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L a B h a g a v a d Gita

( Il Canto del Beato )

La Bhagavad Gita un poema di settecento versi che fanno parte della maggior epica indiana, il Mahabharata . Il titolo dellopera significa: Il canto del Beato (bhagavan = Beato e Gita = canto). Largomento principale del Mahabharata, la guerra fra i due rami dei discendenti di Kuru, cio i cento Kaurava, figli di Dhrtarastra guidati da Duryodhana, il maggiore di loro, ed i loro cugini, i cinque Pandava, figli di Pandu, guidati dal primogenito Yudhisthira. I Kaurava, per varie ragioni di famiglia, mal tolleravano i cugini Pandava e cercavano, con ogni mezzo, di privarli del potere. Il destro fu offerto da una partita a dadi, fra Duryodana e Yudhisthira. Duryodhana vinse ed obblig Yudhisthira a cedere la sua parte di regno e ad andare in esilio, coi suoi quattro fratelli, per un periodo di tredici anni. I Pandava stettero ai patti, ma quando, trascorsi i tredici anni, Yudhisthira richiese il suo regno, Duryodhana rifiut. Questo rifiuto la causa prima di una guerra tremenda. Amico dei Pandava Krishna. Misteriosamente, Krishna non solo un principe come gli altri, ma Dio stesso, Vishnu, che ha preso sembianze umane per proteggere i buoni, per distruggere i malvagi, per promuovere la giustizia. Linsegnamento di Krishna si situa idealmente nel punto cruciale del poema, prima della gran battaglia nel campo di Kuru, ed ha, come occasione, lesitazione e lo smarrimento di uno dei fratelli Pandava, Arjuna, davanti alla strage immane che si stava preparando. Krishna, volontariamente fattosi suo auriga, cerca di dissipare questi suoi dubbi e di mostrargli qual , per un guerriero, la via da seguire. Lo smarrimento dArjuna e il seguente insegnamento di Krishna ci sono presenti come un racconto fatto al vecchio re Dhrtarastra dal suo auriga e cantore Sanajaya.

I.

DHRITARASTRA DISSE: 1. Nel campo della verit, nel campo della battaglia della vita, che cosa accaduto, Sanjaya, quando i miei figli e i loro guerrieri hanno affrontato quelli di mio fratello Pandu? (*)

SANJAYA DISSE: 2. Avendo visto schierato lesercito dei Pandava, il re Duryodana, tuo figlio, and dal suo maestro darmi e gli disse queste parole: 3. Guarda, maestro, il vasto esercito dei Pandava ben allineati per la battaglia dal figlio di Drupada, anchegli tuo saggio allievo. 4. Possiamo scorgervi eroici guerrieri, arcieri potenti, uguali in battaglia a Bhima e ad Arjuna, Yuyudhana e Virata ed il re Drupada dal gran carro di guerra. 5. Dhrishta-Ketu dallo stendardo risoluto e Chekitana, il re dei Chedis. Vediamo leroico re dei Kasi, Purujit il conquistatore e suo fratello Kunti-bhoja, e Saibya il pi potente tra i combattenti, 6. Il vittorioso Yudhamanyu, il potente Uttamauja, Saubhadra, il figlio dArjuna, i cinque principi della regina Draupadi, guardali tutti nei loro carri di guerra. 7. Ma ascolta anche i nomi dei nostri pi grandi guerrieri, i capi del mio stesso esercito. Te li riporter alla memoria. 8. Ci sei Tu, il mio Maestro in guerra; Bhishma, anziano e saggio; Karna, il nemico dArjuna, suo fratello per met, e Kripa, vincitore di battaglie. C il tuo stesso figlio Asvatthama e anche mio fratello Vikarna. C Saudamatti, re dei Bahikas e molti altri eroici guerrieri pronti a sacrificare la loro vita per me, forniti delle armi pi varie, tutti maestri nel guerreggiare. 9. Possiamo contare le nostre armate condotte da Bishma, ma le loro, guidate da Bhima, sembrano innumerevoli. 10. Stando quindi tutti fermi in linea di battaglia, difendiamo il nostro capo Bhisma. 11. Per incoraggiare Duryodhana, Bishma, il glorioso ed anziano guerriero dei Kurus, strill il suo urlo di guerra forte come il ruggito di un leone e poi soffi nella sua conchiglia che risuona lontano. 12. Allora il rullo dei tamburi di guerra, leccitante suono dei piatti e delle trombe, il rimbombo delle conchiglie e dei corni riemp il cielo con un tuono agghiacciante. 13. Quindi, Krishna e Arjuna, il figlio di Pandu, eretti nel loro glorioso carro tirato da cavalli bianchi, risposero alla sfida soffiando nelle loro conchiglie divine. 14. Krishna, il Signore dellanima, suon la Sua conchiglia detta Pancha-janya, Arjuna, il vincitore del tesoro, quella chiamata Deva-datta. Suo fratello Bhima, dalle tremende imprese, suon la sua potente conchiglia detta Paundra.

15. Il loro fratello maggiore, re Yudhishtira, soffi nella sua conchiglia Anantavijaya (vittoria eterna), Nakula e Sahadeva in quelle dette: Suono armonioso e gioiello fiorito . 16. Ed il re di Kasi dal potente arco, Sikhandi dal gran carro di guerra, Dhrista-dyumna e Virata, Satyaki mai conquistato, 17. Ed il re Drupada ed i figli di sua figlia Draupadi, Saubhadra, leroico figlio dArjuna, fecero echeggiare da tutte le parti le loro conchiglie di guerra. 18. Al terribile suono la terra e i cieli tremarono, e trem il cuore di Duryodhana e dei suoi guerrieri. 19. Il volo di frecce stava per cominciare e Arjuna, il cui vessillo raffigurava una scimmia, vedendo Duryodhana e i suoi guerrieri schierati, pronti per la battaglia, afferr il suo arco e disse queste parole a Krishna:

ARJUNA DISSE: 20. guida il mio carro, o Krishna immortale, e fermalo tra i due eserciti, perch io possa vedere coloro che stanno dinanzi a me bramosi di combattere, coi quali devo ora lottare allinizio di questa guerra. 21. Che io possa vedere coloro che sono giunti qui pronti alla battaglia, desiderosi di fare la volont del malvagio figlio di Dhritarashtra.

SANJAYA DISSE: 22. A queste parole di Arjuna, Krishna arrest il Suo glorioso carro in mezzo ai due eserciti. 23. e davanti a Bishma, Drona e agli altri condottieri regali disse: Guarda, Arjuna, le armate dei Kurus, radunate qui su questo campo di battaglia. 24. Arjuna vide allora fronteggiarsi padri, nonni, figli, nipoti, padri di mogli, zii, maestri, 25. fratelli, compagni e amici. Quando vide i suoi parenti faccia a faccia, chi in un esercito, chi nellaltro, fu sopraffatto dal dolore e dalla disperazione e cos parl con cuore afflitto.

ARJUNA DISSE: Vedendo tutti i miei parenti, Krishna, giunti qui per combattere, 26. le membra mi vengon meno, la bocca diventa arida, un tremore invade il mio corpo e mi si rizzano i peli per lorrore; 27. il mio potente arco Gandiva mi sfugge di mano, marde tutta la carne, non riesco pi a reggermi perch la mia mente confusa e smarrita. 28. E vedo segni nefasti. Non mi possibile prevedere alcun bene nelluccidere i miei parenti nel sacrificio della battaglia. 29. Io non desidero la vittoria, Krishna, n il regno, n i suoi piaceri. Come possiamo volere un regno, Govinda, o i suoi piaceri o la vita stessa,
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30. quando coloro per cui desideriamo il regno, i suoi piaceri e le gioie dellesistenza, proprio essi sono qui in questo campo di battaglia, sul punto di abbandonare la loro ricchezza e la loro vita? 31. Coloro che ci fronteggiano sul campo di battaglia sono i nostri maestri, padri, figli, nonni, zii, suoceri, nipoti, cognati. 32. Anche se mi dovessero uccidere io non desidero ucciderli, neppure per il regno dei tre mondi, quanto meno dunque per la gloria terrena! 33. Se uccidiamo questi uomini malvagi il male cadr su di noi: che gioia potremmo ricavare dalla loro morte, o Janardana, anima delle anime? 34. Io non posso quindi uccidere i miei propri parenti, i figli del re Dhritarastra, il fratello di mio padre. Come potremmo essere felici avendo ucciso in battaglia la nostra propria gente? 35. Anche se costoro, avendo la mente sopraffatta dalla cupidigia, non vedono il male nella distruzione di una famiglia, n nel tradimento degli amici, 36. perch noi, che vediamo il peccato della distruzione, non dovremmo evitare questo terribile male? 37. La distruzione di una famiglia fa perire le sue leggi originarie e, distrutta la legge, lingiustizia sopraff lintera famiglia. 38. A causa di questo prevalere del disordine, le donne della famiglia si corrompono, o Krishna, e quando le donne non sono pure si crea disordine nelle caste e confusione sociale. 39. Tutta questa confusione conduce agli inferi gli offensori della famiglia e la famiglia. E anche gli spiriti dei loro morti soffrono, privati delle offerte di cibo e di acqua. 40. Questi tremendi atti dei distruttori della famiglia, che causano disordine sociale, estinguono le leggi della casta e i rituali ancestrali di giustizia. 41. Non sappiamo, forse, che linferno sta aspettando coloro per i quali leggi familiari non esistono pi? 42. Oh giorno di oscurit! Quale cattivo spirito ispir le nostre menti, quando per cupidigia di un regno terreno giungemmo in questo campo di battaglia pronti ad uccidere la nostra stessa gente? 43. Sarebbe davvero meglio per me se i figli di Dhritarastra, con le armi in pugno, mi trovassero disarmato, e senza che io opponga resistenza mi uccidessero nella lotta della guerra.

SANJAYA DISSE: 44. Cos parl Arjuna nel campo di battaglia, e lasciando cadere arco e frecce si accasci nel carro, la sua anima sopraffatta dalla disperazione e dal dolore.

II. SANJAYA DISSE: 1. Allora si lev lo Spirito di Krishna e parl ad Arjuna, il Suo amico, che con gli occhi pieni di lacrime era sprofondato nella disperazione del dolore.

KRISHNA DISSE: 2. Perch questabbattimento senza vita, Arjuna, nellora difficile, lora del giudizio? Gli uomini forti non conoscono disperazione, poich essa non conduce al cielo e non procura fama sulla terra. 3. Non cadere in debolezza degradante, perch un uomo che uomo non lo fa. Getta via questignobile scoraggiamento, e sorgi come un fuoco che brucia tutto ci che gli davanti.

ARJUNA DISSE: 4. Devo venerazione a Bishma e a Drona. Dovrei forse uccidere con le mie frecce il fratello di mio nonno, il grande Bishma? Dovrei forse scagliare le mie frecce contro Drona, il mio maestro? 5. Dovrei forse uccidere i miei stessi maestri che, sebbene avidi del mio regno, sono pur sempre i mie maestri sacri? Preferirei mangiare in questa vita cibo di mendicante piuttosto che cibo reale che sa del loro sangue. 6. E noi non sappiamo se sia meglio per noi vincere o essere vinti. I figli di mio zio e re Dhritarastra sono qui davanti a noi: dopo la loro morte, dovremmo desiderare di vivere ancora? 7. Nella scura notte della mia anima provo desolazione. Nella mia autocommiserazione non vedo la via del giusto comportamento. Io sono il Tuo discepolo, giunto a Te per supplicarti: sii una luce dentro di me nel sentiero del mio dovere. 8. Poich n un regno terreno, n il regno degli Dei in cielo potrebbero scacciare il mio dolore che brucia la mia vita come un fuoco.

SANJAYA DISSE: 9. Dopo che Arjuna, il gran guerriero, ebbe cos alleggerito il suo cuore, Non combatter disse, e tacque. 10. Krishna sorrise e parl ad Arjuna, l tra i due eserciti la voce di Dio disse queste parole:

KRISHNA DISSE: 11. Tu piangi per chi non merita pianto, e le tue sono forse parole sagge? Il saggio non si addolora n per i vivi n per i morti, poich vita e morte sono transitorie. 12. Perch tutti noi ci siamo sempre stati: Io, tu, e questi re degli uomini. E tutti noi ci saremo per sempre.
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13. Cos come il S del nostro corpo mortale passa attraverso linfanzia, ladolescenza e la vecchiaia, allo stesso modo lo Spirito passa in un altro corpo di questo il saggio non dubita. 14. Dal mondo dei sensi, Arjuna, vengono caldo, freddo, piacere e dolore. Essi vengono e vanno: sono temporanei. Sorgi sopra di loro, grande anima. 15. Luomo che non da loro disturbato, o Arjuna, colui la cui anima una, oltre il piacere e il dolore, degno di vita eterna. 16. N linesistente possiede lessere, n lesistente pu non essere. Coloro che possono vedere la Verit hanno visto questa Verit. 17. Intessuto nella sua creazione, lo Spirito al di l della distruzione. Nessuno pu por termine allo Spirito che Eterno. 18. Perch, oltre il tempo, Egli dimora in questi corpi, sebbene essi siano destinati a perire; Egli rimane Immisurabile, Immortale. Perci combatti, valoroso guerriero. 19. Se un uomo pensa di uccidere, e un altro di essere ucciso, nessuno dei due conosce la via della Verit. LEterno nelluomo non pu uccidere, lEterno nelluomo non pu morire. 20. Egli non nasce e non muore mai. Egli in eterno, per sempre. Mai nato ed eterno, oltre il passato e il futuro, Egli non muore quando il corpo muore. 21. Quando un uomo Lo conosce come mai nato, Eterno, Immutabile, oltre ogni distruzione, come pu quelluomo uccidere un uomo, o spingere un altro ad uccidere? 22. Come un uomo lascia un vecchio vestito e ne indossa uno nuovo, cos il S abbandona il suo corpo mortale e ne prende uno nuovo. 23. Le armi non possono ferire lo Spirito e il fuoco non potr mai bruciarlo. Acque tumultuose non possono bagnarlo, i venti non possono disseccarlo. 24. Al di l del potere della spada e del fuoco, al di l del potere dellacqua e del vento, lo Spirito Eterno, Onnipervadente, Immutabile, Immobile, sempre Uno. 25. Invisibile agli occhi mortali, al di l del pensiero e al di l del cambiamento. Sappi che Egli , e cessa di soffrire. 26. Ma se Egli continuasse a rinascere, e se continuasse a morire, anche cos, uomo vittorioso, cessa di soffrire. 27. Perch, in verit, tutto ci che nasce muore, e dalla morte viene la vita. Faccia a faccia con ci che deve essere, cessa di soffrire. 28. Tutti gli esseri sono invisibili prima della nascita e dopo la morte invisibili di nuovo. Essi sono visibili tra due momenti invisibili. Perch provare dolore in questa verit? 29. Qualcuno vede lo Spirito in una visione miracolosa, un altro Ne parla, qualcun altro Ne sente parlare, ma non Lo sente e non Lo conosce. 30. Lo Spirito che in tutti gli esseri Immortale. Per la morte di ci che non pu morire, cessa di soffrire.
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31. Pensa che al tuo dovere e non vacillare. Non c cosa migliore per un guerriero che combattere in una guerra giusta. 32. C una guerra che apre le porte del Paradiso, Arjuna! Felici i guerrieri il cui destino lottare per tale guerra. 33. Ma se tu non vuoi combattere questa giusta battaglia stai venendo meno al tuo dovere e al tuo onore e stai compiendo una grave trasgressione. 34. Gli uomini racconteranno del tuo disonore ora e nel tempo a venire. E per un uomo stimato il disonore peggio della morte. 35. I grandi guerrieri penseranno che tu sei fuggito dal campo per paura; proprio quelli che ti stimavano parleranno di te con disprezzo. 36. E i tuoi nemici diranno di te molte parole sconvenienti, gettando scherno sul tuo coraggio. C per un guerriero un destino pi vergognoso? 37. Vinto, otterrai la gloria del cielo; vittorioso, la gloria sulla terra. Sorgi dunque, Arjuna, con la tua anima pronta a combattere. 38. Preparati alla guerra con la pace nellanimo. Sii in pace nel piacere e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta. Cos sarai immune dal peccato. 39. Questa la saggezza di Sankhya, la visione dellEterno. Ascolta ora la saggezza dello Yoga, Sentiero dellEterno e libert dagli attaccamenti. 40. Nessun passo perso su questo Sentiero e nessun pericolo vi si trova. Anche un piccolo progresso in questa disciplina salva dalla paura. 41. Colui che segue questo Sentiero ha un solo desiderio ed esso lo conduce alla meta della sua ricerca, ma di molte specie ed infiniti sono i desideri degli uomini che mancano di un autentico spirito di ricerca. 42. Ci sono uomini che, privi di discernimento, parlano molto. Esso seguono alla lettera i Veda e dicono: Non c che questo. 43. La loro anima piena di desideri egoistici, e il loro paradiso anchesso lispirazione di un desiderio egoistico. Essi pregano per ottenere piaceri e potere, e la ricompensa di tutto ci la rinascita terrena. 44. Coloro che amano piacere e potere ascoltano e seguono le loro parole: essi non posseggono la determinazione di essere uno con lUno. 45. I Veda hanno per loro oggetto le tre Gunas della natura. Sorgi al di sopra delle tre Gunas, Arjuna! Sii nella Verit eterna, aldil delle contraddizioni terrene, aldil di guadagni e possessi, possiedi la tua stessa anima. 46. Come luomo si serve di una sorgente dacqua, confluita da ogni dove, cos colui che vede il Supremo deve usare i Veda. (*) 47. Occupati solo dellazione, non occuparti mai dei frutti. Non essere mai spinto ad agire dalla ricompensa, n daltro lato abbi attaccamento per linazione.
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48. Compi le tue azioni nella pace dello Yoga, libero da desideri egoistici, senza essere turbato dai successi o dai fallimenti. Yoga costanza di mente, una pace che sempre la stessa. 49. Lazione fatta per ricompensa molto pi vile di quella fatta nello Yoga della saggezza. Cerca la salvezza nella saggezza della ragione. Poveri coloro che agiscono per una ricompensa! 50. Con questa saggezza un uomo va oltre ci che bene e ci che male. Vai quindi verso la saggezza: Yoga la saggezza nellazione. 51. Profeti in unione con la saggezza, rinunciano ai frutti delle loro azioni e, liberi dalla schiavit della nascita, vanno verso la dimora della saggezza. 52. Quando la tua mente si lascia dietro la scura foresta dellerrore, tu andrai oltre ci che stato udito e sar da udire dalle Scritture. (*) 53. Quando la tua mente, confusa dalle contraddizioni delle Scritture, riposer ferma in divina contemplazione, allora raggiungerai lo Yoga.

