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Jean-Yves Tamet
(a cura di)
Psicoanalisti in seduta
Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
I edizione, 2018
TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Prefazione
Dalla teoria alla clinica, e ritorno
di Laurent Danon Boileau e Jean-Yves Tamet.................................................... XI
Prima Parte
Lo spazio della seduta
III
Psicoanalisti in seduta - Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
III. L'ascolto
Rêverie e funzione alpha, di Michael Parsons................................................... 64
Capacità negativa e capacità di rêverie, di Réal Laperrière ............................... 68
Il discorso interiore, di Jean-Yves Tamet........................................................... 70
Il co-pensiero, di Felipe Votadoro..................................................................... 73
La chimera, di Dominique Tabone-Weil........................................................... 76
Il pensiero paradossale, di Alice Bauer-Torrente e Joseph Torrente...................... 79
La regredienza, di Alice Bauer-Torrente e Joseph Torrente.................................. 82
IV. Le interpretazioni
La decisione, di Nicole Oury........................................................................... 88
L’ascolto dell’ascolto, di Haydée Faimberg e Laurent Danon-Boileau ............... 90
Interpretazioni sature e non sature, di Michael Parsons.................................... 93
Interpretazione e transfert, di Dominique Tabone-Weil.................................... 96
L’indicizzazione dell’interpretazione, di Michel Ody........................................ 98
L’in-azione, di Marie-Laure Léandri................................................................ 98
La violenza dell’interpretazione, di Mireille Fognini........................................ 100
V. La presenza dell’analista
Il transfert di base, di Laure Bonnefon-Tort e Vincent Pélissier.......................... 104
La presenza sensibile dell’analista, di Jacques Press .......................................... 107
La seduzione primaria, di Nicole Minazio....................................................... 110
La funzione materna del terapeuta, di Diana Tabacof...................................... 114
Il medium malleabile, di Dominique Tabone-Weil........................................... 117
IV
Indice generale
Seconda Parte
Lo spazio della psiche
V
Psicoanalisti in seduta - Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
IX. Pulsioni
La co-eccitazione libidica, di Alice Bauer-Torrente e Joseph Torrente.................. 171
La pulsione anarchica, di Marie-Françoise Laval-Hygonenq ............................. 173
L’appropriazione/influenzamento, di Laure Bonnefon-Tort.............................. 177
X. Le sessualità
Il genere, di Jean-Yves Tamet........................................................................... 180
La crudeltà, di Jean-Michel Hirt ..................................................................... 183
La neo-sessualità, di Laure Bonnefon-Tort........................................................ 186
Il femminile melanconico, di Michel Villand................................................... 188
XI. Narcisismo
L’Io-pelle, di Patrice Brunaud.......................................................................... 190
L’involucro psichico, di Évelyne Séchaud ........................................................ 194
L’oggetto parziale o oggetto (a), di Isabelle Alfandary....................................... 197
Il contratto narcisistico, di Dominique Tabone-Weil......................................... 199
L’inconscio amenziale, di Isabelle Gernet e Christophe Dejours......................... 202
Le separazioni imperfette, di Claude Arlès....................................................... 204
La vivenza (esperienze vissute), di Jean-Yves Tamet.......................................... 207
XII. Alterità
La relazione d’ignoto, di Patrick Merot............................................................ 210
Il sito dell’estraneo, di Olivia Todisco ............................................................. 213
Il padre della madre, di Jean-Yves Tamet.......................................................... 216
Il messaggio enigmatico, di Jean H. Guégan.................................................... 219
La madre morta, di Laurent Danon Boileau.................................................... 222
La cosa freudiana, di Isabelle Alfandary........................................................... 225
Incestuale e incestualità, di Jacques Angelergues................................................ 227
La relazione d‘oggetto allergica, di Marie Sirjacq............................................. 230
VI
Indice generale
XIII. Difese
I procedimenti autocalmanti, di Gérard Szwec................................................ 233
L’allucinazione negativa, di Vincent Pélissier ................................................... 237
L’ipocondria creativa, di Jean-Yves Tamet......................................................... 241
La scissione funzionale, di Gérard Bayle.......................................................... 244
La nevrosi d’intendenza, di Gérard Bayle......................................................... 247
Il masochismo custode della vita, di Évelyne Chauvet...................................... 250
La prepsicosi, di Marie-Laure Léandri............................................................. 253
XIV. Processo/processi
La posizione fobica centrale, di Daniel Irago................................................... 255
Psychic genera, di Virginia Picchi ................................................................... 258
L’Edipo attrattore, di Michel Ody.................................................................... 261
La normopatia, di Dominique Tabone-Weil..................................................... 263
L’anti-analizzante, di Dominique Tabone-Weil................................................. 266
La reazione terapeutica negativa, di Dominique Tabone-Weil........................... 269
L’après-coup dinamico, di Rosine Jozef-Perelberg............................................... 273
La guarigione, di Lucette Nobs......................................................................... 276
VII
Psicoanalisti in seduta - Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
Espansioni
VIII
Un concetto analitico … è … un attrezzo mentale che permette
di afferrare ciò che non è visibile, di segnalare ciò che altrimenti
resterebbe ignorato o misconosciuto.
