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N°135|GIUGNO 2019
APPROFONDIMENTI
LE NOSTRE
SENTENZE
MASSIMARIO DI
GIURISPRUDENZA
CIVILE
BIBLIOTECA
RASSEGNA
STAMPA
& EVENTI
CONTATTI
APPROFONDIMENTI
Il diritto di controllo di socio verso Enti rispetto ai quali l’attore non è socio.
In via preliminare, è stato dato rilievo al fatto che
della S.r.l. anche sulla docu- Alfa opera come gestore di partecipazioni. Per-
mentazione sociale ineren- tanto, gli elementi che caratterizzano il bilan-
cio di Alfa sono costituiti proprio dalle predette
te le controllate partecipazioni in aziende che esercitano attività
imprenditoriali. Ne consegue che l’Organo am-
di Vittorio Provera ministrativo della holding deve “senz’altro co-
noscere la documentazione sociale e quella
Il socio ha diritto di accedere alle informazioni attinente alle scelte gestionali di maggior rile-
e documenti inerenti anche le distinte società, vanza… delle società sottoposte a controllo e
direttamente o indirettamente controllate dalla coordinamento”, così da conoscere ciò che ac-
S.r.l. di cui il medesimo possiede una parteci- cade “a valle” nelle controllate.
pazione, considerando che l’Organo gestore di
quest’ultima ha il dovere di avere ed esamina- A loro volta i Soci di Alfa (non amministratori)
re detta documentazione per svolgere il man- devono avere accesso alle informazioni e docu-
dato. Questo è il contenuto di una ordinanza menti relativi ai più ampi aspetti dell’attività ge-
del Tribunale di Torino, Sezione Specializzata stione della Holding. Il principio affermato dal
in materia di Impresa, del 20 febbraio 2019. La Tribunale è che “il socio della holding ha diritto
vicenda ha preso avvio da un procedimento di essere informato (dall’organo Amministrativo
cautelare di un socio non amministratore di S.r.l. della predetta controllante) anche su cosa suc-
(che indicheremo come Alfa), con oggetto so- cede nelle partecipate, la cui gestione dell’attivi-
ciale la gestione delle partecipazioni in Società tà è specifica della capogruppo”; parametrando
controllate. L’attore richiedeva l’emissione di un così “il potere di controllo del socio della S.r.l.
ordine a carico: (i) della predetta Alfa, (ii) non- al potere di gestione spettante all’organo am-
ché di altra S.r.l. interamente partecipata da Alfa ministrativo della S.r.l.”. Nell’ordinanza, inoltre,
(iii) e di una terza S.r.l interamente partecipata si è confermato che il socio della controllante
da quest’ ultima. L’istanza era finalizzata ad ac- non ha, comunque, il diritto di accesso diret-
quisire completa informazione sugli affari delle to alla documentazione delle partecipate, ma
predette Società, con facoltà di estrarre copia sono gli amministratori della holding che deb-
della documentazione rilevante anche delle bono mettere a disposizione detta documenta-
controllate. Le partecipate contestavano che il zione, che i medesimi hanno il potere e dovere
socio di Alfa potesse accedere ai loro documen- di acquisire per svolgere il mandato.
ti, poiché l’articolo 2476 2 co. c.c., non avrebbe
consentito l’estensione del diritto di informati- La pronuncia è senz’altro significativa, stabilendo
va del medesimo verso altre Società (di cui non un principio anche operativo per la risoluzione di
possiede partecipazioni), avendo queste per- problematiche pratiche nei casi - non infrequenti
sonalità giuridica distinta e caratterizzandosi, - di strutture societarie “a cascata”; fermi restando
quindi, come soggetti estranei. Tuttavia i Giudici, i limiti costituiti dal divieto di abuso nell’eserci-
anche in ragione della particolare attività di Alfa zio dei diritti riconosciuti al Socio e dal rispetto
(holding non operativa), hanno individuato una dell’obbligo di riservatezza. Tuttavia, è prevedibile
diversa interessante soluzione, assumendo una un ulteriore sviluppo della giurisprudenza, stante
interpretazione estensiva del diritto di controllo la complessa casistica in materia.
