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RINASCIMENTO-UMANESIMO

Tra il XV-XVI (primi decenni), in musica troviamo il miglioramento dell'Ars Nova:


Chanson, mottetto, messa.
Nelle corti italiane avveniva il mecenatismo.

Corte di Ferrara.
Niccolò III (duca dal 1384 al 1441) accolse Guillaime Dufay.
Ercole I (1471-1505) fondò la cappella musicale nel 1471 e Jousquin Despres gli
dedica la “Missa Hercules dux Ferrariae”
Isabella d'Este svolge mecenatismo a Mantova perch é nel 1490 sposa Francesco
Gonzaga, la quale era cantante e suonatrice di liuto.
Lucrezio Borgia nel 1502 sposa Alfonso I d'Este.
Ercole II ospita Cipriano de Rore (musicista fiammingo) dal 1547 al 1559. Esso
scrive musica sacra e profana e 2 messe per Ercole: a 5 voci “Vivat Felix
Hercules Secundus, dux Ferrariae quartus” e la messa a 7 voci “Hercules
Secundus, dux Ferrariae quartus, vivit et vivet”
Alfonso II ospita Adrian Willaert, Orlando di Lasso, Palestrina, Gesualdo Da
Venosa e Luzzasco Luzzaschi che era organista e solo lui sapeva utilizzare
l'archicembalo. Composto da 6 tastiere (125 tasti), scala non temperata, produceva
i suoni del genere diatonico, cromatico e enarmonico della musica Greca.
Estensione da Mi1 a Do5, ne esistono due esemplari. Luzzaschi accompagna il
“Concerto delle dame”, ensamble di voci femminili.

Corte di Mantova.
Francesco II, grazie ad Isabella d'Este nel 1510 fonda la “Cappella Exc. mi
Cantori”.
Guglielmo Gonzaga ospita Jacques de Wert e Giovanni Giacomo Gastoldi. Fa
costruire S.Barbara e commissiona a Palestrina dieci messe. Guglielmo ebbe un
permesso dal papa: canto gregoriano senza mensure e anche musica polifonica
nella liturgia.

A Corte
Trombettieri → con segnali sonori scandivano la giornata.
Cappella alta → fiati, sonorità squillanti, cerimonie all'aperto.
Cantori della Cappella → per musica sacra (anche incarici diplomatici) anche
fiamminghi.
Nel 1528 “Il Cortegiano” di Baldassarre Castiglione, ha testo dove si diceva che il
cortigiano doveva saper usare le armi, studiare lettere, disegno, danza e musica.
FROTTOLA
Forma poetico-musicale più diffusa in Italia tra 1480 e 1520. Altre forme erano
Strambotto, Ode, Barzelletta, Capitolo, Canzone. All'epoca tutte queste forme erano
chiamate Frottola.
Compositori → B. Tromboncino, Marchetto Cara, Michele Pisenchi.

Frottola
Struttura come la Ballata '300.
Ripresa (generalmente 4 versi)
Stanze (di 6/8 versi)(composti da mutazione+mutazione+volta)
Polifonica a ¾ voci omoritmica.
Bassus → per salti → basso d'armonia
Altus e Tenor → riempitivi
Poteva essere eseguito con voce superiore e accompagnamento di strumenti (liuto
o insieme di fiati e viole)

VILLOTTA
Origine popolare, ¾ voci, omoritmica, stile imitativo.
Divisa in 2 parti: 1.Strofa di 4 versi 2.Ritornello di fine strofa (detto Nio)
VILLANELLA
Nata a Napoli, in dialetto, a ¾ voci, omoritmica, schema → strofa+ritornello.
Sottotipi:
Giustiniana → inventata da Giovanni Giustiniano a fine del '300, ¾ voci, strofica,
ricompare nel '500 cambiata, omoritmica).
Moresca → danza binaria/ternaria con movenze orientali oppure cromatica con
testo in italiano dei mercanti arabi ( è una presa in giro)
Grechesca → presa in giro della riscoperta del classicismo.

CHANSON Parigina
Nasce a Parigi nel 1530/1540
4/5 voci, ha una complessità contrappuntistica minore di quella fiamminga,
omoritmica, sezioni di contrappunto imitativo, alternanza ritmica tra binario e
ternario, attacco iniziale a note ribattute (ritmo dattilico → _ °°)

CHANSON Descrittiva
¾ Voci riproducevano scene di battaglia, mercato o caccia (es. “La gerra”, “Le
cris de Paris”, “Le chant de l'alovette”)
MADRIGALE

Il madrigale del '500 è un nuovo genere, diverso da quello del '300, ne rimane
solo il nome.
Il Madrigale è una forma poetico musicale, musica al servizio della parola,
Durchkomponiert (il compositore si fa ispirare dal significato delle parole).
Esecuzione prettamente vocale, con esecuzioni inizialmente ristrette tra i cantori
che si ritrovavano attorno ad un tavolo con i loro libri-parte. ¾ Cantori.
Petit Coclicus nel trattato “Compendium Musicum”
Musica reservata, termine per indicare un genere riservato a privati, a gruppi di
musicisti. Loro capiscono l'aspetto poetico e musicale.
La musica reservata è anche un genere, dove melodia e testo sono tutt'uno.
Dissonanze che si usano anche per sottolineare qualcosa.