J.-B. PONTALIS, Perdre de vue, Paris, Gallimard,
coll. Connaissance de l’inconscient, 1988, p. 1021.
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Presentazione dell’edizione italiana e note di traduzione
Se, come dice Rolland (lo ricorda la voce “L’analogia”), “il nemico del
pensiero psicoanalitico è il senso comune”, l’impostazione data a Psicoa-
nalisti in seduta ha fatto sì che il testo vi si misurasse consapevolmente,
guardandosi però dalla “facile definizione” e dall’ “immagine esemplare”,
che costituiscono per la psicoanalisi “un’attitudine non solo falsa e illuso-
ria, ma quanto mai pericolosa” (cfr. Fédida, 1974, p. 4). Una leggibilità ri-
spettosa della complessità è dunque il criterio che ha guidato i curatori nel
loro tracciare un confine tra clinica e teoria costantemente attraversato nei
due sensi, criterio che lascia intatta la capacità di alludere alla componente
“erratica” della costruzione metapsicologica, che sorge dalla seduta solo
per tornare a immergersi in essa. Una componente, quella dell’erraten, che
meriterebbe per altro di essere ripensata nella sua portata “cogitativa”, as-
sociandola al “fantasmare” di cui recentemente un bel testo (Brenet, 2017)
ha ricordato il rapporto, solo in superfice paradossale, con il “cogito”.
1 “Il pensiero clinico forgia concetti che dicono le ragioni dell’inconscio, la diversità delle risposte che l’avanzare
di quest’ultimo chiama in causa, le sue trasformazioni in ‘realizzazioni’ allucinatorie, in agire, in somatizzazio-
ni, in razionalizzazioni, sotto l’effetto dei controinvestimenti, mettendo in opera dei disinvestimenti etc… un
pensiero clinico [è] uno specifico e originale modo di razionalità venuto fuori dall’esperienza clinica” (Green
2002b, p. 12 e p. 11).
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Psicoanalisti in seduta - Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
solo nell’après-coup del loro lavoro di curatori, sia perché ha a che fare con
il momento in cui l’analista in seduta ricorre a una messa in prospettiva
teorica (di cui, vale la pena ricordarlo ancora, si può avere e dare una rap-
presentazione formalizzata solo dopo): questo momento si può identificare
come una forte alterazione percepita nell’ascolto, o più chiaramente come
una difficoltà, comunque come una crisi (per la cui accezione rimando alla
relativa voce). La maggior parte delle entrate del glossario testimonia della
fondatezza dell’idea che siano questi i momenti che fanno avanzare, che
spingono a mettere alla prova le categorie di cui già si dispone per pensare
ciò che accade (la “materia” e il “materiale”, considerando il secondo come
l’insieme degli strumenti che lavorano e modellano la prima) e a rendere
questo accaduto, questa esperienza, disponibile per altri; sono i momenti
in cui ci si sente impotenti o incapaci di restare in ascolto di un paziente
il cui malessere o la cui irraggiungibilità possono diventare insopportabili
o inudibili, pur continuando a capire e comprendere quello di cui parla
e che descrive. Altrettanto, se non più interessante ancora, notavano in
proposito Danon Boileau e Tamet, è che i differenti contributi hanno re-
stituito la singolarità del modo in cui un concetto può svolgere la funzione
di “terzo” che aiuta a uscire dall’impasse dello scambio duale prodottosi in
seduta, reintroducendo una dissimmetria che è “essenziale per la psicoana-
lisi” (Fédida, 1973, 1978) perché senza di essa l’analista non si trova più
nell’unica posizione che gli è propria: la posizione dell’analista, ricordava
con grande efficacia Riolo, è “nel luogo del sogno, nel luogo di transito tra
reale e simbolico” (Riolo, 2002, p. 827).
