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RINA S.p.A.
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R.I. Genova N. 03794120109
Direttore responsabile: Marcello Lucentini
1. Edizione di riferimento
Per edizione di riferimento del presente Regolamento si
intende l’edizione in vigore dal 1 gennaio 2004.
2. Entrata in vigore delle norme
2.1 In corrispondenza di tutti i punti nei quali sono
state introdotte norme nuove o modificate rispetto a
quelle contenute nell’edizione di riferimento è indi-
cata una data tra parentesi.
Tale data è quella di entrata in vigore delle norme
del punto considerato così come emendate con
l’ultimo aggiornamentorelativo alle stesse. I punti in
corrispondenza dei quali non è indicata alcuna
data tra parentesi contengono norme la cui data di
entrata in vigore è quella dell’edizione di riferi-
mento
2.2 Il seguente punto 3 fornisce un elenco delle modifi-
che di carattere tecnico apportate rispetto all’edi-
zione precedente. In generale tale elenco non
contiene quei punti che hanno subito modifiche di
carattere essenzialmente redazionale, che non
danno luogo ad alcuna variazione della data di
entrata in vigore delle norme in essi contenute.
3. Modifiche introdotte nell’edizione in vigore dal
1 gennaio 2004
La presente edizione del Regolamento viene conside-
rata come “edizione di riferimento” per i futuri aggior-
namenti ed annulla e sostituisce l’edizione 1993 della
Guida per la progettazione di piattaforme fisse in
acciaio.
REGOLAMENTO PER LA CLASSIFICAZIONE
DELLE PIATTAFORME MARINE FISSE IN
ACCIAIO
Capitoli 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11
Appendici 1 2 3
1 Campo di applicazione 11
1.1
2 Generalità 11
2.1 Emendamenti al regolamento
2.2 Osservanza di norme statuali
2.3 Osservanza di altre norme
2.4 Metodi di progettazione alternativi
2.5 Assunzioni
2.6 Definizioni
Capitolo 2 Classificazione
1 Premessa e generalità 13
1.1 Premessa
1.2 Generalità
2 Assegnazione, conservazione, rinnovo e perdita della classe 13
2.1 Rilascio del Certificato di classe
2.2 Notazioni di Classe
2.3 Validità del Certificato di classe
2.4 Ritiro della classe
3 Sistemazioni non convenzionali 14
3.1 Generalità
4 Documentazione 14
4.1 Generalità
4.2 Documentazione per informazione
4.3 Documentazione per valutazione
4.4 Documentazione per approvazione
5 Manuale operativo 15
5.1 Generalità
6 Manuale di costruzione 15
6.1 Generalità
7 Sorveglianza 16
7.1 Generalità
7.2 Visita di Prima Classificazione di piattaforme costruite con la sorveglianza del
RINA
7.3 Visita di Prima Classificazione di piattaforme costruite senza la sorveglianza del
RINA
7.4 Sorveglianza durante l'esercizio
1 Generalità 17
1.1
2 Visite periodiche 17
2.1 Visita Annuale struttura
2.2 Visita di Rinnovo struttura
2.3 Visite occasionali
1 Generalità 19
1.1 Requisiti di sicurezza
1.2 Requisiti funzionali
1.3 Codici ed Unificazioni supplementari
2 Metodi di analisi e di calcolo 19
2.1 Generalità
2.2 Determinazione degli effetti dei carichi
2.3 Prove su modelli
3 Progettazione 20
3.1 Generalità
3.2 Protezione contro danni accidentali
3.3 Sopraelevazione del ponte sulle onde
3.4 Accessibilità per ispezioni
1 Generalità 22
1.1 Fenomeni ambientali
1.2 Accettabilità dei dati definenti le condizioni ambientali
2 Parametri relativi ai fenomeni ambientali 22
2.1 Vento
2.2 Onde del mare
2.3 Correnti
2.4 Maree
2.5 Temperatura
2.6 Ghiaccio
2.7 Incrostazioni
2.8 Terremoti
1 Premessa 26
1.1
2 Tipi di carichi 26
2.1 Generalità
2.2 Carichi gravitazionali
2.3 Carichi funzionali
2.4 Carichi dovuti a deformazioni
2.5 Carichi ambientali
2.6 Carichi accidentali
2.7 Carichi dovuti alle operazioni di costruzione, trasporto e installazione
3 Determinazione dei carichi ambientali 27
3.1 Carichi indotti dal vento
3.2 Carichi indotti dalle onde
3.3 Carichi indotti dalla corrente
3.4 Carichi dovuti al ghiaccio
3.5 Carichi sismici
Capitolo 9 Fondazioni
1 Generalità 56
1.1 Campo di applicazione e indagine sulla postazione
1.2 Principi generali di progettazione
1.3 Stabilità del fondo marino
2 Fondazioni a pali 57
2.1 Generalità
2.2 Capacità portante assiale di un palo
2.3 Capacità assiale del palo in trazione
2.4 Resistenza laterale del palo
2.5 Effetti di gruppo
2.6 Progetto del palo
2.7 Collegamento palo-struttura
3 Fondazioni a gravita' 63
3.1 Generalità
3.2 Stabilità
3.3 Deformazioni statiche
3.4 Limitazioni all’applicazione delle formule della capacità portante
3.5 Instabilità idraulica
3.6 Comportamento dinamico
3.7 lnstallabilità
1 Generalità 68
1.1
2 Sistemi di protezione contro la corrosione 68
2.1
3 Parametri di progetto 68
3.1
4 Protezione per mezzo di rivestimenti 68
4.1
5 Protezione per mezzo di anodi sacrificali 69
5.1
6 Protezione per mezzo di correnti impresse 70
6.1
7 Prova di efficienza degli impianti 70
7.1
1 Generalità 71
1.1 Applicabilità
1.2 Sorveglianza
1.3 Analisi strutturale
1.4 Stabilità idrostatica
1.5 Dispositivi elettrici e meccanici
1.6 Documentazione
2 Costruzione in condizione di galleggiamento 72
2.1 Generalità
2.2 Sistemi di ormeggio
2.3 Strumentazione
2.4 Dotazioni per operazioni particolari
3 Trasporto 72
3.1 Generalità
3.2 Operazioni di trasferimento
3.3 Operazioni di rimorchio
4 Installazione 73
4.1 Generalità
4.2 Varo e “upending”
4.3 Posizionamento e affondamento
4.4 Penetrazione e livellamento
4.5 Installazione dei pali
4.6 Riempimento dei vuoti
1 Generalità 75
1.1
2 Lavorazione delle provette 75
2.1 Premessa
2.2 Provette a sezione rettangolare per prova di trazione trasversale (TT)
2.3 Provette a sezione cilindrica per prova di trazione longitudinale (TL)
2.4 Provette per le prove di piega al diritto (PD), al rovescio (PR) e laterale (PL)
2.5 Provette per prove di resilienza Charpy V (KV)
2.6 Sezioni per esami macrografici (M) e per rilievo delle durezze (HV5)
3 Saggi di prova 77
3.1 Generalità
3.2 Saggi con giunti testa-testa
3.3 Saggi con giunti d'angolo a completa penetrazione tra spezzoni di lamiera
3.4 Saggi con giunti d'angolo a completa penetrazione tra spezzoni di tubo
3.5 Saggio con giunto d'angolo senza cianfrino (richiesto solo per cordoni di lato
uguale o inferiore a 12 mm)
1 Generalità e procedure 83
1.1
2 Saggi di prova 83
2.1 Generalità
2.2 Qualifica nelle classi 1^ e 2^ (saldatori per giunti tra lamiere)
2.3 Qualifica nelle classi 3^ e 4^ (saldatori per tubi)
2.4 Qualifica nella 5^ (saldatori per giunti tubolari speciali)
3 Validità della qualifica nel tempo 86
3.1 Generalità
CAPITOLO 2 CLASSIFICAZIONE
e) il sistema di protezione contro la corrosione; a) quando la piattaforma sia stata sottoposta a lavori di
riparazione, modifica o trasformazione interessanti le
f) i moduli alloggi. strutture primarie o speciali definite in Cap 7, [1.2]
Le strutture dei moduli alloggi, data la loro affinità per fun- senza che l'Armatore abbia richiesto l'intervento del
zione e tipo di sollecitazioni alle costruzioni civili, possono RINA;
essere progettate e verificate secondo le norme per edifici
b) quando una prescrizione o una richiesta di accerta-
civili appropriate alla zona costiera al largo della quale la
menti avente carattere di prescrizione non siano soddi-
piattaforma è installata.
sfatte entro i termini stabiliti;
Il macchinario, gli impianti elettrici e le tubolature usati per
lo svolgimento dell'attività di progetto non sono considerati c) quando una o più visite periodiche non vengano ese-
ai fini della classificazione. Tuttavia, quando impianti e guite entro i termini della proroga concessa dal RINA;
sistemazioni non considerati dal presente Regolamento d) quando risultino sopravvenute alla piattaforma defi-
vengono costruiti soddisfacendo a determinate norme, il cienze tali che il RINA non la giudichi più meritevole di
RINA, se richiesto, potrà attestare, con certificazione a essere mantenuta nella classe in corso, neppure provvi-
parte, la corrispondenza di tali impianti a tali particolari soriamente (in attesa cioè che possano effettuarsi i
norme. necessari lavori di riparazione o rinnovo);
e) quando, durante la sua fase di esercizio, la piattaforma
2 Assegnazione, conservazione, rin- sia stata sottoposta a carichi funzionali superiori ai
novo e perdita della classe valori massimi di progetto approvati;
f) per volontaria rinuncia da parte dell'Armatore.
2.1 Rilascio del Certificato di classe Il ritiro della classe decorre dalla data in cui si verificano le
circostanze che hanno dato origine a tale ritiro.
2.1.1 Alle piattaforme marine fisse in acciaio progettate,
Quando il ritiro della classe di una piattaforma viene
costruite, installate e sottoposte a sorveglianza secondo i
attuato, il RINA provvederà a:
criteri stabiliti nel presente Regolamento, viene rilasciato un
"Certificato di classe", che indica le condizioni di impiego • inviare una notifica scritta all'Armatore;
della piattaforma e che contiene: • informare l'Amministrazione competente;
a) una descrizione della piattaforma come installata e • rendere l'informazione disponibile agli Assicuratori, a
dell'attività di progetto; loro richiesta.
8) valutazione dello scour (erosione, scalzamento del i) descrizione dei metodi per migliorare le condizioni
terreno); delle fondazioni, quando pertinente;
c) proprietà dei materiali: j) descrizione dei sistemi di strumentazione per tenere
1) acciaio delle strutture; sotto controllo la piattaforma durante l'installazione e la
vita operativa, quando pertinente;
2) materiali di riempimento (zavorra permanente,
cementazione dei pali etc.); k) descrizione dei metodi e delle procedure previsti per
l'ispezione e la manutenzione della piattaforma.
3) altri materiali;
4) protezione contro la corrosione; 5 Manuale operativo
d) analisi strutturale, statica e dinamica per tutte le fasi di
progetto: 5.1 Generalità
1) assunzioni di base e metodologia di analisi;
5.1.1 Deve essere redatto e tenuto a bordo della piatta-
2) modelli analitici statici e dinamici; forma, a disposizione del personale addetto, un Manuale
3) calcolo degli effetti dei carichi; Operativo contenente tutte le informazioni che, a soddisfa-
4) frequenze naturali e risposta dinamica; zione del RINA, sono necessarie a gestire la piattaforma
con sicurezza in condizioni normali e di emergenza. Tale
e) progetto strutturale: manuale deve essere inviato al RINA nella sua completezza
1) metodologia di progetto; per informazione ed esame; esso è soggetto ad approva-
zione solo per le parti relative a procedure operative previ-
2) stabilità globale;
ste in fase di progetto o che comunque abbiano influenza
3) capacità di resistere al carico ultimo; sulle verifiche richieste dal presente Regolamento.
4) idoneità allo svolgimento delle attività di esercizio; Fermo restando quanto detto sopra, le modalità e le proce-
5) caratteristiche di resistenza a fatica; dure operative, in quanto tali, non formano oggetto della
classificazione.
6) resistenza ai carichi accidentali;
7) soluzioni particolari di realizzazione dei dettagli 5.1.2 Il Manuale Operativo deve contenere le seguenti
strutturali; informazioni, per quanto applicabile:
8) strumentazione e sistemi di rilevamento dati; a) una descrizione generale della piattaforma, con inclusi
gli ingombri di tutte le appendici;
f) varie:
b) i valori dei parametri definenti le più gravose condizioni
1) codici e unificazioni supplementari (ved. Cap 4,
ambientali ammissibili;
[1.3]);
c) i piani generali riportanti i carichi ammissibili sui ponti;
2) requisiti funzionali;
d) le istruzioni per la gestione della piattaforma;
3) prova della affidabilità dei programmi di calcolo
usati nel progetto; e) alcuni esempi significativi di condizioni di carico;
4) calcolo della distribuzione della temperatura nella f) le condizioni relative alle limitazioni stagionali per
struttura, se pertinente. l'operatività della piattaforma, qualora tali limitazioni
esistano;
4.4 Documentazione per approvazione g) l'identificazione e le caratteristiche dell'elicottero preso
come base del progetto dell'eventuale ponte elicotteri.
4.4.1 Tale documentazione deve comprendere:
a) disegni relativi alle sistemazioni strutturali, con indica- 6 Manuale di costruzione
zione dei dimensionamenti e delle caratteristiche dei
materiali impiegati; 6.1 Generalità
b) specifiche di costruzione;
6.1.1 Ogni piattaforma deve avere a bordo un Manuale di
c) dettagli dei giunti saldati;
Costruzione. Tale Manuale deve contenere:
d) descrizione dettagliata di tutti i procedimenti di produ- a) i piani riportanti la posizione e l'estensione di applica-
zione e costruzione influenti sulla robustezza e sulla zione dei differenti gradi dei materiali degli elementi
durata della piattaforma; strutturali e le loro caratteristiche chimiche, meccaniche
e) descrizione delle procedure per il trasporto, lo zavorra- tecnologiche;
mento e l'immersione della piattaforma; b) la descrizione dei procedimenti di saldatura e dei mate-
f) descrizione delle procedure per installare la piattaforma riali di apporto impiegati e da impiegarsi;
e le sue fondazioni; c) qualsiasi altra informazione significativa relativa alla
g) descrizione del sistema di protezione contro la corro- costruzione;
sione; d) le restrizioni o le proibizioni attinenti le riparazioni e le
h) descrizione del sistema di protezione contro lo scour; modifiche.
Tabella 1
1.1.2 Le ispezioni alle strutture sommerse debbono essere e) ispezione come necessario per determinare l'ammon-
effettuate da personale qualificato, capace di eseguire le tare della vegetazione marina e la presenza di detriti
ispezioni subacquee con uno standard simile a quello sulle strutture.
richiesto per le ispezioni alle strutture emerse. Metodi supplementari di ispezione (ultrasonici, radiografici,
etc.) possono essere usati in aggiunta all'esame visivo, se
1.1.3 Ispezioni mediante telecamere subacquee o piccoli richiesto.
sommergibili saranno accettate di volta in volta secondo
Il tecnico può anche richiedere ulteriori ispezioni in
procedure concordate con il RINA e dovranno essere ese-
accordo coi programmi di visita preventivamente approvati
guite alla presenza di un tecnico del RINA.
dal RINA caso per caso.
1.1.4 Gli esecutori dei controlli non distruttivi devono
2.1.2 Nel corso della 2a o della 3a Visita Annuale di cia-
essere autorizzati dal RINA.
scun periodo di classe, o secondo il programma di visita
Gli esecutori dei controlli non distruttivi subacquei deb- approvato, in aggiunta a quanto prescritto in [2.1.1] è
bono essere in possesso dei seguenti requisiti: richiesto quanto segue:
a) un attestato di qualifica per controlli non distruttivi rila- a) ispezione come necessario per controllare le condizioni
sciato dal RINA; delle fondazioni;
b) una vasta esperienza di lavori subacquei del tipo richie- b) un esame accurato di una parte delle strutture som-
sto; merse, con controlli non distruttivi su tipici giunti sal-
c) un minimo di esperienza di almeno 6 mesi in controlli dati e particolarmente su giunti soggetti a
non distruttivi usando il metodo in questione (se esiste concentrazione di tensioni ed a fatica.
una supervisione da parte di persone più qualificate, Questo esame sarà preceduto da una particolare pro-
può essere concessa deroga). Inoltre gli esecutori grammazione per individuare le zone più soggette a
dovranno essere in grado di effettuare prove di qualifica danni o a fatica.
per controlli non distruttivi predisposte per il tipo di A tale scopo il RINA si riserva di accettare l'impiego di
lavoro da eseguire, nelle reali condizioni ed alla pre- appropriati metodi di ispezione alternativi all'esame
senza di un tecnico del RINA. visivo, quali quelli indicati in [1.1.3].
Sarà data preferenza alle tecniche di ispezione subac-
2 Visite periodiche quea che, oltre a dare una documentazione esaminabile
a posteriori, permettano al tecnico di dare al sommoz-
2.1 Visita Annuale struttura zatore istruzioni dal ponte.
Le condizioni di visibilità dovranno essere buone ed i
2.1.1 La piattaforma deve essere ispezionata ogni anno relativi mezzi di illuminazione adeguati alla profondità
per assicurarsi che le strutture e le dotazioni siano mante- di ispezione. Nel caso che vengano riscontrate anoma-
nute in condizioni soddisfacenti e che nessuna sostanziale lie dovute a danni, a estese corrosioni o a consumi,
modifica o alterazione che potrebbe influenzare la sicu- potranno essere richiesti accertamenti addizionali ed
rezza della piattaforma sia stata apportata senza preventiva estensioni della visita a parti simili della struttura, in
approvazione. relazione al genere di anomalie.
2.2 Visita di Rinnovo struttura parte immersa della piattaforma, dovrà essere eseguito
in generale.
2.2.1 La Visita di Rinnovo struttura comprende, oltre alle Devono essere eseguiti controlli non distruttivi su tipici
prescrizioni relative ad una Visita annuale, anche le giunti saldati e particolarmente su giunti soggetti a con-
seguenti altre: centrazione di tensioni ed a fatica, tenendo presenti le
ispezioni eseguite alle visite annuali e secondo il pro-
a) Tutti i ponti e le strutture, tutti i locali e tutti i comparti-
gramma di accertamenti stabilito con il RINA caso per
menti strutturali destinati ad acqua dolce, combustibile
caso.
o olio lubrificante, devono essere visitati previa pulizia
ed aerazione. d) I compartimenti delle cisterne e dei depositi destinati a
contenere liquidi devono essere sottoposti a prova idro-
b) Le strutture devono essere messe a nudo e pulite come statica con battente corrispondente a quello massimo
richiesto dal tecnico per adeguato esame. Particolare possibile in esercizio.
attenzione deve essere posta alle parti maggiormente E' facoltà del RINA concedere, su richiesta dell'armatore,
soggette a corrosione o ad usura o a danneggiamenti che le operazioni di Visita di Rinnovo sopra elencate siano
durante l'esercizio. A giudizio del tecnico possono eseguite secondo un ciclo di Visita continuativa, in
essere richieste misurazioni di spessore con mezzi accordo, per quanto applicabile, con i criteri e le condi-
appropriati, dove appaiano indizi di deterioramento o zioni generali stabiliti in Parte A, Cap 2, Sez 2 dei Regola-
dove questo può essere normalmente ricorrente. menti.
