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Stefano Cristante

Pornopolitica e Turcinieddhri
Collana "I ventesimali" Copyright 2011 - Laboratorio Giornalisti Indipendenti Lecce - Piazza Ludovico Ariosto, 2 www.20centesimi.it

impaginazione: Laboratorio Giornalisti Indipendenti

Introduzione

Introduzione Il vero spierto, rilassato in poltrona, beve un succo di turcinieddhu che accompagna un aperitivo di cicoreddha allanice guardando la telenovela Rumasgghe. Anzi, va detto che il turcinieddhu il vero re di Stralento: si abbina magnificamente ai mustazzoli, si sorseggia in uno squisito drink o in una fresca spremuta estiva (meglio se intinto nella papa(ve)rina), ma attenzione il suo succo diventa inchiostro simpatico se vi si intinge una penna, e uno dei protagonisti di queste pagine si presenta a una conferenza stampa nel suo completo di pelle di turcinieddhu. Il turcinieddhu amico di tutti noi, nostro fratello. Queste immagini, di solito spalmate nel racconto di Stefano Cristante per evitare che concentrate producano toni di gusto splatter, ricorrono continuamente a impreziosire il tessuto surreale con cui lautore, che ormai ha festeggiato il suo primo decennio a basciu allu Salentu, vede questo posto, e forse, magari non con le stesse parole ma a volte con le stesse sensazioni, come lo vediamo noi che non siamo di Lecce ma ci viviamo. E non essere di Lecce (citt) significa tante cose che nessuno dice ma che tutti sanno: basta scorrere lelenco dei sindaci del dopoguerra per vedere che questa carica riservata di fatto a esponenti delle famiglie che vivono qui da non meno di un paio di secoli. In casi eccezionali il sindaco pu non uscire da questa cerchia, ma devessere da essa designato: Alvaro Giovinotto e Abelarda Semprevispa (ma chi saranno mai?) sono, n pi n meno, esponenti di questo gruppo sociale che non conosce distinzioni ideologiche da molto prima della caduta del Muro. Se fossimo in potere di dare questo consiglio, caldeggeremmo la necessit di scegliere i candidati delle prossime primarie tenendo conto in primo luogo del certificato di nascita (dei nonni, come minimo). Poi vediamo se sono capaci di reggere le primarie delle idee e tuttu lu restu, compresa la prova della pasta di mandorla, come vedremo tra poco. In questo mondo buffo facile leggere in trasparenza il profilarsi della issue (direbbe Carlo Formenti) imposta al dibattito da unemittente locale, la Regione Salento: che contemporaneamente la pi grande maxiballa che abbia mai calcato le scene della politica meridionale dai tempi di Achille Lauro ad oggi e una geniale trovata autopubblicitaria che adotta senza imbarazzi modelli noti da decenni di uso dei media, dai telepredicatori americani al grandissimo Berlusconi del 1994. Ha funzionato su scala ben pi larga e, a suo modo, anche su scala locale. E infatti poteva funzionare, e ha funzionato anche a Taranto, dove la scalata di Cito non sarebbe stata concepibile senza la tv, anche se maturata oggettivamente in un vuoto politico e amministrativo che andrebbe studiato e che Cito, altro che balle, ha riempito. A modo suo, ma lha riempito. Geniale, la Regione Salento, perch a costo zero: con i tempi che corrono, grazie a Dio non ci saranno pi nuovi enti locali, e chiederlo col megafono tutti i santissimi

Indice

Prefazione Puntata I - I dilemmi del precampagna Puntata II - Francesco Patacca scende in campo Puntata III - Quando Michelle Obama e Margareth Thatcher scesero in campo Puntata IV - E' il momento dell'urino-terapia Puntata V - Il sacrificio di Pablo Pasticca Puntata VI - L'ossessione del Freddo Puntata VII - Le fabbriche di Abele e l'onore stralentino Puntata VIII - La corsa dei sacchi e le primarie delle idee Puntata IX - Rocco Siffredi e il sogno infranto del Freddo Puntata X - Il punto debole del Candidato Perfetto Postfazione

Marcello Aprile, Debora De Fazio

Introduzione

giorni non comporta assumersi la responsabilit di un fallimento. Ma geniale anche perch di deliri di questo genere fino a poco tempo fa era piena lItalia: alzi la mano chi conosce il nome delle otto province sarde (ad onor del vero, la nuova formulazione della proposta proveniente dallo stesso gruppo e dalla stessa emittente, cio labolizione di regioni e province in cambio di regioni pi piccole di quelle attuali, come i dipartimenti francesi, merita invece una discussione, ma ne parleremo unaltra volta). Non sappiamo se loperazione funzioner fino in fondo anche qui, ma forse vivremo in una piccola citt in cui in ogni quartiere ci siano i Cicorielle shop (o shoppo, per dirlo meglio) e le pittule eoliche, la gente potr votare la lista Pittule e mieru, viaggiare su piste ciclabili in pura fibra di patata di Gallipoli o camminare su un basolato alla liquirizia, prendersi del tempo nel centro Tamburello e benessere, avere il 17% di ciceri e tria tagliati con il peperoncino scaduto di Acquarica del Capo nel sangue, farsi strada nelle file alle poste a suon di alitate al gusto di lampaciuni che non danno, a pensarci bene, tutto questo fastidio e concludere una riunione di un partito la cui identificazione non difficile con grandi abbracci, chi piangendo chi mangiando un pasticciotto Obama. E la salentinit si misurer nella prova della Pasta di Mandorle (Chi non riuscir a ingurgitare almeno 6 chili di pasta di mandorle sar avviato all'istituto rieducativo Oronzo Frisa, dove verr impegnato nella costruzione della nuovissima pista ciclabile in fibra di patata di Gallipoli all'interno dell'anfiteatro greco). E siccome la megalomania non certo il minore dei nostri difetti, celebriamo la vittoria alle elezioni comunali milanesi, napoletane e neretine, che ricorda tanto, a chi ha una certa et, i manifesti pubblicitari di un mago che aveva, citiamo letteralmente, lo studio a New York, Parigi, Maglie. Gli accostamenti di Cristante hanno la crudelt di un bambino che, come si faceva una volta, cattura le lucertole con il cappio derba: il candidato perfetto di don Juan Pipadehierro ha il pensiero di Togliatti, Peppino Di Vittorio, Berlinguer, ma anche, chiaramente, di Gianni Morandi e Drupi con inserti di Frank Sinatra, Sean Connery, Umberto Eco e Don Milani. Le similitudini e le metafore sono crude, colorate, e fanno prorompere in una risata sboccata: La giunta comunale sembrava una zattera piena di usurai che contraevano debiti l'uno con l'altro; Equo Solidale, uno dei protagonisti, aveva una divisa da medico di Scrubs, verde operazione; le primarie avrebbero avuto lo stesso appeal di un gelato appoggiato su un termosifone acceso; l'opposizione nel Consiglio comunale ricorda uno scolapasta gettato nelle sabbie mobili. Un partito in crisi esistenziale si prepara a dissolvere la forma partito in una sobria miscela di gare di bird-watching e di caccia alla trota con fucile subacqueo caricato a salve, nonch di studi approfonditi sulla poesia sumera e nella contemplazione della bellezza del pomodorino di Altomuro, mentre tra due ali di folla che lanciavano petali di rose e lampaciuni sottolio, i saltatori

nei sacchi procedevano stoici nella calura pomeridiana. Il sarcasmo irridente dappertutto, persino nei prefissi e prefissoidi (ed ecco, appunto, un terzetto di semi-fedelissimi). Lonomastica, da Oronzo Frisa all'artista Lunegru, autore della costosissima opera darte Questa non una pttula, da Fiona Mastinu (anche Schreck arriva nel Salento) a Pablo Pasticca passando per il consigliere Erminio Stanislawski, perfidamente coerente con il resto. Per non parlare di due ulteriori aspetti che contribuiscono a movimentare il racconto: abbigliamento e luoghi della narrazione. E cos, Don Juan d appuntamento ai membri della Direzione del partito presso un menhir di Giuggianello, dove abbigliato come un sacerdote messapico, mentre Stanislawski vestito da augure romano pre-imperiale. Cristante senzaltro un narratore surreale e di razza. Le cose che scrive si fanno leggere bene. Consigliamo a noi sono piaciute particolarmente la seduta del Freddo (che ci sembra simile a quello una scheggia impazzita della seconda serie di Romanzo criminale, pi che a quello della prima) dallo psicologo Erminio Castromediano, il dialogo tra il Freddo e Rocco Siffredi, le primarie delle idee, il momento in cui il Candidato perfetto, uscito da una macchina, si innamora della prima donna che vede, la faccenda dellanalisi delle urine per i consiglieri comunali. Ognuno cercher e trover in queste pagine quello che pi gli piacer, e speriamo che nessuno si arrabbi (troppo). Marcello Aprile Debora De Fazio