Sostenere che attraverso una crisi si possa avanzare nella capacità di
comprensione di un fenomeno o di un processo clinico non equivale al so-
stenere l’aspirazione a un inquadramento teorico compiuto e definitivo; al
contrario, una delle indicazioni che i curatori hanno dato agli autori è stata
quella di non “mascherare” lo scarto che, come sostiene Donnet (1995),
resta sempre tra la teoria e la seduta, provando piuttosto a mostrare come
esso possa generare un pensiero che porta a interpretazioni in grado di de-
terminare una potenziale “ridistribuzione di ciò che è in gioco nella psiche
del paziente” (Danon Boileau, 2017). Lo scarto teorico-pratico sarebbe
allora, nota ancora Danon Boileau, “una delle zone di lavoro dell’analista”;
il modo in cui si lavora in questa zona varia in ragione della singolarità
dell’analista, singolarità da cui deriva anche il ricorrere più o meno costan-
te a un tipo di strumento teorico piuttosto che a un altro (il riconoscersi
dell’analista in un orientamento). La diversità rappresenta quindi una delle
ricchezze principali del lavoro; a fronte del riconoscimento di questo valore
della diversità, quale criterio ha guidato la selezione delle voci?
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Presentazione dell’edizione italiana e note di traduzione
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Psicoanalisti in seduta - Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
tivo”. Le sezioni della seconda parte, “Lo spazio della psiche”, concentra-
no maggiormente l’attenzione su ciò che il paziente porta in seduta senza
saperlo, sulla sua dimensione intrapsichica; nell’insieme, la sequenza delle
sezioni e delle specifiche voci offre una ricostruzione della genesi, fondata
sul “saper ascoltare” dell’analista, di ciò che Fédida ha insegnato a pensa-
re come sito dell’estraneo (Fédida, 1982, 1995; Plutarco e il suo Peri tou
akouein per il “saper ascoltare”).
È su questa stessa traiettoria che trovano posto i contributi offerti
da colleghi italiani in merito a costrutti proposti da altri o da loro stessi
(“L’imitazione”, “L’empatia psicoanalitica”, “L’incontro di consultazione e
il divenire cosciente”, “Lo psicoanalista ferito”, “Il campo emotivo”,) per
ampliare ulteriormente la visione di ciò che accade in seduta con i pazienti
che oggi vengono a confidarci il loro disagio e la loro sofferenza; una espan-
sione, una ripresa del lavoro del glossario che Danon Boileau e Tamet han-
no promosso e sostenuto.
Più di altri testi, un glossario è attento al ruolo della parola, al valore del
termine, specie quando parole e termini cercano di rendere il movimento
psichico e interpsichico di una seduta analitica. Nel presentare l’edizione
italiana di Psicoanalisti in seduta alcune considerazioni in merito allo stesso
lavoro di traduzione sono allora opportune, per commentare o evidenziare
determinate scelte, come le seguenti:
• analysant: termine che risale originariamente a Lacan (1967), non
è una semplice variante lessicale di “paziente”. Il suo impiego in-
tende sottolineare l’attività, nel percorso analitico, del “paziente”: il
paziente compie la propria analisi, è attivamente analizzante.
• après-coup: come noto, l’espressione introdotta da Lacan (1953)
traduce l’avverbio nachträglich e soprattutto il sostantivo che ne de-
riva dall’uso freudiano, ossia Nachträglichkeit. La traduzione italia-
na di questo termine, in uso a partire dalle Opere curate da Musatti,
è “a posteriori”, o “posteriorità” per il sostantivo. Come notava Bal-
samo (2009, p. 1453), il frequente ricorso, nella letteratura italiana,
all’associazione di queste formule con le versioni francesi o inglesi,
segnala sia un’insoddisfazione per la capacità di resa del termine, sia
una “indecisione” rivelatrice di “una sorta di difficoltà metapsico-
logica”. In ragione di questi argomenti mi è parso quindi più age-
vole lasciare la nozione non tradotta, anche per ricordare, seguendo
Conrotto (2009, p. 1624), il “debito pressoché esclusivo” che essa
comporta nei confronti della psicoanalisi francese.
• cadre: quadro. In alcuni casi il suo uso si accompagna a quello di
situation, rendendo manifesta una differenza tra la “cornice” anali-
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Presentazione dell’edizione italiana e note di traduzione
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Psicoanalisti in seduta - Glossario clinico di psicoanalisi contemporanea
2 In più di un’occasione (ad esempio in merito alla modalità di traduzione del titolo della sezione “processus”
con la formula “processo/processi”, finalizzata a mantenere la feconda ambiguità del termine francese –differenti
processi/una processualità sottostante) ho potuto giovarmi del confronto con i curatori e, in alcuni casi, con gli
stessi autori; li ringrazio per la disponibilità e l’interesse portato a tutto il lavoro del nostro gruppo.
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Riferimenti bibliografici
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