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DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S, PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRIIVCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRIj AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E
,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVL
VOL. XIV.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MD C C C XL 1 1.
.f
4,
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
c
CIV CIV
Ai
-nche l'immortale Pio VII vol- vi fu r erezione di un arco trion-
le onorare Civitavecchia di sua pre- fale. Agli I I aprile osservò il lavo-
senza nel i8o4, fermandovisi alcuni rio, e dalla loggia della sua resi-
6 CIV CIV
un distinto prelato, sino dal i83i. vano perciò distaccati cavalli. Cir- i
CIV CIV 7
flinal Giuseppe Maria Velzi, vescovo sentatogli dalla camera di commer-
di Montefiascone, e Corneto, e quin- cio un bel calice, indi passò a godere
di in sagrestia sedente in trono della splendida illuminazione della
Gregorio XVI ammise al bacio del città, e del porto. Nella seguente
piede il clero, il corteggio, ed altri. mattina 11 maggio, Gregorio XVI
Poscia andò a venerare Firmina s. onorò di sua presenza Corneto ; e
nella sua chiesa, ricevuto dai dome- ritornato in Civitavecchia, nelle ore
nicani e dal p. CipoUetti loro gene- pomeridiane sali sul battello a va-
rale, dopo di che si condusse al pa- pore il Francesco I di regia ban-
lazzo apostolico precedentemente pre- diera napolitana, non che sull'altro
parato dal menzionato rincontro ca- battello a vapore il Sally di regia
merale, e dalla loggia di esso diede bandiera francese; come ancora volle
la pontificia benedizione. men- Alla ascendere la suddetta goletta ponti-
sa ammise i Cardinali, monsignor intanto che in mare aveva luo-
fìcia,
8 CIV
i quali l'Odescalchi di venerabile ri- torio, aumentò i lavori, e 1 miglio-
membranza, la magistratura, le au- ramenti dell' edifizio ; accoi'dò alla
torità, oltre la corte Pontificia, e città aree per erigervi fabbricali al-
poscia nel contiguo episcopio, gustò la crescente popolazione ; ingiunse
il rinfresco, fatto imbandire dallo restauri integrali all'antemurale del
stesso Cardinal vescovo, ammise al porto cioè alla punta del Marzoc-
bacio del piede ed il il capitolo co, le riparazioni dei locali del laz-
clero, e dalla loggia compartì Kapo- zaretto, ed altre molte opportune
stolica benedizione ad immenso po- quanto generose disposizioni, riguar-
polo. Passò quindi a visitare il con- danti le fortificazioni, e la fortezza,
servatorio camerale delle povere or- il pubblico passeggio, e l'atterra-
fane, ricevuto dal prelato tesoriere mento di una porta , e di alcune
generale, da monsignor Annovazzi mura che deturpavano; dispo-
la
direttore spirituale dello stabilimen- sizioni che furono prontamen-
tutte
to, e dal conte Macchi. Dopo il te eseguite dal maggior Provinciali,
Pontefice si diresse alla darsena, ri- il quale fece sempre piìi conoscere
cevuto dal direttore di essa tenen- la sua perizia architettonica sì nelle
te colonnello cav. Domenico Palom- operazioni civili, sì nelle militari, co-
ba, e dai religiosi cappuccini addet- me da ultimo ne fece esperienza
ti alla cura spirituale dei detenuti. nella Ancona. Ma di
fortezza di
Visitò il loro ospizio, i magazzini questo argomento egregiamente scris-
dei materiali della marina pontifi- se il cavaliere Pietro Manzi nel-
cia, la fabbrica delle cotonine injie- la Descrizione dello stato antico
gnosamente posta in ordine dai con- ed attuale del porto , città e pro-
dannati, che furono benedetti dal Pon- i'incia di Civita^'ecchia, Prato 1887,
tefice da un balcone della sua re- e principalmente a pag. 63 e seg.
sidenza avendo fatto loro distri-
, Nobilitata Civitavecchia da tanti
buire copiose elemosine, ed avendo- miglioramenti, più decoroso e bello
ne alcuni graziati. L' illuminazione n' è ora l'aspetto, per cui meritò
generale della sera fu più splendi- che nel i836 si coniasse una me-
da delle precedenti perchè ordinata daglia colla effigie di Gregorio XVI
dalla provincia. Nella mattina del da un lato, e nel rovescio venisse
25, Gregorio XVI parti per la ca- rappresentata la città personificata,
pitale, lasciando il sua nome in be- in una figura sedente sul porto
nedizione perenne. indicando colla destra gli edifici!
Note sono le tante beneficenze eretti e riparati. All'intorno in giro
elargite dal Pontefice nella sua per- si legge r epigrafe : cextvmcell. vr-
manenza in Civitavecchia; pure a BE AMPLIFICATA e SOttO : PORTV RED-
rammentare le principali diremo , DITO TVTIORE.
che a megho provvedere alla pub- Finalmente nell'orientale l'iviera
blica istruzione , concesse 1' edifizio di Civitavecchia a pubblica difesa
camerale di s. Nicolò ai pp. dot- sono le toiri Cliiariiccia , che so-
trinari, perchè vi trasferissero le vrasta al Capo-Linaro, Santa Se^'e-
scuole, concesse alcuni attigui edi- ra, Flavia, Perla, e Maccarese; nel-
fìzii al seminario vescovile esone- la occidentale le altre, come Tor-
randolo dai canoni enfiteutici or- ; re-Nuova, e Bertoldo : sull'orlo del-
dinò un regolamento pel conserva' la valle d'Aliga, Santo Agostino ^
,
CIV CIV r)
IO CIV CIV
bre s. che probabilmente
Lucio I, to Sarzana ; ma non considerando-
Ili creato Papa in Cento Celle, ovo si legittima tale unione, il sommo
avea seguito s. Cornelio nell'esilio, Pontefice Celestino III dipoi nel
ed ove eransi riuniti i primari del I 193 unì la sede di Civitavecchia,
clero l'ornano. Nel quarto secolo si insieme a quella di Bieda, all'epi-
fa rimontare l' erezione della sede scopale sede
Viterbo e ne fu di
Celle fu un altro Epitetto del 355, accoglie spesso nell' episcopio della
poscia registra Pascasio del 4^73 città e ne sperimenta la pastoral
Molensio del 499> Caroso del 53 i sollecitudine e le beneficenze. Dalla
Lorenzo cui il Papa Pelagio spedì medesima epoca incominciò pure a
un decreto, Domenico del 595, Civitavecchia il vantaggio spirituale
Martino suddetto del
649, Pietro di vedersi permanentemente risie-
chierici inservienti all' uffiziatura della Propontide, che due gran ponti,
della chiesa. 11 prevosto è pure da Alessandro il grande,
fabbricati
parroco della cattedrale ; e nella coDgiungevano colla terraferma. Gli
,
,2 ciz CLA
abitanti, avendo trattato duramente stanza, arcivescovo di (juelja metro-
i Romani, furono puniti da Augu- poli, avendo seco condotto molti ci-
sto, che tolse loro la libertà, per la priotli nell'Ellesponto, il detto impe-
quale tanti aveano combattuto. L'im- ratore nel concilio Trullano sta-
peratore Severo in questa città fece bilì che il vescovo di Cizico, e le
ìiiurn, Bara, Dardano, Ilio ovvero devole condotta, meritò che il som-
Tro/a, Troade, Piania, Srepsis, Ve- mo Pontefice Benedetto XIV, nel
nalionum Adriani, o Achirae, e concistoro de' 17 marzo 17^5, lo
Daphimsio. Attualmente la s. Sede promovesse alla sede arcivescovile
conferisce seguenti vescovati ìnpar-
i di Besancon nella Borgogna. Quin-
.^«9, dipendenti da questa antica chie- di il successore Clemente XIII, nel
sa metropolitana. Ahido, Dardana, concistoro de' 2 3 novembre 1761,
Lampsaco, ìMeh' topoli , Pario, Troa- il creò Cardinale di santa romana
de e Antigona. Veramente si dubita Chiesa, annoverandolo nell' ordine
che Cizico avesse avuto prima ve- de' preti. A rimettergli in Parigi la
scovi latini, perchè solo dopo la berretta cardinalizia, il Papa nomi-
sua presa fatta dai crociali si par- nò in ablegato apostolico monsi- ,
Guglielmo IV, conte del Nivernese, tura con somma lode. Paolo 111 gli
faichè s. Oyau avendoli raccolti, le- nizzò in concistoro per primo ve-
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dal Papa, continuò ad esercitare coi quale incarico non si sottopose che
vassalli soggetti alla mensa episco- per obbedienza ,
giacché temendo
pale i precedenti diritti. Prima che di non adempiere le gravissime ob-
s. Claude venisse nel 1799 distrut- bligazioni di quel ministero,avea
ta da un incendio, era bene fabbri- tentato di nascondersi prima della
cata, e meglio distribuita. La po- sua consacrazione. Resse con zelo
steriore riedificazione è inferiore ;
apostolico per sette anni quella dio-
tuttavolta è decorata di molte fon- cesi, ma poi seguendo la voce di-
tane, e la chiesa di san Pietro è de- vina che Io chiamava alla vita mo-
gna di osservazione, come lo è la nastica, rinunciò all'episcopato per
cattedrale. Nell'era repubblicana del ritirarsi nel monistero di s. Eug(*n-
dale, ec. La mensa poi era tassata nome di questo santo. V- Clau-
ne' hbri della cancelleria Apostolica de (s.).
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pali leggi emanate sulla clausura congiunta, e con gran modestia,
stessa, la quale non ò meno antica senza farsi scambievoli donativi. II
dappoiché appena
dello slato religioso; discorso doveva eziandio essere spiri-
vi fuiono persone, che si obbligaro- tuale, e sulla salute eterna di en-
no ad osservare la vita celibe, e trambi, e veniva anche proibito di
continente, si ordinò la clausura più prendervi cibo o bevanda.
o meno rigorosa, siccome un mez- Il patriarca del monachismo di
jjicvoli solite farsi ad essi, dice che slino sulla clausm-a delle monache,
Ira eli uomini e le donne era un nel libro De moribus Ecclesiae
muro divisorio alto alquanti cubiti, cap. 3 1 ove dice che la separazio-
,
Anastasio, che pali il martirio l'an- ta virtù, se non nel solo caso di
no 2G2 di Cristo, i cui atti scrisse necessità, appena sulla soglia
ed
il Metafrasle sotto li 28 ottobre, si della porta, non permettendosi tra
legge che i gentili per entrare nel le monache ed i religiosi alcuna
nionistero fèccio violenza alle porte, corrispondenza, e conversazione, sal-
e le apriremo a viva forza. Dal vo che per comune edificazione ed
(juale racconto \uolsi ricavare qual- ajuto. Di questo grave argomento
che probabile congettura della clau- si occuparono i romani Pontefici, i
sura delle monache. Nella vita di vescovi, e i concilii sino dai primi
s. Pacomio abbate, il quale fiori secoli della Chiesa, con decreti, e
nel IV secolo, si ha che aveva una canoni santissimi. Non si dee qui pas-
sorella, la quale, ad imitazione del sare sotto silenzio, che a'tempi aposto-
fratello, congregò molte vergini, e lici alcune donzelle vivevano ritiratissi-
virtù, con cui, arrivato al nionistero, degli Aid Apost. Tali poi furono
si chiamava l' abbadessa, alla cui le ss. Maicella e Sofronia ricordate
presenza, o a quella delle monache da s. Girolamo neli'ep.?/. 16; locchè
provette, si parlava colla sorella o della s. Marcellina sua sorella ac-
,
i8 CLA CLA
cenna s. Ambrogio neWEpìst. 65 ad zio di terra circondato di mura ma
Syagriimi. V. i' annalista Baronio senza tetto, bersaglio alla varietà
all'anno 877, n. 12; Suarez, De re- delle stagioni, e alle intemperie dei
ligione tom. Ili, lib. 8, cap. VII, tempi, come si ha dal citato Teo-
n. 3; e Seilogo, in cantica vesiig. doreto. A questi possono aggiugner-
3. n. 19. si gli Stiliti, che abitarono sopra
E noto che s. Antonio, fiorito colonne. Giuseppe Gebali-
J^. il p.
nel terzo secolo, abbandonata la pa- no nel suo trattato De clausura rr-
tria, si recò al deserto, e prese gidarì disp. 4j P^g. 43'» ^
3, e.
te venti anni : non ammetteva vi- creato nel 5go, proibì agli uomini
site, teneva la porta chiusa con pie- e alle donne di entrare ne' moni-
tre, e riceveva pel tetto la provvi- steri di monache. Sull' entrare le
sione del biscotto senza proferire donzelle allorché si focevano mona-
parola. Questa rigorosa l'eclusione che nella clausura, e sul modo onde
fu imitata da molti santi eremiti seguiva l'inclusione (con licenza ed
come aiferma anche s. Girolamo, autorità del vescovo , o dell' abba-
uella vita di s. Paolo primo ere- te) trattano le antiche storie, e i
mita, al capo 5, e come asserisce canoni de' concilii. jVella vita della
il p. Matteo Raderò di diversi ere- b. I vetta, ecco quanto analogamen-
miti, nella terza parte del suo Vi- te si legge : » In cella, quam pa-
ridario cap. 5. Le cause, che mos- » tri quondam suo prope eccle-
sero i santi ex'emiti a sì severa e » siam construxerat per manum
rigorosa separazione dalla società, •> venerabilis viri abbatis Aureae \'al-
furono varie, come per togliersi » lis, qui praesens tunc aderat, se fe-
dall'occasione di offendere Dio, di ' cit includi columba Christi". E la
del monistero, e nel quale abitano, :> talvolta correre e vagare qua e
e si recano continuamente le mo- » là fuori dei loro monisteri, per
nache. In tal mudo il Pontefice Ni- >•. le case de' secolari, e spesso at^
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.., obbrobrio della religione, nonché 55 maledizione, a lutti i patriarchi,
55 ad enorme scandalo della mag- » primati, arcivescovi e vescovi di
„ gior parte de' fedeli, ricevono nei » provvedere al più presto che po-
« loro jnonisteri persone sospette, » Iranno, cadauno nella loro città
„ con grande offesa d'Jddio a cui »> e diocesi, ai monisteri di religio-
„ han consagrato di loro sponta- » se che loro sono soggette per la
,5 nea volontà la loro verginità; » autorità loro j)ropria ; e a quelli
y, colla presente nostra costituzio- 55 che sono unniediatainente sog-
„ ne, che varrà e sussisterà perpe- 55 getti alla Chiesa romana per au-
5, tuamente, ordiniamo a tutte e 5) torità apostolica, e agli abbati, e
„ a ciascuna delle religiose presen- 55 agli altri prelati, sì privilegiati
to, col cap. 5, sess. iS de Regalar, » coltaod indulto che sia stato (in
et Monialihus, rinnovò e confermò il " qui accordato, o che esserlo potr-
decretato di Bonifacio Vili, forman- » sa in avvenire ".
done pure una regola pel catto-
esso Tuttavolta questa clausura prin-
licismo. Eccone il decreto. " Il sa- cipalmente ordinata, e stabilita da
gro concilio, rinnovando la costi- Boniflicio Vili , e dal Tridentino
tuzione di Bonifacio Vili, che alle monache a Dio consecrate col-
comincia Perìculoso, comanda a la professione solenne
de' tre vo-
tutti i vescovi, sotto la minaccia ti , a tempo Pio
di s. non V
del giudizio di Dio che prende era tanto rigorosamente osservata,
a testimonio, e della maledizione per cui sussistevano ancora molti
eterna, che, coU'autorità della se- pretesti, per violarla impunemente
de apostolica, abbiano cura par- a cagione del radicato abuso. Vo-
ticolare di fare ristabilire la clau- lendo adunque il Pontefice opporsi
sura delle religiose , ne' luoghi ni da ciò provenivano,
disordini, che
in cui trovassero che fosse sta- colla costituzione Circa Pasloralìs
ta violata, e che invigilino va- qfficii, data a' 29 maggio i566, Bull.
lidamente a conservarla nella sua Rolli, t. II, p. i83, da lui stesso
integrità nelle case in cui fosse stata poi ampliata colla costituzione De-
mantenuta, reprimendo con censu- cori del primo febbraio 1570, or-
re ecclesiastiche, e con altre pe- dinò , sotto pena della scomunica
ne, senza rispetto a verun appello, maggiore, che per niun altro pre-
chiunque potesse lecarvi opposizio- testo fosse lecito alle monache usci-
ne o contraddizione, e perciò chia- re dalla clausura, se non che so-
mando per anco, quando vi fos- lamente in caso d'incendio, di ma-
se di bisogno, il concorso del brac- lattia, di lebbra, e di peste, con ob-
cio secolare. Non sarà permesso bligo però di ritornare al moniste-
a nessuna religiosa l'uscire dal ro subito che fosse cessata la cau-
monistero dopo la sua professione sa, per la quale ne fossero uscite.
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Indi, per rimediare ancora all'abu- Gregorio XV a' 5 febbraio 162 3
so de' conventi e monistcri , tanto quella che incomincia Inscrutabi-
di monache, quanto di religiosi, o-" li, e Urbano Vili la bolla Sacro-
ve le donne si facevano lecito di saiictiim, data a' 27 ottobre dell'an-
entrare, coH'autoritìi della costitu- no 1624- Con quelle costituzioni
zione Regì ilarili ni pen^onariini, da- i detti zelanti Papi emanarono
ta a' 28 ottobre i5G6, vietò sotto savissime leggi sulla clausura, di-
pena di scomunica alle donne di qua- chiarando, che i permessi anche dei
lunque condizione un tal ingresso. Pontefici non valessero, se non era-
Ma venuto poscia Pio V in cogni- no ricevuti comunità religio-
dalla
zione dell'inesatta interpretazione, che sa, la quale poteva escludere dallo
si dava alla bolla Regulariiint, a.' 16 ingresso nel monistero, chi lo ave-
luglio 1570 pubblicò la bolla Decet va conseguito . Oltracciò Gregorio
Romanum Pontificein , colla qua- XV con breve, emanato a' 6 di-
le dichiarò meglio il contenuto del- cembre 1621, prescrisse le condi-
la precedente. Ambedue le costitu- zioni, che debbono osservare le mo-
zioni furono approvate da Grego- nache neir uscire dal loro moniste-
rio XIII immediato successore di s. ro, e per viaggio, nel recarsi a fon-
Pio V mediante la bolla Deo Sa- dare altro monistero. Su questo
cris, emanata nel i^ya, e colla ri- punto emanarono regolamenti i con-
sposta che nel i58i die' a' padri cili di Costantinopoli del 6r)i, can.
del concilio provinciale di Rohan. 46, quello di Treveri, e JMagon-
Colla bolla poi Uhi gratiae de'i3 za dell' anno
549, ^'^
1 ^°'' ^ ^- ^
giugno 1575, Gregorio XIII rivo- le bolle Decori. Quindi Benedetto
cò tutti i permessi di entrare nei XIV, nell'anno santo 1750, accordò
monisteri di religiose, accoi'dati da alle monache benedettine di Cam-
lui, o da' suoi predecessori a duches- po Marzo, di poter visitare le sette
se, marchese, e contesse, ec. ed al- chiese di R.oma, in considerazione
tre donne di qualunque grado e con- del corpo di s. Gregorio Nazianze-
dizione. Egualmente proibì agli abba- no, che prima custodi vasi nella loro
ti, abbadesse e altri superiori d'am- chiesa della ss. Concezione in Cam-
bo i sessi di lasciare entrare ne' mo- po Marzo, donde Gregorio XIII lo
nisteri chicchessia, sotto pretesto di trasfei'ì alla basilica Vaticana. Quin-
dali, da essere alcuni persino stati visita delle altre sei chiese, e sem-
sentenziati all'estremo supplizio. Di- pre accompagnate da due deputati
poi Paolo V, a' IO luglio 1612, pub- del monistero, e dal confessore or-
1)1 icò la costituzione Monialium statuì, dinario. Prescrisse inoltre, che le mo-
,
CLA CLA 23
nache dovessero visitare le predette ta dall'Ordinario del luogo, con alcu-
chiese in carrozza colle bandinelle, ne eccezioni, e col patto espresso
e tendine serrate, e col velo calato che non avessero ivi a mangiare.
dinanzi alla faccia. Permise loro ben- Visitando il sommo Pontefice i
sì Benedetto XIV, che potessero fa- luoghi di clausura, vi ammette gli
entrare perchè hanno nel moniste- monistero tanto per attendere agli
ro una parente sia educanda, sia spirituali esercizi, che per ricevere
monaca. Per le educande si accor- la santa comunione. La medesima
da il permesso senza difficoltà, per congregazione però con difficoltà
mezzo di una pagella stampata, che concede la facoltà di eufralie ne'luo-
si vende nella stamperia camerale, ghi di clausura, pel solo fine di vi-
nella quale pagella vi sono espresse sitare le parenti, e presentemente si
Va inoltre notato, che talvolta al- ììiuja. Si conoscono due vescovi, che
biblioteche, e gli archivi. Tal pcimes- CLEMENTE (s.) d' Ancira, ve-
so non si suole concedere facilmen- scovo e martire. I greci hanno que-
te, e per Io più si limita al mona- sto santo tra i piìi grandi dei loro
stero di Monte Cassino, della Cava, martiri, e patì il lungo e penosis-
alla Certosa di s. Martino, all'ere- simo suo martirio sotto l' impero
mo dei Camaldolesi di Napoli , e di Diocleziano. Le reliquie di lui
qualche volta all'eremo di Pisa. In si conservavano a Costantinopoli fi-
questi casi s' ingiunge, che le dame no al decimoterzo secolo, cioè fino
siano accompagnate dal rispettivo allora che i latini impadronitisi di
superiore, e da due religiosi senio- quella città, fra le altre cose, tras-
ri, che l'ingresso si faccia a suono portarono il cranio di Clemente s.
iG CLE CLE
ììoniiiius vobisciim , clie abbia con- Pontificio, tutto si applicò a far ri-
le, l'amitto, i sandali, i guanti, e agli di Dio. A questo fine convocò nel
e coronato a'20 dicembre del i 187, lo; e la famosa decima Saladina, co-
polo Romano nell'impresa, rimanen- nella Irlanda, che altri dicono ca-
do quei cittadini sotto la protezio- nonizzato dal successore. Ed in tre
ne della Romana.
Chiesa pi'omozioni, creò Clemente III ven-
Soggettati così romani all'ubbi-
i tuno Cardinali, uno de' quali di-
dienza del Papa, ai 3 marzo del 1 venne il grande Innocenzo III. Non
1188 Clemente entrò co' Cardinali vacò la santa sede dopo la sua mor-
in Roma ricevuto con ogni dimo- te, perocché ricevette per immedia-
strazione di gioia. Mise tosto in or- to successole Celestino III.
20 (j Li ti CLE
CLEMlvNTE IV, Pnp^ CXC. Co- fu coronalo a' 23 dello stesso mese
si era chiamato per essere nato nel in Viterbo dal Cardinale Riccardo
giorno di questo santo; dapprima Annibaldi arcidiacono di S. C.
però si appellava Guido Gross. Era Si applicò incontanente questo
egli figlio di Fulcodio e di Germa- Pontefice dell'alfare della Sicilia, ri-
na, famiglia illustre di s. Gilles sul guardato come uno de' più impor-
Rodano. Dopo essersi applicato al tanti della Chiesa romana. Quella co-
tema i ribelli, pur Giorgio Eggs nel subito col suo esercito
dopo s'avviò
suo Pontificium doclutn sostiene, che verso Napoli, e presso Benevento, in
anzi compose ogni controversia tra una battaglia data ai 26 del seguen-
gli ostinati di quel regno. Certo è, te febbraio ottenne compiuta vitto-
che mentre si trovava in quella ria sopra Manfredi, che restò tra i
Sicilia, il che Clemente IV gli vie- tempo non mangiò carne, e zelan-
tava non solo, ma nel giovedTi san- te al sommo della frequenza dei
to del 1 268 pronunziò contro di Sacramenti, che cominciava ad es-
lui formale sentenza (Rinaldi Ann. sere trascurata, die' obbligo ai con-
ecclcs. an. 268 ) e lo privò di
1 , fratelli del gonfalone di Roma (F!
ambi i regni di Siciha e di Geru- ARCIGONFRATEP.mTA DEL Go>FALONe),
salemme. JN'ondimeno Corradino, tor- di confessarsi e comunicarsi almeno
nato dalla Germania, mosse gueira per tre volte all'anno. Severa fu la
a Carlo, il quale avendolo superato sua modestia, ed il suo disinteres-
e vinto, secondo i presagi del Pon- se. Di che abitiamo un testimonio
tefice, lo lece giustiziare pubblica- nel breve da lui scritto da Perugia,
mente con molli altri seguaci del a' 7 marzo 265, a suo nipote Pie-
i
3o CLE CLE
mio, in Chnvi. irirsaugiense ad an. mettere allo scrutinio tre arcive-
i-zGq toni. Il, p. i5). Sì grande fu scovi oltremontani e creature di
in questo sommo Pontefice il di- Bonifacio Vili , il primo dei quali
staccamento dal proprio sangue! Va- era il detto arcivescovo di Bor-
cò dopo di lui la santa Sede due deaux, contrario al re di Francia
anni, nove mesi, e due giorni. a cagione di alcune olfese fatte da
Scrissero la questo Pon-
vita di Filippo IV a' parenti di lui nella
tefice , Clemente, gesuita
Claudio guerra di Guascogna. Conlempora-
francese, che la pubblicò in Lione neamente il Cardinal di Prato sic-
nel i6i3; e Claudio Picquet fran- come uomo di finissima politica
cescano pur francese, la quale mss. non contento di avei'e indotto il
si conserva presso i signori Gr(jss, Gaetani a tal partito, per favorire
in un alla traduzione fatta in fran- il re di Francia, di nascosto gli
cese da Giuseppe Pasturel. spedì un corriere perchè si acqui-
CLEMENTE V, Papa CClII. Era stasse l'amicizia del medesimo arci-
egli chiamato prima Bertrando de vescovo di Bordeaux, proponendo-
Got, e fu figlio di Bertrando ca- gli di farlo eleggere al pontificato.
valiere o signore di Villaudraut nel- E di fatti nella badia di s. Giovan-
la diocesi Bordeaux. Fatto nel
di di d'Angeli in Xaintonge l' arcive-
1295, da Bonifacio Vili, vescovo scovo che nulla disprezzava il tri-
di Cominges, venne nel 1299 trasfe- buon animo quella
regno, accolse di
rito dallo stesso Pontefice all' arci- proposizione dal re Filippo IV,
vescovato di Bordeaux. Morto Be- e gli promise fin d' allora con
nedetto XI, la sede Pontificia stette giuramento sei grazie, quattro del-
vacante oltre a dieci mesi perchè il le quali riguardavano le differenze
conclave tenuto in Perugia era di- avute dal re con Papa Bonifa-
viso in due partiti. Dell'uno erano cio Vili, e la promozione di alcu-
capi i Cardinali Napoleone Orsini, ni Cardinali , mentre colla quin-
del Monte, e Nicolò del Prato, che ta gli prometteva di levare per cin-
inclinati al re di Francia Filippo que anni le decime sul clero di
IV il Bello, pretendevano crear Francia, riservandosi di dichiarar-
un Pontefice , il quale ristabilisse gli la dopo la coronazione. In
sesta
i Colonnesi insieme agli aderen- tale maniera dopo trentacinque gior-
ti loro, e fosse tutto contrario al- ni, cioè a' 5 di giugno del i3o5,
la memoria di Bonifacio Vili; del- eh' era la vigilia delle Pentecoste
l'altro lato poi erano sostenitori ritornato il corriere dalla Francia
IMatteo Rosso degli Orsini, e Fran- all' insaputa del sagro Collegio, il
CLE CLE 3i
mali a sé i Cardinali, piuttosto che tificato si fu quella di liberare I an-
aderire alle loro istanze di recarsi tica sua chiesa di Bordeaux dalla
egli stesso a Perugia, si fece incoro- giurisdizione degli arcivescovi di
nare nella chiesa di s. Giusto dal Bourges, che ne pretendevano i di-
Caidinale Napoleone Orsini colla ritti supremazia insieme al resto
di
corona papale, che con gran pom- Fece dipoi, a'i5 di-
dell' Aquitania.
volle il costume di passare con so- concili i generali contro i laici, che
leiìne cavalcata dalla chiesa ov' era esigessero indebiti tributi dalle chie-
seguita la incoronazione, ad un' al- se, o dagli ecclesiastici. Messosi quin-
tra, che, invece della basilica Latc- di in cammino recossi da prima a
ranense, era destinata per prende- Clugny, ove soggiornò cinque gior-
re il possesso , siccome fu pratica- ni. Passò successivamente a Nevers,
to nella di Aquila da san
città a Bourges, a Limoges, e Perigueus.
Celestino V, Tale cavalcata però, Cammin facendo aveva fatto citare
a cagione della gran calca die' luo- l'arcivescovo di Cantorbery denun-
go a diverse sciagure, che riusciro- ziato alla santa Sede dal re Eduar-
no di tristo preludio: rovesciò un do, come perturbatore del regno, e
muro in vicinanza del Papa, per fautore delle ribellioni che lo ave-
cui egli cadde di cavallo , e dalla vano agitato. Il prelato inglese conj-
tiara,caduta in terra si staccò un parve a Bordeaux, ove il Papa e-
rubino del valore di seimila fiori- rasi recato, ed ivi fu interdetto dal-
ni d'oro; morirono dodici baroni, le sue funzioni, finché non si fosse
che marciavano accanto Papa, tra
il purgato dalle censure contro lui
e Gagliardo de Got fratello del Pu- ove Clemente V era andato per ri-
pa medesimo; ed il re con Carlo di cuperare le forze indebolite da una
Valois restarono feriti. pericolosa malattia, diede una bol-
Una delle prime cure di Cle- la in cui rimediò agli abusi delle
mente V appena fu assunto al pon- commende, ed invilo il re Filippo
,
32 CLE CLE
a trasferirsi a Poitiers per conferi- Tolosa, a Cominges, ivi fece la tras-
ix; seco lui intorno ad affari deli- lazione delle ceneri di s. Bertrando,
cati. Versò ({nella conferenza sul di cui prima portava il nome , e
mettere lipnro alle cose della cri- continuando il viaggio per Carcas-
stianità nella Soria, e togliere ai sona, Montpellier e Nimes, accom-
greci scismatici l'imperio di Costan- pagnato da nove Cardinali verso la
tinojjoli ; fu confernìata in essa la line del mese di marzo del iSog,
pace tra il re di Francia e Rober- si recò ad Avignone, ove avea già
CLE CLE 33
penne causa
in difesa di questa la tà di Ferrara (Piceli), appartenente
più celebre de' secoli passati, e Fi- alla santa Sede, il Pontelìcc fulmi-
lippo IV convinto del suo ripro- nò contro di essi la scomunica e
vevole odio contro quel Ponte- l'interdetto, e vi spedì di poi il
Francia la menoma parte nelle violen- fece in perpetua memoria una bolla,
ze contro Bonifacio Vili ; ma averle nella quale mostrava come quella
solo commesse Colonna, ed il Ne-
il città fosse Sede
stata della santa
gare t per proprio impulso senza or- fin da quando Carlo Magno l'avea
dine del re ( /^. Bonifacio Vili). liberata dalla tirannia di Desiderio
Quest'ultimo pagò alla camera del re de' longobardi. I veneziani chie-
Papa centomila fiorini per compen- sero perdono al Papa, ma non ebbe-
sarla delle fatiche, e delle spese ro l'assoluzione se non dopo tre anni,
>o^tenute quell' alTare. Giacché
in e dopo che loro ambasciatori l'an-
i
Clemente V
avea nominati per di- davano costantemente chiedendo in
fensori del suo predecessoi-e dodici Avignone, cioè a' 26 gennaio i3i3.
procuratori, alla cui testa era Ja- Visitata da Clemente, nel 3 o, la i i
corse per la riedificazione con gran- di). Nel I 3 2 Clemente V dai Car-
i
CLE CLE 35
alla presenza del re Filippo Vi, dei dolcezza i loro popoli ; indi volle
vescovi di Francia e de' principi del che nello spazio di due mesi fosse-
sangue, Pietro Cugnerio, grande ne- ro gratuitamente spedite tutte le gra-
mico immunità e giurisdizione
della zie, che gli fossero domandate. Il
scudi d' oro ; ma quelle ceneri per morto quarantaquattro anni prima ;
38 CLE CLE
Narbona nelle Gallie , e di Asco- do alla dieta, eh' essi tenevano in
li in Italia. Celebrò Giulio in Fi- Norimberga, il Cardinal Campeggi,
renze un concilio provinciale , e il più destro dei Cardinali nel ma-
qual Cardinale si trovò presente iu neggio degli affiiri ; malgrado però
quello di Laterano, rimanendo de- la sua destrezza non potè quel Car-
Leone X, a lui era addossata la mo- gato ad un'altra assemblea, che do-
le degli affari. Succeduto però A- veasi tenere a Ratisbona; ma frat-
driano VI a Leone X, dall'invidia tanto il Papa protestava contro l'e-
poggiava una scala al muro della ospite per sei mesi il Cardinale Ni-
città presso il palazzo Salviali, fu colò R.idolfì suo parente e vescovo
colpito da una palla di cannone, che di quella città, donde passò a Vi-
lo stese morto. Sottentrò al comau- terbo, né fece l'itorno a Roma che
4o CLE CLE
ai 6 <\\ ottohic (Icir anno seguente vrebbe mai acconsentito alle voglie
di Enrico, se non nella condizione
Il Pontefice però uscito da un di ìnoglie legittima, comechè aves-
cattivo passo andava a cadere in se già con altri prostituito il pro-
un altro bene diverso dal primo, prio onore.
