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L’ARTE DELLA MEMORIA

Risorsa n.3

Come creare ordine di fronte ad elenchi di


centinaia di informazioni
C aro lettore,

oggi ti inviterò a fare un giro nella mia e nella tua abitazione per spiegarti cos’è la memoria spazio

temporale, e come essa possa essere utilizzata per imparare lunghi elenchi di informazioni nell’or-

dine desiderato.

Il sistema che utilizza la memoria spazio-temporale ti consentirà di memorizzare i capitoli di un

libro voluminoso, i contenuti di un testo da presentare in pubblico o, ancora, gli argomenti di un

esame.

Prima di cominciare è mia consuetudine farti qualche domanda, per prendere consapevolezza

di quale metodo usi ora: forse leggi e ripeti, rileggi e ripeti più volte il testo, fino quasi a detestare

quelle parole e quell’argomento?

Oppure riscrivi, come fanno alcuni, pagine e pagine di riassunti, riempiendo quaderni e quaderni

di informazioni che poi devi comunque rileggere più volte per memorizzare?

E intanto i mesi passano e purtroppo il tempo che perdi non te lo può restituire nessuno, né puoi

riacquistarlo in alcun modo.

Non so se ti rivedi in questa descrizione, ma stai pur certo che molti rientrano in questa categoria.
Quindi se sei la persona che ho appena descritto preparati, tieniti incollato alle prossime pagine

perché stai per scoprire una strategia tanto affascinante quanto antica di millenni, il cui valore e

l’efficacia sono riconosciuti, ufficialmente e con assoluta fermezza, dal mondo scientifico moderno.

Se, invece, non ti rivedi pienamente nella descrizione precedente, sei libero di scegliere di fermarti

a questo punto della lettura o di proseguire, consapevole che un’informazione in più può solo ar-

ricchirti e non ti toglierà mai nulla.

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Come creare ordine di fronte ad elenchi di centinaia di informazioni

Bene amico, sono felice che tu abbia scelto di continuare il viaggio insieme a me e sono sicuro che

dopo la mia premessa, sarai molto più attento alle mie parole.

Cos’è la memoria spazio-temporale?

Comincio a spiegartelo con un esempio pratico: ora pensa a tre tra i tuoi più cari amici o amiche,

pensa al contesto in cui li hai conosciuti, ti verrà in mente se li hai conosciuti in ambito lavorativo,

se ti sono stati presentati da un altro amico o in qualsiasi altra situazione. Adesso invece pensa al

luogo in cui hai conosciuto queste persone, vedrai che ti verrà in mente il posto in cui hai fatto la

loro conoscenza e addirittura l’ordine temporale in cui le hai conosciute.

Ad esempio:

- ho conosciuto Samuele a casa di una mia amica, era Natale del 1999;

- poi ho conosciuto Massimo, mentre partecipavo ad un corso a Roma, nel 2008;

- e Giulia l’ho conosciuta in palestra a gennaio 2009.

Come hai appena potuto provare, la nostra memoria ci consente di ricordare con sorprendente
facilità gli ambienti e le circostanze in cui avvengono gli eventi.

Pensaci, ricorderai di sicuro la tua casa, la dispo-

sizione delle stanze e anche gli arredi che si tro-

vano all’interno di esse.

Noterai anche che ricordi tutto senza fatica, in

modo naturale.

Lo stesso vale per le strade, i ristoranti, i cinema

e i bar che conosci e che sei in grado di raggiun-

gere.

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La Teoria dei Luoghi

È arrivato il momento di utilizzare in modo funzionale la tua memoria spazio-temporale. Dovrai

creare un elenco di stanze, in ordine logico sequenziale, immaginando di mostrare la tua casa

ad un amico. In questo elenco includi le stanze più familiari, camera, salotto, cantina o garage che

siano. Se abiti in un monolocale, prendi come riferimento la casa dei tuoi genitori, o quella di un

amico. È necessario che in questo elenco siano presenti dieci ambienti, in un ordine che tu sap-

pia ricostruire con precisione. È molto importante conoscere bene i locali in questione, prima di

proseguire. A scopo esemplificativo, ecco di seguito un elenco di dieci miei ambienti, nell’ordine in

cui li ho predisposti io personalmente:

1. Ingresso

2. Sala

3. Cucina

4. Angolo cottura

5. Attico

6. Studio

7. Camera da letto

8. Camera di mio figlio

9. Bagno
10. Garage

Ora prima che inizi a compilare anche tu la tua lista, è necessaria un’altra precisazione importante:

gli ambienti devono essere di media grandezza e mai sgabuzzini, balconi o corridoi, dal mo-

mento che dovranno servire a contenere informazioni e in nessun caso potranno avere una forma

diversa da quella di un quadrilatero.