Poeti: Ariosto, Petrarca, Tasso, Guarini, Marino.


I madrigali nel '500 si rifanno allo stile di Petrarca. Gli stessi autori di madrigali
saranno gli stessi poeti italiano, la maggior parte delle poesie erano destinati ad
essere musicati (da vari musicisti).
Iniziamlente si crede derivare dalla Frottola, ma quest'ultima nasce nelle Corti,
mentre il Madrigale nasce nelle accademie e nei circoli letterari Fiorentini.
Essa deriva dalla Chanson Parigina
Il madrigale, si sostiene, sia nato dalla frottola, questo è successo attraverso lo
sviluppo del contrappunto.

I primi rappresentanti sono Fiamminghi:


Philippe Verdelot (scuola fiorentina)
Jacques Arcadel (polifonia Romana)
Adrian Willaert
Bernardo Pisano (musica il canzoniere di Petrarca)

Phulippe Verdelot
Lavoro a Firenze tra 1521 e 1527, scrive diversi madrigali, manoscritti con
direttamente libri parte.
Madrigali perfettamente polifonici, poche imitazioni, ricordiamo che comunque
questo è il primo esempio di madrigale e di fatti non sentiamo mai parlare di
madrigale da parte sua, anche se lo è.
Il primo uso del termine madrigale lo si trova in un antologia pubblicata a Roma
(1521-1527) assieme a vari madrigali tra i quali 7 di Verdelot caratterizzati dalla
pariteticità tra le voci (no strumenti a basso).
I madrigali di Verdelot vengono pubblicati da Adrian Willaert (1536) che sostituisce
le voci basse con uno strumento (liuto).

Jacques Arcadel (1507-1568)


Maestro di cappella di Alessandro de Medici
Dal 1440 è cantore della cappella Sistina
Dal 1450 è al servizio di re Carlo IX (Parigi)
Nel 1539 pubblica 4 libri di madrigali
Particolare attenzione al libro “Il bianco e dolce cigno” (pag 219)

Negli anni '40 del 1500 il madrigale si sviluppa a Venezia, troviamo artisti come
Annibale Padovano, Vincenzo Ruffo, Nicolò Vicentino e Giovanni Pierluigi da
Palestrina.

Cipriano de Rore (1516-1565)


Alievo di Willaert, è al servizio Francese a Parma poi a Ferrara nel (1557) da
Ercole II d'Este. Nel 1559 muore e si trasferisce a Parma e dopo poco tempo a
Venezia. Successivamente tornerà dai Francesi.

Il suo primo libro di madrigali è chiamato anche “Il primo libro de Madrigali
Cromatici”. Cromatico perché da il colore alla nota, ovvero Da una minima si
passa ad una semiminima (tipo scrittura).

Claudio Monteverdi (1567-1643)


Nasce a Cremona nel 1567
Studia a Cremona, sotto Marcantino Ingegnieri e a 15 anni pubblica le sue prime
composizioni.
“Sacre cantiunculae” canzoni a 3 voci.
Nel 1590 → Secondo libro di Madrigali
Viene assunto dai Gonzaga con viola da gamba e corista.
Nel 1602 → Muore Willaert e lui diventa maestro di cappella.
“Orfeo” (1607) e “Arianna” (1608)
Nel 1612 muore Vincenzo Gonzaga
Nel 1613 si reca a Venezia dove ha un buon stipendio e dove pu ò dedicarsi
all'attività operistica.
“Ritorno di Ulisse in patria” 1642
“Incoronazione di Poppea” 1643
Trascrive raccolte di composizioni sacre.

La prima viene pubblicata a Venezia nel 1610 “Missa a 6 voci In Illo tempore” su
mottetto di Nicolas Gombert, dedicato al Papa per ottenere un posto a Roma.
Nel 1640/1 pubblica “Selva morale et spirituale” → messa a cappella, sezioni di
messa concentrata (con strumenti) e salmi.
Nel 1650 pubblica “Missa a 4 voci et salmi”

Pubblica 8 libri di madrigali e dopo la sua morte (post mortem) viene pubblicato il
9 libro.
I primi 4 libri sono legati alla tradizione del madrigale → Madrigalismi (cerca di far
capire i moti dell'animo umano) e cromatismi. Sezioni imitative che si alternano a
omoritmia e uso espressivo della dissonanza.
Nel 1605 pubblica il 5 libro, dove scrive che era autore di una seconda pratica
(non scrive un trattato per spiegare).
Giovanni Maria Artusi pubblica un Trattato contro Monteverdi, nel 1600 critica
alcuni madrigali del 5 libro (manoscritti non ancora pubblicati), critica “Cruda
Amarilli” , perché c'è una settima non preparata.

