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SISTEMI DI EQUAZIONI

DIFFERENZIALI- ESERCIZI
SVOLTI

Generalità sui sistemi

1. Sia (x(t), y(t)) la soluzione del problema di Cauchy


(
x0 = 3x x(1) = 2
y 0 = −x2 y(1) = 0.

Posto v(t) = e x(t)y(t) , calcolare v 0 (1).

2. Sia (
x0 = 3x − y
e ξ(t) = x(2t), η(t) = y(t).
y0 = x + y
Scrivere il sistema soddisfatto da ξ e η.

3. Risolvere il sistema (
x0 = y
y 0 = −3x − 4y
dopo essersi ricondotti ad una equazione del secondo ordine.

4. Data una soluzione γ(t) = (x(t), y(t)) del sistema


(
x0 = 2x − 1
t ∈ [0, 1],
y 0 = x2 − y
R
e il campo vettoriale ~F(x, y) = (y − x2 , 2x − 1), calcolare γ
~F · dP .

1
2 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

5. Dire in quali punti (t0 , y0 ) non può applicarsi il teorema di Cauchy di esistenza e unicità di
soluzione per le seguenti equazioni scalari
q q q
a) y 0 = |t|, b) y 0 = |y|, c) y 0 = t|t|, d) y 0 = y|y|, e) y 0 = y |t|

con condizione iniziale y(t0 ) = y0 .

6. Dire in quali punti (t0 , x0 , y0 ) non può applicarsi il teorema di Cauchy di esistenza e unicità
per i seguenti sistemi
( p ( p
x0 = |t|x x0 = |y − t|
a) b)
y 0 = |y|y y0 = x

con condizione iniziale (x( t0 ) = x0 , y(t0 ) = y0 ).


SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 3

Sistemi lineari a coefficienti costanti, omogenei

7. Risolvere il seguente sistema (


ẋ = 3x − 2y
ẏ = 2x − 2y
e determinare le soluzioni limitate su [0, +∞).

8. Risolvere il seguente sistema (


ẋ = 2x + y
ẏ = −x + 2y
e determinare le soluzioni limitate su (−∞, 0].

9. Risolvere il seguente sistema (


ẋ = 3x + y
ẏ = −x + y
e determinare le soluzioni limitate su (−∞, 0].

10. Risolvere il seguente sistema (


x01 = x1 + 2x2
x02 = −2x1 − 4x2

11. Risolvere il seguente sistema (


x01 = x1 + 2x2
x02 = −2x1 − x2

12. Risolvere il problema di Cauchy


(
ẋ = 3x − 2y, x(0) = 1
ẏ = 2x − 2y, y(0) = 2.
4 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Sistemi lineari a coefficienti costanti, non omogenei

13. Risolvere il sistema (


x0 = −x + 4y + e 3t
y 0 = −x + 3y.

14. Risolvere il sistema (


x0 = −x + 4y + 2 + e 3t
y 0 = −x + 3y − 1.

15. Trovare la soluzione del problema di Cauchy


(
x0 = −x + 4y + cos t, x(0) = 0
y 0 = −x + 3y, y(0) = 0.

16. Trovare la soluzione del problema di Cauchy


(
x0 = x + 2y + e −t , x(0) = 0
y 0 = 2x + y, y(0) = 0.

17. Trovare la soluzione del problema di Cauchy


(
x0 = x + 2y + e t , x(0) = 0
y 0 = 2x + y + 1, y(0) = 0.
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 5

Stabilità lineare

18. Studiare la stabilità della soluzione nulla del sistema


(
x0 = −2x − 3y
y 0 = x + y.

19. Studiare, al variare di α ∈ R, la stabilità della soluzione nulla del sistema


(
x0 = −3x + α2 y
y 0 = x − 3y.

20. Studiare, al variare di α ∈ R, la stabilità della soluzione nulla del sistema


(
x0 = 2y
y 0 = −2x + αy.

21. Studiare, al variare di α ∈ R, la stabilità della soluzione nulla del sistema


(
x0 = αx − y
y 0 = x + y.

22. Dato il sistema (


x0 = x + α2 y
y 0 = α1 x + αy,
determinare i valori di α ∈ R per cui:

a) tutte le soluzioni sono limitate su [0, +∞);

b) esistono soluzioni (diverse dalla soluzione nulla) limitate in [0, +∞).

23. Dato il sistema (


x0 = x + α2 y
y 0 = x + αy,

a) determinare i valori di α ∈ R per cui tutte le soluzioni sono limitate su [0, +∞);

b) dire se esistono soluzioni (diverse dalla soluzione nulla) limitate su R.


6 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Stabilità non lineare

24. Trovare i punti critici dei seguenti sistemi, studiandone la stabilità e scriverne i corrispondenti
sistemi linearizzati;
( (
x0 = y x0 = x2 + 2y
a) b)
y 0 = −x − y − (x2 + y 2 ) y 0 = x − y.

25. Verificare che (0, 0) è un punto critico del sistema:


(
x0 = −x + e αy − 1
y 0 = e x−y − 1.

Discutere inoltre, al variare del parametro α 6= 1, la stabilità del punto (0, 0).
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 7

Esercizi di riepilogo sui sistemi

26. Dato il sistema (


ẋ = x
ẏ = −y − 2x.

a) Determinare l’integrale generale;

b) studiare la stabilità del punto critico (0, 0) e la limitatezza in passato (cioè in (−∞, 0])
e in futuro (cioè in [0, +∞)) delle soluzioni;

c) determinare gli α ∈ R tali che tutte le soluzioni (x(t), y(t)) verifichino


µ ¶ µ ¶
x(t) 0
lim e αt = ;
t→0 y(t) 0

d) determinare la soluzione che soddisfa x(0) = 2, y(0) = −2;

e) mostrare che il sistema è Hamiltoniano e tracciarne le orbite.

27. Dato il sistema (


ẋ = (α + 2)x + y
ẏ = −x + αy

a) discutere al variare di α ∈ R la stabilità della soluzione nulla e la limitatezza delle


soluzioni;

b) posto α = 1, risolvere il sistema.

28. Dato il sistema (


ẋ = 2e y − e x − 1
ẏ = sin αx + (αy)2

a) verificare che (0, 0) è un punto critico per ∀α ∈ R;

b) discutere, al variare di α ∈ R, α 6= 0, la stabilità del punto critico (0, 0).


8 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Approfondimenti

29. Dato il sistema (


x0 = αx − y
, α ∈ R,
y 0 = x + αy
risolverlo dopo averlo trasformato in coordinate polari e tracciarne qualitativamente le soluzioni.