ARJUNA DISSE: 54. Qual il segno delluomo di saggezza tranquilla, immerso in divina contemplazione? Come parla? Com il suo silenzio? Com la sua azione?

KRISHNA DISSE: 55. Quando un uomo abbandona tutti i desideri, e trova la gioia in Dio, allora la sua anima ha veramente trovato la pace. 56. Colui la cui mente non turbata dal dolore, non ha attaccamenti per i piaceri, oltre la passione, il timore e lira, egli un saggio dalla mente ferma. 57. Colui che libero da tutti i legami, che non si rallegra n si addolora se la fortuna buona o cattiva, costui un saggio dalla mente ferma. 58. Quando poi uno, in religiosa concentrazione, ritrae i sensi dagli oggetti dei sensi, come una tartaruga ritira le sue zampe, costui un saggio dalla mente ferma. 59. I piaceri dei sensi, ma non i desideri, scompaiono da unanima austera. Ma anche i desideri scompaiono quando lanima ha visto il Supremo. 60. I sensi, che agitano senza riposo la mente, trascinano impetuosamente anche luomo saggio che lotta per raggiungere la perfezione. 61. Avendoli ricomposti armoniosamente nella meditazione, lascia che egli sieda in devozione e unione, con la mente che trova riposo in Me. Perch quando i suoi sensi sono in armonia, allora egli ha raggiunto una saggezza serena. 62. Quando un uomo indulge nel piacere dei sensi lattrazione per loro cresce in lui. Dallattrazione nasce il desiderio, la brama di possesso, e questo conduce alle passioni, allira.

63. Dalle passioni derivano la confusione della mente, dalla confusione lindebolimento della memoria, la dimenticanza del dovere. Dalla memoria turbata viene la distruzione della ragione, e la distruzione della ragione porta luomo alla rovina. 64. Ma lanima che si muove nel mondo dei sensi mantenendoli in armonia, libera da attrazioni e avversioni, trova riposo nella pace. 65. In questa calma vi alleggerimento da ogni pena, perch quando il cuore in pace, anche la ragione trova la pace. 66. Non vi saggezza per un uomo che non sia in armonia, e senza armonia non c contemplazione. Senza contemplazione non pu esservi pace, e senza pace come pu esservi gioia? 67. Poich quando la mente incatenata ad una passione dei sensi, tale passione porta via la saggezza di quelluomo proprio come il vento spinge un vascello tra le onde. 68. Luomo che, quindi, nella concentrazione religiosa ritira i suoi sensi dal piacere dei sensi ottiene una saggezza serena. 69. Nel tempo in cui per tutti gli esseri notte, vi Luce per luomo che ha raggiunto la pace. Ma ci che luce per gli altri esseri, oscurit per il saggio che vede. 70. Come tutte le acque scorrono verso loceano, ma loceano non straripa mai, cos il saggio prova desideri, ma rimane sempre uno nella sua pace infinita. 71. Perch luomo che rinuncia a tutti i desideri e abbandona ogni orgoglio di possesso e degoismo raggiunge la Pace Suprema. 72. Questo lEterno nelluomo, o Arjuna. Raggiungendolo ogni illusione se ne va. Perfino nellultima ora della sua vita sulla terra, luomo pu raggiungere il Nirvana del Brahman, luomo pu trovare pace nella pace del suo Dio.

III ARJUNA DISSE: 1. Se tu pensi, o Krishna, che la contemplazione migliore dellazione, perch mi costringi allazione terribile della guerra? 2. Io mi sento confuso perch nelle Tue parole trovo contraddizioni. Dimmi perci con certezza per quale strada posso raggiungere il Supremo.

KRISHNA DISSE: 3. In questo mondo c una duplice strada, come ti ho detto prima, o principe senza peccato: Jnana Yoga, lo Yoga della conoscenza dei Sankyas, e Karma Yoga, lo Yoga dellazione degli Yogis. 4. Non si ottiene la libert dallazione col semplice astenersi dallazione. Non attraverso la mera rinuncia luomo giunge a perfezione. 5. Perch neanche per un momento luomo pu rimanere inattivo. Inevitabilmente ciascuno spinto allazione dalle forze nate dalla natura. 6. Chi si frena nelle azioni, ma pensa ai loro piaceri nel suo cuore, vive nellinganno ed un falso seguace del Sentiero. 7. Ma grande luomo che, libero da attaccamenti, e con una mente che guida i suoi poteri in armonia, agisce lungo il sentiero di Karma Yoga, il sentiero dellazione consacrata. 8. Lazione pi grande dellinazione: esegui quindi il tuo compito nella vita. Perfino la vita del corpo non potrebbe esserci se non ci fosse azione. 9. Il mondo prigioniero dellazione, salvo quando lazione compiuta per sacrificio. Lascia quindi che le tue azioni siano pure, libere dai legami del desiderio. 10. Cos parl il Signore della Creazione, quando cre insieme luomo e il sacrificio: Attraverso il sacrificio ti propagherai e soddisferai tutti i desideri. 11. Attraverso il sacrificio tu onorerai gli Dei e gli Dei ti mostreranno il loro amore. E cos, in armonia con Loro, tu raggiungerai il sommo bene. 12. Perch, compiaciuti dal tuo sacrificio, gli Dei soddisferanno tutti i tuoi desideri. Solo un ladro godrebbe dei loro doni senza offrir loro sacrificio. 13. Gli uomini santi che si cibano dei resti del sacrificio si liberano dai peccati. Ma gli empi, che fanno banchetti per loro stessi, si nutrono in verit di peccato. 14. Il cibo la vita di tutte le creature, e il cibo viene dalla pioggia. Ma la pioggia nasce dal sacrificio ed il sacrificio nasce dallazione. 15. Lazione sacra descritta nei Veda e i Veda vengono dallEterno, quindi lEterno sempre presente in un sacrificio.

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16. Chi, vivendo una peccaminosa vita di piaceri, non asseconda nelle sue rivoluzioni questa Ruota della legge, conduce unesistenza vana. 17. Ma luomo che ha trovato la gioia dello Spirito e nello Spirito trova soddisfazione, colui che nello Spirito ha trovato la sua pace, aldil della legge dellazione. 18. Egli oltre le cose fatte e le cose non fatte, e in tutte le sue azioni aldil dellaiuto degli uomini. 19. Perci, senza attaccamento, compi ci che devi fare, perch luomo la cui azione pura raggiunge il Supremo. 20. Il re Janaka e altri guerrieri hanno raggiunto la perfezione attraverso il sentiero dellazione: lascia che il tuo scopo sia il bene di tutti e porta avanti il tuo compito nella vita. 21. Nelle azioni degli uomini migliori, altri trovano una regola per le loro azioni. Il cammino che un grande uomo percorre diventa una guida per il mondo intero. 22. Non c nulla nei tre mondi, o Arjuna, che io debba fare, perch essi sono miei. Non ho nulla da raggiungere perch ho tutto. Eppure Io lavoro. 23. Se Io non agissi di continuo, infaticabile, uomini pronti a seguire molti sentieri seguirebbero il sentiero dellinazione. 24. Se la Mia azione dovesse avere una fine, i mondi sarebbero distrutti, la confusione regnerebbe: ci significherebbe morte per tutti gli esseri. 25. Come luomo senza saggezza agisce egoisticamente, cos luomo saggio agisce senza egoismi per il bene di tutto il mondo. 26. Luomo saggio non deve turbare la mente degli uomini non saggi, che agiscono egoisticamente, ma attraverso il suo lavoro svolto con devozione, deve mostrare loro la gioia che procura lazione buona. 27. Tutte le azioni avvengono nel tempo per lintrecciarsi delle forze della natura; ma luomo perduto nellillusione del proprio io pensa dessere egli stesso lattore. (*) 28. Invece chi conosce la relazione tra le forze della natura e le azioni, vede come le forze della natura agiscono su altri costituenti naturali, e non diventa il loro schiavo. 29. Coloro che vivono nellillusione della natura, restano legati alle forze che agiscono in lei, ma il saggio che vede il Tutto, non deve turbare le persone non illuminate che non percepiscono la Totalit. 30. Arrendi a Me ogni tua azione e riposa la tua mente nel Supremo. Liberati da vane speranze e pensieri egoistici, e in pace interiore combatti la tua battaglia. 31. Coloro che seguono sempre questo Mio insegnamento e che hanno fede e buona volont, trovano attraverso lazione pura la loro libert. 32. Ma coloro che non seguono la Mia dottrina e che hanno cattiva volont, sono uomini ciechi alla saggezza, confusi: sono uomini perduti. 33. Anche un uomo saggio agisce sotto limpulso della propria natura; tutti gli esseri seguono la natura. A cosa serve opporvisi?
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34. Lodio e lattaccamento agli oggetti dei sensi hanno le loro radici nella natura pi bassa delluomo. Egli non deve cadere in loro potere: questi sono i suoi due nemici nel suo sentiero. 35. E compi il tuo dovere anche se umile, piuttosto che quello altrui anche se grande. Morire seguendo il proprio dharma vita, vivere in un altro morte. ARJUNA DISSE: 36. Ma spinto da che cosa, o Krishna, luomo commette peccato, involontariamente, come se fosse privo di potere? KRISHNA DISSE: 37. A causa del desiderio e dellira, nati dalla passione, il male pi grave, lapice della distruzione: essi sono i nemici dellanima. 38. La conoscenza del S avvolta dal desiderio in una coltre di nuvole che la copre, proprio come il fuoco coperto dal fumo, lo specchio dalla polvere, lembrione dalla membrana. 39. La saggezza coperta dal desiderio, lonnipresente nemico del saggio, desiderio che prende innumerevoli forme, e che come un fuoco insaziabile. 40. Il desiderio dimora nei sensi, nella mente e nella ragione. Con questi esso acceca lanima, dopo aver offuscato la saggezza. 41. Per prima cosa mantieni dunque i tuoi sensi in armonia, e poi uccidi il desiderio colpevole, il distruttore della conoscenza e della saggezza. 42. Si afferma che il potere dei sensi sia grande, ma ancora pi grande la mente, pi grande della mente Buddhi, la ragione, e pi grande della ragione Egli, lo Spirito, nelluomo e nel tutto. 43. Comprendi quindi come lo Spirito sia al di sopra della ragione, e lascia che la Sua pace ti dia pace. Combatti e uccidi il desiderio, il potente nemico dellanima.

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IV KRISHANA DISSE: 1. Ho rivelato questo Yoga eterno a Vivasvan, il sole, il padre della luce. Egli a sua volta lo ha rivelato a Manu, suo figlio, il padre delluomo. E Manu lo ha insegnato a suo figlio, re Ikshvaku, il santo. 2. Poi fu tramandato di padre in figlio lungo la discendenza dei re-santi; ma nello scorrer del tempo questa dottrina fu dimenticata dagli uomini. 3. Oggi lo rivelo a te questo Yoga eterno, il supremo mistero, perch tu mi ami e perch ti sono amico.

ARJUNA DISSE: 4. La tua nascita fu posteriore a quella del sole, che nacque prima di Te. Qual il significato dunque delle Tue parole Ho rivelato questo Yoga a Vivasvan?

