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Un vivo grazie al Prof.

Piero Talevi per avermi messo a disposizione la sua tesi di laurea: La Confraternita del Santissimo Sacramento di Montemaggiore al Metauro, discussa presso Universit degli Studi di Urbino - Carlo Bo - Istituto Superiore di Scienze Religiose Italo Mancini, anno accademico 2007-2008, dalla quale ho liberamente e ampiamente attinto.

Le Confraternite di Montemaggiore al Metauro


Cenni sulle confraternite

Il termine confraternita deriva dal latino confraternitas (cum fratribus, assieme ai fratelli) e significa: congregazione, compagnia, raggruppamento: quindi unassociazione spontanea di persone. Esistono confraternite religiose e laiche. Nella Chiesa Cattolica esse si diffondono dopo lanno Mille, consolidandosi poi nel Medio Evo, ma gi nel Concilio di Nantes, celebrato nellanno 895, se ne trova menzione nel quindicesimo canone. Con Confraternita si intende, ai sensi del vigente Codice di Diritto Canonico (Can. 312 e seguenti), unassociazione pubblica di fedeli con una regolare organizzazione avente per scopo lesercizio di opere pie e di carit, e lincremento del culto pubblico. Un periodo di grande fortuna per la confraternite furono i secoli XIII e XIV: era il tempo di San Francesco e di San Domenico e delle istituzioni dei Terzi Ordini, ed anche del misticismo e della piet religiosa. La Chiesa allora si appoggiava in modo esplicito alle confraternite per rinvigorire la fede e combattere le eresie. A tal proposito le Confraternite del Rosario sorte e diffuse per limpulso di San Domenico, diventarono il miglior veicolo contro gli eretici. Tra il XIV ed il XVI secolo le confraternite erano la pi estesa forma di associazionismo a carattere volontaristico dellEuropa cattolica sconvolta dallondata riformatrice proveniente dal nord Europa (Protestantesimo), e la loro presenza era assicurata nelle occasioni, sempre pi frequenti di guerre, carestie e pestilenze. Col Concilio di Trento e soprattutto con San Carlo Borromeo esse entrarono a pieno titolo a far parte della vita ecclesiale. Nello Stato Pontificio esse divennero perlopi soggette alle Parrocchie. La loro presenza continu a

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scandire a lungo la vita religiosa dei nostri paesi. Nelle azioni liturgiche, nelle feste e nelle processioni o nei pellegrinaggi, le si distingueva dai loro stendardi, a volte come quelli della Confraternita del Santissimo Sacramento belli e preziosi, dai lanternoni dorati, dai baldacchini intarsiati, ma soprattutto dai loro abiti di diversa foggia e colore: generalmente un saio o camice di lino con mantellina o mozzetta. La loro pittoresca presenza nelle processioni del Corpus Domini durata fino a ben oltre lultimo conflitto mondiale. Alla fine del sec. XVIII, dopo la diffusione delle teorie antireligiose ed anticlericali propugnate dallIlluminismo, iniziano gli ostacoli per le confraternite fino ad arrivare al sequestro dei loro beni, come avvenuto con Giuseppe II di Germania, con le leggi napoleoniche e con le leggi avverse del nuovo Stato italiano a partire specialmente dal 1870. Con i disastri della prima e seconda guerra mondiale e con i fenomeni derivanti dalla secolarizzazione, le confraternite conobbero un lento declino, ma, successivamente, specie a partire dal 2000 sono in vigorosa ripresa in tutta Italia. Complessivamente, le confraternite nelle Marche sono circa novecento per un totale di oltre novemila confratelli/consorelle.

