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Coordinamento PierluigiSaccoProfessoreOrdinariodiEconomiadellaCulturaIULM,DomenicoSturabottiDirettoreFondazione Symbola, Claudio Gagliardi Segretario generale Unioncamere, Fabio Renzi Segretario generale Symbola, Domenico Mauriello Centro Studi Unioncamere, Alessandro Rinaldi Responsabile Area Studi e Ricerche Istituto Tagliacarne Gruppodilavoro SaraConsolatoRicercatoreFondazioneSymbola,AlessandroCrociataResearchFellowUniversitG.DAnnunzio di ChietiPescara, Marco Pini Ricercatore Istituto Tagliacarne, Mirko Menghini Ricercatore Istituto Tagliacarne, RominaSuraceRicercatoreFondazioneSymbola Siringraziano VirgilioBixioPresidenteMilestone,SabrinaCallipariMembrodelconsigliodirettivodiCartoonItalia,PippoCiorra ArchitettoecuratoreperlarchitteturadelMaxxi,AgostinoClementePresidentediCartoonItalia,CristianaColli RicercatoreFondazioneSymbola,FrancoCologniPresidenteFondazioneCologni,GiannellaDeMuroFestivalTime in Jazz di Berchidda, Maurizio Di Robilant Presidente Robilant Associati, Paolo Fresu Musicista, Francesca GrimaldiRelazioniIstituzionalieAssociativedellaFIMIFederazioneIndustriaMusicaleItaliana,MarioLimongelli Presidente della PMI Produttori Musicali Indipendenti, Paolo Marcesini Direttore Memo Grandi Magazzini Culturali, Bruno Mari Vicepresidente del Gruppo Giunti, Luca Molinari Architetto e critico, Manuela Morpurgo AgenziaMarimo,RobertoPaciDalDirettoreefondatoredellaformazioneGiardiniPensili,AlessandroPaciello Presidente Aida partner, Roberto Perpignani Docente Decano di Montaggio e Linguaggio Cinematografico della ScuolaNazionaledelCinemadiRoma,GiovanniPioveneSalottobuono,DomenicoQuarantaAccademiadiBrerae Universit IULM, Davide Rampello Presidente della Fondazione Triennale di Milano, Giordano Sangiorgi PresidenteAudioCoop,StefanoSenardiSeniorConsultantSugarmusicPublishing Progettografico VivianaForcellaUfficioEventiSymbola Partnertecnico IstitutoGuglielmoTagliacarne

INDICE
PREMESSA ErmeteRealacciPresidenteFondazioneSymbola FerruccioDardanelloPresidenteUnioncamere 1.QUADRODIRIFERIMENTO 1.1.Dalmecenatismoallepiattaformeculturali 1.2Leindustrieculturalinelmondo 2.INDUSTRIECULTURALIPERIMETROEDEFINIZIONE 2.1Identificazioneetassonomiaincampointernazionale 2.2LindustriaculturaleinItalia 3.INDUSTRIACULTURALEINITALIA 3.1Laculturaneiterritori 4.GEOGRAFIA 4.1Industriecreative 4.1.1Design 4.1.2Architettura 4.1.3Pubblicitecomunicazione 4.1.4Artigianato 4.2Industrieculturali 4.2.1Audiovisivo:cinema,televisione,radio 4.2.2Filmevideo 4.2.3Animazione 4.2.4RadioeTv 4.2.4.1Radio 4.2.4.2Televisione 4.2.5Videogiochi 4.2.6Musica 4.2.6.1Distribuzioneeproduzionemusicale 4.2.6.2Musicadalvivo 4.2.6.3Strumentimusicalieformazione 4.2.7Libriestampa 4.3Coredellearti 4.3.1Artivisive 4.3.2Performingarts 4.3.3Patrimoniostoricoartistico APPENDICE 3 4 8 12 14 24 36 38 40 49 56 67 68 68 84 91 101 112 112 112 121 129 129 132 139 145 146 152 155 157 172 172 183 196 206


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PREMESSA

ErmeteRealacci
PresidenteSymbolaFondazioneperleQualitItaliane

FerruccioDardanello
PresidenteUnioncamere


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I gravi problemi che lItalia ha di fronte rendono necessario, per dirla con il Presidente Napolitano,ditrovareilsensoelaforzadiunamissionecomune.Unacrisieconomicae finanziaria lunga e dagli esiti incerti con gravi conseguenze sociali, il pesante debito pubblico, una macchina burocratica spesso soffocante e inefficace, leconomia in nero e lillegalit, il sud che perde contatto, uninsopportabile e penalizzante disuguaglianza sociale, chiamano alla mobilitazione le migliori energie del paese. Impossibile senza individuare le risorse, i talenti su cui puntare per costruire un futuro migliore, per alimentare la speranza. Per questo, se qualcuno ha veramente sostenuto che con la culturanonsimangiahadettounacosasbagliata,miope,contrariaallastoriaealfuturo delnostropaese.Sbagliataperch,comedimostrailrapportodiUnioncamereeSymbola lindustriaculturalerappresenta,gioggi,partesignificativadellaproduzionediricchezza edelloccupazioneinItalia:il4,9%delPil,1.400.000occupati,400.000impresecoinvolte. Pernonparlaredelleffettoindirettomapotente,edogginonfacilmentemisurabile,che tuttoilsettorehanelfavorireilturismoelattrattivadellItalianelmondo.Miopeperch proprionellintrecciotraculturaebellezzacheunadelleradicipiprofondeefeconde dellanostraidentitedellacompetitivitdellanostraeconomia.ComedicevaCarloMaria Cipolladiquellacapacitanticadiprodurreallombradeicampanilicosechepiaccionoal mondo. John Kenneth Galbraith per spiegare il miracolo italiano del dopoguerra sosteneva che La ragione vera che lItalia ha incorporato nei suoi prodotti una componenteessenzialediculturaechecittcomeMilano,Parma,Firenze,Siena,Venezia, Roma, Napoli e Palermo, pur avendo infrastrutture molto carenti, possono vantare nel lorostandarddivitaunamaggiorequantitdibellezza. La ricerca promossa da Fondazione Symbola e Unioncamere vuole proprio indagare il ruolo e il peso che la produzione di cultura assume in tutte le dimensioni del nostro sistema economico. A partire dai luoghi dove i prodotti diventano espressione della cultura territoriale: Dalla Brianza del mobile allocchialeria di Belluno; dallEmilia dei

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motori,dellepiastrellediSassuoloedelbiomedicalediMirandolaallaToscanadelmarmo diCarrara,deltessilediPratoedellanauticadiLucca;dallAbruzzodellaltasartoriaedella pasta alle calzature marchigiane fino a Napoli dove si concentrano le migliori sartorie di capospalla del mondo. Il viaggio prosegue delineando una geografia delle industrie culturali e creative propriamente dette, dal nuovo terziario avanzato che si concentra nelleprincipaliareemetropolitane,alleoltre1000radiochefannodellItaliailPaesecon la pi alta concentrazione di emittenti radiofoniche a livello europeo, passando per la nascente filiera dellanimazione fortemente votata allexport e che attiva nel merchandising correlato circa due miliardi di euro annui. Analizza i principali hub della culturaitaliana,dallasettimanadellamodadiMilanoalSalonedelMobile,daVinitalyal Salone del Gusto, iniziative che complessivamente registrano oltre 700.000 visitatori lannoacuisiaggiungonooltre10.000operatoridellacomunicazione,chediffondonopoi nel mondo in verbo dellItalian way of life. Sottolinea il ruolo di primissimo piano della Triennale di Milano, istituzione nata come luogo espositivo delle arti decorative e industrialimoderne,oggiimpegnataarinnovareearricchireilraccontodelnostroPaese. Aleisidevelarealizzazionedelmuseodeldesignitalianoeilfortunatissimoconceptdel padiglione italiano all'Expo di Shanghai del 2010, il cui punto di forza stata la mirabile sintesi fra tecnologia avanzata e design, abilit e sapienza artigianale, cultura del cibo e territorio, arte e scienza, storia e futuro. Una funzione di promozione e di racconto rafforzata nel 2010 grazie allapertura di tre nuovi importanti musei dedicati allarte contemporanea il Museo del Novecento di Milano, il nuovo MACRO Museo d'Arte ContemporaneadiRoma,eilMAXXIMuseoNazionaledelleArtidelXXISecolodiRoma. Tornando al territorio lo studio percorre lItalia dei festival, un unicum a livello europeo perledimensioniassuntedalfenomenoinrelazionealnumero,allavariet,alladiffusione e allaffluenza di pubblico. Oltre 1200 festival, con 8.000 professionisti coinvolti e circa 10.000.000dispettatori.

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Oggi pi che mai la produzione di cultura, la propensione alla qualit e al bello deve incrociarelinnovazione,laricerca,lanuovafrontieredellagreeneconomy.Edaquesto incrocio che trae sempre pi spesso forza il nuovo made in Italy. Ma gi questo sta accadendo molto pi di quanto la politica spesso non veda in molti territori e in molti distretti:ginel2011il57%dellePMIindustrialiinvestirinprodottietecnologiegreene due terzi in innovazione dei prodotti. Percentuali che aumentano nelle imprese che esportanoeinvestononelcapitaleumano.Delrestogilarticolo9dellaCostituzione,che il presidente Ciampi ha definito come il pi originale della nostra Carta, parla di questo incrocio virtuoso tra patrimonio culturale, conoscenza, tecnologia. La Repubblica promuovelosviluppodellaculturaelaricercascientificaetecnica.Tutelailpaesaggioeil patrimoniostoricoeartisticodellaNazione. Una responsabilit, quella dellarticolo 9 che riguarda tutti, le istituzioni, la societ, leconomia, la politica. Basti pensare al ruolo fondamentale svolto nella produzione e promozione della cultura e nel patrimonio storico culturale dal non profit e dal terzo settore. Una responsabilit che nellinteresse di tutti. Quando un imprenditore intelligente come Diego Della Valle avvia una nuova stagione di impegno, investendo importanti risorse nel restauro del Colosseo e nella Scala, difficile non vedere in questo ancheunalungimiranteedefficacesceltaperdareevocazioneeforzaalmadeinItaly.E quandodopoilreferendumchehabocciatolasceltanucleare,lacittdiFirenzetagliail trafficoprivatoepedonalizzailsuostraordinariocentrostorico,leragionidellambiente, della riduzione dei consumi energetici, si legano a quelle della qualit della vita, della salvaguardiadelpatrimonioculturale,delmarketingterritoriale.Candidandosiacapitale della cultura e della green economy Firenze propone una visione ambiziosa del proprio futuroedallapropriaeconomia.Perquesto,inunperiododicrisi,discutibileunalogica puramentecontabilechetagliainvestimentifondamentaliperlacreazionedivalore.


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OggiquestaideadiItaliaputrarreforzaanchedalgrandesuccessodellaFestadei150 anni.Alimentodaunidentitnazionaleritrovata. Non era scontato che le celebrazioni avrebbero avuto successo. Ricordo che si pure dubitato dellopportunit di rendere il 17 marzo festa nazionale a tutti gli effetti. Poi la marea montata. Lazione di manutenzione e valorizzazione dellidentit nazionale portataavantinegliultimiannidagrandiPresidentidellaRepubblicacomeCarloAzeglio CiampieGiorgioNapolitanohaprodottoisuoifrutti.Forse,oltreaimilionidiitalianiche hanno affollato strade e piazze delle nostre citt, il momento pi significativo, anche se irrituale, stato lidentificarsi del paese nella bellissima e poetica orazione civile di RobertoBenigniaSanremo. Oggiquestodietrodinoiedentrodinoiedunamateriaprimapreziosa.Perchnonsi affronta la crisi parlando solo di crisi e non si migliora leconomia parlando solo di economia.DicevaEinaudichechicercarimedieconomiciaproblemieconomicisufalsa strada; la quale non pu che condurre se non al precipizio. Il problema economico laspettoelaconseguenzadiunpiampioproblemaspiritualeemorale. Il lavoro che con questa ricerca Unioncamere e Symbola avviano , come accade per lazioneincorsosullagreeneconomy,unostrumentoperleggereevalorizzarelerisorse anche immateriali del paese. Per scoprire a partire dai territori, dalle imprese, dalle comunit, dalle istituzioni i talenti da mettere in campo. Le radici e gli incubatori di un futuropossibile.
ErmeteRealacciPresidenteFondazioneSymbola


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CunconcettochespessosiassociaallastoriaeallimmaginariodellItalia,chequellodi cultura'.Unassociazionesicuramenteinfluenzatadalgrandepatrimoniostoricoartistico chepossiedeilnostroPaese,primoalmondononostantelasuadimensionenonpidi 60 milioni di abitanti, che risiedono su una superficie di appena 300mila chilometri quadratipiuttostolimitata. Malaculturanonsolopassato,anchepresente,progresso,sostenibilit.Coscomei nostriantenatihannoprodottoqueglielementiculturalidicuioggicifregiamo,dovremmo anchenoiessereconsapevoliche,propriocomechicihapreceduto,stiamocontribuendo adarricchireilcapitaleculturaledellItalia,avantaggiodellegenerazionifuture.Equesto anche attraverso loperato di migliaia di imprese, figlie della culturaedei saperipropr del nostro territorio, i cui prodotti nascono dal connubio tra tradizione e innovazione e contribuisconocosalladiffusionediqueivaloriesignificatichecaratterizzanolasociete leconomia italiana. Secondo questa prospettiva, il concetto di capitale culturale risulta oggifortementeinterconnessoalvaloreeconomicocheingradodigenerare:lacrescita deifattoriculturalisirealizzainfattiallinternodiunavisionepiampiarispettoalpassato ebasatanonsolosullatuteladeibeniculturalimaorientataallinterosistemaeconomico produttivo. Conservare quello che ci hanno lasciato i nostri predecessori, quindi, non basta. Serve valorizzare e supportare tutte quelle attivit industriali e terziarie spesso piccole di dimensionemagrandiingenialit,creativitetalentochepossonoarricchiredivalorela cultura e limmagine del made in Italy nel mondo. Realt imprenditoriali che operano allinternodiunecosistemaeconomiconelqualeanchelazionepubblicasvolgeunruolo fondamentalenellacreazioneevalorizzazionedelcapitaleculturale,nonchdivettorein gradoditrasferirevaloredalpatrimonioalleproduzioni.Lenormepatrimoniodisaperie di creativit delle imprese italiane ha fatto s che le nostre produzioni siano considerate esempi di qualit non solo intrinseca ma sempre pi anche percepita, attraverso il

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contenuto di design, la forza del marchio, la capacit di comunicazione. Una nostra indagineevidenziacomecircaidueterzidellePMImanifatturiereitalianecontinuerannoa innovare o migliorare i propr prodotti nel 2011, anche investendo nellimmagine e nel design. E tutto questo si traduce certamente in potenzialit produttiva, sviluppo economico,competitivit internazionale. Con un impatto diretto anche su altri settori, a partiredallafilieraturistica:siaperglistranierichevoglionoprovareinlocolesperienza delmadeinItaly,siaperquellichevoglionogoderedellimmaginedelvivereitalianonel loro Paese. In questo campo, le Camere di commercio stanno sperimentando nuove strade per diffondere le nostre eccellenze, come il progetto sui ristoranti italiani nel mondo che mira a costruire una rete certificata di ambasciatori del gusto italiano nei cinquecontinenti. La valorizzazione di queste eccellenze imprenditoriali riesce, per, solo se si mette al centrodellazioneilterritorio.Eneiterritorichelanostraculturaaffondalesueradici,ed solo lavorando sui territori che si pu alimentare la linfa dellinnovazione. In questa prospettiva si inserisce il ruolo delle Camere di commercio e lattenzione che Unioncamere in questi anni sta sviluppando per riportare alla luce, valorizzare, esaltare quanto di meglio le nostre tradizioni produttive hanno saputo fare e continuano a fare. Perch su questecapacitche possiamo mantenere quel vantaggio competitivo checi distinguedainostriconcorrentisulloscenariointernazionale. A quali condizioni la cultura potr per rafforzare sempre di pi la competitivit del Sistema Paese, stimolando linnovazione nelle imprese italiane? possibile far s che assumauncaratterepervasivonellanostraeconomia?Conquestaricerca,Unioncameree la Fondazione Symbola vogliono guardare da un punto di vista differente le traiettorie evolutive dellenorme patrimonio di competenze e capacit imprenditoriali dellItalia, grazieallequalicontinuaadesserepercepitanelmondocomeesempiodigusto,didesign e di qualit. Puntando i riflettori su quelluniverso di imprese collegate alla cultura

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suddivise tra quelle pi classiche della comunicazione e massmedia e quelle pi direttamentelegateallimmaginedelmadeinItalycheproduconoquasiil5%delvalore aggiunto complessivo dellItalia e impiegano pi di un milione e quattrocento mila occupati.Coscomenegliultimitempi,proprioinsiemeallaFondazioneSymbola,abbiamo posto laccento sulla green economy come nuovo modello di sviluppo, a forte impatto sulla crescita delle economie territoriali, anche con questo nuovo lavoro di ricerca vogliamo evidenziare limportanza della valorizzazione dei fattori locali nella crescita economicadelnostroPaese.Alvalorecompetitivodellasalvaguardiadeibeniambientali vogliamo quindi aggiungere il ruolo determinante svolto dai valori culturali nel dare rispostaalleesigenzesemprenuovediunaclientelasoprattuttostraniera,nonsolodei Paesi avanzati ma anche di quelli emergenti che chiede maggiore personalit, storia e tradizioneneiprodotticompratieconsumati. Siamo convinti che la cultura sia lorigine e, allo stesso tempo, la frontiera della competitivit del nostro made in Italy. Perch la cultura certamente fondata sulla tradizione, ma una tradizione che sa rinnovarsi e che alimenta lo spirito innovativo, per certi versi unico nel suo genere, dellItalia che inventa. I dati presentati mostrano con evidenza che questa cultura produttiva la cui parte pi evidente rappresentata da quelle oltre 400mila imprese che operano trasversalmente nei vari settori economici, dallartigianatoaiservizidicomunicazioneemarketinghadimostratodiesserefortedi fronte ai colpi della crisi, continuando a crescere negli ultimi tre anni, quando tutta la nostra economia si trovata invece a frenare. Nel triennio 20072010 il loro valore aggiunto cresciuto del 3% in termini nominali, sostenendo cos un aumento delloccupazionedi13milaoccupatinelsegmentoculturale:quasiunpuntopercentualein pi nellintero periodo (+0,9%), in netta controtendenza rispetto alla flessione subita a livellocomplessivonazionale(2,1%).


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Farscheleperformancediquesteimprese,spessodipiccoleepiccolissimedimensioni, riescanoadaverericadutesemprepisignificativesulnostrosistemaproduttivoimplicala definizionediinterventidisupportoorientatiaunalogicadinetworking,indispensabiliper vincere le nuove sfide globali. La capacit di stare in rete consente di potenziare le connessioni e i canali virtuosi attraverso i quali possano propagarsi le innovazioni sia tecnologiche,sianellestrategiedibranding&marketingepossanorafforzarsiqueilegami tra i diversi segmenti della catena del valore, necessari per rafforzare il posizionamento competitivocomplessivodellefilierepidirettamentecollegateallimmagineeallacultura dei nostri territori. In questo campo, le Cameredi commercio si stanno gi impegnando per sensibilizzare la creazione di reti orizzontali e intersettoriali, promuovendo quella cultura dellaggregazione necessaria al nostro sistema per fare un salto decisivo nel campodellinnovazioneedellinternazionalizzazione. Una efficace politica richiede tuttavia non soltanto la valorizzazione dellesistente ma anche il continuo accumulo di nuovo capitale culturale, tanto nella sua dimensione materiale che in quella immateriale. Favorendo la nascita di nuove iniziative imprenditoriali,anchenelterzosettore,erafforzandoicollegamenticonlealtresfereche tipicamentecontribuisconoaprodurrequestoimportantestock:dalleimpreseculturalie creativevereepropriefinoalleorganizzazioninonprofiteallerealtdellapiccolaimpresa artigianale, dove le componenti pi dinamiche ed innovative tendono sempre pi ad assumereunconsapevoleedecisoorientamentoallaculturadeldesign,comeespressione di quel sapere che incorpora un valore culturale ancor prima che economico. E proprio nellacapacitunicaditrasferireinunmanufattolevocazionedelterritorio,dellastoriae dellaculturachelhannogenerato,nellattitudineacaricarlodisignificatichevannobenal dildelsuovaloreintrinseco,cherisiedeloriginaliteilsuccessodelmadeinItaly. FerruccioDardanelloPresidenteUnioncamere


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QUADRODIRIFERIMENTO


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La trasformazione di interi sistemi produttivi un fenomeno che molte economie avanzatestannosperimentandoinseguitoallaffermazionediunasocietpostindustriale. Inseguitoaidisequilibridiordineeconomico,socialeedambientaleemersialliniziodegli anni70,moltipaesihannomaturatolaconsapevolezzadiridefinirenuovimodelliingrado dipermeareletredimensionidellosviluppo,riguardantilasferaeconomica,quellasociale equellaambientale. Siamo,oggi,difronteauncomplessoscenariosocioeconomico,incuisiaffermatoun progressivo cambio di paradigma per lo sviluppo e tale trasformazione inscritta nel crescenteinteresseversolavalenzastrategicadellaculturaedellacreativitqualifattori decisivi per una nuova politica dellinnovazione, della qualit, del benessere e della sostenibilit. La propagazione di quella che molti definiscono creative economy un fenomeno emergente che trova ancoraggio sul ruolo che cultura e creativit esercitano lungoletraiettoriedisviluppoorientateallaproduzioneecircolazionediconoscenza. Quellodelleindustrieculturaliecreativeoggiuntemacentraleneldibattitosuifattoriin gradodiguidareunanuovafasedisviluppodeisistemiproduttiviedelloccupazione,che rende cogente una seria valutazione circa il nuovo ruolo delle industrie culturali nella transizione di uneconomia industriale verso quella postindustriale. Levoluzione di tale ruolovedeleorganizzazionioperantineisettoriculturaliecreativiqualiprimiproduttori di un bene potenzialmente in grado di fornire agli altri settori del sistema produttivo contenuti, strumenti, pratiche creative, valore aggiunto in termini di valore simbolico e identitario. Tale concettualizzazione delle industrie culturali impone una riflessione su come queste peculiariorganizzazionisianounpezzodelleconomiaedunquesucomequestatesserasi possa integrare strategicamente allinterno dellintero sistema socioeconomico. In tal senso la logica di base risiede non tanto nella specializzazione monofiliera ma nellintegrazionecreativadimoltefilieredifferenti,eincuilaculturanonproducevalore

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inquantocapacediprodurreprofittomaperchinseritainunnuovomodelloproduttivo chesireggesuunaserieditematichedinterazione. Una delle interazioni di maggior rilevanza e intensit quella che lega la cultura alla sostenibilit. Tramite leffetto del capability building la cultura crea modelli di consumo legatialvaloreesperienziale,ecrealecondizionidibasepercollocarsisulsentierodella softeconomy.Qualitdellavitaecomportamentiproattivisonoaltreduedimensionidi interazione molto importanti. Recenti verifiche empiriche dimostrano come la cultura possaprodurreesternalitpositivesullapercezionedelwellnesssocialeedindividuale,e come essa sia tra le determinati dei comportamenti proambientali, alimentando, in tal senso,lebasidellagreeneconomy. Percomprenderemeglioquestiargomentibenetracciareunquadrodiriferimentoche disegna lungo il corso del tempo la concettualizzazione della relazione tra cultura e generazionedivaloreaggiuntoeconomicoesociale.

1.1Dalmecenatismoallepiattaformeculturali
Tanto in Europa quanto nel resto del mondo sono rintracciabili diversi fatti stilizzati che testimonianocomesiapossibilefareemergereinessicausalitradinamichedellosviluppo eruolodellacultura.Negliultimianni,moltisistemisocioeconomicihannosperimentato una svolta culturale (the cultural turn) che ha influenzato tanto il sistema economico quantoquellopolitico 1.Laletturaditalenarrativapuesserecollocataallinternodiun dispositivo interpretativo che ha un suo significato storico. Dalla scansione lungo un continuum temporale possibile, infatti, rilevare come pensiero economico e condotta politicaabbianoconfiguratotredifferentistadipertinenticherappresentanotrerispettive concettualizzazionisulruoloesulpotenzialedellaculturanelletraiettoriedisviluppo.

AminA.eThriftN.(2007),CulturaleconomyandcitiesinProgressinHumanGeographyVol.31,No.2,143161.


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Il ricorso alla scansione del tema su un sentiero ordinato assume un significato fondamentale per comprendere che la produzione e il consumo di beni culturali sono entrati nel discorso economico e politico secondo modelli differenti. Tale dispositivo, inoltre,utileneldelinearelerelazioniedilprogressivoavvicinamentotraladimensione socioeconomica e la dimensione culturale e nellordinare concettualmente questo fenomeno allinterno di un quadro di riferimento. Nei tre momenti, infatti, sono rintracciabilicaratteristichedifferentideiduepianidiosservazione,caratteristichechesi esplicanoosservandolatteggiamentodelpensieroeconomicoversoilsettoreculturale,e la razionalit delle linee di policy. I tre momenti scandiscono altrettanti modelli: del mecenate, delle industrie culturali, delle piattaforme culturali, a seconda dellenfasi riposta nella cultura, o meglio, a seconda dellattributo e ruolo pi evidenti in essa consolidati. Per sviluppare questo percorso stato necessario tratteggiare ogni configurazione in forma stilizzata, ossia enfatizzando gli elementi e i caratteri che sono pi fortemente distintivi nei confronti degli altri. Non superfluo, dunque, sottolineare che questo percorsoimplicaunnecessariogradodisemplificazione.Questachiavedilettura,tuttavia, consente,medianteloschematismo,ditracciareunorizzonteinterpretativosalienteper osservare il fenomeno, poich individua laffermarsi di orientamenti e finalit differenti, tanto nel pensiero economico quanto nellatteggiamento politico. Sarebbe semplicistico, comunque,individuarebruschecesuretralevarieconfigurazioni,inquantonelprocesso evolutivoditransizionedaunmodelloallaltrosegnalidinovitconvivonocomunquecon elementidicontinuit. Nel modello del mecenate, la concezione dominante quella che assegna alla cultura il ruolo di promozione spirituale e di identificazione sociale dellindividuo. In questo contesto,emergecomedimensionepreponderantelaspettoformativoededucativodel settore culturale. Leconomia ancora inquadrata in un sistema tradizionale,

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caratterizzato da un ambiente socioeconomico a strati, statico, nel quale i bisogni degli individui sono gerarchizzati in funzione della scarsit di risorse materiali. Il problema principale delle analisi economiche orientato verso lefficienza allocativa delle risorse primarie e verso la crescita lungo un processo di affrancamento dalla scarsit di risorse tangibili. In questo scenario si trovano accenni ai processi economici della produzione culturale, inquadraticomeattivitchenonhannonullaachefareconleconomia.Iriferimentidel pensiero economico nei confronti del settore culturale sono di natura eminentemente incidentale,sonocasiincuisisostienechelecategoriedellanalisieconomicanonposso essereapplicateaquestosettore,checostituisceuneccezionealmercato,perquantoin essovengonoprodottieconsumatiunaseriedibeni.Lapprocciocheprevalepropriodel pensieroclassico,chedistinguetralalavoriproduttivielavoriimproduttivi,emarginando in maniera decisiva la riflessione sui beni culturali dal campo economico. Le uniche riflessioni presenti riguardano la giustificazione teorica del finanziamento pubblico del settore,senzainteresseperifunzionamentideimercatineiqualisimanifestanoleattivit discambio. Lostatuschevieneassegnatoabeniculturaliquellodibenipubbliciebenimeritori,per cui la razionalit delle politiche culturali paternalistica ed informata dal valore ri educativo e civilizzante del settore culturale. La spesa pubblica si concentra sulla conservazione di infrastrutture tradizionali, quali teatri, biblioteche e musei. Al tempo stessosisostieneloffertadeibeniinquesteinfrastrutture,attraversosussidifinalizzatiad incentivare laccesso da parte della collettivit. Allinterno del processo di democratizzazione della cultura, si legittima la sua inclusione nel welfare state perch il settoreculturaleilmotoredellemancipazionesocialeedellosviluppoidentitariodella comunit.Nesonounesempiotuttelecapitalieuropeenelperiododiricostruzionepost bellica ed in fase embrionale di sviluppo economico. Il settore culturale ha una

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configurazione minima polarizzata sul binario categoriale high arts e lowbrow arts (manifestazione di una cultura alta ed una cultura bassa o popolare), includendo al suo interno una distinzione basata sul supporto materialedel bene culturale: visual arts (arti visive come la pittura e la scultura), performing arts (arti performative come lo spettacolo dal vivo) ed heritage (il patrimonio culturale ereditato dal passato). Di ogni categoriavengono,comunque,enfatizzateesostenutemaggiormentelerappresentazioni formalialte(higharts). Il tratto saliente che emerge da questo modello la dimensione non economica della cultura,ilcuiruolocontemplatoegiustificatoeminentementedalpuntodivistademo etnoantropologico. La cultura nel senso pi lato del termine sovrasta il concetto di settore economico culturale. Ad essa si assegna, dunque, un ruolo civilizzante, quello di migliorare le condizioni di vita della collettivit, in virt dellattivazione di processi di coltivazione del senso di appartenenza a tracce identitarie condivise. In questa prospettiva, la rilevanza del settore subordinata allinsieme di manifestazioni che rientrano nellethnos di un popolo, ossia come un bene in grado di descrivere ed identificare (non senza unarticolazione semantica complessa) il patrimonio demoetno antropologico che distingue un determinato sistema sociale. Si tratta, nella sostanza, di unacategorizzazioneusataprincipalmentepermarcarelalteritdiunsistemarispettoad unaltro(adesempio,ilmondourbanodalmondorurale). Questomodellounmodellopreindustrialeincuilaculturanonunmotoredisviluppo ma uno dei tanti modi che esistono per impegnare una ricchezza prodotta con altre modalit.Nonacaso,ilprotagonistaassolutoditalemodelloilmecenate,cheharisorse economichecheprovengonodafontidiversedallacultura,chedecidedisovvenzionarela forma artistica e culturale che lo attrae per una passione personale e per ragioni di costruzionidiprestigiooconsensopolitico.Lofaconmodalitestraneeallaproduzionedi valore economico: chi produce cultura secondo questo modello si preoccupa infatti

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principalmentediincontrareigustidelmecenate,eidestinataridiquestaoffertaculturale esonoriconducibiliallasferadellerelazionidelmecenate.Nellamaggiorpartedeicasi,la culturarappresentaquindiunesperienzaperipochichenehannoaccessoedunattivit cheassorbevaloreeconomicoanzichprodurlo. IlsostegnopubblicoallaculturapresenteindiversicasichehannoprevalsoinEuropanon altro che la trasposizione nella sfera pubblica della committenza del mecenate. La differenzafondamentalechementreilmecenateagisceinbaseaisuigustipersonali,lo Stato dovrebbe agire in base a linee condivise di politica culturale che rappresentano linteresse collettivo, in modo da garantire che tutte le espressioni culturali ritenute interessanti della collettivit siano messe in grado di operare e di essere fruibili dalla stessa. Il superamento di questo modello avviene a cavallo tra il XIX e XX secolo, quando con grande rapidit una serie di innovazioni tecnologiche permettono a molte forme di espressioneculturaledidiventareaccessibiliadunnumerodipersonestraordinariamente maggiore, un momento che potremmo chiamare rivoluzione industriale culturale. Ne sonoesempiladimensioneindustrialecheassumonoletecnichedistampaoletecnologie che permettono la nascita dellindustria discografica e cinematografica, la radio e la televisioneequeisettoricheoggiconosciamocomeindustrieculturali. Dal punto di vista economico, non basta la possibilit tecnica di produrre qualcosa per generareunmercatoeunindustriamaoccorreanchecheesistaunnumerosufficientedi personechepossonoaccedereaquelprodotto.Adesempio,nellInghilterradellaseconda metdell800,primacheavvenissetalerivoluzione,ilcostomediodiunlibroequivalevaal salario settimanale di un operaio, rendendo praticamente impossibile acquistare un prodottoculturalecomeunlibrocheassumevalostatusdibenedilusso. Acavallotra800e900,graziealleinnovazionitecnologichenasconodunqueleindustrie culturali (editoria, musica, cinema e la radiotelevisione), che in breve tempo creano le

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condizioniperlanascitadeiverieproprisettoriingradodigenerareprofittisulmercato. Coesistono con tali espressioni le forme di produzione culturali preesistenti a questa rivoluzione,artiperformative,visiveepatrimonio,chenonpotrebberosopravviveresenza uningentecontributodirisorsepubbliche2. Inquestomodello,dettoappuntodelleindustrieculturali,laproduzioneeilconsumodi beni culturali diventa funzionale alleconomia: nel senso che si associa ad essa una presunta rilevanza economica, declinata mediante il concetto di settore culturale, allinterno del quale i beni prodotti, scambiati e consumati esercitano un effetto moltiplicatore sulleconomia di un paese. Alla radice di questo approccio risiede uno scenariocaratterizzatodaunprogressivoaffrancamentodallasoddisfazionedibisogni(e beni) primari. Laumento del benessere e del tempo libero a disposizione, relativi a un aumentodelredditoeaunadiminuzionedeltempolavoro,associatiinoltreaunaumento deilivellidieducazione,fannoregistrareunaumentodelladomandadibeniculturali.Gli individui manifestano una disponibilit a pagare e le amministrazioni municipali incentivano il consumo di beni culturali, perch ne percepiscono le esternalit positive economiche (oltre che formative). Lemancipazione socioeconomica porta un numero crescentedicetisocialioltrelasogliadeiconsumiconvenzionali,disussistenza,generando cos una domanda di beni e servizi differenziati, tra i quali quelli culturali. Al crescere di questa quota di domanda, la produzione e il consumo di beni culturali assume una rilevanzaeconomicanonmarginale,alpuntotaledaimpostareunpropriodiscorsoteorico edunadistintapoliticadisviluppoeconomico. Ilsettoreculturale,quindi,diventaunpezzodelleconomiaesiregistrauninteresseda parte del pensiero economico verso il ruolo che il settore assume dal punto di vista
2 Questi settori, tuttora organizzati secondo modalit pre industriali, hanno senso perch sono nati con uno scopo diverso dalla generazione di un profitto. Lattivit di un museo ad esempio non avrebbe senso se il suo obbiettivo primariofossequellodigenerareprofitti.


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microeconomico,attraversoglistudisulcomportamentodeiconsumatoriedalpuntodi vista macroeconomico attraverso il contributo alloccupazione, al valore aggiunto e alle interazioniconaltrisettoridiattivitadessocollegaticome,adesempio,ilturismo.Non mancano contributi degli economisti aziendalisti che studiano lorganizzazione e la gestionedelleimpreseculturali.Sorgeinquestoperiodounacospicualetteratura,opera non pi di economisti sensibili al mondo dellarte, ma frutto dellinteresse correlato alle dimensionicheilsettoreiniziaamanifestare3. Nel tentativo di estrarre valore economico dal valore culturale, le politiche sono rivolte allapromozionedelsettore,sostenendoinmanieracrescenteleattivitchesiesplicanoal suointerno,eabbattendosemprepilatradizionalegerarchiatraculturaaltaecultura bassa o popolare. Il settore culturale ha una configurazione che amplia quella ri educativa,includendosettoriprecedentementealienicome,adesempio,laudiovisivo.Il settore, tuttavia, viene inquadrato su di una frontiera immobile, la razionalit delle politichepubblicheinformatadallavalorizzazionedelleeccellenzedelpassato.Mediante una estesa promozione orientata ad aumentarne la fruizione, le citt, ad esempio, seguono una strategia basata su una rendita di posizione. Anche se emerge la consapevolezza del potenziale economico e produttivo del settore culturale, le politiche incentivano lo sfruttamento di uno stock di capitale accumulato nel tempo, secondo un modellodicrescitaeconomicaesogenachenonimpiegalerisorsepresentiperprodurre una nuova economia, ma per incentivare i consumi, soprattutto dei turisti.

Allinternodiquestofilonedistudipossibiledelineareunapprocciobinario:(i)daunlatosipongonoglieconomisti che considerano il settore culturale come un qualsiasi pezzo di economia, dunque modellabile con gli strumenti dellanalisieconomicastandard;(ii)dallaltrosipongonoeconomistiecletticiche,riconosconoilsettoreinquestioneun campo di studi sui generis e, pur utilizzando categorie analitiche proprie delleconomia, ne esplorano le peculiarit, sottolineando la fertilit di un area in grado di ispirare lapproccio ad altri settori tradizionalmente oggetto di analisi standardedingradodiestenderelapparatocategorialeanaliticodelleconomiastessa.
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Lappannamento del tessuto sociale del corpo urbano ne la diretta conseguenza. Ne sonounesempiolecittdartecomeFirenzeeVenezia. In una fase avanzata di questo modello si riscontrano anche approcci fertili, volti ad enfatizzarelarelazionefunzionaletralaproduzioneculturaleegliapparatiproduttivinon culturalimasostenutidainputfortementecreativiqualilarchitettura,lamoda,ildesigne lacomunicazionepubblicitaria.Intalsenso,ilprogressivocontributodelsettorealivello macroeconomicoincentivaunaseriedipolicymiratenonsoloadespanderelaccessoela domandamaanchelacapacitproduttivaelospiritoimprenditoriale. Tale fase avanzata inscrivibile nel processo di deindustrializzazione economica che colpisce le economie mature e i suoi grandi centri produttivi. Il declino delle forme tradizionali di industria pesante e manifatturiera crea una serie di disequilibri, tanto economici quanto sociali ed ambientali. Si registra unaccelerazione del processo di terziarizzazione delleconomia, la necessit di ricollocarela forza lavoro disoccupata e di colmare i vuoti urbani lasciati dalla chiusura di numerosi centri di produzione. Viene, dunquepostalenfasisulpotenzialedirigenerazioneeconomicaefisicadellaproduzione culturale, in un momento in cui lo sviluppo economico significa anche aumento della qualitdellavitaesostenibilitambientale.Inquestultimocasosirilevailgradodilibert nel processo di territorializzazione di elementi del settore culturale per via del basso impatto ambientale e della intrinseca funzione riqualificante o fisical beautification. Inoltre, le spinte globali della competizione rendono il settore culturale sempre pi desiderabiledallecittchenefannounelementodidistinzioneevantaggiocompetitivo. Inmeritoallasferasociale,ilpassaggioadunasocietpostindustrialesegnalemergeredi nuovidisequilibriidentitari,cheglieconomistimotivanocomecausadelraggiungimento diunbenessereediunraggiungimentodiffusodellasoddisfazionedibisognimateriali. Purriconsiderandoiltessutosocialedelcorpourbanoeilpotenzialeproduttivodeicluster di imprese, le politiche culturali sono rivolte alla riqualificazione delle infrastrutture

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urbane,conferendolorounanuovadestinazioneduso(culturaleappunto),aincentivare lattrazionediimprese,capitaliepersoneversolacitt,medianteunintensaattivitdicity marketing,puntandoamigliorarelimmaginedellacitt.Lariqualificazioneurbanaviene soventeaffermatasullapresuntaricostruzionedellidentitcivica,madifattopolarizzata ancora sul fenomeno dellattrazione di risorse esogene. Oltre alla riqualificazione delle infrastrutture esistenti se ne creano di nuove di forte impatto nellimmagine della citt. Citt come Bilbao, Manchester, Barcellona, Glasgow, Rotterdam, hanno usato la politica culturaleperacquistareunimmaginedirinascita,dimodernit,didinamismoculturale. Il settore culturale assume sempre pi mobilit nei suoi confini categoriali allinterno di questa configurazione, perdono consistenza le classificazioni rigide, sino a identificare il settorecomeunagentesinergicoperlaproduzionedibenieserviziinaltrisettoriadesso pi o meno correlati. Nei casi pi virtuosi, si intravvedono le prime espressioni del modellodellepiattaformeculturali,sisostiene,infatti,unacrescitaeconomicaendogena che, al di l della physical beutifcation e dellattrattivit, punta a un processo di rigenerazioneurbanaelocalechecaratterizzatodaunupgradingdelsettoreindustriale, basato sullinserimento di beni immateriali e culturali nel processo di produzione, un processodifertilizzazionedoveibenieserviziculturalicostituisconoprincipalmentebeni intermedi,oltrechfinali;uncasoparadigmaticolariconversioneproduttivacultureled dellacittaustriacadiLinz. Nelmodelloprecedenteleindustrieculturaliproducono,quindi,redditoeoccupazione,e costituiscono un settore delleconomia. Tuttavia, oggi sta accadendo che il ruolo economico e sociale della cultura sta uscendo al di fuori di un settore specifico e sta acquistando una valenza fondamentale in qualsiasi altro settore, e questo quello che chiamiamomodellodellepiattaformeculturali. Ingenerale,ilprocessodiculturalizzazionedelleconomiaallargalafrontierateoricadel tema,considerandoilconcettodiculturainmanierapiampiaeflessibile,reintroducendo

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icaratteridellantropologiaedellapsicologiasocialeinunaprospettivaditipocognitivo. Secondo questo modello, si afferma una nuova micro fondazione dello sviluppo che si basa sul tema della plasticit delle preferenze indotta dallesperienza e dal consumo culturaleesupportatadallallargamentodelmodellomentaledegliagenti4.Lepreferenze siformanoinbaseadunprocessoconoscitivochehaunaspecificitculturale,valeadire che gli individui che crescono nellambito di culture diverse apprenderanno regole differenti per elaborare informazioni del mondo che li circonda5. Le attivit legate al consumo,maancheallaproduzioneeallapraticaculturalesonoallabasedelconcettodi apprendimento collettivo formulato da una prospettiva cognitiva6. In tal senso il modello delle piattaforme culturali rileva, nei processi di sviluppo, il passaggio da un paradigma a carattere economicoproduttivo, ampiamente connotato in termini neo marshalliani,adunapparatoconcettualechehaevidenziatoiprocessidiapprendimento socializzato e interattivo. Il paradigma economicocognitivo sottolinea i processi di acquisizione di conoscenza dinamica ai fini del vantaggio competitivo, grazie alla prossimit geografica e relazionale tra gli attori e grazie alla presenza di un sistema di agenti tra i quali vi sia in interazione sociale. In altri termini il settore culturale attiva processi di interazioni sociali che aprono una nuova finestra interpretativa leggendo il contesto socioeconomico come ispessimento di percorsi cumulativi di informazioni e conoscenza. Ladeclinazioneteoricaditalimeccanismidisviluppotrovaspazioinquellochestato definitomodellodistrettualeevoluto7nelqualepatrimonioculturaleespilloverscreativisi

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JohnsonLaird,HumanandMachineThinking,Hillsdale,1993(tr.it.Deduzioneinduzione,creativit,Bologna,1994). Lloyd,(1972pag.16). 6 Laprospettivacognitiva(ocognitivista)definiscelapprendimentocollettivointerminidiesternalitpositivelocalizzate einterminidipresenzaedefficaciadimeccanismilocalizzatididiffusionedelleinnovazioni. 7 Sacco, P.L., C. Conti, G. Ferilli and P.C. Masotti (2010) Systemwide cultural districts: The case of Faenza. Paper presentedattheACEIConference2010.CopenhagenBusinessSchool,Copenhagen.


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manifestano non tanto nella specializzazione monofiliera ma nellintegrazione di molte filiere differenti, e in cui la cultura non produce valore in quanto capace di produrre profitto ma perch aiuta la societ ad orientarsi verso nuovi modelli mentali particolarmente favorevoli alla generazione di capacit competitiva intangibile. In uno scenario nel quale questultima si lega sempre di pi allorientamento allinnovazione, il ruolodellaculturadivienequellodioperarecomeagentesinergicochefornisceaglialtri settoridelsistemaproduttivocontenuti,strumenti,pratichecreative,valoresimbolicoed identitario, e quindi in ultima analisi costituisce un canale diretto e importante di creazionedivaloreaggiunto. In questo scenario il ruolo dei policy maker, consiste nella elaborazione di strategie di intervento basate soprattutto sulla capacit di cogliere le interdipendenze critiche tra le duedimensionidellaculturaedellosviluppoediaffrontarleinmodoincisivoconazioni fortemente innovative. Si pone per i decisori problema di governance di sistema che riguarda la dimensione relazionale di un sistema di agenti e interessa, nella prospettiva cognitivista,laconfigurazionedeiprocessidiapprendimentoallinternodelmodello.

1.2Leindustrieculturalinelmondo
Le industrie culturali e creative rappresentano la frontiera pi avanzata dello sviluppo economicocontemporaneo,unadimensioneproduttivacheunisceinnovazioneecultura inunprocessoditrasformazionecontinuanellaqualeilvaloregenerativodeterminato dallagiustacombinazionedifattoriqualiilcapitaleumano,leopportunitdisviluppodi tali aziende determinate dal mercato e dagli attori pubblici, la percezione di questo settore economico quale strategico per lo sviluppo futuro della societ da parte dei cittadini, linnovazione e la cultura. Del resto, nellimportante rapporto Economy of Culture(KEA2006),traleconsiderazionidimaggiorrilievopresenti,vieneenfatizzatala connessione tra industrie culturali e creative ed il settore dellICT. La produzione di

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contenuti,infatti,unodegliinputpistrategiciperlosviluppodeicreativemediaedella internetindustry.Lenuovetecnologie,intalsenso,dipendonosemprepidallacapacit disvilupparepiattaformedicontenuticreativiapplicatepoiadattiviteconomichecome videogiochi, audiovisivo, telefonia mobile ecc. Riprendendo uno studio della PriceWaterhouseCoopers sul tema, viene enfatizzata la componente dinamica che la globalizzazione, le nuove tecnologie e la diffusione di internet stanno imprimendo sulla competitivitlegataainuovisettoriICTqualiigiochiwirelesseonline,lacquistodivideo ondemand,ladistribuzionedimusicadigitalesutelefoniamobileedilibrielettronici. Inoltre come sottolineano Pine e Gilmore, il consumo di beni culturali ha una forte componente esperienziale, alla quale coesiste lespressione di bisogni relazionali e posizionali, bisogni che gi Bourdieu nel 1979 e Veblen e 1899 avevano individuato nei lorostudi.Lapprocciosociologicoaquestodiscorsoderivadalconcettodiscarsitsociale esottolineailruolostrategicodellaculturaperilcomplicatoprocessodicoesionesociale, dialogo interculturale, senso di appartenenza ad una comunit e benessere collettivo in una societ non pi dominata da pesanti scarsit di ordine materiale. Le componenti esperienziali e relazionali sono alla base dei social network, i quali a loro volta rappresentanooggilepiattaformepiefficaciepropulsivedeiflussidicomunicazionetra gli individui. Una serie di flussi che potenzialmente posso manifestare forme di apprendimento collettivo. In virt di tale nesso causale si manifesta la dimensione spaziale della cultura, espressa in termini di prossimit relazionale e culturale, oltrech fisicadegliattoridelsistema.Lapprendimentocollettivo,nelleconomiadellaconoscenza, mette in rilievo limportanza del sapere localizzato come fattore di competitivit territoriale. Tale importanza diviene fondamentale se si accetta il fatto che determinati sistemi culturali e creativi (di scambio, produzione e consumo) hanno un ruolo territorializzante,valeadiredistinguonounospaziogeograficodallaltro,interminianche competitivi.

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Dire che un sistema culturale ha una dimensione spaziale (e cio relativa allinterdipendenza specifica tra economia, cultura e luogo) significa ancorare gli aspetti fenomenici del sistema a un carattere areale, e che le relazioni, che scaturiscono dai rapporti circoscritti, privilegiati e selettivi, posseggono una loro territorialit. Vale a dire che tale sistema pu essere definito come una matrice di relazioni tra individui, significativamentecontenutainterminispaziali.Daquestaprospettiva,ogniazionedegli agentisocioeconomicisicaratterizzaperunospecificointrecciodirelazionispazialitrai luoghi dello scambio, della produzione e del consumo di beni culturali e creativi. Lindividuazionedelladimensionespazialedellaculturarappresentaunpuntodiaccesso privilegiatoperinterpretareimodellidisviluppolocalebasatisullacultura.Intalsensolo studiosoPrattrichiamalattenzionesullaprospettivaspazialedellaproduzioneculturale, argomentandochelecatenecausalitraproduzioneeconsumodibeniculturali,creativit ed innovazione non possono essere descritte unicamente in maniera atomistica, attraverso i modelli che vedono la creativit e linnovazione localizzate negli individui, confermando che anche la creativit e linnovazione richiedono un contesto nel quale nascere,svilupparsiedesserediffuse8. Il tema dello sviluppo cultureled postula, nello spazio analitico ad esso dedicato, uno spazio di intervento pubblico ineludibile. Di fatto, parte dellevoluzione strutturale del settore determinata dalle politiche pubbliche e dal sistema di decisioni collettive. Ladozione di un approccio multidimensionale per linterpretazione del ruolo delle industrieculturaliecreativechiamaincausaelementimetaeconomicielambitopolitico va concettualizzato come meccanismo regolatore di un sistema complesso che si regge

Linnovazione combina due tipi di conoscenza: codificata (esplicita) e non codificata (implicita). La conoscenza codificata caratterizzata dallo sviluppo di una serie di norme o standard che ne permettono linterpretazione. La conoscenzanoncodificatacaratterizzatadalfattocheingranmisuratacita,ilchsignificachenonsisviluppatoun sistemastandardizzatoperdecodificarla,machequestomeccanismositrovainternalizzatoinunindustria,unimpresao ungruppodipersone.
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sulle dinamiche delle interdipendenze e va ponderato in ragione della necessit di valutareundispositivostabilizzatoreditaliprocessi. Lapportodiunefficacesistemadipolicynondevelimitarsialclassicosostegnofinanziario del settore, quanto piuttosto strutturare azioni di governance delle interdipendenze e delle esternalit positive del settore, riposizionando il ruolo strategico dello stesso allinternodellAgendadiLisbona,potenziandogliinvestimentiincreativit,incentivando la produzione, distribuzione e consumo delle attivit culturali e creative, promuovendo attivitdiformazioneallapraticaculturaleecreativa. Oggi tutte le maggiori economie, a livello europeo stanno elaborando e applicando strategie ambizione e sofisticate, in termini di politiche economiche industriali, per il settore culturale e creativo. Secondo lultimo rapporto commissionato a KEA European AffairsdallaComunitEuropea(redattonel2009),finoadoggilepolicyculturalidellUE sonostateorientateintredirezioniprincipali:scambiculturali,cooperazioneculturalee conservazionedelpatrimonio.Nelmaggio2007,laCommissioneEuropeahaprodottola European Cultural Agenda in a Globalizing World, con tre obiettivi principali ed interconnessi: promozionedelladiversitculturaleedeldialogointerculturale; promozione della cultura come catalizzatore della creativit nella cornice della StrategiadiLisbona; promozione della cultura come elemento vitale nelle relazioni internazionali dellUE. Seguendo questo documento, i ministri della cultura dei 27 Stati Membri hanno riconosciuto limportanza degli investimenti strategici nelle industrie culturali e creative perlosvilupposocioeconomicoeperloccupazione.IlRegnoUnitostatounodeiprimi


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Statimembriadelaborareunapropriastrategiacoerenteecomprensiva9,chericonosce sia il valore della creativit e del talento individuali, sia quello delle industrie dinamiche basatesulcopyright.LaSvezia,invece,focalizzalasuaattenzionesuindividuieaziende che creano esperienze, oltrepassando la definizione legata ad un settore specifico, adottando la nozione di Experiences Industries, mentre la Danimarca si concentra sullindustria dei giocattoli. Infine, il governo tedesco ha pubblicato, nel febbraio 2009, una strategia complessiva dedicata al supporto delle industrie culturali e creative, introducendo lidea di una riforma profonda delle misure di supporto economico. La Francia rimane legata al concetto di industrie culturali e sembra privilegiare la dimensione sociale rispetto a quella economica; nel febbraio 2009 stato istituito un Consiglio per la creazione artistica finalizzato ad una riflessione sulla creazione di una policyadeguataperlacreativit. Nel 2010 lOsservatorio Europeo dei Cluster ha elaborato un report utilizzando una metricaregionaleperdescriverelaconcentrazioneterritorialediunmercatochemisura 6,5 milioni di occupati nei 30 paesi considerati e che, in 24 delle 25 regioni al top della graduatoria,stacrescendoaritmipisostenutideglialtrisettorieconomici. Alla stessa stregua degli altri settori industriali, anche quello culturale e creativo sono distribuitiinmanieradifferentetraleregioni,segnalandodeidifferenzialidiprestazione neipatternterritoriali.Ilivellidioccupazioneecompetitivitnonrisultanodirettamente correlati alla dimensione del mercato del lavoro e della numerosit degli abitanti, ma significativamentecorrelatialgradodispecializzazioneediclusterizzazionepresentinelle differentiregioni(comesievincedallafigura1).Dallanalisisvoltarisulta,inoltre,chenelle regioni dove c maggiore concentrazione di industrie culturali e creative si registrano ancheipialtitassidiprosperiteconomica.

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CreativeBritain:NewTalentsfortheNewEconomy(2008)


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Figura 1 Georeferenziazione delle Regioni dEuropa per quota di mercato del lavoro nelle industrie culturaliecreative

Fonte:EuropeanClusterObservatory,2009


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Tabella1Rankingdelle10RegionidEuropaperoccupatineiclusterculturaliecreativi

RegionedEuropa lledeFrance(Parigi) InnerLondon Lombardia(Milano) WestNederland(Amsterdam) Madrid Catalua(Barcellona) Danimarca Lazio(Roma) Oberbayern(Monaco) Stoccolma
Fonte:EuropeanClusterObservatory,2009

Occupati 301.895 235.327 195.848 195.646 172.800 153.202 124.352 118.047 97.050 86.239

Rank 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

In termini quantitativi, il ranking emerso dal rapporto vede tra le prime 10 regioni classificateinbaseallapresenzadiclusterculturaliecreativi:lledeFrance(caratterizzato maggiormentedallareadiParigi)con301.895occupati;lInnerLondon,con235.327;la Lombardia (segnata in particolar modo da Milano) con 195.848; il WestNederland (Amsterdam) con 195.646; larea metropolitana di Madrid con 172.800; la Catalua (Barcellona) con 153.202; la Danimarca con 124.352; il Lazio (Roma) con 118.047; lOberbayern(Monaco)con97.050eStoccolmacon86.239occupati. IlivellipialtidicrescitasonomaggiormenteconcentratiinCentroEuropainareequali Francia,Spagna,RegnoUnitoeStatidelBaltico(figura2).Nelperiododirilevazione2001 2006, lincremento annuale della forza lavoro pi sostenuto registrato da Paesi quali Austria(6,20%),Lituania(5,79%),Estonia(4,02%),Slovacchia(3,88%),Lettonia(3,87%)e Slovenia (3,76%). In termini di pattern industriali, i settori a maggior concentrazione

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risultano essere quelli legati alla manifattura specializzata quali recorded media and musical instruments, mentre quelli meno concentrati sono tutte quelle attivit legate eminentementealconsumocomelibrerie,cinemaespaziespositivi.

