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LIMITI DI SUCCESSIONI

Formalmente, una successione di elementi di un dato insieme A un'applicazione dall'insieme N


dei numeri naturali in A:

L'elemento a
n
della successione quindi l'immagine
a
n
= f(n)
del numero n secondo la funzione f. L'insieme A pu essere ad esempio l'insieme dei numeri reali.
A seconda di come sia definito il codominio A, le successioni possono essere costituite da semplici
numeri reali o complessi, le successioni numeriche; ma anche da funzioni e in questo caso di parla
di successioni di successione di funzioni, oppure ancora da altri oggetti matematici, come matrici
(le matrici identit di dimensione ), figure geometriche (poligoni regolari, piramidi regolari)
o di strutture (gruppi ciclici di ordini successivi , spazi vettoriali R
n
), ecc...

Limite di una successione in
Un numero reale a il limite di una successione di numeri reali {a
n
} se la distanza fra i numeri a
n

ed a arbitrariamente piccola quando n sufficientemente grande. La distanza fra a
n
ed a data dal
valore assoluto | a
n
a | .
In altre parole, a il limite della successione se
Per ogni > 0 esiste un numero naturale N tale che | a
n
a | < per ogni n > N.
In questo caso si scrive

e si dice che la successione converge ad a. Se a = 0, la successione detta infinitesima.
La definizione di limite pu essere estesa al caso nel modo seguente: la successione {a
n
}
ha limite se raggiunge valori arbitrariamente alti, cio se
Per ogni M > 0 esiste un numero naturale N tale che a
n
> M per ogni n > N.
Analogamente, ha limite se a
n
< M per ogni n > N. In entrambi i casi si dice che la
successione divergente o convergente a .
Per il teorema di unicit del limite, una successione pu avere un limite (finito o infinito) oppure
nessuno (non pu quindi averne pi di uno).
Successioni limitate
Una successione a valori reali a
n
si dir:
limitata inferiormente se esiste un numero m tale che
limitata superiormente se esiste un numero M tale che
limitata se esiste un numero M tale che
Una successione a valori in uno spazio metrico limitata se tutti i suoi valori sono inclusi un una
palla.

Successioni monotone
Una successione {a
n
}
n
si dice:
monotona strettamente crescente se
monotona crescente se
monotona strettamente decrescente se
monotona decrescente se
costante se contemporaneamente crescente e decrescente, ovvero

Una successione monotona sempre convergente o divergente; non mai indeterminata.
Una successione monotona e limitata sempre convergente.

Permanenza del segno
Per il teorema della permanenza del segno, se una successione {a
n
} converge ad un limite
strettamente positivo a > 0 (che pu essere anche ), questa ha definitivamente soltanto termini
positivi. In altre parole, esiste un N tale che a
n
> 0 per ogni n > N.
Analogamente, una successione che converge ad un limite strettamente negativo ha definitivamente
soltanto termini negativi. Una successione che converge a zero pu avere infiniti termini di ambo i
segni, ad esempio a
n
= ( 1)
n
/ n:

D'altro canto, non vero in generale che una successione {a
n
} di termini positivi a
n
> 0 convergente
debba avere un limite strettamente positivo a > 0: ad esempio, la successione a
n
= 1 / n fatta di
termini positivi, ma converge a zero.
Valori assoluti
Se una successione {a
n
} converge ad un limite (finito o infinito) a, la successione dei valori assoluti
{ | a
n
| } converge al valore assoluto del limite | a | .
Non vero l'enunciato opposto: esistono successioni non convergenti, i cui valori assoluti per
convergono. Ad esempio, la successione a
n
= ( 1)
n
.

Successione monotona
Per il teorema di esistenza del limite di successioni monotone, una successione monotona {a
n
}
converge sempre ad un limite (che pu essere infinito). Il limite dato dall'estremo superiore (se
monotona crescente) o inferiore (se decrescente) dei valori della successione. In altre parole, nel
caso crescente:

Tale limite finito quindi se e solo se la successione limitata.
Il fatto che a
n
sia monotona e converga ad un limite a spesso espresso con una freccia
oppure .

