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Davide Notaristefano matricola 718225 CdL EcoCom

Seminario del corso di Storia del pensiero economico II prof. L. Porta

IL CONTRIBUTO SCIENTIFICO DI VILFREDO PARETO

anno accademico 2010/2011

Davide Notaristefano

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Il contributo scientifico di Vilfredo Pareto

1. INTRODUZIONE
Il quesito alla base di questo elaborato : perch Pareto cos tanto studiato? Egli stato fondamentale, non solo perch ha segnato una rivoluzione nel pensiero socio-economico, ma anche perch i suoi principi e teoremi trovano applicazione ancora oggi, a distanza di un secolo dalla loro esposizione. In questo scritto voglio mettere in luce le cause ed il modo in cui egli ha elaborato il suo pensiero, fornendo una visione generale della sua attivit. La prima parte sar dedicata alla formazione del pensiero; nella seconda esaminer il suo metodo di lavoro scientifico; nella terza mostrer il suo contributo scientifico, specificando anche le influenze del suo pensiero.

2. PARETO E IL PERIODO STORICO


Prima di capire il suo contributo economico-sociale, necessario comprendere il periodo storico in cui Pareto ha vissuto e le scuole di pensiero che si sono succedute in Italia tra la met dell'Ottocento e i primi anni del Novecento.

2.1 - Le scuole di pensiero in Italia1


Senza dubbio, il pensiero economico italiano stato largamente influenzato da Pareto e dalla sua scuola, ma non altrettanto vero che, come ha fatto notare Schumpeter, le scuole dominanti dominano: anzi, indipendentemente da Pareto, la scienza economica italiana ha raggiunto un alto livello in una molteplicit di stili ed in tutti i campi applicati (banche e moneta, finanza pubblica, socialismo ed economia agricola). possibile suddividere questo schema in tre periodi: gli statisti, Pantaleoni e Pareto. La rinascita dell'economia italiana stata fatta coincidere con gli insegnamenti di Ferrara, Messedaglia e Cossa, i quali hanno analizzato l'unit d'Italia e hanno prodotto nuove questioni ed opportunit: non solo hanno ripreso la tradizione italiana nel campo della sociologia e spinto la ricerca, ma hanno anche creato l'atmosfera per la ricerca stessa. Insomma, un numero insolito di uomini insolitamente capaci hanno certamente tratto il meglio da queste opportunit2. Il secondo periodo si apre con i Principi di Economia Pura (1899), pietra miliare di Maffeo Pantaleoni, uno dei primi teorici a studiare il concetto dei prezzi politici, a contribuire alla teoria dei sindacati, ad addentrarsi nel concetto di massima soddisfazione, ad affrontare il problema della valutazione dei beni in assenza di prezzi, ad accennare alla teoria delle fluttuazioni endogene, gettando le fondamenta per uno sviluppo successivo. Solo a partire dal 1900 Pareto ha cominciato a porre le basi del suo pensiero economico e a formare una scuola per conto proprio: ebbe una sfera di influenza all'estero e una serie di simpatizzanti, nel senso che gli venne riconosciuta l'importanza e ne furono influenzati, ma sostanzialmente proseguirono per la loro strada. Come molti hanno fatto notare, nonostante Pareto sia uno dei fondatori della scienza economica, la sua influenza sullo sviluppo dell'economia come scienza fu sentita solo molto tempo dopo e fu largamente confinata all'Italia ed alla Francia3: questo in parte vero ed valido soprattutto fino ai primi anni del Novecento; in seguito, come si vedr, l'influenza del suo pensiero varcher i confini italo-franco-svizzeri e arriver in tut to il mondo, Stati Uniti e Gran Bretagna soprattutto.

2.2 - La genesi del pensiero paretiano


Pareto nasce nel 1848, l'annus mirabilis per il liberalismo, e muore nel 1923, poco tempo dopo la marcia fascista su Roma. A parte queste coincidenze, egli visse in un periodo storico particolare4, che ne ha condizionato il suo pensiero politico, economico e sociale, tanto che il suo orientamento mut non solo in relazione ai cambiamenti storico-sociali che si verificarono in quegli anni (dapprima un fedele fautore del liberismo, in seguito finisce per diventare precursore del fascismo), ma anche a causa dei suoi spostamenti (prima in Italia, quindi in Svizzera - a Losanna e Celigny) che ne riflettono le rispettive visioni (giovanile, adulta, matura). In Italia studi matematica ed ingegneria, mostrando grande interesse per l'applicazione del metodo scientifico alle scienze sociali. In tutti i suoi scritti giovanili si nota come il dottrinarismo astratto sia sempre sovrapposto polemicamente alla realt, che gli rimane estranea: egli animato da una sorta di ripugnanza-attra1 2 3 4 Schumpeter, pagg 855-858 Schumpeter, pag. 856 Allais, citazione di Marchionatti, in Bruni e Montesano, pag. 110. L'Ottocento fu dominato dalla convinzione nel progresso sociale e materiale, dal positivismo scientifico, dal liberismo, dall'umanitarismo.

