Professional Documents
Culture Documents
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VABII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA , PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILI! ,
COMPILAZIONE
GREGORIO XVI.
VOL. XXXV.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLV.
a
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO -E GG LE SI ASTICA
m&*
ING ING
Cenni storici civili ed ecclesiastici ghilterra era poco conosciuta prima
sul regno di Inghilterra, e delle che Giulio Cesare ne intraprendesse
relazioni di attesto con la santa la conquista,onde a lui dobbiamo
Sede. la prima autentica ed estesa descri-
zione; egli ne fu lo scopritore, il
conquistatore, e lo storico : era a-
G li antichi abitanti
Bretagna davano alla loro isola il
della Gran bitata dagli antichi
di origine, chiamati anche
bretoni , celti
gaulesi
nome di Prydain. I greci, al dire e gaydels dai welsci, che li riguar-
di alcuni, laconobbero sotto quello davano come i loro predecessori.
di Albione, prima che i romani la Parlavano la stessa lingua dei celti,
mità boreale della Scozia, scoperse buisce la seconda sua lettera, scrit-
le Orcadi, gruppo d'isolette oppo- ta a Lucio re della Bretagna, seb-
ste al promontorio del nord. Col- bene non ricevuta dai critici per
mo di gloria sotto i regni di Ve- certa. Veggasi Alford, Annal. eccles.
spasiano, Tito e Domiziano , que- et civil. Britannorum , anno i33,
bre-
sto principe crudele lo fece avve- § 4- N° n l dubita più che i
fi
scovi britanni, quelli cioè di Ebo- si edificò una magnifica chiesa nel
i romani l'isola nel 4 2 °> dopo esserne bretoni, massime Yortigeruo il più
stati padroui per quattro secoli cir- potente de' re britanni, ad invi-
ca, dalregno Claudio a quello di
di tare i «sassoni del nord-est della
Valentiniano III. 11 corso de 'secoli Germania, e a collegarsi con loro.
cbe lutto cambia rese britanni, i Intanto popolo uscito dalla
i juti,
che quali fieri leoni avevauo resi- Germania o forse meglio dalla
stito alle coorti romane, quali ti- Scandinavia, arrivarono in Inghil-
midi lepri innanzi alle orde sel- terra nel fondarono verso
449, e
vagge de'pitti e scozzesi, che usci- 1' anno ^5 il o
regno di 460
ti di nuovo dalle loro contrade, Kent, impadronendosi pure dell' i-
atterrato il muro di Severo, si die- sola di YVight. Altri dicono che i
dero a devastare le provinole d'In- sassoni vi pervennero la prima vol-
ghilterra. Alla vista del paese sac- ta nel 477» dalla quale epoca si
cheggiato dai pitti e dagli scozzesi, fa incominciare il regno de' sasso-
soni ed agli o angili erano popoli la gli angli uniti ai juti ed ai sasso-
12 ING ING
soni il popolo misto prese piìi ad un gran festino nella pianura
tardi il nome d' inglese. Gli abi- di Salisbury, e quivi la trucidaro-
tanti di Galles e di Cornovaglia no inumanamente. Padroni allora
conservano tuttora il linguaggio della maggior parte dell' isola, i
ING ING i3
vente Cantorbery per capitale, per 643 Cenovralk , 672 Sasburgo
cui fu anche detto il regno Can- regina, 673 Censo, 685 Cedral-
tanriense, che conteneva la etessa la o Cedowalla^ nel qual tempo
estensione della provincia di tal sono pure nominati Centuino ed
nome, che fu governata da dieci- Escuiuo, 689 Ina, che si fece mo-
sette re, e che dopo avere esistito naco, 727 Adelartlo, 741 Cudre-
circa 3go anni, firn nell'82 3 colla do, 754 Sigeberto deposto, 755
sconfitta di Baldred, i cui stati Cinulfo o Cenulfo, 784 Britrico,
