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1800/1967
DOMENICANI
Convegno Annuale del Laicato o.p. (p. 77).
EVENTI
SPIRITUALITÀ
Precedenza preferenziale (p. 49).
DOMENICANI A. XLV - marzo - aprile 2011 - n. 2
bimestrale d’informazione
della Provincia Romana San Sisto è una basilica ro-
mana del V secolo, nel tem-
di S.Caterina da Siena
po ristrutturata radicalmente
(1206 e 1726). Nel 1218 Pa-
Anno XLV – n. 2
sommario
editoriale
La collaborazione! È sempre prezio- sta, anche noi stessi siamo collabora-
sa, indispensabile. In ogni iniziativa, da tori. Trattandosi non di una “cosa per-
soli, se non ci fosse la collaborazione sonale”, non può essere diversamente,
scambievole, si è presto costretti a de- anche se, certamente, siamo con un
sistere, a fallire. incarico in più, che è proprio quello
Ci pensiamo spesso qui in redazio- di chiedere collaborazione a tutti e,
ne, per “Domenicani”, che pur essen- inoltre, vedendo la realtà, dell’ “opera
do una piccola rivista, vive di collabo- comune”, più da vicino, vediamo più
razione. In alcuni momenti, non rari, la urgente la stessa collaborazione.
“invochiamo”… e ringraziamo coloro L’urgenza non riguarda solo l’aiuto
che, via via, l’hanno offerta perché è economico, che molti non dimentica-
per la loro collaborazione che la rivista no di offrirlo, ma soprattutto il “con-
è sicura di continuare. tenuto” che la rivista vuole offrire, per
Per quanto è di comune proprietà, non mancare alle motivazioni per cui
nessuno dovrebbe ritirarsi dall’offrir- è stata voluta: articoli riguardanti l’Or-
la, sia perché nessuno è estraneo a ciò dine e la sua spiritualità e soprattutto
che gli appartiene, sia perché è in mi- notizie di iniziative compiute o progetti
sura della collaborazione ricevuta che da realizzare.
un’opera, qualunque essa sia, riesce Teniamo sempre presente la breve, 47
nella propria finalità. ma chiara espressione che fu usata per
È proprio il caso di “Domenicani”, motivare la pubblicazione di “Domeni-
una rivista di famiglia, che è nata con cani”: «Il bollettino deve risultare dalla
«l’intento di coinvolgere tutti i rami del- collaborazione di tutti i membri della
la stessa famiglia presenti nel territorio Famiglia e farsi portavoce dei principali
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spiritualità
PRECEDENZA PREFERENZIALE
… con la luce della sapienza
La riflessione che suggerisco segue, vo notare, da questi due testi, è che sia
quale eco, all’intervento di un giovane Caterina sei secoli fa e sia un giovane
laico domenicano ad un convegno di dei nostri tempi si trovino in armonia
fraternite. Il testo commentato, duran- con S. Domenico. Essi trovano validi i
te una delle riunioni, era quello su San valori lasciati da Domenico in eredità
Domenico che troviamo nel “Dialogo” alla sua Famiglia. Non c’è, del resto, da
di S. Caterina: «il Padre tuo Domenico meravigliarsi: sono valori di Cristo che
ha voluto che i suoi frati non avesse- «è sempre lo stesso: ieri, oggi e sem-
ro altro pensiero che l’onore mio e la pre» (Eb. 13,8).
salvezza delle anime mediante la luce In queste considerazioni ci sembra
della sapienza. Ed è in questa luce che utile, anche per sottolinearne la validi-
egli ha fatto lo scopo del suo Ordine, tà, precisare e approfondire due aspetti: 49
onde estirpare gli errori del suo tempo. uno riguarda il nostro agire, l’altro “la
Egli prese l’ufficio del Verbo e con tanta sapienza” che deve accompagnarlo.
verità e lume seminava la parola mia,
levando le tenebre e donando la luce» 1. Agire per amore di Cristo.
(Dialogo, 158).
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stro onore e del nostro amore. È sciu- ro che l’onore mio…». Propone un or-
pato il tempo impiegato per Lui e per i dine: prima “l’onore di Dio” e poi “la
poveri, che pure nominano perché ciò salvezza delle anime” e poi aggiunge
può avvantaggiare i loro scopi. “mediante la luce della sapienza”, non
Tuttavia anche queste persone, in- mediante il pane, il vestito, l’acqua…
consapevolmente, professano lo stretto da dare ai poveri.
legame che è posto tra Cristo e i pove- Dobbiamo stare attenti a non pre-
ri e viceversa: «quello che avete fatto tendere di voler riportare in una sola
ad uno di questi miei fratelli più piccoli pagina del Vangelo tutto l’insegnamen-
l’avete fatto a Me” (Mt 25.40). Ed evi- to del Vangelo stesso; così facendo si
denziano anche l’importanza del riferi- finisce per mutilarlo o per leggerlo a
mento a Cristo quando si tratta dei po- senso unico. Il Vangelo va letto tutto
veri. Decisamente, infatti, solo se amo intero; è troppo ricco per condensarlo
Gesù sarò capace di amare gli altri, in una sola pagina.
anche i più miseri e, nello stesso tem- C’è qualcuno, ad esempio, che vuo-
po, solo se amo per Gesù, il mio amore
per i poveri ha senso, merito e
valore. Solo se amerò Gesù, avrò
l’ansia di offrirgli nei bisognosi
(che vedo e che lo rappresenta-
50 no) “le opere di misericordia”
(Gv 25,35-36). Se non m’impor-
tasse nulla di Lui, tanto meno mi
importerà dei poveri…
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spiritualità
ranni…, visto che non sono nominati, e
bisognerebbe pensare che per Gesù le
uniche e più importanti opere di mise-
ricordia siano quelle corporali.