30. Dato il sistema (


x0 = (1 + y 2 ) log(2 + cos(πx))
y 0 = x2 + y 2
a) si determini la soluzione del problema di Cauchy con (x(0) = 1, y(0) = 1);
b) mostrare che se (x(t), y(t)) è una soluzione, definita per t su un intervallo I, allora
|x(t1 ) − x(t2 )| < 2, ∀t1 , t2 ∈ I.

31. Verificare che il seguente sistema è Hamiltoniano e studiare la stabilità del punto critico (0, 0)
(
x0 = y
y 0 = −x3 .

32. Verificare che il seguente sistema è Hamiltoniano e studiare la stabilità del punto critico (0, 0)
(
x0 = 4y 3
y 0 = −2 sin x.
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 9

SOLUZIONI

Generalità sui sistemi

1. Derivando v(t) = e x(t)y(t) ed utilizzando le equazioni del sistema si trova


v 0 (t) = e x(t)y(t) [x0 (t)y(t) + x(t)y 0 (t)]
= e x(t)y(t) [3x(t)y(t) − x(t)3 ].
Sostituendo t = 1 si ottiene

v 0 (1) = e 2·0 [3 · 2 · 0 − 23 ] = −8.

2. Derivando rispetto a t la funzione ξ(t) = x(2t) ed utilizzando le equazioni del sistema abbiamo
ξ 0 (t) = 2x0 (2t)
= 2[3x(2t) − y(2t)]
= 6ξ(t) − 2η(2t).
Analogamente
η 0 (t) = y 0 (t)
= x(t) + y(t)
= ξ( 2t ) + η(t),
da cui il sistema (
ξ 0 (t) = 6ξ(t) − 2η(2t)
η 0 (t) = ξ( 2t ) + η(t).
Osserviamo che questo non è un sistema di equazioni differenziali ordinarie.

3. Derivando x0 = y otteniamo x00 = y 0 e sostituendo nella seconda equazione

x00 = y 0 = −3x − 4x0 ⇒ x00 + 4x0 + 3x = 0.

Le radici del polinomio caratteristico

λ2 + 4λ + 3

sono λ1 = −1 , λ2 = −3, per cui l’integrale generale dell’equazione del secondo ordine è

x(t) = c1 e −t + c2 e −3t , c1 , c2 ∈ R.

Derivando
y(t) = x0 (t) = −c1 e t − 3c2 e −3t

per cui l’integrale generale del sistema è


½
x(t) = c1 e −t + c2 e −3t
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = −c1 e −t − 3c2 e −3t ,
10 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

4. Osserviamo che γ̇(t) = (2x(t) − 1, x2 (t) − y(t)) ed ~


F(x(t), y(t)) = (y(t) − x2 (t), 2x(t) − 1).
Quindi
γ̇(t) · ~F(x(t), y(t)) = 0,

ovvero γ̇(t) ⊥ ~F(γ(t)) e perciò


Z Z 1
~F · dP = ~F(x(t), y(t)) · γ̇(t)dt = 0.
γ 0

5. Il teorema di esistenza ed unicità di Cauchy per y 0 = f (t, y) richiede la continuità di f (x, y)


e della derivata parziale fy (x, y). Quindi nel nostro caso il teorema non si può applicare:
a) in nessun punto;
b) nei punti (t0 , 0), ∀t0 ∈ R;
c) nessun punto;
∂f
d) osserviamo che in questo caso ∂y = |y| + y · sign y = 2|y| è continua quindi la risposta è:
nessun punto;
e) nessun punto.

6. Il teorema di esistenza e unicità per un sistema della forma (x0 , y 0 ) = (f1 (t, x, y), f2 (t, x, y))
richiede la continuità di fi e delle derivate parziali rispetto ad x ed y. Quindi:
∂f1 p ∂f1 ∂f2 ∂f2
a) f1 ed f2 sono continue ovunque. Inoltre ∂x = |t|, ∂y = ∂x = 0, ∂y = 2|y| sono
anch’esse continue ovunque, per cui non c’è nessun punto in cui non siano verificate le ipotesi
del teorema di Cauchy.
b) Anche in questo caso f1 ed f2 sono continue ∀(x, y) ∈ R2 , cosı̀ come ∂f1
∂x = ∂f2
∂y = 0 e
∂f2
∂x = 1. Invece ∂f1
∂y = sign
√ (y−t) , non è continua se t0 = y0 e dunque il teorema non si applica
2 |y−t|
nei punti (t0 , x0 , t0 ), ∀t0 , x0 ∈ R.
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 11

Sistemi lineari a coefficienti costanti, omogenei

7. La matrice dei coefficienti del sistema lineare è


µ ¶
3 −2
A=
2 −2

che ha il polinomio caratteristico


µ ¶
3−λ −2
det = (3 − λ)(−2 − λ) + 4
2 −2 − λ
= λ2 − λ − 2
= (λ − 2)(λ + 1).

Le radici sono λ = 2, λ = −1 dunque l’integrale generale è


µ ¶
x(t)
= c1 e 2t u + c2 e −t v,
y(t)

dove u e v sono due autovettori relativi agli autovalori 2 e −1 rispettivamente.

λ = 2 Risolvo il sistema lineare omogeneo associato alla matrice A − 2I,


µ ¶µ ¶ µ ¶
1 −2 x 0
= ,
2 −4 y 0

corrispondente all’unica equazione x − 2y = 0. Quindi un autovettore corrispondente all’


autovalore λ = 2 è µ ¶
2
u= .
1

λ = −1 Risolvo il sistema lineare associato ad A + I,


µ ¶µ ¶ µ ¶
4 −2 x 0
= ,
2 −1 y 0

corrispondente all’equazione 4x − 2y = 0 e trovo l’autovettore


µ ¶
1
v= .
2

L’integrale generale del sistema differenziale è dunque


µ ¶ µ ¶ µ ¶
x(t) 2 1
= c1 e 2t + c2 e −t ,
y(t) 1 2

o, più esplicitamente
(
x(t) = 2c1 e 2t + c2 e −t
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = c1 e 2t + 2c2 e −t
12 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Per quanto riguarda la limitatezza osserviamo che la funzione e 2t non è limitata su [0, +∞)
mentre la funzione e −t lo è. Quindi, affinchè una soluzione sia limitata su tale intervallo,
non deve comparire la parte in e 2t , cioè deve essere c1 = 0. Quindi le soluzioni limitate su
[0, +∞) sono tutte e sole della forma
(
x(t) = c2 e −t
c2 ∈ R.
y(t) = 2c2 e −t