KRISHAN DISSE: 5. Molte sono state le Mie nascite, o Arjuna, e molte sono state le tue. Ma Io ricordo le Mie vite passate, e tu hai dimenticato le tue. 6. Sebbene Io in realt non possa nascere, perch sono Eterno, e sia il Signore di Tutto, tuttavia Io sono venuto al Mio regno della natura, e nasco e rinasco, grazie al Mio meraviglioso potere. 7. Ogni volta che la giustizia decade e lingiustizia esulta soddisfatta, il mio Spirito prende forma sulla terra. 8. Per la salvezza dei buoni, per la distruzione del male negli uomini, per stabilire il regno della giustizia, Io vengo su questa terra era dopo era. 9. Colui che riconosce la Mia nascita come Dio e riconosce il Mio sacrificio, quando lascia questo corpo mortale, non passa pi di morte in morte, perch viene a Me. 10. Quanti si sono uniti a Me, avendo in Me fiducia, pieni del mio Spirito, liberi dalle passioni, dalla paura, dallira, purificati col fuoco della saggezza! 11. In qualsiasi maniera gli uomini si rivolgono a Me, essi trovano il Mio amore: perch molte sono le strade seguite dalluomo, ma alla fine tutte conducono a Me. 12. Coloro che aspirano al potere terreno sacrificano agli dei della terra, perch in questo mondo facile ottenere successo e potere lavorando. 13. Le quattro caste sono nate da Me, in ordine alla natura degli uomini e alle loro azioni. Sappi che Io ne sono lautore, sebbene Io sia aldil dellazione, nellEternit. 14. Io sono libero dai legami delle azioni, perch in esse Io sono libero da desideri. Luomo che pu vedere questa verit nellazione trova la sua libert. 15. Questa verit era conosciuta dagli antichi, che trovarono la libert nelle loro azioni. Anche tu, agisci con lo stesso spirito.
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16. Che cos lazione, che cos linazione? Anche alcuni saggi non lhanno capito chiaramente. Io tinsegner la Verit e questa Verit ti render libero. (*) 17. Comprendi dunque che cos lazione giusta e lazione ingiusta. E comprendi anche lazione silenziosa. Il sentiero dellazione misterioso. 18. Colui che riconosce nellazione una silenziosa inazione, e nellinazione una silenziosa azione, , tra gli uomini, un saggio, e in tutto ci che fa trova pace. 19. Colui le cui iniziative sono libere dal desiderio ansioso e da pensieri inquieti, e la cui azione si purificata col fuoco della conoscenza, costui da quelli che vedono chiamato saggio. 20. Qualsiasi lavoro intraprenda, tale uomo in verit trova la pace: non si aspetta nulla, non si appoggia a nulla e vive sempre in piena gioia. 21. Non ha vene speranze, il maestro della sua anima, arrende tutto ci che ha, solo il suo corpo lavora: libero dal peccato. 22. contento qualunque cosa Dio gli d, sopra le coppie dopposti, senza invidie, sempre uguale nel successo e nel fallimento: lazione non lo lega. 23. Ha raggiunto la liberazione; libero da ogni legame, la sua mente ha trovato pace nella saggezza e la sua azione un santo sacrificio. Lazione di un tale uomo pura. 24. Chi in ogni sua azione vede Dio, in verit va verso Dio: Dio loggetto della sua adorazione, della sua offerta, offerta da Dio nel fuoco di Dio. 25. Ci sono Yogis il cui sacrificio unofferta agli Dei; ma altri offrono come sacrificio la loro stessa anima nel fuoco di Dio. 26. Nel fuoco di unarmonia interiore alcuni offrono i loro sensi; e nel fuoco dei sensi alcuni offrono la loro luce esteriore.(*) 27. Altri sacrificano il loro respiro vitale e i poteri vitali nel fuoco di ununione interiore, illuminata da un lampo di conoscenza. 28. E altri, fedeli ad austeri voti, offrono in sacrificio le ricchezze, le penitenze, la loro pratica yogica, i loro studi sacri, le conoscenze. 29. Altri offrono il respiro che entra al respiro che esce, e il respiro che esce al respiro che entra: essi mirano al Pranayama, larmonia del respiro, ed il flusso del loro respiro in pace. 30. Altri attraverso pratiche dastinenza, offrono la loro vita alla Vita. Tutti costoro sanno cos il sacrificio, e attraverso di esso si purificano dei loro peccati. 31. N questo mondo n il mondo a venire sono per colui che non celebra sacrifici; e quelli che mangiano ci che rimane del sacrificio raggiungono il Brahman. 32. Cos, in molti modi gli uomini si sacrificano ed in molti modi essi raggiungono il Brahman. Sappi che ogni sacrificio azione santa e sapendo questo tu sarai libero.

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33. Ma pi grande che qualsiasi sacrificio terreno il sacrificio della Conoscenza Sacra. Perch la saggezza, in verit, il fine dogni azione santa. 34. Coloro che hanno realmente visto la Verit, possono essere i tuoi insegnanti di saggezza. Domanda loro, inchinati a loro, sii per loro un servo. 35. Quando la saggezza sar tua, Arjuna, non sarai mai pi confuso, perch vedrai tutto attraverso lo Spirito e vedrai il tuo Spirito in Me. 36. Anche se tu fossi il peggior peccatore, con laiuto del naviglio della saggezza potrai attraversare il mare del male. 37. Proprio come un fuoco brucia tutto il combustibile in cenere, il fuoco della conoscenza eterna brucia in cenere tutte le azioni. 38. Perch niente come la conoscenza pu renderci puri su questa terra. Luomo che vive nellarmonia del S trova questa Verit nella sua anima. 39. Colui che ha fede, che vive in armonia col S, la cui fede la propria vita, raggiunge la saggezza: e colui che trova la saggezza presto trova la pace suprema. 40. Ma colui che non ha fede e non ha saggezza, e la cui anima dubita, perso. Poich n questo mondo, n quello celeste, n la gioia apparteranno mai a colui che dubita. 41. Colui che rende pura la sua azione attraverso lo Yoga, che veglia sulla sua anima, e che con la saggezza distrugge i suoi dubbi, libero dalla schiavit dellagire egoistico. 42. Quindi, con la spada della saggezza, uccidi il dubbio nato dallignoranza che risiede nel tuo cuore. Trova lUnit nellarmonia del S, nello Yoga, e sorgi, gran guerriero, sorgi.

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V. ARJUNA DISSE: 1. Tu, Krishna, lodi la rinuncia, e poi lo Yoga dellazione sacra. Di questi due, dimmi in verit, Qual il pi alto cammino?

KRISHNA DISSE: 2. Entrambi sono un sentiero verso il Supremo, ma lo Yoga dellazione meglio della rinuncia allazione. 3. Sappi che un uomo di vera rinuncia colui che non desidera e non odia, poich chi al di sopra dei due contrari presto trova la sua libert. 4. Gli uomini ignoranti, ma non i saggi, dicono che Sankhya e Yoga sono sentieri differenti, ma colui che d tutta la sua anima allUno raggiunge lo scopo che comune ad entrambi. 5. Perch la vittoria ottenuta con lo Yoga di conoscenza ottenuta anche con lo Yoga dellazione. Chi vede contemplazione e creazione come una cosa sola, costui vede davvero la verit. 6. Ma la rinuncia, Arjuna, difficile da ottenere senza lo Yoga dellazione. Quando un saggio uno nello Yoga, uno in Dio. 7. Nessunazione macchia un uomo che puro, che in armonia, che maestro della sua vita, la cui anima una con lanima di tutto. 8. Io non faccio nulla, pensa luomo che in armonia, che vede la verit. Poich nel vedere o nellascoltare, nellodorare o nel toccare, nel mangiare o nel camminare, nel dormire o nel respirare, 9. nel parlare o nellafferrare o nel riposare e perfino nellaprire o chiudere gli occhi, egli ricorda: Sono i costituenti della natura che stanno lavorando. 10. Offri tutte le tue azioni a Dio, rigetta i legami egoistici, e fai il tuo dovere. Allora nessun peccato pu macchiarti, proprio come le acque non macchiano le foglie di loto. 11. Lo Yogi lavora per la purificazione dellanima: egli rigetta gli attaccamenti egoistici, e quindi sono solamente il suo corpo o i suoi sensi o la sua mente o la sua ragione ad agire. 12. Questuomo in armonia con il S arrende la ricompensa delle sue azioni e cos raggiunge la pace finale: luomo in disarmonia, spinto dal desiderio, attaccato alla ricompensa e rimane in schiavit. 13. Colui che domina la sua anima rinuncia nella mente ad ogni azione e riposa nella gioia della quiete, nel castello delle nove porte del suo corpo: non agisce egoisticamente n spinge altri a farlo.(*) 14. Il Signore del mondo oltre le azioni del mondo, ed oltre i risultati di esse; la Natura opera. 15. Le cattive o le buone azioni degli uomini non sono Suo compito. La conoscenza degli uomini oscurata dallignoranza, e questo li conduce fuori strada. 16. Ma per coloro la cui ignoranza resa pura dalla conoscenza del loro Spirito interiore, la saggezza dentro di loro, come un sole e nel suo splendore essi vedono il Supremo.
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17. I loro pensieri su di Lui e in unit con Lui, essi risiedono in Lui, Lui la meta del loro viaggio. Raggiungono la terra del non ritorno, perch la loro saggezza li ha resi puri dal peccato. 18. Con la stessa devozione essi vedono un Brahmino colto e santo, una mucca, un elefante, un cane e persino un fuori casta. 19. Coloro le cui menti sono sempre serene vincono la vittoria della vita su questa terra. Dio puro e sempre Uno, e sempre Uno sono essi in Dio. 20. Luomo che vede Brahman risiede in Brahman: la sua ragione costante, lerrore se n andato. Quando viene il piacere egli non n scosso, e quando viene il dolore egli non trema. 21. Egli non attaccato a cose esterne, e in s egli trova la contentezza interiore. La sua anima una con Brahman ed egli attinge gioia eterna. 22. Poich i piaceri terreni portano con loro presagi di dolore. Essi vengono e vanno, sono transitori: non in loro che i saggi trovano la gioia. 23. Ma colui che su questa terra, prima della sua morte, sopporta le tempeste del desiderio e della collera, questuomo uno Yogi, questuomo ha la gioia. 24. Egli possiede la gioia interiore, la contentezza interiore, e ha trovato la Luce interiore. Questo Yogi raggiunge il Nirvana di Brahman: egli uno con Dio e si unisce a Dio. 25. Santi uomini raggiungono il Nirvana di Brahman: non hanno pi peccati, n dubbi, la loro anima in armonia, gioiscono del bene di tutti. 26. Perch la pace di Dio con coloro le cui menti e anime sono in armonia, che sono liberi dal desiderio e dallira, che conoscono la loro propria anima. 27. Quando il saggio del silenzio, il Muni, chiude le porte della sua anima e, riposando il suo sguardo interiore tra le due sopracciglia, (*) mantiene silenzioso e regolare il flusso e riflusso del respiro; e con la vita, la mente e la ragione in armonia, e senza pi desiderio, paura e ira, mantiene silenziosa la sua anima prima della libert finale, egli in verit ha raggiunto la libert suprema. 28. Comprendendo che Io sono il Dio dei mondi che accetta le offerte degli uomini, lamico di tutte le creature, egli raggiunge la pace.

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VI. KRISHNA DISSE: 1. Colui che non agisce per una ricompensa terrena, ma semplicemente perch il suo dovere, egli un Sanyasi, egli uno Yogi; non colui che non accende il fuoco sacro o non offre il santo sacrificio. 2. Perch il Sanyasi della rinuncia anche lo Yoga dellazione santa, e nessun uomo pu essere uno Yogi se non rinuncia alla sua volont terrena. 3. Quando il saggio vuol salire alle altezze dello Yoga, egli segue il sentiero dellazione; ma quando raggiunge lo Yoga egli nella terra di pace. 4. Egli raggiunge le altezze dello Yoga quando arrende la sua volont terrena: quando non legato dalle azioni dei suoi sensi, e non legato dalle sue azioni terrene. 5. Sorgi dunque, e con laiuto dello Spirito innalza la tua anima: non permettere alla tua anima di cadere. Perch la tua anima pu essere la tua amica, e la tua anima pu essere la tua nemica. 6. Lanima delluomo la sua amica quando attraverso lo Spirito egli lha conquistata; ma quando un uomo non signore della sua stessa anima, allora essa diventa il suo stesso nemico. 7. Quando la sua anima in pace, egli in pace, e allora la sua anima in Dio. Nel freddo o nel caldo, nel piacere o nel dolore, nella gloria o in disgrazia, egli sempre in Lui. 8. Quando, felice con la conoscenza e la saggezza, egli il maestro della sua stessa vita interiore, la sua anima sublime aperta verso lalto, allora egli chiamato uno Yogi in armonia. Per lui sono uguali un pezzo doro o una zolla di terra. 9. Egli salito alle altezze della sua anima. Si mantiene uguale verso parenti, compagni, amici, le persone imparziali, indifferenti o che lo odiano: egli li vede tutti con la stessa pace interiore. 10. Giorno dopo giorno, lo Yogi deve esercitarsi nellarmonia dellanima: stando in luogo appartato, in solitudine profonda, maestro della sua mente, senza sperare nulla, senza desiderare nulla. 11. Egli deve trovare un posto puro ed un sedile che sia riposante, n troppo alto n troppo basso, con erba sacra e una pelle e un telo sopra. 12. Che riposi su questo sedile e pratichi Yoga per la purificazione dellanima: con la vita del suo corpo e della sua mente in pace; la sua anima in silenzio davanti allUnico. 13. Con corpo eretto, testa e collo tranquilli e senza movimenti, con lo sguardo interiore fermo, che riposa costante tra le due sopracciglia; (*) 14. con lanima in pace, e senza paura, e forte del voto di santit, che egli si riposi con la mente in armonia, la sua anima su di Me, il suo Dio Supremo. 15. Lo Yogi che, signore della sua mente, prega sempre in questarmonia dellanima, attinge alla pace del Nirvana, la pace suprema che in Me. 16. Yoga armonia. Non per colui che mangia troppo, o che mangia troppo poco, o per colui che dorme troppo o troppo poco.
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17. Armonia nel mangiare e nel riposare, nel dormire e nel tenersi svegli: una perfezione in qualsiasi cosa si faccia. Questo lo Yoga che d pace ad ogni dolore. 18. Quando la mente dello Yogi in armonia e trova pace nello Spirito interiore, quando tutti gli affannosi desideri sono spariti, allora egli uno Yukta, uno con Dio. 19. Allora la sua anima un lume la cui luce costante, poich brucia in un rifugio dove nessun vento entra. 20. Quando la mente riposa nella calma della preghiera dello Yoga, e, per grazia dello Spirito, vede lo Spirito e in questo trova soddisfazione, 21. allora il ricercatore conosce la gioia dellEternit: una conoscenza percepita dalla ragione molto di l da ci che i sensi possono vedere. Egli dimora l e non si muove dalla Verit. 22. Egli ha trovato la gioia e la Verit, una visione per lui suprema. Egli stabile: il pi grande dei dolori non lo muove. 23. In questunione di Yoga c libert: liberazione dalloppressione del dolore. Questo Yoga deve essere seguito con fede, con cuore forte e coraggioso. 24. Quando tutti i desideri sono in pace e la mente, ritirandosi allinterno, riunisce la moltitudine dei sensi errati nellarmonia del raccoglimento, 25. allora, con la ragione armata di determinazione, il ricercatore conduca serenamente la mente allo Spirito e tutti i suoi pensieri diventino silenziosi. 26. E se mai la mente incostante e senza riposo erra lontano dallo Spirito, egli ancora e per sempre la riconduca allo Spirito. 27. Cos la gioia suprema viene agli Yogi, il cui cuore in silenzio, le cui passioni sono in pace, che puro dal peccato, che uno con Brahman, con Dio. 28. Lo Yogi, che, puro dal peccato, prega sempre in questarmonia dellanima, presto sente la gioia dellEternit, linfinita gioia dellunione con Dio. 29. Egli vede se stesso nel S di tutti gli esseri e vede tutti gli esseri nel suo S. Questa la visione dello Yogi in armonia, visione dellUnit. 30. Mi vede in tutto e vede tutto in Me, allora lui per Me non perduto, per lui Io non sono perduto. 31. Colui che in questunione damore, mi ama in qualsiasi cosa vede, in qualsiasi luogo questuomo viva, in verit, questuomo vive in Me. 32. Colui che ha raggiunto questo senso dellUnit il pi grande degli Yogis: quando piacere e dolore degli altri sono il suo proprio piacere e dolore. ARJUNA DISSE: 33. Tu mi hai parlato di uno Yoga di costante unit, o Krishna, di una comunione che sempre una. Ma, Krishna, la mente incostante: nella sua irrequietezza io non posso trovare riposo.

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34. La mente inquieta, impetuosa, ostinata, dura da educare: dominare la mente sembra essere cos difficile come dominare i possenti venti. KRISHNA DISSE: 35. La mente veramente agitata, Arjuna, davvero dura da educare. Ma con una pratica costante e con la libert dalle passioni, la mente, in verit, pu essere educata. 36. Quando la mente non in armonia, questa comunione divina difficile da raggiungere; ma luomo la cui mente in armonia la ottiene, se conosce e se si sforza.