ma non meno pericoloso. Sin da Ben sino dai "ìi dicembre i533
«]uando si trovava ad Orvieto En- Clemente VII avea fulminata con-
rico Vili re d'Inghilterra, già per- tro il re la scomunica se non si fos-
duto negli amori di Anna Bolena se ricongiimto a Caterina separan-
geneialmente tenuta per naturale dosi dalla Coiena, ma nulla valse;
figlia da lui avuta dalla viscontessa per lo che in un concistoro tenu-
di Rochefbrt nel tempo che il suo to a' 2 3 marzo i534 fu sentenzia-
consorte era ambasciatore a Parigi, ta la validità del primo matrimo-
chiese al Pontelìcc Clemente VII di nio di Enrico Vili, e quindi fece ca-
"voler annullare come invalido il suo dere sopra di lui le censure, nelle
matrimonio con Caterina d'Arago- quali era incorso col secondo nodo
na, zia di Carlo V, ad onta che ancora occulto. Montò in furore il
avesse con essa vissuto per ven- re; con im decreto degli stati d'In-
l'otto anni. Fondavansi le sue pre- ghilterra abrogò interamente l' au-
tese suir essere stata Caterina mo- torità Pontificia da tutto il suo rea-
glie di Arturo fratello di Enrico, me negò il tributo annuale, che
;
e «juindi sul doversi considerare co- sin dal tempo del l'e Ina l' Inghil-
rno invalida la dispensa, che da terra pagava alla santa Sede; inti-
Papa Giulio li aveva allora ottenu- mò pena di morte a chiunque a-
ta per contrarre secolei il matrimo- vesse riconosciuta nel Papa la su-
nio. Teologi e cortigiani venduti prema autorità ecclesiastica; estin-
all' appoggiavano quelle fal-
interesse se tutte le preci pel romano Pon-
se ragioni ma il santo Padre or-
; tefice, sostituendo invece nelle lita-
dinò, che una congregazione sotto nie : db episcopi Romani tirannide,
la presidenza dei due Cardinali Cam- et dctcstandìs enorinitalibns, libera
peggi e Volsei esaminasse in Inghil- nos Domine; costrinse gli ecclesia-
terra quella vertenza. Tuttavolta stici a riconoscerlo con giuramento
Caterina si appellò alla santa Sede come capo della Chiesa , e come
contro quella congregazione, dimo- costituito immediatamente da Cri-
strando come troppo secondasse le sto. Il perchè fece una nuova ordi-
sfrenatezze del re. Il Pontefice com- nazione di vescovi; stabilì molti er-
mise questa causa famosa a Paolo i-ori de' luterani, e filialmente, to-
Capizucchi decano della ruota. E- gliendo da tutte le sette un miscu-
saminata però lentamente col fine glio di dottrine, bandì dal suo re-
che il tempo recando qualche novi- gno la Religione cattolica.
tà, costringesse il re a desistere dal- In questo mezzo sempre maggiore
l' ingiusta pretensione, il re invece strage flìceva nellaGermania la e-
costituendosi arbitro, decise la cau- resia diPer arrestarne i
Lutero.
sa a suo favore, scacciò il Cardinal progressi, venne nel i529 celebra-
Campeggi, privò della sua grazia il ta in Spira una dieta, a cui il Pon-
Volsei, e sposò segretamente nel 1 533 tefice inviò il proprio nunzio, affin-
la liolena, come quella, che non a- chè riconciliasse gli animi. Ferdi-
CLE CLE 4r
nanclo, fratello di Carlo V, aveva la a quanto fosse stato tralasciato in
stabilito in quella dieta, colla mag- quella occasione, di ciò che i riti
gior parte dei principi delle città antichi prescrivevano per la coro-
imperiali, che osservato venisse il nazione dei Cesari, e, seguendo l'e-
che Solimano con inusitato apparec- renzo II, e c|uindi nipote di Cle-
chio militare disponevasi contro il mente VII , comechè altri sos-
regno Ungheria. Ferdinando, re di
di tengano, che ne fosse figliuolo pri-
quel regno, ricorse per soccorsi al san- ma che divenisse Cardinale Nel .
to Padie, il quale gli concesse le de- 153 1 essendo stato eletto Ferdi-
cime ecclesiastiche, e promulgò una nando re d' Ungheria fratello di ,
42 CLE CLE
che viaggiano, ctl entralo a Marsi- dussero al sepolcro. Alcuni credel-
glia fece il solenne suo ingresso tero che gli fòsse slato dato il ve-
preceduto da tutti i corpi ecclesia- leno; altri medico
incolparono il
stici e secolari, e da tutù gli ufli- della sua morte cangiandogli maniera
ziali della corte Pontificia, e dalla di vivere ; ma qualunque ne sia
maggior parte di quelli del re, ed stata la cigione, egli cessò di vi-
accompagnato dai duchi d' Orleans, vere neir età di cinquantasei anni,
e d' Angoulème figli del re. Nel dopo sei mesi di malattia, avendo
giorno seguente due Cardinali sic- governata la Chiesa dieci anni, die-
come legali, seguiti dal sagro Col- ci mesi, e sette giorni, a' 25 settem-
legio s' inchinarono al re per parte bre del I ')34. Lasciò ai Cardinali
del Papa, e lo condussero all'udien- Cibo , RidolQ e Medici
Salviati , ,
CLE CLE 43
tlal Cardinale Francesco Quignonez; toghese, spedito quale an>l)asciatore
confermò la confraternita del Ro- da Davidde imperatore di Etiopia,
sario , e ne ampliò le indulgenze detto il prete Giovanni, per rencler-
concesse da Sisto IV , e da Leone gli obbedienza, siccome a capo del-
X a quelli che lo recitassero ; rati- la Chiesa universale.
ficò i privilegi da' suoi predecessori Clemente VII procurò l'ingran-
accordati molto
a' carmelitani. Fu dimento della sua famiglia Medici,
benemerito del santuario di Lore- promosse al cardinalato il cugino
to, nella cui santa cappella celebrò Ippolito, che non lo meritava, e
la messa. Concesse l' ufìizio della due parenti. Fra quelli poi, che
beata Montepulciano;
Agnese di scrissero la vita di questo Papa
perfezionò le strade da Leone X Jacopo Zieglero Laudavo la compi-
incominciate, e che da Eoma con- lò con que' neri e falsi colori, coi
gi, che contro i chierici mal pro- Queste provvidenze prese per Io
mossi agli ordini sacri, e contro i prosperamento degli Ordini religio-
vescovi promo venti erano state ema- si andavano del pari in lui con
nate da Sisto V. Similmente con ogni altra misura che tendesse a
altra bolla ordinò ed insti tui in Ro- pi'omuovere in qualunque guisa il
il luogo più degno dopo i ca- pure in Roma, con notabile van-
nonici, chierici regolari e secolari, e taggio della religione cattolica, un
monaci degli Ordini antichi ; con- collegio per la nazione scozzese, ac-
fermò la congregazione di tutti i ciocché in essa istruiti i giovani nel-
monisteri di s. Basilio in Italia, Si- la pietà e nelle lettere, tornando in
cilia e Spagna ; rimise in sistema patria potessero ristorare il culto
l'Ordine de'Benefratelli eretto da distrutto della fede; un altro colle-
Sisto V (anno i5c)7.); rinnovò la proi- gio eresse in Roma per la gioventù
bizione già fatta ai regolari dell' uno italiana, che dal nome di lui fu
e dell'altro sesso, di non far donativi detto dementino, e che fu posto
o regali (anno i594); ^PP^'ovò ai i3 sotto la direzione dei padi'i Soma-
ottobre i5g5 i voti semplici de'chie- schi, e confermalo l'anno i6o4;
rici secolari clAla Madre di Dio, e vietò a tutti gì' italiani di abitare
nel i6o4 permise che si propagas- in que' luoghi fuori d' Italia dove
sero in più luoghi; pubblicò molti pubblicamente non sono esercitati
decreti per la riforma di qualunque i riti cattolici; dichiarò non essere
istituto, ed approvò la congregazio- lecito a veruno il confessarsi per let-
ne de' Trinìtarii scalzi della ss. Tri- tere o per internunzio al confessore
nità della redenzione degli schiavi; assente, né da questo ottenere l'as-
ad istanza del Cardinal Baronio, e soluzione approvò il pontificale
;
rilcnt'io il Talmud, con alili libri suoi legati a nulla piìi curare che gli
già condannati, clic attaccano i' o- interessi della religione, e consen-
nore di Dio e dei Santi. tire a tutto purché il re, cui a-
Ma a segnalali conforti dovea a- vesse a scegliere la Francia, fosse
prirsi l'animo di Clemente Vili col- caro alla nazione, e sottomesso alla
la conversione di Enrico IV re di Chiesa. La morte però di quel Pon-
Francia. Gli Ugonotti, i quali av- tefice, e la rapida fine de' tre suoi
volsero in glandi calamità quel re- successori Urbano VII, Gregorio
gno, non aveano potuto cos'i solFo- XIV, ed Innocenzo IX non diede
care la grande maggiorità della na- tempo a ricomporre i torbidi, che
zione nella sua ferma cattolicità, agitavano la Francia.
che non altri volesse quel regno Ma non appena salì Clemente VIH
se non un re cattolico. Morto En- al soglio Pontificio, che gli spagnuoli e
rico III l'anno 1^89 succedeva- quei della lega, tentando di trarlo al
gli naluralmcnle il Borbone re di loro partilo con ogni mezzo più scal-
Navarra, il quale nell' età di tren- tro, giunsero a far che indirizzas- sì
dimeno ciò non bastava alla formi- vava di nascosto che diede cam-; il
dabile lega dei cattolici fomentata da- po ai partiti degli spagnuoli e del-
gli spagnuoli, contrari agli Ugonotti, la lega di convocare, ai 26 gennaio
la quale proclamò a re dal suo canto i5c)3, gli stati generali affine di e-
il vecchio Cardinale di Borbone sotto leggere un re cattolico. Tuttavolta
il nome di Carlo X. Pur sceso egli ciò che sembrava
dover ritardare
nella tomba dopo cinque o sei me- almeno il trionfo di Enrico IV, servì
si, altri si suscitarono per quel tro- invece ad accelerarlo. Perocché sco-
no. Enrico IV, esaltato da molti pertisi palesemente i disegni degli
prosperi combattimenti, avea stretta spagnuoli, che, sotto le specie di
CLE CLE 47
religione, volevano aggiogale la Fran- di Rota che cosa si diceva a Roma
cia, fu fatto un decreto dal parla- dei torbidi della Francia, ebbe in
mento di Parigi, e fu vietata l'ele- risposta: Si dice che Clemente VII
vazione al trono di alcuno straniero ha perduta V Inghilterra per la sua
per ciò che si opponeva alle leggi precipitazione, e clic Clemente Vili
fondamentali del regno. Ogni cosa per la sua lentezza perderà la Fran-
rendeva quindi necessaria la con- cia. Tali parole fecero un grande
versione di Enrico IV; e Davy-du- elfetto suir animo del Ponteljce ,
che diede animo a quei della lega e l'altro nel i 594. Questo secondo
di dichiarare anatematizzati i vesco- con una coltellata gli colpì il lab-
vi, i quidi gliela avevano accorda- bro inferiore, e spezzogli un dente,
ta. Nondimeno il re inviò a R.oma di che accagionati grinnocenti ge-
il duca di Nevers per suo amba- suiti scacciati furono dalla Francia.
sciatore insieme ad un segreto agen- Tuttavolla premurosamente ado-
sì
Frattanto nel 1^98 non avendo vi si recò il Papa con grande co-
Enrico IV alcuna successione da mitiva di Cardinali e di altri per-
Margherita di Yalois, colla quale si sonaggi. Ivi sposò l'arciduchessa
era quasi violentemente sposato, ot- Margherita d'Austria presente col-
tenne dal Pontefice il divorzio, e la l'assente Filippo III re di Spagna,
permissione di sposare Maria dei ed il presente Alberto arciduca di
CLE CLE 49
santo Padre ordinò che coU'assisten- naie non se ne fidò, ed i suoi par-
za de' Cardinali della suprema in- tigiani restarono in timore fino alla
quisizione, degli esaminatori deputati morte di Clemente VIII, che si cre-
e de' due generali degli Ordini li- deva vicina.
tiganti, domenicani e gesuiti, le due Né falsi furono que' presagi. Nel
parti proponessero alla sua presen- i6o5 Clemente Vili cadde malato,
za le ragioni loro. Quarantasette ed suo male, con delirio continuo
il
lità delle sue penitenze. Spesso an- via del corso presso s. Maria in
cora appariva alle pidjbliche preci Via Lata, che poi divenne proprie-
co' piedi ignudi, massime nel tem- tà dei Doria Pamphily. /". Chiesa
po in cui si trattava della conver- DI s. Maria sopra Minerva, ove
sione di Enrico IV , ed ogni gior- si parla della cappella degli Aldo-
no teneva accanto alla sua tavola brandini, in cui sono sepolti diversi
tanti poverelli quanti erano gli an- personaggi di questa distinta e be-
ni del suo pontificato. Dava loro nemerita famiglia, non che l'arti-
l'acqua alle mani, ne benediceva la colo Borghese.
»nensa , e li regalava di qualche Alle cose fin qui dette intorno a
piatto della sua. Visitava altresì i questo Pontefice , crediamo oppor-
bisognosi , ai quali nel solo anno tuno di riportare la compendiata
f;anlo distribuì trecentomila scudi, descrizione dei tre funesti avveni-
consolava gli afflitti , e durante il menti, accaduti sotto il di lui pon-
suo governo riscattò molti dalle ma- tificato, pei quali le tre nobilissime
ni degl' infedeli. famiglie romane Cenci, Santacroce,
Clemente Vili nel i^gS fece e Massimi, ebbero a vivamente com-
Cardinale Pietro Aldobrandini suo piangere alcuni dei loro individui
nipote, cui aflìdò l'universale am- che morirono o violentemente , o
,
promosse alle primarie cariche pa- i rosa lode, ed in ossequio della pu-
renti secolari. ra storia,
Puporta il Cancellieri ne' suoi Pos- Francesco Cenci, unico figlio di
sessi, a 54, erudite notizie
pag. 1 monsignor Cenci, che fu tesoriere
suir acclamata elezione di Clemen- di s. Pio V, era uomo di molte
te Vili, e fa menzione del palazzo ricchezze, avendo ottantamila scudi
Aldobrandini incontro la chiesa dei annui di entrata; ma si lasciava
ss. Domenico e Sisto in Roma , e dominare dai vizii più enormi. Que-
della celebre Villa Aldobrandini in sti dalla prima moglie ebbe sette
Frascati. A pag. poi 5o5 racconta, figli, e nessuno dalla seconda Lu-
che Clemente Vili con chii'ografo crezia Petroni. Tanto egli odiava i
de' 24 agosto 160 r, concesse al Car- suoi figli, che nell'anno iSySavea
, ,
CLE CLE 5i
fabljiicata nel cortile del suo palazzo, il governo in cognizione della uc-
una chiesa dedicata a s. Totumaso, cisioTie di Francesco, cominciò a fare
la quale divenne anche parrocchia, indagini per discoprirne i rei; quin-
col solo pensiere di seppellirveli lutti. di venne carcerato in JNapoli Olim-
Questa chiesa, la quale chiamasi di pio, il quale confessò il delitto. Av-
s. Tommaso a' Cenci, tuttora jus visato pertanto il governo di Ro-
patronato de' conti Cenci Rolo- ma, fece carcerare in Corte Savel-
gnetli , fu anticamente dai Cenci la, Giacomo, e Bernardo Cenci fi-a-
5i CLE CLE
tato. Bernardo giovane di quindici Queir infelice dama
aveva sessanta
anni dimostrato innocente dal Fari- anni, e fattasi la sezione al suo ca-
naccio, fu ricondotto in prigione, davere fu ritrovata idropica, e per-
donde lo liberò dopo tre giorni ciò innocente. Paolo subito fuggì la
r arciconfraternita del Crocefisso di giustizia delmondo, non quella di
s. Marcello, pel privilegio che go- Dio, sapendosi che non molto dopo
deva, con obbligo di pagare fra fece una trista fine. Il Papa Cle-
un anno venticinque mila scudi alla mente Vili indignato, ordinò su-
arciconfraternita della ss. Trinità bito il processo, nel quale produ-
de' Pellegrini. Lucrezia di anni cin- cendosi la suddetta risposta di O-
quanta, vestita di cotone nero, fu nofrio, fu questo creduto complice,
decapitata; come pure Beatrice di e però nel tornare a casa da una
anni venti, avendo in conforteria partita di giuoco del pallone , che
fatto testamento, nel quale lasciava avea fatta nel palazzo Orsini a
il suo cadavere alla chiesa di s. Monte Giordano ( divertimento al-
Pietro Montorio, quindici mila scu- lora prediletto de' nobili romani )
di all' arciconfraternita Stim-
delle Tordinona, ove mon-
fu carcerato in
mate, e la dote per maritare cin- signor Taverna governatore di K.o-
quanta povere zitelle. Più di tutti ma, per ordine del Cardinal Al-
cagionò somma commozione nel- dobrandini , nipote di Clemente
r popolo spettatore questa
infinito Vili, fece in persona il pro-
gli
spiritosa ed avvenente zitella, in ve- cesso. Onofrio poco dopo confessò,
derla sul palco, vestita in abito di che per le parole surriferite, voleva
talfettano berettino, con un panno dire al fratello, che togliesse la vi-
d'argento sulle spalle, ed una sotta- ta alla madre, per togliere cos'i
na di drappo. l'infamia, ch'essa cagionava alla fa-
Nel ten)po poi che si faceva il miglia. Fu dunque Onofrio deca-
processo agli uccisori del Cenci pitato sul ponte s. Angelo nel 1600,
Paolo Santacroce, avendo più volte o nel i6of, lasciando una figlia
richiesto a Costanza sua madre, che per nome Valeria dotata d' ogni ,
lo costituisse erede delle sue facoltà, bellezza, per morte della quale tor-
e non potendola a ciò persuadere, nò a casa Orsini l'Oriolo, che era
mentre con essa dimorava in Su- stato dai loro avi donato ai Santa-
biaco atrocemente risolvè di ucci- croce.
derla, e per colorire la sua malva- Fra le più nobili famiglie di Ro-
gità scrisse ad Onofrio Santacroce, ma risplendeva nel pontificato di
marchese dell' Oriolo , suo fratello Clemente Vili, la Massimi, che di-
maggiore, che allora stava in detto visa in diversi rami discendeva da
feudo, che la loro madie contami- Domenico Massimo il più ricco cit-
nava lo splendore della loro fami- tadino di Roma, cui fu bruciata la
glia, col darsi in preda alla disso- casa nel sacco di Roma del iSay.
lutezza , che era incinta e perciò , Domenico da Giulia Capodiferro
gli domandava come regolarsi. O- ebbe dieciotto figli , tre de' quali
nofrio gli rispose, che facesse quel- formarono tre linee, cioè Angelo,
lo ch'era dovuto ad un cavaliere. Pietro, e Luca. Da Angelo discen-
Questo bastò perchè Paolo uccides- dono le odierne splendide famiglie
se la madre a colpi di pugnale de' principi Massimo alle Colonne,
,
CLE CLE 53
e dei duchi Massimo all' Araceli. ed abbracciando il quinto, ancor
Pietro non elibe successione, e Lu- piccolo ed innocente, chiamato Pom-
ca da Virginia Colonna ebbe Le- peo, questo costituì erede de' suoi
lio marchese di Prassedi, il quale beni liberi, pregando il Cielo, che
sposandosi a Girolama Savelli eb- in questo solo dovesse cadere la
be Luca, Girolamo, Ottavio, Ales- successione della sua casa ; ed egli
sandro, e Pompeo;
però rima- egli quasi divenuto cieco continuo dal
se vedovo coi detti cinque figli ma- piangeie, in breve tempo morì, in-
schi, ne' quali la bellezza al pari consolabile per la perdita dell'ama-
dello spirito li rendeva cari a tutti. ta consorte, e per 1' orribile avveni-
Dopo il viceregnato di Sicilia, essen- mento, mentre il Papa aveva ban-
do tornato in Roma Marc'Antonio dito i figli uccissori.
Colonna, portò seco Eufrosina bel- Coir appoggio de' Colonnesi , e
lissima dama di quel regno colla col pretesto specioso di aver delin-
quale avea amorosa confidenza, per quito per istimolo di riputazione
cui se fosse rimasta in Sicilia , sa- trovarono i banditi fratelli Massimi
rebbe da' parenti stata uccisa. 11 la maniera di rimuovere il Papa
marchese Massimi frequentava il Clemente Vili dalla costanza di
suo parente Colonna e nella sua , mantenerli nel bando, di cui li as-
casa trattando la dama, se ne in- solvette, ma non di scansar la giu-
vaghì, ed essa al pari del vecchio; stizia divina, e la paterna maledi-
laonde si determinarono di sposar- zione. Tornato a Roma Girolamo,
si , ma i figli di Lelio che mal vo- che altri chiamano Marcantonio se-
lentieri videro tale matrimonio, né condogenito avido di esser capo
,
strato da grave infermità, che per- nella morte dello ebbe molti
zio
dette la vita ai 9 dicembre iG6r), voti pel pontificato. Fece pure Cle-
nell'età di sessantanove anni, dopo mente IX generale delle milizie pon-
due anni, cinque mesi, e diciannove tificie, il proprio fratello Camillo.
giorni di Pontificato . Fu sepolto Tali di Clemente IX erano
virtù
nel Vaticano, donde il suo succes- fondate sull'umiltà, per cui avea egli
sore Clemente X lo trasferì ad un proibito che nelle fabbriche da lui
magnifico deposito nella Chiesta di fattein Pioma venisse incisa la sua
s. Maria Maggiore {^Vcdi), al qual arma, ovvero il suo nome. Bensì
articolo se ne fa la descrizione, e dopo la morte di lui venne ciò fat-
si pax'Ia della sua umile disposizio- to per ordine di Clemente X, cioè
ne per riguardo alle sue ceneri. nelle basi delle statue degli angeli
Heatificò egli santa Rosa di Lima, li di marmo, che sono sul ponte san-
i5 aprile dell'anno 1G68, e cano- t' Angelo. Vacò la santa Sede quat-
nizzò solennemente ai 28 aprile tro mesi, e diciannove giorni.
dell'anno iGGps. Pietro d'Alcantara, CLEMENTE X, Papa CCXLIX,
e s. Maria Maddalena de' Pazzi. Era chiamato Emilio Altieri innanzi che
Clemente IX fornito di somma pie- venisse sollevato al Pontificato. Nac-
tà: usava due giorni per settimana que questo Pontefice in Roma , ai
di amministrare il sacramento della i3 luglio iSqo da Lorenzo Altieri,
penitenza in un confessionale della e da Vittoria Delfini, dama Vene-
basilica Vaticana a chiunque se gli ziana. Dopo aver terminati gli stu-
fosse presentato; visitava di frequen- di, da Urbano VIII per si diede
te gli spedali riformò la sua ta-
; uditore a Giambattista Lancellotti
vola assegnandone il risparmio per nella nunziatura di Polonia nel
limosine ai poverelli; e per estingue- 1623. Ritornato in Roma, promos-
re molte gabelle, delle quali Roma, so venne al vescovato di Camerino,
e lo stato ecclesiastico erano da e dallo stesso Urbano Vili fu fatto
molti anni aggravati, instituì una governatore di Loreto, e di tutta
congregazione, che gli meritò nella r Umbria, deputato eziandio in Ra-
sua morte le lagrime dei sudditi. venna per riparare il danno dalle
Un'altra congregazione instituì per alluvioni recato a quelle campagne.
trattare, secondo le regole de' sacri Innocenzo X spedillo nunzio a Na-
canoni, le materie delle indulgenze poli, nella qual condizione vi restò
e delle reliquie. Co' suoi parenti era per otto anni ; ma l'imanendo l' u-
sì moderato e austero, che con ri- nico fratello suo avviluppato nelle
pugnanza acconsentì al matrimonio perturbazioni di quella città, egli
di suo nipote, ed alla sua famiglia restò non solo privato della nun-
negò quelle ricchezze, che secondo ma spogliato de' beni pa-
ziatui'a,
il costume de'passati tempi le avreb- per aver ricusato di pagare
terni,
bero potuto appartenere. Perciò era 18000 scudi, a cui condannollo
solito dire, che la sua famiglia era Innocenzo X. Morto quql Pontefice,
provveduta abbastanza con quello il sagro Collegio, in tempo di sede
,
CLE CLE 57
\acante gli diede commissione di se- quell'ambasciatore. All'incontro can-
dare i' liimidti della Lombardia, e giò stile la coite Romana, che per
da Alessandro VII fu spedito nun- timore di ofliindere la Spagna non
zio alla corte di Polonia, dandogli aveva mai voluto ricevere un am-
quel Pontefice nel 1607, la carica di basciatoi-e di Portogallo sino dal
segretario de' vescovi e regolari. Cle- 1640, e ad onta delle replicate i-
co. A questo secondo fine, e per modo mutassero fàccia nel 1674,
iscacciare i turcbi dalla Polonia, al le armate francesi passarono il B.e-
5 novembre 1672 pubblicò un al- no, e gravi danni recarono ai prin-
tro giubileo per implorare l' ajuto cipi dell' impero. Invano continua-
divino. 11 gran duca
Moscovia di va Clemente X a procurare la pa-
Giovanni BasiloAvitz aveva spedito ce ; Luigi XIV orgoglioso delle sue
nel 1673 un ambasciatore in Roma vittorie non sapeva frenarsi.
per ottenere dal Pontefice il titolo di Frattanto una misura troppo ri-
il Cardinale Altiei'i rispondeva esse- Pai uzzo Altieri, perlocchè non andò
re il Papa padrone nel suo domi- guari che Roma diceva : essere Cle-
nio di ordinare ciò che più giovasse niente Papa di diritto, ed il Cardi-
al suo stato. E
sebbene cercassero nal Altieri Papa di fatto. Il perchè
gli ambasciatori di Francia, Spagna, la morte di un sì esimio Pontefice
e Venezia , che fosse data loro udien- accaduta per l' estrema vecchiaja
za dal Pontefice, fu ris[)Osto ai lo- nell'età di ottantasei anni, ai 22
ro gentiluomini che il Papa era im- luglio iGyG, trasse poche lagrime:
pedito, e il Cardinale non volle ri- tanto era il mal umore concepito
ceverli, e fece aumentare le guar- contro il Cardinale Paluzzo
detto
die al palazzo pontificio. Di che Altieri divenuto l'arbitro della cor-
più stimandosi offesi gli ambascia- te Romana, e per essere stato dal
tori scrissero alle proprie corti. 11 Pontefice adottato per nipote sina
Cardinale Altieri dal suo lato scri- da quando egli era prelato. In quel
veva ai nunzi pontificii residenti tempo adottò pure per nipote il
CLE CLE 59
Ccalificò ancora a' 54 novembre narra, che nella stessa notte del
dell'anno 1675 i ss. Pio V, Fran- giorno in cui vi giunse, uno scia-
cesco Solano , e Giovanni dalla me di api si attaccasse alla finestra
Croce , non che i martiri Gorco- della sua camera. Fu tosto introdotto
miensi, cioè undici francescani, e pegli studi nel collegio romano, ove,
cjnatiro sacerdoti. IVè si deve tacere non toccati ancora i diciassette anni,
che Clemente X istitiù l'ospizio dei tradusse in latino una parte del
Converlendi, incontro la chiesa di Mcnologio dei Greci, ch'era stato
s. Giacomo a Scosacavalli, il quale composto per ordine dell" imperato-
tuttora fiorisce . Fu sepolto que- re Basilio Porfìrogenito, e che da lui
sto Pontefice nella basilica Vatica- si rinvenne nel monistero de'mona-
na in un vago mausoleo fattogli ci greci di Grottaferrata. Rese altresì
erigere dal Cardinale Paluzzo Al- in elegante latinità un elogio di san
tieri sul disegno del cavalier Mattia Marco, fatto da Procopio diacono,
de' Rossi. Vacò la santa Sede dopo ed un'omelia di s. Sofronio, vescovo
brevi ; carica che esercitò sino alla per aver più pronti i suoi consigli,
sua elezione al pontidcalo. Ed al- gli diede abitazione nel palazzo a-
lorquando assunse la segreteria dei postolico.
brevi, la detta regina di Svezia eb- Dopo i funerali d' Innocenzo XII,
be a scrivergli essere non tanta la : a' 9 ottobre 1700, i cinquantotto
sua gio/a per veder lui salito a sì Cardinali, raccolti per eleggergli un
grande carica, quanto per {'edere successore, rimasero per alcim tem-
la grande carica occupata da uo- po discordi. Bene Galeazzo Maris-
mo .si degno. Alessandro Vllf, di cottisarebbe tostamente stato eletto,
cui era amicissimo, a' 1 3 febbraio se la Francia non si fosse opposta;
1690, creoUo Cardinal diacono di il perchè i partiti stavano divisi tra
s. Adriano, dal quale titolo passò a i Cardinali Panciatici, CoUorcdo e
quello prosl)iterale di s. Silvestro in Spinola s. Cesareo. Unanime però
Capile, e prima di entrare nel con- fu il voto pel Cardinale Albani,
clave, in cui venne creato Papa, ri- malgrado la fresca età di cinquan-
cevette l' ordine sacerdotale. tun anno, ed i molti parenti suoi.
Èmemorabile il modo con cui Che se i sommi talenti di lui va-
r Albani fu da Papa Alessandro levano a vincere primo ostacolo,
il
Ne queste sole erano le inquie- del clero nel 1700. Dalla quale
tudini di Glemente XI. Suscitaron- pontificia condanna ne provenne,
si di bel nuovo le discordie tra la che dei quaranta dottori, i quali
santa Sede, e la corte di Torino, ebbero sottoscritto al trattato, tren-
che avevano avuto principio sino tasei se ne ritrattarono, due restaro-
dall'anno 1697, a cagione delle no ostinati, e gli altri due premo-
immunità ecclesiastiche , e ad es- rirono alla condanna.
se unirono altre due controver-
si Né si fermò a questo punto l'af-
ciare per mano del boja i copiosi Comaeelno [Fedi), coni' erasi sta-
libri dai Giansenisti in quell'incontro bilito.