8. L’equazione caratteristica di µ ¶
2 1
A=
−1 2
è µ ¶
2−λ 1
det = (2 − λ)2 + 1 = 0
−1 2−λ
da cui otteniamo (2 − λ)2 = −1 ⇒ 2 − λ = ±i e quindi gli autovalori sono λ = 2 ± i.
L’integrale generale sarà della forma
µ ¶
x(t)
= c1 e 2t [(cos t) · u − (sin t) · v] + c2 e 2t [(sin t) · u + (cos t) · v] ,
y(t)
dove u + iv è un autovettore relativo all’autovalore λ = 2 + i. Per trovare tale autovettore
devo risolvere il sistema omogeneo associato ad A − (2 + i)I, ovvero
µ ¶µ ¶ µ ¶
−i 1 x 0
= .
−1 −i y 0
Questo corrisponde all’equazione
−ix + y = 0,

da cui, ponendo per esempio x = 1, ricavo l’autovettore


µ ¶ µ ¶ µ ¶ µ ¶ µ ¶
1 1 0 1 0
= + = +i ,
i 0 i 0 1
e dunque µ ¶ µ ¶
1 0
u= , v= .
0 1
Otteniamo l’integrale generale
µ ¶ · µ ¶ µ ¶¸ · µ ¶ µ ¶¸
x(t) 2t 1 0 2t 1 0
= c1 e cos t − sin t + c2 e sin t + cos t
y(t) 0 1 0 1
ovvero (
x(t) = e 2t (c1 cos t + c2 sin t)
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = e 2t (−c1 sin t + c2 cos t),
Osserviamo che la funzione e 2t è limitata per t ∈ (−∞, 0] e le funzioni sin t e cos t sono
limitate su tutto R. Quindi tutte le soluzioni del sistema sono limitate su (−∞, 0].
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 13

9. Il polinomio caratteristico di µ ¶
3 1
A=
−1 1
è µ ¶
3−λ 1
det = (3 − λ)(1 − λ) + 1
−1 1−λ
= λ2 − 4λ + 4
= (λ − 2)2 .
L’unico autovalore è λ = 2, contato con molteplicità algebrica due. Troviamo l’autospazio V2
relativo all’autovalore λ = 2, risolvendo il sistema (A − 2I)u = 0, ovvero
µ ¶µ ¶ µ ¶
1 1 x 0
= ,
−1 −1 y 0
corrispondente all’equazione x + y = 0. Quindi, ponendo per esempio x = 1, otteniamo
µ ¶
1
u= .
−1
Dunque l’autospazio V2 ha dimensione 1 essendo generato dall’unico vettore u, ovvero l’autovalore
λ = 2 ha molteplicità geometrica 1. Quindi l’integrale generale sarà della forma
µ ¶
x(t)
= c1 e 2t u + c2 e 2t [tu + v] ,
y(t)
dove v è un autovettore generalizzato, ovvero una soluzione del sistema (A − 2I)v = u.
Questo corrisponde al sistema non omogeneo
µ ¶µ ¶ µ ¶
1 1 x 1
= ,
−1 −1 y −1
ovvero all’equazione x + y = 1. Scelgo per esempio x = 0, da cui y = 1, e quindi
µ ¶
0
v= .
1
Le soluzioni del sistema differenziale sono dunque
µ ¶ µ ¶ · µ ¶ µ ¶¸
x(t) 1 1 0
= c1 e 2t + c2 e 2t t + , c1 , c2 ∈ R,
y(t) −1 −1 1
ovvero (
x(t) = c1 e 2t + c2 te 2t
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = −c1 e 2t − c2 te 2t + c2 e 2t ,
Per quanto riguarda la limitatezza abbiamo che e 2t è limitata su (−∞, 0] mentre la funzione
t non è limitata, quindi le soluzioni limitate sono tutte e sole quelle corrispondenti a c2 = 0,
ovvero (
x(t) = c1 e 2t
c1 ∈ R.
y(t) = −c1 e 2t ,
14 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

10. La matrice dei coefficienti è µ ¶


1 2
A=
−2 −4
il polinomio caratteristico

det(A − λI) = (1 − λ)(−4 − λ) + 4


= λ2 + 3λ
= = λ(λ + 3)

e dunque gli autovalori sono λ1 = 0, λ2 = −3. L’integrale generale sarà della forma
µ ¶
x1 (t)
= c1 e 0t v + c2 e −3t u, = c1 v + c2 e −3t u,
x2 (t)
dove u e v sono due autovettori relativi agli autovalori 0 e −3 rispettivamente. Calcoliamo
gli autovettori.

α = 0 Risolvo il sistema omogeneo associato ad A − 0I = A, ovvero


µ ¶µ ¶ µ ¶
1 2 x1 0
= ,
−2 −4 x2 0
corrispondente all’unica equazione x1 + 2x2 = 0. Quindi un autovettore corrispondente all’
autovalore λ = 0 è µ ¶
−2
u= .
1

α = −3 Risolvo il sistema omogeneo associato ad A + 3I, ovvero


µ ¶µ ¶ µ ¶
4 2 x1 0
= ,
−2 −1 x2 0
corrispondente all’unica equazione −2x1 − x2 = 0. Quindi un autovettore corrispondente all’
autovalore λ = −3 è µ ¶
1
v= .
−2
Concludendo, l’integrale generale del sistema è
µ ¶ µ ¶ µ ¶
x1 (t) −2 1
= c1 + c2 e −3t , c1 , c2 ∈ R.
x2 (t) 1 −2

11.
µ ¶
1 2
A= ⇒ det(A − λI) = (1 − λ)(−1 − λ) + 4 = λ2 + 3,
−2 −1

e gli autovalori sono λ1,2 = ± 3i. Quindi l’integrale generale sarà della forma
µ ¶ h √ √ i h √ √ i
x1 (t)
= c1 cos 3t · u − sin 3t · v + c2 sin 3t · u + cos 3t · v ,
x2 (t)
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 15


dove u + iv è un autovettore relativo all’autovalore λ = 3i. Risolviamo dunque il sistema

associato alla matrice A − 3iI, ovvero
µ √ ¶µ ¶ µ ¶
1 − 3i 1√ x1 0
= ,
−1 −1 − 3i x2 0

corrispondente all’equazione (1 − 3i)x1 + x2 = 0. Quindi otteniamo l’autovettore
µ ¶ µ ¶ µ ¶ µ ¶ µ ¶
1√ 1 √0 1 √0
= +i ⇒ u= , v= .
−1 + 3i −1 3 −1 3

L’integrale generale del sistema è


µ ¶ · √ µ ¶ √ µ ¶¸ · √ µ ¶ √ µ ¶¸
x1 (t) 1 0 1 0
= c1 cos 3t · − sin 3t · √ +c2 sin 3t · + cos 3t · √ ,
x2 (t) −1 3 −1 3

ovvero
( √ √
√ 3t + c2 √
x1 (t) = c1 cos sin 3t √ √ c1 , c2 ∈ R.
x2 (t) = cos 3t(−c1 + 3c2 ) + sin 3t(−c1 3 − c2 ),

12. Il sistema è lo stesso dell’esercizio 7, il cui integrale generale è


(
x(t) = 2c1 e 2t + c2 e −t
y(t) = c1 e 2t + 2c2 e −t .