Le parti strutturali eventualmente trovate deteriorate, L'ammissione alla procedura di Visita continuativa non eso-
anche localmente, oltre i limiti ritenuti accettabili, deb- nera l'armatore dall'obbligo di sottoporre la piattaforma alle
bono essere rinnovate o, se appropriato, adeguatamente Visite annuali struttura alle prescritte scadenze annuali e in
compensate. accordo con le disposizioni di cui in [2.1].
Le protezioni superficiali devono essere ripristinate
come necessario. 2.3 Visite occasionali
c) Un accurato esame degli elementi dei collegamenti e 2.3.1 Per le Visite Occasionali valgono le relative prescri-
dei nodi strutturali, sia della parte emersa che della zioni in Parte A, Cap 2, Sez 2, [6] dei Regolamenti.
Devono essere considerati gli effetti dinamici dei carichi guente a sovraccarichi accidentali, possa risultare di danno
ciclici, fra i quali le vibrazioni locali provocate dal distacco alle strutture principali della piattaforma ed al personale.
di vortici.
3.1.6 Le connessioni e i nodi strutturali devono essere pro-
2.2.5 La risposta delle strutture soggette a carichi che pos- gettati evitando, per quanto possibile, soluzioni complesse
sono essere considerati casuali può essere valutata sia con e brusche variazioni di sezione che diano luogo a perico-
metodologia deterministica sia con metodologia statistica. lose concentrazioni di tensioni.
L'analisi deterministica deve essere svolta sulla scorta dei Deve inoltre essere evitata, per quanto possibile, la trasmis-
carichi definiti nel Capitolo 6. sione di tensioni normali di trazione attraverso lo spessore
delle lamiere. Qualora ciò non fosse possibile, si dovranno
L'analisi statistica deve essere condotta considerando spet-
in generale adottare lamiere con proprietà meccaniche
tri, distribuzione degli stati di mare, durata dei periodi di
garantite al traverso corto (ved Cap 7, [2.3.7]).
ricorrenza dei carichi estremi etc. giudicati accettabili dal
RINA. 3.1.7 Le piattaforme costruite per operare in postazioni
caratterizzate da temperature ambientali particolarmente
2.2.6 L'analisi dinamica statistica della piattaforma sog-
basse devono essere progettate evitando soluzioni che pos-
getta all'azione delle onde è di norma richiesta quando le
sano dare adito all'accumulo di ghiaccio sulle strutture e
frequenze proprie della struttura sono prossime a quelle
sui macchinari; devono essere previsti mezzi idonei a pre-
delle onde di contenuto energetico significativo.
venire il congelamento dell'acqua potabile, dell'acqua
2.2.7 Gli effetti dei carichi dinamici devono essere deter- antincendio etc.
minati usando riconosciuti metodi di analisi e realistiche E' inoltre necessario considerare la possibilità di urti di
assunzioni relativamente ai carichi, alle proprietà dei mate- blocchi di ghiaccio galleggianti contro le strutture della
riali ed ai modelli analitici. piattaforma situate nella zona del bagnasciuga
Qualora H sia maggiore di 30 m la sopraelevazione del g) l'assestamento elastico e a lungo termine della piatta-
ponte può essere assunta pari a 1,5 m. forma;
Distanze inferiori possono essere eccezionalmente h) l'inclinazione della piattaforma;
ammesse purché sia dimostrata l'attitudine delle strutture
interessate a resistere ai carichi impulsivi d'onda. i) l'abbassamento del fondo marino conseguente allo
svolgimento dell'attività di progetto ed all'esaurimento
3.3.2 Nel calcolo della sopraelevazione del ponte è neces- dello strato mineralizzato durante la produzione.
sario considerare:
a) la profondità del mare;
3.4 Accessibilità per ispezioni
b) le indeterminazioni nella misura della profondità del
mare;
3.4.1 La progettazione della piattaforma deve essere effet-
c) l'entità delle maree astronomica, eolica e barometrica; tuata in modo da ridurre al minimo il numero di elementi
d) l'elevazione massima delle onde di progetto; strutturali non accessibili per ispezione o riparazione.
e) le interazioni idrodinamiche tra la piattaforma e Per tali elementi potrà essere richiesta dal RINA la rispon-
l'ambiente; denza a prescrizioni cautelative supplementari riguardanti
f) la penetrazione iniziale della piattaforma nel fondo del la robustezza e il mantenimento nel tempo delle caratteri-
mare; stiche funzionali di detti elementi.
2.3.3 Nel caso che non si disponga di dati affidabili rela- 2.5.3 La temperatura di progetto per le varie parti della
tivi alla variazione della velocità della corrente con la piattaforma deve essere pari alla temperatura media giorna-
profondità
media
del mare
d (m)
50
d=
30 d = 100 m
40
35
30
20
20
10
10
essere minore di 10 anni, riferito alla zona geografica ed H,T : altezza e periodo della massima onda per cui si
alla stagione considerate. accetta la possibilità di collisione, rispettiva-
Qualora la piattaforma non sia presidiata nella fase in mente in m e in s;
oggetto, e vi sia la ragionevole certezza che un eventuale P : peso del mezzo che urta la piattaforma, in kN;
sinistro non possa causare danni alla vita umana o g : accelerazione di gravità, in m/s2.
all'ambiente, il valore minimo del rapporto di cui in Cap 9,
[3.2.2] tra il momento delle forze stabilizzanti e quello 2.7 Carichi dovuti alle operazioni di costru-
delle forze ribaltanti, calcolate nelle suddette condizioni
zione, trasporto e installazione
ambientali, può essere assunto uguale a 1, a condizione
che l'operazione di installazione venga iniziata con calma 2.7.1 Tali carichi agiscono sulla struttura nel suo insieme o
di mare e di vento, le previsioni meteorologiche non evi- sulle sue porzioni in seguito a manovre di:
denzino alcun elemento che faccia ritenere probabile un
a) sollevamento;
peggioramento delle stesse, la fase critica delle operazioni
non si prolunghi eccessivamente oltre i limiti di validità di b) trascinamento e movimentazione a terra o su piatta-
dette previsioni meteorologiche ed i mezzi navali e le forma galleggiante;
attrezzature impiegati per l'installazione siano ritenuti suffi- c) appoggio su supporti
cientemente affidabili ed idonei ad operare anche in condi- d) montaggio;
zioni meteomarine non ottimali.
e) trasporto su galleggianti;
Nelle stesse ipotesi di cui sopra, i coefficienti di sicurezza
di cui in Cap 9, [3.2.6] nei confronti del cedimento verti- f) rimorchio della piattaforma in condizioni di galleggia-
cale e dello scorrimento laterale degli appoggi sul fondo del mento;
mare possono essere ridotti di un fattore 1,3 portandosi a g) varo dal pontone;
1,54 per il cedimento verticale e 1,15 per lo scorrimento h) upending (ribaltamento della piattaforma in condizioni
laterale. di galleggiamento);
A richiesta dell'Armatore, ed a giudizio del RINA, potranno i) ormeggio;
essere adottati criteri alternativi, anche meno severi, purché
j) posizionamento sulla postazione;
basati su consolidata esperienza applicativa. In tal caso i
criteri suddetti saranno menzionati esplicitamente sulla k) zavorramento e affondamento;
documentazione emessa. l) penetrazione nel fondo del mare e battitura dei pali;
m) riempimento dei vuoti (ved. Cap 9, [3.2.7]);
2.5.3 Per operazioni o fasi di breve durata, i valori caratte-
ristici dei carichi, devono essere basati su attendibili previ- n) sistemazione di ponti, moduli, etc.
sioni meteorologiche.
2.7.2 La determinazione dei carichi di costruzione, tra-
In tali casi i valori dei carichi da considerare e le condizioni sporto e installazione deve essere effettuata tenendo conto
ambientali ammissibili per poter iniziare le operazioni dei valori statici delle forze e delle pressioni, dei coefficienti
devono essere approvati dal RINA. di amplificazione dinamica, degli effetti delle tolleranze di
lavorazione e dell'influenza delle condizioni ambientali.
2.5.4 La contemporaneità dei vari carichi ambientali deve
essere attentamente valutata in sede di progetto.
In generale i carichi sismici non devono essere considerati 3 Determinazione dei carichi ambien-
contemporanei agli altri carichi ambientali. tali
binati del vento costante e d'onda, devono essere conside- 3.2.8 Le forze causate dall'impatto del profilo dell'onda
rati i carichi dovuti al vento a raffica. contro le strutture devono essere calcolate con mezzi anali-
tici riconosciuti o ricorrendo ai risultati di prove sperimen-
3.1.5 Per gli elementi cilindrici snelli, oltre alle forze stati- tatali. La possibile amplificazione dinamica di tali forze
che devono essere considerate quelle cicliche dovute al deve essere attentamente considerata.
distacco di vortici.
3.2.9 Deve essere considerata la possibilità di carichi
3.1.6 Devono essere considerati gli effetti dinamici del ciclici indotti dal distacco di vortici.
vento a raffica, come pure i possibili incrementi della sua
velocità conseguenti a sezioni ristrette di passaggio tra corpi 3.3 Carichi indotti dalla corrente
contigui.
3.3.1 I carichi indotti dalla corrente sui componenti strut-
3.2 Carichi indotti dalle onde turali sono costituiti da forze di attrito vorticoso (drag), per
cui valgono le considerazioni previste per le onde.
3.2.1 I carichi dovuti all'azione delle onde devono essere
3.3.2 La combinazione degli effetti della corrente con
determinati per mezzo di tecniche riconosciute, tenendo
quelli delle onde agenti contemporaneamente ad essa può
conto della profondità del mare, delle forme, delle dimen-
essere fatta, nell'ambito di applicabilità della equazione di
sioni e del tipo di piattaforma.
Morison, sommando vettorialmente le componenti di velo-
cità originate nei vari punti del dominio fluido dal campo di
3.2.2 I coefficienti idrodinamici utilizzati nella determina-
moto proprio della corrente e da quello dovuto alle onde.
zione analitica dei carichi d'onda possono essere ricavati
dalla letteratura esistente o da prove sperimentali. In ogni 3.3.3 Deve essere considerata la possibile insorgenza di
caso i loro valori sono soggetti all'approvazione del RINA. carichi ciclici dovuti al distacco di vortici.
3.2.3 I risultati di idonee prove su modelli devono essere
impiegati quando, per la complessità delle strutture in 3.4 Carichi dovuti al ghiaccio
oggetto, le formulazioni teoriche non garantiscano suffi- 3.4.1 I carichi dovuti al ghiaccio devono essere determi-
ciente affidabilità. nati sulla base dei rilievi statistici relativi alle zone geografi-
che considerate. La spinta laterale dei ghiacci sulla
3.2.4 Nella analisi dei carichi dovuti all'azione delle onde
piattaforma deve essere determinata sulla base di misura-
si devono considerare le seguenti componenti:
zioni in scala reale o dei risultati ottenuti da significative
a) forze dovute al potenziale di velocità dell'onda compo- prove sperimentali su modelli o mediante riconosciute
sto dal potenziale incidente, da quello diffratto e, ove metodologie di calcolo. In ogni caso deve essere conside-
applicabile, da quello radiato; rato lo spessore e la direzione di deriva del ghiaccio, le sue
b) forze di deriva dovute alle onde; caratteristiche morfologiche e meccaniche e la forma delle
superfici della struttura interessate dal possibile contatto
c) forze di attrito vorticoso (drag) dovute agli effetti di con esso.
strato limite e formazione di vortici; Altri tipi di carichi indotti dai ghiacci comprendono:
d) forze impulsive. a) forze statiche dovute all'accumulo di ghiaccio sulle
sovrastrutture e sui ponti;
3.2.5 Le forze esercitate dalle onde su elementi snelli, con
dimensioni trasversali minori di circa 1/5 della lunghezza b) forze impulsive dovute all'urto sulle strutture di masse
dell'onda, possono essere calcolate usando l'equazione di di ghiaccio precipitanti;
Morison. c) forze esercitate sulle strutture soggette all'azione del
Quando invece sono presenti elementi di grande volume, le vento e delle onde a causa dell'incremento delle aree
forze dovute al potenziale di velocità dell'onda (ved. il esposte conseguente alla formazione di ghiaccio;
comma a) del punto [3.2.4], agenti su detti elementi d) forze impulsive dovute all'urto contro la piattaforma di
devono essere ricavate mediante il calcolo del potenziale di masse di ghiaccio galleggianti.
velocità, adottando teorie congruenti quali, ad esempio, la
tecnica dei pozzi-sorgenti o il metodo degli elementi finiti 3.4.2 I carichi impulsivi d'urto da parte dei ghiacci galleg-
liquidi. gianti devono essere calcolati in base a prove sperimentali
su modelli o in scala reale o su modelli o con mezzi teorici
3.2.6 Gli effetti contemporanei delle forze di inerzia e di riconosciuti, tenendo conto della natura del ghiaccio, delle
drag devono essere combinati vettorialmente, tenendo sue proprietà meccaniche, delle caratteristiche di forma e
conto, quando applicabile, delle possibili modificazioni struttura delle parti della piattaforma che possono subire
indotte, sul campo di velocità e di accelerazione delle parti- l'impatto, delle direzioni di provenienza dei ghiacci.
celle fluide, dalla presenza dell'unità.
3.5 Carichi sismici
3.2.7 Quando le dimensioni trasversali dei componenti
strutturali sono dello stesso ordine di grandezza della loro 3.5.1 Generalità
distanza reciproca, si devono considerare gli effetti di inte- Gli effetti dei carichi sismici devono essere considerati
razione idrodinamica. durante la fase di esercizio delle piattaforme situate in zone
geografiche sismicamente attive. Solo in casi particolari kN/m2, di spessore inferiore a 61 m e sovrastante mate-
potrà essere richiesta una verifica sismica durante la fase di riale roccioso;
costruzione. In generale devono essere considerati due dif- CURVA C: terreno alluvionale profondo-sabbia, silt e
ferenti livelli di terremoto: argilla rigida estendentesi a profondità superiore a 61 m
a) livello di progetto, corrispondente al terremoto massimo e giacente sopra strati rocciosi.
più probabile che può verificarsi durante il periodo di Lo spettro di Fig 1 è relativo ad uno smorzamento η,
esercizio della piattaforma nella postazione occupata; somma di quello strutturale e di quello idrodinamico,
b) livello estremo, corrispondente al massimo terremoto pari al 5% di quello critico. Tale valore è infatti general-
ipotizzabile. mente adottato per strutture tubolari palificate immerse
in acqua.
La struttura deve avere requisiti di robustezza tali da rima-
nere entro i valori ammissibili delle tensioni, quando essa Per smorzamenti percentuali η diversi dal 5%, i valori
sia soggetta al terremoto di progetto, e requisiti di duttilità delle accelerazioni di Fig 1 devono essere moltiplicati
che le garantiscano una capacità di assorbimento e di dissi- per il fattore D dato dalla relazione:
pazione dell'energia connessa al livello estremo di terre- ( η ⁄ 100 )
moto sufficiente a prevenire il collasso totale. D = – log
-------------------------------
log ( 20)
Le singole risposte modali possono essere combinate Trattandosi di un procedimento in fase elastica sarà neces-
nella risposta di progetto, intesa come radice quadrata sario sostituire agli elementi plasticizzati o instabilizzati le
delle somme dei quadrati delle risposte modali. forze e/o i momenti che ne simulano la resistenza residua.
Altre forme di combinazione delle risposte modali, più Si possono inoltre fissare alcune direttive generali cui deve
appropriate alle particolarità dei singoli casi, saranno essere ispirato il dimensionamento globale, per fornire ade-
considerate con particolare attenzione. guate garanzie in tal senso:
Nel caso di analisi condotta con il metodo dell'analisi a) sovradimensionamento dei nodi di collegamento degli
temporale, la risposta di progetto deve essere calcolata elementi principali;
come la media dei valori massimi per ciascuno degli
accelerogrammi considerati. b) bilanciamento globale nella distribuzione delle rigi-
Le tensioni risultanti dall'analisi sismica devono essere dezze e delle inerzie;
sommate a quelle dovute a: c) ridondanza nel numero di elementi strutturali e dei pali
1) carichi gravitazionali; di fondazione, in modo da favorire la ridistribuzione
delle tensioni dalla zona plasticizzata a quelle contigue
2) pressioni idrostatiche;
e la formazione contemporanea di più cerniere plasti-
3) spinte idrostatiche; che;
e paragonate con quelle ammissibili previste in Cap 8, d) limitazione al minimo delle brusche variazioni di
[3] e Cap 8, [4.3] incrementate del 70%. sezione;
3.5.3 Requisiti di duttilità e) uso di materiali esenti da fenomeni di rottura fragile;
La verifica dei requisiti di duttilità della piattaforma è intesa f) verifica che gli elementi tubolari ed i pali che possono
a stabilire se l'insieme costituito dalla struttura e dalle fon- essere più facilmente soggetti a plasticizzazione
dazioni possa assorbire in campo elastoplastico una energia abbiano rapporti diametro/spessore tali da soddisfare la
pari ad almeno 4 volte quella assorbita in corrispondenza relazione:
del livello di sollecitazione ammissibile nei confronti dei
requisiti di robustezza, senza pervenire a collasso totale. D ⁄ t ≤ 13, 1 ⋅ 106 ⁄ σ s
Non è possibile stabilire un’unica procedura di calcolo tale essendo σs = tensione di snervamento del materiale, in
da soddisfare agli intenti di questa verifica, in relazione alla kN/m2.
complessità dei fenomeni che possono verificarsi.
Oltre alla ridistribuzione delle tensioni dovute alla plasti- 3.5.4 Altri aspetti connessi alle azioni sismiche
cizzazione di porzioni della piattaforma, delle fondazioni e a) Quando le caratteristiche sismiche della posizione geo-
anche del terreno, interviene infatti una sostanziale varia- grafica, la profondità dell'acqua e le proprietà dei suoli
zione del comportamento dinamico della struttura, in lo rendano necessario, dovranno essere considerati gli
seguito alla variazione delle frequenze proprie e quindi dei effetti dei maremoti e delle grosse deformazioni e
modi di vibrare, connessa allo sconvolgimento della distri- dell'instabilità del fondo del mare.
buzione delle rigidezze. b) L'analisi sismica della piattaforma deve comprendere
Una possibile soluzione del problema in fase elastica, è un'analisi della risposta dinamica delle attrezzature e
stata proposta da J. Kallaby e prevede di caricare la struttura delle dotazioni presenti sul ponte o in altre zone della
con un insieme di forze laterali che riproducano la distribu- stessa.
zione di tagli che si riscontra nell'analisi modale in corri- Tale analisi deve accertare:
spondenza del massimo terremoto ammissibile nei
confronti dello snervamento o dell'instabilità locale. 1) che i supporti e i rizzaggi previsti siano idonei a rea-
gire alle sollecitazioni dinamiche;
Mediante graduali incrementi proporzionali di queste forze
orizzontali si giunge sino al limite del collasso, e si può 2) che le attrezzature e le dotazioni non subiscano
valutare la quantità di energia assorbita sino a tale limite. danni;
Il collasso può essere identificato come stato di deforma- 3) che le oscillazioni o gli spostamenti subiti dalle
zione inaccettabile, instabilità o cedimento globale della attrezzature e dalle dotazioni non diventino perico-
piattaforma. losi per il personale imbarcato.
