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Etica / Esoterismo

PROSELITISMO E TEGOLATURA
Chi vuole entrare al giorno doggi a far parte della Comunione, come si deve comportare? Senzaltro, fino a non molto tempo fa, doveva necessariamente prendere contatto con un massone, oggi, con lavvento di Internet, si pu anche cliccare alle porte del Tempio. Questo rende necessario un impegno ancora maggiore e pi severo da parte dei Fratelli nel vagliare i cosiddetti bussanti. Un richiamo alle antiche regole della tegolatura quindi pi che mai opportuno. Anche per evitare che il proselitismo e la crescita della Massoneria si riducano ad un a mera questione di quantit, a scapito della qualit umana e spirituale che i nostri Templi dovrebbero continuare ad emanare.
Tavola del fr:. E:. B:.

Il valore delluomo non sta nella verit che qualcuno possiede o presume di possedere, ma nella sincera fatica compiuta per raggiungerla. Perch le forze che sole aumentano la perfettibilit umana, non sono accresciute dal possesso, ma dalla ricerca della verit. Il possesso rende quieti, indolenti, superbi. G. E. Lessing

LA PROCEDURA Il M:.V:. una volta a conoscenza della richiesta di un bussante, senza rivelare il nome del fratello presentatore, dichiara la sua presa in considerazione, portandone la Loggia a conoscenza, nominando in secondo tempo una terna di fratelli detti fratelli inquisitori allo scopo di raccogliere il maggior numero possibile di notizie sullaspirante onde poter compilare le tavole informative. Ogni membro incaricato dovrebbe ignorare il nome degli altri due. I filoni principali dindagine dei fratelli inquisitori dovrebbero riguardare: lato morale: doveri verso se stesso, verso la famiglia, verso la patria; lato culturale e religioso: preparazione culturale, conoscenze filosofiche, fede religiosa lato socio-politico: idee e convinzioni socio-politiche. Ognuno dei tre fratelli far pervenire la propria tavola informativa al M:.V:., il quale informer la Loggia del loro contenuto, sottoponendo questultime al giudizio dei fratelli .

*** *** non qualunque profano pu diventare Massone poich si tratta di un dono naturale e non di creare dal nulla Arturo Reghini La Massoneria, essendo un ordine iniziatico-esoterico, non prevede per la propria propagazione alcuna forma di reclutamento, bens, per il proprio rinnovamento e la propria crescita, si affida ad un sistema di proselitismo selettivo, non evidente o palese, improntato su unassoluta riservatezza. Ma chi vuole entrare al giorno doggi a far parte della Comunione, come si deve comportare? Senzaltro, fino a non molto tempo fa, doveva necessariamente prendere contatto con un massone, oggi, con lavvento di Internet, si aperta anche la via telematica. In tutti i casi, chi aspira ad entrare attraverso opera di proselitismo o richiesta diretta o telematica, deve essere obbligatoriamente sottoposto ad un meticoloso e rigido controllo, affinch, per quanto possibile, venga evitata una valutazione superficiale, non ben ponderata o troppo affrettata. Va da s che, per chi fa richiesta telematica, in assenza di conoscenze personali dirette da parte di qualche fratello, attenzione e severit di giudizio devono essere improntate, ancor pi, alla massima seriet, scrupolosit, assoluta responsabilit e tempistica adeguata. Tralasciamo per il metodo telematico e prendiamo in considerazione solo quello della presentazione fatta da un fratello, il cos detto fratello presentatore. A questi dovranno essere ben chiare le indispensabili e precise qualificazioni, non solo esteriori, ma soprattutto di tipo interiore, necessarie ad un profano che intenda entrare nella nostra comunione. E quindi facilmente intuibile quali responsabilit gravino sul fratello presentatore, il quale non potr che essere un maestro. Infatti solo il raggiungimento e la completa realizzazione della maestria, dovrebbero fornire quella sensibilit tale da permettere una ricerca e quindi la comprensione dellesistenza o meno, in un individuo, di quei valori necessari per essere una buona pietra da sgrossare e levigare. E perci chiaro che i fratelli apprendisti o compagni dovrebbero astenersi assolutamente dal praticare proselitismo, appunto per la loro ancora non adeguata conoscenza, limitandosi al massimo e con assoluta riservatezza ad effettuare eventuali segnalazioni al M:.V:.. Il proselitismo deve basarsi sulla qualit, attenendosi e verificando la presenza di determinati ed obbligatori valori morali e spirituali del bussante, con la consapevolezza che la quantit non dovr mai andare a scapito della qualit. Qualit che in Massoneria ha un senso ben preciso: deve essere intesa come disponibilit dellindividuo a migliorarsi e non come riferimento a posizione sociale, ruolo pubblico, rango, ecc. Essa, come purtroppo non sempre stato fatto o si fa, dovrebbe essere esclusivamente riferita a sole specifiche connotazioni di tipo interiore e comportamentali. Le virt e le caratteristiche che lIstituzione ricerca non sono legate ai successi del mondo profano: senzaltro pi facile ritrovare bont, gentilezza danimo, comprensione, tolleranza in un uomo che non mai giunto ai vertici delle cose profane, non avendo egli senzaltro mai cercato di prevaricare il suo prossimo o tentato di superarlo con la prepotenza, la scorrettezza, se non con linganno o la disonest. Spesso gli insegnamenti provenienti da persone pi modeste o culturalmente inferiori si dimostrano umanamente pi ricchi e pi facilmente recepibili. Calcoli ed opportunismi debbono essere banditi sia dal bussante che dalla Loggia cos come leggerezza e superficialit nei giudizi e quindi nella scelta.