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LE NOSTRE SENTENZE
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LE NOSTRE SENTENZE
La Corte d’Appello di Milano, dopo avere svolto delle condizioni previste dall’art. 18 co. 4 St. Lav.:
l’istruttoria e accertato il reale svolgimento dei deve, infatti, verificare se, in base al C.C.N.L. di
fatti, ha riformato la sentenza di primo grado. categoria, esista una fattispecie contrattuale
La Corte ha premesso che, sebbene il CCNL di corrispondente al fatto contestato per cui le
categoria preveda la sanzione conservativa per parti collettive hanno previsto una sanzione
comportamenti genericamente definiti come conservativa.
“contrari alla morale”, nel caso concreto “la vi-
cenda, per la sua peculiarità, reiterazione ed 2) A questo punto, la sentenza ha richiamato la
unitarietà, per il tenore erotico - sessuale delle consolidata giurisprudenza della Corte di Cas-
espressioni utilizzate, per il contestuale utilizzo sazione, antecedente alla riforma Fornero, se-
dei mezzi aziendali, non si presti ad essere seg- condo cui “avuto riguardo alle previsioni della
mentata ed incasellata in alcuna delle previsio- contrattazione collettiva che riguardano le san-
ni per le quali… il CCNL di settore prevede mere zioni disciplinari… essendo quella della giusta
sanzioni conservative”. Inoltre, ai fini del giudi- causa e del giustificato motivo una nozione le-
zio di gravità degli addebiti, la Corte d’Appello gale” vale “il generale principio che tali previsio-
ha evidenziato la qualifica di quadro del lavora- ni non vincolano il giudice di merito… anche se
tore licenziato, e la macroscopica violazione di la scala valoriale ivi recepita deve costituire uno
“elementari regole di correttezza, di educazio- dei parametri su cui occorre fare riferimento
ne e di rispetto”, peraltro ai danni di una donna. per riempire di contenuto la clausola generale
Ciò premesso, la sentenza di secondo grado ha dell’art. 2119 c.c.”.
escluso la reintegrazione ex art. 18 co. 4, St. Lav.
poiché gli addebiti sono sussistenti e, valutati Ciò premesso, la sentenza ha ritenuto che -
nel loro insieme e in concreto, non ricadono in stante il principio generale di cui sopra, per
alcuna delle fattispecie conservative del CCNL cui le previsioni del C.C.N.L. di norma non
di categoria. dovrebbero vincolare il giudice - l’art. 18 co.
4 St. Lav., nella parte in cui prevede, inve-
Il lavoratore, soccombente in appello, ha pro- ce, la necessaria reintegrazione quando le
posto ricorso in cassazione lamentando la vio- parti collettive hanno previsto, per un certo
lazione sia dell’art. 18 co. 4 st. lav. che della di- comportamento, una sanzione conservativa
sposizione del CCNL di che trattasi. - rappresenta una disposizione di natura ec-
cezionale, proprio perché deroga al principio
Il principio di diritto affermato dalla Cassazione. generale de quo: “in tal caso il giudice è vinco-
La sentenza in commento ha rigettato il ricorso lato dal contratto collettivo, trattandosi di una
del lavoratore sulla base di un articolato percor- condizione di maggior favore fatta espressa-
so logico giuridico. mente salva dal legislatore”.
