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ANIMA

ACCORGERSI DELLA VERITA’


NELL’ILLUSIONE.
Di
Michele Perrotta

“FAR GIUNGERE LA TUA MENTE PIU’ IN LA’”


INTRODUZIONE
di
Corrado Malanga

ANIMA all’interno del sistema SPIRITO, MENTE e CORPO

Secondo le ricerche condotte nel campo delle interferenze aliene (ufologia), abbiamo impiegato
l’ipnosi come mezzo principale di indagine.
Nello stato ipnotico il soggetto è in grado di rivivere parti della sua esperienza cancellate volutamente
dalla interferenza aliena. Ma durante il fenomeno dell’ipnosi i due lobi del cervello tendono ad
aumentare la loro lateralizzazione ed infine si cerca di fare emergere solo, o principalmente, quella
parte di noi che storicamente è stata sempre negata. Questa parte negata la definiamo in questo contesto
con il termine di ANIMA. Anima è qualcosa che ci appare atemporale, trascendente: era comunque
qualcosa che doveva essere descrivibile almeno approssimativamente anche in modo matematico
geometrico.
Abbiamo tentato di costruire un modello geometrico che descrivesse l’essere umano con i risultati di
centinaia di ipnosi regressive condotte su soggetti che erano stati sottoposti a fenomeni di interferenza
aliena.
Da questo punto di vista, l’essere umano sarebbe descrivibile come somma di quattro componenti -
Corpo, Spirito, Mente ed Anima –ciascuna, a sua volta, descrivibile mediante tre soli assi cartesiani.
In particolare il Corpo sarebbe formato da Spazio, Tempo ed Energia, ma non possiederebbe
Coscienza: si tratterebbe, pertanto, di un guscio vuoto. La Mente sarebbe formata da Spazio, Tempo e
Coscienza: sarebbe pertanto informazione coerente e cosciente di sé. Lo Spirito sarebbe formato da
Tempo, Energia e Coscienza e rappresenterebbe qualcosa che è dappertutto (assenza del concetto di
Spazio), fungendo da “collante” tra Mente e Corpo. L’Anima sarebbe formata da Spazio, Energia e
Coscienza, ma sarebbe priva di Tempo: essa sarebbe pertanto caratterizzata dall’immortalità. Si può,
tuttavia, dire di più: delle quattro componenti proposte (Anima, Spirito, Mente e Corpo) è sufficiente
possederne solamente due per essere sicuri di entrare in questo universo poiché due sole componenti
garantiscono comunque la presenza di tutti e quattro gli assi coordinati.

Si può sintetizzare questa caratteristica con la seguente matrice, attribuendo a ciascun asse un
contributo intero, ma variabile tra zero e tre (0, 1, 2, 3):

COSCIENZA - ENERGIA - SPAZIO - TEMPO

ANIMA 3 2 1 0
SPIRITO 2 3 0 1
MENTE 1 0 3 2
CORPO 0 1 2 3

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Secondo questa matrice è l’Anima a possedere più Coscienza, poi lo Spirito, quindi la Mente; il Corpo
non possiede affatto Coscienza. D’altra parte l’Anima non possiede un contributo temporale ed è la più
longeva, seguita da Spirito, Mente e Corpo, il quale risente in massima misura del Tempo. Si nota
facilmente che la matrice ha le due diagonali che valgono, rispettivamente, 3 e 0. In parole povere
stiamo esaminando una matrice che descrive un tetraedro nel quale i lati tre e zero sono ortogonali tra
loro, ma posti su due piani paralleli rispetto all’osservatore che guarda il tetraedro dall’esterno.
Cosa si intende per termine Coscienza? La Coscienza è quella cosa che i mistici tendono ad identificare
con Dio. Dio sarebbe dunque dentro anima, spirito e mente ma non dentro al corpo che sarebbe un
“tabernacolo della trinità”. La definizione di essere vivente sarebbe da questo punto di vista identificata
con avente coscienza. Il corpo dunque sarebbe in realtà morto ma tenuto in vita dalle tre coscienze di
anima mente e spirito. E’ evidente che anima è più cosciente di spirito che lo è più di mente.
La differenza tra un uomo con Anima ed uno senza consisterebbe semplicemente nella diversa
possibilità di avere coscienza di sé. L’Anima, infatti, porta un contributo di valore 3 all’asse della
Coscienza, mentre lo Spirito solo di valore 2. Questi valori sono del tutto arbitrari e ad oggi non so se la
scala lineare da me proposta sia quella giusta. È da notare che in questo contesto geometrico chi
possiede Anima potrebbe non avere consapevolezza di possederla: di conseguenza sarebbe come se
non l’avesse. Potrebbe essere più consapevole di sé qualcuno che possieda uno Spirito evoluto, ma non
l’Anima, piuttosto di uno che possieda l’Anima e Spirito poco evoluti.
In ipnosi profonda le tre coscienze di anima mente e spirito possono essere dicotomizzate fino a
interagire scambiandosi informazioni solo con la parte coscienziale animica.
Anima allora prende il sopravvento sulle altre parti e descrive l’universo dal suo punto di vista
totalmente atemporale. In quel contesto ANIMA descrive il suo rapporto con gli ALIENI che usano lei
ed il suo contenitore (il corpo dell’addotto/rapito) per un solo scopo. Ottenere l’immortalità.
Anima infatti essendo immortale (mancante cioè dell’asse del tempo) sarebbe necessaria all’alieno, che
non la possiede, per guadagnarsi una immortalità corporea. Gli alieni, appunto perché tali, non
possedendo parte animica, non sono molto coscienti che è nella esperienza della morte che si conquista
la consapevolezza della eternità e si ostinerebbero a cercare di prendere l’energia della parte animica
degli uomini nel tentativo di rimandare all’infinito l’istante della morte fisica.

Anima invece dichiara di essere entrata nei corpi degli uomini proprio per fare l’unica esperienza che
non consoce, quella della morte. Ma per fare questa esperienza ecco che prima bisogna vivere,
altrimenti le morti sarebbero prive di contenuto esperienziale. L’alieno invece vuole stravolgere il
progetto di anima, e più a monte della coscienza, che non solo appare immortale ma addirittura eterna.
Assistiamo dunque alla descrizione di un universo abitato da esseri con anima, gli uomini ed esseri
senza anima, gli umani (tra cui gli alieni) dove gli uomini sovente non hanno né consapevolezza della
loro coscienza né paura della morte fisica e gli umani, che sanno perfettamente che devono morire ma
non vogliono fare questa esperienza, per mancanza di adeguata coscienza di sé.
Un universo popolato da chi è sovente inconsapevolmente animico e chi è consapevolmente non
animico.
Un universo in cui i DEMONIi cioè gli ALIENI contemporanei recitano la parte del male e gli uomini
che recitano i personaggi dei poveri di spirito, come direbbero in certi ambienti religiosi.
Dove gli alieni servono all’uomo per fargli prendere consapevolezza di sé prendendo coscienza della
presenza di esseri diversi.
In questa ottica è l’alieno strumentale all’uomo mentre la presenza dell’uomo non serve all’alieno per
prendere consapevolezza, visto che l’alieno stesso non ne ha i prerequisiti poiché mancante di una
buona dose di coscienza stessa, quella della forte componente animica.
In questo teatro di realtà virtuale gli ADDOTTI/RAPITI sono uomini con poca consapevolezza di essere
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ANIMA. Anima che è venuta per fare esperienza passiva, che si mette alla finestra e guarda cosa
accade, non anima che è in grado di decidere la propria esperienza, che è in grado di prendersi la
responsabilità della propria scelta ma anima bambina, poco matura ed in attesa che qualcuno le faccia
notare che gli alieni la vogliono intrappolare per sempre per i loro scopi. Gli altri uomini non addotti
dagli alieni sono anime forti, in grado di scegliere la loro esperienza e per questo di rifiutare
l’esperienza dell’adduzione.
Va infatti sottolineato come anima che ha il contributo coscienziale più elevato possa fare ciò che vuole
della realtà che la circonda. Può fare i MIRACOLI si potrebbe dire in un contesto religioso. Anima o
meglio la sua coscienza crea spazio tempo ed energia quali stati di una realtà virtuale cioè modificabile.
Anima dunque decide se eliminare gli alieni dalla sua esperienza o passivamente subirli.
Dall’altro fronte invece abbiamo gli umani, tra cui gli alieni che hanno paura di morire perché non
sanno che non si muore, hanno poca coscienza di sé e finiscono per essere soggetti amorali che rubano
ad altri ciò che a loro non compete, che finiscono per rappresentare le classi degli stupidi e dei
governanti e dei ricchi cioè di tutti coloro che della esistenza hanno capito e capiranno comunque poco.
L’umano non ha capito infatti proprio perché mancante di una bella fetta di coscienza che anche se un
giorno riuscisse a rubare anima all’uomo si trasformerebbe immediatamente in esso ma non essendo
abituato al peso di anima si autodistruggerebbe nell’impossibilità di sopportare il fardello di una cosa
così incredibilmente pesante.

L’alieno non è abituato ad ascoltare l’urlo dell’universo che solo chi è anima può, se vuole,
comprendere. L’alieno in parole povere non avrebbe affrontato tutte le tappe della sua acquisizione di
consapevolezza ma avrebbe saltato tutti gli stadi intermedi. Non si sarebbe preparato geneticamente ad
attendere di essere pronto per accogliere anima ma avrebbe preteso subito di averla. Esiste il tempo per
cui le cose debbono essere fatte. Dare ANIMA agli ALIENI sarebbe come dare perle ai porci o la bomba
atomica in mano ad un pazzo. Riusciranno gli uomini con anima consapevole a salvare baracca e
burattini e rimettere le cose a posto? Questa è una bella domanda a cui oggi non possiamo rispondere.

Corrado Malanga.

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“ NOI (Potenze ALIENE o DEMONIACHE) ABBIAMO PRESO UNA PARTICELLA DAL CIELO, CHE
ABBIAMO MESCOLATO E FUSO CON UNA PARTICELLA DELLA TERRA, E CON ESSE ABBIAMO
FABBRICATO L’UOMO ”.
(TESTO GNOSTICO ANONIMO citato da J.Doresse – Les livres secrets des gnostiques d’Egypte P.129 n.71)

“ CIO’ NON FA MERAVIGLIA, PERCHE’ ANCHE SATANA SI MASCHERA DA ANGELO DI LUCE.


NON E’ PERCIO’ GRAN COSA SE ANCHE I SUOI MINISTRI (ANGELI RIBELLI/DEMONI) SI
MASCHERANO DA MINISTRI DI GIUSTIZIA; MA LA LORO FINE SARA’ SECONDO LE LORO OPERE ”.
(2 CORINZI 11:14-15)

“ E QUESTI SARANNO I SEGNI CHE ACCOMPAGNERANNO QUELLI CHE CREDONO: NEL MIO NOME
(CRISTO/Anima Suprema) SCACCERANNO I DEMONI, PARLERANNO LINGUE NUOVE, PRENDERANNO
IN MANO I SERPENTI E, SE BERRANNO QUALCHE VELENO, NON RECHERA’ LORO DANNO,
IMPORRANNO LE MANI AI MALATI E QUESTI GUARIRANNO ”.
(MARCO 16:17-18)

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ANIMA
ACCORGERSI DELLA VERITA’ NELL’ILLUSIONE.

Prefazione
Di
Michele Perrotta

MATERIA & SPIRITO - CORPO & ANIMA

Se guardiamo le nostre mani comprendiamo subito di non essere esse, il corpo umano è quindi da considerarsi
un contenitore o tempio che racchiude la nostra vera essenza, l’individuo che siamo, l’IO.
Come in una matrioska, il corpo grossolano detiene in sé altri corpi sottili: COSCIENZA, SPIRITO ed ANIMA. Il
corpo è quindi un composto di sostanze chimiche ed è MATERIA. Al contrario i corpi sottili sono metafisici e
non si riescono a vedere ad occhio nudo e non s’identificano con i sensi materiali. Il corpo umano è un veicolo
che ospita il conducente, che è l’insieme dei corpi sottili.
In questa dimensione spazio temporale, che è la vita umana, chiamata anche “terza dimensione”, è facilmente
comprensibile capire che noi siamo il conducente che usa il veicolo, come il pescatore usa la propria barca per
navigare e pescare in un oceano tempestoso e pieno di insidie (la vita), e non viceversa.
La coscienza è la percezione che si ha di se stessi. Essa varia dalla nostra purezza ed è dovuta soprattutto al
distacco che abbiamo dal mondo materiale. Comprendendo che questo mondo è solo ILLUSIONE (Maya) e che
soltanto L’AMORE è l’unica verità, riallacciandosi anche al discorso sul nostro rapporto con il divino, possiamo
già ritenere la nostra coscienza più vicina alla verità spirituale.
Non dobbiamo mai farci ingannare dall’illusione di questo finto piacere o bene materiale, compresi i piaceri dei
cinque sensi che il corpo ci offre. La realizzazione spirituale si ottiene quindi comprendendo di essere distinti dal
corpo, che è materia di questo universo, come le stelle ed i pianeti, e che la nostra vera essenza è LUCE che
illumina tutto ed anima il cosmo. Lo spirito è invece legato ad un concetto antico di SPIRITUS (soffio/respiro) di
Dio, l’energia (PRANA/RUAH’/PNEUMA) che tiene in vita l’ANIMA e il CORPO in questa dimensione spazio
temporale.

IL SENSO DELLA VITA

Quale è il senso della vita? Cosa si nasconde nel nostro Io interiore? Esiste Dio? E come possiamo percepirlo?
Queste domande sono eternamente in cerca di risposte esaurienti.
L’essere umano deve tener conto del proprio rapporto con il DIVINO, come in una relazione che si ha con il
proprio partner, senza far mancare alla nostra cara, o al nostro caro, le giuste attenzioni.
Il pensiero verso Dio vola diritto al cuore quando siamo bambini, come quando lo si ha con la persona che ci
piace o ci emoziona da adolescenti e da adulti; è l’amore verso l’essenza di esser presenti e della felicità di
esplorare e conoscere cose nuove che ci porta a formulare tutto questo.
Se solo ci soffermassimo, anche per un solo istante, a meditare su chi siamo, magari durante la nostra
quotidianità, mentre lavoriamo, andiamo in palestra, facciamo la spesa o mentre siamo immersi in una lettura e
continuassimo a viaggiare con la mente su dove siamo diretti, e a cosa realmente siamo o a che valore ha la
nostra vera essenza, e che parte ha il divino con noi stessi, ci renderemmo subito conto di essere parte di un
disegno particolare di difficile comprensione. La materialità che ci circonda e il mondo che ci viene presentato
continuamente come una fattoria del superfluo non ci aiuta affatto a comprendere l’infinito e le nostre reali
potenzialità. La nostra vera essenza sembra che abbia smarrito la propria identità, ammaestrata ed ingabbiata in
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un guscio, anche perché spesso e volentieri noi esseri umani perseveriamo ad identificarci con il corpo e non con
la nostra vera identità, l’ANIMA. Questa Scintilla di Luce o anima incarnata, si è lasciata assuefare troppe volte
dal corpo tramite il piacere dei sensi: GUSTO, TATTO, OLFATTO, VISTA, UDITO, e si è dispersa in questo
mondo materiale, assopito dai piaceri ed incapace di elevarsi. L’anima tuttavia cercherà, se risvegliata, di
ritornare alla sua fonte d’origine, cercando di evadere dalla bassezza in cui è caduta, e con un crescente aumento
di coscienza comprenderà di esser parte del Divino.

Si dice che un libro sia sacro quando ha il potere di trasmettere verità spirituali all’IO interiore.
Il mio lavoro è una sintesi di molti testi sacri da me studiati.
Questo libro cercherà di far chiarezza sul concetto di ANIMA e su tutto ciò che ci circonda, analizzando varie
dottrine teologiche ed esoteriche, spaziando anche in certi versi nel mistero più totale.

Michele Perrotta.

• MATTEO 13:57 “ E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è
disprezzato se non nella sua patria e in casa sua» ”.

• MARCO 6:4 “ Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i
suoi parenti e in casa sua» ”.

• LUCA 4:24 “ Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria» ”.

• GIOVANNI 4:44 “ Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua
patria» ”.

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« Io ho ritenuto e ritengo che le anime siano immortali... I Cattolici insegnano che non passano da un
corpo in un altro, ma vanno in PARADISO, nel PURGATORIO o nell'INFERNO. Ma io ho ragionato
profondamente e, parlando da Filosofo, poiché l'ANIMA non si trova senza corpo e tuttavia non è
corpo, può essere in un corpo o in un altro, o passare da un corpo all'altro. Questo, se anche può non
esser vero, è almeno verosimile, secondo l'opinione di Pitagora ... ».
(Filippo Giordano Bruno – Filosofo – Bruciato vivo con l’accusa di eresia dalla chiesa cattolica il 17
febbraio del 1600)

LA CHIESA & LE ISTITUZIONI RELIGIOSE MATERIALISTE

Moltissime volte mi sono chiesto che cosa c’entrassero il bene materiale e il potere con la spiritualità e la
religione, e crescendo mi sono ACCORTO che purtroppo in questo mondo materiale, le persone collocate a
qualsiasi vertice di potere POLITICO, SOCIALE, RELIGIOSO prescindono assolutamente da un potere per cui
possono esercitarlo sulle masse per scopi non consoni alla natura di purezza e candida spiritualità. Gli esempi
sono infiniti. Possiamo vedere l’evolversi del perseguitato che diviene poi il persecutore. I primi cristiani, infatti
una volta raggiunto l’obiettivo di fondare nel concilio di Nicea nel 325 D.C. una religione imperiale, quella del
CRISTIANESIMO, hanno iniziato ad eliminare, costruendo i DOGMI (che sono ritenuti motivo di fede e che
non possono essere mai messi in discussione) gli avversari spirituali, spesso e volentieri con l’uso della spada.
Questi massacri furono fatti (in alcuni casi vengono effettuati tuttoggi) in nome di DIO. Questa contraddizione,
menzionata in qualsiasi comandamento religioso al grido di
“NON UCCIDERE!”, viene sviluppata in metodologie infinite, passando dal semplice martirio, alla
persecuzione, fino ad arrivare alla “PURIFICAZIONE” tramite la tortura (vedi l’inquisizione).
Ogni essere umano può ricercare nel corso della storia queste differenze di barbarie commesse al proprio simile.
Questa bassezza istintiva omicida che l’uomo possiede in sé, viene, purtroppo, ciclicamente ripetuta e rinnovata;
la società di oggi discrimina, come allora, le diversità, e la paura del diverso rende l’umanità soggetta alla più
meschina ignoranza che muta in indifferenza sociale.
Tutto questo, è secondo il mio punto di vista, scaturito da un percorso “evolutivo” non proprio consono alla
DIVINA scintilla che risiede in noi ma da una dottrina fatta da uomini, collocati in alti ranghi del potere materiale
per assoggettarsi le masse per scopi propri e anche qui gli esempi si sprecano. Possiamo notare la maestosa
potenza della Chiesa Cattolica, le unioni di profitto delle Chiese Evangeliche, le Moschee islamiche, le
Sinagoghe ebraiche, i templi Induisti e così via. Tutte queste istituzioni religiose, se osserviamo attentamente la
storia dell’essere umano, entrano in conflitto tra di loro. Sembra infatti di vedere più riffe tra caste socio-culturali
di matrice religiosa, per assumere il controllo ed il potere (la Gerusalemme attuale è la prova). Ogni religione ha
sparso, ahimè del sangue in nome di un Dio o di un altro, per imporre la VERITA’ di un popolo o di un credo e
tutto questo entra in conflitto con il messaggio unico ed universale dell’amore fraterno e del Dio creatore e
amorevole dell’essere umano e di tutto il creato. ACCORGERSI che la parola RELIGIONE (rilegare-l’uomo)
oggi giorno, come allora, è purtroppo motivo di ostinazione per arrivare a convincere di possedere l’unica e sola
VERITA’ ed imporla come DOGMA, è una via per comprendere che qualsiasi persona all’interno di
un’istituzione, casta, sinagoga, chiesa, moschea, ashram etc. è soggetta alla materialità del potere, ed in certi casi
quindi, non guarda più il prossimo come un suo simile ma come un uomo che ha la necessità di andare da lui, e
quindi di avere una sorta di presa su di esso. Addirittura pare che i Gesuiti abbiano avuto il privilegio di
diventare maestri del confessionale, e che questo portò alla Chiesa Cattolica i segreti di stato di cui poter
usufruire per ricattare altri imperi o stati per fini di potere, manipolando nel corso dei secoli così la politica in
Europa.

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Esaminando moltissimi testi religiosi e molte dottrine, mi sono ACCORTO che l’essere umano non ha bisogno di
intermediari tra lui, il cosmo e Dio. Secondo le mie ricerche ed il mio pensiero, infatti, l’uomo non ha bisogno né
di preti, né di sacerdoti, né di qualsiasi altra casta, intesa come mezzo religioso che intercede tra noi e il Divino,
il ponte tra noi e Dio. In conclusione non dovrebbero esistere istituzioni religiose con poteri materiali, capaci di
istigare guerre, conquiste, dogmi, e quindi non dovrebbe esistere un PONTEFICE, il ponte tra noi e Dio, capo
supremo della Chiesa Cattolica, né tanto meno il DOGMA dell’INFALLIBILITA’ PAPALE che afferma che il
magistero del papa deve essere considerato infallibile quando viene espresso EX CATHEDRA, cioè quando il
pontefice usa il suo “supremo ufficio di pastore e di dottore del popolo cristiano”, vincolando così tutta la Chiesa
cattolica e la dottrina stessa della fede. Purtroppo la Chiesa cattolica, come molte altre istituzioni religiose di
tutto il mondo, si è macchiata di crimini e barbarie (accumulando un KARMA pesantissimo) che entrano in
conflitto con lo stesso messaggio del Messaggero, o profeta, o Dio della religione praticata. Difatti le vittime
delle guerre religiose secondo le ricerche del filosofo Fernando Savater, in cinquemilacinquecento anni di storia,
per non andare addirittura in epoche precedenti, ammontano a milleduecentoquaranta milioni e le guerre che
hanno scaturito questo numero sono quattordicimilacinquecentotredici, dati che ad oggi sono superati poiché
sono ciclici e tendono a ripertersi. Dividi ed impera, sembrerebbe questa la causa per controllare le persone e
concentrare un certo determinato potere sull’uomo.
Ricordarsi che all’interno di ogni essere vivente risiede la luce del Dio creatore e che tutti gli uomini sono fratelli
senza distinzioni né di credo religioso, né di diversità culturali, di differenti tipologie di etnie, e che l’ANIMA è
indescrivibile, non ha credo religioso, non ha partito politico, non ha nazionalità, ma è invece connessa ad altre
ANIME, porterà un’elevata comprensione di stile di vita per un mondo migliore, senza ripercorrere vie del
passato demoniache che conducono sempre al male per la vita stessa e per tutti gli esseri del creato.
Migliorarsi è un dovere morale. L’umanità è padrona del proprio destino, soggetta alla legge dell’azione che
comporta una reazione e deve valutare sempre nella sua saggezza ogni suo piccolo o grande atto.
A maggior ragione chi si definisce portatore del messaggio DIVINO, come le istituzioni religiose, non dovrebbe
discriminare mai il diverso, che sia esso un omosessuale, un ateo, un infedele, una strega, un mago, siamo tutti
ANIME, gocce di luce dell’oceano infinito del vero DIO.

“ QUANDO PREGATE, NON SIATE SIMILI AGLI IPOCRITI CHE AMANO PREGARE STANDO RITTI
NELLE SINAGOGHE E NEGLI ANGOLI DELLE PIAZZE, PER ESSERE VISTI DAGLI UOMINI….
…. TU INVECE QUANDO PREGHI, ENTRA NELLA TUA CAMERA, E CHIUSA LA PORTA, PREGA IL
PADRE TUO, CHE VEDE NEL SEGRETO, TI RICOMPENSERA’ ”.
(MATTEO 6: 5-6)

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“ QUESTO E’ IL MIO COMANDAMENTO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI, COME IO HO AMATO
VOI. NESSUNO HA AMORE PIU’ GRANDE DI QUELLO DI DAR LA SUA VITA PER I SUOI AMICI. VOI
SIETE I MIEI AMICI, SE FATE LE COSE CHE IO VI COMANDO. IO NON VI CHIAMO PIU’ SERVI,
PERCHE’ IL SERVO NON SA QUELLO CHE FA IL SUO SIGNORE:
MA IO VI HO CHIAMATI AMICI, PERCHE’ VI HO FATTO CONOSCERE TUTTE LE COSE CHE HO UDITE
DAL PADRE MIO. NON SIETE VOI CHE AVETE SCELTO ME, MA SONO IO, CHE HO SCELTO VOI, E VI
HO COSTITUITI PERCHE’ ANDIATE E PORTIATE FRUTTO E IL VOSTRO FRUTTO RIMANGA;
AFFINCHE’ TUTTO QUELLO CHE CHIEDERETE AL PADRE , NEL MIO NOME , EGLI VE LO DIA.
QUESTO VI COMANDO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI”.
(GIOVANNI 15: 12-17)

“ ILLUMINATI DALLA VERA CONOSCENZA, GLI UMILI SAGGI VEDONO CON OCCHIO UGUALE IL
BRAHMANA (SAGGIO) NOBILE ED ERUDITO, LA MUCCA, L’ELEFANTE, IL CANE E IL MANGIATORE
DI CANI (L’INTOCCABILE) ”.
(BHAGAVAD GITA 5:18)

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ANIMA
ACCORGERSI DELLA VERITA’ NELL’ILLUSIONE.

Per offrire al lettore una maggiore e accurata analisi della questione spirituale, il libro verrà presentato nella
seguente maniera:

• GLOSSARIO: Alcune citazioni da “la Bhagavad-gita Così com’è” di A.C. Swami Prabhupada

• VOCABOLARIO: Piccole parti estratte da “Vocabolario, le parole dei mondi più grandi” di Igor
Sibaldi

• CAPITOLO UNO: LA BHAGAVAD GITA

• CAPITOLO DUE: LO GNOSTICISMO

• CAPITOLO TRE: LA VERA GENESI OCCULTATA (NASCOSTA)

• CAPITOLO QUATTRO: IL CRISTALLO COSMICO

“ DEL SIGNORE (YAHWE’/ IL DIO DELL’ESSERE/ CREATORE DELLA MATERIA) E’ LA TERRA E


QUANTO CONTIENE, L’UNIVERSO E I SUOI ABITANTI ”.
(SALMO 24: 1)

“ NON PARLERO’ PIU’ A LUNGO CON VOI, PERCHE’ VIENE IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO (IL DIO
DELLA MATERIA); EGLI NON HA NESSUN POTERE SU DI ME, MA BISOGNA CHE IL MONDO SAPPIA
CHE IO AMO IL PADRE (EL/ ‘ELOHIYM/ TUTTA LA DIVINITA’/ IL DIO TRASCENDENTE) E FACCIO
QUELLO CHE IL PADRE MI HA COMANDATO. ALZATEVI ANDIAMO VIA DA QUI ”.
(GIOVANNI 14: 30-21)

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GLOSSARIO

da
“La Bhagavad Gita così com’è” di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

ANIMA:
Infinitesimale particella d’energia, parte integrante di Dio, l’anima costituisce l’essere in sé. E’ differente dal
corpo materiale in cui è situata ed è l’origine della coscienza. Come Dio, l’essere supremo, l’anima ha
un’individualità propria e una forma eterna (immortale), piena di conoscenza e felicità.
Rimane tutta via distinta da Dio e non lo eguaglia mai, perché possiede i suoi attributi solo in minima quantità.
Costituisce l’energia marginale di Dio, perché può tendere sia verso l’energia materiale sia verso l’energia
spirituale. E’ designata anche con i nomi di “essere vivente” (Atma), “anima individuale” (Jivatma), o “anima
infinitesimale” (Anu-Atma), secondo l’aspetto che si desidera sottolineare.

ANIMA CONDIZIONATA:
E’ l’anima incarnata che identificandosi col corpo, cade sotto il giogo delle leggi della natura e si fa ingannare
dal piacere dei sensi.

ANIMA INCARNATA:
Essere vivente rivestito di un corpo.

ANIMA SUPREMA (PARAMATMA):


Emanazione Plenaria di Dio che vive nel cuore di ogni essere, in ogni atomo della creazione materiale e anche
tra gli atomi. Costituisce l’aspetto “localizzato”, onnipresente, della verità assoluta e rappresenta il grado
intermedio della realizzazione dell’Assoluto.

CORPO MATERIALE:
“Vestito” temporaneo che ricopre l’anima condizionata. E’ formato da otto elementi: cinque grossolani (terra,
acqua, fuoco, aria, etere) e tre sottili (mente, intelligenza, falso ego).

CORPO SPIRITUALE:
Forma originale dell’essere. E’ costituito di elementi spirituali (Sat-Cid-Ananda), cioè l’eternità, la conoscenza e
la felicità assoluta.

EGO MATERIALE:
Chiamato anche FALSO EGO: L’illusione di essere maestro assoluto, il proprietario supremo e il beneficiario
legittimo di tutti i piaceri del mondo. L’anima individuale s’identifica così col corpo materiale di cui è rivestita e
con tutto ciò che lo riguarda (aspetto, nazionalità, razza, famiglia, ceto sociale, fede religiosa, piaceri e
sofferenze). E’ all’origine del condizionamento materiale.

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EMANAZIONE PLENARIA:
Manifestazione di Dio, attraverso una forma personale che non è la sua forma originale ma che possiede gli
stessi poteri assoluti.

ENERGIA ILLUSORIA (MAYA):


Sotto il suo influsso, l’anima condizionata crede di essere il controllore della creazione, il proprietario e il
beneficiario supremo. Identificandosi con l’energia materiale, cioè il corpo (con i sensi), con la mente e con
l’intelligenza materiale, l’anima dimentica la relazione eterna che la unisce a Dio e, condizionata da questa
energia, si lancia alla ricerca dei piaceri di questo mondo e s’incatena sempre più al ciclo di nascite e morti
(Reincarnazione).

ENERGIA MARGINALE:
Una delle tre principali energie del Signore (spirituale, marginale e materiale). E’ costituita dagli esseri viventi,
parti infinitesimali di Dio, che sebbene siano di natura spirituale possono cadere sotto l’illusione dell’energia
materiale a causa dei loro poteri limitati.

ENERGIA MATERIALE:
Energia esterna o natura materiale: Una delle tre principali energie del Signore (spirituale, marginale, e
materiale). E’ la manifestazione della potenza esterna di Dio, formata dai ventiquattro elementi materiali (i
cinque elementi grossolani, i tre elementi sottili, i cinque oggetti dei sensi, i cinque organi di percezione, i cinque
organi d’azione e l’insieme delle tre influenze della natura allo stato non manifestato). Costituisce l’universo in
cui viviamo. L’interazione dei suoi elementi si opera sotto l’influsso del tempo e a contatto con l’energia
spirituale del Signore, da cui si distingue perché talvolta è manifestata e talvolta non manifestata.

ENERGIA SPIRITUALE:
Energia interna: Una delle tre principali energie del Signore (spirituale, marginale e materiale). E’ la
manifestazione della potenza interna del Signore e costituisce il mondo spirituale, dimora originale di tutti gli
esseri. Al contrario dell’energia materiale, è fatta di eternità, conoscenza e felicità, e anima inoltre l’energia
materiale.

ETERE:
Elemento materiale più sottile dell’aria. Penetra in ogni cosa.

IGNORANZA:
la sua influenza comporta illusione, confusione, ozio e paura del diverso e del nuovo.

INTELLIGENZA:
Intelligenza materiale: E’ definita come la capacità di valutare gli impulsi ricevuti dalla mente e di analizzare la
natura e il funzionamento dell’energia materiale. Ma poiché questa analisi è compiuta senza considerare il
rapporto che esiste tra la natura e Dio, causa originale di tutte le cose, l’intelligenza materiale rimane incompleta
ed è impegnata solo per soddisfare le esigenze del corpo. E’ dunque un’energia materiale sottile che può velare
la coscienza del sé spirituale.

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Intelligenza spirituale (Buddhi): E’ l’intelligenza originale dell’essere, permette di comprendere come tutte le
cose (compresi sé stessi) esistano in relazione a Dio. Essa ci libera dalle concezioni materiali della vita.

KARMA:
Legge della natura secondo cui ogni azione materiale, buona o cattiva, comporta una conseguenza che lega
ancora più il suo autore all’esistenza condizionata e al ciclo di nascite e morti (Reincarnazione).

KUNDALINI (Serpente di fuoco):


Energia che risiede nel corpo umano a livello sottile, è situata e arrotolata alla base della spina dorsale. Se
parzialmente risvegliata può attivare tutti i Chakra (ruote) situati all’interno del nostro corpo, consentendoci di
connetterci al Cosmo.

LIBERAZIONE (Mukti):
La liberazione. Con questa parola s’intende generalmente il fatto di sfuggire alle rigide leggi della natura
materiale (nascita, malattia, vecchiaia, morte), o anche lo scopo di annientare l’ego per diventare Uno con
l’Assoluto. La liberazione finale consiste nel ritrovare il legame personale che ci unisce eternamente a Dio.

MAESTRO SPIRITUALE:
Anima realizzata che ha il potere di guidare gli uomini sul sentiero della realizzazione spirituale e liberarli così
dal ciclo di nascite e morti (Reincarnazione).

NIRVANA:
Stato che mette fine all’esistenza materiale e che precede l’attività spirituale, devozionale.

PASSIONE:
E’ un’influenza della natura materiale. Sotto il suo influsso si sviluppa l’avidità, un grande senso di attaccamento
alle cose materiali, desideri incontrollabili e aspirazioni ardenti. Colui che subisce il suo influsso è sempre
insoddisfatto, cerca continuamente di migliorare la sua condizione materiale e di godere sempre più dei frutti del
suo lavoro.

PIANETI INFERNALI:
Pianeti che appartengono al sistema planetario inferiore. Là l’atmosfera è particolarmente tenebrosa e
demoniaca, e gli esseri che a causa dei loro atti colpevoli sono costretti a vivervi, conducono un’esistenza di
estrema sofferenza.

PIANETI SUPERIORI:
Pianeti che appartengono al sistema planetario superiore. Là gli esseri sono più evoluti, la vita è più lunga e i
piacere materiali molto più intensi che sugli altri pianeti dell’universo.
Le anime virtuose vengono inviate su questi pianeti per raccogliere il frutto delle loro buone azioni. Ma anche lì
nascita e morte sono presenti, perciò il devoto non è attratto da essi.