Sottosuccessioni
Una sottosuccessione di una successione {a
n
} ottenuta prendendo un sottoinsieme infinito di
questa, e si indica con . Vale la propriet seguente:
Una successione convergente se e solo se ogni sua sottosuccessione convergente.

Teorema del confronto (o dei carabinieri)
Il teorema del confronto (o dei carabinieri) per le successioni asserisce che una successione
"stretta fra due successioni" convergenti allo stesso limite converge anch'essa a questo limite.
Formalmente, se {a
n
},{b
n
} e {c
n
} sono tre successioni tali che

per ogni n, e se

allora anche

Ad esempio, la successione

"stretta" fra le successioni a
n
= 1 / n e c
n
= 1 / n, poich

per ogni n. Poich entrambe a
n
e c
n
sono infinitesime (convergono cio a zero), anche b
n

infinitesima.

Criterio di convergenza di Cauchy
Una successione di Cauchy una successione {a
n
}, i cui valori "si avvicinano sempre di pi" fra
loro. Formalmente, per ogni > 0 esiste N tale che:
| a
n
a
m
| < per ogni n,m > N.
Per il criterio di convergenza di Cauchy, una successione di numeri reali convergente se e solo
se di Cauchy.

Numero di Nepero
Una successione di numeri razionali di Cauchy non necessariamente convergente ad un numero
razionale (ma lo ad un numero reale). Ad esempio,

una successione di Cauchy di numeri razionali convergenti al numero irrazionale e di Nepero.

La Funzione Fattoriale
La funzione fattoriale pu anche essere elegantemente definita in modo ricorsivo:

Per questa ragione, viene spesso utilizzata nell'insegnamento dell'informatica per fornire il primo
esempio di calcolo ricorsivo.
I fattoriali innanzitutto sono importanti nel calcolo combinatorio. In particolare vi sono n! diverse
sequenze formate da n oggetti distinti, cio vi sono n! permutazioni di n oggetti; i fattoriali quindi
enumerano le permutazioni.
Data l'importanza delle permutazioni, segue che i fattoriali si incontrano in numerosissime
espressioni. Ad es., rimanendo nel calcolo combinatorio, il numero di scelte di k oggetti fra quelli
che costituiscono un insieme di n elementi, cio il numero dei sottoinsiemi di k elementi di un dato
insieme di n oggetti, dato dal cosiddetto coefficiente binomiale



Disuguaglianza di Bernoulli




Successioni notevoli

E opportuno conoscere un congruo numero di successioni notevoli alle quali ricondursi, ove ci sia
possibile, per stabilire il carattere della successione.

Successione armonica. E monotona decrescente e limitata quindi converge (a 0+ ) e il
limite della successione si ricava facilmente applicando la definizione.


Successione armonica generalizzata. E monotona decrescente e limitata quindi converge
(a 0+ ) p > 0 . E monotona crescente e illimitata quindi diverge (a + ) p < 0 . E
costante e converge a 1 per p = 0.



Successione aritmetica. E monotona (il verso dipende dal segno di d ) ma non limitata
quindi diverge.















Fonts: http://calvino.polito.it/~camporesi/succ2.pdf , http://it.wikipedia.org
http://www.mat.uniroma3.it/users/magrone/2006_07/am01/successioni.pdf
SUCCESSIONI
Esercizi risolti
1. Calcolare i seguenti limiti:
a) lim
n
_
1 +
1
3n
_
2n
b) lim
n

n n + n
2
2n
2
n
3/2
+ 1
c) lim
n
2
n
3
n
1 + 3
n
d) lim
n
2
n
+ n
2
3
n
+ n
3
e) lim
n
n log n
(n + 1)(n + 2)
f) lim
n
1 + log n