A B C
2,0
1,5 a = 20 T
g
Figura 1
a =1
g a = Accelerazione modale
1,0
0,5
31
Capitolo 6
Capitolo 7
2 Acciai saldabili per impiego struttu- 3, devono essere sottoposti ad adeguato trattamento ter-
mico di affinamento.
rale
2.1.6 Per quanto riguarda il grado di finitura, le tolleranze
2.1 Prescrizioni generali - Procedimento di dimensionali o i difetti interni ed esterni, valgono per i pro-
fabbricazione - Grado di finitura e tolle- dotti laminati le prescrizioni di cui in Parte D, Cap 2, Sez 1,
ranze [2] dei Regolamenti.
Sulle lamiere della classe 1 e, ove richiesto per singole
2.1.1 Valgono in generale le prescrizioni di cui in Parte D,
applicazioni, su quelle della classe 2, deve essere eseguito
Cap 2, Sez 1, [1] e [2] dei Regolamenti.
un controllo delle anomalie interne con metodo ultraso-
2.1.2 Nelle presenti norme vengono individuati come noro applicato con procedura, estensione e requisiti ade-
"acciai ordinari" gli acciai aventi minimo carico unitario di guati a giudizio del RINA; può in particolare essere
snervamento ReH di specifica inferiore o uguale a 280 prescritta la conformità a norme riconosciute.
N/mm2 e come "acciai ad elevata resistenza" quelli aventi
ReH compreso tra 285 e 370 N/mm2, estremi inclusi. 2.2 Composizione chimica
2.1.3 Gli acciai ed i relativi procedimenti di elaborazione 2.2.1 Nelle Tab 1 e Tab 2 sono indicati i limiti di compo-
e di fabbricazione devono essere singolarmente ricono- sizione chimica, su analisi di colata, prescritti rispettiva-
sciuti idonei in relazione alle applicazioni contemplate mente per gli acciai ordinari" e per quelli "ad elevata
dalle presenti norme (ved. Parte D, Cap 2, Sez 1, [1] dei resistenza".
Regolamenti.) Per gli acciai ad elevata resistenza, fermi restando i limiti
2.1.4 Il metodo di disossidazione deve essere conforme indicati nella Tab 2, l'effettiva composizione chimica di
alle indicazioni date nelle Tab 1 e Tab 2, a seconda del specifica dei singoli tipi di acciaio deve essere sottoposta
grado dell'acciaio. dall'acciaieria al RINA per l'approvazione ai fini delle pre-
senti norme.
2.1.5 Lo stato di fornitura delle lamiere, dei prodotti lami-
nati in genere e dei tubi deve essere specificato dal fabbri- 2.2.2 Per le procedure di analisi chimica si applicano le
cante in sede di approvazione del procedimento di norme internazionali o nazionali vigenti.
fabbricazione. Per le analisi su prodotto valgono le tolleranze, rispetto alla
I prodotti in acciaio fucinato o in acciaio in getti, salvo composizione su analisi di colata, ammesse da norme rico-
quando sia diversamente ammesso per prodotti della classe nosciute dal RINA.
Tabella 2 : Acciai ad elevata resistenza - Limiti percentuali di composizione chimica su analisi di colata
2.2.3 Salvo quando sia diversamente convenuto, il fabbri- 2.3.3 Nella Tab 3 sono indicate le caratteristiche meccani-
cante deve attestare l'analisi di colata del materiale fornito; che prescritte per i diversi gradi.
i tecnici del RINA hanno la facoltà di richiedere verifiche di
Per quanto riguarda le caratteristiche di resilienza, i valori
analisi sul prodotto.
prescritti dell'energia assorbita su provetta con intaglio a V,
indicati nella Tab 3, devono essere soddisfatti alle tempera-
2.3 Caratteristiche meccaniche ture specificate in [2.3.8] e nella Tab 4 in dipendenza della
classe di appartenenza del prodotto.
2.3.1 Sono previsti 4 gradi di acciaio in relazione al loro
minimo carico unitario di snervamento ReH.
2.3.4 Caratteristiche di resilienza diverse da quelle di cui
I gradi sono individuati dai numeri 24, 27, 32 e 36 ai quali, sopra possono essere prese in considerazione, ad esclusivo
come indicato nella Tab 3, corrispondono valori di ReH giudizio del RINA, secondo criteri di equivalenza e in
rispettivamente di 235, 265, 315 e 355 N/mm2. genere anche sulla base delle risultanze di prove alternative
Sono considerati appartenenti ad un medesimo grado acciai di tenacità alla frattura.
specificati con un valore di ReH che differisca dai suddetti
Prove specifiche di tenacità alla frattura, possono comun-
valori ma che sia inferiore o superiore rispetto al valore que essere richieste a giudizio del RINA per materiali desti-
nominale del grado stesso non più di 10 e 15 N/mm2, nati ad applicazioni particolarmente severe; il RINA si
rispettivamente. riserva di acquisire in tutto o in parte le risultanze di prove
2.3.2 Gli acciai di grado 24 e 27 appartengono alla cate- già eseguite.
goria degli acciai “ordinari”. Le prove devono essere eseguite in conformità a standards
Gli acciai di grado 32 e 36 appartengono alla categoria riconosciuti; le condizioni di prova e l'estensione delle
degli acciai “ad elevata resistenza”. medesime devono essere appropriate a giudizio del RINA.
Prova di trazione
Minimo carico di snervamento ReH (N/mm2) 235 (225) (1) (2) 265 (255) (1) (2) 315 (305) (1) (2) 355 (335) (1) (2)
Carico di rottura Rm (N/mm2) 365÷490 (3) 400÷530 (3) 470÷600 (3) 490÷630 (3)
Minimo allungamento percentuale A5 (%) 24 (22) (2) 22 (20) (2) 21 (19) (2) 20 (18) (2)
Prova di resistenza Charpy V
Minima energia assorbita (valore medio di 3 prove su 27 27 31 34
provette longitudinali) KVL min. (J) (4) (5)
Minima energia assorbita (valore medio di 3 prove su 20 20 22 24
provette trasversali) KVT min. (J) (4) (5)
(1) Sono considerati appartenenti al medesimo grado gli acciai con un valore del minimo carico da snervamento ReH di specifica
che non sia inferiore o superiore, rispettivamente, per più di 10 o 15 N/mm2 al valore indicato in tabella per il grado di acciaio
considerato.
(2) I valori di ReH e di A5 indicati tra parentesi sono relativi a prodotti aventi spessore superiore a 50 mm.
(3) I valori tabellari della forcella del carico di rottura Rm hanno carattere indicativo; possono essere ammessi anche valori inferiori
ai minimi o superiori ai massimi della forcella purchè siano contenuti entro limiti ritenuti accettabili dal RINA
(4) Il valore di una singola prova può essere inferiore al requisito medio indicato in tabella, a condizione che non sia inferiore al
70% di esso.
(5) le prove di resilienza su provette longitudinali e su quelle trasversali devono essere eseguite alla temperatura indicata in [2.3.8]
e nella Tab 4 in dipendenza della classe di appartenenza del prodotto.
Tabella 4 : Temperatura di prova per le prove di resilienza per prodotti con temperatura di progetto
uguale o superiore a 0°C
Spessore del
s ≤ 20 20 < s ≤ 35 35 < s ≤ 50 50 < s ≤ 70
prodotto s (mm)
Classe del prodotto 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3
Temperatura 0 0 0 (2) -20 0 0 (2) -40 -20 (3) -20 (4) -40 (5) -20 -20
di prova (0°C) (6)
(1) I requisiti di tenacità per spessori superiori a 70 mm vengono stabiliti dal RINA per le singole applicazioni.
(2) Per prodotti in acciaio ordinario la prova di resilienza non è richiesta.
(3) Per spessori superiori a 40 mm è prescritta la prova a -40°C a meno che non venga effettuata una verifica diretta di resistenza
contro la rottura fragile (prove CTOD o equivalenti).
(4) Per spessori sino a 40 mm può essere accettata la prova alla temperatura di 0°C.
(5) La temperatura di prova deve essere di -40°C nel caso di prodotti destinati ad essere sottoposti a trattamento termico di disten-
sione delle tensioni dopo saldatura; negli altri casi i requisiti di tenacità vengono stabiliti dal RINA per le singole applicazioni.
(6) Per pali di fondazione di piattaforme di tipo tradizionale installate in zone temperate può essere accettata a giudizio del RINA,
l'esecuzione della prova di resilienza alla temperatura di 0°C.
2.3.5 Le caratteristiche di cui alla Tab 3 sono relative a 2.3.7 Quando sia prescritta la verifica della sufficiente dut-
prodotti piatti (lamiere e profilati) nel previsto stato di forni- tilità nel senso dello spessore, il valore medio della strizione
tura. su provette di trazione ricavate nella direzione dello spes-
sore deve essere non inferiore a 25% e il valore minimo
Per prodotti diversi possono valere le caratteristiche specifi-
deve essere non inferiore a 20%; in casi particolari possono
cate da standards nazionali o internazionali riconosciuti e
essere richiesti valori medi e minimi rispettivamente di 35%
relative ad acciai assimilabili per grado e qualità a quelli
e 25%.
richiesti secondo le presenti norme, a giudizio del RINA.
I prodotti che soddisfano detti requisiti sono contraddistinti
2.3.6 In relazione alle applicazioni può essere richiesto di dalla lettera Z, aggiuntiva alla indicazione del grado e della
specificare e verificare le caratteristiche anche allo stato classe. Devono essere del tipo Z le lamiere di classe 1,
"dopo trattamento termico di distensione delle tensioni". salvo esenzione a giudizio del RINA.
2.3.8 La temperatura per le prove di resilienza è stabilita in da una stessa unità laminata scelta tra quelle di maggior
funzione della temperatura di progetto, della classe del pro- larghezza e spessore del lotto;
dotto e dello spessore dello stesso. c) 3 (o 6) prove di resilienza come detto in (b) ma su pro-
Nella Tab 4 sono indicate le temperature di prova alle quali, vette ricavate in senso trasversale (da eseguire solo
quando la temperatura di progetto sia uguale o superiore a quando richiesto).
0°C, devono risultare soddisfatti i valori di energia assorbita Per i prodotti di classe 1 aventi spessore superiore a 20 mm
prescritti nella Tab 3 a seconda del grado dell'acciaio. e per quelli di classe 2 aventi spessore uguale o superiore a
Nel caso di parti strutturali sottoposte ad idoneo trattamento 35 mm, in aggiunta alle prove per lotto sono prescritte per
termico di distensione delle tensioni dopo saldatura, le tem- le lamiere per ogni unità laminata e per gli altri prodotti per
perature di prova di cui alla Tab 4 possono essere innalzate altre due unità del lotto: 3 (o 6) prove di resilienza su pro-
a giudizio del RINA. vette con intaglio a V ricavate in senso longitudinale o tra-
sversale in accordo col RINA
Per temperature di progetto inferiori a 0°C, le temperature
Per i prodotti con simbolo 'Z', in aggiunta alle altre prove,
di prova indicate nella Tab 4 devono essere diminuite del
sono prescritte per ogni unità laminata, nel caso di lamiere,
valore della temperatura di progetto arrotondato al valore
e per due unità del lotto, nel caso di altri prodotti: 3 (o 6)
più prossimo multiplo di 5.
prove di trazione su provette ricavate in senso trasversale
Può essere consentito di non scendere al di sotto di -40°C, corto in conformità con le prescrizioni di cui in Parte D,
essendo in tal caso prescritti requisiti di resilienza superiori Cap 2, Sez 1, [9] dei Regolamenti.
a quelli indicati nella Tab 3, a giudizio del RINA. Per quanto la riguarda posizione dei saggi e le dimensioni
delle provette, valgono le prescrizioni relative agli acciai
2.4 Collaudi per strutture dello scafo di cui in Parte D, Cap 2, Sez 1, [2]
dei Regolamenti.
2.4.1 Si applicano al riguardo le prescrizioni relative agli
acciai da costruzione in genere e agli acciai per strutture 2.4.5 Per prodotti diversi da quelli di cui in [2.4.4], val-
dello scafo (prodotti laminati) di cui alla Parte D, Cap 2, gono, per quanto riguarda le modalità di collaudo, le pre-
Sez 1, [2] dei Regolamenti, con le precisazioni e le varianti scrizioni delle altre parti del presente Regolamento, salvo
introdotte dalle presenti norme. quanto diversamente disposto di volta in volta.
Tale sigla può essere quella che individua il prodotto Valgono, per quanto applicabili e quando non modificate
secondo le presenti norme (ved. [2.5]); in alternativa, può dalle presenti norme, le prescrizioni della Parte B dei Rego-
essere quella prevista secondo la specifica o secondo lamenti.
un'altra normativa di riferimento, in conformità alle quali il
prodotto venga presentato e fornito con il benestare del Durante tutte le fasi della costruzione deve essere messo in
RINA. In tale seconda alternativa, nella documentazione di atto un sistema per l'identificazione dei materiali impiegati.
collaudo deve figurare anche la sigla di cui sopra che indi- Materiali che evidenzino difetti eccedenti i limiti previsti
vidua il prodotto secondo le presenti norme. non possono essere impiegati senza che i difetti siano stati
eliminati o riparati con modalità appropriate a soddisfa-
zione del RINA.
2.7 Impiego degli acciai da scafo
Per parti strutturali non secondarie sottoposte, a causa della
2.7.1 I prodotti laminati in acciaio dei tipi di corrente
saldatura, a sforzi di ritiro nel senso dello spessore devono
impiego per le strutture dello scafo delle navi classificate
essere impiegati materiali aventi idonee caratteristiche in
dal RINA, conformi ai requisiti di cui in Parte D, Cap 2,
tale direzione, verificate al collaudo come previsto.
Sez 1, [2] dei Regolamenti, e collaudati dal RINA in
accordo ad esse, sono accettati, in alternativa a quelli con- Durante la costruzione, il montaggio e la movimentazione
formi alle presenti norme, per applicazioni con temperatura della struttura devono essere tenuti in considerazione anche
di progetto non inferiore a 0°C, come indicato nella i carichi che possono essere trasmessi da sostegni, accessori
seguente Tab 5. di sollevamento, distanziatori, ecc.
Tabella 5 : Tipi di acciaio da scafo accettabili in alternativa a quelli previsti dalle presenti norme
Tabella 6
3.5.2 Devono essere impiegati materiali d'apporto compa- dei materiali di apporto che si intendono adottare; dovrà al
tibili con il materiale base tali che i giunti saldati abbiano, riguardo essere tenuto conto delle indicazioni fornite dai
allo stato di messa in opera, caratteristiche non inferiori a fabbricanti dei materiali d'apporto. Il RINA si riserva di
quelle di specifica del materiale base, salvo quando sia effettuare durante la costruzione accertamenti a suo giudi-
diversamente ammesso dal RINA. zio.
Tuttavia l'impiego di materiali d'apporto classificati in un
grado relativo alla resistenza a trazione, superiore a quello 3.6 Qualifiche dei procedimenti di saldatura
del materiale base deve essere espressamente autorizzata
dal RINA per le singole applicazioni. 3.6.1 I procedimenti di saldatura e le procedure di ripara-
zione devono essere sottoposti al RINA per la qualifica, con
Nel caso di giunti tra materiali base di diverse caratteristi-
le modalità di seguito indicate.
che, é sufficiente, salvo quando sia diversamente richiesto,
allinearsi su quelle dei materiali aventi caratteristiche infe- 3.6.2 Per ciascun procedimento di saldatura previsto il
riori. costruttore deve presentare, la specifica applicativa che
I materiali d'apporto devono essere approvati dal RINA in dovrà contenere almeno i seguenti elementi:
forma generale presso il Fabbricante secondo le norme a) tipo di materiale base (designazione unificata e/o carat-
della Parte D dei Regolamenti. Il RINA si riserva tuttavia di teristiche);
accettare alle condizioni opportunamente stabilite materiali
b) gamma di spessori da saldare;
d'apporto diversi, che siano classificati secondo normative
riconosciute e anch'essi prodotti in stabilimenti dotati di c) materiali d'apporto da usare con il procedimento, loro
impianti ed organizzazione adeguati ad assicurare una pro- nome commerciale e caratteristiche individuative;
duzione costante ed uniforme. d) tipi di giunto, preparazioni e parametri di saldatura
Per tutti i materiali d'apporto il RINA può richiedere, a sua (secondo gli spessori) e tolleranze relative;
discrezione, che, sulle singole produzioni o partite o con e) posizioni di saldatura;
cadenze appositamente stabilite, venga eseguita da parte f) temperatura di preriscaldo, di mantenimento, e di post-
del Fabbricante e/o, se del caso, presso il Costruttore, la riscaldo, se del caso;
verifica delle caratteristiche specificate e che venga pro-
g) eventuali trattamenti termici, loro cicli termici e moda-
dotta la relativa documentazione; il RINA si riserva di effet-
lità.
tuare gli accertamenti ritenuti opportuni a suo giudizio.
Per la saldatura dei giunti testa-testa o d'angolo a completa 3.6.3 Per le procedure di riparazione mediante saldatura il
penetrazione, appartenenti a strutture speciali o primarie, Costruttore deve presentare al RINA le relative specifiche
soggetti in esercizio a sollecitazioni non trascurabili in dire- con l'indicazione sufficientemente dettagliata delle fasi
zione trasversale al loro asse, devono essere impiegati, per i della procedura, compresi controlli, cicli termici e tratta-
procedimenti manuali, elettrodi rivestiti che soddisfino menti termici eventuali.
come minimo ai requisiti di resilienza degli elettrodi appro-
vati in grado 3, e, per i procedimenti automatici e semi 3.6.4 Il RINA si riserva la facoltà di richiedere di apportare
automatici, materiali d'apporto che come minimo soddi- modifiche alle specifiche di cui in [3.6.2] e [3.6.3].
sfino, su giunto, i requisiti degli elettrodi approvati nel
3.6.5 I procedimenti devono essere sottoposti a prove di
grado 2, in accordo con le norme del RINA.
qualifica; la saldatura dei saggi di prova deve essere ese-
Per i suddetti giunti sono in genere richieste verifiche sulla guita in conformità alla specifica applicativa di cui in
produzione. [3.6.2], relativa al procedimento da qualificare.
