Il tempietto di S. Pietro in Montorio fu costruito da Bramante sul luogo dove si
riteneva che fosse avvenuta la crocifissione di S. Pietro. Si trova all’interno di un più ampio complesso costituito dalla chiesa di S. Pietro in Montorio e da un monastero sorto nel IX secolo. Il monastero era abitato dai monaci Celestini e dopo un secolare abbandono fu donato ai Frati Minori. Nel 1481 fu fatta costruire la chiesa uscendo dalla quale si accede al chiostro al centro del quale si erge il tempietto. Il progetto fu commissionato a Bramante dal Cardinale Carvajal, che curava gli interessi della Corona spagnola a Roma. Sulla data della costruzione non c’è accordo fra gli studiosi; infatti, la data del 1502 che si trova in una lapide posta all’interno si potrebbe riferire all’inizio della progettazione mentre la costruzione dovrebbe essere iniziata non prima del 1510. Fa pensare a questa data il livello della maturità dello stile di Bramante anche se la ricostruzione di San Pietro – sulla quale ebbe influenza – era già iniziata nel 1505. E’ ispirato da modelli antichi che Bramante aveva ben studiato e disegnato nel primo periodo della sua permanenza a Roma. L’eccezionalità di questa realizzazione fu subito riconosciuta: i suoi contemporanei lo citarono nei loro testi accostandolo alle grandi architetture del passato (Palladio per esempio). Il tempietto realizzato è diverso dal progetto probabilmente previsto da Bramante; abbiamo diversi schizzi, anche di Andrea Palladio, e una tavola anonima conservata a Firenze agli Uffizi, ritenuta un progetto di Bramante stesso. E’ una costruzione basata su due assi ortogonali, lungo cui sono disposti gli ingressi ridotti ad uno solo per volontà del cardinale committente. La cella del tempio è circondata da un colonnato di 16 colonne doriche di 4,45 metri di altezza, la stessa dimensione del diametro della cella. E’ coronato da una cupola emisferica rivestita con lastre di piombo segnata da nervature e conclusa con un lanternino.