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zione per l'azione politica e sociale5. In uno di questi scritti introdusse il concetto di elite, sostenendo che in politica, la sovranit del popolo era assiomatica; la libert era la panacea universale. La storia ha mostrato persone brave, oneste, intelligenti oppresse dalle classi pi elevate, a causa della loro superstizione 6. In continuo conflitto con le politiche dei governi italiani dell'epoca, si convinse che la politica fosse potenza e che il potere fosse malvagio, ma si impegn per vedere garantiti l'ordine, l'autorit, la gerarchia; guidato dall'indignazione e dalla disperazione verso un atteggiamento anti-statalista; , allo stesso tempo, sia un prodotto della civilt che odia sia un positivista e laicista. Avendo un forte bisogno di rigore, ordine e logica, ma non potendo affermarsi nell'Italia tumultuosa a cavallo dell'unit (riconobbe la propria sfiducia nell'azione collettiva), Pareto cap che l'unica possibilit di soddisfazione poteva venirgli solo dalla contemplazione dell'economia pura: pur amando moltissimo l'Italia, egli decise di rompere con il passato di lotte ed ideali per andare a vivere in Svizzera. Nel 1893 si trasfer a Losanna, dove gli venne offerta la cattedra di Economia Politica (succedendo a Lon Walras): questo segn l'inizio della fase in cui Pareto elabora il suo pensiero economico. La sua visione venne delineata chiaramente nella sua lezione inaugurale tenuta nell'universit svizzera, in cui afferm che noi non conosciamo la teoria di alcun fenomeno naturale in tutti i suoi dettagli; noi conosciamo solamente delle teorie dei fenomeni ideali, che si avvicinano pi o meno al fenomeno concreto7. L'insegnamento lo port a studiare l'economia in modo rigoroso: molte delle sue teorie giovanili vennero da lui modificate per diventare scientifiche, tanto che Pareto ebbe l'ossessione della neutralit, caratteristica tipica dell'attitudine scientifica. Infatti, il suo desiderio quello di purgare la teoria economica dalle connotazioni etiche dell'utilitarismo e da concetti quali valore, capitale, prezzi, a cui sostituisce cose non definite, soggette a trasformazioni sia fisiche, sia nello spazio e nel tempo. Partendo dall'approccio di Walras e basandosi sulle curve di indifferenza inventate da Edgeworth (e successivamente perfezionate da Fisher), Pareto si proponeva di fornire modelli rigorosi di comportamento economico individuale e, da questi, intendeva costruire un modello generale dell'economia: sono gli anni in cui pubblica il Cours d'conomie politique (1897) e il Manuale d'economia politica (1906), due tra le sue opere fondamentali. Ritiratosi dall'insegnamento, inizi la fase della maturit che coincise con il suo nuovo (e ultimo) trasferimento a Celigny, dove si dedic completamente alla sociologia: fu il periodo pi prolifico della sua attivit scientifica durante il quale pubblic volumi di fondamentale importanza, quali i Sistemi socialisti (1902) e il Trattato di sociologia generale (1916), oltre al gi citato Manuale. Nella disciplina sociale, il problema della neutralit etica ben pi grande che in economia: egli si prefigge di costruire una sociologia scientifica, che faccia uso degli stessi strumenti di scienze come chimica e fisica. 8 , quindi, importante entrare nell'ottica scientifica e capire le dinamiche di intervento del metodo di Pareto nello studio delle discipline sociali.

3. IL METODO SCIENTIFICO
3.1 Il sistema di Pareto9
In questo paragrafo analizzer le caratteristiche fondamentali del sistema socio-economico ideato da Pareto, concentrandomi su ci che effettivamente induce gli individui ad agire, secondo schemi pi o meno prestabiliti. L'economia classica vede l'equilibrio economico come una specie di idea, un qualcosa di idealizzato attorno al quale la vera configurazione oscilla in una direzione od in un'altra: perci, la realt pu offrire un'immagine pi o meno deformata. Pareto ha notato la mancanza teorica nella dottrina dell'equilibrio, nella misura in cui l'aspetto dinamico il fattore essenziale della realt economica, non quello contingente, il quale non al centro di nessuna configurazione ideale, ma si muove incessantemente sotto l'azione di forze interne ed esterne: le prime legano il presente al passato ed il futuro al presente e non sono suscettibili di una rappresentazione teorica semplice, elegante ed universale: non sono solo forze di conservazione, ma sono anche forse di impulso o direttive, attraverso le quali la citt vivente forma o tenta di formare la citt del futuro. Le seconde rappresentano le forze applicate, ossia le preferenze e gli ostacoli. Pareto basa la sua teoria sul fatto che il movimento dei fenomeni economici non possa essere separato da quello dei fenomeni sociali o politici; al contrario, le dinamiche economiche si fondono con la politica e la
5 6 7 8 9 Busino, in Finoia, pag. 345 Vincent J. Tarascio, in Blaug, pagg 360-362 Nous ne connaissons la thorie d'aucun phnomne naturel tous ses details; nous connaissons seulement des thories des phnomne ideaux, qui se rapprochent plus ou moins du phnomne concret.- New Palgrave, sezione Article. Vincent J. Tarascio, in Blaug, pagg 362-366 L. Amoroso, in Blaug, pagg. 40-47

