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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIAL ]M ENTE INTORNO


PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI,
SCRITTORI ECCLESIASTICI, Al VARII GRADI DELLA GERARCHIA
E PIÙ CELEBRI
CITTA PATRIARCALI, ARCIVESCOVILI E
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE
ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIO SOLENNI,
VESCOVILI, AGLI SCISMI,
CARDINALIZIE E
AI RITI, ALLE CEREMONIE
SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI,
MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI,
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI,
ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC EC.
EC.
NON CHE ALLA CORTE

COMPILAZIONE

DI GAETANO MORONI ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI S. S.

\ OL. I.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
BI D C CC X L.

SUA ALTEZZA REALE

FRANCESCO IV

PRINCIPE REALE DI UNGHERIA E BOEMIA

ARCIDUCA D' AUSTRIA

DUCA DI MODENA REGGIO MIRANDOLA

MASSA E CARRARA

LA TIPOGRAFIA EMILIANA VENETA

QUESTA EDIZIONE

UMILMENTE

D. D. D.

j^-> /r if-'"&
LA

TIPOGRAFIA EMILIANA
A CHI LEGGERÀ

l^on presunzione di farsi maestro al colto pubblico, o vanità di


occupar posto fra gli autori, muovono Gaetano Moroivi, primo aiu-
tante di camera di Sua Santità, a dare in luce questa sua Compila-
zione. Sentimento di patria, e riverente affetto di suddito, gli fecero
assai caro sino dalla età verde lo studio di quanto alla Chiesa cattolica
romana si appartiene, ed ogni maniera di libro erudito intorno la ca-

l»itale del cattolico mondo.


Per mettere a profitto letture di tanta importanza, il Moroni si

fece annotatore, formando nel periodo di oltre a venti anni repertori,


sunti, giornali storici, pratici, e di ccremonie. Quindi ei divideali in
disparati articoli, che ammontarono a parecchie migliaia ; al qual lavo-
ro aggiunse dappoi notizie ed aneddoti, che nella posizione sua potè
m gran copia raccogliere, e da molte
moderne opere ancora ritrar-
re. Fatto CIÒ, quanto per lui è potuto accuratamente,
si si avvide
che il lavoro avrebbe presentato le materie di un quadro di notizie
ecclesiastiche e della influenza che in diciotto secoli ebbe la
,
Romana
Chiesa sul resto del mondo. E però gli parve bene ridurre il tutto
a foggia di Dizionario, col solo desiderio
di rivolgere a comodo degli
studiosi il liiitto delle sue letture, ed osservazioni.
Con questo intendimento si determinò il Moroni di render pubbli-
co per le stampe quanto avea per suo
piivato uso raccolto, intitolan-
do la sua Compilazione: Dizionario di Erudizione Storico-Ecclesia-

slica, da s. Pietro sino ai nostri giorni, ec. ec. ec.

Se il dotto non avrà in mal grado di fermarvi l' occhio sopra, non
si dorrà per avventura di richiamare alla memoria cose a lui note. A
fili poi fosse meno addentro nella erudizione, goderà V animo di tro-

var all'uopo raccolte in una sola opera, estesa per ordine alfabetico,

ciò che in molte e molte dovrebbe investigare a grande fatica.

La serie cronologica dei Papi procederà in questo Dizionario con

quella dal Burio adottata, e proseguita dal Novaes nelle P^ite dei

Pontefici. Si è conservata la denominazione latina delle diocesi abbre-

viata giusta r uso di Roma. Oltracciò vuoisi avvertire, che per distin-

guere tra le città patriarcali, arcivescovili e vescovili, quelle che han-

no anche di presente il rispettivo diocesano da quelle che hanno


cessato di averlo, l'autore ha indicato le prime colle parole con

residenza, alla qual distinzione tien dietro un' altra dei vescovati in

parlibus. Quanto è alle città che hanno relazione con la ecclesia-

stica storia, si riportano quelle dove si celebrarono concilii , e le capi-

tali , non omesse in gi'an parte le famiglie donde venne alla Santa Se-

de qualche successore di s. Pietro. Nello sceghere le biografie degli

scrittori ecclesiastici , il compilatore si è attenuto al catalogo del Ber-

ti, facendo menzione anche dei più distinti a lui posteriori.


,,

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA

ABA ABA
A,-BA. E piccola contrada dell'In- che ai nostri giorni chiamasi Sirmene.
ghilterra, considerevole nella storia ABBADESSA. Così appellasi la
massimamente perchè nell'anno i o i 2 prima dignità in una comunità di re-
vi si convocò un concilio. Questo è ligiose o canoni chesse ( F. Canon i-
riconosciuto dal Labbé ( tomo X )
ciiesse). Vi sono abbadesse in quegli

sotto nome di Concilium aba-


il Ordini di monache, a' quali, ne' mo-
nense, o apud Hambom. Non è da naci, presiedono abbati ; gli Ordini
tacere come ad esso fosse presente mendicanti non hanno che priore
il re Etelredo, e come da ben set- o guardiane^ e più generalmente su-
te statuti vi si formassero intorno pcriore. La istituzione delle abba-
la ecclesiastica disciplina. desse è posteriore a quella degli ab-
ABACO (s.) F. s. Maris. bati, e riconosce il suo principio
ABASGIA. Provincia della diocesi dall'anno Sg i ai tempi di s. Gre-
di Tracia, soggetta al patriarcato di gorio Magno, il quale volle che i
Costantinopoli. La sua geografica monisteri si governassero regolar-
posizione ce la presenta dal Ponto mente, avessero una clausura rigoro-
Eusino dilungantesi verso levante, sa, in uno alla maggior parte di quel-
dove ha foce il fiume Vardano. I le leggi, colle quali si governano tut-

popoli, che le appartengono, si di- tora. — Alle abbadesse è affidata


cono Abearsi, o Abbassi. Sottopo- la direzione generale del moniste-
sta un tempo all' imperio de' Lazi, ro. La elezione loro devesi fare dalle
non ebbe ad accogliere il vangelo monache per voti segreti, e ad eleg-
di Cristo prima del sesto secolo gere basta esser monaca professa, o da
tempo in cui regnava l' imperator coro in qualche luogo questa ul-
:

Giustiniano. Dopo quest' epoca di- tima condizione non è richiesta. In


venne sede di un vescovo, il quale molte religioni, prevale per la ele-
fissò la sua dimora a Sebastopoli zione il maggior numero dei voti ;
I
,

2 ABB ABB
tra le cassinensi però si esigono le no della settimana. Altre volle que-

due terze parti. Che se in bilico stes- sta benedizione consisteva in una o-

sero i può 1' Ordinario conce-


voti, razione recitata ai cancelli ; appres-
dere un tempo per aver la maggio- so facevasi dai vescovi a similitudine
ranza; non ottenutala, passa egli stes- degli abbati, imponendo le mani sul
so a scegliere colei, che giudica la capo alla monaca eletta, pregando
più idonea. Natali illegittimi, vedo- lumi e grazie per lei dal Signore, e
vanza, penitenza pubblica sostenuta, nel porgere il libro delle regole, le si

due sorelle nel medesimo convento, accordava ilpieno e libero potere di


cecità, sordità, od altre somiglianti reggere il monistero temporalmente
infermità sono motivi di esclusione e spiritualmente.
dal supremo governo abbaziale. Fat- Quanto ai diritti delle abbadesse,
ta la pubblicazione della scelta, se le variarono col volgere dei tempi, e col
monache manifestassci'O non aver es- cambiamento degli statuti . Tutta-
se eletta l'abbadessa pubblicata, tor- via in generale teneano le abbadesse
nano ad udirsi le monache da per- ilgoverno del convento^ amministra-
sona non sospetta, e, conosciuta la vano i beni della comunità, ed e-
verità, la elezione , che ne risulta ,
sercitavano i diritti civili o feudali
diviene canonica. annessi alla carica, ed alcune avea-
Varia fu la disciplina della Chie- no giurisdizione sopra altri conventi
sa intorno alla età richiesta per l'olii- da esse visitati per mezzo de'vicarii,
ciò di abbadessa. Leone I prescrive di consenso coli' Ordinario, cui pu-
fjuarant' anni, Gregorio I sessanta i-e spettava l'approvare, o no, il con-
Iimocenzo IV trenta; ma finalmen- fessore da esse nominato. Esenti e-
te il sacro concilio di Trento esige rano alcune eziandio da ogni altra
nella eletta quarant'anni compiuti ed subordinazione, tranne da quella del-
otto di professione nel medesimo mo- la Santa Sede, alla quale immedia-
njstero {Sess. XX F, e. 7. De re- tamente erano soggette. Benché e-
fortn.). Ove poi tra le monache di es- senti, non potevano però sceglier-
so non si trovassero tali condizio- si confessori, né darne alle religiose

ni, dcvesi prenderne una da altro loro, senza l'approvazione dell'Ordi-


Orchne. Che se malagevole, o im- nario, né esercitare una giurisdizio-
possibili; fosse il trovarla dell'età di ne chefosse veramente spirituale.
quarant'anni, permette il detto con- Il diritto canonico permette alle
ciho, che la eletta abbia il trigesimo alibadesse di alcuni Ordini 1' insti-
anno compiutOj ed il quarto di pro- tuire bencficii, parrocchie e cappel-
fessione. Violate tali condizioni, la e- lanie, e conferir queste e quelli di pro-
Iczione è nulla. — Tra due mona- prio talento a chi l'Ordinario abbia
che concorrenti, gli anni dell'età deb- dichiarato idoneo per la cura delle
bono prevalere sopra quelli della pro- anime. Potevano anche sospendere
fessione. Se l'abbadessa è di quelle dagli ullicii e benefìcii loro que'chieri-
cui sia prescritta la benedizione, de- ci che ad esse erano sottoposti ma ;

ve riceverla entro l'anno, sotto pena ima tal pena n(ìn avea punto forza di
di perdere il diritto della elezione. A censura, e quelli che 1' avessero tras-
dillcrenza della beneilizione dill'abba- gredita non incorrevano la irrego-
deve (àrsi in (h festivo, quella
Ic, iàw. larità. — Non
,

è in poter delle abba-


dcU'abbadessa può farsi in ogni gior- desse il sospendere, 1' interdire, il
AB lì ABB 3
«lis[x;iisare dalla osservanza le pro- hani IV, n. 87. ed il p. Gau-
prie religiose : se il l'anno, ciò avviene denzio a Janua , de Visit. t. II ,

in virili tlellc eonnuissioni avute dal e. 7. NoncUmeno nel concilio or-


prelato. Quando benedicono, o nei ca- leanesc, tenuto nel 5ii, al can.
pitoli esortano le monache soggette, XIX leggesi : Abhates, prò humili-
ciò è al modo di una madre, che tale religionis, in episcoponwi pò-
benedice ed esorta le proprie figlie. testate consistant, et siquid extra
Che se. al dire di Martene ascolta- , regulani fecerint, ah episcopìs cor-
vano un di i peccati delle monache rigaiUar. Gli abbati, e quindi me-
suddite, non era quella una confes- glio le abbadesse, per umiltà di re-
sione sagramentale, ma un semplice ligione slicno sotto il poter dei ve-
atto pubblico di umiliazione, somi- scovi, e se facessero qualche cosa fuori
gliante alla denuncia della colpa che della regola, siano corretti dai ve-
sogliono fai'c i ea])puccini, i trappisti scovi stessi.
ed Benché le ab-
altre strette religioni. Celebre fra tutte fu in Francia la
lìadesse non abbiano facoltà di dare abbadessa delle benedettine di Fonte-
dis|ìense o far commutazione ai voti vrault, o Fontevraud, ordine fonda-
delle monache soggette, spettando ciò to nel i6io. Essa aveva non sola-
alla spirituale giurisdizione; possono mente la siq)eriorità sopra le reli-

però renderli nulli, perchè questo ap- giose , ma


anche sopra i religiosi
partiene alla potestà dominativa. dipendenti dalla sua abbazia. Anche
Alcune abbadesse tenevano il go- nell'ordine del Salvatore fondato da
verno per un solo triennio, altre a vi- santa Brigida, ed approvato nel iSyo
ta. Dovendo prestare il giuramento da Urbano Y, non meno le mona-
di fedeltà al patrono del feudo del che, che i religiosi furono soggetti
monastero, era lecito alle abbadesse all' abbadessa del medesimo ordine.
l'uscire di convento; ma, compiuto Prima della rivoluzione, i re di
queir atto, era loro ingiunto il ritor- Francia nominavano quasi tutte le
no al monastero medesimo immedia- abbadesse, non in virtìi del Concor-
tamente. — La croce abbaziale, lo dato, che di esse non parla, ma in
anello ed il bacalo ( Pedi ) sono vigore d'indulti accordati dai Papi
insegne comuni alle abbadesse, e con a Francesco I e ad Eurico II.
queste adornano pur anche gli stem- ABBADIE Jacopo, celebre teo-
mi gentilizii. —
Secondo Ducange, alle logo protestante. Nac(jiie in Nay nel
monache benedettine ed altre cano- Bearn l'anno 1657. Dopo avere stu-
nichesse conveniva il titolo di Domì- diato a Pay-Laurens, a Saumur etl

nae o Doinnae, titolo conceduto pur a Sedan, ove prese il grado di dot-
anche alle Clarisse, benché d'istituto tore in teologia, fu fatto ministro del-
più povero ed abietto. In generale la chiesa rifòrmata-fi'ancese di Berli-
però tutte le monache furono Avva- no. Viaggiò pel corso di tre an-
matndomnae,e doiniiiae le abbadesse. ni nell' Olanda ed Germania. Nel
in
Quelle abbadesse che avevano una 1688 si recò in Irlanda, e là ebbe il
giurisdizione cpiasi vescovile potevano decanato fU Killalow. Indi, ritornato
esercitare la parte spirituale, inter- a Londra nel 1690, fu addetto alla
detta loro dal sesso, col mezzo del chiesa di Savoia come ministro; ritira-
vicario, come pensano il Card. Pelr. tosi presso Sainte-Mary-bonne, ivi ter-

in Coiiuncnt. ad Conslit. 7. Ur- minò i suoi giorni a' 2 5 di settembre


4 ABB ABB
del 1727. Eccellenti qualità morali cui se ne celebra la gloriosa ricor-
i^li procacciarono molti amici lia danza.
i grandi stessi. Era versato nelle Lin- ABBATE. 11 superiore o capo di
gue , nella ScrittLU'a e nei Padri ; ima abbazia.
a ciò accoppiava vma toccante elo-
quenza. Scrisse molte opere, tra le §. L Nome e differenza degli abbati.
quali i suoi Traltad della s'crilà del-

la religione cristiana^ e della divi- Il nome abbate si fa derivare dalla

nità di G. C. ottennero l' approva- parola ebrea rttj che significa /?fl'r?/'e. I

zione dei cattolici insieme e dei pro- Caldei ed i Sirii vi aggiunsero la lette-

testanti. Nella prima parte di que- ra a, e composero aba, mentre i Greci


st'opera da vero filosofo e teologo ed i Latini, aggiungendo la lettera s,
combatte gli atei, i deisti nella se- formarono abas, eh' è quanto a di-
conda, ed i sociniani nella terza. Le re padre perchè , giusta il conci-
,

altre opere di Abbadie meno co- lio VI di Parigi, » se veramente gli

nosciute sono I. Caratteri del cri- » abbati sono padri spirituali, se ve-
stiano e del cristianesimo. 2. // 55 ramente da loro sono generati (ì-

trionfo della ProvK'idenza e della " gliuoli spirituali, a tutto diritto si

conviene loro nome padri ".


Religione nelV apertura dei sette si- Si il di

gilli fatta dal Figliuolo di Dio. 3. S. Antonio, primo inslitulore della vi-
Riflessioni sopra la presenza reale ta comune dei monaci, fìi eziandio
del corpo di G. C. nell' Eucaristia. il primo a cui fosse dato il nome di
4. Sermoni, Discorsi, Panegirici. abbate nel senso di superiore. Nel
5. Difesa della nazione Britannica secolo V
chiamò così soltan-
si

contro r autoi'e dell' Avk'Ìso impor- to il di un cenobio c-


superiore
tante ai rifuggiti. 6. Storia della retto in abbazia; ma non fiuono
grande cospirazione d' Inghilterra. rari in antico i titoli di maggiori ,
Abbadie, profondo pensatore, com- di prelati, di presidenti, di priori,
poneva talvolta le sue opere nella di archimandriti dati agli abbati, co-
mente, e le veniva scrivendo di ma- me si vede p. e. nelle regole di san
no in mano
dava alle stam-
che le Pacomio e di s. Benedetto. I fon-
pe. Ecco il perchè, morto lui, non datori degli ordini posteriori all' XI
si potè condurre a fine l'opera: Nuo- secolo diedero ai siqieriori dei pro-
va maniera di provare V immorta- pri! monasteri il nome di guardia-
lità dell' anima. ni, priori, rettori, ini/astri, ecc.
ABBANO (s.), figlio di Cormac Quelli che hanno conservato il
i"e di Leinster, educalo nel monaste- titolo di abbate , dal diiitto mo-
ro, che fondò Ibar suo zio materno, derno vengono distinti in abbati
sulla costa meridionale di Leinster, secolari ed in abbati rcgolai-i.
chiamato Beckerin o Beg-erin, cioè Gli abbati secolari, cioè quelli che
piccola Irlanda, seguitò le orme del- hanno benefìcii ecclesiastici col tito-
lo zio, e convertì molti idolalri. due
I lo di abbazie, anticamente regolari
monasteri di Kill-abbain e di Maghar- e poscia secoUuizzale, si dividono in
noidhe, l'uno al settentrione, e Tallio ([uallro specie, i. Quelli che hanno
al mezzogiorno di Leinster, liuono non solo giiu'isdizione sopra mona-
IJjndali da lui. Morì nel sesto secolo, ci soggetti , ma usano ezianilio del-
il giorno 27 di ottobre, giorno in le insegne pontificali , e sono quasi
,

ALU ABB 5
altretlanli vescovi; 2. quelli che, co- rio,per essere soggetti immediata-
munque abbiano la dignità abbaziale, mente alla Santa Sede: altri non c-
non hanno però giurisdizione ve- senti, cioè soggetti all'Ordinario. La
scovile, né godono delle episcopali esenzione dei primi nacque da due
distinzioni; 3. quelli che aveano un motivi : primieramente perché, met-
posto distinto in una soppressa adu- tendo mano talvolta le badie loro
nanza o corporazione, e che per pre- a vaste intraprese in paesi lontani
i'Ogati%a di onore passarono con si- dair Ordinario, conobbe dover me-
si

mile precedenza in altre adunanze ritare gli abbati di esse una indi-
o capitoli ; 4- quelli che, avendo sol- pendenza : secondariamente, per la
tanto l'al^bazia in commenda e non uniformità a cui sono chiamati i cor-
in titolo, usai' non possono né Ta- pi soggetti all'abbate; unilòrmità
llito, né le insegne episcopali, trat- che sì di leggieri non si sarebbe ot-
tine però i commendatori di s. Ma- tenuta nella dipendenza a' vaii Oi'-
ria e di s. Salvatore, per la conces- dinarii dilfcrenli. Da ciò fu mosso
sione di Urbano yUÌ,RomanusPon- Alessandi'oIII ad esentar lultf) un or-
tifex, data il 18 novembre 1628. dine, come avea fatto hniocenzo III
Gli abbati regolari, che sono veri nel gran concilio di Laterano per
prelati, e come tali l'iconcsciuti nei quei di Cistello, ed Onorio III a prò
saeri canoni, si dividono in tre clas- delle religioni de' Predicatori e dei
si. I. Quelli che hanno sotto la di- minori. Tuttavolta la detta esenzio-
pendenza loro non solamente gl'in- ne degli abbati non era che passi-
del monastero,
feriori ma anche il va^ cioè libera bensì dalla giurisdi-
pi'oprio tex'ritorio, sul quale eserci- zione dell' Oidinario, non però por-
tano giurisdizione vescovile spiritua- tante la giiu'isdizione tjuasi vescovi-
le e talvolta temporale. Tah sono — le nel clero e nel popolo soggetto
gU abbati Cassinensi, cpielli ima vol- a' monasteri colla esclusione intera
ta di Maria Tremitana d' Isola
s. dell' Ordinario. Ad ottenere la esen-
della Congregazione Lateraiìcnse, ed zione attiva, era necessario o un chia-
altri parecchi. — • 2 . Quelli che solo ro pri%ilegio apostolico, od una con-
comandano ai regolari loro sottoposti. suetudine non interrotta , superioi'e
A questa classe appartengono gli ab- ad ogni memoria così da far presu-
bati Lateranensi, cpielli di s. Benedet- mere il privilegio conceduto dal Pon-
to, ed altri, che godono il privilegio tefice.

dei pontillcaU. — 3. Quelli che il Dopo tali distinzioni generali pc-


sono di nome o di titolo senza sud- gli abbati di tutti i paesi giova co-
diti, sia pei'ché abbandonassero il noscere cpielle particolai'mente usi-
monastero , sia che da imo ad al- tate nella Francia. Ivi pure fiu'o-

ti'o monastero fossero trasferiti, o sia no divisi gli abbati in regolari e


che venisse dato ad altri in com- secolari, ricevendo sì gli uni che gli

menda il monastero loro. Di que- altri ulteriori subordinate divisioni.


sti ultimi alcuni si cliiamavauo in Gli abbati regolari dividevansi in
pardbus. due specie i In abbati capi d'or-
; .

Havvi un'altra distinzione generale dine o di congregazione, in abbati


sopita gli aljbati di tutti i paesi. Al- particolari, ed in abbati di coman-
tri si dicono abbati escuti , ovvero do. I })rimi erano i superiori genera-
sciolti dalla dipendenza deUOrdJua- li dell'ordine o della congregazione;
6 AU15 ABB
i secondi abbati titolari o commen- provvista loro. Ordonu. de Blois, art.
datari i , che non avevano abbazia 9. La Combe, Abbés commendai.
subordinata; i terzi certi superio-
ri claustrali distinti dai veri abba- Tutti i paesi dell'impero occiden-
ti titolari. 2. ]n abbati generali, tale, oltre gli abbati ecclesiastici se-
in locali, in perpetui ed in trien- colari, ebbero ancora abbati laici.
nali. I generali erano pari ai ca- Essi erano gli abbati conti (abba-
pi d'ordincj si chiamavano anche comites) cioè nobiU laici, cui i re
padri abbati, ed a^'evano molte ab- dando in connncmda le abbazie da-
bazie sotto la loro dipendenza. Per al- vano altresì il diritto di goderne le
tro dice^ asi anche padre abbate l'ab- entrate. I re dicevano essere costretti
bate di una casa, che ne avesse affiglia- a ciò fare dalla necessità di stato,
ta un' altra ; questo presso » Cister- ed il primo ad introdurre tale abu-
cieusi dicevasi abbate della casa so si fu Carlo Martello. 11 peggior
maggiore. E di qua veniva la gran- male in questo si era, che, dandosi
de autorità dei capi d'ordine sopra a que' conti abbati le abbazie in
i monasteri alligliati. Gli abbati lo- conunenda, pretendevano così farsi
cali erano lo stesso che abbati par- anche reggitori dei monaci. Ond' è
ticolari non aventi abbazia inlèrio- che il conciUo Cloveshovense comin-
re siJjordinata : i perpetui dm-ava no ciò a farne querela nel 74?} ed in
in carica per tutto il coiso della lor seguito si dovette ordinare che, oltre
vita, e i triennali non ci diuavano, l'abbate laico, un abbate monaco fos-
sccondochè è manifèsto dal nome lo- se preposto al monastero, detto vi-
ro, che soli tre anni. ce-abbate o delegato. Siccome avven-
Dalle distinzioni pegli abbati rego- ne però dei duchi e de' conti che,
lari passiamo a quelle usate in Fran- sebbene ricevessero i ducati e le con-
cia pegli abbati secolari,che per lo più tee a vita dai principi, piu'e, rotta
erano connnendatarii , cioè ecclesia- la soggezione verso i principi stessi,
stici secolai-i, godenti parte delle ren- resero ereditario il diritto loro; così
dite di un'abbazia con alcuni onori, i conti abbati resero egualmente e-
ma senza giiuisdizione sopra i reli- rcditarie quelle abbazie, che dovca-
giosi, eccettuati quelli che godessero no godere durante la vita. I ca-
sol
di qualche indulto pontifìcio. Costi- pitolaridi Carlo Magno spesso ri^
tuiti essi in dignità ecclesiastica, quai provano siffatte invasioni. NorKlimC'
prelati e veri titolari ,
prendevano no si tlilfusero questi abusi talmen-
possesso delle chiese abl)aziali a gui- te, che nel secolo XII se ne trova-
sa delle altre chiese, le quali dopo no tracce anche fra gli oriiMitali. Un
la loro morte chiamavansi vacanti jioco alla volta però dopo l'Xl secolo
( viduatae ) ed ove al monastero
, riuscì allo zelo, con cui si pose opera
fossero annessi territorio e giurisili- alla riforma dello stato monastico,
zione, i p()])oli li riconoscevano per di togliei'e l' abuso del conli'iire ba-
superiori legittimi. Il Papa poteva die ai laici. Gli abbati conti, e gli
dispensarli dal sacerdozio ; i non dis- alili abbati laici divennero più ra-
pensati piivavansi dei benefìcii, e do- ri , ((uantmxpie i monasleii di re-
vevano dove non
restituii-ne i liiitli, gio patronato dovessero contribuire,
avessero ottenuta la promozione al ncille guerre de' sovrani loro, uonn-
presbiterato entro due anni dopo la ni e denaro. 11 caj)ltano, che Jiello
ABB ABB 7
militari fazioni rappresentava un ab- quanto alle forme, oltre alle rcg«)le
bate, cliiamavasi Vabhale del campo. stabilite per le elezioni in generale,
Simili a questo furono gli abbati mi' che lisguardano gli elettori e gii e-

litari (abba-milites) , sebbene diver- leggibili. Gli elettori dovevano i. es-


sa ne sia stata la origine. Erano sere dell'Ordine, o del monistero nel
persone date alla milizia, e costitui- quale sceglievasi l' abbate, per emis-
te a protettrici dei mouisteri. Col sione di voti o tacita od espressa ;

tempo cangiarono la protezione in 2. per dar voto dovea il religioso


dispoglia mento, invadendo i beni dei essere insignito degli ordini sacri, a
nionisteri ed i monisteri medesimi, meno che gli statuti particolari del-
Ebbevi ancora stagione in cui il ti- l'Ordine non lo dispensassero; 3. non
tolo di abbate fu assunto dai secolari, dovea né essere colpito da
1' elettore
insieme coli' abito ecclesiastico, che scomunica, né da vcrun' altra specie
pure suol chiamarsi di abbate, visan- di censura od irregolarità; non es-
dolo qualunque individuo insignito sere impubere, né laico, o convei-
di alcun ordine minore e di tonsura. so. Gli eleggibili poi dovevano es-
Papa Benedetto XIII, ai 11 gennaio sere : I . religiosi giunti all' età ca-
1725, con suo editto rinnovò ciò nonica dei venticinque anni; 2. aver
che da Urbano Vili erasi pubbli- fatta una esplicita o tacita profes-
cato ai 16 di novembre 1624, e- sione in quell'Ordine, in cui si era
spressamente proibendolo, sotto pena per eleggere abbate a meno die l' ,

di venticinque scudi d'oro, della car- in mancanza di alcuno degno o ca-


cere e di altre pene arbitrarie, a pace , non fosse uopo ricorrere
d'
tutti i secolari che avessero vestito ad altro monistero sempre però
,

al modo di abbate, o a quello di della stessa regola; 3. dovevano es-


ecclesiastico, portandone il collare. sere preti; 4- di natali legittimi: sul
Ma siccome tal comando fu ricevu- quale ultimo conto però i Papi ac-
to con sommo dispiacere da una con- cordavano ai superiori dei dillè-
siderabile parte di R.oma, che vi era renti Ordini il potere di dispensale
compresa, cioè dai medici, dagli av- i religiosi loro dal difetto di nascila
vocati, dai procuratori, dai curiali e affinchè fossero promossi alle dignità
da altri per la maggior parte am- regolari ; 5. doveano esser fuori dei
mogliati; COSI ne terminò l'osservan- casi che rendono alcuno irregolare,
za colla vita del Pontefice. infame, od indegno. Per una deci- —
Il titolo di abbate si dà impropria- sione di Papa Urbano Vili (1626),
mente anche ai semplici sacerdoti i religiosi posti in penitenza dal san-
secolari. Diedesi persino ad alcune to Ufficio n'erano incapaci anche do-
donne che ricevettero dei conventi po soddisfatta la penitenza. Però chi,
in dote o in pensione vedovile. avendo abbandonato per leggerezza
il proprio abito di religione , fosse
§. II. Elezione degli abbati. rientrato nel suo stato, dopo l'asso-
luzione ne ricuperava i diritti e po-
E certo che, adunandosi i primi teva essere eletto abbate. — 6. L' ab-
monaci in comunità, sceglievano i bate di un monistero non poteva
proprii superiori: né a quella libera essere eletto in un altro, quando il
elezione il diritto canonico pretese di nuovo non fosse indipcn<lei(le dal
por mai restriiioiii. Ne pose bensì primo ; trasfeiito che vi fosse , nctu
,

8 AIÌB ABB
liteneva più alcun diritto sul moni- cui non erano eccettuale che
le ab-

stero lasciato ; 7. finalmente l' ele- bazie capi d' Ordine, ([nelle triennali,
zione dovea seguire secondo co- i ed alcune altre dipendentemente dal-
slunii ed regolamenti di ciasclie-
i l'art. 3. dell' Ordonn. de BloiSj o da
dun Ordine, ed anche di ciascun mo- privilegi assai autentici.
ni stero. Tutto ciò che i canoni prescri-
In Francia la elezione degli abbati vono nel resto per la elezione; degli
solFerse molti cambiamenti. Sembra abbati o superiori dei religiosi, do-
dai capitolari di Carlo Magno (lib. veva essere osservato anche in Fran-
I. e. 81.) che queir imperatore r a- cia, se si eccettui la professione ta-
vesse restituita ai monaci; ma dopo cita ed il caso d'inquisizione, ivi sco-

tale restituzione i grandi del regno nosciuto, non che la dispensa dai
divennero padroni delle principali difetto di nascita, se non in quanto
abbazie, sia che se ne impadronis- i privilegi Papali fossero nei limiti
sero eglino stessi, sia che fossero loro dell' uso. Oltre di che conveniva os-
date dai re in ricompensa. Tali abusi servare gli statuti dell'Ordine giusta-
cessarono sotto i re della terza schiat- mente autorizzati ; violati che fosse-
ta , in cui sino al tempo del Con- ro, se ne faceva appellazione come
cordato i monaci elessero liberamen- di abuso. A prevenire questo abuso,
te gli abbati loro colla placitazione mandavasi un commissario del re
successiva del re. In vigore poscia alle adimanze formate per le ele-
del Concordato seguito tra Leone X zioni.
e Fi'ancesco I (tit. 3. De regia ad
§. III. approvazione degli Abbati.
pnvlat. nomili. §. De nioiiasleriis),
in quei monisteri nei quali osser- Gli abbati eletti devono far con-
vavasi la forma del Quia propler fermare la loro elezione entro tre
de elect., ed usavasi chiederne la con- mesi. Secondo il dirittocomune, gli
ferma, la elezione degli abbati, priori abbati non esenti doveano esser con-
conventuali e veramente elettivi, era fermati dal vescovo cui erano imme-
proibita ai monisteri e priorati con- diatamente soggetti (e. Abbas 8. q.
ventuali. ]\Ia succedendone la vacan- 2. §. Ecce. e. Monasteria 17. Pa-
za, il re proponeva al Papa un re- norm. in e. i. De sappi, neglig.
ligioso del medesimo Ordine, avente prcclat.). Gli abbati esenti doveano
venti tre anni incominciati nel perio- essere confermati dal Papa , se sog-
do di sei mesi dal giorno della va- getti immediatamente alla Santa Se-
canza, ed il Papa gli da^a le bol- de ; altrimenti dai loro superiori ge-
le di provvisione. Se il re avesse nerali e provinciali secondo 1' uso. ,

nominato uno che fòsse stato mi- Pio IV nella costituzione Sanctissi-
nore dei ventitre anni , od altri- mus ( 1 564) pi'escrive non dover al-
menti incapace, il medesimo ne no- cun abbate, prelato, od altra dignità
minava un altro nei tre mesi dal monastica mescolarsi nell'ammini-
giorno del rifiuto, fatto in pieno con- strazione spirituale e temporale delle
cistoro e notificato al sollecitatore cariche, se non sia stato confermato
«Iellanomina. In caso diverso, il Pa- dalla Santa Sede, ed abbia ricevute le
|)a poteva nominare egli stesso. Que- bolle della conferma. Posteriormen-
sta è la famosa legge, che aboh in te parecchi Ordini ottennero dal l*a-
Francia la elezione degli abbati, da pa privilegi, che li esentavano dalla
ABB ABB 9
giurisdizione dell'Ortlinaiio, e davano In Germania, in cui sino dal 1 123
loro potere di far promozioni a ca- si era terminata la controversia delle

riche eminenti, e creai'c i prelati lo- investitm'c ecclesiastiche (fedi), che


cali, cioè quei prelati che avessero per più di 5o anni aveva diviso l'impe-
autorità assoluta. Da ciò ne viene, ro e la Chiesa, venne stabilito tra i le-

che maggior parte degli abbati


la gati di Papa Calisto II, e quelli del-
ricevono la conferma da questi id li- l'imperatore Enrico V , che questi
mi, e questi, come i generali, la ri- potesse dare solamente le investiture
cevono dal Papa quando non ne
,
collo scettro, non già quelle che do-
fossero dispensati per un privilegio veano dai'si col bacolo e coli' anel-
affatto particolare. lo. Ciò venne ratificato nel IX con-
In Francia generalmente ritiensi, cilio generale, il primo d' Occiden-
non ostante la costituzione di Papa te, in cui l'imperatore si riconciliò
Pio IV, che appartenga al vescovo il C(illa Chiesa, e riconobbe apparte-
diritto di dar la conferma agli aljbati nere perpetuamente al Papa il di-
secondo il decreto del concilio di Ba- ritto di eleggere i vescovi e gli alo-

silea e della prammatica. Tuttavia, bati , e restituì alla Cliiesa tutto


avendosi riguardo agli usi de' diffe- quello eh' era stato occupato. Ma
l'cnti ordini, anche colà vi sono al> Calisto II impera-
concedette all'

bati che ricevono la conferma dal tore che le elezioni dei vescovi e
vescovo diocesano , altri dal gene- degli abbati della Germania si po-
rale dell' ed altri dal Pa-
ordine tessero fare senza simonia alla pre-
pa da cui dipendono immediatamen- senza di lui, e che gli eletti potes-
te. Gli abbati triennali erano eccet- sero ricevere da esso collo scettro
tuati da conferma ( D' Héri-
tale o con altro segno esterno le Regalie,
com't, e. de Vclect. de la postai, n, cioè i feudi ed altri simili beni dagli
4i e 43). Benedetto XIV nel 174^, imperatori assegnati alla Chiesa.
confermando con precetto di sospen-
sione, Quod sancta Sardicensis, la §. IV. Benedizione degli abbati.
bolla di Sisto V , nella quale si

prescrive a tutti i vescovi di portar- Gli abbati eletti e confermati do-


si ad Liniina Apostolorumj colla vevano ricevere la benedizione dal pro-
costituzione Ad sancta, de' 2 3 no- prio vescovo, uso autenticato da In-
vembre, estese un tal obbligo anche nocenzo III. Non pertanto alcuni ab-
a tutti gli abbati, e prelati aventi bati privilegiati venivano benedetti da
giiu-isdizione quasi vescovile. V. Li- un altro prelato. Tambmùno dice, che
MINA ApOSTOLORUM. gli abbati dell'ordine Vallombrosano

Quanto agli abbati di nomina re- potevano farsi benedire da qualun-


gia, le bolle di provvisione del Pa- que prelato; ed aggiugne che Gio-
pa tengono vece di conferma, né essi vanni abbate di Cistcllo ottenne dal
hanno d'uopo procedere alla esecuzio- Papa di poter benedire gli abbati e
ne delle bolle per mezzo dell' ofll- le abbadesse del proprio ordine
ciale di ciò incaricato. Nondimeno, di (Tamburino, De jurisdict. abb. disp.
conformità all' Extra v. Injiinctce, tit. 2. q. IO.). Nel pontificato di Cle-
3. de elecL, non jX)tevano gli ab- mente XI volevano alcuni vescovi
bati assumere il comando, se non della Germania particolarmente
,

avessero ricevute le bolle. quello di Augusta, che gli abbati


VOL. I.
IO ABB ABB
Benedettini nel ricevere la licnetli- bensì obbligato a prender consiglio
zione abbazialc prestassero il giura- dagli anziani ; ma poteva non seguirlo.
mento di fedeltà e di soggezione: il Ciò rendeva il suo governo monarchi-
che negavano gli abbati, non ad al- co, non moderato che dalle regole. In
tro gim'amento volendo essere astretti, seguito la sua autorità si è indebo-
che a quello prescritto dal Rituale lita, e le più recenti congregazioni
Romano. Portata la causa alla sa- seguirono un governo assai confoi"-
cra Congregazione dei vescovi, questa me a quello dei mendicanti, dive-
decise a favore degli abbati, ed il nendo triennali gli abbati loro, af-
Papa 8 maggio 1708 ne confer-
agli finchè non potessero rendersi assolu-
mò la sentenza mediante il contenu- ti. Tali forme di governo
diverse
to della costituzione Emanavit, eh' è però non impedirono che nei di-
nel tomo X del Bollarlo Romano. ritti spirituali dell' abbate non fosse

Trascm^ando alcuni abbati regolali quello di scomunicai'e e dispensare


di ricevere la benedizione dal vesco- i religiosi secondo lo spirito delle
vo nella cui diocesi esistevano i pro- regole, di assolverli dalle ceusm-e o
prii monasteri, il Sommo Pontefice concedere ad altri un tal potere, di

Benedetto XIII, il 6 maggio ij'ìS, riservare i casi solamente espressi nel-


col disposto della costituzione Coni- Clemente VII, data il 26
la bolla di

missì nohis l'iportata nel tomo XI, maggio 1593, e di benedire le sup-
parte II del BoUaiio, ortUnò che en- pellettili della chiesa e l' altare del
tro ad un anno dalla loro elezione monastero, non già i calici, né tutto
dovessero gli abbati domandare ai ciò che l'ichiede l'unzione, senza per-
vescovi diocesani, od al metropolita- missione del Papa. Secondo il con-
no, la benedizione abbaziale, quando cilio di Trento ed il diritto comune,

non r avessero già ricevuta gover- poteva anche dare la tonsura ed i


nando altra abbazia. Nondimeno, co- quattro ordini minori ai regolai"! a
mimque la consuetudine assegni un lui soggetti (non mai a' regolai"! non
anno pel ricevimento di questa, non sudditi, o chiei'ici regolari, benché
prescrivono i canoni il tempo rigo- muniti di dimissorie dei loro supc-
roso per ottenerla. Il Pontilicalc Ro- l'iori), sempre però che fosse in pos-

mano nel e. De henedict. Ahh. or- sesso di mia giurisdizione quasi epi-
dina che stabilito il tempo della scopale ovvero che ne avesse un

, ,

benechzione, questa si faccia in gior- privilegio dalla Santa Sede. Da


no di domenica, od altro festivo. ciò nasce che gli abbati, o prelati
La benedizione non è essenziale secolari, anche nidliiis dicecesis, non

all' abbate, né imprime ver un ca-


gì' possono conceder dimissorie, né con-
rattere. Nondimeno
essa non si ri- ferire ordini minori, e mollo meno il

pete; cotalchè dove un abbate sia suddiaconato, o dai"e il sacramento


promosso o traslocalo ad altra alj- della Confermazione. Anche quest'ul-
bazia, non rìceve nuova bcnetUzione. timo divieto ebbe alcune eccezio-
ni. Sappiamo, tra gli altii esempi, a-

§• V. Potere degli abbati. ver Benedc-tto XI 11 accordala nel


i-'.^G aliabbale d. Leandro Poivia
Secondo la regola di s. Bencdcllo, de' Cassinesi di s. Paolo in uno <ii

avea l'abbate, quanto allo spirituale ed suoi successori la facoltà di con-


al temporale, ogni soita di potere. Era ferire a" [>ra]>iii sudditi la cresima, e
AB lì ABB it

gli ordini minori ai propini monaci; ri conventuali eletti dal capitolo,


ed aver Benedetto XIY nel 1 744? ^ol ma quei soli che avesse eletti di
disposto della costituzione Suprema, propria autorità.
che si trova nel Bollarlo , accorda- Rapporto al temporale, 1' abbate
to egual privilegio agli abbati del può contrattare, vendere, compera-
monastero dell" Assunta di Rempten, re, affittare, cambiare, non però a-

nella pro\nncia di Magonza, tanto lienare ed ipotecare i beni del mo-


nel loro monastero cpianto nella chie- nastero, né rinunciare ai suoi privi-
sa di san Lorenzo da esso dipen- legi ed ai suoi benefìcii, né dispor-
dente, purché fosse conferita ai sud- re a proprio talento dei risparmii
diti della giurisdizione loro. Per gli fatti fino a che la mensa sia co-
abbati del monastero di Rempten mune cogli altri religiosi, perocché
fu flitto di più dallo stesso Be- non n'é padrone, ma dispensatore.
nedetto XIV, 1748. Egli die-
nel
de loro facoltà di consacrare la chie- §. VI. DiriIti, prerogative e privilegi
sa del }>roprio monastero privilegio : degli abbati.
raro, sebbene non nuovo, siccome il
Pontefice stesso prese a dimostrare, in r. Gli abbati si collocano dai
una lettera, Ex tiiis, scritta a quel- canonisti immediatamente dopo i
l'abbate nell'occasione che in Rem- vescovi, posto pur loro assegiìato
pten pubblicossi un libro intitolato ne' concilii cpialora non intervenis-
,

Triumphus Iriplex Campidiinensis, sero capitolaiinente i canonici delle


nel quale si spacciava la concessione cattediali. Del pari che i vescovi ,

fatta a quell'abbate come grazia sin- hanno il nome di prelati, ed essen-


golare ed inaudita. do stimati gli sposi della propria
Non era dato all' abbate di assol- chiesa, la rendono vedova colla mor-
vere dalla scomunica un suo reli- te loro.
gioso che avesse battuto im eccle- 2. Parecclù abbati, per privilegio
siastico secolare, senza un privile- della Santa Sede, hanno come i ve-
gio, o costume legittimamente pre- scovi il diritto di portar guanti, a-
scritto. Senza il consenso dei religio- nello , mitra , sandali , ed il baco-
si aventi voce non poteva ricevere Io o bastone pastorale. Prima di Gio-
novizii, farli professare e pi'ovvedere vanni XIII, dice Francesco Pagi nel-
a' benefìcii dipendenti dal monaste- la rita di questo Papa al tomo II,
ro; né, qualora non avesse ima pie- non si trova che sia stato concedu-
na giurisdizione episcopale ed un to agli abbati l'uso degU oraamen-
temtorio nulliua dìcecesìs immedia- ti pontificali ; ma il Mabillon, in Prx-
tamente soggetto alla Sede Apostoli- fact. p. I. sceculi VI. Benedici, t.

ca, nemmeno col consenso del mo- V. ex Spie. Dacheriani toni. V.


nastero, gli era conceduto di aprir osserva che nel 970 Teodorico ve-
concorso, esaminare e nominai'e a scovo di Metz ottenne da Giovanni
benefìcii parrocchiali, come si racco- XIII a favore dell' abbate di s. Vin-
glie dal concilio di Trento ( Sess. cenzo di ffLiella città l'uso della dal-
XXIV, \?,.Dereform), e daUa
e. matica e de' sandali. Sappiamo an-
costituzione di Pio V, In conferen- cora che s. Leone IX nel 1049
dis heneficiis Oltracciò non avreb-
. accordò lo stesso privilegio all'abba-
be potuto deporre ad niitum i prio- te del monastero di s. Remigio di
,

12 ABB ABB
lleims, e passando nel io5o a Mon- in Sassonia, sua vita durante, 1 uso
te Cassino, lo concedette agli abbati dell' anello ; ed il suo successore A-
di quel proto-monastcì'o in mio ad driano IV vi aggiunse il permesso
altre insegne vescovili nelle princi- dell'uso de' sandali, e della dalmati-
pali festività della Chiesa. Alessan- ca. V. Anello degli Abbati.
dro nell'anno 1067, concedè l'u-
II, 3. L' uso della mitra e del ba-
so della mitra agli abbati di s. A- stone pastorale ( V. Bagolo ) non
gostino di Cantoiijcry in Inghilterra, è accordato agli abbati , che nelle
e della santissima Trinità della Ca- proprie chiese ; siccome in esse sol-

va in Napoli; il che altresì venne tanto possono benedire solennemen-


accordato da Papa Urbano II agli te dopo la messa, dopo vcspcri e i

abbati di Monte Cassino e di Clu- dopo il mattutino. Apposite permis-


gny in Francia, reclamando indarno sioni della Santa Sede dictlei'o non-
contro cpielle s. Bernardo
distinzioni dimeno ad alcuni abbati il privile-
nell'epist. XLII, e Pietro di Bloisnel- gio di portar la mitra e la croce, e
l'epist. XC, che li dicevano segni di di benedire anche in altre cliiese,
soverchia ambizione (/^. Bona, Re- in altri tempi, e nelle processioni
rum Liturgie, lib. I, cap. XXIV : Hiori del l'ccinto delle chiese loro:
IMai'tene, De antiq. Ecelesiae rilibus, privilegio che tra gli altri concedet-
lib. I ). Mabillon, see. VI. Bened. p. I te Urbano III all'abbate della chie-
riferisce poi, che il primo abbate sa Lateranense a Roma {e. jdbbates,
cui siasi da Alessandro II nel 1047 de privilcgiisj Però senza u-
tit. 7.).

accordata la mitra, sia stato Egelsino na peculiar permissione del Papa non
abbate di un monastero presso Can- potrebbero gli abbati dar la benedi-
torbery. Siccome presentemente vi zione in presenza di qualche vesco-
sono varie sorta di mitra (/^. Mitra), vo od altro prelato supcriore, né
così non tutti gli abbati possono ser- senza uno special privilegio potreb-
virsi delle medesime, essendo essi bero darla al modo dei vescovi
riputati più o meno in dignità a mi- tanto nelle loro chiese, che fuori. Ciò
siu'ache abbiano la mitra piìi o meno un decreto del-
viene loro vietato da
ricca. Contro il distintivo della mitra la 24 agosto
sacra Congregazione,
gravi lamenti mossero i vescovi, sti- 1609. Babbosa, De jur. eccl. n. 4^
mando e invasi i privilegi loro, e tolta e seg.
ad essi ogni distinzione ne'concilii e nei 4. Vi sono degli abbati regolari
.sinodi. Quindi Clemente IV ordinò ai quali i Papi hamìo accordato di
che i soli abbati esenti portassero portare gli abiti distintivi dei vesco-
mitre ricamate in oro, e bianche i vi, come il rocchetto e la mantellel la,
non esenti, dovendo essere riservate conservando sempre il colore del lo-
ai vescovi le mitre ingioiellale ed ac- ro ordine. In Francia i vescovi dis-
cerchiate d' oro e d' argento ( V. apjii'ovaiono negli abbati coninien-
la costituzione XVII di Papa Cle- clatarii quei distintivi, ed il clero ra-
mente IV). Tuttavolta in Italia ed dunato nel un regola-
1645 fece
in Ispagna v'ebbero abbati col di- mento in proposito; ma non ebbe
ritto di usar la mitra preziosa nei esecuzione, e tutti gli abbati com-
concilii e nei sinodi, anche in pre- mendatarii indistintamente portarono
senza dei vescovi. Anastasio IV noi il rocchetto.
Ji53 concesse all'abbate di Corvvei 5. Senza un privih-gio speciale
ABB i3
usar non possono gli aljbati del bal- gi. Tra gli altri, potevano dare le

tlacchino,nò avere una callodra col- bcjiedizioni clic ricliiedono la sa-

locata ed eretta in vicinanza ali al- cra unzione, e portare intanto la

tare: il che non è loro permesso mitra.


che nelle tre o cp.iattro fèste nelle 7. Tra i Papi assai ve ne furo-
quali ofllciano solennemente. no che appartennero agli ordini Be-
Presentemente, riguardo ai diritti, nedettini ed ai canonici Latcranen-
prerogative e distintivi degli abbati, si, ed altri molti che furono abbati.

si deve ossci'\'are sovra tutto il de- I Benedettini ne annoverano trenta,

creto della sacra Congregazione dei altrettanti i Lateranensi; però non si


Riti approvato da Alessandro VII il saprebbe precisare il numero degli
di 27 settembre iGTp, e la costitu- uxìi e degli altri, giacché i Benedet-
zione Commissi di Benedetto XIII. tini fuggiti neir invasione dei Goti
6. Gli abbati di Monte Cassino, da Monte Cassino ripararono presso
appartenendo a r[uel monastero don- i canonici regolari onde coabitan- :

de tutti gli ordini monastici ricono- do insieme e hmgamente quei due


scono la loro origine, fin dal 5io, si ordini, contano i medesimi Pontefi-
chiamavano abbati degli abbati. Cn ci fra i religiosi loro. Nel numero degli
tal titolo volevasi arrogare anche abbati assunti al Pontificato meritano
Ponzio nobile fi-anccse de' conti Mar- menzione Eugenio III, del 1 145, ed

giolesi, monaco ed abbate di Clugny, Urbano V del 1 3 2, i quali non ostan-


1

il quale abbagliato dal sostencx'e la te che non fossero cardinali, furono


prima dignità in quel famoso mo- esaltati al Papato. Fra gli antipapi
nastero, i cui ministri dell'altare per se ne contano tre che furono abbati,
indulto pontifìcio nelle domeniche e Filippo nel 768, Silvestro IV o Mai-
nei giorni solenni si comunicano sot- gnulfo nel 1102, e Calisto III nel
to il rito d'amendue le specie, inti- 1167.
tolossi Ponzio abbate degli abbati, 8. Anticamente tutti gli abbati re-
titolo che gli fu negato. Divenuto golari delle venti abbazie privilegia-
poscia insoffribile al monastero per te di Roma assistevano al Sommo
la sua superbia e pel despotismo, do- Pontefice quando celebrava pontifi-
po due anni fu costretto a rinunzia- calmente. Gli abbati mitrati, che ora
re al governo del monastero ( an. assistono alle cappelle pontifìcie e
\ 111), anzi cacciato a forza, fu inol- pontifìcaU [V. Cappelle Pontificie),
tre dal Pontefice Onorio II scomu- vi si recano vestiti di sottana, fascia,

nicato e deposto da tutte le dignità. mantelletta, mozzetta del colore del


Né volendo sottoporsi, chiuso in una loro ordine, ci'oce ed anello, e quan-
fortezza, finì i suoi giorni nel 26,
1 1 do devono assumere i paramenti sa-
come ci assicm-a il Mabillon, contro gri si vestono di cotta, amitto, pi-
il cjuale il p. ab. Bacchini pretende viale di seta con galloni d'oro, e
che morisse in concetto di santità, mitra di tela bianca prendono po- :

e che in un antico martirologio be- sto dopo i vescovi , sono preceduti


nedettino si leggesse il suo nome dal prelato commendatore di s. Spi-
col titolo di santo: martirologio pe- rito, che usa le insegne abbaziali,
rò della cui fede il Pagi dubita e nel recarsi al trono pontificio per
grandemente. Gli abbati di que- ricevere le candele , le ceneri , le
st' ordine godevano speciali privilc- palme, gli Jgnus Dei j o prestare
,,

i4 AB?, ABB
obbedienza, bacinuo il piede al Som- ABBAZIA, cioè r aggregato dei
ino Pontefice. religiosi e dell'abbate, o i monaste-
f). Siccome im Papa, il quale al ri, o le possidenze governate dall'ab-
momento della elezione fosse vesco- bate, ovvero dall'abbadessa. In Inghil-
vo, non è costretto a spogliarsi del terra ci avea ventiquattro alibazie con
vescovato ; così imo che dall' essere giurisdizione episcopale, e nove cat-
abbate fosse promosso a vescovo può tedrali, come abbiamo dal Warthon
conservare anche K abbazia. Stefano nella sua Anglia sacra, nelle qua-
IX, detto X, fatto Pontefice nel io57, li chiunque de' rispettivi monaci fosse
sebbene ratificasse in Monte Cassi- stalo eletto abbate, era lo stesso che
no la elezione di Desiderio de' Conti fosse stato eletto vescovo di quella
di Marsi in abbate di quell' insigne badia. Anche Germania se ne con-
in
proto-monastero, ritenne quella ca- tavano di celebri. La prima e più
rica di cui era insignito prima di celebre abbazia era quella di FiJ-
essere esaltato al soglio, come testi- da eretta da san Bonifacio legato
fica Leone Ostiense nel libro II ca- Pontifìcio, nell'anno
744» ^ ^'^ Car-
po q8 della Cronaca Cassinense. Lo lo ]Magno aumentata. L'abbate era il
stesso Desiderio elevato al Papato primate degli abbati dell' impero
nel 1086 col nome di Vittore III, cancelliere perpetuo dell" imperato-
non volle che si creasse nuovo ab- re, principe del sagro Romano im-
bate di IVIonte Cassino perchè visse pero , e sovrano d' un piccolo stato
ritenendo il governo deli' abbazia. fra r Assia , la Franconia e la Tu-
Finalmente Pio VI, Brasclii eletto , ringia ( V. Fulda ). Celebri e di-
nel 1775 conservò r abbazia di Su- stinte prerogative ebbero pure le
biaco da lui innanzi governata. possenti abJDazie del proto-monaste-
ro di IMonte Cassino, di Clugny
§. VII. Deposizione degli abbati. di s. Dionisio, di s. Gallo nella
Svizzera, di Westmeinster in Inghil-
Gli abbati
soggetti immediata- terra , di Nonantola di Melk di , ,

mente Santa Sede non possono


alla Chiaravalle, di Cistello, della Certosa,
esser deposti che dal Papa. Quelli di Farfa, di Grottaferrata, di Subiaco,
non esenti possono esserlo dal ve- della santissima Trinità della Ca-
scovo, e gli abbati regolari dai loro va, della santissima Trinità di Bron-
superiori maggiori o dai loro capi- dolo, di Corwei, di Casaure, di Metz,
toli generali. Lo stesso avveniva per di Murano, di Casamare nella dio-
le abbadesse. Per ciò che spetta ai cesi di ^ eroli. Ora di queste, par-
motivi della deposizione degli abbati, te esistono , e parte sono soppres-
ve ne sono due principalmente e- se, come si potrà vedere ai rispet-
spressi nel Diritto, cioè pertinacia al ti \'i loro articoli. Le venti abbazie pri-
concubinato pubblico, e dissipazione. vilegiate di Roma erano le seguenti :

Gii.REP.T, Inslit. erclea. p. 368. S. Cesai'eo, s. Gregorio al Clivo di


AP>BATI. Specie di Valdesi, i Scauro, s. Mai'ia dell' Aventino, s.

rpiali sul declinare del secolo XIV Alessio, s. Prisca, s. Saba, s. Pancra-
aveano infestato Italia, dandosi in
1 zio, s. Silvestro in Campo Maivcj,
preda ad ogni maniera di brutali- s. Maria in Campidoglio, s. Biagio
tà. Per buona ventura questa setta pi'csso il palazzo di Traiano, s. A-
non ebbe lunga durata. Sfata in Subin-ra, s. Lorenzo in Pane
,
.

AliB ABB ,5
(• Perna, s. Tommaso in Formls, s. Chi di fatti ha rese colte lan-
Biagio della Pagnotta, santissima Tri- de sterminate? t:lii eresse làbbriehe
nità degli Scozzesi, s. Valentino, s. sontuose ? Chi fé' uscire alla lu-
Maria in Castello aureo, s, I\Iaria in ce opere somme in ogni genere
Pallai'a, s. Cosimo e Damiano in Tras- di scienza ? I monasteri in genera-
tevere, e s. Maria in JVIonastero. le ; ma più in pai'ticolare quelli
In Francia tutte le abbazie d' uo- regolati dagli abbati , i Cassinensi
mini tanto titolari come in commen- i Benedettini , ecc. , siccome quelli,
da erano di nomina del re, eccet- uilìcio dei (piali era rendere gentile
tuate quelle che appartenevano ai appmito in ogni guisa l' lunanità
capi d' ordine (K. Abbate), come Quindi a qual prò que' lamenti ?
Clugny, Premontile, Grammont, le Qual danno la società ne risentiva ?
Val-des-Ecoliers, s. Antonio nel\ien- Che anzi, a qual punto saremmo di
nese, Cistello colle quattro abbazie di- presente nella civiltà, senza que' mo-
pendenti, le quali avevano conservato naci utilissinìi ? Lo pensi chi , solo
il diritto di elezione. Un egual diiitto osservando qualche disordine isolato,
ebbero le cinque abbazie dette di Clie- non lo mette in rapporto con tut-
zal-Benoit nel Berry e quella di s. Ge- ta la progressione dei beni, e con-
noveffa di Parigi per la l'itbrma intro- templa un istante, ])crchè ti-oppo
dottavi dal cardinal de la E.ochcfou- gli costerebbe fatica l' esaminare la
cault ultimo abbate commendatario. infinita serie dei passati tempi in
In questo regno furono celebri le ab- tutte le menome relazioni, f^. Mo-
bazie Rochelle, Lucon Alcth, Vabres, nasteri,
Castres, Tulle, Condon e Pamiers, ABBONE, o ALBONE (s.) abbate
le quali pel concorso di più fami- del monastero di Flem'y, venerato
glie , ben accolte da' monaci , colla eziandio qual martire, nacque ver-
fabbrica di molte case intorno a' mo- so la fine del secolo X. Dedicatosi
nasteri, ci'cbbero talmente, che giun- con ardore allo studio di tutte le
sero ad essere rinomate città ed il- scienze, si rendette celebre nelle scuo-
lustri sedi vescovili, come può ve- le di Parigi e di Reims, A dir il

dersi agli ai'ticoli che le riguardano. vero però, crebbe in estimazione


Le immense ricchezze godute dal- maggiormente per la sua virtù, che
le abbazie furono cagione di molti la- per la dottrina. Eletto abbate del
menti per parte degli economisti del monastero sopraccennato, sostenne
secolo trascoi'so. Si credeva perduto con forte animo i diritti del proprio
ciò che non era in mano de' laici ; Ordine contro le pretensioni dei ve-
ma l'effetto ha provata la falsità di scovi di quel tempo. Accusato per
que' sistemi. Uomini che, abbando- ciò di alcime violenze verso i suoi
nando gli agi paterni, cercavano nel- persecutori , indirizzò im' apologia
la solitudine delle badie le consola- ai re Ugo e Roberto, in cui difen-
zioni della pregliiera e dello studio ; de se medesimo e i privilegi dei
com'erano da ogni vincolo di
sciolti monaci. Qualche tempo dopo inti-
famiglia, dialtro approfittare non tolò agli stessi re una raccolta di
potevano se non di quanto è neces- canoni sui doveri de' principi e dei
sarìamcnlc richiesto alla esistenza. sudditi, Roberto lo trascelse per-
Tutto il di più andava a rifluire chè trattasse col Papa cose impor-
sulla società. tantissime alla Francia, e ne rimase
5,

i6 ABB ABB
ili vero conlento. Moderatore della li un tribunale, e decidono i dul^bii
interna disciplina del monastero, si sulle formule e sulle clausole delle
fé' conoscere al di fuori altresì co- bolle, sui decreti in esse aggiunti, e
me pacillcatore de' prossimi : anzi sul pagamento degli emolumenti, co-
mentre componeva un dissidio tra me dice il Cardinal de Luca, Rcla-
i suoi domestici e i Guasconi, tra- tioCarice Romance, Disc. XLIV. /^.

fitto con lancia da uno di questi Cancelleria.


ultimi, cessò di vivere nel 1004. La Pel disposto della costituzione Ro-
sua festa sì ne' martirologi di Fran- mani Pontificis, emanata nel 161.
cia, sì in ([uello de' Benedettini è se- da Paolo V, nel collegio degli Aj)-
gnata i3 di novcmljre. Molte o-
ai brcviatori di parco maggiore, i sette
pere di s. Abbone perirono; abbia- più anziani godono maggiori emo-
mo di lui Raccolta di lettere pub-
: lumenti, ed hanno i privilegi dei
blicata nel 1687 ad una col Ce- prelati l'cferendarii di amendue le

dex canonum vet. e 1' apologiaj un segnature. Essi avevano per lo in-
Compendio delle vite dei Papi stam- nanzi anche la parte di pane e vi-
pato in Magonza nel 1602; di più no del palazzo Apostolico. I loro be-
la %ita di s. Edemondo re d' bigliil- nefici ivacano in ciu'ia (vacant in
tcrra, ed altri scritti contro gli er- curia), benché muoiano fuori di Ro-
rori ]iopolari de' suoi tempi. ma , come dall' Extravag. Commwi.
ABBREVIATORI ni parco mag- cap. ex debito. 4-
giore K MiivoRE (Collegio Prelati- Gli Ahbreviatori di parco mino-
zio). Gli Ahbreviatori formano un re, avc^'ano pochissime incombenze,
collegio prelatizio, e così si deno- e solo coadiuvavano fpielli di pai'co
minano dallo scrivere che facevano maggiore nell'estensione delle lettere
con parole abbreviate gli estratti del- Apostoliche.
le suppliche, e per extensian le mi- Il collegio degli Abbreviatori era
nute delle lettere apostoliche. un tempo composto di settantaduc
Si divid'nano in Ahbreviatori di persone. Le principali erano dodi-
parco maggiore e di parco mino- ci di parco maggiore, e ventidue
re, dal luogo così detto della can- di parco minoi'c; tutti gli altri, di
celleria , do^c si radunavano per minor dignità, venivano deputati alla
iscrivere, chiamato Parco. Gli Ab- prima revisione delle lettere che si
lircviatori di parco maggiore sono in spedivano in cancelleria, e che do-
numero di dodici, e furono costituiti veano essere sottoscritte necessaria-
in collegio dal Sommo Pontefice Pio mente da uno de' dodici Abbrevia-
II, Piccolomini, sancse, eletto nel tola , siccome avverte il Corrado
1 4'>8, e rinnovati da Sisto IV, della Prax. dispens. lib. 2. cap. Vili.
Rovere, del i/l'/i, coli' autorità della Le minute delle bolle fatte dal irre-
Bolla XVI, Divina. JN" è reggente il lato di parco maggiore, a cui s|)et-
primo ministro della cancelleria Ajio- tano per turno, si passano ad altio
«lolica , che, come luogotenente del A librevialore, perchè le riveda, e, ri-
Cardinale vice-cancelliere, distribuisce viste, si consegnano allo scrillore del-
le suppliche per turno agli Ablirevia- la bolla.
tori di parco maggiore per la conijii- Gli Abbreviatori dell" uno e del-
Inzionc delle mimile relali^ amente l'altro parco erano famigliari e com-
necessarie. Formano gli Abbreviato- mensali , cioè assi>leiili al pianz»»
ABB ABB 17
del Papa, nobili, e conti palatini : tificali, e quando i Cardinali assumo-
potevano in altri tempi creare dot- no i paramenti, gli Abbreviatori, in

tori con privilegi di università, di- vece ilella cappa, indossano sul roc-
chiarar nobili tre persone, creare chetto la cotta. — f^. Statuti e re-
cavalieri dello speron d'oro, con mol- gole del collegio degli Abbreviatori
ti altri privilegi concessi dal Pon- di minor residenza, Roma 1752,
tefice Leone X, Medici, nel l 'ìi i 3, ed il Ciampini citato. De Abbreviai,
in virtìi della costituzione Stimmi. de Parco majori, sive Assistcnt. S.
Della istituzione, numero ed ufllzio R. E. Vice- Cancellano in littera-
degli Abbreviatori scrissero il Ciam- rtim Apostolicarum expeditionibus
pini, De Abhrevialoribus de Parco ecc.. Disse rtatio Ilistorica, Romae

majorij il Cohelli, in cot. Casd. cap. 1669, et Compendiaria nolitia Ab-


XXI Ij Van-Espen, De Juribus Ec- breviatoris de Curia, ih. i6q6.
clesios unii', pars I, tit. XXIII, ed Questo rispettabile collegio, che
altri rammentati dal Riganti, Com- vanta tanti uomini celebri e Cardi-
ment. ad Reg. Cancellar. Degli uf- nali, fi'a i quali Lodovico Podocataro
fizii, che esercitano gli Abbreviatori del che comperò per 5oo
i5oo,
nelle funzioni Papali, tratta il Can- fiorini,da bolognini settantadue l'uno,
cellieri ne' suoi Possessi, Pontijìcali il posto di Abbreviatoi-e di parco mi-

e Cappelle. nore, si pregia pure che a lui ap-


Fra i vacabili, che formavano partenessero diversi Pontefici, fra i

r appannaggio del Cardinale vice-cau- quali Paolo V, ed Urbano VIII.


ccUiere di santa Chiesa, che rasse- Oggidì il collegio degli Abbrevia-
gnava di piena podestà, prima che tori di parco maggiore deve assiste-
Innocenzo XI, nel 1679, li abolisse, re al solenne pontificale, che annual-
si contavano quindici Abbreviatori mente si fa nella chiesa di s, Pie-
del parco minore, e sei del parco mag- tro Montorio in onore dei santi a-
giore. V. Vacabili. postoli Pietro e Paolo.
Benedetto XIV, Lamherlini, bolo- Il collegio degli Abbreviatori di
gnese, nell'anno i
740, primo del suo parco minore però più non esi-
pontificato, a' 2 3 settembre, in for- ste. Gli Abbreviatori di parco mag-
za della costituzione Maximo, pres- giore si riuniscono tuttora nelle sa-
so il tomo I del suo Bollano, conce- le della cancelleria Apostolica, e ri-
dette agli Abbreviatori l'uso del cor- siedono neir antico parco. Sono ri-

done paonazzo nel cappello anche dotti al numero di undici, i quali


dopo aver lasciato l' uffìzio. Gli Ab- rivedono ancora col mezzo del loro
breviatori usano r abito prelatizio sostituto le bolle Apostoliche, e le
cioè calze, sottana, fascia e mantel- sottoscrivono in nome del Cardinal
letta paonazza, rocchetto e cappa vice-cancelliere. P^. Riganti, Comm.
nelle funzioni ecclesiastiche. Nelle Cap- alla regola di Cancelleria, tomo IV.
pelle Papali (Vedi) han luogo do- pag. 169.
po i votanti di segnatura, e ne' pon- ABBREVIATORI di curia. Ol-
tificaliporgono con i votanti stessi tre gli Abbreviatori di parco mag-
i paramenti sacri al Sommo Pon- giore e minore, nella Dateria Apo-
tefice. Però in tutte le fìmzioni, che stolica esiste un apposito officio per
si fanno dal Papa, come la proces- la spedizione di alcune bolle, com-
sione del Corpus Domini, e pon- i posto dal Cardinal pro-datario, dal
~
VOL. I. 3
i8 ABD ABE
jnelato Abbreviatore di Curia, da del meseYar, che corrisponde al
di
un sostituto, e da uno scrittore se- nostro maggio. Ai 16 del mese stes-
greto. La estensione delle bolle per so se ne celebra la memoria.
\ia di curia, spetta di diritto a mon- ABDERA [Abderitan.). Vescovato
signor Abbreviatore di Curia, o per in partibus nella Tracia, suffiaga-
esso al suo sostituto. L' Abbreviato- neo della metropoli di Filippi, E
re di Curia però non appartiene, molto antica la fondazione di questa
né ha luogo nel collegio di parco città, che venne altresì detta Clazo-

maggiore. mene. Fu patria di celebri filosofi,


Le bolle, che si spediscono da ABDIA Autore a-
di Babilonia.
queir officio, sono quelle che tratta- pocrifo di una
combat- storia del
no sulle leggi e sulle costituzioni timento degli apostoli. Vantasi di
pontificie, come Cano-
quelle delle aver veduto G, C, medesimo, tU
iiizzazioni de ed altre ma-
santi, essere stato testimonio di alcune a-
terie di mota proprio del Sommo zioni degli apostoli, di aver accom-
Pontefice, come la bolla sulla pro- pagnato in Persia gli apostoli s. Giu-
mulgazione deir Anno santo. Que- da e s. Simone, e di essere stato
sta, r Abbreviafore nella mattina ordinato da essi primo vescovo di
dell'Ascensione in cui per la pri- Babilonia. Le frequenti contraddi-
ma volta si pubblica, vestito in a- zioni della sua storia manifestano
bito prelatizio e cappa, suol legge- Abdia per un aperto impostore,
re nella sala regia del palazzo A- ABDICAZIONE . Sotto questo
postolico, presente il Papa, il sa- nome s' intende l' atto, per cui al-

cro Collegio, e la Corte pontificia. cuno fa una semplice e pura ri-

Si spediscono eziandio nel predetto nuncia alla sua carica. E però essa
olìjcio le bolle per cose risguardan- differisce dalla Rassegna, la quale si
ti i nipoti del Papa, od altri : co- fa in favore di un terzo.
sa che viene accordata in via di ABDJESUS, o HEBEDJESUS
specialissima grazia. Le bolle di tal (s,) vescovo di (^iascar nella Caldea,
surta stendono dallo scrittore a
si nominato nel menologio dei Greci
ciò deputato, che si chiama Scrit- a' 16 maggio, subì il martirio in
tore segreto, e dopo il solito sigillo Persia sotto il re Isdegerdo.
della Cancelleria apostolica, si sot- ABDONE (s.) persiano, martire,
toscrivono dall' Abbreviatore di Cu- venne a Roma con s. Scneno suo
lia, quindi dai Cardinali pro-data- concittadino, mentre Decio vi per-
rio, e segretario de' brevi, e si re- seguitava i fedeli, nel iSo. Furono
gistrano nella Segretaria. P^. il Car- sottoposti ambidue a vari tormen-
dinal de Petra, Covimentaria ad ti,ed in mezzo a quelli lasciarono da
Apostolicas constitutiones tomo I , generosi la vita. Fa di essi menzio-
pag. 6. n. 5, Venetiis 1 793, e gli ne l'antico calendario di Liberio, v
articoli Anni santi, e Dateria ai'o- son ricordali eziandio in molli mar-
stolu:a. tirologi. La festa loro si riporta al
AbDAS (s.), vescovo di Cascar dì 3o luglio.
ncila Caldea, visse nel secolo IV ai ABECEDARII. Eretici che disce-
tempi del re Sapoi-e li, e nel GQ>." an- sej-o dagli anabattisti. Pretendevano
no del regno di lui morì martire ili costoro che ])er saKarsi tosse d uopo
G. C. Fu ucciso in un \cnerdì, i5 non sa]>cr ne leggere, uè scrivere
,

ABE ABE 19
aii7Ì iK'iipiir conoscere le prime let- glielnif) di Chanipeux, il più profon-
ture dell alfabeto ; da ciò ne venne do dialettico del suo tempo, prima
il loro nome. Ve n'ebbe molti in Aie- ai'cidiacono di Paiigi, indi vescovo
magna. L' error di costoro nasceva di Chàlons. Era Guglielmo sosteni-
dal principio ili Lutero , che ogni tore della scuola de' nominali e dei
privato è giudice del vero senso del- realisti, la quale metteva in dubbio
lii Scrittm'a senza ricorrere al magi- niente meno che la realtà degli u-
stero della Chiesa e dei Padri. Stoik, niversali; ma il singolare ingegno di
discepolo di Lutero, aggiugneva, che Abelartlo si fece siffattamente distin-
Iddio è quegli stesso che illumina guere, che, piantata egli pure una
(lei vero senso ogni fedele partico- scuola, a cui concorrevano sino a tre-
larmente; quindi, che lo studio delle mila discepoli , sostenea controver-
lettere distraeva dall' udirne la voce, sie maestro medesimo. Fra
contro il

e per conseguenza chi attendeva ad i più celebri discepoli di Abelardo


esse lettele trovavasi in grave peri- furono il Pontefice Celestino li, Pie-
colo della salute. tro Lombardo vescovo di Parigi
Ar»ELA,() ABILA. Città vescovile Berengario vescovo di Poitiers, e lo
della tliocesi di Crerusalcmme. Sem- stesso s. Bernardo.
bra medesima Abila di lìa-
({uella Nel porgere le sue istruzioni Abe-
tiinea, di cui fa menzione il dottore lardo faceva prima l'elogio della scien-
santo Girolamo. E fama che sia sta- za in generale, poscia dava lezioni
ta presa da Antioco. di logica, di metafisica, di fìsica , di
AIjELAPiDO Pietro, religioso del- matematica, di astronomia di mo- ,

l' ordine di san Benedetto, e, secon- rale, finalmente di teologia. Legge-

do altri, canonico regolare. Nacque va ai proprii allievi alcuni sunti di


nel 1079 a P^lfiis, piccolo borgo tre tutti gli antichi filosofi greci e lati-
leghe distante da Nantes nella Bret- ni , ammonendoli a non seguitarne
tagna, del quale Berengario suo pa- alcuno in particolare , attenendosi
dre era signoie. Ninna cura rispar- alla verità soltanto, o, meglio, a
miarono i onde colti-
suoi genitori, Dio sorgente di ogni verità. Da ul-
varlo ne' buoni studii. L'amore che timo spiegava le sante Scrittui-e, in-

ci pose in essi gli fé' ben presto torno alla interpretazione delle qua-
al)bandonare il mestiere delle armi, li ei'a salito in fama di eccellenza.
a cui si era in sulle prime dedicato; Per tal maniera divenne il maestro
onde, ceduto ai fratelli il diritto di dei maestri, l' oracolo della filosofia,
primogenitura ed i beni paterni, si e il dottore di moda.
mise a studiare l'eloquenza, la Ilio- Se non che l'aura di tanto pubblico
sofìa, la giurisprudenza, la teologia, favore guastava nel suo cuore i ger-
le lingue ebraica ,
greca e latina. mi più felici. La vanità, la presim-
Tutto in breve tempo gli divenne zione, la gelosia Io portavano a vo-
famigliare, benché si applicasse prin- ler supeiare i proprii maestri, ad in-
cipalmente alla fìlosolla scolastica. viluppare i suoi colleglli nelle di-
Reso esausto il saper de' dotti pro- spvite, ed a procacciarsi in ogni gui-
fessori della Brettagna, passò a cer- sa un numeroso seguito di scola-
care altii maestri nella vmiversilà di resca. Con tali germi di vanità co-
Parigi. Fra i piìi celebri professo! i me si possono accompagnare puri i

di essa conta vasi mcissimauieult' Cu- costumi? La sensualità collcgatasÀ


,,

20 ABE ABE
in lui al falso amore della gloria Temperate alcun poco le sue a-
che Abelardo lutto ad un tratto
fé' sì marezze, Abelardo l'icominciò le le-

perdesse la stima acquistatasi cogli zioni, né stette guari ad aver an-


sforzi dell' ingegno. Eloisa, nipote di cora numerosa schiera di discepoli.
Filiberto canonico della cattedrale di Se non che, quando è mai che l' ca-
Parigi, giovane di diciassette anni e perà delle passioni si arresti all' oi-
di mediocre bellezza, ma di eminen- lo del precipizio? Lo spirito di va-

te sapere, fo quella per cui il suo nità dominante in lui, l'agitazione


cuore guastossi. Si propose adunque del suo cuore, lo trassero a comporre
allo zio di lei perchè lo ricevesse un Trattato della fede e della Trini-
qual dozzinante in sua casa offerendo- tà, per servire d' introduzione alla

si, oltre allo sborso della pensione, teologia . In termini così sottili , e
di perfezionare in quella fanciulla la con paragoni sì sensibili era ordito
educazione, desiderio ardentissimo di qiiel lavoro, che qual eretico e ca-
Filiberto. Ma ben presto il mae- po-setta venne accusato. I suoi apo-
stro e la discepola a tutto altro at- logisti medesimi dovettero confessai'e
tesero che allo studio. Ognuno ne
5 la stranezza di questa opera, per la
ebbe sentore, solo Filiberto s'avvide quale citato al concilio che tener ,

troppo tardi dei clandestini amori ; si doveva in Soissons ed a cui dovea


ma come gli ebbe scoperti, cacciò di presiedere Conone vescovo di Pale-
casa il maestro, ed Eloisa costretta a strina , allora nunzio del Papa in
seguirlo nella Brettagna, partorì co- Francia , non oppose Abelardo \e-
là un figliuolo chiamato Astrolabio. riina difficoltà a comparirvi, risolu-
Abelardo ottenne piire di sposarla; to di correggere gli errori che si fos-

ma il fece segretamente alla j^re- sero trovati negli scritti suoi. Però,
senza di Filiberto e di altri amici. dopo essersi a lungo discusso nel
Ciò niillameno , tornata nella pro- concilio se sarebbe ascoltato Abelar-
pria casa, Eloisa negava a tutti con do, o se rimanderebbe l'affare ad
si

giuramento d' essere maritata. Fili- mi numeroso conven-


concilio più ,

berto, che si stimava oltraggiato da nesi che il libro fosse condannato


quelle asserzioni, non cessava di mal- ed arso senza nuovo esame, ed Abe-
trattarla; onde Abelardo, involan- lardo rinchiuso per sempre in altro
dogliela un'alti'a volta, mandolla ad monastero. Abelardo medesimo nel-
Argenteuil presso Parigi in un mona- r ultima sessione del concilio fu a-
stero di zitelle, dove nell' infanzia ora sti'etto ad abbruciare il proprio libro,
stata allevata. Là prese essa abito ed indi ti'adottonellabbazia dis. Me-
leligioso,siccome fanno le pensiona- dardo di Soissons (anno i 122), vi fu
rle in alcune case, ma non però il rinchiuso. Non vi stette per altro lun-
velo. Filibertoed i suoi parenti gamente, giacché il nunzio pontificio
credendo che Abelardo per isbà raz- ne lo trasse fiiori e rimandollo a san
zarsi di Eloisa r avesse fatta religio- Dionigi Nuove contro\ersie avute
.

sa, entrarono nella camera ov' egli con que' monaci .sulla storia di saii
dormiva, e lo mutilarono spietala- Dionigi com[)osta da lliluino, e la
mcnle. Abelardo, per nascondere l'on- censura fatta alla condotta loro, il
ta sua, andò a larsi religioso nell'ab- resero ad essi odioso per modo che
bazia di san Dionigi, e persuase Eloi- dovette abbandonare quell'abbazia e
sa a {)rendcre il velo ad Ai'g<'nleuil. fuggir di notte a Provens, ove M)g-
,,

ABE ABE 2 1

gioinò alcun tempo sotto la prote- in ogni opera che andava jiulibli-

zione di Tebaldo conte di Sciam- auido : errori che, scoperti da Gu-


pagna, ritirandosi poscia in ima so- glielmo abbate di s. Thierry, questi
litudine nei dintorni di Nogcnt sul- ne mandò l'esti'atto e la confutazione
la Senna presso Troyes. Ivi , col- sì a Geoffi-ido vescovo di Chartres,
r assenso del vescovo Ottone, fab- SI a s. Bernardo abbate di Cliia-
bricò di canne e stoppie un orato- ra valle. Quest' lUtimo, come n' el)be
rio sotto r invocazione della santis- contezza, scrisse fraternamente ad
sima Trinità, e vi passò cpialche Alielardo, acciocché correggesse quei
tempo in compagnia di un chierico. libri.Abelardo ne parve commosso;
I 6uoi scolari, che sempre l' aveva- ma, cangiata disposizione, persistette
no amatOj si raccolsero intorno a nelle sue massime e portò lagnan-
lui, e lo sovvennero dei loro beni ze all' arcivescovo di Sens contro
e dell'opera loro, afìlnchè riducesse r abbate di Chiaravalle, jiorchè scre-
r oratorio in una chiesa di pietra, ditava la sua dottrina. Indi invocò
che intitolò al Paracielo consolato- sopra i suoi libri le decisioni del
re, quasi monumento della tranquil- concilio di Sens, al quale anzi bra-
lità succeduta alle agitazioni della sua mava che intervenisse s. Bernar-
vita. La fama di Abelardo eccitò nella do ( anno i i4o ). Il santo nega-

sua patria il desiderio di possederlo. va dapprima di recarvisi, dicendo


I monaci di s. Gilda in Brettagna che queir alfare riguaixlava i vesco-
diocesi di Vannes, lo elessero ad al> vi.Però, siccome Abelardo trionfava
bate, il che egli accettò tanto più di tale rifiuto, e lo riguardava im
volontieri in quanto che voleva sot- timore di s. Bernardo di esporsi con-
trarsi alle persecuzioni che temeva tro il suo accusato, vinto da tali

nella Francia. Lasciato quindi il Pa- voci s. Bernardo vi si portò, e pro-


racielo ad Eloisa ed alle religiose di dusse le false proposizioni di Abe-
Argenteuil, prese a dirigere l'abbazia lardo, denunziandolo di negare con
di s. Gilda, ed
a correggere i dis- Ario la Trinità, con Nestorio l' In-
ordini , che
avea trovati nella di- carnazione, e di annientare con Pe-
sciplina di que' monaci. Ma i mona- lagio la necessità della grazia, di
ci di s. Gilda non erano migliori di vantar il sapere in ogni cosa e la
quelli di s. Dionigi. E se per ope- comprensione degl' incomprensibili
ra di quelli di s. Dionigi paventa- misteri Passando dagli errori del-
.

va coli imaginazione le persecuzioni, la mente alla condotta della vita, s.


da questi di s. Gilda vide propria- Bernardo il rappresentava per un
mente attentare ai suoi gioini, che as- monaco senza regola, un superiore
sassini appostati cercaron d'ucciderlo, senza vigilanza, un abbate senza co-
ed altri gli avvelenarono le vivande stumi, un mostro, un nuovo Erode.
e fin anco il vino usato nella messa. Frattanto appena Abelardo conobbe
Laonde fuggendo anche di là, è ignoto non essere le cose del concilio disposte
ove si Convien però diie
ricoverasse. a suo favore, prese la strada di Pio-
che non fosse lunge dal Paracielo ma per appellarsi al Papa. Quel-
poiché spesso \\ si recava a visitar E- l'appellazione obbligò il concilio di
loisa, e le sue vergini. Quella vo- Sens a condannare le proposizioni
glia d'innovazioni per altro, che lo soltanto estratte dai libri di Abelar-
dominava, il menò a nuovi errori do, e salvar la persona per rispetto
, ,

22 A15E ABE
ni Pontefice a cui si era appclìato. Eit satis in tumulo, Petrus hic
Movendo lioma, nel passare
verso jaeet Abailardus
per Abelardo con
C!ni:;ny incontrossi Cui soli patuil scibile quicquid
l'ietro ìL K'ener abile, il quale lo trat- crai.

tenne e diede opera a rappaltmnar- Però non fu quella la sola traslo-


lo con s. Bernardo. Quindi desistet- cazione della Abelardo
spoglia di
te egli dall'appcUarc, e si sottomise ed è cosa singolare, che quegli il
alla condamìa d'Innocenzo li, che quale non avca trovato riposo nel-
coir autorità della costituzione Te- la vita, noi dovesse avere dopo la
stante. Jpostolo (t. II del Bollano morte. Le sue quindi , unite
ossa
Romano), confermò la sentenza del a quelle di Eloisa, recate furono a
concilio ed ordinò che i libri di A- Parigi nel 1800, e deposte nel mu-
belardo fossero bruciati, ne fosse po- seo dei monumenti ; ma nel 1 817
sto in prigione 1' autore , ed inter- si trasportarono in appartata cella
detto gli venisse ogni ulteriore in- del cimitero di Monamy.
segnamento. Può dirsi che giudizio solido, in-

Lo zelo di s. Bernardo spiegato gegno vivo e penetrante avesse A-


in quella occasione accusossi dai mo- belardo, e che grande filosofo, dia-
derni come mia persecuzione figlia lettico sottile ed eccellente teologo

della invidia; ma la posteriore ri- egli fosse. Nondimeno oltre la va- •

conciliazione del santo abbate con nità coiwatuiale a lui , la passione


Abelardo, e l'amicizia, che gli ebbe per Aristotele, il conduceva agli er-'
sempre professata dappoi, mostiano rori tanto giustamente riprovati nel
la purità dell' intenzione. suo dogma. Sosteneva tra le altre
Giunto Abelardo per la riconci- proposizioni, dover esser la fede go-
liazione con s. Bernai'do a (juella vernala dalla luce naturale; non es-
pace, clic le passioni gli aveano ra- ser Gesù Cristo venuto per liberar-
pila, pensò di terminare i suoi gioi'- ci dalla schiavilìi del demonio , ma
ni nel ritiro di Clugny, dove, pro- per inspirarci un' attenzione sopra
testando contro i propiii errox'i, ot- noi stessi, sì colle sue istruzioni, sì-

tenne dal Pontefice l'assoluzione dei coi suoi esempi e sì col suo amo-
lidli, e si rese modello dei cenobiti. re suggellalo dalla passione e dal-
Di qua, perchè indebolito nel corpo la morte; avere i filosofi antichi
dalle austerità, dai (hgiuni e forse creduto nel Messia per la predizio-
anco dalle passate afflizioni, fu in- ne delle sibille; non doversi dispe-
viato a rcs[)irare un' aria migliore rare dilla loro salvezza , ctl altre
nel priorato di san Marcello vici- somiglianti assurdità. La raccolta del-
no a Chàlons sulla Saona dove , le sue opere contiene: i. Quattro
morì con edificazione il (fi ventc- lettere, le quali sono anzi li-attati

simopriino dell'aprile 114^., in eia clic lettere. La terza lettera parti-


di sessantalre ainii. Dapprima fu colarmente contiene lutto ciò che
anche ivi seppellito , ma Pietro il può dirsi sopra l'origine delle ver-
venerabile ne concedè le ceneri ad gini consagrate a Dio ed alla vita

Eloisa per trasportarle al Paracielo, monastica. Nella quarta dà una


egli

e scrisse in onore di Abelardo mi ivgola ad Eloisa ]>el governo dcl-


dop]iio epilafio. Per amoie di bre- labba/.ia del Paracleto. ì. Sette let-

vità, rili'i inculo la fine «leUMUimo: tele a diversi privali. 3. Lettera


ADE ABI 23
ad nn amico, die contiene la sto- il re Alessandro II vi ci'csse vina 11-

ria ed alla qua-


delle sue sventure, niversità. I Ialini chiamano questa
le Andrea Du- Gliene appose dot- città coi nomi di Àbcrdonia, Aher-
tissime note. 4- -apologia o confes- clonium o ^4 berdona, e gli scozzesi
sione di fede. 5. Esposizione del- con quello di Aberdeen. Essa è di-
l' orazione dominicale. 6. Esposizio- visa in due città, e nell'antica a-
ne del simbolo di s. Atanasio. 7. Ri- vea sede un vescovo soggetto all' ar-
sposta alle domande di Eloisa. 8. E- civescovo di s. Andrea.
sposizione del simbolo degli apo- ABERNETH . Città vescovile
stoli. Oltre a ciò si ha di lui un li- della Scozia meridionale, capitale
bro contro le eresie, cinqvie libri di de' popoli pitti. E posta sul Tay pres-
commentarii sopra l'epistola ai l'oma- so l'imboccatura dell' Earne. A' no-
ni, trentadue sermoni per le feste del- stri giorni però è mezzo rovinata. Nel
l'anno diretti ad Eloisa ed alle vergini secolo quinto s. Palladio vi stabilì
del Paracielo, tre libri dell'introduzio- il primo vescovado di Scozia, che
ne alla teologia. — Pietro Lombardo poscia nel secolo nono fu trasferito
nel comporre le sue Sentenze avea a s. Andrea.
questi ultimi continuamente sott'oc- ABIA. Città vescovile sotto il pa-
chio. Tutte le opere di Abelardo for- triarcato d' Antiochia. Il Wading
mano un volume in 4-" che fu stam- fa menzione di Adamo e France-
pato a Parigi, nel 161 6, con le no- sco-Giovanni di Monterene dell'Or-
te di Andrea Du-Chéne. Le vere dine di s. Francesco, i quali ci fu-

lettere diAbelardo e di Eloisa, ben rono vescovi ambedue.


diverse da quelle che alcuni roman- ABIA , Città vescovile suffraga-
zieri pubblicarono, sono piene di gran- nea al patriarca di Costantinopo-
di concetti , e sentono molto la re- li. Wading ne fa fede, che Boni-
ligione. fazio IX, nel iSgc), trasferì ad
ABELIANI o ABELOITL Ere- occupare la sede di questa città il
tici , de' quali non si ha molta co- vescovo latino Vitale dell'Ordine di
noscenza. Costoro, nominandosi in tal s. Francesco, che prima reggeva la

guisa da Abele, di cui pretendeva- chiesa di Mela. Conrado, nominalo


no imitar la continenza, insegnava- dal Papa Giovanni XXIII, ottenne
no esser bensì lecito il contrarre questo vescovato dopo la morte di
le nozze, ma non così dar opera Vitale.
alla generazion dei figliuoli : per ABIDA. Città vescovile della dio-
non esser quindi privi di credi, a- cesi di Antiocliia. Tra i suoi vescovi
dottavano la prole dei poveri cir- conta Eusebio, il quale sottoscrisse
convicini. Questi eretici vissero per alla lettera sinodale della sua pro-
alcuni anni non molto lungi da Ip- vincia diretta all' imperatore Leone,
pona neir Africa. S. Agostino affer- suir assassinio di s. Protero di Ales-
ma, che non si durava fatica per ri- sandria e pel concilio di Calcedonia.
condurli alla professione dei veri ABIDO {Ahiden.). Vescovato in
dogmi della Chiesa Cattolica. partibus della fliocesi d' Asia nella
ABERDON. Città marittima di provincia di Ellesponto. E posta rini-
'Scozia nella provincia di Mari , se- petto a Leto del Chersoneso Tracio,
de di im vescovo, che nel 1 1 00 vi nel passo più stretto del canale ove
M trasferì da INluttlac. Nel i48o sorgono i castelli noti col nome di
,

9,4 ABI ABI


Dardanelli. È soggetta alla metro- al pari che tra i Cofti è ammessa
poli di Cizico. dagli Abissini con altre pratiche giu-
ABIDO (s.) F. s. Ipparco. daiche somiglianti , quali sarebbero
ABISSINI o ETIOPI. Popoli del- r astenersi dal sangue e dalla car-
l' Abissiiiia. Riconoscono questi la ne degli animali soffocati ec. Ma
spirituale primazia nel patriarca di queste pratiche, lungi dal costituire
Alessandria (/'. Abissini a). Manca- una cerimonia religiosa, provengono
no perciò del potere di eleggersi il da una connivenza ai Maomettani
proprio vescovo; e debbono atten- dai quali gli Abissini furono op-
derlo dal patriarca, il quale ne in- pressi.
via uno a suo grado. Quindi gli Abulselah , autore egiziano , che
Abissini seguirono sempre la fede scriveva 4oo anni fa , dice che gli
di Alessandria e divennero giacobi- Etiopi invece di confessar i peccati
ti,ovvero monofìsiti od eutichia- ai sacerdoti, li confessavano innanzi
ni (/^. Monofìsiti), dappoiché que- ad un incensiere fumante, con che
sono impossessati del patriarcato
sti si si credevano assolti. Però Michele
di Alessandria. Gli Abissini non han- metropolitano in Damiata giustillca
no adunque altri errori, che quelli dei quel costume, nel suo trattato sulla
giacobiti, e credono tut-
nel resto necessità della confessione, come in-
to ciò che crede la Chiesa Romana trodotto in Etiopia soltanto sotto i

circa i misteri. Rigettano però il patriarchi Giovanni e Maria , non


concilio di Calcedonia [V. Alessan- già come regola generale che a ,

dria, ed il concilio di Calcedonia) e norma della chiesa di Alessandria


la Leone, né vogliono
lettera di s. prescrive sempre la pratica della
una sola natura in
riconoscere, che confessione fatta o ai sacerdoti o al
G. C, quantunque non credano che metropolitano medesimo. Questo se-
la natura divina e la umana sieno condo, ove gli venga accusata qual-
confuse nella sua persona. Hanno che grave colpa, si alza, dà un'aspra

sette saci'amenticome i cattolici, né riprensione al penitente, e, chiamati


si deve credere che non abbiano i littori, il fa percuotere colle ver-
la Confermazione, e l' Estrema Un- ghe. Allora tutti quelli che si tro-
zione, siccome scriveva Ludolf (///^^ vano in chiesa implorano grazia pel
Aethiop. lib. HI. e. 5). La Confer- peccatore, che dal metropolitano
mazione si dà anzi in Etiopia im- viene assoluto.
mediatamente dopo il Battesimo. Il matrimonio, sacramento an-
Credono gli Abissini la presenza rea- che appresso gli Abissini, vien cele-
le di G. C. nel sacramento, la transu- brato con le seguenti cerimonie de-
stanziazione ; approvano la invocazio- scritte dall' Alvarez (Diss. XIII, u-
ne dei santi, il culto delle x'cli- nita ai i'iaggi del P. Loto, p. 335.).
quie, e le orazioni pei morti ; fimuo Gli sposi si recano alle porte della
uso della croce e dell' acqua bene- chiesa, ove sta apparecchiata una
detta, e si comunicano sotto le due spezie di letto. L'abuna (patriarca)
specie. Al sacramento della Eucari- li fa sedere, e, fatta processione col-
stia danno il nome di Amen, paro- la croce e coli' incensiere intorno ad
la che pronunziano dopo formu- la essi,mette loro la mano sulla testa
la espressa dal sacerdote nel porgere dicendo, che siccome indi a poi di-
la sacra particola. La circoncisione venivano una carne sola, aver non
AP.T 2)
ilorofino i;he un sol cnoro ed una si o .sostenersi. I loro strumenti mu-
sola volontà: indi, fatto un oppor- sicali sono certi tamburelli, che ten-
tuno sermone, eelelìra la messa, cui gono sospesi al collo e che batto-
assistono gli sposi , elic ne! fine ri- no con ambe le mani . Sono es-

cevoiio la benedizione nuziale. si portati dai principali e dai più


Il divorzio è in uso anche tra gravi ecclesiastici, i rpiali pur hanno
loro: r infedcltìi, la sterilità, o ffua- mi bastone in mano , che battono
lunque lieve contrasto ancora ba- contro accompagnando ogni
terra,
stano a produrlo. Tuttavia si rende movimento del
percu.ssione con certo
facile il rappacificamento , mercè corpo. Cominciano la loro musica
piccolo esborso di denaro dato alla battendo il piede, e facendo risuo-
parte olTesa. Non è però sì facile nar dolcemente rpie' loro istrumen-
se nasce da litigi tra i maritati, ti ,
poi si riscaldano a poco a po-
poiché allora permette il passag- co , li abbandonano si mettono a ,

gio ad altre nozze , ed un etiope batter le mani a.ssai fortemente ,

sposa più facilmente una femmina a saltare, ballare, urlare; infine


.separata dal primo marito per ti- non osservano più né misin-a , né
tolo di adulterio, che per motivo di posa nei loro canti, dicendo aver co-
contenzione. .sì ordinato Davidde di celebrar le
1'^ pure permessa in Etiopia la lodi del Signore nel salmo in cui di-
poligamia, e molto si adoperano i ce : Juhilnte Deo ecc. Loto, Relaz.
jxitriarchi di Alessandria per to- istor. dell' Ahissinia y). '/'j-jS.
glier questo abuso, ma inutilmente. La chiesa degli Abissini è gover-
I sacerdoti, tra gli Al)issini, possono nata da un metropolitano chiamalo
essere ammogliati, a patto però che Ahitna, cioè padre no'ftro. Egli non
prendano moglie prima di aver otte- ha alcun vescovo sotto di sé : vien
nuti gli ordini sacri, a simiglianza dei nominato e consecrato dal patriar-
greci cattolici e scismatici. Ma il ma- ca di Alessandria,, il quale per te-

trimonio di un religioso e di una ner quella chiesa maggior sog-


in
i-eligio.sa è riguardato come un sa- gezione non le dà mi'i un metro-
crilegio. E.ENAUDOT, Perpetuile de la politano nativo del paese. Quan-
foi, t. IV. lib. le. 12. tunque sia forastiero , e d' ordina-
Vi hanno più ecclesiastici ,
più no sommamente ignorante, pure 'ha
monasteri, e piìi chiese presso gli tanta autorità in sé che spesse vol-
Abissini, che presso verun altro po- te potè conservare il seggio reale

polo. Le chiese principalmente so- a chi toccava di ragione, escluden-


no molte e vicinissime. Cantano i done gli usurpatori ( f^. JosefFo A-
salmi di Davidde fedelmente tra- budain, ossia Barbeto, Historia Ja-
dotti nella loro lingua, come lo sono cohitarum seu Coptorum, colla pre-
tutti gli altri Ubri della Scrittura. Am- fazione e le note di Gian Enrico a

mettono come canonici i libri dalla Suldem, pinncipahnente dal capo 4-


Chiesa dichiarati apocrifi. Ciascun mo- sino al 1 8 ). I re fecero ogni sfor-
nastero ha due chiese, una pegli uo- zo per aver vescovi Abissini, ma
mini, l'altra per le donne. In quella il patriarca di Alessandria temen-
uomini si canta in coro e stando
degli do che si moltiplicassero in Etiopia,
sempre ritti in piedi perciò v'han- non volle accordar mai altri che
no molte comf)dità per appoggiar-
;

r Abnna. —
L'Abima gode i frutti
VOL. I. 4
b6 ABI ABI
tli molti e vasti terreni in quel pae- DI s. Stefano dei Mori esistente in

se, ove tutti ed i sono ;^liiavi , Roma.


suoi aflìttuali sono esenti da ogni ABISSINIA o ETIOPIA. Vasta
maniera di tributo, né ad altri pa- contrada posta al lembo orientale
gano che a lui solo, se si eccettui- dell' Africa settentrionale altre volte
no alcune terre, ch'egli possedè nel chiamata Etiopia, o meglio Aelhio-
regno di Tigre. Per lui si fa anche pia sub Aegypto, per distinguerla
una questua di tela e di sale, che dall'Etiopia interiore, che tutte com-

gU produce ima gran somma. Non prendeva le parti incognite dell'Africa


riconosce altro superiore nello spi- e dell'Asia, alle quali si è dato lo stesso
rituale che il patriarca di Alessan- nome generico, alto più a dimostrare
dria, ed egli solo può dare dispen- le popolazioni di negro colore che una

se : che alcuni patriarchi per a-


di nazione particolare. Sebbene le ri-
varizia ed ignoranza fecero grande voluzioni abbiano grandemente rac-
abuso. — Il Romas o sia Hugue- corciati i limiti dell' antica Abissi-
mos è il primo ordine ecclesiastico nia, un tempo estesissimi ; pure essa
equivalente a' nostri arcipreti. Non è ancora sì grande da imputarsi il
si conoscono in Abissinla le messe più considerabile stato dell' Africa
private. Vi sono dei canonici e dei tutta. Occupa mi' ampia e coltivata
monaci. I primi possono essere am- regione, che i monti intersecano per
mogliati, e spesso i canonicati pas- ogni verso, ed è confinata al setten-
sano ai loro figliuoli; i secondi vi- trione dal Sennaai', all'oriente dalla
vono celibi, fanno de' voti , si pro- costa del mar l'osso, al mezzogiorno
curano il vitto col travaglio delle dai monti della luna , che la divi-
lor mani tenuti in grande
e sono dono dal paese de' Jallas , ed all' o-
riputazione. impiegano sovente in
S' riente dal Rordofan, dal paese dei
affari della maggior importanza ( V. Chilons, e dagU interposti deserti.
Ludolf, Loho Telles Hist. d'Ethiop.; Tre sono le grandi divisioni del-
Thevcnot, t. i. in fol. Nouv. hist. l'Abissinia. i. Il Tigre o lato orien-r
d' Ahyss. tratta da Ludolf in fol. tale, 2. VAmhara o pai'te occiden-
Parigi i684; la Croze Christia- tale, 3. le Provincie meridionali di
iiisme d'Ethiopì'e, opera molto meno Choa ed Efato . Vi è una tradi-
stimata del Christianisme des In- zione dell' Abissinia che la regina
dcs). — Il clero e i principi di A- di Saba la quale si portò in Ge-
,

bissinia sono continuamente involti rusalemme ad ammirare la sapien-


in dispute teologiche: mania eredi- za di Salomone, avesse il dominio
taria e radicata presso di essi da ìm del paese. Ma all'esame della cri-

huigo corso di secoli , come si po- tica siffatta tradizione non regge.
trà convincersene scorrendo la storia I due tratti caratteristici del viag-
di quella regione. gio di quella regina sono i molti
Gli Abissini non hanno leggi seri t- cannnelli e gli aromi.cammello è Il

te, tutto ìn i è regolato dal costume animale di Arabia, non mai matu-
e dalla tradizione ; ciò che rende ratosi in Abissinia, attesa la inegua-
la giustizia pronta, efllcace ed assai glianza del suolo. E, dato che una
rispettata . F. Ale-ssaivdria , Pa- regina di Abissinia ne aves.se pos»
triarcato, e per l'Ospizio degli seduto buon numero , non era age-
Abissini - Copti , o Etiopi, Ciuesa vole il tragittarlo pel golfo Arabico,
ABI ABI 27
avuto anco riguardo alla imperizia mento della potenza degli etiopi ( aii.
della navigazione tli quel tempo. 320 ) che sulla riva orientale del
L'abbondanza poi degli aromi por- mar rosso, ed in ima parte dell' Ara-
tati in Gerusalemme, si spiega più bia estesero i loro confi ni. Però, regola-
fàcilmente se si riguardi piuttosto la ta la chiesa di Alessandria per o])e-
regina di Saba, come quella che go- ra di Dioscoro V. DioscoRo ) dai
(

vernasse mia parte dell' Arabia Fe- Giacobiti, quanto a dire dai
eh' è
lice,che pur chiamavasi Saba, dove Monofisiti, Giacobiti pur furono pa- i

gliaromi si trovano in quantità. Que- triarchi d'Abissinia nominali da quel-


sto regno è quello che avea commer- li di Alessandria, ed il monofìsismo
cio colla Giudea, siccome appare dai prevalse nella popolazione (an. 4^<j)-
santi libri. Egualmente non resiste Circa l'aimo 53o e 54o di G. C.
alla critica la tradizione degli abis- cominciarono gli abissini a venir
sini, che la regina di Saba, tornata alle prese coi persiani ; ma dopo
da Gerusalemme, desse alla luce un lunghe prove furono (Inalmentc rin-

figlio , appellato Menilec, ceppo del- calzati nel secolo VII alla culla
la stirpe tuttavia regnante. natia , divenendo gran [)arle del-
Una
importante storia dell' Abis- l'Abissinia soggetta alla Persia. E i-

sinia si conobbe per caso. Cosmo giioto quanto durasse quel dominio
Indicopleute monaco egizio, vene-
, persiano in Abissinia ; ma v' e ra-

rato neir Abissinia, fu dal re Eles- gione di credere che sia stato di-

baan incaricato di copiare due in- strutto dai Mussulmani, i quali por-
scrizioni di una colonnetta di mar- tavano l'Alcorano colla loro lingua e
mo bianco nel porto di Adula. Altra colla loro scrittura nelle piìi barba-
di quelle iscrizioni ricorda la con- l'e e più lontane contrade dell'Afri-
quista d'Asia di Tolomeo Evei'gete, ca. Tuttavolta la sua naturale co-

altra fa menzione di nuove conqui- stituzione salvò r Abissinia dal fla-

ste neir interno dell' Abissinia, e ne gello ottomano, per cui ancora con-
cita le Provincie coi nomi presso a serva la pro[)ria religione, sebbene
poco d'oggidì, li fatto principale pe- commista agÙ dominanti sul-
eiTori
rò della storia di Abissinia si è la la sede di Alessandria. Del resto fi-
introduzione del cristianesimo fatta no al secolo Xlll, epoca nella qua-
nel secolo IV da Fruinenzio invia- le Marco Polo visitò l' Oriente, noi

to da s. Atanasio. Frumenzio sta- non abbiamo precise notizie suU' A-


bilì la sua sede ad Axurn metro- bissinia, uè altro ci dà la cronaca
poli del Tigri conosciuta anche ai di questo paese se non il nome dei

romani ( V. Axum ). Da indi a poi suoi imperatori, il qual nome confer-


anche la Corte abbracciò la catto- mato viene da Marco Polo. Sappia-
lica religione : i patriarchi succe- mo soltanto essere state note agli

duti a Frumenzio continuarono a abissini le spedizioni de' crociati al-

risiedere ad Axum e la chiesa di , la terra santa, ed essere andata o-

Alessandria, che bramò la conver- gni anno un' immensa folla di es-

sione dell' Etiopia, continuò a no- si a raggiungerli. Ma la nobiltà a-


minare il patriarca dell' Etiopia vendo quei pellegrinaggi in dispre-
( F'. Alessandria ) L' epoca del- , gio, ci fu inviato un vescovo che ca- ,

l' introduzione del cristianesimo in duto in potere dei mussulmani


Etiopia fu pur l' epoca del consolida' venne circonciso . Tale circostanza
,

28 ABI ABI
cagionò terribil guerra fra gli a- Le vantaggiose
notizie, che quindi )

bissini ed i mauri verso la fine ne sono provenute sul suolo Abissi-


del secolo XllI, della quale aj)pi-o- nio, destarono negli arditi portoghe-
fittarouo i sovrani dell' Abissinia si la prima idea di esplorare l' A-
per f'aie molte conquiste. In conse- fi'ica meridionale e diedero luogo
guenza di esse gli abissini si rese- alle scoperte successive, schiusero la
ro allora più noti in Euiopa, e più via delle Indie, e procurarono agli
strinsero le loro relazioni in questa europei una conoscenza più positi-
])arte del mondo. va intorno all' Abissinia . I primi
Nel i44^ l'imperatore Zara Ja- agenti dei portoghesi, approdati nel-
cob inviò ambasciatori al conci- r Abissinia ravvisarono nel Negus
lio di Firenze e scrisse lettere ai o impera tor dell' Abi.ssinia un gran
suoi preti diGerusalemme. Passan- sacerdote e lo qualificarono per
do per Roma quegli ambasciatori Prete Gianni, dando cosi origine
furono amorevolmente accolti da Pa- costante su quel conto a tante ro-
pa Eugenio IV; a porte chiuse, fu mantiche relazioni , che iiiun' altra

loro mostrata nella basilica Vaticana base aver potevano, se non dal sen-
la insigne reliquia del volto santo, tire tutte le mattine esclamarsi dal-
e nella Lateranense le sante teste la gente alla porta di quel sovra-
de'principi degli Apostoli, Di quc- no Ret o Jan hoi ( che in lingua
5>t' ambasceria v' è memoria sulle arabica Rendimi giustizia^ o
indica
porte della basilica Vaticana, dove mio re ), onde da quelle parole si
si leggono i versi: fì)rinò Prete Janni o Prete Gianni.

ì\ Prete Gianni risiedente allora nel-


Ut Grceci Armeni Aethiopes hic
la provincia di Choa, accolse silììit-
aspicc, ut ipsani,
tamente que' portoghesi da indurre
Roinanani amplcxa est gens Ja-
V itighi, o regina madre, ad inviare
cohina Jideni.
alla corte del Portogallo una specie
Sunt hivc Eugenii monumenta il-
di ambasciatoreche produsse , il
luslria Quarti
grande sensazione in Europa. Indi
Excelsi hcec animi sunt monu-
il re di Portogallo mandò nell'Abis-
menta sui.
sinia una straordinuria legazione
Nella biblioteca di s. Michele di e qualche anno dopo divemie au-
Murano di Venezia , alcuni asseri- siliare di queir imperatore , alline
scono, che si conservassero due let- di ripulsare gli attacchi di un re-
tere di quell'imperatore, una ad Eu- gole» mussulmano vicino. Di fatti i

genio IV, del 1442, 1 altra all'im- portoghesi giunsero a liberare l'A-
peratore di Costantino|>oli Costan- bissinia da quel nemico. Ma lo ze-
tino Paleologo del 144^? "^^ "^"^ lo piecipitoso che mostrò il loi'o
catalogo dei codici manoscritti di aipo a ricondurre l'imperatore nel
san Michele di Murano stampato grembo della Chiesa, il ftice cadere
iiell'auno 1779 in Venezia, opeia in disgrazia di quel monarca, e gli

del padre abbate Mittarelli, non se fé' perdere la conlidcnza perfino tlci

ne faalcuna njcn/.ione. y. Zacca- suoi coni|)atri()li che licusarono di


1 ia, Excurs. Lilcr.j .Mont-faucon No- })iù oltre obbedirlo. Il Papa ed il

va colleclio Palrunij Parigi 1707; re di J'ortogallo spedirono in At>is-


iraucesco Alvarez, Ilistor. Abyssin. .Mni;i il j)alriarca Ciuvanni Nugnez
,

ABI ABI 29
fìaneto eiì i thie vescovi Melchior quella Congregazione il nome di
(laniegro ed Andrea Oviedo 11 . Collegio Urbano e per far meglio
pali'iarca si leiiiiò a Joa, ed Oviedo prosperare la religione nell' Etio|)ia,

«asso iieirAbissinia con qualche ye- chiamava a Roma etiopi intelligen-


siiiita, ma l' imperatore impedì loro ti, acciocché in questo collegio fos-
le predicazioni. sero nel rimanente istruiti, alfine di
iXellanno 1578 Gregorio XIII venir poscia destinati al servigio ilel-

conIi)rlò il gesuita Andrea dOsiedo la Chiesa in quel dominio.


j>alriarca di Abissinia aceioccliè man- Malgrado però le sante premure
tenesse in mezzo a C(jntinui |)ericoli di quel Pontelice, Socino non andò
della vita quasi un migliaio d'ani- guari ad abiurare la religione, per-
me di fresco guadagnate alla Sede chè minacciato dai suoi vassalli, ed
Apostolica; ma alla line del secolo intimidito dallesenipio dellaltro im-
Wl divenula rAbissinia sempre più peratore Zoa Za-l)aura, fu costret-
inaccessibile a cagione delle conipii- to a permettere gli antichi errori
sle liitte dai Turchi sui suoi litto- ai suoi sudditi e mostrare in pri-
rali, alcuni ecclesiastici poterono pe- vato come violenta per lui tiesse la
netrarvi isolatamente soltanto. Così introduzione delle novità religiose
s" introdusse nel 1 5i)9 sotto le vesti contro le quali si dichiarava lo stes-

di un fagyf o monaco mussulma- so suo figlio Fucilodaz. Questi, asce-


no, il monaco cattolico Melciiior de so al trono del padre nel iGSa,
Sylva, che rimase nel paese sino al- mandò in bando tlai suoi stati il

1 arrivo del p. Francesco l'aez nel patriarca Alendez, e coi missionarii la


i(3o3. Questi dotato di maggior ta- fede, pel ristabilimento della quale
lento degli altri, continuò ad istrui- non furono bastanti tutti gli sfòrzi

re i gio\ani abissini e portoghesi, d' Innocenzo X, Painfili, ne quelli


e quando nel seguente anno si di- della Congregazione di Propaganda
resse alla mentre regi\ava
corte, ne numerosi missio-
quelli dei tanto
Zu-Denghel, colmato venne di o- narii colà spediti, anzi questi con un
nori, con grande invidia dei mona- glorioso martirio coronarono in bre-
ci abissini giacobiti. In poco tempo ve tempo la loro missione. Papa
Paez, che avea appresa la lingua Innocenzo XII, Pigiiatelli, nel 1691
(jrheez e l'amari na, riuscì di con\er- assegnò al collegio di Propaganda
tire il monarca, il tpiale pagò assai un fondo di cinquantamila scudi per
cara la manifestazione del suo muta- le Pon-
missioni dell £tio[)ia, ed
il

mento, dacché i sudditi ribellati e le teficeClemente XI, Albani, d'Urbino


truppe mal fide il misero a morte. So- inviò nuovi missionarii nell' India,
ci no gli successe, e presso di lui fu il nella China, nella Persia, nell'Etio-
Paez più fortunato nel liunire l'vVbis- pia, nell'Egitto e nel Mogol, come
sinia alla Chiesa Tvomana. La Geo- l'acconta monsignor Lajileau nel
grada deve a Paez la prima scoperta libro II della vita di quel Pontefi-
delle sorgenti del Nilo cotanto dipoi ce. Ma tutto fu inutile. La lotta fra
celebrate. Morì nel 1622 in «juel- i avevano abbracciati!
sovrani, che
l'anno in cui veniva instituita la la romana comunione, ed i sudtlili,
Congregazione di Propaganda. Ur- che persistevano nell' eresia di Euti-
bano VI II salito Pon- al soglio che, da' loro maggiori trasmessa, non
lilìcio, nell'anno appresso dava a durò meno di i4 anni, né cesso su
i
, ,

So ABI ABI
non dopo la partenza dei Gesuiti, il nivano espulsi vari missionarii ete-
che die' luogo alla prevalenza negli rodossi. Corse bensì egli grave pe-
errori dogmatici. Nondimeno, nel ricolo di rimaner compreso nella

1704 ricevè Clemente XI, per mez- loro proscrizione,ma tratto innan-
zo del p. Giuseppe da Gerusalem- zi ed a numerosa assemblea
al re
me, una lettera del re d' Etiopia di sacerdoti nazionali abissini, per
colla quale significava al Santo Pa- gran mercè del Signore vide con-
dre la sua propensione ad unirsi alla vertirsi in suo vantaggio il fosco nem-»
Chiesa Romana. A ciò il Papa ri- bo ond'era minacciato. Gli fìi dap-
spose con un Breve, esoi-tandolo a prima chiesto chi si fosse, ed egli
metter in esecuzione il proposito rispose » cattolico, romano e sacer-
ncli' atto che gli i'imandava con al- » dote. —
E perchè venite in Abis-
tri missionarii il suddetto religioso » sinia, soggiunsero? Per istruirmi —
e parecchi doni. Morto qucU' impe- » nella lingua amarina ed etiopica
ratore, ricordò Clemente XI, con let- « per visitarei miei fratelli ed ado-

tera de' 1 5 marzo 1712 al suc- » perarmi alla salvezza delle loro a-
cessore di lui chiamato Giusto, 5> nime. — Chi sono questi che voi

r impegno del suo predecessore, e » nominate fratelli? I cristiani tut-


lo esortò a proteggere i missiona- « ti dell'Etiopia, e voi principalmen-
rii, che con preziosi doni gli man- 5j te, che della dignità sacerdotale sie-
dava in imo all' arcivescovo di E- >5 te investiti. —
Adorate voi la cro-
tiopia , ed all' abbate generale del- '5 ce, la santissima Vergine, s. Miche-
l'ordine di s. Antonio. Né punto ri- " le, s. Giorgio? — Io non adoro che
liutossi il re dal permettere l'intera " Dio, ma venei'o la croce perchè
libertà di predicare il vangelo nel » santificata dal contatto del Reden-
suo reame: che anzi il vanitelo fe- « tore, che vi mori e la bagnò col
ce colà portentosi progressi. E una » suo sangue, onoro la divina Ma-
nuova missione inviata dalla Pro- » drc con culto particolare, ed in-
paganda nel 1750, composta di tre 3' voco la intercessione degli Angeli
francescani, i pp. Nemedio, Martin, " e dei Santi. — Quante nascite vi
e Boellesmen penetrò sino a Gondar, » hanno in G. C. — Due,
? l'ima e-
sotto l'imperatore Yasons II, e giun- » terna del Padre , temporale 1' al-
se ad acquistar grandissima riputa- » tra da Maria santissima. Bene, sia-
zione e molta influenza in quella 5' mo paghi , voi potete rimanere
corte. Ma da quel momento più 35 senza timore '.
— Equi ebbe fine
si resero difllcili le spedizioni a rinterrogat<)rio e l'adunanza si sciol-
quelle parti. Soltanto nel 1769 vi se, manittistando sentimenti di bene-
penetrò il viaggiatore Brucc, e do- volenza e di propensione pel mis-»
po di lui sino al primo viaggio di sionario. Questi , festeggiato poscia
Salt nel iSo"), ed alla sua seconda dal re, e ospitalmente accolto dai
missione, nel 1809 e 18 io, niuu primarii della città, ebbe ad avve-
altroeuropeo avca potuto entrarvi. dersi procedere dall' ignoranza ed
Finalmente nel i838 potè un mis- incuria del clero, tutti gli errori dai
sionario latino inviato dalla sacra quali è miseramente contaminata la
Congregazione di Propaganda giu- credenza degli abissini. In una con-
gnere sul fine di marzo in Etio- ferenza religiosa tenuta con quel mis-
[>ia nel momento che da Adua ve- sionario convennero di tatti, che lo
,•

.A ?. I ABI 3r
Spirilo Santo procede dal Padre e » A Gregorio XVI Vicario di Gc-
rial Figlio, (jhe in Gesìi Cristo vi lia » sii Cristo, successore di s. Pietro e
una sola persona con due nature " Pontefice Massimo della Chiesa.
e che la cattedra di san IMetro è » S. Gabriele in Adua del Tigre
la prima del mondo ove alber- , *! in Etiopia, i838.
ga, e donde si parte la verità. Die- -•>
Noi ci congratuliamo con Sua
tro tali premesse in un' altra adu- > Santità d' averci mandato un
nanza soggiinise il missionario « Per- •' prete romano , che abbia sapu-
J5 che noiì siete ad essa cattedra uni- >> to colle sue parole ed esempio
" ti? —
Noi lo siamo, risposero, cri- -•; farci rientrare nell'amore col ca-
55 spettiamo i Santi cattolici, e le loro " pò della Chiesa. Sia persuasa Sua
» virttx. — Perchè adunque non do- » Santità , che noi guarderemo
»' mandate a Roma un vescovo ? — 5' con occhio di predilezione il suo
" Non vi è r uso , spetta ad Alcs- « inviato, ed altri pure che lo so-
" sandria l'inviarlo. — Alessandria -•' miglino e ci vogliano istruire
» però è ella unita con Roma, che " de' nostri doveri verso il nostro
» voi conoscete per sola sede della " padre e pastore. Le bugie che ci
5> verità? — Ebbene, tocca ad A- » contarono gì' invidiosi della catte-
» lessandria l'accomodarsi con Ro- » dra di s. Pietro sono obbligate a
" ma. — Potrò io diniqne frattan- '
-•' tacersi alle buone ragioni ed al-
« to scrivere a R.oma , chiedere al 5' le opei'e, mostra Sapeto
che ci

» Papa la benedizione apostolica per 5 Giuseppe, e non possiamo non con-


w voi tutti suoi figliuoli lontani ? •' fessale, che la Chiesa Piomana è la
?» — Si certamente ; ditegli anzi » Cliiesa del Cristo. E con questa
s> che rispetteremo nel suo braccio -•'fede che noi baciamo il santo
jj che ci benedice , il braccio di " piede, e genuflessi domandiamo la

5j san Pietro , anzi quello di Gesù -'5 Papale benedizione ".


» Cristo. Quanto è ad altre particolarità
Si attendono in Adua altri mis- dell' Abissinia , gli obelischi di A-

sionarii cattolici e giova sperare che xum ecc. , gli avvenimenti descrit-
Iddio ne benedica le apostoliche fa- ti dalle cronache abissinie, e con-
tiche, facendo che a sì lieto inco- servati dagli scrittori greci e latini
minciamento corrispondano frutti u- e dagli storici mussulmani delle In-
bertosi. die, non che il carattere impresso
Nel mese di febbraio iSSg si pre- sulle figure dei basso-rilievi adornan-
sentarono in Pioma al Pontefice Gre- ti i templi sotterranei di Salcette,
gorio XVI un irlandese con due a- di Elefantina e di Elora provano
bissini, uno sacerdote, l'altro diaco- che gli abissini odierni sono ben
no, e gli mniliarono una lettera d'al- lontani dall' eguagliare i loro anti-
cuni sacerdoti di Abissinia, scritta chi nella politica, nella guerra, nel-
nella loro lingua, in pergamena, col- la navigazione. La feudale anarchia,
la traduzione di d. Giuseppe Sapc- che regna in quello stato, debbesi at-
to, prete della Congregazione della tribuire all' indolenza a cui gli a-

missione, missionario apostolico in bissinisono dati in preda, e nulli li


Etiopia, colla data di Adua 28 lu- rende nel commercio, nell' industria
glio i838, che riportiamo qui ap- e nelle lettere. L'imperator dell' A-
presso tradotta a conforto de' buoni. bissinia è padrone assoluto della vita
32 AH! A r, l

/'.
e delle sostanze de' suoi sudditi. Atìiti de lìomani Pontefici.

r!on<;ecrato viene dal p;ilriav(^a (k-l- Vesti, Viacoi, Villeggi atup.f, dei
l\\Jjissinia in una maggiori
delle Pontefici e Cappelle Papali.
chiese dell' inijiero, ed in mezzo al- Abiti de' Patriarchi e de' Feacovi.
le acclamazioni universali. Una del- T . Patriarchi e Vescovi.
di quel so- Abiti de' Religiosi. P^. gli arti-
le rendite considerabili
vrano è l'ordine cavalleresco di s. coU di ciascun ordine religioso.

che vuoisi com- x\biti delle Arciconfralernite e


Antonio, ordine,
perare a caro prezzo, e che in par- Confraternite , che assumono i ri-

te è ecclesiastico in parte milita- ,


spettivi confrati. V. Arciconfrater-
re. La lingua dell' Abissinia è di nite e Confraternite.
due sorta. La prima e la più anti- ABITO degli ecclesiastici . Nei
quattro primi secoli l'abito dell' ec-
ca è quella di Teez, cosi detta per-
chè si parlava nel regno di quel no- clesiastico non dilferiva punto da
ed sacri ministri
me. E un dialetto dell'arabo e fu la quello dei laici, i

prima che si cominciasse a scrivere per ben tre secoli nelle loro funzioni
in quella regione, onde è che in essa non portavano abiti nella forma dil-
.sono scritti tutti i libri sacri e pro- ferenti dai comuni. S. Girolamo è il

fani dell'Etiopia. L'altra è quella di primo de' ss. Padri, il quale faccia
yéwhari. È molto difficile a scriversi parola degli abiti usati dai ministri
ed ha sette caratteri non usati nel- dell'altare pel servizio divino. La
Copti, Etiopia, Pke- differenza però di cotesti consisteva
TEtiopia. J^ .

TE Gianni. non già nella forma, ma soltanto

ABITI DIVERSE nella ricchezza e decenza.


de Cardinali. V. \ esti
Abiti Pochi anni dopo la pace della

Cardinalizie, Udienze concesse dai Chiesa, fu proibito agli ecclc-siastici


Pontefici, e Cappelle Pontificie. di vestire alla foggia dei laici. Non
Ar.tTi di Cavalieri, di ordini vii- si può per altro asserire con cer-

lilari ed equestri. T . gli articoli d o- tezza qual fosse il colore prescritto

gni ordine rispettivo. dapprima ai sacri ministri. Il Ba-


AiiiTi dei dignilarii Palatini, dei ronio opina che questo fosse il bru-
militari ed altri individui della no od il violaceo.

Corte Romana. V. gli articoli che L'abito clericale, che il concilio

li riguardano , e Cueictjlaeii o fa- di Trento comanda di portare ai


miliari PONTIFICII. l)eneficiati ed a quelli che .sono fre-

dei V. \ artico- giati degli ordini .sacri, è la veste


Abiti Capitoli.
lo che li riguarda ; e quelli del- talare. Lo stesso decretarono i Ro-
le i-ispeltive chiese, per le parti- mani Pontefici ed i conci Hi, che fu-
colari prerogative, distinzioni ed in- rono celebrati dopo quell'ciioca. Se-
segne. condo l'asserzione del dottissimo Pa-
AniTi delle JMonaehe. V . gli ar- pa Benedetto XIV, questo abito
ticoli risjx'flivi e quelli che appar- divenne proprio dei chierici dopo il
mo- 3oo epoca in cui laici lascia-
tengono agli Ordini religiosi di 1 ,
i

nache, e pie istituzioni di donne. rono le vesti lunghe per assumere


Abiti di Prelati. V. Prelati e le corte.
CoLLEGii Prelatizii sccoudo le ABIURA. Solenne detestazione
,

diverse particolari den()ininazi(»ni . delle eresie colla prnlcNla di credere


, ,

ABI ABL 33
ditte le verità della cattolica fe- alla Cattolica Chiesa. I sacerdoti se-
de o coi giurainciìto di restare inai colari, i quali fanno l'abiura de le.
sempre ad essa fedele. I teologi ed i'/, non vengono impediti dall' escH--

i canonisti distinguono quattro sor- citare tutti gli ordini, nò dall' am-
ta di abiure, vale a dire de hac- : ministrare i .sacramenti od udire le

resi formali, de i'ehcmcnti, de levi confessioni de' fedeli. Non cosi fu


de violenta suspicione haeresis. L'al> stabilito per coloro che abiurano de
iura de formali viene comandata agli vehementi. All' incontro i regolari, i

apostati ed agli eretici conosciuti per quali fanno l'abiura anche de levi,
tali notoriamente: quella de velie- sono inabili a tutti i gradi ed oflll-

menti si fa da coloro, che diedero cii della loro religione. Gli abiu-
agli altri forte motivo di sospettare ranti de vehementi, se abbracciano
della lor fède; a quella de levi sono realmente ancora la eresia, e ne sie-

obbligali tutti i fedeli, che diede- no convinti, si ritengono come re-


ro soltanto leggeri sospetti di ere- cidivi. Anche coloro i quali abiura-
sia r abiura de violenta suspicio-
:
l'ono formalmente un' eresia si con-
ne haeresis finalmente deve farsi siderano come recidivi, se avvenga
da chi venne in sospetto di eresia per che dieno accoglienza ad eretici, e
aver detto o fatto cose inducenti il facciano ad essi regali o prestino ,

giudice a ritenerlo per eretico. Al- favori, purché non possano addur-
r abiura sono tenuti tutti gli ereti- re la scusa di averlo fatto per altri
ci , se vogliono riconciliarsi colla motivi.
Cliiesa : pratica la quale fu mai sem- ABLEGATI Pontificii ed Apo-
pre in vigore. Leggesi nella storia stolici. Gli Ablegati pontificii sono
ecclesiastica , che agli eretici i qua- quelli, che vengono spediti dai Pa-
li usavano una forma viziosa nel- pi a recare i. ai sovrani le fascie

l'amministrare il battesimo, si con- preziose da loro benedette pei neo-


feriva questo sacramento dopo l'ab- nati piinclpi
, eredi del regno ( F.
iui'a de' loro errori. Altri eretici Fascib benedette); 2. ai novelH so-
presso i quali non era in uso il sa- vrani ed ai valorosi capitani, coni-
cramento della Confermazione, do- mendevoh per la difesa della Religio-
po aver abiurata la eresia, si ricon- ne, il donativo delle onorifiche in-
ciliavano colla Chiesa, e venivano segne, dello stocco, e berrettone be-
unti col sacro Crisma nella fronte, nedetti [Fedi); 3. la berretta car-
ne^li occhi, nelle mani, nella hoc- dinalizia ai novelli Cardinali, creati
ca,- nelle orecchie. assenti dal luogo ove ha sua resi-

Le ahìure de forniali, devehemen- denza il Pontefice. F. Berretta


ti,de violenta suspicione si fanno in Cardinaiizia.
pubblico con molte ceremonie; quella Gli Ablegati apostolici sono poi
de privatamente nelle mani del
levi quelli che vengono inviati dai Pon-
vescovo, o dell' inquisitore. Vi sono tefici r. ai novelli Cardinali per ispe-
alcune leggi risguardanti quelli che cial distinzione , col cappello rosso
abiurano , e noi le riferiremo nel- Cai'dinalizio [Fedi); 2. a presentare
l'articolo seguente. la rosa d'oro benedetta dai Papi
ABIURANTI. Nome dato a co- ed inviata in dono a chiese illustri,
loro che detestano le eresie di cui a monarchi , e benemeriti personag-
sono infetti , e tornano in grembo gi. F. Rosa benedetta.
VOI.. I.
,

34 ABL ABL
Tanto gli Ablegati pontificii che fatto dal sacerdote dopo la comvmio-
gli apostolici si sogliono scegliere dal ne, affine di purificare il calice e le
numero dei monsignori camerieri proprie dita. Due sono le abluzioni;

segreti e di onore che se l'individuo


: la prima si fa col solo vino che si

non è di questo grado e non ap- versa nel calice subito dopo la co-
partiene alla prelatura, viene dicliia- munione, la seconda consiste nel-
rato tale per l' abito paonazzo, e ti- r uso del vino e dell'acqua versati
tolo diMonsignore inerente alla me- sopra le dita del sacerdote per pu-
desima qualifica. Vi sono degli e- rificarle. Della prima fa menzione

sempi che gli Ablegati fì.uono anche Innocenzo III nel cap. Ex parte,
secolari nobih, particolarmente sotto de celebrai, miss. , colle seguenti
Benedetto XIV. Abbiamo dal mae- parole: Semper sacerdos vinuni pro-
stro di ceremonie Burcardo, anno fundere debet, postquani totani ac-
1 498, che papa Alessandro VI man- ceperit Eucharistice sacramentum
dò il cappello cardinalizio al Cardi- nisi cum eodeni die aliani missam
nal Giorgio d'Amboise arcivescovo di debuerit celebrare , ne , si forte
Rouen, col duca del valen-
mezzo del vimini perfusionis accìperet , cele-
tinese, Cesare Borgia, suo figlio. Nel brationeni aliam impediret . Da
1727 Benedetto XIII spedi il mar- questa decretale ben si deduce,
chese del Bufalo della Valle Ablegato che dopo la comunione il sacerdo-
a Firenze, colla Rosa d' oro per la te anche nei tempi antichi beveva
gran-duchessa Violante. A questi che la prima abluzione. S. Tommaso
non era insignito di carattere eccle- (p. 3. g. 83. a. 5 ad deciniuni)
siastico , fu concesso nella funzione di ciò rende ragione dicendo :

d'indossare l'abito prelatizio. Sotto J^inuni ratione suce huniiditatis est


Benedetto XIV, essendosi nel 1755 ahlutio, et ideo suniilur post sii-

annegato nel porto di Genova l'Ab- sceptionem hujus sacramenti ad


legato monsignoi'e Scotti, che reca- abluenduni os , ne aliquae reli-
va la berretta rossa in Ispagna al quiae remaneant . La prima ablu-
Cardinal Cordova, quel Pontefice vi zione deve fare col solo vi-
si

fece supplire il cavalier Marcolini di no ; e gli astemii che lo abborrono


Fano. Clemente XIII nel 1770 man- non possono valersi dell' acqua in
dò in Lisbona Ablegato a portar la sua vece, se non per dispensa pon-
beiTetta al Cardinal Carvaial, il com- tificia. RigLiardo alla seconda ablu-

mendatore Cesare Lambcrtini ni-


d. zione, r Angelico ( loc. cit. ) non fa
pote di Benedetto XIV; e nel 1778 veruna memoria dell' acqua, né di-
dopo aver creato Cardinale il nun- ce che si bevesse dal sacerdote. 11
zio di Portogallo Conti, emanò due Durando ( lib. IV, e. 55 ) espressa-
pontificii brevi , con uno de' quali mente insegna che si gettava in un
dichiarò cameriere segreto il p. Mar- luogo mondo oggidì per maggiore
;

co Antonio Conti, fratello del por- riverenza al sagramento, e ad evitare


porato, che dimorava presso di esso, il pericolo che non resti qualche fram-

benché fosse religioso somasco , e mento dellOstia attaccato alle dita, o


coir altro gli die' facoltà di presen- qualche goccia del Sangue aderente
targli la bei-retta Cardinalizia. alla coppa del calice, si beve dal
ABLUZIONE. Voce hturgica che sacerdote la seconda abluzione. Il

significa l'uso del vino e dell'acqua Pontefice s. Pio V scrisse all' airi-
.

ABL ABO ^ 35
vescovo di Tarragona che le ablu- sacrificio Missce (lib. l, e. 12, n. 3),
zionisi dovevano assumere dalia inferisce che a molto maggior ra-
medesima parte del calice dalla qua- gione dovea usarsi tal ceremonia
le si era preso il Sangue. dai sacerdoti prima che celebras-
Oltreché a indicare la predetta ce- sero. Il Martene tratta eruditamente
remonia, la voce abluzione vale a si- su cp.iesta materia nell' opera De
gnificare l'uso che faceasi un tempo antiquis ecclesice ritibus in divin.
del vino e dell' acqua da quelli che celebrand. qffìc. lib. I. cap. 4- ai't. 1 2.
ricevuto avevano la santissima Eu- La seconda abluzione delle dita
caristia. si fa dal sacerdote nella messa do-
Sotto il nome di abluzione in- po eh' egli ha detta 1'
orazione Ve-
tendesi non solamente la purifica- ni sanctificator etc. e benedetta l'of-
zione del calice o della bocca dopo ferta. Allora si parte dal mezzo del-
lacomunione, ma il rito ancora che l' altare e si reca al lato dell' e-
deve pi'aticare il sacerdote di lavar- pistola, dove il ministro gli versa
si le dita prima d'indossare i sagri l'acqua intanto ch'ei recita il salmo
paramenti per la messa, e durante Lavabo inter innocentes etc. col Glo-
la messa, dopo 1' offerta. La prima ria Patri, che nelle messe dei de-
abluzione venne istituita nella chie- funti e dalla Domenica di Passio-
sa ad esempio della ceremonia pre- ne fino al Sabba to santo si omette
scritta dal Signoi'e nell' Esodo [Exod. in segno di tristezza. Di questa se-
e. XXX. ) ,
per cui Aronne e i suoi conda abluzione parla s. Cirillo nel-
figU, prima di accostarsi all' altare, la sua Catechesi; dal che si vede
doveano lavarsi le mani e i piedi che il rito è fino dai primi secoli
A tal viopo era situata una magni- della Chiesa. S. Tommaso ( p. 3. q.
fica vasca nel tabernacolo. Però un 83. a. 5. ad priniwn) adduce due
tal rito non pratica la chiesa come ragioni di un tal rito; la prima
per osservare un ceremoniale del- di queste spetta alla pulitezza, l'al-
l'antica legge, ma per una riveren- tra al morale. Ti tei mano [Exposit.
za al divin sagrifizio, e per rammen- niyst.missae,c. XXXIV.) finalmente
tar al sacerdote la purezza dell' a- sul proposito aggiugne che, sebbene
nima, senza cui è delitto il presen- il sacerdote prima di vestirsi degU
Questo costume è
tarsi agli altari. abiti sagri siasi lavate le mani, nul-
antichissimo nella Chiesa. S. Gio- laostante deve fare anche la secon-
vanni Crisostomo ne fa menzione da abluzione per indicare la som-
in un' omelia al popolo d'Antiochia ma innocenza onde lo si vuole for-
[Hom. 20. n. 7)^ /Ve aucleas illods nito.
mnnibus sacravi victìmani allrectare, Nella messa solenne anticamente
etiamsi mille necessitatibus premaris. siusavano due abluzioni ; la prima
Paolino vescovo di Tiro, presso Euse- dopo l'offertorio, l'altra dopo la in-
bio (lib. X. e. 1 4-)) narra di aver edifi- censazione dell'altare. Nella presente
cato e consecrato un tempio nell' an- Liturgia di queste due abluzioni non
no 3 1
due pile
4? e di avervi stabilite si conserva che la seconda. Intorno
perchè i fedeli si lavassero prima di a ciò si occupa distesamente il Vert,
entrarvi a far orazione e ad assi- t. IV. pag. 174.
stere ai santi misteri. Da ciò Be- ABO. Città marittima vescovi-
nedetto XIV, nella sua opera De le della Finlandia, ora posseduta
, ,

36 ABR ABR
dalla Russia. Avvi una Uuiversità diaute lui , santificata. Il nome di
fondata nel 1640 dalla regina Cri- eremita sì pio Icggesi ne' calenda-
stina Il. vescovado instituito nel ri greci, latini e cofti. Egli è ricor-
ì I 58 dal sommo Pontefice Adria- dato a' i5 di marzo.
no IV era un tempo sufliaganeo ABRAMO (s.), fondatore e abba-
di Upsal; ma fino dal secolo de- te di un monastero nell'Alvergaa,
cimoquinto seguì la riforma lute- nacque nell'alta Siria in riva all' Eu-
rana-episcopale. frate. Lasciò la patria con animo
ABRAAMO (s.) , vescovo e mar- d'imitare il gran patriarca del pro-
tire di Arbella, nota oggidì col no- prio nome; ma, tenuto cinque anni
me di Irbilj suggellò la fede col dai barbari in prigione, non potè
proprio sangue l'aiXQO di Cristo 348, compiere il santissimo divisamento.
quinto della persecuzione di Sapore. Riavuta la libertà, fondò il monaste-
La sua festa è riportata al dì 5 di ro di cui, com'è detto, fu anco abba-
febbraio. te, e dove condusse in grau nume-

ABRAMIANI. Eretici del prin- ro discepoli alla evangelica perfe-


cipio del secolo nono, nel tempo in zione. Secondo s. Gregorio di Tours,
cui Niceforo governava l' impero di fu eziandio taumaturgo. Morì verso
Oriente, e Carlo Magno quello di l'anno ^'ji. Egli è nominato sotto
Occidente. Costoro rinnovarono gii il 1 5 di giugno nel martirologio ro-

eri'ori de' Paulianisti. mano.


ABRA.MO (s.) eremita, nato a ABRAMO (s.), solitario, poi apo-
Ghidana Mesopotamia, vicino al-
in stolo infaticabile applicato massima-
la città di Edessa verso l'anno 36o. mente a sterminare la idolatria
Egli per pura obbedienza ai suol ge- quindi vescovo di Carres nella Me-
nitori, illustri in lignaggio ed in sopotamia, predicò l'Evangelio in un
pietà, abbracciò il matrimonio. Nel villaggio del monte Libano, dove si
giorno stesso delle nozze però, avu- fermò dando pruove di cuo-
tre anni
tone consentimento dalla sposa, cor- re libéralissimo, onde si cattivò l'a-
se a vivere in cupa solitudine, do- nimo di molti, prima suoi mortali
ve le austerità della penitenza era- nemici. Quando dalla solitudine lo
no le sue più care delizie, e dove si chiamò al vescovato, la elevatez-
ei visse cinquant' anni in odore di za del posto non nocque punto al
siugolar santità. Di Abramo si gio- metodo della sua vita penitente ed
vò grandemente il vescovo di E- austera. Morì a Costantinopoli l'an-
dessa per convertire a G. C. i pa- no di Cristo ^11, e ottenne le ve-
gani di una borgata popolatissima. nerazioni di Teodosio il Giovane,
Vinse il santo la invincibile riti'o- che ne custodì rispettosamente una
sia di quegl' idolatri, e dopo quat- veste, e la indossava alcuni dì a me-
tro anni che si condusse fia loro moria di lui. Il giorno della sua fe-

tornò alla sua cella. Ivi morì attor- sta è segnato al i4 febbraio.
niato da immensa folla di popolo ABRAMO (s.), martire. F. Sa-
accorso a riceverne la estrema be- roBE.
nedizione. — Una sua nipote, Ma- ABRITO. Città vescovile della
ria, della quale diremo a luogo, fu diocesi di Tracia, nella Mesia infe-
da lui tolta al peccato e restituita riore, un tempo suHiaganea alla me-
nlla via della rettitudine, anzi, nie- tropoli di Traianopoli.

J^
AC A ACC 37
ACrvOSTOLA. Citlà vescovile del- diocesi di Marcioniti, che impuden-
la diocesi d'Asia nella provincia del- temente sagiifieavano ai falsi nu-
la Frigia la Salutare. Jerocle la mi, sejjpe egli contenere la greggia
chiamò Demauraclin. in devozione inviolabile alla lède.
ACACIANI. Eretici, discej)oli di Degnissima di laude e di storia si

Acacie. Quantunque s' ignori qual è la generosa confessione di questo


fòsse la dottrina di questi setta- impavido prelato davanti a Marzia-
rii, si può dedurla nondimeno dai no ministro del persecutore, il quale
sentimenti del loro capo , che pro- ne ammirò la saviezza e costanza
fessava l'arianismo. Era egli vesco- per modo che lo sciolse dai ceppi, e
vo di Cesarea; uomo invero distin- gli fé' libero il professare la cristiana
to pei taUuiti, ma di nessun carat- religione. jXon è eerto se Acazio so-
tere. Purché si trattasse della sua pravvivesse molto ad essa confessio-
gloria, i principii del dovei-e e del ne gloriosa. I greci ,
gli egiziani e
giusto rimanevano oppressi nel cuo- tutti gli orientali lo onorano ai 3i
re. Sotto l'imperatore Costanzo ei fu di maiYo; ma il suo nome non tro-
ariano deciso; nel regno di Giovia- vasi nel martirologio romano.
no fé' ritorno alla Chiesa Cattolica, ACCADEMIE di Roma e Ponti-

e sotto Valente di nuovo all' ariani- ficie. \J Accademia è ciò che gli an-
smo. Molte indegne azioni da lui com- appellavano sella, ovve-
tichi filosofia
messe lo fecero meritevole dell' ab- ro scuola. Siccome Platone apri la
hominazione di tutti i tempi. Ave- sua scuola fuori delle porte di Ate-
va ordinato a vescovo di Gerusa- ne, in mi luogo ombreggiato dalle
lemme s. Cirillo, e poi lo depose ; piante, il quale dal suo possessore
si era intromesso nel partito dell'an- Ecadenie, Ecadcnio, o Acadenio fu
tipapa Felice, ed aveva influito per detto Ecadeinia e poscia Accade-
l'esilio del Pontefice Liberio. Depo- viiaj così ad imitazione della scuo-
sto nel concilio di Seleucia e di la Platonica j non solo si chiamò
Lampsaco , mori senza consolare la Accademia quell'adunanza d'uomi-
Chiesa del suo ravvedimento. ni, o letterati, o filosofi, od arti-
ACiiRIO Luxeul,
(s.), monaco di sti, che insieme adoperano per T u-
poi vescovo di JVoyon, venne dalla tilità e incremento o delle lettere
oscurità del cliiostro elevato allo e delle scienze, o delle arti, ma il

splendore di quel posto verso l'an- luogo pure, dove si adunano, fu col
no 621. Ebbe grandi soccorsi dal- medesimo nome significato. Cice-
lo zelo di sant' Amando , il quale rone die' nome di Accademia alla
non era a quel tempo se non ve- sua celebre villa presso Pozzuoli,
scovo regionario. Sotto l' egida di ove clilettavasi conversare con dotti
Dagoberto l'e, potè sovra il popolo amici sopra diversi argomenti filo-
molto autorevolmente. Mori nel 63q. sofici, e dove compose le famigera-

Se ne celebra la festa ai 27 di no- te Questioni accademiclie. 11 Tira"


vembre. boschi definisce l'Accademia per quel-
ACAZIO (s.) , vescovo di Antio- la d' uomini eruditi, stretti
società
chia neir Asia soprannominato A-
, fra loro con certe leggi, a cui vo-
gatangelo, ossia buon angelo, visse lontariamente obbediscono e che, ra- ,

al tempo della persecuzione di Decio dunandosi insieme, or si fanno a di-


1'
anno 200. —
Riboccando la sua sputare di qualche erudita quistione,
38 ACG ACC
ora producono e insieme sottometto- sumesse un nome letterario, per di-
no alle censure de' loro colleglli qual- mostrare una specie di uguaglianza
che saggio dell'ingegno e degli stu- fra gli accademici, assunse quello di
dii loro. Il Menocliio (tomo I, pag. Davide. Però l' esempio di Carlo
142) fa rimontare la origine dell'Ac- Magno non fu propriamente imitato
cademia, fino ai tempi di Salomo- che nel secolo XIII da qualche Ac-
ne, dal quale vuoisi fondato lo stu- cademia d' Italia. Sulla mutazione
dio di Gerusalemme, e dice esservi de' nomi accademici, veggasi Steph.
state nella Palestina delle Accade- Borgia, t. II. Anedoct. in Blosii Pal-
mie ovvero studii universali. Uno ladii Orat. de prcestatione obedien-
ne avea la città di Cariai Seplier, tice Rhodioruin Leoni X.
cioè città delle lettere, come si ha Alenino, monaco inglese, membro
dal libro di Giosuè al cap. XV, ed dell'Accademia di Carlo Magno, pre-
uno ve n' era in altro luogo detto se il nome di Fiacco Albino.
Abela, dove pubblicamente pare che A s. Celestino V, famoso per la
vi professassero le scienze; il che si solenne rinunzia del pontificato se-
può credere dal lib. II de' Re al guita ai i3 dicembre del i'294, si

cap. 20 Sermo dicebatar in veteri


: attribuisce l' istituzione di un' Acca-
proverbio Qui interrogante inter-
: demia ecclesiastica appellata Acca- ,

rogent in A bela: et sic perficiehant. demia dei consigli della Chiesa. Per
Pare quindi che chi avea difficoltà altro il Conringio opina, che quan-
ricorresse ai dottori di Abela, e che tunque in Italia prima che altrove
le loro risposte si stimassero oraco- si mettesse in viso questo nome di
li. Finalmente in Theman, città del- Accademia, non si cominciasse ad
la Idumea, stimano alcuni che vi fos- usarlo propriamente che nel secolo
se un pubblico insegnamento nelle XV ed ecco come in tale proposi-
;

scienze umane e divine. Tuttavolta to Courtin si esprime nella sua


il

né quelle Accademie, né le institui- Enciclopedia intorno le Accademie


te dopo la morte di Carlo Magno istituite durante questo secolo in Italia:
avvenuta in Acquisgrana nell' 8 4, 1 « Al rinascimento delle lettere, l'I-
sono le Accademie di cui qui in- » talia si coperse di accademie che
tendiamo far parola. Esse propria- " propagarono il gusto della bella
mente erano scuole pubbliche, le rpiali » antichità, e produssero una gene-
chiamansi comunemente Università. » rale emulazione. In nessun paese
Se ne usurparono bensì il nome » le accademie furono tanto utili:
tanto le Università, cpianto perfino » né mai avvenne, come allora, che
i luoghi di esercizii cavallereschi e le " s'impadronirono, per così dire, di
scuole pel maneggio dei cavalli, co- » tutto un popolo, onde comunica-
me anche qualsivoglia trattenimento » re una nuova attività a tutti gli
pubblico o privato di musica di , » intelletti, né pare mai che si ad-
giuochi e talvolta di danze, ecc. A » operasse con tanto ardore a sod-
Carlo INIagno, dopo la sua discesa » disfare 1' immenso bisogno d' i-
in Italia, spetta la gloria di aver » struzione prodotto dal loro csem-
pel primo instituite nel suo reale » pio, dai loro lavori e dallo splcn-
palazzo e scuole e la piima Accademia, >idorè di quelle loro solennità, per
nel senso moderno. Egli, il <[uale » cui vere feste dello spirito pote-
prescrisse che ogni accademico as- !> vano chiamarsi '. Roma fu una
, i

ACC ACC 3^
<ldle prime città a darne l' esempio. numero delle attuali Accademie, co-
11 Cardinal Bessarione di Trebison- me quella che sopra ogni altra si

da, elevato alia porpora da Eugenio è dedicata all' amena letteratura, alle
IV nel 1439, e compagno dell' im- antichità, alle lingue classiche , e
perator Giovanni VII Paleologo al c[ualche volta alle questioni flloso-
Concilio Generale di Firenze, per- lìche. Questa prima Accademia let-
sonaggio celebre per pietà, pruden- teraria però sofferse alcune vicen-
za , allabilità e generosità, circa il de sotto Paolo II, il quale quan-
i44o adunava in propria casa i più tunque proteggesse grandemente i
chiari ingegni, quali ei'ano p. e. l'Ar- letterati, come aderma Gaspai'e Vero-

gisofilo, Teodoro Gaza, Gemisso, il nese nel libro III De gestisPaidi li


Filelfo Poggio
, e Flavio
Carlo , pure, amando che ai lumi si accop-
Biondo segretarii d' Eugenio IV, piassero i costumi, non potea soffrire

Lascaris, Lorenzo Valla, l'Androni- in Roma un'Accademia, nella qua-


co, Bartolommeo Platina, il Cam- le pervertendosi la pura religione
pano il Domizio e varii alti'i uo-
, coi pessimi costumi, s' insegnasse es-
mini sommi, aflìne di disputare in- ser lecito ad ognuno il goder di

torno alla letteratm-a greca e lati- ogni piacere, e si rigettasse il no-


na. Perfino la famiglia di quel dot- me ricevuto nel battesimo , affm
to Cax'dinale era composta di uo- di prendere quello degli etnici. A
mini colti nelle lingue e pei'iti in tali scandali aggiugnendosi ancora

ogni genere di letteratura, cosicché r accusa data a quegli accademi-


la sua casa potea dirsi una vera ci di voler attentare contro la vi-

continua Accademia. F. Bessario- ta del Pontefice, egli, comincian-


ne Cardinale. do da Callimaco , ne fece incar-
Contemporaneamente il Panormi- cerare quanti più potè, e ne sotto-
ta istituiva in Napoli nella corte del mise alcimi alla tortura. Il Platina
re Alfonso V d' Aragona, detto il però, soggetto ad egual sorte, prese

Magnifico, in un col Faccio e col per tutti la difesa ; dimostrò non


Valla quella rispettabile società
,
essere illecito a' cristiani il trattare
che, presieduta dipoi da Gioviano gli argomenti più alti della filoso-
Fontano, si rese chiara col nome di fìa, il versare sovra Platone lodato

Accademia del Pontano. Ma né il sommamente da s. Agostino, e lo


Bessarione, né il Pontano intitola- scambiare il pi'oprio nome per ri-

rono Accademie le loro adunanze. verenza a quelli degli antichi mae-


Le prime a così cliiamarsi furono stri in sapienza Laonde, sia che.

la Platonica Firenze e
di la Ro- tali ragioni avessero mitigato l'ani-
mana : quella piantata per le scien- mo del Pontefice, sia che recandosi
ze da Cosimo de'Medici cp.iesta
, egli personalmente per ben due vol-
per le lettere e per T archeologia te a visitare quegl' infelici, com-

istituitada Pomponio Leto, e nella mosso dentro di sé, amasse più il


quale forono ascritti specialmente Fi- perdono, che la punizione; certo è
lippo Buonaccorsi ( conosciuto sotto il che dopo un anno rese a tutti la
nome di Gallico esperiente) e Bar- libertà e gli onori di che gli aveva
tolommeo Platina. .spogliati.