n log n
g) lim
n
(1)
n
n
n
2
+ 1
h) lim
n
(1)
n
n
2
+ 1
n + 1
i) lim
n
n

2
n
+ 3
n
) lim
n
n
_
2n
3n
2
+ 1
m) lim
n
n
2
(3
n
3
n
)
4
n
+ n
2
n) lim
n
n
6
+ log n + 3
n
2
n
+ n
4
+ log
5
n
o) lim
n
_
n + 3
n + 1
_
n
p) lim
n
_
n 1
n
_
n
2
q) lim
n
(n
2
+ 1)
n
n
2n
r) lim
n
log(n + 1)
log n
s) lim
n
_
n

3 1
_
n
t) lim
n
n
_
nlog n
u) lim
n
n
2
2

n
v) lim
n
_
n

n
2
n
_
.
2. Vericare che per n
a)
(n + 3)! n!
(n + 1)!
n
2
b) log
_
1 +
1
n
_

1
n
.
3. Calcolare la parte principale per n di
a)
_
2n 1
3
_
b)

n 2n
3
+ nlog n
5n + log n
.
4. Sia d
n
una successione convergente a l R, e sia a
n
= (1)
n
d
n
. Studiare lesistenza
del lim
n
a
n
al variare di l in R.
5. Dimostrare che 3
n
e un innito di ordine inferiore a n! per n .
Soluzioni
1. a)
lim
n
_
1 +
1
3n
_
2n
= lim
n
_
_
1 +
1
3n
_
3n
_
2/3
= e
2/3
.
Possiamo anche procedere utilizzando il limite fondamentale lim
n
(1 +a/n)
n
= e
a
,
lim
n
__
1 +
1
3n
_
n
_
2
= (e
1/3
)
2
= e
2/3
.
b)
lim
n

n n + n
2
2n
2
n
3/2
+ n
= lim
n
/ n
2
_
1
1
n

1
n
3/2
_
/ n
2
_
2
1

n
+
1
n
_ =
1
2
.
c)
lim
n
2
n
3
n
1 + 3
n
= lim
n
/ 3
n
(1 + (
2
3
)
n
)
/ 3
n
(1 +
1
3
n
)
= 1.
d)
lim
n
2
n
+ n
2
3
n
+ n
3
= lim
n
2
n
(1 +
n
2
2
n
)
3
n
(1 +
n
3
3
n
)
= lim
n
_
2
3
_
n
= 0.
e)
lim
n
n log n
(n + 1)(n + 2)
= lim
n
/ nlog n
n
/2
1
(1 +
1
n
)(1 +
2
n
)
= lim
n
log n
n
= 0.
f)
lim
n
1 + log n

n log n
= lim
n
log n

n
1 +
1
log n
1
log n

n
= lim
n
log n

n
= 0.
g) Il limite vale zero perche la successione (1)
n
`e limitata mentre
n
n
2
+1
`e innitesima.
h) Il limite non esiste perch`e la successione dei termini di indice pari tende a +,
mentre quella dei termini di indice dispari tende a . Se il limite esistesse (= l) queste
due successioni dovrebbero invece tendere entrambe a l (vedi anche esercizio 4). Notiamo
che non `e suciente dire che (1)
n
`e oscillante e
n
2
+1
n+1
tende a + per concludere che
il limite non esiste. Per esempio la successione a
n
= ((1)
n
+ 5) n tende a + perch`e
a
n
4n n, pur essendo il prodotto di una successione oscillante per una successione
innita.
i)
lim
n
n