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PURO DEVOTO:
Colui che si dedica, anima e corpo, al servizio del signore dopo essersi liberato da ogni attaccamento ai frutti
delle sue azioni (Karma) e alla conoscenza speculativa (Jnana) e raggiunge così la perfezione della devozione a
Dio e l’apogeo della realizzazione spirituale.

REALIZZAZIONE SPIRITUALE:
Consiste dapprima nel comprendere che l’anima, per la sua natura eterna e immutabile, piena di conoscenza e
felicità, si distingue dal corpo di materia; si deve poi realizzare la verità assoluta e ritrovare la propria relazione
con l’Assoluto, Dio, servendolo con amore e devozione.

SAMADHI (concentrazione mentale):


Stato di estasi perfetta raggiunta con l’assorbimento totale nella coscienza di Dio.

SE’ SPIRITUALE:
Vera identità dell’essere individuale, altro nome per ANIMA.

YOGA (unione con l’Assoluto, Dio):


Ogni metodo che permette di controllare la mente e i sensi e di unire l’essere individuale all’essere Supremo,
Dio.

Glossario
da
La Bhagavad Gita così com’è di A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada

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VOCABOLARIO

tratto da: VOCABOLARIO - “le parole dei mondi più grandi”- di Igor Sibaldi. Anima Edizioni.

ACCORGERSI:
Considerato uno dei verbi più importanti, per chi vuole esplorare la SAPIENZA, più di CREDERE e CAPIRE.
Il significato è il seguente:
- Notare qualcosa che prima non si era notato
- Cambiare idea, rendersi conto di aver avuto torto
- Percepire irresistibilmente la verità di qualcosa, dato che non ci si può accorgere di qualcosa che non sia
vero
- Fare tutto ciò autonomamente: nessuno, infatti, può obbligarti ad ACCORGERTI di una qualunque cosa
(mentre capita spesso che qualcuno riesca a farti credere qualcosa, o a farti capire qualcosa in un
determinato modo).

Il che spiega perché Gesù parli spesso dell’ACCORGERSI, nei vangeli: quei quattro del verbo sono proprio
le operazioni mentali che vengono richieste ai discepoli prima d’ogni altra, e in qualsiasi circostanza
dell’esistenza. Ma per comprensibili motivi, ogni volta che nei Vangeli compare il verbo ACCORGERSI (in
greco, METANOEIN: letteralmente, “far giungere la tua mente più in là”. Le versioni consuete lo
traducono: “ convertirsi”, come se dovesse per forza significare il passaggio da una religione a un’altra, cioè
da un modo di CREDERE a un altro.
Il che davvero non è.
Al contrario, chi si accorge smette di CREDERE, cioè di fidarsi di quel che altri gli dicono – mentre solo chi
non si è ancora accorto di una determinata cosa può CREDERE che quella cosa sia vera, fidandosi di quel
che ne sente dire da altri.

* Nota mia: In questo mio libro troverete spesso la parola “ACCORGERSI” scritta in maiuscolo
per ricordare l’importanza di questo termine.

ARCHETIPO:
Dal greco ARKE’TYPOS, “modello originario”. E’ un termine moto usato nella psicologia junghiana, a
indicare immagini presenti nel cosiddetto inconscio collettivo, che deriverebbero da esperienza ancestrali
dell’umanità.
Jung attribuisce agli archetipi uno speciale “potere numinoso”: quando cioè nella realtà o nei sogni si
incontra qualcuno o qualcosa che ha valore archetipico, se ne è profondamente turbati senza saper dire
perché. Per lo più, inoltre, Jung raccomanda qui cautela: mette in guardia dai pericoli di quella che lui
chiama “l’identificazione con l’archetipo”, o la “proiezione di archetipi su altri”; e, più in generale, intende
l’evoluzione della psiche umana, sia individuale, sia collettiva, come una progressiva lierazione dalle
“ fascinazione archetipiche”.

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BAMBINO:
“SE NON DIVENTERETE COME UN BAMBINO, NON ENTRERETE NEL REGNO DEI CIELI”
(MATTEO 18:3)

Il termine bambino corrisponde a ciò che gli antichi egizi e altre culture mediterranee intendevano con
“iniziato”. Le sue caratteristiche fondamentali sono, proprio come nei bambini propriamente detti:
- L’essere sempre se stessi, senza identificarsi in nessun ruolo, se non per gioco
- Il superare continuamente se stessi, attraverso il naturale impulso del desiderio (cioè del rendersi conto
dell’insufficienza di quel che già si ha o che già si conosce)
- L’inesausta curiosità, il domandarsi spesso “perché?”, sia riguardo a ciò che si scorge intorno sia
riguardo a ciò che troviamo in noi
- Il valutare spesso possibilità di vita e di ragionamento diverse da quelle a cui si è abituati
- Le sensazioni di avere un immenso futuro, da vivere intensamente
- L’intensità dei sentimenti d’affetto, di amicizia, amore, come anche dei sentimenti di sdegno e dolore
dinanzi alle ingiustizie e alle insincerità
- Un vivido senso della felicità, che costituisce la guida più sicura in qualsiasi decisione.

CAPIRE:
E’ un verbo molto sopravvalutato. In realtà deriva dal latino CAPERE, cioè “contenere” e “far contenere”, e
indica dunque l’atto (in genere lo sforzo) di inserire qualcosa di nuovo in un recipiente di cui già si dispone. Non
migliore è il suo sinonimo, “comprendere”, dal latino COMPREHENDERE, “stringere d’assedio”, “incatenare”.
Più promettente sarebbe il termine usato in ebraico al posto di “capire”: HEBIN, che, decifrato come geroglifico,
significa “lasciare che l’invisibile profuca cosa nuove”.

CORAGGIO:
Viene dal latino COR, “cuore”. E al pari di molte altre parole che finiscono per – aggio, indica:
- Un agire che abbia un preciso scopo (come in “atterraggio” è il giungere terra; in “ancoraggio” è
l’ancorarsi ecc.)
- L’ampiezza di qualcosa (come in “voltaggio”, “amperaggio”, “pescaggio” ecc.)

Coraggio, perciò, vuol dire fare cose che rivelino (a te innanzitutto) il tuo cuore, cioè la tua autenticità; e scoprire
in tal modo quanto è grande quel che in te è autenticamente tuo.
Mentre al contrario del coraggio, la CODARDIA, è l’andare a coda bassa, accodandosi ad altri.
In tal senso letterale, il coraggio è ciò che, consapevolmente o inconsapevolmente, cerca chiunque sia attratto
dalla SAPIENZA. Perciò l’ultima fase dell’INIZIAZIONE si chiama da millenni l’opera al rosso o rubedo: è il
momento in cui, nella personalità dell’iniziato, il cuore comincia a battere e il sangue a pulsare. Bisogna
“collocare il cuore al suo posto”, dicevano i sacerdoti egizi; e saper dire “sì” quando per te è si’, e “no” quando
per te è no, diceva Gesù nei vangeli (Matteo 5:37). E’ una perfetta definizione della salute psichica, dell’armonia
interiore.

CREDERE:
Da circa diciotto secoli suppergiù, il verbo “credere”, viene usato per indicare la capacità di lasciarsi attrarre da
SIMBOLI, come da vere e proprie correnti d’energia – tanto più potenti quanto meno si sa dire che cosa
precisamente rappresentino. Prima si preferiva usare, per tali capacità, verbi come “ADORARE”,
“VENERARE”, “OBBEDIRE”, ma il discredito gettato dal cristianesimo sui culti politeistici determinò lo
spostamento semantico; si cominciò a dire “credere” perché c’erano simboli nuovi di cui avvertite la forza, e
quella forza appariva non soltanto grande ma anche vicina, amica, amorevole, tale insomma da potersi
“AFFIDARE” a essa (e AFFIDARSI è il senso originario sia del greco PISTEUEIN, sia del suo equivalente
latino CREDERE).

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DIVENIRE:
E’ un buon sinonimo di Aldilà: sia il divenire sia l’Aldilà sono infatti ciò di cui non ci si è ancora ACCORTI, e
che quindi non esiste, non c’è ancora per noi – benché gia agisca, e potentemente, su tutto ciò che già è e che già
siamo.

ESSERE:
Questo verbo apparentemente tanto semplice (che è in realtà oggetto di complicatissime teorie sia nella filosofia
antica, sia e ancor più nella filosofia del Novecento) corrisponde al Nome di uno dei principali Volti di Dio che
compaiono nella Bibbia, cioè YAHWEH (il Dio dell’ESSERE) – che nelle versioni consuete viene tradotto “IL
SIGNORE DIO”, per distinguerlo dall’altro volto di Dio, ‘ELOHIYM, il CREATORE, che nelle versioni
consuete è tradotto invece “DIO”.
Il nome Yahweh, in ebraico, è appunto il participio del verbo “ESSERE” – “L’ESSENTE” – e già nelle lettere
geroglifiche che lo compongono si vede sia qual è la sua caratteristica determinante, sia anche ciò che il verbo
ESSERE significa: Y-H-W-H, in geroglifico, è infatti “COLUI CHE FA ASSUMERE FORME VISIBILI
ALL’INVISIBLE ENERGIA VITALE”, e che in tal modo pone dei limiti a tale energia.

- Nell’aldilà, nel DIVENIRE – ed ‘ELOHIYM è, in tal senso, il “padre celeste” a cui si riferisce Gesù nei
vangeli.

Yahweh non è padre, non genera, non crea: corrisponde piuttosto a quello che Gesù chiama “L’ARCONTE DI
QUESTO MONDO O IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO” (Giovanni 14:30), cioè il SIGNORE, il
DOMINATORE del mondo che già esiste; il suo compito è far essere in questo mondo ciò che ‘ELOHIYM può
creare: operare cioè una sorta di cambiamento di stato, solidificando e plasmando ciò che è , perché diventi e
abbia limiti ben precisi. Così al principio Yahweh plasma in elementi terreni l’ADAM (Genesi 2:7) e poco dopo
fa “involucri di pelle” per l’ADAM e la ‘ISHAH (Genesi 3:31).
Per varie ragioni, questa differenza tra ‘ELOHIYM e YAHWEH viene menzionata assai di rado dai teologi sia
cristiani, sia ebrei. I più ritengono addirittura che Yahweh sia il Dio (o l’aspetto di Dio) supremo, superiore a
‘Elohiym. La ragione principale di ciò è indicata proprio in quella definizione data da Gesù: Yahweh è davvero
il Dio di questo mondo; chi a questo mondo è legato vede Yahweh il non plus ultra della divinità; e un teologo,
un individuo cioè che aspira a mettere ordine (LOGOS) in quel che in questo mondo già si sa del divino è
inevitabilmente attratto dal potere di Yahweh.
Certo l’importanza di Yahweh è innegabile, per ciascun individuo: “ESSERE O NON ESSERE”, come diceva
Amleto, è una questione che va decisa e sempre si decide, in ogni aspetto della vita; nel mondo, tu esisti nella
misura in cui decidi di essere qualcuno o qualcosa, altrimenti non puoi sapere nulla di preciso su di te. Ma,
altrettanto innegabilmente, “ESSERE” non è tutto, e sarebbe un gran limite pensare che lo sia: essere qualcuno o
qualcosa ti impedisce, finchè lo sei, di diventare qualcos’altro, e dunque nella vita occorre anche saper non
essere più, per evitare che ciò che sei intralci quel che puoi scoprire di te, quel che puoi fare in più. Così,
Yahweh, in quanto Dio dell’essere, ha tutte le ragioni per vietare all’ADAM (l’umanità) di nutrirsi dei frutti
dell’albero (in ebraico: della CRESCITA) della conoscenza del bene e del male; ma l’ADAM, creato da ‘Elohym,
ha a sua volta il profondo impulso e tutti i diritti di disobbedirgli, di conoscere di più e di “morire” (cioè staccarsi
da ciò che è già) per crescere e diventare di più.
Dopo l’inutile divieto posto alla conoscenza nell’EDEN, il Dio dell’essere ha numerose altre occasioni di frenare
il divenire, l’EVOLUZIONE dell’uomo: tenta di fermare caino, lo scopritore dell’invisibile; colpisce l’umanità
con il DILUVIO; blocca la costruzione della torre di Babele ecc. Yahweh diviene poi, ai tempi di Mosè, il Dio
della legge, il Dio “geloso”, il Dio che fa VENDETTA – mentre ‘Elohiym rimane sempre il Dio del superamento
di ogni limite, il Dio del perdono, del “crescere e moltiplicarsi” delle scoperte di ciascun individuo.
Nondimeno, un’analisi accurata del Testo sacro mostra che tra questi due aspetti divini il contrasto è soltanto
apparente: in realtà queste due divinità agiscono in profondissimo accordo, l’uno come guida ed energia
trascendente, e l’altro (in ciò consiste il suo splendido segreto) come un maestro di CORAGGIO INIZIATICO,
che con i suoi divieti, segnala quei tratti del processo evolutivo in cui si richiede, agli uomini, il coraggio di
superare importanti resistenze.

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Riflettere su questa accezione dell’ESSERE è molto importante tutte le volte che ci vengono alla mente frasi del
tipo “IO SONO INCAPACE”, “IO SONO UNO CHE SBAGLIA” ecc. e così pure in frasi come “IO SONO
EUROPEO”, “IO SONO UN CATTOLICO” ecc. Nessuna di queste affermazioni ci pone una condizione
assoluta; tutte descrivono soltanto uno sforzo di NON ESSERE PIU’ DI TANTO, necessario a continuare a
compiere. E in tutte queste asserzioni si apre, bensì, la via verso la scoperta di quell’IO più grande che da esse è
limitato – e i cui modi di rivelarsi vanno assai al di là dell’ESSERE così come lo si intende nel mondo.

INIZIAZIONE:
Con questo termine si indica ogni “rito di passaggio” da una condizione di vita a un’altra. Gli antropologi e gli
psicologi credono fermamente che il più importante di tali “passaggi” sia quello dall’adolescenza all’età adulta, e
di conseguenza danno per scontato che consacrare l’iniziazione di quest’ultima fosse lo scopo di tutti i riti
iniziatici diffusi nella culture arcaiche (le cui tracce si trovano ancora nelle religioni attuali: la cresima, la
circoncisione ecc.).
- Iniziazione eroica, regale, o profetica, scopo della quale è impedire che un individuo diventi e rimanga
per tutta la vita un banale membro adulto della comunità, e fargli invece recuperare la genialità,
l’intensità, la libertà interiore propria dei bambini, qualità tutte indispensabili a una personalità
eccezionale.

MITO:
In greco, MYTHOS, significa, “racconto”; ma ciò che teologi e psicologi chiamano “miti” non sono semplici
racconti. Sono bensì i prodotti di un modo di pensare antico che, a differenza del persiero teologico e psicologico
attuale, impiega anche l’immaginazione e l’arte come suoi strumenti essenziali, e i cui argomenti, d’altra parte,
non si differenziano affatto da quelli della psicologia e dalla teologia. I miti narrano infatti vicende di Dei e di
uomini, di creazioni, colpe, riscatti, nascite, morti, resurrezioni, riti, profeti, sacerdoti, e al contempo descrivono
le origini, le dinamiche e anche le terapie di nevrosi, isterie e traumi e blocchi psichici con tale precisione, da
aver abbondantemente alimentato la nuova psicologia fin dai suoi inizi (si pensi al mito di Edipo). Ciò
nonostante, psicologi e teologi non ricorrono mai al discorso mitico – cioè all’IMMAGINAZIONE, all’arte – per
affrontare i problemi delle loro rispettive discipline: sembrano dare per scontato che il discorso mitico sia
espressione di uomini ancora incalzati da antiche angosce, e in cerca di soluzione, mentre vedono in se stessi
coloro che hanno finalmente trovato una serie di risposte e metodologie sufficienti a star tranquilli.

ORGOGLIO:
Nella lingua italiana corrente “orgoglio” viene spesso inteso come un sinonimo di “fierezza”, e ciò fa ritenere
chel’orgoglio sia una buona cosa, solo perché la fierezza lo è. In realtà, le due parole sono molto diverse tra loro:
fierezza è la consapevolezza del proprio valore, orgoglio è un eccessivo senso della propria superiorità su altri.
Si può essere fieri soltanto di qualcosa che si è riusciti a fare, mentre è orgoglioso chi è contento di essere com’è
e non ha bisogni di fare nulla per migliorare. Così propriamente inteso, l’orgoglio costituisce (a differenza della
FIEREZZA) un notevole ostacolo sia alla ricerca spirituale, sia più in generale a qualsiasi evoluzione della
personalità.

PAURA:
E’ il contrario della PACE INTERIORE: la sensazione della paura proviene, dalle funzioni dell’IO meno
differenziate, che interferiscono in vario modo con le nostre attività, con le nostre percezioni e con la nostra
fiducia in noi stessi e nell’universo. Ne consegue che facilmente la sensazione della paura precede il verificarsi
di circostanze temibili nella nostra vita; è bensì la paura stessa (sono ciò quelle interferenze) a spingerci verso
situazioni pericolose o, molto più spesso, a vedere pericoli là dove non ce ne sono.
Il principale errore che si possa compiere con le nostre paure è perciò il non volersi accorgere: da un lato, infatti,
il rifiuto di accorgersene costringe a limitare notevolmente sia la nostra visuale, sia il nostro campo d’azione:

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dall’altro, le paure di cui non ci si vuole accorgere fanno che aumentare d’intensità, e la riduzione di visuale e di
attività che ne deriva fa sì che l’individuo incappi ben presto in qualche pericolo serio.
Viceversa quando decidiamo di ACCORGERCI delle nostre paure, esse diventano altrettante occasioni di
crescita, appunto perché ci indicano quali funzioni dell’IO abbiamo trascurato.
L’indicazione è sempre netta nei casi in cui la paura riguardi noi stessi: se ho paura di chi è più forte di me, o di
qualche problema economico, dovrò certamente esplorare la mia funzione di autodifesa, o il mio rapporto con il
denaro. L’indicazione è invece un po’ più complicata quando riguarda altri: se per esempio ho paura che possa
accadere qualcosa di male a una persona che mi è cara, la funzione dell’IO che richiede la mia attenzione potrà
essere il mio rapporto con la sconfitta, o il mio rapporto con le profondità, o una delle funzioni del CORAGGIO
– e dovrò accertarmi di quale di queste si tratti. Ciò richiede pazienza ma, in compenso, non vi è tentativo di
interpretare in tal modo una nostra paura, che non venga generosamente ricompensato.

RELIGIONE:
Deriva dal latino RELIGARE, cioè “tener legati”. Alcuni sostengono che il RILEGARE delle religioni si riferisca
soprattutto ai testi, ai riti, alle tradizioni di cui ciascuna religione è costituita, e che una religione sia dunque una
specie di archivio ben ordinato. Ma è ben evidente che il religare delle religioni si riferisca anche e soprattutto
alle loro greggi: al tener vincolate, cioè, il maggior numero possibile di persone, perché non si appassionino di
altre religioni o non decidano magari di amarle tutte quante, e dunque di non farsi RELIGARE da nessuna di
esse.
Il principale svantaggio culturale dell’aderire a una sola religione consiste appunto in questa limitazione
dell’orizzonte che dai RELIGATI non è avvertita come tale, bensì come certezza che “ SOLO NOI ABBIAMO
RAGIONE, MENTRE TUTTE LE ALTRE RELIGIONI DEL MONDO HANNO TORTO”.
E’ il principale rischio psicologico del DUBBIO: fastidiosissimo fenomeno, per il quale il credente REPRIME in
sé i dubbi che gli possono sorgere sulle ragioni della fede alla quale deve relegarsi, e manifesta perciò un
crescente nervosismo nei confronti di chi, nella sua religione, non appaia abbastanza represso, cioè degli eretici,
dei mistici, dei liberi pensatori.
I vantaggi, invece, dell’aderire a una religione sono numerosi, soprattutto nell’adolescenza, nella vecchiaia e nei
momenti critici della vita: la sensazione di far parte di una comunità più o meno compatta, di avere una patria
spirituale, un prontuario di risposte precise su problemi morali, etici e metafisici, e – soprattutto – un fiducioso
accesso a rituali elaborati nel corso di millenni, scopo dei quali (in tutte le religioni) è aumentare l’energia
personale e medicare i traumi interiori. Quanto a questo, la più generosa tra le religioni è certamente il
cattolicesimo, capolavoro di psicologia delle masse e del singolo: i suoi innumerevoli crimini non impediscono
di apprezzare i risultati a cui l’hanno potuta condurre il fatto di avere, da quasi due millenni, una sede stabile,
un’efficiente gerarchia e quel mirabile strumento di analisi che è la confessione.
Per i più colti, inoltre, l’appartenenza a una religione garantisce l’accesso facilitato a millenarie tradizioni di
pensiero simbolico e filosofico, ignote alla stragrande maggioranza dei “non credenti”; mentre, per i più ribelli,
l’essere appartenuti a una religione diviene – per contrasto – ottimo stimolo per un’ancor più appassionata
ricerca d’indipendenza e libertà.

SIMBOLO:
Questa parola viene udita spesso, perché è stata molto importante nella storia dell’umanità: ma pochi sanno cosa
significhi precisamente: alcuni la usano per indicare un segno distintivo (es. “la croce è il simbolo dei cristiani”),
per indicare un’allegoria (“la Dea bendata è il simbolo della giustizia”), o un emblema (“la colomba è il simbolo
della pace”) – e nessuna di queste eccezioni permette di cogliere l’importanza e i benefici dei simboli, di capire
perché i templi e i testi sacri di ogni religione ne siano pieni.
In realtà, simbolo è un qualsiasi oggetto, situazione o essere vivente, la cui immagine sia ben chiara nel mondo,
ma il cui significato non si possa cogliere pienamente, se non nell’Aldilà; in tal senso, il termine originario
greco, SYMBOLON – che letteralmente significa “LO SFORZO NECESSARIO A CONNETTERSI (SYM)” – è il
contrario di DIABOLOS (Diavolo), cioè “COLUI CHE SI SFORZA DI SEPARARE (DIA)”, di impedire le
connessioni tra l’IO e le sfere superiori dell’Aldilà.

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Proprio per contrastare l’azione di ogni sorta di DIABOLOI, tutte le tradizioni religiose hanno fabbricato simboli
particolarmente evidenti, e per così dire “facilitati”: immagini appositamente enigmatiche, che incongrue (es. gli
Angeli, raffigurati come stani ibridi tra uomo e varie specie d’uccelli; Maria vergine eppure incinta; l’Arca di
Noè che contiene coppie di tutti gli animali del mondo ecc.) dinanzi alla quali la gente imparasse a domandarsi
“Ma cosa significano queste cose, e perché son fatte così?” e a cercare le risposte in una dimensione spirituale.
Lo scopo era, naturalmente, che la gente cercasse e trovasse proprio quest’ultima, e lì poi si ACCORGESSE di
poter conoscere, insieme a quelle risposte, anche tante altre cose.

Purtroppo, ciò che più d’ogni altra cosa intralcia tale desiderio di conoscenza (e permette ai DIABOLOI di
prevalere) è la FEDE così come viene intesa dalla parte più ottusa del clero di ogni RELIGIONE: cioè il non
percepire, nei SIMBOLI, enigmi da risolvere, ma il credere che le loro immagini bastino a se stesse – e che
dunque gli Angeli siano davvero così alati e l’Arca di Noè fosse davvero gigantesca. Quando li si intende così i
simboli tradizionali hanno un effetto dannoso: indeboliscono le menti, disinformandole, a esclusivo vantaggio di
chi su quelle menti vuole imporre il proprio potere. Se infatti le mie conoscenze escludono che possa esservi un
ibridazione tra l’uomo e i volatili, o che un natante di legno possa navigare con a bordo milioni di animali, posso
credere in queste cose, cioè COSTRINGERMI a RITENERLE VERE, solo a condizione di ritenere infondate le
mie conoscenze, e dunque sbagliato il mio modo di conoscere. Allora potranno avvenire due cose:
- O esiterò a pormi domande non soltanto sui simboli, ma anche su ciò che mi circonda e su me stesso
(tanto a che servirebbe se il mio modo di conoscere è sbagliato?) e, per timore che qualcuno mi imbrogli
(è facile, infatti, che succeda, se non ho fiducia in me stesso) mi aggrapperò a qualche autorità spirituale
che molti altri onorano;
- Oppure mi rifiuterò di credere ai simboli religiosi, e facilmente arriverò a pensare che siano
disonestamente oscuri, che mirino solo a confondere solo e ad intimidire l’intelligenza dei fedeli.

La prima via viene seguita dalle persone deboli; la seconda, condanna chi la segua all’ignoranza, al riduttivismo,
al concretiamo. Ciò che va perso, nell’uno e nell’altro caso è l’accesso individuale a una connessione con
l’Aldilà, con tutta l’energia che tale connessione renderebbe disponibile.
Di questa energia i SIMBOLI sono i veicoli, i veri e propri conduttori quando si riesce a intenderli correttamente
– cioè a domandarsi “perché?” a loro riguardo. E la cosa più bella è che, una volta che si sia stabilita la
connessione (una volta, cioè, che cominci a trovare nell’Aldilà di qualche SIMBOLO religioso) l’energia che ne
trae ti fa cogliere simboli anche fuori dai templi e dai TESTI SACRI: ti spinge cioè a considerare come ENIGMI
da risolvere nell’Aldilà anche situazioni, cose ed esseri viventi che incontri nella tua vita quotidiana – e ciascuna
di queste situazioni e cose e ciascuno di quegli esseri viventi diviene un’ulteriore connessione e rende
disponibile un’ulteriore quantità di energia.
Così quando ti domandi “perché gli Angeli hanno le ali?”, “perché Maria è una bambina incinta?”, “perché i Re
Magi sono tre?”, o “perché nel presepe ci sono il bue e l’asino?” (anche questi ultimi infatti sono simboli), e pian
piano scopri che le ali degli Angeli rappresentano la connessione dell’IO con l’Aldilà; e che Maria rappresenta il
tuo IO tornato VERGINE, liberandosi da ciò che ha imparato dagli altri, e perciò divenuto capace di generare in
te una vita nuova e salvifica; e che i Magi rappresentano le funzioni il Toro Apis e il Dio Seth, cioè i patroni
dell’INIZIAZIONE EGIZIA (alla quale San Francesco si ispirò per il suo presepe): nel procedere di tutte queste
tue scoperte, sviluppi le abilità e il coraggio necessario anche per domandarti – proprio come fanno i BAMBINI –
perché tante persone fanno un lavoro che a loro non piace, oppure perché il secondo CHAKRA sia così
importante nella generazione, oppure perché i bambini chiedano tanto spesso “perché?” e gli adulti smettono di
farlo, e così via all’infinito, in un sbocciare di risposte (in base all’antichissima legge: “se chiedi, ti viene dato”).
Per te, allora, tutto diventa simbolo – mentre per tanti altri, dice Gesù: “tutto è in PARABOLE” (Marco 4:11)
Parabolè, in greco, era letteralmente “ciò che viene messo accanto”. Ovvero ciò a cui tu passi accanto senza
ACCORGERTI che c’è, una domanda inascoltata, un’occasione perduta di risveglio, di crescita spirituale.

tratto da: VOCABOLARIO - “le parole dei mondi più grandi”- di Igor Sibaldi. Anima Edizioni.

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CAPITOLO UNO:

LA BHAGAVAD GITA

La Bhagavad-Gita è il dialogo tra Srì Krishna, descritto in alcuni Veda come la Persona Suprema (Dio), e
Arjuna, suo devoto, discepolo e intimo amico.
Questo straordinario testo fa parte del Mahabharata, la narrazione storica delle imprese del re Bharata e dei suoi
discendenti fino ai tre figli: Dhartarastra, Pandu e Vidura.
La Bhagavad gita presenta la scienza trascendentale della saggezza vedica e della realizzazione spirituale, si
presume che fu scritta 5000 anni fa. In questo capitolo verranno presentati solo alcuni aspetti di fondamentale
interesse della spiritualità racchiusa in questo poema.

L’ANIMA NELLA BHAGAVAD GITA

“ SI DEVE MEDITARE SULLA PERSONA SUPREMA (DIO) COME SULL’ESSERE ONNISCIENTE, IL PIU’
ANTICO, COLUI CHE CONTROLLA E MANTIENE TUTTO, CHE E’ PIU’ PICCOLO DEL PIU’ PICCOLO
(PENETRANTE IN OGNI COSA), CHE E’ INCONCEPIBILE E RIMANE QUINDI AL DI LA’ DI OGNI
COMPRENSIONE MATERIALE, PUR RESTANDO SEMPRE UNA PERSONA.
LUMINOSO COME IL SOLE, EGLI TRASCENDE QUESTA NATURA MATERIALE “.
(Bhagavad Gita - Cap. 8 verso 9)

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Dio viene dipinto come colui che dà senso a tutto il creato, l’essere perfetto, l’origine di tutto, l’onnipresente, è
colui che può ogni cosa. Se leggiamo attentamente la Bhagavad gita ci rendiamo subito conto che questo
straordinario testo Veda, di oltre cinquemila anni, ci offre una dettagliata sintesi di una certa linea di pensiero
orientale su Dio e sull’esistenza stessa della vita; viene menzionata la legge del Karma (azione), la
Reincarnazione (ciclo delle nascite e morti), la vera natura degli esseri, l’importanza del Bhakti yoga (servizio di
devozione d’amore a Dio) e moltissime altre verità sulla realizzazione spirituale.
In questo straordinario testo sacro viene descritta l’importanza dell’anima, che non solo è la vera essenza
dell’essere individuale, ma viene spiegato in maniera specifica che la sua natura è immortale, pacifica ed è al di
fuori dello spazio e del tempo:

“ … COLORO CHE VEDONO LA VERITA’ HANNO CONCLUSO CHE NON VI E’ DURATA IN CIO’ CHE
NON ESISTE (CORPO MATERIALE) E NON VI E’ CAMBIAMENTO IN CIO’ CHE E’ ETERNO (L’ANIMA).
STUDIANDO LA NATURA DI ENTRAMBI, ESSI SONO GIUNTI A QUESTA CONCLUSIONE…

… SAPPI CHE NON PUO’ ESSERE DISTRUTTO CIO CHE PERVADE IL CORPO. NESSUNO PUO’
DISTRUGGERE L’ANIMA ETERNA “
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 16-17)

“ NON E’ SITUTATO NELLA CONOSCENZA COLUI CHE CREDE CHE L’ANIMA POSSA UCCIDERE O
ESSERE UCCISA; L’ANIMA INFATTI NON UCCIDE NE’ MUORE “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 19)

“ PER L’ANIMA NON VI E’ NASCITA NE’ MORTE. LA SUA ESISTENZA NON HA AVUTO INIZIO NEL
PASSATO, NON HA INIZIO NEL PRESENTE E NON AVRA’ INIZIO NEL FUTURO.
ESSA E’ NON NATA, ETERNA, SEMPRE ESISTENTE E PRIMORDIALE. NON MUORE QUANDO IL CORPO
MUORE “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 20)

Abbiamo appreso in questi versi che l’anima individuale è un essere eterno e senza cognizione temporale, una
straordinaria essenza in cerca di esperienze, affinché possa acquisire sempre più coscienza. Ecco spiegata la sua
caparbietà nel persistere, nel risiedere, se pur in maniera differente, in altri corpi: animali, vegetali, umani o
addirittura in esseri celesti. L’anima cambia il corpo e prova emozioni differenti ogni volta che si reincarna:

“ COME UNA PERSONA INDOSSA ABITI NUOVI E LASCIA QUELLI USATI, COSI’ L’ANIMA SI RIVESTE
DI NUOVI CORPI MATERIALI, ABBANDONANDO QUELLI VECCHI E INUTILI “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 22)

23
La natura dell’anima è fantastica e non può essere identificata con la percezione sensitiva:

“ MAI UN’ARMA PUO’ TAGLIARE A PEZZI L’ANIMA NE’ IL FUOCO PUO’ BRUCIARLA; L’ACQUA NON
PUO’ BAGNARLA NE’ IL VENTO INARIDIRLA “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 23)

“ E’ DETTO CHE L’ANIMA E’ INVISIBILE, INCONCEPIBILE E IMMUTABILE. SAPENDO CIO’, NON


DOVRESTI LAMENTARTI PER IL CORPO “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 24)

L’anima è immensamente grandiosa ed indecifrabile:

“ ALCUNI VEDONO L’ANIMA COME UNA MERAVIGLIA, ALTRI LA DESCRIVONO COME UNA
MERAVIGLIA, ALTRI ANCORA NE SENTONO PARLARE COME DI UNA MERAVIGLIA, MA C’E’ CHI NON
RIESCE A CONCEPIRLA NEANCHE DOPO AVERNE SENTITO PARLARE “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 29)

In questo mondo materiale, pieno di piaceri materiali, l’anima può restare assuefatta dal piacere dei sensi
corporei e smarrirsi, e a questo proposito è necessario meditare sulla nostra vera essenza per trascendere tutto
questo:

“ L’ANIMA INCARNATA PUO’ ASTENERSI DAL GODIMENTO DEI SENSI, SEBBENE IL GUSTO PER GLI
OGGETTI DEI SENSI RIMANGA. MA SE PERDE QUESTO GUSTO SPERIMENTANDO UN PIACERE
SUPERIORE, RESTERA’ FISSA NELLA COSCIENZA SPIRITUALE “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 59)

“ I SENSI SONO COSI’ FORTI E IMPETUOSI, CHE TRAVOLGONO PERFINO LA MENTE DI UN UOMO
SAGGIO CHE SI SFORZA DI CONTROLLARLI “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 60)

24
Solo concentrandosi sull’infinito e su Dio possiamo evitare questo burrascoso evento:

“ CHI FRENA I SENSI TENENDOLI SOTTO CONTROLLO, E FISSA LA COSCIENZA IN ME (DIO), E’


CONSIDERATO UN UOMO DALL’INTELLIGENZA FERMA.
CONTEMPLANDO GLI OGGETTI DEI SENSI SI SVILUPPA ATTACCAMENTO PER ESSI;
DALL’ATTACAMENTO SI SVILUPPA LA CUPIDIGIA E DALLA CUPIDIGIA NASCE LA COLLERA.
DALLA COLLERA NASCE LA COMPLETA ILLUSIONE E DALL’ILLUSIONE LA CONFUSIONE DELLA
MEMORIA. QUANDO LA MEMORIA E’ CONFUSA L’INTELLIGENZA E’ PERDUTA, E QUANDO
L’INTELLIGENZA E’ PERDUTA SI CADE DI NUOVO NELLA PALUDE DELL’ESISTENZA MATERIALE “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 61-62-63)

“ SOLTANTO COLUI CHE NON E’ PIU’ ATTRATTO DALLA GRATIFICAZIONE DEI SENSI, CHE VIVE
LIBERO DAI DESIDERI CHE HA LASCIATO OGNI SENSO DI POSSESSO E SI E’ SPOGLIATO DEL FALSO
EGO, PUO’ RAGGIUNGERE LA VERA PACE.
QUESTA E ‘LA VIA DELLA VITA SPIRITUALE E DIVINA E DOPO AVERLA CONSEGUITA L’UOMO NON
E’ PIU’ CONFUSO. CHI INTRAPRENDE QUESTA VIA, FOSSE ANCHE IN PUNTO DI MORTE, ENTRA NEL
REGNO DI DIO “.
(Bhagavad Gita – Cap. 2 verso 71-72)

In questo passo possiamo apprendere che solo lasciando il piacere materiale possiamo trovare la pace interiore e
capire che la nostra vera essenza, non ha bisogno del superfluo (la materialità) ma dell’amore del Padre, inteso
come Dio o come un’energia che fortifica il tuo “IO” interiore. Questo è l’amore trascendentale.