ARJUNA DISSE: 37. E se un uomo si sforza, fallisce e non raggiunge la perfezione nello Yoga, perch la sua mente non ferma nello Yoga, eppure ha fede, che fine far, o Krishna? 38. Lontano dalla terra e lontano dal cielo, vagando con i venti senza direzione, sparisce forse come una nuvola nellaria, non avendo trovato il Sentiero di Dio? 39. Sii una Luce nella mia oscurit, Krishna: sii una Luce per me. Chi pu dissipare questo dubbio se non Tu?

KRISHNA DISSE: 40. N in questo mondo, n nel mondo celeste, questuomo potr mai morire; poich luomo che fa del bene, figlio mio, non percorre mai il sentiero della morte. 41. Egli dimora per innumerevoli anni nel paradiso di coloro che hanno fatto del bene; e poi questuomo che ha fallito nello Yoga rinasce in casa duomini buoni e grandi. 42. Egli pu perfino nascere in una famiglia Yogis, dove la saggezza dello Yoga risplende; ma nascere in una tale famiglia un evento raro in questo mondo. 43. Egli comincia la sua nuova vita con la saggezza di una vita precedente. Comincia a sforzarsi di nuovo, sempre in avanti, verso la perfezione. 44. Poich il suo desiderio e la sua lotta precedenti irresistibilmente lo spingono in avanti, solo desidera lo Yoga va oltre le parole dei libri. (*) e anche chi

45. E cos lo Yogi, sforzandosi di continuo, e con lanima pura dal peccato, raggiunge la perfezione attraverso molte vite e raggiunge il Fine Supremo. 46. Sii uno Yogi, Arjuna, perch lo Yogi va aldil di coloro che seguono solo il sentiero dellausterit, o della saggezza, o dellazione. 47. E il pi grande di tutti gli Yogis colui che con tutta la sua anima ha fede, e colui che con tutta la sua anima mi ama.

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VII. KRISHNA DISSE: 1. Ascolta ora, Arjuna, come tu mi riconoscerai completamente, se il tuo cuore orientato verso di Me e se, desiderando lo Yoga, Io sono il tuo rifugio supremo. 2. E Io ti parler di quella saggezza e conoscenza appresa la quale non rimane altro per te da essere conosciuto. 3. Tra migliaia duomini forse uno solo compie sforzi per la perfezione; e tra migliaia di quelli che si sforzano, forse uno solo mi conosce nella mia vera natura. 4. Le forme visibili della mia natura sono otto: Terra, Acqua, Fuoco, Aria, Etere; la Mente, la Ragione, ed il senso dellio. 5. Ma dietro la mia natura visibile c il Mio Spirito Invisibile. Esso la Fontana della Vita che permette a questuniverso di essere. 6. Tutte le cose hanno la loro vita in questa vita, ed Io sono il loro inizio e la loro fine. 7. In questintero, vasto universo non c niente di pi alto di Me. Tutti i mondi hanno il loro riposo in Me, come molte perle in un filo. 8. Io sono il gusto delle acque vive e la luce del sole e della luna. Io sono OM, il Sacro Verbo dei Vedas, suono nel silenzio, eroismo negli uomini. 9. Io sono la fragranza pura che viene dalla terra e la brillantezza del fuoco. Io sono la vita di tutti gli esseri viventi, e laustera vita di coloro che addestrano le loro anime. 10. Ed Io sono da sempre il seme della vita eterna. Io sono lintelligenza degli intelligenti, Io sono la bellezza in ci che bello. 11. Io sono il potere di coloro che sono forti, quando questo potere libero dalle passioni e desideri egoistici. Io sono il desiderio quando questo puro, quando non contro il dharma. 12. E sappi che le tre Gunas, i tre stati dellanima, vengono da Me: luce serena, vita inquieta, e oscurit senza vita. Ma Io non sono in loro: essi sono in Me. 13. Guarda come lintero mondo sotto lillusione di queste tre ombre dellanima, e non mi conosce sebbene Io sia eterno! 14. difficile andare oltre la mia misteriosa nuvola dapparenza: ma quelli che in verit vengono a Me, vanno aldil del mondo dombre. 15. Ma gli uomini che fanno del male non cercano Me: la loro anima oscurata dallillusione. La loro conoscenza velata dalla nuvola dellapparenza; il loro cuore ha scelto il sentiero del male. 16. Ci sono quattro tipi duomini buoni, che mi amano, Arjuna: chi soffre, chi cerca la conoscenza, chi cerca qualcosa che stima importante, e chi ha la Conoscenza. 17. Il pi grande di questi luomo che possiede la conoscenza, che sempre uno, che ama lUno. Poich Io amo luomo che ha la Conoscenza, ed egli ama Me.
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18. Questi quattro tipi duomini sono buoni: ma luomo che ha la Conoscenza ed Io, siamo Uno. La sua intera anima in Me, ed Io sono il suo Sentiero Supremo. 19. Alla fine di molte nascite, colui che possiede la Conoscenza viene a Me. Dio tutto, dice questo grande uomo. Come si trova difficilmente un tale Spirito sublime! 20. Gli uomini che sono stati impediti nella conoscenza dai loro desideri, danno il loro amore ad altri dei, e, guidati dalla loro natura egoistica, seguono molti altri sentieri. 21. Poich se un uomo desidera con fede adorare questo o quel Dio, Io do fede a quelluomo, una fede ferma e incrollabile. 22. E quando questuomo, pieno di fede, va e adora quel Dio, da Lui egli ottiene la realizzazione dei suoi desideri; ma, in realt, qualsiasi cosa buona viene da Me. 23. Ma questi sono uomini di poca saggezza, ed il bene che vogliono limitato. Coloro che amano gli dei vanno agli dei, ma coloro che mi amano vengono a Me. 24. Gli imprudenti pensano che Io sia di quella forma della mia pi bassa natura, riconoscibile dagli occhi mortali: essi non conoscono la mia natura pi alta, imperitura e suprema. 25. Perch non tutti possono vedere la Mia gloria: Io sono nascosto dal Mio velo di mistero, e nella sua illusione il mondo non riconosce in Me Colui che non mai nato ed Eterno. 26. Io conosco tutti gli esseri passati, presenti e futuri, Arjuna, ma nessuno, in verit, mi conosce. 27. Tutti gli esseri sono nati nellinganno, nellillusione di sentirsi Entit separate, illusione che nasce dal desiderio e dallodio. 28. Ma ci sono uomini che fanno ci che bene, ed i cui peccati sono giunti alla fine. Essi sono liberi dallillusione del dualismo e mi adorano con tutta la loro anima. 29. Poich coloro che cercano rifugio in Me e cercano di liberarsi dal tempo e dalla morte conoscono Brahman, conoscono Atman, e sanno cos il Karma. 30. Essi mi riconoscono sulla terra ed in cielo, e nel fuoco del sacrificio. Le loro anime sono pure, in armonia, e perfino quando il tempo del trapasso arriva essi mi vedono.

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VIII. ARJUNA DISSE: 1. Che cos il Brahman? Che cos lAtman? E cos il Karma, o Spirito Supremo? Che cos il regno della terra? E cos il regno della Luce? 2. Chi offre il sacrificio del corpo? Com fatta lofferta? E quando arriva il tempo del trapasso, come ti riconoscono quelli le cui anime sono in armonia?

KRISHNA DISSE: 3. Brahman il Supremo, lEterno. Atman il Suo Spirito nelluomo. Karma la forza della creazione, da cui tutte le cose hanno preso vita. 4. La materia il regno della terra, che nel tempo muore; ma lo Spirito il regno della Luce. In questo corpo Io offro sacrificio, ed il Mio corpo un sacrificio. 5. E colui che alla fine del suo tempo abbandona il suo corpo pensando a Me, egli, in verit, viene al mio Essere: egli viene verso di Me. 6. Poich in verit nellultimo istante di vita si va verso quello cui si rivolto il pensiero, per simpatia con la propria natura. 7. Pensa quindi a Me tutto il tempo, ricordati di Me e combatti. E con la mente e la ragione su di Me, tu verrai, in verit, a Me. 8. Perch se un uomo pensa allo Spirito Supremo con mente che non vacilla, perch stato educato nello Yoga, egli va verso quello Spirito di Luce. 9. Colui che medita sul Poeta, sul Creatore che guida tutte le cose dai tempi dei tempi, pi piccolo del pi piccolo atomo, ma che sostiene questo vasto universo, che risplende come il sole aldil delloscurit ben oltre il pensiero umano, 10. colui che nel momento della sua morte in unione damore e, col potere dello Yoga e con mente che non vaga tiene il potere della sua vita tra le due sopracciglia, (*) costui va verso quello Spirito Supremo, il Supremo Spirito della Luce. 11. Ascolta ora di quel Sentiero che i profeti dei Veda chiamano lEterno, e che raggiunto da quelli che, in pace da passioni terrene, conducono una vita di santit e compiono sforzi per la perfezione. 12. Quando un uomo lascia il suo corpo terreno, se nel silenzio dello Yoga e, chiudendo la porta dellanima, tiene la mente ferma sul suo cuore, e pone nella testa il respiro della vita, e ricordandosi di Me pronuncia lOM, lEterno Verbo di Brahman, egli va verso il Sentiero Supremo. 13. Coloro che nella devozione dello Yoga ripongono tutta la loro anima per sempre in Me, molto presto vengono verso da Me. 14. E quando questi grandi spiriti sono in Me, la Dimora della gioia suprema, non tornano pi in questo mondo di sofferenza umana.

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15. Poich tutti i mondi passano, perfino il mondo di Brahman, il Creatore: essi passano e ritornano. Ma colui che viene a Me non passer pi da morte in morte. 16. Coloro che sanno che il vasto giorno di Brahman, il Dio della Creazione, dura mille anni, e altrettanti ne dura la notte, conoscono, in verit, il giorno e la notte. 17. Quando quel giorno viene, tutta la creazione visibile sorge dallinvisibile; e tutta la creazione sparisce nellinvisibile, quando la notte delloscurit arriva. 18. Cos, linfinit degli esseri che vivono ancora ed ancora scompare impotente quando la notte delloscurit viene, e ritorna di nuovo con il sorgere del giorno. 19. Ma aldil di questa creazione, visibile ed invisibile, c un Invisibile pi alto, Eterno; tutte le cose muoiono questo rimane per sempre e per sempre. e quando

20. QuestInvisibile chiamato Eterno ed la pi alta Perfezione Suprema. Quelli che lo raggiungono non tornano pi. Questa la mia Dimora Suprema. 21. Questo Spirito Supremo, Arjuna, si raggiunge con un amore sempre vivo. Da Lui tutte le cose ricevono vita, e da Lui tutte le cose sono venute. 22. Ascolta ora del tempo di Luce, quando gli Yogis vanno alla Vita Eterna. E ascolta del tempo doscurit, quando essi ritornano alla morte sulla terra. 23. Se muoiono nellepoca del fuoco, della Luce, del giorno delle risplendenti settimane della luna e dei mesi di luce crescente del sole, coloro che conoscono Brahman vanno verso Brahman. 24. Ma se muoiono nel fumo, nella notte, nelle scure settimane della luna e nei mesi dei giorni decrescenti del sole, essi entrano nella luce lunare e ritornano al mondo della morte. 25. Ci sono due sentieri eterni: il sentiero della Luce e il sentiero delloscurit. Il primo conduce alla terra del non ritorno; laltro ritorna al dolore. 26. Lo Yogi che conosce questi due cammini non vivr mai pi nellillusione. Quindi, per sempre e sempre, sii uno nello Yoga, Arjuna. 27. C una ricompensa che viene dai Vedas, o dal sacrificio o da unaustera vita, o dai santi doni. Ma una ricompensa ben pi grande raggiunge lo Yogi che conosce la Verit della Luce e delloscurit: egli raggiunge la sua Casa Eterna.

