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V EGLIA ALLE STELLE

La preghiera (questa sconosciuta)

Da un dialogo tra un Rover che non sa pregare


e un Capo che invece la sa lunga (o dice di saperla)…

C (…) a proposito del punto Fede, con la preghiera come va?

R Con che? La preghiera? E chi prega?! A parte che non capisco bene a
cosa mi serva, e poi… come si fa? Io sto li e cosa dico? Do po un po’ mi
distraggo, … mi sento scemo…

C Beh, forse lo sei... Comunque il primo passo per riuscire a pregare è


fare silenzio intorno e dentro di te. Quando vuoi pregare cercati un
posticino comodo – ma non troppo, altrimenti ti addormenti come
all’ultima veglia, ricordi? Russavi anche – quindi, un posto in cui ti senti
a tuo agio e lontano da ogni possibile distrazione; scegli una posizione
del corpo adatta alla preghiera, che concili com odità e attenzione;
cerca di dare un nome a tutte le possibili distrazioni, in modo da
conoscerle e riuscire a presentarle nella preghiera rendendole
innocue; cerca di rilassarti concentrandoti sulla respirazione e sulle
“voci” della natura e di Dio.

Bisogna che tutti noi trovi amo il tempo d i restare i n silenzio e d i contemplare,
soprattutto se viviamo nelle metropoli . Dio è ami co d el silen zio : dobbiamo
ascol tare Dio perché ciò che conta non è quello che diciamo noi, ma quel lo che Egl i
d ice a noi e attraverso di no i.

Abb iamo b iso gno di scoprire Dio e Di o n on pu ò essere trovato nel frastu ono e
nell’i rrequietezza. Dio è l’amico d el si lenzio. Osservate come gli alberi, i fiori ,
l ’erba crescono nel silenzio; guard ate le stelle, la lu na e i l sole, come si muovo no nel
sil enzi o. Abb iamo bisogno di sil enzio Per essere in grado di arrivare alle anime.
Madre Teresa

« Mentre un profond o silen zio -a vvolgeva tutte le co se e la notte era a metà d ei


suo c orso la Tua Parola onnipotente è scesa dal cielo ... » Sap 18, 14-15

Anche a Te è piaciuto il silenzio, Signore, lo hai scelto per la tua nascita tra noi , e,
i n certo mod o, l o hai con tinuato per trent'anni nella tua casa di Nazareth. Lo hai
d iffuso dappertutto, come un tuo grand e dono. Pervade l'universo; fascia co me un
vell uto la tua creazione. Fa da sottofondo ad ogni suono, ad ogni parola.
Accompagna il pensiero, permette ogni ascol to. C'è il silenzi o delle stelle, i l
sil enzi o del mare, il silenzio d el le mo ntagn e, delle foreste, d ei deserti . C'è i l
sil enzi o dei cuore in c ui risuon a la tua voce, o Dio. A vo lte ci prende la pau ra del
sil enzi o, forse è troppo grande per noi, vorremmo f uggirl o. Da cci una ma no,
Signore, per capirne il va lore ed amarlo Ci avvicina a Te, ci rende più riflessi vi, più
maturi pi ù attenti alla vita. Ci mette alla tu a presen za. E' il profondo linguaggio
co n c ui ami pa rla re con noi .

Pregh iera con il co rpo


Rallenta il ritmo della mia vi ta, Signore. Cal ma il b atti to d ei mio cuore, acquetand o
l a mi a mente. Rall enta i l mio passo frettol oso con una visione d el le eterne distese
d el tempo. Dammi i n mezzo all a confusion e di ogni gi orno, la calma stabilità d elle
montagne mil ienarie. Spezza la tensi one d ei mei nervi e d ei mi ei muscoli con la
serena musica del c anto dei ruscelli, viventi nella mia memoria.
Aiutami a conoscere il ma gico potere ri storatore d el sonno.
In segna mi l'arte di prend ermi b revi momenti di so sta, di rall egrare un amico,
ca rezza re un cane, leggere qualche riga di un buon lib ro.
Ricordami ogni gio rno la favola dell a l epre e della tartaru ga, sì che io po ssa
i mparare che nella corsa non sempre vince chi va più vel oce, e che n ell a vita si può
fa r q ual cosa d i meglio che aumentare l a sua velocità. Fa che io levi io sgu ard o alla
qu ercia torreggiante. E sappia che essa è d ivenuta grande e forte perché è
cresciuta lentamente e bene.
Rallenta il ritmo dell a mi a vita, Si gnore, ed i spirami ad affond are le mie radici nel
suolo dei valori durevoli affinché io possa innalzarmi fino al le stelle del mio più
grand e destin o.
( Da “Pregare co n i l corpo”, Ed . Queriniana)