25
DIO CREATORE DEL COSMO E DI OGNI ESSERE VIVENTE

Nella Bhagavad-gita come in molti altri testi sacri, si apprende che Dio è il creatore di tutto il creato e risiede in
ogni essere vivente, se pur in forma diversa. Questa sua onnipresenza è da considerarsi un’amicizia segreta che
ci accompagnerà nell’arco dell’intera esistenza.

“ QUESTO INTERO UNIVERSO E PERVASO DA ME, NELLA MIA FORMA NON MANIFESTATA. TUTTI
GLI ESSERI SONO IN ME, MA IO NON SONO IN LORO.
TUTTA VIA NIENTE DI CIO’ CHE E’ CREATO E’ IN ME. GUARDA LA MIA POTENZA MISTICA!
SONO IO IL SOSTEGNO DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, SONO PRESENTE IN OGNI LUOGO, EPPURE
NON SONO PARTE DI QUESTA MANIFESTAZIONE COSMICA IN QUANTO IO STESSO SONO LA FONTE
DELLA CREAZIONE “.
(Bhagavad gita – Cap. 9 verso 4-5)

E’ impossibile, nella percezione umana, dare forma alla divinità suprema, poiché non siamo in grado di
comprendere in pieno la totale essenza del vero Dio. La nostra limitazione è palesemente dovuta alla mancanza
della totale pienezza dei poteri di Dio, il creatore di tutto.

“ COME IL VENTO POSSENTE CHE SOFFIA IN OGNI DIREZIONE RIMANE SEMPRE NELLO SPAZIO
ETEREO, SAPPI CHE TUTTI GLI ESSERI CREATI RIMANGONO IN ME.
… ALLA FINE DI UN’ERA TUTTE LE MANIFESTAZIONI MATERIALI ENTRANO NELLA MIA NATURA, E
ALL’INIZIO DELL’ERA SUCCESSIVA, IN VIRTU’ DELLA MIA POTENZA, IO LE CREO DI NUOVO.
L’INTERO ORDINE COSMICO E’ SOGGETTO AL MIO CONTROLLO. PER MIA VOLONTA’ OGNI VOLTA
SI MANIFESTA DI NUOVO, E SEMPRE PER MIA VOLONTA’ ALLA FINE E’ ANNIENTATO.
… TUTTE QUESTE ATTIVITA’ MATERIALI NON POSSONO LEGARMI. SEMPRE DISTACCATO DA ESSE,
IO RIMANGO NEUTRALE.
LA NATURA MATERIALE, CHE E’ UNA DELLA MIE ENERGIE, AGISCE SOTTO LA MIA DIREZIONE,
GENERANDO TUTTI GLI ESSERI, MOBILI E IMMOBILI. SECONDO LE SUE LEGGI QUESTA
MANIFESTAZIONE E’ CREATA E ANNIENTATA IN UN CICLO SENZA FINE.
GLI SCIOCCHI MI DERIDONO QUANDO DISCENDO NELLA FORMA UMANA (Avatara – “colui che
discende”).
NON CONOSCONO LA MIA NATURA TRASCENDENTALE E LA MIA SUPREMAZIA SU TUTTO CIO’ CHE
ESISTE. COSI’ CONFUSI, ESSI PREDILIGONO CONCEZIONI ATEE E DEMONIACHE. IN QUESTA
ILLUSIONE LE LORO SPERANZE DI LIBERAZIONE, LE LORO ATTIVITA’ INTERESSATE E LA LORO
CONOSCENZA SONO TUTTE SCONFITTE “.
(Bhagavad gita – Cap. 9 verso 6-12)

26
Dio, la persona suprema si descrive come il tutto:

“ DI QUESTO UNIVERSO IO SONO IL PADRE, LA MADRE, IL SOSTEGNO E L’ANTENATO.


SONO L’OGGETTO DELLA CONOSCENZA, IL PURIFICATORE E LA SILLABA “OM” (vibrazione sonora
che rappresenta la verità assoluta).
SONO ANCHE IL RG, IL SAMA E LO YAJUR VEDA (purificazione di tutti i MANTRA).
SONO LA META, IL SOSTEGNO, IL MAESTRO, IL TESTIMONE, LA DIMORA, IL RIFUGIO E L’AMICO
PIU’ CARO. SONO LA CREAZIONE E LA DISSOLUZIONE, IL FONDAMENTO DI TUTTO CIO’ CHE
ESISTE, SONO IL LUOGO DI RIPOSO E IL SEME ETERNO.
… SONO LA FONTE DEL CALORE, ELARGISCO E TRATTENGO LA PIOGGIA.
SONO L’IMMORTALITA’ E ANCHE LA MORTE PERSONIFICATA. LO SPIRITO E LA MATERIA SONO
ENTRAMBI IN ME “.
(Bhagavad gita – Cap. 9 verso 17-19)

Dio parla inoltre di come funzionano le reincarnazioni e la suprema devozione, e di tutti i benifici che un’anima
può ottenere o rinunciare a seconda della sua libera scelta o libero arbitrio:

“ COLORO CHE STUDIANO I VEDA E BEVONO IL SOMA AL FINE DI RAGGIUNGERE I PIANETI


CELESTI MI ADORANO INDIRETTAMENTE. PURIFICATI DALLE REAZIONI DEL PECCATO, ESSI
RINASCONO SUL PIANETA VIRTUOSO DI INDRA (essere celeste che controlla la pioggia e la folgore; regna
sui pianeti superiori e su tutti gli altri esseri celesti) DOVE GODONO DI PIACERI PARADISIACI.
QUANDO, DOPO AVER GODUTO A LUNGO DEI PIACERI PARADISIACI, IL FRUTTO DELLE LORO
ATTIVITA’ PIE E’ STATO CONSUMATO, ESSI TORNANO DI NUOVO SU QUESTA TERRA MORTALE.
COSI’ LE PERSONE CHE SI CONFORMANO AI PRINCIPI DEI TRE VEDA PERCHE’ AMBISCONO AL
PIACERE DEI SENSI OTTENGONO SOLTANTO DI NASCERE E MORIRE RIPETUTE VOLTE “.
(Bhagavad gita – Cap. 9 verso 20-21)

In questi versi della Bhagavad-gita viene spiegato che ogni essere è libero di venerare chi vuole, un essere
celeste, un antenato, i demoni o il vero Dio, a seconda delle sue azioni la legge del KARMA farà il suo corso.
Se si desidera ottenere dei piaceri materiali in altri mondi e risiedere in dei corpi di esseri celesti è possibile, ma
tutto questo non comporta altro che vivere un’altra esistenza materiale, anche se di gran lunga più comoda e
facile di quella umana; ma se si vuole ottenere la realizzazione suprema, dobbiamo venerare soltanto Dio, la
persona suprema, affinché si possa ottenere la pace spirituale senza essere soggetti alla reincarnazione dei mondi
materiali, e solo così possiamo elevarci nei mondi spirituali.

“ MA A COLORO CHE MI ADORANO CON DEVOZIONE ESCLUSIVA MEDITANDO SULLA MIA FORMA
TRASCENDENTALE, IO FORNISCO IL NECESSARIO E PRESERVO CIO’ CHE GIA’ POSSIEDONO.
COLORO CHE SI DEDICANO AD ALTRI DEI E LI ADORANO CON FEDE, IN REALTA’ ADORANO ME
SOLTANTO, MA LA LORO ADORAZIONE E’ MAL ORIENTATA ”.
(Bhagavad gita – Cap. 9 verso 22-23)

Qui è esplicitamente spiegato che non abbiamo bisogno di intermediari tra Dio e noi; come in una scala
gerarchica se vogliamo arrivare al vertice del comando per portare un messaggio, non ci soffermiamo di certo a
parlare con un servo di casa, ma ci incamminiamo verso il signore, il padrone della residenza.

27
“ IO SONO L’UNICO BENEFICIARIO E L’UNICO OGGETTO DEL SACRIFICIO. COLORO CHE NON
RICONOSCONO LA MIA VERA NATURA TRASCENDENTALE SI DEGRADANO.
CHI ADORA GLI ESSERI CELESTI NASCERA’ TRA GLI ESSERI CELESTI, CHI ADORA GLI ANTENATI
RAGGIUNGERA’ GLI ANTENATI, CHI ADORA I FANTASMI E GLI ALTRI SPIRITI RINASCERA’ TRA
QUESTI ESSERI, E CHI ADORA ME VIVRA’ CON ME ”.
(Bhagavad gita – Cap. 9 verso 24-25)

Solo venerando il vero Dio possiamo ottenere la suprema residenza affianco a lui, e se perseveriamo
nell’ignoranza spirituale, accontentandoci di venerare esseri celesti o addirittura parenti defunti, non facciamo
altro che rimanere attaccati ad un passato materiale. In questi versetti della Bhagavad-gita si apprende che è
possibile anche reincarnarsi in FANTASMI o SPIRITI poiché queste entità hanno un corpo, se pur chiamato
CORPO SOTTILE. Il corpo sottile è differente dal corpo grossolano che usufruisce del piacere dei sensi, ma è
altrettanto capace di ospitare un’anima, ecco perché è importante ricordarsi che la materia, intesa come vita
materiale, non porta altro che all’attaccamento ad essa. Se si vuol raggiungere altri orizzonti è bene dedicarsi ed
arricchirsi nella via spirituale per non ottenere di nuovo una vita nel mondo materiale.

L’ONNIPOTENZA DI DIO

Avendo appreso che Dio, la persona suprema, è il creatore di ogni essere vivente e che solo aspirando a lui
soltanto, possiamo ottenere dei benefici che non ci riportino più nella bassezza dei mondi materiali, ma ci
elevino fino a recarci in sua compagnia nei mondi spirituali, continuiamo a vedere l’onnipotenza di Dio e come
lui può essere tutto:

“ LA PERSONA SUPREMA DISSE:


TI DESCRIVERO’ LE MIE GLORIOSE MANIFESTAZIONI, MA SOLTANTO LE PIU’ IMPORTANTI,
PERCHE’ LAMIA OPULENZA NON HA LIMITI.
SONO L’ANIMA SUPREMA SITUTATA IN OGNI CUORE DI OGNI ESSERE.
SONO L’INIZIO, LA META’ E LA FINE DI TUTTI GLI ESSERI.
TRA GLI ADITA (gruppo di dodici esseri celesti, figli di Aditi) SONO VISNU, TRA GLI ASTRI SONO IL SOLE
RADIANTE, TRA I MARUT SONO MARICI (Deva-maestro degli spazi celesti, il più importante dei Marut) E
TRA LE STELLE SONO LA LUNA (la luna viene considerata una stella nella Bhagavad-gita, nella letteratura
vedica non si accettano l’esistenza di più soli, le stelle vengono considerati come satelliti simili alla luna, il sole
è ritenuto la fonte suprema della luce e viene dipinto come unico nel suo genere).
TRA I VEDA SONO IL SAMA VEDA, TRA GLI ESSERI CELESTI, SONO INDRA, IL RE DEL CIELO, TRA I
SENSI SONO LA MENTE E NEGLI ESSERI VIVENTI SONO LA FORZA VITALE (LA COSCIENZA).
TRA I RUDRA (figlio di BRAHMA; altro nome di SIVA/SHIVA) SONO SHIVA, TRA GLI YAKSA E I RAKSASA
SONO IL SIGNORE DELLE RICCHEZZE (KUVERA), TRA I VASU SONO IL FUOCO (AGNI) E TRA LE
MONTAGNE SONO MERU.
SAPPI, CHE TRA I SACERDOTI IO SONO IL CAPO, BRHASPATI. TRA I GENERALI SONO KARTIKEYA E
TRA LE DISTESE D’ACQUA SONO L’OCEANO.

28
TRA I GRANDI SAGGI IO SONO BHRGU, TRA LE VIBRAZIONI SONO L’OM, LA SILLABA
TRASCENDENTALE, TRA I SACRIFICI SONO IL CANTO DEI SANTI NOMI (JAPA) E TRA LE MASSE
INAMOVIBILI SONO L’HIMALAYA. TRA GLI ALBERI SONO IL BANIANO E TRA I SAGGI DEL REGNO
CELESTE SONO NARADA. TRA I GANHARVA SONO CITRARATHA, E TRA LE ANIME PERFETTE SONO IL
SAGGIO KAPILA. SAPPI CHE TRA I CAVALLI SONO UCCAIHSRAVA, NATO DALL’OCEANO CHE FU
FRULLATO PER OTTENERE IL NETTARE.
TRA I NOBILI ELEFANTI SONO AIRAVATA E TRA GLI UOMINI SONO IL MONARCA.
TRA LE ARMI SONO LA FOLGORE E TRA LE MUCCHE SONO LA SURABHI.
TRA LE CAUSE DELLA PROCREAZIONE SONO KANDARPA, IL DIO DELL’AMORE, E TRA I SERPENTI
SONO VASUKI (ANNATA, RE DEI SERPENTI).
TRA I NAGA, I SERPENTI DALLE MOLTEPLICI TESTE, SONO ANNATA, E TRA GLI ESSERI ACQUATICI
SONO IL DIO DELLE ACQUE, VERUNA.
TRA GLI ANTENATI SONO ARYAMA E TRA GLI AMMINISTRATORI DELLA LEGGE SONO YAMA, IL
SIGNORE DELLA MORTE.
TRA I DEMONIACI DAITYA, SONO IL DEVOTO PRAHLADA, TRA I DOMINATORI SONO IL TEMPO, TRA
LE BESTIE SONO IL LEONE E TRA GLI UCCELLI SONO GARUDA (uccello gigantesco che trasporta
VISNU).
TRA I PURIFICATORI SONO IL VENTO, E TRA COLORO CHE PORTANO LE ARMI SONO RAMA; TRA I
PESCI SONO LO SQUALO, E TRA I CORSI D’ACQUA SONO IL GANGE.
DI OGNI CREAZIONE SONO L’INIZIO, LA FINE E ANCHE LA META’.
TRA TUTTE LE SCIENZE SONO LA SCIENZA SPIRITUALE DEL SE’, E TRA I LOGICI SONO LA VERITA’
CONCLUSIVA.
TRA LE LETTERE SONO LA “A”, E TRA LE PAROLE COMPOSTE SONO LA PAROLA DOPPIA, SONO
ANCHE IL TEMPO INESAURIBILE, E TRA I CREATORI SONO BRAHMA (primo essere creato nell’universo.
Ricevette dal Signore Supremo il potere di creare ogni cosa nell’universo, di cui è il reggente principale. E’
anche la divinità della passione).
SONO LA MORTE CHE TUTTO DIVORA E IL PRINCIPIO GENERATORE DI TUTTO CIO’ CHE SARA’.
TRA LE DONNE SONO LA FAMA, LA FORTUNA, L’ELOQUENZA, LA MEMORIA, L’INTELLIGENZA, LA
FERMEZZA E LA PAZIENZA.
TRA GLI INNI DEL SAMA VEDA SONO IL BRHAT-SAMA, E TRA LE POESIE SONO LA GAYATRI. TRA I
MESI SONO MARGASIRSA (novembre-dicembre), E TRA LE STAGIONI LA PRIMAVERA FIORITA. TRA LE
TRUFFE SONO IL GIOCO D’AZZARDO E SONO LO SPLENDORE DI TUTTO CIO‘ CHE RISPLENDE.
SONO LA VITTORIA, L’AVVENTURA E LA FORZA DEL FORTE.
TRA I DISCENDENTI DEI VRSNI SONO VASUDEVA, TRA I PANDAVA SONO ARJUNA (amico, discepolo e
devoto di KRISHNA), TRA I SAGGI SONO VYASA E TRA I GRANDI PENSATORI SONO USANA (maestro
spirituale dei demoni).
TRA I VARI METODI DI LOTTA CONTRO L’ILLEGALITA’ SONO LA PUNIZIONE, E TRA COLORO CHE
CERCANO LA VITTORIA SONO LA MORALITA’. DELLE COSE SEGRETE SONO IL SILENZIO E DEL
SAGGIO LA SAGGEZZA.
INOLTRE SONO IL SEME GENERATORE DI TUTTE LE ESISTENZE. NON C’E’ ESSERE, MOBILE O
IMMOBILE, CHE POSSA ESISTERE SENZA DI ME.
… NON C’E’ FINE ALLE MIE MANIFESTAZIONI DIVINE. CIO CHE TI HO RIVELATO NON E’ CHE
UN’INDICAZIONE DELLE MIE OPULENZE INFINITE.
SAPPI CHE TUTTO CIO’ CHE E’ BELLO, POTENTE E GLORIOSO SCATURISCE DA UNA SEMPLICE
SCINTILLA DEL MIO SPLENDORE.
MA A CHE SERVONO TUTTI QUESTI PARTICOLARI?
CON UN SOLO FRAMMENTO DELLA MIA PERSONA PERVADO E SOSTENGO L’UNIVERSO INTERO. ”
(Bhagavad gita - Cap. 10 verso 20-42)

29
Dio rappresenta il tutto, è onnipresente, senza la sua presenza tutto il creato sarebbe inanimato e inerme.
In questi versetti della Bhagavad-gita, abbiamo appreso che Krishna è Dio, la persona suprema, egli è superiore
addirittura alla Trimurti indù, BRAHMA, VISNU e SHIVA, Dio è l’uno che comprende l’assoluto, e che ogni
tanto discende in forma umana (AVATARA - “colui che discende”), come in questo caso, dove racconta ad
Arjuna, amico e devoto, la sua opulenza dell’assoluto.

“ DI OGNI CREAZIONE SONO L’INIZIO, LA FINE E ANCHE LA META’. TRA TUTTE LE SCIENZE SONO
LA SCIENZA SPIRITUALE DEL SE’, E TRA I LOGICI SONO LA VERITA’ CONCLUSIVA ”.
(Bhagavad Gita - Cap.10 verso 32)

30
IL FINE ULTIMO

“ DIO LA PERSONA SUPREMA DISSE:


COLORO CHE FISSANO LA MENTE SULLA MIA FORMA PERSONALE, E SONO SEMPRE IMPEGNATI
NELL’ADORARMI (fedeli/credenti/devoti) CON UN’ARDENTE FEDE SPIRITUALE, SONO CONSIDERATI
DA ME I PIU’ PERFETTI.
QUANTO A COLORO CHE SI VOTANO COMPLETAMENTE AL NON MANIFESTATO, INACCESSIBILE
ALLA PERCEZIONE DEI SENSI, ONNIPERVADENTE, INCONCEPIBILE, IMMUTABILE, FISSO E
INAMOVIBILE (LA CONCEZIONE IMPERSONALE DELLA VERITA’ ASSOLUTA); CONTROLLANDO I
SENSI, MOSTRANDOSI EQUANIMI VERSO TUTTI GLI ESSERI E PRODIGANDOSI PER IL BENE ALTRUI,
ANCH’ESSI ALLA FINE MI RAGGIUNGERANNO.
PER COLORO LA CUI MENTE E’ ATTRATTA DAL NON MANIFESTATO, DALL’ASPETTO IMPERSONALE
DEL SUPREMO, L’AVANZAMENTO E’ PIENO DI DIFFICOLTA’.
PROGREDIRE SU QUESTA VIA E’ SEMPRE DIFFICILE PER GLI ESSERI INCARNATI.
MA PER COLORO CHE MI ADORANO E ABBANDONANO OGNI ATTIVITA’ DEDICANDOSI
ESCLUSIVAMENTE A ME, ASSORTI NEL SERVIZIO DEVOZIONALE E MEDITANDO SEMPRE SU DI ME
(DIO), IO SONO IL LIBERATORE CHE LI SOTTRARRA’ PRESTO ALL’OCEANO DI NASCITA E MORTE
(REINCARNAZIONE).
FISSA LA TUA MENTE SU DI ME, DIO, LA PERSONA SUPREMA, E IMPEGNA IN ME TUTTA LA TUA
INTELLIGENZA. COSI’, SENZA DUBBIO, VIVRAI SEMPRE IN ME.
(Bhagavad Gita - Cap.12 verso 2-8)

LA CONOSCENZA SUPREMA

“ L’UMILTA’, L’ASSENZA DI ORGOGLIO, LA NONVIOLENZA, LA TOLLERANZA, LA SEMPLICITA’,


L’ATTO DI AVVICINARE UN MAESTRO SPIRITUALE AUTENTICO, LA PULIZIA, LA COSTANZA, IL
CONTROLLO DI SE’, LA RINUNCIA AGLI OGGETTI DEL PIACERE DEI SENSI, L’ASSENZA DI FALSO
EGO, LA PERCEZIONE CHE NASCITA, MALATTIA, VECCHIAIA E MORTE SONO MALI DA
COMBATTERE, IL DISTACCO, LA LIBERTA’ DAI LEGAMI CON MOGLIE, FIGLI, CASA E CIO’ CHE LI
RIGUARDA, L’EQUANIMITA’ IN OGNI SITUAZIONE, PIACEVOLE E DOLOROSA, LA DEVOZIONE PURA
E COSTANTE VERSO DI ME, L’ASPIRAZIONE A VIVERE IN LUOGHI SOLITARI E IL DISINTERESSE PER
LA FOLLA, IL FATTO DI RICONOSCERE L’IMPORTANZA DELLA REALIZZAZIONE SPIRITUALE E LA
RICERCA FILOSOFICA DELLA VERITA’ ASSOLUTA – IO DICHIARO (è KRISHNA che parla) CHE QUESTA
E’ CONOSCENZA E TUTTO IL RESTO E’ IGNORANZA“.
(Bhagavad Gita - Cap.13 verso 8-12)

31
LO SPIRITO SUPREMO

Analizzeremo in questo breve paragrafo la natura dell’Anima suprema e di come agisce in tutto il creato:

“ TI SPIEGHERO’ ORA CIO’ CHE DEV’ESSERE CONOSCIUTO E GRAZIE A QUESTA CONOSCENZA


POTRAI GUSTARE L’ETERNO. IL BRAHMAN (l’aspetto impersonale della Verità Assoluta), LO SPIRITO,
CHE NON HA INIZIO ED E’ SUBORDINATO A ME, E’ AL DI LA’ DELLA CAUSA E DELL’EFFETTO DI
QUESTO MONDO MATERIALE.
IN OGNI LUOGO SONO LE SUE MANI E LE SUE GAMBE, I SUOI OCCHI, LE SUE TESTE E I SUOI VOLTI,
E IN OGNI LUOGO SONO I SUOI ORECCHI. IN QUESTO MODO, PERVADENDO OGNI COSA, L’ANIMA
SUPREMA ESISTE.
L’ANIMA SUPREMA E’ LA FONTE ORIGINALE DI TUTTI I SENSI, SEBBENE SIA PRIVA DI SENSI;
MANTIENE TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, MA E’ DISTACCATA DA TUTTI; TRASCENDE LE INFLUENZE
DELLA NATURA MATERIALE, MA NELLO STESSO TEMPO E’ MAESTRA DI QUESTE INFLUENZE.
LA VERITA’ SUPREMA E’ ALL’ESTERNO E ALL’INTERNO DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, MOBILI E
IMMOBILI (l’anima suprema, parte di Dio, è in ogni essere animale e vegetale). PER LA SUA NATURA
SOTTILE, ESSA E’ AL DI LA’ DEL POTERE DI PERCEZIONE E DI COMPRENSIONE DEI SENSI
MATERIALI. INFINITAMENTE LONTANA E’ ANCHE MOLTO VICINA.
PUR APPARENDO DIVISA TRA TUTTI GLI ESSERI, L’ANIMA SUPREMA RIMANE INDIVISIBILE (la
connessione di Dio con tutto il creato). E’ UNA. SEBBENE MANTENGA TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, SAPPI
CHE E’ SEMPRE LEI CHE LI DIVORA E LI FA SVILUPPARE.
L’ANIMA SUPREMA E’ LA FONTE DI LUCE IN TUTTO CIO’ CHE E’ LUMINOSO. E’ AL DI LA’
DELL’OSCURITA’ DELLA MATERIA ED E’ NON MANIFESTATA. E’ LA CONOSCENZA, L’OGGETTO
DELLA CONOSCENZA E IL FINE DELLA CONOSCENZA.
E’ SITUATA NEL CUORE DI TUTTI GLI ESSERI “.
(Bhagavad gita - Cap.13 verso 13-18)

L’Anima suprema ci accompagna ogni giorno della nostra esistenza e ci rafforza sempre di più se riusciamo a
percepirla. Ogni volta che entriamo in profonda meditazione e realizziamo idee su chi siamo e dove siamo
diretti, possiamo elevarci ed emanare energie positive ed esser parti della luce suprema di Dio.

“ MA NEL CORPO E’ PRESENTE UN ALTRO ESSERE, UN BENEFICIARIO TRASCENDENTALE; E’ IL


SIGNORE, IL PROPRIETARIO SUPREMO, IL SUPERVISORE E IL CONSENZIENTE, CONOSCIUTO COME
ANIMA SUPREMA (DIO).
CHI COMPRENDE QUESTA FILOSOFIA CHE RIGUARDA LA NATURA MATERIALE, L’ESSERE VIVENTE
E L’INTERAZIONE DELLE INFLUENZE MATERIALI E’ SICURO DI OTTENERE LA LIBERAZIONE. IN
QUALUNQUE SITUAZIONE SI TROVI NON RINASCERA’ MAI PIU’ IN QUESTO MONDO.
ALCUNI PERCEPISCONO LA PRESENZA DELL’ANIMA SUPREMA ALL’INTERNO DI SE’ CON LA
MEDITAZIONE, ALTRI COLTIVANDO LA CONOSCENZA, ALTRI ANCORA RINUNCIANDO AI FRUTTI
DELL’ATTIVITA’.
INOLTRE VI SONO ALCUNI CHE, PUR NON ESSENDO ESPERTI NELLA CONOSCENZA SPIRITUALE,
COMINCIANO AD ADORARE IL SIGNORE SUPREMO DOPO AVER SENTITO PARLARE DI LUI. POICHE’
SONO INCLINI AD ASCOLTARE GLI INSEGNAMENTI DELLE AUTORITA’, ANCHE’ESSI TRASCENDONO
IL CICLO DI NASCITE E MORTI.
TUTTO CIO’ CHE ESISTE, SIA MOBILE CHE IMMOBILE, NON E’ CHE L’UNIONE TRA IL CAMPO
D’AZIONE (IL CORPO) E IL CONOSCITORE DI QUESTO CAMPO (L’ANIMA).

32
CHI VEDE L’ANIMA SUPREMA (DIO) CHE ACCOMPAGNA L’ANIMA INDIVIDUALE (LA COSCIENZA
DELL’INDIVIDUO, L’ESSERE, L’IO) IN TUTTI I CORPI, E COMPRENDE CHE L’ANIMA E L’ANIMA
SUPREMA SITUATE NEL CORPO DISTRUTTIBILE NON SONO MAI DISTRUTTE (IMMORTALI), VEDE
VERAMENTE.
CHI VEDE IN OGNI ESSERE L’ANIMA SUPREMA (il Divino), OVUNQUE LA STESSA, NON SI LASCIA
TRASCINARE DALLA MENTE ALLA DEGRADAZIONE. SI AVVICINA COSI’ ALLA DESTINAZIONE
TRASCENDETALE.
CHIUNQUE RIESCA A VEDERE CHE E’ IL CORPO, CREATO DALLA NATURA MATERIALE, A
COMPIERE OGNI AZIONE, MENTRE IL SE’ NON AGISCE MAI, VEDE VERAMENTE.
QUANDO L’UOMO SENSIBILE CESSA DI VEDERE IDENTITA’ DIFFERENTI A CAUSA DEI CORPI
MATERIALI, E VEDE CHE GLI ESSERI SONO PRESENTI IN OGNI LUOGO, RAGGIUNGE IL CONCETTO
DEL BRAHMAN.
COLORO CHE HANNO LA PERCEZIONE DELL’ETERNITA’ POSSONO VEDERE CHE L’ANIMA ETERNA
E’ SPIRITUALE E INESAURIBILE ED E’ AL DI LA’ DELLE INFLUENZE DELLA NATURA. SEBBENE SIA A
CONTATTO COL CORPO MATERIALE, L’ANIMA NON AGISCE MAI E NON E’ MAI LEGATA.
COME L’ETERE NON PUO’ MISCHIARSI A NIENTE PER LA SUA NATURA SOTTILE, SEBBENE PERVADA
OGNI LUOGO, COSI’ L’ANIMA, CHE E’ DELLA STESSA SOSTANZA DEL BRAHMAN, NON SI MISCHIA
COL CORPO, SEBBENE SIA SITUATA NEL CORPO
(come l’essere umano non si mischia con il mare o con l’oceano se fa il bagno in esso).
COME UN UNICO SOLE ILLUMINA L’INTERO UNIVERSO, COSI’ L’ANIMA SPIRITUALE, UNA NEL
CORPO, ILLUMINA CON LA COSCIENZA IL CORPO INTERO.
COLORO CHE VEDONO CON GLI OCCHI DELLA CONOSCENZA LA DIFFERENZA TRA IL CORPO E IL
CONOSCITORE DEL CORPO (L’ANIMA), E POSSONO ANCHE COMPRENDERE IL METODO PER
LIBERARSI DALLA PRIGIONIA DELLA NATURA MATERIALE (REINCARNAZIONE), RAGGIUNGONO LA
DESTINAZIONE SUPREMA “.
(Bhagavad Gita - Cap.13 verso 23-35)

Dio è in tutto ciò che esiste, è l’Anima Suprema che risiede nell’armonia degli opposti, il tutto. Comprendere che
ogni cosa è l’intera creazione che dipende esclusivamente dal vero creatore, Dio, lo spirito supremo e che in ogni
essere vivente risiede una parte di Dio e che non dobbiamo esercitare violenza sul prossimo ma portare un
grande rispetto per la vita stessa, è una grande ricchezza.

33
L’AVATARA (“COLUI CHE DISCENDE”) & LA CONOSCENZA TRASCENDENTALE

“IL SIGNORE SUPREMO, DISSE:


HO INSEGNATO QUESTA SCIENZA IMMORTALE DELLO YOGA A VIVASVAN, IL DIO DEL SOLE, E
VIVASVAN L’HA INSEGNATA A MANU, IL PADRE DEL GENERE UMANO; MANU A SUA VOLTA, L’HA
INSEGNATA A IKSVAKU “.
(Bhagavad Gita - Cap. 4 verso 1)

<< Questo verso narra la storia della BHAGAVAD-GITA fin dai tempi più antichi; quando il suo insegnamento fu
impartito ai sovrani dei pianeti dell’universo, a cominciare dal sovrano del sole. I dirigenti di ogni pianeta hanno
il compito di proteggere i popoli, perciò hanno il dovere di capire la scienza della Bhagavad-gita, se desiderano
governare perfettamente lo stato e proteggere i cittadini dalla cupidigia che li incatena alla materia.
La vita umana deve servire a coltivare la conoscenza spirituale e a riscoprire la relazione eterna che ci unisce a
Dio, la persona suprema. Spetta dunque ai dirigenti di ogni nazione e di ogni pianeta diffondere questa
conoscenza tra i cittadini offrendo loro educazione e cultura e insegnando il principio della devozione a Dio.
In altre parole, i capi di stato devono diffondere la scienza di Krishna affinché tutti possano trarre beneficio da
questa grande scienza e possano vivere un’esistenza utile, traendo il miglior vantaggio dalla forma umana.