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I dilemmi del pre-campagna

Vista da altrove, la situazione politica di Smallville sembrava pi o meno questa. Si sarebbe votato per il nuovo sindaco e per la nuova amministrazione comunale di l a nove mesi, per cui erano cominciati i movimenti di posizionamento in attesa del conflitto finale, quello marcatamente elettorale e propagandistico. La ex-sindaca Abelarda Semprevispa, dopo aver divorziato dal centrodestra del Partito Populista Magliese, si era trasformata in una vedova nera, con un proprio partito etno-terrone. Non voleva saperne, la Semprevispa, di un rinnovo di mandato per Alvaro Giovinotto, suo ex delfino e quindi defenestratore di Donna Abelarda per conto del Freddo di Maglie, il cupo eterno adolescente che tirava le fila del Partito Populista. Nelle ultime tornate elettorali Abelarda Semprevispa aveva dato filo da torcere al centrodestra, finendo per dividerne l'elettorato, aumentando cos le chance di vittoria del centrosinistra. Anche Abele Cuoredoro, leader radicale del centrosinistra, aveva finito per imporsi nettamente nel confronto regionale. L'uomo del Freddo, Mario Maria Mariano, non era stato all'altezza, e Donna Abelarda si era goduta il giochetto della terza incomoda. Per poter posizionare le armate per la battaglia finale di Smallville, il Freddo si trovava per l'ennesima volta di fronte alle astuzie e ai sortilegi di Semprevispa: se avesse scelto di snobbarla, l'elettorato conservatore di Smallville, dove la ex sindaca contava su un'indubbia popolarit, si sarebbe diviso, indebolendo oggettivamente il Partito Populista. Se invece le avesse proposto di correre come candidata di tutto il centrodestra (o lei o uno dei suoi nuovi amichetti) Donna Abelarda avrebbe cominciato le rese dei conti e avrebbe esteso la propria influenza nei confronti di Re Fustino, il Guru di Arcore. Per il Freddo si trattava di un'alternativa decisamente poco allettante. Nel centrosinistra le cose stavano invece cos: si cercava un accordo pi o meno stabile tra i partiti compresi nell'arco Sinistra, filantropia e preveggenza (i seguaci di Cuoredoro) /Unione Centrocentrica (il cui consigliere uscente, Stanislawsky, aveva spesso assunto posizioni simili a quelle del Partito del Lavoro Complesso, che, con tutti i suoi limiti, era pur sempre il principale partito del centrosinistra). Si cercava l'accordo, ma nel frattempo scampoli di societ civile di Smallville si stavano impegnando per consentire al loro portavoce, Eugenio Bellapersona, di farsi avanti per la candidatura. Oib - aveva pensato Protagora Quadro, ex

candidato sindaco del centrosinistra nella tornata precedente, dove non era riuscito a impensierire il pur non irresistibile Alvaro Giovinotto, all'epoca ancora sostenuto fortemente da Donna Abelarda non comincia bene costui, cui toccherebbe di subentrare come Consigliere comunale nelle fila del nostro Partito e che invece rifiuta la carica e ci offre le spalle. Costui non comincia bene. Molte titubanze aleggiavano all'interno del Partito del Lavoro Complesso. Vi erano pi trib: di alcune, fortemente etniche, non si sa molto. Pi materiale esisteva invece sul versante Amici di Peppo Pepitone (il controverso sindaco del capoluogo regionale) e su quello di Equo Sostenibile, il segretario regionale del Partito del Lavoro Complesso. Tuttavia a Smallville le cose si complicavano, perch nel Partito c'era una spiccata personalizzazione e perch alcuni dirigenti sembravano capitati l per caso, avendo preso l'entrata del Partito per quella di un monastero o per quella di un piccolo supermercato. In un certo numero i partiti del centrosinistra bisbigliavano di primarie, anzi, questo era un vero e proprio comandamento per Sinistra, filantropia e preveggenza, e anche una certa parte del Partito del Lavoro Complesso condivideva l'enfasi sulla procedura. D'altronde, per fare le primarie occorreva quantomeno un altro candidato oltre a Bellapersona, e questo sembrava un bel problemino. Giacch, per essere in competizione politica con Eugenio Bellapersona, un candidato alternativo avrebbe dovuto distinguersi molto da lui, ad esempio propugnando un'alleanza con l'Unione Centrocentrica, magari spingendosi addirittura a ipotizzare un apparentamento con Abelarda Semprevispa e i suoi nuovi amichetti. Ipotesi, queste, che facevano correre i brividi lungo la schiena ai radicali di Cuoredoro ma che non lasciavano indifferenti nemmeno molti militanti e dirigenti del Partito del Lavoro Complesso. La situazione sembrava stagnare, anche se la mossa di Donna Abelarda si presentava come un'opportunit in pi per preparare le truppe di centrosinistra alla battaglia finale. Che fare? Un programma! Un programma! - proruppero diversi opinion-leader. Eugenio Bellapersona estrasse da uno zainetto un volume di 300 pagine con riassunto in 20 cartelle e compendio schematico in 2 facciate e disse: Io avrei alcune indicazioni. Questa volta un brivido agghiacci il settore pi moderato del Partito del Lavoro Complesso. Ma come, avrebbero dovuto davvero parlare di programmi, entrare nel merito delle questioni, documentarsi? I capoccia si guardarono negli occhi con un ammiccamento e chiesero la parola. La riunione venne aggiornata al 10 gennaio 2012, appena fuori dal tunnel mieloso del Natale. Smallville, nel frattempo, stava scivolando verso l'estate.

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II Francesco Patacca scende in campo

Come sappiamo, Smallville si stava preparando alla campagna elettorale per il nuovo sindaco. La 59esima discesa in campo di Donna Abelarda Semprevispa aveva gi infiammato le penne dei pi robusti opinion-leader cittadini, ma le sorprese non erano finite. Esisteva infatti il Movimento Stralento Immanente, una compagine apartitica a cui ogni stralentino veniva automaticamente iscritto non appena sfiorava (anche casualmente) un telecomando televisivo, grazie a un lettore ottico invisibile inventato da una start up dell'Istituto Professionale Io speriamo che me la cavo di Minervino Neretino. Il Movimento Stralento Immanente, che perseguiva con ostinazione la costruzione di un muro di pietra leccese alto 36 metri alla periferia sud di Fasano per proteggere l'intero Enorme Stralento dalle temibili orde baresi, aveva un capo. Oggi ci occuperemo di lui. Al secolo Francesco Patacca, il giovinotto a soli 11 anni aveva creato praticamente dal nulla una potente emittente televisiva, TeleMiAmo. Le malelingue sostengono che il Patacca era diventato imprenditore nel campo dei media trasformando vecchie e scassate biciclette di dubbia provenienza in ripetitori mobili, che consentivano a mezzo Stralento di vedere TeleMiAmo anche se il primo studio televisivo era ubicato nei profondi anfratti della grotta Zinzulusa, luogo un po' umido e ipogeo ma dall'affitto irrisorio. In pochi decenni, Patacca divenne un vero tycoon, amatissimo dalla propria famiglia e dai suoi dipendenti, felici di essere pagati (quasi) ogni mese con buoni del dentifricio Biancuseccu, che aveva l'unico difetto di essere in vendita solo a Novaglie e a Busto Arsizio. D'altronde, va riconosciuto che alcuni giornalisti e tecnici di TeleMiAmo poi fuoriusciti dalla prestigiosa emittente riuscirono a mantenersi per anni rivendendo le proprie tonnellate di Biancuseccu spacciandolo per strutto, molto richiesto nei supermercati germanici per aumentare l'obesit dei bambini indigeni. Francesco Patacca, insomma, se la passava assai bene: TeleMiAmo restava il core business della sua azienda la famosa Brododigiuggiolex ma nel corso del tempo si erano aggiunte al suo portfolio intraprese di vario genere, dalle agenzie matrimoniali per scapoli e nubili rigidamente stralentini alle squadre di cricket, molto popolari a Ferine e Rizzanello. Patacca la mattina, dalle finestre della zona postindustriale di Smallville dove aveva installato la sede della Brododigiuggiolex, contemplava quella inaspettata economia dell'immateriale e del superfluo che aveva sagacemente intercettato e diligentemente implementato.

Tutto andava per il meglio. Ma la Provvidenza aveva altri disegni per Patacca. Una notte (alcuni dicono fosse la Notte della Taranta, ma non vi riscontro oggettivo) apparve in sogno all'imprenditore San Giuseppe da Copertino, che gli rivolse pi o meno queste parole: Caro Patacca, Colui-che-tutto-conosce ha deciso di fare di te il suo messaggero. Dovrai creare il Reame Stralento, perch Colui-che-tutto-sa intende trasportare a Leuca le reliquie di San Nicolaus, strappandole al sindaco Peppo Pepitone e a tutti i cittadini del capoluogo regionale, popolo di feroci strombazzatori di clacson e poetastri. No, no - replic Patacca impaurito- Mi risparmi la prego. Io non voglio mettermi in politica. Come osi! - tuon San Giuseppe svolazzando da una parte all'altra del chilometrico letto a baldacchino di Patacca - O fonderai il Gioioso Reame Stralento entro il 2013 oppure far sparire nell'inceneritore di Cerano la tua laurea in Antropologia, e di essa non rester traccia alcuna nella banca dati dell'Universit. Ti! Patacca ebbe un sobbalzo: amava come la sua stessa vita la sua laurea arrivata dopo dieci stagioni da studente-imprenditore-fuori corso e il ricordo delle ore strappate al sonno per compitare le pagine della tesi lo commuoveva ancora. Il titolo stesso lo riempiva di una sollazzevole melancolia: L'impresa di TeleMiAmo. Per una autoantropologia di Francesco Patacca. Ma ora, se San Giuseppe da Copertino avesse messo in essere le sue minacce, il suo prezioso titolo di studio sarebbe diventato un mucchietto di cenere. Gli sarebbero rimasti solo il diploma di telegrafista navale strappato alla scuola per corrispondenza Radio Elettra di Torino e una laurea honoris causa in Numismatica Stralentina acquistata con un'altra partita di buoni di Biancuseccu all'universit telematica Ok il prezzo giusto di Las Vegas. Patacca cedette. Come tutti sappiamo, cre il Movimento Stralento Immanente, di cui era insieme Gran Ciambellano, Grande Maestro e Presidentissimo. Intorno a lui, si scaldavano i novantenni di molti comuni stralentini, che fremevano per entrare in campo a fianco di una pletora di giureconsulti con gli occhi a spillo e le occhiaie profondissime, sintomi inequivocabili di una faticoso lavoro notturno per individuare la miglior strategia possibile grazie alla quale creare - ad horas - il Gioioso Reame. Fu tutto inutile perch i giureconsulti fallirono abbastanza clamorosamente ogni loro obiettivo, finendo sbertucciati da pi di un organismo istituzionale competente. Patacca era inquieto. Certo, avendo trasformato ogni minuto di programmazione di TeleMiAmo in uno spot per il Movimento Stralento Immanente la sua notoriet era cresciuta, ma il patto con San Giuseppe da Copertino non era stato affatto rispettato. E Patacca viveva nel timore. La notte della Fcara, mentre Patacca era impegnato a declamare al megafono

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poesie di Bodini per il sollazzo della moglie (che stava a pochi chilometri da lui, dall'altra parte del letto), la moglie d'improvviso svenne e la luce si spense. Patacca - pronunci con voce tonante San Giuseppe da Copertino, che era comparso dal nulla e gi volava come una falena impazzita per l'ampia stanza tu hai fallito e disobbedito. Mi perdoni eccellenza, sono stato mal consigliato. Non scaricare il barile sui giureconsulti, sapevi in anticipo che quella via non portava che al nulla, tanto valeva che ti affidassi a un consulto di aruspici etruschi. Eppure - si lasci sfuggire Patacca ora in molti sanno che esisto, persino fuori dal nato Stralento. Taci Patacca e ascolta - fece San Giuseppe - Colui-che-tutto-sa ha una nuova missione per te. Diventa sindaco di Smallville, ch Alvaro Giovinotto in scadenza e non brilla di certo per carisma e fede. Poi da l al Gioioso Reame il passo sar breve. Scendi in campo, Patacca. E cos fu.