Figura 2 georeferenziazione delle Regioni dEuropa per crescita nel periodo 20012006 delle industrie culturaliecreative

Fonte:EuropeanClusterObservatory,2009


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ACreativeEconomyGreenPaperfortheNordicRegioninveceunrapportoelaborato dalNordicInnovationCentre(NICe)nel2007.Lostudiosuggeriscedelleinteressantilinee dipolicyperguidarelemoltepliciopportunitcollegatoallosviluppodelsettorecreativo. MuovendodalledirettricistabilitedalmeetingdiLisbonadel2000,valeadiredallagenda che la Comunit Europea ha segnato sotto legida nascita di uneconomia basata sulla conoscenza, la sostenibilit e la coesione sociale, il Green Paper delinea una matrice concettuale per i policy maker ancorata a quattro temi chiave: 1) approccio imprenditorialeallacreativit;2)sviluppodinuoveopportunitlegatealsettorecreativo; 2) incentivazione della formazione dei Cluster creativi; 4) Pianificazione integrata delle localitcreative.Tuttiitemisonolegatidallanecessitdistabilireunapprocciosistemico amediolungoterminebasato:1)sullarmonizzazioneesulcoordinamentodellemisuredi rilevazione del settore; 2) sullinterdipendenza delle linee di policy, evitando la frammentazione degli interventi che spesso caratterizzano questo tema. Vengono infine delineatetrepolicyrecommendationalfinedisviluppareleconomiacreativadelleregioni nord europee, attivando: 1) la connessione delle regioni con il resto dEuropa e del Mondo; 2) la connessione tra industrie creative e lintero sistema economico; 3) la connessionetrainnovazioneecreativit. Seleeconomieavanzatesonoancoraimaggioriproduttori edesportatoridelsettore,a livello globale, le economie emergenti stanno affrontando una fase di enorme sviluppo economicoeditrasformazionesociale:daSingaporeaHongKong,dallaCoreadelSudal Brasile,finoallIndia(laquale,peresempio,hagisorpassatogliStatiUnitiinterminidi fatturato nel campo cinematografico), tutti paesi nei quali il settore culturale e creativo giocaunruolochiave. Quindi, internazionalmente le industrie creative stanno crescendo velocemente, e in manierapisignificativanellepiimportantieconomieemergenti,incuilacrescitadelle industriedellaconoscenzaeilredditoadisposizionecreanounanuovadomandaperbeni

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e servizi creativi. Per esempio, lUNESCO mostra che il commercio in beni culturali cresciuto dai 39,3 miliardi di dollaridel 1994 ai 59,2 miliardi di dollari del 2002. Sempre lUNESCO,riguardoalvaloreaggiuntodellaculturaedellacreativit,ipotizzacheilvalore di mercato delle industrie del settore si aggiriattorno a 1,3 trilioni di dollari. A livello di policy,cisonopochipaesinelmondoincuileindustriecreativenonvengonoconcepite come unopportunit di crescita economica, coesione sociale e progresso della societ civile. LUnione europea leader in termini di esportazioni creative, con il 51,8% delle esportazionimondialiinbeniculturali(secondoladefinizionedellUNESCO);apartiredal 2003,lAsiasiaffermatacomeilsecondoesportatore(conunaquotadel20,6%). Come rilevato dallultimo rapporto delle Nazioni Unite sulla creative economy, le economiematuredelcontinenteasiaticocomeGiappone,Corea,CinaeSingaporestanno formulando politiche economiche orientate allo sviluppo delle industrie creative come levastrategicaperlacrescitaelacompetitivitinternazionale. Unimportante caratteristica che sta maturando la Cina rappresentata dalla multidisciplinarit delle linee di policy che coinvolgono i ministeri del commercio, della cultura, della scienza e tecnologia e dellinformazione ed educazione, che stanno collaborando attivamente per guidare il Paese verso uneconomia creativa. In questi termini, il coinvolgimento di partner privati in unottica integrata e trasversale volta a dinamizzare la nascita di industrie creative a forte componente tecnologica. LorientamentopoliticoinfattiquellodisegnareilpassaggiodalmadeinChinaversoil CreatedinChina Un caso paradigmatico rappresentato dallo Shanghai Creative Industry Center, sostenutofortementedallepolicydellamunicipalit,incentivantilattrazionediinvestitori non pubblici e capitali stranieri. Questarea a vocazione distrettuale accoglie 3.000 compagnieprovenientida30paesidifferenti,occupandopidi25.000unitlavorative.

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Il contributo delle industrie creative al Pil di Shanghai registra un 6% nel 2006 mentre outputevaloreaggiuntosonorappresentatischematicamenteintabella2.

Tabella2ContributodelleindustriecreativediShanghai

Fonte:UNCTAD,2008

A potenziare gli effetti di questa riconversione creativa, stato sviluppato un vero e proprio sistema culturale composto da librerie, musei e teatri, che, da un lato, hanno creatooccupazionee,dallaltro,hannoalimentatolabasedidomandalocaleperloutput creativodelsistemaindustriale. chiaro che lofferta e la domanda nelle economie BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) stanno crescendo, e hanno il potenziale per crescere ancora notevolmente: ognuna di questeeconomiehamostratolambizionedioperarecomegrandeproduttoreemercato nelsettoredelleindustriecreative.Comunque,ilsettorerimanepursempremoltopiccolo in termini relativi, mentre la manifattura e lagricoltura sono ancora decisamente dominanti. Infatti, anche nelle regioni pi sviluppate dellAsia, le industrie creative non

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raggiungonounaquotadelleconomiageneralecomparabileaquelladellUnioneEuropea: peresempio,inGiapponeilsettorecontribuisceperil3,3%alPILnazionale,eaHongKong per il 2,5% (sebbene ci possa essere linfluenza di differenze nella classificazione e nella misurazione).


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2 INDUSTRIECULTURALI

PERIMETROEDEFINIZIONE



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Laffermazione dellindustria culturale come oggetto di ricerca specifico in campo socio economico un fenomeno recente. Una sua mappatura teorica10 da inquadrarsi allinternodellasocietoccidentaleecapitalisticadelXIXsecolo,fortementesegnatadai processi di industrializzazione, modernizzazione, metropolizzazione e tecnologizzazione. Una fase della storia nella quale il mercato dellarte e della cultura si trovato a confrontarsi con le nuove possibilit offerte da forme sempre pi raffinate di riproducibilittecnica. Ilprimousosistematicodeltermineindustriaculturalerintracciabilenelloperadeidue pi conosciuti esponenti della Scuola di Francoforte Theodor W. Adorno e Max Horkheimer.Nel1945inDialetticadellIlluminismo,ilterminevieneusatoinsostituzione di cultura di massa, per evitare che si possa confondere questultima con una forma contemporaneadiartepopolare11.Lacriticamarxistaallaproduzionedibeniapplicataai beni simbolici. Le industrie culturali sono viste come unestensione delle altre industrie capitalistiche e le nuove forme culturali sono determinate non da logiche creative, ma dallasemplicelogicadellaccumulazionedelcapitale,elunicoeffettodeiprodotticulturali lamanipolazionedeldesiderio,funzionaleaprodurreconsumatori. Nel1962,ilsociologofrancese,EdgarMorin,nellasuaoperapifamosacheLospirito deltempo,ponendosisuunversantequasioppostoaquellodellaScuoladiFrancoforte, rivalutalaculturadimassa.Nelsuolavoro,Morinriconoscechelaculturadimassasi strumentalizzatadallaculturadeiconsumi,maneriabilitalafunzioneinvirtdelsuoruolo diunicograndeterrenodicomunicazionetraclassisocialieculturediverse.

PerunaricostruzionestoricadellarewievsileggaillavorosvoltodaOConnornel2007perlArtCouncil. Adorno trascorse, inoltre, un periodo considerevole ad Hollywood, studiando da vicino lindustria culturale oggetto delle sue critiche, e portando a compimento la sua teoria secondo la quale i prodotti standardizzati dei mass media forniscono un piacere illusorio alle masse, allo scopo di mantenere la popolazione in uno stato di passivit ed apatia politica.
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Nel lavoro condotto da Raymond Williams sulla ricognizione della cultura ufficiale si tentadistoricizzarelanozionediarteeculturae,altempostesso,didarneunasostanza pi sociologica piuttosto che una visione ufficiale conservativa. Nella sua definizione di cultura, olistica e proiettata verso la comprensione del way of life, Williams inserisce, nellaccezionedeltemine,laculturapopolareelenuoveespressionidellamusica(come ad esempio il jazz) ma anche il modo di vestire, gli spazi pubblici di aggregazione e consumodinuoviprodotticulturali.Inquestaprospettivanotaspassiveconsumptionbut asactiveformsofsymbolicresistancetothedominantsocialorder12. Con un approccio pi pragmatico, ed interessato al funzionamento del settore culturale nelmercato,Garnhamdefiniscelaculturacomeproduzioneeconsumodibenisimbolici eleindustrieculturalicomequelleistituzioninellanostrasocietcheimpieganoimodidi produzioneediorganizzazionecaratteristicidellecorporazioniindustrialiperprodurree diffondere simboli nella forma di beni e servizi culturali, generalmente, seppure non esclusivamente, come merci. Questa prospettiva nasce dallevidenza riscontrata nellorganizzazione spaziale delle attivit economiche della specializzazione settoriale, allinterno della quale una significativa presenza di piccole e medie imprese geograficamenteconcentrataallinternodelleareedistrettuali13.

2.1Identificazioneetassonomiaincampointernazionale
A livello europeo, sono molti gli approcci e le classificazioni utilizzate per delineare le attiviteconomichechericadonoinquestocampo.Traleprimeepisignificativequella sviluppata nel 2001 dal dipartimento della cultura britannico14. Nel documento in realt

Cfr. OConnor J., (2007), The cultural and creative industries: a review of the literature, Report for Creative Partnerships,SchoolofPerformanceandCulturalindustriesTheUniversityofLeeds. 13 InantitesiconlateoriadiAdornoconcentratasullegrandicorporationamericane. 14 Cfr. Uk: Department for Culture, Media and Sport The Creative Industries Mapping Document 2001, retrieved 20070526
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non si parla di industrie culturali, ma di industrie creative, identificate come: those industrieswhichhavetheirorigininindividualcreativity,skillandtalentandwhichhavea potential for wealth and job creation through the generation and exploitation of intellectualproperty15. Grazie a questo documento le industrie culturali, prima ignorate, divengono, con il blasone delle industrie creative, un veicolo di immagine per la competitivit globale del Regno Unito. Si stabilisce, di fatto, la legittimazione del settore ad essere oggetto di politiche pubbliche, ponendo il settore culturale e creativo al cuore delle strategie economiche locali e regionali. Tra i documenti internazionali sul tema, meritano particolare attenzione quelli pubblicati dallUNESCO, dallEurostat, dallOECD e dalla ComunitEuropea. LUNESCO propone nel 1986 una classificazione delle categorie da considerare per la produzionedistatisticheculturali,basatasunovecategoriedisettori16ecinquefunzioni nelprocessodiproduzioneculturale. Laframmentazionedelledefinizioniinusoeidiversisignificaticheciascunadiesseporta con s, inducono successivamente lUnione Europea a produrre un documento di interesse internazionale elaborato nel 2000 dal Leg Group dellEurostat. Obiettivo del documentoquellodiarmonizzarelestatisticheculturalipereffettuareanalisicomparate sui settori culturali dei Paesi della Comunit Europea. Per determinare una comune definizionedisettoreculturale,ilLegGrouppartedalframeworkdellUNESCO,masene

ibidem Lenovecategoriesono:(1)culturalheritage;(2)printedmatterandliterature;(3)music;(4)performingarts;(5)audio media; (6) audiovisual media; (7) sociocultural activities; (8) sports and games, and (9) environment and nature. Le cinquefunzionidelprocessodiproduzioneculturalesono:(1)creation,(2)production,(3)distribution,(4)consumption and(5)preservation.
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discostasensibilmenteriducendoa8iparametri17descrittivi,cioeliminandolecategorie sportandgames,edenvironmentandnature. Nel 2006 lOECD propone una mappatura dei settori culturali utilizzando i tre principali sistemidiclassificazioneindustriale(Nace,IsiceNaics).Ladefinizionedisettoreculturale riprendelecategorieutilizzatedalDCMSallequaliaggiunge:computergames,software, electronic publishing. Sebbene sia difficile tracciare un confine che delimiti in maniera precisailsettore,lapprocciodelleCommissioneEuropeadelineainmanierapichiarail settore culturale/creativo, enucleandone le differenze. Infine il KEA Report promosso dallUnione Europea tenta di misurare il contributo del settore culturale e creativo alla crescitaedallacoesioneinEuropa,stabilendounacorrispondenzatrasettoreedattivit economiche.

2.2LindustriaculturaleinItalia
Comeabbiamovistooramaiesisteunalargacondivisionesulruolocheilsettoreculturale svolge nella creazione di benessere, e nella produzione di valore economico al pari dell innovazione e del capitale umano e sociale. Cogliere la sua reale portata impresa difficile, perch il suo valore si riverbera allintero ecosistema economico determinando siaaccumulazionedicapitaleculturale,materialeeimmateriale,siavaloreeconomico. Sottoquestaluce,ilconcettodicapitaleculturaleampliailsuosignificatoricomprendendo nonsoloilpatrimoniostorico,artisticoedarchitettonicochedasempreposizionalItaliaai vertici del panorama internazionale, ma anche linsieme di valori e significati che caratterizzano la societ italiana e che attivano valore economico nei beni e nei servizi

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Si identificano pertanto otto domini: (1) artistic and monumental heritage, (2) archives, (3) libraries, (4) books and press,(5)visualarts,(6)architecture,(7)performingarts,(8)audioandaudiovisualmedia/multimedia,eseifunzioniper definireleattiviteconomichedelsettoreculturale:(1)preservation,(2)creation,(3)production,(4)dissemination,(5) trade/salesand(6)education.


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prodotti.Allostessotempo,laproduzionedibenieserviziadaltovaloreaggiunto,oltrea generare valore economico, concorre come indicato nella Fig.3 al processo di creazione culturale.Insintesi,culturaemercatofinisconoperrappresentareduefaccedellastessa medaglia.Esistononumerosiesempi,descrittineicapitolisuccessivi,asupportodiquesta tesiechepossonoesserefacilmentericollocabilineisettoripivari,dallenogastronomia allarredamento, dalla produzione automobilistica alla moda, per limitarci a qualche esempiotraipinoti.
Figura3Interazionetraculturaesistemaeconomicosociale

Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne


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La dimensione culturale dei prodotti italiani si riverbera per esempio sulla percezione dellintero sistema produttivo nazionale, stimolandone la domanda sui mercati esteri, traducendosiinconsistentiflussituristicirivoltiversoilnostroterritorioelenostrecitt darte. Tuttavia, occorre notare che, proprio per i meccanismi appena accennati, in assenza di un adeguato supporto alla produzione culturale e creativa in termini di specifichepolitichepubblicheediazionistrategichemirate,cilrischioconcretochela capacit di fascinazione e di attrazione legata alla cultura del made in Italy tenda ad indebolirsi, come indicano alcuni segnali quali la discesa dellItalia nel ranking dei flussi turisticiinternazionalioppurelacrescenteimportanzadeirivalistoricifrancesisuimercati globalidellusso. Unattoreimportantenellaproduzionedicapitaleculturaleilmondodelnonprofit,in cui coabitano organizzazioni dalle finalit pi varie che per danno alla loro azione una valenzaculturaledirettaoindirettadigrandeimportanza.Sipensi,peresempio,algrande contributo che ha fornito lassociazionismo nella promozione delle produzioni locali, sviluppando,diriflesso,unanuovadomandaditipicitenogastronomiche.Lostessodicasi perladiffusionediunanuovacoscienzaambientale,chesedaunlatohapermessoalla popolazione di indirizzare i propri comportamenti verso una maggiore attenzione alla sostenibilit, dallaltro ha spinto un numero sempre maggiore di imprenditori a trasformarequestadomandainnuoviprodottieamigliorarequelliesistenti.Nellambito diquestosistemadirelazionichelaculturaattivaesullabasedelleconsiderazionifatte,la perimetrazionedelsettorehacercatodicogliereilterrenopifertiledellaculturaitaliana ancorata al sistema produttivo imprenditoriale nel nostro Paese (da qui il termine Sistema produttivo culturale), una sorta di core business culture, dalla quale traggono alimentazione una serie vasta di altri settori secondo una logica di attivazione diretta e indiretta. Si pensi al turismo, al commercio di beni culturali, alla fabbricazione di apparecchiature e strumentazioni necessarie per sviluppare la comunicazione e la

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divulgazioneculturale,allimpegnodelsettorepubblicoinquestocampo,coscomequello profuso dal non profit. Una interdipendenza settoriale dalla quale deriverebbe una pi ampiavisionedellacultura,chedalsettorecoresiallargherebbeatuttiglialtrisettoriche con essa si relazionano. Focalizzarci sulla core business culture non significa confinare la culturaadunambitoristrettoma,semmai,saperindividuarelaverafontediproduzione culturale, terreno diretto delle migliori policy nel campo della cultura, consapevoli degli ampibeneficichenetrarrebbelinteraeconomiadallosviluppodelsettorecore,nonfosse altroperisuoiampieffettipropulsivisullacrescitaditantialtrisettorieconomici. Partendo dalla classificazione delle attivit economiche Ateco 200718, si sono dunque sceltequelletipologiediattivitchesonostrettamentecollegabilialprocessodicreazione dicultura,comesempretenendoamentecheattribuireunimpresaalsettoreculturale gi di per s un punto delicato, soprattutto alla luce della trasversalit dei contenuti culturalidapprimarichiamata. Daltraparte,spessocisiimbatteinquantificazioni,effettuatesiainItaliasiaallesterodel settoreculturalepiuttostodiverse,dacuinediscendonorisultatiinterminidicontributo ditalesettorealPildifferentiasecondadellediversefontielaborative. Ci perch spesso i terreni perimetrati di analisi sono differenti: vuoi per la limitazione delladozione della quarta cifra della classificazione Ateco come nel caso del Kea Report,19 cos come prevalentemente anche in quello del Libro Bianco sulla Creativit chechiaramentegidipersincorporaunagammadiattivitbenpiampia20rispettoa

ATECO 2007 una tipologia di classificazione ufficiale delle attivit economiche adottata dall'Istituto Nazionale di Statistica italiano (ISTAT) per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico. la traduzione italiana della Nomenclatura delle Attivit Economiche (NACE) creata dall'Eurostat nella sua pi recente versione (rev. 2), adattata dall'ISTATallecaratteristichespecifichedelsistemaeconomicoitaliano. 19 KEA European Affairs, The Economy of Culture in Europe, Studio preparato dalla societ KEA per la Commissione Europea,2006. 20UnchiaroesempiopuesserefornitodallesperienzadelKeareportche,fermandosiallaquartacifra,nellapropria perimetrazionehapresoinconsiderazioneilcodice(Ateco2002)74.87Altriservizialleimpresealfinedicoglierela
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quelladerivantedaunaminuziosaperimetrazionerealizzataallaquintacifraAtecocome effettuatainquestaricerca;vuoiperildiversoapproccioallaperimetrazionenelmomento in cui si decide di considerare tutti o solo alcuni dei soggetti istituzionali (PA, imprese, ecc.), cos come tutta la filiera produttiva o solamente la parte che rappresenta il cuore dellattiviteconomicalegataallacultura. Inmeritoaquestidueultimiaspetti,sitieneaprecisarechelanalisirealizzatainquesta sede,rispettoallealtreesperienze,siconcentraesclusivamentesulleimprese,quindisulla struttura produttiva portante delleconomia e con riferimento allattivit che direttamenteilfruttodellaculturadelnostroPaese,senzadispiegarsilungotuttiglianelli della catena del valore. In altre parole, ad esempio, mentre in molti studi in campo nazionale21 e internazionale (tra cui rientrano i due sopra menzionati) si prendono in considerazione anche attivit del commercio (allingrosso quanto al dettaglio) di beni prodotti dalle industrie legate alla cultura o alla creativit (commercio allingrosso di mobili,commercioaldettagliodistrumentimusicali,ecc.),inquestostudiosisceltodi concentrarsiprevalentementesuquelleattivitdiproduzionechenasconodirettamente dallaculturadeiterritoridelnostroPaese22.

specificasottoattivitDesignestilingrelativoatessili,abbigliamento,calzature,gioielleria,mobiliealtribenipersonali o per la casa; ma al contempo ha implicitamente ricompreso anche tutte le altre sottoattivit che non necessariamentesonocollegateconlacultura,qualilattivitsvoltadaagenziedirecuperocrediti,daimpreseedentidi gestioneesattoriale,ecc. 21 Lasceltadiallargareilperimetrodianalisi,siasettorialechepersoggettiistituzionali(includendoimprese,PAenon profit) stata nel passato effettuata anche dallUnioncamere nel rapporto Il sistema economico integrato dei beni culturali,realizzatoconilsupportotecnicodellIstitutoTagliacarnediconcertoconilMiBAC,conlobiettivo,per,di valutare tutte le attivit potenzialmente collegabili con i beni culturali, ma non necessariamente espressione diretta dellaculturaitaliana. 22 Riguardoallattivitdicommercio,sipresoinconsiderazionesoloilcommercioaldettagliodilibrinuoviinesercizi specializzaticonsiderandocomeessosvolgaancheunafunzionedivulgativatramiteleiniziativedilanciodinuovilibri, incontriculturali,ecc.


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Senza contare infine che, a differenza di altre esperienze, la perimetrazione adottata in questo studio non comprende lattivit ricettiva23, in quanto considerata strumento di veicolazioneesostegnoallasuavalorizzazioneenoncreatricedivaloreculturaleins. In pi, con particolare riguardo alle produzioni del made in Italy, lanalisi qui svolta si spingealivellodellaquintacifradellaclassificazioneAteco,scorporandonelacomponente artigianale(ovveroquellapicreativaelegataatradizioniesaperi),daunaparte,equella non artigianale ma exportoriented, dallaltra (ovvero quella che grazie al design e stile originale dei propri prodotti riesce a competere sui mercati esteri).In generale, le scelte metodologichedellaricercasonostateguidatedallaconsapevolezzachesolopermezzodi unattenta e pi precisa possibile perimetrazione delle attivit culturali possibile indirizzarealmegliolepolitichepubblicheafavoredellestesseindustrieculturali. Lecategoriediattiviteconomicacossceltesonostatealorovoltaraggruppatesecondo quattrosettoricheevidenzianolediverseareediproduzionedivaloreeconomicoabase culturale e creativa e che vogliono rappresentare, complessivamente, tutte le possibili interazionicheesistonotraculturaedeconomia(Fig.3).Quidiseguito,vieneriportatauna breveconcettualizzazionedellequattroareeproposteedelletipologiediimpreseinesso contenute: Industrie culturali: sono ricomprese le attivit collegate alla produzione di beni strettamente connessi alle principali attivit artistiche ad elevato contenuto creativo,qualiadesempiolacinematografia,latelevisione,leditoriaelindustria musicale; Industriecreative:sonoassociateaquestosettoretuttequelleattivitproduttive ad alto contenuto creativo e che, allo stesso tempo, espletano funzioni ulteriori

Ad esempio, nel Libro Bianco della Creativit si prende in considerazione anche lattivit alberghiera e degli ostelli esercitatanellecittdarte.
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rispettoallespressioneculturaleinquantotale,adesempiolergonomiadeglispazi abitati,lalimentazione,lavisibilitdeiprodottiecosvia.Leprincipalicomponenti ditaleareasonolarchitettura,lacomunicazioneeilbranding(percicheriguarda gli aspetti comunicativi e di immagine), le attivit pi tipiche del made in Italy svolteoinformaartigianale(lartigianatopicreativoeartistico)osuampiascala, di natura exportoriented, che proprio puntando sul design e lo stile dei propri prodotti (da qui la denominazione del settore Design e produzione di stile) riescono ad essere competitive sui mercati internazionali. Tra le varie attivit si ricomprendonoanchequellepiespressivedellenogastronomiaitaliana,unicaed apprezzata nel mondo, che si manifesta anche attraverso la specifica attivit di ristorazione24 Patrimoniostoricoartisticoarchitettonico:valeadire,leattivitsvolteinforma diimpresachehannoachefareconlaconservazione,lafruizioneelamessaa valoredelpatrimonio,tantonellesuedimensionitangibilicheinquelleintangibili (musei,biblioteche,archivi,gestionediluoghiomonumenti,ecc.);. Performingartseartivisive:leattivitche,perlaloronatura,nonsiprestanoad un modello di organizzazione di tipo industriale, o perch hanno a che fare con beniintenzionalmentenonriproducibili(leartivisive),operchhannoachefare con eventi dal vivo che possono essere fruiti soltanto attraverso una partecipazionediretta;inambedueicasi,questecaratteristichespecifichepossono comportare limpossibilit di produzioni in attivo e necessitano di un sostegno esterno pubblico o privato. Nel caso delle arti visive, vi sono inoltre difficolt di

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Nello specifico, ai fini dellanalisi, per una pi corretta interpretazione del fenomeno, si presa in considerazione lattivitdiristorazioneconsomministrazione(comprensivadiquellaconnessaalleaziendeagricole),facendoesclusione dialtricompartidelsettoresenzaltromenocollegatiallaculturaenogastronomica,qualicatering,bar,ecc.


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misurazione connesse alla difficile reperibilit dei dati di settore, dovuti ad una relativa opacit del mercato. Per questa ragione, tale sottosettore sar preso in considerazionesoltantodoveequandopossibile25. Allinterno del macrosettore delle industrie culturali e creative si ritrovano quindi tanto attivit chiaramente e inequivocabilmente riconducibili alle forme di espressione culturale, quanto attivit nelle quali la dimensione espressiva si combina ad altre che appartengonoallelogichedellamanifatturaodelleconomiadeiservizipitradizionali,ma che a causa della forte impronta creativa stabiliscono comunque un rapporto di forte complementarit con lattivit culturale, tanto da essere oggetti di percorsi di musealizzazioneedistudioconmodalitanalogheaquelledellaproduzioneculturalevera epropria.Questeattivitcontribuisconoallaformazionediunidentitculturalenazionale eadunapercezionedivaloresimbolicodelSistemaPaeseconmodalitanalogheaquelle dellaproduzioneculturale.IlcosiddettomadeinItaly,quindi,unasintesicomplessadi elementi culturali e creativi, cos come di produzioni che hanno una loro sostenibilit economica e di altre che non sono possibili senza sostegno esterno ma rimangono nondimeno indispensabili nella costruzione e nel mantenimento del nostro capitale culturale, spesso fornendo contenuti che sono utilizzati e messi a valore da settori produttiviorientatialmercato. Questi sono dunque gli ambiti che devono essere rispecchiati dalla scelta dei settori individuati dalla quinta cifra dei codici Ateco. Come si pu immaginare, ladozione di qualunque insieme di criteri di rappresentativit statistica comporta delle scelte che contengonoqualcheelementodiforzatura,machesonotuttaviaindispensabiliperpoter giungere ad una misurazine basata su criteri chiari ed espliciti. La demarcazione qui

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Siprecisacheinrealtsitrattadiunaomissionenonparticolarmentegraveallalucedelsuoscarsopesoeconomico complessivosultotale.


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operata porta comunque a considerare uno spettro ampiamente rappresentativo del made in Italy, anche se limitato ad attivit nelle quali lelemento culturale e creativo e lorientamentoallaculturadeldesignsianosufficientementericonoscibilieconsapevoli.


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$4

3 INDUSTRIACULTURALEINITALIA


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Se in Europa e nel mondo il ruolo strategico delle politiche su cultura e creativit comunemente condiviso ed accettato, lItalia continua a relegare le sue policy ad ambiti ristretti, spesso non prioritari, non integrati con il resto dei meccanismi di regolazione. Viceversa, partendo dal basso, dal nostro tessuto antropologico, sociale, dal nostro territorio,possibileraccontareunaltrastoriaeincontrareiluoghidove,aprescindereda tutto,laculturasifabbrica.Quipulsailcuoredellindustriaculturaleecreativaitaliana. Come si gi precisato nel capitolo precedente, la quantificazione del macrosettore culturale(vedicapitolo2eAppendice)dfinalmenteunpesoalcontributocheleimprese privatedirettamentelegateallacultura(ilcoreproduttivoculturale,opisemplicemente denominato in questa sede Sistema produttivo culturale) offrono in termini di valore aggiuntoedoccupazione,determinandocosladimensioneindustrialedelfenomenodella produzioneculturaleinItalia.Nel2010questocontributohasuperatoi68miliardidieuro, corrispondenti al 4,9% del valore aggiunto complessivamente prodotto dalla nostra economia(nel2007lincidenzaeraparial4,8%),controicirca3,5%dellameccanicaedi mezzi di trasporto, o contro lo stesso valore (4,9%) dellintermediazione monetaria. E tutto ci senza considerare le potenzialit di questo settore core della cultura nellattivazione di tanti altri settori del nostro sistema economico, quali il turismo, il commercio di beni culturali, limpegno della PA o del non profit in questo senso, dalla quale deriverebbe un peso della cultura, intesa in senso lato, sullintera economia decisamentepielevato.


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Tabella3ValoreaggiuntoeoccupatidelsistemaproduttivoculturaleinItaliapersettore Anno2010(valoriassolutieincidenzepercentuali) Valoriassoluti Settori Incidenze%sutotaleeconomia Occupati 3,0 2,3 0,1 0,3 5,7 Valoreaggiunto Occupati(migliaia) Valoreaggiunto (migliaiadieuro) Industriecreative 33.591.532 751,8 2,4 Industrieculturali 30.379.638 569,9 2,2 Patrimoniostoricoartistico 851.076 17,3 0,1 Performingartseartivisive 3.291.907 73,5 0,2 TOTALECULTURA 68.114.153 1.412,4 4,9 Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

Un dato ancora pi rilevante se consideriamo le performance in termini dinamici del sistema produttivo culturale nel triennio 20072010, che ha messo a segno una crescita economica(interminidivaloreaggiuntonominale)del3%,quandoleconomiaitaliana nonhasuperatolo0,3%. Analizzandoildatooccupazionale,ilsistemaproduttivoculturaleinteressaben1,4milioni dioccupati(5,7%delloccupazionetotalenazionale)ehasegnatonellostessointervallodi tempo un aumento delloccupazione di quasi un punto percentuale (+0,9%), corrispondentea13milaoccupatiinpi,controunaflessionesubitaalivellocomplessivo nazionaledicirca2puntipercentuali.


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Figura4Andamentodelvaloreaggiuntoedelloccupazionedelsistemaproduttivoculturalepersettore Anni20072010(variazionipercentuali) Industriecreative Industrieculturali Patrimoniostoricoartistico 8,7 Performingartseartivisive CULTURA TOTALEECONOMIA Valoreaggiunto Occupati 10,0 5,0 2,1 0,0 0,9 0,3 5,0 10,0 15,0 3,0 0,6 4,3 9,3 2,9 2,5

1,0 0,7

Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

Approfondendoillivellodianalisi,ilsettoredellePerformingArtsquelloche,neiquattro annidiriferimento,mostrarisultatimigliori,siainterminidivaloreaggiunto(+9,3%)chedi occupazione (+4,3%). Diverso il caso delle attivit legate alla valorizzazione dei beni culturaliinsensostrettoedinterminidiimpreseprivate(ilsettoredelPatrimoniostorico artistico)che,nellostessoperiododiriferimento,hannoevidenziatounacertasofferenza (0,6% di valore aggiunto e 8,7% di occupati). Ci da attribuire soprattutto al grado particolarmente elevato di dipendenza dalle risorse pubbliche che caratterizza questo settore, nonch dalla molteplicit dei vincoli e delle complessit amministrative che in Italiacaratterizzanolagestionedelpatrimonioculturale. Le industrie creative e quelle culturali, invece, hanno mostrato performance simili da considerarsi certamente positive, soprattutto alla luce del confronto con leconomia nel

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suocomplesso.Ilvaloreaggiuntocresciuto,trail2007edil2010,rispettivamente,di2,9 e di 2,5 punti percentuali. Anche in termini di occupazione si evidenziano dinamiche positive (ordinatamente +1,0 e +0,7%) che sottolineano, ancora una volta, il potenziale anticiclicodelloccupazionenelsettoreculturaleinItalia. La crescita economica delle industrie creative stata trainata principalmente dal segmento del Design e produzione di stile (+8,2% di valore aggiunto e +3,1% di occupazione), costituito da quel complesso di attivit che operano direttamente nel campo del design o che internamente allimpresa soprintendono alla design orientation deiprodotti(daquilaccezioneproduzionedistile),quellespessolegatealletradizionie saperi di eccellenza produttiva del territorio, ad un saper fare che patrimonio dellimpresa e contribuisce a preservarne la competitivit sui mercati di esportazione. Anche il comparto della Comunicazione e branding ha sperimentato uno sviluppo economico piuttosto apprezzabile (+3,1%), accompagnato tuttavia da una stagnazione delloccupazione. Ancheleattivitlegateallaprogettazionearchitettonicasegnanounaumentodelvalore aggiunto prodotto di oltre il 4 per cento, sostenuto anche dallespansione della propria baseoccupazionaledell1,6percento. Sono stati invece anni decisamente pi difficili, gli ultimi, per lartigianato legato alla cultura, che ha dovuto subire una contrazione di oltre tre punti percentuali (3,6%) in termini produttivi e di un punto in termini occupazionali. Difficolt spesso ascrivibili ad unadimensioneridottaeaparticolaridifficoltatenereilritmodelcambiamentodettato dallaglobalizzazione,probabilmentesuperabiliattraversounamigliorepoliticadiretetra le piccole imprese e con un adeguato investimento in formazione e aggiornamento professionalechefacciaemergereunanuovagenerazionediimprenditoriartigianicapaci diadattareisaperieiprocessialnuovoscenario,mantenendonelaqualitelacapacit realizzativaemigliorandolacapacitdiaccessoainuovimercati.

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Figura5AndamentodelvaloreaggiuntoedelloccupazionedelsistemaproduttivoculturaleinItalianelle Industriecreative Anni20072010(variazionipercentuali) Architettura Artigianato Comunicazioneebranding Designeproduzionedistile INDUSTRIECREATIVE Valoreaggiunto Occupati 6 4 2 0 1,0 2 4 6 8 10 3,6 1,0 0,1 3,1 3,1 2,9 8,2 1,6 4,4

Figura6AndamentodelvaloreaggiuntoedelloccupazionedelsistemaproduttivoculturaleinItalia nelleIndustrieculturali Anni20072010(variazionipercentuali) Film,video,radiotv Libriestampa Musica Videogiochiesoftware INDUSTRIECULTURALI Valoreaggiunto Occupati 4 0,9 1,1 0,7 2,5 1,9 1,4 4,9 8,9 3,2 12,0

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Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne


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Sulfrontedelleindustrieculturali,inveceilcompartoFilm,videoeradiotvacorrerepi velocemente, mostrando una crescita economica nel triennio 20072010 a due cifre (+12,0%), seguita dalla vivacit esibita dal settore musicale (+8,9%); mentre il passo delleditoria (Libri e stampa) stato decisamente pi lento (+1,9%), ma pur sempre positivorispettoallaleggeradifficoltincontratadalsettoredeivideogiochiesoftware( 0,9%)intesocomeattivitproduttivaededitoriale(commercioescluso),ricomprendente anchealcuneattivitlegatealletecnologieinformaticheeallaproduzionedisoftwarenon ricreativo. Una dinamica, questultima, che sconta in parte, verosimilmente, leffetto di importpenetrationdigrandiproduttoristranieridivideogiochi,afrontediunaproduzione nazionalepiuttostoframmentataepocosostenutadallepolitichepubbliche. I dati positivi che emergono dalla ricerca sono ancora pi rilevanti alla luce dellattuale fasecongiunturaleeinconsiderazionedelladrasticariduzionedelsostegnopubblicoalle produzioni culturali. In definitiva, il sistema produttivo culturale si conferma come un settoreeconomicoampiamenteintegratoetrasversaleallinteraeconomiaalpuntochelo stabilireunademarcazioneprecisatralasferadelleconomiaculturaleequelladelresto delsistemaproduttivoimpresaardua,chenecessitadiunimpiantoconcettualedivolta in volta calibrato ad hoc e quanto pi possibile orientato agli obiettivi di ricerca e alle politichechesivoglionoattivare. In definitiva, per sviluppare corrette politiche di settore, lelemento importante da cogliere il complesso sistema delle interdipendenze settoriali attraverso cui la cultura fornisce valori alla societ e alla capacit competitiva. Di questi effetti bisognerebbe tenereadeguatamentecontoaifinidiunavalutazioneattendibiledelrealeimpattosocio economicodellaproduzioneculturale.Nondisponendoancora,almomentoattuale,degli indicatori e delle tecniche di misurazione necessarie allo scopo, questo rappresenta quindi, evidentemente, un altro scenario di lavoro di grande importanza per il futuro prossimo.

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3.1Laculturaneiterritori
EilNordOvest,pereffettoanchedelmaggiorpesocherivestenelleconomiaintermini complessivi,adaffermarsicomelamacroripartizionechemaggiormentecontribuiscealla creazionedivaloreeconomicoculturale.Interminidivaloreaggiunto,infatti,iquasi23,3 miliardidieuroprodottiduranteil2010dalsistemaproduttivoculturaledellaripartizione, corrispondono ad oltre un terzo (34,1% per lesattezza) del corrispondente totale nazionale.AncheilNordEst(23,8%)edilCentro(26,2%)concorronoconsiderevolmente allaproduzionediricchezzadelsistema,purseinunotticadiametralmenteopposta.Nel NordEst,sonosoprattuttoleindustriecreative(incuiricadelartigianatomanifatturieroe le principali attivit collegate al made in Italy) a sostenere il contributo territoriale al sistemaproduttivoculturaledelterritorio,rappresentando,peraltro,oltreunquartodel totale nazionale; nel caso delle regioni del Centro, invece, sono le industrie culturali (ovvero le attivit pi strettamente connesse alla produzione di contenuti espressivi) a trainare maggiormente il sistema culturale della ripartizione, esercitando, tra laltro, un pesosultotalenazionalechesfiorai30puntipercentuali(29,4%).IlMezzogiorno,infine, allalucedelloscarsocontributoesercitatodatuttiequattroicomparticulturali,incideper appena il 15,9% della produzione di ricchezza nazionale del settore, con un ammontare complessivoche,al2010,risultapariadappena10,8miliardidieuro.


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Tabella4ValoreaggiuntodelsistemaproduttivoculturaleinItaliapersettoreemacroripartizione territoriale Anno2010(valoriassoluti,composizionieincidenzepercentualisultotaleeconomia) Industrie Industrie Patrimonio Performingarts TOTALE Macroripartizioni creative culturali storicoartistico eartivisive CULTURA
Valoriassoluti(migliaiadieuro)

NordOvest NordEst Centro Mezzogiorno ITALIA

10.338.085 9.621.476 7.796.061 5.835.911 33.591.532 30,8 28,6 23,2 17,4 100,0

11.717.723 5.626.946 8.943.010 4.091.959 30.379.638 38,6 18,5 29,4 13,5 100,0

196.141 159.937 266.603 228.394 851.076


Composizionipercentuali

1.005.266 835.819 808.797 642.026 3.291.907 30,5 25,4 24,6 19,5 100,0 0,2 0,3 0,3 0,2 0,2

23.257.214 16.244.179 17.814.471 10.798.289 68.114.153 34,1 23,8 26,2 15,9 100,0 5,3 5,1 5,8 3,4 4,9

NordOvest NordEst Centro Mezzogiorno ITALIA

23,0 18,8 31,3 26,8 100,0

Incidenzepercentualisultotaleeconomia

NordOvest 2,3 2,6 0,0 NordEst 3,0 1,8 0,1 Centro 2,5 2,9 0,1 Mezzogiorno 1,8 1,3 0,1 ITALIA 2,4 2,2 0,1 Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

Nonostante sia il Nord la ripartizione territoriale che maggiormente partecipa alla produzione nazionale di valore aggiunto ascrivibile alla cultura, nel Centro dove pi altalaspecializzazioneeconomicaculturale,considerandochequasiil6percento(5,8%) della produzione economica della ripartizione fornito dal sistema produttivo culturale,

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laddove nelle altre due ripartizioni settentrionali le corrispondenti aliquote superano di pocoi5puntipercentuali(5,3%nelNordOveste5,1%nelNordEst);inritardo,infine,il Mezzogiorno, dove solo il 3,4% della propria ricchezza economica prodotta nel 2010 provienedalsettoredellacultura. A dispetto di quanto comunemente si pensi, tuttavia, la maggiore specializzazione culturalecheemergealCentrorispettoallealtrerealtdellaPenisolanondaattribuire allapresenzadiattivit(sempredinaturaprivatacomeoggettodellaricerca)collegateal patrimonio storicoartistico, per quanto rilevante, quanto al contributo fondamentale esercitatodallaproduzioneculturalenelsensopistretto,inparticolaredallaproduzione organizzata industrialmente (musica, editoria, televisione, cinematografia, ecc.) che, specialmente nelleconomia capitolina, raggiunge livelli comparabili con i grandi cluster produttivi continentali. Del resto, non a caso, le industrie culturali contribuiscono alla produzione complessiva di ricchezza a livello territoriale in misura maggiore al Centro rispetto alle altre macroripartizioni della Penisola e comunque ben superiore alla media nazionale(2,9%rispettoal2,2%). Levalutazioniappenaemerseinterminidivaloreaggiuntosonosostanzialmenteriflesse anchenellestimedelloccupazione,siapercicheriguardalecomparazionitraiquattro comparti del sistema culturale, sia per quel che concerne i contributi territoriali relativi allequattromacroripartizioniincuisuddivisalaPenisola. Al 2010, come visto in precedenza, nel sistema produttivo culturale risultano impiegati oltre1,4milionidioccupati:diquesti,quasiunterzosonolocalizzatialNordOvestepoco menodiunquartoalNordEstedalCentro.Ancheinquestocaso,tuttavia,adunruolo significativo della componente pi prettamente creativa (artigianato e made in Italy in generale) per ci che riguarda le macroripartizioni settentrionali, fa riscontro una maggioreconcentrazionedelloccupazionenelleindustrieculturalinelleregionicentrali.


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Tabella5OccupatinelsistemaproduttivoculturaleinItaliapersettoreemacroripartizioneterritoriale Anno2010(valoriassoluti,composizionieincidenzepercentualisultotaleeconomia) Industrie Industrie Patrimonio Performingarts TOTALE Macroripartizioni creative culturali storicoartistico eartivisive CULTURA
Valoriassoluti(migliaia)

NordOvest NordEst Centro Mezzogiorno ITALIA NordOvest NordEst Centro Mezzogiorno ITALIA

219,4 203,1 175,7 153,6 751,8 29,2 27,0 23,4 20,4 100,0

209,6 111,7 152,8 95,7 569,9 36,8 19,6 26,8 16,8 100,0

4,2 3,4 4,2 5,5 17,3


Composizionipercentuali

21,7 17,7 16,5 17,5 73,5 29,6 24,2 22,5 23,8 100,0 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3

454,9 336,0 349,2 272,3 1.412,4 32,2 23,8 24,7 19,3 100,0 6,2 6,1 6,6 4,2 5,7

24,2 19,5 24,5 31,8 100,0

Incidenzepercentualisultotaleeconomia

NordOvest 3,0 2,9 0,1 NordEst 3,7 2,0 0,1 Centro 3,3 2,9 0,1 Mezzogiorno 2,4 1,5 0,1 ITALIA 3,0 2,3 0,1 Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

Lapporto peraltro esiguo esercitato dai due restanti comparti culturali (Patrimonio storicoartisticoePerformingarts),cheinentrambeicasiesututtoilterritorionazionale risultarispettivamentepariallo0,1%edallo0,3%,riflettelascarsapropensionediquesti settori ad organizzarsi in forma di impresa capace di sostenersi sul mercato, ma non li relega certo ad un ruolo marginale: come si gi evidenziato, il loro apporto alla


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produzione di valore culturale e ai suoi riflessi economici va molto al di l del loro contributoeffettivointerminidivaloreaggiunto. Nonostanteilnumerodioccupatirisultipari,rispettivamente,a17,3e73,5mila,esisteun elevato sostegno alla creazione di ricchezza che da associare alle evidenti relazioni di filieraconaltrisettori,soprattuttoconilsettorepubblicoche,siricorda,nonrientranelle valutazioni quantitative, ma non solo: si pensi, ad esempio, alle interconnessioni che emergono con il settore turistico e alla loro capacit di attivare un meccanismo moltiplicativotaledaincidereampiamentesullacreazionedibenessere,oppureaiflussidi investimentieditalentichesonoconnessiadunaelevataconcentrazionedibeniartistico culturalieadunascenaculturalevivaceeinternazionale. Le dinamiche fino ad ora emerse, pur se da considerarsi complessivamente positive, mostrano, a livello territoriale, differenziazioni figlie della struttura economica e delle specializzazionichedivoltainvoltaaffiorano. Il NordEst ed il Centro si affermano come le macroripartizioni a maggior capacit di crescita. Ci vale sia per il valore aggiunto (+4,5 e +4,1%) che per gli occupati (+2,7% e +2,5). Anche in questo caso, tuttavia, ad una maggiore spinta esercitata dalle industrie creativenelNordEst,siassociaquelladelleindustrieculturalinelCentro. Cisuggeriscecomesiainatto,ancheallalucedellastrutturachecaratterizzailsistema produttivoculturalenellequattroareedelPaese,unprocessodifocalizzazioneterritoriale delle attivit culturali che, con ogni probabilit, orientata dalla presenza di skills professionali e fattori di vantaggio competitivo a livello territoriale. Parlare di cultura a livello nazionale, quindi, vuol dire considerare le differenti realt territoriali che compongonoiltessutoeconomicodelPaeseechemostranounapprocciodivoltainvolta differenziato, sia in termini di specializzazione, sia in termini di integrazione con il resto delleconomiaeposizionamentoallinternodellafilieraculturale.


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LaricchezzaprodottainItaliadallacomponenteculturaleilrisultatodellaggregazionedi svariateformediproduzionirappresentativedellevarieespressioniconlequalilacultura stessa si manifesta, figlie delle tradizioni e della storia dei tanti territori di cui il nostro Paesesicompone.
Figura7Andamentodelvaloreaggiuntoedelloccupazionedelsistemaproduttivoculturaleper macroripartizioneterritoriale Anni20072010(variazionipercentuali) NordOvest NordEst Centro Mezzogiorno CULTURA TOTALEECONOMIA 2,1 3,0 2,0 Occupati 1,0 0,0 1,6 0,9 0,9 3,0 0,0 2,0 2,7 2,5 4,1 4,5

0,3
1,0 2,0 3,0 4,0 5,0

Valoreaggiunto

Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

La non certo positiva performance meridionale (+0,9% valore aggiunto; 1,6% occupazione)vavalutataancheallalucedelleprecedenticonsiderazioni.Infatti,afronte diunpatrimoniodituttorispettosiaalivellostoricoepaesaggisticosiasulpianodellesue produzionifigliedellaculturadelterritorio,esisteancorauncertoritardodelMezzogiorno nel campo della valorizzazione dellimmagine al di fuori dei propri confini, soprattutto

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allestero. Il ritardo del Sud sta proprio nel non essere riuscito a maturare una visione evoluta del ruolo della cultura e della creativit nelle catene del valore tipiche dei compartidelmadeinItalypiavanzati,conunaconseguentestagnazionesiadalpuntodi vista del valore aggiunto che della capacit di assorbimento occupazionale, che dipende tantodallascarsacompetitivitsuimercatidiesportazionechedallafaticaadaccedereal mercatointernoextralocale. Comesivistogiinprecedenza,ilcontributochelaculturaoffreinterminidicreazione divaloreeconomicodifferiscedivoltainvoltaasecondadellassettoeconomicopresente. Se ci era vero a livello di macroripartizioni, lo ancor di pi se si scende ad una scala territoriale inferiore. Le regioni che mostrano una maggior specializzazione culturale risultanoilLazio,leMarcheedilVeneto.Sonoquestetreleunicherealtchepresentano unincidenzadelvaloreaggiuntodelsistemaproduttivoculturalesultotaleeconomiapari o superiore al 6%. Tuttavia, anche in questo caso, mentre per il Lazio sono le industrie culturaliafarelapartedelleone,nelcasodiMarcheeVenetosonoleattivitpitipiche delmadeinItaly(checostituisconoquasilatotalitdelleindustriecreative)afornireun contributofondamentaleallaproduzionedivaloreaggiuntodelsistemaculturale.Inaltre parole, nel primo caso, la specializzazione culturale deriva dalla cospicua presenza sul territorio di settori strategici (cinema, televisione, videogiochi e musica), mentre nel secondo caso, il risultato economico non da associare alla presenza di produzioni eminentementeculturali,quantoallapresenzatrasversaledeicontenuticreativiintuttele produzioni(soprattuttoquellepitipichedelmadeinItaly).


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Figura8Graduatoriaregionaleperincidenzadelvaloreaggiuntodelsistemaproduttivo culturalesultotaleeconomia Anno2010(quotepercentuali)


Lazio Marche Veneto FriuliVeneziaGiulia Lombardia Toscana Piemonte ITALIA Umbria EmiliaRomagna Basilicata Abruzzo TrntinoAltoAdige Puglia Campania Calabria Molise Liguria Sardegna Sicilia Valled'Aosta 0,0 1,0 2,0 6,1 6,0 6,0 5,7 5,7 5,4 5,0 4,9 4,5 4,5 4,0 3,9 3,7 3,7 3,7 3,4 3,3 3,1 2,8 2,8 2,5 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0

Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

Approfondendo lanalisi del sistema e del suo peso allinterno delle singole economie regionali, emergono ulteriori considerazioni, soprattutto per ci che riguarda le suddivisionipersettoriesottosettori.


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In generale, analizzando la composizione percentuale del valore aggiunto al 2010 (vedi Appendice per analisi regionale), le industrie creative spiegano quasi la met del totale valoreaggiuntodelsistemaculturale.Allorointerno,iquattrosottosettorimostranodelle specializzazionievidentichespieganoappienoidiversimodellieconomiciregionali:dauna parte, affiorano le economie tipiche della Terza Italia che focalizzano lattenzione soprattuttosullacapacitdicreareprodottifondatisuuneccellenzadimatriceartigianale. Si fa riferimento, nello specifico, a realt quali le Marche, il FriuliVenezia Giulia ed il Veneto.Intuttiquesticasi,lincidenzapercentualedelvaloreaggiuntocollegatoalDesign eproduzionedistilerisultasuperioreadunquartodelvaloreaggiuntocomplessivamente associabilealmacrosettoreculturale. Lartigianatolegatoallacultura,adesclusionedelLaziochepresentailvalorepibassotra quelliosservati,haunruolostrategicosoprattuttoperisistemiculturalidelleregionipi centrali(Marche,AbruzzoeToscana),mentrelarchitettura,influenzatadaldinamismodel settoreedilizio,svolgeunruolotendenzialmentecomplementare,comesievincedalfatto che non vi sia alcuna affinit tra i valori regionali e le rispettive strutture produttive. I valorimaggiori,sempreinterminidiincidenzapercentualesultotaledelvaloreaggiunto del sistema produttivo culturale della rispettiva regione, sono infatti da associare a territori caratterizzati da una certa eterogeneit geografica ed economica (si va dalla LiguriaallaSicilia,passandoperlaBasilicataelaCalabria). Le industrie culturali, come visto in precedenza, premiano soprattutto il Lazio grazie ad unaquotachesuperaidueterzidellaproduzionecomplessivadelleimpresecollegatealla cultura,grazieaiconsistentiapportifornitidallacinematografiaetelevisioneassiemealla produzione di software e videogiochi, settori nei quali detiene il maggior grado di concentrazione, lasciando restando sempre allinterno dello specifico settore delle industrieculturaliilprimatonelcampodelleditoria(Libriestampa)edellamusicaalla Lombardia.

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Semprepercicheriguardailcontributodellaculturaallacreazionedivaloreeconomico, scendendoulteriormentedilivelloterritorialefinoaquelloprovinciale,lavariabilitdelle performancesiaccentuaulteriormente.


Figura9Contributofornitodalsistemaproduttivoculturaleallaformazionedelvaloreaggiunto complessivo,perprovincia Anno2010(classidiincidenze%sutotaleeconomia)

Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne


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La prima realt per contributo del sistema produttivo culturale alla formazione complessivadelvaloreaggiuntoprovincialeArezzo(8,5%),aseguirePordenone(8,0%)e Vicenza(7,8%).Legrandiareemetropolitanesicollocanoinposizionidiavanguardiache variano dalla settima di Milano (con una quota percentuale pari al 7,0%) fino alla ventinovesima di Bologna (4,7%). Ovviamente, in linea con quanto osservato in precedenza, le province meridionali mostrano quote percentuali quasi ovunque inferiori alla media nazionale: le eccezioni sono rappresentate da Teramo (5,3%) ed Avellino (4,9%),unicherealtmeridionaliaregistrarevalorisuperioriallamedianazionale.