Tratto dalla spiegazione di A.C. BHAKTIVEDANTA SWAMI PRAHUPADA del versetto uno del capitolo
quattro da: LA BHAGAVAD GITA COSI’ COM’E’ pag. 166 >>

“ QUESTA SCIENZA SUPREMA FU COSI’ TRASMESSA IN SUCCESSIONE DA MAESTRO A DISCEPOLO,


E I RE SANTI RICEVETTERO IN QUESTO MODO; NEL CORSO DEL TEMPO; TUTTAVIA, LA CATENA DEI
MAESTRI SI E’ INTERROTTA E QUESTA SCIENZA COSI’ COM’E’ SEMBRA ORA PERDUTA.
OGGI, QUESTA ANTICHISSIMA SCIENZA DELLA RELAZIONE COL SUPREMO LA ESPONGO A TE
(Arjuna), PERCHE TU SEI MIO DEVOTO E MIO AMICO E PUOI QUINDI CAPIRNE IL MISTERO
TRASCENDENTALE.
ARJUNA DISSE:
VIVASVAN, IL DIO SEL SOLE, E’ NATO MOLTO PRIMA DI TE. COME CONCEPIRE DUNQUE CHE SIA
STATO TU ALL’INIZIO A IMPARTIGLI QUESTA SCIENZA?
IL SIGNORE SUPREMO DISSE:
ENTRAMBI, TU ED IO, ABBIAMO ATTRAVERSATO INNUMEREVOLI NASCITE. IO POSSO RICORDARLE
TUTTE, MA TU NON PUOI, O VINCITORE DEL NEMICO.
ANCHE SE IO SONO IL NON NATO E IL MIO CORPO TRASCENDENTALE NON SI DETERIORA MAI,
ANCHE SE SONO IL SIGNORE DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, DISCENDO IN OGNI ERA NELLA MIA
FORMA ORIGINALE TRASCENDENTALE.
OGNI VOLTA CHE IN UN LUOGO DELL’UNIVERSO LA RELIGIONE DECLINA E L’IRRELIGIONE
AVANZA, O DISCENDENTE DI BHARATA, IO VENGO IN PERSONA.
DISCENDO DI ERA IN ERA PER LIBERARE LE PERSONE PIE, PER ANNIENTARE I MISCREDENTI E
RISTABILIRE I PRINCIPI DELLA RELIGIONE.
COLUI CHE CONOSCE LA NATURA TRASCENDENTALE DELLA MIA APPARIZIONE E DELLE MIE
ATTIVITA’, NON DOVRA’ PIU’ NASCERE IN QUESTO MONDO MATERIALE QUANDO AVRA’ LASCIATO
IL CORPO, MA RAGGIUNGERA’ LA MIA ETERNA DIMORA. ”
(Bhagavad Gita - Cap.4 verso 2-9)

34
<< Una delle parole importanti in questo verso è srjami. Questo termine non può avere qui il significato di
“creazione” che gli si dà generalmente perché, secondo il verso precedente, né la forma né il corpo di Dio sono
stati creati: tutte le forme con cui egli appare sono eterne. Il termine srjami significa dunque che il Signore si
manifesta così com’è. Sebbene di solito egli appaia in periodi determinati (una volta ogni giorno di Brahma,
sotto il regno del settimo Manu, nel ventottesimo mahà-yuga, alla fine del Dvapara-yuga), questa regola non lo
vincola, perché egli è pienamente libero di agire a suo piacere. Discende dunque, di sua volontà, ogni volta che
l’irreligione predomina e la sua vera religione soccombe. I principi della religione sono contenuti nei Veda e chi
trascura di seguirli cade al livello degli empi. Lo Srimad-Bhagavatam insegna che questi principi sono le leggi di
Dio. Soltanto Dio può creare la religione. Fu dunque il Signore stesso che in origine enunciò i Veda nel cuore di
Brahma, il primo essere creato. I principi del Dharma (Religione, funzione naturale ed eterna dell’essere
individuale che consiste nel seguire le leggi stabilite da Dio e servirlo con amore e devozione), della vera
religione, sono i diretti insegnamenti della Persona Suprema e si ritrovano in tutta la Bhagavad-gita. I Veda
hanno dunque lo scopo di stabilire questi principi secondo le istruzioni del Signore Supremo, e il Signore
afferma, alla fine della Bhagavad-gita, che il più alto principio religioso consiste nell’abbandonarsi a lui soltanto.
I principi vedici conducono dunque a questo fine ultimo, che è l’abbandono totale a Dio, e il Signore appare ogni
volta che uomini demoniaci ostacolano la giusta applicazione di questi principi. Buddha, per esempio, come ci
spiega lo Srimad-Bhagavatam, è una manifestazione di Krishna. Egli visse in un’epoca in cui il materialismo
aveva invaso la terra e gli atei giustificavano i loro atti perversi col pretesto di seguire i Veda. In nome dei
sacrifici persone di natura demoniaca abbattevano bestie innocenti, senza tener conto delle severissime
restrizioni di Veda sui sacrifici di animali. Buddha venne per mettere fine a questi inutili massacri e per istituire i
principi vedici della nonviolenza. Ogni AVATARA o AVATAR (“colui che discende”), o manifestazione del
Signore, ha dunque una particolare missione da compiere, che è rivelata dalle scritture. Nessuno può essere
considerato un Avatar se non corrisponde alla descrizione di questi testi.
Alcuni affermano che il Signore appare soltanto in India. Non è esatto; Egli può manifestarsi dove e quando
desidera. Quando discende in una delle sue forme, rivela agli uomini quel tanto di conoscenza spirituale che
possono assimilare, secondo il luogo e le circostanze in cui si trovano. Ma la missione di tutti gli Avatara rimane
sempre la stessa: condurre l’umanità alla coscienza di Dio e al rispetto dei principi religiosi. Krishna discende
talvolta personalmente, altre volte invia un suo rappresentante autentico, che può essere suo figlio o il suo
servitore o lui stesso sotto celata forma.

Tratto dalla spiegazione di A.C. BHAKTIVEDANTA SWAMI PRAHUPADA del versetto sette del capitolo
quattro da: LA BHAGAVAD GITA COSI’ COM’E’ pag. 175-176 >>

Nota: l’Avatara Buddha (Avatar di Vishnu) menzionato nei testi induisti si differenzia dal Siddharta (il principe
“risvegliato” del Buddismo- Guatama Buddha).

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Questa spiegazione di A.C.Bhaktivedanta Swami Prahupada mi ha subito trasmesso e proiettato interiormente la
similitudine del Dio fatto uomo, o figlio di Dio, Gesù Cristo, che discese sotto forma umana per insegnare la “via
nuova” al popolo ebraico, che perseverava nell’errore di interpretazione della legge del Dio Yahwè sui sacrifici.
Nel tempio di Gerusalemme infatti venivano sacrificati animali, e il Dio Yahwè fu maestro di istigazioni alle
guerre “sante” e terribile nelle punizioni “divine”.
Gesù di Nazaret, insegnò una via alternativa e parlò così:

“ AVETE INTESO CHE FU DETTO: “ OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE “. MA IO VI DICO DI
NON OPPORVI AL MALVAGIO; ANZI SE UNO TI PERCUOTE LA GUANCIA DESTRA, TU PORGIGLI
ANCHE L’ALTRA ”.
(MATTEO 5:38-39)

“ MA A VOI CHE ASCOLTATE, IO DICO: AMATE I VOSTRI NEMICI, FATE DEL BENE A COLORO CHE VI
ODIANO, BENEDITE COLORO CHE VI MALEDICONO, PREGATE PER COLORO CHE VI MALTRATTANO
”.
(LUCA 6:27-28)

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Parole, queste, che vanno in contrasto con la legge del Dio dell’Antico testamento (Yahwè) la quale insegnava
queste cose:

“ Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all’altro: frattura per frattura, occhio
per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatta all’altro ”.
( LEVITICO 24:19)

“ Nessuna persona votata allo sterminio potrà essere riscattata; dovrà essere messa a morte ”.
( LEVITICO 27,29)

“ Perché io il Signore tuo Dio (Yahwè/Ihoah/Geova) sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli
fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano, ma usa misericordia fino a mille generazioni
verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti ”.
( DEUTERONOMIO 5:9

“ Poiché il faraone si ostinava a non lasciarci partire, il Signore (Yahwè) ha ucciso ogni primogenito nel paese
d’Egitto, i primogeniti degli uomini e i primogeniti del bestiame. Per questo io sacrifico al Signore ogni primo
frutto del seno materno, se di sesso maschile, e riscatto ogni primogenito dei miei figli. Questo sarà un segno
sulla tua mano, sarà un ornamento fra i tuoi occhi, per ricordare che con braccio potente il Signore ci ha fatti
uscire dall’Egitto ”.
( ESODO 13:15)

“ La vittima, perché sia gradita, dovrà essere perfetta: senza difetti.


Non offrirete al Signore nessuna vittima cieca o storpia o mutilata o con ulceri o con la scabbia o con piaghe
purulente; non ne farete sull’altare un sacrificio consumato dal fuoco in onore del Signore ”.
(LEVITICO 22:21)

“ Il Signore (Yahwè) disse a Mosè: «Compi la vendetta degli Israeliti contro i Madianiti, poi sarai riunito ai
tuoi antenati».
Marciarono dunque contro Madian come il Signore aveva ordinato a Mosè, e uccisero tutti i maschi…
Gli Israeliti fecero prigioniere le donne di Madian e i loro fanciulli e depredarono tutto il loro bestiame, tutti i
loro greggi e ogni loro bene;
appiccarono il fuoco a tutte le città che quelli abitavano e a tutti i loro attendamenti e presero tutto il bottino e
tutta la preda, gente e bestiame ”.
( NUMERI 31-7)

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“ Se un uomo avrà un figlio testardo e ribelle che non obbedisce alla voce né di suo padre né di sua madre e,
benché l’abbiano castigato, non dà loro retta, suo padre e sua madre lo prenderanno e lo condurranno dagli
anziani della città, alla porta del luogo dove abita, e diranno agli anziani della città: Questo nostro figlio è
testardo e ribelle; non vuole obbedire alla nostra voce, è uno sfrenato e un bevitore. Allora tutti gli uomini della
sua città lo lapideranno ed egli morirà; così estirperai da te il male e tutto Israele lo saprà e avrà timore ”.
( DEUTERONOMIO 21:18)

“ Se uno commette adulterio con la moglie del suo prossimo, l’adultero e l’adultera dovranno esser messi a
morte ”.
(LEVITICO 20:10)

“ Il bastardo (figlio di genitori non sposati) non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure
alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore ”.
( DEUTERONOMIO 23:3)

“ Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno
essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro ”.
(LEVITICO 20:13)

“ Chi bestemmia il nome del Signore (Yahwè è infatti il nome impronunciabile del Dio degli ebrei ) dovrà essere
messo a morte: tutta la comunità lo dovrà lapidare…”.
( LEVITICO 24:16)

“ Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto, si coprirà la barba e andrà
gridando: Immondo! Immondo! Sarà immondo finché avrà la piaga; è immondo, se ne starà solo, abiterà fuori
dell’accampamento ”.
( LEVITICO 13:45)

“ Osserverete dunque il sabato, perché lo dovete ritenere santo. Chi lo profanerà sarà messo a morte; chiunque
in quel giorno farà qualche lavoro, sarà eliminato dal suo popolo. Durante sei giorni si lavori, ma il settimo
giorno vi sarà riposo assoluto, sacro al Signore. Chiunque farà un lavoro di sabato sarà messo a morte. Gli
Israeliti osserveranno il sabato, festeggiando il sabato nelle loro generazioni come un’alleanza perenne ”.
( ESODO 31:14)

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Come ben sappiamo, Gesù Cristo aiutava gli ultimi, accudiva i lebbrosi e non osservava come legge divina il
sabato, perché riteveva che il sabato fosse fatto per gli uomini e non viceversa; questa irreligiosità degli ebrei era
dovuta, (lo vedremo più avanti nel capitolo dello Gnosticismo) alla venerazione del Dio minore, il Demiurgo
Yahwè/Geova. Gesù di Nazaret discese dall’Alto per confermare solo in parte le legge di Mosè, se pur in maniera
differente, ovvero portando il frutto dell’amore e del perdono, la vera essenza del vero Dio, immolandosi con il
suo estremo sacrificio corporeo, rendendo i sacrifici dell’Antico Testamento non più necessari.

“ POI GESU’ DISSE: “ QUESTO E’ IL MIO SANGUE, IL SANGUE DELLA NUOVA ALLEANZA, CHE E’
SPARSO PER MOLTI “.
(MARCO 14:24)

Tornando alla Bhagavad-gita, nel capitolo quattro dove si parla della conoscenza trascendentale si apprende
inoltre che:

“ LIBERI DALL’ATTACAMENTO, DALLA PAURA E DALLA COLLERA, PIENAMENTE ASSORTI IN ME E


CERCANDO RIFUGIO IN ME, NUMEROSI FURONO COLORO CHE NEL PASSATO SI PURIFICARONO
IMPARANDO A CONOSCERMI, E TUTTI SVILUPPARONO COSI’ UN AMORE TRASCENDENTALE PER LA
MIA PERSONA.
TUTTI SEGUONO LA MIA VIA IN UN MODO O NELL’ALTRO, E NELLA MISURA IN CUI SI
ABBANDONANO A ME, IO LI RICOMPENSO.
IN QUESTO MONDO GLI UOMINI ASPIRANO AL SUCCESSO NEL COMPIMENTO DELL’ATTIVITA’
INTERESSATA, PERCIO’ ADORANO GLI ESSERI CELESTI; CERTAMENTE QUAGGIU’ RACCOLGANO IN
BREVE TEMPO IL FRUTTO DEL LORO LAVORO.
IO HO CREATO LE QUATTRO DIVISIONI DELLA SOCIETA’ UMANA SULLA BASE DELLE TRE
INFLUENZE DELLA NATURA MATERIALE E DELLE ATTIVITA’ AD ESSE COLLEGATE; SAPPI PERO’
CHE SEBBENE IO SIA IL CREATORE DI QUESTO SISTEMA, NON AGISCO ALL’INTERNO DI ESSO
PERCHE’ SONO IMMUTABILE.
NON C’E’ AZIONE CHE MI CONTAMINI NE’ IO ASPIRO AI FRUTTI DELL’AZIONE (GLI ESSERI VIVENTI
AGISCONO NEL LIBERO ARBITRIO).
COMPRENDENDO QUESTA VERITA’ SULLA MIA PERSONA, NESSUNO S’IMPIGLIA PIU’ NELLE
REAZIONI DELL’ATTIVITA’ INTERESSATA.
TUTTE LE ANIME LIBERATE DAL PASSATO AGIRONO NELLA COMPRENSIONE DELLA MIA NATURA
TRASCENDENTALE. COMPI DUNQUE IL TUO DOVERE SEGUENDO IL LORO ESEMPIO.
ANCHE L’UOMO INTELLIGENTE RESTA PERPLESSO NEL DETERMINARE CIO CHE E’ L’AZIONE E
CIO’ CHE E’ L’INAZIONE. ORA TI SPIEGHERO’ CHE COS’E’ L’AZIONE E CON QUESTA CONOSCENZA
TI LIBERERAI DA OGNI AVVERSITA’.
LA NATURA INTRICATA DELL’AZIONE E’ MOLTO DIFFICILE DA CAPIRE; SI DEVE QUINDI
DETERMINARE IN MODO APPROPRIATO CHE COSA SONO L’AZIONE, L’AZIONE PROIBITA E
L’INAZIONE.
L’UOMO CHE VEDE L’INAZIONE NELL’AZIONE E L’AZIONE NELL’INAZIONE SI DISTINGUE PER LA
SUA INTELLIGENZA E SEBBENE S’IMPEGNI IN ATTIVITA’ DI OGNI GENERE E’ SITUATO SUL PIANO
TRASCENDENTALE.
L’UOMO CHE AGISCE LIBERO DA OGNI DESIDERIO DI GRATIFICAZIONE DEI SENSI E’ DA
CONSIDERARSI SITUATO NELLA PIENA CONOSCENZA. DI LUI I SAGGI AFFERMANO CHE IL FUOCO
DELLA PERFETTA CONOSCENZA HA RIDOTTO IN CENERE LE CONSEGUENZE DEI SUOI ATTI.
ABBANDONANDO OGNI ATTACCAMENTO AI RISULTATI DELL’AZIONE, SEMPRE SODDISFATTO E
INDIPENDENTE, EGLI NON COMPIE ATTI INTERESSANTI, BENCHE’ SIA IMPEGNATO IN OGNI
GENERE DI ATTIVITA’.
UN UOMO DOTATO DI TALE COMPRENSIONE AGISCE CON MENTE E INTELLIGENZA
PERFETTAMENTE CONTROLLATE, ABBANDONA OGNI DESIDERIO DI POSSESSO E AGISCE SOLO PER

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PROVVEDERE ALLE SUE STRETTE NECESSITA’ VITALI. COSI’ FACENDO NON E’ COLPITO DALLE
REAZIONI DEL PECCATO.
CHI E’ SODDISFATTO DI CIO’ CHE GIUNGE SPONTANEAMENTE, CHI E’ LIBERO DALLA DUALITA’ E
DALL’INVIDIA, ED E’ EQUANIME NEL SUCCESSO E NEL FALLIMENTO, BENCHE’ AGISCA NON
RIMANE MAI LEGATO DALLE SUE ATTIVITA’.
LE AZIONI DELL’UOMO CHE NON SUBISCE LE INFLUENZE DELLA NATURA MATERIALE ED E’
PIENAMENTE SITUATO NELLA CONOSCENZA TRASCENDENTALE SI FONDONO COMPLETAMENTE
NELLA TRASCENDENZA.
LA PERSONA PIENAMENTE ASSORTA NELLA COSCIENZA DI KRISHNA E’ SICURA DI RAGGIUNGERE
IL REGNO SPIRITUALE GRAZIE AL SUO PIENO CONTRIBUTO ALLE ATTIVITA’ SPIRITUALI, IN CUI LA
CONSUMAZIONE E’ ASSOLUTA E CIO’ CHE E’ OFFERTO PARTECIPA DELLA MEDESIMA NATURA
SPIRITUALE.
ALCUNI YOGI ADORANO PERFETTAMENTE GLI ESSERI CELESTI (DEVA) CON L’OFFERTA DI
SACRIFICI, ALTRI OFFRONO SACRIFICI NEL FUOCO DEL BRAHMAN SUPREMO.
ALCUNI (I PURI BRAHMACARI) SACRIFICANO L’UDITO E GLI ALTRI SENSI NEL FUOCO DELLA
MENTE CONTROLLATA, E ALTRI (I GRHASTHA) SACRIFICANO GLI OGGETTI DEI SENSI NEL FUOCO
DEI SENSI.
ALTRI ANCORA, INTERESSATI A RAGGIUNGERE LA REALIZZAZIONE SPIRITUALE CONTROLLANO LA
MENTE E I SENSI, OFFRONO LE FUNZIONI DEI SENSI E DEL SOFFIO VITALE COME OBLAZIONI NEL
FUOCO DELLA MENTE CONTROLLATA.
SEGUENDO I RIGIDI VOTI, ALCUNI SONO ILLUMINATI DAL SACRIFICIO DEI BENI MATERIALI E
ALTRI DAL COMPIMENTO DI SEVERE AUSTERITA’, ALTRI ANCORA DALLA PRATICA DELLO YOGA
MISTICO IN OTTO FASI, OPPURE DALLO STUDIO DEI VEDA AL FINE DI ACQUISIRE LA CONOSCENZA
TRASCENDENTALE.
ALCUNI, INOLTRE, CERCANO L’ESTASI COL CONTROLLO DEL RESPIRO E SI ESERCITANO A
FONDERE IL SOFFIO ESPIRATO NEL SOFFIO INSPIRATO, E IL SOFFIO INSPIRATO IN QUELLO
ESPIRATO, GIUNGENDO COSI’ A SOSPENDERE OGNI RESPIRAZIONE E A CONOSCERE L’ESTASI.
ALTRI ANCORA, LIMITANDO IL NUTRIMENTO, SACRIFICANO IL SOFFIO ESPIRATO IN SE STESSO.
TUTTI COLORO CHE CONOSCONO LO SCOPO DEL SACRIFICIO (NON INTESO COME SACRIFICARE
ESSERI VIVENTI) SI PURIFICANO DALLE REAZIONI DEL PECCATO, E AVENDO GUSTATO IL NETTARE
DEI FRUTTI DEL SACRIFICIO AVANZANO VERSO LA SUPREMA ED ETERNA ATMOSFERA.
SENZA SACRIFICI NON SI PUO’ VIVERE FELICI SU QUESTO PIANETA O IN QUESTA VITA; CHE DIRE
DELLA PROSSIMA?
TUTTI QUESTI DIFFERENTI SACRIFICI SONO APPROVATI DAI VEDA E SONO CONCEPITI SECONDO
LE DIVERSE FORME DI ATTIVITA’. SAPENDO QUESTO, SARAI LIBERATO.
O VINCITORE DEL NEMICO, IL SACRIFICIO COMPIUTO IN CONOSCENZA (vedi GESU’ CRISTO) E’
SUPERIORE AL SEMPLICE SACRIFICIO DEI BENI MATERIALI PERCHE’ IN REALTA’ IL SACRIFICIO
DELL’AZIONE CULMINA NELLA CONOSCENZA TRASCENDENTALE.
CERCA DI CONOSCERE LA VERITA’ AVVICINANDO UN MAESTRO SPIRITUALE, PONIGLI DELLE
DOMANDE (essere come un BAMBINO) CON SOTTOMISSIONE E SERVILO. L’ANIMA REALIZZATA PUO’
RIVELARTI LA CONOSCENZA PERCHE’ HA VISTO LA VERITA’.
E QUANDO AVRAI ACQUISITO LA VERA CONOSCENZA DA UN’ANIMA REALIZZATA NON CADRAI MAI
PIU’ NELL’ILLUSIONE PERCHE’ GRAZIE A QUESTA CONOSCENZA CAPIRAI CHE TUTTI GLI ESSERI
SONO PARTE DEL SUPREMO; IN ALRTE PAROLE, ESSI MI APPARTENGONO”.
(Bhagavad Gita - Cap.4 verso 10-35)

Il sacrificio fatto da Gesù Cristo di finire in croce per l’umanità è stato il gesto che ha permesso di sfuggire (a chi
crede in LUI/DIO) dal ciclo delle nascite e morti (reincarnazione) ?
La RESURREZIONE del Cristo la possiamo ottenere tutti quanti noi. Nell’archetipo dell’interiorità spirituale,
possiamo infatti resuscitare spiritualmente passando da un concetto di morte, intesa come vita materiale, ad una
più elevata vita nella coscienza di Dio, la realizzazione spirituale.

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“ DIO INFATTI HA TANTO AMATO IL MONDO DA DARE IL SUO UNIGENITO FIGLIO, PERCHE’
CHIUNQUE CREDE IN LUI NON MUOIA, MA ABBIA VITA ETERNA “.
(GIOVANNI 3:16)

“ ANCHE SE TU FOSSI CONSIDERATO IL PEGGIORE DEI PECCATORI, UNA VOLTA SALITO SUL
VASCELLO DELLA CONOSCENZA TRASCENDENTALE RIUSCIRAI A SUPERARE L’OCEANO DELLA
SOFFERENZA.
COME IL FUOCO ARDENTE RIDUCE IN CENERE IL LEGNO, COSI’ IL FUOCO DELLA CONOSCENZA
RIDUCE IN CENERE TUTTE LE REAZIONI DELLE ATTIVITA’ MATERIALI.
IN QUESTO MONDO NIENTE E’ COSI’ SUBLIME E PURO COME LA CONOSCENZA TRASCENDENTALE.
TALE CONOSCENZA E’ IL FRUTTO MATURO DI OGNI MISTICISMO. CHI E’ DIVENTATO PERFETTO
NELLA PRATICA DEL SERVIZIO DEVOZIONALE GODE IN SE STESSO DI QUESTA CONOSCENZA NEL
CORSO DEL TEMPO.
L’UOMO DI FEDE, CHE E’ VOTATO ALLA CONOSCENZA TRASCENDENTALE E DOMINA I SENSI, E’
IDONEO A OTTENERE TALE CONOSCENZA, E DOPO AVERLA RAGGIUNTA CONQUISTA PRESTO LA
SUPREMA PACE SPIRITUALE.
MA GLI UOMINI IGNORANTI E PRIVI DI FEDE CHE DUBITANO DELLE SCRITTURE RIVELATE NON
POSSONO DIVENTARE COSCIENTI DI DIO E SI DEGRADANO. PER COLUI CHE DUBITA NON C’E’
FELICITA’ NE’ IN QUESTA VITA NE’ NELLA PROSSIMA.
L’UOMO CHE AGISCE NEL SERVIZIO DEVOZIONALE RINUNCIANDO AI FRUTTI DELL’AZIONE, E HA
ELIMINATO I DUBBI CON LA CONOSCENZA TRASCENDENTALE, E’ FERMAMENTE STABILITO NEL
SE’; NON E’ QUINDI LEGATO DALLE CONSEGUENZE DELL’AZIONE.
I DUBBI CHE SONO SORTI NEL TUO CUORE A CAUSE DELL’IGNORANZA DEVONO DUNQUE ESSERE
TRONCATI CON L’ARMA DELLA CONOSCENZA. ARMATO DELLO YOGA (UNIONE CON DIO) O
ARJUNA, ALZATI E COMBATTI ”.
(Bhagavad Gita - Cap. 4 verso 36-42)

41
L’ILLUSIONE, LA NATURA MATERIALE & LA NATURA DEMONIACA

L’anima viene catapultata in questo mondo ed è soggetta al piacere dei sensi e alle tre influenze della
natura materiale:

“ LA NATURA MATERIALE E’ FORMATA DA TRE INFLUENZE: VIRTU’, PASSIONE E IGNORANZA. O


ARJUNA DALLE POTENTI BRACCIA, QUANDO L’ESSERE VIVENTE ENTRA IN CONTATTO CON LA
NATURA MATERIALE SUBISCE IL CONDIZIONAMENTO DI QUESTE TRE INFLUENZE.
O ARJUNA SENZA PECCATO, L’INFLUENZA DELLA VIRTU’, CHE E’ PIU’ PURA DELLE ALTRE,
ILLUMINA L’ESSERE E LO LIBERA DALE CONSEGUENZE DI TUTTE LE SUE COLPE.
CHI SUBISCE IL SUO INFLUSSO E’ CONDIZIONATO DA UN SENSO DI FELICITA’ E DI CONOSCENZA.
L’INFLUENZA DELLA PASSIONE NASCE DA DESIDERI ILLUMINATI E ARDENTI. ESSA LEGA L’ANIMA
INCARNATA ALL’AZIONE MATERIALE E AI SUOI FRUTTI.
O DISCENDENTE DI BHARATA, SAPPI CHE L’INFLUENZA DELLE TENEBRE, NATA DALL’IGNORANZA,
E’ CAUSA D’ILLUSIONE PER TUTTI GLI ESSERI INCARNATI.
LA PAZZIA, L’INDOLENZA E IL SONNO, CHE LEGANO L’ANIMA CONDIZIONATA, SONO IL RISULTATO
DI QUESTA INFLUENZA.
LA VIRTU’ CONDIZIONA L’UOMO ALLA FELICITA’.
LA PASSIONE LO CONDIZIONA AI FRUTTI DELL’AZIONE, E L’IGNORANZA, COPRENDO LA
CONOSCENZA, LO VINCOLA ALLA PAZZIA.
TALVOLTA L’INFLUENZA DELLA VIRTU’ PREVALE E SCONFIGGE L’INFLUENZA DELLA PASSIONE E
DELL’IGNORANZA. TALVOLTA E’ L’INFLUENZA DELLA PASSIONE A SCONFIGGERE VIRTU’ E
IGNORANZA, E ALTRE VOLTE, L’IGNORANZA SCONFIGGE VIRTU’ E PASSIONE.
COSI’, QUESTA LOTTA PER IL SOPRAVVENTO NON HA MAI FINE.
QUANDO TUTTE LE PORTE DEL CORPO UMANO (NOVE PORTE: DUE OCCHI, DUE ORECCHI, DUE
NARICI, UNA BOCCA, UN ORIFIZIO GENITALE E UNO ANALE) SONO ILLUMINATE DALLA
CONOSCENZA, SI POSSONO SPERIMENTARE GLI EFFETTI DELLA VIRTU’.
QUANDO VI E’ UN INCREMENTO DELLA PASSIONE, SI SVILUPPANO I SINTOMI DI UN GRANDE
ATTACCAMENTO, SI MOLTIPLICANO LE ATTIVITA’ INTERESSATE E GLI SFORZI INTENSI, I DESIDERI
INCONTROLLABILI E LE ASPIRAZIONI ARDENTI.
QUANDO L’IGNORANZA CRESCE, SI MANIFESTANO LE TENEBRE, L’OZIO E L’ILLUSIONE ”.
(Bhagavad Gita - Cap.14 verso 5-13)

<< Senza illuminazione non c’è conoscenza. Chi è avvolto dall’ignoranza non segue alcun principio regolare,
agisce per capriccio, senza uno scopo. Anche se ha la capacità di lavorare, non vuole fare questo sforzo. Questa è
l’illusione. Nonostante la conoscenza sia presente in lui, la sua vita è inattiva. Queste sono le caratteristiche di
colui che è sotto l’influenza dell’ignoranza.
Tratto dalla spiegazione di A.C. BHAKTIVEDANTA SWAMI PRAHUPADA del versetto tredici del capitolo
quattordici da: LA BHAGAVAD GITA COSI’ COM’E’ pag. 593 >>

42
“ CHI MUORE SOTTO L’INFLUENZA DELLA VIRTU’ RAGGIUNGE I PIANETI SUPERIORI, I PIANETI
PURI DOVE VIVONO I GRANDI SAGGI.
CHI MUORE SOTTO L’INFLUENZA DELLA PASSIONE RINASCE TRA COLORO CHE SI DEDICANO
ALL’ATTIVITA’ INTERESSATA: CHI MUORE SOTTO L’INFLUENZA DELL’IGNORANZA RINASCE NEL
REGNO ANIMALE.
L’AZIONE COMPIUTA IN VIRTU’, L’AZIONE PIA, PORTA ALLA PURIFICAZIONE, QUELLA COMPIUTA
IN PASSIONE PORTA ALLA SOFFERENZA, MENTRE L’AZIONE COMPIUTA IN IGNORANZA ALLA
STUPIDITA’.
DALLA VIRTU’ SI SVILUPPA LA VERA CONOSCENZA, DALLA PASSIONE, SI SVILUPPA L’AVIDITA’ E
DALL’IGNORANZA SI SVILUPPA LA STUPIDITA’, LA FOLLIA E L’ILLUSIONE.
LE PERSONE SITUATE NELLA VIRTU’ SI ELEVANO GRADUALMENTE AI PIANETI SUPERIORI.
LE PERSONE DOMINATE DALLA PASSIONE VIVONO SUI PIANETI TERRESTRI, E COLORO CHE
SUBISCONO IL CONDIZIONAMENTO IGNOBILE DELL’IGNORANZA SCIVOLANO NEI MONDI
INFERNALI.
QUANDO IN OGNI AZIONE SI COMPRENDE CON CHIAREZZA CHE SONO SOLTANTO LE INFLUENZE
DELLA NATURA MATERIALE AD AGIRE, E CHE IO, IL SIGNORE SUPREMO, LE TRASCENDO, ALLORA
SI RAGGIUNGE LA MIA NATURA SPIRITUALE.
QUANDO L’ESSERE INCARNATO E’ IN GRADO DI SUPERARE QUESTE TRE INFLUENZE CHE
ACCOMPAGNANO IL CORPO, SI LIBERA DALLA NASCITA, DALLA MORTE, DALLA VECCHIAIA E
DALLE SOFFERENZE CHE NE DERIVANO, E PUO’ GUSTARE IL NETTARE IN QUESTA VITA STESSA.

ARJUNA CHIESE:
MIO CARO SIGNORE, DA QUALI SINTOMI SI RICONOSCE COLUI CHE HA GIA SUPERATO LE TRE
INFLUENZE MATERIALI?
COME SI COMPORTA E IN CHE MODO LE TRASCENDE?

