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Accidental Empires un libro scritto nel 1992 da Mark Stephens sotto lo pseudonimo di Robert X.

. Cringely che racconta la storia della Silicon Valley e la nascita dell'industria del personal computer. Ripubblicato con l'aggiunta di nuovi materiali, nel 1996 stato realizzato un documentario basato sul libro prodotto dalla PBS (Public Broadcasting Service), il famoso Triumph of the Nerds: The Rise of Accidental Empires , andato in onda in tre puntate condotte dallo stesso Cringely. Gli storici possono essere accusati di aver tralasciato qualcosa ma io sono qui per raccontarvi solo le parti succose. Con il suo stile informale Cringely intervista i personaggi che hanno fatto la storia del personal computer. Traduzione a cura di WEMEDIA.it Note: ogni riferimento temporale relativo al 1996.

Salve a tutti, io sono Bob Cringely e sono qui per raccontarvi l'incredibile storia di come i personal computer hanno conquistato il mondo. Perch vi sto dicendo queste cose da un campo da basket? Beh, lo sport mi piace, ma il vero motivo quella persona laggi. Il suo nome Paul Allen ed ogni cosa qui appartiene a lui: la squadra dei Portland Trailblazer, il loro stadio e anche le ragazze pon pon. Grazie ai personal computer lui ha 8 miliardi di dollari da spendere per i suoi giocattoli.Venti anni fa Allen e il suo compagno di scuola, Bill Gates, fondarono un'azienda software chiamata Microsoft. Oggi Allen pi ricco di un dio e Gates pi ricco di Allen.Venti anni fa, ragazzi come Paul Allen e Bill Gates inventarono il personal computer e innescarono una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il nostro modo di vivere, lavorare e comunicare. difficile da credere che venti anni fa ancora non esistevano i personal computer, oggi sono la terza pi grande industria al mondo il cui giro di affari paragonabile a quello della produzione di energia o delle sostanze illegali, ma la cosa pi divertente che tutto accadde quasi per caso, grazie ad un gruppetto

di nerds che volevano stupire i loro amici.Questa la storia dei ragazzi che lanciarono una rivoluzione industriale, che riuscirono a cambiare la cultura del business e aprirono una nuova epoca. Steve Jobs (co-fondatore della Apple Computer): Mi sento incredibilmente fortunato per essere stato al posto giusto nella Silicon Valley, esattamente in quel periodo quando l'invenzione ha preso forma. Steve Wozniak (co-fondatore della Apple Computer): Non sapevamo che avremmo fatto tutta questa strada, neanche lo pensavamo, facevamo tutto per divertimento, anche a costo di rimetterci qualche soldo, solo per poter dire di avere la nostra azienda. Bill Gates (co-fondatore della Microsoft): Ora possiamo dire tutti insieme che avevamo ragione quando pensavamo che il personal computer avrebbe cambiato il mondo. Steve Ballmer (vice-presidente Microsoft): Il PC ormai entrato a far parte della vita della gente comune. A volte mi fermo a pensare quanto rapida e capillare stata la sua diffusione, davvero incredibile. La maggior parte di queste persone vengono da quel posto che la loro casa naturale, la Silicon Valley a sud di San Francisco, California. Questa regione deve il suo nome alle numerose aziende elettroniche e informate che vi sono spuntate come funghi e proprio da qui provengono coloro che iniziarono la rivoluzione del personal computer, giovanotti di buona famiglia che abitavano in villette appena fuori citt. Ma non sono le loro case che ci interessano, quanto piuttosto i loro garage. Questo il mio garage e queste sono tutte le mie cianfrusaglie. Sono probabilmente uno dei pochi nella Silicon Valley che nel suo garage ha ancora lo spazio per l'automobile, quasi tutti gli altri sembra ormai che lo usino per avviare aziende di computer e creare grandi fortune ma io infatti non ho fatto fortuna, sono un fallito: ho scritto programmi per computer che a stento si caricano, ho progettato e costruito cose che, detto francamente, non funzionano affatto ma forse sono la persona giusta per raccontarvi la storia dei personal computer perch, come ad un bravo gionalista di gossip, sembra che chiunque sia

disposto a rivelarmi i suoi segreti. E nello scrivere articoli di gossip per una rivista di computer devo dire che mi trovo a mio agio. L'industria dei PC in continuo cambiamento, le dinamiche sono guidate anche dai rumors e dal gossip e io mi nutro di questo. La mia casella email inondata da ogni tipo di informazione: dalle specifiche tecniche di un prodotto a chi andato a letto con chi. Accumulo tutti questi pettegolezzi con l'unico scopo di ricercare la verit. Ma torniamo a questi signori e al loro amore per la tecnologia che ha alimentato la rivoluzione del PC.Capire loro significa capire come quella rivoluzione pu essere accaduta. Procediamo. Oggi nel 1996, come nel 1976, c' sempre una nuova generazione di adolescenti che sono ossesionati dall'elettronica e dall'informatica e, piuttosto che guardare la TV, preferiscono di gran lunga sperimentare qualche nuova tecnologia. Sono quel genere di ragazzi che sono ben disposti a lottare contro i problemi tecnici che gli si presentano piuttosto che contro un mondo di gente imprevedibile. Sono i futuri ingegneri, programmatori, hackers, tecnici o possiamo semplicemente chiamarli nerd . Douglas Adams (scrittore di fantascienza): Penso che un nerd sia quel tipo di persona che usa un telefono per parlare con qualcuno di telefoni. E un nerd che usa un computer lo fa con lo scopo di usare un computer. Christine Comaford (CEO Corporate Computing): Le persone hanno tipi differenti di passioni e un differente livello di coinvolgimento. Ad esempio, alcuni vivono solo per i database, rappresentano il loro principale interesse, eseguire operazioni complesse significa per loro raggiungere il nirvana, sono la prima cosa a cui pensano appena si svegliano al mattino. Anche i pionieri della Silicon Valley erano chiamati nerd ma il modo in cui li chiamava la gente non gli ha impedito di realizzare i loro sogni. Hanno fatto del proprio hobby un business e hanno imposto la loro cultura del lavoro. L'orario fisso, dalle nove di mattina alle cinque di pomeriggio sorpassato, in questa industria puoi lavorare anche 80 ore a settimana.

Mark Van Haren (programmatore): Ormai ho preso l'abitudine di andare a dormire al mattino presto, quando tutti gli altri si stanno alzando. Bill Gates : La nostra non era una giornata normale di 24 ore, potevamo andare avanti a programmare per un paio di giorni ininterrottamente. Quando ci veniva fame, facevamo una specie di corsa in macchina per raggiungere un ristorante e l continuavamo a parlare di quello che stavamo facendo, quindi tornavamo e ci rimettevamo di nuovo a programmare. Erano giorni frenetici ed eccitanti ma per me ed i miei amici quello fu anche un periodo divertente. Mat Hostetter (programmatore): Mi nutrivo di quello che trovavo nel frigorifero, pizza fredda in genere. Bevevo circa due litri di Coca al giorno che, insieme alla musica heavy metal, mi teneva sveglio. Steve Wozniak : Mi sedevo sul pavimento della mia stanza con disseminati tutto intorno fogli di carta con il progetto del computer a cui stavo lavorando. Ad un certo punto mi accorgevo che si era fatto molto tardi e che avevo bevuto molte lattine di Coca faceva proprio parte della nostra vita. Doug Muise (Software designer): La combinazione di pizza rafferma, puzza di sudore e qualche bibita rovesciata sul tappeto, era all'epoca piuttosto diffusa. Joe Krause (Presidente di Architext): Una volta mi portai a lavoro degli spaghetti ma poi dimenticai di lavare il contenitore per i successivi due giorni, o forse sei o sette per essere onesti. E l'odore sprigionato era disgustoso. Doug Muise : Mangiare, lavarsi, avere una ragazza, relazionarsi con il prossimo, erano tutte cose accessorie. Scrivere codice era tutta la nostra vita, qualsiasi altra cosa rappresentava un'interruzione, una perdita di tempo. Cosa c' di cos eccitante nella logica interna di un computer? E soprattutto, il suo funzionamento pu essere compreso pienamente o rientra nella categoria delle cose inspiegabili? Molto tempo fa, gli

enormi computer mainframe erano presi in cura da ingegneri in camice bianco e questi erano come dei sacerdoti che prendevano molto sul serio il proprio lavoro. Oggi i computer continuano a lavorare usando la stessa logica, questo vale sia per i grandi server che soddisfano migliaia di utenti, sia per il mio piccolo notebook. Essi non fanno altro che elaborare dati, ogni cosa che puoi quantificare pu essere elaborata da un computer con una serie di operazioni. Il computer deve essere istruito, bisogna dirgli esattamente quali dati deve usare, quali operazioni fare e in che ordine. Queste istruzioni sono il codice, il programma, che il computer traduce in uno speciale codice binario composto unicamente da una sequenza di zero e uno, il cos detto linguaggio macchina.Una volta i computer dovevano essere programmati usando unicamente il linguaggio macchina attraverso degli interruttori e questo era tutt'altro che semplice e pratico da usare. Un altro aspetto negativo era il fatto che ogni computer parlava un tipo differente di linguaggio macchina. L'ENIAC poteva calcolare la traiettoria di una bomba in venti secondi. Agli operatori erano necessari due giorni per inserire le istruzioni necessarie per quel tipo di elaborazione. In seguito il problema fu risolto da un capitano della marina, Grace Hopper, che invent il linguaggio di programmazione: semplici parole che il computer stesso poteva tradurre in codice binario. Gli utilizzatori potevano ora digitare direttamente al computer tutta la lista delle istruzioni piuttosto che azionare quei dannati interruttori. Come molte altre cose che hanno a che fare con i computer, questo primo linguaggio di programmazione ha un nome ridicolo: COBOL. Fu presto seguito da altri linguaggi come il FORTRAN e il BASIC che resero il computer un po' pi user-friendly.Cos, quando un nerd vi racconta che stato tutta la notte a programmare o a scrivere del software, egli non ha fatto altro che scrivere una lunga lista di istruzioni nel suo computer.Sono proprio i nerd che nutrono una sorta di amore per la purezza digitale di quelle istruzioni fatte di zero e di uno. Steve Wozniak : Mi portai a casa un libro che descriveva il funzionamento di un computer PDP 8, era come una bibbia per me.

Intendo dire, ci sono delle cose a cui uno si appassiona: ti puoi appassionare ad un gioco di carte chiamato Magic, alle parole crociate, o ad uno strumento musicale io mi ero innamorato della logica all'interno dei computer, qualcosa che ha un po' a che fare con la matematica, potevo schematizzare i problemi su carta, vedere come funzionavano le cose e potevo anche inventarmi qualche soluzione diversa, e questo era appagante e mi rendeva felice. Steve Jobs : Digitare dei comandi sulla tastiera ed attendere un responso era qualcosa di notevole, specialmente per un bambino di dieci anni. Scrivere un programma diciamo in Basic, o in Fortran, era come far eseguire alla macchina una propria idea e se il risultato restituito era quello che immaginavamo dovesse essere, allora significava che il programma funzionava e tutto ci era un'esperienza eccitante. I nerd della prima generazione avrebbero voluto possedere da subito un proprio computer ma per rendere questo possibile doveva ancora avvenire una sostanziale evoluzione tecnologica. Fu l'invenzione del microprocessore che permise di miniaturizzare i computer e condensare la potenza di un mainframe sulle nostre scrivanie. Negli anni 50 i mainframe erano enormi perch costituiti da migliaia di valvole. In seguito le valvole furono rimpiazzate dai transistor ma i computer necessitavano ancora di un'ulteriore miniaturizzazione per essere ospitati su una scrivania: un singolo pezzo di silicio con migliaia di microscopici transistor. Un odierno microprocessore, il cuore di ogni personal computer, costituito da milioni di transistor. Ed ecco spiegato perch questa valle si chiama Silicon Valley e non Computer Valley. Intel , l'azienda che invent il microprocessore, fu fondata nel 1968 da un gruppetto di fuoriusciti dalla Fairchild Semiconductor dopo una litigata con il loro vecchio capo. Oggi le loro cpu equipaggiano l'85% dei computer al mondo. Intel non solo invent i chip, cre quel modo di lavorare tipico della Silicon Valley, dove ognuno chiamato con il suo nome proprio, non ci sono parcheggi riservati, non ci sono uffici di lusso, solo postazioni di

lavoro.Ed eccoci qui con il grande capo. Gordon Moore (Co-fondatore di Intel): In un settore come questo, le persone che hanno il potere sono quelle che capiscono quale direzione conviene prendere, e non sono necessariamente sempre quelle al vertice della piramide. La cosa fondamentale che solo le persone competenti siano poi chiamate a prendere delle decisioni. Cos quando noi progettiamo di fare qualcosa, diamo voce a chiunque dimostri di avere la conoscenza necessaria prima di intraprendere una strada. I processori di intel diventarono via via pi potenti. Nel 1974 fu realizzato l'8080 che aveva la potenza necessaria da equipaggiare un vero computer. Ma Intel sembrava non apprezzare la bont dei propri prodotti e li vedeva destinati all'uso in calcolatrici e semafori. Intel aveva tutti gli elementi necessari per dare vita all'industria dei PC, ma non lo fece. Gordon Moore : Guardando al passato, effettivamente ci fu un'opportunit. Ricordo che un ingegnere mi propose l'idea di realizzare un computer per uso domestico. Naturalmente ancora non si parlava di personal computer. Sembrava molto convinto della sua idea ma quando gli chiesi a cosa sarebbe potuto servire, mi rispose che una casalinga avrebbe potuto metterlo in cucina per memorizzare le ricette ma io non ce la vedevo proprio mia moglie che armeggiava in cucina con un computer. Sembrava proprio che quel progetto non potesse avere applicazioni pratiche, cos scartammo quell'idea. L'intel 8080 fu il chip che innesc la rivoluzione dei microcomputer. Nel Gennaio 1975, sulla copertina di Popular Electronics fa bella mostra di se quello che considerato il primo personal computer al mondo, l'Altair 8800. E tutto nacque dall'idea folle di un ex ufficiale dell'Air Force che veniva dalla Geogia, Ed Roberts. Ed Roberts (fondatore di MITS): Con il senno di poi appare come un progetto grandioso, quasi da megalomani. Con l'et e l'esperienza di oggi, consapevole di tutte le difficolt, probabilmente non mi butterei in quell'impresa. All'epoca stato possibile perch non sapevamo che era impossibile!

Eddy Currie (amico di Ed Roberts): Ho assistito alla nascita dei microcomputer e nel mio garage probabilmente c' tutto quello che volete sapere. Non intendo vecchi pezzi di hardware, non sono molto ferrato in materia, mi riferisco invece ad una catasta di audiocassette! Con Ed usavamo questo modo bizzarro di comunicare, ci scambiavamo audiocassette invece di usare il telefono, forse per risparmiare sulla bolletta. Ho trovato una registrazione in cui Ed parla di scenari futuri e del suo sogno di realizzare l'Altair che all'epoca non aveva ancora un nome e veniva chiamato semplicemente computer. La sua visione era gi chiara. Venti anni dopo quella splendida intuizione, siamo qui a celebrare l'anniversario dell'Altair. Come ogni altro pioniere del PC, Ed costru il suo computer perch voleva giocarci. Ed Roberts : In quel periodo molti di noi desideravano ardentemente un computer. Tutti i computer al mondo erano confinati in qualche struttura dove era necessario un permesso per accedervi e in pratica pochissimi avevano il privilegio di usarli. L'idea di poter possedere un proprio computer e di poterci fare quello che volevi, dove volevi, era semplicemente fantastica. Questo sogno stava prendendo corpo in uno scenario molto distante dalla Silicon Valley, lontano da Intel ed IBM. Siamo ai margini del deserto, vicino l'aereoporto di Albuquerque, New Mexico. Ed Roberts guidava una compagnia chiamata MITS che produceva calcolatori elettronici. Gli affari non andavano affatto bene, nessuno comprava pi calcolatori, MITS rischiava la bancarotta e Ed aveva bisogno di $65.000 per rimanere a galla. Ed Roberts : Se la banca non ci avesse concesso quel prestito addizionale di $65.000, l'unica alternativa sarebbe stata chiudere. Quando mi chiesero quante nuove macchine prevedevo di vendere nel giro di un anno, risposi circa ottocento, una stima pi che ottimistica ma che io stesso consideravo infondata. Un mese dopo la presentazione dell'Altair viaggiavamo ad un ritmo di 250 ordini al giorno. L'Altair non era ancora un computer, era un computer in KIT. Era

sicuramente una gran bella macchina ma te la dovevi assemblare da solo e una volta fatto spesso non funzionava. Nonostante tutto, la domanda fu incredibile. David Bunnell (fondatore della rivista PC World): Ricordo persone che si accampavano nel parcheggio della MITS aspettando impazientemente di ricevere le macchine che avevano ordinato. Eddy Currie : La cosa sorprendente era che, per esempio, anche uno squattrinato studente del college poteva permettersi di comprare un computer. David Bunnell : Sembrava che la gente stesse dando sfogo ad una sorta di volont repressa di possedere un proprio computer. L'Altair pu essere considerato il primo esemplare di personal computer, un vero pezzo di storia. Ma abbiamo una domanda: a cosa serviva? C' un pannello frontale pieno di luci ed interruttori, ma sul retro non ci sono porte per connettere tastiera, monitor e stampante. Sembrerebbe un oggetto del tutto inutile ma chi lo possedeva nel 1975 ne era entusiasmato. I nerd formarono dei club per parlare del loro nuovo giocattolo. Uno dei primi e dei pi famosi fu l'Homebrew Computer Club , che si riuniva ogni mercoled sera in una sala della Stanford University, nel cuore della Silicon Valley. Lee Felsenstein era uno dei membri fondatori di quel club. Lee Felsenstein : Era difficile gestire il clima di anarchia, ottenere l'attenzione dei presenti ed iniziare un discorso era quasi impossibile mentre tutti parlavano fra di loro. Cos dovevo far finta di picchiare qualcuno. La maggior parte di noi si interessava all'elettronica, ma c'erano anche fisici e radioamatori vogliosi di sperimentare qualche nuova tecnologia. Ci sentivamo dei geni incompresi ma almeno avevamo la speranza di poter mettere le mani su un computer tutto nostro. Fu proprio l'inutilit dell'Altair a stimolare gli hobbisti. Non esisteva una tastiera, l'Altair era tedioso da usare: l'unico modo per inserire i dati e le istruzioni nel computer era quello di azionare gli interruttori. Proviamo a fare un'operazione banale come 2+2. Per ogni 2 bisognava posizionare correttamente otto interruttori, quindi un nono

era usato per caricarli, l'operatore And richiedeva altri nove interruttori. La risposta 4, naturalmente in binario, era data dal terzo led acceso a partire da sinistra. Eureka! Roger Melen e Harry Garland avevano appena fondato la loro piccola azienda di computer. Assistevano a quegli incontri per cercare di capire cosa diavolo era possibile fare con quel nuovo giocattolo era una soluzione in cerca di un problema. Roger Melen (co-fondatore di Cromemco): Cos, se avevi un programma lungo centinaia di byte dovevi ripetere questa estenuante procedura per caricarlo in memoria. Harry Garland (co-fondatore di Cromemco): Ci impiegavi un sacco di tempo. E se qualcosa andava storto o sbagliavi ad inserire un dato quando eri arrivato a met, volavano le imprecazioni. L'Altair poteva essere frustrante ma port i nerd a sperimentare, gli fece trovare degli scopi per uno scatolotto inutile e questo lo trasform da oggetto curioso ad un vero computer. Lee Felsenstein : Ad un incontro all'Homebrew Computer Club, Steve Dumpier port un Altair e laboriosamente inizi ad inserire un programma. Ad un certo punto a qualcuno salt in mente di staccare la presa elettrica e dovette ricominciare tutto da capo. Nessuno sapeva cosa stesse facendo, del resto non facile capirlo osservando un tizio seduto che fa lampeggiare delle luci. Roger Melen : Mise una piccola radio a transistor accanto all'Altair e variando la lunghezza d'onda nel software, era in grado di riprodurre delle note. Lee Felsenstein : La radio inizi a suonare Fool on the Hill Da da da, da da da. e quelle piccole note metalliche erano generate dal rumore del computer che veniva catturato dalla radio. Tutti si alzarono e applaudirono. Io proposi di dargli un premio per aver trovato un uso per ci che si riteneva fosse completamente inutile. Ma penso che tutti fossero troppo impegnati ad applaudire per ascoltarmi. Roger Melen : Fu veramente emozionante, era la prima cosa concreta fatta con un Altair.