2
n
+ 3
n
= lim
n
3
_
1 +
_
2
3
_
n
_
1
n
= 3.
l)
lim
n
n
_
2n
3n
2
+ 1
= lim
n
n

n
n

2
(
n

n)
2
n
_
3 +
1
n
2
= 1.
m)
lim
n
n
2
(3
n
3
n
)
4
n
+ n
2
= lim
n
n
2
3
n
(1 3
2n
)
4
n
(1 +
n
2
4
n
)
= lim
n
n
2
(4/3)
n
= 0.
n)
lim
n
n
6
+ log n + 3
n
2
n
+ n
4
+ log
5
n
= lim
n
3
n
(1 +
n
6
3
n
+
log n
3
n
)
2
n
(1 +
n
4
2
n
+
log
5
n
2
n
)
= lim
n
_
3
2
_
n
= +.
o)
lim
n
_
n + 3
n + 1
_
n
= lim
n
_
1 +
2
n + 1
_
n
= lim
n
_
_
1 +
1
n+1
2
_
n+1
2
_
2n
n+1
= e
2
.
p)
lim
n
_
n 1
n
_
n
2
= lim
n
__
1
1
n
_
n
_
n
= (e
1
)
+
= 0,
essendo 1/e < 1.
q)
lim
n
(n
2
+ 1)
n
n
2n
= lim
n
_
n
2
+ 1
n
2
_
n
= lim
n
_
_
1 +
1
n
2
_
n
2
_
1
n
= e
0
= 1.
r) Si ha
log(n + 1)
log n
=
log[n(1 +
1
n
)]
log n
=
log n + log
_
1 +
1
n
_
log n
,
e dunque
lim
n
log(n + 1)
log n
= lim
n
_
1 +
1
log n
log
_
1 +
1
n
__
= 1.
s)
lim
n
_
n

3 1
_
n
= 0
+
= 0.
t)
`
E facile vericare che per ogni n 3 vale 1 log n n. Moltiplicando per n
abbiamo che n nlog n n
2
, e dunque
n

n
n
_
nlog n (
n

n)
2
, n 3.
Ricordando che
n

n 1 e applicando il teorema del doppio confronto otteniamo


lim
n
n
_
nlog n = 1.
u) Si ha
n
2
2

n
= e
2 log n

nlog 2
= e

n(log 2+2
log n

n
)
e

= 0.
v) Si ha
n

n
2
n
= e

nlog n
e
nlog 2
= e
nlog 2
_
1 e

nlog nnlog 2
_
.
Ora
e

nlog nnlog 2
= e
n
_
log 2+
log n

n
_
e

= 0,
e quindi
lim
n
_
n

n
2
n
_
= lim
n
e
nlog 2
= .
2. a)
lim
n
(n + 3)! n!
n
2
(n + 1)!
= lim
n
(n + 3)(n + 2)(n + 1) 1
n
2
(n + 1)
= 1.
b)
lim
n
log
_
1 +
1
n
_
1
n
= lim
n
nlog
_
1 +
1
n
_
= lim
n
log
__
1 +
1
n
_
n
_
= log e = 1.
3. a) Si ha
_
2n 1
3
_
=
(2n 1)!
3!(2n 4)!
=
(2n 1)(2n 2)(2n 3)
6

4
3
n
3
.
b)

n 2n
3
+ nlog n
5n + log n
=
2n
3
5n
1

n
2n
3

log n
2n
2
1 +
log n
5n

2
5
n
2
.
4.
`
E facile vericare dalla denizione di limite che una successione a
n
tende a l R

se
e solo se le due successioni dei termini di indice pari e di indice dispari, b
n
= a
2n
=
{a
0
, a
2
, a
4
, . . . } e c
n
= a
2n+1
= {a
1
, a
3
, a
5
, . . . }, tendono entrambe a l. Nel nostro
caso a
2n
l mentre a
2n+1
l. Quindi se l = l cio`e l = 0 allora lim
n
a
n
= 0;
se invece l = 0 il limite di a
n
non esiste.
5. Scrivendo per esteso 3
n
/n! possiamo eettuare la seguente maggiorazione:
0 <
3
n
n!
=
3 3 3
1 2 n
= 3
3
2
1
3
4