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IX. KRISHNA DISSE: 1. Ti riveler questo mistero supremo, perch la tua anima ha fede. Conoscenza e saggezza, e una volta conosciutolo tu sarai libero dal peccato. 2. Questa Conoscenza il mistero supremo, saggezza, purificazione suprema. Vista in una visione meravigliosa, la via della virt molto facile da seguire, che conduce alla pi alta perfezione. 3. Ma coloro che non hanno fede in questa Verit non vengono a Me: essi tornano nel ciclo delle ricorrenti morti. 4. Tutto questuniverso visibile proviene dal mio Essere Invisibile. Tutti gli esseri hanno il loro riposo in Me, ma Io non ho il Mio riposo in loro. 5. Ma, in verit, essi non riposano in Me: guarda il Mio sacro mistero! Io sono la sorgente di tutti gli esseri, Io sostengo tutti loro, ma non riposo in loro. 6. Proprio come i potenti venti riposano nella vastit dello spazio etereo, tutti gli esseri hanno il loro riposo in Me. Conosci questa verit. 7. Alla fine della notte del tempo, tutte le cose ritornano alla Mia Natura; e quando il nuovo giorno del tempo comincia, Io le riporto di nuovo alla Luce. 8. Cos, per la Mia Natura, Io porto avanti tutta la Creazione, e questo si avvolge nei cicli del tempo. 9. Ma Io non sono limitato da questo vasto lavoro di creazione. Io sto e guardo la commedia delle azioni. 10. Io guardo, e nel suo lavoro di creazione la natura manda avanti tutto ci che si muove e che non si muove: e cos le rivoluzioni del mondo si avvicendano. 11. Ma gli stolti non mi riconoscono quando mi presento in sembianze umane. Essi non riconoscono il Mio Spirito Supremo, il Dio Infinito di tutto questo. 12. La loro speranza vana, le loro azioni sono vane, la loro cultura vana, i loro pensieri sono vani. Essi cadono in basso verso la natura dei demoni, verso loscurit delle illusioni demoniache. 13. Ma ci sono alcune grandi anime che mi riconoscono: il loro rifugio la Mia stessa Natura Divina. Essi mi amano con unicit damore: essi sanno che Io sono la Fonte di tutto. 14. Essi mi adorano con devozione, mi glorificano per i secoli dei secoli. I loro voti sono forti, la loro armonia sempre una, e mi adorano con il loro amore. 15. Altri mi adorano e lavorano per Me, con il sacrificio della conoscenza spirituale. Essi mi adorano come Uno e come molti, perch vedono che tutto in Me. 16. Poich Io sono il sacrificio e lofferta, il sacro regalo e la pianta sacra. Io sono la parola santa, il cibo santo, il fuoco santo, e lofferta che fatta nel fuoco. 17. Io sono il Padre di questuniverso e perfino la Fonte del Padre. Io sono la Madre di questuniverso ed il Creatore di tutto. Io sono lAltissimo da conoscere, il Sentiero della purificazione, il Santo OM, i tre Vedas.
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18. Io sono la Via, ed il Maestro che guarda in silenzio; il tuo amico, il tuo rifugio e la tua dimora di pace. Io sono linizio e la met e la fine di tutte le cose: il loro seme dEternit, il loro Tesoro Supremo. 19. Il calore del sole viene da Me, ed Io mando e trattengo la pioggia. Io sono limmortalit e la morte; io sono lessere e il non essere. 20. Ci sono uomini che conoscono i tre Vedas, che bevono il Soma, che sono puri dal peccato,. Essi adorano e pregano per il cielo. Essi raggiungono veramente il paradiso dIndra, il Re degli Dei, e l essi godono piaceri regali. (*) 21. Essi godono quel vasto mondo del cielo, ma la ricompensa delle loro azioni si esaurisce: essi ritornano al mondo della morte; in verit essi raggiungono piaceri temporanei. 22. Ma a coloro che mi adorano con una pura unicit dellanima, a coloro che sono per sempre in armonia, Io aumento ci che hanno e gli do ci che non hanno. 23. Perfino coloro che con fede adorano altri dei, a causa del loro amore per essi, in realt adorano Me, anche se non nel modo giusto. 24. Poich Io accetto ogni sacrificio, ed Io sono il loro Signore Supremo. Ma essi non conoscono il mio Essere Puro, e a causa di questo cadono. 25. Poich coloro che adorano gli dei vanno presso gli dei, e coloro che adorano gli avi vanno presso gli avi. Coloro che adorano gli spiriti inferiori vanno agli spiriti inferiori; ma quelli che mi adorano vengono a Me. 26. Colui che mi offre con devozione solo una foglia, o un fiore, o un frutto o perfino un po dacqua, questo Io accetto da quellanima desiderosa, perch con cuore puro stato offerto con amore. 27. Qualsiasi cosa tu faccia, mangi, offri in adorazione, fai che sia unofferta a Me; e qualsiasi sofferenza offrila a Me. 28. Cos tu sarai libero dalle catene del Karma che produce frutti buoni e cattivi; e con la tua anima, unita nello Yoga della rinuncia, tu sarai libero e verrai a Me. 29. Io sono lo stesso per tutti gli esseri, ed il Mio amore sempre lo stesso; ma coloro che mi adorano con devozione, essi sono in Me ed Io sono in loro. (*) 30. Poich perfino il pi gran peccatore, se mi adora con tutta la sua anima, deve essere considerato giusto, per la sua buona volont. 31. Ed egli diventer presto puro e raggiunger pace eterna. Perch questa la mia parola di promessa, che colui che mi ama non perir. 32. Perch tutti quelli che cercano rifugio in Me, per quanto possano essere deboli o umili o peccatori, donne o Vaisyas o Sudras, tutti raggiungono il Sentiero Supremo. 33. Tanto pi i santi Brahmini ed i re santi che mi amano! Essendo nato in questo mondo doloroso e transitorio, amami! 34. Offri a Me la tua mente e il tuo cuore, dammi la tua offerta e la tua adorazione; e cos, con la tua mente in armonia e facendo di Me la tua Meta Suprema, tu verrai in verit in Me.
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X. KRISHNA DISSE: 1. Ascolta di nuovo, potente Arjuna, ascolta la gloria del Mio Verbo. Io parlo per il tuo bene vero, affinch il tuo cuore trovo gioia in Me. 2. La moltitudine degli Dei non conosce la mia nascita, e neanche i grandi profeti sulla terra, poich tutti gli Dei vengono a Me, e cos tutti i grandi profeti. 3. Colui che sa che Io sono senza inizio, senza nascita, il Signore di tutti i mondi, questo mortale libero dallillusione e da tutti i mali. 4. Intelligenza, conoscenza spirituale, vittoria sullillusione, 5. paziente perdono, verit, armonia del S, pace, gioie e dolori, essere e non essere, paura e libert dalla paura, inoffensivit e non violenza, quiete eterna, soddisfazione, austerit semplice, generosit, onore e disonore: questi sono i vari stati dei mortali ed essi vengono tutti da Me. 6. I sette profeti dei tempi immemorabili, ed i quattro fondatori della razza umana, essendo in Me, sono stati generati dalla Mia mente; e da loro venuto questo mondo degli uomini. 7. Colui che conosce la Mia gloria e il Mio potere, egli ha lunit dellarmonia che non oscilla. Questa la Mia Verit. 8. Io sono lUno fonte di tutto: levoluzione di tutto viene da Me. I saggi pensano questo ed essi mi venerano nelladorazione dellamore. 9. I loro pensieri sono su di Me, la loro vita in Me, ed essi si danno luce luno con laltro. Per sempre essi parlano della Mia gloria; e trovano pace e gioia. 10. A coloro che sono eternamente in armonia, e che mi venerano con il loro amore, Io do lo Yoga della Conoscenza e con questo essi vengono a Me. 11. Grazie alla Mia compassione, Io dimoro nei loro cuori e scaccio loscurit dellignoranza con la luce della lampada della saggezza.

ARJUNA DISSE: 12. Supremo Brahman, Luce Suprema, e Suprema Purificazione, Spirito divino eterno, Dio mai nato sin dallinizio, onnipresente Signore di tutto. 13. Cos tutti i tuoi profeti ti adorano: il divino profeta Narada; Asita, Devala e Vyasa. E questa ora la tua rivelazione. 14. Ho fede in tutte le Tue parole, perch queste parole sono parole di verit, e n gli Dei in paradiso n i demoni allinferno possono afferrare la Tua infinita vastit. 15. Solo il Tuo Spirito conosce il Tuo Spirito: solo Tu conosci Te stesso, fonte dellessere in tutti gli esseri, Dio degli Dei, Sovrano di tutto. 16. Parlami, nella Tua grazia, della Tua gloria divina, dove Tu da sempre sei, e tutti i mondi sono.
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17. Meditando continuamente su di Te, come potr mai riconoscerti? Ed in quali aspetti devo pensare a Te, mio Signore? 18. Parlami ancora, in tutti i particolari, del Tuo potere e della Tua gloria, poich non sono mai sazio, mai, di ascoltare le Tue parole di vita.

KRISHNA DISSE: 19. Ascolta e ti riveler alcune manifestazioni della Mia gloria divina. Solo la pi grandiosa, Arjuna, poich non c mai fine alla mia infinita grandiosit. 20. Io sono lanima, principe vittorioso, che risiede nel cuore di tutte le cose. Io sono linizio, il mezzo e la fine di tutto ci che vive. 21. Tra i figli della Luce Io sono Vishnu, e tra i corpi celesti il raggiante Sole. Io sono il Signore dei venti e delle burrasche, e fra le luci della notte Io sono la Luna. 22. Dei Vedas Io sono il Veda delle canzoni, e Io sono Indra, il Capo degli Dei. Oltre i sensi delluomo Io sono la mente, ed in tutti gli esseri viventi Io sono la Luce della consapevolezza. 23. Tra i poteri terribili Io sono il Dio della distruzione; e tra i mostri Vittesa, il Signore della ricchezza. Tra gli spiriti risplendenti Io sono il Fuoco; e tra le alte montagne la montagna degli Dei. 24. Tra i sacerdoti Io sono il Divino Sacerdote Brihaspati, e tra i guerrieri Skanda, il Dio della guerra. 25. Tra i grandi profeti Io sono Bhrigu; e tra le parole Io sono OM, il Verbo dellEternit. Tra le preghiere Io sono la preghiera del silenzio; e tra le cose che non si muovono Io sono gli Himalayas. 26. Tra gli alberi Io sono lalbero della vita, e tra i celesti profeti Narada. Tra i celesti musicisti, Chitraratha; e tra i profeti sulla terra, Kapila. 27. Tra i cavalli Io sono il cavallo dIndra, e tra gli elefanti il suo elefante Airavata. Tra gli uomini Io sono il Re degli uomini. 28. Tra le armi Io sono il fulmine, e tra le mucche la mucca della meraviglia. Tra i creatori Io sono il Creatore dellAmore; e tra i serpenti il serpente delleternit. 29. Tra i draghi del mistero Io sono Ananta, e tra quelli nati nelle acque Io sono Varuna, il loro Signore. Tra gli spiriti dei padri Io sono Aryaman, e tra i sovrani Yama, il Sovrano della morte. 30. Tra i demoni Io sono Prahlada il loro Principe, e tra tutte le cose che misurano Io sono il Tempo. Tra le bestie Io sono il Re delle bestie, e tra gli uccelli Vainateya che porta un Dio. 31. Tra ci che purifica Io sono il Vento, e tra i guerrieri Io sono Rama, leroe supremo. Tra i pesci del mare Io sono Makara il meraviglioso, e tra tutti i fiumi il santo Gange. 32. Io sono linizio, il mezzo e la fine di tutto ci che . Di tutta la conoscenza, Io sono la Conoscenza del S. Dei molti sentieri della ragione Io sono quello che conduce alla Verit. 33. Tra i suoni Io sono il primo suono, (A); tra i composti grammaticali Io sono la coordinazione. Io sono tempo, infinito tempo. Io sono il Creatore che tutto vede.
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34. Io sono la morte che porta via tutte le cose, e Io sono la fonte delle cose a venire. Tra i nomi femminili Io sono Fama e Prosperit, Parola, Memoria e Intelligenza, Costanza e Perdono paziente. 35. Io sono le canzoni di Brihat fra tutte le canzoni dei Vedas. Io sono il Gayatri fra tutte le misure in versi. Tra i mesi Io sono il primo dellanno, e tra le stagioni la stagione dei fiori. 36. Io sono lintelligenza nei dadi del giocatore. Io sono la bellezza di tutte le cose meravigliose. Io sono la vittoria e la battaglia per la vittoria. Io sono la bont di coloro che sono buoni. 37. Tra i figli di Vrishni Io sono Krishna; e tra i figli di Pandu Io sono Arjuna. Tra i profeti in silenzio Io sono Vyasa; e tra i poeti il poeta Usana. 38. Io sono lo scettro dei sovrani degli uomini, ed Io sono la saggia diplomazia di coloro che cercano la vittoria. Io sono il silenzio dei segreti, ed Io sono la conoscenza di coloro che sanno. 39. E sappi, Arjuna, che Io sono il seme di tutte le cose che sono; e che nessun essere si muove o che non si muove pu essere mai senza di Me. 40. Non c fine alla mia divina grandezza, Arjuna. Ci che ho detto qui ti mostra solo una piccola parte della mia Infinit. 41. Sappi che qualsiasi cosa sia buona e bella, qualsiasi cosa abbia gloria e potere solo porzione del Mio proprio splendore. 42. Ma a cosa ti serve conoscere tutte queste cose? Sappi che con un solo frammento del Mio Essere Io pervado e sostengo tutto luniverso, e sappi che Io Sono.

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XI. ARJUNA DISSE: 1. Per Tua grazia mi hai raccontato il segreto supremo del Tuo Spirito, e le Tue parole hanno disperso le mie illusioni. 2. Ho ascoltato pienamente da Te dellandare e venire degli esseri, e anche della Tua infinita grandezza. 3. Ho ascoltato le Tue parole di verit, ma la mia anima brama vedere: vedere la Tua Forma di Dio di tutto questo. 4. Se Tu pensi, o mio Signore, che io la possa vedere, mostrami, o Signore dello Yoga, la gloria del Tuo stesso Essere Supremo.

KRISHNA DISSE: 5. Contempla Arjuna, a centinaia, a migliaia le Mie varie Forme Celesti dinnumerevoli sagome e colori. 6. Guarda gli Dei del sole, e quelli del fuoco e della luce; gli Dei delle burrasche e dei fulmini, ed i due luminosi Auriga del paradiso. Guarda, discendente di Bharata, meraviglie mai viste prima. 7. Guarda ora lintero universo con le cose mobili e immobili, e qualsiasi cosa la tua anima possa bramare di vedere. Guarda come il Tutto sia Uno in Me. 8. Ma tu non potrai mai vedermi con questi occhi mortali: Io ti dar occhi divini. Guarda la mia meraviglia e la gloria.

SANJAYA DISSE: 9. Quando Krishna, il Dio dello Yoga, ebbe cos parlato, o re, si mostr ad Arjuna nella sua Divina Forma. 10. Ed Arjuna vide in quella Forma innumerevoli visioni meravigliose: fornita di molteplici volti e occhi, di molteplici ornamenti celestiali, di molteplici armi divine. 11. Ornata di ghirlande celestiali e vesti, unta di profumi divini. La Divinit Infinita aveva il viso rivolto ad ogni luogo, conteneva in S ogni meraviglia. 12. Se la luce di mille soli improvvisamente salisse nel cielo, quello splendore potrebbe essere comparato alla luminosit dello Spirito Supremo. 13. Ed Arjuna vide in quel fulgore lintero universo nelle sue varie parti, che si erge in vasta unit nel corpo del Dio degli Dei. 14. Tremando per il timore e la meraviglia, Arjuna chin la testa, e unendo le mani in adorazione parl cos al suo Dio.

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ARJUNA DISSE: 15. Io vedo in Te tutti gli Dei, o mio Dio, e linfinit degli esseri della tua creazione. Vedo il Dio Brahma nel Suo trono di loto, e tutti i profeti e serpenti di luce. 16. Ovunque vedo la Tua Infinit; il potere delle Tue innumerevoli braccia, le visioni dai Tuoi innumerevoli occhi, le parole dalle Tue innumerevoli bocche, ed il fuoco della vita dai Tuoi innumerevoli corpi. Da nessuna parte vedo di Te inizio, unet di mezzo, una fine, o Dio di tutto, Forma Infinita. 17. Vedo lo splendore di una bellezza infinita che illumina lintero universo. Sei Tu! Con la Tua corona e lo scettro e il cerchio Sudarshana. Quanto difficile vederti.! Ma Ti vedo: come fuoco, come sole, accecante, illimitato.(*) 18. Tu sei lImperituro, il termine supremo della conoscenza, il supporto di questo vasto universo. Tu, lEterno Sovrano della legge del dharma, lo Spirito che e che era allinizio. 19. Ti vedo senza principio, mezzo o fine; guardo il Tuo infinito potere, il potere delle Tue innumerevoli braccia. Vedo i Tuoi occhi come il sole e la luna. E vedo il Tuo viso come un sacro fuoco che d luce e vita allintero universo nello splendore di una vasta offerta. 20. Cielo e terra e tutti gli spazzi infiniti sono pieni del Tuo Spirito; e davanti alla Tua temibile maest i tre mondi tremano. 21. La molteplicit degli Dei viene da Te e con mani congiunte in timore e meraviglia, ti lodano e ti adorano. Saggi e santi vengono a Te, e ti lodano con canti di gloria. 22. I Rudras della distruzione, i Vasus del fuoco, i Sadhyas delle preghiere, gli adityas del sole; gli Dei minori Vishve Devas, i due Ashvins auriga del cielo, il Maruts dei venti e uragani, gli Ushmapas spiriti degli antenati; i cori celestiali dei Gandharvas, gli Yakshas protettori delle ricchezze, e demoni dellinferno ed i Siddhas che sulla terra hanno raggiunto la perfezione; tutti loro ti contemplano con timore reverenziale e stupore. 23. Ma vedendo questa Tua terribile, potente forma, dai molti occhi e bocche, ventri, cosce, piedi, e che spaventa con terribili zanne, i monti tremano di paura e anchio tremo sconvolto. 24. Quando vedo la Tua immensa Forma, che raggiunge il cielo, che brucia con tanti colori, con bocche spalancate, con enormi occhi fiammeggianti, il mio cuore trema di terrore: la mia fermezza svanisce e cos la mia pace, o Vishnu! 25. Come il fuoco della fine del Tempo, che brucia tutto lultimo giorno, vedo le Tue immense bocche ed i Tuoi terribili denti. Dove sono io? Dov il mio rifugio? Abbi piet di me, Dio degli Dei, Rifugio Supremo del mondo! 26. Tutti i figli di Dhritarastra, con altri principi di questa terra, e Bishma e Drona ed il grande Karna, ed anche i pi nobili guerrieri del nostro esercito, entrano correndo nelle Tue fauci, che ispirano terrore con i loro paurosi denti. Alcuni rimangono presi tra questi e le loro teste vengono frantumate in polvere. 27. Come i torrenti rimbombanti dacque corrono nelloceano, cos corrono questi eroi del nostro mondo mortale verso le Tue fiammeggianti bocche. 28. Come le falene, che si muovono rapidamente per entrare in un fuoco acceso e morire, cos tutti questi uomini si accalcano al Tuo fuoco, corrono veloci verso la loro propria distruzione.
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29. Le fiamme delle Tue bocche divorano tutti i mondi. La Tua gloria riempie lintero universo, ma come i Tuoi terribili raggi bruciano! 30. Rivelati a me! Chi sei Tu che ti mostri in questa Forma tremenda? Io ti adoro, o Dio Supremo: sii compassionevole con me. Bramo conoscerti comeri da principio, poich non comprendo il Tuo misterioso modo di agire.

