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Punto di sintesi sull’economia e gestione d’impresa

1. Concetto d’impresa
Partendo dalla figura dell’imprenditore, definita dall’art. 2082 del Codice Civile (C.C.) come
“colui che esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello
scambio di beni o di servizi”, è possibile ricavare una nozione di impresa che presuppone lo
svolgimento di operazioni economiche di acquisizione, produzione, erogazione di beni e servizi, per
creare o accrescere il patrimonio aziendale, e destinate a perdurare nel tempo. A tal fine, l’imprenditore
avrà a disposizione un complesso di beni che organizzerà per l’esercizio di impresa (art. 2555 C.C. –
nozione di azienda).
A norma dell’art. 2086 C.C., “l’imprenditore è il capo dell’impresa e da lui dipendono
gerarchicamente i suoi collaboratori”, ovvero, in particolare, i dipendenti dell’azienda; essere il capo
dell’impresa significa assumere il ruolo di soggetto decisionale (o economico), in particolare in merito
alle scelte strategiche durante la vita dell’impresa. Il soggetto economico può coincidere o meno con il
soggetto giuridico, ovvero colui che ha la rappresentanza legale dell’azienda.
Quando soggetto economico e giuridico coincidono nella medesima persona fisica si parla di
impresa individuale, mentre, quando non vi è coincidenza, il soggetto giuridico sarà una società.
L’art. 2247 C.C. introduce il contratto di società, con il quale “due o più persone conferiscono
beni o servizi per l’esercizio in comune di un’attività economica allo scopo di dividerne gli utili”;
l’insieme dei beni o servizi che i soci conferiscono costituirà il patrimonio iniziale dell’impresa. Le
società si distinguono di società di persone e di capitale; nelle prime il soggetto giuridico saranno due o
più persone fisiche (soci), mentre nelle seconde esso sarà una persona giuridica, distinta da quelle dei
soci. La conseguenza più importante di questa distinzione riguarda l’autonomia patrimoniale, ovvero il
grado di responsabilità dei soci in merito alle obbligazioni sociali (debiti della società).
Le società di persone godono di un’autonomia patrimoniale imperfetta, il che significa che in esse
“… tutti i soci rispondono solidalmente e illimitatamente per le obbligazioni sociali” (art. 2291 C.C.);
illimitatamente significa che ciascuno risponde dei debiti aziendali, anche oltre l’investimento iniziale,
con il proprio patrimonio personale, a prescindere dalla quota di partecipazione nella società anche se,
il solidalmente, implica che, pure se in prima battuta a ciascuno di essi può essere richiesto un
pagamento totale, ognuno ha poi diritto di rivalsa nei confronti degli altri soci in proporzione alle quote
di partecipazione di ciascuno. Le società di persone previste dal nostro ordinamento giuridico sono la
società semplice – s.s. - (artt. 2251-2290 C.C.), la società in nome collettivo – s.n.c. - (artt. 2291-2312
C.C.), la società in accomandita semplice – s.a.s. - (artt. 2313-2324 C.C.) che in realtà è una forma
ibrida perché alcuni soci godono di una responsabilità limitata.

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Le società di capitali godono di un’autonomia patrimoniale perfetta, ovvero “ … per le
obbligazioni sociali risponde soltanto la società con il suo patrimonio …” (artt. 2325 e 2472 C.C.). Ciò
implica che il rischio massimo per i soci sarà rappresentato dal capitale che hanno investito
nell’impresa e, in linea di massima, null’altro potrà essere loro richiesto. Le società di capitale in Italia
sono la società per azioni – s.p.a. – (artt. 2325-2461 C.C.), la società in accomandita per azioni –
s.a.p.a. – (artt. 2462-2471 C.C.) forma ibrida, la società a responsabilità limitata – s.r.l. – (artt. 2472-
2497bis C.C.). Le più diffuse sono le s.p.a. e le s.r.l., che si differenziano innanzitutto per il fatto che il
capitale delle prime è suddiviso in ‘azioni’, dal valore nominale unitario costante, anche se poi ciascun
socio ne può possedere un numero differente, mentre nelle s.r.l. si parla più semplicemente di quote di
partecipazione, variabili da socio a socio1.
Per quanto riguarda le società a responsabilità limitata, esse sono state oggetto di un’importante
riforma in anni recenti.