III Quando Michelle Obama e Margareth Thatcher scesero in campo

Siamo entrati in possesso di un'intercettazione di sms scambiati nella notte tra il 17 e il 18 maggio tra Equo Solidale, segretario regionale del Partito del Lavoro Complesso (il principale partito di opposizione del Paese di Smallville), e Supponenzio Maddalena, autorevole personaggio nazionale del Partito, aventi per oggetto le future elezioni di Smallville. Riportiamo integralmente i testi degli sms. Equo Solidale, ore 1.23AM: Supponenzio, qui a Smallville rischiamo lo sfascio del Partito. Troppe divisioni e nessuna visione. Serve il nome di un candidato forte da presentare alle primarie, se mai cacchio le faremo. Idee? Supponenzio Maddalena, ore 2.45: Caro Equo, ci ho pensato a lungo. Penso che l'unica mossa possibile diciamo sia una mossa rischiosa. D'altronde diciamo chi non risica non rosica. Equo Solidale, ore 2.46: Quindi? Supponenzio Maddalena, ore 5.38: Scusa, sono andato a prendere ispirazione in barca a vela. Ho saputo da Condoleeza Rice che diciamo Michelle Obama sarebbe disposta ad assumere un incarico diplomatico diciamo extrastatunitense. Equo Solidale, ore 5.39: Hai bevuto? Supponenzio Maddalena, ore 6.45: Adoro il cappuccino di Gallipoli. Dicevo diciamo che Michelle secondo me sarebbe un ottimo candidato. Domani ti procuro diciamo il numero di cellulare. Come sta il tuo inglese? Equo Solidale, ore 6.46: Scolastico. Ma c' un compagno della Fabbrica di Abele di New York che vive a Smallville da qualche mese. Che le diciamo? Supponenzio Maddalena, ore 7.50: Le diciamo diciamo che a Smallville c' una fantastica piazza del Duomo che attende solo di essere trasformata diciamo nel pi importante orto biologico del pianeta. Equo Solidale, ore 7.51: Possiamo aggiungere che diventerebbe esperta in dieta mediterranea. E che potr assentarsi come e quando vorr. Ci basta che passi un paio di volte all'anno per scattare due foto. Suo marito potr mangiare tonnellate di pasticciotti Obama a sbafo. Supponenzio Maddalena, ore 9.00: Condoleeza ha gi chiamato Michelle, sconsigliando di accettare la candidatura a sindaco ortofrutticolo di diciamo Smallville. In genere Michelle fa il contrario di quello che Condoleeza le diciamo dice. Chiama domani. Allego il numero. Parto per Itaca con una barca

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dei diciamo servizi, salutami base del partito. Equo Solidale, ore 9.01: Sei un genio. TVB. Il giorno seguente Equo Solidale chiam la Casa Bianca, e parl con Michelle Obama. Promise di regalarle l'intero Stralento, Arcivescovo di Smallville e coro gospel inclusi. Michelle disse che aveva un'urgente esibizione di ballo nell'orto della Casa Bianca e tronc la telefonata. Diede poi ordine di non accettare pi le chiamate di quel pazzo stralentino. In seguito, Supponenzio Maddalena confess a Equo Solidale che in realt lui sapeva che Michelle non avrebbe accettato, e che il suo vero cavallo era Francisco Moccia, giovane economista del capoluogo regionale, amico di Franco Vitaspericolata, il cantante della mala romana. Equo Solidale sfid Supponenzio Maddalena a burraco e vinse. Maddalena spar definitivamente dalla scena politica stralentina. E nel centrodestra? Dopo la discesa in campo di Francesco Patacca, editore di TeleMiAmo e capo del Movimento Stralento Immanente, lo stesso Patacca aveva dato vita a 1894 liste elettorali, praticamente saturando il bacino elettorale di Smallville. A questo punto cominci ad accarezzare seriamente l'idea di un referendum popolare che lo rendesse sindaco tramite acclamazione. Ma di lui ci occuperemo ancora in seguito. Nel frattempo Abelarda Semprevispa proprio nella notte tra il 17 e il 18 maggio (quando Re Fustino, il guru di Arcore, aveva perso pezzi e pezzettini) aveva preparato i suoi rituali magici. Scrutava nello Specchio delle Sue Brame alla ricerca di una soluzione. Domina, - disse lo Specchio - ho visto che la Thatcher libera e cerca una sistemazione al caldo per via dei reumatismi. Che ne dici di invitarla qui a Smallville a prendere un th col gin? Abelarda si trattenne dal frantumare l'impertinente suggeritore solo perch era superstiziosa, e temeva che rompere lo specchio le sarebbe costato altri sette lunghi anni con Alvaro Giovinotto come sindaco. Domina prosegu lo specchio non sto scherzando. Un ticket con te e la Thatcher ti darebbe una ribalta internazionale, oscurando del tutto la triste campagna del Freddo di Maglie e del Partito Populista Magliese. Alvaro Giovinotto sarebbe costretto a fare i salemelecchi alla Thatcher. Pensaci, domina. Due giorni dopo, dopo aver sacrificato due vitelli a Dioniso, Abelarda Semprevispa invi una lettera alla signora Margareth Thatcher tradotta da un cugino di Edward Glocal, regista di film a sfondo stralentino di origini caledoniane. In men che non si dica, la Lady di Ferro arriv nello Stralento, si un ad Abelarda e volle conoscere gli elettori. Semprevispa organizz un set memorabile, tra il Gran Pedale di piazza grande, la movida e il Duomo. Qui per successe un fatto

assai strano: Margareth Thatcher si imbatt nella regina d'Inghilterra: Maest, anche lei qui nel selvaggio Stralento? - chiese emozionata. Oh s rispose Helen Mirren ho anche una passabile masseria, signora. In seguito le due si appartarono. Un'ipotesi plausibile che Helen Mirren, essendo laburista, abbia fatto di tutto pur di non correre il rischio di ritrovarsi l'odiata conservatrice a sindaco di Smallville. Sconsigli vivamente alla Lady di Ferro di accettare la candidatura a sindaco. Fatto sta che la Thatcher, credendo che la Mirren fosse la regina, obbed al suo consiglio. Si conged sussiegosa ma ferma da Abelarda Semprevispa e, dopo aver ordinato sei scatole di marmellata di turcinieddhri e sei casse di Amaro del Capo, raggiunse l'aeroporto e si ecliss. Alcuni funzionari del Partito del Lavoro Complesso chiamarono Helen Mirren chiedendole di organizzare una conferenza stampa congiunta. Helen Mirren si finse la regina d'Inghilterra, ricordando che giammai Sua Altezza e Maest aveva presenziato in una conferenza stampa. I funzionari del Partito del Lavoro Complesso si scusarono con deferenza e rinunciarono mestamente al loro progetto.

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IV E' il momento dell'urino-terapia

Gli occhi puntati sull'esito dei ballottaggi a Milano, Napoli e Nard, la citt di Smallville, capitale dello Stralento, all'apparenza sonnecchiava in attesa di decisioni politiche. Sappiamo che donna Abelarda Semprevispa aveva chiesto l'aiuto di Margareth Thatcher e che nel Partito del Lavoro Complesso si era pensato addirittura a Michelle Obama. Ma entrambi i nomi si erano rivelati impraticabili. Ora il pre-campagna poteva e doveva riprendere. Ma come? Destava ancora qualche scalpore l'allegra proposta di verificare la presenza di droghe nella pip dei consiglieri comunali, giunta dal settore etno-abelardo. Giustamente, il partito di Semprevispa la quale era stata sindaca di Smallville a partire dalla battaglia di Lepanto aveva registrato la preoccupazione dell'opinione pubblica locale per le decisioni amministrative degli ultimi anni: come potevano i consiglieri comunali (soprattutto quelli di governo) votare s a un sistema di tram senza senso e che aveva deturpato la bella cittadina con pali e cavi volanti di impatto mostruoso e non aver fatto alcun uso di sostanze stupefacenti? D'altronde c'era anche una questione di soldi: fare le analisi della pip costava, e nelle casse del comune non c'erano soldi. Erminio Stanislawski, brillante stratega del cattolicesimo moderato, ebbe un'intuizione considerevole: invece che pagare le analisi per tutti, il Comune di Smallville avrebbe acquistato un contenitore sterile extralarge dove le pip di tutti i consiglieri sarebbero state convogliate. In seguito, dopo alacre scuotimento del contenitore da parte di diverse personalit istituzionali, un campione della pip collettiva sarebbe stato analizzato da apposito e super-partes laboratorio chimico. Infatti afferm lo Stanislawski in una gremita conferenza stampa era pi interessante per il cittadino sapere la media della fattanza del consiglio comunale che non additare al pubblico ludibrio qualche consigliere singolo e scapocchione (di quelli, insinu, che al momento del voto vanno magari a farsi un Amaro del Capo nel bar sotto il Comune). In seguito la proposta fu fatta propria da tutti i gruppi consiliari. Anche il Partito del Lavoro Complesso, dove si annidavano alcuni contrari, alla fine ader per non sembrare troppo snob. Infine venne il gran giorno. Stanislawski, vestito da augure romano pre-imperiale, consegn il Grande Contenitore al laboratorio individuato dopo attenta lettura delle pagine gialle di Rizzanello. In poche ore il risultato era pubblico, e le analisi dettagliate della pip consiliare