Per rendere l'Altair uno strumento veramente utile sarebbe stato necessario un linguaggio di programmazione che avrebbe consentito di caricare programmi senza usare gli interruttori. Serviva un linguaggio come il BASIC che era comunemente usato sui grandi computer, opportunamente modificato per un personal computer. Ma un cos detto interprete BASIC non esisteva ancora perch tutti gli esperti ritenevano che nessun BASIC era abbastanza basic da stare dentro la piccola memoria dell'Altair. Ma ancora una volta gli esperti si sbagliavano.Qui ci sono i ragazzi che vennero a capo di quel problema. Venti anni dopo aver scritto il primo BASIC per i microcomputer, Paul Allen tornato ad Albuquerque per celebrare quell'evento e questa volta con il suo jet personale da 15 milioni di dollari e con un metro di tappeto rosso simbolicamente srotolato ai suoi piedi. Quest'uomo ha fondato un impero ed oggi venuto qui a mangiare del pollo gommoso per festeggiare con noi. Paul Allen : Un giorno ero a Boston, in Harvard Square, e vidi la copertina di Popular Electronics con la foto di quell'oggetto che avevo sempre sognato, cos ne comprai una copia e mentre la sfogliavo corsi a casa di Bill. Mi disse che quella notte aveva giocato a poker e aveva perso un po' di soldi. Fu una delle rare volte che gli accadde una cosa del genere. Bill Gates : Paul mi mostr la rivista e ci fu immediatamente chiaro che l c'era un'azienda che avrebbe avuto bisogno di software. Paul Allen : OK mi disse, dobbiamo chiamare questi tizi e capire se quello che promettono vero. Bill Gates : Realizzammo in fretta quello che stava per succedere, anche perch era da parecchio tempo che ipotizzavamo che un microprocessore abbastanza potente avrebbe potuto dar vita ad una macchina simile. L'industria si era ormai messa in moto e di certo non avrebbe aspettato che io avessi completato i miei studi ad Harvard. Paul Allen : Cos chiamammo Ed Roberts dicendogli che avevamo il Basic per l'Altair e che volevamo un incontro per mostrarglielo. Omettemmo solo un piccolo particolare: non l'avevamo ancora

realizzato. Bill Gates : Creammo in fretta e furia l'interprete BASIC. Paul vol ad Albuquerque portando con se il nastro perforato. La notte precedente ricontrollai tutto per essere sicuro che funzionasse, e funzion. Paul Allen : In realt non avevo idea di come avrebbe girato quel software, non l'avevo mai caricato su un vero Altair prima di allora. David Bunnell : Paul era molto agitato perch non era sicuro che avrebbe funzionato. Entrammo nell'ufficio e ci riunimmo attorno a lui mentre metteva mano agli interruttori e caricava sull'Altair il nastro perforato con il BASIC. Paul Allen : Si, ero un po' nervoso, ma per fotuna tutto and bene. Bill Gates : Fu fantastico quando Paul mi chiam e mi disse che aveva funzionato al primo colpo e che era incredibilmente veloce. David Bunnell : Se quella dimostrazione avesse fallito forse non sarebbe mai esistita la Microsoft. Ma grazie a quel successo, Bill decise di interrompere i suoi studi universitari. Non voleva assolutamente perdere l'opportunit di essere un protagonista in quella nuova industria, cos raggiunse Allen in quello che poteva essere considerato il centro del mondo per quanto riguarda lo sviluppo dei microcomputer, fra gli squallidi Motel e le stazioni di servizio di Albuquerque nel New Mexico. David Bunnell : Paul e Bill alloggiavano al Sundowner Motel , dall'altra parte della strada, di fronte alla sede della MITS. Era pieno di prostitute e spacciatori, loro scrivevano il BASIC per l'Altair. E ad Albuquerque arrivarono a fondare la Microsoft. Paul Allen : Chiamavamo i nostri vecchi amici e li invitavamo a farci visita per vedere come ce la passavamo quaggi, e il nostro appartamento divenne presto molto affollato. Bill Gates : Eravamo giovani. Quando decisi di trasferirmi l avevo 19 anni ed ero pieno di energia.

David Bunnell : Lavoravano sodo ma avevano l'abitudine di ascoltare musica ad un volume esageratamente alto, facevano rimbombare le pareti della stanza, soprattutto con l'acid rock. Paul Allen : Di solito la sera mangiavamo una pizza e poi andavamo al cinema. David Bunnell : Poi lavoravano tutta la notte e qualche volta ho trovato Bill Gates che dormiva sdraiato sul pavimento del laboratorio software. Paul Allen : Quando stavamo convertendo il BASIC per l'8080 il nostro appartamento era letteralmente invaso da fogli di carta, ce n'erano cataste dappertutto. Bill Gates : Ancoro ricordo quel codice sorgente, fu proprio un lavoro fatto con amore, messo a punto in ogni dettaglio. E la cura che ci mettemmo fu ripagata. Il BASIC permise all'Altair di essere usato sia per divertimento, sia per dei veri lavori. Gli utenti iniziarono a scrivere giochi, programmi per gestire il testo ed elaborare dati numerici. Era difficile da notare ma in brevissimo tempo si era sviluppata una fiorente industria per appassionati. Alla fine del 1975 decine di altre aziende stavano producendo microcomputer. Ed Roberts : Noi creammo un industria e penso che la cosa non ci sia stata riconosciuta. Intendo ogni aspetto di questa industria: l'hardware, il software, la rete di vendita tutte cose che prima non esistevano. Bill Gates : Era un periodo molto eccitante e del tutto privo di regole. Al primo convegno dedicato agli utenti, erano presenti anche altre aziende come Processor Technology, Imsai e Cromemco che all'epoca si dedicavano alla produzione di periferiche e schede di espansione. Queste compagnie caddero poi nel dimenticatoio ma hanno rappresentato l'umile inizio dell'industria del PC. Lasciato nelle mani di questi primi hobbisti, il PC non l'avremmo mai trovato in un centro commerciale.

Raggiungere un mercato pi ampio richiede un altro tipo di visione. C'era bisogno del figlio dei fiori della California, che pensava che il PC era roba tosta. Steve Jobs : Alla fine degli anni 60 e all'inizio degli anni 70, quando diventai maggiorenne, si respirava un'aria diversa e fu come una scintilla che si accese in me. la stessa cosa che succede a quegli uomini che vogliono fare a tutti costi il poeta piuttosto che il banchiere. Penso sia una cosa meravigliosa. E penso che lo stesso spirito che ti porta a fare certe scelte possa essere messo nei prodotti, e quei prodotti, quando arrivano nelle mani della gente, possano trasmettere quello spirito. Jim Warren sa meglio di chiunque altro quanto il movimento hippy fu importante per i PC. Lui che ne un esponente radicale, organizz il West Coast Computer Faire, che all'epoca era il pi grande evento al mondo dedicato ai computer. L'esposizione si svolgeva in quel luogo dove era concentrata la produzione di PC. l a San Francisco che Jim fece fortuna. Egli rimase immadiatamente affascinato dai PC come molti altri hippy della Bay Area. La controcultura californiana fu determinante per lo sviluppo dei personal computer. Jim Warren : Lo spirito era quello di lavorare insieme, di condividere qualcosa. Puoi condividere i tuoi spinelli, il tuo letto, la tua vita, i tuoi sogni. Noi tutti ci sentivamo parte di una comunit e lo stesso spirito permeava l'Home Brew Computer Club. Quando qualcuno risolveva un problema si precipitava alla riunione successiva e prendeva la parola presentando la sua soluzione: Ecco qua, non meraviglioso? Sono o non sono bravo? Sono fermamente convinto che questa sia stata una delle principali componenti grazie a cui nella Silicon Valley si svilupp cos rapidamente la tecnologia, perch se tutti condividono le proprie esperienze ognuno ne trae beneficio. Da questa creativa condivisione nacque l'Apple Computer, la prima azienda di PC che punt al mercato di massa. I fondatori della Apple frequentavano regolarmente l'Home Brew Computer Club. Steve Wozniak era il mago dell'elettronica e Steve Jobs era il visionario che immaginava i microcomputer come un

possibile business. Ma la Apple non fu la loro prima impresa. Woz & Jobs avevano gi costruito un dispositivo chiamato blue box per truffare la compagnia telefonica. Steve Wozniak : La blue box era un congegno che emetteva dei toni, dei segnali sonori, che permettevano di commutare la telefonata verso un altro numero in pratica permetteva di telefonare gratis in qualsiasi parte del mondo. Steve Jobs : Una notte, nei meandri della libreria dello Stanford Linnear Accelerator Centre, in un angolo dell'ultimo scaffale scovammo un manuale tecnico della AT&T dove era spiegato per filo e per segno come realizzare quel dispositivo. Fu un momento che non mi scorder mai. Steve Wozniak : Ero proprio un gran burlone e con un grosso registratore a cassette iniziai a registrare le conversazioni telefoniche per divertire gli amici e dimostrare quanto era facile chiamare all'estero. Una volta portai il registratore al dormitorio del college, lo poggiai sul pavimento della stanza e misi in play le telefonate che avevo registrato. Avevo chiamato il Ritz a Londra per una prenotazione, e qualche altro scherzetto simile, di paese in paese, fino a Sydney in Australia, e visto che tutti sembravano sbalorditi da queste cose, dissi che avrei potuto chiamare anche il Papa. Infatti chiami in Italia per avere il numero del Vaticano e poi deviai la telefonata: Qui parla Henry Kissinger, vorrei parlare con il Papa a proposito del suo viaggio Mi dissero di aspettare un minuto mentre andavano a svegliarlo, l erano le 4:30 del mattino. Rimasi in linea, dopo un po' mi passarono un alto prelato che avrebbe tradotto e riferito al Papa. Tu non sei Henry Kissinger! mi disse, ma io con un po' di accento risposi Certo che sono Henry Kissinger, pu richiamarmi a questo numero, gli detti un numero inventato e chiaramente non richiamarono ad ogni modo fu un successo, almeno l'avevo svegliato. Steve Jobs : Ci che imparammo era che noi eravamo in grado da soli di costruire qualcosa che poteva controllare un'infrastruttura a livello mondiale del valore di miliardi di dollari una piccola cosa che ne controlla una enorme, fu una grande lezione per noi. Non penso

che ci sarebbe mai stato un computer Apple senza le blue box. Il primo computer Apple era piuttosto primitivo, fu realizzato da Woz per stupire i suoi amici durante le riunioni dell'Homebrew computer club. Steve Wozniak : Tutti si interessavano di computer, cos una piccola folla inizi a radunarsi attorno a me perch anche se ero troppo timido per alzare la mano e prendere la parola durante un incontro al club, ogni settimana, dopo la riunione, tiravo fuori il computer che avevo costruito, sempre con qualche miglioria, e invitavo le persone a digitare qualcosa sulla tastiera mentre gli spiegavo cos'era e come funzionava. Mi limitavo a rispondere alle domande tecniche che mi facevano, non ero bravo a farmi pubblicit e non avevo neanche l'intento di farmela ma un gruppo sempre pi nutrito di persone mi circondava. L'interesse suscitato al club fu grande, Steve Jobs era uno dei pi grandi estimatori del mio computer, diceva che dovevamo fondare una societ per iniziare a venderlo. Lui propose il nome Apple cos che tutto cominciato. Apple poteva essere a stento definita un'azienda fondata da un paio di hackers poco pi che ventenni e con la sede in un garage. Il primo Apple computer fu assemblato proprio nel garage di Jobs e oggi ce ne sono pi di dieci milioni in uso in tutto il mondo. Per un breve periodo di tempo fui un dipendente di Apple Computer, impiegato numero 12, e un giorno aiutai Steve Jobs a trasportare delle cose fuori dal suo famoso garage. A quel tempo Jobs mi disse che l'azienda aveva una scarsa liquidit e mi propose di essere pagato in azioni, ma io insistetti per i soldi e mia madre me lo sta ancora rimproverando. L'Apple 1 non era paragonabile nemmeno ad un Altair, era in pratica costituito dalla sola scheda madre e non aveva n un case n una tastiera. Steve Jobs riusc a vendere solo poche decine di Apple 1 ma da quell'esperienza cap che c'era mercato per un vero computer, l'Apple II. Steve Jobs : Mi apparve subito evidente che c'era un ristretto gruppo di hobbisti che erano in grado di assemblarsi il proprio computer, o almeno aggiungere alla nostra scheda il trasformatore per

l'alimentazione, il cabinet, la tastiera, e procurarsi il resto dei componenti. Per ognuno di questi, c'era un migliaio di persone, i cos detti hobbisti software, che non avevano la capacit tecnica di farlo ma avrebbero voluto cimentarsi con la programmazione, proprio come avevo fatto io quando avevo dieci anni. Cos il mio sogno per l'Apple 2 era vendere il primo vero computer assemblato e pronto all'uso. Il sogno di Steve Jobs era impossibile. Erano necessari troppi componenti che avrebbero reso il prodotto troppo complicato e costoso da costruire. Ma Woz non sapeva che era impossibile. Steve Wozniak : Perch avere una memoria per lo schermo e una per il computer? Cos pensai di unificarla e iniziai a ridurre il numero dei chips. Cercando sui manuali trovai un chip che semplificava il circuito dei timing e che svolgeva il lavoro che prima avevo realizzato con cinque chip. E cos via, una cosa dietro l'altra, feci ogni ottimizzazione possibile finch rimase un numero esiguo di chip ma alla fine era venuto proprio bene, era il computer che io per primo avrei voluto, un computer che poteva essere programmato per generare a video della grafica a colori, poteva gestire il testo, elaborare dati, era in grado di far girare qualsiasi cosa, anche i videogiochi. Avevamo in mano un computer che potenzialmente poteva vendere mille unit al mese, diceva lui. Steve Jobs : Ma ci servivano dei soldi per produrre il case, e per cose del genere intendo qualche centinaio di migliaia di dollari. Steve Wozniak : E all'epoca il nostro conto in banca non arrivava a 400 dollari. Steve Jobs : Cos iniziai a cercare i fondi da qualche investitore disposto a rischiare il suo capitale. Il ventenne fricchettone riusc a sedurre il conservativo mondo dell'alta finanza. L'uomo che Jobs convinse a sposare la sua causa fu Arthur Rock, quello che pu essere considerato l'inventore del venture capital, l'uomo che originariamente aveva investito e reso possibile la nascita di Intel. Ma almeno i ragazzi di Intel erano laureati e indossavano bei vestiti.