64 CLE CLE
sul letto dell' onore, e volea spirare XI a nuove traversie era esposta-
nelle fatiche proprie dell' uflizio suo. li regno di Napoli faceva luogo ad
Con uguali sentiuienli continuò ad innovazioni contro l'immunità eccle-
osservare il digiuno della quaresima, siastica, ed il Pontefice con petto
Gandolfo si riavesse Clemente XI dal santa mila scudi. Cosi stava la con-
male, pure di tempo in tempo ne troversia della monarchia in Sici-
risentiva gli acciacchi. Ma il suo co- lia quando Filippo V re di Spagna
raggio noi faceva punto rallentare riprese il dominio del suo regno.
dalle zelanti fatiche, che superiore Divoto egli però ognora alla santa
ad ogni umano evento considerava Sede trattò bentosto col Pontefice
1' apostolica sua missione sulla terra. sulla concordia, che difatti fu con-
Che cosa divenivano ai suoi occhi chiusa a' 7 aprile 17 19 in dieci ar-
i legami stessi del sangue.'' Stimò ticoli. Ma se siffatti conforti riceve-
d' interrogare i Cardinali, per rico- va da quel lato, se riceveva quello
noscere, se Annibaleil suo nipote dell'abiura data al luteranismo dal
Albani, il quale lodevolmente avea principe Augusto, primogenito del
sostenute le nunziature di Vienna e duca di Sassonia e re di Polonia
di Francfort, fosse degno della por- ai 12 novembre 17 12 abjui-a fatta :
pora. E per la risposta loro essere : nelle mani del Cardinal Casoni le-
la porpora più presto onorata da gato di Bologna, opporsi doveva
lui, che da essa ricevesse onore si , dall' altrocanto nel i 7 2 ai decreti 1
CtÉ OLE 65
ciocché sventasse e quelle e tutte le tetti, detta perciò Accademia Cle-
altre trame degli eretici della Ger- mentina, e confermando istituto l'
maiìia ; onde i vivi suoi deside- delle scienze di quella città, lo unì
ri ebbei'o qualche effetto. Per parte air Accademia degli inquieti. V. Ac-
del duca di Brunswich fu dato a cademie.
quei sudditi libero esercizio della I turchi resi intanto piìi insolen-
cattolica religione, dal re medesimo ti dalle continue vittorie a danno
e da Enrichetta sua figliuola già dei Veneziani, spinsero il Pontefice
stata abbracciata. a maggiori sollecitudini. Processioni
Avvenuta vma grande epidemia si ordinarono per lui in tutte le
di bovi per l'Italia, il santo Padre, diocesi due galere si spedirono da
;
Vienna di più accostarsi alla sua culto, che prestavasi in Monza alla
corte , ed il viceré di Napoli fece corona di Ferro, con cui venivano
partire quel nunzio entro ventiquat- altre volte, e da Napoleone in qua
tro ore, e sequestrare fece le ren- vengono incoronati i re d' Italia.
dite di ogni beneficio, che i Cardi- Clemente XI, coll'organo della con-
nali ed i prelati forestieri possede- gregazione de' riti , decretò potersi
vano in quel regno. conservare questa corona tra le re-
Ma quanto innocente fosse il liquie, e potersi venerare e portare
Pontefice bene si avvide l'imperato- proccssionalmente. In questo mezzo
re allorché, scorte nulle le ammoni- fu conchiuso il matrimonio tra il cat-
zioni al re cattolico, perchè cessasse tolico re Jacopo III d'Inghilterra colla
contro i domini! della casa d' Au- principessa Clementina Sobiesky, fi-
stria, ai i3 gennaio 17 17, gli sos- glia del principe di Polonia, già dal
pese gli emolumenti delle decime santo Padre tenuta al sacro fonte.
ecclesiastiche, concedutegli colla Bol- Però, mentre essa era in viaggio
la della crociata {^Fcdi) , ed infor- per unirsi in Roma al suo sposo,
mato aver avuta oi'igine quella spe- venne assalita ad Innsbruck, e per
dizione militare a danno dell' Au- forza arrestata ed impedita a poter
stria dagli artifizi del Cardinal Al- proseguire il viaggio. Clemente XI
heroni, ricusò di trasferirlo dal ve- mise pratiche coli' imperatore per-
scovato di Malaga all'arcivescovato chè fossero rimossi quegli ostacoli, e
di Siviglia, come dallo stesso re era teneva desta ad un tempo la costan-
stato richiesto. Per la quale dispo- za nel cuore di lei.Se non che ella
sizione si attirò il Pontefice le ven- intanto, travestita da uomo, deluse
dette di Filippo V, che richiamò le vigilanze delle guardie, e si tras-
diti l'esercizio della cattolica reli- marzo 172 1. Prima di morire, fe-
gione, il Papa cadde per lo dolore ce chiamare il Cardinale Annibale
malato di febbre, e di asma che Albani, e d. Carlo, suoi nipoti, e
assai fece temere della sua vita; mostrò loro che la moderazione da
ma egli tosto si riebbe non appena lui usata nel beneficarli era stata
nuove più po.sitive e più felici smen- regolata dalla sua coscienza. Esor-
tirono le prime sul conto della Ci- toUi a divenir santi, e chieden-
na. Allora scrisse anche al re di do perdono al Cardinal Annibale,
Persia perchè mettesse riparo alle ed al Cardinal Paolucci sommo pe-
ingiurie che i cattolici armeni, ed i nitenziere, i quali più che altri avea-
missionari cappuccini soffrivano in no seco lui faticato nel suo gover-
Teflis, capitale della Georgia. no, spirò, come si disse, nel giorno
Con tre editti proibì il santo Pa- di Giuseppe di cui avea compo-
s.
dre nello stato ecclesiastico l'intro- sto l'uffizio, che si recita nella Chie-
duzione de' panni e delle sete lavora- sa. Mori neir età d'anni settantuno,
te, e con altri editti molte cose pre- mesi sette, e giorni venticinque, do-
scrisse sul modo di tenere i registri po venti anni tre mesi e venti-
,
ria tenace, alieno dall'ira e dal- uomini co' benefizi onde spesso di-
,
l' odio, osservantissimo del segreto, ceva Indegno è del vescovato chi se
:
(listi ibuirsi ai poveri, e prese gran- che le lingue orientali possono tor-
di piecaiizioiii perchè non penetras- nire di più raro. Mandò a tal uo-
se quel flagello anche in Roma. Con po a farne ricerca in Egitto ed iu
grande somma di denaro soccorse Soria i tre celebri letterati Abramo
l'esilialo Giacomo II re cattolico d'In- Massard, Andrea Scandar, ed il fa-
ghilterra. e dopo la morte di lui tu pro- moso Elia Giuseppe Simeone Asse-
digo col le Giacomo III suo figliuo- man zio del Massard. La l'accolla
lo, cui concedette dapprima per sog- loro porta appunto il titolo di Bi-
giorno la città di Urbino, e poscia blioteca Orieiilale- Cleiiicniuio-Vatì-
quella di Roma, assegnandogli il pa- caiia. L'Asseman ne fece il catalo-
lazzo Sacchetti, ed una pensione di go con tanta erudizione e con si ,
dodici mila scudi sulla camera, ol- bel metodo, che questo lavoro pas-
tre a centomila regalatigli al suo sa oggimai per un capo d'opera in
arrivo in R^oma. Ma la prova piìi tal genere. Ma la meraviglia piìi
concludente delle sue liberalità, di- grande si è che xìeile calamità, on-
ce Lafiteau scrittore della sua vita, de fu alili tto il suo Pontificato, ab-
si è che dopo la sua morte gli fu- bia egli potuto supplire a tante spe-
rono trovati sessanta soli scudi, ed .se. Pure a tutto suppliva il suo
vnia nota di seicento famiglie, che coraggio.
campavano colle segrete sue linjo- E che diremo dell' instancabile
sine. suo zelo per la fede cattolica ? Ne
Una munificenza sì segnalata si sono testimoni duecento ottani' una
estese anche a quanto poteva aver bolle già pubblicate nel Bollano to-
riguardo all'abbellimento di Roma. rnano, mille quattrocento dodici epi-
Parlando delle chiese , nella sola stole e brevi raccolti iu due tomi,
Roma venti se ne contano che furo- le omelie e le orazioni concistoriali
no da lui o edificate, o ristaurate, stampate in altri due tomi ; testi-
od abbellite fondò il collegio o ac-
; monii ne sono gli operai evangelici
cademia nobile degli ecclesiastici; fab- da lui inviati nell' India, alla Cina,
bricò per povere giovani il conser-
le alla Persia, all'Etiopia, iu Moscovia,
vatorio che chiamasi la casa di s. al Mogol ed in Egitto, e la conso-
Clemente, ed ingrandi il monistero lazione che provava ogni volta, che
del Bambin Gesù. Molta cura ebbe vedeva il più piccolo progresso del-
pegli ospedali di s. Marta, degli Etio- la fede medesima. E già parecchie
pi, e degli Armeni. Pegli ecclesia- illustri il suo Pon-
conversioni conta
stici seconda nazione fab-
di questa tificato, il va pure celebrato
quale
bricò nuove case, non meno che pei per i grandi tentativi fatti da lui
vescovi della Mesopotamia, e pei affine di riunire la Chiesa greca al-
religiosi maroniti di s. Antonio. Fab- la latina.
bricò il porto di Ripetta , e nuovi Co' suoi soli parenti , come piìi
72 e LE CLE
mera apostolica, ed allo sfato. Re- quale promettendo perdono ai reli-
stitiù alla nobiltà romana i posti giosi apostati, se in un determinato
di lancie spezzate, e di cavalieri di tempo tornavano al seno della Chie-
cappa e spada, che erano stati tolti sa, accordava pur loro il pacifico
e soppressi. possesso dei benefizi ecclesiastici, di
Nel lySi concedette Clemente che avessero goduto. Vari missio-
XII ai canonici della cattedrale di nari spedì ad un tempo il zelante
Firenze il privilegio di protonotari Pontefice nel Tibeth^ regno della
apostolici partecipanti , e restituì gran Tartaria, e fece dono di sessan-
alla Toscana l' ufllzio di notaro tamila scudi per le missioni orien-
che, per disposizione di Leone X, tali, in virtù delle quali furono
aveva in Roma. Varie leggi prov- convertiti diecimila Copti, compre-
vidissime vennero da lui pure pub- so il loro patriarca Alessandrino,
blicate per lo miglior essere eco- sempre resistente alle paterne insi-
nomico de' suoi sudditi, ed accor- nuazioni dei Pontefici anteriori. Né
dò ai prelati votanti di segnatura ciò solo; ma per le preghiere di Cle-
il mantellone, il cappello pontifica- mente XI 1 il patriarca armeno tol-
le, e gli altri ornamenti, che usano se l'anatema dai sacri dittici contro
nelle cavalcate gli uditori di Rota, il concilio di Calcedonia, e contro il
no, e trecento agli undici altri pre- ta una controversia, che stava per
lati votanti. suscitarsi colla Francia per lo pre-
11 lotto pubblico, che Innocenzo testo che la fabbrica delle Galancà,
XIII aveva permesso nello stato ec- e la coltura del tabacco del duca-
clesiastico, ma che Benedetto XIII to di Avignone, dessero occasione
aveva proibito, da Clemente XII nel alle frodi delle regie gabelle.
detto anno lySi fu di nuovo per- Desideroso Clemente XII di rendere
messo, provenendo alla Camera per fertili, come lo erano le altre vol-
esso sino dal primo anno netti e pu- te, le paludi Chiane non lungi dal
ri scudi 4'^, 74^- I^i^'olse però Cle- lago Trasimeno, fra i confini dello
mente XII questa rendita per solle- stato pontificio, e la Toscana, fece
vare dal debito molte città dello sta- aprire nel 1784 un fosso per quat-
to, per molte limosine a favore dei tordici miglia fino al Tevere , ri-
per Jesi, aprì una strada consolare, basso popolo romano ; che adi-
di
che dal suo nome si chiama Cle- rati i Trasteverini sarebbero corsi
mentina. Di che in grata memoria a fare strazio sopra la stessa casa
gli anconitani coliocarongli nella dell'ambasciatore di Spagna, se non
piazza loro una statua, e quelli di fossero state misure di
prese forti
chinea, che pur presentavasi per parte mo Pontefice nulla volle accordare.
dell' infante d. Carlo di Spagna. In Quindi ministri di Spagna e di
i
buto della chinea, nel quale nuo- ragione che stava dalla parte del
vo cimento, rimessa ancora la cosa Papa, desistette dalla richiesta sod-
a dodici Cardinali, fu deciso di non disfazione, ed a poco a poco le cose
accettare da veruno il tributo, fin- furono ricomposte.
che la vittoria non avesse deciso il In mezzo a queste controversie ap-
vincitore. provò Clemente XII l'erezione del-
Nell'anno 1 735, terminò Clemente la congregazione della Famiglia di
XII in Ullano, nella diocesi di Bisi- disto [Vedi), fondata fuori delle
gnano, nella Calabria, il collegio n>ura di Napoli per l'educazione
italo-greco, dal suo cognome chia- religiosa degl' indiani, e dei cinesi,
mato Corsini, perchè propagata fos- da Matteo Ripa a similitudine di
se nella Grecia la cattolica fede a quella di S.Filippo Neri. Quindi cor-
mezzo dei giovani greci ivi allevati. lendo la festa della ss. Trinità, nel
Una discordia si andava intanto su- 1757 a' 16 giugno, Clemente XII
scitando tra la santa Sede, e la la rese più celebre colla solenne ca-
,
74 CLE CLE
nonizzazione di Vincenzo de' Pao-
s. di Venezia, affinchè unissero le loro
li, s. Gio. Francesco Regis, s. Ca- anni a quelle dell'imperatore, e
terina Fieschi Adorni, s. Giuliana concesse cento mila scudi tratti dal-
Falconieri. Passando dalle canoniz- la Camera apostolica , dandone al-
zazioni solenni ad una equipollente. tri dodici mila del propi-io peculio,
Clemente XI 1 canonizzò in tal mo- ed altri trentamila furono contribuiti
do s, Geltrude sorella di s. Matil- sul suo esempio da tutti i Cardinali
de; beatificando poscia con solenni- e prelati di Roma. Se non che, fatta
tà la b. Caterina Piicci, e facendo la pace, mentre era rimasta la terza
altre beatificazioni equipollenti, cioè parie di questi sussidii, il santo
del beato Giovanni de Dakla po- Padre ordinò che fosse distribuita
lacco, della b. Michelina della no- per le parrocchie povere dell' Un-
bile famiglia de' Metelli, e Pardini gheria.
di Pesaro, della b. Rita o Marghe- Fulminò Clemente XII colla sco-
rita di Cascia, della b. Chiara di munica le leggi àa' Liberi Muratori
IVIontefalco, del beato Gio. Angelo [Vedi), e nel 1789 ampfiò la bi-
Porro, del Andrea Caccioli o de
b. blioteca Vaticana con nuovo edifi-
Lacchis; dando culto in fine in zio, con armadii, scansie, pitture, con
altri tempi ad altri servi di Dio, vasi etruschi, e trecento e ventotto
Controversie ebbe questo Ponte- medaglie de' re greci, egizi, e dei
fice con le corti di Toscana Por- , romani imperatori, da lui acquista-
togallo, e Piemonte, per motivo del- te per gran prezzo dal Cardinale
le investiture ai vescovati, e per la Alessandro Albani. Si deve ancora
immunità ecclesiastica; ma sempre far menzione che neh' anno mede-
la sua destrezza, e la sua fermezza simo chiamò a Roma i monaci
opportunemente adoperate lo fecero GrecO'tnelchiti [Vedi) della congre-
uscire dalle prove difficili. La pace gazione del monte Libano, dando
tra r imperatore e gli spagnuoli a- loro coU'annuenza del Cardinal dia-
vendo fatto cadere il regno delle cono, la chiesa di s. Maria in Do-
due Sicilie e col titolo di re di
, mnica. Accolse ancora, o, per dir
Gerusalemme, a Carlo di Borbone, meglio, confermò sotto la protezione
Clemente XII gliene concedette la della santa Sede la repubblica di
investitura insieme a' suoi discenden- s. Marino (^Vedi), disapprovando il
a loro riguardo dispensare cariche, posto ch'egli esercitò per otto anni
ma solo promovere i benemeriti. cos\ lodevolmente, che dal Ponleli-
Quindi è che, supplicato dal suddet- ce Clemente XII, nel 1737, fu pre-
to Cardinal Salviati a dare la man- miato col cappello Cardinalizio, e
telletta di prelato all'abbate Anli- nominato Cardinal diacono |di s.
nori, stretto congiunto de' Corsini^ Nicolò in Carcere ,
passando di poi
il quale poi divenne gran priore di all'altro titolo presbiterale di s. ]Ma-
Malta, e morì nel 1787, il Papa gli ria in Araceli. Da Benedetto XIV,
rispose, che non lo promoverebbe per la morte del Cardinal Ottobo-
se non a misura delle di lui qua- ni, fu promosso al vescovato di Pa-
lità. J^. Corsini famiglia. Monsignor dova, dove esercitò per sedici anni
Angelo Fabroni compose un bellis- esemplarmente l' utìizio di pastore.
simo, Conimciitarius de Vita Cle- Per la morte accaduta a' 3 maggio
ìiiciitis XII, Romae 1761: Giorda- 17 58 del Pontefice Benedetto XIV,
no de Yicariis, La perfezione del il Rezzonico fu eletto Pontefice a' 6
ministero, e del reggimento di Cle- luglio, dopo sessantacinque giorni di
mente XII^ Salerno 1732; e mon- sede vacante, ed in memoria di Cle-
signor Gio. Battista Gaddi patrizio mente XII, da cui fu promosso alla
forlivese, nel 1786 in Roma pub- porpora, prese il nome di Clemente
blici:) Roma nobilitata nelle sue fab- XIII. A' i6 luglio coronato venne
briche da Clemente Xli. Vacò la solennemente nel Vaticano, ed ai
Chiesa Romana sei mesi , e dieci I 2 novembre dello stesso anno pre-
giorni. se, colla solita pompa e solennità, il
CLEMENTE XIII, Papa CCL\ III. possesso della sua patriarcal chiesa
Chiamato era prima questo Ponte- di s. Giovanni in Laterano. Per
fice Carlo Rezzonico , e nacque in tutta r Italia si solennizzò tale ele-
Venezia a' 7 marzo 1693 da' nobili zione, ma particolarmente in Ve-
patrizi Giambattista Rezzonico, e nezia, ove giunta la nuova nell' a-
78 CLE CLE
breve da Clemente XIII in data 1 A tale rottura, che durò per tutto
agosto 17% col quale assoggettati il pontificato di Clemente XI II, suc-
furono all'esame della mensa di co- cessero nuove ostilità adoperate dal
scienza, tanto gii ecclesiastici quan- Carvaglio, divenuto conte di Oeyras,
to gli Ordini militari, conferendo e marchese di Pombal. Nel 1761
eziandio a quel tribunale la facol- avea egli mandato l' ultimo convo-
tà di punire i rei, che cospirassero glio de' gesuiti nello stato pontificio
contro la famiglia reale, o contro senza dar loro alcun sostentamento.
Io stato, eccettuati i vescovi, e pre- In quel tempo la Spagna avea pu-
lati. re esiliata la compagnia da'suoi stati,
Ma ciò che più importava al e maneggi segreti faceva la Francia
Carvaglio era, come si disse, la so- per la totale distruzione di essa.
luzione della compagnia di Gesìi La Spagna, al modo del Portogal-
nel Portogallo. Il Papa avea bene lo, gli avea diretti allo stato Ponti-
scritto al re dissuadendolo dal giun- fìcio; ma quello era troppo pove- ^
pace con una corte, nella quale ri- se dottiine, con vma lettera diretta
siedeva il centro del governo de'ge- ai vescovi ingiungeva loro di ser-
suiti, e nella quale si proteggeva al- virsi Catechismo romano, il
del
tamente la condotta loro. quale fulminando le eresie insorte a
Ma dopo quelle angustie altre ne que' d'i formò un corpo di regola-
cagionò al Pontefice la repubblica di menti sulle materie da credere, e
Genova per l' isola di Corsica. Toltasi da fuggire intorno alla nostra fede.
questa dalla soggezione di Genova, Per opporlo anzi alla condannata
nacquero tra i corsi ed i genovesi Esposizione ec. , fece pubblicare il
lunghe guerre, producitrici di gravi santo Padre il catechismo medesi-
disordini spirituali, e dell' irreligio- mo in latino ed in italiano coi tor-
ne in queir isola. Inviato fu adun- chi della stamperia camerale.
que il visitatore Crescenzio de An- Il governo della città di Fermo,
gelis, vescovo di Segni, a rimediare che da Eugenio IV si diede a'Car-
nel 1760 a que'mali, ma la re- dinali nipoti, i quali portavano il
provinciale nella sagrestia della chie- che giusti motivi, i quali per sem-
sa parrocchiale di Utrecht, nel qua- pre resteranno sepolti, ce Io aveva-
le conciliabolo furono stabiliti cano- no astretto, ed anzi ordinava al re
ni intorno alla fede, alla disciplina, di Napoli suo figliuolo di cacciarli
ed ai coslumi, e pubblicatine gli pure dalle due Sicilie, come fu e-
alti colla stampa, si ebbe l'ardi- seguito a' 3 di novembre 1766, scor-
mento di parteciparli al Pontefice, tandoli soldati da di là nello stato
i
pollenti , Clemente
approvò XIII I ministri delle corti osservando
l'antico culto a vari servi di Dio, per altro, che quel monitorio si ap-
e LE CLE 83
case e le chiese di tutti i re- Pietro in Faticano {Fedi), nel mo-
golari , non ostante l' uso contra- do che dicemmo a quell' articolo.
rio,ed ai superiori de'conventi di Molte delle singolari doti di questo
non formar processi, o sentenziare Pontefice furono descritte nell'idio-
i loro sudditi senza V assenso dei ma latino dal celebre Cordara col-
tribunali secolari. Clemente XIII r aureo suo stile , e ricordate dal
che vedeva abbattere quella legge Cancellieri nella Storia de' possessi
l'autorità della santa Sede sui rego- de' Pontefici a pag. 5 14. Altre lodi
lari, diresse prima una lettera di di Clemente XIII, e la descrizione
ammonizione a tutti i vescovi per- del monumento sepolcrale, si ripor-
chè non trascorressero nelle visite tano dal Cancellieri alle pag. 388,
oltre l'autorità loro conceduta dal e 389 della stessa opera.
concilio di Trento, indi un'altra ne Fece Clemente XIII una conven-
diresse ai generali delle religioni, zione reciproca per l' arresto dei
perchè ricordassero ai loro sudditi banditi e malviventi, fra lo stato
veneziani gli obblighi contratti nelle pontificio, e i dominii della repub-
loro piofessioni ; finalmente scrisse hlica di Venezia: accrebbe i pregi
un breve al senato veneziano per- del museo capitolino ; operò alcuni
chè, dove avesse voluto riformare abbellimenti ne' pontificii palazzi del
gliOrdini regolari, sapesse non ap- Vaticano, e del Quirinale, anzi in
partenere questo alla podestà secola- quest' ultimo ricostruì l'altare della
re, ma sì alla Chiesa, e quindi chie- gran cappella Paolina , ed eresse
deva la rivocazione dell'editto pro- quel vasto braccio presso la date-
mulgato. ria verso il torrione ,
per abitazio-
Ma in questo mezzo, assalito il ne della famiglia pontificia. JVel me-
Pontefice con più alacrità dai mini- desimo palazzo Quirinale tenne so-
stri di Napoli, di Spagna, di Fran- lenne convito dopo avere consa-
,
cia per l'intera soppressione de' ge- grato nella chiesa di ss. Apostoli
suiti, oppresso da' replicati insulti il Cardinal duca di Yorck in ar-
di aflanno nel petto, morì ai 28 civescovo di Corinto in parlibus.
febbraio 1 769 nell' età d'anni set- Queste, ed altre opere, non che di-
tantacinque, dopo dieci anni , sei versi abbellimenti ordinati da Cle-
mesi, e ventisette giorni di pontifi- mente XIII in Roma, e nello stato
cato , nel quale in sette promo- pontificio, sono descritte dagli au-
zioni creò cinquantadue Cardina- tori, che fecero la storia delle pre-
li. Due giorni dopo la morte fu clari, e virtuose sue geste.
trasportato il suo cadavere da INIon- Clemente XIII, sebbene con mo-
tecavallo al Valicano , dove nel derazione si mostiò amorevole coi
,
Cardinali, gli fu chiesto se era stan- stessero colle sole cappe rosse, nella
co, a cui egli soggiunse: non aver stessa forma, che si usa nelle cap-
mai vista questa, cerimonia più co- pelle papali.
modamente ; tanto pili che si ricor- A' 4 <^e' seguente giugno che 5
Pietro, il cavallo sul quale era mon- in fine pensava di diminuire i privile-
tato, messo in ardenza dalle accla- gi della nunziatura, equindi di mettere
mazioni del popolo, e non ben re- un freno all'autorità papale. In tale
golato dai conservatori, che allora stato di cose di qual petto, di quale
reggevano i cordoni della briglia, lo condotta era mestieri per un Pon-
scavalcò, e gettollo a terra. Per es- tefice ? Clemente XIV in mezzo a
sere colà la strada stata coperta di tale tempesta scrisse una lettera al
arena, non si fece il Papa alcun re di Francia, in cui, quanto all'af-
male, per lo che disse non v'e con- : fare de' gesuiti , dichiarava essere
tusione; ma un po' di confusione ^ e disposto a convocare un concilio
perciò entrato in lettiga aperta, se- pel quale tutto si esaminasse con
guitò la funzione sino a s. Gio. La- giustizia, e purgar si potessero i ge-
terano. Ricordandosi di questo av- suiti venivano accusati
su quanto ;
CLE CLE 87
ne un Te Deum fu inluonalo nel- quello stesso mese elevò per tutta
la chiesa de' ss. XII Apostoli, alla la Chiesa dal rito semidoppio al
chiesa di Antonino de'Portoghesi,
s. doppio minore 1' uffizio e la messa
alla quale poi il santo Padre fece delle stimmate di s, Francesco.
il dono della magnifica rosa d'oro, Clemente XIV approvò il culto
che aveva per la piima volta bene- immemorabile di altri santi, co-
detla, e varie altre dimostrazioni di me a dire del beato Tomma-
pubblica gioia si fecero in Roma. so Bellacci di Firenze, laico dei
Con breve del 12 aprile del 1770 conventuali, della b. Giovanna Sco-
confermò tutti i privilegi accordati pelli, monaca carmelitana scalza, e
da' suoi predecessori all' accademia del Antonio Primaldi ad una
b.
denza il piìi luminoso trionfo. Pio VI. Cessò di vivere a' 11 set-
Nell'anno appresso 17745 la salu- tembre 1774» nell'età di sessantot-
le lobusta di Clemente XIV comiu- lo anni, e dopo cinque anni, quat-
ciò ad essere alterala. Lacerato da Irò mesi, e tre giorni di Pontifica-
CLE CLE 89
to. Dopo la morte, per la grande nis, che nel principio dubitò di que-
acrimonia de'sali retroceduti, subito sto veleno, confessò di poi di esse-
si annerì suo cadavere, e comin-
il re stato convinto in contrario. P^.
de' ss. Apostoli, e depositato nel Avea Clemente XIV statura or-
mausoleo, che il detto Giorgi gli dinaria, larga fronte, ciglie nere e
aveva fatto erigere dal Canova colla folte, occhi vivaci, viso lungo. Sa-
spesa di oltre 12000 scudi. peva la lingua francese, quantunque
Il celebre chirurgo fiorentino Can- non la parlasse altro che coi suoi
noni, mentre era infeimo Clemen- amici; e tale era l' inclinazione sua
te XIV, trovandosi in Roma per pei francesi che, secondo le testimo-
fare un'operazione ad un gran per- nianze del padre Savorini suo sco-
sonaggio, fu consultato sopia la va- lare : si nfyiiggeva ogni volta che
cillante salute del Papa ; e dopo la Francia, essendo in guerra, non
averne esaminati tutti i sintomi, di- riportava vittorie sui suoi nemici.
chiarò il male per un aifezione si or- Ebbe tal orrore al nepotismo, che
butica universale, troppo avanzata non volle mai permettere al suo
nel sangue, per la quale gli pre- nipote che studiava in Roma giu-
scrisse un certo metodo di vita, risprudenza, di portarsi a baciargli i
che gli poteva giovare, ma non lo piedi, né fu mai possibile di farlo ri-
poteva guarire. Dunque molto pri- solvere a mandare qualche piccolo
ma della morte di Clemente XIV, dono alle sue nipoti, ed alle sue
il Nannoni n'escludeva il sospettato sorelle, perocché, diceva egli ad un
veleno, per causa della sua vicina canonico di Fossombrone, ed al p.
morte. Lo stesso Cardinal de Ber- Bontempi, il maggior suo confidente,
90 CLE CLE
d ij)0 nveriìv rlnmanddlc ch'Ile bagat- CLEMENTE VII, Antipapa. F.
mi domanclcraimo cose più im-
U'ile, ANTIPAPA XXXV.
portantij ed io mi abituerò insensibil- CLEMENTE Vili, Antipapa. F.
mente a non poter pile negare. Antipapa XXXVII.
Qiiaodo, presso al morire, fu sti- CLEMENTE, Cardinale. Cle-
molato a fare testamento, rispo- mente, Cardinal prete di sant'Ana-
se : roba andrà a chi tocca. In-
la stasia, viveva nel 761, sotto s. Pao-
fattiquanto gli si trovò dopo la lo I. Si crede però, che sia stato
morte tutto si distribuì fra i suoi Cardinile d'altro titolo.
|)riino del iJ^'J, ovvero nel ij^f), giugno 1829 sul piccolo seminano
come scrive il Feller, Dict. Hist. di Parigi, e sui gesuiti, incomin-
Dopo avere appartenuto alla socie- ciando la sua risposta al ministro
tà della Sorbona, divenne gran vi- degli affari ecclesiastici, colle parole:
cario del vescovo di Besancon , ed Eliatnsi ornnes, ego me- non. Nel
ottenne l'abbazia de Monstier nella desimo anno ad onta della sua avan-
diocesi di Chàlons sur Marne, del- zata età, fece ritorno in Roma, per
la quale nel concistoro de' 2 5 feb- concorrere col suo voto all'elezione
braio 1782, fu fatto vescovo da Pio di Pio Vili ; ma dipoi essendosi in
VI. Nelle note vicende, che agita- viaggio nel ritorno in Francia rot-
rono il clero di Francia in sul de- to il collo del femore, morì a To-
clinare del secolo XVill, pubblicò losa a' 21 febbraio i83o, ove fu
nelle materie allora controverse la esposto nella metropolitana, indi se-
Lettre ed un Iiistrucdon pastorale, polto nelle tombe arcivescovili. Il
chemeritf) di essere considerata. Qui n- suo zelo per la religione, i suoi scrit-
tli ritirossi nell" Alemagna , e pel ti a di lei difesa, non che le virtù
concordalo conchiuso da Pio VII di cui era adorno, meriteranno gli
non venendo allora ristabilita nel , torreggia sulle falde di una mon-
1820, a' 28 agosto da Pio VII fu tagna, ed è circondata dai fiumi
preconizzato alla chiesa arcivesco- Allier, e Bedat. Alcuni desuoi rio-
vile di Tolosa, quindi nel concisto- ni presentano qualche eleganza, seb-
j'o de' 2 dicembre 1822, fu da quel bene l'aspetto della città sia alquan-
Pontefice creato Cardinale dell'or- to tristo per la lava nericcia trat-
dine de' preti , rimettendogli per ta dai molti crateri degli estinti
donne forestiere . Questo concilio stici, dei monaci, delle donne, de'la-
chiamasi anco concilio di Alvergna. voratorij de'mercanti ec. Venne sco-
talogo in ciascuna chiesa, mentre ap- cii, e costituenti nella società una
pellavansi o laici,
idioti i secolari, particolare e rispettabile condizione
vale a dire persone private. Sapien- sociale, doveva essere un ceto parti-
tissime furono quindi le provviden- colare, venerabile e distinto. Al qual
ze, che dai Papi, dai vescovi e dai ceto, se si vuole, come doverosamen-
concilii si presero per assicurarsi del- te, e ragionevolmente si deve, avere
ia fede e de'costumi, non che del- tutto il riguardo alla importante,
lo stato di quelli che innalzavansi anzi indispensabile, e quindi sempre
al Chiericato [Fedi), e nel modo costante ed universal sua ordinazio-
che dicesi agli analoghi articoli del ne, si dee pure ritenere pel primo
9B CLE CLE
cuireggerc. Loro disse nella perso- agli abbati Cistcrciensi una formola
na de' suoi apostoli Quegli clic mio : riportata in cap. Ne Dei ecclesiam
ministro sarà onorato dal Padre de Simon., dove vi è la profes-
mìo, Jo. e. 12. V. 26. Mio Padre sione di ubbidienza, e soggezione,
i'i ama, perchè voi mi amaste, ed che ciascuno abbate prestava in ma-
avete credulo in me, e. 26. v. 27. no del vescovo. Vero è però che si-
Il Clero è una milizia sagra, che no dal secolo VI, avendo incomin-
si divide in corpo regolare, e cor- ciato vari monaci ad emanciparsi
po secolare, come dicemmo da pjin- dall'arbitrio del vescovo nell'elezio-
cipio. Ne'primi secoli i monaci era- ne de'loro superiori, come si ha dal
no fiiuii del Clero, e venivano nel rescritto di Pelagio I del 555, nel
sabbato, e nella domenica ad assiste- capo ^bbatenij 18, qu. 2, comincia-
re in chiesa ai divini ufficii come rono a poco a poco a formare una
i laici. Quindi i monaci stavano nel- gerarchia tutta propria, e distinta,
la chiesa fuori dello steccato o dei la quale per diretta conseguenza, fe-
cancelli, ch'era il luogo de'chicrici, ce reclamare una esenzione nell'in-
ma venivano dopo i cancelli prima dei terna polizia claustrale dalla giurisdi-
laici; e nel detto giorno di dome- zione assoluta de' vescovi, la quale esen-
nica facevano le oblazioni come i zione erasi di già ottenuta fino dai
laici. Le pene ecclesiastiche de'mo- tempi di s. Gregorio I, che fu esal-
naci non consistevano prima nella tato alla cattedra apostolica l'anno
degradazione, ma nella scomunica 5cjO. I di lui successori mantenne-
come i laici. Crescendo però la ro, e resero pressoché universale tal
ro regolare prese il posto che gli guente umanità, non che a solleva-
competeva, ed il suo corpo, come re i vescovi neir amministrazione
il secolare, contiene una gerarchia spirituale, giovando in ogni materia
tutta propria e distinta, che nel suo al bene pubblico, ed alle stesse so-
regime suol essere esente dalla giu- vranità temporali col zelare la tu-»
bisognare nel modo che tuttora si 29. si legge: Hanc debet conver-
adopera in quegli Ordini, e congre- saùonem iiistìtuere , quae initio na-
gazioni religiose, nelle quali si vive scenlis Ecclesiae fuit. Patrìbus no-
in perfetta comunità. Tale vita co- strisin quibus nullus eoniin ex liis
Uìune del Clero, cominciata nella quae possidebant, aliquod suut7i es-
chiesa gerosolimitana, è descritta da se dicebani , sed erant omnia coni-
san Luca. jNe' primi tre secoli a ca- mania. Il simile leggesi praticato
gione delle persecuzioni, comu- la vita verso la metà del secolo settimo da
ne solfri non poca mutazione, se non s. Rigoberto arcivescovo di Reims col
nel ricevere gli ecclesiastici dalla cas- suo Clero; ed il primo sinodo Ver-
sa comune e dal vescovo il neces- nense o sia di Vernon, città dell'al-
sario mantenimento, almeno nello ta Bretagna, congregato dal re di
stare insieme, e vivere congregati. Francia Pipino nel pontificato di
Ad onta di ciò, nei primordii del Stefano II detto III, e nell'auno
quarto secolo, e ne'seguenti, è cer- 7 T?S, determinò nel canone XI, Ut
to che si vide quasi da per tutto Clerici omnes sub marni episcopi
quella comune vita interamente ri- i'ivant, vel in monasterio sub ordine
stabilita. Si legge nella Cronaca del- regulari, acciocché si togliesse dal-
la chiesa di Augusta, nella descri- la Francia quella mostruosità, che
zione che si fa d'una chiesa dedi- aveala deturpata, e forse anche de-
cata alla santa martire Afra, e sot- turpava nella medesima epoca la Spa-
to Costantino Augusto: Ibidem de- gna, ue'due generi de' chierici de-
sub Apo-
ìiique Clerici iiistituli siiiit scritti -da s. Isidoro, t. II. de Offic
stolica communi vivtntes.
recala in Da questa vita comune del Clero
Quindi abbiamo da Sozomeno che tal ne provenne alla Chiesa utile, e de-
fosse la vita de' chierici di Rinocu- coro ;. dicendoci Cristiano Lupo che
tura, città della provincia Mauritia- produsse chierici dottissimi, e sanlissi-
I oo eLE CLE
mi, e l'Europa numquam sanctior ti, o sia i primi cristiani convertiti
fiat. Se non che nel secolo decimo, da Marco. Può adunque as-
san
e dopo il pontificato di Formoso, serirsi che le chiese si chiamarono
per le barbarie dei tempi, univer- monisteri perchè osservando i lo-
,
comandò 1' esatta osservanza delle Leone III, il quale fece l'estitui-
IV, Angl. t. I.
t. scheduno in ogni maniera di emi-
Il sesto fu convocato nell'anno 822 nenti virtù. Morì in età di trenta
per lo stesso oggetto, e sopra i anni, ma non si sa di preciso se
costumi. Ibidem. nel settimo, ovvero nell'ottavo secolo.
Il settimo ebbe luogo nell' 824, e CLODOALDO(s.) prete. È pri- il
sciuta in età manifestò il suo ar- nori. Di tutto ciò punto non curan-
dente amore per la vita perfetta dosi, ma piuttosto facendo nobil
e ne pose le fondamenta col de- dispregio , si rifuggì a Nogent, ora
terminarsi a viver vei'gine, cosa che san Cloud, dove istituì santamente
le l'eco molte contraddizioni per molte persone postesi sotto la di
parte della famiglia. Prese quindi lui condotta. Distribuì tutti i suoi
il velo a Metz, dove si era ritira- beni alle Chiese e ai poveri, e do-
ta, e di là passò presso una sua nò il villaggio di Nogent alla sede
zia a Treveri . Liberatasi piena- di Parigi. S. Clodoaldo morì nel
mente dalle opposizioni de' parenti, 56o, e lasciò per bella eredità i
fece ritorno a IMetz, ed ivi istituì più luminosi esempli di una vita
una comunità di donzelle, alle quali consumata in virtù.