Domenico e Caterina, è vero, fu-
rono colpiti prima di tutto dai bisogni
corporali del prossimo: questi sono più
visibili e urgenti. Anche a noi, del re-
sto, avviene così: la sofferenza fisica
ci muove prima. Ma se Domenico1 si
«Mira quanti lavoratori mise questo Padre
fosse fermato alla sua prima esperien-
nella sua vigna per estirpare le
za della carestia di Palenza e Caterina
spine dei vizi e piantare le virtù!
alla sua prima esperienza di infermiera
In verità Domenico e Francesco sono
negli ospedali senesi, non ci sarebbe
stati due colonne nella Santa Chiesa!
stato quel glorioso movimento di “mi-
Francesco con la povertà che gli fu pro-
sericordia spirituale”, dietro a loro, che
pria e Domenico con la scienza»
purificò e arricchì la Chiesa e continua
(S. Caterina, Dialogo 158).
ad arricchirla ancora oggi.
atti capitolo g.
in ordine alla conoscenza di Dio” (su
questo richiamo insiste spesso il Papa
Benedetto XVl) e il nostro testo dice:
“Lo studio ci conferisce l’intelligenza
della Scrittura” (cap. 25).
“La Teologia - continua P. Chenu -
è scienza su Dio che integra e unisce
l’ordine speculativo (il sapere) con l’or-
dine pratico del vivere”. Oggi, dopo il
Concilio Vaticano II, dice, “stiamo ritro-
vando il valore della Teologia pastorale
in quanto siamo chiamati ad inserire la
Parola di Dio nella vita concreta della
Comunità…, aiutare cioè a compren- Gli “Atti” trattano di un argomento
dere la realtà storica”. fondamentale per la vita odierna
dell’Ordine: la Predicazione.
Gli “Atti” al riguardo di simile pre-
dicazione Teologico-pratica, affermano
che per predicare “è necessario ascol-
tare il mondo” (p. 25). Ancora: “Dialo- permesso loro di rompere le barriere
gare con le culture contemporanee” (p. del pensiero unico” (p. 25).
25). E aggiungono: “Lo studio domeni- Per questo nostro tipo di predicazio-
cano non deve ignorare le questioni di- ne “si chiede la collaborazione attiva
sputate del mondo attuale”(p. 26). di tutta la famiglia domenicana, al fine
Poi continuano: “II predicatore de- di raggiungere i cuori di molti, special- 53
ve condurre una vita evangelica (come mente dei giovani, con la predicazio-
San Domenico), specificata dalla vita ne” (p. 41)... e di comunicare la grazia
comune (condivisione), dal silenzio (ri- ai bisognosi e agli esclusi del nostro
flessivo), dal ritiro (antidispersivo-clau- mondo (p. 42).
sura), dall’abito (segno esteriore distin- Si chiede pertanto di prestare atten-
tivo) e dalla penitenza (esercizio della
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roccchia bisogna studiare in modo det- sto dice pure che la nostra Predicazio-
tagliato “le necessità reali di una chiesa ne unitamente all’aspetto teologico,
particolare” (p. 45). dev’essere anche profetica: “La predi-
Segue il capitolo 6° sulla formazio- cazione domenicana è annuncio teolo-
ne nell’Ordine dove si chiede, per la gico-profetico del Vangelo” (p. 24).
rilevante differenza dei “candidati” che Infatti, biblicamente parlando, la
si presentano, di verificare adeguata- volontà di Dio, nell’annuncio della sua
mente l’idoneità dei candidati stessi Parola, non è separabile dalla preoc-
prima di ammetterli alla nostra partico- cupazione per la sorte in cui vive con-
lare forma di vita (p. 47). cretamente la famiglia universale de-
Segue il Governo (Provinciale e vice gli uomini. Il Profeta sente il dovere di
Provinciale, i Vicariati sono riconosciu- denunciare la corruzione, la venalità,
ti soltanto quelli delle Provincie), l’Eco- l’idolatria e di promuovere la difesa dei
nomia (amministrazione), le correzioni poveri e degli oppressi.
delle Costituzioni e la chiamata a for- Tutto questo rientra nella Missione
me penitenziali spirituali (tutti) per gli della predicazione domenicana teo-
abusi dei pedofili nell’Ordine. logico-profetica, lungi dall’essere un
In conclusione: l’argomento capita- sermone più o meno intimistico, più o
le, attorno al quale ruota tutto il resto meno improvvisato.
della nostra Istituzione domenicana è P. Lorenzo Fatichi o.p. •••
LO U R D E S
IN TRENO – 7 GIORNI - 4-10 luglio 2011
domenicani - marzo - aprile - 2011 - n. 2
ciclica sul rapporto tra fede e ragione, credendo pensa e pensando crede. Lo
ha insistito sul dovere di “pensare”, ri- stesso credere null’altro è che pensare
flettere la propria fede, perché “la fede assentendo”. Queste straordinarie pa-
se non è pensata è nulla” (n. 79). role di S. Agostino (PL 44,963) mentre
È questo “pensare” che, d’altra par- ci dicono la profondità della sua intu-
te, porta alla conoscenza indispensabi- izione di fede, ci mettono in evidenza
le della propria fede per professarla e la preziosità del nostro Rosario e l’effi-
al superamento dell’ignoranza che è la cacia di questo sulle anime.
radice di tutti i mali. Con il Rosario assolviamo a ciò che
Una “conoscenza”, si rileva ancora è più proprio del cristiano: riflettere e
per un quadro completo, che si riferi- vivere la propria fede. Una fede che
sce non solo alla propria fede, ma an- salva noi e salverà il mondo.
che ad un’ordinata conoscenza delle P. Eugenio Zabatta op. •••
L’Ordine domenicano ha sempre nutrito una tenera e filiale devozione verso la
Madre di Dio, particolarmente con la devozione del S. Rosario. I figli di S. Domen-
co sono i custodi e i propagatori di questa devozione (MC 43) a salvaguardia della
Chiesa (RVM 17). Il nostro confratello, laico domenicano, di professione avvoca-
to, ci offre questa bella meditazione sulla bellezza della Madonna.
