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Dopo le guerre di conquista la societ preda di profondi squilibri economici.

Il lungo periodo di
guerre e la conquista di tante terre modificano radicalmente il tessuto sociale romano. La classe dei piccoli proprietari terrieri costretta a vendere i possedimenti e a trasferirsi in citt. Gli schiavi vengono impiegati ormai su vasta scala e sempre pi sfruttati: si creano i presupposti della prima rivolta servile, scoppiata in Sicilia nel 136 a.C.

La vita politica romana degenera fra vecchie concentrazione del potere, nuove ricchezze, conflitti con alleati e sottoposti. Molti dei disoccupati confluiti nelle citt diventano clienti delle
grandi famigli; le magistrature si trasformano in mezzi di arricchimento personale; i cavalieri acquisiscono potere econmico. I socii italici sono considerati come dei sudditi; gli abitanti delle province subiscono le vessazioni dei magistrati preposti al loro governo.

I Gracchi tentano successo di restituire la piccola propriet terriera il suo peso sociale e politico.
Per ricreare una classe di piccoli coltivatori, Tibero Gracco, prima, e il fratello Caio, poi, propongono una legge agraria che mira a eliminare il latifondismo. Seguono violenti scontri e i fratelli vengono uccisi.

Caio Mario assume il potere e fa dellesercito una macchina di professionisti pagati e legati al proprio capo. Ritornano al potere gli aristocratici, mentre i tribuni della plebe si alleano ai capi militari. La
guerra contro Giugurta, re di Numidia, condotta dal senato con tale inefficienza che i populares fanno eleggere console lhomo novus Caio Mario (107 a.C.).

La politica dei populares viene sconfitta da Silla, il primo ad usare lesercito come strumento personale di lotta politica. Il comando della guerra contro Mitridate, re del Ponto, affidata a Mario.
Silla marcia su Roma e sconfigge Mario. Si riaccende la guerra civile, che si conclude con la sconfitta dei seguaci di Mario (82 a.C.). Sillia ottiene la dittatura perpetura.

Pompeo e Crasso si alleano contro laristocrazia senatoria. Emerge la figura di Gneo Pompeo.
Sostenuto dai popolari, viene eletto console, insieme a Marco Licinio Crasso, e inizia a smantellare le riforme di Silla. Con lui lOriente ellenistico passa sotto il dominio romano. Intanto a Roma si scontrano gli aristocratici (con Cicerone e Catone) e i popolari (con Cesare, Crasso e Catilina). Questultimo tenta di farsi eleggere console ma non vi riesce. Ordisce una congiura che viene scoperta e repressa (62 a.C.).

Cesare sale al potere prima come console, poi come dittatore a vita. Cesare si accorda con Crasso e
Pompeo (primo triumvirato), e viene eletto console (59 a.C.). Conduce campagne militari in gallia. Il senato cerca di impedire a Cesare di entrare a Roma, con lesercito, ma Cesare varca con le sue regioni il Rubicone e giunge a Roma (49 a.C.). Pompeo fugge in Macedonia, poi in Egitto dove viene ucciso. Cesare sbaraglia il re del Ponto, ribelle a Roma, e sconfigge i pompeiani (45 a.C.). Si fa quindi nominare dittatore a vita. In un clima teso, matura la congiura che lo uccide (44 a.C.), ordita da Cassio e Marco Giunio Bruto, figlio adottivo di Cesare.

Il trionfo di Ottaviano su Marco Antonio segna la fine della repubblica. Successore di Cesare si
accredita Antonio. Ma Cesare ha designato suo erede il figlio adottivo Ottaviano. Egli, in contrasto con laristocrazia senatoria, si fa eleggere console con la forza e si allea con Antonio e Lepido (secondo triumvirato). Antonio si accaparra le provincie orientali, Ottaviano quelle occidentali, Lepido lAfrica. Il primo si stabilisce in Egitto e si lega a Cleopatra, gestendo il potere come un vero monarca, mentre il secondo estromette Lepido e diviene padrone assoluto dellOccidente. Quando il senato viene a sapere che

Antonio intende creare una monarchia orientale, incarica Ottaviano di muovergli guerra. Egli lo sconfigge ad Azio (31 a.C.); prima Antonio e poi Cleopatra si uccidono.

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