KRISHNA DISSE: 31. Io sono il Tempo onnipotente che distrugge tutte le cose, e sono venuto qui per abbattere questi uomini. Anche se tu non lotti, tutti i guerrieri, fronteggiando te, moriranno. 32. Sorgi dunque! Vinci la tua gloria, conquista i tuoi nemici, e gioisci del tuo regno. A causa del loro Karma li ho giustiziati a morte: tu sei soltanto lo strumento della Mia azione. 33. Drona, Bishma, Jayad-ratha e Karna, ed altri eroici guerrieri di questa grande guerra sono stati gi uccisi da Me: non tremare, lotta e abbattili. Tu vincerai i tuoi nemici in battaglia.

SANJAYA DISSE: 34. Quando Arjuna ebbe ascoltato le parole di Krishna congiunse le mani tremando, e con voce incerta, inchinandosi in adorazione, parl.

ARJUNA DISSE: 35. giusto, o Dio, che i popoli cantino le Tue lodi, e che siano contenti e gioiscano in Te. Tutti gli spiriti del male volano via in terrore; ma le moltitudini di santi si inchinano davanti a Te. 36. Come potrebbero non inchinarsi in amore e adorazione, davanti a Te, Dio degli Dei, Spirito Supremo? Tu Creatore di Brahma, il Dio della creazione, Tu infinito, eterno, rifugio del mondo! Tu che sei tutto ci che , e tutto ci che non . 37. Tu, Dio dellinizio, Dio nelluomo fin da quando luomo stato. Tu, Tesoro Supremo di questo vasto universo. Tu, Colui che deve essere conosciuto ed il Conoscitore, il luogo di riposo finale. Tu, infinita Presenza in cui tutte le cose sono. 38. Dio dei venti e delle acque, del fuoco e della morte, Signore della solitaria luna, il Creatore, lAntenato di tutti. Lode a Te, mille adorazioni; e per i secoli dei secoli lode a Te. 39. Lode a Te che sei davanti a me e dietro a me: lode a Te che sei su tutti i lati, Dio di tutto. Onnipotente Dio dincommensurabile potenza, tutto Tu conduci a consumazione: Tu sei il Tutto. 40. Se per presunzione disattenta, o perfino per amicizia, ti ho chiamato Krishna figlio di Yadu, amico mio, questo lho fatto inconsapevole della Tua grandezza. 41. E se per irriverenza ti ho mancato di rispetto, solo o con altri, scherzando mentre mi divertivo, o riposando, o ad una festa, perdonami nella Tua grazia, o Te Incommensurabile! 42. Padre di tutti, Maestro supremo. Potere supremo in tutti i mondi. Chi come Te? Chi oltre Te?
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43. Minchino davanti a Te, mi prostro in adorazione, ed imploro la Tua grazia, o glorioso Signore! Come un padre verso il figlio, come un amico verso lamico, come un amante verso lamante, sii compassionevole verso di me, o Dio. 44. In una visione ho visto ci che nessun uomo ha visto prima: gioisco in esultanza, eppure il mio cuore trema di paura. Abbi piet di me, Signore degli Dei, Rifugio dellintero universo: mostrami di nuovo la Tua propria Forma umana. 45. Bramo vederti di nuovo con la Tua corona, scettro e cerchio. Mostrati a me di nuovo nella Tua propria Forma dalle quattro braccia, Tu dalle braccia infinite, Forma infinita.

KRISHNA DISSE: 46. Per Mia grazia e per il Mio mirabile potere ti ho mostrato, Arjuna, questa Forma Suprema fatta di luce, che linfinito., il Tutto: la Mia propria Forma dallinizio, mai vista da un uomo prima dora. 47. N i Vedas, n i sacrifici, n gli studi, n le beneficenze, n i rituali, n le temibili penitenze possono rivelare la mia Forma Suprema. 48. Tu, il pi grande dei Kurus, hai visto la tremenda Forma della Mia grandiosit ma non temere, e non essere confuso. Libero dalla paura e con il cuore felice guarda la mia Forma Amichevole di nuovo.

SANJAYA DISSE: 49. Cos parl Vasudeva ad Arjuna, e si rivel di nuovo nella Sua forma umana. Il Dio di tutto liber Arjuna dalle sue paure e si mostr nella Sua bellezza pacifica.

ARJUNA DISSE: 50. Quando vedo il Tuo viso umano gentile, Krishna, ritorno alla mia propria natura, ed il mio cuore trova pace.

KRISHNA DISSE: 51. Tu hai visto ora faccia a faccia la Mia Forma Divina cos difficile da vedere: perch perfino gli Dei del cielo desiderano da sempre vedere ci che tu hai visto. 52. Non attraverso i Vedas, o una vita austera, o regali ai poveri, od offerte rituali posso essere visto come tu mi hai visto. 53. Solo con il loro amore gli uomini mi possono vedere, e conoscere, e venire a Me. 54. Colui le cui azioni sono fatte per Me, che mi ama, il cui Bene Supremo sono Io, che libero da ogni attaccamento, e che ama tutta la creazione, egli, in verit, viene a Me.

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XII.

ARJUNA DISSE: 1. Coloro che nello Yoga ti adorano come Dio immanente in tutto; e quelli che adorano il Trascendente, lImperituro, di questi, chi sono i migliori Yogis?

KRISHNA DISSE: 2. Coloro che ripongono il loro cuore in Me e per sempre mi adorano in amore, e che hanno una fede irremovibile, questi Io considero come i migliori Yogis. 3. Ma quelli che adorano lImperituro, lInfinito, il Trascendente non manifestato, lOnnipresente, Colui che dietro ogni pensiero, lImmutabile, Colui che non cambia mai, il sempre Uno; 4. Che hanno tutti i poteri dellanima in armonia, e che hanno la stessa mente amorevole per tutti, che trovano gioia nel bene di tutti gli esseri, essi raggiungono in verit il mio vero S. 5. Ancora pi grande la fatica di coloro le cui menti sono dirette verso il Trascendente perch il sentiero del Trascendente difficile da raggiungere per i mortali. 6. Ma coloro per i quali Io sono il Fine Supremo, che arrendono 7. tutte le loro azioni a Me, e che con puro amore meditano su di Me e mi adorano, Io li libero molto presto dalloceano delle nascite e delle morti, perch essi hanno posto il loro cuore in Me. 8. Affida il tuo cuore a Me solo e offri a Me la tua intelligenza; tu vivrai in verit in Me dora in poi. 9. Ma se tu sei incapace di riposare la tua mente in Me, allora cerca di raggiungermi con il controllo dellattenzione. 10. Se non sei capace di controllare lattenzione, consacra tutte le tue azioni a Me. Attraverso il semplice compimento delle azioni per il servizio mio, tu raggiungerai la perfezione. 11. E se non sei capace di fare neanche questo, allora con devozione trova rifugio in Me e arrendi a Me il frutto di tutto il tuo lavoro con la devozione disinteressata di un cuore umile. 12. Poich il controllo dellattenzione meglio della sola azione materiale, e la meditazione meglio del controllo dellattenzione; ma pi alto della meditazione arrendere con amore il frutto delle proprie azioni, perch alla resa segue la pace. 13. Luomo che ha buona volont per tutto, che amichevole e ha compassione, che non ha pensieri di io o il mio, la cui pace la stessa nei piaceri e nelle pene, e che perdona, questo Yogi di unione, sempre pieno della mia gioia, la cui anima in armonia e la cui determinazione forte, la cui mente e visione interiore sono fissate su di Me questuomo mi ama, ed egli mi caro. 14. Colui la cui pace non turbata da altri, e davanti al quale altra gente trova pace, che aldil delleccitamento, della rabbia e della paura egli mi caro.

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15. Colui che libero da vane aspettative, che puro, che saggio e sa cosa fare, che nella pace interiore osserva entrambe le parti, che non trema, che agisce per Dio e non per se stesso questuomo mi ama, e lui mi caro. 16. Colui che non sente n attrazione n repulsione, che non si lamenta e che non avido, che aldil del bene e del male, e che ha amore egli mi caro. 17. Luomo il cui amore lo stesso per lamico e per il nemico, uguale se stimato o disprezzato, che al di l del caldo e del freddo e del piacere o del dolore, che libero dalle catene degli attaccamenti; 18. Che bilanciato nel biasimo e nella lode, la cui anima silenziosa, che felice con qualsiasi cosa possieda, la cui casa non in questo mondo e che ha amore questuomo mi caro. 19. Ma anche pi cari mi sono coloro che hanno fede e amore, e che hanno Me come Fine Supremo: coloro che ascoltano le mie parole di Verit, e che vengono verso le acque della Vita Eterna.

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XIII. KRISHNA DISSE: 1. Questo corpo, Arjuna, chiamato il campo. Colui che conosce questo chiamato il conoscitore del campo. (*) 2. Sappi che Io sono il Conoscitore in tutti i campi della Mia Creazione; e che la saggezza che vede sia il campo che il conoscitore del campo vera saggezza. 3. Ascolta da Me brevemente che cosa il campo e com; quali sono i suoi cambiamenti e da dove ognuno viene, chi il conoscitore del campo e qual il suo potere. 4. Tutto ci che stato cantato dai profeti dei Veda in molti versi; ed in grandi parole concernenti il Brahman, parole di fede e piene di Verit. 5. I cinque elementi, il senso dellio, la coscienza, il subcosciente, i cinque poteri dei sensi ed i cinque dellazione, la mente unica sopra di questi, i cinque campi della percezione dei sensi; desiderio, avversione, piacere, dolore, il potere dellunificazione mentale, intelligenza e coraggio; questo il campo e le sue modificazioni. 6. Umilt, sincerit, non violenza, perdono, rettitudine, devozione al maestro spirituale, purezza, costanza, armonia del S. 7. Libert dalla cupidigia dei sensi, assenza di pensiero io, percezione dei dispiaceri della nascita, morte, vecchiaia, malattia e sofferenza. 8. Libert dalle catene degli attaccamenti, anche da un egoistico attaccamento al proprio figlio, moglie, o casa; una sempre uniformit di mente negli eventi piacevoli o spiacevoli. 9. Una singola unicit di puro amore, di mai smarrimento amore per Me; ritirandosi in posti solitari, ed evitando le moltitudini rumorose. 10. Una costante brama di conoscenza dello Spirito interno, ed una visione di Verit che d liberazione: questa la vera saggezza che conduce alla conoscenza. Tutto ci che contro questo ignoranza. 11. Ora ti parler del Fine della conoscenza. Quando un uomo conosce questo raggiunge limmortalit. Brahman, senza inizio, supremo: oltre lessere ed il non essere. 12. Le Sue mani e piedi sono dappertutto; Egli ha teste e bocche ovunque: Lui vede tutto, Lui sente tutto, Lui in tutto, e Lui . 13. La Luce della coscienza viene a Lui attraverso infiniti poteri di percezione, eppure Lui al di sopra di tutti questi poteri. Lui oltre tutto, ed ancora Lui sostiene tutto. oltre il mondo della materia, eppure Lui ha gioia in questo mondo. 14. invisibile: Lui non pu essere visto. lontano ed vicino, si muove e non si muove, dentro tutto e al di fuori di tutto. 15. Lui Uno in tutto, ma sembra comessere in molti. Sostiene tutti gli esseri: da Lui viene la distruzione, e viene la creazione. 16. Lui la Luce di tutte le luci che brilla dietro tutta loscurit. Conoscenza, il fine della Conoscenza, da raggiungere tramite la Conoscenza, e che risiede nel cuore di tutti.
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17. Ti ho spiegato brevemente cosa il campo, cos la saggezza, e cosa loggetto della Conoscenza delluomo. Quando un uomo conosce questo, egli entra nel mio Essere. 18. Sappi che Prakriti (Natura) e Purusha (Spirito), sono entrambe senza inizio, e che cambiamenti temporanei e Gunas, condizioni, vengono tutta dalla Natura. 19. La Natura la sorgente di tutte le cose materiali: colui che fa, i mezzi del fare e la cosa fatta. Lo Spirito la sorgente di tutta la conoscenza che percepisce il piacere e percepisce il dolore. 20. Lo Spirito delluomo quando nella natura percepisce le mutevoli condizioni della natura. Quando luomo si lega a queste cose, soggetto al continuo cambiamento, un buono o cattivo fato lo trascina con s nel circolo delle rinascite. 21. Ma lo Spirito Supremo nelluomo aldil del fato. Egli guarda, benedice, sopporta tutto, sente tutto. Egli chiamato il Signore Supremo e lAnima Suprema. 22. Colui che conosce in verit questo Spirito e conosce la Natura con le sue condizioni che cambiano, ovunque sia questuomo, egli non pi un giocattolo del fato. 23. Alcuni, vedono lo Spirito in loro stessi, attraverso lo Yoga della meditazione, e per grazia dello Spirito; altri attraverso lo Yoga della speculazione; altri attraverso lo Yoga dellazione. 24. E altri ancora non sanno, ma ne sentono parlare, e Lo adorano. Anche essi superano la Morte, per la loro devozione alle parole della Verit. 25. Qualsiasi creatura che nasce, Arjuna, che si muova o no, sappi che proviene dallunione del campo e del conoscitore del campo. 26. Colui che vede come il Signore sempre lo stesso in tutto ci che , immortale nel campo della mortalit egli vede la Verit. 27. E quando un uomo vede che il Dio in se stesso lo stesso Dio in tutto ci che , egli non si danneggia danneggiando altri: allora egli va veramente verso il Sentiero Superiore. 28. Colui che vede che tutte le azioni, ovunque, sono eseguite dalla natura, e che lo Spirito osserva questo lavoro egli vede la Verit. 29. Quando un uomo vede che linfinit dei vari esseri risiede nellUno, ed unevoluzione dallUno, allora egli diventa uno con Brahman. 30. Senza inizio libero dal cambiamento, imperituro lo Spirito Supremo. Sebbene Egli risieda nel corpo, non Sua lazione del corpo, ed puro dalle imperfezioni dogni azione. 31. Proprio come letere onnipresente puro perch sottile, cos lo Spirito che risiede nella materia puro dal tocco della natura. 32. E proprio come il sole d luce a tutte le cose in questo mondo, cos il Signore del campo illumina tutto il Suo campo.

