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Regolamento per la Classificazione delle

Piattaforme Marine Fisse in Acciaio


In vigore dal 1 Gennaio 2004

RINA S.p.A.
Via Corsica, 12 - 16128 Genova - Italia
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Editore: RINA S.p.A.


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Stampato da: Algraphy S.n.c.


Genova Italia

Autorizzazione del Tribunale di Genova


No. 25/73 dell' 11 aprile 1973

© RINA S.p.A. - Tutti i diritti riservati


PREAMBOLO AL REGOLAMENTO: CONDIZIONI GENERALI
Nota: Le presenti Condizioni Generali sono state redatte in dalla Società a sua esclusiva ed assoluta discrezione sulla
funzione del'attività di classificazione e certificazione base delle proprie esperienza e conoscenze ed in accordo
navale del RINA. Tuttavia, ove applicabili, le stesse discipli- con gli standard tecnici generalmente accettati
nano altresì le prestazioni ed i servizi del RINA forniti sulla nell’industria.
base del Regolamento per la Classificazione delle Piat- Articolo 3
taforme Marine Fisse in Acciaio in cui questo Preambolo è 3.1. – La classe assegnata ad una nave riflette il parere
inserito. discrezionale della Società che la nave, dato l’uso previsto
Definizioni ed entro i relativi limiti di tempo, soddisfa il Regolamento
“Regolamenti” significa Regolamenti per la Classificazione applicabile all’epoca in cui il servizio è prestato. L’entrata
delle Navi. in vigore e l’applicazione di nuove norme sono disciplinate
“Società o RINA” significa RINA S.p.A. nella Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 2 dei
“Tecnico” significa personale tecnico operante per conto Regolamenti.
della Società nell’esecuzione delle attività descritte nel 3.2. – A nessun rapporto, dichiarazione, annotazione su
seguente Articolo 1. disegno, esame, Certificato di Classe o qualsiasi documento
“Parte Interessata” significa una parte, diversa dalla Società, o informazione emanati o rilasciati in esecuzione di servizi
che abbia responsabilità nella classificazione della nave, prestati dalla Società possono essere attribuiti effetti o
quale l’Armatore della nave ed i suoi rappresentanti, o il implicazioni legali diversi dalla dichiarazione che la nave,
costruttore della nave, o il costruttore delle macchine, o il la struttura, i materiali, le apparecchiature, i macchinari o
fornitore di parti da collaudare. qualsiasi altro elemento cui tale documento o informazione
“Armatore” significa il Proprietario o l’Armatore Disponente si riferiscono è conforme ai Regolamenti. Tale
o il Gestore o qualsiasi altra parte tenuta a mantenere la dichiarazione è rilasciata solamente per l’uso della Società,
nave atta alla navigazione, con particolare riguardo alle dei suoi comitati e dei suoi clienti o di altri organismi
disposizioni relative al mantenimento della classe indicate autorizzati e per nessun altro fine.
nella Parte A, Capitolo 2 dei Regolamenti. La validità, l’applicazione, il significato e l’interpretazione
“Amministrazione” significa il Governo dello Stato di cui la di un Certificato di Classe, o qualsiasi analogo documento
nave è autorizzata a battere la bandiera o lo Stato sotto la o informazione forniti dalla Società in relazione a oppure a
cui autorità la nave viene operata nel caso specifico. seguito della prestazione dei propri servizi, sono retti dai
Articolo 1 Regolamenti della Società che rimane l’unico giudice, con
1.1. – RINA S.p.A. è una Società il cui scopo è la assoluta propria discrezione. Qualsiasi contrasto relativo a
classificazione di navi, unità marittime e fluviali, strutture questioni tecniche tra la Parte Interessata ed il Tecnico
offshore ed imbarcazioni di tutti i tipi, che nel seguito sono nell’esecuzione delle sue funzioni deve essere portato il più
collettivamente definite “navi”. presto possibile, per iscritto, a conoscenza della Società la
La Società: quale risolve ogni divergenza di opinione o vertenza.
stabilisce e sviluppa Regolamenti, Guide ed altri 3.3. – La classificazione di una nave, o il rilascio di un
documenti; certificato in relazione a oppure a seguito della
pubblica il Libro Registro; classificazione di una nave o della prestazione di servizi da
emette Certificati, Dichiarazioni e Rapporti sulla base dei parte della Società ha la validità conferita dal Regolamento
suoi interventi. della Società all’epoca dell’assegnazione della classe o del
1.2. – RINA S.p.A. prende parte anche alla applicazione rilascio del certificato ed in nessun caso equivale ad una
di Norme Nazionali come pure di Norme e Standard dichiarazione o una garanzia di navigabilità, integrità
Internazionali, per delega di diversi Governi. strutturale, qualità o idoneità ad un particolare scopo o
1.3. – RINA S.p.A. svolge Assistenza Tecnica su richiesta e servizio di qualsiasi nave, struttura, materiale,
fornisce servizi particolari al di fuori dell’ambito della apparecchiature o macchinari visitati dalla Società.
classificazione, soggetti a condizioni specifiche non 3.4. – Qualsiasi documento rilasciato dalla Società in
comprese in queste condizioni generali. relazione ai propri interventi rappresenta le condizioni
Articolo 2 della nave all’epoca della visita.
3.5. – Il Regolamento, le visite effettuate, i rapporti, i
2.1. – Il Regolamento sviluppato dalla Società mira a
certificati e gli altri documenti rilasciati dalla Società non
riflettere lo stato della tecnica in uso al tempo della sua
sono intesi a sostituire per nessuna ragione gli obblighi e le
pubblicazione. La Società non è responsabile di qualsiasi
responsabilità di altre parti quali Governi, progettisti,
carenza o imperfezione di questo Regolamento o di
costruttori, fabbricanti, riparatori, fornitori, imprenditori o
qualunque altro documento ad esso correlato, nella misura
subcontraenti, Armatori o gestori e assicuratori. Detti
in cui queste siano il risultato di futuri sviluppi della
documenti non esimono tali parti da qualsiasi garanzia,
tecnica, che non potevano essere ragionevolmente previsti
dovere o obbligo contrattuale da essi esplicitamente o
al tempo della pubblicazione.
implicitamente assunti o da qualunque responsabilità, né
2.2. – La Società esercita la dovuta diligenza e capacità:
conferiscono a tali parti alcun diritto, pretesa o titolo nei
- nella scelta dei propri Tecnici
confronti della Società. In particolare, le suddette attività
- nell’esecuzione dei propri servizi, considerando lo stato
della Società non esimono l’Armatore dal suo obbligo di
della tecnica in uso all’epoca in cui tali servizi sono
assicurare un’adeguata manutenzione della nave in ogni
effettuati.
momento. Pertanto, in nessun caso la Società si assumerà
2.3. – Le visite eseguite dalla Società comprendono esami
gli obblighi incombenti sui soggetti sopra menzionati,
visivi e prove non distruttive, ma non sono limitate a detti
anche quando è chiamata ad esprimere pareri in relazione
accertamenti. La Società può anche affidare prove di
a domande riguardanti materie non coperte dai propri
laboratorio, ispezioni subacquee ed altri accertamenti a
Regolamenti o altri documenti.
qualificati fornitori di servizi che li eseguono sotto la loro
In quanto non sono disciplinati nel Preambolo, i doveri e le
responsabilità. Le prassi e le procedure di visita sono scelte
responsabilità dell’Armatore e delle Parti Interessate nei
riguardi dei servizi prestati dalla Società sono descritti nella non sarà superiore a 1 milione di Euro.
Parte A, Capitolo 1, Sezione 1, Articolo 3 dei Regolamenti. Il risarcimento previsto in questo paragrafo non implica
Articolo 4 assunzione di obblighi e/o ammissione di responsabilità da
4.1. – Qualsiasi richiesta di servizi della Società deve essere parte della Società e sarà eseguito fermo restando quanto
sottoposta per iscritto e firmata dalla Parte Interessata o da previsto dalla clausola di esclusione della responsabilità
altri per suo conto. Tale richiesta sarà considerata contenuta nel precedente paragrafo 5.1.
irrevocabile appena sarà ricevuta dalla Società e 5.3. – Qualsiasi reclamo per perdita o danni di qualunque
comporterà l’accettazione da parte del richiedente delle natura in virtù delle disposizioni qui stabilite deve essere
rispettive prescrizioni del Regolamento, Preambolo fatto per iscritto, e ne deve essere dato avviso alla Società
compreso. entro TRE MESI dalla data in cui i servizi sono stati
Non appena la richiesta scritta è accettata dalla Società, si inizialmente prestati o i danni inizialmente scoperti. La
intenderà stipulato un contratto tra la Società e la Parte mancanza di tale avviso entro i termini qui stabiliti
Interessata. comporta la decadenza da ogni diritto o azione contro la
4.2. – Qualsiasi servizio della Società di qualunque natura, Società.
anche se non portato a termine per qualsiasi causa, Articolo 6
obbligherà la Parte Interessata, congiuntamente con la 6.1. – Qualsiasi vertenza derivante da o connessa con il
persona che ha richiesto il servizio, al pagamento dei Regolamento o con i servizi della Società, comprese
compensi dopo aver ricevuto la fattura ed al rimborso delle eventuali questioni riguardanti obbligazioni, responsabilità
spese sostenute. Nel caso di pagamento ritardato possono o limitazione della responsabilità della Società, sarà
essere richiesti gli interessi maturati. soggetta alla legge italiana ed ogni procedimento dovrà
4.3. – Il contratto può essere risolto a richiesta di una o essere iniziato o riassunto innanzi il Tribunale di Genova,
dell’altra parte a condizione che venga dato un preavviso Italia, che avrà competenza esclusiva nell’esaminare e
per iscritto di 30 giorni. risolvere tali vertenze .
La mancanza del pagamento dei compensi richiesti per i Articolo 7
servizi prestati dalla Società in esecuzione del suddetto 7.1. – Tutti i disegni, le specifiche, i documenti e le
contratto darà diritto alla Società alla risoluzione del informazioni forniti o emessi dalla Società o di cui questa
contratto. può venire a conoscenza, in occasione dell'esecuzione dei
A meno che la Società non decida diversamente, la propri servizi, saranno trattati come documenti riservati e
risoluzione del contratto implica che l’assegnazione della non saranno divulgati a terzi senza previa autorizzazione
classe alla nave viene rifiutata oppure, se la nave è già della Parte Interessata, salvo quanto previsto o richiesto
classificata, che la classe è sospesa o ritirata. dalla normativa internazionale, europea o nazionale
Articolo 5 applicabile, dal Codice di Etica dell'IACS, dallo Statuto
5.1. – Nel prestare i servizi citati nel precedente Articolo 1, dell'IACS o altre normative IACS, ovvero da un ordine di
come pure nel dare informazioni o pareri, né la Società né un'Autorità Giudiziaria competente.
alcuno dei suoi dipendenti o agenti garantisce la precisione Informazioni sulla situazione dei certificati di classe e
delle informazioni o dei pareri forniti. Inoltre, la Società statutari, compresi i trasferimenti, i cambiamenti, le
non presta alcuna garanzia esplicita od implicita. sospensioni, le revoche della classe, le raccomandazioni/
Salvo quanto previsto al seguente paragrafo 5.2, ed anche condizioni di classe, le condizioni o le restrizioni operative
nel caso di visite eseguite per delega di Governi, né la stabilite nei confronti delle navi classificate ed altre
Società né alcuno dei suoi dipendenti o agenti sarà informazioni pertinenti, secondo quanto richiesto, possono
responsabile di qualsiasi perdita, danno o spesa di essere pubblicate sul sito internet o divulgate con altri
qualunque natura sostenuta da qualsiasi persona, sia in via mezzi senza previa autorizzazione della Parte Interessata.
contrattuale, sia in via extracontrattuale, a causa di 7.2 – Nel caso di trasferimento di classe ed aggiunta di una
qualsiasi atto o omissione di qualunque natura, siano essi seconda classe o revoca da una "Double/Dual class", la
negligenti o meno, e comunque tali perdita, danno o spesa Parte Interessata si impegna a fornire alla Società o a
siano stati causati. permettere alla Società di fornire all'altra Società di
5.2. – Ferme restando le disposizioni di cui al precedente Classificazione tutti i piani e i disegni costruttivi, i
paragrafo 5.1, qualora un utente dei servizi della Società certificati, i documenti e le informazioni relativi all'unità
dimostri di aver subito una perdita o un danno a causa di classificata, compreso il suo archivio storico, che l'altra
qualche azione od omissione negligente da parte della Società di Classificazione può richiedere ai fini della
Società, dei suoi dipendenti o agenti, la Società risarcirà il classificazione in conformità con la Procedura IACS N. PR
danno dimostrato fino a concorrenza della somma non 1A, come emendata, e con la normativa applicabile.
superiore a cinque volte l’ammontare degli eventuali E' dovere dell'Armatore assicurare, quando richiesto, il
compensi fatturati dalla Società per le specifiche consenso del costruttore alla fornitura di piani e disegni alla
prestazioni, informazioni o consigli o, se non sono fatturati nuova Società di Classificazione, per mezzo di opportune
compensi, fino a un massimo di diecimila Euro. clausole inserite nel contratto di costruzione o tramite altri
Qualora i compensi siano relativi a diversi servizi, al fine di accordi.
calcolare il limite massimo risarcibile, l’ammontare dei Articolo 8
compensi sarà determinato con riferimento alla stima del 8.1. – Se qualche parte di questo Preambolo dovesse essere
tempo impiegato nell’esecuzione di ciascun singolo dichiarata invalida, ciò non avrà effetto sulla validità delle
servizio. restanti disposizioni.
Qualsiasi responsabilità per danni indiretti è comunque
8.2. – Nell’eventualità di dubbi riguardanti l’interpretazione
espressamente esclusa.
di questo Preambolo, prevarrà il testo italiano.
In ogni caso, indipendentemente dall’ammontare dei
compensi, l'ammontare massimo risarcibile dalla Società
NOTE

1. Edizione di riferimento
Per edizione di riferimento del presente Regolamento si
intende l’edizione in vigore dal 1 gennaio 2004.
2. Entrata in vigore delle norme
2.1 In corrispondenza di tutti i punti nei quali sono
state introdotte norme nuove o modificate rispetto a
quelle contenute nell’edizione di riferimento è indi-
cata una data tra parentesi.
Tale data è quella di entrata in vigore delle norme
del punto considerato così come emendate con
l’ultimo aggiornamentorelativo alle stesse. I punti in
corrispondenza dei quali non è indicata alcuna
data tra parentesi contengono norme la cui data di
entrata in vigore è quella dell’edizione di riferi-
mento
2.2 Il seguente punto 3 fornisce un elenco delle modifi-
che di carattere tecnico apportate rispetto all’edi-
zione precedente. In generale tale elenco non
contiene quei punti che hanno subito modifiche di
carattere essenzialmente redazionale, che non
danno luogo ad alcuna variazione della data di
entrata in vigore delle norme in essi contenute.
3. Modifiche introdotte nell’edizione in vigore dal
1 gennaio 2004
La presente edizione del Regolamento viene conside-
rata come “edizione di riferimento” per i futuri aggior-
namenti ed annulla e sostituisce l’edizione 1993 della
Guida per la progettazione di piattaforme fisse in
acciaio.
REGOLAMENTO PER LA CLASSIFICAZIONE
DELLE PIATTAFORME MARINE FISSE IN
ACCIAIO

Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Appendici 1 2 3

CAPITOLO 1 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITÀ


CAPITOLO 2 CLASSIFICAZIONE
CAPITOLO 3 MANTENIMENTO DELLA CLASSE
CAPITOLO 4 PRINCIPI GENERALI DI ANALISI E PROGETTAZIONE
CAPITOLO 5 CONDIZIONI AMBIENTALI
CAPITOLO 6 CARICHI DI PROGETTO
CAPITOLO 7 MATERIALI E SALDATURE
CAPITOLO 8 ANALISI STRUTTURALE
CAPITOLO 9 FONDAZIONI
CAPITOLO 10 PROTEZIONE CONTRO LA CORROSIONE
CAPITOLO 11 OPERAZIONI IN MARE
APPENDICE 1 PROVE PER QUALIFICA DEI PROCEDIMENTI DI SALDATURA
APPENDICE 2 PROVE DI QUALIFICA DEI SALDATORI IMPIEGATI PER
PROCEDIMENTI DI SALDATURA MANUALI E SEMIAUTOMATICI
APPENDICE 3 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI CHE
FIGURANO NELLE FORMULE PER IL CALCOLO DELLA
CAPACITA' PORTANTE
Capitolo 1 Campo di Applicazione e Generalità

1 Campo di applicazione 11
1.1
2 Generalità 11
2.1 Emendamenti al regolamento
2.2 Osservanza di norme statuali
2.3 Osservanza di altre norme
2.4 Metodi di progettazione alternativi
2.5 Assunzioni
2.6 Definizioni

Capitolo 2 Classificazione

1 Premessa e generalità 13
1.1 Premessa
1.2 Generalità
2 Assegnazione, conservazione, rinnovo e perdita della classe 13
2.1 Rilascio del Certificato di classe
2.2 Notazioni di Classe
2.3 Validità del Certificato di classe
2.4 Ritiro della classe
3 Sistemazioni non convenzionali 14
3.1 Generalità
4 Documentazione 14
4.1 Generalità
4.2 Documentazione per informazione
4.3 Documentazione per valutazione
4.4 Documentazione per approvazione
5 Manuale operativo 15
5.1 Generalità
6 Manuale di costruzione 15
6.1 Generalità
7 Sorveglianza 16
7.1 Generalità
7.2 Visita di Prima Classificazione di piattaforme costruite con la sorveglianza del
RINA
7.3 Visita di Prima Classificazione di piattaforme costruite senza la sorveglianza del
RINA
7.4 Sorveglianza durante l'esercizio

Piattaforme marine fisse 2004 3


Capitolo 3 Mantenimento della Classe

1 Generalità 17
1.1
2 Visite periodiche 17
2.1 Visita Annuale struttura
2.2 Visita di Rinnovo struttura
2.3 Visite occasionali

Capitolo 4 Principi Generali di Analisi e Progettazione

1 Generalità 19
1.1 Requisiti di sicurezza
1.2 Requisiti funzionali
1.3 Codici ed Unificazioni supplementari
2 Metodi di analisi e di calcolo 19
2.1 Generalità
2.2 Determinazione degli effetti dei carichi
2.3 Prove su modelli
3 Progettazione 20
3.1 Generalità
3.2 Protezione contro danni accidentali
3.3 Sopraelevazione del ponte sulle onde
3.4 Accessibilità per ispezioni

Capitolo 5 Condizioni Ambientali

1 Generalità 22
1.1 Fenomeni ambientali
1.2 Accettabilità dei dati definenti le condizioni ambientali
2 Parametri relativi ai fenomeni ambientali 22
2.1 Vento
2.2 Onde del mare
2.3 Correnti
2.4 Maree
2.5 Temperatura
2.6 Ghiaccio
2.7 Incrostazioni
2.8 Terremoti

4 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 6 Carichi di Progetto

1 Premessa 26
1.1
2 Tipi di carichi 26
2.1 Generalità
2.2 Carichi gravitazionali
2.3 Carichi funzionali
2.4 Carichi dovuti a deformazioni
2.5 Carichi ambientali
2.6 Carichi accidentali
2.7 Carichi dovuti alle operazioni di costruzione, trasporto e installazione
3 Determinazione dei carichi ambientali 27
3.1 Carichi indotti dal vento
3.2 Carichi indotti dalle onde
3.3 Carichi indotti dalla corrente
3.4 Carichi dovuti al ghiaccio
3.5 Carichi sismici

Capitolo 7 Materiali e Saldature

1 Generalita' e suddivisioni strutturali 32


1.1 Generalità
1.2 Classi dei materiali secondo la categoria strutturale
2 Acciai saldabili per impiego strutturale 33
2.1 Prescrizioni generali - Procedimento di fabbricazione - Grado di finitura e
tolleranze
2.2 Composizione chimica
2.3 Caratteristiche meccaniche
2.4 Collaudi
2.5 Designazione dei prodotti
2.6 Marcatura e documentazione di collaudo
2.7 Impiego degli acciai da scafo
3 Saldatura - costruzione in genere 37
3.1 Costruzione - Prescrizioni generali
3.2 Preparazione del materiale base
3.3 Formatura
3.4 Giunzioni saldate
3.5 Procedimenti di saldatura e relativi materiali di apporto
3.6 Qualifiche dei procedimenti di saldatura
3.7 Qualifiche dei saldatori
3.8 Preriscaldo
3.9 Trattamento termico
3.10 Controlli in produzione
3.11 Riparazioni

Piattaforme marine fisse 2004 5


Capitolo 8 Analisi Strutturale

1 Condizioni di carico di progetto 46


1.1 Generalità
2 Metodi di analisi 46
2.1 Analisi lineare elastica
2.2 Analisi ad instabilità
2.3 Analisi a fatica
3 Coefficienti di sicurezza e tensioni ammissibili 47
3.1
4 Giunti tubolari 48
4.1 Generalità
4.2 Progetto
4.3 Robustezza strutturale

Capitolo 9 Fondazioni

1 Generalità 56
1.1 Campo di applicazione e indagine sulla postazione
1.2 Principi generali di progettazione
1.3 Stabilità del fondo marino
2 Fondazioni a pali 57
2.1 Generalità
2.2 Capacità portante assiale di un palo
2.3 Capacità assiale del palo in trazione
2.4 Resistenza laterale del palo
2.5 Effetti di gruppo
2.6 Progetto del palo
2.7 Collegamento palo-struttura
3 Fondazioni a gravita' 63
3.1 Generalità
3.2 Stabilità
3.3 Deformazioni statiche
3.4 Limitazioni all’applicazione delle formule della capacità portante
3.5 Instabilità idraulica
3.6 Comportamento dinamico
3.7 lnstallabilità

6 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 10 Protezione contro la Corrosione

1 Generalità 68
1.1
2 Sistemi di protezione contro la corrosione 68
2.1
3 Parametri di progetto 68
3.1
4 Protezione per mezzo di rivestimenti 68
4.1
5 Protezione per mezzo di anodi sacrificali 69
5.1
6 Protezione per mezzo di correnti impresse 70
6.1
7 Prova di efficienza degli impianti 70
7.1

Capitolo 11 Operazioni in Mare

1 Generalità 71
1.1 Applicabilità
1.2 Sorveglianza
1.3 Analisi strutturale
1.4 Stabilità idrostatica
1.5 Dispositivi elettrici e meccanici
1.6 Documentazione
2 Costruzione in condizione di galleggiamento 72
2.1 Generalità
2.2 Sistemi di ormeggio
2.3 Strumentazione
2.4 Dotazioni per operazioni particolari
3 Trasporto 72
3.1 Generalità
3.2 Operazioni di trasferimento
3.3 Operazioni di rimorchio
4 Installazione 73
4.1 Generalità
4.2 Varo e “upending”
4.3 Posizionamento e affondamento
4.4 Penetrazione e livellamento
4.5 Installazione dei pali
4.6 Riempimento dei vuoti

Piattaforme marine fisse 2004 7


5 Costruzione in mare aperto 74
5.1 Generalità
5.2 Installazione delle parti strutturali
5.3 Sollevamento
5.4 Operazioni particolari

Appendice 1 Prove per Qualifica dei Procedimenti di Saldatura

1 Generalità 75
1.1
2 Lavorazione delle provette 75
2.1 Premessa
2.2 Provette a sezione rettangolare per prova di trazione trasversale (TT)
2.3 Provette a sezione cilindrica per prova di trazione longitudinale (TL)
2.4 Provette per le prove di piega al diritto (PD), al rovescio (PR) e laterale (PL)
2.5 Provette per prove di resilienza Charpy V (KV)
2.6 Sezioni per esami macrografici (M) e per rilievo delle durezze (HV5)
3 Saggi di prova 77
3.1 Generalità
3.2 Saggi con giunti testa-testa
3.3 Saggi con giunti d'angolo a completa penetrazione tra spezzoni di lamiera
3.4 Saggi con giunti d'angolo a completa penetrazione tra spezzoni di tubo
3.5 Saggio con giunto d'angolo senza cianfrino (richiesto solo per cordoni di lato
uguale o inferiore a 12 mm)

Appendice 2 Prove di Qualifica dei Saldatori Impiegati per Procedimenti di


Saldatura Manuali e Semiautomatici

1 Generalità e procedure 83
1.1
2 Saggi di prova 83
2.1 Generalità
2.2 Qualifica nelle classi 1^ e 2^ (saldatori per giunti tra lamiere)
2.3 Qualifica nelle classi 3^ e 4^ (saldatori per tubi)
2.4 Qualifica nella 5^ (saldatori per giunti tubolari speciali)
3 Validità della qualifica nel tempo 86
3.1 Generalità

8 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 3 Determinazione dei Parametri che
Figurano nelle Formule per il Calcolo della Capacita' Portante

1 Area efficace e fattori di correzione 88


1.1 Area efficace
1.2 Fattori di correzione

Piattaforme marine fisse 2004 9


Capitolo 1

CAPITOLO 1 CAMPO DI APPLICAZIONE E GENERALITÀ

1 Campo di applicazione lamenti per la classificazione delle navi" (indicati nel


seguito con la dizione "Regolamenti").
1.1
2.4 Metodi di progettazione alternativi
1.1.1 Il presente Regolamento si applica alla classifica-
zione di piattaforme marine fisse in acciaio. 2.4.1 II RINA si riserva di accettare, come validi, metodi di
progettazione alternativi rispetto a quelli citati nel presente
Le piattaforme considerate sono quelle costituite da un tra-
Regolamento, quando ritiene che essi assicurino un equiva-
liccio tubolare di supporto ad uno o più ponti, su cui viene
lente grado di sicurezza.
svolta l'attività industriale prevista (perforazione, produ-
zione di idrocarburi etc.) o che vengono utilizzati come
alloggio, stazione meteoceanografica etc. 2.5 Assunzioni
Tali piattaforme possono essere fondate su palificazioni o 2.5.1 Il Regolamento si basa sull'assunzione che il pro-
appoggiate per gravità al fondo marino. getto della piattaforma sia eseguito da tecnici qualificati (ai
Il Regolamento non si applica ai componenti usati per lo quali rimane comunque la responsabilità della progetta-
svolgimento dell'attività industriale ed a quelli che non zione) e che la stessa sia condotta con perizia da personale
sono essenziali alla integrità strutturale della piattaforma. addestrato.
Il Regolamento assume inoltre che le condizioni di eserci-
2 Generalità zio in cui la piattaforma opererà non si discostino sensibil-
mente da quelle per cui essa è stata progettata.
2.1 Emendamenti al regolamento
2.6 Definizioni
2.1.1 Il Regolamento potrà essere emendato in qualunque
momento e gli emendamenti potranno essere applicati alle 2.6.1 Piattaforma fissa
piattaforme marine già esistenti. Piattaforma, costituita da un traliccio tubolare di supporto a
uno o più ponti, progettata per restare permanentemente
L'applicazione degli emendamenti alle piattaforme già esi-
fissata al fondo del mare mediante palificazioni o per gra-
stenti sarà limitata ai casi in cui ciò sia ritenuto necessario o
vità.
ragionevolmente realizzabile a giudizio del RINA.
Quando gli emendamenti applicabili alle piattaforme esi- 2.6.2 Piattaforma presidiata
stenti comportino una nuova analisi delle strutture e la Piattaforma progettata per essere condotta con la presenza
necessità di rinforzi, di ciò sarà fatta chiara menzione negli continuativa del personale alloggiato a bordo.
emendamenti stessi. Sul Certificato di classe sarà specificato se si tratta di "unità
Tenuto presente che la tecnologia di progetto delle piatta- presidiata" o "non presidiata".
forme fisse è complessa ed in rapido sviluppo, il presente
Regolamento sarà riveduto ed aggiornato secondo le neces- 2.6.3 Vita di progetto
sità, tenendo in considerazione sia l'esperienza acquisita Periodo di tempo compreso tra l'inizio della costruzione e
sia il futuro sviluppo. la rimozione o demolizione della piattaforma, che si suddi-
vide nelle seguenti fasi:
2.2 Osservanza di norme statuali I : fase di costruzione:
questa fase include la costruzione e l'assem-
2.2.1 La classificazione di una piattaforma fissa e, più in blaggio della piattaforma su terraferma o galleg-
generale, le determinazioni e gli atti del RINA prescindono giante;
e non esonerano dall'obbligo di soddisfare le eventuali
II : fase di trasporto:
norme e prescrizioni diverse e/o più onerose di quelle del
RINA emanate dall'Amministrazione competente e le even- questa fase comprende il trasporto della piatta-
tuali disposizioni emesse a tal fine. forma, o delle sue porzioni, dal luogo di costru-
zione a quello di installazione, includendo
l'eventuale imbarco su chiatta e la manovra di
2.3 Osservanza di altre norme ormeggio sulla postazione;
2.3.1 Per quanto non specificamente indicato o modifi- III : fase di installazione:
cato nel presente Regolamento, si intendono applicabili le questa fase comprende le possibili operazioni
prescrizioni pertinenti del "Regolamento per la costruzione di varo, upending, immersione e posiziona-
e la classificazione di piattaforme mobili di perforazione e mento, battitura dei pali, ancoraggio, zavorra-
di altre unità similari" e, per quanto applicabile, dei "Rego- mento, sistemazione di ponti e/o moduli etc.,

Piattaforme marine fisse 2004 11


Capitolo 1

sino al momento in cui la piattaforma è pronta 2.6.5 Profondità del mare


ad iniziare l'attività di esercizio; Distanza verticale tra il fondo marino e il minimo livello
IV : fase di esercizio: della superficie dell'acqua, tenuto conto degli effetti, even-
questa fase inizia con il completamento tualmente combinati, delle maree astronomica, barome-
dell'installazione e termina con la rimozione o trica ed eolica.
la demolizione della piattaforma;
2.6.6 Attività di progetto
V : fase di rimozione: Attività industriale (perforazione, produzione di idrocarburi
questa fase comprende la rimozione della piat- etc.) o similare (alloggio, stazione meteoceanografica etc.)
taforma dalla postazione, una volta esaurita la che verrà svolta sulla piattaforma e per la quale la piatta-
fase di esercizio. forma è progettata.

2.6.4 Postazione 2.6.7 Armatore


Località geografica in cui viene installata la piattaforma per Proprietario della piattaforma e delle sue parti oppure chi
lo svolgimento dell'attività di progetto. ne assume l'esercizio, le responsabilità e gli oneri connessi.

12 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 2

CAPITOLO 2 CLASSIFICAZIONE

1 Premessa e generalità b) una dichiarazione che la piattaforma è stata progettata,


costruita ed installata in accordo con il presente Regola-
mento e sotto la sorveglianza del RINA.
1.1 Premessa
1.1.1 Nel presente Regolamento, con la dizione "Classifi- 2.2 Notazioni di Classe
cazione di una piattaforma" si intende che la piattaforma è
stata progettata, costruita, installata e sorvegliata secondo le 2.2.1 Alle piattaforme marine fisse provviste di Certificato
prescrizioni contenute nel Regolamento stesso. di classe viene assegnata la notazione: "Fixed platform"
Il mantenimento della classe è legato all'adempimento (vedere Parte A dei Regolamenti).
delle norme del presente Regolamento relative alla sorve- Alle piattaforme costruite ed installate con la sorveglianza
glianza dopo la costruzione. del RINA ( ved. [7.2]) viene inoltre assegnata la marca di
La classificazione delle piattaforme non considera la prote- sorveglianza Croce di Malta ( ✠ ).
zione attiva e passiva contro gli incendi, gli impianti usati
per lo svolgimento dell'attività industriale e quelli relativi 2.3 Validità del Certificato di classe
all'abitabilità.
2.3.1 Il Certificato di classe viene rilasciato normalmente
per un periodo massimo di 5 anni e può essere rinnovato a
1.2 Generalità conclusione, con esito soddisfacente, della apposita Visita
1.2.1 La classificazione delle piattaforme considera: di Rinnovo (ved. Cap 3).
a) i materiali;
2.4 Ritiro della classe
b) la robustezza strutturale;
c) il sistema di fondazioni; 2.4.1 Il RINA può ritirare la classe nelle seguenti circo-
d) il ponte elicotteri (se previsto); stanze:

e) il sistema di protezione contro la corrosione; a) quando la piattaforma sia stata sottoposta a lavori di
riparazione, modifica o trasformazione interessanti le
f) i moduli alloggi. strutture primarie o speciali definite in Cap 7, [1.2]
Le strutture dei moduli alloggi, data la loro affinità per fun- senza che l'Armatore abbia richiesto l'intervento del
zione e tipo di sollecitazioni alle costruzioni civili, possono RINA;
essere progettate e verificate secondo le norme per edifici
b) quando una prescrizione o una richiesta di accerta-
civili appropriate alla zona costiera al largo della quale la
menti avente carattere di prescrizione non siano soddi-
piattaforma è installata.
sfatte entro i termini stabiliti;
Il macchinario, gli impianti elettrici e le tubolature usati per
lo svolgimento dell'attività di progetto non sono considerati c) quando una o più visite periodiche non vengano ese-
ai fini della classificazione. Tuttavia, quando impianti e guite entro i termini della proroga concessa dal RINA;
sistemazioni non considerati dal presente Regolamento d) quando risultino sopravvenute alla piattaforma defi-
vengono costruiti soddisfacendo a determinate norme, il cienze tali che il RINA non la giudichi più meritevole di
RINA, se richiesto, potrà attestare, con certificazione a essere mantenuta nella classe in corso, neppure provvi-
parte, la corrispondenza di tali impianti a tali particolari soriamente (in attesa cioè che possano effettuarsi i
norme. necessari lavori di riparazione o rinnovo);
e) quando, durante la sua fase di esercizio, la piattaforma
2 Assegnazione, conservazione, rin- sia stata sottoposta a carichi funzionali superiori ai
novo e perdita della classe valori massimi di progetto approvati;
f) per volontaria rinuncia da parte dell'Armatore.
2.1 Rilascio del Certificato di classe Il ritiro della classe decorre dalla data in cui si verificano le
circostanze che hanno dato origine a tale ritiro.
2.1.1 Alle piattaforme marine fisse in acciaio progettate,
Quando il ritiro della classe di una piattaforma viene
costruite, installate e sottoposte a sorveglianza secondo i
attuato, il RINA provvederà a:
criteri stabiliti nel presente Regolamento, viene rilasciato un
"Certificato di classe", che indica le condizioni di impiego • inviare una notifica scritta all'Armatore;
della piattaforma e che contiene: • informare l'Amministrazione competente;
a) una descrizione della piattaforma come installata e • rendere l'informazione disponibile agli Assicuratori, a
dell'attività di progetto; loro richiesta.

Piattaforme marine fisse 2004 13


Capitolo 2

3 Sistemazioni non convenzionali b) funzione primaria della piattaforma;


c) configurazione e funzionamento generale della piatta-
3.1 Generalità forma;
d) vita di progetto;
3.1.1 Il RINA si riserva di classificare, sulla base di consi-
e) descrizione delle principali fasi di costruzione e instal-
derazioni particolari e dell'attuale livello delle conoscenze
lazione;
in materia, piattaforme provviste di sistemazioni non con-
venzionali relative al progetto ed alle strutture, cui non f) individuazione dei luoghi di costruzione;
siano direttamente applicabili le prescrizioni del presente g) descrizione dei programmi di calcolo usati nella proget-
Regolamento. tazione;
h) metodi di costruzione;
4 Documentazione i) tolleranze dimensionali di costruzione.