In precedenza, si è visto quindi come non sempre il soggetto economico coincida con quello
giuridico; quando ciò accade si hanno imprese indipendenti, quali sono le imprese private individuali
(soggetto giuridico è una persona fisica), le società di persone (il soggetto giuridico sono due o più
persone fisiche) e le società di capitali (il soggetto giuridico è una persona giuridica), nonchè le imprese
pubbliche (il soggetto giuridico è una persona giuridica di diritto pubblico, es. Ferrovie dello Stato).
Quando il soggetto economico è invece diverso da quello giuridico si hanno imprese dipendenti, quali
le imprese pubbliche (dove il soggetto economico è un ente pubblico mentre quello giuridico è una
persona giuridica di diritto privato), i gruppi di imprese (che hanno stesso soggetto economico ma
diverso soggetto giuridico), le imprese multinazionali.

Un’altra fondamentale ripartizione delle imprese può essere compiuta in relazione al loro fine,
secondo il quale si distinguono le aziende di erogazione, che perseguono il soddisfacimento dei bisogni
dei loro soggetti (es. famiglia, associazioni private culturali, sportive, politiche, ecc., associazioni
pubbliche quali Stato, enti locali, ecc.), le aziende di produzione, che hanno come fine diretto la
produzione e lo scambio di beni e di servizi al fine di remunerare i fattori impiegati, in particolare la
forza lavoro, e il capitale investito dall’imprenditore o dai soci. Si tratta delle imprese del settore
primario (agricole, minerarie, ..), del secondario (industrie, di costruzioni, ..), del terziario (commerciali
o mercantili, bancarie, assicurative, di servizi di trasporto, turismo, telecomunicazioni, spettacolo, ..),
del terziario avanzato (informatiche, di consulenza, di comunicazione, di brokeraggio, ..). Si hanno
infine, le aziende composte, ovvero aziende di erogazione che, oltre a soddisfare bisogni umani,
tendono a produrre beni e servizi che vengono immessi sul mercato, funzione tipica delle aziende di
produzione.
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Valore nominale azione = C.S./n. azioni in circolazione; Valore contabile azione = P.N./n. azioni in
circolazione.
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Dal punto di vista della dimensione si possono avere differenti logiche di classificazione delle
imprese in piccole, medie o grandi. Un riferimento utile è l’art. 2083 C.C. che definisce piccoli
imprenditori “i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro che esercitano
un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della
famiglia”.

Un’ultima possibile distinzione riguarda l’ambito operativo, riguardante lo scenario in cui si


inserisce l’impresa, che può essere locale, nazionale o internazionale.

2. I sistemi aziendali
I principali sistemi aziendali che possiamo ricordare sono:
 Il sistema di amministrazione e controllo
 Il sistema di gestione
 Il sistema organizzativo
 Il sistema della qualità
I sistemi di amministrazione e controllo riguardano i flussi di informazioni aziendali e le
quantità d’azienda che consentono di misurare i fenomeni aziendali, assumendo la veste di sistemi
informativi contabili. Essi si articolano a livello aziendale (es. la tenuta delle scritture contabili ai fini di
pervenire, a fine esercizio, alla determinazione del Risultato Economico) e a livello di attività (es. la
contabilità di magazzino, la contabilità inerente il personale, la contabilità dei movimenti bancari, ecc.),
incrociandosi con gli altri sistemi succitati, oltre che con le strategie e politiche aziendali, nell’ottica del
sistema-impresa.
Il sistema di gestione può essere definito come insieme di decisioni assunte al fine del governo
dell’impresa o di sue singole attività, come la produzione, la finanza, il marketing, ecc. Trattasi del
sistema di management o, più semplicemente, del management aziendale e rappresenta il fulcro della
gestione strategica aziendale.
Il sistema organizzativo, o più semplicemente l’organizzazione, riguarda il coordinamento di
risorse e di tecnologie, alla luce di variabili individuali, sociologiche, strutturali, stili di direzione, ecc.
Anche l’organizzazione può articolarsi a livello azienda (struttura organizzativa aziendale) o per
singole attività (organizzazione della produzione, della funzione commerciale, ecc.) ed è strettamente
dipendente dalle strategie organizzative decise dal management.
Il sistema della qualità, noto come qualità totale, presuppone un’interazione di tutte le
componenti aziendali ai fini dell’ottimizzazione dei risultati aziendali dal punto di vista della qualità
dei processi e dei risultati.
3. Le attività aziendali

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Per analizzare i fenomeni aziendali non sono sufficienti i sistemi aziendali, ma occorre prendere
in esame anche le attività svolte dall’azienda; queste possono essere denominate funzioni aziendali o
processi aziendali, ma riguardano sostanzialmente gli stessi oggetti, sia pure con diverse angolazioni:
produzione, marketing, distribuzione, logistica, finanza, amministrazione, ricerca e sviluppo, risorse
umane, ecc.