Arthur Rock (investitore di capitali a rischio): Steve indossava sandali, aveva i capelli lunghi, barba e baffi ma aveva le idee molto chiare. La prima volta che lo incontrai pensai che fosse ad un punto di svolta nella sua vita. Mi sono comportato come di norma un serio investitore non avrebbe mai fatto. Con i soldi in mano e sotto la supervisione di un esperto manager ex-Intel di nome Mike Markkula, Woz & Jobs portarono a termine l'Apple II e ne commissionarono la produzione di 1000 unit ad una fabbrica locale. Erano trascorsi due anni tra l'Altair e l'Apple II e nel frattempo molte cose erano cambiate. Eravamo passati da un computer pensato per hobbisti e ingegneri, che anche dal suo aspetto sembrava un'apparecchiatura complessa indirizzata a questo target, a un computer che era pi simile ad un prodotto elettronico di largo consumo, quasi un elettrodomestico, e per questo dobbiamo ringraziare Steve Jobs che con il suo senso del design impose questo tipo di case in plastica stampata per l'Apple 2, una vera innovazione nei personal computer. Ma i pregi non si limitavano all'estetica, l'Apple 2 era un vero capolavoro di ingegneria ed un esempio lampante ne il controller per il lettore di floppy disk, una schedina con soli otto chip, quando in precedenza ne erano necessari circa trentacinque, e per questo bisogna dar merito all'eccezionale lavoro svolto da Steve Wozniak, un vero mago dell'elettronica. L'Apple II fu lanciato nel 1977 al West Coast Computer Faire di Jim Warren, una delle prime grandi esposizioni di microcomputer che contava migliaia di presenze e dozzine di espositori, la maggior parte dei quali erano membri dell'Homebrew Computer Club che avevano fondato una loro compagnia. Ma l c'era solo un'azienda che mostrava qualcosa che aveva l'aspetto un moderno personal computer: a destra dell'entrata, in una privilegiata postazione presieduta da Steve Jobs, faceva bella mostra di s l'Apple II che ipnotizzava chiunque lo vedesse. Andy Hertzfeld (Apple Computer Designer): Ero ancora uno studente quando andai al primo West Coast Computer Faire perch ero molto interessato ai personal computer, e sopra ad un piccolo

tavolo, che sembrava quasi un tavolo da picnic, coperto con una semplice tovaglia, c'era questo rivoluzionario Apple 2 che rimasto scolpito nella mia memoria come avvolto da un alone magico che catturava tutta la mia attenzione. Steve Jobs : Ricordo che rubammo proprio la scena durante quell'esposizione, molti rivenditori e distributori facevano la fila per contattarci, l inizi la nostra corsa. Infatti nei successivi due anni assistemmo ad una crescita esplosiva di Apple, con migliaia di clienti che letteralmente bussavano alla porta del piccolo ufficio di Cupertino, in California. Le vendite ed i profitti salirono cos rapidamente che Apple aveva pi soldi di quanti ne potesse spendere. E l'azienda era molto giovane. Se i fondatori erano poco pi che ventenni, alcuni impiegati erano anche pi giovani, come il quattordicenne Chris Espinoza, che ancora lavora in Apple dopo quasi vent'anni. Chris Espinosa (Manager Apple): Ogni marted e gioved alle tre di pomeriggio facevamo una dimostrazione pubblica dei nostri prodotti. L'orario era perfetto perch era dopo la scuola. Ero al secondo anno delle superiori, appena uscito inforcavo il mio motorino e mi precipitavo agli uffici della Apple e alle tre in punto davo inizio alla dimostrazione dell'Apple 2. Steve Wozniak : Il clima in ufficio era molto rilassato e si scherzava in continuazione. Per almeno un paio d'anni non penso che ci stata in Apple una persona veramente seria. Ci sentivamo dei privilegiati e ci godevamo un giorno dopo l'altro i frutti del nostro lavoro. Chris Espinosa : Alcune persone che avevano assistito a quelle dimostrazioni, mi hanno ricontattato anni dopo dicendomi di aver aperto una catena di negozi di computer che fatturava milioni di dollari, e che la spinta decisiva per iniziare il loro business era stata proprio ci che io stesso gli avevo mostrato un marted pomeriggio alla Apple. E' divertente. Steve Wozniak : Accadde tutto cos improvvisamente e il successo fu tale che Steve ed io non ci saremmo dovuti preoccupare del lavoro per il resto della nostra vita. Fu una sorta di shock, ma era solo l'inizio,

l'ascesa sembrava inarrestabile. L'Apple II defin un nuovo standard per i personal computer e dimostr che in quel settore si potevano fare i soldi veri. Spuntarono numerose aziende concorrenti ma il mercato era ancora a livello hobbistico e l'utilizzatore tipo era un ragazzo capellone che pensava di usare il suo computer per controllare un modellino ferroviario. Per essere presi seriamente i microcomputer dovevano iniziare a fare qualcosa di cui c'era un vero bisogno, e non essere usati solo per puro divertimento. Il mondo degli appassionati aveva i suoi limiti, per raggiungere tutti gli altri c'era bisogno che qualche nerd tirasse fuori una killer application, un software talmente utile che le persone avrebbero comprato un computer con l'unico scopo di usare quel programma. Per l'Apple II la killer application fu un programma chiamato VisiCalc . Concepito da Dan Bricklin , uno studente della Harvard Business School, e realizzato con l'aiuto del suo amico programmatore Bob Frankston , VisiCalc fu il primo foglio di calcolo elettronico. Un foglio di calcolo uno strumento usato comunemente nella pianificazione finanziaria e grazie ad esso si incontrarono per la prima volta il profumo dei soldi con la potenza elaborativa dei microcomputer. Ad Harvard, il professore di Dan Bricklin mostrava alla lavagna una griglia con dei numeri e spiegava come le aziende calcolavano le entrate e le uscite. Il segreto in un foglio di calcolo che tutti i valori nella tabella solo collegati gli uni agli altri, cos, ad esempio, se cambiamo i valori riferiti ad un anno nella griglia, questi andranno a modificare i prezzi e i profitti, le entrate e le uscite, anche negli anni successivi. Agli studenti veniva chiesto di calcolare come i futuri profitti sarebbero stati influenzati variando gli scenari finanziari. Ci consisteva in pratica nel cambiare alcuni valori nella griglia e, con grande pazienza, nel ricalcolare tutto a mano. Dan Bricklin (inventore di VisiCalc): Bene, supponiamo di avere dei costi fissi iniziali pari a cento ma nel corso del primo anno riesci ad evere un abbattimento del 20% e del 25% nel secondo anno, e di aumentare le vendite del 10%, anzi no del 15%, considerando anche

il costo del denaro Capite bene quanto fosse noiso dover fare una serie di calcoli usando dei valori che scaturivano da altri valori che li precedevano, era tutto collegato e un singolo errore spesso significava un disastro. Dan, che aveva un po' di esperienza come programmatore, inizi a pensare che un computer poteva essere usato in qualche modo per evitare quei noiosi calcoli manuali. Dan Bricklin : Immaginai una specie di lavagna magica che lavorava allo stesso modo di un word processor: se in un testo viene cancellata, inserita o modificata una parola, tutte le altre sono spinte avanti e indietro automaticamente, allora perch non ricalcolare tutti i valori della griglia secondo lo stesso principio? Cos, ad esempio, se sostituisco un mio numero, diciamo 10% invece di 20%, basta inserirlo nella cella della tabella e tutti gli altri valori che ne scaturiscono saranno calcolati automaticamente. Ecco come nata l'idea del foglio elettronico. Seguendo un modello oggi piuttosto comune, Dan Bricklin ide il programma ma incaric il suo amico Bob Frankston di scrivere il codice vero e proprio. Dopo mesi di programmazione a tarda notte, quando l'affitto di un minicomputer in time-sharing era pi economico, la lavagna magica della Harvard Business School prese finalmente vita. Dan Bricklin : Con VisiCalc era possibile fare in un'ora il lavoro che avrebbe tenuto occupato un ragioniere per un'intera settimana. I vantaggi erano talmente evidenti che alcune persone ancora mi ringraziano dicendo che gli ho cambiato la vita, che ho reso la contabilit una cosa divertente Bob Frankston (Programmatore di VisiCalc): Bisogna ricordare che all'epoca ancora non si parlava di foglio elettronico perch nessuno sapeva cosa fosse un foglio elettronico. Proposi il nome Visible Calculator , poi abbreviato in VisiCalc , perch rendeva bene quell'aspetto che volevamo enfatizzare. VisiCalc fu messo in vendita nell'Ottobre del 1979 al prezzo di $100. Marv Goldschmitt vendette le prime copie nel suo negozio di computer

a Bedford, nel Massachusetts. Dopo un lento avvio VisiCalc decoll. Marv Goldschmitt : Nella nostra societ ci sono delle persone ossessionate dai numeri, sia per lavoro, sia per le comuni attivit personali. Quanto valgono le mie azioni in portafoglio? sufficiente il budget per questo progetto? VisiCalc dava loro la capacit di giocare con i possibili scenari, e per chi prende delle decisioni in base ai numeri, riuscire a visualizzare immediatamente quale risultato scaturisce modificando un valore, donava loro un grande senso di controllo e di appagamento. Per ogni uomo d'affari il foglio di calcolo era come una sfera di cristallo che rispondeva a tutte quelle domande del tipo Cosa succede se Quanto risparmio se chiudo il reparto di ricerca e sviluppo? E se investo 10 milioni di dollari in calzamaglie e collant? Guarda! In meno di un anno diventer ricco e le signore avranno gambe pi snelle nello stesso tempo! Il Computer dice questo! Gli effetti del foglio di calcolo furono enormi. Un ventiquattrenne laureato in economia e commercio, armato di un Apple 2 con VisiCalc, con solo due paginette di dati di dubbia provenienza, riusc a convincere i manager che amministravano la sua azienda a saccheggiare i fondi pensione per destinare quei capitali in rischiosi investimenti all'estero. Era proprio uno strumento perfetto per gli anni 80, un decennio in cui i soldi erano tutto e ogni cosa sembrava lecita in nome del profitto. In cinque anni il PC si era evoluto da giocattolo per hobbisti ed era diventato la locomotiva che guidava il cambiamento e che stava delinendo la societ in cui viviamo. Grazie a VisiCalc l'Apple II entrato nella storia. Steve Wozniak : Tutti sembravano interessati a quello che stavamo facendo. C'era una grande esposizione mediatica, eravamo sotto i riflettori e ricevevamo quel tipo di attenzione particolare, paragonabile a quella che oggi viene riservata a internet. Su ogni giornale, ogni giorno c'era un qualche articolo che parlava dell'avvento dei personal computer, Apple era una delle aziende pi importanti ed eravamo dipinti come i leader di una rivoluzione. E noi ci sentivamo i leader della rivoluzione, stavamo cambiando la vita della

gente. Niente male per una compagnia avviata solo tre anni prima in un garage. Ma non tutti i pionieri del PC hanno fatto una grande fortuna. Dan Bricklin non brevett la sua idea di foglio elettronico. Anche se sono stati venduti pi di 100 milioni di fogli elettronici dal 1979, a Bricklin e Frankston non stato possibile esercitare alcun diritto di paternit e non gli stata pagata alcuna royalty in tutti questi anni. Dan Bricklin : Se guardiamo al successo che hanno avuto tante altre persone, in effetti un po' di tristezza mi viene. Bob Frankston : Sarebbe stato bello diventare straricchi, ma ci non accadde forse anche perch non era quello che volevamo veramente. Dan Bricklin : Noi eravamo figli degli anni 60, e cosa volevamo fare? Volevamo rendere il mondo migliore, volevamo lasciare un segno, migliorare le cose, ed quello che abbiamo fatto. Se guardiamo le cose sotto questo aspetto per misurare noi stessi, allora si, abbiamo avuto successo. E cosa ne stato di Ed Roberts? Dopo tre anni e 40.000 computer venduti dalla presentazione del primo Altair, il divertimento era finito. MITS era uno dei tanti attori nel competitivo mercato dei personal computer. Ed decise di vendere la sua azienda nel 1978 e di cambiare vita. Torn nella sua Georgia, termin gli studi in medicina e realizz il suo sogno di diventare un dottore. Ed Roberts : In tutti questi anni non ho pi pensato a cosa avrei potuto fare se fossi rimasto nel mondo dei personal computer, l'unica cosa che mi ha dato veramente fastidio stato ascoltare delle persone che si attribuivano il merito di aver fatto delle cose che noi della MITS facemmo per primi. frustrante non vedere riconosciuto il proprio contributo e assistere alla celebrazione altrui. Se bisogna dar merito a Roberts di aver inventato il personal computer, furono i fondatori della Apple a diventare ricchi. Quando nel 1980 Apple aveva raggiunto un'enorme popolarit e i suoi computer erano oggetti di gran moda, Jobs e Woz erano gi miliardari. I nerd avevano conquistato il mondo.

Steve Jobs : A ventitre anni guadagnavo oltre un milione di dollari, pi di dieci quando ne avevo ventiquattro e pi di cento a venticinque ma non era importante perch non lo facevo per soldi. Steve Wozniak : nato tutto per gioco e non immaginavamo neanche di poter ottenere tutto questo. Non contavano le dimensioni dell'azienda, c'era a disposizione un piccola finestra temporale durante la quale bastato il lavoro di una sola persona per affinare un buon progetto fino a trasformarlo nell'enorme successo che stato l'Apple 2. sorprendente notare che all'inizio del 1975 nessuno possedeva un personal computer e che tutto si limitava ad un prototipo apparso sulla copertina di una rivista, tuttavia, nell'arco di cinque anni nella Silicon Valley era sorta un'industria miliardaria. Una morbosa passione per la tecnologia da parte di pochi adolescenti aveva risvegliato il nerd che era dentro di noi. Le aziende produttrici di PC spuntavano come funghi per venire incontro all'enorme domanda. Apple era il fungo pi grosso e deteneva il 50% del mercato. Per i ragazzi di Cupertino ogni giorno era come Natale ma c'era qualcuno che voleva rovinargli la festa. Un'azienda il cui nome era sinonimo di computer e che non avrebbe permesso a nessuno di dominare quello che considerava il suo mercato IBM. Big Blue era pronta a muoversi e la Silicon Valley ne avrebbe presto avvertito le conseguenze. Quando i personal computer furono inventati erano, appunto, una pura un'invenzione e non rappresentavano un business. Erano gli hobbisti che costruivano queste macchine e scrivevano software per divertimento. Quella piccola industria nascente era costituita da giovani nerd perch chiunque avesse gi un po' di esperienza nell'informatica si sentiva uno sciocco a giocare con quelle macchinette. Ma lo scenario cambi presto e il personal computer, grazie ad aziende come Apple, divenne un prodotto di massa ed in modo stupefacente un'industria nata dal nulla arriv a vendere 100 milioni di unit e a fatturare miliardi di dollari. Le grandi aziende non erano interessate ai personal computer. Nei

consigli di amministrazione delle aziende americane, computer ancora significava un qualcosa che occupava una stanza e che costava almeno centomila dollari. I dirigenti ancora facevano a gara a chi aveva il mainframe pi grosso. L'idea che un computer da $2000 dollari con il case in plastica potesse stare sopra una scrivania suonava davvero in modo ridicolo, almeno fino a quando quel case in plastica non ebbe stampate sopra tre lettere: IBM. IBM era, ed ancora, un fenomeno dell'industria americana. Da oltre 60 anni, Tom Watson e suo figlio Tom Jr., portano avanti quella che i loro dipendenti chiamano Big Blue, la pi grande azienda di computer al mondo. Ma IBM aveva sempre prodotto mainframe computer per le grandi imprese, non personal computer almeno fino a quel momento. Affinch il PC fosse preso seriamente e potesse fare il suo ingresso nel business che conta, i nerd della Silicon Valley avrebbero dovuto incontrare i colletti bianchi della consolidata impresa americana. IBM non aveva mai licenziato nessuno, richiedeva solo un'eterna fedelt all'azienda e il rispetto di regole ferree. IBM assumeva giovani che lavoravano sodo e non avevano grilli per la testa. Si occupavano con responsabilit dei giganteschi mainframe, lavoravano dalle nove alle cinque e il sabato lavavano l'automobile. Il quartier generale di IBM, la pi grande azienda di computer al mondo, somiglia alla sede istituzionale di una piccola nazione. IBM infatti pi simile ad uno stato che a un'azienda. Ha centinaia di migliaia di cittadini, ha la sua burocrazia, la sua cultura, tutto, tranne un esercito. Sam Albert (ex-dirigente di IBM): Ho cominciato come addetto alle vendite nel 1959 e all'epoca, confesso, anche io ho cantato questa canzoncina sulle note di Jingle Bells: IBM, happy men, smiling all the way, oh what fun it is to sell our products our pruducts night and day. IBM Watson men, partners of TJ. In his service to mankind that's why we are so gay A parte gli scherzi, quando ho iniziato a lavorare in IBM c'era un codice di comportamento, erano delle semplici norme non scritte che venivano tramandate oralmente in modo informale ma che tutti rispettavano. L'abbigliamento era importantissimo, ad esempio era consentito indossare solo una camicia bianca, generalmente con il

colletto inamidato. Ricordo che ero l da pochi giorni e un signore distinto mi blocc all'entrata dell'edificio. Era in giacca e cravatta e indossava anche un panciotto, all'epoca di gran moda. Mi chiese: Lei di IBM?, ed io risposi di si. Si sollevi la gamba dei pantaloni, per favore. Cosa? Mi faccia vedere i suoi calzini! Eh? Mi faccia vedere i calzini le ho detto! Non vede? Non sono tirati su come si deve, ci metta un elastico E cos fui costretto ad indossare quelle specie di ridicole giarrettiere. IBM come la Svizzera conservativa, un po' noisa, ma prosperosa. C' una commissione per vagliare ogni decisione. ll limite di sicurezza cos alto che difficile prendere una decisione sbagliata, tanto che a volte non si riesce a prendere alcuna decisione. Rich Seidner (ex programmatore IBM): Ho trascorso venticinque anni della mia vita marciando a passo serrato in IBM. Ora mi sento meglio. Intendo dire che la vita lavorativa era cos standardizzata al punto da diventare frustrante. Come cercare di mettere d'accordo quattromila persone su cosa vogliono per pranzo? Conviene usare un minimo comune denominatore: hot dog e fagioli per tutti. Cos IBM adottava questo principio a tutti i livelli. Era un modello schematico e inflessibile ma era usato per mantenere alta la qualit, o almeno questo era il loro scopo e sembrava che anche ai clienti IBM le cose andassero bene cos. Ma a voler ben guardare, un impiegato si sarebbe potuto assentare per mesi e nessuno se ne sarebbe accorto. Alla fine degli anni settanta IBM aveva iniziato a prestare attenzione all'esplosiva crescita dei personal computer. E un'azienda come Apple era difficile da ignorare. Quello dei personal computer era un mercato che fino a quel punto IBM aveva snobbato, ma nel 1980 IBM decise che era giunto il momento di entrare in campo. Jack Sams (ex dirigente IBM): Improvvisamente decine di migliaia di persone iniziarono ad acquistare macchine di quel tipo e sembravano adorarle. Anche alcuni nostri clienti avevano gi acquistato dei personal computer, e in qualche reparto mi dissero che venivano usati per svolgere dei lavori in modo molto pi pratico rispetto ai nostri mainframe, o ancora peggio, che i nostri mainframe non erano in grado di fare.