DIO, LA PERSONA SUPREMA DISSE:


O FIGLIO DI PANDU, CHI NON PROVA AVVERSIONE PER L’ILLUMINAZIONE, L’ATTACCAMENTO E
L’ILLUSIONE, NE’ PROVA DESIDERIO PER QUESTE COSE IN LORO ASSENZA; CHI NON VACILLA NE’
SI LASCIA TURBARE DA TUTTE QUESTE REAZIONI CAUSATE DALLE INFLUENZE MATERIALI, MA
RESTA NEUTRALE E TRASCENDENTALE SAPENDO CHE SONO SOLTANTO QUESTE INFLUENZE AD
AGIRE; CHI SITUA NEL SE’ E GUARDA CON EQUANIMITA’ IL PIACERE E LA SOFFERENZA; CHI
CONSIDERA DELLO STESSO VALORE LA ZOLLA DI TERRA, LA PIETRA E L’ORO, CHI E’ EQUANIME
VERSO CIO’ CHE E’ DESIDERABILE E CIO’ CHE NON LO E’, CHI E’ STABILE, EQUILIBRATO DI
FRONTE ALL’ELOGIO E AL RIMPROVERO, DI FRONTE ALL’ONORE E AL DISONORE, CHI TRATTA
CON IMPARZIALITA’ L’AMICO E IL NEMICO, E HA RINUNCIATO A OGNI ATTIVITA’ MATERIALE – DI
QUESTA PERSONA SI PUO’ AFFERMARE CHE HA TRASCESO LE INFLUENZE DELLA NATURA
MATERIALE.
CHI S’IMPEGNA COMPLETAMENTE NEL SERVIZIO DEVOZIONALE, SENZA DEVIARE IN NESSUNA
CIRCOSTANZA, TRASCENDE SUBITO LE TRE INFLUENZE DELLA NATURA MATERIALE E RAGGIUNGE
IL LIVELLO DEL BRAHMAN.
IO SONO LA BASE DEL BRAHMAN IMPERSONALE, CHE E’ IMMORTALE, IMPERITURO, ETERNO ED E’
LA POSIZIONE COSTITUZIONALE DELLA FELICITA’ SUPREMA.
(Bhagavad Gita Cap.14 verso 14-27)

43
la natura dell’illusione viene descritta da Krishna ad Arjuna in questo modo:

“ COLORO CHE SONO LIBERI DAL FALSO PRESTIGIO, DALL’ILLUSIONE E DALLE FALSE RELAZIONI,
CHE COMPRENDONO L’ETERNO, CHE HANNO CHIUSO CON LA LUSSURIA MATERIALE E HANNO
SUPERATO LA DUALITA’ DELLA GIOIA E DEL DOLORE, E SENZA PERPLESSITA’ SANNO COME
ARRENDERSI ALLA PERSONA SUPREMA, RAGGIUNGONO QUESTO REGNO ETERNO.
QUESTA MIA SUPREMA DIMORA NON E’ ILLUMINATA NE’ DAL SOLE NE’ DALLA LUNA NE’ DAL
FUOCO O DALL’ELETTRICITA’. COLORO CHE LA RAGGIUNGONO NON TORNANO MAI PIU’ IN
QUESTO MONDO.
GLI ESSERI VIVENTI, IN QUESTO MONDO DI CONDIZIONI, SONO MIEI FRAMMENTI ETERNI, MA
ESSENDO CONDIZIONATI LOTTANO DURAMENTE CON I SEI SENSI, TRA CUI LA MENTE.
COME L’ARIA TRASPORTA GLI ODORI, COSI‘ L’ESSERE VIVENTE, NEL MONDO MATERIALE,
TRASPORTA DA UN CORPO ALL’ALTRO LE SUE DIVERSE CONCEZIONI DI VITA. COSI’ SI RIVESTE DI
UNA FORMA CORPOREA, POI DI NUOVO L’ABBANDONA PER PRENDERNE UN’ALTRA.
OGNI VOLTA CHE SI RIVESTE DI UN NUOVO CORPO GROSSOLANO, L’ESSERE VIVENTE OTTIENE UN
PARTICOLARE SENSO DELL’UDITO, DELLA VISTA, DEL TATTO, DEL GUSTO E DELL’ODORATO, CHE
GRAVITANO ATTORNO ALLA MENTE. EGLI GODE COSI’ DI UNA DETERMINATA GAMMA DI OGGETTI
DEI SENSI.
GLI STOLTI NON RIESCONO A CAPIRE COME L’ESSERE VIVENTE LASCI IL CORPO O DI QUALE
SPECIE CORPOREA DOVRA’ GODERE SOTTO L’INCANTESIMO DELLE TRE INFLUENZE MATERIALI,
MA COLORO CHE HANNO GLI OCCHI ILLUMINATI DALLA CONOSCENZA POSSONO CAPIRLO.
GLI SPIRITUALISTI FERMAMENTE STABILITI NELLA REALIZZAZIONE SPIRITUALE POSSONO VEDERE
TUTTO CIO’ CON CHIAREZZA, MA COLORO CHE NON HANNO UNA MENTE EVOLUTA E NON SONO
SITUATI NELLA REALIZZAZIONE SPIRITUALE, SEBBENE SI SFORZINO, NON RIESCONO A COGLIERE
CIO’ CHE ACCADE.
LO SPLENDORE DEL SOLE CHE DISSIPA LE TENEBRE DEL MONDO INTERO EMANA DA ME.
E ANCHE LO SPLENDORE DELLA LUNA E DEL FUOCO EMANANO DA ME.
ENTRO IN TUTTI I PIANETI E CON LA MIA ENERGIA LI MANTENGO NELLA LORO ORBITA. DIVENTO
LA LUNA E FORNISCO COSI’ LA LINFA VITALE A TUTTI I VEGETALI.
SONO IL FUOCO DELLA DIGESTIONE NEL CORPO DI OGNI ESSERE VIVENTE E MI UNISCO ALL’ARIA
VITALE, INSPIRATA ED ESPIRATA, PER ASSIMILARE LE QUATTRO VARIETA’ DI ALIMENTI.
SONO NEL CUORE DI OGNI ESSERE E DA ME VIENE IL RICORDO, LA CONOSCENZA E L’OBLIO. IL
FINE DI TUTTI I VEDA E’ QUELLO DI CONOSCERMI.
IN VERITA’ IO SONO COLUI CHE HA COMPOSTO IL VEDANTA (LA CONCLUSIONE DEL SAPERE) E
SONO COLUI CHE CONOSCE I VEDA.
ESISTONO DUE CATEGORIE DI ESSERI, I FALLIBILI E GLI INFALLIBILI. NEL MONDO MATERIALE
OGNI ESSERE E’ FALLIBILE, MA NEL MONDO SPIRITUALE TUTTI SONO INFALLIBILI.
OLTRE A QUESTE DUE CATEGORIE DI PERSONE VI E’ LA PIU’ GRANDE PERSONALITA’ VIVENTE,
L’ANIMA SUPREMA, L’ETERNO SIGNORE IN PERSONA, CHE ENTRA NEI TRE MONDI E LI SOSTIENE.
POICHE’ SONO TRASCENDENTALE, AL DI LA’ DEL FALLIBILE E DELL’INFALLIBILE, E POICHE’
SONO IL PIU’ GRANDE, SONO CELEBRATO NEL MONDO DEI VEDA COME LA PERSONA SUPREMA.
COLUI CHE MI CONOSCE COME DIO, LA PERSONA SUPREMA, E NON HA DUBBI, CONOSCE OGNI
COSA, PERCIO’ S’IMPEGNA CON TUTTO SE STESSO NEL SERVIRMI CON DEVOZIONE.
(Bhagavad Gita - Cap. 15 verso 5-19)

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Per quanto riguarda la NATURA DEMONIACA, esaminiamo la questione dal punto di vista della spiegazione di
Krisna, il quale ci racconta le metodologie dei potenti della terra che puntano esclusivamente al bene materiale e
alla ricchezza, escludendo l’amore e la verità divina; la Bhagavad-gita infatti ci racconta nel capitolo sedici le
differenti nature:

“ ORGOGLIO, ARROGANZA, PRESUNZIONE, COLLERA, RUDEZZA E IGNORANZA SONO LE QUALITA’


CARATTERISTICHE DEGLI UOMINI DI NATURA DEMONIACA.
LE QUALITA’ DIVINE PORTANO ALLA LIBERAZIONE, MENTRE LE QUALITA’ DEMONIACHE PORTANO
ALLA SCHIAVITU’. MA NON TEMERE, TU SEI NATO CON QUALITA’ DIVINE.
IN QUESTO MONDO ESISTONO DUE CATEGORIE DI ESSERI CREATI, GLI UNI DIVINI E GLI ALTRI
DEMONIACI. TI HO GIA’ PARLATO A LUNGO DELLE QUALITA’ DIVINE, ORA ASCOLTA DA ME GLI
ATTRIBUTI DEMONIACI.
LE PERSONE DEMONIACHE NON SANNO CIO’ CHE SI DEVE FARE E CIO’ CHE NON SI DEVE FARE. IN
LORO NON C’E’ NE’ PUREZZA, NE’ COMPORTAMENTO CORRETTO, NE’ VERIDICITA’.
DICONO CHE QUESTO MONDO E’ IRREALE, PRIVO DI FONDAMENTO E DI UN DIO CHE LO
CONTROLLI; DICONO CHE E’ PRODOTTO SOLTANTO DAL DESIDERIO SESSUALE E NON HA ALTRA
CAUSA CHE LA LUSSURIA.
SULLA BASE DI TALI CONCLUSIONI, GLI UOMINI DEMONIACI, SMARRITI E PRIVI DI INTELLIGENZA,
S’IMPEGNANO IN ATTIVITA’ DANNOSE E IGNOBILI DESTINATE ALLA DISTRUZIONE DEL MONDO (I
POTENTI DELLA TERRA APPARTENENTI ALLE PIU’ ANTICHE SOCIETA’ SEGRETE/MASSONERIA/
ILLUMINATI).
GLI UOMINI DEMONIACI, PREDA DELL’ILLUSIONE, SI RIFUGIANO IN UNA LUSSURIA INSAZIABILE E
NELLA PRESUNZIONE DELL’ORGOGLIO E DEL FALSO PRESTIGIO. ATTRATTI DA CIO’ CHE E’
TEMPORANEO, SONO SEMPRE SPINTI VERSO ATTIVITA’ MALSANE (GUERRA/ POTERE E
RICCHEZZE).
ESSI CREDONO CHE LA GRATIFICAZIONE DEI SENSI SIA LA NECESSITA’ PRIMARIA DELLA CIVILTA’
UMANA, COSI’ FINO AL TERMINE DEI LORI GIORNI VIVONO UN’ANSIA SENZA LIMITI. IMPIGLIATI IN
UNA RETE DI DESIDERI, IMMERSI NELLA LUSSURIA E NELLA COLLERA, ACCUMULANO DENARO
CON MEZZI ILLECITI PER SODDISFARE I SENSI.
L’UOMO DEMONIACO PENSA:
“OGGI POSSIEDO TUTTA QUESTA RICCHEZZA E SECONDO I MIEI PIANI NE OTTERRO’ ANCORA DI
PIU’. QUELL’UOMO ERA UN MIO NEMICO E IO L’HO UCCISO E ANCHE GLI ALTRI MIEI NEMICI
SARANNO A LORO VOLTA UCCISI. IO SONO IL PADRONE DI TUTTO, SONO COLUI CHE GODE DI
TUTTO. SONO PERFETTO, POTENTE E FELICE. SONO L’UOMO PIU’ RICCO E SONO ATTORNIATO DA
UNA PARENTELA ARISTOCRATICA. NON ESISTE NESSUNO POTENTE E FELICE COME ME. COMPIRO’
SACRIFICI, FARO’ LA CARITA’ E COSI’ POTRO’ GODERE.”
ECCO COME QUESTE PERSONE SONO SVIATE DALL’IGNORANZA.
COSI’, AGITATO DA MOLTEPLICI ANSIE E IMPRIGIONATO IN UNA RETE D’ILLUSIONI, SI ATTACCA
TANTO FORTEMENTE AL PIACERE DEI SENSI CHE SCIVOLA VERSO LE REGIONI INFERNALI.
COMPIACIUTO DI SE’, SEMPRE ARROGANTE, SVIATO DALLA RICCHEZZA E DAL FALSO PRESTIGIO,
TALVOLTA PER ORGOGLIO COMPIE SACRIFICI CHE SONO TALI SOLO DI NOME (PREDICANDO
BENE MA RAZZOLANDO MALE), SENZA SEGUIRE ALCUN PRINCIPIO E ALCUNA REGOLA.
POICHE’ SI RIFUGIANO NEL FALSO EGO, NELLA PREPOTENZA, NELL’ORGOGLIO, NELLA LUSSURIA
E NELLA COLLERA, I DEMONI DIVENTANO INVIDIOSI DI DIO, LA PERSONA SUPREMA, CHE RISIEDE
NEL LORO STESSO CORPO E IN QUELLO DEGLI ALTRI, E BESTEMMIANO LA VERA RELIGIONE.
GLI INVIDIOSI E I MALVAGI, PIU’ DEGRADATI TRA GLI UOMINI, IO LI GETTO PER SEMPRE
NELL’OCEANO DELL’ESISTENZA MATERIALE TRA LE VARIE SPECIE DI VITA DEMONIACA.

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RINASCENDO VITA DOPO VITA NELLE SPECIE DEMONIACHE, TALI PERSONE NON RIESCONO MAI
AD AVVICINARSI A ME (QUESTO INFERNO VIENE INTESO COME LA CONDANNA DI NON POTER
VEDERE MAI LA LUCE DELL’AMORE DI DIO).
A POCO A POCO SPROFONDANO IN CONDIZIONI DI ESISTENZA SEMPRE PIU’ ABOMINEVOLI.
SONO TRE LE PORTE CHE CONDUCONO A QUESTO INFERNO:
LA LUSSURIA, LA COLLERA E L’AVIDITA’.
OGNI UOMO SANO DI MENTE DOVREBBE ALLONTANARSENE PERCHE’ ESSE PORTANO ALLA
DEGRADAZIONE DELL’ANIMA.
L’UOMO CHE HA SAPUTO EVITARE QUESTE TRE PORTE DELL’INFERNO, SI DEDICA AD ATTIVITA’
CHE FAVORISCOO LA REALIZZAZIONE SPIRITUALE E GRADUALMENTE RAGGIUNGE LA
DESTINAZIONE SUPREMA “.
(Bhagavad Gita - Cap. 16 verso 4-23)

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LE ERE COSMICHE

Tratto dalla spiegazione di A.C.Bhaktivedanta Swami Prabhupada dalla “Bhagavad Gita così com’è” pag 361-
362:

<< La durata dell’universo materiale è limitata e si manifesta per cicli di kalpa. Ogni kalpa costituisce un giorno
della vita di Brama e conta mille cicli di quattro ERE,o YUGA: il Satya-yuga, il Treta-yuga, lo Dvapata-yuga e il
Kali-yuga. Il Satya-yuga, dove regnano la virtù, la saggezza e la religione, senza la minima traccia d’ignoranza o
di vizio, dura 1.728.000 anni. Il Treta-yuga, in cui comincia ad apparire il vizio, dura 1296.000 anni. Lo
Dvapara-yuga, durante il quale la virtù e la religione declinano ancora mentre il vizio aumenta, dura 864.000
anni. E il Kali-yuga (cominciato 5.000 anni fa), in cui abbondano i conflitti, l’ignoranza, l’irreligione, il vizio e
in cui la vera virtù è praticamente scomparsa, dura 432.000 anni. In questa era l’immoralità incalza a tal punto
che alla fine il Signore Supremo appare in persona (SECONDA VENUTA DI CRISTO/APOCALISSE- nota mia),
sotto forma dell’Avatara KALKI, per vincere i demoni, salvare i suoi devoti e dare inizio a un nuovo Satya-yuga.
E il ciclo ricomincia. Questi quattro yuga ripetuti mille volte formano un giorno della vita di Brahma, l’essere
creatore, e ogni sua notte dura altrettanto, Brahma vive cent’anni, che corrispondono dunque a 311 bilioni 40
miliardi (311.040.000.000.000) dei nostri anni terrestri, poi muore. Ma questa longevità formidabile, per noi
quasi infinita, non è che un lampo nello scorrere dell’eternità. L’Oceano Causale contiene innumerevoli Brahma
che appaiano e scompaiano come bolle nell’Atlantico: poiché appartengono all’universo materiale, come il
mondo che governano, questi Brahma sono in un incessante divenire.
Nessuno, nell’universo materiale, neppure Brahma, sfugge alla nascita, alla vecchiaia, alla malattia e alla morte
(ECCO SPIEGATA LA MORTE MATERIALE DI GESU’ (CROCIFISSIONE) CHE POI RESUSCITERA’ IN
ALTRA FORMA- nota mia). Brahma, tutta via, poiché serve direttamente il Signore Supremo governando
l’universo, è già liberato. Sul suo pianeta, Brahmaloka, che è il più evoluto dell’universo e sopravvive anche ai
luoghi paradisiaci del sistema planetario superiore, vanno i sannyasi avanzati: ma per le leggi della natura
materiale né Brahma né gli abitanti di Brahmaloka sfuggono alla morte >>.

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CAPITOLO DUE:

LO GNOSTICISMO

Il termine Gnosticismo deriva dalla parola greca Gnosis (conoscenza), ma nella letteratura gnostica non si tratta
affatto di un sapere qualunque. La Gnosi si presenta come una meravigliosa conoscenza di prestigio, ma più che
un antico sapere, sembrerebbe una rivelazione misteriosa o di natura celeste.

La gnosi è un sistema complesso in cui confluiscono le più variegate tradizioni religiose, inclini a dimostrare un
unico pensiero: la discesa dell’anima nella materia corporea che trova la salvezza solo con il risveglio della
scintilla divina interiore, tramite la conoscenza. Lo gnosticismo dipinge con chiarezza i differenti sistemi di
pensiero, che agli albori della tarda antichità hanno cercato di armonizzare i fondamenti salvifici della dottrina
ellenistica e della religione orientale, con il nascente Cristianesimo. La sua origine misteriosa sembrerebbe
collegata all’Egitto, a Babilonia, all’Iran, alle religioni misteriche del mondo mediterraneo, alla filosofia greca,
all’esoterismo giudaico e perfino dall’India, lo gnosticismo è considerato inoltre da molti studiosi, come
l’estrema ellenizzazione del Cristianesimo.
Lo Gnosticismo si oppone alla comune Pistis (fede comune o credenza) dei semplici fedeli, nelle sette gnostiche
si afferma che il loro sapere deriva da libri di origine allogena, ovvero una conoscenza superiore al mondo
materiale in cui viviamo.
Queste opere sono attribuite ad inviati celesti e personaggi prestigiosi, gli gnostici cristiani affermano di seguire
il messaggio segreto di Gesù Cristo.
Lo gnosticismo quindi si può considerate a tutti gli effetti, una dottrina segreta in cui la via da seguire è nella
conoscenza salvifica.

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Simboleggiata da un fuoco illuminatore e generatore, la GNOSI risveglia l’anima dell’eletto dal sonno profondo
in cui era intrappolata, portando lo stato dell’essere dalla semplice coscienza ad uno stadio di super-coscienza,
questa conoscenza porta ad un’illuminazione, la quale consente di elevarti più degli altri.

“ L’UOMO, INFATTI E’ UN VIVENTE ESSERE DIVINO, CHE VA ACCOSTATO NON AL RESTO DEGLI
ESSERI VIVENTI, MA A QUELLI SUPERIORI E CELESTI CHE CHIAMIAMO DEI.
SE ANZI NON DOBBIAMO TEMERE DI DIRE LA VERITA’, L’UOMO VERAMENTE UOMO SI COLLOCA
ANCORA PIU’ IN ALTO DEGLI DEI, O, PER LO MENO, VI E’ UNA COMPLETA EGUAGLIANZA DI
POTERI FRA L’UNO E GLI ALTRI.
IN EFFETTI, NESSUNO DEGLI DEI CELESTI VARCHERA’ MAI I CONFINI DEL CIELO PER SCENDERE
SULLA TERRA; AL CONTRARIO, L’UOMO E’ IN GRADO DI ELEVARSI FINO AL CIELO, PUO’
MISURARLO E CONOSCERE CIO’ CHE E’ IN ALTO NEL CIELO E CIO’ CHE E’ IN BASSO, TUTTO
IMPARANDO CON PRECISIONE E MERAVIGLIA SUPREMA; NON HA NEPPURE BISOGNO DI LASCIARE
LA TERRA PER STABILIRSI LASSU’, TANTO LUNGI SI ESTENDE IL SUO POTERE ”.
(CORPUS HERMETICUM X:24-25)

GNOSTICISMO & LA REINCARNAZIONE

Nella KABBALAH, la mistica ebraica, si crede fermamente alla teoria della reincarnazione, e la maggior parte
delle correnti gnostiche difendono con fermezza la teoria delle rinascite e morti, la reincarnazione.
Durante un processo inquisitorio un cataro affermò queste parole:

“ LA TUA ANIMA, HA GIA’ ABITATO CENTO CORPI E PIU’ ”.

Addirittura alcuni gnostici interpretavano l’Odissea di Omero come un’allegoria dei viaggi burrascosi che
trascorre l’anima in questo mondo, nel travaglio delle nascite e morti. Il manicheismo chiama questo ciclo di
nascite e morti, “TRAVASI”.
Alcuni gnostici come Marcione, che non credevano alla reincarnazione, erano tuttavia ossessionati ugualmente
dal tempo, che lo consideravano fonte d’angoscia, e carcere dell’uomo.

LA PRIGIONE CORPOREA

L’ideologia gnostica afferma che la carne è nata dalla corruzione e che quindi il corpo materiale fosse fonte di
depravazione, lo gnostico è convinto che il suo vero IO sia imprigionato dentro il corpo:

“ IO SONO UN DIO NATO DAGLI DEI, RISPLENDENTE, SCINTILLANTE, RADIOSO, PROFUMATO E


BELLISSIMO, MA ORA SONO PIOMBATO NELLA MISERIA. RIPUGNANTI DIAVOLI SENZA NOME MI
HANNO AFFERRATO E RIDOTTO ALL’IMPOTENZA ”.
(Testo Canteo citato da S.Petrement - LE DUALISME CHEZ PLATON, Op. cit. P. 186.)
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Anche il desiderio e l’atto sessuale, vengono visti dagli gnostici estremisti con ripugnanza, il congiungimento
carnale, il concepimento, la nascita, la vecchiaia e morte, sono considerati avvenimenti della natura fisica
materiale e fonte di bassezza. Spesso il corpo viene paragonato ad un cadavere, una prigione, ad un drago
divoratore od addirittura ad una tomba. Il corpo attira lo spirito verso il basso, verso la materia, ed è considerato,
nella corrente gnostica, strumento d’umiliazione e di sofferenza per l’anima caduta.

“ GLI ARCONTI DEL DESTINO (I Vigilanti/Guardiani/Demoni) SONO QUELLI CHE COSTRINGONO


L’UOMO A PECCARE ”.
(PISTIS SOPHIA 131:336)

Lo stesso San Paolo in una sua lettera afferma che:

“ La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e
le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle
regioni celesti “.
(Efesini 6:12)

Questa ideologia pessimista del corpo la ritroviamo anche nel pensiero del Buddha:

“ LA NASCITA E’ SOFFERENZA, LA VECCHIAIA E’ SOFFERENZA, LA MALATTIA E’ SOFFERENZA, LA


MORTE E’ SOFFERENZA, ESSERE UNITI A CIO’ CHE NON SI AMA E’ SOFFERENZA, ESSERE SEPARATI
DA CIO‘ CHE SI AMA E’ SOFFERENZA, NON AVERE CIO’ CHE SI DESIDERA E’ SOFFERENZA …. LA
RINASCITA E’ CAUSATA DA UN DESIDERIO SEMPRE INCONTENTABILE, ACCOMPAGNATO DA UN
ATTACCAMENTO PASSIONALE, UN ATTRAZIONE NEI CONFRONTI DELLA VITA IN QUESTO O IN
UN’ALTRA FORMA, VALE A DIRE DEL PIACERE SENSUALE, DELL’ESISTENZA O
DELL’ANNULLAMENTO ”.
(Sermone di Benares)

Molti gnostici adottano la teoria platonica secondo la quale il male si spiega con l’ignoranza, e ciascun uomo
accoglie dentro di sé una sorta d’anima demoniaca che soffoca il principio buono.
L’essere umano possiede due anime: un’ANIMA CELESTE che rappresenta il suo vero IO, e un’ANIMA
INFERIORE, posta in lui da demoni/Arconti per farlo cadere nel peccato e nella bassezza della materia.
Nella Pistis Sophia troviamo l’idea secondo cui l’anima umana è composta di tre parti:

• Una parte superiore, spirituale.


• Una parte inferiore, materiale.
• Uno spirito contraffattore, posto nell’uomo alla nascita, che è causa del peccato, una sorta di “peccato
originale”, anche San Paolo condivideva questo pensiero e divideva l’uomo in questo concetto tripartico.

Gli gnostici dividevano il mondo in tre categorie: a livello più basso si situavano gli ILICI (uomini dominati
dalla materia, sordi a qualsiasi richiamo), nella seconda categoria ci sono gli PSICHICI (i cristiani comuni che
intuiscono qualcosa di diverso), la categoria più elevata appartiene ai PNEUMATICI (coloro che si sono messi in
discussione e hanno iniziato la ricerca del Dio nascosto).

C’è un analogia anche con la tripartizione Dantesca (Dante Alighieri conosceva benissimo le scuole misteriche
di matrice occulta): INFERNO, PURGATORIO, PARADISO.
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DA DOVE VIENE E PERCHE’ ESISTE IL MALE?

Il pessimismo gnostico può racchiudersi in tutta la creazione materiale, definita come un’opera perversa di un
Dio minore e malvagio. Lo gnostico opporrà il Dio creatore della materia, creatore del mondo e dei corpi,
considerato perverso, al vero Dio del tutto trascendentale e pieno di luce e amore.
Il pensiero gnostico si sofferma più volte sull’idea di sofferenza che l’anima subisce nel mondo materiale;
l’anima caduta in questo mondo perde la sua luminosità entrando in contatto con la materia.
Il mondo è il luogo della sofferenza, della bassezza e del male, e l’uomo è prigioniero degli Arconti (vigilanti) o
guardiani. Gli gnostici hanno adottato l’antica dottrina cosmica delle “sfere” di cristallo che ruotano intorno alla
terra, che fungono da ostacoli per l’anima che cerca di evadere da questo mondo.
Nei cancelli di ogni sette sfere, sono appostati gli ARCONTI, principi del cosmo. Gli dei planetari caldei sono
divenuti potenze malvagie che instaurano nel mondo un rigoroso controllo: i sette pianeti rappresentano divinità
che cercano continuamente di importunare l’uomo ed ingannarlo.

“ QUANDO GLI GNOSTICI PARLANO CON ORRORE DELLE POTENZE DEL MONDO, DELLE
AUTORITA’ DEI PRINCIPATI, DELLE DOMINAZIONI, DEI TIRANNI, DEGLI ARCONTI, L’OPPRESSIONE
SOCIALE FA SICURAMENTE PARTE DI CIO’ CHE DETESTANO ”.
(S. Petrement - LE DUALISME CHEZ PLATON, Op. cit, P.158)

“Noi sappiamo che siamo da Dio, mentre tutto il mondo giace sotto il potere del maligno ”.
(1 GIOVANNI 5:19)

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IO NON SONO DI QUESTO MONDO

Lo gnostico prova un profondo senso di solitudine, si sente gettato ed abbandonato in un mondo che non gli
appartiene, la natura in cui si rispecchia è totalmente differente e lo porta continuamente a pensare alla sua
origine e pienezza, in un altro mondo fatto esclusivamente di pura luce.
Lo gnostico si accorge ogni giorno di non appartenere a questo mondo, e non si meraviglia affatto nel sapere
d’essere originario di un aldilà divino. Il suo pensiero lo conduce a credersi un eletto o un essere superiore,
ipercosmico, si sente continuamente esiliato dal suo regno di luce e prova dentro di sé una logorroica nostalgia
della sua patria originaria.

“ TU NON VIENI DA QUI, LA TUA STIRPE NON E’ DI QUI: IL TUO LUOGO E’ IL LUOGO DELLA VITA ”.
(GINZA DI SINISTRA – III:4)

“ IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO; SE IL MIO REGNO FOSSE DI QUESTO MONDO
I MIEI SERVITORI AVREBBERO COMBATTUTO PERCHE’ NON FOSSI CONSEGNATO AI GIUDEI; MA IL
MIO REGNO NON E’ DI QUAGGIU’ ”.
(GIOVANNI 18:36)

La parte superiore dell’essere individuale è considerata un principio divino che quaggiù si trova in esilio, come è
ben descritto nel racconto iniziatico, “Il canto della perla o dell’anima; negli atti aporcrifi di Tommaso”,
attraverso l’atto della Gnosi o conoscenza, essa riconosce la sua origine, e trova la salvezza.

“ LA CONOSCENZA DELL’UOMO E’ L’INIZIO DELLA PERFEZIONE; LA CONOSCENZA DI DIO NE E’ IL


COMPIMENTO ”.
(Frammento gnostico citato da Ippolito – Philosophoumena V:6-6 – “ La gnosi è la conoscenza della realtà
soprasensibile… che si ritiene costituisca, nel cuore e al di là del mondo sensibile, l’energia motrice di ogni
forma di esistenza ”.)

IL PARDONE DI QUESTO MONDO

Un Demiurgo malvagio governa il mondo da lui stesso creato, è un padrone che ama il sangue ed il sacrificio,
l’autore del “ Secondo libro di Jeu ” si rivolge ai cattolici e agli ebrei così:

“ IL VOSTRO DIO E’ MALVAGIO. ASCOLTATE ORA, MENTRE VI ANNUNCIO LA SUA COLLOCAZIONE E


NATURA. SI TRATTA DELLA TERZA POTENZA DEL GRANDE ARCONTE; IL SUO NOME E’ TARICHEAS,
FIGLIO DI SABAOTH ADAMAS; EGLI E’ NEMICO DEL REGNO DEI CIELI; LA SUA FACCIA E’ QUELLA
DI UN CINGHIALE, I SUOI DENTI FUORIESCONO DALLA BOCCA, E NEL LATO POSTERIORE HA
UN’ALTRA FACCIA, QUELLA DI UN LEONE ”.
(Secondo libro di Jeu Cap. 43)

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Questo testo copto mostra che il creatore del male non è il vero Dio, ma una divinità inferiore. Molto spesso nel
concetto gnostico troveremo molte potenze temibili che si oppongono all’umanità e al vero Dio.
Spesso il Demiurgo viene dipinto come un artigiano che cerca invano di imitare le imprese magistrali del vero
Dio. Nella dottrina gnostica troviamo quindi due divinità, una superiore all’altra; e il Cristo viene presentato
come figlio di un Dio sconosciuto e al tempo stesso pieno d’amore e di verità, mentre Yahwè/Geova il Signore
Dio dell’Antico Testamento, viene considerato il suo contrario. Marcione interpretava le sacre scritture proprio
in maniera letteraria e non riteneva affatto che l’Antico Testamento fosse una raccolta di miti o leggende, anzi,
credeva totalmente che in esso, venivano citate storie mostruose del tirannico dominio del Dio creatore della
materia e di come quest’ultimo fosse un Dio geloso, sanguinario e punitivo, responsabile della Legge mosaica e
della creazione materiale; il Dio creatore della materia si oppone in modo cristallino al Dio supremo, rimasto
sconosciuto al mondo fino alla rivelazione Cristica. La maggior parte degli gnostici cristiani identifica il
Demiurgo, responsabile della creazione del mondo visibile e dell’imprigionamento delle anime nella carne, con
il Dio delle guerre e dei sacrifici, ovvero il Dio degli Ebrei. Questo Demiurgo tuttavia non veniva inteso come un
Diavolo, ma come un Dio minore, un entità estranea alla concezione di bene assoluto. Lo gnostico valentiniano
Tolomeo scrisse:

“ SE INFATTI CODESTA LEGGE (legge Mosaica) NON E’ STATA ISTITUITA DALLO STESSO DIO
PERFETTO … E NEMMENO DAL DIAVOLO … QUESTO LEGISLATORE DEV’ESSERE UNA TERZA
ENTITA’. SI TRATTA DEL DEMIURGO, CREATORE DELL’INTERO MONDO (materiale) E DI TUTTO CIO’
CHE CONTIENE, DIVERSO DALLE ALTRE DUE ESSENZE, INTERMEDIO FRA L’UNA E L’ALTRA; COSI’,
GLI VERRA’ ATTRIBUITO A GIUSTO TITOLO IL NOME DI INTERMEDIO ”.
(Lettera a Flora - Tolomeo)

Il mondo non creato dal vero Dio scaturisce, in origine, la totale dualità di tutto; l’uomo assiste a questa dualità
creata in maniera passiva come scintilla del vero Dio incastrata nella materia creata dal Dio minore.

LUCE E TENEBRE

Il dualismo tra bene e male sembra esser legato dalla convinzione del trascendente, di un ignoto che non è
tangibile in questo mondo, ma percepibile alla sensibilità dell’anima. Lo gnostico si ritiene allogeno ed estraneo
a questa dualità, si considera superiore al concetto di questo mondo dualista, perché la sua origine è di natura
cosmica e quindi superiore alla banale concezione degli opposti.
Il male tuttavia, non esercita solo nella separazione, ma è anche nella mescolanza, confusione e caos ed è da qui
che nasce l’ideologia che la luce si ritrovi imprigionata nelle tenebre:

“ NOI (Potenze ALIENE o DEMONIACHE) ABBIAMO PRESO UNA PARTICELLA DAL CIELO, CHE
ABBIAMO MESCOLATO E FUSO CON UNA PARTICELLA DELLA TERRA, E CON ESSE ABBIAMO
FABBRICATO L’UOMO ”.
(TESTO GNOSTICO ANONIMO citato da J.Doresse – Les livres secrets des gnostiques d’Egypte P.129 n.71)

Lo stesso Demiurgo viene presentato come un essere di natura allogena e demoniaca che ha sottratto al vero Dio
un raggio di luce o scintilla al fine di animare con esso la Gerusalemme terrestre e tutta la materia. Il Demiurgo
spesso chiamato con i nomi ebraici di JALDABAOTH o figlio del caos, e SABAOTH, viene anche dipinto come
un polipo che avvinghia il mondo o un rettile con la testa di leone, di maiale o di asino che è capace di

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tormentare gli esseri umani, facendo passare le loro anime attraverso incessanti trasmigrazioni, condannandole a
continui cicli di nascite e morte.
Nell’ebraismo si parla spesso di Angeli caduti nella corruzione per colpa del peccato sessuale e nell’apocrifo
Libro di Enoch si parla dei NEFILIM, creature divine che caddero nel peccato ribellandosi al vero Dio, e che si
accoppiarono con donne umane, la stessa Bibbia menziona questo fatto nel libro della Genesi:

“ I FIGLI DI DIO VIDERO CHE LE FIGLIE DEGLI UOMINI ERANO BELLE E NE PRESERO MOGLI
QUANTE NE VOLLERO ”.
(GENESI 6:2)

Vi sono molte correnti dello gnosticismo e altrettante cosmogonie che narrano differenti principi di creazione,
assai curiosa è la cosmogonia tratta da L’APOKRYPHON (Libro segreto di Giovanni), la quale racconta la
creazione formata da Jaldabaoth-Saklas, dei cieli e della terra con l’aiuto di numerose entità con sembianze
mostruose o animalesche. A queste potenze si oppongono alte entità di pura luce.

“ IL PARACLITO VIVENTE VIENE A ME E MI PARLA, RIVELANDOMI L’ARCANO MISTERO CHE FU


NASCOSTO AL MONDO E ALLE GENERAZIONI, IL MISTERO DELLA PROFONDITA’ E DELL’ALTEZZA,
IL MISTERO DELLA LUCE E DELLE TENEBRE, IL MISTERO DELLA LOTTA E IL MISTERO DELLA
GUERRA CHE LE TENEBRE HANNO SCATENATO; MI RIVELA COME LA LUCE … SI SIA MESCOLATA
ALLE TENEBRE, E COME SIA STATO COSTRUITO QUESTO MONDO ”.
(KEPHALAIA I - P.14-15)

“ FORTUNATO COLUI CHE CONOSCE I DUE ALBERI E LI SEPARA L’UNO DALL’ALTRO, E SA CHE
NON SONO NATI L’UNO DALL’ALTRO, NON SONO DERIVATI L’UNO DALL’ALTRO, E CHE NON SONO
NEMMENO NATI DA UN SOLO CEPPO ”.
(IVI, II P.22-23)

LA PARTICELLA ANIMICA

Per la gnosi l’anima è una particella luminosa strappata alla Divinità e imprigionata in questo mondo, caduta in
origine dalla luce eterna e concepita in maniera sessuale: il seme divino che si smarrisce nell’utero del caos, solo
il SALVATORE potrà recuperarlo, attirando su di sé tutte le anime elette che si sono smarrite.

“ DOPO CHE MI RITROVAI LEGATA ALLA CARNE, HO DIMENTICATO LA MIA NATURA DIVINA. HO
BEVUTO ALLA COPPA DELLA FOLLIA, MI SONO RIBELLATA CONTRO ME STESSA ”.
(S. Petrement - LE DUALISME CHEZ PLATON , Op, cit. P.258)

Per lo gnostico il senso della vita consiste nel sapere come la propria anima o scintilla divina smarrita possa
tornare alle regioni superiori da cui è caduta. Il tormento dello gnostico aumenta nel sapere che l’angoscia
dell’anima non trova pace, perché è costantemente deportata di prigione in prigione (differenti corpi) durante il
ciclo delle incessanti reincarnazioni.

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SOPHIA (LA SAPIENZA)

La storia di Sophia è stata oggetto di molteplici varianti, e la più diffusa è la seguente: Il trentesimo e ultimo
degli Eoni o Aeoni (ETERNI), Sophia (la sapienza), ha voluto generare senza un compagno, riuscendo a mettere
al mondo soltanto un aborto di fronte al quale viene presa da vergogna e disgusto. Gli altri Eoni pregano in
favore di Sophia la divinità suprema, che ordina a Nous e Aletheia di emanare una nuova sizigia, quella di
Christos e Pneuma (lo Spirito Santo, Eone femminile); nel frattempo, il pro-Padre emette un nuovo Eone, Horos
(il Limite) o Stauros (la Croce), per separare il Pleroma dalla crezione inferiore di cui Sophia ha prodotto il
primo elemento.
Tuttavia l’aborto femminile generato da Sophia, Achamoth (nome ebraico della Sapienza), la Sophia inferiore, è
stato escluso dal mondo superiore, e pertanto freme nei luoghi dell’ombra e del vuoto. Il Cristo intelligibile ha
pietà di lei, e le dà forma nella sostanza per poi ritrarsi verso il Pleroma (la Luce di tutto e pienezza di Dio).
Achamoth si lancia alla ricerca della luce, ma Horos glielo impedisce; dalle sue passioni (paura, tristezza,
angoscia) nascerà la materia con cui sarà formato il mondo sensibile. Gli Eoni le inviano allora un compagno, il
Salvatore, con cui la Sapienza inferiore metterà al mondo degli angeli; il Salvatore toglie alla sventurata le sue
passioni, che converte poi in essenze permanenti, origini del cosmo visibile.