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4 GEOGRAFIA


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4.1Industriecreative

4.1.1Design
Percomprendereilsignificatodellaparoladesign,utileritornareallaradiceetimologica del termine, dal latino designum, letteralmente relativo al progetto. Visto in questa ottica, il design rappresenta un modus operandi non solo legato alla risoluzione di problemiestetici,maallacapacitdigestireerisolvereproblemicomplessi:dallideazione dinuoviprodotti,allindividuazionedinuovimercati,finoallaricercadinuovisignificati. Questaaccezioneparticolarmenteadeguataalcontestoitaliano:nonacasolastoriadel designpuessereconsideratacomelamiglioreautobiografiadelnostroPaese,graziealla qualeframilleannisarpossibilericostruireipensieri,idesideri,tutteleoscillazionidel gusto che ne hanno attraversato levoluzione. Il design italiano espressione di quel sapere indiziario di cui parlava Carlo Ginzburg, una parte per il tutto, in questo caso oggettiquotidianicheincorporanounvaloreculturaleprimacheeconomico. Lincisivit del design nella produzione culturale italiana confermata dai dati che riguardanogliscambiinternazionalidiprodotticreativieculturali,mercatochenegliultimi annihadimostratounfortedinamismo.Alivelloglobalelesportazionediprodotticreativi vale il 3,2% delle esportazioni in merci a livello mondiale. Il nostro Paese risulta il primo esportatore,traleeconomiesviluppate(secondosoloallaCinaalivellomondiale),grazie alla sua posizione competitiva nel campo del design. Mentre il valore complessivo delle esportazioni dei prodotti culturali italiani ammonta a 28.008 milioni di dollari, lapporto deiprodottididesignraggiungei24.801milionididollari.26 Parlare di design nel nostro Paese vuol dire quindi indagare due fenomeni. In primis, la dimensione creativa del sistema di imprese manifatturiere i cui prodotti attingono al

26

RobertoGrossi(acuradi),QuintorapportoannualeFederculture2008,Creativiteproduzioneculturale.Unpaesetra declinoeprogresso,Allemandi&C,pag.210.Fonte:UNCTAD.


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patrimonio tangibile e intangibile dei nostri territori: dalla Brianza lombarda allarredamento del nordest; dallEmilia dei motori e delle piastrelle di Sassuolo alla Toscana del marmo di Carrara, del tessile di Prato e della concia del Val dArno; dalle calzature marchigiane fino al sud dove, nel napoletano, si trovano le migliori sartorie di capospalladelmondo.Sonoinostriterritorideldesign,croceviadisaperiecompetenze differenti,veriepropriecosistemiculturalicheproduconooggettiingradodidiffondere nel mondo lItalian way of life. Dallaltra parte, troviamo la creativit del terziario metropolitano che trova la sua massima espressione nellarea fra Milano e Como, la cosiddetta citt infinita, ma anche in grandi poli urbani quali Torino, Roma, Bologna27. Grazie allo sviluppo congiunto di entrambi i processi, lItalia si affermata sulla scena internazionalecomelaculladeldesign.NonacasoilnostroPaesesecondoalmondoper numerodibrevettiregistrati,conunapercentualerelativaalperiodo2003/2009pari al14,8%deltotale28. Perquantoriguardailprimoaspetto,utilericordarequantoaffermatodaGioPontinegli anniCinquanta:inItalialartesiinnamoratadellindustriaelindustriadiventataun fatto culturale. E una frase che sintetizza lessenza di un sistema imprenditoriale che riconosce nella dimensione della progettazione un fondamentale fattore produttivo. Il design italiano deve gran parte del suo successo al suo radicamento nel territorio, soprattuttoneidistrettidovemaggiormentesiconcentranoleproduzionitipichedelmade in italy29. E in queste aree che si sviluppata una creativit diffusa che nel tempo ha assuntodueforme:unaimplicita,legataalcoinvolgimentodituttigliattoridelprocesso industriale in una sfera tecnocognitiva comune legata ad un determinato ambito

27 28

Suquestoargomento,BonomiA.,Dallemoschedelcapitaleallaragnateladelvalore Fonte:elaborazioneFondazioneEdisonsudatiUAMI,StatisticsofCommunityDesigns,marzo2009.DavantiallItalia,la Germaniaconunaquotadibrevettiregistratiparial24,4% 29 Su questo argomento, Santagata W., Design e Cultura Materiale in Libro Bianco sulla Creativit, Egea Universit BocconiEditore,2009


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produttivo, ed una esplicita, basata sullimpiego di specifiche figure professionali e sulla codificazionedisaperiestrumentitecnicoscientifici30. Per quanto concerne la dimensione implicita, bisogna ricordare come molti prodotti italianidisuccessosianonatidalcontributodidiversepersonechelavoravanoallinterno della medesima impresa, o nellambito della filiera integrata verticalmente che caratterizzaidistrettiindustriali.Moltiprogettisonostatimessiapuntoerealizzatigrazie alcontributofondamentalediartigianidielevataqualitecompetenzache,anchesenon dotati di un particolare livello di istruzione, possedevano quella industriosit che permetteva loro non solo di realizzare il prototipo, ma molto spesso di sperimentare soluzioniinnovativepermaterialiemorfologie.Lapossibilitdiattingereaquestosistema stratificato di conoscenze diffuse nel territorio che si trasmettono, di generazione in generazione,piinformatacitacheinmodocodificato,echesiincarnano,oltrechenegli artigiani,ancheneitecnicispecializzatieneglioperai,depositari,spessoinconsapevoli,del patrimonio di cultura materiale di un luogo uno degli elementi che caratterizzano il designdelnostroPaese. A questo, si aggiunge il contributo dei professionisti, soprattutto architetti, la cui esperienzacreativasisviluppatainsimbiosiconinomidellindustriaitaliana:sipensia personaggi come Gio Ponti, Antonio Citterio, Ettore Sottsass, Vico Magistretti, Achille e PierGiacomoCastiglioni. Lacomplementarietdiquesteduecategoriediattoricostituiscelaspettoidiosincratico deldesignitaliano:sonolorocheassiemeaicoraggiosicapitanidiimpresediprovincia hanno condiviso conoscenze tecniche, sogni e obiettivi. Ai primi, i creativi, desiderosi di sperimentare, era demandato il compito di tradurre una domanda complessa in un oggetto in grado di dare forma e fascinazione all'utilit e alla funzione. Agli altri, i mediatori, spettava invece di interpretare linguaggi e saperi diversi per farli convergere

30

Ibidem


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entrounasintesi,ilprodotto,cheavesseunriscontrosulmercato.Daquestaalleanza nata la grande peculiarit del design italiano, la sua capacit di trattare laspetto industriale come parte di un discorso che innanzitutto culturale prima che tecnico o solamenteproduttivo.Ilsuccessodellindustriacreativaitalianainfattidasemprelegato allinnovazionedisenso,ossiaallacapacitdiinterpretareinmodoineditounoggetto, suggerendonuovisignificatienuoviusirispettoaquellitradizionalmenteattribuiti.Basta scorrereilcatalogodeiprodottichehannofattolastoriadeldesignitaliano,diventando dellevereeproprieicone:laLettera22diOlivettichedecretladiffusionedimassadella macchinadascrivere;i350brevettidiFerragamo,tracuilazeppainsugheroeiltaccoa gabbia; la leggendaria Vespa che negli anni Sessanta ha messo lItalia su due ruote, la sedia in plastica di Kartell realizzata con stampa ad iniezione su un unico stampo, la lampadaMetamorfosidiArtemide.Lastoriadiquestultima,adesempio,emblematica. In un settore quello dellilluminotecnica in cui la competizione tradizionalmente basatasullostile,lavisionedellaziendabergamascaerainvecechelalucedellambiente influenzasse significativamente, soprattutto con il colore e le sue sfumature, lo stato psicologico e le interazioni sociali delle persone. Metamorfosi infatti emetteva unatmosfera creata dalucecolorata, controllabile e adattabile in funzione dellumore e dellenecessitdelproprietario.Lostessooggettononeranemmenopensatoperessere visto. Artemide, quindi, aveva creato un sistema in grado di far sentire e socializzare megliolepersone,cambiandoradicalmenteilsignificatodilampadaeribaltandoilmotivo per cui i clienti sceglievano di comprarne una31. Un esempio pi recente quello di Technogym, azienda che ha creato un nuovo mercato per gli attrezzi da palestra, associandolinonpialsolitoconcettodifitness,ossiaallessereinforma,maaquellopi ampiodiwellness,ossiadibenesseregenerale.

31

Cfr.Verganti,Designdriveninnovation,Etas,Milano


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Se la dimensione culturale del design italiano ha contribuito in passato allaffermazione internazionaledellanostraindustria,oggipotrebbefarlopersinodipi.Laglobalizzazione, ben lungi dallomologare le culture produttive locali, ha imposto un nuovo paradigma, quellodelleconomiadellaconoscenza,benrappresentatodalfattocheormaigranparte del valore incorporato nelle merci costituito da elementi immateriali. Con la sua dimensione territoriale, il modello capitalistico del nostro Paese, e con esso il design italiano,bensiadattanoaquestedinamiche.Comeconfermanoanchediversistudi32,in un mercato in cui la competizione si sposta sempre pi sul terreno dellimmaterialit, il designdiventaunelementoindispensabileperincrementarelapercezionediqualitche solitamente associata alle produzioni del manifatturiero italiano, per trasmettere esclusivit, e sfruttare limmagine vincente del made in italy. Tuttavia, per mantenere questi fattori di vantaggio competitivo non si pu vivere di rendita sulle eccellenze passate,mabisognacoltivareeattrarrenuovitalenti,investireinformazioneeinricerca, elaborare strategie di promozione efficaci che permettano di acquisire una crescente visibilitsuinuovimercatitutteattivitcherichiedonoconsiderevoliinvestimentieduna visionedisviluppoalungotermine,chenonapparescontatanelloscenarioattualedella politica industriale italiana. Per raggiungere questo obiettivo e far fare il salto di qualit allaculturadellaprogettazionechecaratterizzailnostrosistemaindustrialenecessario mettere in rete le competenze e rafforzare il legame fra i designer, gli imprenditori e i diversi soggetti che operano nei distretti. Tutti i settori si stanno aprendo ai creatori di idee,eovunqueormaicisiattrezzaconstrutture(centridiricerca,ufficitecniciecosvia) che svolgono un ruolo di interfaccia: da una pare dialogano con i designer, dallaltra industrializzano le loro proposte mettendo a punto le questioni squisitamente tecniche. Nel mercato globale la manifattura locale ha sempre pi bisogno dellaffermazione su scalainternazionaledelvaloresimbolicoedidentitariodeiprodottirealizzati.Viceversa,i

32

Suquestotema:RapportosulDesign,Unioncamere,2008;RapportoKEAsulleindustrieculturali.


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designer professionisti necessitano di un contesto artigianale in grado di favorire la trasformazione di idee in progetti, attraverso processi informali in cui concretezza delle maestranzeedeisubfornitoriartigianielesteticaimmaterialeconvergonoedialoganoin modoattivo. Lageografiadeldesignitalianopassaquindiattraversolacreativitdeiterritoridelmade in italy e trova nei settori della moda, dellilluminotecnica, dellarredamento, della cantieristicanavaledilussoepirecentemente,dellefontirinnovabiliedellindustriadel gusto(fooddesign)iterrenipifertilievivaci. PerquantoriguardalamodaicuiterritoridielezionesonolareadiMilanoepartedella Toscana e delle Marche a lungo lItalia ha rivestito un ruolo di assoluto prestigio e, ancora oggi vanta una posizione di rilievo. La creativit made in italy riuscita ad esprimersinegliambitipidiversi:dallostilismoallacomunicazione,dallaproduzionealla distribuzione. Grazieatutto questo, Milano , insieme aNew York, Parigi e Londra, una delle capitali internazionali della moda, pur se in uno scenario attualmente in grande e rapida evoluzione. Le aziende italiane non sono da meno: il Gruppo Prada, con un fatturatodi2,750eilGruppoGiorgioArmani,conunfatturatodi1,428miliardidieuro, sonoaiverticimondialidiunsettore33chetuttaviasistasemprepiriorganizzandoinuna logicadimegagruppichedetengonograndiportafoglidimarchiecheconfiggonoconla focalizzazionefamiliaredellegriffesitaliane.Latradizionedieccellenzaproduttivaitaliana si fonda anche su scuole di altissimo livello, al confine tra realt produttiva e mondo accademico. Un esempio Polimoda: la prestigiosa scuola toscana, fondata nel 1986 su iniziativadeiComunidiFirenze,Pratoedelleassociazioniimprenditoriali,oggiformatuttii principali profili del settore dal design, al marketing e al management, alla comunicazioneincostantecontattoconilmondodelleimprese.Allabasedelsuccesso

33

DatitrattidalrapportoJanFigelelaboratodallaCommissioneEuropea.Ildocumentosottolineacomeigruppieuropei sianotraleaziendeleaderdisettorenelmondo.Interminidifatturato,leprimedueposizionisonooccupatedaidue colossifrancesiLVMHePPR,alterzoequartopostoritroviamoduegicitatecasedialtamodaitaliana.


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cilprestigiosocorpoinsegnantecompostodapidi100professionisti/docenti,ingrado ditrasferire,oltreallateoria,anchelesperienzamaturataquotidianamentenelleproprie aziende. La scuola si caratterizza, inoltre, per un approccio attento allautonomia economicofinanziaria: ad esempio, lincidenza delle risorse pubbliche e private dei sostenitori storici, che inizialmente pesava per il 45%, oggi al 10%. Infine, Polimoda ancheuncentroculturale.Con20.000volumitematicieunemerotecacheraccoglie400 testatedimodainternazionalidafineOttocentoaoggi,oltreadarchivimultimedialiedi materialirariedepoca,labibliotecadelcentrolapiimportantedelsettoreinItaliae traleprimeinEuropa.SePolimodaforselapiinternazionaledellescuoleperstilistiche esistonoinItalia,laScuoladiSartoriadiBrioniunicaalmondo,perilsuofortelegame con la storia dellazienda e del territorio in cui essa si sviluppata. Nata nel 1985 per preservare la tradizione e la qualit del marchio, dal 2007 la scuola stata scelta dalla prestigiosauniversitdarteedesigninglese,ilRoyalCollegeofArtdiLondra,pertenere un corso esclusivo di fashion design focalizzato sull'abbigliamento sartoriale maschile. LaziendainoltresociafondatricediForModa,fondazioneimpegnatanellapromozione della cultura e del management delle imprese della moda, attraverso collaborazioni con varieUniversitelistituzionediunMaster. Il design dellilluminazione, localizzato in Toscana, in Lombardia e nelle Marche, sta vivendo una fase di grande trasformazione: il pensionamento della vecchia lampadina, troppo inquinante, ha segnato un salto evolutivo importante e aperto la strada ad una rivoluzionediformeefunzioni.Oggisilavorasullealogenedinuovagenerazione,iled, cheoltreagarantireunindubbiorisparmioenergetico,consentonodiprogettareconuna libert creativa senza precedenti. I materiali si fanno pi duttili e leggeri, i contenuti hi tech, le forme estreme. Si passa da una luce statica a una luce dinamica, dal design dellapparecchioaldesigndellaluce,dasoluzionirigideainfinitiscenari,resipossibilidalle variazioni di intensit e colore. In questo contesto in continua evoluzione, le aziende

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italiane dell'illuminazione34 hanno fatto la loro parte, dimostrando ancora una volta grande flessibilit, grazie ad investimenti notevoli in ricerca e sviluppo35 che hanno permesso di lavorare sull'ingegnerizzazione dei prodotti senza dimenticare lo stile e le forme.UnesempiolanuovaversionedellalampadadatavoloKelvinLeddisegnatada AntonioCitterioperFlos.sufficientesfiorarelaspialuminosasullatestadellalampada per attivare un sensore che rileva la luce dellambiente e ne regola, di conseguenza, lintensitdellilluminazione,riducendoiconsumie,allostessotempo,creandoatmosfere suggestive. Le nuove tecnologie si mettono anche al servizio dellartigianato per recuperare i modelli tradizionali. Molte delle lampade storiche realizzate da aziende italiane, veri e propri capolavori della storia del design, sono state riviste per essere equipaggiateconnuovesorgenti.Lohafatto,adesempio,laziendavenetalaMurrinache hapresounlampadarioclassicovenezianoe,grazieadunlavorodiprogettazionelungo un anno emezzo, lo ha illuminato a led, creando cos una sintesi efficace fra passato e futuro. I led stanno rivoluzionando anche il mondo dellilluminazione per esterni. Questa tecnologia ha consentito di sviluppare apparecchi con una perfetta direzionabilit del fascioluminoso,hapermessodidisegnareformedeltuttonuovedegliapparecchi,molto lontane dallimmagine tradizionale del lampione, ha facilitato la gestione dell'impianto agevolando la manutenzione e aumentando il ciclo di vita. I led di nuova generazione possono illuminare le nostre citt con scenografie di luce e atmosfere di straordinaria bellezza. Come Crown, il sistema di illuminazione per arredo urbano a led, pensato in particolareperpiazze,parchiecentricitt,progettatodaMicheleDeLucchiperIGuzzini. Studiatoneidettagliperlimitarealmassimolinquinamentoluminoso,Crownsidistingue perlaricercatezzaformaledeifari,ununicumnelpanoramadellilluminazionepubblica.

Leprincipaliaziendeitalianediilluminotecnicasonoattivesuquestofronte:Artemide,Flos,FontanaArte,Foscarini, IGuzzini,Targetti. 35 Circail70%degliinvestimentiinricercaesviluppointeressanolesorgentiled


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Se i led sono il presente dellilluminotecnica, il futuro rappresentato dagli Oled36, una tecnologia che consentir di interagire con fonti luminose attraverso i movimenti del corpo. Si spalanca cos un nuovo mondo per designer e progettisti di interni che disporrannodistrumentidiilluminazionedapersonalizzareeadattareinmilleformeeper tuttiigusti,secondogliambientidaarredare. Nel settore dellarredamento altro comparto tradizionalmente designoriented, legato soprattuttoalleareedelFriuliedellaBrianzasistaapocoapocodiffondendounanuova sensibilit: la progettazione sempre pi caratterizzata da un approccio didesign sostenibile che, al di l delle positive ricadute ambientali, sta promuovendo un nuovo mododipensareglioggetti.Inunaprimafase,cisiconcentratisulconcettodiriduzione deiconsumi,perpoipassarealtemadelricicloodelriuso,conparticolareattenzioneal ciclo di vita del prodotto e al valore del rifiuto. Da problema di cui disfarsi, lo scarto diventatooccasionepergenerarenuovimateriali,nuoviprodottiequindinuoveaziendee mercati. Si cos pervenuti ad un approccio globale che tenga conto non solo della sostenibilitdelprodottomaanchediquelladelprocessoproduttivo. Il tema della sostenibilit ha creato una nuova estetica degli oggetti basata sullapplicazionedeiprincipidiecodesignquali:lamodularitossiaprogettaremobilii cui componenti siano facilmente identificabili e separabili al momento della loro dismissione la dematerializzazione, ossia realizzare prodotti che riducano al minimo la quantit di materia e di energia utilizzata grazie a nuove tecnologie che mirano ad aumentare lefficienza dei processi industriali di produzione. C poi la lunga durata del prodotto,chesirealizzaattraversol'impiegodisoluzionitecnologiched'avanguardiache contribuisconoaprolungarneladuratafisicaetecnica.Quantopilungasarlavitadel prodotto,tantopidistanteneltempoavverrilconsumodiulteriorimaterieprimeperla suasostituzione,determinandounminorimpattoambientale.Amonte,poi,cladozione

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Acronimodiorganiclightemittingdiodes


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di strategie progettuali volte al controllo fromcradletograve dellintero ciclo di vita delloggetto,inmodochecausiilminorimpattoambientalepossibile. Unesempiodiaziendachebenesemplificaquestonuovomododiprogettareglioggetti senza dubbio Valcucine. Lazienda, 173 dipendenti, il 60% del fatturato in Italia, diventata famosa per le sue cucine ecologiche realizzate con materiali 100% riciclabili (prevalentemente alluminio e laminato), il pi possibile dematerializzati, ad emissione zero di formaldeide, che garantiscono una lunga durata tecnica edestetica. Una politica ambientalea360chevadallaprogettazioneallosmaltimentoafinedelciclodivita.Per alcunimodellidicucina,infatti,previstounmeccanismogratuitodiritiroafinevita:il prodotto viene riportato in fabbrica, disassemblato velocemente perch non c stato utilizzo di colle, gli elementi trafilati in alluminio vengono riossidati e tornano nuovi. InoltreValcucinesiimpegnaaripristinarelematerieprimerinnovabili,comeillegno,con progettidiriforestazionegestitidaBioforest. Non si pu parlare di design del legnoarredo senza citare il luogo simbolo della sua rappresentazione:ilSalonedelMobile,ribattezzatoiSaloniperrimarcarnelapluralit.La kermesse, giunta questanno alla sua cinquantesima edizione, si imposta come piattaforma di livello globale, non pi e non solo di vendita del made in Italy, quanto piuttostodellostiledelvivereedell'abitareall'italiana.Alcentrodellamanifestazionevi, oggicomesempre,ilraccontodiquelcapitalismomolecolarechemetteinsiemeisistemi produttiviterritoriali,leretidellarappresentazione,deldesignedellacreativit.Conun successo di pubblico che non si arresta nonostante la crisi: ben 300 mila visitatori nel 2011,recordassolutodipresenze. Anchenelmondodellacantieristicanavaledilusso,chehanellaToscanaenellaLiguriai suoipuntidiriferimento,siregistranoalcunenovit.Ildesignnauticostaapocoapoco assumendo un ruolo di raccolta e di sintesi di varie esigenze tutela dell'ambiente circostante, godibilit e fruibilit del beneimbarcazione, integrazione non invasiva con l'ecosistemamarino,emissionizerochenonsolostaportandoversounacontaminazione

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di stili tra design di imbarcazioni a vela e design di imbarcazioni a motore, ma sta addirittura sfociando in una commistione sempre pi intensa con l'interior design del settore legnoarredamento. Esistono diverse interazioni tra le due filiere produttive: semprepispessodesignereaziendetradizionalmenteimpegnatinelsettoredelmobilesi cimentano in progetti per la realizzazione di imbarcazioni. La raffinatezza del mobile italianoedeisuoicomponenti,infatti,siintegrabeneconlostudiodellelineeesternee con la tecnologia applicata nei cantieri. Ne una dimostrazione quanto successo in Toscana,doveungrupponutritodiaziendedellareadiLariPonsacco,grazieall'altolivello di qualit, design e innovazione, ha trovato nuovo slancio proprio nella produzione di complementi di arredo per la filiera nautica regionale. Non mancano altri segnali della progressiva apertura del mondo della nautica verso altre filiere del lusso. Al Boot di Dsseldorf, infatti, ha debuttato un nuovo spazio espositivo di Ucina37 concepito per valorizzarelecomponentidistileedesigncherappresentanounulteriorevaloreaggiunto per il prodotto nautico italiano. Lo stand ha visto la partecipazione di aziende come ArtemideeLivingchehannoespostoprodottilegatialmondodellanautica.Altroesempio la collaborazione fra Riva marchio del gruppo Ferretti e Gucci che, con il supporto diOfficina Italiana Design, hanno realizzato Aquariva by Gucci, un modello di scafo i cui accessorisonostatipersonalizzatidallamaisondimoda.Lesclusivomodello,fruttodiuna strategia mirata a valorizzare il cobranding, ha di recente ricevuto un riconoscimento dalla giuria dei Nautical Design Awards, premio organizzato da Yacht & Sail e ADI (AssociazioneperilDisegnoIndustriale). Perildesignitalianosiaprononuoveprospettiveanchenelsettoredellefontirinnovabili elacosanondovrebbesorprendere.Neidiversiperiodistorici,infatti,iprogetticreativi sono stati sempre influenzati dalle innovazioni tecnologiche e dalla scoperta di nuovi materiali:nesonounesempiolesoluzionielaboratedallametdeglianniCinquantacon

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UnioneNazionaledeiCantieriedelleIndustrieNauticheeAffini


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lintroduzione della plastica o gli oggetti informatici che utilizziamo ogni giorno. Oggi, la diffusione delle energie alternativeoffre almondo del design loccasione per progettare oggetti inediti, per introdurre innovazione vera nel campo della produzione contemporanea,datroppotempolegataaformeefunzioniormaiobsolete,propostein un mercato statico e sovraccarico di prodotti omologati. Non si contano le curiosit, le commistioni tra tecnologia e materiali, gli esempi di compenetrazione del design nel sistema tecnologico applicato al risparmio energetico. In questo campo il nostro Paese pudirelasua,lavorandoinparticolaresultemadelrapportoconlaqualitambientalee paesaggistica: stanno gi crescendo startup e nuove imprese che offrono soluzioni di designchepermettonoalfotovoltaicodiinserirsialmegliosucapannoni,palazzioedifici storici senza impatto ambientale. E cos possibile, ad esempio, avere un tetto solare fotovoltaico che nasconde i moduli, guadagnando in estetica e riuscendo ad produrre energia pulita anche in edifici sottoposti a vincoli storicopaesaggistici. La System Photonics di Fiorano ha ideato un sistema in cui un modulo fotovoltaico molto sottile vieneintegratoinunalastradiceramicaperpoiessereutilizzatocometettocalpestabile oppuresulleparetidiunedificio,concolorazioneascelta.LatorineseTheisanhainvece lanciatosulmercatoHemera,untettoincuiimodulifotovoltaicisonoinserititraduefile dicoppiintegratiinunafaldaprefabbricataadaltacoibentazione.Ilsistemanonsolodona untoccodieleganzaaltetto,mapermettedimonitorareognisingolomodulofotovoltaico ediindividuarlorapidamenteincasodinonperfettofunzionamento. Soluzionididesignnoninvasivesidiffondonoanchenelcompartodelleolico:ilcasodi Revolutionair,lapalaeolicaarotazioneverticaleperapplicazionedomesticadellaPramac SpA,disegnatadalcelebredesignerfrancesePhilippeStarck.Lamicroturbinaeolica,come evoca il suo nome, rivoluzionaria per due diversi motivi: la forma innovativa e la possibilit di essere utilizzata anche a livello domestico. Si tratta, infatti, di un vero e propriooggettodidesign,esteticamentepiacevoleeadattoallemicroproduzioni,inlinea conglischemipimodernidiproduzioneedistribuzionedellenergiadafontirinnovabili.

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Anche la componente immateriale legata al cibo e, pi in generale, al gusto, sta investendoilmondodeldesign.LItaliadellacucinadautoresistaaffermandocomeuna dellepatriedelezionedelfooddesignnuovadisciplinadiapplicazionedeiprincipidella progettazioneallasferadellenogastronomicograzieadunaseriedieventidedicati.E soprattutto il territorio piemontese, e in particolare Torino, ad incubare questa nuova tendenza. Nel 2003 nata infatti Food Design, la mostra che viene allestita ogni anno allinterno del Salone del Gusto di Torino per far conoscere i nuovi concept legati alla somministrazioneeallapresentazionedelcibo.NegliglispazidiEataly,designerdituttoil mondo espongono le loro opere: alcune esaltano laspetto pi ludico, altre spaziano in ambiti pi artistici, altre ancora puntano a promuovere una maggiore consapevolezza nelleabitudinidiconsumo. A partire dalle esperienze pi pionieristiche, lattenzione dedicata al food design cresciuta coinvolgendo stilisti, importanti universit, ricercatori, designer ed aziende. La disciplina stata inserita come materia universitaria in molti atenei, mentre si sono moltiplicati i corsi postlaurea sul tema. E addirittura nato un ateneo interamente dedicato al tema, lUniversit di Scienze Gastronomiche di PollenzoColorno. Allinterno dellaprestigiosaestoricaistituzionedellADIAssociazioneperilDisegnoIndustriale statacostituita,nel2006,unadelegazionesulfooddesign,ilcuiobiettivoapprofondirei temi legatia questa nuova area diprogettazione, e, allo stesso tempo, monitorare luso corretto del termine. C poi lesperienza dello studio Food Design di Milano che ha sviluppatolinteressanteiniziativaFoodDesign2.0,unapiattaformainterattivanellaquale gliutentipossonocostruire,insiemeaidesigner,iprodottichedesiderano. Oltrecheneiterritoricreatividelmadeinitaly,ildesignitalianosisviluppatonellearee del terziario metropolitano, in primis fra Milano e Como, la cittinfinita caratterizzata da una forte presenza di terziario avanzato e da un altissimo numero di designer38. Nel

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Suquestoargomento,BonomiA.,Dallemoschedelcapitaleallaragnateladelvalore


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capoluogo lombardo, infatti, si concentrano importanti centri di formazione e alcune istituzionistorichedeldesign.alPolitecnicodiMilanochenel1994nasceilprimocorso di laurea italiano in disegno industriale, i cui docenti, provenienti dal mondo scientifico accademico e da quello professionale delle imprese, hanno dato un contributo fondamentaleallaculturadeldesignitaliano.Oggilafacoltunveraepropriafucinadi talenti,siapernumerodistudentiedocenti,siaperilnumerodiprogettisticheognianno immette nel mercato del lavoro. I dati relativi alle sue dimensioni sono eloquenti: circa 4500studenti,oltre500docenti,800traassistentiecultoridellamateria,oltre900laureati che lavorano come designer professionisti in aziende. Sempre a Milano nasce, nel 1982, Domus Academy che, nel corso di questo trentennio, si affermata come luogo deccellenzaperlaformazionepostuniversitariaelaboratoriodiricercasuiprocessidella creativitindustriale.Trairiconoscimenticonseguiti,unodeipiprestigiosiilCompasso dOro, ottenuto nel 1994 per la qualit della didattica e delle realizzazioni editoriali. Il carattere sempre pi interdisciplinare del designer che deve coniugare conoscenze semprepisofisticatesugliaspettimaterialieimmaterialideiprocessiproduttivirichiede necessariamenteunaltoprofiloformativo.Conlariformauniversitariadel2000,ilnumero di corsi di laurea e di facolt di design aumentato, cos come la loro diffusione sul territorio; anche se lamaggiore concentrazione di laureati in design, dal 1991 al 2005, si trova sempre in Lombardia39. Per quanto riguarda laccesso al mercato del lavoro, gli aspirantidesignernonsembranoavereproblemidioccupazione,mentreilveroproblema laqualitelapertinenzadelprofilooccupazionaleconilpercorsoformativocompiuto. Da unindagine svolta qualche anno fa dalla Triennale40 una sorta di censimento del settore emersa una mappa del nuovo design italiano non limitata al furnituredesign,

Su questo argomento, Santagata W., Design e Cultura Materiale in Libro Bianco sulla Creativit, Egea Universit BocconiEditore,2009 40 La ricerca, i cui risultati hanno poi dato vita ad una omonima mostra, si chiama New Italian Design ed stata realizzatanel2007
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maallargataatuttelenuoveformedicomunicazionecheriguardanolaprofessionedelXXI secolo:dalfoodalweb,graphic,fashion,textile,aicopywriter,aidesignerdelgioiello,ai progettisti della multimedialit. Un design fatto da giovani autori che cercano strade ovunque, lavorando sull'innovazione tipologica, sulla sperimentazione tecnica, sull'attenzione al riciclo e all'impatto ambientale, sull'invenzione pura da ufficio brevetti, sullaricercapilibera.Figurechenonhannomoltodainvidiareaitantinomiinternazionali che hanno qui in Italia una gran fortuna e che se fosse messa nella condizione di crescere ancora potrebbe spesso raggiungere i successi professionali dei pi prestigiosi colleghi stranieri. A tale scopo, bisogna fornire adeguati supporti e incentivi per dare ai giovanidesigneritalianioccasionidiconfrontointernazionaleeopportunitdiingressosul mercatoinmodoautonomo. MilanoinoltrelasededellaTriennaledelDesign,cheospita,fralealtrecose,ilMuseo delDesign.Pensatacomeluogoespositivodelleartidecorativeeindustrialimoderne,in gradodistimolareunrapportosinergicotraindustria,settoriproduttivieartiapplicate,la Triennalesiprestoaffermatasullascenaculturale,artisticaedarchitettonicadelnostro Paesecomeunadellemaggiorisedidiconfrontofraletendenzeemergenti.Essaraccoglie unacollezionemoltoampiadeldesignitalianoeospitadiverseesposizionitemporaneedi designeartecontemporanea.Iltemadeldisegnoindustriale,trattatosindal1940conla MostrainternazionaledellaProduzioneinSerie,statopoiaffrontatoinmodoorganicoe articolato nelle edizioni successive con rassegne dedicate al design, con il convegno internazionaledel1954(ilprimoinItaliasull'argomento)econlemostredel"Compasso d'oro".MalaTriennalesoprattuttounodeiluoghidirappresentazionediquelconnubio fra industria e creativit che caratterizza il design made in Italy. Non a caso listituzione milanese ha ideato ilconcept delpadiglioneitaliano all'Expo di Shanghai del2010, ilcui puntodiforzastatalariuscitasintesifratecnologiaavanzataedesign,abilitesapienza artigianale, cultura del cibo e territorio, arte e scienza, storia e futuro. Ora, in vista dellExpo2015diMilano,laTriennalehapresentatoilprogettoTellthefood,tellthelife

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chevuole,attraversolacollaborazionediartistiescrittori,affrontareevalorizzareiltema dell'alimentazioneintuttiisuoiaspetti. Ilcapoluogolombardoospitaanchealcunistudicheoffronoservizididesignaterzi,nati suiniziativadiprofessionistichehannomaturatolaloroesperienzainsenoadaziendedel made in Italy. Un esempio MOMO DESIGN, natanel 1981 sulla scia dei successi internazionali della MOMO,societ leader mondiale negli accessori di lusso per le auto, conloscopodioffrireallaziendauncentrostilespecializzatonellaricercaenellosviluppo del design. Dalla fine degli anni Novanta, MOMO ha cambiato strategia, diventando un brandinternazionaleconunaforteidentiteunapropriafilosofia,sinonimodilifestylea 360gradi,grazieaprodottiqualiorologi,occhiali,bicicletteesacchedagolf.Cpoianche lo Studio Iosa Ghini Associati legato alla figura dallarchitettodesigner Massimo Iosa Ghini, uno dei fondatori del gruppo Bolidismo che si contraddistingue per un originale approccio caratterizzato da un accentuato dinamismo delle forme, derivato in parte da citazionifuturistee dello streamlineamericano ma anche da riferimenti all'architettura degliannitrentaealmondodeifumetti.Lostudio,fralaltro,specializzatoneldesigndi catenedinegozirealizzateintuttoilmondo,fracuiiFerrariStoreinEuropa,StatiUnitie Asia. Lorientamento al design ha trovato un suo significativo radicamento, in tempi pi recenti,anchenellacittdiTorino,chestavivendoilpassaggiodacittindustrialeacitt postindustriale.Nonacasoilcapoluogopiemontese,nel2005,statonominatoWorld Design Capital: la crescita e lo sviluppo di centri di ricerca, centri stile, laboratori di modelleria e prototipistica in numerosi settori produttivi, ha conferito al territorio un valoreaggiuntoche,sommatoallasolidatradizioneindustriale,fadiTorinouneccellente luogodiformazionedimanageretecnici,ingradodilavorareintuttoilmondo.Quisono nati primi fenomeni di aggregazione del settore, come Turn, una design community costituitanel2005daalcunigiovaniprofessionisticonlobiettivodidarevisibilitallavoro dei creativi e promuovere una cultura del design presso le istituzioni e il pubblico.

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Lassociazione,cheraccoglie400addettiegeneraunfatturatodi10milionidieuro41,ha unamarcataidentitterritoriale,poichunodeirequisitinecessariperfarneparteavere sede nella citt di Torino. Allo stesso tempo, si distingue per il suo forte carattere innovativo, determinato anche dalla giovane et dei suoi membri, che devono avere unetinferioreai45anni. Sempre nellarea torinese si colloca lesperienza di Italdesign Giugiaro, storico studio dedicatoaldesigndiveicolieoggettiindustrialicheoffreservizichespazianodallaricerca stilisticaallaprogettazione,dallavalidazioneallaprototipazione.Daunasuacostolanato GiugiaroArchitettura,unnuovobrandchepuntaallafusionefraarchitetturaedesigned particolarmente attivo nei settori dellarredo urbano, degli allestimenti fieristici, della pianificazioneurbanisticaedelloyachtdesign.Infine,parlandodiTorino,impossibilenon citareilGruppoPininfarina,chehadisegnatoimodellichehannofattolastoriadellauto nelmondo:dallaFerrariallaJaguar,dallaMaseratiallaCadillac,dallaFiatallaFord.Con una storia che risale al 1930, lazienda oggi uno dei maggiori fornitori in campo automobilistico di servizi didesign, engineeringdi prodotto e di processo e diproduzionediveicolidinicchia.LacrescitaelinternazionalizzazionedelGruppohanno portatolasocietadaveresediinItalia,Germania,Svezia,MaroccoeCina. Anche Roma sta diventando un centro importante del design, tanto che a partire dalla secondametdel2012ospiterlEsposizionepermanentedelMadeinItalyedeldesign italiano.L'esposizionenonavrcaratteremusealemasibasersuunconceptinterattivo perpromuoverelatipicita'dellaproduzioneitaliana.

4.1.2Architettura
Dovesonofinitigliarchitettiitaliani?hachiestoinunrecenteconvegnoRaphaelMoneo commentando linspiegabile assenza dellarchitettura italiana dalla scena internazionale.

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Retid'impresaoltreidistretti,Ed.Sole24Ore.


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Daquiparteilnostroviaggionelpaesedegliarchitetti.Sono145.00042erappresentano 1/3dituttigliarchitettieuropeiconunamediadi2,6professionistiperognimilleabitanti; duedatidigenere,il40%sonodonneeil40%degliiscrittiagliOrdinisonogiovaniunder 40;labilitazioneinmediaregistaogniannole6800presenze;gliarchitettiregistratinel soloOrdinediRomasonopariaquellioperanticomplessivamenteinPortogalloeSvezia messiinsieme. Undatochenontorna,inunasocietincuiapparentementelaprofessionedellarchitetto ha perso appeal e funzione sociale. Siamo molto lontani da paesi come la Svizzera, la BarcellonapostolimpiadiolaBerlinopostunitaria,dovelarchitettounafigurachiavein tutteletrasformazionidelterritorio.Vadaschellaqualitarchitettonicadiffusaeil paesaggiohacoerenzeleggibili,mentrelItaliaesibisceunospaventosoconsumodisuolo cui affianca da nord a sud la cultura della villetta a mattoncini e del condominio senza qualit.PerchlItaliasembraaverrinunciatoaquestadisciplinasociale?.L'architettura comunicazione, se non c un progetto o un messaggio da comunicare, non serve assolutamenteaniente. A questo si aggiungono gli ordini professionali che stentano a svolgere una funzione di traino,eleuniversitchespessopuntanopiallallargamentodelnumerodiprofessionisti cheallaloroprofessionalizzazione.Larchitettura,cometuttelediscipline,habisognodi continuit e pratica diffusa. Non basta una grande opera per cambiare i destini di un territorio,avolteaiuta,generadibattitoeattenzione,madasolanonbasta.Larchitettura italianaoggihabisognoditante,buoneoccasionidiffusenelterritorioediunarelazione attiva,consapevole,diversaconleamministrazioni;dallaltrapartelapoliticahabisogno ditornareaconsiderarelarchitetturacomeunadisciplinanecessarianellagestionedelle complessitcrescentichelasocietattualestagenerando.Vadasechequestasituazione agiscedafattorelimitanteallosviluppodirealtsignificativenellarchitetturaitaliana.La

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RapportoCresme,2010


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WorldArchitectureTop10043del2011,latantoattesaclassificadeglistudidiarchitettura pigrandialmondopernumerodiarchitettiimpiegativedelapresenzadiunasolarealt italiana, la Progetto CMR, studio milanese fondato e guidato da Massimo Roj e Marco Ferrario(97posto,con88architettieunfatturatocompresonellafasciatrai10ei19 milioni di dollari). In italia mediamente abbiamo 1,4 addetti per studio/azienda contro lInghilterra6,6,lOlanda6,5,laGermania4,5,laFrancia4,1,laSpagna2,6,superiamoin sensonegativosololaGrecia. SicuramentenelPaesedellepmi,ancheildatodimensionaledeglistudidiarchitetturava letto in profondit. La piccola scala infatti, anche in questo settore significa velocit , flessibilit,capacitdiproblemsolving,attitudinealavorareinrete,costruendoaseconda dellobiettivofilieretemporaneedelprogetto,permettendolagestionediprogettiadalto tassodicomplessitetrasversalit.Senonsiguardalarealtitalianaperquellochesi rischia di dare una lettura impropria della composizione professionale e del livello di innovazionedeglistudi,eanchedivederrappresentateinclassificarealtmoltoefficienti e professionalizzate ma poco significative sul fronte dell innovazione progettuale e formale. Un altro fattore che non va sottovalutato il contributo che la professione ha dato alla terziarizzazione in chiave culturale delleconomia italiana: dalla manifattura alleditoria.Nonunabuonanotiziaselasileggeinchiavedisciplinaremauneccellente notizia se la si legge come utile moltiplicatore di innovazione e modernizzazione professionaledalbassoperimpreseeistituzioni. Restandoalladisciplina,traifattoridisviluppoeinnovazionediprimariaimportanza,per ilpubblicoeilprivato,laformaconcorsualesicuramentelaviamaestraperstimolarela competizione e la creativit. Per molte ragioni. Perch conferisce identit e dignit alla professione, spinge alla sperimentazione e al confronto con le normali pratiche

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La graduatoria stata stilata dallagenzia di comunicazioni Camargue, per conto della rivista britannica Building Design,sullabasedellerisposteaunquestionarioinviatoapididuemilastudisparsineicinquecontinenti.Arrivata alladiciassettesimaedizione,latoptendel2011.


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internazionali,perchprevedeunsanoconfrontotraideeeformenellapianificazionedel paesaggio.Questeemoltealtreragionisonodistringenteattualitnelmomentoincuilo Stato italiano ha ceduto ad enti locali e privati parti considerevoli del suo patrimonio e manufatti importanti e irripetibili caserme, fabbriche dismesse, spazi dellarcheologia industriale che in altri paesieuropei, anche grazie allarchitettura sono divenutivolano per lindustria culturale, la riqualificazione urbana e hanno attutito se non spezzato il consumodisuolo,pessimaattitudinetuttaitaliana.Ancheinquestoilproblemanondi qualit ma di quantit, tenendo ben presente che le azioni agiscono direttamente sullo spazio pubblico e sulla qualit della vita dei cittadini. Dopo una serie di concorsi molto ambiziosi degli anni 90 basati sul riuso del patrimonio pubblico e di quello industriale MaxxieMacrosonofiglidiquellastagioneilnumerotroppolimitatodeirisultatipositivi insiemealdiminuiredellerisorsehafinitoperscreditareentrambelescelte,siaquella dei concorsi sia quella del riuso politicamente corretto dei siti dismessi, certo non possibile avere un Guggenheim per ogni comune dItalia, ma nemmeno il contrario. Nel frattempoaltrenazioniineuropaGermania,Grancia,Olanda,spagna,hannorealizzato davvero grandi politiche di recupero urbano e ora ottengono notevoli risultati. Basta guardareallaSpagnache,aldildiunacrisimoltogravenellaqualeversa,condecinedi migliaiadicasenonveduteeil6070%eglistudidiarchitetturachechiudono,pernelle cittenelpaesaggiohatracceevidentiinterminidiqualiturbana,musei,gestionedello spaziopubblicoedelpaesaggio.Tuttolasciapensarechequandolamacchinasirimetter in moto trover uninfrastruttura migliore., ma la necessit di rilanciare una nuova stagione di concorsi stata compresa sia dagli ordini professionali che dal MIBAC, il cui impegno congiunto ha determinato un netto incremento del numero di gare svolte nel nostroPaese.Verochelapercentualediconcorsichearrivaallarealizzazioneancora bassissimaeindiminuzione,echeilconcorsovintoneipochicasiincuiavincerlosia unostudioitaliano,emagarianchegiovaneeinnovativononaffattounagaranziadi avanzamentoprofessionaleeculturaleperchilovincesiaperladifficoltdiarrivareauna

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realizzazione decente. Lestrema frammentazione di micropoteri architettonici infatti riviste, portali, aree dinfluenza universitaria fa si che anche un successo progettuale possa poi facilmente venire contenuto allinterno dei suoi limiti originari. In questo senso una certa autoreferenzialit delle comunit architettoniche nazionali un oggettivolimiteallimpulsoeallacrescitachevienedallacommittenzapubblicaeprivata. In realt il bicchiere non mezzo vuoto, sicuramente in corso una metamorfosi della culturaarchitettonicaitaliana.Liniziodelcambiamentocomincianellasecondametdegli anni Novanta: da allora crescente lattenzione rivolta ai problemi della qualit sociale dello spazio costruito. Questa diversa sensibilit, a sua volta, ha generato una certa committenza pubblica e privata nuova e pi consapevole. Di riflesso, anche nei media stata rivolta unattenzione sempre pi forte all'architettura come fenomeno sociale e di costume. E in atto un lento ma inesorabile ricambio generazionale a vantaggio di una nuova generazione di architetti che ha meno relazioni forti con il mondo accademico, o megliolehaconunapprocciodifortematriceprofessionalesenzadimenticarechelasua legittimazione avviene su pi fronti. E in questo contesto che si affermano studi come quello di Mario Cucinella vincendo nel 2011, per il secondo anno consecutivo, l Mipim Awards come miglior architetto sostenibile del mondo secondo. O quello di Cino Zucchi perladozionediunmodelloartigianalediproduzione. ValelapenasegnalarelOrdineprofessionalediBolzanochehafattounlavorocapillare persostenerelaqualiteiprocessivirtuosicolrisultatochequasiogniprivatocherealizza un edificio pi grande di una casetta bandisce un concorso, ne rispetta gli esiti, realizza ledificio come progettato con un conseguente adeguamento nella qualit di chi costruisce.Daquestasituazionesonouscitigiovaniestudiinteressanti,comeMODUSdi Bolzano. In termini di professionismo e al di l dellevidente oltre ai grandi studi come Piano, Fuksas, Gregotti, possiamo trovare nuovi volti e compagini professionali. Che si chiamano5+1,metrogramma,Boeri,Zucchi,c+s,archea,BeniaminoServino,ma0,ian+, labics,CherubinoGambardella,MarcoNavarra,tamaassociati,IAN+,Labics,Scape.Questi

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professionisti hanno adottato un approccio internazionale, mettendosi in condizione di partecipare a concorsi e selezioni fuori dallitalia. Dobbiamo poi rilevare un enorme fenomenodiemigrazionedegliarchitettiitaliani,chenonsolovannoalavorareneglistudi stranierimafondanostudiallesterocheriesconoadaffermarsiconmaggiorfacilitchein Italia, come insegnano alcune storie esemplari tipo i LOTEK. Al netto di tutto questa situazionedicecheseilcontestodiventassemenoostileallinnovazione,leinfrastrutture percrescerecisarebbero. Lafisicitdellarchitetturasismaterializzataneirivolidelsaperedallerivistecartaceee onlinealleistituzioniculturalichediventanoluoghidellarappresentazioneedivulgazione per le community del progetto. Sono luoghi fisici e metaforici, reti locali e globali che agisconodaautenticimoltiplicatori:ilMaxxi,laTriennalediMilano,laBiennalediVenezia sonodriverautorevoliperlapromozioneelavalorizzazionedellarchitetturaitaliananel mondo,maancheuntrainoperilsuoriposizionamento.LaTriennaleelaBiennalesono poteri forti storici dellarchitettura italiana, che soprattutto nel loro periodo aureo decenni70e80hannoavutounimportanzafondamentalenonsolonellacostruzione delle gerarchie nella cultura architettonica nazionale ma anche e come incubatori di talento,rampedilancioessenzialepergliarchitettiitalianinelmondo.IlMAXXIconla scelta della doppia vocazione, architettura e arte contemporanea unesperienza newbornattivodaunannodopoundecenniodisperimentazionepiomenoartigianale, e quindi nel pieno sforzo della definizione delsuo profilo. Il compito che si assegna di costruire nuovi meccanismi per promuovere linnovazione e il ricambio nello scenario nazionaleedimettereincomunicazionegliemergentilocaliconleretidiinformazionee diffusione internazionale. Un esempio di questa strategia il progetto YAP MAXXI e MoMA PS1. Sono reti preziose e oggi non eludibili anche per i dialoghi fecondi che larchitetturaintrattiene,talvoltasenzasoluzionedicontinuit,conlartecontemporanea, gli eventi, il design e la produzione culturale tout court in ossequio a una fluidit dei confini e delle discipline che viene perseguita e celebrata a tutti i livelli. I grandi eventi

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aiutano sicuramente laffermazione di un modo diverso di considerare larchitettura nel mondorealelultimaBiennaleArchitetturahaavutooltre180.000visitatoriintremesi ancheselobiettivorestaquellodiridurreladistanzaconlavitadituttiigiorni. In conclusione due sembrano essere le tendenze che sollecitano lelaborazione del progettoarchitettonico:lartecontemporaneadaunaparteelatecnologia,soprattuttoin chiave green dallaltra. Sono temi rispetto ai quali lItalia in grave ritardo, anche per i retaggi e i processi storici che lhanno attraversata, ma con segni di risveglio. Se dal dopoguerra in poi larchitettura italiana ha rifiutato ogni rapporto con larte oggi il mondo insieme alle dinamiche stesse della societ e dello spazio che la costringono a rivedere questa distanza e questa separazione. Con reazioni differenti che vanno dallarroccamentoaltimidointeresse,dallacrescitadiunanuovagenerazionedicuratorie critici che lavora a cavallo tra le discipline allimpegno delle istituzioni, come il maxxi, istituzionalmente devoto alla convivenza di arte e architettura contemporanea, fino ai millepiccolifocolaicheanimanoconiniziativeinteressantiiterritorielefiliere.Rispetto alla tecnologia, in un paese a forte matrice umanistica, andr recuperato un ritardo ideologico fortissimo con un nuovo approccio culturale che favorisca la confidenza e laccessibilitdellaculturatecnicanelprogetto.Questioneparadossaleconsideratochein Italiacisonosialaproduzionechelaricercadieccellenzaconimpresechelavoranocoi grandi studi internazionali e rappresentano il pi evoluto made in Italy non sempre selezionatedaiprogettistiedallacommittenzalocaleperilvaloreintrinsecochepossono portare al progetto. Va scontata una malintesa idea della tecnologia che sembra oggi identificarsiconlaconversionediettariditerrenoagricoloinsterminatecoltivazionisolari mentreperuncortocircuitodellastoriasicoltivanoleterrazzedimilanoinossequioad unapprocciogreencheappartienepialpassatochealfuturo.Perentrambiiprocessila filiera del progetto dispone gi di efficaci intelligenze e strutture, anche se alle reti professionalierelazionalimancalassetpiutile.Quellinfrastrutturadicollegamentotrai mondichepuedeveesseresoprattuttouninfrastrutturaculturale.Cuilapoliticaconla

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proposta di legge sullarchitettura, sostenuta anche dalle reti di comunicazione e di rappresentanza professionale Il Sole 24 Ore e il Consiglio Nazionale degli Architetti potr contribuire definendo una nuova centralit per il progetto come fattore di modernizzazione della societ italiana. La trasversalit delle discipline, la centralit della tecnologia come fattore di innovazione tecnica e formale, il governo dei processi che pongono al centro il tema dello spazio pubblico e della qualit architettonica potranno essere allora gli elementi che, messi in valore, faranno tornare larchitettura italiana a pienotitolonellascenainternazionale.