Le persone che per prime avevano adottato i PC si comportavano come dei fanatici religiosi. Il fatto era che nella loro testa IBM aveva perso la leadership e bisognava riconquistarli al pi presto. Negli affari, cos come nella commedia, il tempismo fondamentale. E il tempo per un PC IBM stava quasi per scadere. Nell'Agosto 1979 i vertici di IBM si riunirono per mettere a fuoco la strategia da seguire. Tutti erano pieni di dubbi ma aspettare un altro anno significava far crescere ancora l'industria dei personal computer fino a farla diventare troppo grossa per la stessa IBM che avrebbe rischiato cos di essere tagliata fuori dal quel nuovo mercato. Il presidente Frank Carey implor i dirigenti di trovare una soluzione. Bill Lowe raccolse la sfida ed avvi un piccolo laboratorio a Boca Raton in Florida Bill Lowe (Capo del team di sviluppo del PC IBM nel 1980): Dissi a Carey che una mezza idea su come procedere noi ce l'avevamo e che con il mio team saremmo stati in grado di sviluppare un nostro prodotto. Ma all'inizio non sembrava affatto d'accordo: in IBM si impiegano quattro anni e trecento persone per fare qualsiasi cosa, una specie di tradizione, un fatto naturale. Signore, gli dissi, possiamo farcela in un anno. A quel punto Carey interruppe bruscamente la riunione: Ti sei messo in gioco, Lowe. Torna fra due settimane e dimmi di cosa hai bisogno. Un prodotto IBM in un anno! Ridicolo! Tuttavia Bill aveva un piano: per risparmiare tempo, invece di progettare un computer partendo da zero, avrebbero potuto comprare dei componenti comunemente reperibili e assemblarli ci che nel linguaggio di IBM fu chiamato architettura aperta. IBM non aveva mai fatto una cosa del genere. Due settimane dopo Bill propose la sua eresia al grande capo. Bill Lowe : Francamente andata cos. La decisione chiave fu abbracciare un'architettura aperta, nessuna tecnologia IBM, nessun software IBM, nessuna rete vendita IBM, nessun servizio IBM. Impiegammo pi della met della presentazione per far digerire questo concetto al consiglio di amministrazione. Perch era un concetto del tutto nuovo per IBM e un po' difficile da far passare. Ma alla fine anche Carey si convinse e la sua approvazione significava che potevamo andare avanti con il nostro progetto.

Con l'appoggio del presidente, Bill e il suo team si preparavano a infrangere tutte le regole di IBM e a mettere a segno un record. Una volta che IBM decise di realizzare un personal computer e di realizzarlo in un anno, non avevano il tempo materiale di progettare alcunch, potevano solo metterne insieme i pezzi, ed quello che fecero. C'era bisogno di un microprocessore, un monitor, una tastiera Ok, ma un PC non fatto di solo hardware, un oggetto completamente inutile se non gli si dice cosa fare. Serviva anche il software. Ogni PC richiede almeno due fondamentali tipi di software: un linguaggio di programmazione e un sistema operativo. Cos la disputa ebbe inizio. A chi poteva rivolgersi IBM per acquistare il software? I due pi accreditati contendenti erano il trentanovenne Gay Kildall, laureato in informatica e il ventiquattrenne fuggito da Harvard, Bill Gates. Quando nel 1980 IBM contatt Bill Gates, la sua piccola compagnia, Microsoft, era il pi grande fornitore di linguaggi di programmazione nella neonata industria dei personal computer. Per quanto riguarda il sitema operativo, IBM riteneva che l'uomo giusto a cui fare una visita fosse Gary Kildall. Egli aveva fondato una compagnia che con modestia aveva chiamato Interglactic Digital Research. Gary aveva inventato il CP/M, il primo sistema operativo per personal computer e ne aveva gi vendute 600.000 copie, per questo era considerato un vero pezzo grosso del settore. Gary Kildall (fondatore della Digital Research, in un'intervista del 1983): Nei primi anni 70 io stesso avevo bisogno di un sistema operativo e il fatto di scriverlo e venderlo ad altri utenti che avevano le mie stesse esigenze avvenne in modo naturale. Gordon Eubanks : Gary era convinto che Bill Gates avesse continuato a vendere linguaggi di programmazione e che lui potesse continuare a detenere il monopolio dei sistemi operativi e onestamente credeva che questa situazione non sarebbe mai cambiata. Ma c'era un fattore che avrebbe cambiato i rapporti di potere in quella giovane industria, ed era il carattere tanto diverso dei due protagonisti.

Jim Warren (Fondatore del West Coast Computer Faire): Conoscevo Gary dai tempi della scuola a Monterrey, quando era assistente del professore e io ero un semplice studente. Rimpiango i tempi in cui fumavo con lui nella sua sauna e ce la spassavamo chiaccherando di cose da nerd. Si divertiva a provare qualsiasi congegno, giocava con ogni dispositivo, proprio come Woz, e come me. Woz ed io lo facciamo tuttora. Gordon Eubanks : Kildall non si era mai interessato realmente al modo di condurre gli affari. Lavorava ai suoi progetti, quelle erano le cose che gli interessavano. Jim Warren : Non si precipit a brevettare il CP/M, a mettere il diritto d'autore su ogni riga di codice che scriveva, neanche gli passava per la testa l'idea di spremere i suoi prodotti fino all'ultimo dollaro. Gordon Eubanks : Gary non aveva l'indole del combattente, Gary evitata i conflitti e odiava litigare. Mentre non penso che qualcuno possa dire che Bill Gates fosse il tipo che si tirasse indietro da una competizione. Nessuno sostiene che un futuro miliardario debba essere per forza uno stinco di santo. Bill Gates ha saputo farsi strada partendo dal nulla. Cresciuto in una benestante famiglia di Seattle, sua madre era una casalinga che faceva volontariato, suo padre era un avvocato di successo. Ma anche nel benessere e l'agiatezza di una perfetta famiglia americana, da sempre covava in lui uno spirito competitivo. Vern Raburn (Presidente del gruppo di Paul Allen): Eravamo bambini e una volta mi capit di trascorrere con lui un week-end nella casa di sua nonna fuori citt. Ogni cosa era trasformata in un gioco, se passavi l due giorni facevi inevitabilmente parte di quella competizione e non faceva differenza se si trattava di giocare a carte, a palla, o di nuotare nella piscina. E c'era sempre un premio per chi vinceva e una penitenza per il perdente. Christine Comaford (CEO Corporate Computing Intl.): Voglio raccontare un episodio divertente. Tanto tempo fa capitai a casa di Bill e lui volle mostrarmi un puzzle che aveva completato. Mi fece notare

che sulla scatola c'era scritto che se riuscivi a finirlo in meno di sette minuti eri un genio e poi mi disse orgogliosamente di avercene impiegati quattro. Se non ci credi te lo dimostro! No, no, ti credo Bill. Non c' bisogno che lo smonti e lo rifai per me! Bill era cos. Jean Richardson (ex vicepresidente Microsoft): Bill Gates si concentrava a tal punto su una cosa da trascurare tutto il resto. Se era impegnato, non si lavava e non si cambiava i vestiti. Eravamo a New York per una dimostrazione, ma la sera prima dell'evento il nostro software and in crash, Bill lavor tutta la notte insieme ad alcuni ingegneri per risolvere il problema. Dopodich non si preoccup minimamente di trovare dieci minuti di tempo per farsi una doccia, probabilmente perch non la riteneva una cosa importante, ma vi posso garantire che quel giorno avrebbe avuto seriamente bisogno di una doccia. La scena ambientata in California un rilassato Gary Kildall produce il CP/M, il sistema operativo pi venduto per i personal computer. A Seattle, Bill Gates oltre a produrre il BASIC, il linguaggio di programmazione pi venduto per i personal computer, sempre pronto a cogliere nuove occasioni. IBM deve scegliere a quale di queste due persone rivolgersi per il software del suo nuovo personal computer. Uno avrebbe vinto il jackpot, l'altro sarebbe caduto nel dimenticatoio un passaggio chiave nella storia del personal computer. E tutto cominci con una telefonata all'ufficio nell'ottavo piano dell'edificio in cui Microsoft aveva il suo quartier generale nel 1980 Jack Sams : Era circa mezzogiorno quando quel luned chiamai Bill Gates, gli dissi che avrei voluto incontrarlo per parlare dei suoi prodotti. Steve Ballmer (Vicepresidente Microsoft): Bill chiese se gli andava bene la settimana prossima ma loro dissero che erano ad una sola ora di aereo e che avrebbero preferito essere l domani. Bene, alleluia. Steve Ballmer era il compagno di stanza di Gates ad Harvard. Era appena entrato a far parte di Microsoft quando l'azienda aveva

fatturato il suo terzo miliardo di dollari. A quel tempo era l'unica persona in azienda ad avere una certa preparazione in economia. Ballmer e Gates capirono immediatamente l'importanza di quella visita di IBM. Bill Gates : IBM era da sempre conosciuta come il vero colosso dell'informatica. C'era all'epoca un grande fermento attorno ai computer e le discussioni vertevano sul fatto che le grandi aziende sembravano non accorgersi delle potenzialit dei personal computer e che prima o poi ne avrebbero potuto pagare le conseguenze. Ma ora la pi grande azienda di computer stava per farci visita e sembrava avere tutta l'intenzione di fare affari con noi, o almeno questo lasciavano credere le persone che ci avevano contattato, e questa era una cosa sorprendente. Steve Ballmer : E Bill mi disse: Steve meglio che anche tua sia presente alla riunione, sei l'unica altra persona qui che pu indossare un bel vestito per l'occasione. Cos ci preparammo per bene. Jack Sams : Arrivammo verso le due del pomeriggio e stavamo aspettando l davanti quando usc un giovanotto che ci fece strada verso l'ufficio di Mr. Gates. Pensai fosse un fattorino, inceve era Bill in persona. Apparve subito piuttosto deciso, quando mettemmo sul tavolo l'accordo di riservatezza la lettera che diceva che lui non avrebbe potuto rivelare a nessuno che noi eravamo stati l, che non era in possesso di alcuna infomazione riservata e cos via la firm immediatamente senza batter ciglio. Bill Gates : Con IBM le cose non erano semplici. Ti facevano prima firmare tutti quei ridicoli accordi per tutelarsi, ma loro potevano fare tutto ci che volevano e si sentivano autorizzati a carpire ogni informazione ed usare i nostri segreti. Ma ci voleva un po' di fiducia ed eravamo disposti a correre qualche rischio. Jack Sams stava cercando di ottenere da Microsoft un pacchetto contenente sia il linguaggio di programmazione BASIC che un sistema operativo. Ma evidentemente IBM non aveva studiato bene la situazione. Steve Ballmer : Loro pensavano che noi avessimo un sistema

operativo da vendergli. Solo perch fra i nostri prodotti c'era una scheda di espansione che aveva installato sopra il CP/M, loro pensavano che avremmo potuto darglielo in licenza per il personal computer che avevano in cantiere. Ma noi gli dimmo No, ci dispiace, siete fuori strada, noi non facciamo sistemi operativi. Jack Sams : Quando scoprimmo che la Microsoft non aveva i diritti per fare quello che volevamo, Bill ci disse che infondo non era un problema, bastava rivolgersi a Gary. Cos io gli dissi: Bene, non c' tempo da perdere, chiama Gary. Steve Ballmer : E cos, con gli emissari IBM presenti in stanza, Bill chiam immediatamente Gary Kildall alla Digital Research e gli disse: Gary, ti sto per passare alcune persone, trattale bene, gente importante. Gli uomini di IBM arrivarono in California, nella casa vittoriana a Pacific Grove, sede della Digital Research, guidata da Gary e Dorothy Kildall. facile immaginare cosa significa ricevere una visita di IBM, come se la Regina d'Inghilterra venisse a prendere un the, come se il Papa venisse a chiedere consiglio, come se Dio scendesse in terra. E Gary e Dorothy come si comportarono? Jack Sams : Probabilmente Gary aveva qualche altro impegno cos disse a Dorothy di ricevere noi tre. Gordon Eubanks (ex dirigente Digital Research): IBM present subito il suo documento con gli accordi di riservatezza e Dorothy prese una decisione che in retrospettiva troppo facile definire sciocca. Jack Sams : Mostrammo la nostra solita lettera in cui si diceva di non rivelare a nessuno che eravamo stati l e che non condividevamo informazioni riservate. Lei la lesse ma disse di non poterla firmare. Gordon Eubanks : Dorothy non fece altro che il proprio lavoro e chiam l'avvocato per fargli leggere quel documento. L'avvocato, Gerry Davis, che ancora esercita la professione a Monterey, rigett al mittente quel patto di riservatezza. Fu una cosa inaccettabile per IBM, loro non erano abituati ad aspettare. E la situazione era diventata spiacevole, nella piccola casa vittoriana sovraffollata di persone, era

un vero caos. Jack Sams : Trascorremmo cos l'intero giorno a Pacific Grove discutendo fra di noi, con i nostri legali, il suo avvocato e tutti gli altri che erano presenti in quella casa, se la signora Dorothy Kildall potesse o non potesse parlare con noi, e alla fine ce ne andammo. Questo stato il momento cruciale in cui la Digital Research ha perso la partita. IBM, piuttosto risentita dalla loro accoglienza, torn indietro da Microsoft. Steve Ballmer : Penso che la Digital Research fece un grande sbaglio e questo dimostrato dai fatti. Noi gli mandammo IBM e loro non furono in grado di concludere l'affare. Bill Gates non tipo da concedere ad un rivale una seconda opportunit e intravedeva l'opportunit della vita. Bill Gates : Digital Research non aveva afferrato un concetto che a noi sembrava evidente, se qualcuno non avesse fornito un sistema operativo l'intero progetto di IBM sarebbe naufragato. Steve Ballmer : Noi fummo un po' travolti dagli eventi ma avevamo un primo obiettivo ben chiaro: non potevamo permetterci di perdere il business dei linguaggi di programmazione e di conseguenza non potevamo permetterci che IBM si tirasse indietro. Qualcosa di grosso stava per accadere nella storia dei PC. Bill Gates : Eravamo in un limbo perch gli avevamo gi venduto non solo il Basic, ma anche il Fortran, il Cobol in pratica IBM ci aveva commissionato tutti i prodotti che avevamo in catalogo e per realizzarli appositamente per loro avevamo a disposizione un intervallo di tempo molto breve. Ma c'era un problema. IBM aveva bisogno al pi presto di un sistema operativo e Microsoft non ce l'aveva e non aveva idea di come svilupparlo. Ma ebbero un colpo di fortuna, un ingrediente indispensabile per diventare miliardari. Incredibilmente, la soluzione era appena dall'altra parte della citt. Paul Alllen, socio di Gates dai tempi della scuola, aveva trovato un altro sistema operativo.

Paul Allen : C'era una compagnia locale chiamata Computer Products in cui lavorava Tim Patterson, un programmatore che aveva realizzato un rudimentale sistema operativo molto simile al CP/M. Steve Ballmer : Significava che IBM non doveva rinunciare all'idea di produrre un suo PC. Bastava che noi mettessimo le mani sul sistema operativo di quella piccola compagnia. Un po' di modifiche, qualche ottimizzazione e il gioco era fatto. Il sitema operativo di Tim Patterson, che di fatto consent che l'affare con IBM andasse in porto, non era niente altro che un adattamento del CP/M di Gary Kildall. Tim Patterson (Programmatore): Mi procurai un manuale del CP/M, mi pare nel 1976, lo acquistai per cinque dollari in un negozio di computer. Usai quel manuale come base per programmare le interfacce di comunicazione, le API per il mio sistema operativo. Cominciai a lavorarci in Aprile, dedicando al progetto delle mezze giornate, cercando di mettere insieme le idee che provenivano da pi parti e nel giro di quattro mesi avevo la mia prima versione funzionante. Tim Patterson chiam il suo sistema operativo QDOS (quick and dirty operating system). Microsoft e IBM lo chiamarono PC DOS 1.0, ma con qualsiasi nome lo si volesse battezzare, appariva sempre tremendamente simile al CP/M. Fra due PC, uno equipaggiato con il PC DOS e l'atro con il CP/M 86, francamente molto difficile trovare delle differenze. La struttura dei comandi praticamente identica, cos come la gestione dei file e delle directory. L'unica differenza che appare evidente all'utilizzatore comune che il lettore floppy etichettato con la lettera A nel PC DOS, mentre indicato con C nel CP/M. Alcune piccole differenze, tuttavia un sistema operativo gener miliardi di profitti e l'altro scomparve. Come succede di solito negli affari, e in particolare nell'industria dei PC, non fu premiato l'inventore ma chi sfrutt l'invenzione. In questo caso non fu n Gary Kildall n Tim Patterson. C'era ancora un problema. Tim Patterson lavorava per la Seattle

