You are on page 1of 4

pro manuscripto Anno VII - Dicembre 2004 - n.

12
Gr u b e r Asciuga, Bambino Gesù,
stava cor- le lacrime dei fanciulli!
reggendo Spingi gli uomini
i compiti a deporre le armi
degli sco- e a stringersi in un universale
lari al de- abbraccio di pace!
bole chia- Invita i popoli,
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
rore di misericordioso Gesù, www.gioiaesperanza.it
una lucer- ad abbattere i muri creati
n a . dalla miseria
“ Bi sogna e dalla disoccupazione ci chiama a rendere ra-
invent are dall'ignoranza e dall'indifferenza, gione della speranza;
qualche dalla discriminazione non si può “stare a
Un maestro fiorista, in giusto e condannando
cosa di e dall'intolleranza. guardare” sotto la cro-
una dimostrazione tenuta le ingiustizie. Il nostro ce, come ci siamo già
nuovo per la messa di mezzanotte, un can- Sei Tu, a dei colleghi, invitava a intento? Guadagnare
to semplice che accompagnerai con la chi- Divino Bambino di Betlemme, detti nella solennità di
disporre nella vetrina anche noi; ma anime a
tarra. Qui ho scritto le parole: sta a te ve- che ci salvi, Cristo Re dell’Universo.
tutto quanto di meglio e Dio, offrendo speranza
stirle di musica... Ma in fretta mi raccoman- liberandoci dal peccato. “Chi non raccoglie con
di più appariscente aves- e gioia pur rimanendo
do!” Uscito padre Mohr, Gruber prese subi- Sei Tu il vero ed unico me disperde” dice Gesù.
sero in negozio, per in- nella verità. Nulla va Quando facciamo la
to in mano la chitarra e dopo aver scorso il Salvatore, durre i clienti ad entrare omesso perché tutto
testo lasciatogli dal prete cominciò a cerca- che l'umanità spesso spesa, quando acqui-
e spendere. Per contro concorre al bene se si stiamo un vestito, quan-
re tra le corde le note più semplici. A mez- cerca a tentoni. giornali e telegiornali per desidera l’amore di
zanotte in punto, del 24 dicembre 1818, la Dio della pace, dono di pace per do studiamo, quando
catturare “l’audience” Dio.
chiesa parrocchiale traboccava di fedeli. l'intera umanità, assolviamo ai nostri do-
sembra che debbano A un cristiano è richie-
L'altare maggiore era tutto sfolgorante di vieni a vivere nel cuore veri civici, quando sce-
proporre tutto quanto di sto d’ individuare, tra
lumi e di candele accese. Padre Mohr cele- di ogni uomo e di ogni famiglia. peggio e di catastrofico
brava la S. Messa. Dopo aver proclamato il Sii Tu la nostra pace e la nostra accade a questo mondo.
vangelo di Luca che narra la nascita del gioia! Amen!" A noi sembra invece, più
Salvatore si avvicinò, con il maestro Gruber logico mettere insieme,
al presepio e con la voce tremante intona- (Madre Teresa di Calcutta) tutti gli avvenimenti, le
rono: “Stille Nacht, Heilige Nacht (Notte cose accadute nella co-
silenziosa, Notte santa) ... ”. Dalle navate munità, quanto ci siamo
si persero nel silenzio le ultime parole del detti nelle catechesi, nei
canto. Un attimo dopo l'intero villaggio le colloqui amichevoli e fra-
ripeteva davanti a Gesù, come la schiera terni, in queste nostre
degli angeli del vangelo di Luca. E da allora gliamo un programma;
riflessioni, per entrare nel luci ed ombre dell’u-
non si è più smesso di cantarlo, non solo in tutto noi esprimiamo
mistero della vita, all’in- mana esistenza, il filo
ad Obendorf ma in tutto il mondo. È diven- la sacralità della nostra
contro con Dio attraverso d’oro che lega tra loro persona e del creato!