La Romana può veramente ri- Assolti gli accademici ,


anche
guai'darsi qual modello del maggior l'Accademia Romana, che per le
,,

4o AC e ACC
vicende loro era stata soppressa, sorse citavano jxiesie, ragionavano di e-

a vita novella, e Pomponio Leto, rudizione e si rici'eavano piacevol-


amministratore dei moniunenti del- mente. Ma r infausto avvenimento
la classica antichità,fu il primo a del saccheggio di Roma seguito l'an-
raccogliere nella sua casa prossima no i52 7 nel Pontificato di Clemen-
al Quirinale antichi marmi; onde te VII, Medici, fu fatale anche alla
a lui si debbono, dopo l'instituzio- Romana Accademia, la (juale in se-
ne della prima accademia letteraria, guito, e verso il i joo, quasi affat-
il primo Museo e la prima Acca- to venne a mancare. Ben poco do-
demia archeologica in Europa. Fe- po ma non diu'ò lungamen-
risorse,

derico III imperatore, con diploma te. Tuttavolta Clemente XI, fiorito

del i4^2, concesse alla Romana Ac- nel 1700, secondando lo zelo del
cademia grandi privilegi per la bcl- dotto prelato Giovanni Ciampini, la
r opera eh' essa prestava specialmen- fece rivivere, dandole a protettole
te si nel correggere e pubblicare i il Cardinal Gabrielli, ed a presi-
classici scrittori, si nel conservare i dente il proprio nipote Albani, di-
monumenti antichi ; stampando in- venuto poi Cardinale. Questi, mece-
oltie per la prima volta le inscri- nate delle belle arti e dei cultori
zioni antiche di Roma , descriven- loro, fabbricò il museo, e la \'il-
done i nol)iIi avanzi , tornando il la Albani (F. Ville ). Nel Ponti-
latino idioma alla pristina puri- ficato di Benedetto XIV l'v^ccade-
tà, prima in Roma, e poi col mez- mia di letteratm-a e d' archeologia
zo dei suoi corrispondenti in tut- Romana riprese nuova vita. Assunto
ta r Italia, ed al di là delle Al- egli al sommo Pontificato, al titolo
]ii. Forse era sotto la vista della di Romana Accademia di storia e
lingua latina coltivata da questa Ac- di archeologia aggiunse quello di
cademia, che Pomponio Leto per- pontifìcia, le diede nuove leggi, ne ri-

suase il popolo Romano a celebra- dusse a soli quattordici i membri


re cristianamente nella chiesa d' A- nominò a suoi protettori i principi Co-
raceli il natale di Roma. Ivi vm lonna, e le die' sede stabile in Cam-
accademico recitava analogo discor- pidoglio, dove si univa una volta al
so, tenendosi poscia lauto banchetto mese assistendovi lo stesso Pontefi-
in Campidoglio ( V. Musei , Iscri- ce. Colla morte però di lui l'Acca-

zioni ) . Progredì felicemente l'Ac- demia si estinse. Nei primordii del


cademia Romana di letteratura e secolo XIX il governo francese si

di archeologia nel Pontificato di fé' a ristorarla, collocandola prima


Giulio II, nipote di Sisto IV, elevato nel palazzo Corsini, indi, per decre-
al triregno nel i5o3, e viemmaggior- to di Napoleone, in Campidoglio, ove
mento sotto (fucilo aureo di Leone X, l'avca posta Benedeito Xl\.
che gli 5 3 anzi sot-
succedette nel 1 r : Pio VII restituito gloriosamente
to questo secondo mecenate l'Acca- a Roma nel 18 i4 diede all' archeo-
demia sali alla più alta nominanza. logica Accademia un assegno sopra
I pili scelti ingegni italiani, radu- il pubblico erario, ed il celebre Ca-
nati o in casa di qualche proteg- nova la provvide di fondi finché
gitoi'c delle scienze, o in ([ualchc visse. L«'one XII, creato nel 189.3,
ameno giardino, o sulle sponde; del la eccettuò dalle altre nella celebre
Tevere, alT ombra dei boschetti j-e- cnsiilu/ione (^itnd divina sapicnlia
A ce A ce \i
e^rnfaiulola ilalla soggoziono allo tomoleca capitolina dei i-itralti de-
sucre congrogazioiii tlegli stiulii ; e gl' italiani insigni in ogni classici
]*i() Vili, che alla morte di Canova erudizione aduna solennemente
. Si
ìc sta!>ili%'a le rendite dal valentissi- ogni anno in comune con V altra-
mo scultore contribuite in vita, medi- insigne Pontificia Accademia delle
lava pur di nobilitarla con somme bcll(* arti di s. Luca, e celebra, con

distinzioni ; ma il suo pontifìcjilo solenne ex)nvito e analogo discorso,


così breve non gli permise di reca- il giorno della fondazione di Roma,
re i bei pensieri ad effetto. eh' è il 2 1 di aprile.
Gregorio XVI felicemente re- Il secolo XVI, che ha dato vita
gnante compì la promessa del suo all'Accademia Romana di storia e
antecessore dando sede all' Accade- di archeologia,dava vita eziandio a
mia neir Università, e conceden- sempre nuove Accademie, assumendo
dole ancora nella stamperia del- ciascuna di esse particolari denomi-
la reverenda Camera apostolica la nazioni ed insegne, e gli accademi-
gi'atuita stampa delle carte accade- ci un nome sempre nuovo , singo-
miclie e d(>gli alti , de' quali già lare e stilano. 'Talora questi cliii-
sette preziosi tomi in foglio videro mavasi \' Agghiaccialo, Y Ansioso, il

la pidihlicaL'Accademia ha luce. Difeso, Y Incruscalo, V Infarinalo e


per protettore il Cardinal Camer- r Infiammato, quegli il Propaggina-
lengo prò tempore di s. Romana to, il Pasciuto, il Rifiorito, ecc. Né

Chiesa, è diretta da vm presidente le stesse donne erano in quel secola

triennale, che come le altre cariche escluse dalle Accademie, come quelle
viene scelto fra i socii ordinarii. che assai di que' giorni si dedicava-
Pi'esen temente sono trenta questi so- no ai begli studii. Quindi in Roma,
cii ed al numero di dieci
ordinarii, oltre la detta Romana Accademia di
possono giugnere i soprannumerarii, Pomponio Leto, forono celebri in

oltre quaranta corrispondenti in tut- quel secolo, I' Accademia de vigna-


ta 1 Europa e trenta socii d'onore. I iuoli piantata da Uberto Strozzi
Sovrani ed i Cardinali formano ima gentiluomo mantovano, alla quale
classe a parte. Il segretario ed il intervenendo i piti chiai'i uomini di
conservatore dell" archivio sono per- fpiel tempo, dalle cose villereccie

petui : il tesoriere, non meno che i prendeano comunemente ì sopran-


cinque sono trienna-
suoi cen- iri , nomi loro, dicendosi, a cagione d' e-

li. L' Accademia premia con meda- sempio, il cotogno, Yagreslo, il mo-
glia d' oro , ad ogni biennio la , sto ecc. Indi successe quella della
migliore dissertazione sopra vm ar- Firth istituita dal Sanese, Claudio
gomento di archeologia, ammetten- Tolommei, famigliare di Pier Lui-
do al concorso tutti i letterati d'Eu- gi Farnese duca di Parma. In mez-
ropa, meno i suoi socii ordinarii ed zo ad alcune ridicole pratiche, que-
onorarii, e pubblicando ogni anno gli accademici impresero a diluci-
uno o più volumi de' suoi atti. R.i- dare il testo di Vitruvio sull' ar-

sponde e giudica le questioni di ar- chitettura, e come facevano grandi


cheologia, che le vengono sottopo- feste nel carnovale all' elezione del
ste, anche da letterati ed Accademie re loro, così ne aveano in ricom-
estere, ed a lei si appartiene il dar pensa da lui vma lauta cena, nel-
voto per la collocazione nella Pro- la quale tutti lo presentavano di
VOL. I. 6
.

4^ ACC ACC
i|ualche accom-
ridicolo donativo , Giambattista Dati pur fiorentino, e-
pagnalo da alcun poetico componi- letto Cardinale nel 1608. — La
mento, lìcn [)rcslo anche qiicU' Ac- protezione dagli Aldobrandini pa- ,

cademia della J' irlìi fu disciolta, e renti di quel Cardinale, accordata


venne sostituita da quella dello Sde- all'Accademia degli Ordinati, ed i
gno , fondata dal medesimo To- canti, le sinfonie che la accompa-
lommei l'anno i^^i, nel Pontifi- gnavano, assai frccpienti rendevano
cato di Paolo III. le sue tornate. Nondimeno, tanto
Però a piii gravi studii era de- splendore quasi meteora disparve
stinata l'Accademia eretta nel iSSq Gareggiava cogli Ordinati l'Acca-
ai tempi di Pio IV da s. Carlo Bor- demia degli Umoristi, fondata da
lomeo nella propria casa, e che Paolo Mancini patrizio romano, che
accoglieva il fiore degli eletti in- fu capitano delle guardie nel movi-
gegni, la cui principale applicazione mento fatto da Clemente Vili per oc-
versava sulla morale filosofia. JMa cupare Ferrara. Toinato a Roma il
dopo 562, nel quale morì il conte
il 1 Mancini e condotta in moglie Vittoria
Federigo Borromeo, fratello del Capozzi 5 nelle allegrezze nuziali co-
santo , si volse l'Accademia a trat- minciarono alcuni amici di Paolo a
tare di cose sacre, e dal luogo ( il rappresentare commedie ed a re-
Vaticano ) e dall' ora in cui teneva citare poesie. Il plauso con cui ve-
le sue adunanze prese il nome di nivano accolti tali componimenti fé'
Noni Faticane. Anche in questa o- dare agli autori il nome di Begli
gni accademico prendeva im nome Umori, e quindi cpielio di Umori-
finto, e s. Carlo volle esser chiama- sti da essi assunto, subito che si u-

to il Benché dopo la morte


Caos. nirono in coi-po accademico. La sa-
del suo primo fautore le si dessero la stessa, in cui tenca quel corpo
nuove norme, esse non bastarono le proprie adunanze, pareva invitare
a salvarla da un notabile deperi- tutti a concorrervi. Intorno ad essa
mento. Nel 1750 venne data alla aggiravasi una vaga ringhiera dalla
luce in Augusta ima nuova edizio- quale le principesse e le dame roma-
ne delle Omelie di s. Carlo, e dei ne godevano star spettatrici. In feli-
suoi discorsi, ove sono compresi i ce stato mantennesi quell'Accade-
sermoni delle Noctes Vaticanx })rc- mia sino al 1670, fretpientandola il

ciiduli dal ConviKHum nocLiuni i-ali- jiocta INIarini, il Cardinale Sforza


cananiin, del Cardinal Agostino Va- Pallavicino, Giambattista Guarini,
lerio vescovo di Vei'ona. ed Alessandro Tassoni. Dopo il iG^o
Altre Accademie lloinanepur fu- venne a poco a poco siffatta unente
rono piantate nel medesimo secolo languendo che si estinse del tut-
,

XVI, quella cioè degl' Intrepidi, in- to; e tornarono a vuoto gli sforzi
stituita circa il i56o, quella degli di Clemente XI, che, ficendo ])ar-
Animosi, nel 1^76, e quella degli te di quel corpo, nel 1 417 sludia-
Illiiininati , a cui diede piinei|.io nel vasi di rianimarla, noniinamlovi a
i5<:)8 la marchesa Al(l(ii)raiidiiii I- presidente Alessandro Alhani. Che
sabella Pallavicini, rinomata nei fa- anzi la medesima sala ilelle adu-
sti delle lettere ; e finalmente falci- nanze fii venduta nel 1738 al ciot-
la degli Ordinali, raccolta da (iiu- to Cardinal di l'Ieury, e poi servì,
li(j Strozzi fiorentino in casa di com' è al picscule, [>er 1' Accademia
ACC ACC 43
(li pittiua. Sino all'anno I7')9 si i membri, ma in profomlità di stien-
eia conservata in (jucsta sala l'ar- za elettissimi : che a tal maniera d'uo-
ma del Tassoni, consistente in una mini soltanto dato era l' onore di
.sega, che incominciava a segare un appartenervi. Un Galileo, un Fabio
masso. Aveva a lato un piccolo va- Colonna, un Francesco Stelluti eb-
so, con queste parole: si No?f falta bero seggio tra essi. Avca procac-
EL UMOR {
se non manca V acqua), e ciato i)ioltre l'Accademia di esten-
più basso l'arma del Tassoni, edalla dersi con im ramo a Napoli , e lo
parte superiore, in campo azzun-o, si mise anche sotto la presidenza di

un' a(juila nera ad ali spiegate , e G. B. Porta; il ramo però venne


neir inferiore un tasso ritto sidle tostamente reciso, dando ombra al
zampe. Governo quella istituzione considera-
Ninna ti-a le Accademie che al ta quale unione sospetta . Le tor-
cader del XVI ed al principio del nate de' Lincei tenevansi a Roma
XVII secolo furono istituite pote- nel palazzo Cesi , in via della ma-
va uguagliarsi a quella dei Lincei schera d' oro ; il principe provve-
fondata nel i6o3 in sua casa dal deva a tutte le spese dell'Accade-
principe Federico Cesi di Acquaspar- mia ed aveva
, fatto piantai-c un
ta coniando egli 1 8 anni di età, unita- giardino botanico per uso degli ac-
mente a Gio. Eckio olandese, e cosi cademici, come anche un gabinet-
denominata perchè gli accademici to tU storia natiu-ale ed una bil^ho-
presero a simbolo una lince aflìne di teca.
spiegar 1' acutezza, con cui tendea- Finché visse il benemerito fonda-
no a svelare i misteri della natura, tore,l'Accademia de' Lìncei prospe-
e ad investigare nell'antica filosofìa rò grandemente e produsse valenti
di Aristotele. — Quest' Accademia scrittori di storia naturale; ma do-
può considerarsi primogenita di
la po morte di lui (anno i63o) sa-
la
tutte le altre che avessero por isco- rebbe anche mancato cpicUo splen-
po le scienze naturali, anteriore a dore a Roma se il commendator
,

(pielle di Parigi, di Londra, di Pie- Cassiano dal Pozzo non l'avesse rac-
Irobtu'go , di Eerlino , del Cimento colta nel suo palazzo, dove si sosten-
e dell' istituto di Bologna. Si vede nel ne fino al i65i, per la protezione
principio della sua storia scritta dal del Cardinal Barberini, nipote d'Ur-
Bianchi, una medaglia, da una par- bano Vili che n'era membro. Da
te rappresentante il busto del prin- queir epoca non prosperò più fino al
cipe Cesi , e nel rovescio una lin- 1740, quando il dottissimo Ponte-
ce posta nel mezzo d' una corona fice Benedetto XIV, Lamhertini, la
civica con l' Lynceis insli-
iscrizione dandole il nome
ristorò, di Accade-
tuLìs. Gli accademici portavano un a- mia dei nuovi Lincei, e volle che
nello d'orOj il cui castone contene- prendesse a subbietto la storia del-
va uno smeraldo, nel quale erano la natiu'a e la fisica sperimentale.
incisi una lince, il nome del fonda- Ma se prosegui all' ombra di quel
tore e quello dell'Accademia. 11 j)rin- mecenate, venne meno dopo la mor-
cipc Cesi voleva dar anche agli ac- te di lui, finché sm'se a ristabilirla
cademici un vestimento particolare, nel 1 7C)5 il vivente professore ca-
ed erigere il loro istituto quasi in valiere d. Feliciano Scarpellini. Il

ordine di cavalleria. Pochi n'erano Pontefice Leone XII compreso dalla


,

44 Aee ACC
utilità di quell'Accademia, latradusi assai più felice ancora sarebbe riu-
se dal collegio Unibro-Fuccioli, ove scito il Pontificato di Alessandro VII
stava, e le assegnò ima parte del per le scienze, se avesse avuto tempi
palazzo senatoi'iale nel Campidoglio. meno torbidi, che non gli permise-
Ivi dii-etta dal suddetto professore ro fra le altre cose di aprire in Ro-
Scarpellini, che n'è il presidente ma un' Accademia o collegio di uo-
perpetuo, i-accoglie ora in se perso- mini i più illustri d' Eiuopa nell'ec-
naggi che coltivano le scien-
illustri clesiastica erudizione, di mantener-
ze naturali, ed ha pure un gabi- li agiatamente, acciò potessero im-
netto di macchine fisiche, opere la piegarsi co' loro studii a vantag.-
maggior parte del detto professore. gio della Chiesa Cattolica, e di ri-

Sopra la torre vicina, già eretta da compensarli poscia delle loro fatiche,
Bonifazio IX, si è anche ormai alza- col promoverli a ragguaidevoli di-
to un osservatorio astronomico con- gnità.
dotto dal profossore Scarpellini me- Passando sotto silenzio molte altre
desimo, al quale il munifico proteg- Accademie Romane fiorite contenq)o-
gitore degli studii duca Alessandro raneamente o poco dopo quella dei
Torlouia fece dono ultimamente di Lincei, quali sono quelle dei Partenii,
due pei'tettissimi Riflettorii. V. Scar- dei iMalinconici, degl'Intricati, dogli
pellini, Mctaorit di alcuni Ri/ltUo- Uniformi, dei Delfici, dei Fanta.stici,
rii, Roma, Salviucci, i83ti. dei Negletti, degli Assetati, dogi Lir
Il fascicolo LV del giornale ar- fecoìidi, con altie molte nel Quadrio
cadico del luglio 1823, riporta il annoverate, scopo delle cjuali era il re^
prospetto delle memorie aneddote citare versi di pessimo gusto e di disor
dell' Accademia Romana dei Lìn- nore piuttosto che di vantaggio all' i-

cei^ raccolteda Francesco Cancel- taliana letteratiu'a, è degna invece di


lieri e stampale a parte in Roma menzione T Arcadia fondata in Ro-
nel 1823 dal Salviucci , coi catalo- ma alla fine del secolo X\ il,
come
ghi de' Lincei, notizie delle loro Let- quella che prese appunto a muover
tere, unitamente alla spiegazione del- guerra al falso letterario gusto per
le cento quindici arcane cifre data dal l'illuvie stessa delle italiane Accade-
chiarissimo e dottissimo conte Do- mie diffuso in Italia.

menico Moi'osini già podestà di Ve- E diciamo qui déX Arca-


jjoichè
neziaj che sovra ogni altro ebbe la dia, tornerà bene rammentarne i
chiave per iscoprirne il significato. principii. La figlia del gran Gusta-
Nello stesso secolo XVII ad o- vo Adolfo 11 re di Svezia, Maria
Bore delle Accademie, meritano spe- Cristina, principessa fòiuita di ec-
cial menzione i Pontefici, Gregorio cellenUssime doli, che parlava un-
XV, Liulovisi, che con gran pia- dici lingue , e massimamente la
cere assisteva occulto alle tornate greca, la latina, l'ebraica e l'a-
che nel palazzo Vaticano ed in rabica, appena salita al ti'ono, co-
quello del Qniiinale faceva fare da nobbe la vanità della setta lutera-
uomini scienziati il Cardinal Lu- na, ed, abiurati gli errori, si recò
dovisi suo nipote ; ed Alessandro a Roma nel primo anno del Pon-
A'^ll, C/i/g/j sai lese , come attesta il tificato di Alessandro Vii, stabilen-
Minatori nel tomo Vili della Sto- do nella cjq)itale del Cristianesimo
ria della Lclk't atura. Die" egli, che e nel palazzo Riario. oia Corsini, la
ACC ACC .^5
sii.T resuleiiza. l i)iii grandi uomini beo con tale titolo di\einie celebre
jiiubirono di essere amjnessi al ser- in tutte le colonie Arcadi dt;!!' Ita-
vigio della Pallade di Svezia, nome lia, ed anche in tutta l'Europa.
che la regina col suo sapere si è Nel 1726 l'Arcadia passò dall'A-
procacciato. Tale unione di dotti a ventino sul Gianicolo pel dono fattole
poco a poco die' campo a formare di una stanza dal re di Portogallo
jnel palazzo di quella regina un'Ac- (Giovanni V. Primo a consecrare
cademia, che ai 24 gennaio del iGjG quel luogo fu Gio. Mario Ciesciinbeni
itane la prima solenne adunanza, medesimo con gran festa e gran co-
^irefiggendosj sovra tutto di versare pia di pi'ose e di ap[)lauditi poetici
intorno la filosofìa morale. In segui- componimenti ( V. la Lettera intor-
lo congiungendo tra gli studiosi suoi no ai luoghi delle arcadiche adunan-
tiattenimenti anche la poesia, da ze, Roma 1753; Crescimbeni, g/»o-
parecchi accademici coltivata, com- cki olimpici in lode di Giovanni f^
pose il primo abbozzo della celebre re di Portogallo, ivi 1726; De Rossi
Accademia d'Arcadia istituita dopo Vite degli ylrcadi illustri). Da quel
la morte di quella regina, accadu- momento l'Arcadia, alla quale l' au-
ta nel i68g. tore della presente Compilazione si

E già nel I 690 quei medesimi che onora di appartenere, col nome di
erano ascritti all'Accademia tlella re- Eliojilo Eleo, per la gentilezza del
gina di Svezia, della quale era presi- benemerito custode monsignor Lau-
dente Gio. Mario Cresciuibeni, mace- reani non venne mai meno, con-
,

latese,cominciarono ad unirsi in li- tinuando anzi a dar sempre utili


na nuova Accademia, che si l'accol- sempi agli studii d' Italia. Serbe m-
se primieramente nei giardini Far- dosi ferma alla purità che costitui-
nesiani, indi all'Aventino nel giar- sce il suo elemento, mutò e mute-
dino Ginnasi, dai quali luoghi cam- rà bensì l'Arcacha le forme secondo
pestri assunse il nome di Bosco il variare dei tem|)i ; ma se nacc|ue
Parrasio, e di Arcadia, anche pel movendo guerra alle pazzie d^;! se-
genere componimenti pastorali
dei colo XVII, Sciprà garantirsi da ogni
preferiti da' suoiaccademici, che non genere di corruzione, che distrug-
abbandonarono mai il eostiune d'im- gesse le basi della finezza, della so-
[)orsi nomi greci, conformi alle idee lidità e dell'ordine sulle quali vuol
loro pastorali. La loro prima adu- ognora innalzarsi la letteratura ita-
nanza accademica si tenne il giorno liana. Con tali principii, il Bosc/i
5 dell'ottobre 1690 sul monte Gia- Parrasio , monumento insigne d' i-

nicolo nei gir«rdini del convento di taliana coltura, frequentatissimo da


s. Pietro in IMontoxio. Repubblica- cittadini e forestieri per amenità di
no divenne il governa della società sitOj per varietà e simmetrica dis-
loro né avendo per capo che un
: posizione di piante, per memorie
custode, Crescimbeni ne fu il pri- a tanti arcadi illustri ; ma
scolpitevi
uìo, sotto il nome di Alfcsibtio Ca- dove colpa le note vicende deJ
,

rio. Il quale bendnèper un'olimpiade tempo, non si poteano da oltre a


(per un quadriennio) dovesse durare trent' anni tenere le ordinarie sedu-
in tale dignità; pure d'olimpiade in te ; per le generose cure del massi-
olimpiade fino alla morte \enne mo Pastore Gregorio XV I, lii soil-
ictnpre confermato custode. AUcsi- tuosamente riedificato e lahbfilftyi
46 AC e ACC
Il dcsideratissimo aprimento ne se- stituzione Militanlis (an. 1711), che
gni con istraortlinaria pompa e gran- si legge nel tonìo X del Bollario, ap-

de commovimento di ogni ordine provò gli statuti dell'Accademia fon-


di persone, il giorno 4 settembre data ivi da ("rian Pietro Zanotti sotto
1834. IMonsignor Laureani colle an- gli auspicii dei Piiformalori dello stato

tiche formnle della romana eloquen- libero di quella città, i quali dal nome
za, tra gli evviva de' circostanti del Pontefice vollero che fosse chia-
ragguardevoli per dottrina, e nobil- mata Accademia Clementina. Indi,
tà e cariche, ne fece la solenne in- non volendo che per le arti si ab-
augurazione: indi il pastore arcade bandonassero le scienze ed i sacri stu-

principe Agostino Ghigi lesse una dii, nell'anno 1715, a' 12 giugno,
sua prosa intorno la storia di esso mediante la costituzione Superni, ri-

Bosco, e i vantaggi recati alle buo- portata nel tomo XI del Bollario,
ne lettere dall'Arcadia. A codesta confermò le costituzioni dell' istitu-

lettura tennero dietro alcune poesie to delle scienze nella stessa città di
de' socii d' intorno i fasti del Pon- Bologna. A questo unì l' Accade-
tificato Gregorio XVI. Ora, ci
di mia dcgl' Inquieti già fondata , ai

conforta la speranza, che il Bosco 1 1 dicembre 1 7 i i j dal conte Lo-


respirando nuove aure di vita, por- dovico Ferdinando INIarsigli, gene-
gerà ombra ospitale a chi cerca rale dell'imperatore Leopoldo I e
quel gusto che non muore giam- poi della Santa Sede, il quale nel
mai, e schiva i momentanei splen- 1 7 1 2 avea pure arricchito il detto
dori delle false letterature. F. Bo- istituto di molti strumenti matema-
sco Parrasio, alle falde del Gia- tici, d'ima copiosa libreria fornita
nicolo, rifallo sui disegni dell' Az- di preziosi manoscritti in varie lin-
zurri, Roma, pel Salviucci, 1839. gue orientali, non che di un magni-
E ciò basti dell' Arcadia, che al- fico museo di scelte statue di mar-
tra Accademia ci fé' rimirare il Som- mo, oltre un capitale bastante al
mo Pontefice Clemente XI, Albani, mantenimento dei professori . Per-
lU'binate, il quale co)ioscendo quanto chè venisse poi maggior lustro a
sia giovevole, che negli anni piìi teneri queir istituto già posto sotto gli au-
si applichi la gioventù alle belle arti, spicii di s. Tommaso d'Aquino, di

si diede a proteggere la pittura^ la s. Carlo Borromeo, di s. Cattcrina


scultura e l' architettura, c;hc allora de \ igris detta di Bologna, volle il

andavano trascurate. Fu egli adun- detto Clemente XI che tutti i fu-


que, il quale nel 1701 inslitui nel turi precidenti fossero notarli della
Campidoglio col fondo di mille scudi Santa ^oXg se chierici, e cavalieri
1' Accademia di queste arti, la quale dello speron d'oro, se laici. Quei pre-
tanto vantaggio ha recalo al pubbli- sidenti ,
per legge dell'istituto, in
co quanti sono i meritati enconiii, uno col segretario esser debbono
che continuamente si procaccia e perpetui, e venir eletti dal senato.
riscuote dalle altre nazioni. 1 professori sono di astronomia, di
ISè a Ptoma soltanto furono ri- fisica sperimentale e di storia na-

strette le provvide cure dell' XI Cle- turale ; gli accademici poi degl' Jii-

mente ; anche Bologna esperimento quieli, imiti, comesi disse, ali istituto,

lo zelo di lui pel coltivamento dc- sono di quattro classi: i." gli Or-
yli utili sludii, ([unndo egli rolla co- dinarii in numero di dodici , cioè
ACC ACC 47
due per ciascuna delle sei materie, della ])il)Iioteca acquistata dagli e-
fisica, matematica, anatomia, spar- redi del Cardinal Impeiiali. D' al-

girica, medicina e storia naturale ; lom in poi, non iscemò mai il pro-
2. Nuinevdni, die montano a venti-
'
i speranìcnto di essa. Cardinali, ve-
quattro, cioè quattro per ciascuna del- scovi, prelati usciti dal seno di lei,

le suddette sei materie; 3.' dodici formarono Gerarchia


decoro alla

Alunni. Dopo tali instituzioui di Bo- ecclesiastica; nel 17^9 diede al So-
logna, stava molto a cuore di quel glio Pontificio Clemente Xlil e ,

Pontefice ur' altra cura da com- nel 1823 Leone XII.


piersi iu Roma, ed era 1 erezioue Il regnante Pontefice Gregorio
dell'Accademia dei nobili ecclesia- XVI, seguendo l' eseu)pio de' suoi
stici. predecessoi'ioltre aver onoralo di
.

Yai'ii ecclesiastici insieme raccol- sua presenza f Accademia, ne pro-


ti alla fine del secolo XV II, nel pa- move gl'individui alla Romana Pre-
lazzo Gabrieli a monte Giordano, latura, secondochè si distinguono per
aveano data la prima idea di que- ingegno e dottrina.
st'Accademia. Aumentata poscia dal All'Accademia dei nobili ecclesia-
Cardinal Imperiali, passò al palazzo stici va giunta natuj'almentel'^rrrz-
Gottofredi in piazza Venezia, detto de/nia di teologia deW Università
anche dei Pizzardoni, per cui da quei Romana. Eccone la origine. Rall'ae-

palazzo pri'sc anche il nome d'Ac- l(? Cosimo Gii'olann, nobile liorcii-

cailemia dei Pizzardoni. Ma Clemen- tiuo i-inunciando il canojiicato del-


te XI, che voleva ridurla a piti re- la sua metropolitana, si trasfeiù a
golari discipline, fé' acquistare nel Roma dove il C/irdiual Renato Ini-

J706 il palazzo Severoli sulla piazza jxM'iali lo volle aiutante di studio,


della Mirierva, ed ivi la tradusse, e limamoratosi della novella sua pa-
colla spesa di sessantamila scudi tria, istituì egli nel 169J, esseuilcj

la provvide d' una ricca biblioteca. Pontefice Innocenzo XI Ij nella pro-


Da quel momento i Papi ebbero pria casa un'Accademia, che mos-
sempre ])articolar cura di uu istituto, se da una disputa periodica in ma-
dove nobili giovani si addottrinas- terie teologiche. Nel 1707 si unì
sero nelle scienze ecclesiastiche, pri- alla riferita Accademia ecclesiasti-
ma di prelatma ed
entrare nella ca, ed ivi prese miglior ordine, fin-
aver cariche \eggan-
governative, ché Clemente XI nel 1 7 1 8 l' ap-
si le notizie storiche delle Accade- provò formalmente con uu breve
mie d' Eiu'opa con una relazione
, Apostolico, e le diede ferma stanza
piìi òcW Accademia nobile
diffusa nell' università della Sapienza Il .

ecclesiastica di Roma, estesa da mon- Crirolami sì benemerito nell' insti-


signor Paolino JMastai Ferretti con luirla, lo fu di più nel ])rovvederla di
correzioni ed agisfiuntc, Roma 1792. diversi statuti e nel lasciarle dieci-
Ad onta di tutte queste cm-e è mila scudi affinchè coi fratti loro
,

ignoto il perchè siasi rattiepidito co- si premiassero gli accademici piìi


tanto in quell'Accademia il fervore, valorosi. Agli statuti, che il Cartli-
da dover nel 1776 il Pontefice Pio nale Ferrari, domenicano, rivide, e
\I, B raschi, di Cesena, assegnarle lo stesso Clemente XI a[>provò col-
diecimila scudi acciocché rimettesse la bolla Inscrutabili emanata il gior-

la sconcertata economia , e dotarla no 23 aprile 17 18, aggiunse quel


,

48 ACG ACC
Ponloficp clic i membri òcWJcrarh'' poi'zione del progresso che in essi
min si preferissero nei concorsi delle avesse osservalo nelle scienze e nei
pan'oechie, die tre Cardinali ne fos- buoni costumi: pruleste pur repli-
sero prolettori ed un prelato il se- cate in un concistoro a' giorni no-
gretario, che avesse stanza per le sue stri dalla sacra memoria di Leone
funzioni nella Sapienza di Roma, e XII, neir esaltai-e al cardinalato il

che i suoi lettori di teologia fosse- regnante l\intefìce. Ed aifinchè il

ro i censori. mezzo se ne agevolasse, nel mese di


Papa Benedetto XIII, Orsini, con- dicembre istituì quattro Accademie
siderando, che alcuni di questi ac- in Campidoglio, la prima che si oc-
cademici per la loro povertà non cupasse della storia romana e di
potevano continuare negli uffizii, in profana antichità la seconda, in ca- :

virtù della bolla In excelso, pub- sa dei PP. dell'oratorio di s. Filippo


blicata ai 6 maggio 1726, come si Neri, per lo studio della sagra sto-
l^gge nel tomo XII del Bollano, ria ed erudizione ecclesiastica la :

ordinò a" Cardinali protettori , che tcrza^ nel collegio di Pi'opaganda


a venti sacerdoti secolari poveri, ad per quello de Conciliij la quarta,
essa ascritti, si dessero dalla Came- di Liturgia nella casa dei pii ope-
ra apostolica per sei anni cinquanta rai alla Madonna dei monti. Il Pon-
scudi all'anno coll'ulterior diritto di tefice, nel lunedì di ogni settima-
promozione alla cura delle anime ed na, se non fosse stato impedito, te-
R2\'\ uffizii ecclesiastici nei collegi di neva avanti a sé nel palazzo Qui-
Propaganda. Il Pontefice Clemente rinale per turno ima di queste Ac-
XIV, Ganganclli, che mcntr'era Car- cademie uiìo dei loro membri l'c-
:

dinale ne fu protettore, nel primo an- citava sempre qualche dissertazione


no del suo Pontificato (ai 21 aprile intorno la rispettiva materia. Tal era
1769), confermò a quest'Accademia il genio di Benedetto XIV fin dai
lutti i privilegi concessi dai suoi pre- suoi primi anni, quando in E^oma
decessori Clemente XI e Benedetto fece fiorire i Congressi sulla storia
XIII. Stabilì inoltre, che ogni anno ecclesiastica, e quando in mezzo
uno degli accademici il quale per , ancora alle occupazioni pastorali,
un intero triennio fx*equentati avesse zelante vescovo presiedeva alle Chie-
maggiormerile gli esercizii teologici, se di Ancona , e Bologna. Gran
ed avi sse date prove maggiori del vantaggio sarebbe venuto alla re-
suo sarfW;^, venisse da' censori de\- pubblica letteraria se i discorsi al-
l'Acca^K-ftiia, con voli segreti, pre- la presenza di quel dottissimo Pon-
scelto, e proposto al p. Maestro del tefice recitati dai primi soggetti che
.sagro palazzo, e quindi ottener po- ornavano la capitale del Cristia-
tesse la laurea dal collegio teologico. nesimo, si fossero pubblicati col mez-
Appena il Sommo Pontefice Be- zo stampa. 11 Novaes parti-
della
nedetto XIV, Lambcrlini, nel 174» colarmente compiange questa man-
fu assunto al trono Pontifìcio,, eru- canza, tanto pili in quanto che a-
ditissimo letterato com'era, con mo- vea co' proprii occhi veduti i punti
di assai patetici esortò i prelati del- di scelta erudizione, che nelle me-
la sua corte ad una seria applica- morie periodiche si erano sviluppa-
zione allo studio, protestando di non ti. Devcsi perciò buon grado al sig.

fjronnioverne ali:uiio, se ikju a pro- Bartolommcfi Colti, il q(».ile ci die'


ACC ACC 49
ventickie discorsipostumi del chia- mano ,
già delubro che il primo
rissimo suo zio Gaetano Cenni col imperatore romano Ottaviano Au-
titolo Disseriazioni sopra i'arii
: gusto dedicò a Mai'te Ultore ,
pei
punti interessanti la storia eccle- vendicare la morte di suo zio Gal-
siastica ,
pontifìcia , canonica _, ro- lio Cesare e che sino dai primi
,

mana, in Pistoia, tipografia Bracali, tempi del cristianesimo si è cangia-


J778 e 1799. to ili chiesa parrocchiale. La chie-
Veniamo alla insigne e Pontificia sa di s. Martina prese il titolo al-
y4ecaileniia di s. Luca, la quale lui lora del santo avvocato dei pittori,
molto antico il suo onorevole princi- e la vera parrocchiale fu divisa ha
pio. Si raccoglie da antiche memorie s. JXicolò in Carcere e s. Lorenzolo.
come ai tempi di Sisto IV, an. i47"^5 f. Romano Alberti, Trattato della
si dessero nuovi statuti a qucU' luii- nobiltà della pittura, ecc.; Origine e
versità delle arti, che dal Pontefice progresso dell' Accademia di Dise-
Gregorio XI sedente in Avignone gno ec.,in Roma, Pavia i6o4 ;
{an. 1.371), con bolla riportata nel Ordini e statuti dell' Accademia
tomo IH, p. II del Boll. Pvoni. , a- di Disegno, de' pittori , ec. in Ro-
vea avuta una piccola chiesa sul- ma sotto il titolo e patrocinio di
l'Esquilino, appresso Maria Mag- s. s. Luca, Palestrina 1716; Tratta-
giore. Venne quindi assoggettata con io dell Accademia di s. Luca Ro- ,

tali nuovi statuti quell'università ad ma 1754; Piazza, Trattalo delle


alcuni consoli , e fu posta sotto la Accaac/nie Romane j Romana privi.
protezione del senato romano. Ma Adgregationis prò Academia s. Lu-
in que' primi tempi oltre ai
, pit- cci', ecc., Roma 1753.
to! i e scultori , avevano accesso al- Stabilita così la confraternita dei
l' Accademia stessa anche le arti pittori nella chiesa di s. Martina
meno Laonde venne in ani-
nobili. sotto il patrocinio di s. Luca, ac-
mo al celebre Girolamo Muziano di quistò essa in seguito varie case
fondare sotto gli auspicii di Papa contigue alla chiesa medesima, ed ai
Gregorio XIII un'Accademia, a cui i/\ novembre 1598, sedendo sulla
fossero ascritti soltanto i migliori pro- cattedra di s. Pietro Clemente Vili,
fessori delle arti liberali. E di buo- Aldobrandini fiorentino, si apiì la
,

na voglia quel Pontefice accoglieva il nuova Accademia del disegno, e ne


felii^e pensiero del Muziano: anzi con venne creato a primo principe cioè ,

ordinazione del 1577 istituiva l'Ac- presidente, il cavalier Federico Zuc-


cademia. Ma per morte sopravve- cari scultore, pittore ed architetto,
nuta e del Muziano e del Ponte- che tanto s'era adoperato per la sua
fice non ebbe effetto l' Accademia novella istituzione.
stessa che nel i588, sotto Sisto V, L'Accademia di s. Luca si man-
per opera e per consiglio del pit- tiene ancora essenzialmente colle
tore Federico Zuccari. stesse leggi stabilite dal detto fon-
Volendo Sisto V ampliare il sito del- datore Zuccari , sebbene siensi in-
la sua villa Montalto ( fedi ), fe'get- trodotte alcune modificazioni , opera
tare a terra la chiesa di san Luca delle mutate circostanze. Promuove
suir Esquilino già addetta alla com- quindi le arti onora il merito di ,

pagnia dei pittori , ci sostituì la coloro che si distinguono coli' am-


chiesa di s. Martina nel Foro Ro- metterli al proprio corpo, e veglia
VOL. I.
7o AC(' A ce
alla conservazione dei piihhiiri mo- belle arti dello stato pontificio, con
numcnti. Essa è sotto ia immediata chirografi dei c) aprile i8o4, tras-
protezione del Card. Camerlengo, e portò l'Accademia .stessa alla fab-
si compone un presidente e di
di , brica delle Convertite al Corso, già
accademici (Ilmciito cdi onore. I pri- convento di monache prima che si
mi sono dodici per ciascliediina delle l)ruciasse, ed indi riedificato da mon-
tre classi di piltiua, scultura ed ar- signor Verospi; tm terzo di esso fu
chitettura, e venti possono essere este- usato a tale oggetto.
ri. Vi sono poi dodici altri accademici Quel Pontefice protesse quest' Ac-
di merito, tra i pittori di paesaggio cademia per modo che sino dal
e fra gl'incisori ed intagliatori in 1802 con chirografo del primo ot-
pietre dure. Indefinito è il numero tobre aveale destinata l'annua som-
dei secondi, cioè di quelli di onore. ma di diecimila scudi per l'acqui-
Un consiglio di ventiquattro membri sto di monumenli artistici.

regola gli alfari dell Accademia uni- Il principe dell'Accademia, che


tamente al presidente ch'è annuale, Pio VI, nel I79'>, avea dichiarato
ed al segretario ch'è perpetuo, e che Conte Palatino, per quel tempo che
scegliesi tra i principali letterati. Que- esercitava l'ufiìcio, da Pio VII, nel
st Accademia dirige anche la scuo- 18065 fu insignito del grado di ca-
la di pillura e di scidtura, denomi- valiere, istituendo per tutti i pre-
nata del nudo , eretta da Benedet- sidenti di essa un'apposita croce di
to XIV, Lamherlini, nel 1754 pei decorazione, che descrivesi all' arti-

giovani poveri, in un'ampia came- colo Cavamerf, Ordine de" Presi-


ra nel Campidoglio, e da lui dota- denti dell' A evade mia di s. Luca.
ta di ti'ccento scudiannui ( T^. la co- Poscia l'Accademia chiamò soltan-
stituzione Inter citrn.<!, data ai 17 to col nome di Presidente il suo
marzo 17 i4, presso il tomo IV del primo rappresentante.
Bollario dello stesso Pontefice: Consti- Le Accademie di s. Luca e del
tìitio qua ad exerceiidos erudiendos- nudo, trasferite nell' ampio col-
que picturae, atque scuipturae Ty- legio Germanico presso la chiesa
rones, G yninasìum puhiicum , seu di s. Apollinare, non ebbero ferma
Acadeinia exigilur Rom.-e 1754)- , stanza, finché non fi nono stabilmen-
]Vè ciò solo fece quel Pontefice, che Sapienza,
te locate nell'edifizio della
collocò inoltre nella scuola medesi- da Leone XII, il quale assogget-
ma del nudo una bella galleria di tando le Accademie letterarie alla
pitturi; da
a caro prezzo acqui-
lui Congregazione degli studii colla bol-
state. Seguitò questa scuola a te- la (Jiiod di\'ina Sapientia, eccettuò
nersi ogni giorno in Campidoglio quelle di Archeologia e di s. Luca,
in una stanza, sotto la galleria dei lasciandole, com'erano, sotto la pro-
quadri; ma, riconosciuta la situazione tezione del Cardinal camerlengo.
troppo incomoda , massime nell' in- Clemente XI, Albani, d'Urbino,
verno, il Sommo Pontefice Pio VII, eletto nell'anno 1702, avea somma-
Chiaramonti, secondando il progetto mente beneficato l' Accademia di s.

del principe d»-!!' Accademia, cava- Luca, e ad istanza di Carlo Maratta


lier Andrea Vici, e del possagiiesc ci stallili ancora un fondo di mille
scultore cavaliere Antonio Canova, scudi.
ispettore generale ilelle anlieliilìi e Ma a prò degli artisti avvenne
,,

A ce ACC 5i
ancora, che morendo nel Poulificato nalzasse il sovrano suo stemma col-
di Benedetto XIV l' a rolli tetto Carlo la iscrizione Insigne, e Pontifìcia Ac-
Balestra, con testamento, lasciò tutta cademia Romana di s. Luca. Do-
la sua eredità a/ìine clic, ridotta in nò alla galleria accademica, per van-
capitali fruttiferi , detratto ne fosse taggio dell' istruzione delle belle ar-
il valsente del suo deposito nella ti, due cioè la For-
celebri quadri :

chiesa Luca, e tutto il resto


di s. tuna Guido Reni e la inanità di
di ,

venisse impiegato in tante medaglie (jiiercino. Confermò da ultimo con so-


d' oro, da distribuirsi in Campido- lenne atto il privilegio accademico, già
glio ai giovani più meritevoli nelle conceduto dalla santa memoria di Pio
belle arti. Anche il Canova contri- VI sulla privativa delle perizie giu-
buì all'emulazione di questi accade- diziarie in fatto di belle arti ,
po-
mici, assegnandovi la dote di quat- nendolo in armonia colla vigente
trocento annui scudi, onde premiar- legislazione.
ne gli artisti. Il prclodato Leone XH \J artistica congregazione dei Vir-
alle tre cattedre di pittura, scultu- tuosi al Pantlicon, così chiamala
ra ed architettura, aggiunse le al- perchè composta solamente di per-
tre sette di geometria, prospettiva, sone esercenti arti liberali, come so-
ottica , anatomia , storia, mitologia no i pittori, gli scultori e gli archi-
costume. tetti o altri, il cui scopo sia quello
Il l'egnante Pontefice Gregorio (h animare le arti lielle, fu imma-
XVI, intentissimo sempre a promuo- ginala dal celebre dipintore Raffae-
vere le belle arti , non ha lasciato le Sanzio da Urbino, ed eretta nel
occasione di mostrare benignamen- 1543 da varii suol scolari ed a-
te anche alla Pontifìcia Accademia mici, i quali scelsero a capo il piom-
Romana di san Luca I' alta sua batore delle bolle apostoUehe, fami-
protezione e benevolenza. Egli ri- liare segreto e scudiere assistente
pristinò dapprima
con autorità so- , alla mensa del Pontefice Paolo HI,
vrana, i concorsi dementino e Ba- Farnese, don Desiderio di Adiutorio
lestra, denominati Capitolini, i fjua- canonico della collegiata di s. Ma-
li da varii anni erano rimasti so- ria ad Martyres detta del Pantheon.
spesi con singolare rincrescimento In quella s. Maria ad
chiesa di
dell' Accademia. Volle poi che si Martyres adunque tale
ricoverossi
completasse il numero dei profes- congl-egazione sotto il titolo di san
sori cattedratici , che mancavano al- Giuseppe di Terra Santa, da una
l' istruzione delle belle arti nell'Ac- cappella da essi edificata dove è ,

cademia, e che si dessero coadiutori sepolto Ptaflaello d' Urbino. Chi fos-
esercenti con futura successione a se ascritto a quella congregazione
quei professori, che o per l'età, o dovea cantar tutte le feste l' uffizio
per le abituali malattie meritava- della B. V., visitar i fratelli infermi,
no un onorato riposo. Concedette e quando morissero accompagnarli
decoi'osamente un abito civile che al sepolcro, dispensar limosine ai
distinguesse il corpo dei professo- poveri , dotar fanciulle con venticin-
ri accademici di merito. Permise que scudi e col vestimento, ch'esser
con particolare rescritto,che sulla dovea di panno bianco, e celebrar eae-f
porta della residenza accademica a quie e anniversarii a prò dei fratelli
s. Luca presso il Foro Romano s' iu- defunti. Tra i primi suoi fondatori
Si A ce ACC
ricordansi i nomi più ragguardevoli so, diedero essi principio alle ricer-
nella storia delle arti : p. e. i pit- che sotto la direzione del Camer-
tori Domenico Beccaflimi, Giacomo lengato , alla presenza delle depu-
del Conte, Girolamo da Sermone- tazioni della Confiaternita , della
ta, Lucio da Todi e Pierino del commissione generale consultiva di
Vaga, gli scultori Gio. Mangone e antichità e belle arti , dell' accade-
Raflaello da Monte Lupo e gli ar- , mia di s. Luca e di quella d' ar-
chitetti Giacomo Melegliino , favo- cheologia. Il giorno 24 settembre
rito da Paolo MI, Antonio s. Gal- le ossa del celebre dipintore furono
lo, Mario Labacco, Bartolino e Ba- rinvenute intere e conservatissime nel
ronino. Sino dalla prima istituzione luogo stesso ove Raiìàello volle esser
della congregazione nella festa di sepolto. Esposte al publ)lico per ot-
s. Giuseppe facevano quei Virtuosi to giorni, furono poscia rinchiuse in
annua esposizione delle opere loro urna di marmo donata dal prelo-
nel poi'tico del Pantheon ( V. i dato Pontefice, in cambio della qua-
Diarii di Roma incominciando dal si perita cassa di legno che le ac-
1716). Alla classe poi de' Virtuosi coglieva.Maggiori onori gli si pre-
d' onore appartengono i gloriosi no- parano ancora da que' dotti eh' eb-
mi de' Pontefici Paolo III , Pio bero in ciu'a il loro discoprimento.
IV, Paolo V, Gregorio XV, ed A- Né l'amore delle arti, che accende
lessandro Vili ; de' Cardinali Fer- la Confraternita del Pantheon, si ri-
dinando Medici , poi gran duca di mase a l'ichiamare l' ammirazione
Toscana, Enrico Gaetani , Scipione alle spoglie di Raflaello : che il

Gonzaga, A Scanio Colonna, Cinzio reggente perpetuo cavalier Giusep-


Aldobrandini , e di molti vescovi, pe Fabris scultore, ed il segreta-
prelati e personaggi d' altissima ri- rio perpetuo cavalier Gaspare Sci-
nomanza. V. Piazza, Opere Pie di vi architetto, con altri professori ac-
Roma, p. 5 17, Roma 1679. cademici, vollero ristabilire gli an-
La corporazione dei / irtuosi del tichi sistemi della congregazione, e
Pantheon strettamente collcgata con mettere in vigore i bimestrali, ed
la religione cattolica, perchè sog- i biennali concorsi di pittura, scul-
getta a quelle fasi a cui fu sotto- tura ed architettura su' soggetti sa-
posta la Chiesa nelle varie inva- gri, da eseguirsi da artisti cattolici
sioni dei suoi dominii , dovette a- di tutte le nazioni. Di che avutone
stenersi talvolta dalle mentovate so- il permesso dal lodato Pontefice
lenni esposizioni, e star contenta di Gregorio XVI rinnovarono gli sta-
mantenere in fiore soltanto i pro- tuti ed aprirono i concorsi, ai qua-
fessori, che in epoche nel
tutte le li gli artisti in gran copia si di-
suo catalogo segnava. Ilenduta però sputano la palma. Ai Virtuosi di
a Roma la traiKjuillità, nel Ponti- merito si concedette altresì dalla so-
ficato del regnante Pontefice Gie- vrana clemenza un aliito di distin-
gorio Wl , nn;cenate delle arti e zione, che prima non avevano, com-
padre amorevole de' suoi sudditi, si posto di calzoni neri, stivali a mezza
vollero ricercare nel i833 le spo- gamba, sottovesti to turchino bleucow
glie del Sanzio ed onorarne la tom- ricami d'oro, spada co éi elsa dora-
ba che da tutti era trascurala. Ot- ta, cravatta bianca, cappello appun-
tenutone que' Virtuosi il peiines- tato, adorno di piuma nera, il tutto
ACG ACG il
come è riportato dal Figurino an- poi de' Virtuosi d'onorx' è illiniitaU).
nesso allo Statuto della coni^rci^a- 11 compilatore di ([ucst' opera è nel-
zione. V . Feu , CoinpcmUo di sto- la siuldetta classe annoverato.
na e riflessioni per la invenzione Oltre all'istituzione dei concorsi,
del sepolcro di Raffaello Sanzio, Ro- i professori Virtuosi di merito si
ma i833; Biondi, Canzone sul ri- danno 1' obbligo di non trattare mai
trovamento del corpo di Raffnel- argomenti scandalosi nell' arte ohe
lo , i833; Odcscalclii , Storia del professano, di coadiuvare i vecchi
ritrovamento delle spoglie mortali artisti caduti in miseria, di far pro-
di Raffaello, Roma i833; Giorna- getti acconci per abbellire e procac-
le Tiberino, nel quale si leggono le ciare rinomanza a Roma.
circostanze, che accompagnarono il I l'appreseiitanti odierni sono lo
ritrovamento. scultore cavalier Criuseppe Fabris
Ai suddetti concorsi bimestrali è reggente perpetuo, il pittore cava-
premio una medaglia d'argento del lier Fili]>po Agricola reggente trien-
peso di oncie cinque, avente al di- nale, e l'architetto cav. Gaspare Servi
ritto il ritratto di Raffaello , più segretario perpetuo , direttore e le-
due copie dell'opera premiata, quan- dattore insieme del foglio artistico
do sia prodotta alla luce. A «pici Tiberino. Veggasi lo Statuto della
biennali, detti anche Gregoriani, òixX insigne artistica congregazione dei
nome dell augusto Gerarca sotto cui Virtuosi al PantJieon, anno i(S3()j

nacque una tale istituzione, è con- la quale oltre le artistiche insegne,


cessa una medaglia d oro del valo- Visa motto Florent i\ domo Do-
il

re di venticinque zecchini, al cui mini. V. Chiesa di s. Maria al»


diritto è il busto di Papa Grego- Martyres.
rio XVI; più due copie dell'opera L'Accademia di Religif me Catto-
premiata, allorché venisse alla luce. lica, per le cure princi[»alni(!iile di
aduna la congregazione nel
Si monsignor Fortunato Zamboni, fu
Pantheon nella cappella della detta fondata in Roma nel 1801 da una
chiesa di s. Maria ad Martyres, una società d' uomini chiari per inge-
v(jlta per ogni mese, e quivi pure gno e per dottrina, al fine di pro^
è la galleria ove veggonsi le opere muovere lo studio della Religione
<legli artisti professoi'i addetti alla Cattolica, e di combattere colle ar-
congregazione, i loro ritiatti ed una mi delle lettere e delle scienze gli
biblioteca artistico-letteraria. Gom- errori ed i fatali progressi di una
pongono la congregazione (Virtuosi sedicente filosofìa, promulgata dalla
residenti, corrispondenti , e Virtuo- libertà della stampa, mercè i nuo-
si d' onore. I residenti e corrispon- vi sofismi presi dalla fisica, dalle
denti sono professori artisti, o pitto- scoperte dei viaggiatori, e dalla sto-
ri,o scultori, o architetti; quei di ria. Il Pontefice Pio VII d'immor-
onore sono o mecenati delle arti, o tale memoria l' approvò nell' anno
dotti nella repui)blica letteraria, tutti stesso, con un breve apostolici, as-
figh della religione cattolica. Il nume- sai onorifico, diretto a monsignor
ro dei residenti è di quarantacinque, Coppola arcivescovo di Mira, primo
cioè quindici pittori, altrettanti scul- presidente della medesima, e nel
tori e non meno d'architetti. — I sanzionarne gli statuti le concesse di
corrispondenti sono trenta ; il numero poter tenere le annuali radunanze
54 A ce ACC
nell'aula della Sapienza. Essa ha mento su materia in ogni an-
tal

sempre lodevolmente corrisposto al iTo : cosa che Ihiora


venne da essi
suo nobile scopo d illuminare gl'iu- scrupolosamente osservata. I soU —
gannati e di smascherare gì' ingan- dotti possono essere ascritti tra i so-

natori con una serie non interrotta ciidi quest'accademia, che tiene le

di dotte e convincenti dissertazioni, sue adunanze ad ogni quindici gior-


molte delle quali vennero divulgate ni, dalle ore ventidue alle ore ven-
colle stampe, e fanno desiderare la tiquattro, e sei volte all'anno dal-
pul:»bhcazione delle rimanenti. Si l' ora ima di notte, alle tre. La
accolgono in essa i migliori ingegni Santità di Nostro Signore Papa Gre-
per dottrina nelle scienze sacre, na- gorio XVI si degnò onorare l'albo

turali e nelle lettere. di tale Accademia coli illustre e


Uno scisma letterario sopra gli glorioso suo nome . Il Diario di
antichi Ellenici e alcune insolenze Roma, ed il foglio artistico il li-
letterarie contro i Romani, spacciate berino, che pure si stampa in Ro-
dal maceratese Boccanera , accade- ma , riportano gli atti dell' Acca-
mico, abbattute poscia trionfalmen- demia Tiberina. T . Agricoltura e
te con una prosa dall' altro accade- Poeti.
mico Giacomo Ferretti, fecero sor- L' Accademia Latina nell' anno
gere nell'anno 1 8 1 2 un' altra Ac- i8i4fii istituita in Roma dalla u-
cademia, la Tiherina. Fondatori ne nione di molti letterati, fra' quali
furono l'ab. d. Gaetano Celli, l'avvo- sono a ricordarsi a cagione d' ono-
cato Domenico Chiodi, lab. d. Anto- re il reverendiss. d. Piccadori dei
nio Coppi, il lodato Giacomo Ferretti, chierici regolari minori , T avvocato
Leopoldo Fidanza, Vincenzo Libert, Cruadagni, il professore cavalier Fé-
Teresa Martini, Pietro Mazzocchi, liciano Scalpellini, mons. Emma-
Enrico Nalli, l' avvocato Luigi Pie- nuele Muzzarelli, uditore di Rota,
romaldi, Giuseppe Piroli, Gaspare mons. Domenico Testa segretario
Randanini, il conte Alessandro Sa- delle Lettere latine pontificie , e
vorelli, Luigi Schenardi, dott. Pie- poi di quelle dei Brevi ai principi,
tro Sterbini, Vinceiìzo Ubaldi, Giu- il dottor Federico Petrilli, ed il
seppe \ illetti. Le
prime adu- loro barone Camillo Trasmondo. Lo sco-
nanze ebbero luogo in una casa po di questi accademici fu quello
vicina alla venerabile chiesa di s. di serbare intatto il bello della lin-
Maria in Via. Lo scopo della isti- gua antica del Lazio, e di pro-
tuzione fli esercitare la gioventù muoverne r amore. Tre presidenti
nello scrivere in verso e in prosa. in fino ad ora ella si ebbe pri- ;

Dalla sua fondazione sino ad og- mo fu il detto cavaliere Scarpelli-


gidì mantennesi in fiore costante- ni, monsignor Muzzarelli prelodato,
mente, non essendosene interrotte le e l'avvocato Guadagni. Molti fu-
tornate se non per le vicende poli- rono e sono presentemente membri i

tiche'del i83i. — Noi riunirsi, ascritti a tale interessantissima Ac-


gli accademici Tiberini aggiunse- cademia. Per primo devcsi ricordare
ro alla prima istituzione lettera- il regnante Pontefice Gregorio XVF

ria anche gli agrarii studii, e si amatore e protettore d' ogni utile
fecero legge di convenienza il trat- istituzione ; quindi molti Cardina-
tare e .sviluppare un gualche argo- li , il custode generale dell' Arcadia
.

ACC ACC 55
inon.'?. r.aln-ich; Lnuirani, il reve- vina, ebbero leggi che insieme al

rendissimo p. Oio. I>allisl;i Rosani, racconto della divisione letteraria

preposi to generale dei Cliieriei re- avvenuta tra gli Arcadi e terminala
golari (l(;lle scuole pio, ed il poeta nel 17 i4) sono riportate da Fran-
(iiacoiiio Ferretti, noneliè il eava- cesco Cancellieri nel suo Mercato a
iier Oaspare Servi. pag. I9.S, i-?.r), 9,35. Vegga usi inoltre
IJannovi a Roma altre Aecadcjinie, f^c'^cs et [nstitutioncs /ìcadcmìa; Qui-
come sono qm-lle tlcll' Ihiiont' drilli riiìtv
, Roma?, 171 r. L'insegna de\-
ecclesiastici di s. Paolo, fonrlata nel V/tccadcmia Qnirina era il motto
1790, approvata da Pio VF, a' 17 QuiRiNORUM CoETUs , la lupa di
maggio '797, e regolata da Pio VII Roma ed i due gemelli Romolo e
col hreve Ex quo de 3o agosto 1822; Remo fondatori della città.

della Filarmoìiica, istituita anni ad- L'abbate RidoHl, nel i73'?,, nel
dietro, per formare allievi abili all'e- palazzo Riario alla Lungara radiuiò
sercizio dei due generi di musica l'Accademia de Nevosi già delta de-
vocale ed isirumentale ; della Filo- ^' Imperfetti, poscia de^^' Infecondi
dram ina tica Romana, isti tu/ione re- V. Gazzetta Letteraria, tomo HI,
cente, e piuttosto scuola di recita- pag. 900; De la Lande, Voya^e de
zione italiana; de JlJacstri e. Pro- V Italie •
Pomerada , /id iiifcecundo-
fessori di musica di Roma, sotto runileges, notte r/v'z/rrt', Roma>, i73.'>;
la invocazione di s. Cecilia. La VhìZTiì, Opere pie, tratt. Xll; Pompe
prima di queste Accademie ha un funebri celebrate dagli /tccadena'ei
Cardinale per protettore, e la ((uar- Infecondi per Klena Lucrezia Cor-
ta oltre all' essere sotto la protezio- nnra Piscopia Accademica , della
ne di un Cardinale, lia un prela- V Inalterabile, Padova, Cìd>G. 1

to per primicerio con quattro guar- Finalmente faremo aleinia mcir/Io-


diani pogli organisti, pei cantanti, ne delle seguenti Accadetnie di na-
pei maestri, pcgl' istromentisti. zioni estere, esistenti in Roma.
Sul declinare del secolo XVIII Accademia di Francia. Devesi al
nell'arciginnasio romano eravi l'Ac- re Luigi XIV // Grande l'erezione
cademia de" Quirini versante sulla di questo stabilimento pe' nazionali
storia delle donne illustri romane, fiancesi , che attendono allo studio
e della quale parla il Diario R^o- delle Relle Arti. Egli la fondò nel
mano N. 59/j. dell'anno 1780. Stan- i6():') sotto il Poiitilicato di Alessan-
ti alcvnie dilFerenze insorte fra gli dro VII, e fu, nel i7'?.5, collocata nel

Ai'cadi, ima parte di essi si divise palazzo detto ancora dell'Accademia


e si pose, nel 1719., sotto la prote- di Francia al corso, rimpetto al pa-
zione del duca Odescalclii in mia lazzo Doria , che il re Luigi XV ac-
villa fuori della porta del popolo. quistò dal duca di JNivers. Compone-
Dopo la morte del duca passò quel- vasi a quell'epoca d' un direttore, e
la nuova Arcadia sotto gli au- di dodici pensionati. Ne'primordii del
spicii del Cardinale Corsini (che corrente secolo fu il palazzo permu-
poi divenne Papa col nome di tato colla corte di Toscana, per quel-
Clemente XII), ed ai 4 gennaro lo detto di Villa M(dici al monte lan-

7 4, fu aperta nel suo palazzo a


I I cio. Attualmente il Direttore cambia-
piazza Navona. Raccolti membri i si ogni sei anni , e ventiipiattro fran-
sotto la direzione di Vincenzo Gra- cesi sono i pensionati, potendo essi
,,

rjG AC e ACC
apprendere la pittura, la scultura, co , le quali consistevanonel mo-
l'architettura, T incisione, ed anco dulare la voce norma della in-
a
la musica. 11 Direttore è accademi- terpunzione ,
quando cantavansi le
co di merito, e consigliere deli Ac- lezioni del vangelo e delle pisto-
cademia di s. Luca, ed in sua man- le . Si contano di queste formule
canza , l'Accademia di Francia deve fino a sette: i. ininiutahile , allor
essere diretta dal Presidente di quel- che una parola non a-
la finale d'

la di s. Luca , a tenore della con- vea nel tuono alcini cangiamento ;

venzione 1676 fra le


stabilita nel 2. media, quando si cantava d" una

due Accademie. Ogni anno nel mese terza più basso; 3. grave, quando
di aprile evvi l' esposizione pubblica il canto era di una terza più gra-
de' lavori artistici de' pensionati, i ve 4- (teida, e si usava cantando
;

quali in un al Direttore risiedo- alcune sillabe d' innanzi 1' ultima di


no nel medesimo palazzo dell'Acca- una terza più grave, e l'ultima del
demia. medesimo tuono di prima 5. mo- ;

yjccadcinia di Napoli. Carlo III, derala, quando le sillabe avanti la


il quale dall'anno 1785 fino al 1759 ultima si cantavano d' una seconda
era sovrano di Napoli concepì la , più acute, e 1' ultima del tuono pre-
utilissima idea di fondare nella ca- cedente ; 6. interrogaÙK'a, quando
pitale del mondo cattolico questa alle ultime sillabe di una interro-
Accademia. ricetto a
Si dà quivi gazione si dava una seconda più
.sei i^iovani, sono convenevol-
che vi acuta ; 7. simile, e succedeva inflet-
mente mantenuti pel corso di pa- tendo a gradi le ultime sillabe ver-
recchi anni. A diriger questi alunni so la quarta, con la quale dovea
nelle loro studiose applicazioni è terminare la sillaba finale. V. Can-
d'ordinario stabilito vm qualche ar- to ECCLESIASTICO.
tista dinon comune ingegno e va- ACCESSO. Modo di votare dei
lore. Due de sei giovani debbono Cardinali in Conclave nella elezione
essere applicati allo studio della pit- del Papa. Questo ha luogo soltanto
tura , due a quello della scultina allora quando nello Scrutinio non è
e gli altri all' architettura. Alla pri- conchiusa la elezione, f^. Elezione
mavera di ogni anno espongono i DEI Pontefici.
loro lavori nel regio palazzo Far- ACCESSO. Diritto, che acqui-
nese, quantunque l'Accademia risie- sta un chierico di poter ottenere
da in quello della Farnesina. un beneficio futuro. Questo si ac-
Allo stesso scopo delle soprad- corda talvolta dal Sommo Pontefice
dette Accademie, vi hanno in Ro- a coloro cui manchi qualche quali-
ma pensionati di diverse nazioni tà personale momentanea, come sa-
per apprendere le arti , come sono rebbe, ad esempio, il difetto di età. In
gli austriaci , i piemontesi, i porto- tale circostanza il Papa commette
ghesi, i piussiani , i russi, gli spa- ad ima terza persona, chiamata Cu-
gnuoli ed i toscani, alcimi dei quali stodi nos, l'incarico di amministrare
sorvegliati da un Direttore, hanno il beneficio, finché l'altro sia giunto
i loro studii ne' palazzi de' ri.spettivi all' età prescritta dai sacri canoni.
ambasciatori. Questo diritto si abolì dal conci-
ACCENTI Erci.EsiASTfcr. Auli- lio di Trento, il quale però diede
che formule del canto ccclesiasli- ai Sommi Poiilefici la làcollà di
,,

A ce ACC 57
scegliere i coadiutori agli arcivesco- dodici anni. Nel 171^, dimessa la
vi ed ai vescovi , in caso di grave diaconia, passò al vescovato di O-
necessità, e dopoché si conol)bo suf- slia e Vellelvi. Fu ascritto alle pri-
iicientemente lo stato della causa. marie congregazioni di Roma; ed
ACCI. Città dell'isola di Corsica. in due conclavi riportò molti voti
Colpa l'alia insalubre, che vi si re- pel Pontificato, che ricusò costante-
spira, essa è deserta al presente mente. Pieno di meriti , mori in
mentre un giorno contava molti Roma nel 17 19 in età di 89 anni,
abitanti. Ai tempi di s. Gregorio e fu sepolto nella Certosa di Fi-
era sede di un vescovo ma dopo ; renze.
un' irruzione dei Goti, questa fu sop- ACCIAIOLI A.vr.ELo, Cardinale.
pressa. Sotto Innocenzo II fu rimes- Angelo Acciaioli d^ illustre ed antica
sa, nel 1 133, col patto che il vesco- prosapia, nacque in Firenze. For-
vo dipendesse dalla metropoli di nito di eccellente dottrina, di spec-
Genova assegnandogli per cattedra-
, chiata prudenza e di somma inte-
le la chiesa di s. Pietro de Acho di grità di vita, fu sommamente caro
Genova. Pio IV ha poi trasferito la al re di Napoli. Promosso da Gre-
sede a Mariana, piccola città di gorio XI al vescovato di RapoUa
quella diocesi, ove il vescovo fu me- nel regno di Napoli, poi da Urba-
glio alloggiato. Oggidì però la sola no VI , nell'anno i38r, fu creato
Aiaccio è sede vescovile di tutta la Cardinale prete del titolo di s. Lo-
isola di Corsica. renzo in Damaso, e nel i383 venne
ACCIAIOLI Filippo, Cardinale. promosso alla chiesa di Firenze; quin-
Filippo Acciaioli, dell' illustre fami- di da Bonifacio IX fu fatto canceinere
glia di Firenze, nacque in Roma della S. R. C. ,
poscia arciprete della
a'12 marzo 1700. Venne destinato basilica Vaticana, e
finalmente ve-
nunzio presso la corte di Portogal- scovo di Osfia e Velletri. Sotto Bo-
lo, e nel 17^9 a' 24 settembre, da nifacio IX sostenne con decoro djfii-

Clemente XIII fu decorato della sa- cili legazioni neir Umbria , Dalma-
cra poipora col titolo di s. Maria zia, Schiavonia, Croazia, Valachia
degli Angeli. Mori nella città di e Bulgaria. Nella minorità di La-
Ancona, di cui era vescovo, l'anno dislao l'e di Napoli, fli nominato suo
1766 a' 4 di luglio, contando l'età tutore, e poscia governatore del re-
di Q>& anni. gno. Pacificò gli Orsini ribellati al
ACCIAIOLI Nicolò, Cardinale. Pontefice, e compose un'opera a
Nicolò Acciaioli, nobile fiorentino favore di Urbano VI contro l'anti-
nacque l'anno i63o ; nel Pontificato papa Clemente VII. Lo scopo di
di Innocenzo X , fu chierico di came- quest'opera è di trovare i mezzi per
ra; poi sotto Alessandro VII, com- estinguere lo scisma, che allora de-
missario delle armi, e nel 1637 "fli" solava la Chiesa. Da Innocenzo VII
tore camera. Clemente IX, nel
di ebbe la commissione di riformare
1669 a' 29 novembre, lo creò Car- la disciplina dei monaci di s. Paolo
dinale diacono de' ss. Cosimo e Da- fuori delle mura di Roma. Nell'an-
miano. Venne cpedito legato in Fer- no 1407 mori in Pisa, e fu sepolto
rara, dove colle sue virtìi si cattivò alla Certosa.
l'animo dei ferraresi per modo che Più parficolari nofixic intorno a
fu confermato in quel ministero por questo Cardinale si raccolgono dal
VOL. I. 8
,

58 ACC ACC
Mazzuchelli nella Storia degli scriUori pa, a Basilio e Costantino impera-
(l'Italia, dal Tiraboschi Storia lette- tori, ad Eudossia Augusta, ai pa-

raria, t. Vili. lih. I, i dal Garim- triarchi ed a tutto il senato de' ve-
berli nelle Fite di alcuni Cardinali. scovi. Anche Trento
nel concilio di
ACCIAPACIO (d') Nicolò, Car- dopo r ultima sessione il Cardinale
dinale. Nicolò Acciapacio nacque in a ciò deputato, rispondendo tutti
Sorrento. Circa il i4o8 da Gi-ego- gli altri, intuonò le Acclamazioni
rio XII fu ]>roniOSSo al vescovato ( Conc. Trid. sess. XXV ). 1 eoncilii
di Tropea da questa chiesa
; nel , provinciali non usarono tanto fre-
i436, sotto Eugenio IV, passò al- quentemente le Acclamazioni; tut-
l'arcivescovato di Capua, e nel con- tavia ne troviamo ricordanza ne' più
cilio fiorentino, ai i8 dicembre del antichi, come nel Romano dell' 853
1439, fu creato Cardinale prete del e nel Toletano del633 ( Collect.
titolo di s. Marcello. Venne incari- Harduini , collect. 595); così an-
cato dal Pontefice di gravi e gelose cora nei più recenti , celebrati dopo
incombenze, alle quali soddisfece con il concilio di Trento , come in
applauso. Fu esiliato in grazia di quello di Cambray dell'anno i586
Alfonso re di Napoli, di cui l' Ac- [Collect. Hardubd, collect. 2 181),
ciapacio era capitale nemico. Questo in quello Bordeaux nel 1624
di
le gli confiscò le rendite della sua {Collect. Hard., col. 141)5 ^^ i^^
chiesa e di altri benefìcii per aver altri. Nei eoncilii provinciali, dopo
favorito il duca Renato di Angiò, le Acclamazioni , lutti i vescovi si

avversai'io di Alfonso , ma poi gli danno il bacio di pace, a significare


furono restituite. Morto Eugenio l'intima loro carità, e l'unione de-
toi'nò a Roma, dove finì di vivere gli animi. 1^. Bacio di pace.

nel 14473 e fu sepolto nella basilica Riguardo ai sinodi diocesani , il

Vaticana. ceremoniale de' vescovi vorrebbe che


ACCLAMAZIONI. Voti di alle- le Acclamazioni si omettessero. In

grezza e di prosperità innalzati ai synodis dioecesanis magis decerci,


Pontefici quando prendono il pos- ut Acclaniationes et oscula pacis
.sesso della cattedra Apostolica, .ac- oniittercntur ( cap. 3 1 . in fin. ). Tut-
clamazioni sì dicono ancora i voti tavia il Gavanto nella sua opera
di ringraziamento e di felicità, onde Pratica del concilio diocesano , spie-
nel fine dei dà lode a
eoncilii si gando quelle parole del ceremonia-
Dio, che si è degnato condur a buon le, ammette le Acclamazioni: Ac-
termine l'oggetto dell'adunanza, e clamationes fiunt , salteni in prima
alla Chiesa ed al popolo s'implo- synodo , ut aliquando Jìant : et cce-
rano copiose benedizioni dal Cielo. remonìalc non eas prohihet , sed
Nei eoncilii eciunenici troviamo che parcius adìdheri censet in dicecesa-
le i\cclamazioni furono frequente- nis .synodis ( Prax. synod. dioeces.
mente praticate. V ha memoria che par. II. sess. III. n.
27 ).
nel concilio di Calcedonia vi furon Da ciò rende manifesto come nel
si

fatte nella prima azione, nella quar- cei'emonialc non si proibiscano, né


ta e nella sesta. Nel concilio Co- si comandino le Acclamazioni. Dun-
stantinopolitano IV sulla fine di o- que sarà libero al vescovo il pra-
gni azione, con Acclamazioni si fe- ticare la ccrcmonia o l'ometterla se-
cero felici auguri i ad Adriano Pa- condo la consuetudine della diocesi.
A ce ACC 59
Per la fjual cosa troviamo che le caristia. Aveano cpiindi nella gerar-
A(cluina/ioni si fecero nel concilio cliia il posto dei suddiaconi, prima che
diocesano 1671, con-
eli Svitri, del questi ultimi fossero instituiti, —
t>regato da Giulio Cardinale Spino- Gli Accoliti presentemente non fan-
la, in quello di Farfa, del iGSi, no più tutte le funzioni di un tem-
tenuto da Carlo Cardinale Barberi- po. 11 pontificale assegna loro sol-

ni, in quello di monte Fiilino rac- tanto il carico di portare i candc-


colto dal vescovo Bonaventura, ed lieii, accendere i cei*ei, preparare il

in molti altri. vino e r acqua pel sacrificio, ecc.


Per Acclamazione s' intende an- Eranvi nella Chiesa Romana tre
che r unanime voto del popolo e- sorta cU Accoliti : quei che serviva-
spressoad una voce, onde un no il Papa nel suo palazzo, appel-
tempo venivano eletti i vescovi ed lati Palatini j gli Stazionarli che
i magistrati. In tal modo avvenne servivano in Chiesa ; i Regionaviiy
anche la elezione di s. Ambrogio in che aiutavano i diaconi nelle loro
arcivescovo di Milana funzioni nelle diverse parti della
ACCOLITI. Nome dato dai gre- città.

ci a coloro che si mostrarono fer- Divenuto Pontefice nel i655 A-


mamente invariabili nelle loro riso- Icssanch-o VII, una fra le prime sue
luzioni. — La Chiesa • Cattolica ren- cure fu la riforma delle Cappelle e
dette sacro questo nome attribuen- della corte. Estinse egli allora il col-
dolo a que^ giovani chierici che a- legio dei suddiaconi e degli Accoliti
spirano al sacei'dozio, ed hanno luo- serventi il sommo Pontefice; e a' 26
go dopo i suddiaconi. I piìx anti- ottobre del prefato anno colla costi-
chi monumenti della Chiesa greca tuzione Niiper, registrata al tomo
non faiuio menzione di Accoliti la : VI del Bollarlo Romano, sostituì lo-

Chiesa latina però ne conta fino ro i dodici votanti di Segnatura di


dal terzo secolo. — La voce .^cco- giustizia, che sono prelati l'cferenda-
lito deriva dal greco acólylhos ( che rii. Questi pertanto, siccome Accoliti
accompagna seguendo). Ed in ellètto, apostolici, siedono in Cappella al
ufllzio degli Accoliti è accompagna- penultimo gradino del ti'ono, e nelle
re e servire i diaconi e suddiaconi funzioni del Papa vestono cotta sul
nel ministero dell' altai'e : onde essi rocchetto. Hanno un capo, il quale
accendono e portano i lumi prin- è detto loro decano : cp.iesti porta il

cipalmente quando il diacono canta turibolo, e ne'Vesperi incensa i Car-


il vangelo ; apparecchiano le am- dinali e gli altri del coro; venendo
polle dell acqua e del vino per la sostituito dall' anziano maggiore del
celebrazione della messa, suppliscono collegio medesimo.
anco al suddiacono nella messa so- Né son questi soli gli uffizii degli
lenne, senza però indossare il ma- Accoliti votanti del supi'emo tribu-
nipolo. — Anticamente le loro prin- nale di Segnatura. Nei pontificali sos-
cipali funzioni erano portai'e le let- tengono i sette candelieri che rap-
tere che le Chiese solcano scriversi presentano quelli dell'Apocalisse, o i
a vicenda per affari d' importanza, sette doni dello Spinto Santo, assisten-
le dilogie , cioè i pani benedetti do con essi al canto del Vangelo in

che si mandavano a segno di co- latino, mentre due soU ritnangono


munione , ed anche recavano l' Eii- al canto di quello in lingua greca.
, ,

6o ACC ACC
Tanto in sagrestia al letto dei pa- so processo. Quale ne fosse il mo-
rameiUi, quanto sul trono presenta- tivo chiaramente non apparisce. 11
no al Papa gli abiti sacri. Uno di Mazzuchelli (toni. I del suo Museo,
essi porta ampolline, un altro rac-
le pag. 2-25) quasi indovinando scrive,
coglie r anello, i guanti e lo zucchet- che fu per avventm-a la sua mala
to del Pontefice in un tondino d'ar- amministrazione di Fano e della
gento. Alla elevazione poi portano Marca. Però non sembra che la
otto torcie accese, tutte ornate nel sua colpa fosse di solo peculato
modo stesso che le candele de' sette come si giudica dai più, perchè in
candelieri. Nelle processioni hanno tal caso, secondo anche la osserva-
luogo dopo gli abbreviatori, e pri- zione del Giovio , non si sarebbe
ma dei cherici di Camera ( V. Fati- trattato di decapitarlo. Alcuni vo-
neUus de Fatinellis, de Referendar. gliono che il Cardinale IppoUto de
\'0t. Sì'gnaturce j'usdlice Coli. Ronue Medici, consanguineo di Clemente
1 696 ; Piazza, del Collegio de'Refer. VII, con cui ebbe gravi controver-
ec. cap. XXY; Gregorius, de Litur- sie, a punto per la legazione della

gia Roni. Pont. t. Il, Dissert. de Marca, fosse autore della prigionia
Hierarchia S. R. E. de Acolythis; dell'Accolti. — Fu sciolto dai ceppi
Novaes, tomo I pag. 78, t. X pag. dopo di essersi confessato reo , ma
i57 in Nota). V. Ordini saghi. colla ammenda gravissima di cin-
Cappelle pontificie. Votanti di quantanovemila scudi d'oro, somma
segnatura. rapportata dal Ciacconio,dair01doino
ACCOLTI Benedetto, Cardinale. e da altri ancora. Uscì di carcere il

Benedetto Accolti nacque in Firenze. dì ultimo di ottobre, anno medesimo,


Fu di raro talento e di s\ stupenda giovando non poco a liberamelo i
eloquenza, che venne acclamato qual buoni officii del cardinale Ercole
Cicerone de' suoi tempi. Regnando Gonzaga , e quelli di Carlo V im-
Leone X, sosteime per qualche tem- peratore cui l'Accolti era accettis-

,

po r uffizio di abbreviatore aposto- simo. Oltreché a Carlo V fu caro


lico : ebbe 1' amministrazione
indi a parecchi altri principi e monar-
della chiesa di Cadice da dove A- , chi , onorato da varii autori, e chia-
driano VI lo trasferì al governo del- mato , dall' Ariosto massimamente
la chiesa di Cremona. Clemente VII decoro del sacro Collegio. Morì do-
lo creò suo segretario , e al dì 3 ve nacque, nel i549, ed ebbe tomba
maggio 1^27 lo fece Cardinale del nella chiesa di s. Lorenzo. Compose
titolo di s. Eusebio. Tre anni dopo alcune opere latine, impresse a Ve-
che vestì la porpora cardinalizia lo nezia r anno 1 553 , non che alcune
si volle amministratore delle chiese poesie, che furono inserite nella rac-
di Policastro e Bovino coli' abbazia colta Quinque illustriuui Poelarum.
di Bartolommeo nel bosco di Fer-
s. Compose altresì un Trattato dei di-
rara. Fu nel i532 Legato nella ritti del Papa regno di Napoli.
sul
Marca di Ancona, dove fece fab- ACCOLTI Pietro, Cardinale. Pie-
bricare una fortezza. Ma rpiesta le- tro Accolti, conosciuto sotto il nome
gazione fu per r Accolti causa di do- di Cardinale d yJncona, naccpie nel
lorose sventure. Pacjlo III a' i5 a- 1455 a Firenze. Divenne uditore di
prilc iSBIt lo fece chiudere in Ca- Rota sotto Alessandro VI; Giulio II
stelsantangelo, e sottoporre a rigoro- lo creò vescovo d'Ancona, da t:ui
A ce A CE 6ì
successivamente pass?) ad altre chie- ACEFALI. Eretici, che, siccome

se ; e nella promozioiìe del 1 5 1


1
, ai spiega il significato della greca voce,

IO marzo, lo decorò della porpora non voleano riconoscere capo veru-


col titolo di s. Eusebio. Esercitò in no. La storia ecclesiastica ricorda va-

Roma r uffizio di Cardinale vicario, rie sette di Acefali: i. quei che non
e di legato a pon-
Intere nell'esercito vollero aderire a Giovanni patriarca di
tificio arrolato contro i Francesi. Leo- Antiochia, né a s. Cirillo di Alessandria
ne X, in una lettera a Francesco I nella condanna di Nestorio emanata
re di Francia , esalta i meriti di nel concilio di Efeso ; 2. certi ere-
questo porporato. Il Cardinale Sa- tici del quinto secolo, che seguitaro-
dolelo scrisse di lui, che il Pontefice no gli errori di Pieti'O Mongo ve-
e tutta Italia pendevano dai suoi con- scovo di Alessandria, e poi l'abban-
sigli. Egli compilò nel i5i9 la Bol- donarono perchè avea finto di sot-

la contro Essendo vescovo


Lutero. toscrivere al concilio di Calcedonia;
di Sabina, mori in Roma nel i532 3. i partigiani di Severo vescovo di
e fti sepolto nella chiesa di s. Ma- Antiochia, onde si chiamavano an-
ria del popolo. E autore di alcuni che Severiani. Furono chiamati A-
trattati storici. cefali anche tutti coloro che negava-
ACCORAMBONI Giuseppe, Car- no obbedienza ai rispettivi prelati, i

dinale. Giuseppe Accoramboni nato vescovi che si sottraevano alla giu-

da poveri genitori in vui castello del- risdizione de' loro metropoHtani , e


la diocesi di Spoleti l'anno 1672, tutti i capitoli e monisteri che nega-
]>assò in Roma , dove la profonda vano suggezione agli Ordinarii.
sua perizia nelle facoltà legali gli ac- ACEMETE. Ordine religioso di

quistò un credito straordinario pres- Monache. Vennero esse istituite ad


so la Curia. Innocenzo XIll gli die- imitazione degli Acemeti, ed hanno
de luogo tra i canonici della Basi- quindi la perpetua salmodia nella
lica Vaticana colla carica di sotto- Chiesa. Dal compendio della vita di
datario. Benedetto XIlI lo dichiarò s. Saleberga, raccolta da un mano-
suo uditore, e, conferitagli l'abbazia scritto Compiegue, sembra che
di
di s. Ilario di Galliata, lo creò pre- la santa dopo aver fatto costruire
te Cardinale col titolo di s. Maria un amplissimo monistero, ne divi-
della Traspontina, e vescovo d' Imo- desse le religiose in molti cori, afììn-
la . Arricchita questa cattedrale e chè venisse continuata la celebrazio-
ristaurato il seminario, i-inunziò al ne delle divine laudi, sia di giorno
vescovato per attendere alle molte che di notte. Secondo la opinione di
congregazioni cui era ascritto in Ro- alcuni, cpieste religiose usarono veste
ma. Dimesso il primo titolo, otten- di color verde, fregiata di una croce
ne da Benedetto XIV 1743 il nel rossa, con al di sopra mantello d'al-
vescovado di Frascati. Mori in Ro- tro colore e velo nero sul capo, come
ma nel 1747 i" età di 75 anni, e riporta il Bonanni, Catalogo degli
fa sepolto nella chiesa di s. Ignazio. Ordini religiosi. Acemete si potreb-
ACCURA. Città vescovile della dio- bero ancora nominare certe case re-
cesi dei Maroniti sotto la metropo- ligiose, in cui vi è per istituto l' ado-

li di Tiro. Giorgio, suo vescovo, nel razione perpetua del ss. Sacramen-
1673 fece una professione di fede to, f^. Adorazione ( Monache dell')

contro gli errori di Calvino. e Adoratrici.


62 ACE ACE
ACEMETI o Vigilanti. Ordine vitta fermezza di lui, lo fé' spirare
religioso. Fiorirono nei piùmi se- in mezzo a orribile supplizio. Lo
coli della Chiesa , e furono cosi volle steso a terra, squartato da
chiamali, non già perchè mai dor- trenta uomini, quindici per parte,
missei'o, ma perchè erano divisi in legatene le membra con eorde sti-

tre classi, ciascmia delle quali dovea rate a piena forza, menti-e due lit-

successivamente, senza interruzione, tori Io battevano con istriscie di


occupare il coro, e salmeggiare tan- cuoio. Ad una con Acepsima furono
to il gioi'no, quanto la notte. Gli torturati s. Giuseppe prete e s. Aiti-
Acenieti menavano esemplarissima laa diacono. Tutti e tre soiferirono il

vita, e la Chiesa novera tra essi molti martirio nell'anno di Cristo 38o,
santi. La loro istituzione, secondo Ni- settantesimo del regno di Sapore, e
ceforo, viene attribuita a certo san quarantesimo della persecuzione. I

Marcello, vescovo di Apamea; ma Bol- loro nomi son ricordati nel martiro-
lando, ai i5gennaro, l'ascrive piutto- logio romano ai 22, di aprile. Il But-
sto al suo successore Alessandro ab- ler ne riporta la festa al d\ 4 marzo. 1

bate {F^edi), che fiorì nel 4^0? come ACERENZA e MATERA {Ache-
dice il Bonanni nella sua opera Or- runtiiirn et Materanen ). Arcivesco-
dini religiosi. Dall'oriente, ov' el^bero vati uniti nel regno delle due Sici-
principio, ben presto si propagarono lie. Acerenza , città del regno delle
anche nell'occidente e più che altrove due Sicilie nella provincia di Ba-
nella Francia. Si legge in s. Gregorio silicata a piedi degli Apennini , si

Turonense, e in parecclii altri scrit- appella così daun luogo elevato sul-
tori, che Sigismondo re di Borgogna r A pennino, donde si scopre 1' uno e
pentitosi della comandata uccisione l'altro mare. Sarebbe dillicile il deter-
di Gianserico suo figlio, si ritirò nel minare r epoca della sua fondazione,
monistero di s. Mam-izio, e per da^ giacché grandi incertezze v'hanno su
re alla Chiosa una perenne testi- tale proposito negli scrittori. Si sa sola-
monianza di vero dolore, stabili qui- mente, ch'ei'a famosa e per la esten-
vi l'ordine degli Accmeti. sione e pel mimerò degli idiitanti.
V ebbe di questi religiosi in mol- Per la sua posizione, sino dai tempi
ti luoghi ; ma poiché, esercitandosi dei Romani era inoltre considerata
in pratica s\ pia, non attendevano il principal baluardo della Puglia e
intanto al lavoro , furono creduti della Lucania. I Goti se ne impa-
Messaliani. Alcuni di loro si mostra- dronirono nella decadenza dell' im-
rono aderenti a Nestorio, e vennero pero, ed il prefetto Mona ne fece
perciò condannati da Papa Gio- la sua sede piincipale. Narsete, ge-
vanni II. Ora non si ha di questo nerale delle truppe dell'imperatore
ordine veruna comunità. Giustiniano, la rimise sotto l'impe-
ACEPSIMA (s.), vescovo di O- ro ; se non che, smantellata dai lòn-
nito in Assiria, fiori verso l'anno damenti al tempo de' Longobardi
38o. Quantunque ottuagenario, di da Gromoldo figlio di Areclii duca
complessione però vigorosa, fu tra di Benevento, fu da lui pure rifal>
le ultime vittime della persecuzione bricata aggiugnendovi una chiesa, ini
di Sapore le di Peisia. — Adar- pretorio ed un j^alazzo. Oggidì non
s.'ipore, primo governatore delle pro- è che mediocrissima eillà: conia
vincic di oriente, attizzato dalla in- appena (piallromila abitanti, benché
,

ACE ACIl 63
(•Ha s'abbia titolo di ducato e di ora in amministrazione perpetua del-
nietJ'opoli. La tradi/ioiie del ])aosc l'arcivescovo di Salerno. 1'^ situata
vorrebbe che la religione; Cristiana in un terreno infelice, appiè delle
siasi in essa stabilita ai tempi dei^li montagne. Il primo vescovo di que-

o prima del 3oo, 1 ililtici


apostoli, sta città , di cui ci sia pervenuta
di questa chiesa ricordano sedici notizia , non fiorì prima del i 1 36.
vescovi seduti prima di s. Giusto La cattedrale è dedicata all'Aimun-

( Vedi) pel corso di duecento anni. ziazione della B. V., ed è collegiata.


Durante alcuni anni Acercnza fu Ilannovi in Acerno quattro moni-
sottomessa ad Otranto che avea , stei'i d'ambo i sessi, due conserva-

abbracciato il rito gieco sotto Po- torii, confraternite, monte di pietà


lienlo patriarca di Costantinopoli. e seminario.
IVicolò li la eresse in arcivescovato, ACERRA e S. AGATA de'goti.
ed Alessandro li le diede per suf- (Acerrarum Agathcv Gothoruni).
et s.

fraganei i vescovi d'Anglona, Gra- Vescovati uniti nel regno delle due
vina, Potenza, Tricarico, Venosa Sicilie. Acerra , antica città con ,

con una diocesi molto estesa; Inno- residenza vescovile, detta corrotta'
cenzo III, crealo nel 1198, le uni mente la Cerra, vuoisi fondata da-

in peipetuo il vescovato di IMatera, gli etruschi, nella Tei-ra di Lavoro.


a condizione che 1' aicivescovo negli Al tempo di Augusto divenne colo-
alti pubblici si nominerebbe vesco- nia romana, e, a detta di Tito Livio,
vo delle due città. Eugenio IV, del Ri innalzata al grado di città munici-
143 1, volle restituire a Matera il pale. Annibale la incendiò. Ristorata

suo vescovo, ma ciò non ebbe ef- a spese della repubblica romana.
fetto, che per alcuni anni. Si ritoi- Buono duca di Napoli rovinolla. Per
nò air unione tuttora mantenuta opera de'suoi abitanti risorse di nuo-
risiedendo l' arcivescovo a Matera. vo, e fu retta da particolari signori,
La cattedrale di Acerenza, una delle portando il nome di conica.
più antiche e delle più belle d' Ita- Aceria, della quale non conosciamo
lia, è altresì una delle più ricche. il primo banditore evangelico, for-
E dedicata a s. Cano martire, ma oggidì un vescovato, la cui sede
già suo vescovo; il capitolo ha è sufTraganea dell'aicivescovo di Na-
venti canonici, con tre dignità, poli, mentre quella unita di s. Agata
l'arcidiacono, il teologo, il jieniten- lo è di Benevento. I-a cattedrale è
ziere : inoltre cinque mansionarii dedicata all' Assunzione della B. V. :

partecipanti. Avvi eziandio un con- il capitolo componesi di tre dignità,


vento di religiosi, alcune confrater- prima delle quali è l'arciprete, con
nite, ospedale ecc. La tassa della quindici canonici e sei ebdomadarii,
mensa alla camera apostolica è di oltre altri cherici. La residenza del
4oo fiorini. L' arciA cscovo è di no- vescovo è in ambedue le città A- :

mina regia per un indulto di Cle- cerra ha un convento di religiosi,


mente VII. Il Sommo Pontefice confraternite, seminario, ospedale e
Urbano VI, Prignani, napoletano, monte di pietà. La mensa è tassata
del 1878, era stato vescovo di Ace- 238 fiorini per ambedue le diocesi.
renza. T\ Matera. ACHELOO. Città dell'antico E-
ACERNO. Piccola città del regno piro, sede di un vescovo suffragar
di Napoli nel principato citeriore, neo alla metropoli di Lepanto. E
,,

64 AGII ACI
posta nella diocesi dell' lUiria orien- ACHONRY {Acaden.). Piccola
tale, e riceve il nome dal fiume città dell' Irlanda nella provincia
Acheloo, il quale divido l'Acarnauia di Connaught, con residenza vesco-
dall' Etolia. vile. Sino ai tempi del re Enrico
ACHEOLO (s.), martire, il quale IV, asceso al trono nel i^gg,
ebbe a compagno s. Acio. Conget- formava un regno indipendente. E
turasi che questi due santi abbiano la terza gran divisione dell' isola cou
sofferto il martirio in Amiens verso cinque contee. Fu eretta in sede ve-
l'anno 290. Il martirologio attribuito scovile da s. Patrizio apostolo dell' Ir-
a s. Girolamo , e tutti quelli della landa spedito in quel regno dal Som-
chiesa gallicana li ricordano al pri- mo Pontefice Celestino I romano, se-
mo di maggio; la festa loro però condochè avvisa Mariano Scoto, nel
non si celebra in Amiens che a' 4 lib. II, all' anno 432 di Cristo ( V.
del detto mese. Ceratini , Vita di s. Patrizio^ Bo-
ACHERY o ACHERI (il p. Lu- logna i686). Non è vero, come ab-
ca d'nacque nel i6og, ed ebbe
) biamo Nouveaii Diclionnaire
dal
a patria s. Quintino in Piccardia. Universel de Geographie redige et
Professò la regola di s. Mauro, e ne viis eii ordre par F. D. Aynes
illustrò la congregazione colla sua stampato a Lione nel i8o4, che
vita tutta consecrata alla pietà ed Achonry cessasse dall'essere vesco-
allo studio. Molte opere, che sareb- vato. La sede vescovile ha sem-
bero forse condannate all'obblio, vi- pre esistito: solo i beni della men-
dero la luce mercè le sue cure. Tra sa furono depauperati dallo scis-'
queste tiene primo luogo lo Spici-
il ma d' Inghilterra. Questa residenza
legio , eh' è una raccolta di scritti di è sufU-aganea della metropoli di
varii autori compresa in tredici voi.
, Tuam; ha la cattedrale dedicata a
in 4-"; poi la Lettera attribuita a s. Conrah, che fu vescovo di A-
s. Bainaba le Opere dell' arcivesco-
, chonry vex'so l'anno 53o. Evvi il
vo Lanfranco j quelle di Giliberto capitolo con arcidiacono e tredici
abbate di Nogent , la Regola de' soli- canonici. Venti sono le parrocchie
tarii , un Catalogo delle opere anti- e quindici i vicarii. I cattolici a-
che de' Padri. Raccolse inoltre i mo- scendono a più di 160,000.
numenti uecessarii agli atti dei santi ACINDINO Gregorio , monaco
dell'Ordine Benedettino, che pubbli- greco, il quale fiori nel secolo XIV a
catifurono dal Mabillon. Mori in s. Costantinopoli. Avendoci a que'tem-
Germano dei Prati a Parigi nel 1685, pi certo Gregorio Palamas, ed al-
dopo il settantesimo sesto anno di eia. trimonaci del monte Athos, i quali
ACHILLEO (s.), martire, da Do- sosteneano di vedere, mentre ora-
miziano imperatore cacciato in ban- vano, una luce, simile a quella del
do nella piccola isola Ponzia, ebbe Taborre, Acindino si uni al dotto
a compagno dell'esilio s. Nereo, e monaco Barlaamo e ne rinfacciò
vien perciò con questo ricordato. È l'errore vivamente. I suoi oppositori
fama che fossero decapitati ambedue lo accusarono di credere quella lu-
in Tcrraeina, regnando l'raiano. — ce creata e finita: l'imperatore
La loro lèsta si celebrava solennissi- Giovanni Cantacuzeno Icnne le par-
ma in Roma nel sesto secolo; essasi li di questi e il sinodo di Costan-
,

riporta al giorno 12 di maggio. tinopoli coudauuò il sentimento e la


A co ACQ &5
persona di Acindino. Egli, costretto ferendo miscerent, Inni quod Chri-
ad occullaisi, compose diverse ope- stns Doniinns ita fecissc credatur.

re in favore della proscritta dot- Sebbene però nella Chiesa siavi sem-
trina. Gretset ne ha fatto stampa- pre stata una tal costumanza, dietro
re il trattato De Essentia et opcra- r esempio di G. C, non è da infe-
tione Del, ed in Ialino,
in greco rirsi che r infusione dell' acqua sia
Jngolstad, 1616 in 4" Trovasi nella di precetto divino, dee riguar-ne si

Grecia ortodossa d' Allaccio lui poe- darlo come di essenza del sacramento,
ma, eli' egli composto aveva contro operandosi la transustanziazione e-
Palamas, cou frammenti di altie gualmentenel caso che l'infusione sia
opere. omessa. Cos'i insegnano concordemen-
AGIO (s.) y. Achilleo. te i teologi. Quantunrpie Gesù Cristo

ACMOMA. Città vescovile della non abbia comandata la mescolan-


diocesi di Asia nella Fiigia Paca- za dell' acqua col vino, sarebbe pe-
ziana. rò un grave peccato pel sacerdo-
ACON ( Aconen. ). Città di Siria, te il tralasciarla, non obbedendo

vescovato in partibiis 3 suffvaganeo egli alla Chiesa, che così coman-

di Tiro. F. AcRr. da di fare. Il concilio generale


ACONZIO, Cardinale. Questi fa VI, di Costantinopoli III, celebrato
prete Cardinale del di Fa-
titolo nel 680, condannò gli armeni che
sciola (cioè dei santi Nereo ed A- consecravano il puro vino [F. Du-
chilleo). Vivea nel Pontificato di s. cange in Costantin. Christiana, 1. III).
Gelasio I, che lo innalzò a quel La sacra congregazione di Pro-
grado nel 49--'' paganda, nel i635, trattando del-
ACQUA NFL VINO PER LA. MESSA, la unione degli armeni alla Chiesa

E quella di cui poche gocce infon- Cattolica, essendosi agitata la qui-


de il sacerdote nel calice prima di stione se potevano continuare la

olferire il vino già versato. La Chie- consccrazione del vino senz'acqua,


sa Cattolica osservò sempre la pra- loro la proibì con un formale de-
tica di mescolare l' acqua col vino ci'eto, e ciò per molte ragioni. Ec-
nel santo sagrilJzio della messa. Di cone le parole : » Primieramente
ciò abbiamo chiare memorie fino « perchè, sebbene questa unione del-
dai suoi tempi antichissimi. Gesìi " r acqua col vino non sia di ne-
Cristo ne die' esempio nella cena l' " cessila del sacramento, ma sol-
pasquale, mentre istituì l' adorabile » tanto di precetto ecclesiastico, dal
sagramento. Una tal verità è appog- » quale il Papa può dispensare;
giala sulla tradizione la piìi costante ' tuttavia, poiché l' acqua si me-
dei Padri. Fia gli altri testimonii, che « scola al vino da consecrarsi per
ne abbiamo, il concilio di Firenze nel " tradizione apostolica, e poiché si
decreto pegli armeni soggiugne: .... ' crede, secondo la testimonianza
juxla SancLoruni Palrwn lestinionia, -•»
dei Padri, che G. C. lo abbia fat-
ereditar ipswn Dominuin in vino » to anch' Egli, non devesi tollera-
aqua pennixto hoc sacramcntum " re in alcun modo, né permettere
insti tnisse. Il concilio di Trento lo '» agli armeni quel rito di sagri-
conferma, dicendo I\Ionels. Synndns : •' ficaie senz'acqua; 2. perchè tal

prceceptiini esse ab Ecclesia saccr- '» rito degliarmeni, o raccbiude l'e-


dolihits nt aquani vino in Calice of- '• resia del IVfonolisismo, ovvero di
VOL. I.
9
66 ACQ ACQ
'• questa rende assai sospetto. Iiii-
si nonizzazionedi quattro santi sotto Cle-

perocché Niceforo (lib. XVIII, e. mente XI. Ora però si benedice 1 acqua
•' 53) dice chiaramente, che gli arme- prima di versarla, dicendo l'orazione :

!' ni consacrano il solo vino per di- Deii.i, qui hitmaniv suhstantice ctc.
'•
mostrare in Gesù Cristo esservi Qnest' acqua vien benedetta pertliè
» una sola natura; 3. perchè il s. significa il popolo, il quale non an-
" concilio di Firenze nella Istruzione dando alfatto esente di peccato, ab-
" agli armeni, colla parola dccerni- bisogna della benedizione. Così Du-
" mtis, comanda agli armeni uniti rando. Nelle messe poi dei defonti,
» che pel sagrihzio versino nel vino r acqua non si benedice perchè in
-•'
alcune gocce di acqua; 4- P'^^'" queste l'acqua significa il popolo ch'è
" che armeni sempre domanda-
gli nel purgatorio, il quale è già vici-

-' rono alla Sede Apostolica di es- no alla gloria, e non soggetto alla
" sere dispensati da tal pratica, e Chiesa militante. Puossi addurre altra
" nondimeno loro fu sempre risposto ragione, cioè, che, significando essa
» con negativa: che, Benedetto IX, il popolo circostante, siccome a que-
••
Gregorio VII {in siiis cp. 1. 7), sto non si dà la benedizione in fine
" Eugenio III, Alessandro III, Gio- della messa de' morti, così nemmeno
" vanni XXII, Eugenio IV, raccol- si benedice in tali messe l' acqua
" to il fiorentino concilio, Calisto che lo rappresenta. Così insegna
'' HI, e finalmente Paolo V nelle let- il Gavanto ( in Conimcnt. ad Rubi:
" tere apostoliche a Melchisedecco pa- miss. p. 2. tit. 7 ).

-•'
triarca, detto // Cattolico, espressa- Nella messa privata il sacerdote
» mente ricusarono di permetterlo; medesimo infonde l' acqua nel cali-
" 5. finalmente perchè Lutero appro- ce ; nella messa solenne poi il sud-
» \o il lodato rito, ed i calvinisti l'os- diacono ,
pulito il calice col puri-
" servano nella loro cena; e se agli ficatorio , ampolla del-
mostra 1'

5» armeni si permettesse tal rito nel l' acqua al sacerdote dicendo Bc- , :

'> regno di Polonia, i calvinisti, che ìiedicile , rci'ercnde pater. Benedet-


» là non sono pochi, calunniereb- ta questa dal celebrante, il medesi-
» bero la Chiesa Romana, taccian- mo suddiacono ne infonde poche
'» dola di aver cangiato sentenza gocce.
" e di essere convenuta con essi Abbiamo detto che V acqua infiisa
» [Congreg. de propag. fide, 3o jan. il popolo. Ciò s])ie-
nel vino significa
j> IG35)". Con tal definizione concor- ga san Cipriano {Epist. ad Ca'cil.)
da il cap. 24 del concilio di Cartagine T idcmus in acjua populitni inlel-
111 radunato da Siricio Papa, e i lìgi .... Quando auteni in calice
cau. I, 2 e 3 De consecralioiie, aqua l'ino viiscetur^ Christo popu-
dist. 2. his adiinafnr, et credentiuni plehs
Negli antichi tempi il sacerdote ci, in cptcìn credidit, copulatur et

infondeva 1 acqua nel calice in mo- coiìjungitur. Qucv copulatio et con-


do di croce. Ciò si può vedere nel- junctio aquiv et vini sic niiscetur in
l'Ordine Romano appresso Iltorpio, calice Domila, ut commixtio illa
e nel terzo Ordine Romano, secon- non possit ab inviceni separa ri.
do i documenti, che porta Giu- Unde Ecclesiam, idest plebeni in

stiniano Chiapj)oni nella dissertazio- Kcch'sia constitufam, fideliter in en,


ne slanqiata dopo gli atti della ca- (fuod credidit, pcrscveraìilem nulla
ACQ ACQ 67
rcs separare poterit a Christo. Sì gi-eca, che non fu mai condannata,
danno ancora altre mistiche spie- e che non devesi ncppur condanna-
gazioni. Alcmii vogliono che 1' u- re. Colle pai'ole della consecrazione
nione dell' acqvia col vino significhi convertendosi il vino nel sangue di
il mistero dell' Incarnazione in cui Gesù Cristo , i teologi promuovono
si è unita ipostaticamente la Divina due quesiti L : se le poche gocce di
colla umana natura. Tale interpi'e- acqua, che il sacerdote infonde nel
tazione è tratta dall'orazione di sopra vino, si convertano nel sangue di
citata Deus, (ini huinancc, ecc. Vo- Cristo; IL se, convertendosi, si con-
gliono per quella
altri signifìcai'si me- verta prima in vino e poi in san-
scolanza il sangue e l' acqua che gue, o si converta immediatamente
insieme uscirono dal lato di G. C. nel sangue di Cristo. Nel secolo duo-
Questa opinione è fondata sulle pa- decimo fu promosso il primo dub-
role De lalere Christì exìvit sangiiis bio in Francia , e negli Annali del
et aqua. In nomine Palris, et Filii, Card. Baronio all^ anno di Cristo
et Spiritns Sanati. Amen, parole che I 188 è registrata una lunga Icttei-a
gli Ambrosiani e i Certosini dicono di Gaufrido monaco di s. Bemai'do
invece della orcizionc Deus, cjid hu- al Cai'dinale vescovo di Albano, in
mance, ecc. cui espone i varii sentimenti dei
Presso i greci è differente il rito teologi. I detti Annali non hanno
d' infondere l'acqua nella messa. Egli- la risposta del Cardinal vescovo
no, secondo le liturgie dei ss. Basilio e di Albano; ma il Baronio così l'ac-
Crisostomo, due volte infondono l'ac- cenna Sed nihil aliud rescribere
:

qua nel calice. La prima volta avan- potuisse certuni est , quam qiiod cre-
ti la messa, quando si apparecchiano didit , et sempcr Sancta,
custodivit
sopra una mensa a parte le cose neces- Romana Ecclesia, nimirum aquani
sarie pel sagrifìzio : il sacerdote punge simul et vimini transnbstantiari in
ilpane con una lancetta, dicendo U- : sangidnem Christi. Innocenzo III
nus militwn lancea latua ejus ape- ( nel cap. Cum Marthcc, de celebr.
ruit, statimene exivitsanguiset aqua, missar. ) riferisce due opinioni: una,
ed intanto il diacono infonde t'acqua che essendo uscito dal lato di Cri-
fredda. La seconda Aolta poi, allor- sto sangue ed accp^ia, il vino si con-
ché, fatta la consecrazione, il diacono verta nel sangue, e 1' acqua nell'ac-
domanda al sacerdote che benedi- qua, che scaturì dal costato. L'al-
ca r accjua riscaldata ; questi la be- tra opinione è, che l'acqua la quale
nedice colle parole Benedictus fer- : si trova nel calice, resti com' è , at-

ver sanctorum j'ugiter moie et sem- torniata dagli accidenti, o sia dalle
per, et in scecula sccculorum, A- specie del \ino. L' Angelico ( p. 3.
men j il diacono risponde .•
Fervor q. 75. a. 8 )
parla della detta secon-
Jìdei plenus Spirita Sanato. Amen : da opinione, e dice non poter sus-
ed intanto versa nel calice consecrato sistere perchè dopo la consecra-
; sì

qualche gocciola dell'acqua calda. Non zione non v' è nel sagramento che
è a dire che codesto rito d' infon- il Corpo ed il Sangue; sì perchè se

dere oltre alla fredda 1 acqua calda, dopo la consecrazione restasse l'acqua
ora non abbia più luogo , dimo- nel calice , allora tuttociò eh' è nel
strandolo anzi il Cardinal Bona co- Calice non si adorerebbe adoratione
me una vigente disciplina della chiesa latria;. Della conversione dell'acqua
,,

68 ACQ ACQ
nell'acqua che uscì dai costato, non cazione dell'acqua , eh' è il popolo.
è d'uopo far paiola, cssoudo que- Eccone le parole: » popolo tan-
Il

sta piuttosto una pia nieditazioue, che » te volte si benedice, quante si u-


luia opinione teologica; quindi è da » milia al sacerdote ", cosicché in
tenersi la sentenza che anche da In- ogni messa umiliandosi il popolo
nocenzo III nella suddetta Decretale di nuovo ei vien benedetto ndl' ac-
\ien considerata come la più pro- qua.
babile, cioè l'acqua posta nel calice Quando il vescovo assiste pon-
convertirsi nel Sangue di G. C. I tificalmente alla messa solenne di
santi padri Giustino, Ireneo, Cipria- un sacerdote , tocca a lui benedire
no, parlando dell'acqua che si deve l'acqua da infondersi nel calice , e
porre nel calice, dicono che G. C. non perchè è egli il
al sacerdote ,

convertì nel sangue ciò che si con- primario pastore di quel popolo cui
teneva nel calice; quindi anche l'ac- è posto a presiedere dal supremo
qua che Egli vi aveva infusa. Ri- pastore il Pontefice Romano.
guardo poi al secondo dubbio , se Nella messa del Sommo Pontefi-
questa conversione dell'acqua in san- ce, giusta il decimoquinto Oidine
gue si immediatamente, oppu-
faccia Romano, appresso il p. Mabilloii ab-
re si converta prima in vino e poi biamo, che il sagrista prepara il ca-
in sangue vi è chsputa fra i teolo-
, lice con tre ostie , una pel sagra-
gi scolastici. Alcuni, che vogliono pro- mento, e le altre due per la pre-
^are convertirsi l' acqua prima in gustazione; pone indi il vino nel
vino e poi in sangue, si appoggiano calice : e dopo essere stata benedet-
al rito dei pp. Domenicani e di ta r acqua, ne versa tre gocce col
altri religiosi, che prima d' incomin- cucchiaio nel calice stesso.
ciar la messa, pongono l' acqua nel Nella Cappella Pontificia l'acqua
calice. Dicono che ciò si fa per dar vien benedetta dal Papa, richieden-
maggior tempo all'acqua di conver- dosi colla formula Benedicite, Pater
tirsi invino; ma cotal argomento non sancle. Quando celebra pontifical-
r di alcima sussistenza. luvenin (Dis- mente il Papa, la benedizione si do-
sert. de Sacram. q. 2 De Eachar. manda dal sagrista.
§. "ò ) riflette a questo proposito: Nella messa dei presantificati, il

Ooininicaìiorutn praxini noti nili co venerdì santo, acqua non si be-


l'

physicoruiìi princìpio qitod advcrsa- nedice dal Pontefice Nel codice .

rii stippoiumtj scd nonnullis Litnr- 4737 presso il Gattico [Acta Cac-
gits, f/iiibus pnvscribilur, ul. idloluni, reni. p. 34 ) si legge che nel ve-
rpiod in sacrifìcio dchct afferri, ante nerdì santo Diaconus Card, affert
ipsummet sacrificiuni prceparetur. Ponlifici calicem cuni puro vino
Sì domanda
ancora il ])erchè et suhdiaconus ampullani ciuii a-
l'acqua dell'ampolla, che m^lla pri- qna , qnani Papa vino conitnisccat
ma delle tre messe il giorno di-l s. Na- ut rcpnvscntct <piod islo die cnia-
tale viene benedetta prima d' infon- naverunt sacramenta Ecclesia', vi-
derla nel calice, si toi'ni a benedi- delìcet sanguis et atpia de Carpare
le nelle altre due messe. Tale dub- Clirìsti.
bio è sciolto da nions. Sanici li (T. ACQUAPENDENTE ( Àquapcn-
IX. Lettere ecclcs. p. 29), f()ndan- tlcn). Città dello Stalo Pontificio nel
dosi sul jiiistero, cioè sulla signili- territorio d' Orvieto, con lesideuza
,

ACQ ACQ 69
fli un vescovo. Acquapendente ha sato secolo Acquapcnilente soggiac-
nome dalla sua posizione sul jxmkUo que a rovinoso terremoto; essa fu
«li una montagna silvestre, donde ca- patria di Girolamo Fabrici medico
dono, ollercndo bellissimo punto di rinomato del secolo XVI, e abi-
vista, le acque d' un piccolo torrente. tò in essa tjualche tempo lo scrit-

Fece già parte dei domini! della limi- t(jre Gregorio Leti milanese che die-
trofe Toscana: insieme a Preceno ed de alla luce olti'e a cento volumi di
a Lorenzo, fu data in vicariato al
s. opere piene di menzogne , d' inesat-

padre di Francesco Sforza che ]ter tezze, e d' inezie.

molto tempo la possedè pacilìcamentc ACQUARI ANI. Eretici. Ebbero


insieme ai suoi figliuoli : possessione origine nel secolo terzo, e contro di
confermata da Eugenio IV nel 144^ ossi impugnò la penna s. Cipriano.
coU'annuo censo di fiorini novecento. Costoro non offrivano che l' acqua
Francesco la rese al detto Pontefi- neir incruento sacrificio, e con cpie-
ce, che la incorporò allo stato Oivie- sta sola pretendevano di consacrare.
tano 11 palazzo degli Sforza in
. ACQUA SANTA o Benedetta.
Acquapendente rimase alla famiglia
sino al 1616, in cui il duca Ales- §. I. Sua orìgine.
sandro lo cedette alla comiuiitàper
fabbricarvi od adattarvi vm nuovo Alcuni fanno montare la origi-
convento di Francescani osservanti, ne <leir acqua santa ai tempi apo-
eh' è quello di oggidì. Ai medesimi re- stolici, e si appoggiano alla autori-
ligiosi alcuni anni dopo fu ceduta tà di santo Agostino , il quale nel
ancora dal duca Mario li, figlio di suo libro IV contro i Donatisti di-
Alessandro, la vicina chiesa di san ce apertamente ; quoti universa te-

Giovanni, che per concessione di Pao- net Ecclesia, nec Conciliis iiistiuduni,
lo IV, del i555, ei-a juspatronato de- sed seniper retentuni est, noiuiisi au-
gli Sforzeschi in riconoscenza de' qua-
: ctoritate apostolica tradituni reetis-
li beneficii la comunità d' Ac(jua- sinic ereditar . Che l'uso di essa
pendente accordò una generale fi-an- nella Chiesa non
sia antichissimo,
chigia a tutte le robe di essa e dei può mettersi in dubbio, se pongasi
suoi vassalli. Il Papa Innocenzo X, mente col Martenc ( in llb. De ant.
Pa ni/ìli, romano , nel 1649 dichia- Kccles. disciplina in div. off. celeb.

volla città e la eresse in vescovato e. IX, 12), che oltre la bene-


n.

in luogo di Castro, che fece distrug- dizione dell'acqua pel Battesimo , e


gere ed unire alla sovranità della per la consecrazione delle chiese
Santa Sede [f^. Costituzione In su- usata fin da' primi secoli, troviamo
premo j I 3 settembre 1 649 che si , testimonianze della virtù di essa ac-
legge nel tomo VI del IJollario Ro- qua a|)presso s. Epifanio ed altri

mano ). La l'endita di questo ve- parecchi scrittori citati dal Gretsero


scovato è di mille scudi, e la tassa ( in tract. de Beaediclionibus ).

camerale di cento trentatre fiorini:

la cattedrale ha due dignità con §. II. Suoi effetti.

ottanta scudi di i-endita e nove ca-


nonici. La città conta quattromila Poiché Dio si compiacque opera-
abitanti e tutta la diocesi altri (juat- re a mezzo di quest'acqua molli
trumila, in quattro terre. Nel pas- prodigi, la si usa da' cristiani ad
,
.•

70 ACQ ACQ
ottenere sette principali effetti : i benedirsi, il sacei'dote , che dovrà
a conseguire la guarigione delle celebrar la messa, vestito di cami-
malattie d'animo e di corpo; 2. ce e stola, dica primieramente Ad-
a preservarsi o liberarsi dalle il- jutorium nostrum, ed eseguisca il

lusioni, dalle insidie , dalle tentazio- rito prescritto nel titolo Orda ad
ni del demonio e de' suoi ministri ; faciendam aquam henedictani. Nel-
3. a calmare le agitazioni dello spi- la benedizione benedetto si
, il sale
rito; 4- disporsi alla pregili e- mescola all'acqua per dinotare, for-
P^^''
ra ed ai sacramenti ; 5, ad im- se in senso allegorico, l'unione del-
petrai-e fecondità alla terra su cui si le due nature iu G. C. e forse in
fa r aspersione ; 6. a scacciare la senso tropologico, perchè siccome il

peste, dissipare il tuono e le procelle; sale è simbolo della prudenza , e


7. a togliere i peccati veniali, non ex Taccpia della purità, così la Chiesa
opere operato , come i saci'amenti fa tale mistui'a, per chiedere a Dio
ma ex opere operands, a modo di la semplicità della colomba e la
merito, eccitando Io spirito ed il prudenza del serpente a prò di co-
cuore ad una certa divozione at- loro, che con fiducia usassero del-
tuale, la quale virtualmente rinchiu- l'acqua benedetta. Non appartiene
de la contrizione dei peccati venia- che al sacerdote col permesso del
li, oppure, siccome dichiarano alcu- parroco il benedire l'acqua ed il
lìi teologi, ottenendo delle grazie at- sale, secondo 1' uso comune della
tuali che eccitano alla contrizione Chiesa.
necessaria per la remissione dei pecca- L' acqua battesimale, cosi appel-
ti F. Syh'esler in summ. alla
veniali. lata perchè inserviente alla ammi-
parola ^qua bcned. Catechismo de ; nistrazione del battesimo, è quella
IMontpellier, pag. 658 in 4-° Cate- che si benedice solennemente nelle
chis/n. ad ovdinand. pag. 1 1 3. — vigilie di Pasqua e della Penteco-
ste. Il modo di preparare tal sorta

§. III. Sue K'urie denominazioni. di acqua nei detti giorni appresso


ciascuna chiesa parrocchiale può ri-

Havvi quattro specie di acqua be- levarsi di leggeri dov' è parola del
nedetta; i.^ la conmnej 2." la bat- sacramento del Battesimo [Fedi).
tesimale j 3.' la episcopalej ^.^ la e- Tornerà gradita ai nostri lettori
pifanica. r annotazione della costmnanza, la
La comune è acqua fredda pu- quale è in vigore appresso la Cap-
ra e naturale benedetta. Eccettuate pella Pontificia. La funzione del be-
le feste di Pasqua e di Pentecoste, la nedire quest' acqua è cominciata iu
benedizione di quest' acqua si fa or- privato da monsignor sagrista della
dinariamente ogni domenica dal sa- Cappella medesima; ha luogo di
cerdote destinato a celebrare la messa buon' ora, aflìnchè i parrochi possa-
solenne. Viene pirscritto di benedirla no aspergere con essa durante il
ad ogni otto giorni, per evilarne la fa- giorno della benedizione le case dei
cile corruzione. Il modo di (ar tale ho loro pari'occhiani ed anche i cibi
nedizione è già indicato dal Rituale loro, particolarmente le uova da
-Romano, il quale comanda che in mangiarsi nella pasquale solennità,
giorno di domenica apparecchialo uova che un tempo erano per tut-
il sale iu sacrestia, e rac<pia da ta la precedente quaresima proibite.
ACQ AGO 7'
IJ acqua episcopale Im nome dal aflìne cheentrandovi possano
i fedeli

ministro di essa, che è il vescovo, e prepararsi a meglio pregare per la


che ne fa uso nella dedicazione del- pui'ificazione de' loro peccati. Da (jue-
le chiese e degli altari, o nella ri- sti si reca alle proprie case per asper-
conciliazione delle prime ( f^. Dedi- geisi .sia al levarsi , come al cdvì-
CAzioxE DELLE CiiiEsE, cc. ), La be- car.si ,
prima di dar principio alle
nedizione di tal' acqua è tutta pro- preghiere e quando si solfra f[ual-
pria del vescovo. I greci, come pie- che tentazione, o avvenga alcun tem-
parano il crisma con olio e balsa- porale. Si aspergono eoH'acqua be-
mo dove introducono fino a treii- nedetta quei luoghi eziandio , nei
tasei odori, cosi benedicendo que- quali si teme la malignità del de-
st' ac({iia ci mescolano un vino o- monio , e si usa pegli ammalati ,

Icnle appellato J ciKintha , vale a pe' morti, ne' sepolcri , e nei cimi-
dire fiore di vite, raccolto dalle lam- teri. Questi tre ullitni usi sono di-
brusche. retti ad ottenere da Dio, che in ri-
L' acqua epifanica riceve ap- guardo alle preghiere della Chiesa
pellazione tlal giorno in cui si be- fatte sopra quest'acqua si degni pLi-

nedice, eh" è della Epifania di no- rificare ed alleviare le anime dei


stro Signore. Appresso i latini, ben- fedeh purganti.
ché non da tutti , la vediamo be- Quanto al modo di dispensare l'ac-
nedetta anco nella vigilia della festa. qua benedetta, non può negarsi, che
Il rito della benedizione di tal'acqua quello per aspersione non sia il pila
è per sé stesso un'addizione irregola- convenevole ed il più conforme al-
re al Rituale Romano desunta dai la antichità, ed alluso della Chiesa,
greci e tollerata dalla Chiesa, ove non meno che alla decenza delle ce-
siano tolte le quattro aggiunte che rimonie, tanto in ciò che concerne
Papa Benedetto XIV proibisce. E.s- l'onore dovuto al ministro, quanto
se sono i. portarsi da un fanciullo per coloro che la ricevono. Il perché
in processione la croce in mezzo a soltanto ricevono i principi l'acqua
due sacri ministri, diacono e sud- benedetta colla presentazione dell' a-

diacono, ciocché disdice alla gravità spersorio (


Fedi).
de' sacri riti; i. benedirsi il sale con Sopra r acqua benedetta scrisse-
la formula: Lu creatura salis in ro il Marsigli Colonna, Hydrogio-
nomine sanctce Trinitatis efjìciatur logia, sive de aqua henedicta, Ro-
salutare sacramentumj 3. l'esorci- niae, i566-i588, Venetiis i6o3;
smo, onde in senso materiale vo- ilCard. Turreci'emata De efficacia :

glionsi le parole di s. Paolo mi- aqucs henedictcc contea Petruin An-


sticamente proferite, cioè: sit cor ve- geliciini in Bohetniaj ì^'j'ì, s. a., li-
struni sale conditnm; 4- l' invoca- stampato a Roma nel i5i^ e nel
zione dei ss. Giuseppe, Teodoro ed i52g; F. Cristoforo Morino, Ex-
Orsola nelle litanie cantate in tale tagua benedita, Valen-
cellencias de
benedizione. cia, 1 589.
ACQÙASPARTA. Borgo con ti-
§. IV. Uso dell'acqua benedetta. tolo di Ducato nello Stato Pontifi-
cio, nella diocesi di Todi con un ,

Suolsi d' ordinano por 1' acqua forte sopra un' eminenza. Assai è
benedetta all'ingresso delle chiese. illustre in Actjuasparta la romana
VI A co ACQ
tainijj;lia Cesi ( Fedi) dtrivantc dai ACQUASPARTA (d") IMvtteo,
duchi di Acquasparta, e die vuoisi Cardinale. ìMattco d' Accpiasparta del-

provenuta da Ceso lìglio di Jerneno la diocesi di Todi si fece francescano


re de' Greci, i cui discendenti non essendo ancor giovanetto. Divenuto
conservando più che il nome di re lettore del sacro palazzo, fu, nel i l'è"]

furono scacciati dal regno, portando ministro generale dell'Ordine di san


seco alciuii parenti della prima no- Francesco. Nicolò IV, nel 1288, la
biltà. Giunti in Italia, diedero il vigilia di Pentecoste, creollo pre-
nome di Magna Grecia agli Abruz- te Cardinale del titolo di s. Loren-
zi. Passati dipoi a lloma, abitai'ono zo in Damaso, e nel 1 29 1 vescovo
la contrada chiamata Suburra e ot- Portuense, ritenendo il governo del-
tennero le prime dignità, dando nel la religione fino al capitolo genera-
f)r)9 oltre il Pontellce Silvestro II ,
le, che si convocò in Rieti, cui in-
anche al sacro Collegio i cinque tervenne medesimo Pontefice Boni-
il

Cardinali, Paolo Emilio nel iSiy; facio Vili, che lo spedì legato Apo'
Federico nel 1 54 [ Pier Donato , slolico nello stato Veneto, e nella R.o-

nel iSyo, Bartolonuneo nel i59(), magna,poi col titolo di governatore,


e Pier Donato nel 1641. Ael — aflin di ridurre le città di Cesena, di
1476 , afflitta Roma da orribile Forlì, di Faenza e d'Imola aU'ul>
pestilenza, passò il Pontefice Sisto bidienza della Chiesa Romana. Egli
IV , Rovere
della a ricoverarsi , propose il premio delle Indulgenze
ad Acquasparta insieme a sei Car- per quelli che avessero preso la
dinali. Tra i celebri rampolli della croce contro i persecutori del Ro-
famiglia Cesi, sortì la culla da Ac- mano Pontefice. Nel i 36o si trasfe-
quasparta quel Federico che di- rì in P'irenze col carattere di lega-
cemmo fondatore dell'illustre rojna- to a laiere per acchetare le fazioni
na Accademia dei Lincei nel i6o3 de' Bianchi e Neri. Venuto in so-
/^, Accademie). Scopo di quel- spetto di favorire più 1' una che
(

1' Accademia essendo le scienze fi- l'altra parte, trovò tal durezza nei
siche e naturali, tutti i sapienti di Bianchi, che per tema di frode ri-
Europa convenivano ad Acquaspar- cusò di sottomettersi alle determi-
ta per discutere intorno alle scienze, nazioni del Cardinale Legato. Es-
che formavano 1' oggetto de' propri! sendogli stata minacciata la morte
studii e di quelli dell' Accademia dei da alcuni sediziosi, sdegnato, fulmi-
Lincei da esso nella sola età di die- nò contro Firenze la sentenza di
ciotto anni istituita. Sussistono an- scomunica ed interdetto . Ritorna-
cora ad Acquasparta nel palazzo to in Roma, si applicò allo studio
Cesi le celle da quei sommi uomi- commentando alcuni libri della Scrit-
ni abitate in uno ai busti di molti tura. INlorì in Roma nel i3o2, e
illustri personaggi. Sulle pareti di fu sepolto nella chiesa di santa Ma-
quelle celle trovasi un immenso nu- ria in Araceli vicino al Campido-
mero di massime religiose , morali glio.

e civili dal duca riìccolte. ACQUATICI. Eretici, che giudi-


Ebbe Acquasparta inoltre altri cavano l'acqua csseie mi principio
due Carilinali: BcntiTcnga de' Ben- coeteiiio a Dio.
livcnghi e Rlatlco 'd' Ac(juasparta. ACQUAVIVA. Città dell" liali.i

F . IJt.x TivENGUi, e l'articolo seguente. nella provincia di Uari, e, scconilo


ACQ ACQ 7I
alcuni, vescovile. Oggidì non vi tolommeo all' Isola. Filipjx) V lo
Im di essa che le rovine, pio'iso dichiarò ministro e protettore dei
cui esiste un grosso borgo clic ha regni di Spagna presso la Santa
una collegiata con arciprete, ni qua- Sede , nel qual oflizio egli molto
le si commettono tutti gli ad'uri li- si distinse. Dimesso il primo (ito-

tigiosi. lo, passò a quello di santa Cecilia,


ACQUAVIVA. Città, come si cre- la cui Basilica ristorò magnifica-
de, un tempo vescovile, posta nella mente . Nel 1724 da Benedetto
Toscana, neh' antica Flaminia, sotto XIII trasferito al vescovato di Sa-
il monte Soratte tra Ariniano e bina ,
per ispeciale indulto , rilen-
Città-Castellana. Se ne veggono le ne a titolo di commenda la chiesa
rovine presso il luogo detto Fon- di s. Cecilia. Morì nel 172,5 in età
tana d' Acquavwa. di sessanta anni, e fu sepolto in
ACQUAVIVA. Città creduta ve- s. Cecilia.
scovile, eh' era situata nel Saunio ACQUAVIVA Gian- Vincenzo,
o nella Campania. A' nostri giorni Cardinale. Gian-Vincenzo Acquavi-
è lUì sempli(;e borgo sopra il V^ol- va ottenne da Paolo III nel 1537
turno Venafro ed il monaste-
tra i vescovati di Melfi e Rapolla chie-
ro di san Vincenzo nella provincia se unite. Ebbe quindi la prefettuia
di Capua. Gli scrittori non con- del forte di Castelsantangelo, e fu nel
vengono tra loro nell' asserire se , 1 542, ai 3 1 maggio, creato prete
([uesta città e le due, di cui sopra, Cardinale del titolo de' ss. Silvesti-o
sieno state episcopali. Egli è certo per e Martino ai monti. Morì nel i,556
altro, sede di una di queste è
che la dopo cpiattordici anni di cardina-
stata occupata dai vescovi Paolino o lato.
Paolo , il quale intervenne al con- ACQUAVIVA G\vi.\o, Cardinale.
cilio tenutosi in Roma nel 4^5 sot- Giulio Acquaviva nacque in Najjoli
to il Papa Ilario : Benigno , che fu da nobilissima famigHa l'anno i54fì.
presente a tre concilii celebrati in Neil' età di soli venti anni fu incai'i-
Romanci 487, 479 e '^"^5 Bonifazio, cato da s. Pio V della Nunziatiu-a
il cpialc assistette al concilio di Roma al re cattolico Filippo II per indurlo
nel 5o3 celebrato dal Sommo Ponte- a preservare la immunità ecclesia-
fice Simmaco. stica dagli attentati dei ministri di
ACQUAVIVA Francesco, Car- Milano. Compiuta la Nunziatura con
dinale. Francesco Acquaviva nacque soddisfazione del Pontefice, fu creato
in Napoli dalla prosapia dei duchi dal medesimo nel 1^70, ai 17 mag-
di Atri r anno i ^^^. Sotto Inno- gio. Cardinale diacono del titolo di
cenzo XI fu vice-legato di Ferra- s. Calisto . Dipoi gli fu conferito
ra. Alessandro Vili lo destinò in- quello di s. Teodoro. Pio V lo volle
quisitore a Malta ; Innocenzo XII lo presente alla sua morte, e dalle sue
volle suo maestro di Camera, e in labbra desiderò ascoltare i pii sug-
seguito lo decorò della Nunziatura geiimenti, onde spirare nel bacio del
al re cattolico Carlo II ed anche a Signore. Nel i574 contando l'età
Filippo V. Clemente XI per com- di soli ventotto anni, compì la sua
pensarne le singolari benemerenze, nel carriera lasciando gran desiderio di
1706, ai 17 maggio, lo assunse al sé alla Chiesa , che nella pietà e
Cardinalato col titolo di san Bar- dottrina di lui attendevasi un nuovo
VOI.. I.
,

74 ACQ ACQ
lume. Ebbe il sepolcro nella Basili- incarico diflicilissimo per quei lem-
ca Lateranensc. pi in cui la agitazioni della Fran-
ACQUA VIVA Ottavio JuivioRE, cia rendevano insolenti gli Ugonotti
Cardinale. Ottavio AcquaA'iva dei du- nel delfinato, nel contado vcnosino e
chi d'Atri nacque in Napoli l'anno nella città di Avignone [ì^^edi). Ri-
1 608. Fu fatto cameriere segreto di dusse Enrico IV dall'eresia alla Chie-
Urbano Vili, di poi ponente della sa Cattolica.Coronalo di gloria pei
congregazione del Buongoverno, indi che sparse, fece ritorno a
benefizi i
governatore di Jesi , di Ancona e Roma, dove fu accollo dal Pc)ntefice
di Orvieto, città, che valorosamente come in trionfo. Dimessa la sua dia-
difese contro le armi del duca di conia, passò al titolo di s. Prassede.
Panna. In appresso da Innocenzo X Leone XI nel i6o5 lo creò arcive-
fu eletto segretario della congrega- scovo di Napoli, cliiesa che resse con
zione delle accp^ie, votante della se- sommo zelo e pietà. Libéralissimo
gnatura di giustizia, e presidente della coi poveri, diccsi che impiegasse a
provincia del patrimonio e dello sta- loro sollievo la somma di novan-
to di Castro. La soavità dei costu- tamila scudi. Fabbricò due conven-
mi, la giustizia e la candidezza di ti ai religiosi Osservanti di s. Fran-
animo , ond' era fregiato , così gli cesco. Arricchì la sua cattedrale, am-
meritarono l' affezione del Pontefice pliò le rendite del suo capitolo, e
Innocenzo, che nel 1 654, ^i "^ marzo, fabbricò anche una sontuosa villa in
Io creò Cardinale di s. Bartolommeo Frascati. Nella terribile carestia del
air Isola. Per alcuni mesi occupossi 1607 soccorse con mirabili esempi
nella legazione di Viterbo ; in seguito la sua pitta. Dotò con venti mila scu-
venne destinato alla legazione della di il monte della Pietà di Napoli.
Romagna, che a mercè di lui Aenne Fattosi caro ad ognuno e modello
liberata dal gran numero degli as- di tutte le viriti, spirò nella sua dio-
sassini, da cui era infestata. Dal titolo cesi l'anno 161 2, e fu sepolto nella
di s. Bartolommeo passò a quello di cattedrale di Napoli.
s. Cecilia , ed in progresso venne ACQUAVIVA Papiniano, Cardi-
ascritto alle principali congregazioni nale. Papiniano Acquaviva, secondo
di Roma. Fini di vivere in Roma Paolo Tarsia, venne assunto al cardi-
l'anno 1674, e fu sepolto neila sua nalato dal Pontefice Adriano I nel-
chiesa. P^. Gualdo Priorato nella l'anno 77'2. Le memorie di lui ne
scena degli uomini illustri. lo dipingono come un eroe per ogni
ACQÙAVIVA Ottavio Seniore, riguardo incomparabile.
Cardinale. Ottavio Acquaviva nac- ACQUAVIVA Pasquale, Cardi-
que in NapoU di nobil famiglia l'an- nale.Pasquale Acquaviva di Arago-
no i56o. Condottosi alla corte pon- na nacque a Napoli di nobilissima
tificia, Sisto V gli conferì la vicele- casa nel 1710- Ebbe la presidenza
gazione della provincia del patrimo- di Urbino. Clemente XIV dopo a-
nio. Gregorio XIV lo creò prefetto verlo serbato in petto Cardinale
del sacro palazzo, e nel i5c)i, a' 6 il di cpiindicesioio di marzo i77'>
maiyo, diacono Cardinale di s. Gior- Io pubbhcò fregiato della romana
gio in Velabro e legato della pro- porpora colla diaconia di santo Eu-
vincia di Camjiagna. Clemente Vili stachio. Chiuse gli oa:hi in Roma
affidò a lui la legazion di Avignone, nel dì ventinovc fcbbiaio i'r88.
ACQ ACQ 75
ACQUAVIVA Stefano, Cjrdi- all' elevazione del lodato Ponte-
nale. Il Tarsia nella storia della cit- fice.

tà Conversano dice di Stefano


di ACQUE ED ACQUEDOTTI d.
^Vcquaviva, che fu onorato della sa- Roma. La parola Acquedotto, de-
cra porpora da Bonifacio V, e che rivante dal latino aquccdiictus, in-
questo Pontefice clonò a lui la sua dica un canale costrutto di pietre
stima per le alte virtù , end' era o mattoni per condurre, anche at-
fregiato. traverso di superficie ineguale, una
ACQUAVIVA Trojano, Cardi- quantità d'acqua con regolare pen-
nale. Trojano Acquaviva dei duchi dio. Talvolta quel canale corre sot-
d'Atri nacque in JVapoli nel i6c)4- terra ; talvolta s' innalza sopra uno
Clemente XI l'anno 1 7 1 2 lo spedì in o più ordini di archi. Quindi si di-
Ispagna, perchè recasse al Cardinale stinguono gU Acquedotti in appa-
di Arrias la berretta cardinalizia. renti ed in sotterranei. Gli Accjue-
Ritornato in Italia , il Pontefice lo dotti erano sconosciuti ai greci. I ro-
annoverò fra i prelati , e poco dopo mani, contenti da prima dell'acqua
lo spedi vice-legato in Bologna, cui del Tevere, coli' ingrandimento della

nel 1 72 1 presiedette egli solo per loro città, immaginai'ono nell' anno
mancanza del Cardinal Legato. Inno- di Roma 44 ^ tli condurvi l'acqua
cenzo XIII lo trasferì al governo di delle sorgenti per mezzo di Acque-
Ancona e Benedetto XIII lo creò
, dotti, che a poco a poco si sono'
suo maestro di Camera, indi arci- moltiplicati non solo, ma vennero
vescovo di Larissa, poi suo maggior- anche maravigliosamente costruiti. Si
domo. Il senno e la destrezza, che videro quindi acquedotti semplici^
dimostrò egli nei sostenuti incarichi, doppi e triplici, perchè composti di
gli meritarono la sacra porpora. uno, di due o di tre ordini d' ar-
Clemente XII, nel concistoro del pri- chi r uno all' altro sovrapposto. Così
mo ottobre 1732, gliela conferì col uno Acquedotto portava a va-
stesso
titolo di s. Cecilia. Filippo V di rie tre acque diverse, cioè
altezze
Spagna, e Carlo III re delle due superiormente la Giulia, nel mezzo la
Sicilie, per i suoi meriti presso di Tepula e la Marcia al di sotto [V.
loro, lo crearono ministro plenipo- Alberto Cassio, Corso delle Acque
tenziario dei due regni presso la antiche, portate da lontane contra-
S. Sede. Ottenne a favore dell'In- de fuori e dentro di Roma, sopra
fante di Spagna 1' arcivescovato di quattordici acquedotti, e delle mo-
Toledo , che fu amministrato dal- derne ed in essa nascenti, colla il-
l' arcivescovo di Larissa fino alla de- lustrazione di molte antichità del-
bita età dell' Infante. Nel i73g il la stessa città, Roma , Giannini
Pontefice lo promosse all' arcivesco- 1739; ivi, Puccinelli i747- — ^^c-
\ado di Montereale, che resse per morie istoriche della santa vita dì
soli nove ainii. Consumato da lun- Silvia madre del Pontefice s. Gre-
ghissima malattia , nella quale Bene- gorio I colf illustrazione de' beni
,

detto XIV per singoiar distinzione lo Lazio ornati di Acque-


e castelli nel
visitò, ebbe fine l'anno 1^4-7: ^ f"^* dotti, portavano a Roma le
che
sepolto nella chiesa del suo titolo, acque Marcia, Claudia, e le due
che aveva ornato di un magnifico Aniene , Roma pel RotoU i'j55).
portico . Egli avca molto influito Procopio, De hello gothoruin Hbro I,
? .

76 ACQ ACQ
tlicc, die gli Acquedotti Romani e- glia e mezzo sopra gli archi. 4- H 7e-
rano di tanta altezza, da potervi pulo condurre dai censori Gneo
fatto

entrare un uomo a cavallo nel coi'- Servilip Cepione e da Lucio Cassio


so del canale. Quanto alle volte e Longino neir anno 628 di Roma
agli archi ,
erano in alcuni
questi nel consolato di Marco IMuzio Ipseo,

Acquedotti alti 109 palmi, come as» e di Marco Fulvio Fiacco. L' ac(jua
sicura Frontino. P. Vittore ne no- di quell'accpiedotto fu tolta ad undici
ni ina venti. Rutilio nel libro I dice. miglia sulla via latina ; 5. 11 Muizio
Quid loqiiav aellierio pendentes per essere costruito dal pretore Quinto
fornice Rivos, Marzio, che poscia da Agiippa si pre-<
Quo vix imhrifcras tolleret Iris se a ricostruire; 6. 1' Anicne vecchio,
aquas l'acqua del quale fu condotta da Mar-
Hoc potiits dices crevisse in side- zio Curio Dentato e da Lucio Pa-
ra montes: pirio censon, l'anno diRoma 4^^)
Tale GyganUeum Grcecia laudai derivandosi Aniene detto vol-
dall'

opus. garmente Teverone, venti miglia so-


Piima che il corso de' tempi e la pra Tivoh; 7. h' Appio j 8. L' Al-
fleiezza dei barbari avesseio guasta- seatinoj 9. L' acc/ua f^ ergine, l'u-
ti e tagliati iche in Ra-
condotti , nica che ora rimanga, fu condottii
ina fece costruire la munificenza de^ da Marco Agrippa nell'anno 735 di
gì' imperatori, scrivono alcuni che Roma. Quest' acqua non tanto è la
diciannove fossero gli Acquedotti, ma la sola che ancor esista, ma è pur la

i migliori storici atìèrxnano, che al sola che pura si consei'vi, onde le


tempo di Nerone ( salito al trono venne il nome di Vergine. La sua
ueir anno 54 di Cristo ) fossero so- sorgente è nella tenuta di Salone,
lamente nove: il I. ed il maggiore non lunge dalla via Prenestina, otto

( come scrive il citato Frontino, miglia lontano dalla città. Agrippa


mentovato dal Pansa, nella sua Li- la dedicò ad Augiuito e perciò le po-
breria vaticana ) era quello dell' A' se il nome di Augusta; ma in ap-
nierw. nuovo fatto costx'uire dall' im- presso chiamossi acqua T'ergine
peratore Claudio, che prese l'acfjua Oggi volgarmente Trevi dal
dicesi
dal Teverone per la via di Subiaco, luogo in cui sboccava detto trivio,
quarantadue miglia lunge da Roma, o perchè Nicolò V lidonandola alla
e fu fatto rifai'e da Frontino per or- città, allorché era perduta, la fece u-
dine di Nerva; 2. di Claudio, co- da una fonte con tre sbocchi.
scire
minciato da Caio Caligola e compiuto Dopo Nicolò V, Sisto IV ne fece ri-
da Claudio suo successore che deriva- parare i condotti, opera, che fu po-
va dai due fonti Ceruleo e Ciuvio sciacompiuta sotto Pio IV, l'anno
lungo la via Sublacense; 3. di Giu^ i5G8. Alla cura di quest'acqua at-
Ho condotto da Marco Agiippa nel tesero in pai'ticolar modo i Papi, e
secondo consolato di Augusto, cioè sopra tutto Clemente XII e Rene-
nel 731 di Roma, e si disse Giu- detto XIV, i quali fecero edificare
lio dal ncTme »lcl suo autore. Scor- inoltre la famosa fontana che dà il

jcva tra la poita s. Lorenzo ed i nome al (juarliere di Trevi. \J ac-


trofei di IVIario, e conduceva l'acijua qua Vergine dopo avei" traversala la
da Frascati, dodici miglia da Ro- tenuta di Bocca Leone, gimita pres-
ma sulla via Ialina per sette mi- so il ponte Nonienlano , va a sea^nda
ACQ ACQ 77
dc;l Jeclivio del monte che sovra- Dmò l'uso di vendersi l'acqua fi-

sta la villa di Giulio 111, e, tra- no a Sisto V che, non cedendo per
versata la villa Pinciaua dei Borghe- nulla nella elevatezza de' suoi pensie-
se, entra in Roma, presso il ìiuiro ri alla magnificenza degli antichi Ro-
torto, trapassa il colle Pincio e tli- mani imperatori, cominciò l' anzi-
videsi in tre separati condotti, i qiia^ detto acqueclollo dì acqua Felice
li forniscono acqua a cini[uanta iònr coir opera dell' architetto Domenico
tiine pubbliche e ad altre inniune- Fontana, siccome egli dice nella bolla

rcvoli private. 169 Suprema, data ai 22 febbraio


Queste acque in varie epoche con- 1590. In questa dà ragione perchè
fluirono tutte al castello di porta volle, die ([uest' acqua si chiamas-
maggiore, ma
vennero cjuinci unite, se Felice, cioè dal nome da lui a-
e ([uindi separate, restaurandone gì' vuto nella religione conventuale ,

imperatori più volle gli Acquedotti, come riportasi nel tom. V parte I

come può rilevarsi dalla varietà del- del Bollano Romano, dove si dico,
le costruzioni in tutti quei tratti, che che pensò quel Pontefice con questo
solcano per ogni verso l'Agro roma- condotto d' introdurre 1' acqua nei
no. Ora queste acque sono del tut- colli, e nei luoghi più eminenti di
to perdute, e degli antiolii Acquedot- Roma, niente atterrilo o dalla dif-
ti fece uso in parte Sisto V allor- ficoltà dell'opera o dalla gravezza
ché condusse in Roma t acqua Fe- della spesa. — Indagate pertanto dal-
lice. l'architetto le colline intorno a Ro-
Prima che quel magnanimo Ponte- ma, fu giudicato molto eonfacevolc
fice desse opera a sì aidita intrapresa, alle vaste idee di Sisto V un' am^
a cagione dei guasti recati agli Acque- pia sorgente lontana ben venti mi-
dotti dai tempi e dai barbari, si ven- glia dalla città e vicino a Palestrina,
deva in Roma l'acqua del Tevere, presso ad un antico castello , chia-
o quella cavata dai pozzi o fontane mato ^g^ro Colonna, àonàe già aveva
particolari, come si fa anche adesso Appio Claudio
tolta l'acqua censore,
(IclV acqua Acetosa, portandola in conducendola ai luoghi più bassi di
giio per le case coi somari, dopo Roma, ove formando un lago si

avella attinta dalle cisterne, ove l'ac- perdeva nel Teverone. La comprò
qua del Tevere era stata ripiu'gata. Sisto V col prezzo di venticincpie-
L'ospedale di s. Gio. in Latera- mila scudi d'oro combinandosi in-
no ebbe origine appunto dai vendi- sieme varie sorgenti, sino a sette-
tori d'acqua per Roma, e si espone- cento e più oncie ed unendo special-
,

va ogni anno nella festa del santo mente lo sgorgo dell' acqua Marcia,
Precursore una pianeta, nella quale vi celebratissima dagli antichi per la sua
era un emblema allusivo. Anche sino salubrità. Volle egli andarvi perso-
adesso si portava l'acqua dai muli con nalmente, affine di benedire il prin-
due o tre bariletti per parte, per cipio di quest' opera, che romani i

le cordonate del palazzo Vaticano, dicevano sarebbe compita a tem-


acquarolo pontificio. Non altri-
dall' po dai loro nipoti , ma che essi

menti interviene al Quirinale per l'ac- videro dopo soli tre anni, nel l'TSS,
fpia di Trevi, per dispensarla alla terminata* Fu aduncpie condotta l ac-
a"etlenza e cucina Pontificia, cd ai qua per lo spazio di tredici miglia
primarii ministri palatini. in sotten'anei canali all' uso dei
. ,

78 ACQ ACQ
Cesari, e per sette miglia sul dorso tuile vi comprese la congregazione
d'archi eguali in altezza agi' impe- per la custodia delle stiade, dei
riali indi facendola entrare in Ro-
: ponti, e delle acque composta di
ma presso l'anfiteatro Castrense, di sei Cardinali a cui s' appartenesse
là segue l' andamento delle mura l'aprire nuove strade e dilatare le
per porta maggiore e per quella di vecchie , fabbricare nuovi ponti e
s.Lorenzo, ed internatasi nella città, ristorare i già fatti sopia le acque
passa sopra un arco a tre fornici principalmente e sopra quella da lui
eretto dallo stesso Papa : e divisa chiamata Felice.
in due rami va ad alimentare ven- Ora è da dire alcuna cosa del-
tisette fontane pubbliche e molte Y Acqua Paola, la piìi abbondan-
private. In questa opera Sisto V te di tutte, che acquistò un tal no-
spese trecentomila scudi d'oro, traen- me perchè introdotta in Roma dal
doli dalla entrata tutta propria e Sommo Pontefice Paolo V Bov' ,

particolare del Romano Pontefice ghesi, romano, creato nel i6o5, mi-
Questo volle egli esprimere nella rabile per virtù e grandezza d'ani-
iscrizione posta sull'arco vicino alla mo. Osservando quel Pontefice, che
porta di s. Lorenzo con tali parole : tutta la contrada di Trastevere mol-
Suo suniptu extruxit, la quale (colle to penuriava d'acqua, con sovrano
altre a questa fonte spettanti ) si coraggio fece radunare sopra il lago
vede appresso il Yittarelli, nelle ag- Sabl)atino nell' agro di Bracciano
giunte al Ciacconio tom. IV ì itcv dell'Anguillara, e Vicarello gran co-
Pontificum. In segno di gratitudine, pia d'acqua, cioè sopra mille oncie,
a questi ed altri beneficii , il popo- e con immensa spesa la fece con-
lo romano eresse a Sisto V in Cam- durre, per trentacinque miglia di
pidoglio una statua colla seguente corso , negli acf|uedotti dell' antica
iscrizione, che sotto brevità di pa- acqua Alseatina, fatti già da Traiano,

role intesse a sì gran Pontefice il ristorati da Leone XII nel 1828, ed


meritato amplissimo elogio: ora rinnovati e rifabbricati. In quel-
la parte di Roma poi , che dicesi
V PONT MAX
SIXTO . . .

il monte di s. Pieti'o Montono, l^ao-


OB QVIETEM PVBLICAM
V
. .

lo fece alzare da' celebri archi-


COMPRESSA SICARIORVM EXVLVMQVE
. .

tetti Fontana e Madcrno mi nobi-


IICENTIA RESTITVTAM .

lissimo Frontespizio, con cinque lai-


ANNONA INOPIAM SVBLEVATAM. .
ghissime l)ocche, dalle quali viene
VRBEM AEDIFICIIS VHS AQV^DVCTIS
. . .

distribuita 1 acqua Paola, non sola-


ILLVSTRATAM
mente alle tre magnifiche fontane
S. P. Q.R
da lui erette presso il Vaticano
Né solo si contentò di costruire i ma ancora a gran parte di Roma,
detti ac(juedolti , ma pel manteni- ove condotta in canali di piombo
mento di essi Sisto V assegnò l'an- per ponte SixtOj e ponte (juattro
nua rendita di settecento scudi, dal capi arriva fino al Campidoglio.
fmtto di novantauu luoghi di monti Paolo V terminò nel 1620 sì ma-
detti Religione da essere ammini- gnifica impresa ( F. la Costituzio-
strati dalla congregazione delle acque. ne CCIV Jn sede, presso il t. V
Fi'a le quindici congregazioni car- part. IV del Bollano Romano), f^.

dinalizie da lui confermate ed isti- A^GUILLARA.