Computer Products. Questa societ ancora deteneva i diritti del QDOS diritti che Microsoft doveva assolutamente possedere. Vern Raburn (ex vicepresidente di Microsoft): Contattammo la SCP dicendogli che eravamo interessati a quel loro prodotto. Come tutte le piccole aziende loro avevano bisogno di liquidit ed aprimmo la trattativa. Paul Allen : E cos ci accordammo: gli avremmo pagato $50.000 per il loro sistema operativo e ne avremmo acquisito i diritti per qualsiasi uso. Cinquantamila dollari per farne un qualsiasi uso! Serve una pausa per assaporare il momento storico. Questo pu essere considerato l'affare del secolo, se non del millennio, di sicuro l'affare che ha reso Bill Gates e Paul Allen multimiliardari e ha permesso a Paul Allen di levarsi piccoli sfizi come la sua squadra di basket in NBA. Microsoft sbors in totale cinquantamila dollari per comprare il sistema operativo di cui aveva bisogno e lo concesse in licenza al resto del mondo per cinquanta dollari a PC. Se consideriamo che in breve tempo i personal computer con MS DOS superarono i cento milioni, facile immaginare l'enorme flusso di denaro che si rivers nelle casse di Microsoft. Niente male per una societ guidata da un venticinquenne. In tutti gli USA non ci sono due luoghi cos lontani come lo stato di Washington, dove ha sede la Microsoft, e il sud-est della Florida, dove fu sviluppato il PC IBM. proprio a Boca Raton in Florida, dove i nerd di Seattle unirono le forze con i colletti bianchi dell'industria e, grazie ad un'intensa collaborazione che si protrasse per un anno, ottennero un fantastico successo. L'Agosto 1981, la data entro la quale IBM avrebbe lanciato il suo gioiello, si stava avvicinando e tutta l'industria dei PC stava col fiato sospeso. Dan Bricklin : Avevamo aspettato invano di ricevere qualche informazione da quelli gi in Florida. Fino al momento in cui IBM present ufficialmente il suo PC, noi non sapevamo ancora niente. Chiunque scrivesse software come Dan Bricklin, il creatore del primo

foglio elettronico VisiCalc, aspettava ansiosamente una telefonata prima del grande annuncio. IBM aveva dato un nome in codice, The Floridian Project, al suo progetto segreto. Tutti quelli che lavoravano nell'ndustria del PC sapevano che IBM avrebbe cambiato il loro mondo per sempre, e sapevano anche che se il loro software fosse stato incluso nel PC IBM, avrebbero fatto fortuna. Dan Bricklin : da notare che nessun tipo di informazione fu divulgata prima della presentazione ufficiale. Dicono sia il protocollo, va bene, ma i diretti interessati potevano anche essere avvisati. Con il suo annuncio IBM apre una nuova era: Dopo aver pensato in grande per anni, oggi IBM esordisce con qualcosa di piccolo. Big Blue vuole una fetta del mercato di Apple. Bit e Byte non significano niente, bisogna provare questo nuovo prodotto. Vogliamo vendere un computer da $1000 a milioni di clienti. Questo il futuro. Oggi il computer di IBM diventato personal Nessuno si era mai pentito di aver comprato un prodotto IBM. Ora tutte le aziende, dal Wisconsin fino a Wall Street, potevano mettere sulle loro scrivanie un PC con un nome in cui credevano. Sparky Sparks (ex dirigente IBM): Il messaggio di IBM era chiaro: era ormai giunto il momento per tutte le aziende americane di comprare ed iniziare ad usare i PC. E se questo valeva per le aziende, anche le pi conservative, a maggior ragione significava che tutti potevano usare convenientemente un PC. Anche se l'aspettativa era enorme, il PC IBM non che fosse cos rivoluzionario, anzi. stato principalmente il nome IBM a generare una forte demanda, ma c'era bisogno di una killer application per sostenere le vendite. Ancora una volta la killer application per il PC IBM fu un foglio di calcolo. Basato su VisiCalc, ma chiamato Lotus 1-2-3, i suoi creatori furono tra i primi ad arricchirsi sulle ali del successo di IBM. Nel giro di un anno Lotus gener 150 milion di dollari di profitti. Fino al 1984, in soli tre anni, IBM vendette due milioni di computer, di cui mezzo milione all'estero. Jack Sams : Eravamo euforici, non c' altra parola per descrivere

come ci sentivamo. E le vendite continuavano ad aumentare esponenzialmente. E cosa significava tutto questo per Bill Gates, il cui sistema operativo, MS DOS, era il cuore di ogni PC IBM venduto? Inizialmente non molto, fatti salvi gli accordi presi con IBM. Ma in prospettiva forniva una formidabile testa di ponte per altri produttori di personal computer che alla lunga avrebbero rappresentato un problema per la stessa Big Blue. Bill Gates : La chiave dell'accordo con IBM fu che loro non avevano il controllo sui nostri prodotti e noi potevamo darli in licenza a chiunque altro ce ne facesse richiesta. L'industria dei computer mainframe ci aveva gi fornito un grande insegnamento, alcuni produttori costruivano dei computer compatibili, i cos detti cloni, che si erano guadagnati una consistente porzione di mercato. Noi speravamo che il fenomeno si ripetesse anche nell'industria dei personal computer e considerammo questo aspetto quando stipulammo l'accordo con IBM. Loro ci pagarono una cifra fissa, circa $80.000, pi il compenso per qualche altro lavoro che ci commissionarano, ma oltre a questo noi non percepivamo da IBM alcuna royalty, n per il DOS, n per il BASIC. Era facile immaginare che Intel avrebbe continuato a vendere i suoi microprocessori a moltissime aziende, non solo ad IBM. Ben presto altri produttori di personal computer basati sullo stesso hardware ci chiesero in licenza il sistema operativo. IBM aveva ridefinito il concetto di PC e la sua quota di mercato era superiore al 50%. C'erano molti altri personal computer paragonabili al PC IBM, o almeno che gli somigliavano abbastanza. Ma quello che utenti volevano era un PC IBM. Cos, per avere successo, le altre aziende avrebbero dovuto produrre un computer esattamente uguale a quello IBM. Avrebbero dovuto copiare il PC IBM, clonarlo Come stato possibile fare questa cosa legalmente, senza violare i diritti d'autore? Benvenuti nel mondo del reverse engineering. Questo un processo che consiste nell'analizzare in dettaglio un dispositivo (o un software) con lo scopo di costruire un nuovo dispositivo o programma che ne replichi esattamente il funzionamento senza in

realt copiare niente dall'originale. La prima compagnia che applic con successo questa tecnica fu la Compaq , fondata da Rod Canion, e che negli anni seguenti avrebbe rivaleggiato testa a testa con IBM. Nel 1982, Rod e altri tre ingegneri della Texas Instruments avevano iniziato ad abbozzare il progetto di un computer mentre pranzavano in un ristorante di Houston. Decisero di realizzare e commercializzare una versione portatile del PC IBM usando la curiosa tecnica del reverse engineering. In realt il computer di IBM non era cos difficile da clonare. Il microprocessore Intel e numerosi altri componenti erano prodotti da scaffale facilmente reperibili. L'unico chip proprietario, ma di vitale importanza, era il ROM-BIOS che permetteva all'hardware di comunicare col software. Questo componente era stato progettato da IBM, era protetto da copyright e da un esercito di avvocati di Big Blue. Compaq doveva copiare questo chip senza infrangere la legge. Rod Canion (Co-fondatore di Compaq): Prima di tutto era necessario capire esattamente come lavorava la ROM. Dovevamo metterci a sedere e studiare, attraverso esperimenti, prove ed errori dovevamo scrivere le specifiche di cui il ROM-BIOS aveva bisogno per funzionare. Non potevamo permetterci di avvicinarci il pi possibile a quelle istruzioni, dovevano essere esattamente quelle, cos fu necesaria una lunga e dattagliata fase di test. Dopo che hai capito nel dettaglio come si comporta un chip, hai stilato una lista delle operazioni che svolge e delle specifiche richieste, e ne vuoi costruirne un altro che ne replichi il funzionamento, allora tempo di rivolgersi ad un avvocato. Claude Stern (Avvocato legale della Silicon Valley): In questi casi bisogna operare in modo preciso. Se tu hai esaminato il ROM-BIOS e scritto un manuale con tutte le specifiche, a questo punto puoi considerare il tuo compito esaurito e farti da parte. Ormai ti sei sporcato le mani, sei contaminato. Hai visto il prodotto nella sua forma originale, hai visto come lavora, sai perfettamente a cosa serve, cos da questo punto in poi bisogna lavorare con gente che non influenzata da tutto ci. Bisogna affidarsi a delle persone per cos

dire vergini che cureranno il progetto da una stanza asettica. Il lavoro sar svolto da un gruppo di ingegneri che non hanno mai visto un ROM BIOS di IBM, che ignorano cos' e come funziona, che non sanno niente di niente al riguardo. Certo, non facile trovare degli ingegneri vergini nella Silicon Valley e tenerli isolati dal mondo esterno mentre lavorono alla progettazione di un nuovo chip basandosi unicamente sulle specifiche fornite. Ma questo esattamente quello che fece la Compaq. Il processo di reverse engineering tenne impegnati per diversi mesi un team di esperti programmatori e cost circa un milione di dollari. A Novembre del 1982, Rod Canion svel il risultato di quel lavoro. Bill Murto (Co-fondatore di Compaq): Presentammo il computer portatile Compaq. Era il primo prodotto compatibile al 100% con IBM e questo significava che tutto il software scritto per il PC IBM poteva essere caricato e funzionare esattamente allo stesso modo. Iniziammo a farci un po' di pubblicit sulle tv via cavo. E proprio grazie al fatto di fare esattamente le stesse cose di un IBM ma di essere un po' pi economici, i pc Compaq ottennero un immediato successo e gi nel primo hanno ne furono vendute 47.000 unit. Rod Canion : Nel nostro primo anno incassammo qualcosa come 111 milioni di dollari, penso sia un record per tutte le imprese americane, forse un record mondiale. Cos Rod Canion pot permettersi di acquistare la sua umile dimora ad Aspen, che oltre alla stazione sciistica una localit famosa per il valore commerciale degli immobili pi alto d'America, e inizi a pensare a quale modello di jet personale avrebbe dovuto acquistare. Povera Big Blue! Improvvisamente tutti avevano iniziato a sfruttare il suo successo. All'inizio, fra gli scontati vincitori ci fu sicuramente Intel: i suoi microprocessori, sempre pi veloci ed economici, andavano a ruba perch c'era una forte domanda dalle aziende produttrici di pc cloni. Inaudito! Di che razza di industria IBM era entrata a far parte? Jim Cannavino (ex responsabile della divisione PC di IBM): Tutto

diventava meno costoso di anno in anno. Generalmente le persone non sono abituate a questa cosa. Intendo dire, quando decidi di acquistare una nuova automobile, l'automobile che compri oggi costa di pi di quanto avevi pagato quella vecchia quattro anni fa. Qui sta il bello di quest'industria: un pc acquistato un anno dopo costa meno e fa di pi. Che cosa meravigliosa! Ma osservato dal punto di vista di un'azienda, non cos divertente. In un'industria in cui i prezzi sono in continua discesa devi sbrigarti a vendere, pi aspetti, meno guadagni. Devi vendere al prezzo giusto al momento giusto, se i tuoi prodotti diventano obsoleti e non hanno pi mercato, l'azienda subir un danno ancora maggiore. Con Compaq che guidava la fila, altri presto si accodarono. IBM si trov a fronteggiare da sola decine di aziende concorrenti. Iniziarono ad affacciarsi nomi che sarebbero diventati familiari come AST, Northgate e Dell. Era diventato spettacolarmente facile produrre un clone. Chiunque poteva comprarsi tutti i componenti necessari, incluso un chip ROM BIOS vergine, e l'assemblaggio era alla portata di un utente mediamente esperto che addirittura poteva costruirsi da solo il proprio personal computer impiegando non pi di un'oretta. Rod Canion : Era relativamente facile vendere una gran quantit di prodotti. Il difficile era generare utili. IBM aveva un basso costo di produzione ma essendo un'azienda molto grande aveva anche molte spese. Per vendere i nostri computer Compaq ad un prezzo competitivo dovevamo contenere al massimo le spese e, anche con un margine basso rispetto al costo di produzione, riuscivamo a generare profitti. E ogni azienda che sfornava computer cloni a chi si rivolgeva per il sistema operativo? A Microsoft, naturalmente. E Microsoft era liberissima di darglielo in licenza, secondo gli accordi che la stessa IBM aveva firmato. I primi anni 80 portarono alla ribalta Bill Gates, il sogno del giovane imprenditore di vedere un PC con software Microsoft su ogni scrivania e in ogni casa, stava per diventare realt. Gates era diventato un colosso dell'industria ma nello stesso tempo si

sentiva ancora un bravo programmatore, oltre che un imprenditore di successo. Microsoft era cresciuta enormemente e non poteva avere il diretto controllo sull'attivit di migliaia di dipendenti, cos cerc di infondere una nuova filosofia all'interno della sua azienda. Voleva trovare il modo di soddisfare contemporaneamente il suo istinto dominatore da adolescente e le sue aspirazioni da adulto. L'impiegato tipo in Microsoft un venticinquenne maschio. Quando non lavora sta comunque lavorando. Tutti i suoi amici sono anch'essi programmatori Microsoft. Egli non ha una vita al di fuori del suo ufficio, ma l ha tutte le bevande gratis. Fin dall'inizio Microsoft reclutava i suoi dipendenti direttamente dal college, preferiva scegliere persone che non avessero avuto precedenti esperienze lavorative in altre aziende. Col tempo, questi giovanotti si sarebbero guadagnati il nome di Microserfs . Charles Simonyi (capo programmatore, Microsoft): Era facile creare una nuova cultura aziendale con gente appena uscita di scuola. Tutto il sistema poteva essere fatto funzionare come una macchina, era prevedibile e governabile, poteva essere misurato e ottimizzato. Christine Comaford : Come quelli che vivono insieme, mangiano insieme, quando vanno a guardare un film insieme gi molto, e invecchiano reciprocamente, trascorrendo la loro vita come se facessero parte di una setta Steve Ballmer : L'ambiente non doveva essere formale e gerarchico, l'importante era che lavorassero al massimo delle loro capacit, perch era quello che amavano fare e volevano farlo bene. E questo rifletteva la personalit di Bill. Jean Richardson : E cos molti dipendenti Microsoft, per la maggior parte giovani appena usciti da scuola, vedevano il Bill Gates un modello da seguire, un leader, un guru. Trascorrevano delle ore con lui, Bill valutava i loro contributi e sembrava esistere un meraviglioso cameratismo fra loro. C'era un vero culto del leader e la forza di Bill stava proprio nel suo evidente desiderio di voler essere sempre il migliore e di vincere. Nella seconda met dei frenetici anni 80, IBM si trov di fronte ad un

bivio. Aveva creato un personal computer con un'architettura aperta che chiunque poteva copiare, nella convinzione, sbagliata, di poter comunque mantenere la leadership del marcato grazie al suo blasone. Ma tutto si traform in un incubo per IBM quando i cloni la scalzarono dalla sua posizione dominante. Cos Big Blue cerc di riaprire la partita grazie ad una nuova generazione di pc con hardware proprietario ad architettura chiusa e con un nuovo sistema operativo sviluppato in casa. La guerra era cominciata. IBM voleva far concorrenza a Gates con un sistema operativo tutto nuovo chiamato, rullo di tamburi, OS/2. Lo avrebbe progettato la stessa IBM, tuttavia chiese a Microsoft di scrivere il codice. E perch mai Microsoft avrebbe dovuto aiutare IBM a creare quel prodotto che avrebbe potuto portare alla sua rovina? Perch Microsoft sapeva che IBM era la fonte del suo successo e pur di rimanere legata a Big Blue avrebbe tollerato qualsiasi cosa. Steve Ballmer : Come si suol dire, dovevamo cavalcare l'orso. Lui voleva buttarci gi ma noi eravamo intenzionati a rimanergli in groppa, perch quell'orso era il pi grosso e il pi forte di tutta l'industria dei personal computer. Bill Gates : Ci si dimentica un po' troppo in fretta dell'influenza pervasiva che aveva IBM in questa industria. I nuovi arrivati che operano nel mercato dei personal computer da poco tempo sembra che lo ignorino completamente ma all'epoca lo scenario era quello. Il rapporto fra IBM e Microsoft sempre stato caratterizzato da uno scontro culturale. IBM era un'organizzazione di persone abbottonate. Quelli di Microsoft erano giovani hacker ossessionati. Durante lo sviluppo di OS/2 la loro natura tanto diversa inizi a manifestarsi. Steve Ballmer : In IBM hanno una strano credo: misurano le cose in K-LOC (kilo line of code), cio in migliaia di righe di codice. Quanto grande questo progetto? Oh, circa diecimila righe. Questo pi grosso, da ventimila righe. E questo cinquantamila. E IBM voleva applicare questo metro anche per pagare il nostro lavoro. Secondo loro, il nostro compenso doveva essere proporzionale alle righe di codice necessarie per scrivere OS/2. Cos provammo a farli ragionare:

