’s in she’s (lei è);
le forme abbreviate deiverbi ausiliari

’ll in they’ll (futuro, will),


’ve in they’ve (trapassato, have);
per esprimere possesso:

’s in the girl next door’s cat (il gatto della ragazza della porta accanto).

I proclitici sono di solito gli articoli:

a in a desk (un tavolo),


an in an egg (un uovo),
the in the house (la casa).
È stato dimostrato che la contrazione "n't" come in couldn't ha le proprietà di un affisso piuttosto che di un clitico sintatticamente
indipendente.[8]

In inglese, i clitici devono essere atoni, manot come parola piena non può essere atono:

I have not done it yet (non l'ho ancora fatto),


I've not done it yet,
I haven't done it yet,
I'ven't done it yet (frase dialettale, non-standard).
L'accentuazione evita talvolta la cliticizzazione:

I don't know who she is (*I don't know who she's = "non so chi sia"),
Have you done it? — Yes, I have (*Yes, I've = certo che l'ho fatto),
He's not a fool. — He is a fool! (*He's a fool! = certo che è pazzo / lo è eccome).

Altri esempi
Nelle lingue indoeuropee, alcuni clitici possono derivare dal proto-indoeuropeo: per esempio, *-kwe è la forma originale del sanscrito
च, del greco τε e del latino -que.

Latino: que e, ve oppure, ne (domande polari)


Greco: τε e, δέ ma, γάρ per (in un argomento logico),οὖν perciò.
Russo: ли (domande polari), же (enfasi), не "non" (proclitico), бы (congiuntivo)
Olandese: 't (articolo definito neutro e pronome di terza persona singolare neutro),'k pronome di prima persona
singolare, je pronome di seconda persona singolare,ie terza persona singolare maschile,ze terza persona plurale
Plautdietsch: "Deit'a't vondoag?": "Lo farà oggi?"
Ceco: clitici speciali: pronomi personali e riflessivi atoni mu,
( "lui/lo"), alcuni verbi ausiliari b
( y, "condizionale"), e altre
particelle e avverbi (tu, "qui"; ale, "sebbene"). "Nepodařilo by se mi mu to dát" "Non riuscirei a darglielo". Inoltre ci
sono anche altri semplici clitici, tra cui alcunepreposizioni.
Norvegese: gli articoli definiti sono innestati alla fine del sostantivo (enclitici), come in molte altre lingue scandinave.
Esempio: "en gutt" "un ragazzo", "gutten" "il ragazzo", "guttene" "i ragazzi"; "ei jente" "una ragazza", "jenta" "la
ragazza"; "et barn" "un bambino", "barnet" "il bambino".
Ecco alcuni esempi di lingue non indoeuropee:
Giapponese: tutte le particelle, come la posposizione per il genitivo の (no) e il marcatore は (wa).
coreana: La copula 이다 (ida) e l'aggettivale 하다 (hada), così come pure le particelle nominale e verbale (per
esempio 는, neun).[9]

af fraseologici.[10]
Tuttavia, un'analisi alternativa suggerisce che le particelle nominali non funzionano come i clitici, ma comefissi

Note
1. ^ Paul J. Hopper, Elizabeth Closs Traugott, Grammaticalization, 2nd edition, Cambridge, Cambridge University
Press, 2003, ISBN 978-0-521-80421-9.
2. ^ Alice C. Harris, Endoclitics and the Origins of Udi Morphosyntax , Oxford, Oxford University Press, 2002,ISBN 0-
19-924633-5.
3. ^ Craig A. Kopris & Anthony R. Davis (AppT ek, Inc. / StreamSage, Inc.) Endoclitics in Pashto: Implications for Lexical
Integrity (abstract pdf (http://morbo.lingue.unibo.it/mmm/mm5-abstracts/kopris-davis.pdf)Archiviato (https://web.archi
ve.org/web/20060507073023/http://morbo.lingue.unibo.it/mmm/mm5-abstracts/kopris-davis.pdf) il 7 maggio 2006 in
Internet Archive.)
4. ^ Arnold Zwicky, On Clitics, Bloomington, Indiana University Linguistics Club, 1977.
5. ^ (FR ) Paola Monachesi, Philip Miller, Les pronoms clitiques dans les langues romanes , in Danièle Godard (ed.) (a
cura di), Les langues romanes: Problèmes de la phrase simple , Paris, CNRS Editions, 2003,pp. 67–123, ISBN 978-
2-271-06149-2.
6. ^ Cécile De Cat, French subject clitics are not agreement makers(PDF ), in Lingua, vol. 115, 2005, pp. 1195-1219,
ISSN 0024-3841. URL consultato il 15 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2004).
7. ^ Karl Erland Gadelii, Pronominal Syntax in Maputo Portuguese (Mozambique) from a Comparative Creole and
Bantu Perspective (PDF ), in Africa & Asia, vol. 2, 2002, pp. 27-41, ISSN 1650-2019. URL consultato il 20 settembre 2006
(archiviato dall'url originale il 20 settembre 2006).
8. ^ Arnold M. Zwicky, Geoffrey K. Pullum, Cliticization vs. inflection: the case of Englishn't, in Language, vol. 59, 1983,
pp. 502–513.
9. ^ Hee-Rahk Chae, Clitic Analyses of Korean "Little Words", in Language, Information and Computation Proceedings
of the 10th Pacific Asia Conference, 1995, pp. 97-102. URL consultato il 28 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio
2012).
10. ^ James Hye Suk Yoon, Non-morphological Determination of Nominal Particle Ordering in Korean (PDF ), su
linguistics.uiuc.edu (archiviato dall'url originale il 1º settembre 2006).

Voci correlate
Affisso
Possessivo
Tmesi
Dislocazione a sinistra
Legge Tobler-Mussafia
Proclisi (fonetica greca)

Altri progetti
Wikizionario contiene il lemma di dizionario «clitico»

Collegamenti esterni
SIL Glossary of Linguistic Terms: What is a clitic?, su sil.org.
A proposito dell’origine della declinazione del pronome clitico di terza persona in italiano
(PDF ), su romaniaminor.net.

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