Le colonne del Tempio non devono essere invase profanandole, bens devono essere arricchite ed ornate tenendo sempre presente che una sola pietra non adeguata od un mattone fuori posto renderanno la costruzione pi debole e spesso instabile. La Massoneria non un club ove trovano posto i ricercatori di valori mondani, o coloro che inseguono prestigio, titoli, cariche, gradi, guadagni, favori, non un trampolino di lancio verso il potere, n tanto meno pu essere una camera di compensazione per fallimenti o delusioni della vita, mancanza di affetti o solitudine. Essa, comunque, aperta a tutti: al professionista ed allartigiano, al borghese ed al proletario, al ricco ed al povero; in Loggia si riuniscono in perfetta uguaglianza persone estremamente diverse tra loro che portano esperienze di vita ed insegnamenti assolutamente differenti, essendo questa grande diversit uno dei punti essenziali, qualificanti e di forza dellIstituzione che ha come scopo e sar in grado di trasformare colui che seguir la giusta via, in un uomo nuovo: il Massone. Caratteristiche essenziali di un profano bussante, dovrebbero essere quelle di uomo di dubbio, curiosit intellettuale, inquietudine interiore, ma per poter aspirare ad oltrepassare le colonne del Tempio, deve soddisfare comunque, quelle condizioni minime e basilari di uomo libero e di buoni costumi, previste nelle Costituzioni di Anderson del 1723. Naturalmente si deve ben comprendere che, dopo quasi tre secoli, il significato di queste condizioni minime ha subito una notevole trasformazione, per cui oggi i concetti di morale e libert vanno senzaltro rivisti adeguandoli ai tempi. Si pu quindi affermare che per la Massoneria, la morale oggi va intesa sopratutto come onest interiore, onest danimo, poich la morale intesa in senso lato difficilmente definibile (in uno scrittore o stilista accusa di plagio, infamante, comportamento sessuale ignominioso, quasi indifferente) e pu essere fortemente mutevole sia nel tempo che nello spazio, cos come libert, a suo tempo intesa come libert fisica, ora deve essere intesa come libert intellettuale, spirituale; insomma se mi concesso il paragone, un po come la Libera Muratoria trasformatasi a suo tempo da operativa (fisica) a speculativa (spirituale). Vorrei a questo punto, riportare un brano di Amedeo De Giovanni in un convegno su Massoneria e Tradizione esoterica: Nella definizione piuttosto ardua, come sappiamo - di massoneria, lesoterismo ed il metodo simbolico del suo insegnamento sembrano rivolti fondamentalmente, sin dallorigine dellIstituzione moderna, verso la costruzione di un uomo etico in senso assoluto e libero in senso assoluto, libero anche verso se stesso ed i propri convincimenti, se cos si pu dire. Questa libert completa e totale - da ogni dogmatismo, da ogni fideismo, ma anche da ogni innamoramento ideologico, che possa comunque spingere luomo ad una scelta di parte, allimmersione nel particolare, ed anche ad una contrapposizione di principio tra una ragione e un torto -, una forma essenziale di anarchia dello spirito, che non tuttavia qualunquismo intellettuale, ma distacco ragionato e coerente del contingente, essenziale per il riconoscimento ed il rispetto della sostanziale dignit delle idee di ciascun appartenente al consorzio umano, e pertanto anche condizione essenziale per leticit delliniziato, costituisce nello stesso tempo la radice della sua tolleranza e la ragione della solidariet. Perci, la nostra definizione del profano che bussa alla porta del tempio, quella di uomo libero (nel senso assoluto di cui sopra) e di buoni costumi (cio etico), un profano che in una parola gi massone per cui liniziazione altro non che il riconoscimento. Ma le qualificazioni iniziatiche non possono fermarsi al dogma andersoniano poich ne costituirebbe senzaltro una limitazione. Qualificazioni necessarie ed essenziali sono pure la predisposizione e la disponibilit al cambiamento con la successiva consapevolezza della trasformazione raggiunta che d il senso ed il valore del percorso effettuato e dei successi raggiunti. Naturalmente la Massoneria, pur offrendo tutti gli strumenti per farci diventare ci che si , non pu influire pi di tanto su colui che non in grado di aprirsi totalmente, ne lo render suscettibile a magiche trasformazioni.

