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Regione Emilia-Romagna

Bologna lì, 3 dicembre 2010

Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa
Matteo Richetti

Sede

Risoluzione

L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che

Il quadro nazionale ci consegna un contesto politico assai deficitario nell’assumere pienamente


l’attuazione dell’art. 32 della Costituzione relativamente alla tutela della salute come diritto
fondamentale dell’individuo e presupposto di uguaglianza sostanziale, soprattutto in
considerazione delle politiche del Governo nazionale che da tempo penalizza in modo
trasversale ed indiscriminato il sistema pubblico dei servizi alla persona;

le risorse statali destinate alle politiche sociali degli enti locali sono passate, per la regione
Emilia-Romagna, da 68 milioni di euro nel 2007 a 37 milioni nel 2010 e inoltre sono previsti
circa 30 milioni in meno nel prossimo biennio solo per la nostra sanità, dal momento che il
Fondo sanitario nazionale non sarà incrementato secondo le esigenze, determinando così una
limitazione di fatto della necessaria azione di sviluppo e ricerca volta al conseguimento di un
benessere sempre più diffuso nella società che cambia;

una nuova governance del welfare di Comunità, all’altezza della sfida posta da bisogni sempre
più articolati e complessi, con l’avvio di una programmazione sociosanitaria integrata e basata
sui bisogni e risorse di ogni ambito territoriale, è stata il punto di forza del Piano regionale
sociale e sanitario 2008-2010, è al centro del dibattito politico-programmatico dei territori e
dovrà essere pienamente assunta nel nuovo Piano regionale da approvarsi nel 2011, anche
nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze territoriali;

Considerato che

I rilevamenti ISTAT al primo gennaio 2010 ci dicono che almeno un quinto della popolazione
italiana ha oltre 65 anni e, nonostante l’immigrazione, l’Italia si conferma ancora uno dei Paesi
con più basso tasso di natalità; mentre in Emilia-Romagna si è assistito negli ultimi decenni ad
un trend di crescita dei tassi di natalità e di fecondità, superiori alla media nazionale, con un
andamento particolarmente marcato nella provincia di Reggio Emilia, dove il tasso di natalità
registrato nel 2008 è dell’11,5% con una media di figli per donna pari a 1,63;

nella provincia di Reggio Emilia l’attenzione alla dimensione materno-infantile dal punto di vista
educativo è stata assicurata e resa parte integrante della cultura sociale dall’attività di rilievo
internazionale di Reggio Children, mediante l’elaborazione e diffusione del “Reggio Emilia
Approach”, che raccoglie intorno a sé collaborazioni e iniziative trasversali ed integrate;

Gruppo Partito Democratico, V.le A. Moro 50, 40127 Bologna 1


Regione Emilia-Romagna

la rete ospedaliera della provincia di Reggio Emilia è strutturata in 5 punti nascita e l’assistenza
in area materno-infantile ha luogo sia presso l’AUSL che presso l’Azienda Ospedaliera Santa
Maria Nuova, la quale si colloca tra i primi punti nascita della Regione;

lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e tecnologiche degli ultimi trent’anni ha permesso di


ridurre notevolmente la mortalità materna e perinatale;

Valutato che

si rendono necessari importanti investimenti finanziari per i non più differibili adeguamenti
strutturali dei reparti interessati dell’OSMN di Reggio Emilia, da realizzare con caratteristiche di
polifunzionalità e diretti nell’immediato a consentire assistenza ed accoglienza appropriate;

al fine di coniugare evoluzione tecnico-professionale, formazione, ricerca, umanizzazione


dell’assistenza, è stato elaborato dalla Direzione dell’Azienda Ospedaliera SMN il progetto
“Ospedale della donna e del bambino”, che prevede la creazione di un’unica struttura
aggregativa delle unità e funzionalità dirette alla “cura” materno-infantile;

le caratteristiche sostanziali di questa nuova struttura obbediscono a tutti i criteri già delineati
di massima idoneità dei servizi lungo l’intero percorso di nascita, compreso lo sviluppo e
l’integrazione delle attività di ricerca medica e scientifica e la valorizzazione del Centro di
Procreazione medicalmente assistita dell’ASMN, uno dei più importanti in Italia;

Impegna la Giunta Regionale

 A sostenere i percorsi socio-sanitari diretti al miglioramento della qualità delle


prestazioni in materia di salute e benessere della donna e del bambino, nella logica di
integrazione massima di tutti i soggetti coinvolti;
 a valorizzare la realtà reggiana e l’esperienza socio-sanitaria ed educativa maturata
nell’ambito della “cura” materno-infantile, nella prospettiva di servizio alla Comunità
emiliano-romagnola;
 a valutare positivamente, anche nel quadro del rinnovato impegno della Regione Emilia-
Romagna ad adottare l’ottica di genere e di pari opportunità nelle sue politiche, il
progetto dell’”Ospedale della donna e del bambino”, quale occasione di sviluppo della
rete regionale di servizi socio-sanitari, delle sue eccellenze specialistiche e della reale
accessibilità delle persone.

I/Le consiglieri/e regionali

Roberta Mori (prima firmataria)


Giuseppe Pagani (PD) Palma Costi (PD)
Paola Marani (PD) Rita Moriconi (PSI-Gruppo PD)
Thomas Casadei (PD) Antonio Mumolo (PD)
Anna Pariani (PD) Roberto Piva (PD)
Gabriele Ferrari (PD)

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