vennero uniti al regno di Westsex 800 Egberto o Ecberto il Grande
o Wessex. II.° Il regno di Sussex che riunì XEptarchia sotto le pro-
o dei Sassoni o Sassonia meridio- prie leggi. IV.° Il regno di Essex
nale, colla capitale Chichester, che o Sassoni dell' est, o Sassonia o-
occupava le contee di Sussex rientale, capitali Colchester e Lon-
e di Surrey, avente venticinque dra. Esso fu smembrato da quello
leghe dal sud-est al nord-ovest, e di Kent, ed era composto delle
quindici dal sud al nord, fondato provincie di Essex Middlesex e ,
477 ovvero nel 49 r > ^ ni ne ' 6°° Hertford, avente una estensione di
dopo aver sussistito circa centono- ventisei leghe dal sud-ovest al nord-
ve anni sotto tre re, 1' ultimo dei est, e tredici dal sud al nord. Fon-
quali fu ucciso da quello di West- dato da Erchewin o Ercevino pri-
sex, e da quel tempo riuniti insie- mo re nel 52.6 o 527, ed alcuni
me. Questo regno includeva le at- lo protraggono al 585, sussistette
tuali provincie di Surrey, Sussex, circa duecentoventi anni sotto do-
e la Nuova Foresta. III. Il regno dici re, e fu distrutto e usurpato
di TVestsex o Wessex, o Sassoni dai re di Westsex, circa dopo il
i4 1NG ING
York, fondalo dopo il 547 °*a A el- differenti loro sovrani, o per gli
la altro generale sassone. Colla mor- avvenimenti politici. Alcuni autori,
te di Ida ed Aella, Adelfrido spo- come Kapin de Thoiras, preten-
sò Acca figlia di Aella ed unì sot- dono che il nome d' Inghilterra
to di sé i regni di Bernicia e dei fosse dato all'antica Britannia fino
deiri, e prese il titolo di re di Nor- dal tempo della conquista fatta di
thumbei land, uno de' più potenti quest'isola dagli anglo-sassoni ver-
dell' diarchia, che in progresso di so l'anno 585; ma l'opinione più.
nuovo fu diviso in due reami. VI." comune è che un tal nome le ven-
Il regno degli Angli dell'est., o In- ne dato all'epoca del regno di Eg-
ghilterra orientale ossia Estanglia, berto, sotto il quale cessò intera-
capitale Cambridge, comprendeva mente la divisione dell' Eptarchia
la provincia di Cambridge, Nor- sassone negli anni 800, 812 e 827.
folk, Suffolk, e parte di quella di Frattanto una quantità di fatti di
Miuitingdon, ciò che formava ven- armi e di battaglie ebbero luogo
titre leghe dal sud al nord, e ven- tra i principi dell' diarchia, per la
tisei dall'est all'ovest. Fondato da sete insaziabile di estendere i con-
Olfa o Uffa primo re nell' an- fini de' loro stati, e per diversi al-
no 571 o 575 sussistette per cir- tri motivi e passioni. Tra le cele-
ca duecento diciotto anni sot- bri nomineremo quella in
battaglie
to quattordici re, finì nel 793, e cui Wortimero capo de' britanni
fu allora diviso fra i re danesi ed disfece ad Eglesford Orsa che vi
i re di Mercia, ma infine Egberto restò ucciso j e quella di Caerba-
lo riunì al regno di Westsex o don o Badon-Iiill che Arturo re
Wessex. VII." Il regno di Mercia, de' siluri o del paese di Galles ot-
capitale Lincoln , comprendeva le tenne sulle truppe sassoni, coman-
contee dell'interno dell'Inghilterra, date da Aella re di Sussex. Si pre-
ossia le provincie di Gloucester tende che Arturo di propria mano
Hereford Worcester Wanvick
, , ,
uccidesse quattrocento quaranta ne-
Leicester Rutland Northampton,
, , mici, e fu altamente celebrato dai
Lincoln, Bedford, Buckingham, Ox- bardi poeti e suonatori d'arpa della
ford, StafTord, Salop, Nottingham, Bretagna, e segnatamente da Tha-
Derby, Chester, e porzione di quelle liessino, il più. rinomato fra essi.