lezza di Maria è quella che fu vista, per- noscendo che il merito non è suo…
cepita e tramandata dagli Apostoli, che …”non io, bensì la grazia di Dio con
furono i primi uomini della Terra ad es- me”.
sere rimasti folgorati dalla bellezza del A questo punto possiamo conclude-
Figlio, prima, e della Madre, poi! re ricordando a noi stessi che gioverà
Dobbiamo, tuttavia, mettere in evi- pensare a tutto ciò, quando ripetiamo
denza ancora una considerazione; la il saluto dell’Angelo “Ave gratia plena”.
bellezza che celebriamo in Maria e ver- (Gaudia matris habens cum virginitatis
so cui anela l’anima nostra, come ane- honore).
la verso la Grazia, è materiata di bontà, Maria, Mater divinae gratiae, ora
è fatta di bontà, ed è bontà. Maria pia- pro nobis.
ce agli occhi di Dio per la sua bontà ed Fulvio Carlo Maiorca
è sulla bontà di Maria che noi possia- (Fr Tommaso, o.p.) •••
STORIA DELL’ORDINE: EVENTI E PERSONAGGI
Verso i primi giorni di febbraio del pisce che il processo, dalla data del suo
1516 (1515 secondo l’uso fiorentino), inizio, ebbe parecchie sedi: dal palaz-
il figlio di Lorenzo il Magnifico, il Papa zo del Vescovo di Fiesole presso Santa
Leone X, si trovò di passaggio a Firen- Maria in Campo, a Firenze, per giunge-
ze e fu proprio in quel periodo che alla re a Roma; varie le commissioni e sot-
fine della solenne Messa pontificale in tocommissioni predisposte allo studio
Duomo il Card. Arcivescovo di Firen- dei diversi atti e numerosi i personaggi,
ze, Giulio Dé Medici, cugino del Pon- anche laici, impegnati nel contraddit-
tefice, assieme agli illustrissimi Priori, il torio, ma nonostante tutto non si riuscì
Gonfaloniere di Giustizia della città e il nell’immediato ad arrivare ad una con-
Maestro Generale dell’Ordine Dome- clusione finale.
nicano presentarono al Papa, a nome Nel 1518 come ci testimonia lo Ste- 59
del popolo e della Chiesa fiorentina, fani: «Ruberto di Antonio Ubaldini,
la richiesta di canonizzazione del mai frate domenicano di San Marco, fu fat-
dimenticato arcivescovo domenicano to procuratore dei fiorentini a promuo-
Antonino Pierozzi, defunto il 2 Maggio vere in Roma la canonizzazione di S.
1459. La richiesta venne subito accolta Antonino Arcivescovo […]. Fu fatto an-
e il processo e la successiva procedura dare e tornare e stare a Roma, in mol-
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Come già altre volte, riceviamo in redazione le relazioni entusiaste dei corsi di
esercizi spirituali, sulla preghiera, che il nostro confratello, P. Mario Gallian, guida
in varie località. “Per saperne di più” a riguardo della «Scuola di preghiera», come
forma di predicazione, vi presentiamo le due seguenti relazioni.
BELLEZZA
DELLA PREGHIERA PERSONALE
Perugia - Monastero delle Clarisse di S. Agnese
Presso la Chiesa del Monastero del- dello Spirito Santo, luce interiore, per
le Clarisse di S. Agnese a Perugia, Padre conoscersi e cambiare. L’ultimo giorno
Mario Gallian o.p. ha tenuto una scuo- è terminato con una grande preghiera
la di preghiera con un ciclo di lezioni di ringraziamento allo Spirito Santo,
di quattro settimane intervallate tra lo- maestro interiore; a Gesù per il dono
ro, ciascuna dal lunedì al venerdì sera della vita e delle grazie continuamente
dalle 19 alle 20, iniziate il 10 gennaio elargite; al Padre per il dono dell’Amo-
2011 e terminate il 25 febbraio. re crocifisso e risorto.
La scuola ha ottenuto un grande La seconda settimana è stata dedi-
successo ed ogni sera la chiesa si è ri- cata alla preghiera vocale. Dopo avere
62 empita di persone stupite per la novità compreso l’importanza essenziale del-
e sempre più desiderose di incontrare la preghiera, è iniziato con questa set-
Gesù e di parlare con lui cuore a cuo- timana un graduale approfondimento
re, guidate con sapienza e gradualità della capacità di orazione, secondo lo
da P. Mario che ha saputo disvelare la schema del pensiero mistico di S. Tere-
bellezza della preghiera personale, fat- sa d’Avila. Per Teresa l’ascesa dell’ani-
ta in assoluto silenzio. ma avviene attraverso quattro stadi,
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predicazione
continua e tesse le nostre giornate at- creatore perché ascoltare è amare.
traverso espressioni semplici ma ricche Ma l’ascolto è possibile solo nel si-
della fede trovata e rinnovata, Gesù fi- lenzio esteriore ed interiore, nell’umil-
glio di Davide abbi pietà di me pecca- tà del proprio io attento alla propria co-
tore – Gesù misericordia – Gesù fammi scienza. La voce di Dio e la voce della
vedere il tuo volto – Gesù Maria. coscienza sono gli strumenti dell’ascol-
Anche le celebrazioni liturgiche (la to: nel silenzio, che è luogo della liber-
preghiera liturgica), come afferma il tà, Dio si rivela e ci ama attraverso la
Catechismo della Chiesa Cattolica, se persona di Gesù che è la sua Parola.