cos ci sono giunte in termini percentuali: 44% di succo di turcinieddhri imbevuto nella papaverina selvatica; 32% di caff in ghiaccio mischiato a buoni di dentifricio Biancuseccu, dolcificante pubblicizzato da TeleMiAmo in luogo del pi caro latte di mandorle; 23% di anice salentino puro; 17% di ciceri e tria tagliati con peperoncino scaduto di Aquarica del Capo; 2% di tracce d'inchiostro appartenenti alla stampante da cui provenivano gli atti della vicenda di via Brenta. Ben presto sugli schermi dei computer dei giornalisti di Smallville fece la sua apparizione un comunicato stampa del Partito del Lavoro Complesso. Come possibile - cos terminava il comunicato che la somma delle percentuali delle sostanze rinvenute nel campione di pip sia del 118%, quando anche i bambini sanno che il 100% di una qualsiasi cosa appunto 100?. Ma lesta fu anche la risposta del laboratorio di analisi: Se trovate un altro laboratorio di analisi che al nostro prezzo (12 euro) vi dia anche i risultati ben ripartiti aritmeticamente siamo pronti a restituire la cifra pattuita (e per ora, spiace ricordarlo, non saldata). Infine, quando un magistrato d'assalto impugn la confusa vicenda e chiese di acquisire il megacontenitore sterile, gli fu risposto che non ve n'era traccia. Pare che a Smallville fosse passata la celebre Annelore Brigliatori, concorrente urinofiliaca dell'Isola dei Famosi. Aveva visto il contenitore in una teca del Comune durante una visita di studi e se l'era scolato in un'unica memorabile sorsata. L'opinione pubblica stralentina per qualche giorno rumoreggi, ma la squadra di Smallville era riuscita nell'impresa di battere la squadra di Peppo Pepitone, sindaco del capoluogo regionale. E questo risultato riport il sorriso tra gli stralentini. L'oblio dell'indignazione politica ne fu la successiva conseguenza.

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V Il sacrificio di Pablo Pasticca

Insomma - disse tra s Protagora Quadro, rappresentante istituzionale del Partito del Lavoro Complesso in seno al Consiglio comunale di Smallville, assaporando il primo pasticciotto della giornata - Qui non si batte chiodo. La campagna elettorale per il nuovo sindaco sta per partire e nessuno mi ha ancora proposto di ricandidarmi. Che vorr dire? Era in effetti assai strano che nessuno fosse accorso a incoronare sul campo un uomo politico di cos evidente talento, capace di emergere dalle primarie del centrosinistra di cinque anni prima scavalcando inaspettatamente Fiona Mastinu, che prima di diventare un pezzo da ottantacinque della giunta regionale e del Partito del Lavoro Complesso era stata esponente di punta del Carciofino, formazione post-democristianissima. Che Protagora Quadro avesse superato la tosta Mastinu alle primarie pare fosse dovuto ai buoni uffici anti-Mastinu di Yanez Webtv, impreditore figlio di Don Ciccio Webtv, capace di spedire a votare per Quadro 34 armadilli, 876 panda e 99 posse tutti con regolare certificato di nazionalit stralentina e tutti appartenenti allo zoo creato dal leggendario Don Ciccio Webtv nelle campagne di Perendugno. All'epoca Fiona Mastinu si astenne dal denunciare i brogli perch temeva la reazione rabbiosa della Lega per i Diritti di Voto agli Animali in Via di Estinzione, associazione molto potente tra le mura dei condomini della 167 di Smallville. Anche grazie agli armadilli, ai panda e alle posse Protagora Quadro era diventato il candidato sindaco di Smallville e, dopo una campagna elettorale piuttosto confusa e pallosissima, fu capace di beccarle nei denti da Alvaro Giovinotto, rockabilly locale voluto dal Freddo di Maglie, il capo del Partito Populista. Dopo la sconfitta, erano seguiti cinque anni di opposizione tropicalista, fatta di spremute di turcinieddhri e di anice stralentino; un'opposizione talmente reattiva e grintosa da meritarsi su un quotidiano locale la seguente similitudine: () l'opposizione nel Consiglio comunale ricorda uno scolapasta gettato nelle sabbie mobili. Eppure Protagora Quadro continuava a non spiegarsi come mai nessuno forse nemmeno nel suo partito avesse pensato a ricandidarlo. Non era d'altronde l'unico a soffrire di questa sindrome, poi definita sindrome del funzionario incompreso(S.F.I). Lo psicanalista lacaniano Recalcati aveva da poco dedicato alla S.F.I. un importante saggio (L'ingranaggio scattariciato, 2011), che si concludeva con la prospettiva di sottoporre gli affetti da S.F.I. a lavori artigianali e a lunghe sessioni di burraco, sottraendoli al loro melanconico (e per essi incomprensibile) tramonto politico.

D'altronde l'incomprensione era propria di molti esponenti di quel partito, che si fronteggiavano come bande rivali nella Firenze dantesca o nel Paleolitico Superiore. Ma ormai la S.F.I. era sulle bocche di tutti, e i dirigenti del Partito del Lavoro Complesso, pur desiderando tutti intimamente il bene della societ e profonde riforme di struttura, mettevano al primo punto della loro giornata politica la maldicenza e la disintegrazione della fazione avversa. Mettevano insieme tavoli e salotti per discutere con gli altri partiti della coalizione di centrosinistra il programma e i candidati, ma poi si inventavano possibili alleanze con i cattolici moderati o persino con Abelarda Semprevispa del Partito IoS (e tu non so) giusto per rendere pi difficile la vita a chi, nel loro stesso partito, avrebbe trovato logico rimanere nel centrosinistra e far scegliere agli elettori il candidato sindaco attraverso le primarie. Venne il giorno in cui anche i capi-trib ammisero i propri deficit e si espressero a grande maggioranza sulla diagnosi. Si trattava di malocchio stralentino dei pi pervicaci. Occorreva agire subito e in profondit. Venne interpellato Don Juan Pipadehierro, sciamano radical-chic e giurista di razza, per un consulto. Ma che consulto e consulto! - sbott il vegliardo hidalgo - qui bisogna intervenire con un rito di massa e un sacrificio umano. Procuratemi un giovane scapolo del Partito e una linea wi-fi. Frate Mastinu, segretario locale del Partito del Lavoro Complesso e noto eremita, alla fine esaud i desideri di Don Juan il quale, soddisfatto, diede appuntamento a tutti i membri della Direzione del partito presso un menhir di Giuggianello, ad un'ora molto tarda. La luna brillava nel cielo stralentino, e la scena era suggestiva: Don Juan, abbigliato come un sacerdote messapico, recitava lentamente la Costituzione, accompagnato dalla Direzione del Partito. Protagora Quadro avrebbe preferito un paio di strofe dell'inno nazionale tanto per far prima, ma la sua proposta suscit il disprezzo di Pipadehierro. All'articolo 84 era tutto finito, proprio mentre albeggiava. A quel punto Don Juan fece un cenno a Frate Mastinu, che trascin con s un giovanotto. Era costui Pablo Pasticca, cocalero colombiano emigrato in Italia e divenuto brillante organizzatore politico-culturale dopo che Don Ciotti, a cui Pasticca aveva per sbaglio pestato un piede in un autobus di Torino, lo aveva riempito di sganassoni e di male parole. Pasticca aveva avuto la sua illuminazione, ed era diventato uno dei pi fedeli collaboratori di Don Ciotti, di cui curava ossessivamente il profilo Facebook. Eccoti il giovane che hai chiesto al Partito - disse Frate Mastinu con voce commossa. Azionate il wi-fi - rispose Don Juan fissando il Pasticca con un certo disgusto. Aprite la pagina del suo profilo Facebook. Pasticca cominci a sudare. Ora, nostra giovine promessa, serve il tuo sacrificio per il nostro Partito. Cancella una a una tutta le cazzate che hai postato sul tuo profilo dal 2008 ad oggi. Pasticca

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impallid. Poi ebbe una crisi epilettica. Poi si appell al secondo emendamento, ma sbagli citazione e Pipadehierro lo fulmin con lo sguardo. Infine, piangendo, obbed. Il suo profilo, quando ormai il sole splendeva in Giuggianello, era limpido e bianco come il pavimento dell'ospedale di Gagliano del Capo. Il rito era terminato. Ora il Partito poteva sperare in un futuro migliore. Si abbracciarono tutti, chi piangendo chi mangiando pasticciotti Obama. Solo Equo Solidale, il segretario regionale del Partito, stava appartato. Si avvicin silenzioso a Don Juan e sbirci la copia della Costituzione test recitata, perch il fatto che l'ultimo articolo fosse il numero 84 lo aveva insospettito. Ebbe un sussulto e insieme una tragica conferma: Pipadehierro non aveva recitato la Costituzione, ma lo Statuto Albertino. Sullo sfondo si sentivano gli echi della voce dimessa di Pablo Pasticca. E pensare si lamentava che non sono mai stato iscritto al Partito.