Sostituendo la condizione iniziale x(0) = 1, y(0) = 2, otteniamo


( (
2c1 + c2 = 1 c1 = 0

c1 + 2c2 = 2 c2 = 1.

Quindi la soluzione del problema di Cauchy è


(
x(t) = e −t
y(t) = 2e −t .
16 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Sistemi lineari a coefficienti costanti, non omogenei

13. Per prima cosa risolvo il sistema omogeneo associato


(
x0 (t) = −x + 4y
y 0 (t) = −x + 3y.

Dal polinomio caratteristico


¯ ¯
¯ −1 − λ 4 ¯
¯ ¯
|A − λI| = ¯ ¯ = λ2 − 2λ + 1 = (λ − 1)2 ,
¯ −1 3−λ ¯

ottengo l’autovalore doppio λ = 1. Per trovare un autovettore u risolvo


µ ¶ µ ¶µ ¶ µ ¶
x −2 4 x 0
(A − I) = = ,
y −1 2 y 0
da cui −x + 2y = 0 e quindi µ ¶
2
u= .
1
Cerco ora un autovettore generalizzato v, risolvendo
µ ¶µ ¶ µ ¶
−2 4 x 2
= ,
−1 2 y 1
da cui −x + 2y = 1. Scelgo y = 0 ed ottengo
µ ¶
−1
v= .
0
L’integrale generale del sistema omogeneo è
µ ¶ ½ µ ¶ · µ ¶ µ ¶¸¾
x(t) t 2 2 −1
=e c1 + c2 t + , c1 , c2 ∈ R,
y(t) 1 1 0
ovvero (
x(t) = e t (2c1 + 2c2 t − c2 )
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = e t (c1 + c2 t),

Cerchiamo ora una soluzione particolare del sistema non omogeneo. Dal momento che il
vettore dei termini noti è della forma
µ ¶
3t 1
e ·
0
ovvero e 3t · p(t), con p(t) polinomio vettoriale di grado 0, e 3 non è radice del polinomio
caratteristico, posso cercare una soluzione particolare della stessa forma, cioè e 3t · q(t), con
q(t) polinomio vettoriale di grado 0, ovvero costante. Quindi cerco una soluzione del tipo
(
x(t) = Ae 3t
y(t) = Be 3t ,
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 17

con A, B ∈ R. Derivando e sostituendo nel sistema completo


(
3Ae 3t = −Ae 3t + 4Be 3t + e 3t
3Be 3t = −Ae 3t + 3Be 3t ,

da cui ( (
3A = −A + 4B + 1 A = 0

3B = −A + 3B B = − 14 ,
corrispondente alla soluzione particolare
(
x(t) = 0
y(t) = − 14 e 3t .

L’integrale generale del sistema completo è la somma dell’integrale generale del sistema omo-
geneo associato e della soluzione particolare del sistema completo, e quindi si può scrivere
come
à ! ( à ! " à ! à !#) à !
x(t) t 2 2 −1 0
=e c1 + c2 t + + 1 3t , c1 , c2 ∈ R
y(t) 1 1 0 −4e
o, per esteso, (
x(t) = 2c1 e t + 2c2 te t − c2 e t
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = c1 e t + c2 te t − 14 e 3t ,

14. Il sistema omogeneo associato è lo stesso dell’esercizio precedente e dunque l’integrale generale
è (
x(t) = e t (2c1 + 2c2 t − c2 )
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = e t (c1 + c2 t),
Cerchiamo ora una soluzione particolare del sistema completo. Il vettore dei termini noti si
può scrivere come µ ¶ µ ¶
1 2
e 3t · + .
0 −1
Nell’esercizio precedente abbiamo trovato una soluzione particolare del sistema con termine
noto µ ¶
3t 1
e ·
0
e quindi per il principio di sovrapposizione è sufficiente sommarla ad una soluzione particolare
del sistema con temine noto µ ¶
2
.
−1
Questo è un vettore di costanti e quindi, dal momento che 0 non è radice del polinomio
caratteristico, posso cercare una soluzione particolare dello stesso tipo, ovvero
(
x(t) = A
y(t) = B.
18 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Sostituendo nel sistema completo otteniamo


( (
0 = −A + 4B + 2 A = −10

0 = −A + 3B − 1 B = −3

corrispondente alla soluzione particolare


µ ¶
−10
.
−3

Applichiamo il principio di sovrapposizione e troviamo la soluzione particolare


à ! µ ¶ µ ¶
0 −10 −10
+ =
− 14 e 3t −3 −3 − 14 e 3t

del sistema completo di partenza. Concludendo, l’integrale generale del sistema completo
sarà somma dell’integrale generale dell’omogeneo associato e della soluzione particolare del
sistema completo, quindi
(
x(t) = e t (2c1 + 2c2 t − c2 ) − 10
c1 , c2 ∈ R.
y(t) = e t (c1 + c2 t) − 3 − 41 e 3t ,

15. Integrale generale del sistema omogeneo associato (lo stesso dell’esercizio precedente) è
à ! ( à ! " à ! à !#)
x(t) 2 2 −1
= e t c1 + c2 t + .
y(t) 1 1 0

Poiché non ha autovalori complessi, cerchiamo una soluzione del sistema completo nella forma
(
x(t) = A cos t + B sin t
y(t) = C cos t + D sin t.

