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LETTERE&COMMENTI
NAPOLI
I XII
DOVE INVIARE LE LETTERE La Repubblica, Riviera di Chiaia 215, 80121 Napoli; napoli@repubblica.it; via fax al numero 081 498 285
SE IL PD NON SI RINNOVA
PIETRO SOLDI
(segue dalla prima di cronaca) regionale e locale. A Napoli e in Campania si aggiunge il vistoso fenomeno del bassolinismo, con il carico di debolezze e contraddizioni che ne contrassegnavano il metodo di governo. In effetti, giusto asserire che il quadro dei problemi di modernizzazione e di sviluppo dellarea napoletana esemplare sotto ogni aspetto per provare le capacit di governo di un moderno partito riformista. Qui, infatti, ritardo civile e ritardo economico si intrecciano e si serrano in un nodo che la politica di piccolo cabotaggio non ha mai avuto, e mai potrebbe avere, la forza di tagliare. La prospettiva di cambiamento affidata a un programma politicoamministrativo organicamente articolato sulle direttrici del buongoverno e della programmazione dello sviluppo. Un obiettivo di medio-lungo periodo che resta fuori dal raggio politico-culturale del moderatismo, e che invece trova pieno spazio nei metodi di governo del riformismo democratico. Si pensi alla tradizione democratico-liberale italiana, con la lezione del nittismo che resta viva per oltre mezzo secolo e arriva fino alle idee di programmazione economica di Ugo La Malfa e Pasquale Saraceno. Pare che il lavoro preparatorio del congresso provinciale del Pd proseguir fino alla fine dellanno. Lassemblea che si definisce rifondativa del partito, cosa sortir? Difficile dirlo, visto che permane un grigio silenzio intorno allattivit del commissario Orlando e i leader locali delle varie correnti non fanno nulla di pi, rifugiati in una posizione semplicemente tattica. Ma dovrebbe essere chiaro che la parola rifondazione, cos ricorrente in questi mesi, avrebbe il significato di una beffa se il gruppo dirigente eletto dal congresso non dovesse rappresentare un reale rinnovamento sul piano politico-programmatico e nella qualit politico-morale degli uomini.
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La parola ai lettori
Ordini professionali la politica fugge
Franco Verde, Bruno Zuccarelli Anaao Assomed - Napoli
SULLA pelle della categoria medica si sta tentando di consumare lennesima prova di debolezza della classe politica. Nel pomeriggio del 14 settembre un senatore ha evitato che si varasse un ddl (sostenuto da uno schieramento bipartisan) per listituzione di cinque nuovi ordini professionali e di 15 albi delle professioni sanitarie, propedeutici alla costituzione di altrettanti ordini professionali. Le motivazioni addette dal senatore erano costituite dalla necessit invece di smantellare tutti gli ordini professionali. Come si vede si tratta di un bel teatrino, tra chi vuole abolire gli ordini, e chi invece ne vuole istituire di nuovi. In un clima in cui da anni ritorna lipotesi di abrogare gli ordini. Non ci sono parole se non un breve commento: la politica insegue il massimalismo oppure il consenso ponendo ossequio ad una societ italiana del particolare che al contempo la politica utilizza per i propri interessi e poi la disprezza. La Federazione nazionale dellOrdine dei medici (Fnom), insieme agli altri ordini professionali, sostiene da tempo la necessit di una riforma degli Ordini frutto di un confronto senza riserve e senza pregiudizi, ma la politica fugge preferendo rintanarsi nelle non scelte con il risultato di creare solo confusione e tensione, offrendo di s l'ennesimo spettacolo deludente.
N el contempo, mostrare energia e coerenza nella ricerca del terreno per venire fuori e corrispondere al bisogno di cambiamento della vita napoletana. Uno stato di cose di cui sicuramente consapevole Walter Veltroni, che ha invitato lapparato locale del partito a guardare senza fastidio alla importante esperienza amministrativa della giunta de Magistris. Il partito ha programmato una festa di tre giorni a Telese Terme e sar una buona occasione per valutare se si resta inerti in una tradizionale kermesse propagandistica, oppure c effettivamente il ri- za politica nata dalle ceneri dei sveglio da un lungo sonno politi- partiti della Prima Repubblica, co. Il destino del Pd a Napoli e in nel momento stesso che richieCampania ha grande rilievo sul deva un forte impegno per darpiano nazionale. Si pu dire che il si un assetto politico-ideologibubbone berlusconiano che co nuovo e rinnovare di conmette a rischio il sistema politico seguenza gli apparati dirigenti, del Paese sia una causa indiretta legati alle vecchie mentalit codel passo lento e incerto del Pd munista e democristiana. C sulla via del suo consolidamento un oggettivo fattore perverso quale grande forza riformatrice. nel berlusconismo; ma certo Berlusconi non d tregua col che le responsabilit dirette e suo comportamento politico e maggiori ricadono sui leader ex morale anomalo, e il Pd costret- comunisti ed ex democristiani to a concentrare quotidiana- che nel Pd hanno bloccato il rinmente le sue energie nel necessa- novamento avviato da Veltroni. Se questa la situazione in rio sforzo di opporvisi e contenerlo. Una condizione effettiva- cui versa il Pd nazionale, essa si mente poco agevole per una for- riproduce pari pari in ambito