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sociologia. Il fondamento della sociologia di Pareto sta nella convinzione che, nella natura umana, sono sempre presenti due elementi: uno costante ed uno variabile. Il primo chiamato residuo, e riguarda, fondamentalmente, gli istinti, i sentimenti e gli appetiti umani. Esistono diversi tipi di residui, tra cui quello di socialit, di integrit, quello sessuale; a ci, si devono aggiungere il bisogno di di manifestare i propri sentimenti attraverso atti esterni, l'istinto delle combinazioni e la persistenza degli aggregati. Secondo Pareto, l'istinto delle combinazioni, che tipico della natura umana, stato un potente motore del progresso della civilt: dalle combinazioni degli uomini istruiti discendono le scoperte e le invenzioni (combinazioni scientifiche); la moltitudine realizza combinazioni guidate dalle analogie; infine, ci sono le combinazioni volgari, il cui uno scopo quello di soddisfare l'istinto di chi le fa. Grazie alla persistenza degli aggregati, alcune combinazioni costituiscono una sorta di aggregato di diverse parti, unite cos strettamente da acquisire una personalit simile a quella di altri esseri umani, diventando, quindi, un'entit in s: perci, una volta formate, certe combinazioni diventano stabili e diventano di pieno possesso non solo degli individui, ma anche della societ umana. La persistenza degli aggregati si manifesta in misura maggiore nella persistenza delle relazioni che intercorrono tra gli individui, sia con gli altri che con l'ambiente circostante: il patriottismo, i sentimenti per la famiglia, dell'amore per la propria lingua derivano tutti da queste interazioni. Proseguendo nello studio di come le forze vengono combinate per determinare l'equilibrio sociale, Pareto dimostra che, con riferimento alle tendenze secolari, possibile ottenere uno schema di dinamiche sociali considerando due circostanze: la proporzione in cui i residui sono presenti nelle classi dominanti e dominate e la velocit di circolazione delle elites. Per Pareto, una societ pu prosperare solo quando si ha stabilit ed un certo grado di scambio sociale: perci la circolazione non deve essere n troppo facilitata n ostacolata. Infatti, ci deve essere una giusta combinazione tra una velocit intermedia ed una certa proporzione dei due residui fondamentali, affinch venga assicurata la prosperti dello Stato. Tuttavia, se questa proporzione sufficiente a dare un'idea del movimento della societ umana in uno sviluppo secolare, essa diventa inadeguata in un tempo ristretto, all'incirca una o due generazioni. Quindi, necessario allargare lo schema teorico, aggiungendo altri due elementi della natura umana: i derivati, costituiti da ragionamenti logici ed illogici che esprimono il bisogno di giustificare, in modo razionale, ci che non ha un'origine razionale, e gli interessi, che costituiscono l'impulso per le azioni di ogni giorno. Perci, in periodi temporali brevi, per Pareto il movimento appare come il risultato delle azioni e delle reazioni di quattro gruppi di fattori: residui, derivati, interessi, flessibilit sociale. Dalla prevalenza di uno dei quattro gruppi sugli altri si configurano diversi risultati: cos, l'etica fondamentale per l'ordine sociale se prevale il primo gruppo; le ideologie prevalgono quando il secondo gruppo domina; il materialismo storico formula le reazioni del terzo gruppo sugli altri; infine, le reazioni indotte dal quarto gruppo sugli altri av vengono all'interno del corpo sociale, modificando sentimenti, idee e l'organizzazione economica.

3.2 - Il progetto metodologico10


Le qualit fondamentali nella formazione di Pareto sono la conoscenza matematica e la cultura umanistica: ai suoi studi ingegneristici si associa la sua grande conoscenza per le lingue straniere, soprattutto il francese11, che scrive in maniera letteraria, ma era capace di leggere fluentemente anche inglese, latino e greco12. Queste due facce della stessa medaglia sono fondamentali per comprendere il metodo scientifico con cui Pareto voleva spiegare la sua filosofia dell'economia e delle scienze sociali. In eterna ammirazione e contrasto con Walras, Pareto realizza che la scienza progredita e le teorie wal rasiane sono troppo ristrette per consentire una sintesi di tutti i fenomeni sociali 13, tanto che la scienza pura non pu spiegare la realt in maniera soddisfacente 14: per questo motivo Pareto cerca di allargare i confini dell'economia, combinandola con la sociologia15. Il Manuale si apre con l'elenco degli scopi che pu aver uno studio dell'economia politica e della sociologia []: 1. Pu quello studio essere una raccolta di ricette che tornino utili ai privati ed alle autori t pubbliche, nelle faccende economiche e sociali a cui intendono. [] 2. Pu l'autore possedere una dottrina da lui ritenuta ottima e tale da procacciare ogni sorta di beni ad una nazione od anche all'uman genere, e
10 11 12 13 L. Bruni, in Bruni e Montesano, pagg. 5-23 La madre francese; Pareto, inoltre, ha vissuto per lungo tempo nella Svizzera francese. L. Amoroso, in Blaug, pag. 36 Secondo Walras, l'obiettivo di un politico applicare i principi e i fatti dedotti dagli economisti puri, che devono dedurre scientificamente le leggi dalla vecchia e buona Legge Naturale. - J.O. Clerc, in Blaug, pag 270 14 La concezione di Pareto molto pi flessibile e pragmatica: certi principi, rationalmente errati, possono essere in pratica eccellenti, poich le per sone sono normalmente mosse dai propri sentimenti e non dalla loro intelligenza. - Ibid. pag 270 15 Ibid, pag 274