4.1.3Pubblicitecomunicazione
Ilsettoredellacomunicazione,stavivendounafasedigrandetrasformazioneindottada due eventi: la recente crisi finanziaria e la diffusione sempre maggiore di Internet. Lattualecongiunturahaspintomolteaziendearidurregliinvestimentiincomunicazione e a cercare nuovi strumenti per raccontare se stesse e i propri prodotti. Allo stesso tempo,sonocambiatiiparadigmidelconsumoelapproccioallacquisto,orapiragionati eselettivi.Ilboomdellarete,dalcantosuo,nonhasoloportatoallamoltiplicazionedei canali attraverso cui raggiungere il cliente, ma ha imposto un nuovo modello di comunicazione bidirezionale in cui il consumatore compie le sue scelte in modo consapevole,informandosiaccuratamenteprimadiacquistare,peresempioattraversoil webeleopinionidialtriutentichehannogiprovatoilprodotto/serviziodinteresse.La ripetizione di un messaggio dai parte dei media di massa non pi una garanzia di successo;oggiunideasidiffondegrazieallasuacapacitdifarsiadottareeamplificaredai consumatori stessi. La tecnologia ha permesso lo sviluppo di un forte senso critico nei confronti della comunicazione istituzionale: sono quindi mutate le leve motivazionali su cuibisognaagireperspingereallacquisto.Ilfulcrodellacomunicazionenonvapicercato nellestetica,nelbelloinquantotaleonellaricercaindividualisticadisuccessoegloria,ma

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al contrario nelletica, nella costruzione di reti di fiducia, nella voglia di dare un senso a quelchesicomunica,unanuovaepiequilibratavisionedellacrescitaeconomica.Inun momento in cuicomunicazionesignifica essenzialmente conversazione, necessario coinvolgereilconsumatoresudiversilivellidisenso,avviareundialogo,sinoatrasformare quellesperienzainacquisto.Perilmondodellacomunicazione,quindi,siapreunanuova prospettiva:quelladitornareaessereunserviziopreziosoeaffidabileperilconsumatore, indirizzandoloversolasceltapiadatta,consapevole,ponderata. Difronteaquestedueforzechehannoradicalmentemodificatoloscenario,leagenziedi comunicazionehannodovutoripensarelapropriaorganizzazioneelapropriaoffertaper poter rispondere con efficacia alle mutate esigenze dei brand, aiutando le imprese a costruire relazioni di senso rilevanti con i propri clienti. Sono cos cambiati i modelli di business degli operatori del settore. Si assiste al lento ridimensionamento delle multinazionali della comunicazione che hanno fatto scuola e dominato il mercato negli ultimi ventanni, mentre si moltiplicano realt di piccole dimensioni, agenzie non allineatecheinvecedireplicareilmodellodeigrandinetworkinternazionali,cercanodi dareunarispostainnovativaallerichiestediunmercatofluidoeinforteevoluzione. Non facile rivoluzionare velocemente i modelli, ma nel settore c grande movimento. Accanto alle storiche agenzie come Robilant Associati, Armando Testa, Barabino&Partners,checontinuanoarappresentareleeccellenzeitalianedelsettoresi registra la nascita di strutture pi piccole, economiche e flessibili. Sono sempre pi numerosiicreatividispostialasciareblasonatepoltroneallinternodigrandigruppidella comunicazione per mettersi in proprio, promettendo qualit, eccellenza creativa e convenienza. Il fenomeno, a dire il vero, c sempre stato, ma ora ha acquistato una consistenza diversa, perch le richieste del mercato sono cambiate. Mentre prima le aziende multinazionali si affidavano essenzialmente ai network globali, ora, sempre pi spesso, si rivolgono a sigle indipendenti capaci di declinare localmente i valori del loro brand. Ci che motiva queste nuove agenzie la voglia di innovare non solo la formula

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organizzativa,ingeneresnellaeprontaacoglierealvololenuoveopportunit,maanche la creativit. Lidea che anche strutture di dimensioni pi piccole possano offrire la stessa eccellenza e gli stessi servizi delle grandi, sfruttando le reti di talenti presenti sul territorio. Fra gli esempi italiani che si ispirano a questa filosofia c Cernuto Pizzigoni &Partners, nuovo modello di agenzia perfettamente centrato sulle esigenze dellattuale scenariodicomunicazione,chenondiscriminapiperdimensione(oggiquestarealtha un team di 16 persone), ma punta sui valori strategici, progettuali e creativi, e sulla relazione diretta con il talento. Lagenzia offre una consulenza completa tailormade tagliata su misura del cliente appoggiandosi ad altre strutture analoghe. Mentre nelle grandistruttureiservizisonopreconfezionatiallinterno,solitamentedallostessoteamdi persone, in queste nuove agenzie si sceglie linterlocutore pi adatto al cliente, dalle pubbliche relazioni al centro media. C poi Klein Russo, agenzia fondata da Fabrizio Russo,chesiponelobiettivodipromuovereunnuovorapportocreativoagenziacliente, fondatosullaqualitdellarelazione.Unasortadicommunitycreativa,comeamadefinirsi, che investe nelle possibilit tecnologiche per superare il limite fisico dellagenzia e coinvolgere sempre di pi nuovi talenti nel processo di produzione dellidea. Altro caso interessante quello di Marimo, un team di creativi e account che ha trasformato una lungaesperienzacomuneallinternodiungruppointernazionaleinunprogettoautonomo che si propone di avere, al contempo, respiro globale e fattura artigianale. Lagenzia, infatti, compete sul mercato internazionale avvalendosi della collaborazione dei migliori talenti italiani: designer, registi, fotografi che lavorano insieme fin dal nascere dellidea creativa. Di recente, Marimo ha curato la comunicazione e lideazione del logo per la celebrazionedei150annidellUnitdItalia. Per quanto riguarda gli strumenti utilizzati, in passato la centralit della pubblicit era, con poche eccezioni, indiscussa, sia in termini di peso strategico che di rilevanza degli investimenti;tuttocicherimaneva,ancheinterminidispesa,erabelowtheline(BTL),

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sotto la linea del totale degli impegni per la pubblicit44. Limportanza di questo tipo di comunicazionenelnostroPaeseoggiinaumento.IlBTLnonpiconsideratounattivit residuale,marappresenta,piuttosto,uninsiemedistrumenticheinalcunicasiintegrano lapubblicit,mainmoltialtripermettonodirealizzareinmodopiefficacedeterminati obiettivi. Si pensi al ruolo che le pubbliche relazioni e gli eventi hanno avuto e hanno tuttoraneldeterminareilsuccessodeimarchidelmadeinItaly.Unesempiosututtila Settimana della Moda di Milano che ogni primavera e autunno raccoglie un interesse internazionale e rafforza limmagine dellItalia nel mondo. Non un caso quindi che gli investimenti in BTL siano ormai prossimi a raggiungere un livello pari a quelli delladvertising tradizionale: le relazioni pubbliche, assieme ad alcune loro aree di specializzazione, sono prevalenti e centrali rispetto ad altre attivit, soprattutto con riferimentoalle piccolee medie imprese45. Altra novit significativae rappresentata dal rilievochevienedatoalrapportoconglistakeholder,aspettochespingeleorganizzazioni adinvestireinazioniestrumentiperilrelationshipmanagement.Questonuovoapproccio rappresenta un cambiamento culturale che si esprime nel passaggio dallespressione belowthelineabeyondtheline,perchoggipiappropriatoparlaredicichealtro rispetto alla pubblicit. Non c dubbio che, in termini puramente finanziari, fra ladvertisingeilrestodelleattivitpromozionalicontinuiadesserciunadifferenza,main terminidivalorecomplessivolapubblicitrappresentasolounapartedegliinvestimenti.

La comunicazione below the line e costituita da tutte quelle attivit prevalentemente one to one che vanno dal customerrelationshipmanagement(crm),allevenditeealtrademarketing,almarketingconsumer,albusinesspartners e, ovviamente, alle relazioni pubbliche, che comprendono relazioni con i media, pubblic affairs, investor relations, employerbranding,eventi. 45 Suquestoargomento:IndaginesugliinvestimentiincomunicazionenonpubblicitariapromossadaFerpifederazione relazioni pubbliche italiane con il supporto dellaFondazione Coca Cola Hbc Italiae realizzata dallaLuiss Business School. Dallo studio emerge che le attivit di comunicazione non pubblicitaria rappresentano la fetta maggiore degli investimentitotaliincomunicazione45.Eseperlegrandiimpresesonoil57%,perlemedieepiccoleimpresesuperano il70%,contrendfortementeincrescita45.Lanovitpiimportanteerappresentatadallaquotachelerelazioniesterne hannosultotale:il36%45.
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Nel termine beyond dunque racchiusa lidea di una comunicazione che va oltre i meccanismi tradizionali, per introdurne di nuovi e pi funzionali alle modalit di interazionetrasoggettichesistannoaffermando.InItalia,ilsuccessodiquestistrumenti riconducibile a diverse ragioni46. In primis, la necessit di passare dalla quantit della comunicazione(rappresentatapermoltianniessenzialmentedallapubblicit)allaqualit della relazione con gli stakeholder. La comunicazione beyond the line si rivolge ad unampia gamma di interlocutori e si caratterizza per una gestione dei flussi su canali direttiespecializzati,attraversomessaggimoltopersonalizzatiedallimpattoimmediato. opinionediffusacheilBTLsarsemprepifocalizzatosullobiettivodirafforzareilgrado di engagement dei clienti verso limpresa, proprio perch facilita una comunicazione basatasuldialogo,rivoltaadunambitoterritorialeidentificatoerelativamentecontinua. Adifferenzadiquantotendeadaccadereconlapubblicit,nelBTLlaziendahailcontrollo diretto del processo di comunicazione e partecipa in prima persona nella relazione instaurata con i soggettitarget. Al tempo stesso, diviene possibile adeguare il mix strumenticontenuti attraverso cui si comunica alle specifiche caratteristiche del target, massimizzandone il coinvolgimento e la qualit di risposta. Unaltra spinta viene dalla diffusione del web: per incrementare il customer engagement essenziale sviluppare forme di comunicazione su internet e gli strumenti BTL si caratterizzano proprio per unelevataintegrabilitnellarete.SebbeneinItaliagliinvestimentisianosottoal10%,si registra, da parte delle imprese, un aumento della presenza sul web, di nuove forme di partecipazione e sponsorizzazione, nonch unattenzione costante ai social network. Si punta molto sul digital marketing e, in questo ambito, sullutilizzazione delle varie metodologiediinterazioneconitarget:dalviral/buzzmarketing47aglieventidiguerrilla

Ibidem Buzz marketing quell'insieme di operazioni dimarketing non convenzionalevolte ad aumentare il numero e il volumedelleconversazioniriguardantiunprodottoounservizioe,conseguentemente,adaccrescerelanotorietela buonareputazionediunamarca.Consistecioneldareallepersonemotivodiparlarecircaunprodottooservizioenel facilitarequelleconversazioni
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marketing48.Infine,ladiffusionesempremaggioredelBTLnelnostroPaesedeterminata anchedallanecessit,particolarmentesentitainquestianni,dimassimizzarelefficienza degliinvestimenti,riuscendoancheacontenerelaspesacomplessiva. Leimprese,senza particolari distinzioni in ordine alla dimensione o al settore di appartenenza, sono oggi fortemente impegnate nellottimizzare i ritorni degli investimenti in comunicazione; quindi molto rapido lo spostamento della spesa sugli strumenti che offrono le migliori performanceinterminidiqualiterisultatirispettoalcostosostenuto. Per quanto invece riguarda i contenuti, nel panorama italiano la comunicazione sociale costituiscesemprepiunarealtconsolidata.Nonsitrattapidiungenereemergente, quantopiuttostodiunapraticadiffusasiapressoglientiistituzionali,siapressoisoggetti privati, commerciali e non profit. Negli ultimi sette anni dal 2002 al 2009 la comunicazione sociale cresciuta con buona continuit: in alcuni periodi in modo evidente,inaltripimoderatamente,inaltriancoraconunaleggerabattutadarrestoche tuttavianonalteraildatoglobale,diconstanteincremento.Iltotaledegliinvestimentiin pubblicitsocialepassatoda375.000eurocircaa610.000,conunincrementosuperiore al 60% nei settori considerati49. Altrettanto costante la presenza di diversi soggetti i ministeri, le organizzazioni non profit e le imprese mentre cresce lattenzione dei consumatori verso le tematiche sociali, il consumo ecosostenibile e la responsabilit socialediimpresa.Rimangonoperalcunilimiti:periministeri,ladifficoltdimantenere, sullesingolequestionisociali,unapressionedicomunicazionecostanteecontinuativa;per

E una definizione coniata dal pubblicitario statunitenseJay Conrad Levinsonnel1984 per indicare una forma dipromozione pubblicitarianon convenzionale e a basso costo ottenuta attraverso l'utilizzo creativo di mezzi e strumentiaggressivichefannolevasull'immaginarioesuimeccanismipsicologicidegliutentifinali. 49 DatiNielsenMediaReserch,contenutiinSecondoRapportosullaComunicazionesocialeinItalia,acuradiCuccoE., PaganiR.,PasqualiM.,SoggiaA.;Carocci,2011.Essisiriferisconoaivalorilordi(calcolatiaprezzodilistino)deglispazi riservati alla pubblicit sociale sui mezzi classici (tv, radio, cinema, stampa, affissioni) a cui, a partire dal 2009 si aggiungono TV satellitari, internet. I dati riportati includono solo gli investimenti in pubblicit sociale ed escludono lampia fascia di strumenti (pubbliche relazioni, eventi, marketing, attivit che sfruttano i nuovi media) utilizzati per comunicaresiaindipendentementedallapubblicitsiainusosupporto.
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leorganizzazioninonprofit,lapresenzadiunnumeroconsistentediattoricheconcorrono ad avere spazi gratuiti sui media, cosicch la maggior parte di essi finisce per ottenere, singolarmente, una visibilit molto scarsa; infine, per le aziende, il fatto che la comunicazionesocialerimangaunattivitmarginale50.Nonmancanocomunquedeicasi interessanti.UnoquellodelSegretariatoSocialeRai51lacuiattivit,ormaidecennale, deveesserelettanonsolocomemerosvolgimentodiattivitistituzionali,maanchecome sforzodimodernizzarelasceltadeitemiedelcontestoistituzionalerelazionalechealla base di ogni campagna o iniziativa di comunicazione sociale di successo. Le scelte che il Segretariato ha fatto in questi anni sembrano non soltanto rispondere alle esigenze del momento,masonoiltentativodiinterpretareilproprioruoloinmodoattivo,slegatodal mero rapporto con le testate, le reti e gli spazi che queste strutture dedicano a temi e realtsocialipresentinelnostroPaese.AnchelasceltadiTorinocomesecondasededelle attivit non casuale: il capoluogo piemontese si caratterizza per una tradizionesociale riccadiesperienzeeperunpresentealtrettantoriccoemultiforme,conlesperienzadel gruppo Abele o dellAssociazione Libera. Il Segretariato, in questi anni, ha collaborato costantemente con le istituzioni del territorio e con lassociazionismo pi attivo, in una chiaradimensioneglocal,conlambizionedioffriremodelli,oalmenobuonepratiche,di una comunicazione sociale realmente efficace, che risponda a tre requisiti: essere informativa (indicare chiaramente cosa si chiede al target); sottile/indiretta (non colpire apertamenteconvinzioni,credenze,atteggiamentidamodificare),eavvincente(catturare e attrarre il target). In altre parole: non solo essere corretti, ma fare audience. Oltre ai

Sullargomento: Secondo Rapporto sulla Comunicazione sociale in Italia, a cura di Cucco E., Pagani R., Pasquali M., SoggiaA.;Carocci,2011 51 IlSegretariatohalaresponsabilitaziendaledellacomunicazioneedellaprogrammazionesociale,definisce,propone e/o realizza le iniziative sulle tematiche sociali sia all'esterno che all'interno della programmazione radiotelevisiva e multimediale, anche in collaborazione con le associazioni e le istituzioni preposte. Accoglie e valorizza le tematiche di carattere sociale rappresentate dalle associazioni e istituzioni che operano in tal senso, attraverso l'interfacciamento direttoconlemedesime,conl'obiettivodisvilupparelamassimaattenzionedelpubblicosulleproblematichesociali
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soggetti pubblici e alle imprese, la comunicazione sociale in Italia vede attive alcune agenzie specializzate. Una di queste Comunicazioni Sociali, nata nel 1989, ad oggi la struttura di riferimento della comunicazione sociale nel mercato italiano. Lagenzia che rispetta le regole questo il suo claim vanta una lunga esperienza nella consulenza e nella realizzazione di originali iniziative di sensibilizzazione e di raccolta fondi a favore delle maggiori organizzazioni nonprofit. Prime fra tutte lUNICEF, di cui tuttoggi il principale partner per la comunicazione tattica e la realizzazione di charity promotion. Questa sua vocazione, supportata da una struttura qualificata e professionale, rappresentaunagrandeopportunitpertutteleimprese,ancheperchlaqualitetica diventata ormai una componente importante della corporate image e una condizione necessariapersalvaguardarelasostenibilitdelbusinessalungotermine. Lagenziapunta moltosulla qualitdelladirezionecreativaeatalescoposiavvale,oltrechediunforte repartointerno,deimiglioricreativiesterni,sceltiperrisponderealmeglioallespecifiche esigenze del cliente. C poi lesperienza di Gaia, un vero e proprio pioniere della comunicazione legata al sociale. La struttura, infatti, si occupa di temi ambientali e di responsabilitsocialediimpresa(CSR)dallafinedaglianniOttanta,quandoinItaliaerano ancoradavveropochiaaffrontarequestiargomenti.Daallora,lagenzia,chefapartedel gruppoHill&Knowlton,hamaturatounesperienzavariegata:hapartecipatoattivamente come consulente esterno ai tavoli ministeriali che nel corso delle legislature si sono succeduti nella delega alla CSR; ha collaborato con Istituzioni, associazioni, universit in iniziativedipromozioneediffusionedellaculturadellaresponsabilitsociale;statatrai fondatori di associazioni nazionali che hanno contribuito a divulgare la conoscenza della CSR alle aziende e allopinione pubblica; ha consolidato al proprio interno un team dedicato.GaiacollaborainoltresuitemidellaCSRconrealtnoprofitqualiEconometica, Fondazione ICSR, Legambiente, e con diverse realt del Terzo Settore, tra cui Cittadinanzattiva,laComunitdiCapodarco,laComunitdiSantEgidio,ilForumdelTerzo Settore,RedattoreSociale,SavetheChildren.

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Tralevariedeclinazionidellacomunicazionesociale,quellaambientalehaassunto,negli ultimi anni, un ruolo di primo piano in Italia, come dimostrano diversi casi di aziende e amministrazioni. Il Conai, consorzio che si occupa di recupero e riciclo rifiuti da imballaggio, realizza periodicamente attivit di sensibilizzazione a livello nazionale che hannocomedestinatarioilgrandepubblico:ilcittadinovienevistocomesoggettoattivoe responsabile nel processo di recupero e riciclo. Dal 2002 ad oggi sono state realizzate diversecampagnecentratesulconcettodirinascita.Lobiettivoquellodiparlareagli italiani di riciclo degli imballaggi come punto di arrivo della raccolta differenziata: far rinascerelacciaio,lalluminio,lacarta,illegno,laplastica,ilvetrograzieadunprocesso virtuoso cui partecipano cittadini, amministrazioni, operatori e che permette di risparmiarerisorseetutelarelambiente.Iltuttoutilizzandoimediatradizionalimaanche inuovi:durantelasettimananazionaledelriciclostatorealizzatouneventoweb&street innovativo,svoltosicontemporaneamenteindiversecittitalianeesulsitodelConai.C poi il Consorzio Cirr33, un ente che riunisce 33 Comuni della Provincia di Ancona con lo scopo di organizzare, realizzare e coordinare il sistema integrato di gestione dei rifiuti urbani e assimilati. La struttura ha investito in comunicazione, realizzando il primo esempio di campagna informativa condotta in modo omogeneo su tutto il territorio consortile, con lobiettivo di superare la frammentariet territoriale e intraprendere un processo di comunicazione diretta col cittadino. Lazione comunicativa si svolta attraversoladiffusionedimaterialiinformativi,passaggisuipiimportantimedialocali stampa,radioewebelorganizzazionediassembleepubblicheeincontrinellescuole. Sempresulfrontedeicontenuti,negliultimiannisiregistraunacrescentecentralitdel temadelgustonellecampagnedimarketingedicomunicazionechehannosemprepiun ruolo strategico nel rilanciare lindustria vinicola italiana nel mondo e nel promuovere il turismo legato allenogastronomia. Da questo punto di vista, un caso emblematico sicuramente quello di Slow Food la cui comunicazione non il mero tentativo di trasmettere concetti e idee ma parte integrante del progetto globale

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dellorganizzazione.Grazieadunasapienteazionesuimassmediamaancheesoprattutto allattivismosulterritorio52,SlowFoodhapromossounanuovaculturachedimportanza alpiacerelegato al cibo, imparando a godere della diversit delle ricette e dei sapori, a riconoscere la variet dei luoghi di produzione, a rispettare i ritmi delle stagioni. LAssociazione attiva nell'educazione del gustocome migliore difesa contro la cattiva qualitelefrodiecomestradamaestracontrol'omologazionedeinostripasti;operaper la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animaliarischiodiestinzione;sostieneunnuovomodellodiagricoltura,menointensivoe pipulito.CpoiilsistemadelleCittdelVino:natoinizialmentepervolontepassione diunprimogruppodi39sindaci,oggirappresentaoltre569entilocali,unitinerarioche attraversatuttalItalia,fattodiComuni,Province,ParchieComunitMontaneavocazione vitivinicola, capaci insieme di mettere in campo sul territorio un insieme di oltre 4.000 alberghi, 1.500 aziende agrituristiche, 189 campeggi, centinaia di ristoranti, enoteche e cantinediqualit.Intuttounasuperficiedioltre200.000ettaridivignetituttiiscrittialle Doc e alle Docg, pari ai 4/5 dei vigneti italiani a denominazione dorigine. Nellultimo ventennio, oltre a questi primi sistemi territoriali pionieri del turismo enogastronomico italiano, si sviluppata una fitta rete di associazioni nate per la promozione e la comunicazionedeiterritoriedeiloroprodotti:adoggi,sicontano300 cittdellolio,70 comunideisapori,127BorghipibellidItalia,137stradedelvino,dellolioedeisapori, 933enotecheecantine53 Nelcampodelleagenzie,meritaunacitazioneilcasodiWinetrade,aziendalivornesenata nel2005,chesioccupaunodeipochissimicasiinItaliaunicamentedicomunicazione

LeCondotteeiConvivium(oggi350inItaliaeoltre400all'estero)sonoilpuntodiriferimentodelmovimentoSlow Food sul territorio. La loro funzione principale quella di organizzare momenti di incontro e di educazione per gli associatiedipromuoverelacollaborazioneconentipubblici,associazionienogastronomicheeconsorzipercontribuire allosviluppodellaproduzioneagroalimentare. 53 Pier Luigi Sacco e Sabrina Pedrini, Il distretto culturale: mito o opportunit?, 2003, http://www.good will.it/index.php?action=view&id=73.
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enogastronomica, conuna particolare attenzione al mondo del vino. Lagenzia offre una consulenza a 360: dal designer editoriale al marketing, dallimmagine istituzionale coordinata alla grafica web, fino ad esplorare le potenzialit del social networking. Winetrade lavora stabilmente con consorzi, grandi e piccole realt agrituristiche ed importanti marchi del settore quali Krug, Antinori, Campo alla Sughera, Consorzio Alta MaremmaTurismo,MarchioGiusti1605emoltialtri. Ilsuopuntodiforzalaconoscenzaapprofonditadelterritorioelacapacitdivalorizzare icaratteriunicidiogniaziendaelaqualitdeisuoiprodotti,siadalpuntodivistaturistico checommerciale.

4.1.4Artigianato
Nonilcemento,nonillegno,nonlapietra,nonl'acciaio, nonilvetrol'elementopiresistente. IlmaterialepiresistenteinItalial'arte. GioPonti Una riflessione sulleccellenza artigianale dellItalia contemporanea, che restituisca una visionesignificativadiquelsaperfarecherappresentaunverovantaggiocompetitivoper il nostro Paese, deve necessariamente porsi in relazione con le matrici intellettuali, culturali, tecniche e artistiche che ne costituiscono la base. E deve partire da una riflessione in merito alla rilevanza economica di questo mondo: bench la crisi non le abbiarisparmiate,leimpreseartigianecostituisconounaretecapillareeinterconnessa,su cui di fatto si basa il successo di un'economia incentrata su intuizione, impegno, sperimentazioneetradizione.Mailproblemadelricambiogenerazionalesifasentire:pur inassenzadidatidisaggregatisipudirechesoloun5%degliartigianisianoattualmente sotto la soglia dei 35 anni, mentre la presenza delle donne si attesta ancora intorno al 20%.

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Favorirelanascitadiunanuovagenerazionedimaestrid'artesignificagarantireunfuturo all'eccellenza italiana. Un'eccellenza che non si lega soltanto alla grande tradizione radicata nel nostro Paese, e connessa alle arti suntuarie: Venezia, Firenze, Milano, ma anche Lucca, Genova, Napoli, Palermo hanno per secoli realizzato gli oggetti d'arte e di prestigio che le corti del mondo intero si contendevano, e tutt'oggi sanno educare un mercato assai difficile al riconoscimento di prodotti speciali, autentici, legittimi, in molti casiunici,semprerealizzatiaregolad'arte.Aquestaindiscussacapacitdirivitalizzarein chiavecontemporaneaunatradizioneanticadisecolisiaffiancanooggiprospettivenuove, legateamodalitdistributiveespecificisettoridiriferimento.Moltiartigianisonotuttora anche commercianti: presso le loro botteghe, spesso collocate strategicamente in vie ricche di storia delle nostre citt, vengono venduti i preziosi e prestigiosi pezzi da loro realizzati. Una rivalutazione del turismo culturale e responsabile pu e deve valorizzare questi percorsi, alla scoperta di un saper fare altrove introvabile, ricco di memorie e di suggestioni paragonabili a quelle legate ai beni culturali, ma anche connesso alle evoluzionidelmercato. Ma il maestro d'arte anche colui che lavora presso il proprio atelier in un contesto di subfornitura di alta qualit, che costituisce una realt economica di elevato valore aggiunto per tutte le categorie dell'eccellenza del made in Italy, sempre attente alla personalizzazione delle creazioni. Dalla moda al design, dalla nautica alla meccanica, le impreseartigianerealizzanoconsuccessocomponentiopartiindispensabiliallaperfetta realizzazionedelprodottofinito.Einfine,l'impresa:quelladiprestigio,chenonpufarea meno dell'apporto del maestro d'arte, lo prevede gi all'interno del proprio organigramma. Sarti o decoratori, sgorbiatori di pneumatici o intarsiatori, gli artigiani d'arte non sono manovalanza specializzata ma costituiscono una riserva di saperi e riflessioniindispensabiliall'evoluzionedellaproduzioneitalianad'altagamma. Legatiaquestemodalitdistributivesonoancheinuovisettoridiriferimentochehanno permessolacomparsadifiguredimaestrid'artedifficilmenteidentificabilicometalisinoa

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pochi anni fa: nel restauro, per esempio, cos come nell'arte contemporanea, nell'intrattenimento, nell'enogastronomia. Il restauro: non solo conservazione e tutela dei beni culturali di cui il nostro Paese ricco, ma anche e per esempio salvaguardia e perpetuazione degli storici oggetti di design. Oggetti spesso realizzati con materiali deperibili, o di recentissima comparsa, o legati a una moda che li ha presto relegati nel passato:eproprioperquestodifficilidarestaurare.Manonimpossibili:inItaliaesistono laboratori specializzati, come quello attivo presso la Triennale di Milano, dove le tecnologiepiavanzatesileganoaunsaperfaretradizionalecherispettal'animadegli oggetti,echesaleggereilprogettoinmanierasensibileerispettosa.Malatecnologiapi avanzata si lega anche alla salvaguardia dei pezzi pi rappresentativi dell'arte contemporanea:comeavvienepressoOpenCare,neicuilaboratorioperanounaseriedi professionistidelrestauroingradononsolodipadroneggiareinuovimateriali,maanche di interpretare lo spirito con cui le opere d'arte sono state realizzate. E naturalmente, il restaurodeicapolavoridelpassato,attivitnellaqualeiprofessionistiitalianisonotuttora rinomati e richiesti in tutto il mondo. Le scuole fondamentali per la formazione del restauratore di opere darte sono enti ministeriali con autonomia speciale: come lIstituto Centrale del Restauro di Roma e lOpificio delle Pietre Dure di Firenze, il cui prestigio riconosciuto a livello internazionale. LICR fu fondato nel 1939 da Cesare BrandieGiulioCarloArgan.Lanovitdelprogettoconsistevanelcreareunanuovafigura professionale di restauratore scientifico svincolata dalla tradizionale formazione a bottega o presso gli istituti di istruzione artistica. Con il decreto legislativo di riorganizzazionedelMinisteroperiBenieleAttivitculturali(D.Lgs.n.233,26Novembre 2007, art. 15), la denominazione stata modificata in Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro. La fondazione dellOpificio delle Pietre Dure come manifattura per la lavorazione di arredi in pietre dure risale al 1588 per volere di Ferdinando I de Medici; verso la fine del XIX secolo lattivit dellOpificio fu estesa al restauro, e dal 1975, congiungendo lOpificio mediceo e il Laboratorio Restauri della

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Soprintendenza,divenutoufficialmenteunodegliIstitutiCentralidelMinistero. Lesue funzionifondamentali,indicatenelD.Lgsn.156del8ottobre2008art.1chenedisciplina lordinamentoattuale,sonoleattivitdirestauro,conservazione,ricercaeconsulenza. Inentrambigliistitutilaformazionecostituitadallintegrazionedellematerieteoriche, come la storia dellarte, con le materie scientifiche (biologia, chimica, fisica) e quelle specialistiche, diverse a seconda dellindirizzo di qualificazione. La Scuola per il Restauro delMosaicoaRavennastatariconosciuta,nel2004,comeSezioneDistaccatadellOPD. La scuola, funzionante dal 1984 e fortemente legata alle caratteristiche culturali del territorio, gestita dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna.NelcampodelrestaurolibrariolaformazioneaffidataallIstitutoCentraleper la Patologia del Libro (ICPL), fondato nel 1938 dallo storico del libro Alfonso Gallo. Con lentratainvigoredelnuovoRegolamentodiriorganizzazionedelMinisteroperibeniele attivit culturali (D.P.R. 26.11.2007, n. 233), lICPL stato accorpato al Centro di fotoriproduzione,legatoriaerestaurodegliArchividiStato,inununicoente,sottoilnome diIstitutoCentraleperilRestauroelaConservazionedelpatrimonioarchivisticoelibrario. LIstitutosicaratterizza,oltrecheperlaconservazioneeilrestaurodeilibriantichi,anche per lintensa attivit di ricerca scientifica e la collaborazione con Universit ed enti regionali.LaFondazioneCentroConservazioneeRestauroLaVenariaRealediTorino stataistituitanel2005permezzodellacollaborazionetraMinistero,RegionePiemontee UniversitdiTorinoecostituisceoggiilterzocentroformativonazionale,insiemeaRoma e Firenze. E attiva sin dal 1976 allinterno dellIstituto regionale per il patrimonio culturale della regione. Del Comitato di consulenza scientifica della scuola fanno parte rappresentantidellIstitutoCentraleperilRestauroedellIstitutoCentralediPatologiadel Libro.Corsidedicatiallaformazionedirestauratorispecializzatisonopresentianchenegli istitutidarteenelleAccademiediBelleArti.Inparticolare,pressoleAccademiediNapoli, di Torino e presso lAccademia di Brera a Milano, sono stati attivati i primi indirizzi in Restaurodellartecontemporanea.

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Legateall'artecontemporaneasonoancheunaseriedifiguredinuovissimagenerazione: l'allestimentoolospostamentodioperechesiconfiguranocomeprovvisorieneglispazi espositivi, per esempio, prevede in molti casi l'assistenza di esperti nelle arti grafiche, visiveescenicheenellarchitetturadegliinterni.Giovaniprofessionistichenonlimitanola loro conoscenza dell'informatica o della tecnologia a un lavoro di matrice esecutiva, ma chediventanoinuoviassistentidiquellabottegamultimedialeeneorinascimentaleche oggi l'atelier dell'artista, in cui video, suoni, effetti effimeri, esperienze labili vanno riprodotteognivolta,eognivoltareinventate. L'effimero e il simbolico rientrano con forza anche nelle nuove professioni legate all'intrattenimento:illustratori,fumettisti,creatoridieffettispeciali,maanchescenografi, costumisti, decoratori, esperti di hair & makeup a servizio non solo del teatro o del cinema(settoriincuil'Italiaeccelle,sesipensaaiPremiOscarricevutidamaestriitaliani quali Carlo Rambaldi per gli effetti speciali, Dante Ferretti per le scenografie, Franca SquarciapinooGabriellaPescuccipericostumi...)maanchedellatelevisioneedellenuove frontiere dell'intrattenimento digitale. Tra le nuove realtformative dedicate aimestieri dello spettacolo, che comunque si imparano ancora e sempre a bottega, il ruolo di capofilaoccupatodallaFondazioneAccademiadArtieMestieridelloSpettacoloTeatro allaScala,scuolanatadietrolequintedelteatrodelPiermarini,cheancheinquestocaso si dimostra allaltezza della sua fama di eccellenza in Italia e nel mondo. LAccademia, sorta nel 2001 come Fondazione di diritto privato per rendere autonoma la Direzione Scuole,FormazioneeSviluppodelTeatroallaScala(attivadal1991),costituisceuncaso unicoalivelloeuropeo.Strutturatainquattrodipartimenti,Musica,Danza,Management ePalcoscenicoLaboratori,formapidiquattrocentogiovanitalentiinunannoneidiversi settori: tecnico, artistico e manageriale. I percorsi formativi, di altissimo livello, coprono tutteleprofessionalitcheruotanointornoallospettacolodalvivo,oltreaicorsirelativi allemateriemusicalieartistiche(cantantilirici,professoridorchestra,tecnicidelsuono,

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ballerini),ainuoviindirizzidedicatiall'autoimprenditorialitmusicale(fotografidiscena, digitalsetdesigner,manager)ealladidatticastrumentale. E poi non va dimenticata l'enogastronomia, naturalmente: raccolta preziosa di saperi e conoscenze radicati nei territori che oggi tuttavia hanno bisogno di uno sguardo nuovo, chesappiautilizzareconsapienzaleevoluzionitecnologicheescientifichesenzaalterare le ancestrali tradizioni e le condizioni climatiche che contribuiscono in maniera determinantealmantenimentodellecaratteristichedituttiiprodottidioriginecontrollata e protetta, ai presidi di Slow Food, e cos via. Proprio Slow Food ha fondato, come gi accennato, un'Universit di Scienze Gastronomiche che potesse coniugare con metodo scientificotradizioneeinnovazione,preservandoisaporimaancheaumentandoisaperi. Cos come attenta alle sapienze storiche ALMA, la Scuola internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi, che si propone di formare i nuovi professionisti dellaCucinaItalianagrazieatreprogrammidialtolivello:uncorsodidiecimesiinCucina italiana,uncorsodisettemesiinPasticceriaecorsigiornalieripercuochiprofessionisti. Pi ridotti nel monte ore, ma ugualmente importanti come vettori di knowhow enogastronomico,sonoicorsidellaScuoladeLacucinaitalianadiMilano,quelliofferti dallAccademiadelgustodiBergamo,quellidiCasaArtusiequellidelleCittdelGustodi RomaediNapoli,gestitedallacasaeditriceGamberoRosso.Aquestioccorreaggiungerei corsi professionalizzanti per cuoco, pasticcere, gelataio e pizzaiolo offerti dallUniversit deiSaporidiPerugia. E l'elenco delle nuove professioni d'alto artigianato di matrice contemporanea potrebbe ampliarsi ancora, fino a comprendere gli specialisti della meccatronica attivi presso la cosiddetta Motor Valley emiliana, i visual merchandiser che comunicano visivamente i messaggidellegrandifirmedellamodaitaliana,ifotografid'arte,dicucinaodimoda,e cos via: mestieri tra loro diversi e articolati, ma legati dalla comune e fondamentale necessitdiunaintelligenzadellamanochepresupponeovunqueculturadelprogetto, passione,spiritocreativoeaperturaallesuggestionidelcontemporaneo.

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Un'aperturachedevenecessariamenteestendersiancheaimestieridellatradizione. Parlaredellaliuteriacremonese,peresempio,significacertoriconoscerelostraordinario patrimoniodiAmati,StradivarieGuarneridelGes:malavalorizzazionedelpassatonon devefardimenticarecheancoraoggiimaestriliutaicostruisconostrumentimeravigliosi, valorizzati da un distretto che richiama studenti e appassionati da tutto il mondo, che consideranoilconcorsotriennaleAntonioStradivariun'autenticaconsacrazioneperogni veromaestro. Ma che cosa significa, oggi, essere un maestro darte? Esistono ancora botteghe darte similiaquelledove,nelcorsodeisecoli,sonostatiprodottiglioggettipibellidelmondo, dallaSalieradiBenvenutoCelliniaivioliniStradivari?Larispostaaquestedomandepu essere trovata nel senso pi profondo dellespressione made in Italy. Made in Italy si traduceinfatticomefattoinItalia,mahaunsignificatodiversoebenpiimportante: nonsolofare,maanchesaperfare.Ovvero:saperuniretecnicaecreativit,rigoree talento. Un talento che da secoli fertilizza il nostro Paese, e che tuttora trova spazio e opportunitdespressioneincentinaiadiattivitchesipossonodefinireartigianaliperil knowhowelacapacittecnicacherichiedono,maancheartisticheperlacreativitela ricercachevisonocoinvolte. Laculturadellabottegadarterinascimentale,conlesuesperimentazionieinnovazioni, tuttoraallabasedelsuccessodelmadeinItaly:unlaboratoriononsoloditecniche,ma ancheesoprattuttodiidee. Questa eredit storica, tecnica e artistica non stata spazzata via dallindustria: anzi, la riscopertadellattivitmanualetestimoniailrinnovatobisognochegliuominidelnostro tempohannodilasciareunatracciadirettasuglioggetticoncuivengonoacontatto,eche addirittura producono. Come scrive Gillo Dorfles, nonostante laffermarsi pi che giustificato della meccanizzazione e industrializzazione edilizia, della produzione secondoleregoledeldesign,nonostanteilsemprepiintensointerventodellelettronica ancheincampoartistico(computerart,videoart,realtvirtuale,eccetera),sifinalmente

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riscoperto laspetto benefico di una attivit manuale e comunque di una interferenza costantetraluomoeloggettoconlapresenzadelfattoamanoneipisvariatisettori artigianali:dallaceramicaallegno,dalmarmoalvetro,alferro,alcuoio. Labottegarinascimentale,fucinadiarteetecnica,riviveancoraoggicomeemblemadelle realteccellentidellaproduzioneitaliana,chesonodiventatesinonimodiunostileunicoe riconoscibilechecomprendelamoda,ildesign,laliuteria,ilvetro,l'oreficeriamaancheil tessile,lafloricoltura,lospettacolo,ilrestauro,lanautica,ecosvia.Mestieridarteche portano a produzioni eccellenti, esportate con successo in tutto il mondo grazie agli artigianiartistichetuttoramettonolaloropassioneelalorocreativitaconfrontoconla materia,conlastoriaeconlarte. InItaliavisemprestataunagrandissimavarietdiformeartigianali:unavarietnonsolo splendidamente testimoniata dal patrimonio artistico e museale nazionale, ma tuttora visibilenellemigliaiadiatelierchevitalizzanoilsistemaproduttivoitaliano,echeriescono a conciliare flessibilit nella produzione e intelligenza creativa, l'attenzione al marketing conunadimensionepiumananeirapportitrapersone,creandounaspiralevirtuosatra bottega,ateliereimpresa. Alle attivit artigianali tradizionali, come quelle che tuttora mantengono alta la fama di Muranoperilvetro,Cremonaperlaliuteria,Milanoperlamoda,Napoliperlasartoria, Torino per l'auto, Modena per i motori, Vicenza per l'oreficeria, Valenza Po per la gioielleria,Comoperlasetaecosvia(ancheseinalcunidiquestidistrettinonmancano segnali importanti di crisi da non trascurare), si possono affiancare anche attivit artigianalidinuovagenerazione,qualiquellelegateallamusica,alweb,allafotografia,al design, ai nuovi materiali. Lartigianato contemporaneo, infatti, affonda le sue radici in quello tradizionale e lo reinterpreta, cercando di dare forma alle richieste e alle aspettative di un mondo nuovo, in rapido divenire. E che ha pertanto bisogno di nuovi maestridartechesiservanodelletecnichepiavanzateesappianoconiugaretradizione einnovazione.

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Leccellenzadellaproduzioneitalianasibasaancorasuunalogicadiatelierchepremiala creativit,labilitmanuale,laperizia,lacuriosit:occorronoinfattiintelligenza,pazienza, unanotevolevenaartisticaeungrandedesideriodiimparareedicreare,perdiventareun maestrodarte. Gliartigianiartistidioggicostituisconoilpartnerprofessionaleinsostituibilenonsoloperi designer,chesiaffidanoaimiglioriebanistieceramistiperlesecuzionedeilorooggetti, maancheperglistilisti,chenonpotrebberoraggiungerelafamaeilsuccessochetuttoil mondo tributa loro senza il valido supporto di sarti, modellisti e premire, ricamatori e visualmerchandisers;periregisti,chesiaffidanoascenografiecostumistiditalentoper tradurre perfettamente in scena la loro visione di ogni spettacolo; per i protagonisti del mondodellusso,checertononpotrebberosoddisfarelerichiestedellaloroesigentissima clientela se non collaborassero con grandi maestri nellarte della calzatura, della pelletteria,dellorologeria,dellagioielleria,dellaprofumeria,delloreficeria,persinodella nauticaedellameccanica.Maestrisemprepirari,ricercatiepreziosi.Cheauna solida preparazione tecnica uniscano creativit, passione, talento e precisione. Che sappiano mettersiinconnessioneconleereditartisticheelerisorsedelterritorio,perrenderledi nuovo attuali e prenderne ispirazione. I prodotti della intelligenza della mano italiana sonorichiestieapprezzatiintuttoilmondo.Rappresentanounastraordinariarisorsanon solo culturale, ma anche economica. Nella sola Lombardia, area che rientra tra i motori economici pi importanti d'Europa, sono operative oltre 260.000 imprese artigiane, che dannolavoroacirca670.000addetti.Unpatrimonioditradizione,ricercaecreativitche innerva tutti i settori strategici della pi prestigiosa produzione lombarda: dalla seta larianaallafilieradellamoda,dalleceramichediLodieLavenoallepreziosearmiprodotte in Val Trompia, dalla liuteria cremonese e bresciana al ferro battuto, dai merletti e dai mobilidiCantallalavorazionedellapietra,dall'oreficeriaall'argenteria,dallagioielleriaal restauro. Senza dimenticare le produzioni enogastronomiche di altissimo livello. Un'eccellenza riconosciuta e richiesta che si nutre di qualit ed efficienza, ma anche di

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passioneediaperturaallatecnologia,algustocontemporaneo,allaricerca.Perquesto necessario assicurare un adeguato passaggio di consegne dai tesori viventi (cos si definiscono in Giappone i pi grandi artigianiartisti) dell'artigianato d'arte a una nuova generazionedimaestricheraccolganolatradizioneelarinnovino,traghettandolaversoil futuro. Pochissime sono le aree europee che manifestano una variet di attivit, mestieri e tradizioniriccaevitalecomequellaitaliana. Di tale variet e ricchezza necessario fornire non solo e non tanto una nomenclatura, quanto una vera e propria dimensione culturale, turistica, produttiva; nei confronti dei maestrid'artenecessarioporsinoncomedinanziadella(purbrava)manovalanza,ma comedifronteagliarteficidellanostratantoosannataeccellenza. Un'eccellenzacheperoranecessariorivitalizzare,ritrovare,riscoprire,siadaunpunto divistaproduttivoedistributivo,siaalivellodicomunicazioneediformazione. Perquantoriguardalaformazioneprofessionale,moltecosestannocambiando. I Centri di Formazione Professionale, peresempio, offrono corsi triennali, al termine dei quali si consegue una qualifica; hanno sempre uno sguardo attento alle richieste del mercato e offrono percorsi relativi a specifiche figure professionali e pi direttamente finalizzatiallinserimentolavorativo. Gli Istituti Professionali forniscono una solida base di istruzione generale e tecnico professionale,sviluppandoinunadimensioneoperativaisaperielecompetenzerichiesti per linserimento nel mondo del lavoro e per laccesso alluniversit; i percorsi hanno durata quinquennale e si concludono con il conseguimento del diploma di istruzione secondariasuperiore. Gli Istituti d'Arte (ora in fase di profonda trasformazione) prevedono cicli di durata triennale, al termine dei quali si ottiene un diploma di Maestro d'Arte; chi decide di proseguireconilsecondociclo(biennale)ottieneundiplomadimaturitinArteApplicata. Oggi, il regolamento di riordino dei licei (d.p.r. 15 marzo 2010) prevede che gli istituti

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darte confluiscano nei licei artistici; anche possibile la confluenza negli istituti professionali. Naturalmente tutti i diplomi di maturit danno accesso alle facolt universitarie, alcune dellequaliparticolarmentevicinealmondodeimestierid'arteedeldesign:sipensialle FacoltdiDisegnoIndustrialeoalleAccademiediBelleArti,daicuiateliernonesconosolo pittoriescultorimaanchescenografi,ceramisti,fotografi,orefici,gioiellieri. Numerosesonoanchelescuoleprivatecheoffronoun'altaformazioneincampispecifici quali la moda, il design, la fotografia: Milano la citt che vanta il maggior numero di scuole di moda al mondo, tra cui la celebre Marangoni. E l'elenco delle scuole italiane eccellenticheformanomaestrid'artedinuovagenerazionesarebbeassailungo:aRoma, pressol'IstitutoPoligraficoeZeccadelloStato,peresempioattivadaoltrecentoannila Scuoladell'ArtedellaMedaglia,un'istituzioneunicacheattirastudentidatuttoilmondo. Internazionalisonoanchel'utenzaelafamadelfiorentinoOpificiodellePietreDure,del romano Istituto Centrale per il Restauro, della Scuola per il Restauro del Mosaico di Ravenna e della Scuola per Mosaicisti di Spilimbergo, della Scuola del Vetro Abate Zanetti di Murano o dell'Universit di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Formare una nuova generazione di artigianiartisti vitale per mantenere, trasmettere e far evolvere l'eccellenzadelmadeinItaly;coscomevitalerisvegliarelapassioneperilbello,peril benfatto,perilpatrimoniomaterialeeimmaterialedelnostroPaese.Unrisvegliochepu (e forse deve) passare anche attraverso l'esperienza diretta del fare: perch dall'esperienzatattile,dallacreazionediunoggetto,dallafamiliaritconimaterialinasce spessounapassioneingradodidareunsensoalnostrotempolibero,senon(spesso)a unavitaintera. Perchlartigianalitnonsoltantounetichetta:unvantaggiocompetitivoinestimabile perlerealtitalianechehannosaputofarnetesoro,valorizzandounecosistemaculturale unicoalmondo.

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4.2Industrieculturali
4.2.1Audiovisivo:cinema,televisione,radio
Cinema, televisione e radio sono i tre mass media tradizionali dominanti nella societ odierna, soggetti ad una forte concorrenza da parte dei contenuti web ma, allo stesso tempo,protagonistidiunasemprepispiccataconvergenzaconessi.Iprodotticulturalidi queste industrie sono altamente complessi poich richiedono differenti competenze professionali, notevoli investimenti economici ed un elevato livello di creativit. La loro produzioneresapossibiledallaflessibilitditeamdilavorofortementeinterdisciplinari, in grado di svolgere mansioni altamente specializzate, e da un fitto network di relazioni economicheecontrattuali.Glialticostidicreazione,lavolatilitdelladomandaeilbasso costodiriproducibilitrendonodifficileprevedereilsuccessodiquestiprodotticulturalisul mercato. Linsieme di questa caratteristiche determina un tipo di produzione flessibile e frammentata, caratterizzata cio dalla presenza di grandi gruppi dotati di ingenti capitali checoordinanoegestisconolefasidirealizzazionedeiprodottiedauninsiemediimprese e professionisti coinvolti a vario titolo nelle diverse fasi di ideazione, produzione e post produzione. Tutto ci genera un bisogno di ristrutturazione del settore, in cui centrale rimanelaricercaversoinnovativeformedicomunicazione.

4.2.2Filmevideo
Nonostantelaggressivitdeicompetitorsstranierielacontrazionedeicontributipubblici, luniversocreativoeindustrialedellacinematografiaitalianacontinuaamostraresegnidi vitalit.


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Il 2010 si chiuso con un segno positivo davanti a tutti gli indicatori di mercato, in particolare per il cinema italiano54. In parallelo, emerge con evidenza una progressiva diminuzione del sostegno pubblico di tipo diretto (contributi FUS) a favore della produzionecinematografica:35,4milionicontroi38milionidel2009,annochegiaveva visto un investimento statale dimezzato rispetto ai 70,9 milioni del 200855. Il contributo statale, anche se ridotto, appare ben utilizzato: contribuisce difatti a sostenere il film d`autorerispettoaifilmdipurointrattenimento,favorendounamaggiorediversificazione dellofferta.Viceversa,gliinvestimentiprivatinel2010sonoaumentatidel7,3%rispetto allanno precedente.56 Dallultima stagione quindi visibile leffetto combinato di questi due fenomeni che determina un aumento della forbice tra i due tipi di investimento, pubblico e privato: le due componenti variano parallelamente di ben 10 punti percentuali.57 Il cinema non pi unindustria assistita, considerando che oramai il contributostatalevalesolol11,3%deltotaledegliinvestimenti.58 In questi ultimi anni il cinema italiano sembra attraversare un momento di particolare vivacit.Nel2007glispettatoriinsalasonofinalmentetornatinumerosiquantonel1986 e da allora la crescita degli incassi ai box office non ha conosciuto battute darresto. Il cinemaitaliano,inparticolare,hasaputoriconquistarsiunimportantequotadimercato: nel2010ifilmdinazionalititaliana(compreselecoproduzioni)hannosfioratoquota32% nelconteggiodellepresenze(circa8puntipercentualiinpirispettoal2009).Davveroun ottimorisultato,sesiconsideracheil2010statolannodelladiffusionedellatecnologia digitale, ambito in cui la cinematografia americana non conosce rivali. Lincasso dei film italiani cresce pi della media del mercato, registrando un +47,7% rispetto allanno

54 55

DatidellAssociazioneNazionaleIndustrieCinematograficheAudiovisiveeMultimedialiANICA Ibidem 56 277vs258milioninel2009,datiANICA. 57 DatiANICA:http://www.anica.it/online/news/ANICA_dati_cinema_2010.pdf 58 Sole24ore,04.02.2011.


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precedente, mentre la crescita complessiva positiva ma si ferma al 17,9%.59 Oltre al pubblico, anche i festival premiano il cinema made in Italy. Le scelte dei direttori di Venezia (4 pellicole italiane presenti allultima edizione) e Roma (10 pellicole italiane) a vantaggiodeitantifilmitalianiinconcorsocostituiscono,infondo,unalegittimazionedi una produzione che ottiene buoni risultati al botteghino. Ma il nostro cinema riscuote interesseancheallestero.ACannes,adesempio,negliultimidiecianniilcinemaitaliano ha ottenuto importanti riconoscimenti sia in termini di premiazioni che di produzioni selezionate(nelledizione2011lepellicolepresentisonostate4,oltreadunaimportante coproduzioneitaloamericana).MaancheilTorontoFilmFestival,secondosoloaCannes interminidipresenzadistareattiviteconomica,hamanifestatograndeattenzionenegli ultimiannidapartedelpubblicoedellacriticainternazionaleperleproduzionidelnostro Paese: nelledizione 2010 lItalia stata rappresentata da 7 film e 4 coproduzioni. Cos accadeancheperlamanifestazionecanadesededicataalleccellenzanellaproduzionedi documentari: Hotdocs Toronto, il pi grande festival di documentari del Nord America. Ogni anno, il Festival presenta una selezione di oltre 150 documentari all'avanguardia, canadesiedinternazionali:nelledizione2011leproduzioniitalianeerano11. Amontesiregistraunincrementodellaproduzionefilmicaitalianache,negliultimidieci anni,haimmessonelmercatoben1.207film,conunamediadi120titoliallanno,undato inferiore, nel contesto europeo, solo a quelli registrati da Francia e Gran Bretagna.60 In particolare,nellultimastagione,ilnumerodifilmprodottitornatonuovamenteasalire, dopoilcalocongiunturaledel2009:141titoli(compreselecoproduzioni),rispettoai131 del2009eai154del2008.Scendendopineldettaglio,aumentatoilnumerodititolidi produzione al 100% italiana (114 rispetto ai 97 del 2009)61. Si pu ipotizzare che gli

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DatiCinetelrelativiall`80%delmercato Walter Santagata (a cura di), Libro bianco sulla creativit, pag. 175, Universit Bocconi Editore, 2009. Fonte dati: OsservatorioCinemaCinecittHolding. 61 DatiANICA:http://www.anica.it/online/news/ANICA_dati_cinema_2010.pdf


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incentivi fiscali, e in particolare il tax credit62 per la produzione, siano alla base dellaumento degli investimento sui film totalmente italiani: se il trend positivo si confermasse nel 2011, dimostrerebbe lefficacia della misura introdotta. Questo tipo di incentivo pubblico, inoltre, porta con s altri vantaggi: i film beneficiari di questi investimenti producono ricavi imponibili e, quindi, benefici per lerario, sia in forma di imposteindirettechedirette,graziealloropercorsodicommercializzazione. IfattorichehannocontribuitoallarecenteripresadelcinemamadeinItalysonomolteplici edivarianatura.Inprimoluogo,ilcambiogenerazionaledeiproduttorisitradottoinuna maggiorecapacitdiintegrareprodottoartisticoemercato.Vaquiriconosciutoilprimato della Fandango, casa di produzione cinematografica che ha puntato tutto sulle opere di registi esordienti dapprima per necessit, poi per scelta. In secondo luogo, il racconto tornatoadesserealcentrodellattenzionedegliautori,semprepiapertiatrattarestorie ispirate a generi cari al pubblico nazionale; in terzo luogo, lampia produzione di fiction italianadellultimodecennio,hafacilitatolavvicinamentofradomandaeofferta. Dal punto di vista territoriale, il settore caratterizzato da diverse concentrazioni di aziende a livello regionale, un fenomeno determinato dalla disintegrazione verticale e dallaflessibilittipichedellaproduzioneculturalelegataaigrandimassmedia.IlLazioha tutte le potenzialit per affermarsi come regione leader, vantando la presenza del 42% delleimpresedelsettorecinemaeil64%diquelledelsettoreaudiovisivo.Ilnumerodegli addetti raggiunge le 80 mila unit, ma il dato destinato a raddoppiare se si considera linteroindotto.Nellannoappenatrascorsoilgirodaffarihasfioratoi600milioni.63il direttore del Distretto dellAudiovisivo e dellIct di Roma Gianni Celata a dichiarare che

Sistema di credito di imposta (tax credit) che funziona in compensazione quindi permettendo il recupero del credito non solo con in presenza di utili ma anche con compensazione su IVA, contributi o imposte sulle attivit produttive. 63 Sole24Ore,02.02.2011
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ognieuroinvestitonelcinemafrutta3,5euroalterritorio64.Tuttavia,vannoquiricordati anche alcuni aspetti critici che, se trascurati, potrebbero mettere a rischio lintero comparto regionale: negli ultimi anni si sta assistendo ad una contrazione nella produzioneperchunnumerocrescentediimpresepreferisceandareaprodurrealtrove, in territori in cui si spende meno o vengono messi a disposizione risorse pubbliche. Di fatto, Cinecitt a parte, girare a Roma film, spot o sceneggiati diventato complicato e costoso,alpuntochealcuneproduzionistraniereeromanehannodecisodiabbandonare ilterritorio,perevitaredirestareintrappolatedallaburocraziaedaipermessi.Il3040% delle fiction ormai si gira a Torino, Trieste, in Toscana e Puglia: luoghi in cui le Film Commission svolgono molto bene la loro attivit di marketing territoriale, garantendo laltaformazioneelavalorizzazionedelleprofessionalitlocali.Larecentediminuzionedi produzioni nel Lazio comporta una rincorsa al ribasso delle remunerazioni dalle maestranze, a volte fino al 50% del prezzo iniziale. Le categorie colpitesono varie:dagli attoriagliscenografi(aRomaenelLaziolavorano700scenografiecostumistidei1.200 registrati in tutta Italia). Il rischio che se non si interviene tempestivamente, le maestranze romane finiranno per sparire e questo costituirebbe un danno enorme alla regione,poichlapresenzadiquestacomponenteartigianalealtamentequalificatahada semprerappresentatoun punto d forza per ilterritorio, conferendo alla citt diRoma il ruolo di primo piano che essa ha sempre avuto nella storia del cinema italiano. Molti operatoridelsettoresonoconsapevolidiquestaspecificit,nonacasodiversepersonalit del cinema italiano e alcune importanti istituzioni locali si sono unite per realizzare un progetto comune: la Scuola di Cinema Gian Maria Volont, gratuita, con sede in un quartiere periferico della capitale (la Magliana), finanziata dalla provincia di Roma e pensata per linsegnamento di tutti i mestieri del cinema (dai pi creativi ai pi tecnici), capacedioffrireunprogrammaformativoastrettocontattoconilmondodellavoro.Altro

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Sole24oreRoma,02.02.2011


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progetto provinciale importante quello che ha visto linserimento di Formello nel programma integrato di sviluppo della valle del Tevere e della Sabina che porter investimentieincentiviperlacreazionediunpolodeccellenzadelsettore,unasortadi cittadelladellaudiovisivo,dotataanchediservizialberghieriecentribenessere.Ilcomune non vuole fare concorrenza a Cinecitt, ma puntare sulla tecnologia e la ricerca. Per questononverrannocreatistudiospergirarekolossal,piuttostosicercherdifavorireil trasferimento gi in atto di un numero crescente di aziende del 3D e dellanimazione computerizzata. LaltraregionechevantaunimportanteclusterdellaudiovisivoilPiemonte.Torinoeil cinema sono infatti un connubio indissolubile: lo stesso simbolo della citt, la Mole Antonelliana,ospitaoggiilMuseoNazionaledelCinema,atestimonianzadellasecolare passione che unisce Torino allindustria cinematografica. Proprio nel capoluogo piemontese,infatti,sonostatiprodottiiprimifilmitalianie,neiprimiannidelNovecento, hanno iniziato la loro attivit grandi stabilimenti cinematografici quali F.e.r.t., Ambrosio, Gloria,Aquila,ItalaFilm.Negliultimianni,Torinoelasuaprovinciahannovistorinascere la loro antica vocazione diventando un moderno polo cinematografico, a partire proprio dallex area F.e.r.t., tornata a ricoprire limportanza del passato grazie allambizioso progetto del Virtual Reality & Multimedia Park, che punta allo sviluppo di contenuti tecnologici, culturali ed economici della multimedialit, con particolare attenzione all'utilizzo di applicazioni di realt virtuale. Lanno scorso la Film Commission Torino ha festeggiatodieciannidivita:inquestodecennioben383(dicui126ilungometraggiperil cinema) sono state le produzioni sostenute da FCTP, con una ricaduta sul territorio regionale di quasi 290 milioni di euro e con limpiego di 5.826 tecnici, 2.099 attori e 101.371comparselocali.65

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http://www.torinotoday.it/eventi/cinema/filmcommissiontorinopiemontefesteggiadiecianni27maggio.html.


