Professional Documents
Culture Documents
Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa
Matteo Richetti
Sede
Risoluzione
Premesso che
le risorse statali destinate alle politiche sociali degli enti locali sono passate, per la regione
Emilia-Romagna, da 68 milioni di euro nel 2007 a 37 milioni nel 2010 e inoltre sono previsti
circa 30 milioni in meno nel prossimo biennio solo per la nostra sanità, dal momento che il
Fondo sanitario nazionale non sarà incrementato secondo le esigenze, determinando così una
limitazione di fatto della necessaria azione di sviluppo e ricerca volta al conseguimento di un
benessere sempre più diffuso nella società che cambia;
una nuova governance del welfare di Comunità, all’altezza della sfida posta da bisogni sempre
più articolati e complessi, con l’avvio di una programmazione sociosanitaria integrata e basata
sui bisogni e risorse di ogni ambito territoriale, è stata il punto di forza del Piano regionale
sociale e sanitario 2008-2010, è al centro del dibattito politico-programmatico dei territori e
dovrà essere pienamente assunta nel nuovo Piano regionale da approvarsi nel 2011, anche
nell’ottica di valorizzazione delle eccellenze territoriali;
Considerato che
I rilevamenti ISTAT al primo gennaio 2010 ci dicono che almeno un quinto della popolazione
italiana ha oltre 65 anni e, nonostante l’immigrazione, l’Italia si conferma ancora uno dei Paesi
con più basso tasso di natalità; mentre in Emilia-Romagna si è assistito negli ultimi decenni ad
un trend di crescita dei tassi di natalità e di fecondità, superiori alla media nazionale, con un
andamento particolarmente marcato nella provincia di Reggio Emilia, dove il tasso di natalità
registrato nel 2008 è dell’11,5% con una media di figli per donna pari a 1,63;
nella provincia di Reggio Emilia l’attenzione alla dimensione materno-infantile dal punto di vista
educativo è stata assicurata e resa parte integrante della cultura sociale dall’attività di rilievo
internazionale di Reggio Children, mediante l’elaborazione e diffusione del “Reggio Emilia
Approach”, che raccoglie intorno a sé collaborazioni e iniziative trasversali ed integrate;
la rete ospedaliera della provincia di Reggio Emilia è strutturata in 5 punti nascita e l’assistenza
in area materno-infantile ha luogo sia presso l’AUSL che presso l’Azienda Ospedaliera Santa
Maria Nuova, la quale si colloca tra i primi punti nascita della Regione;
Valutato che
si rendono necessari importanti investimenti finanziari per i non più differibili adeguamenti
strutturali dei reparti interessati dell’OSMN di Reggio Emilia, da realizzare con caratteristiche di
polifunzionalità e diretti nell’immediato a consentire assistenza ed accoglienza appropriate;
le caratteristiche sostanziali di questa nuova struttura obbediscono a tutti i criteri già delineati
di massima idoneità dei servizi lungo l’intero percorso di nascita, compreso lo sviluppo e
l’integrazione delle attività di ricerca medica e scientifica e la valorizzazione del Centro di
Procreazione medicalmente assistita dell’ASMN, uno dei più importanti in Italia;