4.1 Generalità 4.3 Documentazione per valutazione


4.1.1 Per ciascuna piattaforma per la quale venga richiesto 4.3.1 Tale documentazione deve comprendere i seguenti
il Certificato di classe, dovrà essere presentata al RINA, dati relativi a:
prima dell'inizio della costruzione o della installazione, a a) fattori ambientali:
seconda dei casi, la seguente documentazione:
1) profondità del mare;
a) disegni e specifiche relativi alla struttura e a tutti i
2) maree astronomiche;
sistemi di protezione, tali da permettere la valutazione
delle caratteristiche di robustezza, di durata nel tempo e 3) marea di tempesta;
di idoneità allo svolgimento dell'attività di progetto 4) onde;
della piattaforma; 5) incrostazioni;
b) descrizione delle condizioni ambientali e dei carichi 6) vento;
cui sarà soggetta la struttura, costituenti la base del pro-
7) salinità;
getto e del dimensionamento della stessa;
8) correnti;
c) analisi e calcoli atti a provare che le soluzioni costrut-
tive proposte abbiano i necessari requisiti di robustezza, 9) terremoti;
durata nel tempo e idoneità allo svolgimento dell'atti- 10) ghiaccio ;
vità di progetto. 11) temperatura;
4.1.2 Tale documentazione è suddivisa in tre gruppi (spe- 12) corrosività;
cificati in [4.2], [4.3] e [4.4]): 13) valori di progetto dei parametri ambientali suddetti;
a) documentazione per informazione, necessaria alla defi- 14) determinazione analitica o sperimentale delle forze
nizione della destinazione e delle funzioni della piatta- ambientali;
forma. Questa documentazione non è soggetta ad 15) valutazione della realizzabilità del progetto sulla
approvazione, ma costituisce un supporto indispensa- base dei dati ambientali;
bile al processo di valutazione e verifica;
16) stabilità idrostatica e caratteristiche di movimento
b) documentazione per valutazione, relativa a criteri di durante le pertinenti operazioni marine;
progettazione, rapporti sulle condizioni ambientali e sui
b) suolo e fondazioni:
carichi, materiali, specifiche, calcoli e analisi atti a
mostrare che la struttura proposta soddisfa alle prescri- 1) indagine sulle condizioni del fondo marino, topo-
zioni del presente Regolamento. Il RINA, dopo aver grafia, ostacoli etc.;
valutato tale documentazione, potrà richiedere ulteriori 2) indagine sulla geologia e sulle condizioni del suolo,
informazioni; comprendente prove di laboratorio;
c) documentazione per approvazione, costituita dai dise- 3) valori di progetto dei parametri del suolo;
gni costruttivi e dalle specifiche che devono corrispon- 4) analisi di stabilità delle fondazioni, comprendente:
dere a quanto indicato nella documentazione di cui ai
• resistenza laterale, capacità portante, cedi-
commi (a) e (b).
mento sotto carichi ciclici;
Le fasi di costruzione, trasporto e installazione devono
• resistenza assiale e laterale dei pali;
essere sorvegliate dai tecnici del RINA in modo da verifi-
care la rispondenza delle piattaforme ai disegni ed alle spe- • stabilità del fondo durante le operazioni transito-
cifiche approvati. rie;
5) penetrazione di gonne, centratori ed altri dispositivi
4.2 Documentazione per informazione simili;
6) installabilità dei pali;
4.2.1 Tale documentazione deve comprendere: 7) interazioni suolo-struttura durante l'installazione e
a) posizione geografica e orientamento della piattaforma; durante la vita operativa;

14 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 2

8) valutazione dello scour (erosione, scalzamento del i) descrizione dei metodi per migliorare le condizioni
terreno); delle fondazioni, quando pertinente;
c) proprietà dei materiali: j) descrizione dei sistemi di strumentazione per tenere
1) acciaio delle strutture; sotto controllo la piattaforma durante l'installazione e la
vita operativa, quando pertinente;
2) materiali di riempimento (zavorra permanente,
cementazione dei pali etc.); k) descrizione dei metodi e delle procedure previsti per
l'ispezione e la manutenzione della piattaforma.
3) altri materiali;
4) protezione contro la corrosione; 5 Manuale operativo
d) analisi strutturale, statica e dinamica per tutte le fasi di
progetto: 5.1 Generalità
1) assunzioni di base e metodologia di analisi;
5.1.1 Deve essere redatto e tenuto a bordo della piatta-
2) modelli analitici statici e dinamici; forma, a disposizione del personale addetto, un Manuale
3) calcolo degli effetti dei carichi; Operativo contenente tutte le informazioni che, a soddisfa-
4) frequenze naturali e risposta dinamica; zione del RINA, sono necessarie a gestire la piattaforma
con sicurezza in condizioni normali e di emergenza. Tale
e) progetto strutturale: manuale deve essere inviato al RINA nella sua completezza
1) metodologia di progetto; per informazione ed esame; esso è soggetto ad approva-
zione solo per le parti relative a procedure operative previ-
2) stabilità globale;
ste in fase di progetto o che comunque abbiano influenza
3) capacità di resistere al carico ultimo; sulle verifiche richieste dal presente Regolamento.
4) idoneità allo svolgimento delle attività di esercizio; Fermo restando quanto detto sopra, le modalità e le proce-
5) caratteristiche di resistenza a fatica; dure operative, in quanto tali, non formano oggetto della
classificazione.
6) resistenza ai carichi accidentali;
7) soluzioni particolari di realizzazione dei dettagli 5.1.2 Il Manuale Operativo deve contenere le seguenti
strutturali; informazioni, per quanto applicabile:
8) strumentazione e sistemi di rilevamento dati; a) una descrizione generale della piattaforma, con inclusi
gli ingombri di tutte le appendici;
f) varie:
b) i valori dei parametri definenti le più gravose condizioni
1) codici e unificazioni supplementari (ved. Cap 4,
ambientali ammissibili;
[1.3]);
c) i piani generali riportanti i carichi ammissibili sui ponti;
2) requisiti funzionali;
d) le istruzioni per la gestione della piattaforma;
3) prova della affidabilità dei programmi di calcolo
usati nel progetto; e) alcuni esempi significativi di condizioni di carico;
4) calcolo della distribuzione della temperatura nella f) le condizioni relative alle limitazioni stagionali per
struttura, se pertinente. l'operatività della piattaforma, qualora tali limitazioni
esistano;
4.4 Documentazione per approvazione g) l'identificazione e le caratteristiche dell'elicottero preso
come base del progetto dell'eventuale ponte elicotteri.
4.4.1 Tale documentazione deve comprendere:
a) disegni relativi alle sistemazioni strutturali, con indica- 6 Manuale di costruzione
zione dei dimensionamenti e delle caratteristiche dei
materiali impiegati; 6.1 Generalità
b) specifiche di costruzione;
6.1.1 Ogni piattaforma deve avere a bordo un Manuale di
c) dettagli dei giunti saldati;
Costruzione. Tale Manuale deve contenere:
d) descrizione dettagliata di tutti i procedimenti di produ- a) i piani riportanti la posizione e l'estensione di applica-
zione e costruzione influenti sulla robustezza e sulla zione dei differenti gradi dei materiali degli elementi
durata della piattaforma; strutturali e le loro caratteristiche chimiche, meccaniche
e) descrizione delle procedure per il trasporto, lo zavorra- tecnologiche;
mento e l'immersione della piattaforma; b) la descrizione dei procedimenti di saldatura e dei mate-
f) descrizione delle procedure per installare la piattaforma riali di apporto impiegati e da impiegarsi;
e le sue fondazioni; c) qualsiasi altra informazione significativa relativa alla
g) descrizione del sistema di protezione contro la corro- costruzione;
sione; d) le restrizioni o le proibizioni attinenti le riparazioni e le
h) descrizione del sistema di protezione contro lo scour; modifiche.

Piattaforme marine fisse 2004 15


Capitolo 2

7 Sorveglianza e) le prove conclusive sulla piattaforma a costruzione ulti-


mata siano eseguite con esito favorevole a soddisfa-
zione dei tecnici del RINA.
7.1 Generalità
La sorveglianza durante la costruzione deve essere eseguita
7.1.1 Per sorveglianza si intende l'azione effettuata dal presso il cantiere costruttore e/o presso i fornitori dei com-
RINA per assicurare che la piattaforma è stata costruita ed ponenti essenziali, secondo istruzioni del RINA per lo svol-
installata in conformità alle prescrizioni del presente Rego- gimento del lavoro di ispezione.
lamento.
Essa si esplica mediante l'approvazione dei disegni, delle
7.3 Visita di Prima Classificazione di piatta-
procedure e delle specifiche e mediante le visite durante la forme costruite senza la sorveglianza
costruzione, il trasporto e l'installazione. del RINA
Qualora sia ritenuto indispensabile rilevare i dati relativi a 7.3.1 Nel caso di piattaforme costruite senza la sorve-
particolari condizioni di carico o di comportamento degli glianza del RINA, le modalità e gli accertamenti richiesti
elementi strutturali, il RINA si riserva di richiedere un'ido- per la classificazione sono stabiliti dal RINA sulla base di
nea strumentazione. criteri definiti caso per caso in relazione alle caratteristiche
peculiari dell'unità.
7.2 Visita di Prima Classificazione di piatta- In generale tali accertamenti consistono in:
forme costruite con la sorveglianza del a) esame disegni strutturali e di ogni documentazione
RINA disponibile al fine di verificare che lo stato di sollecita-
zione negli elementi strutturali principali non sia supe-
7.2.1 La visita viene eseguita nel corso della costruzione, riore a quello richiesto dal presente Regolamento;
del trasporto e dell'installazione ed ha lo scopo di accer-
b) esame della documentazione di costruzione disponibile
tare, in particolare, che:
al fine di controllare, per quanto possibile, la corrispon-
a) il progetto ed il dimensionamento dei vari componenti denza di tale fase alle relative prescrizioni del presente
strutturali della piattaforma siano in accordo con le Regolamento;
norme del presente Regolamento e con i disegni appro- c) controlli non distruttivi delle parti emerse e subacquee
vati e che siano impiegati i materiali prescritti; al fine di valutare lo stato di conservazione delle strut-
b) i materiali ed i componenti impiegati nella piattaforma ture. La valutazione dei suddetti elementi sarà effettuata
siano stati collaudati in accordo con le norme del pre- con criteri di equivalenza globale anziché di corrispon-
sente Regolamento e corrispondano alle relative docu- denza dettagliata, e terrà conto, per quanto possibile, di
mentazioni di collaudo; tutte le informazioni relative alla robustezza dell'unità
stessa.
c) tutte le lavorazioni, le saldature, le prove ed i controlli
non distruttivi siano eseguiti secondo quanto prescritto
nel presente Regolamento, a soddisfazione dei tecnici 7.4 Sorveglianza durante l'esercizio
del RINA e secondo la buona pratica;
7.4.1 L'armatore, per il mantenimento del Certificato di
d) le fasi di trasporto e di installazione dell'unità avven- classe, deve sottoporre la piattaforma ad ispezioni e visite
gano in accordo con le procedure operative preventiva- periodiche in accordo con le prescrizioni del Cap 3 e con
mente approvate dal RINA; la periodicità indicata in Tab 1.

Tabella 1

SPECIE DELLE VISITE DA EFFETTUARSI (vedere Nota 1)


VISITE PER IL RILASCIO DEL CERTIFICATO DI CLASSE
Visita di Prima Classificazione All'atto della Prima classificazione
VISITE PERIODICHE DELLA STRUTTURA
Visita di Rinnovo struttura Dopo 5 anni dalla Visita di Prima Classificazione o dalla pre-
cedente Visita di Rinnovo struttura
Visita Annuale struttura Ogni anno a partire dalI'inizio del periodo di classe
VISITE NON PERIODICHE (OCCASIONALI) DELLA STRUTTURA
Visita Occasionale struttura Secondo quanto previsto in Parte A, Cap 2, Sez 2, [6] dei
Regolamenti
Visita Occasionale per constatazione danni -
Nota 1:Il RINA ha la facoltà di ridurre gli intervalli normali di qualsiasi visita periodica, stabilendo una data di scadenza anticipata
se, a suo giudizio, ciò è giustificato da particolari motivi.

16 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 3

CAPITOLO 3 MANTENIMENTO DELLA CLASSE

1 Generalità A questo scopo devono essere eseguiti i seguenti accerta-


menti:

1.1 a) esame generale dei ponti, delle dotazioni e apparec-


chiature installate su di essi;
1.1.1 Ai fini del mantenimento della classe, è necessario b) esame generale di tutte le strutture al di sopra della
che le strutture siano soggette a visite periodiche, come superficie dell'acqua, ed in particolare nelle zone più
riportato in Cap 2, Tab 1 eseguite in genere secondo un critiche per importanza strutturale e sollecitazione;
programma di ispezione approvato dal RINA con il prima-
rio scopo di accertare la sicurezza della piattaforma. c) esame accurato della zona del bagnasciuga della piatta-
forma per accertare possibili deterioramenti per corro-
Il programma di ispezione può variare da caso a caso in sioni o collisioni con navi o galleggianti;
dipendenza del tipo di strutture.
d) esame e prova come necessario per controllare le con-
Si assume che l'Armatore esegua delle ispezioni periodiche dizioni ed il funzionamento del sistema di protezione
al fine di mantenere le strutture in condizioni di sicurezza. contro la corrosione;

1.1.2 Le ispezioni alle strutture sommerse debbono essere e) ispezione come necessario per determinare l'ammon-
effettuate da personale qualificato, capace di eseguire le tare della vegetazione marina e la presenza di detriti
ispezioni subacquee con uno standard simile a quello sulle strutture.
richiesto per le ispezioni alle strutture emerse. Metodi supplementari di ispezione (ultrasonici, radiografici,
etc.) possono essere usati in aggiunta all'esame visivo, se
1.1.3 Ispezioni mediante telecamere subacquee o piccoli richiesto.
sommergibili saranno accettate di volta in volta secondo
Il tecnico può anche richiedere ulteriori ispezioni in
procedure concordate con il RINA e dovranno essere ese-
accordo coi programmi di visita preventivamente approvati
guite alla presenza di un tecnico del RINA.
dal RINA caso per caso.
1.1.4 Gli esecutori dei controlli non distruttivi devono
2.1.2 Nel corso della 2a o della 3a Visita Annuale di cia-
essere autorizzati dal RINA.
scun periodo di classe, o secondo il programma di visita
Gli esecutori dei controlli non distruttivi subacquei deb- approvato, in aggiunta a quanto prescritto in [2.1.1] è
bono essere in possesso dei seguenti requisiti: richiesto quanto segue:
a) un attestato di qualifica per controlli non distruttivi rila- a) ispezione come necessario per controllare le condizioni
sciato dal RINA; delle fondazioni;
b) una vasta esperienza di lavori subacquei del tipo richie- b) un esame accurato di una parte delle strutture som-
sto; merse, con controlli non distruttivi su tipici giunti sal-
c) un minimo di esperienza di almeno 6 mesi in controlli dati e particolarmente su giunti soggetti a
non distruttivi usando il metodo in questione (se esiste concentrazione di tensioni ed a fatica.
una supervisione da parte di persone più qualificate, Questo esame sarà preceduto da una particolare pro-
può essere concessa deroga). Inoltre gli esecutori grammazione per individuare le zone più soggette a
dovranno essere in grado di effettuare prove di qualifica danni o a fatica.
per controlli non distruttivi predisposte per il tipo di A tale scopo il RINA si riserva di accettare l'impiego di
lavoro da eseguire, nelle reali condizioni ed alla pre- appropriati metodi di ispezione alternativi all'esame
senza di un tecnico del RINA. visivo, quali quelli indicati in [1.1.3].
Sarà data preferenza alle tecniche di ispezione subac-
2 Visite periodiche quea che, oltre a dare una documentazione esaminabile
a posteriori, permettano al tecnico di dare al sommoz-
2.1 Visita Annuale struttura zatore istruzioni dal ponte.
Le condizioni di visibilità dovranno essere buone ed i
2.1.1 La piattaforma deve essere ispezionata ogni anno relativi mezzi di illuminazione adeguati alla profondità
per assicurarsi che le strutture e le dotazioni siano mante- di ispezione. Nel caso che vengano riscontrate anoma-
nute in condizioni soddisfacenti e che nessuna sostanziale lie dovute a danni, a estese corrosioni o a consumi,
modifica o alterazione che potrebbe influenzare la sicu- potranno essere richiesti accertamenti addizionali ed
rezza della piattaforma sia stata apportata senza preventiva estensioni della visita a parti simili della struttura, in
approvazione. relazione al genere di anomalie.

Piattaforme marine fisse 2004 17


Capitolo 3

2.2 Visita di Rinnovo struttura parte immersa della piattaforma, dovrà essere eseguito
in generale.
2.2.1 La Visita di Rinnovo struttura comprende, oltre alle Devono essere eseguiti controlli non distruttivi su tipici
prescrizioni relative ad una Visita annuale, anche le giunti saldati e particolarmente su giunti soggetti a con-
seguenti altre: centrazione di tensioni ed a fatica, tenendo presenti le
ispezioni eseguite alle visite annuali e secondo il pro-
a) Tutti i ponti e le strutture, tutti i locali e tutti i comparti-
gramma di accertamenti stabilito con il RINA caso per
menti strutturali destinati ad acqua dolce, combustibile
caso.
o olio lubrificante, devono essere visitati previa pulizia
ed aerazione. d) I compartimenti delle cisterne e dei depositi destinati a
contenere liquidi devono essere sottoposti a prova idro-
b) Le strutture devono essere messe a nudo e pulite come statica con battente corrispondente a quello massimo
richiesto dal tecnico per adeguato esame. Particolare possibile in esercizio.
attenzione deve essere posta alle parti maggiormente E' facoltà del RINA concedere, su richiesta dell'armatore,
soggette a corrosione o ad usura o a danneggiamenti che le operazioni di Visita di Rinnovo sopra elencate siano
durante l'esercizio. A giudizio del tecnico possono eseguite secondo un ciclo di Visita continuativa, in
essere richieste misurazioni di spessore con mezzi accordo, per quanto applicabile, con i criteri e le condi-
appropriati, dove appaiano indizi di deterioramento o zioni generali stabiliti in Parte A, Cap 2, Sez 2 dei Regola-
dove questo può essere normalmente ricorrente. menti.
Le parti strutturali eventualmente trovate deteriorate, L'ammissione alla procedura di Visita continuativa non eso-
anche localmente, oltre i limiti ritenuti accettabili, deb- nera l'armatore dall'obbligo di sottoporre la piattaforma alle
bono essere rinnovate o, se appropriato, adeguatamente Visite annuali struttura alle prescritte scadenze annuali e in
compensate. accordo con le disposizioni di cui in [2.1].
Le protezioni superficiali devono essere ripristinate
come necessario. 2.3 Visite occasionali
c) Un accurato esame degli elementi dei collegamenti e 2.3.1 Per le Visite Occasionali valgono le relative prescri-
dei nodi strutturali, sia della parte emersa che della zioni in Parte A, Cap 2, Sez 2, [6] dei Regolamenti.

18 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 4

CAPITOLO 4 PRINCIPI GENERALI DI ANALISI E PROGETTA-


ZIONE

1 Generalità 2 Metodi di analisi e di calcolo

1.1 Requisiti di sicurezza 2.1 Generalità


1.1.1 Le piattaforme devono essere progettate e realizzate 2.1.1 La verifica della sicurezza della struttura della piatta-
in modo da assicurare un accettabile livello di sicurezza nei forma deve essere generalmente effettuata controllando che
confronti della salvaguardia della vita umana in mare e i valori delle tensioni di lavoro, calcolati in conformità a
della prevenzione dell'inquinamento dell'ambiente e di quanto prescritto nel presente Regolamento, non siano
eventuali rilevanti danni economici durante tutte le fasi di superiori ai valori ammissibili delle tensioni riportati in
progetto. Cap 8, [3].
Si considera che una piattaforma assicuri detto livello di Metodi di verifica alternativi, come quello probabilistico o
sicurezza quando sia progettata, costruita e sorvegliata quello semiprobabilistico, saranno oggetto di particolare
secondo le prescrizioni contenute nel presente Regola- considerazione.
mento e nei Codici ed Unificazioni supplementari di cui in
[1.3].
2.2 Determinazione degli effetti dei carichi
1.2 Requisiti funzionali 2.2.1 La determinazione delle forze, dei momenti, delle
tensioni e delle deformazioni e la definizione dei loro valori
1.2.1 La funzionalità della piattaforma, cioè la sua attitu- ammissibili devono essere fondate su principi riconosciuti
dine ad essere correttamente gestita nello svolgimento della dell'analisi statica, dell'analisi dinamica e della resistenza
attività di progetto, può richiedere particolari criteri di pro- dei materiali.
gettazione.
La determinazione degli effetti dei carichi deve essere
Requisiti funzionali aggiuntivi a quelli del presente Regola-
basata sulla teoria della elasticità.
mento possono essere specificati dal progettista o
dall'Armatore. Metodi basati sulla teoria della plasticità saranno valutati
dal RINA caso per caso.
1.3 Codici ed Unificazioni supplementari 2.2.2 I modelli fisici e/o matematici impiegati per l'analisi
1.3.1 Le prescrizioni contenute nel presente Regolamento della piattaforma e le schematizzazioni delle strutture e dei
debbono essere usate parallelamente a quelle contenute in carichi devono essere giudicati accettabili dal RINA e
riconosciuti codici o standard di progettazione. devono realisticamente simulare e descrivere il comporta-
mento della piattaforma e le condizioni ambientali per essa
Le unificazioni relative alle prove sui materiali, alla produ- previste.
zione dei materiali etc. devono essere compatibili, a soddi-
sfazione del RINA, con gli standard presi come riferimento Ragionevoli semplificazioni possono essere introdotte
nel progetto della piattaforma. nell'analisi strutturale della piattaforma qualora si verifi-
chino effettive condizioni di simmetria e/o di emisimmetria
Durante le varie fasi del progetto di una piattaforma non delle strutture e dei carichi.
possono essere seguite prescrizioni provenienti da codici o
standard diversi. 2.2.3 Devono essere considerati con particolare atten-
zione eventuali aspetti di non linearità geometriche o di
1.3.2 I codici e le unificazioni supplementari utilizzati per materiali che possano significativamente influenzare la
il progetto devono essere preliminarmente sottoposti alla sicurezza della struttura.
approvazione del RINA.
Deve essere inoltre considerata l'influenza delle imperfe-
In caso di disaccordo tra le prescrizioni dei codici o delle
zioni geometriche sul comportamento della struttura.
unificazioni adottati e quelle del presente Regolamento, il
RINA potrà accettare detti codici o unificazioni qualora, a 2.2.4 L'effetto dei carichi ciclici, che possono provocare
suo giudizio, essi garantiscano un livello globale di sicu- danni per fatica, deve essere valutato in termini di
rezza uguale o superiore a quello implicito nel presente ampiezza e di numero di cicli; deve cioè essere eseguito
Regolamento. uno studio sulla distribuzione a lungo termine delle
Saranno in generale preferiti i codici o gli standard svilup- ampiezze di tensione alternata, sulla base della storia della
pati e applicati nei paesi in cui la piattaforma viene instal- variazione dei carichi prevista per la struttura durante la sua
lata. vita di progetto.

Piattaforme marine fisse 2004 19


Capitolo 4

Devono essere considerati gli effetti dinamici dei carichi guente a sovraccarichi accidentali, possa risultare di danno
ciclici, fra i quali le vibrazioni locali provocate dal distacco alle strutture principali della piattaforma ed al personale.
di vortici.
3.1.6 Le connessioni e i nodi strutturali devono essere pro-
2.2.5 La risposta delle strutture soggette a carichi che pos- gettati evitando, per quanto possibile, soluzioni complesse
sono essere considerati casuali può essere valutata sia con e brusche variazioni di sezione che diano luogo a perico-
metodologia deterministica sia con metodologia statistica. lose concentrazioni di tensioni.
L'analisi deterministica deve essere svolta sulla scorta dei Deve inoltre essere evitata, per quanto possibile, la trasmis-
carichi definiti nel Capitolo 6. sione di tensioni normali di trazione attraverso lo spessore
delle lamiere. Qualora ciò non fosse possibile, si dovranno
L'analisi statistica deve essere condotta considerando spet-
in generale adottare lamiere con proprietà meccaniche
tri, distribuzione degli stati di mare, durata dei periodi di
garantite al traverso corto (ved Cap 7, [2.3.7]).
ricorrenza dei carichi estremi etc. giudicati accettabili dal
RINA. 3.1.7 Le piattaforme costruite per operare in postazioni
caratterizzate da temperature ambientali particolarmente
2.2.6 L'analisi dinamica statistica della piattaforma sog-
basse devono essere progettate evitando soluzioni che pos-
getta all'azione delle onde è di norma richiesta quando le
sano dare adito all'accumulo di ghiaccio sulle strutture e
frequenze proprie della struttura sono prossime a quelle
sui macchinari; devono essere previsti mezzi idonei a pre-
delle onde di contenuto energetico significativo.
venire il congelamento dell'acqua potabile, dell'acqua
2.2.7 Gli effetti dei carichi dinamici devono essere deter- antincendio etc.
minati usando riconosciuti metodi di analisi e realistiche E' inoltre necessario considerare la possibilità di urti di
assunzioni relativamente ai carichi, alle proprietà dei mate- blocchi di ghiaccio galleggianti contro le strutture della
riali ed ai modelli analitici. piattaforma situate nella zona del bagnasciuga

3.1.8 Alle strutture secondarie di disegno prettamente


2.3 Prove su modelli
navale (casse, cisterne, tughe, etc.) che non partecipano alla
2.3.1 I risultati di significative prove su modelli realistica- robustezza globale della piattaforma e sono soggette unica-
mente simulanti il comportamento della piattaforma o di mente a carichi locali, si applicano le pertinenti prescri-
sue porzioni, eseguite da laboratori sperimentali ricono- zioni della Parte B dei Regolamenti.
sciuti, possono essere usati in alternativa o parallelamente
ai calcoli teorici. 3.2 Protezione contro danni accidentali
Tali prove possono venire richieste dal RINA quale base per
3.2.1 I principi che devono essere considerati per proteg-
l'approvazione di dettagli strutturali per i quali non esistano
gere la piattaforma contro danni accidentali sono i seguenti:
adeguati modelli analitici.
a) riduzione della probabilità di danno;
3 Progettazione b) riduzione delle conseguenze del danno.

3.2.2 La disposizione strutturale della piattaforma deve


3.1 Generalità essere progettata tenendo conto della possibilità di danni
accidentali.
3.1.1 Le piattaforme devono essere progettate e realizzate
in modo da minimizzare la loro sensibilità ai fattori 3.2.3 Le tubolature e le dotazioni la cui avaria possa com-
ambientali ed alle sollecitazioni di esercizio ed in modo da portare pericolo per le persone e/o le strutture, devono
rendere agevole la loro costruzione e la loro ispezione. essere installate in posizioni riparate o provviste di rinforzi
locali, in modo da ridurre al minimo il rischio di danni
3.1.2 La progettazione della piattaforma nel suo insieme e accidentali.
dei suoi componenti deve essere tale da evitare che le nor-
Risers e dotazioni analoghe devono essere situati a distanza
mali condizioni operative e di abitabilità vengano turbate
di sicurezza dalle zone di attracco delle imbarcazioni e
dalle vibrazioni delle strutture.
dalle aree interessate dallo sbraccio delle gru.
3.1.3 Le eventuali strutture su cui si scaricano le forze
3.2.4 I compartimenti attraversati da tubolature in pres-
delle linee di ormeggio di piattaforme ausiliarie o di quelle
sione devono essere progettati per resistere alla sovrappres-
di rimorchio devono essere progettate in base al carico di
sione causata da eventuali avarie delle tubolature, a meno
rottura di dette linee.
che non siano previsti adeguati sistemi di scarico delle
3.1.4 Deve essere tenuto in debita considerazione il feno- sovrappressioni accidentali.
meno della corrosione e devono essere studiati attenta-
mente i possibili sistemi di protezione in relazione ai 3.3 Sopraelevazione del ponte sulle onde
parametri ambientali influenti.
3.3.1 La distanza tra la parte più bassa del ponte (o del più
3.1.5 Le strutture secondarie, quali parabordi, imbarca- basso dei ponti) della piattaforma e la cresta delle onde
deri, golfari per ormeggio etc., devono essere progettate in deve essere almeno pari a 0,5 m + H/30, dove H è l'altezza
modo da impedire che il loro eventuale cedimento, conse- d'onda massima di progetto.

20 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 4

Qualora H sia maggiore di 30 m la sopraelevazione del g) l'assestamento elastico e a lungo termine della piatta-
ponte può essere assunta pari a 1,5 m. forma;
Distanze inferiori possono essere eccezionalmente h) l'inclinazione della piattaforma;
ammesse purché sia dimostrata l'attitudine delle strutture
interessate a resistere ai carichi impulsivi d'onda. i) l'abbassamento del fondo marino conseguente allo
svolgimento dell'attività di progetto ed all'esaurimento
3.3.2 Nel calcolo della sopraelevazione del ponte è neces- dello strato mineralizzato durante la produzione.
sario considerare:
a) la profondità del mare;
3.4 Accessibilità per ispezioni
b) le indeterminazioni nella misura della profondità del
mare;
3.4.1 La progettazione della piattaforma deve essere effet-
c) l'entità delle maree astronomica, eolica e barometrica; tuata in modo da ridurre al minimo il numero di elementi
d) l'elevazione massima delle onde di progetto; strutturali non accessibili per ispezione o riparazione.
e) le interazioni idrodinamiche tra la piattaforma e Per tali elementi potrà essere richiesta dal RINA la rispon-
l'ambiente; denza a prescrizioni cautelative supplementari riguardanti
f) la penetrazione iniziale della piattaforma nel fondo del la robustezza e il mantenimento nel tempo delle caratteri-
mare; stiche funzionali di detti elementi.

Piattaforme marine fisse 2004 21


Capitolo 5

CAPITOLO 5 CONDIZIONI AMBIENTALI

1 Generalità 2.1.3 Come valore di riferimento per la velocità del vento,


sia continua sia di raffica, deve essere usata la velocità ad
una altezza di 10 m dal livello medio dell'acqua tranquilla.
1.1 Fenomeni ambientali
1.1.1 Ai fini della progettazione delle piattaforme, devono 2.1.4 Qualora non fossero disponibili dati sulla variazione
essere considerati tutti quei fenomeni ambientali che pos- della velocità in funzione dell'altezza sul livello dell'acqua
sono dare origine a carichi agenti sulle strutture. A tali feno- tranquilla, possono essere adottate le relazioni riportate nel
meni appartengono il vento, le onde, le correnti, le maree, Cap 2 del Regolamento per la costruzione e la classifica-
la temperatura, il ghiaccio, le incrostazioni e i terremoti. zione di piattaforme mobili di perforazione e di altre unità
similari.
1.1.2 Per quanto riguarda il fondo del mare e gli strati di
terreno ad esso sottostanti, si rimanda al Capitolo 9. 2.1.5 Relazioni differenti da quelle citate in [2.1.4]
saranno soggette a particolare considerazione.
1.1.3 La salinità dell'acqua e la sua attività biologica
devono essere considerate nella valutazione dell'accresci- 2.2 Onde del mare
mento delle incrostazioni e nella scelta del sistema di prote-
zione contro la corrosione. 2.2.1 Generalità
Le onde del mare possono essere interpretate mediante
1.2 Accettabilità dei dati definenti le condi- onde deterministiche di progetto aventi forme, dimensioni e
zioni ambientali periodi appropriati, qualora si ricorra all'analisi determini-
stica o mediante funzioni di densità spettrale di potenza,
1.2.1 Parametri definenti le condizioni ambientali di pro- qualora si scelga l'analisi statistica (ved. Cap 4, [2.2.5]).
getto per cui la piattaforma deve essere approvata devono
essere fondati, quando possibile, su significative informa- In entrambi i casi i parametri di descrizione delle onde
zioni statistiche relative alle zone geografiche in cui la piat- devono essere realisticamente rappresentativi delle più gra-
taforma viene costruita, trasportata e installata, ottenute con vose condizioni di carico previste per la piattaforma e
rilievi effettuati per un periodo di tempo sufficientemente devono essere fondati su affidabili rilievi statistici del moto
lungo e fornite da istituti meteoceanografici riconosciuti. ondoso nelle zone geografiche interessate dalle varie fasi
della vita di progetto della piattaforma. Tali parametri
1.2.2 Qualora i suddetti parametri ambientali siano basati devono essere giudicati accettabili dal RINA.
su dati estrapolati o su metodologie previsionali diverse da Particolare cura deve essere inoltre posta alla valutazione
quelle correntemente impiegate, devono essere forniti al della distribuzione della probabilità di verificarsi delle onde
RINA sufficienti supporti teorici e nozionistici atti a dimo- che investiranno la piattaforma nel corso della sua vita, in
strarne la validità. relazione alla possibile insorgenza e al possibile sviluppo di
1.2.3 I fenomeni ambientali devono essere descritti fenomeni di fatica negli elementi strutturali.
mediante quei parametri caratteristici che meglio consen-
2.2.2 Descrizione deterministica delle onde
tano la valutazione degli effetti dell'ambiente sulle strutture.
Impiegando la metodologia deterministica di descrizione
1.2.4 Qualora i dati forniti risultino discordanti, i parame- del mare, le onde di progetto sono definite mediante i
tri definenti le condizioni ambientali di progetto verranno seguenti parametri:
scelti come quelli che, fra i vari disponibili, inducono gli H : altezza dell'onda, cioè distanza verticale tra
effetti più gravosi sulle strutture. cavo e cresta, in m;
T : periodo dell'onda, in s;
2 Parametri relativi ai fenomeni
L : lunghezza dell'onda, in m;
ambientali
d : profondità media del mare, in m.
2.1 Vento Qualora sia necessario, devono essere presi in considera-
zione gli effetti dovuti a bassi fondali.
2.1.1 I parametri impiegati per la descrizione del vento L'analisi dei carichi indotti dalle onde sulla piattaforma
devono possibilmente essere ottenuti sulla base di dati stati- deve essere effettuata per alcuni periodi d'onda, al fine di
stici relativi alla sua velocità (modulo e direzione). evidenziare con sufficiente precisione i valori dei carichi
2.1.2 I valori estremi delle velocità di raffica e continua massimi.
del vento devono essere espressi in termini di valori mas- Generalmente è sufficiente considerare la gamma di periodi
simi più probabili e corrispondenti periodi di ricorrenza. T, definita dalla seguente relazione:

22 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 5

distanza dal fondo, possono impiegarsi le seguenti rela-


8, 0 H
---- ≤ T ≤ 20 zioni:
g
1
---
dove g è l'accelerazione di gravità, in m/s2.
vm ( z ) = vm ( d ) ⋅  --z-
7

L'altezza dell'onda di progetto deve essere assunta pari al d


minore dei seguenti valori:
a) altezza dell'onda dei 100 anni relativa alle zone geogra- vv ( z ) = vv ( d ) ⋅  --z-
d
fiche considerate;
dove:
b) limite di frangenza indicato nel grafico della Fig 1 in
funzione del periodo e del fondale. vm ( z ), vv ( z ) = velocità della corrente dovuta alla marea e
al vento alla distanza z dal fondo, in m/s;
2.2.3 Descrizione stocastica delle onde vm ( d ), vv ( d ) = velocità della corrente dovuta alla marea e
Con questa metodologia le onde sono analizzate come stati al vento sulla superficie dell'acqua tran-
di mare irregolare stazionario, descritti mediante la fun- quilla, in m/s;
zione di densità spettrale di potenza. z : distanza dal fondo del punto in cui si calcola la
Le espressioni analitiche della funzione di densità spettrale velocità della corrente, in m;
di potenza degli stati di mare devono descrivere la forma e d : distanza dal fondo della superficie dell'acqua
l'ampiezza degli spettri caratteristici degli stati di mare tranquilla, in m.
significativi delle zone geografiche considerate.
2.3.4 La velocità della corrente nei punti situati all'interno
Per zone di mare molto ampie e con fondali profondi si
della parte dell'onda al di sopra del livello medio
applica generalmente la funzione di densità spettrale di
dell'acqua tranquilla deve essere assunta pari al valore in
potenza nella formulazione analitica di Bretschneider.
corrispondenza di tale livello.
Per zone di mare a basso fondale, deve in genere essere
applicato uno spettro a più parametri, ad esempio lo spettro 2.3.5 La velocità v (d) in mari aperti può essere calcolata
Jonswap. mediante la seguente relazione:
Con la metodologia di analisi dinamica, il comportamento vv ( d ) = 0, 01v10, c
a lungo termine del mare è descritto matematicamente dove v10,c è la velocità continua del vento, in m/s, misurata
mediante la probabilità di verificarsi degli stati di mare a
all'altezza di 10 m sul livello dell'acqua tranquilla.
breve termine e cioè mediante una funzione di distribu-
zione degli stati di mare. Tale funzione è generalmente 2.3.6 In postazioni caratterizzate da terreni facilmente
usata in termini biparametrici (per es. altezza significativa soggetti ad erosione possono essere richiesti studi partico-
d'onda H1/3 e periodo medio apparente T ed è normalmente lari sulle correnti in prossimità del fondo marino.
ottenuta tabulando osservazioni statistiche di stati di mare
relative alle zone geografiche considerate. 2.4 Maree
2.2.4 Livello medio dell'acqua tranquilla 2.4.1 Devono essere prese in considerazione le tre
Il livello medio dell'acqua tranquilla utilizzato nel calcolo seguenti componenti di marea:
dei carichi indotti dalle onde è definito come il livello che
a) marea astronomica;
dà gli effetti più gravosi e appartiene alla gamma compresa
tra il massimo livello della marea astronomica, incremen- b) marea barometrica;
tato del contributi eolico e barometrico, e il minimo livello c) marea eolica.
della marea astronomica.
2.4.2 I dati relativi alle tre componenti di marea suddette
2.3 Correnti devono essere forniti da istituti meteoceanografici ricono-
sciuti.
2.3.1 I dati relativi alla velocità, (modulo, direzione e
2.4.3 Data la difficoltà di valutazione delle componenti di
variazione con la distanza dal fondo) delle correnti nelle
marea suddette, possono essere accettati, qualora non siano
zone geografiche considerate devono essere desunti da affi-
disponibili rilievi relativi alla postazione della piattaforma,
dabili rilievi statistici.
estrapolazioni di dati caratteristici di zone vicine.
2.3.2 Nella definizione della velocità di progetto della
corrente, devono essere considerate e sommate vettorial- 2.5 Temperatura
mente tutte le componenti di corrente ritenute importanti,
quali: 2.5.1 I valori estremi della temperatura devono essere
espressi in termini di valori massimi e minimi più probabili
a) la componente dovuta alla marea;
e dei loro corrispondenti periodi di ricorrenza.
b) la componente dovuta al vento;
c) la componente convettiva dovuta alle variazioni termi- 2.5.2 Devono essere considerate sia la temperatura
che. dell'atmosfera sia quella del mare.