tata una delle musiche più care del Natale. tutte le porte possibili. tutte le vicende e le
E di padre Mohr e di Franz Gruber che ne è Dividere ciò che credia-
Attraverso ciò che è bello tiene strettamente
stato? Nessuno dei due ha avuto il tempo mo da ciò che viviamo
si, ma anche del vero, unite al fine ultimo
di rendersi conto di quanto hanno donato quotidianamente, divi-
piacevole o meno, sotto- dell’esistenza. Ogni
al mondo senza aver avuto in cambio nulla. dere l’anima dal corpo,
lineando ciò che buono e fatto ci pro-voca, ossia non rende né utile né
accettabile il mes- di esperienza, o di partico- Chiesa. Senza tutto ricevere il perdono di tutti i pecca-
saggio cristiano. Non lari attitudini, ma grazie a questo non potremmo ti attraverso il sacramento della
esiste il sacro e il un dono che Dio fa a lui e vivere! penitenza, l’unzione concede il
profano ma tutto ciò che si diffonde se verrà Lo sapevano bene i perdono di tutti i peccati. L’unzio-
che Dio ha creato è mandato a servire una par- martiri di Abitene che ne degli infermi, come ogni sacra-
“cosa buona”. rocchia. Se il Vescovo lo nel 300 d.C. morirono mento, costituisce anche un im- Nel piccolo paese di Obendorf, in Austria,
Per questo la nostra riterrà opportuno, conferen- per… vivere! “Senza pegno per ogni singolo cristiano e un giovane sacerdote, padre Mohr, stava
“vetrina” alla vigilia dogli l’autorità (da augere domenica non possia- per tutta la Chiesa: “I malati han- dando le ultime istruzioni ai bimbi e ai pic-
delle festività natali- ossia far crescere) di opera- mo vivere” disse Eme- no nella Chiesa una missione da coli pastori per provare il canto da esegui-
zie vorrebbe essere re in sua vece, dovrà con- rito, uno di loro rispon- compiere e una testimonianza da re nella notte di Natale. Tra le navate si-
ricca! Ogni dono ne durre a Dio i fratelli di una dendo all’accusa di offrire: quella di ricordare a noi lenziose si spandeva l' eco di un vocio alle-
richiama un altro e comunità come meglio gli aver violato il divieto di tutti che ci sono beni duraturi da gro e di piccole risatine. “Buoni, silenzio!
apre verso la profon- sia possibile umanamente; riunirsi e celebrare. E tenere presenti e che solo il mi- Incominciamo!”. Ma come padre Mohr ap-
dità e l’autenticità con fede, facendo anche per domenica non in- stero della morte e risurrezione di poggiò il dito sulla tastiera dall'
interno del-
dell’esistenza. l’impossibile. Coinvolti nel tendeva un giorno tra Cristo può redimere e salvare l'
organo uscì uno strano rumore, poi un
Una delle cose belle cammino di Andrea forse ci gli altri , il fine settima- questa nostra vita mortale. Il ma- altro e un altro ancora. “Strano”, pensò il
che stiamo vivendo verrà da guardare con più na, ma dominicus, lato deve lottare contro la malat-
da quasi due mesi è profondità, con maggior Dominus, il Signore tia, ma insieme a lui anche i me-
la presenza di Andre- entusiasmo e gratitudine, la che desiderava arden- dici e tutti coloro che sono addetti
a, un seminarista che presenza stabile e fedele temente incontrare, al servizio degli infermi senza tra-
nella nostra comunità del sacerdote che serve la nel tempo, da passare lasciare nulla di quanto deve es-
trascorre il suo anno nostra parrocchia. Troppo insieme ai fratelli di sere fatto, tentato sperimentato,
di esperienza pasto- spesso riduciamo il parroco fede, in un luogo per per recare sollievo a chi soffre.
celebrarlo e viverne la Così facendo si mettono in pratica
presenza nel Suo vero le parole del Vangelo in cui Cristo
Corpo e Sangue. Già raccomanda di visitare i malati, giovane prete. Aprì la porticina dietro l'
or-
così il racconto, ascol- ma riferendosi al malato, Cristo gano e dieci, venti topi schizzarono fuori
tato in una delle ultime intende l’uomo nella sua integrali- inseguiti da un gatto. Povero padre Mohr.