, ,
politano di Tuam, e dipende dalla alla per fine meritò di essere esau-
congregazione di Propaganda fide. dita, e Clodoveo vinto dalle conti-
Egli, secondo il Oitholic Directory, nuate istanze della sua sposa, la qua-
risiede in Loughrea, città della stes- le non lasciava occasione per dimo-
sa provincia, la quale nelle notizie strargli la vanità degl' idoli, ricevè
ecclcsiasticlie dicesi Connaria. Lou- solennemente il battesimo dalle ma-
CLOTILDE (s.), nipote di Gon- che vide anzi sotto i suoi occhi
debaldo re de' Borgognoni, e sposa scorrere di un suo figlio
il sangue
di Clodoveo I, re di Francia. Al- ucciso in guerra. Tante tribolazio-
levata nella religione cattolica pres- ni per l'animo di Clotilde angu-
so la corte di suo zio , benché vi- stiarono il suo cuore per maniera
vesse in mezzo agli ariani, ricevè che, ritiratasi dal mondo, e spo-
con grandissimo frutto i principii gliatasi della regale grandezza, an-
della fede e perfetta morale. Questi, dò a compiere il corso degl' illu-
di mano in mano eh' ella si avan- stri giorni presso il sepolcro di s.
radici nel di lei cuore e produce- ma mano alla perfezione della sua
vano le più brillanti virtù. Inno- rara virtìi , e vivendo con umiltà
cente in mezzo alla seduzione, av- così semplice come non fosse stata
venente di presenza, dolce e mo- giammai assisa sul trono , si rese
desta di carattere, guadagnossi ben specchio veramente d'esecuzione del-
tosto una grande riputazione in tutti le grandi virtù dal vangelo incul-
i regni vicini. Si sposò a Clodo%'eo cate. Predisse la sua morte trenta
col patto di vivere nella religione giorni prima , e innanzi di dare
cattolica : anzi vi accrebbe nella l'ultimo anelito volle vedere i suoi
pietà e nel fervore per modo, che figli Clotario e Childeberto, a" quali
gli stessi pagani erano costretti a diede tutte quelle ammonizioni, che
venerare quella religione, che sola poteano uscire dalle labbra di una
potea produrre tanto ammiraljil vir- gran donna che altamente sen-
.
tù. Binava gran tempo lagrinian- tiva la virtù della religione, l'avea
.
sore s. Sisto Hi. Dipoi Papa Mar- forma di una croce primaziale, e fu
tino V, nel i43o, l'unì a Cork, fatta fabbricare da s. Ugo, sesto ab-
dalla quale in seguito fu separata, bate di Clugny. Pretesero alcuni che
venendo poscia unita a Cloyne quel- ivi , nel 1026, fosse trasportato
la di Ross, Rossen (Fedi). Il ve- il capo del Pontefice s. Clemente l.
nisteri, non solamente non pratica- steri di vari paesi abbracciando suc-
vano le loro regole , ma poco le cessivamente la riforma da s. Odo-
sapevano. In questo stato trova vasi ne introdotta in Clugny, e sottomet-
r Ordine monastico nel declinar del tendosi alla di lui giurisdizione, in
secolo IX, e nel principio del X breve tempo la congregazione clu-
ambedue infelicissimi, quando Dio niacense diventò molto numerosa
suscitò Bernone, per esserne il ri- e fiorentissima, fu il primo ramo
stauratore. dell'Ordine benedettino, e l'abbazia
Berno, o Bernone, di nobilissima restò immediatamente soggetta alla
famiglia borgognone , fece la sua santa Sede. Di fatti verso l' anno
professione religiosa nell'abbazia di 936, il Pontefice Leone VII chia-
s. Martino d'Autun, secondo alcuni, mò da Clugny s. Odone o Odilone,
nientre altri dicono, che poi si re- il quale si in Roma , nel monistero
casse a quello di Beaume, e poscia di s. Paolo, e sì in vari monisteri
passasse a fondare monistero di il d'Italia, col suo zelo e colla sua
Gigny nel Lionese, del quale diven- virili, fece rifiorire la disciplina, e
ne il primo abbate. Quindi gli fu r osservanza della regola di s. Be-
affidato governo dell'abbazia di
il nedetto. Furono degni successori di
Beaume, ossia di s. Benedetto d'A- s.Odone nell'abbazia di Clugny, s.
niano, finché avendo Guglielmo I, Ugo, s. Maiuoloj s. Odilone ec.
// Pio. duca d' Aquitania, figlio di Benedetto IX nel io4i, ad istan-
Bernardo conte d' Alvergna, fonda- za de' polacchi, concessea Casimi-
ta, coir opera, di Bernone, l'abbazia ro, diacono e monaco di Clugny, di
di Clugny, Bernone medesimo n'eb- succedere al regno e di prendere ,
damente nel gennaio del 927, ve- ritirò a far penitenza in questo mo-
nendo ivi sepolto nell'antica chiesa nistero , ove morì in concetto di
di s. Pietro. Da alcuni martirologi virtù, come si ha dal Clabro, Hist.
gli è dato il titolo di beato , e da lib. V, cap. 5, ap. Duchesne, t. IV,
altri di santo. Allora i vescovi del pag. 58. 11 Pontefice Gelasio II, re-
paese costrinsero s. Odone di Tours candosi in Francia per domandare
monaco di Beaume, e già stato nella soccorso a Ludovico VI , contro
corte di Guglielmo I, a prendere l'imperatore Enrico V, e l'antipapa
CLU CLU 109
Gregorio Vili, assalito in Macon Icmaro monaco cluniacense, il qua-
da una puntura, si fece portare a le in sua morte lasciò la propria
perchè i sette Cardinali che quivi cio li, nel 114^5 h chiamò da que-
trovavansi, il primo febbraio eles- sta abbazia in Roma, e diede loro
sero Calisto II in sommo Pontefi- ilmonistero di s. Sabba in Cella-
ce, approvandone l'elezione i Car- nuova, che dicesi fabbricato da s.
dinali di Roma. Memore Calisto II Gregorio l, perchè in esso era man-
di essere stato esaltato al pontificato cata r osservanza della regola be-
in questa abbazia, nell'anno seguente nedeltina.
creò Cardinale Ponzio francese, che L'abbazia era così vasta, e son-
si faceva chiamare l' abbate degli tuosa, che dopo avere il Papa In-
abbati, che per altro gli
titolo nocenzo IV celebrato il concilio ge-
fu negato, perchè non conveniva nerale XIII, Lionese I, essendosi re-
se non all' abbate di Montecas- cato a Clugny nel novembre 1246
sino, donde gli Ordini monasti- per abboccarsi con s. Lodovico IX
ci di occidente riconoscono la lo- re di Francia, e co' fratelli, questi
ro origine. Divenuto in seguito il oltre il Papa, vi fu comodamente
Cardinal Ponzio insofferibile a' suoi alloggiato. Nello stesso tempo mo- i
monaci pel suo dispotismo , fu co- naci senza sgombrare i luoghi cui
stretto a rinunziare nel 1122 il go- abitavano, diedero eguale alloggio ai
verno dell' abbazia, venendo invece personaggi, che seguivano il Papa,
eletto il celebre Pietro, il venerabi- cioè a dodici Cardinali che in Clugny
le. Ma dopo due anni, avendolo il ricevettero da lui il cappello losso
Cardinale cacciato colla forza delle determinato nel concilio; ai patriar-
armi, Onorio II ripose l'abbate Pie- chi di Antiochia, e di Costantino-
tro in Clugny, scomunicò e depose poli , a tre arcivescovi , a quindici
Ponzio da tutte le dignità , e sic- vescovi, a diversi abbati; a s. Luigi
come si mostrò ricalcitrante a sot- IX, colla regina Bianca sua madre,
tomettersi al castigo, fu in Roma al duca d'Artois, suo fratello, e a sua
chiuso nella fortezza delle sette Sale, sorella; a Baldovino lì imperatore
ove finì i suoi giorni nel 1126. d'Oriente, ai figli dei re Ferdinando
Dopo la morte di Onorio II, nel- III d'Aragona, e Jacopo I di Casti-
1' elezione d' Innocenzo II , insorse glia, al duca di Borgogna, a parec-
Pier Leone. Non potendo Innocen- altri Pontefici, che visitarono Clu-
zo II resistere al forte partito del- gny, rammenteremo ancora Clemen-
l'antipapa, nel I i3o, passò in Fran- te V, il quale partendo nel 1807
cia sbarcando nella Provenza , da da Lione, vi si recò, trattenendovisi
dove si recò a questa insigne ab- cinque giorni.
bazia, e poscia si avviò per Cler- Finalmente in questa abbazia ,
mont, dove a' 28 novembre celebrò come si dirà meglio nel seguente
un concilio. Fra Cardinali fatti
i articolo, il gran priore di Veni, o
nel I i4'?. da Innocenzo II, vi fu Leni, stabilì nel 1621 una riforma
no CLU CLU
simile a quella della congregazione Il secondo abbate, e successore
(il s. Vaiines, e di s. Mauro. Quelli, di s. Bernone fu s. Odone, insigne
che non vollero adottarla nelle loro per santità e scienza, il quale ve-
case, si distinsero col nome di an- dendo rilassata la disciplina mona-
tichi monaci di Clngiiy. stica , procurò di ristorarla, e feli-
'
CLUiNIACENSI Congregazione
. cemente ne conseguì l' intento col
monaslica dell' Ordine di s. Bene- riformare alcuni antichi monisteri,
detto. Nella Borgogna e nel Maco- e coli' erigerne molti nuovi Non .
1.4 co A COA
la Chiesa, che quando alcun mini- derico III; e l'altro concordato sta-
stro,o prelato, o altro ei'a divenuto bilito tra Leone I, e Francesco I, dei
impotenti; ad escici [a re il suo cari- quali parlammo al volume V del
co per vecchiezza, infermità o altra Dizionario a pag. 86 e seg. Nel
causa, egli si prendesse, ovvero il secondo venne statuito: i° che a'ca-
superiore gli desse un individuo in pitoli delle chiese cattedrali e con-
aiuto, che portasse il carico insie- ventuali fosse levata la potestà di
me con lui. Quest'aiutante però non eleggere il vescovo e l'abbate; ma
avea a che fare coli ufiìzio, o bene- vacando i vescovati , e le abbazie,
fìzio, se non mentre viveva quello il re nominasse persona idoncci, al-
di cui era coadiutore, il quale co- la quale fosse dal Papa conferito il
gior zelo ed impegno; ma questa mi- oltre l'essere grazie espettative, erano
sura come ebbe de' difensori, così fu vie indirette di trasuìeltere bene- i
vi prese qualche provvidenza il con- dere utili servigi alla Chiesa; il pru-
C(;rdato celebre tra ^"icolò Y, e Fe- denzial liguardo di prevenire con
COA COA ii5
simile misura qualclie pregiudizie- trono. Le coadiutorie, che si propon-
vole conseguenza, maneggio, o al- gono in concistoro tanto delle cat-
tro, e simili ragioni. tedrali, che dei monisteri nidliits dioe-
Generalmente nelle coadiutorie, cesis, qualche volta passarono per
non è il coadiutore, che supplica per la segretaria debrevi. Per esse si
tore ,
può esentarsi dalla città di portano altre notizie sulle coadiuto-
sua residenza, soltanto nei mesi det- rie concistoriali. jN'el concistoro di
ti conciliari. settembre 1780, Pio VI ad onta
Il coadiutore, giusta il Diziona- dell'età giovanile , e in considera-
rio della lingua Italiana, è quel- zione dell'alto rango di Massimi-
lo segnatamente, che fa le veci di liano arciduca d'Austria , fratello
un altro, senza riscuoterne i profitti, dell'imperatore Giuseppe II, fece
colla sola ricompensa di succeder- coadiutore sì della chiesa metropo-
gli nell'ufficio , carica , e dignità. litana di Colonia, che coadiutore
Tultavolta si deve avvertire che i della chiesa vescovile di IVIunster
coadiulori debbono avere le singo- nella Westfalia il detto INIassimi-
le qualità richieste per divenire ti- liaiio, giustificandone i motivi con
o coadiutori dei
tolari. Gli ausiliari, apposita allocuzione.
vescovi di qualche sede in pavtihus Né deve passarsi sotto silenzio, che
infìdeliuvi altrimenti non potrebbe- Papa Pio IV, con bolla data a' 18 gen-
ro esercitare le episcopali funzioni, naio i565, Bull. Rom. del Cheru-
e perciò è il Papa quello che li fa. bini t. II., rinnovò la legge di Bo-
toria, non che l' articolo Caivoivico. latini le dessero il nome che porta.
COBELLUZIO o COBELLUZ- La fortezza di Ebrenbreinstein sor-
ZI Scipione, Cardinale. Scipione Co- ge a difenderla da un'alta rupe
belliizio o Cobelluzzi nacque nel formata di strati verticali, ed ha
i565 a Viterbo. Educato a Roma alle falde un borgo del medesimo
nel collegio Nardini, riuscì famoso nome, ov' è il vecchio palazzo elet-
legale presso Alessandro Gloriero, ed torale, ora quasi abbandonato. Ivi
il Cardinale Bernerio. Nel dì delle dimorarono i principi elettori arci-
ceneri recitò eloquente orazione, al- vescovi di Treveri. Si vedono molti
la presenza di Clemente Vili; e edifizi di lave, e basalte rinvenute
divenuto poi segretario delle lettere nelle vicinanze, che danno loro un
latine, da Paolo V a' 19 settembre bello aspetto. Contiene diverse chie-
16 16, fu creato Cardinal diaconOj se, e diversi un ponte
istituti : evvi
poi prete di s. Susanna, e nel i6ig considerevole, fabbricato con pietre
bibliotecario della Vaticana. La san- sulla Mosella nel 1344 ^^ Baldo,
tità della vita, e la dottrina di lui o Baldovino, arcivescovo di Treve-
decoravano sommamente la sacra ri, oltre al ponte volante sul Reno.
" naci, varie sono le opinioni de- l'anno 4^4- f ^^*^ poscia nuova-
"^i
" gli scrittori ". Il IVIacri, Notizia mente compilato per ordine di Ala-
de' vocaboli ecclesiastici, alla parola rico re de'goti, il quale nel 5o6 il
versale de' doveri, i^er le pene ful- co del loro culto, mentre procura-
minate contro i coiroinpitori de'co- rono la totale estinzione del calto-
dici, è a vedeisi, de Diris et adiii- licismo. Perciò, siccome que' giaco-
ratioiiibu'ì apposids ad Codices^ iii- biti erano quasi tutti egiziani na-
flictìs^ vel corruinpentibus , vel ini- ti , è assai verosimile, che fossero
nueiiUbu.'! , vel eos snbrìpicntibiis. P^. propriamente chiamali Cofti o egi-
Fabricio in Bibl. Graeca, tom. V. ziani. La loro fede, le discipline ec-
p. 74. clesiastiche, le pratiche di religione
COELE, COELOS, o CYLA. sono eguali a quelle degli Abissini
Sede episcopale del Chersoneso di (Vedi), eccetto alcune cose di leg-
Tracia, provincia di Europa, eretta gera importanza. Ma non è a cre-
nel secolo nono e fatta suffias^anea dersi, che oggidì sieno i Cofti in
alla metropoli di Eraclea. Si cono- possesso di tutti que' privilegi, che
scono tre de' suoi vescovi; quindi tanto li fecero imbaldanzire quan-
vuoisi trasferita a Madyla o M:\\- do si sottomisero agli arabi. Una
ton, chcj fondata nel VI secolo, nel volta che costoro si videro in tran-
IX divenne metropoli. quillo e sicuro possesso dell'Egitto,
COFTI o COPTI. Cristiani di vietarono il pubblico esercizio della
Egitto, che appartengono alla setta religione cristiana, ed i Cofti si co-
de inonosofiti, o giacobiti. Variano strinsero a comperare con esorbitanti
gli autori neir assegnar l'origine del somme la tolleranza del loro culto.
loro nome, e la ragione per cui, a Anzi i saraceni divennero per essi
differenza degli altri cristiani e dei persecutori spietati, li caricarono di
cattolici, cos\ si appellino. Però la imposizioni arbitrarie, e di eccessi-
opinione più verosimile vuole, che ve contribuzioni. Le rivolte accadute
la etimologia dei-ivi dalla stessa gre- nell'impero de' Califfi non potero-
ca voce ylgyptos, e che a' giacobiti no raddolcire la condizione di quel
di cpiel paese sia in ispecial modo popolo, che per altro si è conser-
attribuita, perchè dopo il concilio vato sino al giorno d'oggi, ma in
di Calcedonia gli egiziani nativi resta- numero assai minore di quello che
rono totalmente attaccati a Diodoro, era quando Amrou generale di O-
ed a'suoi seguaci, che le leggi degli niar conquistò l'Egitto. Dipendono
imperatori non valsero punto per ri- i Cofti dal patriarca di Alessandria,
condurre all' unione della Chiesa. che risiede Cairo, ed hanno un-al
Lo scisma tra di essi avea comin- dici o dodici vescovi. 11 clero è nu-
ciato appunto ne' tempi di quell'e- meroso, siccome frequenti sono i
retico, e si andò per tal maniera monisteri, che generalmente sono
dilatando, e con passi così gigante- degli Ordini di s. Antonio, o di s.
schi, che in breve tempo la massi- Paolo, o di s. Macario. Celebrano
ma parte degli egiziani professava il la uffiziatura nella lingua del pae-
monosofismo. Allora fecero forza se, ed hanno anche una versione
contro i greci ortodossi, che domina- della Bibbia. Affettarono essi piìx
l'anno r
493, il re di Francia Fran- facevano cedere azioni dai chieri-
COG COG J23
ci, per trarli al tribunale ecclesiasti- fonto era interdetto o scomunicato.
co; alcuni si dicevano giudici falsa- Labbé t. XI.
mente delegati, o suddelegati, e fa- Il quarto concilio fu convocato
cevano citar le parti loro, senza poter nel 1262 dal suddetto arcivescovo,
mostrai'e commissione ; altri vantava- in cui si formarono sette articoli o
no un diritto in virtù di lettere statuti, i quali interdirono i luoghi
ottenute prima in altre occasioni ;
ove si tenevano per forza gli eccle-
davansi ai monaci in denaro il vit- siastici ; venne imposto ai signori
to e le vestimenta; si trascurava ed ai magistrati di costringere gli
di render conto delle entrate del scomunicali a ravvedersi ; e agli ec-
monislero, e di tenerne chiuse le clesiastici si ordinò che in tempo
porte, per cui i religiosi ne usciva- d' interdetto, celebrassero gli uflizi
no senza licenza, mangiavano ovun- divini a porte chiuse, come anche
que, e soli abitavano ne'priorati. A venne vietato a' parrocchiani di en-
tutto prese provvidenza il concilio, trar nelle chiese interdette. Fu fat-
insieme ad altre cose riguardanti la ta inibizione alle dignità degli ar-
disciplina.Labbé tom. XI, Arduino cidiaconi, arcipreti, e decani di fu-
tom. VII. amministrare dai vicari i loro be-
II secondo concilio si celebrò nel nefici. Labbé t. XI , Arduino t.
de! curato 5 affin di sapere se il dc- dal luogo di abitazione , dal nume
134 ^'^^ CO ( r
de' feudi . e delle ville , da quello Vopisci da quel Vopisco, uno de-
della patria , della nazione , dalle due gemelli che nascendo rimav"
virtù, dai vizii, dalle imperfezioni, vo; i Scipioni, i Torquati, e tanti al-
e difetti della persona. Osserva il tri, che per diverse ragioni ebbero
Gori, nel suo Fiorino d'oro, pag. un soprannome dal popolo, per le
478, che i cognomi delle famiglie loro virtù, valore e altre qualità, il
del primo secolo, ed ultimi a rista- di Gripo dal naso adunco ; di Fisco-
glie; quindi sono pur noti Jnven- i levano prenderlo dai padroni, cioè
ci, i Piluniiiìi, i Caprini, gli Equini, quando venivano posti in libertà.
ti dalla lunga capellatura; i Na- faele Fabrelti nel suo dotto tratta-
soni dal difetto del naso; i Poslu- to delle antiche iscrizioni. P^. l'eru-
vij per quello che nacque dopo la dita congettura dell'origine del co-
morte del padre^, e che solo dal suo gnome Cicero, che usò il gran Ci-
nome poteva sperare soccorso; i cerone, del prof F. Orioli nel t. II
COG COG 125
del Giornale Arcadico, a p. 3 1 i za degli stemmi gentilizii (Vedi), e
e seg. Andrea Adami, Storia di Poi- coll'autorità di Tiletto egli ne di-
seno, libro 172, dice del pro-
II, p. chiara la cagione, e il tempo. Ec-
nome quando assumevasi, notando, co pertanto come s'esprime: Tilel-
come si legge nelle lapidi, che anti- tus ait, fraucorum nobilex sub Ca
camente le mogli portavano Io sles- roliiìorniii exitii, hoc est anno gratiae
toga virile, cioè nell' anno diciasset- però che il costume degli stemmi,
tesimo di loro età, né il davano alle o arme gentilizie, corrispoiuleiiti al
donzelle finché non si maritassero. cognome o a qualche notevole
,
che fu tra Caja Cecilia, e Tarquinio presero dal nome della patria, co-
Prisco re de' romani. Da quanto me si ha dal Borgia, Memorie t.
176, sembra che in Toscana i gio- 100, riporta altre notizie analoghe,
vani prendessero il pronome prima dicendo, che sebbene sino dal seco-
dei quindici anni. lo X invalesse in Italia l'uso de'co-
Altre denominazioni e cognomi si gnomi, non divenne generale che nel
presero poscia dagl'italiani, dopo l'in- XV. Il Garampi, nelle Memorie ec-
vasione dei longobardi, giacché gli clesiastiche pag. 5o8, dice, che co- i
antichi cognomi erano slati trascu- gnomi nel XIII e XIV secolo non
rati; per cui i nobili lo presero dal- erano per anco assunti da tutte le
le castella, e feudi che possedeva- famiglie nobili, specialmente da quel-
no. Che i nobili nel secolo IX e le, che possedevano signorie e feu-
X, lasciato il proprio avito, prendesse- di, le quali dal solo nome di essi
come siansi formali i cognomi dal bella fontana fabbricata dal re Se-
nome di qualche ascendente, non bastiano sulla più elevata cima con
che dalle dignità; e finalmente per copiosa quantità di acqua, che sboc-
qual cagione s' incontrino in varie cando a guisa di torrente, dilfon-
città i cognomi medesimi, locchè desi per tutti i luoghi della città.
Giaimone nella Storia civile del re- polti, come Alfonso Enrico primo
ffio di Napoli, lib. Vili. e. II. §1. re portoghese, perchè dichiarato ta-
/^. l'articolo Nome. Altre erudite le nel I 39 da Innocenzo II. Al-
I
notizie sui cognomi si possono leg- fonso I è sepolto nella chiesa del
gere in Marco t baldo Bicci, nella celebre monistero di s. Croce da
interessante Notizia della famiglia lui l'ondato e dotato. Sulla som-
Boccapaduli, a pag. 2 e seg. Ma mità delle colline che circondano
i cognomi dei santi, e loro patria, Coimbra, vi sono diversi moniste-
si debbono levare dalle orazioni se- ri, conventi, ed altri edifizi.
autori della morte d'Ines, ne onorò regno poi di Giovanni III, e nel-
straordinariamente la memoria, di- l'anno i54o, fu restituita a Coim-
chiarò i figli abili a succedere al- bra, ove fiori in modo, che la sua
la corona, fece dissotterrare il ca- giurisdizione esercitata su diciotto
tlavere d'Ines, già sepolto nella collegi, suo lustro al
fece salire il
te dèi pari che gli accidenti delle gnor mio, al Cardinal Egidio; Re-
umane vicende, sono elTetti della verendissimo ed illustrìssimo signor
influenza de' pianeti. Sognava an- mio sempre Colendissimo, al Cardi-
cora, che nel greco alfabeto, si con- nal di Capua. I Cardinali scriven-
tengono tutte le virtù ,
peilochè dosi scambievolmente, nella sopra-
Gesìi Cristo, il quale tutte le com- sciitta, nel titolo del biglietto o let-
prende, chiama, diceva egli, \al-
si tera, e prima della sottoscrizione,
pha e r omega. Tertulliano e s. I- usano la formola: Eminentissimo
reneo parlano di costoro come di e reverendissimo signor mio osser-
un ramo de' Valentiniani. vandissimo. Scrivendo poi al Car-
COLBASA o CORBA SA. Sede dinal nipote del Papa, se vi è, al
vescovile della seconda Pamfilia Cardinal decano del sagro Collegio,
nell'esarcato d'Asia, sotto la me- ai tre Cardinali capi d'ordine in
tropoli di Pirgi, la cui erezione ri- conclave, ed alle congregazioni Car-
monta al quinto secolo. Trisone suo dinalizie, usano per distinzione il Co-
vescovo intervenne al concilio co- lendissimo in vece dell'osservandis-
stantinopolitano, presieduto dal pa- simo; i quali titoli, sebbene siano
triaica IMenna. (juasi eguali e derivanti da onoran-
COLENDISSIMO ( Colendissi- do, pure il Colendissimo è di mag-
tnus). Titolo, che si dà per ono- giore onorificenza. Laonde, se un
ranza alle persone nobili e rag- Cardinale riceve da un altro il ti-
oro, e di argento ec. L' uso della pone intorno al collo, il quale non
collana è antichissimo, e i medi usavano gli antichi. Enrico I fu il
e i babilonesi portarono collane di primo a portarlo, sebbene i suoi
oro, di argento e di gemme ; cosi maggiori non 1' usavano, eccettuato
gli ebrei, gli egizi, i greci e i ro- Carlo V // Sapiente, re di Fi'ancia
mani fecero uso di collane, e ne nel 1 364. Nella repubblica di Venezia
diedero ai soldati per premiare il eravi l' Ordine equestre della Col'
loro valore. Presso i romani si lana detto di s. Marco {Fedi), che
distribuirono collane a' cavalieri si conferiva dal doge e dal senato,
chiamandosi phalera quella che P^. inoltre Francesco Sansovino,
scendeva sino al petto, seppure non Origine de' Cavalieri a pag. 2-2, Dei
era quel collare, che imponevasi al cavalieri d' Ordini, cioè di Collana.
cavallo; e torques si nominavano In Roma ed altrove i patriarchi,
quelle, che cingevano il solo collo, arcivescovi, e vescovi,benché sieno
per cui Torquato si cognominò il Cardinali, domesticamente per lo
romano Manlio per avere tolto la più portano la croce vescovile,, ap-
collana d'oro al gallo da lui vinto. pesa ad una collana, o catena d'oro,
Secondo costumi de'popoli, le col-
i mentre altri usano si sull'abito
lane furono di materie diverse si ; corto, che sulla sottana, zimmar-
assegnaiono alle donne e agli uo- ra, mantelletta, e mezzetta, come
mini di condizioni differenti, tem- Cardinali patriarchi, vescovi, abba-
poranee, e perpetue. ti, commendatari di s. Spirito ec.
Alcuni Ordini equestri, come di- secondo il cordone di se-
grado, il
sa, Colle era il deposito delle mer- dono della fede ne' tempi apostoli-
ci, che di là per Siena andavano ci da s. INIarziale, discepolo di s.
le quali hanno contiguo il chiostro. rendite pel Capitolo (^Vedi), che l'a-
Allora quando in alcune cattedrali bito sia inferiore a quello del capi-
si diminuì l'osservanza della vita tolo della cattedrale, come non può
canonicale, i zelanti vescovi scelsero la novella collegiata precedere le
dal corpo de' canonici quelli , che collegiate anteriormente erette, a te-
adempievano esattamente le regole, nore della precedenza, che compe-
e ne formarono dei collegi, coi qua- te Idi singnlis. In Roma anticamen-
to riguarda il servigio divino , al- nistri della religione, coloro che go-
cune collegiate seguono 1' uffiziatu- vernarono lo stato, e quelli ezian-
ra della cattedrale, oltre quella se- dio che formavano un corpo nelle
condo le loro particolari costituzio- arti liberali, e nelle meccaniche. Al
ni, approvate dalla santa Sede. Per- dire di Plutarco, di Valerio Mas-
chè una collegiata acquisti l'onore- simo, e di Plinio, Wuma Pompilio
vole titolo d' insigne o perinsigne, si considera fondatore di cositlatti
conviene che ne abbia intrinseca- Collegi, sebbene L. Florido attri-
mente le qualità, e i requisiti, in buisca a Servio Tullio l'oiigine dei
forza de' quali viene dichiarata tale Collegi artistici, i quali costituì vansi
dalla sede Apostolica, non bastan- con deo'eto del senato. A ciascini
do, che il vescovo le assegni tali artistico Collegio presiedevano i capi
prerogative senza prove concluden- e maestri delle arti , chiamati quia-
ti. Per r erezione poi d' una Chie- quennalì (
perchè cinque anni du-
J
j
ed università verun autore sospet- schi, istituiti dai romani Ponte-
! to, ma solo libri approvati dal de- fici sotto la denominazione di san
cano della facoltà delle arti. Il con- Pietro, di s. Paolo, del Ciglio, Lau-
cilio di Trento, sess. 5, otip. i, de retani ec. , divenuti poscia vacabi-
refor. , ordina che si diano lezioni li, sono a vedersi i relativi articoli.
,
di sagra Scrittura nei pubblici Col- Lungo sarebbe il rammentare qui
legi, e che quelli i quali saranno i Collegi istituiti dai Sommi Pon-
incaricati di fare queste lezioni, sie- tefici per varie parti del mondo al
denrli Elettori del sa^ro T'ornano im- tuì pure i Collegi di Olmutz nel-
pero (Vedi), il quale eleggeva l'im- la Moravia, di lìrunsberga nella Prus-
anco nel volume IX, p. ayS, di que- 38o. A. lui pure si debbono le fon-
sto Dizionario. dazioni dei Collegi di Dilinga nella
InPioma, oltre i Collegi d'istruzio- Svevia, di Fulda nell'alto circolo del
ne, e di educazione, vari sono i Col- Reno, di Reims nella Sciampagna,
legi di cospicue corporazioni addet- di Pont -a-I\Iausson nella Lorena,
te all'immediato servizio della santa di Loreto pegl' Illirici, e di Mila-
Sede, come sono i Collegi de' pro- no per la nazione elvetica . Que-
tonotari apostolici, degli abbreviato- st' ultimo dal Malfei, lib. Vili. p.
ri del parco maggiore, e di altri 76, si dice fondato nel i J79. Né
prelati; così ancora dei vescovi as- bastando allo zelo di quel Sommo
sistenti al soglio pontifìcio, e degli Pontefice l'Europa, stese le sue cu-
avvocali concistoriali, de'quali tutti re al Giappone, dove fondò la ca-
si tratta ai rispettivi articoli; men- sa professa de'Gesuiti e i tre Col-
tre a quello di Università Romana legi pei Arima, in An-
neofiti in
(Fedi), sì dice ancora dei Collegi, suri, ordinando inoltre
e in Funai,
medico-chii urgico , filosofico, e fi- che ogni anno fossero mandati in
.42 COL COL
«Hiell'impero quattro mila sentii di salutare mezzo i Collegi, questi i Pon-
oio pel manteiiiinento di quelli, tefici istituirono in Roma in gran
che si applicavano ad istruire i po- numeroj li protessero, beneficarono,
poli nella dottrina di Gesù Cristo. e ricolmarono di privilegi, veglian-
Oltre di che estese la sua genero- do costan^emente al commendevole
sità ai Collegi già istituiti^ come tra scopo per cui furono istituiti ed ,
ra , pag. 222, Del Collegio Cri- gesuiti Gio: Battista Eliano, e Gio-
velli. vanni Ijruno, per assicurarsi sull'or-
todossia della nazione. Questi aven-
Collegio degli Armeni. do adunato un sinodo nella chiesa
detta di Chanubina_, residenza dei
TI magnanimo Pontefice Gregorio patriarca della nazione, riconobbero
\1II, siccome amorevole verso gli che professavano la fede cattolica. Il
oriinilali, volle (ondare in Roma un perchè Gregorio XIII, con bolla del
Collegio di educazione ecclesiastica 1 584 de'27 giugno, Humana, Bull.