A riguardo delle Confraternite Giovanni Paolo II ci dice:

Le confraternite sono associazioni di laici tra le pi antiche, in particolare quelle che portano il nome di Misericordie. Limpegno da esse svolto lungo il corso dei secoli, sotto le forme pi varie, in particolare nel campo dellassistenza al prossimo, una realt nota a tutti che torna a loro onore e che fa ben sperare per il futuro. Lopera delle confraternite in Italia e in Europa, soprattutto quando non esisteva affatto lassistenza pubblica, stata quella del buon samaritano. Esse sono chiamate anche oggi a continuare questa forma specifica di solidariet di fronte alla totalit dei bisogni umani. Come ho scritto nella esortazione postsinodale Christifideles Laici, la carit, che propria della Chiesa, deve essere attuata non solo dai singoli, ma anche in modo solidale dai gruppi e dalle comunit . . . niente e nessuno la potr sostituire, neppure le molteplici istituzioni e iniziative pubbliche, che pure si sforzano di dare una risposta ai bisogni - spesso cos gravi e diffusi - di una popolazione (Christifideles Laici, 41). Lapporto dei fedeli alla costruzione della citt terrena deve essere per contrassegnato dallo spirito evangelico che vede nelluomo bisognoso un fratello che soffre, anzi il volto

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stesso del Cristo, venuto in questa terra a condividere i drammi e le angosce degli uomini.1

E ancora: Le finalit delle Confraternite si possono riassumere in tre parole: culto, beneficenza, penitenza. a) Esse hanno avuto anzitutto cura del culto di Dio, di Ges, di Maria (specialmente col santo Rosario), dei santi, specie dei patroni locali, delle anime del Purgatorio, per le quali facevano abbondanti suffragi. Un particolare impegno hanno posto, come ancora oggi avviene in alcune nazioni dellEuropa o dellAmerica Latina, nella commemorazione dei misteri della passione e morte di nostro Signore durante la Settimana Santa, con processioni e rappresentazioni di grande efficacia spirituale. b) La beneficenza stata poi praticata secondo gli insegnamenti della Chiesa proposti nelle opere di misericordia spirituale e corporale. Essa si tradotta anche in gesti di solidariet sociale, specialmente nel secolo XIII, quando col formarsi delle arti e corporazioni, i loro membri si associarono anche in Confraternite corrispondenti ai vari misteri, svolgendo un ruolo decisivo per consolidarsi della solidariet e della fratellanza cristiana, per la fusione delle classi sociali, per lattuazione di opere assistenziali, specialmente ospedaliere, e non di rado di opere pubbliche. c) La penitenza ha fatto pure parte degli scopi delle Confraternite, che intendevano curare la formazione e il perfezionamento morale dei propri associati, e implorare la divina clemenza in tempi di gravi calamit naturali o di decadimento dei costumi. 5. Ma al di l di questi scopi specifici, vi era un motivo pi profondo da cui i fedeli erano mossi ad associarsi: pro Dei timore et Christi amore, cio per il santo timor di Dio e per amore di Cristo!2

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Le Confraternite di Montemaggiore al Metauro

Montemaggiore al Metauro ha attualmente attive due confraternite: la Confraternita del SS. Sacramento e la Confraternita di S. Ubaldo di Cavallara. Ambedue sono state riattivate di recente (il 25 maggio 2004 quella del SS. Sacramento e il 5 marzo 2003 quella di S. Ubaldo).

La Ven. Confraternita del SS. Sacramento di Montemaggiore

Notizie storiche

La Compagnia del SS. Sacramento compare per la prima volta nel 1600. Fu fondata da un nucleo originario di benefattori, tra cui una donna ed sopravvissuta fino ad oggi. Riservata esclusivamente agli uomini, aperta anche alle donne dal 2004, data della sua ricostituzione ufficiale, quando Priore viene eletta una donna: Anna Sabatini. Dallo statuto del 20 aprile 1717 della Ven. Compagnia del SS. Sacramento del Castello di Montemaggiore (allora cos denominata), riportato dal parroco Don Paolo Travaglini, si viene a sapere che la Confraternita era gi attiva nel 1606: Non si trova ne il giorno e ne lanno che fu eretta questa Confraternita, ma solo si conosce che il 2 luglio del 1606 fu aggregata in Roma alla Pia e Venerabile Arciconfraternita del SS. Corpo di Cristo di Borgo nella chiesa di S. Giacomo di Scossacavallo sotto il pontificato di Paolo Papa quinto Il 28 luglio 1878 lo stesso parroco Don Paolo Travaglini, che era anche preside della Confraternita, circa le origini della stessa Compagnia, e dei suoi possedimenti, dietro espressa richiesta fatta da Mons. Camillo Sartori Vescovo di Fano, annota: Sebbene non si conservino memorie intorno al tempo della erezione di questa Confraternita e degli erettori, pure una benefattrice ed un sacerdote di questa Parrocchia, dei quali si ignora il nome, pare che circa la met del 1600 abbiano contribuito alla fondazione o alla conservazione di questo pio sodalizio con lerogazione di qualche somma. Quasi con-