Coerentemente con la concezione di azienda produttrice di valore, nonché con una visione
strategica dell’impresa legata al più generale concetto di catena del valore, il Porter ha utilizzato il
termine di attività generatrici di valore. La catena del valore all’interno dell’organizzazione consiste
nelle attività svolte dalla stessa per produrre valore, inteso come ciò (prezzo, fedeltà all’acquisto, ecc.)
che i clienti sono disposti a pagare per i prodotti dell’azienda; la differenza tra il valore e i costi delle
attività rappresenta il margine di profitto per l’impresa.

Le attività generatrici di valore si distinguono in due fondamentali raggruppamenti: attività


primarie e di supporto. Le prime sono svolte dall’impresa dal momento dell’entrata delle materie
prime fino all’assistenza al cliente dopo la vendita del prodotto e si distinguono in:
 Logistica in entrata: collegate al ricevimento delle materie prime, all’immagazzinaggio,
allo scarico dei materiali ai reparti produttivi, ecc.
 Attività operativa: relativa alla trasformazione delle materie prime in semilavorati e
prodotti finiti; in pratica riguardano il processo produttivo o la funzione produzione.
 Marketing e vendite: sono svolte per indurre il cliente a comprare i prodotti/servizi
dell’impresa, fornendogli un adeguato sostegno informativo; in pratica è tutto ciò che concerne il
processo di commercializzazione o la funzione commerciale.
 Servizi: riguardano l’assistenza post-vendita alla clientela in termini di assistenza
tecnica, addestramento, avviamento, messa a punto del prodotto, ecc.

Le attività di supporto forniscono a quelle primarie le risorse materiali, umane, tecnologiche,


finanziarie e infrastrutturali necessarie per lo svolgimento delle attività primarie. Esse sono:
o Approvvigionamento: riguarda l’acquisizione dei fattori produttivi esterni
all’organizzazione (materie prime, materiali, prestazioni di terzi, ecc.) che viene svolta in prevalenza da
un Ufficio Acquisti.
o Sviluppo della tecnologia: riguarda un’attività più ampia della ricerca e sviluppo, in
quanto vi si ricomprende qualsiasi tecnologia utilizzata all’interno della realtà aziendale (nella
produzione, nella logistica, nell’informatica, ecc.).
o Gestione delle risorse umane: riguarda il rapporto con il personale – assunzioni,
formazione, licenziamenti, pensionamenti, ... - ed è di competenza della direzione del personale in
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linea di principio, nonché di ciascuna struttura organizzativa aziendale per le risorse di propria
competenza (la direzione commerciale deve gestire i venditori, i rappresentanti, ..).
o Attività infrastrutturali: riguardano tutte le rimanenti attività aziendali, quali, ad
esempio, la direzione generale, la direzione amministrativa e finanziaria, gli affari generali e legali, ecc.

4. Le operazioni economiche
Con il termine ‘operazioni economiche’ si prende in considerazione una molteplicità di fatti
aziendali tra di loro intrecciati e coordinati, che possono essere sintetizzati in:
a. operazioni economiche fondamentali,
b. ciclo di gestione integrale ed operativo,
c. raggruppamenti di operazioni economiche più significativi.
Le prime possono soddisfare direttamente o indirettamente i fini aziendali; le operazioni dirette
sono anche definite di gestione ordinaria o continuativa, mentre le altre sono operazioni di gestione
straordinaria o extragestione, in quanto riguardano particolari momenti della vita dell’impresa. Più
specificatamente, le due fondamentali operazioni straordinarie intervengono all’inizio e alla fine della
vita aziendale e sono la costituzione e la liquidazione dell’impresa.
Nella fase di costituzione l’imprenditore o i soci apportano il capitale iniziale, in denaro o in beni,
fornendo all’impresa i mezzi per procedere alle operazioni di gestione ordinaria successive,
costituendone il capitale iniziale.
Nella fase di liquidazione invece, vengono attuate le procedure relative alla cessazione o
scioglimento dell’impresa, rimborsando, con il patrimonio netto finale risultante dopo aver pagato tutte
le passività, pro-quota i soci o l’imprenditore.
Ovviamente, ben più numerose risulteranno nella vita dell’impresa le operazioni di gestione
ordinaria, distinguibili in:
➠ Finanziamenti: oltre al capitale proprio o sociale, messo a disposizione dai soci o
dall’imprenditore (mezzi propri), l’impresa deve ricorrere anche al capitale di terzi (passività), offerto
da enti, banche, creditori. Le passività si distinguono a seconda della scadenza in Esigibilità, il cui
rimborso può essere richiesto entro un anno o anche meno (es. debiti vs/banche, debiti vs/fornitori, …),
e Consolidato, con una scadenza oltre l’anno (es. Mutuo Passivo, Prestito Obbligazionario, …). In
sintesi, il patrimonio a disposizione sarà finanziato con P + N, ovvero passività a breve e a lungo
termine e capitale netto.
➠ Investimenti: consistono nell’acquisizione dei fattori produttivi necessari allo
svolgimento del processo aziendale. Possono essere fattori a veloce ciclo di utilizzo (es. merci, materie,
…), detti disponibilità, o a lento ciclo di utilizzo (es. impianti, macchinari, fabbricati, …). Assieme alla
cassa, ai crediti vs/ clienti o vs/ banche (Liquidità immediate e differite), i primi costituiscono l’attivo