JH r la gioventìi della nazione arme- Rom. tom. IV, p. i^Q, stabilì di fon-
na, pnbblicando a tal efietto nel dare in Roma un ospizio, ed un
i5(S4j la bolla. Romana Ecclesia collegio pei Maroniti, in cui si man-
cuiictanim geniiwn. Tal bolla è as- tenessero dei giovani di tal nazione,
saionorevole pegli armeni, e vantag- ed ammaestrati fossero nelle scienze
giosa alla propagazione delle verità e disci[)liiie ecclesiastiche, per quin-
cattoliche tra la loro nazione. Essa di propagare ne' loro paesi la vera
.si legge nel Bull. liom. t. IV, part. fede, i dommi definiti dalla Sede
i\^ p. i8, dell'edizione del 1747j Apostolica, ed insieme confutare le
ni religiosi. de' diversi Collegi ec. per la cura delle anime. Ma verso
IVella delta chiesa del Collegio si la metà del secolo decorso, come di-
celebrava solennemente la festa di ce il Venuti, Roma moderna p. 197,
s. Gio. Battista, con messa in rito restò soppresso a cagione delle di-
caldaico, e nelle ore pomeridiane minuite rendite. Questo Collegio fu
un discorso in lode del santo, con aperto sotto al giardino pontifìcio
prose e poesie in diversi linguaggi del Quirinale, presso la chiesa di s,
orientali. Cos'i, a' 9 febbraio, cele- Nicola in Arcione, così detto corrot-
bravasi laGiovanni Cla-
festa di s. tamente, dall'esservi ivi stato il fo-
rone, di menzione nel
cui si fa ro, e vico Archimonio. Stabilì il pio
martirologio romano, nelle anno- Cardinale saggi regolamenti pel go-
tazioni al Baronio sotto li 2 ot- 1 verno del Collegio sotto la ispezione
tobre. Nella mattina, inler niissa- di un direttore, e la perpetua am-
nini solemnia, che avea luogo in ministrazione e sorveglianza de' suoi
rito siriaco, ed in linguaggio ara- fratelli Ciriaco ed Asdrubale Mattei,
bo, recitavasi un' orazione in lode e loro discendenti, insieme al prepo-
VOI,. XIV. 10
1 46 COL COL
sto prò tempore della chiesa di s. manae sic ferunt. Dispose che vi
Biagio deli' Anello, le cui ragioni fossero ricevuti otto alunni di Castel
passarono a quella di s. Carlo a Bolognese sua patria, ed anche del
Catinari con facoltà di riformare
, suo territorio, i quali avessero vo-
gio Dlattei, aggiunge che ai romani ro successori, a' quali però accordò
si dovevaiìo preferire i giovani del- il privilegio di essere sempre consi-
le abbazie di La- Nonantola, e di derati nativi di Castel Bolognese. In
mole, di cui era abbate il Cardina- progresso di tempo, diminuitesi di
le. Gli alunni dovevano avere di- molto le rendite del Collegio, e non
ciassette anni di età, e dovevano at- essendo più sufficienti al manteni-
tendere allo studio delle scienze, prin- mento de'collegiali , i Pontefici Be-
cipalmente della teologia, e del gius nedettoXIV, e Clemente XIV con
civile e canonico, nelle scuole del Col- due chirografi, emanati, il primo
legioromano. Vestivano una sopra iia a'26 aprile ly^G, ed il secondo a'3 i
acquistò le case vicine, ed ivi fece 664, parla di questo Collegio. Il Bo-
fabbricare il locale pel Collegio, che nanni, oltre la figura <\e\V Alunno
cognizioni non comuni nella scienza di detta città, uno il rettore del
legale, e per somma integrità di vi- Collegio di s. Antonio di essa, uno
ta, la quale ebbe fine agli 8 settem- il rettore del Collegio de' gesuiti
bre 1623, regnando Urbano Vili. di Città di Castello, uno il magi-
Con sua testamentaria disposizione, strato civico della medesima sua
lasciò pingui rendite per la fonda- patria, uno i deputati dell' arcicon-
zione in Roma di un Collegio, sot- fraternita della carità, e quattro i
sotto il Pontificato di Pio VII. Laon- gola si aperse questo Collegio me-
de, essendo al Collegio mancata la diante la pingue eredità lasciata a
maggior parie delle rendite, dovet- molti[)lico dal lodato Lassi. In es-
te restare chiuso. Presentemente l'am- so venivano mantenuti sei alunni,
ministrazione dei beni dei Collegio che dovevano essere delle città um-
viene esercitata dal prelato segre- bre di Narni, di Col Valenza dio-
tario della congi-egazione degli stu- cesi di Todi, e di Foligno, e vi dimo-
di, e colle scarse rendite, che si so- ravano fino al termine de' prescrit-
no potute riunire, vengono mante- ti studi. In seguito, essendosi dimi-
nuti sei giovani di Città di Castel- nuite le rendite del Collegio Nar-
lo nel patrio seminario, ed iu al- diid (^Vedi), chiamato anche Um-
tri stabilimenti di pubblica istru- bro, i pochi suoi alunni furono u-
zione. Sono essi nominati a fruire nitia questo in numero di tre,
di tal beneficenza dal Cardinal pre- cos\che si formò il numero di no-
fetto di detta Congregazione, men- ve, quanti ne aveva prescritto il
tre procura l'amministrazione di fondatore Lassi, il quale nella sua
rinvestire ogni anno qualche som- testamentaria disposizione, ordinalo
ma, per venire poco a poco alla rein- aveva eziandio non solo, che tali a-
tegrazione de' capitali perduti. Gli limni esser dovessero dei detti luoghi,
alunni del Collegio Fuccioli studia- ma che la preferenza si avessero
vano nelle scuole del Collegio ro- i parenti delle zie di lui Eusebia
mano, e nelle feste frequentavano la e Tarquinia Lassi, e per quello di
congregazione ivi istituita in onore Col Valenza fossero preferiti i di-
della ss. Concezione. Del loro vesti- scendenti di Valentino Salterini. Piac-
to ci dà il Bonanni a pag.
la figura <{ue inoltre al testatore di lasciare
26 del suoCatalogo ec. Esso con- il diritto delle nomine, colle pre-
sisteva in giustacuore lungo sino al- messe condizioni, ai rispettivi vesco-
le ginocchia, con sopravveste lunga vi delle tre diocesi. Ma quando le
t. II. p. 382, e il Venuti, Roma ziali e superiori dell' a rei con frater-
moderna, t. II. parte I. p. 666. nità, e che gli uni e gli altri fos-
Ora l'amministrazione dei beni ap- sero almeno dell' età di anni quin-
partenenti al Collegio Umbro, di dici, e durassero sei anni i loro
Nicela Lassi, sono amministrali studi nel Collegio. Nel 1674, tutto
dal prelato segretario della con- fu disposto per l' apertura del Col-
grega/ione degli studi, ed i giovani legio, e definitivamente fu posto in
stabiliti dal fondatore in numero attività ne' primi di novembre del
di sci godono r annua pensione di 1678, nel pontificato d'Innocenzo
scudi cinquanta, colla quale si man- XI. I giovani collegiali sono gover»
tengono agli studi, migliorando pro- nati da un rettore, vanno alle scuo-
gressivamente lo stato economico le del seminario l'omano, e con abi-
spettante al Collegio. to nero decente. V^. Carlo Bartolom-
meo Piazza nelle sue Opere pie di
Collegi che presentemente fiori- Roma, a p. 35o, Del collegio Ban-
scono IN Roma, o che non sono dinelli a s, Gio. de' Fiorentini. Le
soppressi. costituzioni di questo Collegio si
presso la Chiesa de' santi XII ti dello stesso Collegio. Nel tempo
Collegio romano per l'istruzione scien- poveri pazzi, i quali essendo stati poi
tifica, e nelle feste la chiesa dei si- trasportati da Benedetto XI il, e da
gnori della Missione a monte Ci to- Clemente XII all'ospedale di s. Spi-
rio, a fine di esercitarsi con dili- rito in Sassia nella via della Lun-
genza nell'officiatura ecclesiastica, e gara, sì la chiesa che l' ospedale ven-
ne'sagri \ estono ora sottana, e
riti. nero acquistati àdXV Arciconfraternita
sopi-ana, o maiitellone di saja nera, de'ss. Bartolonimeo ed Alessandro
con cappello clericale. de'Bergamasehi [f^edi), sulla quale
In questo Collegio in tutte le epo- è a vedersi il Piazza, Opere pie, p.
che fiorirono uomini distinti per pie- 578. Il sodalizio dopo la sua istitu-
tà e dottrina, alcuni de'quali diven- zione elfettuala nel i538, si era sta-
nero Caidinali, vescovi, superiori di bilito presso la chiesa di s. Macuto,
Ordini religiosi, e senatori di Roma. ed ivi aveva un ospedale pei suoi
II Dicci, nella Notizia della famiglia connazionali. Ai connazionali mede-
Boccapaduli, riporta alcune notizie simi destinò quindi il nuovo edifizio,
sul Collegio Capranicense, come la dopo averlo rialzato insieme alla
nomina, che fece di un alunno il Chiesa, collocando da una parte del-
caporione di Campitelli Boccapadu- la magnifica fabbrica, come andia-
li nel i58i. Delle conclusioni ivi mo a dire, il Collegio Cerasoli con
tenute, dei guardiani del summen- lutti i comodi, e l'assistenza neces-
tovato illustre sodalizio, i quali nel saria per l'istruzione dei giovani Ber-
Collegio talvolta si adunavano in con- gamaschi. F'. Ridolfino Venuti, Ro-
gregazione per eleggere gli uffiziali, ma moderna t. I, p. Sog, del Col-
non che di altre interessanti memorie, legio Cerasoli.
trasportate dall' ospedale lateranense L'origine del Collegio si deve al-
all' archivio del Collegio, 1^. Ridolfi- la generosità del conte Flaminio Ce-
no Venuti, Roma modtrna t. I, pag. rasoli, canonico di Bergamo. IXel-
32 3, del Collegio Capraiiica. r istituirsi da lui nel 1640 epoca di
sua morte, una primogenitura, or-
Collegio Cerasoli. dinò che da essa si sottraessero ogni
anno trecento scudi, e che quanto
Questo stava presso la chiesa de'ss. si ricavasse dalla vendita de' suoi be-
Bartolomeo, ed Alessandro de' Ber- ni, non compresi nel fidecommisso
gamaschi in piazza Colonna, detta nonché i mobili, gli argenti, ec.
J' erede nipote del conte, furono me riporta il Novaes nel t. XIII,
deputali all'amministrazione de'raen- p. 144? gli alunni bergamaschi fu-
zionati fondi, i guardiani della con- rono levati dal Collegio Nazareno,
fraternita di s. Bartolommeo della e posti nel proprio stabilimento pres-
stessa nazione, i quali non furono so la chiesa, e sodalizio di s. Barto-
fortunati nell' amministrazione^ a lommeo. Non passò per altro lungo
segno che gli ei'edi dal 1641 al tempo, che il Collegio medesimo
1708 non percepirono frutto alcu- venne sospeso per le diminuite ren-
no. Quindi intentarono essi una dite, il pei'chè Papa Clemente XIII,
lite ai guardiani depvxtati, i quali con chirografo de' 5 gennaio 1765,
furono condannati a dover reinte- nuovamente unì al Collegio Nazare-
grare il moltiplico ordinato dal te- no i nobili convittori bergamaschi.
statore per l'erezione del Collegio, Posteriormente per le luttuose vi-
cioè nella somma di scudi ottomi- cende del 1798, e per le succes-
la cinquecento uno, per non essere sive della seconda invasione fran-
stati investiti a tempo debito; ma la cese, perduti avendo l'amministra-
lite assorbì quasi tutta l'eredità. Tut- zione del Collegio Cerasoli molti
tavolta volendo l'ultimo erede del capitali, e persino il locale, i guar-
conte Cerasoli mandare ad ell'etto diani dell' arciconfraternita de' ber-
la volontà di quel pio benefattore, gamaschi, nei quali risiede l' am-
convenne col p. rettore del Colle- ministrazione delle residuali rendite,
gio Nazareno [Fedi), governato dai ottennero dal Papa regnante, con
religiosi scolopi, di unire al Naza- un rescritto de' 4 aprile i834, l'a-
reno il Collegio che incominciava- bilitazione di nominare ai posti di
si ad istituire nell' edifìzio contiguo alunni del Collegio Cerasoli, i figli
ti nelle scienze, e ben educati, ri- ma ogni stato, nel dire, che il
ili
gliare il palazzo Pepoli in piazza no. Dipoi Urbano Vili ritornò gli
jNicosia per trasportarvi il Collegio, alunni nel Collegio Illirico a Loreto
e per ordine di Clemente Vili, i da lui ristabilito.
somaschi ne presero il possesso ai Nel i6o4, ebbe luogo il solenne
2f) novembre; 1600. Quindi, nel stabilimento del Collegio, e la for-
primo febbraio 1601, fu fatto l' i- male conferma^ approvandone Cle-
stromenlo di compra, e di donazio- mente Vili pure le leggi, come
ne al Collegio, dovendone soddisfa- rilevasi dalla iscrizione, che la con-
re il prezzo la camera apostolica. giegazione somasca pose sotto al di
COL COL i57
lui liiratto. Clemente Vili
Inoltre e moltissimi i Cardinali che dal Col-
dichiarò il Collegio immediatamen- legio medesimo ebbero educazione
te soggetto alla san la Sede, gli con- scientifica, cavalleresca, e religiosa.
di Urbino, locchè approvò nel 1609 seppe Domenico de' conti Lam-
Paolo V; ma in seguito, per impe- berg, il quale vi entrò nell' anno
gno del duca di Urbino, l' abbazia 1694, e poscia fu eletto a prin-
fu commutata col priorato di s. Egi- cipe vescovo di Passavia, e poi di-
dio di Città di Castello. Sistemato venne Cardinale. Il lodato stoiico a
il Collegio nel i6o5, ne divenne pag. 7 descrive ancora le biografìe
rettore d. Gabriele Lopez Nogue- de' convittori annoverati al sagro
ra, il quale ebbe per successori Collegio, a p. 27 de' dogi, e capi
qua' rispettabili religiosi, che a p. di diverse repubbliche, a p. 3 1 dei
5i, registra con alcuni cenni bio- viceré, a pag.33 de' marescialli ed
grafici il eh. p. Ottavio Maria Pal- ammiragli, a p. 37 di altri ministri
trinieri Somasco dove parla del no- e guerrieri, a pag. 5o de' prelati,
bile e pontificio collegio Clemenlino a p. 69 de' letterati, ed a p. io5
di Roma, ivi pubblicato colle stam- de' convittori distinti in diverse clas-
pe neir anno 1795. si. Sta egli ultimando inoltre altro
Sino dalla sua fondazione usciro- Elogio Storico del Collegio ove si
sagro in musica, coli' intervento dei data a lui dai nobili convittori ;
Cardinali, della prelatura, e della mentre nel numero 2 181 dei Dia-
primaria nobiltà sì romana che c- ri del 1 79*^1, si leggono i pregi, e
stera. /\ il Verniti, Roma moderna la storia del medesimo Collegio. Al-
tomo I, parte li, p. ^l'i, Del col- la grande accademia per la detta
legio dementino de" padri soma- festa dell' Assunta, soleva interveni-
sclii. Delle pratiche religiose eserci- re anche Benedetto XIV, che, sic-
tate dai convittori, e dell'esercizio come dicemmo, n' era stato convit-
delle belle lettere, studi, accademia, tore, e che colla sua qualifica vi
JNcl secolo XVII venne nel Col- delle teatrali rappresentazioni, fatte
legio istituita un'accademia chiama- dai convittori. Clemente XI, nel
ta de' Veglianti, che adottò per 1701, diede il privilegio al Colle-
impresa un colle coperto di fiori, gio, che uno de' suoi convittori ser-
e il motto Sponte Sua. Verso l'an- moneggiasse nella cappella pontifi-
no 1678, un'altra ivi se ne fondò, cia nella festa della ss. Trinità, co-
promossa dalla dotta Cristina A- mechè in addietro ne fosse dato
Icssandra regina di Svezia, e che l'incarico ad un religioso merceda-
assunse il nome de' Stravaganti. rlo della ss. Trinità, argomento che
Per impresa ebbe essa un arco f(jr- trattiamo nel volume IX p. ^1, e
inato da due palme con cui alludeva 43 del Dizionario. Ma dal 1825
allearmi della regina, e col motto in poi, non ebbe più luogo tal re-
figura. In appresso Clemente X nel gue per la fede di Gesìi Cristo, cioè
1671 a' 14 gennaio, col disposto Giovanni Vi Ilario, Roberto Gian-
della costituzione , Romanus Ponti- sont, Giovanni Goffino, Leone HolT-
fex, che si legge nel tom. VII, pag. mann, e Matteo Stefano Crisino. U-
34, del Bull. Roì7i., confermò le scirono egualmente dal Collegio piìi
esenzioni accordate al Collegio da di tredici Cardinali, sei elettori so-
Gregorio XIII colia bolla de' i5 vrani del sagro romano impero
luglio del1574, e poscia a' 16 otto- più di venti arcivescovi e primati,
bre del 1672 per mezzo della co- più di centoventi di chiese deter-
, ,
Sdnctonun. Così dice il detto Piazza, dovessero rimanere nel Collegio per
Opere pie, pag. 148, Casa detta cinque anni, escludendo quelli, che
Santa delle vedove Ghìslierc a passavano l' età d' anni diciotto, e
Torre del Grillo. Il vero però si è quelli che non fossero arrivati allo
che la casa disposta dal fondatore studio dell' umanità, lasciando però
Ghislieri a favore di sei vedove, e ognuno in libertà di abbracciare il
venne posto sotto la px-otezione dei del benefattore Ghelmino Crolli, per
duchi Salviatl prò tempore, e sotto un di lui concittadino. Delie doli
il governo de' guardiani e supe- , che il Collegio dà alle zitelle, le
del ss. Salvatore alle Scale Sante. alle esequie del fondatore nella chie-
In mancanza di discendenza alla sa di s. Silvestro a Montccavallo
casa Salviati, per egual disposizio- parla il Piazza, Opere pie, pag.
ne del testatore, ne fu dichiaralo l'ji, Del Collegio Ghislieri in stra-
protettore il Cardinale primo prete da Giulia. Anticamente gli alunni
^
Morendo poi quest'ultimo nel i83f) piantasse l' istituto de' monaci del-
a' 1 3 maggio , siccome il princi- l'Egitto, e recitasse il suo simbolo
pe d. Francesco Borghese mancato al Papa s. Giulio I. Col disegno
ai vivi nel medesimo anno, qual pertanto di Giacomo della Porta,
fìslio di d. Marianna Salviati ere- Gregorio XIII eresse 1' edifizio pel
ditaria di sua famiglia , istituì il Collegio, e la chiesa di s. Atanasio
principato Salviati in persona di d. di buona forma ; ma la facciata
Scipione suo terzogenito, questi ot- con due campanili di buon gusto ,
cattoliche i giovani , che, ordinati niche lai'ghe all' usanza de' monaci
sacerdoti, tornando alle loro patrie, greci , e del colore della sottana,
confermassero nella fede greci cat- i cioè paonazzo. In casa usano una
tolici, procurassero la conversione berretta di greca forma, e fuori il
Velamina, il qtiale divenne metropo- cli nel rito greco, fatta dagli alun-
lita della Russia; Pietro Arcudi, com- ni nella chiesa di s. Atanasio, si
sagri agli alunni greci d'Italia. V. il mentato, /^. Jo. Gottfr. Ilermanni,
Maitene De antitjuilate Eccl. etc. Historia concertationuni de pane
t. I. p. 878, e 38o; il Giorgi Z/- azynio et fermentato in Coena Do-
turgia Rem. Pont. t. II, p. 140, ed mìni, Lipsiae 1737. K. Cappelle
il p. Gattico Acta Caerem. p. pg. PoxTiFrciE.
Pompilio Totti nel Ritratto di Ro- Il Pontefice Clemente XII fu tal-
ma moderna a pag. ^^n, dice che mente amorevole co' greci, che colla
nel iG38 si cantava l' evangelo in autorità della bolla, Inter mullipli-
greco da uno scrittore greco della cis, data agli 11 ottobre 1732,
biblioteca vaticana, e 1' epistola da Bull. Reni tomo XII p. 3 i4j fon-
vin alunno del Collegio greco. Fu dò in Ullano, diocesi di Bisignano,
poi Benedetto XIII, che introdusse nella Calabria, il Collegio italo-gre-
r uso di vestire cogli abiti della co, cioè nel palazzo abbaziale di s.
gio Inglese nella eliiesa, ed ospizio sto ascese il numero degli alunni.
tiella stessa nazione ; ospizio ch'era Il Pontefice istitutore, oltre quanto
divenuto pressoché dopo che inutile, aveva assegnato al Collegio, ed oltre
per Enrico \ regno d'Inghil-
III il altri soccorsi che amorevolmente
terra avea miseramente abbracciato gli avea dati, nelle festività della
la riforma religiosa. Gli applicò le ss. Trinità, e di s. Tommaso Can-
lendite diillo stesso ospizio, ed ospe- tauriense, gli soleva donare mil-
ilale, e gli assegnò scudi ti emila doro le scudi per festa. Gli concesse
aimui da pagarsi dalla dateria apo- molti privilegi, lo dichiarò imme-
lincile da lui, o dai Ponte-
stolica, diatamente soggetto alla santa Sede,
fici successori non si provvedesse al- e diede facoltà al rettore di poter
trimenti per egual somma, dando- conferire il grado di dottore agli
gli per primo protettore il celebre alunni, allorché avessero terminato
Cardinale Giovanni Moroni, uno il corso degli studi, premesso il con-
de" presidenti del concilio di Trento, sueto esame, e salve le prescrizioni
e per primo rettore non il lodato del concilio di Vienna. Abilitò gli
Guglielmo Alano, che tanta parte alunni ad essere promossi agli or-
ebbe in eseguire le benefiche mire dini sagri sino al saceidozio, me-
del zelante l*apa, ma sibbene I\I;m- diante r esame ed attestato del ret-
rizio Clenoch, prete secolare inglese, tore, e del Cardinal protettore, con
prima che i gesuiti vi fossero stabi- quelle facilitazioni, che descrive il
])oi da Gregorio la sagra con- XV Non solo nella santità, e nel cal-
gregazione di Propaganda, questo do zelo perla salute delle anime fio-
tutti gli esteri alle sue cure, ed alle se, ma anco nelle scienze, e nelle
sue sollecitudini. lettere, divenendo parecchi vescovi
Prodigiosi e di sommo vantag- e vicari apostolici dei distretti d'In-
gio furono i progressi del Collegio, ghilterra. Così i suoi rettori, che do-
pegli operai che in numero co- po il pontificato eli Clemente XIV,
spicuo somministrò alla vigna del sono preti secolari inglesi presenta-
Signore, e pegli uomini insigni per ti dai detti vicari, e quintli nomi-
pietà,per dottrina, per 0])ere fatte, nati, e scelti dalla Sede apostolica,
e date alla luce in confutazione de- si sono distinti per le cure e solleci-
gli errori de'seguaci della riforma, e tudini nell'esercizio del loro ufìizio ;
pei gloriosi confessori della fede. Qua- e per non dire di altri , E.oberlo
ranta di questi ultimi già nel 1647 Giadwcll, che ne fu il primo ret-
avevano patito il martirio, il perchè tore,dopo r invasione francese, per
prima che i francesi li cancellassero, essersi distinto in pietà, dottrina, e
vedevansi molti ritratti di essi nelle prudenza, da Leone XII fu fatto
pareti interne del Collegio. In Roma vescovo. regnante Pontefice fece
II
QUOT) . IH NONAS
. FEDRUARIAS AN MDCCCXXXVII
. . .
sino al portone del palazzo Acco- no. A memoria poi della concessione,
ramboni, portassero le aste del il detto benemerito rettore fece por-
baldacchino, sotto il quale il Papa re in marmo nel Collegio un bel
poi'ta Sagramento. Decorò del
il ss. busto del medesimo Papa colla se-
grado di suo cameriere d'onore in guente iscrizione:
abito paonazzo, il rettore d. Paolo
ET POPVLVM ROMANVM . .
EXCITANDVM . CVRAVERIT
COLLEGII . PRAESES
ANNO . MD eoe XXX VII
Carlo Bartolomeo Piazza, nelle sue gno di Napoli, nella provincia del-
Opere pie di Roma, a pag. 263 laTerra di Bari, chiesa la quale a-
tratta del Collegio irlandese, quando vcndo riunite, sino al pontificato di
risiedeva presso la torre del GiiUo. Pio VII, le sedi vescovili di Can-
ne, e Montevcrde, fu da quel Pa-
Collegio Nazareno. pa, colla bolla De Mcliori, soppres-
sa in un alle sue concattedrali, e riu-
Ne fu fondatore il Cardinal Mi- nita perpetuamente alla metropoli
chelangelo Tonti oriundo di Cese- di Trani. Quindi ritoinando al no-
na, ma nato in Pùmini da medio- stro Tonti, nello stesso anno 1608
cri genitori. Recatosi in Roma, e a' 24 novembre, fu da Paolo V crea-
presa relazione e servizio colla fa- to Caixlinale . Ma procacciandosi
miglia Borghese, meritò che Paolo per le sue virtù e belle doti il fa-
V nel 1608promovesse alla chie-
lo vore di quel gran Pontefice, diven-
sa arcivescovile di Nazareth nel re- ne bersaglio alla invidia, e ne fu
VOL. XIV. 12
lyS COL COL
vittima a segno, che per torlo dal perato dal duca di Sermonetta Ales-
fianco di Paolo V gli fu dato il sandro Caetani, e volle che in es-
vescovato di Cesena. Tornato in so venissero alimentati, ed istruiti
Gesti, per cui fu sepolto presso l'al- mini sua patria, e volle che vi po-
tare di s. Ignazio. Oltre l'articolo tessero nel tempo istesso aver luogo
Tomi Cardinale [Vedi), possono con- quanti giovani convittori avessero
sultarsi per le gcste di questo egre- creduto di accettare i suddetti pa-
gio porporato l'Aniidenio, il Palaz- dri scolopi ; e perchè il tutto i-iu-
sa, come afferma l' Alvcri, Roma e col consenso del p. rettore del
in ogni stato, t. II, p. 281, ed ove Collegio, ivi furono collocati otto
rimase per mezzo secolo. Intanto fia nobili alunni bergamaschi, apparte-
i personaggi, che in tal tempo abi- nenti al Collegio Cerasoli (F'edi),
tarono nel palazzo Tonti, sono a nel modo che diciamo a quell'ar-
nominarsi donna Olimpia Maidal- ticolo. Tuttavolta nel seguente Pon-
chmi Pamphily, cognata d' Innocen- tificato di Clemente XII, furono
zo X, ed il celebre Cardinal Gui- tolti gli alunni bergamaschi dal Col-
do Ben ti voglio di Ferrara autore legio, che però nel 1765 per un
della classica Storia delle guerre chirografo di Clemente XIII vi fu-
di Fiandra, ove era stato nunzio rono riammessi, finche per le vi-
apostolico. Ed è perciò che si opi- cende del 1798, restarono di nuo-
na da molti, fia' quali dal Cancel- vo divisi. Il nobile Collegio Na-
lieri, nella sua Lettera sopra il ta- zareno, sino alla invasione francese
rantismo e l'aria di Roniaec, a pag. si compose di un corpo di alunni,
380, che in quel tempo fossero ese- che, secondo la volontà del fonda-
guite da Federico Zuccari le belle tore, vestivano di sottana violacea,
pitture, le quali decorarono la gran sulla quale sovrapponevano altra
sala del palazzo Tonti, rappresen- veste di mantellone dello stesso co-
tanti l'assedio, e la memoranda pre- lore, con mostre, e bottoni di seta
sa di Anvei'sa. rossa ; non che di un corpo di no-
Alla fine, composte le liti ed bili convittori, che vestivano in abi-
ampliato grandemente il locale nel to corto di color nero. Riporta
pontificato di Alessandro Vili, e la figura dei primi il p. Bonaiuii
1689, il Collegio Naza-
nell'ottobre nel suo Catalogo, ec. pag. ^5, Del-
reno dal palazzo Giori, passò sta- l'alunno del Collegio Nazareno.
bilmente ad abitare nel suo palaz- All'epoca infausta della suddetta
zo presso la chiavica del Bufalo, invasione repubblicana , essendosi
ove non ha cessato mai di crescere perduti i beni che servivano al
ia riputazione. Nel pontificato di mantenimento degli alunni, cessaro-
Benedetto XIII, come si disse nel no essi col cominciare del corrente
volume IX, p. 34 del Dizionario^ secolo, né più vennero ammessi che
i8o COL COL
giovanetti o di civile con-
nobili, casione ch'essi passano a villeggiare
dizione, sì romani che esteri, qua- i in Castel Gandolfo. I convittori, do-
li vestono di nero con calzoni Inii- po essere stali amiiìessi col rettore,
is}\\. I padri delle scuole pie se ne e cogli altri padri al bacio del pie-
diedero in ogni tempo tntta la de,festeggiano l'onorificenza ricevuta,
cura, e a facilitare l'apprendimento con apposite poetiche composizioni, le
delle scienze, e d'ogni ramo d'istru- quali benignamente furono sempre
zione fornirono il Collegio di mu- ascoltate dai Pontefici, che sogliono
sei e di valenti professori. Non de- donarli di paste, dolci o commestibi-
ve quindi recar maraviglia, che sia li. Nei Diari di Roma, si fa parola
salito ad alto grado questo Collegio, tanto delle visite fatte in Albano
e che si glorii annoverare tra i
di dai Papi al Collegio Nazareno, che
suoi allievi quaranta Cardinali, mol- dei Pontificii doni, e delle poesie re-
ti vescovi , e chiarissimi letterati, citate dai convittori, non che di qual-
tra i quali un Paradisi, un Alga- che latino componimento del dot-
rotti, un Verri, un Devoti, un Fan- tissimo p. Giambattista Rosani, già
toni, e, per tacere di tanti altri, i zelante professore dieloquenza nel
due viventi celebralissimi poeti con- Collegio, e meritamente al presen-
te Giovanni Marchetti , e cava- te preposi to generale delle scuo-
liere Angelo Maria Ricci, il cui le pie.
nome è un elogio. Sempre i padri scolopi, per mag-
Quivi convittori apprendono i
i giormente promovere nei convitto-
primi rudimenti, le belle lettere, la ri l'esercizio dell'amena letteratura^
cesco Borgia, o per dir meglio da affitto dalla nobile faniiglia Frangi-
lui stabilite, e dalle genei'ose som- pane, cioè nell'anno i553, concor-
me date, come quegli che essendo rendovi lo stesso s. Ignazio colle li-
IV duca di Gandia prese l'abito mosine, che raccolse dalla pietà dei
della compagnia nel i547, quindi fedeli. Quivi si formarono altre
nel i565 fu fatto generale di essa, scuole per insegnare la teologia, e
e mori santamente nel 1^7 •a. An- la filosofia, ed aperta venne la scuo-
che il Piazza dice, che il Collegio la della spiegazione della sagra
ebbe incominciamento nei primi di Scrittura, il cui primo interprete
marzo i55i in alcune case anguste fu il Antonio Frullo. Della teo-
p.
prese a pigione alle radici del logia positiva fu il primo lettore il
Campidoglio, non senza probabi- p. Martino Olavio della teologia ,
i54o. A quel luogo recatosi nell'an- Nel i55g, avendo la grande inon-
no santo s. Francesco, che ancora era dazione del Tevere rovinato la ca-
duca di Gandia, sebbene avesse fat- sa del Collegio, di necessità fu tras-
to segretamente voti religiosi, mol-
i portato in quella vicina de'Salviati,
te somme contribuì, molte ne man- ove si aprirono gli studi con molto
dò poi dalla Spagna, quasi presa- decoro nell'anno seguente i56o;
go della futura grandezza del Col- nel quale anno , e a persuasione
legio, dell'importanza che doveva del PapaTio IV, Vittoria Tolfi
prendere, e dell'immenso bene che marchesa di Valle, vedova di Ca-
avrebbe prodotto. Certo è, che si- millo Orsini, marchese della Guar-
no dalla prima erezione del Colle- dia, e nipote di Paolo IV , come
gio, a s. Ignazio stesso se ne deve figlia di Elisabetta sua sorella, do-
la maggior gloria per cui alcuni ,
nò al Collegio alcune case, che avea
ne lo dicono fondatore, ed altri con- destinate per un conservatorio di
fondatore. nobili donzelle, il quale non avea
Nelle dette case insegnaronsi da avuto elletto, sebbene altri alfermi-
principio, nel modo che si poteva. no il contrario, come si dirà in a]j-
,
Secondo il p. Lazzeri ne' Prole- 55slrorum labore slelit ". Donde se-
gomeni al p. Perpiniano, non pare gue, che r essersi fabbricata colle
che la marchesa edificasse la chiesa, mani stesse dei gesuiti, esclude quan-
presso il monislero fallo da lei fah- to alcuni dissero essere ciò seguito
l)ricare, e ceduto poi ai gesuiti ad per la chiesa di s. Ignazio.
istanza del Pontefice Pio IV, giac- Indi Pio IV donò al Collegio
ché si dice solo templi (juoque ja- un' annua pensione di scudi seicento
ctis Certo è, che la
fandaineiids. d'oro. Non andò guari , che il lo-
chiesa della Annunziata comin-
ss. cale fu ristretto in proporzione de-
ciò a edificarsi nel iSQi, metten- gli scolari, bisognò accrescere il nu-
do nelle fondamenta la prima pietra mero de' maestri, e fiori in modo,
con solenne rito il celebre Cardi- che nel i564 Pio IV volle recarsi
nal d'Augusta Ottone Truchses ; a visitarlo, venendo ricevuto dal p.
eiiifìzio che ebbe termine, e fu con- Pietro Perpiniano di Valenza di-
sagrato nel iSGy. Non vi sono me- rettore degli sludii del Collegio, co-
morie, che la marchesa della Val- me dice il Piazza citato. Con sì fe-
le, circondato da due ordini di por- con questa iscrizione, che ne dichia-
tici, dove all'intorno sono disposte ra il principale oggetto:
le cattedre delle scuole, e le stanze
EELIGIOXIS . CAVSA
GREGORIVS . XHI . TO^IT . MAX . BOX.
COLLEGU . EOMA>fI . SOCIETATIS . lESV
EEDDITO AVCTI
AMPLISSIMO . .
OMNES
AEDES NATIONES . AD . .
MDLXXXII.
nelle fondamenta dallo stesso Gre- di poi saputo, che il Collegio stes-
gorio XIII; ed aggiunge, esservi so erasi indebitato per ventiquattro
tradizione, che non riuscendo 1' e- mila scudi, lo sollevò da tal peso
(lilizio splendido e grandioso come pagandone egli la somma. Ci attesta
il desiderava, percliè fosse di deco- poi Marc'Antonio Valena nelle sue
ro alla gran città, ed analogo a'suoi Cose memorabili accadale in Ro-
vasti e generosi disegni, ne ordinò ma dal iSjGJùio al 1649? che Gre-
la demolizione, e Io fece ricostruire gorio XIII, per mezzo di Bartolo- i
nel modo, che meravigliosamente og- meo Ammannati, scultore ed ar-
gi si vede. 11 documento più solenne chitetto fiorentino, fece il Collegio
della demolizione della prima forma Ptomano contro la volontà del Car-
dei Collegio sta in una pittura con dinal Antonmaria Salviati, del qua-
sua iscrizione esistente nella sala le quella fabbrica acciecava il pa-
della porteria del Collegio. In es- lazzo,che non era però quello ora
sa è l'appresentato Gregorio Xllf, Doria Pamphily, come scrisse qual-
che va in consueta
cavalcata alla cuno. JMa quel palazzo, che poscia
cappella papale della ss. Annunzia- fu distrutto dalle fondamenta die- ,
demolita l' antica chiesa, ed eret- legi medesimi, mentre nell' altare il
ta quella di sant'Ignazio) della com- lodato p. Pozzi con perizia elligiò
pagnia di Gesìi, descritta, e di- la ss. Concezione. La congregazione
retta alle altre congregazioni spar- poi del Passetto, ha sull'altare una
se pel mondo, Roma 1659. Que- bellissima immagine di Maria Ver-
sta fu ivi ristampata nel 1824, da gine, opera lodata dello Zuccari.
Francesco Bouiliè.
