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LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A P A S T O R A L E D I

CAPEZZANO PIANORE - MONTEGGIORI


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N 519

11 SETTEMBRE 2011

XXIV SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - LITURGIA DELLE ORE IV SETTIMANA

IL CORAGGIO DI PERDONARE
"Il rancore e l'ira sono un abominio Chi si vendica avr la vendetta dal Signore Perdona l'offesa al tuo prossimo e allora ti saranno rimessi i peccati." Queste espressioni, comprese nella prima lettura di oggi, erano state scritte gi nell'Antico Testamento e quindi non dovevano risultare nuove a chi ascolt dalle labbra di Ges la parabola del re che generosamente condona a un debitore l'enorme somma di diecimila talenti, ma poi lo punisce quando viene a sapere che quel suo suddito non ha voluto condonare a un suo compagno un debito di pochi spiccioli. Il re della parabola Dio, egli perdona a condizione che gli uomini perdonino ai loro simili i torti da loro ricevuti. La parabola ha origine da una domanda di Pietro: "Signore, quante volte dovr perdonare al mio fratello se pecca contro di me? Fino a sette volte?" Sette volte: chiss quanto gli pareva di essere generoso, nell'indicare quel numero, e certo non si aspettava come risposta "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette", cio sempre. Il comportamento degli uomini deve modellarsi su quello di Dio, il quale non dice mai basta a chi ricorre alla sua misericordia. "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori": cos Ges ha insegnato a pregare. C chi pensa che il perdono sia segno di debolezza, ma non cos. Il perdono tutt'altro che debolezza: padronanza di s, coraggio, espressione di una conseguita umana maturit; il perdono la matrice della pace: la pace del cuore, a sua volta matrice della pace sociale. Il cristiano, inoltre, perdonando richiama e manifesta l'infinita bont divina. Un'orazione della Messa di oggi suona cos: "O Dio di giustizia e di amore, che perdoni a noi se perdoniamo ai nostri fratelli, crea in noi un cuore nuovo a immagine del tuo Figlio, un cuore sempre pi grande di ogni offesa, per ricordare al mondo come tu ci ami".

LA STORIA DELLA MATITA


Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domand: "Stai scrivendo una storia che capitata a noi? E che magari parla di me". La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "E' vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, pi importante delle parole la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto". Incuriosito il bimbo guard la matita senza trovarvi alcunch di speciale. "Ma uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!". "Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualit: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo. Prima qualit: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una mano che guida i tuoi passi, "Dio". Ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la sua volont. Seconda qualit: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. E' un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta pi appuntita. Ecco perch devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore. Terza qualit: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ci che sbagliato. Correggere un'azione o un comportamento non necessariamente qualcosa di negativo: anzi, importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia. Quarta qualit: ci che realmente importante nella matita non il legno o la sua forma esteriore, bens la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te. Ecco la quinta qualit della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ci che farai nella vita lascer una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione".

LA

MEMORIA

DI

DIO

Una donna riteneva che Dio le apparisse in visione. And quindi a consigliarsi dal proprio vescovo. Il buon presule le fece la seguente raccomandazione: Cara signora, lei forse sta credendo a delle illusioni. Deve capire che in qualit di vescovo della Diocesi sono io che posso decidere se le sue visioni sono vere o false. Certo, Eccellenza. Questa una mia responsabilit, un mio dovere. Perfetto, Eccellenza. Allora, cara signora, faccia quello che le ordino. Lo far, Eccellenza. La prossima volta in cui Dio le apparir, come lei sostiene, lo sottoponga a una prova per sapere se realmente Dio. D'accordo, Eccellenza. Ma qual la prova?. Dica a Dio: "Rivelami, per favore, i peccati personali e privati del signor vescovo". Se davvero Dio ad apparirle, costui le riveler i miei peccati. Poi, torni qui e mi racconti cosa avr risposto; a me, e a nessun altro. D'accordo?. Far proprio cos, Eccellenza. Un mese dopo, la signora chiese di essere ricevuta dal vescovo, che le domand: Le apparso di nuovo Dio?. Credo di s, Eccellenza. Gli ha chiesto quello che le ho ordinato?. Certo, Eccellenza!. E cosa le ha risposto Dio?. Mi ha detto: "Di' al vescovo che i suoi peccati io li ho dimenticati". Preghiera del Gulag Perdona tutti noi benedici tutti ladri e samaritani quelli che cadono per strada e i sacerdoti che passano senza fermarsi i carnefici e le vittime quelli che maledicono e quelli che sono maledetti quelli che si rivoltano contro di te e quelli che s'inginocchiano davanti al tuo amore prendici tutti in te Padre Santo e Giusto.

ORARIO DELLE SANTE MESSE Giorni feriali - Ore 8,30 Sabato - Ore 18 Festivi - Ore 7 - 9 - 11 - 18 (A Monteggiori) N. B. - In questa settimana siamo in pellegrinaggio a Medjugorje. Non andiamo da soli, vi portiamo con noi. Rimaniamo uniti nella preghiera.
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HANNO RICEVUTO IL SACRAMENTO DEL BATTESIMO Andolfi Davide Morganti Martin - Madonia Giacomo - Petrozzi Leonardo

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LE

MIE

MANI

Le mie mani, coperte di cenere, segnate dal mio peccato e da fallimenti, davanti a te, Signore, io le apro, perch ridiventino capaci di costruire e perch tu ne cancelli la sporcizia. Le mie mani, avvinghiate ai mie possessi e alle mie idee gi assodate, davanti a te, o Signore, io le apro, perch lascino andare i miei tesori... Le mie mani, pronte a lacerare e a ferire, davanti a te, o Signore, io le apro, perch ridiventino capaci di accarezzare. Le mie mani, chiuse come pugni di odio e di violenza, davanti a te, o Signore, io le apro, deponi in loro la tua tenerezza. Le mie mani, si separano dal loro peccato, davanti a te, o Signore, io le apro: attendo il tuo perdono.

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