, ,

ACQ ACQ 79
Queste però non sono le sole ac- glioni (anno i83o), come si vede
que di Roma. Altre molte se ne dalla graziosa fonte eretta presso il

annoverano, alcune meno salubn porto Leonino, dirimpetto il palazzo


ma tutte buone e potabili, ed al- iSalviati. 3. La vena dis. Damaso, che
cune impregnate eziandio di mine- sgorga dal Vaticano. Antica è la ori-

rali, e di profìcue sostanze. Fra le gine di quest'acqua rinvenuta dal


piime sono tenute per acque più Pontefice s. Damaso 1' anno 867,
leggere quelle di s. Felice a' Cap- circa tre quarti di miglio fuori di
puccini vecchi, alle falde del Qui- porta Prudenzio nei
Cavalleggeri.
rinale, e l'altra del Grillo in faccia suoi inni menzione di
sacri fece
al Foro di Nerva. In quanto alle cpiest' acqua , da Innocenzo nel X
acque minerali e mediche, famose 1649 diramata ad uso pubblico,
sono la Santa, fuori di Porta s. Gio- conduccndonc una porzione nel cor-
•\'anni, e V Acetosa presso il Tevere tile del Vaticano dotto delle Logge

fuori della porta Flaminia, e cosi e di s. Damaso per la fonte ivi


chiamata dal suo sapore acidulo. esistente. Di presente questa acqua

Di queste acque il valente pro- mossa dall'acqua Paola viene dispen-


fessorede Matlheis parlò opportu- sata nel palazzo Vaticano fino alla
namente da ai'cheologo e da medico estrema e più alta parte di esso ;

in una sua erudita Dissertazione 4. h' acqua Piaj di questa parla il

siJle acrpie minerali usate dagli an- Cancellieri nella sua Sagrestia vatica-
tichi romani ( Veggasi Guida dell'ac- na. Essa prima chiamavasi Barbe-
qua santa Jìiori di porta s. Gio- rina , o delle Api , dallo stemma
vanni in Laterano, E.onia per Gia- di Urbano VIII ivi scolpito dal
como Mascardi 1688. Luigi Lami Bernini, per esprimerne la dolcezza.
Notizie critico - storielle dell' acqua 5. L' acqua Innocenziana, che sgor-
santa di Roma, ivi stampate nel ga dal detto Gianicolo e clic tale ,

1777. Giovanni Tipaldo, Metodo di si denomina per essere stata trova-

analizzare le acque minerali, pra- ta e fatta allacciare nel Pontifica-


ticamente dimostrato nell'acqua a- to d' Innocenzo XI.
cetosa di Roma, ì\ì stampata nel Anche altrove si veggono delle
1782. Lorenzo Massimini, Trattato fontane, ma
sono poche, e scarse d'ac-
critico-medico dell'acqua acetosa al qua, né gettano, che quando si vuole
ponte Molle, Roma 1771). A cjueste per via di macchina: V. A. Nibby, A-
salutifere acque deve aggiugnersi nalisi storico-topografico - antiquaria
I Quella detta di s. Giorgio in Ve-
. della carta de^ dintorni di Roma ,
làbro, presso la cloaca Massima 1887 ; Giuseppe Melchiorri, Guida,
per la quale è a vedersi Federico metodica di Roma, i836,i quali par-
da s. Pietro, Memorie istoriche del lano delle diverse acque di Roma,
sacro tempio e Diaconia di s. Gior- e dintorni, non che degli acquedotti;
gio in J^elabroj 2. La Lancisiana Luca Poetus, De restitutione Ductus
a s. Spirito proveniente dal Giani- aquce Virginis, in ejus libro de pon-
colo chiamata dal celebre
e cosi deribus, et mensuris. Venetiis i573.
inonsignor Maria Lancisi ar-
Gio. Augustinus Steuchi, Oralio de aqua
chiatro di Clemente XI, che primo Virgine, in urbem revocanda, Lug-
la rinvenne. Riallacciata fu poscia duni, apud Gryphium t647- Job.
nel Pontificato di Pio Vili, Casti- Chiffletii, Aqua Virgo, fons Romce
8o ACQ ACR
celeberrimus, et prisca Religione sa- k ripi'esero. Ritolta però dal generale
cer opus adilitatis, M. Agripp?R, Ex Mailleljois, fu affatto smantellala. Nel-

vetere annulari gemma, Antiierpiac le guerre del 1794 ottennero i fran-


ì665 et in Groevii IV 1779;
Thes. cesi presso di essa una celebre vit-
Antonio Ginlianelli, Esame dell' ac- toria. Il vescovato suo era prima suf-
que di Civitavecchia , e di Trevi, fraganeo di Milano ; ma il Sommo
Iloma pel Monaldi 1701. Pontefice Alessandro III nel 1 1 80 col-

ACQUEA. Città vescovile della la rendita di seicento scudi lo unì ad


liliria orientale nella provincia del- Alessandria da lui eretta in sede ve-
la Dacia mediterranea suffraganea , scovile nel 1 178. Poscia passò ad es-

alla metropoli di Sardica. Il vesco- sere vescovato suffraganeo dell'ar-


vo Vitale appose la sua sottoscrizio- civescovo di Torino. La cattedrale
ne ad una lettera inviata dal con- è ufìGziata da parecchi canonici, e
cilio di Sardica alle chiese. dignitarii, oltre l'arcidiacono, ch'è
ACQUI AQUI [Aquen provincicc pm-e curato. Acqui è patria dello
Pedemontanx ). Città del Piemonte storico Giorgio Merula, è molto no-
con residenza di un vescovo. Questa ta pe'suoi bagni di acque termali
piccola città degli Stati Sardi, fondata solforate, che anche si bevono util-

dai Ligm'i Stazielli Alpini, ricca di mente. Per essa città passava una
monumenti che ne provano l'anti- delle vie Emilie, cioè quella strada,
co splendore, è capitale della pi'ovin- che Venne ristabilita da Marco E-
cia di tal nome. Si crede che i milio Scauro dopo aver sottomessi i

discepoli dell'apostolo san Barnaba Liguri, e che continuata in seguito


vi abbiano posti i primi fondamen- sino a Rimini, fu riunita alla via Fla-
ti del cristianesimo, e la tradizione minia. Nel museo Trivulzi di Mila-
del paese porta che il primo vesco- no conservasi vma moneta coniata
vo di questa città sia stato uno dei da Odone vescovo d'Acqui.
sessantacinque missionarii da Papa ACRI (S. GIOVANNI D'), an-
Silvestro stabiliti nei dintorni. Chia- tichissima città Si-
vescovile della
mavasi Zajoriiio, o Zalerino quel ria , pure Acco , Ace,
chiamata
primo vescovo, e la nuova cattedrale Aera j Accon , Achsapli o Tole
si gloria di possederne il corpo. Nei maide ( Ploleniais , Colonia Clau-
bassi tempi cambiò Acqui spesso di dia ). Giuseppe istorico dice che ,

signori, soggiacendo prima anche nel dopo aver appartenuto a Dario fi-
temporale ai proprii vescovi, indi ai glio di Seleuco cadde in potere di
Marchesi d' Ivrea, a quelli di Mon- Antioco Epifane. Alessandro re de-
ferrato, ai duchi di Urbino, ai re di gli ebrei la cedette a Tolomeo re
Napoli, ed alla repubblica di Ge- di Egitto, che le diede il suo no-
nova, ]iervc!iendo finalmente in po- me. Conquistata dai persiani, resi-
tei'cdei duchi di Savoia. Nei con- stette alle forze egizie, e divenne co-
flitti del Monferrato, da cui dipen- lonia romana passando poscia sotto
deva. Acqui soffri accanite guerre il dominio dei mori. A questi ultimi
civili. Né meno sofferse essa sì nel fu tolta dai crociali nel iio4: ma
174') in cui fi{ presa dagli Spagnuoli essi la perdettero nel i 187, essendo
sotto ilrcFilip])o Ve sì nel seguente stata ripresa dal famoso Saladino,
anno, in cui i Piemontesi sotto il re il flagello delle crociale, da cui ri-
Carlo Emanucllo III re di Sardegna ccvelle il nome di Acco in luogo
ACR ACR 8i
dì Tolemaicle. I cristiani vi ricn- rese Acri ultimamente per la resi-

ti-arono quaranta anni dopo, me- stenza fatta alla spedizione francaste
diante soccorsi a loro condotti dal- in Egitto (aimo «799) col presidio
l'Europa, da Filippo Augusto re
sì di Sidney Smidi, obbUgando
sir

di Francia, e sì da Riccardo re d'In- r armata francese a levare l' assetlio.


ghilterra. La fortuna abbandonando Delle sue anticliità niun olb'o ve-
i crociati, furono ridotti a dividersi stigio serba, die le rovine del ca-
la città di Acri, la sola conquista stello di Ferro, così dilaniato pa'-
che loro rimanesse di quelle con- chè la parte di esso vicina al niarc
trade. Acri divisa quindi tra dician- era coperta di lamine di ferro. Ser-
nove potenze dell' Europa ,
profes- vì qviel castello di jialazzo prima, e
santi tutte il cristianesimo, assunse poscia di spedale ai cavalieri tem-
una indipendente autorità. Nel 1 187 plarii.

Saladino prese Acri, ma i cristiani la In Acri fu istituito da ima com-


ricuperarono nella guerra del 1 1 9 1 • pagnia di uffiziali tedeschi di Bre-
Da cpiest'anno per un secolo ciascuna ma e Lubecca l'ordine militare teu-
delle potenze cristiane ne possedette tonico, ordine che nel 1
1
92 venne
una parte; per cui nel i25o si trova- confermato dal Sommo Pontefice
rono in Acri Enrico re di Ge-
riuniti Celestino III perchè soccori-esse i fe-

rusalemme e di Cipro, il re di Napoli riti e gì' infermi dell' armata dei


e SiciUa, il principe di Antiochia, il crocesignati, e preci-samente per l'e-

conte di Jaffa e quello di Tripoh, sercito, che assediava Acri sotto la


il principe di Galilea, e quello di direzione di Federico duca di Sve-
Taranto^ il il Legato
re d'Armenia, via. Chiamati i cavalieri Teutonici
del Papa, duca di Atene, i gene-
il dal duca Corrado, in soccorso con-
rali delle armate d' Inghilterra, di tro gl'idolatri della Prussia, promise
Pisa, di Firenze, di Genova, di Ve- di dar loro ciò che avessero con-
nezia, i gran maestri di s. Gio. di quistato sopra i nemici, cosicché in
Gerusalemme, del Tempio, dell'ordi- poco tempo si resero signori di tut-
ne Teutonico e di s. Lazzaro. Vi ta la Prussia, ove il gran maestro,
.si vedevano allora molte chiese ed nella perdita di Acri passò coli' or-

ospizii, dei quali non rimane ora al- dine, stabilendolo a Mariemburg. f^.
cuna traccia. Ma in mezzo a tante xVntonio Mattei, Chroiucon eque-
diversità d' interessi provenute dal- stris ordinis teuthonìci nel tomo V
la varietà delle nazioni che la l'e- veteris Acri analect. Hagae Coniitum
golavano. Acri cadde nel 1291 in 1738.
mano dei saraceni, i quali preten- Dopo la mentovata presa di Ge-
desiche ne abbiano distrutti inte- rusalemme operata da' turchi nel
ramente gli cdifìzii. Rimase lungo 1 187, la città di Acri servì di rifu-
tempo in quello stato di rovina, fin- gio ai re, ed ai patriarchi latini di
ché nel XVII, conquistata
secolo Gerusalemme fino al 1291, nel cpial
con tutta la Siria da Takhr-Eddin anno cadde essa in potere degl'in-
principe dei drusi, fu da lui rico- fedeli, ed i cristiani furono banditi
struita. Se non che rendutisi padro- da tutta la Soria, ciò che produsse
ni di essa gli ottomani, la fecero la morte al zelante Pontefice Nicolò
capoluogo di un pascialato che por- IV, afflitto per tanta calamità. To-
ta il medesimo nome. Celebre si lemaide o Acri fu in origine un
I i
, j

8ì ACR ACR
semplice vescovato sufiragaiieo di Anche Jacopo de Vilré o Vitriaco
Tiro nella diocesi di Antiochia, ma di Parigi, canonico di Oignies, Le-
in seguito fu innalzata alla dignità gato d'Innocenzo III contro gli Al-
di metropoli, e fu attribuita alla bigesi , e poi de' Crocesignati in
diocesidi Gerusalemme. Clero fu Palestina , fu eletto a vescovo di
ilprimo de* vescovi greci di Tole- questa città. Esiste una tradizione
maide di Fenicia nella Siria , e ne che la beata Vergine di Yillebrou-
occupava la sede sul declinare del que d'Oignies nel Brabante gli a-
secondo secolo. Suoi successori fu- vesse predetto il \escovado. Questi
rono Enea, che assistette al con- dopo l'assedio di Damiata, meritò
cilio di Nicea nel 32 5 Nectabo ; di essere a patriarca di
richiesto
che fi-i al primo concilio generale Gerusalemme, che non annuiva al
di Costantinopoli nel 38 1; Antio- il Papa, piacendo meglio a lui di
co valente predicatore clie offuscò valersene ad utilità della Chiesa uni-
per altro la sua gloria, unendosi ad versale. Trascorso qualche tempo da
Acacio di Berea ed a Severiano di questo fatto, il de Vitré, condottosi
Cabala, contro s. Gio. Grisostomo ; a Roma, rassegnò la chiesa di Acri
EUadio che intervenne al primo ad Onorio III, ottenendo di ritor-
concilio di Efeso, e si dichiarò a fa- nare fra' suoi canonici di Oignies.
vore de' Nestoriani ; Paolo che fu ad Se non che Gregorio IX il creò
im concilio di Antiochia; Giovanni che Cardinale. La Storia Orientale ci-

sottosci'isse la lettera sinodale, che tata dal Martene nel tomo III dei
Epifanio di Tiro ed i vescovi del- suoi aneddoti è una tra le molte
la prima Fenicia scrissero a Crio- opere di lui.

vanni patriarca di Costantinopoli Pegli altri vescovi latini di Acri


contro Severo di Antiochia e i suoi fino a Rodrigo Alvaro religioso
aderenti ; Giorgio che assistette al domenicano, preconizzato nel giu-
cpiinto concilio generale; Giuseppe che gno i3q7 dal Pontefice Bonifacio
fu ad un concilio di Gerusalemme, IX. V. r Oriens chrislianus, t. HI.
e Neofìto che n' era vescovo nel se- ACRIDA chiamata altresì Àcry-
colo XVIII. dus, Achris, Prehellis, oggidì Orri-
primo de' vescovi latini di Acri
11 de, o Adiride , e dai tm'chi Giu-
o Tolemaide della Fenicia, fu Gio- standil, pare a molti la stessa che
vanni, cui scrisse il Papa Innocen- Lycnide e la prima Giustinianea
zo II nel I 1 33. Gli tenne dietro però dal maggior numero si ri-
Rogo, o Ruggiero, il quale assistet- tiene per la Giustinianea seconda.
te all'assemblea di Acri per la guer- E città vescovile di Macedonia e
ra Santa nel ii47j ci^indi si an- metropoli della Bulgaria, sul decli-
novera Federico, il quale trovossi vio di un monte detto Pierrus , vi-
coir armata de' crociati, nel ii')^. cina al lago Lycnide donde il Drino
Guglielmo arcidiacono di Tiro, suc- scorre ali" entrar dell' A litania [V.
cedette a Federico liei i i63, e mo- Baudr, Dici. tom. I). Proco}>io as-
ri in Adrianopoli nel
171 o 1 172, 1 sicura , (-he la prima Giustinianea
ritornando in Occidente, dove era fu fabbricata dall' imperatore Giu-
stato mandato dal re Almanco, con stiniano I presso la città Tauresia,
Ernesio arcivescovo di Cesarea , a dov'egli nacque, e che lo stesso
domandar soccorsi per la l'alcstina. Giustiniano riedificò anche Ulpia-
,

ACT ADA 83
no, altra città, onde Giustino zio sappiamo di preciso. Ne fa menzione
di lui sortì suoi natali, e intito- soltanto il Cornaro nell' opera Del-
landola Giustinianea seconda. Ma le chiese di Venezia , ove in vma
i Bulgari , nazione selvaggia e bar- bolla di Adriano IV Pontefice, crea-
bara, usciti dalla Sarmazia asiatica to nel 1 54,Idata al monistero di
alla fine del secolo VII, conquistan- san Zaccaria, tra i Cardinali soscrit-
do la Mesia inferiore ed una par- ti, si legge il seguente:
te della superiore , insieme una all' E^o Actaldus presb. card. tic.

e l'altra Dacia j alla Macedonia e s. Priscce.


ad una parte delia Dalmazia , di- ACTOiNE. Città vescovile. Il W^a-
strussero la Giustinianea prima, per ding scrive che questa diocesi era
,

cui i metropolitani diritti di essa sulFraganea all' arcivescovo di Lepan-


passarono ad Acrida , ovvero alla to, e ne fa menzione di due vescovi
Giustinianea seconda. I Bulgari ave- soltanto , Teodorico ed Ermanno
vano distrutta la religione in quasi eletto ai tempi del concilio di Co-
tutte contrade; ma nel IX
quelle stanza.
secolo avendola essi abbracciata , il AD ADA. Città vescovile della dio-
re lorodomandò a Papa Adriano II cesi dell'Asia, nella provincia di Pisi-
un diacono della Chiesa Romana dia. Da
Strabene chiamasi Abadala.
nominato Marino, per vescovo del- ADALBERTO (s.), vescovo di
la nazione. Ma quel Papa, aven- Praga, martire, nacque circa l'anno
do stabilito Marino a legato della 956, ed ebbe al sacro fonte il no-
Santa Sede appresso il concilio ge- me di Woytiech, che in lingua schia-
nerale Vili, ne inviò invece un al- vona significa soccorso dell' armata.
tro appellato Silvestro. Il re mal- Votato da' genitori al servigio del-
contento di quest'ultimo, lo scac- l' altare , fu ordinato sacerdote da
ciò e ne richiese uno al patriarca Dietmaro vescovo di Praga e ne fu ,

di Costantinopoli di greco rito. anco il successore consecrato dal ,

Costui non ebbe mai ferma residen- vescovo di Magonza il dì 29 giu-


za in Bulgaria, esercitando le sue gno 983. Accolto da ogni classe di
ftmzioni or in ima, ora in altra cit- persone lietamente, gli esempii chia-
tà. Finalmente pose sede ad Acrida, e rissimi e le diuturne cure di lui
gli furono assegnate per sufFraganee avrebbero condotta al cristianesimo
quattordici chiese, sette delle quali buona parte de' suoi diocesani ; ma
col titolo di metropoli. Un vescovo ne riuscirono tanto vane le indu-
di Acrida neir879 ^^'^ '*^ concilio strie, che Adalberto due e tre vol-
di Costantinopoli ragunato da Fo- te rinunziò al vescovato. E due e
zio medesimo pel suo ristabilimen- tre volte eziandio ritornava il santo
to. Ora Acrida serve di titolo in a reggere la diocesi per comando
partibus ad un arcivescovo, ed at- di Papa Giovanni XV, e poi di Gre-
tualmente n' è decorato monsignor gorio V. Negl' intervalli del suo al-
Luigi Cardelli, canonico della Basi- lontanamento dalla diocesi , vestì

lica Vaticana, del collegio de' vescovi r abito appresso il monistero di s.

assistenti al Soglio Pontificio. Bonifazio ,


vangelo nella
predicò il

ACTALDO, Cardinale. Actaldo fu Ungheria,, fu priore del moniste-


Cardinal prete del titolo di santa Pri- ro medesimo, ed ultimamente fecesi
sca; ma intorno la vita di lui nulla apostolo della Polonia, della Prussia,
, ,

84 ADA ADA
e di Danzica, dove la sua predica- devano ristabifiti nello stato della
zione ottenne più clie alti'ove esito primitiva innocenza Ada- , coni' era
felicissimo. In mezzo a sì lodevoli mo prima del [)eccato perciò sli- ;

e vantaggiose fatiche , ci rimase mavano dover imitarne la nudità.


vittima del furore dcgl' infedeli Abbominavano il matrimonio ma ,

consumando gloriosamente il mar- per altio si macchiavano colle piti


tirio nel di 23 aprile 997. In orrende laidezze e quantunque il :

questo giorno medesimo se ne ri- loro dogma in opposizione alla


fosse
corda la festa. castità,insegnavano, che se alcuno
ADALBERTO (s.), primo arci- di essi fosse caduto in sensuale pec-
vescovo di JMagdeburgo in Sassonia, cato verrebbe espulso dalla loro
,

fioriva nel decimo. 1 suoi


secolo unione come i primi genitori dal
,

genitori lo inviarono al monistero paradiso terrestre per aver mangia-


di s. Massimiano di Treveri, perchè to dti frutto vietato. Il loro tem-
vi fosse educato alla pietà ed alla pio che
, essi liguardavano come il
dottrina. In queste tanto egli ap- paradiso terrestre, consisteva in un
profittò, che ben presto il suo no- osculo sotterraneo , che poteasi
me divenne celebre. Nel 962 fu riguardarecome centro dell' empietà.
eletto e consecrato vescovo dei rugi Carpocrate fu quegli die dietro al-
o russi a JMagonza. Il santo pastore l'assurdo sistema dei suoi principii
nulla lasciò intentato per istruire ,
pose i fondamenti alla setta degli
i russi nella verità della fede , ma Adamiti. Egl' insegnava che l'anima
lutti i suoi sforzi riuscirono vani. umana veniva riguardata da Dio
Per la qual cosa prese risoluzione come una porzione della divinità,
di ritornare in Alemagna. A quel e quindi ogni azione dell' anima
tempo l'imperatore Ottone I avea unita al corpo come atti che il sag-
conseguito dal Sommo Pontefice Gio- gio e il cristiano doveva tenere per
vanni XII, che la città di Magde- movimenti indilfereuti di loro natu-
burgo Do-
fosse eretta in metropoli. ra, e che in niun modo pregiudi-
vendosi questa provvedere di un cavano alla dignità dell'uomo. Ter-
arcivescovo il nostro santo venne
, tulliano alllirina che negavano 1' U-
innalzato a tale dignità, per consen- uità di Dio, e falsamente confidando
timento di tutti. Adalberto adorando nella divina Provvidenza, ripudia-
i disegni imperscrutabili della Prov- vano la necessità della preghiera. I

videnza, sottomise le spalle a questo martiri venivano da questi impu-


peso; e confidando mai sempre nel- dentissimi uomini quai fanatici ris-
la grazia di quel Dio, che lo avea guardati. Secondo il parere di Cle-
chiamato, disimpegnò con apostolico mente Alessandrino, possedevano dei
zelo a tuttii doveri del suo mini- libri secreti di Zoroastro.
stero.Finalmente dopo tredici anni Questa setta ripullulò nel secolo
di episcopato compi il corso dei
, XII per opera di un certo Tandc-
suoi giorni nell'anno 981, inentr'era mo ossia Tanchelino. I nuovi Aila-
occupato nella visita della sua diocesi. initi negavano la ilistinzione dei sa-
ADAIMlTl. Eretici, la cui setta cerdoti dai laici, e chiamavano san-
ebbe vita sul finire del secolo se- te azioni l'adulterio e la fornicazione.
condo. Costoro, giusta s. Epilàniu, Lo zelo ili s. Norberto pose solle-
lu'csero un tal nome, perchè si cre- citamente un argine a <jue>«la cor-
3

ADA ADD 85
rente, che ben presto an-estossi. Ma di questi empi ,
pensa che il lìo-

nel secolo XIV, con altro nome, me di Picardo sia una corruzione
cioè di Turltif)ini e di powri fra- del nome Jìeg^liards, o Bigghards.
Icllij ricomparvero gli Adamiti. 80- ADAiNA {Adaicn). Città arcive-
slciievano che i' uomo giunto ad scovile in parlihiis, senza sulfraganei,
una certa età diviene esente da ogni nella Cilicia , appartenente al pa-
legge. Oltre all' andare spogliati, com- triarcato antiocheno.
mettevano anch' essi orribili brutalità. ADANA. Città di Armenia, ove
Carlo V ne fece abbruciare mol- si celebrarono due concilii ; dei quali
tissimi. Picardo sul piint:ipio del se- il primo nel i3i6 sulla riunione,
colo XVrinnovò gli errori dt'gli l'altro per confermare il concilio
Adamiti ; piibblicavasi per lui nuo- di Sisa.
vo Adamo mandato da Dio a ri- ADAUTO (s.), martire. F. s. Fe-
stabilire la legge della natura, e si lice.
lece seguire da una plebaglia igno- ADDA (d') Ferdinando, Cardi-
rante e corrotta. Fu capo degli e- nale. Ferdinando d'Adda, patrizio
rcticiche si s[)arscro per la Boe- milanese, nacque nel iG49. l*ercorsi
mia, e che dal suo nome furon detti gli studii con sommo onore, d;d
Picardi. Deausobre compose tuia collegio degli avvocati in Milano fu
lunga dissertazione per giustificaili, eletto uditore della Ruota Romana.
ma non potè rendere verosimile la Escluso di poi da (juella carica, In-
industre difesa, malgrado la sua eru- nocenzo XI lo risarcì col pronnio-
dizione. verlo ad un' insigne abbazia e lo ,

Prima di lui, Basnage avea fatti speth in Ispagna, a recar la ber-


imitili sforzi per giustilicare i picardi, retta cardinalizia al IMillini già nun-
che confuse coi valdesi. Alcuni a- zio in Rladrid. Consegrato arcive-
nabattisti nell' Olanda tentarono di scovo Amasene, ebbe la nunziatura
aumentare il numero degli Adaniiti ; d' Inghilterra presso Giacomo li.

ma l'urono dissipati dalla vigilanza Per le sventure di quel regno rifug-


del governo. Questa scita el)be dei gitosi in Roma, Alessandro Vili, nel
partigiani Polonia ed anche in
in iGqo in premio del suo zelo, e dei
Inghilterra si univano
: la notte, e pericoli incontrati per la dilatazione
pretendesi che una delle principali della fede cattolica , lo creò, ai 1

massime della lor setta fosse conte- febbraro, prete Cardinale di s. Cle-
nuta nel verso : mente , legato ed amministratore
Jura, pcijura^ secrctum prodcre della chiesa di Ferrara; indi legato
noli. in Bologna, prefetto della congrega-
Picardo comandava a' suoi discepoli zione dei Riti e protettore dell'Or-
di accomunarsi liberamente con le dine camaldolese. Dimesso il priuK»
femmine, e di andar nudi per le stra- titolo, Clemente XI, nel i'j\.5, gli

de e per le pubbliche piazze, altri- conferì il vescovato di Albano. Morì


menti, insegnava, non avrebbero po- nei 1719,6 fu sepolto nella chiesa
tuto guardare una persona di sesso di s. Carlo al corso. La congrega-
diverso senza sentire la libellionc zione di Propaganda, per suo tesla-
de' sensi, uè sarebbero stati esenti mento, venne istituita erede univer-
dalle corporali affezioni. Mosemio, sale dei suoi beni, che ascendevano
che diligentemente studiò la storia al valore di centomila scudi.
,

86 ADE ADE
ADDEBOURN. Luogo dell' In- stico a Corbia nel fiore degli anni.
ghilterra, dove si tenne un concilio Benché l'amore alla solitudine lo

nell'anno yo.T. avesse fatto libero di ritirarsi a Mon-


ADELAIDE (s), imperatrice, fi- te Cassino, la fama delle virtù sue

glia diRodolfo li re di Borgogna, lo richiamò a Corbia, dove fu abba-


moglie a Lotario re d' Italia nac- , te. Fece di lui sì gran conto l'im-
que verso l'anno gSi. Vedovata, perator Carlo Magno, che lo strinse
ebbe a sofferire indegni trattamenti, ad abbandonare il monistero e a
e perdere l' imperio, donde fu scac- vivere in corte. Adelaido si giudi-
ciata da Ottone II suo figlio. Le cava fuori del suo centro ; non ab-
sue lagrime la fecero richiamare da bagliato mai dalle mondane gran-
Ottone, il quale si mostrò poi do- dezze, condusse la vita nascosa nel
cile alla madre, e inclinato a rifor- suo Signor Gesù Cristo vivendo ,

mare gli abusi introdotti nel gover- come se non vivesse. AH' insorgere
no. Se non che, sconfìtto egli dai alcune difficoltà per l'aggiunta Filio-
greci nella Calabria, e morto poco que fatta al Simbolo, Adclardo fu in-
dopo a Roma, Adelaide fu forzata viato a Papa Leone III dallo stesso
ad assumere il peso della reggenza. Carlo Magno. Sempre eguale sì nella
Le cure instancabili della pubblica prospera, sì nell'avversa fortuna, nel-
amministrazione non impedirono pun- la cortequanto nel chiostro, non potea
to gli esercizii della pietà e della però darsi pace ove non fosse ritor-
rigorosa sua mortificazione. Dolce nato al suo monistero di Corbia.
e severa, secondo che domandavano Ne ottenne hcenza l'anno 8^3. Giun-
le circostanze, temperavasi a modo tovi , non trascurò veruno studio
da condurre tutti a virtù. Pose ad per condurre i fratelli alla perfe-
opera ogni studio per la conversio- zione con l'esempio e con le parole.
ne degl' infedeli. Viaggiando per la Stavagli a cuore sommamente la
Borgogna al fine di riconciliare il sacra Ictteratm-a, e si contano fra i
nipote Rodolfo re co' sudditi , morì suoi discepoli un s. Pascasio Radber-
a Seltz nell'Alsazia, l'anno 999. Il to , e un s. Anscario. Limosiniere
suo nome non si legge nel martiro- con tutti, fu tacciato di prodiga-
logio romano, ma trovasi in parec- lità. Fabbricò parecchi ospitali e
chi calendari di Alemagna. Il But- fondò nuovo monistero in Sassonia.
ler ne riporta la festa ai sedici Affinchè non venisse mai meno nei
dicembre. fratelli suoi l' esattezza e la pietà
ADELAIDE (s.), vergine ed ab- compose il suo libro degli Slattiti,
badessa ,
governò
monistero di il di cui rimangono pochi frammenti
Bellich sul Reno fondato da Megen- nello Spicilegio del p. Luca d' Achery,
dosio conte di (nieldria, suo padre. toni. IV. Morì nel secondo giorno
Quivi ella introdusse la regola di dell'anno 827 in età di settantatre
s. Benedetto. IMor'i badessa di No- anni. Dio ne fece conoscere la san-
stra Donna di Colonia l'anno ioi5. tità per molti prodigi. — Il suo
Si celebra la sua con ottava
festa nome non mai stato posto nel
è
a Bellich, altrimenti ViHch, a' dì martirologio romano, benché egli
cinque febbraio. sia il patrono principale di mi gran
A DELARDO (s), abbate di Cor- numero di chiese, e venga onorato in
bia ili Picardia, prese l'abito mona- Francia, ne' Paesi Bassi e in molte
,

ADE ADE «7
città sulle rive del Reno. Il Butlei- alla milizia, ordmo poi del padre
ne riporta la lèsta al di sccontlo e della madre, divenuto posseditore
di gennaio. di grande fortuna, vendè ogni cosa
ADELBERTO ( .s.
) , originario e diede il prezzo ai povcii. Da Lou-
dalla famiglia reale di Norlmnbria, dun pellegrinò a scalzo piede fino
date le spalle al secolo, si consacrò a Roma; entrò jioscia nel mona-
a Dio solo. A lui convert'i gran stero de la Chaise-Dieu, dove umil-
parte della Frisia e della Olanda, e tà, mortificazione ed obbedienza fìi-

morì ad Egmond l'anno 'j^o, o in runo i bei fiori della sua vita. Mal-
<{uel torno. Il Martirologio Romano grado suo fatto sacerdote, crebbe
lo l'icorda ai ^5 di giugno. in santità e operò altresì dei poi-
ADELBOLDO , vescovo di U- tcnti, onde Costanza moglie di Al-

trecht, ebbe origine da una nobile fonso VI re di Castiglia e di Leo-


famiglia del vescovato di Liegi verso ne lo trasse ne' suoi stati perchè
la metà del secolo decimo. Fino ne togliesse la infedeltà de' mori, e
da' suoi teneri anni diede il nome vi riformasse la monastica discipli-

alla clericale niilizia, ed in un mo- na. Morì a Burgos verso l' anno
nastero cominciò i suoi studii, cui I 100 nel monastero, eh' ei fondò con

continuò in Liegi e Reims. Tan- un ospitale a spese della regina, e


to ei si distinse nelle scienze divine di cui fu il primo abbate. E ono-
ed umane, che la fama del svio rato a Burgos nel giorno 3o gen-
nome si propagò in modo da es- naio col titolo di protettore.
sere riputato uno de' più dotti per- ADELFO ( s. ), vescovo di IMetz,
sonaggi del suo tempo. Enrico II vivea alla fine del quarto secolo, o
re di Germania, che fli poscia im- sia al cominciamenlo del quinto.
peratoi'c, lo creò suo cancelliere, ed JNon abbiamo di lui notizie da que-
in seguito innalzollo alla dignità di sta in fuori eh' ei fu successor di
vescovo. Insignito di quest' onore s. Rufo, e che le sue reliquie furo-
si adoperò con tutto l' impegno on- no esposte alla venerazion dei fedeli
de ristaurare i luoghi santi, ed e- da Roberto di Baviera vescovo di
rigerne dalle fondamenta; e molto Strasburgo. Gli antichi cataloghi dei
s'impegnò eziandio per difendere i vescovi di Metz si accordano po-
beni della sua chiesa. Resse la se- nendo il giorno della sua morte ai
de episcopale per diciannove anni, 29 di agosto, non si sa di qual
e nel 1027 terminò i suoi giorni. anno, giorno eh' è pur quello della
Egli scrisse la vita di s. Enrico, sua traslazione ed al quale ricordasi
quella di santa ^'alburga, ed altre la sua festa.
opere di pietà ; come pure un' ope- ADELIPsO (s.), abbate di Celles
ra intitolata : De vallone inveniendi nella diocesi di Liegi , nacque iu
crassiludìnem sphcvrcc. Il suo stile Aquitania. Abbandonata la patria,
è chiaro ed elegante, pregi difficili riparò alla badia di Solignac, poi
a rinvenirsi negli scrittori di quel a quella di Cougnon sulla riviera
tempo. di Semoy. Chiamato dalla solitu-
ADELELMO (s.), monaco della dine alla chiesa di Mastricht, fu
Chaise-Dieu, poi abbate di s. Gio- consecrato sacerdote; ma egli fer-
vanni di Burgos in Ispagna , na- mò ben presto sua stanza verso la
cque a Loudun nel Poitou. Datosi riviera di Lesch dove alquanti altri
88 ADE ADE
gli si collegarono. Fabbrìcò il mo- stolato di s. Maialale. Il P. Mabil-
nastero di Cellcs, in cui ragunò i lou attribuisce a questo autore alcu-
suoi discepoli, e dopo di averli edi- ni versi acrostici, die anche riporta
ficati con pieclare \irtìi, si addor- nelle sue opere.
mentò nel Signore placidamente vei'- ADEODATO (s.). Questo santo,

so l'anno 690. La sua festa si ce- che cliiamaS anche Die o Diei o
lebra il giorno 1 1 di ottobre, e la Déodat , o Dieudonné _,
Deodatus ,

domenica fra l'ottava della natività Tlieodatus o Tcudates, trasse i na-


di M. V.; anticamente però la si tali da una cospicua famiglia della
celebrava a' 3 di fejjbraio. Francia occidentale che allora ap- ,

ADELIVIANO, sacerdote della chie- pellavasi Neustria, e fioriva nel se-


sa di Liegi, fu latto vescovo di Eres- colo VII. Fino dalla più verde età
se verso 1048. Di lui abbiamo
il mostrò desiderio di abbracciare lo
una famosa scritta all' ereti-
lettera stato ecclesiastico , e le rare virtù
co Berengario, onde indurlo ad ab- ond'era adorno, davano a divedere
bandonare Terrore che andava em- esservi chiamato dal Signore. Dopo
piamente spargendo, circa il mistero aver dato pro^e di sua vocazione,
dell'Eucaristia. Mori verso il 1061. venne insignito della dignità sacerdo-
ADELMO (s. ) vescovo di Sher- tale, ed in appresso essendo morto il

bmn in Inghilterra, nacque tra i vescovo di Nevers, fu destinato ad


Sassoni occidentali, stretto parente occujiare quella sede. Appena si vide
del re Ina, e fu educato a Cantor- affidato questo importante uffizio, si

bery sotto s. Adriano. Preso l'abito diede ad edificare il suo gi'cgge colle
nel monastero di Malmesbm-y, fu parole e cogli esempii, e colle più fer-

poi abbate del monastero, a cui vorose preghiere ne impetrava da Dio


pervenne molto lustro e decoro dalla le più copiose benedizioni. Dopo due
venerazione, clic tutti a lui profes- anni dalla sua elezione al Acscovato,
savano. Accoppiò Adelmo le lettere intervenne al secondo concilio tU Sens,
alla pietà, e dopo trent'anni ch'era che si celebrò nel 657. Ma conoscen-
abbate, posto sulla episcopal sede di do che tutte le sue sollecitudini nou
Shei'burn, si condusse nel formida- erano sufficienti a preservare i suoi
bile ministero da degno successore diocesani dai pericoli del mondo, ri-

degli apostoli. Si narrano miracoli nunziò alla sua dignità e rilirossi

operati da lui prima e dopo la nei monti di Vosges. In appresso co-


morte. Morì a' 25 del maggio 709 strusse alcune celle a Roman nella
mentre stava facendo la visita alla diocesi di Toul; tjuindi portossi nel-
sua diocesi, dopo cinque anni di r Alsazia, ed entrò nel monastero
episcojiato. La sua festa si celebra dei religiosi di Abressennes; dei qua-
a' 25 di inaggio. li assunse anche il governo. Dopo
ADEMAllÒ o EMARO di Cha- qualche tempo si nascose in una ca-
banois, monaco, vivea nel io3o. Fu verna di una valle rimotis^ima sul-
uno de' piìi famosi storici del seco- ove condusse vita
le rive del JMeurthe,
lo undccimo, e scrisse una cronaca assai niortilìcata. Quivi fabbricò una
dal ])rincipio della monarchia france- cella ed una cappella sotto il nome
se fino «1 IO?.;). Ci lasciò inoltre un di s. Martino. In seguilo av«iido ot-
Calalo^o tirigli abbati di Lìino^cs, tenuta in dono da (Ihildcrico li re
ed Diìiì Le ilei a pei- isUdnlirc V apo- di Austrasia una >alle, i.h'egU chia-
9 ,

ADE ADE 89
mò di Galilea, vi fabbric?) un gran istessa due messe, essendo in uso
monistero sopra una collina chia- per lo avanti di cclebrai-ne una so-
mata Jointurcs. Quivi egli propose la, dopo il decreto di Alessandro I

a' suoi religiosi la regola di s. Co- (f-^edi). Non è per altro nuova
lombano, alla quale in appresso so- questa legge ,
poiché trovasi in u-
stituì cpiella di s. Benedetto. INIa tro- na lettera a Dioscoro Alessandri-
vandosi incapace di attendere al la- no [Epìsl. II, al. 81, cap. 2.)
voro delle mani per la sua età avan- scritta da Leone I, Papa XLVII ,
zata, ritirossi alla propria cella pres- aver egli permesso il celebrarne due
so la cappella di san IMarlino, ri- a cagione dell'aumento nel numero
tenendo il governo del monistero. de' fedeli, i quali capir non potevano
Terminò di vivere nel giorno
19 tutti in una medesima chiesa. Vuoisi
giugno dell'anno 679 o 684- La sua a questo Pontefice attribuita la leg-
spoglia mortale ebbe la tomba nella ge, che proibì al figliuolo del padri-
chiesa del monistero di Jointures, no menare in moglie quella don-
il

da dove, nel ioo3, fu trasportata in na che suo padre avea tenuta al


,

luogo piìi onorevole, per opera di Battesimo ; onde insorse il grado di


Beatrice duchessa di Lorena. Que- affinitìx spirituale : come ancora da
sto luogo divenne poscia così cele- alcuni si tiene per fermo aver egli
bre, che vi fu fabbricata una cit- permesso che gì' infami , e le don-

tà, la quale dal santo ricevette il ne di pubblico mal fare potessero


nome di s. Die. II monistero ven- dar testimonio contro ai simoniaci ;
ne cangiato in un capitolo di ca- ma tali decreti sono da ci'edersi ma-
nonici, nella chiesa dei quali si con- le apposti a questo Pontefice, es-
senano le reliquie del santo. sendoché si ricavino da una epi-
ADEODATO I (s.). Papa LXX, stola , che i critici più accingati
romano, figlio di Stefano suddiacono. stimano falsamente a lui attribui-
Vogliono alcuni con Baronio {Annal. ta. Morì santo Adeodato il no-
eccl. ad an. 6i4) n. i.) che fosse no giorno del novembre 6i8, aven-
anch' egli suddiacono, e che il pri- do governata la Chiesa per anni
mo ei venisse assunto da questo gra- tre e giorni venti. Amava il suo clero
do al Pontificato; ma ciò è negato d'un ardentissimo amore, e distin-
dall'eruditissimo abbate Cenni, nel guevasi per così consumata virtù
suo ConcìUwn Laleranense Stepha- che visitando i malati di lebbra, in-
ni III, illustrato, in Prcrfat. n. 8. fermità troppo allora serpeggiante
pag. 16, ove sostiene contro i due per Roma, con un sol bacio ad un
Pagi , che in questo tempo erano di que' miseri ridonava la primiera sa-
ancora esclusi dal Pontificato i sud- lute. II corpo di lui giace sepolto
diaconi , non ostante l'autorità di nel Vaticano.
Liberato Diacono ( Liberato, in Bre- ADEODATO II [a Deo datus).
vìar. cap. 22), il quale afferma che Papa LXXIX, romano, fu figlio a
prima di questo Pontefice era sta- Gioviniano. Si fece monaco benedet-
to Silverio sublimato alla Pontifi- tino di s. Erasmo di Roma nel Mon-
cia dignità dall' ordine di suddiaco- te Celio , e poscia fu creato prete
no. Eletto egli Pontefice, a' dì 1 Cardinale. Quindi fu innalzato alla
ottobre 61 5, prescrisse che si cele- dignità Pontifìcia, il giorno ventidue
brassero ogni siorno nella chiesa aprile 672. Fu il primo che inco-
ia
,, ,

90 ADE ADI
minciò le sue lettere con la for- me (V inipanatori. Tali appunto so
mula : Sahitcm et apostolicam hc- no i luterani , i quali asseriscono
ntdìciionem . Da lui ottennero i che dopo la consecrazione trovasi
veneziani la confliima del diritto realmente corpo di G. C. nel-
il

perpetuo di eleggersi il doge ( Pie- la Eucaristia , ma unitamente alla


tro Giustiniani , Rer. Penctar. lil». sostanza del pane, eh' essi non cre-
I, pag. 6). Ratificò similmente al dono assolutamente distrutta. Il mo-
monistero di s. Martino il privile- do, onde spiegano questa presenza,
gio da Crotperto vescovo di Tours in appellasi impanazione. GÌ' impaaa-
prima accordato, e che consisteva tori sono divisi nell' opinione : altri

in ciò , che il vescovo di Tours sostengono essere corpo di G. C.


il

nella cui diocesi v' ha il detto moni- nel pane ; altri intorno al pane; altri
stero, non altro avesse diritto sopra di sopra ; altri finalmente sotto il pane.
esso, da quello infuori di conferire a Si potrebbe chiamare impanazio-
que' monaci gli ordini sacri e dar , ne il parere di alcuni giacobiti, che
loro il crisma da sé fatto. Della veri- ammettendo la real })resenza del
tà di questo privilegio viene in dub- corpo di G. C. neir Eucaristia, sup-
bio Launoio (par. 3. cap. 20. pag. pongono una unione ipostatica tra
465, tom. III. par. 2.), ma Cointe il Verbo di Dio il pane ed il vi- ,

[Annal. eccles. Francar, ad an. 674. no. Questa m)inione già intesa al
§. 33. 99) e Mabillon [De re di- tempo di Berengario si ripetè da ,

plom. lib. I. cap. 3. §. 9.) lo sti- Osiandro, uno dei principali lutera-
mano legittimo, come prima dimo- ni. Rossuet la confatò validamente.
strato lo aveva Rodolfo Monsniere ADIAFORISTI o ADIAFORITI,
{^De juribus eccles. s. Martini Turon.). indijjerenli. Nome dato nel secolo
Mori Adeodato a' 26 giugno 676 XVI ai luterani moderati ade- ,

dopo aver governato la Chiesa per renti a Melantone, che sottoscrissero


quattro anni, due mesi e cinque gior- a\V Interini pubbUcato da Carlo V,
ni. Il bibliotecario Anastasio lo di- nella dieta di Augusta. Questi settarii
pinge siccome Pontefice di dolce furon chiamati ancora inlerimisti.
tempera, affabile, liberale, e molto ADI MAR^I Alamanno, Cardinale.
largo in provvedere alle bisogna dei Alamanno Adimari, fiorentino, ebbe
poveri. E sepolto in s. Pietro. i natali nel i3G2. Fu prima cano-
ADEODATO, Cardinale, del ti- nico, indi pairoco nella sua patria, po-
tolo presliiterale di santa Prisca. Gli 1 400, ne venne eletto vescovo
scia, nel
eruditi credono che vivesse sotto il da Bonifacio IX. Non avendo potuto
s. Gregorio 1, eletto nel
Pontificato di conseguire il possesso di quella dio-
590. Si ha memoria di ({uesto Car- cesi,venne trasferito, nel i4"ij ^"^
dinale in una lapide esistente nel chiesa di Taranto, e poi alla pri-
chiostro del monistero di s. Paolo maziale di Pisa. Giovanni XXIll lo
fuori delle mura di Roma. spedì nunzio in Francia, donde ri-
ADESSENARII. Eretici, che am- tornato con gloria lo creò prete ,

mettono la presenza reale di G. C. Cardinale di s. Eusebio, nell' anno


neir Eucaristia, ma in un senso con- i4i I5 a' 6 giugno. Nello stesso tem-
trario alla fede ortodossa. Il nome po il Pontefice lo investì della le-
loro derivasi dal Ialino adesse. Co- ga/ione nelle Gallie col privilegio
storo si conoscono piuttosto sotto il no- di concedere la festa di n. Gmsep^n^
,

ADI ADO «)(

a tutte le città e provincio soi^gcttc la sua intercessione; fra gli altri,


alla sua legazione. Passò quindi nel- che l'acqua da lui benedetta risa-
la Spagna, aftlne di restituire quel nava gì' inférmi. Spirò nel bacio del
regno all'unità della Chiesa Romana, Signore l'anno 1076.
da cui si era diviso obbedendo al- ADINOLFO, Cardinale. Adinoliò
l'antipapa Benedetto XIH. Martino monaco, e nel 11 25 abbate di s.

V lo fece arciprete della basilica Maria di Farfa, ricevè da Inno-


Vaticana, e lo incaricò nuovamente cenzo li la sacra porpora, e da
del viaggio in Aragona per ridurre Celestino II la legazione di Ger-
l'antipapa Pietro di Luna a più mania presso Corrado. S' ignora il
saggi consigli. Nel suo ritorno, at- tempo preciso della elezione di que-
taccato dal contagio, mori in Ti- sto Cardinale.
voli l'anno 1422, ed ebbe sepolcro ADIURAZIONE. Parola non pro-
nella chiesa di s. Maria Nuova di pria della lingua italiana, che vale
Roma. Salvino Salvini scrisse la a dire un comandamento fatto in
vita dell'Adi mari. nome Dio al demonio, aflinchè esca
di
ADIMARO, Cardinale. Adimaro, dal corpo ossesso, oppure manifesti
monaco ed abbate del monistero di qualche cosa segreta. Cosi sono chia-
Fulda, di nazione tedesco, fu nel 946 mate le foi-mule degli esorcismi, che
creato da Agapito II Cardinale prete principiano : Adj'uro te, spiritus ini-
della S. R. C. , e si rese chiaro ed rnunde ecc. Esorcismo.
P^.

accetto per la sua dottrina e pietà. ADIUTORE (s.), solitario a


Colto dalla pestilenza, mori nel Q^G, Vernon sulla Senna, abbracciò di
e fu sepolto nel coro del suo mo- buon' ora il mestiere delle armi e ,

nistero. Adamo canonico di Brema crociatosi con la nobiltà fiancese


scrisse, che Adimaro persuase Ot- die' non dubbie pruove di alto va-
tone il Grande ad assoggettare gli lore. Schiavo de' saraceni tutto sol- ,

sciavi al suo dominio, ed al giogo fèri anziché rinnegare a Gesìi Cristo.


soave dell'evangelio. Restituitagli finalmente la libertàj si

ADIMARO, Cardinale. Adimaro, fé' religioso nell' abbazia di Tiron,


nato in Capua d'illustre prosapia, cui donò tutti i suoi beni , a con-
era sul principio segretario del prin- dizione che gli si fabbricasse ima
cipe di quella città, indi, lasciato ai cella con oratorio presso a Ver-
poveri il suo ricco patrimonio , si non. Quivi passò il resto de' suoi
fece monaco di Montecassino. Di- di negli esercizii della vita eremiti-
stinguendosi pel candor dei costu- ca, e mori il 3o aprile ii3r. Ce-
mi, venne spedito in Sardegna co- leberrimo è il culto di lui nelle
me abbate di un nuovo monistero. diocesi di Rouen , d'Evreux e di
Assalito dai corsari, e derubato di Chartres. La festa di s. Adiutore è
ogni effetto prezioso, che seco portava, riportata al di 3o di aprile.
mentre restituì vasi al suo convento, ADONE (s.), arcivescovo di Vien-
fu chiamato a Roma. Gli si con- na, nel Delfinato, nacque nel Gal-
ferì il carattere di abbate di s. Lo- linois, verso l'anno 800, da una
renzo fuori delle mura, poi da Ales- antica e ricchissima famiglia. Ab-
sandro II, nel 1061, fu eletto Car- borrevole e schivo de' piaceri , che
dinal prete di s. Prassede. Molti il mondo esibivagli , vestì l' abito
miracoli si raccontano operali per nell'abbazia di Ferrière^, dove sortì
,, ,

92 ADO ADO
la sua Marciiardo ab-
educazione. che, nel 1807, da suor
fondato
bate di Proni lo domandò ancor Maria Maddalena dell' Incarnazione.
giovanetto a maestro di sacre let- Precipua mira di queste mona-
tere a' suoi religiosi. Questi si pro- che è dedicarsi all' adorazione del
pose Adone unicamente di fare veri ss. Saci-amento dell' altare sì di gior-

servi di Dio. S. Remigio arcivesco- no, esposto alla pubblica venerazione,


vo di Lione commise la parroc-
gli come di notte, chiuso nel tabernaco-
chia di s. llomano presso Vienna lo, nonché a cantarne le lodi; e ciò

della cui diocesi fu eletto arcive- in risarcimento delle offese, che dagli
scovOj r anno 860. Il Papa Nicolò empi vengono continuamente fatte
gì' inviò il pallio. Non poterono a questo mistero di amore.
mai nulla in esso lui gli umani La pia istitutrice di f[uest Ordine
rispetti quando trattavasi
: di sra- nata a Porto di s. Stefano nei pre-
dicare i vizii e di staljilire le virtìi, sidii Toscana
di divenne abba- ,

adoperò sempre e con tutti , fino dessa del terz' Ordine di s. Fran-
co' sovrani , la evangelica ed aposto- cesco nel monistero d' Ischia. Ani-
lica libertà: di che veniva al santo mata dal sentimento della più pu-
arcivescovo sempre maggiore stima ra divozione verso Gesìi sacramen-
e venerazione. La lunga sua vita tato, concepì la religiosa idea di
fu consumata nell'adempiere ai do- istituire una congregazione onde ,

veri di religione , e a quelU del il ss. Sacramento ricevesse un cidto


vescovato. Raccolse in Vienna piìi perpetuo. Perciò, a' 2 giugno 1807,

concilii per mantenere pura la fede unitasi a due religiose del suo mo-
ed i costumi. Non dimenticò lo nistero 5 Maria Anna delle piaghe
studio delle lettei-e e specialmente di G. C. e Maria Gioseffa de' ss.
della storia tanto profana che eccle- cuori di Gesìi e Maria, di alcune
siastica; che anzi è autore i. di giovani e del confessore, venne in
una Cronaca di Storia universale Roma ed alloggiò nel monistero
1. di un grande e di un piccolo di s. Lucia in Selce. Con istraor-
Martirologio j il primo de' quali con- dinarie elemosine, che le venne fat-
tiene ristretti delle vite dei santi. to di raccogliere , acquistò la chiesa
E degno di osservazione che egli ed il locale de' ss. Gioachimo ed
fu il primo ad inserire nella lista Anna alle quattro fontane ; e, nella
delle feste quella di tutti i santi ; terza domenica di settembre del me-
che preferì gli antichi atti di s. Dio- desimo anno, die' principio alla sua
nigio alle favole d'ilduino; che di- istituzione sotto gli auspicii di Maria
stinse la Maddalena dalla peccatrice Vergine, dei cui dolori in quel gior-
del vangelo , e si accordò co' greci no celebravasi la festa. Il Cardinal
appellando Dormizione l'Assunzione vicario con autorità ordinaria, nel
di JM.V. al cielo. ]Mori il dì 16 di- seguente anno 1 808, a' 2 di febbra-
cembre 875. Nella chiesa di Vienna, io, ne appro\ò le costituzioni, che
che ha seni pie onorata la memoria vennero in pioci-sso di tempo confer-
di lui , egli è ricordato in questo mate anche dal Pontefice Pio \ lì, ai
giorno , nel quale anche il martiro- 22 luglio 1818. Queste co>lituzioni
logio romano fu cenno di s. Adone. dopo una riforma tìitta tlalla fon-
ADORATIUCI PERPEiUE del di- datrice medesima, rivedute dall' c-
vi.v Sacra.miì.mo. Instituto di niona- niiucutissJnio Cardinal Zurla , al-
ADO ADO 93
loia Vicario del Papa, uscirono in coda imperiale, sid lato destro dei
luce diu'aute il Pontificalo di Leo- quale, dalla parte dinanzi, avvi uu
ne XII di s. m. Tuttavia, per al- cuore di lana rossa con lo stemma
cune circostanze, la regola subito del SS. Sacramento ricamato in
non fu posta iu vigore. Inlantu era bianco. Sopra di (|uesto mantello por-
morta la fondatrice, uè perciò isce- tano uu velo nero, che dal capo di-
niatosi il lèrvoie nelle figlie del suo scende a ricuoprirne tutta la persona.
meritarono che in progresso
istituto, y. Adorazione del ss. Sacramento,
la genuina regola della pia suor Monache.
M. jMaddalena venisse appi ovata con ADORAZIONE. Voce, che vale
tutta la solennità. Questa legola jier- massimamente ad indicare l' inter-
lèzionata, vide nuovamente la luce no ed esterno culto di latria do-
sotto gli auspicii del Pontefice Gre- vuto air Ente Supremo. Con essa
gorio XVI gloriosamente regnante ; voglionsi esprimere altresì gli alti
ed oggi con somma esattezza adem-
è di ossequio , che vengono rendu-
piuta dalla comunità delle Adoratrici. ti a persona ragguardevole. Nelle
E tal comunità divenne poi così sacre pagine innuinerabili esempli
numerosa, che, rendendosi di troppo di una tale Adorazione si riscon-
angusto il monistero de' ss. Gioa- trano : e perciò conviene affib-
chimo ed Anna, il lodato Pontefice biarle un significato diverso, secon-
benignamente concesse a quell' isti- do che si riferisce a Dio, ovvero a-
tuto la chiesa e l' ampio monistero gli uomini. Se poi si applica a Ma-
di s. Maria INIaddaleua al Quirinale. ria Vergine, indica il cullo d' ìper-
]\è solo in Roma crebbe la società clulia, cioè superiore a quello di tut-
delle Adoratrici ; in Napoli se ne ti i santi, come dovuto alla più su-
fondò un altro monistero, con qual- blime in grazia ed in gloria tra
che variazione paò nella regola; e tutte le creature ; se finalmente ri-
non è mollo, che la superioia delle feriscasi ai comprensori beali, signi-
Adoratrici di Roma si è dovuta fica il culto di dulia, tributato loro
recare anche in Torino per aprir- pegli eccellenti doni e sovrannatu-
\ene un terzo, che viene provveduto rali onde vennero distinti da Dio.
di rendite dallo stesso religiosissimo ADORAZIONE deilaCkoce. Una
re Carlo Alberto. La pia dama mar- delle più auguste ceremonie della
chesa di Barolo concorre anch' essa uosti'a religion santissima , che ha
pel maggiore accrescimento e per luogo solennemente nel venerdì san-
la prosperità del santo istituto. to. Eccone in breve la descrizione,
L' abito delle Adoiatrici consiste secondo il rito della Chiesa Romana.
in uiìa tonaca di lana bianca con Finite le oi'azioni, che si fanno dopo
scapolare di lana rosso, sul quale il canto della Passione, il celebrante
alla sinistra del petto sta ricamata depone la pianeta , ed avvicinatosi
in bianco la forma dell' Ostensorio al lato dell' epistola, ivi, sulla parie
colla SS. Ostia. Una fascia di lana posteriore dell' angolo, giù dei gra-
rossa pende dal lato destro, iu cui dini dell' altare , riceve dal diacono
veggonsi gli emblemi della passione la croce già preparata suU' altare ,

di G. C. ricamati paiinienti in bian- e colla faccia rivolta al popolo, la


co. Oltre a ciò portano un gran scuopre alquanto nella sommità, in-
mantello di luna bianca con lunga tonando solo r aulilòiia Ecce lignuni
,

94 ADO ADO
Crucis. Questa vien proseguita dai Da ciò sono abbastanza convinti di
cantori sino al venite adoremus, al eri'ore quanti danno senso diverso
«jual versetto tutti si prostrano, a alla surriferita espressione, calun-
riserva del celebrante. Di poi il sa- niando per tal modo i sagri riti

cerdote si avanza alla parte ante- della Chiesa Romana. V. Bacio dei
riore dell' altare, dal medesimo lato PIEDI. SOVRANI. UBBIDIENZA DI ADO-
dell' epistola scuopre il braccio de-
: RAZIONE, che rendono i Cardinah al
stro della croce, e, alzando un po' Sommo Pontefice.
di piìi la voce, ripiglia Ecce lignum ADORAZIONE del SS. Sacra-
Crucis, seguendo i cantori, e ado- mento, Monache. Ordine religioso,
rando tutti al venite adoremus. Que- che avea per istituzione l' adorare per-
sta medesima ceremonia finalmente petuamente il SS. Sacramento. La re-
si fa, quando il sacerdote nel mez- gina di Francia Anna d'Austria, ma-
zo dell' altare scuopre tutta intera la dre di Luigi XIV, fu quella, che
croce. Ciò fatto, il celebrante porta concepì la prima il progetto di da-
egli solo la croce dinanzi all'altare re un culto continuato al SS. Sa-
nel luogo preparato, e genuflesso x'vi la cramento. Elesse perciò da un mo-
posa. Poscia, essendosi levate le scar- nistero dell' Ordine di s. Benedetto,
\)e,procede all'Adorazione di essa, la Madre Caterina de Bar, chiamata
facendo a qualche distanza tre ge- del SS. Sacramento, allora abba-
nuflessioni prima di baciarla. Indi dessa del monistero della SS. Con-
i ministri dell'altare, e dopo essi, cezione di Rambevilliers, nella Lo-
il clero popolo a due a due
e il rena, diocesi di Tours, e nel 1 654 col-
vanno ad adorare la croce, facendo la regola dello stesso s. Benedetto
egualmente le genuflessioni. die' principio a questo pio istituto,
Durante l'adorazione, si canta- approvato dal beneplacito del re, e
no in coro gì' Improperii. V. il dell'arcivescovo di Parigi, e poi, nel
Messale nella rubrica di tal giorno, 1664, dal Cardinal Ghigi nipote di
ed il Gavanto per la spiegazione Papa Alessandro VII e suo Legato a
delle ceremonie. latere in Francia. Nel 1 668 fu di nuo-
Si consulti a maggiore schiari- vo confermato dal Cardinal di A au-
mento il Cancellieri nella sua Ope- dome, finché il Pontefice Innocenzo
ra De iqSo.
Secret, pag. XI, nel 1676, corroborò il tutto col-
ADORAZIONE che si rende al r approvazione apostohca, e Clemen-
PAPA. Quando parliamo di cotale teXI, nel 1705, ne sancì le costitu-
Adorazione intendiamo di accordar- Quindi ad istanza della pia l'cgi-
zioni.
ci perfettamente con la idea presen- na di Polonia, vedova del valoroso
tatane dal venerabile Cardinale Bel- Giovanni III, questo Pontefice chia-
larmino, il quale, nella celebra tissi ma mò a Roma alcune monache di Fran-
opera De Sunvn. Pontif. lib. Ili cia, fondando nella capitale del Cri-
cap. 1 8 et scq., la definisce siccome stianesimo un moni>.lero di questa
atto di profondo rispetto e venera- istituzione. Nelle regole veniva pre-
zione praticato inverso il Sommo scritta con voto la continua Adora-
Pontefice, eh' è Vicario di Gesù Cri- zione del Sacramento. Perciò
SS.
sto : atto in cui non havvi alcun le religiose tanto nel giorno, che nel-
che di comune col culto che pre- la notte, succedendosi a vicenda, in
stasi debitamente a' santi del cielo. ginocchioni oravano innanzi 1' altare
3

ADO ADO 95
in cui si conservaya la SS. Eucaristia; za, con vita comune |>erfetta. Fra
ed è perciò che avanti al ]»etto, per le costituzioni della fondatrice, ap-
portavano l' immagine del
distintivo, provate dal vescovo Paolucci, a' 2
SS. Sacramento, e vestivano con l'a- maggio 1697, si prescrive, che quan-
bito nero eguale alle benedettine. /^'.
do le monache sieno giunte ad un
Bonanni, Catalogo degli Ordini Reli- numero suHlciente, la priora le dis-
giosi, \ìm'ìc II, e l'articolo Adoratri- ponga all' Adorazione del SS. Sa-
CI PERPETUE DEL SS. SACRAMENTO. cramento per quello .spazio di tem-
Il Sommo Pontefice Pio VI ap- po che essa crederà e quando esso ;

pi'ovò r Ordine delle monache di calla pubjjlica adorazione, abbia luo-


san Norberto, fondato, fin dal 1767, go il canto delle sue lodi.
dal pio sacerdote svizzero Giusep- ADORBIGAAE. Città vescovile,
pe Hely con un monistero nella e metropolitana della diocesi di Cal-
diocesi di Coirà, dove le novelle dea, che credesi essere l'antica Me-
monache s'impiegavano per principa- dia, o almeno una delle sue parti.
le istituto nella perpetua Adorazio- Tauride ne fu un tempo la metro-
ne del SS. Sacramento, cantando al- poli, e fu ritenuto che fosse la stes-

teraativamente col coro, sì di gior- sa Ecbatana capitale de' medi. Le


no che di notte, in lingua nativa, le sono
altre città di questa provincia
continue lodi del Sacramentato Ge- Bardaa, Ardebel, Maraga, Salmasa,
si^j. Dopo che questo pio istituto si Argide, Asnocha, Chalata, Schahar-
era disteso per la Germania, fu an- zul, che sono sottomesse ai ne.sto-
cora introdotto in Roma nella chiosa riani ; e Salma-
in seguito Bardaa
di Matteo in ]Merulana,dove per le
s. sa furono grado metro-
elevate al
circostanze de' tempi poco si conservò. politano. Vi erano ancora de' vesco-
Vi è chi dice, che vi aveano molte sor- vi giacobiti.
ta di religiose; le quali praticavano l'A- ADOTTATO Rufo, Cardinale.
dorazione perpetua del SS. Sacramen- Adottato, di patria romano, vien an-
to, di maniera cVi' esse si succedevano noverato fra i Cardinali promossi
giorno e notte. Le religiose Ado-
dell' dal s. Pontefice Leone II, che go-
razione perpetua del SS. Sacramento vernava la Chiesa nel 682. Intorno
stabilite a Marsiglia nello scorso se- la vita di lui si desiderano più dif-
colo dal Antonio Le Quien del-
p. fuse memorie.
l'Ordine de' predicatori, erano celebri ADOZIANI. Eretici, che, seguen-
fra le altre, come anche le mona- do le orme di Nestorio, dividevano
che del Corpus Domini in IMacera- le persone in Gesù Cristo, e ne-
ta, d'istituzione più antica. Furono gavano esser Egli come uomo figliuo-
queste istituite verso il i683 da Gia- lo naturale di Dio, predicandolo
cinta de Bossi A'eneziana, la quale semplicemente adotU\'o. Codesta set-
recatasi in Macerata con alcune ni- ta ebbe fatale cominciamento men-
poti, comparì con un abito monasti- tre imperava Carlo Magno , ver-
co, e da quel momento furono det- .so l'anno 778, e ricevette esca da
te monaclietle. La regola che asse- Felice vescovo di Urgel , il quale
gnò ircir erezione del monistero fu consultato da Elipando arcivescovo
quella del terz'Ordine della peni- di Toledo intorno la figliazione di
tenza di s. Domenico, e che tuttora Gesù Cristo, rispose che questi co-
si professa nella sua stietta osservan- me Dio è veramente e pro[)riami'/i-
. .

96 ADR ADR
le Figlio dell'Eterno Padre, da lui vile in partihun nell'
Arabia Petrea,
naturalmente generato: ma come sufTraganea della metropoli di Bostra.
uomo, o figliuolo di JMaria, è sol- ADRIA [Adrien.). Qucst' antichissi-
tanto Figlio adottivo di Dio. Or a ma città, che comtmicò proprio no- il

tal decisione avendo sottoscritto Eli- me al mare Adriatico, si crede fonda-


pando, Adriano I Sommo Pontefi- ta dai pelasgi, i quali furono cacciati
ce con una lettera dommatica indi- dagli etruschi, che in Adria stabili-
ritta ai vescovi della Spagna, ne con- rono una possente colonia e presero
dannò solennemente l'errore; che fu a nobilitarla. Il suo porto rinoma-
poi proscritto nel 7945 numeroso'^'"^ tissimo allora era capace di conte-
concilio in Francoforte, nel 79^ dal nere un'armata navale, ed anche
sinodo di Forlì, e nell'anno 800 dal nei secoli posteriori alla romana re-
concilio romano tenuto sotto il Ponte- pubblica, venne presidiato dall'im-
fice Leone III. Cosiffatto errore confu- peratore Yitellio a salvezza del ve-
tarono felicemente e s. Paolino pa- neto littorale. Adria, detta dai ro-
triarca di Aquileia, ed Alenino. In mani Traspadana, e riconosciuta
vano però e la Chiesa e i Padri si Etrusca, da essi fu dichiarata muni-
adoperarono ad umiliare la capar- cipio di prima classe, durando in
bietà ostinata dei due vescovi Eli- tale stato fino al decadimento dell'im-
pando e Felice che ambedue lascia-
: pero. Declinato questo per le rivo-
rono prima dell'errore la vita ! luzioni d' Italia, assai perdette della
ADRA o ABDARA. Città vesco- sua grandezza. Finalmente nei se-
vile della Spagna nel regno di Gra- coli posteriori, straripando il Po e
nata. Pietro vescovo di Abdara ap- r Adige sino a coprire gli antichi
pose la sua sottoscrizione al primo boschi, si dilatarono i limiti della
concilio tenuto in Siviglia. In se- terra ferma, e ritirandosi il mare,
guito la sede vescovile di cpiesta divenne Adria a poco a poco città
città venne trasferitaad Almeria. terrestre, come lo è di presente.
ADRA [Adren.), Adraon, ovvero In ogni tempo Adria potè van-
Adraton. Città vescovile in partibiis, tare di sé onorevole condizione
neir Arabia Petrea, sulfraganea del- Nel 43o dell' era volgare, soggetta
la metropoli di Bostra. Di questa agi' imperatori d' Oriente, reggevasi
chiesa si fa cenno nella VI sessio- popolarmente, eleggendosi im gover-
ne del conciho di Calccdonia. Fu natore proprio. JNel 089 fu com-
detta eziandio Caatrum. presa neir esarcato di Ravenna, e
ADRAINIITTO {Adramytlen.), A- poscia fu unita alla Chiesa. Neil' 822
dramile, ed anche LaudramiUc. Cit- il temporale dominio Adria sta- di
tà vescovile in partihiix nella Troa- va nei suoi vescovi protetti sempre
de, sufTraganea di Efeso. La sua o- dalla Santa Sede e dall'imperatore.
rigine rimonta ad epoca rimota. Ai Assai ella era forte allora, se potè
nostri giorni è assai piccola città, di frequente misurarsi colla veneta
chiamata dai turchi Endromc e da potenza. Abbattuta dalla forza mag-
altri Sandemìtri giore, si collegò cogli Estensi domi-
k\yKt\^S>0[Adrascn.),Adrnsso.Cil\l\ natori di Ferrara per investitura
vescovile in parlihux nella Siria, suf- Pontifìcia. Nel i3o9 Adria era li-

fraganea della metropoli di Soleucia. bera, e sebbene sostenesse nel XIV


ADV^KTO {Adrnlen.). Città vesco- secolo la sua lihorlà, pure dovette
,

ADR ADR 97
ancora riparare sotto la protezione canonica dei vescovi è in Adria; pure
degli Estensi. Risorta appena sntU) a cagione dell' aria umida, col con-
quel governo, andò incontro a nuo- senso di Papa Giovanni X, nel 9'2o,
ve calamità; perocché guerreggiando cominciarono essi a ritirarsi a Ro-
i veneziani contro Ercole I duca di vigo dove hanno un comodo pa-
,

Ferrara Adria assediata da ossi


, lazzo ed un seminario Nella se- .

con armata navale e terrestre dojio rie de' suoi canonici, vanta due Car-
un'ostinata l'esistenza (anno 1482) dinali, un arcivescovo , e tre ve-
fu devastata. Due anni durò Adria scovi. Presentemente col mezzo di
sotto il veneto governo , il quale pie largizioni si sta rinnovando nella
conchiuso il trattato di Bagnolo, maniera più magnifica la cattedra-
la duca Estense
rendette al So- . le di Adria.
praggiunta però la lega di Cam- ADRIANA. Città vescovile della
bray, conchiusa fra il sovrano Pon- diocesi d' Asia nella seconda Pam-
tefice Giulio II della Rovere, Mas- fiUa.
similiano I re dei Romani Lodo- , ADRIANA. Città vescovile del-
vicoXII re di Francia, e Ferdi- l' Ellesponto, sotto la metropoli di
nando V re di Spagna , contro i Cizico: dicesi altresì Hadrìaii.
veneziani , duca
Adria si staccò dal ADRIANI. Città vescovile della
Estense e si diede spontaneamente
, Bitinia , suffraganea alla metropoli
alla repubblica veneta, il che venne di Nicomedia,
confermato nella pace generale ce- ADRIANISTI. Eretici, discepoli
lebrata a Bologna nel i.'i^c) fra il di Adi'iano Amstedio, uno dei nova-
Pontefice Clemente VII Medici e , tori del secolo XVI. Costui, prima
r imperatore Carlo V, nel Dogado nella Zelanda ,
poi nell' Inghilterra,
di Andrea Gritti, Ottenne Adria in insegnò che non era necessario con-
quel momento grandiosi privilegii ferire il battesimo ai fanciulli ap-
dalla repubblica, e li mantenne per pena nati; ma che si potrebbe pro-
molto tempo. La sede vescovile di crastinare, ad imitazione dei primi
Adria già suffraganea di Raven-
,
tempi della Chiesa; che G. C. avea
na ed ora di Venezia è fra le , fondata la Chiesa solo per alcune
più cospicue, contandosi nella serie circostanze ecc. A questi ed altri ei
dei suoi vescovi quattro santi e rori, aggiungeva tutti quelli degli
cinque Cardinali . Il Cristianesimo anabattisti.
vi si diffuse dai primi tempi della Teodoreto pone costoro fra i di-
Chiesa, secondo s. Doroteo prete,
e, scepoli della setta di Simon IMago, ma
il suo primario vescovo fu s. Epa- niun altro scrittore ne fa menzione.
frodito, uno de' discepoli degli apo- ADRIANO (s.), vescovo di s.

stoli. Gallionisto però il primo


è Andrea in Iscozia e martire. Fu es-
di certo, che si sappia aver gover- posto al furore dei danesi , che nel
nata questa chiasa. Assistè al con- nono massimamente discesero
secolo
cilio Lateranense contro i monote- sulla costiera, e dopo aver mano-
liti sotto il Papa Martino nel 649. messo non poche provincie, truci-
S. Bellino martire, vescovo di Pa- darono i più degli abitatori. A
dova , è il patrono della città. Le lui era li uscito non solo di evita-
sue relicpiie riposano a Rovigo do- re la loro barbarie, ma di con-
ve soffrì per la fede. La residenza vertirne in gran numero al cristia-

VOL. I. i3
9

98 ADR ADR
nesimo. Se non che in ima nuova verità, e tosto furono condotti <li-

scorreria fa vittima della crudeltà nanzi al governatore ; il quale, fat-

loro neir 874. Se ne celebra la fe- tiliprima straziare con unghie di


sta a' quattro di marzo. ferro, li condannò alle fiere. Due
ADRIANO (s.), colse la palma giorni dopo, Adriano fu esposto
del martirio in Roma nel terzo se- ad un leone e poi con la spada
,

colo della Chiesa, sotto l'imperatore trapassato. Questo fìi l' ultimo cri-
Valeriano. stiano che soll'eri a Cesarea, dove
ADRIANO Messageta (s.). Era la persecuzione avea durato sette
discepolo di s. Landoaldo, e nel 66^ anni, sotto tre governatori di seguito
2>redicò la fede nei Paesi-bassi in cioè Flaviano, Ui'bano e Firmiliano.
qualità di missionario. Mentre an- La sua gloriosa memoria è ripor-
dava a raccogliere l' elemosine, che tata al dì quinto di marzo.
il re Cliilderico II mandava al suo ADRIANO (s.), abbate di Nerida
maestro, fu assalito da alcuni assas- presso Napoli, poscia de' ss. Pietro
sini, e privato di vita. La Chie- e Paolo presso Cantorbery, fioriva
sa gli attribuisce l' onore di mar- nel secolo settimo, ed era africano
tire, e ne celebra la memoria ai 1 di riascita. Il Pontefice Vitaliano
marzo. che il conoscea fornito di gran sa-
ADRIANO (s.), martire di Nico- pere nelle divine scritture e nella
media, uffiziale nelle armate di Mas- scienza della pietà, lo avea scelto a
simiano Galerio, perseguitò pur es- successore di s. Deusdedit, arcive-
so i cristiani; ma la intrepidezza e scovo di Cantorberj^ L' umile reli-
la in%'incibile costanza di questi lo gioso fece conoscere al Papa che
commossero al vivo, sicch'egli abiurò tornereblie molto in vantaggio della
la idolatria, e divenne coiifessoi'e di chiesa lo scegliere in suo luogo san
Cristo. Ebbe a solTerire pertanto or- Teodoro, che vi fu poi consecrato.
ribili supplizii, e a Nicomedia rice- IMolto si adoperò s. Adriano per la
vette la palma del martirio, verso conversion degl'inglesi; e Dio be-
l'anno 3o6, nell'ultima persecuzio- nedi le sue fatiche per modo che
ne generale. Egli è nominato ai quat- assai copiosi furono frutti che i

tro dimarzo nel martirologio a s. ei ne raccolse. Aiutò anche per qual-


Girolamo attribuito, e nel romano. che tempo s. Teodoro nel regime
La festa però n' è notata agli 8 di della sua chiesa; ma poi fu obbli-
settembre, giorno della traslazione gato a ricevere l'abbazia di s. Pie-
delle sue reliquie a Roma, ov' è una tro e Paolo in Cantorbery, dove
chiesa molto antica che ne porta l'anno 710 a' 9 di gennaio, spirò
il nome. santamente nella beata pace del
ADRIANO (s.), martire in Pa- giusto. Il suo nome trovasi nei ca-
lestina.Nel settimo anno della per- lendarii d' Inghilterra, e la sua fe-
secuzione di Diocleziano, venne da sta n' è riportata al d'i
9 gennaio.
Mangano a Cesarea con EuIdoIo san- 11 monaco Gioscclino, citato da Gu-
to suo compagno. Fu ad essi do- glielmo di Malmcsbury, alTcrma che
mandato alla porta della città qual il Signore glorificò la tomba di que-
fosse l'oggetto del loro viaggio, co- sto santo con molti miracoli.
me sì usava fare con tutti i foic- ADRIANO I, Papa XCVIII, ro-
stieri. Palesarono intrepidamente la manOj figlio di Teodoro della no-
ADR 99
biljisima famiglia Colonna (^'. Mar- Questo medesimo Pontefice istituì
Ti.voV). Fatto Cardinale diacono il far orazione nella messa pel re
da Papa Stefano HI suo antecesso- di Francia, e un tal costume ven-
re, fu assunto al Pontificato a' nove ne abbracciato in appresso dai re-
febbraio 772. Il vago aspetto della gni cattolici. Tre volte Adi-iano eb-
sua persona non andava disgiunto da be a ricevere in Roma il re Car-
un merito molto grande. Come pri- lo Magno; la prima nel 778 al
ma fu Pontefice, attenendosi grande- tempo dell' assedio di Pavia, por-
mente all' antica disciplina, che vo- tandovisi a celebrare la Pasqua; la
leva salva la vita ai l'ei, affine di seconda nel 781 ; la terza nel 787
dar loro il tempo di far penitenza, quando veime in Italia per fiacca-
richiamò a Roma alcuni magnati, i-e r arroganza d' Arigiso duca di
togliendo altri all'esilio, altri alla Benevento, che erasi ribellato, lu
carcere : onde apparisce, siccome ri- tutte queste spedizioni
Carlo era
flettonor Anastasio e Pietro de accorso a proteggere donnnii del- i

Marca, che fino da questo tempo i la Chiesa, che accrebbe, donandola


Pontefici incominciassero ad eserci- del territorio di Sabina, nonché dei
tare in Roma la piena amministra- ducati di Spoleto e di Benevento,
zione delle cose civili, se pm* qual- che gimò mantenere, ponendo l'au-
che volta non ne veniano impedi- tentico documento sull' altare della
ti dal furore delle rivolte . Spes- confessione di s. Pietro.
so travagliato questo santo Pon- Concesse questo Pontefice a' vene-
tefice da Desiderio re de' Longo- ziani il primo vescovo per la loro
bardi, ebbe finalmente ricorso alle città , il qual ebbe la prima sede
armi di Carlo IMagno allora che neir isola Castellana . Ottenuta la
minaccioso tentava la rovina di Ro- pace della Chiesa orientale per lo
ma ; e Carlo dopo un assedio di sei zelo di Costantino VI e d' Irene
mesi fece prigione in Pavia quel re
, sua madre, affine di megho soìidar-
nell'anno 778; lo mandò in Fran- la contro gl'iconomachi, o persecu-
cia nel monistero di Cerbio, e dis- tori delie immagini sacre, fece ce-
fece con lui il regno de' Longobar- lebrare il concilio generale VII già
di in Italia, che avea durato 2o5 cominciato l'anno 786 in Costan-
anni, da che in essa entrarono nel tinopoli, e trasferito nel 787 in Ni-
56S. Nell'anno medesimo 778 la cea, coir intervento di 35o vescovi,
S. Sede ricevette da Carlo Magno i quali stabilirono il culto delle sa-
r alto dominio del ducato di Bene- ci"e immaginij ed aggiunsero al
vento, ch'essa sempre esercitò fin simbolo della fede le pai'ole : (jui

d' allora con quel diritto e poi , ex Patre Fìlioque procedit. Adria-
con nuovo titolo di permuta, stabi- no accolse in Roma l'anno 793,
lita nel io52 fia s. Leone IX ed con paterna tenerezza, Olfa re dei
Arrigo III, nella quale rimase pu- Mercioii, che pentito del barbaro
re compreso il ducato di Napoli. inganno, onde aveva ucciso Etcl-
L'anno 781, poiché il Sommo Pon- berto re degli Anglo-Orientali, vol-
tefice tenne al battesimo Pipino fi- le correggere il proprio fallo con

glio di Carlo Magno,


imse re lo opere di pietà e di crisfiaua devo-
<l Italia, come pur Lodovico fra- zione, confermando il suo regno ti"i-
tello al primo , re d' Aquilauia. butario alla Sede Apostolica, e con
.,

loo ADR ADR


l'eale munificenza accrescendo le s. Marco da Gregorio IV, venne as-
rendite della scuola pei pellegrini sunto al Papato in qià già ottua-
inglesi, poi convertita nel famoso genaria, sebbene contro sua voglia,
spedale di s. Spirito ai tempi di avendolo ricusato per ben due volte.
Papa Innocenzo III. L'anno 794 Consecrato nel d\ quattordici dicem-
condannò Adriano, nel concilio ce- bre 867 diedesi a seguitare le orme
lebrato in Francfort, Felice vesco- dell'ottimo suo antecessore Nicolò 1 ;

vo di Urgel, ed Elipando arcive- ed è per ciò che i suoi nemici il


scovo di Toledo, che non ammet- chiamavano per celia Nìcolaitano.
tevano il culto delle sante immagi- Dal generoso disprezzo in cui tenea
ni, predicavano che Gesù Cristo in queste ingiurie, argomentarono al-
quanto uomo non fosse figlio pro- cuni eh' ei non fosse lontano dal
prio naturale di Dio, ma solamen- rescindere gli atti di Nicolò; ma
te adottivo. Dicesi ch'egli il primo or- s'ingannarono a partito, poiché bat-
dinasse che si sigillassero quindi in- tendo le orme di quello, «comunicò
nanzi le bolle Pontificie con appe- di bel nuovo il Cardinale Anastasio
sovi il piombo; ma intorno a ciò del titolo di 6. Marcello, già con-
non convengono Fecegli eruditi. dannato da Leone IV ( Vedi). Cos\
erigere nella piazza di santa Maria adoperò Adriano, perché, quantun-
in Trastevere la fontana, ristorata que Anastasio dopo la prima con-
in appresso sotto varii Pontefici danna , mercé la somma bontà di
Questo Papa fu
il primo ( se vo- Nicolò, fosse stato accolto nel seno
gliasi eccettuato Pio VI ) che gover- della Chiesa , tuttavolta dimentico
nasse piìi lungamente la chiesa, dopo ingratamente del beneficio del per-
s. IMetro, cioè ventitré anni, die- dono avea depredato il patriarchio,
,

ci mesi e giorni dieeisette. Fu chia- involate le sinodali scritture, e com-


ro in virtù ed in erudizione, e mu- messo maggiori delitti. La sen-
altri
nifico a tale , che solamente nella tenza della scomunica di lui fu de-
vaticana basilica spendette 258o lib- cretata in un concilio da Adriano
bre d'oro, e 900 d'argento in quella radimato in Roma l' anno 868. Lo
di san Paolo: ed oltre a i 100 lib- stesso Pontefice, caldo come era di
bre d'oro nel ristoramento delle mu- apostolico zelo, scomunicò in un al-
ra di Roma, ed una incredibil som- tro concilio tenuto in Roma l' ar-
ma nel ristabilire alcune altre basili- rogante Fozio, che per la terza volta
che e chiese della città medesima, tra venne fulminato dagli anatemi della
le quali santa Cosmedin
Maria in Chiesa : e per cagione di lui, e af-
detta scuola greca. Mori questo fine di comporre le diill'renze d'O-
grande Pontefice il di 25 dicembre riente, fé celebrare neir8tÌ9 il con-
795. Fu sepolto nel Vaticano, e cilio generale Vili in Costantino-
Carlo Magno sovrappose alla sua poli, 109 vescovi .sotto-
nel quale
tomba un epitafio di diciannove scrissero lacondanna di Fozio colla
distici, piangendone amaramente la penna intinta nel Sangue di Gesù
j»erdita come di un padre. Cristo.(Baronie ad an. 8G9 n. 89.
ADRIANO II, Papa CIX, romano, Veggasi la i'Ua di Inodoro pag. 16).
figlio di Talaro, che fii poscia ve- Nel medesimo concilio si ordinò col
scovo, parente di Stefano IV e di can. 27, che i monaci e fiali latti

Sergio lì, fatto prete Cardinale di vescovi, portar dovessero visibihuciile


,,
, ,,

ADR ADR lor


r abito del loro ordine ( Mabillon Ln misericoi-dia coi poverelli fii

Annal. Ord. Bened. lib. 36 ad an. indivisibile compagna della sua vita
365 .§.41- J^<^gg- Natal. Ales. Histor. fin da fanciullo , e talora .accadde
Eccles. sec. IX. et X. Diss. 4- §-22), che Dio illustrasse la di lui j)ietà col
ilche pure si prescrisse nel concilio miracolosamente il da-
niolti])licare
Lateranense in tempo d'Innocenzo H. naro, ch'egli ogni giorno distribui-
Adriano comandò in appresso a va a gran numero d' indigenti. Fu
Lotario, cui levò la scomunica in- sepolto nel Vaticano.
flittagli dal suo antecessore, che in jVDRIAIVO III, Papa CXII, che
adempimento alla fatta promessa alcuni stimano, senza fondata ragio-
cacciata concubina Waldrada
la ne, si chiamasse Agapito ( Sigonio
riconducesse la sua legittima moglie De regno Ilal. lib. 5, ad an. 884, pug-
Tietberga , e le rendesse gli onori 223; Ciacconio, e Oldoini, in addii.
reali. F. Urbano li. Papa CLXYI )
(
adeuTndem).ll.g\i era di patria roma-
Ordinò inoltre a Carlo Calvo, mi- no, figlio di Benedetto della contrada
nacciandolo di scomunica, che resti- Via lata. Fu innalzato alla Sede Pon-
tuisse r usiu-pato regno all' impera- tificia il primo marzo 884-
tore Lodovico II suo fratello cui , Per quante istanze a lui facesse
apparteneva per eredità. Coronò Al- r imperatore d' Oriente Basilio il

fredo I , sesto re degl' inglesi ( Po- Macedone, airuichè annullasse ogni


lidoro Virgilio HisL Angl. lib. 5 operato riguardo a Fozio e lo ri-

pag. 1 3 1 ), Permise ai Moravi l' u- mettesse di nuovo alla comunione


sare la lingua slava, per essi volgare, de' fedeli, non avvenne mai che si
negli ullizii divini e nella messa ; inducesse a compiacerlo. Le belle
concessione che confermò Papa Gio- virtìi di questo Pontefice, il suo ze-

vanni Vili, a patto che prima leg- lo pel bene della Chiesa, e la in-

gessero il vangelo in lingua latina, vitta costanza dell'animo presagiva-


e poi nella slava. A ciò acconsen- no di molti vantaggi, e mettevano
tiva in anche il Pontefice
seguito le più dolci speranze, ove la in-
Innocenzo IV, quantuncjue s. Gre- vida morte rapito non lo avesse
gorio VII avesse negato questo pri- mentre passava in Francia colà in-
vilegio a Uladislao re di Boemia vitato da Carlo // Grosso perchè ,

perchè usava cogli scomunicati. colla sua autorità decidesse sopra al-
Dopo che questo s. Pontefice resse cune private sue pretensioni. La mor-
la Chiesa per quattr'anni, mesi undici te ne avvenne a s. Cesario presso
e giorni dodici , mori nel mese di no- Modena, il di 8 luglio 885, e fu
vembi-e 872. Intorno al giorno della sepolto in Nonantola cinque miglia
sua morte non havvi memoria certa lontano di là. Governò la Cliiesa un
di alcuno antico scrittore; ma seb- solo anno, mesi quattro ed otto gior-
bene ciò sia è pur vero d' altronde
, ni. Alla vita di questo Pontefice si

che trovandosi alcuni cataloghi dei aggiugne presso alcuni storici una
romani Pontefici, i quali gli ascri- importantissima nota, che noi credia-
vono il Pontificato per ([uel tempo mo opi^ortuna cosa di qui trascrivere :

precisamente da noi segnato, ver- » Alle richieste degli italiani, che si

rebbe a cadere la sua morte nel » trovavano poco contenti del go-
giorno 26 novembre, che anche i " verno dei re forestieri e da essi
moderni tutti gli assegnano. >' lontani, Adriano pubblicò due
1

I02 ADR ADR


->cdebri decreti, il primo in f'a- innalzato alla Sede Pontificia. Segna-
» vorc della libertìi dei romani, lò egli il suo zelo contro Ai'naldo
>y ordinaudo che il Pontefice dello di Brescia, che introdottosi novella-
'' potesse essere consecrato senza la mente in Roma, avea sollevati quei
» presenza del re, o de' suoi am- cittadini. Alcuni tra questi insulta-
»» basciatoi'i; e il secondo in favo- rono e ferirono a morte il Cardinale
» re del reame d'Italia, prescri- Gherardo sulla via sacra, ed il Pon-
>^ vendo, che morto senza succes- tefice allora sottopose tutta Roma all'

« sione il re Carlo il Grosso, il interdetto, finché non fosse punito un


'> regno d'Italia fosse dato per l'av- tale attentato, castigo che per lo ad-
•» venire ad un principe italiano dietro qviesta città non erasi mai me-
" col titolo di re. Del primo de- ritato. Cessarono i divini uffizii fino
" Greto fecero menzione Martino a' 23 marzo ii 55, quando i sena-
5»Polono (ad an. 884), Tolomeo di tori, per istanza del Clero tutto e
Lucca [Hist. Eccl. lib. i6, cap.
-•'
del popolo, giurarono al Papa, che
» 2 3), Mabillon (in Ord. Rem. caccerebbero di Roma Arnaldo di
" cap. 17, pag. ii4), e Pagi (ad Brescia ed i seguaci di lui, in caso
•» au. 884, n. 2). L'uno e l'altro che si mostrassero ulteriormente di-
-> stimano alcuni apocrifo, e del sobbedienti a Sua Santità.
}} primo principalmente dubita E- L' anno 1 55 avviavasi Federico
M ckart [Rer. Frane. Tom. II, pag. Barbarossa alla volta di Roma per
" 683). Veggasi perciò il eh. Sassi (m esservi coronato imperatore; ma u-
}> aimot. ad Sigonium de Regno Ital. dendo il Papa eh' ei veniva con
.»» Tom. 35 1) ".
II, p. numeroso esercito piìi alla maniera
ADRIANO IV, Papa CLXXVI. di nemico, che di liverente alla San-
Chiamavasi in prima Nicolò Brenk- ta Sede , mandò a lui da Viterbo,
qjeare o Breschepeatre che suona ove dimorava, tre Cardinali eoi ca-
in rompitore di aste. Na-
italiano pitoli, che doveano con esso trattiu'c,
to povera e bassa condizione
di i quali trovatolo a s. Quirico, accol-
in Langleyac, piccolo castello nel- sero la solenne promessa ond' egli
la contea di Hertfort presso san- giurava difendere e conservare il-
t' Alleano in Ingliilterra, passò in lesi i diritti de Romani Pontefici. Po-

Francia per ivi studiare. Fu da prin- scia Federico continuò il suo viaggio
cipio al servizio de' canonici regola- per Roma, ed Adriano, il quale a ca-
ri del inonistero di s. Rufo presso gione del compreso timore erasi ri-
ad Avignone, indi religioso e final- coverato in Civita-Castella-na, di là
mente generale di quest' Oi'dine. Fat- USCI, ed incontratolo a Sutri, negò
to vescovo Cardinale di Alleano nel a lui il Ixicio di pace, se prinia giu-
1 146 da Eugenio III, fu inviato dal- sta il costume non gli prestava
lo stesso Pontefice Legato Apostoli- r uffizio di staffiere. Questi, .sebbe-
co in Danimarca, Svezia e Norve- ne avesse baciato i piedi al Sommo
gia, ove ebbe il merito di conlèrma- Pontefice, ricusava in sulle prime di
re nella lède cattolica (juella in al- com[>iere una tal cosliunaiiza; ma
lora barbara naziom;. EKitto Pon- dispulatasi la cosa pei- tutto il git)r-

tefice suo malgrado, per unanimi vo- 110 seguente, fu astretto dal giudi-
ti, venne consecralo il giorno ({ninlo zio di tutti i principi dell'Impero a
dicembre i 1 54- 1'^ questi il solo inglese rendergli il consueto ossc<juic), e man-
ADR ADR i„3
«lata la sua truppa, col consif^lio del di Francia con Carlo di Valois suo
l*apa, ad occupare la Basilica Va- fratello a Clemente V, nel 1 3o5 men-

ticana e la città Leonina, sicuri am- tre entrava coronato nella città di
hedue trasferironsi a Roma^, dove in Lion (Rinaldi all'an. i3o5 n. i3);
([uella Basilica il S. Padre gli pose Giovanni duca di Normandia e fu-
in fronte la corona imperiale, il di- turo erede del reame di Francia u
cjotto giugno del ii55. Clemente VI per la città di Avigno-
Affinchè non s'ignori quanto a ne, l'an. 1342 (Rinaldi all'an. i342
torto Federico negasse di prestare al num. 7), Carlo IV imperatore ad
Papa r usato uflìzio di slanìcre, sti- Urbano V, nel 1 368 ( Burio loc.
miamo non inopportuno il docu- cit. pag. 236, Rinaldi all'an. 1 368.
mentare, esser questo un atto di ri- num. 8), Cario 111 re di Sicilia,
verenza, che resero prima di lui il col manto reale, ad Urbano VI,
re Pipino a Stelano li in Francia, nel 383 (Rinaldi all' an. 383 n. 3.) ;
1 1

nel 753 (Mui'atori Annali d' Ital. Sigismondo re de' Romani a Mar-
tom. IV, pag. 2 an. 7^)3), Lodovi- tino V, nel i4i8 (Monstrelct t. I.
co II Augusto a Nicolò I (Burio cap. 192) e poi ad Eugenio IV,
nolit. Rom. Pont. pag. i3o) e per dopoché da lui fu incoronato im-
tre volte ad Adriano II, nell" 857 peratore, l'anno i433 (Rinaldi al-

( Muratori annali (f Ital. tom. V. l'anno 1433 n. 14); Federico III


])art. I an. 858); Corrado re dei re de' Romani a Nicolò V, nel i452
Romani ad Urbano II in Cremona, (Rinaldi all'an. i^5i n. 2), e final-
nel 1095 ( Baronio e Muratori mente Carlo V imperatore a Cle-
all'an. 1095), Guglielmo duca di mente VII in Bologna, nel i53o
Calabria e Puglia a Calisto II in (Agostino Stcuchio lib. 2 Adv. Luther,
Troia di Napoli, nel i 120 (Baronio pag. 45), l'ultimo incoronato impe-
all'an. ii2onum. 9), e Lotario im- ratore.
peratore ad Innocenzo II, nel ii3i L'anno medesimo 1 1 55 Adriano
(Bai'onio all'anno ii3i mnn. 7). scomunicò Guglielmo figliuolo di
Dopo lui. Federico imperatore nel Roggiero re di Sicilia, perché reo di
I 162, Lodovico VII re di Francia, molte ostilità nel regno di Napoli. Di-
nel II 63, e Arrigo III re d'In- chiaratagli poi la guerra, fu stretto il

ghilterra, 1177, tutti e tre ad


nel Papa d'assedio in Benevento, da
Alessanch'o III (Baronio all'an. 1 162 dove non usci se non concedendo a
n. 12 all'an. i i63 n. i, all'an. 1 177. Guglielmo, l'anno ri 56, che né
n. 69), Ottone IV imperatore ad i Siciliani avessero più il diritto di
Innocenzo III, allorché da lui fu appellazione alla Santa Sede, né
incoronato, nell'anno 1209 (Palazzi questa vi potesse mandar Legati se
Gesta Pont. Rom. tom. II p. 724), prima da o dai suoi successori non
lui
Carlo II re di Napoli, e Andrea re fossero richiesti patto che fu del-
;

di Ungheria a Celestino V, prece- l' inlxitto cassato da Innocenzo III,


dendolo ambedue alle redini del essendoché estorto fosse dal Papa
giumento cavalcato dal Santo Pon- per forza con non lieve timore.
e
tefice , allorché entrò in Aquila per Poiché Adriano ebbe ornato Gu-
esservi coronato, Tanno 1294 (Gia- glielmo del titolo di re delle due Si-
como Cardinal Gaetani 1. 2. e. 4- cilie, irritatosi a causa di ciò im- 1

lib. 3 cap. i). Poi. Filippo il Bello re perator Federico, ebbero origine le
io4 ADR ADR
fatali dissensioni di esso col Papa, e prema sede della Chiesa. Questi gli
lo scisma che afflisse la Chiesa per rispose , esser quella apparecchiata
dieciotto anni, o ventuno, come al- per lui, ma
che la godrebbe per po-
tri vofrliono. Concesse ancora ad En- co tempo. Ricordevole di una tal
rico II re d'Inghilterra il potere di predizione, Adriano leggcsi che ab-
occupar l'Ibernia senza però recare bia detto a quelli che seco lui con-
pregiudizio alla S. Sede. Adriano V gratulavansi : » Piacesse a Dio,
fu il primo che soggiornasse colla sua »»che voi foste venuti a rallegrar-
curia in Orvieto. Cinse di muraglie « vi con un Cardinale sano, e non
e di torri Radicofani, e comperò da' " con un Papa moribondo ". E
Conti il ducato di Castro con mol- cos\ avvenne di fatto. Come passò
te possessioni intorno al lago di s. egli a Viterbo, afline di comporre
Cristina. Morì in Anagni,
il primo alcune discordie insorte fi'a la Chie-
settembre 1 1 5g, dopo un governo sa e Ridolfo re de' romani, e sospese
di anni quattro, otto mesi e venti- la bolla di Gregorio X intorno al
sette giorni. L' esemplare contegno conclave ed elezione de' Pontefici,
della sua vitanon andava disgiun- morì in quella città il giorno die-
to da un sottile intendimento ; e- ciotto di agosto dell'anno stesso 1 276,
ra fermo dell'animo, tardo ad ac- e fu sepolto nella chiesa dei Mi-
cendersi, facile al perdono, ma la nori. Così riporta il Papebrochio
virtù che più in lui risplendeva era (in Propyleo par. 2. pag. 5%). Que-
al certo la beneficenza e il totale di- sti ci presenta la figura del mau-
sinteresse co' suoi. 11 quarto giorno soleo, a lui eretto, nel cui mezzo si

della sua morte fu portato a Roma vede lo scudo gentilizio della fami-
e sepolto nel Vaticano presso il sepol- glia Fieschi, onde dimostrasi l'abba-
cro di Eugenio III, nella navata detta glio di quelli, che dicono essere stato
Veroniana, di dove nel 1607 fu tras- Bonifacio Vili il primo ad usare
navata destra, trovato es-
ferito alla delle armi della propria famiglia.
sendosi ancora incorrotto, e adorno (V. Clemente IV). Governò la Chie-
tuttavia degli ari'edi Pontificali. sa soli giorni trentanove.
ADRIANO V, PapaCXCIII, Ge- ADRIANO VI, Papa CCXXVIIT,
novese de' conti di Lavagna. Chia- chiamato prima Adriano Florcn-
mavasi prima Ottobono Fieschi; era zio figlio di Florenzio artigiano, nac-
arcidiacono delle chiese di Cantorbery, que a' dì 2 marzo 14^9 in Utrecht
di Reims e di Parma, canonico del- di Olanda, e non già in Sanzano
la cattedrale di Piacenza, creato dia- nella diocesi di Brescia, come sen-
cono Cardinale di s. Adriano , nel za fondata ragione asserisce il cap-
1753, poi Legato in Inghilterra da puccino Mattia BeUintani. {Storia
Clemente IV, nel 1263, indi in Tspa- di Salò i586). Fu decorato della
gna e Germania. Fu assunto al Pon- laurea in Lovanio, e in quella U-
tificato a' dieci luglio 1276. La di- niversità fin d'allora fondò un col-
gnità Pontificia era già stata a lui legio che intitolavasi dal suo no-
predetta da s. Filippo Benizio, ser- me, e in appresso si chiamò Pon-
vita, quando, avvenuta la morte di tificio. Notasi da qualcimo, aver A-

Clemente IV, Adriano, allora Car- driano lasciato scritto ( in 4 ^^"f-

dinale, ebbe l'incombenza dal sacro de confìrmalione): pliircs Pontifìccf!


Collegio di offerire al santo la su- ftierunt harelici. ISla all' appostagli
ADR ADR lo'J
taccia egregiamente risponde Lo- abbattere l'empietà luterana, clie di
dovico Vincenzo Goti (toni. I vetw fpie' giorni inquietava la Chiesa. Ai
cccles. cap. ii. §. i. n. 6.), che romani però non grachva una sif-
di tal sentenza fu Adriano mentre fatta elezione, perchè temevano che
era teologo di Lovanio ; quindi^ se Adriano dovesse restar nella Spagna,
dopo Pontefice furono ristampate le o trasferirela S. Sede in sua pa-
sue opere, senza che fossero cassate tria per la
;
cjual cosa i Cardinali
queste parole, non perciò è a dirsi, nell'uscire del conclave ebbero a soF-
eh' egh come Papa confermasse una ferir dalla plebe non poche ingiurie.
siffatta proposizione. Quante volte non { Spondano annal. cccles. ) Adria- .

si ristampano delle opere, senzachè no era allora in \ittoria nella Bi-


ne sia consapevole 1' autore, o che ne scaglia, quando gli venne il decreto
abbia dato l'ultima mano? di sua elezione il nono giorno di
Adriano in seguito ebbe la curazia febbraio, dopo trenta giorni eh' eia
di Lovanio, poi fu decano di quella fatta. Egli prima di assentirvi ado-
cattedrale, e perciò anche vicecancel- però maturo consiglio e determi- ,

licre della università. Massimiliano lo natosi ad accettare il giorno ot- ,

chianìò a maestro di Carlo V suo to luglio ,


parfi alla volta di Roma
nipote, e lo inviò quindi ambascia- per via di mare con gran nviniero
tore a Ferdinando re di Spagna, quattromila
di Prelati e cortigiani, e
che lo nominò vescovo di Tortosa avendo in Ispagna
soldati, lasciato
in quel regno. Asceso al trono Car- Bernardino Pimentel qual vicario ge-
lo V, questi commisegli le cose tutte nerale, col titolo di nmizio Apostolico.
della sua monai'chia, ed essendo già Giunto a Roma , per far tacere
stato fatto Cardinale de' ss. Gio. e le accuse, male apposte dai maligni,
Paolo da Leone X per inchiesta di e che tendevano ad infamare la
Massimiliano, lo lasciò inciuisitor ge- vSanta Sede, Adriano chiamò pres-
nerale e governatore della Spagna so di sé due uomini, che trascelse fra
per tutto quel tempo, eh' ei dovette i pi il stimati per bontà e zelante
passare in Germania, onde prendere prudenza, cioè Giampietro Caraffa
possesso di queU' impero col nome arcivescovo di Chieti, e santo Gae-
di Carlo V. tano da Tiene. Diedcsi poi a tult'uo-
Il giorno 27 dicembre i52i, en- mo a correggere gli abusi intorno
trati in conclave 1 Cardinali in nu- alle indulgenze, argomento che avea
mero di tientanove, per dare un originate le prime faville dell' incen-
successore al defunto Leone X Adria- ; dio luterano , e perciò volle esser
no, per opera principalmente de' Car- parcliissimo nelle indulgenze che e-
dinali Giulio de'Medici e Gaetani, non rano in vantaggio della Dateria
opponendosi che il Cardinale Fran- (Pallavicini Hist. Cono. Trid. par.
ciotto Orsini, a' di 9 gennaio i52 2, I. lib. IL cap. 6. n. 9., Panvinio,
venne eletto ,
quantunque assen- presso il Ptinaldi, all'anno iSaS.
te e straniero. I sacri elettori, nel- num. 117)- Il giorno primo settem-
l'csaltare Adriano al Papato, più bre, seguente alla sua incoronazione,
che altro, ebbero in considerazione il Adriano rivocò tutti gì' indulti duti
gran favore eh' egli godeva nella da" Cardinali , che di ciò restarono
Corte cesai'ea, dal che ripromettevan- malcontenti ; ad otto soli ridusse i

si che potesse molto giovare ad refereudarii, che allora erano trenta,


VOL. I. i4
,

io6 A])U ADR


per Isminuire il dispeiidio alla Ca- lo di Ferrava. Dalla lega col fran-

mera. Quello però che i)iù stava a cesi separò i veneziani, che persuase
cuore a questo Pontefice era senza ad con Carlo V, con Ferdi-
unirsi

dubbio di estinguere l'ei-esia de' lu- nando e col duca di Mi-


d' Austria

terani. Ad ottener questo, poiché lano contro ai medesimi. Questa


ebbe spedito molli brevi ai principi unione la pubblicò solennemente in
per esorlarli alla pace, man-
cristiani s. Maria Maggiore ai cinque di ago-

ilo vescovo di FaJjriano Francesco


il sto, acciocché né lo stato ecclesiastico,

Cberegato in qualità di suo nunzio né alcun altro d'Italia venisse assalito


alla dieta di Norimberga, in cui si dai francesi.
deliberò di ad esecuzione i
pori'e Adriano, sebbene impegnato nelle
decreti di Carlo V e di Leone X cure dello stato, non poneva per al-

contro Lutero. tro in dimenticanza quella del Sa-


A mezzo del medesimo Cheregato, cerdozio.A' 3i maggio i52 3, do-
Adriano inviò un paterno breve a menica, in quell'anno, della ss. Tri-
Federico duca di Sassonia ( Const. 4, nità, innalzò all'onor degli altari s.

Baiar. Roni. toni. I pag. G'^.c) prim. Beimone abbate e preposto Bolla-
edit. ) nel quale, do])o che a lui ram- riense nella diocesi d'IIildesheim, po-
mentava la pietà de' suoi antenati, scia vescovo di Meisscn nella Bassa
lo persuadeva ad abbandonar final- Sassonia, apostolo degli slavi, e for-
mente Lutero, e stringersi di bel te difenditore del Pontefice s. Gre-
nuovo al seno dell' antica madre gorio A'^II, contro Enrico lY, per la
la Chiesa. Guidato dallo stesso zelo cui scomunica gli toccò sofTerire mol-
spedi in America religiosi di s. Fran- ti travagli. Nella istessa solennità ca-
cesco, acciocché ammaestrassero quei nonizzò pure s. Antonino arcivesco-
barbari negli augusti misteri di no- vo di Firenze. Accordò ai re di Spa-
stra fede. Concedette agli ordini gna il diritto, che Leone avea con-
mendicanti , e più specialmente a ceduto a' quelli di Francia, della scel-

quello de' minori osservanti , che i ta e nomina de' vescovi, e stabilì per-
religiosi, a ciò destinali, da quello petua negli stessi re la facoltà di
in fuori che spetta all' ordine di ve- essere gran-maestri de' tre Ordini mi-
scovo, potessero esercitare la giu- litari di s. Giacomo, di Calatrava,
risdizione vescovile in quei luoghi e di Alcantara (Natal Alessandro
delle Indie, ove non ancora fondati Hist. Eccl. Tom. VIII
p. 37 num.
fossero vescovati; o se vi erano, in 4). Mentre Adriano si adoperava
quei luoghi ove per lo spazio di due con gran fòrza per impedire lune- i

diete non si potevano trovare i ve- sti progressi di Lutero, cadde ma-
.scovi, né i loro vicarii. Verricelli De lato, e cedendo alla violenza de' do-

Missìon. Àp. tit. 4 pag- 22 I. lori di l'cni, o come allora fu detto,

i523 Adriano cacciò da


JN'ell'anno a quella del veleno, moiì ai 1 4 di
Rimini Sigismondo Malatesta con settembre i52 3 dopo che avea go-
quella tru[)pa che avea seco condot- vernata la Chiesa per un sol anno,
to dalla Spagna; restituì a France- otto mesi e giorni sei. Fu sepolto nel
sco Maria della Rovere il ducato Vaticano fra i due IVntefìci Pio II e
di Urbino, in giunta agli altri lèu- Pio HI, ove gli fu attaccata la ingiusta
di, de' quali era da
stato spogliato e detestabile iscrizione. Hicjncet im-
Leone X, e ad Alfonso d'Lste quel- pìiis iiitcr Pios, che crcdesi nefanda
ADR ADR 107
satira di Ciò. Piciio Valcriano, O santa Maria in Tra>teveie. Inter-
<li altri 6UOÌ compagni, veiuluti allo venne al concilio romano celebrato
interesse , come notano gli bcriltoii da Giovanni XII nell'anno ì.)Cì\.
Sannazaro, Bcrni , e molti altri. ADRIANO Cardinale. Adiiano
Di là fi-i trasferito il suo corpo ad prete Cardinale del titolo di s. Lo-
im bel monumento in santa Ma- renzo in Lucina. Abbiamo di lui,

ria dell' /Vni/na, disegnato da Baldas- che fu presente al concilio raduna-


sare Peruzzi, e fabbricalo per inlie- to in Roma dal Pontefice Giovan-
ra cura del Cardinal Guglielmo En- ni XII neir anno 964.
clienvoert, unica creatura di questo ADRIANOPOLÌ. Città vescovi-
Pontefice. le, e metropolitana della provin-
Il Cardinal Pallavicini [Hist. Cono. cia d' Emimonte nella diocesi di
Trid. lib. 2 cap. 9 ) intese dipin- Tracia. Trasse il nome da Adriano
gere il carattere di Adriano col di- Augusto, che la ricostruì. Le sedi

re soltanto che fu ottimo sacerdo-


;
di Agatopoli, e Trabizia
Sozopoli
te e mediocre Pontefice; ma Gio- le sono suffi-aganee. Amurat vi sta-
vanni Launoio, quantunque scrittore bili la sua corte nel i363.

moidacissimo contro i Papi, mara- ADRIANOPOLÌ. Così chiamata


vigliosamente affermò a lui conve- dai latini, mentre i turchi la dico-
nire il titolo di ottimo, nell'uno in- no Androu: essa aveva un arcivesco-
sieme e neir altro ministero ( toni. vo di rito latino sotto il patriarca
V par. I, lib. IV epist. lib. II pag. di Costantinopoh.
562). La costanza dell'animo di lui ADRIANOPOLÌ. Città vescovile
nel ripiu'gare da molti vizii la cit- della provincia Onoriade nella dio-
tà e la corte, glicagionò dei nemi- cesi di Ponto, siifìraganea a Clau-
ci.Tale fu il piacere da alcuni pro- diopoli.
vato per la morte di lui, che orna- ADRIANOPOLÌ. Città vescovile
rono la stessa notte di fiondi festive della provincia di Pisidia, nella dio-
la porta della casa del suo medico cesi d' Asia, sotto la metropoli di
Giovanni Antracino ponendovi sopi'a Antiochia. Di questa città si fa men-
la iscrizione : Liberatori Patrice S. zione negU atti dei concilii, ed in
P. Q. R. (Giovio Fit. Hadr. VI). molte notizie ecclesiastiche.
ADRIANO, Cardinale. Adriano ADRIANOTERA. Città vescovi-
romano, creato cardinale da Stefa- le dell'Ellesponto, diocesi d'Asia,
no III. V. Adriano I Papa. sotto la metropoli di Cizico. E ri-

ADRIANO, Cardinale. Adriano cordata nelle notizie greche, ed in


romano arciprete Cardinale di san alcuni atti dei concilii.
Marco. V. Adriano II Papa. ADRICOMIO, Cristiano , che
ADRIANO, Cardinale. Adriano, prese sovente il nome di Chrisiianus
prete Cardinale del titolo di s. Lo- Crucius, nacque a Delft in Olanda nel
renzo intervenne al concilio cele- i4 di febbraio i533. Abbracciò lo
brato in Roma da
Giovanni Vili. stato ecclesiastico fu ordinato sa-
,

Era Cardinale anche al tempo di cerdote il giorno ?. marzo i56i,


Clarino l, che fu Pontefice nel- ed ebbe la dii-ezione delle religiose
l'anno 882. di santa Baibara fino a tanto che
ADRIANO, Cardinale. Adriano le guerre di religione lo costrinsero
fu creato Cardinale del titolo di a starsene lungi dalla patria . Si lili-
,

io8 ADU AEL


lò (jiiindi .T Malincs, poi a Ma- alla fede, ed abbia avuto il suo vesco-
strichtj e finalmente a Colonia, do- vo ; imperciocché sappiamo che s. A-
ve fini la mortale carriera il d\ 20 tanasio inviò Frumenzio a predicare il

del giugno 585. Abbiamo di lui:


1 vangelo nell'Etiopia. Oltredichè nella
Filli Jesii Chrisd ex qaatuov evaii- storia degl' indiani e de' bramini

gellstis breviler contexta, in seguito si fa menzione di un certo Mosè


della quale fé' stampare un discor- vescovo di Adula, che l' autore ebbe
so De Christiana Beatitudine. Dopo a compagno ne' viaggi per le re-

la morte di lui vide la luce im' al- gioni di que' popoli, de' quali volea
tra sua opei'a adorna di carte geo- scrivere la storia.
grallclie, intitolata Tfieatruni Ter- AELREDO (s.), abbate di Rieval,
na Sanctcv, impressa in foglio per o Ridai, nella provincia di Yorck.
cinefile volle tra l' anno i5go e il Chiaro per nobiltà della nascita, che
1682. sorfi l'anno i 109, nelle contrade set-
ADRIMITANA. Città vescovile tentrionali dell'Inghilterra, e per virtù
della Mesia. Non è ciliare se que- nobilissime e grandi più illustre, fu
sta città sia la stessa che Adriano- governatore del palazzo di Davide
tera : secondo Baudrand , fu
essa, re di Scozia, e serbò in mezzo al fasto

fatta innalzare dall' imperatore xV- della corte intcrissimi costumi. Con-
driano. Per corruzione fu chiama- tuttociò dilungossi egli oltreché con
la Adi'ana o Achyrac nell'Ellespon- r animo anche col corpo da' peri-
lo ed esarcato d'Asia, come dice coli del mondo, e abbracciò l'institu-

il Comanville, il quale aggiunge to dei Cistcrciensi. Quivi, attese sem-


che a' nostri giorni un semplice è pre a perfezione maggiore. Raccolto
villaggio dell' Anatolia chiamato En- e assorto in Dio, a una riservatezza di
drenos, soggetto ai turchi. Carlo da parlare straordinaria, accoppiava ima
s. Paolo ne avverte, che Cedreno soavità piacevole ed edificante. Eletto
ha parlato anche d' Adrianotera, e abbate del monastero di Revesby
che cita un chiamato Pa-
vescovo, nella contea di Lincoln , fu l' anno
trizio, il quale appose la sua sot- appresso obbligato a governare la
toscrizione alla prima ed alla se- badia di Rieval. Gli si offersero
dicesima azione del concilio di Cal- eziandio parecchi vescovati ; ma non
. cedonia, nonché alla lettera sino- volle giammai accettarli. Morì nel-

dale della provincia Cizica inviata l'anno 1 1 66. Il Sommo Pontefice Be-
all'imperatore Leone. Avvi un' al- nedetto XIV nota come Dio coronò
tra città chiamata Adraniaticuin la virtù del suo servo col dono della
sul fiume Caico, ma essa appartiene profezia, e con quello dei miracoli.
alla diocesi di Efeso. 11 generale tenuto a Ci-
ca[)itolo
ADRUMETO. Città dell'Africa teaux nel 1 25o lo ascrisse al nunìcro
nella Libia, capitale della provincia de' santi dell'ordine, seciMidochè di-
Bizacena, dove si celebrarono due ce Enri([ucz, e l'autore ile Ile aggiunte
conciliij il primo nel 34-7^ l'altro al Martirologio cistcrciense. Lo stes-

nel 397. Amendue trattarono sulla so capitolo ordinò che la sua festa
ecclesiastica disciplina. si celebrasse ai 1 3 di gennaro, gior-
ADULA. Città capitale del paese no della sua morte, e in (|uesto
chiamalo Zoila. Si può asserire con giorno (;lla è notala nel Mciiologio
ibiidamcnto, che dessa siasi convertila di Ciloaux : nel nuovo Martirologio
,

AFR AFR 109


però la si Irova citata ai 2 di martirio di sua figlia insieme colle
marzo. tre sei-A'e di lei, perchè di notte ne
AERIANI. Eretici del secolo IV, avea fatto portar via il corpo e lo a-

che eìjbcro a capo Aerio prete di veva deposto nel sepolcro de' maggiori
Armenia. Si avvicinavano agli aria- a due miglia da Augusta. Accadde il
ni nel dogma della Trinità ; nega- loro martirio a' di 7 di agosto,
vano la superiorità dell' ordine epi- quantimque se ne celebri la festa
scopale sul presbiterale; sostenevano due giorni più presto.
esser inutile il pregare pei moi-ti AFRAATE (s. ), anacoreta, che
il digiunare, l'osservare le feste; fiori nel quarto secolo, educato fra
riguardavano come superstizione le pagane superstizioni , conobbe
ebraica il celebrare la Pasqua, e dalla puerizia il vero Dio, ed ap-
chiamavano Antifjuarii i fedeli os- preso l'unico modo di servire a lui
servatori delle ceremonie e delle solo, corse ad Edessa nella Mesopo-
tradizioni ecclesiastiche. Questi erro- tamia , si rinchiuse in una celletta
ri furono combattuti dagli ortodos- oltre le mura della città; indi por-
si egualmente che dagli ariani. Dal- tossi nella Siria , ove entrò in al-
le opere tli santo Agostino rilevasi tra celletta pressoad Antiochia. Qui-
come gli a' suoi tem-
Acriani fossero, vi egli si esercitò in ogni maniera
pi massimamente numerosi nella , di virtù, e di mortificazione. Quan-
l'amlìlia. Saicciati costoro da ogni timque molti si portassero a visi-
chiesa, traducevano fra' boschi e so- tarlo, onde valersi de' suoi consigli,
litudini l'aminga la vita. non mai permise di essere corrotto
AFNEO. Città vescovile della pri- dalla superbia, anzi rassodossi viep-
ma Augustamnica. Il solo vescovo, piìi nella umiltà. Facea del suo
di cui abbiasi contezza, è Jerace, il corpo aspro governo, né gli conce-
quale sottoscrisse agli atti del con- deva che vm tozzo di pane a cui ,

cilio di Efeso, cui fu presente. Do- aggiunse l' uso di poche erbe nella
po venti anni intervenne pure a estrema vecchiezza. Il suo letto con-
quello di Calcedonia, ove presentò sisteva in una stuoia distesa sul
una forma di fede ambigua, né più suolo, ed avea l'abito gi'ossolano anzi
volle apporre la sua soscrizione ad che no. Se non che vedendo i danni
altre formule. cagionati dall' arianismo cui V im-
AFRA (s. ), martire, che fior\ peratore Valente protegge^"a, abban-
verso l'anno 3o4, donna dapprima donò la solitudine per correre in
di perduti costumi all' amor puro , sovvenimento dei cattolici persegui-
di Dio convertita dal santo vescovo tati Non osò Valente procedere
.

Narciso, con tre sue serv^e Degna, contro di Afraate, quantuucpie da lui
Eunomia ed Eutropia. Durante la si fosse udito rimproverare di fron-

[)crsecuzionc accesa da Diocleziano ,


te anzi ne fu edificato dalla san-
:

sostenne il martirio di esser bru- tità della vita e dai miracoli, che
ciata viva. AJjbiamo di lei acutissi- gii acquistarono sugli umani cuori
me risposte contro le seduzioni di alto potere. Morto Valente e rap-
Gajo , nome del giudice a cui fu pacificata la Cliiesa, Afraate ritornò
presentata , e che sperava di farla alla sua cella, ed ivi ])ianiente finì
ricadere nelle antiche dissolutezze. la vita , che sino alla piìi tarda
Ilaria, madre di Afra, partecipò del età volle condurre esercitando le
no AFK AFR
penitenze del più insigne anacore- ma non le divulgarono agli stranieri,

ta. Egli è nominato addi 29 gen- né ora resta che la memoria di una
naio nel sinaxario dei greci e nei circumnavigazione di certi viaggia-
calendari delle altre cinese d' orien- tori fenici impresa dal Cartaginese
te. Il martirologio l'oinano ne fa Annone per fondar colonie sulle co-
memoria addì 7 d' aprile. ste orientali.

AFRICA. La terza delle cinqne L' orlo settentrionale dell' Africa,


parti del mondo, che si stende sotto solo conosciuto dagli antichi, racchiu-
la linea equatoriale a più di trenta de 1'
Egitto , colla Nid)ia e coli' A-
gradi di latitudine dall'una e dall'al- bissinia , nonché la Barberia e l'in-

tra parte, ed a più di i5oo leghe terna Cirenaica. Al di là di quel


in lungo ed in largo, ha per con- limite non ardivano spinger lo sguar-
Jini all'Oriente la Guinea^ l'Arabia, do gli antichi : soltanto nel secolo
il mar rosso ed il mare delle Indie, XV il traffico eccitò gì' industri por-

al mezzodì il capo di Buona Spe- toghesi a superare il capo Bodaior,


ranza ed il mar di Etiopia, all'oc- e discoverte le isole prossime a quel-
cidente il mare Atlantico, in fine r arida spiaggia, si prosegui a co-
al settentrione il Mediterraneo. Dop- steggiare lembo occidentale dell'A-
il

pia ali Europa nella estensione, è pe- frica, che comprende la Senegam-

rò r Africa inferiore a tutte le al- bia e la Guinea venuta in triste


tre parti del mondo per la coltura. fama pel commercio de' negri. Vi-
Sotto la forma d' una piramide es- de nel i486 l'intrepido navigatore
sa ollQ-e l'aspetto di una penisola, la Bartolommeo Diaz al sud dell' equa-
più grande che nel nostro globo sia tore r esti'ema punta Africana, che
circondata dal mare, né da altro col nome di Africa mei'idionale in-
unita al resto del continente, se non chiude lo stabilimento Inglese del
dall' istmo di Suez alla sua estre- capo di Buona Speranza e le regio-
mità N. E., fra il mar rosso ed il ni degli Ottentotti e de' Cafri.
IMediterraiieo. Credesi che il nome La Religione attraverso ad ogni
d' Africa, senza dubbio d' indole na- pericolo, coi suoi lumi benefìci, seguì
tiva, sia per la prima volta stato sempre le nuovo
scoperte di ogni
introdotto in Eiu'opa dai Promani, i popolo. Non
appena bandito era
quali diedero tale appellazione ad il vangelo nella Giudea, che ave-
ima delle loro africane provincie, a va r apostolo s. Simeone sparsa la
quella cioè che comprendeva la cit- fede anche nelle contrade dell' A-
tà di Cartagine. In seguito questo frica antica, e con sì incredibile ce-
nome , assegnato ad un breve di- lerità essa si diffuse e sì solidamente
stretto, si estese a tutto il vasto con- vi si è radicata, che nel 200 tro-
tinente, che dai greci e dai romani viamo composti di molti ve-
concilii
era conosciuto col nome di Libia scovi non solo nell'Africa propria;
ed anco di Etiopia. Gli ebrei, i qua- ma ben anco nella Numidia e nel-
li non altro avevano veduto che l' E- la Mauritania. A sostegno dei prin-
gitto, nominano ffuclla sola parte cipi! ortodossi nel 194 la chiesa
nei sacri libri. Forse i cananei di dell' Africa avea dato alla cattedra
Tiro e Sidone, ugualmente che i di s. Pietro l'africano s. Vittore I
loro fratelli di Cartagine, avranno Vittore); né vha chiesa, che
{J^. s.
avuto maggiori notizie sull'Africa; abbia dati tanti martiri a G. C, e
AFR AFR MI
tanti nomini illustri per la loro dot- le inoltre condannò l'eresia di A-
trina. Gran numero di vescovati rio . La seconda quistione fu se
conteneva questa parte del mondo, dovessero sottostare a tutto il rigore
fino dai primi secoli, come si vede della disciplina coloro, che doman-
dagli atti dei concilii raccolti da s. davano la penitenza dopo esser ca-
Cipriano nel 240. Tutti cpie' vescovi duti nell'idolatria. Cosillatta qui-
non avevano durante i tre primi se- stione è conosciuta sotto de il titolo

coli altra metropoli che Cartagine. Lapsis o de' Caduti. Cinque concilii
Per una eccezione, tutta partico- dal 25 1 al 257 ebbero luogo a
lare dell' Africa, la dignità mc^tro- ragione di es.sa e s. Cipriano, che
,

politana non era annessa alla sede, reggeva in epici tempo la chiesa di
ma all'anzianità n eli 'episcopato della Oriente, vedendo gli abusi di una
provincia. 11 o seniore dei
decano, eccessiva indulgenza, vi pose riparo
vescovi , senza riguardo alla chiesa con un moderato rigore. L'ambi-
che reggeva, era metropolita. Se non zioso Novato ( T edi ) lo accusò di
che ben presto conohbesi l' incon- severità a Cartagine e d'indulgenza a
veniente di si (latte primazie ambu- Roma. Una momentanea freddezza
lanti, che obbligavano vescovi an- i provenne tra le due sedi africana e
ziani ad andare ora da ima parte romana; ma ben presto la concordia si
ed ora dall' altra, allorché aveasi e ristabilita. Davano occasione a quel-
d' uopo di un primate. Perciò in ap- le freddezze le dispute tra s. Cipria-
presso si ammisero i vescovi delle no ed il Sommo Pontefice s. Stefano
metropoli civili alla partecipazione tenute non solo sul conto de La-
della dignità primaziale, senza pre- psis j ma anche per la terza qui-
giiidizio dei diritti del vescovo an- stione de rehaptìzandis, cioè se si

tico di Cartagine. dovessero ribattezzare coloro che a-


Diverse gravi quistioni agitarono la vevano rice\'Uto il battesimo dagli
Chiesa Aincana nel terzo e quarto se- eretici. Suscitata venne quella qui-
colo, delle quali accenneremo soltan- stione da A grippino antecessore fli

to le principali; Prima: se la Pasqua s. Cipriano nel vescovato di Carta-


dovesse celebrarsi nel decimoquarto gine. S. Cipriano la sostenne insie-
giorno della luna di marzo, come usa- me ai vescoA'i africani ed orientali
vano le chiese di Oriente, e in partico- (s. Cipr. Epist. 71 e73;s. 7\ug. cont.
lare quella di Efeso, di Smirne ed al- Donai, cap. 2 et1 2). —
Ma ben più
tre ; o nella domenica, che tenea gravi furono i danni cagionati alla
dietro a quel dì, come praticavano chiesa africana dai donatisti ( Vedi )

le chiese di Occidente. La lite erasi che desolarono l' Africa per più di
agitata prima fra Policarpo vescovo un secolo, cominciando dal 3 11, in
di Smirne e Papa Vittoi'e I, e si cui ebbe origine quello scisma con-
rinnovò tra s. Cipriano vescovo di dannato nel 3 1 3 da s. Melchiade,
Cartagine, ed il Pontefice s. Coi'- altro Pontefice africano. Eletto Ce-
nelio, creato nel i5o. Fu combat- ciliano nel 3 a vescovo della chie-
1 1

tuta con molto calore, e la decise sa di Cartagine, faziosi gli sosti-


i

il concilio di Arles nel 314, e più tuirono invece Maggiorino. Unendo


solennemente il primo concilio ge- poscia la eresia allo scisma, sosten-
nerale di Nicea, fatto celebrare da nero essi la nullità de' sacramenti
Papa s. Silvestro I nel 32 5, il qua- dati fliori della Chiesa, cioè fuori
112 AFR AFR
della loro setta , il ribattezzamento rimasero ap^jena Cartagine, Ippona,
degli eretici, la chiesa cattolica circo- e Cirta nella Numidia perocché i ,

scritta nella società loro, e la chiesa vandali fecero seguire i)i Africa l'a-
cattolica prostituita. Con tre concilia- rianismo. Morto Genserico nel 476,
boli sostennero le assurde loro opinio- e successogli Unnerico, cominciò que-
ni : conciliaboli che condannati venne- sti a non più incrudelire contro la

ro in Roma ed in Arles nel


nel 3 1 3, chiesa dell' Africa ,
prendendo per
Si 4- Divisi in parecchie sette, ebbero norma la difesa della fede prestata
nomi diirerenti, ma per tutto appor- dai gloriosi suoi antecessori Marcia-
tarono inquietudini e scissure. Però no e Leone.
meno sebbene non meno tur-
feroci, Ad
Unnerico successe Gondebaldo
bolenti, furono i ]yelagiam (Fedi) per che morì pure nell'Africa fanno 49^?
opera dell' inglese Pelagio che co- , dopo il quale essendo montato sul
minciò ad insegnare i suoi errori in trono Trasimondo, fratello di lui, nel
Roma nel 4oo e, passato in Africa 00 4 i vandali rinnovarono contro i
con Celestino, il più famoso de'suoi cattolici le vessazioni che da qualche
,

discepoli, venne condannato dal Pa- tempo si erano rallentate, e s. Fulgen-


pa Zosimo. Cinque concili! furono zio altri vescovi fu mandato in
con
tenuti sopra le false sue dottrine esilio.Papa santo Simmaco, la cui
dal /{.li al 44*5- carità non era punto inferiore alla
Due altri concilii poi divennero generosa sua costanza di animo ,

celebri per l' affare di Apiario sul- con denaro riscattò 2 25 schiavi di-
le Appellazioni (Fedi). ( V. Schei- moranti nella Liguria , in Mila-
strale Ecclesia; y'Jfricance dissert. I no ed in altre provincie , insieme
cap. VII e Marcantonio Cappelli : con molti vescovi africani esuli nel-
Dissertalio de Appellationibus Ec- la Sardegna per ordine di Trasi-
clesia; Jfricana3 ad Romanam se- mondo re dei vandali Fece inol- .

dem. Parisiis 1622). tre pervenir loro ogni anno denaro,


Il conte Bonifacio , comandante e le necessarie vestimenta, consolan-
nell'Africa per l' imperatore Onorio, doli eziandio con una amorevole
affine di preservarla dalla irruzione lettera nelle loro afflizioni.
dei barbari , che dilaniavano l' im- Fatto nel 5^3 re dei vandali
perio d'Occidente, vedendosi trat- Ilderico, la condizione degli africa-
tato con ingratitudine dall'impera- ni migliorò, la pace si l'istabih, i

trice Placidia, nell'anno 4^7 chia- vescovati rifiorirono, s. Bonifacio e


mò nell'Africa i vandali, e gli ala- s. Fulgenzio onorarono la chiesa
ni ed assegnò loro molte provincie.
, africana e la dignità episcopale.
Ritornato il conte in grazia di Pla- ]\el 53o Gilimero fu assunto al
cidia, non potè indurre i vandali trono, ma nel 533 il valoroso Be-
a partire dall' Africa col loro re lisario, per ordine dell' imperator
Genserico; ed
Ippona, Cartagine, (iiustiniano I, passò in per
Africa
ed altre città molto soffersero. I far la guerra ai vandali ne ri-
e
Tandali fondarono una nuova mo- portò intera vittoria. Gilimero fra-
narchia sugli avanzi della romana tello del re, atterrito, abbandonò
grandezza, dando un colpo mortale Caitagine, e Belisario se ne impa-
alla chiesa aiì-icana colla feroce loro dronì 95 anni dopo che da Genserico
[)ersecuzionc. Di tante chiese fiorenti era stata presa ai romani. Dalla
, ,

AFR AFR m3
forza di altra battaglia Gilimcro fu Teodoro vescovo di Pharan pel pri-
costretto a fuggire iu Numitlia, e mo furono insegnati verso il 620.
Zanzone, altro suo fratello, vi ri- Ciro vescovo di Phace , poscia di
mase ucciso. Così ebbe termine il Alessandria, e Sergio e Pirro di Co-
dominio Vandalico nell' Africa. La stantinopoli, abbracciarono lo stesso
sua chiesa tornò a prosperare, a ce- sentimento, e l'imperatore Eraclio li

lebrar concilii, tra i quali quello favorì pubblicando una dichiarazio-


del 534, in cui si trattò la ricupera ne intitolata Ectesi, od esposizione
dei beni ecclesiastici usiu-pati dai della fede, che stabiliva l' unità di
vandali. volontà iu Gesù Cristo.
Neil' anno 546 l' iniperator Giu- Questa esposizione, composta da
stiniano I pubblicò un editto, in cui Sergio patriarca di Costantinopoli
comandava ai vescovi di condan- a nome dell'imperatore, fu condan-
nare i tre capitoli (/^. Tre capitoli), nata dal Papa Giovanni IV e dai
controversia che turbò la pace del- vescovi dell' Africa. I tre primati
la Chiesa per più di cento anni, co- della JVumidia, della Mauritania e
me diffusamente tratta il Petavio di Bicena e Bizacena scrissero a
nel tomo IV della teologia domma- Papa Teodoro I una lettera sino-
tica. Resistè a quella condanna Papa dica lamentandosi dell' Ectesi, il che

Vigilio, come
pur fecero molti vescovi. pur fecero i vescovi di Cartagine
Laonde l'imperatore chiamò VigiUo a col patriarca Paolo infetto di ere-
Costantinopoli, e giuntovi nel 54^, in sia. numerosi fanatici
Frattanto
un'assemblea di 70 vescovi condannò seguaci di Maometto, conquistarono
i tre capitoli , protestando non in- progressivamente molti regni , ed
tendere con ciò di pregiudicare il AbdaUa, fratello di Ottomano, inva-
concilio Credeva egli
Calcedonese. se r Africa nel 647.
di aver soddisfatto alle due parti Nulla giovando gli sforzi di Pa-
cioè ai greci colla condanna dei trizio Giovanni per liberarla , sog-

tre capitoli, ed ai latini coli' averli giacque essa interamente al giogo


proscritti salvo il concilio Calcedo- mussulmano verso il 69'). Gli osma-
nese ; ma ben presto e tut-
s'accorse ni, divulgando l'Alcorano colla sci-
to il contrario, vedendo, che l'intero mitarra alla mano, incominciarono
Occidente si scagliava contro di lui, fieramente a perseguitare i fedeli, e
come violator del concilio di Cal- terminarono nel 709 col bandire la
cedonia. I vescovi afiicani adunati religione di G. C. dall' illustre chie-
in concilio, con quel calore con cui sa Africana. Vi sono tuttavia delle
solevano trattare le quistioui reli- chiese cattoliche in alcune provincie.
giose, non solo sostennero la causa Di queste si parlerà nei rispettivi

dei tre capitoli ; ma ebbero l' ardire articoli. V. AuissiNiA, Algeri , E-


di scomunicare Papa Vigilio perchè GiTTO ecc.
dissentiva , anche allorquando il La scoperta del Capo di Buona
concilio generale V, volgarmente Speranza fatta dai portoghesi, e le
detto quinto Sinodo , decise solen- prodigiose conquiste di Alfonso V
nemente le liti contro di loro. Re- re di Portogallo nell' Africa, diede-
sistettero per altro agli errori degli ro motivo alle missioni inviate al
incorruttibili [Vedi) ed a ([uelli dei Madagascar, al Congo ed alla Gui-
monoteliti (luulij nel 64<>, che da nea. Ma le relazioni, che i mis.sio-
, ,

ii4 AFR AFR


narii hanno cogli europei rcndeniloli ni dopo, per la conferma dell'ec-
sospetti agli africani; ed il timore,, clesiastica disciplina. Il quinto nel-
che invade questi ultimi <li vedere, l'anno ^oì ,
per la riconciliazione
per la diffusione del cristianesimo, dei donatisti colla Chiesa. Il sesto
tolto r infame mercato dei negri nel 40^5 sotto Innocenzo I per lo
impedì finora lo stabilimento della stesso motivo. Il settimo nel 4^*45
cattolica religione in quelle contrade. nel quale reggeva la Chiesa lo stesso
?ifullostante , i pericoli non hanno Pontefice, in cui si decretò una de-

mai atterriti quei zelanti missionarii, putazione all'imperatore Onorio con-


e la loro perseveranza darà forse tro i donatisti. L'ottavo nel 4°^^
modo a ridurre quei popoli , d' al- in cui si pregò Onorio a liberare
tronde troppo mutabili, e trojipo fa- dal castigo quei donatisti, i quali
cilia rinunziar ad una religione e ad ritornassero in seno alla Chiesa. Il

abbracciarne un'altra. Mosemio, che nono sotto lo stesso Pontefice nel


in ogni occasione ha tentato di de- 407, in cui s'implorò la protezione
primere le fatiche ed il profitto di Onorio contro i paesani ed i
de' missionarii cattolici, fu costretto donatisti. Il decimo parimenti sotto
a render giustizia all' eroico zelo Innocenzo I, nel 4o^j ^ questo fine
con cui i gesuiti ed altri religiosi medesimo. L'undecimo ed il duo- ,

cappuccini si sono a qiiest' uopo decimo sotto lo stesso Pontefice. In


adoperati. questo ultimo pregavasi Onorio a
AFRICA. Sotto tal nome vuoisi rivocare l'editto, con cui avea per-
intendere vma provincia particolare, messo ai donatisti di scegliere quel-
ed il grande dipartimento dell' A- la religione, che meglio loro aggra-
frica, che un tempo comprendeva: diva. 11 decimoterzo fli celebrato nel
r Africa propriamente detta, la Bi- 4 18, sotto il Sommo Pontefice Zo-
7acena, la Numidia, la Mauritania simo, contro Pelagio e Celestio suo
di Mauritania di Cesarea,
Stitifi, la discepolo. Il decimoquarto si tenne
e la Tripolitana Parecchi concilii . nel 4^-6, intorno alle appellazioni
ivi si tennero, e son di proposito re- alla Sede Apostolica. In questa pro-
gistrati nelle storie ecclesiastiche. Di vincia si celebrarono eziandio mol-
questi citeremo soltanto i principa- ti concilii nel 6^6 contro i mono-
li. 11 primo si celebrò nel sSy, sot- teliti.

to il Pontificato di Stefano I do- AFRICANO (s.), vescovo di Co-

po la persecuzione, onde riordinare minges Guascogna nel VI se-


in
la disciplina ecclesiastica. Il secondo colo è molto celebre a Cominges
,

nell'anno appresso, contro Basilio a Castps, a Nimes, a Lione ed al-


vescovo di Leone e INIarziale vesco- trove. Dicono che divenisse famo-
vo di Asturia, ambedue colpevoli so specialmente pel dono de' mi-
di avere ricevuto a prezzo d'oro cer- racoli, di cui abbondantemente lo
tificati dagli ulliciali dell' imperatore, avea favorito il Signore. La festa
i quali laccano testimonio di avere di lui è riportata al dì primo mag-
rinunciato in particolare a G. C. gio.
e che non doveansi incjuietare in AFRODISIA. Città vescovile del-
fatto di religione. 11 terzo nel 899, la diocesi di Tracia nella provincia
sotto Anastasio I per le iininuni- dcH'Einopa, soggetta alla metio[»(>li
là ecclesiabliche. Il (juarlo ilue an- di Eraclea. Teofronio, che sottusciis-
,, 1

AGA AGA 1 5
so alla dcWn sua provincia
lettera greco sotto quelli di Pistis, Elpis
spedita a Leone iniperatore intorno ed Agape. V. Sofia (s.).

alla morte di s. Brotero di Alessan- AGAPE vivea con


(s.), martire,
dria, fu uno de' suoi vescovi. due sorelle, ed Irene, a Chionia
AFRODiSIADE, delta altrimenti Tessalonicii. Trovarono moilo ondo
Niiioe Megalopoli, è città metropo- togliere ai persecutori della Chiesa
litana della diocesi di Asia nella parecchi volumi dei sacri libri, che
jjrovincia di Caria. Il nome di A- queglino sotto pena di morte proi-
venne dal nefando cul-
llodi.<iade le bivano a cliicchessia di tenere op-
to ivi alla dea Venere tributato, presso di sé. Scoperte l'anno 3o4,
or imperatori cristiani la chiama- furono abbruciate vive. Ebbe Aga-
rono invece Stauropoli in onore del- pe a martiri compagne, oltreché le
la croce di G. C. Dicesi, che s. Gio- due sorelle, santo Agatone, e Ire
vanni Evangelista vi spargesse il lu- donne Casia, Filippa ed Eutichia,
me del vangelo, come quegli chefJm- le quali sono in unione ad essa ri-
dò le pi'ime chiese dell'Asia. Rodo- cordate e contemporaneamente ono-
piano, o Rodociano con altri vi rate sotto il giorno 3 di aprile.
sostenne sotto Diocleziano il martirio. AGAPETE. Cos\ chiamavansi nei
AFRODlTOrOLI. Città vescovi- primi tempi della Chiesa alcune
le; della provincia dell'Arcadia, sotto vergini, le quali conducevano la vi-
il patriarca di Alessandria. Tre era- ta in comune, e si addicevano al
no in Egitto le città, che portava- servigio di ecclesiastici per sola ca-
no ({uesto nome. In seguito fu chia- rità. Quindi ne venne, ch'ebbero an-
mala Atsìa. che il nome di Sorelle adottive. IVIa

AFTARDOCITI. Eretici, discc- siccome queste società col progresso


j)oli di Giuliano di Alicarnasso, che del tempo degenerarono, cosi furono
comparvero nel secolo VI. Soste- abolite dal concilio Latcrancse tenu-
nevano, che il corpo di G. C. in- tosi nel I 1 3c) sotto il Pontificalo tli

corruttibile , era anche impassibile Innocenzo HI. Questa parola signi-


e non avea potuto soggiacere alla fica inoltre persone che si amano ;
morte. e si diede in seguito ad un ramo
AGABO (s.). I greci avvisano di gnostici, che spargeano i loro
che questi fosse profeta ed uno dei errori sul declinare del secolo quar-
settanta discepoh di G. C. Predis- to. SecondoGirolamo questa spe-
s.

se, che una fame straordinaria a- cie di composta princi-


setta era
vi-ebbe molestato il mondo tutto palmente di donne, le quali inse-
come avvenne di fatto sotto Clau- gnavano nulla esservi d' impuro per
dio imperatore. I greci dicono ch'e- le coscienze pure, e s. Agostino as-
gli sia stato martirizzato in An- sicura, che queste avcano per co-
tiochia e ne celebrano la festa agli stume di giurare e spergiurare, piut-
8 di marzo; i latini ai 9 di feb- tosto che manifestare il secreto del-
braio. la loro setta.
A(rAPA o Carità'. Sorella del- AGAPI. Questa parola deriva-
le sante Fede e Speranza vergini ta dal greco significa amore e ca-
e martiri, figlie di s. Sofia. Queste rità. Fu usata per dinotare i pasti
eiano celebri in occidente sotto i o banchetti fatti ne' cemeterii, nelle
nomi di Fides, Spes, Carità», ed in catacombe, e poi nelle chiese dai
ii6 AGA AGA
primitivi cristiani mantenere
onde perchè qualora portavano a man-
si

la concordia, l'unione e l'amore giare la Signore , Do-


cena del
tra i membri del medesimo corpo, minicam Coenam scambievolmen- ,

e stabilire almeno a pie degli al- te non si attendevano ma pensan- ;

che
tari quella fratellevole concordia, do a loro soli, se ricchi, disdegnavano
non può trovarsi nella società per quasi di comunicare co' loro fratelli

le troppo di\'erse condizioni che la poveri. I disordini avvenuti e la con-


compongono. Da principio queste venienza che
, i cristiani non aves-
Agapi o conviti si facevano senza sero a cibarsi di cosa alcuna pri-
scandalo e senza disordine, e s. Pao- ma della santa comunione , fui-ono

lo ne parla nella sua prima epi- i motivi per cui la Chiesa fino da'
stola ai coi'inti; ma siccome quei primi secoh prescrisse , che tutti
banchetti per timore delle persecu- si accostassero digiuni al sacro al-

zioni s' imbandivano di nascosto, tare.


.'
cos'i presero i gentili motivo di ca- Vi erano più sorte di Agapi : i

lunniare i primi credenti , asseren- le Natalizie, nelle quali i cristiani

do che trucidavano un bambino si univano presso i sepolci-i dei mar-


e si cibavano delle sue carni, dan- tii'i, e con dimostrazioni di osse-
dosi poscia ad ogni maniera di tur- quio rendevano onore a questi in-
pitudini. popolo credulo si ren-
Il vitti eroi della Chiesa. Col progres-
deva persuaso a si fatte calunnie. so del tempo s'introdusse il costu-
Oltre s. Giustino martire nella sua me di celebrar questi conviti con
prima Apologia Atenagora nella , danze; e ciò rilevasi da alcuni versi
Legazione in difesa de' cristiani. Teo- di s. Gregorio Nazianzeno. S. Ba-
filo antiocheno nel lib. II ad Auto- silio declamò con forza contro un
lieo, Taziano i\e\[' Orazione contro i tal uso, ciòcche pur fece san Gau-
gentili, Tertulliano nel suo Apo- denzio; 2.'' le Connubiali, le quali si

logetico _,
ne mostrarono la falsi- praticavano in occasione de' matrimo-
tà , Plinio stesso confuta queste pes- nii ; 3.' le Funerarie fatte per la

sime prevenzioni Questi dopo . , e- morte dei più stretti parenti. Queste
satte informazioni ne rese conto a si davano a'poveri nelle chiese o nei

Traiano, ed assicuroUo essere stato luoghi ad esse vicini , colla certa


nelle Agapi tutto innocenza e fru- persuasione, che la pratica di cpie-
galità. ste opere pie avrebbe recato sollie-

L'imperatore Giustiniano, ben- vo alle anime de' trapassati. P^. IMu-


ché nemico dichiarato de' cristiani, ratori {Dissert. de Agapis), dov' è pa-
confessò che la carità che questi usa- rola dei sepolcri degli antichi cri-
vano verso i poveri, le loro Agapi, la stiani e delle cene loro. Poiché pe-
cura de' loro .sacerdoti vei'so i mise- rò né anche i più santi costumi
rabili erano i veri motivi per cui mol- sogliono evitare l'abuso, a poco a
li abbracciavano la religione cristiana. poco entrò il disordine anche nelle
Vogliono alcuni che le Agapi , Agapi ond' é che la Chiesa attem-
:

si unissero all' incruento sacrifìcio, e perando le proprie discipline alle


che soventi fiate prima di questo si circostanze, proibì que' conviti ne'
celebrassero , come si praticò nell' sacri templi, e col tempo li tolse
ultima cena. Dicono inolile che , dal cristianesimo. Tutti i santi pa-
1' Apostolo rampognasse i coriiili dii del IH e IV secolo si sono ado-
.