Nella Pistis Sophia invece, la Sapienza Sophia vuole elevarsi fino alla luce suprema del padre, ma una potenza
malefica, Authades (l’arrogante), emana una forza, Jaldabaoth, che fa balenare davanti a Sophia una falsa luce,
che ella scambia per quella a cui aspira; caduta nella trappola menzoniera, precipita nel caos, dove viene
tormentata da forze oscure che vogliono privarla della particella di luce che possiede. La liberazione di Sophia
arriverà soltanto dopo molte travagliate peripezie.

Le numerosi varianti del mito di Sophia fanno dimenticare il senso del piano teogonico e cosmologico, la
passione e la salvezza delle anime umane e la caduta di esse durante la catastrofe cosmica.
L’elemento divino (luce, soffio, profumo) è disceso nelle tenebre, nell’impura matrice, la materia; si tratta di
salvare questa scintilla (ANIMA) giunta dal cielo.

Nello gnosticismo l’anima e lo spirito vengono concepite in questo modo: l’ANIMA SUPERIORE è “pura luce” e
lo spirito è considerato una “luce”, o un “fuoco”, un “soffio” intrappolato nel corpo.

L’uomo deve recuperare il proprio essere autentico, il che gli consentirà di ritrovare la sua origine luminosa e
divina: IO SONO TE E TU SEI ME.

LA CREAZIONE DELL’UOMO

Come per il mito di Sophia, troviamo qui quello dell’uomo primordiale, L’Arkanthropos, preesistente al mondo
caduto nella materia. Non si tratta del primo uomo, Adamo, ma di un’entità metafisica e/o mitologica: il “Grande
Uomo”, che alcuni gnostici chiamano ADAMAS. Nel Manicheismo quest’Uomo Primordiale è come l’“IO” di
Dio, “emanazione o proiezione” della sostanza divina: ciascuna delle anime umane rappresenta una particella
dell’Anima universale, dell’uomo Primordiale; è a questo titolo che essa rappresenta un raggio emanato dalla
LUCE DIVINA.

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“ MENTRE PHOS (L’UOMO/LUCE) SI TROVAVA IN PARADISO RIPOSANDO, SPINTI DALLA FATALITA’
GLI ARGONTI LO CONVINSERO, PRESUMENDO CHE FOSSE SENZA MALIZIA NE’ SAGACIA, A
RIVESTIRE IL CORPO DI ADAMO USCITO DALLE LORO MANI, GENERATO DALLA FATALITA’ E
FORMATO CON I QUATTRO ELEMENTI. EGLI, PRIVO DI MALIZIA, NON RIFIUTO’, ED ESSI SI
ESALTARONO PENSANDO DI TENERLO ORMAI IN SCHIAVITU’ ”.
(Lettera Omega – citato da J.Doresse, Les livres secrets, Op. cit. t.i. P.107)

L’Arkanthropos o Anthropos è da alcuni sistemi assimilato all’universo, al macrocosmo: per i Naasseni è


attraverso la conoscenza dell’uomo, vale a dire, in questo senso dell’universo, che si perviene alla conoscenza di
Dio. Il mondo spirituale è un “UOMO PREESISTENTE” immanente a Dio; ma anche il cosmo, che è la sua
immagine, è un “GRANDE UOMO”, il macrocosmo: l’uomo terrestre sarà l’insieme di microcosmo che
riassume l’universo e mediante il seme spirituale che possiede, l’immagine dell’Adamas celeste.

“ IL VERO DIO E’ QUELLO DI CUI IL CORPO UMANO RISPECCHIA LA FORMA. PER QUESTO, IN
CONSIDERAZIONE DELLA FORMA DELLA DIVINITA’, IL CIELO E TUTTI GLI ASTRI, BENCHE’ PER
LORO ESSENZA SUPERIORI ALL’UOMO, HANNO ACCONSENTITO A SERVIRE QUESTO ESSERE PER LA
SUA ESSENZA INFERIORE A LORO ”.
(OMELIE CLEMENTINE – III:7)

Anche nella Bibbia, se stiamo attenti, ci accorgiamo nel libro della Genesi, di due creazioni fatte da due entità
divine differenti, la prima creazione viene fatta da “DIO”:

“ DIO CREO’ L’UOMO A SUA IMMAGINE; A IMMAGINE DI DIO LO CREO’; MASCHIO E FEMMINA LI
CREO’ ”.
(GENESI 1:27)

successivamente nell’altra creazione, che viene effettuata da “IL SIGNORE DIO”, che non è lo stesso, possiamo
leggere i seguenti versetti:

“ ALLORA IL SIGNORE DIO PLASMO’ L’UOMO CON POLVERE DAL SUOLO E SOFFIO’ NELLE SUE
NARICI UN ALITO DI VITA E L’UOMO DIVENNE UN ESSERE VIVENTE ”.
(GENESI 2:7)

“ IL SIGNORE DIO PLASMO’ CON LA COSTOLA, CHE AVEVA TOLTA ALL’UOMO, UNA DONNA E LA
CONDUSSE ALL’UOMO ”.
(GENESI 2:22)

Ma come non aveva già creato l’uomo e la donna nel capitolo uno della Genesi nel versetto ventisette?
Perché prima questa Divinità viene mensionata semplicemente con l’appellativo di DIO e successivamente gli
viene dato un ulteriore attributo, IL SIGNORE DIO ?

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E’ semplice. Si parla di due entità differenti l’una dall’altra, e addirittura se ci soffermiamo a leggere
attentamente la Bibbia, ci ACCORGIAMO subito che non si tratta di un libro di natura monoteista:

“ ORA IO SO CHE IL SIGNORE (YAHWE’) E’ IL PIU GRANDE DI TUTTI GLI DEI, POICHE’ EGLI HA
OPERATO CONTRO GLI EGIZIANI CON QUELLE STESSE COSE DI CUI ESSI SI VANTAVANO ”.
(ESODO 18:11)

Addirittura, se leggiamo il versetto ventitre del capitolo due della Genesi, ci accorgiamo che mentre nella prima
creazione fatta da Dio si creò un essere di LUCE, maschio e femmina, nella seconda creazione fatta da IL
SIGNORE DIO, ci ACCORGIAMO che l’uomo e la donna sono materializzati, prendono corpo, diventano
creature fisiche:

“ ALLORA L’UOMO DISSE: “ QUESTA VOLTA ESSA E’ CARNE DELLA MIA CARNE E OSSO DELLE MIE
OSSA. PERCHE’ DALL’UOMO E’ STATA TOLTA ”.
(GENESI 2:23)

Il filologo e studioso di teologia e traduttore di molti testi sacri Igor Sibaldi, nel suo libro “LA CREAZIONE
DELL’UNIVERSO”, spiega dettagliatamente una creazione differente da quella che ci viene presentata nella
comune dottrina; l’origine dell’essere umano resta ancora avvolta nel mistero più totale. La Genesi menzionata
nella Bibbia ci ricorda curiosamente, (se pur in maniera differente) la ormai famigerata storia delle TAVOLETTE
SUMERE, tradotte da Zecharia Sitchin, e la traduzione è la seguente:
esseri superiori Extraterrestri, chiamati, ANUNNAKI (visitatori - figli del Dio AN), crearono tramite
l’ibridazione e la trasformazione del DNA, l’uomo, durante l’età dell’oro, per assoggettarselo e schiavizzarlo.

Potete consultare il libro di Zecharia Sitchin, “Il pianeta degli Dei” e “ L’altra Genesi”.

Nella tradizione islamica si racconta una storia simile:

“ O INVIATO! GRIDA IN NOME DEL TUO SIGNORE, CHE HA CREATO L’UOMO DA UN GRUMO DI
SANGUE. GRIDA CHE IL TUO SIGNORE E’ IL GENEROSISSIMO, COLUI CHE HA INSEGNATO L’USO
DEL CA’LAMO, CHE HA INSEGNATO ALL’UOMO CIO’ CHE NON SAPEVA.
INVECE NO! L’UOMO SI RIBELLA, APPENA PENSA DI BASTARE A SE STESSO ”.
(CORANO XCVI:1-7)

Tornando alla creazione dell’uomo nello gnosticismo, c’è da dire che nella maggior parte della gnosi, la
creazione dell’uomo di carne non è considerata opera divina: quando il Dio superiore interviene, lo fa per
correggere l’opera maldestra e perversa di entità malvagie. Lo gnostico Saturnino immagina la creazione di
Adamo così: i sette Arconti (Guardiani), avendo percepito una radiosa immagine giunta dalla potenza suprema,
ma non essendo riusciti a trattenerla, tentarono di modellare un uomo, ma a causa della loro incapacità riuscirono
a fabbricare soltanto un ESSERE STRISCIANTE, incapace di reggersi in piedi. Dal cielo la virtù ebbe pietà e gli
inviò una scintilla di vita, che gli permise di vivere e di alzarsi in piedi.
Nel Manicheismo troviamo un’antropologia particolarmente differente dove si afferma che: l’uomo prende
forma grazie a dei Demoni, che vollero imprigionare in Adamo la massima quantità possibile di LUCE.

Dio però dalla sua immensa pietà, aiutò la creatura “cieca, sorda e incosciente”, l’uomo smarrito, incapace di
comprendere la sua natura e la stirpe da cui venne forgiato (illuminato dal GESU’ di LUCE, un Eone

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trascendente, da non confondere con il Cristo terreno). Adamo si ricordò dell’origine luminosa e divina dello
spirito imprigionato nel suo corpo, forgiato da esseri allogeni di natura demoniaca. Dio invierà successivamente
ai discendenti di Adamo, dei messaggeri per illuminare le loro vie: SETH, ENOCH, HENOCH, NICOTEO,
NOE’, SEM, ABRAMO, ZOROASTRO, BUDDHA, GESU’ e lo stesso MANI, che darà origine al pensiero del
Manicheismo.

Nello gnosticismo cristiano s’incontra spesso l’idea di una RAZZA ELETTA, il “seme di Seth”; questo patriarca
era nato da Eva e da Adamo ma, secondo quanto si riteneva, in modo non carnale, e pertanto i suoi discendenti
non potevano essere altro che la razza dei PERFETTI, degli “SPIRITUALI LUCENTI”.
Questo concetto di Seth, deriva da una tradizione apocrifa dell’Antico Testamento, nella quale si credeva che
Seth fosse l’inventore dell’astronomia, e i suoi figli venivano chiamati “FIGLI DI DIO”, dipinti spesso come
esseri nostalgici del PARADISO.

IL SOTER (SALVATORE)

Alcune sette gnostiche non menzionano un vero e proprio Salvatore, per il motivo che la salvezza sta
semplicemente nella conoscenza stessa; la Gnosi è sufficiente, è considerata come un rivelatore o una dottrina
profetica, molte altre invece hanno bisogno di un INVIATO DIVINO, il solo capace di superare l’ABISSO della
divinità suprema, la materia.

“ IN OGNI CIELO, IO HO PRESO FORMA DIVERSA, AL FINE DI RIMANERE NASCOSTO ALLE POTENZE
ANGELICHE, E SONO DISCESO FINO A ANNOIA, CHE VIENE DETTA ANCHE PRUNIKOS O SPIRITO
SANTO, INSIEME ALLA QUALE HO CREATO GLI ANGELI, CHE A LORO VOLTA HANNO CREATO IL
COSMO E GLI UOMINI ”.
(Testo di Simone – citato Epifanio, Panarion, 21,2-4)

Per i Sethiani, il Salvatore ha ingannato il creatore della materia rivestendo la forma stessa del mostro, quella di
un serpente (altri gnostici invece esaltano il serpente identificandolo come animale sacro); in tal modo, il
VERBO è riuscito a penetrare nell’utero impuro per sciogliervi i legami della scintilla divina prigioniera nella
materia, c’è un’analogia nel Vangelo di Giovanni:

“ E IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI; E NOI VEDEMMO LA SUA
GLORIA, GLORIA COME DI UNIGENITO DEL PADRE, PIENO DI GRAZIA E DI VERITA’ ”.
(GIOVANNI 1:14)

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Presso altre sette gnostiche, si fa riferimento ad un combattimento fra l’INVIATO CELESTE e gli ARCONTI, da
lui sconfitti:

“ EGLI HA DISTRUTTO I LORO POSTI DI GUARDIA E HA APERTO UNA BRECCIA NELLA LORO
FORTEZZA ”.
(Libro Mandeo di Giovanni, 69, 5-6)

Nel Pistis Sophia c’è un passaggio che ci illustra di come Gesù, vestito di abiti splendenti, abbia rovesciato
l’ordine delle “sfere” dell’universo sensibile. Fino alla discesa dell’inviato celeste gli uomini erano assoggettati
a un’inflessibile fatalità da parte degli Arconti planetari, ma il Cristo ha trasformato il moto regolare delle sfere
in un moto alterno, e l’uomo è ormai LIBERO.
Gli gnostici cristiani affermano di essere i soli depositari di una tradizione segreta che offre l’autentica chiave
dell’insegnamento evangelico. Infatti, il personaggio di Gesù assume per loro un aspetto peculiare: salvo rare
eccezioni (Carpocrate, che ad esempio credeva che Gesù fosse un uomo come gli altri; la sua anima, tuttavia,
possedeva il privilegio divino di ricordare ciò che prima di incarnarsi aveva completato nel mondo superiore
(TEORIA PLATONICA della REMINISCENZA), gli gnostici rifiutano di credere all’incarnazione e alla Passione
di Cristo; tali eretici assertori di quello che viene chiamato DOCETISMO.

“ GESU’ NON E’ FATTO DELLA NOSTRA CARNE, DIO NON E’ MAI VENUTO A RIVESTIRE LA NOSTRA
CARNE MORTALE NEL SENO DELLA BEATA VERGINE; MARIA NON E’ LA MADRE DI DIO ”.
(Raymonde Bezeza – Cataro. Citazione intorno al 1270)

Contrariamente al suo maestro Marcione (fautore del docetismo integrale), Apelle ritiene che Gesù avesse un
corpo reale, pur non essendo come gli altri uomini:

“il Signore si è formato un corpo con la sostanza eterea dei mondi superiori”.

La Passione scandalizza la maggior parte degli gnostici cristiani: Basilide, non vuole ammettere che il Cristo
abbia subito il martirio: al suo posto sulla croce, è morto Simone il Cireneo (anche la tradizione islamica è
fermamente convinta di questa teoria, che al posto di Gesù sia stato ucciso un sosia).
Sono assai poche le gnosi che credono alla necessità della crocifissione: Gesù ha sofferto nel suo corpo terreno
affinché il “corporeo” possa far ritorno all’ “informe”.

Per Apelle, Cristo ha veramente sofferto; dopo la RESURREZIONE, il Signore si è spogliato della sua carne.

“ SE SEI CONSAPEVOLE DI ESSERE FATTA DI VITA E DI LUCE, TORNERAI ALLA VITA E ALLA LUCE ”.
(Pimandro, 21)

“ VOI SIETE IMMORTALI FIN DALL’INIZIO, SIETE FIGLI DELLA VITA ETERNA E VOLETE
CONDIVIDERE LA MORTE AL FINE DI ESAURIRLA E DISSOLVERLA, E VOLETE CHE LA MORTE
MUOIA IN VOI E GRAZIE A VOI. POICHE’ QUANDO DISSOLVETE IL COSMO SENZA DISSOLVERE VOI
STESSI, SIETE PADRONI ASSOLUTI DELLA CREAZIONE E DELLA CORRUZIONE ”.
(Omelia di Valentino – citata da Clemente Alessandrino, Stremata, IV: 13,89)

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“ LA GNOSI RAPPRESENTA LA CONOSCENZA DELLA VIA VERSO L’ALTO E DEI MEZZI ATTI A
REALIZZARLA. MA L’UOMO PUO’ PERVENIRVI SOLTANTO PERCHE’ RACCHIUDE IN SE’, IN
PICCOLO, IL MONDO INTERO: IN QUANTO MICROCOSMO; COMPOSTO DI MATERIA, CONTIENE
ANCHE IL LOGOS, LO SPIRITO DIVINO VIVENTE CHE REGNA SULLE REGIONI SUPERIORI DEL
COSMO ”.
(Lo Gnose – H. Leisegang, op. cit. P. 27)

Uno dei miti più caratteristici della gnosi è quello dell’ELEVAZIONE dell’ANIMA attraverso le sfere planetarie:
sotto diverse forme, lo gnosticismo sviluppa il tema dell’ascesa dell’uomo illuminato verso la patria d’origine.
Lo gnostico cerca sempre di sfuggire alla fatalità di questo mondo e di recuperare la condizione che gli
apparteneva prima della caduta.

CONCLUSIONE

Lo gnosticismo cristiano ha una dottrina differente dal cristianesimo comune, secondo la quale la salvezza non è
frutto del sacrificio di Cristo, morto per il perdono di tutti, ma della gnosi (conoscenza), il risveglio dell’anima
attraverso la sapienza. Il Cristo scende direttamente dal Pleroma per liberare l’umanità dalla prigione
della carne, il mondo materiale. Il pleroma paradisiaco è la totalità di tutto ciò che consideriamo
“DIVINO”, tutte le emanazioni del vero Dio, l’eterno principio di luce dell’amore Divino.
Questo mondo in cui viviamo è controllato dagli Arconti (Vigilanti) o GUARDIANI, che incatenano
l’umanità nel ciclo delle rinascite e morti (reincarnazione), ingannando le loro anime nel piacere dei
sensi con il corpo materiale. L’Eone Sophia (un’emanazione femminile di Dio / Dea della Sapienza),
autogenerò un aborto, una creatura che non apparteneva al Pleroma. Questo essere, è il DEMIURGO,
spesso citato con il nome di JALDABAOTH, e considerato da molti gnostici come il Dio punitivo e
geloso dell’Antico Testamento (Yahwè/Geova), il creatore della materia, la prigione dell’uomo.
L’Eone Cristo (emanazione di Dio) discese sulla terra in forma umana per liberare l’umanità dal
principe di questo mondo, il Demiurgo o Dio minore; mostrando la Via alle Anime intrappolate nei
corpi materiali, per il ritorno al Pleroma, risvegliandole tramite la GNOSI, la sublime conoscenza
celeste.

“I discepoli dissero, "Maestro, perché stai ridendo (della nostra) preghiera di ringraziamento?
Abbiamo fatto ciò che è giusto”.
" Egli rispose dicendo loro, "Non sto ridendo di voi. Perché non state facendo ciò per vostra volontà
ma perché è attraverso di questo che il vostro Dio (sarà) onorato.
…Quando i suoi discepoli udirono questo, cominciarono ad arrabbiarsi ed infuriarsi iniziando a
bestemmiare contro di lui nei loro cuori.
Quando Gesù capì la loro mancanza di (comprensione, disse) a loro, "Perché questa agitazione vi ha
condotti alla rabbia? Il vostro Dio che è presso voi e (...) vi ha provocati per fare arrabbiare (dentro)
le vostre anime ”.
(Vangelo di Giuda – tratto dalla Scena 1)

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“ Incipit. QUESTE SONO LE PAROLE SEGRETE CHE GESU’ IL VIVENTE HA DETTO E CHE DIDIMO
GIUDA TOMMASO HA SCRITTO:

EGLI DISSE: - CHIUNQUE TROVA LA SPIEGAZIONE DI QUESTE PAROLE NON GUSTERA’ LA MORTE.
GESU’ DISSE: COLUI CHE CERCA NON CESSI DAL CERCARE, FINCHE’ NON TROVA E QUANDO
TROVERA’ SARA’ COMMOSSO, E QUANDO SARA’ STATO COMMOSSO CONTEMPLERA’ E REGNERA’
SU TUTTO.
GESU’ DISSE: SE COLORO CHE VI GUIDANO VI DICONO: “ ECCO! IL REGNO E’ NEL CIELO “,
ALLORA GLI UCCELLI DEL CIELO VI PRECEDERANNO. SE ESSI VI DICONO “ IL REGNO E’ NEL MARE
“, ALLORA I PESCI VI SARANNO PRIMA DI VOI. MA IL REGNO E’ DENTRO DI VOI ED E’ FUORI DI VOI.
QUANDO CONOSCERETE VOI STESSI, SARETE CONOSCIUTI E SAPRETE CHE SIETE FIGLI DEL
PADRE VIVENTE. MA SE NON CONOSCERETE VOI STESSI, ALLORA SARETE NELLA PRIVAZIONE E
SARETE VOI STESSI PRIVAZIONE.
GESU’ DISSE: L’UOMO VECCHIO DI GIORNI NON ESITI AD INTERROGARE IL FANCIULLO DI SETTE
GIORNI SUL LUOGO DELLA VITA ED EGLI VIVRA’. POICHE’ MOLTI CHE SONO I PRIMI SARANNO GLI
ULTIMI E DIVENTERANNO UNO SOLO.
GESU’ DISSE: CONOSCI CIO’ CHE E’ DAVANTI AL TUO VISO, E CIO’ CHE TI E’ NASCOSTO TI VERRA’
RIVELATO, POICHE’ NON VI E’ NULLA DI NASCOSTO CHE NON VENGA UN GIORNO RIVELATO ”.
(Vangelo di Tommaso 1:1-5)

Per maggiori informazioni sullo gnosticismo, vi consiglio il seguente libro dove ho estrapolato molte delle informazioni
menzionate in questo capitolo: LO GNOSTICISMO di Serge Hutin, massone che raggiunse i più alti gradi del Rito Scozzese
prima di ricostruire l’Ordine massonico ermetico del rito egiziano creato e praticato da Cagliostro.

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CAPITOLO TRE:

LA VERA GENESI OCCULTATA (NASCOSTA)

L’Adam, rappresenta l’umanità, e fu creata dagli ‘ELOHIYM (tutta la Divinità) come corpo sottile,
successivamente il Dio dell’essere, delle limitazioni (Dio del limite) e delle proibizioni, YAHWE’, plasmò questa
creatura, incatenando l’umanità nell’EDEN, che non rappresenta affatto un giardino; in ebraico la parola
“EDEN” significa “SFERA TEMPORALE”, l’umanità fu quindi incatenata in una prigione temporale. L’Adam
(umanità) prigioniero dello spazio-tempo assistette alla trasformazione di se stesso, il Dio Yahwè plasmò l’Adam
nuovamente, e raccolse l’AISHAH/ EVA/ ‘ISHAH (l’anima), aprendo l’involucro, così facendo, il corpo stesso
dell’Adam si potè rispecchiare.
Una volta aperto l’involucro, fuoriuscì la luce creata dagli ‘Elohym, la parola ebraica TZEL, infatti, non significa
COSTOLA, (come ci hanno insegnato, che da questa costola Dio formò Eva), ma INVOLUCRO. Non l’Eva ma
Aishah, rappresenta il nome femminile dell’IO, lo specchio di noi stessi, che ci permette di essere un tutt’uno tra
il mascolino e il femminino che risiedono interiormente in noi, la completezza dell’essere stesso, l’armonia degli
opposti.
L’ANIMA è quindi il ponte tra l’umanità e le dimensioni superiori.
Yahwè, il Dio dell’essere, si pentirà poi di aver dato questa facoltà all’umanità poiché oltre ad essere il Dio che
proibisce, il Dio geloso, è anche il Dio del limite, è lui stesso limitato in questa dimensione; infatti, l’umanità,
proprio per via di questo ponte (l’Anima/AISHAH) può trascendere ed arrivare alle verità più elevate e
raggiungere la dimensione degli ‘ELOHIYM, e del vero Dio/ TUTTA LA DIVINITA’.
Studiando attentamente i testi sacri mi sono ACCORTO che il SERPENTE della Genesi non rappresenta affatto
SATANA ma l’energia KUNDALINI (la Coscienza Cosmica/Forza Generativa) che dona il frutto della
conoscenza all’Anima e all’umanità aiutandola a sfuggire dal limite imposto dal Dio Yahwè.

“ GESU’ GRIDO CON VOCE FORTE: “ ELOI’ ELOI’ LEMA’ SABACTA’NI?, CHE SIGNIFICA: DIO MIO,
DIO MIO, PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO? ”.
(MARCO 15:34)

Il Dio Yahwè/Ihoah cercherà di impedire questa trascendenza e questo legame tra l’umanità (Adam) e le
dimensioni celesti, cercando di dividerli (DIABOLOI - DIAVOLO); la parola diavolo significa, infatti, colui che
divide, ecco perché ritengo che la massima depravazione del DEMIURGO, Yahwè, sia SATANA (l’avversario del
vero Dio), l’altra faccia della stessa medaglia (vedere la scommessa che i due fanno a discapito del povero
Giobbe).

“ Il Signore (Yahwè) disse a satana: "Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra:
uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male". Satana rispose al Signore e disse: "Forse che Giobbe teme
Dio per nulla? Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai
benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. Ma stendi un poco la mano e tocca quanto
ha e vedrai come ti benedirà in faccia!". Il Signore disse a satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma
non stender la mano su di lui". Satana si allontanò dal Signore ”.
(Giobbe 1:8-12)

Giobbe rappresenta la fede impersonificata nell’uomo che viene messa alla prova. Egli perderà infatti tutti i beni
materiali, la casa, il bestiame e gran parte della famiglia per una scommessa fatta da Yahwè e Satana per testare
la sua fedeltà.
Il Dio del limite (Yahwè) continuerà a plasmare altre creature imitando il vero Dio creatore (non riuscendosi
perfettamente) e nutrendo la vendetta verso l’umanità, forgiando dagli animali, alieni di ogni specie, come: dagli

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insetti alcune tipologie di razze aliene tipo i GRIGI, dai rettili e/o dinosauri i RETTILOIDI (alieni di tipo
RETTILIANO).

“ IL GRANDE DRAGO, IL SERPENTE ANTICO, COLUI CHE CHIAMIAMO IL DIAVOLO E SATANA E CHE
SEDUCE TUTTA LA TERRA, FU PRECIPITATO SULLA TERRA E CON LUI FURONO PRECIPITATI
ANCHE I SUOI ANGELI ”,
(APOCALISSE 7:9)

“ IL SERPENTE ERA LA PIU' ASTUTA DI TUTTE LE BESTIE SELVATICHE FATTE DAL SIGNORE DIO
(Yahwè)”.
(GENESI 3:1)

Il famoso Zulù Credo Mutwa ci narra nell’intervista fatta dallo scrittore inglese David Icke di una Razza di
uomini rettile chiamata CHITAURI, i quali non sarebbero soltanto alieni, ma originari di questo pianeta, anche se
evoluti da milioni di anni, questi esseri, agiscono tutt’oggi sulla razza umana facendo esperimenti di natura
biologica e sessuale perché compatibili ad essi. Nelle tradizioni africane come i Dogon (e non solo) si dice che
gli antichi re e regine avessero il diritto di sovranità grazie alla discendenza stellare, il sangue divino legato alla
genetica aliena e che venivano venerati come antichi DEI. Tutt’oggi sembra che questo diritto di sovranità su
molti popoli e nazioni non sia cambiato perché i governanti, ancora oggi sarebbero loro discendenti e legati
geneticamente a queste creature.
C’è chi sostiene addirittura che tutto questo non sia altro che la coscienza dei dinosauri estinti milioni di anni fa
che si è evoluta e trasformata in qualcosa di questo genere; esseri evoluti con milioni di anni d’esperienza in più
dell’uomo.
Oggi giorno sono migliaia le testimonianze di chi dice di aver visto questi esseri, ma come sempre alcune verità
vengono celate o preservate per pochi “ELETTI”.

LA DINASTIA CELESTE DI SETH

ADAM = (UMANITA’) - AISHAH - HEWAH/EVA = (L’ANIMA/L’ESISTENZA)


CAINO = (IL POSSESSORE)
ABELE = (IL LIEVE)
HANOCK = (IL BALUARDO INTORNO)
IRAD = (L’IMPULSO CONTINUO)
MEHUIA’ EL = (LA FORZA CHE FA MOSTRA DI SE)
METHUSHA’ EL = (LO SPALANCARSI DELLA MORTE)

Più che a nomi di persona identificabili nell’individuo dobbiamo pensare ai figli dell’Adam/umanità come a
delle POTENZIALITA’ CELESTI che l’umanità stessa possiede; sono modi di agire e di pensare, sia nella vita sia
nella profonda riflessione verso le realtà superiori e verso Dio.

E’ forse spiegata in questa chiave di lettura la longevità dei “primi uomini” che non sono affatto tali, ma
rappresentano invece correnti di pensiero e di stile di vita?

La seconda umanità “nata” da ADAM e AISHAH prese il nome di SETH e sembrerebbe un’umanità più evoluta,
connessa e quindi più vicina agli ‘ELOHYM. Questa NUOVA UMANITA’ viene anche chiamata più volte nella
bibbia con l’appellativo “I FIGLI DI DIO”.

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SETH = (IL SECONDO FONDAMENTO)
ENOSH = (L’UOMO DEL SENTIMENTO)
QAINAN = (IL POSSESSO CHE SI E’ ESTESO)
MAHOLLAEL = (LA FORZA CHE PRODUCE LA GLORIA)
IERED = (LA PERSEVERANZA)
Fino ad arrivare (se pur in un’altra corrente genealogica) a:

HANOKH/ENOCH = (IL BALURDO INTORNO)


METHUSHALAH/MATUSALEMME = (IL TRATTO CHE CONDUCE ALLA MORTE)
LAMEKH = (CIO’ CHE IMPEDISCE LA DISGREGAZIONE)
NOAH/NOE’ = (IL RIPOSO)

Noè, il quale generò:

SHEM = (IL NOME)


HAM = (IL SOLE TORRIDO)
IAPHETH = (L’ESTENDERSI)

Tutto questo fu ed è tuttora: l’umanità, colma di queste grandiose opere interiori che sono occultate ma vive
dentro di noi, le nostre capacità “divine”.

MOSE’ L’EGIZIO

L’autore dei primi libri dell’Antico Testamento fu Mosè, questo è almeno il pensiero della tradizione ebraica, ma
se analizziamo con cura tutta la storia del popolo israelita ci ACCORGIAMO che la verità su questo popolo è
un’altra. Sembrerebbe infatti, che gran parte degli esponenti che hanno costruito il popolo ebraico altro non
fossero che una minoranza di persone appartenenti ad una determinata casta sacerdotale egizia in cerca di una
propria identità autonoma.
Lo stesso nome MOSE’ in egizio significava “FIGLIO” o “GENERATO DA”, e questo appellativo ci induce a
sostenere la tesi che in realtà questo personaggio aveva archetipicamente uno straordinario desiderio di essere
“adottato” da un “popolo nuovo”; nonostante tutti sapessero che Mosè fosse figlio di una principessa Egizia, la
gente del “popolo Israelita” accettò la “favola” che Mosè fosse anch’egli un figlio d’Israele.
Ci sono moltissime informazioni riguardanti Mosè e di come non riuscisse a parlare perfettamente la lingua del
vero popolo Israelita (schiavi nomadi deportati in Egitto), e di come era difficile per lui farsi capire nei suoi
linguaggi SIMBOLICI, derivanti dalle scuole misteriche egizie. Tutto sommato se facciamo un’accurata analisi
delle scritture bibliche, possiamo trovare grandissime similitudini sia tra l’alfabeto ebraico e i geroglifici egizi,
sia tra la Genesi e la cosmologia egiziana.
Molti studiosi sono concordi nel dire che il popolo ebraico guidato da Mosè durante l’Esodo altri non fossero che
membri di una casta sacerdotale costituitasi con il faraone monoteista AKHENATON, i quali furono costretti ad
abbandonare la terra d’Egitto, facendo così nascere il mito dell’ESODO biblico.

Tutto questo ci porta a comprendere che in realtà non esiste un “POPOLO ELETTO”, (gli ebrei), né tanto meno
una razza o religione preferita dal VERO DIO; agli occhi di Dio siamo tutti uguali, l’anima non ha né etnia, né
religione, non è schierata, né tanto meno politicizzata. Siamo tutti figlio di Dio in qualche modo.

“ IN QUELLA NOTTE IO PASSERO’ PER IL PAESE D’EGITTO E COLPIRO’ OGNI PRIMOGENITO NEL
PAESE D’EGITTO, UN UOMO O BESTIA; COSI’ FARO’ GIUSTIZIA DI TUTTI GLI DEI DELL’EGITTO. IO
SONO IL SIGNORE ! (YAHWE’) ”.
(ESODO 12:12)

64
LA PIETRA

Le pietre simboleggiano la stabilità interiore contro tutte le avversità. La venerazione delle pietre sacre
come nell’Islam per la CABA dove all’interno è situato un meteorite risalente ad un periodo pre-
islamico, o nell’ebraismo nella venerazione delle due pietre custodite dentro l’Arca dell’alleanza,
rappresentano un qualcosa di tangibile per rendere visibile la Divinità nella quotidianità.

“ Gesù disse: “Indicami la pietra respinta dagli edificatori! Essa è la pietra d’angolo/la Chiave di volta”.
(Vangelo di Tommaso - verso 67- “L’Individuo è Tempio e Chiesa di se stesso”)

Successivamente la venerazione di pietre o immagini venne proibita e condannata come idolatria,


addirittura la venerazione della Dea madre Ashtar, considerata la moglie di Yahwè (quando era presente
una ideologa politeista), venne proibita e per qualche ragione gli Israeliti misero un punto fermo
sull’ideologia monoteista e sulle proibizioni, forse dovuto al codice dei Talmudisti, i quali credono
fermamente che sia un bene: “Alzare sempre una siepe attorno la Torah”, rendendo inaccessibile
alcune verità all’interno delle sacre scritture. Segreti che solo pochi “ELETTI” possono osservare al di
là del velo. Forse derivano da qui i segreti di una Genesi o di un Esodo alternativo?

“ Un Ebreo crea un Ebreo, e questo è chiamato così: "proselito"; ma un proselito non crea un
proselito. Coloro che sono nella Verità sono come quelli e ne creano altri; ai secondi invece è
sufficiente entrare nell'esistenza.