I materiali d'apporto, ed in particolare gli elettrodi rivestiti, i Le prove devono essere eseguite alla presenza di tecnici del
flussi e i fili animati, devono essere contenuti in contenitori RINA.
atti a preservarli dalla contaminazione da umidità o da In aggiunta alle prove di qualifica normali, il RINA, a suo
sostanze estranee. Materiali d'apporto umidi o contaminati giudizio, nei casi particolari per i quali si renda necessaria
da olio, grassi o da altre sostanze dannose non possono una valutazione più diretta della tenacità, si riserva di chie-
essere utilizzati. dere l'effettuazione di prove speciali quali CTOD, Drop
Il Costruttore deve sottoporre al RINA per l'approvazione le Weight e simili, stabilendo di volta in volta ubicazione
procedure di conservazione, movimentazione e trattamento delle provette e condizioni di prova.
Il RINA si riserva di accettare che le prove di qualifica siano singoli valori della terna di prove non devono essere
in tutto o in parte sostituite dalle prove di produzione di cui inferiori al 70% del valore medio prescritto.
in [3.10.1]. Requisiti addizionali o alternativi a quello dell'energia
Le prove e le modalità di prova indicate nel presente punto assorbita possono essere prescritti di volta in volta a giu-
[3.6] e in App 1, si intendono relative ai procedimenti di dizio del RINA in casi particolari o quando esista
saldatura elencati in [3.5.1]; per procedimenti diversi da un'analoga prescrizione per il materiale base.
quelli suddetti, le prove e le relative modalità potranno Per le provette sottodimensionate, 10x7,5 e 10x5 mm, i
essere modificate come ritenuto appropriato dal RINA. valori di energia assorbita devono essere non inferiori
rispettivamente al 85% ed al 65% di quelli applicabili
3.6.6 Il materiale base impiegato nelle prove deve essere per provette di dimensioni normali 10x10 mm.
dello stesso tipo di quello impiegato nella costruzione e
d) Prove di durezza HV5: è in generale richiesto un valore
deve avere un contenuto di C e un valore CEQ, del Carbonio
HV5 ≤ 325 sulle singole impronte; valori massimi diversi
equivalente vicini ai valori massimi della fornitura.
possono essere stabiliti dal RINA in considerazione dei
Il valore CEQ del Carbonio equivalente deve essere calcolato livelli di sollecitazione e delle condizioni ambientali.
con la seguente formula:
e) Esami macrografici: le passate di saldatura devono avere
CEQ = Mn Cr + Mo + V Cu + Ni
--------- + -------------------------------- + --------------------- un profilo regolare ed avviato, essere correttamente
6 5 15 compenetrate e non presentare difetti significativi.
Per le lamiere, salvo quando sia diversamente prescritto, il f) Prove addizionali di trazione e di piega, esami macro-
senso di laminazione deve essere parallelo alla direzione di grafici e rilievi delle durezze: quando una di tali prove
saldatura. non soddisfi i requisiti, può essere ammesso di effet-
tuare due prove addizionali su provette dello stesso tipo
3.6.7 I controlli non distruttivi e le prove meccaniche da e prelevate dallo stesso saggio di quella che aveva dato
effettuare sui saggi sono indicati nella Tab 7 e nelle note ad esito negativo; ai fini della qualifica, entrambe le prove
essa relative. addizionali devono dare risultato soddisfacente.
Per le modalità di ricavo delle provette e per le loro dimen- g) Prove addizionali di resilienza: quando il valore medio
sioni, valgono le indicazioni delle pertinenti parti della delle tre prime prove rappresentative di una posizione
Parte D dei Regolamenti. Provette di dimensioni diverse, e/o quando non più di un singolo valore di esse siano
conformi a normative nazionali o internazionali ricono- inferiori ai requisiti, può essere ammesso di effettuare
sciute, possono essere accettate a giudizio del RINA. tre prove addizionali su provette dello stesso tipo e pre-
levate dallo stesso saggio di quelle che avevano dato
3.6.8 Per la qualifica delle procedure di riparazione, le
esito negativo: ai fini della qualifica, il valore medio
prove da eseguire vengono stabilite di volta in volta in
delle sei prove deve soddisfare ai requisiti e non più di
modo da essere sufficientemente rappresentative delle
un singolo valore deve essere inferiore al valore minimo
modalità di riparazione.
prescritto.
3.6.9 I controlli non distruttivi devono essere eseguiti da 3.6.10 La qualifica è valida solo per lo stabilimento per il
operatori qualificati dal RINA o da Enti da esso riconosciuti; quale è stata richiesta e presso il quale sono state effettuate
essi devono mostrare la pratica assenza di difetti. le prove, salvo quando non sia diversamente ammesso dal
Le prove meccaniche devono essere eseguite presso labora- RINA per casi particolari.
tori qualificati dal RINA o da Enti da esso riconosciuti; esse La validità della qualifica è di due anni. Tale limite può
devono soddisfare i seguenti requisiti: essere esteso se il procedimento viene regolarmente impie-
a) Prove di trazione longitudinale e trasversale: valori gato con pratica continuità e se vengono effettuate le prove
minimi di specifica del materiale base. L'eventuale di controllo in produzione di cui in [3.10].
limite relativo al valore del rapporto ReH/Rm specificato Nel caso di modifiche ai parametri caratteristici, le prove di
per il materiale base non si applica alle prove su giunto qualifica del procedimento possono non essere ripetute se
saldato. le modifiche stesse rimangono nei limiti di validità indicati
b) Prove di piega: con mandrino di diametro pari a 4 volte in [3.6.11] per le variabili essenziali.
lo spessore, l'angolo di piega richiesto è di 180°. Non
3.6.11 E' richiesta la ripetizione delle prove di qualifica
devono essere presenti più di 2 difetti che eccedano la
quando ad un procedimento di saldatura approvato ven-
lunghezza di 3 mm in ogni direzione. Non vengono
gono apportate le modifiche di seguito indicate:
presi in considerazione gli eventuali difetti generati da
irregolarità esistenti prima della prova sui lembi delle a) Materiale base: variazioni del tipo, del grado e della
provette. composizione chimica dell'acciaio, ad eccezione di
quelle variazioni ritenute dal RINA non influenti signifi-
c) Prove di resilienza: da eseguirsi su una terna di provette
cativamente sulla saldabilità e sulle caratteristiche mec-
ad una temperatura di prova inferiore o uguale a quella
caniche dei giunti saldati;
richiesta per il materiale base; deve risultare soddisfatto
il valore di energia assorbita medio di 3 prove prescritto b) Spessore: variazione dello spessore oltre i limiti sotto
per il materiale base, su provette longitudinali, per le indicati, essendo s lo spessore, in mm, degli spezzoni
provette con l'intaglio in saldatura, e su provette trasver- usati per le prove di qualifica:
sali, per le provette con intaglio nelle altre posizioni; i s ± 25%, nel caso di s ≤ 20
s ± 40%, ma non più di ± 20 mm, nel caso di s > 20 d'apporto approvati in forma generale, appartenenti ad
Per i procedimenti automatici a passate singole contrap- una medesima classe di approvazione, il RINA si riserva
poste, i limiti suddetti sono s ± 10%, indipendente- di limitare la riqualifica alla sola esecuzione di prove
mente dallo spessore s degli spezzoni usati per le prove operative e ad una verifica in misura ridotta delle carat-
di qualifica.
teristiche meccaniche.
c) Diametri dei tubi: variazione del diametro esterno da
valori superiori a 300 mm a valori inferiori o uguali a h) Posizioni di saldatura: variazione di una o più posizioni
300 mm e viceversa. di saldatura rispetto a quelle qualificate secondo
d) Preparazione dei lembi: variazioni dell'angolo del cian- quando indicato nella Tab 8.
frino in meno, o di 15° e oltre in più, rispetto a quello
usato nelle prove di qualifica. Variazioni significative i) Parametri di saldatura: variazioni maggiori di ± 10%
nei valori della distanza al vertice e/o della spalla. della intensità di corrente media, della tensione media e
e) Tipi di giunto e tecnica esecutiva: della velocità di saldatura.
1) estensione da giunti testa-testa a giunti a T e vice-
versa; j) Gas protettivo (per i procedimenti sotto protezione di
gas): variazione nel tipo di gas e nella composizione
2) variazione da saldatura eseguita da entrambi i lati a
saldatura eseguita da un solo lato; delle miscele e variazioni di ± 10% nella portata.
3) variazione consistente nella soppressione della sol- k) Preriscaldo e temperatura di interpass: variazioni di -
catura al vertice prima della ripresa; 15°C ed oltre rispetto alla minima temperatura di preri-
4) estensione da giunto a penetrazione parziale a scaldo e/o di ± 50°C rispetto alla massima temperatura
giunto a completa penetrazione (non viceversa);
di interpass.
5) variazione da giunti normali a giunti tubolari spe-
ciali (nodi ecc.). l) Trattamento termico di distensione: variazioni relative
f) Procedimento di saldatura: qualsiasi variazione. a temperatura e tempi di permanenza, gradienti di tem-
g) Materiali d'apporto: qualsiasi variazione, salvo che peratura in fase di riscaldamento e/o di raffreddamento,
quando trattasi di variazioni relative a materiali eccedenti le gamme usuali.
Tabella 7
Tabella 8
Le saldature realizzate da ciascuno di essi devono essere I gradienti termici nelle fasi di riscaldamento e di raffredda-
individuabili e deve esserne tenuta registrazione insieme ai mento devono essere appropriati al tipo di acciaio ed alle
risultati dei relativi controlli non distruttivi, a disposizione forme delle parti da trattare.
dei tecnici del RINA. Il trattamento termico deve essere eseguito, ogniqualvolta
possibile, entro un forno chiuso. Nel caso di trattamento
3.7.6 I saldatori che siano utilizzati solo per l'esecuzione
di tratti di puntatura, se è previsto che detti tratti non siano locale, le relative modalità e condizioni devono essere pre-
liminarmente sottoposte al RINA per considerazione; in
asportati ma rimangano incorporati nei giunti saldati, pos-
linea generale una zona di estensione minima pari a 3 volte
sono essere autorizzati appositamente anzichè secondo le
procedure di cui in [3.7.1]. lo spessore del giunto su entrambi i lati dello stesso deve
essere portata alla temperatura di trattamento prevista.
A tale fine sono di norma richieste prove che saranno stabi-
lite dai tecnici del RINA e che consisteranno in genere 3.9.3 Per i giunti saldati di strutture speciali aventi spes-
nell'esecuzione di uno o più tratti di puntatura su saggi sore uguale o superiore a 50 mm, è in generale richiesto il
testa-testa e/o d'angolo da esaminare successivamente trattamento termico di distensione.
mediante esame della sezione fratturata o con metodo
Nel caso di giunti che interessino particolari molto solleci-
radiografico.
tati o di forma geometrica complessa, detto trattamento può
essere richiesto anche per spessori inferiori, a giudizio del
3.8 Preriscaldo RINA.
3.8.1 In dipendenza dello spessore e del valore del conte- Nel caso di giunti tra parti aventi diverso spessore, ai fini
nuto di Carbonio equivalente CEQ, calcolato come detto in della richiesta o meno del trattamento termico di disten-
[3.6.6], deve essere adottato un preriscaldo idoneo a por- sione, si considera il maggiore degli spessori.
tare la temperatura dell'acciaio, nelle zone da saldare e per Il RINA si riserva comunque la facoltà di non richiedere il
una adeguata estensione, ai valori minimi, in °C, indicati in trattamento di distensione sulla base di valide considera-
Tab 9. zioni di equivalente affidabilità.
In casi particolari il RINA si riserva di richiedere valori
diversi. 3.9.4 Per gli acciai da costruzione contemplati dalle pre-
senti norme il trattamento termico di distensione viene in
Il preriscaldo deve essere eseguito con modalità appro- generale eseguito ad una temperatura di 550÷600°C con
priate a giudizio del RINA. permanenza ad essa di almeno due minuti per ogni milli-
metro di spessore.
Tabella 9 : Temperatura minima di preriscaldo, in °C
priate in base alle risultanze. Valgono per tali prove le con- Le tolleranze ammesse devono pertanto formare oggetto di
dizioni e le modalità stabilite per dette qualifiche, per una apposita specifica approvata dal progettista che deve
quanto applicabile. essere sottoposta per approvazione al RINA.
Adeguati controlli, nel corso della fabbricazione e finali,
3.10.2 Durante la costruzione ed il montaggio delle strut- devono essere eseguiti dal costruttore che è tenuto a segna-
ture, i giunti saldati devono essere esaminati visivamente al lare ai tecnici del RINA le eventuali anomalie riscontrate,
100% nonchè a campione, come necessario, con controlli proponendo i provvedimenti per eliminarle.
non distruttivi. I controlli non distruttivi devono essere ese-
guiti, in generale, dopo che siano trascorse almeno 48 ore 3.11 Riparazioni
dal completamento del giunto saldato da esaminare.
Quando la parte da esaminare deve essere sottoposta a trat- 3.11.1 Tutti i difetti e le deficienze, pregiudizievoli
tamento termico, i controlli non distruttivi devono normal- all'impiego, riscontrati durante la costruzione e il montag-
mente essere effettuati o ripetuti dopo il trattamento stesso. gio delle strutture devono essere corretti, entro limiti di
accettabilità, con modalità adeguate a soddisfazione dei
3.10.3 Per le strutture speciali e primarie deve essere pre- tecnici del RINA.
disposto dal costruttore e dal progettista e sottoposto Nel caso di parti soggette a trattamento termico, le ripara-
all'approvazione del RINA il piano dei controlli non distrut- zioni devono essere ultimate prima di esso; diversamente il
tivi. previsto trattamento deve essere ripetuto a meno che una
L'estensione minima richiesta dei controlli non distruttivi è analisi appropriata degli elementi in gioco caso per caso, lo
indicata nella Tab 10. faccia ritenere non necessario.
In relazione ai risultati ottenuti, le percentuali indicate nella 3.11.2 Le riparazioni devono essere eseguite con modalità
Tab 10 possono essere aumentate come ritenuto necessario idonee a soddisfazione dei tecnici del RINA Per quanto
dai tecnici del RINA. riguarda le riparazioni mediante saldatura, le stesse devono
essere effettuate con elettrodi a bassissimo contenuto di
Fatta eccezione per i giunti saldati delle strutture speciali, i Idrogeno (uguale o inferiore a quello degli elettrodi appro-
tecnici del RINA hanno la facoltà di sostituire gli esami vati con simbolo H10 secondo le norme della Parte D dei
radiografici con esami con ultrasuoni e viceversa, sempre- Regolamenti), con procedure qualificate e utilizzando sal-
chè i detti metodi di controllo e i risultati con essi ottenibili datori autorizzati.
possano ritenersi equivalenti o più significativi per gli speci- Ciascun tratto riparato con saldatura non deve in genere
fici giunti da esaminare. avere lunghezza inferiore a circa 100 mm.
3.10.4 Gli scostamenti degli elementi strutturali rispetto 3.11.3 Dopo l'effettuazione delle riparazioni, le zone inte-
alle forme ed alle dimensioni riportate sui disegni devono ressate devono essere sottoposte ad accurato esame visivo e
risultare entro i limiti stabiliti, assunti come base per i cal- ad appropriati controlli non distruttivi a soddisfazione dei
coli strutturali di verifica. tecnici del RINA.
1 Condizioni di carico di progetto 1.1.5 Nel progetto delle strutture deve essere considerato
con particolare attenzione l'effetto di intagli e di particolari
strutturali che possono dar luogo a concentrazione di ten-
1.1 Generalità sioni.
1.1.1 Le tensioni agenti sulle strutture primarie della piat- 1.1.6 Per gli elementi strutturali situati entro la "splash
taforma devono essere calcolate impiegando i carichi di zone", definita in Cap 10, [1.1.2], è necessario tener conto
progetto descritti nel Capitolo 6, nella loro combinazione della riduzione di spessore conseguente alla corrosione.
più gravosa realisticamente ipotizzabile.
L'entità di tale riduzione verrà assunta di volta in volta in
Il RINA può, a suo giudizio, richiedere l'applicazione di relazione ai parametri caratteristici dell'ambiente, dei mate-
carichi di progetto diversi da quelli suddetti qualora ciò riali impiegati e delle soluzioni di prevenzione della corro-
fosse richiesto dal particolare tipo di piattaforma, di strut- sione previste e non sarà mai inferiore a 5 mm.
tura o di impiego.
Solo nel caso in cui nel Manuale Operativo sia prevista una
Le strutture delle piattaforme devono essere progettate manutenzione periodica del rivestimento protettivo della
impiegando appropriate metodologie di calcolo ricono- "splash zone", la quale sia idonea, a giudizio del RINA, a
sciute ed accettate dal RINA. prevenire il deterioramento di detto rivestimento che
I calcoli relativi all'analisi strutturale devono essere presen- comunque non sia soggetto a rischi di rimozione a seguito
tati al RINA accompagnati da una sufficiente documenta- di urti o abrasioni, l'entità della riduzione di spessore con-
zione e devono essere effettuati per tutte le fasi di progetto seguente alla corrosione, per le zone poste al di sopra del
della piattaforma. livello medio del mare, può essere diminuita fino a zero.
1.1.2 Per ciascuna condizione di carico considerata si 1.1.7 E' necessario indagare sulla possibilità che condi-
devono determinare le seguenti tensioni primarie, che zioni ambientali meno gravose di quelle massime previste
devono essere confrontate con le tensioni ammissibili perti- dal progettista risultino maggiormente pericolose per la
nenti: piattaforma nel suo insieme o per alcuni suoi componenti
strutturali.
a) Tensioni dovute ai soli carichi statici.
Con la terminologia "carichi statici" si intende indicare i 1.1.8 Le strutture della piattaforma devono essere analiz-
carichi funzionali ed i carichi gravitazionali agenti sulle zate nei confronti dei seguenti possibili effetti:
strutture della piattaforma. a) superamento del limite elastico del materiale e frattura
b) Tensioni dovute ai carichi combinati operativi. duttile;
In questo caso i carichi statici espressi in (a) devono b) instabilità generale e locale;
essere combinati con i carichi indotti dalle condizioni c) fatica;
ambientali operative (ved. Cap 6, [2.5.2]).
d) frattura fragile;
c) Tensioni dovute ai carichi combinati estremi. e) eccessive deformazioni;
In questo caso i carichi statici espressi in (a) devono f) eccessive vibrazioni.
essere combinati con i carichi indotti dalle condizioni
ambientali estreme (ved. Cap 6, [2.5.2]).
2 Metodi di analisi
Al fine di determinare i valori delle tensioni totali, alle ten-
sioni primarie così calcolate devono essere sommate le ten-
sioni locali, includendo, quando pertinenti, quelle dovute 2.1 Analisi lineare elastica
ai carichi circonferenziali agenti sui componenti tubolari.