3
n 1

3
n
3
3
2

3
n
=
27
2n
.
Passando al limite per n e applicando il teorema del doppio confronto otteniamo
lim
n
3
n
n!
= 0.
ESERCIZI SULLE SUCCESSIONI
NUMERICHE
Esercizio 1
Calcolare i seguenti limiti facendo uso, se occorre, dei limti notevoli:
(i) lim
n

n
2
+ 1
n
2
+1
n+1

(ii) lim
n
ln
n

1 + a
n
, a 1
(iii) lim
n
2

(ln n)
2
+ln n
2
n
2
+1
(iv) lim
n
10

(ln n)
2
+ln n
2
n
2
+1
(v) lim
n

1 + tan
1
n

n
(vi) lim
n
arctan(n
2
1)
cos 2n
n
(vii) lim
n

1 +
1
2n

3n+ln n
(viii) lim
n
2+n
2
n
3
cot
1
n
(ix) lim
n

1 +
2
n
3
+
1
n

cot
1
n
(x) lim
n
(

n + 1

n 1)

n
(xi) lim
n
n
2 2
n
3
n
(xii) lim
n
n
2
sin n
n
2
+n
(xiii) lim
n
(
n

a 1)
n
, a R
+
(xiv) lim
n
n
3
+n
2
sin
1
n
n
2
+1
1
(xv) lim
n
(cos x)
2n
determinare per quali x R la successione converge.
(xvi) lim
n
n
2
sin
1
n
(ln n)
2
(n+1)
2
(xvii) lim
n
n

(n + 2)
1
3
n
1
3

(xviii) lim
n

n
n1
n
n+1
(xix) lim
n

n
2
+n
n
2
n+2

n
(xx) lim
n
(2
n
+ 3
n
)
1
n
(xxi) lim
n

1
1
n
2

n
(xxii) lim
n
n
2
+2
n

n
2
+ 4
Esercizio 2
Usando la denizione di limite dimostrare che:
(a) lim
n
n
2
8n+4
n4
= +
(b) lim
n
ln(1 +
1
n
) = 0
(c) lim
n
e
1+
1
n
= e
Esercizio 3
Dire per quali valori del parametro reale a IR la seguente successione ammette
limite nito o innito:
x
n
= a
n
(1)
n
(n
2
+ 1) sin
1
n
2
.
Esercizio 4
Teoremi di Cesaro:
Teorema 1: Se la successione di termine generale a
n
ha per limite l, nito o
innito, allora si ha lim
n
a
1
+...+a
n
n
= l.
Teorema 2: Se a
n
> 0 e tale che lim
n
a
n
= l, nito o innito, allora si ha
lim
n
(a
1
. . . a
n
)
1
n
= l.
Teorema 3: Se a
n
e tale che lim
n
(a
n+1
a
n
) = l, nito o innito, allora
lim
n
an
n
= l.
Teorema 4: Se a
n
> 0 e tale che lim
n
a
n+1
an
= l, nito o innito, allora
lim
n
(a
n
)
1
n
= l.
Utilizzando i teoremi di Cesaro calcolare i seguenti limiti:
(a) lim
n
1+2
1
2 +3
1
3 +....+n
1
n
n
(b) lim
n
(n!)
1
n
2
(c) lim
n
(n!)
1
n
n
(d) lim
n
(n!)
1
2n
n
Esercizio 5
Vericare che una successione a
n
converge ad un numero l se e soltanto se
entrambe le sottosuccessioni a
2n
e a
2n1
convergono allo stesso limite l.
Esercizio 6
Supponiamo che le sottosuccessioni a
2n
e a
2n1
estratte da una successione a
n
siano entrambre monotone. Dimostrare che , se lim
n
(a
2n
a
2n1
) = 0,
allora a
n
ammette limite.
Esercizio 7
Vericare con un esempio che lenunciato dellesercizio precedente non e invert-
ibile, ovvero esistono successioni a
n
che ammettono limite, tali che a
2n
e a
2n1
sono monotone ma lim
n
(a
2n
a
2n1
) = 0.
3
ESERCIZI SULLE SUCCESSIONI
NUMERICHE-SOLUZIONI
Esercizio 1
(i) lim
n
_