Notizie intorno alla Cappella dei
Siccome poi nel Collegio vi sono
giovani cantori in Collegio Ro-
le camere abitate da s. Luigi Gon-
mano, del Ristretto degli Angeli,
zaga gesuita, ove morì a' 2 i giugno
addetti alla congregazione della
iSqi, allorché il Collegio, come di-
beatissima Fergine chiamata del-
remo, fu dato alla cura de'sacerdo-
l' Aula massima.
ti secolari, questi nel 1788 v'isti-
tuirono gli esercizi spirituali pei I cantori del Collegio Romano
giovanetti di nobile e civile condi- sono una fiorente congregazione di
zione, per disporli a fare la prima giovani scelti tra la numerosa sco-
comunione nel locale presso le det- laresca di quella università, che me-
te cappellette; istituzione, che ven- rita qui una speciale e distinta men-
ne poi trasferita in un locale pres- zione. La sua origine rimonta ad
so s. Maria Maggiore. Va
però qui un secolo e mezzo addietro , cioè
notato, che le congregazioni entro allorquando Annibale JMarchetti
il p.
ilCollegio romano sono quattro: la della compagnia di Gesù, mosso da
Prima primaria, la Scaletta, l'Aula zelo della divina gloria, inventò e
massima, ed il Passetto. Se si eccettui pose in opera questo nuovo mezzo
la Pi imaria composta di persone di per coltivare la pietà nell' animo
vari ceti e professioni civili, le al- della romana gioventù già da sé
,
solo molti riuscirono insigni per di stile organico nelle maggiori so-
pietà, e per dottrina, ma furono lennità. Un corpo de' consultori scel-
altresì -validi , e zelanti sostenitori ti dalla loro stessa congregazione
di quella musica veramente sagra, ogni anno a pluralità di voti, pre-
di cui Pioma ha potuto sempre glo- sieduto dal p. direttore, vegha so-
riarsi d'essere maestra , e che solo pra buon ordine, e sopra l'esat-
il
d' ogni altro, basterà qui ricordare private e pubbliche, della scolare-
il nome celebratissimo del vivente sca, ed altre nella chiesa di s. Igna-
monsignor Giuseppe Baini romano, zio, essi prestano il loro servigio di
un tempo onore di questa adunan- accrescere il decoro delle sagre fun-
za, e da circa dieci lustri primario zioni, che in detta chiesa si fanno
ornamento e sostegno del Collegio con numeroso concorso di popolo
de' cappellani cantori della Cappella nelle sei domeniche e nel triduo ,
pontificia, alla quale presiede come solenne che si premette alla festa
camerlengo perpetuo per
direttore di s. Luigi Gonzaga, nella novena
volere del Papa che regna,
il quale da di s. Giuseppe, nella festa di s.
ullimolo ha pure annoverato tra'suoi Ignazio , nei giorni della settimana
camerieri d'onore in abito paonazzo. santa, e nella solenne esposizione
Tornata in line la compagnia di del ss. Sagramento per quaranta
Gesù in possesso del Collegio Ro- ore, che ivi ha luogo con istraordi-
mano, tornò anche a promuovere naria ecclesiastica magnificenza, dal
con ogni studio il bene di questa sabbato santo al lunedi dopo Pasqua.
opera; furono quindi i giovani prov- Di ciò hanno singoiar privilegio lo-
veduti di nuovi ed utili reaiolamenti, ro accordato dai sommi Pontefici
atti ad ispirar loro il fervore, e la in vigore del qua-
quale è lecito a
perto. Siccome questo oratorio ap- Celso in Banchi dove s' incominciò
partiene al Collegio, ed in esso fu ad alzare la croce. Approvando per-
già fondato, ce ne permetteremo tanto Paolo V nel 161 1 tali divo-
qui un cenno, seguendo 1' ordine ti esercizi, concesse molte indulgen-
cronologico de' tempi. Secondo il ze, giacché, oltre la predica, che
Piazza, drlla coninnìonc generale facevasi per le piazze ogni dome-
all'oratorio di s. Francesco Saw- nica, in tutte le ultime d'ogni mese
rio al Collegio Romano, questa ope- aveva luogo una comunione gene-
la pia che produsse immenso be- ralcj nella quale davasi a ciascuno
cuni secolari per assistere ad ope- miglia del Collegio Romano, assi-
postolo delle Indie, e per la sua i- Non riuscirà discaro, che si av-
stituzione, e pel farsi ogni quar- verta come avendo parlato al det-
ta domenica del mese la comu- to articolo della grandiosa macchi-
nione generale in qualche chiesa, na per l'esposizione del santiss. Sa-
fu detto ancora della ss. Comunio- gramento, e di alcune eseguite con
ne generale. Indi, nei primi del de- simboli, e i-appresentazioni diverse,
corso secolo, fu ridotto dai padri la stessa macchina si faceva sino
gesuiti nel modo, e forma che si da quando l'oratorio era nel corti-
vede, senza mentovare gli ultimi ri- le del Collegio Romano, raccontan-
sfauri. A volerne accennare i pre- do Passeri a p. 358, che Nicola
il
delle pili magnifiche e ricche chiese maestoso deposito, in cui giace se-
di questa città. polto Gregorio XV trasportatovi ,
ficati della volta da lui dipinta nel resca del Collegio nei d\ festivi
desci'itte nella Breve relazione del- tre i non men celebri Suarez, Vas-
l'apparato fatto in Collegio Roma- quez, Cornelio a Lapide, Mariana,
no, pel ricevimento della serenissi- Pereira, Paure, e tanti altri. Nelle sale
ma regina di Svezia, Roma i656. del Collegio R.oniano si sono spie-
In quell'anno furono eziandio stam- gate matematiche più sublimi da
le
pati dal Mostarda : /festivi applau- Clavio, l'Euclide de' suoi tempi; da
si fatti nella Sapienza, e Collegio R^icciardij da Eorgimdi, da Bosco-
Romano, e i.i altri luoghi di Ro- vich, e da Asclepi. In queste scuo-
ma alla regina di Svezia. le hanno insegnato la più maschia
A' 21 settembre 17 18, il Cardi- eloquenza gesuiti Perpiniano, Ben-
i
giori, insieme alla campana princi- lata ne' giovanetti scolari; ma per
pale, ch'è quella delle scuole. L'ele- le prediche, pegl'esercizi dati nel-
200 COL COL
rotatorio sani mentovato della ss. stesso museo. Nel iBSj fu pubbli-
comunione generale, e nelle con- cato in Milano Musaci Kirckeriani
gregazioni ivi erette delle prima Jnscriptiones ethnicae et chrislianae.
primaria, del Salone, e della Sca- 11 Vasi celebra questo museo, e le
quelli del Ponteo a s. Maria in legge nelle tre iscrizioni, che sono
Vallicella, del Bianchini nella casa nella specola. Essa è fornita dei ne-
de" Lucchesi sul Munte Cavallo, ed cessari strumenti per ogni sorta di
al palazzo della Cancelleria; dei
pp. osservazioni, le quali pur si conti-
202 COL COL
nuaiio con onorevoli risultali dai in Collegio Romano dagli astrono-
ilotli gesuiti. E .sebbene l'osserva- mi della Compagnia di Gesìt negli
torio, o specola del Collegio roma- anni 1 840-1841, Roma 1842. In
no, abbia il difetto di andar sog- essa a p. 5, si legge, che il Col-
getto alle oscillazioni in grado non legio Romano può dirsi sia stato
comune, pure stante il nostro lim- un osservatorio astronomico da Cla-
pidissimo ciclo, le osservazioni che vio in poi ; che le osservazioni di
ivi si fanno nel numero sono as- Claviosuccennate probabilmente fu-
sai maggiori di quelle dei migliori rono fatte nel Collegio vecchio, il
d'Europa, l"^. Giornale Arcadico quale, come si disse, era la casa
toni. LXXXVl, pag. 44» ^ Calan- della marchesa della Tolfa, la cui
drelli Giuseppe, per altre analoghe ristrettezza e il fortuito accidente
notizie. Presentemente sì nel Dia- che una pioggia notturna bagnasse
rio di Roììia, il quale ivi si pub- diversi scritti riguardanti
il Calen-
l)Iica due volte la settimana, che dario cui doveva nella
il Clavio
nelle settimanali Notizie del giorno, mattina presentare a Gregorio XIII,
sempre si annunziano le Ossen>a- furono i principali motivi i quali
zioni meteorologiche della specula spinsero questo gran Pontefice a
del Collegio Romano, come sul ba- determinarsi di fare a spese di sé,
rometro, termometro esterno, ane- e de' suoi nipoti il Cardinal Buon-
moscopio, stato del cielo, e termo- compagno del titolo di s. Sisto, e
metrografo ec. della medesima spe- il Cardinal Vasta villani, o Guasta-
cola. villani, la magnifica presente fab-
p. 2o5, come dal cavallo trojano siedere al Collegio Romano tre am-
sono usciti dal i582 in poi sotto plissimi Cardinali colle cariche ed
r istituzione de' gesuiti, uomini ce- ingerenze di Prefetto degli studi,
lebratissimi armi,
nella toga, nelle di Prefetto dello spirituale , e di
e nelle arti. Innumerabili poi sono Precetto deir ecouomieo , venendo
gli scolari, che professarono vita nel medesimo Collegio riunito il
parte di alcuni regi ministri,non Luigi Frezza di eh. mem. Vanno ram-
senza ripugnanza del suo animo vi mentati inoltre Marsella, i Guidi ne-
i
scuole,che vi erano nel 1773. Egli Il santo Padre volle osseivare i più
vi aggiunse soltanto le cattedre di insigni monumenti, che vi si custo-
l'erario Pontificio, l'annuo compen- poita per titolo L' Aes grave del :
come Gregorio XIII avea conceduto cantato dai giovani sullodali della
nella sua istituzione ai prepositi ge- cappella della congregazione dell'au-
nerali prò tempore. la massima, ossia del salone. Gli
Ritornato così il Collegio Roma- alunni della classe teologica gli pre-
no nell'antico sistema, i gesuiti cor- sentaiono loro omaggi in un com-
i
PATEIS . I?fDVLGE?fTIS.SIMl
GREGORI PONTIFEX MAXIME . .
VENERABVXDI SALVTAMVS .
COL COL
207
prefetti a questo ultimo secondari. nello stato in cui Tra gli trovasi.
Essi hanno 1' incarico di attendere antichi popoli aborigeni si enume-
sì nell'interno che fuori delle scuo- rarono certamente i sabini. Do-
le, i giovani studenti, affinchè esat- po il famigerato ratto delle sa-
tamente mantengano la esemplare bine, eseguito dai romani, per la
disciplina , che veramente forma la pace che successe alla fiera guerra,
generale ammirazione. Le lauree la Sabina venne ad essere consi-
sono sottoscritte dal p. preposito derata siccome una parte di Roma,
generale, e sono valevoli, quanto formandosi il senato romano di e-
quelle di qualunque altra univer- gual numero e romani.
di sabini ,
ed anco pei giovani di altri luoghi, Verso l'anno i54o, nel pontifi-
i quali apprendessero quelle scienze, cato di Paolo III, Farnese, alcuni
e quelle arti, che non possono stu- romani, per lo zelo
prelati, e curiali
diare nei loro seminari , a somi- e a suggerimento di s- Ignazio, a-
glianza della romana nobile acca- prirono un ricovero pegli orfani
demia ecclesiastica. presso la Chiesa di s. Maria in
Pio VII , a facilitarne la fonda- Jquiro {^Vedi), e per le orfane in
zione, con chirografi pontifìcii con- una casa a s. Bartolommeo all'Isola,
cesse per mela lo sgravio della da- nella regione di Trastevere. Furo-
tiva del catasto nominato Piano. no essi primi istituti di tal ge-
i
Per decorare poi il patriziato sabino, nere, che si avessero in Roma, me-
come il romano, che gode ed eser- no due Orfanotrofi [f edi), di cui
i
poesie e musica, e con invito del pa- Coronali (Tedi). In seguito alcune
triziato sabino e romano : accade- monache furono ivi collocate per
mia che talvolta fu proseguita nel- istruire le donzelle, finché in pro-
la seguente sera, e con eguale de- gresso di tempo si formò un vero
COL COL 2og
monistero sotto la regola di s. Ago- te YIIJ, e generale fu il dolore per
Kliiio . Dall '
aiciconf'raleniita passò Si grave perdita. Trovandosi questo
pure governo delle orfane sotto
il
amplissimo, e generoso porporato
Ja dipendenza del Cardinal protet- protettore dell'arciconfraternita
della
tore della pia casa di Maria in visitazione di
s. Maria Vergine, benefi-
Aquiro. Nella istituzione le orfane cò le due pie case degli orfani;
ed
furono dodici, indi si lasciò inde- osservando che molti giovani del-
teiminato il numero che è a lo ospedale
se- od ospizio di s. Maria
conda delle rendite della pia ca- in Aquiro erano dotati di felice
sa ,
oud'è che attualmente ascen- ingegno, ed inchnati allo studio, i-
dono a diciassette. /Sono queste deò di fondare per essi un parti-
giovani mantenute gratuitamente, colare Collegio, che dal suo cognome
e vengono isti nife dalle monache SI chiamasse Salviati, comandando
nella religione, nella morale, e nei che non dovesse in seguito essere u-
lavori domestici propri del sesso, nito a verun altro Collegio o se-
perchè riescano buone madri di fa- minario, e quindi il dotò con pin-
miglia se eleggono lo stato matri- gui rendite. Adunque presso la det-
moniale, ovvero possano farsi mo- ta chiesa e pia casa fabbricò il Col-
nache nel medesimo luogo, peroc- legio, e colla direzione di Paolo
ché esso non riceve che donzelle i- Sacchetti, sacerdote romano di san-
vi educate. La nomina di ammis- ta vita, e che prepose pel primo a
sione al monistero spetta ai detto rettore, ne formò i regolamenti. Pre-
Cardinal proiettore. 11 loro abito scrisse che i giovani atti ad esser
è di saia bianca, come lo sono il ve- ammessi nel Collegio , dovessero
lo, e la cintura, da cui pende la coro- contare dodici anni di età, ed al-
na, r. il p. Filippo lionanni. Cata- meno ne avessero tre già passati
logo ec. de Collegi di alunni e fan- neir orfanotrofio. Ordinò che que-
ciulle, alia pag. 56; delle orfanel- sto fosse affatto diviso dal Colle-
le di genitori onesti; non che il ci- gio, e solo ambedue dipendessero
tato Piazza, capo 11 pag. i5i, del- dall'ai ciconfraternita,
da dodici de-
le orfane de' ss. Quattro; ed
zitelle putati e dal
Cardinal protettore,
il Mori chi ni j degli istituti di pub- con due separate amministrazioni, e
blica carità ec. pag. 147, del Con- con altre prescrizioni riportate dal
servatorio dtss. Quattro. Presente- medesimo Piazza. Ivi, e nelle scuo-
mente le monache professe sono le Romano, dispose il
del Collegio
ventisei. fondatore, che avrebbero apprese le
Verso Tanno iSpi fondò que- scienze, ed assegnò loro per abito
sto Collegio il Cardinal Antonma- una sottana con fascia, ed una so-
ria Salviati,degno pronipote di Leo- prana tutto di lana bianca con cal-
ne X, d'animo grande e benefico, ze, cappello, e berretta clericale del
siccome si può conoscere dagli ospe- medesimo colore, afìGne di distin-
dali di s. Giacomo, e di s. Rocco,
guerli da quelli dell'orfanotrofio, che
e dalle altre gloriose sue memorie vestivano un sacco bianco di tela, con
registrate nel sopraddetto Piazza a fascia, e cappello dello stesso colore.
P- 25 1, là dove parla del Collegio Tanto dell'orfanotrofio, che del Col-
Sah'iati in s. Maria in Aquiro. Mo- legio tratta il succitato p. Bonanni
rendo fu egli assistito da Cleiuen- gesuita alla pag. 49, Alunno del
VOt. XiV.
14
2 10 COL COL
Collegio Sah'iati, ed alla pag. 5o, casa degli orfani, che del Collegio
(lelUorfano di onesti parenti, e ne Salviali, fu d'uopo riunire in uno
riporta pure le figure. i due istituti, e le sostanze loro, per
Altre notizie sul Collegio Sal- cui col nome di Orfanelli s'inten-
viati, si leggono nella Gerarchia de quella comunità di giovanetti,
ecclesiastica di Carlo Bartolommeo che è presso la chiesa di s. Ma-
Piazza, quale dice a p. 835, che
il ria in Aquiro, detta la pia Casa
gli alunni celebrano solennemente degli Orfanelli. Per mantenere la
la festa dell' Assunzione di Maria, memoria tanto del Collegio Salvia-
perchè sotto i di lei auspici, e in ti, che dello spedale, o orfanotrofio,
quel giorno ebbe incominciamento gli orfanelli adoperano gli abiti, i
il Collegio. Fu rettore benemerito quali si usavano in ambedue le ca-
di esso, e maestro amorevole il ce- se, cioè, l'abito di lana bianca del-
lebre Pompeo Ugonio, versatissimo la forma de' collegiali allorché si re-
nelle belle lettere, e nella romana cano alle scuole del Collegio Roma-
erudizione, come si ha dalle sue o- no o al passeggio, non che in altre
pere. Il Cardinal Odoardo Farnese, circostanze; ed il sacco di tela bian-
poiché successe al fondatore nel- ca sì in casa che quando vanno
la prolettoria,ne ampliò la fabbri- ad associare i cadaveri de' fanciulli
ca, e ne fu pur insigne benefattore. defunti. Assumono però la cotta e
Altri Cardinali protettori , che si la berretta allorché assistono in
distinsero per generosità verso il chiesa ai divini uffizi, e in coro nei
pio luogo, sono Flavio Chigi, nipo- dì festivi.
te di Alessandro VII, e Carlo Rez- Il sommo Pontefice Leone XII
zonico, nipote Clemente XIII,
di affidò la direzione ed il governo
sotto decano del sagro Collegio. Fra dell'istituto ai chierici regolari del-
i benefattori dell'orfanotrofio, e del la congregazione de Soniaschi (Pe-
Collegio si distinse la nobile casa di), che appunto furono principal-
Boccapaduli, come si ha dal Bir- mente istituiti da s. Girolamo Emi-
11, pag. 3iq. Quindi assegnò ren- si ha dal Titi. Vi si celebra la fe-
dite pel mantenimento degli alun- sta del santo titolare a' 3o novem-
ni della nazione scozzese , affinchè bre, e quella di s. Margherita re-
istruiti ivi nella pietà, e nelle let- gina di Scozia a' io giugno, f^.
tere, tornando alla loi'O patria, po- Ridolfino Venuti, Roma moderna^
tessero farvi rifiorire l'antica fede tom. I, p. 194, Di s. Andrea de-
cattolica de' loro antenati, che tra gli scozzesi, e dell' annesso Collegio
i primi ricevettero lume della fe- il Dal cleio secolare, passò per o-
de, come si espresse Clemente Vili pera di Paolo V nel 1616 questo
in detta bolla: Inter prima nume- Collegio sotto la cura della compa-
ranlur regna, quae fìdeni calholicani gnia di Gesù, la quale corrispose
snsceperunl, cioè insieme al suo re sino al 1773, all' altldato incarico
Lonaklo I nell'anno 2o3. Diede col noto zelo, ed impegno. Fiori-
,
Farnese, e alla chiesa contigua, di cui Collegio venne aggregato alla pro-
è fondatrice s. Brigida, discendente vincia romana, e sottoposto all'iib-
2.4 COL COL
bidienza de' romani Pontefici e dei stri di s. Domenico par. II, pag.
provinciali di detta provincia, i 197, 1543.
quali, in beuemereaza dell' istitu- Nel capitolo generale, tenuto in
tore, preposero a rettori, o reggen- Roma nell'anno 1
694, sotto il gene-
ti quasi sempre religiosi spagnuoli, ralato del p. Cloche, il Collegio di
fra i quali salirono in rinomanza s. Tommaso d'Aquino venne dichia-
per iscienza, e santità di vita i pp. rato studio generale della provin-
Francesco d'Avila il ven. Tom- , cia romana, cogli stessi privilegi de-
maso Romos, e Giovanni Gonzales. gli altri studi generali dell'Ordine;
V. il Fontana nel suo Teatro do- con questo però che i superiori ge-
menicano part. I, e. 5, pag. i84; nerali dell'Ordine domenicano pos-
il Cavalieri tom. I, Bid-
p. 4^3; il sano farvi tutte quelle aggiunte, o
lariuni ad annum 1 Fre-
544 5 i^ derogazioni, che crederanno neces-
villot, Uanrìèe Dominicaine, jan- sarie all'indole de'tempi, e all'incre-
vier. 355, e gli atti del
14, pag. mento del Collegio. Il perchè la
Capitili general, Roniae i644> P''^ maggior parte de' maestri generali,
Romana provincia num. 2. a seconda delle circostanze, amplia-
benemerito fondatore poco pri-
Il rono o modificarono i regolamenti
ma della sua morte, come si ha collegiali, siccome pure ha fatto
dalla sua donazione e testamento, l'odierno maestro generale p. Ange-
pregò sì il provinciale romano, e s\ lo Ancarani, che vigilando sul flo-
il priore prò tempore del convento rido progresso del Collegio, da ul-
di s. Maria sopra Minerva, per la timo ha stabilito il seguente pro-
formazione delle leggi, e delle co- spetto degli studi, dal quale si scor-
stituzioni, colle quali dovesse reg- ge la qualità de'professori, le facol-
gersi il Collegio. E ciò pei px'imi tà loro, e gli autori che spiegano,
fecero i padri Nicolò Soracantel- non che la qualità del rispettivo
lo, maestro provinciale romano, e esercizio.
Stefano Dolcis priore della Miner- // reggente degli studi spiega s.
di), che ha luogo a' 7 marzo nella ché nel conclave, in cui fu assunto
ne latina in lode del santo, alla pre- bre visconte di Chateaubriand. Ecco
senza del sagro Collegio. V. Dome- le sue memorande parole : » Esso
nicani, OSSIA Ordine de' predicatori. « dalla sua sede additerà agli esteri
» ammiratori delle antiche, e delle
Collegio Urbano di Propaganda " nuove glorie di R.oina, oltre tanti
Fide. " altri monumenti, il Vaticano, e
» il venerando istituto della Pro-
Questo Collegio viene meritamente " paganda, per ismentire chi osasse
distinto coi più nobili, e gloriosi ti- •5accusare Roma quasi nemica dei
toli, appellandosi Fonli/ieio, Pasto- '5lumi, e della splendidezza. Con
rale, e Seminario apostolico di tut- " essi accennerà ove giunse il col-
te le nazioni, per bandire ovunque 5 ino delle arti sorelle , e donde
l'evangelo, esercitando i suoi alun- •5 pur si trasse l'aiuto per le sco-
2 I () COL COL
leremo adunque della sua origine di wSpagm, il palazzo appai'ten ente,
del suo fine, del suo edifizio, della come narra l'A.midenio, a Bartolom-
chiesa annessa , degli studi , delle meo Ferratini di Amelia, e da lui
accademie, della biblioteca, del mu- fabbricato, a capo la strada , che
seo , della famosa stamperia , della dal suo cognome si disse Ferraii-
direzione del Collegio, di cui ora ha na, e poi con vocabolo corrotto
merito la compagnia di Gesù, e di Fratina, cioè in un luogo che in
altre notizie. Da questo Collegio poi quel tempo era l' ultimo dell' abi-
Uscirono uomini di tutte le nazioni, tato, ed oggi è quasi nel mezzo, e
eminenti per santità, pel martirio nel pili bello dell'alma città. La
sofferto in difesa della fede, pel pet- compera segui dopo che il Ferra-
to sacerdotale con cui esercitarono tini, creato Cardinale da Paolo V,
il sagro ministero, per dottrina e , morì nel 1606 passati due mesi.
perle dignità ecclesiastiche alle qua- Mentre monsignor Vives abitava
li furono giustamente innalzati dai il palazzo, siccome ecclesiastico di
sommi Pontefici, o dai propri ve- gran zelo per la propagazione della
scovi. fede, concepì il nobile e generoso
disegno di erigere nel medesimo un
Origine, ed isl'ituzìonc del pontifì- Collegio, perchè ivi fossero educati,
cio Collegio Urbano di Propa- e istruiti nelle necessarie scienze
ganda fide. nelle buone discipline, e nei dogmi
delle verità cattoliche, i giovani di
Dopoché r immortale Crregorio diverse nazioni straniere , affinchè
XV, Ludovisi, ebbe istituito la ve- ritornando nelle loro patrie o in- ,
cie tra gli infedeli, monsignor Gio. nome cristiano, e finalmente illu-
grado di ministro residente per Isa- ch'erano nelle missioni, i quali sem-
bella Chiara Eugenia, infante di pre domandavano aiuto di soggetti
Spagna, e governatrice delle Fian- per esser coadiuvati nell' apostolico
dre, volle acquistare nel rione Co- ministero, li perchè tanto il prelato,
lonna, ed a capo della piazza delta quanto il p. Ghislieri , conveniva-
COL COL 717
no, che sarebbe utilissima cosa di zo, e sotto il suo stemma genti-
fomlare in Roma un Collegio, ove lizio, cioè : COLLEGIVM VP>EANVM DE
fossero allevati i giovani orientali PROPAGANDA FIDE, comc osserva an-
per poi rimandarli istruiti nelle lo- che il Cancellieri a pag. 3?.7, delle
ro parti. Progredii-ono talmente le Disserlazìoni epistolari bibliografi-
cose, che monsignor Vives si decise che. Ilsopi-addetto Gio. Battista Vi-
d'impiegar a tale scopo le sue so- ves fu quegli, che a' 3o gennaio
stanze ed incaricò il p. Ghislieri
, 16 IO trasportò i cadaveri di Cali-
a stenderne il piano , e il regola- sto III, e Alessandro VI spagnuoli,
mento, e far ridurre il proprio pa- dalla basilica Vaticana, alla chiesa
lazzo a quest' uso. Con questi mi- nazionale di s. Maria di Monserra-
rabili sentimenti, il prelato Vives to. Sono a vedersi le sue lettere
fece l'olìerta del palazzo, e delle sue scritte al Cardinal Federico Borro-
ad Urbano Wìì, Barberi/li.
facoltà meo, nel tomo V del Catalogo Cre-
Animato questo illustre Pontelìce venna 1776, pag. 3i5. Al mede-
dal più vivo interesse per l'aumen- simo monsignor Vives la congrega-
to della cattolica religione, e per zione, come si dirà, fece erigere in
la maggior gloria di Dio, approvò chiesa un onorevole monumento,
il divisamento del buon prelato, e ove dalla iscrizione si legge , che
collantorità della bolla Imnioiialis colle sue rendite furono istituiti i
Del, data kal. augusti 1627, pres- posti per dieci alunni.
so il Guerra, Epitome t. l, p. 3r2,
canonicamente institui nel detto pa- Edifìzio del Collegio ZTrbano
lazzo il Collegio, o seminario apo- di Propaganda fide.
stolico pei giovani d' ogni nazione,
i quali poi si dovessero promovere Prima di progredire nella storia
agli ordini sagri dopo un anno, e del Collegio ,
per maggior chiarez-
poscia al sacerdozio, sotto l' invoca- za di quanto diremo, crediamo op-
zione e il patrocinio de' ss. Apostoli portuno di far parola dell' edifizio.
tuttora esiste sulla porta del palaz- iGqq; e Ridolfino Vernili, Roma
2i8 COL COL
moderna, tom. I, pag. 286 Del ,
La parte verso la chiesa di s.
Collegio Urbano di Propaganda Andrea delle Baratte, ed i due fian-
fide. Jl primo ci diede la veduta chi, per quanto non avea edi-
del palazzo dalia facciata principale ficato il Bernini, per ordine di
in piazza di Spagna verso tramon- Alessandro VII, furono rifabbrica-
tana, col fianco verso levante nella ti con architettura del cav. Fran-
tavola 5 1 ; mentre colla seguente cesco Borroinini, che ornò pure
ci diede quella del fianco dell' edi- porzione del lato verso la via
fizio, ov' è la porta del Collegio, e Frattina, ed è quella ove si trova
quella del lato verso mezzogiorno. la porta propriamente del Colle-
La prima parte , ossia il prospetto gio, con decorazioni del noto suo
esterno del palazzo, ha la porta di stile. Sul cantone di contro al pa-
principale ingresso che mette nella lazzo del suo emolo cav. Bernini,
computisteria della congregazione ,
ci collocò lo stemma di Alessan-
e negli ulllzii della presidenza de- dro VII, Racconta l'erudito
Chigi.
gli spogli ecclesiastici dello stato pon- Cancellieri, nel suo Mercato p.
tificio; presidenza da Pio VII af- 39, che avendo criticato il Bor-
fidata al Caidinal prefetto dell'e- romini il sontuoso ciborio o bal-
conomia della sagra congregazio- dacchino di bronzo eretto dal Ber-
ne di Propaganda. Tali ulUci sono nini siiir altare di s. Pietro nella
nel piano terreno, quindi al pri- sua basilica, nelle basi delle quat-
mo piano, ov' è situata la rispet- tro colonne che Io sorreggono, il
tabile segretaria medesima
della Bernini pose tra i fregi la fi-
GREGORIO . XVI
EX . PRAEFECTVRA
SACRI . COXSILII . CHRIST1A\0 . NOMINI . PROPAGANDO
AD . PONTIFICATVM . MAXIMVM EVECTO .
Il Pontefice Leone XII, con sag- cortile. Quindi, a' 6 ottobre i8?.6,
gio accorgimento, stabilì che il Car- nominato prefetto generale il Car-
dinal prefetto generale della con- dinal d. Mauro Cappellari, gli as-
gregazione, meglio presie-
perchè segnò la detta lesidenza, che a'iS
desse al Collegio, e ai nominati uf- dello stesso mese volle il Papa vi-
fizi, nonché per comodo di tutti sitare da lui accompagnato. Da (jue-
quelli che debbono trattare gli af- sta abitazione, il Cardinale passò
fari di sì sublime stabilimento, abi- al palazzo apostolico, quando ai 2
tasse nello stesso palazzo, dalla par- di febbraio i83i fu creato sommo
te di levante all'ultimo piano, ove Pontefice, e assunse il nome di Gre-
anticamente era la stamperia, la gorio XVI. A memoria però del
quale fu rimossa, e trasportata al benefizio, nell' ultimo ripiano delle
pian terreno dal lato del mezzo scale, che conducono alla residenza
giorno, avvegnaché i torchi inde- del Cardinal prefetto, fu collocato
bolivano r edifìzio. A tal effetto, e il busto di marmo, con l'clllgie di
colla spesa di quattordicimila scudi, Leone XII, e colla seguente iscri-
formò una conveniente abitazione, zione :
qui hoc prior incoluerat grati ani- il maggiore rappresenta nel suo
ini ìnouninenluni fieri mandavit. quadro l'adorazione de' Magi, di-
Anno Domini MDCCCXXXII. pinta da Giacinto Gimignani il ;
Collegio, volle coli' opera dello stes- cefisso con alcuni santi; e nel quin-
so Borromini edificare 1' interna to si vedono gli .Apostoli colle i-eti,
chiesa, la quale dedicò ad onore copia del Vasari; mentre Lazzaro
dell' Epifania di Gesìi Cristo^ e dei Baldi sopra la cappella dell'altare
tre santi re IVIagi, Baldassare, Ga- maggiore dipinse Gesù Cristo, che
spare, e Melchiorre, siccome primi- consegna le mistiche chiavi a san
zie della nostra fede, ed allusivo Pietro. In sui lati poi della chie-
alla prima conversione delle genti, sa, e in altrettante nicchie, vi so-
al cui fine, è l' istituzione del Col- no sei busti di marmo sopra basi
legio; il perchè a' 6 gennaio se ne di nero antico, ove si vedono in-
fa ivi solennemente la festa, cele- cise onorevoli iscrizioni, dimostra-
brandosi il divin sagrifizio in tutti zioni tutte di riconoscenza della con-
i riti. Il suo ingresso è a sinistra gregazione di Propaganda. Il pri-
del vestibolo del Collegio, ed è lu- mo busto, situato dalla parte sini-
minosa sufficientemente, non che stra dell'ingresso, è quello di mon-
grande ed ornata. Prendono luo- signor Vives; il secondo del Cardi-
go gli alunni pegli uffizi divini^ nei nal Antonio Barberini ^ ambedue
banchi di noce. Il suo interno ha la gran benefattori del Collegio ; il
quie, che si celebra in questa chie- cattolici pativano nella Cina, in-
alla santa Sede, cioè i Collegi ger- Cardinal Barberini nell' assegnare
manico, greco ed inglese, ed altri i fondi pel mantenimento degli
che hanno eguali privilegi, grazie alunni , ne concesse la nomina
ed esenzioni. ai discendenti del principe d. Tad-
Accrebbe notabilmente il Colle- deo Barberini, suo nipote col- ,
gio il degno fratello del Papa, cioè r approvazione però della con-
il Cardinal Antonio Barberini già gregazione di Propaganda. Dipoi
cappuccino, detto dal suo titolo Alessandro VII rivocò agli alunni
il Cardinal di s. Onofrio, membro la facoltà di entrare ne'due men-
della congregazione di Propaganda zionati Ordini , e ciò fece nella
Fide. Questo pio,
ed amplissimo formola del prescritto giuramento,
Cardinale, zelando l'aumento dello che riporteremo in appresso.
istituto, fondò dodici posti per al- Nel i638, a' 18 maggio Urba-
trettanti alunni, che non avessero no Vili pubblicò il breve per l'or-
meno di quindici anni, né più di ven- dinazione degli alunni e convittori
tuno, che già istruiti ne'principii delle del Collegio, Ad uberesfructns, loc.
nazione e specie. Nel caso poi, che giori, che dovevano ricevere in gior-
in im anno o due non si rinvenis- ni festivi; ma per altro gli abilitò
COL COL 2?.3
ammessi nel Collegio Urbano. Fu- coadiutori, come si legge nel Cata-
rono essi quindi mandati nella men- logus provinciae romunae societatix
tovata religiosa casa della IMissione, Jean ineunte anno 84 1
1
, a pag.