vissute con consapevolezza ed intimità Passo dopo passo si apprende a
interiore, sono preghiera di adorazio- leggere con il cuore, ad ascoltare con
ne di Dio Padre come sorgente di tutte l’anima, a gustare la Parola. Come il
le benedizioni della creazione e della certosino Guigo si deve cercare nella
salvezza e di partecipazione alla pre- lettura, trovare nella meditazione, bus-
ghiera di Cristo reso sacramentalmente sare nella preghiera per entrare nel-
presente mediante la potenza del suo la contemplazione. Anche in questo
Santo Spirito. cammino le espressioni della preghiera
Nella terza settimana siamo sta- continua aiutano a stare in silenzio ai
ti introdotti nella preghiera d’ascolto, piedi di Gesù come Maria di Betania,
un modo unico e originale cristiano. come Maria la madre di Gesù, la don-
È sempre Dio che parla per primo e na del silenzio, che serbava tutto medi-
63
Nel bel mezzo del periodo inverna- nostro desiderio di poterlo toccare e
le siamo partite da varie comunità spar- diventare un tutt’uno con Lui, poi pian
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predicazione
Santa Caterina da Siena, di San Giovan- sentato in una scenetta comica come
ni della Croce, di Santa Teresa d’Avila, potrebbe realizzarsi “l’operazione”.
Santa Teresa di Lisieux e Madre Speran- Padre Mario, spettatore attento, con-
za Alhama nostra Fondatrice. tento e divertito, ha confermato che le
Il cammino, arduo e impegnativo, cinquanta sorelle partecipanti al corso
richiede disponibilità a lasciarsi curare hanno assimilato fruttuosamente i con-
dall’intervento del Signore che agisce tenuti da lui proposti. Tornando nelle
come e quando vuole sulle anime in- nostre Comunità ci viene affidato l’im-
namorate e assetate di Lui. Si tratta di pegno “gioioso” di continuare a fidar-
decidersi a “lasciarsi fare” e far sì che ci dello Spirito Santo, come ci è stato
il “chirurgo divino” possa procedere suggerito.
all’”operazione” che crede necessa- Ringraziamo il Signore per aver po-
ria per la nostra santificazione e piena sto P. Mario Gallian sul nostro cammi-
conformazione alla Sua Volontà. Tutto no! Speriamo vivamente che continui
questo è sorretto dalla speranza che la ad accompagnarci con la sua preghiera
gioia, che ci aspetta, è grande ed eter- e con le sue competenti istruzioni.
na.
Le suore Ancelle dell’Amore Miseri-
A dire il vero la prospettiva di subi- cordioso, partecipanti al corso di Eser-
re “un’intervento chirurgico”, sebbene cizi Spirituali dal 9-17 Gennaio 2011 a
fatto dal medico divino assistito dalla Collevalenza (PG).
65
nello studio e ricerca della verità. L’uomo è “capace di Dio”! Con que-
Realizzando, in pieno l’ideale do- sta affermazione il santo ci ricorda che
menicano, che egli stesso indica con: con la forza della sua ragione e con la
“contemplata aliis tradere”, S. Tomma- fede, che non si oppongono tra loro,
so ha generosamente donato i frutti dei l’uomo può arrivare alla Verità, cioè a
suoi studi attraverso la predicazione, Dio, che è somma Verità.
l’insegnamento e i suoi numerosi scrit- Ci sia vicino S. Tommaso, sostenga
ti, tra cui la Summa Theologiae, che nei lo sforzo della nostra volontà e ci otten-
secoli non hanno perso il loro valore. ga, dal Signore, tenacia e perseveranza
Viene spontaneo chiedersi dove egli per realizzare il nostro proposito.
abbia attinto le sue energie per con-
durre una vita così intensa e fruttuosa, Emilia Lattanzio,
ma la risposta è semplice. L’ha attinta segretaria della Fld di Popoli (PE).
agiografia
CAGLIARI.
Convento S. Domenico.
La tela, rappresentante
S. Tommaso d’Aquino
cinto dagli Angeli, di
anonimo, che è stata
recentemente restaurata
ed esposta al pubblico.
(29 marzo 2011).
Sopra; Capitello del
Chiostro Conventuale.
67
CAGLIARI. fasi del recupero”; l’Ing. Maria Sias per
Convento San Domenico. “Cenni sui quartieri storici di Cagliari”
Nella biblioteca del Convento dei e la dott. Ada Lai con “Le prospettive
domenicani, la dott. Giosi Moccia turistiche della città di Cagliari”.
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Soudant, presidente della “Lions Club Come si nota dai temi degli interven-
Cagliari Villanova”, insieme al Priore ti, il restauro ha avuto larga eco perchè
del Convento, P. Maurizio Carosi op., rientra nel «Programma di recupero
hanno salutato i numerosi convenuti del patrimonio artistico di Villanova»
per la “Presentazione primo restauro” che merita ogni plauso.
della tela raffigurante San Tommaso In restauro, proveniente dallo stesso
cinto dagli Angeli. Convento domenicano, c’è un’altra te-
Sono intervenuti P. E. Zabatta, do- la, il “Ritratto dell’arcivescovo Vittorio
cente di teologia, su “S. Tommaso Filippo Maria Melano, dell’Ordine dei
nella Cristianità”; la dott. Francesca Predicatori” del pittore Massa.
Porcella, della Soprintendenza ai Beni È seguito un doveroso ringraziamen-
A.P.S.A.E. di CA e OR, su “Villanova to al Lions Club che ha finanziato il
tra storia e arte”; le restauratrici An- restauro, alla Soprintendenza e restau-
narita Pisu e Simonetta Bilardi su “Le ratrici e naturalmente ai Domenicani.
EVENTI, CELEBRAZIONI E ATTIVITÀ VARIE
una vera opera d’arte, come l’ha defini- firme di alcuni personaggi… illustri!
ta un grande artista di Perugia, in visita Il nostro presepio si afferma sempre
al Santuario. Preziosi sono i personag- più come valido e prezioso strumento
gi, sculture in legno delle note botte- di catechesi che richiama migliaia di 69
ghe d’arte di Ortisei, sempre ricca la persone: i visitatori vengono sollecita-
scenografia e sempre nuovo il progetto ti a riflettere e sono arricchiti spiritual-
e il messaggio da comunicare. mente e nella conoscenza dell’arte.