2.3.3 Nel caso che non si disponga di dati affidabili rela- 2.5.3 La temperatura di progetto per le varie parti della
tivi alla variazione della velocità della corrente con la piattaforma deve essere pari alla temperatura media giorna-

Piattaforme marine fisse 2004 23


Capitolo 5

liera minima dell'atmosfera o del mare, a seconda della b) il contenuto di ossigeno;


posizione dei singoli elementi, per le zone geografiche con-
c) iI pH;
siderate.
Si definisce come temperatura media giornaliera minima il d) la corrente;
minimo dei valori medi giornalieri della temperatura misu- e) la temperatura.
rata con continuità in un sufficiente numero di anni
(almeno 10), a 10 m sopra livello del mare o a 1 m sotto di
esso a seconda che si tratti della temperatura dell'atmosfera 2.8 Terremoti
o del mare.
2.8.1 Gli effetti dei terremoti devono essere considerati
quando le piattaforme vengono installate in zone geografi-
2.6 Ghiaccio che sismicamente attive.
2.6.1 Per le piattaforme che devono essere installate in Una regione è definita sismicamente attiva sulla scorta della
mari in cui possono formarsi o essere trascinate formazioni sua storia sismica passata, espressa in termini di frequenza
di ghiaccio, è necessario prendere in considerazione questo di ricorrenza e di intensità dei terremoti.
tipo di fenomeno ambientale.
Ai fini del progetto della piattaforma, l'attività sismica di
2.6.2 Per la descrizione del fenomeno ambientale di cui in una regione può essere quantizzata in termini di accelera-
[2.6.1] devono essere presi in considerazione, in partico- zione efficace del suolo in unione con uno spettro di rispo-
lare, i seguenti parametri: sta, oppure mediante la descrizione temporale delle
a) concentrazione e distribuzione del ghiaccio; accelerazioni del suolo indotte dal terremoto assunto per il
progetto.
b) tipo di ghiaccio (lastroni, banchi, blocchi etc.);
c) proprietà meccaniche del ghiaccio; 2.8.2 L'analisi delle caratteristiche sismiche della posta-
d) velocità di deriva del ghiaccio; zione deve comprendere la valutazione di:
e) spessore del ghiaccio; a) caratteristiche previste per i movimenti del suolo
f) probabilità di incontro di "icebergs". durante la vita della piattaforma;
b) rischio sismico accettabile in relazione all'attività di
2.6.3 Deve essere presa in esame la possibilità di accu-
progetto;
mulo di ghiaccio sulla piattaforma, con particolare riferi-
mento alla concentrazione, alla distribuzione ed allo c) instabilità del terreno per liquefazione;
spessore del ghiaccio. d) instabilità dei declivi del fondo del mare;

2.7 Incrostazioni e) vicinanza a faglie.


Tali valutazioni devono essere effettuate sia per il terremoto
2.7.1 Il fenomeno delle incrostazioni sugli elementi som- di progetto sia per quello massimo ipotizzabile.
mersi e situati nella zona del bagnasciuga deve essere
attentamente valutato in base ai fattori biologici e ambien- 2.8.3 Per le piattaforme che devono essere installate in
tali dell'acqua nella zona considerata, quali: acque basse è necessario considerare la possibilità di verifi-
a) la salinità; carsi di maremoti.

24 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 5

Figura 1 : Limite di frangenza dell'onda


H (m)

profondità
media
del mare
d (m)

50
d=

30 d = 100 m

40

35

30
20

20

10

10

5 10 15 periodo dell’onda (s)

Piattaforme marine fisse 2004 25


Capitolo 6

CAPITOLO 6 CARICHI DI PROGETTO

1 Premessa In particolare, per i carichi funzionali agenti sui ponti,


devono essere assunti valori di progetto non inferiori ai
seguenti:
1.1
a) aree destinate all'equipaggio, agli alloggi, alle passe-
1.1.1 Nel progetto di una piattaforma devono essere con- relle: 4,5 kN/m2;
siderati tutti i carichi che possono influire sui dimensiona- b) aree di lavoro: 9,0 kN/m2;
menti della stessa nel suo insieme e dei suoi componenti
c) aree per depositi: 13,0 kN/m2.
strutturali, relativamente a tutte le fasi della vita di progetto.
2.3.3 I valori massimi ammissibili dei carichi funzionali e
1.1.2 Nella valutazione dei carichi è necessario tener
delle loro combinazioni per ciascuna zona o componente
conto dell'aumento di dimensioni e di massa della struttura
strutturale della piattaforma devono essere stabiliti nel
conseguente alle incrostazioni, all'accumulo di ghiaccio
Manuale Operativo.
etc.
2.3.4 I carichi dovuti all'ormeggio di unità di supporto
2 Tipi di carichi devono essere mantenuti al di sotto dei valori di progetto
mediante l'uso di dispositivi che allentino le linee di ormeg-
gio in caso di sovraccarichi accidentali.
2.1 Generalità
2.1.1 I carichi agenti sulle strutture possono essere aggrup- 2.4 Carichi dovuti a deformazioni
pati nei seguenti 6 tipi:
2.4.1 Tali carichi sono conseguenti a deformazioni impo-
a) carichi gravitazionali; ste alle strutture da:
b) carichi funzionali; a) temperatura;
c) carichi dovuti a deformazioni; b) cedimenti differenziali dei vincoli;
d) carichi ambientali; c) scorrimenti;
e) carichi accidentali; d) forzamenti.
f) carichi dovuti alle operazioni di costruzione, trasporto e
installazione. 2.5 Carichi ambientali
2.5.1 Tutte le forze imposte alla piattaforma dai fattori
2.2 Carichi gravitazionali ambientali, descritti nel Capitolo 5, sono definite carichi
ambientali.
2.2.1 Questi carichi comprendono:
2.5.2 Per la progettazione delle strutture della piattaforma,
a) il peso della struttura;
le condizioni ambientali statistiche devono essere schema-
b) il peso dei macchinari e degli impianti; tizzate mediante le due seguenti condizioni di riferimento:
c) i pesi di tutte le riserve e scorte impiegate durante lo a) condizioni ambientali operative: sono le condizioni
svolgimento dell'attività di progetto; ambientali entro le quali viene svolta la normale attività
d) peso dell'eventuale zavorra; di progetto. Il periodo di ricorrenza di tali condizioni
deve essere fissato dal Progettista, accettato dal RINA e
e) la pressione e la spinta idrostatica sugli elementi stagni inserito nel Manuale Operativo. Tipico periodo di ricor-
immersi. renza generalmente assunto è pari a 1 anno;
b) condizioni ambientali estreme: sono le condizioni
2.3 Carichi funzionali ambientali definite da un periodo di ricorrenza pari a
100 anni.
2.3.1 Si indicano come carichi funzionali tutti quei carichi
Per le fasi di costruzione, trasporto, installazione e rimo-
attribuibili allo svolgimento dell'attività di progetto della
zione, il periodo di ricorrenza deve essere stabilito in rela-
piattaforma in assenza di carichi dovuti ai fattori ambien-
zione alla zona geografica, alla stagione e all'influenza dei
tali.
fattori ambientali sulla sicurezza delle operazioni.
2.3.2 I valori caratteristici dei carichi funzionali devono In particolare, il periodo di ricorrenza delle condizioni
essere determinati sulla base delle specifiche del progetti- ambientali da assumere per le verifiche di stabilità sul fondo
sta. nella fase di battitura e cementazione dei pali non deve

26 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 6

essere minore di 10 anni, riferito alla zona geografica ed H,T : altezza e periodo della massima onda per cui si
alla stagione considerate. accetta la possibilità di collisione, rispettiva-
Qualora la piattaforma non sia presidiata nella fase in mente in m e in s;
oggetto, e vi sia la ragionevole certezza che un eventuale P : peso del mezzo che urta la piattaforma, in kN;
sinistro non possa causare danni alla vita umana o g : accelerazione di gravità, in m/s2.
all'ambiente, il valore minimo del rapporto di cui in Cap 9,
[3.2.2] tra il momento delle forze stabilizzanti e quello 2.7 Carichi dovuti alle operazioni di costru-
delle forze ribaltanti, calcolate nelle suddette condizioni
zione, trasporto e installazione
ambientali, può essere assunto uguale a 1, a condizione
che l'operazione di installazione venga iniziata con calma 2.7.1 Tali carichi agiscono sulla struttura nel suo insieme o
di mare e di vento, le previsioni meteorologiche non evi- sulle sue porzioni in seguito a manovre di:
denzino alcun elemento che faccia ritenere probabile un
a) sollevamento;
peggioramento delle stesse, la fase critica delle operazioni
non si prolunghi eccessivamente oltre i limiti di validità di b) trascinamento e movimentazione a terra o su piatta-
dette previsioni meteorologiche ed i mezzi navali e le forma galleggiante;
attrezzature impiegati per l'installazione siano ritenuti suffi- c) appoggio su supporti
cientemente affidabili ed idonei ad operare anche in condi- d) montaggio;
zioni meteomarine non ottimali.
e) trasporto su galleggianti;
Nelle stesse ipotesi di cui sopra, i coefficienti di sicurezza
di cui in Cap 9, [3.2.6] nei confronti del cedimento verti- f) rimorchio della piattaforma in condizioni di galleggia-
cale e dello scorrimento laterale degli appoggi sul fondo del mento;
mare possono essere ridotti di un fattore 1,3 portandosi a g) varo dal pontone;
1,54 per il cedimento verticale e 1,15 per lo scorrimento h) upending (ribaltamento della piattaforma in condizioni
laterale. di galleggiamento);
A richiesta dell'Armatore, ed a giudizio del RINA, potranno i) ormeggio;
essere adottati criteri alternativi, anche meno severi, purché
j) posizionamento sulla postazione;
basati su consolidata esperienza applicativa. In tal caso i
criteri suddetti saranno menzionati esplicitamente sulla k) zavorramento e affondamento;
documentazione emessa. l) penetrazione nel fondo del mare e battitura dei pali;
m) riempimento dei vuoti (ved. Cap 9, [3.2.7]);
2.5.3 Per operazioni o fasi di breve durata, i valori caratte-
ristici dei carichi, devono essere basati su attendibili previ- n) sistemazione di ponti, moduli, etc.
sioni meteorologiche.
2.7.2 La determinazione dei carichi di costruzione, tra-
In tali casi i valori dei carichi da considerare e le condizioni sporto e installazione deve essere effettuata tenendo conto
ambientali ammissibili per poter iniziare le operazioni dei valori statici delle forze e delle pressioni, dei coefficienti
devono essere approvati dal RINA. di amplificazione dinamica, degli effetti delle tolleranze di
lavorazione e dell'influenza delle condizioni ambientali.
2.5.4 La contemporaneità dei vari carichi ambientali deve
essere attentamente valutata in sede di progetto.
In generale i carichi sismici non devono essere considerati 3 Determinazione dei carichi ambien-
contemporanei agli altri carichi ambientali. tali

2.6 Carichi accidentali 3.1 Carichi indotti dal vento


2.6.1 Appartengono a questa categoria i carichi per cui è 3.1.1 L'azione del vento sulle parti emerse della piatta-
difficilmente definibile una intensità o un periodo di ricor- forma si esplica mediante pressioni e forze che devono
renza, quali quelli generati da: essere calcolate considerando per il vento di progetto sia la
velocità continua sia la velocità di raffica.
a) collisioni;
b) esplosioni ed incendi; 3.1.2 Le teorie, i coefficienti e i calcoli impiegati nella
c) caduta di oggetti; determinazione delle pressioni e delle forze dovute al vento
devono essere accettati dal RINA.
d) massimo terremoto ipotizzabile (ved. [3.5]).
3.1.3 In alternativa ai calcoli suddetti, possono essere
2.6.2 I valori caratteristici dei carichi accidentali sono sog- accettati i risultati di realistiche prove su modelli condotte
getti ad approvazione. da laboratori tecnologici riconosciuti.
Per quanto riguarda i carichi dovuti alle collisioni, si può
applicare la seguente formula: 3.1.4 I carichi calcolati sulla base della velocità continua
mediata su un intervallo di tempo di 1 min. devono essere
F = (2,5 H/gT2 + 0,05) P usati contemporaneamente a quelli massimi d'onda.
essendo: Qualora i carichi dovuti al vento con velocità di raffica
F : carico dovuto alla collisione, in kN; mediata su un intervallo di 3 s siano superiori a quelli com-

Piattaforme marine fisse 2004 27


Capitolo 6

binati del vento costante e d'onda, devono essere conside- 3.2.8 Le forze causate dall'impatto del profilo dell'onda
rati i carichi dovuti al vento a raffica. contro le strutture devono essere calcolate con mezzi anali-
tici riconosciuti o ricorrendo ai risultati di prove sperimen-
3.1.5 Per gli elementi cilindrici snelli, oltre alle forze stati- tatali. La possibile amplificazione dinamica di tali forze
che devono essere considerate quelle cicliche dovute al deve essere attentamente considerata.
distacco di vortici.
3.2.9 Deve essere considerata la possibilità di carichi
3.1.6 Devono essere considerati gli effetti dinamici del ciclici indotti dal distacco di vortici.
vento a raffica, come pure i possibili incrementi della sua
velocità conseguenti a sezioni ristrette di passaggio tra corpi 3.3 Carichi indotti dalla corrente
contigui.
3.3.1 I carichi indotti dalla corrente sui componenti strut-
3.2 Carichi indotti dalle onde turali sono costituiti da forze di attrito vorticoso (drag), per
cui valgono le considerazioni previste per le onde.
3.2.1 I carichi dovuti all'azione delle onde devono essere
3.3.2 La combinazione degli effetti della corrente con
determinati per mezzo di tecniche riconosciute, tenendo
quelli delle onde agenti contemporaneamente ad essa può
conto della profondità del mare, delle forme, delle dimen-
essere fatta, nell'ambito di applicabilità della equazione di
sioni e del tipo di piattaforma.
Morison, sommando vettorialmente le componenti di velo-
cità originate nei vari punti del dominio fluido dal campo di
3.2.2 I coefficienti idrodinamici utilizzati nella determina-
moto proprio della corrente e da quello dovuto alle onde.
zione analitica dei carichi d'onda possono essere ricavati
dalla letteratura esistente o da prove sperimentali. In ogni 3.3.3 Deve essere considerata la possibile insorgenza di
caso i loro valori sono soggetti all'approvazione del RINA. carichi ciclici dovuti al distacco di vortici.
3.2.3 I risultati di idonee prove su modelli devono essere
impiegati quando, per la complessità delle strutture in 3.4 Carichi dovuti al ghiaccio
oggetto, le formulazioni teoriche non garantiscano suffi- 3.4.1 I carichi dovuti al ghiaccio devono essere determi-
ciente affidabilità. nati sulla base dei rilievi statistici relativi alle zone geografi-
che considerate. La spinta laterale dei ghiacci sulla
3.2.4 Nella analisi dei carichi dovuti all'azione delle onde
piattaforma deve essere determinata sulla base di misura-
si devono considerare le seguenti componenti:
zioni in scala reale o dei risultati ottenuti da significative
a) forze dovute al potenziale di velocità dell'onda compo- prove sperimentali su modelli o mediante riconosciute
sto dal potenziale incidente, da quello diffratto e, ove metodologie di calcolo. In ogni caso deve essere conside-
applicabile, da quello radiato; rato lo spessore e la direzione di deriva del ghiaccio, le sue
b) forze di deriva dovute alle onde; caratteristiche morfologiche e meccaniche e la forma delle
superfici della struttura interessate dal possibile contatto
c) forze di attrito vorticoso (drag) dovute agli effetti di con esso.
strato limite e formazione di vortici; Altri tipi di carichi indotti dai ghiacci comprendono:
d) forze impulsive. a) forze statiche dovute all'accumulo di ghiaccio sulle
sovrastrutture e sui ponti;
3.2.5 Le forze esercitate dalle onde su elementi snelli, con
dimensioni trasversali minori di circa 1/5 della lunghezza b) forze impulsive dovute all'urto sulle strutture di masse
dell'onda, possono essere calcolate usando l'equazione di di ghiaccio precipitanti;
Morison. c) forze esercitate sulle strutture soggette all'azione del
Quando invece sono presenti elementi di grande volume, le vento e delle onde a causa dell'incremento delle aree
forze dovute al potenziale di velocità dell'onda (ved. il esposte conseguente alla formazione di ghiaccio;
comma a) del punto [3.2.4], agenti su detti elementi d) forze impulsive dovute all'urto contro la piattaforma di
devono essere ricavate mediante il calcolo del potenziale di masse di ghiaccio galleggianti.
velocità, adottando teorie congruenti quali, ad esempio, la
tecnica dei pozzi-sorgenti o il metodo degli elementi finiti 3.4.2 I carichi impulsivi d'urto da parte dei ghiacci galleg-
liquidi. gianti devono essere calcolati in base a prove sperimentali
su modelli o in scala reale o su modelli o con mezzi teorici
3.2.6 Gli effetti contemporanei delle forze di inerzia e di riconosciuti, tenendo conto della natura del ghiaccio, delle
drag devono essere combinati vettorialmente, tenendo sue proprietà meccaniche, delle caratteristiche di forma e
conto, quando applicabile, delle possibili modificazioni struttura delle parti della piattaforma che possono subire
indotte, sul campo di velocità e di accelerazione delle parti- l'impatto, delle direzioni di provenienza dei ghiacci.
celle fluide, dalla presenza dell'unità.
3.5 Carichi sismici
3.2.7 Quando le dimensioni trasversali dei componenti
strutturali sono dello stesso ordine di grandezza della loro 3.5.1 Generalità
distanza reciproca, si devono considerare gli effetti di inte- Gli effetti dei carichi sismici devono essere considerati
razione idrodinamica. durante la fase di esercizio delle piattaforme situate in zone

28 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 6

geografiche sismicamente attive. Solo in casi particolari kN/m2, di spessore inferiore a 61 m e sovrastante mate-
potrà essere richiesta una verifica sismica durante la fase di riale roccioso;
costruzione. In generale devono essere considerati due dif- CURVA C: terreno alluvionale profondo-sabbia, silt e
ferenti livelli di terremoto: argilla rigida estendentesi a profondità superiore a 61 m
a) livello di progetto, corrispondente al terremoto massimo e giacente sopra strati rocciosi.
più probabile che può verificarsi durante il periodo di Lo spettro di Fig 1 è relativo ad uno smorzamento η,
esercizio della piattaforma nella postazione occupata; somma di quello strutturale e di quello idrodinamico,
b) livello estremo, corrispondente al massimo terremoto pari al 5% di quello critico. Tale valore è infatti general-
ipotizzabile. mente adottato per strutture tubolari palificate immerse
in acqua.
La struttura deve avere requisiti di robustezza tali da rima-
nere entro i valori ammissibili delle tensioni, quando essa Per smorzamenti percentuali η diversi dal 5%, i valori
sia soggetta al terremoto di progetto, e requisiti di duttilità delle accelerazioni di Fig 1 devono essere moltiplicati
che le garantiscano una capacità di assorbimento e di dissi- per il fattore D dato dalla relazione:
pazione dell'energia connessa al livello estremo di terre- ( η ⁄ 100 )
moto sufficiente a prevenire il collasso totale. D = – log
-------------------------------
log ( 20)

3.5.2 Requisiti di robustezza valido per smorzamenti compresi tra il 2 e il 10%.


a) Movimenti del terreno I valori della accelerazione efficace del suolo caratteri-
stici della particolare zona interessata sono soggetti alla
Le caratteristiche dei movimenti del terreno usate
approvazione del RINA.
nell'analisi sismica della struttura devono essere rappre-
Nota 1: Si richiama l'attenzione su quanto precisato in Cap 1,
sentative delle reali condizioni che si prevedono attuarsi
[2.2], in merito all'obbligo dell'osservanza delle norme statali.
nella zona considerata, sia in termini di magnitudo, sia
in termini di distribuzione dell'energia in frequenza. c) Analisi temporale
Deve essere considerata l'influenza del comportamento Nel caso che si ricorra a tale metodo di analisi, gli acce-
locale del suolo sull'attenuazione o amplificazione, o lerogrammi usati per ciascuna delle tre direzioni ortogo-
sull'alterazione del contenuto di frequenza dei movi- nali citate in a) devono avere gli stessi rapporti di cui in
menti del terreno. b) ed essere generati o modificati in modo che i loro
spettri di risposta normalizzati siano ragionevolmente
I movimenti del terreno possono essere descritti in ter-
confrontabili con quello riportato in Fig 1, per il campo
mini sia di spettro di risposta sia di accelerogrammi.
di frequenze e smorzamenti considerato.
b) Spettro di risposta
Le fasi di ciascuno degli accelerogrammi per ciascuna
Possono essere utilizzati spettri standard generalmente direzione possono essere differenti.
riconosciuti validi per le zone geografiche considerate.
L'analisi deve essere condotta per almeno tre differenti
Normalmente il movimento del terreno consiste in tre gruppi di accelerogrammi, per valutare la possibile sen-
componenti, che devono essere applicate contempora- sibilità delle risposte della piattaforma alle variazioni
neamente secondo due direzioni orizzontali e la dire- delle eccitazioni applicatele.
zione verticale.
d) Modello strutturale
Qualora si ricorra al metodo dello spettro di risposta, lo
La schematizzazione geometrico-inerziale del sistema
spettro deve essere applicato integralmente secondo i
struttura-suolo-acqua deve descrivere in maniera reali-
due assi principali orizzontali ortogonali della struttura
stica la distribuzione delle rigidezze, delle masse e degli
e moltiplicato per 1/2 secondo l'asse verticale.
smorzamenti.
Quando ritenuto necessario, potranno essere richiesti
In particolare, per quanto riguarda le masse è necessa-
rapporti più alti di quelli suddetti.
rio tener conto, oltre che della massa propria degli ele-
Qualora non si disponga di spettri specifici per la posta- menti strutturali e delle attrezzature, anche della massa
zione occupata, potrà essere usato lo spettro di risposta dei liquidi contenuti nelle casse e negli elementi tubo-
di accelerazioni riportato in Fig 1. lari non stagni situati sotto il livello medio dell'acqua
Tale spettro è normalizzato ad una accelerazione oriz- tranquilla.
zontale di riferimento ed è quindi necessario moltipli- In generale si dovrà utilizzare un modello tridimensio-
care i valori letti in Fig 1 per l'accelerazione efficace nale che permetta di tener conto delle risposte torsionali
del suolo (espressa come multiplo dell'accelerazione di legate a eventuali asimmetrie presenti nella distribu-
gravità g), funzione del grado di sismicità della posta- zione delle masse e delle rigidezze della piattaforma.
zione considerata.
e) Analisi della risposta
Le tre curve della Fig 1 si riferiscono a tre differenti tipi
Nel caso che sia stato utilizzato il metodo dello spettro
di terreno:
di risposta, il numero n dei modi di vibrare considerati
CURVA A: roccia - materiale cristallino conglomerato o deve essere tale da comprendere almeno il 90%
scistoso con velocità di propagazione delle onde di dell'energia totale relativa all'intera gamma dei modi
taglio superiore a 914 m/s; propri del sistema in analisi. In ogni caso n deve com-
CURVA B: terreno alluvionale superficiale-sabbia, siIt e prendere 6 modi caratterizzati dal più alto contenuto
argilla rigida con resistenza a taglio superiore a 72 energetico.

Piattaforme marine fisse 2004 29


Capitolo 6

Le singole risposte modali possono essere combinate Trattandosi di un procedimento in fase elastica sarà neces-
nella risposta di progetto, intesa come radice quadrata sario sostituire agli elementi plasticizzati o instabilizzati le
delle somme dei quadrati delle risposte modali. forze e/o i momenti che ne simulano la resistenza residua.
Altre forme di combinazione delle risposte modali, più Si possono inoltre fissare alcune direttive generali cui deve
appropriate alle particolarità dei singoli casi, saranno essere ispirato il dimensionamento globale, per fornire ade-
considerate con particolare attenzione. guate garanzie in tal senso:
Nel caso di analisi condotta con il metodo dell'analisi a) sovradimensionamento dei nodi di collegamento degli
temporale, la risposta di progetto deve essere calcolata elementi principali;
come la media dei valori massimi per ciascuno degli
accelerogrammi considerati. b) bilanciamento globale nella distribuzione delle rigi-
Le tensioni risultanti dall'analisi sismica devono essere dezze e delle inerzie;
sommate a quelle dovute a: c) ridondanza nel numero di elementi strutturali e dei pali
1) carichi gravitazionali; di fondazione, in modo da favorire la ridistribuzione
delle tensioni dalla zona plasticizzata a quelle contigue
2) pressioni idrostatiche;
e la formazione contemporanea di più cerniere plasti-
3) spinte idrostatiche; che;
e paragonate con quelle ammissibili previste in Cap 8, d) limitazione al minimo delle brusche variazioni di
[3] e Cap 8, [4.3] incrementate del 70%. sezione;
3.5.3 Requisiti di duttilità e) uso di materiali esenti da fenomeni di rottura fragile;
La verifica dei requisiti di duttilità della piattaforma è intesa f) verifica che gli elementi tubolari ed i pali che possono
a stabilire se l'insieme costituito dalla struttura e dalle fon- essere più facilmente soggetti a plasticizzazione
dazioni possa assorbire in campo elastoplastico una energia abbiano rapporti diametro/spessore tali da soddisfare la
pari ad almeno 4 volte quella assorbita in corrispondenza relazione:
del livello di sollecitazione ammissibile nei confronti dei
requisiti di robustezza, senza pervenire a collasso totale. D ⁄ t ≤ 13, 1 ⋅ 106 ⁄ σ s
Non è possibile stabilire un’unica procedura di calcolo tale essendo σs = tensione di snervamento del materiale, in
da soddisfare agli intenti di questa verifica, in relazione alla kN/m2.
complessità dei fenomeni che possono verificarsi.
Oltre alla ridistribuzione delle tensioni dovute alla plasti- 3.5.4 Altri aspetti connessi alle azioni sismiche
cizzazione di porzioni della piattaforma, delle fondazioni e a) Quando le caratteristiche sismiche della posizione geo-
anche del terreno, interviene infatti una sostanziale varia- grafica, la profondità dell'acqua e le proprietà dei suoli
zione del comportamento dinamico della struttura, in lo rendano necessario, dovranno essere considerati gli
seguito alla variazione delle frequenze proprie e quindi dei effetti dei maremoti e delle grosse deformazioni e
modi di vibrare, connessa allo sconvolgimento della distri- dell'instabilità del fondo del mare.
buzione delle rigidezze. b) L'analisi sismica della piattaforma deve comprendere
Una possibile soluzione del problema in fase elastica, è un'analisi della risposta dinamica delle attrezzature e
stata proposta da J. Kallaby e prevede di caricare la struttura delle dotazioni presenti sul ponte o in altre zone della
con un insieme di forze laterali che riproducano la distribu- stessa.
zione di tagli che si riscontra nell'analisi modale in corri- Tale analisi deve accertare:
spondenza del massimo terremoto ammissibile nei
confronti dello snervamento o dell'instabilità locale. 1) che i supporti e i rizzaggi previsti siano idonei a rea-
gire alle sollecitazioni dinamiche;
Mediante graduali incrementi proporzionali di queste forze
orizzontali si giunge sino al limite del collasso, e si può 2) che le attrezzature e le dotazioni non subiscano
valutare la quantità di energia assorbita sino a tale limite. danni;
Il collasso può essere identificato come stato di deforma- 3) che le oscillazioni o gli spostamenti subiti dalle
zione inaccettabile, instabilità o cedimento globale della attrezzature e dalle dotazioni non diventino perico-
piattaforma. losi per il personale imbarcato.

30 Piattaforme marine fisse 2004


a
g

Piattaforme marine fisse 2004


a = 2,5
g
2,5

A B C

2,0

a = 0,8 a = 1,2 a = 1,8


g T g T g T

1,5 a = 20 T
g
Figura 1

a =1
g a = Accelerazione modale
1,0

0,5

33,3 20 10 2 1 0,2 f (Hz)


0,03 0,05 0,1 0,5 1,0 5,0 T (s)

31
Capitolo 6
Capitolo 7

CAPITOLO 7 MATERIALI E SALDATURE

1 Generalita' e suddivisioni strutturali Categoria Speciale


Vi appartengono quelle parti delle strutture primarie che
sono soggette a concentrazione di tensioni in posizioni di
1.1 Generalità particolare rilievo.
Categoria Primaria
1.1.1 Per la costruzione delle strutture devono essere usati
materiali idonei in relazione alle lavorazioni e alle condi- Vi appartengono parti strutturali ritenute essenziali e/o
zioni di impiego, a giudizio del RINA. comunque rilevanti per la sicurezza operativa.
Categoria Secondaria
A tal fine saranno prese in considerazione le caratteristiche
meccaniche, chimiche e di fabbricazione, nonché, in rela- Vi appartengono le rimanenti strutture, non catalogabili
zione alle applicazioni, quelle di tenacità, resistenza alla nelle precedenti categorie in quanto considerate singolar-
corrosione, resistenza al fuoco, etc. mente ininfluenti sull'integrità globale dell'unità e sulla
sicurezza operativa.
Deve essere pertanto sottoposta per approvazione al RINA L'assegnazione alle diverse categorie è soggetta ad appro-
la specifica dei singoli materiali contenente le suddette vazione da parte del RINA.
caratteristiche e l'indicazione delle prove, incluse le prove
non distruttive, previste per il collaudo del materiale. A titolo di esempio sono qui di seguito indicati gli elementi
strutturali più ricorrenti usualmente considerati di categoria
Sono in linea di principio accettabili, nei limiti di impiego speciale e primaria:
stabiliti, gli acciai saldabili per impiego strutturale che sod- Categoria Speciale:
disfino alle caratteristiche prescritte in [2] per le varie classi,
• nodi o intersezioni di gambe e/o di elementi tubolari
secondo le categorie strutturali di cui in [1.2].
principali;
Le presenti norme si applicano a prodotti di spessore fino a • strutture in corrispondenza di carichi concentrati impor-
70 mm. L'applicazione delle stesse a prodotti di spessore tanti e/o di elevati carichi impulsivi o vibratori.
superiore a 70 mm deve essere concordata con il RINA, che
Nota 1: In generale i nodi devono essere considerati di Categoria
potrà apportare le modifiche ritenute necessarie caso per Speciale.
caso.
Tuttavia i nodi di strutture tradizionali, appartenenti a tipo-
L'accettazione di acciai diversi per composizione chimica o logie strutturali caratterizzate da buona esperienza di eser-
caratteristiche meccaniche è stabilita a giudizio del RINA cizio, possono, a giudizio del RINA, essere considerati di
sulla base della completa specificazione delle caratteristi- Categoria Primaria a condizione che:
che dell'acciaio, delle istruzioni tecnologiche di impiego e • venga realizzata una soddisfacente ridondanza struttu-
delle risultanze dell'esperienza acquisita. rale;
• possa essere ragionevolmente escluso il verificarsi di
Le lavorazioni e i procedimenti di saldatura devono essere
punte di temperatura inferiori a quelle di progetto;
idonei a giudizio del RINA, in modo che le caratteristiche e
l'integrità dei materiali e dei giunti saldati allo stato di • il fattore di utilizzo per le verifiche a fatica non sia supe-
messa in opera permangano appropriate; le relative specifi- riore a quello definito in Cap 8, Tab 1 oppure che il
che e procedure devono a tal fine essere sottoposte al RINA nodo in esame sia soggetto a prevalenti sollecitazioni di
per approvazione. compressione.

Salvo quando sia diversamente indicato, per la fabbrica- Categoria Primaria:


zione, il collaudo, la messa in opera e l'impiego dei mate- • strutture delle gambe e diagonali principali, esclusi i
riali valgono le norme delle pertinenti Parti dei nodi; travi rinforzate dei ponti;
Regolamenti. • ponte elicotteri, con esclusione delle strutture che nella
fase di esercizio sono soggette alle sole sollecitazioni di
compressione, che possono essere considerate di cate-
1.2 Classi dei materiali secondo la categoria goria secondaria;
strutturale
• strutture di sostegno dei moduli;
• gru;
1.2.1 I materiali per impiego strutturale sono suddivisi in
tre classi 1, 2 e 3 destinate, di massima, ad essere impiegate • strutture di sostegno dei mezzi di sicurezza ed abban-
rispettivamente per strutture di categoria speciale, primaria dono piattaforma;
e secondaria, definite come qui di seguito precisato. • pali di fondazione.

32 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

2 Acciai saldabili per impiego struttu- 3, devono essere sottoposti ad adeguato trattamento ter-
mico di affinamento.
rale
2.1.6 Per quanto riguarda il grado di finitura, le tolleranze
2.1 Prescrizioni generali - Procedimento di dimensionali o i difetti interni ed esterni, valgono per i pro-
fabbricazione - Grado di finitura e tolle- dotti laminati le prescrizioni di cui in Parte D, Cap 2, Sez 1,
ranze [2] dei Regolamenti.
Sulle lamiere della classe 1 e, ove richiesto per singole
2.1.1 Valgono in generale le prescrizioni di cui in Parte D,
applicazioni, su quelle della classe 2, deve essere eseguito
Cap 2, Sez 1, [1] e [2] dei Regolamenti.
un controllo delle anomalie interne con metodo ultraso-
2.1.2 Nelle presenti norme vengono individuati come noro applicato con procedura, estensione e requisiti ade-
"acciai ordinari" gli acciai aventi minimo carico unitario di guati a giudizio del RINA; può in particolare essere
snervamento ReH di specifica inferiore o uguale a 280 prescritta la conformità a norme riconosciute.
N/mm2 e come "acciai ad elevata resistenza" quelli aventi
ReH compreso tra 285 e 370 N/mm2, estremi inclusi. 2.2 Composizione chimica
2.1.3 Gli acciai ed i relativi procedimenti di elaborazione 2.2.1 Nelle Tab 1 e Tab 2 sono indicati i limiti di compo-
e di fabbricazione devono essere singolarmente ricono- sizione chimica, su analisi di colata, prescritti rispettiva-
sciuti idonei in relazione alle applicazioni contemplate mente per gli acciai ordinari" e per quelli "ad elevata
dalle presenti norme (ved. Parte D, Cap 2, Sez 1, [1] dei resistenza".
Regolamenti.) Per gli acciai ad elevata resistenza, fermi restando i limiti
2.1.4 Il metodo di disossidazione deve essere conforme indicati nella Tab 2, l'effettiva composizione chimica di
alle indicazioni date nelle Tab 1 e Tab 2, a seconda del specifica dei singoli tipi di acciaio deve essere sottoposta
grado dell'acciaio. dall'acciaieria al RINA per l'approvazione ai fini delle pre-
senti norme.
2.1.5 Lo stato di fornitura delle lamiere, dei prodotti lami-
nati in genere e dei tubi deve essere specificato dal fabbri- 2.2.2 Per le procedure di analisi chimica si applicano le
cante in sede di approvazione del procedimento di norme internazionali o nazionali vigenti.
fabbricazione. Per le analisi su prodotto valgono le tolleranze, rispetto alla
I prodotti in acciaio fucinato o in acciaio in getti, salvo composizione su analisi di colata, ammesse da norme rico-
quando sia diversamente ammesso per prodotti della classe nosciute dal RINA.

Tabella 1 : Acciai ordinari - Limiti percentuali di composizione chimica su analisi di colata

Classe (ved. [1.2]) → 1 2 3


Composizione ↓
C max (%) 0,18 (1) 0,20 (1) 0,21 (1)
Mn min (%) 0,60 (1) 0,60 (1) 0,60 (1)
Si max (%) 0,40 0,40 0,40
P max (%) 0,025 0,035 0,040
S max (%) 0,025 (2) 0,035 0,040
Al metallico min (%) 0,015 (3) (4) 0,015 (3) (4) -
Nb min (%) 0,01 (4) 0,01 (4) -
V min (%) 0,02 (4) 0,02 (4) -
Altri elementi (5) (5) (5)
Metodo di disossidazione C.G.F. (6) C.G.F. (6) (7) N.E. (8) (9)
(1) Inoltre deve risultare C + (Mn/6) ≤ 0,40%.
(2) Nel caso di prodotti per i quali è richiesta la verifica della sufficiente duttilità nel senso dello spessore (ved. 2.3.7), il contenuto
massimo di zolfo non deve superare lo 0,008%.
(3) In luogo del contenuto di Al metallico, può essere determinato il contenuto di Al totale, il quale non deve essere inferiore allo
0,20%.
(4) L'acciaio deve contenere Al, Nb o V, o altri elementi affinanti il grano, singolarmente o in combinazione; se detti elementi sono
presenti in combinazione, almeno uno di essi deve essere presente nel contenuto specificato in tabella.
(5) Eventuali altri elementi devono essere contenuti entro i limiti usuali per gli acciai per costruzioni metalliche.
(6) C.G.F. = completamente calmato a grano fine.
(7) Per spessori fino a 20 mm, può essere accettato anche acciaio calmato.
(8) N.E. = non effervescente.
(9) Per spessori superiori a 35 mm, deve essere usato acciaio completamente calmato a grano fine.