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Infine, anche in Lombardia la concentrazione di imprese del settore ha portato alla formazionediunclusterconlavvio,nel2010,delprogettopluriennaleDREAM,perla creazionediunDistrettoRegionaledellAudiovisivoedelMultimediale,volutodaANICAe CameradiCommerciodiMilano. Tuttavia,ancoramoltesonoledebolezzestrutturalidelsettoreaudiovisivo,soprattuttose si guarda alla distribuzione, fortemente controllata da pochissimi soggetti, tra cui non sembranoancoraessersidiffusemodernetecnichedimarketinginterminidiinvestimenti adeguati, modalit di comunicazione innovative e capacit di lavorare in sinergia con gli esercenti per fidelizzare gli spettatori e realizzare eventi promozionali ad hoc. Ad oggi, lincassoottenutodaunfilmnelprimofinesettimanadeterminanteperchstabiliscela suasuccessivapopolaritoilsuofallimentonellesale.Neconseguecheilnumerodicopie concuisiescenelprimofinesettimanarappresentaunfattorestrategico.Atalproposito, la bassa media registrata dai film italiani una conferma dei bassi investimenti fatti dai grandidistributori.Chisoffremaggiormentediquestaarretratezzadelsistemadistributivo sonoicineastiemergentieleproduzioniindipendenti,dicuisolounaminimaparteriesce ad avere una distribuzione appropriata nelle sale, a danno della diversificazione della produzione.Aquestopropositoopportunoincentivareladiffusionedeiprodottipervia telematicaecoordinarnelosvilupposecondocriteridimercato.percontrastarequesto fenomeno e favorire la diversificazione che sono nati alcuni importanti, se pur piccoli, progetti, accolti con grande entusiasmo nel settore. Il Kino una di queste esperienze: natodallariaperturaesvecchiamentodiunexsaladessaidiunquartiereculturalmente molto vivo di Roma (il Pigneto), la strutturaoffre una programmazione incentrata sul cinema italiano indipendente, in cui numerosi sono i registi emergenti. A questa si aggiunge tutta una serie di film presenti nei pi prestigiosi festival cinematografici internazionali, che nelle dinamiche della distribuzione cinematografica italiana non trovano sbocco appropriato. Ma il Kino non solo un luogo dove il cinema viene visto: lambizione quella di affermarsi come luogo dincontro tra addetti ai lavori e

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appassionati,chehannovogliadiconfrontarsiperdareavvioanuoviprogetti,discorrendo nel nuovo caff bistrot, tra una proiezione e laltra. Cineama invece, vuole essere una factoryapertaeliberarivoltaaprofessionistidelsettoreeappassionati,incuiregistie sceneggiatori possono proporre progetti cinematografici, trovare collaboratori e finanziamenti per realizzarli (attraverso i meccanismi del crowdsourcing66 e del crowdfunding67). Grazie a questa innovativa piattaforma digitale, chiunque pu vivere lesperienza del produttore cinematografico, selezionando sceneggiature, investendo piccole o grandi somme per la loro realizzazione e seguendo tutte le fasi di un film. quindipossibilemettersiallaprovacomedistributorecinematograficoscovandodeifilm da proporre ad altri appassionati e contribuendo alla loro diffusione online e nelle sale, attraverso il meccanismo delle proiezioni su richiesta. Con questo progetto tutti i Cineamatorihannomododitrovareinformazioni,proporrenotizieediscuteredicinema conglialtrimembridellacommunity;possonocominciareasperimentarenuovilinguaggi crossmediali, partendo dalle pratiche di remix e mashup68; infine, possono adottare un film,contribuendoalrestauroealladigitalizzazionedioperecinematografichealtrimenti destinate alloblio. Esperienze simili sono importanti, purch non vengano lasciate a s stesseesianosupportatedaadeguaterisorse. Altra criticit del settore audiovisivo deriva dal fatto che il sistema televisivo, oltre alla convenzionalefunzionedicanaledifruizione,unodeiprincipalifinanziatoridelcinema. Se questo ha garantito una maggiore tranquillit economicofinanziaria ai produttori, dallaltrohafattoschelatelevisioneabbiaavutomododicondizionareedindirizzarele produzioni nei suoi contenuti e nelle sue scelte linguistiche e formali. Tra gli effetti provocatidallincontrotraCinemaeTelevisioneviilprogressivoridimensionamentodel

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Praticacollaborativadiproduzionedicontenuti. Ilsupportoallaproduzionedelfilmattraversoicontributieconomicideglistessifuturispettatori. 68 Riutilizzareemescolareimmagini,suonieformatiperdarvitauncontenutonuovoeoriginale.


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concetto di pubblico mirato a favore di quello pi generico di audience69: categoria pi ampiaperalcuni,maovviamentemenodiversificataecausadelsuccessivoconfinamento di temi e forme considerate di difficile lettura. Tutto ci non poteva non contribuire a mutare,nellesueaccezionigenerali,lostessoconcettodiimprenditoria:seinprecedenza i produttori agivano secondo una responsabilit non solo imprenditoriale ma anche culturale, negli ultimi trentanni il lavoro del produttore divenuto molto meno autonomo e pi subalterno rispetto al proprio committente (in Italia spesso coincidente conlatelevisionepubblica).SenellatelevisionedeglianniSessantaceraspazioancheper ilcinemasperimentale,incuiautorieproduttorieranoinvitatiadesprimersiliberamente secondo i loro canoni estetici, progressivamente lofferta cinematografica, tanto quella destinata alla fruizione televisiva quanto quella delle 'sale', diventata sempre pi convenzionale, sia nei contenuti che nelle forme. Si in parte rinunciato alla sfida di trattare le tematiche sociali con scelte stilistiche innovative e si optato per temi e linguaggi pi semplici. Tutto questo allorigine della crisi crescente del settore che tutt'ora non risolta. Queste considerazioni vanno tenute presenti se si intende incoraggiareisegnalidiripresacheoggiilcinemaitalianosembrainiziareamanifestare. Comevistosopra,moltisonoidatichedescrivonountrendpositivochepuproseguire soltantosediventaportatoredisignificativenovit,siatematichechelinguistiche,senza perquestorinunciareallatradizione.Quantopiunsistemaospitaalpropriointernovoci disobbedienti e incoraggia la libert espressiva, tanto pi si rafforza; mentre le crisi diventanolaprovavitalediunacontinuaevoluzione.70 Infine, circa limpatto della tecnologia sul linguaggio audiovisivo, fondamentale accompagnare lintroduzione delle innovazioni tecnologiche ad unadeguata formazione

IntervistaconRobertoPerpignani,DocenteDecanodiMontaggioeLinguaggioCinematograficodellaScuolaNazionale del Cinema di Roma e Presidente della FIDAC, la Federazione Italiana delle Associazioni (professionali) del Cinema e dell'Audiovisivo. 70 Ibidem.
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degli operatori. A tale scopo, sarebbe opportuno creare dei centri studio che siano contemporaneamente locali e internazionali, dedicati allapprofondimento culturale in senso funzionale e linguistico, nonch applicativo. E, accanto allo studio, in funzione essenzialmente complementare, auspicabile che vengano creati dei dipartimenti per le realizzazionisperimentali,acarattereinternazionale,dovepotercondividereleconoscenze suidiversiaspetti,daquelliculturaliaquellilinguistici,daquellitecnologiciinsensostretto aquelliapplicativiecreativi.71

4.2.3Animazione
Un fenomeno distintivo della produzione audiovisiva internazionale e nazionale degli ultimiannilacentralitdeicartoons.IsuccessidiDisney,Pixar,DreamWorks,figurano ogni anno nella parte pi alta delle classifiche mondiali degli incassi, al punto che la programmazione internazionale ha visto triplicare la presenza di film danimazione nel 2010.72 DaqualcheannoanchelItaliaharealizzatoproduzionidicinemadianimazionealvertice delboxoffice,grazie,dapprima,allaGabbianellaeilGattodellatorineseLanternaMagica e,pirecentemente,alsuccessodeiduefilmsulWinxClubdellamarchigianaRainbow.Il settoresisviluppatoinritardorispettoaiconcorrentiamericaniedeuropei.Lindustria dellanimazione italiana , infatti, un fenomeno piuttosto recente: la prima palestra fu

IntervistaconRobertoPerpignani,DocenteDecanodiMontaggioeLinguaggioCinematograficodellaScuolaNazionale del Cinema di Roma e Presidente della FIDAC, la Federazione Italiana delle Associazioni (professionali) del Cinema e dell'Audiovisivo. 72 http://www.cineconomy.com/2010/pdf/Rapporto_Cinema_2010.pdf. Secondo il nuovo rapporto Il mercato e lindustriadelcinemainItalia2010,realizzatodallAreaStudiFondazioneEntedelloSpettacolo,sipassatida18film del 2009 a 58 del 2010. Lera glaciale 3 Lalba dei dinosauri nella stagione 2009 ha raccolto in Italia 29,6 milioni di euro; Shrek e vissero felici e contenti, Toy Story 3 La grande fuga e Cattivissimo me, ultime uscite del 2010, rispettivamente17,0milioni,13,6e12,5.SulmercatomondialeToyStory3Lagrandefugahaaddiritturasuperatoil miliardo di dollari (787,5 milioni di euro), quota mai toccata prima; nemmeno dallex primatista Shrek 2, che si era fermatoa919,8milionididollari.
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quellaoffertadallesperienzadelCarosello,maunaveraepropriaindustrianatasolo15 annifa.OggilanimazioneinItaliariuscitaarecuperareinparteladistanzaedingrado direalizzareserietelevisiveefilmdanimazionedialtaqualit,siaalivellotecnicochedi contenuto, grazie ad aziende che negli ultimi 5 anni sono riuscite a vendere le loro creazioni made in Italy in tutto il mondo. Per citare solo alcune produzioni italiane che hannoavutounsuccessointernazionalericordiamoWinxClub,PopPixie,MonsterAllergy, Huntik,GeronimoStilton,iCuccioli,TeenDays,Uffachepazienza,eiGormiti.73Illivellodi tecnologia utilizzata nellanimazione nel nostro Paese buono. In particolare, nel corso degliultimianniinItalia,coscomeinEuropa,sidiffusolutilizzodel2Ddigitale,grazieal softwareToonBoom,cherisultaesseremoltocompetitivo.Icostideldigitalein3D,ilcui budget per un film pu arrivare a 35 milioni di euro, hanno fatto s che solo di recente alcune aziende lo impiegassero nelle proprie produzioni. Lutilizzo esiguo di questa tecnologia in Italia dipende anche, per, da scelte stilistiche. Ad ogni modo, una sua maggiore diffusione potrebbe essere raggiunta grazie agli effetti degli incentivi fiscali previsti dallintroduzione del taxshelter, che dallo scorso anno consente alle piccole impreseitalianedidirottareipropriinvestimentidalsettoredeibenimaterialiaquellodei beniimmateriali. Dopo aver ottenuto credibilit sul mercato internazionale, ora lanimazione italiana sembraessere pronta per il saltosuccessivo che, grazie ad un necessario aumento degli investimenti, le consentir un decisivo aumento di competitivit rispetto alle grandi produzioni mondiali. Il nostro Paese di fatto il terzo produttore europeo danimazione conallattivo265orediprogrammazionetv74su17canali(dicuiben13sonodigitali)eun

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QuellodeiGormitrappresentauncasoestremamenteinteressante,poichnatoprimacomegiocattoloprodottodalla GiochiPreziosi,esoloinseguitocomecartoon. 74 DatofornitodaCartoonItalia.lestimesonofatteinbaseallaprogrammazionedichiaratadallesingoleemittentioda SkypericanaliinondaesclusivamentesuSky,senzacalcolarelapubblicit.Ovviamentelaprogrammazionedimesein mesesubiscecambiamentidovutialfattocheleseriesiesaurisconovelocementeevengonosostituite.


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fatturatoda47milionidieurolanno(il13%deltotaleeuropeo).75InItaliasonooltre100 le aziende, spesso di piccola o piccolissima dimensione, che vi operano per un volume daffari stimato prudenzialmente in 120 milioni di euro. Le due imprese leader a livello nazionale sono Rainbow e Mondo Tv, entrambe con un mercato che trae la met dei ricavi dalle vendite allestero; mentre le altre societ operano prevalentemente sul mercato nazionale; quanto alle minori, hanno come unico committente, la Rai e sono quindiparticolarmentedipendentidalleoscillazionidellacommittenza. Con60milionidiproventi,lamarchigianaRainbowsiaffermacomeprimaaziendaitaliana nella produzione, grazie soprattutto alle Winx, le sei creature magiche esportate in 130 Paesi,chenelsolomercatodomesticofatturanooltre3milionidieuro.Perlarealizzazione dellarecenteWinxClub3DMagicaAvventura(primofilmitalianodanimazionegiratoin 3D), ci sono voluti tre anni di preparazione, 5 mila schizzi, 125 mila frames finali e limpegnodi400persone.Ancoramaggiorisonoleforzeimpegnatenellarealizzazionedel lungometraggioambientatonellanticaRoma:dal2005unostaffchevariatrale500ele 700 persone tra risorse interne, freelance e studi fornitori, sta lavorando al nuovissimo filmdellaRainbow,inuscitaaNatalein3milasalenegliUsa.76Lecompetenzerichieste per la realizzazione di un film in 3D sono estremamente difficili da reperire, trattandosi quasi di settori di ricerca. per questo che la Rainbow ha deciso di creare al proprio internounaacademy,cheabreveprenderavvio,incuiicorsisonotenutidadocentiche lavorano nellindustria. Lazienda ha anche dimostrato grandi capacit nello sfruttare lindotto derivato dallanimazione: dopo aver creato un vero e proprio fenomeno mondialedelmerchandising,conlefatinedelWinxClub(inItaliailmarchioWinxClubil pi forte tra i prodotti per ragazze preadolescenti) ha da poco inaugurato il Rainbow Magicland, un parco a tema che segue il modello degli Universal Studios negli Usa, che basailsuccessosuattrazionicheseguonoibuoniesitidelcinema.

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ValentinaNeri,LanimazioneItaliana:sconosciutadisuccesso,IlGiornaledelloSpettacolo,N.7del10.04.2009. Unadistribuzionedicuihagodutosolounfilmitalianonellastoriadelcinema,Lavitabella.


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Presente soprattutto sul fronte della distribuzione e secondo in ordine di grandezza inveceilgruppoMondoTvSpa,conoltre7deisuoi12,5milionidiricavilegatiaicartoons. Lealtreimpresesicollocanoalivellidifatturatoinferioria3milionidieuro. Accanto alla singole aziende di cui sopra, vi sono delle aggregazioni territoriali particolarmente rilevanti. Nel Lazio, ad esempio, il segmento piuttosto importante: le imprese specializzate sono circa 25, ossia un 50% delle societ di animazione presenti a livello nazionale. La forzalavoro coinvolta nella filiera nellordine di oltre 1.000 professionisti altamente specializzati, mentre si stima che il fatturato complessivo delle imprese attive si collochi attualmente attorno ai 100 milioni di euro77. Di recente, nella Regione si inoltre costituita unassociazione regionale di produttori: Cartoon Lazio. Anche nel campo dellanimazione il Piemonte e la provincia di Torino hanno raggiunto numerosi successi. Lassociazione Torino Piemonte Animation, che riunisce tutte le societdianimazionepiemontesi78,rappresentaundistrettocheoccupacirca200addetti, tracreativi,disegnatori,tecniciedoperatori(ilnumerovariaasecondadelleproduzioniin corso)e1.000addettinellindotto. Ilfatturatocomplessivostimatosuperai10milionidi euro.79 La nascita dellassociazione stata fortemente voluta dalla Regione e sostenuta dallIstitutoperilCommercioEstero.Ilcoinvolgimentodelleistituzionipubblichesirivela decisivo per la promozione allestero e la partecipazione ai principali festival e mercati d'Europa, Asia ed America Latina. Fra le eccellenze regionali ricordiamo la societ Lanterna Magica, un tempo una delle maggiori a livello europeo, e Enanimation, il cui successo dovuto alla serie televisiva trasmessa sulla RAI Uffa Che Pazienza, che trae ispirazionedallefavoledelnotoartistaAndreaPazienza,e,allaproduzione,insiemealla

http://www.sprintlazio.it/downloads/brochureeventi/animazionedigitale20092010brochure/view, Lazio, il cuore animato dItalia,LacittdellAnimazioneeiCastelliAnimati,2010. 78 Enarmonia,Enanimation,LanternaMagica,chehafattodaapripista,Lstrego&Testa,LumiqStudios,VirtualReality& MultimediaParkeMotusFilms. 79 http://images.to.camcom.it/f/Studi/93/9318_CCIAATO_2972009.pdf, Torino Economia Rapporto sulla Provincia di Torino, CameradiCommercioIndustriaArtigianatoeAgricolturadiTorino,2008.
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milanese Gertie, del lungometraggio Mi e il Mig, vincitore delloscar europeo per lanimazione2009. Perquantoriguardalatipologiadiprodotti,lanimazioneperragazziilsegmentoincuiil nostroPaeseriesceacompeteresulmercatomondiale,grazieaproduzionidiqualit,in cuialtalattenzionerivoltaaicontenuti,alleimmaginieadognialtroaspettostilistico.In Italia, non a caso, la produzione televisiva rivolta a ragazzi composta per il 90% da animazione.Questatipologiadiprodottohaunaltopotenzialeperchcaratterizzatoda una longevit maggiore dellanimazione per adulti: il pubblico di ragazzi e bambini ha infattiunperiododifidelizzazionemoltopistabile.Paradossalmente,laRAIsembranon valorizzareasufficienzailruoloattivoavutonellosviluppodiquestoimportantesegmento produttivo,nonconsiderandone,nellasuacompletezza,lesuepotenzialit.Lodimostrail fattochenellatelevisionegeneralistaleorededicateallaprogrammazionedianimazione perragazzisonodiminuite:ventannifaricoprivanotuttelefasceorarie;successivamente sono stati via via eliminati gli spazi serali e quelli pomeridiani. Fra le esperienze pi significativediquestosegmento,meritanodiesserecitatile3serietvLeavventuredi Hocus e Lotus, per la realizzazione delle quali Musicartoon entrata in coproduzione conD.I.T.I.,autoridelformatedelmetodoeducativo,econlaRAI.Laserie,cheoggiha raggiunto la terza stagione con un totale di 52 episodi prodotti e trasmessi, ha ricevuto moltipreminazionaliedinternazionali.Ilformatnarrativoelaboratoperquestaserieun modello psicolinguistico per linsegnamento delle lingue ai bambini della scuola dell'Infanzia, Primaria e del Nido. Sviluppato allUniversit La Sapienza di Roma dalla Prof.ssa Traute Taeschner allinterno di diversi Progetti Europei Socrates Lingua, stato verificato sperimentalmente con successo in pi di 120 Scuole dellInfanzia e Primarie italianeedeuropeeedattualmenteutilizzatodapidi4.000insegnantiintuttaEuropa. Nel2010Musicartoon,assiemeallapalermitanaLarcadarte,harealizzatoinveceilcartone animatoGiovanniePaolo,coprodottodaRaifictionepresentatoinanteprimaaCannes. Ilcartoonracconta,inchiavedifavola,unastoriaambientatanellaPalermodeglianni'50.

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I protagonisti sono due ragazzini Giovanni e Paolo, in omaggio a Falcone e Borsellino chelottanoperliberareilquartieredallapresenzadiunmagomalvagiochetogliel'anima alle persone e le trasforma in ''pupi'', e che ha le sembianze di un burattinaio. Altra aziendasicilianachehaideatounprogettodiqualitperragazzi,sempreinerenteaitemi dellacriminalit,laGrafimatedCartoon,conPaoloeRita,cartoneanimatosviluppato in collaborazione con la Scuola del Fumetto e JobAnimation.eu, liberamente tratto dallagraphic novel di Silvestro Nicolaci. Nel nord troviamo invece lo studio torinese di animazione Lastrego & Testa che nel 2009 riuscito a siglare un accordo che vede coinvolte, per la prima volta, in veste di coproduttrici, le televisioni nazionali cinese e italiana CCTV e RAI insieme ai produttori Phoenix di Nanchino. Lobiettivo realizzare Marco Polo, una serie TV (52 episodi per 22 minuti ciascuno), da sviluppare con una innovativa tecnica 3D, per un pubblico dai 7 agli 11 anni, che racconter gli incredibili viaggidiMarcoPolo.Infine,cilGruppoAlcunidiTreviso,autoredeICuccioli,progetto televisivotargatoRaiFictionchehaottenutoeccezionalirisultatidascolto(unamediadel 13%conpicchidel22%),esportatoinmezzomondoegiuntoormaiallesogliedellaquinta stagione. Al di l di casi singoli particolarmente felici, nel segmento del cinema danimazione il problemaprincipalerimanequellodinonpoterdisporredibudgetcompetitivirispettoa paesi concorrenti, sia europei che nordamericani (e in prospettiva, asiatici). Questo vale soprattutto per la produzione di lungometraggi: se in Italia per un film danimazione si riesce a produrre con un budget di 57 milioni di euro, in Francia alcuni budget raggiungonoi20milionidieuro,mentrenegliStatiUnitisonoaddiritturasuperioria100 milioni di euro.80 Nonostante le sproporzioni, ci sono film made in Italy che riescono ad otteneredeirisultatiimportanti.Lafrecciaazzurra,adesempio,unbuonfilmrealizzato conunagraficaparticolareecompetitivaalivellodicostoe,soprattutto,conunastoriae

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IntervistaaAnneSophieVanhollebeke,vicepresidentediCartoonItalia.


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unasensibilitmoltoforti,affermaAnneSophieVanhollebeke,vicepresidentediCartoon Italia,associazionedicategoriadelsettore.Nel1996ilfilmfupresentatoaVenezia,dove vinse il David di Donatello e 2 nastri d'argento, venendo poi acquistato e distribuito dal colossoamericanoMiramax.Aldildiquesteeccezioni,permolteaziendeitalianelunica soluzioneallearsiconsocietstraniereche,nelruolodicoproduttrici,possonoincidere anche nelle scelte di contenuto. A questo si aggiunge il fatto che molte lavorazioni pi tecnicheeindustrialivengonorealizzateinAsia,mentrelemansionipicreativerestano inItalia(concept,sceneggiatura,regia,musica,storyboard,montaggio,etc.).Alloriginedi questo posizionamento poco competitivo del nostro Paese sta un minor investimento pubblico nel settore. Sia negli Stati Uniti che in Europa, a livello nazionale e regionale, esistonofondipubbliciomistipubblico/privatochesupportanolaproduzione:questoha permessolacrescitainterminiquantitativiequalitatividicomponentichiavedellafiliera. In Italia, accedere ai finanziamenti gestiti dal Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, risulta estremamente difficile. Inoltre per i film danimazione sono previsti un numero inferiore di premi e riconoscimenti rispetto al cinema live action. Questo contribuisce a limitare il punteggio automatico, ossia uno dei principali criteri di cui il MIBAC tiene conto. In questo modo accade che appena due lungometraggi lanno ottengono dei finanziamenti ministeriali. Per le serie tv le differenze di budget sono invece minime, perchtuttiipaesieuropeilavoranoincoproduzione.Ancheilsostegnodelleistituzioni pubbliche italiane maggiore. Seppur in ritardo, come gi visto per la fiction, anche nel nostroPaesestatarecepitaladirettivaeuropeaTVsenzafrontiere81.Nel2010laRai hacosspeso25milioninellacquistodeidirittiditrasmissionedicartoons,circaildoppio delle reti Mediaset. Limpegno della Rai in questo tipo di investimenti sicuramente agevolatodallobbligodidestinareallanimazionelo0,75%deipropriricavi,inragionedel contratto di servizio sottoscritto con il Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero

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Siricordachelanormaobbligaletvpubblicheeuropeeadestinarepartedeilorocapitalinellaproduzionenazionale.


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dello Sviluppo Economico. Alla Rai va riconosciuto il merito di avere avuto un ruolo fondamentalediincentivazioneallacreazionediunafilieraproduttivaprimainesistente, che ha da subito sviluppato una propria particolarit tutta italiana, focalizzandosi sulla produzione rivolta ad un pubblico di ragazzi. In compenso, lazienda pubblica trae beneficio da queste decisioni di investimento, grazie ai ricavi derivanti dalla vendita dei prodottiaudiovisivisulmercatointernazionaleattraversoleroyalties. Altroproblemaquellorelativoallattivitdilicensingemerchandising,chedvitaauna lungaseriediprodotti,tracuizainetti,bamboleepeluche,agende,cdmusicaliegadget varilegatiallimmaginedeipersonaggianimati,chedasolageneraunfatturatochearriva a circa due miliardi di euro annui. Purtroppo, per, in Italia, lo sfruttamento del merchandising inizia sempre molto dopo la messa in onda delle seriedi animazione.Ci accade perch manca un coordinamento della filiera: le televisioni, le aziende dellanimazione, i produttori del merchandising, agiscono senza sincronizzare le proprie azioni. Proprio per superare questa criticit si sta muovendo Cartoon Italia82, lassociazionedelleaziendeitalianedianimazione. Inoltre, mancando la coordinazione tra i diversi operatori, lanimazione italiana ha maturatounsignificativoritardonellosviluppodellacrossmedialit(capacitdideclinare questifenomenisupipiattaforme)edellatransmedialit,ossialacapacitdirealizzare progetti che nascono fin dallinizio come fruibili su pi piattaforme per potenziarsi vicendevolmente. E in questa direzione che andranno quindi canalizzate le risorse da investire anche alla luce del fatto che i paesi emergenti dello scenario globale stanno invece imparando molto rapidamente ad utilizzare queste modalit in modo molto sofisticato.

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CartoonItaliaportavocedelleaziendepirappresentative,cheoperanoadiversilivellidellafiliera,conlapportodi migliaiadiautori,tecniciecreativispecializzati,perlopigiovani.


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4.2.4RadioeTv
Leditoria italiana, televisiva e radiofonica, ha in comune alcune caratteristiche. In primo luogo,ilfortesquilibrioesistentetraungrannumerodiimpresediridottedimensionieun numeromoltolimitatodiimpresedigrandidimensioniche,dasole,occupanopercentuali elevatedelmercato.Aquesto,siaggiungeilprevaleredellaformazioneonthejob,nella forma dellaffiancamento, a scapito della costituzione di scuole e corsi altamente professionalizzanti. Tale caratteristica, allontana il mondo delleditoria nel suo complesso daquellodelcinemaedellanimazioneedeterminaunafortecomponenteartigianaledelle professionieditorialidelsettoreaudiovisivoche,allostessotempo,rischiadipenalizzare creativiteinnovazione. 4.2.4.1Radio InItaliaoperano1.050emittentiradiofoniche83:unnumerochefadelnostroPaesequello con la pi alta concentrazione di radio sul proprio territorio nel contesto europeo. Solo una piccola parte di queste sono nazionali 13 private e 5 pubbliche ; la quasi totalit sonoinveceemittentilocali,cheirradianoilpropriosegnalesuunbacinograndequanto unaregione,unaprovinciao,moltopispesso,unacitt.Lamancanzafinoal1990diuna leggeorganicahapermessoalsettoredicresceresenzaalcunaindicazioneeaglioperatori di costituire radio senza che fossero loro richiesti requisiti precisi, con leffetto di aumentareilnumerodelleemittenti.Nel1990si,infine,giuntiallaLeggeMam,maa tuttogginonstatafattaunapianificazioneradiofonicaingradodiregolamentareletere. In assenza di norme specifiche, la spartizione delle frequenze il risultato delliniziativa spontanea tra privati. Il principale punto di forza della proliferazione e dispersione geograficadelleemittentilaltonumerodiascoltatori:40milionialgiorno,inassolutoil

Datiriferitial2008,fonte:intervistatelefonicaconRobertoGiovannini,presidenteRadioLocalipressolaFederazione RadioTelevisionieprofessorealMasterdiComunicazionedImpresa,dellaFacoltdiEconomiadiRoma,TorVergata.
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pialtodEuropa.Questodatononhasubitosostanzialivariazionidal1997adoggi.84La radiofoniaitalianamantienequindiunbuonlivellodisaluteepopolaritchealtrimedia nonsonoancorariuscitinaconquistare,nadintaccareilsuccesso,vistalaportabilit delmezzosualtrepiattaforme(dalcellularealweb,dalsatellitealdigitaleterrestre).Nello sviluppo del binomio radiointernet, ad esempio, la radiofonia italiana al passo con i maggiori competitors europei: dal 2002 la totalit delle radio nazionali anche online, offrendo un ascolto streaming delle proprie frequenze. Alcune emittenti hanno privilegiato la trasmissione e la personalizzazione dellascolto, valorizzando il proprio archivio sonoro; altre invece si sono sviluppate dando maggiore spazio al modello informativo,realizzandoprogettiwebricchidinotiziarionline.Infine,largaladiffusione dei cosiddetti servizi di comunit (forum, chat, club, servizi interattivi e comunicazione personale),soprattuttoperlaradiofoniaprivata. Nelle dimensioni della domanda si riflette, con tutta probabilit, la vicinanza che caratterizza buona parte delle emittenti radiofoniche italiane rispetto al territorio di appartenenza.Lostrettolegameconlacomunitterritorialesimanifestanellesceltedel palinsestoenelleformediintrattenimento,cherispecchianolespecificitdialcunearee, senza che questo comporti un eccesso di provincialismo. Basti pensare allimportante funzionedinformazionelocalecheassolvonobuonapartediesse. Leampiedimensionidelladomandahannodirecenteattiratogliinvestimentipubblicitari: nel 2006, la radio stata lunico media a registrare una forte crescita dei ricavi pubblicitari, pari al 5,6%. Considerando invece il quinquennio 20052009, la raccolta pubblicitaria diminuisce soltanto dello 0,55% dimostrandosi sostanzialmente stabile.85 Tuttavia,inproporzione,linvestimentopubblicitarioradiofonicoitalianomoltoinferiore rispetto a quello di altre realt nazionali europee: in Italia esso rappresenta il 5%

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http://www.audiradio.it/dati/index.asp. Ibidem


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dellintero investimento pubblicitario nei media, esclusa la stampa86. La sproporzione esistente tra lalta concentrazione di radio e la ridotta dimensione degli investimenti pubblicitaristaallabasedelladebolezzadellaradiofoniaitaliana,alpuntochemoltedelle piccole imprese non riescono a sopravvivere a causa dellaccanita competizione. qui importante sottolineare che il 90% dei finanziamenti pubblicitari viene spartito tra le emittenti Rai, 13 emittenti nazionali e 50 emittenti locali.87 Questi numeri dimostrano quanto sia meno accentuata la concentrazionedi risorse rispetto al sistema televisivo, il tuttoavantaggiodiunmaggiorpluralismodelmezzoradiofonico. Leregionidoveilmezzoradiofonicoottieneunnumeroimportante88diascoltatorisonola Lombardia(intestaconben6.585utenti),ilLazio(3.747),laCampania(3.637),ilVeneto (3.261),laSicilia(3.066),ilPiemonte(2.950)elEmiliaRomagna(2.950)89. Seguardiamoallalocalizzazionedellaproduzione90,emergechemetdelleregioniappena elencatecoincideconiterritoriincuialtalapresenzadiemittentiradiofoniche:cos perilLazio,laSiciliaelaCampania.AquestesiaggiungelaCalabria.Lamaggiorpresenza diemittentinelCentroSudItaliasispiegasullabasedelfattochelaradioilpipovero, nonchilpiaccessibile,tratuttiimedia.InquestapartedItaliafortelattaccamento allaradiofonialocalecostellatadipiccoleemedieimpresecaratterizzatedaunagestione ditipofamiliare,mentrealNord,inparticolareinLombardia,chetrovanosedeigrandi network nazionali. Lunica regione che esce da questo schema il Veneto, in cui sono presenti sia emittenti radiofoniche di piccole dimensioni, sia grandi gruppi. Nelle regioni citate le realt pi significative sono quelle di Company, Birikina, Globo, le Dimensione

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Intervista telefonica con Roberto Giovannini, presidente Radio Locali presso la Federazione Radio Televisioni e professorealMasterdiComunicazionedImpresa,dellaFacoltdiEconomiadiRoma,TorVergata. 87 Ibidem. 88 Valoremediopergiornatasuperioreai2500utenti 89 DatiAudiradiodel2009 90 Emittenti radiofoniche locali per Regioni, periodo 20002006, Fonte: Ministero delle Comunicazioni Direzione concessionieautorizzazioni.


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Suonolocali,MarteeleKissKisslocali:azienderadiofonichechevannooltrelapopolarit media dei network. Nel 2010 lemittente locale umbra Radio Subasio che si afferma comelapiseguita,registrando1.635.000ascoltatoridelgiornomedio,secondolultima indaginediAudiradio.91 A queste radio popolari e commerciali, fortemente legate al territorio, se ne affiancano altrechesirivolgonoapubblicimoltospecificiedesigenti,disseminatiintuttoilmondo.Si trattadiemittenticheoffronoprodottiaudiovisivimoltosettorialiedinicchia,capacidi confrontarsiconnetworkinternazionali.questoilcaso,adesempio,diRAMRadioArte Mobile,unapiattaformaperlartecontemporaneaconsedeaRomadedicataallaricerca sonoraeallattivitespositiva.Natacomeunitimmaterialediricezione,elaborazionee trasmissionedimaterialilegatiallagalassiadelleartivisiveesonore,RAMunaradioweb caratterizzatadaunflussocontinuo,inondawebstreaming24ore,fruttodiselezionee remix di interviste, registrazioni storiche, musica popolare dagli anni '20 ad oggi. Oltre allazionedipromozionedellarteitalianaelarealizzazionedimostreintuttoilmondo,dal 2004 ha dato vita a SoundArtMuseum, un archivio permanente di opere di SoundArt apertoalpubblicoedisponibileonline.RadioArteMobileperlarteunostrumentoutile peraverenuovispazidiintervento,diversi,lontani,mareciprocietenutiinsiemedalfilo invisibiledelleinterconnessioniconsentitedallenuovetecnologiediemissioneviaWeb. 4.2.4.2Televisione Il sistema televisivo italiano invece caratterizzato da una dispersione geografica nettamenteinferiore:legrandiemittentisonotutteconcentratetraRomaeMilano,citt in cui risiedono anche le imprese produttrici indipendenti. Tuttavia, esistono grandi impianti in altre aree per la prestazione di servizi specializzati. questo il caso della torinesecanavesana Telecitt, uno dei poli pi importanti per il doppiaggio e gli

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http://www.audiradio.it/dati/index.asp.


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adattamenti delle serie straniere. La struttura conta circa 300 dipendenti sui 100.000 metri quadrati degli studi di San Giusto, ormai battezzata la Hollywood canavesana. All'internodegliStudiossituatounefficienterepartodidoppiaggioconoltre2.000mqdi regie audio per il doppiaggio cinetelevisivo e di regie video per la postproduzione. Si trattadellaprimaCinecittprivatad'Italia,fondatanel1996daPatriziaeLeandroBurgay, dove cresce e si intensifica la produzione di fiction e format per il piccolo e grande schermo. Laproduzionedifictionhaconosciutounperiododifortecrescitatralastagionetelevisiva 1995/96 e quella 2003/04: si trattato di una vera e propria impennata, con un incremento del 397% per il territorio nazionale.92 Decisiva al riguardo risultata lintroduzione della direttiva europea Tv senza frontiere con lattuazione della legge 122/199893.Ilfattocheilnostropaeseabbiarecepitolanormaconunritardosignificativo (undecennio)rispettoaglialtristatieuropeidimostracomequestacrescitanonsiafrutto di un vivo spirito imprenditoriale, quanto piuttosto di un adeguamento a una tendenza europea: i distributori hanno preferito a lungo investire su prodotti meno rischiosi, importando dallestero dei format che avevano riscosso successo nei rispettivi paesi di provenienza. Va sottolineato come, nonostante il ritardo accumulato, la produzione di fictioninItaliadivenutaprevalenteeneltempohasaputoraggiungeredeibuonilivellidi qualit, conquistando degli sbocchi importanti su alcuni mercati stranieri, grazie soprattutto alla presenza di infrastrutture e professionalit legate al mondo cinematografico. Tuttavia,direcenteilsegmentohasperimentatocrescentidifficolt,principalmenteperil crollo degli investimenti dei grandi broadcaster come Rai e Mediaset, che solo lo scorso

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Ibidem. Questanormaobbligaleemittentitelevisiveitalianeamettereinondaunaquotaimpostadiprogrammieuropeiead investireunapartedeipropriprofittinelleproduzioninazionali.


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anno sono scesi del 33%.94 Le conseguenze di questa riduzione sono state immediate e hannoinvestitogranpartedelmondodellafiction,perchbenil90%vivegrazieaquesto canaledifinanziamenti.Allaradicediquestofenomenoclatendenzasemprepifortea delocalizzare. Molte imprese vanno a produrre contenuti in paesi dove c` maggior sostegno a questo tipo di attivit, ad esempio lEuropa dellEst. Secondo i calcoli dellAssociazione produttori televisivi (Apt)95 questo ha comportato un mancato reddito perilavoratoripariacirca8milionidieuroeunmancatointroitoperloStato,intermini dionerietasse,di10milioninel2010.Altrofattorechefrenalaproduzionedifiction legatoallatitolaritdeidirittideiprodotti:RaieMediaset,quandoacquistanounafiction o un contenuto di intrattenimento, ne acquisiscono tutti i diritti, impedendo luso del prodotto per altri mercati. Questo spiega la scarsa presenza dei prodotti italiani sui mercatiinternazionali.Incompenso,increscitalosviluppodicoproduzioni,soprattutto conSpagna,GermaniaeFrancia. Dalpuntodivistaterritoriale,ancheperquestotipodiproduzioneaudiovisivaleregioni chesisonodimostrateparticolarmenteattivesonoilLazioeilPiemonte.NelLazio,Roma rappresentailluogoincuisiconcentranoleattivit.Centraleinoltreilruolochelacitt riuscitaadottenerealivellonazionalecomebusinessstreet,grazieallorganizzazionedel RomaFictionFest. Importanti sono i numeri registrati nella quarta edizione della manifestazionedel2010:oltreai36.000spettatorie5.000accredititrastampaeaddetti ai lavori. Anche lIndustry Week 2010, la sezione dedicata al mercato, ha riscosso un grandesuccessoregistrandolapresenzadi100ospitiinternazionali,provenientidacirca 40paesi,econfermandosicomeluogoimportanteperlavvioditrattativecommercialisia dapartediRaiTradechediMediaset.

DatiresipubblicidallAssociazioneproduttoritelevisiviApt,cheriuniscei48maggioriproduttoriitalianidifictione contenutidiintrattenimentoperlatv,chemesseinsiemevalgonol`80%delsettore:daMagnoliaaEndemol,dallaLux allaCattleya,Sole24oreRoma,02.02.2011. 95 Ibidem.


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Come dimostrano alcuni casi esemplari, la fiction pu svolgere un importante ruolo di rilanciodelterritorio.InPiemonte,adesempio,laregionehautilizzatolostrumentodella fictionpersvecchiarelimmaginechefinoaquelmomentosiavevaalivellonazionaledel Piemonte,ossiadiunterritoriolegatoallaproduzioneautomobilisticaeallindustria.Con ElisadiRivombrosacisiimbattutiinunesperimentopiuttostorischioso:reintrodurreun generechedatempononvenivapitrasmessodallatelevisioneitaliana,laserialitlunga in costume. Grazie al lavoro di promozione della film commission piemontese e ai costi competitivi di produzione proposti, la produzione di questa fiction, che originariamente doveva essere girata in Irlanda, stata riallocata nellimmaginaria Rivombrosa, che corrispondeallazonadelcanavese,inparticolareallacittadinadiAgliconilsuocastello ducale,diventatounasortadiimmaginesimbolodellaserie.Lafictionhaquindifinitoper diventareunostrumentodiforterilanciodellaprovinciaagrestepiemontese,generando fenomeni di fandom96 e linteresse del pubblico per vedere e toccare, per avere un ricordo. AltrocasoimportantesiavutoinSiciliasudorientale,grazieallapopolarissimaseriedel commissarioMontalbano.MoltepuntategirateneibellissimiluoghiattornoadAgrigento e Ragusa hanno aggiunto un notevole fascino alle vicende del poliziotto siciliano. Tra gli effetti generati, si verificato un aumento del turismo proveniente dalla Svezia, paese coproduttoredellaserieeunodeiprimipaesistranierichehamessoinondalevicende delcommissariocreatodaCamilleri.Orasicreatounveroepropriocircuitoturisticodei fan di Montalbano e la casa del protagonista una specie di luogo di culto, affittato a prezzielevatissimi. Infine, c il caso della napoletana Un posto al sole, serie che ha esercitato un ruolo di rilanciodelterritorio,nontantoperchlegataallalocation,maquantoperglieffettiavuti sullindotto produttivo. Si tratta della prima soap opera interamente prodotta in Italia,

Sostantivoderivatodallunionedelnomedifanedelsuffissodomindicaprecisamenteunacollettivitdipersone (ifanappunto)unitedalcomuneinteresseperunqualcheoggettoofenomeno.
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nonch la pi longeva. Ad oggi, la serie ha raggiunto il traguardo delle tredici stagioni (oltre 3000 puntate trasmesse), con una media di 3 milioni di ascolto. Minoli e Pinto (direttore del centro Rai di Napoli) hanno creduto molto in questa soap che, fin dagli esordi, ha assunto dei caratteri peculiari e originali. A differenza delle altre, Un posto al solesidasempredifferenziataperlacapacitdirappresentarelavitareale.Perquesto motivo forte il legame con il territorio in cui viene realizzata, la citt di Napoli. I temi trattati traggono fonte dispirazione dai fatti di cronaca, nonch dalle problematiche socialidellacittpartenopea,finoafarcoincidereiltempodellafictionconiltempodella realt. La sua carica innovativa anche legata alla scelta della commedia e del comico accanto al melodrammatico, cos come al richiamo al teatro napoletano nel quale sono cresciutialcuniattoripilastridellaserie.Altromeritodellasoapquellodiaverimmesso nuove professionalit nello show business italiano. In tutti questi anni, ben 2845 attori hannolavoratosuisetdelleriprese,mentredietrolequintesisonosucceduti120registi, 150sceneggiatorie200tratecniciemaestranze.97 Oggilacomunicazioneglobalebasatasulconcettodiconnessioneinrete:lerivoluzioni avvenutenelcampodellamicroelettronicaeladiffusionedellatecnologiainternethanno postolecondizioninecessarieperlosviluppodiunsistemacomunicativoincuiicontatti tra i vari soggetti, o nodi, avvengono in contemporanea e sono pluridirezionali. In tale contesto tutti i nodi possono essere contemporaneamente emittenti e destinatari di informazioni,inunoscambioincessantediruoli.Lacombinazionedeicambiamentitecnici e culturali avvenuti in questi anni ha determinato lo sviluppo di un nuovo quadro di riferimentoperlinterosistemacomunicativoitaliano,dallastampaallaradio,attraverso internetelatelevisione.Proprioinquestultimoambitosisviluppatounodeifenomeni pirilevantinelpanoramadellacomunicazioneindipendente:letelevisionilocalinatedal basso. Con questa definizione si vuole fare riferimento allampio panorama diversificato

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LeandroPalestrini,Repubblica,18.01.2008.


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checaratterizzalevarieesperienzeitaliane,differentitraloroperimpostazioneteoricae perleconcretemetodologieutilizzate:sispaziadalpinotocircuitodelletelestreet,alle tv comunitarie, a quelle di condominio e alle web tv. Il comune denominatore che caratterizza queste realt rappresentato dalla possibilit per i cittadini di gestire tale strumento comunicativo, organizzandone e fornendone liberamente e direttamente i contenutie,invaricasi,controllandoancheladistribuzionediquantoelaborato.Sitratta di realt diffuse in tutto il Paese, nate per raccontare il territorio, denunciare la mala politica,informarecomunitdiappassionatichenonsivedonomaisulpiccoloschermo. Ilfenomenodellewebtvregistradatiinteressanti98:nel2010c`statounveroeproprio boom,chehaportatoicanaliaraddoppiare:da286webtvdel2009sipassatia436tv digitali nel 2010.99 Questo indubbiamente un segnale interessante dal lato della produzionedeicontenuticreativi.Seappenanate,lambizionemassimadiquesticanaliera copiareiltg,doposeiannidigestazionetravagliataquesteretisembranoavertrovatouna vocazione pi chiara, assumendo sempre pi laspetto di esperimenti di microcitizen journalism. Parliamo infatti di emittenti che dialogano con le amministrazioni locali, che svolgono un ruolo attivo sul territorio, organizzano eventi, accendono le telecamere nei consiglicomunali,insommaagisconodacommunitymanager.Lalorooffertacomposta daproduzionivideofruitemoltoanchedagliitalianiallestero,mentreil37%dedicatoa tematiche politiche. Per il resto, si trasmettono soprattutto denunce dei cittadini (31%), dibattitipubblici(26%),eventi(24%);menoiconsiglicomunali(19%).LanapoletanaTerra dei fuochi denuncia, ad esempio, i focolai dei rifiuti che infiammano le giornate napoletane; mentre Telejato di Palermo ha fatto della battaglia contro le mafie la sua missione.ViareggioinTv,invece,presidialevoluzionedelleindaginisullastrageferroviaria diViareggio,a11mesidallatragedia.LamodeneseFuoriTvinformagliimmigratipresenti in Italia sulle complesse procedure per mettersi in regola. Oltre la denuncia e

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DatiOsservatorioInteruniversitatioAltratv.tv.www.altratv.tv/ricerche. Cresconolewbtvdelterritorio,IlSole24Ore,12.02.2010.


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linformazione c poi un gran numero di canali che mostra di avere a cuore la memoria storica del proprio territorio, come la milanese Storiedigitali.net, che mette in rete una bachecavirtualeconvideorealizzatisulterritoriodaglianni20finoalliniziodeglianni80, suddivisi per quartieri e aree geografiche. Ma c anche Monti Tv, nata nel popolare quartiereromano:contenitorewebdovemoltospaziodedicatoallebottegheartigianein viadiestinzione,chehannofattolastoriadiquestorione.Inaltricasilalinguadialettale adivenireloggettoculturaledatutelare,comenelcasodellaromagnolaTeleOsservanza. Comeaccennatopocosopra,cisonodelleemittentichevannooltreloschermoesifanno promotrici di una serie di iniziative sociali e culturali importanti. Tra queste, ricordiamo Criticalcity.org,chehacomeobbiettivolatrasformazionedeglispazipubblicidiMilanoe dintorniattraversointerventidiguerrillagardening,ossiapiantandoarbustinellebuchee aiuole abbandonate delle citt. Alcuni canali sono anche riusciti a realizzare delle dirette online: il primo caso stato quello dalla bolognese Rita101.ty che ha unito 272 micro piattaformepertrasmettereunomaggioinoccasionedei101diRitaLeviMontalcini,grazie alsostegnodellaonlusIpaziaPromosCurrentedelletestateWiredeNva24.Tuttiinsieme gli utenti mensili di questi canali digitali non sono pi di 400mila unit100, molto poco rispettoalnumerodispettatorimediodelletelevisionigeneraliste,chesuperanoi9milioni di utenti. Oltre al numero di ascolti, la funzione di queste emittenti ad essere completamentediversarispettoaquelladellatvgeneralista.Pivicineaiblogeaisocial network, lobbiettivo perseguito da questi canali digitali non quello di conquistarsi un postosultelecomando,piuttostoquellodisvolgereunruolopiattivonellavitapoliticae civile. Dopo anni di appelli e manovre di avvicinamento, i padroni delle antenne che si spartisconoilmercatodellapubblicit,sonorimastiindifferentiaquesterealt,limitandosi a sorridere del popolo dei video. Il legame con la pubblica amministrazione invece

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Nostraemittenza,IlSole24Ore,13.01.2011.


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controverso. Nella ricerca di Altratv "Watchdog 2010"101 si rivela che i finanziamenti pubbliciarrivanosolonel15%deicasi.Pertanto,sulfenomenosiaddensanolenubidelle fontidifinanziamento:lasfidaperlasopravvivenzacapirequalimeccanismiattivareper esseresostenibili.

4.2.5Videogiochi
Cchi,sentendonominarelaparolavideogioco,tornaconlamenteallesalegiochiea passatempi semplici e pixel tecnologicamente poco evoluti comePongoSpace Invaders; qualcuno, soprattutto i genitori classe 60, pensa subito alla mitica PlayStation e a Lara Croft; qualcun altro, invece, direbbe che il videogioco uno strumento per giocare a tennis e fare ginnastica rimanendo comodamente nel salotto di casa. Queste diverse percezionidelmediumvideoludicodimostranocomeilvideogioco,finoaqualchetempo faconsideratoilfratellominorenelpanoramadeimediatradizionaliedigitali,abbiauna propriastoriache,datiallamano,unastoriadisuccesso. Se in questo momento lindustria dei media globali in recessione o quantomeno stagnante,lindustriadeivideogiochiinveceinpienovigore:allafinedel2008levendite di software, tenendo conto degli abbonamenti online, hanno superato i 40 miliardi di dollari,conproiezionichediconochenelgirodialtriseianniigiochiandrannobenoltre gli80miliardi.Ecchiaddiritturaprevedeunaveraepropriaesplosionedemografica:fra cinquantanniivideogiochisaranno innatipertutti,aprescinderedallafasciadiet.Il mercatodominatosoprattuttodabigplayersnordamericanieasiatici:daunapartec la Nintendo, che grazie alla console home Wii e a quella portatile DS ha conquistato il mercato di ragazzi e famiglie; dallaltra c loccidentale Electronic Arts, che ha appassionatomilionidipersoneconilsuofranchisedisimulazioneinterattivaTheSims.In Europa, invece, le societ che sviluppano videogiochi sono davvero poche e poco

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http://www.altratv.tv/ricerche.