n
2
+ 1
n
2
+1
n+1
_
.
Razionalizziamo:
_
_
n
2
+ 1
n
2
+ 1
n + 1
_

_
_
n
2
+ 1 +
n
2
+ 1
n + 1
_

_
_
n
2
+ 1 +
n
2
+ 1
n + 1
_
1
=
=
_
(n
2
+ 1)
_
n
2
+ 1
n + 1
_
2
_

_
(n + 1)

n
2
+ 1 + n
2
+ 1
n + 1
_
1
=
_
(n
2
+ 1)[(n + 1)
2
n
2
1]
(n + 1)
2
_

_
n + 1
(n + 1)

n
2
+ 1 + n
2
+ 1
_
=
=
(n
2
+ 1)[(n + 1)
2
n
2
1]
(n + 1)
2

n
2
+ 1 + (n + 1)(n
2
+ 1)
.
Dividiamo numeratore e denominatore per n
3
, e la frazione diventa:
2
_
1 +
1
n
2
_
_
1 +
1
n
_
2
_
1 +
1
n
2
+
_
1 +
1
n
_ _
1 +
1
n
2
_
passando a limite si ottiene 1.
(ii)
lim
n
ln
n

1 + a
n
= lim
n
1
n
ln
_
a
n
_
1
a
n
+ 1
__
= lim
n
1
n
ln a
n
+ lim
n
1
n
ln
_
1
a
n
+ 1
_
.
Il primo termine e esattamente ln a, mentre il secondo tende a zero, dato che
a 1, quindi ln
_
1
a
n
+ 1
_
< ln2.
(iii) lim
n
2

(ln n)
2
+ln n
2
n
2
+1
= lim
n
e

(ln n)
2
+ln n
2
n
2
+1
_
2
e
_

(ln n)
2
+ln n
2
.
1
Il termine
_
2
e
_

(ln n)
2
+ln n
2
tende a zero perche 2 < e. Daltra parte, studiando
separatamente la radice esponente di e :
lim
n
_
(ln n)
2
+ ln n
2
= lim
n
ln n
_
(ln n)
2
(ln n)
2
+
ln n
2
(ln n)
2
= ln n.
Quindi
lim
n
e

(ln n)
2
+ln n
2
n
2
+1
lim
n
e
ln n
n
2
+1
0.
Quindi il limite iniziale e 0.
(iv) lim
n
10

(ln n)
2
+ln n
2
n
2
+1
Questo limite e molto simile al precedente, ce un 10 al posto di 2, ma in
realta il risultato e molto diverso perche e +, quello che quindi conta e
il rapporto tra la base dellesponenziale, 10 oppure 2 e e che invece e la base
del logaritmo naturale a cui tende la radice allesponente. Si procede come nel
limite precedente per cui il termine
_
10
e
_

(ln n)
2
+ln n
2

mentre laltro termine tende a zero con lo stesso ordine di


1
n
. Ci troviamo di
fronte ad una forma indeterminata. Poiche la radice
_
(ln n)
2
+ ln n
2
ha lo
stesso andamento di ln n, come spiegato nellesercizio precedente, si puo riscri-
vere il limite come:
_
10
e
_
ln n

e
ln n
n
2
+ 1
=
_
10
e
_
ln n

n
n
2
+ 1
=
_
10
e
_
lg 10
e
nln
10
e

n
n
2
+ 1
= n
ln
10
e
n
n
2
+ 1

lultimo passaggio tiene conto del fatto che ln
10
e
> 1.
(v) lim
n
_
1 + tan
1
n
_
n
=
_
1 + tan
1
n
_
1
tan
1
n
ntan
1
n
= e.
Si e tenuto conto dei limiti notevoli lim
n
(1 + a
n
)
1
a
n
= e se lim
n
a
n
= 0,
e lim
n
nsin
1
n
= 1.
(vi) lim
n
arctan(n
2
1)
cos 2n
n
=