Nel 1607 in una post-fazione (dopo l'opera) c'è una dichiarazione dove spiega che
la musica è al servizio della parola (non come nella tradizione fiamminga) e tutti
gli artifici stilistici sono per esaltare la parola. Vengono citati musicisti come
Cipriano de Rore e Luca Marenzio come iniziatori di questa 2 pratica.

Monteverdi nel 1613 diventa maestro di cappella della basilica di San Marco
Nel 1614 pubblica il 6 libro dove molte delle composizioni avevano basso
continuo. Non aveva nessuna dedica ad un particolare nobile. Troviamo un
particolare arrangiamento dell'opera “Arianna”, come madrigale a 5 voci e
imitazioni.

Nel 1619 pubblica il 7 libro sottotitolato “concerto” e sceglie come scrittori, poeti
di età barocca. Composizioni per voce sola pi ù basso continuo (innovazione).
“Tempo la certa” è il madrigale di questo libro. Composto da 4 stanze con lo
stesso basso ma melodia diversa all'inizio. Tra una strofa e l'altra abbiamo un
introduzione strumentale.
Nel 1638 viene pubblicato l'8 libro, madrigali “Querieri et amorosi”. Introduco lo
stile concitato, per rappresentare meglio le scene di guerra, tramite il tremolo degli
archi, ritrovato anche nel “Combattimento di Tancredi e Clorinda” tratto da
“Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso.
Usa il pizzicato, voce secca, recitativo, libert à ritmica per esaltare la parola →
Sprezzatura (in queste parti non ci sono le battute). Gorge è un abbellimento
vocale.

Luca Maenzio è un contemporaneo di Monteverdi.


Nasce a Brescia nel 1553 e muore nel 1599 a Roma.
È al servizio del cardinale Cristoforo Madrizzo e successivamente del cardinale
Luigi d'Este.
Prima pubblicazione è dedicata al cardinale Luigi d'Este, è un libro di madrigali e
con il successo che ebbe venne portato a Roma. Crea cerchi di stile raffinato
opposto a quello romano di Giovanni Pierluigi da Palestrina e dei suoi successori.
È in contatto con le altre corti → a Firenze collabora a “La Pellegrina”. Vive
anche in Polonia e successivamente torna a Roma dove muore.

Carlo Gesualdo Da Venosa


Nasce a Napoli nel 1560 e muore a Venosa nel 1613. Non si sa da chi è stato
istruito. È di famiglia nobile e inizia lo studio della musica come Hobby.
Pompinio Enna è stato forse suo maestro ma è più probabile che sia stato
Leonardo Primavera.
Da Venosa ospiterà Torquato Tasso.
Nel 1590 ammazza la moglie e l'amante e teme una vendetta da parte della
famiglia. Va dagli Estensia a Ferrara e qui nel 1594 pubblica i libro di madrigali 1
(a 6 voci incompleto) e 2 (motetti chiamati “Cantiones Sacrae”)
Nel 1595 pubblica il 3 libro di madrigali a 5 voci.
Nel 1596 pubblica il 4 libro di madrigali a 5 voci.
Nel 1596 pubblica il 5-6 libro.
Nel 1597 torna a Venosa nel suo castello e inizia a costruire cappelle e chiese
per perdonarsi l'omicidio. Apre la sua casa a letterati e musicisti.
Dopo la morte di Simone Moliano avviene la ristampa di tutti i libri assieme in
partitura (non libri parte).
Il 1 e 2 libro sono più o meno tradizionali. Troviamo frasi musicali brevissime, tra
esse contrastanti o composizioni brevi.

In seguito si affiderà a poeti quasi sconosciuti per avere delle forme letterarie
diverse.
Nel 4-5-6 libro troviamo l'uso di dissonanze che risolvono in maniera inusuale.
Frasi non cantabili, salti melodici e composizioni aspre. Brevi composizioni
contrastanti, usando anche parole ripetute (cosa che Monteverdi non fa), tutto in
poche battute.
Contrappunto stretto è il movimento delle parti che provoca dissonanze.

Lui vorrebbe imitare Luzzasco Luzzaschi (anticipa la monodia accompagnata).


Nel 1601 troviamo 1/2/3 voci accompagnate da un basso continuo.
Da Venosa non usa la monodia accompagnata.

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