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circolante, mentre i secondi rappresentano le immobilizzazioni. In sintesi il patrimonio con cui si
opera sarà costituito da Ac (Li + Ld + D) + I, ovvero anche attività correnti e immobilizzazioni.
➠ Trasformazione: insieme di operazioni interne che consente di trasformare i fattori
produttivi che entrano in azienda (input) in prodotti o servizi venduti dalla stessa (output).
➠ Disinvestimenti: implicano la cessione della produzione ottenuta, al fine di rifinanziare
l’attività di impresa. Non necessariamente dalla vendita deriva un immediato flusso di risorse
finanziarie, il quale infatti può essere posticipato qualora venga concesso un credito ai clienti.
➠ Rimborsi o remunerazioni: con le risorse ottenute, l’organizzazione può procedere alla
remunerazione dei soci, pagando i dividendi sul capitale sociale, a remunerare i capitali di terzi,
pagando gli interessi passivi, a rimborsare i debiti giunti a scadenza, …

Il ciclo di gestione integrale è dato dalla sequenza delle operazioni economiche che iniziano con
i finanziamenti e, dopo aver sviluppato investimenti e disinvestimenti, terminano con rimborsi e
remunerazioni. Da un punto di vista finanziario si ha una serie ininterrotta di entrate e uscite che,
nell’arco dell’intera vita di un’impresa sana, devono coincidere, ovvero si avrà E = U, il complesso
delle entrate sarà pari al totale delle uscite. Da un punto di vista economico, numerose delle opzioni
citate comportano il sostenimento di costi o il conseguimento di ricavi e, al prevalere di questi ultimi, si
avrà un profitto per l’impresa mentre, in caso contrario, si avrà una perdita. La differenza tra ricavi e
costi, definita Risultato Economico, viene calcolata su base annua, redigendo il bilancio d’esercizio.
Quest’ultimo è costituito da due documenti: il conto economico e lo stato patrimoniale. Nel primo
vengono riportati tutti i costi e tutti i ricavi registrati dall’impresa nell’arco dell’anno e dal suo saldo si
ottiene il R.E. positivo o negativo. Nello stato patrimoniale si indicheranno tutte le attività e passività
aziendali esistenti al 31/12/…, nonché il capitale netto iniziale a cui si aggiunge il R.E. di cui sopra che
ne è, per l’appunto, una delle componenti, assieme al Capitale Sociale, alle Riserve, … 2. Il R.E.,
qualora risulti positivo, sarà oggetto di tassazione a favore dello Stato e, inoltre, consentirà la
remunerazione del capitale proprio e un eventuale accantonamento a Riserva.

Le operazioni economiche possono essere raggruppate per meglio capire e interpretare i


complessi fenomeni aziendali sia nello spazio, che nel tempo. I processi sono gruppi omogenei di
operazioni e tale omogeneità può essere individuata a vari livelli; così, ad esempio, può esserci il
processo degli acquisti, che raggruppa tutte le operazioni di acquisto dell’impresa, il processo delle
vendite, il processo di lavorazione, ecc. A un livello sottostante, nello stesso processo d’acquisto, si può
individuare quello di impianti e macchinari, piuttosto che quello delle materie prime, e così via.

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Il bilancio rappresenta le due equazioni fondamentali, economica R – C = R.E., e patrimoniale A = P + N.
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Appendice 1 – Le condizioni di equilibrio aziendale

Funzione dell’equilibrio patrimoniale

A = P + N

Funzione dell’equilibrio economico

R – C = R.E.

Funzione dell’equilibrio finanziario

E = U

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