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LA COMBUSTIONE DEI COMBUSTIBILI LIQUIDI

1. INTRODUZIONE

(1.A) IL FENOMENO FISICO

L’immagine successiva mostra cosa avviene quando una goccia di fuel brucia in

un’atmosfera ossidante. Vi può essere del moto relativo tra la goccia ed il gas

circostante, sia conseguenza della quantità di moto con cui il fuel è stato iniettato

nella camera di combustione, sia per i moti convettivi dovuti a variazioni di

temperatura.

fiamma

mox
mfuel

T
mprod
movimento
ascendente GOCCIA
r

La fiamma di una candela o quella attorno ad un fiammifero sono esempi familiari di

fiamme che hanno caratteristiche simili a quella sopra mostrata.

Quando la goccia è molto piccola, la viscosità del gas presto riduce il moto relativo

e la goccia diviene sferica. Anche il gas e la fiamma assumono questa veste.

Col passare del tempo il diametro della goccia si riduce progressivamente sino a

zero.
La temperatura del liquido può variare col tempo sino a raggiungere la TBP di

ebollizione.

(1.B) IMPORTANZA PRATICA

Nella maggior parte degli impianti di potenza, dei forni e delle camere di

combustione in generale, il fuel è iniettato in aria sotto forma di gocce. Le

dimensioni della camera di combustione sono progettate per consentire lo spazio, e

quindi il tempo, sufficiente alla vaporizzazione e combustione.

La combustione di combustibile liquido da superfici libere (una pozza di benzina, ad

esempio) o tessuti imbevuti di fuel segue la stessa sequenza di vaporizzazione

prima e combustione poi.

La vaporizzazione di liquidi in un gas caldo avviene per effetto di una differenza di

concentrazione ed una differenza di temperatura tra liquido e gas. Vedremo nel

seguito come la combustione in prossimità di una goccia abbia influenza sulla

velocità di vaporizzazione del fuel e sul tempo di vaporizzazione.

Dovremo tener conto, per il calcolo del tempo di combustione e della velocità di

combustione, di alcune proprietà:

- il potere calorifico del fuel;

- la volatilità del fuel, per esempio esemplificata dal valore della temperatura di

ebollizione TBP ;

- dal fabbisogno di ossigeno per completare la reazione di combustione;

- se esista un campo tridimensionale di temperatura e concentrazione di O2

attorno alla goccia oppure l’ipotesi di simmetria sferica sia sufficiente.


2. MODELLO MATEMATICO DELLA VAPORIZZAZIONE

(2.A) SEMPLICE VAPORIZZAZIONE DELLA GOCCIA DI UN GAS


(DIFFERENZA DI CONCENTRAZIONE)

GOCCIA
r0

VAPORE
GAS
(ARIA O ALTRO)

Se definiamo come

G0 = la massa di liquido che vaporizza nell’unità di tempo e superficie;


ad esempio kg / (m2 s)
r0 = il raggio della goccia (= D0 / 2)

Γ = un coefficiente di proporzionalità, kg / (m s)

ρ liq = la densità del liquido, kg / m3

mVAP,0 = la frazione di liquido vaporizzato subito a ridosso della goccia (in


pratica, un velo di vapore che la circonda)
mVAP,∞ = la frazione di liquido vaporizzato nel gas in cui la goccia è stata
iniettata

La velocità di vaporizzazione G0 si ottiene dalla formula:

G0 r0 mVAP, 0 − mVAP,∞
= ln (1 + B) dove B= [1]
Γ 1 − mVAP, 0

Il tempo di vaporizzazione completo si ottiene dalla formula (la goccia scompare) :

D0 2 ρliq
tvaporizzazione = essendo D0 = diametro iniziale della goccia
8 Γ ln (1 + B)
COMMENTI

Le due formule in pratica dicono che:

- quanto maggiore è la differenza di concentrazione della fase vapore tra goccia e

gas tanto più elevata è la massa che vaporizza (G0) e tanto più breve è il tempo

di vaporizzazione;

- addirittura, se mVAP, 0 ≈ 1 , valore che si raggiunge all’ebollizione del liquido, dal

modello si ricava che G0 è infinito e tvaporizzazione = 0 . La goccia “flescia” subito

a gas (to flash = lampeggiare).

(2.B) VAPORIZZAZIONE DELLA GOCCIA PER EFFETTO COMBINATO


DI TEMPERATURA E CONCENTRAZIONE

Se il gas è a T∞ molto più alta, e comunque molto diversa, della T0 della goccia,

G0 e tvap si calcolano attraverso una formula semplificata :

k cv (T∞ − T0 )
G0 = ln (1 + B) dove B= [2]
cv r0 hlg

essendo

k = conducibilità termica del gas, energia / (lunghezza temperatura tempo)

cv = calore specifico del vapore, energia / (massa temperatura)

hlg = calore latente di vaporizzazione, energia / (massa)

D0 2 ρliq
tvaporizzazione =
k
8 ln (1 + B)
cv

COMMENTI

La concentrazione di 1
vapore sulla goccia mVAP,0

dipende dalla temperatura


mVAP,0
T0 in accordo ad una

relazione termodinamica

esemplificata dal

diagramma a lato: 0 T0 Tebollizione = TBP


Per il vapore acqueo si può fare riferimento anche all’andamento della pressione di

vapor saturo mostrata dalla seguente tabella

(ebollizione a 100 °C ↔ p = 101330 Pa) :

°C Pa

0 611

10 1228

20 2339

. .
. .
. .
100 101330

Si possono usare entrambe le formule [1] e [2] per il calcolo di tvap e G0 . La

scelta dipende da cosa è più facile calcolare, T0 o mVAP,0 .