Scusate, ma se un bravo sviluppatore ha una buona idea e riesce a condensare in quattromila righe di codice un qualcosa che prima ne richiedeva ventimila, secondo voi dovrebbe essere pagato di meno? Perch ha la colpa di aver creato un software pi piccolo e veloce, con meno righe di codice? Questa sarebbe la metodologia? Jim Cannavino : Se torniamo al 1989, ricordo un enorme quantit di risorse dedicate ad OS/2, sia da parte di Microsoft che di IBM. Con Bill Gates ci incontrammo parecchie volte e abbastanza in fretta giungemmo alla conclusione che molto difficilmente tutti quegli sforzi si sarebbero tradotti in un successo a causa delle continue negoziazioni in atto. Pi la cosa si trascinava avanti, maggiore sembrava il controllo della situazione e il potere contrattuale da parte di Microsoft. Non era pi una questione di stile, era diventato un vero e proprio conflitto di interessi. OS/2 era stato pensato per tagliare le gambe al mercato dei cloni, proprio quel mercato che generava i maggiori profitti per Microsoft con la vendita del DOS. Microsoft era il DOS. Eppure stava partecipando allo sviluppo di un prodotto concorrente. In molti pensavano che non fosse la cosa giusta da fare, ma Gates aveva un asso nella manica. Per mantenere il DOS competitivo aveva iniziato a sviluppare un nuovo software chiamato Windows per dare un aspetto pi fresco e user-friendly al noioso vecchio DOS. Venderlo sarebbe stato un altro compito per il timido e riservato Steve Ballmer. E se Bill Gates vedeva OS/2 come una minaccia, IBM considerava Windows come l'ennesimo tentativo da parte di Microsoft di mantenere il controllo sul business dei sistemi operativi. Bill Gates : Noi sviluppammo Windows in parallelo. Noi continuavamo a dire ad IBM che era Windows la strada da seguire, che l'interfaccia grafica era il futuro. C'era questa divergenza ma pensavamo di riuscire a far cambiare idea a IBM. Jim Cannavino : Era chiaro che IBM avesse un modo differente di considerare la propria relazione con Microsoft, rispetto a quanto facesse Microsoft con IBM. Di certo, tutta la colpa non pu essere attribuita a Microsoft. Quello che risult evidente fu una mancanza di

strategia e un po' di miopia nel condurre l'intera faccenda da parte di IBM. Bill Gates una persona molto disciplinata. Mette da parte qualsiasi cosa che consideri interessante da leggere e un paio di volte l'anno si concede una settimana di isolamento per dedicarsi alla lettura. Fu durante uno di questi periodi che vennero decise le sorti del complicato rapporto fra Microsoft e IBM. Dopo aver riflettuto a lungo davanti al caminetto, Bill concluse che non c'era pi motivo di seguire ciecamente IBM. Egli stesso di fronte alla scelta fra OS/2 e Windows, avrebbe scelto Windows. Steve Ballmer : Sapevamo che IBM non avrebbe preso bene la nostra decisione. Bill Gates : Non volevamo interrompere del tutto la nostra collaborazione con IBM, sapevamo che comunque si sarebbe convenuto per promuovere il nostro software. Fu solo quando tagliarono definitivamente ogni comunicazione per proseguire sulla loro strada, che ci venne un po' di paura e capimmo che ormai dovevamo farcela da soli. Steve Ballmer : All'inizio del 1990, prima del lancio di Windows, eravamo nel pieno della trattativa. Avremmo voluto IBM al nostro fianco durante la presentazione ufficiale di Windows 3.0 ma alla fine non ci accordammo perch IBM non accett la nostra condizione di mantenere i diritti esclusivi sul quel sistema operativo. Da quel momento le strade si separarono. Jack Sams che, con una telefonata a Bill Gates nel 1980, aveva dato inizio alla collaborazione fra IBM e Microsoft, pot solo assistere al disintegrarsi di quell'alleanza. Jack Sams : A quel tempo non era chiaro quale sarebbe stato il futuro di OS/2 e Windows. In IBM c'era la convinzione di andare avanti con lo sviluppo di OS/2 e di non supportare Windows. Per quanto riguarda me, ormai ero fuori dai giochi e sfruttai l'opportunit di un prepensionamento. Quando la collaborazione fra IBM e Microsoft si interruppe, anche IBM

si trov da sola a competere sul mercato dei personal computer. Davide aveva sconfitto Golia? Gli insediamenti di Boca Raton, in Florida, il luogo dove il PC IBM era stato sviluppato, erano ormai deserti, e anche questo riflette la flessione che aveva subito IBM sul mercato. IBM era semplicemente tornata quella che era prima: una grande e profittevole azienda concentrata sui computer mainframe. Per un periodo IBM aveva dominato anche il mercato dei PC, ne aveva consacrato il suo uso in ambito aziendale e aveva introdotto numerosi standard che ancora usiamo. Ma alla fine aveva perso tutto, forse a causa di uno scenario mutevole che richiedeva pi flessibilit, forse per scelte sbagliate. Larry Ellison (Fondatore di Oracle): Penso che IBM fece un solo errore ma probabilmente uno dei pi grossi nella storia del business. IBM era il primo produttore e distributore di PC basati su tecnologia Microsoft e Intel che solo per sbaglio era chiamato PC IBM. Era il primo produttore e distributore di quella tecnologia ma cos facendo aveva in pratica regalato un terzo del suo valore di mercato a Intel e un terzo del suo valore di mercato a Microsoft. Quando IBM abbandon quel mercato, Microsoft trov velocemente nuovi clienti. Nel 1980 IBM valeva circa 3000 volte Microsoft. Oggi a Wall Street i numeri sono diversi. Entrambe le aziende sono state messe sotto accusa dall'anti-trust per la loro posizione dominante. Per anni IBM ha rappresentato il successo delle imprese americane, una macchina perfetta di ordinata burocrazia. Microsoft invece salita alla ribalta con uno stile differente e riflette la personalit del suo fondatore, Bill Gates. Jean Richardson : Bill voleva vincere. Anche alla Microsoft c'era questo incredibile desiderio di vincere e battere i concorrenti. Esther Dyson (Analista di mercato): Bill Gates un uomo speciale. Con qualsiasi altra persona al timone la Microsoft non sarebbe stata tale. Ma bisogna riconoscere che Gates stato anche fortunato, e lui lo sa. Ma a differenza della maggior parte delle persone che fanno parte di questa industria, Bill anche paranoico. Non mai sicuro e rilassato, sempre sulla corda e lavora moltissimo, questo il

segreto della Microsoft. Christine Comaford : Ricordo che una volta Bill mi confid di aver paura di invecchiare perch, mi disse, oltre i trent'anni non si hanno pi buone idee. Forse anche per questo continua ad assumere persone giovani e brillanti, e ama lavorare con loro. Rappresenta per lui una sorta di immortalit. Bill Gates : Se pensiamo a cosa accaduto ad IBM e a molte altre aziende, qualche imprevisto potrebbe capitare facilmente anche a Microsoft. Nessuno ha una posizione garantita nel mercato attuale. L'alta tecnologia si evolve rapidamente e noi altrettanto rapidamente dobbiamo muoverci in fretta, prendere le decisioni giuste, avere delle buone idee. Questo l'unico modo per rimanere leader del settore. Windows decret la fine dell'alleanza fra Microsoft e IBM e la vittoria di Gates. Microsoft stava lavorando da anni a quel sistema operativo ma fu solo nel 1990 che ne lanci una versione non solo funzionante a dovere ma che gli consent di spazzare via tutti i concorrenti e di dominare il mercato. Ma chi aveva avuto per primo l'idea di un software di quel tipo, un sistema operativo con interfaccia grafica? Non certo Microsoft. L'idea era venuta agli hippy della Apple. Proprio quando IBM e Microsoft proponevano macchine rivolte al mondo business, Apple pens di produrre il primo personal computer facile da usare e con il famoso spot del 1984 lanci il Macintosh. Il messaggio pensato per colpire direttamente IBM che la casa di Cupertino raffigura come il Grande Fratello da sconfiggere. Ma Apple aveva sbagliato bersaglio, non era quello il Grande Fratello di cui avrebbe dovuto preoccuparsi, era il grande Bill Gates. Nel 1980, appena quattro anni dopo essere stata fondata in un garage della California, Apple era diventata il primo produttore al mondo di personal computer. Il gigante IBM non tollerava questa situazione e contrattacc lanciando il suo PC IBM nel 1981. Sebbene non fosse particolarmente innovativo, fu un enorme successo che dette origine al fenomeno dei computer cloni. Ma i computer erano ancora troppo complicati da usare, c'era bisogno di una rivoluzione che li rendesse pi accessibili.

Molto tempo dopo, il 24 Agosto 1995, in un sobborgo di Seattle si teneva il pi grande e fragoroso lancio di un prodotto nella storia dei personal computer, Windows 95. E Bill Gates era la star, il presidente, la guida dei nerd e il leader spirituale di Microsoft. Questo era l'atto finale nel sogno di Bill di veder girare il suo software su ogni PC del mondo. Bill Gates : Volevamo mostrare alla gente come un PC con Windows 95 fosse pi veloce, facile da usare e divertente. Per sette anni portammo avanti questa crociata solitaria ma alla fine tutta l'industria del PC fece un sostanziale salto di qualit. Dalle parole di Bill Gates, Windows 95 era descritto come l'ultima e pi significativa innovazione da quando il personal computer era stato inventato. Avrebbe potuto semplicemente dire che il suo nuovo sistema operativo aveva un aspetto gradevole e rendeva l'uso del pc pi facile e intuitivo rispetto a prima. doveroso ricordare che i concetti alla base di Windows 95 furono inventati venti anni prima. I venti anni che avevano preceduto la presentazione di quel nuovo software non erano stati affatto semplici. Avevano visto un'industria alle prese con enormi rischi, grandi passioni, drammatici fallimenti, rimescolamenti di alleanze e rivalit. Si erano conclusi con il trionfo della visione commerciale di Bill Gates. Il successo sul mercato non deriva direttamente dall'innovazione o dalla migliore qualit di un prodotto, ma dalla spietata abilit nello sfruttare le occasioni che si presentano. E il modo in cui Microsoft ha saputo vendere l'interfaccia grafica del PC un tipico esempio di questa abilit. All'inizio i personal computer erano piuttosto difficili da usare in primo luogo perch erano primitivi ma anche perch chi li utilizzava di solito aveva una certa predilezione per le cose complicate. Fare la stessa operazione banale, come ad esempio salvare un documento .doc, su un PC IBM del 1983 usando comandi DOS e su un PC di una dozzina d'anni pi recente con Windows 95 effettivamente molto pi semplice su quest'ultimo. Tutto merito dell'interfaccia grafica, o come chiamata in gergo, GUI (graphical user interface). Le immagini usate al posto del testo rendono l'uso del personal computer pi facile e intuitivo.

La battaglia per portare l'interfaccia grafica su un PC e renderlo pi user-friendly era durata pi di dieci anni ma alla fine era stata vinta e a trarne i pi grandi benefici (economici) fu proprio Bill Gates. Ma la vera storia inizia nel 1971 a Palo Alto, a sud di San Francisco, quando la Xerox, oggi nota soprattutto per le sue fotocopiatrici, apr un centro di sviluppo, il Palo Alto Research Center, meglio conosciuto come PARC. Con una notevole intuizione, i vertici della Xerox avevano immaginato un futuro in cui la lettura si sarebbe sempre pi spesso spostata dalla carta verso i monitor dei computer e pensarono di sviluppare quelle tecnologie che gli avrebbero permesso di allargare il loro business anche in quei futuri uffici privi di carta. Bob Taylor (ex-responsabile del Laroratorio di Informatica allo Xerox PARC): In teoria bastava prendere l'informatica e la tecnologia dei computer, ed applicarla ad un ufficio. Avremmo ottenuto semplicemente un luogo di lavoro migliore, pi produttivo, molto pi piacevole, quasi divertente, pi interessante e pi gratificante. Cos iniziammo a lavorarci. Bob Taylor avvi il Computer Science Lab e una delle prime cose che fece fu comprare delle poltrone per i suoi ricercatori affinch potessero sedere comodi durante interminabili brainstorm. Bob Taylor : Ne ho ancora un paio di quei pouf imbottiti, erano molto pratici da usare al laboratorio. Si dice che fra i 100 pi grandi ricercatori che hanno contribuito allo sviluppo del computer e dell'informatica, ben 58 abbiano lavorato al PARC. E questo dato ancora pi sorprendente se consideriamo che il gruppo di persone impegnate contemporaneamente al centro di ricerca non super mai le 50 unit Ma Taylor metteva a disposizione di quei geniali nerd delle risorse illimitate e li proteggeva da pressioni commerciali. John Warnock (ex-ricercatore allo Xerox PARC): L'atmosfera era elettrica e c'era una totale libert intellettuale. Non esisteva un sapere convenzionale dato per scontato. Ogni idea proposta veniva considerata e messa alla prova. Larry Tesler (ex-ricercatore allo Xerox PARC): I dirigenti ci avevano

detto di creare un nuovo mondo. Ma noi non capimmo esattamente cosa intendevano. Sapevamo solo che l eravamo tutti giovani talentuosi, pieni di energia, con un sacco di idee. Adele Goldberg (ex-ricercatore allo Xerox PARC): Tutte le persone che venivano a lavorare al PARC per seguire dei progetti importanti, a lunga scadenza e senza eccessive pressioni, avevano in pratica realizzato i loro sogni. Ancora oggi, in quel che resta del PARC, possibile ammirare lo Xerox Alto, costruito attorno al 1973, che alcuni considerano a torto il primo personal computer. Non pu essere considerato tale per due motivi: primo, non fu mai messo in vendita, e secondo, solo qualche suo componente sarebbe arrivato a costare $10,000. Quello che vero che nello Xerox Alto sono gi presenti tutti quegli elementi che contraddistinguono un moderno personal computer e che senza di esso noi non avremmo avuto il Macintosh, non avremmo avuto Windows, n la maggior parte dei prodotti oggi presenti nell'industria dei personal computer e ironicamente nessuna di queste cose ha stampato sopra il logo Xerox. Lo Xerox Alto era un qualcosa di straordinario per la sua epoca. La stessa Xerox lo defiva un sistema sperimentale per l'ufficio facile da usare e intuitivo. Utilizzava l'interfaccia grafica e un mouse, era collegato ad altri PC attraverso un sistema chiamato ethernet per lavorare in rete. E quello che veniva visualizzato sul monitor era precisamente quello che restituiva la stampante laser. Tutto questo precorreva veramente il suo tempo. Molti che facevano parte di quel team di ricerca, in seguito lasciarono la Xerox per fondare delle proprie aziende e sfruttare commercialmente le loro idee. Cos fece Bob Metcalfe che oggi si gode la vita da turista in prima classe. Bob Metcalfe (ex-ricercatore allo Xerox PARC): Si vero, sono felice e contento e devo tutto al fatto di aver inventato ethernet! Oggi ci sono pi di 50 milioni di persone che usano ethernet, stupefacente! Facevo parte di quel primo gruppo di ricercatori del PARC che hanno veramente inventato il futuro. Anche noi, quando abbiamo iniziato a sviluppare un computer,

avevamo l'intento di metterne uno su ogni scrivania. Oggi la frase su ogni scrivania non suona con lo stesso senso di stupore che poteva suscitare nel 1971-72 quando uno poteva considerarsi fortunato se aveva l'accesso ad un computer che si trovava nella propria citt non troppo lontano da casaUn computer su ogni scrivania richiedeva un'infrastruttura del tutto nuova. Larry Tesler : Pensavamo che portando avanti quella serie di progetti al PARC, la nostra visione si sarebbe concretizzata esattamente come l'avevamo immaginata, il personal computer avrebbe fatto la sua grandiosa comparsa sulla scena cogliendo tutti di sorpresa e avrebbe cambiato per sempre il nostro mondo. Ma i brillanti ricercatori del PARC non riuscirono mai a convincere i dirigenti della Xerox di quanto la loro visione fosse accurata. La sede centrale a New York ignorava completamente il fatto di possedere quella rivoluzionaria tecnologia a tremila miglia di distanza. O semplicemente non riuscivano a comprenderla. John Warnock : In tutta l'azienda mancava una figura di raccordo. C'era una tremenda discordanza tra il management e il fantastico lavoro che stavano svolgendo i ricercatori. Non c'era qualcuno in grado di comprendere quella visione e concretizzare quelle idee in dei prodotti vendibili. Era veramente frustante parlare con delle persone che non erano minimamente in grado di capire quello che stavamo facendo. Ma a poche miglia da Palo Alto in realt c'era un uomo capace di condividere quella visione. Era un uomo pericoloso. La gente lo amava e lo odiava, spesso contemporaneamente. Per anni l'industria del personal computer aveva seguito la direzione che lui aveva imposto. Stiamo parlando di un uomo che non agiva in nome del profitto o spinto dal desiderio di ricchezza, no, lui portava avanti una guerra santa, devoto alla causa del personal computer, che per lui rappresentava lo strumento per cambiare il mondo. Stiamo parlando del signor Steve Jobs. Larry Tesler : Non conoscevo esattamente il significato della parola carisma, ma dopo aver incontrato Steve Jobs mi fu chiaro.

Bob Metcalfe : Steve Jobs sar sempre il mio eroe, per lui nulla impossibile. Larry Tesler (Capo della divisione sviluppo in Apple Computer): Steve voleva essere il migliore, voleva creare qualcosa di grande e ci incalzava per farci realizzare quello che lui aveva in testa. Bob Metcalfe : Steve pretende degli standard molto alti e non ha assolutamente pazienza con la gente che non li rispetta. Steve Jobs : Il mio comportamento sar opinabile, ma non sono il tipo a cui interessa avere ragione, a me interessa avere successo. Steve Jobs aveva co-fondato la Apple Computer nel 1976. Il primo personal computer a raggiungere la popolarit, l'Apple 2, fu un grande successo di mercato e fece di Steve Jobs uno dei nomi pi importanti di quella nuova industria. Apple era all'apice del successo nel Dicembre 1979, quando l'allora ventiquattrenne Jobs ebbe il privilegio di essere invitato a visitare lo Xerox Parc. Steve Jobs : In verit loro mi mostrarono tre cose, ma rimasi cos accecato dalla prima che fu come se non avessi visto le altre due. Si trattava della programmazione orientata agli oggetti, che mi era del tutto sconosciuta, e di un sistema di computer Alto che lavoravano in rete e si scambiavano email mai visto nulla del genere. Ma, come ho detto, fu la prima cosa che mi mostrarono che aveva catturato tutta la mia attenzione: l'interfaccia grafica. Era la cosa pi bella che avessi mai visto in vita mia. A ripensarci adesso, in realt era ancora incompleta, piena di difetti e anche con qualcosa di completamente sbagliato. Ma all'epoca era un'ottima implementazione di un concetto fondamentale e dopo dieci minuti mi risult ovvio che un giorno tutti i computer avrebbero funzionato a quel modo. Fu un punto di svolta. Jobs decise che quella sarebbe stata la via da seguire per Apple. Adele Goldberg (ricercatore al PARC, co-sviluppatrice del linguaggio Smalltalk): Quando Steve Jobs chiese direttamente a me di mostrare al suo team di programmatori le potenzialit si un computer Alto con il

sistema Smalltalk, io mi rifiutai categoricamente. Fosse stato per me, non avrei regalato quelle informazioni. Dissi che lo avrei fatto solo se il capo del centro di ricerca e i vertici Xerox se ne fossero assunti la responsabilit. Ed quello che fecero. Adele e i suoi colleghi mostrarono ai programmatori Apple un computer Alto dotato di interfaccia grafica e quell'innovativo sistema di puntamento, il mouse, che faceva muovere un cursore sullo schermo. Le finestre sullo schermo potevano essere sovrapposte, proprio come fogli di carta su una scrivania. Alla gente di Apple apparve subito evidente che quel computer era stato ideato per essere facile da usare, una macchina con la quale tutti potevano interagire in modo amichevole, era davvero alla portata di chiunque. Bill Atkinson (Designer del team di sviluppo del Macintosh): Durante quell'ora e mezza che dur la dimostrazione, sviluppammo la convinzione che l'uso della grafica semplificava enormemente alcuni concetti, rendeva i computer pi accessibili e potenzialmente allargava il bacino di utenza e il business della nostra industria. Larry Tesler : Dopo un'ora avevano gi compreso la nostra tecnologia e le sue possibili applicazioni, molto pi di quanto fecero i dirigenti Xerox dopo anni che gliela mostravamo. Steve Jobs : Fondamentalmente alla Xerox avevano in testa le fotocopiatrici, neanche sapevano a cosa poteva servire un computer. E cos rimediarono solo un fallimento da quella che poteva essere una grandissima vittoria nell'industria dei computer. Xerox oggi avrebbe potuto possedere l'intera industria. Poteva essere un'azienda dieci volte pi grande. Poteva essere come l'IBM degli anni 80, o come la Microsoft degli anni 90. Per Steve Jobs la via di Damasco passava attraverso lo Xerox Alto. Riusc a convincere il consiglio di amministrazione della Apple ad investire in quella tecnologia, con lo scopo di copiare ci che aveva visto allo Xerox Parc. Quello era il suo nuovo strumento che gli avrebbe consentito di guidare un altro cambiamento nell'industria dei