1) Anzitutto, la sentenza ha affermato che, 3) Partendo dalla natura eccezionale della pre-
nell’esprimere un giudizio sulla legittimità del visione ex art. 18 co. 4 St. Lav., la sentenza ha
licenziamento, il giudice del merito deve preli- dedotto che tale norma impone una interpre-
minarmente accertare se sussiste la giusta cau- tazione rigorosa e non estensiva delle pre-
sa o il giustificato motivo soggettivo, secondo visioni del C.C.N.L. di categoria relative alle
la previgente nozione legale ex art. 2119 cod. sanzioni disciplinari conservative. A tale con-
civ.. Laddove il giudice ritenga che non ricorre clusione, la sentenza è giunta partendo dalla
la giusta causa, deve effettuare una ulteriore propria consolidata giurisprudenza per cui le
disamina per verificare l’eventuale sussistenza norme del contratto collettivo, in considera-
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LE NOSTRE SENTENZE
zione della natura privatistica di quest’ultimo, sentenza della Corte d’Appello di Milano. Pre-
vanno applicate ed interpretate secondo i ca- so atto che il C.C.N.L. di categoria prevede una
noni di ermeneutica contrattuale ex artt. 1362 e sanzione conservativa per comportamenti ge-
ss. cod. civ.. In particolare, bisogna tener conto nericamente definiti “contrari alla morale”, la
delle “conseguenze normali volute dalle par- Cassazione ha ritenuto condivisibile la necessi-
ti” e, dunque, utilizzare il criterio della inter- tà - espressa dalla sentenza di secondo grado
pretazione teleologica per cui il contratto (e - di interpretare la volontà dei contraenti, che
così pure il contratto collettivo) va interpreta- certo non poteva essere quella di escludere
to alla luce volontà dei contraenti, desumibi- categoricamente la reintegrazione a fronte di
le da ogni utile elemento di valutazione. qualunque comportamento “immorale”, fino
ad includere molestie a sfondo sessuale o atti
Ciò vale in particolare per le disposizioni disci- illeciti (persino quelli penalmente rilevanti).
plinari del C.C.N.L. che, a taluni comportamen-
ti, fanno conseguire una sanzione conservativa. In secondo luogo, proprio perché le previsioni
Tali disposizioni, secondo la Cassazione, vanno del C.C.N.L. di categoria non possono essere
esaminate “con particolare severità in un con- interpretate estensivamente e, comunque,
testo… nel quale trova applicazione il principio devono tener conto della volontà dei contra-
generale secondo cui una norma che prevede enti, la Cassazione ha condiviso le valutazioni
un’eccezione rispetto alla regola generale deve del giudice del merito che - con argomenti
essere interpretata restrittivamente”. logici ed esenti da vizi - ha escluso la sus-
sunzione del caso concreto nella fattispecie
4) Concludendo, la sentenza ha affermato il disciplinare prevista dal C.C.N.L. di categoria
principio di diritto secondo cui “non può dirsi (atti contrari alla morale) perché: a) il com-
consentito al giudice, in presenza di una con- portamento contestato al lavoratore, oltre ad
dotta accertata che non rientri in una di quel- essere reiterato, integra la violazione anche
le descritte dai contratti collettivi ovvero dai di altre ipotesi di sanzione disciplinare, ad
codici disciplinari come punibili con sanzione esempio l’utilizzo improprio di strumenti di
conservativa, applicare la tutela reintegratoria lavoro; b) le parti collettive, prevedendo una
operando una estensione non consentita … al sanzione conservativa per “atti contrari alla
caso non previsto sul presupposto del ritenu- morale”, avevano in mente condotte prive di
to pari disvalore disciplinare”. Il giudice di me- notevole gravità, tanto più con riferimento a
rito - nel valutare se una ipotesi di sanzione comportamenti contrari alla morale sessuale
conservativa prevista dal C.C.N.L. di categoria e qualificabili come molestia ai danni di una
sia applicabile al caso concreto – deve, quindi, donna. Nel caso di specie, l’aver costretto una
effettuare una “ricerca rigorosa della volontà collega ad ascoltare due telefonate a sfon-
delle parti sociali come espressa nella indi- do erotico, dal contenuto peraltro estrema-
viduazione dei casi da punire con sanzione mente volgare (come emerso in seguito all’i-
conservativa” sulla base di una “interpreta- struttoria svolta in appello) ha correttamente
zione ragionevolmente orientata in base al indotto il giudice del merito a ritenere il com-
principio regola-eccezione”. portamento non banalizzabile come un ge-
nerico “atto contrario alla morale”, bensì una
5) Alla luce del principio di diritto come sopra vera e propria molestia a sfondo sessuale ai
affermato, la Cassazione ha ritenuto corretta la danni della collega.