VOI. \iv. i5
i^G COL COL
16. V. \ interessante Calalogm A- pag. 13'^ de Prop.), sono
Bull,
luinnonim Collegii Urbani, c/iii ab state stampale nel lySi, con que-
anno MDCCCXIX
ad annuni sto tit<jlo Regole da osservarsi da-
:
una medaglia d'argento colla sua alunni ec. , le quali regole si leg-
effigie ; su di che è a vedersi il gono una volta 1' anno nel refetto-
volume IX p. 4' ^^1 Dizionario rio, acciocché gli alunni corrispon-
Due alunni sono ogni anno amnies- dano grande scopo per cui fu i-
al
debbono osservare gli alunni, oltre bottoni di color rosso ; del quale
ciò che si contiene nel Prospe- colore è la fascia, mentre il cappel-
ctns Collegii Urbani s. Congrega- lo e la berretta sono della forma
tionis de Propaganda, atcpie cjus- clericale, e di color nero. 11 p. Bo-
de.m alumnorinn ad scientiaruni nanni, nel suo Catalogo ec, a pag.
studia, et ad sacerdotis institiitio- Sa parla AeW alunno del Collegio
nes (che si leggono nel tomo V, Uibano detto di Propaganda, ri-
COL COL 9.27
portandone la figura, la quale non la dignità Cardinalizia, come si ri-
è in tutto simile al vestito, che o- leverà dai pochi esempi, che qui ri-
Opere pie di Roma, pag. i^ ca- \ , i prefetti furono del clero secolare,
po XI, Del Collegio Pontijìcio, ov- e regolare, e talvolta lo fu il pre-
vero seminario apostolico, pastora- lato segretario della congregazione,
le Urbano, detto di Propaganda; come lo è al presente.
non che il succitato Bnllariuni Lorenzo Brancali detto di Lau-
Pontijìciinn sacrae congrrgationis de ria, dal luogo dove nacque nella
Propaganda, del quale colle stampe Basilicata, religioso conventuale, no-
dello stesso Collegio Urbano dal to per le sue opere e virtù, fu fat-
1889 furono pubblicati cinque to- to sotto Alessandro VII primo cu-
mi, contenenti tutto ciò che ris- stode della biblioteca Vaticana, non
guarda il Collegio, e gli alunni; che prefetto degli studi del Colle-
Bollano che riesce sommamente gio di Propaganda, e dipoi Cardi-
importante. nale da Innocenzo XI, cui sarebbe
stato successore, se la Spagna non
Studi degli Alunni. si fosse opposta.
Giambattista Gabrielli di Città
Narra il citato Piazza, a pag. di Castello, generale dei cistcrcien-
paganda, e quindi fu creato in petto alunni, che avea loro fatta ampla-
Cardinale a' 19 maggio 1837, e mente sperimentare allorché era
pubblicato a' 12 febbraio i838. Cardinal prefetto, io settembre a'
Rilevo poi dal numero 85i del i83i si recò nel Collegio Urbano,
Diario di Roma del 1723, che il e dopo aver pronunziala una ana-
prefetto degli studi era allora un Ioga colle sue
allocuzione, mani
Cardinale, perchè ivi si legge, che distribuì premi a quelli, che suc-
i
sere fatta dal Cardinal prefetto gè- sciplina, calle letterarie loro occu-
nerale della congregazione, in abito pazioni.
Cardinalizio, col rocchetto scoperto. Nellaprima domenica dopo la
benché fosse di quegli Ordini che festa dell'Epifania, ognianno nella
non l'usano, per cui dee assumerlo sala grande del Collegio Urbano,
in questa circostanza. Se vi sono gli alunni danno un pubblico eser-
> alunni col voler assidersi beni- » l'esente sig. d. Leonardo de' Du-
5 gnamente a mensa nel comune 53 chi Bonelli, ed il rev.
il rettore,
j refettorio ammettendovi gli E. mi » confessore del Collegio Urbano.
j signori Cardinali Fransoni, W^eld, « Finalmente, dopo avere ester-
5 e Matlei, monsignor Mai sullo- » nata la sua benigna soddisfa-
> dato, monsignor Aristace Azaria 35 zione al prefato monsignor segre-
•>
arcivescovo di Cesarea ed abba- » tario, con segni del maggior in-
> te generale de' mechitaristi di » teresse, e gradimento, se ne par-
> Vieima, monsignor Pietro abba- 3) ti benedicendo affettuosissimamen-
» le Pianton di Venezia, prelato •• te gli alunni, di cui era stato ze-
234 COL COL
" lantissimo e benefico superiore, L'antica biblioteca veramente fii
» allorcliè tenne nel cardinalato la presa dai repubblicani, e solo vi
" prefettura generale di Propaganda, rimase il catalogo in cinque volu-
'» e ricevendo altresì graziosanien- mi in quarto assai grossi, e mano-
» le gli omaggi, e i ringraziamen- scritti, dai quali si vede i nume-
» ti ossequiosi de'sullodati porpcra- rosi e preziosi libri, di cui era for-
» li, e personaggi ". nita. Molti libri di detta biblioteca
appartenevano ai benefattori del
Biblioteca del Collegio Urbano.
Collegio, e il Crescimbeni, Istoria
Sino dai suoi primordi questa della chiesa di s. Giovanni avanti
biblioteca Tu importante, dappoiché porta latina, a pag. 402, dice che
Alessandro VII espressamente ema- il Cardinal Mario Albizj , morto
nò il breve, Conservi! doni, et ma- nel [680, essendo stato segi-etario
nutentioni libronun bihliolhecae Col- di Propaganda, lasciò al Collegio
de Propaganda, data a' 5 di-
legii la sua copiosa, e scelta libreria. Nel-
cembre 1667, col quale proibì sot- la stessa epoca della invasione fu
to pena di scomunica l'estrazione tolta la bella balaustrata di ferro,
de'libri da essa. Quindi abbiamo che guerniva e serviva di comodo
che nel 1689, Andiea Bon vicini, alle scansie superiori, essendone sur-
l'ettore del Collegio, domandò e ot- rogate altre di legno. La bibliote-
tenne dalla congregazione del s. Of- ca sta al primo piano del Collegio
(ìzio, la licenza di potere litenersi dal lato destro. Consiste in un am-
in qiiesta libreria i libri proibiti. pio salone, ed ivi il regnante Pon-
Ancora prescrissero le antiche regole, tefice, nelle diverse visite colle qua-
cap. \ 1 Degli Stndj, ehe dalla libre- liha onorato il Collegio, ha am-
ria del Collegio non sia permesso messo al bacio del piede oltre gli
ad alcuno di estraire libri, e quelli alunni, tutti quelli che appartengono
che avranno il permesso di prendeili, all'istituto.
dovranno lasciarne nota in iscritto Tutti libri, che formano pre-
i
mentatori sopra le sagre Scritture del eh. cav. Paolo Drach, noto per
in un gran numero di linifue; la le sue opere, prima effettivo ed ora
poliglotta di Londra ( di Walton )
titolare bibliotecario, il quale li
la poliglotta così detta di Filippo collocò secondo l'ordine delie ma-
II ,
grande e magnifica opera
la terie , e dopo un immenso lavo-
fattastampare in Londra con ispe- ro potè compierne il catalogo ,
CIVI MA SVENATI ,
Vicino alla porta del museo, e denti alla chiesa, si vede quest'altra
.sull'ingresso ai coretti corrispon- iscrizione:
AB lUSPANIENSI
. REGIO PATRIMONIO AEQMS PAETIBVS S1BI EISQVE DEBITA
. . . . . . .
ET S S S JOANNES DOMINICVS
. . . ALUS INSVPER NOVEM MILLIBVS PRIVS
. . . . . . .
nerale. Evvi ancora una quarta pre- busto di marmo di Pio VII, e sotto
fettura, che si considera come ri- la seguente iscrizione:
A . SECUETIS
pag. 5, che questo magnanimo Pon- di Pio VII, e per opera di Fran-
tefice fece stampare a proprie spe- cesco Cancellieri sopraintendente del-
se molte migliaia di catechismi in la medesima , siccome egli narra
diverse lingue onentali , e li fece nella sua prefazione a pag. 9, del-
dispensare ai missionari ,
perchè li le sue Ossen' azioni sult' originalità
propagassero nelle loro missioni. della divina commedia di Dante.
Istituita poscia da Gregorio XV la Nel 1G39 si diede la direzione della
congregazione di Propaganda , e tipografia a Gio. Domenico Vene-
fondato questo Collegio da Urbano sio di Vitulano, nella diocesi di Be-
Vili, la sagra congregazione inco- nevento, poi parroco della cura di
minciò a stampare tnttociò che
far s. Salvatore a Ponte rotto. Egli
serviva di uso al venerando istitu- compose un' opera per comodo dei
to. Il dottissimo monsignor Fran- missionari e pubblicò un saggio
,
preposto per pnmo segretario della ziandio e per la prima volta Elen-
congregazione, si prevalse dell' ope- chiis librorum sive typis^ sive im-
ra di Francesco Paolini, eccellente jiensis S. C. de Propaganda fide
gettatore di caratteri esotici, ed al- itìipressonun. Gli successe il p. Gia-
lievo di Gio. Battista Raimondi ,
cinto Lupi domeiiicano al quale ,
vicino alla chiesa de' tre ss. re Ma- allora era il piìi celebre stampato-
gi : ma essendo il sito troppo an- re, che trovavasi in Roma. L'Alla-
gusto, fu provvisoriamente colloca- zio nel 1667 pubblicò il secondo
ta nel primo e secondo piano del Elenchiis librorum sù'e typis sive
palazzo di Propaganda e quindi , impensis S. C. de Propaganda fide
trasportata in due ampie stanze, impressorum. Indi fu fatta una ter-
che dal portone restavano a mano za edizione Elenchi librorum typn-
dritta per andare al cortile ( nel grapJiiae S. C. de P. fide , in
sito ov' è r amministrazione degli fol.j ma siccome non evvi l'anno
spogli di cui sopra si fece parola), dell' impressione, così ignorasi se lo
dove restò per più di un secolo. facesse riprodurre Giovanni Pastri-
Nel 1759 venne di là trasferita in zio, successore dell'AIlazio. Nel 1669
alcune camere superiori cioè in , fu affidata la presidenza della stam-
quelle ove ora la residenza del peria a Francesco Nazario, autore
Cardinal prefetto, da dove, per le del Giornale de letterati, incomin-
ragioni superiormente accennate, fu ciato nel precedente anno. A' 19
trasportata in questo locale , cioè novembre 17 19 gli venne sostitui-
dopo il ritorno glorioso in Roma to Agostino Maria Taja, rinomato
24o COL COL
per Descrizione del palazzo apo-
la note; inoltre pubblicò la ristam-
stolico Vaticano. A cagione di mal pa della Bibbia Sagra in quattor-
ferma salute, gli venne dato in co- dici piccoli volumi, e la Notizia slo-
adiutore monsignor Francesco An- rica della romana famiglia Bocca-
tonio de Simeonibns, della diocesi paduli, vero tesoro di romane era-
di Benevento, cameriere di onore di dizioni.Morì egli nell'ottobre 1769.
Benedetto XIII: però emise rinun- Clemente XIV, a' io febbraio
zia nel 1729, essendo prefetto ge- 1770, deputò allo stesso impiego
nernle il Cardinal Petra. Gio: Cristoforo Amaduzzi, con bi-
Il Cardinal Barberini, prefetto glietto di segretaria di stato, e fi-
dinale. 11 Buggeri pubblicò nel 1761 pografia, ed abili individui per ista-
il quinto Catalogus lìbrorum, qui a bilire una stamperia nel Collegio
typographia S. C. de P. fide va- di Goa, che la pia sovrana voleva
liis lingids haclenus prodiernnt. Tan- erigere, per poi fare edizioni delle
to questo catalogo che i precedenti opere secondo l'idioma di quelle re-
e i successivi furono inseriti in di- mote regioni. Dipoi nel 1784, essen-
verse opere. Sotto la presidenza del do in Boma Gustavo III re di Sve-
lìuggeri vennero formati i celebri zia, volle visitare il Collegio Urba-
torchi della stamperia dal valente no, ricevuto dal Cardinal Leonardo
meccanico d. Agostino Bufo, sacer- Antonelli nipote del suiniominato,
dote veronese. Per morte disgrazia- e prefetto generale della congrega-
ta del Buggeri nel 1762, nel se- zione, e della stamperia ; e quando
guente anno a' 22 novembre la il le passò a vedere questa, il Car-
congregazione decretò soprainten- dinale presentò un epigramma.,
gli
dente Marco Ubaldo Bicci sacer- seti Tetrastichon in XLIV linguas
dote di Perugia , che nel!' anno conversum, alcjue edituni, prò spe-
1765 diede alle stampe il sesto cimine idiomatum et characteruin
.
rono in Roma , debbo parte del- pografìa dal secondo piano del pa-
le notizie sui di lui predecesso- lazzo, al pian terreno sulla via pub-
ri in questa sopraintendenza, da blica dove sta, per cui fu eretta la
esso più diirusamenfe trattate nel- seguente marmorea iscrizione nel-
le sue note al Coenotaphiiini Leo- lo stanzone d'ingresso della stam-
nardi AntonelU Cardinalis. Fra i peria, dove è la libreria della me-
benefìzi fatti dall'Antonelli alla Pro- desima:
vola. XIV. 16
34^ COL COL
DECRETO EX .
qVOD . PATRES
EMINENTISSIMI S CONSILH . . .
AEDIVM INDEMNITATI .
cessò di vivere quel grand' uomo, l'articolo Vacabili, gli articoli re-
che meritò per distinzione di esse- lativi, e quello della Cancelleria
re sepolto nella basilica lateianen- della santa Romana Chiesa al § IH,
se col beneplacito di Leone XII. Tribunale ed itffJzii della Cancel-
Ne scrisse l'elogio il cavalier P. leria apostolica prima che fosse ri'
lodato, ora cameriere d'onore pon- che gli diede i natali nella provin-
tificio e rettore del Collegio Irlan- cia di Campagna poco lungi da
dese, al quale meritamente fu elet- Frosinone, e fu cappellano, o sia
to per successore, con annuenza del uditor di rota de' Pontefici Ono-
Papa regnante, nel 1840 l'abbate rio 111 e Gregorio IX. Quest' ul-
Antonio de Luca, dottissimo compi- timo consacrollo arcivescovo di Rohan.
latore degli Annali delle scienze Come tale si recò con alcuni pre-
religiose, da tutti grandemente lo- lati al concilio generale intimato
dati. in Roma dal medesimo Gregorio
Da ultimo si deve avvertire, che IX contro r imperatore Federico
nell'anno 1840, si discoprì tutta la II. Ma fatto fu prigione da Enzio
fabbrica del palazzo e Collegio man- figlio bastardo dello stesso impera-
cante totalmente delle fondamenta, tore, né gli fu risparmiata la mor-
per cui in molte parti si presenta- te, cui parecchi altri suoi compagni
vano de'segni non equivoci di sfa- disgraziatamente incontrarono, se
cimento . Avendo ciò richiamato non per Fran-
le istanze del re di
l'attenzione dei vigilantissimi Car- cia s. Luigi IX. Fatto di poi a' 28
dinali prefetti, ne commendarono le maggio 1244 ^'^ Innocenzo IV
emende, per nominato cav.
cui il Cardinale vescovo di ^Vlbano , fu
Servi dall'anno i84i incominciò la quindi dichiarato legato al detto
COL COL 243
imperatore Federico e contro gli suddiacono. Il Durando, Ratìon, Di-
Albigesi. Per ordine di detto Pa- vin. Offic. e. i5, ecco come si e-
pa Innocenzo IV eresse la catte- sprirae sulle Collette della messa:
drale di Atri, che fu unita a quella » Quare orationes, quae circa prin-
di Penna. Morì in Roma nel i 253 « cipium missae dicuntur, Collectae
per la caduta di una camera dei » vocentur. Et quidem in eo, quia
francescani, nella quale il sopraddet- » sacerdos qui fungitur legatione
to Pontefice era seco lui ritirato » ad Deum prò populo, in eis pe-
per riposare dopo
messa ce- la »j titiones omnium concludit, ut eas
lebrata solennemente. Su questo » ad Dominum referat ; proprie
Cardinale va letto quanto scrisse il w tamen dicuntur Collectae, quae
Cardella, Memorie stonche de' Car- « super collectum populum dicun-
dinali tom. I, p. 259, ovvero to- J5tur". Altri dicono, che la CoUet-
mo I, parte II, p. 262 dell' altra « ta è il compendio di ciò, che si
edizione. deve a Dio domandare. Pompeo
COLLETTA della messa (Col- Sarnelli, nel tomo IV delle Lettere
lecta Missae). È così chiamata l'oia- ecclesia sliche, ci dà l' erudita let-
zione della messa, perchè era la pri- tera XXI lì. Perche niuna orazione,
ma orazione, che si faceva dopo o sia Colletta della s. messa sia
l'inno Gloria in excelsis Deo, nel- diretta allo Spirilo Santo, e par-
le messe le quali celebravansi nel- lando sulla voce Colletta, racconta
le assemblee del popolo, radunato che nella vita di s. Paolino vesco-
per le Collette di questua [Vedi), vo di Nola, presso il Surio ai 22
o raccolta di denari per darsi in giugno, descrivendosi la morte di
limosina a'bisognosi, o per l'erezio- s. Giovanni vescovo di Napoli, si
ne, e la restaurazione de'sagri tem- legge così » sabbato quidem se-
:
pi, e pii istituti, ec. La Colletta » cunda bora dici laetus ad eccle-
pertanto era prima, che si dices-
la » slam processiti et ascenso tribu-
se dopo convocato il popolo,
essersi >5 nali, ex more populum salutavit;
e fu così detta perchè in essa il « resalutatusque a populo, orationem
sacerdote parla in nome di tutto il jj dedit, et Colicela oratione spiri-
popolo, di cui raccoglie per così M tum exhalavit ". Che è quanto
dire i voti, e i desideri colla pa- dire, salito s. Paolino sul trono dis-
rola oremus, preghiamo, dopo la se al popolo : Pax vohis, e il po-
quale tutti oravano anticamente in polo rispose : et cum spirita tuo ;
silenzio, ed allora subito dopo di- eglir invitò alla orazione con dire
cevasi r orazione chiamata Colletta, oremus; e aspettato alquanto, che
in cui il sacerdote raccoglie i voti il popolo orasse in silenzio, raccol-
del popolo per presentarli a Dio. te in certo modo le orazioni di
Ciò seguiva, come in alcuni tempi tutti, egli recitò 1' orazione, la quale
dell' anno la Chiesa tuttora pratica, perciò dicesi Colletta: « Quia epi-
nel dirsi dal diacono Flectamus ge- » scopus populi communes preces
nua, dopo che il sacerdote ha detto » unica sua voce recitabat, quo-
oremus j per cui il popolo s'ingi- » dammodo colligebat, et ut sa-
nocchia, e poi si alza per ascol- » cerdos Deo offerebat". Baron.
tare in piedi la Colletta, all'inti- ad 3Iartyrolog. 22 junii. Aggiun-
mazione Levate, che dicevi dal ge inoltre lo stesso Sarnelli, che la
344 COL COL
Colletta si dice per antonomasia e itempi dell'anno; e Collettario,
orazione, perchè in essa eccellente- collectarius liber, si disse quel li-
mente risplende la forma dell'Ora- bro, che generalmente racchiudeva
te, insegnata dall'apostolo. Il Ma- tutte le oi'azioni chiamate Collette.
ciniancora avverte, che tutte le ora- Il primo autore delle Collette si
ghiera, e assemblea, come s. Giro- vuole che molte Collette sieno com-
lamo chiamò la messa riguardan- poste da s. Ambrogio, e poscia au-
dolA come l' uffizio il più sublime, mentate da s. Gelasio I, raccolte,
per assistere il popolo pia-
al quale e ordinate da s. Gregorio I nel li-
mente si raduna
denominazione ; bro intitolato Sacranientarium. In
che principalmente conviene alle appresso s. Leone IV compose l'o-
due prime orazioni, che sì ne'gior- razione. Deus, cu/US dextera b. Pe-
ni di digiuno, sì nelle processioni truni, non che l'altra Deus, qui b.
[J^edi), e sì nelle stazioni (Fedi) si Petra collatis clavibus. L' orazione
dicono, giacché anticamente il po- della seconda domenica dopo l'E-
polo si adunava in una chiesa, ove pifania, ove si fa menzione Et pa-
attendeva il vescovo, che principias- cent tuani ec. , si deve a s. Gre-
se appunto coir orazione chiamata gorio I, per quella conchiusa dai
ad Collectam, cioè a dire sopra principi, come per parziali avveni-
l'assemblea. Di là poi ad altra menti, Leone IV compose le
s.
vo, od altro preiato comandino che minare. Neil' ordine Romano la fra-
alle Collette ordinale nel messale se se Dare orationem significa co-
ne aggiunga altra per qualche bi- minciare la Colletta della messa, co-
sogno universale, come per la piog- me pel contrario Data, oratione,
gia, per la serenità, per la peste vuol dire finita la Colletta. Nel sa-
ec. , si devono però lasciare nelle graraentario di s. Gregorio I, la
feste di prima classe, e nelle ferie messa, che cantavasi nella festa del-
privilegiate, e si possono lasciare la Purificazione a' 2 febbraio, è in-
nelle messe private dei doppi di se- titolata : Ad Collectani, perchè si
nato nel seno della Madre, non con- nedetto. Si chiama anche secunda
siderandolo regnante col Padre ;
benedictio, perchè la prima benedi-
siccome nel triduo della passione si zione, come si è detto, davasi su-
tralascia lamedesima conclusione, bito finita la comunione. Si deve
per considerare Cristo morto, e non notare, che le orazioni della raes-
246 COL COL
sa sono sempre dispari nel nume- nei pontificato di s. Innocenzo f,
polo alle funzioni sagre. Collecta- sai celebre come ne fanno fede le
,
scienza nelle divine Scritture, e per cliè nel far ristaurare il ponte San-
una vita irreprensibile lo creò dia- tan gelo, perdette quasi la vista pel
cono Cardinale di s. Maria in A- riverbero del sole, e dell'acque del
auiro, ovvero di s. Maria in Via Tevere, e morì a Roma nel 1780.
Lata, donde, in tempo di Onorio III, Fu sepolto nella sua gentilizia cap-
passò a vescovo di Sabina. IMorì nel pella di s. Francesco, nella chiesa
settembre del iiii colla gloria di di s. Maria di Montesanto.
aver ridotto al seno della Chiesa COLLIRIDIANI. Eretici del se-
Raimondo conte di Tolosa^ il pri- colo IV, che a Maria prestavano
mo fautore degli Albigesi, contro i Vergine un culto superstizioso. S.
quali era legato in Francia. Sicco- Epifanio dice, che adoravano la
me chiama-
era dottissimo, veniva santa Vergine siccome una divini-
to il maesti'O, e con gran senno tà. Ebbero 1' appellazione dal gre-
ed accorgimento compilò le lettere co nome collyra, focaccia, per-
decretali d' Innocenzo III. Nelle chè le loro donne offerivano a
Calile presiedette nel l'i! 4 al con- INIaria, qual sagrifizio, alcune fo-
cilio di Montpellier, e le sue vir- caccie che dipoi mangiavano a
,
e lasciato il suo titolo, passò a quello Pier JMaria Puecetti della Madre
de' ss. JVereo ed Achilleo poi ot- di Dio, fu data alla luce colle stam-
;
lui successore Pio VII, ad istan- dannano, e che non v'ha male al-
za dell'imperatore Francesco I, il cuno in questa vita, il quale sia dis-
creasse Cardinale prete di santa posto dallEssere supremo. Ben pre-
romana Chiesa, nel concistoro de' i
7 sto la vigilanza de'pastori attaccò i
Quanto più era staccato dalle crea- clesiastica p. Ili, parlando dell'ori-
ture, tanto maggior vaghezza sen- gine delle tonache, dice essere pro-
tiva per le cose celesti, e vie più babile che rimonti ai tempi aposto-
avvampava il suo cuore di celeste lici, sebbene Cassiano, il quale viveva
fuoco : quindi quel suo ardore per nell'anno 44^? "^l l'b. I- de Instit.
la contemplazione, e quella costante fllonac, scrivesse di quelli che vi-
unione della sua anima col Supre- veano in Colobiis quoque
Egitto:
mo Bene. Dopo aver passato molto quae vix ad cubitorum
lineis incinti,
tempo ora sul monte Bladin, nella ima pertingunt, nudas de reliquo
provincia di Leinster, ora a Corner circuniffrunt manus, et amputato^
neir Ultonia, tornò in patria, e fon- habere eos actns, et opera mundi
dò il monistero di Land-Elo. Da Imjus suggerat abscissio manicarum,
questo san Colmano chiamossi di et ab oinnì conversatione terrena
Èlo, per distinguerlo da tanti altri mortificatos eos velaminis linei do-
santi dello stesso nome. E.icevette ceat indunienluin. Dall' uso di tal
in cielo la corona delle sue virtù veste de'solitari di Egitto, il Pan-
a' 26 settembre del 610. ciroli nel lib. 21, de Fa-
I, cap.
COLMA.no (s.) martire, scozze- rìar., è di opinione che avesse ori-
se di nascita e di sangue reale. gine la pazienza , o lo scapolare
Intrapreso un pellegrinaggio alla de'religiosi. Tale sorta di veste no-
volta di Gerusalemme, passava per minata da Cassiano Colobio, cioè
la città di Stockerau, sei miglia di- tonaca senza maniche, era comune
stante da Vienna, quando venne ai monaci e solitari per essere ,
preso per una spia dai popoli di più spediti nelle opere manuali, a
quei paesi, che si facevano la guer- cui si applicavano. Anzi, come scri-
ra a vicenda. Inutilmente egli pro- ve il Pontefice Pio s. I, 3 Epist.
testò di essere innocente : gli furo- ad JusUun, solevano anticamente
no fatti sofTerire molti tormenti, e adoperare il Colobio anche i ve-
finalmente venne condannato ad scovi.
essere impiccato. Consumò il suo L'annalista Baronio, all'anno268
martirio ai i3 1012. ottobie del n. 4o dice, che la dalmatica avea
La santità della sua vita, provata le maniche perchè si distinguesse
dall'invitto coraggio nei patimenti, da un'altra veste simile chiamata
fu eziandio attestata per molti mi- Colobio, che non le aveva, come
racoli. Tre anni dopo la sua mor- i rocchetti senza maniche. Ciò con-
te, ad istanza di Enrico marchese ferma il parere del Macri_, che al
di Austria , si fece la traslazione tempo degli apostoli non usavasi
del suo corpo Mark^
in capitale ancora la dalmatica, e piuttosto e-
degli antichi marcomanni. S. Col- ra in uso il Colobio , significato
mano é venerato in Austria come dalle parole delle costituzioni apo-
uno dei santi titolari del paese. stoliche, lib. 2, cap. 5'j : essent dia-
COLOBIO. Veste sagra , della for- coni succinoti et expediti sìnc mul-
,
ni a pag. i58 delle vesti dei ve- Silvestro I, dice che Eufrosio, ve-
scovi, dice che essi portavano la scovo di Pamfilia, nel celebrare il
veste talare , detta anche toga, ed santo sacrifizio era solito portare
ora sottana, e su di essa il pallio una veste candidissima detta Colobio
detto palliolwn, che' ora diciamo usata prima da s. Giacomo apo-
fèrraiuolo, e precisamente ima ve- stolo. Da ciò si rileva, che nella
con due forami, pei quali usci-
ste primitiva Chiesa, gli apostoli nel ce-
vano le braccia, chiamata appunto lebrare la messa, usavano paramen-
Colobio, cioè veste lunga, e senza ti sagri, e il Colobio, come scrisse
maniche. Da esso ebbe origine la Ugo di s. Vittore, de Sacr. 1. II,
Mantellelta (Vedi), sebbene più cor- p. 4> e i3. Di alcune sagre vesti a-
ta, essendone figura anche il Roc- doperate dagli apostoli, tratta Dome-
chetto (Vedi), senza maniche, che nico Macri, nella Notizia dei K'ocaboli
usano i Cardinali di alcuni Or- ecclesiastici, alla parola Colobio.
dini religiosi, allorché assumono COLOCZA o KALOCSA {Colo-
i paramenti sagri, ed alcuni bene- cen.). Città con residenza arcivesco-
fiziati,come quelli delle patriarcali vile dell'Ungheria, presso la sinistra
basiliche di Roma, per non mento- riva del Danubio,
capo luogo del
vare altri, sotto la cappa. comitato della contea di Bacs, che
Che il Colobio usato comune- sorge in vma situazione piana ed
mente dalle persone, fosse o bian- amena. Questa città, un tempo bel-
co, o nero, o rosso, ovvero di altro cui denominazio-
la e fortificata, la
ghi aveva tratte molte ragguarde- re del santo vescovo Finiano, suo
voli persone al suo partito, massi- maestro, ed ebbe il governo del
me pei frequenti segni di croce che monistero di Tirdaglas, nella pro-
facevano i religiosi, persino sul cuc- vincia di iMunster, di cui era stato
chiajo, sulla lucerna ec. , sopra tut- fondatore. Mori poco dopo la me-
lo ciò che prendevano, riprovando tà del sesto secolo,
ancora il gran numero di collette, COLOMBO (s.) abbate. Nacque
che nella messa diceva s. Colom- dalla nobilissima famiglia di JN'eil
ivi un gran monistero, che per pii^i del falso Dimitri, l'essa è popolata,
secoli fu il piincipal seminario dei e negli ultimi del secolo decorso,
bretoni del nord. La maniera di conteneva circa settantaquattro mila
vita ch'egli conduceva, era auste- abitanti. La sua sede vescovile ven-
rissima ; le tante penitenze però nul- ne eretta nel secolo decimoquarto,
la toglievano alla ilarità del suo e sottoposta alla metropoli di ]Mo-
volto, e univa alla asprezza verso di sca^ e poi le fu unita la sede di
sé la piìi soave carità, e le dolcezze Kochira, o Resania, eretta nel de-
verso il prossimo. 11 buon odore delle cimo secondo secolo. Dall' Oriens
di lui virtìi lo fecero ascendere a Clirist. tomo I, pag. i3i6, si rile-
così alta stima de'principi, eh' essi va che in Colon, o Colombna due
nulla d'importante facevano, senza vescovi ebbero la sede. Ora è ve-
piima aver udito il suo consiglio, o scovato in parlilms, ed il regnan-
parere. Predisse la sua morte qual- te Papa Gregorio XVI, nel conci-
che tempo avanti che succedesse. storo de' 24 luglio dell'anno i835,
E come questa si approssimò, tran- ne fece vescovo il sacerdote Ignazio
quillamente inginocchiatosi, dopo Avolio, abbate di s. Lucia di Me-
aver preso il santo \ iatico, si ad- lazzo in Sicilia.
sono delle iscrizioni in memoria i." l'eliquie che possedeva, e pel gran
di Giulio Cesare, che ricevette gli ubi numero di chiese che conteneva, le
Ira gli alleati di Roma, ed eresse quali tra grandi e piccole, si fan-
due ponti di legno sul Reno 2.° ; no ascendere circa a trecento ses-
di Augusto per avere stabilito un santacinque.
popolo in questo luogo 3.° di A- ; Colonia è pur celebre per ave-
grippa per avervi fabbricata la cit- re dati i natali a Rubens, che de-
tà ;
4-° *^i Costantino pel ponte di corò colle sue famigerate pitture
pietra che vi eresse ;
5." di Giu- molte sue chiese, a Cornelio Agrip-
stiniano pei privilegi, che concesse pa, al ad Agrippi-
poeta Voudel,
alla città ;
6." di IMassimiliano per na, a Giovanni Dac, ad Enrico Pi-
quanto le fece di bene ec. Nella gran ro, a Cornelio Vostio, a s. Bruno-
sala sono le statue di legno rap- ne fondatore de' Certosini, e a tan-
presentanti gli antichi duchi di Co- ti altri chiari per pietà, dottrina, e
lonia, avanti lo stabilimento del geste memoraiKle. L' università di
cristianesimo. Quivi si custodiscono Colonia fu ivi stabilita dal sommo
e armature, che dicousi portate Pontefice Urbano VI, con diploma
agli abitanti, quando liberarono dato a' 2 1 giugno i388, mentre
COL COL 2*^9
cio, ciò approvando con autorità piacesse. Dalle mani di Papa Sil-
anni, per l'atFetto che Carlo Ma- suoi giorni in Duytz nel io:?'>.. Laon-
gno portava alla città di Aquisgra- de è chiaro che indubitatamente
na, eh' era soggetta alla diocesi del già nel secolo decimo gli arcivesco-
vescovo di Colonia ( che allora era vi di Colonia erano rispettati come
Ildebaldo), le procacciò la dignità primati, e in egual grado degli ar-
metropolitica, lo che probabilmente civescovi di Magonza, e di Treveri.
fu nel 794) o wel 799- ^ verosi- Mentre era arcivescovo Erman-
mile, che in quel tempo anco le no II il Pontefice s. Leone IX
,
condotta. Esaminata poi con dili- tato Fleury, hb. 77, § 47? e. i.
tempo terminò per altro di avere alla santa Sede, solTrì glorioso mar-
effetto. Nei primi del secolo XIII tirio nel 122.5 per ordine di Fe-
il Cardinal Guido Pare , lecrato di derico conte d'issemburgo. Per que-
Germania, che la Chiesa venera per sta ed altre benemerenze degli ar-
bealo, introdusse in Colonia il pio civescovi di Colonia il Pontefice ,
COL COL 263
Innocenzo IV li dichiarò legati nati Ermanno di Weiden, di poca
della Sede Apostolica in Germania. scienza, e di debole carattere, ad
Ci riserberemo di parlare di altre onta della gagliarda opposizione del
importanti cose che li riguardano non capitolo, e dell'università di Colo-
solo in appresso parlando dell'elet- nia, apostatò dalla vera fede per
toi'ato sovrano di Colonia, ma nel- orgoglio. Lusingavasi egli di com-
1' articolo Elettori del sagro roma- porre le controversie religiose per
no impero ( Vedi), mentre all' arti- via di colloqui, e congressi ; ma cad-
colo lYunzi apostolici [Fedi), dire- de negli aguati dell'astuto simula-
mo ancora dell'origine di quelli di tore ]\lartino Bucero, che gli fece
Colonia , sui quali ci diede pre- credere non avere in mira che la
ziose ed importanti notizie il Car- riforma della disciplina ecclesiasti-
dinal Bartolommeo Pacca, attuale ca. Pertanto permise che altri pre-
decano del sagro Collegio, colla dot- dicanti della setta luterana s'intro-
tissima opera intitolata Memorie
, ducessero neir elettorato, che vi dis-
storielle di monsignor Bartolommeo seminassero l'eresia, e che nell' an-
Pacca ora Cardinale di s. Chiesa, no I 543, lo stesso Bucero salisse sul
e dal capitolo, per cui in progres- cese repubblicana, colia stessa qua-
so potè ricuperare i dominii, e re- lifica di nunzio presso la rcal corte
266 COL COL
tli Portogallo, ila dove Pio VII, essere ancora la residenza dei tan-
a'23 febbraio 1801, il promosse to benemeriti rappresentanti della
al cardinalato. Ora è il decoro, come santa Sede, i quaU essendo stabili-
parla al voi. VII, p. aSo del Di- de' sandali, ed oltre altri diversi
zionario. Sulla restrizione di que- privilegi. Prima a dieci ascendeva-
sta diocesi è a vedersi l' abb. Gio- no le chiese collegiali di Colonia ;
vanni Bellomo, Continuai, della cioè s. Cercone, eh' era assai illu-
pure non manca Colonia di semina- conservino i corpi dei tre re ma-
rio, di monte di pietà, di episcopio, gi, i quali adorarono Gesìx Cristo
non però annesso alla metropolita- nella sua nascita. È da notarsi, che
na, e di cimiterio fuori della città. "vicino a questa cappella sono de-
In tutta la diocesi seicento ottanta poste le viscere di Maria de Medi-
sono le parrocchie, a cagione di ci regina di Francia che mori in
sua vastità. La mensa ad ogni nuo- Colonia a' 3 luglio i64'2, dopo es-
vo arcivescovo è tassata nei libri servi dimorata circa diciotto mesi.
della camera apostolica, a fiorini Alcuni osservarono su questa sin-
dioso è l'edificio eseguito con gusto come s. Elena madre dell impera-
gotico nel secolo XIII, e sarebbe tor Costantino avendo fatti tras-
al certo una delle più belle, e ma- portare dall' oriente in Costantino-
gnifiche cattedrali se fosse termina- poli i sagri corpi, li pose nella son-
lo. A
tal elTetto il regnante Fede- tuosa basilica di s. Sofia ; e che
rico Guglielmo IV re di Prussia, avendo Costantino mandato al go-
nel settembre i84i accordò la sua verno di Milano il suo favorito s.
annua sovvenzione di diecimila scu- Eustorgio, riuscì s\ grato al popo-
di pel compimento della sontuosa lo che lo volle per vescovo. Quin-
egual somma. Ne' primi poi del molte reliijuie, e dei corpi de' san-
coirente anno il nìedesimo sovrano ti re magi , i quali portò seco a
ha aumentato la sua sovvenzione Milano, non senza divino prodigio.
pel compimento della cattedrale, Ivi si venerarono per circa sette
di ottanta miglia. Era di poca lar- cia, la quale credendosi otiesa per
ghezza, e faceva parte del circon- altre pretensioni, colla legge del piìi
dario del basso Reno. Possedeva l'urte, occupò Avignone, ed arrcst(>
pure nel circondario di ^Aestfalia, in Parigi il nunzio Ranuzzi.
torato coi ducati di Cleves, di Guel- gato nato della s. Sede, ed Urbano
dria^ di Berg, di Juliers, e coH'eletto- Nili nel i63o gli diede il titolodi
rato di Treveri. I suoi stati provin- cminentissimo. Batteva moneta come
ciali erano composti di prelati , di sovrano indipendente, portava i ti-
ne le funzioni: non pertanto ad es- marvisi che per tre giorni, e con
si apparteneva la custodia dell'ar- piccolo tnmo. borgomastri poteva- 1
chivio degli atti italiani. Nei tempi, no prorogargli il tempo di sua re-
che alla elezione dell' imperatore sidenza in Colonia. L' elettore man-
concorsero tutti gli stati dell'impe- teneva una guardia del corpo sot-
ro, e che soltanto i primari stati to il nome di Trabanti-Arcieri, ed
vi ebbero qualche prerogativa, tra un reggimento di guardie a piedi.
questi fu l'arcivescovo di Colonia. L'ultimo arcivescovo elettore fu
La dignità di questo arcivescovo l'arciduca MassimiHano
d' Austria
nell'impero, gli fece conseguire quel- fratello di Giuseppe II, che mori
la elettorale nel secolo XIII, cioè nel i8oi, mentre in pari tempo
quando il diritto di
im- eleggere 1' era amministratoie del vescovato
peiatore de' romani fu ristretto ad di Munster e gran maestro dell'Or-
alcuni principi dell' impero, ad e- dine teutonico. Finalmente 1' elet-
sclusione di tutti gli altri. Tutta- torato di Colonia, conquistato nel-
Tolta suir epoca dell' istituzione de- l'anno francesi, dopo
1
794 tl^i il
gli elettori del romano impero, vuol congresso di Rastadt del 1798, ed il
leggersi il relativo articolo di que- trattato di Luneville del 1801, tran-
sto Dizionario. Frattanto diremo, ne piccola porzione di territorio,
che fra i diritti e privilegi dell' e- data al gran duca d' Assia-Darm-
Jettore di Colonia, oltre quelli co- stadt, fu incorporato alla Francia,
muni agli altri elettori, v'era di e passò nell'anno i8i4 sotto il do-
consagrare l' imperatore, e il re dei minio della Prussia.
romani quando la coronazione a-
vesse luogo nella sua metropolita- Concili di Colonia.
na, o nella sua diocesi ; ed alter-
nativamente coir elettore di Ma- Il primo concilio di Colonia, se-
lonia Wilberto. Labbé t. IX, Ar- nuto pure contro Enrico V. Regia
duino, t. VI. XXVI, Labbé t. X, ed Arduino t. \I.