VI L'ossessione del Freddo

Nello studio di Irnerio Castromediano, celebre psicanalista di origine stralentina residente in Roma, il Freddo di Maglie, capo del locale Partito Populista, faticava ad aprire bocca. Il Freddo non riusciva a distogliere lo sguardo da una scultura in pietra di Smallville dell'artista Lunegru, la costosissima Questa non una pttula. Alla base dell'oggetto c'era una targhetta in bronzo con il titolo, tanto per non sbagliarsi e per non costringere il contemplatore a spremersi troppo le meningi. Castromediano aveva collocato l'opera (altezza m. 1,85, pi o meno l'altezza del Freddo) vicino all'ampia finestra dello studio. La non-pttula prendeva il sole della capitale dalla finestra e lo spandeva nella stanza, solenne e giallastro. Il Freddo sembrava rapito e afasico. Ci risiamo eh? - disse infine Irnerio Castromediano sperando di far breccia nel caos calmo del Freddo. Il giovanotto di et indefinibile distolse lo sguardo dal capolavoro e fiss lo psicanalista per qualche secondo, poi sospir piano. Castromediano aveva ragione. Era uno di quei periodi in cui il Freddo si svegliava la mattina leggermente sudato e con il cervello che gli batteva di fitte dolorose. Inizialmente il disagio sembrava consistere in una sola domanda: Perch diavolo mi sono messo in politica quando avevo 11 anni? Poi per le sinapsi si arrotolavano e sbattevano l'una sull'altra, producendo nuovi interrogativi: Perch sono circondato da imbecilli? Perch il vento del Belpaese sembra cambiato? Perch esiste ancora il governo nazionale? Perch anche oggi dovr rispondere a 36 telefonate, di cui 35 dall'amato Stralento, dove personaggi che mi dimostrano grande confidenza e di cui io non ricordo il cognome mi chiedono chi una raccomandazione per far cantare alle figlie Faccetta Nera nel coro delle Marcelline, chi 40 mila euro in prestito, chi l'eliminazione dalla cartina geografica del capoluogo regionale, chi l'appalto per un centro di Tamburello e benessere, chi il via libera per un iper-mercato dentro il Duomo di Smallville? Perch Abelarda Semprevispa sempre in pista per rompermi gli zebedei? Perch non riesco a disintegrarla? Perch i miei candidati sono cos ciucci? Perch non posso tornare indietro e riprendermi la mia giovinezza, svaporata nei consigli comunali stralentini e nelle riunioni tra capibastone? Giunto all'ultima domanda il Freddo capiva che non poteva continuare a tormentarsi. La sua giornata lo attendeva piena di impegni ineludibili: non doveva cedere alla depressione. Anche quella mattina si era tirato su dal letto e aveva cominciato a pedalare. Era il Freddo ed era il capo del sistema stralentino. Come prima cosa, per, fece telefonare dalla

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segretaria allo strizzacervelli. Dall'altra parte avevano detto che quel pomeriggio il dottore era pieno, ma una volta che la segretaria del Freddo ebbe sillabato nome e cognome del capo del Partito Populista Magliese un'oretta venne fuori come per incanto. Ci risiamo eh? - aveva chiesto Irnerio Castromediano. Lei con me questo tono non lo usa - replic piatto il Freddo. Almeno questa volta ha aperto bocca - pens sollevato lo psicanalista. Di cosa vuole parlarmi? - chiese Castromediano sorvolando sul tono del Freddo. Di 'sta minchia - aveva pensato il Freddo in automatico. C' sempre quel sogno - disse invece il politico. Ah, di nuovo - sottoline lo psicanalista preoccupato. Questa volta ho sognato che io e lui eravamo in classe insieme. Io e i miei amici gli rendevamo la vita impossibile, gli strappavamo l'orecchino e lo davamo in pasto a un cane mettendolo dentro a una polpetta, gli bruciavamo la bella copia del compito di italiano prima che potesse consegnarla, gli stracciavamo i libri, gli facevamo il verso quando veniva interrogato - profer estatico il Freddo. Beh azzard Castromediano mi sembra una dinamica diversa dal solito. Riguardando i suoi appunti aveva visto che le ultime sedute erano state dedicate a cavare di bocca qualche parola al Freddo. Il politico continuava a sognare che Abele Cuoredoro, presidente della Regione di Smallville e leader di Sinistra, Filantropia e Preveggenza era il padrino del figlio del Freddo e partecipava al battesimo come se fosse uno di famiglia. L'idea era cos mostruosa che il Freddo, dopo aver stentatamente esposto il sogno, si chiudeva a riccio. Il racconto odierno sembrava avere un carattere diverso. Il finale per non bello. Ci sono le elezioni per i rappresentanti di classe e lui mi batte per un voto. E il Freddo si produsse in un nuovo, lungo sospiro. Ah - fece didascalico Castromediano. Beh, la nostra oretta anche per oggi finita - prosegu professionale dando un'occhiata al tassametro che aveva in quell'istante toccato quota 1000 euro, cio la tariffa oraria. Per sembra che il prossimo paziente sia in ritardo. Se vuole facciamo due chiacchiere informali. Ho saputo che anche voi di centrodestra volete fare le primarie per il sindaco di Smallville - aggiunse con interesse. La fessa di mammeta - pens il Freddo in automatico. Invece disse: S. Solo che non ho un vero candidato. Ma come? - chiese lo psicanalista - E Alvaro Giovinotto? S, va beh. Ma io avrei bisogno di uno con gli zebedei d'acciaio. In quel mentre bussarono alla porta. Era il prossimo paziente. Ah lei Rocco. Le presento il minis... E chi non lo conosce? Piacere mio, Siffredi. Per servirla - proruppe la pornostar

con un tono diretto. Mentre gli stringeva la mano al Freddo si accese d'un tratto una lampadina nel cervello.

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VII Le fabbriche di Abele e l'onore stralentino

Nell'episodio precedente abbiamo lasciato il Freddo di Maglie, il capo del Partito Populista stralentino, accarezzare l'idea di usare Rocco Siffredi nella prossima campagna elettorale per il sindaco di Smallville. La vicenda conoscer naturalmente degli sviluppi succulenti su cui non mancheremo di informarvi. Nel frattempo per nuove evidenze e nuovi eventi bussavano alle porte della nostra bella citt. Fatti politici di primaria importanza stavano prendendo forma prima della sospirata pausa estiva (inizio luglio-10 settembre, come nella miglior tradizione tropicalista stralentina). Vi era stato un clamoroso esito referendario che seguiva il successo del centrosinistra in alcune citt importanti, e i candidati di Sinistra, filantropia e preveggenza il partito di Abele Cuoredoro, presidente della regione di Smallville erano andati benissimo. Le quotazioni di Cuoredoro erano risalite, e l'uomo che aveva sconfitto il Freddo di Maglie fremeva per competere con il segretario nazionale del Partito del Lavoro Complesso, Piacenzo Bonaccia, nella sfida delle primarie del centrosinistra. Ma l'intero establishment del PLC titubava, e tutti dicevano che s, naturalmente le primarie si sarebbero fatte, ma per intanto era meglio aspetticchiare, ch tanto il guru di Arcore si stava dando la zappa sui piedi da solo e il clima di opinione stava prendendo una piega centrosinistrica. Per cui stesse manzo, il Cuoredoro, e non scassasse troppo la minchia con i suoi discorsi strappacore che talvolta facevano grattare i dirigenti del Partito del Lavoro Complesso vicino alla tasca dove trillava l'I-phone. Ma Abele non demordeva. Di notte preparava piani di guerra con Lapo Lapillo, suo consigliere politico fin dai tempi del Partito Anacronista, in cui militavano entrambi e da cui entrambi erano fuoriusciti per fondare il nuovo partito; di giorno riuniva i sergenti di Sinistra, filantropia e preveggenza in assemblee nazionali dal sapore neo-sacrale, dove spiegava con una relazione di sole 3 ore e 27 minuti che il partito, quanto pi vinceva, tanto pi doveva tenersi pronto a fondersi ma non troppo con il Partito del Lavoro Complesso, anzi no, entrambi dovevano tenersi pronti a fondersi con i cittadini e dare vita a qualcosa di nuovo e diverso, e anzi di antico e postmoderno, mantenendo la barra a dritta su un'unica grande, gigantesca questione: prepararsi a dissolvere la forma-partito in una sobria miscela di gare di bird-watching e di caccia alla trota con fucile subacqueo caricato a salve, nonch di studi approfonditi sulla poesia sumera e nella contemplazione della bellezza del pomodorino di Altomuro. Lapillo rincarava la dose sostenendo che le Fabbriche di Abele, interessanti aggregazioni di popolo divenute la grancassa dell'ultima

campagna elettorale di Cuoredoro, potevano benissimo costituire un brevetto vincente per Ikea ma non certo un nuovo luogo della politica. Anche se Lapillo il giorno seguente accus certa stampa di aver travisato le sue dichiarazioni, in effetti erano in corso trattative segrete tra la prima Fabbrica di Abele quella del capoluogo regionale e il brand svedese, interessato a mettere in una scatola di medie dimensioni un kit smontabile costituito da: una caraffa di acqua di Terlazzi (patria di Cuoredoro), una sala riunioni circolare e produttrice di egualitarismo, una copia del contratto dei metalmeccanici non firmato dalla Fiom, una pala eolica di ultima generazione e una parrucca che simulava la pettinatura un po' dottor Spock di Abele Cuoredoro. Le ripercussioni di questo clima agitato sulla campagna elettorale di Smallville non erano molto chiare. Certamente la proposta delle primarie locali era stata caldeggiata dalla locale sezione di Sinistra, filantropia e preveggenza, e anche il Partito del Lavoro Complesso aveva finalmente convocato la stampa per dire che le primarie erano indispensabili. In campo, per, c'era per ora solo Eugenio Bellapersona, candidato della societ civile e simpatizzante di Cuoredoro. Fino a che non si fosse ufficializzata un'altra candidatura, le primarie avrebbero avuto lo stesso appeal di un gelato appoggiato su un termosifone acceso. Non possiamo d'altronde dimenticare di citare l'ultima performance di Francesco Patacca, patron di TeleMiAmo, da mesi in campo con i suoi Comitati per il Reame Stralento. Ormai Patacca, tormentato dalle apparizioni di San Giuseppe da Copertino, aveva gettato la maschera: incapace di giungere al referendum per il Reame Stralento, stava puntando tutto sulla campagna per il sindaco di Smallville. Era convinto di far credere ai confusi leader politici di ogni schieramento che possedeva un pacchetto di circa 500mila voti (pi di cinque volte gli abitanti di Smallville), suddivisi in un migliaio di liste, tra cui spiccavano Smallville mammeta e tu, Gli Smallvillesi, Stralentu- Resto del Mondo:1-0, Passionaccia Stralentina, Pittule e Mieru e la lista civetta L'acchiappagonzi. Patacca si present nel suo completo di pelle di turcinieddhru all'Hotel Ospeteck di Smallville e pronunzi un densissimo discorso di 7 minuti di cui riportiamo i passaggi salienti: Stralentini e stralentine, eccomi finalmente a voi. () La vostra et media sinonimo di saggezza e passione, infatti voi ardete di entusiasmo per il Reame Stralento e noi intendiamo usare il vostro calore per alimentare una centrale elettrica che porter luce in tutta la provincia, e forse anche a Malta e a Ibiza. () Non ci fermeranno nemmeno con le cannonate, e se anche ci bombarderanno noi risponderemo con alitate al gusto di lampaciuni che come noto tirano gi anche gli elicotteri di Calatina e, probabilmente, anche i fili del filobus, che a noi non piace e che vogliamo sostituire con un servizio di mini-pony regalati a ogni bambino stralentino. I soldi? Non servono. E' noto che i mini-pony non