Piattaforme marine fisse 2004 33


Capitolo 7

Tabella 2 : Acciai ad elevata resistenza - Limiti percentuali di composizione chimica su analisi di colata

Classe (ved. [1.2]) → 1 2 3


Composizione

C max (%) 0,18 0,18 0,20
Mn (%) 0,90÷1,60 0,90÷1,60 1,60 max
Si max (%) 0,50 0,50 0,50
P max (%) 0,025 0,035 0,040
S max (%) 0,025 (1) 0,035 0,040
Al metallico min (%) 0,015 (2) (3) 0,015 (2) (3) -
Nb (%) 0,02÷0,05 (3) 0,015÷0,050 (3) -
V (%) 0,05÷0,10 (3) 0,02÷0,10 (3) -
Cu max (%) (4) 0,35 0,35 0,35
Cr max (%) (4) 0,20 0,25 0,25
Ni max (%) (4) 0,50 0,50 0,50
Mo max (%) (4) 0,08 0,10 0,10
CEQ max (%) (5) 0,43 0,45 0,47
Metodo di disossidazione C.G.F. (6) C.G.F. (6) C (7) (8)
(1) Nel caso di prodotti per i quali è richiesta la verifica della sufficiente duttilità net senso dello spessore (ved. 2.3.7), il contenuto
in massimo di zolfo non deve superare lo 0,008%.
(2) In luogo del contenuto di Al metallico, può essere determinato il contenuto di Al totale, il quale non deve essere inferiore allo
0,20%.
(3) l'acciaio deve contenere Al, Nb o V, o altri elementi affinanti il grano, singolarmente o in combinazione; se detti elementi sono
presenti in combinazione, almeno uno di essi deve essere presente nel contenuto specificato in tabella.
(4) I limiti di composizione chimica effettivamente applicabili per questi elementi e per altri eventuali elementi devono essere spe-
cificati per i singoli acciai all'atto della loro approvazione.
(5) CEQ = Carbonio equivalente, da calcolare con la seguente formula:
Mn- + C
C EQ = C + -------- r + Mo + V
------------------------------
Cu + Ni
- + ---------------------
6 5 15

(6) C.G.F. completamente calmato a grano fine.


(7) C = calmato.
(8) Per spessori superiori a 35 mm deve essere usato acciaio completamente calmato a grano fine.

2.2.3 Salvo quando sia diversamente convenuto, il fabbri- 2.3.3 Nella Tab 3 sono indicate le caratteristiche meccani-
cante deve attestare l'analisi di colata del materiale fornito; che prescritte per i diversi gradi.
i tecnici del RINA hanno la facoltà di richiedere verifiche di
Per quanto riguarda le caratteristiche di resilienza, i valori
analisi sul prodotto.
prescritti dell'energia assorbita su provetta con intaglio a V,
indicati nella Tab 3, devono essere soddisfatti alle tempera-
2.3 Caratteristiche meccaniche ture specificate in [2.3.8] e nella Tab 4 in dipendenza della
classe di appartenenza del prodotto.
2.3.1 Sono previsti 4 gradi di acciaio in relazione al loro
minimo carico unitario di snervamento ReH.
2.3.4 Caratteristiche di resilienza diverse da quelle di cui
I gradi sono individuati dai numeri 24, 27, 32 e 36 ai quali, sopra possono essere prese in considerazione, ad esclusivo
come indicato nella Tab 3, corrispondono valori di ReH giudizio del RINA, secondo criteri di equivalenza e in
rispettivamente di 235, 265, 315 e 355 N/mm2. genere anche sulla base delle risultanze di prove alternative
Sono considerati appartenenti ad un medesimo grado acciai di tenacità alla frattura.
specificati con un valore di ReH che differisca dai suddetti
Prove specifiche di tenacità alla frattura, possono comun-
valori ma che sia inferiore o superiore rispetto al valore que essere richieste a giudizio del RINA per materiali desti-
nominale del grado stesso non più di 10 e 15 N/mm2, nati ad applicazioni particolarmente severe; il RINA si
rispettivamente. riserva di acquisire in tutto o in parte le risultanze di prove
2.3.2 Gli acciai di grado 24 e 27 appartengono alla cate- già eseguite.
goria degli acciai “ordinari”. Le prove devono essere eseguite in conformità a standards
Gli acciai di grado 32 e 36 appartengono alla categoria riconosciuti; le condizioni di prova e l'estensione delle
degli acciai “ad elevata resistenza”. medesime devono essere appropriate a giudizio del RINA.

34 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

Tabella 3 : Gradi dell’acciaio e relative caratteristiche meccaniche

Grado (Ved. [2.1.2] e [2.3]) → Acciai ordinari Acciai ad elevata resistenza


Caratteristiche meccaniche
↓ 24 27 32 36

Prova di trazione
Minimo carico di snervamento ReH (N/mm2) 235 (225) (1) (2) 265 (255) (1) (2) 315 (305) (1) (2) 355 (335) (1) (2)
Carico di rottura Rm (N/mm2) 365÷490 (3) 400÷530 (3) 470÷600 (3) 490÷630 (3)
Minimo allungamento percentuale A5 (%) 24 (22) (2) 22 (20) (2) 21 (19) (2) 20 (18) (2)
Prova di resistenza Charpy V
Minima energia assorbita (valore medio di 3 prove su 27 27 31 34
provette longitudinali) KVL min. (J) (4) (5)
Minima energia assorbita (valore medio di 3 prove su 20 20 22 24
provette trasversali) KVT min. (J) (4) (5)
(1) Sono considerati appartenenti al medesimo grado gli acciai con un valore del minimo carico da snervamento ReH di specifica
che non sia inferiore o superiore, rispettivamente, per più di 10 o 15 N/mm2 al valore indicato in tabella per il grado di acciaio
considerato.
(2) I valori di ReH e di A5 indicati tra parentesi sono relativi a prodotti aventi spessore superiore a 50 mm.
(3) I valori tabellari della forcella del carico di rottura Rm hanno carattere indicativo; possono essere ammessi anche valori inferiori
ai minimi o superiori ai massimi della forcella purchè siano contenuti entro limiti ritenuti accettabili dal RINA
(4) Il valore di una singola prova può essere inferiore al requisito medio indicato in tabella, a condizione che non sia inferiore al
70% di esso.
(5) le prove di resilienza su provette longitudinali e su quelle trasversali devono essere eseguite alla temperatura indicata in [2.3.8]
e nella Tab 4 in dipendenza della classe di appartenenza del prodotto.

Tabella 4 : Temperatura di prova per le prove di resilienza per prodotti con temperatura di progetto
uguale o superiore a 0°C

Spessore del
s ≤ 20 20 < s ≤ 35 35 < s ≤ 50 50 < s ≤ 70
prodotto s (mm)
Classe del prodotto 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Temperatura 0 0 0 (2) -20 0 0 (2) -40 -20 (3) -20 (4) -40 (5) -20 -20
di prova (0°C) (6)

(1) I requisiti di tenacità per spessori superiori a 70 mm vengono stabiliti dal RINA per le singole applicazioni.
(2) Per prodotti in acciaio ordinario la prova di resilienza non è richiesta.
(3) Per spessori superiori a 40 mm è prescritta la prova a -40°C a meno che non venga effettuata una verifica diretta di resistenza
contro la rottura fragile (prove CTOD o equivalenti).
(4) Per spessori sino a 40 mm può essere accettata la prova alla temperatura di 0°C.
(5) La temperatura di prova deve essere di -40°C nel caso di prodotti destinati ad essere sottoposti a trattamento termico di disten-
sione delle tensioni dopo saldatura; negli altri casi i requisiti di tenacità vengono stabiliti dal RINA per le singole applicazioni.
(6) Per pali di fondazione di piattaforme di tipo tradizionale installate in zone temperate può essere accettata a giudizio del RINA,
l'esecuzione della prova di resilienza alla temperatura di 0°C.

2.3.5 Le caratteristiche di cui alla Tab 3 sono relative a 2.3.7 Quando sia prescritta la verifica della sufficiente dut-
prodotti piatti (lamiere e profilati) nel previsto stato di forni- tilità nel senso dello spessore, il valore medio della strizione
tura. su provette di trazione ricavate nella direzione dello spes-
sore deve essere non inferiore a 25% e il valore minimo
Per prodotti diversi possono valere le caratteristiche specifi-
deve essere non inferiore a 20%; in casi particolari possono
cate da standards nazionali o internazionali riconosciuti e
essere richiesti valori medi e minimi rispettivamente di 35%
relative ad acciai assimilabili per grado e qualità a quelli
e 25%.
richiesti secondo le presenti norme, a giudizio del RINA.
I prodotti che soddisfano detti requisiti sono contraddistinti
2.3.6 In relazione alle applicazioni può essere richiesto di dalla lettera Z, aggiuntiva alla indicazione del grado e della
specificare e verificare le caratteristiche anche allo stato classe. Devono essere del tipo Z le lamiere di classe 1,
"dopo trattamento termico di distensione delle tensioni". salvo esenzione a giudizio del RINA.

Piattaforme marine fisse 2004 35


Capitolo 7

2.3.8 La temperatura per le prove di resilienza è stabilita in da una stessa unità laminata scelta tra quelle di maggior
funzione della temperatura di progetto, della classe del pro- larghezza e spessore del lotto;
dotto e dello spessore dello stesso. c) 3 (o 6) prove di resilienza come detto in (b) ma su pro-
Nella Tab 4 sono indicate le temperature di prova alle quali, vette ricavate in senso trasversale (da eseguire solo
quando la temperatura di progetto sia uguale o superiore a quando richiesto).
0°C, devono risultare soddisfatti i valori di energia assorbita Per i prodotti di classe 1 aventi spessore superiore a 20 mm
prescritti nella Tab 3 a seconda del grado dell'acciaio. e per quelli di classe 2 aventi spessore uguale o superiore a
Nel caso di parti strutturali sottoposte ad idoneo trattamento 35 mm, in aggiunta alle prove per lotto sono prescritte per
termico di distensione delle tensioni dopo saldatura, le tem- le lamiere per ogni unità laminata e per gli altri prodotti per
perature di prova di cui alla Tab 4 possono essere innalzate altre due unità del lotto: 3 (o 6) prove di resilienza su pro-
a giudizio del RINA. vette con intaglio a V ricavate in senso longitudinale o tra-
sversale in accordo col RINA
Per temperature di progetto inferiori a 0°C, le temperature
Per i prodotti con simbolo 'Z', in aggiunta alle altre prove,
di prova indicate nella Tab 4 devono essere diminuite del
sono prescritte per ogni unità laminata, nel caso di lamiere,
valore della temperatura di progetto arrotondato al valore
e per due unità del lotto, nel caso di altri prodotti: 3 (o 6)
più prossimo multiplo di 5.
prove di trazione su provette ricavate in senso trasversale
Può essere consentito di non scendere al di sotto di -40°C, corto in conformità con le prescrizioni di cui in Parte D,
essendo in tal caso prescritti requisiti di resilienza superiori Cap 2, Sez 1, [9] dei Regolamenti.
a quelli indicati nella Tab 3, a giudizio del RINA. Per quanto la riguarda posizione dei saggi e le dimensioni
delle provette, valgono le prescrizioni relative agli acciai
2.4 Collaudi per strutture dello scafo di cui in Parte D, Cap 2, Sez 1, [2]
dei Regolamenti.
2.4.1 Si applicano al riguardo le prescrizioni relative agli
acciai da costruzione in genere e agli acciai per strutture 2.4.5 Per prodotti diversi da quelli di cui in [2.4.4], val-
dello scafo (prodotti laminati) di cui alla Parte D, Cap 2, gono, per quanto riguarda le modalità di collaudo, le pre-
Sez 1, [2] dei Regolamenti, con le precisazioni e le varianti scrizioni delle altre parti del presente Regolamento, salvo
introdotte dalle presenti norme. quanto diversamente disposto di volta in volta.

2.4.6 Per le prove meccaniche e tecnologiche si applicano


2.4.2 Per la presentazione del materiale al collaudo e per
le prescrizioni di cui in Parte D, Cap 1, Sez 2 dei Regola-
la scelta dei saggi di prova, valgono le prescrizioni di cui
menti o quelle di norme nazionali o internazionali ricono-
alla Parte D, Cap 2, Sez 1, [2] dei Regolamenti.
sciute.
2.4.3 Le prove devono essere effettuate sul materiale allo I risultati devono essere conformi ai requisiti delle norme e
stato di consegna. In aggiunta, per materiale destinato ad delle specifiche applicabili.
essere sottoposto a trattamento termico dopo saldatura, può Nel caso in cui si rendano necessarie riprove, valgono le
essere richiesta la verifica delle caratteristiche su saggi trat- prescrizioni di cui in Parte D, Cap 1, Sez 1 dei Regolamenti,
tati separatamente nello stesso modo. per le parti applicabili; vale inoltre in generale la facoltà di
Tale verifica può avere luogo secondo una delle seguenti ripresentare il materiale al collaudo secondo le modalità
alternative: indicate nella suddetta Sez 1.

a) su 1 o più saggi rappresentativi dell'intera fornitura;


2.5 Designazione dei prodotti
b) su 1 saggio per colata;
2.5.1 Ai fini delle presenti norme, gli acciai ed i prodotti
c) su 1 saggio per ogni saggio prescritto per il normale col- ad esse conformi vengono abbreviatamente designati con
laudo. sigle composte dalle lettere PF, individuative dell’applica-
Il tipo di verifica richiesta deve in generale essere precisato zione, seguite dalle cifre individuative del grado
all'ordine e concordato con il RINA che comunque, in dell'acciaio e della classe del prodotto e, se del caso, dalle
carenza, si riserva la facoltà di richiedere, anche in tempi lettere D e Z individuative dei particolari requisiti di cui in
successivi, una verifica secondo l'alternativa di cui al [2.3.6] e [2.3.7] rispettivamente.
comma (a). Ad esempio una lamiera in acciaio di grado 36 di classe 1,
con caratteristiche meccaniche base verificate anche allo
2.4.4 Per lamiere, profilati e barre, i lotti devono essere stato disteso e che soddisfi anche ai requisiti addizionali di
composti come detto in Parte D, Cap 2, Sez 1, [2] dei Rego- duttilità in traverso corto previsti dalle norme viene desi-
lamenti. gnata con la sigla PF 36.1 DZ.
Le prove richieste per la verifica delle caratteristiche pre-
scritte sono le seguenti: 2.6 Marcatura e documentazione di collaudo
a) una prova di trazione, per ogni lotto presentato, su pro-
2.6.1 Con riferimento a quanto prescritto in Parte D,
vetta ricavata in genere da una unità di spessore medio;
Cap 2, Sez 1, [1] dei Regolamenti, deve essere marcata
b) 3 (o 6) prove di resilienza, per ogni lotto presentato, su vicino al timbro RI la sigla identificatrice del tipo di acciaio
provette con intaglio a V ricavate in senso longitudinale di cui si tratta.

36 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

Tale sigla può essere quella che individua il prodotto Valgono, per quanto applicabili e quando non modificate
secondo le presenti norme (ved. [2.5]); in alternativa, può dalle presenti norme, le prescrizioni della Parte B dei Rego-
essere quella prevista secondo la specifica o secondo lamenti.
un'altra normativa di riferimento, in conformità alle quali il
prodotto venga presentato e fornito con il benestare del Durante tutte le fasi della costruzione deve essere messo in
RINA. In tale seconda alternativa, nella documentazione di atto un sistema per l'identificazione dei materiali impiegati.
collaudo deve figurare anche la sigla di cui sopra che indi- Materiali che evidenzino difetti eccedenti i limiti previsti
vidua il prodotto secondo le presenti norme. non possono essere impiegati senza che i difetti siano stati
eliminati o riparati con modalità appropriate a soddisfa-
zione del RINA.
2.7 Impiego degli acciai da scafo
Per parti strutturali non secondarie sottoposte, a causa della
2.7.1 I prodotti laminati in acciaio dei tipi di corrente
saldatura, a sforzi di ritiro nel senso dello spessore devono
impiego per le strutture dello scafo delle navi classificate
essere impiegati materiali aventi idonee caratteristiche in
dal RINA, conformi ai requisiti di cui in Parte D, Cap 2,
tale direzione, verificate al collaudo come previsto.
Sez 1, [2] dei Regolamenti, e collaudati dal RINA in
accordo ad esse, sono accettati, in alternativa a quelli con- Durante la costruzione, il montaggio e la movimentazione
formi alle presenti norme, per applicazioni con temperatura della struttura devono essere tenuti in considerazione anche
di progetto non inferiore a 0°C, come indicato nella i carichi che possono essere trasmessi da sostegni, accessori
seguente Tab 5. di sollevamento, distanziatori, ecc.

3 Saldatura - costruzione in genere Le dimensioni delle saldature di collegamento devono risul-


tare non inferiori nè sensibilmente superiori a quelle indi-
cate sui disegni costruttivi, senza preventiva approvazione
3.1 Costruzione - Prescrizioni generali da parte del RINA.
3.1.1 Deve essere sottoposta all'approvazione del RINA
una specifica dettagliata relativa alle parti principali della 3.2 Preparazione del materiale base
costruzione e ai relativi controlli; la costruzione e i controlli
devono essere eseguiti in accordo con detta specifica. Even-
3.2.1 I tagli delle lamiere devono essere effettuati
tuali deficienze o difetti eccedenti i limiti previsti devono
mediante fiamma, impiegando, quando possibile, impianti
essere eliminati o riparati con modalità appropriate a soddi-
di taglio automatici. Il taglio con cesoia può essere
sfazione del RINA.
ammesso per piccoli spessori. I lembi, dopo il taglio,
Il Costruttore deve predisporre un'organizzazione per il devono risultare esenti da difetti pregiudizievoli e privi di
controllo della qualità, dotata di personale competente e ossidi residui; le eventuali irregolarità devono essere aspor-
responsabile per le varie fasi del controllo durante la costru- tate con mezzi meccanici. Per parti strutturali importanti e/o
zione e deve essere dotato di impianti, attrezzature e perso- per spessori elevati, a giudizio del RINA, possono essere
nale adeguati per realizzare il manufatto conformemente richiesti controlli non distruttivi dei bordi tagliati e delle
alle caratteristiche richieste. zone adiacenti, per verificare l'assenza di sdoppiature. Le
Il RINA si riserva di richiedere che particolari lavori o loro modalità di riparazione di eventuali zone giudicate ripara-
fasi siano eseguiti sotto sistemi di garanzia della qualità da bili, devono essere concordate, unitamente ai controlli da
esso approvati. eseguire, con il tecnico del RINA.

Tabella 5 : Tipi di acciaio da scafo accettabili in alternativa a quelli previsti dalle presenti norme

Acciai previsti dalle presenti norme Acciai da scafo accettabili in alternativa


Designazione Temperatura per la prova di resilienza (°C) Designazione secondo la Parte D dei Regolamenti
24.1 -20 D
24.2 0 B
24.3 0 B
24.2 -20 D
24.3 -20 D
24.2 -40 E
36.2 0 AH 36
36.3 0 AH 36
36.2 -20 DH 36
36.3 -20 DH 36
36.2 -40 EH 36
Nota 1:Acciai da scafo eventualmente impiegati in alternativa a quelli prescritti dalle presenti norme mantengono le loro designa-
zioni e per essi valgono integralmente le procedure di collaudo stabilite in Parte D, Cap 2, Sez 1, [2] dei Regolamenti.

Piattaforme marine fisse 2004 37


Capitolo 7

3.3 Formatura 3.4.5 Le saldature devono essere effettuate in condizioni


atmosferiche tali da non pregiudicare la loro buona esecu-
3.3.1 Il Costruttore deve presentare al RINA, per la preven- zione, provvedendo, se del caso, per i giunti eseguiti
tiva approvazione, la specifica delle modalità di formatura e all'aperto, adeguate protezioni. I lembi dei giunti prima
dell'eventuale trattamento termico. Dette modalità devono della saldatura devono risultare asciutti; eventuali parti
essere tali da consentire al materiale, dopo la formatura, di bagnate o umide devono essere essiccate con adeguati pas-
mantenere le caratteristiche richieste. Verifiche delle carat- saggi di fiamma.
teristiche meccaniche possono essere richieste a giudizio
del RINA su campioni di materiale sottoposto alle stesse 3.4.6 Le procedure per la preparazione dei lembi, per la
operazioni di formatura e all'eventuale successivo tratta- messa in opera e per il posizionamento delle parti devono
mento termico previsti nella produzione. essere tali da assicurare che i giunti risultino, per prepara-
zione, allineamento e distacchi, sistematicamente conformi
Per le parti formate a freddo é in generale richiesto il tratta- alle specifiche costruttive e a soddisfazione dei tecnici del
mento termico quando lo stiramento massimo delle fibre RINA.
supera il 5%, per gli acciai ordinari, ed il 3%, per gli acciai
ad elevata resistenza. La posizionatura delle parti deve essere possibilmente rea-
lizzata con pezzotti ausiliari che consentano un certo
Il valore dello stiramento massimo percentuale suddetto S respiro ai ritiri. La puntatura con tratti di saldatura é
deve essere determinato con la seguente relazione: ammessa purché venga eseguita con modalità idonee,
impiegando elettrodi a bassissimo contenuto di Idrogeno
50 ⋅ s-
S = ------------
rm (uguale o inferiore a quello degli elettrodi approvati con
simbolo HH secondo le norme della Parte D dei Regola-
essendo s lo spessore, in mm, e rm il raggio medio di curva- menti) e saldatori autorizzati. I tratti di puntatura cosi realiz-
tura, in mm, della parte considerata. zati possono essere incorporati nella saldatura del giunto se
essi risultano, ad un accurato esame esteriore, privi di
Per le parti formate a caldo é in generale richiesto il tratta-
difetti.
mento termico quando la temperatura di formatura supera i
600°C. Non é ammesso effettuare operazioni di formatura
nell'intervallo di temperatura tra 200°C e 450°C e a tempe- 3.5 Procedimenti di saldatura e relativi
ratura superiore a 1000°C. materiali di apporto
3.5.1 E' ammesso l'impiego dei procedimenti di saldatura
3.4 Giunzioni saldate elencati nei commi da (a) a (d) che siano approvati in classi
appropriate alle categorie dei giunti, come stabilito in
3.4.1 I giunti saldati delle strutture più importanti che sono
accordo con le norme del RINA o appositamente. Altri pro-
sollecitati a trazione devono essere di regola a piena pene-
cedimenti possono essere ammessi a giudizio del RINA alle
trazione e ove possibile saldati da entrambe i lati.
condizioni per essi stabilite.
Quando la realizzazione della saldatura risulti possibile da
a) Procedimenti manuali con elettrodi a rivestimento
un solo lato il procedimento di saldatura adottato deve
basico. Questi procedimenti possono essere impiegati
essere atto a realizzare una soddisfacente e completa pene-
per tutti i tipi di giunti e in tutte le posizioni di saldatura;
trazione nelle condizioni esecutive in opera.
valgono per essi i limiti di contenuto di H2 nel metallo
Il RINA potrà richiedere gli accertamenti aggiuntivi ritenuti depositato indicati nella Tab 6, in dipendenza del
opportuni. metodo impiegato per la determinazione del contenuto
di Idrogeno.
3.4.2 I giunti a T a semplici cordoni d'angolo o a penetra-
b) Procedimenti automatici ad arco sommerso. Questi pro-
zione parziale che sono sollecitati a trazione o a flessione
cedimenti possono essere impiegati per l'esecuzione in
non sono in generale ammessi, salvo nel caso di sollecita-
posizione in piano di giunti testa-testa e d'angolo a
zioni statiche di assai modesta entità.
smusso e in posizione piano e piano-frontale di giunti
d'angolo senza smusso.
3.4.3 Nei giunti testa-testa tra lamiere di diverso spessore,
se la differenza tra gli spessori supera i 3 mm, per spessori c) Procedimenti automatici e semiautomatici a filo nudo o
fino a 20 mm, ed i 4 mm, per spessori superiori, lo spessore animato con gas protettivo o, anche senza gas protet-
maggiore deve essere adeguatamente rastremato su una tivo, con idonei fili animati. Salvo quando sia diversa-
lunghezza non inferiore a 4 volte la differenza di spessore. mente stabilito, è previsto l'impiego con tecnica "spray
arc", per gli stessi tipi di giunto sopra indicati per i pro-
3.4.4 Per i giunti d'angolo a croce o a T che siano partico- cedimenti automatici ad arco sommerso. Particolari
larmente vincolati, devono essere prese adeguate misure limitazioni e controlli supplementari possono essere sta-
cautelative nei riguardi della possibile formazione di strappi biliti di volta in volta.
lamellari. d) Procedimenti TIG impiegati in genere per la esecuzione
Per i giunti sottoposti a fatica, possono essere poste prescri- della prima passata di giunti testa-testa, in alternativa
zioni particolari sulla geometria del giunto e sulla finitura alla ripresa al rovescio, in particolare per tubi o bran-
superficiale. chetti.

38 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

Tabella 6

Contenuto di H2 nel metallo fuso, in cm3/g,


Materiale base
determinato con il metodo al mercurio (secondo ISO 3690)
Per acciai ordinari aventi spessore s ≤ 25 mm ≤ 0,15
Per acciai ordinari aventi spessore s > 25 mm, per acciai ad elevata
resistenza, per tutte le saldature di riparazione e per puntatura con ≤ 0,10
tratti di saldatura
Per giunti tra acciai di categoria speciale e per giunti a forte vincolo 0,05

3.5.2 Devono essere impiegati materiali d'apporto compa- dei materiali di apporto che si intendono adottare; dovrà al
tibili con il materiale base tali che i giunti saldati abbiano, riguardo essere tenuto conto delle indicazioni fornite dai
allo stato di messa in opera, caratteristiche non inferiori a fabbricanti dei materiali d'apporto. Il RINA si riserva di
quelle di specifica del materiale base, salvo quando sia effettuare durante la costruzione accertamenti a suo giudi-
diversamente ammesso dal RINA. zio.
Tuttavia l'impiego di materiali d'apporto classificati in un
grado relativo alla resistenza a trazione, superiore a quello 3.6 Qualifiche dei procedimenti di saldatura
del materiale base deve essere espressamente autorizzata
dal RINA per le singole applicazioni. 3.6.1 I procedimenti di saldatura e le procedure di ripara-
zione devono essere sottoposti al RINA per la qualifica, con
Nel caso di giunti tra materiali base di diverse caratteristi-
le modalità di seguito indicate.
che, é sufficiente, salvo quando sia diversamente richiesto,
allinearsi su quelle dei materiali aventi caratteristiche infe- 3.6.2 Per ciascun procedimento di saldatura previsto il
riori. costruttore deve presentare, la specifica applicativa che
I materiali d'apporto devono essere approvati dal RINA in dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
forma generale presso il Fabbricante secondo le norme a) tipo di materiale base (designazione unificata e/o carat-
della Parte D dei Regolamenti. Il RINA si riserva tuttavia di teristiche);
accettare alle condizioni opportunamente stabilite materiali
b) gamma di spessori da saldare;
d'apporto diversi, che siano classificati secondo normative
riconosciute e anch'essi prodotti in stabilimenti dotati di c) materiali d'apporto da usare con il procedimento, loro
impianti ed organizzazione adeguati ad assicurare una pro- nome commerciale e caratteristiche individuative;
duzione costante ed uniforme. d) tipi di giunto, preparazioni e parametri di saldatura
Per tutti i materiali d'apporto il RINA può richiedere, a sua (secondo gli spessori) e tolleranze relative;
discrezione, che, sulle singole produzioni o partite o con e) posizioni di saldatura;
cadenze appositamente stabilite, venga eseguita da parte f) temperatura di preriscaldo, di mantenimento, e di post-
del Fabbricante e/o, se del caso, presso il Costruttore, la riscaldo, se del caso;
verifica delle caratteristiche specificate e che venga pro-
g) eventuali trattamenti termici, loro cicli termici e moda-
dotta la relativa documentazione; il RINA si riserva di effet-
lità.
tuare gli accertamenti ritenuti opportuni a suo giudizio.
Per la saldatura dei giunti testa-testa o d'angolo a completa 3.6.3 Per le procedure di riparazione mediante saldatura il
penetrazione, appartenenti a strutture speciali o primarie, Costruttore deve presentare al RINA le relative specifiche
soggetti in esercizio a sollecitazioni non trascurabili in dire- con l'indicazione sufficientemente dettagliata delle fasi
zione trasversale al loro asse, devono essere impiegati, per i della procedura, compresi controlli, cicli termici e tratta-
procedimenti manuali, elettrodi rivestiti che soddisfino menti termici eventuali.
come minimo ai requisiti di resilienza degli elettrodi appro-
vati in grado 3, e, per i procedimenti automatici e semi 3.6.4 Il RINA si riserva la facoltà di richiedere di apportare
automatici, materiali d'apporto che come minimo soddi- modifiche alle specifiche di cui in [3.6.2] e [3.6.3].
sfino, su giunto, i requisiti degli elettrodi approvati nel
3.6.5 I procedimenti devono essere sottoposti a prove di
grado 2, in accordo con le norme del RINA.
qualifica; la saldatura dei saggi di prova deve essere ese-
Per i suddetti giunti sono in genere richieste verifiche sulla guita in conformità alla specifica applicativa di cui in
produzione. [3.6.2], relativa al procedimento da qualificare.
I materiali d'apporto, ed in particolare gli elettrodi rivestiti, i Le prove devono essere eseguite alla presenza di tecnici del
flussi e i fili animati, devono essere contenuti in contenitori RINA.
atti a preservarli dalla contaminazione da umidità o da In aggiunta alle prove di qualifica normali, il RINA, a suo
sostanze estranee. Materiali d'apporto umidi o contaminati giudizio, nei casi particolari per i quali si renda necessaria
da olio, grassi o da altre sostanze dannose non possono una valutazione più diretta della tenacità, si riserva di chie-
essere utilizzati. dere l'effettuazione di prove speciali quali CTOD, Drop
Il Costruttore deve sottoporre al RINA per l'approvazione le Weight e simili, stabilendo di volta in volta ubicazione
procedure di conservazione, movimentazione e trattamento delle provette e condizioni di prova.

Piattaforme marine fisse 2004 39


Capitolo 7

Il RINA si riserva di accettare che le prove di qualifica siano singoli valori della terna di prove non devono essere
in tutto o in parte sostituite dalle prove di produzione di cui inferiori al 70% del valore medio prescritto.
in [3.10.1]. Requisiti addizionali o alternativi a quello dell'energia
Le prove e le modalità di prova indicate nel presente punto assorbita possono essere prescritti di volta in volta a giu-
[3.6] e in App 1, si intendono relative ai procedimenti di dizio del RINA in casi particolari o quando esista
saldatura elencati in [3.5.1]; per procedimenti diversi da un'analoga prescrizione per il materiale base.
quelli suddetti, le prove e le relative modalità potranno Per le provette sottodimensionate, 10x7,5 e 10x5 mm, i
essere modificate come ritenuto appropriato dal RINA. valori di energia assorbita devono essere non inferiori
rispettivamente al 85% ed al 65% di quelli applicabili
3.6.6 Il materiale base impiegato nelle prove deve essere per provette di dimensioni normali 10x10 mm.
dello stesso tipo di quello impiegato nella costruzione e
d) Prove di durezza HV5: è in generale richiesto un valore
deve avere un contenuto di C e un valore CEQ, del Carbonio
HV5 ≤ 325 sulle singole impronte; valori massimi diversi
equivalente vicini ai valori massimi della fornitura.
possono essere stabiliti dal RINA in considerazione dei
Il valore CEQ del Carbonio equivalente deve essere calcolato livelli di sollecitazione e delle condizioni ambientali.
con la seguente formula:
e) Esami macrografici: le passate di saldatura devono avere
CEQ = Mn Cr + Mo + V Cu + Ni
--------- + -------------------------------- + --------------------- un profilo regolare ed avviato, essere correttamente
6 5 15 compenetrate e non presentare difetti significativi.
Per le lamiere, salvo quando sia diversamente prescritto, il f) Prove addizionali di trazione e di piega, esami macro-
senso di laminazione deve essere parallelo alla direzione di grafici e rilievi delle durezze: quando una di tali prove
saldatura. non soddisfi i requisiti, può essere ammesso di effet-
tuare due prove addizionali su provette dello stesso tipo
3.6.7 I controlli non distruttivi e le prove meccaniche da e prelevate dallo stesso saggio di quella che aveva dato
effettuare sui saggi sono indicati nella Tab 7 e nelle note ad esito negativo; ai fini della qualifica, entrambe le prove
essa relative. addizionali devono dare risultato soddisfacente.
Per le modalità di ricavo delle provette e per le loro dimen- g) Prove addizionali di resilienza: quando il valore medio
sioni, valgono le indicazioni delle pertinenti parti della delle tre prime prove rappresentative di una posizione
Parte D dei Regolamenti. Provette di dimensioni diverse, e/o quando non più di un singolo valore di esse siano
conformi a normative nazionali o internazionali ricono- inferiori ai requisiti, può essere ammesso di effettuare
sciute, possono essere accettate a giudizio del RINA. tre prove addizionali su provette dello stesso tipo e pre-
levate dallo stesso saggio di quelle che avevano dato
3.6.8 Per la qualifica delle procedure di riparazione, le
esito negativo: ai fini della qualifica, il valore medio
prove da eseguire vengono stabilite di volta in volta in
delle sei prove deve soddisfare ai requisiti e non più di
modo da essere sufficientemente rappresentative delle
un singolo valore deve essere inferiore al valore minimo
modalità di riparazione.
prescritto.
3.6.9 I controlli non distruttivi devono essere eseguiti da 3.6.10 La qualifica è valida solo per lo stabilimento per il
operatori qualificati dal RINA o da Enti da esso riconosciuti; quale è stata richiesta e presso il quale sono state effettuate
essi devono mostrare la pratica assenza di difetti. le prove, salvo quando non sia diversamente ammesso dal
Le prove meccaniche devono essere eseguite presso labora- RINA per casi particolari.
tori qualificati dal RINA o da Enti da esso riconosciuti; esse La validità della qualifica è di due anni. Tale limite può
devono soddisfare i seguenti requisiti: essere esteso se il procedimento viene regolarmente impie-
a) Prove di trazione longitudinale e trasversale: valori gato con pratica continuità e se vengono effettuate le prove
minimi di specifica del materiale base. L'eventuale di controllo in produzione di cui in [3.10].
limite relativo al valore del rapporto ReH/Rm specificato Nel caso di modifiche ai parametri caratteristici, le prove di
per il materiale base non si applica alle prove su giunto qualifica del procedimento possono non essere ripetute se
saldato. le modifiche stesse rimangono nei limiti di validità indicati
b) Prove di piega: con mandrino di diametro pari a 4 volte in [3.6.11] per le variabili essenziali.
lo spessore, l'angolo di piega richiesto è di 180°. Non
3.6.11 E' richiesta la ripetizione delle prove di qualifica
devono essere presenti più di 2 difetti che eccedano la
quando ad un procedimento di saldatura approvato ven-
lunghezza di 3 mm in ogni direzione. Non vengono
gono apportate le modifiche di seguito indicate:
presi in considerazione gli eventuali difetti generati da
irregolarità esistenti prima della prova sui lembi delle a) Materiale base: variazioni del tipo, del grado e della
provette. composizione chimica dell'acciaio, ad eccezione di
quelle variazioni ritenute dal RINA non influenti signifi-
c) Prove di resilienza: da eseguirsi su una terna di provette
cativamente sulla saldabilità e sulle caratteristiche mec-
ad una temperatura di prova inferiore o uguale a quella
caniche dei giunti saldati;
richiesta per il materiale base; deve risultare soddisfatto
il valore di energia assorbita medio di 3 prove prescritto b) Spessore: variazione dello spessore oltre i limiti sotto
per il materiale base, su provette longitudinali, per le indicati, essendo s lo spessore, in mm, degli spezzoni
provette con l'intaglio in saldatura, e su provette trasver- usati per le prove di qualifica:
sali, per le provette con intaglio nelle altre posizioni; i s ± 25%, nel caso di s ≤ 20

40 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

s ± 40%, ma non più di ± 20 mm, nel caso di s > 20 d'apporto approvati in forma generale, appartenenti ad
Per i procedimenti automatici a passate singole contrap- una medesima classe di approvazione, il RINA si riserva
poste, i limiti suddetti sono s ± 10%, indipendente- di limitare la riqualifica alla sola esecuzione di prove
mente dallo spessore s degli spezzoni usati per le prove operative e ad una verifica in misura ridotta delle carat-
di qualifica.
teristiche meccaniche.
c) Diametri dei tubi: variazione del diametro esterno da
valori superiori a 300 mm a valori inferiori o uguali a h) Posizioni di saldatura: variazione di una o più posizioni
300 mm e viceversa. di saldatura rispetto a quelle qualificate secondo
d) Preparazione dei lembi: variazioni dell'angolo del cian- quando indicato nella Tab 8.
frino in meno, o di 15° e oltre in più, rispetto a quello
usato nelle prove di qualifica. Variazioni significative i) Parametri di saldatura: variazioni maggiori di ± 10%
nei valori della distanza al vertice e/o della spalla. della intensità di corrente media, della tensione media e
e) Tipi di giunto e tecnica esecutiva: della velocità di saldatura.
1) estensione da giunti testa-testa a giunti a T e vice-
versa; j) Gas protettivo (per i procedimenti sotto protezione di
gas): variazione nel tipo di gas e nella composizione
2) variazione da saldatura eseguita da entrambi i lati a
saldatura eseguita da un solo lato; delle miscele e variazioni di ± 10% nella portata.
3) variazione consistente nella soppressione della sol- k) Preriscaldo e temperatura di interpass: variazioni di -
catura al vertice prima della ripresa; 15°C ed oltre rispetto alla minima temperatura di preri-
4) estensione da giunto a penetrazione parziale a scaldo e/o di ± 50°C rispetto alla massima temperatura
giunto a completa penetrazione (non viceversa);
di interpass.
5) variazione da giunti normali a giunti tubolari spe-
ciali (nodi ecc.). l) Trattamento termico di distensione: variazioni relative
f) Procedimento di saldatura: qualsiasi variazione. a temperatura e tempi di permanenza, gradienti di tem-
g) Materiali d'apporto: qualsiasi variazione, salvo che peratura in fase di riscaldamento e/o di raffreddamento,
quando trattasi di variazioni relative a materiali eccedenti le gamme usuali.