Quest’anno è stato scelto il tema “La
Famiglia” e i nostri artisti ci sono riusci- Siamo in piena attività per organiz-
ti al meglio, sviluppando in cinque sce- zare al meglio alcuni importanti incon-
domenicani - marzo - aprile - 2011 - n. 2
attività varie
convento, inaugurato nel 1507, che di- Parola che si fa luce, che diviene mae-
ventò fucina di luce soprannaturale per stra di Vita, vero Pane!
tante anime. Attualmente oltre al San- Riporto una frase del grande misti-
tuario e al convento dei frati c’è pure il co domenicano Giovanni Taulero, che
monastero femminile. mi è rimasta particolarmente a cuore:
«Quando l’uomo ha buone disposizio-
In questa … “storia” che si è realiz- ni – cercando, volendo, desiderando
zata, lungo i secoli, in una natura così Dio solo - diviene lui stesso il regno di
splendida e lontani dai rumori, abbia- Dio e Dio regna in lui».
mo fatto il nostro incontro, cominciato Si è respirato aria divina! Non ci
sabato, in perfetto stile domenicano. manchi la conversione dell’anima e il
Siamo stati accolti dalla Comunità discernimento necessario per la scelta
dei Padri Domenicani di Santa Maria di vita nell’Ordine Domenicano.
del Sasso di Bibbiena con squisita ospi-
talità, gioiosamente e con tutti i riguar- (Giovanni Vargiu) •••
di e attenzioni.
Per renderci ancora più significativo
e intenso il ritiro, il P. Serrotti ha per-
messo che i fossimo alloggiati in ca-
merette singole (giustamente chiamate
“le celle”) dove nella solitudine e nel 71
silenzio abbiamo potuto assaporare ve-
ramente la presenza di Dio.
Il convento, per l’iniziativa dei due
Padri, può rivivere ancor oggi i fervori
di un tempo quando, sicuramente, la
bella biblioteca e il pregiatissimo coro
domenicani - marzo - aprile - 2011 - n. 2
attività varie
La Messa era presieduta dal P. Pro- Concludo con una frase della ns.
vinciale, p. Daniele Cara, e concele- Antonina: «... più che nelle mani del-
bravano p. Alberto, p. Michele, don la Previdenza siamo nelle mani della
Domenico Lucchiari (amico e colla- Provvidenza...!».
boratore di Antonina), don Benedetto: Spero che questa sorprendente real-
con la magistrale guida del cerimonie- tà susciti almeno la curiosità di cono-
re don Mario Pomara (parroco). Tutta la scere l’Associazione. Antonina è ben
cerimonia si è svolta tra la gioia dei suoi felice di accogliere quanti, in qualsia-
ragazzi in una chiesa accuratamente si modo, vogliano collaborare. Per chi
addobbata e allietata dal canto della volesse contattarla, lascio il numero te-
corale parrocchiale. Nella circostanza lefonico della Sede: 075/8784723.
c’è stata anche la felice celebrazione di
un cinquantesimo di matrimonio. P. Michele Agostino Corvelli o.p.
73
fraternite ld
Santa Caterina da Siena
In questo fascicolo di “Domenicani” offriamo una particolare attenzione alle
Fraternite domenicane nel territorio della nostra Provincia: attenzione richiesta dal
Presidente Provinciale delle Fld, che si rivolge a tutti i laici con la lettera che pub-
blichiamo; e dal Convegno annuale celebrato dalle Fraternite. Uniamo l’invito alle
Fraternite di inviare loro notizie a “Domenicani”, per la condivisione.
AL LAICATO DOMENICANO
75
Questi pensieri e sollecitazioni che
vi rivolgo, cari confratelli, consorelle e
amici tutti, sono particolarmente diret-
te ai più tiepidi tra noi e anche ai laici
recentemente accolti in Fraternita e che
vorranno vivere intensamente il cari-
domenicani - marzo - aprile - 2011 - n. 2
sma domenicano.
Non è sufficiente ai nostri laici es-
sere solo presenti alle adunanze perio-
dicamente o alle cerimonie religiose,
ma è importante condurre sempre uno
stile di vita secondo la mentalità e la
spiritualità dell’Ordine dei Predicatori,
con maturità e «… in comunione all’in-
terno della propria comunità, al fine di
essere testimoni autentici e predicato-
ri efficaci per la salvezza delle anime»,
Pier Giorgio Imbrighi, come recitano le “Prime Costituzioni”
presidente delle FLD domenicane dell’Ordine. S. Domenico volle fonda-
re un Ordine che fosse e si chiamasse re, presentare, far conoscere la nostra
dei “Predicatori”: questa è la nostra vo- Famiglia domenicana a nuovi possibi-
cazione e missione. li amici che forse sono ritenuti lontani
dall’assidua pratica religiosa e invece
Dobbiamo anzitutto affermare sem- possono essere interessati. Il momento
fraternite ld
fraternite ld
ducia e l’impegno anche nel momento
del silenzio e della meditazione. Il san-
e a Montepulciano
to rosario è orazione, contemplazione,
studio e predicazione. Nei giorni 1/2/3 aprile 2011, i
Laici della Provincia Romana di
Vorrei aggiungere che la mia grati- S. Caterina da Siena si ritrovano a
tudine nel Signore va a tutti i fratelli e Chianciano per un “Incontro di For-
sorelle delle nostre Fraternite laiche di mazione”.