AG A AGA 1 1 T

perati per togliere le ubl>riaclicz7.e Ica determinò di abolirle interamen-


ed i bagordi compagni di (incile te.Però nella III parte degli atti del
cene tanto sante nella loro istitu- primo concilio provinciale di Milano,
zione primitiva. S. Agostino^ essen- celebrato sotto s. Carlo Eorromco ,

do ancora prete, mentre ammini- vediamo che nel X\I .secolo .s'im-
sti'ava la divina parola invece del bandivano le mense ne' recinti del-
vescovo Valerio nella chiesa d' Ip- le chiese si nel giorno del Corpo del

pona, con tutta la forza della sua Signore, e sì in quello della Pente-
eloquenza e con tutto il fervore a- coste, non meno che in altre solen-
postolico dimostrò l' enormità della nità. Pertanto fu comandato ai vesco-
pessima usanza, e cercò di estirparla vi, che senza torre il pio costume

dall'Africa. Egli area sempre dinan- delle limosine, abolissero i banchet-


2Ì agli occhi con cui s. Am-
lo zelo ti. Ancora però ne rimane qual-
brogio si adoperava a reprimere gli che vestigio in molte chiese. A Roiien
abusi , che s' erano inti'odotti a ca- p. e. nel giorno di Pasqua si distri-
gione delle Agapi nella cliiesa di buisce a' fedeli nel mezzo, o verso il

stilano. È probabile che appunto ad basso della navata delle chiese, l'Aga-
istanza di s. Agostino si convocasse pa che consiste in una cialda, e del vi-
il conci Ho di Cartagine, dove fu no in una tazza, costume praticato
prescritto a' chierici €d ai vescovi in quelle chiese anticamente in tutte
tanto di non accostarsi ai conviti le grandi feste, siccome si ha dalla

nelle chiese ( se non qualora non vita di s. Ansberto vescovo di Rouen.


avessero modo di ristorarsi), rpianto »» Egli faceva, dicesi in quella vita, im
di dover allontanarne i popoli. Più " Agapa al popolo nella .sua chiesa
condiscendente parve due secoli dopo » dopo la comunione de' dì solenni,
il Pontefice s. Gregorio I Magno ver- >» e serviva egli .stesso a tavola, parti-
so gì' inglesi, i quali aveano testé ab- »» colarmente i poveri " (De MoK'on :

bracciato il vangelo, perocché voleva, Voyagc lih(rgi(fue pag. 4^ i)* ^^^ ^''^"

com' egli disse a Melilo abbate colà lia finalmente alcuni vescovi sogliono
trasferitosi, che gaudii esteriori servis-
i dare un convito ai poveri dopo la
sero di scala agi' interni. Quindi piut- lavanda dei piedi e degli altari
tostochè abolirli concedeva, che nei Si possono consultare intorno al-
giorni natalizii de martiri e nel giorno le Agapi Wolf Troppaneger {Dis'
della dedicazione delle chiese si co- sertalio de epidis veteruvi Clirisda-
struissero delle capanne con rami di nornm. Wittembergae 17 io); Car-
alberi e si celebrassero de' l'eligiosi meli ( Dell' uso di far convid so-
conviti non denti'o, ma presso i templi. pra i sepolcri pag. 1 89. ) ;
Can-
Su questo argomento è a consultarsi cellieri tomo III ( De secretariis) ;

Genrado Enrico Airero in Disser- Morcelli [africa Chrisdand) ; Jo. Ca-


tatione de Dadsissa veterum Ger- de Agapis in ojus
bassutii [Dissertado
manorum, che sta in ^ct. Soc. Lat. Nodtìa Eccl. Lugduni 1680, et in
Jenens. p. IV , e nel VI opuscolo tom. I Disciplina popidi Dei. Fleury) ;
della raccolta dell' Iscrizioni Stroz- Cabr. Albaspinaci {^Dissertado de A-
ziane. gapis veterani in ejus Misf. sacr.) ;
Nondimeno .sino al secolo XV Phil. Jo. Tilemanni, [Dissertado de
durava l' uso in alcun luogo di quel- Agapis post ejus Commcnt. in Epist.
le Agapi, finché il concilio di Basi- Judit;) ; Cour. Sani. Schurzileischii
ii8 AG A AGA
(Dissertatìo de veteri Àgapamm cul- fede Papa s. Sisto e s. Felicissi-
il

tUj et in cjiis Dìsp. Phiiol. Pliilos. n. mo. Il nome di questo santo in molti
87); Lodovico A. Muratori [Disqui- martirologi si unisce a quelli de' suoi
sìtio de Àgapis suhlatis in cjus Aned. compagni nel martirio. Verso il 480
Grcecis in cui tratta de' sepolcri degli il Sommo Pontefice Felice III fece
antichi cristiani e delle cene); Justi fabbricare una chiesa in onore di
Henningi Bolimeri ^Dissertatìo de questo s. martire, a poca distanza
Coitioiiibus Christianorum adcapien- da quella di s. Lorenzo.
duvi cìhum, in ejus Dlss. Juris Ec- '
AGAPITO I (s.), Papa LIX, ro-
cles. antiq.); Jo. Goltfr. Mcjerlini {Dis- mano era arcidiacono della Chiesa
scrtatìo de Agapìs velcrum Christia- Romana, e poscia venne creato prete
norum); Menocliio toni. ii.p. 275, Cardinale de'ss. Giovanni e Paolo,

Da' conviti sagri die anticamente si e non già de' santi Apostoli , come
usavano da cristiani nelle chiese ^ pretendono alcuni , essendoché que-
detti Agape. sta chiesa venne eretta da Giovan-
AGAPIO (s.), martire di Palesti- ni III,che fiorì dopo Agapito. Suo
na nell'anno 3 06. L'imperatore padre chiamavasi Gordiano, ed era
Massimiano Daia, che infieriva cru- esso pure prete Cardinale de' santi
delmente contro i seguaci di Gesù Giovanni e Paolo in Pammachio.
Cristo, comandò che Agapa fosse Le sue esimie virtù gli meritarono
esposto alle ove
fiei'e in Cesarea, al supremo Pon-
di essere assunto
venne dilaniato da un orso, e get- dopo Giovanni li, nell'an-
tificato
tato in mare. Il martirologio ro- no 535. Riprovò gli atti già invo-
mano fa menzione di questo santo cati del concilio, in cui Bonifacio
nel giorno 20 novembre, e ne as- erasi eletto il successore nel Ponti-
segna la festa a' 19 agosto in uno ficato, e rivocò la scomunica ful-
a quella di s. Timoteo e s. Te- minata dal medesimo Bonifacio con-
cla. Anche i greci celebrano la fe- tro r antipapa Dioscoro. Nel 53G
sta di s. Agapa in questo giorno portossi in Costantinopoli, onde in-
medesimo. dm-re l' imperator Giustiniano a ri-
AGAPITO (s.), martire. Vuoisi chiamare l'esercito, che avea spedito
che ei sostenesse il martirio verso in Sicilia sotto la condotta di Be-
il 273, sotto Aureliano. Il certo è, lisario Indi scomunicò e depose
.

che questo santo in età assai giova- Antimo, vescovo di Trebisouda, che
nile fu da' pagani preso ed a crudelis- occultamente seguiva l'eresia di Eu-
sime tortine sottoposto in Preneste, tiche, ed avea occupata la sede
oggidì Palestrina, ventiquattro mi- di Costantinopoli col (àvore di Teo-
glia da Roma. Celebre nei Sacra- ilora moglie dell' iinpcratore Giu-
mentari di Gelasio e di s. Gregorio stiniano. Quest' ultimo volea obbli-
IMagno, come pure nel Martirologio gare il Sonmio Pontefice a comu-
di Beda e in quello che porta
il no- nicar con Antimo, ma quegli con
me diGirolamo, Agapito è ricor-
s. invitta costanza rilìutossi. interrogò
dato il giorno 18 agosto. Y. l'arti- nondimeno questo eretico alla pre-
colo Palestrina. senza dell' ini[)eralore, ma ricusan-
AGAPITO (s.), martire. Era dia- do egli di rispondere a quanto gli

cono, e soffrì il martirio nel giorno chiedeva intorno alle due nature in
slesso, in cui diedero la vita per la Cristo, l'imperatore conobbe la (io-
AG A AGA 1 1 f)

(!(? (li Antimo, e convenne con A- pito celebrò in Roma un altr(i

ga}>ito nella deposizione del mede- concilio, in cui fii confermata (jucsta
simo. In appresso, mentre il Pon- scomunica Chiamò a Roma Ottone
.

tefice si apparecdiiava a fai-e ri- I re di Germania, per cacciare d' I-

torno in Italia , fu colto da grave talia Berengario che maltrattava gli


malattia, che lo trasse alla tomba ecclesiastici, e forzatamente deruba va-

in Costantinopoli nell'anno 536. La li del denaro; e mandò a s. Bruno-


sua spoglia mortale fu trasportata ne, arcivescovo di Colonia, il pallio,

a Roma , ove venne sejiolla nella col particolare diritto di usarne sem-
Basilica di s. Pietro. Era cos'i peri- pre che a lui Rotgeso in
piacesse (

to delle regoleecclesiastiche, che vita s. Brunon. cap. 28 ap. Suriuin


s. Gregorio dà i titoli onorifici
gli die 1 1 Oct.). Morì certo dopo i ven-
di l'aso catlolìco, tromba dell' evan- ti, e forse ai ventolto d'Agosto (ì'jiG

gi'lì'o e banditore della giustìzia. Il avendo governala la Chiesa con som-


» olcbre p. Sangallo fu di questo ma innocenza, e con sommo zelo
l^ontefice magnifico elogio , e non della pace nella cristiana repubblica,
«luhita di asserire, che non vi fu per anni dieci e tre mesi allo incir-
]*apa quale in sì breve spazio
, il ca. Fu sepolto in s. Gio Laterano.
di tempo abbia operato cose tanto AGAPITO Rustico, Cardinale,
utili a vantaggio della Chiesa. ovvero Rustico Agapito, arcidiacono
AGAPITO II, Papa CXXXIII, della S. R. C, V. Agapito I papa.
romano , fu eletto Pontefice nel me- AGAPITO, Pontefice supposto.
se di giugno 94^3 di'G o tre giorni Chi fra gli storici fa di lui menzio-
dalla morte del suo antecessore. A- ne onorevole, chi di lui non dà nep-
veavi a quel tempo grande controver- pure un cenno, e chi in fine lo di-
sia in Francia intorno alla prelatura ce sognato pontefice da Sigiberlo, il
della chiesa di Reims, alla quale con- (juale poselo nel suo Cronico all'an-
temporaneamente pretendevano Ar- no 888. Noi abbiamo gran fonda-
toldo, che ne avea ricevuto il pal- mento, per attenerci alla decisio-
lio da Giovanni XI, ed Ugone figlio ne degli ultimi; tanto più che sic-

(li Ei'iberto conte di Reims , eletto come a Marino I succedette nel pon-
arcivescovo della medesima chiesa tificato Adriano III, il cjualc vuoisi
in età di cinque anni e confermato che portasse il nome di Agapito, non
dal Pontefice Giovanni X. Agapito ò. inverisimile che l'errore derivi da
affine di condurre a termine questo ciò, giudicandosi a ])unto Agapito
scisma, e di ristabilire il regno di successor di Marino I. Onde si con-
Lodovico, in pericolo per le ribal- verrà ad Agapito il nome di papa
derie di Ugone Principe di molto supposto.
potere, mandò in Francia suo le- AGARENIANI. Cristiani apostafi.
gato Marino, vescovo Polimarziense, Sotto questa denominazione vengono
il quale nell'anno 94^ tenne un c(jn- chiamati alcuni cristiani, che. nel se-
cilio in Ingelheim, luogo della Ger- colo settimo abbandonarono il vange-
mania nella diocesi di Colonia, nel lo per arruolarsi ai vessilli di Mao-
rpiale ridonato Artoldo alla sua chie- nìetto. Impugnavano il mistero del-
sa, scomunicò Ugoiie di lui rivale, la Ss. Trinità, e sostenevano, che
ed Ugone Principe ribelle al re Dio non avea il figlio, poiché non
Lodovico. L' amio seguente Aga- avea presa moglie. Il nomo di Aga-
I20 A(tA AGA
rciiiani fii loro imposto come segua- bazia. Unitamente ad Acerra forma
ci della religione degli arabi, discen- im vescovato, eh' è sulfraganeo alla
denti da Ismaele, figlio di Agar. metropolitana di Napoli. [F. Acer-
AGATA ( s. ) vergine e martire. ra). Fra i suoi vescovi meritano
Le città di Palermo e Catania in speciale menzione i due seguenti.
Sicilia si contendono l' onore di Fehce Peretti di Montalto, eletto da
aver dato i natali a questa santa, Papa s. Pio V a' 1 7 novembre 1 566,
che fiorì nell'anno 25 1. Solferse il che a' 29 gennaro 1567 ne prese
martirio in Catania, allorché Decio possesso, e poi fu creato Cardinale ;

perseguitava la Chiesa. Consecrata- in questa 1572 passò


dignità nel
si a Dio nella età più fiorente, alla sede di Fermo, e nel i585
trionfò valorosa di tutti gli assalti, fu eletto Papa col nome di Sisto
che fecero alla sua castità ,
Quin- V; nome equivalente al più splen-
ziano uomo consolare e Afrodisia, don- dido elogio [V. Sisto V). L'altro
na al sommo dissoluta. Aspro gover- fu Alfonso Maria Liguori napolita-
no con inaudita crudeltà ebbe a pa- no, fondatore nel 1782 della Con-
tire la costante eroina, la ({uale vi- gregazione del SS. Redentore, pro-
sitata da s. Pietro nel carcere, a cui mosso da Clemente XIII alla ve- m
la condannò Quinziano, ne fu con- seovil dignità di s. Agata dei Goti i|

fortata e sanata. La prodigiosa gua- il dì 14 giugno 1762. Accettò Al-


rigione attizzò la rabbia del tiran- fonso per comando espresso del Papa
no. Ond'ei la fece voltolare crudel- il governo di questa chiesa; ma logo-
mente su de' rottami di vasi misti ad ro dalle fatiche per le applaudite
infocati carboni; poi rimisela in pri- sue opere, depose ai pie' di Pio \T
gione, dove Agata, raccomandando nel 1775 la rinunzia, che venne
a Dio lo spirito, volò in seno a Lui accettata. Blorì nel bacio del Si-
beatamente. 11 suo nome, che fu in- gnore a Nocera de' Pagani il dì
scritto nel canone della messa, tro- primo agosto 1787. Nel 18 16 Pio
vasi nel calendario di Cartagine del- VII lo dichiarò beato nella Basilica
l'anno 53o, ed in tutti i martirolo- il regnante Pontefice
Vaticana, in cui
gi sì de' greci che de' latini. Se ne Gregorio XVI a' 26 maggio 1889
celebra la festa il dì quinto di feb- solennemente lo canonizzò. V. Al-
braio. fonso (s.) DE liguori.
AGATA (s.) DEI Goti (s. Jgathce AGATONE (s.), monaco di fon-
Gotìionim). Città vesco\ile nel regno tenelle. V. Vandregesilo (s).

di Napoli nella Terra di Lavoro, che AGATONE (s.), Papa LXXXI


si pretende fondata dai primi con- figliuolo di Pannonio Amoiie. In-
quistatori settentrionali; donde pure torno alla patria di lui disputano
si crede le sia venuto il nome. 11 Som- grandemente fra loro gli eruditi.
mo Pontefice Giovanni XI li romano, 11 Ciacconio lo vuol nato nella Val-
nel concilio celebrato in Roma nel le Sieuliana di Abruzzo. Girolamo
969, dichiarò sede arcivescovile la Marafìoti, Tommaso Aceto e il p.
chiesa di Benevento, e ad essa as- Elia tli Amato lo^^ fanno di Reggio
soggettò dieci vescovati, primo jiel in Calabria; ma eh' ei fosse Sici-

dei quali quello di s. Agata de' Go- liano e nato in Palermo lo asseii-

ti. Oltre la (cattedrale vi hanno in es- seono più scrittori ; tale il dimoslia-
sa sette chiese parrocchiali ed iin'ab- no in giunta ad altri , d. Girolamo
AGV AGD IO, r

Morso, Barone di Favarella {J'i- ammaestrassero quel clero nel cau-


ta s. Às^alhonìs Papa? Panormi Ci- to romano. Mori a' dicci gennaio
vis et Patroni. Panormi 640) 1 ; il deIG82, nella età di 107 anni, aven-
rliiarissimo Michele Scavo, canoni- do regnato tre anni, sci mesi e
co della cattedrale di Paleiino (juattordici giorni . Manieroso , cor-
( Dìsierlaziouc Storico - Daa^maiica tese, hberale guadagnossi la stima e
della patria, santità e dottrina del l'atrezione di ognun(j, e la copia dei
Pontejicc Jgatone.VAevmo lyor
s. suoi miracoli gli procacciarono il

in 4, e riprodotta nel tom. XVIII titolo di Taumaturgo. Fu sepolto


Disserl. ccclesiasticlie , raccolte dal in s. Pietro, e la di lui gloriosa me-
Zaccaria. Dissert. IF, pag. i33, moria festeggiasi dalla Chiesa il gior-
Roma 1796 m 8), e Gianfrancesco no decimo di gennaio.
Scorso Gesuita , che senza nome AGATOMCA (s.), sorella di san

pulìblicò la Pita s. Agathonis. Pa- Papilio martire. L' invitto coraggio,


normi ap. Mortarelli 1640. Fu mo- onde il fratel suo sofferiva i tor-
naco benedettino nel monastero di menti, le servì di sprone a gettaivsi
s. Ermete di Palermo, in cui vestì in quel medesimo fuoco dov' egli
1' abito nel 592, dojio esser vissuto era condannato ad ardere vivo. Per
al secolo vent'anni ammogliato; indi siffattomodo vm solo rogo accolse
fu creato prete cardinale, e finalmente due fratelli, e la stessa gloria con-
venne innalzato al soglio Pontificio ai temporaneamente ne premiò la eroi-
ventisette di giugno 678, contando il ca f()rtezza.

centesimoterzo anno di sua età. Con- AGATOPOLI. Città vescovile di


dannati nell'anno appresso i monote- Tracia sotto l'arcivescovado di Adria-
liti in un sinodo celebrato in Ro- nopoli , oggi chiamata Gotopoli. \i

ma al quale intervennero 1^5 ve- l' unica sede suiB'aganea di (juella


scovi, ed eletti i legati da mandarsi dioc(!SÌ. Presentemente serve ai ve-
in Costantinopoli al concilio generale, scovi di titolo in partibus.
del quale avea già prima trat-
in AGAUNO. Monistero e borgo
tato coli imperator Costantino Pogo- sul Rodano, nel basso Vallese. M
nato, mandò il Papa con due let- celebre per due concilii tenutivi
tere, una sua, l'altra del suddetto nel 5^.3 e nell'888.
concilio a quell' imperatore e agli AGDE, città vescovile. Dessa è
augusti fratelli, nelle quali sponevasi una delle più antiche città fondate
la vera e sana dottrina de' cattolici dai marsigliesi nel paese dei volsci
contro r eresia de' monoteliti , che tectosagi, che oggi chiamasi l'Alta
pel corso di più che quaranta an- Linguadoca. E collocata quasi sulla
ni inquietava la chiesa orientale. costa del mar Mediterraneo presso
L' anno 680 fu celebrato il sesto con- allo sbocco dell' Herault. Era suCfra-
cilio ecumenico nel segretario della ganea alla metropoli di Tolosa e
basilica di s. Sofia, coli' intervento di Narbona. Una tradizione di quella
28 > padri, e in questo furono con- chiesa riferisce che il vangelo vi
dannati r Ectesi di Eraclio, il Tipo fosse colà predicato verso la metft
di Costante ed i monoteliti, contro
, del secolo quinto. I vescovi di que-
de' quali fu definito esservi due vo- sta città aveano molti privilegi, fra
lontà in Gesù Cristo. Mandò poi cui quello di non poter essei'e sco-
de' cantori in Inghilterra acciocché municati che dalla Santa Sede ;

VOL. I. iG
ìi'i A GÈ AGE
inoltro aveano il titolo di conti. te alla sagra lega formata per im-
Neil'anno 5oG in questa città si pedire ad Enrico IV di .salire ai

tenne un concilio, al quale inter- trono , come quegli che professava


vennero ottanta vescovi e dieci de- il calvinismo; ma alùurandosi da
jMitati delle diverse provincie del- lui r errore nel 1^191, tornò la
la ed in questo si
Gallia, fecero quiete in questa città.

quarantasette canoni sulla disci- Risale al IV secolo la fondazione


plina. Questa .sede vescovile fu sop- della sua sede vescovile. S. Febadio
pressa dal concordalo dell' anno (chiamato nella Guascogna s. Fiari )

1801. vi fu creato vescovo. Questi è famoso


AGEN (Jgcnucn.), città di Fran- per lo fervido zelo iii;l difendere la
cia nellaGuicnna con residenza di consustanz.ialità elei A erbo , zelo il

un vescovo, chiamata anche ^gi- quale fu anche effetto dell;-, stretta


ììum, Nilriohiguin. Questa cospicua amicizia che passava tra lui e .san-

città è notata nell'antica notizia del- t' Ilario di Poitiers. f'edi Feba-
le Gallie come seconda dopo Bor- dio (s.).

deaux . Fu capitale dei nitiohri- Il vescovato di Agen è suffraganeo


gi , che possiamo ragionevolmente del la rei vescovato di Bordeaux. Mol-
riconoscere quali suoi fondatori. E to bella n'è la cattedrale intitolata a
situata in un paese gradevole e fe- s. Stefano, al paro che la basilica
race sulla riva destra della Garon- di s. Caprais suo primo vescovo.
na a trenta leghe da Bordeaux ed Il palazzo del prefetto, lo spedale,
a centocinquanta da Parigi. Passò s. Giacomo il ponte ed i bagni
,

sotto il dominio romano, e divenne .sulla Garonna sono altri oggetti


5

città pretoriana nel tempo degli osservabili in Agen, comimque gene-


imperatori. Fu il teatro delle guerre l'almente sia male edificata . Il suo
dei romani contro i goti, i visigo- cii'condario conta nove cantoni che
ti, e gli ostrogoti. In seguito venne in complesso contengono oltre oltan-
saccheggiata e quasi distrutta da- tamiia abitanti.
gli unni , dai saraceni , dagli ula- A GERICO (s.), vescovo di Ver-
ni , e dai borgognoni
passando o- ,
dun, ragguardevole per la carità ver-
ra sotto i re di Francia ora sot- , so i poveri, per la conoscenza della
to re d' Inghilterra sotto i du-
i Scrittura, pei- l'ammaestramento dei
chi di Aquitania, sotto i conti di To- popoli e pel zelo dell'onore di Dio,
losa. Gli avanzi dei pubblici bagni nacque nella sopraindicata città ver-
e delle vaste arene tuttavia esistenti so l'anno M7. Dopo di aver pas-
attestano essere stata im tempo città satisei lustri in mezzo al mondo,

considerabilissima. Una catacomba c- adempiendo però sempre anche al-


siste in essa che porta nome di Troii
il lora con fedeltà i precetti del van-
des Mai-fyrs, e che ricoida le san- gelo, fu innalzato alla sede di cpiel-
guinarie persecuzioni quivi sofferte la diocesi, dove fé' risplendere le

da tanti primitivi cristiani. Ag<Mi, virtù un vci'O e santo


proprie di
capitale dell' agcnese, ebbe il titolo pastore. Da Fortunato di Poitiers e
di contea, la quale da Carlo V fu da s. Gregorio di Tom-s gli si pro-
riunita alla Francia; ma Je guerre fondono cncomii larghissimi. Morì
di religione del secolo XVI assai nell'anno THH doj)o tienloll' anni di
la desolarono. Nel i588 prese par- episcopato il giorno piimo dicem-
,

A Gir AGI 123


lire, f^ioi'ui) in cui se ne celebra la Consolatore, cattolico di tuttaAr- 1'

(i'bla. menia, fra armeni an-


i tre cattolici
A(iEllIO Bertrando ddlit Tor- novera quello di Aghtamar, che di-
re, Cardinale. Bertrando At^erio, o ce essere stato creduto come tale
Ani^erio della Torre, di nobile lanii- dagli stessi armeni fino dai tempi
ij;Iia, nacque in Canibolico diocesi di dell'imperatore Eraclio, che floiiva nel
Cliaoi-s ut'll' AquitauJa, dove profes- 610. /' . l'articolo Armenia.
sò la regola diBenedetto e fu
s. AGILBEIITO (s.), parigino, visse
jìrovinciale. Chiaro per la sua facon- verso la metà del secolo settimo.
dia e dottrina, fu delegat(j iiujuisi- L' Irlanda e l' Inghilterra furono il

lore in Francia , e pcjscia nunzio teatro del suo zelo apostolico, pre-
Apostolico in Italia. Il valf)re e lo dicando egli la inàa e la penitenza.
zelo onde si resse, gli meritarono la Per quattordici anni resse la chiesa
riconoscenza del sommo Pontefice de' sassoni occidentali, e poscia fu
Giovanni XXII, che gli conferì nel fatto vescovo ove morì di Parigi,
i3ic) l'arcivescovato di Salerno, ed, nel 68
L'autore del maitirologio
1.

a' 20 dicembre i320, la sacra por- di Francia compose un uOizio per


(M)ra col titolo presbiterale di s. Mar- la festa di Agilberto, che non ot-
tino, l'er la deposizione del ministro tenne r approvazione, e la chiesa di
generale dell' ordine serafico, fu sur- Parigi ne' suoi ufficii non ne fa
rogato in suo luogo coiroflìcio di am- corn memorazione.
ministratore di quella religione. La AGILO (s.), primo abbate di Re-
pietà di questo Cardinale non fu bais, figlio di Agnoaldo, uno dei
minore a' suoi talenti ; egli professa- primi signori della corte di Chil-
va una singoiar devozione alla B. deberto II re di Austrasia e di
V. Essendo vescovo Toscolano, mo- Borgogna. Per consiglio di san Co-
ri in Avignone l'anno i33o, e fu lombano fu consecrato dai genitori
sepolto in fpiella città. Scrisse molte a Dio nel monastero di Luxen, do-
opere, che sono ripoitate dal p. ve alla pietà e alle lettere crebbe mi-
Giovanili da Salamanca, nella Bi- rabilmente; indi predicò agl'infedeli
hlioteca Francescana, e così pure dal con felicisshno riuscimento. Dopo
Baluzio. aver adempiuto a questo carico pe-
AGHADON. F. Kerry ed A- netrando infin nella Baviera, fu e-
GHAnoiv, vescovato in Irlanda. letto a primo abbate nel monaste-
AGHTAINIAR. Isola ,
posta in ro di Rebais, fondatovi da sant'Au-
mezzo di im gran lago chiamato doeno. Agilo ne fé' osservare le re-

Varasjìuracan. L'arcivescovo di que- gole perfettamente, e vi morì ver-


sta isola già da cinque secoli è riguar- so il 65o a' 3o di agosto, in età
dato come scismatico dal cattolico di di circa sessantasei anni. E nomi-
Eschmeazin e dagli armeni. Ei dicesi nato nel martirologio benedettino.
patriarca contro il decreto degli ar- La sua festa è al giorno 3o di a-
meni. E certo però, che molti an- gosto.
ni prima che l' arcivescovo Zaccaria AGIJNIANI . Eretici chiamati
ti'asportasse il braccio di s. Giorgio anche Questo nome vien
Àgiani.
in quest'isola, i vescovi di essa si chia- dal greco alpha privativo, e ginì
mavano callolici. Si sa che Bene- donna Pretendevano essi che il
.

detto XII nel i34i, scrivendo a matrimonio non fosse d' istituzione
,

124 AGrN AGN


divina ; quindi si astenevano dal giorno Solenne della coronazione di
prender moglie. Cominciarono Tanno Giovanni. INIancano relazioni piìi

694 > *"^ 110" ^ troppo certo don- estese intorno a quest' ordine. Nel-
de avessero origine. la storia degli ordini militari puli-
AGIOMTI. Eretici del secolo blicata in Amsterdam l' anno 1
699
VII, astinenti , che pretendevano di nulla si riferisce della sua origine
aver toccata la perfezione piìi dap- nulla se i caNaheri usassero im abi-
presso degli altri uomini. Misero to particolare. La figura del cavaliere
così poco profonde le radici, che però è di un soldato in armi cinto
appena limane di essi la memoria di fascia e di picciola clamide, che
per la scarsezza de' loro seguaci, dalle spalle gli pende. La collana
già proscritti nel concilio di Gan- porta r Agnello che sostiene pic-
gres nella Pailagonia cogh altri , ciola banderuola. Sopra l' Agnello
encratiti, manichei e inontanisti. v' è vma medaglia con l' ellìgie del

AGIOSIDERO. Specie di cam- Salvatore ed il motto Deus trote- :

jìana.Voce greca la quale torna , CTOR N0STER,


al medesimo che ferro santo o sa- AGNELLO PASQUALE. Vitti-
cro. Di questo strumento fanno uso ma , che gh ebi'ei ,
pei" divino co-
i cristiani dominio dei
soggetti al mando doveano immolare ogni an-
turclii campane. Esso
in luogo delle no in memoria della catti\ilà di
altro non è che una lamina di
, Egitto. E
adempivano essi nella
ciò
ferro larga quattro dita lunga se- , seguente maniera. Il decimo giorno
dici, appesa con una fune. Peicossa del primo mese di primavera, detto
da mi martello pure di ferro, sparge Nisan , ciascuna làmiglia sceglieva
il suo romore lontano, V. Campane. un Agnello di un anno, senza mac-
AGLIBERTO (s.). F. Agoar- chia, e conservavalo fino al giorno
DO (s.). quattordicesimo dello stesso mese.
AGNAZZO. Città vescovile nella In questo dì, verso la sera, veniva
Puglia. Agnazzo è antica città del- scannato, e, dopo il tramonto del
la Puglia nella provincia di Peuce- sole, Del sangue tingevano
arrostito.
zia j di cui fanno menzione molti la porta della casa. L' Agnello do-
geografi. Ai tempi di Guiscardo fu veva essere mangiato tutto intero,
rovinata , nel 1 oSg , e la sede ve- quindi, per legge, i commensali non
scovile fu trasferita a INIonopoli. Ai potevano essere meno di dieci co- ,

nostri giorni è conosciuta sotto il me neppme più di venti Se a- .

nome di Torre d' Agnazzo, ed anti- vanzava qualche pai-te di esso, con-
camente chiamavasi Egnalia. V. veniva abbruciarla assieme con le
IMONOPOLI. ossa. Non era permesso di man-
AGNELLO DI DIO, ordine eqiie- giarlo seduti, per simboleggiare la
slre. Sembra che ricevesse il titolo fretta, ch'ebbero nel partir dall'Egit-
da un Agnello pendente da una col- to; ma doveano slare in piedi, con i

lana, eh' era l' insegna propria dell' lombi ed il bastone in mano. Al-
cinti
Ordine. Giovanni, detto il Buono, l'Agnello Pasquale era comandato di
re di Svezia, conferì questa insegna aggiugnere pane azimo e lattughe a-
e collana ad alcuni della corte, on- qual segno delle aOlizioni soler-
gresti,
de premiare il loro merito. Ciò ac- te in Egitto. Così obliligava il precello
cadile nel 1 5G4 a' dieci di luglio, di mangiare l'Agnello Pasfjuali-, che
, ,

AGN 125
veniva dannato a morte cliiunquc non prezioso capo sul patibolo, correuilo
l'avesse adempiuto (^\lln. XIX. i3.) incontro alla morte con la ilarità
Questo Agnello è una delle ])iìi lu- ed allegrezza di ima sposa, che si
minose iigiue del vero Agnello ^ede giunta presso al suo talamo.
Cristo Gesìi , che fu immolato per La festa di santa Agnese è notala
la nostra salute e del cui sangue
, in tutti i martirologi di Oriente e
aspersi gli uomini, restano salvi dal- di Occidente, ma in diversi giorni.
la scliiavitìi ilei peccato. Si celebra però il di 2 i gennaio, e
AGNENSI o AGITESI Astorgio, sette giorni ne dopo se fa ima se-
Cardinale. Questo patrizio napoli- conda connnemorazionc.
tano nacque nel i3()i. Lomo di AGNESE ( s. ) d'Assisi, vergine,
prudenza, destrezza e dottrina for- dell'ortline di s. Cliiara, nacque iu
nito, veime impiegato in molte nun- Assisi circa r anno
196. Attirata 1

ziature e nel governo della IMarca, dagU esempi di questa gran santa,
del ducato di Spoleti, di Uologna sua sorella, la seguì, j)er dividere
e della provincia dil Patrimonio. seco lei le austerczze di una vita
Creato vescovo di IMileto, sotto Mar- penitente sotto la scorta di s. Fran-
tino V, passò alla chiesa di Ravello, cesco. Strappata da dodici de' suoi
indi a Melfi, e iinalmente in An- parenti a ^iva forza e quasi semi-
cona. La lama del suo zelo fu ce- spenta, con memorabil prodigio sal-
lebrata specialmente nella missione, vata, potè ritornare alla cara soli-
ch'ebbe contro gli eretici delti Fra- tudine. S. Francesco le diede l' a-
ticelli. Eugenio IV lo piomosse al- bito della sua religione, e scelse un
l'arcivescovato di Benevento, poscia a nuovo asilo per le due sorelle con-
vicecancelliere della S. R. C. ; e iinal- tiguo alla chiesa di s. Damiano
mente Nicolò V, pei rari suoi meriti, luogo che divenne culla dell'ordine
nel i44^j lo innalzò alla porpora col delle Clarisse. Del qual ordine, fon-
titolo di s. Eusebio. Mori in Roma, datosi a Firenze nuovo monastero,
nel i45'ij e fu sepolto nel chiosli'o ad Agnese ne fu affidato il gover-
di santa Maria sopra Minerva. no. Fu in ogni tempo commenda-
AGNESE (s. ), vergine e mar- bile per le durissime sue austerità
tii'e, la quale floiù verso l'anno di e penitenze. Morì l'anno i253 in
Cristo 3o5. Secondo santi Agostino Assisi, dopo che ebbe edificato con
ed Ambrogio non avea che tredici l'opera e con le parole molte gio-
anni quando mori poco dopo il ,
vani d' illustri famiglie raccolte nel
cominciamento della persecuzione di monastero di Firenze. I miracoli
Diocleziano riportando contro a
, operati alla sua tomba indussero
svariati assalti luminosi trionfi. Le Papa Pio YI a permettei'e, ch'el-
ricchezze e l'avvenenza trassero molti la fosse con pubbhco culto ono-
delle più cospicue famiglie di Ro- rata.
ma a domandarla in isposa. Irre- AGNESE di Gesìi, venerabile re-
movibile nel suo proposito di sei'- ligiosa domenicana, nata a Pui nel
barsi all' unico sposo Gesìi Ciisto Velai li 17 novembre del iGo3.
Agnese videsi con imperturbata Fino ai vent'anni fu modello di cri-
fronte dinanzi a' giudici del tiranno, stiana perfezione in mezzo al secolo.
e derise con immutabil franchezza Temperata a misericordia singola-
i minacciali supplizii . Lasciò il rissima verso i poveri, specialmente
.

126 AGN AGX


iiit'ernii , si collcgò a qiialtro da- fatto iu onor suo per uso dell'or-
migelle ili Langeac, le (jiuili dise- dine di s. Domenico, ed inserì il suo

gnavano di fondare iin monistcro nome nel Martirologio Romano. La


dell'Ordine di san Domenico nella sua festa è ri[)ortala al vigesimo-
loro città. Dai più vili e disprege- primo giorno di aprile.
voli, passò a' più gravi ed impor- AGNESE (di sant'), ordine mo-
tanti idlìzii dcUOrdine, e ciò nel pe- nastico , denominato da uiia
cosi
riodo di soli undici anni , dopo i chiesa di s. Agnese in Dort nell O-
(juali si parti dal mondo in odore landa fabbincata nel i49i- ^ i<^iiio
tli santità a' 19 dell'ottobre 1634. a questa, \alburga nobile matro-
Luigi XlV, ilCardinale di Noailles na di Norvegia, dotò un monistero
arcivescovo di Parigi, e altii Car- colle sue facoltà, ed in esso con alcu-
dinali francesi scrissero a Papa Cle- ne fanciulle d'illustre famiglia si con-
mente XI per la sua canonizzazio- sagrò al Signore. Vivevano sotto la
ne. Papa Pio \ II in un suo decreto regola di s. Agostino , ed alteiide-

19 marzo 1808 approvò l' eroismo vano agli ufiici divini. 11 loro abi-
delle virtù di questa domenicana re- to era una tonaca e pazienza bian-
ligiosa. ca di lana. Intorno al collo porta-
AGINESE (s.) di Montepulciano vano un collare di sottilissima tela
nella Toscana , vergine e badessa di lino con molte crespe, ed il ca-
Posta da' suoi non per anco bilustre po sempxe coperto con velo nenj.
fra le religiose Succhine, applicò Tra le altre regole, avevano la per-
l'animo ad emularne gli esempli, e petua clausura e gli altri voti delle
divenne essa medesima modello di Quest'ordine per altro piìi
religiose.
specchiate virtù.Di quindici anni man- non esiste.

data nel convento delle domenicane AGNOALDO (s.), vcsajvo di


a Proccno nella contea di Orvieto, Laon, discepolo di san Colomba-
ne fu poco stante eletta badessa da no, e compagno dell'esilio di lui,
Nicolò IV Pontefice. La fama della fu inviato 'a santa Fara [lali) sua
santa condotta di Agnese inspirò ai sorella, che domandava a santo Eu-
suoi compatriota desiderio di aver- stazio alcuni religiosi per istabilirne
la vicina onde edificarono un mo-
: una comunità a Eboriac, oggi Fa-
uistero a Montepulciano in luogo , remoutier, dov' ella era badessa. A-
dov' era dianzi una casa di disso- doperossi Agnoaldo con s. VVall)erto
lutezza.Aggiunsero lo scopo a cui a comporre diligentemente nel nuo-
miravano; perchè ella preso posses- vo monistero la l'egolare disciplina.
so di quel monistero, vi stanziò col- Altro di lui non sappiamo, se non
le religiose di san Domenico , del che fu vescovo di Laon, che assistet-
quale seguiva la regola. Fu deco- te al concilio di Reims nel &ì^), e
rata del dono de' miracoli e della che sottoscrisse i titoli della fonda-
jirofezia. Liuighe infermità soppor- zione della badia di Solignac. Mo-
tate con perfetta rassegnazionCj fe- ri di apoplessia verso il G33. Gli
cero peivenire Agnese alla cima del- autori della Gallia Christiana nO'
la santità. Non oltrepassava il qua- i>a mettono la sua morte nel 640.
rantesimo anno di età, quando mo- E onoralo ai 6 di settembre.
liva in patria n' di 20 aprile iSiy. AGNOETI o AGNOITI. Ercli.l
(demente Vili approvò un officio seguaci di Tcinistio diacono , che
A r, ,\ AGN 127
visse nel secolo sesto. Costoro ne- jìresente e futuro. Discacciato que-
<'ava»o a Gesù Cristo la cosni- sti dalla comunione degli ennoniia-
/Jone (li certe verità , e spec-ial- iii, si fece capo di una setta, cui
iiimte del quando sia l' iniivcrsa- chiamò Eunomisfroniani. Secondo
Je i^iiidizio. La parola Aguoili na- Socrate, Sozomcuo e Niccfcro alte-
sce dal greco agnon [ignorante), de- rarono formula evangelica
essi la

rivato da agnoin (ignorare). Eulogio, del battesimo, amministrandolo solo


patriarca di Alessandria, che scrisse in nome della morte di G. C.
contro di essi, ascrive questo errore AGNUS DEI DI CERA benedet-
ad alcuni solitari, che abitavano vici- ti. Varie sono le opinioni intor-
no a Gerusalemme. A fiancheggiare no alla origine degli agnelli fatti

le proprie asserzioni valcvansi di mol- di cera, benedetti con alcune cere-


ti testi del nitovo testamento, e par- monie dal Sommo Pontefice nel sa-
ticolarmente di s. IMai'co (XIII, 32.) : bato santo, e da lui nell' ottava di
j' Nessun uomo sulla terra sa né Pasqua distribuiti in dono. Alcuni
» il giorno, né l'ora del giudizio ; la fanno rimontare al secolo IV sot-
» non lo sanno gli angeli in ciclo, to Costantino il grande, cioè solfo
>' non il Figlio, ma solo il Padre. i PonteficiMelchiade e s. Silve-
s.

Queste parole per certo non devo- stro; con più probabilità, al
altri,

)io essere interpretate letteralmen- secolo V


in cui dicesi che il Som-
te, siccome asseriscono i santi Ba- mo Pontefice Zosimo, Greco, di (Ce-
silio ed Agostino. Volle G. C. re- sarea, eletto ai 19 agosto del 4'7>
primer con queste la indiscreta cu- concedendo alle parrocchie la fa-

riosità dei suoi discepoli, facendo coltà di Cereo Pasquale


usare il

loro intendere ad un tempo, che (ciò eh' era permesso prinìa soltanto

non era opportuno di manifestare alle maggiori basiliche), abbia pur


un SI grande segreto. La risposta dato origine a quegli Agnus Dei, o
di lui si deve interpretare come agnelli benedetti di varie forme, cioè
quella di un padre, che risj)(iiide a quadri, a stella, rotondi, ovali, ed
suo figlio, troppo curioso: io non anche a forma d' agnelli, coli' im-
so nulla. Ohbicttavano ancora gli ]iressio)Te dell'immagine del precur-

eretici il testo di s. Luca (II, 5?.), sore Giovanni Battista, coli' agnello
ove dicesi, che » G. C. cresceva in e la bandiera, in vino alle parole :

»» età, in sapienza ed in grazia, a- /fgnus Dei qui tollis peccata mun-


» vanti Dio ed agli uomini ; " ma di. Ma il vero si è, dice il Pagi,
un tal ai-gomento cade sull'istante, che l'uso di benedirli e distribuir-
se riflettiamo alle parole deli' E- li monta alle primizie della Chie-
vangelista s. Giovanni (T. 14.), che sa nascente, e solca farsi nel sa-
Io annvmzia nascere
fin dal suo bato santo, perocché in quel dì
» pieno di grazia e di verità, " e spezzandosi il cei'co pasquale dell'an-
perciò di scienza e di sapienza. Quel- no iniìanzi, simbolo del risorto Reden-
le parole quindi risguardano la so- Divino agnello, se ne dispensa-
tore,
la esteriore apparenza. Lo stesso no- vano alcune particelle al popolo
me di Agnoiti ebbero alcvmi ereti- per fame profumazioni nelle loro
ci del secolo IV, discepoli di Teo- case e campagne, affine di scacciar-
frone di Cappadocia, che si oppo- ne i demonii e preservarle dalle
neva alla scienza di Dio sul passato, tempeste. A Roma l'arcidiacono
128 AGN AG\
benediceva ca'ta quantità cU cera so P. Gattico (Ada selecla cccre-
il

umettata d' olio e vi scolpiva l' im- monialia, p. i57 ); pel secolo I^ XV
pronta della figiu-a di un agnello Paris de Grassis iiell' O/vZ/ne Ro-
per distribuirla al popolo. 11 Sir- mano, appresso Marlene [De antiq.
mondo (t. I, pag. io43) ed il Ba- Eccles. rit. tomo TU) e Agostino Pa-
ronio (agli anni 58 e Bg?.) avvisano trizi nel lihro Sacrar. Ccerem. lib.

che la bencdi'/ione degli Agnus Dei II, cap. VI.


facevasi a Roma nel sabato santo, Oltre gli accennati autori scris-
e poi si distribuivano alla messa sero di questo argomento Agostino
nella Domenica in Albis dopo la Cardinal Valerio ( De henedictionc
comunione. Durò sino al IX secolo Agnoruni Dei )
, opuscolo che con
tale funzione che in progresso di
, note eruditissime fu da monsignor
tempo variò, siccome diremo, co- Stefano Borgia pubblicato con que-
munque il Berti voglia che invece sto titolo : Augustìni Cardinalis
di aver avuta la fine, abbiano gli a- Kalerii opusculum de henedictione
gnelli avuta r origine in quel secolo. Agnorum Dei illustratum Roma;
Veggasi il Suarez sopra cpiesto ar- 1775. Tfp. de Propaganda fide.
gomento, e il Bonardo Discorso in- : Onofrio Panvinio ; Giuseppe Maria
torno alla origine degli Agnus Dei, Suarez [De Baptism. Pascli, et ori-
Roma 1586, iSgi, i624;Ba!dassari: gine ac consecrandi Agnos Dei,
ritti

Degli Agnus Dei Pontificii, Venezia liher ex Onuphrii Panvinii Vero-


1
7 1 4" 1 6; Paolo Fatica Reggiano : nensis commcntariis cuni corolla-
Origine ed antichità degli Agnus rio I. 31. Suaresii et Augustini
Dei, Reggio 1664. f alerii de henedictione Agnorum
Intorno uso antico
all' degli A- Dei. Romac 16)6); Stefano Nicco-
gnus Dei scrissero pel secolo IX lini [Delle virtìi degli Agnus Dei) ;

Amalario Fortunato (de Eccl. Offìc. Giovanni Molano [Oratio de Agnis


lib. T, cap. XVIII), appresso Ittoi'- Dei) Andrea Fusio [Poema de Agno
;

pio(Z>e Cathol. Eccl. div. qff.);Unv- Dei); Bonardo [Discorso intorno


tene (De antiq. Ecclesia: ritibus , to- l' antichità, origine e modo di fare,
mo III); pel secolo X il citato It- benedire, battezzare e distribuire i

torpio, pag. 52 ; pel secolo XII Be- sacri Agnus Dei. Roma 1 586 , e
nedetto canonico di s. Pietro nel- Roma, Accolti i5oi); Teofilo Ray-
l'Ordine Romano XT, appresso ]Ma- naud ( Agnus cereus Pontificis hene-
billon (lìiffsei ital. tomo II), e Pie- dictione consccratus) nel toni. XII
tro pure canonico di s. Pie-
ìMalIio d(^]lc sue opere, e Antonio Baldas-
tro neir Ordine Romano XII, die- sari ( 1 Pontificii Agnus Dei dilu-
tro il citato Mabillon pag. iGH- cidati, Roma 1701). Ne hanno trat-
289. ; pel secolo XIII, Durando [Ra- tato ancora, ma di passaggio, Gio.
tional. Divin. Off. lib.VI, cap. 79); Battista Casali [De veteribus sacris
pel secolo XIV il Cardinal Gaeta- Chris lia no rum ritihus, Rom.T 64?)1
»

ni , ncir Ordine Romano XIV, ap- Cesare Rusponi ( De Basilica et pa-


presso Mabillon al luogo citato, p. triarchio Latcranensi, Romre 1 ()<>7) ;

375, e Amelio [De Ccerem. S. R. E.), JacoboGretsero [De Benedictionilms);


appresso il predetto ]Mabillon pag. Francesco Pagi ( Brci'iariuni R.R.
408, 5o8 ; pel secolo XV il codi- P.P. Ioni, l in vita s. Zosinii Lu- ,

ce \ aticano, numero .\j^'^>, apprcs- ca? i7':^9); e r immorlale Pontefice


,

AGrxN AGN 129


ì^enedetto XIV {De servoriim Dei gli Agnus Dei, f erudito nions. Ste-
heatifìcadone et canon. Saiict. toni. fano Borgia, poi Cardinale, in un suo
IV, pag-i, cap. \ Pars li,
. cap. XXI). commentario ce ne dà alcune spie-
Per riguardo all'origiue degli yJgniis gazioni, che noi riportiamo.
Dei , veggasi Journal des Savans Agnus Dei, dice il Bor-
Questi
t. XXXI e Les Memoires de Tre- gia sono di cera vergine
, e si ,

voiix an. 1722. Per rispetto alle vogliono di tal materia per dino-
loro virtù, V. Act. erudii. Lipsia; tare l'umana natura di Cristo, as-
Suppleni. t. IV. sunta nel purissimo ventre di Ma-
La cura d'imprimere le immagi- ria Santissima senza alcuna mac-
ni degli y4gnus Dei apparteneva un chia di colpa. Hanno la figura im-
tempo al sagrista pontificio: ma pressa di un agnello, come simbolo
Clemente Vili, Aldobrandini, fio- di quell'Agnello immacolato, che per
rentino, diede questa privativa ai la salute del genere vunano si sa-
monaci cistcrciensi della congrega- grifìcò sulla croce, e s' immergono
zione Fiilliense in Roma, residente nell' acqua benedetta, essendo que-
nella chiesa di santa Pudeiiziana, sto un elemento, del quale servissi
privativa confermata lorodalfimme- Dio nell' antica e nuova legge per

diato Leone XI, Medici,


successore operare molti prodigi. Vi si mesco-
eletto nel i6o5, e poi da Paolo V, la il balsamo per significare il buon
Borghesi romano, ai 28 marzo 1608,
, odore di Cristo, di cui i redenti
colf autorità della sua costituzione debbono spargere sé stessi. Il cri-

XC\1I, che tomo V,


si riporta nel sma, che vi s' infonde adombra la ,

parte III del Bollario Romano. carità. Tutto questo è pur definito
In questi Agnus Dei non si vi- nella formula della benedizione de-
de per molto tempo impressa al- gli Agnus Dei, impressa per ordi-
tra immagine fuorché f agnello ne di Benedetto decimoquai'to nel
colla croce; ma negli ultimi secoli 1752,
si cominciò a stampare in essi La benedizione degli Agnus Dei
l'effigie della Beata Vergine, de- si fa da ciascun Papa
nel primo
gli Apostoli cogli altri santi o beati anno del suo Pontificato, e special-
a cui ciaschedun Pontefice avea par- mente nel mercordl , giovedì e ve-
ticolare divozione, Bene- come attesta nerdì della settimana di Pasqua
detto XIV [DeDei beatifi-
seri'oruni ripetendone poi la ceremonia ad o-
cat. eie, parte XI, capo XXI) il cpiale gni settennio. La medesima ha luo-
fece imprimervi la immagine della go altresì in ogni Giubileo dell' an-
b. Imilda sua parente. Clemente XI, no santo. In tale occasione si di-
oltre a' santi della Chiesa latina, stribuiscono gli Agnus Dei ai pelle-
vi fece effigiare i santi più insigni grini che concoiTono a Roma.
della greca, ciò che pur Pon-
fece il Asceso al soglio Pontificio nel
tefice Pio VI, il quale per dimo- i83i Gregorio XVI, fece nell'anno
strare il suo amore verso gli orien- appresso monistero dei cistcr-
nel
tali, oltre lo stemma Pontificio, n ciensi, come 1823 avea prati-
nel
aggiunse le iscrizioni in carattere cato Leone XII, una privata bene-
gl'eco, colf anno del Pontificato in dizione degli Agnus Dei, colf assi-
cui li avea benedetti. stenza di quei monaci, che ne sono
Quanto al mistico significato de- i fabbricatori , e della sua Camera
'7
.,

i3o AGN AGi\


secreta. Ma passato il settennio, Gre- fusi neir acqua benedetta , e dipoi
gorio XVI volle celeljrarne la fun- di mano in mano estratti con cuc-
zione solennemente, colle solite cere- chiai di argento , e portati dagli
monie e riti. stessi camerieri segreti e di onore
Quanto è al rito della ridetta in tavole appositamente preparate
benedizione, siccome è cp.iel mede- e coperte di candide tovaglie, affin-
simo che usavasi anticamente, né chè si asciugassero. Mentre il Sommo
dopo il secolo XVI fu soggetto a Pontefice coi Cardinali diaconi poneva
notabili variazioni ; cosi per averne nella conca gli Agnus Dei; dagli
un' idea basti riferire le ceremo- altri quattro Cardinali, cioè Pacca,
iiie praticate nella benedizione fat- Decano del sagro Collegio Galeffi ,

ta dal regnante Sommo Pontefice. sotto Decano vescovi suburbicari ,

Nel giorno a ciò destinato la San- Fesch primo prete e Fransoni del
tità sua si portò nella sala Clemen- medesimo ordine presbiterale, veniva
tina nella sua residenza del Vaticano, eseguito altrettanto in altre due
ove si tiene il Concistoro pubblico, e conche. Frattanto i cantori Palatini
vestita con sottana, fascia, rocchetto, cantarono l' inno Ad regias Agni
stola e mozzetta, fece orazione avanti dapes, ed Exaudiat nos omnipotens
l'altare in essa eretto; e deposta la et niisericors Dominus al termine.
stola e la mozzetta, ricevette l' acqua Compiuta la funzione , il Pontefice
dalle mani del maggiordomo , e l'a- disse il Dominus vobiscum ,
\' Ore-
sciugamani dal maestro di Camera. mus e compartì 1' Apostolica bene-
Indi preso 1' amitto il camice il , , dizione. Portatosi all' altare, si spo-
cingolo , la stola bianca e la mitra, gliò dei paramenti ; indi dopo bre-
ascese al trono , ed assistito dai Car- ve orazione si ritirò nelle sue ca-
dinali Diaconi Rivarola e de Simo- mere. Il sagro Collegio, buon nume-
ne, si levò la mitra. Detto il Dorni- ro di prelati e distinti foi'estieri as-
ìius vohiscuin, recitò 1' Oremus Pater sisterono veneranda funzione
alla
Omnipotens, benedì l' acqua e in- , Alla mattina del sabbato in ai-
flise in forma di croce il balsamo bis nella cappella Sistina , dopo il

ed il crisma. Poscia discesa dal so- canto dell' Agnus Dei, e dopo la
glio, prese di quest'acqua benedet- comunione della Messa cantata dal
ta , e con d' argento ne
cucchiaio Cardinal Patrizi , i Cardinali as-
la divise in alcune conche prepara- sunsero i paramenti sagri di color
te per i quattro Cardinali, che do- bianco del rispettivo ordine, il che
vevano far nel medesimo tempo pure fecero gli arcivescovi, i vescovi,
egual funzione. Risah ii Papa in gli abbati mitrati ed i penitenzieri
Irono, e rivolto verso gli A^nus vaticani : indi monsignor Silvestri u-
Dei, disse : Doniinus vobiscum, Ore- ditore di rota, parato di tonicella, co-
mus Deus omnium, — Domine Je- me suddiacono A[)ostolico, preceduto
su Christe , — O alme
ed spirilus, dalla Pontificia Croce e dai cerofera-
incensò gli Agnus Dei, picndendo rii, si portò alla cappella Paolina a
indi la mitra. Io zinale e la Lava- prendere gli Agnus Dei benedetti, e
rola. I camerieri segreti portarono ritornalo alla Sistina cantò per tre
nella conca, posta avanti al l^apa, volte Pater Sanate, isti sunt Agni
:

gli Agnus Dei, che coli' aiuto de' novelli, fuii animnciave rulli vobis
due Curdiuali diaconi vennero in- Alkluja : modo vencrunt ad fon-
AGN AGxN i3t
tcsj repled sunt caricale j Àlleluja . qualsivoglia altro colore, o di ven-
Dopo la suddetta formula si recò dere gli Agnus Dei benedetti. Tale
al trono sostenendo il bacile. Il péha fu confermata da Clemente
Sommo Pontefice incominciò a di- XI nel 1 7 1 6.
stribuire gli Agnus Dei beneiletti, Gli Agnus Dei in qualche cir-
ed uniti in pacchetti , coperti di costanza vengono regalati dai Ponte-
bambagia bianca, e legati con fettuc- fici ai principi stessi. Abbiamo tra
cia paonazza. Dopo aver l'icevuto gU altri il latto di Papa Urbano
dai (Cardinali il bacio della mano, del V, che inviando a Giovanni Paleo-
ginocchio e degli stessi Agnus Dei, logo, imperatore di Oriente, amba-
ne pose loro nella mitra. I patriar- sciatori onde ridurlo all'unione colla
chi, gli arcivescovi e vescovi bacia- Chiesa Cattolica, gli mandò in dono
rono il ginocchio e gli Agnus Dei, tre Agnus Dei, unendovi i seguenti
postiegualmente nella mitra, in cui versi, composti da Andrea Frari, e-
pure r ebbero gli abbati mitrati, sprimenti le virtù degli Agnus Dei.
dopo il bacio di quelli e del piede : Balsamus et munda cera rum Chri-
indi i penitenzieri di s. Pietro , con unda
sniatis
pianete bianche, facendo altrettanto, Conjìciunt Agnum, quod munus do
li riceverono nelle berrette. Final- libi magnum.

mente tutti quelli che hanno luogo Fonte velut natum per myslica san-
in cappella, ed i nobili forestieri, con clificatiun,
quella gradazione che si pratica nel Fulgura desursum depellit, et omne
ricevere le candele, le ceneri e le inalignum
palme , baciando il piede al Papa Peccatum frangil, ceu Christi san-
e gli Agnus Dei, li i-icevettero an- guis, et angli.
ch' essi dal Pontefice. V. Cappella Prccgnans servalur, simul et partus
PONTIFICIA del sabato in albis. liberatur.
Special cura visarono sempre i Munera fert dignis, virlulem deslruit
Papi riguardo agli Agnus Dei. Ab- ignis.
biamo che Nicolò V, Pontefice nel- Portalus munde de fluclibus eripit
l'anno 447j con Bolla dei 7 dicembre
I undce.
i4^5 impose pene gi'avissime contro Le stesse ammirabili virtù furo-
Giovanni Urioch, e Dionisio de Mo- no già espi'esse in cpiesti altri versi.
linis, che fingevano bolle d' indulgen- Pellitur hoc signo tentalio dcemonis
ze, e le immagini degli Agnus Dei. atri,
Paolo II, in virtù della Bolla: Immo- Et pietas animo surgit, abilffue
derala, de' 21 marzo 1470, impose tepor.
gravi pene a coloro, che formasse- Hoc aconita fugai, subilceque peri-
ro e vendessero Agnus Dei di cera cula mortis.
benedetti. Gregorio XIII con sua Hoc et ab insidiis virulice, tutus
costituzione dei 24 maggio 1572, e eris.

con altra de' 25 maggio, Omni, pres- Fulmina ne feriant,ne sceva tonitrua
so il tom. IV del Bollano come , Iccdant,
riporta il Baldassari, Pontif. Agnus Ne mala tempestas obruat, istmi
Dei dilucid., proibì sotto pena di habe.
'«comunica, che ninno ardisse di di- Undarum discrimen idem propulsai,
pingere, miniare, coprir d'oro e di et ignis.
32 AGN AGN
Ullaquc ne noceat vis inimica calice una particella, si cantassero |l
valet. nella messa per tre volte le parole '

Hocfacilem partimi tribuentej puer- di s. Giovanni Battista Agnus Dei,


pera fcetiim qui tollis peccata mundi, aggiu-
Incohimem, mundo proferel atque gnendo iniserere nohis. Questo si
Deo. conferma coli' autorità di s. Bona-
Unde, rogas, uni tani magna polen- ventura (De exposit. Missce cap. 4)>
ta signo? che dice: Sequitur Agnus Dei, quod
Ex Agni meritis, haud aliunde Sergius Papa instituit. Allorché il
Jluit. sacerdote ripete quel versetto, tenen-
Anche il Pontefice Sisto V, Peret- do la mano sinistra poggiata sul corpo-
ti, nel i586 inviò alcuni Agnus Dei rale, con la destra si percuote altret-
a Pasquale Cicogna doge di Vene- tante volte il petto, per indicare la

zia, accompagnandoli con un Breve compunzione del suo cuore. Vegga-


dove ne fa testimonianza di tutte le si Anastasio bibliotecario (F'ito Scr-
indicate loro virtù. Le prove di que- gii I) ; Valfredo Strabone {De rebus
ste si potranno raccorre dal libro in- Eccl. caT^. XX.\l , in Biblioth. Pon-
titolato Miracoli operati dall'onni-
: tificuni tom. XV) e Bona citato (li-

potenza divina per mezzo degli A- bro II, capo XVI). Dopo il X se-
gnus Dei Papali, benedetti dalla colo, attese le grandi avversità, che
S. 31. d' Innocenzo XI, raccolti dal soprastavano alla Chiesa, come dice
dottore Girolamo Bertondelli Fo- , Papa Innocenzo III (De Mysterio
ligno 1691 ; come ancora dalla vita Missx, lib. VI, cap. VI), fu ordi-
di s. Pio V, scritta da Giannantonio nato, che in luogo del terzo mise-
Gabuzi libro VI, cap. I. E qui da rere nobis, si dicesse dona nobis
notare che, sebbene nelle diverse pacem , cioè Agnello di Dio, che
vite del venerando Urbano V, rac- togli i peccati del mondo, dona a
colte dal Muratori ( Scriptorwn re- noi la pace. Però la basilica pa-
rum Italicarurn, tom. IIIj parte II), triarcale Lateranense, salvo i giorni
non si faccia menzione del dono in cui assiste il Sommo Pontefice,
degli Agnus Dei da quel Papa man- restò col rito ordinato da Sergio I,
dati all'imperator dell'Oriente, che né aggiunse il dona nobis pacem,
abiurato lo scisma l'iuni la chiesa perchè essa rappresenta la Chiesa
greca alla latina, ne fanno tuttavia celeste, ove la pace è perfetta e
memoria il libro, Cxremoniale Ro- perpetua. Nella messa pei defunti
mance Ecclesice, lib. I, pag. 65 ed all' Dei qui tollis peccata
Ap,nus
il Codice Vaticano N." 47^^ ^P" mundi il sacerdote non si percuo-
presso il mentovato P. Gattico Acta te il petto, né dice iniserere nobis,
C(rrenio?iialia selecta, p. 1 58, pub- ma invece aggiugnc nelle due piime
blicato in Roma nel lySS. volte dona eis requiem, e nella ter-
AGNUS DEI. Versetto, che il za dona eis requiem sempiternam ,
sacerdote ripete per tre volte nella per indicare che il sacerdote più si

messa prima di recitare le orazioni ricorda dei defunti che di sé stesso.


avanti la comunione. Il Pontefice Questa è la interpretazione di Ugone
s. Sergio I di Antiochia, fu quegli di s. Vittore, De Missa
HI, e. 87. lib.

qhe ordinò nel 697 circa, che spez- Nel venerdì Santo nella messa dei
zata la sagra Ostia , e postane nel Presantificati non si dice 1' Agnus
,

AGO AGO i33


Dei, perchè non si dà pace, e
la trattato del sacerdozio , l' apologia
si omette pure nel sabbato santo pei figli di Luigi // Buono un li- ,

per alluclere al silenzio delle donne bro sulla Salmodia , ed un altro


(juando andarono cogli aromi al contro i libri di Amalario.
quattro
fcepolcro Gesù Cristo
di Veggasi . A ed a Saintonge Agobar-
Lione
.lo. Yeimanni Dissertatio de Agnus do è venerato siccome santo.
Dei peccata mundi tallente Altdorph . AGONIA , voce greca derivante
i66i et Jo. Philip. Heinii, Disser- da agon ( combattimento ) e signi- ,

tatio de Agno Christi iinagine. Ha- fica gli ultimi istanti della vita in
lae Magd. 1729. cui si con la morte. Per tal
lotta
AGOARDO (s.), con\ertito alla nome s' intendono anche le pre-
fede in unione a s. Agliberto dalle ghiere, che la Chiesa accostuma
predicazionidei beati Eoaldo ed di fare sia pubblicamente che pri-
Aitino, con lui pure messo a
fu vatamente al letto del moribondo.
morte perchè aveva atterrato un Alcuni critici della religione catto-
tempio sacro alla idolatiia. Dicono lica non hanno mancato di calun-
i:he ciò avvenisse intorno 1' anno niare ancor questa piissima pratica,
4oo. Son nominati ambedue nei nominandola crudeltà perchè fa pre-

martirulogi al d\ 24 di giugno, ma sente all' uomo il suo vicinissimo


la loro festa non si celebra che a' 25 fine. Sarebbe cosa umiliante il con-
dello stesso mese a Creteil e in futare una tal riflessione, la quale
tutta la diocesi di Parigi. ben dimostra lo spavento, che han-
AGOBARDO, arcivescovo di Lio- no costoro di quel terribile istante.
nej nacque nella Gallia Belgica nel- Il giusto che muore , confida nel
la diocesi di Trevers verso la fine suo Dio, ed aspetta da Lui un eter-
dell' Vili secolo. Consecrato arcive- no riposo. Le preghiere, che sente
scovo di Lione , in appresso per ,
recitarsi intorno al letto , sono per
aver preso parte nella ribellione dei lui di consolazione e conforto. Guar-
figli di Luigi il Buono venne de- , da la vita mortale qual triste mi-
posto nel concilio di Thionville ; ma scria, ed esulta vedendosi al termi-
poscia, riaccpiistata la grazia di Luigi ne. La virtù parla al suo cuore
pel suo pentimento, fu rimesso nella lo accende, anima, lo rapisce
lo
sede e mori in Saintonge nell' 840. tutto in quel Bene che anelante
A Papirio Masson siamo debitori sospira per bearsi eternamente di
delle opere che ci rimangono di que- Lui. Si presenti il filosofo a que-
sto prelato. Scrisse egli contro il sta commovente scena ed avrà
,

nestoriano Felice d' Urgel, contro gli la risposta alle sue obbiezioni.
ebrei, che comperavano gli schiavi cri- AGONICLITI. Eretici. Questa pa-
stiani, contro l'opinione del popolo, rola greca è formata dall' a privati-
che attribuiva a' fattucchieri le tem- va, da gony (ginocchio), e dal verbo
peste, i tuoni, le grandini ed altro. clino (piegare, incurvare). E un no-
Abbiamo ancora degli scritti contro me ad alcuni eretici del se-
dato
il duello, un trattato sulle pitture colo Vili , che avevano per massi-
ed immagini, un libro sulle dispen- ma di non pregar mai ginocchioni,
sazioni dei beni ecclesiastici, un di- ma sempre prostrati.
scorso sulla fede, il Confronto del AGONISTICI. Eretici, appellati
governo ecclesiastico e politico , un cosi dai donatisti, che li spedivano
,,

i34 AGO AGO


per le città e campagne, onde ispar- delle religiose Agostiniane degli ulti-
gcre la loro dottrina. Erano chiama- mi secoli, essere stato nero il loro ve-
ti anche Circiiitori CirconcelUoni, , stito, con candido rocchetto, ed un
Calropid , Coropid , e con altri panno tutto fregiato di croci rosse,
nomi. Inaudite sono le barbarie di che a guisa di manto pendeva lo-
costoro, e le violenze usate a dan- ro dal capo. Il santo nel paragrafo
no dei cattolici. Il braccio secolare VI delle sue regole non autentica
dovè usar la forza, onde non met- minimamente la loro opinione. Ec-
tessero a rivolta intere popolazioni. cone le parole: «-Il vostro abito
AGOxMZZANTI. Arciconfraterni- » sia né vi studiate di
ordinario,
ta. V^. Arcicoivfraternite. » piacere o comparire per le vesti,
AGOSTINI Stefano , Cardi- " ma per i costumi. Le coperture
nale. Stefano Agostini da Forlì » del capo non sieno si sottili, che
nacque nel i6i3. Studiò in Bolo- " possano trasparire le reticelle non :

gna, e chiamato in Roma, per ope- " vogliate avere i capelli in parte
ra del Card. Paolucci suo zio fu " alcuna scoperti, afline che non
destinato Uditore generale della le- " rimangano per negligenza visibili,

gazione di Bologna. Restituitosi a >' o pure composti con arte ».


Roma, da Alessandro VII fu fatto AGOSTINIANE Eremitane. Ordi-
cameriere segreto, elemosiniere e ne di religiose, che prendono il nome
canonico di s. Pietro. Clemente IX dal magno dottore della Cliiesa s. A-
lo creò vescovo di Eraclea e se- gostino. Le vergini unite in comunità
gretario dei memoriali. Innocenzo da quel Santo e da' suoi discepoli,
XI lo promosse all' onore di suo costrette a spatriare nella persecu-
Datario elevandolo poscia nel 1 68 r zione vandalicaj è probabile si sieno
il di primo settembre, al Cardinala- rifugiate in Europa dove oppresse
,

to col titolo presbiterale di s. Gio- dalle vicende dei tempi non si videro
vanni a Porla latina. Diciotto mesi tornate in fiore prima che Alessandro
dopo l'Agostini morì, ed ebbe la Papa IV, nel i256, provAcdendo a
tomba in s. Maria della A alliccila riunire in un solo corpo le disper-
con una prolissa onorevole iscrizione. se congregazioni degli Agostiniani,
AGOSTINIANE Antiche, cioè le non assoggettasse pure esse vergini ad
prime vergini raccolte nel rpiarto seco- viniforme disciplina. Allora acquista-
lo dal santo dottore Agostino. Egli rono queste monache il nome di A-
che instituiva in Tagastc ima so- gosliniane eremitahe, e in Ispagna
cietà di solitari ( V. Agostino ), e in Italia, in Francia e nella Ger-
raccoglieva eziandio in un ospizio mania poterono avere, ed ebbero di
d' Ippona, sotto la direzione di Per- molti conventi. Di qua venne che si

petua sua sorella, un certo nume- distinguessero in varie classi.


ro di vergini, che si consecravano Molti dispareri insorsero in ri-

a Dio, traducendo la vita nel silenzio guardo al loro abito, ma comunque


e nel ritiramento. Abbiamo una let- sia, esso consta generalmente di una
tera del medesimo santo scritta alla veste nera con velo di color simile
sorella nel ^i"^, dove inchiude la sovra il capo, cui ne sottopongono
regola, che doveasi da quelle mona- un altro bianco. In alcuni inonistcri
che seguire. Vi è chi pretende, vo- però usavano veste bianca e sca-
lendo riconoscere in esse il ceppo polare nero.
AGO AGO i3^

AGOSTINIANE Scalze . Mo- nero. Giulia figlia di Fedei-ico Bar-

nache stabilite Spagna per


nella barossa ne fu la prima abbadcssa.

cura della madre Maria di Gesù, 11 doge Sebastiano Ziani dotò muA
ovvero di Cararriibias monaca di monistero, e ne fu instituito iuspa-
s. Orsola in Toledo. La piissima liono diritto eh' ebbero anche i
:

a promuovei'e la fonda/io-
i-eligiosa suoi successori.
ne delle Agostiniane Scalze, scrisse Quando trattavasi di eleggere la
al re Filippo II, che rimise l' af- abbadessa in questo monistero, il
fare al p. Pietro de Roxas e al p. doge ci entrava dopo la benedizi<jne
Lodovico di Leone provinciali del- della medesima; egli le metteva in
la Castiglia. Nel capitolo di Tole- dito due anelliin uno dei quali era
do, essendo generale di tutto l'Or- coniata l' immagine di s. Marco.
dine Gregorio Llporense, venne de- Un ordine si benefico attraverso
terminata la istituzione del nuovo la procella dei tempi, onde venne-
Ordine; qtiindi l'anno i58c) fu sta- ro tanti danni alle corporazioni re-
bilito in IMadrid il primo moni- ligiose, si è conservato negli stati
stero delle Agostiniane Scalze^ in uniti dell'America. Quivi esse reli-
cui Prudenza del Grillo nobile ma- giose instruiscono la povera gioven-
trona, con buon numero di altre tìi, soccorrono gì' infelici, curano gli

donne attirate dal suo esempio, fu infermi. L' aspetto di tanti vantaggi
la prima a professare sotto la di- prodotti da un motivo soprannatu-
rezione dei pp. Scalzi di santo A- rale pili presto che dalle vili ricom-
gostino. Quest' Ordine crebbe nel- pense terrene, pare che animi altri
la Spagna e si stabili anche nel luoghi a seguire esempio di così lo- 1'

Portogallo. Nel i663 Luisa moglie devole istituzione. è molto tem- Non
di Giovanni IV re di Portogallo po che le Agostiniane furono rista-
fondò presso Lisbona un monistei'o bilite in varii luoghi d' Italia; ed a
di Agostiniane Scalze. Queste u- Parigi nel 1817 lifioiirono sotto il

sano pei giorni feriali tonaca e nome di Congiegalion de notre


scapolare bianco grosso, e pei fe- Dame.
stivi nero Vestono . altresì lungo AGOSTINIANE Convertite o
mantello nero talai'e. Sopra il ca- Penitenti. Monache introdotte in
po tengono un panno di lino bian- Roma da Papa Leone X, il quale
co, che pende loro sino agli occhi. iieir anno Sao ne istituì il moni-
i

Sopra di questo un altro panno, stero presso s. Silvestro in Capite,


che si stende quasi sei palmi die- dov^ era un'antica chiesa parocchia-
timo le spalle. Oltre i tre voti co- le dedicata a s. Lucia dal Pontefi-
muni, emettono quello di non ve- ce Onorio I (626). Furono inslitui-

nire a colloquio cogli esterni, ezian- te secondo la regola di s. Agostino,


dio se parenti. poste sotto la protezione di s. Ma-
AGOSTINIANE delle vergi- ria IMaddalena penitente, e assogget-
TTi. Religiose dell' Ordine di s. Ago- tate alla direzione della Confrateniita
stino, e ch'ebbero monistero inVene- di Carità, dando loro il medesimo
«ia dove furono istituite da Alessan- Pontefice Leone la detta chiesa, e as-
di'O III mentr'egli era quivi rifuggito, segnando tutti i beni delle meretri-
nel 1177. ludossavano abito bianco ci di Roma che morissero ah inte-
e sovrapponeansi al capo vm velo stato. Appresso venne riedificata la
,

i36 AGO A Cr O
chiesa ed intitolata a s. Maria Mad- Penitenti con disciplina severissima
dalena. Clemente Vili assegnò loro e con la regola del levz ordine di
cinquanta scudi al mese, ampliando 6. Agostino. Si moltiplicarono queste
eziandio la concessione di Leone X. di assai, e fmono appellate Monache
Essendo stato nel 1617 il moniste- di s. Maria Maddalena, ed anco
ro distrutto da un incendio, a me- Sacclieltes.
rito della generosità Paolo \ e di AGOSTINIANI, seguaci del si-

del Cardinale l^ietro Aldobrandini stema di s. Sono questi


Agostino.
lisorse. Rinnovatasi però tale sven- gli scolastici cattolici, che hanno di-

tura nel declinare del secolo XVIII, sputato e difeso il sistema di s. A-


e giunta la invasione francese , tu gostino sulla grazia sufficiente ed
il monistero destinato ad altro uso, efficace. Si dividono in rigidi, e ri-
ed ora non ne esiste neppm-e la lassati o mitigati. Un egual nome si

chiesa. usm'parono seguaci di Baio, Gian-


i

Anche il Pontefice Pio IV, di con- senio, Quesnello ed altri, pretenden-


certo col santo Cardinal Borromeo, do che le loro dottrine sieno estrat-
suo nipote, eresse nel i55c) un mo- te da s. Agostino, mentre il santo
nistero perle donne di mal affare. dottore mai le insegnò, anzi le a-
Questo fu aperto nel i563 presso vrebbe odiate se al suo tempo si

la chiesa di s. Chiara, dandogli dal fossero fatte sentire.


suo il nome di Casa Pia. Da que- AGOSTINIANI. Eretici. Agosti-
sto nel 1628 si trasferirono le mo- niani pure fiu'ono detti certi ereti-

nache a quello delle Convertite al- ci, poco nominati, del secolo XVI,
la Lungara. Del quale ultimo mo- discepoli di un sagranientario di
nistero ventisette suore di s. Maria nome Agostino, che insegnava, nes-
Maddalena acquistando, con indul- suno conseguire la gloria d«l pa-
to di Ui'bano Vili, una casa della radiso, se non dopo l' universale
famiglia Cesi presso la chiesa di san giudizio. I concili! di Lione e di

Iacopo, riunendola a questa, la ri- Firenze condannarono questo erro-


dussero a monistero. E quivi l'ac- re nei greci scismatici, i quali fir.sero
colte le altre che stavano in santa di l'inunciarvi quando sottoscrissero
Chiara, vennero generosamente aiu- la simulata unione colla Chiesa Cat-
tate dal medesimo Urbano Vili, tolica Romana.
e dall' avvocato concistoriale Ippo- AGOSTINIANI, o Eremiti di
lito ]Merenda. Desse, oltreché alla s. Agostino, ordine religioso. E gran
regola di s. Agostino della più stret- controversia fra gli scrittori circa l'ori-

ta osservanza si
, sottopongono ad gine di quest' ordine venerabile. 11

altre particolari costituzioni. Usano maggior numero con\iene essere esso


in ai'gomento di penitenza veste e stato istituito da s. Agostino nell'e-
mantello di color nero, hanno pa- remo vicino a Tagaste in Africa,
zienza coprono il capo
bianca, si verso l'anno 388 di Cristo. Adu-
con velo nero, cui aggiungono un nava egli in una casa, presso la
secondo quando parlano cogli stra- chiesa, alcuni pii solitari! i quali,
nieri; coi quali non fu sempre loro condotti dal suo esempio, distribui-
fatto lecito di venire a colloquio. vano ai poveri ogni loro sostanza
Il p. Angelo Proust, nel 1789 usavano semplice e dimesso vestito,
instituì in Francia le /agostiniane raccoghevano fanciulli per istruirli
AGO AGO ,37
e catecumeni per disporli al batte- cominciò, pendendo la vittoria ora
simo. Diverse chiese imitarono l' isti- dall'uno ora dall'altro lato. Comun-
tuzione di (juella società ; ma tre que sia di tali differenze , egli è
anni dopo chiamalo Agostino da certo che s. Agostino, divenuto ve-
Valerio vescovo d Ippona, onde lo scovo, visse in comunità col suo
aiutasse nell'esercizio del suo f^rave clero. Non è certo però se quei chic-
ministero abbandonò i pii solitarii
, lici facessero i voti di religione. Il

di Tagaste.Pur guari non istette a Tomniassini sostenne contro molti


rinnovare una simile istituzione in altri l'affermativa, senza ammettere
Ippona medesima, riunendo in una che il clero regolare d' Ippona sia
casa dei chierici, allineile vivessero il principio della
congregazione dei
unicamente ali adempimento dei lo- monaci padri Large e
regolari. I

ro doveri, e cooperassero nel gover- Peiinot hanno portata più alto la


no della chiesa. Molto s' era au- loro pretensione sopra 1' antichità
mentato il numei'o di essi , e nu- della loro origine, pretendendo che
merosi filiali conventi per tutte le derivasse dai tempi apostolici od al-
Provincie dell'Africa si andavano di- meno dai primi tempi della Chiesa.
ramando. Però, sopravvenuti i van- L'ultimo di questi autori fu confutato
dali, tutto fu distrutto. La posteriore dal padre Nicolò Desnos suo con-
lacuna rimasta quindi da quel mo- fratello, il quale accorda bensì che
mento sino alla vera clifiusione de- prima di s. Agostino avessero s. A-
gli eremiti Agostiniani, diede luo- tanasio e s. Eusebio di Vercelli
go a grandi dispule nel secolo XV obbligato il loro clero a vivei'e in
fra i canonici legolari e gli eremi- comunità; ma che il vescovo d' Ip-
tani di s. Agostino, pretendendo i se- pona fu il primo ad introdurre nel
condi che nei tre anni dal santo dot- suo ospizio i tre voti di Religione.
tore passati nel ritiro di Tagaste Tuttavolta, in conseguenza di quelle
con s. Alipio e s. Evodio ed alcuni distruzioni vandaliche , niente più
altri loro amici, la sua casa fosse innanzi al secolo X o XI puossi
un vero mouistero, ed egli il supe- assegnare la vera regola degli cre-
riore. I canonici regolari sosteneva- miti y\gostiniani. circa quel tem- Fu
jio il contrai'io, affermando aver po adunque che molti eremili, pren-
Agostino dati solamente alcuni pre- dendo il nome dal santo dottore,
cetti perchè gli eremiti dell'Africa seguhono la legola da esso proposta
vivessero inmaggior perfezione. La nella sua lettera 109 (211 dell'edi-
disputa andò sì innanzi, che il Pon- zione de' Benedettini ), e che pur
tefice Sisto IV, della Rovere, uel serve di norma ai frati di quest'or-
j
47 2impose silenzio sotto pena
, dine. Intorno al 12 16 Onorio III,
di scomunica non solo alle due par- coir autorità della costituzione Rcli-
ti, ma anche a coloro che ne aves- giosani vitam, presso il tomo III,
.sei'o voluto scrivere in favore. In- parte I del BoUario, approvò l'Or-
nocenzo Vili, Cibo , successore di dine de' pi'edicatoj-i istituito da ,

Sisto IV,
i4^4 permise nel colla s. Domenico, canonico regolare, nel
viva voce prima ai romiti di s. A- 1207, colla regola di s. Agostino, e
gostino, e poco tempo dopo a' ca- con alcmie costituzioni dei premo-
nonici regolari, il difendersi se fos- stratensi; e circa la metà del secolo
.sero assaliti. La guerra |>ertanto ri- XIII , dato il Cardinale Riccardo
VOT.. 1. 18
,

i38 AGO AGO


Annibaldesclii della INIolara da Imio- pre dispTitavano cogli altri per ra-
C0117.0 IV
per primo jnotettore dell gione dell'abito e della calzatura.
ordine dei romiti di s. Agostino, ven- Papa Gregorio IX aveva procurato
j)ero da (|uesto ]\ipa riuniti ad mi accomodar tali vertenze, concedendo
sol corpo e ad un sol capo lutti
, per distinzione agli eremiti la co-
quei religiosi che senza regola né , colla nera con maniche larghe, cin-
abito vivevano nella Toscana. Tre ta da una coreggia con fìbbia di
erano al suo tempo le diverse con- osso e cappuccio lungo tutto di
gregazioni distinte col Ago- nome di saia ed inoltre un bastone
, che ,

stiniani : la prima detta Ago- di s. a loro richiesta fu proibito da A-


sLino, la seconda del beato Giovan- lessandro IV. IN ascendo però in
ili Buono y
e la terza di Brinino, progresso di tempo forti dissensioni
cioè monistero situato a Brit-
del in Portogallo tra gli Eremiti di s.

tino, luogo deserto presso Fano. Agostino ed domenicani sul loro


i

Alessandro 1 V, eletto nel 1 2 54 abito. Clemente Vili, Aldohrandini,


seguitò r orme del suo predecesso- Fiorentino, nel i6o3 ordinò ai do-
le Innocenzo IV in vantaggio de- menicani la tonaca bianca con cap-
gli Agostiniani , e per mezzo del pa nera, ed agli Agostiniani il con-
predetto Cardinale Annibaldesclii fe- trario tutto nero, tranne in casa, do-
ce tenere nel r256 un capitolo ge- ve avrebbero potuto usare
al disotto

nerale in Firenze, ove si t'ormarono tuttor abito bianco, siccome presen-


varie leggi, si stabilì Y abito negro temente usano portando il solo nero
ai religiosi, e ad una medesima re- fuori di casa.
gola si sottoposero le imdici con- Dal pontefice Gregorio X , nel
gregazioni di eremiti , che seguiva- concilio generale XIV celebrato da
no le discipline del santo dottore ;
questo Papa in Lione nel 1274, sos-
e venne nominato per primo prio- peso venne l'Ordine degli Eremiti
re generale Lanfranco Settalano Mi- di s. Agostino colla Costituzione
lanese. Divise egli tosto l'ordine XXII I Lahhe tomo XI
appresso il

in quattro provincie, Italia, Ger- dei Concila, e nell' Arduino al to-


mania, Francia e Spagna; e, me- mo VII; ma dal Pontefice Onorio IV,
diante contenuto della Bolla Li-
il Savelli, nel 1285 gli venne tolta la
cet Ecclesia;, 9 aprile 12 56, Ales- sospensione ; e nel capitolo generale
sandro IV confermò ogni cosa. Ecco tenuto in Firenze nel 1287 esami- i

veramente la più certa epoca dell' o- nate furono ed approvate solenne-


rigine di quest'ordine. Tuttavia la mente le costituzioni dell' Ordine,
congregazione dogli eremiti Ag(jsti- mentre tre anni dopo in quello di
niani, cliiamati Guglielmiti, perchè llatisbona più fermamente l'urono
fondati in Malavalle, nella Toscana, ratificate.
territorio di Siena, dall' eremita Gu- IVell'anno iSip il Pontefice Gio-
glielmo di Bourges, gentiluomo fran- vanni XXII residente in Avignone,
cese, canonizzato da Innocenzo III per r amore che portava a questo
nel 1202, non volle accedere all'u- Ortline, a cui era stato ascritto, asse-
nione, e proseguì a governarsi sepa- gnò ad esso perpetuamente i tre uf-
ratamente. Eranvi ancora fra gli llzii della corte Pontificia, cioè, sagri-
eremiti di s. Agostino alcuni col ti- sta , bibliotecario e confessore di-1

tolo di fratelli minori, i (piali >em- Papa; però gli Agosliniain, favorili
,,

A GO AGO 139
pur anco tlaEugenio IV, m\ i4Ì'?m Agostiniane, come si ha dalla Bolla
di sonimi privilegi, non ebbero ((uei Etsi Mcndicantium , dei i (> agosto
tre uffizi che fino al Pontefice Sisto 1
5if che fu approvato dal suo suc-
I , il

IV, il quale, nel i^'J'2, li spo- cessore, Gregorio XIII, Buoncompa-


gliò (li tutti e tic. Riebbero non- gni, bolognese, nell'anno i58o. Pri-
dimeno in seguito da Alessandro n)a delle riforme introdotte da Lu-
VI, nel 14973 cf^iello di sagrisla del tero, quale apparteneva ad esso Or-
il

palazzo apostolico, posto che porta dine, contavansi duemila conventi e


al presente unita la dignità di ve- trentamila frati Agostiniani. Né que-
scovo Nel i585 accadde pe-
titolare. sto ninnerò diminuì sì tosto ,
perchè
rò qualche innovazione intorno agli nel capitolo tenuto in Roma, nel
Agostiniani. 11 generale loro, che u- 1620, davano votocin([uecento depu-
na volta era perpetuo, da Sisto V tati dai diversi conventi. PrincipaH ca-

Al ridotto a tempo limitato, doven- se dell Ordine erano quella di Roma

dosi eleggere di sei in sei anni. Ciò e quella di Parigi, dove gli Agosti-
conformava Clemente Aldo- Vili, niani si erano stabiliti sin dal 1259,
hrandini, nel 1592, e Paolo V, Bor- dando anzi il nome ad una contra-
gliesi, nel i6o5; tuttavia nel pon- da. Celebre era pure il convento
tificato di Benedetto XIV, celebran- di Briinu in Moravia. Sul finire del
dosi nel 174^ i'i Bologna un ca- secolo scorso contavano quarantadue
pitolo generale, in virtìi della costi- Provincie, non compresa quella delle
tuzione pontificia Inter maximas Indie, ed alcune congregazioni.
riportata nel tomo I del suo Bolla- La rivoluzione francese fu però
rio, fu conceduto ai romiti di s. A- fatale, come agli altri, così a quest'Or-
gostino la facoltà di eleggere anco- dine religioso. Sparvero dalla Fran-
ra il priore generale perpetuo; che cia , si diradarono in Germania ed
poi Pio VI, B raschi, nel 1788 la- in Ispagna , e le ultime vicende gli
sciava ai frati la libertà di fare a espulsero dal Portogallo e dalla Spa-
vita, o per determinato tempo. gna stessa. Ora nell'Italia, nellimpc-
Una riforma ricevettero gli Ago- ro Austriaco ed altrove conservano
stiiìiani da s. Pio V, tutto inteso parecchi conventi. Appartengono a-
al buon regolamento e decoro de- gli Agostiniani una cattedra di sa-
gli Ordini religiosi. Primieramente gra Scrittura nell' luiiversità Roma-
con una costituzione amplissima na, ed un posto di consultore nella
Dani ad iiheres, data ai 29 luglio Congregazione Cardinalizia dei Futi.
1 566, esentò le religioni mendicanti Qucst' Ordine ebbe vm numero
dalla gabella e dall' alloggio della grandissimo di personaggi, che ne ac-
soldatesca , lìon meno che da qua- crebbero lo splendoj'e; ed oltre mol-
lunque pubblica gravezza ; indi con ti santi e vescovi, vanta Pontefici e
un'altra del primo ottobre 1367, Cardinali.
che leggesi lìel tomo IV parte II Tra i santi debbonsi annoverare s.

del BoUario , mise tra gli Ordini Tommaso da Villanova, s. Nicola da


mendicanti, dopo i domenicani , 1 Tolentino, san Giovanni da san Fa-
francescani ed i carmelitani, gli condo, i beati Giovanni Bono man-
eremiti di s. Agostino, benché pos- tovano, Agostino Termcnse, detto No-
sedessero beni considerabili : privile- vello, Antonio Turriani, detto dell

gio che estese anche sulle monache Aquila, Antonio della Mandola, An-
i4o AGO AGO
drea di Moiilcrcale, Fili|)po da Pia- forma nel i38j, mentre governava
cenza, Gregorio da Celli di Rimini. la Chiesa Urbano VI e precisamen-
Due sono i Pontefici che apparten- te nel convento d' Illiceto nell' I-

nero a quest'ordine, cioè s. Gelasio I, talia, onde i seguaci presero il no-


creato nell'anno 49^5 ^ Clemente me d' Illiceti. Dietro a quella segui-
VII nel i523, che professò la re- rono altre riforme sotto varie de-
gola di s. Agostino nell' ordine di nominazioni in Napoli, Roma, Lom-
Malta o Gerosolimitano. Undici poi bardia Genova Sicilia Spagna e
, , ,

sono i Cardinali dati da quest'Ordine Sassonia ecc. Tra queste v'è quella
alla santa Romana Chiesa, cioè nel degli Scalzi. Variano i sentimenti degli
1
099 Gallo o sia Gualone fi'ancese. autori sulla origine di lei. Alcuni giu-
che fu discepolo d' Ivone di Char- stamente asseriscono aver il Pontefice
tres: nel i3i2, Guglielmo di Man- Sisto lY, della Rovere, nell'anno 1 474
dagot ed Egidio Colonna romano; approvato quell'Ordine instituito da
nel 1 3o2, B. Bonaventm-a Badoario, Battista Poggio, genovese, e poscia ri-
detto di Peraga, padovano; nel 1 460, formato da Giovanni Rocco di Pavia
Alessandro Oliva di Sassoferrato; nel e da Gregorio di Ci-emona, e confer-
1 5 1
7 , Egidio Viterbo
Canisio di ; mato, nel 1599, da Clemente Vili,
nel i555, Girolamo Seripando na- Aldobrandini. Altri invece sosten-
poletano; nel i56i, Gregorio Petroc- gono esserne stato fondatore prima
chini della Maxxa; nel 1695, Enrico Tommaso di Gesti, e poi il p. Lui-
Noris veronese ; nel lySy, Gaspare gi di Leon in Castiglia, l'anno 1 5^38,
Molina ed Oviedo, spaglinolo, ed il nel Pontificato di Sisto V, Peretli.
vivente Cardinale Patrizio da Silva, Vedremo però in seguito queste esse-
poi'toghese. Patriarca di Lisbona. re state diramazioni, ma non origi-
La regola degli Agostiniani romiti che riuscirono la più
ni, degli Scalzi,
fu adottata da molte congregazioni benemerita delle nominate riforme
religiose, monache, ordini militari, Agostiniane. Dilatatasi in Italia, in
ospitalieri ed equestri come si può , Sicilia, in Austria , in Boemia , in
vedere a' rispettivi articoli. Germania ed ebbe a
in Francia,
Sulla cintura di s. Agostino , e protettori Clemente VIII e Paolo
sulla confraternita intitolata ad un V, fra i Papi, ed Enrico IV il gran-
tal nome , parleremo nell' articolo de e Luigi XIII suo figlio, fra i re
Cintura. di Francia. Quest' ultimo, dopo la
AGOSTINIANI Scalzi. Ordine presa della Roccella, eresse agli Scal-
religioso. Una delle riforme a cui zi in Parigi con regia magnificenza
andò soggetta la congregazione dei un sontuoso convento intitolato No-
canonici regolari di s. Agostino. tre Dame des Vicloires. Anche nel-
Diminuendosi lo spirito della prima la capitale dell'impero austriaco, gli

fondazione, nell'Ordine romitano di Agostiniani Scalzi occupano il con-


s. Agostino, alcuni religiosi zelando vento e la chiesa di s. Agostino,
la regola e l' esatto adempimento dove si celebrano le funzioni della
delle prescritte discipline, richiama- corte , dove riposano i cuori degli
rono i ed
confratelli all'osservanza, individui imperiali della casa d' Au-
altre prescrizioni aggiunsero ancora stria, e dove si ammira il mauso-
più severe, per vincere la rilassa- leo eretto da Canova per accoglieic
tezza introdotta. Principiò (juesla ri- le ceneri dell' arciduchessa Cristina.
.

A C, O A r, O . 4
Il p. Filippo Bonanni della Coiii- miti Sotdzi di s. Agostino in Por-
néjgnia (li Gesù, nel Catalogo degli togallo col titolo di Congregazione
Ordini religiosi, dico che quattro so- della Concezione, governata da un
no le congregazioni di qnest^Ordine, vicario generale eletto di sei in sei

tutte soggette al generale della reli- ainii, e la rese partecipe de' privi-
gione ereraitana di s. Agostino, ben- legi della congregazione degli Scal-
ché ciascuna sia governata da un zi di s. Agostino in Italia. In quanto
proprio vicario generale. La prima alla seconda, uguale alle altre nel-
nacque in Ispagna circa l'anno i533, le generali discipline, voleva nel 1707
nel Pontificato di Clemente VII, dopo il re di Francia Luigi XIV che rì-

che otto padri Agostiniani, insigni per cevesse alcuni iitiovi regolamenti,
virtù e dottrina, risolverono di an- cosa cheil Pontefice Clemente W, Al-

dare nel regno del Messico, per ivi bani , dovette con apostolico breve
apportare la luce del vangelo, on- disapprovare come illegittima, ecci-
de scalzati vestirono un abito di tando 2^hittosto quel monarca a
panno grosso e se lo strinsero ai convenire col nunzio Pontificio in-
lombi come a guisa di cilicio. Cre- torno i presi regolamenti.
sciuta quindi nel Messico la fami- Tutti gli Agostiniani cremiti Scal-
glia degli Scalzi si trasferì in Ispa- zi vestono di panno nero, con cin-
gna , ove coir aiuto del re Filippo ti uà di pelle parimenti nera, usan-

II fondò molte case, stabilendovisi do neir inverno un breve mantello,


affatto nel i585. A ciò pongano e portando i capelli in forma di
mente coloro che vorrebbono gli corona. La congregazione d' Italia si

Scalzi instituiti nel i588. L'anno distingue dalle altre per la forma
poi di Spagna a Ro-
i594 venne del cappuccio non tondo, ma pira-
ma eremitano di s. Agostino
il p. midale, essendoché di tal forma co-
Andrea Diaz uomo cospicuo per
, minciò ad usarlo il suo istitutore

santità e zelo religioso, il cpiale per p. Diaz, come quegli, che tale l'a-
desiderio di vita più rigorosa, con vea veduto in un'antichissima im-
indulto di Papa Clemente Vili, magine di s. Agostino, mostratagli
l'anno i5iC)9, istituì lOrdine dei pp. da monsignor Agostino Fivizano sa-
Agostiniani Scalzi, colla facoltà di grista di Clemente VIII. L' ordine
ammettere altri novizii. Paolo V Agostiniano scalzo non ebbe alcun
confermò quella congregazione (che Cardinale ; novera sì bene arci-

divenne la seconda dopo 1' altra di vescovi , vescovi ed altri individui


Spagna) con Bolla del 1620, e le che si resero chiari per santità di
aggiunse molti privilegi ampliali vita e dottrina. Il Cardinale Serra
poscia da Urbano Vili, Barberi- nel i5ii introdusse questi rehgiosi
ni, fiorentino, e da Clemente X. nella sua chiesa titolare di s. Gior-
Le altre due congi*egazioni sono, gio in Velabro : ora però non hanno
r una in Portogallo, 1' altra in Fran- in Pvoma che la chiesa di Gesù e
cia. In quanto alla prima Clemente Maria al Corso, sontuosamente or-
X, altieri, romano, nell' anno santo nata dalla romana famiglia Bolo-
1675 agli 8 febbraio, mediante le gnetti, in cui vi sono due altari de-
costituzioni Aliaf! ed Ex injunclo, da dicati ai ss. Nicolò da Tolentino e
lui stesso emanate, approvò la fon- Tommaso da Villano va, Agostiniani.
dazione di dieci conventi degli ere- La storia di cpest'Ordinc fu scritta,
142 AGO AGO
fi"a gli altri, dal p. Andrea di san giovane Agostino insozzato lungamen-
Nicolò e dal p. Cliovanni de Gris- te dagli eiTori de' Manichei , al cui

salva, nella sua Cronaca. V. Ago- partito si attenne fin presso al tren-
STIAIAXt O EREMITI DI S. AGO- tesimo anno della età , fino a quel

STINO. tempo cioè, nel quale occupò la cat-


AGOSTINO (s.) Aurelio nac- tedra di umane lettere a JMilano.
que in Tagaste, città della Nusiiidia Ebbe la somma ventura che san-
in Africa, il giorno i3 novembre to Ambrogio, arcivescovo di quel-
354. Sortì dalla culla un' anima la paternamente lo accolse
città ,

grande, viva penetrazione, porten- e sì soavemente il trattò da cat-


tosa memoria, equità naturale e som- tivarsene il cuore. Cominciò Ago-
mo amore alla verità, alle cpiali stino ad ascoltarne i sermoni col
doti accoppiava una soavità di ma- solo intendimento dapprima di ve-
niere e di portamento, che gli gua- dere se la eloquenza del santo ve-
dagnarono appo tutti fortissimo af- scovo rispondeva alla fama che di
fetto. Il padre di lui, Patrizio, era lui si era sparsa, ond' egli pesava le

idolatra e d' indole violenta ; la ma- parole piìi presto che le verità e-
dre, IVIonica, in opposto, cristiana di nunciate. Ma le persuasive parole
nome e di fatti. Gli esempii e le gì' insinuai'ono eziandio le verità
dolci e frequenti ammonizioni di stesse : Agostino conobbe a poco a
questa santa non valsero a ritrarre poco la insussistenza degli errori
Agostino dalla via dell' errore nella ne' quali era travolto.Diede le spal-
quale condusse egli la gioventù, età le pertanto alla setta de' Manichei ,

in cui padre ne coltivò le ec-


il e risolvè di starsene fra' catecume-
cellenti disposizioni dello ingegno, ni fino a che la verità gli bale-
facendogli apprendere le scienze. In- nasse più chiaramente. Lesse a que-
tanto la pia Monica lo istruiva nei sto fine molti libri de' filosofi plato-
misteri della santissima Religione ,
nici; ma la lettura che compì l'ope-

e Agostino divenne catecumeno . ra della sua conversione fu quella


Mentre frequentava le scuole ili delle epistole di s. Paolo. Ciò av-
Tagaste , colto da pericolosa ma- venne contando egli trentadue anni,
lattia domandò il battesimo ; se dopoché l'animo suo era stato on-
non che, cessato il pericolo, gliene deggiante in mille incertezze, da cui
fu dilferita l'amministrazione. Risa- fu tratto da Simpliciano uomo il- ,

nato e ripigliati gli andò


studi, iuminatissimo nelle vie del Signore.
molto iimanzi in quello ilelle due Ricevette il battesimo dalle ma-
lingue greca e latina : applicossi ni dello stesso arcivescovo Ambro-
quindi alla elorpienza, a tutte le fi- gio , nel mese di agosto o settem-
losofiche discipline , nelle quali riu- bre 386. Volle tosto ritornare in
scì in tempo dotto a me-
breve Africa mentre viaggiava per co-
; e
raviglia. Secondochè il figlio vantag- là, Monica, allora consolala madre,

giava nelle scienze, la buona madre morì ad Ostia. Adenqìiuti verso lei
pregava il Signore perchè altre- i convenevoli ulìlzii pietosi , proseguì
sì profittasse nella pietà e nelle il suo cammino, e giunto in Africa,
virtìi del cristiano; il Signore peiò non si ritirò in campagna con certo nu-
volle subito ed inlanto
csaudiiia, mero di amici, che al par di lui

vide la madre con estremo dolore il s'erano consccrati al servizio divino.


,

AGO AGO 143


Ivi dimorò egli tre anni all' incirca, adiutore, e l'ottenne. Agostino vi

sciolto da ogni affetto a cosa mon- ripugnò molto , nò si arrendette se


dana, vivendo solo al suo Signore colla non pel timore di rcsistei'c alla vo-
pratica del digiuno, della pregliiera, lontà di Dio, ]ierocchè e la gran
e delleopere di virtii. Occupato in carità onde \ alcrio csortavalo, e le
diurna e notturna meditazione della caldissime istanze , onde il popolo
<livina legge, facevasene agli altri lo sipplicava di accettare il vesco-
maestro ed a voce e in iscritto, e vato , furono per Agostino altret-
già pensava di tradurre in questo tanti contrassegni della volontà di
ritiramento, ch'ai chiama moniste- Dio. Oltrcdichè, com'egli stesso di-

ro, tutta la vita, contenlo di tenere ce , il Signore lo aveva in molte


r ultimo luogo nella casa del Si- maniere stimolato ad assimierc il
gnore. Se non che Iddio non volle carico pastorale. La ordinazione di
pili avanti lasciar oziosi i gran do- lui, scrive s. Paolino, fu argomento
ni, de' quali avea riempiuto cpiesto di piena letizia per tutta la Chiesa,
vaso di elezione e di santità; dispose e pei popoli effusione di ampie mi-
adunque eh' ei fosse innalzato al sericordie. Sentiva il grande uomo
grado sacerdotale da Valerio vesco- il peso di una diocesi, e ne adem-
vo d'Ippona, quantiuique ei noi con- piva tutti i doveri ; predicava con
sentisse sulle prime e con profuse applicazione luaggiore, con maggior
lagrime dalla sagra ordinazione si zelo di allora quando era semplice
rifuggisse. Fatto sacerdote, sperava prete , e continuò questa funzione
Agostino di poter almeno starsene fino alla morte , sempre colla me-
tuttavia nella cara solitudine dove desima assiduità , col medesimo
il suo Dio parlavagli al cuore, e lo fervore . Dai moltissimi sei'moni
inebriava di supernali dolcezze nuo- ; che pervennero sino a noi, appa-
vo consiglio di Provvidenza però lo risce, eh' ei predicava forse ogni
fece chiamare da A'alerio perchè an- giorno e due volte ancora per gior-
nimciasse ai popoli la parola di vi- no. Stabili in propria casa un mo-
ta. In questo mezzo il santo fondò nistero di cherici ; si esibì vero
ad Ippona un monistero , o società modello di un buon vescovo com-
di persone che viveano in comu- battendo con petto fortissimo per
ne senza posseder nulla di pro- vent' anni continui non solo i pe-
piio (
/^. Agostiniani); fu presente lagiani; ma eziandio i semipelagia-
ad un concilio generale ivi tenuto iii , nemici della grazia di Gesù
liei 393 dove eccitato dai vescovi
, Cristo , opponendo gagliardia non
raccolti a pronunciare un discorso minore alle eresie e agli scismi
intorno la fede e il simbolo apo- dei donatisti , sollevando i poveri
stolico, si fé' ammirare grandemen- abbondantemente, facendo lìorire la

te e pel nerbo della eloquenza e ecclesiastica disciplina in concilii pa-


per lo valore delle dimostrazioni. recchi,mediante le azioni e gli scritti.
Laonde fama di s\ svegliato in-
la Ei venne riguardato sempre come
gegno ovunque spandendosi in bre- uno dei più sublimi ed illuminati
ve , temette il vescovo ^alerio che dottori che Iddio abbia donato alla
forsequalche chiesa ne lo privasse di sua Cliiesa. I Sommi Pontclìci, i

quel prezioso tesoro e a prevenir : concilii e tutte le persone più illu-


tanto danno, il domandò a suo co- stri in iscicnza e santità n' ebbero
,

I zi4 AGO AGO


sempre ad ammirai-e e cclebi-ai'e lan- gobardi acquistò da quelli a caiis-
lo le eroiche virtù, quanto la ce- sinio prezzo il sagrosanto corpo, lo

leste dottrina. In fatti le sue opere condusse solennemente a Pavia, ca-


sone una ricchissima ed inesausta pitale del suo regno, e lo fé' col-

miniera di tLille le verità cristiane locare nella chiesa di s. Pietro in


contro le eresie, contro i coiruttori Ccelo Aureo. V. Oldrado, cpist. De
della morale e contro ogni profana transl. corp. s. Aug. Romae, i586.
novità. Iddio togliendo Agostino dal Fino all'anno iBgS ignoravasi il

lezzo della corruzione, lo riempì del sito preciso del sagro deposito. Lo si

suo spirito e lo rendette potente a trovò finalmente ; ma insorse al tem-


difendcre e spiegare i dogmi della pò stesso disparere di parecchi intor-
religioue, a penetrare ed esporre i no la realtà delle ossa, che diedero
])iìi reconditi misteri, il senso vero argomento a lunga e diiUcile con-
delle Sci'itture, ad istruire i fcdeh troversia. Benedetto XIII peiò com-
di ogni grado e condizione ne' do- mise al vescovo di Pavia rigorosa
veri del loro stato. Egli insomma disamina sul fatto; dopo la quale,
risplendè come un sole per ispan- riconosciuta la verità, con la bolla
dere luce di verità e fuoco di ca- Ad siimmì, de' 28 settembre 1728,
lità in tutta la Chiesa : in lui solo impose assoluto silenzio ai contro-
si trova per mirabile modo riunito versisti, approvando la decisione del

ciò eh' è sparso negli altri padri e vescovo che dichiarò esser quello, e
dottori : le sue opere fm-ono sempre non altro^ il corpo di santo Agosti-
la delizia di coloro che desiderano la no. Intorno al ritrovamento di es-

vera sapienza e la perfetta scienza so scrissero il Fontanini ( Disqui-


della dottrina della Chiesa Cattoli- silio de corpore sancii Auguslini
VA Romana, di cui egli è orga- E^omae, 1727, e Ragioni per V idea-
no e lingua. Un tanto uomo con- lità del corpo di s. Agostino, Ro-
sumalo dalle fatiche più presto che ma 1728); il Sassi [Epist. Apolog.
dalla età dopo il settantesimo se- prò s. Aug. corpore,Wc^\o\i\ni l'irta).
sto anno di vita, quarantesimo di II celebre IMuratori poi scrisse in
travagli nel ministero , spirò pia- opposilo : Motii'i per credere tullavia
cidamente ai 28 dell'agosto f^òo. ascoso e non discoperto in Pa\'ia
Kon fece testamento, perchè niente ìiel 1 6c)5 il sacro corpo di s. Ago-
avea che lasciare . Raccomandava slino , Trento 1 7 3o. Il nome del
sempre che si conservasse accm'a- gran dottore Agostino si legge nel
tamente la biblioteca da lui forma- P.Iarlirologio detto di s. Giiolamu,
ta per la propria chiesa. e in quello di Cartagine, eh' è del
Le venerande ossa di Agostino sesto secolo. La festa di lui e so-
riposarono in Ippona fino a tanto lenne a' di 28 agosto,
che la fatiile persecuzione dei van- Ora è a dire alcuna cosa bibliogra-
dali,chiamati già in Africa dal conte fìcamente intorno le celebratissime
Bonifacio, sul fmire del secolo, V opere che, siccome accennavamo di
indusse i vescovi africani a traspor- sopra, guadagnarono al santo lama si

farle Sardegna, ov' cs-


all'isola di luminosa. Metodo uguale ci propo-
si ripararono. Se non ch(; invasa niamo di seguire in progresso ove
da' Saraceni (secolo \ 111) la Sardegna ci accada descrivere le gesta dei
medesima, Lnilprando re de' Lun- principali padri della Chiesa.
AGO AGO 145
strato. Non è men che que-
eerto
Elenco delle opere di s. agostino. sto inno sia antico, poiché veniva re-
citato nel sesto secolo, come pro-
TOMO I.
va col capitolo secondo della rego-
si

Il primo tomo delle opere del la di s. Benedetto, per lo che non


santo dottore, dell' edizione dei be- si può dunrpie attribuirlo, col p.
nedettini (Parigi 1679- 1700, un- Alessandro (sec. 4? c- 6, iì. 12), a
dici volumi in foglio), contiene le Sisebuto monaco benedettino.
seguenti opere scritte nella sua gio- In un antico salterio, chea Carloma-
vinezza. gno presentò Pajia Adriano e che
1. 1 due libri delle Ritrattazioni. vien custodito nella biblioteca inq)c-
2. I tredici libri delle sue Con- riale, leggesi il titolo seguente in fronte
fessioni. a (jucst' inno : Hytnnus qncm .s. ylin-
3. I tre libri contio gli Accade- bi'osius et s. Aiigustiiius ìiivicem con-
mici, anno 386. diderunt. Lo stesso titolo è dinan-
4. Il libro della vita beata , lo zi a questo inno nelle opere di Al-
stesso anno. enino. Alcuni manoscrilii lo attri-
5. I due libri dell'ordine, lo stes- buiscono a s. Ambrogio solo, e que-
so anno. sto parere è seguito da Smaragdo
6. I Solilorfui, così cbiamati per- ( Coininent. in reg. s. Bened.) , e da
chè s. Agostino vi ragiona con sé tighelli [Ilal. sacrae, toni. 9 col.

stesso; furono scritti nel 387, e so- 38.). V. Ga vanto, Comment. in Ru-
no divisi in due libri. bricas Bveviar. sect. 5, n. i , e. 19;
Trovasi neir appendice tomoal Gaetano Maria Merati, Comment.
sesto delle opere di s. Agostino un in Brev. Menard, Nat. in Rituvi
altro libro di Soliloqui, il quale è apo- unctionis Regis Francor. post Sa-
crifo come pure il libro delle Medi- cramentar, s. Gregor. Martene, Com-
tazioni. Queste due opere sono mo- ment. in Regulam s. Benedicli, e. i i ;

derne, e tratte dai veri Soliloqui, Mabillon, Anecdot. 1. \, et Diss. de


e dalle Confessioni del santo dotto- Azymo ; Muratori, Anecdot. tom. I,

re, dagli scritti di Ugo di s. Vitto- e. 6 , et Prcef. ad Hist. Landa l-


re, ec. Il medesimo vuoisi dire del phi senioris, etc,

Manuale, eh' è una i-accolta di pen- 8. Della quantità ossia grandez-


sieri di s. Agostino, di s. Anselmo, ec. za dell' anima, circa il principio del-
7. Il libro dell' Immortalità del- l' anno 388.
l' anima, pure dell'anno 387, è un 9. Sei libri della Musica, termi-
supplemento ai Solilocpii, che il no- nati nel 389.
stro santo compose a Milano non 10. Il hbro del Maestro, com-
guari dopo il suo battesimo. posto circa lo stesso tempo, eh' è
Alcuni scrittori, nel secolo nono, un dialogo fra s. Agostino e suo
hanno attribuito l' inno Te Deuni a figlio Adeodato.
s. Ambrogio ed a s. Agostino, e 11. I tre libri del Libero arbi-
pretendono che sia stato composto trio , cominciati nel 388 e termi-
in occasione del battesimo del sc- nati nel 395.
iando di cpiesti santi, ma la loro 12. 1 due libri della Genesi
opinione è spoglia di prove, come contra i Manichei, circa il 389.
Menard e Tillemont ebbei'u dimo- i3. I due hbri dei Costumi dcl-
voi, I. 19

i46 AGO AGO


la Chiesa Catlolica e de' maniclu'i, ossia modi di dire, sui sette primi
l'anno 388. libri della Scrittura, circa l' anno 4 1
9-
i4- Il libro della Vera religione, 5. I sette libri delle Quistioni
scritlo circa l' anno Sgo. anno 4i9'
sul Pentateuco,
i5. La Ptegola ai servi di Dio. Le Note sopra Giobbe
6. , circa
i6. Il libro della Grammatica; r anno 4oo.
i Principii della Dialettica ; le dieci 7. Lo Specchio, tratto dalla Scrit-
Categorie ; i Principii della rettorica ; tura, circa l'anno 4'2 7-
il Frammento della Regola data ai L' appendice della prima parte
chierici ; la seconda Regola ; il libro del tomo III contiene; i. tre libri
della Vita eremitica, sono opere che delle Maraviglie della Scrittura; 2. l'o-

gli vennero falsamente attribuite. puscolo delle Benedizioni del patriar-


ca Giacobbe ; 3. delle Quistioni
TOMO II. dell'antico, e del nuovo testamento;
4. un Commentario suU'xlpocalisse ;
Esso contiene le lettere del san- le quali opere non sono del nostro
to dottore, che sono in numero di santo dottore.
dugensettanta, disposte dietro l'ordi- Trovansi nella seconda parte dell'
ne cronologico. Ve ne ha un buon appendice dello stesso tomo :

numero, che sono veri trattati. 1. I quattro libi'i della Concor-


L' appendice al tomo II contie- dia dei vangelisti, circa 1' anno
1^00. ai
ne I: sedici lettere di s. Agostino
. 2. I due libri del Sermone sul |||
a Bonifacio, e di Bonifacio a s. monte (Matt. V, VI, VII), il qua-
Agostino, le quali tutte sono apo- le l'inchiude la perfezione dei pre-
crife; 2. La lettera di Pelagio a cetti che formano il vero spirito
Demetriade; 3. Si debbono pari- del cristianesimo. Quest' opera è
menti riguardax'e come supposte le scritta circa 1' anno 3c)3. Il secondo
lettere di s. Cirillo di Gerusalemme libro è una spiegazione dell'orazione
a sant' Agostino, e di questo a quel- dominicale.
lo sulle lodi di s. Girolamo, come 3. I due libri delle Quistioni
altresì la disputa del santo vescovo sugli EvangeU l'anno 4^0 , circa
d' Ippoua con Pascenzio. Queste sono risposte ad alcune dif-
ficoltà che gli erano state proposte
TOMO in. sopra s. Matteo e sopra s. Luca.
4. Il libro delle diciassette Qui-
E diviso in due parti, di cui la stioni sopra s. Matteo. Parecchi ciot-

prima contiene: i. i quattro lilni ti dubitano se quest'opera sia di


della Dottrina cristiana, cominciali s. Agostino.
circa l'anno Sgy, e terminati l'an- 5. I cenvenliquattro Trattati so-
no ^16. pra s. Giovanni. Sono omelie che
2. Il libro, imperfetto, della Ge- il santo predicava al popolo circa
nesi spiegata secondo la lettera, l'an- r ainio 4'6-
no 393. 6. I dieci Trattati sull'epistola
3. I dodici libri sulla Genesi spie- di s. Giovanni, circa lo stesso anno.
gata secondo la lettera, cominciati 7. La spiegazione di alcuni luo-
r anno 4oij e terminati 1' anno 4i5. ghi «lelf Epistola ai romani, circa
4. I sette libri delle Allocuzioni launu 3«)4-
,,

AGO AGO 147


8. Il principio della Spiegazione 2. I due libri di diverse Do-
dell'Epistola ai romani, circa lo stes- mande a Simpliciano.
so anno. La lunghezza e la «lilìlc(j!l;'i 3. 11 libro delle otto Domande
dell'impresa impedirono s. Agostino a Dulcizio, r anno 4^2 o 4^^-
di terminar cpiest' opera. 4. Il libro della Credenza delle
9. La vSpiegazione dell' epistola cose che non si veggono, l'anno 3()q.
ai Galati, circa lo stesso anno. 5. Il libro della Fede, e del
Simbolo, l'anno SgS.
TOMO IV. 6. Il libro della Fede , e delle
Opere, l'anno 4 '3.
Contiene le spiegazioni sopra i 7. L' Enchiiidion a Lorenzo , o
salmi in forma di discorso, le quali sia il libro della Fede , della Spe-
furono terminate 1' anno 4 ' ^• ranza e della Carità, circa l'anno
421.
TOMO V. 8. Il libro del Combattimento
cristiano, circa l'anno 396.
Racchiude i Sermoni di sant' A- g. Il libro della Maniera d' istruire
gostino , divisi in cincpie classi : gì' ignoranti , circa l' anno 4oo.
1. i Sermoni sopra diversi luoghi I o. Il libro della Continenza
dell' antico e del nuovo testamen- circa r anno 395.
to in numero di ccntottantatre; 2. 11. Il libro del Bene del ma-
ottantotto Sermoni del tempo , che trimonio, circa r anno 4^ ' •

sono sopra le grandi feste dell' an- 12. Il libro della santa Virgi-
no; 3. sessantanove Sei'moni dei nità, circa lo stesso anno.
santi , o sia sopra le feste dei san- 1 3. Dell' utilità della Vedovanza,
ti ; 4- ventitre Sermoni sopra di- circa l'anno 4''4-
versi soggetti ; 5. trentuno Sermo- i4- Dei Matrimonii adulteri ,

ni, che si dubita sieno di sant' Ago- circa r anno 4 ' 9-


stino. 1 5. Il libro della Menzogna
I sermoni che si suppongono di circa l' anno 3 9 5.
s.Agostino , e sono contenuti nell' 16. Il libro contro la Menzogna
appendice sono in numero di tre-
, a Consenzio, circa l' anno /^io.
cendiciassette , e divisi in quattro 1 7. Dell'Opera de' monaci, circa
classi. Essi portano gli stessi titoli r anno 4oo.
dei precedenti. Si attribuiscono a 18. Il libro delle Predizioni dei
s. Cesario di Arles , a sant' Ambro- demoni , circa gli anni 406 , 4 ' ' •

gio a s. Massimo , ecc. alcuni ser-


, 1 9. Il libro della Cura pei morti,
moni ch'erano stati creduti di s. Ago- circa r anno 4^ ' •

stino. 20. Il libro della Pazienza, circa


TOMO VL l'anno ^iS.
21. Del Simbolo ai Catecumeni.
Sono comprese in questo tomo 22. Tre Sermoni sopra il Simbolo.

le opere dogmatiche del santo dot- 23. Il discorso della Disciplina


tore, sopra diversi punti di morale, cristiana.
e di disciplina. 24. Il Sermone del nuovo can-
I. Le ottantatre Domande, l'an- tico ai catecumeni che si dubita
no 388. essere di s. Agostino.
,

]48 AGO AGO


2.5. I Discorsi della (juarta Feria i3. La Scala del paradiso, che
non si credono autentici. è di Guigo il Certosino.
26. Vuoisi dire il medesimo dei i4- Il libro della Conoscenza
Discorsi sul diluvio, e sulla perse- della vera fede, che ha ^qy autore
cuzione dei Barbari. Onorio Autun.di
27. Il discorso dell' Utilità del i5. hbro della Vita cristiana,
Il

digiuno. opera di lui inglese chiamalo Fa-


28. Il discorso della Rovina di stidio.

Homa. 16. Il libio dell' Esortazione,


Trovasi appendice del tomo
nell' ossia degl' insegnamenti salutari , di
sesto , un gran ninnerò di opere cui l'autore è Paolino patriarca di
che si suppongono di s. Agostino. Aquileia.
1 . Il libro delle ventuna Senten- 17. Il libro dei Dodici abusi
ze o Quistioni. del secolo, citato da Giona di Or-
2. Il libro delle sessantacinque leans.
Quistioni. i8. Il Trattato dei sette doni del-
3. Il libro della Fede a s. Pie- lo Spirito Santo , e dei sette vizii

li'o. È di s. Fvilgenz.io. che è di Ugo di s. Vittore. Esso


4. Il libro dello Spirito, e del- non fu inserito nella nuova edizio-
l' Anima che si crede essere di Al- ne delle Opere di s. Agostino.
cliero, monaco di Chiaravalle. Que- ig. Il libro del Condjattiinento
sta è una raccolta di passi di diversi de' vizii, e delle virtù, cui i benedet-
padri della Chiesa. tini attribuiscono ad Ambrogio Aut-
5. Il libro dell'Amicizia, che è pert, monaco di s. Benedetto sul
un compendio del trattato di Ael- Volturno presso Benevento.
redo abate di Rieval in Inghilterra, 20. Il libro della Sobrietà e del-
sopra la stessa matei'ia. la Castità.
6. Il libro della Sostanza dell' a- 21. Il libro della vera, e della
more , che si attribuisce comune- falsa Penitenza.
mente ad Ugo di s. Vittore. 22. Il libro dell' Anticristo, attri-
7. Il libro dell'Amor di Dio, buito ad Alenino.
che sembra essere parimenti del 28. Il Salterio , cui si dice che
monaco Alclicro. s. Agostino abbia composto per sua
8. I Soliloqui , di cui abbiamo madre.
parlalo altrove , come altresì delle 24. La spiegazione del canto
Meditazioni, e del Manuale. Magnificat non è che un cattivo
g. Il li]>ro della Contrizione del estiatto di quella di Ugo di s. Vit-
cuore , tratto in gran parie da s. tore.
Anselmo. 25. Il libro dell'Assunzione della
10. Lo Specchio, che sembra es- Vei'gine Maria, che mostra un ()j)e-

sere di Alenino. ra del duodecimo secolo.


11. Lo Specchio del jxiccalore, 2G. Il libro defila Visita degli
tratto Odone, abate
da s. di Cluni, infermi , il quale non è molto an-
e sopi'allutlo da Ugo di s. Vittore. tico.
12. Il libro delle Ire Abitazioni; 27. I due discorsi della Conso-
cioè del legno di Dio, del mondo, laziojie dei morti, i (piali sono for-

e dell' inlL-nio. se Ijatli da s. Giovaiuii Grisoslomo.


,

AGO AGO 149


28. Il Trattato della Kettiliiilinc operati in quest' isola dalle reliquie
(Iella condotta cattolica , tratto in del protomartire. Essa fu scritta nel

f^ran parte dai sermoni di s. Cesa- 418, e non si dubita che non sia au-
rio di Arles. tentica.

2q. 11 Discorso sopra il simbo- 5. I due libri dei miracoli di


lo, che è una serie di passi di llu- s. vStefanOj che si attribuiscono ad
lino, di s. Gregorio, di s. Cesario, ec. Evodio, vescovo di Uzala.
Seguono parecchi altri trattati
che meritano poca attenzione per- TOMO Vili.
chè nulla hanno di considerabile.
Rinchiude gli scritti polemici del
TOMO VII. santo dottore.
1. 11 Trattato dell'eresie, indiriz-
Contiene i venlidue libri della Cit- zato aQuodvulldeus, diacono di Car-
tà di Dio, opera incominciata 1' an- tagine. Il santo vi parla di ottantot-
no 4i 3 e compiuta il 4^6. to eresie, che erano state da Gesìi
Trovansi nell'appendice al setti- Cristo infìno a' suoi dì. Vi sono dei

mo tomo gli atti che risguardano manoscritti, in cui questo catalogo


la scoperta delle reliquie di s. Ste- delle eresie comprende eziandio quelle
fano. dei Timoteani, dei Nestoriani, e de-
1. La lettera di Avito ,
prete gli Eutichiani. Ma questa aggiunta
spagnuolo, a Balcone , vescoAO di non è di sant' Agostino, e si attri-

Braga nel Portogallo , risguardante buisce a Gennadio.


le reliquie del santo martire. Avito 2. Il Trattato contro i Giudei.
aggiunse a questa lettera una tra- Quest' opera è talvolta intitolata :

duzione latina della relazione che Discorso sopra l' Incarnazione del
Luciano avea scritto sulla scoperta Signore. S. Agostino vi prova, con
di questo tasoro. s. Paolo, la riprovazione dei Giu-
2. La Relazione della scoperta dei, e la vocazione dei Gentili.
del corpo di s. Stefano fatta da 3. Dell' utilità della Fede , nel
Luciano. Era questi prete di Geru- 391.
salemme e pan'oco di un luogo 4. Il libro delle due Anime, lo
chiamato Cafargamahi, in cui i"ipo- stesso anno.
savano le reliquie del santo martire. 5. Gli Atti contro Foi'tunato
Non si può quindi rivocare in dub- Manicheo, l'anno 392.
bio r autenticità di questa rela- 6. Il libro contro Adimanzio,
zione. r anno 394.
3. La Lettera di Anastasio il bi^ 7. Il libro contro l'Epistola del
bliotecario a Landuleo, vescovo di fondamento, circa l'anno 397.
Capua, in cui gli fa sapere eh' egh 8. Le Dispute contro Fausto
avea tradotto in latino l' istoria Manicheo, 1' anno 4o4-
della traslazione delle reliquie di s. 9. I due libri degli Atti con
Stefano da Gerusalemme a Costanti- Felice Manicheo, l'anno 4'^4-
nopoli. Quest' o])era è supposta. 10. Il libro della natura del Be-
4- Lettera di Severo , vescovo ne contro i Manichei.
dell'isola di Minorica, a tutta la M. Il libro contro la lettera di
Chiesa, sopra i miracoli che furono Secondino Manicheo, circa lamio ^o5.
i5o AGO AGO f

12. I due libri contro l'Avver- i donatisti, circa la fine dell' anno
sario della legge e dei profeti, l'an- 393.
no 4^0. 2. I tre libri contro la lettera

i3. I libri contro i Priscillia- di Parmeniano, circa l' anno 4oo.


nisti e gli Origenisti, circa l' anno 3. I sette libri del Battesimo
4i5. contro i Donatisti, circa lo stesso

i4- Il libro contro il discorso tempo.


degli Ariani, circa l'anno 4i^- 4. I tre libri contro Petiliano,
i5. La Conferenza con Massi- circa r anno 4oo-
mino, vescovo ariano, e i tre libri 5. L' Epistola ai cattolici contro
contro lo stesso eretico furono scrit- i donatisti, ossia il trattato dell' Uni-
ti l'anno 4^8. tà della chiesa, l'anno 4^2.
i6. I quindici libri della Trini- 6. I quattro libri contro il Do-
tà furono cominciati l' anno 4ot> e natista Cresconio ,
grammatico di
terminati l'anno ^i6. professione, l'anno 4^6.
Le opere apocrife contenute nel- 7. Il libro dell'Unità del bat-

r appendice sono : i. il trattato tesimo contro Petiliano e Costanti-


contro le cinque eresie; 2. il li- no, il quale pare essere stato scritto

bro del simbolo, contro i Giu- circa r anno ^11.


dei, i Pagani e gli Ariani ; 3. il 8. 11 Compendio della confe-
libro della disputa della Chiesa, e renza contro i donatisti, 1' anno
della sinagoga, che è di tin giure- 4i2.
consulto ; 4- '1 libro della Fede, 9. Il libro ai Donatisti dopo la
contro i Manichei, attribuito nei conferenza di Cartagine ,
1' anno
mss. ad Evodio di Uzala ; 5. l'Av- 4i3.
vertimento sulla maniera di rice- 10. Discorso al popolo della
vere i Manichei ; 6. il libro della chiesa di Cesarea , l'ecitato alla
Trinità contro Feliciano che è di jìresenza di Emerito, vescovo della
Vigilio di Tapso; 7. Le Quistioni setta di Donato.
della Trinità e della Genesi, tratte 1 1. Discorso intorno a che
ciò

da Alenino; 8, idue libri dell'In- era avvenuto con Emerito, dona-


carnazione del Verbo a Janiiario, tista, r anno 4 ' 3, o secondo altri
tratti dalla versione latina dei Prin- 418.
cipii diOrigene da Rufino ; 9. il li- 12. I due libri contro Gauden-
bro della Trinità, e dell' Unità di zio, donatista, 1' anno ^\^7.o.

Dio; IO. il libro dell'Essenza della Trovasi nell' appendice di questo


Divinità ; 11. il dialogo dell' Unità tomo : I . il libro contro Fulgenzio
e della Trinità, ad Ottato ; 1 2. il il donatista, che è supposto. 2. Di-
libro dei Dogmi ecclesiastici che si versi monumenti risgnardanti 1' i-

sa essere di Gennadio di Marsiglia. storia de' donatisti , e che contri-


buiscono assai alla intelligenza delle
TOMO IX. opere che sant' Agostino ha scritto
contro (juesti eretici.

Vi contengono le opere po-


si
TOMO X.
lemiche contro i donatisti di cui ec-
r-o l'ordine: Vi sono compresi :

I. II Salmo abbecedario coiilro 1 . 1 tre libri dei Meriti e del-


AGO AGO I j .

la Reniissinne dei pecco li ossia del


Battesimo dei fanciulli, l'anno /{i-ì. TOMO XI.
2. 11 libro dello Spirito, e della
Lettera, l'anno 4' 3. Viene descritta in questo tomo
3. Il libro della Natura, e della la vita di s. con una
Agostino,
Grazia, l'anno /{.ìS. tavola generale delle sue opere, ed
4. Il libro della Perfezione della una delle materie contenute in (;ia-

giustizia, circa l'anno /[i5. .scheduna. La vita non è che una tra-

5. Il libro degli Atti di Pelagio, duzione latina di quella che Tille-


circa l'anno 4'7- mont avea scritto in francese, ma
6. I due libri della Grazia di G. che non era ancora stata stampata.
C. e del peccato originale, scritti La più esatta e perfètta edizio-
r anno /^ìS. ne che abbiamo delle opere di s. A-
7. I due libri del matrimonio, gostino è cerlamente quella dei bene-
e delle concupiscenze, al conte Va- dettini. Essa è, come dicemmo, in \I

lerio, l'anno 4'9- volumi in foglio, di cui i due ]MÌmi


8. I quattro libri dell' Anima e furono stampati a Parigi nel 1679,
della sua origine, circa l'anno ^10. e l'ultimo nel 1700. Fu incomin-
q. I quattro libri a Bonifacio ciata da Delfau ma questo religio-
;

contro i Pelagiani, circa 1' anno 4^0. so fu esiliatopoco dopo nella bas-
10. I sei libri contro Giuliano sa Brettagna, per aver pul)l)licalo
verso il /^'ì'^. V Abbate Commendatario, opera nel-
11. Il libro della Grazia, e del la quale esprimevasi assai dui^amen-
libero Arbitrio, l'anno 4^6 o 4^7* te sopra diverse circostanze dell' in-
il. Il libro della Correzione, e stituzione delle Commende. Blampi-
della grazia, lo stesso anno. no gli succedette nel suo lavoro.
i3. I libri della Predestinazione Devesi alla Coustant la
critica di
de' santi , e del Dono della perse- separazione delle opere che sono
veranza. veramente di sant' Agostino da quel-
i4- L'Opera imperfetta contro le che gli erano attribuite. La vita
Giuliano, circa il /^iS. del santo fu tradotta da Vaillant,
Le opere attribuitegli contenute e da de Prische.
neir appendice di questo decimo to- Furono ristampate le opere di

mo sono : questo dottore ad Anversa, o piut-


1 . r Hypomnesticon, o sia 1' Hy- tosto ad Amsterdam nel 1700, edi-
ponosticon in sei libri. zione parimenti in undici volumi in
2. Della Predestinazione, e della foglio. Si trova nel decimo l' analisi

Grazia, libro che sembra essere piut- del libio della Correzione, e della
tosto di qualche Scniipelagiano. Grazia, di Antonio Arnaud , cui
3. 11 libro della Predestinazione mons. de Harlai, arcivescovo di Pa-
di Dio, che sarebbe indegno di s. A- rigi, a\ea fatto togliere nell'edizio-
gostino. ne di Parigi. Giovanni Le Clero vi
4. Risposta alle obbiezioni di Vin- aggiunse, nel 1703, un duodecimo
cenzio, le quali sono di s. Prospero. tomo, sotto il titolo di Appendix
Vengono poscia parecchie opere Aiigustiniana , in cui raccolse molte
importanti concernenti l' istoria del opere straniere, e inserì le sue osser-
pelagianismo. vazioni sopra sant' Agostino, libere-
l'i^a AGO AGO
poni ( Jo. Clerici ) In Auffistimim giosi , che armati della sola croce
aniniadversioncs. Il santo dottoro rallegravansi nella speranza di con-
vi è assai maltrattato. La prefazio- quistare nuovi popoli a Gesù Cri-
ne del mostra mi orgo-
Le Clcrc sto. Sebljcne la infernale malizia a
glio insopportabile, secondo Ondi- mezzo il viaggio contrapponesse loro
no, \). 990, e gli autori degli Ada forti ostacoli, pure Gregorio inviava
Eìudìt. Lips. an. lyoS, p. 289. ad essi lettere che infondevano più
Vedi Crt%'e, t. i; Ceillier. t. XI forte coraggio. Agostino toccò l'In-
e XII; du Pin, ecc. L' edizione ghilterra r anno 59G e tosto
circa
de' benedettini fu ristampata dall'Al- fece noto ad Etelberto re di Reut il
brizzi a Venezia dal 1729-173 5, fine della sua partenza da Roma
In questa edizione vi hanno più verso colà. Provvide il principe ai
che nella parigina due lettere ine- bisogni de' missionarii volendo che
dite. Il p. Berti però dice, ch'ella si rimanessero nell' isola di Thanet
non è da paragonarsi alla parigina dove approdò il loro vascello e ;

jnalgrado le cure dell' Albrizzi. Ve- poco stante egli medesimo ven-
,

di Berti, de Rebus gestis a s. Avig. ne ad Agostino. I religiosi che, u-


ac scrìptìs ejus, 76, p. 217. Es- e. nitamente agi' interpreti, ascendeva-
sa fu tuttavia ristampata a Venezia, no fino a' quaranta , mossero in-
nel I con maggior cura ed e-
76 1 , contro al re in processione prece-
sattezza in t. in 20
4? ^ a Bassa- duti dalla croce, e pregando. An-
no nel i'^97 in 18 t. in 4- La nunziarono ad Etelberto la parola
qual edizione nell' ultimo tomo va di vita; egli ascoltatih attentamente,
jncca oltre le altre di 24 sermoni ordinò che ninna molestia si facesse
tratti da Michele Denis da un codi- loro , anzi fé' libero a tutti il pre-
ce viennese. dicare ai sudditi suoi. Al suono di
Nel 1819, ;I dotto p. Frangi- quelle zelantissime voci molti rice-
|)ane, custode della biblioteca di vettero il battesimo, e fra gli altri
JVIontc Cassino, diede in luce a Ro- lo stesso re: onde segui la conver-
ma altri dieci sermoni inediti del sione di moltitudine senza numero.
santo dottore, facendone tuttavia Né fu questo il solo conforto di A-
sperare degli altri. Ora si sta fa- gostino : Etelberto, quasi uno dei
cendo un' edizione in Venezia delle suoi cooperatori , studiavasi di esten-
opere di s. Agostino dal valente ti- dere quanto era da se il regno cU
pografo G. Antonelli. Gcsìi Cristo, aboliva gl'idoli, ne di-
AGOSTINO romano, apo- ( s. ) , struggeva i templi, savie leggi prov-
primo vescovo
stolo d' Inghilterra, e vedeva, e chiese e monasteri fabbri-
di Cantorbery, fu in\'iato colà da cava. In questo mezzo Agostino, con-
Papa Gregorio Magno, il quale pri- secrato vescovo, manteneva siccome
ma di essere eletto alla Sede di innanzi Giego-
corrispondenza con
Pietro disegnava di movere a quel- rio, del quale abbiamo non poche
le parti per seminarvi il vangelo. lettei'e scritte quando a lodarne
Quando il Pontefice lo sceglieva 10 zelo, quando a impedirne la va-
come più acconcio a tanto scopo,
il nagloria pc' miracoli ch'egli operava.
Agostino era priore del monislero 11 santo Papa mandò il [)allio ad
di s. Andrea di Roma. Ebbe a com- Agostino dandogli ficoltà di ordinare*
pagni nella sua missione altri reli- doilici vescovi, sui (juali avesse il
,

AGO AGO i53


diritto di metropolitano. JMontrc ci bencfìcii del loro Signore. Per la
per (|iicsto diritto visitava le diocesi qual cosa, affidatagli dai superiori
soggette, niente al suo zelo stiif^gi- la dispensazione della divina paro-
va ; se non che, ad onta dc'prodi^ii la, ne assunse buon grado l' in-
di
di cui si valse per autenlictire la eaùv'o, e si diede ad esercitare con
cristiana dottrina, rimasero i bretoni apostolico zelo questo imporlantis-
specialmente ostinati nelle loro super- sinio officio . Ne contento di ciò,
stiziose costumanze. Per la quale adoperossi alla fòiutazione di al-
caparbietà ruppe Agostino ajvpo di cuni monisteri del suo Ordine in
essi con profetica minaccia di distru- parecchie città della Dalmazia. Quin-
zione e di morte, verificatasi dopo di portossi in Italia , in appres-
eh' egli non era più. Se ne celebra so percorse la Bosnia, oppose con si

la festa al di 26 di maggio, giorno forza ai manichei, ed ebbe il con-


di sua avvenuta
morte, nel 6o4- forto di convertire molti eretici.
V. Inghilterra. Recatosi per la seconda volta in
AGOSTINO DI Gazothes (s.), do- Ungheria, umiliò la prepotenza dei
menicano , ebbe i lìatali in Traù pagani, che moveano guerra alla
città della Dalmazia, verso la metà Cattolica Religione. Da questo regno
del secolo XIII. I suoi genitori di- passò a Roma invitatovi da Bene-
scendevano dall' antica casa dei Dra- detto XI , il quale lo consecrò ve-
govitz, ed erano commendabili e per scovo di Zagabria nella Croazia. La
la nobiltà del lignaggio, e per la loro tristissima situazione della sua diocesi
pietà. Quindi si diedero ogni cura aperse largo campo al suo zelo. Il

di educare il loro figliuolo, il quale santo cominciò allora dalla riforma


dava di sé le più belle speranze. del clero , al qual uopo radunava
Questi non appena si avvide della ogni anno un sinodo, e faceva a pie-
vanità del mondo, che risolvette di di la visita della diocesi. Cosi pure
consecrarsi interamente al servizio corresse i costumi del popolo colle
di Dio. Entrò pertanto nell'Ordine sue istruzioni, co'suoi esempii, e coi
dei predicatori nel 1277, e ben pre- miracoli, onde Dio volle confermare
sto vi fece rapidi progressi nella via le sue parole. Ad onta di sì im-

della cristiana perlèzione. Nel i2«S() portanti occupazioni, egli sapea tro-
lu mandato a Parigi, affinchè jìro- vare tempo di ritirarsi di quando
s(i;uisse il corso degli studi i , nei in quando in un convento del proprio
(juali molto vantaggiò. Quivi non Ordine, che sorgca vicino al suo
diminuì punto il suo fervore per palazzo ,
per dedicarsi all' esercizio
r acquisto delle virtù, e soprat- dell' orazione. La fama di queste
tutto della umilia, del raccoglimen- importanti azioni pervenne alle orec-
to 5 della preghiera, del ritiro , del chie del Sommo Pontefice Clemen-
disprezzo di sé stesso e delle cose te V , il quale nel 1 3oB lo inviò
mondane. Egli si tcnca mai sempre nel regno di Ungheria col Cardina-
dinanzi agli occhi il suo Dio e ne le Gentile di Montefiori, perchè vi ri-
meditava co' più teneri affetti l'im- stabilisse la pace , inducendo quei
menso amore. A questa scuola tut- popoli a riconoscere Carlo Roberto
to sentissi avvampare della più fer- per legittimo loro sovrano. Dopo
vida carità, e del desiderio che tut- aver condotto a termine felice que-
ti gli uomini eorrisptjiulessero ai sta legazione , assistette, nel i 3 i i
;

VCL. I. 20
i54 AGO AGO
al concilio generale di \icnna. In dosi in ogni manicia di utile disci-
appresso il Papa Giovanni XXll, plina ; ond' ci , fornito coni' era di
nel i3i7, lo trasferì alla sede vesco- facile ingegno , riuscì a meraviglia
vile di Nocera nel regno di Napoli, valente ne' due diritti , nella eccle-
ove si diede a diradicale gli aviaizi siastica storia, nelle lingue, e nella
del maomettismo introdotto in quel- letteratura sacra e profana. La fa-
la diocesi dai saraceni. ma, che spandcvasi chiarissima e giu-
Agostino, dopo aver governato con sta de' suoi talenti, non tardò molto
somma saggezza la sua chiesa, finì di a pervenire alle orecchie de' gran-
vivere nel giorno 3 agosto del iSaS, di: che Carlo V imperatore prese
ed ebbe la tomba nel convento di tanto interesse per lui, da chiedere
san Domenico, da lui stesso cretto. a Papa Paolo III che lo facesse u-
Dio glorificò il suo sepolcro co' più ditore di Rota. Nel qual posto di
strepitosi miracoli ; locchè indusse altissimo onoi'e guadagnando con
il Sommo Pontefice Giovanni XXII indubbie pruove di merito nuova
ad ascriverlo nel catalogo dei santi, estimazione, videsi spedito mmzio
ed a permetterne la festa con uffi- in Inghilterra da Giulio III Sommo
zio proprio ai 3 di agosto. Indi per Pontefice, l' anno 1 554 , nominato
mi decreto della sacra Congregazio- poscia vescovo di Alifa nella Terra
ne dei Riti, che ottenne l'approva- di Lavoro da Paolo IV, e dal me-
zione di Clemente XI , il suo culto desimo deputato a Ferdinando I
fu esteso a tutta la provincia ec- imperatore nel iSSj. Qui non si
clesiastica di Benevento, come anche fermarono i progressi di Agostino
alle diocesi di Spalatro e di Traù nella via degli onori che gli aggiu-
nella Dalmazia, di Zagabria nella dicarono i potenti. Ai sopra rife-
Croazia, ed in tutti i conventi riti si aggiunse anco Filippo II di
dei domenicani. La città di Nocera Spagna , che nel 1 558 nominoUo a
lo Acnera come imo dei principali vescovo di Lerida. In cotal dignità
protettori della diocesi. costituito egli assistette al concilio
AGOSTINO, Cardinale. Agostino di Trento nel passando gli 1 562 ,

Cardinale dei Santiquattro. Di lui ultimi dodici anni dell' avanzata


v' è la sola memoria in mia Bolla di sua vita nel reggimento del vesco-
Pascolale nel 1099, riportata
II, eletto vato di Tarragona a cui fu promos-
dal Mabillon negU annali benedet- so nel 1574. In mezzo a tant'auge A-
tini , nella qnale si trova con altri gostino mantenne sempre la ingeni-
Cardinali sottoscritto. ta affabilità chene distingueva 1' a-
AGOSTINO Antonio, arcivesco- nima dolcissima, vivendo con singoiar
vo Tarragona, lodato a ciclo dai
di temperanza e modestia, che inspi-
grandi uomini Paolo Manuzio, Lo- ravano a tutti la maggiore vene-
renzo Pignorio Grutero Panvi- , , razione. Co' poverelli poi usò carità
nio , Turnebo IMenochio
, Baro- , sì lai-ga da mettere a pegno talvol-
uio, Bona e molti altri di varie na- ta i vasi sacri per soccorrei'li e da
zioni , nacque il dì 5.5 febbraio vendere fin anco i propiii libri, ch'era-

i5i6 in Saragozza. Alcalà , Sala- no per lui il più prezioso tesoi'o. Tra
manca , Bologna , Padova , Firen- le sue opere fatte di pubblico diritto
ze furono le città dov' ei ])assò i hanno distinto luogo le seguenti :

varii studii della gioAÌnczza coltivau- 1 . Trcs anlKfutv collcclioncs iL'cre-


,

AGO AGR i5T


Uilinnt curi notis A. Àugusl. od una Bologna , di Padova e di Firenze.
lettera dedicatoria a Gres^ovio \HI, AGRIA ( Agrien. ). Città con
di cui l^ossevinoraccomanda la loltii- residenza di un arcivescovo nel-
ra, stampata a Parigi, 1 6 o e 63 in 1 1 1 r Ungheria ( Erlau ). Essa è po-
fol. ; 2. Constìtuliones provinciales et sta in una valle deliziosa suH' E-
synodales larraconensium. Uh. qnin- gcr, che la divide in due par-
qiie, Tarragona, i58o in 4- ; 3. Ca- ti,ed è capoluogo del comitato di
noncs pocnìLentiales , cani notis , ivi Heves; ha un liceo, un seminario,
i582, Venezia 1584} Parigi ifi4i un osservatorio, un ginnasio ed al-

in 4-" > 4- Epitome j'iiris pontificii tri stabilimenti d' istruzione. Fu e-


i'clcris in tres partes divisa, Roma retta e cinta di mura nel io io dal
i6i I e 1614, Parigi 1641 lom. 2 l'c tjuale vi fondò pure-
Stefiuio, il

in fol. ; 5. De quihusdani vcteribus il che nel 180 3 fu eret-


vescovato,
canonum ecclesiasticoruni collecto- to in arcivescovato, avente per suf-
ribus jiidiciiim ac censura j 6. Dia- fraganee le chiese di Szattmar, Ros-
logi Xf^, sive libri duo de emenda- naviem, Caschau e Zips. Quantunque
tione Gratiaid , Tarragona i58G, piccola, è graziosa questa città. La
Parigi 1672 in 8.", con note di cattedrale, il palazzo dell' arcivesco-

Stetano Baluzio ; 7. Bibliotheccc vo e soprattutto gli cdifizii dell' u-

/4nt. Aug. libroruvi mss. grcvce et niversità sono bellissimi. Veduti da


latine index, Tarragona i586 in un'altura danno alla città stessa un
4.° ; 8. Epistola ad Hieron. de importante aspetto. Dietro alla città
Ccesar-Augustance comuiunis patrice scorgonsi ancora gli avanzi dell'an-
episcopis alque conciliis j c). Notce tico castello fortificato. Sulle due ri-

in can. L XXII ah Hadr. Papa I ve dell'Eger sono acque termali,vi

promulgatos adversus falsos accusa- i cui bagni, chiamati Episcopali, so-


tores et oppressores episcoponan et no i più rinomati.
Pontificumj io. De Ponti/ice ma- Erlau molto
sofferse nelle guerre
xima , patriarchis et primalibus contro SolimanoII, nel 1 522,
i tiu-chi.