catechesi per adulti, ci tà di essere umano; chi visita il Si voltò a guardare il mantice: completa-
ha riempiti di fervore, malato deve recargli sollievo nel mente rosicchiato e fuori uso. “Pazienza”,
ci ha commossi; ma è fisico e conforto nello spirito. pensò, “faremo a meno dell' organo”. Ma
ancor più bello poter anche i piccoli cantori all'
apparire dei topi
sperimentare che que- e del gatto si erano scatenati in una furi-
rale; è un segno di al funzionario di un’agenzia ste pagine di vangelo bonda caccia. Ed ora non c' era più nessu-
speranza, il Signore di servizi, o a un cerimonie- continuano a essere no. Con l' organo in quelle condizioni e il
continua a chiamare re! Il Signore è in mezzo a scritte; segno che Ge- coro dileguato dietro ai topi, addio canto
sacerdoti per essere noi con una chiesa, un edi- sù è vivo. Se una cri- di Natale. Fu un momento di grande scon-
lampade sul moggio! ficio che ci permette di riu- stiana rinuncia alla gita forto per padre Mohr. Mentre, davanti al-
Noi lo cresciamo un nirci e di pregarlo; con una scolastica più ambita, l'
altare maggiore si chinava nella genufles-
po’ come figlio e un guida, che c’incoraggia, ci per celebrare la setti- sione gli venne in mente l' amico Franz
giorno sarà egli a ammaestra, ci corregge, ci mana santa nella sua Gruber il maestro elementare che, oltre ad
fare da padre nella ammonisce, celebra quoti- comunità parrocchiale essere un discreto organista, se la cava
fede; evidentemente dianamente i Sacramenti e prova anche far sì bene nel pizzicare le corde della chitarra.
non in forza di età, o con noi; e questo ci fa che i suoi compagni, Quando padre Mohr giunse a casa sua,
sono sempre state fra i Gesù, il giusto che muore mento che attraverso
problemi più gravi che sulla croce per rivelare l’unzione unisce la soffe-
mettono alla prova la agli uomini l’amore gra- renza dell’uomo a quella
vita umana. Nella ma- tuito di Dio. di Cristo in croce perché testimonianza di una ragazza di 20 anni
lattia l’uomo fa l’espe- La croce non è un crude- assuma un valore infini- tratta da un giornale dell’Azione Cattolica
rienza della propria le castigo inflitto da Dio, to per la redenzione del
impotenza, dei propri ma uno strumento per mondo. I malati che Loreto per me è stata un’esperienza straor-
limiti e della propria manifestare la nostra ricevono questo sacra- dinaria. A Loreto ho incontrato persone che
finitezza. Ogni malattia capacità di dono, di co- mento, unendosi spon- magari meno consapevoli non condividono i miei ideali, i miei impegni, le
può farci intravedere munione, di solidarietà; taneamente alla passio- ne siano privati, vuol dire che mie difficoltà, ed è bello pensare che anche
la morte”. Questi inter- se di fronte ad una soffe- ne ed alla morte di Cri- non può vivere altrimenti. E ciò se non posso vederli, tanti amici sparsi per
rogativi assillano da renza la prima reazione sto contribuiscono al può essere solo in forza della l’Italia mi pensano e mi vogliono bene.
sempre l’umanità e la umana è quella di pensa- bene del popolo di Dio. presenza vitale di Gesù Via, Veri- Ho visto l’AC in quei giorni, l’AC come la
ragione umana non è re ad un castigo per La Chiesa celebrando tà e Vita. Ritrovare in queste vorrei e non è un miraggio, è possibile!