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conosciute, una situazione che riflette a pieno lo scarso interesse prestato nel nostro paese agli sviluppi pi innovativi dellindustria culturale. In Italia, infatti, il fenomeno videoludico ha finora registrato importanti numeri solo a livello di vendite: il mercato italiano,perilterzoannodifila,registraungirodiaffarisuperiorea1,1miliardidieuro; questosenzatenerecontodeigiochidistribuitiperviadigitale,chenonsonomonitorati. La performance ci posiziona al quinto posto nella classifica dei fatturati europei, dietro GranBretagna,Francia,GermaniaeSpagna. In particolare, abbiamo un debole per le console, presenti in11 milioni di famiglie(il 43,5%deltotale,erail27,9%nel2006);nel2010nesonostatevendute2,4milioni,chefa quasi5consolealminuto.Nel2010gliitalianihannocompratolabellezzadi17milionidi giochi,ossiainmedia32alminuto. Insomma, giochiamo di gusto, e giochiamo tanto: i videogame si stanno insediando sempre pi stabilmente tra leforme di intrattenimentopreferite del Belpaese. Peccato che a questi risultati corrisponda una scena di sviluppatori e produttori anemica, anzi, pressoch inesistente se si escludono una manciata di mosche bianche. In Italia infatti sono presenti quasi esclusivamente le filiali dei grandi editori internazionali, come Nintendo, Sony, Atari, Electronic Arts: si tratta di semplici esecutori materiali delle decisionicommercialipresedallerispettivemultinazionalipresentisulnostromercato. LassenzadiunindustriadelvideogamenelnostroPaesericonducibileadiversifattori. Inprimis,lassenzadiunapoliticadisviluppodelsettorecheincentiviilmercatoeportiad un incremento della forza lavoro. Non bisogna dimenticare, infatti, che per creare un videogiocodimediolivellosononecessariinvestimentiingenti:generalmenteunteamdi decinedipersonelavorasuunsingoloprogettoperanni,espessoilprodottoricavagran parte del profitto dallesportazione. In Italia, invece, a fronte di un mercato superiore al miliardodieuroannuo,gliinvestimentinonraggiungonoi50milioni.Invaripaesi,comela Francia,gliincentivihannoaiutatolindustriainmanieranotevole,mentreinCanadasono cos allettanti da tentare gli stessi sviluppatori italiani a spostarsi oltreoceano. Le

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possibilit di impiego che possono arrivare dal settore sono notevoli, ma gli investitori sono spaventati dalla mancanza di una struttura finanziaria che possa adeguatamente sostenerelosviluppo.Insostanza,sarebbenecessariointrodurreunaseriedimeccanismi incentivantiaffinchiventurecapitalist,ancheesteri,venganoattrattidaproduzionilocali epossanofinanziarelacrescitadelsettore:ifondidiinvestimentohannoavutounpeso determinante nella crescita di svariate societ del comparto IT (soprattutto negli USA). Affinch questo accada necessario anche risolvere un problema di natura culturale. MentreinAmericaeinGiappone,maancheinInghilterraeinGermania,ilvideogioco consideratocomeunaformadiespressioneartisticoculturaleeunprodottoindustrialedi eccellenza,inItaliasiregistraunaspaccaturatramercatoeimpreseproduttrici:mancala consapevolezzadelvalorecherivestesulpianoindustrialeilmondodeivideogiochi,che dasolocostituiscebenil57%delmercatodellintrattenimento. Nonostante questo quadro poco esaltante, secondo molti impensabile che il nostro Paese,cheprimeggiaintantisettoriartisticieindustrialialivellomondiale,nonriescaa esprimereapienolesuepotenzialitinunindustriaoggicosriccadirisorse.Qualcosaa pocoapocosistasmuovendo.Daunapartesivadelineandosempredipiunacoscienza imprenditoriale, dallaltro sono le istituzioni stesse, in primis quelle accademiche, a rivolgereattenzioneaquestonuovosettore.Sononaticos,inalcuneUniversitcomelo IULMeinistituticomeloIED,diversicorsidilaureaemasterdedicatinonsoloagliaspetti comunicativiedimarketingdelsettore,maancheaquellipitecnicicomeiprogrammidi modellazione3D.Anchealivelloministerialesiassisteauncambiamento,comedimostra larecentemostradigameart(illustrazioniatematichevideoludiche)TheArtofGamesad Aosta,chehaottenutolaltopatrociniodelPresidentedellaRepubblica.Masoprattutto ilsettoreindustrialechestacambiando:sefinoadueannifachisviluppavavideogiochi veniva identificato statisticamente allinterno della categoria dei metalmeccanici, nel marzo 2009 nata la Filiera dei Produttori di Videogiochi Italiani in Assoknowledge/Confindustria,cheperlaprimavoltariunisceben17realtdelsettoree

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riconoscelaprofessionedellosviluppatoredivideogiochiinquantotale.Ilprimoobiettivo dellaFilieraproprioquellodifarconoscerealleistituzionieapossibiliinvestitoriprivati tuttelepotenzialitdelvideogiococomeprodottoindustrialedeccellenzaecomeopera didivulgazioneartisticaeculturale,alfinediaumentarelerisorsedestinateallacrescita dellindustriasulterritorionazionale.Oggipossiamoaffermarechel'industriavideoludica in Italia si sta pian piano strutturando e organizzando per colmare, nel lungo periodo, il gapcompetitivoconglialtriPaesi.Cisonodiverseaziendechestannocrescendoealtre che stanno nascendo su tutto il territorio nazionale: sono per la maggior parte realt di circa 25 addetti, fatta eccezione per Milestone, storica azienda milanese che ha attualmente un team di 130 persone, impegnate in progetti di livello internazionale esportati in tutto il mondo. Milestone la regina degli sviluppatori italiani: unica nel panoramanazionaleperlaqualitdeisuoiprodotti,estataingradodiemergereanchea livellomondialegrazieaisuccessiraccolticonalcunesuecelebriproduzioniappartenenti al genere racing. Un team creativo, esperto e con una grande passione per il mondo dellautomobilismoedelmotociclismo,hapermessolanascitadialcunisimulatoridiguida chesonorealmenteentratinellastoria,tracuiScreamereSuperbike.Atestimonianza dellaqualitdelpropriolavoro,Milestonecollaboraneglianniconprestigioserealtdella scena mondiale come Infogrames, Electronic Arts e Virgin, che si affidano alla professionalitadellasoftwarehousemilanese.Ultimainordinecronologicolagiapponese Capcom,colossodellindustriavideoludica,chesirivolgeaMilestoneperlosviluppodel videogiocoufficialeMotoGP08,unodeifranchisepiufamosinelmondomotoristicoe non solo. Altro caso interessante quello di Digital Tales che realizza videogames in grafica 2D e 3D con finalit commerciali, pubblicitarie ed educative per diversi formati: Wii/Ds, PSP, iPhone/iPod Touch, Pc, Web e IpTV. Lazienda, gi official developerNintendo WiieDS, ha sviluppato una tecnologia propria per i titoli 3D su piattaformaiPhone,alfinediallargareilpropriobacinodutenzaeampliareiserviziofferti aipublisher.Perquantoriguardaisoftwarevideoludici,negliultimianniDigitalTalesha

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fatto passi da gigante, realizzando, nel 2010, un webgame per Nokia; il videogame Ice RoadTrackerschehaavutounnotevolesuccessonegliUSAnel2009;unavventuragrafica su iPhone basata sulla serie Tv deiTudors e infine MotoGP 2010 per iPhone. Di recente poi,harealizzato,grazieadunimportanteaccordodilicenzaconDucati,ilvideogiocoin 3DDucatiChallengedisponibilesuiPhone,iPadeSonyPSP. Aquestoquadrosiaggiungonopoileprospettiveoffertedallaretechestacambiandole regoledirealizzazionediunvideogioco.Unasoftwarehousenascesempredallapresenza di tre parametri di base: unidea forte, ovvero un progetto da realizzare ben chiaro, un gruppo di persone affiatate e motivate con competenze complementari e le risorse economichepercrearelastruttura,pagareilpersonale,promuovereilpropriolavoro.La fusionediquestitreelementinellagiustaproporzionegeneralapossibilitdirealizzareun buon prodotto e accedere al mercato internazionale dei videogiochi. Le proporzioni internazionali sono spaventose, se si pensa che ormai un prodotto videoludico sviluppato in media in tre anni con un team di 50 persone e un budget intorno ai 40 milioni di dollari, con punte massime di produzioni da 400 persone o da 100 milioni di dollaridibudget.Negliultimimesiunapiccolagranderivoluzionehaabbassatolebarriere all'ingressodelmondodeivideogiochi,chenonviaggianopisolosupiattaformefissema soprattuttoanchesupiattaformeportatili.Esesviluppareunvideogiococostavaquanto produrreunfilm,oralecifresonodecisamentepiabbordabili.L'onlinegamingappare,in particolare,diimportanzacrucialeperdueragioniprincipali.Daunlatoperch,riversando igiochisudispositiviinprecedenzanonassociatialgioco,presentanotevolipotenzialitin termini di ampliamento della base dei consumatori. Dall'altro perch modifica la natura delgiocointroducendounadimensionepi"socializzante".Unbuonteamdisviluppodi un videogioco online, snello e motivato, pu contare anche semplicemente su una quindicina di membri: un capo progetto, tre programmatori, due game designer, cinque grafici,unsounddesigner,uncommerciale,unassistentediproduzione,unwebdesigner. Questo potrebbe essere un credibile assetto di base per partire con un progetto

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videoludico in Italia. Non mancano gli esempi. Uno quello di Molle industria, un sito internet che propone una serie di videogiochi non convenzionali, realizzati in Flash, disponibili open source, che consentono, cio, di scaricare il file sorgente del gioco per poterlomodificareepercrearenuovilivelli.FautoridiMolleindustriasonoungruppodi sviluppatori,graficiewebdesignerdelmantovano,ilcuiobiettivononquellodiprodurre edistribuiregiochidipuraevasione,madiproporre,conironiaecinismo,unaletturadel mondocontemporaneo.Ilorovideogiochisonoametstradatralasoftwareart,ilmedia attivismoelanetartesidistinguonoperunesteticaeunostileestremamenteleggero, fattodigraficaipercolorataeaccattivante. IlprogettoMolleindustrialaconfermadiunnuovotrendchesistadiffondendo:quello deivideogiochipoliticamenteimpegnati,chedifficilmentefiniscononeinegoziperchnon appartengono alle majors internazionali e si sviluppano prevalentemente sul web. Il fenomenodeipoliticalgames,infortecrescitanegliultimianni,cercainquestomododi sdoganareilvideogiocodalruolodipurointrattenimento,indagandosullesuepotenzialit comunicative. I videogiochi, che sono protagonisti dellintrattenimento, possono anche veicolare con successocontenutididattici.Sitrattadeicosiddettiseriousgames,ossiagiochibasatisu tematiche reali e concepiti con un obiettivo educativo, di formazione o di sensibilizzazione.InItaliasistacercandodivalorizzarequestosegmentoadiversilivelli.Da una parte si registra linteresse delle istituzioni, come il Ministero della Gioventche ha promosso, assieme al gruppo dei Produttori Italiani di Videogiochi di Assoknowledge (Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici), un videogioco, Giovent Ribelle, per celebrarei150annidellUnitdItalia.Ilprogetto,allacuirealizzazionehannopartecipato ancheungruppodistudentidelloIed,haloscopodifarapprofondireaigiovanilastoria del nostro Risorgimento. Nato con finalit esclusivamente culturali e non commerciali, il videogioco ha avuto anche delle positive ricadute in termini economici, stimolando linteressedegliinvestitoriitaliani.Aseguitodellanciodelprogetto,infatti,Confindustria

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ha ricevuto importanti segnali da parte di grandi e medie aziende italiane, che si sono dichiarate pronte a valutare la possibilit di investire nella produzione di videogiochi educativimadeinItaly.DatempoattivainquestosettoreKoalaGames,piccolasoftware house italiana specializzata in videogiochi didattici destinati alle scuole primarie e secondarie. Uno di questi Drive, il gioco dedicato alleducazione stradale, realizzato in collaborazioneconlOsservatoriodellEducazioneStradaleeSicurezzadellaRegioneEmilia Romagna.Divisoinsezioni,tralequalilasimulazionediesamielacreazionediunacitt 3Dvirtuale,permettediessereconfiguratodaunutenteamministratore(adesempio, il docente), ed aggiornabile online in caso, ad esempio, di mutamenti alle normative ministeriali,oaseguitodimiglioramentitecnologici.

4.2.6Musica
Lagrandezzadiquestarteconsistenelsuoessereunlinguaggioaltempostessouniversale e locale, capace di parlare al mondo ma anche al territorio. In Italia questo secondo aspettohatrovatomododiesprimersialmassimo,grazieadunaricchezzaculturalelocale molto forte, che si tradotta nella nascita di identit musicali su tutto il territorio nazionale. La musica si quindi sedimentata nel nostro Paese con una straordinaria variet di forme dando origine ad un patrimonio di sonorit autoctone estremamente ricco e differenziato. Si tratta quindi di un fenomeno molto complesso da descrivere perch tuttuno con la nostra storia e il nostro quotidiano, dove accanto alla musica classica e i suoi templi (quali lArena di Verona) non troviamo solo il melodramma, ma anche il ballo liscio romagnolo, la pizzica salentina, la tammurriata campana, solo per citarealcuniesempi.Moltissimesonoleregioniitalianechehannosaputocoltivareedare spazio alle proprie musiche popolari, dando vita ad un patrimonio musicale cui hanno saputo attingere grandi artisti di fama internazionale, da Peter Gabriel a Brian Eno. E ancora, allinterno di questo mondo ampio e diversificato, troviamo il fenomeno tutto italianodellebande,presentiintuttiicomuniitaliani,equellodeinumerosissimifestival

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musicali disseminati in tutte le regioni dItalia. Alcune di queste manifestazioni sono divenutedellevereeproprieistituzioni,conunruolo determinantenelfarconoscerela nostramusicanelmondo:daSanremoperlamusicaleggeraitaliana,adArezzowave,oggi Italiawave,importantevetrinadellemusicaemergente. 4.2.6.1Distribuzioneeproduzionemusicale Lamusicaitalianasisviluppasecondotrelineeparallele,cuicorrispondonotrelinguaggi musicali differenti, con propri meccanismi di finanziamento.102 In primis, troviamo il linguaggio istituzionale dellopera e degli enti lirici: un mondo oramai radicato, che ha sviluppato dei meccanismi di finanziamento consolidati, con propri organi di rappresentanzaperundialogoallapariconleRegionieloStato.Aquestosiaffiancaun universomusicalemoltopiesteso,legatoallamusicapoperockcommerciale,capacedi autoalimentarsigraziealgrandeseguitodipubblico,chefruiscedeglieventiliveneigrandi spazi adibiti. Infine, c la musica di nicchia (rock, jazz, musiche dal mondo, etc.), fortemente vitale in termini di creativit ma segmento pi debole dal punto di vista del finanziamento. proprio in questultimo comparto che troviamo i casi pi interessanti, espressioni della contemporaneit musicale e delle sonorit autoctone sedimentate nei territoridicuiquesterealtsialimentano.Questalamusicapiinnovativacheandrebbe valorizzata,perchlinfadellinterosettore,chesolograziealsuoapportoriesceadessere qualitativamente e quantitativamente competitiva sul piano internazionale. A mancare non sono solo investimenti in nuove produzioni, ma anche organi istituzionali volti a sostenereinuoviartisti.Piingenerale,noncunadeguatoriconoscimentosocialeda parte dello Stato italiano, che ancora vede il musicista non come un lavoratore professionista, quanto come un appassionato, fatta eccezione per i componenti delle orchestreliricosinfoniche.

102

IntervistatelefonicaaPaoloFresu.


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Una delle prime difficolt nellanalisi del settore dovuta allimpossibilit di fornire una stimarelativaallaproduzione,nonsoloperlamancanzadiaffinatisistemidirilevazione, maancheesoprattuttoperilfattocheoggiunaparteconsistentedellenuoveproduzioni musicali non passa attraverso i canali tradizionali, ma viene direttamente veicolata dalla rete,rimanendoesclusadaogniformadicontabilizzazione.Fattaquestadovutapremessa, il sistema musica in Italia vale 3,7 miliardi di euro e, nonostante una diminuzione complessivadelvolumedegliaffaridel9%rispettoal2008,nelsuocomplessotiene103.La flessione,infatti,determinatadalpesantecalodelcompartodellelettronicadiconsumo audio (25%) ed da contestualizzarsi nellambito di uno scenario economico caratterizzatodaunPILincalodel5,1%(pariaunadiminuzionedeiconsumidell1,2%).A livellomondiale,lItaliarappresentailnonomercatomusicaleperdimensioni:ilfatturato ha di poco superato i 170 milioni di euro nel 2010, contro i 176 milioni dellanno precedente104. significativo come nel mercato italiano, rispetto agli altri paesi europei, sia fortemente radicato il repertorio locale, che continua a crescere e ad essere apprezzatoedesportatointuttoilmondo:nel2010lamusicaitalianarappresentail52% deltotalecontroil41%direpertoriointernazionaleeil7%dimusicaclassica.105 Traletendenzepirilevantidelcompartotroviamoquelleinerentiladiversificazionedei canali di distribuzione. A livello internazionale, 4,6 miliardi di dollari sono i ricavi, nel 2010, derivanti dalla musica digitale mondiale106, la cui crescita, per, non ancora in grado di compensare il calo del mercato tradizionale che nell'ultimo anno stato del 12,7%,anchesequestidatifannobensperare.Ogginelmondocisonopidi13milionidi tracce musicali disponibili su oltre 400 piattaforme di musica online.107 Si va dai negozi online come Amazon o iTunes, ai siti di videosharing come Youtube, ai servizi di

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DatidelRapportoEconomiadellamusicainItalia,elaboratodallaLiberaUniversitdiLingueeComunicazioneIULM. DatimessiadisposizionedallaFederazioneIndustriaMusicaleItalianaFIMIrelativisiaalmercatofisicochedigitale. 105 Ibidem. 106 Ibidem 107 Ibidem.


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streaming audio come Deezer e Spotify. LItalia non rientra tra i primi dieci mercati mondialiesiposizionasoloquattordicesima108,ancheselamusicadigitalerappresentail comparto pi promettente, registrando le migliori performance (+13%)109. I motivi del ritardo rispetto al contesto internazionale sono molteplici. Da un lato, sono legati alla misuratapenetrazionedeicomputernelnostrotessutosocialeeallalentadiffusionedella bandalarga.Dallaltrocilfenomenodell'illegalit,chehamessounfrenoallosviluppo dellamusicalegaledaoltreundecennioneiprincipalimercatimondialieinparticolarenel nostro Paese: la pirateria in Italia vale circa il 27% del mercato contro il 20% di media europea.110Nonostanteledifficolt,nel2010idownloadlegalisonocresciutidel10%,al punto che il digitale in Italia ha mostrato un trend percentuale pi pronunciato rispetto allamediamondiale(+6%).Oggileditoriamusicaledigitalerappresentail16%deiricavi totalidellindustriadiscograficanazionale(mentrequestodatoeraal15%nel2009eal9% nel 2008).111 Lofferta digitale italiana si sviluppa grazie a modelli di business e commerciali molto innovativi: si va dalla vendita di singoli brani la carte, ad abbonamenti, a download gratuiti pagati dalla pubblicit o da sistemi di ad sense. ParticolarmentesignificativiinuoviserviziinabbonamentopropostidaTelecomItaliacon CuboMusic, FastWeb con FastwebMusic e Esselunga, che hanno introdotto nuove modalitdipagamentorispettoaquellatradizionaleconcartadicredito,pocadiffusatrai giovani. Questi nuovi servizi permettono il pagamento tramite laddebito sulla bolletta, forme di pagamento per la telefonia mobile e tessere prepagate nel caso di Esselunga. Questidaticonfermanoilmomentoditransizionecheilsettoremusicalestavivendonel mondo e nel nostro Paese. in atto una veraepropriarivoluzionediscograficaincuila realtdigitaleandrprogressivamenteasostituirepiomenorapidamente,mainmodo

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Ibidem. LiberaUniversitdiLingueeComunicazioneIULM,EconomiadellamusicainItalia,2010. 110 Sole14Ore,Lamusicasfidalapirateria,15.06.2011. 111 DatifornitidallaFederazioneIndustriaMusicaleItalianaFIMI.


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definitivo,i supportitradizionali.Ladiffusione deicontenutimusicalisuunamolteplicit crescente di piattaforme in linea con la nuova concezione della musica che si va affermando:nonpisoloprodottochesiacquistaperessereascoltatopiepivoltecon estremaattenzione,maancheservizio.Lamusicavieneinfattisemprepifruitainluoghi tradizionalmentenonadibitialsuoascolto,divenendounasortadisottofondopiacevole mentre siamo occupati a fare altro. Trasformazione che viene avvallata dai dati sulla musicadiffusa.Finoadueannifalamusicacosiddettadiffusa112rappresentavalaprima tipologiainterminidifatturatodelmercatoitaliano,aconfermadelpotereaggregantee socializzante che la musica ha avuto per lungo tempo, in Italia e nel mondo. Nel 2009, invece,statoregistratouncalodel9%,interminididirittipagatiadautoriediscografici italiani, per lutilizzo di brani musicali. Pi nello specifico, tra i diversi segmenti, lunico incremento del diritto connesso discografico quello che si riferisce alle attivit commerciali e ai pubblici esercizi, come bar, ristoranti, supermercati, negozi, palestre e luoghiincui,sempreconmaggiorefrequenza,lamusicavieneutilizzataperrenderepi gradevoleilservizioprincipaleofferto.OggilaraccoltadeidirittiSIAEeSFCperlamusica diffusainattivitcommercialiepubblicieserciziregistrabuonirisultatidicrescita(+9%)e si posiziona solo seconda tra i diversi segmenti del settore. Questa tendenza specchio delleevoluzionidellemodalitdiconsumoedellamoltiplicazionedeiluoghidifruizione:la musicasitrasformasemprepiinunmediumcapacediconnotareedefinirelidentitdi spazipubbliciedesercizicommerciali. Per quanto riguarda dal produzione, uno dei dati pi interessanti riguarda il numero di titoli inediti prodotti in media ogni anno: si parla oggi di circa 1.000 titoli113. Nel 2008,

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Conilterminesintendelamusicadiffusaallinternodialtreattiviteconomichenormalmenteludicheoricreative.

Dati rilevati da Audiocoop, il Coordinamento tra le Etichette Discografiche Indipendenti in Italia. Negli ultimi anni lassociazione ha condotto unindagine a campione113 che ha prodotto dei risultati ancora da rielaborare ed integrare. La ricerca ha coinvolto solo le impresenatenegliultimi15anni,facentipartedelcosiddettocircuitodellanuovamusicaitaliana:sitrattaperlopidipiccoleimprese discograficheemicroimprese.

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invece,leusciteannualieranosullordinedelle1600.Inquestobienniosiverificatoun apparente calo di produzioni indipendenti di circa il 30%. In realt, alle dimensioni di questo calo corrisponde una crescita di titoli autoprodotti, in grado di raggiungere una circolazione di rilievo. Si tratta di album finanziati in prima persona dallartista e dalla band, contraddistinti da un proprio marchio di etichetta. I motivi alla base di questo fenomenovannoricercatinellacrescentepolarizzazionedelmercatomusicalemondiale, incuidaunlatocisonocentinaiadiartistidifamamondialecapacidivendereintuttoil mondo nelle diverse declinazioni di prodotto (cd, videoclip, tour live, cinema, colonne sonore,biografie,testimonialperspot,campagnesocialietc),mentredallaltro,aumenta laframmentazionenellenicchiedeigustimusicalidifronteallaprogressivamacostante perditadeigrandimercatinazionali.Questasituazionespingelartistaallautoproduzione e a concentrarsi soprattutto sullofferta web (che si arricchisce della collaborazione con unacrewdiamiciprofessionisti)elive,perrivolgersiallanicchiadeiproprifans,sianoessi legatiallacomunitdigeneremusicale,cheaquellaterritoriale,cheaquellaonline.Tutto questoportaapensarecheinfuturononcisarpiunasolagrandeclassificamusicale, ma mille classifiche musicali di nicchia con migliaia di artisti di nicchia di successo autoprodotti.Conlautoproduzioneilmercatoindipendenteedemergenteitalianoarriva acontareoltre2.000titoli,mentreilnumerodiartistioccupatisembraammontareinvece a circa 10.000 persone, partendo da una media di 15 artisti sotto contratto per ogni etichetta e da 1 o 2 artisti per ogni autoproduzione114. Fra gli artisti che meglio interpretano questa filosofia di produzione indipendente e innovativa, c ELIO E LE STORIE TESE con la sua lHukapan srl. Questa casa produttrice non vuole seguire il

Diquesti,unquintostatomessosottocontrattosolonellultimoanno,dacuiilnumerodeglioccupatinelleproduzionimusicali sicuramente molto pi alto se si considera anche il sommerso. Le difficolt degli operatori del settore riguardano non solo la scarsa regolarizzazionedellapropriaposizionelavorativa,maancheiridottimarginidiguadagnochesiaccompagnanoaquestotipodiattivit. Daunindaginefattanel2007dalDirittoallaMusica,lostipendiomediodiunmusicistaammonta,adesempio,asoli7.700eurolanno.
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modello classico di produzione, scandito dall'uscita di album con cadenza pi o meno biennale,infunzionedeiquali,comestrumentodimarketing,vengonopubblicatisingolie videoclip.Qualcheannofa,adesempio,lHukapanfecemoltoparlaredisperchoffral pubblicodeisuoilivelapossibilitdisalvarelamusicaregistrataduranteilconcertoin apposite chiavette, a conclusione dellesibizione. Oltre a questa modalit originale e del tutto nuova di fruizione musicale, lHukapan si poi focalizzata sulla produzione audio video,multimedialeeinterattiva,distribuitaonlinesulsitodellabandche,conlaformula dell'abbonamento, ha messo in rete tutta la produzione passata e presente di Elio e le StorieTese. Dalpuntodivistaterritoriale,inpassatoipoliincuisiconcentravalaproduzionemusicale coincidevano con le grandi citt, come Milano, Bologna, Napoli. In particolare, la citt partenopea stata protagonista della scena hip hopreggaedub sviluppatasi nel corso degli anni Novanta, decennio in cui band emergenti come i 99 Posse, Bisca, gli Almamegretta hanno raggiunto un grande successo di pubblico. Oggi altre citt stanno acquistandounpesomaggiorenellaproduzionemusicale,tracuiRoma(grazieallospazio via via conquistato dalla canzone romana dautore) e Torino. Va sottolineato che con lo sviluppo della discografia indipendente, a partire dalla met degli anni Novanta, si assistitoalboomdelleperiferie:percui,perlaprimavolta,accadevachegrandisuccessi nascesseroinprovincia,senzailbisognodispostarsiingrandicentriurbani.Lacentralit conquistatadaterritoriuntempoconsideratideltuttomarginali,qualiilSalento,sispiega ancheallaluceditalicambiamenti. Altro dato significativo relativo alla produzione quello che riguarda la pubblicazione annuale di videoclip che raddoppiata negli ultimi due anni115. In media oggi, per ogni album, si realizzano fino a 34 videoclip da immettere in rete. Il numero complessivo si aggiraquindiattornoai4000titoliinediti:ildatostatocalcolatotenendocontocheogni

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DatiVideocoop


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etichettaproduceinmedia8videoclipognianno116.Naturalmenteancheinquestocasoci siattieneaidatiufficiali,chetengonosoloinpartecontodeicanaliutilizzatidallenuove produzioniche,peril95%deicasi,usufruisconoesclusivamentedellaRete.PerGiordano Sangiorgi, presidente di AudioCoop e del MEI Meeting delle Etichette indipendenti, sarebbe interessante costruire una sorta di archivio videocretivo, in cui raccogliere queste produzioni che, insieme all'archivio di Videomusic117 costituisce una parte importantedellaproduzionemusicalecontemporanea118.Peravereunideadellavastit delmaterialeadisposizione,basticonsiderarecheVideomusic,natanel1984,statala primatvvideomusicaled'Europa. 4.2.6.2Musicadalvivo Discorsoapartemeritailcompartodellamusicadalvivoilcuivolumedaffariperil2010 sfiorai114milionieuro,grazieai29.770eventirealizzatinelterritorionazionale119.Negli ultimi anni, il settore live ha conosciuto unimportante crescita, in due categorie specifiche: da un lato, i concerti di artisti di grande fama nazionale ed internazionale; dallaltro, gli eventi di nicchia, ossia le manifestazioni organizzate sotto forma di festival conidentitmoltofortieprecise.Apropositodieventidinicchia,anchelamusicaclassica in buona salute, come dimostrano i dati sulla partecipazione alle diverse forme di intrattenimento culturale. I concerti di musica classica sono infatti al secondo posto nei consumiculturali,grazieadunacrescitadispettatoriparial5,9%nel2010120.Guardando

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Ibidem SuccessivamenteAllMusic,poidefinitivamentechiusanellautunno2009. 118 IntervistatelefonicaaGiordanoSangiorgi,presidentediAudioCoopedelMEIMeetingdelleEtichetteindipendenti. 119 Ilcompartodellamusicadalvivohamostratounabuonacapacitditenutaneldifficileanno2009,comedimostranoi dati del Rapporto 2010 Economia della musica in Italia della Libera Universit di Lingue e Comunicazione IULM , secondocuiilnumerodeglispettacolirimastostabile(0,3%),mentresiverificataunalieveriduzione(0,7%)degli ingressi 120 DatidelrapportodiFederculture2010


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alla serie storica del decennio 20102000, la musica classica ha avuto un successo di pubblicosecondosoloalteatro,conunacrescitadel25,88%121. Dalpuntodivistaterritoriale,laLombardiasiconfermaregioneleadersiapernumerodi concerti(329,il28,25%deltotale),siaperspesaalbotteghinoconoltre47milionidieuro, ossiaunquartodellaspesacomplessivasubasenazionale122.Anchese,vadetto,inumeri riferitialLazio,insecondaposizione,nonincludonoloffertamusicaledelpiimportante luogoromanodestinatoaquestaarte:ilParcodellaMusica.Accantoaquestidueterritori cpoilaPugliacheinquestiannihainvestitotantonelsettoredeglispettacolidalvivo, dandovitaallinnovativoprogettoPugliaSounds,concuisivuolesostenereesviluppare ilsistemamusicalepuglieseecrearelebasiperunvirtuosomeccanismotraproduzionee distribuzionedispettacolipugliesi,nazionaliedinternazionali.Questoprogettofinanziato dalle istituzioni regionali, arriva a conclusione di un quindicennio in cui, il Salento, si affermato come una delle localit pi attrattive del Sud Italia, grazie a due fenomeni musicalicongiunti.Daunlato,lariscopertadellamusicapopolareedellapizzica;dallaltro, la costruzione di unidentit reggae. I due processi hanno raggiunto risultati inaspettati, nonostantelalorodiversit.lariscopertadellapizzicanatadallavolontdiungruppodi amministratorilocaliche,perlaprimavolta,hannoprovatoapensarsicomearea,come territoriocheprovaamisurarsiconlamodernit,ripartendodas,dallapropriaidentit piantica,fondatasuunidiomacomune,ormaiindisuso, esullamusicapopolaredella Grecia Salentina. La costruzione dellidentit reggae, invece, avvenuta dal basso: in seguitoallesplosionedelraggamuffinstyleindialettosalentino,lebands,icantanti,idje le strutture organizzative si sono moltiplicate in misura esponenziale, al punto che ogni estate i giovani di tutta lItalia (e non solo) si riversano nelle localit salentine per conoscerelenovitmusicalireggae.

121 122

Ibidem Italia dei concerti, Rapporto Assomusica 2010 sulla musica dal vivo. Assomusica raggruppa gli organizzatori e i produttoridimusicadalvivoecontacirca100associati,oltreil90%deltotale.


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Moltisonoicasideccellenzatralemanifestazionidalvivoitaliane.Alcunidiquestifestival sonostaticapacidiconquistarsiunospazioanchesullascenainternazionale,facendoleva sulla propria specificit e territorialit e svolgendo un ruolo decisivo nelloffrire una vetrinaaigruppiemergenti.FraquestiricordiamoilMEI,laNottedellaTaranta,ilTimein Jazz e Italia Wave Love Festival. Il MEI lappuntamento pi importante del Paese dedicatoallamusicaindipendente,dovetalentiemergentidelpanoramamusicaleitaliano hannooccasionediincontrarediscograficiitalianiestranieri,oltreaconfrontarsiconaltre realt che si propongono come unalternativa al mercato delle major. La Notte della Tarantailpigrandefestivalmusicalededicatoalrecuperodellapizzicasalentinaealla sua fusione con altri linguaggi musicali che vanno dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica. Time in Jazz, infine, la rassegna musicale ideata dal trombettista di fama mondialePaoloFresu,chehaluogonelsuopiccolopaesenatale,Berchidda,nelnorddella Sardegna,echefindagliesordihasaputoaffermarsiperilsuospiritooriginale,ingradodi mettereassiememusica,paesaggioeambiente,inunformidabilemixdiarteenatura.Da semprelarassegnahasceltodiessereluogodiconfronto:pertanto,attornoalsoggetto presceltodiannoinanno,sicostruisconoeventi,invitandomusicistieartisti,chiamatia partecipareadunfestivalhappening,caratterizzatodaimprevistiesorpresecherendono lospettacolouneventounico.Protagonistaassolutodiquestakermesseiljazzdigrande qualitnellesueformepivariegate,espressionidiricchezzeregionaliuniche.ItaliaWave Love Festival (fino a pochi anni fa Arezzo Wave) si distingue per aver fatto del monitoraggioterritoriale,dellacreativitgiovanileedellapromozionedellenuoverealt musicaliemergentiunodeisuoiobbiettiviprimarifindallanascita.Grazieallacreazionedi unasolidastrutturacapillarechequestannoharaggiuntoi25annidivita,compostada29 responsabiliregionalie223antenne(puntidiascoltoprovinciali),laFondazioneArezzo WaveItaliaFAWIsioccupadell'ascoltoedellaraccoltadelmaterialedelleband,deiDje dei Vj emergenti partecipanti ai concorsi. Nato nel 1987, oggi questo network conta su una rete di punti di riferimento distribuiti in tutte le regioni, e da pi di due decenni si

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occupa della realizzazione del concorso gratuito per band emergenti Italia Wave Band e delleselezioniliveregionali,dacuiesconovincitrici,leformazionimusicaliche,ognianno, siesibisconosuipalchidiItaliaWave,arappresentarelapropriaregioneelanuovascena musicale italiana. Solo per dare qualche numero, dal 1987 a oggi si sono iscritte al concorsooltre22.300formazionimusicali. 4.2.6.3Strumentimusicalieformazione Continua a crescere anche il settore degli strumenti musicali, che per il quinto anno consecutivo registrano un aumento di vendite. Lincremento dello 0,3% dovuto, in particolare,aglistrumentiacustici(chitarre,strumentiafiato,percussionieamplificatori), la cui crescita indice del ritorno dellattenzione sulle band musicali. Il dato, anche se positivo, ha un potenziale di ulteriore crescita molto elevato, se si considera che il fatturatoitalianoderivantedalleattivitconnesseallapraticamusicaledi400milionidi euro, mentre quello francese quasi il doppio (750 milioni), quello inglese pi del doppio (900 milioni) e, infine, quello tedesco ha raggiunto limpressionante cifra di 1 miliardoe200milionidieuro,surclassandolaGranBretagna,chealungohadetenutoil primato europeo.123 I motivi per cui in questi paesi il settore tanto sviluppato, a differenzadelnostro,sonolegatiallaoramairadicataconvinzionenelsistemaformativodi questi stati che apprendere la pratica di uno strumento musicale fondamentale, non solo per i benefici connessi allet scolare (in termini, ad esempio, di diminuzione del fenomenodibullismoediabbandonoscolastico),maanchenellacrescitapigeneraledi un individuo nella societ. Il mancato riconoscimento dellimportanza della pratica musicale nel sistema formativo italiano come materia curricolare , secondo Claudio Formisano, presidente DISMAMUSICA, il primo freno che il pieno sviluppo del settore musicale incontra nel suo complesso e che si riflette nello specifico sul segmento degli

123

L'interventodelPresidenteDISMAMUSICAClaudioFormisanoallapresentazionedelRapporto2010Economiadella musicainIatlia,http://www.ftpsgpartners.net/Video/economia_della_musica.html


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strumenti musicali. Non a caso lItalia tra i paesi europei in cui si registra uno dei pi bassi livelli di prezzi di vendita degli strumenti musicali. Anche in un quadro cos poco positivo, sono comunque nate e cresciute delle realt che nel tempo hanno saputo affermarsicomedellevereepropriebestpractice:questoilcaso,adesempio,diSiena Jazz,realtdidatticaqualificataepuntodiriferimentonazionaleperilperfezionamento, lalta qualificazione, la formazione professionale e la valorizzazione di giovani musicisti neodiplomati,neoprofessionistidijazzesuederivazionicontemporanee.Eapropositodi formazione musicale, non possiamo non parlare del progetto promosso da Claudio Abbado, che si speso in prima persona affinch il lavoro di Jos Antonio Abreu oltrepassasseiconfinidelVenezuelaesiradicasseanchenelnostroPaesedellOperaedel belcanto.Ilmaestrovenezuelanohadimostratochelamusicapurealmentestrapparei bambinieigiovanidallastrada,dallacriminalitedalladroga,offrendolorounoccasione di riscatto esistenziale, realizzando un sogno che ha avuto inizio 35 anni fa. Abbado ha voluto seguire il suo modello promuovendo la costituzione di un Comitato Onlus, con FedercultureelaScuoladiMusicadiFiesoleinvestedisocifondatori,perlarealizzazione del Sistema Italiano, di cui sono presidenti onorari Abbado e Abreu. Questo sistema vuole far nascere in ogni regione italiana (a partire da Torino, Roma, Napoli e Catania) i Nuclei, ossia centri didattici distribuiti su tutto il territorio che, avvalendosi anche dellesperienza di iniziative affini sviluppatesi autonomamente in Italia negli ultimi decenni,coinvolgerannobambinidi etcompresatrai4e i14anninellapprendimento dellamusica,secondoilmetodovenezuelanodiAbreu. Molto si muove nel settore musicale italiano ma ancora molto deve essere fatto, soprattuttoinunotticadisuperamentodiquellatradizionalecontrapposizionetramusica accademica e musica colta da un lato, che ha per tanto tempo posto un freno al pieno sviluppodellamusicacontemporaneaconsideratanoncoltaodiserieB,dallaltro.Solo perfareunesempio,quantoavvenutoperlamusicacompostaperilcinema.Dasempre considerataconsufficienzadamoltiprofessionistidelsettore,oggiilgenerehaconosciuto

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una importante rivalutazione grazie a studi accademici di spessore (vale la pena citare quellodiSergioMiceli)eafestivalcelebratividedicatinellospecificoallecolonnesonore deifilm.Infine,natopersinounensemblededicato:lOrchestraItalianaperilCinema, unorchestra sinfonica a tutti gli effetti con la particolare missione di diffondere il patrimoniomusicalerealizzatoperilgrandeschermo,scaturitadallostoricoForumMusic VillagediRoma,tenutoabattesimoesattamente40annifadanomicomePieroPiccioni, ArmandoTrovajoli,EnnioMorriconeeLuisBacalov,laO.I.C.(associazionenoprofit).Oltre alla tutela di questo patrimonio artistico italiano di tradizione gloriosa, una maggiore attenzione verso la musica da cinema contribuirebbe, ad esempio, a far rientrare molti compositoricheoggivannoaregistrareallesteronellestdellEuropa,spintidaiproduttori peraverecostidiproduzioneinferiori.Inrealt,perquantoanchefuoridallItaliacisiano bravi musicisti, questi spostamenti vanno a incidere non proprio positivamente sulla qualitdelleperformance.Pertanto,moltovafattopuntandosualcunicaratterispecifici delterritorioitaliano,cheanchenelsettoredelleproduzionimusicalihasaputoprodurre unmadeinltalydapreservare,riccodimusicabellaedivalorecheormaihaformatoun vero e proprio repertorio di classici eseguiti anche dalle pi blasonate orchestre del mondo.

4.2.7Libriestampa
In questo settore assistiamo, da un lato, alla diminuzione del giro d'affari e al calo della produzione dei titoli. Dall'altro, per, si assiste ad una crescita del fatturato nei canali trade, allaumento della lettura di libri e al consolidamento del fenomeno ebook.E' questo il bilancio di luci e ombre dell'editoria italiana nellultimo anno: un risultato che ben evidenzia le contraddizioni di un settore in fase di grande trasformazione. Il 2010 stato per leditoria meno negativo di altri comparti: librerie, grande distribuzione


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organizzata e librerie online sono cresciuti a valore del +3,4%124 ma anche la lettura aumentata.Aquantoparecisarebbero968milalettori(dialmenounlibroall'anno)inpi rispetto ai circa 25 milioni del 2009125. Tra i canali di vendita, vola l'online che, pur rappresentando il 4,3% dei canali trade di varia, cresciuto del 25% rispetto al 2009126. Novit si registrano anche nel settore della produzione digitale. Il 2010 stato infatti l'anno"uno"dell'eBook:aumentatoilnumerodititoliincatalogo(dai1.619disponibilia gennaio agli 8mila di dicembre); arrivato un player molto forte nel mercato finale (Amazon.it), sono apparsi diversi nuovi soggetti lungo la filiera editoriale (le "piattaforme");lelibrerieonlinehannoiniziatoavenderefiledieBook,oproprieReader. Sulfrontedelleditoriaclassica,perilsecondoannoconsecutivo,siverificatouncalo nellaproduzionedititoli(pariallo0,5percento),macontinuailtrendpositivochevede ridursiprogressivamenteilpesodelleoperediautoristranierisultotaledellaproduzione libraria127.L'exportdellibroitalianocrescecomplessivamentedel2,2percentorispettoal 2008, per un valore di 42milioni euro. Segnali positivi che ben testimoniano la migliore capacit degli editori italiani di vendere i loro titoli all'estero e di stare sui mercati internazionali. Dal punto di vista dellofferta, le case editrici attive in Italia e che hanno unapresenzadiffusaestabileintuttelelibreriedelterritorionazionalesonocirca1.600 (sono invece 7.009 le case editrici, anche con un solo titolo, attive); mentre gli addetti dellafilierasonocirca36mila.Alivellonazionale,sidistinguonoduetipologiediimprese. Daunlato,troviamoleaziendemediograndi,concentratesulibriadelevatarotazionee breve ciclo di vita e rivolte ad un target di grandi lettori. Dallaltro, c il mondo della piccola e media editoria128, ampio e variegato, le cui imprese si caratterizzano per una

124 125

DatiNielsenBookScanItaliaeRapporto2010Aei,AssociazioneEditoriItaliani Ibidem 126 Ibidem 127 Ibidem 128 SecondoladefinizionedellAssociazioneItalianaEditori,ipiccolieditorisonoquellecaseeditricichepubblicanomeno di23titolilanno.Sonoil62%delleimpreseeditorialima,quantoaititoliinlibreria,nerappresentanosoloil7%.128


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forte propensione allinnovazione di prodotto e alla qualit nei processi editoriali. Negli ultimi anni queste case editrici hanno svolto un ruolo fondamentale, dando spazio ai talenti emergenti e agendo da trendsetter, ossia anticipando nuove tendenze destinate poiadarrivarealgrandepubblico.Sonocosnatideiveriepropricasieditoriali,comead esempio il successo del noir, diventato ormai un cult grazie allintuito di alcune piccole case editrici che, negli ultimi decenni, hanno iniziato a pubblicare titoli appartenenti a questogenerechesistavaaffermandosulmercatointernazionale.Ipiccoliemedieditori mantengono ancora una componente di alta artigianalit del prodotto, si rivolgono a mercati di nicchia, hanno quindi maggiori difficolt di sbocco sul mercato e, talvolta, di sostenibilit della loro economia d'impresa. Alcune di queste case editrici coerentemente quanto avviene nel manifatturiero hanno un forte radicamento territoriale,essendoespressionedelpatrimoniostoricoculturalediundeterminatoluogo. Perlaspecificitdelleloropubblicazioni,questisoggettinonsemprepossonoprefiggersi lo scopo di raggiungere un pubblico nazionale. A volte, invece, questo connubio risulta benriuscito:ilcaso,adesempio,diCARSAEdizionieComunicazioneIntegrata.Quando negli anni Ottanta lambiente era ancora un tema per soli addetti ai lavori, questa casa editrice di Pescara ha saputo parlare del paesaggio italiano in modo nuovo e contemporaneo. Nei suoi 25 anni di attivit, CARSA stata in grado di interpretare e raccontareilterritorioabruzzesealdildeiconfiniregionali,dandovitaadunprogetto editorialedisuccesso,convenditeannualichesfioranoi20.000volumi. La necessit di fare massa critica sta spingendo i piccoli editori a mettersi in rete, lanciando innovative modalit di aggregazione. Ne un esempio il marchio Beat, la Biblioteca degli Editori Associati di Tascabili, che raccoglie i tesori delle case editrici indipendenti italiane in edizioni economiche inedite. L'idea questa: un piccolo editore, da solo, difficilmente potr avere una propria collana di libri tascabili da proporre al mercato,fattadititolichehannogiavutosuccessoinedizionerilegataeingradooradi conquistare uno spazio credibile nelle librerie a un prezzo inferiore. Per ovviare al

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problemasipensatodimettereinsiemeungruppodipiccolieditoriindipendentiintorno aununicomarchiochepossaritagliarsiunospaziodimercatoprimainesistente.L'idea venuta a Giuseppe Russo, direttore editoriale di Neri Pozza, che l'ha proposta ad altri colleghidelluniversodelleditoriaindipendente.Hannoimmediatamenteaderitoiromani minimumfaxeLanuovafrontiera.EcosnatoilnuovomarchioBeatcheraccoglieipi grandisuccessidellerispettivecaseeditrici:unasortadibestofdeipiccolieditoriper contrastare, sul formato tascabile, i colossi dell'editoria. La portata rivoluzionaria del progettostaanchenellaformulaoriginalechestatapensata.TecnicamenteBeatuna collana della Neri Pozza: questo era indispensabile per una questione di diritti, ma le decisionidiqualitascabilipubblicarevengonopresecollegialmentedaglieditoriaderenti. Unasortadifranchisingdelmarchiochepermetteallecaseeditricidiesserepresentisul mercato con titoli appetibili che usufruiranno delle potenzialit della collana e del formato.Ilprogetto,avviatoloscorsoottobre,giunsuccessodipubblicoeoraaltre sigleeditorialiintendonoaderire. Dalpuntodivistageografico,ilsettoreeditorialesicaratterizzaperunafortedispersione: molti dei marchi pi prestigiosi sono infatti distribuiti in diverse citt (Giunti a Firenze, Sellerio a Palermo, Il Mulino a Bologna, Laterza a Bari e Roma, Einaudi e Utet a Torino). Tuttavia, le due capitali delleditoria italiana rimangono Milano e Roma. Storicamente il capoluogolombardoharicopertounruolodigranderilievo.NeglianniSettantaeOttanta, infatti,lacittstatalaculladitantepiccolecaseeditrici,natesuimpulsodipersonalit dellaculturache,dopoessersiformatepressoglieditoridigrandidimensioni,decidevano di realizzare il proprio progetto editoriale. Negli anni a seguire, questo humus vivace e creativo andato perdendosi: Milano ha vissuto grandi trasformazioni, puntando sulla moda e sul design come asset strategici per il proprio sviluppo129. Al contrario, Roma, in tempipirecenti,diventatapianpianoilcentrodellapiccolaeditoria,comedimostranoi

129

Ibidem.


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numeri: 166 editori, pi che in qualunque altra regione dItalia, 25.000 titoli allanno, un fatturatodi368.000.000dieuroe6.000addettiailavori.130Nonuncasochelacapitale ospiti, da nove anni, una fiera, di rilievo nazionale ed europeo, dedicata alla piccola e media editoria, Pi Libri Pi Liberi. La manifestazione rivolta non solo al pubblico dei lettori,maancheagliaddettidelsettorestarafforzandolasuafunzionedimercato:nel corso delle ultime edizioni si registrata una crescita della presenza di commissioni straniere interessate allacquisto di diritti di vendita. Quella di Roma non la prima manifestazioneeditorialeitalianainteramentededicataallapiccolaeditoria.Aprecederla cParoleneltempo,ilfestivaldellapiccolaeditoriadiPavia,giuntonelsettembrescorso alla sua ventesima edizione. La mostra mercato, nata in un isolato castello pavese, da sempre costituisce un punto di riferimento per leditoria di qualit, affermandosi come luogodiesordioevetrinaperlenovitnazionali. Dalpuntodivistatematico,cisonodellenicchieincuilItaliaparticolarmenteattiva.Una diquestesenzadubbioleditoriaperragazzi,comeconfermanoalcunidati.Aumentanoi titoli,nascononuovecaseeditrici,ilfatturatocomplessivosiconsolidaeiltrenddicrescita pi sostenuto di quello del mercato librario tradizionale: 4.071 sono i libri dedicati ai ragazzi pubblicati nel corso del 2009 dalle 175 case editrici presenti sul territorio131. Di questiquattromila,2.939sonoprimeedizioni,conunincrementodioltreduecentotitoli sullannoprecedente132.Numerichehannoportatoaunfatturatocomplessivodioltre155 milioni di euro contro i 149 del 2008133. La percentuale di libri per ragazzi sul totale dei titoli venduti nel nostro Paese nel 2010 pari al 10%, un dato che fa segnare un incrementodell'1,2%rispettoal2009134.Ipiccolieditori,infine,hannostampatol'8%dei

130 131

FrancescaGiuliani,PiccoliEditoriinFiera,LaRepubblica,12.11.2008. DatiAei 132 Ibidem 133 Ibidem 134 Ibidem


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libriperragazziimmessinelmercato.Sitrattadiunarealtinespansionechehabisognodi nuove competenze e che si deve avvalere di professionalit diverse da quelle legate all'editoria tradizionale. Crescono infatti le richieste di professionisti sempre pi specializzati, molto attenti all'innovazione e alla sperimentazione nella grafica, nelle illustrazioni,nellaricercadeimateriali.Ilibriperbambini,infatti,hannounaltocontenuto diimmagine(chesirifletteanchenegliallestimentidellelibrerie)eimaterialiusatinonsi limitano alla carta; ci sono poi i supporti multimediali, ebook e applicazioni per tablet e smartphone,cheperbambinieadolescentisonoesarannosemprepidiusoquotidiano. Leditoriaperragazziinoltreunsettorepersuanaturavotatoall'internazionalizzazione: nuoviautori,nuovititolienuovetraduzionigeneranounaconseguentedomandadiesperti in lingue che sappiano riportare in italiano frasi idiomatiche, linguaggi e immagini fantastiche, nonsense e giochi di parole tipici dei racconti pergiovanie giovanissimi. La letteratura deve essere infine conosciuta profondamente dai librai e dai bibliotecari, alle preseconlagestionedititolidalledinamichemoltodiverserispettoaquelledeiprodotti editorialitradizionali. Edstatoproprioquestolavorodispecializzazionechehapermessoaglieditori,ailibraie allebibliotechediquestosegmento,pureinannidicrisiecontrazionedeiconsumi,difar registrareperformancepositivechefannobensperareperilfuturo.Parallelamentenata una rete di associazioni, cooperative e centri di formazione che ha saputo valorizzare questo patrimonio acquisito e mettere a sistema le competenze. Un esempio l'AccademiaDrosselmeier,diBologna,unicarealtitaliana(sesiescludeunacattedradella facolt di Scienze della Formazione all'universit di Verona) che offre corsi semestrali di formazione per diplomati, laureati e diversi operatori del settore dell'infanzia, nonch seminari,workshopeincontrisullediverseproblematichedelcomparto.Fralecaseeditrici italianespecializzateinlibriperragazzi,unpostodirilievooccupatodallaEmmeEdizioni. Fondatanel1966daRosellinaArchinto,questaziendastataprotagonistadiunaverae propriarivoluzioneculturale:inunepocaincuiilmercatoeditorialeerastrettoneiconfini

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nazionali, la Emme cominci a scegliere, importare e tradurre in Italia gli autori e gli illustratoripioriginalidelmondo,diventandounpuntodiriferimentoperilrinnovamento educativoeperladiffusionedelgustoesteticonellaproduzioneinfantile.Adoggi,Emme chefapartedelgruppoEinaudilapigrandecasaeditriceitalianaspecializzatainlibri per bambini, ragazzi e giovani adulti grazie al connubio fra tradizione e innovazione. Nel 2007, stata avviata la ristampa dei titoli diGianni Rodaricon le illustrazioni diBruno Munari:sonocostornatisugliscaffalidellelibrerieFavolealtelefono,Filastroccheincielo einterra,Illibrodeglierroriinversioniidentichealleoriginali. Fra gli eventi legati al settore, va ricordata la Childrens Book Fair di Bologna che rappresentaunmomentodiscambiofondamentaleeincuiilpadiglioneitalianoregistrada alcunianniunacrescitadivisitatoristranieri. Infine,estremamenteinteressantequantostaavvenendonellambitodelleditoriadarte che, nonostante le ridotte dimensioni, rappresenta un segmento importante, poich costituisce un punto dintersezione tra diversi comparti della macrofiliera delle industrie culturaliecreative.Ilfatturatodiquestosegmentocresciutonegliultimianni,passando dai13milionidel1999ai19,4del2009135.Leprimecaseeditricicheoperanoinquesto settore generano da sole un fatturato aggregato cataloghi, libri darte, gestione di bookshop museali, merchandising, riviste darte, diritti per collaterali, attivit di service, venditadidirittisulleimmaginiattraversolelorobanchedati,ecc.di75milionidieuro, con una crescita, negli ultimi anni, che superiore a quella media dellintero settore editoriale, collocandosi sempre tra l1,5% e il 2%136. La maggior crescita del fatturato inoltreunimportantesegnaledellacapacitdelleimpresediindividuarenuovimercatie opportunit non necessariamente legati alle forme tradizionali, attorno a cui costruire modernisistemidiprodotti/servizi.Inoltre,leditoriadarteunodeipochigeneridovele vendite dei diritti allestero superano gli acquisti (616 titoli venduti contro 264 titoli

135 136

DatiAie,AssociazioneItalianaEditori Ibidem


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acquistati nel 2007)137. Si tratta pertanto di un segmento rilevante nel processo di internazionalizzazionedellanostraproduzioneeditoriale138.Lamescolanzadilinguaggiela lorocontaminazionecichepermettealleditoriadarteitalianadiessereestremamente produttiva ed innovativa. Ne un esempio Editalia, storica casa editrice romana che dal 1991fapartedelGruppoIstitutoPoligraficoeZeccadelloStato.Laziendasicaratterizza peruncatalogodieditoriaearteincuitrovanopostocollanedivolumidipregio,cataloghi darte,produzionedimultiplidarte,coniazionedimoneteemedaglie,tutteopereispirate atemiqualilaculturadelterritorio,lavalorizzazionedellecapacitartigianali,tecnichee artistiche di grandi istituzioni come la Scuola dellArte della Medaglia e la Zecca dello Stato e di alcuni fra gli artisti pi rappresentativi del nostro tempo. Editalia inoltre licenziatariaufficialeperlamedaglisticaDisneyeperlarteeleditoriadipregioFerrari. AltrocasointeressantequellodiSilvanaEditorialedArte,fondataaCiniselloBalsamo nel 1948. Nei primi anni 70la casa editrice conquista un ruolo di leadership nel settore della realizzazione e distribuzione di volumi commissionati da numerosi istituti bancari, interessati alla valorizzazione del patrimonio storico e artistico presente nei territori di competenza:sonodiquestiannilecollaneconilgruppoCariplo,conilgruppoSanPaolo, con il Credito Italiano, con la Ras. Con linizio degli anni 90viene ridefinito lassetto dellazienda,cheiniziaaproporsinelsettoredellemostreedeglieventiespositivinonsolo come realizzatrice di cataloghi, ma anche come riferimento nella gestione delliniziativa, dal finanziamento allorganizzazione fino alla promozione.A inaugurare questa nuova attivit,lamostraLaDamaconlermellinodiLeonardodaVinci(Roma,Milano,Firenze, ottobre1998gennaio1999),cuiseguiranno,solopercitarnealcune,Parmigianinoeil manierismo europeo, (Parma, febbraiosettembre 2003), Duccio. Alle origini della pittura senese. Oggi il catalogo della casa editrice spazia dalle monografie darte ai

Dati dellindagine sullimportexport dei diritti dautore in Italia, realizzata dalla Doxa per conto dellICE, in collaborazioneconlAIE,2007. 138 Ibidem
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cataloghi espositivi e museali, dal disegno alla fotografia, dal design alla storia e alla comunicazione,arricchendosididuecentotitoliognianno.LacittdiBologna,inoltre,da anni ospita lunica fierafestival del libro darte europea, ArteLibro, che accoglie editori dartedieccellenzaedinicchiaperfarliconoscerealgrandepubblicoeaglioperatoridi settore, attraverso la presenza espositiva e workshop professionali. Come gi accennato, la rivoluzione tecnologica, in particolare larrivo dellebook, sta investendo a poco a poco anche il mondo delleditoria italiana. I numeri parlano di un fenomeno di dimensioni ancora irrisorie oggi vale lo 0,1% del mercato trade, pari a 3 miliardiemezzodieuro 139specieseconfrontatoconglialtriPaesi140,dovesiprevede che la quota di mercato del digitale, nei prossimi anni, arriver facilmente al 20%. Negli StatiUniti,adesempio,ognidiecilibrivenduti,unoormaidigitale141.NelnostroPaese,il mercatoeBookperorariguardanonpidi500600milautenti142:sitrattadiunanicchia che fino aduna anno fa era inesistente e che quindi, secondo molti, non potr far altro checrescere.Ingeneralelaletturasuschermidigitalicontinuaadaumentare:piomeno triplicatarispettoal2006.SecondolAie,cisonocircaoltre2milionidiitaliani(dipidi 14anni)chesipercepisconolettoriancheseilsupportononpilapaginamainternet,il computer, o altro. Un segmento ancora piccolo, da iniziare per a osservare con attenzione,perchquichesivaformandolaletturadidomani.Chilegge,comprae iniziaaesplorarequestomercatonascentesoprattuttounforteeabitualelettoredilibri di carta e si caratterizza per comportamenti di acquisto e modalit di fruizione innovativi. E un acquirente multicanale che utilizza pi formule di vendita simultaneamenteeinmisurapimarcataancherispettoachicomunquelettoredilibri. Soprattutto edunasuapeculiaritanchequandodevecomprareilibritradizionali

139 140

DatiAie GranBretagna,GermaniaesoprattuttoStatiUniti 141 StandoallaAssociationofAmericanPublishers,esicalcolasupererannoafineannoil9%dellevenditecomplessive. 142 DatiNielsen,supopolazionesoprai14anni.Sulfrontedegliacquirentirisultachel1,3%degliitalianiparia665mila personenegliultimi12mesihaacquistatounebook.