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proporsi egli di divulgarla, a modo d'apostolo, alle genti. []. Lo scopo [] una utilit molto pi generale e meno terra a terra. [] 3. Pu l'autore mirare unicamente ad investigare e rintracciare le uniformit che presentano i fenomeni, ossia le loro leggi; senza il menomo scopo di un'utilit diretta, [] lo scopo esclusivamente scientifico: cio di conoscere, di sapere, e basta16. Il cuore della sua metodologia sta nella sua filosofia sperimentale, secondo cui solo i fatti sono una base solida per la scienza17. Perci, fu la sua concezione unitaria delle scienze sociali a dargli la spinta e la voglia di studiare contemporaneamente economia e sociologia, due campi che prima di allora viaggiavano separati (chi studiava l'una, non studiava l'altra): da ci, si nota facilmente che la convinzione che la societ umana presenti regolarit osservabili tramite procedimenti scientifici derivanti dalle leggi della natura (in altre parole, lo scientismo di fine Ottocento) ebbe un'influenza molto notevole nella sua formazione, fino a condurlo alla definizione di leggi verificabili con il metodo logico-sperimentale. Ma Pareto va anche oltre il metodo positivista di Auguste Comte: critica la concezione dei darwinisti sociali, i quali sostengono che la selezione sia un bene perch migliora l'umanit, in quanto esso gli sembra solo un ingenuo ottimismo progressista, che deve essere rifiutato categoricamente in nome di una concezione scientifica e obiettiva dell'evoluzione sociale. in ques'ottica che, per Pareto, la selezione sociale, seppure esistendo, non conduce ad alcun pro gresso, semplicemente perch non ha senso chiedersi rispetto a cosa l'umanit progredisca: se si credesse veramente in ci, alla religione rivelata si sostituirebbe una nuova religione dell'umanit, non meno teologica e dogmatica18. Il punto di partenza di Pareto J.S. Mill, il quale formul la distinzione tra metodo ipotetico e deduttivo, dividendo quest'ultimo in diretto (usato per fenomeni originati quasi esclusivamente da una causa che pu essere isolata e diventare l'oggetto di una disciplina autonoma) e inverso (le leggi sono ottenute temporaneamente attraverso l'esperienza e successivamente riferite ai fenomeni per verificarle attraverso l'esperienza stessa). Nell'economia, Pareto usa principalmente il metodo deduttivo diretto, innanzitutto definendo l'economia pura come il gruppo di dottrine che possono essere dedotte dalle ipotesi edonistiche, successivamente mostrando che possibile formulare i principi generali attraverso l'esperienza, che deve essere oggettiva ed esterna al soggetto (ossia verificabile intersoggettivamente). Egli condivide l'idea, comune nel diciannovesimo secolo, che la scienza capace di dimostrare la verit con certezza pari a quella delle leggi divine: pur riconoscendo una continuit metodologica in tutti i lavori di Mill, corretto affermare che, dal periodo di Losanna in poi, Pareto ha spostato la sua attenzione sul problema dell'induzione analitica, che defin metodo puro sperimentale. Il bisogno di eliminare le ipotesi e le teorie che non corrispondono ai fatti al centro di tutto il suo lavoro. possibile notare una netta distinzione tra l'oggettivo ed il soggettivo e, poich la mente umana e i sentimenti dell'osservatore sono imperfetti, per la scienza impossibile raggiungere la (vera) conoscenza oggettiva: se l'osservatore si liberasse dai suoi filtri oggettivi che distorcono l'osservazione (i sentimenti), potrebbe raggiungere una visione oggettiva della realt. Contrariamente alla visione di Marshall e della sua scuola, che vedevano nell'economia la capacit di usare i propri strumenti per affrontare la complessit di tutta la vita sociale, e avendo inoltre realizzato che una scienza sociale unificata non esisteva ancora, Pareto decise di creare la sociologia ex-novo: solo attraverso un approccio unificato e sintentico verso i fenomeni concreti e solo usando il metodo delle scienze fisiche (tramite l'analisi e la sintesi) possibile salvare le caratteristiche di ciascuna disciplina e, allo stesso tempo, capire il mondo. Il processo di analisi e ideazione viene definito astrazione (disassemblare un fenomeno complesso nelle sue singole componenti), mentre la sintesi chiamata approssimazione successiva19: l'azione suddivisa in due aspetti fondamentali, e la parte non logica viene eliminata con l'astrazione, permettendo, in questo modo, alle scienze non sperimentali di diventare scientifiche. Un ultimo contributo al metodo riguarda le azioni logiche. Nel proporre la separazione dell'economia dalla psicologia, Pareto afferma che ogni analisi psicologica debba essere eliminata, perch un fatto empirico che le scienze naturali hanno progredito solo quando hanno considerato i principi secondari come i loro punti di partenza, invece di cercare di scoprire l'essenza delle cose; l'economia politica pura ha quindi gran de interesse nel fidarsi il meno possibile della psicologia. Pareto propone che le teorie economiche dovrebbero essere dedotte da proposizioni empiriche riguardanti la scelta piuttosto che i sentimenti: tutto ci che di significativo c' nella teoria dell'equilibrio economico pu essere derivato da fatti di indifferenza, senza alcun
16 Pareto, Manuale di Economia Politica, capitolo I Principii generali, pag. 9 17 Pareto ammette che possibile conoscere solo qualche fenomeno ideale, a cui si pu tendere solo con successive approssimazioni: solo i fatti sono importanti, mentre le leggi dedotte da essi sono essenzialmente relative. - Ibid., pag 275 18 Faucci, pag. 244 19 Quando dall'astratto si torna al concreto, occorre nuovamente riunire le parti che, per scopo di studio, si erano disgiunte. La scienza essenzialmente analitica; la pratica, essenzialmente sintetica - Pareto, Manuale di Economia Politica, pag 20

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ricorso a concetti psicologici come l'utilit o il piacere. In effetti, in una lettera al matematico Herman Laurent afferma di non essere interessato ai motivi per i quali l'uomo indifferente tra una cosa ed un'altra, ma nota i fatti per quelli che sono20. Pareto non nega lo stato scientifico della psicologia, e accetta anche che essa sia pi fondamentale dell'economia: tuttavia, nonostante i fenomeni economici abbiano spiegazioni psicologiche, egli crede che ciascuna scienza progredisca trovando le proprie leggi fondamentali e facendo le proprie deduzioni da esse. Perci, l'economia dovrebbe costituirsi come una scienza separata, specialmente dalla psicologia e dalla sociologia: cos, l'economia pura deve essere la scienza dell'azione logica; l'economia applicata intesa come pratica e deve disegnarsi sulle azioni non logiche, tipiche di discipline quali psicologia e sociologia. Pareto riconosce che la sua teoria delle azioni logiche si applica solo ad un ristretto intervallo di comportamenti e usa due criteri per definire logiche le azioni in economia. Il primo criterio afferma che le azioni devono essere ripetute molte volte: in queste situazioni, ragionevole supporre che le convinzioni personali riguardo il mondo riflettano come il mondo sia in realt 21, ma ci impone una restrizione superiore sulla classe di fenomeni che l'economia pu spiegare. Il secondo criterio asserisce che le azioni devono essere strumentali, ossia l'azione logica solo se diretta verso la soddisfazione dei gusti attraverso l'acquisizione dei beni: questo criterio essenziale per la sua metodologia perch, essendo Pareto sia un economista che un sociologo, cerca di definire distinti domini per queste due scienze. Come accennato precedentemente, la formazione matematica ha segnato profondamente il pensiero di Pareto. Egli si prefiggeva di poter applicare la meccanica razionale all'economia: come ha fatto notare Donzelli22, Pareto ha voluto portare l'analogia tra l'utilit in economia e l'energia potenziale nella meccanica classica alle conseguenze estreme; tuttavia, se nella meccanica classica le componenti della forza sono scalari 23, in economia l'utilit marginale non pu essere cardinale, sebbene per Pareto l'ofelimit24 25 fosse misurabile in modo ordinale.