11 quinto venne convocato nel- Il decimo terzo nel 11 32, in cui
r 877, per l'approvazione del mo- fu eletto arcivescovo di Colonia
nistero fondato alle monache dal Brunone. Mansi, tomo II.
vescovo d' Hildesheim Alfrido. JMan- Il decimo quai'to venne tenuto
si t. L nel 1260 ai 12 marzo. Corrado
II sesto fu tenuto nel primo a- arcivescovo di Colonia fece pubbli-
prile 886, per rinnovare gli aiili- care quattordici canoni di discipli-
incestuosi. Regia t. XXIV, Labbé le chiese dei canonici che non han-
VOT. XIV. .8
,
di Europa, che sono posseduti da- dei loro paesi, o dall'avidità d'im-
gli stati europei, e colonie ancora padronirsi delle proprietà altrui, oc-
si dicono le nuove città fabbricate cuparono le piìi amene e feraci re-
da uomini, che si recano al di là gioni del mezzogiorno ; e quindi
dei mari , lungi dalla patria loro. quelle emigrazioni ed irruzioni pos-
Dai Munii ìpii [Tedi) furono molto sono dirsi equivalenti ad altrettante
dilTerenti le colonie ; imperocché colonie. L'origine poi delle colonie
queste nacquero primieramente dal- fi-ancesi vuoisi ripetere da que' fa
l'avauzare i terreni nel contado, e mosi corsari, che col nome di fdi-
il popolo nella città; onde la re- bustieri, riunendo una barbarie sen-
pubblica romana volendosi sgrava- za alcun rimorso, ed un eroico co-
re delle persone soverchie le man- raggio sorprendente disputarono ,
nelle città conquistate, perchè fos- non vi erano ammessi nel romano
sero espulsi ed impedita
i nemici, impero, che i cittadini di Roma ;
gnore, pel motivo che essendo sta- proprio nome alla ten-a quando
ta Palestrina infeudata da Giovan- ue'secoli di mezzo divenne loro pro-
ni XII, o da Giovanni XIII, verso prietà; mentre il loro cognome vuoi-
l'anno gyo alla sorella Stefania, si derivato dalla loro antica abita-
poscia alla nipote di questa Emilia zione presso la basilica de' ss. XII
ricadde la città, e in essa terminava Apostoli nel rione allora Colonna,
l'investitura, o estinguevasi la di- per cui si dissero de Colunina. Pe-
scendenza. Altrifanno derivare la rò, come diremo, il cognome vuoi-
famiglia Colonna da Pietro paren- si derivato piuttosto dall'essere l'abi-
te di Emilia, e conte Tusculano, tazione vicino alla Colonna Traja-
il quale nell'anno iioi sotto Pa- na.
pa Pasquale li colle armi volle riven- Aggiunge lo stesso Novaes, ch'era
dicare le sue pretensioni su Palestri- già celebre questa famiglia più di
na ; altri dicono che questo Pietro con- settecento anni prima dell'elezione
te e console romano, signore della Co- di Martino V, il quale venne e-
III coir istiouiento riferito da Cen- no nel suo vasto territorio una colo-
cio Camerario, che poi fu Onorio nia di mille cinquecento cittadini.
III, Savellì. Vi sono ancora Colon- Nuove desola/ioni provò Labico
nesi in Sicilia, Moscovia, e Germa- dai confinanti bolani, e dal carta-
nia, ove sono congiunti col sangue ginese Annibale, laonde nel decli-
de' marchesi di Brandemburgo, og- nar della repubblica avea perduto
gi Prussia, che dai Colonne-
re di la sua importanza, e solo era no-
si,secondo alcuni, ebbero origine, minata per una villa imperiale del
come scrisse Martino V nel 14^4 suo territorio. Ivi Cesare avea fat-
a Ladislao re di Polonia. Dai Co- to il suo testamento sei mesi pri-
lonna di Roma discesero i signori ma di morire, e da di là lo spedì
di Gallicano, ramo estinto , di Si- a Roma alla vergine vestale Mas-
cilia, e di Napoli, cioè de' principi sima. Tal villa, e la prossima sta-
di Stigliano, duchi di Cesarò, du- zione sulla via labicana, chiamala
chi di Reitano, marchesi di Alta- Quintanas, fece risorgere Labico,
villa, e principi dello Spinoso, il e come municipio viene ricordato
cui ramo 1761. Ol-
si estinse nel dai monumenti ; tale stazione era
tracciò vi sono i rami de' duchi dov'è presentemente l'osteria della
di Paliano, che è quello del gran Colonna. La frequenza della via
«ontestabile ; e quelli de' principi di mantenne prospera la città ne' se-
Carbognano, e duchi di Bassanello, coli bassi, anzi nel settimo secolo
e de' principi di Palestrina, Barbe- divenne seggio episcopale, che fiori
rini Colonna. sino al decimo primo, e all'anno
Avanti di riportare i principali i 100, si conosce un Bonone ve-
,
tura era terminata negli avi di Sciar- Colonnesi esercitarono la loro po-
ra; per lo che determinarono il tenza in Roma. IMa insorto nel
Papa Bonifacio Vili ad intimar la i347 Cola di R.ienzo, se ne fece ti-
resa di si importante signoria , e ranno col titolo di tribuno, e fa-
colle milizie pontifìcie, benché fortis- voreggiato dal popolo, cui diede ad
sima, fu presa. Sciai'ra, che la difen- intendere di ripristinare 1' antico
deva, fuggì, e dopo essere stato im- splendore della repubblica, fece as-
prigionato dai pirati, potè essere libe- pra guerra ai Colonnesi s' impa- ,
Urbano VI. Non essendo egli ro- l'impudenza di farsi chiamare Gio-
mano, il popolo si sollevò contro i vanni XXII, giacché quello di que-
Cardinali, e solo un Agapito Colon- sto nome da alcuni dicevasi Gio-
contrada Via Lata, eletto neir884; peste in Marino, il Papa non diede
e da Stefano V detto AI suo succes- neppure indizio di turbamento. Gior-
sore, romano, figlio di Adriano, dano si sposò a Mascia degli Annibal-
della contrada Via Lata. Tuttavolta deschi, Giovanna 11 Io fece gran ca-
i piìi critici asseriscono, che soltan- merlengo del regno di Napoli, gli do-
to Adriano I e Maitino V sono nò il ducato di Amalfi, e il principa-
senza dubbio dell' inclita famiglia to di Salerno Martino V gli donò
:
Sisto IV, Ma re' Anton io che Giulio coraggio di contraddirli. Difatti ap-
II, come diremo, fece suo nipote, pena n)orto il Pontefice a' 20 feb-
e Prospero il più gran capitano dei braio 143 1, Antonio, Odoardo con-
suoi tempi. Martino V fece came- te di Celano, e Prospero Cardinale
riere, tesoriere e vescovo di Tivoli, nipote del defonto, s' impadroniro-
il suo parente Oddone Poccio; creò no del tesoro, che lo zio aveva ra-
Cardinale il pronipote Antonio Ca- dunato per somministrare aiuti al-
sini, a' 24 maggio 1426, dignità l' impero greco minacciato dal tur-
che contemporaneamente conferì al co, ed a' dignitari di quella nazio-
suo nipote Prospero Colonna, ma a ne, che dovevano condursi al con-
cagione della tenera età di lui, sol- cilio generale, stabilito in quello di
tanto lo pubblicò formalmente agli Costanza. Gli Orsini provocarono il
tificato dello zio non lasciò di ar- onori, e rimise Antonio in possesso
ricchirsi, ed avendo nelle mani la di Castel Nuovo, nella diocesi di
.somma delle cose nella guerra, tentò Porto. Niente di rimarchevole av-
di poter disporre di alcune città e venne sino a! pontificato divSistoIV,
foi'tezze dello stato ecclesiaslico, per che fu infelice pei Colonnesi, peroc-
farsi forte contro chi a suo tempo ché contrario ad essi quel Pontefi-
COL COL 287
ce subito spogliò Pierantonio, figlio ce Ascanio gran contestabile del re-
di Antonio, della prefettura di E.0- gno.
ma conferitagli da Pio II, col pre- Dal mentovato contestabile Fabri-
testo di sua fanciullezza, ed in "ve- zio,e da Anna di Montefeltro nac-
ce ne diede l'eminente carica al que nel 1490 la celebratissima Vit-
proprio nipote. Giovanni Colonna, toria Colonna marchesana di Pe-
da Nicolò V fatto Cardinale, in scara, una delle donne più illustri
concistoro prese ad altercare coi ni- d'Italia. Sino dall'età di quattro
poti di Sisto IV, perchè quel Pon- anni fu promessa in isposa al fan-
tefice amava ingrandirli, forse con ciullo Ferdinando Francesco d'Ava-
danno degli Estensi: laonde dall'au- los, figlio del marchese, ed ebbe ef-
ta dal santo Pontefice Pio V, Mar- confische de' sovrani Pontefici. An-
c'Antonio Colonna, durante la fun- ticamente i Colonnesi pei loro at-
tonio Valena: » Il giovedì santo sini sono le due case, che godono
'» mentre il Papa Giegorio XV fa- di tal distinzione in perpetuo. Inol-
" ceva leggere la bolla, ed arriva- tre ordinò Sisto V, che trovandosi
« to dove si dichiaravano le ma- insieme i due principi, o nelle al-
» ledizioni, essendovi d. Filippo Co- tre emergenze, il maggiore di età
» lonna,
il Cardinal Serra, gli dis- precedesse il minore. Ma che i Co-
" adesso si leggerà la rnaledi-
se: lonna assistessero al trono pontifi-
» zione di casa Colonna. D. Fi- cio sinoda tempo anteriore, si vedrà al
M lippo gli disse bravando: Tu sei citato Felice Orsina fu
articolo.
« compiUista della Sede apostoli- tanto inconsolabile per la morte del
« ca ; Cardinal Bellarmino è
il consorte, che nella sua vedovanza,
» cronista. Però non parlare di e per tutta la vita nelle lettere si
» quello che non sai. Fu quietato sottoscrisse :
/' infelice Felice Orsi-
}> il rumore dai principi, che là na, per cui abbiamo dal conte Lu-
» erano presenti. 11 Papa si alterò dovico Buzatto padovano: il lacri-
» contro Serra. Io mi ci trovai moso lamento di d. Felice Orsina
» presente " Va qui dichiarato,
. ec. y sopra la morte di Marc' An-
.sceni Peretti sua pronipote, lo nomi- Pontefici, come sovrani, non face-
servatori di Roma, che gli compe- Roviano ec. Del ramo del conte-
teva per l'antico privilegio de' Co- stabile incomincieremo da Lorenzo
lonnesi, di andare ad incontrare Onofrio, di quello dei Sciarra Co-
gl'imperatori, i quali recavansi a Ro- lonna Barberini, da Giulio Cesare
ma, fino a Viterbo. Vittoria, una principe di Palestrina, e di Carbo-
delle sue figlie, si fece monaca car- gnano ec.
melitana nel monistero di s. Egi- A Lorenzo Onofrio, gran con-
dio di Roma, e fondò quello di testabile, nel 1680, da Carlo II
Regina Coeli, come si potrà vede- re di Spagna, come sovrano di Na-
re nel voi. X, p. 5o, e 5i del Di' poli, fu conferito il diritto tras-
zionario. Marc' Antonio di lui fi- missibile ai discendenti di presen-
glio, fu nel 1644 dichiarato dal re tare ogni anno ai sommi Pontefici
Filippo IV ambasciatore a presen- il tributo della chinea in nome del
tare il tributo della chinea ad Ur- regno di Napoli. Quando morì nel-
bano Vili: per lo che fu forse il l'anno 1687 Gaspare de Haro vi-
primo di sua famiglia ad eseguire ceré di Napoli, in virtù de' pri-
tal rappresentanza, pure fece che vilegi dipendenti dalla carica di
nel 1646 con Innocenzo X. Per gran contestabile, assunse le redini
morte di quel Pontefice venne di- del governo di quel reame sino
chiarato dall' imperatore Ferdinan- all' arrivo del nuovo viceré Bena-
do III ambasciatore al conclave, nel vides, il quale troncò la disputa del re-
quale fu eletto Alessandro VII, pres- gio collaterale consiglio, che preten-
so di cui doveva risiedere in qua- deva a sé, e non gran contesta-
ai
altri Filippo, che continuò la suc- mani Pontefici, non erano nemme-
cessione della casa, e Marc' Antonio no laonde i
in caso di difenderli,
cav, d'Alcantara, ultimo tra i Colon- occuparono Roma, e Fi-
francesi'
nesi di Pvoma nella professione del- lippo fu multato di grosse contri-
le armi. buzioni.
Fabrizio, primogenito di Filippo, Esili nel 1802 accolse ma^nifi-
e di d. Olimpia Pamphily (la qua- camente nel suo palazzo a' ss. Apo-
le portò al marito parte dell'eredi- stoli con tutta la famiglia reale,
tà di sua casa), ricevette tanto da Carlo Emmanuele IV re di Sarde-
Filippo V, che da Carlo VI il Toson gna, e fu testimonio della abdica-
d' oro, perchè dopo la famigerata zione, che quel re fece di sua coro-
guerra di successione, fu stabilito na al fratello Vittorio Emmanuele.
che tal Ordine si potesse conferire Ivi nacquero le regnanti gemelle
tanto dagl' imperatori, che dai re Maria Teresa duchessa di Lucca,
di Spagna. Si sposò con Caterina e Maria Anna imperatrice d' Au-
Zeferina Salviati, e fu loro primo- stria^ e Pio VII accompagnato dai
famiglia aveva sopra ventisette feu- gli maschi, 1' eccelsa casa Colonna
di nello stato ecclesiastico. Laonde, fu adunque continuata nella discen-
meno d. Giovanni Torlonia che denza del fratello summentovato di
aveva acquistato dagli Odescalchi d. Filippo, cioè dal principe d'Avel-
il ducato di Bracciano (Fedi), col la d. Fabrizio Colonna, coltissimo
patto di rivei'sibilità, e che ora è go- e splendido signore, il quale diver-
duto dal primogenito d. Marino Tor- se volte, in luogo del detto fratel-
lonia, e meno il Cardinal Giuseppe lo indisposto, presentò al Papa la
Albani, che amò conservare quello chinea, e poscia morì iu Roma ai
di Soriano, tutta la nobiltà di Ro- i5 gennaio i8i5. Nel 1781 era-
ma, e dello stato imitò il contesta- si sposato a d. Bianca Doria del
bile.D. Filippo mori nel i8i8 a'26 Carretto, figlia ereditaria del duca
giugno, meritamente compianto per di Tursi, poi moria in Napoli nel
la pietà, ed altre sue egregie vir- 1829. Da questo matrimonio nac-
tù. Indi nel 1820, la biblioteca quero i seguenti:
vaticana acquistò la preziosa rac- 1 .D. Livia, signora nel ritiro del-
ct)lta de' codici greci, ch'egli posse- la Quiete presso Firenze.
deva. D. Filippo ebbe per degna mo- 2. D. Aspreno, attuale gran con-
glie d. Caterina figlia di Vittorio di testabile, principe assistente al pon-
Savoja principe di Cari guano, che tificio soglio, duca di Paliano, Ma-
morì nel 1828 modello di virtù e rino, e Tursi, principe d'Avella, con-
profonda religione, ben dimostrata te di Galliate ec, il quale per l'ere-
l'ignattelli d'Aragona Cortez de' du- del fratello d. Urbano, morto sino
chi di Monte Leone. Il Parisi dal 1796, i feudi di Montelibretti,
Jslriizioni, ec. parla di Roviano al Nerola, Corese, Monteflavio, Ponti-
t. 11, p. 261, e al t. Ili, p. 4^. celli, Montorio Romano ; rimanen-
Questo comune è soggetto ai go- do a lui quelli di Palestrina Ga- ,
stino III di buon grado gli avrebbe Gregorio IX, come meglio si disse
rinunziato il sommo Pontificato. all'articolo Colonna Famiglia.
Questo Card i'iale rese celebre Amal- COLONNA Jacopo, Cardinale.
fi per un ampio, e magnifico spe- Jacopo Colonna nobile romano, ar-
dale, dotato riccamente, e raori cidiacono di Pisa, a' 12 marzo del
a Roma nell' anno 1209 , do- 1278 da Nicolò venne creato III
fronte alle opere dello stesso E- eterna memoria, sulle prime si die-
gidio. de allearmi; dipoi, studiate le scien-
COLONNA Giovanni, Cardina- ze, divenne arcidiacono di Bologna;
le. Giovanni Colonna, patrizio di quindi nel 1 363 sotto Urbano V,
Roma, uomo di alto merito, era fu fatto vescovo di Ascoli , e nel
protonotario apostolico, quando Gio- i36c) di Brescia, e nunzio all' im-
vanni XXII, a' 18 dicembre del perator Carlo IV. Poscia Gregorio
1827, Io creò Cardinal diacono di XI Io inviò ad Enrico re di Castiglia,
s. Angelo, arciprete della basilica ed a Ferdinando re di Portogallo per
lateranense ,
preposto alla chiesa di estinguer la guerra accesa fra quei
Magonza, e canonico cantore nella due sovrani ; quindi lo trasferì al
chiesa di Bajeux. Questo Cardinale vescovato di Lisbona, cui resse con
fu assai stimato ; era amico dei molto zelo. Accompagnò il Ponte-
letterati , specialmente del Petrar- fice Gregorio XI da Avignone a
ca, da cui ebbe parecchie lettere. Roma, ed Urbano VI, a' 18 settem-
Giudicava a Roma le cause civili bre 1878, lo creò Cardinale prete di
in modo da esser segnato a model- s. Prisca, colla legazione quindi della
lo della piìi incorrotta giustizia. A Romagna, e coli' incarico di farvi
persuasione di lui Papa Clemente
il rifiorire la disciplina ecclesiastica.
VI inviò a predicare in Armenia al- In seguito fu pure legato della To-
cuni religiosi de'Minori. Questo por- scana, Piemonte, del Genove-
del
porato morì in Avignone nel 1848, sato, dello Veneto per gra-
stato
dopo ventun anni di Cardinalato. vissimi affari, specialmente a con-
11 Petrarca sembra, che accenni tal ciliare i genovesi, e i veneziani.
grave perdita in quel sonetto, il Abbiamo di lui un sermone sulla
cui primo verso incomincia con que- conversione di s. Paolo, ed una
ste parole: Rotta è l'alta Colonna, lettera all'abbate Gulielmo del mo-
COL COL 3o3
iiislero di s. Paolo di Roma. Mori bellione, fu condannato coi suoi fra-
nel 1 38o, due anni dacché era Cardi- telli Colonnesi, co' Gaetani e coi
nale, e fu sepolto nella basilica li- Savelli a perpetuo esilio. Assolto
beriana , alla quale fece molti be- venne però da Nicolò V, che egli
nefìcii, assegnandole anche due cap- coronò Pontefice, ed in fine mori
pellanie di qviaranta fiorini d' oro in Roma a'24 maggio i463 con
per ciascuna da conferirsi a due la fama di principe amatore delle
sacerdoti, che dovessero aver cura lettere, sommamente giusto e pru-
dell'aitar della Madonna; più lasciò dente; fama alcun poco oscurata
un legato di sessantamila scudi da dal soverchio suo impegno pel
partirsi fra le vedove , i pupilli , i partito Ghibellino. La vita di que-
pellegrini, ei miserabili. Francesco sto Cardinale, colle altre dei por-
Cirocco ne scrisse compendiosamen- porati Colonnesi, dal Cirocco fu
te la vita. stampata in Foligno nel i635. Eb-
COLONNA Stefano Cardinale. be sepoltura nella basilica de' ss.
Stefano Colonna, della romana no- XII Apostoli, fu arciprete latera-
bile prosapia di tal cognome, fra- nense per volere di Pio II, al qua-
tello del Cardinal Agapito. Prima le poco mancò che succedesse nel
fu prevosto della chiesa di s. Omer, pontificalo, avendo per suo ordine
e governatore della provincia della ridotta all' ubbidienza la città di
Marca di Ancona; poi passò nun- Tivoli, ch'erasi ribellata, fabbrican-
zio al doge di Genova a nome di dovi una rocca per tenerla in li eno.
(Gregorio XI a comporre quella re- COLOiSNA Giovanni, Cardinale,
pubblica col re di Cipro; poscia Ur- Giovanni Colonna, della medesima
bano VI, ai i8 settembre del iSyS, inclita famiglia romana, nacque nel-
lo creò Cardinal diacono di san l'anno 1456. Era nipote al Car-
Eustachio; ma nel iSyg mori, e dinal Prospero di questo nome; di-
fu sepolto nella tomba de'suoi mag- venne abbate di Subiaco e di ,
nefìzi da Eugenio IV, per la sua ri- ce porre in custodia nel Castel s.
3o4 COL COL
Angelo per più di un anno, sal- quella dell'Aquila, coli' arci tescoTa-
vandogli la vita il trattato poscia to di Rosano; indi nel i5ic) quel-
conchiuso dal Papa col re di Na- la Aversa nel i53o l'altra di
di ;
sua perizia nelle scienze e lettere, e fatto molti regali alla s. casa di Lo-
laureossi in ambe le leggi in Al- reto.
calà della Spagna. A mezzo del re COLONNA Baldeschi Federico ,
aver compiti i suoi sludi in Roma z.ione della carica, e nominato ven-
ed in Padova, nel i7 3o sotlo Cle- ne a pro-maggiordomO; nel qual
3o8 COL COL
tempo si procacciò l'amore di tat- e del popolo romano. Intervenne
ti i palatini. Né minore stima si è ai conclavi per l' elezione di Cle-
tà, e saviezza, che si richiede in pel suo grande amore che aveva
un ministero sì nobile, e rilevante, alla compagnia di Gesìi da poco
affine di trattare co'debiti riguar- soppressa, e poi gloriosamente ri-
la casa del capo della Chiesa ser- non che, in quanto allo spirituale, del
va di modello , e di esempio ai romano, fu mem-
collegio e seminario
principi sìche seco-
ecclesiastici bro di nove congregazioni, e pro-
lari. Per la qual cosa si guada- tettore della congregazione silve-
gnò il nostro Marc' Antonio anche strina, della cappella Paolina nella
la stima di Clemente XIII, che nel liberiana basilica; lo fu eziandio del-
rimuneiarne le doti, col crearlo ai la congregazione de'chierici regolari
24 settembre 17^9 Cardinal dia- delle scuole pie, e del collegio Naza-
cono di s. IMaria in Aquiro, non reno, de'benfratelli, delle monache
volle privare la sua corte del princi- camaldolesi, e di parecchi stabili-
pal ornamento, e la sua sagra perso- menti, e sodalizi. Finalmente morì
na di un ministro sì intelligente e in Roma ai 4 dicembre i8o3, e ven-
benefico, dichiarandolo pro-maggior- ne esposto e sepolto nella chiesa
domo. Nel 1762, essendo vacata de'ss. Apostoli sua parrocchia, come
la cospicua carica di vicario di Ro- egli avea disposto, colla stima di
ma, Clemente XIIT gliela conferì, rara .scienza nelle materie ecclesia-
per cui con dispiacere di tutta la stiche, di specchiata virtù, e di stra-
corte, lasciando vivo desiderio di ordinaria carità. Colla sua fìimiglia
sé, abbandonò il maggiordomato. e co'poveri fu sempre munifico pa-
A cagione della nuova dignità fu dre, e largo protettore.
trasferito all'ordine presbiterale col COLONNA BRANCIFORTE An-
titolo di Maria della Pace, ed
s. Torvio, Cardinale. Antonio Colonna
al titolo arcivescovile in pardhus Branci forte, nobile siciliano de'prin-
di Corinto. Nel 1763 lo stesso Pon- cipi di Scordia, nacque in Paler-
pia fi^glia del principe Giambattista Pio VI, ed ebbe fama di principe
Pamphily, per cui dovette aggiun- generoso, d'ingegno, ed ornato di
gere al suo un tal cognome illu- egregie qualità.
stre. Nel 1750 Benedetto XIV lo COLONNA DI STIGLIANO Ni-
annoverò tra i monsignori referen- colò, Cardinale. Nicolò Colonna no-
dari delle due segnature, e tra i bile napoletano, figlio di Ferdinando
protonotari apostolici partecipanti ;
principe di Stigliano, e di Luigia
indi nel i 753 lo promosse alla pre- Caracciolo de' principi di s. Buono,
sidenza della congregazione delle nacque in Napoli a' i5 luglio 1730.
acque, quindi a presidente e segre- Intrapresi gli studi ecclesiastici, fu
3io COL COL
laureato nel 17^0, nel qual anno memoria dt-lle sue geste, e della pre-
Benedetlo XIV lo fece referenda- mura con cui disimpegnò i suoi uftizii.
rio d'ambeduesegnature, e pro-
le COLONNA RELIQUIA IXSIGNE. La
tonotario apostolico; indi ne! 17 '4 Colonna, crede per pia tra-
in cui si
cuna rottura. Certo è, che gli ebrei po della sua passione nostro Si-
vergheggiavano i malfattori, prima gnore Gesù Cristo fu legato, e
sulle spalle, poi più comunemente battuto. Giovanni Colonna di ,
sul ventre, quindi dai lati; e sem- questo titolo, al tempo di Papa
bra che lo stesso si facesse dai ro- Onorio III, Savelli, essendo le-
mani, locchè forse si fece nella sua gato in Oriente, la recò da Geru-
passione al Piedentore. E naturale che salemme in Roma, e la ripose
questa Colonna dovesse allora essere in questa cappella, dove è vista
tutta spruzzata del preziosissimo suo dal popolo fedele con gran vene-
sangue. Nel pontificato di Onorio razione. Ma alle donne l'entrare
III, Cardinal Giovanni Colonna,
il qui dentro è vietato sotto pena
titolare della chiesa di s. Prassede di scomunica. L'altare di questa
nella sua legazione in Oriente per cappella è per antichissima con-
la guerra santa, potè avere la sud- cessione de'sommi Pontefici pri-
detta Colonna, e portarla in Roma vilegiato , sicché celebrandovisi,
sua patria. Ne fece donativo alla o facendosi celebrare si libera
POSVIT
ANNO . DOM . MDCXXXV
2
marmo bianco istoriato; avea piti la colonna lattaria del foro Olito-
di sessantasette palmi di altezza, rio dove esponevansi bambini spu- i
storie contenute nei i)assorilievi del- preso anche dalla terza regione, in
,
cima della colonna eravi la statua dato dagli imperatori Settimio Se-
di bronzo dorato di Marc' Aurelio, vero, Caracalla, e Clodio Albino ad
che poi fu demolita dai barbari. Il Adrasto loro liberto, e forse servo
gran Pontefice Sisto V, nel 1 589, benemerito di Marc'Aurelio, di po-
fece restaurare la colonna, median- ter ivi fabbricare una casa a pro-
te la direzione del cav. Domenico prie spese, per invigilare alla cu-
Fontana, quindi la dedicò all' apo- stodia della colonna del Divo Marco
stolo s. Paolo , la cui statua con ( Divi Marci ) detta ancora Cente-
modello di Costantino de' Servi (men- naria. 11 eh. Marini fu il primo
tre altri dicono di Tommaso della che pubblicasse in Roma nel sud-
Porta), fu fusa in bronzo da Seba- detto anno, la mentovata preziosa
COL COL 3i7
iscrizione. Di questa colonna, e della per cui a tal avvenimento voglionsi
sua eiezione fino al quinto secolo, attribuirele forti sfaldature, che si
stero, il quale anzi emanò vma ri- tanti archi trionfali conteneva una :
torio. La colonna fu eretta nel tenuta capo d' opera della scol-
il
Ibsse sepolto il solo nel recinto di ta, come Teodora, colle sue figlie
Roma, facendo collocai'e le sue IMarozia, e Stefania sorelle cugine
ceneri in urna d' oro, che fu si- di Alberico tiranno o signore di
tuata nel piedistallo della colonna, Roma, edificarono alle monache il
in una cella a sinistra del suo in- monistero di s. Stefano, che poi pre-
gresso. Altri però dicono che la se anche il nome di s. Ciriaco, e
colonna fu a Trajano dedicata dopo di s. Nicolò, divenendone filiale quel-
i suoi primi trionfi, e nell'anno 112. lo del ss. Salvatore ad duos oiuon-
Che se il foro per la sua son- tes. Siccome divole, ricche, e po-
tuosità fu risparmiato nelle barba- tentissime, lo dotarono di copiose
riche invasioni, 1' imperatore Co- rendite, e per essere il foro traiano
stante II, ossia Costantino III, pieno di macerie, di case, e di or-
quando nell'anno 663 si recò in ti a cagione del succennato iiicen-
Roma, avidamente lo spogliò di dio e altre devastazioni, che ne di-
tutti i bronzi, delle statue, e degli strussero gli edifizi splendissimi, me-
di quanto l' imperatore avea pri- molile, e sì pegli scavi che facevan-
vato Roma, insieme alla statua di si. Allora laiea che circondava la
Trajano. IMerita di osservarsi, che colonna andò appianandosi, e quin-
avendo Trajano conquistata 1' Ara- di potè discoprirsi il basamento già
bia, ed edificato suo foro e co- il ingombro di terra, per cui Paolo
lonna colle spoglie dei Daci, cinque III fece scavare al lutto ciò che
.secoli e mezzo dopo, gli arabi impediva di far apparire il piedi-
1802-1883.
Dizionario di erudizione
storie o-ecc lesiastica
AFK-9455 (awsk)