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ANALISI DELLA POESIA DI AUSIÀS MARCH

Si•m demanau lo greu turment que pas

CATALANO
Si·m demanau lo greu turment que pas, 10A

és pas tan fort que·m lleva·l dir que passe, 10+1B

y és d’admirar, passant, com no·m trespasse, 10+1B

ingratitut portant me·l contrapàs. 10A

May retrauré de vostr’amor un pas, 10A

puix en seguir a vós, honesta, medre; 10+1C

y si rahó me fa contrast, desmedre, 10+1C

y és·me lo món, sens vós, present escàs. 10A

Passe, penant, un riu de mort lo dia, 10D

y en ser per vós me dol fer curta via. 10D

CASTIGLIANO
(traduzione di José María Micó)

Si me preguntáis el gran dolor que paso, 12A

es tan grave, que no sé bien qué paso, 11A

y es raro que, pasando, no traspase, 11A

si marca ingratitud el contrapaso. 11A

Jamás me alejaré de vos ni un paso, 11A

pues siguiéndoos a vos, honesta, medro, 11B

y si se opone razón, desmedro: 11B

el mundo para mí, sin vos, no es nada. 11C

Paso un río de muerte cada día, 11D

pero es por vos, y así es corto el camino. 11E

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ITALIANO
(traduzione di Costanzo di Girolamo)

Se mi chiedete del grave tormento che passo, 14A

è così duro passo che non so dire che passo, 15A

e, passandolo, è strano che non trapassi, 12A

se ingratitudine mi porta il contrappasso. 13A

Mai ritrarrò dal vostro amore un passo, 11A

perchè seguendo voi, onesta, io miglioro, 11B

e se ragione si oppone, io peggioro, 11B

e il mondo intero, senza di voi, è niente. 11C

Ogni giorno, passo un fiume di morte, 11D

e poiché è per voi mi duole che sia breve tratto. 11E

VERSIFICAZIONE

10A, 10B (o A assonante), 10B (o A assonante), 10A, 10A, 10C, 10C, 10A, 10D, 10D.

RIMA

Lunghezza dei versi

I versi di Ausiàs March sono tutti decasillabi se contati secondo il il metodo catalano
ma i versi 2; 3; 6 e 7 hanno 11 sillabe.

Tipo di rime e di strofe

Le rime sono consonanti in tutta la poesia ma se vogliamo possiamo anche


considerare i versi due e tre in rima assonante con i versi uno e quattro e così dare
credito alle traduzioni castigliana ed italiana. Se però consideriamo le rime come
consonanti esse seguono quasi perfettamente lo schema della rima incrociata ABBA
CDDC…(infatti la rima è ABBA ACCADD). Le ultime due rime potrebbero anch’esse
essere viste come rime assonanti dato che rimano solo le vocali (dia / via) ed in questo
modo potremmo vedere in certo modo corretta la traduzione allo spagnolo.
In quanto alle strofe queste sono due: una di quattro versi (quartina) ed una di sei versi
(sestina).

Nella traduzione in italiano è mantenuta la stessa metrica o no?

La traduzione italiana sembra ignorare completamente lo schema metrico nei primi


quattro versi, Infatti il numero di sillabe cambia in ogni verso (14; 15; 12; 13), però
riesce a mantenere la rima (AAAA) con un problema nel terzo verso.
Se continuiamo a contare ci accorgiamo che il traduttore mantiene quasi perfettamente
lo schema metrico nei successivi quattro versi (infatti quei versi endecasillabi diventano
decasillabi se contati come versi catalani). Tuttavia non riesce a mantenere la
medesima rima dal verso 8 in poi (infatti è CDE quando dovrebbe essere ADD). Infine
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negli ultimi due versi ha messo un numero diverso di sillabe (14) quasi come se
volesse compensare la disuguaglianza nella rima con un’uguaglianza nella metrica.

E nella traduzione in castigliano?

Nella traduzione in castigliano lo schema metrico è molto più rispettato. Infatti la rima è
la stessa (se contiamo come assonante quella dei primi quattro versi) e gli unici errori
che si possono trovare sono la rima sbagliata negli ultimi due versi (che può essere
giustificata come ho detto) e nel verso 8 (C invece di A) e una sillaba in più nel primo
verso (la quale magari è stata introdotta espressamente per mantenere una simmetria
con l’ultimo verso). Oltre a questo si può dire che è tutto perfetto e addirittura mantiene
i versi decasillabi se si contano come versi catalani.

PAROLE

Parafrasa in italiano il componimento con parole tue.

Se mi interrogate sull’enorme tormento (amoroso) che stò passando questo è così


doloroso che non mi lasci sapere cosa mi succede ed è strano come, passando questo
dolore, esso non mi trafigga uccidendomi dato che la legge del contrappasso mi
punisce con ingratitudine*.
Il mio amore per te non diminuirà mai di intensità dato che seguendo te che sei onesta
divento migliore** e se la realtà si oppone*** tra me e te divento peggiore e il mondo
intero diventa poco.
Ogni giorno il dolore mi fa sembrare che attraverso un fiume di morte ma sendo per te
mi addolora soffrire così poco.

