Nuovo Magistero in via Saffi, nul- «Oggi alcuni la è stato danneggiato: tutto quel- «Ricordiamo Carlo Bo negano ancora lo che hanno fatto, tutto quello che hanno richiesto e per cui han- per la sua capacità le violenze no lottato in questi mesi gli stu- denti dell’Assemblea permanente di ascoltare tutti» fatte nel ’68» lo hanno compiuto «per amore di MAURO MURGIA * di VITTORIO CIARROCCHI dell’Ateneo». Ci sono ancora per- plessità da parte degli studenti URBINO ha dimenticato Car- SCRIVE Carlo Migani (ve- che ancora compongono l’Assem- lo Bo? Se tanti segnali stanno nerdì 14): «Invece di sviluppare ad indicare una dimenticanza argomentazioni personali, Ciar- blea permanente di Urbino, artefi- silente nelle forme, altri segnali rocchi continua a riportare frasi ci dell’occupazione del Magiste- si possono inviare perché si deb- ro, della mensa dell’Ersu, dei cor- estrapolate di giornalisti e profes- ba ricordare, fattivamente, il sori, denigranti i sessantottardi, tei ad Urbino e fino ad Ancona: Rettore magnifico nella sua pre- quasi fossero “vangelo”». E ag- «La prima perplessità che solleva senza universitaria, a distanza giunge: «je m’en fous, me ne fre- la dichiarazione del Rettore è sul- di anni. La mia personale espe- go di questo stantio modo di con- la fase autoritaria che, secondo ticamente nella C1, che non ha per ottenere la ridiscussione delle rienza di studente, condivisa frontarsi». Tale lo stile di Miga- lui, non sarebbe in atto — spiega- pronunciato neanche una parola fasce di contribuzione studente- con tantissimi altri che, di que- ni. Il quale rivendica «chiarez- no i componenti dell’Assemblea in difesa di un luogo che fino a po- sca (tasse) rappresentano il modo gli anni, hanno fatto memoria za e precisione», e conclude: «co- —: risulta paradossale che nello co tempo fa ha visto partecipi i per far rimanere l’Università di per gli impegni, non solo di stu- storo» (i critici del ’68) «non stesso momento in cui si dichiara rappresentanti: questo denuncia Urbino ai livelli di altre universi- dio ma di lotta politica, non rie- hanno capito l’intero svolgersi ciò, si minaccia una denuncia per che ormai compiacere il Rettore tà (vedi Bologna e gli altri atenei sce a dimenticare la sua figura. della nostra storia recente». Ri- danneggiamento del patrimonio rappresenta il primo obiettivo di marchigiani) che hanno risposto Certo, non spetta a noi il compi- spondo. 1) Le frasi da me riferi- in maniera più tempestiva alle dif- to istituzionale della memoria. te (specie il 9 gennaio) sono in pubblico. Sul presunto danneggia- contesti che le confermano, per- ficoltà economiche e sociali che Altri dovrebbero fare e, se non mento e la riapertura della C1 Au- fanno, ci sono responsabilità mo- ciò nient’affatto «estrapolate». togestita, forse il Rettore non sa o UNIVERSITA’ E CITTA’ interessano i propri studenti e hanno accolto in maniera più so- rali. Carlo Bo ascoltava e com- Esse non saranno “vangelo”, fa finta di non sapere che assoluta- «Abbiamo mantenuto alto prendeva gli studenti? Sì. Inol- ma provengono da persone me- lerte le richieste degli studenti, glio informate e assai più obietti- mente nulla è stato rotto o dan- il livello degli iscritti grazie tre di tasca propria aiutava stu- che da ultimo rappresentano il ve- ve di Migani, le cui considera- neggiato e toccato dagli studenti, al nostro passaparola» denti in difficoltà. E, con Bo, ro corpo vivo dell’Università. Se zioni (colonnelli greci, legge dato che il cilindretto delle serra- Urbino vuole rilanciarsi come perché non ricordare grandi do- ture è stato estratto da personale centi, democratici fino in fondo, Merlin, etc.) sono estranee al di- questi studenti — commenta l’As- Università e come città ha biso- battito sulla contestazione ses- qualificato e in maniera assoluta- gno di guardare le cose da una pro- sempre e comunque dalla parte semblea —. Chiudere la C1 sareb- di chi voleva studiare in una santottesca. 2) Quanto al suo in- mente professionale. Tutto que- spettiva nuova e questa la posso- vito di mettere nei miei pensieri sto avveniva sabato 15 gennaio, in be un gravissimo danno per tutta università diversa, senza scodin- la comunità studentesca, che, an- no offrire solo gli studenti, soprat- «l’immaginazione al potere»: la mattinata, dopo che per un’intera zolii baronali o di potere, metten- coltivi lui, codesta immaginazio- che se alcune posizioni prese da- tutto quelli meno allineati. L’Uni- dosi continuamente in discussio- settimana l’aula risultava inacces- versità di Urbino — conclude ne! 3) Per chiarezza e precisio- sibile agli studenti perché chiusa gli studenti che oggi più che mai ne? Carlo Bo lo ricordiamo non ne non ambigue torno invece al la frequentano possono non esse- l’Assemblea permanente — ha perché, come alcuni sostengono, a chiave, l’unica