in grado di trovare una qualche colpa, il Cristo questo sacramento nella scelte di vita un filo d’oro da A volte pensiamo che l’AC sia solo un nome
risposta soddisfacente. crocifisso ci ricorda che la comunione dei Santi seguire, quando nell’attesa im- o il motivo per spendere dei soldi a dicem-
La Bibbia si fa inter- croce è lo strumento at- intercede per il bene del minente del Natale anche a Silvi, bre per ricevere un pezzo di carta. Per me
prete di questi dubbi e traverso cui noi siamo malato e l’infermo, a (abbiamo saputo con amarezza), non è così. Per me quel pezzo di carta da
del successivo cammi- chiamati a rivelare la for- sua volta, per la grazia ci verrà proposta una novena di ora in poi avrà tanti volti e porterà i nomi
no della rivelazione za dell’amore facendo di questo sacramento, mercato e di acquisti, fino a tar- delle persone che ho incontrato e che in-
per giungere ad una dono di noi stessi. Cristo contribuisce alla santifi- da notte della vigilia, domenica contrerò.
risposta di fede. Il li- è risorto distruggendo la cazione della Chiesa e al compresa , vuol dire non farsi La mia tessera non sarà più un oggetto e
bro della Genesi pre- morte, con la sua morte bene di tutti gli uomini rubare il Natale, come ci siamo basta, sarà la mia mano…da stringere con
senta il male come ci ha donato la vita, per i quali la Chiesa sof- detti lo scorso anno. Magari ci allegria a tutte le persone che conoscerò,
conseguenza del pec- prendendo sopra di se le fre e si offre per mezzo verrà la tentazione di comprare sarà il mio cuore…quando dovrò prendere
cato, il libro di Giobbe nostre infermità e sce- di Cristo a Dio Padre. l’ultimo regalo di domenica, o delle decisioni, sarà la mia mente…..quando
fa un passo ulteriore, gliendo un’esistenza che Inoltre, se il malato è in prima di arrivare tardi e frettolo- penserò a cosa fare domani.
presentando la soffe- è croce e martirio, egli ci condizioni da non poter samente alla celebrazione dell’-
renza del giusto come ha rivelato il valore del Eucaristia; ricordiamoci che non Questa splendida
una prova di fedeltà; dolore e della morte, fa- c’è festa se non con intima e t e st i m o n i a n za
Giobbe, infatti, pur cendo diventare la soffe- abbondante compagnia del Fe- riassume i senti-
essendo giusto viene renza fonte positiva di steggiato. San Pio da Pietrelcina menti di tutto il
privato di tutti i suoi bene. E’ nel contesto di diceva che solo dall’alto si vedrà nostro gruppo
beni, salute fisica com- questa rivelazione che si il ricamo che Dio ha tessuto nel- che sta riparten-
presa, nonostante ciò inserisce il sacramento la nostra vita, con i punti che, do per un nuovo
non viene meno la sua dell’unzione degli infermi dalla terra, sembrano un intrec- anno associativo,
fiducia in Dio. Neppure già praticata dai primi cio sconnesso. E comunque ri- ricco di novità, tra le quali quella dell’elezio-
questa risposta soddi- discepoli di Gesù per an- cordiamoci che è il dono più bel- ne dei nuovi responsabili parrocchiali, dioce-
sfa pienamente perché nunciare la presenza del lo che possiamo fare alle perso- sani. Preghiamo la Santa Madre che ci guidi
mal si concilia con la regno di Dio e la salvezza ne che amiamo; condividere la in questo cammino e chiediamo a tutta la
bontà di Dio. L’unica per quanti lo accolgono. vita in santità con tutte le cose comunità di pregare per noi affinché la no-
risposta plausibile non L’unzione degli infermi belle che il Signore ci dona! E stra testimonianza sia sempre coraggiosa e
è razionale: si trova non è il sacramento dei magari, attraverso il nostro bol- limpida in tutti gli ambienti.
nell’evento pasquale di moribondi, ma il sacra- lettino, l’invito a gioire!