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esistono, quindi come comprarli? () Stralentine e stralentini, il nostro mondo l'immaginazione, e l'immaginazione un parco, anzi tre, alle porte di Smallville, pieni di fanghi sulfurei dove immergersi anche nella notte di San Martino, in cui le famiglie stralentine, dopo la sbornia, andranno a coricarsi se lo vorranno, oppure ne faranno a meno, perch noi crediamo nella libert e non nel nonsipuotismo e nemmeno nel nonsivorrismo e nemmenissimo nel nonsidovrismo. () No, noi piuttosto pensiamo di riciclare i rifiuti delle famiglie stralentine attraverso una raccolta differenziata molto innovativa, in cui saranno raccolte da una parte le crianze autenticamente stralentine e dall'altra i cibi andati a male provenienti da marchi extraregionali. La raccolta sar organizzata dalla Polizia Reale, diretta da me e da Bettino Teschio, il mio miglior polemista. Scovando una famiglia non virtuosa, Teschio la trasporter a TeleMiAmo e dar vita a una processo rieducativo in diretta, che avr il suo acme nella Prova della Pasta di Mandorle. Chi non riuscir a ingurgitare almeno 6 chili di pasta di mandorle sar avviato all'istituto rieducativo Oronzo Frisa, dove verr impiegato nella costruzione della nuovissima pista ciclabile in fibra di patata gallipolina all'interno dell'anfiteatro greco. () Viva le nostre tradizioni, viva la stralentinit, viva la smallvillit, viva i fabbri del nostro destino, viva i calzolai dei propri tacchi, morte al Tacco d'Italia. Sul fondale del palco, con eccezionale perizia, era stato dipinto il formidabile slogan Onore e dinero.

VIII La corsa dei sacchi e le primarie delle idee

Dopo l'eccellente vittoria alle elezioni comunali milanesi, napoletane e neretine, poi doppiata dalla strepitosa partecipazione ai referendum che aveva bocciato impietosamente alcune leggi maleodoranti del centrodestra nazionale, l'opinione pubblica progressista di Smallville si aspettava una decisa accelerazione dai partiti del centrosinistra locale in vista delle elezioni amministrative della primavera 2012 con tanto di eventuale nuovo sindaco. Intercettata nei bar del centro, nelle bollenti nottate delle marine, nelle sudorifere riunioni universitarie, nelle code presso Equitalia per pagare le tasse e in mille altri anfratti della piccola citt serpeggiava questa valutazione collettiva: Speriamo che adesso partiti e partitini del centrosinistra ritornino alla ragione, buttino gi un regolamento per le primarie e convochino una grande assemblea per sentire il parere dei cittadini e delle loro associazioni sull'intero percorso e per fissare definitivamente la data delle primarie. Logico, fin troppo. Infatti la situazione prese tutt'altra piega. Il Partito del Lavoro Complesso disse che era d'accordo sulle primarie e fece un sondaggio su Facebook per capire che candidato del Partito sarebbe stato opportuno presentare alle primarie medesime, ma i risultati furono controversi. Vinse infatti George Clooney davanti a Giacinto Cravatta, segretario locale del Partito. Tuttavia, qualche giorno dopo, quando si diffuse la notizia che Clooney e la Canalis si erano lasciati, molti elettori maschi scrissero che ritiravano il loro voto all'attore perch la loro preferenza nascondeva in realt la speranza che la Canalis divenisse cittadina leccese, e ora questo auspicio si era consumato leggendo carta da gossip. Terzo era arrivato Eugenio Bellapersona (e questo aveva preoccupato il nervoso gruppo dirigente, perch Bellapersona non apparteneva al Partito e aveva un suo seguito autonomo in citt con tanto di comitato e giovani e lari smanettoni pronti alla tenzone). Quarto era arrivato Gino Lobbista, da tempo in campo come restauratore di manifesti sindacali e consulente professionale, quinto Milongo Pasticcione, responsabile autobus del Partito del Lavoro Complesso. Insomma, non era stata una cosa seria. Sinistra, filantropia e preveggenza diceva: Sbrighiamoci, sbrighiamoci, per favore sbrighiamoci e gli altri partiti non si capiva bene cosa pensassero. Finch un giorno finalmente si seppe. Si tenne infatti una riunione tra i maggiori dirigenti di Italia del Tonino, Partito Anacronista e Partito dei Sopravvissuti, unificati dal fatto di non avere un candidato

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da dare in pasto alle primarie e quindi di non avere alcuna fretta di disputarle. Alla fine Topazio Trillo, segretario dell'Italia di Tonino, declam ai giornalisti che i tre partiti volevano delle primarie delle idee prima di quelle dei candidati. Furono immediatamente convocati i maggiori esegeti del centrosinistra, i ragazzi dell'Anpi e anche don Juan Pipadehierro per capire cosa volesse dire l'espressione primarie delle idee. Ma non si venne a capo di nulla. Finalmente Topazio Trillo (che di norma teneva il telefonino acceso anche durante le conferenze stampa per poter parlare con il proprio orologiaio di fiducia sulle conseguenze dello scirocco sul suo bolide da polso, soprattutto perch temeva che sul quadrante si formassero bollicine in grado di alterare il disegno del volto sanguigno del suo leader nazionale Tonino Tonino, stampigliato sul display), finalmente Topazio Trillo dicevamo pur in mezzo a mille interruzioni dell'orologiaio, formul davanti alla stampa la seguente spiegazione: Le primarie delle idee consisteranno in progetti di massimo 15 righe dattiloscritte consegnati a mano dai cittadini entro fine giugno. Lo sconcerto era grande ma l'occasione era ghiotta. Infatti i cittadini si misero a scrivere come matti, come se non avessero atteso altro da anni. D'altronde alla fine di giugno mancavano solo 3 giorni, e bisognava darsi da fare. Il 30 di giugno alle ore 23.59 i seggi per le idee vennero chiusi e si diede immediatamente inizio allo spoglio. Gi dalla mattina si seppero i risultati. Erano pervenuti 7 progetti, pi due poesie in dialetto stralentino che inneggiavano al Reame Stralento e che sembravano opera di disturbo del Movimento Stralento Immanente dell'editore di TeleMiAmo Francesco Patacca, e che furono quindi cestinate dopo aspra discussione. I sette progetti erano i seguenti: 1) copertura del basolato del centro storico con uno strato di 2 millimetri di liquirizia, utile se opportunamente leccato ad alzare la pressione agli elettori sofferenti di ipotensione in modo da invogliarli ad andare a votare alle primarie; 2) una carta di identit multipla, in modo da consentire a un singolo elettore di poter votare legalmente in pi seggi delle primarie; 3) una penna da seggio con inchiostro simpatico ottenuto dal succo di turcinieddhri, che avrebbe consentito una certa libert di manovra nella risistemazione delle schede oltre a rilasciare un fragrante aroma negli spazi dei seggi stessi; 4) un progetto di creazione di una serie di Cicorielle-shop nei vari quartieri di Smallville, dove si sarebbero vendute dosi di cicoriella pestiferina, i cui effetti sosteneva l'anonimo estensore del progetto non erano inferiori a quelli dell'erba albanese di ultima generazione, con il vantaggio della piena legalit della verdura stralentina; 5) un modificatore elettronico di certificati di residenza, che consentiva ad ogni studente universitario fuorisede di poter votare legittimamente alla primarie cittadine; 6) un tapis roulant al posto delle piste ciclabili; 7) l'inondazione di piazza del Duomo per svolgere battaglie navali tra la

flotta di Smallville e quella dell'odiato capoluogo regionale. La Giuria delle primarie delle idee, dopo molte ore di discussione, cos deliber: Dei sette progetti presentati sono stati giudicati idonei alla scelta finale solo quelli che si rivolgono direttamente alla primarie. Ringraziamo gli autori degli altri progetti, che per si rivolgono a pezzi importanti del programma del centrosinistra e non direttamente alla primarie. Alla fine della fiera rimangono sul tavolo i progetti n. 1, 2, 3 e 5. Fra gli autori di questi progetti domenica prossima si svolger una corsa dei sacchi lungo la via del Corso Principale. Al vincitore sar consegnata la Pittula Eolica del grande scultore glocale Lunegru. La corsa fu un evento di eccezionale interesse sportivo: tra due ali di folla che lanciavano petali di rose e lampaciuni sottolio, i saltatori nei sacchi procedevano stoici nella calura pomeridiana di Smallville (Topazio Trillo aveva voluto che la gara si svolgesse alle ore 14, perch il suo orologiaio si coricava per la pennica). Alla fine prevalse, per un soffio, Doriano Cantelmo (o, come sostengono alcune malelingue, per uno sgambetto di Giacinto Cravatta ai danni di Davide Gola, proponente il basolato alla liquirizia). Cantelmo era il giovanissimo autore del progetto n. 5, il modificatore elettronico di certificati di residenza per studenti fuorisede. Stava finalmente per ricevere dalle mani di Topazio Trillo l'agognata Pittula Eolica quando il telefonino di Topazio cominci a trillare. Scusate un attimo, torno subito - disse il segretario dell'Italia di Tonino guardando preoccupato l'orologio pieno di bollicine. I cittadini convenuti e il vincitore si armarono di buona pazienza, ma all'ora di cena sciamarono via delusi e contrariati, perch Topazio Trillo non era pi ricomparso. Il suo orologiaio attualmente ricercato dalla polizia di Smallville.