33. Coloro che con locchio della Conoscenza interiore vedono la differenza tra il campo e il conoscitore del campo, e comprendono la libert dello Spirito dalla natura materiale, vanno verso il Supremo.
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XIV. KRISHNA DISSE: 1. Ti riveler di nuovo la Saggezza Suprema, di tutta la saggezza pi alta: i saggi che lhanno conosciuta, dipartitisi di qui sono giunti alla Perfezione Suprema. 2. Cercando rifugio in questa saggezza essi sono diventati parte di Me: essi non rinascono al tempo della creazione, e non sono distrutti al tempo della dissoluzione. 3. Nella vastit della Mia Natura Io pongo il seme delle cose a venire; e da questunione viene la nascita di tutti gli esseri. 4. Ogni volta che nasce un essere, Arjuna, sappi che la Mia Natura la sua madre e che Io sono il Padre che gli diede la vita. 5. Sattva, Rajas, Tamas luce, fuoco e oscurit sono i tre costituenti della natura. Essi appaiono per limitare in corpi finiti la libert del loro Spirito Infinito. (*) 6. Di questi, Sattva essendo pura e dando luce e salute alla vita, lega luomo alla felicit terrena e alla conoscenza pi bassa. 7. Rajas della natura della passione, la sorgente della sete e attaccamento. Essa lega lanima delluomo allazione. 8. Tamas, che nata dallignoranza, oscura lanima di tutti gli uomini. Essa li lega ad ottusit sonnolenta, e allora essi non vedono e allora essi non agiscono. 9. Sattva lega alla felicit, Rajas allazione; Tamas oscurando la saggezza lega allinconsapevolezza. 10. A volte Sattva pu prevalere su Rajas e Tamas, ed altre Rajas su Tamas e Sattva, e altre ancora Tamas su Sattva e Rajas. 11. Quando la luce della saggezza risplende dalle porte della dimora del corpo allora sappiamo che Sattva ha il potere. 12. Avidit, attivit smodata, molte azioni, inquietudine, cupidigia del desiderio, appaiono quando Rajas aumenta. 13. Oscurit, inerzia, negligenza, illusione, appaiono quando Tamas prevale. 14. Se lanima incontra la morte quando Sattva prevale, allora va verso le regioni pure di quelli che stanno cercando la Verit. 15. Se un uomo incontra la morte allo stato di Rajas, egli rinasce tra quelli che sono incatenati da unattivit senza sosta; e se muore nel Tamas rinasce nel grembo dellirrazionale. 16. Ogni azione quando ben fatta genera larmonia pura del Sattva; ma quando fatta in Rajas porta dolore, e quando fatta in Tamas porta ignoranza. 17. Da Sattva viene la saggezza, da Rajas lavidit, da Tamas la negligenza, lillusione lignoranza.

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18. Coloro che sono in Sattva ascendono il sentiero che conduce in alto, coloro che sono nel Rajas seguono il sentiero di mezzo, coloro che sono in Tamas affondano gi nel sentiero pi basso. 19. Quando luomo saggio vede che i poteri della natura sono gli unici attori di questo vasto dramma, e vede quello che aldil dei poteri della natura, allora egli viene nel Mio Essere. 20. E quando egli va aldil delle tre condizioni della natura che costituiscono il suo corpo mortale, allora, libero dalla nascita, vecchiaia, morte e dolore, egli entra nellimmortalit.

ARJUNA DISSE: 21. Come si sa se un uomo andato aldil dei tre poteri della natura? Qual il suo sentiero, e come trascende questi tre?

KRISHNA DISSE: 22. Colui che non odia la luce, n lattivit incessante, n loscurit quando sono vicine, n le desidera quando sono lontane; 23. colui che, non turbato dai mutamenti naturali, si siede da parte, guarda e dice ci che si muove sono i costituenti della natura e resta fermo e non trema; 24. colui che risiede nel S interiore, si mantiene uguale nel piacere e nel dolore, colui per il quale loro, le pietre o un pezzo di terra, hanno lo stesso valore, e ci che piacevole o spiacevole lo lascia indifferente; che aldil di entrambi, lode o rimprovero, e la cui mente costante e quieta; 25. colui che lo stesso se stimato o disprezzato e ha lo stesso amore per amici o nemici, che arrende tutte le azioni egoistiche questuomo andato aldil delle tre Gunas. 26. E colui che, con amore incessante, mi adora e lavora per Me, egli passa oltre i tre poteri e pu essere uno con Brahman, lUno. 27. Poich Io sono la Dimora di Brahman, la fonte costante di vita eterna. La legge del Dharma la Mia legge; e la Mia gioia gioia infinita.

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XV. KRISHNA DISSE: 1. C un albero, lalbero della Trasmigrazione, lalbero Asvatta eterno. Le sue radici sono verso lalto nellAltissimo, ed i suoi rami rivolti al basso. Le sue foglie sono canzoni sacre, e colui che le conosce, conosce i Veda. 2. I suoi rami si estendono dalla terra al cielo ed i poteri della natura gli danno vita. I suoi boccioli sono i piaceri dei sensi. Molto in basso le sue radici si allungano nel mondo degli uomini, legando i mortali alle loro azioni egoistiche. 3. Gli uomini non vedono la forma mutevole di quellalbero, n il suo inizio, n la sua fine, n dove sono le sue radici. 4. Ma che il saggio veda e con la forte spada del distacco tagli questalbero dalle forti radici, e cerchi quel sentiero da dove coloro che vanno non tornano pi. Tale uomo pu dire: Vado a cercar rifugio da quello Spirito Eterno da Cui il corso della creazione ha avuto origine. 5. Perch luomo dalla Conoscenza pura, senza orgoglio o illusioni, in libert dalle catene dellattaccamento, con la sua anima sempre nel suo Spirito interiore, tutti i desideri egoistici spariti, e libero dai due contrari conosciuti come piacere e dolore, va alla Dimora dellEterno. 6. L il sole non risplende, n la luna d luce, n il fuoco brucia, poich la Luce della Mia gloria l. Coloro che raggiungono quella Dimora non tornano pi. 7. Una scintilla del mio Spirito eterno diventa in questo mondo unanima vivente; ed essa attira intorno al suo centro i cinque sensi e la mente che hanno le loro radici nella natura. 8. Quando il Signore del corpo (cio lo Spirito) arriva e quando si diparte, e riprende a vagare, Egli li prende con S, come il vento porta con s i profumi dal luogo ove riposano. 9. Ed Egli veglia sulla mente ed i suoi sensi udito, vista, tatto, gusto e odorato e la Sua coscienza gioisce del loro mondo. 10. Quando parte o quando resta e con i poteri della sua natura gioisce della vita, coloro che sono nellillusione non Lo vedono, ma colui che ha locchio della saggezza Lo riconosce. 11. Gli Yogis, sempre sforzandosi, Lo vedono dimorare nei loro propri cuori; ma coloro che non sono puri e non hanno saggezza, per quanto si sforzino, non Lo vedono mai. 12. Quello splendore di luce che viene dal sole e che illumina lintero universo, la soffice luce della luna, la lucentezza del fuoco sappi che vengono da Me. 13. Io penetro nella terra e con amore che d vita sostengo tutte le creature viventi. Ed Io divento il profumo ed il gusto della pianta sacra Soma, che la luna errante. 14. Io divento il fuoco della vita che in tutte le cose viventi; ed in unione con il respiro che inspira ed espira Io brucio i quattro tipi di cibo. 15. Ed Io sono nel cuore di tutto. Con Me vengono la memoria e la saggezza, e senza di Me esse decadono. Io sono il Conoscitore e la Conoscenza stessa dei Veda, ed il Creatore della loro fine, i Vedanta.
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16. Ci sono due spiriti in questuniverso, quello che perisce e quello che non perisce. Quello perituro in tutti gli esseri. Limperituro ci che non si muove. 17. Ma il pi alto Spirito un altro: chiamato lo Spirito Supremo. Egli il Dio dellEternit che, pervadendo tutto, tutto sostiene. 18. Perch Io sono aldil di ci che perisce, e perfino aldil di ci che imperituro, in questo mondo e nei Veda Io sono conosciuto come lo Spirito Supremo. 19. Colui che, non offuscato, mi vede come lo Spirito Supremo egli conosce tutto quello che c da conoscere, e mi adora con tutta la sua anima. 20. Io ti ho rivelato la dottrina pi segreta, Arjuna. Colui che la conosce ha visto la Luce, compito in questo mondo compiuto. ed il suo

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XVI. KRISHNA DISSE: 1. Libert dalla paura, purezza di cuore, costanza nello studio sacro e nella contemplazione, generosit, armonia del S, adorazione, studio delle Scritture, austerit, Dharma; 2. non violenza, verit, libert dallira, rinuncia, serenit, avversione alla critica verso gli altri, simpatia per tutti gli esseri, pace da avidi desideri, gentilezza, modestia, fermezza; 3. energia, perdono, forza danimo, purezza, una buona volont, libert dallorgoglio questi i tesori delluomo che nato per il cielo. 4. Falsit, insolenza e presunzione, rabbia, arroganza e ignoranza questi appartengono alluomo che nato per linferno. 5. Le virt del cielo portano alla liberazione ma i peccati dellinferno sono catene dellanima. Non addolorarti Arjuna, perch il cielo la tua dimora ultima. 6. Ci sono due nature in questo mondo: una del cielo, laltra dellinferno. La natura del Paradiso stata spiegata: ascolta ora di quella del male dellinferno. 7. Uomini cattivi non sanno ci che dovrebbe essere fatto o quello che non dovrebbe essere fatto. La purezza non nei loro cuori, n il dharma, n la Verit. 8. Essi dicono: Questo mondo non verit, non ha fondamento morale, non c Dio. Non c una legge della creazione: che cos la causa della nascita se non la lussuria? 9. Fermi in questa fede questi uomini dallanima morta, di veramente poca intelligenza, iniziano le loro azioni cattive: essi sono i nemici di questo bel mondo, lavorano per la sua distruzione. 10. Essi torturano la loro anima con desideri insaziabili e pieni di superbia, insolenza e orgoglio, essi sostengono le loro idee oscure e portano avanti la loro azione impura. 11. Cos essi sono assediati da innumerevoli preoccupazioni che durano a lungo, tutta la loro vita, fino alla morte. Il loro pi alto scopo il godimento dei piaceri dei sensi, ed essi pensano fermamente che questo sia tutto. 12. Essi sono incatenati da centinaia di speranze vane. Collera e lussuria sono il loro rifugio; ed essi si sforzano con mezzi scorretti di ammassare ricchezze per le loro proprie brame. 13. Ho ottenuto questo oggi, ed esaudir questo desiderio. Questa ricchezza gi mia e quella anche lo sar. 14. Ho ucciso quel nemico, abbatter anche gli altri. Io sono un signore, io godo la vita, io ho successo, potere e felicit. 15. Io sono ricco e nobile di nascita, chi altro c come me? Io pagher per riti religiosi, io far delle beneficenze, io me la godr. Cos dicono nella loro oscurit ingannevole. 16. Condotti lontano da molti pensieri sbagliati, impigliati nella rete delle illusioni, incatenati ai piaceri delle loro voglie, essi cadono gi in un inferno marcio.
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17. Nella loro alterigia di vana gloria, ubriachi dorgoglio per la loro ricchezza, essi offrono i loro sacrifici sbagliati per ostentare, contro la legge divina. 18. Nelle loro catene degoismo e arroganza, di violenza, collera e avidit, questi uomini maligni mi odiano: essi mi odiano in loro stessi e negli altri. 19. Nei vasti cicli delle rinascite Io li scaglio inesorabilmente gi verso la distruzione: loro, i pi bassi degli uomini, crudeli e cattivi, la cui anima odio. 20. Rinati in una vita pi vile, sempre pi nelloscurit, nascita dopo nascita, essi non vengono a Me, Arjuna; ma precipitano in basso, lungo il sentiero dellinferno. 21. Tre sono i cancelli di questinferno, la morte dellanima: il cancello della lussuria; il cancello dellira; ed il cancello della cupidigia. Che luomo sfugga i tre. 22. Quando un uomo si liberato da queste tre porte di tenebra, compie ci che buono per la sua anima, ed allora egli entra nel Sentiero Supremo. 23. Ma luomo che rigetta le parole delle Scritture e segue limpulso del desiderio non raggiunge n la sua perfezione, n la gioia, n il Sentiero Supremo. 24. Che le Scritture siano quindi la tua autorit nel decidere ci che giusto e ci che ingiusto. Conosci le parole delle Scritture e agisci come deve essere fatto.

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XVII. ARJUNA DISSE: 1. Coloro che abbandonano la legge delle Scritture ma offrono puri sacrifici pieni di fede qual la loro condizione, Krishna? di Sattva, Rajas, o Tamas di luce, di fuoco o doscurit?

KRISHNA DISSE: 2. La fede degli uomini, nata dalla loro natura, di tre tipi: di luce, di fuoco e doscurit. Ascoltali. 3. La fede di un uomo conforme alla sua natura, Arjuna. Luomo fatto di fede. Com la sua fede, cos egli . 4. Gli uomini di Luce adorano gli Dei della Luce; gli uomini di fuoco adorano gli dei di potere e ricchezza; gli uomini doscurit adorano spettri e spiriti della notte. 5. Ci sono uomini egoisti e falsi che, mossi dalla loro concupiscenza e dalle loro passioni, eseguono terribili penitenze non richieste dai libri sacri: 6. Folli che torturano i poteri della vita nei loro corpi e Me che dimoro in loro. sappi che la loro mente oscurit. 7. Ascolta ora i tre tipi di cibo, i tre tipi di sacrificio, i tre tipi darmonia, ed i tre tipi di doni. 8. Uomini che sono puri amano il cibo che puro: che d salute, potere mentale, forza e lunga vita; che ha gusto, piacevole e nutriente, e che rende contento il cuore delluomo. 9. Gli uomini in cui prevale il Rajas amano il cibo di Rajas: acido e forte, salato e asciutto e che porta pesantezza, disturbi e dolore. 10. Gli uomini delloscurit mangiano cibo che stantio e senza gusto, che marcio e lasciato dal giorno prima, impuro, inadeguato per offerte sante. 11. Un sacrificio puro quando unofferta dadorazione in armonia con la santa legge, senza aspettative per una ricompensa, e con il cuore che dice: il mio dovere. 12. Ma un sacrificio che fatto per linteresse di una ricompensa, o per linteresse della vana gloria un sacrificio impuro che nasce dal Rajas. 13. E un sacrificio contrario alla legge santa, senza fede, senza sacre parole e doni di cibo, senza l'offerta dovuta, un sacrificio doscurit. 14. Riverenza per i Dei della Luce, per i nati due volte, per i maestri dello Spirito e per il saggio; e anche purezza, dharma, castit e non violenza: questa larmonia del corpo. 15. Parole che danno pace, parole che sono buone e belle e vere, e anche la lettura dei libri sacri: questa larmonia delle parole. 16. Quiete della mente, silenzio, armonia del S, gentilezza amorevole e un cuore puro: questa larmonia della mente.
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17. Questa triplice armonia chiamata pura quando praticata con suprema fede, senza desiderio per una ricompensa e con unicit danima. 18. Ma la falsa austerit fatta per la reputazione, per lonore e la riverenza impura: essa appartiene a Rajas ed instabile ed incerta. 19. Quando lauto-controllo auto-tortura dovuto ad ottusit della mente, o quando mira ad urtare un altro, allora lauto-controllo appartiene alloscurit. 20. Un dono puro quando dato dal cuore alla giusta persona, al momento giusto, e nel luogo giusto, e quando noi non ci aspettiamo niente in cambio. 21. Ma quando dato aspettandoci qualcosa in cambio, o con linteresse per una ricompensa futura, o quando dato controvoglia, il dono Rajas, impuro. 22. E un dono dato alla persona sbagliata, al momento sbagliato e nel luogo sbagliato, o un dono che non viene dal cuore, ed dato con orgoglioso disprezzo, un dono doscurit. 23. OM, TAT, SAT. Queste tre parole designano tutte il Brahman da cui sono venuti allinizio i Brahmini, i Veda ed il Sacrificio. 24. Quindi, coloro che amano Brahman cominciano con la parola Om, ogni atto di sacrificio, dono o armonia del S, fatto in accordo con le Scritture. 25. E con la parola TAT, e con la rinuncia a tutte le ricompense, questo stesso atto di sacrificio, dono o armonia del S, fatto da coloro che sono ricercatori della Libert Infinita. 26. SAT ci che buono e ci che vero: quando quindi un lavoro ben fatto il fine di questo lavoro SAT. 27. Costante fedelt nel sacrificio, dono o armonia del S SAT; e anche tutte le azioni consacrate a Brahman. 28. Ma le azioni fatte senza fede sono ASAT, sono niente: sacrificio, dono o armonia del S fatti senza fede sono niente, sia in questo mondo che nel mondo a venire.