Roma 1617 in fol. 11. De per-


, ; vi pose l'assedio con settantamila uo-

feclo jiirisconsidto et episcopo, Pa- mini ma la guarnigione, composta di


;

rigi 1607 in 4- 12. Brei'iarium, j sole duemila e poco piti persone insie-
horce et ordinarium Ecclesice Ilerden- me alle donne, fece tali prodigi di va-
sisj i3. Instittitiones jiiris canoni- lore 5 da obbligare i turchi a ritirar-
cij 1 4- iSloria dei concilii greci e latini. si. Dipoi Maometto III la prese nel

AGOSTINO d' Arcoli, agosti- iSqG, ma vi perdette sessantamila


niano, fioriva verso il i385. Ebbe mussulmani. Nel 1687 ^^ valoroso e-
la laurea in teologia , e molta glo- sercito dell' imperator Leopoldo I la
ria si procacciò nel ministero della riacquistò, dopo un blocco di tre an-
predicazione. Di lui esistono le ope- ni , nel quale diecimila uomini mo-
re seguenti : i . Commentarinni in rirono di fame e di malattie. I tuichi
quatuor libros sententiarunij 2. Su- nuovamente occuparono nel 1715
la
per evangelia dominicaliaj 3. Su- finché ritornò all' austriaca domi-
per Genesim qucedam moralia j 4- nazione. Nel 1800 una terza parte
Lectiones in universam Scripturamj dell' aljitato di essa restò consunta
5. Super libros ethicorum Aristo- dallefiamme. L'attuale arcivescovo è
telisj manoscritte, nelle biblioteche di monsignor Giovanni Ladislao Pyr-
,, ,

i56 AGR AGR


ker di Fclso Eòr ,
già nientissimo dall' Astura è irrigato. Tenue essen-
patriarca di Venezia, il finale con- do il declivio di tali fiumi, palu-
cepì ed eseguì grande disegno di
il dosi, limacciosi divengono i luoghi
edificarvi, in gran parte a proprie bagnati da essi. La posizione bassa
spese, un tempio vastissimo e son- del suolo rende la spiaggia sog-
tuosissimo, dove sfoggiò il suo amo- getta agli ammassi d' alga spintavi

re per le arti belle , collocandovi dai venti occidentali ed australi


statue e [)itture di mani maestre. che accumulandosi imputridisce. Dal-
AGKIA. Città, di cui fa menzio- l'umido tepore dei luoghi paludosi
ne Gregorio II nella sua lettera a invitata una moltitudine d' insetti

Pietro arcivescovo di Creta. Fu riu- vi accorre, e colle spoglie e coi ca-


nita alia sede episcopale di Cidonia daveri accresce la putrefazione del-
neir isola medesima, il cui vescovo è l' acqua stagnante. La prossimità
suffraganeo all'arcivescovo di Candia. del mare cagiona incostanza nel cli-

AGRICOLA (s.), martire. V. Vi- ma , e impregnata l' aria, spirante


tale (s.). dall' ostro, dei gas e miasmi nocivi
AGRICOLA (s.), vescovo di Chà- sviluppantisi da queste paludose ter-
lons sulla Saona^ nacque circa l'anno re ,
produce prostrazione di forze

4q7- Da quanto abbiamo da


Gre- s. torpore, ebetudine, e febbri intermit-
gorio di Tours, arse di zelo per lo tentiche spesso hanno un carattere
addottrinamento della greggia e pel maligno o nervoso.
decoro delle chiese. Mori liei 58o È ben vero che in tale condizione
in età di ottantatre anni. E nomi- non erano alle epoche prime roma-
nato ai 17 di marzo nel martiro- ne. Molte città, più antiche di Roma,
logio romano e la chiesa di Chà- vi sorgevano e le ponevano a van-
lons ne fa pure la festa ai 1 7 marzo. taggiosa cultura. Lamento, Lavi-
AGRICOLTURA e suo Tribu- nio, Ardea, Gabio e CoUazia nella
nale IN Roma. Kon è a dire sul- parte latina ; Ficulea Fidene e ,

lo stato dell' Agiicoltura di quasi tut- Crustamerio nella sabina ; Veio e


to il dominio ecclesiastico, dappoi- Cei'i sorgevano nella parte etrusca.

ché, come ognuno sa, essa fu sem- Ma sottomesse queste città, scema-
pre fiorentissima, specialmente nelle tane la popolazione, estesosi il po-
campagne del Ferrarese, del Bolo- tei'e di Roma alla massima parte
gnese, della Romagna e delle Mar- delmondo, crebbero le dovizie ed
che, sì a cagione della natura dei il Nel tempo stesso l' Agro
lusso.

sì pcgl'impulsi dati dai Pon-


suoli, e romano e il territorio di quelle cit-
tefici.Ciò che diede occasione a tà furono convertiti in dehziose vil-

qualche lamento, che, per quanto sa- le poco abitate e poco assai colti-
remo ad esporre , si deve riputare vate ; locchè mal opponeasi all' ef-

irragionevole, egli è piuttosto la fetto naturale del clima. Roma


parte di Agricoltura, che spetta al perciò priva di territorio utilmen-

così detto Agro romano. te coltivato, si vide costretta a ri-

È r Agro romano mi' assai va- correre pei viveri all'Egitto eil al-

sta estensione di terreno che dal l'Africa. Si stabilì r impero , ed i

lido del mare giunge ai colli ctru- grandi fissati in Roma colle loro
sclii, sabini, latini, e che dall' Alo- famiglie , accresceano la diserzione
ne , dal Tevere, dal Numicio e di questi luoghi, che restarono sog-
G RA AGR ,^7
getti a successivo deperimento fin- Asceso al soglio Pontificio nel 1.471
ché orde di barbari scesei'o a de- Sisto IV, vedendo che il poco vantag-
solare l'Italia, e Roma, capitale gio dell'Agro deiivava dalla negletta
dell'impero, era la meta cui ten- chiunque
coltivazione, lasciò facoltà a
deano gli avidi conquistatori. Il di seminare nella terza parte delle
saccheggio fatto dai baibaii , il mal tenute dell' Agro stesso anche con-
governo dei greci, le ostilità praticate tro la volontà dei padroni, che do-
al governo Pontifìcio nei primi tem- veano essere compensati giusta la
pi del suo stabilimento; le incursioni stima fattane dai Queste dispo-
periti.
dei saraceiìi , dei re di Napoli ; le sizioni furono confermate da Giulio
discoi'die cogl' imperatori d'Occiden- li. Sorgeva intanto il bel secolo di

te; le fazioni dei Colonnesi e degli Leone X, il quale segna il principio


Orsini , dei conti Tuscolo e di
di dell'ejioca dello splendore Romano,
Galera ; la residenza dei Papi in che durò pei secoli XVI e XVII.
Avignone, dal i3o5 al 1 877, e lo Le Provincie ricuperavano e cresce-
si

scisma d'Occidente, dal 1878 al va la popolazione di Roma; ma la re-


1
4 7
1 : ecco le cause da cui si deve occupavano
ligione, le lettere e le arti
ripetere l' aspetto di diserzione che r animo di grande Pontefice.
quel
presentò l'Agro romano. Prevalse l' uso di mantenere una
Queste cause stesse riducendo quantità, forse eccedente, di vacche
Roma ad appagarsi delle proprie rosse, e diminuirono le seminagioni.
risorse, ne risvegliarono l' amore al- Clemente VII, immediato successore
l' agricoltura. Divenuti i Papi so- di Leone X, tentò di rimettere in
vrani temporali vi misero ogni lo- vigore le costituzioni di Sisto IV e
ro pensiero, convinti che il deperi- di Giulio II. Stabilì la corrispon-
mento dell'Agro dipendesse dalla di- sione da farsi ai propiietari dei fon-
serzione. Sino dalla metà del secolo di seminati arbitrariamente , cioè,
Vili circa vedesi il Pontefice Zaccaria della quinta parte del prodotto per
eriger tre villaggi, ed altri quattro tenute nel raggio di otto miglia da
alzarne Adriano I verso il fine del Roma, della settima per quelle fra otto

I secolo
scorgiamo
stesso.
edificati
Nei secoli
altri
successivi
castelli ad
e sedici miglia, e della decima per
quelle in distanza maggiore. Proibì
accorvi i coloni e i pastori. Ma anni- pure che il numero delle vacche
chilate tutte le previdenze dei Pon- rosse passasse le cento e venticinque
tefici dalla barbarie dei secoli di per ciaschedun proprietario nel rag-
mezzo, e diroccati i castelli, gli agri- gio di dieci miglia da Roma. Per-
coltori costi'etti si videro a litirarsi mise l'esportazione del grano, quan-
in Roma onde fuggire gli effetti fatali do il suo prezzo non eccedesse i

dell'aria. Abbandonala l'Agi-icoltura, dieciotto giulii al rubbio. Pure si mi-


sorse col tempo la classe dei mercan- sero ad attraversare le di lui prov-
ti di campagna che con lavoranti e videnze, r invasione dei napoletani
pastori avventizi! di lontane regioni nel 1 526, il saccheggio del Borbo-

misero e mettono a prò l'Agro ro- ne nel 1527, e l'inondazione del


mano, ma non col vantaggio che Tevere nel i53o. L'Agricoltura lan-
darebbero molti e fissi abitatori. guì e r esportazione di grano dalle
,

Ed ecco i Pontefici dar tutto il terre Romane destò forti timoj-i.

pensiero a incoraggiare l'Agricoltura. Roma in seguito si vide oppressa


,

i58 AGR AGR


«la carestÌL- sotto Sisto V nel i')ì^'>, r Agro romano sessantamila scudi
sotto Gregorio XIV nel i^^Qi, sotto senza inteiesse ed a quelli del di-

Clemente Vili nel 1092, ed in al- stretto di Roma cinquantaciuquemila


tre occasioni nei secoli posteriori. al due per cento.
vista dei mali che di quando
La Nel 1775 ascese al soglio Pio
inquando minacciavano Roma non VI, quel Pontefice che si mise alla
jìotea non forzare i principi e i magnanima injpresa d'asciugare le
dotti a cercarvi un rimedio. E quin- paludi pontine. Ei diede particolare
di il Doni indirizzava ad Urbano attenzione alla cultura dell'Agro e
\ ni im libro sul modo di resti- ne ordinò il catasto, e nel 1783
tuire la salubrità dell' Agro romano. dispose che in ogni anno vi si se-
Proponeva egli per tal effetto di minassero ventitremila rubbi circa
ristabilirvi la popolazione, e forma- di grano . Alla pubblicazione del
va eziandio il modello dei castelli catasto il prelato Cacherano di Rri-
sarebbero dovuti costruire [De
eli e si cherasio, piemontese, avanzò il pro-
ivsdiaenda saluhritate Agri romani. getto di popolare la parte settentrio-
Novum thesaur. anliq. rom. T. I). nale dell'Agro collo stabilirvi da prin-
Ma il di lui progetto non ebbe esecu- cipio mille e novecento famiglie divise
zione. Un particolare, Giambattista in venti tribìi, coU'aggiungervi in se-
Sacchetti , tentò di metter in prati- guito ventisei trilùi per le altre te-
ca una tal idea. Collocò egli pres- luite. Magrande asciugamento delle
il

so Ostia una colonia di villani paludi, cui allora da quel Pontefice


chiamati dalla Toscana, ma pochi attendeasi, e le insorgenze politiche
essendo, ed in un sito dei più in- per cui nel 1796,6 1797 perdette le
felici dell'Agro romano, tutti inpoco Legazioni, distolsero la mente di Pio
tempo morirono per 1' aria malsana. VI dall' eseguire il progetto, e lo co-
Negli anni posteriori ad Urbano stiinsero a mettere in vendita, fra le
Vili i Pontefici non cessarono di altre, alcune tenute dell'Agro romano.
prendere sempre nuove misure alla Tentò bene Pio VII, nel 1801,
insorgenza di nuovi bisogni. Innocenzo di ripopolare quelle tenute ; ma
XI, creato nel 1676, tutto adoprossi sforzi tali furono inutili. Soprag-
per mantenere in Roma l' abbon- giunta r invasione , Roma divenne
danza. Fissò il prezzo del frumento ; città provinciale dell' impero france-
ma aggravati da tal misura i mer- se. Il corpo municipale che allora
canti di campagna, perchè non po- dirigeva la pubblica beneficenza, nel
teano mantenere quel prezzo, stante i8o() inviò alcuni mendici a la-

le spese onerose, lasciarono inculto vorar le campagne


Agro. Nes- dell'
l'Agro, di cui seminava appena la
si sun vantaggio sortì da tale dispo-
decima paite. V. Zauli, Ad ìnxtit. sizione. Ritornata Romanci 181 4 al
Faveulicv, rub. XLI, lib. IV, num. dominio Pontificio, nel i8i5 e 181 ti
2f) I . Constant. Ad slat. Urbis ilmedesimo Sommo Pontefice Pio
Adnot. LX, num. 16. 21. VII instituì una congregazione eco-
Continuando gli stessi bisogni, nel nomica da cui vennero proposte
,

principio del suo Pontificato Rene- alcune provvidenze tendenti ad or-


«lelto \lll dispose, oltre alcune altre dinare la publtlica economia, e fu-
|)rovviden/.e agrarie, die ad ogni an- rono incominciate per ciò le lelati-
no si prestassero ai coltivatori del- ve opciazioni.
8

AGR AGR I '>9

Frattanto si present?) nel 1829, le controversie dei sudditi loro. Lu-


sotto Pio VHI, una società di spe- nadoro, Rclaz. della Corte di Roma.
culatori stranieri che assunsero di Ora quel tril)unale esiste con
coltivare l'Agro romano collo stabi- altre norme. Secondo la Raccolta
lirvi la {)opolazione eccedente nelle delle leggi e disposizioid di puì>hlica
altre proviucie Pontifìcie. Ma ol- amminislrazione saggiamente ema-
ti'echè l'interesse straniero non era nate dal regnante Pontefice, il giu-
interesse dello stato, tanto onerose dice de' mercenari, addetto al men-
erano le condizioni da essi apposte zionato tribunale capitolino, tratta
al contratto, che fu perciò giusta- le cause di Roma e dell'Agro roma-
mente rigettato. no , non maggiori
importo di dell'

Dal fin qui esposto potrà ognuno duecento scudi, concernenti le mer-
vedere le somme cure dei Pontefici cedi campestri, le caparre, le anti-
al miglioramento dell'Agro e l'estrin- cipazioni o prestanze per causa di
seche circostanze che si opposero lavori di campagna tanto tra gli agri-
sempre ad ottenere un tal fine. coltori ,
quanto tra i loro dipendenti.
Per pronuioverc in generale l'Agri- Le altre attribuzioni sono esercitate
coltura, un Tribunale esisteva da gran dal Tribunale deU Annona [f^edi),
tempo in Roma, intitolato appunto il quale tra le prese provvidenze rin-
dell' Àgricollura. Era composto di novò nel 1 1 "2 gli ordini ai pro-
quattro consoli, che dal Danieli {Ree. prietari delle tenute dell' Agro ro-
Prax. Roin. dir., pag. 70) sono pa- mano, di notificare cioè i cambia-
ragonati agli anticlii edili cereali. Ve- menti nelle proprietà avvenuti nel
nivano a due a due eletti ogni
essi corso dell'anno, ed ai conduttori di
ti'imestre ed erano destinati alle
, dover indicare i terreni coltivati o
cause appartenenti ad animali, a lasciati incolti V. la detta Raccolta.
pascoli , a campagne e ad altre Oltreché un tribunale di Agricol-
di simil fatta ,non che a perso- tura, havvi in Roma l' accademia

ne impiegate in lavori campestri. Tiberina , la quale si occupa con


Un abile procuratore veniva creato amore degli sludii agrarii , e si fa
assessore di quel tribunale al cui debito di produrre ogni anno qual-
voto si confermavano i detti con- che saggio dei suoi giudizii su tale
soli, e se da lui appellar volevano argomento V. Accademie.
le pai-ti era deputato un altro com- AGRIFOGLIO Guglielmo ( se-
petente giudice. niore), Cardinale. Guglielmo Agrifo-
Un procmatore fiscale ed im nota- glio nato a Fonte, diocesi di Limo-
ro erano addetti eziandio allo stesso ges, professò uell'Ordine benedettino,
tribunale, che avea sede in Campi- di cui, secondo alcuni, fu priore nel
doglio in un edifizio fatto costruire, convento di Villabate. Chiamato alla
nel lySo, da Papa Clemente XII. corte dell'arcivescovo di Roano, es-
Altri giudici secolari esercitava- sendo questi assunto al Pontificato,
no non pertanto giurisdizione agri- col nome di Clemente VI, venne
cola in riguardo alle persone loro da lui promosso alla chiesa di Sa-
soggette, ed erano i baroni ne' loro ragozza; ma allora non ne ricevi-
feudi, i principi ne' loro principa- la conseciazione . Nel 35o a 7
1 r

li. Si servivano essi di un uditore o decembre dallo


18 stesso Cle-
per ascoltare le istanze e coinpoi re mente VI fu decorato (L'Ila sacri^
i6o AGR AGU
poi'pora col titolo Maria in Tras- <\\ s. nominò suo esecutore testamentario.
tevere; quindi Urbano V, nel i3()8, Eletto Urbano VI, nel iSyS, com-
lo trasferì al vescovato di Sabina. mise all'Agrifoglio l'estensione del-
Oliai fosse la prudenza ed il senno la Bolla con cui veniva comandato
dell' Agrifo;j;lio ben lo dimostrò l'ot- ai Cardinali di ristorare le chiese dei

timo fine della tutela del regno di loro titoli. Se non che illanguiditisi
Sicilia, a lui affidata per la morte in lui quei principii che lo faceva-
del re Lodovico, defunto senza fi- no desiderato alla utilità della Chie-
gliuoli. Il .dotto Balùsio però ne- sa, e sedotto dall' ambizione, si die al
ga la verità di tale tutela. L' A- partito dell' antipapa Clemente VII di
grifoglio ebbe l'incombenza di fis- Ginevra, quindi a quello di Benedet-
sare i confini del territorio di Be- to XIII, pur antipapa; sostenendoli
nevento , locchè ,
giusta le conven- ancora, sebbene inutilmente ,
pres-
zioni stipulate col re Carlo V, do- so alcuni principi di Europa . Nel
veva eseguirsi dalla Chiesa. Inno- i4oi firn miserabilmente la vita o-
cenzo VI gli diede ancora F incarico stinato nello scisma. Ebbe egli se-
di formare il processo dei delitti, che poltura nella chiesa del collegio di
s' imputavano a Barnabò Visconti di san Marziale, dove avea fondata e
Milano. Da Urbano V, alla cui e- dotata la cappella di s. Stefano.
lezione aveva molto contribuito il Il Martenc ci riporta alcune let-
Cardinale Guglielmo, venne desti- tere scritte dall' Agrifoglio al re di
nato giudice delle controversie, che Francia nel i3q5.
vi erano tra il vescovo di Urgel AGRIPPINIÀNI , discepoli di
e il conte di Foix in riguardo alla Agrippa vescovo di Cartagine , il

valle Andorra. Il Cardinale assalito quale ribattezzava quelli eh' erano


dal contagio, nel iSGg in Viterbo stati battezzati dagli eretici.
venne rapito alle comuni speranze ed AGROPOLI. Città vescovile del
utilità. E sepolto in Limogcs nella regno di Napoli. Agropoli , Acropo-
Basilica di s. Mai-ziale. lis, che dà il nome al golfo su cui
AGRIFOGLIO Guglielmo (ju- è fabbricata sembra fondata dai
,

niore), Cardinale. Guglielmo Agri- greci soltanto dopo lo stabilimento


foglio naccpxe a Supery diocesis. , della religione cristiana. Il Pontefice
di Limoges, l'anno iSSg. Le insi- s. Gregorio I del 590 scrisse ad uno
gni qualità delia sua giovcntìi de- de'suoi vescovi, chiamato Felice , la
terminarono Urbano V, nel 367, ai i XLII lettera del libro secondo.
1 ^ maggio, a crearlo Cardinale del AGUCCHIO, o AGUCCI Giro-
titolo di s. Stefano in Moutecelio, seb- lamo, Cardinale. Nipote questi del
bene di soli 28 anni. JVèsi era ingan- Cardinale Filippo Sega, fu valen-
nato il Pontefice, che una santa ed tissimo in destcrità e accortezza, e
esemplare condotta accompagnata da parve nato per condurre in» portan-
singolare destrezza nel maneggio di tissimi alfari. Con vera utilità di-lla

importanti negozi , fecero lui mol- Sede Apostolica ci si adoperò nien-


to contento di quella elezione. Due te meno di trent'anni, e fra le altre
anni dopo fu fatto Camerlengo del- sue dignità ebbe quella di commen-
la S. R. C. , e nel iSyo (riego- datore di santo Spirito. Da <[uesto
rio XI gli die la cura di esaminare onore passò ad essere insignito del-
le rivelazioni di s. Brigida , e lo la porpora cardinalizia col titolo di
,

AGU AGU iGi


s. Pietro in Vincoli. Se non che po- lamanca, poscia censore e segretario
co potè godere 1' Agucchio della del supremo consiglio dell' incjuisi-
conferitagli dignità; immatura mor- zione di S])agna ,
quindi presidente
te lo rap'i alla terra 1' anno i6o5, generale della sua congregazione
non contando egli ancora il cin- nello stesso regno. Scrisse alcune
quantesimo primo d'età. Intervenne dottissime opere , tra le quali me-
Agucchio al conclave in cui venne ritano singolare menzione la Cola-
esaltato al soglio Pontificio Leone zione dei concila di tutta la Spa-
XI, Medici, fiorentino, e morì nello gna , e la Difesa della Santa Sede,
stesso giorno in cui spirò niicl Pon- in cui giudiziosamente confuta le
tefice. Ha tomba e monumento e- censurate proposizioni del clero di
rettogli da Giambattista suo fratello, Francia. Innocenzo XI consideiando
con ritratto ed iscrizione onorevole i meriti dell'Aguirre , e la profonda
alla sua memoria nella chiesa del dottrina delle sue opere , ai due
titolo sopraindicato. settembre del 1686 lo ascrisse al
AGUILLAR Alfonso, Cardina- sacro Collegio col titolo di s. Maria
le. Alfonso Aguillar de' marchesi sopra Minerva, colmandolo di elogi
di Priego, nato nella Spagna l' an- in pieno concistoro. Venne ascritto
no i653, fu prima canonico di Cor- a varie congregazioni , tra le altre
dova. I suoi talenti gli acquistarono al s. Uflicio, al Concilio, e all'Indice.
la stima di tutto il clero e dello Consumato dalle fatiche , incontrò
stesso principe, che gli affidò impor- con esimia rassegnazione la morte
tantissimi carichi. Ricusati umilmente che avvenne l'anno 1699- Fu se-
1697, ad istanza
ricchi vescovati, nel polto nella chiesa di s. Giacomo
del re cattolico fu da Innocenzo degli spagnuoli e gli fu posta so-
XII a' 22 luglio creato prete Car- pra la lapide una iscrizione com-
dinale della S. R. C, e poscia di- posta da lui medesimo, in cui spira
venne inquisitore supremo di tutta quell'umiltà, ch'era il suo caratte-
la Spagna. L'anno 1699 insorta in ristico pregio.
Madrid una lcrrii)ile sollevazione, A GUZZONI Francesco, Cardina-
egli con la sua industria e vigilan- le. Francesco Aguzzoni nacque in Ur-
za riuscì ad estinguerla intieramen- bino circa la metà del secolo XIV.
te. Fu da immatura morte
rapito Urbano IV nel 1 38o lo promosse alla
nel medesimo anno 1 699 mentre , chiesa di Faenza e nel 1 384 a quella
si disponeva a recarsi in Roma col di Benevento. Poco dopo fu trasfe-
carattere di regio ambasciatore. Que- rito all' arcivescovato di Bordeaux
sto Cardinale non ebbe né cappello nella Aquitania colla dignità di ,

rosso, né titolo, per non essersi con- nmizio Apostolico in Ispagna ed in


dotto a Roma. Guascogna per ridurre qviella pro-
AGUIRRE SAENZ Giuseppe, vincia all'obbedienza del legittimo
Cardinale. Giuseppe Aguiri'e Saenz Pontefice, come pure nei dominii
nacque 1' anno 1629 in Logrono, di Castiglia e di Leone per assolve-
città della Spagna. Fece la professio- re il re Enrico e Caterina sua mo-

ne nell'Ordine benedettino, dove ra- glie dalla censura incorsa per essersi

})idamente avanzandosi nelle scien- uniti inmatrimonio senza dispensa


ze, fu nominato prima professore di dal terzo grado di consanguiuità.
sacra Scrittura nell'università di Sa- Fornita la nunziatura^ fece ritorno
voi. I. 2 1
i62 AIA AIA
alla sua chiesa, e nel i4o.^ ai l'i palazzo. Divenne in seguito capo-
giugno venne creato da Innocenzo luogo di un baliatico. Nel r528
y II prete Cardinale assente del titolo sofferse il saccheggio e fu poscia
dei Santiquattro. Dopo la elezione di più volte occupata dagli spagnuoli
Gregorio XII si portt) in Savona dopo la perdita delle sette provin-
con riguardevole comitiva di teologi, cie, avvenuta sotto il re Filippo II.
affm di ridurlo alla rinunzia sponta- Nel 1557 acquistò il titolo di città;
nea del pontificato, e spegnere così indi nel 1 57 1 per la fondazione
quello scisma che lacerava la chiesa. della repubblica delle provincie-mii-
Tollerate indarno grandi pene e fa- te fu la residenza ordinaria del suo
tiche, TAguzzoni fu il primo dei capo chiamato lo Statolder , e di-
Cardinali ad abbandonare Gregorio, venne il centro del governo , degli
il quale emanò quindi un decreto stati generali, dei ministri e degli
che lo spogliava della porpora e lo esteri ambasciatori, gareggiando sem-

privava della sua chiesa ; decreto pre colle primarie città di Em-o-
pei'ò che non ottenne mai effetto ve- pa. Fu conchiusa nel 1668 in Aia
runo. I Cardinali congregati a Pisa la formidabile quadruplice alleanza

mandarono Aguzzoni ai re di Fran-


l' per porre un freno al bellicoso re
cia e d' Inghilterra, perchè con la lo- di Francia Luigi XIV, ed ivi nel
ro autorità costringessero Gregorio 1697 si è combinata la pace di
XII alla promessa rinunzia Tor- . Riswick cos\ denominata dall'ameno
nato dalla sua legazione nel i4i2 castello ove si è stipulata, fia l'O-
spirò in odore di santità ; ed ebbe landa , Carlo II re di Spagna, Luigi
sepoltura in S. M. nuova di Roma. XIV re di Francia, Guglielmo IH
AIIWAZ . Città già vescovile della re d' Inghilterra e 1' imperatore
provincia Gondisapore nella dio-
di Leopoldo I ; ad ottenere qual
la

cesi di I sirii la chiamavano


Caldea. pace il zelante Pontefice Inno-
Huz, ed era capitale del paese di Su- cenzo XII , Pigna tclli , pose in
sa o del Chuzistan. A' nostri giorni opera ogni sua sollecitudine pres-
è distrutta dalle fondamenta. so i principali gabinetti di Eu-
AIA o HAGA, città grande capo- ropa . Nel 1795, epoca della pri-
luogo dell'Olanda meridionale una , ma invasione francese , lo statolde-
volta residenza dei conti di Olanda, rato si è convertito nella repub-
per cui le venne il nome fiammingo di blica batava ; ma nel 1807 pro-
^S Gravenliaag, che in latino equiva- clamato il regno di Olanda, l'Aia
le ad Haga Coinilis. In essa risiede perdette la reale residenza che fu ,

la corte. Da una piccola casa di cac- trasportata ad Amsterdam. Riunita


cia in un bosco vicino, ove i conti però nel 18 io l'Olanda all'impero
di Olanda di sovente venivano a francese, divenne l'Aia il capoluogo

riposarsi,ebbe origine questa città, del dipartimento delle Bocche della


la quale non può contare per epo- Mosa. Finalmente nel 18 14 insti-
ca del suo primo splendore se non tuito il regno de' Paesi Bassi, questa
l'anno 19.48 in cui Gugliemo lì città alternò con Brusselles la residen-
conte di Olanda fu eletto ed inco- za della reale famiglia e l'annuale a-
ronato imperatore. Traslèrendovisi dunanza degli stati generali. Separato-
egli tempo in tempo (tice.
di innal- si però il Belgio dall' Olanda , l'Aia
zare nel i25o un magnifico reale tornò a divenire permanente resideu-
, ,

AIA AIB iGS


za sovrana, e continuò ad essere la scuole cristiane. Aiaccio non si dee
capitale di fatto del reame Olandese. confondere con l' antica Urciiiìunij
L'Aia è patria di molti uomini gran- situata nel Golfo di Sagone.
di in ogni genere di scienze ed arti, Aiaccio fu patria del Cardinale
ed è residenza dell incaricato d'affari Giuseppe Fesch, arcivescovo di Lio-
della Santa Sede, che è pure rivestito ne, nato il dì 3 gennaio 1763, fra-
della qualifica di vice-supei'iore delle tello di madama Letizia madre di
missioni d'Olanda, f^. Paesi Bassi, Napoleone Bonaparte, nato egli pure
ed Olanda. in Aiaccio addi i5 agosto 1769.
AÌA.CCIO (Adjacen.). Città con AIASSO. Città vescovile che ora
residenza di un vescovo nell' isola è un villaggio assai infelice della Ci-
di Corsica. Questa città e porto di licia e del vescovato armeno sotto
mare è sulla costa occidentale del- il patriarca di Sis. Ne troviamo fatta
l' isola. Fu anche chiamata Aiazzo, menzione una lettera che il Som-
in
Aiiicio, Adiacwn. Il vescovo, suffia- mo Pontefice Clemente VI, residente
ganeo di Aix, fu istituito nel VI se- in Avignone nel 1
347 scrisse ad
,

colo, e Aiaccio è ora l'unico vesco- Andrea Dandolo doge di Venezia,


vato dell'isola. Si crede che i greci la condolendosi perchè il sultano di Ba-
fondassero, dandole il nome di Aiac- bilonia avesse presa Aiasso.
cio dalla Aiasso nell'isola
città di AIBERTO (s. ), solitario, nacque
di Lesbo. Sotto Gregorio VII fu colla l'anno 1060 nel villaggio di Espain,
Corsica soggetta al Pontificio domi- diocesi di Tournay. AH' udire un
nio. La chiesa cattedrale è il più cantico sopra le austerità dell' ere-
magnifico edifizio che la decori. mita s. Teobaldo deliberò di ri-,

Questa città era altre volte si- nunziare interamente al mondo. Ap-
tuata un terzo più al
di lega prese da un solitario del monistero
settentrione verso fondo del- il di Crespino le vie della perfezione
la sua baia, onde ancora veggon- e dopo di aver dimorato secolui
si gli avanzi della vecchia città emulandone, e dirò meglio, sorpas-
con le vestigia di un castello e di sandone le virtù , vesti l' abito nel
una chiesa. Ma nel secolo XV, e monistero di Crespino. Corsi quivi
verso il 1435 per le esalazioni no- venticincp.ie anni fra le astinenze e
cevoli, si rifabbricò ove ora esiste. le macerazioni più rigorose, ottenne

Nel declinare dello stesso secolo la da Lamberto suo abbate il consen-


Corsica con Aiaccio passò a' francesi, so di riabbracciare la eremitica vi-
e di poi i genovesi , scacciatili, resta- ta. La fama gli gente da
attirò
rono padroni dell' isola. Nel se- tutte parti, le quali uè domandava-
colo XVII venne sensibilmente ac- no i consigli di : che mosso Bur-
cresciuta la sua popolazione da una cardo vescovo di Cambrai, a ordi-
colonia di Mainotti, fuggita dal- narlo sacerdote , fattagli fabbricare
la barbarie dei turchi. Dopo la una cappella dentro la sua celletta,

metà del secolo scorso essa passò gli diede alcune facoltà per l'am-
e dura sotto la dominazione fran- ministrazione dei sacramenti della
cese. La Diocesi ha sessantasei cure, Penitenza e della Eucaristia, facoltà
duecentosei sussidiarie, novantaquat- che dai Sommi Pontefici Pasquale II,
tro vicariati, una comunità di sorelle e Innocenzo II, gli furono confer-
e diversi stabilimenti monacali , e mate. Mori circa 1' anpo 1 1 4*> "t'I
104- AIG AIG
dì 7 di aprile ,
giorno in cui e l' ordine benedettino. Essendo uo-
nominato nei martirologi di Fran- mo saggio e pio fu eletto da In-
cia e così pure in quelli dei Paesi nocenzo IV suo cappellano e abba-
Bassi. te di s. Onorato nelf isola di Lerino.
AICADRO, o ALCARIO, o A- Carlo d'Angiò re di Sicilia così
I

CARDO (s.), abbate di Jumieges i n' ebbe stima, che nel suo viaggio

cui genitori piissimi Anscario ed , a Napoli lo volle seco a compagno


Erniina, fondarono la badia di Quin- e consigliere. Urbano IV assicura-
cay. Poiché dispiegò chiaramente il tosi delle riguardevoli qualità del-
disegno di consecrarsi a Dio fli po- l'Aiglerio, lo destinò abbate di IMon-
sto dai medesimi sotto la direzione tecassino. La disciplina di quel
di s. Filiberto che popolò il nuovo monistero da cpialche tempo dissi-
monistero di fervidi religiosi tradot- pata, per r opera di Bernardo subi-
ti da Jumieges dalla quale badia , to si regolò ; scacciò le milizie di
Filiberto era fuggito per iscamparc Federico Corrado e di ]Man-
II, di
alla tirannia di Ebroino. Dal suo fredi, che da 36 anni occupavano l'ab-
institutore fu Aicadro elevato al bazia, ne richiamò i monaci esiliati,
grado di abbate di Quincay, poscia ricuperò le terre e i castelli che le

di Jumieges che racchiudeva allora appartenevano e rimise il cenobio in


da novecento religiosi. Tra questi sep- possesso delle sue rendite. Fondò un
pe Aicadro mantenere l'amore alla ampio spedale in s. Germano, e lo
perfezione e allo studio preceden- provvide con ricca dote. Dopo ven-
doli sempre con 1' esempio della più t' di governo in quel moni-
anni
severa castigatezza. IMorì nell' anno stero. Clemente IV, che assunse il
687, dopo i salutevoli ammonimen- Pontificato nel i265, in premio di
ti che in placida soavità di para- sì distinti meriti, lo creò prete Car-

diso lasciava a' molti suoi fratelli. dinale, e poi lo spedì legato a In-
Contava 63 anni. La sua festa si ce- tere, in Francia contro gli albigesi,

lebra a' i5 settembre. fpiindi in Coslaiìtinopoli contio gli

AlCnSTADT. J^. EicnsTADT. scismatici. Colla sua prudenza ob-


AIDANO (s.), vescovo di Ferns bligò il re Carlo I a ritirar le sue
in Irlanda, nacque nella Connacia. truppe che avevano occupato i ca-
Dopo aver tradotta la vita mol- stelli vicini al suo monistero di
to tempo nel paese di Galles ap- Montecassino. Scrisse alcune opere
presso abbate David
il santo e , fra le quali una Sposizione della
aver fondato gran numero di chie- regola di s. Benedetto e lo Speechio
se e di monisteri, fu consecrato ve- dei monaci. Fornito di esimie virtù,
scovo di Ferns. 11 suo nome è ce- santamente morì nell' anno i 282
lebre tra i santi Irlandesi. Sembra e fu sepolto in Montecassino.
che se ne facesse la festa nel duo- AIGULFO (s. ), arcivescovo di
decimo secolo nel paese di Galles. Rourges. Egli a gran pena si potè
Era anco onoralo in Isvezia. La rimuovere dalla solitudine a cui
memoria di lui si celebra il dì 3i da' primi anni si consacrò, ond es-
gennaio. sere elevato al posto arcivescovile
AIGLERIO Reunardo, Cardi- di Rourges, l'anno 811. A inferire /
nale. Bernardo Aiglrrio, nato in che sua vita fosse nel vero san-
la
Provenza, nel secolo W\\, professò tissima, bastano le lodi profuse a
AIG AIR i65
lui (la Tcodulfo vescovo di Orleans. AIMERICO, Cardinale. Aimcri-
AssistcUe al concilio di Tliiom illc, co, di nobile famiglia, nato ia Castra
dove fu condannato Ebonc di Reims, provincia di Borgogna, prima cano-
che osò degradare Lodovico // Buo- nico regolare Lateranensc, da Cali-
no suo legittimo sovrano. Morì a' sto II, che fu Pontefice nel iiig,
11 maggio 84o. Egli è onorato venne creato Cardinale diacono di
nello stesso giorno. S. M. Nuova e cancelliere della S.
AIGULFO (s.), abbate di Lérins R. C. Fu amicissimo di s. Rernar-
delto volgarmente s. Ayou, venne do, che gli dedicò il suo libro De :

alla luce nel 63o, nella città di diligendo Dc.o Innocenzo II lo


.

Blois. Chiamato da Dio alla vita costituì, con altri Cardinali, esami-

monastica, monaci di
si ascrisse ai natore della causa del monaco Rai-
s. Benedetto nel convento di Henry, naldo Carmelitano, che favoriva lo
Per comando del suo abbate tras- scisma di Anacleto II, antipapa. Con-
portò in Francia le reliquie di s. tro di lui Aimerico fortemente sos-
Benedetto e di s. Scolastica, dopo tenne la legittimità d' Innocenzo,
averle sottratte alle rovine di Mon- cui fu sempre devoto. Morì nel 1 1 48
te Cassino. Quindi Clotario III, am- dopo 28 anni di cardinalato,
mirando la singolare prudenza e AIMOINO , monaco benedettino
santità di lui, gli affidò l importante di Flcui'y, vivea sul finire del secolo
carico di mettere la riforma e la decimo. Compose una storia di
pace neir abbazia di Lérins. I re- Francia divisa in cinque libri , i

ligiosi a questa appartenenti tratti due ultimi de' quali furono termi-
dalie virtù di Aigulfo, lo pregaro- nati da alti'a penna dopo la sua
no di assumere il carattere di loro morte. E autore eziandio della Vita
abljate. Ma due monaci ribelli aven- di s. Ahhone, abbate di quel moni-
do suscitato contro di lui un par- stero, come pure di due libri Demi-
tito, fu rinchiuso in un' orrida pri- racoli di s. BcnedeUo , di un ser-
gione, ove gli venne recisa la lin- mone sopra questo Santo , della
gua , e gli ftu'ono cavati gli" occhi. Storia della traslazione delle reli-
Indi fu dato in mano ad alcuni pi- quie di lui in Fi-ancia, e di alcuni
rati, i quali condottolo nell'isola di poemi.
Amathis situata tra la Corsica e AIR.E (Aturen.). Città della Fran-
la Sardegna, mozzarono barba-gli eia con residenza di un vescovo,
ramente la testa. Questo martirio Aturum, Viciis JuUi, Aire nel di-
avvenne verso r anno 675, e vi col- partimento delle Lande, così è de-
serò la palma anche altri trentatre nominata dall' Adour che la bagna,
religiosi di Lérins, la cui festa si Fino dal quinto secolo dell' era cri-
assegna nel martirologio romano ai stiana fu cosfituita sede vescovile.
3 di settembre. I corpi di questi II suo vescovo è suffi'aganeo di
santi si conservano, secondo alcuni, Auch, la cui diocesi comprende il
nel monistero di Lérins, trasporta- dipartimento delle Lande situato sul
tivi per cura dell'abbate Rigomir ; pendìo di un monte. Chiamossi an-
e secondo altri, che meglio la pen- che V^icus Julii come monumento
sano, esistono appresso i benedetti- della vittoria ivi ottenuta da Giulio
ni del priorato della città di Pro- Cesare. I Goti l' abitarono in seguito
vcnza nella Brie. a cagione del suo suolo liirace ; ed
3,, ,

i66 AIS AIU


Alarico loro re che fiorì intorno ti di Montaeuto neirAlvcrnia, uo-
l'anno di Cristo 4^4? "*'' stabilì la mo fornito di singolare talento e
sua residenza; la ornò, e vi costriu di molta dottrina, siccome ne fan
un castello del quale si veggono fede le opere da lui scritte Men- .

tuttora gli avanzi. Dopo la disfatta tre era vescovo


Tero vanne, da di

de' Goti fu posseduta dai francesi Innocenzo VI, a' 17 settembre i363,
e Lodovico I conte di Fiandra la ri- venne creato prete Cardinale as-
fabbricò verso il 63o; ma poi dai du- sente del titolo di s. Martino. Ur-
chi d' Aquitania, e dai Normaani, fu bano V dipoi ( neir anno i 368) lo
saccheggiata più volte ed in parte trasferì alla chiesa Toscolana, lo
aijbi-iiciata. In seguito molto soffer- inviò legato nelle provi ncie del-
se nelle guerre di religione del se- l'Umbria, Patrimonio, e lo
e del
colo XVI, ond' è che per tante scia- nominò esaminatore nella causa di
gure essa è molto decaduta. Casimiro re di Polonia, che abban-
La chiesa cattedrale d'Aire è de- donata avendo la propria moglie,
dicata alla santissima Vergine ma- si era unito ad una ebrea. La pe-
dre di Dio. Le prime dignità del rizia dell' Aisselini, e la sua destrezza
capitolo sono due arcidiaconi e vi nel maneggiare gli alFari della piti
si contano dieci canonici la diocesi : alta importanza, ben conobbesi in
comprende 1 1 1 cure parrocchiaH : parecchie difficili controversie da lui

la parrocchia della cattedrale spetta condotte ad un felicissimo fine. U-


al capitolo. niversahnente compianto, compì la
Trovasi nella diocesi di Aire il sua vita in Avignone l'anno 1378.
borgo di s. Severo altre volte cele- Alcuni confondono malamente il
bre per un' abbazia di benedettini Cardinale Egidio Aisselini con Egi-
che diede il nome al luogo. Chia- dio Bellaniera vescovo di Lavaur
masi capo di Guascogna il Mont e del Puy, onde conviene correg-
de IMarsan che dà il titolo ad un gere r errore de' sammartani , che
arcidiacono , e la piccola antichissi- collocai ono Egidio nella serie di
ma città di s. Qultteria illustrata quei vescovi.
dal martirio di questa vergine. La AIUTANTI DI CAMERA DEL Pa-
sua chiesa concattedrale con quella TA. Carica od ufficio della camera
d'Aire, siccome arricchita di molte del Sommo Pontefice. Gli Aiutanti
leliquie, vien frequentata da gran fol- di camera ( Cubicularii ) del Papa,
la, che vi concorre da tutte le parti. pei servigi che prestano alla sua
AIRIAC o AIRY
ed anche ARIS. augusta persona nel segreto delle
Castello a tre leghe da Auxerre in Bor- sue camere, appartengono alla fa-
gogna. Nell'anno 1020 o nel 102 miglia nobile Pontificia, ed alla ri-
vi si celebrò un concilio, a cui in- guardevole classe dei cubicularii,
tervennero Roberto re di Francia, prefetto dequaliè il prelato maestro
Gozelino arcivescovo di Baurges, e di camera. Gli Aiutanti vestono co-
Le;)teric j arcivescovo di Sens. me gli altri cubicularii, cioè sotta-
AISCELK\ o AYSCELTN, Car- na talare, fascia, collare e mantel-
dinal Ugo. y. BiLLOMo Ugo. lone paonazzi con bottoni neri , e
AISSELIN! E:;iDi(), Cardinale.. ])ortano il cappello ecclesiastico .

Aissclini l'jgidio Anschni, detto da Neil" estate un tal abito è di seta,


altri Gu..;hclnio Aisscliuo dei cju- e di panno nell' inverno. In cap-
, ,

AIU AIU .(ly

nella o nello finizioni portano sopra segreti, padre maestro del sagro
il

la sottana paonazza, la cappa ed il palazzo, il maestro di casa di esso,


cappuccio di saia rossa, foderali di due chierici segreti, ed i quattro
seta del medesimo colore. Questa Aiutanti di camera, numero di (juclli
cappa nell'inverno ha il cappuccio di allora, concedendo ad essi di po-
di pelli bianche di armellino. V. ter inquartarc nello stemma 1'
arma
Bonanni, Gerarchia ecclesiastica Pontifìcia , dichiarandoli in oltre
pag. 4?^ e fig. i3/|. dell'edizione di come fecero i di lui predecessori,
Roma del 1720, nella quale ci rap- suoi famigliari, e continui com-
presenta l'Aiutante di camera con le mensali (cioè assistenti alla mensa),
medesime vesti, meno alcune piccole notari della Scl\c Apostolica, conti
diirerenze. In quanto poi alla veste, del sagro palazzo ed aula Latera-
colla quale assistono alle ca])pelle, essa nense, cavalieri dello speron d'oro,
è affatto eguale a quella de' camerieri nobili di Roma, Avignone, Bolo-
segreti. Riguardo alle forme dell'abi- gna, Ferrara, Benevento, e di tutte
to, che usano gli Aiutanti non è così le città soggette alla Santa Sede.

facil cosa lo stabilirne l'origine, man- f^. Famiglia Pontificia.

candone affatto i documenti. Anticamente l' emolumento di


Sino al termine del Pontificato cameriere segreto, che equivale al
di Pio VII, che morì nel 1823, ciambellano delle corti secolari, era
gli Aiutanti di camera, quando era- di mille scudi annui.Quello poi dogli
no fuori di servizio e per città ve- Aiutanti di camera era di cinque-
.stivano r abito neio a guisa degli cento annui scudi, oltre le regalie, e
ecclesiastici, e nel loro stemma gen- le propino, non già lemancie, le quali
tilizio vi era il cappello da prelato, non possono percepire, siccome appar-
siccome appartenenti alla classe dei tenenti alla famiglia nobile palatina.
Mantelloni {Fedi). Pio VI fino dal- Da molti ruoli del palazzo aposto-
l'anno primo del suo Pontificato, lico si rileva altresì che gli Aiutanti
1775, avca emanato un breve: SS. di camera avevano individualmente
Domini Nostri Pii proi'idciitia di- quindici scudi al mese, mentre ven-
vina Papié VI concessio privilcs^io- ticinque erano assegnati ad ogni ca-
rum prò nonnullis suis familiaribiis, meriere segi'cto, oltre le pensioni al-
Romae 1775 ex Typographia Re- lora godute, e la parte detta di pa-
verenda! Camera; Apostolica;. Con lazzo consistente in pane, vino, man-
esso breve confermava tutti i pri- tenimento di cavalli, domestici, ce-
vilegi! soliti concedersi dai Papi ai ra, ed altre cose, che il palazzo
loro intimi familiari , cioè ai se- forniva, tanto agli Aiutanti di ca-
guenti , nominati espressamente : mera, che a molti familiari, attesa
maggiordomo, maestro di camera, la tenuità degli onorari loro. In se-
sagrista, elemosiniere, i due segre- guito, tolte tutte le altre cose ai ca-
tarii dei brevi ai principi, e delle merieri segreti, come ad ogni fami-
lettere latine, il sotto datario, i ca- liare palatino, accrebbe loro l'ono-
si

merieri segreti partecipanti eccle- rario, stabilendosi a scudi cinquanta


siastici, il medico segreto, i came- mensili, quanti pur se ne assegna-
rieri segreti partecipanti di spada e rono primo degli Aiutanti di ca-
al
cappa, compresi il foriere maggio- ntera mentre soli 4° " ebbero gli
re ed il cavallerizzo, i cappellani altri. E siccome il primo Aiulan-
,

iGo AIU AIU


te di camera alla morte del Pon- Cardinali. Non hanno responsabili là
tefice viene considerato secondo del nella cajipella segreta ma assistono
nuovo, così in sede vacante ha scu- alla messa del Papa, e talvolta an^
di 4o ed eletto il novello
mensili, che la servono.
Pontefice il secondo col
dichiara Il primo Aiutante di camera è
godimento di quell'abitazione decen- anche custode generale delle vesti
te ne' due palazzi apostolici Vaticano usuali e domestiche del Papa, poi-
e Quirinale, che pure avea prima ché delle vesti sacre è custode il
e colia medesima partecipazione de- vescovo sagrista, e come tale par-
gli emolumenti e privilegi del
onori, tecipa della distribuzione della cera
primo. nella festa della Purificazione, delle
Nei ruoli di computisteria del sa- Palme, di altre medaglie d' argento
cro palazzo, particolarmente nel Pon- nella ricorrenza della festività dei
tificato di Sisto V 3 PereUi , del ss. Apostoli Pietro e Paolo con altra
i585, di Paolo V, Borghesi, del propina nella creazione dei Cardinali.
i6o5, di Urbano Vili, Darbeniii, Nel Pontificato di Pio Vili, ed
del 1625, e di altri, trovasi che in quello di Gregorio XVI glorio-
gli Aiutanti di camera del Papa era- samente regnante , il primo Aiu-
no posti immediatamente dopo i ca- tante riunì agli altri offizi quello
merieri segreti, indi seguivano i di spenditore segreto coll'onorario di
Cappellani segreti, i camerieri exlra- scudi 3o mensili, oltre ad alcuni al-
iniiros ed i Se non che
Bussolanti. tri emolumenti.
nei ruoli di Pio VI e di Pio VII, Essendo un tempo gli Aiutanti
e negli altri posteriori essendo i di camera in numero di sei od an-
cappellani segreti riportati dopo i che otto , la istruzione pei maestri
camerieri segreti, cos\ gli Aiutanti di di camera scritta da mons. Pigna-
camera erano posti dopo questi, ma telli, che in tal posto servi Pio VI,
tuttavia sempre prima dei cappel- prescrive, che debbano essere di
lani comuni dei camerieri extra-
, guardia, almeno due per giorno.
viuros e de' bussolanti. La preceden- Presentemente che il numero è ri-
za degli aiutanti di camera sopra i stretto a due soli , tutti e due de-
cappellani segreti, che riscontrasi nei vono esser pronti ogni di pel servizio
ruoli antichi citati, sarà forse pro- di Sua Santità. Il primo di questi
dotta dall'essersi considerati gli Aiu- non deve mai partire dalla stanza
tanti come addetti al servigio del vicina a quella dove dà udienza il
Ponteficequal monarca soltanto Pontefice, e l'altro intanto che que-
non però siccome capo della Chie- gli è impedito, o esce di casa, de-
sa mentre descrivendosi ne' ruoli
, ve disimpegnare lo stesso servizio.
quelli addetti al servizio ecclesiastico Spetta comunemente al primo Aiu-
del Papa, i capjìcllani segreti n'erano tante il servile il Pontefice mentre
anteposti agli Aiutanti. Questi uUi- è a tavola, giacché ordinariamente i

mi sono pure sotto chierici (J celi), Romani ]*onlefici non anunctlono


rna per tal onore non godono emo- ad esercitare i loro ullizi il co])pieie,
lumenti. Bensì ricevono alcune me- e lo scalco segreto, se non in po-
tlaglie d'argento alla ricorrenza della che circostanze. Quando ncH' anti-
festa de' ss. Pietro e Paolo, calze di sc- camera segreta, non cvvi il cameriere
la nera e propine )iclla cicazione dei segreto per introdurre le persone,
,

AIU AIU ifif)

la iiialliiia e la sera, deve sempre camera, cioè dal primo gradino del
1"Aiutante di camera passare al secondo piano dell'altare Papale, cor-
Papa l'ambasciata di que' personag- rispondente al terzo del soglio Ponti-
gi, cioè Cardinali, prelati ed altri, ficio. Accompagnato
l' Aiutante da
oh' egli riceve per la via segreta due votanti di segnatura (e un tempo
e particolarmente. Quando poi so- da quattro), quali accoliti apostolici,
no aperte le consuete udienze di si reca dinanzi al Papa. I votanti ac-
Sua Santità , cioè circa due ore coliti tengono alzata la veste Pontifi-

avanti mezzodì fino ad un' ora po- cia , acciocché dall'Aiutante vengano
meridiana per la via pubblica il
,
levate le scarpe, il che fatto, l'Aiu-
maestro di camera introduce chi tante di camera si ritirada una parte
n' è ammesso , compresi quelli che del trono, e stando in mezzo ai detti
hanno 1' udienza regolare ; ed in due votanti tiene sotto la cappa le
assenza di detto prelato , supplisce scarpe , finché il Pontefice , senza
uno dei quattro camerieri segreti piviale e senza mitra , si reca ad
partecipanti, cioè quello che di set- adorare la Croce. Come il Papa sia
timana, il quale nella sera sta esclu- tornato al soglio, l'Aiutante di ca-
sivamente neir anticamera del mae- mera inginocchioni gli rimette le
stro di camera affin di passare l'am- scarpe, e quindi torna al suo posto.
basciata per quelli che devono avere Nei Pontificali di Pasqua, di s. Pie-
r udienza. In tutte le altre ore qui tro e Natale, oltre quelli della co-
non accennate, e quando il Ponte- ronazione e delle canonizzazioni, pri-
fice dispensa dal servigio il came- ma della messa un ceremoniere va
riere segreto dall'anticamera, sup- a prendere il primo Aiutante di ca-
plisce costantemente 1' Aiutante di mera dal secondo gradino dell'altare
camera per servire chi viene all'u- Papale, in abito rosso e cappuccio,
dienza. V. Udienza. e r uditore di rota che qual sud- ,

Nelle funzioni e cappelle Ponti- diacono apostolico è vestito con to-


ficie gli Aiutanti di camera hanno nicella e deve cantare l' epistola ;
,

luogo dopo i cappellani segreti e ed accompagnati da due viazzien,


comuni. Nelle processioni poi van- entrambi si portano al detto tro-
no dopo i bussolanti, e così anche no ove r Aiutante di camera leva
,

allor che si portano al trono Pon- le scarpe al Pontefice, e assiste


tificio per ricevere la candela , le a calzare i sandali , che il prelato
ceneri, la palma e gli Agnus Dei uditore di rota pone al Papa, e
benedetti, e nel venerdì santo al- che sono una sorta di calzette di
l'adorazione della Croce, nella quale seta ricamate, rosse o bianche se-
cerimonia fanno un' offerta. condo con iscarpe più nobili
la festa,
In questa funzione, il primo Aiu- dello stesso colore, e croci ricamate
tante che deve levare ( V. Sandali ). Dopo ciò
è quegli 1' Aiutan-
le
scarpe al Pontefice prima eh' ci si te di camera pone sovra un bacile
conduca ad adorare la Croce, e rimet- d' argento le scarpe levate le ri- ,

tergliele dopoché ritornossene al so- cuopre con un velo di seta, e le


glio. Per adempiere a tal uffizio, dopo depone sulla credenza Pontifìcia per
che il celebrante ha scoperto il legno rimetterle al Papa nel luogo ove si
della Croce, un cercnioniere va a spoglia (
1^. il Ceremonialc romano
prendere al suo posto l'Aiutante di al libro I; Giorgi, De Liturgia Fw-
, ,,

lyo AIU AIU


manonim Pontifìcum , e Sarnelli, carrozze e il treno chiamato semi-
Dei femorali dell'antico Pontefice pubblico in cui il Papa conduce
,

nel tom. Delle lettere ecclesia-


Ili secodue Cardinali.
stiche, p. 69 e Dell'uso dei femorali, In questo costume gli Aiutanti di
toni. VII, p. 687). Quando poi il camera del Papa vanno nella car-
Sommo Pontefice in istola e moz- rozza nobile del Cardinale di mag-

zetta visita le chiese, e va a dare in giore dignità, il quale va in quella

esse la benedizione col SS. Sacramen- del Pontefice, e prendono i primi

to, o con torcia accompagna la pro- posti , che non debbono cedere ad
cessione nell'ottava del Corpus Do- altri , sebbene ecclesiastici sì per ,

mita nelle basiliche patriarcali di s. r a])ito paonazzo in confronto del


,

Giovanni e di s. Pietro, e quando in nero _,


sì in riguardo anche della

questa ultima basilica interviene alle loro come vediamo nei


qualifica ,

processioni per l'esposizione del SS. prelatimaggiordomo e maestro di


Sacramento, gli Aiutanti di camera camera, i quali non ostante che tal-
intervengono col solito abito di sot- volta non sieno nemmeno cliierici,

tana, fascia e mantellone paonazzo, tengono sempre la mano diritta e ,

ed in mancanza de' camerieri di precedono l'elemosiniere, il sagrista


onore sostengono le aste del baldac- ed ogni altro costituito in dignità
chino. Ugualmente vestiti assistono episcopale. Il posto degli Aiutanti
anche alle consagrazioni dei vescovi di camera del Pontefice, era preci-
fatte dalPapa. Colle stesse vesti, al samente nella cavalcata
, dopo i ,

modo due camerieri segreti, gli


dei camerieri extra inuros , ed erano
Aiutanti di camera accompagnano seguiti dalla nobiltà romana in abito
il Pontefice quando va per la città di corte. Dopo il Pontefice, veniva
visitando monisteri, sovrani od altro, ilmaestro di camera , in mezzo a
il che pure si pratica nelle esequie due camerieri segreti, indi il medi-

dal sacro Collegio celebrate al Papa co, il caudatario, e due altri Aiu-
defunto, nella basilica vaticana den- tanti di camera medesime vesti
colle

tro la cappella del coro, ove pren- dei primi. Gli Aiutanti di camera
dono luogo colla Camera segreta del Papa, anche nelle cavalcate con
di abito paonazzo, di cui fanno par- cui i Pontefici si recavano solen-
te presso il Pontefice, cioè in banchi nemente alle cappelle dell' Annun-
a cornu Evangelii. Dopo morte poi ziata , di s. Filippo Neri , della Na-
gli Aiutanti di camera vengono es- tività, e di s. Carlo, sia che prece-
posti neir esequie col loro abito. dessero il Pontefice, sia che lo se-

Nei solenni Possessi che ( p^edi ) guissero , andavano pm'e in cappa


con pomposa cavalcata prendevano e cappuccio rosso, con le pelli bian-
i Sommi Pontefici nella basilica la- che neir inverno, Ora che in dette
teranense ,
gli Aiutanti di camera cappelle si usa il trono semipub-
cavalcavano, di cappa rossa,
vestili blico, gli Aiutanti di camera pren-
e cappuccio adornato d' ermellini dono luogo nella carrozza del Car-
se d' inverno e di mostra di seta
, dinale di maggiore dignità dei due,
cremisi , se di estate. Durò quel che vanno in quella del Papa.
costume fino al possesso da Pio Nei treni per le gite nei luoghi
VII proso ai 9.4 novembie iSoi, sulnubani e nei viaggi, il posto agli
sostilucudosi poscia alle cavalcale le Aiutanti di camera è assegnato nella
AIX AIX i-i
terza carrozza , detta frullone , coi o da ciò che Cajo Sestio Calvinio
monsignori caudatario e cruci fero. console romano, avendo fissati i

Quando poi i! Papa si reca in quaitieri d' inverno in questa città


carrozza per la città , e fuori delle dopo la battaglia guadagnata con-
porte con frullone di seguito, l'Aiu- tro i Salii, centoventiquattro anni a-
tante di camera con due camerieri vanti Gesìi Cristo, fé' alzare un
segreti, uno scopatore secreto ed il de- muro attorno della sua piazza .

cano, prendono luogo in detto frullo- Presso questa città Mario disfece
ne a quattro cavalli al quale sus- , per la prima volta i teutoni. Aix
seguono otto dragoni Finalmente , fu successivamente rovinata dai
gli Aiutanti di camera, come facien- borgognoni, dai visigoti^ dai sara-
li parte della camera segreta, e del- ceni e dai noiinanni, pari
al di
la famiglia nobile Pontificia, intei*- tutte le altre città della Provenza.
vengono alle comunioni che per
, Le antiche scritture delle provincic
varie ricorrenze festive si fanno nel- di Francia, la qualificano metropoli
la cappella Papale ed alle esequie della seconda provincia narboncse.
de 'palatini. V. Esequie, Il suo capitolo componesi di
Passato il Pontefice a miglior vita, un prevosto, di un arcidiacono, di
gli aiutanti di camera sono obbligati un decano, di un sagrestano, e di
di adempiere al tristissimo uffizio di tredici canonici, che presentemente
scuoprire il volto del definito, allor- sono ridotti a undici. Comprende
quando il Cardinale camerlengo si la diocesi diecinove parrocchie, cin-
reca nelle stanze Papali a ricono- que comunità religiose di femmi-
scereformalmente il cadavere per ,
ne, ed un collegio di Milionarii.
annunziarne la morie. V. Cadave- Prima i monisteri degli uomini
ri de' Pai'i. ascendevano a venti, a dodici quelli
A-IX ( Aquen. ) città di Fran-, di donne, ed a cinque le cappelle di
cia con residenza di un arcivesco- penitenti. L'arcivescovo che avea la
vo. Aix ( Aqiice Sexticc ) già ca- ,
presidenza degli stati del paese,
pitale della Provenza è posta in , godeva la rendita di trentadue mi-
ima pianura a piedi di molte de- la lire, e la tassa a Roma si calcola-
liziose colline. Essa sino dal terzo va a due mila quattrocento fiorini.
secolo dell'era cristiana divenne se- Pi-etendesi che Costantino impe-
de d' un arcivescovo, la cui dio- ratore abbia fatta costruire l'antica
cesi comprende il dipartimento delle cattedrale di Aix dedicata al Salva-
Bocche del Rodano, eccettuato il cir- tore. Uno de' suoi più belli orna-
condario di Marsiglia. 11 prelato, che menti è il battisterio, che consiste
ha il titolo di arcivescovo di Arles e in una cupola di marmo bianco,
di Ambrun, o Enìbrun, ha per suf- di forma ottangolare sostenuta da
fraganei i vescovi di IMarsiglia e di otto colonne antiche di diaspro e di
Frejus, di Digne, di Gap e di Aiac- granito di un solo pezzo. Vi erano nel
cio in Corsica ai quali il regnan- coro i sepolcri dei conti di Proven-
te Pontefice Gregorio XVI aggiun- za, stati rovesciati nella rivoluzione
se quello di Algeri [l'aedi). 11 no- francese , ed cravi in altra chiesa
me Aquce Sexlia' le provie-
latino di quello del marchese d'Argens, eretto
ne dalle acque fredde e calde che vi da Federico II. Celebre è il campani-
si trovano in grande abbondanza, le della cattedrale, come pure l'oro-
, 1 ,

172 AIX ALA


logio . V. Cancellieri , Campane de nel i agS ai padri domenicani
campanili ed orologi, Roma 1806, facendovi riedificare la chiesa , che
e P. Jos. de Haitze, Les Curiositcs le può riguardarsi come uno dei più
plus remarquables de la ville d' AiXy begli ornamenti del secolo XIII.
Aix 1769J F- C. L'ordine di architettura è lo stesso
Aix cominciò ad acquistare qual- che quello delle chiese d' Italia di
che importanza, quando i possenti quel tempo. 11 suo tesoro, prezioso e
conti di Provenza vi andarono ad degno della venerazione dei fedeli,
abitare e sopra tutto dopo Al- è una prova della liberalità di Car-
fonso I re d' Aragona particolare ,
Non havvi
lo II e de' suoi successori.
protettore della poesia e poeta egli nella cittàche una sola parrocchia
stesso. Ei v' attirò i celebri narra- e n'è curato un religioso del conven-
tori e poeti, noti sotto il nome di to sopraccitato, il quale riceve la po-
trovatori. Quella corte divenne il testà dall'arcivescovo d'Aix, ed eserci-
centro della galanteria, dello spiri- ta le sue funzioni nella chiesa del suo
to e della civiltà. Nel 1 5o i Luigi Ordine. V. il p. Papon, Storia gè-
XII v' istituì un parlamento. nerale di Provenza, tom. I, e la
Alcuni moderni credono portata la Gallia cristiana, tom. I p. 299.
missione evangelica in Aix, ma sen- Molti importanti concilii si tenne-
za prove, avanti la fine del pi'imo ro in Aix. Il primo nel 1 1 1 2 so-
secolo, pretendendo che avvenisse pra la disciplina , del quale tratta
per opera dei discepoli del Salvatore. ilMartene nel tomo IV; il secondo
Certo debbesi riguardare s. Massi- nel i374, versante egualmente so-
mino per fondatore della chiesa dì pra la disciplina; il terzo nel 1409,
Aix. Fu probabilmente suo suc- riunito dalle tre provincie di Aix,
cessore s. Sidonio, o Chilidonio, quel Arles ed Enibrun affine di eleggere
cieco nato che, secondo la popolare deputati pel concilio di Pisa ; il quar-
tradizione del paese , dicesi guari- to nel 1 4 6 1 ; il quinto nel 1 585
to da Gesù Cristo. sopra la riforma dei costumi, che
Lazzaro per altro, che fu vescovo di tutti fu il più interessante, come si

al principiar del quinto secolo, e che rileva dal tomo XV di Labbè, e il


si fece conoscere pel suo zelo nello sesto nel 16 12 contro il libro o trat-
scuoprire gli artifìzii di Celestino tato della podestà ecclesiastica di
discepolo di Pelagio, è il primo Edmondo Richer.
pastore, che si sappia di certo aver ALA DI s. Michele, Ordine mi-
governata la chiesa d' Aix; né ciò litare di Portogallo , istituito nel
toglie, che non debbasi riguardare 1
7 1 da Alfonso-Enrico I a ren-
s. Massimino per suo fondatore. der perenne la memoria della vit-
Le reliquie come
dei detti santi , toria riportata sopra il re di Sivi-
pure quelle di molti altri, si mo- glia ed i saraceni ,
per intercessio-
strano a s. INIassimino d'Aix. Il mo- ne dell' arcangelo s. Michele. I mem-
nistero,che porta il nome del santo bri di quest' ordine furono chiamati
seguiva da gran tempo la regola di cavalieri dell'Ala di s. Michele, per-
s. Benedetto, ed era soggetto alla giu- chè la loro insegna era fi^egiata di
risdizione di ((nello di san Vittore un'ala. La veste che usavano eia tes-
di Marsiglia. Carlo li re di vSici- suta in colore purpureo con all' in-

lia e conte di Provenza, io dic- torno alcuni raggi licaumli iu oro.


, ,.

ALA ALA 170


Nel loro vessillo, da una parte dote la Badia di s. Pietro in Psal-
era l'eflìgie s. Michele nell'atto
di mode dell'Acque morte, la cui ren-
di vincere demonio, e dall'altra
il dita consisteva in diciottomila lire tor-
la croce dell' ordine in forma di Francesco di Saux. fu il primo
iiesi.

spada colle parole: Quis ut deus? vescovo consecrato colfobbligo di pro-


Questi cavalieri osservavano la re- curare la conversione degli abitanti.
gola di s. Benedetto, e seguivano Nel Pontificato di Clemente XIII,
l' istituto dei cistcrciensi. Faccano mentre regnava sul trono di Fran-
voto di prendere le armi in difesa cia Luigi XV, il parlamento, estra-
della Cattolica Religione, e dei con- endo dalla morale dei gesuiti alcu-
fini del regno, come pure di pro- ne proposizioni , che per autorità
teggere le vedove ed i pupilli. Que- propria sentenziò perniciose, venne
st' ordine è stato aliolilo. in appoggio dei furori parlamentari
ALABARDA. Città vescovile nel- monsignor Dubuisson vescovo di A-
la Caria mediterranea. Molti geo- lais, uno dei pochi superstiti oppo-
grafi parlano di essa. Dipende dal- sitori della bolla Un igeililn.s. Il Pa-

la metropoli di Afi-odisia. pa gli scrisse amorosamente, richia-

ALAIS [Alcsia, Alcsium). Città ve- mandolo al sentiero della verità


scovile in Francia, nella Lingiiadoca. della pace e dell' unità, ma tutto fu
Alais è molto bene edificata ai piedi inutile. Dubuisson persistette nella
delle Ce venne ad una l'imota an-
e sale sua disobbedieuza alla Chiesa, e nella
tichità. Cesare nei suoi commentarii sua avversione alle deliberazioni del-
la denomina Alesia. Soggiacque alcun l' Assemblea del clero di Francia
tempo alle invasioni dei barbari, cac- Questa avea dichiarato che la bol-
ciati i quali (anno 5o7) da Clodo- la è ima legge irrefragabile della
veo re di Francia ebbe titolo di
, Chiesa in materia di dottrina, cui
contea. In tale stato appartenne es- tutti i dovevano sottomettersi
fedeli
sa dapprima alla casa Petet, de' vi- e pres^r obbedienza sotto pena di
sconti di Narbona che poi furono , peccato mortale. Morì egli appellando
conti di Melguil. Fu indi posseduta alla costituzione Il suo metropo-
.

dai discendenti di Carlo di Yalois, litano, l'arcivescovo di Narbona, gli


figlio naturale di Carlo IX, morto negò i suffragi siccome a vescovo
nel 1 574 5 e da questi passò alla morto nello scisma e nell' eresia. Il
casa di Loi'ena. Seguì Alais il pro- popolo di Alais , dacché il vescovo
testantismo nelle guerre civili e re- si era allontanato dalla cattedra di
stò per qualche tempo indipenden- s. Pietro , non lo riguardò più che
te. Sottomessa nel 1629 da Luigi con ed il suo capitolo, dopo
ori'ore,
XIII, dopo la rivocazione dell' edit- la di lui morte, ne sospese a divinis
to di Nantes, il Pontefice Innocenzo il confessore, ed alcun altro ch'era
XII , Pignatellì, si adoperò con tutto stato la causa della sua prevaricazio-
l'apostolico zelo perchè interamente ne. Il vescovato fu soppresso col con-

professasse il cattolicismo .Ai 16 cordato dell'anno 1801.


maggio 1 694, coli' autorità della co- ALALA. Città vescovile nella dioce-
stituzione Anitnarum zelus, che si si di Antiochia, nella seconda Fenicia,
legge nel tomo IX del Bollano suffraganea alla metropoli di Damasco-
V istituì im vescovato, che fece suf- ALANO dell'Isola. Ornamento
fiaganeo di Naiboua, dandogli per cospicuo della università di Parigi,
1 ,

1 74 ALA ALA
fiorilo intorno la metà del secolo rector seu medicus animarwn j 20.
XIJ. Valente a meraviglia nella teo- Summa virtutum et vilioruni . Vi
logia, come nelle filosofiche e poeti- sono alcune lettere ms. attribuite
che discipline, si meritò a buon di- a questo autore, ma è provato che
r appellazione di iinh'ersale. Al-
ritto non lo sono finalmente dicesi ch'e-
;

cuni sostengono che due fossero in gli abbia scritto anche sul Penta-
quel tempo gli Alani, e confondono teuco, sui Profeti, sugli Evangelisti
l'uno coir altro. Oudin però dimo- sulle epistole di s. Paolo, e suU' A-
stra il contrario in una dissertazio- poca lis se.
ne, e dice che Alano abbracciò l' i- ALANO Guglielmo Cardina- ,

stituto di s. Bernardo, che dopo al- le . Guglielmo Alano nacque nei


cuni anni fu eletto primo abbate 1 53 1 a Lancastro città d' Inghil-
di Rivoir, o Rivoui-, che venne sol- terra. Cresciuto nell' innocenza dei
levato alla dignità di vescovo di costumi, si dedicò allo studio del-
Auxerre, cui rinunziò dopo parec- le sacre scienze con sì felice suc-
chi anni, che ritornò a Cliiaravalle, cesso, che in breve ne fu pubblico
e che finalmente terminò la sua car- lettore nell' università di Douvay.
riera mortale a Citeaux nel i2o3. In seguito, gli fu conferito un cano-

Ecco le opere di questo autore : nicato in Cambray, di poi mi altro


1. Cantici canticorum ad land. B. nella chiesa di York, del quale
V. 71/., elucidatio elegantissima ; 2. restò spogliato pel suo zelo nel sos-
Su/nnia de arte prccdicatoria j 3. tenere la fede contio le pretensioni
Serniones IX, de diversis materiis j della regina Elisabetta. Costretto a
4. Libri sententiarum et dictorum prender la fiiga per sottrarsi alla
meinorahiliwnj 5. De sex aliis Che- morte, andò a Lovanio. Quivi si
rubini j 6. PcemVe/iiitì!/e,ms., nella bi- diede seriamente allo studio per im-
blioteca dis. Vittore ; 7 Opus (jua- . pedire i rapidi avanzamenti del-
dripartitum de fide catholica cantra la eresia ; scrisse alcuni libri contro
valdenses, albigenses et alias huj'us iprotestanti inglesi e fondò in Dou-
temporis hcvreticos, ms. ; 8. Lib. de vay im seminario a favore dei gio-
planclu nalnrce j 9, AnticlaudianuSj vani esiliati dall' Inghilterra per mo-
.sive de officio viri in omnibus vir- tivo di religione. Caduto in grave
tutibus per/ceti, lib. IX; io. Rhythmi malattia, si ricondusse alla patria;
duoj 1 Doctrinale minus, sive li-
. ma cei'cato a morte dalla regina, che
her parabolarumj 12. Lib. V. De ciò seppe,dovè nuovamente ritii'arsi
arte seu arliculis catholicx fìdeij i3. nelle Fiandre dove produsse una
,

Vita s. Bernardi, i^. un somma- dotta apologia per animare i catto-


modis, ms. i5. devia-
rio detto (iHOt lici perseguitali. Eritreo nella sua
ximis axiomatibus theologice
sive Pinacoteca ( p. i . n. 9 1 ) racconta ,

ms. 16. Proplietia Amb. Merlini che mentre stava per essere fatto
angli etc. ima cum septem libris prigione, il messo di Elisabetta restò
explanationum in camdcni proplie- cieco sul fatto, sicché l'Alano potè fe-

tiam, cxccllentissimi sui temporis licemente sottrarsi. Condottosi quin-


oraloris, polyhistoris et iheologi A- di a Tleims, dal Cardinale di Lore-
lani de insulis j j8. Dieta de lapi- na otteniE un canonicato di quella
de philosophico j 1 g. una operetta chiesa. Coli' aiuto di s. Pio V e di
sulla penitenza , ms. intitolala Cor- Filippo li, nel l'Jrtj, gli riuscì in
ALA ALA 1 7 i

seguito di erigere Ire seminari, uno gnare ad essolui la badia : e Alano


de' quali per duecento giovani, cui coftsiderando ciò come voluto dalla
egli stesso presiedè perquattordici an- Provvidenza, accettavala. Ne ottenne
ni. 11 cielo benedisse visibilmente le le bolle pontificie, il regio diploma,
sue fatiche, e lo difese, non senza e fece dipoi professione della regola
prodigio, dalle insidie che i suoi di s. Agostino, a cui l'obbligava il

nemici del continuo gli tramavano Sommo Pontefice. In essa professio-


alla vita. Gregorio .XIII, avendo ne, primo de' suoi pensieri fu ren-
eretto in Roma un collegio pegl' in- dersi santo. Perlochè data mano
glesi, volle che Alano ne fosse l' isti- agli studii, e provato in essi il suo
tutore, e lo avrebbe decorato della valore in Parigi, e nella Soibona,
sacra porpora, se con raro esempio univa a quelli la pratica della pie-
di umiltà egli non l' avesse costan- tà, e della più aspra mortificazione.

temente ricusata. Però Sisto V, a' 7 Dopo quattr' anni che passò di que-
agosto i587, lo costrinse ad accet- sta guisa nella capitale, reduce al-
tarne 1^ onore, e gli conferì il titolo l'abbazia e trovatala nel materiale
di s. Martino ai monti. Lo stesso e nel formale decaduta, non è a dire
Pontefice lo deputò alla correzione quanto indefessamente Alano si oc-
della Bibbia da lui poscia pubbli- cupasse a redintegrarne gli edifizii

cata. Gregorio XIV lo elesse biblio- rovinati dalla torbida eresia, e a


tecario della Vaticana, e nel i^qo ristorarne la quasi morta disciplina.
gli conferì la chiesa di Malines. Fattosi esempio di umiltà, di po-
Mori a Roma in odore di san- vertà, di obbedienza, pronunziò voto
tità l'anno i594, e fu sepolto di cercare mai sempre in ogni cosa
nella chiesa del collegio inglese. Il la maggior gloria di Dio. i\è accon-
Cardinal Alano fu di eccellente in- tentavasi egli dello instituire i suoi re-
gegno e di esimia pietà. Umile coi ligiosi nella pietà; insegnò loro anco
grandi, affabile e liberale coi po- la teologia, nella quale era versatissi-
veri, veniva amato da tutti i buo- mo. Aggiunse a questo insegnamento
ni. Antonio Sandero nel lib. I degli (che sempre era condito da parole
scrittoriFiamminghi, annovera le di santa unzione, onde menti'5 illu-
opere dogmatiche scritte dall'Alano minavasi l'intelletto ai discepoli, toc-
contro gli eretici. ca vasi loro il cuore profondamente)
ALAiSO di Solminihac, riforma- alcune savie costituzioni raccolte dal-
tore dell' abbazia di Chancellade e le regole di varii Ordini approvati
vescovo di Cahors, nacque il dì 2) dalla Chiesa. Tanto se ne stimava
novembre iSgS, di nobile famiglia la virtìi, che mons. di Cospean, ve-
nel castello di Belet presso Peri- scovo di Nantes e superiore della
gueux. Fino all' età di ventidue an- novella congregazione delle benedet-
ni, corrispondendo alla cristiaiiis- tine del Calvario, pregollo di visitare
.sima educazione licevuta fra le do- in Parigi e in alcune provincic del-
mestiche pareti, mostrò sincero la Francia, i monisteri della detta
amore alla virtìi, e gran prontezza congregazione. A questa commissio-
d'ingegno. Arnoldo, suo zio paterno, ne datagli dal pio Cardinale di La-
quantunque noi vedesse molto ad- rochefoucault seguitò l'altra di visi-

dentro negli studii, essendo abbate tare e riformare i monisteri di uo-


di Chancellade, disponeva di rasse- mini in una parte della Francia.
,

176 ALA ALA


vVlano adempì ogni uflfizio con sn- {»rotestava che non avrebbe am-
leizia dicevole ad un uomo religio- messi agli ordini sacri coloro, i qua-
sissimo. Nominato da Luigi XIII li non avessero promesso di fare
alia sede vescovile di Lavaur, per co- ad ogni giorno di loro vita un' ora
tale incarico ei si atterrì silTattamen- di mentale orazione. Rispetto poi al
tc da voler ad ogni modo rigettarne ben comune della diocesi poiché ,

la orterla.Se non che la sua ripu- la greggia richiedeva pronto soccor-


gnanza accrebbe presso il re di mol- rimento a molti bisogni spiritua-
to il suo merito, e Luigi non solo li , intraprese le sante missioni
non ne accettò il rifiuto, ma in vece alle quali capo egli
talvolta si fé'

nominollo al vescovato di Cahors, stesso, per cui fu persino abbando-


imo de' più vasti del regno. Era nato dalle forze e dalla salute,

in età di quarantaquattr' anni allor- mentre gli effetti ne tornavano


ché abbandonò l'abbazia, lasciando in tutte le parrocchie assai con-
i fratelli nel massimo dolore perla fortanti. Per lui si distrussero ab-
sua partenza. Quindi insignito del boni inevoli vecchie costumanze di
carattere episcopale, propose a sé duello, di usura ; per lui si visita-

una regola severa di vita, alla sua vano le singole chiese assiduamente
casa imponendo una disciplina la e ad onta d' incredibili travagli,

cui prima violazione bastava ad alla età sua di troppo penosi; per
espellerne qualunque vi appartenes- lui, ristabilita la ecclesiastica disci-

se. La diocesi, che settecento e più plina, si divideva il territorio della


parrocchie comprendeva, fu 1' ogget- sua diocesi in trenta distretti, posto
to precipuo delle sue cure : e, tutto alla direzione di ciascuno un parroco,
inteso a ristorar queste dai danni appellato vicario foraneo. Introdusse
che protestanti ci aveano cagionati, ri-
i r uso delle conferenze mensili fra il

volse r animo a gravissima impresa, clero, mezzo efficace ad instruire i

qual si fu la fondazione di un se- ministri della Chiesa e santificarli.

minario, che Cahors non per anco Non la grazia, non le protezioni lo

possedeva, e di cui il bisogno cre- conducevano a scegliere i beneficia-


sceva ad ogni giorno. A tal fine ac- ti, sì bene la pietà e la sana dot-

quistò un recinto nella parte più trina amando di dare non la


,

amena della città, e vi innalzò un parrocchia al parroco, ma il par-


edifìzio,che diede un seminario dei roco alia parrocchia. Delle proprie
più belli di Francia. Più che però entrate egli usava più per la dio-
la fabbrica esterna, stettegli a cuore cesi, che per sé medesimo. Conten-
sommamente la interna educazione ta vasi di poco : e benché sostenesse
de' giovani. Ne fu egli stesso per molte liti per conservarsi la sede e il

qualche tempo il superiore, il mo- vescovile patrimonio, il faceva da e-


deratore ; ma le altre cure non per- conomo fedele, che procaccia sem-
mettendogli di occuparvisi tanto e pre la utilità del padrone. II semi-
tanto frequentemente, affidò la in- nario, del quale dicevamo, il prio-
stituzione ai Lazzaro go-
preti di s. rato di Chancellade a Cahors, lo
vernati allora (i()4j) da san Vin- spedale della Madonna, la casa delle
C(!nzo de Paoli suo grande amico. orfane di s. Giuseppe, (jnelln degli

Riserbava a sé la disamina scrupo- orfani nella slessa citlà, furono fon-


losa della vocazione de' giovani, e date da lui. Ventiduc anni governò
,

ALA ALA 177


la diocesi di Cahors, quando lo sfi- 1583, il celebre matematico e geo-
nirncnto delle fòrze prodotto da e- grato Ignazio Dante, domenicano, il

loiclie austerità e indefesse fatiche <juale dapprima chiamossi Pcrcgrinu^


faceano ben conoscere vicino il
i^li ed apparteneva alla cospicua fami-
termine di una vita tanto preziosa. glia de' Ilainaldi da Perugia era piu"

Ciò accadeva nel mese di ottobre vescovo di Alatii.


i()5q, e all'ultimo giorno del me- Codesto vescovato è soggetto im-
desimo anno moriva, in età d' anni mediatamente alla Santa Sede. La
66, il venerabile Alano di Solmi- cattedrale, di archilettma magnifi-
nihac, la cui memoria è in benedi- ca, è dedicata all'apostolo s. Paolo.
zione nel paese ove egli abitò, e Sotto l'altare di questa chiesa fu
il novero delle cui virtù, se non collocato il corpo di s. Sisto I Pon-
si fossero rispettati gli ordini della tefice, martirizzato nel 127, traspor-
Santa Sede, avrebbegli ottenuto dai tato colà nel ii33 dalla chiesa di
popoli pubblici onori. .s. Sabina. Il capitolo si compone
ALATRI [Alatrin.) Antichissima di dodici canonici. La bella chiesa

città con residenza vescovile nello sta- di santo Stefano venne eretta nel
lo Pontificio posta nella delegazione secolo decimoterzo dal Cardinale
di Fresinone. E celebre per le mira- Gottifredo che denominossi d' Ala-
bili sue mura , ma molto di più tri. Nelle vicinanze sta l'abbazia di
per aver partecipato alle vicende san Sebastiano fondala da Liberio
de'campani ernici , e romani. E prefetto delle Gallie e data in cura
fama che un duce de' pelasgi te- al diacono Servando, ma poi incor-
nesse m essa la sua residenza. Vin- porata dai Papi ad altre ecclesiasti-
ti gli ernici dai romani, Alatri fu che dotazioni.
governa'a da un prefetto, e vi si A latri comprende quattro mo-
narrano imprese valorose de' suoi nisteri, oltre il collegio dei pa-
cittadini. Cangiatasi poscia in flori- dri delle scuole pie ed uno spedale.
do municipio, venne desolata da I cappuccini abitano l'antico con-
Mario e Siila , né risorse se non vento delle benedettine dove esistet-
quando Augusto vi spedi una del- te un tempio sacro a Bellona in ,

le ventotto colonie militari d' Italia. cui gli antichi alatrini ricevevano
La città si divise allora in nove le straniere ambascerie.
curie, che stabilitosi poi il cristia- Questa città ebbe più volte la sorto

nesimo, divennero nove parrocchie. di accogliere fra le sue muia i Som-


Evvi tradizione che nei tempi apo- mi Pontefici. Tra gli altri, nel 1088
abbia essa ricevuto il vangelo,
stolici Urbano II si ritirò in essa per la
ed è certo che ne' primi secoli della quistione che ebbe sulle investiture
Chiesa era sede di un vescovo con Enrico IV re de' romani; Calisto
giacché ne fanno fede i concili te- i II, nel I i20j quando si trasferì a Be-
nuti a Roma sotto i Pontefici Vigi- nevento per animare i normanni ad
lio, Agatone e Gregorio IL Sappia- intraprendere l'assedio di Sutri, do-
mo ancbe di certo che nell'anno di ve si era ritirato l' antipapa Gre-
Cristo546 essendo Papa Vigilio chia- gorio Vili; nel 1127 Onorio II;
mato a Costantinopoli dall' impera- nel II 65, Alessandro III, mentre
tore Giustiniano, ebbe per compa- fijggiva di terra in terra, colpa le

gno Pascasio vescovo di Alatri. Nel persecuzioni di quei tempi, e a-


VOL. I. 23
178 ALA ALB
nalmente nel 1227, Gregorio IX ,
diede il guasto ai luoghi vicini a
che scappava dal furore di Fede- Roma ; ma il tutto ebbe fine colla
rico II da lui scomunicato. pace conchiusa in Cave presso Pa-
Alatri fu patria ad alcuni Cardi- lestrina a' 1 4 settembre dell' anno

nali . Merita special menzione il 1557.


Cardinale Ugo Visconti del 1099, Anche per le l'ecenti vicende, A-
il quale mostrò una straordinaria latri nel 798 vide rinnovarsi le
1

intrepidezza nelle calamità donde stragi ne' suoi cittadini, mentre va-
era travagliata la Chiesa , e die' lorosamente si opponevano ai re-
saggio di gran valore nell' eroica di- pubblicani francesi.
fesa di Benevento, cui presiedeva ALBA ( Alben. ). Città con resi-
a nome del Sommo Pontefice ( V. denza vescovile nel Piemonte. Alba
Visconti Ugo, Cardinale. ). I Car- [Alba Ponipeja), è antica città del
dinali Gottifredo , di cui parlammo Monferrato, posta alla destra del
superiormente e Patrasso Leonar-
, Tanaro, che si attraversa sopra un
do fui'ono ancor essi alatrini. ponte di navigli. Vuoisi che sia
La medesima città, anche dopo stata edificata da Pompeo Strabo-
l'undecimo secolo ebbe a sofTerire ne padre di Pompeo il Grande.
molte disastrose vicende. Nel ^i 55 fu Dominata dai Carolingi d'Italia,
occupata da Federico I Barbarossa dopo la estinzione loro si gover-
con numeroso esercito, perchè Adria- nò come comune. Soggiacque suc-
no IV avea ricusato di coronarlo a cessivamente alla dominazione dei
causa delle sue pretensioni sulla sovra- marchesi di Saluzzo e di Monfer-
nità di Sicilia. Nel i l 'ÒQt Enrico fi- rato, dei re di Napoli, dei duchi
glio di Federico I , essendogli an- del IMilanese e di quei di Manto-
dato a vuoto r assalto di Fumone va, sinché, colla pace stipulata nel
e di Ferentino, per disfogar la sua i63i a Cherasco, fu devoluta al
collera si gettò sopra Alatri, deva- duca di Savoia Vittorio Amadeo I,

standone le terre vicine. Senonchè e d' allora in poi fece parte dei
la vigorosa i-esistenza dei suoi abi- dominii di quella real casa. Alba
tanti l'obbligò a ritirarsi, e levarne è patria del Sommo Pontefice san-
r assedio; ma Enrico VI nel i
194 to Innocenzo I, creato nel ^01, fi-

j)ortandosi alla conquista della Si- gliuolo d' Innocenzo, diacono Car-
cilia pagare ad Alatri il fio
fece dinale, eletto da s. Damaso I. Fu
di quella l'esistenza. Molto anco- egli il primo Papa che partisse da
ra sofferse dalle armi di Ladislao Roma per viaggiare a prò della
re di Napoli nel tempo del gran-
, Chiesa.
de scisma di Occidente; molto an- Si vuole che il vangelo vi fosse
cora per la guerra che Carlo V , predicato verso il 25o dai commis-
dichiarò a Papa Clemente VII del sionati dis. Dalmazio, essendo Pontefi-
i523. ce s. Cornelio. Sotto il Papa s. Silve-
Nuovi guai piombarono su Ala- stro I si ritiene che ne fiorisse il primo
tri pe' disgusti nati fra il Pontefice vescovo. Fatto è che s. Dionisio, nel
Paolo IV, Caraffa, ed il re di Spa- 352, da questa chiesa fu trasferito a
gna Filippo II. Questi mandò ne- quella di Milano, alla quale era sub-
gli stati della Chiesa il duca di Al- ordinata la diocesi di Alba. La cat-
ba che con un possente esercito tedrale è dedicata a s. Lorenzo mar-
.

ALI] ALB lyr)

tire aichilcvita, ed è un bello ed di Manctc. Costoro sostenevano, che


antico edifìcio : il capitolo ha l'arci- il mondo fosse eterno, ed insegna-

diacono, l'arciprete , il cantore, ed vano la trasmigrazione delle anime.


il decano , con tredici canonici , ed Negavano il peccato originale, la ef-

altri sacerdoti e chierici. L'arciprete ficacia dei sacramenti , eccetto del


con due vice-parrochi ha la cura Battesimo, la verità dell'inferno, e
delia parrocchia annessa alla catte- voleano che la Chiesa non avesse
drale, nella quale si venerano i cor- l'autorità di scominiicare. Inoltie
pi de' ss. Frontiniano, e compagni insegnavano che Gesìi Cristo era di-
martiri, e di s. Teohaldo confesso- sceso dal cielo in terra con un cor-
re. La mensa è tassata di 877 fio- po suo proprio e che per conse-,

rini; ed è il vescovato sufTraga- guenza non era stato veramente uo-


neo della metropolitana di Torino. mo, che non avca solltirto e che ,

Nella città vi sono due altre par- non era né morto nò risuscitato. ,

rocchie, con monte di pietà, ospe- Adottavano i due principii: l'uno


dale, seminario, confraternite, ed il buono, padre di Gesù Cristo ed au-
monistero di s Maria IMaddalena, . tore del nuovo testamento l' altro ,

fondato, ed abitato dalla b. Mar- cattivo, autore del testamento vec-


gherita di Savoia, moglie a Teodoro chio.
marchese di Monferrato , morto il ALBANI. Famiglia illustre d'I-
quale si fece monaca del terz'Ordi- talia stabilita un tempo nell' Alba-
ne di san Domenico, dove cessò di nia, ma che nel secolo decimose-
vivere nel 14^4- r*io V, e Clemente sto fu costretta per le conquiste dei
IX permisero, ed approvarono il suo turchi a ritirarsi in Italia. Ella si

culto. divise allora in due rami, mio dei


ALBA GIULIA ( Alba Julia ) quali si stabilì in Urbino, 1' altro a
Città vescovile di Transilvania, capita- Bergamo. In amendue queste città

le della contea di tal nome. Era gli Albani furono ascritti alla nobiltà,
sede del vescovo latino di Transil- e pervennero ai primi posti. Dalla
vania, eretta da Papa Innocenzo XII discendenza del ramo di Bergamo
l'anno iGgfi. Ripete la sua denomi- uscì il celebre Cardinale Giangi-
na/ione da Giulia madre del celebre rolamo, di cui è d'uopo dare al-

Marco Aurelio imperatore : essa fu cuni cenni.


edificata al confluente del fiume di Albani Giangiroiamo Cardi- ,

Ompay colla Marosch. nale. Giangirolamo Albani, nacque


ALBANENSE. Con questo nome a Bergamo nel i5o4- Attese allo
si conoscono tre concilii, celebrati studio del diritto canonico e civile,
in Albano, paese d'Inghilterra. Il
s. e divenne famigerato capitano del-
primo fu adunato l'anno 1206; il la repubblica di Venezia, poi po-
secondo nel 1 2 3 per la pace tra 1 destà di Bergamo . Il suo zelo
il re Giovanni e la Chiesa ; e il , per la religione rendette molti ."ser-

terzo nel isSi. Di questi si fa men- vigi all'inquisitore del santo Offi-

zione nel tomo I della Collez. d/?i zio Michele Ghislieri, il quale, dive-
Conc. d' Inghilterra. nuto Papa col nome di Pio V, desti-
ALBANESI. Eretici , eh' ebbero nollo al governo della Marca, e lo
origine verso il 73') nell'Albania, ed creò, a' 17 maggio i57o, prete Car-
abbracciarono quasi tutti gli eri'ori dinale di s. Giovanni a porta tali-
j8o ALB ALB
ìia. I suoi meriti lo avrel)ljono leii- dignità visse ^o anni. Sostenne mol-
duto degno del Pontificato; ma l'Al- ti onorevoli impieghi nella Santa
bani era vedovo ed avea figli il : Romana Chiesa, e, nel i735, fu crea-
timore quindi che ad essi abban- to vescovo di Sabina , ove celebrò
donasse il governo, impedì al concla- un sinodo, ch'è ricordato da Bene-
ve di eleggerlo Papa. Mori d' anni detto XIV nel libro : De Synodo
Hy, nel i5<^i, dopo vent' un anno Dicecesana. Ivi ampliò il semina-
di Cardinalato.Abbiamo di lui pa- rio, e alzò dai fondamenti il palaz-
recchie opere di giurisprudenza ca- zo de'sulFraganei. La sua patria ne
nonica.Le principali sono; i." De sperimentò la magnanimità dac- ,

immunitale ecclesiavumj 2.° De po- ché vi stabilì egli una tipografia ed


testà te Papce et conciliij 3." De una ricca biblioteca. Trasferito al
Cardinalibus , et de donalione Con.' vescovato di Porto, mori nel i75r,
stantini. in età di 69 anni.
Dalla principesca famiglia Albani, Albani Alessandro, Cardinale.
che si fa discendere da un re di Alessandro Albani fu secondo figlio

Portogallo , stabilitasi ad Uibino di Orazio, nato ai i5 ottobre 1692.


( V. Clemente XI ), molti furono i Neil' età di quindici anni fu fatto co-
personaggi, che riuscirono degni di lonnello di un reggimento di di'ago-
singolare menzione. Fra gli altii : ni. Prese di poi l'abito prelatizio,e dal-
Orazio Albani, del i633, che fu lo zioClemente XI venne pi'omosso a
insignito della dignità senatoria per chierico diCamera, ed a nunzio stra-
aver impegnato Francesco Maria li, ordinario a Vienna, per la restitu-
della Rovere, ultimo duca di Urbino, zione di Comacchio. Spiegò in fjuel-
a far rientrare i suoi stati sotto l'an- la missione la magnificenza e la di-
ticodominio dei Pontefici. La Chiesa gnità convenienti al nome ed ulìlzio
ebbe da questa famiglia un Pontefi- suo. Papa Innocenzo XIII,
a' 16 lu-

ce, e fu Gianfrancesco Albani, che, glio 1721, creollo diacono Cardina-


nel 1700, colnome di Clemente XI, le di s. Adriano Come primo di.

ne assunse il governo. Oltre a lui quest' Ordine coronò i Pontefici Cle-


ebbe a noverax-e in diversi tem- mente XIII, Clemente XIV e Pio
pi anche i seguenti quattro Car- VI. Egli fabbricò ed arricch"ì di
dinali : vetusti e preziosi monumenti la ce-
Albani Annibale, Cardinale. An- lebrata Villa Albani ( Vedi) fuo-
nibale Albani, figlio di Orazio, na- ri di porta Salara. Dotato di gu-
to ad Urbino a' i5 agosto 1682, sto squisito, amava e coltivava le
dopo aver occupati i primi posti arti e le lettere; aumentò la bi-
della curia romana , co' suoi aurei blioteca Albani [V. ove si parla del
costimii si acquistò la stima e l'a- palazzo). Morì cieco, nel 1779, in
more di tutti , e resosi benemerito età d'anni ottantasette, lasciando del-
nelle nunziature a Vienna , all' Aia le opere storiche riputatissime.
ed a Franeoforte, Clemente XI suo Albani Gianfrancesco, Cardi-
zio, che neir età di 24 anni lo fe- nale. Gianfrancesco Albani, nacque
ce cameriere segreto , e poi presi- in Roma, ai 2 ó febbraio 1720. Fu
dente di Camera, ai 23 dicembre ereato Cardinale da Benedetto XIV,
171 I, lo creò Cardinale diacono di a' IO aprile 174?; poscia venne
santa Maria in Cosmedin, nella qual promosso al vescovato suburbicario
,,

ALT. ALB ,,Sf

(li Ostia e Velletrivenne in seguito


; della Turchia, ed è ripartita nei
fatto arciprete di S. M. Maggiore, e governi di Romelia e Scutari. An-
decano del sagro Collegio. Essendo ticamente avea due città principali,
vissuto fino ai i5 settembre i8o3, Alhanopoli, e Cahulnca.Ovt\, \\\)n-
concorse alle elezioni di Clemente nopoli è mezzo distrutta, e Cabulaca
XIII, Clemente XIV, Pio VI, e più non esisto. Primeggiarono poscia
Pio VII. Le sue geslc sono descrit- I3urazzo e Croia, ancora esistenti,
te neir opei'a Vita et rcs gestce
: e la prima è anzi sede vescovile, co-
Summ. Ponlif. et S. R. E. Cardi- me lo sono Scutari, Antivari, Alessio,
nal, ad exempluni Ciaconii conti- Dulcigno, Pulati , Sappa e Sebeni-
iiuatce y ecc. auctore Jo. Paulo Del co. Gli Albanesi, od Epiroti discen-
Cinque. dono dagU antichi sciti , il cui lin-
Albani Giuseppe, Cardinale. Giu- guaggio tuttora conservasi tra i mon-
seppe Albani, nato in Roma ai i3 tanari dell'interno del paese.
settembre 17 'io, fu creato da Pio Questa provincia fu conquistata
VII, a' 23 febbraio 180 i. Cardinal dai romani quando ebbero a guer-
diacono di s. Eustachio, donde pas- reggiare con Pirro, antico re dell' E-
sò alla diaconia di s. Maria in \ia piro. Crollato l'impero romano, la
Lata. Come primo di detto Oi'- nazione Albanese per molto tempo
dine, nel 1829, coronò Pio VIII, da elesse i suoi principi, sino alla mor-
cui fu nominato segretario di stato te del famoso Giorgio Castriota o
e bibliotecario: continuando ad es- Scanderbeg. Gran porzione dell'Al-
sere visitatore apostolico di s. Mi- bania apparteneva un tempo alia
chele e segretario de' Brevi Ponti- repubblica di Venezia.
fìcii, carica già conferitagli da Leo- Quantunque la religione mao-
ne XII, e che esercitò pure sotto mettana sia la dominante gran in
Pio VII ed il regnante Pontefice. parte della provincia Albania
di
Questi lo nominò legato di Urbino pure molti de' suoi abitanti sono
e Pesaro , poi commissario delle greci,ed hannovi non pochi cattolici.
quattro legazioni. Chiaro per fervi- Alcuni dicono aver s. Bartolommeo
do ingegno e per zelo attivissimo predicata la fede in Albania, ed es-
verso la Santa Sede, mori in Pesa- servi anche morto, predicandovi po-
ro, a' 3 dicembre i834. Esposto in scia certo Taddeo discepolo degli
quella cattedrale, fu poi trasportato apostoli. Nondimeno, per quanto si
ad Urbino, patria de' suoi maggiori, sa, la Cattolica Religione non vi fio-
e seppellito nella cappella gentilizia ri,che verso l'epoca dell'imperatore
di s. Pietro nel chiostro dei pp. mi- Costantino il gi'ande (secolo IV), e gli
nori conventuali. V. Soriano, Prin- armeni asseriscono concordemente
cipato della famiglia Albani. che Gregorio j nipote di s. Gregorio

ALBANIA o EPIRO. Provincia r Illuminatore , il quale istruì i

dell' antica Grecia. La parte supe- padri loro, sia pure stato il primo
riore si compone dell'antico Illirio vescovo che avesse sede in Albania,
orientale e dell' Albania propria ,
Il Sommo Pontefice Urbano V,
detta anche talvolta il Nuovo Epiro. Grimoaldi, risiedente in Avignone,
La parte infciiore contiene l' anti- che morì nel 1 3fìc), si applicò tanto
co Epiro, e dicesi spesso la Nuova a confermare i greci nell' obbedien-
Albania. Al presente forma parte za alla Chiesa Cattolica Uoniana
,

i82 ALB ALB


quanto ad indurvici gli albanesi, fa- Nicolò V , con breve de' 20 giugno
cendo riconoscer loro il primato del '447> che si legge presso 1' annalista
Romano Pontefice. Wadingo, mandò nunzii nell'Alba-
Durante il Pontificato di Clemen- nia e nella Schiavonia, i quali furo-
te XI, Albani, il primate del re- no Antonio di Oliveto minore fran-
gno della Servia e dell' Albania ten- cescano, e poco dopo Tommaso
ne un concilio (an. i7o3) per to- vescovo Farense, e, nel 4^ i > Eu- )

gliere parecchi abusi introdotti in genio Smiima francescano. Predica-


diverse chiese poste ne' dominii do- vano questi a quei popoli, e con tutti
gi' infedeli. Benedetto XIV, L cimbe r- gli sproni della religione gli eccitava-
tini, scrìsse un breve a' prelati, al cle- no a pugnare volonterosi, .sotto le in-
ro ed al popolo di quelle nazioni, se- segne di Scanderbeg, contro gl'infedeli
condo il contenuto dell'apostolica co- che cercavano invadere l\41bania.
stituzione Inter oinm'gcnas, data ai Irritandosi vieppiù Amm-at II, volle
1 febbr. 17443 che si legge nel tom. egli stesso farsiduce in questa regio-
XVI del Bollarlo INIagno, .e questo ne di copioso esercito,, e prese di mi-
per dare alle chiese dell' Albania op- ra particolarmente Croia, come reggia
portuni l'egolainenti Oltracciò con . di Scanderbeg, la strinse inutilmen-
la costituzione Grai'issinmm, spedita te di assedio, e verso il i^^i, mo-
a' i<Sgennaro 1757 (tomo XIX del rì innanzi ad essa pieno di vergo-
citato Bollarlo ), stabifi le interroga- gna. Così gli altri principi cristiani
zioni che dovevansi fare ai vescovi avessero soccorso quell' eroe al pari
dell" Albania, della INIacedonia, della de' Pontefici, che forse Maometto II,

Servia, della Bulgaria e di altre parti succeduto ad Amurat II suo padre,


acciocché le risposte loro, mandate alla non aviebbe, nel i453, conquistato
congregazione di Propaganda, servis- Costantinopoh !

sero di lume alle conseguenti istru- Occupata da Maometto TI questa


zioni a quei popoli. Ordinò con ai- capitale, mirò a Croia, e tentò il ri-
tila costituzione Qnod provinciale cupero dell' Albania. Castriota intan-
data il i.° agosto i75i, che i no- to, cedendo alle premure del Ponte-

mi maomettani non s' imponessero fice Pio II, e di Ferdinando I re di

a' bambini cristiani, come avea proi- Napoli, co' suoi albanesi corse a Bari
bito il detto concilio provinciale del- per liberar questo principe da' turclxi,

1703, approvato già


l'Albania, nel influendo altresì, nel 1 ^\&i, a' van-
da Clemente XI. Finalmente con taggi, che Ferdinando I riportò su
un breve a monsignor Lercari se- Giovanni d" Angiò suo competitore.
gretario di Propaganda, Urbeni An- Quindi Scanderbeg, nel r4t)*J5 si era
tibarum, spedito a' 9 marzo 1752, recato a Roma, dove fu ricevuto dal
rispose ai dubbii proposti dall' ai'- Sommo Pontefice Paolo II, 5^7 rio, ve-
civcscovo di Antivari in Albania. neziano, e fino al mese di febbraio
Quando Amurat II voleva ricu- i4'37, alle falde del Quirinale, abitò
perare l'Albania, verso il i443, dal in una casa che sulla facciata el)be
prode Scanderbcg, Eugenio IV in- dipinto il suo ritrailo, cliiamando.Si
coraggiò quel prode albanese ncl- , anche la via dal .suo nomo Scanderbeg.
l'alto che eccitava tutti principi i Ritornando in Albania egli trovò
cristiani a prendere le armi contio licnsì Croia as.scdiala dai turchi,
I nemici del nome cristiano. Indi ma li costrinse a fuggire col so-
ALB ALB i83
Jito suo coraggio e con grave editti de' persecutori della Chiesa ri-
loro detrimento. Non molto dopo coverò appresso di sé un ecclesiasti-
per altro, colpito da malattia, mo- co, dal cui esempio e ammaestra-
rì di 63 anni pieno di gloria (an. mento fu convertito. Per sottrarre
1468), dopo aver per quattro interi r ospite alle investigazioni degl' ido-
lustri repressi gli sforzi degli infedeli. latri , travestillo e gli die' scampo
V. Berlezio prete dalmatino, Vita di segreto , mutando le proprie vesti-
questo eroe cristiano, stampata in menta in quelle di lui. Ardentemen-
Roma i5o6; il p. du Poncet
nel te desideroso di spargere il san-
Gesuita, Vita di Giovanni Castriota gue per Cristo , si oifjrse con im-
detto Scanderbeg , re di Albania, pavida fronte ai soldati dai quali ,

pubblicata in Parigi nel 1 709. legato e condotto al giudice, ne fu


Scanderbeg lasciò sotto la tutela dopo forti e decisivi dilemmi fatto
della repul^blica veneta un figlio battere crudelmente, quindi decapi-
ancor bambino, il quale, ristretto al tare. Incerto é 1'
anno del suo mar-
possesso della sola città di Croia tirio ; il mese, giusta Beda è giu- ,

e di pochi altri dominii, non potè gno , il giorno ventesimosecondo.


resistere agli sforzi di Maometto II, L' InghilteiTa ha onorato per più
che per tal modo nel i477 giunse secoli sant' Albano come uno dei
ad impadronirsi di tutta 1' Albania. suoi principali pati'oni , ed ottenne
Il figlio delprode Scanderbeg rico- dal cielo grazie segnalate per lo in-
verossi in Napoli con molti Alba- tercedimento di lui. La festa se ne
nesi insieme ad Azanito suo cu- celebra ai 22 giugno.
gino il quale fu generosamente ri- ALBANO [Albanen). Città con
cevuto in Roma dal prefato Pao- residenza di un vescovo suburbica-
lo II. rio, nello Stato Pontificio. La fon-
Nel 1708 Clemente XI, la cui dazione della città di Albano si

famiglia era orionda d' Albania, me- attribuisce ad Ascanio figlio di E-


diante la costituzione Cuni in iis , nea, cinque secoli avanti quella di
spedita ai 21 giugno, e riportata Roma. Albano ebbe i propri! re
nel tomo X, parte I del Bollario, fino al tempo di Tulio Ostilio re di
formò un fondo di scudi quattro- Roma ma la famosa disfida dei tre
;

mila, e dispose che col loro frutto si romani Orazii e di altrettanti Cu-
mantenesse nel collegio urbano di riazii albani, terminata colla vittoria
Propaganda vui alunno dell' Albania del supei^stite Orazio, fece che Ro-
oltre gli altri due, che nel 1700 ma distruggesse Alba-Lunga, nome
avea stabiliti, acciocché facessero gli antico della città di Albano. Vuoisi
studi i in Roma e riuscissero poscia che Alba-Lunga giacesse alle falde
d' istruzione ai loro connazionali. del monte Albano
o in riva al ,

ALBANO (s.), primo martire del- lago Albano, o di Castel Gandolfo,


la gran Brettagna nato a Verulamio nel sito ove ora esiste il convento di
nel secolo III, ed educato a Roma. Palazzuolo, di cui parleremo al ter-
Ristabilitosi in patria, benché non co- mine di questo articolo. Distrutta
noscesse ne'suoi primi anni Gesìx Cri- Alba-Lunga, gli albani passarono ad
sto, pruove di bontà e di ospi-
die' aumentare la popolazione della cre-
talità verso
gì' infelici. Mentre si scente Roma, indi si sparsero nei
eseguivano nella gran Brettagna gli suoi dintorni. Pompeo costrusse co-
,

i84 ALB ALB


Jà una magnifica villa, sopra la qua- Silvestro I ) che Costantino edifi-
le neir impero di Nerone venne casse solo una chiesa in Albano in-
edificata la nuova città di Albano, titolataa san Giambattista, arric-
per cui talvolta venne chiamata chendola di vasi sacri, e dotandola
Albanuin Ponipej Evvi ancora un . eziandio colle località occupate dai
sepolcro in poca distanza da Alba- pretoriani, ed assegnandole pure va-
no che pretendesi aver raccolte le rie altre possessioni del lago di Tur-
ceneri Pompeo, mentre prima
di no , delle Mole l' Albanese pres-
,

pare che chiudesse quelle de' Cu- so il lago, la massa di Mucio, quel-
riazii. Sotto 1' ultimo dei Flavii fu la di Tiberio, gli Orti, le Marine,
instituito in Albano un campo per la massa di Nemo, l' iVimansiana
le squadre dei soldati pretoriani : presso Cori, e la Mediana Tutte .

e da ciò si mantenne ad Albano lun- queste cose in quella vita di s. Sil-


gamente 1' appellazione di Pretorio vestro I si sarebbero secondaria-
Albano. Trovando alcuni aver Co- mente narrate, anziché principal-
stantino distrutto quel campo , di- mente, se innanzi di erigere la chie-
cono, che si facesse fondatore della sa avesse Costantino costrutta la
odierna Albano: opinione però che città.

da altri viene smentita. Lasciata la quistione sulla mag-


Bella è la posizione di Albano sulla gior o minor precedenza di Albano
Aia Appia, quattordici miglia circa intorno all' acquisto della fede, an-
lungi dalla capitale mondo del tichissime e distinte sono certo le
cattolico, e sopra un ameno colle, prerogative del suo vescovo. Egli
che invita i Romani a villeggiarvi. è ora uno dei sei ( un tempo set-
Commendevole per la salubrità del- te ) vescovi suburbicarii ,
già ebdo-
la sua aria, e per la squisitezza dei madarii lateranensi, come assistenti
suoi vini, grande interesse trovano a vicenda al Romano Pontefice, ser-
ne' suoi dintorni gì' investigatori vendolo alternativamente nella ba-
delle antichità, pei ruderi dell' an- silica di s. Giovanni in Laterano o
tica città chiamata da Properzio del Salvatore. Il vescovo di Albano
Suhurbance Bovillce , in poca di- gode la prerogativa di essere uno
stanza Fra quei ruderi
esistenti . dei tre vescovi che fanno la funzio-
sorge specialmente un circo ed im ne di consecrare il Papa ,
quando
teatro. non è vescovo prima di essere e-
Si congettura che o s. Pietro, o letto . Questa prerogativa , se in
taluno de' suoi discepoli, portasse quello d' Albano non è si antica
la luce del vangelo ad Albano, e quanto in quello d' Ostia, peculiar-
probabilmente san Clemente I, già mente nominato nella consecrazio-
battezzato ed ordinato prete e ve- ne di s. Dionisio Greco (an.258)
scovo dal principe degli Apostoli che e del Pontefice Marco (an. 336)
s.

ha propagata la fede in Velletri, e fu tuttavia troviamo memoria che la


coadiutore di lui ne' luoghi subur- godeva fino dall'anno 682. Eletto
bani. Insorgono alcuni a combat- allora il Pontefice Leone II, scrive A-
tere tale asserzione ponendo che Co- nastasio [Vita Zeo/i/V) che ricevette
stantino Magno il primo edificasse egli r episcopale consccrazione da
Albano; ma altri aggiungono (se- Andrea vescovo di Ostia e da Gio-
condo che si legge nella vita di s. vanni di Porto con Piacentino di
,

ALB ALB i85


V^dlclri , funzionante per quello di imbandire una cena in S. I\f. Mag-
AlbaliOj che allora vacava. giore. Quest' obbligo però sembra
A quel gl'ande privilegio un al- che sia cessato dopo la morte d'In-
tro ne univa il vescovo ili Alba- nocenzo ìli, accaduta nell'anno
no, che succedendo, cioè, le incoro- I 6, poiché troviamo in seguito^
•?. 1

nazioni imperiali fatte a san Pietro che la cena si dava a carico del
in Vaticano , egli , stando dinanzi Sommo Pontefice.
la porta d'argento , era il primo a ftlolte politiche vicende intervenute
l'eoi tare, nella benedizione dell' im- alla città di Albano dopo l'era cri-
peratore, la prima orazione sopra stiana, furon causa per lei di non
di lui. Cos'i asserisce il celebre an- ])oche sventure. E dapprima, ci rac-
nalista Cardinale Baronio. Tale ora- conta Procopio nella Guerra dei
zione era la seguente : Deus, in citjus Goti, che Belisario inviato da Giu-
vianu sunt corda regimi j inclina stiniano I imperatore, nel 535, con
ad preces hnmililalis nostra; au- un esercito in Sicilia con ordine ,

rcs niisericordice tace _,


et impera- di passare in Roma, e ridurre Al-
tori nostro famulo tuo N. regimen bano (anno 537) all'ubbidienza de-
tua^ sapienticv appone, ut, haustis gl' imperatori d' Oriente , mandò
de tuo fonte consiliis , et tibi pia- Gotari con alcuni eruli ad occu-
rea t , et super omnia regna prcveellat. parla.
Egualmente, siccome riferisce 1' Or- Albano passò dipoi sotto il co-
dine Romano, medesimo vesco-il mando di Virginio Savelli, nobile
vo di Albano era il primo che romano e capitano cesareo, cui ven-
nella incoronazione del Sommo Pon- ne donata da Ottone I in una con
tefice, recitava sopra di lui la prima la Riccia e tre castelli per- vicini ,

orazione nei seguenti termini: Deus, chè avea represso il tumulto dei suoi
ffui adesse nondedignaris idncwncpie concittadini, ed indotte alla soggezio-
devota mente in\'Ocai'eris , adesto ne imperiale molte di cpielle terre,
quccsumus im'ocationibus nostris, et che vibbidivano al senato romano.
huic famulo tuo N., r/uem ad cul- In seguito, per la grave vertenza
ìiien apostolicum commune judiciuni delle investiture, essendo insorto con-
tucc plebis elegit , uìierlatein super- tro Gregorio VII l'antipapa Guiber-
mc benedictionis infinde _, ut sentiat to, col nome di Clemente III, que-
se munere ad lume apiceni
tuo sti, siccome protetto da Enrico IV,
pervenisse. Per Dominwn nostrum si avviò verso Roma accampando
ctc. il suo esercito in Albano; ma rivol-
Il vescovo di Albano, come dice tandosi il popolo, e prendendo le
Anastasio bibliotecario, avea un ])a- parti del legittimo Pontefice Pasquale
lazzo in Roma poco lontano dalla II, eletto nel 1099, costrinse l'anti-
Basilica di s. Giovanni in Latera- papa a cambiare il suo divisamen-
no , vicino forse all' arco di Basi- te, onde Guiberto se ne parfi ven-
lio poco lungi da s. Clemente, ov- dicandosi sulle teri-e d'Albano e di
vero vicino all'odierno monistero del- Marittima. In seguito Pasquale II
la Purificazione ai Ulonti, dirimpet- per evitare learmi di Enrico V, nel
to al palazzo Gaetani. A cagione di I I I 7 si ritirò in Albano , ricevuto
tale palazzo, nei tempi d'Innocenzo con trasporti di gioia, distribuendo
JII, dovea il vescovo di Albano donativi ai soldati , ed accordando
VOI. I. 24
i86 ALE ALC
diverse esenzioni alla città, che ri- dagli slessi albani , imiti a' tusco-
colmò di lodi. lani, ed altri della campa-
tivolesi

Nel I I 3o venne eletto Innocenzo li, gna di Roma, principalmente nella


della famiglia Papareschi, Maliei, ma disfatta a Monte Porzio.

non molto dopo fu astretto dall'anti- R.idonata ad Albano la pace, si

papa Anacleto II, figlio di Pier Leo- riedificò sul lago Albano la città, di

ne, a fuggirsene in Francia. Tultavol- cui Onorio IV, Savelli , eletto nel
ta, nel i i37, col favor dell'impera- 1285, investi signore Luca Savelli
tore Lotario II, rientrò nella provin- suo nipote. Altri però attestano che
cia romana, in avanti occupata dal- mentre Onorio III era canonico
l'antipapa: ricuperò Albano e la cam- regolare lateranense, essendo stato
])agna, ina non volle entrare nella cit- aio per quatti'o anni dell'imperatole
tà di Roma per timore delle insidie Federico II, quell'Augusto, per la
che potevano tendergli i fautoii di benevolenza e venerazione nutrita
Anaclelo II ; onde passò a Bene- verso di lui, nel 122 1, abbia data
vento. Albano nell' anno appresso fu a Giacomo Savelli la città di Albano.
di nuovo occupata dalla fazione del- Certo è, che a quella famiglia restò
l' antipapa, mentre Innocenzo II, fa- per quattro secoli tale signoria, della
cendo guerra a Ruggero duca di Sici- quale venne solennemente investita
lia, rimase prigione. da Onorio IV.
Morto r antipapa ai 2 5 gennaio Nella celebre vertenza di Boni-
I i38, Innocenzo si occupò a riordi- facio VIII coi colonnesi, si unirono
nare le cose della Chiesa, e lìel i i ^1 a questi e al francese Nogaret an-
promosse al Cardinalato il suo fratel- che i Savelli signori di Albano, che
lo Pietro Papareschi, conferendogli il ebbero parte nell' attentato commes-
vescovato di Albano, U- e, secondo 1'
so a' 7 settembre i3o3 in Anagni.
ghelli, investendolo anche del domi- Eugenio IV (an. i436) movendo con-
nio temporale di quella città. Mori tro i colonnesi ribelli, che l'aveva*. 10
il Cardinale Pietro Papareschi sotto costretto a fuggire da Roma in abito
Eugenio IJI, ed in quel tempo Al- di monaco, rientrava in Albano col-
bano fu esposta a nuove sciagure, l'aiuto Giovanni Orsini, vescovo
di
tanto per le scorrerie de'saraceni, che di Recanati ed anche allora questa
:

per le dissensioni dell'imperatore Fe- città molti danni ebbe a sentire nei
derico I Earbarossa col Pontefice punti dove i colonnesi ed loro i

Adriano IV, ii54, e fi-


eletto nel alleati si erano fortificati. I Savel-
mo dal 1146 Cardinale vescovo di li pentiti, furono assolti da Nico-
Albano. Ciò non pertanto dopo aver lò V successore di Eugenio IV,
coronato l'Augusto, insieme con esso il quale nel 1 44? a 3 agosto avea
il Papa si recò ad Albano, per perdonato a Giambattista, Mariano,
porsi in sicuro dalle insurrezioni e Francesco SavcUi la loro reità;
degli Arnaldisti. onde Albano potè risorgere dalle
Nel mese di aprile popolo 1 155, il passate sciagure. Ma
ben presto nuo-
romano, col cancelliere <leir impera- ve sedizioni dei Savelli la posero in
tore e col piefetto di Roma, andaro- nuovi guai. Ferdinando re di Napoli,
no contro Albano; la distrussero, e dimentico delle obbligazioni contrat-
poscia ne im|iedirono la riedificazio- te colla Sede Apostolica, congiuntosi
ne, per vendicarM de' danni ricevuti coi colonnesi. ce> Savelli e coi lurclii,
ALB ALB 187
spedì nel 14B2 contro il Pontefice Anuove disgrazie 6oggiac<{ue que-
Sisto IV, della Rovere, Alfonso sta città nel i556, sotto Paolo IV,
duca di Calabria suo figliuolo con Caraffa. Il rinomato duca di Alba, a
quattromila uomini di cavalleria. nome di Filippo II, re dt Spagna e
Prevenendo r assalto, le milizie del di Napolij si accostò col suo esercito
Papa avevano occupato le terre dei alle porte di Roma , devastandone
Savelli, cioè Albano, Castel Gandolfo, i dintorni e molto facendo sollrire
il Castel Savello e la Riccia. Avanzan- anche ad Albano. Fattosi mediato-
dosi però il duca Alfonso verso Roma, re Giovanni III, re di Portogallo,
prese la Riccia, alloggiò presso Alba- la concordia fra Paolo IV e Filip-
no nel monistero de' Savelli, detto di po II fu stabilita ai i.\ settembre
s. Paolo, e spinse l'esercito alle porte iSSy, i cui capitoli leggonsi nel-
di Roma. Uscirongli incontro ro- i r annalista Rinaldi al citato anno.
mani per combatterlo, e lo fugarono, Finalmente, nell' anno
1697, il
intanto che i veneziani, alleati di Sisto Sommo Pontefice
Innocenzo XII,
IV, diedero piena rotta ai calabresi Pignatelli, acquistò con denaro la
vicino a A cUetri. Per questa vittoria città di Albano per la Camera apo-

il Pontefice fabbricò in Roma la stolica. A ciò fu mosso dall' essere


chiesa di s. Maria della pace, e Fer- ricorsia lui i creditori del principe
dinando re di Napoli si pose a di Albano, Giulio Savelli. Quindi
sua discrezione. chiamato a sé quel principe, per le
Vinti i calabresi, passò Sisto IV arroganti sue risposte si dice averlo
a punire Dal vice-ca-
i Savelli . Innocenzo XII di severo caistigo mi-
merlengo, da Orsini e da Santacroce, nacciato. Nulla giovò al principe Giu-
capitani Pontificii Albano fu sac- , lio per impedire lo spoglio della si-

cheggiata e diroccata passando in ,


gnoria di Albano, minacciatogli da
dominio della Santa Sede. INIa dive- quel Pontefice, essersi messo sotto la
nuto Pontefice Innocenzo Vili, Ci- protezione dcllimperatoie Leopoldo I,

bo, genovese, si rinnovarono i tu- né l'aver preso posto alla sinistra nel-
multi ; il re di Napoli violò i di- la visita fatta al suo ambasciatore in
ritti della Apostolica Sede, duca di il Roma, Gioi'gio Albano de' conti di
Calabria occupò la campagna roma- IMartinitz; perocché, penetratosi da
na, il duca di Bracciano s' impadronì Innocenzo aver lui passate all'amba-
di Perugia, ed imbaldanziti i co- sciatore alcune carte antiche e docu-
lonnesi ed i Savelli, nel 148G, di menti, affine di dimostrar che Albano
nuovo occuparono Albano, e a poco fosse feudo dell'imperio e quindi sog-
a poco la rifabbricarono. Alessan- getta al vassallaggio dell'imperatore,
dro VI, già Cardinale vescovo d'Al- fu senza piìi quella città rilasciata al-
bano, come salì al soglio Pontifìcio, l'incanto per quattrocento quaranta-
diede gravissima sentenza contro i mila scudi al principe d. Livio Ode-
colonnesi e i Savelli, signori di Al- scalchi, nipote d'Innocenzo XI. Se non
bano , collegati a Federico re di che essendo quegli pel suo principato di
Napoli ; per cui i colonnesi risol- Sirmio in Ungheria suddito dell' im-
vettero di cedere al Papa la signo- peratore, temè il Papa, che di con-
ria delle loro terre, rimanendo i ceito col ministro imperiale IMarti-
partigiani loro oppressi dai potenti nitz non ne ricevesse di nascosto l in-
Orsini a Viterbo e iu altri luoghi. vestitura da Cesare, onde, come
,

i88 AL13 ALB


sovrano territoriale e per altre ragioni, cilio sotto l'anzidetto Pontefice; Epi-
Innocenzo XII volle esserne preferito: fanio, che si ritrovò ad un concilio di
tanto più che non era ancora stato Laterano nel 649 ; Giovenale, crea-
preso il possesso del fondo, né crani) to nel 680, uomo di somma scienza
stati sborsati i denari ai creditori fornito, da Papa Agatone mandato
del Savelli. Incorporò egli Albano alili concilio generale di Costantino-
alla Camera apostolica, e per istrn- dove furono condannati i inono-
poli,

niento dei 17 giugno 1697, rogato Andrea, che fu presente a lui


teliti;

dai notari Peloso e Liberati, e per concilio in Roma, sotto s. Gregorio II


ìiiotu-proprio Pontificio la sottopose nell'anno 721; Leone, che intervenne
alle costituzioni apostoliche de' Ilo- ad un altro concilio romano del 761 ;

mani Pontefici, precipuamente a Costantino, che, secondo il Baronio,


quella di Pio V, Ghlsilieri, e di al- teneva la sede di Albano nel 772;
tri Papi , che proibiscono 1' aliena- Giovanni bibliotecario della Santa
zione dei luoghi dello stato ecclesia- Sede che fiori in quella chiesa
,

stico. circa r828; Paolo, che si trovò ad


Nondimeno, mentre dai francesi vm sinodo romano sotto Adriano II
volevasi consumare nel 179^ il pia- ncir 869 Pietro dell' 898 ; Giovan-
;

no dell' intera occupazione dello stato ni, bibliotecario della S. R.. C. sot-
Pontificio, trovandosi Pio VI, allora to Gregorio V nel 996. Questo
regnante, in grandi ristrettezze, fece Pontefice lo elesse anche abbate di
porre in vendita varie possessioni s. Salvatore ai Monti.
della Camera apostolica, tra le quali Fra i Cardinali vescovi di Alba-
la città di Albano, per cui il prin- no, degni di special menzione, no-
cipe di Piombino fece l' offerta di teremo i seguenti Pietro, eletto Pa- :

trecento mila scudi . Egual somma pa nel 1009, col nome di Sergio IV :

aveano esibita ì due banchi di san- Riccardo de Tùccardi, francese, legato


to Spirito, e del santo monte di Pontificio nelle Spagne, circa il 1 1 00;
Pietà; ma cambiatosi divisamento, s. Pietro Igneo, cosi detto dalla pro-
ed esclusa 1' alienazione di Albano va che egli fece nel iio3 di pas-
si combinò un prestito in Genova. sare in mezzo alle fiamme; Matteo,
Molta celebrità ricevè Albano dai francese, che mori a Pisa nel 189, i

vescovi, che 1' hanno governata, fra dopo aver dato in Parigi l'abito e la
cui crediamo opportuno segnare i se- regola ai cavalieri templari; Nico-
guenti Piomano, che sottoscrisse
: al lò Brenkspeare, inglese, che l'anno
concilio celebrato in Roma da s. Ilario I 1 46 confermò nella Chiesa Catto-
Papa nel 465, nel giorno della sua lica la Svezia, la Norvegia e la Da-
consacrazione; Atanasio, che sotto- nimarca, e che col nome di Adriano
scrisse al concilio adunato in Ro- IV fu eletto Papa nel i54; ^'Uixì-
i

ma da Papa Felice IH, nel 487, tiero, che al momento in cui il Pon-
risguardante gli apostati dell' Africa, Alessandro III si era ritirato in
tefice
ricevuti a penitenza ; Giovanni, eletto Francia per le turbolenze suscitate in
nel 594, già bibliotecario della San- Roma, restò vicegeiente della Chiesa;
ta Sede, nel Pontificato di s. Gre- s. annoverato Ira
Bonaventura, i

gorio Magno ulìlcio, che a soli dot-


:
dottori della da Sisto V,
Chiesa
tissimi si conferiva; Omobuono, elet- eletto dagli albani a patrono, e che
to nel 595, che assistè ad un con- mori dui-antc la celebrazione del
,

ALT. ALB ,8()

concilio diLione (an. 1274), deUpiale bano la chiesa Paolo fabbii-


di s.

il Pontefice Gregorio X avea a lui cata coir annesso monistcro ed ar-


commesso il regolamento; Benti ven- ricchita di molte entrate dal Car-
ga dei Bentivenglii uno tra' piimi , dinale Jacopo Savelli. Questi do-
teologi del secolo XIII Leonardo Pa- ; nolla nel 1282 a' frati eremitani
trasso detto Guercino
, zio di Boni- , della congregazione di s. Gugliel-
facio Vili; Rodrigo Borgia, die nel mo, fiorenti allora jier la regolar di-

1492 fu eletto Pontefice col nome di sci[)Iina, e come safi al soglio Pon-
Alessandro VI ; Giovanni Balvès, fran- tificio col nome di Onorio IV, la
cese di bassi natali, ma di sommi ta- consacrò . Mancati nondimeno gli

lenti,morto nel i4q Giuliano della ' 5 eremitani, la chiesa si diede in


Rovere indi Papa Giulio II eletto
, ,
cura ai monaci di s . Girolamo
nel i5o 3, celebre per la saggezza on- restando il iuspatronato ai Savelli.
de amministrò il sacerdozio e il prin- Altro celebre monistcro d' Alba-
cipato Paolo Emilio Sfondrati nipo-
;
no è quello dei cappuccini eretti)
te di Gregorio XIV, che pieno di me- per la generosità di d. Flaminia
riti e di virtù coltivate per 1' amici- Colonna Gonzaga, verso il 1700.
zia strettissima coii san Filippo Ne- La chiesa di questo convento, de-
ri, morì nel 16 18; Alessandro Pcrct- dicata a Bonaventura, fu innal-
s.

tì, pronipote di Sisto V morto nel , zata sotto il reggimento del Cardinale
1 623 ; Alessandro Dledici eletto Papa Paolo Emilio Sfondrati del qua- ,

nel 1 6o5 , col nome di Leone XI ;


le dicemmo più sopra. Quella chie-
Flavio Chigi, nipote di Alessandro sa venne consecrata dal vescovo di
VII, morto nel 169 8, dopo aver asse- Zante alla presenza del Cardinale
gnato ai due beneficiati istituiti nella Giulio Savelli e di Paolo suo fra-
cattedrale le rendite dell'antica par- tello principe di Albano, beneme-
rocchia di Castel Savello; Nicolò Maria rito di tal fondazione. Vi sono in Al-
Lercari, che per uso del vescovo donò il bano alcune altre comunità rehgiose.
suo magnifico casino da lui fabbrica- Vi esiste un convento dei minori
to in Albano, ed ove nel 1727 e nel conventuali, colla cliiesa dedicata a
1729 alloggiò il Pontefice Benedetto s. Maria delle Grazie, a' religiosi del
XIII. Nel 1747 finalmente Albano quale la donò il celebre Cardinale
die' i natali a Michele di Pietro, Giovanni Moroni vescovo d' Albano,
che per la sua dottrina ed altrisom- insieme a varii beni per mantenervi
mi meriti nel 1802 fu creato da Pio il culto divino. Il Cardinale Loren-

VII Cardinale, indi nel 18 16 pre- zo Brancati dell' istesso Ordine au-
conizzato vescovo della propria pa- mentò la fabbrica di quella chiesa e
tria, e fra varie cariche , sostenne r adornò. Ivi egli stesso consumò gli
quella di penitenziere maggiore. idtimi giorni nel ritiro e nella com-
La cattedrale d'Albano è dedicata pilazione delle sue opere. Merita spe-
ai Pancrazio e Bonaventura. Al suo
ss. ciale ricordanza la chiesa di s. Maria
capitolo Benedetto XIV, per istanza della Stella dei pp. carmelitani edi-
del Cardinale Acquaviva, concesse il ficata, nel i565, da Fabrizio e Cri-
rocchetto e la mezzetta paonazza (Ve- stoforo Savclli, e dall'ultimo principe
di Acta Martyrii s. Pancralii , et di Albano ristorata ed abbellita. Que-
s. Dion. cj'iis patria, apud Su- sta dai pp. Carmelitani venne rinno-
rinni, \ 7 niaii). Inoltre havvi in Al- vata per la massima parte, e dal
iqo ALE ALB
] seiiemerito zelati ti ssimo vescovo e pro- vo di Albano, presso s. Maria della
tettore vivente Cardinale (Viantian- Rotonda di questa città, indi dall' al-

cesco Falzacappa decorata di bello tro vescovo Ulderico Carpegna tras-


e comodo cimitero per la città. E ferito, nel 1667, "^ luogo più ampio
degno eziandio di onorevole menzio- e nel 1675 dilatato maggiormente
ne, per la religiosa osservanza che dal Card. Girolamo Grimaldi. Que-
vi fiorisce, il convento delle monache sto seminario ebbe nuova vita nel
francescane, instituito da suor Fran- locale, in cuicon pastorali cure l'ha
cesca Farnese, e fondato e dotato stabilito il Cardinale Falzacappa.
da Bernardina e Caterina Savelli Fu onorato nel i83g dalla pre-
verso il i63o. senza e dagli encomii del regnan-
Finalmente non vuoisi dimenticare te Pontefice ; per la memoria del
il seminario piantato nel 1628 da qual fausto avvenimento si eresse
Carlo Emanuele Piodi Savoia, vesco- nel medesimo la iscrizione seguente:

A\XO . MDCCCXXXIX
IH . KALENDAS . MAIAS
GP.EGOEIO . XVI . PONT . MAX
f^>VOD . TERRACIXA . VRBEM . EEPETENS
NOVVM . HOC . SEMllVARIVM
MAIESTATE . SVA . IMPLEVERIT
CLEME?fTIA . BEXIGXITATE . CVMVLAVERIT
IO. FRANCISCVS . CARDINALIS . FALZACAPPA . EPISCOPVS . ALBaNENSIS
PERENNE . TANTI . BE.VEFICII . MONVMENTVM . POSVIT

Il palazzo baroniale di Alleano, dal famoso decemviro Appio Clau-


antica residenza de' Savelli , divenu- dio , e dall' imperator Traiano ri-

to proprietà della reverenda Came- storata con grande utilità di Albano.


ra fu rimodernato dal Pontefice
, Presso ad Albano, fra il giogo
Clemente XI, Albani, che lo asse- del Monte Albano o Laziale, oggi
gnò per comodo di villeggiatura detto Monte Cave, o Cavi, giace Pa-
a Giacomo III Stuardo re di Sco- lazzuolo. Il nìonte, celebre presso
zia e d' Inghilterra ed a' suoi reali , gli autori latini pei suoi decantati
figliuoli. Indi da Benedetto XIV, prodigi ,
pel famoso tempio di Gio-
Larnherdni fu rablìellito, affinchè
, ve Laziale, per le ferie latine, per
servisse di abitazione al principe la nazionale convenzione di Teren-
di Galles ed al Cardinale duca tina, si erge a levante di Roma.
di Yorck, ultimo rampollo degli La periferia della sua base misura
Stuardi. Ridotto venne nello stato circa dodici miglia italiane, e signo-
odierno sotto il Pontificalo di Leo- reggia la provincia del Lazio, la
i\e XII, (juando nel 1828 fu am- (piale si scorge per ogni dove fino
jiliata la strada postale, che traver- al mar Tirreno. Tutti i naturalisti
sa la città, già da Pio VI riaperta, convengono nel riconoscerlo d" origine
ed agiata per vantaggio dell'Italia vulcanica. Trasse questo sito il no-
inferiore: celebre stiada fabjjricata me di Palazzuolo, Palazzuola o Fa-
, ,,

ALB ALB 191


latolium, secondo la più ricevuta o- he degnissima di essere collocata
pinione, da quella casa o palazzot- fi'a i primi monumenti. Le dette
to ivi edificatone' tempi antichi insegne non dinotano già il se-

per comodo dei consoli, clie vi si ]>olcro del re di Roma Tulio Osti-
trattenevano nel portarsi al monte lio, come giudicava il dottissimo
Albano a fini; di celebrarvi le fe- ]i. Rircher, condottosi ad osservar-
rie latine : quel palazzotto fu per- lo circa al 1670, né quello del re
cosso da un fulmine alla morte di Anco Marzio successore di Tulio
Agrippa. come alcuni pretesero; ma piuttosto
Nei secoli a noi più vicini, sia quello del console e pontefice Gneo
per l'amenità sua, come per le an- Cornelio Ispano della celebre fa-
tiche scaturiginiabbondanti di ac- miglia degli Scipioui . 11 sepolcro,
que freschissime, nonché termali, vi quanto allo stile e alla sua forma, è
si fecero delle piscine e de' vivai greco etrusco del secolo VI di Roma.
e verso la metà del secolo si XV Sopra l'orlo del quadro, in cui so-
tenne conto di Palazzuolo, siccome no rappicsentati i fasci consolari,
di un luogo di somma delizia. Parti- si ascende per sette gradini ad un
colari furono le cm'e colà adoperate ripiano, sul quale dal peperino la-
dal Cardinale Isidoio di Tessalonica vorato si può arguire che fòsse il

{Vedi). Dipoi nel 1629 il Cardinale finimento del sepolcro o forse la


Girolamo Colonna ottenne da Ur- statua, con iscrizione del personag-
bano Vili l'investitura di un trat- gio sepolto in una camera a parte si-

to di terieno, ove edificò un casi- nistra, entro un'urna di marmo stria-


no, ed una villa sulla rupe che ta. Primo a scoprirlo, od almeno
sovrasta al convento. a farne menzione, si fu il Ponte-
A tramontana di Palazzuolo, in fice Pio II, Piccolomini che , ad ima
distanza di pochi passi, si osserva estesissima erudizione univa la vita
la continuazione della rupe, ossia del vero Pontefice. Questi a' pri-

massa di peperino tagliato a per- mi giugno 1463, conducendosi a


di
pendicolo, ad oggetto forse di for- visitarlo ne notò l' esistenza nei
,

mare una via o diverticolo : rupe suoi preziosi commentarii. La cella


che offi'e allo sguardo il prospetto sepolcrale però non fu aperta che
del celebre mausoleo consolare, che 1 13 anni dopo, cioè nel 1576.
nel 1629 divenne proprietà della Oltre i detti ruderi, di cui non
casa Colonna per la iiivestitura di v' ha in oggi che alcune vestigia
cui parlammo. Rappresentati sono vi esiste T orto dei frati piantato
in questo mausoleo i dodici fasci su grandi voltoni di antico edificio,
consolai'i, scolpiti nel peperino. Nel di\àso in più camere, nelle quali si

mezzo dei fasci v' ha la sedia cii- trovarono inscrizioni col nome dei
rule, a cui è sovrapposta la civica Tarquinii, e teste, braccia, torsi, e
corona, ed attraverso lo scettro ebur- tua piccolo cavallo di marmo aven-
neo lungo circa sette palmi col- , te sulla gualdrappa una memoria
r aquila in cima. in caratteri greci. Tutto ciò prova
Questa reliquia dell'antichità non ivi essere stato il più volte mento-
si trova mentovata che nella rac- vato palazzo consolare.
colta del Piranesi e nella riprodu- In questa posizione pertanto tro-
zione del cav. Riccy; eppure sareb- vasi il convento di Palazzuolo, e la
192 ALB ALB
chiesa dedicata a s. Maria, eretta fino in commenda, e sul finire di esso se-
dal secolo XIII. Ciò rilevasi da una colo, l'abbandono dei monaci rese
Bolla d'Innocenzo IV, Fieschi, 1 4 gen- quel luogo del tutto deserto. Così
naio 1244. Da questa Bolla appari- trovavasi l'anno 139 1, quando n'e-
sce eziandio i. questa chiesa essere ra abbate commendatario Tomma-
stata soggetta al monistero de' ss. An- so Pierleoni romano , e quando i

drea e Sabba di Roma; 2. che Gio- monaci certosini, per concessione del
vanni abbate Cluniacense de' ss. An- Pontefice Bonifacio IX, Tommazelli,
drea e Sabba l'abbia per ordine d' In- napoletano, l'ottennero onde passar-
nocenzo III, verso il i2o4, conceduta vi 1 estate, giacché molto sollèriva-
ad un tal Sisto priore, ed ai suoi no per l'aria malsana nel monistero
irati eremitani sotto l' annuo censo loro di s. Croce in Gerusalemme.
di due libbre di cera; 3. che gli ^ arie contese sostenute per quel
eremitani da Onorio III fossero convento da' detti monaci coi mi-
posti sotto la regola di s. Agosti- nori osservanti , furono terminate
no ; 4- che essendo priore di Pa- soltanto nel 1490, come riferisce l'an-
lazzuolo certo Romano, per opera nalista Wadingo nel tomo XII dal
del Cardinale Stefano da Ceccano, padre Casimiro da Roma citato a
i frati eremiti si vinissero al moni- pag. 2 38. Nella Bolla di concessio-
stero dei cistcrciensi di s. Anasta- ne data ai cistcrciensi pai'lasi sol-

sio alle acque Salvie, insieme con- tanto del fabbricato del monistero
venendo di riconoscere per supe- col cortile e coli' orto, salvi sempre
liore l'abbate di sant'Anastasio, i diritti della commenda. Quei pa-
tinche s. Ilaria di Palazzuolo non dri certosini l'itennero il convento
fosse dichiarata badia; e dall altro fino al i449j ^" ^'^'^ '^ cedettero ai
canto finché l' abbate di s. Anastasio pp. minori osservanti, come si ha
non avesse piena e libera facoltà di dall' islromento rogato da Giovanni
mandare a Palazzuolo nei mesi estivi di Luca Francia.
tutti o parte dei suoi monaci. Que- Questo convento di Palazzuolo, nel
sti patti ottennero I' approvazione secolo XIII, confinava da un lato
di Gregorio IX, i-iservato sempre il con le possidenze di Grottaferrata,
censo di due libbre di cera al moniste- già celel)ratissima abbazia ; dal-
ro di Sabba, cui, comesi disse, s. Ma-
s. l' altrocon quelle della chiesa di
ria di Palazzuolo originariamente s. Angelo presso il lago: cliiesa de-
era soggetta. Tale unione fu pure molita negli anni scorsi unitamente
approvata nel capitolo generale di al romitorio, che le stava annesso; col
Citeaux, nel 1237, e l'anno i2 44 territorio di Rocca di Papa, feudo
dal detto Innocenzo IV fu data la de'colonnesi; e col castello, ora diroc-
podestà all'abbate di s. Anastasio, se- cato, di Malafitto.
condo la bolla sopraindicata, che si Il convento di Palazzuolo, rifab-
legge nell' Ughelli, tom. I, e. 259, bricato ne" primordii del secolo X\1I
di erigere in tilulum ahhatice la dal padre Évora vescovo di Opor-
chiesa di s. Maria, perocché s' erano to, ministro di Portogallo l'u ono- ,

accresciuti i suoi beni in modo da rato da diversi Pontefici, fra" quali


poterle concedere qnell' onore. Alessandro VII nel iGj(), bene-
Rimasto il monistero di Palazzuolo detto XIV nel 1741 > ed il re-
senza monaci, nel secolo XIV fu dato gnante Ponlelitc Gregorio XVI nel
,

ALB ALB 193


i83r, il fjiiale più volte si è re- ALBAREALE ( Alba-Regahn. ) :

cato in Albano a visitarne la catte- Città con residenza vescovile. Albarea-


drale, l'episcopio, i monisteri, il ci- le [Alba regalis, Stuhl- Veissemburg)^
mitero, e le case del collegio de' pp. città regia in Ungheria, capoluogo di
delle scuole pie. Veggasi il p. Casimi- comitato. 11 vescovo è sulFraganeo
ro da Roma, Dleniorie delle chiese e di Gran. Questa città cliiamasi rea-
conventi dei frati minori della pro- le, perchè in essa si coronavano,
vincia Romana; Clemente Vili, e nella cattedrale erano sepolti i re
Di s. Maria di Palazzola; Gio. d' Ungheria , locchè si praticò per
Antonio Ricci, Mausoleo Consola- cinque secoli. Solimano II impera-
re del monte Albano a Palazzuo- tore de' turchi la
1 543 prese nel
lo, Roma 1828, per la società ti- dopo un assedio di due mesi e ,

pografica ; D. Carlo Avvoc. Fea, poscia il duca di IMercour generale


Varietà di notizie econoniico-Jisiche dell' imperator Ridolfo lì re d'Un-
antiquarie sopra Castel Gandolfo, gheria neir anno 1 60 r la tolse agli
Albano, A
riccia, Nemi, loro laghi ottomani. Riuscì al pascià Hazan
ed emissari, Roma 1820 presso neir impero di Maometto III di
Francesco Bourlié Francesco Can- ; riconquistarla nel 1602; ma nel
cellieri, Sopra il Tarantismo, l'aria 1688, scossoil giogo dei turchi,
di Roma e sua campagna ec si die' all' imperatore Leopoldo I.
ALBARAZIN in Ai-agona {Alba- Nel 1702 Mustafà II la strinse di
racinen.). Città con residenza vescovile rigoroso assedio, e poich' ella non
nella Spagna. Albarazin [Albaricinum si arrcndea, smantellò le sue fortifi-

Z,o/;e^«w) città antichissima dieci leghe cazioni. Albareale ha una cattedrale


distante da Madrid presso le fron- ricchissima ,
parecchie altre chiese
tiere della nuova Casti glia sulla ri- una chiesa greca due coa-
cattoliche, ,

va sinistra del Guadalaviar in una venti di frati, ed un seminario.


valle fra due montagne. E cinta da ALB ARI A o ALB ARA. Città
vecchie mura con cinque porte, ed vescovile della seconda Siria, suffra-
è luogo celebre per la vittoria che ganea alla metropoli di Apamea.
sopra Sertorio vi riportò Pompeo Bernardo I patriarca di Autioclda
magno. Racchiude tre chiese par- vi stabili la sede di un vescovo,
rocchiali, due conventi, uno speda- che venne concesso verso l'anno
le
le, e quattro ospizii. E residenza di 1098. Questa città fu assediata dal
un vescovo, secondo alcuni stabilito conte di Tolosa , che la costrin-
nel 1170, secondo altii nel 1171, se ad arrendersi con tutti gli abi-
dal Pontefice Alessandro III questi è : tanti.
suffraganeo dell'arcivescovo di Sara- ALBENGx4. [Albinganen.). Città con
gozza. Il capitolo della cattedrale residenza di un vescovo nel geno-
si compone di quattro dignitari, di vesato, chiamata anche Albegna ed
otto canonici, otto prebendati, e Albium Ingaunum . La sede ve-
molti cappellani. Albarazin venne scovile è suffraganea di Genova.
in alta nominanza sotto i re mo- Questa antichissima città della Li-
ri , su i quaU la conquistò Jacopo guria occidentale negli stati Sardi
II d' Aragona fiorito nel 29 ven- 1 1 ; è situata in amena pianura sulla
ne però dal re Pietro IV riunita Rotella , tra Savona e Vcntimiglia.
nel i336 alla corona d'Aragona. Sotto i romani assai florida nel
VOI-, j. 25
,

194 ALB ALB


commercio, era Albciiga la capitale Il vescovo di Albenga, ed il capi-
degli Inganni , e per questo è detta tolo mandano ogni anno al Papa cen>
Albingaununi , ovvero Albium. In- to venti palme in due mazzi, cioè
gaunum, siccome vicina ai monti imo il vescovo, l'altro il capitolo.
chiamati dagli antichi Albi Ingan- Porta quelle palme in Roma un in-
ni, al nord-ovest del golfo di Geno- dividuo della famiglia Bresca di s.
va. Fu soggetta alla repubblica ro- Remo, il quale ha la privativa di
mana 5 indi sotto i Cesari ,
gover- provvederne il palazzo apostolico
nandosi a guisa di repubblica colle fino al numero di cinquecento. Que-
proprie leggi, ottenne il privilegio di sta concessione ebbe origine da Si-
coniar moneta. Nel iiyS venne in- sto V, nel i586, nell'erezione del-
cendiata dai pisani, che guerreggiava- l'obelisco vaticano [Vedi). Vedendo
no Col soccorso di questi
coi genovesi. uno della famiglia Bresca di s. Re-

ultimi in breve fu però riedificata. mo che gli argani delle macchine


Credesi che il vangelo sia stato aveano preso fuoco, rompendo il si-

predicato ad Albcnga dall' apostolo s. lenzio rigoroso comandato agli astan-


Barnaba, nel tempo medesimo, in ti da Sisto V gridò acqua alle
,
:

cui r annunciava ai genovesi onde : corde. Ciò impedì la rovina dell'o-


si ha quivi per tal santo un culto belisco, e la morte inevitabile di
speciale. Sino dal IV secolo fu Al- gran numero di persone; .«picchè il

benga innalzata al grado di città Pontefice volle che il Bresca sceglicsse


vescovile soggetta all'arcivescovo di un premio, oltre quelli che gli diede.
Milano; ma Ale.<JSandro III, Bandi- Pensando Bresca che sua patiùa
la
nelli, nel ha staccata per
1 1 Sg, ne l' era fertile nel produrre palme, do-
le

assoggettarla a Genova Clemente . mandò ed ottenne di fìirnirne il sagro


III e Celestino III approvarono suc- palazzo per la benedizione e dispen-

cessivamente tale disposizione, che sa, che ne fanno i Pontefici nella


però non ebbe effetto se non sotto Domenica delle palme : privilegio
Innocenzo III (an. 12 1 3), epoca in che dura anche oggidì. In riguardo
cui Ottone arcivescovo di Genova alle vicende successe al vescovo di
fece valereil proprio diritto. Onorio Albenga nel Pontificato di Bene-
1 Papa, nel 1 2 1 6, conferì il ve-
1 1 detto XIV, y. Genova.
scovato di Albenga a Sinibaldo Fie- La cattedrale d' Albenga è dedi-
sebi, genovese, de' conti sovrani di cata a s. Michele Arcangelo, ed of-
Lavagna , insieme colla carica di ficiata da quindici canonici, e tre
vice-cancelliere di S. Romana Chiesa, dignitari, l'arcidiacono, l'arciprete
ilquale da Gregorio IX, nel 1227, ed il Vi erano cinque
prevosto.
fu creato prete Cardinale di s. Lo- conventi di uomini ni-lla città ed
renzo in Lucina e legato della Mar- uno di femmine sotto il titolo di s.
ca, indi per morte di Celestino IV, Chiara ove riposa il corpo di san
dopo circa diciannove mesi di sede Calocero (/^(^//),che sostenne il mar-
vacante, fu eletto Papa in Auagni- tirio fuori della città lungo la spiag-
col nome d'Innocenzo IV, il di vigesi- gia marittima il 18 aprile dell'an-
moquarto di giugno 1 2 43. Sotto que- no 122. Di contro alla città sorge

sto Pontificato Albenga, avendo soste- una picc(jla isola detta Isnlollo di
nute molte guerre, si diede sponta- Albenga, da cui s. Ilario cacciò

neamente alla repubblica di Genova. serpenti, allorché, ritornando dal


,,

ALB ALB 195


concilio di Seleucia alla Gallia, vi polo, nell'anno i4*7j f^i consegra-
Jli gettato dalla leni pesta. In questa to vescovo della sua patria. Appe-
isola Massenzio rilegò san INlaitino na egli assunse il governo, che si
di Tours. diede a visitarne la diocesi, a to-
Albenga può gloriarsi di aver da- gliere gì' inveterati abusi, e rifor-
to nella sua diocesi la culla al mare i corrotti cos'iumi del popolo.
beato Leonardo da Porto Mau- Eresse una scuola pei chierici, e rac-
rizio, nato nel 1676 dalla fami- colse una biblioteca. Ridusse all'ob-
glia Casanuova, fattosi nel iGqj re- ])edienza e riconciHò con la Santa
ligioso de' minori riformati di s. Sede i suoi diocesani ; del che da-
Francesco, riuscito zelantissimo mis- ta informazione al Pontefice Mar-
sionario , morto in Roma 1' anno tino V, ottenne dalla sua munifi-
1751 nel suo convento di s. Bona- cenza di poter conferire a proprio be-
ventura alla Polveriera. Fu beatifi- neplacito i benefizii vacanti in curia
cato da Pio VI nei 796. V. Leo- i ed ebbe giurisdizione sopra lutti gli
nardo DA Porto Maurizio. ordini regolari. Martino Lo stesso
ALBEO (s.), arcivescovo in Irlan- V lo destinò, l'anno 1^11, nunzio
da, onorato qual principale patro- in Francia per conciliare Carlo
,

no dalla provincia di Munster, fu VI con Enrico V d'Inghilterra,


dall'apostolo s. Patrizio consecrato tra' quali stabilì una tregua di sei
arcivescovo della provincia suddet- anni. convenne portarsi
Di poi gli

ta. Dapprima era infedele ; ma in Lombardia e Venezia per trat-


convertito dai missionarii bretoni tare egualmente la pace. Martino
ed in SI eminente posto collocato, V nel 1426, volendo ricompensare
evangelizzava i popoli con inaudito i suoi meriti, nel concistoro dei
fervore non senza parecchi prodigi 24 maggio o 23 giugno lo creò
che gli fruttai'ono la conversione prete Cardinale di s. Croce in Ge-
d' infedeli moltissimi. Il re Engo rusalemme e arciprete di santa Ma-
donò ad Albeo l' isola di Arran ; e ria Maggiore. Il Pontefice nel no-
il pio prelato vi fondò un moniste- minarlo Cardinale, disse in pieno
ro che divenne illustre per la san- concistoro: « Eleggiamo
Cardi- il

tità de' suoi abitatori. Il re apprez- " naie Nicolò Albergati, cittadino e
zava questo vescovo si fattamente '» vescovo di Bologna, uomo di
che tentando Albeo di togliersi il » grande santità, di cui nella Cliie-
peso dalle spalle e di volare alla " sa sono in questi tempi assai ra-
sohtudine, Engo appostò guardie vescovi, che lo imitino ".
in »> l'i i

tutti i non fug-


porti affine eh' egli Sostenne parecchie legazioni in Fran-
gisse come avea meditato. Mori il cia, in Germania, in Inghilterra ed
santo uomo nel 52 5. La sua fe- Italia. Presiedè con altri tre Cardi-
sta è riportata al di 12 di settem- nali al concilio di Basilea ; ma av-
bre. vedutosi come andava degeneran-
ALBERGATI Nicolò ( beato ), do in un conciliabolo, si ritirò da
Cardinale. Nicolò Albergati, nato quella città, e passò al concilio ecu-
in Bologna nel 1875, in età di menico di Ferrara e di Fù'enze di cui
vent' anni professò 1' Ordine dei cer- fu dichiaralo presidente. Ritornato in
tosini, di cui divenne priore in Fi- Roma, gU fu conferita la carica di
lenze. Per volo del clero e del po- penitenziere maggiore e camerlengo
,

196 ALB ALB


della S. R. C. Ornato delle pri- sentare la rosa d'oro benedetta a Maria
marie dignità, non cangiò punto il Anna d'Austria figlia di Ferdinando,
metodo, né l'umiltà della sua pri- destinata sposa di Filippo IV re di
ma vita religiosa, ritenne le me- Spagna. Offertigli da questo mo-
desime vesti, osservò gli stessi digiu- narca due vescovati ricchissimi.,
ni. Bologna sotto il reggimento di l'Albergati assai contento delle sue
lui per due volte assalita dalla pe- scarse rendite, non volle mai accet-
ste, deve tutto alla sua inestingui- tarne r esibizione. Levò al sacro
bile carità. Fondò in più luoglii fonte, a nome d' Innocenzo X, il
della diocesi molte istituzioni per primogenito del granduca di Tosca-
educare i fanciulli e gì" ignoranti ; na Ferdinando II. Compiuta la sua
riordinò le confraternite laicali, in- legazione, fu nominato nel j65i
troducendo r uso di recitare 1' ufli- penitenziere maggiore per lo che ,

zio della Madonna; ristorò ed ab- dovendo rimanersi in Roma, rinun-


bellì la cattedrale, e corredò il pa- ziò la sua diocesi in favore di Gi-
lazzo vescovile di una biblioteca. rolamo Buoncompagni. Entrato nel-
Coronato di meriti e di ogni eroi- r ordine dei Cardinali vescovi , l' an-
ca virtìi, spii'ò nel bacio del Si- no i683, passò alla chiesa di O-
gnoi-e in Siena l'anno i443- Eu- stia e Velletri , i cui diritti va-
genio IV ,
per singolare distinzio- lidamente difese. Neil' assedio di
ne, oltre r averlo visitato nella ma- Vienna ridusse la propria argente-
lattia, colla Pontificia Curia ne as- ria in moneta , affin di sovvenire
sistette a' funerali . Le sue reli- quella città. Lo stesso fece , essendo
quie sono venerate nella chiesa di titolare di S. M. in Transtevere,
san Lorenzo a Firenze. Nel Pon- per collocare le reliquie in teche
tificale di Bologna, pubblicato nel di argento. Abbellì il portico di
secolo XVIj JVicolò Albergati è po- s. Lorenzo in Lucina , slata anche
sto tra' beati titolari di quella essa suo titolo, e lo munì di cancelli
chiesa. di ferro.Fece collocare in preziosa
ALBERGATI Nicolò, Cardina- urna di bronzo la graticola su cui
le. Nicolò Albergati nacque in Bo- s. Lorenzo ebbe consumato il suo
logna nel 1 604 di nobilissima fa-
, martirix). Liberale e magnifico coi
jniglia. Condottosi a Roma per or- bisognosi, si meritò il titolo di padre
dine del Cardinale Lodovico Ludo- dei povei'i. Morì in Roma, nel 1687,
visi suo cugino, nel i63i fu fatto e fu sepolto in Santa Maria in
sotto sommista. Quattro anni dopo, Transtevere.
nominato arciprete metropo-
della ALBERGATI Gregorio, Cardi-
litana di Bologna, partì da Roma; nale. Gregorio Albergati, romano
ma ivi restituitosi, da Urbano Vili dal Pontefice Calisto li, che venne
fu ascritto tra i votanti della se- incoronato nel 1 1
1
9, fu creato prete
gnatura di Nel i645 In-
giustizia. Cardinale di s. Lorenzo in Lucina.
nocenzo X
lo promosse prima al- Si trovò presente alla elezione di
l'arcivescovato di Bologna, e poi Onorio II, e sottoscrisse la Bolla
nell'anno slesso a' 6 marzo lo creò di Calisto li al vescovo di (renova.
Cardinale prete del titolo di s. Agosti- ALBERICI Mario, Cardinale.
no. Nel 1649 mosse verso Milano, col Mario Alberici napoletano , dei
carattere di legato a lalcrc, per prc- principi della Veterana , nacque
,, ,

ALIJ ALB igy


l'anno jGìS. Ottenne da Alessan- scrisse a due bolle spedite da l'a-
dro VII un canonicato nella > ati- squalc lì, Pontelice eletto nel io()(),

cana. Essendo governatore di An- a favore della chiesa di Troia.


cona, sotto il medesimo Pontefice, ALBERICO, Cardinale. Alberico
in tempo di carestia impegnò la monaco francese nell' abbazia di
propria argenteria per sovveniic i Clugny, uomo di singolare dottrina
poveri , e vi eresse un pubblico e pietà, nel 11 38 divcinie per vo-
magazzino pel frumento. Ritorna- lere del l'ontefice Innocenzo II
to a Roma , fu eletto segretario Cardinale e vescovo di Ostia. Spe-
della congregazione di Propaganda; dito legato dell'Inghilterra, vi celebrò
quindi passò alla segreteria de' ve- un concilio , dove condannò l' arci-
scovi e l'egolari. Nel 1674 esercitò vescovo di Cantorbery, e vi sostituì
la nunziatura in A'ienna col titolo Teobaldo abbate del Bec. Visitati
di arcivescovo di Neocesarea. La quasi tutti i vescovati d' Inghilterra
specchiata esemplarità di sua vita passò nella Scozia onde pacificare
gli acquistò in quella corte im cre- il Davidde col
le re Stefano d' In-
dito cos\ onorevole , che l' impera- ghilterra. Di poi si portò legato
tore Leopoldo I lo volle a suo con- nella Soria per correggere il pa-
,

fessore. Compiuto il suo uffizio triarca di Antiochia che si predi-


Clemente X nel 167 5 ai 27 mag- cava eguale al Sommo Pontefice.
gio lo creò Caidinale prete di s. Gio- Passò di poi in Gerusalemme a
vanni a porta latina, e poscia lo pro- visitare il sepolcro di G. C. ; con-
mosse alla chiesa Cinque di Tivoli. sagrò ima chiesa in onore del SS.
anni dopo lasciò la vita in R.oma Salvatore, e raccolse un sinodo per
decorato del glorioso titolo di orna- ridurre Ro-
all'unità della Chiesa
mento del sacro Collegio. mana Massimo patriarca armeno
ALBERICO, Cardinale. AUx-iico coi suoi suffiaganei. S. Bernardo
monaco di JMontecassino, che molti gli scrisse parecchie lettere, e l'eb-
vogliono di Treveri ,
per l' egregie be in considerazione di santità. Rese
virtù ond'cra ornato, fu assunto r anima a Dio nel 1
1
4*^ ? invocato
alla dignità di Cardinale dei Santi siccome un santo.
quattro , dal Pontefìct; Stefano X, ALBERINI Pietro, Cardinale.
nel io58. Scrisse ini' apologia a Pietro Alberini, monaco cassinense,
favore di Gregorio VII, alcune vite nel io5i8, fu creato Cardinale prete
di santi ed altre operette. Con- della S. R. C. dal Pontefice Stefa-
vinse del suo eiTore l' eretico Be- no X nel mese di marzo. Per i

rengario, nel concilio romano te- suoi tempi egli era uomo di alta
nutosi l'anno 1079 e validamente
; dottrina. Visse cinquant' aiìni in
difese , con un libro apposito la , quella dignità, e morì sotto I*a-
transustanziazione dell' Eucaristia . squale con isplendida riputazione.
II
Mori in Roma
088. Compo- l'anno 1 ALBERONT Giulio, Cardinale.
se anche un libro Della perpetua Giulio Alberoni nacque di oscuri
verginità di M. V. e tie Inni sul- e miserabili genitori a Firenzuola
la di Lei assunzione. nel Parmigiano, il 3o maggio 1664.
ALBERICO, Cardinale. Alberico Coltivò la terra fino all'età di quat-
da Urbano II fu creato Cardinale tordici anni ,
quando la squisitezza
prete di s. Pietro in Vincoli. Sotto- straordinaria di genio, che sentiva
, ,

198 ALB ALB


in se stesso, gli fece trovare i mezzi, messo al Pontefice Clemente XI un
onde uscir dal suo niente. Destro, soccorso di navi contro il turco,
manieroso insinuante , si cattivò
, fecero sì che il Papa, piegato alle
r animo del vescovo di Piacenza suppliche della regina , lo creasse
che r ordinò sacerdote , e dopo al- diacono Cardinale di s. Adriano, e
cuni impieghi gli conferì un cano- vescovo di ?vlalaga. Salito alla som-
nicato della cattedrale. Per acciden- mità degli onori, si occupò dei van-
te di poco rilievo, in occasione del- taggi del regno con sì felice succes-
la guerra per la successione di Spa- so, che la Spagna sotto di lui ave-
gna, venuto in cognizione del duca va cangiato di aspetto. La pubblica
di Veudòme supremo comandante economia veniva stabilita sopra so-
delle truppe francesi, seppe così af- lidi principii; le forze di terra e di mare
fezionarselo, che in breve divenne il stavano sopra un piede rispettabile ;
suo confidente e consigliero. Di qua una posta instituita per le Indie oc-
ebbe principio la sua fortuna. 11 duca cidentali , teneva in una regolata
partitosi dall' Italia, volle seco l'AU^e- corrispondenza il mondo antico col
roni sino a Parigi , dove, scoprendo nuovo ; erasi instituita una scuola
vieppiù il suo talento, ebbe a giovar- di nobili, per farli istrutti nella na-
sene in importantissimi affari. Accom- vigazione , e molti abusi , che ave-
pagnò poscia Vendóme alla corte di vano snervata la forza del regno
Spagna, e gran no-
là piu" acquistato in gran parte toglievansi. Tutti que-
me dopo la morte del duca fu
, , sti benefizii erano l' opera dell' Al-
rimandato a quel re Filippo V, ni- beroni. Ma cose assai più grandi
pote del re di Francia Luigi XIV, andava egli meditando. Voleva rì-
col carattere di ministro del duca conquistare ciò che la Spagna ave-
di Parma. La fama delle sue doti va perduto in Italia ; voleva accre-
gli preparò una corrispondente ac- scere la potenza e la ricchezza del
coglienza Fihppo V lo ammise
; principe ; voleva che le manifatture
alla cominciò a trattarlo
corte e del paese, invece degli sti-anieri, ar-
famigliarmente. Di ciò l' Alberoni ricchissero i nazionali. Assalì pertan-
con destrezza valendosi, come il re to la Sardegna e la Sicilia, e le
r onorava di sua confidenza , nella ricuperò alla corona. Dipoi seguitò
morte della regina Maria Luisa di le pretensioni di Filippo V sulla
Savoia, potè persuaderlo alle nozze reggenza di Francia durante la mi-
con l'unica figlia del proprio duca, norità di Luigi XV , sostenendola
Elisabetta Farnese. Tal evento pose devoluta a lui come il più prossi-
il colmo in favore di eh' egli godeva. mo alla successione di quel regno.
Filippo V nulla più faceva senza Divisava quindi ristabilire sul trono
dell' Allteroni , che presto diventò d' Inghilterra la casa Stuarda, e di
l'arbitro della volontà di lui. Per armare lo Czar di Moscovia ed il

mezzo della regina fu dichiarato re di Svezia contro gì' inglesi ; po-


duca grande di Spagna e primo
, scia concepite più vaste idee e col-
ministro. A tanta elevatezza non legatosi con altri principi, minac-
mancava che l'onor della porpora. ciava una guerra in tutta l'Einopa.
L' aversi egli adoperato a ristabilire Ma questi nuovi disegni appena for-
gli a Ilari della S. Sede col re , e a mati svanirono che le occulte fila :

riaprire la nunziatura; l'aver pro- ordite dall' Alberoni furono scoper-


ALB ALB i()9

te dal duca di Orleans , che volrasi de animo. Ritiratosi poi in Piacen-


da lui spogliato dalla reggenya di za, cpiivi terminò la vita in età di
Francia. Filippo V ricevè un' am- 88 anni. Lasciò erede dei suoi be-
basciata, che non avrebbe la pace ni il collegio di s. Lazzaro da lui
se non licenziasse dal regno quel con magnificenza fondato per la edu-
suo confidente, sotto il cui ministe- cazione di settanta chierici. La sua
ro la Spagna dovrebbe essere im- tomba trovasi nella chiesa del so-
inersa in un mare di calamità. I praccitato collegio.
forti maneggi del settentrione a dan- Più circostanziate notizie dell'Al-
no del Cardinale, lo fecero divenir beroni ci marchese Ot-
presenta il

sì odioso alla corte del monarca, tievi,che ne scrisse la storia, la qua-


che in breve se ne decretò la espul- le fu stampata in Roma l' anno 7.^6. 1

sione .Fuggito sollecitamente dal ALBERTI (degli) Albkrto, Car-


regno in mezzo a continui pericoli, dinale. Alberto degli Alberti ebbe
ricevè l'ordine di fermarsi in Ge- culla in Firenze da nobilissima fa-
nova, dove gli fu intimato l' arre- miglia. Essendo canonico di quella
sto a nome di Clemente XI, che cattedrale, notaio apostolico e go-
era per molti motivi assai sdegnato vernatore di Perugia, nel i437 da
di lui. Il Papa istituì una commis- Eugenio IV fu eletto vescovo di
sione di Cardinali per esaminar la Camerino col titolo di ammini-
causa dell' Alberoni ma intanto pre- ; stratore. Le virtù, che in lui bril-
sa egli la fuga, si rimase nascosto larono, ed i meriti, che lo disfin-
fino alla morte del Pontefice. Chia- sero in varii impieghi, determina-
mato al conclave, ed eletto In- rono Eugenio IV ad ascriverlo al
nocenzo XIII, la causa dell'Albe- Sacro Collegio col titolo di s. Eu-
roni fu nuovamente trattata con e- stachio. Nel concilio generale di Fi-
sito per lui così felice, che ne ri- renze elicsi tenne l'anno 14^9; mol-
mase in concistoro pienamente as- to si adoperò coi greci afline di ri-
soluto. Intraprese allora una vita durneli all'union della Chiesa. Co-
devota, e si ritirò per qualche tem- ronato di sante azioni, spirò nel
po nella casa dei Gesuiti. Dimessa i44^ n^^ monistero di Grottafer-
la sua diaconia, ottenne il titolo di rata, e fu sepolto in Firenze.
s. Lorenzo in Lucina, e da Bene- ALBERTI Andoino, Cardinale.
detto XIII ebbe la consecrazione Andoino Alberti creato Cardinale
per la chiesa di Malaga, che poi prete dei ss. Giovanni e Paolo, da
dimise con annua pensione. Clemen- Innocenzo VI nel febbraio o mar-
te XII lo spedì legato in Ravenna zo i353: tenne sin dal i 349 '' ^^"
dove costrinse la repubblica di s. scovato di Parigi, poscia quello di
Marino ad assoggettarsi con solenne Auxerre. Nel 1 36 1 fu trasferito alla
giuramento al dominio della Santa chiesa di Ostia e Velletri. Fondò
Sedcj sebbene il Pontefice non ne un collegio in Tolosa,ed uno spe-
desse l' approvazione. Ripreso l'antico dale in Avignone. Consegrò il Pon-
vigore, Albei'oni molto operò in servi- tefice Urbano V, e dopo dieci an-
zio della S. S., ed in bene di quella ni di Cardinalato, nel 1 363 passò
città. Benedetto XIV gli conferì la a miglior vita, avendo sepoltura in
legazione di Bologna , ed ivi pin-e Villanuova.
vi .sparse benefìzii degni del suo gran- ALBERTI Gregorio, Cardinale.
ano ALB ALB
Gregorio Alberti , dei conti di servigi, lo fece vicario di Roma, e
Montecarello, nacque in Toscana. Benedetto XI, nel i3o3,ai i<S dicem-
Sostenne una legazione nell' Um- bre, lo creò Cardinale vescovo d'O-
bria, afìine di l)en ordinare e reg- stia e Velie tri. Un aimo dopo gli
gere quella provincia. L'anno i 190, fu destinata la legazione di Firen-
nel mese di settembre, da Cle- ze, dove per le fazioni dei GucKl

mente III ; fu creato Cardinale dia- e dei Ghil)ellini, dei Bianchi e dei
cono di san Giorgio in Velabro. Neri , molto sofferse Eccitatosi .