R detto così sembra una cosa un po’ new age… devo mettere anche una
musichina di sottofondo?

C Se lo stereo lo porti te... Macc hé, questo è solo l’inizio, una spece di
riscaldamento. A questo punto occorre fare un altro passo: pregare
non è solo concentrarsi ma stare alla presenza di Dio.

R E allora?
C Beh, allora significa c he quando preghi non sei solo, bischero, ma c’è
Qualcuno di fronte a te, che ti ascolta e, a modo suo, ti parla. Quindi
devi dirti: ecco, Signore, sono qui con te e tu con me…

Un giorno un giovan e mon aco chiese al suo ab ate, da tutti c onsiderato una persona
santa: "Come posso essere c erto d i essere alla presenza di Di o?". L'abate rispose:
"Tu hai tanto controll o su di essa quanto hai potere di f ar sorgere il sole".
Esasperato, il giovane esclamò : "Ma allora a cosa servono tu tti i nostri eserci zi
spirituali e le preghi ere? ". "Tu fa i queste cose per essere certo di essere sveglio
qu and o si l eva il sol e".

Quando mi fermo
Perché, o Si gnore,
stanco sulla lunga s trada
mi risulta tanto difficile
e la s ete mi opprime sotto il sol leone; tenere il mio cuore rivolto a te?
quando mi pun ge la nos talgia di sera Perché la mi a mente
e lo spettro della notte copr e la mia vita, se ne va raminga in mille di rezioni ,
bramo la tua voce, o Dio, e perc hé il mi o cuore
sospiro la tua ma no sulle s palle.
desidera cose che mi por tano fuori
Fa ti co a ca mminare
strada ?
per il peso del cuore Fammi sentire la tua pr esenza
cari co dei doni che non ti ho donati. in mezzo alle mie mille agitazioni.
Mi rassicuri la tua mano nella notte, Il mio corp o s tanco,
la vogli o riempire di carezze, la mia mente confusa
tenerla s tretta:
e la mia anima inquieta,
i palpiti del tuo c uore
prendili tra le tue braccia
segnino i ritmi del mio pellegri naggio.
e dammi un po' di riposo,
Tagore un sem plice quieto ri poso.
Henri J.M. Nouw en

Messaggi o di tenerezza
Ho sogn ato che cammi navo in riva al mare co n il Signore e rived evo su llo schermo
d el ci el o tutti i gi orni della mia vita passata. .E per ogni giorno trascorso
appari vano sulla sabbia d ue orme: le mie e quel le del Signore. Ma in alcuni tratti ho
visto una sola oo rma, proprio n ei gi orni più difficili d ella mi a vita. .All ora ho detto.
"Signore io ho scelto di vivere c on te e tu mi avevi promesso che saresti stato
sempre con me. Perché mi hai l asciato solo propri o nei momenti più di fficili?" E Lui
mi ha ri spo sto: 'Figlio, tu lo sa i che io li amo e non ti ho ab bandonato mai: i giorni
nei qual i c'è soltanto un'orma sulla sabbi a sono pro prio quelli i n cui ti ho portato in
b racci o".
Anonimo brasiliano
C Ora, se c’è qualcuno li con te…. Avrà qualcosa da dire, no?

R Si, vabbè ma come si fa a sentirlo; e poi cosa avrà mai da dire? A me


poi...

C La cosa è molto più semplice di quanto pensi, perché molte di queste


“parole” sono già scritte in quel librone che ogni tanto l’AE porta a
giro, ti dice niente?

R Ah, la Bibbia.