chiusa di tutto il mantenuto alti i livelli di iscritti documentario (dedicato alla re condivise, rappresenta una vo- venne piegato dalla arroganza “Casa dello Studente” di Urbi- Magistero. Nessuno, per un’inte- soprattutto grazie al passaparola, ce discordante, ma pur sempre de- dei movimenti studenteschi, ma no: www.videomemorie.org), ra settimana, è stato in grado di se gli studenti ad Urbino non vi- perché comprese da subito la darci alcuna spiegazione». gna di essere ascoltata. Tutte le nel quale si parla anche di un vono più bene e non si sentono grande forza e novità che costo- fatto gravissimo accaduto nostre proteste, negli scorsi mesi più tutelati si abbasserà il numero ro portavano. Confronti e non nell’università urbinate (febbra- L’ASSEMBLEA spera che la vi- e nei mesi a venire, rappresentano degli iscritti, cosa che per altro sta scontri con Carlo Bo. Con lui io ’72): cioè al tentativo — se- cenda si concluda qui, mentre re- un ennesimo atto d’amore per inesorabilmente avvenendo da 10 nessuno di noi alzò mai la voce guono parole del magistrato Ga- sta il rammarico per l’atteggia- questo Paese e nel caso specifico, anni a questa parte. Gli studenti e il chiamarlo rettore era carico etano Savoldelli Pedrocchi — mento indifferente assunto da nei confronti di Urbino e della non sono una risorsa economica, di rispetto. «di bruciare vivi alcuni giovani una parte della rappresentanza sua Università. Tutte le lotte sulle sono una fabbrica di idee». * sociologo fascisti dentro l’Istituto d’italia- studentesca, «nata e cresciuta poli- borse di studio così come quelle l. o. no negli anni ’70». Tentativo compiuto da «decine di giovani di sinistra», che «avevano dato fuoco a della benzina dentro APECCHIO l’edificio», e «solo l’intervento di un maresciallo dei Carabinieri Addio a Bartolucci, l’uomo del mappamondo ha impedito che si consumasse una strage». Savoldelli Pedroc- — APECCHIO — non dimenticare facilmente. Do- me misure uno costruito prece- chi, quando rievocava quella vi- po il lavoro di artigiano edile e di dentemente in America. Ma le cenda, «gli si velava lo sguardo, E’ MORTO ieri pomeriggio sue mani in questi ultimi anni e si indignava» (dal libro «Vol- buon padre di famiglia allevando all’Ospedale di Città di Castello e crescendo ben dieci figli, Orfeo non sono mai andate a riposo, co- ti», di Luigi Luminati, pp. dove si era recato per degli accerta- andato in pensione, negli anni ’80 struendo un mega orologio e so- 17-18). Infatti allora «c’era menti, all’età di 86 anni, Orfeo costruì in circa dieci anni di duro prattutto sistemando in cunicoli e una violenza politica feroce» (di- Bartolucci, il costruttore del Map- lavoro, il Mappamondo della Pa- ampie stanze le sue innumerevoli ce Umberto Piersanti, nel docu- pamondo della Pace, entrato nel ce, una costruzione interamente collezioni, da quelle delle fisarmo- mentario). Tanto feroce, che libro dei Guinness e visitato da in legno e raffigurante il globo ter- niche per continuare con quelle non pochi contestatori spesso ur- migliaia di persone. Orfeo Barto- restre con tanto di geografia, meri- degli antichi mestieri. Nominato lavano frasi come questa: «fasci- lucci proprio in questi giorni sta- Cavaliere al merito della Repub- sti borghesi, ancora pochi me- diani e paralleli, e che al suo inter- si!». E non furono soltanto paro- va scrivendo gli ultimi capitoli, di blica dopo l’inaugurazione del no può contenere fino a 600 perso- Mappamondo, Orfeo ha ricevuto le. Ma ci sono sessantottardi co- quello che poi doveva essere dato ne, un lavoro di progettazione, di alle stampe come il libro della sua tanti altri riconoscimenti da enti sì disonesti (parlo in generale), studio e di fatica che fu subito ap- e associazioni. Ora stava scriven- che negano le sopraffazioni e le vita, delle sue memorie e dei suoi prezzato non solo dai suoi concit- do il libro delle sue memorie: non violenze allora commesse, e si ri- ricordi. «La mia vita è stata sem- tadini, ma dalle tantissime perso- ha fatto in tempo a darlo alle stam- fiutano di capire che molti gua- pre intensa — amava puntualizza- ne e intere scolaresche che nel pe, di sicuro lo faranno i figli, de- sti dell’università cominciarono re — val la pena, di essere raccon- tempo hanno voluto salire a Co- gni eredi del suo impegno. I fune- proprio dal ‘68. Questi sono fat- tata». E sì, Orfeo Bartolucci l’ha lombara di Apecchio per ammira- rali si svolgeranno domani, saba- ti; e contro i fatti non valgono di- vissuta da protagonista la sua esi- re l’opera. Orfeo andava fiero che to, alle ore 15 nel santuario del vagazioni, soprattutto se lunghe stenza e ha lasciato con le sue ope- il suo Mappamondo era entrato Crocefisso di Apecchio. e contorte. re un messaggio profondo, da nel libro dei primati battendo co- Amedeo Pisciolini