Vissuto per vent^anni in quella di- un tumulto contro di lui, nel


gnità, morì nel i-jio. i3o4, si rifuggì in Perugia presso il
ALBERTI Stefano,
Cardinale. Pontefice, che dell' ingiuria fatta al
Stefano Alberti prete Cardinale dei suo legato volle ben giusta ragione.
ss. Gio. e Paolo. V. Innocenzo VI Defunto Benedetto XI, egli si ado-
Papa. prò molto per l' elezione di Clemen-
ALBERTI Stefano, Cardinale. te V. Questo Papa, che doveva mol-
Stefano Alberti di Limoges, nel to all'Alberti, gli donò tutta la sua
i34o fu abbate di sant' Idilio di confidenza, e di lui si valse e dei
Clermont, e sei anni dopo, di san suoi consigli in parecchi importan-
Vittore in Marsiglia. Creato dallo tissimi affari. Come legato a lalere,
zio Innocenzo VI, a' 17 settembre assistè all' impe-
incoronazione dell'
i363. Cardinale diacono di s. Ma- ratore Enrico VII, ed a nome di
ria in Aquiro, passò di poi al ti- Giovanni XXII passato in Sicilia,
tolo presbiterale di s.Lorenzo in impose a Roberto il Savio la coro-
Lucina . Essendo venuto con Ur- na reale. Visse settantaun anno ed
bano V in Italia nel 1869, finì ebbe nel 1821 la tomba in Avigno-
la vita in Viterbo, dove, per una ne. Aveva egli cinta la sua patria
sollevazione, aveva molto sofferto. di nuove mura, sovvenuti molti
ALBERTI o ALBERTINI Nico- luoghi pii, e fondati due moni-
lò, Cardinale. Nicolò Alberti, de' conti steri, uno in Prato, T altro in Avi-

di Prato in Toscana, nato nel i2 5o, gnone. Morendo distribuì ai pove-


professò a Firenze nell'Ordine de'prc- ri tutte le sue facoltà.
dicatori. Datosi con profitto agli stu- ALBERTO antipapa. V. Anti-
dii, lesse le scienze teologiche nel con- papi.
vento Maria sopra ]Minerva
di s. ALBERTO (s.) , vescovo di Liegi,
in R.oma. Siccome uomo di molta e martire. Aveaper padre daiglielmo
prudenza e dottrina, venne incari- III conte di Lovanio, fratello di
cato del governo della provincia Enrico duca della Bassa- Lorena.
romana del suo Ordine. Bonifacio Abbracciò lo stato ecclesiastico e ,

Vili, che ne scoprì le belle doti, dedicossi tostamente al servigio della


nel 1229 lo promosse alla chiesa Chiesa di Liegi, della quale fu fìit-
di Spolcti ; quindi
assegnatogU la to vescovo dopo la morte di Raoul,
nunziatura di Francia e d' Inghil- che avvenne nel ii9i. Ma l'Im-
terra, pacificò i due re Filipjx) peratore Enrico VI perseguitò fie-
ed Odoardo tra loro nemici : im- ramente questo nuovo prelato, e co-
presa assai diiricile, che ad altri mandò od almeno diede occasione
Cardinali non era riu.scita. Il Pon- a tre nobili alemanni di attentare
tefice Bonifacio gratissimo ai suoi alla vita di lui. Allierto fuggì dalla
ALB ALB 7.01

patria, e ricoverossi a Rcims, ove ma la canonizzazione di questo santo,


lo inseguirono i suoi nemici avidi la cui festa si celebra ai 7 agosto.
del suo sangue. Costoro, niente com- AL15ERT0 (b.), patriarca di
mossi dalla dolcezza del santo, che Gerusalemme, e legislatore dell' Or-
li avea accolti cortesemente in sua dine carmelitano, fu cospicuo per
casa, lo privarono di vita. Il suo natali ,
per pietà e per letteratu-
corpo fu sepolto nella cattedrale di ra. Appena professata la regola dei
Reims, e sotto Luigi XIII (li tras- canonici di Mortara, nel milanese,
ferito a Brusselles, ove tuttora si ne fu eletto priore. Dopo un trien-
conserva. La festa di questo santo nio elevato alla sede vescovile di
è segnata nel martij'ologio romano Bobbio, vi oppose diuturna resisten-
ai 2 I novembre. za, e poiché vacò il vescovato di
ALBERTO (s.), di monte Trapa- Vercelli innanzi la sua consacrazio-
no, trasse i natali nella città di que- ne, fu costiettoad accettare il reg-
sto nome, appartenenteregno di al gimento seconda chiesa,
di questa
Sicilia, nell'anno 12 12. Fino dalla nella quale per ben quattro lustri
pili verde età egli abbracciò l' isti- si procacciò la venerazione e 1' amo-
tuto dei religiosi cai-melitani nel re di tutti. La sua prudenza, la ret-
convento di monte Trapano. Quivi titudine e la destrezza negli affari,

ei si propose di attendere al con- indussero Papa Clemente e Fe- III,


seguimento della evangelica perfe- derico I Barbarossa imperatore ad
zione, ed a quest' uopo diedesi a eleggerlo arbitro ne' loro dissidii. En-
castigare il suo corpo colle più se- rico VI lo creò principe dell' impe-
vere penitenze. Ogni settimana egli ro ; il Pontefice Celestino III lo ar-
portava per tre volte il cilicio, e si ricchì di benefizii ; Innocenzo III si
asteneva dal vino; ogni venerdì a- giovò di lui sommamente, confermò
mareggiava le sue vivande coli' as- la scelta di lui in patriarca di
senzio non ometteva giammai di re-
; Gerusalemme, e diedegli il pallio.
citare ogni notte il salterio a ginoc- JVella nuova sede, si comportò in
chia piegate. Terminata la preghie- guisa da conciharsi il rispetto degli
ra, passava tosto alla lettura e ad stessi saraceni. Scrisse Alberto al-
ogni maniera di opere pie. Predicò cune costituzioni per l'Ordine dei
in varii luoghi la divina parola, e carmelitani : costituzioni a cui fare
la portò a tutte le terre del- venne sollecitato da Brocardo supe-
la Sicilia, con profitto degli stessi riore di que' religiosi. Uno scellerato,
giudei. Finalmente, giunto all'età di cui egli con forza i delit-
rinfacciò
anni ottanta, compì la sua carriera ti, lo trucidò in Acri l'anno 1214,
mortale in una solitudine, non mol- addi i4 settembrCj durante la pro-
to distante dalla città di Messina, cessione della festa dell' Esaltamen-
nella chiesa della qual città, apparte- to della santa croce. E onorato al
nente ai religioni del suo Ordine, ebbe dì 8 di aprile fra i santi dell' Or-
sua tomba il pio prelato , la cui dine de' carmelitani.
santità fu confermata
da parec- ALBERTO DI Bergamo (b.) , del
chi miracoli. Una parte però delle terzo ordine di s. Domenico. Ebbe
sue ossa venne trasferita nel moni- la culla in un piccolo villaggio del
stero di monte Trapano. Verso la territoriobergamasco da genitori di
metà del secolo XV fu fatta in Ro- bassa condizione nel secolo decimo ,

VOL. I. 26
20?. ALP> ALB
loizo. Neil' età di sette anni la prO' diede il suo nome all' Ordine dei
ghiera formava le sue piìi care dc- predicatori. I rapidi j)rogressi, che
Jizie, e tre volte per settimana si fece in ogni scienza, gli meiitarono
privava del proprio cibo per di- di essere riputato come il piìi insi-
sti'ibuirlo a' poveri. Adulto, si ap- gne teologo, filos(jfo e matematico
plicò alla Cfjitura de' campi in com- della sua età. Per due anni sosten-
pagnia di suo padre ; mentre pe- ne la carica di vicario generale del-
rò attendeva a questa, il suo spi- l' Ordine; in seguito venne creato
lito ei'a unito al Signore. Per con- provinciale per l'Alemagna; fu pro-
discendere ai desiderii de' suoi ge- fessore in molte città, ed a Colonia
nitori, prese moglie. Costei soll'ren- ebbe a uditori s. Tommaso d' Aqui-
do di mal animo, che il marito no, Ambrogio da Siena e Tommaso
distribuisse gran parte del suo a cantipratense, che tauto si segnala-
favore de' poveri, lo prese a perse- rono per la sublimità del loro in-
guitare; ma Alberto ne sopportò gegno. Venne inandato come nun-
con pazienza i rimproveri, e Dio zio in Polonia; poscia fu chiamato
stesso volle ricompensare eoa mira- a Roma dal Papa Alessandro IV,
coli la carità di lui. Dopo aver sos- che lo fece maestro del sacro pa-
tenute molte persecuzioni da alcuni, lazzo e dopo qualche tempo lo
,

i quali volcano impossessarsi delle po- elesse vescovo di Ratisbona. Passati


che sue facoltà ritirossi a (.remo-
, tre anni, Alberto rinunziò la sede,
na. Poco dopo entrò nel terz' Ordiue ed ottenne il permesso di ritirarsi
di s. Domenico, per consecrarsi al- nel suo convento di Colonia, ove
l'evangelica perfezione. Fra le altre morì nel 1280. Le opere di lui
virtìi di lui spiccava la carità ver- sono comprese in ventuno volumi
so gl'infermi, gli stranieri e le per- in foglio stampati a Lione nel itHr.
sone destitute di ogni soccorso. In Egli fu beatificato da Gregorio XV
seguito portossi alla visita de' luoghi nel 1622; ed ai i5 di novembre
santi di Gerusalemme. Nei suo ri- si celebra la sua festa.
torno a Cremona, essendosi il na- ALBERTO, Cardinale. Alberto,
vicellaio rillutato condurlo al di di monaco benedettino, di s. Savin(j
là del Po, egli invocò il nome del di Piaceuza, nacque in questa città.
Signore, e passò a piedi asciutti Alessandro II Pontefice nel io()i
quel (lume. Dopo aver menato una lo creò Cardinal diacono. Dipoi Ur-
vita .santa, morì nel 1279, ^ ^" bano II lo fece prete della S. R. C.
sepolto in mezzo al coro della chie- Fu chiaro per alcune legazioni sos-
sa, ove avea il co.stume di tenersi tenute con somma lode. Nel i 100
in orazione. I miracoli, onde Iddio ottenne la chiesa di Siponto, cui,
comprovò la santità di Alberto, in- per la confermazione di un antico
dussero Sommo Pontefice Bene-
il privilegio, fece sulFraganeo il vesco-
detto XI Va permettere, che ne ven- vo di Vesti. Si trovò presente al
ga celebrata la festa in tutto l'Or- concilio Tom's di , dove diligente-
dine dei domenicani, e dalle chiese mente esaminò i diritti di fjuella
di Cremona e di Bergamo. metropolitana. IMorì in Pavia l'an-
ALBERTO (b.), .sopraimomiiiato no I I I G.
// Qi-aiìdc, trasse i natali da nobili* ALBERTO, Cardinale. Il suo
famiglia in Lavvengen. i\ei 1221 nome .si trova appiedi ili una l)olla
ALB ALB ao3
spedita tla Papa Urinano II al mo- «Ielle croci e di altre ceremonie del-
iiisfero cremonese di s. Egidio nel- la Chiesa ; diceano che ])asta con-
l'anno ior)7. li'ssare i peccati atl ognuno , senza
ALIiERTO, Cardinale. All^erto, farne la penitenza. Finalmente, per
circa l'anno iioi, da Pasquale II tacere di altri errori , insegnavano
fu creato Cardinal prete di s. Sa- che le anime nostre sono que-
bina. Mancano intorno a lui più dif- gli spiriti ribelli, che furono scac-
fuse memorie. ciati tlal cielo.
ALBERTO, Cardinale. Alberto In quanto alla maniera di vivere,
vescovo Cardinale di Albano, ebbe si dividevano in perfetti ed in cre-
parte nella sottoscrizione di molte denti. I primi si vantavano di vi-
bolle del Papa Innocenzo II. Ten- vei'e in perfetta continenza, di dete-
ne la sua dignità pel corso di dieci stare la menzogna ed il giuramen-
anni. Secondo il Galletti, nella rac- to. I secondi menavano una vita
colta delle soscrizioni delle Bolle licenziosa ,
persuasi che le opere
Pontificie,morì nel 1146. buone dei perfetti bastassero ezian-
ALBERTO daMonsagrati, Car- dio per la loro salute. Protetti da
dinale. Alberto da Monsagrati nato , Raimondo conte di Tolosa e da
di povera famiglia, nell'unica pro- alcuni possenti signori, colla forza
mozione fatta nell'anno 11 53 da dellearmi formarono in poco tem-
Alessandro IV, fi^i creato prete Car- po un partito assai formidabile e
dinale dei ss. Apostoli. commiscro di qua da Tolosa i più
ALBIGESI. Eretici, discendenti detestabili eccessi. Stefano abl)ate
dai valdesi. Infestarono essi la Cbie- di s. Genoveffa di Paiigi, spedito dal
sa nei secoli XII , e XIII. El)bero re in quella città, fa in due parole
questo nome perchè sparsero la lo- mi orrilìil quadro di questi disordi-
ro eresia non solo nella città di ni: « Ho veduto, ei dice, su tutte
Alby, ma eziandio nella bassa Lin- " le strade le chiese incendiate e
guadoca, i cui abitanti chianiavansi » distrutte fino dai fondamenti: ho
Albigesi. La loro setta era un am- " veduto le abitazioni degli uomini
masso di varie altre. Bestemmiava- " divenute il ritiro delle bestie sel-
no esservi due principii, vino buono " vagge " {Steph. Tornar, ep. 7^8,
autore del nuovo testamento, e crea- al 9 ). A questi eretici si opposero
tore delle cose invisibili soltanto; molti santi e zelanti personaggi, tra i

cattivo r altro, autore del testamen- quali s. Domenico, che li confutò col-
to antico, creatore delle cose visi- le più convincenti ragioni. Siccome
bili e dell'uomo ; Inoltre insegnava- poi continuavano a fare rapidissimi
no che Gesù Cristo non è né A'cro progressi , i Sommi Pontefici pub-
Dio, né vero uomo; che la risurre- blicarono, nel 12 IO, una crociata
zione della carne é una menzogna ; onde estirparli , e dopo una lunga
che son falsi i sacramenti; condan- guerra di diciotto anni abbando- ,

navano il culto cattolico; voleano donati dai loro protettori, limasero


togliere la gerarchia ; attaccavano interamente distrutti. Alcuni di que-
le prerogative del clero, negando do- sti, che poterono sottrarsi alla mor-
A'ersipagare ad esso lui le decime; te colla fuga, unirono ai valdesi si

si burlavano del pin-gatorio, delle nelle valli di Piemonte, della Pro-


orazioni pei morti, delle immagini, venza, del DeKinato e della Savoia.
1 ,

2o4 ALB ALB


Ecco la ragione ,
per cui questi no, che fu tenuto in grande coiisidc-
eretici da alcuni vengono confusi razione dagli uomini piìi illustri del
coi valdesi. V. Alby ed Avignone. suo tempo, e che la stima in cui
ALBIMANO Guglielmo, Cardi- r ebbero essi ,
gli dà anche dirit-
nale. Guglielmo Albimano dei conti to alla nostra.
di Sciampagna e di Blois nacque , ALBINO (s.), vescovo di Angcrs,
nel 1 34- Il Pontefice Alessandro originario d' Inghilterra, nacque in
III conosciuta la destrezza di lui Brettagna nel secolo V. Fino dalla sua
nel maneggiare gli affari col re d'In- gioventù riparò egli al monistero di
ghilterra, al line di pacificarlo con s. Cincillac, presso Angers, dove i fra-
Tommaso di Cantorbery, in ricom- telli compresi da alta venerazione
pensa lo trasferì dalla chiesa di per le sue virtù, morto il loro ab-
Sens , che teneva sin dal i 1 66 , bate nel 5o4, lo scelsero a gover-
a quella di Reims. Colà conscgrò contando egli trentacinque an-
nai'li,

re delle Gallio Filippo Augusto, ni. Da


tal' epoca fino ai sessanta
ed ottenne in privilegio perpetuo resse Alberto que'monaci e a que- :

che gli arcivescovi di quella sede sta età si vide innalzato per comu-
ad esclusione di ogni altro , doves- ne consentimento alla dignità epi-
sei'o incoronare i monarchi. Chia- scopale di Angers. Obbligato a far-
mato a Roma da Alessandro III, si consecrare, fece ritornare in vi-
il re pregò il Pontefice a rivocare gore la ecclesiastica disciplina al-
il decreto, asserendo che 1' Albi- quanto operò che si adunas-
rilassata,
mano era l'occhio dei suoi consi- se il concilio di Orleans nel 538 a
gli, e il braccio delle sue risoluzio- proscrizione dei maritaggi incestuo-
ni. Avendo poi quel principe rice- si frequentissimi ai suoi tempi. Quan-
vuta la croce per la terra santa, tunque fregiato del dono dei mira-
nel partire dal regno ne affidò il coli, rispettato e onorato dai prin-
governo all' Albimano. Alessandro cipi, riputavasi l' infimo degli uomi-
ili in rigviardo ai suoi meriti, nel ni. La nativa dolcezza e la schiet-
1
179, o 1 180, lo decorò della por- ta gravità della indole sua non ne
pora col titolo presbiterale di s. sturbavano la immutabile fermezza,
Cabina, e lo creò arciprete della ba- dove la legge di Dio e l'osservanza
silica vaticana. Egli fu il primo Car- della disciplina lo esigevano. Mori
dinale che esercitasse la carica di qxiesto santo vescovo ottuagenario al
ministro di stato in Francia. Inno- primo di marzo del 549- Molti mo-
cenzo III lo incaricò di una lega- nisteri , chiese e villaggi in Fran-
zione in Colonia, per estinguere lo cia portano il suo nome. La sua
scisma , che si era acceso in Ma- festa ricorre nel d'i primo di marzo.
gonza dopo la morte del Cardinale ALBINO, Cardinale prete dei ss.

Corrado. Questa egregiamente com- Pietro e Marcellino. Il Laderchi, nel-


piuta, fece ritorno alla sua chiesa, che la dissertazione intorno la detta ba-
ampliò ed arricclù di preziosi ar- silica, riporta questo Cardinale co-
redi. Terminò i suoi giorni in Loan me il primo titolare di quella chie-
nell'anno 1202, essendo legato delle sa, ed alcuni lo annoverano fra i
Gallie. Senza decidere sulle (juistio- Cardinah viventi nel Pontificato di
ni, che lo accusano d* debolezza in s. Gregorio I, che tenne il governo

alcuni all'ari, noi dii emo deUAlbima- della Chiesa dairanno Syo al 6o4-
,

ALB •
» ALB -20 ji

ALBINO, Cardinale. Albino di bizi come una perdita amara. Que-


Milano fu canonico regolare di s. A- sta successe nel i684 contando egli
gostino nel secolo Xil, La saggezza, 93 anni di vita.
con cui si condusse in molti alFari ALBIZZI o ALBICI Bartolom-
di somma importanza, gli meri- MEo, scrittore ecclesiastico del se-

tò la dignità della porpora , che colo XIV, nacque a Pisa. Ab-


da Lucio III ricevè in Velletri nel bracciò r istituto francescano , e
mese di dicembre del 182 col tito- i compose opera Delle conformità
l'

lo diaconale di s. Maria Nuova di s. Francesco con G. C. opera che :

dal quale passò al presbiterale di andò soggetta giustamente a censm-a,


s. Croce in Gerusalemme, Clemen- poiché l'autore, lasciandosi traspor-
te III nel 1 189 Iopromosse al ve- tare dal suo zelo, pretende di pro-
scovato di Albano.
lasciando di sé
Morì nel 198,
onorevole memoria.
1 vare, che s. Francesco fece azioni
luminose al pari di quelle del Di-
^
Scrisse un'opera intitolata: Raccolta vin Redentore. Gli fu attribuito un
dei canoni. Questa conservasi mano- altro trattato De vita et laudibus
scritta nella biblioteca del Vaticano. B. Maric2 Firginis , in sei libri
ALBIZI Francesco , Cardinale. stampati a Venezia nel 1596.
Francesco Albizi di Cesena, nacque ALBO Cardinale. Albo Cardi-
,

nel 1091. Venuto in Roma, prose- nale della R. C. nacque in Vi-


S.
guendo la sua professione di avvo- terbo. Dopo
molti anni di vita ere-
cato, fu fatto uditore della nunzia- mitica, coir aiuto ilei Cardinal Ca-
tura di Napoli , e poi di quella di pocci, fondò un monistero di Cistcr-
Spagna. Urbano VIII nel iG35 lo ciensi. Le molte fatiche da lui so-
promosse alla carica di assessore stenute a beneficio dell' ordine, ed

t^ s. Officio e fece che accompa- in servigio della Sede Apostolica ,


gnasse il Cardinal Ginetti, che por- indussero il sommo Pontefice Inno-
tavasi legato a latere Alema-
in cenzo IV a crearlo Cardinale nel
gna. Compito quel viaggio, venne dicembre del laSa, o 12.53. Ra-
eletto segretario della congregazione pito in breve, spirava in Viterbo
deputata sugh aflari dell' Ibernia, e nell'anno 1254.
segretario delle congregazioni nella ALBORG {Àlhorgum). Città epi-
caiisa di Giansenio, e da Innocenzo scopale della Danimarca, sotto la
.X nel 1654 ai 2 marzo fu creato
, metropoli di Londen. La sede ve-
Cardinale di s. INIaria in \ ia. Scris- scovile fondata nell' undecimo seco-
se molte opere delle quali fa
, lo a Burglau, fu trasferita in Al-
menzione il Tiraboschi nella Storia borg nel i54o.
della letteratura italiana. Fra que- ALBORNOZIO Egidio, Cardi-
ste si distinguono l'opera sulla giu- nale Egidio Albornozio di Cuen-
. ,

risdizione de^ Cardinali nelle chiese ca nella Spagna, di nobilissimi na-


del loro titolo., e l'altra De incon- tali, aveva prima seguito le armi
stantia in fide adniitlenda, vel non. sotto Alfonso re di Castiglia do- :

Sotto Ui'bano Vili ancora scrisse natosi poi alla Chiesa, fu conse-
la bolla contro il libro di Gianse- crato arcivescovo di Toledo. Lo ze-
nio. Il Cardinal Orsini, poi Bene- lo che dimostrò nel difender la fede,
detto XIII, in una lettera a quei e nel sostenere i principii della mo-
di Cesena, pianse la morte dcU'iVl- rale evangelica, gli cagionò non pò-
2oG AL« ALB
che persecu7.ioni. Rifuggitosi in Avi- allo studio delle leggi, fu eletto presi-

gnonc, il Poutclìce Benedetto XII, dente di Pamplona, poi Inquisitore


a' i8 (leeemhre i35o, lo creò pre- della fede, indi Arcidiacono di Burgos.

te Cardinale di s. Clemente, e pò- Ad istanza del re cattolico , Urbano


scia lo fece vescovo di Sabina. Spe- YIII, nel 1627 ai 3o agosto, lo creò
dito da Innocenzo VI, nel i353, prete Cardinale di s. Pietro ni Mon-
legato in Italia, in cinque anni la torio, al cui convento annesso com-
ridusse a perfetta tranquillità, ri- partì molti beneficii. Nel i63o fu
cupcrando le città che alcuni pò- promosso all' arcivescovato di Ta-
lenti si erano usurpate nell' assen- ranto, ma risiedè sempre in Roma,
za de' Papi dimoranti in Avignoiìe. E singolare la pietà di questo Cai'-
Quivi tornato, Innocenzo VI gli an- dinaie verso i poverelli a , cui
dò incontro col sagro Collegio, fin pensava come a cosa propria. Mo-
due miglia fuori della città. In tale r\ nel 1649 Roma, e fu tumu-
in
incontro 1' Albornozio presentò al lato nella chiesa di s. Anna al Quiri-

Pontefìce le chiavi di tutte quelle naie. Lasciò eredi le monache di s.


città e castella, che avevagli ricupe- Bernardo nella sua patria,
rato. Il Papa in pieno concistoro ALBORNOZIO Pietro, Crtr^/«rt-
ne encomiò i meriti; l'onorò del le. V. Gomez.
titolo di Padre della Chiesa, e vin- ALBRAC, o Auhrac (d"), ordi-
dice della libertà ecelesiasdca. Quin- ne di religiosi Spedalieri in Frau-
di nel 1 358 fu costretto il Porpo- eia. Il loro spedale, che dal luogo,
rato a ritornare in Italia per ri- ove si trova, dà il nome all' ordine,
cuperarvi tuttociò che avea tolto ai è situato nella diocesi di Rhodez
tiranni, e per sedare le popolazioni sopra una montagna alta e scosce-
ribelli, onde r Italia era teatro di sa, in mezzo ad orrida e vasta so-
disordini e massacri.Rimase in que- litudine.Alardo o Adalardo viscon-
sta seconda legazione per dieci anni, te Fiandra, fondò questo spedale
di
Tranquillati dei nuovi tumulti nati verso l'anno iicìo, per mostrare
in Itniia, il Papa lo mandò legato la sua gratitudine al Signore, che
in Ungheria, indi nella Puglia, e in quel luogo medesimo lo avea
poi nella Francia, che dovettero ben sottratto al furore di parecchi as-
ammirare, oltre ai suoi raii talenti, sassini. L' istitutore prescriveva, che
la esimia bontà del suo animo. In si desse accoglienza ai pellegrini, che
Bologna , dov' era egualmente lega- viaggiavano per quelle incolte mon-
to, fondò un collegio per i\ giova- tagne. Le rendite lasciate a questa
ni, ed ordinò un acquedotto dal casa accrebbero di molto col pro-
fiume Reno alla città mancante di gresso del tempo pei ,
ricchi doni
acque. Edificò nella Spagna una fatti dai re di Aragona , dai conti
chiesa ed un monistero in ono- di Tolosa, di Rhodez, del Valenti-
re di san Biagio; in Toledo sei nese di Cominges,
, di Armagnae,
cappellanie col loro assegno. Co- nonché dai signori di Canillac , di
ronato di gloria, spirò in Viterbo Castelnan, di Ro(iuelaure, di l^staing
nel 1367. e da molti altri. Cinque ordini di
ALBORNOZIO Er.mio, Cardi- persone formarono la comunità di

«r//f. Egitlio Albornoziod'illustre [)ro- questo spedale, fhio dalla sua isti-

sapia nacque in Talavera. Applicatosi tuzionc. Vi erano de sacerdoti pei"


ALU ALB 207
r amminislrazione dei sacramenti e 12 16, Onorio III, nel 1116, Inno-
pel servizio divino; dei eavalieri, ai cenzo IV, nel 1246, Clemente IV,
(|iiali incombeva I' o])])ligo di addi- nei 1267, e Nicolò IV, nel 1289.
tare la strada ai viandanti, d' inse- Nel 1 297 i cavalieri di s. Gio-
,

guire gli assassini e difendere la vanni di Gerusalemme ottennero


casa ; dei frati chierici e laici ad- da Papa Bonifacio ^ III , che qiie-
detti al servizio; degli oblali, ai sto spedale fosse unito al loro Or-
cjuali era affidata la cura dello spe- dine : ma siccome aveano estorta
dale e l' amministrazione delle ren- la Bolla colla falsa dichiarazione,
dite ; finalmente delle dame, le qua- che gli spedalieri non seguivano una
li comandavano alle loro serve di regola lissa , lo slesso Bonifacio la
lavare i piedi ai poveri pellegrini, rivocò. Anche Penna, Oliviero di
di ripulire ad essi le vesti, e rifare gran maestro de'templarii, licorse
i loro letti. Alardo ne fu il primo nel i3io, al Papa Clemente V,
superiore, e propense ai suoi sudditi per incorporare al suo ordine quc-
una regola, che li obbligava ali" os- sto spedale ; ma non potè venire a
servanza dei tre voti, nonché all'as- capo de' suoi desiderii. In seguito
sistenza dimna e notturna degli uf- gli stessi cavalieriGiovanni di s.

fìzii divini ed alla cura di soccor- fecero istanze a Giovanni XXII, oit-
rere alle bisogna de' poveri. Tali de ottenere la tanto desiderata unio-
non ottennero 1' ap-
prescrizioni però ne, che non ebbe mai effetto,
provazione prima del 1162, nel Nel i4i9) Raimondo Meyrosi,
qual anno Pietro vescovo di Pdio- arcidiacono di Tolosa, commissario
dez assegnò ai membri di questo apostolico di Martino V, stabili che
istituto una regola, tratta ili parte i religiosi e le religiose non oltre-

da quella di santo Agostino. In passassero il numero di settanta;


essa preseriveasi che tutti vives- che tutti portassero l' abito dell Or-
sero in comune , osservassero il dine ; che quaranta fossero sacer-

silenzio in luoghi e tempi determi- doti, onde celebrare i divini ufiìzii


nati , si adoperassero ad assistere i ad Albrac , e negli spedali ad esso
poveri e gì' infermi , conducessero soggetti ; che venti chierici o laici
vita celibe j non possedessero cosa fossero addetti al servizio ; e che
alcuna in particolare, e prestassero dieci donne si occupassero esse pure
assoluta obbedienza ai comandi del a servire agli stessi spedali,
superiore. Voleasi oltre a ciò che , Ma a poco a poco s' introdusse
alledonne fosse stabilito un appar- in questa comunità il rilassamento,
lamento separato. Neil' anno mede- Quantunque fosse prescritto dagli
Simo, il Sommo Pontefice Alessan- statuti, che i singoli individui non
dio III non solo confermò le pre- avessero a possedere cosa alcuna, e
scrizioni di questo istituto, al quale ne dovessero emettere solenne giu-
concedè molte indulgenze, ma volle lamento; tuttavolta avvenne, che i

eziandio essere annoverato fra i suoi religiosi divisero fra loro i beni di
membri. In seguito parecchi altri questo spedale, ed alcuni giunsero
Pontefici mostrarono favorevoli
si a tale da non voler obbligarsi ai
a quest' ordine, di cui approvarono voti solenni qualora vi davano il
,

la regola. Cosi fecero infatti Lucio proprio nome ; poiché riguardavano


HI, nel n8i, Innocenzo ìli, nel i loro posti come beueficii semplici.
2o8 ALB ALB
Per la qual cosa Luigi XIV re di delle sue doti, gì' impetrò la roma-
Francia , 1694, deputò Paolo
nel na porpora, che Pio II a' 18 set-
Filippo (li Lezay di Lusignano, ve- tembre 1 46 1 gli concedè, col titolo
scovo di Rhodez, a prendere informa- de' ss. Pietro e Marcellino. Lo stesso
zione sullo stato di quella comunità. Pontefice avevalo già fatto nel \^5Z
Quindi Luigi Gastone di Noailles, che amministratore della chiesa di Ca-
nell'anno 1695 ottenne il governo di hors, le cui rendite furono copiosa-
Alhrac, conoscendo che i suoi sforzi mente versate dall' Alibret nel seno
intesi a ristabilire la disciplina, era- dei poveri, e nell'adornare le chiese.
no vani, sostituì agli spedalieri i Meritò per le sue virtìi d' esser chia-
Canonici regolari della Riforma di mato la delizia della Fi'ancia, e com-
Chancellade, i quali ne presero pos- pì i suoi giorni nel i465 in età
sesso a' 24 giugno del 1697. di soli 43 anni.
Questi Cavalieri portavano sul ALBY ALBÌA Bernardo, Car-
o
loro abito una croce di taffetà tur- dinale. Bernardo Alby, o Albia, uo-
chino da otto punte. In casa ve- mo dottissimo, nel i336 ebbe il
stivano una sottana nera fi-egiata vescovato di Rhodez. I meriti, che
da una croce nella parte sinistra : lo distinsero nella legazione di Spa-
ed in coro portavano una cocolla gna, furono il motivo del suo in-
nera con maniche lunghe e larghe, nalzamento. Benedetto XII nella pro-
ed una croce alla sinistra. mozione del i338 a' 18 dicembre,
ALBRET (d') Amaneo, Cardi- lo creò Cardinale del titolo presbi-
nale. Era fratello di Carlotta mo- terale di quantunque egli
s. Ciriaco,
glie di Cesare Borgia figlio di Ales- fosse assente.Presiedette ad un concilio
sandro VI. Nacque iu Francia di re- celebrato in Barcellona. Clemente VI
gia stirpe. Fu archimandrita di san nel 343 lo mandò nuovamente
1

Rufo in Valenza. Nel 1 5oo Alessan- legato iu Ispagna presso il re di


dro VI lo creò diacono Cardinale di Aragona e quel di Majorica. Fra
s. Nicolò in carcere ; indi dichiarol- questi stabilì una tregua di otto mesi.
lo amministratore della chiesa di Nel 1348 fu trasferito dal suo ti-

Oleron. Giulio II nel i5o4 lo fe- tolo al vescovado di Porto. Trovossi


ce vescovo di Cominges, nel i5io presente al giuramento fatto da Car-
gli affidògoverno della chiesa di
il lo di IMoravia eletto imperatore,
Condoni, e nel 1 5 1 3 di quella di Le- che si obbligava a difendere i di-
scar. Nell'anno poi i5i i venne elet- ritti della S. R. C. Morì nel i35o
to al vescovado di Pamplona, di in Avignone.
cui però non ottenne mai il posses- ALBY ( Alhien. ), città con resi-
so. Morì nel castello di Belgiosa, denza di un arcivescovo in Fran-
a' 2 settembre i52 0, ove ebbe la cia. All)y, già capitale dell' Albige-
toml)a. se nell'alta Linguadoca, ora è capo-
ALBRET Lodovico, Cardinale. luogo del dipartimento del Tarn.
Lodovico Albret, o Alibret, nacque I diritti dell'arcivescovo si esten-
di regia stirpe. Pari alla nobiltà del dono pel dipartimento del Tarn,
sangue in lui brillarono le più stu- avendo per sulfraganee Rhodez, Ca-
pende virtìi: onde a buon dritto si hors, Mende, e Perpignano. La
riputò vero ornamento della Fran- cattedrale di Alby, inlilolata a san-
cia. Luigi XI, grande ammiratore ta Cecilia, è uulicliissima ed una
, 1,

ALE ALB 209


delle più belle della Finncia non mila lire, camerale due
e di tassa

tanto per la sua slniltiira quan- mila fiorini. L' arcivescovo d' Alby
to pei suoi ornamenti. 11 capitolo dal 111 secolo in poi avea il supre-
è composto di dodici canonici, fra i mo dominio sulla città , e sobbor-
cjuali il tcolofji), il penitenziere, due ghi , meno quel di Castel veccliio.
arcidiaconi, il gran cantore. Inoltre ]Non si conoscono molto le parti-
ha diversi canonici onorari, un se- colarità della vita e delle azioni
minario, e due comunità di mona- di sant'Amaranto ( fedi) marti-
che. Conta Alby ottantasei vescovi re ad Alby, ma si sa ch'egli mo-
e dieci arcivescovi ; si gloria di rì per la fede. Alcuni ne metto-
tre santi, e di tredici C'ardiiiali ,
no la morte nella persecuzione di

liiltiino dei quali fu il celebre Car- Decio nel 249, altri 1' attribuiscono
dinale Francesco Gioacchino de Pier- alla barbarie di Croco re dei Ger-
re de Bernis, ambasciatore di Fran- mani , che devastò le Gallie sotto
cia , successivamente a \ enezia , a il regno di \ alenano, e di Gal-
JMadrid, a Menna ed a Roma, mor- lieno facendo perire moltissimi cri-
to vescovo suburbicario di Albano, stiani. Amaranto confessò la fede
a' n novembre^- Bernis. i''94- nel villaggio di Vians, presso Al-
Il vescovato d'Alby, che poscia by. Fu scoperto il suo sepolcro ,

elevossi al grado di arcivescova- per lunga pezza rimasto nasco-


to, si vuole instituito nel secolo III. sto, col mezzo di miracoli operati.
A enne fondato nella cliiesa de' ca- Don Eugenio di Cartagine ( che
nonici regolari di s. Agostino, la pel suo attaccamento alla fede era
quale fu secolarizzata da Papa Bo- stato rilegato nelle Gallie ) volle
nifacio Vili, Gaelani, a' 29 settem- morire ai piedi della tomba di
bre i2g3. Dipoi il Pontelice Gio- questo santo martire, \ennero po-
vanni XXII residente in Avignone, scia trasportate le reliquie di s. A-
erigendo in metropoli nel 3 7 la 1 i maranto e di s. Eugenio nella catte-
cattedrale di Tolosa, dismembrò dal drale di Alby. La festa di s. Ama-
vescovato d' Alby quello di Castres, ranto è notata ai 7 novembre nei
e lo dichiarò sulTraganeo di Tolo- martirologi di Adone e d" Lsuardo,
Finalmente regnando Luigi XIV,
.sa. ed eziandio nel romano ( f'^. il
Innocenzo XI, Odescalclii, colla co- p. Longueval Storia della Chiesa
stituzione XLIV, Triiimphnns, spe- gallicana, t. I V p. i5i).S. Silvio fu
dita ai 3 ottobre 1G785 presso il il settimo vescovo di Alby ( f edi).

Bollarlo Romano, tomo Vili, creò Il Pontefice Adriano I nel 78


in metropoli la cattedrale di Alby, coronò ed unse primo re di Aqui-
assegnandole per suffraganei i ve- tania Lodovico I il Pio, figlio di
scovati di Castres, IMende, Pi^hodez, Carlo Magno re di Francia, e poi
Cahors e Vabres smembrati dul- imperatore il quale in quest' epoca
,

1 arcivescovato di Bourges, al qua- elevò la città con sue dipendenze


le,per compenso di questo smem- a contea investendone Aimone.
,

bramento, egli diede quindicimila li- Raimondo III conte di Tolosa


re annuali dalla chiesa di All>y. valendosi in matrimonio con Gans-
L'arcivescovato di Alby avea, fino linda ereditaria dell'Albigese, aumen-
alle vicende passate della Francia, la tò per tal modo i suoi stati. Alby
reudita annuale di novantacinque soggiacque alle devastazioni dei sara-
\oi.. I. 27
,

1 1O ALC ALC
ceni , e fu quasi distrutta per le desimi esclusivamente la proprietà.
guerre quando il
di religione, fa- ALCANTARA Ordine mili- (d').

moso conte Simone di Monfort co- tare così 5 appellato da una città
niando la crociata contro gli eretici del medesimo nome in Ispagna.
albigesi. Questi, scacciati da Tolosa, I suoi cavalieri ebbero l' istituzione
si ricoverarono nel territorio di AI- circa l'anno 1 1 70, affine d'impedire
by, onde presero il nome [V. Al- le incursioni dei mori. L'ordine ven-
bigesi ). Per condannare l' eresia di ne posto sotto la regola Cistcrcien-
costoro, due concilii furono cele- se, e prima fu denominato di s.

brati in Alb}'. Il primo nel i 1 76 Giuliano del Pereiro dal castello ove
I dei con-
riportato nel toni. II p. ebbe origine. Papa Alessandro III
cilii ; i254, siccome ab-
l'altro nel nel I 1
77 l' approvò, ed essendo Fer-
biamo dall Aguirre nel tomo II del- nando Gomez primo maestro, Lu-
la raccolta dei concilii T^. Avi- . cio III, nel II 83, ne die' la ponti-
gnone. fìcia conferma. La prima insegna del-
ALCALA^ Henarez [Couiplu- di l' ordine fu un albero di j^ero in
tum). Città vescovile di Spagna nel- campo d'oro, e i cavalieri si chiama-
la nuova Castiglia, chiamata He- vano del pero fino al 12 12, in cui
narez dal fiume di tal nome. Vi si Alfonso Vili re di Castiglia, cacciati
tennero quattro concilii il primo : i mori da Alcantara, consegnò ad
nel iSaS sui costumi degli ecclesia- essi quella terra, pei'chè la difendes-
stici; il secondo nell' anno 1826 sero dai barbari. Colà stabilitisi, pre-
sulle immunità della Chiesa; il ter- sero il nome di Alcanlara, e si uni-
zo nell'anno i333 sulla disciplina; rono ai cavalieri di Calatrava, che
il quarto nel iSjq sullo scisma prima possedevano quella città. In-
dell' antipapa Clemente VII. Al- sorte tra i due ordini alcune diffe-
calà nel secolo XVI fioriva , ed renze, si separarono, e col permesso
era vescovato sufTraganeo di Tole- di Benedetto XIII antipapa , nel
do, con una chiesa collegiata , tre i4i I5 ad insegna la croce
presero
parrocchie e diversi conventi, oltre verde gigliata sopra una cappa gran-
gli ospedali e molti collegi. L' u- de di lana bianca. Professavano da
niversità fondata nel 1 51 7 dal Car- principio ma poscia per
la castità,
dinal Ximenes arcivescovo di Tole- indulto Paolo III nel i54o fu
di
do, che le donò una cospicua bi- loro conceduto di prender moglie. La
blioteca , dopo quella di Salaman- commcnderia dell' ordine fu conces-
ca, fu la piìi rinomata nella Spa- sa da Innocenzo \ III al re Ferdi-
gna. Già decorata di numerose ti- nando V, e col progresso venne sta-
pografie, quivi fu stampata in di- bilita dai Pontefici alla corona di
verse lingue la Bibbia Sacra^ cono- Spagna, che ne dispone delle com-
sciuta col titolo Coinplutentia Bihlia. mende, giacché il Pontefice Adriano
Nel 1 890 ai 1 3 ottobre vi morì il VI nel i523, confermando i decreti
re Giovanni imperatore Ferdi-
I ; l' di Alessandro VI e Leone X, ne
nando I vi nacque nel i5o3, enei dichiarò perpetuo gran maestro il

1G87 Carlo li la dichiarò città. Fuo- re di Spagna.


ri delle sue mura evvi una fonte di ALCIATO Francesco, Cardina-
acqua sì pura e leggiera, che i re di le. Francesco Alciato di I\lilano. uno
Spagna vollero conservarne a sé me- dei principali professori del diiillo
.

ALC ALC 211


in quella città, lo inseguù a Pa- si de' suoi beni per soccorrere gì in-
via , ed ebbe a discepolo s. Carlo digenti. Ribellatisi i nortumbii col-
JìoiTonieo. Per cura di tal santo, legati coi danesi , fuggi Alcmondo
fu chiamato a Roma, dove Pio IV, col padre appresso i pitti, e visse
dopo averlo spedito internunzio in fra loro vent' anni ; fino a tanto
Boemia, gli conferì un vescovado che, pentitisi i ribelli de' misfatti lo-
e 1' occupò nelf impiego di data- l'o, oppressi dalla tiran^iia degli usur-
rio, procamerlengo, ed appresso nel patori, prendendo le armi a riven-
i56), ai 12 marzo, lo creò Cardi- dicarsi la libertà, pregarono Alcmon-
nale diacono di s. Maria in Porti- do a capitanarh. 11 santo non si
co, quindi prete di s. Susanna. Fu rifiutò, mosso dal sentimento della
poscia dichiarato protettore dei cer- religione, e dal desiderio di soccor-
tosini, de' minori, dei regni di Spa- rere gl'infelici. Se non che rimase
gna ed Ibernia presso la S. Sede; sul campo vittima del tradimento
fu ascritto alle congregazioni del de' suoi avversa rii, intorno l'anno
s. uffizio, del concilio e de' vescovi. 819. Altri dicono che fosse ucciso
Pio V gli affidò la carica di vice- da Eardolfo, il quale aveasi u.iur-
penitenziere, e di poi avendo stabi- pato la sovranità. Festeggiasi la sua
lito un nuovo collegio di peniten- preziosa memoria
a' dì 19 marzo.
zieri , creò r Alciato sommo peni- ALCORANO o CORANO. Li-
tenziere. Mureto afferma, in una bro in cui si contengono le leggi
delle sue orazioni suU' eccellenza del maomettismo. Maometto mede-
delle scienze, clie il Cardinale Alciato simo fu l'autor di quest'opera, che
era » l'ornamento del secolo, il so- si liduce ad un complesso di en"0-

>» stegno delle lettere , ed il vero ri, di favole, di puerilità ed osce-


» modello della virtù e della eru- nità la maggior parte cavate dal
,

M dizione ". La sua morte accadde Talmud dei giudei , dagli erro-
in Roma l'anno i58o, sessagesi- ri degli eretici, e dalle storie ro-
mottavo dell' età sua . Fu sepolto manzesche più riputate nell' Orien-
nella chiesa de' certosini, di cui era te. Si vuol confessare in esso la Li-
stato protettore. ni tà di Dio; ma si nega, coi sa-
ALCMONDO (s.), vescovo cU bcillici , la Trinità delle persone
Hexam in Inghilterra , fu monaco G. C. è riconosciuto come un pro-
di esimia pietà, dalla solitudine feta , ma non come figliuolo di
tratto ad occupai-e quella sede. Dio, e Salvatore del mondo. Coi
Nient' altro di lui ci racconta la nicolaiti si ammette la pluralità del-
storia, tranne che aggiunse un mo- le mogli , e cogli ebrei la necessità
nistero alla chiesa ivi fabbricata della circoncisione ec. Questo libro
dal santo suo antecessore Wilfrido. è ricevuto dai mussulmani come
Mori verso il 780, a quel che pare, divino ed infallibile dettato da ,

nel giorno 7 settembre, giorno della Dio col ministero dell' angelo Ga-
sua festa. briele; e ascrivono a delitto il solo
ALCMOxNDO (s.), martire in In- dubitar intorno qualche dogma. Se-
ghilterra figlio di Elredo, e fratello condo il sig. Ginguenè ( Sior. della
di Osredo , amendue re di Nor- Lctter. hai. ), Maometto avea minac-
tumbria , sejipe fai"si povero in ciato del fuoco eterno chiunque aves-
mezzo alle ricchezze, spogliando- se ardito alterr.re sillaba del suo
^t-s ALC ALC
Alcorano. Maometto ben com-
istesso ed aHìnchè tali suoi discepoli vie[)-

prendeva che la sola ignoranza po- piìi accendessero del desiderio di


si

lca render accetto il suo libro quindi


: profittare, indusse Carlomagno ad
per riuscirne, proibì ai suoi seguaci istituire una specie di accademia.
ogni studio di lettere e della filo- Verso l'anno 790, fu da esso prin-
sofìa. Se abbiano essi osservato il cipe spedito in Inghilterra a trat-
divieto , lo comprova pur troppo tar la pace col re Offa col qua- ,

fin dai primi tempi l'incendio della le avea sostenuto qualche conte-
rinomata biblioteca di Alessandria : sa. Dopo cinque anni fu presente
se l'osservino presentemente, l'espe- al concilio tenutosi in Fiancfort.
rienza lo dice. Nel 796 ricevette in dono da Carlo
ALCUINO, o ALBINO Fiacco. l'abbazia di s. Martino di Tours,
Questo erudito scrittore nacque ver- ove stabifi una scuola, che divenne
so l'anno 'jS'ì in Inghilterra nella più celebre di tutte le altre. Oltre
provincia di York, da genitori co- l'anzidetta ebbe eziandio le abbazie
spicui per nobiltà e ricchezze. Dap- di Ferrières, di s. Lupo di Troyes
prima chiamavasi AlcAvin, no-
egli e di Saint-Josse. Ma non andò gua-
me sassone ed in seguito anche
, ri tempo, che Alenino, conoscendo
Albino. Ebbe la prima educazio- di non poter disimpegnare a' doveri
ne in un monistero di York, che che gì' imponeva il suo ministero, a
sorgeva vicino alla chiesa metropo- cagione della sua salute mal ferma,
litana.I celebri professori Egberto implorò dal re di essere esonerato
ed Elberto, che furono poscia insi- dal governo de' monisteri. Ottenu-
gniti della dignità episcopale , lo tone r assenso, benché a stento, ei
ammaestrarono nelle lingue latina e si diede alla pratica di tutte le vir-
greca_, e negli elementi eziandio del- tù in qualità di semplice monaco,
l' arabica. Dopoché fece la solenne fino al giorno della sua morte^ che
professione monastica, gli fu aflìda- avvenne a' dì 1 9 maggio dell' an-
to r incarico di sopraintendere alla no 8o4- Taluni accusarono Al-
scuola del suo monistero, e poscia ne enino di aversi posseduto varie ab-
fu fatto bibliotecario. Verso anno l' bazie simultaneamente ma venne ;

780 il vescovo Eanbal mandollo a discolpato da altri i quali asserisco-


Roma per domandare il pallio al no avere egli operato così, al solo
Sommo Pontefice Adriano I. Ritor- fine di ristabilirvi la disciplina re-
nato da questa città, pertossi a Par- golare. Le sue opere sono le seguenti :

ma, ove allora trovavasi Carlo Ma- Interroga tioiies et responsiones, seu
gno. Questo principe, il quale avea liber quxstionuni in Genesinj Dieta
formato il progetto di adoperarsi, super illud Geneseos: faciamus ho-
perchè le belle lettere fiorissero nei minem ad imaginem nostrani ; En-
suoi stati, invitò Alenino in Fran- chiridion seu expositio pia et hre-
cia. Questi non appena gliene fu vis in septem psalmos poenitentiales,
fatta facoltà dal suo arcivescovo e in psalnmm eentesimuni deciniuni
dal re, accondiscese alle brame di oetaK'um, et in psalmos gradutdes,
Carlo , il quale lo volle avere ad Arnoneni archicpiscopuin salis-
a
maestro. Insegnava le scienze ìmrgensemj De psalnwnun usuj Of-
an-
che agli alti'i individui della fami- Jìcia per ferias j Epistola de ilio
glia reale, ed ai gr;;ndi della corte, Cantici Cantieoruni loco: scxaginta
ALD ALD 2,i
siint icgin.TCominrnlaria
; in Ecclc' siceeboracensis j Commentarius bre~
siastenj Cornmentariani in .y. loan- vis in Cantica Canticoruni j Brc-

nis evangeliuniy libri scptcnij Epi- viariuììi fidei adversus arianos ;

granimata de recognilione et tmen- De Coniite, libix) coi-retto e ridotto


datione totiiis divince Scripturce j De a miglior ordine ; Confessio jidei ,

fide sanctce Trinilatis, libri tresj ad suir autore della quale i dotti non
Caroliim Magnimi, ciini invocalio- si Alenino compose al-
accordano.
ne ad Sanctani Trinitalein et syni- tre opereche andarono smarrite, o
bolo fidei j De Trinitatc, ad Fri- non furono consegnate alle stampe.
degisum qucestiones 28, seu confessio, Vi sono inoltre altri scritti, che
sive doctrina de Deoj De differen- falsamente si attribuiscono a questo
tia ceterni et sempiterni, irnniorta- illustre scrittore.

lis et perpetui, cevi et temporis, epi- ALDEGONDA (s.), vergine o


stolce j De anitnee ratione, ad Ku- badessa nata nell'I lainaut intorn(i
lalinui virginenij Cantra Feliceni or' il cominciamento del settimo secolo,
gelitanum episcopuni libri septenij E- da Walberto del sangue reale di
pistola ad Elipandunij Epistola E- Francia, consacrò a Dio inviolabil-
lipandi ad Alcuiniinij Contra Eii- mente la sua virginità. Finché vis-
pandi epistolani libri qualuor ; De seix) i suoi genitori, ella dimorò nel-

ratione septuagesimce , sexagesinice, la casa paterna ch'era nel castello di


et quinquagesinice, epistola j De cort- Courtsore, o Coursohe ; morti però
fessione peccatoruni ad piieros s. questi, mosse ad Haumont per tro-
Martini, epistolaj Sacranienloriun vare s. Amando antico vescovo di
liberj De virtutibns et vitiis ad lVi~ Maslricht e s. Oberto vescovo di
doneni coniiteni, liberj De septeni ar- Cambray, da' quali ebbe il velo
tibus, liber imperfectusj De rlietorica nel 66 1. Ritiratasi nella foresta di
et de virtiitibus, dialogusj Dialeclì- Malbode, e fondato sulla Sambivi
ca j Scriptum de vita s. Martini il monistero detto oggidì di Mau-
turonensis j De transitu s. IMarti- beugc, ne fu prima badessa. Spiri-
la

ni, senno j Vita s. Vedasti episcopi to di orazione e dono di molte livela-


atrebatensis j Vita beatissimi Ricbar^ zioni la dimostrarono singolarmente
di presbiteri j De vita sancti TVil- ])nvilegiata da Dio. Ai 3o gennaro
librodi seu TVillebrordi Irajectensis del 680 volò, giusta Bollando, alla
episcopi j EpistoLe i 1 5 ; Poe/na- patria celeste . Nell'antico bievia-
ta et versus de pluribus sanctisj rio di Autun, nel martirologio ro-
De processione Spiritus Sancti j mano e di Puibano
in quelli di ,

Tre lettere pubblicate da Luca Usuardo Notker si trova il


e di
Achery, nel sesto tomo dello Spi- nome di santa Aldegonda nel dì
cilegio j Due poemi, uno dei qua- 3o gennaro. E a questo giorno ap-
li contiene il catalogo , e 1'
altro punto se ne riporta la festa.
un Sommario dei libri dell' antico ALDERICO od ODERICO (s.),

e nuovo Testamento, con un inno vescovo di Sens, sortì i natali nel-


e tre epigrammi in onore di s. Ve- l'anno 780, nel paese di Gàtinais.
dasto; Hoinilia in die nalalis s. I suoi genitori voleano educarlo tra

Vedasti j Libri quatuor Caioliid gli agi e le delizie , ma egli amò


de imaginibus j Poema Jwroicuni de fin d' allora la mortificazione della,
jìonlificibus anglis ci sanctis cccle- croce. Cresciuto cogli anni, abbiac-
2i4 ALD ALD
ciò lo stato monastico nell" abbazia decimoquarto, essendosi stabilita in
di Fei-rières ove divenne oggetto
,
Firenze un' altra famiglia parimente
di ammirazione anche ai più pro- appellata,abbandonò tale denomina-
vetti nel cammino della virtù. Ge- zione. Per distinguersi poi dagli Al-
remia vescovo di Sens , conosciate dobrandini Belliiicioiiì, del Rosso e
le virtù di Alderico, lo innalzò alla di Lippa si appellò Aldobrandini
,

dignità di sacerdote, e Luigi il Buo- di Piazza Madonna, perchè in Fi-


no chiamoUo alla sua corte, onde renze aveva la sua dimora nella
affidargli l'incarico di precettore di piazza appunto di tal nome. In tal
sua famiglia. Quindi venne creato modo la discorre Pietro Monaldi nel
abbate di Ferrières, e dopo qualche suo Trattato sulle famiglie toscane.
tempo fu consecrato vescovo di Sens Cosv illustre famiglia donde la ,

neir anno «S'iS. EgU disimpegno con Chiesa ricevette un Pontefice e chia-
ammirabile saggezza a tutti i suoi rissimi Cardinali se vogliamo cre-
,

doveri, e si rese commendabile per dere a qualche autore, discende dal


la sua umiltà, pel suo zelo, per lo primo romano che abbia ricevuto il

distacco dai beni temporali , e per battesimo: però mancano i fonda-


la sua mortificazione. Si adoperò menti per sostenere sì fatta opinione.
eziandio per la riforma dell' abba- Il Ciferri, Synthema
ed il vetastatis,

zia di s. Dionigi, e morì nel giorno Gamurriui, Delle famiglie toscane,


10 ottobre dell' 840 ovvero il 6 , T. V, la vogliono proveniente da
luglio dell' anno appresso. Ebbe la Ildebrando re XX de' Longobardi,
tomba nella chiesa di Ferrières. Gli che circa il 'j^o successe nel trono
Ugonotti dispersero le reliquie di longobardico a Luitprando suo zio
questo santo, tranne quattro o cinque paterno.
ossa , che ora si conservano in un primo della famiglia Aldobran-
Il

reliquiario di argento. La chiesa di dini diPiazza Madonna, di cui si ab-


Sens ne celebra la festa principale bia memoria, secondo il citato Ga-
nel giorno io ottobre. murrini, è Palmieri, che si stabilì in

ALDO , Cardinale. Aldo, creato Firenze circa 1'anno 960. La fami-


Cardinale dei ss. Sergio e Bacco da glia di lui si mantenne in un solo
Pasquale li, che divenne Papa nel ramo fino al 1080, in cui Fioren-
1 099, nacque in Ferentino, città della zo, ebbe due
pronipote di Palmieri ,

Campagna. Sottoscrisse ai concili! di figli, Rolandino e Martino ma la ;

Guastalla e Laterano , e confermò discendenza di Rolandino fu assai


con giuramento quello, che Pasquale breve estinguendosi nella persona
,

11 avea stabilito coli' imperatore cir- di Ncruccio suo nipote che morì ,

ca le investiture e i bcnefizii. So- circa Tanno i23o; quindi la fa-

scrisse, con altri ventisette Cardina- miglia rimase vui solo i-amo nella di-
li, ad una bolla di Calisto II in fi- scendenza di Martino, e tale conti-
vore dei vescovi della Corsica. Mo- nuò sino a Rainerio detto Brunetto,
rì dopo il 112 1. dal quale, dopo il 1290, nacquero
ALDOBRVNDINI (Famiglia). Que- tre ilgli, cioè, Caruccio, Neri e Gio-
sta nobilissima ed antica famiglia è vanni. Giovanni morì senza prole ;

An-
oi'iginaria dell' illustre Firenze. perciò la famiglia si divise in due
ticamente chiamavasi Del Nero e soli rami, da cui no sorsero poi de-
Carnea', ma sul ]irincipio del secolo di altri.
ALD ALD 2,5
D;illa discendenza di Caniccio li- 1527, allorché eseicitava il cospi-
so , nell'anno i55o circa, Giovan cuo impiego di segretario di stato,
Francesco, uomo celebre per le sue Giovanni, dopo esser stato ammesso
imprese militari e pel suo eroico va- da Giulio III, nel i554, tra gli av-
lore.Giovan Francesco, impalmata vocati concistoriali , e nell' anno
Olimpia Aldobrandini della prosa- medesimo fatto governatore d' Imo-
pia di Neri, eblje, tra gli altri fi- la, essendo Pontefice Paolo IV, passò
gli, i Cardinali Silvestro ed Ippo- nel i556, tra gli uditori di Rota.
lito nonché Pietro, da cui, come
, Da queir uffizio s. Pio V lo promosse
diremo nacque Olimpia sposatasi
, al vescovato d' Imola, nel 1 5C)C). Di-

poi a Eorghcsi, quindi a Pamfìli. cesi,che governò con tanto zelo e dol-
Dalla fìgliuolanza di Aldobrandini cezza, che gì' Imolcsi riputavano a-
Neri uscì, sulla fine del dccimoquar- ver il Papa mandalo un angelo
loro
to secolo, Giorgio Aldobrandini, che per vescovo. Il perchè Pio V, ai 17
s.

generò Brunetto ed Aldobrandino maggio 1570, lo creò Cardinale


li, nato nel 1420. Questi ebbe tre prete di s.Susanna , assegnandogli
figli per nome Brunetto, Giorgio e mille duecento scudi annui, olire il

Giovan Silvestro. Giorgio morì sen- donativo di cinquecento scudi d' o-


za prole. Giovan Silvestro ebbe per ro, ed altri presenti. Sostenne va-
figlio Pietro, che generò Silvestro, rie cariche appo la romana corte,
da cui sorsero sette figli. Tra questi e fu deputato a stabilire a nome
sinovera il Pontefice Clemente Vili, Pontificio col re di Spagna e col
il Cardinale Giovanni e Pietro pa- senato veneto la lega contro i tur-
dre del Cardinale di egual nome. chi. Morì in Roma nel iSyS, e fu
Dalla discendenza di Brunetto, po- sepolto nella chiesa di s. Maria so-
co prima o dopo del 1600, pro- pra Minerva, ove, al lato sinistro
venne un altro Silvestro dal cui , della sontuosa cappella Aldobran-
matrimonio nacquero il Cardinal dini , si vede il suo ritratto scolpito
Baccio e Giovanni Francesco padre in marmo.
del Cardinale Alessandro. Aldoerandiivi Ippolito, Cardina-
Non trattenendoci gran fatto sul- le. Era figlio del menzionato Sil-
le distinte geste che fecero chia- vestro e di Lisa Deti. Fu creato Papa
ri tutti quo' principali personaggi di nel 1592. V. Clemente Vili.
così cospicua famiglia, locchè devie- Aldobrandini Pietro , Cardina-
rebbe dal nostro scopo, ci occupe- le. Nobile romano, ed oriondo fio-

remo soltanto di quelli che adorna- rentino, fu figlio di Pietro Aldobran-


rono pel loro grado la Chiesa, de' dini, ch'era pur figlio di Silvestro
quali, per far conoscere la origine, del lignaggio Neri, di cui sopra par-
abbiam premessa la xifcrita genea- lammo, e di Lisa Deti. Suo zio Cle-
logia. mente Vili lo fece avvocato concisto-
Aldobeandini Giovanni , Cardi- riale, e prefetto del Castel s. Angelo;
nale. Nacque in Firenze da Silve- quindi dì 17 settembre iSgB, nel-
il

stro Aldobrandini, del ramo Neri, r età di anni 22, diacono Cardinale
siccome di sopra dicemmo, e da di s. Nicolò in carcei'c. Di là passò
Lisa Deti, dama fiorenlina. Ban- al titolo di s. Maria in Transtcvere,
dito da Firenze il padre di lui e a vescovo di Sabina, nel 1G20.
dal duca Alessandro de Medici, nel Sostenne onorevoli legazioni, ricu-
.,

2iG ALI) ALD


però Ferrara alla S. Sede, fu pre- la carica di camerlengo di S. R. C.
Irtto dellasegnatura de' Brevi, e Morì in Roma nel i638 d'anni
liei i599 camerlengo di S. Chiesa quarantasette. Ebbe la fama di uo-
coir universale animi nistrazione del mo dotto, prudente, illibato, hbe-
governo Pontificio. Nel i6o3 fab- rale, destro nei grandi affari e di
J)ricò iu Frascati la sontuosa villa somma autorità sul sacro Collegio.
Aldobrandini, che per la sua in- Con lui si estinse la discendenza
cantevole situazione si chiama pu- maschile Aldobrandini del ramo di
le Belvedere, e della quale si par- Caniccio.
la allarticolo Ville. INIorì nel 162 i Olimpia figlia di Pietro fratello
iieir ultima notte del conclave in degli indicati Cardinali fu eziandio
cui era chiuso, contando letà di an- r ultimo rampollo della discendenza
ni 5o e 28 di Cardinalato. Lasciò femminile di quel casato. Dessa fu
innumerabili monumenti di sua mu- Sjiosata inprimo luogo a Paolo Bor-
nificenza, avendo tra le altre opei-e ghesi principe di Sulmona, e poi a
pietose istituite a proprie spese le Camillo Pamflli nipote d'Innocenzo X,
.'jpezierie ed i medici per tutti i che rinunziò alla porpora per dar .suc-

«{uattordici rioni di Pvoma in be- cessori air illustre sua prosapia. Col-
nefizio dei poveri. la morte di lei, accaduta nel 1681,
Aldobrandini Silvestro , Cnrdi- furono trasferite parte delle amplis-
uale. Nobile fiorentino, figlio di Gio- sime ricchezze degli Aldobrandini,
vali Francesco Aldobrandini, fi^i del- cioè la primogenitura di Rossano,
ia prosapia di Caraccio, e di Olimpia alla casa Borghesi, e parte, cioè la
sorella del Cardinal Pietro Aldobran- secondogenitura, alla casa Pamfili.
dini, del ramo Neri.
Fra quindi Estinta ancor questa ultima nel
Silvestro pronipote di Clemente 1760, entrarono le facoltà ed il ti-
A'in. Egli ai 17 settembre i6o3 tolo di Pamfili nella primogenitura
in età di sedici anni fu da quel della famigha Doria di Genova, alla
Pontefice creato diacono Cardina- quale spettava il celeberrimo am-
Je di san Cesareo. Senonchè mori miraglio Andrea Doria, la cui fa-
in Roma nel 1612 d'anni venficin- miglia venuta a Roma aggiunse al
que, da tutti encomiato per la sua proprio il cognome dei Pamfili. Al-
conoscenza delle lingue. Passò la la secondogenitura della casa Aldo-
maggior parte del Cardinalato ac- brandini ,
già unita alla Pamfili
compagnando il detto Cardinal Pie- passò nel 1769 il secondogenito di
tro nel suo arcivescovato di Ra- casa Borghesi Paolo Maria Pio, il
venna, nel tempo della contraria quale, lasciato il proprio cognome,
fortuna da quell' arcivescovo speri- cominciò a prender lo stemma e
mentata mentre Paolo V governa- ad intitolarsi principe Aldobrandi-
va la Chiesa. ni, divenendo il principato secondo-
Aldobrandini Ippolito, figlio di genitura della famiglia Borghesi
(rian Francesco e fratello del loda- Di fatti Francesco nato a' 9 giugno
to Cardinal Silvestro, in riguardo 1776 dal principe Marc' Antonio
del prozio Clemente Vili e del de- Borghesi, e dalla duchessa vSal via-

funto Cardinal Pietro, da Greg-aio li, come secondogenito, divenne prin-


XV ebbe l' esaltazione a diacono cipe Aldobrandnii , e dipoi a'
9
Cardinal di s. Maria, e nel iG38 maggio i83>, per morte deHunico
ALD ALD 217
fratello, principedon Camillo Bor- fu allora spedito vice-legato a Ferra-
ghesi, riunì questo cognome ed i ra, e nel 1702 divenne commissario
feudi annessi in uno a quello di delle truppe Pontifìcie in tempo che
Salviati. Ma passando egli, nell'anno il ducato di Parma e Piacenza era

1839, da questa vita, degno di ogni occupato dalle armi francesi ed au-
encomio per magnanime doti, som- striache. Fu eletto poscia chierico di
mamente benefico ecompianto gene- Camera, successivamente nunzio di
ralmente, stallili con testamentaria Napoli, di Venezia, di Spagna. Con-
disposizione, che il suo secondoge- tinuando nelle legazioni per tutto
nito don Camillo nato a' sedici ,
il Pontificato d' Innocenzo XIII e
novembre 8 6, colonnello onora-
1 1 di Benedetto XIII, per ultimo Cle-
rio del corpo de' Vigili, e dal re- mente XII, ai 2 ottobre 1730,
gnante Pontefice Gregorio XVI de- creollo prete Cardinale dei ss. Quat-
corato della croce di commendatore tro Coronati e legato di Ferrara,
dell'Ordine di s. Gregorio Magno da dove morì, in età d'anni 67, ai i4
lui istituito, col cognome Aldobran- agosto 1734. Ebbe fama di molta
dini, ne godesse egli ed i suoi di- dottrina, probità di costumi e be-
scendenti il principato, in una a tut- neficenza verso i letterati.

te le annesse preminenze ed ono- ALDOBRANDINI Passeri Cinzio.


rificenze. Pel Palazzo e Villa Aldo- V. Passeri Aldobrandini Cinzio,
brandini, Ville.
f^. Cardinale.
Aldobr ANDINI Baccio, Cardinale, ALDOVRANDI Pompeo, Cardi-
figlio di Silvestro proveniente da Bru- nale. Pompeo
Aldovrandi, bologne-
netto del ramo di iVe/7,di cui si fece se, nacque nel 1668. Assunse, nel
menzione poc'anzi, venne arricchito 1 696, le insegne prelatizie, poscia fu
dal Cardinal Ippolito Aldobrandini fatto uditore della segnatura di gin-
suo zio di ecclesiastiche pensioni, e di stizia, quindi luogotenente civile del-

pingue annuo legato. Da Innocenzo X l'uditore della Camera, e, nel 1706,


fu egli fatto cameriere segreto , e uditore di Rota. Nel 17 12 fu dele-
poi foriere maggiore con un cano- gato nunzio presso Filippo re di V
nicato in s. Pietro. In grazia del ma- Spagna. Quattro anni dopo venne
trimonio del già Cardinale Camillo spedito segretamente al Sommo Pon-
Pamfili nipote del Pontefice, con tefice per sollecitare la promozione

d. Olimpia Aldobrandini, ai 19 feb- dell' Alberoni al Cardinalato. Insorte


braio i652, Innocenzo X lo creò Car- alcune differenze tra il Papa ed il

dinale prete del titolo diAgnese in s. re, fu proibito a qualunque della


piazra Navona, donde passò a quello corte di trattare col nunzio, che si

dei ss. Nereo ed Achilleo. Finì la era ristabilito in Madrid. Per tal

vita in Roma nel i665, d'anni 52, motivo r Aldovrandi si partì dalla
in grande stima per la soavità delle Spagna, e per ordine del Pontefice
maniere, per la ingenuità de' costu- si fermò in Bologna, dove rimase
mi, e per 1' applicazione agli studii. fino alla morte di Clemente XI.
Aldobrandini Alessandro, Car- Eletto Innocenzo XIII j ricuperò l'an-
dinale, figlio di Giovan Francesco, tico suo posto di uditore di Rota, col-
nipote del lodato Cardinale Baccio, la reggenza della penitenzieria. Bene-
nacque il primo maggio 1667. Ve- detto XIII lo nominò consultore
stì l'abito di prelato nel 1699; del s. Uffizio e Patriarca di Geru-
VOL. I. 7.8
2i8 ALD ALE
salemme. Clemente XII lo fece go- piscopale virtù,non andò scevero
vernatore di Iloma e poi, neli' anno da censure e dalle più ati'oci ca-
1 734, a'24 marzo, Cardinale
prete di lunnie. Per queste fu messo in

s. Eusebio, e lo ascrisse alle princi- bando ma non guari dopo, cono-


;

pali congregazioni. Nel 1784 venne sciuta la falsità delle accuse, venne
destinato vescovo di INIontefiascone e richiamato. Si sa di lui che assi-

Corneto. Neil' elezione di Benedetto stette a due concilii : a quel di Pa-


XIV, Lamberlini, poco mancò che fos- rigi nell' 846, e all' altro di Tours
se sublimato al triregno, giacché per neir 849. Quasi ventiquattr anni di
quaranta giorni consecutivi, trentu- vescovato contava santo Aidrico ,
no sacri elettori costantemente gli allorché morì paralitico, ai 7 gen-
diedero il loro voto ; onde il Lam- naio 856. La diocesi di Mans
dell'

bertini nel d'i della sua esaltazione, da imniemorabil tempo ne celebra


die' a lui il suo suffi-agio , lo no- la festa, che riportasi a' 7 di gen-

minò subito Pro -Datario, poi gli naio.


affidò alcuni altri onorevoli impie- ALEANDRO Girolamo, Cardi-
ghi, e lo mandò legato a Raven- Girolamo Aleandro, nato nel
nale..

na. Mori nella sua diocesi di Mon- 1480 alla IMotta, piccolo borgo sui
tefiascone l'anno 1752, e fu sepolto confini della inarca trivigiana, in-
nella chiesa di s. Petronio di Bo- segnava le pu-
lettere sin dalla sua
logna. bertà. I monarchi ne conobbero i
ALDRICO (s.), vescovo di Mans, talenti, e li ricompensarono. Lui-

nato da padre e madre per casato gi XII lo chiamò in Francia e ,

egualmente chiarissimi, 1' anno di lo stabilì direttore dell università di


Cristo 800, non ancora trilustre mes- Parigi. Leone X lo fece prefetto
so dal padre alla corte di Lodovico il della Vaticana, indi lo mandò in
Bonario, ademjiieva bensì ogni offi- qualità di nunzio in Germania, do-
zio diligentemente, ma poneva insie- ve si segnalò colla sua eloquenza
me le sue pili care delizie nel vi- contro Lutero, nella dieta di Worms.
vere lontano dal mondo. E da que- Clemente VII lo promosse al ve-
sto in ciFetto ei risolvette di separar- scovato di Oria, poi lo trasferì a
.si, trascegliendo a suo ritiramento Brindisi, ed inviollo nunzio in Fran-
la casa del vescovo di Metz, che cia. In occasione della battaglia di
unito al suo clero, menava esem- Pavia, fuggendo in un castello vici-
plarissima vita. Quindi fatto degno no, fu fatto prigione, ma poi venne
dei sacri ordini, divenne in breve liberato mezzo del
col viceré di
sacerdote : e tanto chiara fama gli Napoli. Reduce alla sua chiesa?; la
procacciarono le sue virtù, che Lo- governò per alcuni anni. Sostenne,
dovico ricliiamollo a sé, eleggendo- con pari onor della prima, due al-
lo a suo primo cappellano e con- tre nunziature in Ungheria e Boe-
fessore. Restituillo però l'impera- mia finalmente, qiial corona dei
;

tore dopo qualche tempo alla chie- suoi meriti, nel i536, a'22 dicem-
sa di Mans, della quale fu crea- bre, ricevè la sacra porpora da l*ao-
to vescovo, e conseciato il 22 di- lo HI. INIorì nell'età di 62 anni,
cembre dell'anno 832. Ad onta e fu sepolto nella chiesa di s. Ni-
che facesse A Idrico nel nuovo po- colò della Molta. Abbiamo di hit

ilo risjilcndcre ogni njanicra di c- 1." Lexicon greeo - lalinuni j Pari-


, ,,

ALE ALE 219


sii s, 02 1 ; 2." Grammatica gnvca) guerra, che durò per sei anni, co-
Ai'gentorati, iSiy. me può leggersi nel .Muratori, An-
ALENCASTRO Verissimo, Car- nali d'Italia (tom. Vili, p. 2). Per-
dinale. Verissimo Alencastro, fioii- ciò incontrata la disapprovazione del
to nel secolo XVII, arcivescovo di Pontefice Urbano, fu privato delle
Braga, nel 168G a' 2 di settembre sue dignità Allora seguì Alencon
.

fu eletto Cardinale prete della S. il partilo dell' antipapa Clemente


R. C. da Innocenzo XI. La som- VII; ma, riconosciuto il suo fallo,
ma vigilanza nel custodire il suo ritornò subito all' unità della Chie-

gregge, e lo zelo per riformarne sa , e Bonifacio IX, secondo la opi-


i costumi fecero sì che la sua morte nione dei più, lo ristabilì nei pri-
fosse intesa con universale ramma- mi onori , e lo promosse al vesco-
rico. Nel 1692 ebbe il sepolcro in vado di Ostia. Alcuni riferiscqno
Lisbona. non essen-
L' Alencastro , esser falso quanto gli autori raccon-
dosi mai recato a Roma, non ebbe tano sopra tale argomento . Ter-
né le insegne, né il titolo di Cardi- minò i suoi giorni nel 1
897 in
nale. odore di santità.
ALEXgOX Filippo, Car- (d') ALERIA. Antica città vescovile
dinale. Alencon
Filippodella d' , della Corsica , e colonia dei Ro-
reale stirpe di Valesia di Francia mani, di cui al presente non esi-
spiegò fin da giovanetto indole vir- stono che le rovine. Era collocata
tuosa. Nel i356 fu creato vescovo sopra un'alta montagna. Fino dai
di Beauvais da questa chiesa passò
: tempi di s. Pasquale I vi fu prc«
a quella di Auch , e nel iSSg al- dicalo il vangelo, e vi si crearo-
l' arcivescovado Rouen. Insorte di no vescovi dipendenti dagli arci»
alcune dilFerenze in materia di giu- vescovi di Pisa, e di Genova Gre- :

risdizione ecclesiastica col governa- gorio VII, ed Urljano II li sotto-


tore di Rouen, fu ritirato da quella misero ai primi. Ci mancano no-
sede. Gregorio XI gli conferì il tizie sidlo stato di questa chiesa , e
patriarcato Gerusalemme, e lo di pochissimo si conosce l'ordine dei
nominò commendatario perpetuo suoi vescovi; la cattedrale è inte-
della chiesa di Auch. Urbano VI, ramente distrutta.
ai 18 settembre del 1378, lo creò ALES ( Uxellen.). Piccola città
Cardinale, col titolo presbiterale di nella con residenza ve-
vSardegna
s. Transtevere, arciprete della
^I. in scovile.Questa antica città, fino dal
basilica vaticana, e lo mandò legato secolo V sotto la metropoli d'Ar-
nelle Fiandre. Fu dichiarato inoltre bora, ora è sufTraganea della me-
Vicario del Patrimonio e di altre Pro- tropoli di Oristano, divisione del
vincie circonvicine. Avuto in com- capo Cagliari, situata alla sorgen-
menda il patriarcato di Aquileia, te dell' Ums. Al nord di Ales
incontrò gravissime opposizioni per trovansi dei bagni caldi ed alcune
parte della nobiltà di Udine. Pun- vestigie di terme romane, dalle
to non giovando né le censure quali puossi argomentare che quivi
né gì' interdetti, colle armi del appunto fossero le antiche Aquae
re di Francia , suo parente , e di Lusitanae. Poco distante evvi un
Francesco Carrara signor di Pado- luogo chiamato Fordauginnos, che
va, mosse a quei del Friuli una si vuole essere l'antico Forum o(J
3 20 ALE ALE
Ora Trojanì, le cai mm'a, a del- uumenti di antichità, .sopraUutto le
la di Procopio, furono innalzate molte catacombe, sembrano deporre
«lalKimperatorc Giustiniano. Il vesco- in vantaggio di tale opinione. Do-
vato di Ales è quello di Usel, da cui fu po la morte di Alessandro, Tolomeo
trasferito. Ales presentemente è qua- Solerò, uno de' suoi generali, tras-

si deserta. Più non esiste che la cat- portò corpo di quel conquistato-
il

tedrale colle case de' canonici e dei re in Alessandria, e vi fissò la sua


loro domestici. L'aria vi è talmen- residenza. Da quel momento Ales-
te malsana, che il vescovo è ob- sandria divenne la E- capitale dell'
bligato a passare una gran parte gitto, e sifamosa nelle scienze
rese
dell'anno a Cagliari, capitale di e nelle lettere. Cesare s'impadro-
Sardegna. La cattedrale di Ales era nì di essa 4^ ^caxn avanti G. C. ;
anticamente dedicata ai ss. Giusto, ma gli Alessandrini, conosciuti pel
Giustino ed Enedina; ma essendo loro carattere inquieto, si rivoltaro-
stata ristaurata sul declinar del se- no molte volte contro i romani, che
colo XVII, venne consacrata a san quindi più cercarono di opprimerli.
Pietro : il capitolo è composto di L'intero Egitto allora divenne pro-
un decano , con venti canonici , e vincia romana, ed il prefetto, che la
diciotto beneficiati. governava a nome degl'imperatori, fu
ALESIO o ALISE {Alexicn.). chiamato Augustale. Sceglie vasi esso
Città dell'Albania, con residenza ve- in sulle prime dall' ordine dei cava-
scovile, che una volta fece parte lieri, se crediamo a Dione ( lib. LI),

«Iella Macedonia, e dell' Illirio. La il quale aggiugne, che i senatori non


sede vescovile è suffraganea del- potevano fermarsi in Alessandria sen-
l' arcivescovato di Durazzo. Contie- za special permissione dell' impe-
ne la tomba del prode Giorgio ratore.
Castriota, conosciuto sotto il nome Intanto la religione cristiana ?in
di Scandcrbeg, principe di Albania dal suo nascere metteva sede in

od Epiro, che terminò la sua glo- Alessandria ed in tutto 1' Egitto.


riosa cannerà nell'anno 14675 «^i Ci porgono argomento a crederlo
17 gennaio {V. Alba^via), che fu il la prossimità della Giudea coli' E-
terrore dei turchi, e che meritossi gitto, dove si erano stabiliti molti

i gloriosi titoli di nuovo Alessan- giudei, e tutte quelle conversio-


dro e Gedeone cristiano. ni d' individui egiziani al primo
ALESSANDRIA di Egitto {A- bandirsi del vangelo in Gerusalem-
lexnndrin.). Città patriarcale antica me, che sono registrate negli atti
e famosa del basso Egitto, chiamala apostolici. anche non vo-
Però, se
anche Alexandria j^gyptia. Volgar- gliasi rimontare a quell'aurora do!
mente si stima edificata da Alessan- vangelo, la tradizione antica riferi-
dro il grande, 33 i anni avanti la na- sce che l'apostolo Simeone predicò
scita di Gesù Cristo, per formar ivi la fede nell'Egitto prima che agli al-

il centro del commercio del mondo. tri popoli. Vedevasi anzi fuori di

Il dotto Langlés per altro dimostrò Alessandria, dalla parte occidentale


aver esistito sotto il nome di Racoudah del Nilo, il monte Nitria, in cui vi-
molto prima dell' arrivo dei Greci, vevano i terapeuti, dei quali pai-la

i quali non più fi!(cro che mutar- Filone nel suo libro Della vita
ne il nome in Racotis. Diversi mo- coiUeniplaliva, e che da Eusebio «•
,

ALE ALE 22 r
da s. Girolamo sono dimostrati per Il ecumenico di Niccn, del
concilio
cristiani ivi ritiratisi ad osservare 325, confermò i diritti del patriarca-
iJ vangelo ne' pi'ccetti e ne' consigli. to di Alessandria sulle provincie egi-
Quindi benché s. Marco siasi recato ziane, come diremo appresso; ma
un po' più tardi ad Alessandria^ quello di Costantinopoli, del 38 1,
convien dire che vi erano cristiani secondo generale, portò il primo
prima di lui, a quella guisa che ve colpo alla preeminenza del patriarca
n' erano a Roma prima della pre- alessandrino, ciò che non approvò
dicazione di s. Pietro. il J^'ipa s. Damaso I, il quale avealo
S. Marco fu piuttosto il primo fatto celebrare,
né i successori di lui
non a bandii'C il vangelo, ma a fnio ad Innocenzo ITI nel I2i5.
pascere il gregge di Alessandria, or- E quel di Efeso nel 43 1 terzo ,

dinato con tal titolo da s. Pietro e generale, gliela tolse del tutto, trasfe-
da lui speditovi nell'anno quaran- rendola al patriarca di Costantino-
tesimo di G. C, o, come altri dico- poli, che in tal guisa divenne capo
no, nell'anno cinquantesimosecondo. della Chiesa Orientale. I Papi si
Pare, che s. Marco abbia dopo pe- sono opposti a siffatte innovazioni,
i-egrinato dall' Egitto a Roma e e Leone I colle sue lettere all' im-
ad altri luoghi , indi siasi restituito peratore IMarciano, a Pulcherio Au-
in Alessandria, dove fu martirizzato gusto ed Anatolio di Costantinopo-
per opera dei sacerdoti di Serapide, li , ottenne anche la sospensione di
nell'anno 62. Quivi pure seppellito, queste e la conservazione degli antichi
ci restò fino all'anno 828, in cui i privilegi della chiesa d' Alessandria.
veneziani, recatisi in Alessandria, tol- Accadde però in appresso che i

sero furtivamente il corpo , e lo patriai-chi di Alessandria, e quegli-


portarono alla loro capitale , dove no stessi che erano ortodossi, non si

presentemente esiste sotto la mensa curarono dei loro diritti in mo-


dell' aitar maggiore nella sontuosa do da permettere le ordinazioni ai
basilica a Lui dedicata (/^, la CrO' vescovi di Costantinopoli. Accadde
naca di Aleramo Echellense). Suc- eziandio che i cofti e giacobiti {Vedi)
cessore Marco nella sede di
a s. vivendo Jiell' eresia e nello scisma,
Alessandria fu Anniano o Anania non ebbero più interesse a zelare i
da cui deriva una serie di vescovi, proprii diritti. Laonde Innocenzo III,
dei quali poco più ci rimane che nel suo concilio di Laterano, ed Eu-
il nome. Da c[uei primi momenti genio IV, in quello di Firenze, accon-
la sede patriarcale di Alessandria sentirono che il patriarca di Co-
fu riguardata come la seconda del stantinopoli tenesse nella gerarchia
mondo cristiano, perocché sin dal il primo posto dopo il romano Pon-
secondo secolo cominciò ad esten- tefice, e che quello di Alessandria
dere una certa tal quale gim'is- non occupasse che il secondo. Né so-
dizione sulle tre provincie romane lo tali motivi attenuarono l'esterno
1'
in cui dividevasi l' Egitto , cioè splendore di Alessandria, che inoltre
Egitto proprio, la Libia e la Te- si aggiunsero a diminuirglielo i par-

baide: giurisdizione che videsi allar- titi, onde fu sempre straziata a ca-
gata col progresso de' tempi più no- gione delle controversie religiose.
tabilmente , e dallo spirituale si Tuttavolta il valore, con che i dot-
volse ancora al governo temporale. tori ortodossi di Alessandria sosten-
i

2 22 ALE ALE
nero la purità del dogma * della cossi egli a compirli nella capitale del-

disciplina, diede un gran lume al l' Egitto. Le lezioni di s. Panteno, i/'-


cristianesimo. Ninna chiesa fu agi- resistihili, come le chiama egli stesso,
tata, è vero, a! paro d' Alessandria; pel convincimento, avevano termi-
ma ninna chiesa ebbe martiri si nato di disingannarlo sulla stravagan-

intrepidi, dottori si segnalati da op- za del culto de'suoi maggiori. Fattosi


porre alle vessazioni degl' impera- perciò battezzare, surrogò poco dopo
tori ed alle astuzie degli eretici. la sua somma scienza a quella di
Non riuscì facil cosa la ditìlisione s. Panteno eAtenagora nella scuola
di
della religione cattolica in Alessan- di Alessandria, mentre Origene, di-
dria. La nazione egizia era piìi che scepolo di Clemente, gli successe
ogni altra prevenuta contro il giu- nella qualità di catechista. V. Oki-
daismo da cui la dottrina cristiana GENE.
sorgeva : i dotti del museo Alessan- Frattanto sempre nuovi eretici sor-
drino con quella potenza, che in- gevano sulle rovine degli altri. Due
fonde la pubblica opinione da essi successivi conci li i di Alessandria nel
goduta, e con tutti i rafllnamenti 258, e nel 263, condannarono, e li

della dialettica, combattevano e scre- la scuola di Alessandriaguidata da


ditavano le nuove massime cri- Eracle Dionisio Pierio, Teognasto
,

stiane. Perciò i cristiani dovettero e Serapione [Vedi) succeduti a Cle-


in una città di tanti filosofi e di mente e ad Origene proteggeva L ,

tanti critici, dare all'insegnamento fedeli dagl' insulti delle dottrine ete-
delle sante lettere tutta la profon- rodosse. Sabellio di Tolemaide, disce-
dità possibile. Ecco nascere la fa- polo di Noeto, sosteneva non essere
mosa scuola cristiana di Alessan- in Dio che una sola persona. Pao-
dria ed ecco un antico stoico s.
, lo vescovo di Samosate, capo dei
Panteno nel secolo II prenderne la Paulianisti, negava la divinità di
direzione e far divenire quella scuo- Gesù Cristo, ed Ario finalmente con
la una rivale continua del Museo mille artifizii i piìi subdoli e coi
per ciò che spetta agli studi i mo- versi stessi diffondeva le colpevoli
rali e religiosi. Quando s. Panteno dottrine. Ma s, Pietro patriarca, A-
lasciò la città perd' Alessandria lessandro suo successore, e sant'Ata-
andare Arabia ,
nelle Indie e nell' nasio sovra tutti, si opponevano a
un altro filosofo, che avca abbrac- tali errori cogli scritti, che vergarono
ciata la nuova religione, Atenagora colla più invincibile fermezza.
d'Atene assunse lo stesso incarico,
, S. Atanasio, eccitando lo sdegno
passato ben presto in uomini an- degli ariani per essere stato eleH(ì
cor più distinti Sotto Clemente . patriarca d' Alessandria, quali per-
Alessandrino ed Origene, (piell' insti- secuzioni non soffri mai da essi con-
tuto giunse al piìi alto grado di giunti co' meleziani appunto per
gloria , ccclissò persino la scuola meglio opprimerlo? Relegato a Tre-
d'Antiochia, che contava i Teofili viri (an. 335) per decreto dell ingan-

ed i Luciani. Venne (Jlcmento, na- nato Costantino, ritornò alla sua


to nel paganesimo, verso la fine del sede sotto Costanzo ( anno 338 ).

JI secolo, e vissuto nei primi an- Nondimeno gli ariani, già formida-
ni del III. Esercitato negli studi bili, lo deposero e scelsero certo Pisto,
in Alene, in Italia, nell'Asia, le- Costretto quindi ancora a partire^
,

ALE ALE 223


fugge Atanasio a Roma , trova nel Monofisiti coloro che li seguivano,
l'oiitefice (ìiulio I un amico, ed furono da Dioscoro sostenuti con
assolto (lu lui col favore eli un vm conciliabolo chiamato Ladro-
concilio a Sardica capitale della neccio /'efesino. Dioscoro però lù de-
Bulgaria, che confermò la sentenza posto nel concilio di Caltedonia, fat-
del Pontelìce, ritorna ad Alessan- to celebrare da Papa san Leone 1 nel
dria con nn trionfo piìi splendido 45 1, venne relegato aGangri in
indi
del primo. Non per questo cessa- l'aflagonia, dove mori nel 4^4- Poco
no le persecuzioni. Gli ariani, gua- dopo la morte di Dioscoro il po-
dagnato lo stesso Costanzo il fan- , polo d'Alessandria volle nominar-
no proscrivere per la terza volta gli un successore quantinique Po- ,

da Alessandria , e gli sostituiscono terio fosse già legittimamente stabi-


Gregorio ( ann. 349), clic sei anni lito. Domandò per vescovo ad al-
dopo viene da essi ucciso {V. P. ta voce Timoteo Eluro e due ,

Pudcntio Mairan benedettino, libcr vescovi di un' altra diocesi l' ordi-
IV Dh'init. D. N. J. C. manifist. narono e fecero su di lui l'impo-
in scripliir. et tra diLione j disser- sizione delle mani. Come fu intru-
iazione sojira i semi-ariani stam- so nella sede patriarcale , Timoteo
pata in Parigi nel 1722). L'impe- sollevò il popolo contro il legitti-

ratore Costanzo ristabilisce allora mo Poterio , e trovatolo al batti-


Atanasio ma i nemici gii oppon-
; sterio della chiesa cesariana nel
gono prima Giorgio e poscia Lucio. giovedì della settimana santa , lo
La discordia ferveva allorquando safi trucidò. Da quel momento due fu-
il trono d'Oriente Giuliano, nemico ai rono i vescovi della chiesa d' Ales-
cristiani, e molto più agli ortodos- sandria ; e l'unità, che dai tempi
si. Atanasio andava errando, scampa- di Marco si era sino
s. allora con-
to quasi per miracolo dai pericoli che servata, si ruppe né i : cristiani ri-

Io attorniavano, finché Gioviano lo pigliarono le loro chiese che sotto


ridonò alla sua sede fra l' esultan- r imperio del vecchio Giustino con-
za del popolo . L' illustre pastore servandole fino al regno d' Eraclio
chiuse nel SyS la mortale carriera (5 18-6 io). Se non che sempre fu-
senza essersi mai macchiato di vil- rono in numero troppo ristretto in
tà in mezzo a tante traversie ; per- confronto degli scismatici.
donò a tutti, e non senti che il Intorno a questo tempo nacque
desiderio della pace {V. s. Atatva- fra i cristiani orientali grave con-
sio ). In tale stato era la chiesa di troversia che vige ancora, e mantie-
Alessandria intanto che in mezzo ai ne una fatai divisione nella chiesa
vedeva sorger sempre nuovi
conflitti di Alessandria. Verso l'anno 5i^,
campioni a difender la vigna del sotto il patriarca Timoteo III , re-
Signore. Dioscoro, patriarca di A- catosi in Alessandria Severo patriar-
lessandria succeduto a s. Cirillo, si ca antiocheno insegnò , che il cor-
era fatto seguace Eu- dell' eresia di po di Gesù Cristo era corruttibi-
liche [Fedi) pretendendo che non
,
le , e Giuliano vescovo d' Alicar-
vi fosse se non una natura in Ge- nasso , fuggito insieme con Severo
sù Cristo, un intendimento, una vo- in Egitto, invece si pose a sostene-
lontà , un' operazione. Tali enori re che era incorruttibile e fantastico.
che facevano conoscere col nome di Da ciò si formarono due nuove
,,

224 ALE ALE


selle, precedute da due patriarchi mente ed Origene, la capitale del-
diKèrciiti in Alessandria medesima, l' formata da Alessandro il
Egitto,
l'uno del partito di Severo, l'altro Grande per centro del suo inqx-ro, fu
di Giuliano, che si scomunicarono ridotta da quei barbari in umile ser-
a vicenda. Questo duplice patriar- vaggio, e dovette cambiar la croce
cato si mantenne per lungo tempo. colla mezza luna , il vangelo e le

La chiesa d' Alessandria ha tuttora lettere coli' alcorano Maometto. di


un capo Già cobi ta, ed uno 3Iel- Però neir 84^ Moawal^el califfo ,

chila. Tal divisione nacque per l'o- dei saraceni , ristabilì in Alessan-
rigine degli ariani : i cattolici che dria una scuola mussulmana ed una
si assoggettarono all' imperiai edit- biblioteca. E tale fu subito la pro-
to dell' augusto Marciano , ed al sperità di siffatta istituzione, che
concilio generale di Calcedonia, fu- quantunque non eguagliasse quelle
rono dagli avversari! appellati Mei- che r aveano preceduta, pure, mal-
chiti ( J (di) cioè imperiali , e gli grado la presa d' Alessandria, fatta
eutichiani si chiamarono Giacohiti nell' 868 dai turchi , essa si man-
{^T celi) da Giacomo Baradeo, detto tenne sino al XII secolo.
da' greci Zanzalo. Alessandria sotto il dominio ot-
Degno di onorevole ricordanza tomano andò sempre piìi sceman-
fra i patriarchi melchiti , fu Gio- do in celebrità. Tuttavolta il suo
vanni li, che per le sue preclare vir- posto non fu abbandonato dai com-
fìi meritossi il titolo di Elemosi- mercianti e dai navigatori. La chie-
nano. sa, che fu superstite agli errori nella
Intanto sedendo Eraclio sul tro- dottrina ed a tante politiche vicen-
no 635, i sa-
di Costantinopoli, nel de, si mantenne divisa ne' proprii
raceni maomettani penetrarono nel- scismi. Casina, patriarca giacobita
r Egitto, i cui ahitanti obbligarono di Alessandria, non potendo soffrire
Ciro patriarca d' Alessandria a trat- le persecuzioni dei maomettani , si

tare col fanatico re dei saraceni O- ricovrò a Demmira (anno 85 1), ove
mar, mediante la consi-
il quale, fissò la sede del patriarcato , rice-
derabile somma
di duecento mila vendo de' successori , dei quali nul-
scudi da pagarsi ogni anno, fu la più notar si potrebbe che il

indotto a ritirarsi. Neil' anno ap- nome. Il patriarca melchita (greco-


presso i saraceni domandarono le scismatico ) risiede al Cairo , reg-
contribuzioni stabilite dal patriar- gendo le chiese di Africa e d'A-
ca Ciro ; ciò tuttavia, ricusando E- rabia, mentre il giacobita cofto
manuello governatore dell' Egitto dimora nel monistero di s. Maca-
i saraceni condotti da Amron ge- rio nella Tebaide: ond' è che i cat-
nerale di Omar circa il 643, dopo tolici scomparvero quasi dall' Egit-
r assedio di quattordici mesi, s'impa- to. Alessandria non fu piìi la se-
dronirono disgraziatamente di Ales- de metropolitana che stendeva un ,

sandria, e la famosa biblioteca^ for- tempo il suo dominio su tutte le


mata da Tolomeo contenente piìi , Provincie dell'Egitto, della Tebai-
di quattrocento mila rari e preziosi de, della Libia, della Penlapoli.
mss., fu barbaramente incendiata. La Ora è ordinata al modo delle al-
patria di Euclide e Didimo, la sede tre diocesi governanti una provincia
di s. Atanasio , la chiesa di Clc- speciale , né altro ha ihe una sola
ALE ALE 225
( liirsa cattolica fuori della città, chiama incerti loci, perchè non si
iilliciata dai fiati dell Ordine di s. sa definitivamente in quale città
l"'rancesco. siasi tenuto. Il 3." 1' anno 258 con-
I Pontefici, massime dopo l' in- tro Novato. Il 4-" l' anno 2G3 con-
^titiizione della sagra coDgregazione tro Nepoziano e Cerinto, millenarii,
di Propaganda in Roma, grandemen- che favorivano l' idolatria ( Ex ve-
te si adoperarono per la perfetta riu- lcri synodico apud Fahriciuni ^
nione di quei popoli alla Chiesa ; toni. \\, pag. 292.). Il 5.° l'anno
ma finora i tentativi , le spese ed 3o6 o 3o8 contro lo scismati-
il sangue sparso dai zelanti niissio- co Melezio vescovo di Licopoli in
narii non diedero cpiel frutto, che Egitto ( Baluzio, in Collect. ). Il
se ne poteva presagire. Ai nostri 6.' l'anno 3i5 contro Ario. Questo
giorni pare riserbato un miglior eresiarca vi fu condannato ed espul-
avvenire sul conto di quelle con- so dalla Chiesa , col suffragio di
trade, imperocché i risultamenti so- cento vescovi. Alcuni riferiscono tal
no superiori alle umane aspetta- concilio all'anno 3ig o 320. Vi
zioni. V ha in Roma un patriarca presiedette sant' Alessandro. Il 7.°

Alessandrino latino , in partihus ,


l'anno 3 19 o 32o contro i mele-
che occupa il primo luogo dopo ziani , coUutesi e sabelliani . Vi
il patriarca di Costantinopoli , ma convennero tutt' i vescovi del pa-
non gode veruna giurisdizione sopra triarcato d'Alessandria per lo che :

Alessandiia. Questo patriarca in s. Atanasio seconda apologia


nella
partihus di Alessandria, per lo dis- lo chiama generale. Osio di Cordo-
posto della costituzione Ronianus va vi presiedette in qualità di le-
Pontifex di Benedetto XIII, che si gato pontificio. Altri sostengono che
legge nel toni. XI, par t. II del Bol- n' ebbe la presidenza s. Alessandro,
lano emanata ai 3o settembre 1724, e che fu tenuto specialmente contro
del pari che gli altri tre patriai'chi Ario. Gli atti di questo concilio
di Costantinopoli, Antiochia e Ge- sono perduti (Labbé, tom. I.). L' 8."
rusalemme, porta la mozzetta sulla l'anno 32 1 contro Ario. Vi ebbe
mantelletta paonazza: onde avviene pure in quell' anno ini sinodo di
che neir avvento e nella quaresima preti d' Alessandria e della Mareo-
non ha nell' abito diirerenza alcuna tide . Alcuni riportano esso con-
dai Cardinali. cilio al 324, e un altro all' an-
no 326 , dove s. Atanasio fu eletto
Concila (V Alessandria. vescovo di Alessandria in luogo di s.

Alessandro (Hardouin, tom. I.). Il 9."


II i." fu tenuto l'anno 23 I. Ori- Tanno 34o in favore di s. Atanasio.
gene ci venne degradato dal suo Vi si trovarono presso che cento
vescovo Demetrio per essersi muti- vescovi dell' Egitto , della Tebaide ,

lato (Hieron. Episl. XX ad Paul.j della Libia e della Pentapoli , che


Baluzio in Nova Collect. j manca vivamente ribatterono le calunnie in-
nelle altre). Il 2.° l'anno 235 con- ventate contro sant' Atanasio (Har-
tro Ammonio che avea apostatato. douin, tom. I.). 11 IO." l'anno 362. Vi
Jerocle d'Alessandria potè conver- convennero alcuni vescovi dell' Ita-
tirlo, mentre si teneano le sessioni lia , dell'Arabia, dell'Egitto, della
di questo concilio, che il p. Labbé Libia, che trattarono della divinità
VOL. I. ^9
126 ALE ALE
dello Spirito santo, dell'Incarnazio- milanesi sfuggiti dalla distruzione
ne, e del vocajjolo Hypostasis, del della patria loro, fatta lega coi tor-
simbolo di Nicea , come quel solo tonesi ed altri guelfi, che l' impera-
che devesi seguire, e dei meleziani tore avea scacciati di Parma, Pia-
d'Antiochia (Ivi). L' ii." l'an. 363, cenza, Cremona ed altre città, si ri-

in cui s. Atanasio fc'stendere, in nome dussero nella villa di Roveretta, ove


dei vescovi dell' Egitto, della Tebai- pensarono costruirsi un asilo con-
de e della Libia, una confessione di tro a Federico. Circondato perciò
fede che fu presentata all' imperato- quel luogo di mura celeramenle
re (Ivi). 11 12." i'an. 399. Ci fu- costrutte di loto e di paglia, intito-
l'ono condannati gli origenisti. Vi lato venne Alessandria, dal Ponte-
ha chi dice essersi tenuto vai altro fice di cui seguiva le pai'ti, e della
concilio nel 3 70, od in quel torno paglia, dalla condizione delle mura,
(Labbé, toni.2.). 11 3.° l'anno 43o, i con cui i suoi abitanti l' avevano
dove Nestorio fu condannato da s. difeso. In onta però alla debolezza
Cirillo (Labbé, t. II.). 11 14." l'an. delle sue mura fu tale da resistere con-

45 1 contro gli eutichiani (Labbé, t. tro ai replicati a.ssalti dei ghibelli-


IV). 11 i5." l'an. 578 fu tenuto da ni, e da far prigione uno dei princi-
Damiano ,
patriarca eutichiano di pi che attentar voleva alla sua in-
Alessandria. Vi si trattò di Pietro dipendenza, Guglielmo, cioè, di Lun-
patriarca d'Antiochia (Mansi, t. I.). gaspada marchese di Monferrato.
Il 16." l'an.633. Ciro monotelita, Alessandria , nell' anno appresso
vescovo d'Alessandria, assembrò que- della sua edificazione ( 1 169), fu rice-
sto concilio, sotto 1 imperatore Ono- vuta in feudo della Chiesa Romana
rio ,formò un decreto sinodale
e dal Pontefice Alessandro III, che nel
composto di nove articoli, che assai I 175 la eresse in vescovato, miendo

destramente favorivano il monoteli- ad esso quello di Acqui nel 80. Ta- i i

smo (Labbé, tom. V.). le unione, confermata anche da In-


ALESSANDRIA della Paglia nocenzo III, fu divisa nel i4o5 da
[Àlexandrin.). Città del Piemonte Innocenzo VII, che diede a ciascuna
con residenza vescovile. Alessandria, delle due chiese un vescovo parti-
Alexandria Statielloruvi, è bella e colare.
forte, situata in una contrada palu- Nel 1657 Alessandria, siccome
dosa al Bormida
confluente della munita di fortezza, resistette alle ar-
e del Tanaro. Essa è una delle mate francesi di Luigi XIV fece ;

pi il moderne città d' Italia. Deve indi parte del ducato milanese, nel-
la sua origine alle dissensioni, colle la dominazione spagnuola ; e dispu-
quali Federico I Barbarossa avea tata da' francesi e dagli austriaci,
posta a soqquadro l'Italia, perchè nella pace di Torino del ivoS, la
dal Pontefice Adriano IV era stato città fu ceduta a Vittorio Amadeo
dato il titolo di re delle due Sici- II, duca di Savoia, poi re di Sar-
lie al normanno Guglielmo. degna. Ma presa nel 1706 dopo
Successo nel Ponlifìcato Alessan- tre giorni di assedio, dal principe
dro III, non si spensero le guerre, Eugenio per l'Imperatore Giuseppe,
che anzi i popoli si diviselo in due nella pace generale d' Utrecht ilei

partiti, da cui non furono sbandile 1713, fu restituita alla sovranità


le stragi ed il sangue. Porzione di di ^ ittoiio Amadeo 11. Poscia nel
, :

ALE ALE 227


17'1'V fu invasa dagli eserciti fran- che i sacerdoti non celebrassero pifi

cesi di Luigi XY, e iicii[)erata nel- di una messa al giorno: il che lii

l'anno seguente dal re ili Sardegna osservato fino a Adeodato, settan- s.

Carlo Eminanuele III, dovè arren- tesimo l'apa. Vogliono alcuni eh' e-
dersi nel 1796 alle armate della re- gli, pet dichiarare contro gli eretici

pubblica francese. Nel 1799 passò l'istituzione apostolica, abbia coman-


agli Austro-Russi; indi nel lì^oo, in dato che si continuasse ad usare il

forza della memnianda battaglia di pane azimo nella messa, ed il vino


Marengo, fu restituita alla Francia, e cui si aggiugnesse dell'acqua ( ^.
ritoiuò nel i8i4 sotto il re di Sar- Ciampini , De perpetuo azynio-
degna. funi usa in ecclesia latina , vel
La cattedrale era già dedicata a s. saltem romana, Roma 168B in 4-°,
Marco evangelista; ma essendo slata ove si trovano due opuscoli: Prisci
riedificata, è sotto l'invocazione di s. fermenti nova cxposilio, e De fer-
Pietro apostolo. 11 vescovato è suf- mento quod datar sabbato ante
fraganco della metropoli di Ver- Palmas in Concistorio lateranen-
celli. Il capitolo si compone di si : opuscoli ristampati nel tomo
quatti'o dignità, di cui la maggiore è VII delle opere del veu. Cardinal
l'aicidiacono, ha dieci canonici, di- Giuseppe Maria Tornasi, pubblicate
versi mansionari, sacerdoti e chic- in Roma nel 1754 dal p. Antonio
rici. L'arciprete, aitila dignità, ha Francesco Bezzosi, ambedue dottis-
la cura delle anime, della parroc- simi teatini). Suppositizio è a cre-
cliia annessa alla cattedrale, in cui dersi però un tal decreto , se vo-
si venerano i corpi de' ss. Bando- gliasi considerare, che dopo il si-

lino vescovo e patrono della città, lenzio di dieci e più secoli , Mar-
e di s. Valerio martire. Inoltre ha tino Polono fu il primo a farne
due collegiate, tre conventi di reli- menzione ( V. Onorato di s. Ma-
giosi, i\i\e conservatorii, confraterni- ria , Critices tomo I, pag. 358 e ,

te, ospedale, monte di pietà, e se- Le Quien, Dissert. VI ex Dama-


minario. La tassa è 344 fiorini. scenicis §. 36 ). Determinò che nelle
ALESSANDRO I. (s.). Papa VII, chiese e case si conservasse l'acqua
romano, della contrada Capotoro benedetta; vuoisi aver egli decre-
o del Campidoglio era figlio di , tato che si leggessero nella messa
un altro Alessandro e di Vittoria, l'epistola ed il vangelo, e si recitas-
Fu ammesso da' canonici regolari se nella settimana santa la passione
nel numero de' loro religiosi; stu- secondo tutti quattro gli evangelisti,
dio sotto la direzione di Plinio il osservando l'ordine, con cui scrissero
giovane, e di Plutarco; fu elet- il vangelo. Comandò ancora che si
to Pontefice il di tredici novem- aggiungessero al canone della messa
bre dell' anno 121 in età d' anni le parole Qui pridie quani pate-
:

venti, secondo alcuni, o piuttosto retar, ecc., e dopo la consecrazione


di trenta, secondo altri. Sebbene ei Unde et memores, ecc. fino al Me-
fosse giovane della età, era maturo mento pe' Defonti, A ciò tuttavia si

del senno, e rendevasi chiaro pei suoi oppongono più accurati moderni i

costumi ,
per le sue virtìi e pel suo { V. Bona Rer. Liturg. lib. 2 e.
, 3. i

sapore ( Sangallo, Ceste de' Pont. Pagi, Dreviar. RR. PP. nella vita di
tom. III, pag. 180, n. (»). Ortlinò questo santo, e Sandini, Disp. io).
9

228 ALE ALE


Sant' Alessandro ebbe il inerito fli mente ai corpi de' santi martiri Ippo-
convertire alla fede Ermete prefetto lito e CucLifate, e che l'imperatore lo

di Roma colla moglie di lui e col- fece riporre nel monistero di Val di
r intera femiglia, insieme a molti Lepri , donde fu trasferito a quello
altri distinti cittadini. Per ciò fu di s. Dionisio. La città di Tivoli
posto in carcere; ma la prigionia ancora si crede di averlo, come pure
gli riuscì di spirituale conforto, a- la chiesa di s. Lorenzo in Lucina
vendo in quella occasione convertito di Roma. In tanta varietà di pre-
il tribuno Quirino, e renduta a tese è forza conchiudere ,
queste
Balbina sua figlia la sanità cor- chiese o non possedere che vuia re-
porale nonché quella dell' ani-
,
liquia insigne del medesimo santo,
ma amministrandole il battesimo. o avere in quella vece ottenuto il
Questo santo Pontefice coronò la corpo di qualche altro santo dello
gloriosa sua vita col martirio soste- stesso nome. La festa di s. Alessan-
nuto sotto Traiano il di 3 maggio dro si celebra il giorno tre maggio.
del i32 nella via Nomentana, sette ALESSANDRO (s.), martire. F.
miglia da Roma, ed ivi fu sepolto. s. Epimaco.
Governò la Chiesa anni dieci, mesi ALESSANDRO (s.), martire. F.
cinque e giorni venti. s. Epipodio.
Molti secoli appressoil corpo di ALESSANDRO (s.), martire. F.
lui fu trasferito inSabina nell' ai-s. , s. Caio.
tar maggiore ei'ettovi da Sisto V. ALESSANDRO (s.), martire. F.
La città di Parma va gloriosa di s. Prisco.
averne un braccio, dato da Grego- ALESSiiNDRO (s.), martire. F.
rio lY a Cunegonda moglie di Ber- S. SlSINNIO.
nardo re d' Italia , la quale gli eres- ALESSANDRO (s.), patriarca di
se un tempio. La città di Capo d' I- Alessandria, uomo d'irreprensibile
stria lo venera qual protettore . vita , di veramente apostolica dot-
Quella di Lucca, ottenutene le reli- trina, pieno di zelo, di fervore , di

quie da Alessandro II dedicò , affabilità e di carità verso i pove-


un tempio alla memoria di lui l'i, succedette a santo Achillas. Com-
( F. il pad. Giacobbe nella sua Bi- battitore potente di Ario e degli
hlioth. 6 ore liporta
Pontìf. pag. , ariani , niente lasciò intentato per
l'iscrizione, che in Lucca fu posta diradicarne dal mondo la eresia e
a questo santo, quando nel i533 ristorare la Chiesa delle sue per-
il suo corpo, dal sotterraneo dell'al- dite amare . ad Osio
Associatosi
tare fu trasportato alla cappella vescovo di Cordova, dimostrò a Co-
di s. Alessio per opera del nol)ile stantino imperatore la necessità di
uomo Arnolfìni ). La chiesa di Sul- lagunare un concilio die il , 1

mona conserva una iscrizione in giugno 325 si tenne a Nicea nel pa-
cui leggesi esservi il corpo di que- lazzo imperiale, dove convennero
sto santo: ma il Lucente nelle note da trecentodiciotto vescovi. Chiuso
all' Ughelli lo contraddice , e fran- il concilio a' 25 di agosto, il pa-
camente sostiene, le reliquie del triarca restituissi ad Alessandria con
santo conservarsi nella cattedrale di sommo gaudio de' cattolici. Non so-

Valva. I francesi dicono, che Leone pravvisse però lungo temilo alla vit-

IH lo diede a Carlo INIaguo, miita- toria ottenuta sopra 1 ariauismo :


ALE ALE i2r)

che nioij acidi 26 di febluaio SiG; tossi allora in Ccjuiana, ove essen-
nel qual gioi'no se ne ia luoinoria dogli stato proposto per ischerzo A-
dal martirologio romano. lessandro, desiderò di vederlo. Soi-
ALESSANDRO (s.), vescovo di Ge- j)reso però ed edificato dalla lunil-

rusalemme, generoso confessore della tà di lui, lo presentò all' assem-


fede di Cristo nel 204, fu incatenato blea, che ad una voce lo acclanìò
e messo in prigione, donde non uscì vescovo. Il novello Prelato resse la
prima del 212. Allora egli era vesco- sua chiesa con prudenzasingolare
vo di una città della Cappadocia, di e santità, fino mar-
all' anno del suo
cui non ci è noto il nome. Condottosi tirio, che, secondo alcuni, avvenne
poscia per celeste inspirazione a visi- sotto r imperatore Decio. La fèsta
tare i luoghi santi di Gerusalemme, di s. Alessaiìdio, nel martirologio ro-
fu ivi incontrato ed accolto con indici- mano moderno, è segnata al gior-
bile allegrezza da s. Narcisso e da mol- no undici agosto.
che intorno a lui aveano rice-
ti fedeli, ALESSANDRO Sauli (b.), supc-
vuto da Dio una visione la notte pre- riore generale de' barnabiti, poscia
cedente. JVarcisso non permise ad Ales- vescovo di Aleria e di Pavia, origi-
sandro di abbandonarlo ; ve^^chio di nario di donde vescovi e
famiglia
età, il volle a coadiutore, quindi a suc- nonché altri
cardinali preclarissimi,
cessore. Tostochè il santo fu vescovo grandi uomini derivaronOj nacque
colà, raccolse opere e lettere de' più in IMilano allorché si fondava la
grandi uomini del suo tempo, e ne congregazione de'barnabiti, alla qua-
formò una biblioteca. Confessò una le, fatto adulto, ei di proposito si

seconda volta Gesìi Cristo nella per- consacrò. Singolarmente idoneo a


secuzione, e ne rimase vittima, mo- muovere e convertire i peccatori ,

rendo imprigionato a Cesarea nel ne impiegò l' attitudine meraviglio-


25 1. Egli è onorato a' 18 di mar- sa ne' tiibunali di penitenza e nei
zo secondo il martirologio romano; pergami. S. Carlo Borromeo versa-
i greci però ne celebrano la festa va lagrime di gioia alla veduta del
a' 16 di maggio, e a' 22 di dicembre. felice riiiscimento dell' apostolato del
ALESSANDRO (s.), detto // Car- Sauli. Fu professore di filosofia e
bonaio, vescovo e martire di Coma- di teologia nella pavese imivcrsità;
na nel Ponto, venne alla luce sul indi superior generale dell'ordine suo;
declinare del secolo secondo, o sul poi dal santo Pontefice Pio V elet-

principio del terzo, da genitori ric- to vescovo d' Aleria nella Corsica,
chi e ragguardevoli. Amando me- chiesa a cui non restava altro che
glio di condurre una vita ritirata e il nome: a sì deplorabile stato, e a
povera, rinunziò agh agi della fa- tanto estremo di pietà e disciplina
miglia ed agli onori, e scelse la pro- era ridotta Perciò Alessandro, rac-
!

fessione abbietta di carbonaio. Vis- colto ad imitazione di s. Carlo un


se in questo stato fino all' anno 248 sinodo a Talona, si die' tutto a ri-
circa 5 in cui essendo rimasta pri- formare gli abusi, ad abolire prave
va di vescovo la chiesa di Comana, costumanze, a ristorar templi rovi-
quei fedeli ricorsero a s. Gregorio nati, a edificarne di nuovi, a fon-
il Taumaturgo^ che occupava la se- dar seminari e collegii per la gio-
de di Neocesarea, aflinchè assegnas- ventìi. Indirizzò al clero saggi av-
se loro un pastore . Gregorio por- vertiinenli; compose detratleniinenti,
7 3o ALE ALE
che s. Francesco di Salt*s apprezza- i cherici incontinenti e contro i si-

va moltissimo. Recavasi tiallo trat- moniaci, vizio frequentissimo di quei


to a Romaj ed i suoi viaggi furono giorni, del quale egli stesso fu ac-
altrettante missioni efficacissime. Dal- cagionato da Cadaloo suo avversa-
le sue prctliche un Gregorio XI 11 fu rio fierissimo, dalla cui accusa pur-
sopratlalto; dalla sua santità Filip- gossi, nel concilio celebrato in Man-
po Neri fu mosso a venerarlo ; dalla tova l'anno 1064, col giuramento,
foi'za e soavità de' suoi discorsi gli secondo eh' era usanza di quella sta-
stessi nemici della religione erano ra- gione. L' anno i o63 avendo avuti
piti. Persola obbedienza a Papa Gre- in dono dal conte Roggerio, gover-
gorio XIV, accettò nel i^gi il ve- natore della Sicilia, quattro cam-
scovado di Pavia, dopo aver l'icu- melli in segno della ottenuta vitto-

sato quello a cui le città di Torto- ria sopra i non solamente


saraceni,
na e di Genova voleano innalzarlo. mandò in retribuzione a lui uno sten-
Visitando la nuova diocesi, cadde dardo da sé benedetto, allinchè potes-
malato a Calozzo nella contea di se per lo avvenire colla protezion di
Asti, e mori li 23 aprile i5gi. La s. Pietro più sicuramente assalire
cerimonia della sua beatificazione l'infedele nemico, ma concesse inol-
si fece a Roma l'anno 1742. H tre a lui ed a quei tutti che aves-
giorno 2 3 aprile fu stabilito a com- sero in cura di togliere dalle mani
memorarne le glorie. degl' infedeli porzione della Sicilia,
ALESSANDRO II, Papa CLXIII, indulgenza plenaria, ed assoluzione
cliiamavasi prima Anselmo di I3a- dalle colpe, delle quali fossero verace-
dagio, famiglia illustre di Milano. mente pentiti. Condannò in due con-
Fu canonico regolale laterancnse, cilii tenuti a Roma, l'anno io65, l'e-
della congregazione di s. Frediano resia degl' incestuosi, i quali coll'auto-
di Lucca, poi vescovo di questa cit- rità dell'impera tor Giustiniano conta-
tà, indi Pontefice per unanime con- vano i gradi di consanguineità se-
senso de* saci'i Elettori, creato il dì condo il diritto civile, alla maniera
primo ottobre 06 Come fu nota
1 1 . istessa, cioè, che nelle successioni.
una tale elezione all'imperatrice A- Questa costituzione fu altamente im-
gnese e ad Enrico IV suo figlio, non pugnata non pure dagli eterodossi
seppero contener dentro da sé l' in- Francesco Ottomanno , Boemero ,

dignazione, perchè consumata senza Treutlero, Wiserbach ed altri ; ma


il loro consenso ed autorità. Quindi da alcimi cattolici ancora come ,

accesi d' ira pel preteso disprez- Cujacio e Van-Fspen. Ma gli ar-
zo, elegger fecero, in opposizione ad gomenti degli avversarii furono e-
Alessandro Cadaloo vescovo di
II, gregiament(i confutati dal padre
Parma, consecrato con scismatica Melchior Friderich, De conxangui-
unzione in Basilea il giorno 28 otto- nilat. et afjinit. quccst. 1. , e da
bre 1061 (/^. ANTiFAri) Alessandro . Gioacchino Sandolini , De Ilfatri-

ordinò e celebrò in Roma un concilio, nionii iinpcdìnieiito, quod a nalii-


cui intervennero piìi di cento vescovi, rali cognatioiw. procedit , eie. Fio-
nel quale confermò che celebrassero rentine 17 Ti, in 4-
i sacerdoti ima sola volta il giorno Ben comprendendo Alessandro,
(A-^. Messa); confermò eziandio i de- che per dare la jiace alla Chiesa, li
creti di Leone IX e Nicnlò li contro (juale da Imigo teu)[»o eia tribolata
, 1 ,

ALE ALE i?.r

dalla inquietezza e pcrtiniice ma- elo(juen/a, vasta erudizione ed insi-

lizia dei simoniaci e dei eheiiiù iiicon- gne saiilitìi dimostrata, lui vivente,
tinenli, era bisogno di celcl)rare un da alcuni miracoli, siccojne narraci
concilio, lo convocò in Mantova il Pagi, che fa le maraviglie non ve-

l'anno 1 064, a. cui volle esser pre- dendo ascritto Alessandro nel marti-
sente anch' egli. In questo ei fu da rologio romano.
tutti riconosciuto ed onorato per ALESSANDRO IH Papa CLXXVII
vero Pontefice, e fu deposto e con- chiamato prima Rolando Bandincl-
dannato l'antipapa Cadaloo, il quale li\ della famiglia Paperoni di Siena,

poco appresso mori riconciliatosi fi» canonico regolare della chiesa


prima con Alessandro, che rico- pisana, poi della lateranense, e sud-
nobbe per legittimo universale pa- diacono apostolico, non mai mona-
store della Chiesa di Dio. 11 medesimo co cistcrciense, come senza ragione
J^ontefice concesse l' uso della mitra alcuna asserisce Grisostomo Henri-
ad Uratislao duca di Boemia, grazia quez scrittore di qucll' ordine. Sa-
che non solevasi accordare a per- lì a somma rinomanza e venera-
sona secolare (f. Mitra): accordò zione per dottrina ed eloquenza»
pure un tal diritto agli abbati di non meno che per intemerato co-
s. Agostino di Cantorbery in In- stume. Mentre occupava la catte-
ghilterra, e di Cava in Napoli, ciò dra di sacre lettere in Bologna, fu
che concesse dipoi Urbano II agli creato diacono Cardinale dei santi
abbati di monte Cassino, e di Chi- ('osinio e Damiano, poi prete del
gny, ed altri Pontefici a molli ab- titolo Marco, e cancelliere del-
di s.

l)ati, per cui tanto alto gridarono la S. R. C. Ebbe molte lettere da s.

san Bernardo e Pietro di Blois, i Bernardo, il quale caldamente vcni-


quali perciò notarono gli ab])ati col vagli raccomandando di assistere Pa-
titolo di ambiziosi (F. Abbati). So- pa Eugenio nella discussione delle
stituì al canto Allehija, che fino cause, e predicevagli Pon-
il Sommo
da s. Gregorio I tralasciavasi in tificato. Fu da Adriano
incaricato
settuagesima, nel principio di cia- IV d' una legazione a Guglielmo
scuna ora canonica, il Lnus libi, Do- re di Sicilia e all'imperator Fe-
Vìiiw,rex ceternce gloriiv j mandò derico, da' quali non altro ottenne
nella Spagna il Cardinal Ugone che mali trattamenti. Le sue vir-

Candido col titolo di legato apo- tù da ognuno ammirate gli meri-


stolico per introdurre in quel re- tarono il Papato a cui , fu innalza-

gno il rito de' divini offizii secondo to, suo malgrado, il dì 4 settembie
l'uso e la formola della S. R. Chie- 1 adempiendosi perfettamente
59 ,

sa. Riformò il primo in Italia i la profezia di s. Bernardo. Non ap-

canonici regolari di s. Agostino, ])ena aveva assunto il governo del-


che tanto crebbero in Europa da la Chiesa, che vedendo nascere sot-

avervi in questa ^55o monisteii to a' suoi occhi lo scisma fatale che
de' quali 700 nella sola Italia. Do- tutta quanta ne la sconvolse, scrisse
po aver governata la Chiesa per una lettera enciclica a' vescovi delle
anni undici, sei mesi e ventun gior- chiese principali , loro partecipando
no, Alessandro morì a' dì 1 1 apri- la sua elezione, e poco appresso vi

le 1073 e fu sepolto a s. Gio. in aggiunse la relazione del modo, on-


Laterano. Divenne chiaro per forbita de il Cardinale Ottaviano crasi ar-
23cì ALE ALE
ditamentc intruso nella cattedra di quale accolse con ogni dimostrazio-
s. Pietro. 11 Pontificato di lui fu ne d' onoi'e s. Tomiiìaso vescovo di
veramente una continua scuola di Cantorbery , e condannò 1' eresia
travagli ed afflizioni, cagionate pre- degli albigesi. Finito il concilio, A-
cipuamente da Arrigo li re d' In-
ghilterra, e Federico I imperatore,
lessandro avviossi alla volta di Sens,
ove giunse a' trenta settembre del-
I
in giunta a quattro antipapi, che l' anno medesimo ii63, e vi si

parevano dal cielo preparati per fermò fino al suo ritorno in Roma.
mettere alla piìi diflicile prova l'eroi- In quest' anno canonizzò s. Elena
ca sofferenza di quest'ottimo Pon- svezzese vedova e martii-e. Fu egli

tefice; ma egli o costretto a fuggi- il primo Papa che abbia sapien-


re, o mandato in esilio,o scomu- temente a sé riservata la canoniz-

nicato da antipapi, non fu mai che zazione dei santi : regolamento ne-
venisse meno in coraggio , o dal cessario non solo a rendere rispetta-

suo proposito si rimovesse. Federi- bile una reverenda solennità, e


così

co Barbarossa adunò 1' anno i 1 60 farla riceveregeneralmente, ma so-


un conciliabolo a Pavia, che giudi- prattutto per apportar rimedio agli
cò a vantaggio dell' antipapa ^ it- abusi ed alla leggerezza, onde per la
tore, ed Alessandro fuggiasco in A- maggior parte metropolitani proce- i

nagni fulminò di scomunic.i 1 im- devano in un giudizio di si allo rilie-


peratore. vo. L' anno seguente 1 1 64 approvò
L'anno 1161 dalla terra di Nin- l'ordine militare di Calatrava [Fedi)
fa , ove erasi ritirato pochi giorni istituito nel 1 158 da diversi spagnuo-
dopo la a causa dei
sua elezione li. ]Morto il Cardinal Giulio, vicario
partigiani dell'antipapa Ottaviano, d' Alessandro in Roma, e sostituito-
tornò a Roma; ma conoscendo che vi Gioviinni , Cardinale de' ss. Gio.
ì\ì duravano le sedizioni degli sci- e Paolo, questi persuase al clero e
smatici, lasciatovi per suo vicario popolo romano acciocché mandas-
Giulio vescovo di Palestrina, o, se- sero ambasciatori in Francia e sup-
condo altri, Gualtero vescovo d' Al- plicassero il Sommo Pontefice a ri-

bano, passò co'Cardinali a Terracina, tornare alla sua sede e conforta-


ed imbarcatosi alla volta di Francia le di sua presenza quel popolo al-
nelle galere di Guglielmo re di Sici- le sue cure commesso. Alessandro
lia, queste naufragarono, non appena non valse ad una per
a resistere

s^ era imbarcato il Papa, ma senza lui confortante domanda, e ce-


s'i

notabile danno di lui e dei suoi sicché : lebrata la Pasqua parfi di Sens e ,

poco tempo dopo entrovvi di nuo- trattenutosi a Montpellier fino all'ot-

vo correndo l'ottava del Natale. In tava dell'Assunzione nel i 1 65, si mise


.sul cominciare dell'anno i i63 giun- in mare per Roma. A' novembre 23
ge a Parigi; incontrato, due leghe dell'anno stesso con gran festa e pom-
fuori della città, dal re Lodovico, posi omaggi non mai per lo innanzi
ebbe a ricevere da lui riverente il prestati ad alcuno de'suoi predecesso-
bacio de' sacri piedi, ed egli lo do- ri, fu ricevuto nel palazzo laterancnse
nò della rosa d'oro, che portò in dopo che avea fuggite le insidie che
mano nella domenica Lcetarc. Al di per ogni dove avea gli tese lo sci-
diecinove di maggio celebrò Ales- smatico Imperator Federico, il f(ua-
sandro in Tours un concilio nel , Ic come seppe 1'
ingresso di lui in
,

ALE ALE ?.33


R»)nia, vi si i-ecò con un eserrifo abbattuto per le recenti sconfitte
l'anno ii 66, e strinse quell'augusta ed oppresso da una lunga serie
città di rigorosissimo assedio. Ales- di calamità, mandò ambasciatori
saiidio dopo che lo ebbe uovellamen- al Sommo Pontefice per conchiu-
^e scomunicato in un concilio ce- , dere un trattato. Benché il Papa non
lebrato in Laterano nel i 167, l'ago- avesse motivo di fidarsi dell' im-
slo di questo istesso anno partì da peratole, che sino allora lo avea
Roma , e sotto le mentite spoglie perseguitato, pure, siccome Padre
di pellegrino, giunse sino a Gaeta comune de' fedeli, aderì alla so-
donde, ripresi gli abiti pontificali, si spirata pace, ed a tal fine imbar-
trasfeiì a Benevento. Quivi ricevet- catosia Monte sant' Angelo presso
te nel I 1 68 gli ambasciatori di Manfredonia, accompagnato da tredi-
^Mannello imperator greco, il qnale ci galere a tal uojio mandategli da
a lui prometteva ,
purché gli pia- Guglielmo re dopo no-
di Sicilia,
cesse di dargli l' Impero occiden- ve giorni di viaggio giunse in Ve-
tale , la riunione della chiesa gre- nezia, ove fu ricevuto con solenne
i-,a colla latina, e la liberazione dal- magnificenza a' 2 3 marzo 1177. Qui-
le molestie dell' imperator Federi- vi la disfatta delle armi imperiali
co. Fu sommamente grato Alessan- per opera del doge Ziani, e la prigio-
dro alla benevolenza,
che per lui nia di Ottone Federico
figlio di
quell'imperator dimostrava ; ma lo costrinsero quest' ultimo a cedere.
ammoniva in pari tempo , averlo Si recò a Venezia, e chiesta l'asso-
Iddio a tale dignità innalzato, per- luzione, se la ebbe a' 24 luglio da-
chè si facesse autor della pace e vanti la porta maggiore della basi-
non della discordia : con la quale lica di san Marco, ove si prostrò ai
risposta rimandò i legati, commet- piedi del Pontefice, che piagnendo di
tendo in appresso a due Cardinali tenerezza lo rialzò, lo baciò, lo bene-
di recarsi per tale oggetto allo stes- disse e nel giorno appresso gli porse
so imperatore. Restituitosi Alessan- il Pane Eucaristico solennemente,
dro in Roma nel 1171 fra le ac- usandogli ogni finezza in pruova di
clamazioni di que' cittadini, confer- sincera concordia. L'imperatore dap-
mò al re Enrico 11 d' Inghilterra poi tenne più volte la staffa ad Ales-
il regno d' Irlanda poco prima sog- sandro , addestrò il cavallo di lui
giogata ; canonizzò in Segni s. Tom- e niostrogli ossequio singolare . E
maso arcivescovo di Cantorbery, l'an- una pretta calunnia quella di alcuni,
no 1173 a' 2 febbraio, ed a' dì 18 i quali dissero che il Papa calcasse
gennaio del seguente anno, in Ana- co' piedi capo del Barbarossa di-
il

gni, il santo abbate Bernardo, mor- cendo super aspidcm et basiliscuni


:

to a'20 di agosto 11 53. L'anno amlndahis, et conculcahis leonein et


II 75 approvò in Ferentino l'ordi- draconeni ; che l' imperatore gli ri-
ne militare della Spada di s. Gia- spondesse non libi, sed Petra ; e
:

como, fondato nell'anno 827 da don che allora il Papa abbia soggiunto
Ramiro re di Lione ( Vedi ). A' dì con disprezzo et mihi et Petra. Ciò :

due settembre del seguente anno è confutato dalle lettere di Alessan-


approvò piu-e l' ordine dei Certo- dro scritte in Venezia, che si trovano
sini ( Vedi ) . JMentre Alessandro presso Baronio all'anno 1177,
il

era ancora in Anagni, Barbarossa num. -2^-15 -7.6 , presso Labbé


3o
234 ALE ALE
Conci!, X, col. tom. i486 e se- no, dove Alessandro VII gli eresse
guenti Martene Tlies. Anecd. tom.
; un deposito con lunga iscrizione.
I, pag. 843 ; Gietsero e Murato-
1 ALESSANDRO IV, Papa XI ICC.
ri, per tacere di taiìti altri. Senza- Chiamavasi prima Rainaldo, ossia
chè il carattei'e di Alessandro, la Orlando dei conti di Segni. Tras-
mansuetudine , la piacevolezza e se i natali in Jenne nella diocesi
la virtuosa condotta di lui smenti- di Anagni , castello
appartenente
scono questa favola, molto più che alla badia Subiaco Era pa-
di .

non faccia qualunque apologia sul rente del Sommo Pontefice Inno-
proposito. Alessandro III concesse cenzo III, e nipote di Gregorio IX.
al doge Ziani di portare ne' gior- Ebbe un canonicato nella chiesa di
ni solenni la spada nuda a sé Segni, e poscia venne insignito del-
davanti , lo regalò della rosa d' o- la dignità di diacono Cardinale di
ro, che tenne in mano nella quar- s. Eustachio, e fu dichiarato protet-
ta domenica di quai'esima, e gli tore dell' Ordine dei minori. Dap-
diede un anello col quale egli ed poi fu consecrato vescovo di Ostia e
i suoi successori nella festa del- Velletri, e tanto si adoperò pel be-
l' Ascensione sposassero l' Adriatico, ne del suo gregge, che divenne
siccome segno di dominio sopra quel ammirabile a tutti In appresso .

mare. Ritornato in Roma Alessan- gli fu affidata la legazione di Vi-


dro cominciò, a' 4 marzo 11 79,
, terbo, nella quale si acquistò gran
il concilio latei'anense III ,
gene- fama , coli' indurre quegli abitanti
rale XI, composto di oltre a 3oo a stringere amicizia coi romani ,

vescovi, quali determinarono, non


i verso i quali nutrivano un odio im-
doversi riconoscere per legittimo Pon- placabile. Indi pertossi in Lombar-
tefice quello, nella cui elezione con- dia per riconciliare quelle provin-
corsi non fossero i voti di due terze cie coir imperator Federico, e dis-

parti de' Cardinali elettori ;non po- torlo dal suo disegno di muover
tersi ordinare per l'avvenire alcun guerra ai milanesi. Finalmente dopo
diacono o prete senza un certo titolo, aver disimpegnato con molto zelo
onde ricavare il necessario per vi- così importanti uffizii, contro sua
vere onestamente; non doversi eleg- voglia venne eletto Sommo Ponte-
gere quindi innanzi alcun vescovo fice in Napoli anno
nell' 254, "ì 1

prima che fosse giunto al trigesimo cui Manfredi avea riportato vit-
anno di età non poter ecclesiasti- ; toria sopra le truppe Pontificie .

co alcuno possedere due beneflzii ; L' anno seguente alla sua elezione,
essere strettamente vietato ai pre- Alessandro canonizzò in Anagni s.
lati r assistere ai banchetti ,
1' usar Chiara, dell'Ordine dei minori; e
vesti preziose , e lo andare alla con diploma confermò il fatto d«'l-
caccia. Nel medesimo concilio fu- le stimmate ricevute da s. France-
rono condannati gli eretici Albi- sco nel monte di Alvernia, e con-
gesi. Mori quest' ottimo Pontefi- cesse di celebrarne la festa. Prese
ce in Civita Castellana a' d'i tren- la protezione degli ordini mendi-
ta agosto 1 1 8 I , avendo sapiente- canti, esclusi dal corpo dell univer-
mente governata la Chiesa per anni sità di Parigi principalmente per
ventuno, mesi undici e giorni ventitre. opera di Guglielmo di santo Amo-
Fu sepolto a s. Giovanni in Lalcra- re, perchè questi religiosi non avea-
ALE ALE 9,35
no voluto abbracciare la decisione multo per opera principalmente dei
fatta dalla detta università, che non fautori di Manfredi. Costoro cor-
era lecito confessarsi a chicchessia sero in gran numero alle carceri,
senza permesso del proprio cura-
il e ne liberarono un certo Branca-
to. Neil'anno
stesso questo Ponte- leone di Bologna , che i romani,
lìce confermò
e decorò di molti pri- sotto il Pontificato d' Innocenzo IV,
vilegi la università di Salamanca, chiamarono a Roma e crearono
che Alfonso X
re di Castiglia avea senatore, ma
pena della poscia in
tòndata od ampliata. ìNel i-2,56 ap- sua crudeltà imprigionarono Co- .

provò l'Ordine de' servi di Maria, stui come si vide di nuovo decora-
istituito addi i5 agosto del i233, to della dignità di senatore, sfogò
nel monte Senario da sette beati no- la sua vendetta contio quelli che
bili fiorentini. Nel medesimo anno si erano adoperati per catturar-
stabili che le congregazioni degli lo. 11 Sommo Pontefice scomunicò

eremiti di s. Agostino assumessero questo scellerato co' suoi compagni ;


r abito nero e si uniformassero nella ina siccome costoro disprezzavano
legola; e nominò primo priore ge- le censure, Alessandro si vide co-
nerale Lanfranco Settalano, il qua- stretto a fuggire co' suoi Cardi-
le Ordine nelle quattro [)ro-
divise r nali in Viterbo, da dove si tras-
Germania, Francia,
vincie d' Italia, ferìin Anagni. Il senatore avendo
e Spagna. Dopo la morte di Gu- radunato un esercito formidabile,
glielmo conte di Olanda, eletto re marciò contro questa città, col dise-
dei romani Alessandro minacciò
, gno di ridurla ad un mucchio di
la scomimica agli Elettori dell' im- .sassi ; ma il Papa mosso alle lagri-
pero, qualora innalzassero a quella me dei romani, domandò e con-
dignità Corradino, figlio di Corrado chiuse la pace con questo terribile
e nipote dcllimperatore Federico IT. nemico.
Fulminò scomunica contro l'em-
la Alessandro sottopose la città di
pio Ezzelino, e ne fiaccò 1' orgoglio Bologna all' interdetto e concesse ,

colle armi dei Crociati. Nel iiS'j a Tibaldo II re di Navarra ed ai


trasferì ad Aquila nell' Abruzzo suoi successori che, posti sopra uno
Ulteriore la sede vescovile Forco- scudo, fossero chiamati re, e rice-
niense. Ordinò, che i vescovi fosse- vessero l'unzione e la corona dal
ro conseerati entro sei mesi dalla vescovo di Pamplona o da qualun-
loro elezione. Permise ai greci di que altro eletto da loro. Ordinò
omettere nel simbolo la parola Fi- gli anniversari i da celebrarsi nei
lìoque, purché uniformassero in ciò primi giorni di novembre pei Som-
la loro fede a quella dei latini. mi Pontefici e pei Cardinali, come
Affine di procurare la riunione di pure le esequie per la morte di
queste due chiese, spedì il vescovo questi, e l'elemosina da farsi in
di Orvieto a Teodoro Lascaris ma ; que' giorni ai poveri. Alla fine por-
tale suo ardente desiderio non eb- tatosi in Viterbo per tenervi un
be effetto Bramava eziandio di
. concilio generale, e pacificare i ve-
portare le armi contro gì' infedeli ; neziani coi genovesi, terminò qui-
ma non ebbe il conforto di venire vi i suoi giorni 1261, eia
nel
a capo di questo disegno. A ({uei sepolto nella di s. Lo-
cattedrale
tempi in.sorse in Roma im tu- renzo. Questo Pontefice si rese com-
236 ALE ALE
mendabile per la sua umiltà, man- Non appena Alessandro si vide d&*
suetudine e santità di vita. corato della suprema autorità , in-

ALESSANDRO V, Papa CCXIV, volse tutti i suoi pensieri a ricupe-


nacque in Candia e chianiavasi , rare lo stato della Chiesa, dai <jua^
dapprima Pietro Fi largo. Secondo le scacciò Ladislao re di Napoli.
Teodorico Niemo, questi non avea In Pisa fece onorevole accoglienza
conosciuto i suoi genitori , ed avea a Lodovico duca d'Angiò, lo rico-
abbandonato la patria per impulso nobbe re di Sicilia contro Ladislao,
di un francescano, il quale gì' in- e gli diede la carica di gonfaloniere
segnò i principii della lingua latina della Chiesa. Inoltre lestitui alla
e greca, e gli fece dare 1' abito soggezione Santa Sede il pa-
della
religioso. Cominciò il corso de' suoi trimonio di s. Pietro nella Toscana,
studii Oxford, e lo prosegui in
in con molte altre città. Appena ebbe
Parigi, ove ottenne la laurea. Con- ricuperato la signoria ^.. Roma , i

dottosi poscia in Lombardia, ottenne romani gli mandarono a Bologna


la grazia di Giovanni Galeazzo Vi- le chiavi della città, i sigilli e lo
sconti signore di Milano, il quale stendardo del popolo lomano. Quin-
gli affidò la carica di professore di di Alessandro affidò il governo di
teologia e lingua greca nella uni- quella città a Pietro Cardinale di
versità di Pavia , e lo fece suo in- s. Prassede, concedendogli la facol-
timo In appresso fu
consigliere. tà di assolvere tutti dal giuramento
rietto vescovo di Piacenza nel 386, i prestato a Gregorio XII ed al re
di Vicenza e poi di Novara nel i388, Ladislao. Mentre trovavasi in Pi-
e dopo quattro anni ottenne 1' arci- stoia pubblicò una bolla coiìlro
,

vescovato di Milano. Lo stesso Vi- gli errori di Wicleffo sparsi da


sconti invioUo poscia all' imperatore Giovanni Hus. Portossi quindi a
Veuceslao in qualità di ambascia- Bologna ove terminò di vivere
,

tore ,
per da questo il
ottenere nel i^io, dopo dieci mesi ed otto
titolo e le insegne di duca di Mi- giorni di Pontificato. Ebbe onorifica
lano. Fu quindi creato da Inno- sepoltura nella chiesa dei france-
cenzo VII Cardinale prete del titolo scani di quella città. Da questo
de' santi Apostoli, e da questo Pon- Pontefice ebbero principio le ozzioni

tefice gli fu conferito il carattere di dei Cardinah, o passaggio da un


legato a Intere nel patriarcato di vescovato o titolo cardinalizio ad
Aquileia e come pure
di Grado , un altro. V. Ozzioni.
nelle provincie del Piemonte, della ALESSANDRO VI,Papa CCXXI V,
Liguria, e della Lombardia, e poscia nacque nel i43i in Valenza di
ebbe la legazione di Viterbo. Fi- Spagna, ed ebbe il nome di Rotle-
nalmente nel 14^9 fu eletto Papa rico. Suo padre chiamavasi Goifredo,
nella sessione decimanona del con- ossia Jofrè Lenzuoli, e sua madre Isa-

cilio di Pisa, ed a' 7 di luglio fu so- bella Borgia, sorella di Calisto 111.

lennemente coronato in quella catte- Cangiò il cognome e gli stemmi del


drale. Nel medesimo concilio il no- padre per assumere quelli della ma-
vello Pontefice ammise al sacro dre. Quindi Calisto lo elesse vesco-
Collegio alcuni Cardinali, che avea- vo di Valenza, e [joscia lo fece Car-
no seguito il partito (Irgli antipapi dinale diacono di s. Nicolò in car-
Clemente VII e Benedetto XIH. cere, alla qual dignità aggiunse quel-
ALE ALE 287
la di vice-cancelliere della Chiesa di Granata, dopo aver .sostenuto ima
Romana, di geneiale dell'esercito ec- guerra sanguinosa di dieci anni. Al-
rlesiastico, commendatore delle chie- cuni pretendono che questo Pon- ,

se di Cartagena e di Maiorca, ar- tefice abbia instituito nel i49'^ il

ciprete della basilica liberiana, le- tribunale della Inquisizione in Ispa-


gato della Mai'ca, e nei regni di gna , per punire coloro, i quali
Castiglia e di Portogallo, poi a Fer- abbracciavano la religione cristiana
dinando re di Sicilia , e abbate per mera politica, e la profanavano
commendatario di Subiaco. In se- facendone una mescolanza col giu-
guito Sisto IV lo creò vescovo pri- daismo e maomettismo. Vi sono
ma di Albano nel ì^'JI, poscia di però altri scrittori, che ne ripor-
Porto , e gli diede facoltà di ri- tano l'istituzione al 147^3 P^i' op<^
tenere a titolo di commenda la ra del re Ferdinando. In seguito es-
diaconia di s. IVIaria in Via-Lata, sendo insorta una contesa tra que-
a cui era passato nel 1476- Avve- sto re, e Giovanni lì di Portogallo
nuta nel 1492 1^ morte d'Inno- per che aveano sulle ter-
le pretensioni

cenzo Vili , questo Porporato fu re scoperte nel 149^3 Alessandro le


eletto a succedergli. Assunse il no- divise in due parti assegnò a Gio- ;

me di Alessandro VI , e nel gior- vanni quelle che guardano il le-


no 26 agosto, in cui venne corona^ vante , ed a Ferdinando quelle
to, portossi a prendere solenne pos- che sono poste a ponente. A que-
sesso nella basilica lateranense. Po- st' ultimo, nel494? concesse il di-
1

chi giorni dopo nominò quattro ritto di aggiungere agli altri suoi
commissarii , i quali dovessero esa- titoli quello di africano, qualora
minare le accuse portate contro co- avesse soggiogato l'Africa: e due anni
loro, che si credevano autori delle dopo gli confermò eziandio il ti-
uccisioni fatte in diversi luoghi del- tolo di re cattolico, di cui Inno-
lo stato Pontificio prima della sua cenzo Vili lo avea insignito in
incoronazione. Egli stesso avea scel- premio della concp.ùsta di Granata.
to il martedì di ogni settimana per Egli è da notare a questo luogo
udire le querele, e fare giusti- che titolo cosiffatto si era concedu-
zia ; locchè gli animi
gli cattivò to altre volte ai re di Spagna, ma
di tutto ilQuindi rivolse
popolo. soltanto ad personam, laddove in
le sue cure per colmare di benefi- questa circostanza divenne ereditario.
zii la propria nazione. Eresse in me- Nel 1493 fece lega coi veneziani
tropoli la sede vescovile di Valen- e col duca di Milano, per procac-
za sua patria, e ne nominò arcive- ciare la difesa dei loro principati.
scovo Cesare Borgia, suo figliuolo, Questi erano sbigottiti perchè Carlo
Pamplona. Poscia
eh' era vescovo di re diFrancia voleva impadronirsi
promosse al Cardinalato Giovanni del regno di Napoli ad istigazione
Borgia suo nipote per parte mater- de' principali abitanti che soffriva- ,

na. Indi nel i/l()3 fece arcivesco- no fiera persecuzione dal proprio
vato la cattedrale di Granata , in re Ferdinando, perchè si erano uni-
occasione che Ferdinando V re di ti in lega col Sommo Pontefice In-
Castiglia e di Aragona aveva estinto nocenzo Vili, per difendere la Chie-
l'antico dominio dei saraceni nella sa Romana. Essendo però morto
Spagna , colla conquista del regno neir anno seguente il detto re di
, ,,

7.38 ALE ALE


Napoli , Cai'lo le di Francia piegò ricevute le chiavi di Roma, non volle
il Papa Alessandro affinchè gli volesse imbrattarsi le mani nel sangue del
concedere l' investitura del regno di Capo della Chiesa e , conchiuse la
Sicilia , alla quale aspirava come pace con Alessandro , il quale do-
<[uegli si ciedeva erede di Re-
che vette accettare alcune condizioni
nato Angiò già re di Napoli. Ma
d' che erano umilianti perla dignità Pon-
Alfonso, iiglio di Ferdinando, per ficia. Ritornato al vaticano, vi cele-
ottenere il favore di Alessandro brò solennemente la messa a cui ,

gli promise di dare in isposa a suo assistette lo stesso Carlo , che pre-
iìglio Jofrè la propria figliuola sentò l' acqua benedetta al Pon-
Sancia, essa pure naturale , ed ag- tefice dopo avergli baciato con
giunse che avrebbe creato principe riverenza il piede. Quindi lo stesso
di Tricarico e conte di Chiai'amonte Carlo partì alla Aolta di Napoli
e d' Oria lo stesso Jofrè. Il Som- che in quindici giorni rese soggetta
mo Pontefice allora spedi a Napoli al suo dominio. Il Papa avendo
il Cardinale Giovanni Borgia col ciò inteso, strinse alleanza con Mas-
carattere di suo legato, per cui fu similiano re dei romani , col re di
fatta la solenne incoronazione di Spagna , coi veneziani e col duca
Alfonso nel giorno 7 maggio del 1 494- di Milano, e fulminò la scomunica
Intanto Alessandro mandò in Fran- contro que' napolitani che avessero
cia come suo legato il Cardinale seguito il partito di Carlo. Questi,
Piccolomini, perchè dissuadesse il ve dopo due mesi dacché si era im-
Carlo dal portarsi in con un Italia padronito di Napoli intraprese un ,

esercito. Ma siccome a questo mol- viaggio alla volta di Roma. Ales-


to interessava di conseguire la in- sandro temendo di dover sotto-
vestitura del regno di Napoli ne , mettersi a nuove condizioni umi-
rinnovò l' inchiesta ad Alessandro ,
lianti, pertossi ad Orvieto, da dove
il quale non volle annuirvi. Allora passò a Perugia col disegno di re-
Carlo si appellò al futuro concilio, carsi a Venezia. Il re Carlo non si

ed il Papa minaccioUo colla pena trattenne che due giorni nella cit-

Ma Car-
delle ecclesiastiche censure. tà di Roma, dopo i quali incam-
lo,radunato un esercito di venticin- miiiossi a Viterbo . Quivi ei vo-
que o trenta mila uomini marciò , lea abboccarsi col Papa ; ma non
verso r Italia nel settembre del 1494? gli venne fatto di conseguire quan-
e neir ultimo giorno dell' anno era to bramava : tuttavolta restituì al
già al palazzo di s. Marco in Ro' Papa quelle terre della Chiesa, che
ma. Come il Papa ebbe contezza gli erano state concedute secondo i

di ciò, fu colto da forti timori, ed patti anteriori.


in compagnia dei Cardinali Orsini Alessandro concesse a Ferdinan-
e Caraffa ritirossi nel Castel s. An- do II, re di Napoli di unirsi in ,

gelo. In questa circostanza alcuni matrimonio colla sorella di suo pa-


Cardinali avcano divisato di depor- dre. Nell'anno appresso eccitò En-
lo giudizialmente, poiché correa rico d' Inghilterra ad entrare nel-
voce che avesse occupato la sede di la lega, di cui testé si fece men-
fi. i'ietro per simonia, perchè condu- zione, lega che solennemente pub-
ceva una vita non ecclesiastica. 11 re blicò nella chiesa di s. !\laria del
Callo, che dagli stessi romani avea Popolo. Quindi diede il carattere di
.