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ricorreallelibrerieonline:italiane(34,1%,unosutre)estraniere(21,4%,unosucinque). Si potrebbe pensare, quindi, che la sua disponibilit a comprare eBook si sia sviluppata proprioapartiredallacquistoonlinedellibrofisico. Dalpuntodivistadellofferta,dopounmomentoinizialediperplessit,ilmondoeditoriale si mosso, con la creazione delle prime piattaforme italiane per la vendita di libri digitali. Circa 130 editori, non solo i grandi gruppi ma anche i piccoli, sono attualmente attivi in questo mercato. Quattro realt leader nella distribuzione fisica di libri come Feltrinelli, Messaggerie Italiane, GeMS e Rcs Libri hanno dato vita aEdigita, una nuova piattaformadestinataalladistribuzioneonlinedegliebook,ilcuisviluppostatoaffidato alCefirle, spin off del Politecnico di Milano. La decisione di dotarsi di un'unica infrastruttura tecnica per la distribuzione online dei testi digitali nata non solo dall'esigenzadifarfrontecomuneauninvestimentoingente,maanchedallavolontdei gruppi editoriali di assicurarsi il controllo della distribuzione dei contenuti digitali, garantendo alle case editrici l'ultima parola in fatto di prezzi e di DRM143, i dispositivi anticopia.Sonounaquarantina,perilmomento,glieditorichemettonoinvenditailoro volumisuEdigita.Lapiattaforma,cheoffrecirca1500titoli,operaanchecomefornitoredi serviziaglieretaileritaliani,comibs.it,eaisitidiecommercestranieri,comeAmazono iBooks.IlGruppoMondadorinonstatodamenoeassiemeaTelecomItaliahalanciatola piattaforma digitale Biblet, il pi grande ebook store italiano che si basa sul modello presoaprestitodalmondomusicaledell'iTunes,maconunadifferenzasostanziale:anche inquestocasononilcanaleafareilprezzodeilibri.Tuttoinfattirestanellemanidegli editorichepotrannogestirecosti,strategiedimarketingepromozioni.Iricavi,poi,sono gestiti da Telecom secondo la tecnica distributiva classica: 70% delle revenue va agli editori,mentreilrimanente30%restaallaziendaditelecomunicazioni.Lanciatoloscorso ottobre alSalone Internazionale del Libro di Francoforte, Biblet oggi conta oltre7.000

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GlieBooksonoprotettidaunsistemaDigitalRightsManagement(DRM),unasortadilucchettodigitaleatuteladeii dirittidegliautori


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titolidi143 editori, tra cui Mondadori, Rcs, De Agostini, Bruno Mondadori Editore, Zanichelli,BaldinieCastoldi,NewtonCompton.Ilpassosuccessivononpotevacheessere ildevice:comegiannunciato,perfacilitarelaconsultazionedelcatalogoelasceltadei titolidigitali,TelecomItaliahalanciatobiblet,ilnuovoereaderdiTimcheconsentela navigazionegratuitasubiblet.iteilpagamentodegliebookconilcreditoresiduodellaTim card. Gli ebook del Biblet Store possono essere letti, oltre che su Pc, anche sul nuovoOlipad di Olivetti, il primo tablet italiano che sar in vendita a breve e che sar dotatodiBibletApp.Presto,inoltre,sarscaricabiledallAppStorelanuovaapplicazione bibletperiPad,chepermetterdiacquistaredirettamenteifileinformatoPdfoePubda Bibletstore,oltrechedisincronizzareevisualizzaregliebookgiacquistati.Ancheipiccoli e medi editori hanno fatto la loro parte. Dei 131 operatori che producono almeno un titoloinformatodigitaleinlinguaitaliana,94sonopiccolecaseeditrici,conuncatalogo complessivo di 1.472 ebook, corrispondente al 6% di titoli che la piccola editoria ha proposto(tranoviteristampe)nel2009.Moltidilorosisonoconsorziati,dandovitaa BookRepublicchecostituisceilterzopolodegliebookmadeinitaly. Ma riuscir il libro elettronico ad affermarsi accanto a, o addirittura al posto di, quello cartaceo? Come muteranno i modelli di business editoriale? Il dibattito su questi temi aperto.Adoggi,comegidetto,ilmercatoancoraagliesordieloffertahadimensioni molto ridotte, ma secondo molti, solo una questione di tempo e questo segmento conoscer una fase di grande espansione anche in Italia. Indubbiamente lo sviluppo delleditoria digitale sta inducendo e indurr sempre di pi gli editori a cambiare prospettiva,amettereinpraticanuoveideeearipensareilpropriomestiere.Connuovi formati editoriali, le case editrici non solo dovranno confrontarsi in termini di scelta di contenuti,madovrannoaverelacapacitdioffrireserviziavaloreaggiunto.Infuturosi assisterallacrescitadellasperimentazionedinuoviprodottieditorialicreaticonlogiche differenti:ilmercatopasserdallasempliceconversionedellibrocartaceoallacreazione dinuoviprodottiinterattivi,multimedialieconfunzionalitspecificheadeguateainuovi

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mezzi di utilizzo. Questo implicher un cambiamento radicale delle modalit produttive: dalla produzione monocanale si passer a quella crossmediale, mentre i contenuti diventeranno liquidi, ossia adattabili a diversi supporti. Ma il ruolo delleditore, secondo alcuni, rimarr fondamentale: in un mercato caratterizzato dalla moltiplicazione dei contenuti, il marchio editoriale e il valore reputazionale saranno sempre pi importanti pergarantirelaqualitdicichesilegge. Altro problema legato alla diffusione del formato digitale quello del prezzo: si parla tantodellaconvenienzadellebookrispettoalledizionecartacea,maoggiilettoriitaliani trovanosulmercatotitolidigitaliadunprezzomoltovicinoaquellisucarta.Questoper tre i motivi: il diverso trattamento fiscale144; la necessit di sostenere costi di setup per rendere compatibili testi nati sulla carta con i lettori ebook; la struttura della filiera editoriale digitale che di fatto una duplicazione di quella tradizionale. La presenza di questi tre elementi fa s che, dal punto di vista delleditore, i margini si riducano e la strutturadicostosiirrigidisca.Periprossimiannidifficilefareprevisioni,probabilmente perlaconcomitanzadialcunifattoriqualilamaggioreoffertadititoliseneprevedono oltre17milaafine2011lamaggiorediffusionedeidevicedilettura,lintegrazionedella vendita deglieReaderda parte di alcune librerie online, il lancio sul mercato dei nuovitableteilconseguenteprobabileridursideiprezzipotrannofarcrescereilmercato ancheinItaliaeinEuropa,comegiavvenutonegliStatiUniti. Almomento,quindi,lacaravecchiacartasembraavereancoramoltodadire.Illibronon andrinpensionemacisarunapluralitdistrumenti:secondoalcuni,itableteireader avrannounruoloimportanteperitecnici,perlaconsultazioneonthespotepercoloro che viaggiano molto. Ma per la lettura distesa e rilassata il supporto di carta rimarr imbattibile.Inoltre,lecaratteristichedellettoretipodiebookitalianofannosupporreche chinonabituatoaleggerenoncominciafarlograzieaquestisupporti.Ilveroproblema,

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IlibrisucartahannolIvaal4%,iservizidigitalial20%eilclientepagaunprezzocomprensivodiIva.


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nel nostro Paese, rimane la scarsa propensione alla lettura: per combatterla sarebbe necessariopromuovereunanuovaculturadellibro,sensibilizzandolenuovegenerazionia partiredallescuoleprimarie. La tecnologia sta cambiando anche il mondo dei giornali. Il panorama italiano dellinformazione digitale vede predominare ancora i player che arrivano dallarea tradizionale, dalla stampa, come conferma la classifica delle prime 35 fonti informative online in Italia145 che vede al primo posto Repubblica.it [1.542.171 utenti unici e 14,8 milionidipagineviste]eCorriere.it[1.372.702utentiunicie14,4milionidipagineviste], leaderstoricidelsegmento146,aconfermadelvaloredelbrandancheperquantoriguarda i quotidiani. Questi giornali, infatti, oggi si caratterizzano solo parzialmente per la piattaformacartacea,mentrelaloroforzastanellaqualitdeicontenutiprodottienella credibilit. Il profondo divario esistente tra queste due testate e le altre fonti dinformazioneonlineconfermafondamentalmenteiltrendchesiandatodelineandoin questi anni, con un gap sostanziale tra i player tradizionali ed i newcomers, le start up digitalichesiaffidanoesclusivamenteallonline. Nonostante ci, la via italiana al giornalismo puramente on line, svincolato da testate tradizionalisucarta,stabattendoancheunapistadiversa,chepuntasuunadotecospicua di investimenti, contenuti di qualit, un orizzonte internazionale e un prodotto grafico curato.Setuttociportervisitatorie,soprattutto,unmodelloeconomicosostenibile, ancora difficile prevederlo. Alcuni di questi nuovi siti di informazione si ispirano a due modelliamericani,HuffingtonPostlaggregatoredinotizieche,nel2009,con9milionidi visitatoriunicialmese,haaddiritturasuperatoicontattidelsitodelWashinghtonPoste DailyBeast,ilsitod'informazioneda5milionidilettorialmese,fondatodallexdirettrice

ClassificaelaboratadaAudiwebagennaio2011ebasatasulnumerodiutentiunicinelgiornomedio. Alleduetestateseguono:Gazzetta.itcon617.979utentiunicialgiorno,LaStampa.it,con358.744,ilSole24Orecon 281.750. Il primo sito della classifica che non anche una testata cartacea Dagospia.com con 84.803 utenti unici al giorno
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delNewYorker,TinaBrown.AlprimosirifidealmenteilsitoitalianoIlPost,lanciatoun anno fa dal giornalista Luca Sofri. E una testata che aggrega in modo intelligente i contenuti del Web pi che produrne di originali, scardinando la gerarchia stereotipata delle notizie. I redattori portano avanti unattivit trasversale: non solo producono materialmentelenotizie,mascelgonoperiproprilettoriapprofondimentieinformazioni gi disponibili online, agendo da veri e propri filtri informativi. Limpronta quella della Rete:segnalazionidialtrisiti,attenzioneagliesterieallasocietdigitale,unalistadifirme che collaborano gratuitamente. Nessun editore, solo finanziatori, un budget iniziale di quasi un milione di euro e l'obiettivo di pareggiare i conti. Il Post un progetto che va oltrequellodeltradizionalegiornaleonline,avvicinandosiallideadiunagorincuitutti sonochiamatiapartecipare.Idatiparlanodicirca28milautentiunicie131milapagine vistealgiorno147.Valutarelaresadellatestatainterminieconomicinonsempliceperch entranoingiocodiversiparametri:inteoria,ilPostpotrebbefatturarecirca200milaeuro allanno. Altro esempio di start up digitale Lettera 43, nata su iniziativa di Paolo Madron, giornalista economico di lungo corso. La testata, con 5 milioni di patrimonio iniziale raccolti fra i soci fondatori e i finanziatori, punta a raggiungere il pareggio alla fine del quarto anno. La redazione composta da 12 giornalisti, compresi i vertici, conunet mediadi28anni,ecentinaiadicollaboratoricheproducono70articolialgiornodalle5a mezzanotte.Ilmodelloquellodeldailymagazine,ossiaungiornalegeneralistaconcanali tematici verticali, ma anche ricco di approfondimenti e notizie. Lobiettivo , nel lungo periodo, quello di competere con i siti dei quotidiani tradizionali. C poi Linkiesta, sito lanciatoloscorsogennaioconuncapitaledi1,5milionidieuro,divisifraunasettantinadi soci di cui nessuno, per, pu detenere pi del 5%. In redazione lavorano circa 13 giornalisti,giovaniprovenientidalquotidianoilRiformistaeprofessionistidilungocorso,

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DatiAudiwebdigennai2011


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conunattenzioneparticolareallapoliticaealleconomia.Agennaio2011,gliutentiunici al giorno erano circa 8 mila, ma lobiettivo di raggiungere i 25 mila entro la fine dellanno. Il modello di business di questa testata mescola pubblicit e abbonamenti, prevedendoperilfuturoalcunicontenutiapagamento. Cisonopoilealtretestatebasatesuicontenutidegliutenti,inrapportocostanteconuna comunit di riferimento. Tra queste si distinguono Agora Vox.it, sito di giornalismo partecipativo, e il Giornalettismo che, secondo il servizio di analisi Blogbabel, il terzo superblog per link ricevuti dopo il Post e quello di Beppe Grillo. Ora resta da vedere se questagalassiaeterogeneadiinformazioniecommentionlinefunzioner.Inognicaso, evidente che, ad oggi, creare una testata on line soprattutto una scommessa per il futuro, che punta su un allargamento graduale dei cybernauti italiani e quindi su una crescitadellapubblicitsulweb. Sul fronte della carta stampata, invece, non vi dubbio che lattualit ed il futuro dellinformazionenelnostropaesenonsianomonoformatoemonocanale.Inprospettiva, iquotidiani,perstarealpassoconitempi,dovrannorealizzaresinergieeconvergenzatra le versioni digitali e quelle tradizionali, utilizzando ciascun mezzo e ciascuna versione a supportodellaltra.Internetoffreunagrandeopportunitalgiornalismo,purchglieditori e gli altri operatori dellinformazione non pensino a distribuire attraverso la rete i contenuti che gi hanno, ma piuttosto reinventino prodotti e servizi che rispondano ai bisogni di un pubblico molto pi vasto che vive e lavora sulla rete. Questo implica che i gruppieditorialidebbanomuoversisuduebinari:continuareasostenereattivitpiche matureeintraprendere,allostessotempo,attivitdeltuttonuoveperinuoviprodottie business. Il tutto facendo leva sui propri asset tradizionali, il brand prima di tutto. Per quantoriguardailmodellodibusiness,bisognervedereseglieditoritroverannoinfuturo unmodoperfarpagareilorogiornalianchenelcontestodigitale,unmondoincuimolti altri soggetti producono informazioni pur non avendo un business editoriale, e in cui, quindi,laposizionedeiquotidianicomegeneratoridiinformazionemenounicaedifesa.

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Igiornalipossonoperreagiresiainvestendoperprodurretecnologiemiglioripervalore d'uso, interfaccia, sistema di pagamento, selezione delle informazioni di quelle dei concorrenti,siatentandodiriqualificarel'unicitdeiloronotiziari.Secondounostudio realizzato dalla Bain & Company, nei paesi sviluppati, i consumatori che comprano informazioneindigitalesonotrail10eil20%dellapopolazione.Diquesti,trail27eil42% comprano notizie che riguardano lo sport, l'economia, il loro territorio e le inchieste originali, perch a questi tipi di informazione attribuiscono unicit e valore. Ci significa che investire sul miglioramento delle interfacce di utilizzo e accesso ai giornali e sulla unicit dei contenuti la strada per ricostruire un modello di business e giocarsi il successosulmercato,ancherigenerandoilmodelloapagamento.Unaventinad'annifa,la tv era gratis e l'idea di vendere l'accesso ai contenuti televisivi era impensabile: oggi milioni di persone pagano 20 o anche 40 euro per guardare la tv, nella sua forma satellitare.Oggi,icontenutideigiornalionlinesonogratisel'ideadivenderlipiuttosto inconsueta,manondettochesarsemprecos.Sonodinamicheemodalitcheinaltri mercatisono state applicate da tempo con successo e sulle quali sar necessario concentrareattenzionenelfuturoprossimo.

4.3Coredellearti
4.3.1Artivisive
MentrenellapartededicataalPatrimonioCulturalesisonoaffrontatelequestioniinerenti ai temi della conservazione, gestione, valorizzazione e fruizione dei beni culturali, qui si vuolespostarelattenzioneatuttoquellocheruotaattornoallaproduzionediarteealla creazionedinuoveespressioniculturalieartistiche.Vadaschequestiduedifferentifasi, quella del conservare e del produrre arte e cultura, siano complementari e interdipendenti. Tuttavia, in Italia sembra essersi determinata una contrapposizione impropriatraunmodelloimperniatosullaconservazioneeunocentratosullaproduzione

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di arte. La predilezione del primo a svantaggio del secondo sembra caratterizzare la politicadellegrandicittdartedelnostroPaese,orientateaconsiderarelasalvaguardia delpatrimonioartisticoereditatocomeelementosufficienteperchibeneficidellartee della cultura si riversino sulla societ odierna. Affinch la cultura e larte riescano ad esercitare la loro innata funzione di capacitazione, di stimolo alla creazione e alla progettualit,invecenecessariochelartesconfinidailuoghiconsideratiadessausuali, peribridarsicontuttigliaspettidellavitasociale. Questo squilibrio visibile se si mettono a confronto i dati sulla crescita del valore aggiunto, nel decennio 19902000, relativi ai due comparti: mentre quello dei beni culturali aumentato, quello della produzione di cultura cresciuto. Se, da un lato, il dinamismo del settore culturale ha provocato un consistente aumento dellofferta dei corsidilaureaedispecializzazionepostlaureanellematerieafferentiaibeniculturalie, pinellospecifico,siverificatounrilevanteaumentodegliiscrittialleAccademiedibelle arti(aumentatidel50%dal1999al2006)148,dallaltrolato,leAccademieeleScuoledarte delnostroPaesemostranoforticriticiteunascarsacapacitdiinnovazione.Iprogrammi didattici di questi istituti formativi sembrano di fatto focalizzarsi in modo eccessivo sul trasferimentoditecnicheesaperiartisticiconsolidati,mentrerimangonosottovalutatigli aspettilegatiallavalorizzazionedellintelligenzaartisticadellostudenteeallacrescitadel suo capitale relazionale, per accompagnarlo in misura adeguata nel suo ingresso nel mercatodellartecontemporanea.Questacarenzavaadiscapitodeltessutoformativoed esperienzialedeigiovaniartisti:aspettocrucialeaffinchilcapitaleculturaleaccumulato daimaestrisitrasferiscaallenuovegenerazioni. Diversamenteaccadeinalcunerealtdeccellenza,qualilaFondazionePistoletto,natanel 1996 su iniziativa dell'artista Michelangelo Pistoletto. Attraverso lesperienza di Cittadellarte di Biella, Pistoletto promuove una figura dartista direttamente e

RobertoGrossi(acuradi),QuintorapportoannualeFederculture2008,Creativiteproduzioneculturale.Unpaesetra declinoeprogresso,Allemandi&C,pag.212.Fonte:AFAM.
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responsabilmente partecipe delle dinamiche sociali in cui si trova ad operare. Richiamandosi al concetto di civitas, Cittadellarte propone una propria idea di cittadinanza,incuilartefungedacollantetralepersoneeivarielementidelmondoche viviamo. Lobbiettivo perseguito quello di ispirare e produrre dei cambiamenti responsabilinellasocietattraversoideeeprogetticreativi.Perraggiungerlo,Cittadellarte haadottatounapprocciosistematico,dovetutteleattivitsistrutturanosullabasediuna serie di uffici, chiamati Uffizi. Quelli attualmente attivi si occupano di Arte, Educazione, Ecologia,Economia,Politica,Spiritualit,Produzione,Lavoro,Comunicazione,Architettura eNutrimento. Un altro progetto che ricorre allarte contemporanea come agente di sviluppo del territorio per favorirne la sua modernizzazione Arte allArte Arte Architettura Paesaggio,ideatoeorganizzatodallAssociazioneArteContinuadiSanGimignano,svoltosi trail1996eil2005inToscana.Ognianno,nelcorsodiquestodecennio,finoaseiartisti, di nazionalit diversa e di fama internazionale, sono stati chiamati a realizzare progetti artistici espressamente ideati per ciascuno dei comuni toscani coinvolti nelliniziativa. Le 27 opere realizzate sono nate dopo una lunga permanenza degli artisti nelle citt, poi collocateinspazipubblici.Contemporaneamente,dal1996sonostateindividuateben139 aziende,selezionatedanoticuratoriegrandiespertidelsettoreenogastronomico,perla guidadiArteallArte,pubblicataannualmente.149Attornoalprogettodiartepubblicasi quindisviluppatalideapiarticolatadiDistrettoArtisticoAgroAmbientale,orientatoalla valorizzazione di un circuito territoriale in cui cultura e ambiente si affermassero come punti di contatto in grado di avvicinare tradizione e sensibilit contemporanea,centro e periferia. Lobbiettivo perseguito stato quello di porre le basi di un nuovo modello di sviluppo e di citt, a partire da un orizzonte concettuale visivo comune, per superare le conflittualitesistentiinsenoallacomunit.Portareinquestiterritori,divenutiperiferici

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IntervistatelefonicaaMarioCristiani,ideatoreArteallArte.


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in seguito ai processi di globalizzazione, gli artisti pi noti che affollano eventi e manifestazioni dellarte contemporanea dei grandi centri urbani, ha restituito dignit a questiluoghi.Laconvinzionedifondocheicentriurbani,grandiepiccoli,hannobisogno dicircostantiterritoriabassadensitabitativaeadaltaqualitambientaleincuilaqualit dellavitaeilcapitaleculturalesianolecaratteristichepredominanti. QuestomodellohafortementeispiratolazionedellAssociazioneArtePollino,chegraziead uniniziativa di Sensi Contemporanei, programma promosso dalla Regione Basilicata, dal MinisterodelloSviluppoEconomico,dalMinisteroperiBenieleAttivitCulturaliedalla FondazioneLaBiennalediVenezia,impegnatanellarealizzazionediunprogettovoltoa far conoscere e valorizzare, attraverso l'arte contemporanea, una delle pi belle aree naturalistiched'Europa.AltraesperienzacuigliorganizzatoridiArtePollinohannoguardato per trarre utili spunti di riflessione e modalit di azione Arte Sella, manifestazione internazionalediartecontemporanea,natanel1986,chesisvolgeneiboschidellaValdi Sella(comunediBorgoValsugana,provinciadiTrento).ArteSellavuoleessereunluogodi esposizionequalificatadioperedarte,maancheesoprattuttounospazioincuisivalorizza il processo creativo in un rapporto armonico con la natura: lopera seguita giorno per giornonelsuocrescereelinterventodellartistadeveesprimereilrapportoconlanatura basato sul rispetto, traendo da essa ispirazione e stimolo. Le opere ottenute con sassi, foglie, rami o tronchi, raramente utilizzano oggetti, materiali o colori artificiali. Alla chiusuradellamanifestazionemolteoperesonoabbandonatealdegradoesiinseriscono nelciclovitaledellanatura;altreinizianoinveceunpercorsocheleportaneimusei,nelle galleriedarte,invarispaziespositiviinItaliaoallestero. Innescare dinamiche di trasformazione dello spazio e del territorio attraverso pratiche artistiche contemporanee, quanto si propongono di fare gruppi di professionisti che operanolungolasottilesogliatraarteearchitettura,traperformanceeattodifondazione politico dello spazio. Il Laboratorio DArte Urbana Stalker un esempio eccellente

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dellanimapiinquietaesperimentaledellaricercaarchitettonicaitaliana,cheinterpreta larchitettura non pi come costruire fisico, statico e definitivo, ma come un divenire continuodellospazio.Lasceltadellapraticaartisticacomemetododinterventosispiega perch essa riesce, meglio di ogni altra, ad attraversare e fare interagire le diverse discipline,competenze,appartenenzepoliticheocomunitarie.Latrasformazionericercata dalle attivit realizzate dal laboratorio Stalker non esclusivamente fisica, ma anche e soprattutto mentale. Il lavoro svolto al Corviale di Roma, attraverso lOsservatorio Nomade, esemplifica il metodo di lavoro e di ricerca utilizzato. Il Corviale un edificio abitato da circa 8000 persone, situato alla periferia Sud Ovest di Roma, eredit problematica e contraddittoria delledilizia popolare degli anni Settanta. Quando Stalker haavviatolinterventosuquestoedificioquartiere,nonsolohapresoattodiunaseriedi problemi concreti e fisicamente accertabili, ma da subito si reso conto di dover intervenire soprattutto sull'immaginario collettivo del luogo. Fin dalle prime indagini sul campoemersochegliabitantidelledificioquartiere,all'esternodell'edificioenelposto dilavoro,nondicevanodiabitareaCorviale,maaCasettaMattei,ilquartierelimitrofo.E questo,perchabitareaCorvialesignificavaessereadditaticomeladri,tossici,assassini,e via dicendo. Relazionandosi con il tessuto sociale del Corviale, il collettivo ha compreso che gli abitanti, in realt, erano affezionati alledificio e lo vedevano come un qualsiasi quartiere dove non accadono pi quegli episodi di violenza e criminalit di cui si raccontava anni addietro. Lintervento di Stalker si posto come obiettivo principale la trasformazione di questo immaginario, optando per un intervento di architettura immateriale. Stalker ha quindi creato una televisione di quartiere per raccontare lavera realt del Corviale, in grado di modificare la percezione del luogo. La televisione di quartierestatailmezzoconcuiavviarelatrasformazionedellospazio,attraversocuisi inventatoundiversomododifarearchitettura. Altroprogettoincuilartecontemporaneahaindividuatocomesuoterrenodintervento ideale un quartiere urbano periferico quello della Porta della Bellezza, opera

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monumentale in via di realizzazione su iniziativa della fondazione Fiumara dArte, presieduta da Antonio Presti, nel quartiere Librino, a Catania. Fiumara dArte nasce per volontdiunmecenatesicilianochedaannidedicatuttosstessoeilsuopatrimonioallo sviluppo di attivit artistiche in cui etica ed estetica sono indissolubilmente legate, secondo una visione in cui larte un mezzo dintervento concreto per uno sviluppo di unasocietdellessereenondellapparire.CataniaePalermosonolecittdoveinquesti anni si sono concentrate le diverse attivit finalizzate ad avvicinare la gente comune, i siciliani meno avvezzi a frequentare i tradizionali luoghi darte, a quella che Antonio PrestidefiniscelaviadellaBellezza,ossiailmondodellarteedellacultura.Cataniae Palermosonoquindilecittsimbolodiunarinascitacivileeculturale,chemiraainserire la Sicilia tra i territori europei pi sensibili allo sviluppo a base culturale. La "Porta della Bellezza" unopera costruita con oltre 9.000 forme di terracotta realizzate da 2.000 bambinidelquartiereLibrino,sottolaguidadegliartistidifamainternazionalecoinvolti, modellateefirmatedaglistessialunni,divenuticosgiovaniautori.Loscoporenderegli studentidelle9scuoleelementaripartecipanti,protagonistidiunpercorsoartisticoetico che vuole cambiare la storia e l'identit di questo quartiere. Le opere, abbinate a testi poetici,sonostateapplicatelungounaprimaporzionedi500metridiquelmurolungo3 Kmche,comeunaferita,dividelacittdiCatania,delimitandol'accessoalquartiere.La trasformazione di quella ferita in un valore di Bellezza, restituita da quel gesto di condivisionechetuttiibambinidelquartierehannosigillato,assemblandosuquelmuro migliaiadipezziditerracottacreatiinsiemeagliartisti,hatrasformatoquelmuroinuna Porta. Linaugurazione di questopera, avvenuta a maggio dello scorso anno, segna linizio dellambizioso progetto di un grande museo allaperto di fotografia, il Museo TerzocchioMeridianidiLuce. Apropositodimecenatismo,nonsipunonconsiderareilcasodellaFondazioneErmanno Casoli, nata nel 2007 e dedicata alla memoria di Ermanno Casoli, appassionato darte e fondatore di Elica, societ fabrianese capofila dellomonimo gruppo industriale e leader

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mondiale nel settore delle cappe per cucina. Lazienda ha ottenuto prestigiosi riconoscimentiperleottimecondizionidilavoroassicurateaipropridipendenti.Sianelle graduatorie europee che in quelle italiane, Elica viene confermata da due anni come lazienda italiana capace di offrire il miglior clima aziendale: questo il risultato di un lavoro costante e strutturato svolto da tempo a favore dellambiente interno e del territorionellotticadellaresponsabilitsocialedimpresa.Inquestocontestosiinserisceil decennale impegno di Elica in ambito culturale: dal 1998 infatti, lazienda ha istituito il PremiodArteContemporaneadedicatoaErmannoCasoli,promossodalfiglioFrancesco, VicePresidentedellaFondazione,alfinedirealizzareneldistrettoindustrialeincuiopera, un polo per larte contemporanea diffuso nel territorio. La missione della Fondazione ErmannoCasoli,indicatadalsuodirettoreartisticoMarcelloSmarrelli,quelladidarevita adunmodernosistemadimecenatismoculturale,incuimolteiniziativeruotanoattorno al desiderio dincentivare e consolidare un dialogo costruttivo tra artisti, designer e architettielenumeroseindustriepresentinellaregione.coschenasceEstraordinario, un ciclo di incontri teorici e workshop in cui artisti di fama internazionale sviluppano progetti insieme ai dipendenti delle aziende che scelgono di introdurre questo metodo sperimentale nella formazione del proprio personale, nella convinzione che larte possa essereunmodellopernuovisistemidipensieroedicondotta.Passaggisiproponeinvece diavvicinareilmondodellarteequellodellindustriapassandoperiluoghidellaricerca:si tratta di una serie di iniziative didattiche(convegni e laboratori) che permetteranno agli studenti delle Accademie dArte e delle Universit di entrare in contatto con le realt produttive e con le professionalit che hanno contribuito al successo di alcune delle pi affermateindustriedellaregione. AltraesperienzadigrandeinteressechegidaannilavorainquestosensoquelladiC4 CentroCulturadelContemporaneodiCaldogno.Sitrattadelprimocentrodiformazione in Italia ad aver utilizzato i linguaggi dellarte contemporanea come strumenti per sviluppare le competenze professionali. Il progetto nasce attorno ad unidea di sviluppo

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economicoterritorialeincuiistituzionipubblicheeprivatecollaboranoinsiemealmondo imprenditoriale, perseguendo l'obiettivo di divenire sistema di pensiero strategico, attraversolideazioneelamessainattodinuovepoliticheculturali.LaRegioneVenetoha sostenuto per prima l'idea del progetto triennale per Caldogno. Anche il Comune di CaldognoelaProvinciadiVicenzahannoaccoltoconaltrettantoentusiasmolasfidaposta dalprogetto.UnicreditGroup,attraversoilsuoprogettoUnicredit&l'Arte,eAscuoladi Guggenheim, progetto formativo della Collezione Peggy Guggenheim, sono stati i lungimirantistartingpartnerschedasubitosonodiventatiparteattivadiquestosistema. Infine,alcunitraisoggettiimprenditorialipinotidelNordest,tracuiArclinea,Dainese, Deroma, Gruppo Maltauro, Telwin, Trend Group, oltre a finanziare le attivit svolte, collaborano in modo attivo alla definizione dei contenuti dei programmi formativi, motivati dalla convinzione che l'arte contemporanea sia una risorsa strategica per svilupparel'abitudinealcambiamentoeall'innovazioned'impresa. C4 sinserisce allinterno di una piattaforma territoriale di enorme interesse che si sta sviluppandoinquellavastaregionecoincidenteconilNordEstdItalia:lInnovationValley. La scelta del termine Innovation dovuta allaltissima concentrazione di industrie della creativit e dellinnovazione che caratterizzano questo territorio: una rete di 450 mila impresetrailmondodellamoda,deldesignedellatecnologia.Unterritoriochenonha unacittprincipale,poichsicaratterizzaperladensitdinumerosicentriimportantiche gravitanoattornoallesueprovincecomeVeneziaoPadova,TrevisooVicenza,eche corrispondeadunaestesaareametropolitanaconcirca6.000.000diabitanti.Lamission farincontrareimprese,istituzionipubblicheeprivateconlarealtsocialediquestiluoghi, sulletematichetrasversalidellaculturaedellaricerca,dellinnovazioneedellatradizione. OltrealVeneto,visonoaltriterritorinellapenisolachesembranoavercompresogliasset fondamentalisucuisibasalasfidaodierna,dispostiamisurarsiconpolitichedisviluppoin cuilacrescitadelleeccellenzecreativepostasuungiustopiano.Allestremitopposta, nelNordOvestdelPaese,cisiimbatteinunterritoriochedaunventenniohaavviatoun

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lungo processo di trasformazione, nel quale la cultura ha assunto la funzione di piattaforma su cui fare convergere i diversi interessi della comunit, per una politica di sviluppocondivisa. IlterritorioinquestionequellodellacittdiTorino,doveculturae contemporaneohannosvoltounruolostrategiconelpassaggiodacittindustrialeacitt postindustriale. Molteplici sono gli elementi caratterizzanti il tessuto sociale e culturale chehannoorientatoilpercorsointrapreso:ilbuonostatodisalutedelleaccademieedelle gallerie darte, la presenza di una borghesia illuminata e di un buon livello culturale diffuso, a vantaggio di una forte sensibilit verso i temi della qualit e di unattitudine diffusatraleistituzionidellapoliticanelporsiallaguidadiunavisionedisviluppodilungo termine, capace di coinvolgere attori privati importanti, quali gli istituti e le fondazioni bancarie.Nellospecifico,linterventodellaFondazioneCRTstatodecisivo. Non un caso che Torino sia la sede del Castello di Rivoli, il primo museo darte contemporanea dItaliae quello che gode di una maggiore fama a livello internazionale. Rispettoalsistemamusealedellacitt,comedettosopra,lamministrazionecomunale statalaprimaadaversperimentatounnuovomodellodigovernance,conlistituzionedi una Fondazione per la gestione dellintero patrimonio civico museale. Da quindici anni Torino ospita inoltre Artissima, la fiera darte contemporanea pi sensibile alle nuove emergenzeartistichedelPaese,puntodiriferimentoperlegalleriegiovaniediricerca.La citthainvestitomoltosulpianodellavisibilitinternazionale,ospitandoeventidigrande risonanza come le Olimpiadi invernali, e giocando un ruolo da protagonista su ambiti decisiviestremamentevicinialmondoculturale,comequellodeldesign.Bastipensarealla nomina di prima World Design Capital ottenuta nel 2005 dallInternational Council of SocietiesofIndustrialDesign. Altro esempio di best practice nella valorizzazione del territorio attraverso l'arte e la culturacontemporaneailTrentinoAltoAdige.Oltreadaverdatovitaadueimportanti museidartecontemporaneaconprogettiarchitettoniciinnovativiilMartdiRoveretoeil Museion di Bolzano , la Regione sostiene realt di dimensioni pi piccole ma non meno

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significativeinterminidisperimentazione,siadalpuntodivistadellaricercaartisticache dellagestione,comelagalleriaCivicadArteContemporaneadiTrento,divenutaanchessa Fondazione in grado di attirare lingresso di alcuni privati. La Regione si dimostrata particolarmente sensibile rispetto al tema del dialogo con il territorio, riuscendo cos ad ospitare un evento internazionale importante, quale Manifesta, la Biennale darte contemporanea Europea, attenta alle nuove emergenze. In termini di spesa pubblica, il TrentinoAltoAdigeoccupadifattoilterzopostonellaclassificadelleregioniitaliane,con 113 milioni di euro spesi nel 2007.150 I risultati di questo investimento strategico sono visibile dal lato della crescita della domanda: nel 2007 il Trentino Alto Adige stata la Regioneincuisiregistratoilmaggiorincrementodipartecipazionealleattivitteatralie lamaggiorlaffluenzaamostreemusei.Inoltre,ilterritorioregionaleneiprimitreposti siaperquantoriguardaiconcertidimusicaleggera,cheperlevisiteaisitiarcheologicieai monumentistorici.151 Aldifuoridiquestisistemiterritoriali,visonoalcunimuseidiriconosciutafamaperessersi affermaticomeimportanticentriproduttividartecontemporanea,qualilaGalleriaCivica diModena,,elaGamecGalleriadArteModernaeContemporaneadiBergamo,diretta. Va poi ricordato il ruolo di AMACI Associazione Musei dArte Contemporanea Italiani. Questultima unorganizzazione non profit nata nel 2003 con lo scopo di fondare una veraculturaistituzionaledellartemodernaecontemporaneainItalia,cheoggiriunisce24 traipiimportantimuseidartecontemporaneadelnostroPaese. Spostando lattenzione verso lItalia del Sud, purtroppo le esperienze significative sono moltomenonumerose.RealtdirilievoquelladiNapoli,cittincuinellostessoanno,il 2005, sono stati aperti due centri di arte contemporanea di rilievo: il MADRE Museo d'artecontemporaneaDonnaREginaNapoli,eilPANPalazzodelleArtiNapoli.Mentrela

RobertoGrossi(acuradi),QuintorapportoannualeFederculture2008,Creativiteproduzioneculturale.Unpaesetra declinoeprogresso,Allemandi&C,pag.193.Fonte:elaborazioniTCI. 151 Ibidem,pag.171.Fonte:ISTAT,IndaginiMultiscopiosullefamiglieAspettidellavitaquotidiana.


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ricchezzadeglieventipropostidaquestiduecentriindiscussaeleoperedaessiesposte sono spesso firmate dai pi affermati artisti contemporanei, la sfida per questi cultura spazi espositivi quella di non finire per assomigliare alle tanti cattedrali nel deserto succedutesinelterritoriocampanoe,piingeneralenelSuddelPaese.Ledifficoltsono legatealfattodiessereinseriteinunterritoriodovelarivoluzioneculturalefruttodi una politica calata dallalto, che non ha saputo coinvolgere il territorio. Di fatto il rinnovamento culturale napoletano degli ultimi anni sta venendo strozzato da problemi socialiedeconomicichelacittadinanzaconsideradelleprioritmoltopiimportantidello sviluppoculturale,proprioperchmancataallabaseunapoliticacheponessealcentro laculturacomestrumentodiriqualificazionepercombatterelesclusionesociale.Questa sfidaancorapidifficoltosaperilCAMContemporaryArtMuseumdiCasoria.Unluogo chefungedaincubatorepergiovanitalentiscopertiecoltivaticoncuradalprotagonistadi questa incredibile avventura: il direttore Antonio Manfredi, a sua volta scultore e fotografo globetrotter che del talent scouting ha fatto la sua missione. Nel 2005 il CAM nasceva dalla ristrutturazione di uno spazio comunale. Il progetto proseguito anche dopoche,aseimesidallaccordofirmatoconilComunediCasoria,ifinanziamentipubblici sono stati sospesi in seguito allo scioglimento per infiltrazioni camorristiche della stessa amministrazione comunale. Da allora, nessun altro finanziamento pubblico stato impegnato: n per iniziativa del Comune, n della Regione, n della Provincia. Tutto questononhafermatoleattivit,tantochedopopochianniilCAMpuvantareunadelle pi cospicue collezioni di arte multimediale, cos come di arte orientale, oltre ad aver costruito la pi completa collezione di artisti napoletani contemporanei dal secondo dopoguerraadoggi,graziesoprattuttoadonazioniillustridiprivati. Per quanto riguarda invece il Centro Italia, qualcosa comincia a muoversi in Toscana, attornoaquellocheilsecondomuseodartecontemporaneafondatoinItalia:ilCentro Luigi Pecci. Grazie alla collaborazione tra Regione Toscana, Comune di Prato e lo stesso Centro Pecci, con la partecipazione del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, si sta

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lavorando per lo sviluppo di una rete museale, in grado di aumentare la sinergia tra i centri darte contemporanea di tutta la regione, quali S.M.S. Contemporanea (attivo presso il Complesso di Santa Maria della Scala), Palazzo Fabroni di Pistoia e il centro Centro EX3 di Firenze. Due sono gli obiettivi perseguiti: rendere il Pecci centro di riferimento regionale per le ricerche artistiche d'avanguardia (raddoppiandone la superficieespositivagrazieall'innovativoprogettodell'architettoolandeseMauriceNio)e far vivere una rete regionale per l'arte contemporanea che, forte della sua specificit, possa interagire con il complessivo sistema toscano della cultura, dove il ricchissimo retroterrarinascimentalehaalungoostacolatolosviluppodipoliticheculturaliincuilarte contemporaneapotessetrovareunospazioadeguato.

4.3.2Performingarts
Il perimetro delle perfoming arts non di facile determinazione. Comunemente con questo termine si fa riferimento a tutta una serie di attivit effettuate davanti ad un pubblico.L'azionediunindividuoodiungruppo,inunluogoparticolareeinunmomento particolarecostituisconol'opera:laperformingartquindilartechesiesplicamediante unazione. Il concetto si sviluppa negli anni Settanta attorno al termine performance, fortementeconnessoconlideadiinterdisciplinaritecoinvolgimentodellospettatore.Le performingartssonoquindiformeartistichechenonmiranoaprodurreoggettiartistici, masensazioni,inquietudini,impressioni,emozionidalvivograzieall'azionedelperformer. In questo paragrafo parleremo di alcune performig arts, in particolare del teatro e della danza,tralasciandoglispettacolimusicali,dicuisigidettonellapartediquestaricerca dedicataalsettoremusicale. Lo spettacolo dal vivo non versa in ottime condizioni, poich afflitto da problemi riguardantiuneccessivastaticiteburocratizzazione.Isostegnipubblicirisultanoperlopi inefficacinellintentodifavorireleccellenza.Limitandosiaconcentrareifinanziamentia vantaggiodelleorganizzazioniproduttivedimaggioridimensioniedipivisibileadesione

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alla tradizione, a lungo andare si contribuito ad impoverire la fertilit creativa del sistema. Forte , inoltre, la connivenza istituzionale nei confronti del sommerso. Queste criticit interessano anche il teatro dellopera, in passato fiore allocchiello della produzione culturale italiana. Anche qui il versante creativo appare fortemente ridotto rispetto al passato, quasi esclusivamente limitato allo stile interpretativo delle opere. Oltre allincoraggiamento di una pi mirata ricerca stilisticointerpretativa relativa alla direzionedorchestra,allaregia,allascenografiaeaicostumi,maggioririsorsedovrebbero essererivolteallaproduzionedioperenuove.Rispettoaquesto,lItaliasuperataanche dapaesicomegliStatiUniti,incuiilmelodrammarappresentaungenerecompletamente estraneo alla tradizione culturale nazionale. La storia recente dellillustre Teatro Fiorentini,valecomeesempiofratutti.IlFiorentini,fondatonel1618,teatropianticodi Napoli e regno incontrastato dellopera buffa, ha rappresentato una via innovativa e rivoluzionaria rispetto ai due modelli tramandati nella prassi operistica del secolo precedente.Daunlato,loperaaristocraticanataaFirenze,simbolodelpoteredelleelite locali e dunque finanziata dalle corti cittadine; dallaltra, lopera impresariale veneziana, sostenutadirettamentedaglispettatoriedespressionedirettadellaborghesia.Inquesto contesto lopera napoletana ha rappresentato la terza via, con un modello di finanziamento misto, in cui la mano pubblica collaborava con quella privata. Tuttavia, nonostante il modello virtuoso di gestione finanziaria sia durato per secoli, in tempi recenti lattivit teatrale finita e lo stabile stato prima trasformato in un cinema, mentreoraunasalaBingo.152QuellodelFiorentiniuncasoestremo,maledifficoltdel mondo operistico sono sotto gli occhi di tutti: basti ricordare le agitazioni che hanno caratterizzato il settore negli ultimi mesi, in seguito ai numerosi tagli dei finanziamenti pubbliciallospettacoloeallacultura.naturalmentedeltuttoauspicabilecheicontributi statalisianosostituitidainvestimentiprivati,mavaquiricordatoetenutopresenteche

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RobertoRizzente,Ilgirodivitesulteatro,Alfabeta.06.


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loperalospettacolopicostosodelmondoinquantocompendiouniversalediingegni, praticheesaperi:dallapoesiaalladanza,dalcantoallarecitazione,dallascenotecnicaalla pittura, ma anche la macchinistica, lilluministica, la sartoria, la falegnameria, la costumistica, il trucco, leditoria, lingegneria elarchitettura. Un patrimonio, quindi, che va conservato e valorizzato, con risorse pubbliche e private. Dal punto di vista della fruizionearrivanoalcunisegnalipositivi:idatisuiconsumiculturalifornitidaFederculture peril2009,mettonoinluceungeneraleaumentodellaspesadapartedelpubblicoperle performingarts.Sianellungochenelbreveperiodostataregistratalacrescitamaggiore: dal 2000 al 2010 laumento stato del 41,6%, mentre nel primo semestre del 2010 i consumi teatrali sono aumentati del 13,5%.153 Scorporando il dato, si viene poi a conoscenzadelfattochelapercentualedeigiovanipresentiallerappresentazioniteatrali fortemente cresciuta, di un incoraggiante 12%. Questi sono gli eccellenti risultati raggiunti grazie al lavoro di molte realt singole che da sempre portano avanti il loro operatoinmodoegregio.Adistinguersiperlaqualitdellasuaoffertaculturalemaanche per lottima gestione finanziaria , ad esempio, quello che fu il primo esempio di organizzazionestabiledellascenainItalia:ilPiccoloTeatrodiMilano,fondatonel1947da PaoloGrassieGiorgioStrehler.Duedatisonosufficientiperconfermarequantoappena detto:il50%delpubblicodelPiccolohamenodi26anni,nonostanteloffertateatralenon siaespressamentepensataperunpubblicogiovanile.Il52%dellerisorsespeseproviene da diversi canali di autofinanziamento: si tratta della percentuale pi alta di tutta Europa.154 Lo straordinario riscontro di pubblico che questa disciplina artistica sta ottenendo nel Paese, in particolar modo tra i giovani, risiede forse nel suo non essere un bene

RobertoGrossi(acuradi),RapportoannualeFederculture2010,Laculturaservealpresente,Allemandi&C,pag.188 189. 154 Dati forniti da Sergio Escobar, Direttore del Piccolo Teatro di Milano, al convegno di presentazione del Rapporto Federculture2011.
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consolatorio;alcontrario,sitrattadiunaformaculturalecheponedomande,pichedare certezzeechestadimostrandomoltavitalitancheesoprattuttoperquelcheriguardail teatrocontemporaneoeinuovilinguaggiespressivi.Tralerealtchesisonoriuscitead affermare per la qualit delle loro produzioni sul piano nazionale c, ad esempio, il progetto Fies Factory One, nato allinterno dellesperienza del Festival Drodesera, premiatonel2008conunodeiriconoscimentiteatralipiprestigiosi,ilpremioUbu.FF1 nasce per sostenere le nuove generazioni che lavorano nellambito delle ricerche artistiche contemporanee, attraverso ununica strategia creativa di comunicazione e promozione delle performing arts. FF1 seleziona quindi le realt emergenti pi significative della nuova scena contemporanea italiana, per offrire loro la possibilit di sviluppareipropriprogettiartisticinelcorsoditreanni,mettendoadisposizioneglispazi di Centrale Fies, con tutta una serie di servizi ad hoc, ma soprattutto dando loro la possibilit di collaborare e confrontarsi senza mai perdere la propria identit o il mood personaledellapropriaricerca. Alcune compagnie teatrali davanguardia si sono invece conquistate un ruolo di rilievo anchesullascenainternazionale,grazieallalorocostanteazionediricerca.Trainomipi notiricordiamoquellodellaSocietasRaffaelloSanzio,chedapiditrentanniportaavanti unlavorodiricercachevuoleunirelaconfigurazioneclassicadelteatroadunaformadi comunicazione innovativa, la pi profonda e radicale possibile, per arrivare, a volte, ad una comunicazione corticale, di pura sensazione. Il teatro della palermitana Emma Dantesiinveceaffermatosemprepisullascenamondialeperlattenzionerivoltaalle azionifisiche,algestospessoossessivodeisuoipersonaggi,lacuicadenzaeritmofanno dastrutturaportantedellospettacolo.Finoalpirecentesuccessodeiduedrammaturghi e registi RicciForte, oggi accolti dalla critica e dal pubblico come enfants prodige del teatrocontemporaneoitaliano. Ci sono poi una serie di realt attive in ambiti limitrofi al teatro o in altri ambiti, il cui lavoro si rivelato fondamentale nellinnovazione del linguaggio corporeo, dimostrando

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che in scena possibile far dialogare una delle espressioni artistiche pi antiche del mondo con una delle tecnologie pi innovative di oggi: il 3D. La Zapruder Filmmakergroup, ad esempio, un collettivo attivo nella ricerca artistica realizzata con fareartigianaleefinalizzatanellarealizzazionediistallazioni,cortievisualperimportanti gruppi di ricerca teatrali, tra cui la gi citata Societas Raffaello Sanzio ma anche la compagniaromagnolaFanny&Alexander.Questacasadicasadiproduzionedicinemae videohapartecipatoanumerosifestivalinternazionali,cheinpidiunoccasionehanno volutopremiareillavorodisperimentazionecondottosunuoviformativisivi,sulconfine fra arti figurative, performative e cinematografiche. Insonnia Team di Napoli, invece, in collaborazioneconBenedettoSicca,stalavorandoallarealizzazionedellospettacoloLes adieux,incuiinscenacisarunattriceallepreseconimmaginidisognoedimemoria che si realizzano in 3D stereoscopico, grazie alle competenze messe a disposizione da questapiccolasocietnapoletanacheoperaprincipalmentenelsettoredellagrafica3De dellosviluppodisoftware.Infine,cisonoancheiromaniSantasangre,cheinSeigradi, uno dei loro ultimi spettacoli, utilizza ampiamente effetti 3D creati con luci, schermi e immaginiolografiche. Sono circa 1200 i teatri in Italia, esclusi quelli inferiori a 150 posti. Forte lo sbilanciamento a nord e nel centro Italia rispetto al sud, dove troviamo solo il 18% del totaledellestrutture.Solotresonoigrandiauditoriumpresentialivellonazionale,nelle maggioricitt:Roma,MilanoeTorino,mentrenoncisonostruttureinteramentededicate alladanza.155 Perquantoriguardalaconcentrazioneterritoriale,lEmiliaRomagnasidistinguesulpiano nazionale sia per la ricchissima concentrazionedi teatri storici, presenti anche in piccole citt, sia per essere riconosciuta come una delle aree pi significative in Italia per la produzione,ilconsumoeladiffusionedellattivitdispettacolodalvivo.qui,infatti,che

http://db.formez.it/fontinor.nsf/faf9e352d389be8fc1256bb900405812/BC0E0BADCD645617C1257176003CA05D/$file /Intervento%20G.Marinelli.pdf.
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nei primi anni 80 vengono fondate compagnie come Teatro Valdoca (codiretta dalla poetessaMariangelaGualtierioraautricedipuntadell'editoreEinaudi),TeatrodelleAlbe e Socetas Raffaello Sanzio. Alla met degli anni 80 viene quindi creata la compagnia Giardini Pensili mentre qualche anno dopo muovono i primi passi compagnie come Masque Teatro, Motus e Fanny & Alexander. E ancora, a Modena che ha sede lAssociazionedeiTeatridellEmiliaRomagnaATERfondatanel1964perfavorirele produzioni liriche con contratti collettivi e supportare la gestione dei teatri. Al ruolo di rappresentanza politica del settore, fin dagli inizi lATER ha saputo affiancare diverse attivit, dalla fornitura di servizi e consulenze generali allimportazione di spettacoli dallestero, dallorganizzazione di eventi alla produzione di spettacoli. Per cogliere la vitalitdeltessutocreativolocalesonopoiintervenutealtreistituzionilocaliche,instretta sinergia con elementi provenienti dallampio e variegato mondo dellassociazionismo, confluirono nellAssociazione Santarcangelo dei Teatri. Fu cos che, nel lontano 1971, venne dato avvio ad uno dei festival pi importanti e originali dello spettacolo dal vivo, sulla scena nazionale e mondiale: Santarcangelo Festival Internazionale del Teatro in Piazza. Partendo dallidea di base di Piero Patino, primo direttore artistico del festival, secondo cui il teatro sgorga dalla collettivit per ritornare alla collettivit156, questa manifestazione ha saputo trasformare Santarcangelo in un vero e proprio palcoscenico. Trattandosidiunapiccolacittadinaprivadiunteatro,ilpaesestessosifattoteatro,con lepiazze,lecontradeel'anticosferisteriocomescenadispettacolichehannosegnatola storia teatrale contemporanea, portando il festival ad affermarsi come un interessante laboratoriodilinguaggiediidee. Pi in generale, la formula del festival rappresenta una forma organizzativa dello spettacolo dal vivo che ha riscosso particolare successo nel nostro Paese. Nel contesto europeo, lItalia si distingue per le dimensioni assunte dal fenomeno in relazione al

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Regista ed ex avvocato, che sottolinea il carattere sociale e politico dell'arte scenica in opposizione a un teatro "mercificato"


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numero,allavariet,alladiffusionesulterritorioeallaffluenzadipubblico.Gliultimidati disponibilirilevanolapresenzadioltre1200festival157,con8.000professionisticoinvolti, oltre 400.000.000 investimenti diretti e circa 10.000.000 di spettatori: numeri che fotografano un settore vitale, con proprie dinamiche ed economie. Nel dettaglio, il cinema prevale in Toscana (49), seguita da Lazio (33) e Lombardia (31), regione in testa ancheperlamusica(32eventi)dovesegue,adistanza,lEmiliaRomagna(29),lapidotta quantoaincontriatemaculturale.158 Lampia offerta di festival indice della presenza nel nostro Paese di una domanda orientata verso una produzione culturale di qualit, legata a nuove forme di comunicazioneediintrattenimento.Laformuladelfestivalrappresentaunmododifare culturatrasversale,capacediattrarrepubbliciassaidiversificati.Sebenriuscito,ilfestival si rivolge non solo gli addetti ai lavori, ma anche ad un numero crescente di persone, stimolatedallinteresseelacuriositversoitemieleproposteartistichemesseincampo. Per tutti i segmenti culturali in cui questa formula organizzativa stata applicata, la partecipazioneharaggiuntorisultatiinaspettati.Questohafattoscheleiniziativesisiano consolidate negli anni, grazie anche alladesione di ospiti ed esperti capaci di interagire attivamente con il pubblico. Distribuiti su dodici mesi e in tutta Italia, queste manifestazionisiconcentranosoprattuttoacavallodellastagioneturistica,allungandolae garantendounimpattoeconomicopositivoperlelocalitinteressatedaglieventi.Come spiega Guido Guerzoni159, le manifestazioni, se caratterizzate da un grande successo di pubblico,sonocapacidiattrarreinmediapidi50.000presenzelanno.Acausa diuna culturadellarilevazionearretratadelnostroPaese,lastimadellimpattosocioeconomico sulle economie locali non compito facile. Nel suo studio, Guerzoni ha realizzato

GuidoGuerzoni,EffettoFestival,limpattoeconomicodeifestivaldiapprofondimentoculturale,FondazioneEventi FondazioneCarispe,2008. 158 http://www.festivaloffestivals.org/sections/comunicati_stampa/articles/1110. 159 GuidoGuerzoni,EffettoFestival,limpattoeconomicodeifestivaldiapprofondimentoculturale,FondazioneEventi FondazioneCarispe,2008.