Per concludere, ritenendo personalmente che per un iniziato la trasformazione ancorch parziale, sia punto darrivo obbligatorio, vorrei ricordare il simbolico mito bruniano di Atteone in Degli eroici furori: Atteone nella rappresentazione delluomo nel massimo sforzo della ricerca della natura (verit) intento alla caccia della divina sapienza, allapprension della belt divina, scatena intelletto e voluntade lungo un percorso non per tutti fattibile, nel quale si devono attraversare luoghi inculti e solitarii, visitati e perlustrati da pochissimi, e per dove non son impresse lorme de molti uomini e dopo aver visto Diana ignuda, avendo contratto in s questa bellezza, si vede trasformato nelloggetto della sua ricerca, in ci che desiderava conoscere, venendo assalito dai suoi stessi pensieri, da quell intelletto e quella volont che egli stesso aveva scatenati quei cani che cercavano estra di s il bene che, rivoltandoglisi contro, lo catturano, facendone la loro preda, permettendogli cos di realizzare che, ci che egli bramava, era gi dentro lui, raggiungendo, in quel momento, il traguardo del processo conoscitivo. TANS.\ E questa caccia per l'operazion della voluntade, per atto della quale lui si converte nell'oggetto. CIC.\ Intendo, perch lo amore transforma e converte nella cosa amata. TANS.\ Coss Atteone con que' pensieri, quei cani che cercavano estra di s il bene, la sapienza, la beltade, la fiera boscareccia, ed in quel modo che giunse alla presenza di quella, rapito fuor di s da tanta bellezza, dovenne preda, veddesi convertito in quel che cercava; e s'accorse che de gli suoi cani, de gli suoi pensieri egli medesimo venea ad essere la bramata preda, perch gi avendola contratta in s, non era necessario di cercare fuor di s la divinit. (Giordano Bruno Degli eroici furori, parte 1 dialogo 4). E:. B:.

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