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GaBRIO AVANZATI ROVESCIAMO L. PIRAMIDE Discorsi al Consiglio comunale di Siena e altri interventi 1987 - 2002 O Brano anni dusi, con i fascisti che anche a Siena avevano rigreso a pro- vocare e a fae il loro mestiere di sempre; anni in cui Pimpegno i tanti compagni fut assoluto, Ricordo Pesperienza del Soccorso 10850 di cui Gabrio fa uno dei pid convinti promotori, militante acuto ¢ puntuale, che guardava allantifascismo come ad un valore fondante della societa. La memoria scivola inevitabilmente alle interminabili riunicni in cui si organizzavano i presidi in occasioni di altrettanti comizi del Msi, oppure alle organizzazioni delle manifestazioni antifasciste che il Soccotso r0s- soe altre forze della sinistra promossero a Siena. Gabtio le visse sempre in prima persona, con un impegno straordinario, convinto che dal comune sentie antifascista si poteva costruire una pid ampia unione i atte le forze sinceramente democratiche. Poi, dopo quella stagione di lotte e dopo il fallimento di alcune certezze, i nostri percorsi politici presero strade diverse; io mi avvicinai al movi- mento verde e Iui continud Ia sua militanza comunista, Ancora con la voglia di capire per poter cambiare la societi, ancora con la coerenza che Pha sempre contraddistinto e con Passoluto tispetto, anche nel mo- ‘mento della critica pid aspra, delle idee altrui, Stefano Gonnella I1segno di gesso della memoria Scena V Liultima volta che ho rivisto Gabrio é stato sul piccolo loggione del Teatro Servadio di Abadia San Salvatore. Era il 3 agosto del 1991, appena chiuso il sipasio su Mia fraele if Che, atto unico messo in scena da Hypothesis Teatso, gruppo di amici di Arezzo impegnati a discernere tra il futile ¢ il duraturo con Paiuto di Che Guevara Coinvolti anche loro nella brama di utopia del Gane Celeste declinazio- ne estiva di poesia, musica, pittura, teatro. Ennesima variante del pe- renne tentativo di noi indigeni della montagna di esprimere in pubbli- co i nostri talenti immaginari, alcuni convinti di alterare il corso delle cose con Ia bagatella dello spessore liberatorio dellatto creativo, altri piii semplicemente liberi, ma allo stato brado. Ricordo la sobtia benevolenza con cui Gabrio aveva commentato quanto appena visto. La calma noncuranza di chi ha in mano la busso- la che misura la giusta distanza dalla meta, ¢ non consente a se stesso 236 1né agli altri di indulgere alle divagazioni impertinenti. O disperdersi in cestetismi fumosi, Senza ostentazione. Ma inflessibilmente. Ricordo una rapida battuta, uno sguardo, Un sortiso aperto, senza false confi- denze. Non é facile ricordare. La memoria che lavora in sottofondo, nell’esi- stenza quotidiana, é creazione continua dei propri ricordi, invsibile dietro Fingannevole identita della vita vissuta. Quando tentiamo di esercitarla volontariamente mettendo a fuoco lo sguardo intztiore, 1a memoria sivela Ia natura plastica, malleabile dei ricordi, svelando nessi insospettati, sorprendendoci come se vivessimo il nostro passato per la prima volta, Il teatro @ emerso cosi, come un possibile spazio d’a- zione pet la memoria, inseguendo i brandelli di tempo vissuto con Gabrio. Scena ‘Abbadia di notte. Il vento d’inverno dilata il nero splendore del cielo, sopra il Cinema Teatro Amiata. Anni settanta. Poche insegne luminose, rare automobili per le vie affiuenti al monumento ai Caduti della Pri- ma guetta mondiale, Il “Monumento” col suo fante di bronzo, paleo- scenico di pictra su cui noi giovani potevamo accennare la nostra identita sociale, confrontandoci al sole crudo degli sguardi adult, nei capannelli coi minatori, “Paristocrazia operaia” della montagna, in vortici di corpi ¢ parole. Discutendo con anziani dai garofant rossi all’occhiello, il Primo Maggio. Ul centro di Abadia si trova esattamente sulla punta della baionetta delPattonito fante, perno su cui é sospeso il ciclo rotante del mondo. Per questo motivo metafisico, erano tutte dislocate intorno al monu- mento le bacheche dei Sindacati, del Pdup, del Pci. E la bacheca su- prema, oggetto di primatia attenzione: quella con gli annunci mortua- ti, Proprio davanti al monumento si trova la sezione in cui sertii parla- te Gabrio la prima volta, E anche Valera stanza, dove ci ritrovavamo nel "77, é poco pit su, sul lato di via Mentana, Scenati di alcune tappe del percorso militante di Gabrio, variazioni della forma-partico a sini- stta della sinistra, in fondo metamorfosi di un unico tentative, quello di fare politica senza diventarne mesticranti, restando dalla perte degli ultimi, senza fare degli ultimi strumento di cartiera e guadagno perso- nale. ‘Trasparenti erano i suoi occhi, La prima cosa che mi colpi nel suo 237

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