2.1.1 Per i componenti strutturali analizzati in campo ela-
1.1.3 I dimensionamenti delle strutture devono essere defi- stico lineare, le tensioni equivalenti, calcolate secondo il
niti sulla base di criteri che combinino razionalmente le sin- criterio di Von Mises, devono rientrare nei limiti ammissibili
gole componenti di tensione. Tali criteri devono essere fissati in [3].
accettati dal RINA. Criteri differenti da quello di Von Mises devono essere sot-
toposti all'approvazione del RINA.
1.1.4 Per la determinazione delle tensioni dovute alla fles-
sione nei rinforzi ordinari delle lamiere dei ponti e dei 2.2 Analisi ad instabilità
fasciami e nelle travi rinforzate, deve essere calcolata l'area
della sezione resistente effettiva, considerando una "striscia 2.2.1 Tale metodo di analisi deve essere impiegato su quei
associata" valutata in accordo alle metodologie accettate componenti strutturali per i quali l'instabilità può essere
dal RINA. causa di cedimento.
L'analisi dell'instabilità deve essere condotta con metodi e assiale o a flessione o alla loro combinazione che abbiano
teorie generalmente accettati. dimensioni tali da soddisfare la seguente relazione:
Criteri diversi da quelli generalmente accettati devono D ⁄ t < E ⁄ ( 9σs )
essere sottoposti all'approvazione del RINA. dove:
L'effetto di predeformazioni dovute a imperfezioni geome- D : diametro medio del cilindro
triche e di costruzione deve essere considerato durante la
t : spessore della parete del cilindro.
valutazione delle tensioni critiche di instabilità.
2.2.2 Nel caso di elementi strutturali analizzati come travi, 2.3 Analisi a fatica
la tensione critica di instabilità può essere calcolata come
segue: 2.3.1 L'analisi a fatica degli elementi strutturali deve
essere basata su un periodo di tempo non inferiore a quello
1 λ 2 previsto per la vita della piattaforma, normalmente non
1 – --- ⋅ ----- ⋅ σ s se λ < λ o
2 λo inferiore a 20 anni.
σ cr =
1 λ o
2 L'analisi a fatica deve essere eseguita, in particolare, sui
--2- ⋅ ----
λ
- ⋅ σs se λ ≥ λ o dettagli strutturali in cui si prevede concentrazione di ten-
sioni.
dove: Le tensioni di confronto adottate nell'analisi a fatica devono
σs : tensione di snervamento nominale del materiale tener conto sia delle concentrazioni di tensioni sia
da assumersi pari al minore tra i seguenti valori: dell'influenza che i carichi ciclici possono avere sulla cor-
• tensione di snervamento; rosione. I criteri di analisi adottati, che devono essere accet-
tati dal RINA, dipendono dai metodi di analisi impiegati,
• 75% della tensione di rottura.
che possono essere delle seguenti due categorie:
In casi particolari nei quali, avendo considerato
a) metodi basati sulla meccanica della frattura;
le condizioni di carico prevedibili, l'elemento
strutturale in esame sia proporzionato in base a b) metodi basati sulla valutazione del danno cumulativo.
tensioni di compressione, il suddetto secondo Qualora l'analisi a fatica venga condotta con il metodo (b),
valore può essere elevato fino all'87% della ten- devono in generale essere assunti i valori ammissibili del
sione di rottura, senza superare tale valore. danno cumulativo η di cui in Tab 1.
Kl Il RINA si riserva la facoltà di accettare, a richiesta
λ = -----
r dell'Armatore, valori ammissibili del danno cumulativo η
2
maggiori di quelli sopraelencati. In questo caso tali valori
2 π E verranno riportati sul Certificato di classe della piattaforma.
λo = ------------
σs
Kl : lunghezza libera di inflessione dell'elemento Tabella 1
r : raggio di inerzia minimo associato a Kl
CARATTERISTICHE
E : modulo di elasticità del materiale.
DEL DETTAGLIO η AMMISSIBILI
Qualora la trave in esame sia costituita da elementi compo- STRUTTURALE
sti o comunque sia soggetta ad instabilità locale, la tensione
critica deve essere opportunamente ridotta. accessibilità per
ispezione e ripara- inaccessibile accessibile
2.2.3 Quando elementi strutturali compressi sono soggetti zione
ad uno stato di sollecitazione composto devono essere con- Collocazione qualunque entro e sopra la
siderati i possibili effetti del secondo ordine. zona sotto la splash
In particolare per travi presso-inflesse la tensione dovuta a splash zone
flessione σF deve essere moltiplicata per il coefficiente di zone
amplificazione: 0,33 0,50 1,00
1
----------------------------------------
Per la definizione della splash zone si rimanda al Cap 10,
σc [1.1.2].
1 – ------------------------------ -
1 λ 2
--- ⋅ -----o ⋅ σ s
2 λ 3 Coefficienti di sicurezza e tensioni
dove σc è la tensione dovuta alla sola compressione. ammissibili
2.2.4 Gli elementi strutturali per i quali l’instabilità torsio-
3.1
nale può verificarsi a livelli di carico minori di quelli che
possono dar luogo a instabilità laterale, devono essere veri- 3.1.1 Per i componenti strutturali analizzati in campo line-
ficati ad instabilità torsionale. are elastico, la tensione equivalente, calcolata con il crite-
rio di Von Mises, deve essere confrontata con la tensione
2.2.5 Non è richiesta un'analisi ad instabilità locale per le
ammissibile σam data da:
strutture cilindriche a sezione circolare non irrigidite o irri-
gidite mediante cerchiatura, soggette a compressione σ am = σ s ⁄ η
• compressione:
4.1 Generalità
λ
0, 6 ⋅ 1 – 0, 13 ----- ⋅ σ cr per λ < λ 0
4.1.1 I giunti tubolari rivestono una particolare importanza
σa λ0
per le strutture cui si applica il presente Regolamento e
0, 522 ⋅ σ cr per λ ≥ λ 0
devono soddisfare a particolari prescrizioni per quanto
riguarda il progetto, in modo da ridurre la possibilità di con-
σ σ
centrazione di tensioni e di inneschi di cricche e, per
T F
- ≤ 1, 0
- + ------------------
• trazione+flessione: -------------- quanto riguarda la robustezza strutturale, onde evitare il
0, 6 σ S 0, 66 σ S
fenomeno del punzonamento.
σC
-------------- σF
0, 6 σ-S + 0 - ≤ 1, 0
------------------
, 66 σ S 4.2 Progetto
σ c σ' F
• - ≤ 1, 0 per σ C > 0, 15 ⋅ σ a
compres+fless: -----C- + ------------------
σ a 0 , 66 σ S 4.2.1 I giunti semplici senza sovrapposizione devono sod-
σ σF disfare ai seguenti requisiti:
-----C- + ------------------
- ≤ 1, 0 per σ C ≤ 0, 15 ⋅ σ a
σ a 0, 66 σ S
a) se è richiesto uno spessore maggiorato della parete o un
acciaio di tipo speciale per la corda (ved. Nota 1) nella
essendo:
zona del nodo, essi devono estendersi oltre il lembo più
σT : tensione dovuta alla sollecitazione di trazione esterno dei bracci per una lunghezza pari ad almeno
1/4 del diametro della corda ed in ogni caso non
σc : tensione dovuta alla sollecitazione di compres-
minore di 300 mm (ved. Fig 1);
sione
Nota 1: Per "corda", si intende l'elemento tubolare principale tra
σF : tensione massima dovuta alla sollecitazione di
quelli che convergono in uno stesso nodo.
flessione
c : coefficiente di amplificazione di cui in [2.2.3] b) quando è adottato uno spessore maggiorato della parete
o un acciaio di tipo speciale per i bracci in corrispon-
σ'F : tensione dovuta alla sollecitazione di flessione denza della zona del nodo, essi devono estendersi per
calcolata considerando un valore del momento una lunghezza pari ad almeno un diametro del braccio
flettente efficace Mef = 1,3 Mm comunque tale e in ogni caso non minore di 600 mm dal lembo più
da soddisfare la seguente relazione:
esterno del giunto saldato (ved. Fig 1);
0, 75Mmax ≤ Mef ≤ Mmax
c) la distanza minima tra le impronte dei bracci sulla
essendo Mm il valore medio del momento flet- superficie della corda non deve essere minore di 50 mm
tente lungo la trave e Mmax il suo valore mas- (ved. Fig 1);
simo. Nel caso particolare di bracci vincolati ad
d) nel caso in cui la distanza tra le intersezioni degli assi di
entrambi gli estremi e soggetti ad un momento
flettente variabile linearmente fra i valori dei due bracci con quello della corda sia maggiore di un
momenti di estremità M1 e M2, essendo |M1| ≥ quarto del diametro della corda (ved. Fig 1), si dovrà
|M2| deve essere, assunto un momento flettente tener conto, nel calcolo delle sollecitazioni, dei
efficace Mef = 0,6 M1 + 0,4 M2 e comunque tale momenti flettenti indotti nella corda da tale disassa-
da soddisfare la relazione Mef > 0,4 M1. mento.
Figura 1
D
massimo tra D/4 e 300 mm
braccio
Max + D/4
zona con spessore maggiorato
o in acciaio di tipo speciale
minimo 50 mm
d
corda
massimo tra D/4 e 300 mm
4.2.2 I giunti a sovrapposizione, nei quali parte del carico c) le saldature d'angolo devono essere limitate a elementi
è trasferita direttamente da un braccio all'altro attraverso la non soggetti a significative tensioni alternate; il profilo
saldatura comune, devono soddisfare ai seguenti requisiti: deve essere concavo e tangente alle superfici raccordate
a) l'estensione della sovrapposizione deve essere preferi- e deve essere assicurata una accettabile penetrazione.
bilmente tale da trasferire almeno il 50% della compo- Si può inoltre ricorrere a:
nente perpendicolare alla corda del carico totale
d) riempimento della corda con cemento o altro materiale
ammissibile;
rigido per ridurre le deformazioni locali e quindi i pic-
b) lo spessore della parete del braccio non deve in alcun chi di tensione;
caso superare quello della corda;
e) molatura del piede della saldatura per portarlo a un pro-
c) deve essere saldato alla corda lungo il contorno filo avviato, tangente alla superficie della corda e del
dell'intera sezione quello dei due bracci che è di spes- braccio (ved. Fig 3 e Fig 4).
sore maggiore o che è più caricato (ved. Fig 2).
4.2.5 La saldatura effettuata da un solo lato su cianfrino
4.2.3 Per i giunti in cui confluiscono più di due bracci pos-
preparato a V singola può essere accettata solo per spessori
sono essere adottati i seguenti accorgimenti (ved. Fig 2).
del braccio inferiori a 38 mm e ampiezze di angolo supe-
a) i bracci aventi spessore maggiore possono essere colle- riori a 35°.
gati direttamente tra loro e i rimanenti essere considerati
come membri di sovrapposizione; La Fig 3-a mostra un tipico esempio di preparazione a V
singola.
b) può essere previsto un incremento della sezione della
corda nella zona del giunto; E' tuttavia preferibile una preparazione che renda possibile
la ripresa al rovescio, che favorisce la penetrazione e la
c) possono essere usati giunti sferici;
fusione e riduce la probabilità di difetti alla radice (ved.
d) i bracci secondari possono essere allontanati dalla zona Fig 3-b).
in cui confluiscono quelli principali.
4.2.6 Devono essere evitate, per quanto possibile, interse-
4.2.4 Per migliorare le caratteristiche di resistenza a fatica, zioni di cordoni di saldatura.
devono essere adottati i seguenti accorgimenti:
Nella zona della corda indicata dall'area tratteggiata della
a) progetto teso a ridurre le concentrazioni di tensioni; Fig 5, avente larghezza uguale a 2 volte lo spessore della
b) la saldatura deve essere effettuata evitando la "weave corda, e, per i giunti saldati tra braccio e corda o tra braccio
technique" (cioè il procedere oscillante dell'elettrodo e braccio, nella zona di braccio che si estende per una lun-
per coprire in una sola passata un largo cianfrino), ghezza uguale a 2 volte lo spessore del braccio dalla linea
cominciando dalla corda e dal braccio e depositando di attacco del cordone di saldatura al metallo base del brac-
l'ultima passata nel mezzo del cordone, allo scopo di cio, non vi devono essere saldature per il collegamento di
evitare una durezza eccessiva; elementi secondari come supporti di anodi o altri accessori.
Figura 3
MIN. 1/3 t
MAX. 2/3 t
t
MIN. 1/3 t
R = 35 mm MAX. 2/3 t
R MIN. = 25 mm R = 25 mm
MAX. 6 mm
MAX. 6 mm
Figura 4
A
A
B C
C
B
t
t
2 : 6 mm
5
13
2 : 6 mm
.
MIN
135
45 MIN.
0:
45
=9
= MIN. 15 per 60
= da 4 a 6 mm per 60
90
g
= da 2 a 6 mm per 60 < < 90
g
Sezione C-C
t
corda del braccio sovrapposto, in m
fwd : tensione tangenziale ammissibile della salda-
tura della sovrapposizione tra i bracci 0,5
σS / 30,5, in kN/m2
tw : valore minore tra lo spessore della parete del
braccio più sottile e quello della gola di salda-
tura della sovrapposizione, in m
l2 : lunghezza indicata in Fig 6, in m.
T
Inoltre, deve essere verificato secondo quanto indicato in
[4.3.1] il giunto costituito dalla corda e dal braccio sotto-
stante.
Distanza pari a due volte lo
spessore T della corda 4.3.3 Effetti dell'eccentricità degli assi dei bracci
Nell'analisi della robustezza dei giunti deve essere tenuto
4.3.2 Giunti a sovrapposizione conto dei momenti flettenti dovuti all'eccentricità degli assi
Nella verifica dei giunti a sovrapposizione che siano sprov- dei bracci lungo i quali si trasmettono gli sforzi.
visti di diaframmi e irrigidenti, è necessario che la compo-
nente del carico totale perpendicolare alla corda P⊥, in kN, 4.3.4 Altri tipi di giunti
sia minore del valore di PP dato dalla seguente relazione: Giunti con caratteristiche differenti da quelle dei giunti
sopra descritti saranno soggetti a particolare considera-
PP = fd tl1 + 2fwd tw l2 zione. Potranno in particolare essere accettati i risultati di
essendo: significative prove su modelli o di esperienze di esercizio.
Figura 6
A
Sezione A-A
T
fd
l2
f wd
t
P P
braccio principale
Tabella 2
a)
P
1, 2
f uk = --------- ⋅ σ S 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
γ
b)
P
( 0, 37 + 0, 96 β )
f uk = ----------------------------------------- ⋅ σ S 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
β γ
c)
P
2, 4 ⋅ sin ϑ 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
f uk = --------------------------------- ⋅ σ S
( 1 + sin ϑ ) γ 30 ° ≤ ϑ ≤ 90 °
d)
P
1, 91 ( 0, 38 + β ) sin ϑ 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
f uk = -----------------------------------------------------
( 1 + sin ϑ )β γ 30 ° ≤ ϑ ≤ 90 °
e) P
1, 18
f uk = ------------------------------ ⋅ σ S 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
( 1, 2 – β )βγ
f)
P
1, 75
f uk = ------------------------------ ⋅ σ S 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
( 1, 2 – β )βγ
g)
P
2, 35 sin ϑ
f uk = --------------------------------------------------------- ⋅ σ S 0, 20 ≤ β ≤ 1, 00
( 1 + sin ϑ ) ( 1, 2 – β )βγ
h)
P
3, 5 sin ϑ
f uk = --------------------------------------------------------- ⋅ σ S 0, 25 ≤ β ≤ 0, 85
( 1 + sin ϑ ) ( 1, 2 – β )βγ
i) P2
1, 2
( f uk ) 1 = --------- f ( ϑ 1 ) f ( β 1 ) f ( g )σ S
a γ
P1 f ( ϑ 1 ) = sin ϑ 1 0, 20 ≤ β ≤ 0, 85
2 1 + 6, 1 β 0 ≤ g ≤ g0
1 f ( β 1 ) = ------------------------1-
4, 2 β 1 30 ° ≤ ( ϑ 1 , ϑ 2 ) ≤ 90 °
f( g) = 2 , 4 + 1, 8g-
----------------------------
2, 4 + 7g
P1 sin 1= P2 sin 2
Figura 7
1,5
go
25
= 0,
1,0
40
= 0,
60
= 0,
0,5
85
= 0,
0,0
30 40 50 60 70 80 90
( )
CAPITOLO 9 FONDAZIONI
1.1.1 Le prescrizioni del presente Capitolo si applicano 1.2.2 Proprietà caratteristiche del suolo
alle fondazioni a pali e a gravità. Le proprietà caratteristiche di ciascun strato di terreno
devono essere valutate con accuratezza in base ai risultati
Il progetto delle fondazioni deve essere basato su informa-
delle prove in loco e di laboratorio, tenendo conto dello
zioni rilevate sulla postazione effettiva, considerando
stato di tensione del campione durante la prova e di quello
un'area di dimensioni sufficienti per tener conto delle tolle-
effettivo in seno allo strato considerato.
ranze conseguenti agli errori di posizionamento durante le
indagini e durante l'installazione della piattaforma. 1.2.3 Effetti dei carichi pulsanti
1.1.2 I risultati dell'indagine sulla postazione devono Quando sia ritenuto necessario, deve essere considerata
essere sottoposti al giudizio del RINA e devono includere: l'influenza delle pulsazioni del carico sulle proprietà del
terreno.
a) informazioni sulla data dell'indagine e su chi l'ha effet-
tuata; Gli effetti delle forze indotte dalle onde devono essere con-
siderati per le condizioni seguenti:
b) descrizione esauriente delle attrezzature e procedure
usate per le indagini di campo e di laboratorio; a) una tempesta di progetto durante la fase di installazione
e il periodo di consolidamento;
c) risultati delle suddette indagini;
b) la tempesta dei 100 anni;
d) esame critico sulle possibili fonti di errore e sulle limita-
c) l'effetto cumulativo di numerose tempeste, compresa
zioni all'applicabilità dei risultati.
quella dei 100 anni.
1.1.3 Per ciascuna piattaforma da installare deve essere Devono essere fatte realistiche assunzioni circa la durata e
condotta una ispezione del fondo marino, al fine di rilevare l'intensità di dette tempeste.
la presenza di ostacoli naturali (rocce, detriti etc.) o di altro Per le piattaforme sistemate in zone sismicamente attive
tipo (ancore, relitti etc.), l'entità delle ondulazioni presenti e deve essere considerato il possibile deterioramento delle
il possibile verificarsi di spostamenti di dune di sabbia o di proprietà del terreno conseguente alla caratteristica ciclica
modificazioni del fondo del mare. delle azioni sismiche.
1.1.4 L'indagine sulla postazione deve essere sufficiente- Tale deterioramento si traduce in generale in una riduzione
mente estesa da comprendere tutti gli strati di terreno e della resistenza a taglio del terreno, di cui bisogna tener
depositi di roccia che possono essere influenti sul compor- conto nel progetto.
tamento della fondazione della piattaforma.