Tabella 7

Tipo di saggio → Giunto d'angolo a piena


Giunto testa-testa tra spez- Giunto d'angolo senza
penetrazione tra spezzoni
zoni di tubo o di lamiera di cianfrino tra spezzoni di
Tipo di prove e di tubo o di lamiera di
spessore tubo o di lamiera di
controlli richiesti ↓ spessore
qualsiasi spessore (7)
s ≤ 45 mm s > 45 mm s ≤ 45 mm s > 45 mm
Controlli non distruttivi (100%) Rx (1) US + MP US + MP MP
Prova di trazione su tutto il materiale depositato
1TL (2) 1TL (2) (5) (5)
(Numero e tipo delle provette)
Prova di trazione su giunto (Numero e tipo delle
2 TT (2) 2 TT (2) (5) (5)
provette)
Prova di piega al diritto, al rovescio e laterale (3) (5) (5)
Prove di resilienza Charpy V S 3 3+3 3 3+3
(Numero e tipo delle pro- LF 3 3+3 3 3+3
vette) (4) -
ZTA2 3 3+3 3 3+3
ZTA5 3 3+3 3 3+3
Esame macrografico e rilievi della durezza Vic- 2 per tubi 2 per tubi 2 per tubi
kers HV5 (6) (Numero delle sezioni) 1 per lamiere 1 per lamiere 2 per lamiere

Piattaforme marine fisse 2004 41


Capitolo 7

Abbreviazioni alla Tabella 7


HV5 : rilievi della durezza Vickers con carico applicato di 50N
KV : prove di resilienza Charpy su provette con intaglio a V
LF : provetta per prova di resilienza Charpy con intaglio a V nella linea di fusione effettiva se verticale, o convenzionale, se
inclinata (50% sul materiale base e 50% in saldatura)
MP : esame magnetoscopico o con liquidi penetranti
PD : provetta per prova di piega al diritto
PL : provetta per prova di piega laterale
PR : provetta per prova di piega al rovescio
Rx : esame radiografico
S : provetta per prova di resilienza Charpy con intaglio a V in centro saldatura (asse longitudinale)
TL : provetta cilindrica per prova di trazione prelevata nel senso longitudinale del giunto
TT : provetta a sezione rettangolare per prova di trazione prelevata nel senso trasversale al giunto
US : controllo con ultrasuoni
ZTA2 : provetta per prova di resilienza Charpy con intaglio a V, in zona termicamente alterata dalla saldatura, a 2 mm dalla linea
di fusione
ZTA5 : provetta per prova di resilienza Charpy con intaglio a V, in zona termicamente alterata dalla saldatura, a 5 mm dalla linea
di fusione.
Note alla Tabella 7
(1) Nel caso di procedimenti di saldatura con gas protettivo, deve essere eseguito anche un controllo con ultrasuoni (US).
(2) Le prove di trazione e di piega TL, TT, PD, PR e PL sono richieste solo per materiali d'apporto che non siano approvati in forma
generale presso il Fabbricante secondo le norme della Parte D dei Regolamenti oppure nel caso di materiali d'apporto impiegati
al di fuori dei limiti stabiliti ne l'approvazione stessa con l'eccezione dei procedimenti senza ripresa al rovescio per i quali le
prove PR di cui alla nota (3) (c) sono richiesti in ogni caso.
(3)
a) 1 PD e 1 PR per spessori s ≤ 20 mm e
2 PL per spessori s > 20 mm.
b) Per i procedimenti sotto gas protettivo sono richieste, in aggiunta alle prove di cui in (a), anche 3 prove di piega laterale in
posizioni scelte dal tecnico del RINA indipendentemente dalle esclusioni di cui alla nota (2);
c) Per i procedimenti a completa penetrazione con saldatura eseguita da un solo lato senza ripresa al rovescio, sono richieste,
in aggiunta, 2 PR in posizioni scelte dal tecnico del RINA. Per spessori superiori a 20 mm, lo spessore delle provette potrà
essere ridotto fino a 20 mm asportando con mezzi meccanici materiale dalla superficie opposta a quella del rovescio.
(4) Prove Charpy V, in generale, nel numero e con intaglio nelle posizioni S, LF, ZTA2 e ZTA5, come indicato.
Le provette devono essere prelevate in superficie o non oltre 2 mm al disotto di essa dalla parte del cianfrino maggiore, ovvero
da quella del rovescio nel caso di cianfrini uguali.
Per spessori s > 45 mm sono richieste prove con intaglio in S al vertice nella parte del concatenamento tra saldatura al dritto e al
rovescio (circa il 50% su ciascuna di esse) e, in corrispondenza, con intaglio nella linea di fusione (LF).
Per i procedimenti di cui alla precedente nota (3) (c), queste provette devono essere prelevate in superficie, o non oltre 2 mm al
disotto di essa, dal lato della prima passata.
Quando per la realizzazione del giunto è previsto l'impiego di più di un tipo di procedimento di saldatura o di materiale
d'apporto, le prove di resilienza nelle posizioni previste devono essere ripetute quanto necessario per essere rappresentative di
ciascuno dei procedimenti o dei materiali di apporto impiegati (salvo il caso particolare dell'impiego di una o due passate di
sostegno al vertice con saldatura manuale o con procedimento TIG).
Egualmente nel caso di giunti tra due tipi di materiali base aventi caratteristiche tra loro non assimilabili a giudizio del RINA, le
provette per le prove di resilienza in LF e in ZTA devono essere prelevate su entrambi i tipi di materiale e devono soddisfare i
rispettivi requisiti.
Nel caso di spessori inferiori a 10 mm, devono essere usate provette di larghezza 10 mm e, spessore 7,5 mm o 5 mm, essendo
adottato il maggiore possibile dei due spessori.
(5) Nel caso di impiego di materiali d'apporto che non siano stati approvati in forma generale presso il Fabbricante secondo le
norme della Parte D dei Regolamenti oppure nel caso di materiali d'apporto che vengano impiegati al di fuori dei limiti stabiliti
nell'approvazione stessa è richiesta l'esecuzione di un saggio saldato testa-testa, con modalità e parametri analoghi a quelli del
tipo dei giunti d'angolo di cui il saggio vuole essere rappresentativo dal quale ricavare:
• per giunti d'angolo a piena penetrazione: 1TL-2TT-2PL (o 1PD e 1PR);
• per giunti d angolo senza cianfrino: 2TT-1PD-1PR.
(6) Per ogni sezione macro, una linea di rilievi HV5, situata 1 mm sotto ciascuna delle superfici originali del saggio, con almeno sei
rilievi in saldatura egualmente distanziati tra loro e con rilievi in zona termicamente alterata distanziati 0,5 mm tra loro ini-
ziando dalla linea di fusione fino a raggiungere il materiale base inalterato.
(7) Il saggio d'angolo secondo le disposizioni di cui in App 1, [3.5], è prescritto solo se sono previsti cordoni di lato inferiore o
uguale a 12 mm.

42 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

Tabella 8

POSIZIONI DI SALDATURA QUALIFICATE (5)


Tipo di saggio eseguito alle Posizione di saldatura dei
Giunti testa-testa
prove di qualifica saggi (4) Giunti d'angolo tra lamiere e tubi
Lamiere Tubi
Giunti testa-testa tra spez- 1G 1G 1G -
zoni di lamiera (1) (3) 2G 2G-4G 2G -
3G 3G - -
4G 4G-2G - -
Giunto testa-testa tra spez- 1G 1G 1G -
zoni di tubo (1) (2) 2G 2G 2G -
5G 1G-3G-4G 1G-5G -
2G+5G o 6G Tutte Tutte (2) -
Giunti d'angolo tra spez- 1F - - 1F
zoni di lamiera o di tubo 2F - - 1F-2F
3F - - 3F
4F - - 1F-4F
(1) I tubi aventi il diametro esterno d ≥ 600 mm sono considerati equivalenti alle lamiere.
(2) I procedimenti per la saldatura di giunti tubolari speciali (nodi) devono essere qualificati separatamente con saggi in posizione
6GR.
(3) Si intendono considerati anche i giunti d'angolo non tubolari a piena penetrazione.
(4) Il significato delle sigle relative alle posizioni di saldatura indicate nella Tabella e nella Nota (2) è il seguente:
• 1G = saldatura in piano di lamiere o saldatura di tubi con tubo ruotante ad asse orizzontale;
• 2G = saldatura in posizione frontale di lamiere o saldatura di tubi con tubo ad asse verticale;
• 3G = saldatura di lamiere in posizione verticale con tecnica ascendente;
• 4G = saldatura di lamiere in posizione sopra testa
• 5G = saldatura di tubi con tubo fisso ad asse orizzontale;
• 6G = saldature di tubi con tubo fisso ad asse inclinato di 45°
• 6GR = saldatura di giunti tubolari speciali (nodi) nei limiti indicati in App 1, [3.4];
• 1F = saldatura d'angolo in piano;
• 2F = saldatura d'angolo in posizione piano-frontale
• 3F = saldatura d'angolo in posizione verticale con tecnica ascendente;
• 4F = saldatura d'angolo in posizione sopra testa.
(5) Per saldature in posizione intermedie rispetto a quelle standard indicate in Tabella e che si discostano da esse per più di 15°, i
saggi di prova, ai fini della qualifica, devono essere eseguiti in entrambe le posizioni standard entro le quali è compresa la posi-
zione intermedia considerata.

3.7 Qualifiche dei saldatori 3.7.2 I saldatori da impiegare in produzione devono in


generale essere qualificati per tutte le posizioni di saldatura;
3.7.1 I saldatori da impiegare per l'esecuzione di giunti è tuttavia ammesso di presentare una parte dei saldatori alla
saldati con procedimento manuale ed elettrodi rivestiti, con qualifica per singole posizioni quando ne sia pratico e sicu-
procedimento semiautomatico sotto gas protettivo e con ramente realizzabile a giudizio del RINA l'impiego in pro-
procedimento TIG devono essere autorizzati dal RINA. duzione cosi delimitato.
L'autorizzazione all'impiego dei saldatori può essere rila-
sciata: 3.7.3 Anche nel caso di qualifica ad hoc secondo la pro-
cedura di cui all' App 2, la validità della qualifica stessa è di
a) secondo la norma EN 287.1, per una classe appropriata due anni dalla data di esecuzione delle prove, semprechè i
ai tipi e alle posizioni dei giunti che detti saldatori saldatori vengano impiegati con pratica continuità e non
devono eseguire; l'autorizzazione deve essere mante- interrompano il lavoro per periodi più lunghi di 3 mesi.
nuta in regolare corso di validità; oppure
b) con prove di qualifica specifiche secondo la procedura 3.7.4 L'attività dei saldatori deve essere registrata e tale
di cui all' App 2. registrazione, corredata con i dati relativi ai risultati dei
controlli non distruttivi sui giunti effettuati dai singoli salda-
Nel caso di cui in (a) il RINA, a suo giudizio, si riserva di
tori deve essere tenuta a disposizione dei tecnici del RINA.
richiedere ad integrazione l'esecuzione di uno o più saggi
previsti dalla suddetta App 2. 3.7.5 Per gli operatori addetti a procedimenti di saldatura
Per le qualifiche dei saldatori valgono inoltre le prescrizioni automatici non sono in generale richieste autorizzazioni
di cui ai seguenti punti da [3.7.2] a [3.7.6]. all'impiego.

Piattaforme marine fisse 2004 43


Capitolo 7

Le saldature realizzate da ciascuno di essi devono essere I gradienti termici nelle fasi di riscaldamento e di raffredda-
individuabili e deve esserne tenuta registrazione insieme ai mento devono essere appropriati al tipo di acciaio ed alle
risultati dei relativi controlli non distruttivi, a disposizione forme delle parti da trattare.
dei tecnici del RINA. Il trattamento termico deve essere eseguito, ogniqualvolta
possibile, entro un forno chiuso. Nel caso di trattamento
3.7.6 I saldatori che siano utilizzati solo per l'esecuzione
di tratti di puntatura, se è previsto che detti tratti non siano locale, le relative modalità e condizioni devono essere pre-
liminarmente sottoposte al RINA per considerazione; in
asportati ma rimangano incorporati nei giunti saldati, pos-
linea generale una zona di estensione minima pari a 3 volte
sono essere autorizzati appositamente anzichè secondo le
procedure di cui in [3.7.1]. lo spessore del giunto su entrambi i lati dello stesso deve
essere portata alla temperatura di trattamento prevista.
A tale fine sono di norma richieste prove che saranno stabi-
lite dai tecnici del RINA e che consisteranno in genere 3.9.3 Per i giunti saldati di strutture speciali aventi spes-
nell'esecuzione di uno o più tratti di puntatura su saggi sore uguale o superiore a 50 mm, è in generale richiesto il
testa-testa e/o d'angolo da esaminare successivamente trattamento termico di distensione.
mediante esame della sezione fratturata o con metodo
Nel caso di giunti che interessino particolari molto solleci-
radiografico.
tati o di forma geometrica complessa, detto trattamento può
essere richiesto anche per spessori inferiori, a giudizio del
3.8 Preriscaldo RINA.
3.8.1 In dipendenza dello spessore e del valore del conte- Nel caso di giunti tra parti aventi diverso spessore, ai fini
nuto di Carbonio equivalente CEQ, calcolato come detto in della richiesta o meno del trattamento termico di disten-
[3.6.6], deve essere adottato un preriscaldo idoneo a por- sione, si considera il maggiore degli spessori.
tare la temperatura dell'acciaio, nelle zone da saldare e per Il RINA si riserva comunque la facoltà di non richiedere il
una adeguata estensione, ai valori minimi, in °C, indicati in trattamento di distensione sulla base di valide considera-
Tab 9. zioni di equivalente affidabilità.
In casi particolari il RINA si riserva di richiedere valori
diversi. 3.9.4 Per gli acciai da costruzione contemplati dalle pre-
senti norme il trattamento termico di distensione viene in
Il preriscaldo deve essere eseguito con modalità appro- generale eseguito ad una temperatura di 550÷600°C con
priate a giudizio del RINA. permanenza ad essa di almeno due minuti per ogni milli-
metro di spessore.
Tabella 9 : Temperatura minima di preriscaldo, in °C

3.10 Controlli in produzione


Carbonio equiva- Spessore s massimo dei giunti, in mm
lente CEQ del mate- 3.10.1 Nel corso della produzione, ai fini della verifica
riale base (%) s ≤ 20 20 < s ≤ 30 s > 30
delle caratteristiche meccaniche dei giunti saldati, è richie-
CEQ ≤ 0,41 10 10 75 sto di saldare appositi saggi rappresentativi dei giunti saldati
0,41 < CEQ ≤ 0,43 10 50 100 in prefabbricazione e in opera, la cui frequenza viene stabi-
0,43 < CEQ ≤ 0,45 50 100 125 lita in base al tipo di giunti e ai materiali, agli spessori ed
100 125 150 all'importanza degli elementi strutturali collegati.
0,45 < CEQ ≤ 0,47
0,47 < CEQ ≤ 0,50 125 150 175 In generale, salvo quando sia diversamente prescritto di
volta in volta, deve essere eseguito un saggio ogni 100, 150
3.8.2 La temperatura tra le varie passate non deve variare e 250 metri, a seconda che si tratti rispettivamente di strut-
ture speciali, primarie e secondarie, e un saggio ogni 50
più di ±50°C rispetto a quella adottata nelle prove di quali-
fica, non deve essere superiore a 250°C e non deve essere pezzi se si tratta di tubi, travi ed elementi composti con sal-
inferiore alla temperatura di preriscaldo stabilita. datura.
I saggi devono essere saldati in pratica contemporaneità
3.9 Trattamento termico con i giunti che rappresentano, devono essere sistemati,
quando possibile, alle estremità di essi e saldati in conti-
3.9.1 Le specifiche relative alle modalità dei trattamenti nuazione.
termici devono essere sottoposte al RINA per esame. Il materiale costituente i saggi deve essere rappresentativo
di quello delle relative strutture ed essere identificabile
3.9.2 Le attrezzature utilizzate per la realizzazione dei
riguardo ai dati di provenienza ed alla direzione di lamina-
trattamenti termici devono essere idonee e dotate di mezzi
zione.
di registrazione in grado di registrare le temperature con tol-
leranze che siano contenute in ±15°C. Tale registrazione Tipo, numero e disposizione dei saggi devono formare
deve essere relativa alle varie zone dei pezzi da trattare, in oggetto di un apposito piano da sottoporre preliminarmente
modo da consentire una adeguata valutazione dell'unifor- al RINA per approvazione.
mità di trattamento. Da ciascun saggio devono essere ricavate le provette sulle
La massima differenza di temperatura tra le superfici interna quali eseguire le prove meccaniche prescritte in [3.6.5] e in
ed esterna dei pezzi durante il trattamento non deve supe- App 1, per le qualifiche dei procedimenti di saldatura, con
rare i 30°C. quelle eventuali attenuazioni che il RINA ritenga appro-

44 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 7

priate in base alle risultanze. Valgono per tali prove le con- Le tolleranze ammesse devono pertanto formare oggetto di
dizioni e le modalità stabilite per dette qualifiche, per una apposita specifica approvata dal progettista che deve
quanto applicabile. essere sottoposta per approvazione al RINA.
Adeguati controlli, nel corso della fabbricazione e finali,
3.10.2 Durante la costruzione ed il montaggio delle strut- devono essere eseguiti dal costruttore che è tenuto a segna-
ture, i giunti saldati devono essere esaminati visivamente al lare ai tecnici del RINA le eventuali anomalie riscontrate,
100% nonchè a campione, come necessario, con controlli proponendo i provvedimenti per eliminarle.
non distruttivi. I controlli non distruttivi devono essere ese-
guiti, in generale, dopo che siano trascorse almeno 48 ore 3.11 Riparazioni
dal completamento del giunto saldato da esaminare.
Quando la parte da esaminare deve essere sottoposta a trat- 3.11.1 Tutti i difetti e le deficienze, pregiudizievoli
tamento termico, i controlli non distruttivi devono normal- all'impiego, riscontrati durante la costruzione e il montag-
mente essere effettuati o ripetuti dopo il trattamento stesso. gio delle strutture devono essere corretti, entro limiti di
accettabilità, con modalità adeguate a soddisfazione dei
3.10.3 Per le strutture speciali e primarie deve essere pre- tecnici del RINA.
disposto dal costruttore e dal progettista e sottoposto Nel caso di parti soggette a trattamento termico, le ripara-
all'approvazione del RINA il piano dei controlli non distrut- zioni devono essere ultimate prima di esso; diversamente il
tivi. previsto trattamento deve essere ripetuto a meno che una
L'estensione minima richiesta dei controlli non distruttivi è analisi appropriata degli elementi in gioco caso per caso, lo
indicata nella Tab 10. faccia ritenere non necessario.

In relazione ai risultati ottenuti, le percentuali indicate nella 3.11.2 Le riparazioni devono essere eseguite con modalità
Tab 10 possono essere aumentate come ritenuto necessario idonee a soddisfazione dei tecnici del RINA Per quanto
dai tecnici del RINA. riguarda le riparazioni mediante saldatura, le stesse devono
essere effettuate con elettrodi a bassissimo contenuto di
Fatta eccezione per i giunti saldati delle strutture speciali, i Idrogeno (uguale o inferiore a quello degli elettrodi appro-
tecnici del RINA hanno la facoltà di sostituire gli esami vati con simbolo H10 secondo le norme della Parte D dei
radiografici con esami con ultrasuoni e viceversa, sempre- Regolamenti), con procedure qualificate e utilizzando sal-
chè i detti metodi di controllo e i risultati con essi ottenibili datori autorizzati.
possano ritenersi equivalenti o più significativi per gli speci- Ciascun tratto riparato con saldatura non deve in genere
fici giunti da esaminare. avere lunghezza inferiore a circa 100 mm.

3.10.4 Gli scostamenti degli elementi strutturali rispetto 3.11.3 Dopo l'effettuazione delle riparazioni, le zone inte-
alle forme ed alle dimensioni riportate sui disegni devono ressate devono essere sottoposte ad accurato esame visivo e
risultare entro i limiti stabiliti, assunti come base per i cal- ad appropriati controlli non distruttivi a soddisfazione dei
coli strutturali di verifica. tecnici del RINA.

Tabella 10 : Estensione minima richiesta dei controlli non distruttivi

ESTENSIONE PERCENTUALE RICHIESTA DEI CONTROLLI NON DISTRUTTIVI


Tipo di
Tipo di giunti saldati Esame magnetoscopico o
strutture Esame radiografico Esame con ultrasuoni
con liquidi penetranti
Giunti testa-testa 20% 100% 20%
Speciali Giunti d'angolo con cianfrino - 100% 100%
Giunti d'angolo senza cianfrino - - 100%
Giunti testa-testa 10% 20% (1) 10% (2)
Primarie Giunti d'angolo con cianfrino - 20% (1) 20% (2)
Giunti d'angolo senza cianfrino - - 20%
Giunti testa-testa (3) (3) (3)
Secondarie Giunti d'angolo con cianfrino - (3) (3)
Giunti d'angolo senza cianfrino - - (3)
(1) Nel caso di giunti soggetti principalmente a sollecitazioni statiche l'estensione percentuale dell'esame con ultrasuoni può
essere ridotta fino al 10%.
(2) Nel caso di giunti saldati importanti di strutture sommerse, si applicano le percentuali prescritte per le strutture speciali.
(3) L'estensione percentuale richiesta è stabilita dal tecnico del RINA; in generate l'estensione richiesta è dell'ordine del 5% per
ogni tipo di giunto e per ogni tipo di controllo.

Piattaforme marine fisse 2004 45


Capitolo 8

CAPITOLO 8 ANALISI STRUTTURALE

1 Condizioni di carico di progetto 1.1.5 Nel progetto delle strutture deve essere considerato
con particolare attenzione l'effetto di intagli e di particolari
strutturali che possono dar luogo a concentrazione di ten-
1.1 Generalità sioni.
1.1.1 Le tensioni agenti sulle strutture primarie della piat- 1.1.6 Per gli elementi strutturali situati entro la "splash
taforma devono essere calcolate impiegando i carichi di zone", definita in Cap 10, [1.1.2], è necessario tener conto
progetto descritti nel Capitolo 6, nella loro combinazione della riduzione di spessore conseguente alla corrosione.
più gravosa realisticamente ipotizzabile.
L'entità di tale riduzione verrà assunta di volta in volta in
Il RINA può, a suo giudizio, richiedere l'applicazione di relazione ai parametri caratteristici dell'ambiente, dei mate-
carichi di progetto diversi da quelli suddetti qualora ciò riali impiegati e delle soluzioni di prevenzione della corro-
fosse richiesto dal particolare tipo di piattaforma, di strut- sione previste e non sarà mai inferiore a 5 mm.
tura o di impiego.
Solo nel caso in cui nel Manuale Operativo sia prevista una
Le strutture delle piattaforme devono essere progettate manutenzione periodica del rivestimento protettivo della
impiegando appropriate metodologie di calcolo ricono- "splash zone", la quale sia idonea, a giudizio del RINA, a
sciute ed accettate dal RINA. prevenire il deterioramento di detto rivestimento che
I calcoli relativi all'analisi strutturale devono essere presen- comunque non sia soggetto a rischi di rimozione a seguito
tati al RINA accompagnati da una sufficiente documenta- di urti o abrasioni, l'entità della riduzione di spessore con-
zione e devono essere effettuati per tutte le fasi di progetto seguente alla corrosione, per le zone poste al di sopra del
della piattaforma. livello medio del mare, può essere diminuita fino a zero.

1.1.2 Per ciascuna condizione di carico considerata si 1.1.7 E' necessario indagare sulla possibilità che condi-
devono determinare le seguenti tensioni primarie, che zioni ambientali meno gravose di quelle massime previste
devono essere confrontate con le tensioni ammissibili perti- dal progettista risultino maggiormente pericolose per la
nenti: piattaforma nel suo insieme o per alcuni suoi componenti
strutturali.
a) Tensioni dovute ai soli carichi statici.
Con la terminologia "carichi statici" si intende indicare i 1.1.8 Le strutture della piattaforma devono essere analiz-
carichi funzionali ed i carichi gravitazionali agenti sulle zate nei confronti dei seguenti possibili effetti:
strutture della piattaforma. a) superamento del limite elastico del materiale e frattura
b) Tensioni dovute ai carichi combinati operativi. duttile;
In questo caso i carichi statici espressi in (a) devono b) instabilità generale e locale;
essere combinati con i carichi indotti dalle condizioni c) fatica;
ambientali operative (ved. Cap 6, [2.5.2]).
d) frattura fragile;
c) Tensioni dovute ai carichi combinati estremi. e) eccessive deformazioni;
In questo caso i carichi statici espressi in (a) devono f) eccessive vibrazioni.
essere combinati con i carichi indotti dalle condizioni
ambientali estreme (ved. Cap 6, [2.5.2]).
2 Metodi di analisi
Al fine di determinare i valori delle tensioni totali, alle ten-
sioni primarie così calcolate devono essere sommate le ten-
sioni locali, includendo, quando pertinenti, quelle dovute 2.1 Analisi lineare elastica
ai carichi circonferenziali agenti sui componenti tubolari.
2.1.1 Per i componenti strutturali analizzati in campo ela-
1.1.3 I dimensionamenti delle strutture devono essere defi- stico lineare, le tensioni equivalenti, calcolate secondo il
niti sulla base di criteri che combinino razionalmente le sin- criterio di Von Mises, devono rientrare nei limiti ammissibili
gole componenti di tensione. Tali criteri devono essere fissati in [3].
accettati dal RINA. Criteri differenti da quello di Von Mises devono essere sot-
toposti all'approvazione del RINA.
1.1.4 Per la determinazione delle tensioni dovute alla fles-
sione nei rinforzi ordinari delle lamiere dei ponti e dei 2.2 Analisi ad instabilità
fasciami e nelle travi rinforzate, deve essere calcolata l'area
della sezione resistente effettiva, considerando una "striscia 2.2.1 Tale metodo di analisi deve essere impiegato su quei
associata" valutata in accordo alle metodologie accettate componenti strutturali per i quali l'instabilità può essere
dal RINA. causa di cedimento.

46 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 8

L'analisi dell'instabilità deve essere condotta con metodi e assiale o a flessione o alla loro combinazione che abbiano
teorie generalmente accettati. dimensioni tali da soddisfare la seguente relazione:
Criteri diversi da quelli generalmente accettati devono D ⁄ t < E ⁄ ( 9σs )
essere sottoposti all'approvazione del RINA. dove:
L'effetto di predeformazioni dovute a imperfezioni geome- D : diametro medio del cilindro
triche e di costruzione deve essere considerato durante la
t : spessore della parete del cilindro.
valutazione delle tensioni critiche di instabilità.

2.2.2 Nel caso di elementi strutturali analizzati come travi, 2.3 Analisi a fatica
la tensione critica di instabilità può essere calcolata come
segue: 2.3.1 L'analisi a fatica degli elementi strutturali deve
essere basata su un periodo di tempo non inferiore a quello
 1 λ 2 previsto per la vita della piattaforma, normalmente non
 1 – --- ⋅  ----- ⋅ σ s se λ < λ o
 2 λo inferiore a 20 anni.
σ cr = 
 1  λ o
2 L'analisi a fatica deve essere eseguita, in particolare, sui
 --2- ⋅  ----
λ
- ⋅ σs se λ ≥ λ o dettagli strutturali in cui si prevede concentrazione di ten-
 sioni.
dove: Le tensioni di confronto adottate nell'analisi a fatica devono
σs : tensione di snervamento nominale del materiale tener conto sia delle concentrazioni di tensioni sia
da assumersi pari al minore tra i seguenti valori: dell'influenza che i carichi ciclici possono avere sulla cor-
• tensione di snervamento; rosione. I criteri di analisi adottati, che devono essere accet-
tati dal RINA, dipendono dai metodi di analisi impiegati,
• 75% della tensione di rottura.
che possono essere delle seguenti due categorie:
In casi particolari nei quali, avendo considerato
a) metodi basati sulla meccanica della frattura;
le condizioni di carico prevedibili, l'elemento
strutturale in esame sia proporzionato in base a b) metodi basati sulla valutazione del danno cumulativo.
tensioni di compressione, il suddetto secondo Qualora l'analisi a fatica venga condotta con il metodo (b),
valore può essere elevato fino all'87% della ten- devono in generale essere assunti i valori ammissibili del
sione di rottura, senza superare tale valore. danno cumulativo η di cui in Tab 1.
Kl Il RINA si riserva la facoltà di accettare, a richiesta
λ = -----
r dell'Armatore, valori ammissibili del danno cumulativo η
2
maggiori di quelli sopraelencati. In questo caso tali valori
2 π E verranno riportati sul Certificato di classe della piattaforma.
λo = ------------
σs
Kl : lunghezza libera di inflessione dell'elemento Tabella 1
r : raggio di inerzia minimo associato a Kl
CARATTERISTICHE
E : modulo di elasticità del materiale.
DEL DETTAGLIO η AMMISSIBILI
Qualora la trave in esame sia costituita da elementi compo- STRUTTURALE
sti o comunque sia soggetta ad instabilità locale, la tensione
critica deve essere opportunamente ridotta. accessibilità per
ispezione e ripara- inaccessibile accessibile
2.2.3 Quando elementi strutturali compressi sono soggetti zione
ad uno stato di sollecitazione composto devono essere con- Collocazione qualunque entro e sopra la
siderati i possibili effetti del secondo ordine. zona sotto la splash
In particolare per travi presso-inflesse la tensione dovuta a splash zone
flessione σF deve essere moltiplicata per il coefficiente di zone
amplificazione: 0,33 0,50 1,00
1
----------------------------------------
Per la definizione della splash zone si rimanda al Cap 10,
σc [1.1.2].
1 – ------------------------------ -
1 λ 2
--- ⋅  -----o ⋅ σ s
2  λ 3 Coefficienti di sicurezza e tensioni
dove σc è la tensione dovuta alla sola compressione. ammissibili
2.2.4 Gli elementi strutturali per i quali l’instabilità torsio-
3.1
nale può verificarsi a livelli di carico minori di quelli che
possono dar luogo a instabilità laterale, devono essere veri- 3.1.1 Per i componenti strutturali analizzati in campo line-
ficati ad instabilità torsionale. are elastico, la tensione equivalente, calcolata con il crite-
rio di Von Mises, deve essere confrontata con la tensione
2.2.5 Non è richiesta un'analisi ad instabilità locale per le
ammissibile σam data da:
strutture cilindriche a sezione circolare non irrigidite o irri-
gidite mediante cerchiatura, soggette a compressione σ am = σ s ⁄ η

Piattaforme marine fisse 2004 47


Capitolo 8

dove: σS : tensione di snervamento nominale del materiale


definita in [2.2.2].
σs : tensione di snervamento nominale del materiale
definita in [2.2.2] σcr : tensione critica di instabilità (ved. [2.2.2]).
η : coefficiente di sicurezza = 1,5. Qualora la trave in esame sia soggetta a fenomeni di insta-
bilità locale le tensioni ammissibili di flessione devono
3.1.2 Nel caso di elementi strutturali analizzati come travi essere opportunamente ridotte.
le tensioni calcolate per i singoli tipi di sollecitazione non
devono superare i seguenti valori:
3.1.3 Quando vengano riferite a carichi combinati estremi
• trazione: 0,6 σS (ved. [1.1.2]), le tensioni ammissibili di cui in [3.1.1] e
[3.1.2] possono essere aumentate di 1/3.
• taglio: 0,4 σS

• flessione: 0,66 σS 4 Giunti tubolari

• compressione:
4.1 Generalità
  λ
 0, 6 ⋅  1 – 0, 13 ----- ⋅ σ cr per λ < λ 0
4.1.1 I giunti tubolari rivestono una particolare importanza
σa  λ0
 per le strutture cui si applica il presente Regolamento e
 0, 522 ⋅ σ cr per λ ≥ λ 0
devono soddisfare a particolari prescrizioni per quanto
riguarda il progetto, in modo da ridurre la possibilità di con-
σ σ
centrazione di tensioni e di inneschi di cricche e, per
T F
- ≤ 1, 0
- + ------------------
• trazione+flessione: -------------- quanto riguarda la robustezza strutturale, onde evitare il
0, 6 σ S 0, 66 σ S
fenomeno del punzonamento.

σC
 -------------- σF
 0, 6 σ-S + 0 - ≤ 1, 0
------------------
, 66 σ S 4.2 Progetto

σ c σ' F
• - ≤ 1, 0 per σ C > 0, 15 ⋅ σ a
compres+fless:  -----C- + ------------------
 σ a 0 , 66 σ S 4.2.1 I giunti semplici senza sovrapposizione devono sod-
σ σF disfare ai seguenti requisiti:
 -----C- + ------------------
- ≤ 1, 0 per σ C ≤ 0, 15 ⋅ σ a
 σ a 0, 66 σ S
a) se è richiesto uno spessore maggiorato della parete o un
acciaio di tipo speciale per la corda (ved. Nota 1) nella
essendo:
zona del nodo, essi devono estendersi oltre il lembo più
σT : tensione dovuta alla sollecitazione di trazione esterno dei bracci per una lunghezza pari ad almeno
1/4 del diametro della corda ed in ogni caso non
σc : tensione dovuta alla sollecitazione di compres-
minore di 300 mm (ved. Fig 1);
sione
Nota 1: Per "corda", si intende l'elemento tubolare principale tra
σF : tensione massima dovuta alla sollecitazione di
quelli che convergono in uno stesso nodo.
flessione

c : coefficiente di amplificazione di cui in [2.2.3] b) quando è adottato uno spessore maggiorato della parete
o un acciaio di tipo speciale per i bracci in corrispon-
σ'F : tensione dovuta alla sollecitazione di flessione denza della zona del nodo, essi devono estendersi per
calcolata considerando un valore del momento una lunghezza pari ad almeno un diametro del braccio
flettente efficace Mef = 1,3 Mm comunque tale e in ogni caso non minore di 600 mm dal lembo più
da soddisfare la seguente relazione:
esterno del giunto saldato (ved. Fig 1);
0, 75Mmax ≤ Mef ≤ Mmax
c) la distanza minima tra le impronte dei bracci sulla
essendo Mm il valore medio del momento flet- superficie della corda non deve essere minore di 50 mm
tente lungo la trave e Mmax il suo valore mas- (ved. Fig 1);
simo. Nel caso particolare di bracci vincolati ad
d) nel caso in cui la distanza tra le intersezioni degli assi di
entrambi gli estremi e soggetti ad un momento
flettente variabile linearmente fra i valori dei due bracci con quello della corda sia maggiore di un
momenti di estremità M1 e M2, essendo |M1| ≥ quarto del diametro della corda (ved. Fig 1), si dovrà
|M2| deve essere, assunto un momento flettente tener conto, nel calcolo delle sollecitazioni, dei
efficace Mef = 0,6 M1 + 0,4 M2 e comunque tale momenti flettenti indotti nella corda da tale disassa-
da soddisfare la relazione Mef > 0,4 M1. mento.

48 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 8

Figura 1
D
massimo tra D/4 e 300 mm

braccio

Max + D/4
zona con spessore maggiorato
o in acciaio di tipo speciale

minimo 50 mm

massimo tra d e 600 mm

zona con spessore maggiorato


o in acciaio di tipo speciale

d
corda
massimo tra D/4 e 300 mm

4.2.2 I giunti a sovrapposizione, nei quali parte del carico c) le saldature d'angolo devono essere limitate a elementi
è trasferita direttamente da un braccio all'altro attraverso la non soggetti a significative tensioni alternate; il profilo
saldatura comune, devono soddisfare ai seguenti requisiti: deve essere concavo e tangente alle superfici raccordate
a) l'estensione della sovrapposizione deve essere preferi- e deve essere assicurata una accettabile penetrazione.
bilmente tale da trasferire almeno il 50% della compo- Si può inoltre ricorrere a:
nente perpendicolare alla corda del carico totale
d) riempimento della corda con cemento o altro materiale
ammissibile;
rigido per ridurre le deformazioni locali e quindi i pic-
b) lo spessore della parete del braccio non deve in alcun chi di tensione;
caso superare quello della corda;
e) molatura del piede della saldatura per portarlo a un pro-
c) deve essere saldato alla corda lungo il contorno filo avviato, tangente alla superficie della corda e del
dell'intera sezione quello dei due bracci che è di spes- braccio (ved. Fig 3 e Fig 4).
sore maggiore o che è più caricato (ved. Fig 2).
4.2.5 La saldatura effettuata da un solo lato su cianfrino
4.2.3 Per i giunti in cui confluiscono più di due bracci pos-
preparato a V singola può essere accettata solo per spessori
sono essere adottati i seguenti accorgimenti (ved. Fig 2).
del braccio inferiori a 38 mm e ampiezze di angolo supe-
a) i bracci aventi spessore maggiore possono essere colle- riori a 35°.
gati direttamente tra loro e i rimanenti essere considerati
come membri di sovrapposizione; La Fig 3-a mostra un tipico esempio di preparazione a V
singola.
b) può essere previsto un incremento della sezione della
corda nella zona del giunto; E' tuttavia preferibile una preparazione che renda possibile
la ripresa al rovescio, che favorisce la penetrazione e la
c) possono essere usati giunti sferici;
fusione e riduce la probabilità di difetti alla radice (ved.
d) i bracci secondari possono essere allontanati dalla zona Fig 3-b).
in cui confluiscono quelli principali.
4.2.6 Devono essere evitate, per quanto possibile, interse-
4.2.4 Per migliorare le caratteristiche di resistenza a fatica, zioni di cordoni di saldatura.
devono essere adottati i seguenti accorgimenti:
Nella zona della corda indicata dall'area tratteggiata della
a) progetto teso a ridurre le concentrazioni di tensioni; Fig 5, avente larghezza uguale a 2 volte lo spessore della
b) la saldatura deve essere effettuata evitando la "weave corda, e, per i giunti saldati tra braccio e corda o tra braccio
technique" (cioè il procedere oscillante dell'elettrodo e braccio, nella zona di braccio che si estende per una lun-
per coprire in una sola passata un largo cianfrino), ghezza uguale a 2 volte lo spessore del braccio dalla linea
cominciando dalla corda e dal braccio e depositando di attacco del cordone di saldatura al metallo base del brac-
l'ultima passata nel mezzo del cordone, allo scopo di cio, non vi devono essere saldature per il collegamento di
evitare una durezza eccessiva; elementi secondari come supporti di anodi o altri accessori.