ALE ALE 289


suo legato al Cardinale Bernardino pria coscienza, ravvolgeva noll'aninio
CaivajaI, cui inandò a fregiare Mas- il disegno di rinunziare alla sua di-
similiano qual re dei romani colla co- gnità. Ma Ferdinando re di Spa-
rona di ferro. Dopo di ciò specri un gna, al quale lo stesso Pontelice
esercito, per togliere agli Orsini il avea tal' intenzione comunicata, lo
principato; ma essendo questi ri- consigliò a riflettere meglio sopra
masti superiori, concesse loro la un alfare di tanta importanza
pace, per timore che i francesi fa- Considerando nello stesso tempo
cessero ritorno in Italia. Nell'anno il Sommo che la di-
Pontefice ,

stesso 1496 Nilo, monaco di s. Ba- sciplina ecclesiastica era decaduta


silio, portossi a Roma speditovi in in molti, rivolse tutti i suoi pen-
qualità di ambasciatore da Costanti- sieri a farla rifiorire, e ne aiìidò
no re de' Giorgiani, allìnchè prestas- l'incarico a sei Cardinali. Ma sce-
se obbedienza al Capo della Ciiic- mato in Alessandro il dolore, da
sa, e lo pregasse di eccitare i re cui era stato compreso per la per-
dell' Occidente a muover guerra ai dita del figlioj le sante leggi sta-
saraceni come pure di mandargli
, bilite da questi illusili Cardinali,
il decreto del concilio di Firenze, non ebbero il loro effetto Non .

volendo anch' egli riunirsi alla Chie- guari dopo spedi in Napoli il Car-
.sa. Poscia Alessandro supplicato da dinale Cesare Borgia col carattere
Carlo Vili re di Fiancia, confer- di legato ,
per incoronarvi il nuo-
mò l'Ordine dei cavalieri di s. Mi- vo re Federico. Ad istanza di Lo-
chele , di cui Luigi XI era stato dovico XII, re di Francia, an-
istitutore; e sospese dalla predica- nullò, nel 149^? il matrimonio con-
zione Girolamo Savonarola, dome- tratto con timore, e, com'egli stes-

nicano ferrarese, il quale, secondo so giurava, non consumato, con


1' opinione del Bercastel, non fu né Giovanna di Valois, duchessa di
eretico, né martire , ma piuttosto Berry Lodovico XI e
figliuola di
in certe circostanze mostrossi di sorella di Carlo Vili. Questo per-
mente riscaldata e portata al fana- messo fu accordato, afllnchè la pro-
tismo. Nell'anno seguente, iz'|.C)", sta- vincia di Brettagna non fosse sepa-
bili ducato il principato di Bene- rata dal regno di Francia. Laon-
vento, e lo regalò colla città di de Alessandro concedè allo stes-
Terracina a suo figlio Giovanni so Lodovico di prendere a moglie
Borgia duca di Gandia, il quale Anna duchessa di Brettagna, vedo-
non ne godette lungamente il pos- va di Carlo Vili. In questo frat-
sesso, venendo poco dopo da alcu- tempo Lodovico Moro duca di Rli-
ni malevoli sorpreso di notte men- lano, affine di ritenere il suo ducato,
tre girava a cavallo per la città, e del quale voleano spogliarlo i vene-
con nove ferite oppresso, poi gettato ziani alleati col re di Francia, spe-
per una chiavica nel Tevere. Dicesi dai ambasciatori a Baiazette, per
che lo stesso suo fratello Cesare ne dirgli che il re francese col soccor-
abbia fatto si aspro governo. Il Pa- so de' veneziani si proponea di to-
pa, avutane contezza, fatto ripescare gliergli il regno, e distruggere il

Giovanni da trecento pescatori, e tro- culto della sua nazione.


vatolo tutto lacero, ne fu punto ìutì Alessandro, per ottenere la con-
vivo; ed agitato dui rimorsi della pro- corilia tra questi principi ed ecci-
a/j-o ALE ALE
tarli a collegai-si soltanto contro i Allora il Pontefice divisò di ecci-
nemici della Chiesa, mandò a Ve- tare i cristiani ad intraprendere la

nezia Giovanni Borgia, in qualità guerra sacra, e propose indulgenze a


di legato. Ma non molto dopo tutti quelli che avessero pi'esa la croce.

il Papa si dichiarò contrario al Esortò inoltre i re di Polonia e di


partito del duca di Milano ,
per Ungheria a respingere dalla parte
la speranza di arricchire i suoi fi- loro le forze degl'infedeli; e qual-
gli Sul declinare
. del secolo de- ora il re di Francia, o quello di
ci inoquinto questo Pontefice in- Spagna si fossero messi alla testa
timò con lettere apostoliche l' an- de' crocesignati ,
prometteva eh' e-
no del Giubileo, cui egli celebrò gli stesso si sarebbe portato contro
nel i5oo. In tale circostanza pre- i nemici della fede. Poscia spedì le-
scrisse, che tutti i Cardinali aves- gati a Cesare, ai re di Polonia, ed
sero la loro dimora in Roma Ungheria per eccitarli a prendere
durante l'anno santo, e fece co- le armi, e fece promulgare in-
struire una via piìi comoda _, la dulgenze per raccogliere il dena-
quale da Castel s. Angelo con- ro occorrente. Ma non andò mol-
ducesse a s. Pietro. Questa via, alla to, che il fervore di Alessandro si

cjuale fu dato il nome di Alessan- rallentò, bramando egli d' innalza-


drina, e che nel i5o5 fu lastricata re a maggior dignità il suo figlio

da Giulio II, a' nostri giorni chia- Cesai'e. Lo fece quindi vessillifero
masi Borgomiovo. di s. Chiesa nel 1 5oo, e nell'anno
Nell'anno medesimo i5oo Ales- appresso duca di Romagna. Poscia
sandro corse rischio di perire sot- col soccorso delle armi francesi,
to le rovine del tetto defila sua diede principio ad una guerra con-
stanza, il quale cadde sfracellato tro quelli di Pesaro, ma essendo
da un cammino del Vaticano ,
in quel tempo entrato in Lombar-
scosso da un fìerissimo temporale. dia Lodovico Moro, Cesare fu co-
E in quest' anno che
fu parimenti stretto a deporre le armi. Quindi
eglirinnovò e confermò l'uso, intro- nel 1 5o I fra il Papa ed i princi-
dotto da Calisto III, di suonare le pi cristiani si trattò di rintuzzare
campane al mezzodì, affinchè i fedeli 1' orgoglio e la tirannia dei turchi.
colle tre salutazioni angeliche implo- Si pubblicò pertanto nella domenica
rassero da Dio con l' intercessione di Pentecoste, che il re d'Unghe-
della Vergine il soccorso contro i ria a questo uopo avea stretta al-
turchi. Intanto Baiazette avea inti- leanza col Pontefice e co' venezia-
mato la guerra ai veneziani. Ales- ni. Dall' altra parte Alessandio ,

sandro si dichiarò loro protettore i re di Francia e di Spagna, i ca-


e minacciò il turco , che qual- valieri di Rodi ed i veneziani si adopra-
ora non avesse desistito dal suo vano a raccogliere truppe, ed il Cardi-
progetto, avrebbe collegati tutti i nale Pietro d'Aubusson, gran mae-
principi cristiani contro di lui. Ma stro di questi cavalieri, veniva c-
siccome il re dei romani e quello letto legato dal Sommo Pontefice, che
de' francesi non si mostrarono fa- gli alliilava il comando deHoserciùo
vorevoli a questa lega i turchi , cristiano. 11 re dei romani per altro
privarono i veneziani della ricchis- ricusò d' impegnarsi in questa im-
sima città di INIudone nella Morea. presa , e perciò Alessandro favorì
, ,

ALE ALE 241


la guerra d'Italia, ove Cesare suo ultimo dal Pontefice venne tolto il

lìglio menava stragi gravissime. regno, diviso poscia tra que' sovra-
Dappoi condannò come reo di sper- ni in modo che Ferdinando ebbe
giuro , di sacrilegio, di ribellione e la Puglia e la Calabria , e Lodovico
di lesa maestà , Giulio Cesare Va- il rimanente coi titoli reali di Na-
rano signore di Camerino e vas- , ]ioli e di Gerusalemme. Inoltre Fe-

sallo dellaChiesa Romana. Costui derico fu condannato come reo di


non avendo voluto sottoporsi al pa- lesa maestà, perchè si era collegato
gamento del censo, era stato priva- con Baiazette a danno de' cristiani.
to della sua signoria ; ma ricupera- Poscia mitigò la sentenza di morte
tala , avea preso a patrocinare al- che era stata pronunziata contro
cuni pubblici assassini , e tolse la Bartolommeo Florido, arcivescovo di
vita ad un suo fratello per am- Cosenza , il quale venne convinto
bizione e desiderio d' impadronirsi di aver falsificato dei brevi , e Io
del governo di lui. In tal torno pro- fece rinchiudere nel Castel Angelo. s.

nunziò rigorosa sentenza contro i Ma cjviesto Pontefice, anziché met-


Colonnesi ed i Savelli, i quali avea- tere un freno
all' ambizione di suo

no stretto alleanza con Federico re figlio Cesare Borgia 1' alimentava ,

di Napoli, che invitava i turchi a colla protezione che gli accordava.


mettere l' Italia a ferro ed a fuoco. Questi avea ottenuto dal re di
I Colonnesi fecero al Papa una Francia il ducato di Valentinois, e
cessione delle loro terre ; ma, come ridotto sotto il suo dominio colle
avevano dei partigiani , furono de- armi della Chiesa le città d' Imola
bellati in Viterbo ed in altri luoghi Forlì, Faenza, Pùmiui e Pesaro,
dagli Orsini, capitanati dallo stesso alle quali si devono aggiungere
Alessandro. Questi prima di allon- quelle di Cesena, Fano, e Bertinoro,
tanarsi da Roma, affidò a Lucrezia ottenute dallo stesso Pontefice. Inol-
Borgia sua figlia il proprio palazzo, tre avea privato i Colonnesi di
e le diede facoltà di aprire le sue molti luoghi, e dopo essersi renda-
lettere e di prendere consiglio dal lo padrone di Piombino, occupava
Cardinale di Lisbona o da altri con guarnigione parecchie altre cit-
qualora ci avesse (fualche affare tà della Chiesa. Intanto la città di
difficile. Partito adunque, il dì 17 Sinigaglia era stata presa , e nel
luglio, ridusse sotto il suo potere primo gennaro del i5o3 ne fli fatto
Sermoneta ed altri luoghi che , consapevole il Papa. Gli fu riferito

appartenevano ai Colonnesi , stabili eziandio, che Cesare suo figlio aveva


di spianare Marino, terra dei me- ucciso a tradimento Liverotto si-

desimi , Piombino eh' era


soggiogò gnore di Fermo e Vitellozzo si-
,

usurpata dagli Appiani ed accom- , gnore di Città di Castello, e sotto


pagnato da Cesare Borgia e da vista di amicizia avea rinchiusi in
altri signori, nel giorno 5 marzo una carcere il cavaliere Orsini e
del i5oi, entrò in Massa, ove fer- Paolo duca di Gravina. Nel giorno
mossi alcuni giorni. In quest'anno appresso il Cardinale Orsini essen-
medesimo Alessandro fece pubbli- dosi a congratularsi con
portato
care r alleanza , che avea stretto Alessandro per la conquista di Si-
coi re di Francia e di Spagna con- nigaglia , venne tradotto al Castel
tro Federico re di Napoli. A questo sant' Angelo, ove fu fatto morire
3i
,

H^. ALE ALE


col veleno. Una morte crudele in- della dottrina , e le massime del-
contrarono eziandio il cavalieie Or- la morale vangelica. Egli infatti
sini ed il duca Paolo, die furono proibì sotto pena discomunica a-
strangolati per ordine di Cesare gli stampatori , di produrre alla
Borgia. Ma
poco godette del-
questi luce alcun libro, primachè i vesco-
la sua fortuna; imperocché Alessan- vi rispettivinon avessero dichiarato,
dro fu colto da una febbre maligna non contenersi in esso cosa veruna
che in sette giorni lo tradusse alla contraria alla Fede Cattolica, né em-
tomba j dopo essere stato munito pia, o scandalosa. Volle, che fosse-
de' santi Saci-amenti. Ciò avvenne ro severamente puniti coloro, i quali
nel giorno i8 agosto del i5o3, con- abusavano del tesoro delle Indul-
tando egli settantadue anni di età, genze. Stabih , che non si doves-
ed undici di Pontificato. La sua se accordare il privilegio della im-
spoglia mortale ebbe tomba in \a- munità ecclesiastica a chiunque si
ticano nella cappella di Calisto macchiava di delitti Decretò che .

III , da dove fu trasportata nel fosse rimessa la ecclesiastica e reli-


1610 alla chiesa di s. JMaria in giosa disciplina nelle Fiandre. Di-
Monserrato. Alcuni vogliono attri- fese la castità del chiericato , e la
buire la morte di questo Pontefice raccomandò caldamente. Confermò
ad un altro avvenimento , che ci la regola di s. Fi-ancesco di Paola,

facciamo a descrivere . Essi dico- che già avea ottenuto V approvazio-


no , che avendo Alessandro VI ne di Sisto IV ed Innocenzo Vili,
creato un nuovo Collegio di ottan- ed approvò quella dei Terziarii del-
ta uflìziali, scrittori dei brevi , cia- 1 ordine medesimo. Sanzionò la legge

.scuno de' quali comperava il posto del non doversi ribattezzare coloro,
con settecentocinquanta scudi d'oro, ai quali era stato conferito questo sa-
i figliuoli di lui non si accontenta- cramento dai ruteni scismatici se-
rono al danaro che ne risultò. Il condo il rito greco. Rispose al
perchè, fatta imbandire da Cesare clero di Vilna, che sì il vescovo co-
ima cena, a cui invitò i più ric- me gli altri sacerdoti poteano pren-
chi CardinaH, in alcune bottiglie di dere le armi, a rintuzzare l'or-
\-ino prelibatissimo infuse apposta- goglio dei tartari, dai quali erano
tamente del veleno, e consegnolle molestati , e che così operando non
al coppiere perchè ne gustassero i sarebbero incorsi in veruna irrego-
commensali, ri serbando per sé e larità, poiché si trattava di ima cau-
pel Pontefice del puro e sceltissimo sa sostenuta a vantaggio della fede
h(jUOre. Ma il coppiere inavveduta- e dell'ecclesiastica libertà. Si oppose
mente fece il contrario: onde il con forza magia, in quel se-
alla
Papa e Cesare rimasero avvelenati. colo propagatasi principalmente nel-
La freschezza della età e la vigo- la Germania e nella Boemia. Que-
ria del temperamento salvarono, sti ed altri decreti eh' egli emanò,

così affermano dessi, il figlio, ma potrebbero esser parto di quaUivo-


il Pontefice intanto soccombette. glia di quei più gloriosi Pontefici^
Quantunque Alessandro abbia dis- che colla santità della loro vita han-
onorato la sua dignità con mol- no decorata la cattedra di s. Pietro.
li vizii, tuttavoUa mantenne mai ALESSANDRO VII, Papa
sempre nelle sue bolle la purità CCXLVII Prima della sua assini-
,, ,

ALE ALE :,43


zione al Pontificato chiamavasi Fa- scritto da Urbano Vili. Dopo aver
bio Chigi, e traeva origine da una disimpegnato questo uiìicio, nel i635
delle piìx distinte famiglie di Siena. fu eletto vescovo di Nardo nel re-
Venne alla luce nel 1
599 , e fu gno di Napoli, e nel i63f) venne
tenuto al sacro fonte dal cavaliere s[)edito nunzio pontificio a (Polonia.
Francesco Vanni , insigne pittore Quindi nel i644 ft^ inviato a Mun-
di quella età. Fu ammaestrato nei ster come nunzio straordinario, e
primi elementi della grammatica colla sua prudenza cooperò al trat-
da sua madre Laura riarsigli , e tato di Westfalia. Tante gloriose
progredì nello studio delle scienze azioni gli meritarono la stima del-
sotto la direzione de' più celebri l' imperatore, il quale gli offrì un
profossori di Siena. Nella filosofia j)resente del valore di dieci mila
e nelle leggi ebbe a precettori An- scudi,che Fabio non volle accettare.
gelo Cardi e Giambattista Borghesi; Anche il Papa Innocenzo X, volen-
nelle altre scienze gli fu maestro do dargli un contrassegno della sua
Celso Cittadini , che a que' tempi soddisfazione per tanti servigi pre-
avea fama di uomo dottissimo. Tan- stati alla Chiesa chiamollo a Ro-
,

to profitto trasse da questi studii ma , lo fece dapprima suo secreta-


il giovanetto Fabio, che di undici no di stato, e poscia nel iGSi lo
anni compose un lungo poema , creò Cardinale del titolo di s. Ma-
e contava appena il duodecimo ria del Popolo , aggiungendovi il

quando sostenne privatamente le vescovato d' Imola. Dopo tre anni


conclusioni di filosofia. Ma la sua essendo venuto a morte il Sommo
salute sempre mal ferma
era e , Pontefice Innocenzo X, egli per voto
perciò dovette abbandonare l'appli- unanime de' sacri Elettori gli fu sta-
cazione pel corso di un biennio. Quin- bilitoa successore nel i655. Dopo
di nell'età di sedici anni intraprese aver passato alquanto tempo in o-
il viaggio di Loreto, al quale si era razione, il Chigi sottopose le spalle
obbligato con voto. Avendo final- a peso COSI formidabile, tutte po-
mente ricuperato la sanità, conti- nendo le sue speranze nel soccorso
nuò a dedicarsi agli studii suoi pre- Quindi correndo
della grazia divina.
diletti, e difese varie tesi di filoso- la seconda domenica dopo la sua
fia , di diritto civile , di teologia creazione , venne incoronato ; as-
delle quali scienze ricevette la lau- simse il nome di Alessandro VII,
rea. Nel 1626 poi'tossi a Roma, e, passate tre settimane, portossi a

ove il Sommo Urbano


Pontefice prendere solenne possesso della ba-
Vili lo fece referendario dell' una silica lateranense. Non appena co-
e dell' altra segnatura. Dopo sette minciò Alessandro a reggere la
mesi gli fu commesso l' onorevole Chiesa , rivolse i suoi pensieri a
incarico di vicelegato in Ferrara scegliere buoni ed abili ministri, e
d' onde venne spedito a Malta nel per corrispondei'e mai sempre con
1634 col carattere d' inquisitore. fedeltà a' suoi importanti ufficii

In quest' isola erano insorte discor^ stabilì di trattenersi ogni mattina


die tra qviei cavaheri per la ele- col suo confessore , e di consecrare
zione del gran maestro; ma
furono qualche spazio di tempo all'orazio-
composte da lui , ottenendo che si ne mentale non omettendo di ce-
,

accettasse il nuovo scrutinio pre- lebrare, ed udire la s. messa ogni


,.

a44 ALE ALE


giorno. Assegnava sei o sette ore del Sandro ebbe il conforto di vedere
dì per dare udienza a chiunque la ossequiosa a' suoi piedi Cristina
richiedesse, e nella mattina della figlia ed erede di Gustavo re
domenica stava pronto ad ascoltare di Svezia , il quale avea macchi-
principalmente i poveri , che negli nalo molte stragi alla Chiesa
altri giorniaveano agio di
non Questa principessa dappoiché conob-
presentarsi a lui. Tanta era la sua be la falsità della setta luterana
carità verso i bisognosi , che ven- bramava di trattenersi con uomini
dette le suppellettili cui possedeva dotti, per venire illuminata intorno
come Cardinale ne, onde ad essi i dogmi della vera religione. Riso-
fosse distribuito il valsente. Seguen- luta .pertanto di entrare nel grem-
do r esempio d' Innocenzo X e di bo della Chiesa, rinunziò alla coro-
altri suoi antecessori poco dopo la ,
na in favore di Carlo Gustavo suo
sua esaltazione al triregno pubblicò ,
cugino, recossi a Brusselles ed ivi
un giubileo universale , e nel 1 656 abiurò l'eresia. Indi intraprese il

un altro ne intimò , ad impetrare viaggio per la volta di Roma, ove


dal Signore l' aiuto necessario alle entrò con pompa solenne, accom-
necessità di que' tempi. A questo fi- pagnata da molti insigni personag-
ne medesimo nel i663 ne pubblicò gi, che si erano condotti ad incon-

un terzo, e due pure ne concesse, trarla. Un altro avvenimento all' op~


per ottenere il favore celeste con- posto afflisse 1' animo di Alessandro.
tro i Essendo la città di
turchi. Innocenzo X
avea promosso alla di-
Roma oppressa da fiera carestia, gnità di Cardinale l' arcivescovo di
egli provvide con molta sollecitudi- Parigi, Giovanni Francesco Paolo
ne a' bisogni de' poveri , che in lui Gondi de Retz; ma il Cardinale
riconoscevano un padre amoroso. Mazzarini, primo ministro della cor-
Quindi stabilì con una bolla, la te di Francia, lo fece rinchiudere in
prima del suo Pontificato , che i una prigione credendolo contrario
legati pii, appartenenti alla fabbri- allasuapotenza.il Retz si vide allora
ca di san Pietro, fossero distribui- costretto a rinunziare all'arcivesco-
ti dai vescovi ai più bisognosi di vato ; ma avendo potuto liberarsi
Roma . Rimise poscia la congre- scalando la torre della prigione ,

gazione degli sgravii , la quale era colla rottura di una spalla, rivocò
stata abolita , e comandò che i la rinunzia come violenta , ed av-
rispettivi governatori assumessero viossi a Roma, ove Innocenzo gli

l'incarico di quei commissarii, che diede cappello cardinalizio. Dopo


il

doveano portarsi a riscuotere i di- la elezione di Alessandro, furono


ritti della Camera, qualora alcune mandate a questo Pontefice mol-
comunità mancassero a questo do- te accuse contro il Retz ; ma
vere. Abolì eziandio i commissarii disvelatane la impostura, il Papa
degli spogli, i quali nella morte non diede ascolto ai nemici di quel
de' vescovi aggiungevano alla Came- Cardinale e ne addusse le ra-
,

ra i beni da loro lasciati. Rinnovò gioni con tanta giustizia , che i

la congregazione della visita, usata francesi ne restarono contenti, e \<)


in tempo di Clemente YIII e di riconobbero per loro arcivescovo.
Urbano Vili e corresse i costumi
, Un altro fatto scabroso tutta ri-

di alcuni prelati. Nel i655 Ales- chiese la sollecitudine di Alessan-


, ,

ALE ALE 245


tiro.Francesco Gaetani, cugino del ti ed al bene della cattolica fede.
Cardinale Astalli, era stato da lu- In quel tempo medesimo i cantoni
uocenzo spedito in Ispagna col ca- cattolici degli svizzeri dovevano sof-
rattere di nunzio ; ma poscia dallo frire gravi insulti dagli eretici fo-
stesso Pontefice per giusti motivi mentati da Cromvvello. Papa fe-
Il

era stato affidato quell' incarico a ce loro coraggio, ed inviò ad essi


monsignor Massimi. Alessandro con- la somma di trenta mila scudi. I
fermò a quest' ultimo la dignità di cattolici pertanto ingaggiarono bat-
nunzio e mandogli i brevi a ciò
, taglia cogli eretici , e quantun-
necessarii. Siccome per altro il re que questi fossero superiori di forze,
tardava a riconoscere il Massimi, il ricevettero piena sconfitta ; ed in pro-
Papa ne fece molte querele ; ed cesso si strinse alleanza tra i due
allora il Gaetani mosse a Roma partiti. Poscia Alessandro rivolse le

ove per alti'o non venne accolto sue cure, affinchè le funzioni della
da Alessandro, che gli comandò Cappella Pontificia fossero esegui-
di partirsene, finche credesse di te col dovuto decoro, e ne affi-
richiamarlo. Quindi il Sommo Pon- dò la custodia a Carlo Conti du-
tefice mandò soccorsi in denaro ca di Guadagnolo , perchè impe-
a Casimiro re di Polonia , il qua- disse che il popolo alfollato tur-
le era stato privato del regno basse la maestà delle sacre ceremo-
nel i655 da molti nobili polacchi, nie. Quindi istituì la congregazio-
che posero svi quel trono il re di ne della visita, e scelse alcuni
Svezia. Inoltre spedì brevi a tutti Cardinali e prelati forniti d'insi-
i prelati, ed a' signori cattolici del- gne pietà e dottrina, coi quali re-»

la Polonia, avvisandoli del pericolo cossi alla visita delle prime quat-
che correva la loro patria e la cat- tro basiliche. Ed alflnchè quest'uso
tolica religione ,
qualora permettes- salutare si propagasse, scrisse vm
sero che il loro scettro fosse in ma- breve comune ai vescovi della Fran-
no di un re infetto d'eresia. Pei"- cia e della Spagna, ed un altro ai
mise eziandio a Casimiro, che in vescovi della Germania , eccitan-
quella guerra potesse servirsi degli doli a visitare personalmente le
ornamenti preziosi delle chiese, per- loro diocesi. Diminuì le gabelle
chè trattava si di pi'Oteggere la re- eh' erano state imposte ai romani
ligione, e nello stesso tempo gì' im- dai Papi antecessori , o per soc-
pose r obbligo di farne la restitu- correre ai principi cristiani con-
zione tostochè gli fosse propizia la tro gli ed infedeli, o pel
eretici
fortuna. Ma questa guerra ebbe un ricuperamento Ferrara, o per co-
di
esito infelice,ed Alessandro, ad as- stituire un erario col quale si po-
sicurare popolo che questo im-
il tesse far fronte a tutti i bisogni, o
portantissimo affare gli stava a cuo- per altre occorrenze: gabelle che Ur-
re, radunò vma congregazione di bano Vili aveva accresciute nella
Cardinali , per valersi del loro stagione infelice, in cui l' Italia era
consiglio. Inoltre inviò due corrieri infestatada armi straniere, e che
a' nunzi i di Francia e di Spagna, Innocenzo X non avea potuto sce-
i quaU eccitassero que' sovrani a fa- mare, perchè dovette spendere sei-
re una trattazione di pace per prov- cento mila scudi nell'ultima guer-
vedere alla tranquillità de' loro sta- ra con Parma. Nel giorno ultimo
, ,

ii\6 ALE ALE


di maggio tleir anno i655 confer- tener lontano dalla città quel fla-

mò il decreto della congregazione gello , da cui altre volte avea sal-


de' riti , che approvava il culto vato Siena. Inoltre scelse quattro
immemoraljile del b. Ferdinando celebri prelati affinchè troncassero il

III re di C^stiglia e di Leone, det- commercio coi luoghi infetti o so-


to volgarmente il santo, il quale avea spetti, ed istituì mia congregazione

sortilo i natali nel i i8g, edera mor- de' pili esperti Cardinali, di prelati

to nel giorno 29 maggio del ii5i. ed altri personaggi ragguardevoli

Era già scorso un anno del per cui opera e consiglio fosse prov-
Pontificato di Alessandro , senza- veduto alla salvezza vmiversale. Le
chè questi chiamasse a Roma i cure indefesse di questo Pontefice
suoi parenti. Ma per condiscendere e de' suoi cooperatori non potero-
alle istanze che gli faceano conti- no impedire i progressi del conta-
nuamente molti ragguardevoli per- gio ma ben presto cominciò a ces-
;

sonaggi, ne prese consiglio dai Car- sare a poco a poco, e nel sabbato
dinali radunati in concistoro. Sicco- in Albis furono rese all' Altissimo
me questi concordemente afferma- azioni di grazie per tm tanto bene-
vano potersi ciò fare, il Papa in- ficio. Alessandro sovvenne con de-
vitò a Pvoma suo fratello e due naro la regina Cristina , e le con-
nipoti, i quali furono accolti da lui cedette alcune galere perchè potesse
con molto ritegno e gravità a Ca- condursi in Marsiglia, da dove volea
stel Gandolfo, senza permettere ad es- passare nel settentrione affine di ricu-
si di alzarsi. Volle inoltre, che i suoi perare le proprie entrate confiscatele
nipoti Agostino e Flavio si portas- dagli svezzesi. Con alcuni brevi pro-
sero nel noviziato dei gesuiti a far- curò di por fine alla guerra, che fran- i

vi gli esercizii di s. Ignazio. Sicco- cesi ed il duca di Modena faceano con-


me avea proibito ad essi ed a suo tro gli spagnuoli nel milanese. Intan-
fratello di ricevere alcun regalo, to veneziani nel giorno 25 giugno
i

così affine di provvedere a' loro bi- del i656, sbaragliarono compiuta-
sogni , affidò a suo fratello Mario mente l'armata ottomana nei Dar-
la carica di generale di s. Chiesa danelli ed occuparono Tenedo e
,

ìionchè di castellano; fece generale Stilimene isola dell' Arcipelago . I

delle guardie suo nipote Agostino; turchi ne giurarono fiera vendetta,


ed a Flavio, il quale avea abbrac- e la repubblica trovandosi esausta
ciato lo stato ecclesiastico, non per- di forze e di denaro, ricorse al Pon-
mise di occupare le stanze destinate tefice. Questi accordò ai veneziani
ad impedire che
pei Cardinali nipoti, la sua protezione , ed inviò brevi ai

ei non si quando non


riputasse tale, re di Francia, di Spagna, all'impera-
si rendesse degno di ascendere a tore , alla regina di Francia , non-
tanta dignità. In quest' anno mede- ché ai favoriti di queste corti, e tut-
simo i65G era scoppiata in Napoli tociò fece con l' intendimento di ot-
la peste , e no menava orribile stra- tenere quanto più poteva di soccorso
ge. Alessandro (juando ebbe contezza contro il comune nemico .
Quindi
di ciò si trovava a Castel Gan- mandò un breve a Giulio degli Otldi,
dolfo, da cui incontanente partì alla suo inquisitore in Malta con cui ,

volta di Roma. Quivi deputò suo lo autorizzava di escludere dalla

fratello IMario, ad adopeiarsi per dignità di gran maestro chiuiniue


ALE ALE 2^7
nvps.se trattato di ottener questo rata l'eresia di Calvino, r condan-
titolo mentre viveva chi n' era ri- nato il suo libro Pnvadamìtcc, avea
vestito, od anche qviand' era vacan- fatto ritorno alla Chiesa. Avendo
te. A questa decisione diede moti- in grande estimazione l'istituto dei
vo un cavahere, il quale avea pat- gesuiti, si adoperò affinchè fossero ri-

teggiato per comperare i voti nel messi in Venezia, donde erano stati
tempo, in cui il gran maestro Gio- espulsi fino dal1606, per aver os-
vanni Paolo Lascaris era afflitto da servato r interdetto fulminato da
grave malattia. Siccome i gianseni- Paolo V
contro quella repubblica.
sti resistevano pertinacemente alla A questo fine inviò a quel senato
bolla d' hmocenzo X, deputò a que- un breve in data 2 3 dicembre i656,
sta causa un' apposita congregazio- che ottenne l'effetto desiderato. In
ne, e con bolla dogmatica pubbli- ricompensa di ciò Alessandro por-
cata a' i6 ottobre del i656, e ri- se soccorso ai veneziani contro i

cevuta da tutta la Chiesa, dichimò turchi , dando loro alcune galere


che » le cinqxie proposizioni, condan- capitanate dal priore Giovanni Eichi
nate da Innocenzo X , erano vera- suo nipote, come pure soldati e da-

mente del libro di Giansenio e , naro, dopo aver prima conceduto al


eh' egli di nuovo le condannava nel medesimo fine, che la repubblica
medesimo senso dello stesso Gianse- stessa ricevesse in sussidio le facol-

nio ". Alessandro essendo pregato tà dei religiosi crociferi e dei cano-

da parecchi vescovi della Francia e nici di s. Spirito di Venezia, che


dal medesimo Lodovico il Grande, da lui erano stati aboliti. Inoltre

con una nuova bolla pubblicata ai scrisse a varii principi, per pregar-
16 febbraio i665 prescrisse un li a soccorrere i veneziani in quel
,

formolario nel quale si condanna-


, frangente; ma
non avendo conse-
vano le cinque proposizioni estratte guito quanto bramava, si rivolse nd
dal libro di Giansenio e nel senso alcuni de' suoi baroni, ed al sacro

dello stesso autore, come erano sta- Collegio, da cui ritrasse molte sov-
te proscritte dalla Santa Sede. Que- venzioni. Con questi aiuti Alessan-
sto formolario anche a' nostri giorni dro soccorse non solamente i vene-
si giura da tutti quelli, i quali aspi- ziani, ma eziandio l'imperatore Leo-
rano ai gradi delle accademie ed poldo, il quale nella Transilvania
alle dignità. Il re comandò che tut- e neir Ungheria a stento potea al-

ti i prelati del suo regno appo- vi lontanare l'impeto de' turchi, come
nessero la loro sottoscrizione, minac- pui'e favorì il duca di Savoia Carlo Em-
ciando di usare il rigore pi'escritto manuele, il quale combatteva cogli
da' sacri canoni contro chiunque vi eretici stanziati nelle valli delle Al-
si fosse rifiutato. A questa condan- pi, e da ultimo i polacchi, contro
na il Sommo Pontefice aggiunse i quali la Svezia avea mosso le

quella di altre quarantacinque pro- armi.


posizioni scandalose, tratte da alcu- Nel giorno 28 luglio i656, que-
ni scrittori di teologia morale. Cosif- sto Pontefice rilasciò un breve, con
fatto apostolico zelo fu da Dio com- cui annuì alle inchieste del re cat-
pensato , col dare ad Alessandro il tolico, il quale bramava che in una
conforto di vedere a' suoi piedi Isac- domenica di novembre si celebrasse
co la Peirère, francese, il quale, abiu- l'uffizio e la messa del Patrocinio
,

o48 ALE ALE


di Maria. A questa concessione iim to Scossa Cavalli, imperocché l^an-
quella della plenaria indulgenza per tico collegio era stato spianato.
cpiei fedeli che confessati e comu- Inoltre assegnò loro annualmente
nicati assistessero alla messa solen- mille scudi dai proventi delle di-
ne in detta festività. Quindi Inno- spense matrimoniali, nonché mezzo
cenzo XI n' estese il privilegio a paolo per ciascuna bolla sulle det-
tutti i dominii del re cattolico, e te dispense in terzo e quarto grado,
Benedetto XIII a tutto lo stato ec- tre luoghi e mezzo di monte Fede,
clesiastico, prescrivendo che questa nove del monte Sale, ed una
altri
fèsta venisse celebrata nella terza vigna con altre regalie. In questo
domenica di novembre. Neil' anno anno medesimo la Francia e la
seguente Alessandro promosse alla Spagna conchiusero fra loro la pa-
dignità Cardinalizia suo nipote Fla- ce col trattato dei Pirenei, in cui
vio, volendo ricompensarne i me- si decisero alcune controversie ri-
riti , e con lui creò altri Cardina- guardanti la corte di Roma. Ales-
li . Indi l'ivolse le cure a disco- sandro ne mosse le più forti que-
prire chi avesse introdotto in Ro- rele, e non volle aderire ai capi-
ma un certo veleno, che mieteva toli di quel trattato, nel quale, sen-
molte vite, senza che si potesse ac- za saputa di lui e de' suoi ministri,
corgersene al sapore ed al coloi'e. Es- erano decise a danno della Santa
sendosi conosciuto, che alcune fem- Sede le pretensioni della casa di
mine malvagie lo aveano portato Este e del duca di Parma pel du-
dalla Sicilia^ costoro furono con- cato di Castro. Egli pertanto rifiu-
dannate estremo supplizio e si
all' , tò con fermezza di secondare le
presero le più rigorose precau- pretensioni del duca di Modena, e
zioni ad impedirne il progresso. negò di restituire a quello di Par-
Intanto il trono imperiale era ri- ma il ducato di Castro, cui dichia-
masto vacante per la morte di Fer- rò con una bolla incorporato ai be-
dinando III avvenuta ai 2 aprile ni della Chiesa Romana. Tanto egU
del 1657. Alessandro si adoperò decise in base della promessa fatta
con tutto l'impegno, col mezzo di ad Innocenzo X da Odoardo Far-
monsignor s. Felice arcivescovo di nese duca di Parma e Piacenza, il
Cosenza suo nunzio nel Reno, per- quale si obbligava di cedere quel
chè quel regno fosse concesso a Leo- ducato, qualora entro otto mesi non
poldo re d'Ungheria e Boemia, fi- avesse soddisfatto il debito che avea
gliuolo primogenito del detto impe- coi Mentisti. Nello stesso tempo la
ratore. JXel primo novembre i658 tranquillità di Roma era stata al-
questo Pontefice canonizzò solenne- quanto turbata. Alcuni ministi'i vo-
mente s. Tommaso di Villanova leano catturare, pel debito di dicci
(Fedi) e con una bolla, emanata ai mila scudi, un certo Velajo, il c[ua-
22 febbraio del i65g, confermò il le abitava nel palazzo del Cardi-
collegio dei penitenzieri della basi- nale d'Este. I famigliari del Por-
lica vaticana, già istituito da s. Pio porato vi si opposero con forza
V, che ne avea fidato la direzio- e sarebbero forse venuti alle ma-
ne ai Gesuiti. A questi nel 1G60 ni coi soldati, se Alessandro non
assegnò un altro domicilio poco lun- avesse dato l'incarico di sedare quel
gi dalla chiesa di s. Giacomo det- tumulto al Cardinale Francesco Bar-
ALE ALE 249
berilli ed agli ambasciatori. Questo ciò, ne chiese ad Alessandro conde-
Pontefice nutriva la più tenera divo- gna soddisfazione ;
perlochè, raccolto
zione alla Santissima Vergine, e nel un esercito, ridusse sotto al suo do-

giorno li dicemlMC del i6()i scrisse minio Avignone, e fece marciare al-
di suo pugno una bolla, con cui rin- cune truppe verso l'Italia. Studios-

novò i decreti di altri ]*ontclici, spe- .si il Papa d'indurre alla pace quel
cialmente di Sisto IV, di Paolo V. di re, ma indarno. A tal uopo con-
Gregorio XV
e di Pio V, in favore vocò i Cardinali, affinchè gli sugge-
della sentenza, che l' anima di Ma- rissero come dovesse contenersi in
ria alla sua creazione ed infusione questo affare difficile. Scrisse inoltre
nel corpo fu piena di Spirito santo al re di Spagna , al gran duca di
ed immune dal j)eccato originale. Toscana, alla repubblica veneta e ad
Poscia con altra bolla in data i8 altri principi d' Italia, e pregolli ad
dicembre dell' anno stesso rinno- , interpolasi, per indurre il re Cristia-
vò i medesimi decreti, onde Filippo nissimo a concedergli la pace. Inoltre
IV gli fece i più vivi ringraziamen- spedi in Francia Cesare Pva.sponi, che
ti per aver egli principalmente pre- non ci fu ricevuto, venendogli fatto
scritto il titolo dell'Immacolata Con- soltanto di abboccarsi coll'ambascia-
Con altro breve del i4 di-
cezione. tore Crequì a Pont-de-Beauvoisin
cembre confermò il decreto della nella Savoia, senza conseguirequanto
sacra congregazione dei riti, in cui bramava. Solo nell'anno seguente si
si accordava, che nel regno di Si- pose fine a questa discordia. Giusta
cilia si con rito doppio
celebrasse l'accordo fatto in Pisa nel 16G4 ,
l'ufficio di sant'Agata, che rimase in cui si tennero alcune conferenze
semidoppio nella Chiesa universale fra monsignor Rasponi plenipoten-
fino al I 7 1 3 sotto Clemente XI . ziario del Papa e monsignor Bour-
JVeir anno seguente questo Pon- lemont uditore di Rota, plenipoten-
tefice, il quale si studiava di con- ziario diLodovico XIV, Alessandro
servare la pacCj ebbe il rammarico mandò in Francia suo nipote Car-
di vederla turbata. Il duca di Cre- dinale col carattere di legato a la-

qui, ambasciatore di Lodovico XIV lere ad assicurare quel re


, che ,

re di Francia, ebbe a soffrire un ne egli, ne alcuno di sua (amiglia


insulto per parte dei romani ed i , avea preso parte in quell' affare.

.suoi famigliari non tardarono a far- Il Papa eseguì inoltre alcune altre
ne vendetta. Vennero essi alle ma- condizioni, ed ebbe il conforto di
ni coi soldati corsi , addetti al ser- vedere ritornata la pace, e di riac-
vigio del Papa , ed in questo in- quistare il dominio di Avignone e del
contro alcuni francesi furono pri- ^^enosino. Comandò quindi con un
vati della vita , e gli altri inseguiti breve de' 28 gingno 1664 , che
fino al palazzo Farnese, ove abita- l'uffizio di s. Domenico, come uno
va r ambasciatore. Né contenti di dei protettori della città e regno
ciò i corsi tirarono molti colpi con- di Napoli , vi fosse celebrato con
tro le finestre del duca, e lo stesso ottava e colla festa di precetto ,

fecero contro la carrozza di sua quantunque non fosse il protetto-


moglie, di cui uccisero un paggio. re principale. Fece anche la cano-
L' ambasciatore partì da Roma , e nizzazione di san Pietro Nolasco
portossi in Francia. Il re adirato di per equipollenza : il che avvenne ad
VOL. I,
25o ALE ALE
istanza del re di Spagna; e coman- Sapienza, la cui fabbrica era stata
dò eziandio che in tutta la Chiesa intrapresa da Eugenio IV, istau-
cattolica se ne facesse 1' uHizio e la rata da Leone X; e vi compì la
messa con rito semidop{iio, che po- cappella di s. Ivo, che Innocenzo X
scia da Clemente X, nel 1672, fu avea cominciato a fabbricare. Fece
cangiato in doppio. Nello stesso an- dono a questa università di venti
no questo Pontefice celebrò la se- mila volumi. Avendo poi ottenuto
conda beatificazione solenne del b. dalla comunità di Urbino gran
Pietro di Ai'bues aragonese, detto copia di manoscritti, li collocò se-
il maestro d
Epila, ed assegnò il paratamente nella libreria vatica-
giorno I 7 settembre perchè nella cat- na, con una iscrizione ed in pre- ;

tedrale di Saragozza se ne celebrasse mio di questo dono regalò alla

la festa con ufìizio e messa propria. detta comunità diecimila scudi. Nel-
Ai 19 aprile i665 canonizzò so- la stessa università Alessandro isti-

lennemente s. Francesco di Sales. tuì sei nuove cattedre, cioè delle con-
Inoltre con un breve de' 20 mar- troversie, del decreto, delle pandetle,

zo confermò il decreto della con- dell'istituto, del criminale e della sto-


gregazione dei riti, col quale si de- ria ecclesiastica ; e le concesse nel
cideva che s. Gennaro era il prin- monte Gianicolo un orto di Sem-
cipale protettore di Napoli, e non plici per uso di quelli, che si ap-
san Domenico, come pretendevano i plicavano allo studio della botani-
domenicani. Poscia con un decreto ca. A queste utili istituzioni egli

de' 2 r novembre, anno stesso che , ne avrebbe aggiunto molte altre,


venne ampliato da Clemente IX ma ne fu impedito dalle circostan-
nel 1 668 Alessandro accordò
, alle ze di que' tempi veramente torbi-
diocesi di Firenze e di Parma l'ufii- di. Anche la riforma di alcuni a-

zio e la messa di s. Bernardo degli busi, introdotti nella sua corte, tut-
liberti. Cardinale fiorentino dell'or- ta richiesei'o la sua vigilanza. Proibì

dine Vallombrosano. Emanò dappoi pertanto che i Cardinali facessero u-


un breve, con cui approvò la con- so del coruccio per la morte de' loro
gregazione e l'istituto delle mona- parenti. Abolì il collegio ed ulìlzio

che ospitaliere del monislero della dei suddiaconi ed accoliti apostoli-

casa di Dio, nelle terre de la He- ci, i quali prestavano assistenza al


che , diocesi di Francia. Con al- Pontefice nelle messe solenni; agli

tro breve de' 17 luglio 1666 an- accoliti sostituì i dodici votanti di
nui a due decreti della s. con- segnatura di giustizia, ed ai sud-
gregazione de' riti, e prescrisse che diaconi gli uditori di Rota, che vol-
la festa di s. Giorgio fosse considera- le fossero iniziati negli ordini sa-
ta di precetto nel principato di Ca- cri. A questi concesse di portare
talogna. il color paonazzo non solo nella
A tutte queste sollecitudini pel veste, ma anche nel cordone dei
bene della Chiesa, accoppiava Ales- cappello ; inoltre li preferì ai chie-

sandro un grande amore allo stu- rici di Camera. Decretò che nelle
dio delle belle lettere e delle cavalcate avessero luogo vicino alla
arti, cui promosse con zelo vera- cioce, ed alla parte del pane ag-
mente ammirabile. Egli rimodernò giunse quella del vino, locchè au-
l'università di Roma , detta d^lla mentava di cinquanta scudi il loro
,

ALE ALE 2^1


stipendio. Per compensare poi i una bronzo, sostenuta dalle sta-
di
chita'ici di Camera, concesse loro tue de' santi dottori Atanasio, Gio-
il privilegio della cappella <lomesti- vanni Grisostomo, Ambrogio ed A-
ca , e del rocchetto negli atti pub- goslino. Quindi nel i665 fondò la
blici. Abolì i tre privati ministri zecca presso al giardino del Vali-
dei quali uno assisteva alle messe cano, e prima nel i65f) avea eret-
solenni cantate dai Cardinali e dai to, per comodo della famiglia Pon-
vescovi nelle cappelle Pontificie, e tifìcia, un lungo edifizio continuato
gli altri due cantavano il vangelo dal palazzo quirinale verso la porta
e r epistola ; sostituì loro im ca- Pia. Fece dipingere la lunga galle-
nonico di san Giovanni Latcrano ria del detto quirinale, e ne com-
per assistente, vmo di s. Pietro pel mise r incarico al pittore Pietro da
vangelo, ed uno di s. Maria Mag- Cortona. Raddrizzò la strada del
giore per r epistola , ed assegnò a corso; in memoria del qual fat-
questi il titolo di prelati domestici to fu posto lo stemma di Alessan-
del Papa coli' abito paonazzo e , dro VII colla Quercia, nel can-
con una parte onoraria come i vo- tone della strada, che dalla j)iaz-

tanti di segnatura di giustizia. Vie- za di Venezia conduce a s. Romual-


tò sotto gi'avissime pene , che i do. Fece collocare nella maggiore
principi e baroni feudatari! della delle cinque porte della basilica
Santa Sede assumessero il titolo di lateranense le imposte di bronzo,
Altezza che accordò al solo duca
, che prima erano nella chiesa di
di Parma. Fabbricò nel Vaticano s. Adriano. Siccome il vano di que-
un archivio, in cui si conservassero sta porta superava la grandezza del-
le lettere de' Sommi Pontefici ai le imposte vi fu riportala intorno
,

nunzii ed agli altri ministri aposto- una fascia di bronzo, ornata di stelle

lici , nonché le relative lisposte ; ed e di quercie, formanti l'arma di


altri ne istituì per conservare gli Alessandro. In questa basilica fu
alti delle singole congregazioni. In- ristaurata eziandio la sua magnifica
oltre spiegò il suo genio per le tribuna per opera del medesimo
arti belle con varie opere , che Pontefice. Anche il palazzo di Castel
meritano di essere annoverate. Fra Gandolfo venne ingi-andito, ed all'A-
queste tiene primo luogo il gran- riccia, terra poco discosta da R^oma,
dioso portico sulla piazza del Vati- fu fabbricata una
chiesa che costò
cano, cominciato nel 16G0 e com- la somma quarantacinque mila
di
piuto sotto Clemente IX. Questo scudi. Dappoi in Civitavecchia A-
è ornato di cento trentasei belle lessandro fondò un arsenale, e con
statue di varii santi e fondatori doppio molo e catene ristabilì il por-
delle religioni, e sostenuto da tre- to di quella città. Fece spianare il

cento ventiquattro colonne di stra- terreno davanti la chiesa della Ro-


ordinaria grandezza. Rabbellì con tonda, formò una bella piazza, e sco-
magnificenza le scale, che dal por- perse quel portico magnifico, le cui
tico di s. Pietro menano alla regia famose colonne erano mezzo sepolte.
sala del palazzo vaticano. In questa Nel 1667 nella piazza della Miner-
basilica fece collocare siiU'altar mag- va collocò sopra un elefante un
giore la sacra Cattedra del principe antico obelisco avente l' altezza di
degli apostoli , incassala dentro ad ventiquattro palmi. Ornò parecchie
a ^2 ALE ALE
chiese di Roma, e fra le altre le quali per altro si liserbarono
quella tli Maria del Topolo,
santa quindici scudi per un cappellano.
del cui titolo era stato fregiato men- Del rimanente poi delle rendite

tre era Cardinale. Anche la metro- del suddetto priorato , Alessandro


politana di Siena, sua patria, ehbe dispose che ogni anno si dessero
a sperimentare la munificenza di quattordici scudi a ciascun canoni-
Alessandro. Egli vi fece costruire co di libera collazione oltre le quo-
in onore di Maria Vergine una son- tidiane distribuzioni , ed il restante
tuosa cappella di figura rotonda, or- volle fosse distribuito alle sei ch-

nata di otto colonne di verde an- gnitìi ed ai venti canonici di antica


tico, alte sei braccia , tutte di un erezione del capitolo per accresce-
pezzo, e le arriccili di preziose sup- re le loro quotidiane distribuzioni,
pellettili. Inoltre favori la sua pa- e per eguagliarne le porzioni. A
tria col fabbricare una magnifica perpetuare la memoria di cotali
facciata alla chiesa delle monache benefizii, quei canonici fecero com-
del Refugio. Fece dono al capitolo porre una elegante iscrizione, e
dei canonici senesi, i658, del-
nel la collocarono all'ingresso della ca-
la rosa d'oro, e dopo due anni mera capitolare. Questo Pontefi-
concesse al medesimo il priorato di ce fu il primo che introdusse il
s. Maria del Murello, che prima costume di portar genuflesso il

apparteneva ai frati crociferi, i qua- Santissimo Sacramento nella pro-


li da lui erano stati soppressi. Ed cessione del Corpus Domini, sen-
ecco come ne divise le prebende. za abolire per altro l'uso di por-
Oltre ai venticinque canonicati di tarlo sedendo nella macchina pog-
quella metropolitana n' eresse un giata sulle spalle dei palafrenieri ,

altro, il cui membro dovesse eleg- ovvero a piedi. Tante e così stre-

gersi dalla sua famiglia Chigi , eil pitoseed utili disposizioni, che ri-

avesse la custodia della predetta guardavano la ecclesiastica discipli-


cappella. Sul medesimo priorato na, le lettere e le arti belle, mos-
stabilì ancora due cappellanie quo- sero il senato romano ad erigere
tidiane, per due sacerdoti amovi- nel Campidoglio in onore di es-

bili , ai quali assegnò sessantasei so Pontefice una statua bron-


di
scudi annui , ed altri venti per un zo, quantuncpie ci vi si opponesse
chierico. Anche di questi tre in- gagliardamente. Ma già si avvici-
dividui concesse la elezione alla nava il fine di questo glorioso Ponti-
sua famiglia per iuspatronato , e ficato. Alessandro venne colto da fie-

nel loro ufficio li dichiarò esenti ri dolori prodotti dai calcoli, per cui,
dalla giurisdizione dell' ordinario. ricevuto il santissimo Viatico, dopo
Dalle rendite dello stesso priorato essersi fatta leggere la professione
assegnò centocinquanta scudi pel di fede ed avere impartita la be-
nuovo canonico custode, ed aggiun- nedizione ai Cardinali, morì ai 9.3
se ottantotto scudi alle rendile del maggio 1667 contando anni dodici
decano , e centocinquanta a quelle di governo. Ebbe la tomba nel Va-
dell'arciprete. La facoltà di scegliere ticano in un deposito disegnato e
r(uest' ultimo passò ad essere diritto scolpito dal cavalicr Giovanni Lo-
dei principi Chigi per cessione fattane renzo Ijcrnini.
dalle monache di s. Maria di Siena. ALESSANDRO Vili, Papa CCLF,
ALE ALE 253
chiamavasi antecedentemente Pietro decano. Assunse nome di Alessan-
il

Ottoboni, e sortì i natali in Venezia dro Vili, per dare un contrassegno


a' 22 aprile iGio, da JMarco Otto- di gratitudine al Cardinal Chigi nipo-
Jjoni gran cancelliere della repu]> te di Alessandro VII, il quale avea
blica veneta, e da \ ittoria Torniel- promossa la sua elezione, nonché
li di distinta e nobile famiglia vene- per rinovellare la memoria di Ales-
ziana. Fece il corso de' suoi studii sandro III, gratissima ai veneziani.
in Padova, ed in età di anni dicias- Kel giorno iG otlobi-c fu coronato
sette ottenne la laurea in ambedue solennemente nel Valicano, ed a' 28
i diritti. Nel i63o intraprese il viag- recossi in lettiga aperta a prendere
gio di Roma ed il Sommo Pon-
: possesso della basilica lateranonse.
tefice Urbano Vili ammii-andone Quindi per ottenere da Dio l'aiuto
la dottrina ,
gli affidò la carica di necessario a reggere santamente la
referendario dell' una e dell' altra Chiesa, pubblicò uji giubileo stra-
segnatura, lo fece successivamente ordinario agli I I dicembre, seguen-
governatore di Terni, Rieti e Spole- do così l'esempio praticato da Sisto
to. L'Ottoboni adempì con tanto ze- V, e seguito da molti successoli del
lo e con tanta prudenza questi uffi- medesimo.
cii importantissimi, che il detto Pon- Questo Pontefice, ad onta della
telìce lo elesse vescovo di Torcello sua età avanzata, avea mente ferma
nel veneziano, ed appresso uditore e perspicace; era fornito di tanta
di rota. Esercitò quest'ultimo impie- prudenza e cognizione tiegli adàri
go con somma lode pel corso di quat- del mondo, che nella Storia della
tordici anni , e si rese celebre per Accademia reale delle scienze ap-
le decisioni cui consegnò alle stam- pellasi uno de migliori spirili dei
pe. Finalmente Innocenzo X , vo- suo secolo. Ma la premura di av-
lendolo rimimerare pei servigi pre- vantaggiare i parenti olìuscò al-
stati alla Chiesa ed allo stato, lo cpianto la gloria di questo Ponte-
decorò colla sacra porpora a' 19 fice. Egli creò generale di s. Chie-
febbraro i6'j2, due anni,
e, trascorsi sa suo nipote Antonio, e duca di
lo fece vescovo di Brescia. Senon- Fiano il pronipote Marco; diede per

chè a tal dignità ei linunziò dopo moglie ad Urbano Barberini, ]irin-


due lustri avendo conseguito da Ales- cipe di Palestrina, la sua pronipote
sandro VII la badia Vangadiccnse. Cornelia Zeno, e decorò della porpo-
Poscia, lasciato il suo titolo di s. Sal- ra gli altri pronipoti suoi Pietro Ot-

vatore , otto quello di s. IVIarco , e toboni e Giambattista R.ubini. Quin-


si ebbe prima il vescovato di Sa- di rivolse l'animo a beneficare la
bina, indi di Frascati e da ultimo patria. Avendo questa impugnato le
di Porto. Intervenne ai comizii di armi contro i turchi, Alessandro le
Alessandro VII, dei Clementi IX, inviò sette galere e due mila fonti,
e , Xe d' Innocenzo XI , i cpiali dal quale soccorso rinfoi-zati i ve-
Pontefici lo ebbero mai sempre in neziani, a' IO agosto del 1690, si

grande estimazione. Intanto essendo impadronirono della città di Napoli,


morto il Sommo Gerarca Innocenzo di Malvasia e di Vallona, conside-
XI, egli fu eletto a succedergli a' 6 revole fortezza dell' Albania. Inol-
ottobre del i68f) per voto unanime tre spedì a quella città il suo chie-
del sacro Collegio di cui era sotto- rico di Camera Michelangiolo Con-
. ,

134 ALE ALE


ti (che poscia fu Papa col nome di I 3 settembre conlèrmò la congregazio-
Innocenzo XIU) afllnchù presentasse ne de'chierici secolari dcU'Assimta in
al doge Francesco Morosini lo stoc- Portogallo, ed a'i5 ottobre, le co-
co ed berrettone da lui benedetti
il : stituzioni de'monaci silvestrini. Sotto
donativo che suol farsi dal Sommo il suo predecessore Innocenzo XI
Pontefice a qvie' generah, che sono erano insorte delle differenze tra
benemeriti della cattolica religione. la corte di Roma e quella di Fran-
Confermò alla stessa repubblica l'an- cia per le franchigie e per le rega-
tico diritto di esigere dagli eccle- lie. JMirando Alessandi'o a togliere
siastici la decima, e le concesse il questi dissidii , concesse al re cri-
privilegio di nominare gli arcive- stianissimo la nomina dei vescovi di
scovi e vescovi di quelle città, che Metz, Toul, Verdun, Arras e Per-
avea preso ai turchi ; lasciò al pri- pignano. Il re l'inunziò allora alle
miceiio della chiesa di san Marco franchigie, e nel 1690 restituì al
que'privilcgii, di cui godeva fino dal- Pontefice lo stato di Avignone. Se
1829, e che si riducevano a questi : di non che, non avendo Alessandro po-
usare le insegne vescovili, d' impar- tuto ottenere quanto bramava in-
tire la benedizione nelle sue chiese, torno alle quattro proposizioni del cle-
di approvare i confessori , di con- ro gallicano, non volle concedere ciò
ferire la piima tonsura a' suoi sud- che avea promesso, e condannò quel-
diti e di concedere ad essi le lette- le proposizioni come ingiuriose alla
re dimissorie per gli altri ordini ; Santa Sede erronee e scandalose
,

ai quali favori aggiunse quello di e nel giorno precedente alla sua


conferire gli ordini minori a quelli morte scrisse a quel re vm breve
che stavano sotto la sua giurisdizione. amorevole su questo affare. Condan-
Quantunque per altro Alessan- nò eziandio il peccato filosofico e
dro si mostrasse inchinevole a col- trcntuna proposizioni, che si credo-
mare di beneficenze i suoi paren- no dei giansenisti Sinnichio, Ar-
ti e la patria, non lasciava di naldo ed altri ; e si adoperò ad e-
applicarsi a tutt'uomo all'accresci- stirpare ogni reliquia del molini-
iiienlo della cattolica religione. Con smo. A queste cure tendenti al be-
breve i i giugno 1690 egli con- ne della religione Alessandro sape-
fermò il decreto della sacra con- va accoppiare il più ardente zelo
gregazione de' riti, in cui si appro- per la prosperità temporale de'suoi
va il culto prestato alla b. Cune- sudditi. Liberò la città di Roma
gonda da epoca immemorabile dalla peste ; sovvenne ai poveri, ai
Quindi ai 16 ottobre dell'anno pellegrini, alle vedove, ai pupilli in
medesimo canonizzò i santi Loren- tempo di carestia; diminuì di un
zo Giustiniani, primo patriarca di paolo la macinatura di ciascuiì nib-
Venezia, Giovanni da s. Facondo, bio di grano ; permise la tratta dei
Pasquale Baylon, Giovanni cTi Dio, grani agli agricoltori , e tanto van-
Giovanni da Capistrano [Vedi). In taggio ne sentirono i suoi sudditi,
quell'anno medesimo, ai io aprile, che fecero coniare due monete col
eresse il vescovado di \ankin, ([uindi motto: RE FRUMENTARIV IlESTITUTA;
«piello di Pekino, capitale dellimpo- e diminuì di un quattrino ])or lib-
rochincse, i ([uali vescovadi dichiarò bra la gabella «Iella carne. IS'on per-
sulfraganei all'arcivescovo di Goa. Ai donò a spese alUne di rinnovare la
1

ALE ALE a55


fontana e gli accjucdotti di s. Pie- ne la laurea. Il ministro di stato Col-

tro Montorio fabbricati da Paolo V, bcrt lo invitò ad essere del nove-

ma poscia rovinati : e coopei'ò al ro di quegli uomini illustri, i qua-


decoro della città col promuovere li tenevano conferenze ecclesiastiche
le scienze ed ingrandire diverse li- a suo figlio, che divenne arcivesco-
brerie. Tolse molti abusi e vizii vo di Rouen. Nel 1706 fu eletto
che infestavano la città e corte di provinciale, e nel 1724 tenninò i
Roma ;dopo sentenza emessa dal
e suoi giorni a Parigi dopo aver per-
santo Uffizio, condannò a perpetua duto la vista dieci anni prima. Le
carcere nella fortezza di Perugia sue opere sono: Summa s. Tliornce

monsignor Gabi'ielli, chierico di Ca- viìidicata; Selecta historice ecclesia-


mera, ed i suoi seguaci, che aveano sticce capita, et in loca ejusdem in-
abbracciato gli errori di Molinos. signia dissertationes historicxv, criti-
Ma si avvicinava il tempo della ca;, dogmaticce ; Jlveologia dogmati-
morte di questo Pontefice difendi- ca etmoralis j Exposilio litteralis
tore impavido della fede, sostenitore et moralis s. Evangelii J. C. sc-
della ecclesiastica disciplina e bene- cundurn quatuor evangelistas j Com-
merito promotore delle scienze. Sul mentar ius litteralis et moralis in
principio di gemiaio del 1691 es- omncs epistolas s. Pauli apostoli^
sendo stato assalito da grave ma- et in septcm epistolas calholicas j
lattia, chiamò a se i Cardinali e Institutio concio nato rwn. Fra gli al-

li esortò ad aderire alla bolla, con tri suoi che fecero gran re-
scritti,

cui condannava le quattro propo- more in quella stagione, si possono ri-


sizioni del clero gallicano, ed a so- cordare la Denunzia del peccato fi-
stenere il diritto, l'autorità ed i pri- losofico, alcune Lettere sopra il to-
vilegi della Chiesa Romana. 11 ma- mismo, X apologia dei domenicani
le intanto diveniva più grave, e missionarii della China la con- ,

perciò gli furono formità delle cerimonie chinesi col-


amministrati i

santi sacramenti. Finalmente nel r idolatria dei greci e dei romani.


giorno primo febbraio del 69 Avea cominciato eziandio una rac-
1

compì la sua carriera mortale, do- colta di scritti di erudizione e di


po un anno, tre mesi e ventisei eloquenza cui avea intitolato Viri-
giorni di Pontificato, ed ebbe la darium, ma che non pubblici» per
tomba nel Valicano. essere diventato cieco.
ALESSANDRO, Cardinale. A- ALESSANO. Piccola città vesco-
lessandro, prete Cardinale di s. Sil- vile {Alexanum), contea e ducato
vestro e Martino
venne decora- , nel regno delle due Sicilie, nel ter-
to della poi-pora da Clemente III ritorio di Otranto, quasi distratta

r anno 1 1 90, nel mese di settembre. da' barbari nell' XI secolo. Ignorasi
ALESSANDRO (Natale). A que- la origine di questo vescovato, tras-
sto scrittore, la cui pietà e dottri- ferito da s. Maria di Lcuca. Da ciò

na sono celebratissime , fu patria i vescovi d' Alessano prendevano


Rouen nel 1G39. Ascrittosi quivi al- anche il titolo di Leuca. La chie-

l' Ordine dei domenicani, nel i665, sa cattedrale dedicata al santissi-

vi cominciò gli studii, che proseguì mo Salvatore è di stile gotico. Di


a Parigi , dove insegnò filosofia e presente è soggetta all'arcivescovo
teologia per dodici anni, e ne ottcn- di Otranto. Poco si estendeva la
7,

2j6 ale ALE


diocesi, comprendeva soltanto do-
e vasi del sommo
e sovrano bene
dici piccoli borghi, due moaistcri e eh' è Dio più quindi allontanavasi
:

un ospedale. da ciò che non tornasse a vera e solida


ALESSIANI o CELLITL Ordine felicità. Costretto da'genitori, altron-
religioso. Gli appartenenti a quest'or- de pii e timorati del Signoie, a pren-
dine hanno a protettore s. Alessio, il der moglie, si arrese al loro benepla-
quale servì molto tempo in uno speda- cito. Prima pei'ò della consumazione
le diEdessa nella Siria. In una imagi- del matrimonio , lo stesso di nuziale
nc impressa dal Galle si riferisce che fuggi di nascosto, e travestito riti-

l'istitutore di quest'Ordine avesse no- rossi in lontano dalla pa-


paese
me Tibia. Fiorirono gli Alessiani o tria , fermando suo soggiorno in
Cdliti al fine del secolo XIV senza una capannuccia presso a certa chie-
alcuna regola o professione religio- sa dedicata a Maria. Perchè le sue
sa , ma il loro officio fu sempre virtù gli attiravano le ammirazioni
servire i pazzi, gli appestati, e sep- della gente in mezzo alla quale vi-
pellirei morti. Pio II neli' anno vea, tornò alla patria, e
Alessio
primo del suo Pontificato li chiamò sotto divise povero pellegrino
di
ad un miglior ordine, e con bolla presentossi a' suoi, che gli accorda-
dei 3 gennaro 14^9? ordinò che lono picciola stanza, dove, non pri-
facessero i voti religiosi, cui si ob- ma di essere per esalare l'ultimo spi-
bligarono nel 1461 dinanzi al prio- rito manifestò chi egli si fosse. Ciò
re del convento di Malines. Sisto avvenne, secondo la opinion più co-
IV con altra bolla del 1472 loro mune, verso l'anno 4-^ 7- La sua
prescrisse la regola di s. Agostino, festa è riportata aldi 17 di luglio.
e concesse molti privilegi , che fu- ALETH (Jleth). Piccola città ve-
rono confermati da Giulio II e da scovile di Francia nella bassa Lin-
Urbano Vili. Il vestito degli Ales- guadoca , rinomata pe' suoi bagni
siani consiste in una veste nera, e per le sue pagliuole d'oro e d'ar-
un mantello sino a mezza gamba, gento che trovansi ne' ruscelli, i quali
ed un cappuccio tondo. Questi re- scorrono dai Pirenei, alle cui radici
ligiosi fiorirono particolarmente in è situata. Nella sua origine non era
molte città della Fiandra e della che un monistero di benedettini, in-
Germania. Vengono chiamati anche torno al quale si alzarono delle a-
Celliti, forse dalle celle dove abi- bitazioni insensibilmente aumentate
tano. Auberto Mirco, Della Orig. al segno che il Sommo Pontefice
Monastica, 1. XII, e. 28, fece men- Giovanni XXII , Jacopo d' Euse
zione degli Alessiani. residente in Avignone^ nel 1 3 1
ALESSIO (s.), nato nel IV secolo erigendo in metropoli Tolosa, fra i
da un senatore di Roma, informato vescovati , che le stabilì per sulfra-
a tenerezza e a generosità fin dai ganei, vi assegnò pur quello di
prim' anni fu largo dispensatore
, Aleth che in quel medesimo an-
dei propri! beni ai poverelli di Cri- no avea instituito, e che ebbe in se-
sto , siccome aveva appreso in se- guito diciotto mila lire di rendita.
no alla famiglia, e parve che ris- 11 capitolo di Aleth componeasi di
guardasse in (pielli altrettanti benc- monaci benedettini ; ma il moni-
lìittori. Secondochè veniva crescendo stero loro fu secolarizzato nel i53i
cogli anni, più .sempre iiinamoia- da Papa Clemeiilc VII. L'autore
ALF ALF 207
delle vite deiPapi d' Avignone di- orrido burrone. Quivi ei fu seguito
ce invece, che Giovanni XXII, nel da molti, i quali bramavano di
1 3 1 9, trasferì il vescovato di Li- condurre i loio giorni sotto la sua
moux ad Aletli. Questo si vuol che direzione, e dei quali ne trascelse
poi passasse sotto la giurisdizione dodici. Questo luogo ebbe il nome
metropolitica di Narbona. di Caverna, e col procedere degli
ALFEO (s.), martire, di una del- anni divenne centro di molto illu-
le migliori famiglie di Eleuteropoli, stre congregazione. Quivi santo Al-
lettore ed esorcista nella chiesa di ièno passò il rimanente della sua
Cesarea, fu tra i moltissimi cristiani mortale carriera, la quale finì l' an^
trucidali durante la persecuzione no io')o.
di Diocleziano. Con lui si ricordano ALFONSO Maria Liguoei(s.)j
tre altri santi, Zacheo, Romano e dichiarato venerabile dal Papa Pio
Barula, tutti decapitati, tranne Ro- VI il dì 4 maggio
1796, beatifi-
mano, che fu strozzato in prigione. cato da Pio VII 6 settembre
il dì
La gloriosa memoria di quest' ulti- 18 16, e canonizzato dal regnante
mo e de' suoi compagni riportasi Gregorio XVI il dì 26 maggio
al d'i 18 novembre. 1839, fé' conoscei'e quanto lume
ALFERIO (s.), sorti la culla riceva la gentilezza del sangue dallo
dopo la metà del secolo X da una splendore delle vangeliche virtù.
delle più cospicue famiglie di Sa- Nacque a Marianella, sobborgo di
lerno. Cresciuto negU anni, dedi- Napoli, il dì 27 settembre 1G96,
cossi con fervore allo studio ed al- di antica e nobile famiglia. A non
l' acquisto delle virtù, nelle quali dire della puerile età di lui, foriera
vantaggiò pi'estamente. La sua pru- indubbia di ottimi avanzamenti, la
denza e perizia negli affari più purezza de' suoi costumi, la sveglia-
scabrosi indussero i principi di tezza dello ingegno, la moltiplicità
quella città a servii-si deli' opera di delle cognizioni Alfonso accoppiar
lui in varie negoziazioni, cui disim- seppe in ogni tempo ai doveri del-
pegno con somma lode. Ma es- la soda pietà. Datosi all' avvocatura
sendo stato colto da mortale ma- neir aprile degli anni, Giuseppe suo
lattia, si avvide delia vanità delle padre e Anna Catterina Cavalieri,
cose mondane, e stabifi di rinun- sua madre, nutrivano intorno la
ziarvi. Abbracciò pertanto lo stato esaltazione di lui in quella carriera
ecclesiastico, ed in seguito, verso l'an- le più vantaggiose speranze. Non co-
no 991, si arruolò tra i monaci sì era scritto però ne' disegni della
benedettini nel celebre monistcro Provvidenza : che, venuta ad Alfonso
di Clugny. Non andò guari per al- in fastidio la sua condizione, deliberò
tro, che dovette abbandonare que- consecrarsi nello stato ecclesiastico
sto chiamato in patria dal
ritiro, al servigio di Dio totalmente. Vinti
principe Gai maro III, il quale gli gli ostacoli frapposti dalle ragioni
commise il governo di tutti i moni- di nobiltà e di famiglia, occupossi
steri di quella città. Ma desideran- da chierico precipuamente nelle mis-
do Alferio condurre una vita
di sioni, dove riusciva con istiaordina-
più ritirata, mosse di proposito ad ria felicità e con molto vantaggio
una montagna detta di s. Elia, da de' popoli. Sacerdote, arse di zelo
dove andò a nascondersi entro più fervido, divenne vero aj)oslolo
i58 ALF ALF
di Cristo, e meritò che Iddio ne baum, 3 voi. in 4" Essa
in latino,
coronasse le fatiche col dono dei è dedicata a Benedetto XIV, il qua-
miracoli. Tanto egli si sentiva por- le rispose all'autore con lettera di
tato a cotal ministero, che divisò di gran soddisfozione. Quest'opera ven-
perpetuarlo erigendo nel distretto ne ristampata piti volte; e io spaccio
di Benevento Congregazione del
la veramente raro di ben dodici edi-
santissimo Redentore, approvata da zioni poco l'vma dall'altra distanti,
Benedetto XIV con rescritto del la fece anco ai nostri giorni ripro-
25 febbraio 1749- Le specchiatis- durre allora poi quando avvenne
:

sime virtìi, che il distinguevano, la santificazione del Liguori, s'accreb-


lo fecero desiderare a pastore in bero di questa e delle altre opere
parecchi episcopati, eh' ei tutti ri- sue le ricerche.
cusò; ma
non potè rimanersi infles- 3. La Guida degli ordinandi, in
sibile piìi avanti quando Papa Cle- latino.
mente XIII lo nominò a vescovo 4. Istruzione al popolo, in forma
di sant'Agata de' Goti. Se non che, di catechismo, sopra i precetti del de-
retta quella diocesi con singolare calogo, in latino.
prudenza parecchi anni^ fattosi mo- 5. Opere dogmatiche contro i

dello a tutti di sobrietà, di morti- pretesi riformati, in italiano.


ficazione, di povertà e di accesis- 6. Storia di tutte le eresie colla
sima carità verso il prossimo, gli loro confutazione, 3 voi. in 8."
riuscì di sgravarsi, cosi ebbe a dire, Vittoria de' martiri, ossia Vi-
7.
da quel monte che premeva legli te di parecchi santi martiri, 2 voi.
a
spalle, consentendolo Pio VI Pon- in 12.
tefice, mentre Clemente XIV non 8. E.accolta di predicazioni e di
avea voluto accettarne la rinunzia. istruzioni, 2 voi. in 8."
Divotissimo di Gesù nel Sagramen- 9. Istruzione e pratica pei con-
to, di Maria, nella quale dopo Cristo fessori, in italiano, 3 voi. in 12."
poneva ogni speranza, e del patriar- I o. La vera sposa di Gesù Cri-
ca s. Giuseppe, impiegò
il suo tem- sto, ossia la santa religiosa, 2 voi.
po comporre molte opere, le
nel in 12.°
quali mostrano quanto ei fosse bene I I. Discorsi sacri e morali per
addentro nelle teologiche discipline tutte le domeniche dell' anno, in 4-°
e nella consumata pietà. Morì già 12. Verità della fede, ossia con-
nonagenario, nel i.° di agosto 1787, futazione de' materiahsti, dei deisti
lagrimato dai membri della sua e dei settarii, 2 voi. in 8.°
congregazione qual padre, e da tutti i3. L'uomo apostolico diretto
salutato qual santo. per ascoltare le confessioni, in la-

tino, 3 voi. in 4'°


Elenco delle principali opere di 14. Le Glorie di Maria, 2 voi.
5. Alfonso Maria Liguori. in 8."
1.5. Opere spirituali, ossia l'amo-
Dissertazione sull'uso modera-
1. re dell' anima, e le Visite a! santis-
to della opinione probabile, in ita- simo Sacramento, 2 voi. in 12.", tra-
liano. dotte anche in francese. Le visite al
2. Teologia morale compilata Ss. Sacramento ebbero per tradut-
per appendice a quella di Buscm- tore in francese il p. Dorè, gesui-
,,
,
.

ALF ALG 2^9


ta lorenese. Noi abbiamo registrate sa, ne rinnovava il voto ogni giorno.
in ispezieltà nel precedente elenco Ebbe dono
di altissima contem-
il

quelle edizioni, che uscirono in Ve- plazione ed era della gloria di Dio
,

nezia per cura e con le stampe del zelantissimo. Perchè il suo grado
Remondini, il quale ebbe la gran- non consentivagli di predicare ai
de ventura di mantenere coli' auto- popoli solennemente, suppliva con
re una letteraria corrispondenza. fervide orazioni al Signore a conver-
Le opere di questo santo videro sione de'peccatori, pronto a sofferire
anche la luce dapprima a Na- i tormenti eterni per altrui, purché
poli , o in quel regno a Roma , tutti andassero salvi, e Dio ne fosse
da poco in Monza pel Corbetta glorificato. Menò la vita in mezzo
ed in Venezia per V Antonelli alle austerezze più crude; al che
Haunovi ancora di lui molte al- se aggiungansi i diuturni morbi, che
tre opere di pietà assai pregiate ne dilaniarono il corpo, pare quasi
tra le quali delle Preparazioni al- incredibile eh' ei toccasse la età di
la messa e de' RendiinenLi di gra- ottantasei anni. Quantunque il ma-
zie per ciascun giorno della setti- lore, che lo affliggeva, fosse cosi gi-a-
mana. ve, che se a brano a brano gli si
ALFONSO RoDRiGUEz (b.), coa- recidevano le membra, diceva , non
diutore temporale formato della avrebbe patito tanto; infievolito nel
Couqjagnia di Gesù che il Som- , corpo , mostrò l' animo ravvalorato
mo Pontefice Leone XII dichiarò da invitta pazienza ; e se un quarto
beato con breve del dodici giu- d'ora soltanto gli avveniva di tregua
gno 1825. Nacque in Segovia nel- allo spasimo doleasi di non aver ,

la Spagna, ai 25 luglio dell'anno patito, e, non patendo, dicea di non


i53r. Devoto a Maria Santissima meritare : tanto avea 1' occhio e il

fin da' primi anni, perdute a ca- pensiero conformar sé medesi-nel


gione di sinistre vicende famigliari mo alla imagine del Crocifisso, mi-
le sue sostanze, orbato della moglie rando il quale appunto spirò la
e di due
figliuoli che s' ebbe da vigilia degli Ognissanti l'anno 16 17.
santo connubio divcltosi da ogni
, ALFREDA (s.) F. s. Eteldrita.
affetto a cosa del mondo, nella ve- ALGARVE ALGA REE. Pro-
od
nerabile compagnia di Gesù a Dio vincia del Portogallo. F Silves. .

si consacrò, e divenne di quella raro ALGERI, Giulia Cesarea. ossia


ornamento . Primo de' suoi pensieri {^Algerian.,sive Julia Ccesarea). Gran-
faceva egli l' amore a Dio alla , de, bella, forte e ricchissima città
umanità santissima di Cristo , alla dell' Africa , con residenza di un ve-
santa Vergine e al prossimo suo. scovo , diocesi nuovamente eretta
Umiltà, obbedienza, carità, come dal Sommo ora regnau- Pontefice
tre gemme legate in uno anello ei te. Era già capitale della reggenza
rispettava, e quant' altri mai pre- di dominala dal Dey, co-
Algeri
diligeva.Entrato era nella Compa- me dell' impero ottomano.
viceré
gnia per farsi santo: non attendeva Il regno di Algeri il più grande ,

dunque a cosa, che l' acquisto di della Barbarla , comprendeva tut-


tutte le possibili virtìi gli conten- ta la porzione settentrionale del-
desse. Per osservare piìi fedelmen- l' Africa , chiusa fra il grande A-
te la castità, udendo la santa mes- tlante ed il mare : estensione di
afìo ALG ALG
paese di duecento leghe di lun- derla dalla parte del mare, gli spa-
ghezza sopra settanta a ottanta di gnuoli fabbricarono una fortezza
larghezza eh' era occupata anti-
,
sopra un ammasso di scogli dirim-
camente dalla Numidia e dalla Mau- petto alla città. Questi riuniti di-
ritania . Dopo Algeri, le più ce- poi con un argine alla città stessa,

lehri città sono Costantina, I' antica costituirono piìi tardi il baluardo
Cirta, e Bona presso Ippona, già di un nido di corsari, da cui furono
sede vescovile del dottor della chie- poste non rade volte in angustia le
sa sant'Agostino. I primi abitatori maggiori potenze, ed obbligate ad
d'Algeri furono i getuli ed i libii. annuo tributo. Il rigore, onde gli spa-
I medi, i persiani e gli armeni, che gnuoli trattarono i vinti, li fece esa-
avevano seguito Ercole in Ispagna, cerbare siffattamente, che alla mor-
passarono sulle coste d' Algeri, e, te di Ferdinando ( anno 1 5 6 1 ) si

mescolati con primi abitatori, for-


i rivoltarono, e chiamarono in aiuto
marono i numidii ( così chiamati il famoso corsaro turco Ories, so-
perchè non avevano stabili abita- prannominato Barharossa, il quale
zioni ) ed i mori. Quei popoli fu- toglieva agli spagnuoli porzione del-
rono successivamente conquistati dai le conquiste nel i5i6, s'impadro-
romani, dai vandali, dai greci di niva del governo di Algeri, e mo-
Costantinopoli, e finalmente dagli riva combattendo i^iQ. Gli nel
arabi, che, invasa l'Africa settentrio- successe il fratello Cair-Eddin, pur
nale al principio dell'ottavo seco- soprannominato Barharossa, che per
lo, foi'zarono a riceve- i cristiani mettersi al sicuro dalla formida-
re r islamismo Gli arabi pas- .
,
bile potenza spagnuola, si pose sot-
sati anche in Europa, ne furono to la dipendenza del Gran Signore
scacciati dagli eserciti di Ferdinando dei turchi Selim I, il quale lo no-
V d'Aragona e da Isabella di Casti- minò pascià e reggente di Algeri,
glia nell'anno i493, venendo inse- e gli spedì un corpo di giannizzeri.
guiti fin sulle coste dell' Africa. Nel Dopo che Cair-Eddin si pose
j5o4 venne preso ad essi il forte sotto la direzione della Porta ot-
presso Orano, e quattro anni ap- tomana, prese agli spagnuoli l'iso-

presso lo stesso Ferdinando V in- la situata dinanzi ad Algeri, e nel


viò contro di essi un' armata I 53o la congiunse colla terra ferma
comandata dal celebre Cardinale mercè quell' argine di cui facemmo
Francesco Ximenes di Cisneros , menzione. Formato di esso un uti-
arcivescovo di Toledo, primo mi- le porto, sparse colla sua flotta il

nistro ed inquisitore della Spa- terrore nelle potenze cristiane. Però


gna, che s'impadronì di Orano, nel mentre che Cair-Eddin andava a
e lasciò a Pietro di Navarra la cu- Costantinopoli per informare il di-
ra di estendere le conquiste. E già vano sulla necessità di ridurre Al-
nel i5o8 era egli al possesso di geri ad ima fortezza vieppiù for-
tutti i luoghi forti nei contorni midabile, lasciava in sua voce certo
d' Orano, e, nell' anno seguente, di Assan sardo di nascita , che prose-
Bugia e di tutte le città della co- guiva nelle piraterie. Fu allora che
.sta. Algeri, non sì forte allora co- Carlo V
divisò di vendicare le scon-
me lo è di presente, fu tra le pri- fitte degli spagnuoli. d' impadro-
me ad esser sottomessa. Por difcn- nirsi di Algeri, e liberare il ma-
,

ALG A LG 9.(1 1

re da quelle molestie. Invitò il Mentre l' Italia si vedeva oppressa


Pontefice Paolo HI, Farnese, a col- dai corsari algerini, e l'Olanda, la
legarsi a lui . Paolo, quantunque Danimarca, la Svezia ed altre na-
mal fermo di salute, andò a Luc- zioni erano tenute a pagare uà
ca (anno i54i), afllne di dissuade- annuale tributo, per evitare le
re l'imperatore da quella spedizione; loro depiedazioni mentre i cri- ;

ma Carlo V, con due armate, com- stiani indottivenivano spesso a rin-


poste del più forte che avessero negar la fede ed abbracciare 1' Alco-
la Spagna e 1' Italia si affacciò , rano, nel 18 IO la potenza di Alge-
ad Algeri e vi pose 1' assedio. Se ri fu alquanto umiliata dalle na-
non che una tremenda huriasca vi degli Stati Uniti, e dall' am-
disfece quasi tutta la flotta , e le miraglio inglese Lord Exmouth ,

onde del mare inghiottirono cir- nel 18 16, bombardata in maniera


ca centocinquanta navi ed otto mila da por fine alla schiaviti! dei cri-

uomini. Quindi, imbarcatosi il resto stiani. Un insulto fatto da Ussein


dell'esercito imperialo colla maggior pascià, l'ultimo Dey, nel mese di
confusione, Assan potè uscire da Al- aprile 1827, al console francese, in-
geri, e distruggere quasi tutti i ca- dusse il re Carlo X a spedire con-
valieri gerosolimitani. Dopo tale av- tro Algeri una formi<labile flotta, la
venimento gli Algerini si riputaro- quale comandata dal valoroso ma-
no invincibili, barbare estesero le resciallo Bourmont, nel giugno i83o,
mari Mediterraneo,
loro piraterie ne' rese la Francia signora di quel ni-
ed Atlantico, ed imposero tributi do di pirati, che per tanti secoli
alle nazioni. Nel i635 sotto la prò» danneggiarono l'Europa. Da Algeri
lezione di Cromwell, e nel 1670 passarono i francesi ad occupare
sotto il regno di Carlo II, gì' ingle^ Barcas, Orano e Costantina.
si fecero lispettare dagli Algerini la Sollecito il re dei francesi Luigi-
bandiera d'Inghilterra, bruciando Filippo pel mantenimento della cat-
loro alcuni vascelli. Duquesne, ce- tolica religione ne' suoi sudditi di-
lebre ammiraglio francese, per or- moranti in Algeri, e per la propa-
dine di Luigi XIV il Grande, nel gazione della fede in quei dominii,
1682 e nel i683, fece bombardare correndo l'anno i838, supplicò il
Algeri, la quale spediva ambasciato- regnante Pontefice Gregorio XVI,
ri al re di Francia ad implorare perchè erigesse Algeri in vescovato,
la clemenza di Luigi XIV Non . presentandogli per primo vescovo
perciò desisteva dalle sue incursio- d. Antonio Adolfo Dupuch, sacer-
ni; e sebbene nel i']']^ il re di Spa- dote dell' arcidiocesi di Bordeaux,
gna Carlo III spedisse l'ammiraglio vicario generale di cpiell' arcivesco-
Pieilly con un esercito di trenta mila vo, e canonico in quella metropo-
uomini ad attaccarla per mare e litana. Quindi il Pontefice colla co-
per terra, pm-e giunse a vigorosa- stituzione Sìngulari, emanata ai die-
mente respingerli, ed a sollevarsi ci agosto i838, eresse in vescova-
qu" (li a maggiori pretese. Nondi- to Giulia Cesarea , ovvero Algeri
meno, sotto il regno dello stesso Car- ed al grado di cattedrale la chie-
lo III, tornarono gli spagnuoli, nel sa in detta città dedicata a san
1783 e 1784, ad assalire Algeri Filippo apostolo, il quale predi-
senza riportarne vantaggio veruno. cò r Evangelo in Etiopia. Queste»
.

?.6-2 ALG ALG


nuova sede vescovile fu resa suP- città dell' chiamata an-
Andalusia ,

fraganea dell' arcivescovato di Aix che vecchia Gibilterra, non è che


nella Provenza , ed in virtù della due leghe distante da Gibilterra
antidetta bolla, le fu conceduto medesima. Ha
porto e fortezza, una
di estendere la sua giurisdizio- volta di qualche importanza. Ma
ne per tutto r antico regno al- dopo la distruzione sofferta allor-
gerino, e sulle chiese in esso esisten- quando i mori invasero la Spagna,
ti. I frutti della mensa vescovile a' tempi del re Pietro , essa piìi

furono tassati a 3 70 fiorini di ca- non risorse. Gli arabi se ne impa-


mera , e fu stabilito che la chiesa dronirono nel 712,6 la possedette-
cattedrale, il seminario, l'episcopio ro per oltre sei secoli. Finalmente,
e la mensa vescovile fossero dota- dopo lunghissimo assedio, riuscì ad
te mantenute dal re dei france-
e Alfonso XI, re di Lione e di Ca-
si. Al momento della consecrazione stiglia, di conquistarla a' a6 marzo
monsignor Dupuch, vescovo d' Alge- i344' I"di il Sommo Pontefice Cle-
ri, nel vigesimottavo giorno di otto- mente VI, Roger, residente in Avi-
bre i838, da Bordeaux diresse alla gnone, nel concistoro celebrato nel
sua diocesi una lettera pastorale. 134^1, annuendo alle preghiere del
Prima che Algeri fosse eretta in detto re Alfonso XI, la eresse in ve-
vescovato, la missione ei'a affidata scovato , che più non esiste. Nel
ai Lazzaristi diFrancia, il supe- porto di Algesira, i francesi coman-
riore de' quali avea il titolo di vica- dati da Linois, sebbene con forze
rio apostolico. In Algeri vi aveva inferiori, nel1801, riportarono sugli
uno spedale regio de' padri tri- inglesi un navale vantaggio.
nitari! di Spagna , amministrato ALGHERO o ALGHER (Alga-
dal cappellano del console spa- rea.). Città con residenza vescovile,
gnuolo ; una piccola cappella vica- nella Sardegna. E situata sulla co-
riale pei cattolici franchi , e due stiera ad egual distanza da Rosa
cappellani pei così detti bagni, do- e da Sassari- in un luogo dove sor-
ve si rinchiudevano gli schiavi. Oc- geva allre volte il porto di Cora-
cupata poi la città dai francesi, ven- codes, di cui appresso Tolomeo vieti
ne abbattuta una moschea, per fab- fatta menzione . Essa è piccola ,

bricarvi una chiesa pei cattolici. ma bella , forte e ben popolata


Spettava al vicario d'Algeri veglia- Credesi che fosse fondata da una
re sulle missioni di Tunisi e Tri- colonia di barcellonesi , forse per
poli, deputandovi provicarii e pre- motivo che il popolo parla la
fetti. lingua catalana. Era divenuta de-
Algeri era già stata sede vescovile serta per le gueri-e de' re d' Ara-
della Mauritania Cesariana, e me- gona, stati sovrani dell' isola di Sar-
tropoli. En)erito, suo vescovo do- degna . Alghero nelle sue coste è
natista , fu uno dei sette attori nel- ferace di coralli, de' quali si fa ab-
la conferenza di Cartagine, pel par- bondante pesca. Fu innalzata a ve-
tito di Donato. Deutero, cattolico, scovato sul principio del X\T se-
era uno dei custodi delle tavole pei colo, e le fu unito, quasi allo stes-
cattolici. so tempo, quello di Oristano. E
ALGEZIRA. Città vescovile nella sulfraganea dell' arcivescovato di
Spagna. Questa piccola, ma folte Sassari. La sua cattedrale è dcili-
,

ALI ALI 263


Celta alla Immacolata Concezione di gran sedizione, il popolo che odia-
Maria Vergine il capitolo ha tre di- : va il legato pel suo mal vivere, for-
gnità, di cui la prima è 1' arciprete, temente irritato, lo cercava a mor-
e conta quattordici canonici. La tassa te. Ei si fuggì travestito ma lico- ;

consiste in 278 fiorini. JVella città nosciuto dal duca di Urbino del- ,

trovansi sette conventi di religiosi la Roi'cre, nipote di Giulio li, ge-


un monistero di monache, delle con- nerale dell' esercito Pontificio , ne
fraternite, uno spedale e seminario. riportò una ferita di lancia, che Io
ALIA [Halien.). Città vescovile in stese morto sid Ciò
fatto. accadde
parlibus nell'Armenia minore, suf- l'anno i5ii. P^. Murnlorì , Annali
iiaganea di JNeocesarea. d' Italia j t. X, parte I.

AlACkm^kS>SO{Halicamassen.). ALIFE e TELESE. Diocesi u-


Città vescovile in partibus della nite nel regno delle due Sicilie {A-
provincia di Caria, diocesi di Asia, liplian. et Thelesin.). Alife è cit-
sufFraganea di Stauropoli. E cele- tà antichissima, situata sul Voltur-
bre siccome patria di Erodoto e di no in una pianura ai piedi del
,

Dionigi detto d' Alicarnasso. Un tem- monte Apennino nella Terra di La-
po era la capitale dei re di Caria, voro. Ebbe ad abitanti gli osci ed
e altre volte chiamavasi Zephyra. i sanniti e venne dipoi signoreg-
,

A' nostri giorni porta il nome di giata dai romani. Nella guerra so-
Castel di s. Pietro, o Riessi. I tur- ciale, il valoroso romano Fabio Mas-
chi la chiamano Boutran. simo rese in Alife la pariglia ai
ALIDOSI Francesco, Cardinale. sanniti, poiché, dopo avergli compiu-
Francesco Alidosi, nato di nobile tamente disfatti, li ol)bligò a passa-
stirpe , ottenne il vescovato di Mi- re sotto Fabio ristaurò la
il giogo.
leto, e neir anno 1 5o5 quel di Pa- città di Alife, che divenne prima pre-

via. Giulio II, neir anno medesimo, fettura, e poi colonia romana. Al-
Io decorò del Cardinalato col titolo la caduta dell'impero, Alife fu ab-
de' ss. Nereo ed Achilleo, quantun- bruciata dal conte Celano, capitano
que il sacro Collegio non ne fosse dell' imperatore Federico II. Quan-
contento. Inviatolo presso la cor- tunque in rovina, essa è ancora cin-
te di Luigi XII, re di Francia, ta con mura di straordinaria so-
col carattere di legato a latere, gli lidità ; vi si osservano gli avanzi
conferì poscia il governo della pro- di un anfiteatro, e, ad una lega in
vincia del Patrimonio, e nel i5io circa di distanza , vcggonsi tuttavia
gli assegnò, a titolo di perpetua am- le antiche sue terme. Si congettura
ministrazione, il vescovato di Bolo- che il vangelo vi sia stato annun-
gna. Invaghitosi Francesco di ot- ciato non più
che nel San- tardi
tenere il porsesso della città d' Imo- nio ed a Benevento. Alcuni vorreb-
la che alla sua famiglia antica-
, bono avervi s. Silvestro Papa , nel
mente apparteneva non potendo- , 3i45 instituito un vescovato; ma
lo conseguir dal Pontefice, si rivol- ciò è incerto. Bensì nel secolo V si

se al partito del re di Francia, che fondò in essa la sede vescovile, che


allora faceva la guerra con P^oma, sotto Giovanni XIII, divenne, l'anno
e, introdotti per tradimento i fi-an- 969, suffraganea di Benevento, quan-
cesi in Bologna , consegnò la città do quest' ultima fu elevata al gra-
nelle loro mani. Eccitatasi quindi do arcivescovile. Il vescovato di
, ,.

264 ALI ALL


Alife fu unito all'altro di Telese benché li dapprima; non-
aliborrisse
nella stessa provincia. Rovinata la dimeno continuava gli studii. Rego-
città pel disastro recatole dal capi- lato ne' costumi amante della giu-
,

tano imperiale , e fatta l' aria mal- stizia ed oltre modo disinteressato
sana, ne scemai'ono gli abitanti, ed essendo assessore appresso l' offizio
il vescovo stabiPi sua dimora nel- del tesoriere d' Italia, fu inaccessi-
la città di Pedemonte , diocesi di bile alla corruzione. Quando san-
Alife , ed a Cerretto nella diocesi to Agostino mosse alla volta di
unita di Telese. Roma, Alipio si congiunse a lui
La cattedrale di Alife, dedicata nella piìi stretta amicizia, e lo se-
a s. Sisto Papa martire , è bella gui a ^Milano, dove si convertirono
chiesa di antica architettura, offi- ambidue, e furono battezzati da san-
ciata da dodici canonici , tra i to Ambrogio. Formarono a Taga-
quali si contano due dignità , di ste una comunità di persone pie

cui prima è
la l' arcidiacono. Pe- le quali, allorché Agostino fu fat-
demonte ha due collegiate , confra- to d' Ippona
vescovo lo segui- ,

ternite , ospedale e seminario. La rono ed entrarono nel mo-


tutte
tassa è di 240 fiorini. V. Telese. nistero che egli fecevi edificare
,

ALIL. Città vescovile della dio- Potè Alipio stringere amicizia con
cesi d' Asia nella Frigia Pacaziana, san Girolamo quando visitò per
sulFraganea alla metiopoli di Lao- divozione la Palestina , donde ri-

dicea. tornato , fu eletto vescovo di Ta-


ALINDA. Città vescovile della gaste circa r anno 3o3. Aiutò l' Ip-
diocesi d' Asia ,
provincia di Caria ponense in tutto ciò che sci'isse o
sotto la metropoli di Afrodisiade. fece contro i donatisti ed i pela-
Era un tempo assai fortificata. giani. Assistette a diversi concilii,
ALIPIO (s.), nato in Tagaste nel imprese parecchi viaggi, e zelò in-
secolo IV da riguardevole e ricca fa- defessamente, fino a tarda vecchiez-
miglia, fu allievo di s. Agostino, che za, la gloria diDio e della Chiesa.
amavalo al sommo e n' era conve- Lo si crede morto nel 4^9? o in
nevolmente l'iamato. A cagione di quel torno. E nominato nel mar-
alcune amarezze tra il precettore e tirologio romano al di i5 agosto.
suo padre, Alipio interruppe gli stu- ALLACCI Leo:ve , custode della
dii. In questo mezzo i giuochi cir- biblioteca vaticana, nacque nel i586,
censi, frequentissimi in quella città, da genitori greci scismatici, nell' iso-
lo allettarono fatalmente ; e, se non la di Scio. Fece i suoi primi studii
fosse stato che Agostino, senza sapu- in Calabria presso la famiglia Spi-
ta del padre , accettasse in iscuola nelli, e dipoi si applicò in Roma alla
il discepolo, e gli desse lezioni, non umanità, alla filosofìa e alla teologia
sarebbe uscito del pericolo dove nel collegio dei greci. Fu eletto vi-

avea posto il piede. Ottenuta dal cario generaleda Bernardo Giusti-


genitore licenza di ritornare alla niani vescovo di Anglona Dopo .

scuola di Agostino, seguitò col mae- due anni si recò di nuovo a Scio,
stro le superstizioni de' manichei. chiamatovi dal vescovo di quel!' iso-

Condottosi a Roma per addottrinarsi la Marco Giustiniani. Passati alcuni


nelle leggi , divenne un' altra volta anni, ritornò a Roma, ove ottenne
amatore degli spettacoli circensi la laurea in medicina ; e poco dopo
,
, ,

ALL ALL 26?


nominato professore del collegio greci, sull'età e gì' infersdziì che si
fu
(lei greci. Nel
Germania per
167. x, Gregorio
iar tras-
W richiedono nella collazione degli or-
dini, sui templi, sul vestibolo, sulle
lo inviò in
ferire a Roma la biblioteca pala- liturgie, sul libro dei vangeli e
tina di Heidelberg, regalala al Som- delle epistole, su cjuello dell'ufficio
mo Pontefice. In seguito prestò il ecclesiastico, sul salterio , chiamato
suo servigio ai Cardinali Incili e oetono, sul libro intitolato paracleti-
Barberini, e dedicossi a compone co, sul triodon, sul menologio, sìil-

varie opere, nonché a trarre dalle V orologio sulV antologia, sul dia-
,

biblioteche alcuni scritti, che senza conico e sul panegirico. Altre opere
di lui sarebbero stati sepolti nel- egli compose, in cui die' a dive-
l'obblio. Alessandro VII gli affidò dere quanto vasta fosse la sua eru-
la custodia della biblioteca vaticana. dizione.
L'Allacci mostrò molto impegno Fra gli scritti, che videro la luce
per unire i greci ai latini, e sostenne mercè le cure di lui, si possono an-
con infocato zelo i diritti della noverare i seguenti di antichi au-
Chiesa Romana e l'autorità del suo tori una Collana dei padri greci
:

Capo. Dopo ima vita tutta dedita sul profeta Geremia; un trattato
allo studio,ed aliena dalle dignità, d' Eustachio arcivescovo d' An-
,

morì in Roma nel i66g. Le ope- tiochia suW Esamerone , ed una


,

re cui diede alla luce


,
altre sono , Dissertazione dello stesso autore del-
di esso lui composte, altre di an- l' Engastriniita o della Pitonessa,
tichi com-
autori sui quali fece dei con un Commentario di Origene
menti. prime si annovera
Tra le sullo stesso soggetto. Inoltre rese di
mi trattato Sul perpetuo consenso pubblico Aggiunta alle
diritto un'
(Iella Chiesa orientale ed occiden- opere di Anselmo, e le lettere di
s.

tale, con due dissertazioni l' una , s. Nilo, nonché la Grecia ortodos-

Sulle domeniche e le settimane dei sa, in due tomi contenenti moltis-


greci, Y altra Sulla messa dei Pre- simi greci scrittori non prima co-
santijicati. Compose un trattato Snl- nosciuti, e da lui con note illustrali.
V accordo perpetuo della Chiesa gre- ALLELUIA, Alleluia o Hai-
ca e latina sì riguardo alla fede lelu-jàli. Voce ebraica non mai vol-
che ai costumi, un altro Sull'ottavo tata in veruna lingua, e che significa
sinodo di Fozio, ed uno Sulla dis- Lodate il Signore. S. Giovanni, il
sertazione di un giovane scolare quale dalle rupi di Patnios vide gli
intorno all' attuale chiesa greca, li angeli adorare la divina Maestà
autore di una Difesa del concilio e prostrati al ti-ono divino cantare
d' Efeso e di s. Cirillo sulla proces- Alleluia, Alleluj'a, insegnò ai cri-
sione dello Spirito santo, e di lui stiani la parola più acconcia ad e-
compendio sopra questo soggetto sprimere il maggior gaudio di un'a-
ove espone il vero stato della que- nima. Non tardarono i primi cre-
stione. Scrisse alcune esercitazioni denti a servirsi di ima espressione,
Sulprefazio, un trattato Sulla con- che dava loro il modo d' innalzar
cordia delle nazioni cristiane del- lode a Dio dal quale ogni prosperità
l' /l sia, Àfrica ed Europa nella fede ripeteano. Credesi che s. Girolamo
cattolica , la versione della storia fosse il primo ad introdurne 1' uso
del concilio di Firenze, sui riti dei nel!" ufficio divino. Allelufa, dice
VOL. I. 34
266 ALL ALL
egli, sin dai primi tempi della osserva Baronio dov' è descritto il

Chiesa pronunciava il contadino cur- seppellimento di s. Radegonda.


vo sulla zappa, il lavoratore solle- In processo di tempo, dalla Set^
vante i massi per erte ripide; ed tuagesima fino al sabato santo, ven-
Alleliija era un invito al coro pei ne prescritto di tacere 1' AUeluja sì
monaci. Ben presto s'introdusse an- nelle messe, che nell' officio di qualun-
che nella liturgia, e s. Agostino {Ep. que santo, e fu anche soppresso si nel-
^6, 1 19 e Ser. 5, de divers.), fa fede r officio che nelle messe pe' defunti.
che in tutte le chiese dell' Oriente Alessandro 11, Badagio, di Mila-
lo si cantava da Pasqua a Pente- no, Papa, del 1061 ordinò, che nei
coste. San Girolamo rimprovera Yi- tempi nei qviali era omesso il can-
gilanzio di essersi adoperato, perchè to dell' AUeluja venisse suirogato
,

nella chiesaGerusalemme non


di il Laus tihi, Domine, Rex ccternce
si cantasse, che ima sol volta alfan- glorice j cioè Lode a te, o Signore^
no. Alcuni attrijjuiscono a s. Da- re della eterna gloria. Nella mes-
maso r introduzione dell' AUeluja sa del rito mozzarabico , che si
nella liturgia; ma dal fin qui det- usava altre volte plesso le chiese di
to si conosce, che tutto al più a lui Spagna, adoperavasi 1' AUeluja nel-
può attribuirsi il costume di reci- r introito dei morti , e nella messa
tarlo anche tempo pasquale.
fuori del dei vivi cantavasi dopo il vangelo.
Sulla origine AeW AUeluja pubblicò f^.Francesco Antonio Mondclii, Dis-
mons. Leonardo Cecconi da Montalto sertazione sulla Liturgia mozza-
una erudita Dissertazione, stampata rahicd nella Spagna eh' è la nona ,

in Velletri nel 769, la quale fu ri-


i delle sue dissertazioni nella parte il
prodotta dal Zaccaria nella sua rac- della seconda decade, Roma 1792;
colta di dissertazioni di storia ec- Bernardino Ferrali De vet. ac- ,

clesiastica, tomo IX, Dissertazione I, clamai. AUeluja a cJiristianis prce-


Roma 1794; un'altra ne pubblicò lium inituris acclamatum, pag. 384-
ancora l'abbate Bellet, francese dot- Presso i greci , secondo il pa
tissimo, canonico di Condillac, nel dre Goar è recitato 1' AUeluja
,

1745. nella quaresima, e nelle cercmo-


11 Sommo Pontefice s. Gregorio nie funerarie. Nella litui-gia am-
Magno prescrisse che tutto l' anno brosiana, eccettuato il tempo qua-
si cantasse ^AUeluja nella Chiesa l'esimale , i giorni delle litanie e

latina :comando per cui taluni delle rogazioni, le vigilie e le fe-

lo accusarono come troppo ade- rie de exceptato , nelle messe


rente ai greci riti. 11 santo fé' dopo r epistola si dice sempre
conoscere a' suoi censori che l uso r AUeluja ed anche frctjucn te-
,

di cantar VAlleliij'a era stato intro- mente nelle ore canoniche: il che
dotto ancora a Roma da s. Damaso mostra, oltre multe altre circostan-
Papa neir anno 384- Contutlociò i ze, che a proprio luogo vcilicnio,

cavilli degli avversarli non valsero quanta conformità abbia la liturgia


ad impedire che le clùese d' Occiden- ambrosiana col rito greco.
te ricevessero di buona voglia il de- Sitlonio Apollinare ci ammonisce,

creto di Gregoiio che anzi quivi


: che la voce AUeluja eia anche in
si giunse a cantare V Alleliija fin bocca dei condannali alle galere, i
ftuco neir qf/ìcio pei defunti, come quali la usavano siccome un mot-
ALL ALL 267
lo che alleviava loro la fatica e li me visse sempre, nello spìrito del-
rendeva più atti a sostenerla eoa la sua semplicità piiiniliva , e ren-
rassegnazione. Quando non si usa de agli uomini sempre venerabile
VAUeluja nella liturgia, suolsi dire il proprio culto.
che r Alleili]' a è chiuso. Cotale e- La mattina del sabato santo, nella
spressione innoceiitissinia diede luo- messa, che si canta da un Cardinale
go a materiali forme inlese a chiu- nella cappella Papale con l'assistenza
dere \' Alh'liija forme figlie della
, del Sommo Pontefice, finito il Gloria,

rozzezza di qualche luogo e di qual- il celebrante dice l'orazione, dopo di


che tempo, non mai approvate dal- che suddiacono canta l'epistola:
il

la Ciiiesa la quale non rese uni-


, poscia viene un altro suddiacono
versali che ceremonie grandi su- , uditore di rota, parato con toni-
blimi e deene di sé. Ouindi vo- cella bianca; ed accompagnato da
kasi nella chiesa di Tul che i un ceremonierc dice ad alta voce
fanciulli addetti al coro, nel sab- dopo la genuflessione appiè del so-
bato prima della Settuagesinia , con glio Pontificio; Pater sancte , an-
grande apparato di vestiario e tor- nuntio vobis gaudiuni magnuni, aiiod
ce accese, acqua benedetta in- , est Alleluja- e poi baciato il piede

censo e certe ceremonie, seppellis- al Papa, torna in sagrestia.


sero V Alleliija. Altra ridicola for- Dopo che è stato annunziato al
ma ei'a quella adoperata in vma Papa tale cantico di allegrezza, che
chiesa cattedrale non discosta da si tralascia s' egli non assiste, il

Parigi. Ivi , fatto un cartoccio ed celebrante lo canta tre volte, al-


iscrittovi Y Alleilija con aurei carattc- zando ad ognuna un tuono di vo-
rì , a furia di percosse cacciavasi ce, e sempre gli risponde il coro
dal coro. Strane fogge si praticava- in contrappunto, facendo la caden-
no, quantunque non s\ indecenti, za finale 1' ultima volta Quindi .

nella chiesa Antissidoriense, e le re- due soprani intuonano il


anziani
gistra Ducange. Per dar bando al- versetto: Confiteniini Domino, quo-
YAllelitja, nella domenica di Settua- niani bonus: quoniani in scecidum
gesima, se ne recitava l'uffizio, del misericordia ejus, e due altre cop-
quale riportiamo soltanto un pic- pie di soprani cantano in appresso
colo tratto. Antifona al Magnificat: il tratto: Laudate Dominum, onines
Mane apnd nos ìioclie alleluja , al- gentes: ctcollaudateeum, omnes popii-
lelitja: et crastìna die proficisceris, li. Quoniam confirmata est super nos

alleluja, alleluja, alleluja. Et dum misericordia ejus, et veritas Domi-


orliis ftierit dics, andndabis \'ias tuas, ni manet in ccternum.
alleluja, alleluja, alleluja. Oremus. ALLEMAGxNA (Chiesa di) F.
Deus, ani nos concedis allelujalici Germania.
cantici deducendo soleninia celebra- ALLIRIO o ALIRIO (s.), venne
re j da nohis in (eterna beatitudine alla luce nelcominciare del secolo
Clini sanclis tuis alleluja cantanti- IV sotto il regno di Costantino il
bus perpetuimi feliciter alleluja pos- Grande. Desiderando egli di giugne-
se cantare. Per Doniinuni, etc. re all'acquisto della santità, diodc-
Sì strane fogge sono fortunata- si a tutt'uomo alla pratica d'ogni
mente abrogate dappertutto che: virtù, e tanto profitto ne trasse,
la Chiesa cattolica vive ancora, co- che venne innalzato alla dignità
.

afiS ALL ALM


di vescovo di Clermont . Questa r Allucingoli era stato eletto vesco-
chiesa ebbe la ventura di essere vo dal clero della sua patria; ma
governata da pastore sì santo pel il Sonano Pontefice Lucio III cre-

eorso di dieci lustri. La lama del- ilette di non dover condiscendere

le pervenne fino
doti egregie di lui alle brame de' suoi concittadini, scn-

alia reggia del tiranno Massimo, il dochè r opera di lui era necessaria
quale lo pregò di recarsi alla sua alla Santa Sede. Questo Porporato

corte, per ottenergli la guarigione dopo aver sostenute con somma


di una figlia ossessa da spiriti gloria molte fatiche, nel 1201, chiu-
maligni. AUirio condiscese alle istan- se gii occhi in tranquillissima pace.

ze di Massimo , e la giovanetta re- ALLUCINGOLI Ubaldo, Cardi-


stò liberata. Dopo aver rifiutati ric- nale. V. Lucio IH, Papa.
chissimi donativi, partì alla volta di ALLUCINGOLI Uberto, Cardi-
Clei-mont; ma
durante il viaggio nale. Uberto Allucingoli, nobile di
fu colto Nel 916 fu
dalla morte. Lucca, fiorì nel secolo XII. Nel
edificato un monistei'O ad onore di dicembre dell'anno i 182 fu crea-
lui, nel luogo stesso ove ebbe la to A\ Lucio IH, suo parente. Car-
tomba. Qui si conservano anche ai dinale prete del titolo di s. Loren-
nostri giorni le reliquie di santo Al- zo in Damaso. Quattro anni circa,
lirio, del quale si celebra la festa dopoché fu assunto a quella dignità,
nel dì 5 giugno. verso l' anno i 86, finì di vivere.
i

ALLUCIJVGOLI Gherardo, Car- ALMACCHIO (s.), martire det-


dinale. Gherardo Allucingoli, di to altrimenti Telemaco, solitario di
nobil famiglia lucchese, fiorì nel Oliente, fiorì nel fine del secolo IV.
secolo XII, e, nel 1182, fu creato Non ignorando barbare pugne
le
da Lucio III, consanguineo,
suo degli che per intere
accoltellatori,
Cardinal diacono di s. Adriano città e Provincie erano cagion di
Celestino HI lo mandò a Bene- peccato, a grande numei'o di ani-
vento perchè vegliasse alla quie- me detrimento, lasciò la solitudine,
te di quella città, mantenesse i e e mosse a Roma con animo di ar-
popoli circonvicini nell'obbedienza restare, se gli potea venir fatto, dis-
al re Tancredi. Innocenzo III, nel ordine sì lagrimevole. Se non che
1198, lo inviò collo stesso carattere lo zelo di lui per disgiungere i gla-
presso il duca di Spoleti , e poi diatori che l'un l'altro sgozzavansi,
nella Terra di Lavoro, affine di arre- il dì primo del 4o4'
costogli la vita
Marcualdo,
stare gli arditi passi di Però, Almacchio non potè per
se
che dissimulando avevaindolto il Pa- sé, potè, con l'abolizione che Ono-
pa a spedirgli alcuni Cardinali per rio imperatore pubblicò dopo lo
assolverlo dalle censure, in cui era spargimento del sangue di lui im- ,

incorso. Lo stesso Pontefice volle pedire cosiifatte battaglie. Il nome


che se ne andasse in Sicilia come le- di Almacchio si trova nel martiro-
gato, acciocché i ribelli , sommossi logio di Beda e nel romano, al dì
per la morte della regina Costanza, primo gennaio.
ultima del saligne normanno, si ALIMEIDA Tommaso Cardina- ,

riducessero all' obb-edienza di Fede- le. Tommaso Almeida, dei conti di


rico II suo figlio. Prima che gli Avinfe nel Portngnilo, fiorì nel se-
fossero aflidate (jucsle incombcuze, colo X\ Ili. Disimpegno da principio
ALM A L INI a^
le più onoi'CToli cariche eli quella cor- la cattedrale si componeva di sei
te.Promosso dappoi al vescovato di dignità, otto canonici, sei benefi-
Lamego, fu trasferito poco stante alla ed altri ecclesiastici. Aveanci
ciati,

chiesa di Porto. Venne eletto, nel pure nella diocesi quattro moniste-
1 7 1
6, patriarca di Lisbona, e da Cle- ri e settanta parrocchie.
mente XII, nel 1737 a' 20 dicembre, ALMIRA {yllniìren.). Città ve-
fu creato Cardinal prete della S. R. C. scovile in pardbus nella Fenicia
Governò la sua diocesi circa trentotto presso il Libano, sulhaganea del
anni, ed ivi, coronato di meriti, nel Patriarcato di Antiochia.
1753, con)piva i suoi giorni. ALMUZIA o ARMLZIA. Anti.
ALMERIA(yi//72crzV«.). Città con chissimo abito canonicale, volgar-
residenza vescovile nella Spagna. E mente detto Gufo, ylbnutium, ovve-
posta air imboccatura d' un piccolo ro AlniiUia, è stato da principio lui
fiume, che mette foce al mediterra- abito per lo più foderato di pelli
neo, nel regno di Granata. Fu invasa con cappuccio per coprire princi-
,

dai mori nell'ottavo secolo, e veniva palmente la testa e le spalle. la


da essi liguardata come la città più Itaha però è anche usata in solo
interessante del loro regno tanto per panno di seta, così volendo la mag-
la fertihtà del suolo quanto pel ,
gior temperatura del clima.
commercio marittimo. Alfonso VI II, Il Molano, De canonicis, cap. 5,

re di Leone e di Castiglia, soccorso è di parere che il nome Alniuzia


dall'armata navale della repubbli- derivi dalle due voci teutoniche Ai-
ca di Genova, nell'anno 11 47? i"'" de MiUse: il Macri però dice che
cuperò questa città dai mori ; ma questo vocabolo dev' essere corrot-
pochi anni dopo, difendendola con- to, e procedente da Armus, che si-

tro i mori stessi che nuovamente gnifica la spalla degli animali , e


l'assediarono in una battaglia, vi che sia in tal modo appellata quella
perdette la vita, onde gli successe veste dal portarsi sulle spalle, co-
al trono, nel 157, il reSancioIII.
1 me si pratica da molti canonici.
Nel frattempo che Almeria venne Anticamente tanto i laici che le
da Alfonso tolta ai mori, vi fu tras- donne usavano le Alniuzie. Quan-
ferito il vescovato anticamente sta- do ne incominciò l' uso i cano- ,

bilito ad Abdera ; ma , ripresa dai nici sì secolari che regolari le por-


mori la città , il vescovato cessò. tavano dalla testa sino alle ginoc-
Come Ferdinando V, re di Spagna ,
chia,ma poi l'ebbero più lunghe.
nel 1492, ebbe estinto l'antico do- In quei tempi le Almuzie aveva-
minio dei saraceni nella Spagna, no la testa rotonda, non quadra
e conquistato il regno di Granata, nella maniera che i canonici di
dopo dieci anni di guerra oltremodo Rovxen di Laon ed altri le usa-
,

aspra ed accanita, il Sommo Pontefi- vano neir inverno sopra le cappe.


ce Alessandro VI, Borgia, con bolla Questa veste, nei paesi settentriona-
emanata nel mese di aprile dell'an- li principalmente, era comune ai ca-
no 1493, che riportasi a pag. 2 3o nonici, che assistevano alle funzioni
del tomo IV del BoUario Romano, ecclesiastiche ,
portandola essi ora
ristabilì in Almeria il vescovato, di- sul capo, ed ora ripiegata sulle
chiarandolo suffraganeo dell' arcive- spalle.Allorché i canonici comin-
scovato di Granata. Il capitolo del- ciarono a lasciar la cappa nell'està-
270 ALM ALP
te, portarono T Almuzia in testa Delle Almuzie canonicali , oltre-
discendente sopra la cotta; ma poi, ché nel suddetto concilio di Vienna ,

recando loro troppo calore, se la si menzione nel terzo di Raven-


fa

posero sopra ambedue le spalle, co- na del i3i4, e nel quarto di es-
me quei di san Vittore. Molti og- sa del 1 3 1
7 ; ne' tre di Sens del
gidì la portano sopra una spalla 14615 i47^> i^aS, ed in molti al-
sola, e parecchi eziandio la tengo- tri celebrati anche dopo quello di
no sul braccio sinistro, per portarla Trento, come in quel di Milano del
più comodamente, e come un distin- 1579, '^ quale chiama le Almuzie
tivo. P^. il p. Molinot, che spie- di pelle , abiti proprii de^ cano-
ga tutte le diverse maniere di por- nici.

tare r Almuzia. Delle Almuzie e loro diverse for-


In alcuni luoghi i sacerdoti re- me parla anche il Bonanni nella sua
candosi all' altare portano 1' Almu- Gerarchia capo CX, dove si ripor-
zia in testa sui paramenti sacri, ed tano alcune analoghe figure.
anco sul braccio sinistro; altrove i ALNA, ovvero Alnevik o Anu- ,

novelli sacerdoti la usarono nel pri- viK. Città situata sul fiume Alne
mo loro sacrifizio. Il Gavanto pe- nella Nortumberlandia poco lungi
rò disapprova tal costume: Alniutix dalla Scozia. Si tenne in essa un
Clini pianeta, vel pluviali non de- concilio nell'anno 709. In questo
bent deferriy ncque poni super al- si confermarono le donazioni fatte
tare. Ora però il ceremoniale dei a parecchi monisteri.
vescovi prescrive, che qui solent gesta- ALODIA (s.), martire. F. s. Nu-
re Alniutiuni, cwii assurgimi, a sca- NILONA. ,

pulis ad brachia diniittant. ALOGIANI, detti anche Alogi o


Nella incoronazione degl' impe- Teodoziani. Eretici, i quali nega-
ratori in Roma, i canonici del Va- vano che G. C. fosse il Verbo e-
ticano sovrapponeano loro altresì terno. Perciò i-igettavano il vangelo,
una Almuzia, a significare che li ri- e l'apocalisse di s. Giovanni. Dice-
cevevano nel numero dei canonici si che Teodoto di Bizanzio ne sia
della loro basilica. stato l'autore nel secolo secondo.
I monaci fino dal decimo quar- ALPI COZIE, nell'Italia. Le
to secolo usavano le Almuzie assi- Alpi Cozie, così dette dal principe
stendo ai divini ulSzii. Tal privile- Cozio, che per molto tempo le posse-
gio fu loro accordato dal Pontefice de'/.e sottoimperatore romano Ot-
l'

Clemente V nel concilio di Vienna, taviano Augusto, formavano la quin-


anno i3i i, in cui le permise ad essi ta provincia d' Italia. Sono situate
di pelle o di drappo nero in luogo nella Liguria, e giungono ai confini
delle cocolle. Le canonichesse re- della Gallia. Contengono Tortona ,
golari di santa GenovelFa di Ga- Bobbio, Aqui, Genova e Savona.
lioth avevano anch'esse quest'abito Dalle epistole del Pontefice s. Gre-
e lo portavano sulle braccia. I ca- gorio I Magno, elevato alla cattedra
nonici d'altronde adottarono le Almu- apostolica nel 590, si ha, che la Santa
zie nere coi fiocchi bianchi, portando- Sede al tempo di lui possedev;i venti-
le sul braccio ; e ricuoprivano il ca- tre pingui patrimonii, dal diligentis-
po di velo, secondo che le monache simo Cenni enumerati nella sua ap-
avcano costume di fare. pendice alla dissertazione del p. Oi*-
ALP ALR 271
si, Del dominio tcwporale cli-lla San- come doveva attendersi ditlla scuola
ta Sede, rislantpato colle sue note di tanto maestro. Da ciò fu mosso il

jiel 1754, e poi con nuove noie dal clero di Chalons ad eleggerlo in
p. Soldani. A ciascuno di questi pa- vescovo, benché assente. Egli si sa-
tiimonii si dava un distinto ammi- rebbe dato alla fuga, anziché accet-
nistratore, col nome di difensore o tare carico sì formidabile; ma l'au-
rettore, il quale soleva essere uno torità di s. Lupo ve lo li tenne. Laon-
dei primari! chierici della Chiesa llo- de, consecrato vescovo di Chalons,
mana. rsell'aiino di Cristo
707, sot- ne adempì con singolare accuratezza
to il pontificato di Papa Giovanni gli ufljzii, in tempi .sommamente ca-

\ II, Ariberlo li, re de' Longobar- lamitosi. La preghiera di lui fu po-


di restituì alla Chiesa le Alpi Cozie, tente a liberare il suo gi'figge dal-
che molto prima erano slate tol- le incursioni de' barbari comandati
te dai medesimi re Longobardi, co- da Attila. INIorì dopo la metà del
me riporta Paolo Diacono, de Gest. quinto secolo, ai 7 di settembre
Longohardorum, appiesso il ]Mu- (giorno della sua festa) e là ebbe
r a lori in Script, rerum Ital. tomo tomba dov' ebbe la culla.

I, p. 499- Quella restituzione ven- ALREDO abbate di Riedval,


(b.),

ne av^alorata con reale diploma fioriva nel secolo duodecimo. jNclla


scrino a lettere d' oro, spedilo al prima sua età venne educato alla
Pontefice Giovanni VII: e ciò fu corte del re di Scozia in comjKignia
confermato dal re Liiitpraiido a Pa- del principe Enrico; ma cresciuto
pa Giegorio li, sotto il (juale ebbe negli anni, rinunziò alle grandezze
origine il dominio temporale de Pon- del mondo, per abbracciare lo sta-

tefici. Alcuni hanno voluto inda- to monastico. Si chiuse quindi nella


gare dove fosse situato il patri- abbazia eh Pueclval, dell' Ordine «i-

monio sulle Alpi Cozie. Stando al- sterciense, nella diocesi di \orck.
le parole di Paolo Diacono, sembra Avanzando di giorno in giorno nelle
che consistesse nelle Alpi medesime, virtù, ^n liputato degno di essere
od almeno in un assai vasto terre- eletto maestro dei novizii, e poscia
no di esse. Il Platina, nella vita di abbate di c|uel moni stero : dignità
Giovanni VII, che loda per santità che fu da lui ritenuta fino al 1 1 G6,
di vita, dice che Arlberto II, mos- nel qual anno venne chiamalo dal Si-
so da religione, donas>e alla Chiesa gnore a cogliere il premio di sue
Romana le Alpi Cozie, con quanto virtù. L' Agiologie di Bollando fa
di paese v' ha da Torino fino a Ge- menzione della vita e dei mira-
nova: altri dicono che questa dona- coli di questo santo abbate nel gior-
zione fosse solo da Ariberto II con- no 12 gennaro. Alredo compose le

fermala. opere seguenti: la Storia della guer-


ALPIjNO (s.), vescovo di Chalons ra di Stendardi nel 11 38; la Ge-
sulla Marna, nacque a Baye da nobi- nealogia dei re d' Inghilterra j la
li e cristiani genitori, nel territorio Vita ed i miracoli di Eduardo re.
s.

di Chalons, verso la fine del seco- e eonfessorej \aVita di una religiosa


lo IV. Ebbe
gran ventura di
la di TVathun e di , s. Margherita regi-
sortire a suo educatore s. Lupo di Tro- na di Scoziaj un frammento del-
yes, il cui nome basta ad un elogio. l'opera De relus Anglix. I biblio-
Pervenne ad alto concetto di sanlità. locarii inglesi annovciano alcuni
j

272 ALR ALT


scrini di questo santo, i quali non latij degli uffìcii dei ministri j cen-
videro la luce, e sono un libro dei : to sermoni sinodali ; un trattato del-
miracoli della chiesa di Haguslalde j la milizia cristiana^ uno della ver-
la Pila di s. Niniano vescovo, di s. ginità di Maria j la storia della
Eduardo, in versi e!ei;;iaci, di Davi- fon/lazione de' monisteri di s. Ma-
de re. un Epitome della
di Scozia: ria di Yorck e di Fontaines.
vita dei re d'Inghilterra da Edelwid- ALTARE. Mensa, che ha l'ap-
fo padre del grande Alfredo, fino pellazione dalla sua forma di alla
ad Enrico II j una cronaca da A- ara, sopra cui si fa e si offerisce
damo fino ad Enrico padre I. 11 1' eucaristico Sacramento e Sacri-
Gibbon gesuita raccolse dei sermoni fìcio.

ed altre opere spirituali di questo


santo, cui fece pubblicare colle stam- §. L Forma dell' Altare.
pe nel i63i. I sermoni sono tren-
tuno, e versano sulle calamità, che af- L' altare fu eretto in forma di
flissero gì' israeliti per parte dei ba- mensa per la ricordanza della san-
bilonesi, filistei e moabiti. In questa tissima Eucai'istia da G. C. isti-
edizione medesima sono riportati tuita sopra una mensa. Nei primi
altri venticinque sermoni sul vange- tempi della Chiesa questa gene-
lo e sulle principali feste dell' anno. ralmente veniva sostenuta da quat-
Nella biblioteca di Lione poi tro- tro colonnette, in maniera che tra
vasi un'altra opera di Alredo, in- essa e il pavimento restasse uno
titolata Specidiwi charitatis, divisa spazio. Di ciò fanno testimonio que-
in tre libri, che trattano ex profes- gli che tuttavia si veggono
iVltari,
so della carità e delle altre virtii cri- nelle catacombe di Roma. Ed in-
stiane. Anche il Trattalo dell' ami- fatti abbiamo la tradizione che Vi-
cizia è diviso in tre libri, ed è stam- gilio Papa perseguitato da' nemici si
pato nella stessa biblioteca. Compose rifuggì sotto l'Altare nella chiesa di
il santo un Discorso sul capo secon- s. Eufemia , dove scoperto, mentre
do di s. Luca, ove si narra che G. C. il si volea trar fuori con violenza,
in età di dodici anni fu trovato nel sì strettamente si tenne alle colon-
tempio. A lui è attribuita la regola del- nette, che ne le smosse per modo
le religiose claustrali, di cui alcuni da rovesciarne la mensa, se i chie-
fanno autore s. hanno
Agostino. Vi rici di lui non fossero accorsi a so-
altre opere, che si credono compo- stenerla (Benedici. XIV, De sa-
ste da Alredo, le quali non furono crif missce, 1. I, cap. 2, n. 11 ).

stampate. Queste sono la freccia : Col progresso del tempo ricevet-


di Gionata; dei tre uominij delle tero però gli Altari la forma di
diverse virtìij una spiegazione del un' arca . Tal' era la foggia di
cantico dei cantici j del vincolo del- quello che s. Silvestro Papa avea
la perfezione j un dialogo della na- consecrato nella b:isilica lateranense.
tura e finalità dell' anima j dei do- Si facevano vuoti nell' interno, po-
dici abusi dei chiostri j della lettu- nendovisi reliquie e talvolta corj»
ra evangelica, adlvone; un dialo- interi di santi , i quali jiolcvano
go contro l'uomo e la ragione esser veduti per ei-rlc aperture pra-
trecento lettere j ima raccolta di ticate al davanti od ai fianchi degli
.srrlte sentenze j dei costumi dei prr- Altari medesimi.
,

ALT ALT 273


Dissert. 5 De Eucharisl. tj. 8
i). H. Materia ed uso deli Altare. e. 3 ), e trovandosene molti in di-
versi luoghi per qualche secolo po-
Tra i T uso degli Alta-
cristiani steriore al citato. Infatti dalla sto-
ri tempi apostolici (Le-
risale fino ai ria sappiamo che gli Altari dagli
Brun, De missa, tomo IH); però in ariani bruciati erano di legno, e
tjuel tempo erano di legno e por- ne fa fede sant'Atanasio {in epist.
tatili, poiché le persecuzioni obbliga- ad Solitarios, tomo I) egualmente ;

vano i fedeli a trasferiisi fl-ecjuen- di legno erano quelli che i dona-


temente da un luogo all'altro. Gli tisti incendiarono, rimproverati da
Altari fissi non si ebbero nella Chie- sant'Agostino (l. cantra Cresc).
3.
sa se non dopo la pace a lei do- Oltre a ciò, nei tempi di Carlo Ma-
nata da Costantino. Allora si fab- gno, ci riporta Anonimo (1. i. mi-
bricarono di pietra, di aigento ed raculor. s. Dionysii), che i monaci
anche intarsiati con pietre
di oro , dell' insigne chiesa di san Dionigio
preziose. E
veramente sappiamo aver fanno menzione dell'Altare di legno.
nel secolo quarto s. Gregorio Nis- f^. IMartene, De antiquis Eccles. ri-
scno consecrato un Altare nella sua tib. lib. I, e. 3, art. 6.
chiesa; che, parlando egli su tal
argomento ( Oraz. sul battesimo di C>. IH. Numero e collocazione desìi
Cristo ) j diceva Altare hoc san- : Altari nelle chiese.
ctutìiy cui adsislimusj lapis est na-
tura communis . . , sed quoniani Nei
primi secoli in ogni chiesa
Dei mensa sazi-
cultui consecratum, non v'ebbe che un solo Altare;
età. Altare immaculatum est .... ben piesto però in Occidente se ne
<juod a solis sacerdotibus, iìscjue accrebbe il numero. Fra gli altri
venerantibus contrectatur. Prima di esempli, valga f[uello di s. Gregorio
s. Gregorio, leggiamo nel libro Pon- Magno, che vivea nel VI secolo,
tificale, aver Costantino eretti nella il quale, scrivendo a Palladio ve-
basilica costantiniana sette Altari di scovo di Saintes, noverò fin tredici
argento purissimo, ciascheduno dei Altari fatti erigere nella propria
quali pesava libbre dugento sessanta. chiesa . I greci tuttavia conservano
Leggiamo ancora che il Pontefice l'antico costume, né hanno più di
Sisto III aveva offerto anch' egli un un solo Altare in ciascheduna delle
Altare di argento alla basilica di loro chiese.
S. M. Maggiore per la vittoria ri- L' Altare ne' tempi antichi non
portata contro la eresia di Nestorio. era , come oggi comunemente si
Un altare di oro con pietre prezio- vede , affisso , alle pareti , ma bensì
se avea donato Pulcheria impera- posto nel mezzo della chiesa perchè
trice, che nel 4^' intervenne con il sacerdote che facea il sagrifìzio
suo consorte al concilio di Calce- potesse essere facilmente da tutti

donia. Non è certo però in qual veduto. Eusebio ( Storia ecclesia-


tempo siensi aboliti gli Altari di le- stica, X, cap. 4)5 desci'ivendo il
1.

gno, essendo mal fondata la opinio- celebre tempio di Tiro fabbricato


ne di coloro , che ne ascrivono da Paolino, ci narra che avea eretto
il decreto a san Silvestro I nel l'Altare nel mezzo, e lo aveva cir-
principio del secolo quarto (Juen.j condato di cttncelli. Bernardo mo-
3?
.

274 ALT ALT


naco ( Ilìnerario, e. 1 4 ) ce ne ri- brare la messa, e mancando 1' Alta-
ferisce altro esempio nella cliiesa re consecrato, i sacerdoti si servo-
del monte Olivelo, eretta là dove no di certi panni consecrati col
appunto ascese Gesù Cristo al cielo. medesimo dell' Altare,
rito i cpiali si

IXelle catacombe di Pioma \ ha pur chiamano Ànliinensia. V. il Card.


r Altare dove per qualche tempo
, Bona, Rcr. Liliirgìc. 1. I, e. 20; ed
stettero i corpi dess. Pietro e Paolo, il Bipgamo, tomo IH.
situato nel mezzo. Tuttavolta an-
che ne' più moderni tempi venne §. V. Orna/nenli dell' Altare.
l'Altare collocato nel mezzo della
chiesa . Di ciò abbiamo l' esem- L'Altare in primo U1030 dev'es-
pio in parecchie città d' Italia. Sic- sere coperto da tovaglie. La ru-
come poi ne' primi tempi aveano brica del messale prescrive che esse
r uso i cristiani di pregare rivolti sieno tre, non compresovi l'ince-
all' oriente, così allora si erigevano rato, che deve copiire tutta la men-
anche gli Altari colla feccia ver- sa. Le prime due debbono essere
so colà. Questa però non era leg- della grandezza della mensa; la ter-
ge in ogni luogo adottata, perchè za deve pendere da ambi i lati fino
fino dall' epoca antica ne troviamo c[v.a ì a terra, e sulla estremità deve
molti che all' oriente con erano essere ornata di un merletto. Negli
punto i-ivolti. Tra gli altri ne con- Alti della chiesa dì 31il/ino le due
fermi l'esemp'o deg!i Altari eretti prime tovaglie sono chiamate siri'

nel Pantheon di Roma fino dal tem- doni, e substratoriiim la terza.


po di Bonifacio Papa, che lo cou- Antichissimo è il costume delle
secrò a Dio. tovcglie sopra gli Altari. Le trovia-
mo anche in un concilio
prcscriile
§. IV. Pietra sacra neW Altare. di Reims allegato da Ivonc nella II
part. del decìcto cap. iSa: Mensa
Ogni Altare, qualora non abbia Chiisii, idcst Altare omni
cian
tutta la mensa consecrata, aver de- K'cneral'one honorctur, et mundissimii
ve nel mezzo una pieira, pure con- linteis dil'gcìitissiine cooperiatiir. E
secrata , ed in essa il sepolcri/io Vittore llticense (Della persecuzione
La pietra deve avere tanta di- africana, lib. I) riferisce che un cer-

mensione quanta basti a congene- to Procolo mandalo da Genserico


re r Ostia ed il piede del calice. contro i cattolici, con. mano armata
11 sepolcrino ha tal nome perchè devastò ogni cosa nei tenibili, e del-
in esso vengono collocate alcune re- le tovaglie si fece de' vestiti ; loc-
liquie di quei santi in onore dei chè prova che anche in que' remoti
<|uali è dedicato 1' Aliare. Ciò si tempi esse si usavano.
pratica in memoria dell' antico co- Sopra la mensa, in mezzo all'Al-
stume dellaChiesa, di celebrare, cioè, tare dev' essere collocata la croce
i sacri misteri sopra i sepolcri dei con l' immagine
G. C. crocifis- di
martiri. Senza di tal pietra non è so. Secondo argomenta il Card. Bo-
lecito in alcun luogo di ofièrire il na {Renivi littirgicar. 1. 1, e. 1^, n.
divin sacrifizio. Nella Chiesa oiien- 8), è verissima trailizione apostolica
tale non vi è 1' uso della pietra che non possa celeljiar.si la messa
sacra; dovendosi nondimeno ccle- senza la croce, e ciò perchè la vista
ALT ALT 275
di quella ridesti nella memoria nebrc tanto nel dì come nella not-
del sacerdote la passione di Cristo. te ". Sopra di ciò sono da legger-

Il Jiienin { Z>e Sacramcnds, diss. si il Bellarmino [De niissa, lib. Il,

V , de Elicila list. q. 8, cap. 4> cap. i4); il Card. Bona [Pier, li-

art. 3), si accorda pienamente col turgicar. lib. I , cap. 15 , n. 7) ;

Bona, e stabilisce aneli egli che da- Natale Alessandro (De sacrani. Eu-
gli apostoli sia derivato mi tale edifi- cliarisl. lib. Il, cap. 7, art. 2);
cantissimo uso. Abbiamo inoltre che INfarselio (in Siinwia Christiana p.
s. !Melchiade Papa del 3 ne fe- i i Ili, qu. 41)5 Le Brun (tom. I);
ce un particolare decreto ; e il con- Pouget (Institilt. Calholicar. t. II);
cilio Turonese, tenuto l'anno 567, Boucat [Theologia patruni tom. V,
nel canone terzo ordinò ut Corpus part. 4; diss. 2, §. 4).
Domini in j^ltari sub crucis ti- A' piedi della croce
ed al lato
tulo componaiiir. 11 Gavanto argo- dell' epistola e del vangelo si d(!g-
mentò che si debba poire la croce giono mettere ancora tre tabelle
siiir Altare, quantunque sopra di contenenti alcune parti segrete della
esso esista un' immagine o statua messa, il principio del vangelo di
del Crocifisso; ma ciò è contrario san Giovanni, ed il salmo Lavabo.
alle risoluzioni della sacra Congre- Tutti gli accennati addobbi, pri-
gazione de' riti [Dee. 4 Augusti ma di essere usati sull' Altare de-
i663). Ebbervi taluni, che, male vono essere benedetti dal vescovo,
interpretando il ceremoniale de' ve- o da un sacerdote che ne abbia la
scovi al lib. I, e. 12, asserirono non facoltà.

doversi collocare la croce su quel- Non è interdetto di adornar gli


l'Altare dove si conserva il santis- Altari con fiori sì veri che fìn-
simo Sagramento sebbene vengavi , ti. Vi si possono collocare ezian-
celebrata la messa perchè non si ,
dio tra' candellieri i reliquiarii ;

addimauda la figura quando il fi'^ e, se l'Altare non consta di mar-


gurato è presente. Tale opinione mi preziosi, occorre usare il co-
però Aien confutata da Benedetto sì detto o parapetto di
paliotto
XIV, De sacrif. inissa', lib. ì, e. 3, stoffe del colore conveniente all' uf-
n. 3, e dal p, Merali, Sopra il fizio . Nella basilica vaticana non
Gavanto, tom. I, p. 2, n. 6. meno di trenta Altari hanno pa-
Sulla mensa, olire la croce deb- liotti di mosaico con croci in mez-
bono essere almeno due candel- zo e rai)esclii di belli e svariati co-
lieri con candele accese , sei per le lori, che in tutto l' anno corrispon-
messe solenni, quattro per le meno dono a quelli voluti dalle ruljriche.
solenni . Tra le opere su que-
sto proposito , abbiamo il Micro- §. VI. Consecrazione dell' Aliare.
logo, che si esprime in questi ter-
mini : » Giusta quello che dice Per consecrazione dell Altare si

1 Ordine R^omano mai si , cele" intende quel rito con cui questo vien
bra la messa senza lumi, non per dedicato a Dio in onore di Ma-
cacciare le tenebre, ma piuttosto ria Vergine o de' suoi santi aflln- ,

siccome tipo di quel Lume di cui ehè sopra vi si possa celebrare il divin
nell'Altare si fanno i sagramenti, e sagrifizio. Nella consecrazione del-
senza il quale brancoliamo nelle te- l'Altare è di essenza la unzione
276 ALT ALT
crismatica. nonché la sacei-dotale si deggiono ne! sepolciino, e le mette
Ijenedizione. Così in fatti venne sta- in un decente vasetto con tre grani

bilitoanche dal concilio agatonse, ce- d'incenso insieme ad una piccola per-
lebrato nell'anno 906, ove detto: Al- gamena, dove sono scritti i nomi
tana placidi non solimi unclione dei santi e principalmente di quello

chrismalis, sed etiam sacerdotali he- inonordel quale si dedica 1' Altare,
ncdictione sacrari j e poi somma- nonché la data della consecrazione,
riamente : Chrisìnalis unctione et ed il nome del vescovo consecrante.
sacerdotali benediclione sacranliir La notte, precedente al giorno di
Aitarla. Da
sembra che le re-
ciò questa consecrazione, si deve passa-
liquie, le quali vengono riposte den- re nella preghiera, e la sera innan-
tro l'Altare, non sieno stimate es- zi, nel luogo ove son collocate le

senziali alla consecrazione. Ed in reliquie, si devono cantare solenne-


effetto le reliquie per sé non hanno mente il mattutino e le laudi del-
forza di santificazione, né sono co- l'officio de' martiri.

sa istituita dalla Chiesa per santifi- Fattosi giorno, converrà appa-


care, siccome lo è il crisma, 1' acqua recchiar nella chiesa il crisma, l' olio

benedetta ec.Anzi dagli antichi santo de' catecumeni,^ una libbra d'in-
messali si conosce che fu un tempo in censo, metà in grani e metà in pol-
cui la riposizione delle reliquie me- vere, un vaso pieno di acqua, un va-
fksime non era pure di precetto. so colla cenere ed un altro col vino,

Eccone la rubrica : Si relicjidcs non che poi viene acqua mescolato ed


all'

aerini in Altari, omiltatur illa par- alla cenere per formarne la così detta
f post acqua episcopale (/^. Acqua Sakta
ticida orationis ,
qnce jìijpip
confessionem , scilicet, Oranms te. 5. 3.), un aspersorio d'issopo, un pan-

Domine, per merita sanctorwn tiio- nolino per tergere 1' Altare, una tela
rum, quorum reliquie^ liic sitnl, ecc. : cerata , cinque piccole croci di ce-
rubrica che sarebbe inutile se senza ra, alquante spatolette di legno per
reli(juie non si avessero potuto con- togliere dall'Altare le combustioni
secrare gli Altari. In pratica però delle candele, un vaso da riporre
non è da abbandonarsi l' uso co- quelle l'aditiire, calce, arena, ovve-
mune della Chiesa né l'opinione dei ro tegola infranta così, da compor-
canonisti, per cui si deggiono ripor re un cemento che leghi il sepol-
le reliquie nell' Altare quando se criuo delle reliquie, e congiunga la
ne fa la consecrazione. Vcggasi s. mensa collo stipite dell'Altare. Per
Tom. (p. 3, q. 83, e. 3), il quale quest' ultimo dovrà esservi
uffizio

apertamente dichiara : consecratur un muratore Devono ancora es-


.

Allare ciini reliquiis sanclorum. ser apparecchiate due torce acce-


La consecrazione dell' Altare, seb- se, aillnché precedano il vescovo
bene ,
giusta il Pontificale Roma- ovunque si rechi, un vaso colT ac-
no, far si possa in ogni giorno, pu- qua per labluzione delle mani, \\n
re è più conveniente farla nelle do- po' di mollica di pane con asciu-
meniche ovvero nelle feste de' santi. gatoio per le mani, della bombagia,
Il rito che in essa si pratica è tovaglie nuove emonde, vasi infine,
del seguente tenore. Venuta che sia ornamenti e tutto ciò che spetta
la vigilia del giorno stabilito, il vesco- air addobbo dell' Altare, dopo che
vo apparecchia le reliquie che ripor sarà consccrato.
ALT ALT 2:-7
11 Acscovo giunto alla cliiesa, e secrazione, i. quando la mensa
sicdiifo nella sua sedia alla chistra, superiore o la pietra consecrala fos-
incomincia con sommessa voce, insie- sero di molto infrante, ed a tal
me co' sacerdoti, i selle salmi di pe- guisa da non contenere il piede del
nitenza coir antifona Ne retnini- calice e l'Ostia colla patena. Che
scaris, senza litanie. A eslito poscia se la mensa o la pietra sono rotto
di amitto, cingolo, stola e piviale così da poterne contener tuttavia il

bianco, si appressa all' Altare da calice, l'Ostia e la patena, allo-


consecrarsi, e, deposto il pastorale ra non perde la consecrazione né ,

e la mitra, incomincia 1 antifona abbisogna di ìuia nuova. Il diritto


^des(o,c\\e dai cantori è compiuta; lo dice Cum tabula Altaris enor-i
:

va quindi a consecrar l' Altare, se- viiler Icvsa non faerit, nec Altare
condo il rito che veder si può nel dehet denuo consccrari (cap. Ligneis
Pontificale Romano , e. De conse- 6. hoc tit. ). Se poi v'ha dubbio
cralione Allaris. suir avvenuta frattura , allora il

Rito così solenne però non si vescovo ne sarà il giudice. 2." si

accostunia nella consecrazione de- sconsacra 1' Altare quando la pietra

gli Altari portatili , ne per que- o la mensa vengano smosse dalla ba-
sta si prescrive la vigilia. Veggasi se cui erano afìQsse Si altare mO'
:

egualmente il lodato Ponlificale Ro- tiim fiierìl, dehet deano consecrari


mano, ove anche si permctlc al ve- (cap. Ad li(cc). Che se l' Altare si

scovo di consecrarne più d'uno nel possa trasferire intero dallo slabile
giorno medesimo. suo luogo in un altro, allora non
La consecrazione dell'Altare non perde la consecrazione; 3." si scon-
può essere fatta per diritto, che dal sacra r Altare quando il scpolcrino
solo vescovo ; tuttavia, per un pri- fosse rotto, quantunque, come abbia-
vilegio particolare della Santa Sede, mo detto, il sepolcrino colle reli-
può eseguirla anche il semplice sa- quie non sia di essenza nella con-
cerdote. Infatti Leone X
lo permise sacrazione degli altari.
all'Ordine de' frati minori che van- Sconsecrato l'Altare, non lo è
no alle missioni delle Indie orien- la chiesa ; ma bensì, polluta la chie-
tali, e Paolo III a' gesuiti concesse sa, lo è di necessità anche l'Altare.
che nei luoghi degl' infedeli lonta- L'Altare portatile, o mobile, si
nissimi, dove non si può avere il ve- sconsacra solamente quando venga
scovo, possano consecrare l'Altare. rotta la sua pietra, né atta sia più
(Rodriq. tom. I, q. 28, a. ?.). Gli a contenere il calice e la patena
abbati poi che ottennero simile pri- coir Ostia, di più ancora quando i
vilegio, non possono usarlo che per suoi angolij che ricevettero il crisma,
le chiese e gli Altari de' loro moni- sieno in gran parte rotti. Per qua-
steri. Così definì la sacra Congregazio- lunque altra piccola frattura, esso
ne dei riti, in data 16 agosto i664- non resta sconsacrato.

^.\ìl. Seonsecrazìone dell' Altare. §. VIII. Lavanda dell'Altare.