1.2.4 Stabilità
L'indagine può essere condotta mediante i seguenti metodi
La stabilità del suolo deve essere vagliata con uno dei
principali o una loro combinazione:
metodi seguenti:
a) metodi geofisici;
a) analisi di stabilità basata sui parametri effettivi della
b) prove in loco; resistenza del suolo e su stime realistiche della pres-
c) perforazioni con prelevamento di campioni per prove di sione dell'acqua nei pori del terreno. Tale metodo
laboratorio. richiede prove di laboratorio di resistenza a taglio, con
L’indagine deve fornire, per i più importanti strati di terreno, misurazioni della pressione nei pori;
i dati per la classificazione e la descrizione dei depositi e i b) analisi di stabilità basata sulla resistenza totale a taglio
parametri di calcolo da utilizzare nella verifica. del terreno determinata sui suoi campioni rappresenta-
tivi, che devono, per quanto possibile, essere soggetti
1.2 Principi generali di progettazione alle stesse condizioni di carico dei corrispondenti ele-
menti nel suolo.
1.2.1 Generalità
L'analisi delle fondazioni deve tendere ad evitare il cedi- 1.2.5 Abbassamenti e spostamenti
mento delle stesse nella loro globalità e le sovratensioni L’analisi degli abbassamenti e degli spostamenti deve in
locali negli elementi della struttura della base. generale considerare:
Deve essere valutata a parte la possibilità di eccessive a) gli abbassamenti iniziali e secondari;
deformazioni. b) gli abbassamenti differenziali;
c) gli spostamenti orizzontali permanenti; b) progetto del sistema di fondazioni eseguito conside-
d) i movimenti dinamici conseguenti alla pulsazione dei rando come asportati tutti i materiali non resistenti allo
carichi. scour;
La valutazione degli assestamenti delle strutture è determi- c) ispezione diretta del fondo marino prossimo alle fonda-
nante nella progettazione dei pali di fondazione, dei risers, zioni della piattaforma e dotazione di sistemi idonei a
etc. bloccare in tempo breve lo sviluppo dello scour even-
tualmente riscontrato.
L'inclinazione della piattaforma conseguente a cedimenti
differenziali del sistema di fondazioni, dovuti a disuniformi I materiali posati sul fondo marino per prevenire lo scour
caratteristiche del terreno e/o a preferenziali direzioni di debbono avere peso e dimensioni adeguati, tali da non
applicazione dei carichi esterni, non deve superare quella essere trascinati via dalla corrente e da impedire al terreno
ammissibile nei confronti della funzionalità e della sicu- di essere asportato, senza tuttavia impedire l'eliminazione
rezza. delle sovrappressioni che si generano negli strati per effetto
dei carichi cui sono soggetti.
1.2.6 Interazioni suolo-struttura
Il calcolo delle forze e dei momenti, così come dei movi- 2 Fondazioni a pali
menti dinamici, nei componenti del sistema di fondazione
deve essere basata su un'analisi integrata dell'interazione 2.1 Generalità
suolo-piattaforma.
L'analisi deve essere basata su realistiche assunzioni rela- 2.1.1 Nel progetto dei pali di fondazione è necessario
tive alla rigidezza del suolo e al trasferimento ad esso dei tener conto del metodo impiegato per la loro installazione.
carichi da parte degli elementi strutturali poggianti sul Nel caso in cui il trasferimento dei carichi da un palo ad un
fondo marino o penetranti in esso. altro o da un palo al suolo sia realizzato per mezzo di
cementazione, le superfici devono essere prive di scaglie di
1.3 Stabilità del fondo marino ruggine o altre imperfezioni che riducano la capacità di tra-
sferimento del carico.
1.3.1 Stabilità dei declivi La penetrazione di progetto dei pali deve essere sufficiente
L'analisi della stabilità dei declivi deve considerare i declivi per permettere una adeguata capacità di resistere ai carichi
naturali, quelli provocati dalla installazione o dalla pre- di compressione e di trazione di progetto, con un oppor-
senza della piattaforma, i probabili futuri cambiamenti dei tuno coefficiente di sicurezza.
declivi esistenti durante la vita di progetto e gli effetti dei La capacità portante ultima del palo può essere calcolata
carichi d'onda sul fondo marino. secondo quanto riportato in [2.2], [2.3] e [2.4] o con altri
La stabilità dei declivi riveste particolare importanza in pre- metodi riconosciuti. La capacità portante ammissibile si
senza di strati di argille tenere, di depositi di silt (materiale determina dividendo la capacità portante ultima per un
sedimentario fine sciolto) e sabbie e in aree geografiche coefficiente di sicurezza che non deve essere minore di:
sismicamente attive. • 1,5 per i carichi combinati estremi;
1.3.2 Stabilità idraulica • 2,0 per i carichi combinati operativi.
Quando la piattaforma è fondata su terreni che possono La capacità portante di progetto dei pali deve essere limi-
essere soggetti a fenomeni di erosione e softening (ridu- tata a profondità di infissione che risultino praticamente
zione del modulo di elasticità in seguito a carichi alternati), raggiungibili; prima dell'installazione, devono essere anche
deve essere analizzata la possibilità di: previste soluzioni alternative da applicarsi qualora non
a) riduzione della capacità portante del terreno conse- potesse essere realizzata la penetrazione prestabilita.
guente a gradienti idraulici e a forze di seepage (flusso
costante d'acqua attraverso un letto poroso); 2.2 Capacità portante assiale di un palo
b) formazione di canali di drenaggio con conseguente ero-
2.2.1 Capacità portante ultima
sione del terreno;
La capacità portante ultima Q, in kN, di un palo è data da:
c) erosione locale di aree sotto la fondazione, dovuta alle
variazioni di pressione idraulica imposte dai carichi Q = Qs + Qp
ambientati. essendo:
Qs : resistenza di attrito sulla superficie laterale del
1.3.3 Scour
palo, in kN, pari a:
Il rischio di scour attorno alla fondazione deve essere sem-
pre contemplato, a meno che non sia dimostrato che i ter- ∑ f ⋅ A′
i si
2.2.4 Resistenza di attrito e capacità portante della che del tipo di suolo, delle dimensioni del palo e delle con-
punta dei pali cementati in terreni rocciosi dizioni di applicazione del carico (statico, ciclico o
a) La forza unitaria di attrito f, in kN/m2, per pali installati impulsivo).
in terreni rocciosi potrebbe in via teorica avere come La costruzione delle curve p-y deve essere condotta utiliz-
limite superiore la resistenza a taglio del terreno o del zando i risultati di prove di laboratorio su campioni di ter-
riempimento cementizio impiegato. In realtà il valore di reno e deve tener conto dell'influenza dello scour in
f può essere molto ridotto in relazione alla procedura di prossimità del fondo marino e delle perturbazioni provo-
installazione e al tipo di roccia e di fluido da perfora- cate dall'installazione del palo sulle caratteristiche del
zione usato. suolo.
Un limite superiore di f per questo genere di pali può In mancanza di criteri più appropriati ai singoli casi pratici,
essere costituito dalla tensione tangenziale ammissibile le curve p-y possono essere costruite secondo le indicazioni
tra superficie del palo e anello di cemento citata in di cui in [2.4.2] e [2.4.3].
[2.7].
2.4.2 Curve p-y per terreni argillosi
b) La capacità portante di punta della roccia deve essere
determinata dalla resistenza a taglio della stessa e da un a) Per terreni costituiti da argille tenere, l'andamento della
appropriato fattore di capacità portante, ma non deve generica curva p-y, relativa allo strato di terreno posto a
comunque essere superiore a 10000 kN/m2. profondità z, in m, rispetto al fondo marino, ha l'anda-
mento della spezzata indicata in Fig 1, individuata dai
2.3 Capacità assiale del palo in trazione valori indicati in Tab 3.
b) Per terreni costituiti da argille rigide (c>10 kN/m2) ed in
2.3.1 La capacità ultima assiale del palo in trazione non presenza di carichi statici, valgono le considerazioni di
deve superare la resistenza totale di attrito sulla superficie cui in a).
laterale del palo Qs. Nel caso di carichi ciclici, si determina invece un
Devono essere considerati gli effetti del peso del palo, del rapido deterioramento delle caratteristiche del suolo per
terreno in esso contenuto e della spinta idrostatica. grandi deformazioni, che si traducono in una sensibile
Per terreni argillosi la forza unitaria di attrito f assume gli riduzione della resistenza ultima del suolo pu.
stessi valori di cui in [2.2.2].
Figura 1
Per terreni costituiti da sabbia e silt valgono le considera-
zioni di cui in [2.2.3], salvo che si deve usare per K il p
valore 0,5.
m)
( kN
Per terreni rocciosi ved. [2.2.4].
I coefficienti di sicurezza sulla capacità assiale del palo in
trazione devono essere uguali a quelli riportati in [2.1]. 3
Tabella 3
Carico statico
Punto p / pu y / yc
1 0 0
2 0,5 1,0
3 0,75 3,0
4 1,00 8,0
5 1,00 ∞
Carico ciclico per z ≥ zR
Punto p / pu y / yc
1 0 0
2 0,5 1,0
3 0,72 3,0
4≡ 5 0,72 ∞
Carico ciclico per z ≤ zR
Punto p / pu y / yc
1 0 0
2 0,5 1,0
3 0,72 3,0
4 0,72 z / zR 15,0
5 0,72 z / zR ∞
Nota 1:
yc, in m, è dato dalla seguente relazione:
yc = 2,5 · εc · D
essendo:
D : diametro del palo, in m;
εc : deformazione corrispondente alla metà della massima tensione di compressione, risultante da prove di laboratorio, cui
resiste il provino di terreno non perturbato in condizione non drenata;
zR : profondità della zona di resistenza ridotta, in m, data dalla seguente relazione:
6D
zR = ---------------
γ------
D- + J
c
essendo:
γ : peso specifico effettivo del terreno (in acqua), in kN/m3;
c : resistenza a taglio del terreno in condizione non drenata, in kN/m2;
J : coefficiente empirico variabile da 0,5 a 0,25 (in mancanza di informazioni si deve usare 0,25);
pu : resistenza ultima del terreno, in kN/m (forza per unità di lunghezza di palo), data dalle seguenti relazioni:
pu = 6c
------ ⋅ z + 3c ⋅ D
per z ≤ zR
zR
pu = 9 ⋅ D ⋅ c per z > zR
β : 45 + Φ
---- in gradi;
2 l
n
K
ko : 0,4; p=Cy
D 3
ka : tg2 45 – Φ
---- D
2 60 80
punto m: Y
1
ym = ------ D ( m)
60 2.5 Effetti di gruppo
p = Bp ( kN ⁄ m)
m c
2.7.2 La presa tra palo e cemento (e tra cemento e allog- I momenti stabilizzanti e ribaltanti devono essere compren-
giamento palo) è influenzata da numerosi fattori, quali: sivi di tutti i carichi agenti sulla piattaforma nella loro com-
binazione più sfavorevole realisticamente ipotizzabile.
a) tipo di malta (cemento, acqua, additivi, etc.);
La posizione estrema dei possibili punti di applicazione
b) temperatura;
delle reazioni del terreno deve essere valutata secondo
c) metodo di installazione; quanto indicato in [3.2.3]. In particolare, per piattaforme
d) movimenti della piattaforma durante il tempo di presa. fondate su più basi di appoggio perimetrali, si può ritenere
che i possibili punti di applicazione della risultante delle
2.7.3 In generale, in assenza di dati e di informazioni reazioni del terreno cadano all'interno della poligonale che
attendibili in proposito, si può dire che la tensione tangen- unisce i centri delle singole basi.
ziale, ottenuta dividendo lo sforzo assiale agente sul palo
3.2.3 Capacità portante e resistenza laterale
per la superficie su cui si sviluppa la forza di attrito, non
deve essere superiore a 140 kN/m2 per le condizioni di La capacità portante e la resistenza laterale del sistema di
carico relative ai carichi combinati operativi e 184 kN/m2 fondazione devono essere calcolate considerando:
per quelle relative ai carichi combinati estremi. a) la geometria della base o delle basi di appoggio;
Tale valore può essere aumentato quando si ricorra a parti- b) l'entità e le modalità di applicazione nel tempo dei cari-
colari malte che garantiscano, sulla base di significative chi agenti;
prove effettuate, una migliore aderenza. c) le caratteristiche del fondo marino;
Nel caso che siano previsti dispositivi meccanici per evitare d) le caratteristiche geofisiche degli strati di terreno interes-
che lo sforzo assiale del palo sia trasmesso solo per attrito sati;
tra acciaio e cemento, per esempio fornendo la superficie
e) le possibili superfici di rottura in seno al terreno in rela-
del palo e dell'alloggiamento di anelli circonferenziali sal-
zione alle soluzioni antiscorrimento adottate (ved.
dati, sarà necessario verificare la connessione tenendo
Fig 5);
conto della geometria realizzata e della resistenza a com-
pressione della porzione di malta a contatto con gli anelli. f) il possibile fenomeno deI softening deI terreno in
seguito all'alternanza dei carichi;
γ : peso specifico globale del terreno, in γ’ : peso specifico del terreno immerso, in kN/m3
kN/m3; q : γ′ ⋅ d , in kN/m2
d : profondità di penetrazione della fonda- d : penetrazione della fondazione nel terreno, in m
zione, in m;
B : minima dimensione laterale della base, in m
A' : area efficace della fondazione in relazione
A' : area efficace (ved. App 3), in m2
all'eccentricità del carico (ved. App 3), in
m2; Kc, Kq, Kγ: fattori di correzione (ved. App 3).
KC : fattore di correzione, che tiene conto della Anche in questo caso, se in presenza di terreno con c' = 0
inclinazione del carico, della forma (sabbia) e di carico verticale applicato al centro della base,
dell'appoggio, della penetrazione, si possono utilizzare le seguenti espressioni semplificate:
dell'inclinazione della base di appoggio e
del fondo (ved. App 3). a) per base rettangolare di lunghezza infinita, la capacità
portante per unità di lunghezza Qo in kN/m, può essere
Nel caso abbastanza frequente di: determinata con la formula:
• carico verticale applicato al centro della fondazione Qo = 0, 5 ⋅ γ′ ⋅ B ⋅ Nγ ⋅ Ao
• base di appoggio orizzontale b) per base circolare o quadrata, la capacità portante Q, in
• fondo marino orizzontale, kN, può essere determinata con la formula:
1) per base di appoggio rettangolare di lunghezza infi- avendo Ao ed A il significato precisato in [3.2.4].
nita, la capacità portante per unità di lunghezza Qo , La massima reazione orizzontale H, in kN, che può essere
in kN/m, si può determinare con la seguente for- fornita dal terreno drenato al collasso è espressa da:
mula semplificata:
H = c ′ ⋅ A + Q ⋅ tg Φ′
Qo = 5,14 · c · Ao
mentre la massima reazione orizzontale H' che può essere
essendo Ao l'area reale della base per unità di lun-
fornita in corrispondenza dell'effettivo carico verticale V
ghezza, in m2/m agente sulla base è data da:
2) per base di appoggio circolare o quadrata, la capa-
H ′ = c ′ ⋅ A + V ⋅ tg Φ′
cità portante Qo , in kN, può essere determinata con
la formula semplificata:
3.2.6 Coefficienti di sicurezza
Qo = 6,17 · c · A Il sistema di fondazioni deve avere un adeguato margine di
essendo A l'area effettiva della base, in m2. sicurezza nei confronti del collasso sotto i carichi di pro-
getto.
b) La massima reazione orizzontale H che il terreno è in
grado di fornire al collasso è data, in kN, da: In generale tale margine si identifica con i valori del coeffi-
ciente di sicurezza indicati in Tab 5 .
H=c·A
Q′ = c ′ ⋅ Nc ⋅ Kc + q ′ Nq ⋅ Kq + 1
--- ⋅ γ′ ⋅ B ⋅ Nγ ⋅ Kγ ⋅ A′
cedimento verticale 2,0
2
scorrimento laterale 1,5
dove:
c’ : coesione drenata, intercetta dell'inviluppo del Tali valori devono essere adottati una volta che siano stati
diagramma di Mohr-Coulomb, in kN/m2; valutati gIi effetti della ciclicità dei carichi e possono essere
incrementati quando le informazioni relative alle caratteri-
Nc : (Nq - 1) · cotg Φ' (ved. Fig 6); stiche dei terreni siano affette da sensibili indeterminazioni.
Figura 5 : Schematizzazione di alcuni possibili cedimenti del terreno per scorrimento laterale
Q fondo marino
H
fondo marino
fondo marino
fondo marino
d) cedimento in seno alla strato a resistenza ridotta dovuto a eccessiva spaziatura delle gonne
fondo marino
fondo marino
Figura 6 : Coefficienti contenuti nelle formule per il calcolo della capacità portante
1000
800
600
400
Nc , Nq, N
200
100
80
60
40
Nq
20
Nc
10
8
6
1
0 10 20 30 40 50
3.2.7 Riempimento dei vuoti Nel caso ideale di base di appoggio circolare, rigida, sog-
Per assicurare sufficiente stabilità alla piattaforma, può ren- getta a carico statico o assimilabile a statico e di terreno iso-
dersi necessario riempire le intercapedini formatesi tra la tropo e omogeneo, si possono calcolare le deformazioni a
base della struttura e il fondo del mare. In tal caso le solleci- breve termine (condizione non drenata) con le seguenti for-
tazioni indotte dalla pressione del fluido di riempimento mule:
devono rimanere entro limiti accettabili.
1 – ν -Q
uv = -------------------
I materiali di riempimento devono essere tali da mantenere 4⋅ G⋅ R
una sufficiente resistenza meccanica durante l'intera vita di
progetto della piattaforma, sotto gli effetti degradanti dei 7–8⋅ν
uh = --------------------------------------------- ⋅H
carichi ripetuti, dell'azione chimica e dei possibili difetti di 32 ⋅ ( 1 – ν ) ⋅ G ⋅ R
messa in opera dei materiali di riempimento stessi. 3 ⋅ (1 – ν)
ϑ f = ------------------------3- ⋅ M
8⋅G⋅R
3.3 Deformazioni statiche
3
ϑ t = --------------------------3 ⋅ Mt
3.3.1 Il calcolo delle probabili deformazioni a breve e a 16 ⋅ G ⋅ R
lungo termine deve essere condotta con metodologie rico-
nosciute idonee dal RINA. essendo:
La loro conoscenza è infatti molto importante sia per la uv , uh : deformazioni verticale e orizzontale, in m;
sicurezza dei componenti strutturali della piattaforma sia Q, H : carichi verticale e orizzontale, in kN;
per quella degli organi che attraversano la superficie di con-
ϑf , ϑt : rotazioni di flessione e torsione, in rad;
tatto tra base e terreno (risers, etc.) o che collegano il fondo
marino alla piattaforma stessa (tubolature, etc. ). M, Mt : momenti flettente e torcente, in kN m;
G : modulo di, elasticità tangenziale del terreno, in sto contenuto, è in genere effettuato con l'approccio conti-
kN/m2; nuo dell'"half space" che è basato sull'assunzione di un
ν : rapporto di Poisson del terreno; andamento elastico linearizzato delle caratteristiche del ter-
reno, supposto omogeneo.