S. Domenico, per la costanza, la buona Il programma prevede, oltre al-
volontà, il sacrificio e la fedeltà all’Or- la visita e alla santa Messa nel San-
dine nonché la disponibilità. Ugual- tuario di S. Agnese con il vescovo
mente vorrei ringraziare tanti dei nostri diocesano, a Montepulciano, anche
frati, assistenti e non, che sono persone una visita alla chiesa di San Biagio.
di forte cultura religiosa e d’intensa spi- Un’intera giornata, a Chianciano
ritualità. (hotel Posta), è dedicata alle relazio-
L’ex-Maestro dell’Ordine, fr Carlos ni dal tema:
Azpiroz Costa, ha concluso la relazione 1. «Non si può amare se non si
sulla situazione dell’Ordine alla vigilia conosce” con il prof. Giulio Alfano,
del Capitolo Generale di Roma (2010) già presidente nazionale delle FLD
con le parole che mi piace ricordare: d’Italia e Malta;
«Miei fratelli e sorelle in S. Domenico, 2. “La visione beatifica come apo-
teosi di conoscenza” del dott. Gian-
77
abbiamo sempre coscienza della nostra
missione, del senso delle necessità ve- ni Pinna, del Consiglio Provinciale
re e profonde di tutti i destinatari della dei laici Domenicani; e
nostra predicazione. Camminiamo po- 3. “Esame etico sui comporta-
veri, liberi, forti e amorosi verso Cristo, menti problematici attuali” del prof.
compiendo con gusto, semplicemente, Horst Seidl, della Pontificia Univer-
domenicani - marzo - aprile - 2011 - n. 2
fraternite ld
po, la missione per cui l’Ordine fu ap- Quando diciamo “carisma” voglia-
provato, nel 1216, da Onorio III. mo dire che cerchiamo di vivere, da
buoni cristiani battezzati, il Vangelo
Entrando a far parte dei domenicani nella Chiesa, ma con lo stile, la forma,
il laico o la laica, pur rimanendo “lai- il modo con cui l’ha vissuto S. Dome-
co”, partecipa a motivo della professio- nico, e secondo quello “spirito” che
ne che emette, dopo l’anno di acco- l’hanno interpretato e vissuto (lungo
glienza, nelle mani del priore/a, che è i secoli) i Santi, appartenenti alla sua
a capo della Fraternita, e vive il carisma Famiglia. Precisiamo questo perché
proprio dell’ Ordine che, per la sua fi- un conto è il carisma del Fondatore e
nalità, rimane essenzialmente un Ordi- un’altro la spiritualità di un Ordine:
ne clericale. questa si ha dall’interpretazione che
In certo qual modo chi viene a far nel tempo ne danno i santi appartenen-
parte della nostra Fraternita Laica Do- ti a quella famiglia religiosa.
menicana (così vengono nominati i no-
stri gruppi) pur rimanendo laico (con Con la fondazione dell’Ordine dei
tutti gli elementi indicati dal Concilio Predicatori nella Chiesa, Domenico ha
Vaticano II, nella Costituzione Lumen rinnovato la forma di vita degli Aposto-
Gentium, n. 30s) partecipa di ciò che è li, secondo l’espressione di Gregorio
proprio del religioso, attraverso la Re- IX, il papa che canonizzò S. Domenico
gola che professa. nel 1234 a Rieti. 79
SEDILO (OR). Alcuni membri della Fraternita laica domenicana con la Priora
e con il loro Assistente e Parroco.
Domenico è stato “l’umile ministro la condizioni propria dei laici» (Regola
della predicazione” e il suo anelito prin- nn. 11, 12 e Dir., 23) Anche per noi lai-
cipale è stato la “salvezza delle anime”. ci, dunque, «l’azione apostolica sgorga
Egli ha fatto diventare programma di vi- dalla pienezza della contemplazione»
ta, per sé e per il suo Ordine, il motto (Regola n. 7).
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di S. Paolo: “la carità della verità” (Ef. L’importanza della nostra azione
4,15). E, infatti, la carità più grande che di laici, nella Chiesa e per la Chiesa,
si può fare al prossimo è insegnargli la viene raccomandata vivamente perché
verità di Dio: “portarlo dalle tenebre «per adempiere la sua missione apo-
dell’ignoranza alla conoscenza, alla stolica, l’Ordine ha bisogno, oggi, di
luce della verità” (S. Tommaso). un laicato vivo: disposto a formarsi e
Questo stile di “vivere il Vangelo” ad impegnarsi per dare senso e speran-
è possibile anche a noi laici che pri- za al mondo contemporaneo» (Atti del
vilegiamo, tra le varie opere o attività, Congresso dei Laici Domenicani a Var-
quella di studiare le S. Scritture e cer- savia nel 1995).
care, anche attraverso il dialogo infor- E la stessa azione veniva auspicata
male, di farle conoscere e vivere pure dal Papa, rivolgendosi ai laici di tutto
dagli altri. Delle opere di misericordia, il mondo, così: «La promozione del-
privilegiamo quelle spirituali, senza la vita laicale nella Chiesa autorizza
trascurare quelle corporali. uno slancio di nuova speranza. I laici
Anche noi laici siamo perciò veri cristiani stanno partecipando sempre
domenicani e diciamo, con S. Tomma- più attivamente allo sforzo missionario
so d’Aquino che dobbiamo contempla- della Chiesa. Sul loro apporto generoso
re e far parte agli altri le cose contem- poggiano, in misura notevole, le pro-
plate: «contemplari et contemplata ali- spettive dell’annuncio evangelico nel
80 is tradere» (S. TH. II,II, q.188, a.6). mondo d’oggi».