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temporaneamente altri cinque benefattori fecero dei pii lasciti a vantaggio di questo sodalizio. Sia i primi che i secondi vollero per che venisse celebrato un determinato numero di Messe Inoltre, sempre nel medesimo documento, e appartenenti alla Confraternita del SS. Sacramento, il parroco Don Paolo Travaglini, oltre agli arredi annotati nellinventario parrocchiale, elenca tra altri i seguenti arredi: Sei lanternoni dorati Uno stendardo con asta e crocifisso per le processioni Uno stendardo da morto Un baldacchino di bavella con quattro aste Un crocifisso grande in legno rosso Quattro mazze di legno colorato Due insegne a guisa di medaglioni per i priori sempre il parroco Don Paolo Travaglini che in data 31 gennaio 1890 elenca dettagliatamente i beni patrimoniali e le rendite della Confraternita precisando che non ha debiti.

Situazione attuale della Confraternita del SS. Sacramento di Montemaggiore

Nel passato la Confraternita era proprietaria di diversi beni immobili, tra cui un fondo rustico con annessa casa colonica, sul quale si sviluppato buona parte delledificato della frazione di Villanova. Oggi possiede un edificio con relativa area di pertinenza, sito nella stessa frazione (attuale sede ACLI), e un fabbricato nel Castello di Montemaggiore in Via delle Mura, 8, dove ha la sua sede attuale, patrimonio che gestisce con oculatezza. Partecipa attivamente alle varie iniziative della Parrocchia, prende parte a manifestazioni, convegni e processioni che si svolgono nel territorio, indossando il caratteristico saio bianco con sopra la mantellina azzurra con lo stemma della Confraternita.

Il 25 Maggio del 2004, con solenne celebrazione presieduta dallallora vescovo Mons Tomasetti, hanno indossato labito della Confraternita 19 iscritti, accogliendo linvito dellattuale parroco Don Alcide Baldelli,3 a ricostituire questassociazione religiosa laicale.

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Nella prima riunione degli iscritti stata eletta Priore Sabatini Anna, e membri del Consiglio direttivo Mei Paolo, Del Monte Thomas, Lauri Lanfranco e Baldelli Giampaolo. I fini della Confraternita del SS. Sacramento di Montemaggiore sono esposti nel suo statuto al quale si rimanda. La sua divisa costituita da una cappa bianca con mantellina azzurra sulla quale cucito lo stemma della Confraternita visualizzato nellimmagine.

Stemma della Confraternita del SS. Sacramento di Montemaggiore Il colore della mantellina o cappa nel passato era di colore rosso; nel 2004, quando stata ripristinata la Confraternita, si deciso di scegliere il colore azzurro perch pi consono ai colori simbolo dellEucaristia, ed anche per distinguersi dallaltra Confraternita, quella di SantUbaldo, i cui Confratelli vestono di saio bianco con cappa rossa.

La Confraternita di S. Ubaldo di Cavallara

Sono in corso di reperimento notizie storiche sulla Confraternita di SantUbaldo anchessa di origini molto antiche.

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Situazione attuale della Confraternita di S. Ubaldo di Cavallara

Note

Celebrazione con le Confraternite delle Diocesi Italiane, Omelia di Giovanni Paolo II, Solennit di Pentecoste - Domenica, 14 maggio 1989, N. 6. Concelebrazione per il Giubileo Internazionale delle Confraternite, Omelia di Giovanni Paolo II, Domenica, 1 aprile 1984, N. 4. Don Alcide Baldelli stato il promotore e lideatore del ripristino ( 2004) della Confraternita SS. Sacramento di Montemaggiore, dopo aver rifondato nella stessa parrocchia anche la Confraternita di SantUbaldo di Cavallara (2003).

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