R : raggio della base di appoggio, in m.
Nei reali casi di anisotropia, di stratificazione con conse-
Queste relazioni possono essere estese al caso di base qua-
guente riflessione dell'energia radiata dall'appoggio da
drata di area equivalente.
parte delle superfici tra strato e strato e soprattutto di non
linearità delle caratteristiche di rigidezza e smorzamento
3.4 Limitazioni all’applicazione delle for- del suolo e loro dipendenza dalla frequenza, si impongono
mule della capacità portante analisi più appropriate.
3.4.1 Il campo di applicabilità delle formule della capacità
portante è delimitato dal verificarsi delle seguenti ipotesi: 3.7 lnstallabilità
a) terreno omogeneo, isotropo e perfettamente plastico; 3.7.1 Le fondazioni a gravità sono spesso provviste di
b) bassi valori del rapporto tra carico orizzontale e verti- gonne per migliorare la stabilità e impedire lo scour.
cale; La stima della resistenza alla penetrazione di questi disposi-
c) sollecitazioni torsionali di limitata entità; tivi è di grande importanza ai fini del dimensionamento del
sistema di zavorra, in modo da assicurare la corretta instal-
d) geometria della fondazione regolare;
lazione della base della struttura sul fondo del mare.
e) presenza di gonne opportunamente spaziate che in caso
di instabilità laterale assicurino che si verifichi una frat- Per la sua determinazione è necessario identificare gli strati
tura orizzontale in seno al terreno e non all'interfaccia di terreno mediante campioni e prove di laboratorio e misu-
suolo-base di appoggio. rare, con penetrometro a cono, la resistenza alla penetra-
zione, mediata sui valori ottenuti nelle varie prove effettuate
Quando non si verifichino queste ipotesi, sarà necessario strato per strato.
ricorrere a una maggiore cautela nelle ipotesi di verifica e a
un incremento dei coefficienti di sicurezza o ricorrere a tec- 3.7.2 La resistenza alla penetrazione R, in kN, della gonna
niche più sofisticate quali: è data dalla resistenza dovuta alla sua punta e dall'attrito
• "analisi limite", per determinare i limiti sui carichi di sulle sue pareti e si calcola con la relazione seguente:
collasso e la loro sensibilità ai parametri in gioco; d
R = KP ( d ) ⋅ AP ⋅ qc ( d ) + AS ∫ Kf ( z ) ⋅ qc ( z ) ⋅ dz
• analisi numeriche alle differenze finite o agli elementi 0
finiti;
essendo:
• prove su modelli in scala opportuna come i test centri-
z : profondità dello strato di suolo considerato, in
fughi.
m;
Inoltre è necessario prestare particolare attenzione agli d : profondità di penetrazione, in m;
effetti dei carichi ciclici sulla pressione nei pori e sulla pos-
Kp : coefficiente empirico relativo alla resistenza di
sibilità dell'insorgere del fenomeno di "softening" del ter-
reno. punta;
Kf : coefficiente empirico relativo alI'attrito sulla
3.5 Instabilità idraulica parete;
qc : resistenza alla penetrazione misurata con pene-
3.5.1 Questo tipo di collasso della fondazione può insor- trometro a cono, in kN/m2;
gere in presenza di terreni facilmente soggetti a fenomeni di
Ap : area della punta della gonna, in m2;
erosione e softening. Bisognerà quindi considerare il rischio
della riduzione della capacità portante conseguente a gra- As : area superficiale della gonna per unità di pene-
dienti idraulici con conseguente seepage (flusso costante di trazione, in m2/m.
acqua attraverso un letto poroso), della formazione di I coefficienti empirici Kp e Kf possono essere scelti tra i
canali di scorrimento dell'acqua con conseguente erosione valori di cui in Tab 6, che sono relativi al valore massimo
del suolo sotto la fondazione e dello scour. previsto della resistenza alla penetrazione.
Il fenomeno dell'erosione sotto la fondazione è prevenuto
Per profondità di penetrazione inferiori a 1 ÷ 1,5 m, i valori
mediante gonne che penetrino attraverso gli strati erodibili
riportati in Tab 6 sono passibili di riduzioni del 25 ÷ 50% in
ed estendano la foro influenza sino a quegli strati che
seguito a fenomeni di canalizzazione o di movimenti late-
mostrino di non essere suscettibili di erosione.
rali della piattaforma.
Per quanto riguarda lo scour attorno ai lati della fonda-
zione, valgono le considerazioni fatte in [1.3.3]. Tabella 6
1.1 3.1
3.1.1 Devono essere considerati i seguenti parametri:
1.1.1 Tutte le strutture metalliche della piattaforma devono
essere protette contro la corrosione. a) per l'acqua di mare e il fondo marino:
• temperatura;
I sistemi di protezione adottati, il loro progetto, i materiali
impiegati ed i procedimenti di fabbricazione e installazione • percentuale di ossigeno;
sono soggetti all'approvazione del RINA. • composizione chimica;
• resistività;
1.1.2 Particolare considerazione deve essere prestata alla • pH;
protezione degli elementi difficilmente ispezionabili e/o
• velocità delle correnti marine;
riparabili dopo l'installazione e di quelli situati in ambiente
particolarmente corrosivo, come ad esempio la "splash • erosione causata da solidi sospesi;
zone". • attività biologica.
Per "splash zone" si intende la parte della piattaforma com- Tali parametri devono essere specifici della postazione
presa tra le seguenti quote misurate dal fondo del mare: considerata.
b) per l'ambiente interessante le superfici interne:
a) fondale più la massima marea più il 65% dell'altezza
• umidità;
dell'onda che ha frequenza di ricorrenza pari a 0,01;
• condensazione;
b) fondale meno la minima marea meno il 35%
• temperatura;
dell'altezza dell'onda suddetta.
• proprietà degli elettroliti;
• corrosività delle sostanze presenti.
2 Sistemi di protezione contro la corro-
c) per le superfici da proteggere:
sione • forma;
• ubicazione;
2.1 • conseguenze dei danni provocati dalla corrosione;
• ispezionabilità e riparabiiità.
2.1.1 Per gli elementi strutturali situati nella "splash zone"
devono essere previsti particolari sistemi di protezione con-
tro la corrosione, parallelamente all'incremento di spessore 4 Protezione per mezzo di rivestimenti
richiesto in Cap 8, [1.1.6].
4.1
2.1.2 Le strutture poste al di sopra della "splash zone"
devono essere normalmente protette mediante pitturazione. 4.1.1 L'approvazione deI sistema di protezione mediante
rivestimenti sarà effettuata sulla scorta delle informazioni
2.1.3 Per le superfici metalliche situate al di sotto della relative a:
"splash zone", ivi comprese le superfici di elementi interrati a) tipo e denominazione commerciale dei rivestimenti;
(pali, gonne etc.), deve essere previsto un sistema di prote-
b) adesione e resistenza ai fattori ambientali;
zione catodica mediante anodi sacrificali o corrente
impressa. c) temperature di esercizio;
d) resistenza all'invecchiamento;
2.1.4 Eventuali superfici interne delle strutture esposte e) resistenza meccanica;
all'acqua di mare devono, per quanto applicabile, essere
protette sia catodicamente sia mediante rivestimento. f) resistenza al deterioramento provocato da sovraprote-
zione catodica;
In ogni caso è da evitare l'impiego di correnti impresse in
g) compatibilità tra i vari tipi di rivestimenti eventualmente
spazi in cui il ricambio di acqua sia impedito o fortemente
applicati;
ostacolato.
h) riparabilità durante la costruzione, l'installazione e il
2.1.5 A giudizio del RINA, potranno essere accettati servizio;
sistemi di protezione diversi da quelli sopracitati. i) procedura e modalità di applicazione.
4.1.2 La preparazione delle superfici e l'applicazione del 5.1.6 Il potenziale richiesto deve essere mantenuto per
rivestimento devono essere eseguite quando la temperatura l'intera durata della vita di progetto della piattaforma.
delle superfici supera di almeno 3°C il punto di rugiada o
quando l'umidità relativa dell'aria è al di sotto dell'85% o 5.1.7 La differenza di potenziale a circuito chiuso ∆V e
secondo le indicazioni del fabbricante. l'efficienza elettrochimica degli anodi sacrificali devono
essere documentate con prove significative.
5 Protezione per mezzo di anodi sacri- 5.1.8 L'erogazione di ciascun anodo deve essere tale da
ficali fornire la corrente totale di protezione (densità di corrente
di protezione per superficie totale da proteggere).
5.1 La procedura di calcolo della corrente erogata da ciascun
anodo deve essere sottoposta all'approvazione del RINA.
5.1.1 L'approvazione del sistema di protezione mediante
anodi sacrificali è basata sull'esame delle informazioni rela- Gli anodi devono essere posizionati in modo da fornire alla
tive a: struttura una distribuzione di corrente uniforme.
a) area delle superfici da proteggere;
5.1.9 La durata T di un anodo, in anni, deve essere deter-
b) collegamenti elettrici; minata con la seguente formula:
c) densità di corrente di protezione; Mr- f C
T = ------
d) caratteristiche degli anodi, loro distribuzione e numero I
totale;
dove:
e) calcoli usati per la determinazione del numero di anodi
M : massa netta del l'anodo, in kg;
da installare e delle relative dimensioni;
r : rendimento dell'anodo;
f) installazione degli anodi;
I : intensità di corrente media fornita durante il
g) sistema di segnalazione e controllo.
periodo T, in A;
5.1.2 Il sistema di protezione catodica deve fornire una f : fattore di utilizzazione, da assumere pari a 0,8;
corrente sufficiente a mantenere, in tutti i punti delle super-
C : capacità teorica di corrente dell'anodo, definita
fici da proteggere, i potenziali riportati in Tab 1.
come la corrente media fornita in 1 anno da 1
5.1.3 La densità di corrente di progetto deve essere fissata kg di anodo in (A × anno)/kg
in base alle condizioni ambientali di esercizio della piatta- Indicativamente i valori massimi del rendimento
forma. r dell'anodo sono:
5.1.4 La presenza di correnti vaganti (indotte dai processi • per anodi snelli: 0,9
di saldatura, dall'accoppiamento di elementi strutturali di • per anodi di altra forma: 0,8.
materiale differente, etc.) e la foro possibile interferenza
con il sistema di protezione catodica devono essere attenta- 5.1.10 L'anima e i supporti dell'anodo devono essere
mente considerate. dimensionati in modo da garantire la sua integrità durante
tutte le fasi della vita di progetto della piattaforma.
5.1.5 Strutture metalliche estranee alla struttura della piat-
taforma, che siano ad essa collegate elettricamente, devono 5.1.11 Deve essere previsto un sistema permanente di
essere considerate nel progetto del sistema di protezione segnalazione e di controllo per la misura del potenziale
catodica. nelle zone difficilmente ispezionabili.
Elettrodo di riferimento
Tipo di acciaio
Cu/Cu SO4 Ag/Ag Cl Zn
Acciaio in ambiente aerobico:
a) limite superiore - 0,85 - 0,80 + 0,25
b) limite inferiore - 1,10 - 1,05 0,00
5.1.12 Deve essere assicurato un efficace collegamento 6.1.3 Gli anodi del sistema devono essere disposti e scher-
elettrico fra gli anodi e la struttura da proteggere; a tal fine mati in modo da fornire una distribuzione di corrente uni-
sono consigliabili i collegamenti saldati. forme su tutte le superfici da proteggere.
Nella disposizione degli anodi deve essere posta particolare
cura ai giunti strutturali e devono essere evitati collega- 6.1.4 La piattaforma deve essere dotata di strumentazione
menti diretti a zone molto sollecitate. idonea alla misura dei potenziali.
Le saldature fra gli anodi e gli elementi strutturali devono 6.1.5 Il generatore elettrico deve essere provato per verifi-
essere effettuate secondo procedure conformi a quelle care che le connessioni elettriche siano adeguate e non ci
impiegate per la costruzione degli elementi stessi. siano stati danneggiamnti durante l'installazione.
5.1.13 La superficie degli anodi deve essere esaminata al I cavi e le connessioni elettriche devono essere attenta-
100% per verificare la totale assenza di incrostazioni o mente ispezionati per rilevare possibili difetti d'isolamento
difetti che ne compromettano l'efficienza. Le saldature che devono essere adeguatamente riparati.
degli attacchi degli anodi devono essere ispezionate e pro- Gli anodi devono essere ispezionati per verificare che
vate secondo le prescrizioni di cui al Cap 7 per strutture forma e materiale siano in accordo alle specifiche di pro-
secondarie. getto.
2.2.2 Nel progetto del sistema di ormeggio è necessario 3.2 Operazioni di trasferimento
tener conto delle prescrizioni di cui in Cap 4, [3.1.3] e
Cap 4, [3.1.5]. 3.2.1 Un'operazione di trasferimento include tutte le atti-
vità necessarie a spostare una piattaforma da una condi-
2.3 Strumentazione zione di supporto ad un'altra. Tali operazioni possono
essere condotte mediante sollevamenti, spinte, tiri o varia-
2.3.1 Per quanto riguarda le prescrizioni generali, vedere zioni di zavorramento di piattaforme galleggianti.
[1.5].
3.2.2 Nel caso che l'operazione preveda l'impiego di
2.3.2 Per tenere efficacemente sotto controllo la piatta-
chiatte o altri galleggianti analoghi, deve essere realizzato
forma durante la costruzione, può essere necessario ricor-
un sistema di ormeggio che consenta alla chiatta di essere
rere a strumentazione atta a rilevare:
posizionata accuratamente e di costituire una base di
a) carichi e deformazioni; appoggio stabile. Deve essere inoltre condotto uno studio
b) condizioni ambientali; sulla galleggiabilità della chiatta, per verificare che le con-
dizioni di sostegno siano soddisfacenti in tutte le fasi
c) condizioni di zavorra e stabilità; dell'operazione.
d) inclinazione, assetto e immersione.
3.2.3 Le tolleranze delle slitte, dei supporti, etc. devono
2.3.3 Gli strumenti più importanti devono essere duplicati. essere tali da evitare, in qualunque fase dell'operazione,
sovratensioni nella struttura conseguenti a inefficiente con-
2.3.4 Tutti gli strumenti impiegati devono essere provati e dizione di vincolo.
tarati a soddisfazione del RINA prima dell'inizio dell'opera-
zione.
3.3 Operazioni di rimorchio
2.4 Dotazioni per operazioni particolari
3.3.1 Devono essere analizzate le risposte di movimento
2.4.1 I sistemi e le dotazioni usati per operazioni partico- della piattaforma rimorchiata, secondo le condizioni
lari, come posizionamento di ponti, installazione di ambientali e i carichi di cui ai Capitoli 5 e 6.
moduli, etc., devono essere descritti accuratamente per per-
mettere il corretto svolgimento delle operazioni e la valuta- 3.3.2 Le sistemazioni e la forza di rimorchio devono
zione dei carichi imposti alle strutture. essere tali da garantire il governo della piattaforma rimor-
chiata in condizioni sfavorevoli di mare, vento e corrente e
2.4.2 Deve essere presentata al RINA la seguente docu- in acque che presentino difficoltà di manovra.
mentazione:
3.3.3 Le sistemazioni di rimorchio devono essere proget-
a) descrizione delle dotazioni;
tate in modo che un eventuale cedimento da sovraccarico
b) piani generali; non si verifichi nella piattaforma rimorchiata.
c) calcoli di robustezza;
3.3.4 Devono essere considerati gli effetti della forza di
d) specifiche dei materiali; rimorchio, del vento, delle operazioni di zavorramento, etc.
e) specifiche di costruzione e installazione. sull'assetto/inclinazione della piattaforma.
3.3.5 Devono essere adottati adeguati provvedimenti per l'influenza delle possibili imprecisioni nella conoscenza
poter disporre di attendibili previsioni meteorologiche della profondità dell'acqua, della topografia del fondo
prima e durante il trasporto. marino e della presenza di ostacoli su di esso.
Le condizioni ambientali ammissibili per dare inizio alle Devono essere evitati movimenti bruschi o di sensibile
operazioni devono essere stabilite caso per caso. ampiezza nell'istante del contatto del jacket con il fondo
del mare.
4 Installazione
4.4 Penetrazione e livellamento
4.1 Generalità
4.4.1 L'impianto di zavorra deve permettere un sicuro
4.1.1 Le operazioni necessarie a installare la piattaforma abbassamento e una sicura penetrazione del jacket. Il pro-
possono essere costituite da posizionamento, assestamento, cesso di zavorramento durante le fasi più delicate deve
battitura dei pali, etc. essere reversibile.
4.1.2 Nel caso in cui le operazioni di installazione pos- 4.4.2 La capacità dell'impianto di zavorra deve garantire il
sano originare sovraccarichi nei componenti strutturali, sarà raggiungimento della prefissata penetrazione anche in pre-
necessario rilevare e controllare gli effetti di tali sovraccari- senza di terreni caratterizzati da resistenza alla penetra-
chi. zione superiore a quella prevista. Inoltre tale impianto deve
essere in grado di realizzare uno zavorramento asimmetrico
4.1.3 Per quanto riguarda le prescrizioni generali relative
per mantenere l'inclinazione del jacket nei limiti prestabiliti
alla strumentazione di installazione, vale quanto detto in
anche in presenza di variazioni di compattezza del terreno
[1.5] e [2.3]. La strumentazione impiegata per il controllo
nell'area coperta dalle fondazioni.
della piattaforma durante l'installazione può comprendere
dispositivi atti ad effettuare misurazioni di immersione,
penetrazione/assestamento, inclinazione, livello di zavorra 4.5 Installazione dei pali
e parametri relativi alle condizioni ambientali.
4.5.1 Le operazioni di installazione dei pali devono essere
progettate ed eseguite in modo da evitare il deterioramento
4.2 Varo e “upending” delle caratteristiche meccaniche dei vari strati di terreno
4.2.1 Nel caso sia previsto di varare il "jacket" (traliccio attraversati.
tubolare) di una piattaforma, la chiatta deve essere dotata di
4.5.2 La sequenza di installazione dei pali deve garantire
apposite attrezzature per tale operazione. Le vie di corsa e
una sufficiente stabilità al jacket per l'intera durata dell'ope-
il bilancino di varo devono essere analizzati dal punto di
vista della funzionalità e della robustezza strutturale. razione.
4.2.2 Il progetto del varo deve evitare che in qualsiasi 4.5.3 Devono essere predisposti idonei strumenti atti alla
istante dell'operazione le sollecitazioni imposte alla strut- valutazione dell'energia fornita al palo e del corrispondente
tura superino i valori ammissibili. avanzamento.
4.2.3 Il jacket predisposto al varo deve essere fornito di 4.5.4 La manovra di "jetting" (perforazione a getto) è
sufficiente riserva di spinta per compensare eventuali usualmente accettabile soltanto all'interno di un palo prein-
imprecisioni nel calcolo dei pesi e delle spinte. stallato sino ad una profondità che non possa influenzare il
terreno all'estremità del palo stesso.
