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Tassazione nei Paesi Ocse

di Maurizio Mazziero
Copyright ©2011 – Tutti i diritti riservati

A metà del dicembre scorso è uscita una rilevazione dell’Ocse sulla tassazione nei Paesi
sviluppati. Da questa ricerca è emerso come gli introiti fiscali siano generalmente diminuiti
nel 2009; la causa è principalmente da ascrivere al declino dell’attività economica e per
alcuni Stati ai tagli tributari attuati per favorire l’uscita dalla fase recessiva.

Osservando la tassazione in termini di percentuale del Pil, questa è passata dal 35,4% del
2007, al 34,8% del 2008 per passare nel 2009 al 33,7%. Il trend discendente rispetto al
2008 si è verificato in 17 Paesi mentre è cresciuto in 7 Stati; fra questi troviamo l’Italia
accompagnata da Austria, Lussemburgo, Slovenia, Svezia, Svizzera e Turchia.

La Danimarca e la Svezia hanno i maggiori livelli di tassazione, rispettivamente al 48,2% e


al 46,4% del Pil; tassazioni che si accompagnano a un modello nordico di “Welfare” molto
incentrato sulla spesa sociale. L’Italia si classifica appena dopo, al terzo posto, con un
imposizione pari al 43,5% del Pil, seguita da Belgio, Finlandia, Austria, Francia e
Norvegia, tutti al di sopra del 40%.

I Paesi con minore tassazione, invece, sono il Messico, con un modesto 17,5%, il Cile, gli
Stati Uniti, al 24%, e la Turchia.

Tornando all’Italia è interessante notare come la tassazione in percentuale al Pil sia


fortemente salita dal 1965 a oggi; nel 1965 ci trovavamo al 25,5%, livello pressoché
inalterato dopo dieci anni al 25,4% si è passati nel 1985 al 33,6%, per superare il 40% nel
1995. Dal 42,2% del 2000 la pressione fiscale si è portata al 43,4% nel 2007, 43,3% nel
2008 e 43,5% nel 2009. E’ interessante notare che l’incremento nell’ultimo decennio è
avvenuto principalmente attraverso una maggior imposizione sui redditi da lavoro e sui
contributi per la sicurezza sociale, parzialmente mitigata da un minor introito dai redditi
patrimoniali e dalla tassazione sui consumi.

Occorre qui ricordare che questi dati fotografano il Paese in forma aggregata, una misura
che si avvicina molto più al Pollo di Trilussa che alla realtà; complice anche il rapporto con
il Pil, che nel biennio 2008-09 ha perso quasi 4 punti e mezzo percentuali. Occorre altresì
osservare che nella qualità o nel numero dei servizi erogati dallo Stato non è cambiato
granché, anzi semmai si è avuto un peggioramento.

Vanzago, 03 gennaio 2011

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