Lo schiavo aspira soltanto ad essere libero, ma non aspira alle ricchezze del padrone. Il figlio invece
non è soltanto figlio, ma si attribuisce l'eredità del padre.

Coloro che ereditano da chi è morto sono essi stessi morti ed ereditano cose morte. Coloro che
ereditano da chi è vivo sono essi stessi vivi ed ereditano le cose vive e le cose morte. Coloro che sono
morti non ereditano nulla. Come potrebbe, infatti, ereditare un morto? Ma se colui che è morto eredita
da chi è vivo. egli non morirà; anzi, il morto vivrà di nuovo.

Un pagano non muore, perché egli non è mai vissuto, per dover morire. Colui che ha creduto nella
Verità ha trovato la vita, e quest'uomo può correre il pericolo di morire, poiché è vivo.

Dal giorno che il Cristo è venuto, il mondo è creato, le città adornate, e ciò che è morto è gettato via.

Quando noi eravamo Ebrei eravamo orfani e avevamo soltanto nostra madre. Ma da quando siamo
divenuti Cristiani abbiamo acquistato un padre e una madre ”.(Vangelo di Filippo 1:1-6)

“ Il Cristo è venuto a riscattare alcuni, a liberare altri, a salvare altri. Quelli che erano stranieri egli li ha
riscattati e li ha fatti suoi. Ed ha separato i suoi, quelli che ha costituito come pegno, secondo la sua volontà.
Non solo quando si è manifestato egli ha deposto la sua anima quando ha voluto, ma da che esiste il mondo, egli
ha deposto la sua anima. E quando ha voluto, allora è venuto a riprenderla, poiché essa era stata lasciata come
pegno. Era in mezzo a ladroni ed era stata tenuta prigioniera: egli l'ha riscattata e ha salvato i buoni nel
mondo, e anche i cattivi.La luce e le tenebre, la vita e la morte, ciò che è a destra e ciò che è a sinistra, sono
fratelli fra di loro: non è possibile separarli. Per questo motivo né i buoni sono buoni, né i cattivi sono cattivi,
né la vita è vita, né la morte è morte. Perciò ciascuna cosa sarà distinta secondo l'origine del suo essere. Ma
quelli che sono innalzati sopra il mondo sono indissolubili ed eterni ”.(Vangelo di Filippo 1:9-10)

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CAPITOLO QUATTRO:

IL CRISTALLO COSMICO

Il cristallo è una formazione minerale solida, un oggetto solido costituito da atomi e molecole. I cristalli si
formano per solidificazione graduale di un liquido o per brinamento (il brinamento è il passaggio dallo stato
aeriforme allo stato solido di una sostanza) di un gas. La cristallizzazione, è un particolare stato di
solidificazione, una trasformazione di fase della materia da liquido a solido, la formazione di una singola
particella solida, il germe di cristallizzazione costituisce il punto d’inizio del processo di cristallizzazione: tale
singola entità funge da agglomerante, “catalizzando” la formazione del solido per accrescimento successivo.
Quindi tutto ciò che favorisce la formazione del primo germe (nucleazione) o l'accrescimento successivo,
favorisce la solidificazione.
Io credo che anche nel campo spirituale possa succedere una determinata e specifica cristallizzazione di un’entità
superiore, per interagire con questa dimensione spazio-temporale che è il mondo in cui oggi ci troviamo.
Il CRISTO è quindi il CRISTALLO COSMICO, la trasformazione di un’entità celeste in materia, un Avatara o
Avatar (“Colui che discende/disceso”), un essere che sembra nella percezione comune, un essere umano, ma che
in realtà è un entità superiore. Secondo la religione Induista, un Avatara è l'assunzione di un corpo fisico da parte
di Dio o di uno dei Suoi aspetti. Questa parola deriva dalla lingua sancrita e significa "colui che discende"; nella
tradizione religiosa induista consiste nella deliberata incarnazione di un DEVA (ESSERE CELESTE), o del
SIGNORE stesso (DIO, LA PERSONA SUPREMA), in un corpo fisico al fine di svolgere determinati compiti.
Se consideriamo che il corpo di un puro devoto è SPIRITUALE, perché e' sempre a contatto con Dio, lo spirito
supremo, l’Avatara è da reputarsi quindi come una barra di ferro nel fuoco. Non e' più solo ferro ma fuoco. Se la
tocchiamo brucia, poiché non agisce più da ferro ma da fuoco. Similmente, GESU’ CRISTO appare come un
"UOMO" ma agisce come DIO.

“ IO SONO LA VIA, LA VERITA’ E LA VITA. NESSUNO VIENE AL PADRE SE NON PER MEZZO DI ME ”.
(GIOVANNI 14:6)

66
Analizzando attentamente le scritture sacre, ad ogni ENTITA’ DIVINA viene attribuita una nascita straordinaria,
o un parto fuori dall’ordinario comune, e la nascita di Gesù Cristo è particolarmente curiosa e spettacolare.
Sappiamo oggi, e molti Biblisti sono concordi in questo, che la venuta al mondo di Gesù di Nazaret non avvenne
nell’anno zero ma bensì nel 7. a.C. e, questa data conferma difatti quel fenomeno considerato da tutti come il
segno divino, ovvero la STELLA DI BETLEMME, che altro non è che una tripla congiunzione planetaria tra
GIOVE e SATURNO nella costellazione dei PESCI che apparve in Giudea nel 7 a.C.

Nota: il pesce sarà anche il SIMBOLO dei primi cristiani, Gesù stesso è il Messia dell’ERA dei PESCI - ERA
attuale fino al 2012 - si passerà poi nell’ERA dell’ACQUARIO.

“ DOV’E’ IL RE DEI GIUDEI CHE E’ NATO? ABBIAMO VISTO SORGERE LA STELLA, E SIAMO VENUTI
PER ADORARLO ”.
(MATTEO 2:2)

Questo evento ha aperto, a mio avviso, un varco; ha generato la connessione celeste e favorito la strada per il
“ponte” di un mondo superiore che arriva fino al nostro, e da qui è DISCESA un’entità che si è trasformata in
materia/carne e che divenne un “UOMO”, il Cristo.

“ IN PRINCIPIO ERA IL VERBO, IL VERBO ERA PRESSO DIO E IL VERBO ERA DIO ”.
(GIOVANNI 1:1)

“ E IL VERBO SI FECE CARNE E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI; E NOI VEDEMMO LA SUA
GLORIA COME DI UNIGENITO DAL PADRE, PIENO DI GRAZIA E VERITA’ ”.
(GIOVANNI 1:14)

67
IL NAZARENO

Il termine Nazareno deriva dal greco “o Nazoraios”, aramaico “Nazorai”, latino “Nazarenvs”.
Vi sono molte teorie su questo termine:
• Nazareno, di Nazaret la città.
• Al maestro degli Esseni gli si attribuiva questo termine
• Altri studiosi sono concordi nel dire che la parola “Nazireo” indicherebbe un consacrato a Dio, che ha
fatto un voto e che deve seguire rigidi concetti di dottrina e di vita.

Yeshua Nazir – Gesù Nazareno.

Nel dicembre del 2007 scrissi un Ebook intitolato “Il Messia Yeshua ben Youssef – Gesù di Nazaret”, e in
questo mio primo lavoro vengono menzionate molte informazioni riguardanti Gesù Cristo. In questo paragrafo
vorrei soffermarmi esclusivamente sulla parte divina di questo personaggio. La figura CRISTICA, la possiamo
vivere e percepire in due modi: alla lettera o interiormente

- La prima chiave di lettura è semplice, si prende alla lettera ciò che in un testo sacro viene scritto.
- La seconda, invece, rappresenta l’interiorità dei simboli e degli archetipi, proiettati dentro noi e che
generano un determinato messaggio che porta alla trascendenza; l’IO interiore che ci connette nel regno
che è dentro di noi per comunicare o visionare il mondo celeste.

Credo fermamente che tutte e due le opzioni siano veritiere, poiché come viene spesso menzionata nella
frase di natura esoterica “IN ALTO COME IN BASSO” o nell’analoga frase nella preghiera religiosa di Gesù
Cristo, il Padre nostro: “COME IN CIELO COSI’ IN TERRA”; tutto fa parte di una funzione connessa,
ovvero quello che succede nel cosmo ci riguarda. Gli esseri non sono avulsi ai corpi celesti ma connessi ad
essi, e come ad ogni azione corrisponde una specifica reazione, il simbolo della CROCE, (inteso come due
linee sovrapposte, (+), questo simbolo raccoglie ed unisce, sovrapponendole, le due linee; la linea verticale
(SPIRITO) a quella orizzontale (MATERIA), e questo ci lega ad entrambe le chiavi di lettura menzionate
precedentemente.
Possiamo infatti vivere ogni cosa nella maniera spirituale o nella maniera materiale, possiamo leggere e
credere alla lettera di tutti i testi sacri o interpretarli interiormente, interrogando il nostro IO.

La chiave di interpretazione è di fondamentale importanza perché ci fa trasformare di continuo le nostre idee


evolvendo piano piano verso differenti realtà interiori. Siamo in un eterno mutamento interiore, cresciamo ed
impariamo cose nuove ogni giorno, percepiamo interiormente e distinguiamo ciò che vero da ciò che è falso solo
esclusivamente interrogando noi stessi e domandandoci sul perché delle cose come fanno i bambini.
Se metabolizziamo l’importanza ed il messaggio del SIMBOLO, possiamo vedere al di là del velo, oltre la
materia di questo mondo, se esaminiamo infatti ogni gesto e ogni pensiero formulato da un MAESTRO o da un
qualsiasi individuo, ci accorgiamo che l’azione, da egli messa in atto, ci riguarda perché ci rende partecipi, ci
connette e siamo quindi in COMUNIONE.

Esaminando i miracoli di Gesù Cristo possiamo avere questo quadro bivalente di chiave di lettura:

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CHIAVE DI LETTURA ALLA LETTERA:

TRASFORMARE L’ACQUA IN VINO: E’ il primo miracolo di Gesù in pubblico, voluto dalla MADRE Maria,
rappresenta ciò che è scritto.

RIDARE LA VISTA AI CIECHI: Gesù in quanto essere divino ha il potere di fare tutto, quindi CREA (come Dio)
degli occhi nuovi per l’uomo o la donna in questione.

CAMMINARE SULLE ACQUE: E’ l’elevata spiritualità divina nell’uomo Gesù che è in grado di trascendere la
materia corporea e quindi ingannare le leggi della fisica di questo mondo.

RESUSCITARE I MORTI: Questo miracolo rappresenta l’onnipotenza di Dio che è in grado di riportare la Vita
in questo mondo e di far felici con l’amore, le genti che hanno perso la persona cara.

MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI: E’ il miracolo per cui Dio può sfamare la gente che ha fame.

ESORCISMO: Il dono di Dio per chi ha fede in lui, inteso come bene assoluto, può scacciare il male, i demoni,
parassiti amanti del corpo umano e del piacere dei sensi.

PLACARE TEMPESTE: Come per il miracolo di camminare sulle acque, Gesù cristo, essendo il Dio fatto uomo,
ha il potere di trasformare gli eventi di natura atmosferica e di placare la burrascosa tempesta.

RIMETTERE I PECCATI (ASSOLUZIONE): Solo Dio ha questo potere, come un giudice celeste, egli soltanto
può lavare le anime contaminate dal peccato, in particolare questo miracolo è chiamato “MIRACOLO
RIVELATORE”, perché incoronò l’uomo Gesù come il Dio fatto uomo, il figlio di Dio e Messia Divino.

CHIAVE DI LETTURA INTERIORE:

TRASFORMARE ACQUA IN VINO: Questo miracolo rappresenta l’ALCHIMIA interiore, ovvero la


trasformazione di noi stessi verso le verità più alte. E’ la nostra crescita spirituale trasformata dalla percezione
della vita che muta la nostra essenza da figli dell’uomo a figli di Dio.

RIDARE LA VISTA AI CIECHI: Rappresenta il ricevere una VISIONE nuova della verità spirituale, a discapito di
quella cecità che molti non sanno nemmeno di avere. Riacquistando la Vista possiamo quindi vedere il mondo e
le cose in una prospettiva spirituale più elevata.

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“ Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano;
accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non
rubano.
La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce;
ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto
grande sarà la tenebra!
Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non
potete servire a Dio e a mammona (il Dio denaro) “.
(MATTEO 6: 22-524)

CAMMINARE SULLE ACQUE: Possedere una fermezza di fede e di sicurezza spirituale per la quale non è
possibile affogare nell’errore, nell’ignoranza e nel peccato.

RESUSCITARE I MORTI: Dare una nuova vita SPIRITUALE ad una persona che è morta interiormente poiché
divenuta esclusivamente una persona vuota, materiale e priva di spiritualità.

“ C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei.


Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: "Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può
fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui".
Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio".
Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel
grembo di sua madre e rinascere?".
Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno
di Dio.
Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto (RINASCITA SPIRITUALE) ”.
(GIOVANNI 3:1-7)

Gesù faceva riferimento solo ed esclusivamente alla rinascita spirituale o accennava anche alla
REINCARNAZIONE?

MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI: Sfamare spiritualmente le ingiustizie subite, cogliere la forza che
ti permette di continuare nonostante il male subito, e colmare così l’iniquità, moltiplicando le proprie ricchezze
spirituali.

ESORCISMO (SCACCIARE I DEMONI): In questo particolare miracolo possiamo interpretare la chiave di


lettura interiore come una sorta di forza interna capace di sopraffare il nostro alter ego (l’altro IO) negativo.

PLACARE TEMPESTE: Significa semplicemente di calmare le acque intese come: litigi, baruffe,
incomprensioni, situazioni alterate; portando la pace in modo da poter calmare le tempeste, a differenza del
DIAVOLO inteso come qualsiasi essere che divide l’umanità.

RIMETTERE I PECCATI (ASSOLUZIONE): Significa essere spiritualmente elevati ed essere liberi da ogni
DOGMA imposto e non aver rimorsi o rimpianti per un qualcosa che ci è stato proibito di fare, da un credo
religioso o da una setta.

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E’ importante riconoscere i propri errori portando frutto (migliorando dall’errore stesso che è stato commesso)
che piuttosto tenerlo dentro di noi e viverlo come un PECCATO verso DIO che ci logora dall’interno.
Vi sono altre storie che possiamo leggere con questa chiave di lettura, tipo:

IL DILUVIO UNIVERSALE: Il Diluvio che lava ed affoga le nostre coscienze limitate dal vecchio modo di
pensare, la nostra ARCA (SALVEZZA) la costruiamo solo se ci ACCORGIAMO di essere perennemente a rischio
di DILUVIO e non facciamo niente per migliorare noi stessi e le persone che ci stanno accanto.

LA TORRE DI BABELE (CONFONDERE LE LINGUE): A differenza del miracolo di Gesù di placare le


tempeste questa storia è l’azione del Dio dell’essere Yahwè sull’umanità, il Dividi ed impera.
Yahwè limitò l’essere umano facendo cessare la facoltà della telepatia che possedeva, atrofizzando una parte del
cervello, e facendo iniziare le differenze socio-culturali tra gli uomini per via di molte lingue che l’umanità non
poteva più comprendere.

GIUDA: La figura di Giuda Iscariota che consegna Gesù al martirio viene interpretata come il tradimento del
popolo dei Giudei che rinnega il proprio Messia.

YESHUA - ISSA- ISHA - GESU’

La figura di Yeshua ben Youssef (nome in aramaico di Gesù figlio di Giuseppe), oltre che nei vangeli, viene
menzionata in altri testi sacri: nel CORANO, in alcuni testi BUDDISTI, in un testo VEDA (il BHAVISHYA
PURANA), in altre storie leggendarie legate ai DRUIDI, MORMONI e TESTIMONI di GEOVA.
Nella tradizione islamica come in gran parte delle sette Gnostiche, Gesù non muore in croce, («qualcuno fu reso
ai loro occhi simile a Lui», CORANO - IV: 157.), Ascese al Cielo (CORANO – III:55), senza dunque risorgere
(«Iddio lo innalzò a Sé», CORANO – IV:158); ciò nonostante Gesù, chiamato nell’islam ISSA Ibn MARYAM
(Gesù figlio di Maria), viene dipinto come un grande uomo e profeta di Dio; gli vengono attribuiti molti miracoli
(con il permesso di ALLAH) come: parlare nella culla quando è appena un infante, plasmare dall’argilla degli
uccelli che poi prenderanno il volo, resuscita i morti, rende la vista ai non vedenti, cura i lebbrosi e ritornerà alla
fine dei tempi per sconfiggere Al Massih Al DAJJAL (il Messia Bugiardo/l’Anticristo).

" E quando gli angeli dissero: " In verità, o Maria, Allah ti ha eletta; ti ha purificata ed eletta tra tutte le donne
del mondo.
O Maria, sii devota al tuo Signore, prosternati e inchinati con coloro che si inchinano ".
Ti riveliamo cose del mondo invisibile, perché tu non eri con loro quando gettarono i loro calami per stabilire
chi dovesse avere la custodia di Maria e non eri presente quando disputavano tra loro.
Quando gli angeli dissero: " O Maria, Allah ti annuncia la lieta novella di una Parola da Lui proveniente : il
suo nome è il Messia, Gesù figlio di Maria, eminente in questo mondo e nell'Altro, uno dei più vicini
Dalla culla parlerà alle genti e nella sua età adulta sarà tra gli uomini devoti".
Ella disse: "Come potrei avere un bambino se mai un uomo mi ha toccata?". Disse: "è così che Allah crea ciò
che vuole: quando decide una cosa dice solo "Sii" ed essa è."
E Allah gli insegnerà il Libro e la saggezza, la Torˆh e il Vangelo.
E [ne farà un] messaggero per i figli di Israele [che dirà loro]: "In verità vi reco un segno da parte del vostro
Signore. Plasmo per voi un simulacro di uccello nella creta e poi vi soffio sopra e, con il permesso di Allah,
diventa un uccello. E per volontà di Allah, guarisco il cieco nato e il lebbroso, e resuscito il morto. E vi informo
di quel che mangiate e di quel che accumulate nelle vostre case. Certamente in ciò vi è un segno se siete
credenti!
[Sono stato mandato] a confermarvi la Torˆh che mi ha preceduto e a rendervi lecito qualcosa che vi era stata
vietata. Sono venuto a voi con un segno da parte del vostro Signore. Temete dunque Allah e obbeditemi.
In verità Allah è il mio e vostro Signore. AdorateLo dunque: ecco la retta via".
(CORANO - SURA III 42-51)

71
Questa straordinaria analogia tra il Divino e Gesù Cristo mi ha impresso interiormente l’immagine di un legame
che l’essere umano ha eternamente con Dio; Gesù Cristo rappresenta il Dio che si fa UOMO e in qualche
maniera ci ricorda e simboleggia anche il DIVINO che risiede in tutti gli uomini tramite l’ANIMA SUPREMA.
Nel Bhavishya purana, un’antica Scrittura vedica composta 5000 anni fa, la quale predice l’avvento di Gesù e
menziona che egli avrebbe visitato l’India, ci racconta di come Gesù Cristo sia nato da una vergine, si fa
chiamare Isha Putra e ritornerà alla fine dei tempi:

“ Una volta, il soggiogatore dei Saka si diresse verso Himatunga e nel centro della regione chiamata Huna
(Hunadesh – la zona vicino Manasa Sarovara o la montagna Kailash nel Tibet Occidentale), il potente re vide
una persona propizia che viveva su una montagna. La carnagione dell’uomo era di colore dorato e indossava
abiti bianchi. ... Il re chiese: ‘Chi sei , o signore?’
Egli rispose con grande gioia: ‘Dovresti sapere che io sono ISHA PUTRA, il Figlio di DIO e sono nato da una
VERGINE (Gesù Cristo)... ‘Io sono l’illustratore della RELIGIONE degli mleccha e aderisco rigorosamente alla
VERITA' ASSOLUTA. ’ Sentendo ciò, il re gli chiese: ‘Secondo la tua opinione, quali sono i principi della
religione? ... Ascoltando queste domande del re Salivahara, Isha Putra disse: ‘ O re, quando è sopravvenuta la
distruzione della VERITA', io, Masiha (Messia) ,il profeta, sono venuto in questo paese di persone degradate e
dove i princìpi della religione non sono seguiti. Imbattendomi in quella condizione tremenda e irreligiosa di
barbari che si propagava da Mleccha-Desha, mi sono dedicato al profetismo. ... O re, per favore, ascolta quali
princìpi religiosi ho stabilito tra gli mleccha. L’essere vivente è soggetto a contaminazioni buone e cattive. La
mente deve essere purificata accettando un’adeguata condotta e recitando il japa. Recitando i santi nomi si
ottiene la più alta PURIFICAZIONE. Come il sole inamovibile attrae, da tutte le direzioni, gli elementi di tutti
gli esseri viventi, il Signore della regione solare, che è fisso e che è infinitamente affascinante, attrae i cuori di
tutti gli esseri viventi. Così, seguendo le regole, essendo veritiero, sereno e meditativo, o discendente di Manu, si
dovrebbe adorare il SIGNORE inamovibile. ... Avendo posto la FORMA ETERNAMENTE PURA e propizia del
SIGNORE SUPREMO nel mio cuore, o protettore del pianeta Terra, ho predicato questi princìpi attraverso la
stessa fede degli mleccha e così il mio nome è diventato ‘isha-masiha’ (Gesù, il Messia). ... Dopo avere
ascoltato queste parole e offrendo i propri omaggi a quella persona che è adorata dalle persone viziose, il re
umilmente gli chiese di fermarsi in quella tremenda terra degli mleccha. ... Il re Salivahara, dopo avere lasciato
il suo regno eseguì un’asvamedha-yajna e dopo avere governato sessanta anni, andò sui PIANETI CELESTI.
Allora, per favore ascolta che cosa accadde quando il re andò su Svargaloka ”.
(BHAVISHYA PURANA - Testo VEDA)

72
Il Messia Gesù di Nazaret viene inoltre citato in alcuni rotoli buddisti scoperti e pubblicati da Nicolas Notovitch
nel 1894; i rotoli riguardavano “LA VITA DEL SANTO ISSA” (Gesù), Notovitch intitolò il suo libro: “la vita
sconosciuta di Gesù cristo”. Moltissime autorità (in primis il Vaticano) denigrarono il lavoro fatto da Notovitch e
molti altri, incuriositi da questa straordinaria storia che raccontava le vicende dei diciassette anni vissuti da Gesù
in oriente, ripercorsero tutte le tappe del giornalista russo per cercare di far luce su questa faccenda delicata.
Altri ricercatori andarono in pellegrinaggio nei monasteri menzionati da Nicolas Notovitch per saperne di più e
un’affermazione detta da un Lama non fece altro che rendere ancora più intrigante la questione sulla vita
sconosciuta di Gesù:

“QUESTI LIBRI DICONO CHE IL VOSTRO GESU’ E’ STATO QUI!”

Oltre a queste storie un’altra leggenda sulla vita sconosciuta di Gesù mi ha assai incuriosito ed è quella che narra
la vicenda di come Gesù accompagnato da un suo prozio (Giuseppe di Arimatea) viaggiò in Inghilterra dove in
quel tempo esistevano quaranta università DRUIDICHE. Glasytonbury era un noto centro del druidismo e pare
che nelle tradizioni e nel credo dei druidi si accennava alla TRINITA’ e alla venuta di CRISTO. Il reverendo C.C.
Dobson, esperto delle tradizioni druidiche, scrive:

“ NON POTREBBE ESSERE CHE NOSTRO SIGNORE, PORTANDO CON SE’ LA LEGGE DI MOSE’ E
STUDIANDOLA INSIEME AI SEGRETI ORALI DEL DRUIDISMO, SI PREPARO’ A DIFFONDERE IL SUO
MESSAGGIO CHE PRODUSSE TANTA MERAVIGLIA FRA GLI ANZIANI EBREI? ”.

Ancora oggi sappiamo poco della vita di Gesù Cristo, specialmente il periodo che va dai tredici anni ai trenta; la
ricerca del Gesù storico iniziò alla fine del diciottesimo secolo quando gli studiosi e i teologi cominciarono ad
esaminare in modo critico le fonti principali sulla vita del Cristo: i vangeli. Accompagnati dall’innovativa
corrente di pensiero dell’Illuminismo, gli studiosi hanno discusso sulla figura di Gesù interrogandosi su ipotesi
di natura umana, divina o addirittura elaborando un concetto di tipo mitologico o che Gesù Cristo potesse
rappresentare tutte le ipotesi insieme; se era un profeta venuto per fondare un nuovo credo o una nuova religione,
se era un rivoluzionario ZELOTA, se il suo appellativo di Nazareno non avesse un analogia con la parola
NAZIREO attribuita ai maestri ESSENI etc.

Le prove storiche extra evangeliche sull’esistenza dell’uomo Gesù di Nazaret sono ancora oggi oggetto di
discordia tra gli studiosi e ricercatori, c’è chi dubita della sua esistenza storica, chi della sua natura divina e c’è
chi addirittura ipotizza una mistificazione di una storia inventata ed infilata in un certo periodo storico con nomi
di persona e di luogo riscontrabili alla geografia e alla storia del tempo, e c’è anche chi crede nella bizzarra
vicenda che Gesù Cristo altri non sarebbe che Giovanni di Gamala, un rivoluzionario pretendente alla carica di
Messia d’Israele.

“ METTETEVI BENE IN MENTE QUESTE PAROLE: IL FIGLIO DELL’UOMO SARA’ DATO


NELLE MANI DEGLI UOMINI ”.
(LUCA 9:44)

73
Nel primo capitolo del libro “IL MESSIA YESHUA ben YOUSSEF – GESU’ DI NAZARET” scissi:

Il nostro calendario è tuttora basato sulla nascita di Gesù, ma pochi sanno che la sua vera nascita risale a prima
dell'anno zero.
“SUB PONTIO PILATO”: Pilato è il nesso storico di questa vicenda, il suo nome lo possiamo sentire durante la
messa come punto di riferimento con la frase “Patì sotto Ponzio Pilato”.
La presunta data di nascita del Cristo, risalente all’anno zero, non fu altro che un errore di calcolo fatto da un
monaco di origine Sciita, vissuto a Roma nella prima metà del sesto secolo dopo Cristo di nome DIONIGI " IL
PICCOLO ".

I PIU' GRANDI BIBLISTI SONO CONCORDI NEL DIRE CHE IL CRISTO MORI' NELL’ANNO 30.
POICHE’, SAPPIAMO CHE PONZIO PILATO, GOVERNAVA IN GIUDEA NEGLI ANNI DAL 26 AL 36
DC.
SAPPIAMO INOLTRE CHE LA CROCIFISSIONE DI CRISTO NON AVVENNE NEGLI ULTIMI ANNI DI
MANDATO DI PILATO. LO SI APPRENDE DA ALCUNI MANOSCRITTI DELL'APOSTOLO PAOLO
DURANTE I SUOI VIAGGI.
NEL VANGELO DI LUCA NEL CAPITOLO TRE, VENIAMO A CONOSCENZA CHE IL MINISTERO DI
GIOVANNI BATTISTA HA INIZIO NELL'ANNO QUINDICESIMO DELL'IMPERO DI TIBERIO CESARE,
MENTRE PONZIO PILATO ERA GOVERNATORE DELLA GIUDEA, RE ERODE ANTIPA TETRARCA
DELLA GALILEA E NEL TEMPIO DI GERUSALEMME V’ERANO I SOMMI SACERDOTI HANNA E
CAIFA.
QUESTI PUNTI DI RIFERIMENTO CI FANNO CAPIRE TRAMITE LA STORIA CHE SI TRATTA DI UN
PERIODO RICORRENTE DAL 28 AL 33 DC.
IL CRISTO NASCE IN GIUDEA AL TEMPO DI RE ERODE " IL GRANDE ". SAPPIAMO INOLTRE CHE
IN QUEL TEMPO C'ERA UN SACERDOTE DI NOME ZACCARIA (PADRE DEL GIOVANNI BATTISTA).
CONSIDERANDO CHE ERODE IL GRANDE MUORE NEL 4 A.C., POSSIAMO QUINDI SOSTENERE
CHE GESU' NASCE PRIMA DELL'ANNO ZERO, DATO CHE LA FAMOSA " STRAGE DEGLI
INNOCENTI " COMANDATA DAL RE ERODE, AVVIENE PRIMA DELLA SUA MORTE.
SAPPIAMO INOLTRE CHE IL DECRETO DI CENSIMENTO FATTO DA CESARE AUGUSTO E
L'INFORMAZIONE TRATTA DAL VANGELO DI LUCA, CHE CITA QUIRINIO GOVERNATORE DI
SIRIA, CI FANNO CONFERMARE CHE LA DATA DI NASCITA DI GESU' CRISTO, E' INTORNO AL 6 O
7 A.C.
PER QUANTO RIGUARDA IL 25 DICEMBRE, LA DATA CHE TUTTOGGI RAPPRESENTA IL
"NATALE" DEL CRISTO, CI SONO ALCUNE TEORIE CHE SI RIFERISCONO AL SIMBOLISMO DEL
SOLSTIZIO D'INVERNO, ACCUSANDO LA CHIESA CATTOLICA DI VOLER SOVRASTARE LA DATA
DELLA " PERICOLOSA " FESTA PAGANA DEL "SOL INVICTUS", SOSTITUENDOLA ALLA NATIVITA'
DEL CRISTO PER EVIDENZIARE LA RELIGIONE CRISTIANA.
ADDIRITTURA, SECONDO CLEMENTE ALESSANDRINO, UN ILLUSTRE TEOLOGO DEGLI INIZI DEL
TERZO SECOLO, VOLER CONOSCERE IL GIORNO PRECISO DELLA NASCITA DI CRISTO, SAREBBE
UN PECCATO DI CURIOSITA' TROPPO SPINTA.
APPRENDIAMO, NONOSTANTE L'AMMONIZIONE DI CLEMENTE ALESSANDRINO, CHE LA DATA
DELL'ANNUNCIAZIONE DA PARTE DELL'ARCANGELO GABRIELE A MARIA VERGINE, SULLA
NASCITA DI CRISTO AVVENNE INTORNO AL 25 MARZO, NOVE MESI PRIMA DELLA FATIDICA
DATA DI DICEMBRE.
SI APPRENDE INOLTRE, CHE CON L'AIUTO DI DIO MISERICORDIOSO, UNA COPPIA D’ANZIANI
(ZACCARIA & ELISABETTA) DARA' ALLA LUCE IL GIOVANNI BATTISTA, PRECURSORE DEL CRISTO
RE.
IL VECCHIO SACERDOTE ZACCARIA APPRESE L'ANNUNCIO DI QUESTO FATTO
DALL'ARCANGELO GABRIELE, DURANTE IL TURNO DEL SUO OPERATO DI SACERDOZIO NEL
TEMPIO.
IL SERVIZIO DEL TEMPIO DELLA CLASSE D’ABIA, DI CUI FACEVA PARTE ZACCARIA, SECONDO
RECENTI SCOPERTE DI ALCUNI ROTOLI DEL QUMRAN, E' FRA SETTEMBRE ED OTTOBRE.

74
SEI MESI DOPO AVVENNE IL CONCEPIMENTO DEL GIOVANNI BATTISTA E NOVE MESI DOPO, LA
NASCITA DI GESU', COM’E' SCRITTO NEL VANGELO DI LUCA.
LA NASCITA DEL CRISTO AVVENNE IN UNA GROTTA DI BETLEMME NEI GIORNI DI FINE
DICEMBRE.
IL TUTTO FA PRESUPPORRE CHE IL 25 DICEMBRE SIA LA VERA DATA DELLA NATIVITA' DI
GESU' CRISTO.
ATTUALMENTE A BETLEMME E' VISIBILE LA GROTTA DELLA NATIVITA' CERCATA E TROVATA
DA ELENA MADRE DI COSTANTINO. L'ENTRATA HA L'ALTEZZA DI 125 CM ED E' CHIAMATA "
PORTA DELL'UMILTA' ", PERCHE’ COSTRINGE TUTTI AD INCHINARSI PER ENTRARE. ALL'EPOCA
NON PERMETTEVA DI FARE ENTRARE NESSUNO A CAVALLO SALVAGUARDANDO COSI' LA
GROTTA DALLA PROFANAZIONE.

TRA LE MIE VARIE RICERCHE SONO VENUTO A CONOSCENZA DI STORIE SIMILI A QUELLE
LEGATE ALLA FIGURA DI GESU’ NELLA VITA, MORTE E RESURREZIONE.
IL CULTO EGIZIO DEL DIO DEL SOLE HORUS NATO DALLA VERGINE ISIDE, CHE MORI’ IN
CROCE E DOPO TRE GIORNI RESUSCITO’ SEMBRA AVERE UNA STRAORDINARIA SOMIGLIANZA
PER NON DIRE IDENTICITA’ CON LA RELIGIONE CRISTIANA.
OLTRE CHE AL CULTO DI MITRA, ANCHE NELL’INDUISMO HO TROVATO UNA STORIA SIMILE;
QUELLA DEL DIO SRI’ VIRISHNA NATO ANCH’ESSO DA UNA VERGINE IL 25 DICEMBRE 1200
ANNI PRIMA DI CRISTO.
LA CHIESA HA DICHIARATO CHE QUESTE STORIE SONO STATE ANTICIPATE DA SATANA PER
CONFONDERE E FAR SGRETOLARE LA FEDE AI CREDENTI.
IO CREDO OLTRE A CIO’ CHE HA AFFERMATO LA SANTA SEDE, CHE DIO PUO’ OGNI COSA E
PERCIO’ PLASMA E FONDA VARIE DOTTRINE SPIRITUALI. TUTTO VIENE DA DIO, CON ESSO
ANCHE IL DUALISMO TRA IL BENE ED IL MALE, LUCE E TENEBRE, SOLE E LUNA, YIN E YANG
(TAOISMO), OLTRE CHE LE VARIE DOTTRINE DI FEDE.
UN DISEGNO DIVINO A NOI SCONOSCIUTO CHE LEGA LA VERITA’ AD ALTRE VERITA’, E CHE IN
QUESTO CASO POTREBBE AVER RINNOVATO E RIGENERATO IL TUTTO, PER IL SUO “POPOLO
ELETTO” GLI EBREI, CON LA VENUTA DEL CRISTO E CON IL SUO MESSAGGIO DI PACE.