Quando la T0 di iniezione della goccia è prossima a TBP l’espressione [2] diviene:

k  c (T∞ − TBP ) 
G0 = ln 1 + v [3]
c v r0  hlg 
 

3. MODELLO MATEMATICO DELLA COMBUSTIONE

(3.A) LA REAZIONE DI COMBUSTIONE CHIMICAMENTE SEMPLICE

Per arrivare ad una formulazione della reazione di combustione della goccia bisogna

introdurre alcune semplificazioni / assunzioni che non sono lontane dalla realtà del

fenomeno:

- la goccia brucia in modalità di simmetria sferica, quindi le grandezze attorno alla

goccia (T, velocità, ecc.) dipendono solo dal raggio;

- ogni goccia fa storia a sé; in pratica anche all’interno di uno spray può essere

analizzata come goccia singola;

- le costanti di proporzionalità che sono anche proprietà fisiche dei fluidi non

dipendono dalla temperatura ed hanno lo stesso valore per le specie in gioco

nella fase gassosa.

Cioè: cp = cvapore = cj qualsiasi specie gassosa


(il liquido della goccia ha la sua cliq , ρliq , kliq , …)

Γvap = Γj qualsiasi specie gassosa

kvap = kj qualsiasi specie gassosa


k
Inoltre: Γ = ;
c
- per aversi la combustione della goccia, prima il fuel liquido deve vaporizzare e

poi brucia in fase gassosa con l’ossigeno ad una certa distanza dalla goccia nella

fiamma. La velocità di reazione in fase gassosa nella fiamma è così elevata che

nessuna particella di fuel può andare oltre la fiamma e nessuna particella di

ossidante può penetrare attraverso la fiamma, verso la goccia.

Si vedrà a che distanza dalla goccia la fiamma si stabilizza (un alone rosso arancio

visibile anche al microscopio) e quali sono sia la velocità di combustione G0 sia il

tempo di combustione tb stante il fatto che il fuel è iniettato in camera di

combustione a Tinj .

Inoltre il fuel e l’ambiente gassoso in cui è iniettato hanno ulteriori proprietà e

condizioni al contorno :

H = potere calorifico del fuel ;

T0 = temperatura della goccia variabile col tempo da Tinj a TBP

(temperatura di ebollizione);

mfuel,0 = frazione in massa del fuel a ridosso della goccia (praticamente una

pellicola gassosa sulla goccia) ;

mox,∞ = frazione di ossidante nel fluido comburente; se è ossigeno in aria il suo

valore è = 0,232 ;

- q0 = flusso termico di Fourier che attraversa la superficie liquida;


una approssimazione usata spesso è:
− q0
≈ hlg essendo hlg il calore latente di vaporizzazione ;
G0
l’espressione più corretta è invece:
− q0
G0
( )
≅ hlg + cliq TBP − Tinj .
(3.B) STECHIOMETRIA DELLA REAZIONE DI COMBUSTIONE
CHIMICAMENTE SEMPLICE
Il modello adottato per arrivare ad espressioni semplici delle grandezze

ingegneristiche di interesse (tempo e velocità di combustione) immagina che la

combustione avvenga tra due reagenti (fuel ed ossidante) e che esse si combinino

in proporzioni fisse in massa dando origine ad un unico prodotto:

fuel + ossidante → prodotto [simbolico]

1 kg + s kg → (1+s) kg [massa]

CH4 + 2 O2 → (CO2 + 2 H2O) [esempio]


fuel ossidante prodotto

1 kg + 4 kg → 5 kg [massa] s=4

L’energia chimica e termica associata ad un chilogrammo di gas, inteso come

miscela appunto di fuel, ossigeno e prodotto presenti anche parzialmente, viene

così definita:

mox
h = c T + mfuel H o in alternativa h = cT + H
s

dove mfuel ed mossidante sono la frazione in massa dell’uno o dell’altro nel gas .

(3.C) FORMULE DELLA COMBUSTIONE

Il tempo e la velocità di combustione, tb e G0 , della goccia si calcolano dalle

seguenti espressioni:

D0 2 ρliq D0
tb = essendo r0 =
8 Γ ln (1 + B) 2

Γ0
G0 = ln (1 + B)
r0

mox,∞
c (T∞ − TBP ) + H
dove B= s [4]
hlg + cliq (TBP − Tinj )

oppure (meno usata):


mox,∞
mfuel, 0 +
B= s [5]
1 − mfuel, 0
La formula [5] è meno usata per la difficoltà di fornire il valore di mfuel,0 . Da essa

invece si ricaveranno alcune espressioni relative alla combustione del carbone, come

si vedrà nel seguito.

Il raggio a cui si colloca la fiamma attorno alla goccia si ricava dalla relazione

seguente:
−1
  
  mfuel, 0 
 ln 1 + B 
  mox,∞ 
mfuel, 0 +
rfiamma   s  
= 1 −  [6]
r0  ln (1 + B) 
 
 
 
 

Per avere un’idea dell’ordine di grandezza di rfiamma , adimensionalizzato rispetto al

raggio della goccia r0 , possiamo immaginare che mfuel,0 vari tra 0,7 ed 1 .

Si dimostra che rfiamma è molto maggiore di r0 .

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