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Il batterista deve adattare le normali tecniche di percussione di ogni singolo strumento ad un contesto

ambientale assai diverso (ad esempio negli strumenti a percussione come la grancassa e i piatti
sovrapposti, ai quali sono state apportate delle modifiche sostanziali che li differenziano degli strumenti
originali e che richiedono una preparazione specifica, cioè l'uso dei piedi tramite pedale) dove è della
massima importanza la disposizione dei vari strumenti, cercando al contempo di usare le tecniche
particolari che permettono di suonare nel migliore dei modi ognuno di tali singoli strumenti percussivi,
con lo scopo finale di rimpiazzare (nei limiti delle possibilità di un solo individuo) i vari percussionisti.
Per questi motivi la batteria viene considerata non soltanto come un insieme di strumenti a percussione
ma piuttosto come uno strumento a sé stante e gli studi del batterista, che inizialmente devono
prendere in esame la tecnica di ognuno dei singoli strumenti percussivi che compongono la batteria, in
seguito vengono sempre dedicati alla batteria intesa come unico strumento di un insieme ed il più delle
volte cercando di concentrare lo studio in uno degli stili che compongono il variegato mondo musicale
moderno.
Questo significa che gli studi vengono spesso indirizzati verso uno specifico genere musicale o almeno
verso dei generi musicali che richiedono una selezione ed una disposizione degli strumenti abbastanza
omogenea e che di conseguenza portino il batterista ad approfondire certe tecniche mirate. (Nei
conservatori, di solito i corsi di batteria sono indirizzati allo Swing Jazz, genere che offre un ventaglio
molto vasto di possibilità tecnico-strumentali).

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