C Tombola!!! E in particolare il Vangelo che riporta le parole, i gesti e


l’insegnamento di Gesù. Attraverso quelle parole il Signore ti parla se
sai ascoltarlo. Scegli un brano del Va ngelo, leggilo più v olte e prova ad
immaginare la scena, i sentimenti… è Dio che ti parla attraverso tutto
ciò.

Perci ò vi dico: per l a vostra vi ta non affannatevi di quello che mangerete o


b errete, e neanche per il vo stro corpo, di quel lo che indosserete; la vita forse non
vale più d el cib o e il co rpo più del vestito? Guardate gli uccelli d el cielo: non
seminano, né mietono, né ammassano nei gra nai ; eppure i l Padre vo stro cel este l i
nu tre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare,
pu ò aggiungere un'ora sol a alla sua vita? E perc hé vi affan nate per il vestito?
Osserva te come crescono i gigli d el campo: n on lavorano e non fi lano. Eppure i o vi
d ico che nean che Salo mone, con tutta l a sua gloria, vestiva co me un o di l oro . Ora
se Dio veste così l'erba d el campo, che oggi c'è e d omani verrà gettata n el forno,
no n farà assa i più per voi, gen te di poca fed e? Non affannatevi dunque di cend o:
C he cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che c osa ind osseremo? Di tutte q ueste
co se si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete
b isogno. Cercate prima il regno di Dio e l a sua giustizia, e tutte queste c ose vi
saranno da te in aggiunta. Non af fanna tevi d unque per il d omani, perché il d omani
avrà già l e sue in qui etudini . A ciascun giorno basta la sua pena (Mt 6, 25-34).

Tre mon aci, tutti e tre studiosi d el la Bibb ia, and arono un gi orn o da un grand e uomo
d i preghiera per chied ergl i come pregare la Parola. Il primo raccontò d i a ver letto
l a Bibbi a da capo a fondo e di a verla imparata a memoria. Il second o disse di averla
l etta e ri letta fino ad avere i mparato a cantarla . Il terzo, inti midito d alla sapienza
d ei primi d ue, non osava parlare; l 'uomo di Dio l o incoraggiò ed egli d isse di essere
riuscito a leggere una frase soltanto, ma d i averla macina ta giorno e no tte nella
mente e nel cuore, senza aver potuto andare più avan ti. Il grand e uo mo d i
preghi era ri spose: "E' questo i l mod o di pregare la Parola".

"Dio non attend e da te parole, ma il tuo cuore", d ice Agostino.


Certo, noi siamo tentati di scegli ere testi che pro ducano esaltazioni interiori, ma
no n dimentichiamo che la qualità d el la Parola di Dio è di essere ci bo q uotidi ano e,
co me ogni nostro pa sto, non sempre può d are a noi quell a soddisfazione e
qu ell 'appagamento di cui soltan to in rari momenti ci è d ato di godere.
E. Bianchi

R E poi?
C Ora, se hai saputo fare silenzio, ti sei messo alla presenza di Dio e in
ascolto della sua Parola, p ossiamo andare avanti, altrimenti torna
all’inizio senza passare dal via!

R Cosa?

C mai giocato a Monop oli? Vabbè, lasciamo perdere. Se hai saputo fare
silenzio, ecc. ecc. significa che stai vivendo una relazione con
Qualcuno: a questo pu nto la tua preg hiera è un vero dialogo, in cui puoi
non solo ascoltare ma anche parlare, presentare le situazioni/persone
che ti stanno a cuore, chiedere ciò che desideri, ecc.