P. Eugenio Zabatta, o.p.
La nostra “Costituzione fondamenta-
le”, che è parte degli “Statuti” del laica-
to domenicano, conferma così quanto
diciamo: «Quei laici, che sono mossi ACTA Cap. Gen. di Quezon City
dallo Spirito Santo a vivere secondo lo (QC.)n. 65; Walberberg (W.) n. 92; Re-
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la pagina che proponiamo alla lettura è di cento anni fa
ma le motivazioni sono sempre attuali
Sono stati i fondatori degli Ordini – ta; alla chiesa cattolica per il battesimo,
quali S. Domenico o S. Francesco – a desiderava pure consacrarsi, con atto di
concepire per primi l’idea di associare libera elezione, al alcune di quelle glo-
alle loro famiglie religiose anche i laici, riose milizie che servivano Gesù Cristo
oppure furono questi che, attratti dal- con l’operosità della parola e della pe-
la bellezza e dai benefici della vita re- nitenza.
ligiosa, chiesero di potere, in qualche Fu così che ragazze, vedove, ma-
modo, essere messi a parte di queste ritate, persone d’ogni stato, si videro
famiglie religiose? allora popolare il mondo indossando
le “insegne” di un Ordine religioso e
Forse l’influsso fu scambievole; in praticarne anche le Regole nel segreto
ogni modo a me piace (e la storia non della propria abitazione. E la scelta ca-
lo contraddice, piuttosto lo conferma) deva necessariamente fra le “divise” di
non escludere dalle prime origini del S. Domenico o quelle di S. Francesco; 81
Terz’Ordine (Laicato), e specialmente ed innestati all’uno o all’altro di questi
del nostro Terz’Ordine, il desiderio vivo due tronchi piaceva vivere del loro suc-
dei fedeli laici, di partecipare a quelle co, pur conservando gli obblighi del
nuove manifestazioni di vita intensa- proprio stato. Frequentavano le chie-
mente religiosa e cristiana, quale fu da se dei rispettivi Ordini, comunicavano
principio, anzi specialmente da princi- con loro nelle preghiere, pronti anche
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di tutte le condizioni della vita umana, degno oggetto delle loro molteplici cu-
dal trono fino allo sgabello del povero, re pastorali l’occuparsi dei Terz’Ordini,
e con tanta abbondanza dal farne inge- l’appartenere al Terz’Ordine, fino a ri-
losire il deserto ed il chiostro. Le donne promettersene non solo i più benefici
principalmente arricchirono i Terz’Or- effetti nella vita cristiana, ma un valido
dini (le Fraternite) del pregio delle lo- aiuto per la stessa Sede Apostolica.
ro virtù. Troppo spesso incatenate fin
dall’infanzia ad un giogo da esse mini- “Come i santi Patriarchi Domenico
mamente desiderato, si sottraevano alla e Francesco divinamente ispirati si ado-
propria condizione, prendendo l’abito perarono con concorde volontà a favo-
nel Terz’Ordine di S. Domenico o di S. re della Chiesa, così bisogna – scriveva
Francesco. il Pontefice Pio X – che i Terziari di am-
bedue queste famiglie, conjunctis viri-
“Il monastero andava da loro, non bus, alacremente attendano alla difesa
potendo esse andare a cercare il mo- della Sede Apostolica ed all’incolumità
nastero; ed un angolo oscuro della ca- della società cristiana”3.
sa paterna o coniugale si trasformava
in misterioso santuario, abitato dallo Anche noi, perciò, parliamo alto
Sposo invisibile, che esse unicamente e forte del nostro Terz’Ordine, anche
amavano. Chi non ha udito parlare di dopo sette secoli dalla sua fondazio-
82 S. Caterina da Siena e di S. Rosa da Li- ne: facciamolo conoscere sempre più.
ma, due stelle domenicane che hanno Il Patriarca S. Domenico ne gioirà dal
illuminato due mondi? Chi non ha letto Cielo: l’Ordine ne trarrà tutti i vantag-
la vita di S. Elisabetta d’Ungheria, che gi che, nel proseguire la missione dal
fu terziaria francescana? Così lo spirito S. Padre loro affidata, i Frati Predicatori
di Dio provvede all’opera sua secondo da soli non valgono sempre a raggiun-
i tempi, proporziona i miracoli alle mi- gere; e la Chiesa e la società risentiran-
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serie, e dopo aver fiorito nella solitudi- no anch’esse i benefici frutti di queste
ne, olezza sulle pubbliche vie”2. provvidenziali istituzioni.
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Anche quest’anno abbiamo festeg-
giato S. Tommaso d’Aquino con lo
slancio e il fervore di sempre dal 25 al
28 gennaio u.s. Il cattivo tempo, pur-
troppo, non ha permesso grande parte-
cipazione durante il triduo, ma il gior-
no della festa c’è stata molta affluenza.
Don Panfilo, parroco e assistente della
fraternita, ci ha guidato nelle funzioni
che abbiamo fatto con la meditazione,
il Rosario e la S. Messa.
M. Maria Rosaria
Spingardi o.p.
domenicana di clausura
Soresina (Cr), 15 agosto 1927
Pratovecchio (Ar), 5 febbraio 2010
Nel primo anniversario della sua nella sua vita: con due sorelle, si tra-
scomparsa, vogliamo ricordare la no- sferì nel Monastero di Pratovecchio
stra amata Madre M. Rosaria Spingar- (AR), sotto richiesta della Madre Priora
di, spentasi il 4 febbraio del 2010 nel di allora, sr. M. Cecilia Lorenzoni, che
nostro monastero di “Santa Maria della le chiese aiuto in un momento di diffi-
Neve e San Domenico” (Pratovecchio). coltà della comunità. Divenne Maestra
Ha raggiunto lo Sposo proprio nel gior- delle novizie, Sottopriora e poi Priora
no della festa di Santa Caterina de’ Ric- dal 1979, per cinque trienni consecu-
ci, che lei aveva tanto amato. tivi.