Piattaforme marine fisse 2004 49


Capitolo 8

Se ciò non è realizzabile, si deve provvedere al trattamento dove:


termico della zona saldata e alla molatura dei cordoni di t : spessore del braccio, in m
saldatura.
T : spessore della corda, in m
Figura 2 θ : angolo tra corda e braccio, in gradi
t1
t2 |σT| : valore assoluto della tensione dovuta allo sforzo
assiale nel braccio
|σF| : valore assoluto della tensione dovuta al
momento flettente nel braccio
Tale tensione τd non deve superare il minore dei due
seguenti valori ammissibili fd , in kN/m2;
bracci braccio secondario
principali sovrapposto fd = 0, 5 ⋅ σ S ⁄ 3
con t 2 < t1
fd = 0, 5 ⋅ fuk
essendo:
σS : carico unitario di snervamento del materiale
della corda, in kN/m2
Intersezioni fuk : tensione di riferimento, in kN/m2, riportata in
dei bracci
Tab 2 in funzione di:
secondari
D
γ = ------- (D = diametro della corda)
2T
d
β = ---- (d = diametro del braccio)
D

sfera g = ---a- (a = distanza minima tra le intersezioni


D
dei due bracci con la corda - Ved. Tab
2-i)
Nel caso di carichi combinati estremi si applicano a fd gli
incrementi di cui in [3.1.3].
intesezioni dei Nel caso in cui la corda sia provvista di efficaci irrigidenti
bracci secondari interni atti a ridurre le deformazioni e quindi i picchi di ten-
sione, potrà essere assunto, a soddisfazione del RINA, per
la tensione ammissibile fd, il valore 0,5 σS / 30,5 anche
4.3 Robustezza strutturale
quando questo risulti maggiore di 0,5 fuk.
4.3.1 Giunti senza sovrapposizione Per giunti a K si applicano le stesse considerazioni prece-
Per giunti semplici con bracci aventi gli assi complanari con denti, riferendo le quantità τd e fuk al braccio che risulta
quello della corda, privi di fazzoletti, diaframmi e irrigi- compresso.
denti, la tensione di punching shear (punzonamento) τd in
Nel caso P1 sen θ1 sia diverso da P2 sen θ2, oppure a/D>go,
kN/m2, si calcola mediante la relazione:
(i simboli sono quelli indicati in Tab 2 e Fig 7), il giunto a K
2
t 2sen θ
τ d = --- ---------------------- ( σ T + σ F ) deve essere trattato come due giunti a Y distinti (ved. Tab 2
T 1 + sen θ c) e d).

Figura 3
MIN. 1/3 t
MAX. 2/3 t
t

MIN. 1/3 t
R = 35 mm MAX. 2/3 t
R MIN. = 25 mm R = 25 mm
MAX. 6 mm
MAX. 6 mm

a) Saldatura a piena penetrazione a V singola b) Saldatura a piena penetrazione con


ripresa a rovescio

50 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 8

Figura 4

A
A
B C
C
B

t
t

2 : 6 mm
5
13
2 : 6 mm
.
MIN

135

45 MIN.
0:
45

=9

Sezione A-A Sezione B-B

= MIN. 15 per 60

= per 60 < < 90


2
t

= da 4 a 6 mm per 60
90

g
= da 2 a 6 mm per 60 < < 90
g

Sezione C-C

Piattaforme marine fisse 2004 51


Capitolo 8

Figura 5 t : spessore della parete della corda indicato in


Fig 6, in m
l1 : lunghezza della linea di intersezione sulla

t
corda del braccio sovrapposto, in m
fwd : tensione tangenziale ammissibile della salda-
tura della sovrapposizione tra i bracci 0,5
σS / 30,5, in kN/m2
tw : valore minore tra lo spessore della parete del
braccio più sottile e quello della gola di salda-
tura della sovrapposizione, in m
l2 : lunghezza indicata in Fig 6, in m.

T
Inoltre, deve essere verificato secondo quanto indicato in
[4.3.1] il giunto costituito dalla corda e dal braccio sotto-
stante.
Distanza pari a due volte lo
spessore T della corda 4.3.3 Effetti dell'eccentricità degli assi dei bracci
Nell'analisi della robustezza dei giunti deve essere tenuto
4.3.2 Giunti a sovrapposizione conto dei momenti flettenti dovuti all'eccentricità degli assi
Nella verifica dei giunti a sovrapposizione che siano sprov- dei bracci lungo i quali si trasmettono gli sforzi.
visti di diaframmi e irrigidenti, è necessario che la compo-
nente del carico totale perpendicolare alla corda P⊥, in kN, 4.3.4 Altri tipi di giunti
sia minore del valore di PP dato dalla seguente relazione: Giunti con caratteristiche differenti da quelle dei giunti
sopra descritti saranno soggetti a particolare considera-
PP = fd tl1 + 2fwd tw l2 zione. Potranno in particolare essere accettati i risultati di
essendo: significative prove su modelli o di esperienze di esercizio.

Figura 6

A
Sezione A-A
T

fd
l2

f wd
t

P P
braccio principale

52 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 8

Tabella 2

TIPO DI GIUNTO E DI CARICO TENSIONE DI RIFERIMENTO CAMPO DI APPLICABILITA'

a)
P
1, 2
f uk = --------- ⋅ σ S 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
γ

b)
P
( 0, 37 + 0, 96 β )
f uk = ----------------------------------------- ⋅ σ S 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
β γ

c)
P
2, 4 ⋅ sin ϑ 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
f uk = --------------------------------- ⋅ σ S
( 1 + sin ϑ ) γ 30 ° ≤ ϑ ≤ 90 °

d)
P
1, 91 ( 0, 38 + β ) sin ϑ 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
f uk = -----------------------------------------------------
( 1 + sin ϑ )β γ 30 ° ≤ ϑ ≤ 90 °

e) P

1, 18
f uk = ------------------------------ ⋅ σ S 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
( 1, 2 – β )βγ

Piattaforme marine fisse 2004 53


Capitolo 8

TIPO DI GIUNTO E DI CARICO TENSIONE DI RIFERIMENTO CAMPO DI APPLICABILITA'

f)
P

1, 75
f uk = ------------------------------ ⋅ σ S 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
( 1, 2 – β )βγ

g)
P

2, 35 sin ϑ
f uk = --------------------------------------------------------- ⋅ σ S 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
( 1 + sin ϑ ) ( 1, 2 – β )βγ

h)
P

3, 5 sin ϑ
f uk = --------------------------------------------------------- ⋅ σ S 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
( 1 + sin ϑ ) ( 1, 2 – β )βγ

i) P2
1, 2
( f uk ) 1 = --------- f ( ϑ 1 ) f ( β 1 ) f ( g )σ S
a γ
P1 f ( ϑ 1 ) = sin ϑ 1 0, 20 ≤ β ≤ 0, 85
2 1 + 6, 1 β 0 ≤ g ≤ g0
1 f ( β 1 ) = ------------------------1-
4, 2 β 1 30 ° ≤ ( ϑ 1 , ϑ 2 ) ≤ 90 °

f( g) = 2 , 4 + 1, 8g-
----------------------------
2, 4 + 7g
P1 sin 1= P2 sin 2

54 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 8

Figura 7

1,5

go

25
= 0,

1,0

40
= 0,

60
= 0,
0,5
85
= 0,

0,0
30 40 50 60 70 80 90
( )

Piattaforme marine fisse 2004 55


Capitolo 9

CAPITOLO 9 FONDAZIONI

1 Generalità Ogni tipo di analisi deve tener conto del fenomeno


dell'erosione del fondo marino (scour).
1.1 Campo di applicazione e indagine sulla I calcoli devono comprendere le fasi di installazione e di
postazione esercizio.

1.1.1 Le prescrizioni del presente Capitolo si applicano 1.2.2 Proprietà caratteristiche del suolo
alle fondazioni a pali e a gravità. Le proprietà caratteristiche di ciascun strato di terreno
devono essere valutate con accuratezza in base ai risultati
Il progetto delle fondazioni deve essere basato su informa-
delle prove in loco e di laboratorio, tenendo conto dello
zioni rilevate sulla postazione effettiva, considerando
stato di tensione del campione durante la prova e di quello
un'area di dimensioni sufficienti per tener conto delle tolle-
effettivo in seno allo strato considerato.
ranze conseguenti agli errori di posizionamento durante le
indagini e durante l'installazione della piattaforma. 1.2.3 Effetti dei carichi pulsanti
1.1.2 I risultati dell'indagine sulla postazione devono Quando sia ritenuto necessario, deve essere considerata
essere sottoposti al giudizio del RINA e devono includere: l'influenza delle pulsazioni del carico sulle proprietà del
terreno.
a) informazioni sulla data dell'indagine e su chi l'ha effet-
tuata; Gli effetti delle forze indotte dalle onde devono essere con-
siderati per le condizioni seguenti:
b) descrizione esauriente delle attrezzature e procedure
usate per le indagini di campo e di laboratorio; a) una tempesta di progetto durante la fase di installazione
e il periodo di consolidamento;
c) risultati delle suddette indagini;
b) la tempesta dei 100 anni;
d) esame critico sulle possibili fonti di errore e sulle limita-
c) l'effetto cumulativo di numerose tempeste, compresa
zioni all'applicabilità dei risultati.
quella dei 100 anni.
1.1.3 Per ciascuna piattaforma da installare deve essere Devono essere fatte realistiche assunzioni circa la durata e
condotta una ispezione del fondo marino, al fine di rilevare l'intensità di dette tempeste.
la presenza di ostacoli naturali (rocce, detriti etc.) o di altro Per le piattaforme sistemate in zone sismicamente attive
tipo (ancore, relitti etc.), l'entità delle ondulazioni presenti e deve essere considerato il possibile deterioramento delle
il possibile verificarsi di spostamenti di dune di sabbia o di proprietà del terreno conseguente alla caratteristica ciclica
modificazioni del fondo del mare. delle azioni sismiche.
1.1.4 L'indagine sulla postazione deve essere sufficiente- Tale deterioramento si traduce in generale in una riduzione
mente estesa da comprendere tutti gli strati di terreno e della resistenza a taglio del terreno, di cui bisogna tener
depositi di roccia che possono essere influenti sul compor- conto nel progetto.
tamento della fondazione della piattaforma.
1.2.4 Stabilità
L'indagine può essere condotta mediante i seguenti metodi
La stabilità del suolo deve essere vagliata con uno dei
principali o una loro combinazione:
metodi seguenti:
a) metodi geofisici;
a) analisi di stabilità basata sui parametri effettivi della
b) prove in loco; resistenza del suolo e su stime realistiche della pres-
c) perforazioni con prelevamento di campioni per prove di sione dell'acqua nei pori del terreno. Tale metodo
laboratorio. richiede prove di laboratorio di resistenza a taglio, con
L’indagine deve fornire, per i più importanti strati di terreno, misurazioni della pressione nei pori;
i dati per la classificazione e la descrizione dei depositi e i b) analisi di stabilità basata sulla resistenza totale a taglio
parametri di calcolo da utilizzare nella verifica. del terreno determinata sui suoi campioni rappresenta-
tivi, che devono, per quanto possibile, essere soggetti
1.2 Principi generali di progettazione alle stesse condizioni di carico dei corrispondenti ele-
menti nel suolo.
1.2.1 Generalità
L'analisi delle fondazioni deve tendere ad evitare il cedi- 1.2.5 Abbassamenti e spostamenti
mento delle stesse nella loro globalità e le sovratensioni L’analisi degli abbassamenti e degli spostamenti deve in
locali negli elementi della struttura della base. generale considerare:
Deve essere valutata a parte la possibilità di eccessive a) gli abbassamenti iniziali e secondari;
deformazioni. b) gli abbassamenti differenziali;

56 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 9

c) gli spostamenti orizzontali permanenti; b) progetto del sistema di fondazioni eseguito conside-
d) i movimenti dinamici conseguenti alla pulsazione dei rando come asportati tutti i materiali non resistenti allo
carichi. scour;
La valutazione degli assestamenti delle strutture è determi- c) ispezione diretta del fondo marino prossimo alle fonda-
nante nella progettazione dei pali di fondazione, dei risers, zioni della piattaforma e dotazione di sistemi idonei a
etc. bloccare in tempo breve lo sviluppo dello scour even-
tualmente riscontrato.
L'inclinazione della piattaforma conseguente a cedimenti
differenziali del sistema di fondazioni, dovuti a disuniformi I materiali posati sul fondo marino per prevenire lo scour
caratteristiche del terreno e/o a preferenziali direzioni di debbono avere peso e dimensioni adeguati, tali da non
applicazione dei carichi esterni, non deve superare quella essere trascinati via dalla corrente e da impedire al terreno
ammissibile nei confronti della funzionalità e della sicu- di essere asportato, senza tuttavia impedire l'eliminazione
rezza. delle sovrappressioni che si generano negli strati per effetto
dei carichi cui sono soggetti.
1.2.6 Interazioni suolo-struttura
Il calcolo delle forze e dei momenti, così come dei movi- 2 Fondazioni a pali
menti dinamici, nei componenti del sistema di fondazione
deve essere basata su un'analisi integrata dell'interazione 2.1 Generalità
suolo-piattaforma.
L'analisi deve essere basata su realistiche assunzioni rela- 2.1.1 Nel progetto dei pali di fondazione è necessario
tive alla rigidezza del suolo e al trasferimento ad esso dei tener conto del metodo impiegato per la loro installazione.
carichi da parte degli elementi strutturali poggianti sul Nel caso in cui il trasferimento dei carichi da un palo ad un
fondo marino o penetranti in esso. altro o da un palo al suolo sia realizzato per mezzo di
cementazione, le superfici devono essere prive di scaglie di
1.3 Stabilità del fondo marino ruggine o altre imperfezioni che riducano la capacità di tra-
sferimento del carico.
1.3.1 Stabilità dei declivi La penetrazione di progetto dei pali deve essere sufficiente
L'analisi della stabilità dei declivi deve considerare i declivi per permettere una adeguata capacità di resistere ai carichi
naturali, quelli provocati dalla installazione o dalla pre- di compressione e di trazione di progetto, con un oppor-
senza della piattaforma, i probabili futuri cambiamenti dei tuno coefficiente di sicurezza.
declivi esistenti durante la vita di progetto e gli effetti dei La capacità portante ultima del palo può essere calcolata
carichi d'onda sul fondo marino. secondo quanto riportato in [2.2], [2.3] e [2.4] o con altri
La stabilità dei declivi riveste particolare importanza in pre- metodi riconosciuti. La capacità portante ammissibile si
senza di strati di argille tenere, di depositi di silt (materiale determina dividendo la capacità portante ultima per un
sedimentario fine sciolto) e sabbie e in aree geografiche coefficiente di sicurezza che non deve essere minore di:
sismicamente attive. • 1,5 per i carichi combinati estremi;
1.3.2 Stabilità idraulica • 2,0 per i carichi combinati operativi.
Quando la piattaforma è fondata su terreni che possono La capacità portante di progetto dei pali deve essere limi-
essere soggetti a fenomeni di erosione e softening (ridu- tata a profondità di infissione che risultino praticamente
zione del modulo di elasticità in seguito a carichi alternati), raggiungibili; prima dell'installazione, devono essere anche
deve essere analizzata la possibilità di: previste soluzioni alternative da applicarsi qualora non
a) riduzione della capacità portante del terreno conse- potesse essere realizzata la penetrazione prestabilita.
guente a gradienti idraulici e a forze di seepage (flusso
costante d'acqua attraverso un letto poroso); 2.2 Capacità portante assiale di un palo
b) formazione di canali di drenaggio con conseguente ero-
2.2.1 Capacità portante ultima
sione del terreno;
La capacità portante ultima Q, in kN, di un palo è data da:
c) erosione locale di aree sotto la fondazione, dovuta alle
variazioni di pressione idraulica imposte dai carichi Q = Qs + Qp
ambientati. essendo:
Qs : resistenza di attrito sulla superficie laterale del
1.3.3 Scour
palo, in kN, pari a:
Il rischio di scour attorno alla fondazione deve essere sem-
pre contemplato, a meno che non sia dimostrato che i ter- ∑ f ⋅ A′
i si

reni interessati sono esenti da tale fenomeno per la gamma


Qp : capacità portante totale alla punta del palo, in
di velocità delle particelle fluide prevista.
kN, da assumersi pari al valore minimo tra:
Per evitare gli effetti dello scour, può essere preso uno dei
q ⋅ Ap
seguenti accorgimenti:
e
a) posa di materiali attorno alla piattaforma nel più breve
tempo possibile dopo l'installazione; q ⋅ π ⁄ 4 ⋅ ( D2e – D2i ) + ∑ fi ⋅ A ′ si

Piattaforme marine fisse 2004 57


Capitolo 9

fi : forza unitaria di attrito nello strato i-esimo, in Tabella 1


kN/m2;
Asi : superficie laterale estena del palo nello strato i- c (kN/m2) f (kN/m2)
esimo, in m2; c ≤ 24 f=c
q : capacità portante unitaria della punta del palo,
in kN/m2; 24 < c < 72 f =  1, 25 – -----
c- ⋅ c
 96
Ap : area lorda della sezione occupata dalla punta
del palo, in m2; c ≥ 72 f = 0,5 c
De : diametro esterno della punta del palo, in m;
Di : diametro interno della punta del palo, in m; 2.2.3 Resistenza di attrito e capacità portante della
punta dei pali in terreni costituiti da sabbia e
A'si : superficie laterale interna del palo nello strato
silt
i-esimo, in m2.
La forza unitaria di attrito f, in kN/m2, per pali battuti in ter-
Nel calcolo della capacità portante ultima del palo deve reni costituiti da sabbia e silt può essere calcolata con la
essere considerato, quando appropriato, il peso del terreno seguente formula:
all'interno del palo e la spinta idrostatica agente sul palo
stesso. f = K ⋅ po ⋅ tg δ
Nel caso in cui sia stato perforato un foro guida, la sua area essendo:
deve essere sottratta alla quantità Ap. K : coefficiente di pressione laterale del terreno;
Nel caso in cui siano impiegati pali a punta allargata, è po : pressione effettiva di sovraccarico del terreno
buona norma trascurare la resistenza di attrito di una zona attorno al palo, in kN/m2;
di palo sovrastante la parte allargata, di lunghezza pari a tre
volte il diametro del palo. δ : angolo di attrito del terreno sulla superficie del
palo, in gradi.
Se il palo è sollecitato ciclicamente in senso laterale e le
Tali valori di f possono essere adottati anche per pali instal-
deformazioni imposte al terreno sono relativamente grandi
lati in fori trivellati e quindi cementati.
(superiori al la quantità yC definita in [2.4.2]), è necessario
diminuire o annullare la resistenza di attrito relativa agli Per pali installati in fori di diametro inferiore a quello del
strati di terreno interessati dalle suddette deformazioni. palo, ottenuti con perforazione o jetting, i valori di f devono
essere determinati con metodologie affidabili, basate sulla
2.2.2 Resistenza di attrito e capacità portante della valutazione della perturbazione del suolo provocata dal
punta dei pali in terreni argillosi sistema di installazione, e non possono superare quelli rela-
a) Per pali battuti in terreni argillosi, la forza unitaria di tivi ai pali battuti.
attrito f non deve in generale superare i valori indicati La capacità portante unitaria della punta dei pali q, in
nella seguente Tab 1 in funzione della resistenza a kN/m2, in terreni costituiti da sabbia e sift può essere calco-
taglio c del terreno in condizione non drenata. lata con la seguente formula:
Per pali installati in fori di diametro inferiore a quello
q = po Nq
del palo ottenuti con perforazione o jetting (perfora-
zione eseguita mediante getto di fluido in pressione) e essendo:
per pali cementati in terreni argillosi normalmente con- Nq : fattore di capacità portante.
solidati, i valori di f devono essere determinati con
Il coefficiente K è variabile tra 0,5 e 1 al crescere del grado
metodologie affidabili, basate sulla valutazione della
di compattezza della sabbia, mentre i valori di δ ed Nq sono
perturbazione del suolo provocata dal sistema di instal-
lazione. In ogni caso non possono essere superati i funzioni del l'angolo di attrito interno del terreno Φ in
valori riportati nella Tab 1. Per pali installati in fori tri- gradi, secondo quanto riportato nella seguente Tab 2.
vellati e quindi cementati in terreni argillosi sovraconso- Per fondazioni profonde i valori di f e q possono essere infe-
lidati, i valori di f possono essere superiori a quelli della riori a quelli suddetti.
Tab 1. In tal caso sono necessarie attente considerazioni Per terreni stratificati i valori limite di Nq possono essere
sulla resistenza all'interfaccia suolo-cemento e
inferiori a quelli della Tab 2 e devono essere determinati in
cemento-superficie del palo (ved. [2.7]) anche in rela-
base a considerazioni sulle locali condizioni del suolo.
zione alla quantità e alla qualità del fango di perfora-
zione impiegato.
Tabella 2
b) La capacità portante unitaria della punta dei pali q, in
kN/m2, in terreni argillosi può in generale essere calco- TIPO DI TERRENO Φ (°) δ (°) Nq
lata con la seguente relazione:
Sabbia pulita 35 30 40
q=9c
Nel caso in cui il valore della resistenza a taglio del ter- Sabbia siltosa 30 25 20
reno negli strati sottostanti la punta del palo vari in Silt sabbioso 25 20 12
modo sensibilmente disuniforme, si renderanno neces-
sarie particolari considerazioni. Silt 20 15 8

58 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 9

2.2.4 Resistenza di attrito e capacità portante della che del tipo di suolo, delle dimensioni del palo e delle con-
punta dei pali cementati in terreni rocciosi dizioni di applicazione del carico (statico, ciclico o
a) La forza unitaria di attrito f, in kN/m2, per pali installati impulsivo).
in terreni rocciosi potrebbe in via teorica avere come La costruzione delle curve p-y deve essere condotta utiliz-
limite superiore la resistenza a taglio del terreno o del zando i risultati di prove di laboratorio su campioni di ter-
riempimento cementizio impiegato. In realtà il valore di reno e deve tener conto dell'influenza dello scour in
f può essere molto ridotto in relazione alla procedura di prossimità del fondo marino e delle perturbazioni provo-
installazione e al tipo di roccia e di fluido da perfora- cate dall'installazione del palo sulle caratteristiche del
zione usato. suolo.
Un limite superiore di f per questo genere di pali può In mancanza di criteri più appropriati ai singoli casi pratici,
essere costituito dalla tensione tangenziale ammissibile le curve p-y possono essere costruite secondo le indicazioni
tra superficie del palo e anello di cemento citata in di cui in [2.4.2] e [2.4.3].
[2.7].
2.4.2 Curve p-y per terreni argillosi
b) La capacità portante di punta della roccia deve essere
determinata dalla resistenza a taglio della stessa e da un a) Per terreni costituiti da argille tenere, l'andamento della
appropriato fattore di capacità portante, ma non deve generica curva p-y, relativa allo strato di terreno posto a
comunque essere superiore a 10000 kN/m2. profondità z, in m, rispetto al fondo marino, ha l'anda-
mento della spezzata indicata in Fig 1, individuata dai
2.3 Capacità assiale del palo in trazione valori indicati in Tab 3.
b) Per terreni costituiti da argille rigide (c>10 kN/m2) ed in
2.3.1 La capacità ultima assiale del palo in trazione non presenza di carichi statici, valgono le considerazioni di
deve superare la resistenza totale di attrito sulla superficie cui in a).
laterale del palo Qs. Nel caso di carichi ciclici, si determina invece un
Devono essere considerati gli effetti del peso del palo, del rapido deterioramento delle caratteristiche del suolo per
terreno in esso contenuto e della spinta idrostatica. grandi deformazioni, che si traducono in una sensibile
Per terreni argillosi la forza unitaria di attrito f assume gli riduzione della resistenza ultima del suolo pu.
stessi valori di cui in [2.2.2].
Figura 1
Per terreni costituiti da sabbia e silt valgono le considera-
zioni di cui in [2.2.3], salvo che si deve usare per K il p
valore 0,5.

m)
( kN
Per terreni rocciosi ved. [2.2.4].
I coefficienti di sicurezza sulla capacità assiale del palo in
trazione devono essere uguali a quelli riportati in [2.1]. 3

2.4 Resistenza laterale del palo 4 5


2
2.4.1 Generalità
L'analisi del comportamento del sistema palo-suolo sog-
getto a carichi laterali deve essere condotta sulla base di
realistiche relazioni correlanti le deformazioni alle reazioni
del suolo. 1
y (m)
Tali relazioni, generalmente rappresentate dalle curve p-y
(reazione del suolo-spostamento laterale), sono caratteristi-

Piattaforme marine fisse 2004 59


Capitolo 9

Tabella 3

Carico statico
Punto p / pu y / yc
1 0 0
2 0,5 1,0
3 0,75 3,0
4 1,00 8,0
5 1,00 ∞
Carico ciclico per z ≥ zR
Punto p / pu y / yc
1 0 0
2 0,5 1,0
3 0,72 3,0
4≡ 5 0,72 ∞
Carico ciclico per z ≤ zR
Punto p / pu y / yc
1 0 0
2 0,5 1,0
3 0,72 3,0
4 0,72 z / zR 15,0
5 0,72 z / zR ∞
Nota 1:
yc, in m, è dato dalla seguente relazione:
yc = 2,5 · εc · D
essendo:
D : diametro del palo, in m;
εc : deformazione corrispondente alla metà della massima tensione di compressione, risultante da prove di laboratorio, cui
resiste il provino di terreno non perturbato in condizione non drenata;
zR : profondità della zona di resistenza ridotta, in m, data dalla seguente relazione:
6D
zR = ---------------
γ------
D- + J
c
essendo:
γ : peso specifico effettivo del terreno (in acqua), in kN/m3;
c : resistenza a taglio del terreno in condizione non drenata, in kN/m2;
J : coefficiente empirico variabile da 0,5 a 0,25 (in mancanza di informazioni si deve usare 0,25);
pu : resistenza ultima del terreno, in kN/m (forza per unità di lunghezza di palo), data dalle seguenti relazioni:

pu =  6c
------ ⋅ z + 3c ⋅ D

per z ≤ zR
zR
pu = 9 ⋅ D ⋅ c per z > zR

2.4.3 Curve p-y per terreni sabbiosi essendo:


La curva p-y relativa allo strato posto alla profondità z ha la D : diametro del palo, in m
forma descritta nella Fig 2 ed è individuata dalle coordinate A : coefficiente empirico di cui in Fig 3
dei punti u, m e k, che possono essere calcolate mediante
le seguenti relazioni: pc : da assumersi pari a pcs per z ≤ zt o pari a pcu per
z > zt , in kN/m
punto u:
ko ⋅ z ⋅ tg Φ ⋅ sen β tg β

pcs = γ ⋅ z --------------------------------------------
- + ------------------------ ( D + z ⋅ tg β ⋅ tg α ) +
3 tg ( β – Φ ) ⋅ cos α tg ( β – Φ )
 yu = ------ D ( m)
 80 +ko ⋅ z ⋅ tg β ( tg Φ ⋅ sen β –t g α ) – ka ⋅ D ]
 p = A ⋅ p (kN/m)
 u c
pcp = D ⋅ γ ⋅ z [ ka ⋅ ( tg8 β – 1 ) + ko ⋅ tg Φ ⋅ tg4 β ]

60 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 9

zt : profondità della zona superficiale, che si ottiene Figura 2


uguagliando le espressioni di pcs e pcp) in m;
p
γ : peso specifico effettivo della sabbia (in acqua), p=Kzy
in kN/m3; U
Φ : angolo di attrito interno della sabbia, in gradi;
Φ
α : ---- in gradi; m
2

β : 45 + Φ
---- in gradi;
2 l
n
K
ko : 0,4; p=Cy

D 3
ka : tg2  45 – Φ
---- D
2 60 80

punto m: Y

 1
 ym = ------ D ( m)
 60 2.5 Effetti di gruppo
 p = Bp ( kN ⁄ m)
 m c

2.5.1 La capacità assiale e la resistenza laterale di un


essendo B un coefficiente empirico di cui alla Fig 4. gruppo di pali dipende da numerosi fattori, quali la distanza
punto k: tra essi, il tipo e la resistenza del suolo, la sequenza di suc-
cessione degli strati di terreno, il metodo di installazione
è determinato dalla intersezione delle due linee aventi
dei pali, etc.
equazioni:
p = Kzy ( kN ⁄ m) Il livello di conoscenze al riguardo è piuttosto limitato, per
cui il calcolo della resistenza del gruppo deve essere effet-
p = C y1 ⁄ n ( kN ⁄ m)
tuato sulla base di ipotesi cautelative e tenendo in debita
essendo: considerazione la possibilità che i pali si trovino a distanza
K : coefficiente funzione dello stato di compattezza più ravvicinata di quella prevista nel progetto a causa di
della sabbia riportato in Tab 4: una non perfetta installazione.
pm In mancanza di conoscenze più approfondite, possono rite-
C = --------
-
y1m⁄ n nersi valide le seguenti considerazioni:
pm a) la capacità portante di punta del gruppo in terreni omo-
n = --------------
-
m ⋅ ym genei può essere assunta pari alla somma dei contributi
pu – pm dei singoli pali;
m = -----------------
-
yu – y
b) la resistenza di attrito sulla superficie laterale del
Le coordinate del punto k sono quindi: gruppo di pali deve essere assunta pari alla somma dei
n
------------
contributi dei singoli pali moltiplicata per un fattore di
C - n – 1
yk =  ---------- ( m) riduzione R dato dalla seguente relazione:
K ⋅ z
p -
R = --------------------
pk = K ⋅ z ⋅ y k ( kN ⁄ m) N

Per alcune combinazioni delle grandezze coinvolte, il ∑π ⋅ D i


i=1
valore di K può determinare uno spostamento yk più grande
di ym; in tal caso il ramo parabolico della curva p-y deve p : perimetro esterno del gruppo, in m
essere omesso.
Di : diametro del palo i-esimo, in m
Tabella 4 N : numero dei pali.

COMPATTEZZA K (kN/m3) Questa riduzione è sempre richiesta nel caso di terreni


sabbiosi, mentre può essere evitata per terreni argillosi
scarsa 5400
quando il rapporto fra la distanza minima tra i pali e il
media 16300 loro diametro risulti maggiore di 0,785 (N0,5 + 1).
elevata 33900 Nel caso in cui risulti R > 1, si assume R = 1.

Piattaforme marine fisse 2004 61


Capitolo 9

Figura 3 vamente alle grosse deformazioni conseguenti ai carichi


0,0 ciclici laterali.
A (ciclico) Non è in generale necessaria l'analisi a instabilità del
C
palo, a meno che non sussistano fondati motivi per con-
1,0 siderare lo stesso privo di sostegno laterale, in relazione
a marcati fenomeni di scour, alla presenza di terreni
A (statico) particolarmente cedevoli, a vistose deformazioni laterali
2,0 S
risultanti dal calcolo, etc.
z b) L'analisi strutturale del palo durante la fase di installa-
3,0 zione deve comprendere realistiche valutazioni delle
D
z tensioni indotte dai vari sistemi impiegati.
4,0 per > 5,0 : A = 0,88
D In particolare, per pali battuti è necessario considerare i
carichi statici dovuti al peso dell'attrezzatura di battitura
e quelli dinamici indotti durante l'operazione, pre-
5,0
stando particolare attenzione ai momenti flettenti dovuti
alla eccentricità dei carichi assiali e alle deformazioni
6,0 laterali del palo, che si amplificano quando si incon-
0,0 1,0 2,0 A trano strati molto resistenti o quando la frequenza di
successione dei colpi è prossima a quella naturale del
sistema.
Figura 4
0,0 2.6.2 Dimensionamento
B (ciclico) a) I rapporti D/t tra diametro e spessore del palo devono
C
essere tali da precludere la possibilità di instabilizza-
1,0 zioni locali durante le operazioni di installazione e la
B (statico) vita operativa della fondazione.
S
2,0 Come orientamento si può stabilire che, per pali battuti
in terreni resistenti, sia soddisfatta la seguente relazione:
z
3,0 D-
t ≥ 6, 35 + ---------
D
100
z
4,0 per > 5,0 : B = 0,55 essendo:
D C

B = 0,50 D : diametro del palo, in mm


S
5,0 t : spessore del palo, in mm
b) In generale lo spessore del palo non è costante
6,0 sull'intera lunghezza dello stesso, ma varia con il livello
0,0 1,0 2,0 B di sollecitazione previsto, che normalmente è massimo
nella zona prossima al fondo del mare. E' buona norma
estendere la parte più robusta del palo per una ragione-
2.6 Progetto del palo vole lunghezza, per tener conto della duplice possibilità
di non realizzare la prevista quota di infissione o di
doverla superare per raggiungere uno strato di elevata
2.6.1 Analisi strutturale capacità portante.
Il palo di fondazione deve essere analizzato sulla base dei c) E' consigliabile munire la punta del palo di una scarpa
carichi impostigli dalla piattaforma e di quelli conseguenti di battitura di spessore incrementato del 50% rispetto a
alla sua installazione. quello indicato in a).

a) Per quanto riguarda i primi carichi, l'analisi deve consi-


2.7 Collegamento palo-struttura
derare i valori massimi dei carichi assiali e laterali e le
effettive condizioni di vincolo realizzate dal terreno. 2.7.1 Il trasferimento dei carichi dalla struttura al palo di
fondazione viene in genere realizzato riempiendo l'annulus
Le reazioni laterali del terreno devono essere schematiz-
compreso tra il palo e il suo alloggiamento con malta
zate con le curve p-y di cui in [2.4], tenendo in debito cementizia.
conto gli effetti dello scour.
In tal modo il carico assiale trasmesso al palo dalla struttura
Il trasferimento del carico assiale dal palo al terreno può deve essere trasmesso attraverso la superficie di presa tra il
considerarsi proporzionale alla resistenza di attrito tra palo e il cemento che lo riveste.
essi, divisa per i coefficienti di sicurezza riportati in Lo sforzo laterale si traduce invece in una compressione
[2.1], tenendo conto di quanto indicato in [2.2.1] relati- dell'anello di cemento, di effetto generalmente trascurabile.

