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Nel momento che stiamo attraversando, in cui la lotta alla mafia alza il tiro
compiendo sequestri e confische ingenti e snida le connivenze e le complicità che, proprio
in apparati istituzionali, (deviati, infedeli, traditori, corrotti) hanno garantito la
ramificazione degli interessi perversi della criminalità organizzata, il Coordinamento
provinciale di Libera Trapani, non può non chiedere a gran voce che tutte le forze sane
delle istituzioni e della società responsabile del territorio intensifichino, in maniera
compatta, la propria azione di sostegno a favore del bene comune.
L'occasione per tale richiamo è fornita dalla nota vicenda di Castelvetrano dove il
Dott. Ingroia, assieme a uno dei primi collaboratori di giustizia che negli anni ’90 cominciò
a parlare della mafia belicina, il Sig. Vincenzo Calcara, sono stati i protagonisti (mancati) di
un incontro con i giovani studenti di Castelvetrano, voluto per proporre riflessioni e
sollecitazioni affinché si prendesse consapevolezza che la mafia può e deve essere
combattuta fondamentalmente sul piano culturale.
Non è la prima volta che ciò accade a Castelvetrano e anche altrove nella nostra
provincia: abbiamo avuto manifestazioni contro la mafia disertate o contraddistinte da
partecipazioni non sempre del tutto sincere e convinte, così come ci sono state
manifestazioni, anche a Castelvetrano, riuscite ma circondante da un anomalo silenzio a
cominciare da quello della politica.
L'azione della magistratura, senza il supporto della gente, vedrebbe vanificato ogni
sforzo per la dissoluzione della cultura dell’illegalità, della prepotenza mafiosa,
dell'assoggettamento del bene comune al volere di pochi.
Al Sig. Vincenzo Calcara, che ha avuto il coraggio di pentirsi delle azioni delittuose
commesse e che avrebbe voluto in quell’incontro, da protagonista del crimine quale è
stato, riconosciuto pentito dalla magistratura, invitare i giovani a non seguire le orme del
suo passato, va il sostegno di quanti credono che cambiare si può e si deve!
Oggi il sostegno delle forze sane, nel territorio trapanese, è ancor più necessario
laddove questo territorio “custodisce” il vertice di cosa nostra perché “zoccolo duro”
“sotto il dominio” del boss Matteo Messina Denaro.
Vito D’Angelo
Salvatore Inguì
Maria Teresa Nardozza Buccino
Stefano Cruciata
Rino Marino