4. IL CONTRIBUTO SCIENTIFICO
4.1 - I contributi alla teoria economica: dal Cours al Manuale26
Il capolavoro di Pareto, il Cours d'conomie politique profess l'universit de Lausanne (1896-1897) contiene un'esposizione di teorie economiche illustrate con numerosi fatti empirici e presenta novit soprattutto metodologiche, quali la mutua dipendenza tra fenomeni sociali ed economici in un sistema in cui il rapporto tra le parti ed il tutto fa apparire effetti strutturali e di carattere filosofico: la storia un insieme di accadimenti che si succedono monotonamente e che provano che l'uomo sempre il medesimo 27. Da un punto di vista stilistico, il Cours ricco di dati statistici e di note (che costituistico un valido trattato di economia ma tematica), il tutto sviluppato in modo elegante e chiaro. Conoscendo la psicologia di un individuo, e quindi le sue preferenze, possibile calcolare immediata mente quanto piacere egli otterr da un incremento marginale del bene consumato, quando egli ha gi consumato una certa quantit di beni: ne consegue che nelle equazioni dell'equilibrio economico, compaiono le derivate parziali dell'utilit (od ofelimit) totale, analogamente a quelle che Walras aveva calcolato per esprimere la produttivit marginale. Pareto osserva che non bisogna tenere i coefficienti n costanti, n variabili: alcuni sono costanti (o quasi), altri variano con la quantit del prodotto, altri ancora sono legati tra loro in modo tale che l'incremento di uno possa compensare la diminuzione dell'altro. Pareto mostra che la rendita economica un fenomeno di economica dinamica, che nasce quando si passa da un equilibrio ad un altro: solo allora possibile calcolare in quale misura e direzione, mediamente, i prezzi dei fattori di produzione variano in regime concorrenziale. Egli ha voluto studiare un regime collettivisti20 21 22 23 24 L: Bruni, in Bruni e Montesano, pag. 20 Si noti la coincidenza tra fatti soggettivi e fatti oggettivi. L. Bruni, in Bruni e Montesano, pag. 16 Una grandezza scalare una grandezza fisica che viene descritta, dal punto di vista matematico, da un numero reale associato ad un'unit di misu ra il cui valore pu essere letto su una scala graduata di uno strumento di misura e non necessita di altri elementi per essere identificata. Per questo non sensibile alle dimensioni dello spazio, n al particolare sistema di riferimento o di coordinate utilizzato. - Wikipedia L'ofelimit indica la propriet dei beni economici di soddisfare bisogni umani. Pareto preferisce il termine ofelimit al pi comune utilit per sottolineare che non sempre ci che desideriamo (che ci ofelimo) ci anche utile, nel senso di favorevole. L'ofelimit si differenzia rispetto all'uti lit per il suo carattere di soggettivit. In altre parole l'ofelimit rappresenta l'utilit dal punto di vista del singolo individuo, non della comunit. Wikipedia L'ofelimit un rapporto di convenienza, che fa s che una cosa soddisfi un bisogno o un desiderio, legittimo o meno, cio lo studio di una quantit interamente soggettiva. Perci Pareto devo postulare l'esistenza dell'homo oeconomicus, un individuo astratto che trasforma i beni in altri beni, producendoli o scambiandoli per ottenere il massimo benessere individuale. - G. Busino, in Finoia, pag. 346 U.Ricci, Pareto and Pure Economics, in Blaug, pagg 8-17 G. Busino, in Finoia, pag. 347