62 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 9

2.7.2 La presa tra palo e cemento (e tra cemento e allog- I momenti stabilizzanti e ribaltanti devono essere compren-
giamento palo) è influenzata da numerosi fattori, quali: sivi di tutti i carichi agenti sulla piattaforma nella loro com-
binazione più sfavorevole realisticamente ipotizzabile.
a) tipo di malta (cemento, acqua, additivi, etc.);
La posizione estrema dei possibili punti di applicazione
b) temperatura;
delle reazioni del terreno deve essere valutata secondo
c) metodo di installazione; quanto indicato in [3.2.3]. In particolare, per piattaforme
d) movimenti della piattaforma durante il tempo di presa. fondate su più basi di appoggio perimetrali, si può ritenere
che i possibili punti di applicazione della risultante delle
2.7.3 In generale, in assenza di dati e di informazioni reazioni del terreno cadano all'interno della poligonale che
attendibili in proposito, si può dire che la tensione tangen- unisce i centri delle singole basi.
ziale, ottenuta dividendo lo sforzo assiale agente sul palo
3.2.3 Capacità portante e resistenza laterale
per la superficie su cui si sviluppa la forza di attrito, non
deve essere superiore a 140 kN/m2 per le condizioni di La capacità portante e la resistenza laterale del sistema di
carico relative ai carichi combinati operativi e 184 kN/m2 fondazione devono essere calcolate considerando:
per quelle relative ai carichi combinati estremi. a) la geometria della base o delle basi di appoggio;
Tale valore può essere aumentato quando si ricorra a parti- b) l'entità e le modalità di applicazione nel tempo dei cari-
colari malte che garantiscano, sulla base di significative chi agenti;
prove effettuate, una migliore aderenza. c) le caratteristiche del fondo marino;
Nel caso che siano previsti dispositivi meccanici per evitare d) le caratteristiche geofisiche degli strati di terreno interes-
che lo sforzo assiale del palo sia trasmesso solo per attrito sati;
tra acciaio e cemento, per esempio fornendo la superficie
e) le possibili superfici di rottura in seno al terreno in rela-
del palo e dell'alloggiamento di anelli circonferenziali sal-
zione alle soluzioni antiscorrimento adottate (ved.
dati, sarà necessario verificare la connessione tenendo
Fig 5);
conto della geometria realizzata e della resistenza a com-
pressione della porzione di malta a contatto con gli anelli. f) il possibile fenomeno deI softening deI terreno in
seguito all'alternanza dei carichi;

3 Fondazioni a gravita' g) l'andamento della pressione nei pori in corrispondenza


dello stato di tensione effettivo.
Quando siano verificate le condizioni di cui in [3.4], una
3.1 Generalità possibile metodologia di analisi è costituita dalle formule
della capacità portante che forniscono i valori ultimi dei
3.1.1 Le fondazioni a gravità sono caratterizzate da un
carichi verticale e orizzontale che portano al cedimento del
basso rapporto tra la profondità massima di penetrazione
terreno di fondazione.
nel terreno e l'estensione orizzontale della base di appog-
gio. Tale metodologia prevede due casi distinti:
Il progetto di tali fondazioni deve comprendere considera- • analisi non drenata;
zioni inerenti a: • analisi drenata.
a) stabilità; Il primo caso si applica quando, per la rapidità di applica-
b) deformazioni statiche; zione e di alternanza del carico assunto come base della
verifica, si può ritenere che non avvenga il drenaggio e la
c) instabilità idraulica; conseguente dissipazione della sovrappressione nell'acqua
d) comportamento dinamico; presente nei pori del terreno.
e) installabilità. Questo tipo di analisi, detto anche "a breve termine" consi-
dera uguale a zero l'angolo di attrito Φ del terreno e coin-
volge essenzialmente la sua resistenza a taglio c.
3.2 Stabilità
Quando invece i carichi si alternano con sufficiente len-
3.2.1 Generalità tezza, si determina il completo drenaggio in seno alla poro-
Il sistema di fondazione deve garantire la stabilità nei con- sità del terreno, così da non permettere lo sviluppo di
fronti del ribaltamento, della capacità portante e della resi- sovrappressioni interne.
stenza laterale. In questa condizione (a lungo termine) il comportamento
del terreno è regolato dal suo angolo di attrito drenato Φ' e
3.2.2 Ribaltamento dalla coesione drenata, c', intercetta dell'inviluppo del dia-
Il rapporto tra il momento delle forze stabilizzanti e quello gramma di Mohr-Coulomb.
delle forze ribaltanti agenti sulla piattaforma, valutate
rispetto alla posizione estrema dei possibili punti di appli- 3.2.4 Analisi non drenata
cazione della risultante delle reazioni del terreno, deve a) La massima capacità portante Q, in kN, è data dalla
essere maggiore, in generale, di 1,3. seguente formula:
Valori diversi di tale rapporto, dettati da particolari esigenze Q = (c Nc Kc + γ d) · A'
o condizioni, saranno soggetti a particolare considerazione. dove:

Piattaforme marine fisse 2004 63


Capitolo 9

c : resistenza a taglio del terreno non drenato, Nq : eπ ⋅ tg Φ′ ⋅ tg2  45 ° + Φ′


------
2
in kN/m2;
Nc : coefficiente adimensionale, pari a 5,14 per Nγ : 2 ( Nq + 1 ) ⋅ tg Φ′
Φ = 0; Φ' : angolo di attrito drenato, pendente dell'invi-
Φ : angolo di attrito del terreno non drenato, da luppo del diagramma di Mohr-Coulomb, in
assumere pari a 0, in gradi; gradi

γ : peso specifico globale del terreno, in γ’ : peso specifico del terreno immerso, in kN/m3
kN/m3; q : γ′ ⋅ d , in kN/m2
d : profondità di penetrazione della fonda- d : penetrazione della fondazione nel terreno, in m
zione, in m;
B : minima dimensione laterale della base, in m
A' : area efficace della fondazione in relazione
A' : area efficace (ved. App 3), in m2
all'eccentricità del carico (ved. App 3), in
m2; Kc, Kq, Kγ: fattori di correzione (ved. App 3).
KC : fattore di correzione, che tiene conto della Anche in questo caso, se in presenza di terreno con c' = 0
inclinazione del carico, della forma (sabbia) e di carico verticale applicato al centro della base,
dell'appoggio, della penetrazione, si possono utilizzare le seguenti espressioni semplificate:
dell'inclinazione della base di appoggio e
del fondo (ved. App 3). a) per base rettangolare di lunghezza infinita, la capacità
portante per unità di lunghezza Qo in kN/m, può essere
Nel caso abbastanza frequente di: determinata con la formula:
• carico verticale applicato al centro della fondazione Qo = 0, 5 ⋅ γ′ ⋅ B ⋅ Nγ ⋅ Ao
• base di appoggio orizzontale b) per base circolare o quadrata, la capacità portante Q, in
• fondo marino orizzontale, kN, può essere determinata con la formula:

la formula precedente si semplifica come segue: Q = 0, 3 ⋅ γ′ ⋅ B ⋅ Nγ ⋅ A

1) per base di appoggio rettangolare di lunghezza infi- avendo Ao ed A il significato precisato in [3.2.4].
nita, la capacità portante per unità di lunghezza Qo , La massima reazione orizzontale H, in kN, che può essere
in kN/m, si può determinare con la seguente for- fornita dal terreno drenato al collasso è espressa da:
mula semplificata:
H = c ′ ⋅ A + Q ⋅ tg Φ′
Qo = 5,14 · c · Ao
mentre la massima reazione orizzontale H' che può essere
essendo Ao l'area reale della base per unità di lun-
fornita in corrispondenza dell'effettivo carico verticale V
ghezza, in m2/m agente sulla base è data da:
2) per base di appoggio circolare o quadrata, la capa-
H ′ = c ′ ⋅ A + V ⋅ tg Φ′
cità portante Qo , in kN, può essere determinata con
la formula semplificata:
3.2.6 Coefficienti di sicurezza
Qo = 6,17 · c · A Il sistema di fondazioni deve avere un adeguato margine di
essendo A l'area effettiva della base, in m2. sicurezza nei confronti del collasso sotto i carichi di pro-
getto.
b) La massima reazione orizzontale H che il terreno è in
grado di fornire al collasso è data, in kN, da: In generale tale margine si identifica con i valori del coeffi-
ciente di sicurezza indicati in Tab 5 .
H=c·A

3.2.5 Analisi drenata Tabella 5


La massima capacità portante Q', in kN, è data da:
Tipo di collasso Coefficiente di sicurezza

Q′ =  c ′ ⋅ Nc ⋅ Kc + q ′ Nq ⋅ Kq + 1
--- ⋅ γ′ ⋅ B ⋅ Nγ ⋅ Kγ ⋅ A′

cedimento verticale 2,0
2
scorrimento laterale 1,5
dove:
c’ : coesione drenata, intercetta dell'inviluppo del Tali valori devono essere adottati una volta che siano stati
diagramma di Mohr-Coulomb, in kN/m2; valutati gIi effetti della ciclicità dei carichi e possono essere
incrementati quando le informazioni relative alle caratteri-
Nc : (Nq - 1) · cotg Φ' (ved. Fig 6); stiche dei terreni siano affette da sensibili indeterminazioni.

64 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 9

Figura 5 : Schematizzazione di alcuni possibili cedimenti del terreno per scorrimento laterale

Q fondo marino
H

potenziale superficie di rottura


a) cedimento a cunei

fondo marino

potenziale superficie di rottura


b) cedimento attorno alle gonne

fondo marino

potenziale superficie di rottura


c) cedimento alla base delle gonne

fondo marino

Strato a resistenza ridotta

d) cedimento in seno alla strato a resistenza ridotta dovuto a eccessiva spaziatura delle gonne

fondo marino

Strato a resistenza ridotta

e) cedimento in seno allo strato a resistenza ridotta evitato

fondo marino

Strato a resistenza ridotta


f) cedimento in seno ad uno strato a resistenza ridotta più prof ondo delle gonne

Piattaforme marine fisse 2004 65


Capitolo 9

Figura 6 : Coefficienti contenuti nelle formule per il calcolo della capacità portante

1000
800
600

400
Nc , Nq, N

200

100
80
60

40

Nq
20
Nc

10
8
6

1
0 10 20 30 40 50

3.2.7 Riempimento dei vuoti Nel caso ideale di base di appoggio circolare, rigida, sog-
Per assicurare sufficiente stabilità alla piattaforma, può ren- getta a carico statico o assimilabile a statico e di terreno iso-
dersi necessario riempire le intercapedini formatesi tra la tropo e omogeneo, si possono calcolare le deformazioni a
base della struttura e il fondo del mare. In tal caso le solleci- breve termine (condizione non drenata) con le seguenti for-
tazioni indotte dalla pressione del fluido di riempimento mule:
devono rimanere entro limiti accettabili.
1 – ν -Q
uv = -------------------
I materiali di riempimento devono essere tali da mantenere 4⋅ G⋅ R
una sufficiente resistenza meccanica durante l'intera vita di
progetto della piattaforma, sotto gli effetti degradanti dei 7–8⋅ν
uh = --------------------------------------------- ⋅H
carichi ripetuti, dell'azione chimica e dei possibili difetti di 32 ⋅ ( 1 – ν ) ⋅ G ⋅ R
messa in opera dei materiali di riempimento stessi. 3 ⋅ (1 – ν)
ϑ f = ------------------------3- ⋅ M
8⋅G⋅R
3.3 Deformazioni statiche
3
ϑ t = --------------------------3 ⋅ Mt
3.3.1 Il calcolo delle probabili deformazioni a breve e a 16 ⋅ G ⋅ R
lungo termine deve essere condotta con metodologie rico-
nosciute idonee dal RINA. essendo:
La loro conoscenza è infatti molto importante sia per la uv , uh : deformazioni verticale e orizzontale, in m;
sicurezza dei componenti strutturali della piattaforma sia Q, H : carichi verticale e orizzontale, in kN;
per quella degli organi che attraversano la superficie di con-
ϑf , ϑt : rotazioni di flessione e torsione, in rad;
tatto tra base e terreno (risers, etc.) o che collegano il fondo
marino alla piattaforma stessa (tubolature, etc. ). M, Mt : momenti flettente e torcente, in kN m;

66 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 9

G : modulo di, elasticità tangenziale del terreno, in sto contenuto, è in genere effettuato con l'approccio conti-
kN/m2; nuo dell'"half space" che è basato sull'assunzione di un
ν : rapporto di Poisson del terreno; andamento elastico linearizzato delle caratteristiche del ter-
reno, supposto omogeneo.
R : raggio della base di appoggio, in m.
Nei reali casi di anisotropia, di stratificazione con conse-
Queste relazioni possono essere estese al caso di base qua-
guente riflessione dell'energia radiata dall'appoggio da
drata di area equivalente.
parte delle superfici tra strato e strato e soprattutto di non
linearità delle caratteristiche di rigidezza e smorzamento
3.4 Limitazioni all’applicazione delle for- del suolo e loro dipendenza dalla frequenza, si impongono
mule della capacità portante analisi più appropriate.
3.4.1 Il campo di applicabilità delle formule della capacità
portante è delimitato dal verificarsi delle seguenti ipotesi: 3.7 lnstallabilità
a) terreno omogeneo, isotropo e perfettamente plastico; 3.7.1 Le fondazioni a gravità sono spesso provviste di
b) bassi valori del rapporto tra carico orizzontale e verti- gonne per migliorare la stabilità e impedire lo scour.
cale; La stima della resistenza alla penetrazione di questi disposi-
c) sollecitazioni torsionali di limitata entità; tivi è di grande importanza ai fini del dimensionamento del
sistema di zavorra, in modo da assicurare la corretta instal-
d) geometria della fondazione regolare;
lazione della base della struttura sul fondo del mare.
e) presenza di gonne opportunamente spaziate che in caso
di instabilità laterale assicurino che si verifichi una frat- Per la sua determinazione è necessario identificare gli strati
tura orizzontale in seno al terreno e non all'interfaccia di terreno mediante campioni e prove di laboratorio e misu-
suolo-base di appoggio. rare, con penetrometro a cono, la resistenza alla penetra-
zione, mediata sui valori ottenuti nelle varie prove effettuate
Quando non si verifichino queste ipotesi, sarà necessario strato per strato.
ricorrere a una maggiore cautela nelle ipotesi di verifica e a
un incremento dei coefficienti di sicurezza o ricorrere a tec- 3.7.2 La resistenza alla penetrazione R, in kN, della gonna
niche più sofisticate quali: è data dalla resistenza dovuta alla sua punta e dall'attrito
• "analisi limite", per determinare i limiti sui carichi di sulle sue pareti e si calcola con la relazione seguente:
collasso e la loro sensibilità ai parametri in gioco; d
R = KP ( d ) ⋅ AP ⋅ qc ( d ) + AS ∫ Kf ( z ) ⋅ qc ( z ) ⋅ dz
• analisi numeriche alle differenze finite o agli elementi 0
finiti;
essendo:
• prove su modelli in scala opportuna come i test centri-
z : profondità dello strato di suolo considerato, in
fughi.
m;
Inoltre è necessario prestare particolare attenzione agli d : profondità di penetrazione, in m;
effetti dei carichi ciclici sulla pressione nei pori e sulla pos-
Kp : coefficiente empirico relativo alla resistenza di
sibilità dell'insorgere del fenomeno di "softening" del ter-
reno. punta;
Kf : coefficiente empirico relativo alI'attrito sulla
3.5 Instabilità idraulica parete;
qc : resistenza alla penetrazione misurata con pene-
3.5.1 Questo tipo di collasso della fondazione può insor- trometro a cono, in kN/m2;
gere in presenza di terreni facilmente soggetti a fenomeni di
Ap : area della punta della gonna, in m2;
erosione e softening. Bisognerà quindi considerare il rischio
della riduzione della capacità portante conseguente a gra- As : area superficiale della gonna per unità di pene-
dienti idraulici con conseguente seepage (flusso costante di trazione, in m2/m.
acqua attraverso un letto poroso), della formazione di I coefficienti empirici Kp e Kf possono essere scelti tra i
canali di scorrimento dell'acqua con conseguente erosione valori di cui in Tab 6, che sono relativi al valore massimo
del suolo sotto la fondazione e dello scour. previsto della resistenza alla penetrazione.
Il fenomeno dell'erosione sotto la fondazione è prevenuto
Per profondità di penetrazione inferiori a 1 ÷ 1,5 m, i valori
mediante gonne che penetrino attraverso gli strati erodibili
riportati in Tab 6 sono passibili di riduzioni del 25 ÷ 50% in
ed estendano la foro influenza sino a quegli strati che
seguito a fenomeni di canalizzazione o di movimenti late-
mostrino di non essere suscettibili di erosione.
rali della piattaforma.
Per quanto riguarda lo scour attorno ai lati della fonda-
zione, valgono le considerazioni fatte in [1.3.3]. Tabella 6

3.6 Comportamento dinamico TERRENO Kp Kf


3.6.1 La costruzione di un modello che schematizzi in Argilla 0,6 0,05
maniera soddisfacente il comportamento dinamico delle
fondazioni a gravità, quando lo stato di tensione sia piutto- Sabbia 0,6 0,003

Piattaforme marine fisse 2004 67


Capitolo 10

CAPITOLO 10 PROTEZIONE CONTRO LA CORROSIONE

1 Generalità 3 Parametri di progetto

1.1 3.1
3.1.1 Devono essere considerati i seguenti parametri:
1.1.1 Tutte le strutture metalliche della piattaforma devono
essere protette contro la corrosione. a) per l'acqua di mare e il fondo marino:
• temperatura;
I sistemi di protezione adottati, il loro progetto, i materiali
impiegati ed i procedimenti di fabbricazione e installazione • percentuale di ossigeno;
sono soggetti all'approvazione del RINA. • composizione chimica;
• resistività;
1.1.2 Particolare considerazione deve essere prestata alla • pH;
protezione degli elementi difficilmente ispezionabili e/o
• velocità delle correnti marine;
riparabili dopo l'installazione e di quelli situati in ambiente
particolarmente corrosivo, come ad esempio la "splash • erosione causata da solidi sospesi;
zone". • attività biologica.
Per "splash zone" si intende la parte della piattaforma com- Tali parametri devono essere specifici della postazione
presa tra le seguenti quote misurate dal fondo del mare: considerata.
b) per l'ambiente interessante le superfici interne:
a) fondale più la massima marea più il 65% dell'altezza
• umidità;
dell'onda che ha frequenza di ricorrenza pari a 0,01;
• condensazione;
b) fondale meno la minima marea meno il 35%
• temperatura;
dell'altezza dell'onda suddetta.
• proprietà degli elettroliti;
• corrosività delle sostanze presenti.
2 Sistemi di protezione contro la corro-
c) per le superfici da proteggere:
sione • forma;
• ubicazione;
2.1 • conseguenze dei danni provocati dalla corrosione;
• ispezionabilità e riparabiiità.
2.1.1 Per gli elementi strutturali situati nella "splash zone"
devono essere previsti particolari sistemi di protezione con-
tro la corrosione, parallelamente all'incremento di spessore 4 Protezione per mezzo di rivestimenti
richiesto in Cap 8, [1.1.6].
4.1
2.1.2 Le strutture poste al di sopra della "splash zone"
devono essere normalmente protette mediante pitturazione. 4.1.1 L'approvazione deI sistema di protezione mediante
rivestimenti sarà effettuata sulla scorta delle informazioni
2.1.3 Per le superfici metalliche situate al di sotto della relative a:
"splash zone", ivi comprese le superfici di elementi interrati a) tipo e denominazione commerciale dei rivestimenti;
(pali, gonne etc.), deve essere previsto un sistema di prote-
b) adesione e resistenza ai fattori ambientali;
zione catodica mediante anodi sacrificali o corrente
impressa. c) temperature di esercizio;
d) resistenza all'invecchiamento;
2.1.4 Eventuali superfici interne delle strutture esposte e) resistenza meccanica;
all'acqua di mare devono, per quanto applicabile, essere
protette sia catodicamente sia mediante rivestimento. f) resistenza al deterioramento provocato da sovraprote-
zione catodica;
In ogni caso è da evitare l'impiego di correnti impresse in
g) compatibilità tra i vari tipi di rivestimenti eventualmente
spazi in cui il ricambio di acqua sia impedito o fortemente
applicati;
ostacolato.
h) riparabilità durante la costruzione, l'installazione e il
2.1.5 A giudizio del RINA, potranno essere accettati servizio;
sistemi di protezione diversi da quelli sopracitati. i) procedura e modalità di applicazione.

68 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 10

4.1.2 La preparazione delle superfici e l'applicazione del 5.1.6 Il potenziale richiesto deve essere mantenuto per
rivestimento devono essere eseguite quando la temperatura l'intera durata della vita di progetto della piattaforma.
delle superfici supera di almeno 3°C il punto di rugiada o
quando l'umidità relativa dell'aria è al di sotto dell'85% o 5.1.7 La differenza di potenziale a circuito chiuso ∆V e
secondo le indicazioni del fabbricante. l'efficienza elettrochimica degli anodi sacrificali devono
essere documentate con prove significative.
5 Protezione per mezzo di anodi sacri- 5.1.8 L'erogazione di ciascun anodo deve essere tale da
ficali fornire la corrente totale di protezione (densità di corrente
di protezione per superficie totale da proteggere).
5.1 La procedura di calcolo della corrente erogata da ciascun
anodo deve essere sottoposta all'approvazione del RINA.
5.1.1 L'approvazione del sistema di protezione mediante
anodi sacrificali è basata sull'esame delle informazioni rela- Gli anodi devono essere posizionati in modo da fornire alla
tive a: struttura una distribuzione di corrente uniforme.
a) area delle superfici da proteggere;
5.1.9 La durata T di un anodo, in anni, deve essere deter-
b) collegamenti elettrici; minata con la seguente formula:
c) densità di corrente di protezione; Mr- f C
T = ------
d) caratteristiche degli anodi, loro distribuzione e numero I
totale;
dove:
e) calcoli usati per la determinazione del numero di anodi
M : massa netta del l'anodo, in kg;
da installare e delle relative dimensioni;
r : rendimento dell'anodo;
f) installazione degli anodi;
I : intensità di corrente media fornita durante il
g) sistema di segnalazione e controllo.
periodo T, in A;
5.1.2 Il sistema di protezione catodica deve fornire una f : fattore di utilizzazione, da assumere pari a 0,8;
corrente sufficiente a mantenere, in tutti i punti delle super-
C : capacità teorica di corrente dell'anodo, definita
fici da proteggere, i potenziali riportati in Tab 1.
come la corrente media fornita in 1 anno da 1
5.1.3 La densità di corrente di progetto deve essere fissata kg di anodo in (A × anno)/kg
in base alle condizioni ambientali di esercizio della piatta- Indicativamente i valori massimi del rendimento
forma. r dell'anodo sono:

5.1.4 La presenza di correnti vaganti (indotte dai processi • per anodi snelli: 0,9
di saldatura, dall'accoppiamento di elementi strutturali di • per anodi di altra forma: 0,8.
materiale differente, etc.) e la foro possibile interferenza
con il sistema di protezione catodica devono essere attenta- 5.1.10 L'anima e i supporti dell'anodo devono essere
mente considerate. dimensionati in modo da garantire la sua integrità durante
tutte le fasi della vita di progetto della piattaforma.
5.1.5 Strutture metalliche estranee alla struttura della piat-
taforma, che siano ad essa collegate elettricamente, devono 5.1.11 Deve essere previsto un sistema permanente di
essere considerate nel progetto del sistema di protezione segnalazione e di controllo per la misura del potenziale
catodica. nelle zone difficilmente ispezionabili.

Tabella 1 : Potenziali, in volt, per la protezione catodica

Elettrodo di riferimento
Tipo di acciaio
Cu/Cu SO4 Ag/Ag Cl Zn
Acciaio in ambiente aerobico:
a) limite superiore - 0,85 - 0,80 + 0,25
b) limite inferiore - 1,10 - 1,05 0,00

Acciaio in ambiente anaerobico


a) limite superiore - 0,95 - 0,90 + 0,15
b) limite inferiore - 1,10 - 1,05 0,00

Acciaio ad alta resistenza (carico di rottura a trazione >800 N/mm2)


a) limite superiore - 0,85 - 0,80 + 0,25
b) limite inferiore - 1,00 - 0,95 + 0,10

Piattaforme marine fisse 2004 69


Capitolo 10

5.1.12 Deve essere assicurato un efficace collegamento 6.1.3 Gli anodi del sistema devono essere disposti e scher-
elettrico fra gli anodi e la struttura da proteggere; a tal fine mati in modo da fornire una distribuzione di corrente uni-
sono consigliabili i collegamenti saldati. forme su tutte le superfici da proteggere.
Nella disposizione degli anodi deve essere posta particolare
cura ai giunti strutturali e devono essere evitati collega- 6.1.4 La piattaforma deve essere dotata di strumentazione
menti diretti a zone molto sollecitate. idonea alla misura dei potenziali.

Le saldature fra gli anodi e gli elementi strutturali devono 6.1.5 Il generatore elettrico deve essere provato per verifi-
essere effettuate secondo procedure conformi a quelle care che le connessioni elettriche siano adeguate e non ci
impiegate per la costruzione degli elementi stessi. siano stati danneggiamnti durante l'installazione.
5.1.13 La superficie degli anodi deve essere esaminata al I cavi e le connessioni elettriche devono essere attenta-
100% per verificare la totale assenza di incrostazioni o mente ispezionati per rilevare possibili difetti d'isolamento
difetti che ne compromettano l'efficienza. Le saldature che devono essere adeguatamente riparati.
degli attacchi degli anodi devono essere ispezionate e pro- Gli anodi devono essere ispezionati per verificare che
vate secondo le prescrizioni di cui al Cap 7 per strutture forma e materiale siano in accordo alle specifiche di pro-
secondarie. getto.

6 Protezione per mezzo di correnti 7 Prova di efficienza degli impianti


impresse
7.1
6.1
7.1.1 Dopo la messa in servizio di ciascun sistema di pro-
6.1.1 Il sistema di protezione contro la corrosione tezione catodica, deve essere effettuata una prova, per veri-
mediante correnti impresse deve soddisfare alle stesse pre- ficare che il potenziale della struttura sia compreso fra i
scrizioni di cui ai precedenti punti da [5.1.2] a [5.1.5]. valori richiesti.
Tale prova deve essere effettuata entro:
6.1.2 L'approvazione di tali sistemi è basata sulle informa-
zioni relative a: • 1 anno nel caso di sistemi ad anodi sacrificali
a) area delle superfici da proteggere; • 1 mese nel caso di sistemi a correnti impresse.
b) collegamenti elettrici; 7.1.2 L'apparecchiatura e la procedura per le prove, non-
c) densità di corrente; ché il numero delle misure di potenziale da eseguire
d) piano generale delle sistemazioni; devono essere approvati dal RINA.
e) anodi, schermatura degli anodi, raddrizzatori, cavi, col- 7.1.3 L'elettrodo di riferimento deve essere posizionato il
legamenti dei cavi e circuiti elettrici; più vicino possibile al punto della superficie scelto per la
f) sistema di segnalazione e controllo. misura.

70 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 11

CAPITOLO 11 OPERAZIONI IN MARE

1 Generalità 1.4.3 Devono essere soddisfatte le seguenti prescrizioni:


a) l'altezza metacentrica effettiva del complesso galleg-
1.1 Applicabilità giante deve essere di almeno 1 m;
b) l'inclinazione del complesso galleggiante dovuta al
1.1.1 Il presente Capitolo si applica a tutte le operazioni in vento massimo compatibile con lo svolgimento
mare necessarie per la costruzione, il trasporto e l'installa- dell'operazione, ai carichi di rimorchio e di ormeggio,
zione delle piattaforme, limitatamente agli aspetti di tali non deve superare i 5 gradi;
operazioni che possono influire sulla sicurezza della piatta-
c) il complesso galleggiante deve essere in grado di resi-
forma nel suo insieme o di alcuni suoi elementi.
stere a rapidi aumenti accidentali di sollecitazioni
1.1.2 Poiché le prescrizioni del presente Capitolo si riferi- durante i trasferimenti di grossi carichi.
scono a diversi tipi di strutture e a numerosissimi tipi di Le prescrizioni di cui in a), b) e c) possono essere trascurate
operazioni, si intende che i vari punti debbano essere appli- in casi particolari, purché siano adottate misure approvate
cati quando pertinenti in relazione al tipo di piattaforma e che garantiscano lo stesso livello di sicurezza.
di operazione in esame.
1.4.4 Prima di procedere ad ogni operazione per cui possa
1.1.3 Procedure e soluzioni differenti da quelle conside- essere critico il problema della stabilità, potrà essere richie-
rate saranno oggetto di esame caso per caso. sta una prova di stabilità secondo modalità preventivamente
concordate con il RINA.
1.2 Sorveglianza
1.5 Dispositivi elettrici e meccanici
1.2.1 Le operazioni in mare devono essere condotte
secondo procedure approvate e sotto la sorveglianza del 1.5.1 La piattaforma deve essere dotata di tutti i sistemi
RINA. necessari al suo completo controllo durante le operazioni
in mare.
1.3 Analisi strutturale 1.5.2 In relazione alla natura e alla complessità delle ope-
razioni, può essere richiesto uno studio apposito per la
1.3.1 I parametri caratterizzanti le condizioni ambientali scelta del sistema più idoneo a garantire la sicurezza del
di progetto per l'inizio e lo svolgimento delle singole opera- loro svolgimento.
zioni devono essere sottoposti all'approvazione del RINA e
riportati nel "Manuale delle operazioni in mare" (ved. 1.5.3 I dispositivi devono essere progettati, costruiti, instal-
[1.6.2]). lati e provati secondo le prescrizioni applicabili dei regola-
menti del RINA o di altri standard riconosciuti.
1.3.2 La determinazione dei carichi e dei loro effetti
durante le operazioni in mare deve essere svolta in accordo 1.6 Documentazione
con quanto esposto nei Capitoli 6 e 8.
1.6.1 Per quanto riguarda le prescrizioni generali relative
1.3.3 Quando la piattaforma o sue parti vengono soste- alla documentazione (vedere Cap 2, [4]).
nute da unità galleggianti, si dovrà verificare che siano
garantite le condizioni di vincolo previste, analizzando la 1.6.2 I "Manuali delle operazioni in mare" devono conte-
robustezza strutturale e il comportamento delle unità di nere la descrizione dettagliata delle operazioni ed essere
supporto. approntati con sufficiente anticipo sulla data prevista per
l'inizio delle stesse.
1.4 Stabilità idrostatica Tali Manuali devono comprendere tutti gli aspetti più
importanti, in condizioni sia normali che di emergenza, fra
1.4.1 Le prescrizioni del presente paragrafo si applicano al cui:
complesso galleggiante che può essere costituito da:
a) organizzazione e comunicazioni;
a) piattaforma; b) dispositivi e dotazioni interessate;
b) parti della piattaforma; c) limitazioni imposte da:
c) piattaforma o sue parti e unità di supporto. • condizioni ambientali
• resistenza strutturale
1.4.2 Il complesso galleggiante deve essere dotato di suffi-
ciente stabilità e riserva di spinta in tutte le fasi delle opera- • considerazioni di stabilità;
zioni in mare. d) procedure operative.

Piattaforme marine fisse 2004 71


Capitolo 11

2 Costruzione in condizione di galleg- 3 Trasporto


giamento
3.1 Generalità
2.1 Generalità
3.1.1 Il presente punto [3] si riferisce alle operazioni
2.1.1 Il presente punto [2] si riferisce alle operazioni necessarie a trasportare la piattaforma o le sue parti dal
necessarie a provvedere una sicura e stabile base per la luogo di costruzione o assemblaggio a quello di installa-
costruzione della piattaforma in condizione di galleggia- zione.
mento.
La base di costruzione può essere costituita da parti della 3.1.2 Devono essere analizzate:
piattaforma stessa o da unità di supporto, quali, ad esem- a) la struttura trasportata;
pio, chiatte.
b) le sistemazioni di rizzaggio;
2.2 Sistemi di ormeggio c) la piattaforma galleggiante;
d) le attrezzature di rimorchio;
2.2.1 Il sistema di ormeggio deve includere tutti i disposi-
tivi necessari a mantenere la piattaforma, durante la costru- e) ogni attrezzatura aggiuntiva impiegata.
zione, nella posizione prestabilita.
Il sistema di ormeggio deve essere progettato per resistere a 3.1.3 Per quanto riguarda i sistemi di strumentazione,
tutti i carichi pertinenti (ved. Capitolo 6). vedere i punti [1.5] e [2.3].

2.2.2 Nel progetto del sistema di ormeggio è necessario 3.2 Operazioni di trasferimento
tener conto delle prescrizioni di cui in Cap 4, [3.1.3] e
Cap 4, [3.1.5]. 3.2.1 Un'operazione di trasferimento include tutte le atti-
vità necessarie a spostare una piattaforma da una condi-
2.3 Strumentazione zione di supporto ad un'altra. Tali operazioni possono
essere condotte mediante sollevamenti, spinte, tiri o varia-
2.3.1 Per quanto riguarda le prescrizioni generali, vedere zioni di zavorramento di piattaforme galleggianti.
[1.5].
3.2.2 Nel caso che l'operazione preveda l'impiego di
2.3.2 Per tenere efficacemente sotto controllo la piatta-
chiatte o altri galleggianti analoghi, deve essere realizzato
forma durante la costruzione, può essere necessario ricor-
un sistema di ormeggio che consenta alla chiatta di essere
rere a strumentazione atta a rilevare:
posizionata accuratamente e di costituire una base di
a) carichi e deformazioni; appoggio stabile. Deve essere inoltre condotto uno studio
b) condizioni ambientali; sulla galleggiabilità della chiatta, per verificare che le con-
dizioni di sostegno siano soddisfacenti in tutte le fasi
c) condizioni di zavorra e stabilità; dell'operazione.
d) inclinazione, assetto e immersione.
3.2.3 Le tolleranze delle slitte, dei supporti, etc. devono
2.3.3 Gli strumenti più importanti devono essere duplicati. essere tali da evitare, in qualunque fase dell'operazione,
sovratensioni nella struttura conseguenti a inefficiente con-
2.3.4 Tutti gli strumenti impiegati devono essere provati e dizione di vincolo.
tarati a soddisfazione del RINA prima dell'inizio dell'opera-
zione.
3.3 Operazioni di rimorchio
2.4 Dotazioni per operazioni particolari
3.3.1 Devono essere analizzate le risposte di movimento
2.4.1 I sistemi e le dotazioni usati per operazioni partico- della piattaforma rimorchiata, secondo le condizioni
lari, come posizionamento di ponti, installazione di ambientali e i carichi di cui ai Capitoli 5 e 6.
moduli, etc., devono essere descritti accuratamente per per-
mettere il corretto svolgimento delle operazioni e la valuta- 3.3.2 Le sistemazioni e la forza di rimorchio devono
zione dei carichi imposti alle strutture. essere tali da garantire il governo della piattaforma rimor-
chiata in condizioni sfavorevoli di mare, vento e corrente e
2.4.2 Deve essere presentata al RINA la seguente docu- in acque che presentino difficoltà di manovra.
mentazione:
3.3.3 Le sistemazioni di rimorchio devono essere proget-
a) descrizione delle dotazioni;
tate in modo che un eventuale cedimento da sovraccarico
b) piani generali; non si verifichi nella piattaforma rimorchiata.
c) calcoli di robustezza;
3.3.4 Devono essere considerati gli effetti della forza di
d) specifiche dei materiali; rimorchio, del vento, delle operazioni di zavorramento, etc.
e) specifiche di costruzione e installazione. sull'assetto/inclinazione della piattaforma.

72 Piattaforme marine fisse 2004


Capitolo 11

3.3.5 Devono essere adottati adeguati provvedimenti per l'influenza delle possibili imprecisioni nella conoscenza
poter disporre di attendibili previsioni meteorologiche della profondità dell'acqua, della topografia del fondo
prima e durante il trasporto. marino e della presenza di ostacoli su di esso.
Le condizioni ambientali ammissibili per dare inizio alle Devono essere evitati movimenti bruschi o di sensibile
operazioni devono essere stabilite caso per caso. ampiezza nell'istante del contatto del jacket con il fondo
del mare.
4 Installazione
4.4 Penetrazione e livellamento
4.1 Generalità
4.4.1 L'impianto di zavorra deve permettere un sicuro
4.1.1 Le operazioni necessarie a installare la piattaforma abbassamento e una sicura penetrazione del jacket. Il pro-
possono essere costituite da posizionamento, assestamento, cesso di zavorramento durante le fasi più delicate deve
battitura dei pali, etc. essere reversibile.

4.1.2 Nel caso in cui le operazioni di installazione pos- 4.4.2 La capacità dell'impianto di zavorra deve garantire il
sano originare sovraccarichi nei componenti strutturali, sarà raggiungimento della prefissata penetrazione anche in pre-
necessario rilevare e controllare gli effetti di tali sovraccari- senza di terreni caratterizzati da resistenza alla penetra-
chi. zione superiore a quella prevista. Inoltre tale impianto deve
essere in grado di realizzare uno zavorramento asimmetrico
4.1.3 Per quanto riguarda le prescrizioni generali relative
per mantenere l'inclinazione del jacket nei limiti prestabiliti
alla strumentazione di installazione, vale quanto detto in
anche in presenza di variazioni di compattezza del terreno
[1.5] e [2.3]. La strumentazione impiegata per il controllo
nell'area coperta dalle fondazioni.
della piattaforma durante l'installazione può comprendere
dispositivi atti ad effettuare misurazioni di immersione,
penetrazione/assestamento, inclinazione, livello di zavorra 4.5 Installazione dei pali
e parametri relativi alle condizioni ambientali.
4.5.1 Le operazioni di installazione dei pali devono essere
progettate ed eseguite in modo da evitare il deterioramento
4.2 Varo e “upending” delle caratteristiche meccaniche dei vari strati di terreno
4.2.1 Nel caso sia previsto di varare il "jacket" (traliccio attraversati.
tubolare) di una piattaforma, la chiatta deve essere dotata di
4.5.2 La sequenza di installazione dei pali deve garantire
apposite attrezzature per tale operazione. Le vie di corsa e
una sufficiente stabilità al jacket per l'intera durata dell'ope-
il bilancino di varo devono essere analizzati dal punto di
vista della funzionalità e della robustezza strutturale. razione.

4.2.2 Il progetto del varo deve evitare che in qualsiasi 4.5.3 Devono essere predisposti idonei strumenti atti alla
istante dell'operazione le sollecitazioni imposte alla strut- valutazione dell'energia fornita al palo e del corrispondente
tura superino i valori ammissibili. avanzamento.