Derivando e sostituendo nel sistema completo


(
−A sin t + B cos t = −(A cos t + B sin t) + 4(C cos t + D sin t) + cos t
−C sin t + D cos t = −(A cos t + B sin t) + 3(C cos t + D sin t),

da cui  

 −A = −B + 4D 
 A = − 12

 
 3
B = −A + 4C + 1 B = 2


 −C = −B + 3D 
 C = 0

 

D = −A + 3C D = 12 .
Integrale generale del sistema completo
à ! ( à ! " à ! à !#) à !
x(t) 2 2 −1 − 21 cos t + 23 sin t
= e t c1 + c2 t + + 1 .
y(t) 1 1 0 2 sin t
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 19

Imponiamo le condizioni iniziali x(0) = y(0) = 0,


( (
2c1 − c2 − 12 = 0 c1 = 0

c1 = 0 c2 = − 21
ed otteniamo la soluzione del problema di Cauchy
(
x(t) = 12 e t − te t − 12 cos t + 23 sin t
y(t) = − 12 te t + 12 sin t.

16. Risolvo il sistema omogeneo associato. Dal polinomio caratteristico


¯ ¯
¯ 1−λ 2 ¯
¯ ¯
¯ ¯ = (1 − λ)2 − 4
¯ 2 1−λ ¯
= λ2 − 2λ − 3
= (λ − 3)(λ + 1)
ottengo gli autovalori semplici λ = 3, λ = −1.
à !à ! à ! ( à !
−2 2 x 0 −2x + 2y = 0 1
λ = −3 ⇒ = ⇒ ⇒ v1 = ;
2 −2 y 0 ... 1
µ ¶µ ¶ µ ¶ ( µ ¶
2 2 x 0 2x + 2y = 0 1
λ = −1 ⇒ = ⇒ ⇒ v2 = .
2 2 y 0 ... −1
Integrale generale del sistema omogeneo
µ ¶ µ ¶ µ ¶
x(t) 1 1
= c1 e 3t + c2 e −t .
y(t) 1 −1
Poiché il termine noto è della forma e −t · p(t), con p(t) vettore polinomiale di grado 0,
ed il coefficiente di t nell’esponente è −1 (radice semplice del polinomio caratteristico), devo
cercare una soluzione del sistema completo nella forma e −t · q(t), con q(t) vettore polinomiale
di grado 1, ovvero (
x(t) = (At + B)e −t
y(t) = (Ct + D)e −t .
Derivendo e sostituendo
(
Ae −t − (At + B)e −t = (At + B)e −t + 2(Ct + D)e −t + e −t
Ce −t − (Ct + D)e −t = 2(At + B)e −t + (Ct + D)e −t

 −A = A + 2C  

  A = −C  A = −C
 A−B = B + 2D + 1  
−C − B = B + 2D + 1 −C = 2B + 2D + 1



−C = 2A + C 
 
 C = 2B + 2D
 C = 2B + 2D
C − D = 2B + D

   A = 1
 A = −C  A = −C 
 2
   B = − 14
2C = −1 C = − 21

 2B + 2D = − 1 
 2B + 2D = − 1 
 C = − 12


2 2 D = 0 (ad esempio).
20 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Integrale generale del sistema completo


à ! à ! à ! à !
1
x(t) 1 1 2t− 41
= c1 e 3t + c2 e −t + e −t
y(t) 1 −1 − 12 t
( (
c1 + c2 − 14 = 0 c1 = 1
8
x(0) = y(0) = 0 ⇒ ⇒ 1
c1 − c2 = 0 c2 = 8.

Soluzione del problema di Cauchy


(
x(t) = − 81 e −t + 18 e 3t + 21 te −t
x(t) = − 81 e −t + 18 e 3t − 21 te −t

17. Integrale generale del sistema omogeneo (lo stesso dell’esercizio precedente)
à ! à ! à !
x(t) 3t 1 −t 1
= c1 e + c2 e .
y(t) 1 −1

Cerco una soluzione del sistema completo come


(
x(t) = A + Be t
y(t) = C + De t :
(
Be t = (A + Be t ) + 2(C + De t ) + e t
De t = 2(A + Be t ) + (C + De t ) + 1.

  

 B = B + 2D + 1 
 D = − 21 
 A = − 23

 
 

0 = A + 2C B = 0 B = 0
⇒ ⇒

 D = 2B + D 
 A = −2C 
 C = 13

 
 

0 = 2A + C + 1 C = 13 D = − 12 .
Integrale generale del sistema completo
à ! à ! à ! à !
x(t) 3t 1 −t 1 − 23
= c1 e + c2 e +
y(t) 1 −1 − 31 − 21 e t
( ( (
2 2 5
c1 + c2 − 3 =0 c1 + c2 = 3 c1 = 12
x(0) = y(0) = 0 ⇒ 1 ⇒ ⇒
c1 − c2 + 3 − 12 = 0 c1 − c2 = 1
6 c2 = 1
4.

Soluzione del problema di Cauchy



5 3t

 x(t) = 12 e + 14 e −t − 2
3


 y(t) 5 3t
= 12 e − 14 e −t − 21 e t + 31 .
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 21

Stabilità lineare

18. Il polinomio caratteristico di A è


µ ¶
−2 − λ 3
det = λ2 + λ + 1,
1 1−λ

e quindi gli autovalori


√ √
−1 ± −3 1 3
λ1,2 = =− ± i.
2 2 2
Si ha Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = − 12 < 0 e quindi (0, 0) è asintoticamente stabile (è un fuoco).

19. Si ha
µ ¶
−3 − λ α2
det = (−3 − λ)2 − α2 = 0
1 −3 − λ
per −3 − λ = ±|α|, quindi λ1 = −3 − |α|, λ2 = −3 + |α|. Osserviamo che λ1 < 0 ∀α, λ2 < 0
per |α| < 3. Perciò:

se |α| < 3 ⇒ (0, 0) asintoticamente stabile


se |α| = 3 ⇒ (0, 0) stabile (perché λ1 = −6, λ2 = 0 semplice)
se |α| > 3 ⇒ (0, 0) instabile

20.
µ ¶
−λ 2
det(A − λI) = det = λ2 − αλ + 4.
−2 α − λ
Per ∆ = α2 − 16 < 0, ossia |α| < 4, gli autovalori sono complessi coniugati e


 > 0 per 0 < α < 4
α
Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = = 0 per α = 0
2 
 < 0 per − 4 < α < 0.

Per ∆ = α2 − 16 = 0, ossia α = ±4,


(
λ1 = λ2 = 2 se α = 4
λ1 = λ2 = −2 se α = −4.

Per ∆ = α2 − 16 > 0, ossia |α| > 4, le radici λ1 e λ2 sono reali (distinte). Inoltre, λ1 · λ2 =
det A = 4 > 0, per cui le radici sono di segno concorde. Siccome λ1 + λ2 = tr A = α, sarà
λ1 > 0, λ2 > 0 per α > 4 e λ1 < 0, λ2 < 0 per α < −4.