*è strano...ingratitudine. Qui il poeta dice che il suo tormento dovrebbe essere


maggiore (tanto da ucciderlo) dato che (stando alla legge del contrappasso secondo la
quale una colpa comporta una eguale punizione), secondo lui, il suo amore (che qui
considera una colpa) è infinitamente maggiore della punizione che sta ricevendo.
**seguendo te... divento migliore. Qui il poeta fa riferimento alla figura apparsa in Dante
secondo la quale star vicino alla donna angelicata purifica i cuori.
***se la realtà si oppone. La realtà del fatto che l’amata non corrisponde l'amore del
poeta evita che questo possa vivere insieme a lei.

Individua le parole chiave e spiega il perché della tua scelta.

secondo me le parole chiave di questa composizione sono:


Turment (verso 1): questa è una parola molto importante dato che è il soggetto di tutta
la prima strofa ed il tema di cui parla la poesia.
pas (versi 1 e 5): questa parola (insieme al suo derivato passe) è la parola che più
volte appare nella poesia probabilmente perché il poeta vuole rimarcare il fatto che il
suo dolore è continuo e infatti lo sente anche mentre scrive questi versi.
contrapàs (verso 4): mi sembra una parola abbastanza importante perché rimanda a
Dante e al dolore sul quale si basa l’intera poesia.
amor (verso 5): è una parola chiave immancabile nelle poesie di amore o (come in
questo caso) sul tormento amoroso.
penant e mort (verso 9) e dol (verso 10): sono altre parole che insieme a turment
completano la sfera semantica del dolore.

Commenta la traduzione che ne è stata data in italiano o in castigliano mettendo in


evidenza qualche esempio di espressioni tradotte letteralmente e qualche altro di
espressioni tradotte liberamente.

Le traduzioni sono entrambe eccellenti seppure in quella italiana non si rispetti lo


schema metrico mentre in quella castigliana è riportato quasi intatto.

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Nella traduzione in castigliano il senso della poesia rimane immutato. cosa che,
d’altronde, mi avrebbe sorpreso dato che cambiare il significato avrebbe implicato
essere un traduttore molto scarso. Quello che invece è più difficile e mi ha
impressionato di più è che il traduttore non ha cambiato la posizione di nessuna parola
all’infuori di “penant” (verso 9), “amor” (verso 5) e dol (verso 10) tre parole che (anche
se molto importanti) il traduttore ha preferito togliere per poter mantenere la rima. Oltre
a queste due ci sono varie parole che il traduttore ha tradotto diversamente (anche se
con sinonimi). Tra queste ce ne sono due che sono le più importanti: “dolor” e la frase
“no es nada”. queste due parole sono particolarmente importanti perché “dolor”
traducendo “turment” da una traduzione più dolce del termine mentre “no es nada”
traducendo “present escàs” da una traduzione più dura della frase. Secondo me il
traduttore ha inserito quel lieve cambio di significato intenzionalmente per bilanciare la
traduzione.
le frasi sono quasi tutte tradotte letteralmente (per esempio “puix en seguir a vos,
honesta, medre” / ”pues siguiéndoos a vos, honesta, medro”) ma ci sono tre versi in cui
si vedono alcuni cambi che tuttavia lasciano il significato del verso intatto. Questi versi
sono:
verso 1: in cui cui si cambia una subordinata interrogativa diretta per una subordinata
oggettiva (“lleva·l dir que passe” / “no sé bien qué paso”).
verso 5: in cui il cambio più significativo è il la sostituzione di “vostr’amor” per “vos” con
l’omissione della parola “amor”.
verso 10: in cui oltre a togliere la parola “dol” il traduttore cambia “me dol fer curta via”
per “y así es corto el camino”.
Oltre a questi pochi cambi riterrei la traduzione perfetta.

Esprimi liberamente le tue impressioni nel leggere e ascoltare i versi di Ausiàs march
in catalano o in traduzione castigliana.

Come ho detto prima le impressioni che ricevo dalla traduzione in castigliano e


l’originale catalano sono le stesse tranne che per la parola “dolor” e la frase “no es
nada”. Tuttavia devo dire che questa è una poesia stupenda in cui Ausiàs March riesce
a trasmettermi perfettamente la immagine del dolore che descrive nei suoi versi
insieme soprattutto al sentimento di solitudine (ricalcato soprattutto da verso 8 “y és·me
lo món, sens vos, present escàs”).

A tuo parere l’analisi interlinguistica del testo originario e delle due traduzioni ti ha
aiutato a comprendere meglio il testo originario? è stato interessante o no per te?
motiva le risposte.

Il confronto con gli altri testi è stato imprescindibile per comprendere bene questa
poesia di Ausiàs March dato che vi sono alcuni versi dei quali (dato che è un catalano
antico) non sarei riuscito a capirne il significato senza le traduzioni. Mi ha aiutato
soprattutto nel verso 2 del quale non ero riuscito a capire quasi niente.
Il lavoro mi è risultato abbastanza interessante dato che normalmente non analizzo le
traduzioni ma direttamente il testo originario (il quale solitamente è in italiano o tutt'al
più in spagnolo). Inoltre, pur essendomi piaciuto (in particolare mi è piaciuto il confronto
tra gli schemi metrici), è comunque un’analisi poetica e quindi implica l’osservazione
degli stessi dieci versi da diversi punti di vista: alla fine però diventa un po’ noiosa.

Marco Praderio - 2ª Liceo sezione A - Istituto Italiano all'estero “Edoardo Amaldi”


3 Aprile 2011

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