84 Nata a Soresina (Cr) il 15 agosto Nel 1984 fu colta da un improvvi-
1927, visse buona parte della giovi- so ictus che le provocò una emiparesi
nezza a Bergamo, dove la famiglia si nella parte sinistra, che non ebbe, però,
era trasferita a causa del lavoro del pa- alcuna conseguenza nelle sue capaci-
dre. E qui entrò nel laicato domenica- tà intellettive. Pertanto, la Madre con-
no e, a 21 anni, nella Congregazione tinuò ad essere guida spirituale della
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delle suore domenicane del S. Rosario Comunità ancora per numerosi anni.
di Melegnano. Iniziò presto l’insegna- Negli ultimi tempi, la malattia l’ave-
mento nelle scuole elementari della va resa sempre più debole fisicamente
Congregazione. e dipendente quasi in tutto, ma la sua
Da tempo, però, coltivava un sogno: presenza è stata per la comunità un for-
diventare monaca domenicana. Lo re- te sostegno, fino all’ultimo. Il suo con-
alizzò all’età di 31 anni, entrando nel siglio era sempre illuminante, perché
Monastero di Matris Domini, a Berga- frutto di anni di esperienza, di studio,
mo. Qui fu Maestra delle novizie e poi di direzione spirituale delle sorelle e
Priora negli anni del Concilio, del qua- di tante altre persone che la cercavano
le accolse lo spirito dando nuovo im- per un colloquio in parlatorio, al telefo-
pulso alla vita della comunità. no o attraverso la penna. La Madre Ro-
Nel 1973, arrivò una nuova svolta saria, infatti, è stata per noi, sue figlie
e sorelle, e per innumerevoli persone stentemente. Con tenacia e amore osti-
una presenza materna, una guida, un nato, che mai si arrende, ella doman-
luminoso punto di riferimento. Aveva dava alla Madonna grazie per quanti
il dono di saper amare ognuno come soffrivano mali fisici o spirituali e per
se fosse unico al mondo. Con questo le necessità dell’Ordine, della Chiesa e
sguardo “materno” di Dio si accostava del mondo.
necrologi
agli altri. Amava tanto le giovani, cui aveva
Amava i libri e la penna, e di essi dedicato anni della sua vita, nell’Uffi-
si serviva per approfondire la Parola, cio di Maestra delle novizie. Le inco-
per illuminare, per predicare la Verità. raggiava e le sosteneva dando loro pie-
Era una donna colta, piena di interes- na fiducia, sin dai primi passi della loro
si, amante della letteratura, della vita vita religiosa.
e delle persone. La Madre Rosaria era Appoggiata al suo bastone, lancia-
una donna piena di passione per Dio, va loro affettuosi sguardi di intesa. Col
per l’Ordine, per la Chiesa e per le ani- tempo il suo cuore, purificato dalle sof-
me. Si infervorava quando istruiva la ferenze e dalla malattia, era diventato
comunità, perché ciò che diceva era pieno di tenerezza, amore e compas-
vita e fede vissuta. Le sue parole erano, sione: come quello del Babbo e di Dio
certo, anche sofferte e, proprio per que- Padre! In quel fragile corpo, si è com-
sto, realmente efficaci e illuminanti. piuta l’oblazione della sua vita, dona-
La nostra Madre è stata, però, so- ta tutta nel sorriso, fino all’ultimo. E,
pratutto, una donna di preghiera. Sa- dentro quel corpo fragile, l’anima si è
pevamo che dal suo letto trascorreva dovuta irrobustire, fino a diventare gi-
le notti in preghiera, sull’esempio del gante!
Santo Padre Domenico, il suo “Babbo”, Ci ha lasciate nel silenzio, e con la
come lo chiamava lei. Ebbene, il “Bab- grinta che l’ha sempre contraddistinta. 85
bo” le aveva insegnato a parlare di Dio “Sono sveglia come un pesce!”: ecco
di giorno, e a Dio di notte. A Lui, con alcune delle sue ultime parole, piene
preghiere e lacrime, si rivolgeva insi- di ironia, di simpatia e di forza interio-
re! L’ultimo, splendido sorriso l’ha do-
nato a una giovane che le dava la no-
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Con queste due pagine, che normalmente la redazione dedica alla stampa
domenicana o comunque di domenicani, vorremmo andare incontro al desiderio,
espressoci da alcune persone, di essere informati sulle pubblicazioni più recenti.
Invitiamo tutti, perciò, a volerci gentilmente comunicare eventuali pubblicazio-
ni che volentieri faremo presenti ai nostri lettori.
pubblicazioni
lettore a “riscoprire il Vangelo all’ope-
ra nel tessuto e nella vicenda umana”
(prefazione). Consigliandone la lettura,
è proprio questa riscoperta che augu-
riamo a chi vorrà farne tesoro!
* * *
CORTESI Alessandro, Lessico dell’In- Informiamo ancora che è appena
contro, ed. Nerbini, Firenze (2011), pp. uscito il libro «Dio e i suoi colori», di
258 (€. 14). Alessandro CORTESI e Claudio MON-
Già con il termine Lessico, posto a GE, ed Nerbini 2011, pp. 272 ill., €uro
titolo del volume, l’autore riporta il let- 20 - ISBN 978-88-6434-030-2.
tore al significato originario greco che La pubblicazione è a cura del Cen-
è quello di parlare in ordine ad un in-
87
tro Espaces ‘Giorgio La Pira’ di Pistoia.
contro con l’altro, il simile. Ma l’incon- Riportiamo i titoli dei vari capitoli:
tro vero di cui si parla e che dobbiamo Immagine artistica, spiritualità e co-
cercare di favorire è la riscoperta di Dio municazione della fede.
nell’altro. Religioni, immagine, dialogo.
Il dato evangelico: “quanto avete Immagine artistica, spiritualità e co-
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fatto ad uno dei miei fratelli più pic- municazione della fede.
coli, l’avete fatto a Me” si sottintende Religioni, immagine, dialogo.
Figure e testimoni del contempora-
neo. - Esperienze.
Arte e teologia: esempi di lettura.
“DOMENICANI” n. 2 / 2011
marzo - aprile 2011
PROVINCIA ROMANA DI S. CATERINA DA SIENA
piazza S. Domenico, n. 5 - 09127 Cagliari
Tel. 070-65 42 98 - cell. 339 18 22 685
fax 070-662837 - ccp. 41 48 28 94
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