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IX Rocco Siffredi e il sogno infranto del Freddo

Insomma - chiese serio il Freddo - Lei sarebbe disposto a passare un paio d'ore in mia compagnia? D'accordo - rispose Rocco Siffredi - Mi fa strada? Il capo del Partito Populista Magliese aveva conosciuto il pornodivo nello studio romano dello psicanalista Erminio Castromediano, di cui erano entrambi frequentatori. Il Freddo, stringendo la mano all'attore e valutando la sua persona, aveva sentito che forse era vicino alla soluzione del suo persistente problema politico: trovare un candidato sindaco per Smallville all'altezza della situazione. Il Freddo aveva fatto un sorriso a Rocco e aveva rivolto a Erminio Castromediano una breve domanda, che rendeva plausibile invitare la pornostar all'uscita dallo studio e sequestrarla per la successiva ora e mezza. La domanda era: Non le dispiace - vero dottore? - se quest'oggi il signor Siffredi salter la sua seduta? E aveva indirizzato la nuova conoscenza verso l'uscita. Siffredi era apparso stupito. Ma aveva accettato. Si diedero appuntamento in una sala riservata dell'Hotel Grandeur, conosciuto da entrambi. Sorseggiando due spremute di cicoriella paesana affogate nell'anice stralentino, conversavano amabilmente di fronte a un piatto di mustazzoli e turcinieddhri. Siffredi parlava a ruota libera: del periodo di Rocco invade la Polonia (1995) ricordava ogni cosa, e descriveva con dovizia di particolari la societ polacca dell'epoca e gli umori diffusi tra la popolazione femminile. Dimostrava un certo talento per il marketing territoriale, non vi era dubbio. Al Freddo sembrava di sognare: Siffredi era stato uno dei suoi miti giovanili, e ritornava con nostalgia al ricordo delle proiezioni delle sue straordinarie pellicole al Cinema Fasularo di Rizzanello, dove si recava di nascosto con gli amichetti del liceo. Da l aveva appreso la gran parte del suo immaginario erotico. Non poteva scordare le movimentate trame di La massaia in calore (1991), Ho scopato un'aliena (1992), Anal princess (1996). La sua mente seria usc dall'eccitazione del ricordo e si concentr sulla trattativa. Era l con Rocco Siffredi per un motivo molto importante: voleva valutare se il tipo che gli stava di fronte ben disposto e affabulatore poteva diventare il candidato vincente per il centrodestra di Smallville. Il Freddo non credeva alle possibilit di Alvaro Giovinotto, almeno fino a che Abelarda Semprevispa non avesse deciso di ritirarsi. E ci era del tutto improbabile. Per cui bisognava vincere contro l'aspra vegliarda. E contro il centrosinistra. Anche se il centrosinistra ancora cincischiva in una palude di riunioncine strapallose, prima o poi avrebbe cacciato una data

per le primarie, e da l le cose potevano prendere una piega imprevedibile. Il nome di Siffredi avrebbe prima destato scalpore e incuriosito la popolazione di Smallville. Poi, sentendolo parlare in pubblico, l'elettorato avrebbe compreso che Rocco aveva storie divertenti da raccontare, e anche qualche slogan spudorato. Senta Rocco, le interessa la politica?- chiese infine il Freddo intrecciando i polpastrelli con una certa autorevolezza gestuale. Beh, non tanto - ammise il pornodivo. E la carriera politica? Voglio dire: lei lo farebbe il sindaco della pi bella citt del Sud Italia? Pensi alla nuova penetrazione del suo marchio presso l'opinione pubblica. Non solo nazionale - prospett il Freddo. Rocco rimase in silenzio per qualche secondo. Tanto bast al Freddo per smarrirsi di nuovo nei ricordi dell'adolescenza: scorrevano nella sua mente le immagini e i dialoghi di Caldi istinti di una ninfomane di lusso (1992), Sexophrenia (1994), Rocco Siffredi e le Top model (1995). Pietre miliari della sua immaginazione e della distinzione culturale che ne scaturiva: solo gli adolescenti che avevano accesso al mondo porno di Rocco potevano rappresentare, per il futuro politico populista, la crema di nuovo ceto culturale ben pi avanti rispetto ai coetanei. Il Freddo e i suoi amici sapevano che il mondo fatto di erezioni possenti e di femmine che non vedono l'ora di cavalcarle, di notte e di giorno, dal salumiere e in piscina olimpionica, nel supermercato e in farmacia, sul trespolo del pappagallo e sotto un letto di ospedale, sul tetto di una macchina e su un roveto. Le donne hanno un prezzo: qualche cena elegante, qualche regalo. Ma in fondo pi o meno segretamente vogliono tutte una sola cosa. La politica, aveva scoperto il Freddo, assomigliava a un film porno. Arrivava uno e scopava tutto ci che incontrava. L'unica qualit richiesta era uno smodato desiderio, capace di incarnarsi per un bel po'. Il Freddo odiava lo slogan della Lega Razzista Padana La Lega ce l'ha duro. Non per il contenuto, ma per il fatto che loro fossero stati i primi a strillarlo nei comizi e ad annettersene il copyright. Il concetto era esatto: una certa visione della politica apparentemente solo cinica in realt nascondeva un dispositivo pornografico. Sistemare i puzzle della riproduzione economica e sociale equivaleva al sesso. Era interessante quanto e pi del sesso. Il Freddo fece un altro sforzo di concentrazione: ora bisognava portare a casa un candidato che avrebbe potuto urlare in un comizio, senza tema di essere contraddetto: Noi l'abbiamo pi lungo e pi duro della Lega. Il Freddo cominci a immaginare i manifesti 6 per 3, gli spot televisivi, le pubblicit sui giornali. La campagna sarebbe stata magnifica. Esuberante. Verace. Siffredi stava uscendo dal proprio silenzio ma il Freddo lo guard fisso negli occhi, sciolse le dita dal precedente intreccio e disse estatico disegnando lettere

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nell'aria: Rocco Siffredi per Smallville. Un uomo che non conosce l'impotenza. Godiamoci la nostra citt. Che gliene pare? - chiese trasognato il Freddo. Vede rispose dopo un'altra lunga pausa il pornodivo - eravamo entrambi dallo psicanalista due ore fa. Secondo lei qual il motivo per cui un pornodivo si reca dallo psicanalista? - e Rocco si chiuse poi in un nuovo e avvilito silenzio. La mente del Freddo si perse a fantasticare ancora una volta sugli antichi ricordi, sul Castello del piacere (1992), Sex Animals (2000), Rocco e Margherita: racconti a pecorina (1998). I ricordi sfumarono rapidi, questa volta. Il suo sogno era andato in pezzi. Rocco Siffredi non sarebbe stato il suo candidato. Stette zitto e meditabondo per un paio di minuti. Ritrov presto la sua leggendaria freddezza. In fondo, aveva perso solo due ore del suo tempo. Non era poi un dramma. E' stato un piacere conoscerla e parlare con lei. Se passa dalle parti dello Stralento si faccia sentire. La saluto e buone cose. Poi il Freddo gir i tacchi e imbocc la porta del priv. Rocco rest l ancora qualche minuto a sorseggiare la cicoriella paesana affogata nell'anice, poi usc a sua volta, spiacente di aver deluso il suo antico pubblico.

X Il punto debole del Candidato Perfetto

Del centrodestra di Smallville era meglio tacere. Alvaro Giovinotto acquisiva i servigi di un luogotenente di Abelarda Semprevispa ma perdeva quelli di un terzetto di semi-fedelissimi. La giunta comunale sembrava una zattera piena di usurai che contraevano debiti l'uno con l'altro. Il Freddo era sullo sfondo, un po' depresso per il sogno infranto della prima pornostar candidato sindaco. Nelle mezze trincee delle fazioni locali del Partito Populista si masticava amaro e si complottava sodo. Qualcuno si illudeva sulla possibilit delle primarie: Alvaro Giovinotto si era lasciato sfuggire che era pronto a rinunciare alla candidatura in cambio di un seggio nel parlamento del Belpaese, e ci avrebbe reso pi facile la procedura. Ma i veri spierti sapevano che era un ameno parlare di cazzate. Ogni tanto si faceva vivo Francesco Patacca con qualche nuova trovata di TeleMiAmo, tipo una telenovela messapica Rumasgghe con sottotitoli in stralentino moderno. D'altronde la soap fu vista da un pubblico piuttosto esiguo e distratto, e che credeva si trattasse di una versione soft di Spartacus. Patacca aveva comunque il suo bel daffare a mettere insieme l'indirizzario dei nominativi dei suoi mille candidati, molti dei quali ignoravano la loro stessa candidatura. Patacca aspettava guardingo che la matassa si sciogliesse da sola, o almeno che si rifacesse vivo San Giuseppe da Copertino con qualche epifania notturna. Ma il santo taceva. Il centrosinistra era al solito attraversato da gelate di inquietudine. Il Partito del Lavoro Complesso era nel suo complesso abbastanza rassegnato all'idea delle primarie. Gino Lobbista si era anzi messo al lavoro (complesso) di radunare una propria cerchia che, passata l'estate, lo sostenesse come candidato. Eugenio Bellapersona si era invece messo quieto: tutti sapevano che la sua impresa non era semplice, ma molti chiedevano di incontrarlo, mentre lui studiava programmi e idee con seriet e modestia. Gli altri erano non pervenuti, o pervenuti a tratti, come l'Italia di Tonino, il Partito Anacronista e il Partito dei Sopravvissuti. Sostanzialmente cincischiavano. Sinistra Filantropia e Preveggenza aveva previsto tutto; quindi, sapendo gi come andava a finire la storia, si limitava ad attaccare ovunque manifesti dal titolo cubitale (Sbrighiamoci, per favore sbrighiamoci), sofisticato slogan del segretario locale del partito Alighiero Sportello. L'andazzo non piaceva a Equo Solidale, il segretario regionale del Partito del Lavoro Complesso, che non sapeva da che parte girarsi per evitare complotti e complottini, tranelli e tranelletti delle diverse fazioni endogene del Partito. In una sera di particolare sconforto, non seppe resistere e chiam Supponenzio Maddalena, il quale per era in chat con Travaglio in una sessione di puri insulti