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Adesso puoi preparare l’elenco delle tue dieci stanze: costruiscile bene all’interno della tua men-

te, perché tra poco conoscerai il modo in cui vengono usate. Ti consiglio di stilare questo elenco

utilizzando una matita, in modo da poterlo correggere e perfezionare. Potrebbe infatti capitarti di

saltare una stanza oppure di invertirne due, l’unico modo per verificarlo è provare a ricostruire cor-

rettamente l’ordine degli ambienti. Quando noti che sei in grado di riscriverli sempre nello stesso

ordine, in questo caso potrai trascrivere a penna i luoghi che hai individuato. Detto ciò compila

pure gli spazi vuoti qui di seguito, con la sequenza dei tuoi ambienti:

1. ________________________

2. ________________________

3. ________________________

4. ________________________

5. ________________________

6. ________________________

7. ________________________

8. ________________________

9. ________________________

10. ________________________

Ora che hai finito di compilare l’elenco, dovrai essere in grado di ripeterne i vari elementi, dal primo

all’ultimo e viceversa. Volendo, potrai anche imparare con facilità ed immediatezza a rievocare le stanze

in ordine sparso e casuale.

Veniamo ora alla spiegazione del “luogo”, o meglio, dei vari utilizzi che possiamo fare di questo

formidabile strumento. Pensa, caro amico, a quante volte ti è capitato di dire o sentir dire: “in primo

luogo parliamo di…; in secondo luogo parliamo di…; in ultima istanza parliamo di…”, o ancora

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“quella persona parla per luoghi comuni”. Espressioni come queste la dicono lunga sul vasto utiliz-

zo che si faceva nell’antichità della tecnica dei luoghi, o meglio dei loci, come venivano definiti da

Cicerone nel 55 a.C.. Egli scrisse che l’Ars Memoriae (l’Arte della Memoria) è parte della retorica e

che i loci servono per collocarvi i concetti e i contenuti dei discorsi.

Andiamo per ordine. Per ricordare un discorso potrai suddividerlo in dieci argomenti principali, col-

locandone uno in ogni luogo. So a cosa stai pensando: “Ma se devo memorizzare gli argomenti di

un libro voluminoso?” Ti rispondo subito: se hai letto le risorse precedenti (in particolare la risorsa

numero 2 - “Utilizzare i nostri sensi per creare immagini permanenti”), hai potuto notare che ti ho inse-
gnato come memorizzare una lista di venti parole trasformandole in immagini e concatenando le

immagini tra di esse, come se si costruisse un mini film. Ora immagina che mentre leggi il tuo libro,

ad un certo punto tu percepisca che sia stato espresso un concetto, allora prima di proseguire nella

lettura, quello che farai sarà sintetizzare ciò che hai letto in una parola chiave, la quale sarà subito

trasformata in immagine; farai la stessa cosa per il secondo concetto, per il terzo e cosi via…

Ad un certo punto, quando avrai letto diverse pagine e avrai trovato le prime venti parole chiave del

testo, che per te saranno diventate ven-


ti immagini, comincia ad associarle in

ordine lungo la prima parete della

prima stanza. Successivamente, puoi

continuare nella lettura, trasformando

altri venti concetti che mano a mano

incontri, in altre venti parole/immagine

chiave, che concatenerai nella seconda

parete della prima stanza, seguendo

sempre il senso orario. Ora pensa che

ogni stanza contiene quattro pareti, più una quinta che possiamo immaginare obliqua nella

stanza.

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Ogni parete può contenere fino a venti parole chiave, moltiplicato per cinque sono cento parole chia-

ve che possono essere contenute in ciascuna stanza. Cento parole per stanza, moltiplicato per dieci

stanze diverse, fanno mille parole/immagine chiave. Pensi che siano sufficienti per memorizzare

i tuoi libri?

Ma se ho imparato a conoscerti un po’, penso di sapere anche quale sia la tua prossima domanda:

“Ma con mille immagini in testa non rischio di impazzire?” Non so se l’avresti formulata proprio cosi la

domanda, ma penso che essa descriva sufficientemente bene la tua perplessità.

Ecco la mia risposta, compagno di avventure: pensa a tutti i luoghi che hai visitato, a tutte le persone

che conosci nella tua vita, ai migliaia e migliaia di oggetti che hai utilizzato o visto utilizzare, pensa

alle decine se non centinaia di film che hai visto, ed ora rifletti solo per un attimo, la tua mente ti

sembra forse ingolfata o minimamente affaticata da tutte le immagini che già possiede?

Negli anni ho potuto sfortunatamente appurare che c’è una tendenza piuttosto generalizzata a

sottovalutare la nostra mente. Non commettere anche tu questo errore, abbi una fede incrollabile

nella straordinaria capacità plastica della tua mente ad adattarsi alle tue richieste. Sappi che

il tuo cervello ti è assolutamente devoto, se gli chiedi di più, esso ti darà di più, e se gli chiedi di

meno, o ti lasci convincere dalle credenze popolari, allora anche in quel caso esso ti accontenterà.

Stiamo parlando di un metodo usato da grandi, anzi grandissimi geni del passato, con un pizzico

d’impegno iniziale otterrai grandissimi risultati e con la pratica e costanza diventerà in maniera del

tutto naturale veramente tuo.

Anche oggi il nostro viaggio è volto al termine: sappi sempre, caro amico, che per me è sempre un

piacere averti accanto in queste avventure affascinanti nei meandri della nostra memoria e della

nostra mente. Arrivederci a presto,

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