2
1
1
n
0
(vii) lim
n
_
1 +
1
2n
_
3n+ln n
= lim
n
_
1 +
1
2n
_
2n(
3
2
)
_
1 +
1
2n
_
2n(
ln n
2n
)

e
3
2
lim
n
e
ln n
2n
e
3
2
.
(viii) lim
n
2+n
2
n
3
cot
1
n
= lim
n
2+n
2
n
3
cos
1
n
sin
1
n
= lim
n
2+n
2
n
2
lim
n
cos
1
n
nsin
1
n
=
1.
(ix) lim
n
_
1 +
2
n
3
+
1
n
_
cot
1
n
Utilizzando il risultato dellesercizio precedente si ottiene:
2
lim
n
_
_
_
1 +
2 + n
2
n
3
_
n
3
2+n
2
_
_
2+n
2
n
3
cot
1
n
e.
(x) risultato = 1
(xi) risultato = 0
(xii) risultato = 1
(xiii) risultato = 0
(xiv) risultato = +
(xv) risultato: per x Z la successione e identicamente uguale ad 1, mentre
per tutti gli altri x reali tende a 0.
(xvi) riscriviamo il limite per sfruttare i limiti notevoli:
lim
n
n
2
sin
1
n
(ln n)
2
(n + 1)
2
= lim
n
nsin
1
n
n
n + 1
(ln n)
2
n + 1
=
= lim
n
nsin
1
n
lim
n
n
n + 1
lim
n
(ln n)
2
n + 1
= 1 1 0 = 0.
(xvii) utilizziamo il prodotto notevole a
3
b
3
= (a b)(a
2
+ ab + b
2
) con
a = (n + 2)
1
3
e b = n
1
3
. Quindi il limite diventa
lim
n
n
(n + 2 n)
(n + 2)
2
3
+ (n(n + 2))
1
3
+ n
2
3
= lim
n
2n
(n + 2)
2
3
+ (n(n + 2))
1
3
+ n
2
3
.
Abbiamo ottenuto un quoziente di polinomi di grado 1 al numeratore e
2
3
al
denominatore, quindi il limite e 0.
(xviii) riscriviamo il limite per sfruttare i limiti notevoli:
lim
n
_
n
n 1
_ n
n+1
= lim
n
_
n 1 + 1
n 1
_ n
n+1

n1
n1
= lim
n
_
1 +
1
n 1
_ 1
n1

n(n1)
n+1
=
= e
limn
n(n1)
n+1
= +.
(xix) vogliamo ricondurci ad una forma del tipo
_
1 +
1
a
n
_ 1
an
con lim
n
a
n
=
+, e poi usare il limite notevole
_
1 +
1
an
_
a
n
e. Risolviamo quindi l equazione
1
a
n
= 1
n
2
+ n
n
2
n + 2
,
che e vericata se a
n
=
n
2
n+2
2n2
( per n ). Quindi
lim
n
_
n
2
+ n
n
2
n + 2
_
n
= lim
n
__
1 +
2n 2
n
2
n + 2
_
a
n
_
n
a
n
= e
lim
n
n
a
n
= e
2
.
3
(xx) riscriviamo il limite come
lim
n
(2
n
+ 3
n
)
1
n
= lim
n
3
__
2
3
_
n
+ 1
_
1
n
.
Usiamo in teorema dei carabinieri:
3 3
__
2
3
_
n
+ 1
_
1
n
3(1 + 1)
1
n
3 1
Pertanto tutta la successione tende a 3.
(xxi) riscriviamo il limite come
lim
n
_
1
1
n
2
_
n
= lim
n
_
1
1
n
_
n
_
1 +
1
n
_
n
=
1
e
e = 1.
(xxii) usiamo il Teorema dei Carabinieri per provare che il limite e 0.
n
2
+ 2
n

