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Leva
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cronologici
SUSSIDI MILITARI
Ai congiunti dei militari di truppa e dei sottufficiali richiamati o trattenuti alle armi, nonché alle
mogli e ai figli dei militari di leva, poteva essere concesso un sussidio a titolo di soccorso
giornaliero in conformità alle disposizioni della Legge 22 gennaio 1934, n. 115 e seguenti (R.D.
20 ottobre 1935, n. 1850, che ne approvava i regolamento, modificato con R.D. 14 marzo
1938, n.964; e varie altre disposizioni durante gli anni di guerra; il D.L.L. 8 febbraio 1946, n.
49, riguardante la "cessazione dello stato di guerra e passaggio dalla legislazione dello stato di
guerra a quella di pace" limitarono i principi generali che regolavano i sussidi). La concessione
era disposta quando risultasse che i congiunti stessi si trovavano in condizioni di estremo
bisogno e che, essendo totalmente a carico del militare, erano rimasti privi dei necessaria mezzi
di sostentamento.
Le concessioni venivano stabilite da una apposita Commissione comunale, per ogni concessione
di sussidio, l’ufficio comunale doveva inoltrare una comunicazione in duplice copia al Comando
del Corpo presso il quale il soldato prestava servizio.
In seguito alla soppressione della Congregazione di Carità (art. 5 L. 3 giugno 1937, n. 847), che
solitamente si occupava della distribuzione dei sussidi, la Commissione comunale veniva
costituita dal Podestà in qualità di Presidente, dal Comandante dei CC. RR. nella cui
giurisdizione si trovava il comune, e dal segretario Politico del Fascio.
Limitazioni vennero stabiliti dalla L. 10 dicembre 1957, n. 1248: il sussidio ormai spettava solo
ai militari che per infermità contratta per causa di servizio vengono inviati in licenza
straordinaria in attesa di pensione.
Modificazioni alle disposizioni vennero dalla L. 20 ottobre 1975, n. 528, in cui venne stabilito
che ai congiunti è dovuta anche l’assistenza sanitaria a cura del Servizio Sanitario.