L'Altare stabile di una chiesa si Nel giovedì santo, terminate che


sconsacra in modo
non poterviila sieno le funzioni della mattina, so-
usare se non dopo una nuova con- levano alcune chiese far la cere-
278 ALT ALT
molila lavanda dell' Altare.
della gialleammorzate, dipoi il seminàrio,
Questa, secondo la varietà delle quindi vengono i chierici beneficiati,
chiese, variava anche nel rito. Tal i beneficiati, i canonici, il Cardinal
costumanza, del pari che dalla chiesa arciprete in cappa, i sei canonici
latina,venne approvata ed introdot- suddetti , e finalmente il canonico
ta anche dalla greca. 11 Menardo, nella ebdomadario in piviale in mezzo ai
nota 297 ad Sacranieiitarìum, ci por- maesai di ceremonie. Giunti all' Al-
ta le testimonianze di questo rito usa- tare, l'accolito che porta la croce
to dalla chiesa gallicana e spagnuo' e gli alai accoliti si meltono vici-
la, e ne descrive le ceremojie. Nel- no alla mensa dalla parie orienta-
l'Antifonario della chiesa bituntina, le colla faccia rivolta al clero. I

scritto ai tempi dell' arcivescovo ti- cappellani, i musici, gli alunni del
gone, eletto nel io3i, antifo.iario seminario Aaticano pongon.si a' lati

che si conserva nella cattedrale di dell'Altare. Tutto il capitolo forma


Velleti'i, si fa menzione della la- un arco all'intorno e genudette
vanda dell'Altare, e si descrive in sulprimo gradino cogli altri sei
qual modo si praticasse. Nella chiesa canonici e l'ebdomadario. Questi
di Benevento fu ripristinato quest'uso intuona l'antifona Divìserunt sibi, che
dal Cardinal Orsini, che poi diven- vien proseguita senza canto. Dopo
ne Pontedce colnome di Benedet- si recita al ternati vameate il salmo
to XIII. Il Marlene [De antifiids Deus, Deus ììieiis, ecc. Principiata
EcclcsiiV nìibiis, IV, cap. 22), lib. l'antifona, si alza l'ebdomadario e, le-

fa parola della lavanda degli Al- vatosi il ascende cogli altri sei
pi\iale,
tari, che si accostumava in alcu- canonici alla mensa, sopra la quale
ne chiese, e ne descrive parimenti si erano posti i vasi ripieni di vi-
le ccremonie. no. Allora l'Ai [arista [Vedi) con-
Neil' augusta basilica vaticana segna questi vasi all'ebdomadario
fii eseguisce tuttora questo rito, ed ai canonici, i quali versano tutto
eoa solenne magnificenza e mae- il vino sulla mensa , e poi cogli
stà. Mentre in coro si cantano il aspergilli la lavano. Ciò fatto, scen-
mattutino e le laudi, il sotto- Al- dono dall'Altare, e i sei canonici
tarista prepara sopi'a una creden- assistenti si fermano tre per parte
za ignuda collocata dal lato del-
, della porta de' balaustri. Ad essi
l' epistola, sette vasi d'argento con succedono gli altj'i canonici che la-
vino, altrettante spugne ed asciuga- vano la mensa nello stesso modo,
mani, nonché un bacile pur d'ar- poscia il Cardinal arciprete della
gento . Al canto del Beiicdictus basilica, indi tutto il clero per or-
vengono distribuiti degli aspergilli dine. Finita che sia la ceremonia,
di rami di tasso, o di bosso, o di il sotto-Altarista porta il bacile col-
altra pianta , prima al Cardinal le spugne e gli asciugamani,
sette
arciprete, poi ai canonici , indi ai che presi vengono dai funzionanti
beneficiati. Terminata lullìciatura, per asciugar 1' Altare. Finalmente
il cinonico ebdomadario ed i sei l'ebdomadario, ripresoli piviale, si

canonici anziani, parali di piviale inginocchia di bel nuovo cogli as-


nero si recano all' Altaie con quc- sistenti e si ripete l'antifona Divi-
st' ordine. Precede [)rima la croce srrunt sihi col versetto Clirislus fa->
in mezzo a due accoliti eoa candele cLus est, ecc. ; poi dice a bassa vo-
ALT ALT 279
ce Pater noster coli' orazione Rc-
il lion. divin. qffic. lib. VI ) ; Ruper-
spice, qucEsumus Domine ecc., e , to abbate {De divin. qfftc. 1. V);
con ciò fìrisce il rito. Prima però e Giovanni Beleto ( Ration. divin.
di recarsi alla sagrestia dn tutto , qffic.) Come corona di tutti gli al-

il venerano
clero si le tre principali tri, che trattarono questo argomento,

reliquie della Croce , del Volto San- abbiasi l' inclito s. Isidoro ispalense,
to e della Lar.cia , che mostrano il c[uale vuole che la ceremonia
i canonici dalla loggia , sopra lu siasi introdotta in memoria della
statua della Veronica. 11 Cardinal lavanda dei p cdi fitta da G. C. ai

Borgia, nel suo commentano De suoi discepoli. Con lui ])ar si accor-
Crine valicana, è stalo il primo da s. Eligio, clic sciivcndo in una
a rilevare, che le descritte ccremo- Iloìti. in caena Doni, dice: Propter hu'
nie erano in uso nella l)asilica di niilitatisformani eo die conimendan-
s. Pielro anche nel venerdì santo. dam ,
pedes eoruni Christns lavit,
Oltre la testimonianza di un codi- et hinc est qiiod eodeni die Alta-
ce del principio del secolo XVI nel- na ... puriflcanlar.
r archivio vaticano, tomo I del Bol-
lano vaticano, pag. 177, si leg- §. IX. Regole generali risguardanli
ge una costituzione di Nicolò III, gli Altari.
Orsini, eletto nel 1277, spettante
al capitolo di s. Pietro, in cui si In una chiesa consccrata, nessu-
prescrive: Feria PI
majoris hehdo' no può erigere Altari senza il con-
viadce , quando spolialur Altare, sentimento del vescovo ; e questo
episcopus portuensis comnevit sol- sotto gravissime pene. Così pure
vere vimini grcccum de quo lavatur qualunque Altare, eretto in una
Altare. Lo stesso dottissimo Cardi- chiesa consecrata , non si potrà
nale ha poi indagato quando co- togliere senza l' assenso del ve-
minciò a trasferirsi dalla feria V scovo medesimo.
alla feria VI il rito della lavanda, Un Altare sconsecrato non si

rito che in altre chiese dividevasi considera ricoi-secrato mercè la ce-


in due funzioni diverse, la prima lebrazione del santo sacrifizio, co-
delle quali era praticata il giovedì, me riconsecrato sarebbe un calice
l'altra il venerdì santo ( \ eggasi col quale si celebrasse. Ciò accnde
Ruperto Abbate, De Divino officio perché la pietra non viene ad im-
lib. V cap. 3i). L'Ordine Romano mediato contatto del corpo di G. C,
pubblicato da Ittorpio dimostra che come lo è il calice. P^. Genett Tlwo'
l' indicato rito usavasi nella feria log. mor. Ioni. Ili, Confcr. deLucon
V. Dopo di esseie stato trasferito toni. 5 conf. I.

alla feria VI, a poco a poco an- L'Altare rotto e sconsecrato può
dò in disuso; ma nel i63/), sot- essere venduto, né alcuno deve ce-
to il Pontificato di Urbano VIII ,
pena di peccato moi--
lebrarvi, sotto
col decreto del Cardinal Barberini tale, anche nel caso che i fedeli
Francesco arciprete, fu ripristina- dovessero rimaner privi della mes-
to nella feria V, come si era prin- sa, perchè questo sarebl>e un tras-
cipiato in origine . Sulla mistica gredire la legge e la consuetudi-
interpretazione della ceremonia de- ne ecclesiastica , da cui ne anche
scritta pai'lano il Durando {Ra- il vescovo può dispensare.
,

28o ALT ALT


Sull'Altare, in abbia il ve-
cui cedere dal Pontefice per \m deter-
scovo cantata la messa, nel medesi- minato tempo, ovvero in perpetuo,
mo giorno, non può celebrare ve- per uno, o più, ed anche per tutti
run altro sacerdote, ove però non vi i giorni della settimana.
fosse o necessità di farlo, o intel- Per costituzione d' Innocenzo XI,
ligenza col vescovo stesso. data il dì 24 maggio 1688, tutte le
Un Altare eretto sopra una sepol- messe celebrate negli Altari privilegia-
tura, non può essere consecrato se ti in quei giorni in cui non è lecito
non sieno estratti i cadaveri e riem- il dire quelle di Requiem, hanno
piuto di terra il sepolcro. Per questo egualmente l'applicazione delle me-
gli Altari deggiono essere tre cubiti desime indulgenze^ e quei sacerdo-
distanti dalla sepoltura, acciocché il ti che le celebrano, soddisfanno al-
celebrante non calchi sul terreno, che l' olibligo, come se avessero detta la
sta sopra i cadaveri de' defunti. messa dei defonti.
Intorno al prefato ai'gomento si oc- L'Altare privilegiato, con legittima
cuparono Giovanni Battista Thiers autorità trasferito da un luogo al-
nelle Dissertations ecclesia stiqiies sur l' altro, conserva ancora le indul-
Ics principaux Aiitels des Eglises j genze, se esse sieno concesse all'Alta-
Grainolas xieli' ydncien Sacramentai- re in rispetto di qualche santo o
re de tEglisej Martene nel toni. Ili mistero al cui onore è dedicato;
De antiquis Ecclesix rilihiis j Zech un 1 istauro fatto all' immagine del
nel suo tom. I De Jurihus rerum santo che sta sovra l'Altare, nulla
ecclesiasticarum sect. I, tit. 4> ^ toglie delle accordate indulgenze.
molti altri. Nella generale sospensione delle in-
Per l'Altare della Basilica Late- dulgenze, che accade negli anni san-
ranense, V. Chiesa di s. Giovanni ti, non sono comprese quelle dell' Al-
JN L\TERANO. tare privilegiato, né le altre con-
Per quello della Basilica Vatica- cesse pei soli defonti. L'Altare privi-
na, T^. LlMINA AVOSTOLORUM, legiato quotidiano e perpetuo, colla
Per l'Ara Maxima, V. Chiesa di bolla Omnium saluti, viene concesso
s. Maria d'Aracoeli. da Benedetto XIII a tutte le chiese
Altare privilegiato, ara pre- patriarcali, metropolitane e cattedrali.
rogativa, è quello cui vanno annes- Dopo di lui, nel 1758, Clemente XIII
se molte indulgenze particolari. L'o- lo accordò pure a tutte le chiese
ligiiie degli Altari privilegiati, come parrocchiali, colla condizione però
vogliono alcuni autori, non risale che se ne rinnovi il privilegio ogni
pili oltre del Pontificato di (ircgo- sette anni. Egualmente stabili che
rio XIII, eletto nel iSya e morto nel giorno della commemorazione
nel i58); ma la congregazione di tutti i defonti ogni Altare di qua-
delle indulgenze ha provato per via lunque chiesa godesse le indulgen-
di monumento autentico, che Giu- ze del privilegiato.
lio III aveva conceduto un privile- Altare pontificio, è quello che
gio nel primo marzo i55i ; e Biclli viene consecrato dai Pontefici in
dimostra averne un altro accorda- alcune circostanze . A questo Al-
to Pasquale I dell' 8 17, alla chiesa tare sono annessi molti privilegi
di santa Prassede. «ioè che nessuno può reificar-
L' Altare privilegiato si suol con- vi sopra senza un particolare ìih
ALT ALT 281
diilto del Papa, come apparisce comodamente celebrare messa.
la

dajjfli Altari di simil fatta esistenti Esso è costruito di legno, e deve


nelle basiliche laterancnse , vati- avere nel mezzo la pietra sacra del-
cana, ed altre patriarcali della cit- l' indicata dimensione.
tà. Sisto V , avendo mandato a Si è disputato dagli eruditi se
Filippo re di Spagna quell' Altare gli Altari portatili sieno stati in
su cui avea celebrato nella canoniz- uso ai tempi della Chiesa.
primi
zazione di s. Diego, Altare che avea Van-Espen ( Jus Eccles. univers.
dichiarato Papale, permise ai Cardi- p. II, tit. 5, n. io), ed il Tomma-
nali, a'vescovi, agli abbati mitrati, alle sini [De vet. et novce Ecclesia di-
prime dignità delle metropolitane e sciplina, p. I, lib. 2, cap. 20) sti-

cattedrali , al generale dell' Ordine mano che si fossero introdotti nel


francescano ed al priore del moniste- secolo Vili soltanto. Però il p. Got-
ro di san Lorenzo, di celebrarvi nelle tico [De usu Allaris portatilis, cap. I,
feste del Signore, di Maria Vergine, n. 2), li crede insti tui ti fino dai tem-
nella feria V in ccena Domini, nella pi degli apostoli in cui sì per le,

festa di tutti i santi e di s. Diego. persecuzioni, come anche per la ne-


Ciò apparisce dal diploma sub die cessità di trasferirli da un luogo
20 augusti i588. all' altro sollecitamente , si rendeva
Benedetto XIV nell'Altare, che so- necessario un facile trasporto degli
lennemente consecrò a Roma nella Altari. Durò l' uso comune di essi

chiesa di s. Antonio de' portoghesi, e fino al conciUo di Trento, il quale,


in cui celebrò. Altare che poscia spedi \'isti gli abusi che se ne faceano, nel-
in dono a Giovanni re di Portogallo, la sess. XXII, De ohservandis, proi-
permise senza resti'izione di giorni o bì ai vescovi di dare facoltà di ce-
di sacerdoti che lo stesso re e gli al- lebrare la messa fuori delle chiese,
tri prò tempore potessero dare a suo oratorii e cappelle domestiche; onde
nome la facoltà di celebrare; però è che da quel tempo in poi il solo
colla condizione che senza tale fa- Ron)auo Pontefice può dare il pri-
coltà nessuno potesse offerire il divin vilegio dell' Altare portatile. Da ciò
sagriflzio. Di più col jjreve Dilectus, apparisce, che tutti i privilegi che
de i5 gennaio 1743, accordò l'in- godevano i regolari sli tal argomento,
dulgenza plenaria, da essere lucrata vennero assolutamente aboliti. Però
soltanto dalla reale famiglia e dai il sacro concilio non tolse il privi-
suoi parenti fino al terzo grado, tut- legio agli emiuentissimi Cardinali
te le volte che avanti quell' Al- ed ai che anzi abbiamo
vescovi :

tare, confessati e comunicati, pre- un decreto Urbano VIII, in cui


di
gassero secondo la sua intenzione. ponendosi niente non essere conve-
Altare portatile. L' Altare, ol- nevol cosa che i vescovi trovandosi
treché esser fisso nelle chiese e ne- fuori della loro residenza si astenes-
gli oratorii, anche mo-
può esser sero dal ogni giorno, fu
celebrar
bile, ed allora si chiama portatile, decretato che, in qualunque luogo
Altare viaticwn. Questo si può tras- essi sieno, usar possano dell' Altare
ferire da un luogo all' altro dove portatile : Prcesenti constilulione in-
piìi aggrada, pei'chè ne venga cele- dulgcnius episcopis ut Altare pos-
brato il divin sagrifizio. La sua gran- sinthabere vialicum, et in eo celebra-
dezza deve essere tale da potervisi re ...ubicwnque. Di piìila sacra Cou-
VOL. I. 3G
^

282 ALT ALT


giegazione, presso il Barbosa {De e- missae sacrìficium celebrare, sive
XXIII, n. i), definì su questo
pisc. ali. celebrari facere. Nondimeno sotto
argomento la medesima cosa, rispon- il Pontificato d' Innocenzo III si

dendo Sacra Congregatio censuit


: credè ben fatto dichiarare il de-
Cardinales non secus ac episcopos, creto di Clemente; per lo che nella
sine lilla episcopi dicecesani licen- bolla Apostolici ministerii, eh' egli
tia, liti posse privilegio Altaris por- fece per regolare la disciplina delle
tadlis ad prxscriptuni constitutionis Spagne e che fu confeimata in
,

Bonifacii Vili ^
quce incipit Quo- forma specifica da Benedetto XIII,
iiiam episcopi, nec hiij'usmodi privi- si stabili che la bolla clementi-
ìegiuni suhlalurn fuisse concilii Tri- na non avea luogo nel caso in cui
dentini dee. sess. XXII. Ma coU'andare il vescovo si ritrovasse nella casa
del tempo nacquero degli abusi di di qualche laico in qualità di ospi-
simile privilegio. Si seppe che qual- te, o facendo la visita diocesana,
che vescovo mentre era in diocesi, o viaggiando, o dimorando in casa
o fuori di essa partiva dalla pro- altrui fuori della propria diocesi
pria abitazione per andar a cele- con licenza apostolica.
brare nella casa di qualche perso- Oltreché i vescovi ,
godono il
naggio laico che non aveva l'ora- privilegio dell Altare portatile anche
toi'io privato; oppme, anche se lo i Cardinali che non sono insigniti
aveva, per farvi celebrare più mes- del carattere episcopale. Per atto
se nel giorno medesimo. Perciò di grazia viene poi concesso dal
Clemente XI, col decreto i5 di- Sommo Pontefice anche a distin-
cembre 1703, stampato nel suo ti prelati ed a persone ragguar-
Bollai'io e nell'appendice del con- devoli.
cilio romano, tenuto sotto Benedet- Ai cavalieri dell' Ordine gero-
to XIII, stabili che i vescovi non soHmitanoPioIV, Medici, nel i55c^,
si potessero servire dell'Altare por- e Sisto V, Peretti, nel i585, con-
tatile fuori della casa della propria cessero la facoltà di usar l'Altare
abitazione tanto dentro la loro dio- portatile quando nelle annue loro
cesi come fuori. Non sia discaro di navigazioni contro gì' infedeli ap-
leggerne le precise parole : Ad ahii- prodavano in qualche luogo. Cle-
sus hujusmodi eliminandos mente XI poi con breve de' 22
Sanclissimus Doniinus noster ex marzo 1706, Exponi nobis , che si
unanimi voto S. R. E. Cardina- legge nel Bollano, accordò ai me-
liuni concilii Tridentini interpre- desimi di poter far celebrare la
ium , inhcerendo declarationibus ,
messa sulle loro galere o fregate,
alias hac de re editis , expresse privilegio che dice essere stato pri-
declarat , episcopis et his majo- ma pur accordato da Innocenzo Vili
ribiis prxlatis, etiani Cardinalatiis a' 28 aprile i485.
dignitale fulgentibus j neque sub ALTARISTA della basilica va-
prcetextu privilegii clausi in corpo- ticana. Ulllzio con dignità spettan-
re juris , ncque alio quoque titillo te ad uno dei canonici della basi-
nullo modo licere extra domimi lica di san Pietro. L' Altarista va-
proprice habilationis ^ in domibus ticano fu chiamato anche Altarius,
laicis , etiam in propria dioecesi... Altarariiis,Altcrerius,o Cnstos alta-
erigere Altare, ibique sacrosancluni ris, come si dimostra nel tomo 111 del
,, ,

ALT ALT 283


Boti. vat. app. pag. 70. L' Altavista tro, dopo che ha terminatove- il

fu istituito per la bolla Ani. ex spero .solenne. Così pure, vestito di


debito, emanata da Sisto IV, che, cotta sopra il rocchetto, ma senza
abolendo la dignità di priore fra stola, assiste alla lavanda dell'alta-
ijue' canonici , institui la già detta re Papale che si fa nel giovedì
,

con quella del decano e dell' arci- santo mattutino ( V. Al-


dopo il

diacono. tare, §. Vili). In tal ceremonia


Spetta all'Altarista la cura del- presenta il vaso del vino all' ebdo-
l'aitar Papale, detto Ara Maxima, madario ed agli altri sei canonici
sotto cui liposano le ossa de' santi funzionanti perchè tutto lo versino
,

apostoli Pietro e Paolo, la custodia sopra la mensa. Deve anche assiste-


delle chiavi del chiusino, che rac- re all' incensazione degli altari nelle
chiude i corpi santi, vegliare per- solennità principali.
chè dinanzi a quelli ardano lumi Chi ne' tempi andati era in que-
e custodire l'argentea cassetta con- sta dignità dopoché aveva portato
,

tenente i che i Pontefici dan-


pallii, al Papa il Pontificale , offerivagli
no ai patiùarchi ed agli arcivescovi. il presbiterio prò missa bene can-
Ciò è chiaro massimamente per la tala .,- e fjuando egli solo , o col
bolla di Benedetto XIV Rerum Ec- sacro Collegio, si reca a venerare
clesiasticarum origines che trovasi , i corpi santi ,
1' Altarista fa dal
nel tomo II, pag. 494 del suo Bol- sotto- Altarista distribuire l'orazione :

lario Questa bolla fu dipoi con-


. Ante oculos,
fermata coir altra Ad ìionorandam, L'Altarista con cotta e rocchetto
dalla quale risulta un altro speciale ha il suo posto nelle cappelle, che
privilegio pel canonico Altarista il Papa celebra nella basilica , e
cioè che , qualora fosse polluta o prende luogo al primo gradino del-
violata la basilica , appartiene a l' altare, prima dei camerieri se-

lui la facoltà di riconciliarla. In greti.


sua vece potrà supplii-e il canonico Quando i vescovi e gli abbati
antiquiore dell' ordine sacerdotale. con ciu'a di anime, in obbedienza
Spetta di più all' Altarista il vigi- alla bolla di Sisto V, Romanus
lare sopra tutti gli altari della ba- dei ?,o i585, si recano a
dicembre
silica, e su queUi delle sacre grot- Roma per render conto delle loro
te o sotterranei, affinchè nulla man- diocesi al Sommo Pontefice, e per
chi alla pulitezza ed all'ornamento visitare i sacri Limini, ossia il se-
loro pel qual uopo è suo dove-
,
polcro degli apostoh, il canonico
re visitarneU tre volte alla setti- Altarista, affinchè consti dell'ese-
mana. guita visita, ha la facoltà di rila-
L' Altarista può anche farsi rap- sciar loro una fede in istampa collo
presentare da un ecclesiastico qua- stemma del rev. capitolo, la qual
lunque, il quale perciò avrà la fede si presenta dipoi alla sacra
qualifica di sotto- Altarista , cui deb- Congregazione del concilio. La obla-
bonsi propine e congrua provvi- zione sohta a farsi in tal ci)co-

sione. stanza è pei vescovi ed abbati uno


Egli assiste alla benedizione dei scudo, e pei vescovi Cardinali due.
pallii , che il Pontefice fa al tiono Questa viene ceduta al sotto-Altari-
nella vigilia della festa di s. Pie- sta. V. LiMiNA Apostolorum.
,, ,

384 ALT ALT


L'Altavista è di nomina Pontifi- di Capua, nacque nel secolo XIV.
cia; quindi viene considerato come Da Urbano VI, a' i8, ovvero a' ^8
palatino, ed è perciò che godeva settembre iSyS, fu creato Cardinale
la parte così delta di Palazzo ^ con- diacono di s. M. in Cosmedin, poi
sistente in pane , vino ed altro arcidiacono della S. R. C. , indi
oltre l'abitazione e l'onorario, che ebbe il titolo di s. Stefano, a Mou-
ascendeva circa ad annui scudi 33o, tecelio. Venne egli dichiarato am-
senza gì' incerti , e senza compren- ministratore della chiesa di Salerno,
dervi quello che gli veniva dalla sa- per lo che fu chiamato il Cardinal
grestia della basilica . Però , fino da di Salerno. Molto si avanzò nella
Clemente XI , non percepisce che grazia del Pontefice Urbano VI
soli sei scudi mensili, oltre gì' in- onde crebbe assai di potere. Disim-
certi. Il penultimo Altarista fu il pegnò una legazione a Perugia, do-
Cardinal Castracane , e l' attuale è ve accolse il Papa che tornava da
monsignor Alberto Barbolani dei Lucca. Unitosi a lui fino a Roma,
conti di Montauto, aretino, primo finì i38g.
di vivei'e l'anno
camei-iere segreto e coppiere del ALTEMPS Marco SiTico, Car-
Papa regnante. dinale. Marco Sitico Altemps, dei
I Pontefici sogliono talvolta no- conti di Hokenembs, nacque l'anno
minare anche il coadiutore all' Al- i533 nel suo feudo di Emps. Mi-
tarista: onde avvenne che lo stesso litò alcun tempo nelle guerre di
Clemente XI avea nominato come Toscana ; poscia datosi al servigio
tale monsignor Canale e poi lo fu i56i,fu dallo
della Chiesa, nel zio
monsignor Bottini. Pio IV promosso al vescovato di
L' Altarista della patriarcale basi- Cassano, e destinato nunzio presso
lica vaticana prende possesso della Ferdinando Cesare per la convoca-
sua con questa cei'emonia.
carica zione del concilio generale. Pio IV
Prima egli consegna nella cappella neir anno medesimo, a' 26 febbraio,
canonicale della sagrestia al cano- lo creò Cardinale di s. Angelo, ar-

nico digniore il breve della sua ele- ciprete di Giovanni in Laterano,


s.

zione, che vien letto dal notaro. penitenziere maggioi'e e governatore


Ciò fatto , egli stesso preceduto da di Capranica. Nel i562 venne tras-
un custode della chiesa, ed accom- Costanza, colla
ferito alla diocesi di
pagnato da due maestri di ceremo- perpetua legazione della Marca la ,

nie , va all' aitar Papale , ove fatta quale sollecitamente spurgò dai ban-
breve orazione, ascende sul ripiano diti, che la infestavano. Assistè co-
dell'altare stesso e, baciatolo, tocca me legato al concilio Trento,
di
ie tovaglie,ed un candelliere. Quin- ed alla dieta di Ausburgo. Inclina-
di discende alla confessione o se- , tissimo al bene specialmente dei
polcro de' beati apostoli ; ivi pure giovani , si privò dell' abbazia di
fatta breve orazione, apre e serra Mirasole , e la diede in provvedi-
il cancellelto de' ss. corpi , e finisce mento al collegio elvetico. Arriccia
con una genuflessione. Welle note la sua cattedrale, e ristaurò l'epi-
al citato Boll. toni. II e 111, molto scopio. Dimessa la diaconia di s. An-
parlasi degli Altaristi. gelo, assunse il titolo di s. Maria in
ALTAVILLA Guglielmo, Car- Transtevere; e questa chiesa eziandio
flitiale. Guglielmo Altavilla, de'conli forni di sontuosissimi addolJji. Nel
. ,,

ALT ALT 9.85

I '7()5 terminò in Roma In sua mor- di poi alla sua diocesi governò , la
tale carriera. con pari vigilanza ed amore. Mori
ALTERNATIVA. V. Beneficio nel 1734 compianto da tutti buoni. i

ECCLESIASTICO. ALTIERI. Famiglia romana, no-


ALTEZZA. Antico titolo usato da- bile ed antica che secondo il Gio-
, ,

gli imperatori, poi dai re, e dal vio, sino dall' undecimo secolo ga-
Gran Signore. Filippo II d'Austria reggiava coi Colonnesi nello splen-
lo estese allasua famiglia reale, ed dore.
a quella imperiale. Quando s Pio . Da questa famiglia uscirono in
V dichiarò Cosimo gran duca di ogni tempo personaggi cospicui, d'on-
Toscana, fu dato anche ai duchi di de venne ad essa maggior lustro
Ferrara, Mantova, Urbino, Modena e la Chiesa e le armi ebbero lumi-
ce. Indi venne assunto dalle fami- nosi ornamenti Marco Altieri, che
:

glie Sovrane, coli' aggiunta d' im- nel 943 occupava il posto di mag-
periale, reale, o serenissima. I ve- giordomo dell' imjieratore Ottone I 11 ;

•scovi francesi sotto la prima, e se- Corraduccio Altieri, che nel i255 si

conda dinastia erano chiamati Altez- sposò ad Elena d' Orsini ; Lorenzo
ze. Innocenzo X, nel 1645, lo vietò ai decimoquinto, con-
Altieri, del secolo

Cardinali; per cui il Cardinal de Me- servatore del popolo romano; Mario
dici lo lasciò subito. Alessandro VII, Altieri, che nel i45i3 fu vescovo di
proibendolo a' feudatarii della Santa Sutri e Nepi; Girolamo Altieri, go-
Sede, lo lasciò duca di Parma
al vernatore di Tivoli nel i556, e pa-
Fu poi in seguito permesso a' Car- recchie volte conservatore del popolo
dinali, ed ecclesiastici di famiglie romano; Mario Altieri, canonico di
sovrane coli' aggiunta relativa, ed s. Pietro ed autore di due volumi
anche di Reverendissima. Sulle Censure j Giambatista Altieri,
ALTHAIM o ALTHEIM. Antica Cardinale creato nel i643; ma so-
città della Rezia , ove furono cele- vra ogni altro Emilio Altieri, che
bratidue concilii, il primo nell'an- nel 1670 fu eletto Pontefice col
no 916, ed il secondo nel gSi. nome Clemente X.
di
ALTHANN(d') Michele Federico, Altieri Giambatista (seniore),
Cardinale. Michele Federico d'AI- Cardinale j patrizio romano, nacque
thann, nobile boemo, dei conti di nell'anno i583. Era egli uomo,
questo nome , uno dei fondatori come scriveva nelle sue lettere il

dell'Ordine della Milizia di Cristo, Cardinal Panciroli al prelato Boc-


nacque nell'anno 1682. Da mlitore capaduli , slirnalo per coniiui giu-
di rota , e vescovo di Vaccia ,
per dizio degno di regnare. Già lau-
le istanze di Carlo VI, a' 19 no- reato in ambe le leggi , in età di
vembre 1 7 1
9 , da Clemente XI fu 24 anni da Paolo V, Borghesi, nel
decorato della sacra porpora col 161 3, era stato eletto canonico teo-
titolo tli s. Sabina. Sostenne l'inca- logo della basilica vaticana. Infor-
rico di ministro dell' iinperatore mato Urbano Vili, Barberini, dello
presso la Santa Sede, e nel 1722 zelo di lui nel predicare la divina
fu destinato viceré di Napoli. In parola, lo promosse, nell'anno 1625,
tale ofllcio spogliatosi di ogni umano al vescovato di Camerino, e ad istan-
rispetto, validamente difese gl'invio- za del Cardinal Scipione Borghesi
Jabili diritti della Chiesa. Ritornato lo fece custode del sigillo della pe-
1,, 3 .

286 ALT ALT


nitenzieria; destinoUo visitatore apo- Monterrano, nome eh' essi da quel
stolico dei sei vescovati suburbicarii tempo mantennero sempre inviola-
e poi vicegerente di Roma. Indi, bilmente.

qual ricompensa di tanti meriti da La famiglia Paluzzi deriva dagli

lui acquistati, nel concistoro de' i3 antichi Albertoni. Ciò si rileva da


luglio 16.43, Urbano Vili lo creò una lapide posta al sepolcro di Ga-
prete Cardinale di s. Maria sopra spare Paluzzi vescovo di s. Angelo
Minerva, indi vescovo di Todi. Ciò e Bisaccia, esistente in Roma nella
addivenne dopo la rinunzia della chiesa à^\ Arac celi. Ereditato da
chiesa di Camerino da lui fatta pri- questa famiglia il nome e il prin-
ma di essei'e Cardinale. Giambatista cipato Altieri, nel 1670, venne a-

Altieri fondò in Todi uno spedale scritta alla veneta nobiltà.


pei mendici, e nel castello della Anche dagli Altieri Paluzzi ab-
Fratta una chiesa parrocchiale ed biamo degU uomini chiari sì nel
im palazzo ad uso e comodo dei ve- sapere come nel militar valore. Noi
scovi. Nell'atto di rendersi a Roma però inerenti al nostro scopo non ,

alla visita dei sacri Limi ni, mentre ci tratterremo che su quelli^ i quali
trovavasi in Narni , vai colpo di apo- hanno principalmente mei'itato della
plessia lo ridusse a morte nel i654, Chiesa.
contando egli anni 7 i di età, e 1 Da Gaspai'e Paluzzi Altieri ro-
di Cardinalato. Trasferito a Roma mano, da Laura sua moglie nac-
e
fu sepolto nella chiesa del suo titolo quero quattro figli , cioè Lorenzo ,
nella cappella della casa Altieri, do- e Giambatista Altieri, che divennero
ve vede un nobile avello eretto
si Cardinali e Girolamo ed Emilio
,

alla memoria di lui da Clemente X Altieri.

suo fratello, col busto in mai^mo del Altieri Lorenzo , Cardinale.


Cardinale espresso al vivo. Fu l'Al- Lorenzo Altieri nacque nel 1 67 1

tieri di sorprendente memoria e di Era nipote del Cardinal Paluzzo


slngolar perizia nei sacri canoni, del Paluzzi Altieri ,
pronipote di Cle-
che diede chiara pruova nella visita mente X
ed afline di Alessandro
,

apostolica suaccennata delle sei dio- Vili, Ouohoni. Venne fregiato della
cesi Cardinalizie suburbane. porpora nel diciamiovesimo anno
Altieri Emilio. V. ClemEx\te X, dell' età sua , nel concistoro de' 1

Papa. novembre 690 colla diaconia di


1 ,

Emilio diveniva l'ultimo rampol- s. Maria in Aquin donde passò a ,

lo maschile degli Altieri; ed il no- quella di s. Maria in Via Lata. La


me ne sarebbe estinto, se
illustre sua incorrotta giustizia gli meritò
egli non
avesse provveduto col-
ci che Innocenzo XI l lo incaricasse

l' adottare a nipote il marchese Ga- della legazione di Urbino. Rinun-


spare Paluzzi marito di Laura Ca- ziata questa , fé' ritorno a Roma .

terina Altieri sua nipote, estendendo dove mori nel i74i,dopo5i anno
l'adozione anche al padre del Paluzzi di Cardinalato. Venne sepolto nella

ed allo zio di lui, il Cardinale Paluz- chiesa di Maria in Portico nella


s.

zo Paluzzi. Con X adozione Clemente cappella Altieri con breve iscrizione.


X trasfuse nei Paluzzi le ricchezze, Egli era intervenuto ai conclavi di
lo stemma ed il nome stesso degli cinque Pontefici.
Allicii principi di Ori(tlt) e duchi di Altieri Gi\mratist\ (juniore),
,

ALT ALT 287


Ciiiclinale. Giambatista Altieri fia- petto Cardinale ai 23 giugno 1777,
Icllo tlel Cardinale Lori;uzo , nac- e poi pubbHcalo agli i i dicembre
(jLie a' 26 agosto iGG3. Da Cle- 1780, colla diaconia di s. Giorgio
mente XI, Albani, fu promosso al- in Velabro, donde passò all'altra
la prelatura nel lyoS, e nell'anno di 8. Angelo in Pescheria. Nelle
seguente venne spedito vice-legato in fataU vicende dell' efllmera repub-
Urbino. Quindi rieliiamato in Roma, blica romana, mentre Pio VI, nel
fu nominato chierico di Camera, di- 1798, era trasportato in Francia
venendone decano dopo vcnt' anni. prigioniere, l'Allieii che slava a
IS'eiresaltazione al Papato di Benedet- letto quasi moribondo, venne minac-
to XIII, Orsini, venne consacrato ar- ciato dell esilio da un ufficiai fran-
civescovo di Tiro, e agli 1 1 settem- solamente perchè era Cardinale.
cese,
bre 1724, fii creato Cardinale prete Abbattuto dal male e sfinito, paven-
di 5. Matteo in Merulana donde , tando di essere cogli altri Cardi-
passò, nel 1739, per volere di Cle- nali l'inchiuso nell'antico monislero
mente XII , al vescovato Prenesti- delle Convertite, rinunziò alia por-
no. Contribuì col suo voto alle ele- pora, e poco dopo morì, cioè nel feb-
zioni di Clemente XII e di Benedet- braio 1800, contando 76 anni di vita.
to XIV; ma prima, che quest'ulti- Untai passo, come protestò pubbhca-
mo divenisse Papa, fu colpito in con- mente, fu da lui fatto più per de-
clave di apoplessia. Morì ai in mar- bolezza di forze, ciie per deliberata
zo 1740 d'anni 77 compiti, dopo volontà d'animo.
aver lasciata la sua eredità alla Il principe Emilio Carlo Altieri,

chiesa e conservatorio di s, Cate- fratello del suddetto Porporato, nac-


rina de Funari, di cui era stato que ai 25 aprile 1723. Egli si spo-
protettore. Fu sepolto nella chiesa sò a LiviaMaria Borghesi , e n'eb-
di s. Maria sopra Minerva , nella be numerosa figliuolanza, emula del-
cappella Altieri senza alcuna me- le sue belle (jualità. Tra' figli suoi, ol-

moria. tre l'abbate benedettino cassinese, ed


Emilio Altieri, sposato a Costanza il Balio Altieri del sagro militare
Chigi della famiglia del Papa Alessan- Ordine gerosolimitano merita spe- ,

dro VII, lasciò una sola figliuola, Ma- cial menzione il principe don Pa-
ria Virginia, maritata a Filippo Lau- luzzo Altieri, che, impalmatosi al-
te della cospicua famiglia della Rove- l'egregia e virtuosa principessa don-
re; famiglia che diede Sisto IV e na Marianna della real casa di Sas-
Giulio II. Il fratello di Emilio sonia, n'ebbe quattro figliuoli. Fu
Girolamo Altieri, presa per moglie, comandante delle guardie nobili nel
nel 1721J Maria Maddalena Borro- Pontificato di Pio VII, ed in pre-
mei della famiglia del Cardinal san mio della sua fedeltà, fu da lui esal-

Carlo, lasciò fra gli altri Vincenzo tato alla dignità di senatore di Ro-
Maria, dipoi Cardinale, ed il prin- ma, e fatto poscia generale coman-
cipe Emilio Carlo Altieri. dante la guardia civica. Succes.siva-
Altieri Vincenzo Maria, Car- mente da Ferdinando VII, re di
dinale. Vincenzo IMaria Altieri nac- Spagna, venne insignito dell' Or-
que ai 27 novembre 1724- Da dine di Carlo III; dall'imperatore
Pio VI fu nominato, nel 177^, suo Francesco I d'Avistria, di quello di

maestro di Camera, indi ci'eato iu s. Stefano d' Ungheria ; e dal re-


288 ALT ALT
giiante Gregorio XVI, con quello di lazzo della famiglia, che può a buon
Gran Croce dell' Ordine di s. Gre- dritto considerarsi come uno dei
gorio IMagno ordine dal Pontefice
, più vasti e begli edifizii di Roma.
istituito nel i83i. Indi dopo quin- Esso fu cominciato dal Cardinal
dici anni di esercizio della sublime Giambatista Altieri ( seniore ) morto
dignità senatoria, in cui costante- nel 1654, e compiuto sotto il Pon-
mente assistette al trono Pontificio tificato di Clemente X, dal Cardina-
dividendone 1' onore coi principi le Paluzzo Altieri.
0)sini e Colonna, a' quali si ap- Non sia discaro aver qui alcun
partiene per Pontificia concessione cenno di questo palazzo, perocché
e gentilizio diritto, mori il principe primeggiando tra i più cospicui mo-
don Paluzzo Altieri a'
9 gennaio stra insieme a qual punto giugnes-
1834. Ai 12 dello stesso mese, nella se la potenza e la gloria degU Altieri.
serafii trasportato il suo cadavere Giovanni Antonio de Rossi ne fu
alla chiesa di s. Maria sopra Mi- r architetto, che nobilmente lo de-
nerva, ove fu tumulato nel se- corò nell' esterno, e divise l' interno
polcro de' suoi maggiori. Egli la- per modo da fornirne la comodità
sciò tre figli: il principe don Cle- a parecchie abitazioni principesche.
mente Altieri, capitano e tenente ge- L'edificio è isolato, con doppia cor-
nerale delle guardie nobili, Gran Cro- te e quattro principali ingressi. La
ce dell'Ordine di s. Gregorio IMagno, corte nobile è circondata da un bel
ammogliato, ai ic) gennaio 1817. portico. Negli appartamenti, che so-
donna Vittoria figlia
colla principessa no ornati di stucchi, dorature e
del principe di Piombino, da cui marmi, veggonsi molte pitture di
nacque numerosa prole. Gli al- buoni autori e Jiou poche antiche
tri due figli sono il p. Augusto sculture. Nel numero di queste di-
Altieri della compagnia di Gesù, sti nguesi una superba statua di ver-
che ne vestì l'abito appena ripri- de antico che rappresenta Roma
stinata , e monsig. Lodovico Altie- trionfante. Evvi pme una bibliote-
rij primo cameriere segreto, e cop- ca molto stimata per numero e ra-
piere del regnante Pontefice, se- rità di antiche edizioni.
gretario della congregazione Cardi- ALTINO. Città vescovile della Ve-
nalizia degli studii, attuale nunzio nezia antica, un tempo nobile, ricca e
Apostolico presso l' imperiale e rea- deliziosissima, situata nelle lagune del
le corte di Vienna, arcivescovo di mar Adriatico , alle foci del Sii e.
Efeso, dignità alla quale venne con- Aitino , secondo la descrizione di
sagrato neir altare Papale della ba- Strabone e di Vitruvio, era cinta
silica liberiana ai 17 lugho i836. da molti paludosi terreni al lato
dallo stesso Sommo Pontefice Gre- di settentrione , e d' occidente ; ba-
gorio XVI, che provvidamente go- gnata dalle acque del mare ai lati
verna la Chiesa universale. di mezzo giorno e di ponente e ,

Testimonio della grandezza di nell' interno divisa da canali Di .

questa famiglia è la piazza Altieri, questa città tanno menzione Me-


che per due secoli ha portato non in- la, Plinio, Tolomeo. Velleio Pater-
terrottamente un tal nome. In quella colo, nel suo libro II, parla di Aiti-
piazza, ora chiamata del Gesìi, si no, e dice che Asinio Pollif)ne belle
cigo maguificauientc il sontuoso pa- cose vi fece. Tacito, ucl III libro
ALT ALT 289
della sua storia racconta che, l'an- dato, in qual modo doAcsse dirigersi
no 69 di Gesù Cristo , Antonio I sì riguardo alle femmine che nella
vi mise un presidio per difenderla schiavitù degli sposi loro si fosse-

dalla flotta di .Ravenna, della (juale ro rimaritate , e sì per conto di


Sesto Lucilio Basso, del partito di coloro che nelle prigioni fossero sta-
Vitellio, era generale. ti costretti a mangiare le carni im-
Trovansi nel codice Teodosiano molate agi' idoli, o fossero stati ri-

alcune leggi di Valentiniano I, da- battezzati dagli ariani. A tali ri-

tate da Aitino nel 364, e altre cerche di INiceta, s. Leone, Papa di


del medesimo imperatore del 3 7 3; quel tempo, rispose nella sua lette-

alcune finalmente promulgate da ra CXXIX, dell' anno 4^^-


Onorio nel 399, nel 4^0 e nel Cassiodoro nella XXII lettera del
4oi. Aitino fu in gran parte distrut- libro XII descrive la fertilità del
ta da Attila nel 4^2 però cin-
;
territorio Altinate e delle isole
quant'anni dopo aveva ancora i che lo cingevano al mezzodì, tra le

palazzi pretorii così belli che, secon- quali fu in seguito fabbricata Tor-
do Cassiodoro, sembravano disposti cello, ovvero la nuova Aitino, per
a guisa d' una collana di perle. Mar- essersi in essa ricoverati que' di Aiti-
ziale paragona questa città alle vil- no, insieme colla sede loro episcopale,
le Bajane (lib. IV, epigr. 25) nella segnalata distruzione de' longo-
da una selva che 1' attorniava dal bardi. Gli scrittori non sono d'ac-
settenti'ione : cordo circa il preciso tempo in
cui fu trasportata a Torcello la se-
umilia Bajanis Altini litora de episcopale di Aitino. Tuttavolta
villis. leggesi in una cronaca mss., che
Et Phcelontcvi conscìa sih'a rogi. Sergio I ne permise il traslocamenlo,
e che il palazzo del vescovo era in
Alboino, re dei longobardi, nel 568 queir isola già compiuto nel 7 1 6.
finì di rovinare Aitino ; e forse el- Nondimeno per questo Aitino non
la sarebbe stata rifabbricata, se le ei'a allora perita affatto, come lo è di

acque marine col loro innalzamento, presente ; e già dalla storia apparisce
piuttostochè le guerre, non avessero che neir 802 fu radunato in Aiti-
contribuito alla sua quasi peifet- no un chiamato Altinate. Il
concilio,
ta distruzione. motivo di questo fu che Giovanni,
Fino dai primi secoli della Chie- doge di Venezia, già eletto durante
sa fu introdotta la fede in Aitino, la vita di Maurizio suo padi'e, volle

che divenne ben presto città vescovile. nominare vescovo certo sacerdote
Al momento della invasione di greco, per nome Cristoforo, racco-
Attila , coloro che non erano stati mandatogli dall'imperatore Nicefo-
tradotti nella schiavitù, ricovcraron- ro. Giovanni patriarca di Grado
si in seno delle isolette e dei lidi disapprovò tale elezione, non tro-

di Venezia Morto Attila , molti


. vando in Cristoforo le doti richie-
proflighi tornarono alle terre nati- ste per sì alto ministero: anzi do-
ve. Il perchè Niceta, patriarca di po averlo ripetutamente ammonito
Aquileia, come metropolitano della de' suoi poco lodevoli costumi, lo
Venezia, fece chiedere alla Santa scomunicò. Irritato di questo il do-
Sede, mediante il suddiacono Adeo- ge Giovanni, ordinò che si precipi-
VOL. I. 37
, ,

ago ALT ALT


tasse il Patriarca dalla torre: il che essendo stato eletto dal re Teodo-
fu eseguito. Paolino, patriarca di sio a visitatore della Sede Apostolica
Aquilcia mal comportando questo nel 5oo, a cagione dei torbidi su-
gravissimo eccesso^ adunò nell'Sca, il scitati in Roma dallo scisma di Lo-

detto concilio di Aitino, e scrisse in renzo, contro il Papa Simmaco, procu-


pari tempo a Carlo Magno contro il rò d'introdursi nella cattedrale di san
doge Venezia (Earonio, A. C. 802;
di Pietro. Altro Pietro d' Aitino se-
Contarini Sìor. T en. tom. VII). gnò un sinodo di vescovi scismatici
S. Eliodoro, vissuto ai tempi di radunato in Grado da Elia vescovo
s. Ambi'Ogio e di s. Girolamo, fu ve- di Aquileia il 3 novembre del Syc)
scovo di Aitino. Pare che fiorisse nonché il conciliabolo di IMurano,
alla fine del IV secolo, e forse anche nel 588, e l'approvazione inviata al-
dopo, perocché fu superstite al pro- l' imperatore Maurizio in difesa dei
prio nipote Nepoziano, prete della tre capitoli. Un vescovo d'Aitino, no-
sua chiesa, il quale morì nel 896 minato Paolo, trovasi segnato nella
e trovossi anche al concilio di Aqui- lettera del Papa
s. Agatone a Costanti-

leia nel 38 1. Il suo corpo è ve- no Pogonato nel 679, ovvero del si-
nerato a Torcello in una a quel- , nodo occidentale riportato nel conci-
lo di san Liberale che si dice , lio costantinopolitano del 680. Da
discepolo di s. Eliodoro medesimo. questo momento i vescovi di Aitino
Ad Eliodoro tennero dietro: Ambro- si confondono con que'di Torcello.
gio nel 4073 Ilai'io nel ^11 , Set- J^. Torcello.
timio , non si sa precisamente in ALTONE (s.), abbate in Lama-
qual anno. A questo san Leone il gna, monaco scozzese, di esimia vir-
Grande scriveva circa il 447? allor- tù, nacque nel secolo Vili. Fu pei
ché alcuni pela giani ricevuti nel seno miracoli celebre in Lamagna, e in
della chiesa di Aitino, per aver pro- Baviera. Mercè le liberalità di Pi-
testato contro i loro errori, procu- pino re, fondò la badia di Alt-
ravano di spargere segretamente la munster. La pietà e la umiltà di lui
falsa loro dottrina. Del che avve- guadagnarono a Cristo parecchi bar-
dutosi Settimio, e datane contezza al bari e superstiziosi di quelle con-
santo Pontefice, n' ebbe a l'isposta, trade. Pare che ei morisse sul fi-

non dover essere ammessi i pelagiani nire del secolo ottavo. La festa
nel numero de' cattolici sine profes- n'è ricordata al d\ quinto di set-
sione legitiina saiisfaclionis. Leone tembie.
fa nella sua lettera ampli encomii ALTO PASSO. Ordine caval-
alla forza della fede di Settimio ; leresco. I sacerdoti di quest'Ordine
gli spedisce il compendio di quanto da alciuii sono creduti canonici re-
avea metropolitano di lui,
scritto al golari o spedalieri, e vengono chiama-
eh' era Gennaro vescovo d' Aquilcia, ti di s. Giacomo deW'Jllo Passo. Per
al cui zelo pregavalo di unirsi, aflin- tal motivo alcuni altri li confon-
chè fossero prontamente e fedelmen- dono con quelli di san Giaco-
te eseguite le sue intenzioni. Il p. mo della Spada. Questi cavalieri,
Quesnel crede suppositizia quella let- oltre il gran maestro dell' Ordine,
tera, che altri sostengono come vera. che risiedeva in aveano un
Italia,

Pietro d'Aitino, di cui la menzione commiMulatore geneiale pel regno


Paolo Diacono, si rese celebre perchè di Francia. lu origine erano essi
1

ALU ALV 291


fiati laici costruttori di barche per l'anno 198, ottenne da principio
i

uso de' pellegrini al passaggio dei l'abbazia Fonsellense, e poscia l'ar-


lìumi : onde nei loro mantelli por- civescovato di Braga, da Gregorio X
tavano diverse figure di martel- nel 1275, con ripugnanza di quel
li col manico puntato per fora- capitolo, che avea già desiderato al-
re. In appresso ve ne furono al- trimenti. Indi intervenne come as-
cuni insigniti del carattere sacer- sessore al concilio generale di Lio-
dotale. Secondo il padre Atanasio, ne celebrato da Gregorio X. Nico-
nel suo Candelliere d'oro, l'abito di lò mosso dalla fama di .sue
III,

quest'Ordine consisteva in un man- virtù, 12 marzo 1278, lo creò


a'
tello nero col cappuccio rosso. Ab- Cardinale vescovo ; ma dopo sette
biamo però maggiori documenti anni di cardinalato, cessò di vivere
per asserire, che invece il colore ne nel 1285.
fosse bigio. L' Ordine fu nel nu- ALVAREZ Giovanni , Cardi-
mero da Pio II che
de' soppressi , nale. Giovanni Alvarez, di Tole-
nel i4^9 "<^ appUcò le entrate a do, dei duchi di Alva, nacque nel-
quello di Betlemme da lui istitui- l'anno 1488. Professò neir Ordine
to: tuttavia rimase lo spedale di s. dei predicatori , indi lesse filoso-
Giacomo presso Lucca, che fu di- fia e teologia nell' università di
poi unito a quello di santo Stefano. Salamanca. La fama, che si acqui-
In s. Maglorio di Parigi sussistet- stò, di uomo dottissimo , indusse
te l'Ordine sino al i5'ji, e nei Carlo V a nominarlo vescovo. Per
1672 Luigi XIV fece menzione dei umiltà rinunziato 1' onore fu poi ,

cavalieri superstiti. obbligato da Adriano VI a rice-


ALTUVmO, Cardinale, di ori- vere la consecrazione per la chiesa
gine tedesco, nato nel secolo XI, di Cordova. Nel iS'ò'j venne tras-
fu vescovo di Erixen e poi Cardi- ferito all'arcivescovato Burgos,
di
nale, creato da Damaso II. Viveva e da Paolo III, a' 20 dicembre
ancor nel i oqo, in cui consagrò solen- i538, fu creato prete Cardinale di s.

nemente una chiesa della Carintia. IMaria in Portico. La somma vigilan-


AL UN PiODERTOj Cardinale. Ro- za, con la quale difese il suo gregge
berto Alun nacque nel secolo XIV dall'eresie di qviei tempi, gli meritò
ili Inghilterra. Celebre per la sua un posto fra i sei Cardinali, che pri-
pietà ed erudizione, fu prima arcidia- ma del concilio Tridentino, furono
cono di Cantorbery e cancelliere del- destinati a vegliare per la conser-
l' università di Oxford, e poscia fu vazione della fede in tutto il mondo
consegrato vescovo di Salisbury. As- cattolico. L'Alvarez disimpegnò que-
sistette al concilio di Pisa, dove, sto uffizio validamente, in ispeziel-
acremente ripresi gli scismatici, con tà per r che a lui deve in
Italia,
animato discorso conciliò i padri al- gran partesua salvezza dagli
la
l'unione.Giovanni XXIII, a' 6 di giu- errori del settentrione. Paolo IV lo
gno 1 lo creò Cardinale della S.
41 5 elesse generale dell' Ordine dei pre-
R. C, ma egli poco dopo finì di vive- dicatori, e lo promosse al vescova-
re in Costanza, dove ebbe il sepolcro. to di Toscolano. Roma stessa prò-,
ALURZ Ordeone, Cardinale. vò gli effetti del suo valore, essendo
Ordeone o Ordeano, ovvero Or- liberata per sua opera dal minac-
donio Alurz , portoghese , nato nel- ciato saccheggio delle armi spagnuo-
292 ALV AMA
le, nella guerra contro Paolo III. In na in Acaja, e poscia quello di Sil-
etìi di sessantanove anni, nel i55'j, va in Portogallo. Di lui esistono
terminò la sua carriera mortale ed due libri sui Gemiti della Chiesa.
ebbe sepolcro in Ispagna. Le virtù, ed una Somma teologica, opere
che univa al talento, resero a tut- già pubblicate colle stampe. Inol-
ti amara la sua perdita , e spe- tre trovasi nella biblioteca vaticana
cialmente ai poverelli, di cui si era un manoscritto di questo autore
meritato il glorioso titolo di Padre. contro ed in quella dei
l'Eresie,
ALVAREZ Diego o Didaco, uno conventuali di Toledo esiste un ser-
fia i luminari dell'ordine di san mone sulla visione delle anime.
Domenico, nacque dopo la metà del ALZAZIA Filippo, Cardinale.
secolo XVI a Medina di Rio-Sec- Filippo d'Alzazia, de' conti di Chi-
co, piccola città della Spagna. Con- may, nacque dopo la metà del se-
secratosi di proposito allo studio colo XVII, e nel 17 i3 venne desti-
della teologia, in diverse città della nato a reggere la chiesa d'Ipri; ma
Spagna, e poscia in Roma, riscosse r imperatore Carlo VI, presso cui go-
per trenta anni molti applausi. JVel deva il piìi alto concetto, lo nominò
1606 ebbe il vescovato di Trani, do- arcivescovo di Malines. Ricevuta, nel
ve non mancò di farsi conoscere pa- I 7 1 6, la consecrazione. Clemente XI
store saggio ed amoroso. Diede o- lo decorò della sacra poi'pora col
pera diligentissima per allontanare titolo di s. Cesario, ai 19 novem-
dalla Chiesa di Dio ogni sorta di bre del 1 7 1 poi di s. Lorenzo in
9,
errore. Sostenne la causa de' dome- Lucina. Il Pontefice nell'atto di
nicani contro i gesuiti nelle congre- crearlo Cardinale si protestò innan-
gazioni de Auxiliis. L'amio'i639 zi il Collegio apostolico di rendere
è r epoca della sua morte. Le ope- all' Alzazia un giusto premio pel
re, onde illustrò la repubblica let- reale suo merito. Terminò la vita
teraria , sono Un Commento sopra
: nel 17^9, ed ebbe la tomba in
Isaia j ottanta questioni sulV In- Malines.
carnazione j alcune dispute sulla AMABILE (s.), patrono di Riom,
prima parte della seconda di san villaggio dove nacque nel secolo V,
Tommaso j un trattato degli ajuti e che divenne poscia una delle più
della grazia y e della forza del cospicue città dell' Alvergna , meritò
libero arbitrio j una risposta alle di essere innalzato al sacerdozio per
obbiezioni sull'accordo della libertà le doti dello spirito, ch'ei manifestò
colla predestinazione j finalmente fino dai primi anni. Apparisce che gli
una storia della origine, de' pro- fosse affidata la chiesa di Riom, e
gressi e della condanna dell'eresia che in appresso san Sidonio Apollina-
di Pelagio. re, vescovo di Alvergna, il chiamas-
ALVAR.O Pei AGIO, religioso del- se a sé; ma non ci è dato di co-
l' Ordine
dei frati minori, presso cui noscere ciò sicuramente. Mori in
professò nel i3o4, sortì i natali in sul finire del secolo quinto. Il sepol-
Galizia di Spagna. Pisa e Parigi so- cro di lui divenne glorioso per molti
no le città, ov' egli percorse la miracoli. Quantunque la morte ne
carriera degli studii. Giovanni XII fosse avvenutaal primo di novem-
lo creò penitenziere apostolico, in- bre, non se ne fece mai la festa
di gli conlcrì il vescovato di Coio- in questo giorno, a ciigionc della
,

AMA AMA 293


solennità degli Ognissanti. Ella si ce- polala imperatore di Oriente, e si val-
lebra di presente al dì i i giugno. se di lui in parecchie rilevanti occasio-
AMADASSA. Città vescovile nella ni. Sergio li, dell' 844, a parere del
provincia della Frigia Salutare Ciacconio, lo creò Cardinale prete
sufTraganea alla metropoli di Si- della S. R. C. Questo illustre Por-
nade. porato seppe unire all'assiduità delio
AMADEISTI. Congregazione di studio la perfezione delle cristiane
religiosi dell' di s. France-
Oi'dine virtù. Abbiamo di lui la relazione
sco. Ebbe principio e nome da Ama- della sua ambasciata, e quattro li-

deo, religioso francescano, che visse bri sopra i divini ufjflziie sopra i
nel XIV secolo , ed era chiamato sagramend. 11 medesimo autore
al secolo Giovanni Menez de' Sylva, raccolse e ordinò l'ufficio de' morti.
di una famiglia distinta portoghese. Lo si crede morto neir846.
Divenuto egli superiore del convento AIMALBERGA (s.), vergine, sortì
del suo Ordine, ne fondò varii altri, la culla nel paese delle Ardenne,
prescrivendo alcune regole particolari, verso l'anno 741. Benché mentre
e formandone una novella congre- visse alcun tempo di mezzo al mon-
gazione. E pi'obabile che gli Ama- do, la sua vita fosse tutta nascosta in
deisti venissero in seguito uniti coi G. C, pure volle unirsi a Lui più
Chiarenini ; e poscia sieno stati strettamente, rinunziando a quanlo
soppressi da Pio V ed uniti agli il mondo stesso le promettea, ed ab-

Osservanti. V. Chiarenini. bracciando la professione religiosa


AMADEO Giovanni, Cardinale. a Mnnster-Bilsen, capitolo di ca-
Giovanni Amadeo, veneziano, arci- nonichesse poco lungi da Liegi. In
vescovo di Corfìi , insigne oratore questo ritiro ella studiossi soltanto
e teologo eccellente, nacque dopo la di piacere più che mai al suo sposo
metà del secolo XIV, e fu decorato celeste, le cui virtù si proponeva a
da Urbano VI, a' 1 8 settembre 1378, modello. Rapidi ne furono i pro-
della sacra porpora col titolo pre- gressi ; segnalossi soprattutto nel-
sbiterale di s. Sabina. A lui venne l'amore alle umiliazioni, alla jiovertà
affidator incarico di procedere con- ed alla macerazion più severa. Es-
tro Giovanni I, re di Castiglia e di sendo ancor nella fresca età d' anni
Leone privato del regno da Ur-
, trentuno, nel 177 1, fu chiamata
bano VI come seguace
, dell' anti- da Dio a cogliere il premio delle sue
papa Caduto poscia per
. altri mo- gloriose azioni. La fèsta di santa A-
tivi in disgrazia del Pontefice, parti- malberga si celebra nel giorno de-
colarmente per la congiura ordita cimo di luglio.
dal Cardinal Mezzavacca carcerato , AMALBERGA (s.), vedova, nacque
nella città di Nocera, fu fatto mo- sul principio del secolo settimo. Suo
rire in Genova l'anno i385. padre era decorato di una delle
AMALARIO Fortunato, Car- più cospicue dignità nella corte di
dinale. Fortunato Amalario, di Tre- Francia in Austrasia, e sua madre
veri, benedettino dell'abbazia di Ma- era sorella del b. Pepino di Lan-
deloc della stessa diocesi di Treveri, den. Per condiscendere al volere di
nacque nel secolo VIII. Fu fatto arci- suo zio Pepino, vmissi in matrimo-
vescovo di quella città. Carlo Magno nio con un ricco signore chiamato
lo mandò ambasciatore presso Curo- Thierry, e n' ebbe una figlia santa.
,

29-t A MA AMA
per iiome Farailla. Essendo rima- il duca Sergio III regnò alquanta
sta vedova, non sarebbe passata a col vescovo Pietro.

seconde nozze, se lo stesso Pepino Nell'anno io5g. Papa Nicolò li


non l'avesse obbligata a sposarsi col onorava di sua presenza la città di
conte Wifgero, nobile del Brabante. Amalfi, ove convocò un concilio per
Da questo secondo connubio ebbe provvedere non solamente agli alìà-
tre figli, cioè, s. Gudula o Gula, s. Rei- ri della provincia della Puglia e
nelda o Ernella, e s. Emeberto o Able- della Sicilia, ma alla riforma an-
berto. Questi coniugi, dopo aver prov- cora dei chierici ed all'osservanza
veduto alla educazione dei loro figli, dell'ecclesiastica disciplina. In que-
risolvettero di consecrare al Signore sto concilio , secondo il Lenglet, fij

il Quindi Amal-
resto de' loro giorni. deposto il vescovo Tra ni e il
di ,

berga entrò nel monastero di IMau- Sommo Pontefice sciolse norman- i

Jjeuge, ove prese il velo. Essa volò a ni dalla scomunica contro di essi già
Dio verso l'anno 670 , nel giorno fulminata, concedendo a Riccardo, uno
IO giugno, eh' è nei Paesi Bassi de' loro capi, il piincipato di Capua,
consecrato a celebrarne la me- ed a Roberto Cruiscardo, altro loro
moria. capo, la Calabria , la Puglia e la
AMALFI ( Amalphìtan. ). Città Sicilia. Ricevette da entrambi il giu-
con residenza arcivescovile, nel re- ramento di fedeltà come vassalli
,

gno delle due Sicilie. Amalfi è nel e feudatari della Chiesa Romana, in-
principato citeriore in una deliziosa sieme all' annuo censo di dodici de-
riviera sulla costa occidentale del nari di Pavia, per ogni paio di buoi,
golfo di Salerno, verso l' isola di Ca- da pagarsi ai Pontefici nel gior-
pri. La sua origine si fa rimontare no di Pasqua. anno 1089
Neil'
al VI secolo dell' era cristiana. Si si celebrò in Amalfi un altro con-
dice, che alcune famiglie roma- cilio sopra la disciplina ecclesia-
ne, essendosi messe in mare per an- stica, riportato dal Labbé nel tomo
dare a Costantinopoli e quivi offe- X dei Amalfi poco a poco
concili!.
rii'e i loro omaggi all' imperatore fu tra le prime città che facessero
Costantino , da una tempesta ven- rifiorire in Italia il commercio
nero gettate sulla costa di Ragusa, prima che Venezia, Genova e Pisa
e fondarono questa città presso il ca- salissero a quel grado che le re-
po Paliniu'O dove costituirono una se dappoi sì potenti e famose. Gli
repubblica. Amalfi col processo del amalfitani Gerusa-
edificarono in
tempo fu sottoposta al dominio dei lemme una Giovan-
cappella a s.

duchi di Napoli, divenne poi città ni Elemosinarlo, con un ospizio che


libera, ma non taidò a far parte fu poi culla dell'Ordine gerosoli-
del ducato Beneventano, quando que- mitano, instituito nel 11 19 i" Ge-
sto si suddivise ne' principati di Be- rusalemme, ed approvato nel i i4j
nevento, Salerno, e nella signoria dal Pontefice Eugenio HI colla re-
di Capua. gola di s. Agostino.
Gli amalfitani si emanciparono, Nello scisma insorto per opera
e, disgustati de' prefetti imperiali, dell' antipapa Anacleto IT, figlio di
si elessero de' duchi particolari. 11 Pietro Leone e favorito da Rugge-
primo, nel 771, fu jMarino I cliiar ro normanno, che dopo la morte
niato il vecchio. Abbiamo inoltre che di Rainollò, duca di Puglia, s'era
AMA AMA 295
impadronito di quella provincia, ed fine al Cardinalato nel i38r, ed
era stato dichiarato re dall' antipa- incaricato di molte dilìlcili legazio-
pa, i pisani, come alleati dall'im- ni, ì^. Marino, Cardinale.
perator Lotario II, il quale sosteneva Amalfi, insieme a diverse altre con-
le partidel vero Pontefice Innocen- tee e poderi, venne data nel 1 38 a 1

zo s'impadronirono di Amalfi, nel


II, Francesco Prignani da Carlo III Du-
II 33, o, secondo altri, nel ii35. razzo, investito del regno di Napoli da
baccheggiarono la città, e nel bot- Urbano VI, che ne avea deposta la
tino fu trovata l'unica copia delle regina Giovanna I sostenitrice del-
Pandette di Giustiniano, che pro- l'antipapa Clemente VII. Però, do-
gressivamente contiibuirono aul in- po che Carlo III s'impossessò del
trodurre la giurisprudenza romana reame stesso, non volle eseguire
in Europa. Per questo quel-
tutta quanto con giuramento avea pro-
le Pandette, vennero chiamate Pisa- messo, per non dismcm])rar in fa-
ne, e poscia anche i^/ore/z^me. Amal- vor del Prignani i suoi dominii se :

fi nel decimo secondo secolo fu pa- non che dopo varie vicende, si pa-
tria al Cardinal Amalfi celebre per cificò il Pontefice col re, prometten-
le distinte legazioni che sostenne. F^. do questi, i383, di consegnar
nel
Capua (di) Pietro. i principati Capua e d' Amalfi
di
Sul principio del secolo XIV, nel al nipote, e di dare allo slesso Pa-
castello di Pasilano presso Amalfi, pa cinquemila scudi d'oro, ciò che
nacque il famoso Flavio Gioja, il non impedì le altre gravi dissensio-
quale perfezionò la Bussola, che di- ni, che non terminarono se non alla
cesi già inventata nella Cina. E morte di Urbano VI e di Carlo
siccome allora occupavano il trono III. Caduto Francesco Prignani^
di Napoli gli Angioni, ramo della duca di Amalfi, in generale disprez-
regia famiglia di Francia avente per zo, si ritirò nella l'uglia, e verso il

istemma i gigli, fu posto al nord del- iSq'), mentre si recava a Venezia,


la bussola un giglio secondo la dire- perì miseramente in una burrasca
zione dell' ago calamitato. Lo stem- coll'intera famiglia; per cui Amalfi
ma Amalfi fu mandato dall'An-
di e gli altri dominii da lui tornarono
dres al Cancellieri con le seguenti alla monarchia napolitana.
parole : « Eccole il sigillo amalfita- ducato amalfitano fu dato po-
Il
'•'
no, nel quale sotto la croce di scia in feudo ai Sansevcrino, nobile
" Gerusalemme vedesi rozzamente famiglia di Napoli, che die' sei perso-
" formata la bussola eolle ali, al- naggi al sagro Collegio cardinalizio. [|
•' ludendosi ai rapidi voli della na- Pontefice Pio II, Piccolomini, sanese,
" vigazione ". V. Brenemau [Dis- eletto neli^^S, siccome ultimo su-
sertatio de Rep. amalphitana ad sua stirpe, prese
perstite dell'antica
calceni histor. pandectarum) ; Fran- in adozione Antonio figlio di Lau-
cesco Lanza {Storia amalfitana). Nel damia sua sorella. Questi continuò
secolo di Gioja fiorì eziandio Mari- a mantenere il cognome di Picco-
no del Giudice, o di Vulcano, na- lomini, e quindi divenne duca di

to in Amalfi, indi fatto da Inno- Amalfi, per aver condotta in mo-


cenzo VI, nel i362, canonico della glie Maria d' Aragona nipote di
metropolitana ,
poscia arcivescovo Ferdinando re di Na|)oli, famiglia
della stessa sua patria, elevato in che fiorisce in Napoli tuttora nei conti
,

296 AMA AMA


tli Celano principi di Valle. Fu il Car- ma che non occupò tosto verun seg-
dinal Foitiguerri, parente del Papa, gio particolare, fu apostolo della Fian-
elleconchiuse un tal matrimonio, ed dra, degli Slavi nella Carinlia, non che
ottenne dal re Fei'dinando, oltre la nelle provincie presso il Danubio.
restituzione di Terracina e Bene- Dagoberto re, fatto da Amando ac-
vento, la dote di Amalfi , e Cicona. corto de' propri vizii, lo esiliò; ma
Non si sa precisamente quando egli adoperossi tuttavolta ammae-
Amalfi cominciasse ad aver vesco- strando nella fede i Guasconi e i
vi il
: primo, di cui si ha me- Navarresi. Ravveduto Dagoberto, ri-
moria, governava al tempo del Pon- chiamoUo; e il santo vescovo stabili
tefice s. Gregorio I, eletto nel Sgo : di predicare nel territorio di Gand
Giovanni XV la eresse in metro- conti-oa barbari di tal sorte, che
politana nel 987, e le die' per suf- ninno avrebbe osato avvicinai-e. Un
fraganei i vescovi di Scala, di Ca- solo miracolo operato da Dio per
pri, di Linterno e di Reggio in Ca- mezzo dell'apostolo, convei-fi quei
labria. La cattedrale è dedicata a cuori induriti e tanto invischiati nel-
.sant'Andrea apostolo; hail capitolo la superstizione. Laonde il santo fab-
cinque dignità, di prima è
cui la biùcò più chiese e monisteri nella
l'arcidiacono, dodici canonici com- stessa Gand e altrove. Poiché, co-
preso il teologo, quindici ebdoma- me dicevamo, essendo vescovo, non
darii, ed altri preti e chierici. Vi occupava seggio episcopale, lo si

hanno due conventi di religiosi, ed esaltò alla sede di Mastricht, l'an-


altrettanti monisteri di monache no 649; ma dopo un ti-iennio di
come pure delle confraternite, ed un governamento, Amando non potè a
seminario. La tassa è di i5o fiorini. meno di non ripighai" le apostoliche
Amalfi è patria anche del famoso fatiche,a cui era per singoiar modo
Aniello, detto volgarmente Massaniel- chiamato, e in mezzo alle quali compi-
lo, autoie della rivoluzione nel regno va i suoi giorni nel 675, in età di
di Napoli dell'anno 1647 ^ 7 l"glio- anni novanta. Egli è nominato ild\ 6
AMANDO (s.), vescovo di Bor- febbraio nel martirologio romano.
deaux, nacque nel secolo IV. Ordi- AMANTE A. Città vescovile po-
nato prete da san Delfino suo an- sta sulla riva del mare, nel regno
tecessore nella sede , fu maestro di Napoli nella Calabria citeriore.
di san Paolino per apparecchiarlo Nel secolo decimo venne agguagliata
al battesimo, e n'ebbe in cambio al suolo dai saraceni, ed il suo vesco-
.strettissima amicizia, la quale si può vato fu trasferito a Tropeia.
di leggieri inferire da non poche let- AMANZIA. Città vescovile del-
lere di quest'ultimo
a lui. Eletto riUirio orientale, nella provincia del
vescovo nel 4o4, eccone l'encomio nuovo Epiro, soggetta alla metropoli
lasciatoci dal suo discepolo » si con- : di Durazzo. Procopio asserisce, che
dusse da fedele guardiano della re- fu rifabbricatada Giustiniano; To-
ligione "
e della fede di Gesù Cristo. lomeo chiama Orestide.
la
Ignorasi quando morisse. La festa AMANZIO (s.), primo vescovo di
se ne ricorda al dì 18 di giugno. Rodez, ov' ebbe culla nel secolo V.
AMANDO
(s.), vescovo piissimo di Nato alle austerità ed al travaglio del-
Mastiicht, nato ne'dintorni di Nan- le apostoliche funzioni, adoperossi a
tes l'anno 585, cousccrato nel 628, tutt' uomo nel convertire gì' idolatri,
AMA À^fA 9.^7
parte de* qimli infesfava la '^na diò- ricevevano un manto di color cre-
cesi, e col nerlx) (lolla eloquenza, col misino coll'insegna dell' Ordine or-
potere degli esempli, cf)lla sorpresa nala da ricami. Era questa una me-
de' miracoli, molti ne gtiadai^iin alla daglia d'oro smaltata di rosso nel
religione di Cristo. INlori sul (iiiire mezzo, con le due lettere A e. V
del secolo V. 1'^ mar-
registrato nel intrecciate, ed ima corona di lau-
tirologio romano addi 4 novcmbie. ro all'intorno, il lutto in brillanti.
AMARANTO (s.), martire ad Al- Nella circonferenza leggevasi questo
by, del quale alcuni mettono la morte motto: DOLCE nella memoria. 1 ca-
nella jìcrsi^cuzione di Decio, verso la valieri dell'Amaranto portavano inol-
metà del secolo 111, altri la ascrivono tre una collana d'oi'o, da cui pen-
alla barbarie di Croco re de' germani, deva il medesimo emblema. Que-
coiìfessò la fede nel villaggio diVians st' Ordine cessò colla morte della
o di Vicux presso Alby e perdette per regina Cristina, che spirò a Roma
essa la vita. Santo Eugenio di Cai'tagi- nel 1689, in età di 63 anni.
ne volle morire a' pie della tomba di AMASIA. Città che i turchi chia-
Amaranto, che era stata molto innanzi mano Amasieh nell' , Asia. Plinio
nascosta, e poi, dalla pietà de' fedeli la pone nell'antica Cappadocia, To-
scoperta, fu per molti miracoli f imosa. lomeo sul mediterraneo del Ponto
La s. Amaranto nei martirolo-
festa di di Galazia. Ai tempi di Marco Au-
gi diAdone e di Usuardo, ed anco nel relio, Severo, Antonino, Caracalla
romano, è notata ai 7 di novemI)re. ed Alessandro era metropoli del
AMARANTO (dell'). Ordine, ca- Ponto, né v'ha dubbio che Ncocc-
valle re. co. Fu istituito in Stokolm
<: sarca e le altre città del Ponto non
da Cristina regina di Svezia, nel! an- le fossero soggette. I [)rincipii della
no i653. Quest'Ordine deve il suo religione cristiana furono insegnati
nome ad un costume introdotto in quei paesi fino dai tempi degli a-
nella Svezia di consegrare un gior- postoli.Dagli atti greci di s. An-
no dell'anno ai divertimenti, al- drea sembra che s. Pietro abbia
le danze etl ai banchetti, che du- predicato il vangelo in questa cit-
ravano fino alla mattina vegnente. tà, e ne' dintorni del Ponto Eussi no.
Tal giorno chiamavasi TVirtschaft, AMASIA. Città vescovile della
ossia Festa clelV osteria. Cristina ne diocesi dellagrande Armenia, alla
cangiò il nome in Festa desili dei, quale si aggregò la Chiesa di Do-
perchè le dame e cortigiani trac-
i cheum. Benedetto XIV, l'anno 1 743,
vano a sorte il nome delle divini- dichiarò i vescovi di Pavia anche
tà che dovevano rappresentar nel- perpetui arcivescovi d' Amasia : on-
la festa. In una di tali fèste la d'essi prendono il titolo di arcive-
regina prese il titolo di Amaran- scovo d'Amasia, e vescovo di Pavia.
to, cioè immortale, e, presentatasi AMATA (s.), martire. V. s. Fio-
con magnifico abito sparso di bril- renzo.
lanti, sul finire se ne spogliò do- AMATHA. Città vescovile nel-

nando i gioielli a' suoi commensali la Palestina, sotto il patriarca di


che ascrisse all' Ordine cavallere- Gerusalemme. Leone XII, a' i5 di-
sco dell'Amaranto. I cavalieri, al- cembre 1828, elesse vescovo m par-
lorché vi erano ammessi ,
giura- tihus, successore di Gaetano Galba-
vano fedeltà alla regina, e da essa lo, Fra Giovanni Antonio de Ldlo

voL. r.
:',8
29^ AMA AMA
de' francescani scalzi, già missiona- xeni, donde passò alla dignità di
rio nelle isole Filippine. abbate llemiremont nella diocesi di
ili

AMATO (s. ), vescovo di Sion Toul , dove riposano le sue spoglie.


nel Vallese, e patrono della città di AMATO, Cardinale. Amato, ve-
Donai in Fiandra, nacque nel seco- scovo Cardinal di Vcllelri, visse nel
lo VII da una famiglia, nella quale Pontificato di UenedcLto IX, che,
le ricchezze e la pietà si col legavano eletto nel io33, governò la Chiesa
a un tempo. Crebbe alla scienza dei lino al io44' Il Ciacconio, ed il
santi, ed alla perfezione cristiana, e Borgia nella sua Storia di Vellelri,
scioltosi da ogni cura terrena , en- r aveano omesso.
trò nel clero, facendo precedere pru- AMATO, monaco cassinese, è
dentissimo consiglio alla elezione di noto per aver nel secolo undecimo
sì alto stato. Acceso però dal desi- scritto ([uattro libri intitolati De ge-
derio di perfezione piìi sublime, riti- stis apostolorum Petri Paulij ed
et

lossi nel celebre monistero di Agamie ; otto libri della Storia dei normanni.
ma verso l'anno 669 gli venne affi- AMATORE (s.) , vescovo di Au-

dato il governo della diocesi di Sion xerre, nato ivi nel secolo IV, unico

nel Vallese. Egli, sottomesso alle dis- rampollo di dovizioso casato, fu dal
posizioni del cielo , adempiva esat- suo vescovo ^ alenano instituito nel-
tissimamente tuttociò che da ottimo le buone discipline. Quantunque con-

pastore si addomanda. Ebbe anche trario ad abbracciare il matrimonio,


santo Amatoi suoi nemici, che lo ac- credette di dover acconsentire alle
cusarono falsamente di varii delitti disposizioni de' genitori, che in Marta
appresso Ebroino, prefetto de! palaz- di Langi'cs gli procurarono sposa
zo di Teodorico III, ministro che fu degna di lui. Se non che, nel gior-
l'omicida di s. Leodegario. Teodorico no stesso delle nozze, chiamata in
esiliò Amato s. Fur-
nel monistero di disparte la sposa e parlatole a
seolo, di cui Ultano era abbate. Il
s. lungo vivamente intorno le lodi
santo vescovo sopportò pazientemen- della virginità, convennero di osser-
te questa sciagura, e, morto Ultano, vare la continenza anzi ne fecero
,

passò sotto la vigilanza di s. Mauro- voto per tutta la Poco stantevita.

nio, che si reputava a gran ventura Marta prese il velo in un monistero.


avere un sì pi'ezioso discepolo : anzi Amatore ricevè la clericale tonsura,
cedette a lui la propria badia. Ed e finalmente venne consecrato vesco-
egli governò i suoi monaci con lu- vo di Auxerre. Morì qual visse, cioè
cidissimi esempli, e con discorsi soa- da vero santo, dopo di aver applica-
vissimi che ne ristabilirono la disci- to ogni studio alla santificazione del
plina. Poi, ridottosi in una celletta suo gregge dall'anno 388 fino al pri-
vicina alla chiesa, spirò in quella mo maggio del 4 "8; ed è onorato in
verso l'anno 690. La festa di que- Auxerre ai 2 dello stesso mese.
sto santo è portata al dì i3 set- AMATUNTA. Città vescovile del-
tembre, giorno in cui dal martiro- la diocesi di Gerusalemme della se-
logio romano ricordasi altro santo conda Palestina, soggetta alla me-
del medesimo nome, nato in Gre- tropolitana di Scitopoli, al di là del
noble da riguardevole famiglia, riti- Giordano. Fu in essa che Teoiloro,
ratosi in fresca età nel monistero figlio di Zenone, tiranno di Fila-
di Agamie ,
quindi monaco a Lu- delfia , nascose i suoi tesori.
,, ,

AMB AMB 299


AiMATUNTA. Cdih vescovile del- car l'elezione. Però le ribellioni co-

la diocesi di Anliocliia nell' isola di strinsero talvolta gli stevsi Pontcfi<:i


Cipro, soggetta alla meliopoli di Sa- a ricorrere alla potenza imperiale
lamiua. lliccaitlo, re d' Inghilterra, anzi trovasi un «decreto in Gra-
la fondamenta nel
rovinò dalle ziano, che dice doversi il nuovo
1190, dopo averla tolta ad Isacco Pontefice consecrarc alla presenza
Comneno, che n' era il despota. Per de' legati, o Ambasciatori imperiali.
la intervenuta sovversione, la sede Infatti neir 827 fu prorogata la
del vescovo venne unita a Napoli. consecrazione Gregorio IV pel
di
Ebbe a vescovi Mnemone, Ticone ritardo degli Ambasciatori imperia-
Eliodoro , Alessandi'o Giovanni ,
li , che esaminarono se l' elezione
Germano, e Gerasimo. era proceduta canonicamente. Leo-
AMBASCIATORI i-fesso la San- ne IV nell'8/J7 non li attese; ma
ta Sede. Pubblici ministri spedi- Giovanni IX considerò necessaria
ti dai sovrani alla corte Pontifìcia la loro assistenza , e cosi decre-
allliichè li ra|>presentino , e trat- tò nel concilio dell' 898 , annul-
tino i loro alia ri. lando quello, che sul proposito
erasi stabilito da Adriano III. Il
§. I. lule.n'cnlo degli Ambasciatori
Tommassini fa le quattro seguenti
alla corte Pontifìcia.
riflessionisul decreto di Giovanni
Non è certo quando i principi IX: che non alla elezione, ma
i."

cominciassero a spedire i loro Am- solo all'ordinazione furono ammessi


basciatori alla corte Pontificia. Non gli Ambasciatori imperiali ; 2." che

v'ha dubbio però che nel 4i8 essen- non furono ammessi, se non per
do insorto l'antipapa Eulalio contro reprimere che vi na-
le dissensioni,

san Bonifacio I, rpiesti, per evilare scevano ; 3/ che il chiamare questi


nell'avvenire gli scismi nella elezio- Ambasciatori all' ordinazione del
ne Pontefici
dei invocò 1' aiuto , nuovo Pontefice era in que' tempi
dell'imperatore Onorio, il quale ne divenuto costume e quasi rito ca-
proteggesse la canonica elezione. Da noiìico ;
4-^
che la consuetudine,
questo punto i re d' Italia comin- la quale Papi con tanta diligen-
i

ciarono a spedire Ambasciatori a za avevano procurato d' impedire,


Roma quando si eleggevano i Pa- col lungo corso degli anni , e col-
pi . Se non che gli abusi , che le vicende mirabili delle cose, par-
faceano questi Ambasciatori della ve divenuta si utile e necessaria
loro autorità, indussero Papa Sim- alla Chiesa , che fu d' uopo pren-
maco a proibire assolutamente, che derla per legge canonica.
i laici ed anche i re stessi avessero In progresso, passato l'impero nei
ingerenza nella elezion dei Ponte- tedeschi, parecchi non si acquietaro-
fici. Tuttavia Teodorico, re d' Ita- no per la sola assistenza degli Am-
lia, ne usurpò il diritto nel 526. basciatori ai sacri comizii, ed alla
Terminato regno de' goti, e de-
il consecrazione de' Papi ^ ma gli Ot-
gli eruli , ad onta della opposizio- toni, e poi gli Enriehi obbligarono i

ne de' Papi, continuarono gli abusi romani ad attendere 1' imperiale


per parte degl' impelatoli d'Orien- assenso prima di consecrare l'elet-
te ne' loro esarchi di Ravenna, to. Alessandro II però, non ostante
cui avevano data facoltà di ratifi- il risentimento di Enrico IV, tolse
3oo A MB AMB
per sempre tal diflerenza, nd 1061. Bologna; indi que'di Firenze, del-
Ciò produsse uno scisma, poiché l'im- la signoria veneta, del re di S[)a-
peratore gli oppose r antipapa O- gna, del re di Francia, e di Mas-
iiorio Nondimeno il successore
II. similiano 1 re de' romani , seguiti
Gregorio VII fu l'ultimo ad esser dal senator di Roma, dal duca di
consecrato ai 29 giugno 107 3 col- Urbino, e dalla croce Papale. Giun-
r assistenza degli Ambasciatori ce- to a Roma Adriano VI, gli ora-
sarei, avendovi Enrico IV spedito tori de' principi gli resero ubbidien-

con tal rappresentanza il vescovo za, e nella cavalcata con cui si re-
di \ ercelli, cancelliere del regno di cò al Vaticano, dopo i Cardinali,
Italia. Da ciò ebbero origine le E- presero luogo i detti Ambasciatori,
sclush'e. V. Esclusive, Elezioni e in compagnia magnati romani.
de'
CoNSECR AZIONE de' Papi. Nel possesso di Gregorio XIII, del
Nei conviti solenni che soleva- 1572, l'oratore di Urbino andò fra
no fare i Ponteilci nel giorno del il baronaggio romano ; Sisto V, che

loro possesso, e di cui abbiamo gli successe, nel i585, fece tale fun-

in diversi tempi moltissimi esem- zione con molti Ambasciatori, di-


pi, intervennero anche gli Amba- stinguendo quelli del Giappone che
sciatori dei principi. Si sa anco- gli sostennero le aste del baldac-
ra che nel convito fatto pel pos- chino. Neil' ascendere il cavallo, ten-
sesso di Giulio II, nel i5o3, gli ne la staffa uno de' giapponesi ;

Ambasciatori per gradazione dava- quello di Francia sostenne l' estie-

no l'acqua alle mani del Papa, e mità del manto, ed il Papa ricevet-
presentavano a lui il primo e se- te con particolare affabilità que' del-
condo piatto. la repubblica di Venezia. Paolo V
Per Ambascia-
ciò che spetta agli prese possesso nel i6o5. In ipiesto
lori di ubbidienza, V. Ubbidienza il governatore di Roma cavalcò in
degli Ambasciatori. mezzo agli Ambasciatori di Francia
e di Venezia. Prendendo possesso
§. II. Posto degli Ambasciatori in nel i655 Alessandro VII, fra la
alcuni possessi Pontificii. nobiltà romana cavalcavano alcu-
ni Ambasciatori de' principi esteri :

Nei j5ossessl de' Pontefici aveva- di poi seguivano gli scudieri, la cro-
no gli Ambasciatori un posto distin- ce Papale, ed il governatore di Ro-
to. Nel possesso d' Innocenzo Vili, ma in compagnia dell' Ambasciatore

del i484> venivano essi dopo i cu- di Venezia ;


gli Ambasciatori di Bo-
bicularii, camerieri Extra, indi se- logna e di Ferrara negl' indicati
guiva la croce Papale. In quello di possessi cavalcavano vestiti dell'abi-
Giulio II cavalcarono coi conserva- to senatorio, cioè di damasco nero,
tori di Roma. In quello che Leone dopo i conservatori del popolo ro-
X prese nel 1 513 , cui interven- mano, e prima del governatore di
nero anche quei delle città suddite Roma. E quando i Papi, dopo la
e feudatarie della Chiesa, dopo il funzione, tornavano a casa in car-
commissario della Camera, proce- l'ozza, quegli Ambasciatori coi con-
devano gli oratori dulia Marca di servatori, governatore, e principe
Ancona, del Patrimonio, del duca- assistente al soglio, precedevano la
to di Spoleto; della Ilomagna, e di carrozza medesima.
,

AMB AMB 3or


li Sestini, parlando dell'interven- Nel possesso
d'Innocenzo XII,
to degli Ambasciatoli nei possessi ch'ebbe luogo ai i3 aprile 169-2,
dei Papi 5 dice :
•'
Doi)o i capi della il conte IMartinitz , Andiasciatore
casa Colonna, Orsini ed il nipote imperiale, pretese di non andare, co-
del Papa, seguivano gli Ambascia- me era l' uso , col governatore di
tori delle repubbliche ,
poi quelli Roma in mezzo, e il contestabile
de' duchi serenissimi , indi gli A m- alle spalle; cede bensì il luogo al
basciatori regii, tra' quali quello di prelato, ma volle che il secondo
Venezia, benché repubbUca, appresso si avanzasse . Dopo un lungo trat-
il governatore di Roma, ed il pre- tenimento della cavalcata, il Papa
lètto di questa città che teneva la ordinò al Colonna, che, senza pre-
stalla al Papa nel montare a ca- giudizio delle sue ragioni, jnecedes-
vallo, e glielo addestrava per alcu- se immediatamente l'Ambasciatore,
ni passi ". Biagio INIartinelii, descri- dopo il quale venisse monsignor go-
vendoci, nel suo Diario, il possesso vernatore di Roma. Finalmente Cle-
di Paolo III, i535, ci narra del mente XI successore d' Innocenzo
,

che gli Ambasciatori ebbero contesa XII, recandosi ai io aprile 1701,


sulla precedenza ai conservatori di a prendere possesso in Laterano,
Roma ; ed anche in quello del ;iuc- non v' intervennero gli Ambascia-
cessore Giulio III, preso nel i55o, tori regii, perchè era incognito quel-
vi fu questione fra i detti conser- lo dell' imperatore Leopoldo I e ,

vatori e gli Ambasciatori. l'altro del nuovo re di Spagna Filip-


Nel possesso di s. Pio V insorse po V, stante la guerra di Successio-
grave controversia fra gli Amba- ne della monarchia spagnuola. Quello
sciatori, il senatore ed il governa- di Venezia avea pur avuta l'istruzione
tore di Roma, cosicché il senatore, di astenersi dall' intervenire. Allora il

e conservatore si ritirai'ono. Su (jue- contestabile die' al Papa le redini


sto argomento veggasi Gaburio, Fi- e tenne la staffa il piti antico dei
la di s. Pio V, e Cornelio Firmano conservatori : fino alla metà della
presso il Gottico. piazza, primo addestrò il cavallo,
il

Quando prese possesso Clemente e pel rimanente della strada conti-


X, del 1670, non intervenne l'Am- nuarono a vicenda i conservatori, e
basciatore di Bologna per non cedere r Ambasciatore di Bologna. Dopo
il posto ai due cancellieri del po- questo possesso,non si parlò più
polo romano , che facendo parte d' intervento degli
Ambasciatori, per-
del magistrato de' conservatori, an- chè non aveano più luogo nemme-
davano con questi ; e 1' Ambascia- no nelle cappelle Pontificie, come
tore Francia non volle andar
di diremo.
in mezzo all' Ambasciatore di Ve-
nezia , e al contestabile Colonna, §. III. Posto degli Ambasciatori
principe assistente al sogHo, né ave- nelle cappelle Papali e nelle pro-
re in mezzo il governatore di Ro- cessioni.
ma, ma si pose alla destra dell'Am-
basciatore di Venezia: onde il Co- Tutti gli Ambasciatori de' principi
lonnese procedette ahpianto innan- assistevano alle cappelle Pontificie,
zi, a sinistra, e al detto prelato con- processioni, pontificali, e ad ogni al-
venne di prender posto dieti'o a loro. tra funzione, che celebrasse il Posi-
3o2 A MB A MB
tefìce, avendone l' invito dal censo- pelle pietendendo
Papali, l' arago-
re Pontificio. 11 posto degli Amba- nese una preminenza per cagione
sciatoi-i de' principi nelle cappelle di più regni acquistati dal suo Si-
Papali era in sul ripiano del tro- gnore, cioè, SiciUa, Sardegna, Cor-
no Papale, stando in piedi accanto sica ed altri. Tale quistione, porta-
al Cardinale primo diacono e sopra ta al trono di Eugenio IV, decise
i duchi. Cos'i riporta il Bonanni [Ge- egli in favore dell' Ambasciator ca-
rarchia ecdes., pag. ^^^.). Gli Am- stigliano.

basciatori di Ferrara e di Bologna Anche nel concilio di Trento Clau-


sedevano presso gli ultimi Cardinali dio Vigil di Quignones conte di Luna,
diaconi. Ambasciatore di Filippo II re di Spa-
Nelle processioni dei Pontificali gna, voleva contro l'uso la preceden-
gli Ambasciatori andavano dopo il za sopra gli Ambasciatori del mo-
sacro Collegio, prima della sedia ge- narca francese ( Bulteau , Trattalo
statoria. Ma ciò avveniva con poca circa la precedenza dei re di Fran-
soddisfazione de' Pontefici, i quali cia sopra re di Spagna) Dall' al-
i .

bramavano che piuttosto precedesse- tra parte Arnoldo di Ferrier, pre-


ro la croce. Quelli poi di Bologna sidente del parlamento di Parigi, e
e di Ferrara si univano a' conserva- Guido de Faut de Pibrach, giudica
lori di P\.oma, e toccava ad uno di maggiore di Tolosa, Ambasciatori
essi dare 1' acqua alle mani del francesi, sostennero con gagliardìa la
Papa, nelle rispettive funzioni, e ri- preminenza della corte loro. In fa-
cevere nelle messe la pace dopo i vore di questa decise il Pontefice
conservatori. Egual posto avevano Pio IV, Medici, milanese, come ri-
nella comunione al soglio Papale, in porta il Burio ( Notilia ronianoruni
cui baciavano 1' anello del Pontefi- Pontiflciun, p. 272). A tale sentenza

ce prima di ricevere 1' Eucaristia ,


di Pio IV Ambasciatore de
parfi 1'

sostenendogli talvolta lo strascico Quignones da Trento, ed andò a


del manto. Nelle cappelle Papah Roma, come afferma 1' Aldoino (nel
e Pontificali, dopo il governatoi-e tomo III di Ciacconio) affine di ri-

di Roma, Ambasciatori riceveva-


gli muovere il Pontefice e rappresentar-
no r incensazione e la pace, e do- gli che Svintilla, re di Spagna, fu
po i Cardinali diaconi, la comunio- da Onorio I chiamato Cattolico nel-
ne dal Pontefice. r anno 637, pria che Carlo Martel-
Dal Cancellieri, nella sua Setliina- lo di Francia avesse da Gi'egorio 1 II,
na santa, rileviamo che anticamen- nel 74oj il titolo di Cristianissimo.
te nella festa della Pm'ificazione, ed Fu di nuovo dunque agitata in Ro-
in quella della Domenica delle pal- ma la controversia , e ne tratta
me, un Ambasciatore stava a de- lungamente lo Spondano nei suoi ,

stra 5 ed un principe romano assi- Annali all'anno 1 564; ma anche in


stente ul soglio alla sinistra, per som- quest'ultima vertenza il Pontefice de-
ministrar le candele e le palme. cisecontro la Spagna. Tultavolla per
Nel i444 insorse lite fra l' Am- essa non si stimò offeso punto Fi-
basciatore del re Giovavìni li di Ca- lippo 11, come ci assicura il Murfi-
stiglia e di Leone, e 1' ambasciatore tori, Annali et Italia, tomo X, al-
del re Alfonso V d' Aragona, sopra l' a mio 56 |.
I

la [)reminenza del luogo nelle eap- Nel Pontificato di Clemente X,


,

AMB AMB 3o3


y4llierì, romano, l'Arnhasciatore del occasioni, chiamò a Vienna il Mar-
duca (li Savoia, Carlo KinaiiiK-llo li, linitz,ed invece inviò a Roma lAin-
e quello del gran duca di Toscana, bascialore INIansfeld. Per maggiori
Cosimo HI, prelesero la piecedenza notizie sul jiroposito, ne tratta a
dell'imo sull'altro, al segno di ar- lungo il marchese Ottieri, nella sua
mar genie per aggiugiiere al pro- Istoria delle f^ncrre avvenute in Eu-
prio scopo. La prudenza del Pon- ropa ed per la successio
in Italia
tefice, clic avea già composti nel- ne della monarchia di Spagna, Ro-
le loro controversie gli Aml^asciato- ma, 1728, nel tom. I, pag. 127 e
ri di Venezia, di Francia e Spa- 349; Prati Storia dei Pontefici y
gna, nel 1673, li lasciò |jienamen- tom. XII, pag. 262.
te soddisfatti, e gliacquetò nei lo- Insorta ima disputa di prece-
ro dissidii. y. Muratori , Annali denza tra i ricordati due Amba-
d'Italia, tomo IX, anno 1671, sciatori di Bologna e di Ferra-
1674, 1675. ra , sotto il Pontificalo di Clemen-
Nel marzo dell'anno 1696 con te Vili, questi ordinò che alterna-
titolo di Ambasciatore cesareo del- tivamente intervenissero alle cap-
l' imperatore Leopoldo I era a Ro- pelle Papali, affinchè uno non si

ma Giorgio Adamo conte di Mar- incontrasse coll'altro, e conservasse-


linitz; quegli stesso che sotto il Pon- ro cos\ tulli due il diritto di prece-
tificato Innocenzo XII, Pignalelli,
d' denza. Durò tale sistema fino a tan-
avevano dato motivo, come vedem- to che quelle due legazioni passa-
mo, a questioni sulla precedenza rono sotto il dominio francese; pe-
del posto. Ad onta dell' antico uso, rocché, sebbene restituite al gover-
pretendeva di non cedere la mano no Pontificio , non hanno piìi a-
al governatore di Roma nella so- vuto la rappresentanza del proprio
lenne processione del Corpus Do- Ambasciatore. P^. Bologna e Fer-
mini. 11 Papa, per ischi vare ogni rara.
disordine, comandò al governato- Nella cappella Pontificia, quando
re di non intervenii-e alla proces- veniva celebrata la messa , il pre-
sione. Ma non appena era questa lato prete assistente alla cappella,
incominciata, che l'Ambasciatore im- ricevuta la pace dal Cardinal jiri-

provvisamente si mise fra i Cardi- mo prete assistente, la passava di poi


nali diaconi, pretendendo di andar al primo de' vescovi assistenti al
del pari con essi. Naccjue perciò soglio, poscia al governatore di Ro-
gran tumulto, e la processione con ma, che sta alla testa dei prelati
grande scandalo si sospese per quat- di fiocchetti, e quindi al primo dei
tro ore, nò potè progredire se non principi secolari assistenti al soglio
dopo le proteste dell'una e dell' al- Pontificio, tra' quali precedevano
tra parte. gli Ambasciatori regii, avendo tra
Innocenzo XII con severo editto essi la preminenza quelli dello
rimediò alle pretensioni dell' Amba- imperatoi-e. Mentre il Marti nitz
sciatore : onde non più seguirono era Ambasciatore di Leopoldo I
sconcerti nelle sacre funzioni. Con- ad Innocenzo XII, egli fu il primo
vinto Leopoldo per lo precipitoso a pretender di non passar la pace
procedere dell' Ambasciatore, non al contestabile Filippo Colonna
solo in quella, ma anche in oltre principe assistente al .soglio, col pre-
,,,

3o4 A MB AMR
testo , die questi , non ostante le il Cardinale Faljrizio Spada per
sue prerogative 5 di esser la pia far loro sapere , che non avrebbe
antica e potente famiglia di Roma, piìi fatto invitare nella cappella
fosse tuttavia suddito del re di Spa- r Ambasciator di Venezia se non ,

gna , come gran contestabile del nel caso che questi promettesse di
regno di Napoli allora occupato da praticare l'antico sistema. Comuni-
un principe della casa d'Austria cata perciò la risoluzione all'Amba-
e perciò discendente da questa sciatore Nani ,
questi di tutto av-
che n' era sovrana ; onde non volle visò la sua repubblica , e n' ebbe
andare del pari, per non essere il in risposta di partire subito da
colonnese tra gli Ambasciatori delle Roma senza pi-ender congedo dal
teste coronate. Pontefice. Da ciò seguì che gli
In tempo di Clcraenie XI, Albani, Ambasciatori regii, fuorché il mar-
da Urbino, per la festività dell'As- chese de Prie , Ambasciatore cesa-
sunta, fu nel 1707 invitato dal cur- reo di Giuseppe I, il quale nella
sore alla cappella, Giambatista Nani cappella Papale nel 1709 die' la
Ambasciatore di Venezia, l'unico pace al contestabile assistente al

die fosse con pubblico carattere di soglio, tutti si astennero volonta-


Ambasciatore ; ma il Nani avuto , riamente dallassistere alle cappelle.
r ordine dalla sua repubblica di Cos'i ebbe fine quell' antico costume,
non alterare punto lo stato, in cui sott'ogni aspetto dignitoso e magni-
il Martinitz avea lasciato il ceremo- fico. V. Ottieri, Storia di Europa,
niale nella cappella Pontificia , ri- t.IV,pag. 4 1^5 e tomo V, pag. 5-2 5.
cevè la pace dal prete assistente Quindi nell'anno 1 7 1 8, desideran-
ma non volle passarla al contesta- do l'Ambasciatore di Portogallo di
bile Colonna, e solo di là a poco vedere le funzioni della settimana
facendogli un complimento di corte- santa, Clemente XI gli permise che
sia gli disse, che ricorresse a Vien- le vedesse dalla cantoria della cap-
na , il cui Ambasciatore non a- pella Sistina.
vea voluto passar la pace poiché :

essendo egli certo , che gli altri §. IV. Ccremonie dell' Ambascia-
Ambasciatori, i quali lo precedevano tore di Francia nel giorno 2 5
nel rango , non avrebbero seguito agosto e 1 3 dicembre.
il suo esempio, non poteva pregiu-
dicare alla sua repubblica, né agli Ai 9.5 agosto si fa nella chiesa di
ordini dati dalla medesima, di cui s. Luigi de" francesi in P.oma lacappella
esso contestabile godeva la nobiltà, cardinalizia per la festa di s. Luigi,

ed era in certo modo dipendente re di Francia. Per essa un tempo


e non del suo rango. faceva Cardinal protet-
l'invito
il

Disgustato vivamente il Pontefi- tore dellacorona di Francia; ma


ce per tali dilforenze, come quegli, ora che quegli più non esiste, si
che fino dal 1 70 1 avea tolte le fi dal Cardinal decano. I Cardi-
franchigie, ed insieme avvisati gli nali vi sono ricevuti , e poi lingra-
Ambasciatori residenti in Roma a ziati dall'Ambasciatore, il «piale fa

non appena si spogliò


opporsi, altrettanto nello slesso giorno ndle
degli abiti sacri chiamò il Cardi-, ore pomeridiane, se il Pontefice si

nale Nicolò Acciaioli fiorentino, ed recasse a visitare la chiesa. Questa


AMB AMB 3o5
cappella cominciò a tenersi dopo A queir entrata solenne degli Amba-
l'anno iGxS. Ai i3 di dccombrc, fi- sciatori in Roma, i Cardinali man-
no dal 6o5, si celebra nella basilica
1 davano a far loro corteggio i

lateranense la solenne messa Pontifi- proprii gentiluomini , e le mule


cale in onore di s. Lucia, pel felice coi loro fornimenti in gala, le quali
stato del re , e dell' intero regno solcano essere cavalcate da pala-
di Francia , per abbazia di Clai- l' frenieri aventi dietro le spalle il

rac da Enrico IV donata al capi- cappello rosso del loro padrone.


tolo, e come giorno della nascita di Una sol volta vi andarono gli stessi
tal re, L' Ambasciatore francese vi Cardinali, allora quando Alfonso XI
si adduce con tutta la legazione : re di Leone e di Castiglia con tren-
riceve i Cardinali invitati, in coro tacinquemila fanti, e cpiattordicimila
ha gli onori di canonico , ed in fine cavalli, battuto nel campo di Tariffa
ringrazia i Cardinali intervenuti. un esercito di mori composto di ot-
tantamila cavalli, e di seicentomiìa
§. V. Ricevimento degli Amba-
fanti, mandò al Pontefice in Avi-
sciatori in Roma.
gnone i suoi Ambasciatori per ren-
Se gli Ambasciatori giungevano der conto di SI segnalata vittoria col
a Roma per la via di mare, il dono di cento schiavi nobili, cento
Pontefice soleva farli accogliere a bellissimi cavalli ben guerniti, molti
Civitavecchia. Anticamente gli Am- una gran
vasi d'oro e d'argento ed
basciatori dei principi e delle re- quantità bandiere nemiche. Il
di
pubbliche, che non conoscevano su- Papa volendo onorare questi Am-
periore, erano ricevuti in pubblico basciatori, ordinò, che tutti i Cardi-
concistoro. Nulla ostante venivano in nali andassero loro incontro colle-
esso accolti anche gli ambasciatori gialmente.
di Ferrara, Mantova, e del mar-
di Il Sommo Pontefice soleva onorare
chese di IMonferrato, quantunque il ancora gli Ambasciatori con la guar-
primo, qual feudatario della Chie- dia de'cavalleggieri fin dal luogo ove
sa, riconoscesse il Papa per signore, principiava la cavalcata, dalla villa
ed i secondi, come imperiali, ricono- fabbricata da Papa Giulio III, poco
scesseror imperatore. Tutti questi lungi dalla porta Flaminia^ villa
Ambasciatori aveano l'onore di es- che fu ristaurata da Pio IV , col-
sere ricevuti in un pubblico concisto- r ordine che da essa dovessero muo-
ro, ed inoltre v'era la solenne ca- vere i Cardinali gli Ambasciatori ,

valcata. Nondimeno impartissi que- ed i principi per entrare solenne-


st ultimo onore eziandio agli Aml)a- mente in Pioma. Precedeano i ca-
sciatori di Bologna, quando vennero valleggieri, e monsignor maggiordo-
a rallegrarsi per la creazione del loro mo vi mandava inoltre la famiglia
concittadino Gregorio XIII, Biinii- palatina, e molti prelati, che attor-
compagni, nel i^ya, e per qu(;IIa niavano il nuovo Ambasciatore ;

di Gregorio XIV, Sfondrati, di I\li- se il numero n'era maggiore, mag-


lano, nel i5go. giore era quello dei prelati che
Gli Ambasciatori di Malta per circondavano e accompagnavano
molti anni fecero la cavalcata nel- gli Ambasciatori alla loro abita-
l'entrare in Roma, sebbene non fos- zione. Nella sala regia si riceve-
sero ricevuti in concistoro pubblico, vano gli Ambasciatori dell'impera-
VOI. 1. 39
,

3o6 A MB A MB
torc, e de' re, e poscia da Pio seconda coi fiocchi di seta color d'o-

IV quelli pure della repubblica di ro, la terza di seta ed oro, la quarta


Venezia . Ivi si ricevcano ezian- e quinta di seta nera, le altre quat-
dio gli Ambasciatori di que' du- tro senza fiocchi ; poi ricevevano i

chi e repubbliche, che sogliono a- soliti doni. Gli Ambasciatori di Ve-


vere l'udienza del Papa in conci- nezia, quando partivano da Roma,
storo pubblico. Il Cardinale deca- solevano essere decorati delle con-
no, come primo del sacro Col-
il suete insegne di cavalieri aurati. 1^.

legio, riceve le prime visite di Cavalieri.


formalità de' nuovi Ambasciatoli La lepubblica di Venezia aven-
<juando giungono in Roma , e resti- do prontamente accettato il concilio
tuisce ai medesimi la visita dopo a- di Trento, nel iSGa, Pio IV, per
ver ricevuto 1' avviso, che tutto il dimostrare la sua compiacenza e ,

sacro Collegio sia stato visitato. quanto avrebbe stimata utile la con-
tinua assistenza di un Ambascia-
§. VI Alcuni tìLoli e privilegi accordati
.
tore in Roma, donò per l' abita-
agli Ambasciatori in Roma.
zione di esso alla repubblica il

In un concilio latcranense gli magnifico e vastissimo palazzo det-


Ambasciatori furono contraddistinti to di s. Marco {V. Palazzo di s.
col titolo di Magnijìco, quello del- Marco). In contraccambio, la repub-
l' imperatore col titolo d'Illustre, ed blica assegnò e donò per residenza
il Mantova e i due capi
IVlarchese di del nunzio apostolico in Venezia il
delle case Colonna ed Orsini con palazzo Gl'itti a s. Francesco della

quello d'Illustrissimo: titolo con che Vigna.


vennero trattati anche quelli del re Gli Ambasciatori dei sovrani di
di Portogallo e di Polonia. Gli Austria, di Francia, di Spagna, di
Ambasciatori, come i principi e le Portogallo, di Venezia, il Cardinal
principesse, andavano coi fiocchi di protettore di Polonia, il Cardinal
oro nella loro prima carrozza, men- segretario di stato, il Cai'dinal ca-
tre nella seconda e nella terza ave- merlengo monsignor maggiordo-
,

vano i fiocchi neri. Così pure i Car- mo, il capitano degh svizzeri, il
dinali Ambasciatori usavano i fioc- rettore del collegio di Propaganda,
chi d'oro, benché non possano usarli il segretario della congregazione,
che i Cardinali di famiglia principe- il Cardinal protettore degli arme-
sca ed il decano. ni, erano quelli, a cui spettava la
GU Ambasciatoli dell'impero e nomina dei tredici pellegrini sui
di Venezia andavano alle udienze quali il Sommo Pontefice opera
ordinarie del Papa in fiocchetti, e la lavanda de' piedi nel giovedì
con accompagnamento di prelatura santo. Di presente non essendovi
e di cavalieri. Le udienze ordina- quel di Venezia, né il protettor
rie e straordinarie degli Ambascia- di Polonia, supplisce in loro vece
tori si pubblicavano dal Diario di monsignor maggiordomo, cui tocca
Roma (A^. Udienze). Gli Ambascia- ancora nominare nelle vacanze di
tori nel loro partire, cinti di spada quelli , che sono in possesso della
e coi speroni, recavansi dapprima concessione. Non essendovi protetto-
al palazzo Pontifìcio con nove car- re degli armeni, ne fa la nomina
rozze, la prima coi fiocchi d' oro, la il vescovo ordinante, che risiede in
AMC AMB 3o7
Roma, al Cardinal prefetto di Pro- si ricoprono, come pure gli Amba-
paganda, che la partecipa a mon- sciatori. Questi producono gli allàri,
signor maggiordomo. Che se laSan- e quelli rispondono a nome del sa-
ta Sede non avesse riconosciuto cro Collegio. I ministri non catto-
uno de' sovrani, i cui ministri godo- lici presentandosi al sacro Collegio,
no il summentovato privilegio, la in luogo delle genuflessioni prati-
nomina tocca pure a monsignor cano riverenze. Chiuso il conclave,
maggiordomo per quel tempo. se taluno degli Ambasciatori o mi-
nistri de' principi stranieri fosse in-
§. VII. Ceremonìe praticate in Roma
caricato dalla sua corte di qualche
dagli Ambasciatori prima del
affare, o dovesse conumicare qual-
conclave j e nel conclave. .

che lettera al sacro Collegio, ne fa


Dopo la morte del Sommo Pon- consapevoli i Cardinali, per mezzo
tefice, mentre i Cardinali nella ce- del primo maestro di ceremonie; edj
lebrazione delle esequie novendiali avuta da esso la notizia del gioino
si radunano nella camera capitolare ed ora in cui sarebbe ammesso al-
della sagrestia di s. Pietro, gli Am- l' udienza, dopo aver visitata la ba-
basciatori co' ministri de' principi, sihca vaticana, si avvia al conclave
per paite dei medesimi si recano per la scala di Costantino, se si fi
a fare le condoglianze al sacro Col- al Vaticano, e per quella grande, se
legio. Leggono, o recitano a memo- celebrasi al Quirinale. Viene ricevuto
ria complimento nell' idioma fran-
il dal maresciallo del conclave, che lo
cese, od italiano; indi pregano i conduce nel suo appartamento, ove
Cardinali ad eleggere imo dei più servito di rinfreschi, aspetta la fine
abili e pili degni del loro sublime dello scrutinio. Terminato il (juale,
consesso: complimento al quale ri- il sacro Collegio vestito tli al)it(j

sponde sempre il Cardinal decano. cardinalizio e croccia in quadratu-


In ogni mattina dopo l'esequie i ra si schiera avanti la porta del
pre<letti Ambasciatori alternativa- conclave. Allora il maresciallo ac-
mente, e ad udienza stabilita, van- compagna Ambasciatore al concla-
l'

no a coniplimentare i sacri Eletto- ve medesimo. Come si giunge alla


ri, facendo tre genuflessioni alla Io- porta, sene apre lo sportello, e l'Ani-,
io presenza , come suol farsi da- basciatore , fatta una genuflessio-
vanti al Papa , ed offiendo loro col ne, ed un profondo inchino, con-
maggior rispetto gli ossequi e l'as- segna le sue lettere credenziali, e-
sistenza dei rispettivi sovrani. sponendo con una allocuzione il mo-
Oggidì però gli Ambasciatori, i tivo della sua venuta. Questa allo-
il governatore
ministri, di Roma cuzione deve averla esibita prima
ed i conservatori del popolo ro- in iscritto al segretario del sacro
mano, vanno in conclave all'udien- Collegio. Frattanto in piedi e co-
modo che si condu-
za nello stesso perti stanno i tre Cardinali capi di
cevano dal Papa. Giunti allo spor- ordine insieme al camerlengo, dal
tello, fanno una genuflessione al quale principalmente l' ambasciator

Cardinal camerlengo e a' tre capi , èi'icevuto. Percorse dal prelato segre-
degli ordini de"" vescovi , de'preli , e tario del sacro Collegio le lettere ad
de' diaconi, i quali alla comparsa lo- alta Ambasciatore espone
voce , 1'

ro si levano la berretta rossa, indi parimenti a voce l' affare pel quale
3o8 A MB AMB
ha richiesta formale udienza, e ne ri- serrato, ai 9 dicembre 1 4<j8 fu
1 ,

ceve dal Cardinale vescovo subur- fatto da Gregorio XII Cardinale


hicario, che sia allora capo d' or- di s. Anastasia nel tempo, che si
dine, conveniente risposta, con
la trovava Ambasciatore per Martino
apposita allocuzione, nella quale si re di Aragona alla Santa Sede.
])arla sempre a nome del sacro Col- Carlo Hemard, francese, vescovo
legio, non dandogli mai il titolo di Ec- di Mascon venuto Ambasciatore del
cellenza. Ciò anticamente veniva fat- re di Francia Francesco I , presso il

to sempre al Cardinal decano. Dopo Pontefice Paolo III, fu, ad istanza


l'allocuzione l' A mbasciatore trattenu- dicembre i536,
dello stesso re, ai 2 2
to in breve colloquio dai mentovati creato Cardinal pinete di s. Matteo
Cardinali capi d' ordine e dal ca- di Merulana.
merlengo, in uno a qualche altro Giorgio df Armagnac, del regio
aderente al sovrano di lui, e fatta sangue di Francia, lodato per pru-
nuovamente la genuflessione e l' in- denza ed integrità, vescovo di Ro-
chino, parte accompagnato come pri- dez. Ambasciatore a Venezia, e poi
ma dal maresciallo del conclave, e alla Santa Sede apostolica, in gra-
si restituisce collo stesso treno al zia del suo sovrano Francesco I ,

suo palazzo. da Paolo III, ai 19 dicembre del


1 544> fii fatto Cardinal prete de' ss.
§. Vili. Ambasciatori in Roma ele-
Giovanni e Paolo.
vati alla dignità Cardinalizia.
Filiberto Naldi Baboii, francese,
V'ebbero Ambasciatori presso i di straordinario talento ed erudi-
Romani Pontefici, che furono esal- zione, vescovo di Auxerre, e mae-
tati alla dignità Cardinalizia. sti'o delle suppfiche presso Enrico II
Simone de Arcliiac, arcivescovo di re di Francia^ indi Ambasciatore in
Vienna nel delfinato, fu Ambascia- Roma, dove continuò sotto il re Fran-
toi'e del re di Francia Filippo V cesco II e Carlo IX, finalmente ot-
il Lungo presso il Pontefice Gio- tenne la porpora col titolo di san
vanni XXII, residente in Avignone, Sisto da Papa Pio IV, ai 26 feb-
ed ai 20 decembre 1820 venne crea- braio i56i.
to Cardinal [)i'ete di s. Prisca. Marc^ Antonio Amulio, veneziano,
Demetrio Ungaro, vescovo di Stri- Ambasciatore della repubblica ve-
gonia, Ambasciatore del re Lodo- neta all' imperatore Carlo V, indi
vico Ungheria, fu inviato al Pa-
I d' a suo figlio Filippo II re di Spa-
pa Urbano VI, che nel 1879 ^^ gna, poi alla corte di Roma, fu al-
creò Cardinal prete de' ss. quattro lora creato da Pio IV, ai 26 feb-
Coi'onati. braio i56i. Cardinal prete di san
Valentino, nobile ungherese, in- Marcello.
signe per sapere ed elocjuenza, fu Carlo de Angennes, francese, do-
Ambasciatore eziandio del suddet- po luminose ambascerie fatto vesco-
to re Lodovico I, presso il medesi- vo di Mans, nel i55g, e quindi Am-
mo Pontefice, che nella slessa pro- basciatore del re Carlo IX a s. l'io V,
mozione lo dichiarò Cardinal prete ai 1 7 maggio 570, da quel Pontefice
1

di s. Sabina. fu creato Cardinal prete di s. Gi-


l incenzo
Valentino Rivo, spa- rolamo degli Schiavoni.
gnuolo, abbate di s. Maria di Mou- Andrea Battorio, ti'aiisilvano ,. ni-
,

AMD AMR 309


|ìotc del re di Polonia Stcl'ano I5at- XV di Francia presso la Santa Se-
loiio, inandato Ambasciatole a l*apa de, per le istanze del re stesso, da
Grc'goiio XIII, III da lui fatto pro- Eenedetto XIV fu crealo Cardinal
lonolario apostolico, ed ai 4 &^' prete di santa Agnese l'uori delle
giio i584, Cardinal diacono di santo mura, ai io aprile i747-
Adriano. Tommaso Antici, di Recanati, mi-
Filippo di Leoncourt, francese, nistro plenipotenziario del re di
vescovo di Auxerrc Ambasciatore , Polonia Stanislao PoniatOAVski pres-
del re di Francia Enrico III al re di so la Santa Sede per nomina di ,

Navarra Enrico IV, poi Ambasciatore quella repubblica, fu da Pio VI, nel
a Roma, ai xy dicembre i58G, da 1789, creato Cardinal prete di san-

Sisto V, venne creato Cardinal prete ta Maria in Trastevere.


di s. Onofrio. Casimiro Ilaefjelia di Minfeld ,

Pietro Basadonna, veneziano, che nel ducato dei due ponti, inviato
serv\ alla repubblica in molti splen- straordinario e ministro plenipoten-
didi impieghi , fra' (piali di Amba- ziario del re di Baviera presso la
sciatore al Spagna Filippo
re di Santa Sede, fu nell'anno 1818 erea-
IV nel 1648 e nel 16G0 alla cor- to da Pio VII, di sempre gloriosa
te di Roma , tornato in patria fu memoria, Cardinal prete del titolo
procuratore di s. ftlarco. Clemente X, di santa Anastasia.
ai i3 giugno 1673, creoUo Cardinal AMRLADA. Città vescovile del-
diacono di s. ]Maria in Domnica. l' Asia nella provincia di Licaonia,
Giancasimiro Dcnojf, polacco sulfraganea alla metropoli d' Iconio.
canonico di Gnesna mandato dal , Strabone la colloca nella Pisidia.
re Giovanni III Ambasciatore a AMBOISE Giorgio ( seniore ),

Roma per ottenere la lega contro i Cardinale. Giorgio d' Amboise nac-
tm'chi, da Innocenzo XI, che lo vesti que da principesca famiglia di
di abito prelatizio e Io nominò nel Francia, nel 1460. Promosso alla
1680 commendatore di s. Spirito- chiesa di Narbona, due anni dopo
ai 1 settembre 168G, fu creato Car- venne trasferito a Roucn. Lodovi-
dinal prete di san Giovanni a co XII , di cui erasi guadagnato
porla Ialina, e vescovo di Cesarea, r amore fin da cp.iando (|uegli era
senza l'approvazione del re di Po- duca d' Orleans, lo fece suo pri-
lonia, che allora domandava il cap- mo ministro , e inviollo qual suo
pello cardinalizio per monsignor di viceré nel ducato di Milano , che
Fourbin. Giorgio conquistò alla corona, senza
Fortunato Caraffa, napoletano, permetterne però il saccheggiainento.
vicario generale dell' arcivescovo di Legato apostolico in Francia, ne
Messina , suo zio, ai 2 settembre fli accolto con molto onore. Attese
1 da Innocenzo XI fu creato
686 , diu'ante la sua legazione alla rifor-
Caixlinale pretede' ss. Giovanni e ma di parecchi Ordini religiosi, dei
Paolo (piando trovavasi Ambascia- domenicani massimamente e dei
tore straordinario del re di INapoli francescani : ministero che ebbe a
a presentare il tributo della Chinea. fungere col massimo disinteresse, e
Federico Girolamo della Roche- con zelo assai commendevole. Men-
foucauld, francese , arcivescovo di tre poteva aspirare a parecchi be-
IJourges, Ambasciatore del re Luigi neficii , contento del solo arcivesco-
3io AMC AMB
vato di Rouen, ne dispensò le ren- arcidiacono Narbona, in età di
di
dite ai poveri ed alle chiese, colmn diciott'anni da Alessan-
ottenne
di doni la cattedrale, e riempì la dro VI r arcivescovato di Alby, e
propria diocesi di monumenti, che dopo nove anni, nel i5o6, da Giu-
hanno l' impronta della ingenita sua lio II la dignità di Cardinal pre-

magnanimità e squisitezza d' inge- te dei ss. Pietro e Marcellino. Egli


gno. Le virtìi dello spirito e la però non fu pubblicato come tale
fama che si era acquistata per
, prima del i5io, dappoiché, reca-
tutta Europa gli meritarono da
,
tosi a Viterbo dov'era il Pontefice,
Papa Alessandro VI, a' 12 settena- per ivi riceverne le insegne , non
bre 14985 ^^ sacra porpora col ti- potè averle se non quando il re di
tolo di s. Sisto. Dopo la morte di Francia Lodovico XII rivocò l'e-
Pio III sarebbe stato innalzato alla ditto che ninno assente dovesse frui-
cattedra di s. Pietro, se il Cardinal re delle rendite ecclesiastiche del
della Rovere, che vi fu invece elet- suo regno . Il Cardinale Amboise
to col nome di Giulio II, ed i Ve- cessò di vivere in sul fiore degli
neziani non vi si fossero opposti. anni, nel i5ij, e fu sepolto in An-
Non è altrimenti vero ch'egli, acco- cona; poscia dal Cardinale d' Ar-
rato per ciò, movesse torbidi in raagnac, suo congiunto , fatto tras-
Italia. La Francia nel i5io dovè ferire il corpo a Loreto, venne qui-
piangere la morte del Cardinale di vi deposto in magnifico avello.
Amboise avvenuta nel convento dei AMBONE. Voce la cui etimologia
celestini. si deduce dal greco, e corrisponde
AMBOISE Giorgio ( j
uni ore ),
al nostro ascendere. Con essa voUcsi
Cardinale. Giorgio d' Amboise , ni- indicare la tribuna collocata un tempo
pote del celebre Cardinal Giorgio nelle chiese, dalla quale si leggeva-
il seniore, nacque nel secolo XV. no o cantavano alcune parti del-
JVeU'etìi di anni 2 5 fu consecrato ar- l' uffizio divino, od anche faceansi
civescovo di Rouen, e, ad istanza dei ragionamenti. Il graduale, che
del re cristianissimo, venne da Paolo tien dietro alla epistola nella mes-
III, il dì r(3 deccnìbre i5^5, crea- sa, prese il nome dui gradini che
to Cardinal prete dei santi Pie- menavano ad essa tribuna , sulla
tro e Marcellino. Celebrò in Rouen quale appunto montato un ministro
un concilio provinciale, diede all' an- cantava i versetti che lo compon-
tico campanile una forma miglio- gono. I latini distinguevano la tri-

re, e rendette più magnifica la cat- buna col nome di analogium, sic-
tedrale. Adempiuto egregiamente al- come luogo dove l'accasi la lettura:
le incombenze tutte del pastorale i greci usano qucst' ultima parola a
ministero, lasciò questo con la vita nel significare il cuscino a cui si appog-

i55o dopo cinque anni di Cardi- gia il libro.


nalato, e fu sepolto nella sua chie- AMBROGIO (s.), arcivescovo di
sa presso l'aitar maggiore dove pure Milano, dottore massimo della Ro-
avea tomba il sopra lodato suo zio. mana Chiesa, nacque verso 1' an-
AMBOISE Lodovico, Cardinale. no 340 di Cristo, non è chiaro se
Lodovico d'Amboise, della stessa fa- ad Arles, a Lione o a Tre veri. Fu
miglia degli antecedenti, nacque in educato dalla propria madre a Ro-
Francia nel secolo XV. Essendo ma, dove fece grandi avaiìzamenti
AMB AMB 3ii
nella virtù . Qua medesimo , ap- francata vie meglio la volontà del
presa da ottimi institutori la greca clero e del popolo nello sceglierlo
lingua, riuscì molto felicemente nel- a proprio pastore. Né gli riuscì buo-
la poesia e nella elofpaenza ; poi no il fuggire: che Valentiniano stes-
passò da Roma a Milano, dove il so imperatore mandò per lui da
talento e le virtìi sue spccchiatissi- ogni canto, e ordinò che chiunque
me gli procacciarono fama non co- il trovasse, lo rendesse manifesto.
mune e, quel che più gli valse, l'a- Preso adunque, e tradotto a Mila-
micizia dei grandi. Anicio Probo, e no, vi ricevette il battesimo, ed ot-
Simmaco erano tra questi ultimi to giorni dopo fu ordinato vescovo
riguardevoli sopra modo: Probo, go- suo malgrado, il dì 7 dicembre 374,
vernatoi'e d' Italia, zelantissimo os- in età di presso a trcntaqualtr' anni.
servatore della cristiana religione, Montata la cattedra episcopale, Am-
mentre Simmaco era pagano, lo ascris- brogio si riputò siccome uomo mor-
se alnun)ero de'suoi consiglieri. Di- to a ciò tutto che sa di mondo :

venne poscia Ambrogio governatore laonde, quanto avea di oro e d' ar-
della Liguria e della Emilia, di tut- gento alla chiesa e ai poveri di-
to il paese, cioè, clie abbiaccia di spensando, cedette alla chiesa mede-
presente gli arcivescovati di Milano, sima anche tutti i suoi fondi, tranne
Torino, Genova, Ravenna e Bolo- una rendita a vita che liserbò al
gna. Quando il santo uomo entra- sostenimento di vuia sua sorella. Dis-
va in tale dignità, la sede di Mila- viluppato dagli affari terreni, vol-
no era da ben quattro lustri occu- se r animo ad ogni maniera di uti-
pata per Aussenzio eretico ariano, li studiose applicazioni, specialmen-
che da tutto il tempo anzidetto per- te sulla sacra Scrittura, sulle opere
seguitava i cattolici violentemente di Oi'igene e di s. Basilio. A direttore
insieme e maliziosamente. Morto co- de'suoi studii trascelse il dotto e pio
stui, si divisero gli animi intorno al- Simpliciano, prete, e poi successore
l' elezione del successore : elezione di lui neir episcopato. Nel porgere
difficile per ciò che altri il voleva- la divina parola assiduissimo ,
potè
no eretico, altri cattolico; ma Am- convertire alla vera fede gran parie
brogio non a pena odorò le diver- d'Italia e diradicare l'arianismo,
se opinioni, fattosi usbergo d' in- autenticando con raro esempio di
vincibile coraggio, volò alla chiesa santità la giavità degli ammaestra-
dove agitavasi la quistione, e in pie- menti : che la pratica dell' asti-
na adunanza recitò sapiente e mo- nenza e del suo digiuno ,
quasi
derato discorso per indurre i con- continuo, inducevalo ad imbandire
venuti a fare senza strepito la ele- la mensa con molta frugalità, tol-
zione. Mentre egli ancora perora- tone la domenica e i dì consecrati
va, un fanciulloAmbrogio gridò; alla memoria di certi martiri più
vescovo. 11 quale attonito, non che famosi ; oltre di ciò ad esimersi
rammaricato dell'avvenimento, mon- dal cortese invito a casa di altrui.
tò dapprima in collera e quasi Spendeva buona parte del giorno
quasi ne avria vendicato, per
se e della notte in orazione; tutto a
dimostrarsi con quest' atto crude- tutti faccvasi , non perinelteudo a
le indegno del formidabile mini- sé veruno sollazzo, da quello in fuori
stero; ma di qua anzi venne riu- che dal variare occupazione deriva.
òr?. AMB AMB
Animn scnsiliilo agli altrui afflin- però sia mestieri di opporsi al male,
ni piangeva nel pianto, come an-
,
egli non ascolterà altra voce che quel-
co godeva nel gaiulio del prossimo ; la del dovere. Or a questa sola vo-
né si accontentando a confortanti pa- ce porse Ambrogio l' orecchio : il

role pegli afflitti poverelli di Cristo, perché vane promesse , vane le


le

deponeva nelle mani di questi, chia- m inaccie, vani tornarono i maltrat-


mati da lui suoi intendenti e tesorie- tamenti che tendevano a smuo-
ri, le entrate dell'episcopio. Allor- verne la invincibile fermezza che :

ché per morte di Valentiniano I,


la anzi a lui tutto il popolo fedele si
successero nelF impero i figliuoli aggiunse, negando quel che si dor
Graziano e Valentiniano II, Ambro- mandava sì bene e con tanto
:

gio non solo veniva onorato da Gra- profitto il grande arcivescovo sapu-
ziano, ch'era il primogenito, ma ezian- to avea cattivarsi l'afTetto di ognuno!
dio tenuto dal medesimo in istret- Il quale attaccamento avutosi in
to vincolo di amicizia, e rispettato conto di sedizione si condannarono ,

qual padre. La sua riputazione c- tutti gli abitanti ad una grossa am-
fitendovasi fino in Mauritania , e menda. L'amore del popolo a san-
invogliava parecchie vergini che di toAmbrogio accrebbe l'odio di Giu-
colà partivano a ricevere il velo stina contro di lui : ella indusse
dalle mani del santo. Alla cari- suo figlio a fare cheun decreto
tà di Ambrogio, che dicevamo at- autorizzasse le religiose adunanze de-
temperata al bisogno, diedero no- gli ariani editto che fu segnato e pub-
:

vello incitamento i guasti de' goti blicato, ma a cui si oppose il santo


nella Francia, nell' lUiria e fin pres- da forte. Pronto a subire l'esilio e
so le Alpi: dacché sborsò egli in- quahmquc tormento, ricusò sempre
genti somme pel riscatto dei prigio- intrepido di assentire a ingiuste
ni, impiegando a tal uopo eziandio pretese.
gli aurei vasi della chiesa rotti e Un
certo Eutimio presso la chie-
liquefatti. Di che mossogli rimpro- sa, dove Ambrogio ricoverato erasi
vero dagli ariani, » é meglio, rispo- col popolo, e dove eziandio seco lui
•' se loro, salvare delle anime, che trattcnevasi in soavi discorsi, avea
•' custodire dell'oro ". E al pro- fatto porre un carro per trasportar-
posito degli ariani, non é da omet- ne il santo vescovo e condurlo più
tere quanto pesassero al cuore di Am- facilmente in esilio; ma l'anno ai>-
brogio, allora massimamente quando presso Eutimio fu preso e condot-
patrocinati dalla imperatrice Giusti- to in esilio egli stesso nel carro me-
na, che governava sotto il nome del desimo. Vari stratagemmi si adope-
giovanissimo figlio Valentiniano II, rarono per togliere la vita ad Am-
domandavano da parte di lei la ba- brogio, che ne venne liberato pro-
silica Porzia per ivi celebrare gli uffi- digiosamente. Sempre eguale nella
zii divini. Niente si lasciò intentato intrepidezza, che pareva nata ad
afTm di rimuovere l' arcivescovo dal un con
parto , lui non dubi-
saldo proponimento di non cederla. tò diusarne ripetutamente, aven-
La bontà, la dolcezza e la carità re- do a che fare con Teodosio, il qua-
cheranno mai sempre un santo ve- le, associato all' impero da Graziano,
scovo a compiacere il suo prossimo venne in Occidente a soccorrere Va-
ove fi'attisi di cose indifTiMenti ove : lentiniano contro Massimo, assalito-
AMlì AMB 3i3
re dell' Italia, e ne disfece le trup- da diuturno malore consunto, il gior-
j)e. Poiché Teodosio in un giorno no terzo dell' aprile 897, dopo oltre
di festa ebbe presentato la sua of- venlidue anni di vescovato e 5j di
ferta air altare, si rimaneva nel re- età, rese lo spirito a Dio. La sua
cinto del santuario; ma avvertito festa si commemora nel di 7 de-
dall' arcidiacono a nome di Ambro- cembre, giorno in cui ricevette la
gio quello essere luogo dei sacri mi- episcopale ordinazione. L' antichità
nistri, e che la porpora fa i prin- gli assegnò il pi-iino posto fra i quat-
cipi, non i sacerdoti, uscì dal can- tro grandi dottori della Chiesa lati-
cello e prese posto fra i laici. Re- na. Basta a giustificarne la senten-
duce a Costantinopoli, dove il si sof- za il enumerarne
solo le opere ce-
feriva nel sagro recinto a dilFerenza lebrati ssi me.
di Milano, più non comparve nel
Notizie degli seritli di santo
suo luogo ordinario, asserendo a
Ambrogio.
Nettario vescovo, il quale piu' ce
lo invitava; » ho veduto qual dif- 1. \J Hexaemeron, ossia trattalo
•' ferenza abbiavi tra il sacerdozio sopra i sei giorni della creazione. Esso
•' e r impero ; conosco un solo ve- è distribuito in nove discorsi, ora for-
•» scovo, Ambrogio, che meriti di''- manti sei libri, che corrispondono
'» rittamente tal nome e tal posto; a ciascuno dei gionii della crea-
" niuno ho trovato che al par di zione. Sant' Ambrogio seguì in par-
» lui mi dicesse schiettamente la te s. Basilio, il quale smsse sulla
" verità ". E che il nostro santo stessa materia.
poi'tasse a giusto diritto il nome di 2. Il libro del Paradiso ha per
vescovo, ben sei vide per pruova che oggetto di preservare i semplici da-
ne fece Teodosio stesso dopo la san- gli artifizii degli eretici, i quali abu-
guinosa vendetta presa sopra quei savano della Scrittura.
di Tessalonica rivoltatisi al proprio 3. I due
sopra Caino e A-
libri
governatore. Imperocché qualche tem- bele composti subito dopo
furono
po appresso intendendo Ambrogio quello del Paradiso, e ne sono co-
che quegli si conduceva alla chiesa, me conseguenza. "Vi si tratta della
fattoglisi davanti, gliene divietò la nascita, della vita, dei costumi e
entrata rimproverandogli solenne- dei sacrifizii di Caino e di Abele.
mente il suo delitto. Teodosio sen- 4. Il libro sopra Noè e sopra
z' altro si ritirò nel proprio palagio l'Arca, comprende l'istoria del di-
cogli occhi lagrimosi, e ci rimase luvio, e dell'arca di Noè.
otto mesi in penitenza, lontano 5. I due libri sopra Abramo
dalla partecipazione de' divini miste- sembrano essere composti dai di-
ri. Poi, presentatosi una seconda vol- scorsi, che sant' Ambrogio avea fatto
ta alla chiesa, ne fu ricevuto da Am- ai catecumeni durante la quaresima.
brogio amorevolmente, sottoposto pe- 6. Il libro sopra Isacco, e sopra
rò a pubblica penitenza. Tutta la na- l'anima.
non che altro, obbediva al gran-
tura, 7. 11 libro del Bene della morte.
de arcivescovo di Milano; dapper- «S. Il libro della Fuga del secolo.
tutto seguivalo il dono dei prodigi, 9. I due libri di Giacobbe, e
e la fama di lui s' era inoltrata nelle della Vita beata.
più inospite contrade. vSe non che, 10. Il libro del patriarca Giuseppe.
VOL. I. 40
.

3i4 AMB AMB


ir. Il libro delle Benedizioni dei buita a sant' Ambrogio, quantunque
patriarchi. ci siano ragioni da non crederla
12. 11 libro di Elia, e del Digiuno. uscita della sua penna.

Sant'Ambrogio vi tratta del digiu- 28. I due hbri della Penitenza.

no, della sua -virtù, e de'suoi effetti, 29. I cinque libri della Fede.

i3. Il libro di Nabot, contro l'a- 30. I ti'c libri dello Spirito san-
varizia, la crudeltà de' ricchi, e 1' a~ to, scritti ad istanza di Graziano.
buso delle ricchezze. 3i. Il libro dell' Incarnazione.
i4. Il libro di Tobia. 32. Le Lettere, in numero di no-
1 5. I quattro libri dell' Inter- vantuna. Nell'ultima edizione sono
pellazione, ossia del Lamento di divise in due classi. La prima con-
Giobbe, e Davidde, sono pure cer- tiene quelle, di cui si è potuto fis-

tamente di sant' Ambrogio. sare il tempo, e la seconda quelle


i6. L'Apologia di Davidde. Vi ha di cui non vi ha l'epoca certa.

un'altra apologia di Davidde, la quale 33. I libri morte


sulla di Satiro.

porta parimente il nome di sant'Am- 34- I discorsi sulla morte di


brogio ; ma non pare certo che sia Valentiniano e di Teodosio.
scritta da lui 35. Parecchi Inni.
17. Commentai'ii sopra i Sal-
I Sant' Ambrogio avea composto
mi. Tutta questa opera si riduce a ancora alcune opere, che non sono
dodici omelie, o discorsi , che si giunte sino a noi. Gliene venneio at-
credono raccolti da alcuno dei di- tribuite delle altre, ch'egli non iscrisse,
scepoli del santo. Non vi ha che e delle quali nulla diremo. L' edi-
un piccolo numei'O di salmi spiegati. zione delle opere di santo Ambrogio
18. Il Commentario sopra san fatta eseguire dal Cardinal Peretti di
Luca, è una serie di discorsi sopra Montalto, poscia Papa sotto il nome
questo evangelista. di Sisto più stimata di tutte
V, è la

19. Il trattalo degli Officii dei le antiche, e venne riprodotta più


ministri. volte. De Frische e le Nourri, re-
20. I tre libri delle Vergini, ossia ligiosi congregazione
della di san
della Virginità, a Marcellina. Mauro ne diedero una
, nuova,
21. Il libro delle Vedove. che superò tutte le altre, a Parigi,
23. Il libro della Virginità. l'anno 1686- 1690, 2. voi. in fol.

2 3. 11 libro della Istituzione di Riccardo Simon però ebbe a rim-


una vergine. proverar loro di aver lasciato nel
24. L'Esortazione alla virginità, testo pai'ecchi eri'ori, che Leme-
cioè istruzioni, indirizzate alle figlie rault , bibliotecario di s. Germa-
di Giuliana vedova di Firenze. no dei Prati, avea tolto a correg-
2 5. L' Invettiva contro ima ver- gere.V. le Lettere critiche di Ric-
gine che si era lasciata corrompere. cardo Simon, pag. 74? e Ceil-
Il santo la esorta a piangere il suo lier, t. VII. L'edizione delle ojhmc
fallo, e ad espiarlo colla penitenza. di santo Ambrogio fatta dai bene-
26. Il libro dei Misteri, ossia dettini fii ristampata a Venezia l'an-

degl' Iniziati. no 1752, 4 "^f^l- •" foglio.


27.I libri dei Sacramenti. An- AMBROGIO (s.) vescovo di Ca- ,

tica opera di cui non si potè cono- hors, nacque nel secolo Vili, ed
scere i' autore. La troviamo attri- occupava quella sede verso l' an-
AMB AMB 3i5
no 752. Trovò egli la diocesi in rigene. Viveano insieme, e si con-
deplorabilissimo stato, e conobbe fortavano reciprocamente nello stu-
inutili a riformarla si gli esempii, che dio delle cose sante.E poiché Am-
le parole. Perciò si rifuggì accorato !)rogio desiderava massimamente di
in una grotta alquanto lungi dalla ben penetrare il senso della Scrit-
città, per impetrare da Dio con tura, potente, secondo s. Paolo, a
orazioni e penitenze, la conversio- rendere l'uomo perfetto, ne pregò
ne di un popolo indurato nella ini- di aiuto il suo primo maestro ed
quità. Scoperto, ninno potè indur- amico, il quale vi si persuase colla
lo a ritornare alla sua sede che : condizione che Origene impiegasse
anzi, a sottrarscne più securamente, tutto il tempo sopravvanzato a'proprii
pellegrinò a Roma, donde tornato allàri, intorno alle sacre carte, ed
e fattosi un romitorio nel borgo di Ambrogio somministrasse 1' occor-
Seris , fiume di Arnon,' a circa
sul rente all'opera. L'accordo si man-
quattro leghe dalla città di Bour- tenne, e quanto ne abbia per ciò
ges, quivi morì l'anno 770. Egli guadagnato la Chiesa, è a tutti ma-
è ne' martirologi ricordato sotto il nifestissimo. A richiesta di s. Am-
giorno 16 ottobre. brogio fu prodotto in luce il meglio
AMBROGIO (s. ), domenicano, delle laboriose opere di Origene, tra
sortì la culla in Siena ai 16 aprile le quali la confutazione di Celso,
del I220. Quando entrò nell'ordi- ed altri libri. Ilsanto diacono, sot-
ne contava soli diciassett'anni. Ban- to limperator Massenzio, diede la
ditore felicissimo del vangelo, due più luminosa pruova d' invitta co-
volte paciere tra gli scomunicati stanza, allorché, posto in ferri per
suoi concittadini e la Santa Sede, comando del tiranno, confiscato nei
condusse a buon termine affari dif- beni, orbato della moglie, dei figli,

ficilissimi. Dicono che fosse profeta e dei più stretti parenti, fu condot-
e taumatiugo. INIorì a Siena il dì to per ischerno in trionfo, e presen-
20 marzo 1286, al qual giorno tato a' principi ed a' grandi dell'im-
è posto nel martirologio romano, pero. Finalmente strascinato in Ger-
benché non sia mai stato canoniz- mania, ove pare che Massenzio di-
zato con le forme ordinarie. La morasse, colà ricevette lettera dal-
città di Siena lo aggiunse al nu- l'amico suo Origene, che veniva in
mero de' suoi patroni. essa esortandolo a soffrire il martirio
AMBROGIO (s.), diacono d' Ales- pel divin Redentore. Non è noto il

sandria, sortì ricchi ed illustri na- come Ambrogio scappasse dalla per-
tali nel secolo III, vivente ancora il secuzione del tiranno. Visse lungo
famoso Origene. Circa l'anno 280, tempo ancora, e sempre con sin-
Ambrogio condusse per moglie cer- golare pietà. Per alcune lettere di lui
ta Marcella. Da prima aderiva agli i .1 Origene viene da s. Girolamo
errori fantastici de' valentiniani, e nominato fra gli ecclesiastici scrit-
de'marcioniti ; ma li abiurò come tori. Verso il 2 5o volò a Dio, e la

fu illuminato da Origene intorno sua festa in molti antichi martiro-


le cattoliche verità. Cominciò allora logi è ricordata addì 17 marzo.
a suonare con onore il suo no- AMBROGIO (Oblati di s.). V.
me. Ordinato allora diacono si , Obl AT( di s. Ambrogio.
avvinse con intima amicizia ad O- AMBROGIO (s.), ad Ncnius, o in
,, ,

3i6 AMC AMC


Bosco . Ordine religioso . Sebbene unì «juest'Ordine alla congregazione
incerta ne sia la origine, pure dal- di s. Barnaba, per cui chiamossi dei
la bolla di Gregorio XI, Cupimti- ss. Ambrogio e Barnaba, ad Ne-
Imsj emanata in Avignone nel i3j5, mus. Da ciò apparisce quanto sia

rilevasi che venne istituito fuori del- insussistente che l' istituto in origi-
le mura di Milano, sotto la prote- ne fosse barnabita, o fondato da
zione di s. Ambrogio arcivescovo, s. Barnaba. In seguito, raffi-eddatosi

cui era dedicata la chiesa. Dalla il fervore dell' istituto , venne sop-
stessa bolla si conosce, che in quel- presso coll'autorità della bolla XXVI,
la chiesa eranvi de' monaci dipen- Qiioniani, emanata il primo aprile
denti da un priore, ma senza ap- 1645, e riportata nel tomo VI del
posita regola, e che 1' arcivescovo Bollarlo, part. III, pag. 28. I reli-
d' allora per richiamarli al dovere giosi appartenenti a quest' Ordine
pregò il Pontefice a provvedervi con avevano in Roma la chiesa di san
autorità apostolica . E perciò che Clemente, titolo Cardinalizio, coli' an-
Gregorio XI die' ad essi la regola di nesso monistero.
s. Agostino, Ordine di
col nome di AMBROGIO (di sant'). Ordine
s. Ambrogio ad Ntmus, e permise religioso dimonache. Vuoisi farne
loro la recita dell'uffizio ambrosiano, rimontare la origine ai tempi di
come anche di scegliersi un priore, santa Marcellina, sorella del ma-
colla conferma dell' ordinario. L' Or- gno dottore Ambrogio, la quale, nel
dine fiori in modo, che si sparse per giorno 25 dicembre 352, ricevette
r Italia in diversi monisteri ognuno nella vaticana basilica il sacro ve-
indipendente. Ma nel i^Zi, tre no- lo dal Pontefice s. Liberio. Reduce
bili milanesiAlessandro Crivelli
, in Milano, dispensate ai poveri le
Alberto Besozzi e Antonio Pietra- , proprie facoltà, ella vi diffuse il

santa, li ridussero a più esatta os- buon odore delle sue rare virtìi
j-ervanza e Papa Eugenio IV, nel-
; per modo, che alcune giovanette,
r anno 1 44 ' j ^i ""' "^ congrega- desiderose di ricopiarne più fedel-
zione, nominandola Frad di s. Ani' mente gli esempli chiarissimi , si

brogio in Selva di Milano. Li esen- diedero a vivere sotto la immedia-


tò dalla giurisdizione de' vescovi, però ta direzione di lei. Nel suo libro
conservando ambrosiano. Co-
il rito De Virginilate ci fa sapere santo
mandò inoltre, che il monistero di Ambrogio che parecchie donzelle
Milano dovesse riconoscersi dai mona- accorrevano da estranei paesi, e fi-

ci per capo dell'Ordine, e che ad ogni no dalla Mauritania per abbrac-


tre anni si eleggesse il generale. Die- ciare quella regola di vita. Nulla di
de loro opportune regole, e vietò il certo si riferisce dell' abito di que-
passaggio in altre l'eligioni benché
, ste monache. Quelle che diconsi og-
più austere. Tutto ciò venne appro- gidì di sant' Ambrogio vestono di
vato da s. Pio V. Essendosi dipoi bianco, e con un velo nero si copro-
rilassata la osservanza delle costitu- no il volto. La disciplina loro, se-
zioni, supplicarono il santo Cardinal condo il Bonanni, avvicinasi molto
Borromeo di presiedere , nel 1 5f)C), alla cistcrciense.
al loro capitolo, e per suo avviso AMHPiOGIO, camaldolese, nativo
stabihronsi opportuni provvedimen- di l'orlico nel secolo XIV. Eletto ge-
ti. JNell'anuo i58f), Papa Sisto V nerale del proprio ordine laiiuo 1 43 i
,

AMB AMB
3 7 1

fu inviato al concilio di Basilea, e in particolarmente nella diocesi di Mi-


pi'ogiesso a Ferrara e a Firenze lano, ed appellasi così dal santo
ove si procacciò fama non (ordina- arcivescovo Ambrogio, che l'ornò ed
ria di valentissimo uomo. Molto si abbcHì collo introdurvi molle au-
alFaticò per togliere le differenze guste ceremonie in aggiunta a quel-
tra la Chiesa greca e la latina, ed le che prima ci aveano. Questo ri-

ebbe il conforto di stendeine l' atto to vedesi di leggeri non poco somi-
di unione. Terminò di vivere nel gliante a quello de' greci ,
poiché
i43g. Le sue opere sono Vllodae- : molti vesco\ i di Milano , furono
poricon, ossia descrizione delle vi- greci cattolici , e quindi adottaro-
site fatte ai monistcri ; la Formula no nella chiesa loro parecchie cere-
dì unione fra la chiesa greca e monie usate propriamente dai gre-
romana, la vita di s. Gio. Griso- ci e non dai latini Il Visconti .

stomo, tradotta dal greco, di Palla- {De Misscc rilibus, lib. II, cap. 12 e
dio, in latino; il Prato spirituale. i3) dimostra che il prelato rito
di Giovanni Mosco, e la Scala di era in viso anche nella chiesa di
s. Giovanni Climaco. Tradusse in Bologna, allorché trovavasi sottopo-
latino l'opera di s. Dionigi Areopa- sta al jus metropolitico di quella
gita sulla gerarchia celeste j il libro di Milano. Benedetto XIV (Z)e
Sa-
di s. Basilio sulla virginità j il libro crificio Missce, lib. II, cap. 4 et seq.)
di s. Atanasio contro i gentili j i riferisce, che nel messale ambrosiano
tre libri di s. Gio. Grisostomo a chiamasi ingressa quella parte che
Stagirio ; alcune omelie dello stesso nella messa i latini dicono introito j di
santo sopra s. Matteo , e molte di più, fra le altre ceremonie, nota che
altri padri che in differenti epoche il Kyrie eleison nella liturgia vien
videro Hannovi parecchie
la luce. ripetuto per tre volte, dopo il Glo-
opere di Ambiogio manoscritte nella ria in excelsis j terminato il van-
biblioteca di s. Marco di Firenze gelo, e sul finire della messa: che
e sono una cronaca di Monte
: hanno luogo due lezioni prima del
Cassino ; due libri sulla condotta vangelo una tratta dall' antico te-
:

da lui tenuta quando era generale stamento r altra dal nuovo


, che ;

dell' Ordine de' camaldolesi alcune ; il sacerdote quando infónde l'ac-


vite di santi j un trattato sulla Eu- qua nel vino prima di offerirlo,
caristia ^ un altro contro i greci invece dell' orazione Deus qui :
,

sulla processione dello Spirito San- ìiumance substantice etc. , dice : De


to j molti discorsi tenuti ne'concilii latere Christi exivit sanguis et a-
diFerrara e di Firenze; finalmente qua. In nomine Patris ^ et Fillij et
mi trattato contro i nemici della Spiritus sancti. Amen j che nel
vita monastica. messale molti sono i prefazii, ed
AMBROSIANI o PNEUMATICI. appropriati a tutte le solennità, ai
Setta di eretici Anabattisti, seguaci tempi, e ai santi principali. Furono
di certo Ambrogio, il quale presu- questi fatti rivedere da s. Carlo
mendosi divinamente ispirato, inse- Cardinal arcivescovo di Milano col-
gnava i proprii delirii, disprezzando r aiuto del Galesinio e di altri uo-
a tutto potere i libri della santa mini eruditi , e poi anche emendati
Scrittura. V. Anabattisti. e corretti dal Cardinal Federico
AMBROSIANO Rito. Ha vigore Borromeo, arcivescovo di quella città.
3i8 AIMli AMB
• V. Sellala vescovo di Torlona, De to dei falsi numi, s. Marcellino afri-
missa, pag. 169. cano al principio del IV secolo par-
Del rito Ambrosiano fra gli al- fi dalle contrade sue native, e passò
ti'i traltano il p. le Ermi nel suo nelle Gallie con Vincenzo, e Donnino.
tomo secondo ; Visconti, nell' opera Predicò il vangelo con esito felicis-
citata, ed il Marlene, De anliquis simo nei paesi vicini alle Alpi, indi
Eccksice ritibus, tomo I , lib. I ,
sua dimora ad Ambrun,
stabili la

cap. I et seq. presso un oratorio , affine di recar-


AMBROSIANO Canto. Santo A- visi la notte a far orazione. I suoi
gostino è d'avviso, che l'arcivescovo esempi ed i suoi discorsi menaro-
di Milano Ambrogio, siasi adope- no a Dio gran numero d' idolatri.
rato per introdurre in Occidente il Come tutta la città fu ridotta alla
canto ecclesiastico, che già da qual- religione cristiana, pregò s. Eusebio
che tempo fioriva nella chiesa o- da Vercelli j a voler consacrare
rientale. 11 perchè sembra non ap- il suo oratorio ; indi egli stesso
porsi male chi attribuisce al detto venne consacrato vescovo di Am-
santo lainvenzione, o almeno alme- brun circa r anno 363 Inviò ai- .

no la riforma delle regole di can- Ioni Vincenzo, e Donnino, suoi com-


tare nella propria chiesa. Questo can- pagni, ad annunziar la fede a Di-
to è più vibrato e piti alto di quello gne, ed in altri luoghi, ove noa
della Chiesa Romana, che si distin- polca recarsi in persona missioni :

gue piuttosto in dolcezza ed armonia. che riuscirono molto fruttuose. Morto


AMI3R0SIM0 (s.), martire. F. s. Marcellino ad Ambrunn nel 374,
MlLLES. fu quivi sepolto. Il suo nome trovasi
AMCRUN, o ENBRUN [Ebro- a' 20 aprile negli antichi martiro-
dnnun). Città ai'civescoviie di Francia logi , e nel romano moderno. San
nel Delfinato ai confini della Pro- Gregorio di Tours gli fece amplissimi
venza e nella contea di Nizza ,
già elogi, e riferisce molli miracoli ope-
capitale delle Alpi marittime e di rati alla cua tomba, nonché al suo
un piccolo luogo dello V Aìiibrune- battisterio. 11 culto di s. Marcellino
se. E posta sopra una roccia diru- divenne in fatti assai celebre soprat-
])ata la quale , a guisa di anfitea- tutto nel Delfinato, nella Savoia e
tro, si distende in una valle bagna- nella Provenza. In processo di tempo,
ta dalla Durcnza. I suoi abitanti trasportato il suo capo a Digne, ove
furono romani, e Nerone
alleati de' li posano i ss. Vincenzo
corpi de' e
fece dono adessi di ciò che appella vasi Donnino, dal celebre Gassendi, pre-
il diritto di latinità, al quale Galba vosto della chiesa di Digne, furono
ai;giunse nuovi privilegi. La giuris- composte le lezioni per 1' ufficio di
dizione di Ambrim veniva divisa quel santo. V. s. Marcellino.
fra due magistrali ; uno la eser- Ottantatre vescovi governarono la
citava pel re, 1' altro per l' arcive- chiesa di Ambrun, alcuni dei quali
scovo, eh' era consignore al re me- sono riconosciuti per santi. Tra essi

<lesimo. Risale fino ai tempi di noteremo san Jacopo I, che fu il tei-zo

Costantino la erezione dell'arcive- vescovo; s. Alfonso, duodecimo ve-


scovato di Ambrun, sebbene si cre- scovo; sant'Albino dccimolerzo; Enri-
da, che san Nazaro vi predicasse co di Susa uomo dottissimo, auto-
il vangelo. Kislabililosi poscia il cul- re di varie opere, Ira le quali la
, ,

AMB AMB 3i9


Stimma una Esposi-
ostiensis ed Ambrun, e gli altri delle Provin-
zione o Commentario sulle let-
, cie vicine , condannò 1' istruzione
tere dei Pontefici, e che dopo es- pastorale come temeraria , scanda-
sere stato eletto vescovo di Ostia losa, sediziosa, ingiuriosa alla Chie-
e Cardinale, nel 1263, mori a Lio- sa, ai vescovi, all'autorità reale,
ne, nel 127 1; Giulio de Medici scismatica ,
piena di errori , e fo-
fiorentino ,
priore di Capua , fatto mento di quanto alla
eresie. In
arcivescovo d' Ambrim dal Pon- persona di monsignor de Soannen
tefice Giulio II, nel I jio, indi, nel il concilio ordinò che fosse sospeso
i5i3, dal suo cugino Papa Leone da ogni potei'e e da ogni giurisdi-
X eletto arcivescovo di Firenze e zione tanto episcopale , che sacer-
poscia Cardinale diacono di santa dotale [Condì. Ebrodun. in 4-" E-
Maria in Domnica , vicecancelliere broduui et Parisiis 1728.).
di santa Chiesa , legato di diverse Ambrun fu nel secolo XVI pre-
Provincie, e finalmente Papa nel da dei soldati durante le gucrie ci-

iSsS, prendendo il nome di Cle- vili. Lesdiguicrs la prese nel i583,


mente VII; Nicola Fieschi, dell'illu- in cui la maggior parte de' capi e
stre ed antica casa de' conti di La- de' soldati ugonotti ,
gettatisi nella
vagna nella Liguria, divenuto Car- derubarono di molti pre-
cattedrale, la
dinale sotto Alessandro VI; final- ziosi ornamenti di cui era ricca, tra
mente Pietro Luigi di Leyssin di i quali di due grandi statue d'argento

Aosta , ultimo arcivescovo, creato rappresentanti la B. Vergine e s.


nel 1767 e morto a Norimberga Marcellino. La cittadella in quel-
nel 1801, epoca in cui l'ai'civesco- r occasione fu interamente demoli-
vato d' Ambrun fii unito ad Aix. ta. Aggravò i mali d' Ambrun Vit-
Otto fijrono i concilii tenuti ad torio Amadeo II duca di Savoia,
Ambrun. Del primo celebrato nel che sostenendo la guerra contro
688, sotto il vescovo Emerito, Luigi XIV re di Francia, la prese nel-
si fa menzione nella Gallia Chri- r anno 1 692 ; benché tre settima-
stiana, tom. III, pag. roG3. Gli ne dopo sia stato costretto ad ab-
altri concilii sono i seguenti 2." : bandonarla.
nell'anno ii5g, che vien riportato L'arcivescovato di Ambrun avea
al tom. Ili, pag. 1073 dell' opera per suffraganei i vescovati di A ntibo,
stessa; 3." quello del 1248, nel Vence, Glandeve, Digne, Senez, e
tom. Ili, pag. 1079; 4-° quello del Nizza. Egli era principe e conte della
1289, ^'^ '^el ^290 sopra la di- città e metropolitano delle Alpi ma-
come abbiamo dal Mar-
sciplina, rittime, col diritto di battere mo-
tene, Thesaur., t. IV pag. 210; neta. La chiesa cattedrale, monu-
6." nel i583; 7.° nel 1610, 8." mento riguardevole, è dedicata alla
convocato da monsignor de Tcncin B. V. Il suo capitolo componevasi
arcivescovo di Ambrun, e poi Car- di un prevosto , un sagrestano ,

dinale, in occasione una istru-


di vui arcidiacono , e dodici canonici
zione pastorale di monsignor di tra' quali, incominciando da France-
Soannen, vescovo di Senez, pub- sco I, fu ascritto anche il re. Eran-
blicata il 28 agosto 1726. Questo vi inoltre alcuni canonici senza ' j

concilio, dove con\cnnero diciotto benda, chiamati onorarii, il mi nu-


vescovi, quattro della provincia di mero veniva determinato dal capito-
^òòUlb ^<B ^1

320 A MB AME
lo. Contavansi pure trenta cappella- tro Zambellio erudito istoriografo,
ni, i quali erano distinti dai benenda- ed i letterati Gio. Federico Grono-
ti , e si dicevano ministri ed officiali vio e Giovanni Nowcr.
del capitolo. Amburgo è divisa in nuova, e vec-
AMBURGO [Hamhurgnm, Ham- chia. Le prima sono piut-
case della
monia). Città arcivescovile , bella ,
tosto rozze; quelle della seconda so-
grande e la piìl commerciante del- no di ottimo gusto. Nella cattedrale fu
la Germania nella bassa Sassonia. Fu sepolto Benedetto V, Papa, creato nel
eretta ai tempi di Carlo Magno, e sin 964, che Ottone I il Grande avea man-
d' allora costituita in arcivescova- dato colà perchè era stato eletto sen-
to; ma neir85o la sede venne trasfe- za il suo consentimento. Però quel
rita a Brema dal vescovo s. Anscario. cadavere, nel ggg, venne trasporta-
Gli arcivescovi di Brema furono pa- to a Roma ( T^. Be:vedetto Y, Pa-
droni di Amburgo pure ; altri signo- pa). Le principali chiese della vecchia
ri particolari la dominarono in se- città degne di osservazione sono :

guito finche restò libera affatto. s. Pietro, s. Nicola, s. Catterina e


Nel 1241 concluse Amburgo con s. Jacopo. Oltre a queste ve ne so-
Lubecca un trattalo, che servì di lìa- no altre molto più piccole, ed alcuni
se alla famosa lega Anseatica. Nel spedali con una casa di orfanelli.
i535 adottò il luteranismo, e fu In varie epoche soffì'i Amburgo asse-
dichiarata impellale nel 1618, ri- di!, discordie civili, inondazioni, incen-
manendo sempre soggetta alla Da- di, pesti e terremoti.
nimarca sino al 1768. Da quell'e- AxMEDA ovvero AMED. Metro-
poca ebbe sede e voce attiva nella poli della Siria Eufratiana , stata
dieta di Ratisbona. Il suo governo anche un tempo semplice vescova-
amministravasi dal senato compo- to della diocesi di Caldea, del qua-
sto di quattro borgomastri , venti le s'ignora oggi la provincia. La
consiglieri , due sindaci e un se- sede di JVIarda, e quella di Maia-
gretario. Nel 180 3 fu dichiarata neu- Pherokin vi erano unite; ma dopo
trale e libera dalle contribuzioni che gli ortodossi se ne impossessarono,
di guerra verso le potenze bellige- la fecero metropoli. I suoi vescovi
ranti; ma nel 1806 ne fu colpita da alternativamente furono giacobiti or-
una gravissima, per aver consegna- todossi, e nestoriani. Il primo ve-
to agl'inglesi i patrioti irlandesi, scovo, di cui si abbia notizia, è Euno-
nell'anno 18 io fu riunita Ambur- mio giacobita, che viveva nel 546..
go all' impero francese , e diven- ed il primo dei nestoriani ?^iCiiele
ne capoluogo delle Bocche del-
il dell'anno 1180. Nei manoscritti arabi
l' Elba, fino al 1814, in cui alla del Papa Innocenzo XIII si trovò una
pace generale divenne nuovamente professione di fede nestoriana di que-
città libera, ottenendo una voce nel- sto vescovo. Si conoscono eziandio
la dieta germanica. Timoteo cattolico degli ortodossi nel
In questa città trassero i natali 1554, Giuseppe, che fu fatto patriar-
molti uomini valenti, e fra gli altri ca dal Papa Innocenzo XI circa il
Luca Holstein, dottissimo nelle anti- 1678, e Timoteo pure giacobita,
chità profane ed ecclesiastiche; Pie- che fu l'ultimo nel i694-

FIN7. DEL VOLUME PRIMO.


»

*l
DA 041 .n67 1840
sncR
fioroni. Gaetano,
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

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