4.2.3 Il jacket predisposto al varo deve essere fornito di 4.5.4 La manovra di "jetting" (perforazione a getto) è
sufficiente riserva di spinta per compensare eventuali usualmente accettabile soltanto all'interno di un palo prein-
imprecisioni nel calcolo dei pesi e delle spinte. stallato sino ad una profondità che non possa influenzare il
terreno all'estremità del palo stesso.
4.2.4 Deve essere verificato che il jacket sia stabile
Sotto tale estremità è permessa soltanto la perforazione
durante e dopo le fasi di varo e upending e che i fondali
controllata con fluidi di perforazione attentamente selezio-
siano sufficienti a evitare impatti e incagli.
nati.
4.2.5 Le casse di spinta, i supporti e le altre dotazioni
devono avere adeguata robustezza strutturale in relazione 4.5.5 La posa del materiale di riempimento dello spazio
compreso tra palo e foro deve essere attentamente proget-
alle forze cui vengono sottoposti durante le operazioni. In
tata. Tale materiale deve avere pompabilità e tempo di
particolare, le casse di spinta che sono soggette a pressione
idrostatica devono essere attentamente ispezionate per rile- presa compatibili con il corretto svolgimento dell'opera-
zione.
vare imperfezioni che ne riducano la resistenza strutturale.
4.5.6 Durante la trivellazione del foro per l'installazione
4.3 Posizionamento e affondamento del palo e la posa del materiale di riempimento, le pressioni
del fluido nel foro devono essere compatibili con il limite di
4.3.1 Il jacket deve essere posizionato entro l'area predi-
fratturazione delle formazioni attraversate e con la stabilità
sposta. Nel caso che sia stata effettuata una preparazione
delle pareti del foro.
del fondo marino, la tolleranza nel posizionamento deve
essere stabilita in base all'estensione e alla natura della pre-
parazione. 4.6 Riempimento dei vuoti
4.3.2 L'affondamento del jacket deve essere controllabile 4.6.1 Per quanto riguarda le prescrizioni generali circa il
in maniera continua. Deve essere attentamente considerata materiale di riempimento, vedasi Cap 9, [3.2.7].

Piattaforme marine fisse 2004 73


Capitolo 11

4.6.2 Il riempimento deve essere effettuato avendo cura di deve essere posta nella valutazione degli effetti dinamici
rimanere entro sollecitazioni inferiori a quelle ammissibili dei carichi.
nei confronti della integrità della struttura e della fonda-
zione. 5.3.2 Per tutte le operazioni deve essere verificata la fun-
Il sistema scelto deve essere in grado di rimuovere l'acqua e zionalità e la robustezza strutturale delle attrezzature
trasportare una quantità sufficiente di materiali di riempi- impiegate, quali:
mento nelle posizioni volute.
a) gru;

5 Costruzione in mare aperto b) pontoni a gru;


c) sistemi di ormeggio;
5.1 Generalità
d) brache e grilli;
5.1.1 La costruzione in mare aperto comprende le opera-
e) distanziatori.
zioni necessarie al completamento della piattaforma una
volta che sia stata fissata al fondo del mare.
5.3.3 I riscontri e le guide, predisposti per assicurare un
posizionamento graduale delle parti sollevate, devono
5.2 Installazione delle parti strutturali essere di adeguata robustezza e costruiti in modo che
5.2.1 Le tolleranze geometriche delle parti strutturali da sovraccarichi accidentali non si traducano in danneggia-
installare (parti di ponti, moduli, strutture di supporto, etc.) menti delle strutture primarie della piattaforma.
devono essere accuratamente studiate prima dell'inizio di
ciascuna operazione. 5.4 Operazioni particolari
5.2.2 Dopo l'installazione di ciascuna parte strutturale,
5.4.1 Sono considerate operazioni particolari quelle
deve essere verificato che la condizione di vincolo realiz-
necessarie per installare speciali componenti della piatta-
zata corrisponda a quella progettata.
forma, come conduttori, sistemi di protezione contro lo
scour, sistemi di drenaggio, risers, etc.
5.3 Sollevamento
Tali operazioni saranno considerate caso per caso in rela-
5.3.1 Deve essere verificato che le strutture da sollevare zione al loro grado di influenza sull'integrità delle strutture
siano della necessaria robustezza. Particolare attenzione e delle fondazioni.

74 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 1

APPENDICE 1 PROVE PER QUALIFICA DEI PROCEDIMENTI DI


SALDATURA

1 Generalità Alle provette a sezione rettangolare per le prove di trazione


trasversale e di piega deve essere asportato il sovrametallo
della saldatura su entrambe le superfici.
1.1
2.2 Provette a sezione rettangolare per
1.1.1 Devono essere sottoposte al RINA per preventivo
esame e considerazione le specifiche applicative dei proce- prova di trazione trasversale (TT)
dimenti di saldatura da qualificare, stese in forma adeguata- 2.2.1 Devono avere di regola spessore uguale a quello del
mente dettagliata in modo da consentirne una completa saggio da cui provengono, ridotto solo di quanto necessario
valutazione entro i limiti di impiego proposti. per la lavorazione delle superfici, nel limite di 1 mm su
ogni superficie. La lunghezza è stabilita in dipendenza delle
1.1.2 Le prove per la qualifica devono essere eseguite in esigenze della macchina di prova. Le altre dimensioni e la
accordo con le norme di cui in Cap 7, [3.6] e con quelle geometria della provetta sono indicate nella Fig 1.
della presente Appendice 1 e in modo da rispecchiare esau-
rientemente le specifiche applicative. In particolare, per 2.3 Provette a sezione cilindrica per prova di
quanto concerne la validità delle modalità di esecuzione ai
fini della qualifica delle posizioni di saldatura previste nella
trazione longitudinale (TL)
produzione, si applicano le disposizioni di cui in Cap 7, 2.3.1 La posizione di prelievo e le dimensioni delle pro-
Tab 8. vette sono indicate in Fig 2.
Le prove eseguite su giunti realizzati a completa penetra-
zione, qualificano, nei limiti delle posizioni e dei parametri 2.4 Provette per le prove di piega al diritto
di saldatura dei quali esse sono rappresentative, anche i (PD), al rovescio (PR) e laterale (PL)
giunti proposti a penetrazione parziale.
2.4.1 Come indicato nel particolare (a) di Fig 3, le provette
1.1.3 Il tipo ed il numero delle prove richieste per i saggi PD e PR devono avere di regola uno spessore di 25 mm
di qualifica sono indicati in Cap 7, Tab 7 e sono illustrati ovvero, se minore, uno spessore uguale a quello del saggio
nelle varie figure della presente Appendice 1. dal quale provengono, ridotto solo di quanto necessario per
la lavorazione della superficie in estradosso, nel limite di 1
1.1.4 I requisiti da ottenere dalle prove di cui in [1.1.3] mm; la larghezza deve essere uguale a circa due volte lo
sono quelli specificati in Cap 7, [3.6.9]. spessore s della provetta.
Come indicato nel particolare (b) di Fig 3, le provette PL
1.1.5 A soddisfacente conclusione delle prove, deve devono avere uno spessore di 10 mm e una larghezza
essere redatta e presentata al RINA la specifica definitiva di uguale allo spessore del saggio dal quale provengono,
applicazione dei singoli procedimenti, aggiornata con le ridotto solo di quanto necessario per la lavorazione delle
eventuali rettifiche conseguenti alle prove di qualifica e cor- superfici, nel limite di 1 mm su ogni superficie. Per tutti i
redata dalle risultanze delle prove medesime. tipi di provetta PD, PR e PL, la lunghezza è stabilita in rela-
zione alle condizioni di prova.
2 Lavorazione delle provette
2.5 Provette per prove di resilienza Charpy
V (KV)
2.1 Premessa
2.5.1 Le provette per le prove di resilienza Charpy V
2.1.1 Le posizioni di prelievo, la geometria e le dimen- devono avere le dimensioni standard delle provette con
sioni delle provette per le prove di cui in [1.1.3] sono indi- intaglio a V previste dalle norme ISO, come indicato nel
cate nei seguenti punti da [2.2] e [2.5]. Provette di particolare (a) di Fig 4; l'intaglio deve essere realizzato con
dimensioni diverse, conformi a norme riconosciute, pos- lavorazione di macchina su una delle facce della provetta
sono essere ammesse a giudizio del RINA. perpendicolari alle superfici originali del saggio dal quale
Le provette devono essere portate a dimensione con lavora- proviene la provetta stessa.
zioni meccaniche accurate; le superfici di tutte le provette, Nel particolare (b) di Fig 4 sono indicate le posizioni di pre-
nonché i bordi di quelle a sezione rettangolare, devono lievo della provetta, a seconda che l'intaglio sia praticato in
risultare, nelle parti utili, adeguatamente lisce ed esenti da centro saldatura (S) o sulla linea di fusione (LF) o su zona
incisioni ed irregolarità che possano influenzare l'esito termicamente alterata dalle saldature (ZTAi) ad 'i' mm dalla
delle prove. linea di fusione.

Piattaforme marine fisse 2004 75


Appendice 1

Figura 1

S : 12

R=5
= =

0
a 30 b a : 10

Figura 2

7: 8
7: 8

(a) (b)

50

R=5
10
B

10 10 (c)
A 60

Ae B da stabilire in relazione alle dimensioni degli afferraggi della macchina per la prova di trazione

76 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 1

Figura 3

10

PIEGA LATERALE

S
(b)

PIEGA AL DRITTO/ROVESCIO

S
(a)
S = spessore del saggio di prova

2.6 Sezioni per esami macrografici (M) e per 3 Saggi di prova


rilievo delle durezze (HV5)
3.1 Generalità
2.6.1 Le sezioni devono avere uno spessore uguale a
3.1.1 I saggi di prova devono essere costituiti, a seconda
quello del saggio dal quale provengono, in modo da costi- del loro tipo, da spezzoni di lamiera o di tubo in acciaio di
tuire sezioni trasversali di esso; il sovrametallo della salda- tipo e spessore appropriati ai limiti applicativi per i quali la
tura deve essere mantenuto su entrambe le superfici. La qualifica del procedimento è richiesta ed aventi dimensioni
sezione deve estendersi nel senso della larghezza del sag- sufficienti al ricavo delle provette occorrenti per le prove,
gio di origine per un tratto pari almeno alla larghezza della con margine per eventuali riprove e comunque non infe-
saldatura da ciascun bordo di essa. riori a quelle indicate nelle figure alle quali si fa riferimento
in seguito per i diversi tipi di saggio.
La superficie di una delle sezioni deve essere pulita e sotto-
posta ad attacco macrografico appropriato in modo da evi- 3.2 Saggi con giunti testa-testa
denziare chiaramente la zona fusa e le zone termicamente
3.2.1 La posizione di prelievo delle provette per le prove
alterate dalla saldatura.
meccaniche è indicata nei particolari (a) e (b) della Fig 6,
Su detta sezione devono essere eseguiti rilievi di durezza rispettivamente per i saggi su spezzoni di lamiera e per
quelli su spezzoni di tubo.
con impronta Vickers e carico di 50 N, posizionati 1 mm al
di sotto delle superfici, come indicato nella Fig 5. Di regola
devono essere eseguiti almeno 6 rilievi nella zona fusa; altri
3.3 Saggi con giunti d'angolo a completa
rilievi devono essere eseguiti nelle zone termicamente alte-
penetrazione tra spezzoni di lamiera
rate, partendo dalla linea di fusione, a distanza di 0,5 mm 3.3.1 La posizione di prelievo delle provette per le prove
l'uno dall'altro fino al materiale base inalterato. meccaniche è indicata nella Fig 7.

Piattaforme marine fisse 2004 77


Appendice 1

Figura 4

55 10

R=0,25

10
(a)

2
45

S
>45

(b) ZTA5
LF
ZTA2
LF S LF
S
>45

> 45 > 45
ZTA2
ZTA5
ZTA2
>45

LF
LF
S S

ZTA5
>45

L’orientamento e la posizione dell’intaglio devono essere stabiliti con esame macrografico

3.4 Saggi con giunti d'angolo a completa tutta la gamma di diametri fino a 300 mm, mentre
penetrazione tra spezzoni di tubo quelli aventi diametro uguale o superiore a 400 mm
qualificano tutti i tubi della gamma di diametri da
3.4.1 300 a 500 mm.
a) La saldatura tra i due spezzoni di tubo costituenti il sag- • I tubi di diametro uguale o superiore a 600 mm qua-
gio deve avere lunghezza non inferiore a 400 mm e lificano tutti i giunti di tubi aventi diametro mag-
deve comprendere tutta una metà (ore 6 ÷ 12) della cir- giore di 500 mm.
conferenza del tubo che si intesta, estendendosi almeno Le geometrie di intersezione più favorevoli di quelle
60 mm oltre le ore 6 e 12. I diametri e gli spessori degli adottate nel saggio di prova si intendono automatica-
spezzoni di tubo costituenti i saggi devono essere rap- mente qualificate.
presentativi dei giunti da realizzare in produzione, in
L'esecuzione del saggio, a seconda delle applicazioni
generale secondo i criteri seguenti:
per le quali la qualifica è intesa, deve essere con tubo
• I tubi che si intestano aventi lo spessore maggiore continuo in posizione verticale, come indicato nel parti-
qualificano anche quelli di spessore minore. Saggi colare (a) della Fig 8, per una qualifica senza limita-
di prova di spessore compreso tra 8 e 12 mm qualifi- zioni, oppure con tubo continuo in posizione
cano tutta la gamma di spessori inferiori o uguali a orizzontale, come indicato nel particolare (b) della
12 mm. Fig 8, per una qualifica limitata ai giunti da saldarsi con
• I tubi che si intestano aventi diametro inferiore o tubo continuo avente angolo non superiore a 30°
uguale a 300 mm sono considerati rappresentativi di rispetto all'orizzontale.

78 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 1

Il giunto saldato deve essere sottoposto ad esame con Per i diametri e per gli spessori dei tubi da provare, vale
metodo ultrasonico con modalità approvate; per la sua quanto indicato nel precedente comma (a).
accettazione il giunto deve risultare sostanzialmente Dal suddetto saggio alternativo devono essere ricavate
esente da difetti. le provette per le prove specificate nel precedente
comma (a).
Devono essere quindi ricavate, in accordo con quanto
indicato in 2, le provette e le sezioni necessarie per le
prove e i controlli seguenti: 3.5 Saggio con giunto d'angolo senza cian-
frino (richiesto solo per cordoni di lato
• esame macrografico su sezione nelle tre posizioni uguale o inferiore a 12 mm)
all'incirca corrispondenti alle ore "12", "3" o "9", "6",
con rilievi della durezza HV5 in un sufficiente 3.5.1 Un saggio come quello indicato nella Fig 10 deve
numero di punti in S, LF e ZTA; essere eseguito con la combinazione lato del cordone-spes-
sore ritenuta più idonea dal RINA e più significativa tra
• prove di resilienza KV su provette con intaglio in S, quelle previste nella specifica da qualificare.
LF, ZTA2 e ZTA5 ricavate nell'intorno delle posizioni
Il cordone in prova deve essere controllato con esame
corrispondenti alle ore "3" o "9".
magnetoscopico con modalità approvate; per l'accettazione
b) Per qualifiche senza limitazioni, in alternativa al saggio il cordone deve risultare sostanzialmente esente da difetti.
previsto nel precedente comma (a), può essere eseguito Devono quindi essere ricavate, a circa 50 mm dalle estre-
un saggio con giunto tubolare testa-testa provvisto di mità, due provette per l'esame macrografico, su sezione e
schermo alla accessibilità, come quello indicato nella per un sufficiente numero di rilievi di durezza HV5 in salda-
Fig 9, da saldare in posizione inclinata di 45° rispetto tura, nella linea di fusione ed in zona termicamente alte-
alla orizzontale. rata.

Figura 5
1

1
1

a) 1
b)
1
ZTA
1
1

0,5 c)

Piattaforme marine fisse 2004 79


Appendice 1

Figura 6

TT
50

PD o PL
RESILIENZE

S
LS M+HV5
LS
TT PD o PL ZTA2
ZTA2 ZTA5

ZTA5

TL (b)

PD o PL

TT
50
M+HV5

(a)

Figura 7

ZE
LIEN
RESI

V5
M+H

ZTA5
ZTA2
LF
S

80 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 1

Figura 8

12

0
30
3o9

30
12

:45
6
: 45
30
6 3o9

30 (*)
(*) 0
(a)
(b)

* Questi tubi possono essere sostituiti da lamiere calandrate aventi caratteristiche analoghe, di estensione
tale da simulare realisticamente i tubi stessi

Figura 9

* Schermo all’accesibilità
*
30
37

13
3

D
5

15
0
5
1,
S

D = diametro del tubo da provare

S = spessore del tubo da provare

Piattaforme marine fisse 2004 81


Appendice 1

Figura 10

V5
M+H

200

400

300

82 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 2

APPENDICE 2 PROVE DI QUALIFICA DEI SALDATORI IMPIEGATI


PER PROCEDIMENTI DI SALDATURA MANUALI E
SEMIAUTOMATICI

1 Generalità e procedure tore deve essere qualificato per il giunto di cui trattasi con
ciascuno di detti procedimenti; altrimenti per essi devono
essere impiegati differenti saldatori qualificati.
1.1
Le qualifiche conseguite sono valide nei limiti per esse pre-
1.1.1 Le qualifiche rilasciate secondo la seguente proce- visti dalle rispettive certificazioni, in accordo con le indica-
dura salvo quando sia diversamente stabilito, si intendono zioni di cui in [1.1.2] ed alle Tabelle ivi richiamate,
limitate ai procedimenti di saldatura delle costruzioni per le semprechè, nelle applicazioni previste nelle qualifiche
quali siano state richieste dal Costruttore. stesse non intervengano una o più delle seguenti variazioni,
L'estensione a costruzioni diverse è di esclusiva pertinenza per coprire le quali, si rende necessaria una nuova quali-
del RINA che in particolare valuterà la sostanziale corri- fica.
spondenza delle specifiche dei procedimenti di saldatura ai • Procedimenti di saldatura:
quali le qualifiche sono relative. qualsiasi variazione del tipo di procedimento.
Il Costruttore deve precisare i procedimenti di saldatura • Direzione della saldatura:
approvati per i quali i saldatori vengono presentati. I salda- da verticale ascendente a verticale discendente e vice-
tori impiegati nelle prove di qualifica dei procedimenti di versa
saldatura sono automaticamente qualificati per le stesse
• Spessori s:
tecniche e per le stesse posizioni di saldatura a buon esito
di dette prove. da s > 3mm a s ≤ 3mm
• Caratteristiche elettriche (solo per procedimenti sotto
1.1.2 Le qualifiche si suddividono: gas protettivo):
• secondo i procedimenti di saldatura manuale (con elet- il passaggio da spray are, arco globulare o arco pulsato,
trodi rivestiti e/o TIG) e semiautomatiche con filo nudo a short arc o viceversa.
o con filo animato (ved. Tab 1);
• Preparazione dei lembi:
• secondo le classi stabilite in dipendenza del tipo di
una riduzione dell'angolo del cianfrino superiore a 5°
giunto e della tecnica di saldatura dei saggi di prova
(ved. Tabelle 1 e 2);
• secondo le posizioni di saldatura dei saggi di prova 2 Saggi di prova
(ved. Tab 3).
2.1 Generalità
Nelle Tabelle 1, 2 e 3 sono elencate per le suddette suddi-
visioni, le sigle che le caratterizzano, i saggi richiesti e le 2.1.1
applicazioni per le quali il saldatore, a buon esito delle
a) I saggi richiesti secondo la classe di qualifica e gli esami
prove, viene abilitato; eventuali applicazioni diverse
e le prove da eseguire sugli stessi sono indicati in Tab 1.
saranno considerate caso per caso. Le qualifiche sono
La saldatura dei saggi deve essere eseguita nella posi-
valide per il solo procedimento di saldatura impiegato nelle
zione o nelle posizioni di saldatura individuative della
prove.
qualifica richiesta (ved. Cap 7, Tab 8, nota (4)).
Il significato delle sigle individuative delle posizioni di sal-
b) La saldatura dei saggi deve essere realizzata nelle con-
datura è quello indicato in Cap 7, Tab 8, Nota (4).
dizioni richieste nelle specifiche dei procedimenti di
Fatta eccezione per la classe 5^ e per la posizione 6GR, le saldatura applicabili. Per i saggi da saldare da entrambi i
altre classi e posizioni non hanno carattere progressivo e lati, le saldature devono essere realizzate nella posi-
pertanto, per ottenere la qualifica in una data classe o posi- zione prevista per ciascun lato.
zione, non è necessario avere acquisito la qualifica nella
Tutti i saggi devono essere saldati senza piatto di soste-
classe o nella posizione individuata dal numero inferiore.
gno al rovescio.
Invece la classe 5^ e la posizione 6GR ad essa connessa,
relative all'esecuzione di giunti di tubi costituenti nodo c) Durante la saldatura dei saggi devono essere effettuate,
(detti anche giunti tubolari speciali) hanno come condi- per ogni passata, almeno una interruzione con conse-
zione la preventiva qualifica in classe 3^ (saldatori per tubi) guente ripresa. Interventi con mezzi meccanici, come la
associata alle posizioni 2G + 5G oppure alla posizione 6G. molatura, possono essere ammessi a richiesta del salda-
tore che effettua le prove, solo se in numero limitato e
1.1.3 Quando per la realizzazione dei giunti è previsto nei casi in cui risulti evidente che i difetti non sono da
l'impiego di più di un procedimento di saldatura, il salda- imputare all'operatore stesso.

Piattaforme marine fisse 2004 83


Appendice 2

I tempi impiegati per la saldatura dei saggi di prova d) Il materiale base componente dei saggi di prova deve
devono essere ragionevolmente corrispondenti a quelli essere acciaio saldabile al C o al C-Mn.
ritenuti usuali nella normale produzione per la saldatura Tipo e dimensioni dei saggi sono indicati nei seguenti
di giunti analoghi. punti da [2.2] a [2.4].

Tabella 1 : Classi e procedimenti - saggi relativi

Controlli non distruttivi e prove


Classe Tipo di saggio da effet- da effettuare sui saggi
Tipo di procedimento
RINA (1) tuare (1) Prove di
Esame visivo Raggi X Esame macro
piega
M Manuale (2)
Semiautomatico con filo Testa-testa di lamiera con
S 3 PL
1 nudo preparazione a V ( Fig 1) SI SI -
senza ripresa a rovescio
Semiautomatico con filo
F 3 PL
animato
M Manuale (2)
Testa-testa di lamiera con
Semiautomatico con filo
S preparazione a V o a X 3 PL
2 nudo SI SI -
( Fig 1) con ripresa a rove-
Semiautomatico con filo scio
F 3 PL
animato
M Manuale (2)
Testa-testa di tubi con
Semiautomatico con filo preparazione a V senza
S 3 PL
3 nudo ripresa a rovescio ( Fig. 2 SI SI -
(a)) Diametro esterno D >
Semiautomatico con filo 100 mm
F 3 PL
animato
M Manuale (2)
Testa-testa di tubi con
Semiautomatico con filo preparazione a V senza
S 3 PL (5)
4 nudo ripresa a rovescio (Fig 2 SI SI -
(b)) Diametro esterno D ≤
Semiautomatico con filo
F 100 mm 3 PL (5)
animato
M Manuale
Giunto tubolare inclinato N° 3 Sezioni
Semiautomatico con filo
S ( App 1, Fig 8 (a) o App1, nelle posi-
5 nudo SI (3)
Fig 9) saldato senza zioni ore 6, 9
Semiautomatico con filo ripresa a rovescio e 12 (4)
F
animato
(1) Abilitano al tipo di giunto usato nel saggio di prova e a quelli che sono considerati presentanti difficoltà ad esso assimilabili o
minori (ved. [1.1.2] e Tab 2).
(2) L'effettuazione delle prove di piega può essere richiesta, nel caso di dubbi relativi all'esame radiografico, dal tecnico del RINA
a giudizio del quale saranno stabiliti il tipo e la posizione di prelievo delle relative provette.
(3) Si deve eseguire l'esame con ultrasuoni in luogo dell'esame radiografico.
(4) Possono essere richiesti esami macrografici aggiuntivi, in caso di dubbi all'esame con ultrasuoni, a giudizio del tecnico del
RINA.
(5) Per spessori inferiori a 10 mm, in luogo delle prove di piega laterale (PL), sono indicate due prove di piega al diritto (PD) e due
prove di piega al rovescio (PR).

84 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 2

Tabella 2 : Tipi di giunti alla cui esecuzione abilitano le singole classi di qualifica

CLASSI
TIPI DI GIUNTI
1^ 2^ 3^ 4^ 5^
Giunti testa-testa di lamiere e di tubi di diametro superiore a 600 mm, saldati da
X X X X
entrambi i lati, e giunti d'angolo senza cianfrino
Giunti testa-testa di lamiere e di tubi di diametro superiore a 600 mm, saldati da un
X X X
solo lato, e giunti d'angolo senza cianfrino
Giunti testa-testa di tubi di diametro superiore a 100 mm X X
Giunti testa-testa di tubi di diametro uguale o inferiore a 100 mm X
Giunti tubolari saldati da entrambi i lati o giunti tubolari perpendicolari saldati da un
X X
solo lato
Giunti tubolari saldati da un solo lato X

Tabella 3 : Posizioni di saldatura alle quali abilitano le singole posizioni adottate per la saldatura dei saggi di prova

POSIZIONI DI SALDATURA QUALIFICATE (2)


Tipo dei saggi Posizioni di sal- Tipo di giunti per lamiere Tipo di giunti per tubi
eseguiti alle datura dei saggi
prove (1) Testa-testa e
D'angolo senza Giunti tubolari
d'angolo con Testa-testa D’angolo
cianfrino (nodi)
cianfrino
1G 1G 1F-2F - - -
2G 2G 1F-2F - - -

Giunti tra spez- 3G 3G 3F - - -


zoni di lamiera 4G 4G-2G 1F-2F-4F - - -
1G-3G-4G Tutte Tutte - - -
1G-3G 1G-2G-3G 1F-2F-3F - - -
1G 1G 1F-2F 1G 1F-2F -
2G 2G 1F-2F 2G 1F-2F -
Giunti tra spez-
5G 1G-3G-4G Tutte 1G-5G Tutte -
zoni di tubo
6G Tutte Tutte Tutte Tutte -
6GR (3) Tutte Tutte Tutte Tutte Tutte
(1) Per il significato delle sigle relative alle posizioni di saldatura indicate in Tabella, ved. Cap 7, Tab 8, Nota (4).
(2) Per saldature in posizioni intermedie rispetto a quelle standard indicate in tabella e che si discostano da esse per più di 15°, i
saggi di prova, ai fini della qualifica, devono essere eseguiti in entrambe le posizioni standard entro le quali è compresa la posi-
zione intermedia considerata.
(3) Si tratta di un giunto tubolare speciale (nodo), di cui in App 1, [2.4], riservato ai soli saldatori qualificati per la classe 3^ (tubi)
nelle posizioni 2G e 5G o nella posizione 6G.

2.2 Qualifica nelle classi 1^ e 2^ (saldatori indicati nella Tab 1.


per giunti tra lamiere) L'esame radiografico deve essere eseguito secondo
modalità approvate. I saggi non devono presentare
2.2.1 difetti esterni od interni come cricche o incollature,
a) Il tipo e le dimensioni dei saggi di prova sono quelli penetrazioni incomplete od eccessive, incisioni margi-
indicati nella Fig 1. nali e irregolarità di maglia accentuate, inclusioni di
scoria o gas non casuali; all'esame radiografico il Tec-
L'angolo del cianfrino e la distanza al vertice (del sag- nico del RINA può accettare imperfezioni di minore
gio) devono essere quelli previsti dalla specifica o dalle entità di massima nei limiti indicati nella Tab 4.
specifiche di saldatura.
Le prove di piega devono essere effettuate nelle seguenti
b) I controlli e le prove da effettuate sui saggi sono quelli condizioni:

Piattaforme marine fisse 2004 85


Appendice 2

• angolo di piega α ≥ 120°, con diametro del mandrino Non sono ammesse segnalazioni di qualsiasi lunghezza
d = 3 volte lo spessore della provetta aventi altezza d'eco superiore al 50% della curva di
riferimento (costruita con l'eco del foro campione
• angolo di piega α = 180°, con diametro del mandrino avente altezza in prima riflessione uguale al 75%
d = 4 volte lo spessore della provetta. dell'altezza dello schermo). Segnalazioni aventi altezza
d'eco tra il 20% e il 50% della curva di riferimento e
Sull'estradosso delle provette, dopo la piega, non devono attribuibili ad imperfezioni tridimensionali possono
comparire più di due difetti in ogni direzione la cui lun- essere accettate, a giudizio del Tecnico del RINA, in
ghezza globale deve risultare non superiore a 3 mm. Non generale se singolarmente estese non più di 5 mm, con
vengono presi in considerazione gli eventuali difetti gene- una distanza minima di 90 mm tra due segnalazioni
rati da irregolarità esistenti prima della prova sui lembi delle consecutive e senza limitazioni riguardo al numero
provette. totale delle stesse sulla lunghezza del saggio.
Dal saggio devono essere prelevate tre sezioni per
2.3 Qualifica nelle classi 3^ e 4^ (saldatori esame macrografico nelle posizioni corrispondenti alle
per tubi) ore 6 - 9 e 12 ed eventualmente in altre posizioni a giu-
dizio del Tecnico del RINA, nel caso di dubbi in merito
2.3.1 all'interpretazione delle risultanze dell'esame ultraso-
nico. La preparazione delle provette deve essere ese-
a) Il tipo e le dimensioni dei saggi di prova sono quelli
guita come detto in App 1, [2.6]. Le sezioni esaminate
indicati nella Fig 2 (a), per le qualifiche nella classe 3^,
devono risultare esenti da difetti interni con le varie pas-
e nella Fig 2 (b), per le qualifiche nella classe 4^.
sate di forma regolare e correttamente compenetrate.
L'angolo del cianfrino e la distanza al vertice dei saggi
devono essere quelli previsti dalla specifica o dalle spe-
cifiche di saldatura. 3 Validità della qualifica nel tempo
b) I controlli e le prove da effettuare sui saggi sono quelli
indicati nella Tab 1. 3.1 Generalità
Per gli esami visivo e radiografico e per le prove di piega
valgono le condizioni ed i requisiti, indicati in [2.2] (b), 3.1.1 Il periodo di validità di una qualifica è di due anni a
per le qualifiche nelle classi 1^ e 2^. partire dalla data del superamento delle prove. La qualifica
può essere rinnovata alla scadenza di tale periodo biennale
e cosi successivamente, previo buon esito delle prove di
2.4 Qualifica nella 5^ (saldatori per giunti convalida, che in generale sono quelle previste per la quali-
tubolari speciali) fica, con eventuali attenuazioni a giudizio del RINA.

2.4.1 3.1.2 Il rinnovo della qualifica anche nel suo normale


a) Il saggio di prova da eseguire deve essere del tipo indi- corso di validità è richiesto quando un saldatore non venga
cato, con le relative dimensioni, in App 1, Fig 8 (a) utilizzato, per il tipo di procedimento per il quale è stato
oppure del tipo indicato in App 1, Fig 9 . qualificato o per procedimenti analoghi, per un periodo
superiore a 3 mesi.
Per il primo tipo, il tubo continuo verticale può essere
sostituito da una lamiera calandrata di spessore 3.1.3 Prove di controllo possono comunque essere richie-
s = 12 ÷ 20 mm simulante realisticamente il tubo. Il ste dai tecnici del RINA. indipendentemente dalla validità
tubo inclinato che si intesta sul precedente deve avere delle qualifiche, quando eventuali risultanze durante il
diametro esterno d = 200 ÷ 300 mm e spessore e prepa- lavoro le facciano ritenere necessarie.
razione rappresentativi del giunto previsto in produ-
zione.
La saldatura deve essere realizzata con tecnica ascen- Tabella 4 : Limiti di accettabilita' dei difetti rilevati con
dente. l'esame radiografico dei saggi di prova

b) Gli esami da effettuare sul saggio sono quelli indicati Dimensioni


nella Tab 1. distanza Numero
massime in
Tipo dei difetti minima totale
I saggi non devono presentare difetti esterni ed interni radiografia
(mm) massimo
come cricche e incollature, penetrazioni incomplete od (mm)
eccessive, incisioni marginali, irregolarità di maglia, Porosità e soffia- diametro
inclusioni e porosità eccedenti i limiti di una occor- 65 5
ture 1,5
renza casuale.
Tarli 5x2 65 2
L'esame ultrasonico deve essere eseguito con modalità
e taratura approvate; in particolare il blocco di taratura Mancanza di
deve avere spessore uguale a circa 20 mm e deve avere penetrazione o
8 x 1,5 90 2
un foro di 2 mm di diametro posizionato a metà spes- inclusioni di sco-
sore. ria o di ossido

86 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 2

Figura 1

* 200 per saldatori di classe M

* 300 per saldatori delle classi S e F

12
120

Figura 2

(a) 10
4:6 (b)
50 : 100
100

150 150
150 150

Piattaforme marine fisse 2004 87


Appendice 3

APPENDICE 3 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI CHE


FIGURANO NELLE FORMULE PER IL CALCOLO
DELLA CAPACITA' PORTANTE

1 Area efficace e fattori di correzione alle profondità di, penetrazione, all'inclinazione della base
e all'inclinazione del fondo marino.
1.1 Area efficace I valori raccomandati sono:
a) Fattori di inclinazione
1.1.1 L'eccentricità del carico rispetto all'asse geometrico
della base di appoggio ha come effetto la diminuzione della H m 
capacità portante della fondazione. iq = 1 – ------------------------------------------------------
- 
Q + B ′ ⋅ L ′ ⋅ c ⋅ cot g Φ 
Per tenerne conto, si riduce l'area effettiva della base di  Φ>0
H
iγ = 1 – ------------------------------------------------------
-
m+1

appoggio introducendo un'area efficace A' funzione della 
Q + B ′ ⋅ L ′ ⋅ c ⋅ cot g Φ 
eccentricità del carico e, definita come rapporto tra il
momento flettente M e il carico verticale Q agenti sulla fon-
1 – iq
dazione (ved. Fig 1). ic = iq – --------------------
- Φ>0
Nc ⋅ tg Φ
Figura 1 mH
ic = 1 – --------------------------------
- Φ = 0
M B ′ ⋅ L ′ ⋅ c ⋅ Nc
e e=
Q dove:
M Q H : proiezione della forza risultante sul piano
della base, in kN
Q 2 2
m : mL ⋅ cos ϑ + mB ⋅ sen ϑ
essendo:

2 + ---- L-′ 2 + ---- B-′


Nel caso di base rettangolare avente lunghezza L, in m, e mL = ---------------′
B L -′
mB = --------------
1 + ---- L-′ 1 + ---- B-′
larghezza B, in m, e di eccentricità del carico e con compo-
B′ L′
nenti e1 ed e2 parallele rispettivamente a L e B , si ha (ved.
Fig 2): ϑ : angolo tra l'asse longitudinale della base e
2
la direzione della forza H
A′ = L′ ⋅ B′ ( in m )
Nc : (ved. Cap 9, [3.2.4])
essendo:
b) Fattori di forma
L ′ = L – 2e1 ( in m) • Base rettangolare
B ′ = B – 2e2 ( in m)
B-′ ⋅  N
sc = 1 +  ---- ------q
Nel caso di base circolare avente raggio R e di eccentricità L ′   Nc
del carico e, si ha (ved. Fig 2):
B-′ ⋅ tg Φ
sq = 1 +  ----
A ′ = 2 R ⋅ arc cos  --e- – e R2 – e2
2 L′
R
B-′
sγ = 1 – 0, 4 ⋅ ----
esprimendo arc cos (e/R) in radianti. L′
Nq : (ved. Cap 9, [3.2.5]).
1.2 Fattori di correzione
• Base circolare con carico centrato:
1.2.1 I fattori di correzione Kc, Kq e Kγ vengono espressi N
come segue: sc = 1 + ------q
Nc
Kc = i c s c d c b c g c
sq = 1 + tg Φ
Kq = iq sq dq bq gq
sγ = 0, 6
Kγ = i γ s γ d γ b γ g γ Per base circolare con carico eccentrico si usano le
dove i, s, d, b e g sono fattori di correzione relativi rispetti- formule relative ad una base rettangolare equiva-
vamente all'inclinazione del carico, alla forma della base, lente.

88 Piattaforme marine fisse 2004


Appendice 3

c) Fattori di profondità α-
bc = 1 – 2
------ Φ = 0
d-
2
Nc
dq = 1 + 2 ⋅ tg Φ ( 1 – senΦ ) ⋅ ----
B′
dγ = 1, 0 gq = gγ = ( 1 – tg β ) 2 

1 – gq  Φ>0
1 – dq gc = gq – -----------------
- 
dc = dq – ------------------
- Nc tg Φ 
Nc tg Φ
d) Fattori di inclinazione della base e del fondo marino
gq = 1 – 2 β
------- Φ = 0
Nc
bq = bγ = ( 1 – α tg Φ )  2
 dove α e β sono, rispettivamente, gli angoli di inclina-
1 – bq  Φ>0
bc = bq – ------------------  zione della base e del terreno in radianti rispetto
Nc tg Φ  all'orizzontale.

Figura 2 : Basi di appoggio caricate eccentricamente

M1
1 e1 =
o Q
L
e1
L
e2 = M2
Q
e2

Area di base ridotta per base rettangolare

B o o D 1 M2
e=
Q
o B =o D

A
e

Area di base ridotta per base circolare

Piattaforme marine fisse 2004 89

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