Noi siamo tre, voi siete tre


Quando la nave d el vescovo si fermò per un giorno i n un’i sola sperduta, egli decise
d i sfrutta re il pi ù proficuamente possi bile quella giornata. Passeggi ava sulla
spiaggia qu and o s’imba tté in tre pescatori che rammenda vano le propri e reti . In un
i ngl ese stentato essi gli spiega rono di a ver ricevuto il cristianesi mo qual che secolo
prima d a alcuni mi ssionari. “Noi cristiani”, dissero i nd icando con orgogli o se stessi.
Il vescovi ri mase col pito. Conoscevano il Padrenostro? Non ne avevano mai sentito
pa rla re: i vescovo si sorprese: come potevano questi uomi ni affermare di essere
cristiani se non conoscevano neppure una cosa tanto elementare come i l
Pa drenostro?
“E cosa d ite a ll ora quando pregate?”
“Alziamo gli occhi al cielo. Noi preghiamo: ‘Noi siamo tre, voi siete tre, ab biate
pi età d i noi’”
I vescovo si impressionò per quella loro preghiera primi tiva, assolutamente
eretica. Così passò tutto qu el giorno ad insegna re loro il Padrenostro. I pescatori
fa cevano fatica ad imparare, ma ce l a mi sero tutta e prima che il vescovo salpasse
i l giorno dopo ebb e la soddisfazione d i sentirli recitare tutta la preghiera senza
errori.

Mesi pi ù tardi la nave d el vescovo passò di nuovo nei pressi di quelle isole e i l
vescovo, mentre pa sseggiava sul ponte recitando le preghiere serali, ric ordò con
compiac enza il fatto che, grazie ai suoi pazi enti sforzi, su quell ’i sola lontana
c’erano ora tre uomini che sapevano pregare correttamente. Mentre era assorto
nei suoi pensieri alzò gl i occhi e notò una luce ad est. La luce si avvicinava sempre
pi ù a ll a na ve e quando il vesc ovo guardò vide che con stupore tre figure che
ca mminavano sull’ac qua verso il battello. Il capitano fermò l a nave e tutti i marinai
si sporsero dai parapetti per ved ere questa scena sorprendente.

Quando furono a portata di voce, il vescovo riconob be i suoi tre amici, i pescatori.
“vesc ovo!” escl amarono, “noi così contenti di incontrati . Noi senti to passare tua
na ve e venuti svelti svelti per incontrarti ”.

“Cosa volete?” chi ese il vesc ovo in pred a a timore reverenzi ale.

“Vescovo”, essi dissero “noi d ispiace tanto. Noi dimenticato b el la preghiera. Noi
d iciamo: Pad re nostro che sei nei cieli, sia santificato i l tuo nome, venga il tuo
regno… poi di menticato. Per favore, d icci ancora tutta l a preghiera”.

Il vescovo si sentì mortific ato. “Torna te all e vostre case, b rava gente”; d isse “e
ogni vol ta che pregate di te “‘Noi siamo tre, voi siete tre, abbia te pietà di noi ’” .

La cosa essenziale non è


Io non so come ti prega mio pa dre,
ci ò che noi diciamo,
né mio fra tello, né mio zio;
ma ci ò c he Di o dice a noi non so nemm eno com e ti pregava la
e attraverso d i noi. tua madr e, Mari a.
Tutte le nostre parole sa ranno inutil i Non so come ti pregano le s telle e
se no n vengon o dall ’ani ma. i rami di corallo in fondo al m are,
Le parole che non danno né quei cusci ni di muschio c he
l a luce d i C risto, aumenta no le ten ebre. fioriscono i n alto, sulle r occe.
Non so come ti prega i l ga tto e i l
Madre teresa
topo, e la pulc e nel pelo del topo.
In fondo, S ignore, non so nem meno
come prego i o.
S o come preghi Tu: com e m ormori
piano, in fondo al cuor e;
ed io sto appena ad ascoltare.
Adriana Zarri
R Va bene, mi sembra chiaro. Ma come finisce questo dialogo? Ci si dice
arrivederci e grazie?

C Fai lo spiritoso? Comunque è proprio così, quando la preghiera sta per


finire ci si dice arrivederci … e soprattutto grazie: grazie per la
Presenza, grazie per la Parola, grazie per l’Ascolto, gra zie per il
Dialogo… insomma si dice gra zie per tutto ciò che ti è stato do nato
nella vita in generale e in quel momento di incontro in particolare.