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co, mostrando come la produzione sarebbe orientata nella stessa direzione sia in una societ individualistica (regime concorrenziale) sia in una societ socialistica, in cui tutti i fattori produttivi sono concentrati nelle mani di un ministro della produzione, il quale si impegnerebbe per arrivare alla massima ofelimit possibile. Pareto conclude che il regime di concorrenza perfetta produce la massima utilit sociale. Prima del Manuale, Pareto aveva illustrato le sue riflessioni economiche in una serie di articoli pubblicati sul Giornale degli Economisti, nei quali esponeva le sue opinioni in merito alle nuove teorie economiche dei primi anni Novanta dell'Ottocento, perfezionandole: il nuovo approccio all'economia caratterizzato dall'adozione di un metodo matematico di ragionamento28. Il suo primo scritto teorico di un certo rilievo, intitolato Considerazioni sui principii fondamentali dell'economia pura (1892), rappresenta il primo contributo all'economia pura: vi risultano molte influenze da parte di Pantaleoni e Bentham, specialmente nell'oggetto dello scritto, il calcolo edonistico. Pareto enuncia lo stesso principio in due modi (ogni uomo seguita la trasformazione dei beni economici in suo potere (1) sinch da essi ottenga la massima utilit totale oppure (2) sinch da questa operazione si pu procurare un grado finale di utilit infinitesimo positivo), ma osserva an che che la perfetta razionalit presuppone che l'individuo sia in grado di formarsi previsioni perfette 29. Il Manuale d'economia politica rappresenta lo spartiacque tra il coinvolgimento di Pareto nell'economia e il passaggio alla sociologia. Esso illustra la coesistenza di riflessi filosofici, osservazioni empiriche e rigorose analisi: accetta ancora le tesi in favore della concorrenza, ma ne rivede il valore pratico. Non pi convinto dell'utilit della figura dell'homo oeconomicus30 31, se non per considerazioni teoriche: pur non abbandonando mai la teoria e continuando a sviluppare il suo approccio a passi successivi, suggerisce che da un punto di vista pratico l'economia teorica non abbia avuto una grande utilit32. Secondo Pareto, l'equilibrio economico deve essere descritto come il risultato di una contrapposizione fondamentale tra preferenze33 e ostacoli34, le cui trattazioni riguardano, rispettivamente, la prima e la seconda parte del libro. Da Edgeworth prende il concetto di curve di indifferenza, le libera da ogni misura di tipo edonistico e le trasforma in curve sperimentali: , quindi, sufficiente avere queste curve (che sono il risultato della proiezione sulla superficie piana del profilo delle cosiddette colline del piacere) e sapere che un individuo preferisce spostarsi verso una qualsiasi curva pi lontana per darci la fotografia delle sue preferenze. Perci, l'unica cosa importante conoscere l'ordine in cui un individuo organizza tutte le possibili combinazioni di beni di consumo: da ci possibile costruire un indice delle preferenze delle combinazioni dei beni e ordinarli in modo tale da individuare la direzione in cui un individuo si muove. Pareto mostra che il piacere che si prova nel consumare dipende anche dall'ordine di consumazione, dalla condizione in cui il consumatore si trova e dalla complementariet dei beni che possono essere ordinati gerarchicamente secondo i loro gradi di sostituibilit. Tuttavia, nel cercare di soddisfare le proprie preferenze, gli individui incontrano degli ostacoli, che Pareto divide in due categorie: quelli del primo ordine, che destano subito attenzione, e quelli del secondo ordine, che limitano la variabilit del prezzo durante o immediatamente prima dello scambio. L'abilit matematica di Pareto si manifesta nella terza parte del Manuale, quando cerca di stabilire un sistema di equazioni che lascia inviariato un certo numero di incognite (il sistema degli scambi) ed uno che ne lascia invariati altri (il sistema della produzione)35. I due sistemi possono essere discussi separatamente, ma sono comunque legati in una sola posizione di equilibrio, che Pareto scopre possa essere stabile o instabile. Queste idee sono estremamente generali, ciononostante si applicano ugualmente bene sia ai sistemi meccanici che a quelli economici; tuttavia, hanno un campo di applicazione ancora pi generale: la forma della teoria non cambia anche se varia la funzione di configurazione di un sistema, in quanto l'unica cosa essenziale che ci sia un indice che mostri anticipatamente come un sistema si muover.

28 R. Marchionatti, in Bruni e Montesano, pagg 110-111 29 Faucci, pagg. 246-247 30 Lhomo oeconomicus cerca sempre di ottenere il massimo benessere (vantaggio) per se stesso, a partire dalle informazioni a sua disposizione, siano esse naturali o istituzionali, e dalla sua personale capacit di raggiungere certi obiettivi: visto come razionale nel senso che possiede certe preferenze che in grado di disporre in sequenza, capace di massimizzare la sua soddisfazione utilizzando al meglio le sue risorse ed in grado di analizzare e prevedere nel modo migliore la situazione e i fatti del mondo circostante, al fine di operare la scelta pi corretta in ordine a suddetta massimizzazione. - Wikipedia 31 Nonostante l'uomo reale compia azioni morali, religiose, estetiche, affermare che si studiano le azioni economiche, astraendo dalle altre, significa dire che che si studia l'homo oeconomicus, il quale compie solo azioni economiche. Tuttavia, quello stesso uomo pu essere considerato come homo ethicus (nello studio per scopi morali), come homo religiosus (nello studio per scopi religiosi), ecc. - Pareto, pagg. 19-20 32 New Palgrave, Vilfredo Pareto - sottosezione The Manuel. 33 Le preferenze sono un altro modo per dire ofelimit: essi sono il piacere che un uomo prova nel consumare certe cose. I beni economici sono certe cose capaci di soddisfare le preferenze di un uomo. 34 In generale, affermare che le azioni sono ostacolate significa dire che i beni economici sono limitati. 35 La parte matematica della teoria dell'equilibrio economico generale contenuta nel Manuale, ma stata ampliata e migliorata nella sua traduzione francese.