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LE NOSTRE SENTENZE
Causa seguita da Francesco Torniamenti La Corte d’Appello ha così aderito alla recen-
te giurisprudenza di Cassazione (n. 18420/16)
Un lavoratore, dopo essersi assentato per un per cui il lavoratore che ha superato il pe-
periodo eccedente il comporto, aveva chiesto – riodo di comporto può chiedere la fruizione
e ottenuto – la fruizione di un periodo di aspet- di un periodo di aspettativa anche in misura
tativa di due mesi (documentando il perdurare inferiore rispetto a quello contrattualmente
dello stato di malattia). Al termine di tale perio- previsto; in questo caso, il datore ha la facol-
do, era rientrato in servizio ed era stato licenzia- tà di recedere dal rapporto una volta esauri-
to per superamento del periodo di comporto. ta l’aspettativa richiesta.
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LE NOSTRE SENTENZE
Onere della prova del paga- divergenza tra la data di emissione dell’asse-
mento del premio assicu- gno e quella indicata nella dichiarazione di
incasso del premio da parte dell’agente.
rativo. Corte appello Napoli
sentenza 6 giugno 2019 In caso di emissione di un assegno banca-
rio negoziato in favore del creditore pren-
ditore in una data significativamente an-
Causa seguita da Bonaventura Minutolo teriore rispetto a quella in cui il credito sia
e Teresa Cofano esigibile, la diversità di data, facendo venire
meno la verosimiglianza del collegamento
Non può ritenersi provato il pagamento del di quest’ultimo con il titolo di credito, fa sì
premio assicurativo allorché vi sia, da un che resti a carico di colui che ha emesso l’as-
lato, incongruenza tra l’importo indicato segno l’onere di dimostrare la causale dello
nell’assegno asseritamente versato per la stesso, vale a dire che il rilascio del titolo di
stipula del contratto e quello indicato come credito era volto a pagare il credito divenuto
premio nella polizza assicurativa; dall’altro, esigibile in data successiva.
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MASSIMARIO DI GIURISPRUDENZA CIVILE
ASSICURAZIONI,
LOCAZIONI,
RESPONSABILITA’
Locazione
Nel contratto di locazione, il diritto del
conduttore alla indennità per i miglioramenti
della cosa locata presuppone, ai sensi dell'art.
1592 c.c., che le relative opere siano state
eseguite con il consenso del locatore. (Corte di
Cassazione, ordinanza 6 giugno 2019 n. 15317).
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BIBLIOTECA
Codice Donna
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BIBLIOTECA
Un aspetto interessante che emerge dalla Certamente dal 1985 molte cose sono cambiate:
lettura del testo è il fatto che in quegli anni la allora le donne raramente potevano operare là
legislazione italiana era molto avanzata in termini dove le leggi venivano elaborate e non certo
di tutela dei diritti delle donne, al punto da fare di frequente si trovavano in ruoli-chiave tra
invidia anche a Paesi come la Svezia. Tuttavia, la dirigenti, professionisti, professori.
normativa veniva spesso disattesa e si creavano
casi paradossali come quello di un magistrato Oggi, anche grazie a iniziative come il Codice
che, poco prima dell’uscita del Codice Donna, Donna, le donne hanno fatto molta strada e
aveva condannato per atto discriminatorio contro occupano cariche centrali nella gestione della
il sesso maschile un assessore che aveva istituito, vita pubblica e nella costruzione di strumenti
proprio seguendo le normative vigenti, un corso (giuridici e non) rivolti al progresso collettivo in
di formazione esplicitamente dedicato a donne. termini di diritti e opportunità.
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RASSEGNA STAMPA & EVENTI
REINTEGRAZIONE EX ART. 18 CO. 4 STATUTO DEI LAVORATORI: L'INTERPRETAZIONE DELLE IPOTESI DI SANZIONE
CONSERVATIVA PREVISTE DAL CCNL →
Diritto 24 | a cura di Tommaso Targa
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