Riassumendo
22 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

asintoticamente stabile,
α < −4 λ1 , λ2 ∈ R λ1 , λ2 < 0
nodo stabile
asintoticamente stabile,
α = −4 λ1 , λ2 ∈ R λ1 = λ2 < 0
nodo stabile
asintoticamente stabile,
−4 < α < 0 λ1 , λ2 ∈ C Re (λ1 ) = Re (λ2 ) < 0
fuoco stabile
stabile, non asintoticamente,
α=0 λ1 , λ2 ∈ C Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = 0
centro
completamente instabile
0<α<4 λ1 , λ2 ∈ C Re (λ1 ) = Re (λ2 ) > 0
fuoco instabile
completamente instabile
α=4 λ1 , λ2 ∈ R λ1 = λ2 > 0
nodo instabile
nstabile, non repulsivo
α>4 λ1 , λ2 ∈ R λ1 > 0, λ2 < 0
sella

21. µ ¶
α−λ −1
det(A − λI) = det = λ2 − (α + 1)λ + α + 1
1 1−λ
∆ = (α + 1)2 − 4(α + 1) = (α + 1)(α − 3) > 0 per α < −1 ∨ α > 3.

Per α = −1, λ1 = λ2 = 0, ma la molteplicità geometrica è 1 ⇒ instabile, non repulsivo.


Per α = 3, λ1 = λ2 = 2 ⇒ instabile.
α+1
Per −1 < α < 3, Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = 2 > 0 ⇒ instabile, repulsivo.
Per α < −1, λ1 , λ2 ∈ R, λ1 · λ2 = α + 1 < 0 ⇒ instabile (sella).
Per α > 3, λ1 , λ2 ∈ R, λ1 · λ2 = α + 1 > 0 λ1 + λ2 = α + 1 > 0 ⇒ λ1 > 0, λ2 > 0 ⇒
instabile, non repulsivo.
Quindi la soluzione nulla è sempre instabile e riassumendo si ha

instabile, non repulsivo


α < −1 λ1 , λ2 ∈ R λ1 · λ2 < 0
sella
λ1 = λ2 = 0
α = −1 λ1 = λ2 ∈ R instabile, non repulsivo
molt. alg. 1
instabile, repulsivo
−1 < α < 3 λ1 , λ2 ∈ C Re (λ1 ) = Re (λ2 ) > 0
fuoco instabile
instabile, repulsivo
α=3 λ1 , λ2 ∈ R λ1 = λ2 = 2 > 0
nodo instabile
instabile, non repulsivo
α>3 λ1 , λ2 ∈ R λ1 · λ2 < 0
sella

22.
µ ¶
1 α2
A= 1
α α
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 23

ed il polinomio caratteristico

det(A − λI) = λ2 − (1 + α)λ + (α − α) = λ2 − (1 + α)λ,

le cui radici sono λ1 = 0, λ2 = 1 + α.

1) Se λ2 = 1 + α 6= 0, detti v1 e v2 gli autovettori associati a λ1 e λ2 , le soluzioni sono

c1 e λ1 t v1 + c2 e λ2 t v2 = c1 v1 + c2 e λ2 t v2 , c1 , c2 ∈ R.

Dunque tutte le soluzioni sono limitate in [0, +∞) se λ2 = 1 + α < 0, cioè se α < −1.
2) Se α = −1, λ = 0 è autovalore doppio. Poiché la matrice
µ ¶
1 1
A − λI =
1 −1
ha rango 1, λ = 0 ha molteplicità geometrica 1 e le soluzioni sono del tipo

c1 v1 + c2 (w1 + tv1 ), c1 , c2 ∈ R,

con w1 autovettore generalizzato. Sono limitate in [0, +∞) solo le soluzioni con c2 = 0

Concludendo:

a) tutte le soluzioni sono limitate su [0, +∞) se α < −1;


b) esiste almeno una soluzione non banale limitata su [0, +∞) se α ≤ −1.

23. Il polinomio caratteristico

det(A − λI) = λ2 − (α + 1)λ + α − α2

ha discriminante
∆ = 5α2 − 2α + 1 < 0, ∀α ∈ R,

quindi gli autovalori sono sempre complessi coniugati



1 + α ± 5α2 − 2α + 1
λ1,2 = .
2
Le soluzioni sono limitate su [0, +∞) se la parte reale degli autovalori è non positiva, dunque
se
1+α
Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = ≤ 0 ⇔ α ≤ −1.
2
Infatti in questo caso, detto v1 + iv2 un autovettore associato a λ1 , le soluzioni sono

c1 e Re(λ1 )t (v1 cos t − v2 sin t) + c2 e Re(λ1 )t (v1 sin t + v2 cos t), c1 , c2 ∈ R.

Quando Re (λ1 ) = 0, le soluzioni sono limitate ∀t ∈ R. Concludendo:


24 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

α ≤ −1 tutte le soluzioni sono limitate per t ∈ [0, +∞)


α = −1 tutte le soluzioni sono limitate per t ∈ R
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 25

Stabilità non lineare

24. a) I punti critici del sistema


(
x0 = f1 (x, y) = y
y 0 = f2 (x, y) = −x − y − (x2 + y 2 )

sono i punti in cui si annulla il sistema


( ( (
y = 0 y = 0 P1 (0, 0)
⇒ ⇒
−x − y − (x2 + y 2 ) = 0 −x(1 + x) = 0 P2 (−1, 0).

Per studiare la stabilità del sistema, si può usare il teorema di stabilità in prima approssi-
mazione, studiando la stabilità del sistema linearizzato associato. Calcoliamo quindi la ma-
trice jacobiana di F (x, y) = (f1 (x, y), f2 (x, y)):
µ ¶
0 1
JF (x, y) = .
−1 − 2x −1 − 2y
In particolare

P1 (0, 0)
µ ¶
0 1
JF (0, 0) = .
−1 −1
e il sistema linearizzato è (
ẋ = y
ẏ = −x − y.

−3
Il polinomio caratteristico è λ2 + λ + 1, le cui radici sono λ1,2 = − 12 ± 2 i. Poiché Re (λ1 ) =
Re (λ2 ) = − 12 < 0, P1 (0, 0) risulta essere asintoticamente stabile.