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unanalisisulFestivaldellaMentediSarzana,scoprendocheperognieurospesoilritorno per la comunit stato pari a 78 euro. Simili moltiplicatori per non valgono a prescindere per tutti, specie in presenza di uninflazione crescente di iniziative di ogni genere. Altre analisi riportano stime differenti, tra cui quella di Roberto Franchini, presidentedelFestivaldellaFilosofiadiModenaCarpieSassuolo,secondocuiilbeneficio direttorappresentatodaunamoltiplicazionediognieuroinvestitoper4o5.160Eancora, TerrediFaenzahacalcolatocheilMEIMeetingdelleEtichetteindipendenti,generaun indotto economico pari a 3.000.000 di euro sul comprensorio faentino a fronte di una manifestazione che costa 500.000 euro circa: pertanto, per ogni euro investito ne tornerebberosei. Tra le iniziative istituzionali che dimostrano di aver recepito limportanza in termini economici e sociali di queste forme di intrattenimento, vi la costituzione, agli inizi di questanno, di un coordinamento che mette in rete 17 diverse esperienze di festival culturali di grande valore nazionale. Il progetto, denominato Rete dei festival aperti ai giovani, nato da un accordo tra il Ministero della Giovent e la sezione Politiche GiovanilidellANCI,avviatodalMinistroMelandrieportatoaterminedall'attualeMinistro Meloni. Tra i casi pi riusciti ed imitati, troviamo il Festival della Letteratura di Mantova che, secondo una ricerca dellIrer Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, a cura di unequipe della Bocconi161, decuplica il volume degli investimenti. Il festival di Mantova nasce nel 1997 e da subito si afferma come uno dei primi festival capaci di innovare il formatnatonelsecondodopoguerra,ottenendoungrandesuccessodipubblico.Irisultati raggiunti sembrano ancora pi sorprendenti se si considera che lItalia uno dei paesi europeiincuisileggemeno.Adistanzadianni,ilsuccessodipubblicoottenutononfache

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RosalbaReggio,InScenaquattrofestivalalgiorno,Sole24Ore,09.06.2008. Metodologia della valutazione dimpatto degli interventi culturali, Rapporto di Ricerca Irer Istituto Regionale di RicercadellaLombardia,2006.


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ripetersi: nel 2007 il Festival della Letteratura ha registrato il maggior incremento del numerodivisitatoritraiprincipalieventiculturalidelPaese,conunavariazionepositiva del25%.162Ugualmente,neitreannisuccessivi,ilnumerodellepresenzeeulteriormente cresciuto di un quarto, per raggiungere i 90.000 ingressi nel 2010, grazie ad unampia e riccaoffertaculturalefattadi288eventiapagamentoegratuiti,cuihannopartecipatopi di400artistiescrittori. La capacit degli organizzatori stata quella di aver reso la letteratura una piacevole formadiintrattenimentoperunpubblicoampioediversificato,strutturandoliniziativasu unamiriadediincontriravvicinati,ambientatinellacornicediunacittd'arte.Nelcorso dellamanifestazionelinteracittsianima:palazzimonumentaliegiardiniprivatioffronoi proprispaziperincontriespettacoli;ilcentrostoricoconisuoinegozi,cafferistoranti, vienecoinvoltoinoccasionidiversediscopertaevalorizzazionedellacitt.Proprioperch lamissiondelfestivalstrettamentelegataalladiffusionedicultura,allapromozionedi libri e del turismo culturale, dopo 16 anni di vita la manifestazione continua ad avere effettipositivisullandamentodeiflussituristicidellacitt. Lobiettivodirenderecomunicabiliancheadunpubbliconondisettoretemidasempre considerati per soli addetti ai lavori continua ad essere una scelta vincente, come dimostranomanifestazioniconunetanagraficamoltoinferiore.ilcaso,adesempio,del Festival dellEconomia di Trento, giunto alla sua quinta edizione nel 2010. Grazie alla partecipazionedirettadeiprotagonistidelmondodell'impresa,dellaricerca,deimediae della politica, che si confrontano sui temi caldi delleconomia, in pochi anni si sono superate le 75.000 presenze. Nella ricerca realizzata da Mariangela Franck, i dati dimostranocome,afrontediuninvestimentodapartedallamministrazionelocaledicirca

RobertoGrossi(acuradi),QuintorapportoannualeFederculture2008,Creativiteproduzioneculturale.Unpaese tradeclinoeprogresso,Allemandi&C,pag.176.Fontidirete.
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unmilionedieuro,soloperlarassegnasuitemieconomici,ilritornoperlacittstatodi circa2.300.000euro.Gliincassihannociodoppiatolaspesa.163 C chi poi attraverso la formula del festival, il cui carattere distintivo la temporalit, persegueunobbiettivodilungotermineperilproprioterritoriodiriferimento,cercando diconseguirerisultatiimportantiinterminisocialiedeconomicichevadanobenoltrela durata della kermesse. Pensiamo, ad esempio, all Operaestate Festival Veneto. La manifestazione alla sua 31 edizione e si compone di 400 serate di spettacolo organizzate in oltre 2 mesi tra ville e castelli, parchi e palazzi, piazze e musei della pedemontanaveneta.Ilterritoriosucuisidiffondediannoinannocontinuaadestendersi fino a contare oggi 32 amministrazioni comunali e una comunit montana. E qui che vengonoambientatiprogettiesclusivicreatiapartiredalleeccellenzedeiluoghi,perchla valorizzazionedispaziimportantisottoilprofiloartistico,storico,paesaggistico,continua adessereunodegliobiettivicentralidelfestivalperladefinizionediunoriginaledistretto culturaleevoluto.Traartistiprovenientidaognipartedelmondo,produzionichespaziano dal teatro contemporaneo alla pi innovativa danza internazionale, dalla musica, lirica, classicaejazzalcinemadautoremescolandoavanguardiaetradizione,natoecresciuto ancheB.Motion,unasortadifestivalnelfestival.Inessosiconcentranoiprogettidedicati ai linguaggi pi contemporanei nel teatro e nella danza, con molta attenzione rivolta ai giovani artisti e alle loro creazioni attraverso coproduzioni, residenze ed altre forme di sostegno.Maanchelapassioneperlaricerca,conprogetti,incontri,approfondimenti,che coinvolgonostudiosi,giornalisti,operatori,critici,provenientidatuttaEuropa,trovaquiil suospazio.Linsiemedeirisultatidellericercheappenacitate,concorreadimostrareche lemanifestazionicaratterizzatedaungrandesuccessodipubblicoassicurano,aiterritori che le ospitano, non solo dei ritorni in termini culturali e sociali, ma anche economici. Queste considerazioni cominciano a muovere, anche nel nostro Paese, un numero

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Idaticitati,oltrealFestivaldellEconomia,prendonoinconsiderazioneancheilFilmFestivaldellaMontagna.


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crescentedisoggettiprivatichecomprendonolopportunitdiinvestirenellarealizzazione e nella crescita di questi eventi, per un arricchimento complessivo del territorio in cui vivono.EquestoaccadenonsolonelleregionidelNordedelCentroItalia,maanchein alcuniterritoridelSud,comedimostrailRavellofestival.Lamanifestazione,natasullascia dellarassegnasinfonicawagnerianache,permezzosecolo,haportatoneigiardinidiVilla Rufolo,nelcuoredellacostieraamalfitana,direttoriedorchestreillustri,unadellepoche manifestazioni in Italia che possa vantare, oggi, un budget (oltre 2 milioni di euro) sostenutoperdueterzidaentrateprivate,esoloperunterzodasovvenzionipubbliche. Dal 2003 la manifestazione organizzata dalla Fondazione Ravello, organismo cui afferiscono il Monte dei Paschi di Siena, la Regione Campania, la Provincia di Salerno, il Comune di Ravello, lEPT di Salerno e la Sovrintendenza di Salerno e Avellino. Da allora numerosi sono stati i cambiamentiavviati, chehanno saputo rendereun appuntamento che vanta una lunga storia e tradizione, uniniziativa al passo coi tempi e con le sfide attuali,propriediunasocietincuisivaaffermandounmodellodivitacentratosullozio creativo inteso come opportunit postmoderna di ibridare gioco, svago, studio, apprendimento, lavoro, produzione di saperi, di ricchezze, di benessere. In questo scenario,ilFestivalvuolecontribuireallacrescitaculturaleedeconomicadiRavelloedella Regione, al benessere fisico e intellettuale dei suoi turisti, alla sperimentazione di un modellodisviluppopostindustrialecompatibileconilterritorioedesportabileinlocalit affini. Pur non rinunciando alla vocazione wagneriana derivata dalla fortunata circostanzapercuiRichardWagnervisitVillaRufolonel1880enetrasseispirazioneper la scenografia del secondo atto del Parsifal nelle ultime sei edizioni il Festival si totalmente rinnovato: non pi una proposta sinfonica e cameristica racchiusa nel breve arco di una decina di giorni, ma un grande festival multidisciplinare, destinato ad illuminarelinteraestatediRavelloconoltrecentoeventiarticolatiinottosezioni.Inoltre, apartiredal2003statointrodottoilcosiddettoleitmotiv,ossiailtemacentraleattorno alqualeruotanotuttiglieventidelfestival.Questonuovoformatstatopremiatodaun

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crescente successo, passando dai 23.000 spettatori del 2003 ai 70.000 del 2010. Lungo lintero arco del Festival, infine, gi da quattro anni, si svolge lesperienza della Scuola InternazionalediManagementCulturalePerLisa,conlobbiettivodiformaresulposto tuttelefigureprofessionalicheoccorronononsoloperrealizzareleattivitculturalidella FondazioneRavello,maanchepersoddisfareleesigenzediprofessionalitspecialistiche richiesteintuttoilmondoeconnesseallorganizzazionedieventiculturalicomplessi. Digranderilevanzasonopoiqueiprogettichelavoranosullacomunicazionedellinguaggio contemporaneo. Possiamo citarne due: Xing e Velvet Factory. Lesperienza di Xing emblematica. I professionisti che ne fanno parte hanno saputo declinare il loro spirito creativorispondendoallesigenzadiundeterminatobisognodiimmaginedelleimprese.Il contesto in cui questa realt prende forma quello della citt di Bologna, territorio particolarmenteadattoperlaconvergenzadialcunifattori,qualilapresenzadelDams,di numerosi studi di comunicazione e per ladiacenza con la Romagna, luogo in cui si sono sviluppatediversecompetenzerelativealleconomiadelturismoedellintrattenimento.La professionalit maturata dai membri di questo network cresciuta attorno ad unesperienzasignificativadellapassataproduzioneculturaledelterritorio:ilLinkProject, natocomecentrosocialeedivenutounesperimentodipoliticaculturale.Nellarcodisoli 9 anni il successo raggiunto stato clamoroso sotto vari punti di vista: nel 2000 un centinaio di persone lavoravano in questo spazio, il giro daffari si aggirava attorno a 2.500.000 euro con 70.000 tesserati.164 In corrispondenza degli stessi anni, in modo piuttostoevidenteilprogettooriginariomostravagrossecontraddizioniefallimentisotto altripuntidivista,soprattuttoinrelazionealnonverificarsidellecondizioniadatteperlo sviluppo di un dialogo propositivo con le istituzioni e con il territorio. Lo spazio ha continuatoavivereperalcuniannisottodiverseformeneltempo,malefrattureinterne traisuoicollaboratorisieranogiconsumate.Dal2000ilsettorevisualeperformativodel

164

AldoBonomieEnzoRullani,Illavoroaltempodelcapitalismopersonale,Enaudi,2005,pag.201.


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Link Project confluito in una nuova esperienza di imprenditoria privata: il network culturaleXing,ossiaunareteinformaletrasoggettiaccomunatidallavolontdilavorare sulla comunicazione del linguaggio contemporaneo, impegnato nella progettazione ed organizzazione di eventi, produzioni e pubblicazioni, contraddistinti da uno sguardo interdisciplinaresullaculturacontemporanea.Laprimagrandeesperienzahapresoavvio nel 2001 con la prima edizione del festival audiovisivo Netmage a Bologna, oggi affermatosicomeunodeipuntidiriferimentomondialiperquelcampoindefinibileche limmagine in movimento, al confine tra le sperimentazioni pi estreme di cinema, arte, suono, installazione, elettronica, live media. Dopo Netmage sono venuti F.I.S.Co sullo spettacolocontemporaneo(sempreaBologna),FloraaFirenzesuilivemediaeArtFalla Ferrara. Nel2006nasceaRiminiVelvetFactory165unlaboratoriopermanenteperlacittcreativa eildistrettoculturale,inunospaziodi2500mqsullecollinediRiminiapochiminutidal mare.Unluogoestremamentecreativopersuono,immagine,performingarts,multimedia con una media di 15.000 presenze mensili (180.000 annuali). Dal suono al cinema (con unattenzioneparticolarepercinemadocumentario,animazioneelivecinema),passando perperformingarts(danza,musica,teatro),artivisive,grafica,architettura,parola,radio, moda,filosofia:laparoladordinedellafactoryilmixedmedia.Lastrutturasioffrecome spaziomultidisciplinare,apertosiaadartistiaffermaticheaigiovaniditalento,unluogo dospitalitcreatoapartiredaunnetworkdistruttureartistiche,scientificheeeducative basateaRimini.Unprogettonelqualesiintreccianoaspetticulturalieartistici,maanche socialiededucativi.VelvetFactory,infatti,puntodiincontrotraEuropaeMediterraneo, avvalendosidellapartecipazionediartistichevivonoiluoghichesiaffaccianosuquesto mare, e che guarda con particolare attenzione allaltra sponda dellAdriatico. A partire dallamusicaedalsuono,aVelvetFactorysilavorainparticolaresuquelleformedarte

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IntervistaaRobertoPaciDal,DirettoreefondatoredellaformazioneGiardiniPensili.


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chefannodeltempoilveicoloprincipalediindagineecreazione.Illaboratoriumsisvolge parallelamente nello spazio fisico ed elettronico e attraverso lelettronica e il digitale si creanoopereinnovative,capacidifarincontrarepimediaepiluoghidelmondo.Velvet Factory anche uno spazio per artisti che creano opere di danza, musica, teatro: nelle residenzegliartistiospitipossonolavoraresuloroprogetti,utilizzandoletecnologiedella factoryepensando,ginellafasedideazione,aipossibilisviluppimultimedialidelleloro creazioni. Un incontro tra arti contemporanee e pop culture dove le opere realizzate vengono presentate al vasto pubblico del Velvet. Inoltre, tutto il materiale inedito prodotto dagli artisti (audio e/o video) pu essere scaricato gratuitamente dal sito per poter essere distribuito, mixato ed elaborato da chiunque secondo licenza Creative Commons. Infine, approfondendo esperienze gi avviate, Velvet Factory investiga sulla citteisuoispazioperandounacontinuamappaturadelterritoriodiRiminiOvest,per individuarnerisorseedenergie. Infine particolare rilievo rivestono i saloni dedicati alle produzioni di punta del made in Italy dalla settimana della moda al Salone del Mobile che verranno approfondite in maniera accurata nella prossima edizione del rapporto sulle industrie culturali della FondazioneSymbolaeUnioncamere.Sitrattadiappuntamenticherichiamanodatuttoil mondo schiere di artigiani e produttori, rivenditori, designer, stilisti, architetti e trend setter.AquestisiaggiungonoleportaereidelgustodalVinitalyalSalonedelGusto. Inrealtilvalorediquestemanifestazionichecomplessivamentetotalizzanooltre700.000 visitatorilannorisiedeneglioltre10.000operatoridellacomunicazione,chediffondono poinelmondoinverbodellItalianwayoflife.

4.3.3Patrimoniostoricoartistico
LItalia , ricordiamolo, il paese che cinque secoli fa, quando papa Leone X Medici nominava Raffaello soprintendente di Roma, invent per il mondo intero la moderna civiltgiuridicadellatuteladelpatrimonioartisticoedambientale.Questofatto,recepito

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anche nella nostra Costituzione, un unicum nel panorama europeo, fa s che lItalia per questa speciale sensibilit dimostrata in passato, oggi sia la depositaria di uninfinit di benidiirripetibilevalorestoricoartisticodisseminatisututtoilterritorionazionale.Certo che il patrimonio per strutturalmente inadatto a produrre profitti e quindi voler trasformare questo tipo di settore in un settore che produce profitti sbagliato. Basta guardareilbilanciodiunmuseosanopercapirechenonpotrmaiprodurreprofitti.La maggior parte del patrimonio prima di tutto un centro di costo. Tuttavia la logica di patrimonio si giustifica solo allinterno di un quadro pi ampio, che fa s che questo enormeinvestimentochesirichiedepermantenerloerenderlofruibile,producapoitutta unaseriediulteriorieconomiechelogiustificano.Lepoliticheculturalihannoquindiun sensosesiinserisconoallinternodiuncircuitodiquestotipo.Uncircuitochedeveessere virtuoso e non distruttivo, si pensi alla monocultura turistica di alcuni territori che distrugge progressivamente la capacit di produzione culturale di una citt, oltre a diventare fattore di pressione sociale. Sicuramente per possiamo fare molto di pi sul piano dellefficienza, semplicemente guardando chi fa meglio di noi. Per esempio il rapporto tra valore aggiunto e fatturato, indicatore utilizzato a livello internazionale per valutarelefficienzaeconomicadelsettoreculturaleregistra,alivelloeuropeo,unprimato della Francia con un valore pari a 68,3%%, contro un 36,4% dellItalia, il 42,9% della Germania.StessoresponsovienedatodaindicatoricomeilRAC166,unindicecheanalizza ilritornoeconomicodegliassetculturalisuisitiUnesco.GliStatiUniti,conlametdeisiti rispetto allItalia, hanno un ritorno commerciale pari a sette volte quello italiano (160 milionidieurocontroinostri21milioni).LaGranBretagnaconpocopidellametdeisiti ha un ritorno quattro volte maggiore; infine, la Francia con un numero di siti pari a un terzo di quelli italiani, ha un ritorno economico tre volte pi alto. Lo stessa vale per il

166

IlRACcalcolatosullabasedelrapportotrafatturatoderivatodamerchandisingmusealeenumerodeisitiUnesco.


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numerodivisitatori,rispettoainumeridelLouvrediParigicon8.388.000167divisitatorio dellaTateLondon(TateBritainandTatemodern)con6.315.027,nonpossiamo,anzinon sappiamocompetere,soprattuttosepoiandiamoavedereifatturati.concentrarsiil55% dei visitatori nei trenta principali siti culturali. Qui, in misura ancora maggiore, si concentranogliintroiti,benl89%dellorovalorecomplessivo.Verrebbedadire:chihail panenonhaidenti.Apensarcibenequestoadagiohaunfondodiverit,permoltiannisi pensatocheconlaculturaeconilpatrimonioinItalianonsipotessevivere.Lamanca valorizzazione di molta parte del patrimonio storicoartistico italiano emerge da un ulterioredatochevede evidentechemoltopuesserefattoperrecuperarequestodivario,soprattuttosapendo sfruttare una domanda culturale in crescita. E qualche segnale positivo possibile registrarlo. Nel 2010 per esempio Musei, monumenti, aree archeologiche statali hanno registratooltre32milionidivisitatoriconunintroitolordodioltre104milioni(+34%sul 2009);diquestioltre19milionidivisitatori(quasiil60%)e94milionidieuro(oltreil90%) riguardanoiprimi30siti. Laumentodelnumerodivisitatoridellestruttureapagamentohariguardatosoprattuttoi circuiti museali che, da soli, raccolgono oramai un terzo del totale dei visitatori. Risulta quindi premiata questa novit organizzativa, che meglio incontra le esigenze del grande pubblico,desiderosodiottimizzarelagestionedelpropriotempolibero. Iltrenddicrescitadelpubblicomusealesispiegaancheallalucedelfattoche,dopoalcuni anni di crisi, il numero dei turisti stranieri nel nostro Paese aumentato ed proprio il turismoculturalearegistrarelamiglioreperformancedellinterocomparto. Mettereintelligenzanelnostropatrimoniorappresentaquindilaprioritpersvilupparele potenzialit di crescita e le interrelazioni con altri comparti delleconomia non ancora valorizzate.IlMuseoNazionaledellaScienzaedellaTecnologiadiMilanocostituisce,ad

167

Cfr.Culturastatistics,Eurostat,edizione2010


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esempio, un caso deccellenza in termini di gestione efficiente. Si tratta del pi grande museo tecnicoscientifico dItalia, in possesso di un significativo patrimonio di beni appartenenti alla storia industriale del nostro Paese. Con una capacit di autofinanziamento vicina all80% del bilancio totale, nel 2009 il museo ha raggiunto 379.686visitatorifisicieoltre3.041.432ivisitatorivirtualiattraversoilpropriositoweb.Il processo di rinnovamento istituzionale, avviato da molti anni, ha portato il museo ad assumerenel2000laformagiuridicadifondazionedidirittoprivato.Conilnuovoassetto giuridico,ilmuseohacompiutograndipassiinavantiinterminidiservizi,comunicazione, budget,grazieallerisorseprovenientidasponsorizzazionieadunagestionedimostratasi capacediattivareunrealeprocessoditrasformazioneorganizzativogestionale.IlMuseo NazionaledellaScienzaedellaTecnologiadiMilanosiinoltredistintoperessereriuscito a realizzare attivit innovative, orientate al coinvolgimento diretto del cittadino. Il passaggiodaentestataleafondazionedidirittoprivatocomincialentamenteadiffondersi nel nostro Paese nel corso dellultimo decennio. Lintento di questo istituto giuridico quellodifarconfluirecapitalepubblicoeprivato,prevedendolapossibilitdiconiugare,in vestedisoci,varisoggetti(personefisiche,giuridiche,associazioni,fondazioni,istituzioni, enti pubblici e privati) che possono apportare allente un capitale vario (non solo beni mobilieimmobili,maancheconoscenze,servizi,competenzespecifiche,oredilavoro).La missionperseguitadaquestomodelloorganizzativofavorirelapartecipazionedigrandi aziende, universit ed enti, ma anche persone fisiche, coinvolgendole in modo attivo e diretto nella vita museale, grazie ad una sorta di azionariato diffuso. A tutto questo, si aggiunge il vantaggio di avere una maggiore autonomia gestionale rispetto allamministrazionelocale.Tuttavia,adifferenzadistrutturemusealisimilisviluppatesinel contesto europeo, in Italia la costituzione di fondazione museale non stata ancora accompagnatadallintroduzionedellafiguradidirettoreamministrativo,ndialtrefigure manageriali.

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Oltre allesperienza milanese appena citata, altri duecasiestremamente interessanti dal puntodivistadellasperimentazionediformedicooperazionetrapubblicoeprivatoperla gestionemusealesisonoavutinellacittdiTorino.Torinolaprimacittitalianaadaver applicato l'articolo 35 della Legge Finanziaria del 2002, che prevede la possibilit per gli entilocalidicostituirefondazioniacuiaffidareilpropriopatrimonioartisticooculturale, sulla base di snelli e funzionali modelli organizzativi e amministrativi. In questa nuova forma di gestione, il patrimonio museale resta di propriet della Citt, permettendo il coinvolgimento di altri enti pubblici e privati, con una rappresentanza nei vari organi istituzionali.LestrutturemusealicosdivenutepartedellaFondazioneTorinoMuseisono laGAMGalleriaCivicadArteModernaeContemporanea,ilMuseoCivicodArteAnticae Palazzo Madama, il Borgo e la Rocca Medievale e il Museo dArte Orientale. La Regione Piemonte,laCompagniadiS.PaoloelaFondazioneCRTsonoinveceisoggettiistituzionali cheilComunehavolutoaverealsuofiancoperlelaborazionedellestrategiedisviluppo dellente.LavolontdelComunediTorinodiistituireunaFondazioneperlagestionedel patrimonio civico museale ha origine dallesperienza positiva della GAM che, con la parziale autonomia ottenuta grazie alla formula di Istituzione, in quattro anni ha saputo raggiungere un crescente numero di risultati positivi, divenendo una delle realt pi interessantiinItalia,nelcampodell'artemodernaecontemporanea. DipirecenteistituzioneinvecelaFondazioneMuseoEgiziodiTorino,ilprimomuseoal mondo dedicato interamente allarte e alla cultura dellAntico Egitto, secondo per importanza solo a quello del Cairo. Nel 2004, grazie ad un accordo trentennale tra la Fondazione e il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali, i beni del museo sono stati conferitiallaFondazione,cuipartecipano,accantoallaRegionePiemonte,laProvinciadi TorinoelaCittdiTorino,anchelaCompagniadiSanPaoloelaFondazioneCRT.Questo tipodigestioneharesopossibilelostanziamentodeifondinecessariallarealizzazionedi un processo di rinnovamento, conclusosi nel novembre dello scorso anno, che ha apportato importanti trasformazioni non solo nella struttura architettonica interna, ma

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ancheneiservizialpubblico,neiprincipiallabasedellallestimentodellesale,delnumero edellavarietdeglioggettiesposti. IllentomagradualeprocessodirinnovamentoinattonelPaesenoninvestesololaforma organizzativa e gestionale del patrimonio, ma si estrinseca anche nella costruzione di infrastrutture culturali innovative. Basti pensare ai tre importanti musei dedicati allarte contemporanea aperti nel 2010: il Museo del Novecento di Milano, il nuovo MACRO Museo d'Arte Contemporanea diRoma, e il MAXXI Museo Nazionale delle Artidel XXI SecolodiRoma.Sitrattaditregrandiopere,firmatedaarchitettidifamainternazionale. Laconcomitanzadiquestitregrandieventirappresentaunoccasionedirilanciodellarte contemporaneanelnostroPaeseenonsolo.Conil2010siinoltredellaultimatalalinea ferroviariaad alta velocit che collega RomaeMilano. La mobilit pi rapidaconsentita dalle nuove infrastrutture ferroviarie potr sicuramente incentivare flussi turistici, interessati allarte contemporanea. Gli effetti positivi potranno nel tempo estendersi a tuttiicompartieconomicicollegatiallindottodelsettoreculturale. IlMuseodelNovecentodiMilanostatorealizzatopressolArengarioeilsecondopiano diPalazzoReale.EssocostituiscelasedeespositivadellecollezionidiartedelNovecento di propriet del Comune di Milano. In passato monumento emblematico del regime fascista,chedovevadiventaremuseomachenonfumaiconcluso,statoprofondamente rivoluzionato dal progetto firmato da Italo Rota e la sua apertura stata salutata da un riscontro di pubblico eccezionale. Centomila visitatori nelle prime tre settimane di apertura.Lobiettivoperseguitoquellodiorganizzare,allinternodelcontenitorestorico restaurato,unsistemadistributivosempliceelineareperrestituireunimmagineforteeal tempo stesso attraente alledificio, cos da trasformarlo in uno dei luoghi privilegiati del centrocittadino.Linterventosintendeanchecontribuirearivitalizzarequellatodipiazza Duomo. Le due pi importanti architetture romane di questo inizio XXI secolo sembrano invece condividere alcune caratteristiche comuni. Entrambe sorgono in aree dismesse della

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capitale:ilMACROnelleexBirreriePeroni,ilMAXXIneipadiglionidiunexcaserma.Tutte eduesiinserisconoinmodoaudaceeinnovativointessutiurbanidelprimoNovecento. Entrambe hanno importanti istituzioni alle spalle: il primo finanziato dal Comune di Roma,ilsecondodalMinisteroperiBenieleAttivitCulturali.Eancora,iconcorsiperla loro realizzazione sono stati vinti da due prestigiosi architetti internazionali: Zaha Hadid perilMAXXI,OdileDecqperilnuovoMACRO.MentreilMACROpuntaallavalorizzazione delledificio preesistente, riallacciandosi all'antica tradizione delle terrazze romane. Il MAXXIrappresentaoggiilpigrandemuseodiartecontemporaneadItaliaedunodeipi grandiinEuropa,lasuaambizione?Diventareilverocuorepulsantedellarchitetturadel XXIsecolo.Conben476.400visitatoriinunanno,1556visitatorialgiorno,oltre2.600.000 di incasso annuale in biglietteria, 3.132.471 visualizzazioni sul sito www.fondazionemaxxi.it,24.900nellaMAXXIcommunity.Proseguendosulrinnovamento delle infrastrutture culturali, nel nostro Paese si moltiplicano sempre pi i progetti di trasformazione dellarcheologia industriale del Novecento in centri creativi e artistici. La tendenza, nata nel Nord Europa, interressa oggi la maggior parte dei paesi dellUnione. Anche lItalia si sta muovendo in questo senso e diverse sono le realt gi esistenti. Tra queste,trefannopartediTransEuropeHalles,unnetworkcheriunisce43centriculturali indipendenti collocati in edifici di archeologia industriale in 24 paesi europei. Ozu OfficineZoneUmane,uncentrodarteeculturanatoallinternodiunavecchiafabbrica di caramelle, situata tra i monti della provincia di Rieti. La seconda storia riguarda lassociazione Interzona, dopo dodici anni di attivit svolte presso la Stazione Frigorifera SpecializzatadiVerona(altroesempiodiarcheologiaindustrialedel1929),sitrasferita presso gli ex Magazzini Generali, un'area produttiva dismessa, attualmente di propriet della Fondazione Cariverona (Unicredit Group). Lobiettivo salvaguardare il patrimonio costituito dal sito e provvedere al suo recupero attraverso progetti artistici e culturali. Infine,laterzaOfficinadiBuenaventuradiCastelfrancoVeneto.Ilprogettohainizionel 1999periniziativadiungruppodipersonecostituitosicomeAssociazionediPromozione

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Sociale,inrispostaallamancanzadioccasioniespazidedicatiallosvolgimentodiattivit interculturaliedintergenerazionalinelterritoriodiCastelfrancoVenetozonacentraletra leprovincediTreviso,Venezia,PadovaeVicenza. La riqualificazione di spazi industriali attraverso la realizzazione di progetti creativi e artistici non obiettivo perseguito esclusivamente da soggetti appartenenti al mondo dellassociazionismo. A volte accade che siano degli imprenditori a scendere in campo e impegnarsiattivamenteinquestotipodiriconversioni.LArchivioBonotto,natonel2006, inseguitoalconferimentodellaCollezioneLuigiBonottoeall'acquisizionedell'ExMacello diBassanodelGrappa,unesempiodellagirefilantropicodipersonalitprovenientidal mondo imprenditoriale. Anima del progetto sono Luigi Bonotto e i suoi figli, proprietari dellimmobileediunacollezionedioperedartecontemporaneadigrandeinteresseche sar allestita nel centro. Luigi Bonotto il titolare di un importante lanificio di Molvena chedal1972producetessutiperlaltamoda,esportatiintuttoilmondo.Limprenditore veneto da sempre un grande appassionato della corrente artistica Fluxus168, della capacit degli artisti che vi aderirono di fondere diversimezzi di espressione artistica, al puntodadissolvereilconfinetraarteevita.Lastessafilosofia,nonacaso,entrataafar parte dellattivit dellazienda Bonotto, divenendo il fattore distintivo delleccellenza dei suoiprodottietraducendosiinunaprecisaidentiteideadiproduzione.Ilprogettodel centroculturalerappresentaunatappasuccessivaallattivitimprenditorialetessile,parte di uno stesso percorso in cui si fondono arte, passione e una chiara visione del ruolo strategico della cultura rispetto alla crescita sociale ed economica di un territorio. Oltre allarchivio e allesposizione della collezione Bonotto, lex Macello ospiter laboratori e residenze per artisti e per i cittadini, spazi per incontri, performance e happening. Il fenomeno investe tutta lItalia. In quei territoriin cui liniziativa imprenditoriale molto meno audace, sono sorte realt similari grazie alla collaborazione di diversi attori che,

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Correnteartisticafondataneglianni'60daGeorgeMaciunas,acuihannoaderitofigurecomeBeuys,Cage,JunePaik, YokoOno.


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sullabasediunideaprogettualeforteecoerente,sonoriuscitiadaccedereaifondidella Legge 236 per limprenditorialit giovanile (a sostegno del ripristino e della fruizione di beni culturali), tramite lazione di Sviluppo Italia. Il Centro Culture contemporanee Zo vienefondatodallacooperativaOfficine,costituitanellanno1997daungruppodigiovani operatori culturali catanesi, presso una ex raffineria di zolfo. Zo si presenta come un CentroperleArtieleCultureContemporanee,ossiaunospazioperlaprogrammazionee la produzione nellambito della musica, delle arti performative ed elettroniche, della scritturaedelleartivisive.Lobbiettivoperseguitoquellodisvilupparescambiculturali, attraversopartnershipecoproduzioni,construttureeistituzioniculturalidelpanorama internazionale,conunaparticolareattenzioneallareaeuromediterranea. Guardando alle riconversioni pi recenti, torniamo nel Centro Italia dove troviamo il neonato CAOS di Terni, sorto grazie al processo di riqualificazione dell'antica fabbrica chimica ex Siri. Il centro polifunzionale ospiter esposizioni temporanee nazionali ed internazionali, laboratori creativi, la pinacoteca O. Metelli con la rinnovata ala contemporanea, il museo archeologico cittadino, un teatro da 300 posti ed un caff bookshopdinuovagenerazione.Inoccasionedellasuainaugurazione,avvenutanelmarzo 2009, Terni stata la seconda citt europea e la terza nel mondo, dopo Birmingham (Regno Unito) e Beijing (Cina), ad ospitare l'esposizione di arte e architettura contemporanea Map Games: Dynamics of Change, che avvia un percorso di ricerca intorno ai temi della contemporaneit nell'arte e nell'architettura a partire da una riflessionesulledinamichedicambiamentodellecitt. Ulteriore declinazione di questo ampio e diversificato processo di costruzione e rinnovamento delle infrastrutture culturali lo sviluppo di una tipologia di museo di particolare rilievo per il nostro Paese: i musei dimpresa. La loro rilevanza legata allenormepatrimoniochequestestrutturemusealiraccolgono,conservanoevalorizzano, offrendounariccapanoramicadellastoriaproduttiva,culturaleeprogettualedelnostro Paese e delle sue eccellenze nei principali settori del made in Italy: design, food, moda,

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motori, ma anche economia e ricerca. Due esempi per tutti: il museo Piaggio, realizzato allinterno degli spazi pi antichi e suggestivi del complesso industriale di Pontedera. Attraversolesuecollezioni,ilMuseoPiaggioricostruiscelastoriadellasocietitalianae dei suoi mezzi di trasporto dalla fine dellOttocento ad oggi. Insieme all'Archivio Storico "Antonella Bechi Piaggio" il Museo Piaggio, si distinto per aver saputo costruire un programma di attivit in grado di esaltare la cultura materiale, la creativit, il design, la tecnologia espressa dall'universo di valori Vespa.169 Interessante lesperienza di Aboca Museum, istituito nel 2002 da Aboca, azienda leader dal 1978 nella coltivazione e trasformazionedellepiantemedicinali.Questomuseodimpresainteressanteperlasua capacit di trasformare la salvaguarda dellantica arte officinale, scientifica e sociale, in eccellente fattore di crescita per lazienda170. In conclusione possiamo affermare la necessit di veicolare gli esempi che funzionano, per dissuadere lopinione pubblica dallideachetuttosommatoinmomentidicrisiisoldidelletassevadanomessidaaltre partienonsullacultura.

169 170

http://www.impresacultura.it/premio_2003.shtm#premio_assolombarda. http://www.impresacultura.it/premio_2004_vincitori_premio_assolombarda.shtm.


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APPENDICE

LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori

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Composizionepercentualedelvaloreaggiuntodelsistemaproduttivoculturalepersettoreesottosettore, perregione Anno2010(composizionipercentuali)


Industriecreative Industrieculturali Patrimonio Performing storico artsearti artistico visive

Musei,biblioteche,archivie monumentistorici

Rappr.artistiche,intratten., convegniefiere 3,8 8,0 4,3 4,2 4,9 3,5 6,6 6,3 4,0 5,5 2,5 5,2 3,7 5,2

Designeproduzionedistile

Comunicazioneebranding

TotaleIndustrieculturali

TotaleIndustriecreative

Regioni

Piemonte Valled'Aosta Lombardia

14,0 13,3 6,4 13,9 47,6 16,7 17,7 6,9 8,9 50,2 9,7 12,3 6,7 14,1 42,8

4,9 21,3 0,3 21,1 47,6 6,3 18,6 0,1 15,7 40,7 7,2 25,9 0,6 18,4 52,1 5,6 24,5 0,2 10,8 41,1 3,1 15,8 0,2 10,6 29,7 5,3 14,6 0,2 13,5 33,5 4,9 17,1 0,3 18,0 40,3 4,2 18,6 0,4 17,7 40,8 3,7 12,9 0,2 10,9 27,6 5,2 20,6 0,3 12,4 38,6 4,6 15,4 0,3 10,2 30,5 6,1 19,5 0,2 8,0 33,8

Videogiochiesoftware

Film,video,radio,tv

TOTALE CULTURA

Libriestampa

Architettura

Artigianato

Musica

1,0 1,1 0,8 1,3 0,9 0,5 1,0 1,2 1,2 2,0 0,6 1,8 0,8 1,8

100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

TrentinoAltoAdige 12,4 17,8 7,0 16,1 53,4 Veneto 10,5 20,2 3,7 30,2 64,5

FriuliVeneziaGiulia 9,8 15,7 4,7 32,1 62,4 Liguria EmiliaRomagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise 21,1 17,1 6,4 7,5 52,1 11,2 15,4 5,7 19,5 51,8 11,8 27,9 3,4 24,1 67,2 14,9 23,1 5,0 10,9 53,8 9,1 24,3 4,5 28,4 66,4 15,5 24,3 6,3 15,4 61,6 23,5 27,0 8,2 7,4 66,1

12,3 5,0 4,0 3,7 25,0 23,1 14,9 0,5 29,5 68,0 5,6 10,5 0,1 10,8 27,0


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori207

Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA

16,0 14,6 5,5 11,5 47,6 17,3 16,7 6,6 15,3 55,9 21,7 17,0 7,7 21,6 67,9 23,7 17,2 7,8 4,0 52,7 23,8 17,8 6,7 6,5 54,7 19,7 20,6 7,5 6,2 54,0 12,6 15,3 5,5 16,0 49,3

6,7 17,9 0,3 19,3 44,1 5,3 14,9 0,4 17,2 37,7 4,8 11,4 0,3 10,5 27,0 7,6 12,7 0,4 19,2 39,9 7,3 14,6 0,2 12,3 34,4 6,5 14,9 0,3 12,7 34,4 7,9 18,7 0,4 17,6 44,6

1,7 1,4 1,1 1,8 3,8 3,8 1,2

6,6 4,9 4,0 5,6 7,0 7,8 4,8

100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

Graduatoriadecrescentedelleprovinceitalianeperincidenzapercentualedelvaloreaggiuntodelsistema produttivoculturalesultotaleeconomia Anno2010(valoripercentuali) Pos Provincia Incidenza% Pos Provincia Incidenza% 1 Arezzo 8,5 55 Belluno 3,8 2 Pordenone 8,0 56 Napoli 3,7 3 Vicenza 7,8 57 Potenza 3,6 4 PesaroeUrbino 7,5 58 Rovigo 3,6 5 Pisa 7,4 59 Salerno 3,6 6 Treviso 7,2 60 Pescara 3,6 7 Milano 7,0 61 Sondrio 3,6 8 Roma 6,9 62 Chieti 3,6 9 Firenze 6,9 63 Terni 3,6 10 Macerata 6,7 64 Oristano 3,5 11 Verona 6,2 65 Biella 3,5 12 Como 6,2 66 Viterbo 3,5 13 Padova 5,7 67 Vercelli 3,5 14 Torino 5,6 68 Bolzano 3,4 15 Udine 5,5 69 Mantova 3,4 16 Ancona 5,5 70 Campobasso 3,3 17 Teramo 5,3 71 L'Aquila 3,3


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori208

18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47

Alessandria Parma Bergamo Rimini Avellino ForlCesena Cuneo Lecco Perugia Matera Varese Bologna Novara AscoliPiceno Modena Bari Lodi Siena Cremona Trieste ReggioEmilia Piacenza Benevento Pistoia Lecce Brescia Prato Venezia Trento Gorizia

5,2 5,2 5,1 5,0 4,9 4,9 4,8 4,8 4,8 4,8 4,8 4,7 4,7 4,6 4,5 4,4 4,4 4,4 4,3 4,3 4,2 4,2 4,2 4,1 4,1 4,1 4,0 4,0 4,0 3,9

72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101

Rieti Grosseto Genova Catania Catanzaro Cagliari Isernia Palermo Imperia Ferrara Brindisi Crotone Savona Nuoro Ragusa ReggioCalabria Latina MassaCarrara Frosinone Messina MedioCampidano LaSpezia Caserta Taranto Trapani Enna Ogliastra Foggia Aosta CarboniaIglesias

3,3 3,3 3,2 3,2 3,1 3,1 3,1 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 3,0 2,9 2,9 2,9 2,9 2,9 2,9 2,8 2,8 2,8 2,8 2,6 2,6 2,6 2,6 2,6 2,5 2,4


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori209

48 Ravenna 3,9 102 Livorno 49 Pavia 3,8 103 OlbiaTempio 50 Verbania 3,8 104 Sassari 51 Cosenza 3,8 105 Siracusa 52 ViboValentia 3,8 106 Agrigento 53 Asti 3,8 107 Caltanissetta 54 Lucca 3,8 ITALIA Fonte:FondazioneSymbola,UnioncamereeIstitutoTagliacarne

2,4 2,3 2,3 2,3 2,1 1,9 4,9

Perimetrodelleattiviteconomichedelsistemaproduttivoculturale Codice Settori Sottosettori Ateco Descrizioneattivit 2007 Attivitdiproduzione cinematografica,divideoediprogrammi 59110 televisivi Attivitdipostproduzionecinematografica,divideoediprogrammi 59120 televisivi Fabbricazionediapparecchiperlariproduzioneeregistrazionedel 26400 suonoedelleimmagini Film,video, 60200 Programmazioneetrasmissionitelevisive radiotv 59140 Attivitdiproiezionecinematografica Industrie culturali 26702 59130 60100 62010 62020 62090 58210 32401 Musica 59202 Fabbricazionediapparecchiaturefotograficheecinematografiche Attivitdidistribuzionecinematografica,divideoediprogrammi televisivi Trasmissioniradiofoniche Produzionedisoftwarenonconnessoall'edizione Consulenzanelsettoredelletecnologiedell'informatica Altreattivitdeiserviziconnessialletecnologiedell'informatica Edizionedigiochipercomputer Fabbricazionedigiochi(inclusiigiochielettronici) Edizionedimusicastampata

Videogiochie software


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori210

59201 18200 59203 74202 90030 18120 47610 18130 58140 58110 58130 17230 63910 18110 18140 58190 82992 Architettura 71110 71121 71122 Comunicazionee branding 70210 73110

Edizionediregistrazionisonore Riproduzionedisupportiregistrati Studidiregistrazionesonora Laboratorifotograficiperlosviluppoelastampa Creazioniartisticheeletterarie Altrastampa Commercioaldettagliodilibrinuoviinesercizispecializzati Lavorazionipreliminariallastampaeaimedia Edizionedirivisteeperiodici Edizionedilibri Edizionediquotidiani Fabbricazionediprodotticartotecnici Attivitdelleagenziedistampa Stampadigiornali Legatoriaeserviziconnessi Altreattiviteditoriali Agenziedidistribuzionedilibri,giornalieriviste Attivitdeglistudidiarchitettura Attivitdeglistudidiingegneria Servizidiprogettazionediingegneriaintegrata

Libriestampa

Industrie creative

Designe produzionedi stile

Pubblicherelazioniecomunicazione Agenziepubblicitarie Attivitdelleconcessionarieedeglialtriintermediaridiservizi 73120 pubblicitari 74101 Attivitdidesigndimodaedesignindustriale 74102 Attivitdeidisegnatorigrafici 74103 Attivitdeidisegnatoritecnici 74109 Altreattivitdidesign Ristorazioneconsomministrazione;ristorazioneconnessaalle 56101(a) aziendeagricole


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori211

10730(a) 11022(a) 11010(a) 11021(a) 31091(a) 95240(a) 16294(a) 23410(a) 23702(a) 15110(a) 23199(a) 32122(a) 32121(a) 32200(a) 13991(a) 13992(a) 31095(a) 25993(a) 23192(a) 15120(a) 14132(a) 30120(a) 31093(a) 31011(a)

Produzionedipastealimentari,dicuscusediprodottifarinaceie simili Produzionedivinospumanteealtrivinispeciali Distillazione,rettificaemiscelaturadeglialcolici Produzionedivinidatavolaev.q.p.r.d. Fabbricazionedimobiliperarredodomestico Riparazionedimobiliedioggettidiarredamento;laboratoridi tappezzeria Laboratoridicorniciai Fabbricazionediprodottiinceramicaperusidomesticieornamentali Lavorazioneartisticadelmarmoedialtrepietreaffini,lavoriin mosaico Preparazioneeconciadelcuoioepelle;preparazioneetinturadi pellicce Fabbricazionedialtriprodottiinvetro(inclusalavetreriatecnica) Lavorazionedipietreprezioseesemipreziosepergioielleriaeper usoindustriale Fabbricazionedioggettidigioielleriaedoreficeriainmetallipreziosi orivestitidimetallipreziosi Fabbricazionedistrumentimusicali(inclusepartieaccessori) Fabbricazionediricami Fabbricazioneditulle,pizziemerletti Finituradimobili Fabbricazionedioggettiinferro,inrameedaltrimetalli Lavorazionedivetroamanoeasoffioartistico Fabbricazionediarticolidaviaggio,borseesimili,pelletteriae selleria Sartoriaeconfezionesumisuradiabbigliamentoesterno Costruzionediimbarcazionidadiportoesportive Fabbricazionedipoltroneedivani Fabbricazionedisedieepoltroneperufficioenegozi


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori212

Fabbricazionedigiocattoli(inclusiitriciclieglistrumentimusicali giocattolo) Fabbricazionedisedieesedili(esclusiquelliperaeromobili, 31092(a) autoveicoli,navi,treni,ufficioenegozi) 31020(a) Fabbricazionedimobilipercucina 32402(a) 26520(a) Fabbricazionediorologi 31099(a) Fabbricazionedialtrimobili(inclusiquelliperarredoesterno) 31094(a) Fabbricazionedipartieaccessoridimobili Fabbricazionediporte,finestreelorotelai,imposteecancelli 25121(a) metallici Ristorazioneconsomministrazione;ristorazioneconnessaalle 56101(b) aziendeagricole Produzionedipastealimentari,dicuscusediprodottifarinaceie 10730(b) simili 11022(b) Produzionedivinospumanteealtrivinispeciali 11010(b) Distillazione,rettificaemiscelaturadeglialcolici 11021(b) Produzionedivinidatavolaev.q.p.r.d. 31091(b) Fabbricazionedimobiliperarredodomestico Riparazionedimobiliedioggettidiarredamento;laboratoridi 95240(b) tappezzeria 16294(b) Laboratoridicorniciai 23410(b) Fabbricazionediprodottiinceramicaperusidomesticieornamentali Lavorazioneartisticadelmarmoedialtrepietreaffini,lavoriin 23702(b) mosaico Preparazioneeconciadelcuoioepelle;preparazioneetinturadi 15110(b) pellicce 23199(b) Fabbricazionedialtriprodottiinvetro(inclusalavetreriatecnica) Lavorazionedipietreprezioseesemipreziosepergioielleriaeper 32122(b) usoindustriale Fabbricazionedioggettidigioielleriaedoreficeriainmetallipreziosi 32121(b) orivestitidimetallipreziosi

Artigianato


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori213

32200(b) Fabbricazionedistrumentimusicali(inclusepartieaccessori) 13991(b) 13992(b) 31095(b) 25993(b) 23192(b) 15120(b) 14132(b) 30120(b) 31093(b) 31011(b) 32402(b) 31092(b) Fabbricazionediricami Fabbricazioneditulle,pizziemerletti Finituradimobili Fabbricazionedioggettiinferro,inrameedaltrimetalli Lavorazionedivetroamanoeasoffioartistico Fabbricazionediarticolidaviaggio,borseesimili,pelletteriae selleria Sartoriaeconfezionesumisuradiabbigliamentoesterno Costruzionediimbarcazionidadiportoesportive Fabbricazionedipoltroneedivani Fabbricazionedisedieepoltroneperufficioenegozi Fabbricazionedigiocattoli(inclusiitriciclieglistrumentimusicali giocattolo) Fabbricazionedisedieesedili(esclusiquelliperaeromobili, autoveicoli,navi,treni,ufficioenegozi)

31020(b) Fabbricazionedimobilipercucina 26520(b) Fabbricazionediorologi 31099(b) Fabbricazionedialtrimobili(inclusiquelliperarredoesterno) 31094(b) Fabbricazionedipartieaccessoridimobili 25121(b) 90010 Rappresentazioni Performing artistiche, artsearti intrattenimento, visive convegniefiere 93299 90020 93210 90040 82300 Fabbricazionediporte,finestreelorotelai,imposteecancelli metallici Rappresentazioniartistiche Altreattivitdiintrattenimentoedidivertimentonca Attivitdisupportoallerappresentazioniartistiche Parchididivertimentoeparchitematici Gestionediteatri,saledaconcertoealtrestruttureartistiche Organizzazionediconvegniefiere


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori214

Musei, 91020 Attivitdimusei biblioteche, 91030 Gestionediluoghiemonumentistoricieattrazionisimili Patrimonio archivie storico gestionedi artistico luoghie 91010 Attivitdibibliotecheedarchivi monumenti storici (a) Aspetto valutato prendendo come riferimento, per ciascuna attivit Ateco, le imprese non artigiane esportatrici. (b)Aspettovalutatoprendendocomeriferimento,perciascunaattivitAteco,leimpreseartigiane.


LItalia che verr - industrie culturali, made in Italy e territori215

Incopertina: Fornasetti,TemaeVariazioni286.
PieroFornasetti,milanese,statopittore,scultore,decoratoredinterni,stampatoredilibridarte ecreatoredioltreundicimilaoggetti.Perlavarietdeidecori,laproduzionediFornasettiuna dellepivastedelXXsecolo.CelebratocomeunodeitalentipioriginaliecreatividelNovecento, durante la sua carriera Fornasetti ha dato vita a un linguaggio di immagini immediatamente riconoscibile e sempre nuovamente affascinante. Lo spirito di Piero Fornasetti continua a vivere anchegrazieallapassioneconcuiBarnabaportaavantiprogettipensatiperproseguireloperadel padre. LAtelier Fornasetti a Milano un avamposto della produzione artigianale pi accurata e sapiente.Quiartigianispecializzatilavoranoconlestessetecnicherigorosamenteartigianaliusate per i primi prodotti Fornasetti. Gran parte dei pezzi darredamento e degli oggetti prodotti dallAtelier di Milano sono riedizioni autentiche degli originali creati da Piero Fornasetti. Altri oggetti,definitireinvenzioni,sonocreazionidiBarnabaFornasetti,progettateutilizzandodecori e motivi tratti dallo sterminato archivio, in omaggio allo stile e alla qualit che caratterizzano lesclusivaproduzionedelpadre. NelcasospecificodelleiconicheimmaginitrattedallaserieTemaeVariazioniabbiamoduenote storicheinteressanti.PerPieroFornasettiognisingolaideaeraispirazionesufficienteperdarevita ainfinitevariazioni.Traisuoitemi,ipiricorrentisonoilsole,lecartedagioco,gliarlecchini,le mani,gliautoritratti.MailpifamosoquellochehadatoaFornasettilospuntoperconiareil titoloTemaeVariazioni:ilvoltoenigmaticodiunadonna,lacantanteliricaLinaCavalieri.Piero Fornasettitrovquestovolto,oggidiventatoicona,sfogliandounarivistafrancesedelsecoloXIX, enerimaseaffascinato.Facendonealtempostessounamusaeunmotivoricorrente,Fornasetti nel corso della sua carriera artistica ritorner costantemente a questo volto. I tratti archetipicamente femminili e lespressione enigmatica di Lina Cavalieri diventeranno il modello usatopifrequentementedaFornasetti,dicuisicontanopidi350variazioni.La268gentilmente offerta per la copertina di questa ricerca utilizzato come immagine iconografica per il "Premio RiccioneperilTeatro2011.


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