Padre nos tro, c he sei nei cieli


Mi o Dio, che hai crea to l'uni verso e i cieli ,
S ia santificato il tuo nom e,
tu rivesti i l giorno
venga i l tuo regno
sia fatta la tu a volontà dello scoppio della luce
e la notte della dolc ezza del s onno.
come in cielo, così in terra.
Ti rendo grazie per ques to giorno,
Dacci oggi il nostro pane quoti diano
lo facci o ora, al calar della sera.
Ri metti a noi i nostri debiti
Dal fondo del cuor e, ti ri ngrazio;
Come noi li rimetti amo ai nos tri d ebitori.
ti amo de l più pur o amor e
E non ci indurre i n tentazione
Ma liberaci dal ma le. Am en. e a doro l a tua grandezza.
Le or e dell a notte allonta nano
la chiarezza del giorno,
ma la f ede non ha tenebre
La grati tudine e la notte ne è i llumi nata.
Fa' che la mia anima vegli sempre
è la timi da ricchezza
senza c onoscer e il pecca to.
d i chi non possiede nulla.
La fede cus todi rà il mio riposo
Gi bran da tutti i peri coli della no tte.
S ii tu il cos tante ri poso
del mi o cuore.
Non lasciare che l'as tuzia del maligno
ne turbi la dolcezza.
Il ri poso ristora le mem bra sfinite
e mi prepara , nuovo, a l giorno;
consola il cuore aff atica to
e dissolve l'angoscia dei pensieri.
Per ques to, prego il Cristo
e il Pa dre e lo S pirito S anto.

Si ringraziano gl i amici che ci regalano una scatola di si gari o un paio d i pantofole


per il compl eanno. Posso io non ri ngraziare Qualcuno che per il mio pri mo
co mplea nno mi ha rega lato la vi ta?
C hesterton
R Ok, mi pare di aver capito. E dopo aver fatto un ringraziamento ho
finito e faccio altro giusto?

C Sbagliato! Non puoi entrare e uscire dalla preghiera come se fosse un


negozio o una discoteca. C ome ci vuole gradualità per “entrare” ne
occorre anche per uscire. Quando hai finito ti fai un segno di croce, a
modo, non come se tu fossi uno scout, e ti fermi ancora qualche
secondo in silenzio. Poi ti allontani dal luogo della preghiera cercando
di restare ancora un po’ raccolto per gustare ciò che hai vissuto.
Comunque, se davvero vuoi imparare a pregare bisogna che inizi a
cercare dei momenti per farlo, altrimenti son solo chiacchere e
soprattutto serve pazienza, impegno ed esercizio, proprio come tutte
le altre attivita’ che porti avanti. Sai si tratta di preghiera, non di
magia!!!

Quando fai il segno d i croce, fallo bene. Non così a ffrettato, rattra ppito, tale che
nessuno capisce cosa deb ba significa re. No, un segno della croce giusto , cioè lento,
ampio, d alla fron te al petto, da un a spalla all'al tra.
Senti come esso ti ab braccia tutto? Racco gli ti dunque bene; raccogli i n questo
segno tutti i pensieri e tutto l'ani mo tuo, mentre esso si d ispiega d alla fro nte al
petto, da una spalla all'al tra. Allora tu lo senti: ti avvol ge tutto, ti consacra, ti
santifica. Perché? Perché è il segno d el la totalità ed il segno della redenzione.
Sulla croce nostro Signore ci ha redenti tutti. Mediante l a croce egl i santifica
l 'uomo nell a sua totali tà, fi n nelle ultime fibre del suo essere. P erciò lo facciamo
prima d ella preghiera, affinché esso ci raccolga e ci metta spi ri tual mente in
ord ine; concentri in Dio pensieri, cuore e volere; d opo la preghiera, affi nché
rimanga i n noi quell o che Dio ci ha d onato. Nell a tentazione, perché ci irrob ustisca.
Nel pericolo, perché ci protegga. Nell'a tto di bened izione, perché la pienezza d ella
vita di vi na penetri nell 'anima e vi renda feconda e consacri ogni c osa. P ensa quanto
spesso fai il segno d el la croce, il segno più santo che c i sia!
Fallo bene: lento, ampio, consapevole. Al lora esso abb racci a tutto il tuo essere,
co rpo e anima , pensieri e volontà, senso e sen timento, agire e patire, tutto vi vi ene
i rrob ustito, segnato, consacra to nella forza d el Cristo, n el nome del Dio uno e
Trino.
Romano Guardini

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