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FINO ALL OTTOCENTO

Nella letteratura e nellarte, la donna idealizzata e messa su un piedistallo. Nella realt dei fatti, le donne sono in una posizione di inferiorit rispetto agli uomini, non hanno gli stessi diritti e raramente sono economicamente indipendenti. Dipendono in tutto dal marito. Lidea dellinferiorit della donna si basa sul pregiudizio che questa sia pi debole, fisicamente e moralmente. In campagna, le donne lavorano duro tanto quanto gli uomini, forse persino di pi. In citt, devono occuparsi della casa e dei figli.

DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE


Le donne iniziano a lavorare nelle industrie, soprattutto quelle pesanti, le pi importanti per sostenere lo sforzo bellico. In questo modo mostrano di poter fare gli stessi lavori degli uomini, anche i pi pesanti. In realt alcune donne lavoravano anche prima della guerra: per esempio, erano quasi tutte donne le mondine, cio le lavoratrici impiegate nelle risaie, e molte operaie delle industrie tessili. Le donne in questi anni sono sempre pi emancipate: portano i capelli corti e fumano sigarette.

DURANTE IL FASCISMO
Le donne sono relegate al ruolo di madri: vengono incoraggiate ad avere molti figli, anche con incentivi economici per le famiglie numerose. Secondo il regime la donna inferiore alluomo, deve stare a casa e allevare i figli, ma la propaganda non parla di questo apertamente, anzi sottolinea limportanza delle donne in quanto madri dei futuri soldati che combatteranno per lItalia. Secondo la propaganda, lItalia sar un paese forte solo se avr un grande esercito, per questo i bambini vengono allevati fin da piccoli per diventare perfetti soldati. Il regime convince le donne che non devono assolutamente studiare, e che solo alcuni lavori sono adatti a loro, ma comunque meglio che facciano le casalinghe. Le donne nubili vengono apertamente condannate: la vita molto difficile per le donne che non vogliono sposarsi o diventare suore.

DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE


Molte donne del nord Italia partecipano alla Guerra di Resistenza, cio combattono a fianco degli uomini contro i tedeschi che avevano occupato il nord Italia. Alcune fanno le staffette, cio portano le notizie da un gruppo allaltro di Partigiani. Altre combattono proprio come gli uomini, portano il fucile, vivono nascoste e partecipano alla guerriglia. La guerra era considerata finora unattivit esclusivamente maschile: le donne di questepoca dimostrano che non cos. Alla fine della guerra viene esteso anche alle donne il diritto di voto.

NEGLI ANNI CINQUANTA


LItalia comincia a superare larretratezza economica e culturale che la caratterizzava, un paese sempre pi moderno e ricco. Per esempio il questi anni che gli italiani cominciano a comprare le automobili (la Cinquecento) a diventare una societ consumista. Al nord questo avviene pi rapidamente. Per esempio le donne del nord cominciano a seguire la moda, comprano i vestiti nei grandi magazzini e si vestono in modo pi simile alle donne europee e americane. Per esempio, si cominciano a portare i pantaloni.

NEGLI ANNI SESSANTA


I primi elettrodomestici fanno scoprire alla donna che non esistono solo i lavori di casa. Con il frigorifero e la lavatrice le casalinghe hanno pi tempo libero, scoprono di poter dedicare del tempo a se stesse e in alcuni casi cominciano a lavorare fuori casa. Il ruolo tradizionale della donna madre e casalinga viene messo in crisi da queste innovazioni e dalla modernit.

NEGLI ANNI SETTANTA


Le donne Italiane sono sempre pi emancipate: combattono e protestano nelle piazze per avere gli stessi diritti e le stesse opportunit degli uomini. In Italia risalgono a questo periodo la legalizzazione dellaborto e del divorzio: questi sono cambiamenti rivoluzionari perch per la prima volta nella storia le donne si rendono conto che il loro corpo e la loro vita non appartengono al marito, ma a loro stesse. Le cose cambieranno radicalmente da qui in poi: il modello tradizionale di famiglia entra in crisi, e la societ italiana cambia profondamente.

OGGI
Sarebbe bello poter dire che le donne hanno pari diritti e pari opportunit rispetto agli uomini, ma in Italia non cos. Per le donne pi difficile trovare lavoro, anche se sono laureate. Inoltre gli stipendi sono spesso inferiori rispetto ai colleghi, e sono poche le donne in posizioni di potere. Anche le donne con ruoli politici importanti si contano sulla punta delle dita. Inoltre il maschilismo ancora molto diffuso in Italia, e molti uomini vedono le donne come oggetti, e le considerano ancora inferiori. Inoltre limmagine della donna in Italia molto peggiorata in questi ultimi anni, soprattutto a causa dei modelli sbagliati offerti dai media. Per esempio, si diffuso il modello femminile della velina, cio una ragazza che balla semi-svestita nei programmi televisivi: questo lo stereotipo della ragazza bella ma stupida, che vuole diventare famosa anche se non ha nessun talento. Purtroppo, molte ragazze italiane, alla domanda cosa vuoi fare da grande rispondono la velina.

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