_
n
2
+ 4 = n +
2
n

_
n
2
+ 4 n +
2
n

n
2
=
2
n
0.
Daltra parte si ha n
2
+ 4 < n
2
+ 4 +
2
n
2
=
_
n +
2
n
_
2
. Quindi:
n +
2
n

_
n
2
+ 4 > n +
2
n

_
n +
2
n
_
= 0.
Esercizio 2
Richiamiamo la denizione di limite:
L nito: lim
n
a
n
= L > 0 n : |a
n
L| < n > n.
L innito: lim
n
a
n
= + M > 0 n : a
n
> M n > n.
(a) lim
n
n
2
8n + 4
n 4
= + M > 0 n :
n
2
8n + 4
n 4
> M ( per n > 4)
n
2
8n + 4 > Mn 4M,
risolvendo lequazione di secondo grado, troviamo che la disuguaglianza e veri-
cata per valori di n esterni all intervallo delle radici, che chiameremo x
1
e x
2
,
quindi se n > x
2
= n (se x
2
> x
1
) sicuramente la disuguaglianza e vericata e
cos la denizione di limite.
(b ) lim
n
ln(1 +
1
n
) = 0 > 0 n:

ln(1 +
1
n
)

< n > n.
4
Tenendo conto che ln(1 +
1
n
) > 0, questa disuguaglianza e vericata se
1 +
1
n
< e

n >
1
e

1
= n.
(c) lim
n
e
1+
1
n
= e > 0 n:

e
1+
1
n
e

< .
Tenendo conto che e
1+
1
n
> e, si ha
e
1+
1
n
e < e
1
n
< 1 +

e

1
n
< ln
_
1 +

e
_
n >
1
ln
_
1 +

e
_ = n.
Esercizio 3
Consideriamo la successione:
x
n
= a
n
(1)
n
(n
2
+ 1) sin
1
n
2
la frazione tende a
(1)
n
1
, per cui il limite e sicuramente indeterminato se |a| 1.
Infatti se a = 1 lim
n
x
n
= (1)
n
, se se |a| > 1 lim
n
x
n
= . Invece
se |a| < 1 il limite e 0.
Esercizio 5
Se la successione a
n
ammette limite, tutte le successioni estratte devono am-
mettere lo stesso limite, quindi un implicazione e ovvia. D altra parte, se a
2k
e a
2k1
convergono allo stesso limite l, si avra:
|a
2k
l| < n > n
1
,
|a
2k1
l| < n > n
2
.
Quindi, se n > max(2n
1
, 2n
2
1), risulta |a
n
l| < , quindi a
n
tende a l.
Osservazione importante: in generale se due sottosuccessioni estratte da una
successione data tendono al medesimo limite l, non e aatto detto che la suc-
cessione di partenza converga ad l. Pero, se le successioni estatte sono tali da
esaurire tutti i possibili indici naturali, come accade per le successioni degli in-
dici pari e dispari, allora si puo concludere che la successione di partenza tende
allo stesso limite delle due sottosuccessioni.
Esercizio 6
Essendo monotone, le due successioni a
2n
e a
2n1
sicuramente ammettono lim-
ite, nito o innito. Per ipotesi
lim
n
(a
2n
a
2n1
) = 0 lim
n
a
2n
= lim
n
a
2n1
= l IR{, +},
quindi grazie all esercizio precedente, a
n
ammette limite ed esso e uguale ad l.
5
Esercizio 7
Vogliamo trovare una successione a
n
che ammette limite, ma le due sottosuc-
cessioni degli indici pari e dispari, pur essendo monotone, quindi ammettendo
limite, non vericano la proprieta lim
n
(a
2n
a
2n1
) = 0. Basta scegliere
a
n
= n, essa ha limite +, ma
lim
n
(a
2n
a
2n1
) = lim
n
2n 2n + 1 1.
6

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