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4.2 - L'Era Paretiana36


La sfera d'influenza del lavoro di Pareto si pu suddivere in quattro sezioni. Innanzitutto, la sociologia di Pareto ebbe un grande successo internazionale, soprattutti negli anni '30 negli USA, in cui si svilupp una specie di moda paretiana. Secondariamente, la legge di distribuzione del reddito ottenne molto interesse, ma anche diverse critiche, soprattutto ostili, in tutto il mondo. Inoltre, la figura del Pareto economista puro di venne familiare in Inghilterra e negli Stati Uniti, a seguito dei lavori di Allen e Hicks sulla curva di indiffe renza paretiana, dandogli molto credito. Infine, se il resto dell'economia paretiana rimase praticamente sconosciuto nei Paesi germanici, ad esclusione di qualche critica alla teoria del monopolio, in Francia le sue dot trine furono apprezzate sviluppate da Bousquet e Divisia 37. Dopo la pubblicazione del Cours, la conoscenza del pensiero paretiano crebbe molto: molti economisti lo accolsero con giudizi molto positivi, soprattutto perch riconobbero gli sforzi di Pareto nel costruire una teo ria unificante e nel cercare una verifica empirica nell'economia politica. Perci, alla fine degli anni Novanta dell'Ottocento, l'economia matematica usc dal suo parziale isolamento, guadagnando sempre pi credito e ammirazione finch, fino alla decade successiva alla Prima Guerra Mondiale, l'approccio matematico all'economia fu largamente accettato e usato: questa viene definita l'Era Paretiana dell'economia matematica. Ai suoi contemporanei, il Manuale appariva come un sistema di pura statica che aveva solo bisogno di essere completato: da una parte, ci furono importanti contributi teorici in questo senso; dall'altro lato, molti testi resero popolare il lavoro di Pareto al pari di quello di Walras, esaminandolo e rivisitandolo. Innanzitutto, Vito Volterra recens la versione italiana del testo da un punto di vista matematico, riconoscendo in Pareto uno scienziato capace di dare un grande contributo nel fare dell'economia una scienza pura, che le diede il carattere delle scienze naturali e della fisica matematica. Un altro contributo venne da Edwin Bidwell Wilson, il quale sottoline l'attitudine scientifica di Pareto nei confronti dell'economia teorica, anche nelle sezioni non strettamente matematiche del libro: in particolare, egli consider fondamentale l'appendice matematica, che gli risult molto diversa dagli altri trattati sull'e conomia, soprattutto per la grande cura con cui i problemi sono divisi e per la trattazione dei sottocasi. Il lavoro di Pareto fu molto significativo nel decennio che precedette la Prima Guerra Mondiale: non solo per il grande contributo teorico in s, ma anche perch accrebbe in modo sostanziale l'accettazione dell'eco nomia matematica nella comunit scientifica, particolarmente da parte dei matematici europei e statunitensi. Nonostante le teorie derivanti dall'applicazione dell'economia matematica fossero solo teorie statiche dell'equilibrio, questa nuova disciplina era capace di specificare le condizioni ed i limiti dei teoremi e di dimo strarli rigorosamente. Tuttavia, sebbene la sua astrattezza renda estremamente difficile applicare le conclusioni nella spiegazione dei fatti reali, sarebbe scorretto affermare che la pura economia matematica sia inutile per l'economia applicata: da un lato, essa chiarisce se una teoria sia falsa o, perlomeno, non corretta, cos da permettere agli economisti di criticare le teorie non matematiche; dall'altro lato, capace di specificare le condizioni di validit dei teoremi38. Negli anni Trenta del Novecento, le basi erano state create: l'influenza di Pareto si rivel molto pi ampia di quanto tradizionalmente gli sia riconosciuto, da una parte, per merito gli economisti che seguirono pi o meno direttamente i lavori di Pareto, dall'altra, grazie alla disseminazione delle idee degli economisti delle scuole paretiane. In particolare, due furono le scuole che maggiormente recepirono ed ampliarono il pensiero di Pareto: la Wiener Kreis e la London School of Economics. La visione di Pareto gioc un ruolo molto influente a Vienna. Infatti, Pareto anticip la concezione teorica della natura scientifica dell'economia proposta dalla Kreis: l'economia fu posta tra le cinque branche della scienza che devono condurre un esame epistemologico delle sue fondazioni ed un'analisi logica dei suoi concetti in modo da purificarla da ogni residuo metafisico. In questo senso, la discussione teorica rappresenta la base epistemologica della ripresa di Pareto e della nascita dell'econometria 39. Fino agli anni Trenta, Pareto era conosciuto nei Paesi anglosassoni, ma la sua influenza era limitata. In quegli anni, l'economia paretiana inizi ad esercitare un'influenza dominante sullo sviluppo della microeconomia neoclassica: alcuni giovani economisti si concentrarono su alcuni dei principali temi delineati nel Manuale (l'analisi del comportamento individuale, l'efficienza del mercato e l'economia del benessere), ampliandoli con l'uso del calcolo differenziale e dei moltiplicatori lagrangiani. Sebbene la diffusione del suo pensiero sulle teorie economiche fu abbastanza tardiva, Pareto fu all'origine
36 R. Marchionatti, in Bruni e Montesano, pagg 110-124 37 Schumpeter, pag. 859 38 Pareto ben conscio del problema sollevato da Zawadski (Les mathmatiques appliques a l'conomie politique 1914): al contrario di quanto avviene in meccanica, in economia non sempre possibile passare dalle formule generali ai fenomeni attuali. - Ibid., pag. 114 39 L'econometria consiste nell'unificazione di statistica, teoria economica e matematica, ed emersa come parte di quei modelli che riguardano la teoria economica come il campo di applicazione della logica: essa adotta i metodi della scienza naturale che garantiscono la chiarezza ed il rigore necessari per la teoria e le ricerche empiriche nell'economia. - Marchionatti, in Bruni e Montesano, pag 119.

Davide Notaristefano

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di una parte importante della teoria economica del dopoguerra, fondamentalmente per tre ragioni. Innanzitutto, dopo la Prima Guerra Mondiale, la circolazione delle idee scientifiche rallent molto, perch essere erano percepite come vecchie, appartenenti al mondo di ieri. In secondo luogo, la nuova generazione di economisti che erano interessati nella teoria pura e nell'applicazione matematica all'economia aveva una conoscen za limitata (rispetto ai predecessori) della storia dell'economia. L'ultimo, ma non meno importante, motivo riguarda il problema della lingua: pochi economisti conoscevano e capivano italiano e francese.