PC. Un centinaio di ingegneri furono assunti per sviluppare un nuovo computer con il nome in codice di Lisa. Ma qui iniziarono i problemi. Il prodotto finale era acerbo e il prezzo di listino era prossimo ai $10.000, troppo per un normale acquirente di PC. Jobs, anche a causa del suo atteggiamento, fin per essere estromesso dalla guida di quel progetto che lui stesso aveva fortemente voluto. Steve Jobs : Rimuginai per qualche mese, ma non c'era troppo tempo da perdere. L'Apple 2 aveva iniziato la sua parabola discendente e avevamo un gran bisogno di inventarci un prodotto basato su quella nuova tecnologia che avevamo sviluppato, e dovevamo farlo in fretta altrimenti sarebbe stata a rischio anche l'esistenza stessa di Apple. La risposta agli interrogativi di Jobs la propose Jeff Raskin, l'impiegato Apple numero 31. L'idea di Raskin era un computer da $600, facile da usare come un tostapane, nome in codice Macintosh (la variet di mela pi apprezzata in America). A Jobs piaceva il prezzo di riferimento ma non il design proposto da Raskin. Cos Steve rilev il progetto del Macintosh, determinato ad ottenere una versione pi economica del Lisa. Steve Jobs : Misi insieme un piccolo team per realizzare il Macintosh. Noi eravamo in missione per conto di Dio, dovevamo salvare Apple. Steve aveva bisogno delle persone giuste, pochi brillanti ingegneri, che lo potessero supportare in quella sua crociata tecnologica. Andy Hertzfeld (Membro del team di sviluppo del Macintosh): Steve arriv all'improvviso dando un colpo alla mia postazione e dicendo OK, da ora tu lavori sul Mac. Gli dissi che andava bene ma che prima dovevo finire alcune cose che mi avevano chiesto di sviluppare per l'Apple 2. Lascia perdere questa mondezza, lascia perdere tutto, devi cominciare adesso.Ok, gli dissi, dammi giusto qualche giorno per Non mi fece finire di parlare e senza dire nulla stacc la spina dell'Apple 2 sul quale stavo lavorando, facendomi perdere tutto il codice che avevo scritto. Si prese il mio

computer e usc dall'ufficio. Non potei fare altro che seguirlo. Mise il mio computer nel portabagagli della sua auto, mi fece accomodare in macchina e mi port in un altro edificio. Ritir fuori il computer, salimmo al primo piano, e lo poggi su una scrivania. Tu lavori sul Mac. Da ora! Mentre Jobs era impegnato in questa sua operazione Mac, aveva bisogno di un direttore generale pi ortodosso per guidare l'azienda. Un volto conosciuto e rispettato da tutta l'industria americana. Scelse John Sculley, l'amministratore delegato della Pepsi-Cola. Sculley rifiut lasciare la Pepsi per una compagnia nata da appena quattro anni e fondata in un garage? Siamo seri ?! Ma era piuttosto difficile dire no a Steve Jobs John Sculley (CEO di Apple Computer, 1983-93): Mi guard fissandomi in quel modo in cui solo Steve Jobs capace e mi disse Vuoi continuare a vendere acqua zuccherata per il resto della tua vita o vuoi cambiare il mondo con me? Quelle parole mi colpirono, mi offrivano un'opportunit che avrei potuto rimpiangere di non aver afferrato. I giovani componenti del team di sviluppo del Mac, che avevano un'et media di 21 anni, stavano per iniziare il lavoro pi difficile ed eccitante della loro vita, incessantemente guidati dall'ego di Jobs. La missione del Mac era quella di rivoluzionare il mercato dei PC e Jobs insisteva affinch il team perseguisse la perfezione in quel prodotto. Andy Hertzfeld : A Steve non piaceva il fatto che il Mac, una volta acceso, impiegasse troppo tempo a fare il boot e cos cercava di motivare Larry Kenyon dicendogli Hai idea di quanti milioni di persone compreranno questa macchina? Immagina di rendere il boot soli cinque secondi pi veloce, significherebbe far risparmiare cinque secondi al giorno a milioni di persone e se sommi tutti i secondi risparmiati questi equivalgono alla vita di cinquanta persone. Se tu rendi il boot cinque secondi pi veloce come se salvassi la vita a cinquanta persone. Era un bel modo di vedere le cose, serviva a spronarci.

Larry Tesler : Ma Steve ci mise addosso una fretta e una pressione incredibile, non avevo mai provato nulla di simile, ti annientava, non potevi fare altro che cercare di accontentarlo. Bill Atkinson : Alcune espressioni di Steve sono leggendarie: Cos' questa merda?. Ma il suo linguaggio va interpretato, si rivolgeva a degni ingegneri e voleva semplicemente mettere in discussione il loro operato o suggerirgli un'altra soluzione. Steve Jobs : Le parole non vanno prese alla lettera. Ero circondato da tutte persone in gamba che stimavo, loro erano consapevoli di questo e non dovevano sentirsi feriti come dei bambini. Bill Atkinson : Steve innescava un processo di dialogo e questo spesso significava per gli ingegneri tornare indietro sui propri passi e rifare qualcosa in modo migliore. La capacit di Steve sta proprio nel rendere un prodotto migliore senza conoscere esattamente il modo in cui gli ingegneri lo hanno realizzato. Man mano che il progetto del Mac andava avanti, nuove caratteristiche erano continuamente aggiunte. Jobs diceva che il Mac doveva essere grandioso e metteva alla frusta i suoi ingegneri. La sua fretta era necessaria perch dall'inizio del 1983 Apple era abbastanza in crisi. I problemi di Apple erano iniziati nel 1981 quando IBM lanci il suo primo PC. L'enorme successo ottenuto, che nel giro di due anni port Big Blue a vendere pi di due milioni di unit, le consent di sorpassare Apple e diventare l'attore principale sul mercato. Le vendite dei PC IBM erano sostenute principalmente dal software: programmi principalmente orientati al business e alla produttivit, ma anche didattici e ludici. Ma tutto il software esistente per IBM non avrebbe girato su un Mac. Per fare del Macintosh un successo, Jobs aveva assolutamente bisogno delle killer applications. A quel tempo Microsoft aveva un centinaio di dipendenti e stava facendo fortuna grazie al DOS, il sistema operativo che equipaggiava il PC IBM. Ma il DOS non aveva un'interfaccia grafica. Bill Gates e il suo aggressivo braccio destro Steve Ballmer guardavano con interesse al Mac.

Steve Ballmer : Ad una qualche conferenza Jobs confid a Bill che stava lavorando ad un nuovo progetto, una nuova macchina con interfaccia grafica, non un LISA riveduto e corretto, ma un computer completamente nuovo che sarebbe stato la sua carta vincente. Durante lo sviluppo del Mac, Jobs organizz un evento, il MAC Dating Game, una parodia di uno show televisivo, con lo scopo di incentivare gli sviluppatori software. Jobs invit i boss delle tre principali software house per fargli tessere le lodi del Mac. Uno di questi era Bill Gates. Steve non aveva ancora realizzato che stava aprendo la porta all'uomo che si sarebbe dimostrato uno dei principali avversari della Apple. Bill Gates : Anche prima che noi finissimo il nostro lavoro per il PC IBM, ebbi modo di scambiare qualche opinione con Steve Jobs e lui mi disse che era al lavoro su un nuovo computer basato sulla tecnologia del LISA ma pi economico. Ragazzi, dovevamo aiutarlo! L'Apple Lisa aveva una serie di applicazioni proprietarie che richiedevano molta memoria e noi di Microsoft pensavamo di poterle realizzare meglio e cos siglammo con Steve un accordo dove ci impegnavamo a fornire un pacchetto di applicazioni per il primo Macintosh. Da quel momento in poi eravamo direttamente coinvolti nel progetto Mac e nel lavoro che stava svolgendo Steve. Steve Jobs : La maggior parte delle persone non se lo ricorda, ma fino all'avvento del Mac, Microsoft era completamente fuori dal mercato delle applicazioni business, che all'epoca era dominato da Lotus. Per Microsoft fu un grosso affare scrivere software per il Mac. Bill Gates : Secondo l'accordo, dovevamo fornire Excel, Chart e File ma non Word perch c'era gi Macwrite in avanzato sviluppo. Fu cos che contribuimmo alla causa del Mac. Steve Jobs : Le prime realese che ci mostrarono di quei programmi erano veramente terribili ma con le versioni successive le cose migliorarono notevolmente. Bill Gates : Noi avevamo dedicato molte pi persone di Apple allo sviluppo del software ma loro si occupavano di tutti gli aspetti chiave e

questo ci obbligava a fare moltissimi test. Jeff Raikes (Vice-Presidente Microsoft) Iniziammo a lavorare al software per il Macintosh gi all'inizio del 1982 e penso sia stato in quel periodo che Bill si convinse che l'interfaccia grafica fosse la via da seguire per il futuro dei pc. Ma nel momento in cui anche Bill Gates si convinceva delle potenzialit della GUI, Jobs ancora credeva che il vero nemico della Apple fosse IBM. Big Blue era vista come il grande fratello in 1984 di George Orwell (e questo riferimento presente anche nel famoso spot pubblicitario che svel il Mac). Quello che era evidente era che IBM dominava l'industria dei personal computer e che il PC IBM aveva inflitto un duro colpo ad Apple ed aveva ridimensionato la sua quota di mercato. John Sculley : E molti esperti iniziavano a pensare che Apple sarebbe rimasta fuori dai giochi nel giro di pochi mesi. Business Week pubblic un articolo con il titolo in copertina finita, ha vinto IBM. Le persone al lavoro sul Mac si consideravano i pirati ma ora erano chiamati a salvare la nave Apple, solo il loro lavoro poteva risollevare le sorti dell'azienda dopo l'inesorabile declino dell'Apple II. John Sculley : Posticipare la data di uscita di un prodotto capita abbastanza spesso nel mondo dell'alta tecnologia. Anche il Macintosh sub qualche ritardo ma alla fine fu fissata la data di lancio perch immettere quel prodotto sul mercato era di vitale importanza. Il team di sviluppo era contemporaneamente pressato da quella scadenza e dal perfezionismo di Steve. Chris Espinosa : Avevamo gi mandato in stampa i manuali ma ancora continuavamo a fare modifiche al software senza avere tempo di fare tutti i test necessari. Steve non sentiva ragioni ma facendo cos rischiavamo di compromettere la qualit del prodotto, ogni piccolo dettaglio non era mai troppo piccolo e non era mai troppo tardi per aggiustarlo. Andy Hertzfeld : Eravamo come in una pentola a pressione. Dovevamo continuare a lavorare senza sosta finch non portavamo a

termine il nostro compito. Quando eravamo vicini al lancio non andai a dormire per tre giorni di seguito e l'ultimo giorno facemmo tutti le sei di mattina. Finalmente tutto era pronto per poter riscattare il costoso flop dell'Apple Lisa. Il destino dell'intera azienda era affidato al lancio del Mac. John Sculley aveva autorizzato un investimento da 15 milioni di dollari per la campagna pubblicitaria che partiva il giorno in cui il Mac fu svelato al pubblico, il 24 Gennaio 1984. John Sculley : Ricordo quanto fosse nervoso Steve prima del lancio del Macintosh. Le prove fatte la notte precedente erano state un disastro totale, nulla sembrava andare per il verso giusto, Steve se la prendeva con tutti, ci sembrava veramente impossibile riuscire a fare una presentazione dignitosa il giorno seguente, ma quando quel momento arriv Steve si comport da provetto showman. Steve Jobs (Alla presentazione del Mac): Nel corso dell'industria dei personal computer ci sono state solo due pietre miliari: l'Apple II nel 1977 e il PC IBM nel 1981. Oggi, un anno dopo il LISA, noi stiamo per introdurre il terzo prodotto di riferimento: il Macintosh. Molti di noi hanno lavorato a questo progetto per oltre due anni e oggi vi presentiamo il risultato. Avrete gi visto alcune foto del Macintosh, ora ho il piacere di mostrarvelo di persona. Il Macintosh fu senza ombra di dubbio il primo personal computer che, ad un costo ragionevole, poteva vantare un'interfaccia grafica. Fu anche il primo computer ad essere considerato un monumento alla personalit del suo creatore. Il brillante lavoro fatto allo Xerox PARC e le innovazioni portate dall'Apple Lisa passarono in secondo piano, sembrava che la paternit del Mac fosse riconosciuta ad un solo uomo. Anche la voce computerizzata del Mac durante lo show ribadiva questo concetto: con grande orgoglio che voglio presentarvi la persona che stata come un padre per me Steve Jobs . John Sculley : Io assistevo da dietro al palco e quando Steve inizi a pronunciare orgogliosamente il suo discorso aveva proprio l'aria di uno che stava lanciando una rivoluzione. Steve Jobs : Alla fine una questione di sensibilit, comprendere le

cose migliori create dall'uomo e cercare di portarle in quello che stai facendo. Picasso diceva che i buoni artisti copiano, i grandi artisti rubano. E noi non ci siamo vergognati di rubare grandi idee. Penso che parte del successo del Macintosh sia dovuto al fatto che fra le persone che ci lavorarono c'erano anche musicisti, poeti, artisti, zoologi, storici e scienziati che volevano che fosse il miglior computer al mondo, un computer che potesse soddisfare le esigenze di qualunque utente e che si potesse adattare a qualunque ambito, anche a quelli artistici e scientifici. Con la mania di grandezza tipica del suo rampante leader, Apple cre uno spot televisivo in stile hollywoodiano che voleva simboleggiare come la facilit d'uso del Mac avrebbe liberato il mondo dall'Orwelliana tirannia del cattivo PC IBM. Ma per favore! Nonostante tutto il clamore sollevato, verso la fine del 1984, le vendite del Mac erano un vero disatro. Annuncio dopo annuncio, Apple aveva puntato tutto sul fatto che un Mac fosse pi facile da utilizzare di un PC. Ma venduto ad un prezzo di $2500, mediamente mille dollari in pi rispetto ad un PC IBM, e nonostante gli sforzi di Jobs di reclutare i migliori sviluppatori software, compreso Bill Gates, i programmi a disposizione erano ancora scarsi. John Sculley : Era un dato di fatto. Le uniche nostre applicazioni erano Mac Paint e Mac Write, questo aveva percepito il mercato verso la fine dell'anno. Un PC IBM non sar stato cos facile da usare come un Mac, probabilmente non aveva un aspetto altrettanto bello, ma la gente lo continuava a preferire perch era in grado di eseguire quei programmi che maggiormente gli interessavano: fogli di calcolo, word-processor e database. Le vendite del Mac non decollavano, anzi subirono una flessione, e questo era un grosso problema in prospettiva futura. Ancora una volta era dimostrata la teoria che un PC doveva avere una particolare applicazione che da sola potesse giustificare l'acquisto di tutta la macchina. Il PC IBM aveva Lotus 1-2-3. Anche il Mac aveva bisogno della sua killer application. Wysiwyg un altro acronimo che proviene dal mondo dei nerd. What you see is what you get (quello che vedi quello che ottieni), ma cosa c'entra in questo caso? Stampare su un foglio di carta esattamente la

stessa immagine visualizzata sul monitor era spesso un'impresa difficile. Solo l'8% del nostro cervello impegnato nell'elaborare i segnali del nervo ottico per ricostruire un'immagine, evidentemente il computer lavora in modo diverso perch, ad esempio, i caratteri corsivi in Times New Roman di 72 punti mandati in stampa, hanno un aspetto del tutto differente. Il problema di Apple erano le stampanti ad aghi o a matrice di punti che dir si voglia, che, qualsiasi cosa gli si desse in pasto, la restituivano con una qualit tipica di una macchina da scrivere. C'era bisogno di qualcuno che inventasse un modo per stampare esattamente ci che stava sullo schermo. Ma la soluzione era a portata di mano e ancora una volta bisogna ringraziare lo Xerox Parc. Uno dei ricercatori dello Xerox Parc, John Warnock, aveva inventato una tecnologia che grazie ad una stampante laser permetteva di riprodurre con fedelt assoluta l'immagine presente sul monitor. Aveva appena fondato la sua societ chiamata Adobe per commercializzare la sua invenzione, quando fu contattato da Steve Jobs. Steve Jobs : Qualcuno mi parl di quei ragazzi fuoriusciti dallo Xerox Parc, cos andai a trovarli e mi resi conto del loro eccezionale lavoro che era molto migliore di qualsiasi cosa stessimo facendo noi. John Warnock (Co-fondatore, Adobe Systems): Steve Jobs ci parl del Macintosh. Sapeva che le vacchie stampanti ad aghi avevano fatto il loro tempo e non erano pi adatte a quel tipo di ambiente in cui il Mac voleva essere protagonista. Il problema era che lui e Atkinson non avevano pensato di adottare una stampante laser e noi non facemmo altro che mostrargli come questo fosse possibile grazie alla nostra tecnologia PostScript. Steve Jobs : Dopo due o tre settimane avevamo gi cancellato ogni nostro progetto interno in quel settore. C'erano alcune persone che mi avrebbero ucciso per questo ma ormai avevamo preso la decisione di comprare il 19,9% di Adobe e siglare un accordo per l'utilizzo del loro software. L'investimento pag. La precisione delle immagini generate dalle

stampanti laser e la facilit d'uso fornita dall'interfaccia grafica, port alla nascita di un nuovo business il desktop publishing. Se i fogli di calcolo ci avevano reso tutti ragionieri, ora, grazie a nuovi software era possibile creare fantasiose illustrazioni, eleganti documenti e volendo anche delle banconote false Il Mac aveva trovato la sua killer application e presto sarebbe diventato il PC di riferimento in ogni professione creativa. Dana Muise (Hypnovista): La mia vita cambi nel momento in cui impugnai il mouse per la prima volta e decisi di intraprendere la carriera di artista digitale. Il successo nel desk-top publishing arriv un po' in ritardo. Nel 1985 le vendite erano ancora fiacche ma Jobs non badava ai numeri. Lui continuava a comportarsi come se il Mac fosse andato a ruba dall'inizio. Chris Espinosa : Le grandiose aspettative riposte nel Macintosh sembravano non avverarsi. Il prodotto non se la stava cavando cos male sul mercato, ma la differenza fra la realt e quello che si pensava che fosse il suo impatto era veramente abissale. Qualcuno avrebbe dovuto fare qualcosa e quel qualcuno era John Sculley. John Sculley, CEO per volere di Jobs, present al consiglio di amministrazione la sua strategia per salvare l'azienda. Quel piano non includeva Steve Jobs. John Sculley : Il consiglio doveva fare una scelta, il mio ruolo era quello di aiutarli a decidere se continuare secondo la linea di Steve o prendere qualche altra strada. Andy Hertzfeld : Steve si sent colpito personalmente, considerava quella situazione inaccettabile e contrattacc cercando di mettere in un angolo Sculley perch era sicuro di avere l'appoggio del consiglio di amministrazione. John Sculley : Alla fine, dopo che tutti gli amministratori ebbero parlato con me e con Steve, si decise di andare avanti secondo il progetto che avevo presentato e Steve fu costretto a farsi da parte.