parla di “scambio di espe- scritta era stata salto di qualità. Da
rienze”…. “ e di “incontro “perchè?”. Mio fratel- una preghiera quasi
per confidarsi gioie e lo, il primo, stava per meccanica, automatica
preoccupazioni” che, sposarsi: una festa ad una con il cuore,
Ci si continua ad incontrare, ogni mese in una come poi affermato nella attesa, dopo la completamente abban-
famiglia diversa di Silvi, per la “Parola di Vita”. Lettera Apostolica “Novo scomparsa dei nostri donata alla sua volon-
Si legge e si medita una frase del Vangelo, com- Millennio Ineunte” aiuta- genitori, ed invece tà, anche se tanto do- Di fronte alla malattia e al
mentata da Chiara Lubich (fondatrice del Movi- tutto finito ! lorosa. deperimento fisico ognuno
mento dei Focolari) con il proposito di metterla All’arrivo ho incontra- Ho pregato, ho chiesto di noi sperimenta la fragilità
in pratica nella vita di tutti i giorni, ma soprattutto to la mia famiglia, la la forza di testimoniarlo
ci si dona quello che la Parola vissuta ha operato comunità religiosa in quei giorni in cui
nell’anima, comunicandosi le esperienze di vita accorsa per testimo- sarei rimasta lì a casa e
concreta. niarmi la sua vicinan- piano piano questa
Questo “raccontarsi” non vuole assolutamente za e tanti altri e mi forza è arrivata. La
essere un modo per mettersi in mostra, anzi a sono sentita amata. preghiera e l’amore che
volte bisogna vincere la propria timidezza e supe- Quel mese si viveva tanti mi avevano di-
rare le barriere umane per mettere a nudo la pro- no a conservare una “ la Parola di Vita mostrato, sono stati la
pria anima. Lo spirito è quello di aiutarsi a cresce- spiritualità di comunione” “Aumenta la nostra risposta a quel mio
fondamentale per la Vita Fede” e Chiara ci di- “perché”. Di nuovo in
stessa della Chiesa. ceva che bisognava aereo, con tanta pace
Ogni mese non finiamo pregare tanto per far nel cuore, verso un
mai di stupirci nel consta- sì che Dio ci ascoltas- paese che non è il
tare quanti sono i frutti se: era quello forse il mio…o forse sì, perchè
prodotti dal Vangelo vis- momento di pregare è il posto dove posso
suto. più forte perché la continuare ad amare i
Ecco un’esperienza: mia fede facesse un fratelli ed in essi Dio”. e la precarietà dell’ esistenza
“Mentre l’aereo si appre- su questa terra. Un’espe-
stava ad atterrare all’ae- rienza che costringe a cam-
roporto piangevo dispera- biare i propri progetti, il pro-
ta; di lì a poco avrei rivi- prio stile di vita e che condi-
sto i miei parenti, la co- ziona le nostre attività.
munità… e la bara di mio La malattia, la vecchiaia,
fratello ucciso nella guer- l’infermità, costituiscono una
ra che insanguina da an- situazione in cui ogni uomo
ni, il mio povero paese in ed ogni donna prende co-
re nella fede, testimoniare quanto Dio può operare Africa. scienza di non essere padro-
in ciascuno di noi se solo gli apriamo il cuore e ci Da quando avevo avuto ne assoluto della propria
sforziamo, pur tra le difficoltà, di vivere LA PARO- la terribile notizia, non vita. Non solo, ma di fronte
LA. . riuscivo più a pregare, mi alla sofferenza e alla morte
Questi incontri ci aiutano a vivere, insieme alla sentivo arida, avevo sono numerosi ed atroci i
fede personale, una fede comunitaria, caratteri- smesso di scrivere sul dubbi che sorgono nel no-
stica della spiritualità del Movimento dei Focolari mio diario in cui appunta- stro cuore. Dice il Catechi-
ed attuale nella realtà della Chiesa. Il papa, in- vo le meditazioni e i miei smo della Chiesa Cattolica:
fatti, nel suo ultimo libro “Alzatevi, Andiamo !” pensieri: l’ultima parola “La malattia e la sofferenza

You might also like