P2 (−1, 0)
µ ¶
0 1
JF (−1, 0) = .
1 −1
Ponendo X = x − (−1), Y = y, otteniamo il sistema lineare omogeneo
(
Ẋ = Y
Ẏ = X − Y

la cui equazione caratteristica è λ2 + λ − 1 = 0. In questo caso gli autovalori sono



−1 ± 5
λ1,2 = .
2
Poiché λ1 < 0 e λ1 > 0, P2 è instabile, ma non repulsivo (è una sella).

b) Risolvo il sistema
( (
x2 + 2y = 0 x(x + 2) = 0

x−y = 0 x = y
26 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

e trovo P0 (0, 0), P1 (−2, −2). La matrice Jacobiana di F (x, y) = (x2 + 2y, x − y) è
µ ¶
2x 2
JF (x, y) = .
1 −1

Linearizzato in P0 µ ¶
0 2
JF (P0 ) = ,
1 −1
per cui otteniamo il sistema lineare omogeneo
(
ẋ = 2y
ẏ = x − y

−1± 1+8 −1±3
il cui polinomio caratteristico λ2 + λ − 2 ha le radici λ1,2 = 2 = 2 ,
⇒ λ1 = −2, λ2 = 1 ⇒ P0 è una sella (instabile).

Linearizzato in P1 µ ¶
−4 2
JF (P1 ) =
1 −1
Ponendo X = x + 2, Y = y + 2 si ottiene
(
Ẋ = −4X + 2Y
Ẏ = X − Y
√ √
−5± 25−8 −5± 17
λ2 + 5λ + 2 = 0 ⇒ λ1,2 = 2 = 2 .
λ1 < 0, λ2 < 0 ⇒ P1 è un punto critico asintoticamente stabile (nodo).

25. Posto F (x, y) = (−x + e αy − 1, e x−y − 1),


µ ¶ µ ¶
−1 αe αy −1 α
JF (x, y) = ⇒ JF (0, 0) = .
e x−y −e x−y 1 −1
Il sistema linearizzato risulta essere
(
x0 = −x + αy
y 0 = x − y,
con equazione caratteristica
(1 − λ)2 − α = 0

e dunque λ1,2 = −1 ± α.

• Se α < 0, λ1 , λ2 ∈ C e Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = −1 < 0;


• se 0 ≤ α < 1, λ1 ≤ λ2 < 0;
• se α > 1, λ2 > 0;
• se α = 1, c’è un autovalore nullo e il teorema di stabilità in prima approssimazione non
fornisce informazioni.

Perciò se α < 1, (0, 0) è asintoticamente stabile, mentre se α > 1, (0, 0) è instabile (sella).
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 27

Esercizi di riepilogo sui sistemi

26. a) La matrice µ ¶
1 0
A=
−2 −1
è triangolare, per cui gli autovalori sono gli elementi sulla diagonale principale, ovvero λ = ±1.
Se λ = 1, per trovare un autovettore risolviamo il sistema associato ad
µ ¶
0 0
A−I = ,
−2 −2

che corrisponde all’unica equazione −2x − 2y = 0. Dunque un generatore dell’autospazio V1


è µ ¶
1
v1 = .
−1
Se λ = −1, abbiamo il sistema associato ad
µ ¶
2 0
A+I = ,
−2 0

corrispondente a 2x = 0. Dunque un generatore per l’autospazio V−1 è


µ ¶
0
v2 = .
1

Quindi l’integrale generale del sistema è


µ ¶ µ ¶ µ ¶
x(t) 1 0
= c1 e t + c2 e −t , c1 , c2 ∈ R.
y(t) −1 1

b) Uno dei due autovalori è positivo e dunque (0, 0) è instabile (sella).


Le soluzioni limitate in futuro sono tutte quelle corrispondenti a c1 = 0 e c2 arbitrario
Le soluzioni limitate in passato sono tutte quelle corrispondenti a c2 = 0 e c1 arbitrario.
L’unica soluzione limitata è la soluzione costante x(t) = 0, y(t) = 0 ∀t.

c) La richiesta è che
µ ¶ · µ ¶ µ ¶¸ µ ¶
αt x(t) (α+1)t 1 (α−1)t 0 0
e = c1 e + c1 e → , per t → +∞,
y(t) −1 1 0

per ogni c1 , c2 . Quindi si devono verificare le disuguaglianze


(
α−1 < 0
α + 1 < 0,

ovvero deve essere α < −1.


28 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

d) x(0) = 2, y(0) = −2
µ ¶ µ ¶ µ ¶ µ ¶
x(0) 1 0 2
= c1 + c2 =
y(0) −1 1 −2
corrispondente al sistema
( (
c1 = 2 c1 = 2

−c1 + c2 = −2 c2 = 0.
Quindi la soluzione cercata è µ ¶ µ ¶
x(t) t 1
= 2e .
y(t) −1
e)
 

 ∂H 
 ∂H (
 ẋ =  = x H(x, y) = xy + ϕ(x)
∂y ⇒ ∂y ⇒

 ∂H 
 ∂H −y − ϕ0 (x) = −y − 2x
 ẏ = −  − = −y − 2x
∂x ∂x
da cui H(x, y) = xy + x2 . Le orbite sono quindi le curve di livello xy + x2 = c, ovvero
c
y = −x + .
x

27. a) Dal polinomio caratteristico


µ ¶
α+2−λ 1
det = (α + 2 − λ)(α − λ) + 1
−1 α−λ
= λ2 − 2(α + 1)λ + (α + 1)2
= (λ − α − 1)2
= [λ − (α + 1)]2
deduciamo che esiste l’unico autovalore λ = α + 1, contato con molteplicità 2. Si presentano
quindi i seguenti casi.

• Se α < −1 la soluzione nulla è asintoticamente stabile (nodo), tutte le soluzioni sono


limitate in futuro e nessuna (tranne quella banale) è limitata in passato.
• Se α > −1 la soluzione nulla è completamente instabile (nodo instabile), tutte le soluzioni
sono limitate in passato e, tranne quella banale, nessuna è limitata in futuro.
• Se α = −1 ho λ = 0 doppio e
µ ¶
1 1
ker A = ker
−1 1
ha dimensione 1. Dunque λ = 0 ha molteplicità geometrica 1 e la soluzione nulla è
instabile. Inoltre le soluzioni sono del tipo c1 v1 + c2 (v2 + tv1 ), dove v1 è autovettore e
v2 autovettore generalizzato. Tutti i punti della retta passante per l’origine e parallela
a v1 sono punti critici, ciascuno dei quali rappresenta una soluzione limitata su R.
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 29

b) Se α = 1 abbiamo l’autovalore doppio λ = 2. Calcoliamo l’autospazio V2 risolvendo il


sistema associato ad A − 2I µ ¶µ ¶ µ ¶
1 1 x 0
= ,
−1 −1 y 0
corrispondente all’equazione x + y = 0. Dunque possiamo prendere come generatore di V2 il
vettore µ ¶
1
v1 = .
−1
Cerchiamo ora un autovettore generalizzato v2 , risolvendo il sistema
µ ¶µ ¶ µ ¶
1 1 x −1
= ,
−1 −1 y 1

corrispondente a x + y = 1. Scegliamo x = 0 ed otteniamo


µ ¶
0
v2 = .
1

L’integrale generale del sistema differenziale si può scrivere come


µ ¶ µ ¶ · µ ¶ µ ¶¸
x(t) 1 1 0
= c1 e 2t + c2 e 2t t + , c1 , c2 ∈ R.
y(t) −1 −1 1