“COME IN CIELO, COSI’ IN TERRA”, TUTTO E’ IN FUNZIONE AD UNISONO CON L’UNIVERSO IN


UNO SPAZIO-TEMPO “CICLICO”, DOVE UN EVENTO SPECIALE VIENE RIPETUTO E RINNOVATO.

“IO SONO L’ALFA E L’OMEGA, DICE IL SIGNORE DIO, COLUI CHE E’ E CHE VIENE, IL PRINCIPIO
E LA FINE, L’ONNIPOTENTE !”.
(APOCALISSE 1:8)

“NULLA SI CREA E NULLA SI DISTRUGGE. TUTTO SI TRASFORMA”

75
LA PASSIONE DI CRISTO

Tratto dal “MESSIA YESHUA ben YOUSSEF – GESU’ DI NAZARET”:

Ogni pio ebreo, almeno una volta nella sua vita, doveva entrare nel tempio di Gerusalemme per omaggiare
all'Altissimo un sacrificio.
Sappiamo che Gesù andò a Gerusalemme almeno tre volte.
Si dice 40 giorni o qualche tempo dopo la sua nascita, quando lo presentarono ai sacerdoti,
all’età di 12 anni quando dialogò con i saggi del tempio, fornendo prova d’enorme saggezza nonostante la sua
età. I suoi cari in quella circostanza non riuscivano a trovarlo, pensarono che si fosse perso, e una volta trovato
nel tempio, gli chiesero perché l’avesse fatto. Lui in tutta tranquillità, rivolgendosi ai suoi cari, affermò che si
stava occupando delle cose del Padre suo, e fu lui che domandò loro perchè lo stessero cercando.
Poi sappiamo che il Messia arrivò in città per l'ultima settimana della sua vita, durante la Pasqua ebraica, dove
entrò in trionfo su di un’asina per poi trovare la morte sulla croce.

DURANTE L'ANNO 30 D.C. GESU' ED I SUOI DISCEPOLI, SI RECARONO A GERUSALEMME PER


FESTEGGIARE LA PASQUA EBRAICA (IL PASSAGGIO DALLA SCHIAVITU' NELLA TERRA
D'EGITTO ALLA TERRA PROMESSA D' ISRAELE, CAPEGGIATI DA MOSE' CHE ATTRAVERSO' IL
MAR ROSSO CON IL SUO POPOLO NELL'ESODO).
GESU' ENTRA IN CITTA' SU DI UN’ASINA (COME ADEMPIVA UNA PROFEZIA) ED OSANNATO
DALLA GENTE " OSHANNA" (SALVACI).
IL GIOVEDI' SERA DOPO QUELLA CHE NOI CONOSCIAMO COME " ULTIMA CENA ", GESU' VIVE
UN’ESPERIENZA STRAORDINARIA NEL MONTE DEGLI ULIVI. SUDA SANGUE (EMATIDROSI) E
VIENE TENTATO ANCORA UNA VOLTA DA SATANA.
IL CRISTO ACCETTA IL SUO DESTINO E SUCCESSIVAMENTE SI FA ARRESTARE DALLE GUARDIE
DEL TEMPIO, UNA SORTA DI POLIZIA EBRAICA.
GESU' FU TRADITO (CONSEGNATO) DA UNO DEI SUOI DISCEPOLI (GIUDA), CHE CONDUSSE LE
GUARDIE NELL'ORTO DEI GETSEMANI (MONTE DEGLI ULIVI) DOVE LUI ED I SUOI APOSTOLI
ERANO ACCAMPATI.
GESU' VENNE ARRESTATO, POI CONDOTTO ED INTERROGATO DAI SADDUCEI E FU
INGANNEVOLMENTE ACCUSATO DI STREGONERIA E BLASFEMIA.
FU MESSO A MORTE DA PILATO, IL QUALE FU VITTIMA DI UN RICATTO DA PARTE DEI
SACERDOTI, CHE SOSTENEVANO CHE SE LUI NON AVESSE CONDANNATO GESU’, NON
SAREBBE STATO AMICO DI CESARE, POICHE', SEMPRE SECONDO I SACERDOTI, GESU' AVEVA
GENERATO UNA SOMMOSSA CONTRO ROMA.
L’ACCUSA IN QUESTIONE ERA QUELLA DI NON PAGARE I TRIBUTI A ROMA E SOPRATTUTTO
QUELLA DI ESSERSI AUTO PROCLAMATO CAPO DI UNA " SETTA " CHE L’ACCLAMAVA COME
FIGLIO DI DAVID, IL RE PROMESSO DEI GIUDEI QUINDI IL MESSIA ATTESO.
DA RICORDARE CHE ROMA ESIGEVA LA SOLA SOVRANITA' DEL TERRITORIO E IL SOLO
IMPERATORE CESARE TIBERIO DOVEVA ESSERE L' UNICO SOVRANO.
NON SI DOVEVA RICONOSCERE ALTRI RE AL DI FUORI DI LUI E TANTO MENO MESSIA.
PONZIO PILATO, LAVANDOSENE LE MANI, FU COSI' COSTRETTO A CONDANNARE GESU' PER
MEZZO DELLA CROCIFISSIONE, UN’ANTICA PENA DI MORTE DOVE LA VITTIMA VENIVA
INCHIODATA AD UNA CROCE DI LEGNO E LASCIATA LI’ PER MOLTO TEMPO.

NON FU IL CASO DI GESU', PERCHE' IL TUTTO SUCCESSE ALLA VIGILIA DELLA PASQUA
EBRAICA, ED ERA CONSIDERATO IMPURO LASCIARE CORPI APPESI SIA VIVI CHE MORTI IN
QUEI GIORNI DI FESTA.
PONZIO PILATO, RIVOLGENDOSI AL SOMMO SACERDOTE, SOSTENEVA DI NON AVER
RESPONSABILITA' SUL SANGUE DEL GALILEO (GESU').

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CAIFA, IL SOMMO SACERDOTE, RISPOSE INSIEME AL POPOLO:

" IL SUO SANGUE RICADA SOPRA DI NOI E SOPRA I NOSTRI FIGLI ".
(MATTEO 27:25)

Gesù, dopo esser stato flagellato, fu messo in croce. Trovò la morte alle tre del pomeriggio, probabilmente per
arresto cardiaco dovuto alla lunga agonia che dovette subire prima di morire.

I.N.R.I. IL TITULUS CRUCIS (IESVS NAZARENVS REX IVDAEORVM)

Il Titulus Crucis è il cartello scritto da Ponzio Pilato in tre lingue: aramaico, latino e greco che sottoscriveva il
motivo di condanna. In questo caso si trattò di un’accusa politica con scritto:
" Gesù Nazareno Re dei Giudei " (GIOVANNI 19: 19-20).

SAPPIAMO CHE GESU' ERA GALILEO PER DOMICILIUM (RESIDENZA GIURIDICA DELL'IMPERO DI
ROMA), NATO A BETLEMME, IN GIUDEA MA RESIDENTE A NAZARET IN GALILEA.
ERA CONSIDERATO OFFENSIVO CITARE UN GALILEO COME RE DEI GIUDEI, COME FU SCRITTO
NEL CARTELLO. IL SOMMO SACERDOTE CAIFA TENTO' INFATTI DI FARE RISCRIVERE LA
SENTENZA DI MORTE SUL TITULUS CRUCIS A PILATO, MA EGLI RISPOSE CHE CIO' CHE AVEVA
SCRITTO DOVEVA RIMANERE TALE.

" CIO' CHE HO SCRITTO, HO SCRITTO ".


(GIOVANNI 19:22)

NON FU UNA RIPICCA DEL PROCURATORE ROMANO, MA TUTT’ALTRO, VISTO CHE L'IMPERO DI
ROMA NON VOLEVA ENTRARE IN DISCUSSIONE SULLE DIATRIBE RELIGIOSE DEI VARI POPOLI
E PROVOCARE VARIE SOMMOSSE.
PILATO PERO' NON POTEVA ORMAI CAMBIARE LA SCRITTA SUL CARTELLO, PERCHE’ SAREBBE
STATO ILLEGALE. UNA VOLTA CHE VENIVA DEPOSITATA E LETTA LA SENTENZA DI MORTE
DA PARTE DEL PROCURATORE, INFATTI NON POTEVA ESSERE CAMBIATA NEMMENO UNA
SOLA LETTERA, POICHE' ORMAI TALE SENTENZA ERA RITENUTA COME STRUMENTO
GIURIDICO DELLA PROVINCIA, E TALE DOCUMENTO ERA INFATTI STATO REGISTRATO ED
INVIATO A ROMA. QUESTO E’ UN ALTRO MOTIVO CHE CI FA SOSTENERE CHE GLI
EVANGELISTI SONO TESTIMONI OCULARI DELLE USANZE NELL'EPOCA DI GESU' E CHE
CONOSCEVANO BENE IL MONDO EBRAICO OCCUPATO DAI ROMANI. FATTORI QUESTI ULTIMI
CHE EVIDENZIANO LA STORICITA' DEI VANGELI, CHE NON SEMBRANO PER NIENTE SUCCESSIVI
AL PRIMO SECOLO.
TRA LE TANTE TESTIMONIANZE, TROVIAMO QUELLA DI SVETONIO NELLA VITA DI CALIGOLA,
CHE RIMARCA IL FATTO DELLE CROCIFISSIONI DICENDO CHE, UNA VOLTA ALZATA LA
CROCE, IL CARTELLO ERA INCHIODATO AL PALO VERTICALE SOPRA LA TESTA DEL
CONDANNATO E NON SOTTO I PIEDI, TUTTO CIO' PER AVERE MAGGIORE VISIBILITA' DEL
MOTIVO DI CONDANNA.
ABBIAMO ANCORA UNA VOLTA VISTO UN’ALTRA PROVA CHE SOTTOLINEA LA VERIDICITA’
SCRITTA NEI VANGELI.

77
IL LUNGO TRAVAGLIO DI GESU' E LA SUA PASSIONE

GESU' FU ARRESTATO DI GIOVEDI' SERA, PROCESSATO DAI SACERDOTI E CONDOTTO DA


PILATO VENERDI' MATTINA, CHE A SUA VOLTA RIMANDO' " IL PRIGIONIERO " DA ERODE
ANTIPA POICHE' QUEST’ULTIMO AVEVA GIURISDIZIONE SUI GALILEI.
GESU' CHE ABITAVA A NAZARET ERA GALILEO PER DOMICILIUM. PONZIO PILATO GUADAGNO'
COSI' IL FAVORE D’ERODE VISTO CHE GESU' ERA CONSIDERATO UN SANTO, UNA SORTA DI
REGALO, UN DONO DI PILATO AD ERODE.
ERODE TENTO' DI FARGLI FARE DEI PICCOLI MIRACOLI, MA OVVIAMENTE GESU', NON
RIVOLGENDOGLI NEMMENO PAROLA, SI RIFIUTO'. ERODE LO SCHERNI' E COME OMAGGIO GLI
DIEDE UN MANTELLO DA RE, PROBABILMENTE UN VECCHIO MANTELLO SPORCO E GREZZO
PER EVIDENZIARE SEMPRE DI PIU' IL SUO SCHERNO VERSO QUELL'UOMO .
ERODE SI RIFIUTO' DI GIUDICARLO, POICHE' NON TROVAVA IN LUI NESSUNA COLPA CHE
VALESSE LA SENTENZA DI MORTE .
GESU' FU QUINDI RIPORTATO ANCORA UNA VOLTA DA PILATO, IL QUALE TENTO' DI
LIBERARLO TRAMITE UN’ANTICA USANZA ROMANA IL “PRIVILEGIUM PASCHALE”.
DURANTE LA PASQUA EBRAICA ROMA CONDONAVA LA LIBERAZIONE DI ALMENO UN
PRIGIONIERO, E IN QUESTO CASO LA SCELTA ERA FRA GESU' E BARABBA, E FRA I DUE
LA FOLLA SCELSE DI SALVARE BARABBA.
GESU' DOPO ESSERE STATO PRECEDENTEMENTE FLAGELLATO, VENNE MESSO IN CROCE DOVE
TROVO' LA MORTE.

Gesù risorge dopo tre giorni come aveva profetizzato, realizzando il cambiamento totale dell'umanità.

“ IO DISTRUGGERO’ QUESTO TEMPIO FATTO DA MANI D’UOMO, E IN TRE GIORNI NE’


RICOSTRUIRO’ UN ALTRO, NON FATTO DA MANI D’UOMO “.
(MARCO 14:58)

Abbiamo appena letto due profezie: l’annunciazione della distruzione del tempio di Gerusalemme e la
similitudine della resurrezione del "tempio" corporeo, che racchiude l’essenza divina del Dio fatto uomo.
La resurrezione di Cristo resterà nella storia come " IL MIRACOLO DEI MIRACOLI ".
Alla base del Cristianesimo questo fenomeno della resurrezione è considerato il fulcro della religiosità cristiana
poiché, come scrisse S.PAOLO, nella lettera ai Corinzi :

"... E SE CRISTO NON E' STATO RISUSCITATO, VANA DUNQUE E' LA NOSTRA PREDICAZIONE E VANA
PURE E' LA VOSTRA FEDE ".
(CORINZI 15:14)

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Nei Vangeli furono alcune donne le prime testimoni oculari della resurrezione; assistettero alla visione nel sacro
sepolcro di un angelo che diceva loro che il Cristo era risorto dalla morte.
Nel sepolcro donato da GIUSEPPE D’ARIMATEA trovarono solo il sudario vuoto ed intatto.

LE DONNE ERANO ANDATE LI’ PER PULIRE IL CORPO COME SI USAVA ALL'EPOCA CON OLI,
ERBE E SPEZIE, E NEL VEDERE LA TUNICA SENZA CORPO, FORSE PENSARONO CHE IL
CADAVERE ERA STATO RAPITO O NASCOSTO, POI MARIA DI MAGDALA EBBE LA VISIONE DI CUI
PARLAVO PRIMA.
MARIA DI MAGDALA DISSE AI DISCEPOLI QUELLO CHE AVEVA VISSUTO E VISTO.
IL CRISTO ERA RISORTO DAI MORTI, MA NON FU CREDUTA.
SUCCESSIVAMENTE GESU' APPARVE A DUE DEI SUOI DISCEPOLI DIRETTI AD EMMAUS, E
SECONDO LE FONTI APPARVE IN SEGUITO UNDICI VOLTE DOPO LA RESURREZIONE.
PER CHI SOSTIENE ANCORA UNA VOLTA CHE I VANGELI SONO FRUTTO DELL'INVENZIONE
DEGLI APOSTOLI, BISOGNA FAR NOTARE CHE AVREBBERO POTUTO E DOVUTO INVENTARSI
UN’ALTRA STORIA, POICHE’ A TESTIMONIARE QUESTO STRAORDINARIO EVENTO
(RESURREZIONE), CHE E' ALLA BASE DEL CRISTIANESIMO, SONO STATE ADDIRITTURA DELLE
DONNE, LE STESSE DONNE CHE ALL'EPOCA NON AVEVANO NEMMENO IL DIRITTO DI
TESTIMONIANZA, PERCHE’ RITENUTE INFERIORI, POCO SERIE, E DI CONSEGUENZA NON
CREDIBILI.
LA RESURREZIONE RIMARRA' NELLA STORIA COME FORTEZZA DELLA FEDE E MISTERO DEL
CRISTIANESIMO.

“ IL SIGNORE GESU’ DOPO AVER PARLATO CON LORO, FU ASSUNTO IN CIELO E SEDETTE ALLA
DESTRA DI DIO “.
(MARCO 16:19)

“NOLI ME TANGERE!”

La resurrezione del Cristo è stata a mio avviso un fenomeno straordinario, tutta via non credo assolutamente alla
possibilità di una resurrezione della carne. Se studiamo bene i Vangeli ci ACCORGIAMO che Gesù quando
incontra la Maddalena una volta resuscitato gli dice:

“GESU’ DISSE: “NON MI TOCCARE/TRATTENERE, PERCHE’ NON SONO ANCORA SALITO AL


PADRE;MA VA’ DAI MIEI FRATELLI E DI’ LORO: IO SALGO AL PADRE MIO E PADRE VOSTRO, DIO
MIO E DIO VOSTRO”.
(GIOVANNI 20:17)

Questo è un chiaro segno che Gesù non aveva ancora acquisito completamente (una volta risorto) le sembianze
umane o il corpo umano (infatti non venne riconosciuto), l’Avatara essendo pura luce stava nuovamente
prendendo forma e come abbiamo detto prima è come una barra di ferro nel fuoco se la mettiamo all’interno di
esso e la tocchiamo ci bruciamo perché non agisce più da ferro ma da fuoco, in questo caso Gesù stava
riprendendo la sua forma umana ed infatti una volta ripresa il Cristo dice a Tommaso successivamente:

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“ POI DISSE A TOMMASO: “METTI QUA IL TUO DITO E GUARDA LE MIE MANI; STENDI LA TUA
MANO, E METTILA NEL MIO COSTATO; E NON ESSERE PIU’ INCREDULO MA CREDENTE!”
(GIOVANNI20:27)

La resurrezione della carne che avverrà alla fine dei tempi è un Dogma che non approvo affatto, gli illustri
teologi devono spiegare con fermezza come il corpo che resusciterà prenderà forma:
• Prenderà la forma di un bambino?
• Prenderà la forma di un adolescente?
• Prenderà la forma di un uomo maturo?
• Prenderà la forma di un anziano?
• Prenderà la forma dell’età in cui il corpo è trapassato?

A mio avviso proprio perché credo nella possibilità della REINCARNAZIONE, sono convinto che la
RESURREZIONE avverrà in forma non corporea ma di pura luce metafisica che è pur sempre un CORPO
SOTTILE.

“ANCHE SE IO SONO IL NON NATO E IL MIO CORPO TRASCENDENTALE NON SI DETERIORA MAI,
ANCHE SE SONO IL SIGNORE DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI, DISCENDO IN OGNI ERA NELLA MIA
FORMA ORIGINALE TRASCENDENTALE.
OGNI VOLTA CHE IN UN LUOGO DELL’UNIVERSO LA RELIGIONE DECLINA E L’IRRELIGIONE
AVANZA, O DISCENDENTE DI BHARATA, IO VENGO IN PERSONA.
DISCENDO DI ERA IN ERA PER LIBERARE LE PERSONE PIE, PER ANNIENTARE I MISCREDENTI E
RISTABILIRE I PRINCIPI DELLA RELIGIONE”.
(Bhagavad Gita Cap.4 Verso 6-8)

“ PER TANTO IL SIGNORE STESSO VI DARA' UN SEGNO. ECCO: " LA VERGINE CONCEPIRA' E
PARTORIRA' UN FIGLIO, CHE CHIAMERA' EMMANUELE "
( DIO CON NOI) ”.
(ISAIA 7:14)

80
LA STORICITA’ DI GESU’

GIUSEPPE FLAVIO

“Allo stesso tempo, circa, visse Gesù, uomo saggio, se pure uno lo può chiamare uomo; poiché egli compì opere
sorprendenti, e fu maestro di persone che accoglievano con piacere la verità. Egli conquistò molti Giudei e
molti Greci. Egli era il Cristo “.
(Antichità Giudaiche, Libro XVIII:63)

“ Quando Pilato udì che dai principali nostri uomini era accusato, lo condannò alla croce. Coloro che fin da
principio lo avevano amato non cessarono di aderire a lui. Nel terzo giorno, apparve loro nuovamente vivo:
perché i profeti di Dio avevano profetato queste e innumeri altre cose meravigliose su di lui. E fino ad oggi non
è venuta meno la tribù di coloro che da lui sono detti Cristiani ”.
(Antichità Giudaiche,Libro XVIII:64)

“Ci fu verso quel tempo un uomo saggio che era chiamato Gesù, che dimostrava una buona condotta di vita ed
era considerato virtuoso (o: dotto), e aveva come allievi molta gente dei Giudei e degli altri popoli.
Pilato lo condannò alla crocifissione e alla morte, ma coloro che erano stati suoi discepoli non rinunciarono al
suo discepolato (o: dottrina) e raccontarono che egli era loro apparso tre giorni dopo la crocifissione ed era
vivo, ed era probabilmente il Cristo del quale i profeti hanno detto meraviglie ”.
(Antichità Giudaiche,Libro XVIII:63 e 64 - Versione in Arabo)

“ Con il carattere che aveva, Anano pensò di avere un'occasione favorevole alla morte di Festo mentre Albino
era ancora in viaggio: così convocò i giudici del Sinedrio e introdusse davanti a loro un uomo di nome
Giacomo, fratello di Gesù, che era soprannominato Cristo, e certi altri, con l'accusa di avere trasgredito la
Legge, e li consegnò perché fossero lapidati “.
(Antichità Giudaiche,Libro XX:200)

MARA BAR SERAPION

"Che vantaggio trassero gli ateniesi dal condannare a morte Socrate?... gli uomini di Samo dal bruciare
Pitagora?... i giudei dal giustiziare il loro sapiente Re?
Fu proprio dopo tale [delitto] che il loro regno fu distrutto [evidentemente la distruzione di
Gerusalemme].
Dio giustamente vendicò questi tre uomini saggi: gli ateniesi morirono di fame; gli uomini di Samo
furono sopraffatti dal mare; i giudei, rovinati e cacciati dalla loro terra, vivono in completa diaspora.
Ma Socrate non morì per i buoni; continuò a vivere nell'insegnamento di Platone.
Pitagora non morì per i buoni; continuò a vivere nella statua di Hera. Né morì per i buoni il Re
sapiente; continuò a vivere nell'insegnamento che aveva impartito ".
(Mano scritti siriaci del British museum – supplemento 14-658)

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PUBLIO CORNELIO TACITO

“ Ma non le risorse umane, non i contributi del principe, non le pratiche religiose di propiziazione potevano far
tacere le voci sui tremendi sospetti che qualcuno avesse voluto l'incendio. Allora, per soffocare ogni diceria,
Nerone spacciò per colpevoli e condannò a pene di crudeltà particolarmente ricercata quelli che il volgo,
detestandoli per le loro infamie, chiamava cristiani. Derivavano il loro nome da Cristo, condannato al supplizio,
sotto l'imperatore Tiberio, dal procuratore Ponzio Pilato ”.
(ANNALI -Vita di Claudio Nerone -)

GAIO SVETONIO TRANQUILLO

“Poiché i Giudei si sollevavano continuamente su istigazione di un certo Cresto, li scacciò da Roma ”.


(Vita dei Cesari)

EUSEBIO DI CESAREA

“1. La miracolosa risurrezione del Salvatore nostro e la sua ascensione al cielo erano già note da
tempo alle genti. E poiché una consuetudine antica imponeva ai governatori provinciali di segnalare
all'autorità dell'imperatore ciò che di nuovo accadesse nel loro territorio così che nessun fatto gli
sfuggisse, Pilato informò l'imperatore Tiberio della risurrezione dai morti del Salvatore nostro Gesù,
cosa di cui parlava ormai tutta la Palestina.
2. Ed era venuto a sapere anche degli altri suoi miracoli, e che la folla lo credeva già Dio, risuscitato
dai morti dopo la passione. Dicono che Tiberio riferì questo in Senato per l'approvazione, ma la
proposta venne respinta, in apparenza perché non era stata sottoposta a previo esame - un'antica legge
comandava in-fatti ai Romani di non riconoscere nessuno come Dio, se non per voto e decreto del
Senato -, ma in realtà perché l'insegnamento salutare del messaggio divino non aveva bisogno né della
conferma né dell'appoggio degli uomini.
3. Così il Senato romano respinse la relazione sottopostagli a proposito del Salvatore nostro, ma
Tiberio mantenne l'opinione che aveva e non escogitò alcun male contro la dottrina di Cristo.
(Storia Ecclesiastica – Libro II Cap. 2)

82
QUINTO SETTIMIO FIORENTE TERTULIANO

“ 1. Per dire una parola sull'origine di tali leggi, esisteva un vecchio decreto, che nessun dio fosse da un
capitano consacrato, se l'approvazione del senato ottenuto questo dio non avesse. Lo sa Marco Emilio
del suo dio Alburno. Anche questo fa alla nostra causa, che tra di voi l'accoglimento di una divinità
dall'arbitrio degli uomini viene fatto dipendere. Se un dio dell'uomo il gradimento non avrà incontrato,
non sarà dio: sarà ormai l'uomo, che dovrà mostrarsi propizio al dio.
2. Dunque Tiberio, al tempo del quale il Cristianesimo entrò nel mondo, i fatti annunziatigli dalla Siria
Palestina, che colà la verità avevano rivelato della Divinità stessa, sottomise al parere del senato,
votando egli per primo favorevolmente. Il senato, poiché quei fatti non aveva esso approvati, li rigettò.
Cesare restò del suo parere, pericolo minacciando agli accusatori dei Cristiani.
3. Consultate le vostre memorie: vi troverete che Nerone per la prima volta con la spada imperiale
contro questa setta infierì, che proprio allora sorgeva in Roma. Di un tale iniziatore della nostra
condanna anche ci gloriamo. Chi infatti costui conosce, può comprendere che non poté non essere un
qualche gran bene quello che fu da Nerone condannato “.
(Apologia - Citaz. riportata anche da Eusebio di Cesarea)

PUBLIO LENTULLO

“ Ho inteso, o Cesare, che desideri sapere quanto ora ti narro: esiste qui un uomo, chiamato Gesù Cristo, il
quale vive di grandi virtù.
Dalla gente è detto profeta, ed i suoi discepoli lo tengono per divino, e dicono che egli è figlio di Dio, Creatore
del cielo e della terra, e di tutte le cose che in essa si trovano e sono fatte.
In verità, o Cesare, ogni giorno si sentono cose meravigliose di questo Cristo: risuscita i morti, e sana gli
infermi con una sola parola.
Uomo di giusta statura, è molto bello di aspetto; ed ha grande maestà nel Volto, e quelli che lo mirano sono
forzati ad amarlo e temerlo.
Ha i capelli color della nocciola ben matura; sono distesi sino alle orecchie, e dalle orecchie sino alle spalle
sono color della terra, ma più risplendenti.
Ha nel mezzo della fronte in testa il crine spartito ad usanza dei Nazareni, il volto senza ruga, o macchia,
accompagnato da un colore modesto.
Le narici e le labbra non possono da alcuno essere descritte. La barba è spessa ed ha somiglianza dei capelli,
non molto lunga, ma spartita nel mezzo.
Il suo mirare è molto severo e grave: ha gli occhi come i raggi del sole, e nessuno può guardarlo fisso per lo
splendore; e quando ammonisce si fa amare, ed è allegro con gravità.
Dicono che nessuno l'ha mai veduto ridere, ma bensì piangere.
Ha le mani e le braccia molto belle; nella conversazione contenta molti, ma si vede di rado; e quando Lo si
trova, è molto modesto all'aspetto, e nella presenza è il più bell'uomo che si possa immaginare, tutto simile alla
madre, la quale è la più giovane che siasi mai vista in queste parti.
Però se la Maestà tua, o Cesare, desidera di vederlo come negli avvisi passati mi scrivesti, fammelo sapere, che
non mancherò subito di mandartelo.
Di lettere fa stupire la città di Gerusalemme.
Egli non ha studiato giammai con alcuno, eppure sa tutte le scienze.
Cammina scalzo, senza cosa alcuna in testa; molti ne ridono in vederlo, ma in presenza sua nel parlare con lui
tremano e stupiscono.
Dicono che un tal uomo non è mai stato veduto, né inteso in queste parti.
In verità secondo quanto mi dicono gli ebrei non si è sentito mai nessuno di tali consigli, di così grande dottrina,

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come insegna questo Cristo, e molti Giudei lo tengono per divino e lo credono; e molti altri me lo querelano con
dire che è contro la Maestà tua, o Cesare.
Si dice che non ha mai fatto dispiacere ad alcuna persona, anzi, tutti quelli che lo conoscono e che L'hanno
incontrato dicono di aver ricevuto benefizi e sanità.
O Cesare, alla Maestà tua, alla tua obbedienza sono prontissimo: quanto mi comandi sarà eseguito. Vale.
Da Gerusalemme ripartizione settima, luna undicesima.
Della Maestà tua fedelissimo e obbedientissimo “.
(Lettera a Tiberio - Publio Lentulo - Governatore della Giudea)

TALMUD (LIBRO DELL’INSEGNAMENTO EBRAICO)

Addirittura nel Talmud viene menzionato il personaggio Gesù anche se in modo dispregevole:

“ Gesù nacque bastardo ”


(Yebamoth, 49b; Jewish Encyclopedia).

“ Maria era una prostituta ”


(Sanhedrin, 106a,b).

“ Gesù "praticò la stregoneria e portò Israele all'apostasia ”


(Sanhedrin, 43a).

“ Gesù fu punito e mandato all'inferno dove fu gettato in "escrementi ribollenti ”


(Gittin, 56b,57a).

“ I cristiani andranno all'inferno e "saranno puniti lì per tutte le generazioni ”


(Rosh Hashanah, 17a).

L’IMPORTANZA DEL SIMBOLO

I simboli, intesi come immagini o statue sono delle forme d’arte di cui l’uomo si serve per dipingere o creare Dio
a “SUA IMMAGINE”, ben vengono se utilizzate per facilitare la connessione tra noi ed il trascendente, ma guai
se strumentalizzate, come purtroppo la storia ci ha dimostrato per benedire massacri.
L’attuale dottrina cristiana è inchiodata ad antichi dogmi e alle moltitudini di forme ritualistiche che non
consentono altre vie di salvezza (secondo le istituzioni citate) se non per mezzo di intermediari di cui loro stessi
fanno parte (preti, vescovi, cardinali, pastori, patriarchi, papi, Etc.), inchiodando la figura ed il messaggio
Cristico ad un feticcio o crocifisso, che non permette a questo messaggio un’evoluzione nel campo spirituale
all’umanità, riducendolo infatti, il tutto ad un simbolo materiale, edificando solo ed esclusivamente altro potere
che loro esercitano sulle masse, cambiando continuamente la percezione di molti, anche in contesti laici come ad
esempio la politica, il costume e la società.
La spiritualità e il messaggio Cristico sono altra cosa! Risiedono solo ed esclusivamente nell’AMORE.

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" NON ACCUMULATEVI TESORI SULLA TERRA, DOVE TIGNOLA E RUGGINE CONSUMANO E DOVE
LADRI SCASSINANO E RUBANO; ACCUMULATEVI INVECE TESORI NEL CIELO (SPIRITUALI), DOVE
NE' TIGNOLA NE' RUGGINE CONSUMANO, E DOVE LADRI NON SCASSINANO E NON RUBANO.
PERCHE' LA' DOV'E' IL TUO TESORO, SARA' ANCHE IL TUO CUORE. LA LUCERNA DEL CORPO E'
L'OCCHIO (COSCIENZA); SE DUNQUE IL TUO OCCHIO E' CHIARO, TUTTO IL TUO CORPO SARA'
NELLA LUCE; MA SE IL TUO OCCHIO E' MALATO, TUTTO IL TUO CORPO SARA' TENEBROSO. SE
DUNQUE LA LUCE CHE E' IN TE E' TENEBRA, QUANTO GRANDE SARA' LA TENEBRA! (CECITA'
SPIRITUALE) NESSUNO PUO' SERVIRE A DUE PADRONI: O ODIERA' L'UNO E AMERA' L'ALTRO, O
PREFERIRA' L'UNO E DISPREZZERA' L'ALTRO: NON POTETE SERVIRE A DIO E A MAMMONA (IL DIO
DENARO). PERCIO' VI DICO: PER LA VOSTRA VITA NON AFFANNATEVI DI QUELLO CHE MANGERETE
O BERRETE, E NEANCHE PER IL VOSTRO CORPO, DI QUELLO CHE INDOSSERETE; LA VITA FORSE
NON VALE PIU' DEL CIBO E IL CORPO PIU' DEL VESTITO? GUARDATE GLI UCCELLI DEL CIELO:
NON SEMINANO, NE' MIETONO, NE' AMMASSANO NEI GRANAI; EPPURE IL PADRE VOSTRO CELESTE
LI NUTRE. NON CONTATE VOI FORSE PIU' DI LORO? ".
(MATTEO 6:19-26)

Non è di fondamentale importanza sapere se il Cristo fu crocifisso nelle mani o nei polsi, né che aspetto avesse,
se fosse biondo con occhi chiari o moro con occhi scuri come un normale uomo del medioriente; tuttavia se solo
applicassimo il suo messaggio d’amore senza soffermarsi in domande sterili potremmo davvero resuscitare un
mondo spirituale che fino ad oggi ha avuto solo continue divergenze tra credi e fedi religiose.
Il Vaticano, a mio avviso, non è altro che la continuazione dell’impero Romano dove invece che l’imperatore a
governare tutto è il Papa e sotto di lui tutte le gerarchie ecclesiastiche, l’espansione di un potere millenario che
punta al controllo mentale e materiale sull’individuo.

« Gesù Cristo venne crocifisso una volta, ma il suo insegnamento è stato e viene crocifisso continuamente dalla
gente ignorante. La comprensione e l’applicazione di questi insegnamenti percepiti intuitivamente, mostrerà
come la Coscienza Cristica di Gesù, liberata dalla crocifissione teologica, può essere riportata una seconda
volta nelle anime degli uomini ».
(Paramhansa Yoganandaji)

“CHI VEDE L’ANIMA SUPREMA (DIO) CHE ACCOMPAGNA L’ANIMA INDIVIDUALE (LA COSCIENZA
DELL’INDIVIDUO, L’ESSERE, L’IO) IN TUTTI I CORPI, E COMPRENDE CHE L’ANIMA E L’ANIMA
SUPREMA SITUATE NEL CORPO DISTRUTTIBILE NON SONO MAI DISTRUTTE (IMMORTALI), VEDE
VERAMENTE”,
(Bhagavad Gita Cap.13 verso 28)

“ CREDETEMI: IO SONO NEL PADRE E IL PADRE E’ IN ME: SE NON ALTRO CREDETELO PER LE
OPERE STESSE ”.
(GIOVANNI 14:11)

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" Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi l'AMORE/CARITA’, sono come
un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza
della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi l'AMORE, non sarei niente.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi
l'AMORE, niente mi gioverebbe.
L'AMORE è paziente, è benigno; non è invidioso, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto,
non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma
si compiace della verità....
.... " Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma,
divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora
conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la
carità ! (L'AMORE) ".
(1 CORINZI 13:1-6 11-13)

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Alla fine di questo percorso mi sono nuovamente ACCORTO che:

“L’AMORE E’ L’UNICA VERITA’ TUTTO IL RESTO E’ ILLUSIONE”.

Michele Perrotta.

Fine
Gennaio 2010

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