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XVIII. ARJUNA DISSE: 1. Parlami, Krishna, dellessenza della rinuncia, e dellessenza dellarrendersi.

KRISHNA DISSE: 2. La rinuncia ad azioni egoistiche detta rinuncia, ma larresa della ricompensa dogni azione detta arrendevolezza. 3. Alcuni dicono che dovrebbe esserci rinuncia dellazione poich lazione disturba la contemplazione; ma altri dicono che atti di sacrificio, doni e armonia del S non dovrebbero essere abbandonati. 4. Ascolta la Mia verit circa la resa delle azioni, Arjuna. Larrendevolezza, o migliore tra gli uomini, di tre tipi. 5. Sacrifici, doni e armonia del S non dovrebbero essere abbandonati, ma dovrebbero essere eseguiti perch queste sono azioni di purificazione. 6. Ma anche queste azioni, Arjuna, dovrebbero essere fatte nella libert di unofferta pura, laspettativa di una ricompensa. Questa la Mia ultima parola. e senza

7. Non corretto lasciare incompiuta lazione sacra prescritta. Tale rinuncia nasce dalloffuscamento del Tamas. 8. E colui che abbandona il suo dovere per paura di sofferenze, la sua resa di Rajas, impura, ed in verit egli non avr alcuna ricompensa. 9. Ma colui che segue unazione prescritta, Arjuna, perch deve essere fatta, e arrende egoismo e pensiero di ricompensa, la sua azione pura, ed pace. 10. Questuomo saggio e non ha dubbi: egli si arrende, egli puro ed in pace. Azione, piacevole o dolorosa, per lui gioia. 11. Poich non c uomo sulla terra che possa interamente rinunciare allazione, ma colui che rinuncia alla ricompensa del suo lavoro in verit un uomo di rinuncia. 12. Quando si agisce per una ricompensa, lazione porta piacere, o dolore, o entrambi, a suo tempo; ma quando un uomo agisce nellEterno allora lEterno la sua ricompensa. 13. Apprendi ora da Me, Arjuna, le cinque cause di tutte le azioni come sono esposte nella saggezza di Sankhya, dove si trova il fine di tutte le azioni. 14. Il corpo, il pi basso io sono, i mezzi di percezione, i mezzi dazione e il Fato. Questi sono i cinque. 15. Qualsiasi cosa un uomo faccia, buona o cattiva, nel pensiero, nella parola o nellazione, determinata da queste cinque cause.

16. Se uno pensa che il suo Spirito Infinito compia il lavoro finito che la natura fa, egli un uomo dalla visione ottenebrata ed egli non vede la Verit.
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17. Colui che libero dalle catene degoismo e la cui mente libera da ogni cattiva volont, perfino se uccide tutti questi guerrieri, egli in realt non li uccide ed libero. 18. Nellidea dazione c colui che conosce, il conoscibile e la conoscenza. Lazione costituita da colui che fa, lo strumento e la cosa fatta. 19. Secondo la scienza delle Gunas, la Conoscenza, colui che agisce, e lazione si dividono in tre tipi, secondo le loro qualit. Ascolta di questi tre. 20. Quando qualcuno vede lEterno in cose che passano via e Infinit in cose finite, allora egli ha pura conoscenza. 21. Ma se qualcuno nota solo la diversit delle cose, con le loro divisioni e limitazioni, allora egli ha conoscenza impura. 22. E se qualcuno egoisticamente vede una cosa come se fosse tutto, indipendente dallUno e dai molti, allora egli nelloscurit dellignoranza. 23. Quando lazione fatta come azione sacra, senza egoismo, con la mente in pace, senza lussuria e odio, senza desiderio di ricompensa, allora pura. 24. Ma quando fatta con desiderio egoistico o con la sensazione che sia uno sforzo, o pensando che sia un sacrificio, allora impura. 25. E quellazione fatta con mente confusa, senza considerare le conseguenze, n le proprie forze, n danni ad altri, o la propria rovina azione doscurit. 26. Un uomo libero dalle catene dattaccamenti egoistici, libero dal suo pi basso io, che ha determinazione e perseveranza e la cui pace interiore va oltre la vittoria o la sconfitta tale uomo ha pura Sattva. 27. Ma luomo che schiavo delle sue passioni, che lavora per fini egoistici, che avido, violento ed impuro, ed mosso da piacere e dolore, un uomo dellimpuro Rajas. 28. E un uomo senza armonia del S, volgare, arrogante ed ingannevole, malizioso, indolente, facile allo scoraggiamento e che indugia, un uomo delloscuro Tamas. 29. Ascolta ora completamente e in dettaglio la triplice divisione della saggezza e della stabilit in accordo con le tre Gunas. 30. C una saggezza che sa quando andare e quando tornare, cosa si deve fare, e cosa non si deve fare, cosa la paura e cosa il coraggio, cosa la schiavit e cosa la liberazione quella saggezza pura. 31. Impura saggezza non ha la visione chiara di ci che giusto e ci che sbagliato, cosa dovrebbe essere fatto, e cosa non dovrebbe essere fatto. 32. E c una saggezza che, oscurata nelle tenebre, pensa che ci che sbagliato sia giusto, e che le cose siano ci che non sono. 33. Quando nello Yoga della contemplazione santa i movimenti della mente e del respiro della vita sono nellarmonia della pace, c stabilit e la stabilit pura.
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34. Ma quella stabilit che, con il desiderio della ricompensa, si attacca al benessere, al piacere, e perfino ai rituali religiosi, una stabilit di Rajas. 35. E quella stabilit, che fa che uno stolto, non abbandona pigrizia, paura, autocommiserazione, depressione e lussuria, veramente una stabilit di tenebre. 36. Ascolta ora, grande Arjuna, dei tre tipi di piacere. C il piacere di seguire quel giusto sentiero che conduce alla fine di tutto il dolore. 37. Quello che sembra allinizio un calice di dolore si scopre poi vino immortale. Quel piacere puro: la gioia che sale dalla visione chiara dello Spirito. 38. Ma il piacere che viene dalla brama dei sensi per gli oggetti dei loro desideri, che sembra allinizio una bevanda di dolcezza ma si scopre alla fine un calice di veleno, il piacere della passione, impuro. 39. E quel piacere che da principio e nelle conseguenze solo unillusione dellanima, che viene dallinerzia del sonno, pigrizia o mancanza dattenzione, il piacere delle tenebre. 40. Non c niente sulla terra o in cielo che sia libero da questi tre poteri della Natura. 41. I doveri dei Brahmini, Kshatriyas, Vaisyas, e Sudras sono differenti a seconda dei tre poteri che prevalgono nella loro natura.(*) 42. Le azioni di un Brahmin sono pace, armonia del S, austerit e purezza; perdono amorevole e dharma; visione, saggezza e fede. 43. Queste sono le azioni di un Khatriya: una mente eroica, fuoco interiore, costanza, essere pieni di risorse, coraggio in battaglia, generosit e nobile comando. 44. Commercio, agricoltura e allevamento di bestiame il compito del Vaisya. E il dovere del Sudra il servizio. 45. Loro tutti raggiungono la perfezione quando trovano gioia nel lavoro. Ascolta ora come un uomo raggiunge la perfezione e trova gioia nel suo lavoro. 46. Un uomo raggiunge la perfezione quando la sua azione adorazione di Dio, da Cui tutte le cose vengono e che in tutto. 47. Meglio compiere il tuo proprio dovere, anche se umile, che non il dovere di un altro, anche se grande. Quando un uomo compie il lavoro che Dio gli d, nessun peccato pu toccare questuomo. 48. E un uomo non dovrebbe abbandonare il suo compito, anche se egli non pu realizzarlo in completa perfezione; perch in ogni azione ci pu essere imperfezione, proprio come in ogni fuoco c fumo. 49. Quando un uomo ha la ragione libera dalla schiavit e la sua anima in armonia, oltre i desideri, allora la rinuncia lo conduce ad una ragione suprema che aldil dellazione terrena. 50. Ascolta ora comegli allora raggiunge Brahman, lAltissima visione di Luce. 51. Quando la mente chiara e stabile lanima in armonia; quando il mondo del suono e degli altri sensi allontanato, e lo Spirito salito sopra la passione e lodio;

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52. quando un uomo dimora nella solitudine del silenzio e la meditazione e la contemplazione sono sempre con lui; quando troppo cibo non disturba la sua salute ed i suoi pensieri, parole e corpo sono in pace; quando la libert dalla passione la sua costante volont; 53. ed il suo egoismo, violenza e orgoglio sono spariti; quando lussuria, collera e cupidigia non esistono pi, ed egli libero dal pensiero questo mio, allora questuomo salito sulla montagna dellAltissimo: egli merita di diventare uno con Brahman, con Dio. 54. Egli uno con Brahman, con Dio e aldil del dolore e del desiderio, la sua anima in pace. Il suo amore uno per tutta la creazione ed egli ha supremo amore per Me. 55. Per amore egli mi conosce realmente, chi sono Io e cosa sono. E quando egli mi riconosce per quello che veramente sono entra nel mio Essere. 56. Qualsiasi azione faccia egli cerca rifugio in Me, ed egli raggiunge allora, per grazia mia, limperitura casa dellEterno. 57. Offri nel tuo cuore tutte le azioni a Me e guardami come loggetto del tuo amore, cerca rifugio nello Yoga della ragione e riposa per sempre la tua anima in Me. 58. Se la tua anima trova riposo in Me, tu supererai tutti i pericoli per grazia mia; ma se i tuoi pensieri sono su te stesso e non ascolterai, tu perirai. 59. Se non vorrai combattere la tua battaglia della vita perch basandoti sul tuo io sei spaventato della battaglia, la tua decisione sar vana: la natura ti obbligher. 60. Perch sei nella schiavit del Karma, delle forze della tua propria vita passata; e ci che tu, nel tuo offuscamento, con buona volont non vuoi fare, pur non volendo dovrai farlo lo stesso. 61. Dio risiede nel cuore di tutti gli esseri, Arjuna, il tuo Dio risiede nel tuo cuore, ed il Suo potere miracoloso muove tutte le cose pupazzi in una commedia dombre turbinandoli in avanti nella corrente del tempo. 62. Vai da Lui per la tua salvezza con tutta la tua anima, uomo vittorioso. Per Sua grazia tu otterrai la Pace Suprema, la tua Casa dEternit. 63. Ti ho dato parole di conoscenza e saggezza pi segrete di misteri nascosti. Ponderale nel silenzio della tua anima e poi in libert fai la tua volont. 64. Ascolta di nuovo la mia Parola Suprema, il pi profondo segreto di silenzio, perch Io ti amo molto, Io ti dir parole di salvezza. 65. Dai la tua mente a Me, e dai a Me il tuo cuore, e il tuo sacrificio, e la tua adorazione. Questa la Mia promessa: tu, in verit, verrai a Me, poich mi sei caro. 66. Lascia tutte le cose dietro, e vieni a Me per la tua salvezza. Io ti render libero dalla schiavit del peccato. Non temere pi. 67. Queste cose non devono mai essere dette a colui che manca dautodisciplina o che non ha amore, o che non vuole ascoltare, o che discute contro di Me. 68. Ma colui che insegner questa dottrina segreta a coloro che hanno amore per Me, e che lui stesso ha amore supremo, egli, in verit, verr a Me.
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69. Poich non ci pu essere nessun uomo tra gli uomini che realizzi un pi gran lavoro per Me, n ci pu essere un uomo sulla terra che mi sia pi caro. 70. Colui che apprende in contemplazione le sante parole del nostro discorso, la luce della sua visione la sua adorazione. Questa la mia Verit. 71. E colui che anche solo le ascolta, ma ha fede, e nel suo cuore non ha dubbi, anchegli ottiene la liberazione ed i mondi di gioia degli uomini giusti. 72. Hai sentito queste parole, Arjuna, nella comunione silenziosa della tua anima? E sono state disperse le tenebre della tua ignoranza dalla tua Luce interiore?

ARJUNA DISSE: 73. Per grazia tua ho conosciuto la mia Luce, e ora il mio offuscamento se n andato. I miei dubbi non esistono pi, la mia fede ferma; ed ora posso dire: Sia fatta la Tua volont. SANJAYA DISSE: 74. Cos, sentii queste parole di gloria tra Arjuna e il Dio di tutto, ed esse colmarono il mio cuore con timore e ammirazione. 75. Per grazia del poeta Vyasa ho sentito queste parole di silenzio segreto, ho sentito il mistero dello Yoga, insegnato da Krishna, il Maestro stesso. 76. Tutte le volte che, o re, ricordo le parole di santa meraviglia tra Krishna e Arjuna la mia anima sente gioia. 77. Tutte le volte che ricordo quella visione di gloria del Dio di tutto, la gioia colma la mia anima. 78. Ovunque sia Krishna, Signore dello Yoga, ovunque sia Arjuna, che maestro dellarco, l vi bellezza, vittoria, gioia e giustizia. Questa la mia fede.

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NOTE Pag. 2 (*) Campo della verit, traduce il sanscrito dharmaksetre: lespressione indica perci il dharma, ed introduce uno degli argomenti fondamentali dellopera. Pag. 7 (*) Cio deve usarli limitatamente, come limitati sono gli usi che luomo fa di una sorgente (lavarsi, bere). I Vedas, col loro stretto ed esteriore ritualismo, non sarebbero adatti per liberare luomo dalla continua trasmigrazione. Ma i commentatori considerano questa stanza sanscrita oscura. Pag. 8 (*) Cio dai Veda. Pag. 11 (*) Forze della natura: in sanscrito, le tre gunas. Pag. 13 (*) Meraviglioso potere: in sanscrito atmanaya. Pag. 14 (Versetto N 16) (*) La parola sanscrita per azione Karma. Pag. 14 (Versetto N 26) (*) Verso oscuro, difficile da interpretare anche a detta dei vari commentatori. Pag. 16 (*) Le nove porte del corpo sono gli occhi, le orecchie, le narici, la bocca, gli organi descrezione e o genitali. Pag. 17 (*) Shri Mataji afferma che queste parole sono apocrife. al contrario dannoso porre lattenzione fra le sopracciglia, poich provoca un catch allAgnya. Pag. 18 (*) Vedi nota a Pag. 19 Pag. 20 (*) Per alcuni commentatori, allusione ai libri sacri dei Veda, ancora legati alle azioni rituali come apportatrici di frutti. Pag. 23 (*) Vedi nota pag. 19 Pag. 26 (Versetto N 20) (*) Il Soma, bevanda degli dei per gli antichi greci e bevanda usata e onorata anche nel rituale Vedico. Versetto N 20 Pag. 28 (Versetto N 29) (*) Io sono lo stesso per tutti gli esseri, cio tutto immerso e fa parte di Dio. In sanscrito la parola Samata, stessa radice che troviamo in samadhi o illuminazione. Pag. 31 (*) Il cerchio sudarshana o sudarshana chakra unarma con la quale Shri Krishna viene sempre rappresentato e che simboleggia il suoi poteri distruttivi della negativit. Pag. 36 (*) Secondo alcuni commentatori il campo sarebbe la natura, cio il mondo esterno, mentre il conoscitore del campo sarebbe lo Spirito intelligente e aldil dogni modificazione della natura, cio il Dio stesso. Pag. 38 (*) Sattva, Rajas e Tamas: le tre gunas o i tre fili che, intrecciati, sono costituenti della natura e ne permettono le modificazioni. Esse corrispondono ai tre canali. Pag. 48 (*) Si sta parlando delle quattro caste in cui tradizionalmente divisa lantica societ indiana.
Questa versione della Bhagavad Gita si basa sulla traduzione inglese di Juan Muscaro ( Penguin Books, 1988 ) che ha avuto ben 25 ristampe, la prima delle quali del 1962. 51

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