28. Posto F (x, y) = (2e y −e x −1, sin αx+(αy)2 ), abbiamo che F (0, 0) = (0, 0), ∀α ∈ R, e dunque
(0, 0) è un punto critico per ∀α ∈ R. Inoltre
µ ¶ µ ¶
−e x 2e y −1 2
JF (x, y) = ⇒ JF (0, 0) = .
α cos αx 2α2 y α 0

Osserviamo che det JF (0, 0) 6= 0, perciò, per il teorema di inversione locale, non esistono
punti P0 6= (0, 0) in un intorno di (0, 0) tali che f (P0 ) = 0. Il polinomio caratteristico della
matrica Jacobiana
(−1 − λ)(−λ) − 2α = λ2 + λ − 2α

ha discriminante ∆ = 1 + 8α.

• Se 1 + 8α ≤ 0, ossia α ≤ − 18 , Re (λ1 ) = Re (λ2 ) = − 12 < 0.

• Se 1 + 8α > 0, ossia α > − 18 distinguiamo due casi:


se α > 0, λ1 < 0, λ2 > 0;
se − 18 < α < 0, λ1 < 0, λ2 < 0.

Perciò per α < 0 (0, 0) è asintoticamente stabile mentre per α > 0 (0, 0) è instabile e per
α = 0 il teorema di stabilità in prima approssimazione non fornisce risposte. Riassumendo:
30 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

α < − 81 λ1 , λ2 ∈ C Re (λ1 ) = Re (λ1 ) = − 81 < 0 fuoco stabile


α = − 81 λ1 = λ2 ∈ R λ1 = λ2 = − 18 < 0 nodo stabile
1
−8 < α < 0 λ1 , λ2 ∈ R λ1 , λ2 < 0 nodo stabile
α>0 λ1 , λ2 ∈ R λ1 < 0, λ2 > 0 sella
SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI 31

Approfondimenti

29. Derivando le relazioni


x = r cos θ, y = r sin θ

e sostituendo nel sistema otteniamo


(
x0 = r0 cos θ − r sin θθ0 = αr cos θ − r sin θ
y 0 = r0 sin θ + r cos θθ0 = r cos θ + αr sin θ.

Moltiplicando la prima riga per cos θ, la seconda per sin θ e sommando, si ottiene r0 = αr.
Viceversa, moltiplicando la prima per − sin θ, la seconda per cos θ e sommando si ottiene
θ0 = 1. Quindi il sistema equivale a
( ( (
r0 = αr r0 = αr r(t) = c1 e αt
⇒ ⇒
rθ0 = r θ0 = 1 θ(t) = t + c2 .

30. a) La soluzione costante x(t) ≡ 1 ∀t soddisfa la prima equazione. Sostituendo nella seconda

dy
y0 = 1 + y2 ⇒ = dt.
1 + y2

Integrando
arctan y = t + c ⇒ y = tan(t + c)
π
ed imponendo y(0) = 1 si ottiene 1 = tan(c) ⇒ c= 4 e quindi la soluzione
(
x(t) = 1
y(t) = tan(t + π4 ),

con t ∈ (− 3π π
4 , 4 ), che è l’intervallo massimale.

b) Siccome (
x(t) = 2k + 1, k∈Z
y(t) = tan(t + h), h ∈ R
sono soluzioni ed hanno per orbite le rette verticali x = 2k + 1, sappiamo per il teorema di
Cauchy che ogni altra orbita non può intersecare tali rette. Dunque ogni orbita è confinata
in una striscia verticale 2k − 1 < x < 2k + 1, di larghezza 2.

31. (
∂H
= y 1
∂y ⇒ H(x, y) = y 2 + ϕ(x).
− ∂H
∂x = −x3 2
32 SISTEMI DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI- ESERCIZI SVOLTI

Derivando rispetto ad x otteniamo −ϕ0 (x) = −x3 e quindi ϕ(x) = 41 x4 + c. Sostituendo,

1 1
H(x, y) = y 2 + x4 .
2 4

Verifichiamo che (0, 0) è stabile, ossia che ∀ε > 0, ∃δ > 0 tale che per ogni soluzione (x(t), y(t))
che verifica x(0)2 + y(0)2 < δ 2 , si ha x(t)2 + y(t)2 < ε2 , ∀t ∈ [0, +∞).
Risulta
1 1 1 1 1 1
y(t)2 + x(t)4 = y(0)2 + x(0)4 < δ 2 + δ 4 = ϕ(δ)
2 4 2 4 2 4
e
1 1 1
y(t)2 + x(t)4 ≥ y(t)2
2 4 2
1 1 1
y(t)2 + x(t)4 ≥ x(t)4 .
2 4 4
p
Perciò y(t)2 ≤ 2ϕ(δ), x(t)2 ≤ 2 ϕ(δ), ossia
q
x(t)2 + y(t)2 ≤ 2ϕ(δ) + 2 ϕ(δ).
p
Inoltre ϕ(δ) → 0 per δ → 0 e quindi, se δ è sufficientemente piccolo, ϕ(δ) + 2 ϕ(δ) < ε, il
che implica la tesi.

32. Risulta H(x, y) = y 4 + sin2 x e si può osservare che tale funzione ha un minimo stretto in
(0, 0). Pertanto, se ² è sufficientemente piccolo, risulta H0 = min{H(x, y) | x2 + y 2 = ε2 } > 0.
H0
Sia ora 0 < δ < ε, tale che H(x, y) < 2 se x2 + y 2 < δ 2 . Se x(0)2 + y(0)2 < δ 2 allora
H0
H(x(t), y(t)) = H(x(0), y(0)) < 2 e quindi x(t)2 + y(t)2 non può prendere il valore ε2 .
Allora, per continuità, dovrà essere x(t)2 + y(t)2 < ε, ∀t.

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