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e non gli rispose. Equo si rivolse allora all'unica risorsa rimastagli: Don Juan Pipadehierro. Il vegliardo hidalgo rispose quasi senza che il telefono avesse squillato: la cosa stup come sempre il segretario regionale, perch aveva qualcosa di strano e di magico. Don Juan ascolt lo sfogo di Equo Solidale, poi, sillabando le parole disse: Bisogna parlarne di persona. Domani notte nel mio castello di Infernole. Appuntamento a mezzanotte precisa. L'indomani Equo pass una giornata apparentemente simile alle altre. Era abituato a dissimulare, e nessuno si avvide del suo stato d'animo agitato. Fu una giornata piovosa, e anche in serata il cielo non si schiar. Era anzi pieno di cupi nuvoloni. A mezzanotte era nel castello di Don Juan. Il ponte levatoio venne gettato e la jeep del segretario pot entrare nell'ampio cortile. Accorsero con un ampio ombrello due portaborse notturni, entrambi simili a Marty Feldman (anche se si esprimevano in schietto stralentino). Lo accompagnarono lungo un'ampia scalinata, al termine della quale attendeva impaziente Pipadehierro. Aveva una divisa da medico di Scrubs, verde operazione. Accomodati fece secco l'hidalgo. Entrarono in una sala spaziosa, piena di macchinari. Un'ampia vetrata mostrava al segretario regionale la furibonda guerra tra nuvole, testimoniata da una pioggia violentissima e da decine di fulmini. Perfetto comment soddisfatto Don Juan. Solidale gli rivolse uno sguardo interrogativo, e allora l'hidalgo parl: La situazione che mi hai descritto grave. Noi dobbiamo strappare la citt alle grinfie del centrodestra. Costi quel che costi. Ma se non interveniamo in modo esemplare non ce la faremo mai. Sarebbe? chiese sussiegoso il segretario regionale. Qui serve l'antica scienza amico mio. Qui occorre trasformare la materia morta in nuova vita. Serve una nuova creatura portata alla vita politica dai fulmini di questa notte stralentina. Qui o si fa il candidato o si muore e si avvicin a un gigantesco contenitore di liquidi, dove galleggiava un corpo all'apparenza umano. Cos'? - chiese spaventato Equo. In questo povero corpo profer Don Juan si agitano le quintessenze dei migliori leader della sinistra e del centrosinistra. Non chiedere a un vecchio alchimista come ha fatto, ma nel suo cervello si agitano ora i pensieri di Togliatti, di Peppino Di Vittorio, di Berlinguer, di Gianni Morandi e di Drupi. Non ho mancato di aggiungere cellule di Frank Sinatra, di Sean Connery, di Umberto Eco e Don Milani. Ancora un attimo e avremo il candidato perfetto. Aigor! grid Don Juan - Pronto a spingere la leva. Il portaborse si posizion alla macchina e attese il segnale. Adesso! url Don Juan mentre un fulmine sembrava spaccare il cielo. Nella sala si produsse un fragore potentissimo, e tutti i led del contenitore si illuminarono. Equo Solidale trattenne il respiro. Qualcosa si muove - disse emozionato Aigor.

In effetti il corpo aveva iniziato dei movimenti piuttosto convulsi. Si sarebbe detto che tentava di uscire dall'acqua e dal vetro. Aiutalo, muoviti - ordin Don Juan ad Aigor. Gi qualche minuto dopo il Candidato Perfetto era al centro della stanza, e conversava amabilmente con l'hidalgo e Solidale. Si era infilato una tenuta da caccia del nobiluomo e stava benissimo. La sua voce era seducente, il suo discorso fluido, i suoi gesti autorevoli e misurati. Stava gi catechizzando Aigor quando Don Juan trasse a parte Equo e gli sussurr: Potrebbe esserci un unico problema. Pare che questa generazione di candidati artificiali abbia qualche carenza affettiva: si innamorano perdutamente della prima donna che vedono. In quel momento a Equo la cosa sembrava marginale. Avevano finalmente un Candidato Perfetto. Le primarie sarebbero state una passeggiata. Proprio in quel mentre l'altro portaborse notturno buss con forza alla porta della sala ed entr con fare imbarazzato. Che c' perdiana? - chiese ruvido Pipadehierro. Sono costernato Don Juan. Ho detto alla signora che non potevate riceverla a quest'ora, ma non ha voluto sentire ragione. Che signora? - bofonchi l'hidalgo. Don Juanbello, e la nostra partita settimanale di burraco? - si sent da dietro alla porta. Quando alla fine donna Abelarda Semprevispa varc la soglia gli occhi di Don Juan e di Equo Solidale corsero costernati allo sguardo del Candidato Perfetto. Don Juan, chi questa femmina meravigliosa? - chiese trasognato il Candidato. Un brivido di gelo corse nelle schiene dei due complici.

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Nel 1887, Ferdinad Toennies, uno tra i padri riconosciuti della sociologia, d alle stampe il suo monumentale Comunit e societ. Nell'opera, Toennies rimpiange la comunit, basata su vincoli di sangue e sulla condivisione dei valori e delle tradizioni, e condanna i caratteri della societ, basata sul freddo scambio, sulla tecnica e sul denaro. invece del 1889 il testo dello stralentino Tazio Capa Di Monte, recentemente riedito da Editori Localissimi, (San Crampazio, 2007), il quale secondo alcuni critici (cfr. Pappataci, Sulle derivazioni teoennisiane di un classico dimenticato, Stralento Edizioni D'aMare, Truglie 2008) risente dell'influsso di Toennies, al quale d la sanguigna enfasi del Mezzogiorno d'Italia (ivi, p.2). Il tomo, continua Pappataci (ibidem) rielabora i caratteri dello Stralento come comunit di sangue e di valori ed offre al lettore una della pi complete epopee della stralentinit. Il testo del Capa Di Monte (Sui territorio dello Stralento, le sue plebi, i monumenti, i cibi, gli usi e i costumi. Studio etnologico, geografico, linguistico, botanico. Con tabule botaniche, mappe geografiche e le ricette di pasti illustrissimi, come lo stracotto di turcinieddhru e i lamapscioni sott'olio) non ha, neanche tra gli stralentini, trovato lo spazio che merita, sebbene avvenimenti recenti e recenti rivalutazioni della nostra terra e della nostra cultura mostrino nell'autore acume e lungimiranza. Parrebbe che dalle profondit carsiche del passato- cito ancora il chiarissimo Pappataci, p. 21- stia riemergendo la vera stralentinit, a cui Capa Di Monte ha dedicato pagine memorabili. Nasce peraltro il sospetto che molta parte dell'operina che qui presentiamo sia in realt una citazione (vogliamo sperare consapevolmente postmoderna, che altrimenti di plagio si tratterebbe) del capolavoro di Capa Di Monte, sgrossato dal macchinoso italiano ottocentesco che impedisce ai meno provveduti una lettura attenta. Come non apprezzare, nel Capa Di Monte, l'esaltazione dello stracotto di turcinieddhru, qui modernizzato, con tocco alla Bissani, come marmellata della medesima delizia. Come non rintracciare sempre in Capa Di Monte l'ispiratore del rituale lancio di lampasciuni, che lo studioso stralentino cos compiutamente descriveva, riferendosi ad una processione religiosa: solgono in taluni dei paesi meridionalissimi della peninsula, lessare nelle lunghe serate invernali pignatte di amarostici tuberi, nel vernacolo locale pampasciuni nomati, volgarizzazione dell'italico lampascioni, in abbondante acqua corretta col pi puro degli aceti, collocarli dipoi in vitrea ampolla per consumarli in seguito con insalate di cicoriella o usarli, nella arsura

della stagione arsissima e torrida, come rituale dono alla statua del santo in processione nei d di festa grande, lanciandoli sul simulacro al grido di ssapura puru signuria lu fiure te ogni sapore (Capa Di Monte, 2007 [1889], p. 452)? Come non individuare l'antesignano del rituale per sconfiggere la sindrome del funzionario incompreso (SFI) nel rito contra angustiam virorum stralentinorum, che vede un sacerdote rituale sacrificare, bruciandole, le figurine dei santi stralentini di un giovane novizio, la location (barbarismo ignobile!) del rito essendo una delle vestigia della antigua civilt dei luoghi nostri e dei lor popoli, negletti dalla storia (ivi, p. 315)? Come non ripensare al Capa Di Monte che descrive la ansia di piacere ai foresti, e di far dei foresti loro idoli e capi (ivi, p.677) come traccia che l'autore del libello qui presentato segue per ripercorrere le vicende, vere o fittizie che siano, della ricerca di un candidato a sindaco della ridente Smallville (che fin nel nome mostra tale ansia di compiacere l'estraneo) in un altrove geografico che smussi le tensioni e mantenga la coesione della comunit? Come infine non rintracciare sempre nel Capa Di Monte il vero ispiratore della politica dell'arroccamento stralentino, quando lo stesso parla di ansia contraria del notabile del luogo, che lo move a rinserrar le fila, e a ricercar in seno della terra sua, le vere ragioni del suo progredire e del suo farsi vetta di virt pel mondo (ivi, p. 679)? Se guardiamo all'opera monumentale di Capa Di Monte, ci accorgiamo come il novello etnografo dei costumi locali il cui libro qui introduciamo si sia ad esso ispirato non solo nella individuazione dei riti, delle abitudini, dei vezzi, dei vizi e delle virt, ma anche nel tono apparentemente icastico, in realt complice, con cui egli guarda allo Stralento, ai suoi uomini e alla loro epopea. C' un filo di ironia nell'osservatore distaccato di questa provincia della modernit , ma c' anche il riso compiaciuto dell'osservatore partecipante che guarda al mondo intorno a lui come un mondo ormai noto, di cui sa riconoscere, meglio di altri, i caratteri pi intimi. Concludo qui (lasciando il prima possibile al lettore il piacere di una lettura intelligente, a tratti comica, sempre divertente e divertita, istruttiva comunque) avanzando un dubbio: che dietro l'autore non si celi uno stralentino, se non di nascita, comunque di adozione?

Mariano Longo

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