4.2.4 Deve essere verificato che il jacket sia stabile
Sotto tale estremità è permessa soltanto la perforazione
durante e dopo le fasi di varo e upending e che i fondali
controllata con fluidi di perforazione attentamente selezio-
siano sufficienti a evitare impatti e incagli.
nati.
4.2.5 Le casse di spinta, i supporti e le altre dotazioni
devono avere adeguata robustezza strutturale in relazione 4.5.5 La posa del materiale di riempimento dello spazio
compreso tra palo e foro deve essere attentamente proget-
alle forze cui vengono sottoposti durante le operazioni. In
tata. Tale materiale deve avere pompabilità e tempo di
particolare, le casse di spinta che sono soggette a pressione
idrostatica devono essere attentamente ispezionate per rile- presa compatibili con il corretto svolgimento dell'opera-
zione.
vare imperfezioni che ne riducano la resistenza strutturale.
4.5.6 Durante la trivellazione del foro per l'installazione
4.3 Posizionamento e affondamento del palo e la posa del materiale di riempimento, le pressioni
del fluido nel foro devono essere compatibili con il limite di
4.3.1 Il jacket deve essere posizionato entro l'area predi-
fratturazione delle formazioni attraversate e con la stabilità
sposta. Nel caso che sia stata effettuata una preparazione
delle pareti del foro.
del fondo marino, la tolleranza nel posizionamento deve
essere stabilita in base all'estensione e alla natura della pre-
parazione. 4.6 Riempimento dei vuoti
4.3.2 L'affondamento del jacket deve essere controllabile 4.6.1 Per quanto riguarda le prescrizioni generali circa il
in maniera continua. Deve essere attentamente considerata materiale di riempimento, vedasi Cap 9, [3.2.7].
4.6.2 Il riempimento deve essere effettuato avendo cura di deve essere posta nella valutazione degli effetti dinamici
rimanere entro sollecitazioni inferiori a quelle ammissibili dei carichi.
nei confronti della integrità della struttura e della fonda-
zione. 5.3.2 Per tutte le operazioni deve essere verificata la fun-
Il sistema scelto deve essere in grado di rimuovere l'acqua e zionalità e la robustezza strutturale delle attrezzature
trasportare una quantità sufficiente di materiali di riempi- impiegate, quali:
mento nelle posizioni volute.
a) gru;
Figura 1
S : 12
R=5
= =
0
a 30 b a : 10
Figura 2
7: 8
7: 8
(a) (b)
50
R=5
10
B
10 10 (c)
A 60
Ae B da stabilire in relazione alle dimensioni degli afferraggi della macchina per la prova di trazione
Figura 3
10
PIEGA LATERALE
S
(b)
PIEGA AL DRITTO/ROVESCIO
S
(a)
S = spessore del saggio di prova
Figura 4
55 10
R=0,25
10
(a)
2
45
S
>45
(b) ZTA5
LF
ZTA2
LF S LF
S
>45
> 45 > 45
ZTA2
ZTA5
ZTA2
>45
LF
LF
S S
ZTA5
>45
3.4 Saggi con giunti d'angolo a completa tutta la gamma di diametri fino a 300 mm, mentre
penetrazione tra spezzoni di tubo quelli aventi diametro uguale o superiore a 400 mm
qualificano tutti i tubi della gamma di diametri da
3.4.1 300 a 500 mm.
a) La saldatura tra i due spezzoni di tubo costituenti il sag- • I tubi di diametro uguale o superiore a 600 mm qua-
gio deve avere lunghezza non inferiore a 400 mm e lificano tutti i giunti di tubi aventi diametro mag-
deve comprendere tutta una metà (ore 6 ÷ 12) della cir- giore di 500 mm.
conferenza del tubo che si intesta, estendendosi almeno Le geometrie di intersezione più favorevoli di quelle
60 mm oltre le ore 6 e 12. I diametri e gli spessori degli adottate nel saggio di prova si intendono automatica-
spezzoni di tubo costituenti i saggi devono essere rap- mente qualificate.
presentativi dei giunti da realizzare in produzione, in
L'esecuzione del saggio, a seconda delle applicazioni
generale secondo i criteri seguenti:
per le quali la qualifica è intesa, deve essere con tubo
• I tubi che si intestano aventi lo spessore maggiore continuo in posizione verticale, come indicato nel parti-
qualificano anche quelli di spessore minore. Saggi colare (a) della Fig 8, per una qualifica senza limita-
di prova di spessore compreso tra 8 e 12 mm qualifi- zioni, oppure con tubo continuo in posizione
cano tutta la gamma di spessori inferiori o uguali a orizzontale, come indicato nel particolare (b) della
12 mm. Fig 8, per una qualifica limitata ai giunti da saldarsi con
• I tubi che si intestano aventi diametro inferiore o tubo continuo avente angolo non superiore a 30°
uguale a 300 mm sono considerati rappresentativi di rispetto all'orizzontale.
Il giunto saldato deve essere sottoposto ad esame con Per i diametri e per gli spessori dei tubi da provare, vale
metodo ultrasonico con modalità approvate; per la sua quanto indicato nel precedente comma (a).
accettazione il giunto deve risultare sostanzialmente Dal suddetto saggio alternativo devono essere ricavate
esente da difetti. le provette per le prove specificate nel precedente
comma (a).
Devono essere quindi ricavate, in accordo con quanto
indicato in 2, le provette e le sezioni necessarie per le
prove e i controlli seguenti: 3.5 Saggio con giunto d'angolo senza cian-
frino (richiesto solo per cordoni di lato
• esame macrografico su sezione nelle tre posizioni uguale o inferiore a 12 mm)
all'incirca corrispondenti alle ore "12", "3" o "9", "6",
con rilievi della durezza HV5 in un sufficiente 3.5.1 Un saggio come quello indicato nella Fig 10 deve
numero di punti in S, LF e ZTA; essere eseguito con la combinazione lato del cordone-spes-
sore ritenuta più idonea dal RINA e più significativa tra
• prove di resilienza KV su provette con intaglio in S, quelle previste nella specifica da qualificare.
LF, ZTA2 e ZTA5 ricavate nell'intorno delle posizioni
Il cordone in prova deve essere controllato con esame
corrispondenti alle ore "3" o "9".
magnetoscopico con modalità approvate; per l'accettazione
b) Per qualifiche senza limitazioni, in alternativa al saggio il cordone deve risultare sostanzialmente esente da difetti.
previsto nel precedente comma (a), può essere eseguito Devono quindi essere ricavate, a circa 50 mm dalle estre-
un saggio con giunto tubolare testa-testa provvisto di mità, due provette per l'esame macrografico, su sezione e
schermo alla accessibilità, come quello indicato nella per un sufficiente numero di rilievi di durezza HV5 in salda-
Fig 9, da saldare in posizione inclinata di 45° rispetto tura, nella linea di fusione ed in zona termicamente alte-
alla orizzontale. rata.
Figura 5
1
1
1
a) 1
b)
1
ZTA
1
1
0,5 c)
Figura 6
TT
50
PD o PL
RESILIENZE
S
LS M+HV5
LS
TT PD o PL ZTA2
ZTA2 ZTA5
ZTA5
TL (b)
PD o PL
TT
50
M+HV5
(a)
Figura 7
ZE
LIEN
RESI
V5
M+H
ZTA5
ZTA2
LF
S
Figura 8
12
0
30
3o9
30
12
:45
6
: 45
30
6 3o9
30 (*)
(*) 0
(a)
(b)
* Questi tubi possono essere sostituiti da lamiere calandrate aventi caratteristiche analoghe, di estensione
tale da simulare realisticamente i tubi stessi
Figura 9
* Schermo all’accesibilità
*
30
37
13
3
D
5
15
0
5
1,
S
Figura 10
V5
M+H
200
400
300
1 Generalità e procedure tore deve essere qualificato per il giunto di cui trattasi con
ciascuno di detti procedimenti; altrimenti per essi devono
essere impiegati differenti saldatori qualificati.
1.1
Le qualifiche conseguite sono valide nei limiti per esse pre-
1.1.1 Le qualifiche rilasciate secondo la seguente proce- visti dalle rispettive certificazioni, in accordo con le indica-
dura salvo quando sia diversamente stabilito, si intendono zioni di cui in [1.1.2] ed alle Tabelle ivi richiamate,
limitate ai procedimenti di saldatura delle costruzioni per le semprechè, nelle applicazioni previste nelle qualifiche
quali siano state richieste dal Costruttore. stesse non intervengano una o più delle seguenti variazioni,
L'estensione a costruzioni diverse è di esclusiva pertinenza per coprire le quali, si rende necessaria una nuova quali-
del RINA che in particolare valuterà la sostanziale corri- fica.
spondenza delle specifiche dei procedimenti di saldatura ai • Procedimenti di saldatura:
quali le qualifiche sono relative. qualsiasi variazione del tipo di procedimento.
Il Costruttore deve precisare i procedimenti di saldatura • Direzione della saldatura:
approvati per i quali i saldatori vengono presentati. I salda- da verticale ascendente a verticale discendente e vice-
tori impiegati nelle prove di qualifica dei procedimenti di versa
saldatura sono automaticamente qualificati per le stesse
• Spessori s:
tecniche e per le stesse posizioni di saldatura a buon esito
di dette prove. da s > 3mm a s ≤ 3mm
• Caratteristiche elettriche (solo per procedimenti sotto
1.1.2 Le qualifiche si suddividono: gas protettivo):
• secondo i procedimenti di saldatura manuale (con elet- il passaggio da spray are, arco globulare o arco pulsato,
trodi rivestiti e/o TIG) e semiautomatiche con filo nudo a short arc o viceversa.
o con filo animato (ved. Tab 1);
• Preparazione dei lembi:
• secondo le classi stabilite in dipendenza del tipo di
una riduzione dell'angolo del cianfrino superiore a 5°
giunto e della tecnica di saldatura dei saggi di prova
(ved. Tabelle 1 e 2);
• secondo le posizioni di saldatura dei saggi di prova 2 Saggi di prova
(ved. Tab 3).
2.1 Generalità
Nelle Tabelle 1, 2 e 3 sono elencate per le suddette suddi-
visioni, le sigle che le caratterizzano, i saggi richiesti e le 2.1.1
applicazioni per le quali il saldatore, a buon esito delle
a) I saggi richiesti secondo la classe di qualifica e gli esami
prove, viene abilitato; eventuali applicazioni diverse
e le prove da eseguire sugli stessi sono indicati in Tab 1.
saranno considerate caso per caso. Le qualifiche sono
La saldatura dei saggi deve essere eseguita nella posi-
valide per il solo procedimento di saldatura impiegato nelle
zione o nelle posizioni di saldatura individuative della
prove.
qualifica richiesta (ved. Cap 7, Tab 8, nota (4)).
Il significato delle sigle individuative delle posizioni di sal-
b) La saldatura dei saggi deve essere realizzata nelle con-
datura è quello indicato in Cap 7, Tab 8, Nota (4).
dizioni richieste nelle specifiche dei procedimenti di
Fatta eccezione per la classe 5^ e per la posizione 6GR, le saldatura applicabili. Per i saggi da saldare da entrambi i
altre classi e posizioni non hanno carattere progressivo e lati, le saldature devono essere realizzate nella posi-
pertanto, per ottenere la qualifica in una data classe o posi- zione prevista per ciascun lato.
zione, non è necessario avere acquisito la qualifica nella
Tutti i saggi devono essere saldati senza piatto di soste-
classe o nella posizione individuata dal numero inferiore.
gno al rovescio.
Invece la classe 5^ e la posizione 6GR ad essa connessa,
relative all'esecuzione di giunti di tubi costituenti nodo c) Durante la saldatura dei saggi devono essere effettuate,
(detti anche giunti tubolari speciali) hanno come condi- per ogni passata, almeno una interruzione con conse-
zione la preventiva qualifica in classe 3^ (saldatori per tubi) guente ripresa. Interventi con mezzi meccanici, come la
associata alle posizioni 2G + 5G oppure alla posizione 6G. molatura, possono essere ammessi a richiesta del salda-
tore che effettua le prove, solo se in numero limitato e
1.1.3 Quando per la realizzazione dei giunti è previsto nei casi in cui risulti evidente che i difetti non sono da
l'impiego di più di un procedimento di saldatura, il salda- imputare all'operatore stesso.
I tempi impiegati per la saldatura dei saggi di prova d) Il materiale base componente dei saggi di prova deve
devono essere ragionevolmente corrispondenti a quelli essere acciaio saldabile al C o al C-Mn.
ritenuti usuali nella normale produzione per la saldatura Tipo e dimensioni dei saggi sono indicati nei seguenti
di giunti analoghi. punti da [2.2] a [2.4].
Tabella 2 : Tipi di giunti alla cui esecuzione abilitano le singole classi di qualifica
CLASSI
TIPI DI GIUNTI
1^ 2^ 3^ 4^ 5^
Giunti testa-testa di lamiere e di tubi di diametro superiore a 600 mm, saldati da
X X X X
entrambi i lati, e giunti d'angolo senza cianfrino
Giunti testa-testa di lamiere e di tubi di diametro superiore a 600 mm, saldati da un
X X X
solo lato, e giunti d'angolo senza cianfrino
Giunti testa-testa di tubi di diametro superiore a 100 mm X X
Giunti testa-testa di tubi di diametro uguale o inferiore a 100 mm X
Giunti tubolari saldati da entrambi i lati o giunti tubolari perpendicolari saldati da un
X X
solo lato
Giunti tubolari saldati da un solo lato X
Tabella 3 : Posizioni di saldatura alle quali abilitano le singole posizioni adottate per la saldatura dei saggi di prova
• angolo di piega α ≥ 120°, con diametro del mandrino Non sono ammesse segnalazioni di qualsiasi lunghezza
d = 3 volte lo spessore della provetta aventi altezza d'eco superiore al 50% della curva di
riferimento (costruita con l'eco del foro campione
• angolo di piega α = 180°, con diametro del mandrino avente altezza in prima riflessione uguale al 75%
d = 4 volte lo spessore della provetta. dell'altezza dello schermo). Segnalazioni aventi altezza
d'eco tra il 20% e il 50% della curva di riferimento e
Sull'estradosso delle provette, dopo la piega, non devono attribuibili ad imperfezioni tridimensionali possono
comparire più di due difetti in ogni direzione la cui lun- essere accettate, a giudizio del Tecnico del RINA, in
ghezza globale deve risultare non superiore a 3 mm. Non generale se singolarmente estese non più di 5 mm, con
vengono presi in considerazione gli eventuali difetti gene- una distanza minima di 90 mm tra due segnalazioni
rati da irregolarità esistenti prima della prova sui lembi delle consecutive e senza limitazioni riguardo al numero
provette. totale delle stesse sulla lunghezza del saggio.
Dal saggio devono essere prelevate tre sezioni per
2.3 Qualifica nelle classi 3^ e 4^ (saldatori esame macrografico nelle posizioni corrispondenti alle
per tubi) ore 6 - 9 e 12 ed eventualmente in altre posizioni a giu-
dizio del Tecnico del RINA, nel caso di dubbi in merito
2.3.1 all'interpretazione delle risultanze dell'esame ultraso-
nico. La preparazione delle provette deve essere ese-
a) Il tipo e le dimensioni dei saggi di prova sono quelli
guita come detto in App 1, [2.6]. Le sezioni esaminate
indicati nella Fig 2 (a), per le qualifiche nella classe 3^,
devono risultare esenti da difetti interni con le varie pas-
e nella Fig 2 (b), per le qualifiche nella classe 4^.
sate di forma regolare e correttamente compenetrate.
L'angolo del cianfrino e la distanza al vertice dei saggi
devono essere quelli previsti dalla specifica o dalle spe-
cifiche di saldatura. 3 Validità della qualifica nel tempo
b) I controlli e le prove da effettuare sui saggi sono quelli
indicati nella Tab 1. 3.1 Generalità
Per gli esami visivo e radiografico e per le prove di piega
valgono le condizioni ed i requisiti, indicati in [2.2] (b), 3.1.1 Il periodo di validità di una qualifica è di due anni a
per le qualifiche nelle classi 1^ e 2^. partire dalla data del superamento delle prove. La qualifica
può essere rinnovata alla scadenza di tale periodo biennale
e cosi successivamente, previo buon esito delle prove di
2.4 Qualifica nella 5^ (saldatori per giunti convalida, che in generale sono quelle previste per la quali-
tubolari speciali) fica, con eventuali attenuazioni a giudizio del RINA.
Figura 1
12
120
Figura 2
(a) 10
4:6 (b)
50 : 100
100
150 150
150 150
1 Area efficace e fattori di correzione alle profondità di, penetrazione, all'inclinazione della base
e all'inclinazione del fondo marino.
1.1 Area efficace I valori raccomandati sono:
a) Fattori di inclinazione
1.1.1 L'eccentricità del carico rispetto all'asse geometrico
della base di appoggio ha come effetto la diminuzione della H m
capacità portante della fondazione. iq = 1 – ------------------------------------------------------
-
Q + B ′ ⋅ L ′ ⋅ c ⋅ cot g Φ
Per tenerne conto, si riduce l'area effettiva della base di Φ>0
H
iγ = 1 – ------------------------------------------------------
-
m+1
appoggio introducendo un'area efficace A' funzione della
Q + B ′ ⋅ L ′ ⋅ c ⋅ cot g Φ
eccentricità del carico e, definita come rapporto tra il
momento flettente M e il carico verticale Q agenti sulla fon-
1 – iq
dazione (ved. Fig 1). ic = iq – --------------------
- Φ>0
Nc ⋅ tg Φ
Figura 1 mH
ic = 1 – --------------------------------
- Φ = 0
M B ′ ⋅ L ′ ⋅ c ⋅ Nc
e e=
Q dove:
M Q H : proiezione della forza risultante sul piano
della base, in kN
Q 2 2
m : mL ⋅ cos ϑ + mB ⋅ sen ϑ
essendo:
c) Fattori di profondità α-
bc = 1 – 2
------ Φ = 0
d-
2
Nc
dq = 1 + 2 ⋅ tg Φ ( 1 – senΦ ) ⋅ ----
B′
dγ = 1, 0 gq = gγ = ( 1 – tg β ) 2
1 – gq Φ>0
1 – dq gc = gq – -----------------
-
dc = dq – ------------------
- Nc tg Φ
Nc tg Φ
d) Fattori di inclinazione della base e del fondo marino
gq = 1 – 2 β
------- Φ = 0
Nc
bq = bγ = ( 1 – α tg Φ ) 2
dove α e β sono, rispettivamente, gli angoli di inclina-
1 – bq Φ>0
bc = bq – ------------------ zione della base e del terreno in radianti rispetto
Nc tg Φ all'orizzontale.
M1
1 e1 =
o Q
L
e1
L
e2 = M2
Q
e2
B o o D 1 M2
e=
Q
o B =o D
A
e