Steve Jobs : Che posso dire? Avevo scelto l'uomo sbagliato. Era stato capace di distruggere tutto quello per cui avevo lavorato in dieci anni. Aveva iniziato con me, ma il peggio doveva ancora venire. Avrei lasciato volentieri Apple se Apple avesse scelto di seguire la strada che volevo io. Larry Tesler : In merito a quell'episodio, le persone in azienda avevano dei sentimenti contrastanti. In un modo o nell'altro tutti avevano subito la pressione di Steve Jobs, alcuni ne erano addirittura terrorizzati, e fu con un certo sollievo che appresero la notizia del suo allontanamento, ma nello stesso tempo essi nutrivano un incredibile rispetto per Steve Jobs ed erano tutti sinceramente preoccupati per le sorti dell'azienda priva del suo visionario fondatore, priva del suo carisma Andy Hertzfeld : Apple non riusc in nessun modo a recuperare la perdita di Steve. Steve era il cuore pulsante dell'azienda, era il punto di riferimento che guidava le scelte. Oggi Apple molto diversa, ha perso la sua anima. Sembra una beffa del destino, ma l'anno dopo che Jobs lasci l'azienda, Apple segn un'impennata dei profitti. L'et media dei dipendenti era di ventisette anni, tutti lavoravano sodo ma con uno stile di vita tipicamente californiano applicato al business dei personal computer, tutto sembrava divertente come una festa in spiaggia. Grazie a miglioramenti hardware e al boom del desktop publishing, il Mac continuava la sua lotta contro i PC IBM guadagnando fette di mercato. Nel 1987 la produzione era a pieno regime, Apple vendeva un milione di Macintosh all'anno. Numeri paragonabili a quelli di IBM ma con la grande differenza che dei $2000 del prezzo di vendita, la met era puro guadagno! Apple sosteneva con arroganza che i suoi prodotti erano talmente buoni che gli utenti sarebbero stati sempre disposti a spendere un po' di pi per averli. Grande errore. Il Macintosh era pi costoso di un PC IBM (e compatibili) ma se si desiderava un sistema facile da usare e dotato di interfaccia grafica non c'erano valide alternative, almeno questo era ci che pensavano alla Apple senza aver fatto i conti con un uomo chiamato Bill Gates. Gates vedeva nell'interfaccia grafica del Mac una potenziale minaccia a lungo termine per quella che era la macchina da

soldi di Microsoft, il DOS, l'ormai datato sistema operativo che equipaggiava ogni PC IBM. Cos Bill decise di creare un'interfaccia basata sul DOS che in pratica era come rifare la facciata di un vecchio edificio. Microsoft chiam Windows il suo nuovo prodotto. A dire il vero non era granch ma fu sufficiente a difendere la quota di mercato raggiunta col DOS. Jeff Raikes : Verso Febbraio o Marzo del 1984, poco dopo l'introduzione del primo Apple Macintosh, noi di Microsoft eravamo fermamente convinti che bisognava scommettere sull'interfaccia grafica. Lo avevamo fatto inizialmente sviluppando software per il Mac, volevamo continuare con Windows. Microsoft inizi una lunga e spesso frustrante rincorsa per trovare una soluzione che potesse rivaleggiare con la GUI del Mac. Per anni si avvicendarono team di programmatori che lavoravano come schiavi nei loro uffici senza finestre per realizzare Windows, consolati solo da un'interminabile scorta di gazzosa. Steve Ballmer : Seguii personalmente lo sviluppo di Windows 1.0 (rilasciato verso la fine del 1985), continuavamo ad annaspare producendone versioni su versioni fino ad ottenerne una soddisfacente, la 3.0 nel 1990. Il primo Windows faceva veramente ridere paragonato all'interfaccia del Mac. Ma Gates il tipo che non si arrende. Lentamente venivano apportati dei miglioramenti finch anche gli uomini di Apple iniziarono a preoccuparsi. E ad ogni nuova caratteristica che appariva in Windows, sempre maggiore era la loro impressione che Microsoft stesse copiando il Mac. E cos, nel 1988, decisero di citare in giudizio Microsoft coinvolgendola in una lunga battaglia legale in cui si doveva difendere dall'accusa di aver rubato lo stile e un insieme di caratteristiche proprie della GUI Apple. John Sculley : stato tirato in ballo il look & feel che non altro che l'aspetto esteriore con cui si presenta l'interfaccia. L'esperienza d'uso non era brevettabile, si potevano al massimo far valere dei diritti d'autore ma non c'erano precedenti in materia di legge. Quella sentenza si apprestava a diventare un caso di riferimento.

Bill Gates : Windows era troppo importante per noi e l'intera strategia di Microsoft rischiava di fallire durante quell'interminabile periodo che si protrasse per cinque anni. Larry Tesler : Volevano andare fino in fondo, volevano spazzarci via e ci trascinarono davanti alla Corte Suprema. Bill Gates : Fortunatamente i nostri legali e i giudici arrivarono alle giuste conclusioni. John Sculley : Apple perse quella battaglia legale. Ma il caso and avanti per quasi sei anni e durante quel periodo ci cullammo compiaciuti del fatto che Windows fosse il nostro unico avversario. Il lancio di Windows 3 nel 1990 fece vacillare la speranza di Apple che il Macintosh potessere vincere la guerra dell'interfaccia grafica. Dopo sei anni di sviluppo era finalmente disponibile una GUI che rendeva il PC IBM e tutti i suoi cloni facili da usare come un Mac. In un anno Windows 3 arriv a vendere quasi 30 milioni di copie, relegando il Mac ad una nicchia di mercato. Aveva vinto la strategia di Bill gates. In ogni fase dell'evoluzione del personal computer, egli aveva affiancato le aziende che guidavano l'evoluzione hardware ricavando consistenti quote di mercato per i suoi prodotti e rendendo il suo software uno standard dell'industria. Bill Gates : L'esperienza fatta con il primo PC IBM ci serv moltissimo, imparammo che il modo migliore per commercializzare un pacchetto software era venderlo insieme ad un altro prodotto per il quale c'era una forte domanda. L'azienda aveva scommesso tutto su Windows ma insieme a cosa dovevamo venderlo? Praticamente insieme ad ogni nostro prodotto. Quando fu introdotto sul mercato fu accolto con scetticismo ma in seconda battuta riusc ad imporsi. Il lancio di Windows non faceva altro che confermare che la strada intrapresa dal Macintosh era quella giusta. L'interfaccia grafica, le grandi idee dello Xerox Parc, che erano state tramutate in un prodotto reale da Apple, adesso stavano facendo arricchire Bill Gates. Perch? Perch lui era abile e determinato a sfruttare le opportunit che altri non sapevano cogliere, prendeva le

giuste decisioni mentre i suoi concorrenti si comportavano da stupidi. John Sculley : Il problema era che l'industria non era misurata in base a chi vendeva pi personal computer o a chi possedeva la tecnologia pi innovativa. L'industria dei personal computer era nelle mani di coloro che avevano il sistema pi aperto e adottato dalla maggior parte delle altre aziende. La strategia di Microsoft si era rivelata quella vincente. Steve Jobs : Il solo problema di Microsoft che non hanno il minimo gusto, non ci mettono passione. Non mi sto riferendo ad un aspetto particolare, quanto piuttosto al loro comune modo di operare, nel senso che non hanno mai portato idee originali o trasmesso una cultura nei propri prodotti. Ad esempio, un bel libro, con caratteri spaziati e ben dimensionati oggi sarrebbe impossibile da realizzare con software Microsoft se non ci fosse stato il Mac e tutte le nuove tecnologie che ha introdotto. Non sono amareggiato per il successo di Microsoft, per la maggior parte se lo sono guadagnato. Quello che mi dispiace che ad ottenere tanto successo siano stati dei prodotti di terz'ordine. Steve Ballmer : Ammetto in tutta sincerit che il sistema operativo Windows come lo abbiamo oggi avremmo potuto realizzarlo anche tre o quattro anni fa se non fossimo rimasti legati con IBM cos a lungo. Abbiamo sprecato molte energie e il fatto di avere una parte dell'azienda che seguiva altri progetti lo scontammo sul numero di innovazioni che potevamo portare sui nostri prodotti. Ma questa fase stata superata e quando oggi ascolto le critiche non faccio altro che rispondere Guarda Windows 95! Saranno poi gli utenti a giudicare la bont di un prodotto e a decretare la leadership di un'azienda. Bill Gates : Lo sviluppo continua incessantemente. Riceviamo milioni di telefonate e parliamo con gli utenti senza preclusioni. Se la gente decide che c' qualcosa da cambiare, noi la cambiamo, e rispetto ad altre industrie pi facile e conveniente seguire i suggerimenti. Se penso al modo in cui si sono evolute le interfacce grafiche durante gli ultimi dieci anni, non posso che essere soddisfatto del modo in cui Microsoft sia stata in prima linea e dei risultati raggiunti.

Il 24 agosto 1995, Gates assest il colpo di grazia ai suoi rivali. Windows 95 fondeva in un'unico prodotto il sistema operativo di un PC e la sua interfaccia grafica. Con una faraonica campagna promozionale costata 300 milioni di dollari, si avvi presto a diventare uno standard di mercato soppiantando il caro vecchio DOS. Segn il trionfo definitivo di Bill. Un nerd era diventato l'uomo pi ricco del mondo. E mentre la sua figura si stagliava colossale sul mondo dei personal computer, si combatteva la pi grande delle battaglie che vide soccombere il Mac e decret il successo del PC. La fortuna di Gates poggia sul fatto di aver fornito il sistema operativo per personal computer che si imposto come standard dell'industria. E questa situazione probabilmente perdurer fintanto che i computer rimarrano come li conosciamo oggi, degli scatolotti sopra alle nostre scrivanie. Ma gi oggi i computer sono interconnessi alla grande rete e hanno accesso alle autostrade dell'informazione. Un PC collegato a internet anche posta elettronica, telefono e televisione. Secondo la teoria della convergenza digitale, il PC si dovr evolvere in un sistema in grado di gestire ogni forma di informazione digitalizzata come libri, musica e film. Internet rappresenta la prossima tappa nella rivoluzione dell'informazione, un mondo in cui non ci sono ancora standard definiti e al rigurado anche Bill Gates non sembra avere ancora le idee chiare. Bill Gates : impressionante la rapidit in cui Internet cambia mese dopo mese. Nessuno conosce esattamente quale direzione prender il fenomeno e cosa ci dovremmo aspettare da qui a tre mesi o a sei mesi, impossibile dirlo. Bill Gates non si sta riposando sugli allori. Sta stringendo nuove alleanze e ha investito nella Dreamworks, la nuova casa di produzione di Steven Spielberg. legato anche alla tv via cavo NBC, in diretta concorrenza con Rupert Murdoch. Questi magnati sono distanti anni luce dal nerd che Bill era stato, molto diversi ma pi astuti e pericolosi di ragazzi come Gary Kindall che solo per caso erano diventati uomini d'affari. Anche la vittoria di Bill ai danni dell'IBM pu essere considerata in realt come una vittoria su un avamposto lontano dalle attenzioni del quartier generale di Big Blue. I nuovi avversari di Gates sono i manager rampanti, non gli hippie.

In molti sperano che Internet rivoluzioner le carte e sfuggir al controllo di Bill Gates, che i PC saranno presto destinati alla pattumiera e che la stessa sorte toccher a Microsoft. La pensa cos anche Larry Ellison, il boss di Oracle, un'azienda in crescita che vende software alle aziende che condividono informazioni fra centinaia di utenti. Ad Atherton, uno dei luoghi pi esclusivi della Silicon Valley, lo scapolo miliardario si fatto costruire una dimora da dieci milioni di dollari in stile samurai Larry Ellison (presidente di Oracle): Si, mi piaceva l'idea di un grosso stagno circondato da molte piccole costruzioni, una specie di villaggio. Insieme alle sue carpe che popolano lo stagno, Larry contempla le mosse di Microsoft e si prepara a combattere un'imminente battaglia. Larry Ellison : Le persone commettono un imperdonabile errore quando considerano IBM come il presente e Microsoft come il futuro dell'informatica. Io penso che IBM sia il passato e Microsoft il presente, il futuro tutto da vedere, nessuno sa quale sar la tecnologia dominante e quale azienda prevarr sulle altre. Come i guardiani del tempio del periodo di Koma Kura, dobbiamo difendere ogni porta, dobbiamo tenere lontani gli uomini Microsoft e impedirgli di varcare la nostra soglia. Non dobbiamo partire dal presupposto che ormai Microsoft domina il mondo, c' ancora abbastanza spazio per l'innovazione, le cose cambiano e il futuro di Microsoft non assicurato. Il futuro Internet e non detto che sia pi necessario un PC. Larry convinto che prima o poi il PC sar rimpiazzato da un dispositivo pi economico, sar un nuovo tipo di elettrodomestico, una televisione evoluta, che avr accesso alle informazioni semplicemente connettendosi a giganteschi server via internet. Insomma, sar semplice come aprire un rubinetto mentre il PC ancora si affida al secchio e al pozzo per attingere alle sue informazioni. Larry Ellison : Odio i PC con tutto me stesso. Per comprare Windows 95 ho dovuto nell'ordine: prendere la macchina, guidare fino al

negozio, comprare una scatola di cartone piena di bit scritti su un pezzo di plastica, portare a casa il CDROM, leggere un manuale per installarlo ma stiamo scherzando? Sono bit! Non era pi semplice metterli in rete? Perch mettere i bit in una scatola, la scatola su un camion, far arrivare il camion al negozio e costringermi a recarmi fin l per portare a casa mia i bit nella scatola? da pazzi. Ok, chiaro quanto io ami Internet e per questo pretendo che l'informazione fluisca attraverso la rete. Larry, Bill, tutti concordano sul fatto che il world wide web sia il futuro. Dobbiamo ringraziare i nerd degli anni 70, sono stati loro che hanno reso possibile tutto questo, indipendentemente dal fatto che il PC come lo conosciamo oggi possa o meno sopravvivere in questo nuovo scenario. Siamo pronti a raccogliere la sfida, proprio come fecero i pionieri che iniziarono la rivoluzione dei microcomputer. Steve Jobs ha venduto disgustato tutte le sue azioni Apple quando fu licenziato ma ha saputo reinventarsi investendo in uno studio di animazione. Egli non ha alcun dubbio di aver dato il suo contributo all'umanit. Steve Jobs : Non capita spesso di sentir dire alle persone che amano un prodotto, questo invece accade regolarmente a chi utilizza un Macintosh, un sentimento speciale che ancora permea quel prodotto, qualcosa di veramente straordinario aveva dato vita a quel progetto. Apple, l'azienda che Jobs aveva fatto crescere da un garage fino alle top 500 di Fortune in grossa difficolt. un'azienda al tramonto ridotta ad una nicchia nel mercato dei PC. L'altro fondatore di Apple, Steve Wozniak, ormai spende la maggior parte del suo tempo insegnando informatica a ragazzini di 12 anni. IBM ha creato il mercato di massa per il PC ma non ha saputo imporre uno standard nell'industria. E la maggior parte delle persone che lavorarono al progetto del primo PC IBM hanno da tempo abbandonato Big Blue. Ed Roberts, che produsse l'Altair, il primo vero PC, ha voltato le spalle all'informatica ed tornato al suo primo amore, la medicina. Non divertente come sono andate le cose? La prima rivoluzione dei

PC ci ha gi regalato tante sorprese. Anche Microsoft, che annovera circa 2000 milionari ed almeno due miliardari, non ci si aspettava che avesse tutto quel successo che ha oggi. La societ impiega circa trent'anni a metabolizzare una nuova tecnologia e ad adottarla nella vita di tutti i giorni, cos stato per il telefono e il cinema. Anche la televisione impieg un bel po' di tempo prima che i nostri sederi iniziassero a fare le conche sul divano. Il PC ha ormai pi di vent'anni. Cosa dobbiamo aspettarci? Lo scopriremo nei prossimi dieci anni!

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