5. CONCLUSIONE
Questo mio breve viaggio mi ha portato a conoscere un po' pi da vicino le teorie che stanno alla base di tutto lo sviluppo socio-economico del Novecento: i concetti che prima mi sembravano astratti, o semplicistici, osservati attraverso gli occhi e la mente di chi li ha prodotti (seppur filtrati da altri autori), ora appaiono in tutta la loro interezza ed in un contesto ben definito. Tuttavia, sicuramente riduttivo trattare un autore come Pareto in cos poco spazio, soprattutto perch la sua attivit di scienziato sociale stata cos ampia da aver toccato una vastit di tematiche molto complesse. Esistono numerosissimi contributi di studiosi (come si pu vedere dalla mia, seppur breve, bibliografia) che hanno analizzato le leggi ed i teoremi paretiani e che ne hanno dato un'interpretazione pi o meno attinente alla realt. Giovanni Busino scrive che, a furia di battagliare [], Pareto fin per assumere il tono del predicatore, ora satirico ora arrabbiato40: cos come lo stesso Pareto specifica nei principi generali del Manuale, egli vorrebbe diventare un apostolo, un divulgatore della verit tra le genti. In questo senso ha pienamente colto il suo scopo, perch i suoi libri sono tutti delle pietre miliari, degli spartiacque, dei segni di demarcazione tra la vecchia concezione dell'economia (rappresentata come una scienza a parte) e della sociologia, ed il nuovo corso. Cos come Caronte guida Dante alla scoperta di un mondo nuovo, a lui sconosciuto, Pareto ci guida attraverso un nuovo modo di ragionare e di applicare i fondamenti matematici in contesti che, apparentemente, nulla hanno in comune con la scienza. Perci, si capisce quanto Pareto abbia significato per tutti gli studiosi di discipline sociali: lungi dal voler fare paragoni azzardati o inopportuni, credo di poter dire che Pareto sta all'economia come Einstein sta alla fisica: cos come lo scienziato tedesco (1879-1955), quasi contemporaneo di Pareto, ha rivoluzionato la fisica con la sua teoria della relativit, Pareto ha rivoluzionato l'economia con le sue teorie dell'equilibrio, dell'ofelimit, del benessere. Infatti, non c' libro di economia o di sociologia che non menzioni Vilfredo Pareto: come giustamente afferma Marco Dardi41, egli ha giocato il ruolo di precursore e fonte di ispirazione nel passaggio graduale della teoria economica, dalla struttura utilitaristica dei Marginalisti della prima generazione ad una struttura meno impegnativa, ordinale, basata sulla nozione di preferenza, e da qui verso un approccio empirico che ha nella scelta la sua nozione originaria. [] Pareto and oltre, fino a supporre che [] tutto quello di cui la teoria ha bisogno di prendere in considerazione il solo fatto che gli individui fanno delle scelte. Tuttavia, non sono completamente d'accordo con la suddivisione dell'economia, pura e applicata, in base ai due aspetti fondamentali per Pareto: logica e non-logica. Senza dubbio, l'essere umano ha bisogno di trovare qualcosa di generale, di universale, che spieghi il tutto, ma non si pu dividere l'economia in due filoni cos netti. L'economia pu sicuramente essere vista come scienza, ma si possono trarre conclusioni solo osservando i fatti, e questi fatti possono mutare in base al luogo e alle azioni umane: gli economisti traggono conclusioni generali per un certo tipo di accadimenti, non per tutti. Il metodo ideato da Pareto, ed applicato in seguito, sicuramente scientifico, ma affetto da errori, che sono dovuti alla natura imperfetta dell'essere umano. Nella fisica, ad esempio, le leggi della natura sono determinate cos come sono: gli scienziati osservano ci che succede, traggono le loro conclusioni, deducono le leggi, elaborano esperimenti per verificare la validit del modello ideato e capiscono se quel modello pu spiegare la realt. Anche gli economisti effettuano tutti questi passaggi, ma il modello creato pu spiegare solo una parte della realt: perci, ritengo che la distinzione tra economia pura ed applicata sia un po' forzata e credo che si debbano tenere maggiormente in considerazione tutti gli aspetti della personalit e della complessit umana, pur restando coscienti che le leggi economiche non possono essere valide sempre. Pareto ha ragione nell'affermare che dobbiamo togliere tutti i filtri che ci impediscono di arrivare alla vera conoscenza, ma come si pu pensare di riuscirci? L'essere umano sempre spinto dai sentimenti, in ogni azione che compie: liberarci dai sentimenti significherebbe liberarci dalla nostra natura, quella che definiamo umana.
40 G. Busino, in Finoia, pag. 345 41 M. Dardi, in Bruni e Montesano,Choice, preference and rationalizability in Pareto's theory of economic behaviour, ibid., pag. 53

Il contributo scientifico di Vilfredo Pareto

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BIBLIOGRAFIA
Mark Blaug, Vilfredo Pareto (1848 1923), Aldershot: Elgar, 1992 con riferimento ai seguenti articoli: Umberto Ricci, Pareto and Pure Economics, pagg 8-19; Luigi Amoroso, Vilfredo Pareto, Econometrica vol.6 Gennaio 1938, pagg. 35-41 J.O. Clerc, Walras and Pareto: their approach to applied economics and social economics, pagg.269280; Vincent J. Tarascio, Pareto: A View of the Present through the Past, pagg. 340-359 Luigino Bruni, Aldo Montesano, New Essays on Pareto's Economic Theory, Routlegde, 2009 - con riferimento ai seguenti articoli: Luigino Bruni, Pareto's methodological project, pagg. 5-23; Marco Dardi, Choice, preference and rationalizability in Pareto's theory of economic behaviour Roberto Marchionatti, Pareto's influence on modern economics, pagg- 110-124 Riccardo Faucci, L'economia politica in Italia: dal Cinquecento ai nostri giorni, UTET, 2000 Massimo Finoia, Il pensiero economico italiano: 1850-1950, Bologna: Cappelli, 1980 Alan Kirman, Pareto, Vilfredo (18481923), The New Palgrave Dictionary of Economics, Second Edition. Eds. Steven N. Durlauf and Lawrence E. Blume, Palgrave Macmillan, 2008. The New Palgrave Dictionary of Economics Online, Palgrave Macmillan, consultata il 28/11/2010 http://www.dictionaryofeconomics.com/article?id=pde2008_P000026 Joseph Alois Schumpeter, History of Economic Analysis, New York: Oxford University Press, 1994 Vilfredo Pareto, Manuale di economia politica, edizione critica a cura di Aldo Montesano, Alberto Zanni, Luigino Bruni, Milano: EGEA, 2006 Wikipedia, l'enciclopedia libera, alle voci grandezza fisica scalare, homo oeconomicus edofelimit, tutte consultate il 24/11/2010

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