sussistette sino all'874, cioè a dire cessero qualche tentativo per conver-
per quasi duecentonovanta anni, sot- tire i loro vincitori. Narra Beda al
to venti re. Alfredo re di Westsex cap. 17, che ritiratosi Celestio ca-
riunì il regno di Mercia a' suoi al- po de' pelagiani in Bretagna , il
ING 1NG i5
dossa : e per mettere in istato di cerdote fiorentinoFrancesco Giu-
trionfare dell'errore, e per dare mag- seppe Morelli. San Gregorio 1 il
gior autorità a s. Germano d'Au- Grande prima del suo pontificato
xerre che si recò in Bretagna a avea formato il disegno di andare
combattere il pelagianismo, lo ri- egli stesso ad annunziare a quelle
vesti dell'autorità di suo legato. In- genti la fede; ma non potè dare
viò pure quel Papa nella Scozia a ciò esecuzione, perchè sublimalo
Palladio suo primo vescovo, e nel nel 5go alla cattedra apostolica
432 in Irlanda s. Patrizio che di- il popolo di Roma non volle ac-
venne l'apostolo degli ibernesi. Gli consentire alla sua partenza. A Uri
anglo-sassoni recarono in Inghilter- però dicono che s. Gregorio era
ra il culto degl' idoli de' goti, che già partito per l'Inghilterra, quan-
non erano punto diversi da quelli do il Pontefice Pelagio II suo pre-
che adoravano danesi, gli svezzesi i decessore dovette richiamarlo, at-
ed i norvegi, popoli che traevano tese le lagnanze del popolo roma-
tutti la stessa origine. I nomi prin- no, il quale non volle perderlo.
cipali di Thor,
questi idoli sono : Fermo nel pensiero su tal missio-
dio del tuono, le funzioni del qua- ne, sua prima cura fu di manda-
le somigliavano a quelle del Giove re degli operai evangelici, e desti-
dei romani; Woden, dio della guer- nò all'impresa s. Agostino allora
ra ; Friga o Frea moglie di Wo- priore del amnisterò di s. Andrea
den, dea dell'amore, come Venere di Roma, dal Pontefice fondato
presso latini ; e Dysa o Thisd
i nella sua casa paterna. Scelto a
moglie di Thor, dea della giusti- capo della missione il santo per-
zia; il perchè gli abitanti dell'iso- sonaggio romano, gli diede altri
la ricaddero nelle tenebre del pa- monaci che Io accompagnassero per
ganesimo e dell'idolatria. Erano di illuminare una nazione infedele a
già scorsi quasi cinquanta anni dac- conoscere ed amare il vero Dio.
ché i sassoni, gli angli ed juti i IS'on tardò il nemico dell'uman ge-
tenore di vita gli apostoli, tenevansi però con zelo a stendere il regno
pronti a suggellar col sangue la di Gesù Cristo, e durante gli ul-
fede di Gesù Cristo che predica- timi venti anni di sua vita, nulla
vano. Vicino a Cantorbery era una risparmiò onde procurar la conver-
chiesa antica dedicata a s. Marti- sione de' suoi sudditi : fece savie
no, che i bretoni aveano abban- leggi, abolì il culto degl'idoli e
donato, e in cui la regina usava ne fece chiudere i templi in tutti
ING ING 17
i suoi stati. Colla sua liberalità la Kb. 5, cap. 42, § 8. S. Gregorio
chiesa cattedrale di Cantorbery fu I, lib. XII, epist. XV. Zaccaria
fabbricata in luogo dov' era stato nel suo Anlifebronio tom. Ili, p.
un tempio degli idoli, ad onore di 1 49 327, ediz. del 1770, ove
e
s. Pancrazio. Fuori delle mura fon- per ciò adduce l'autorità di Beda,
dò il monistero de' ss. Pietro e Pao- Hist. gent. Augi. lib. II, cap. 1 3 ;
lo, che prese poi il nome di s. A- e di Giovanni diacono in vita s.
gostino come pure
, la chiesa di s. Greg. Ij lib. II , cap. 37. San
Andrea di Rochester, e guadagnò Gregorio I non dubitava di non
alla fede Seberto re de' sassoni o- avere il potere di cambiar la giu-
rienfali. Fu meno fortunato con risdizione delle metropoli partico-
Rechvaldo re degli angli orientali, lari, senza aver riguardo alcuno
perchè questi abbracciato il cristia- ali' antica divisione ecclesiastica,
nesimo, mescolò il culto di Dio a quando le circostanze rendevano
quello delle false divinità. Nell'an- questi cambiamenti o necessari o
no 600 s. Gregorio I con lettera sommamente vantaggiosi : molti e-
si rallegrò con Etelberto del suo sempli se ne trovano nella storia
zelo, e gli mandò alcuni regali ; ecclesiastica di que' tempi. Per pub-
egli mori616, fu sepolto nella
nel blica utilità dunque e forti ragio-
chiesa de' ss. Pietro e Paolo, e nel ni Gregorio I diede la qualità
s.
cioè di s. Agostino. II Novaes nella vero Dio avea per tutto adoratori,
•vita di s. Gregorio I dice che que- imprese a visitar la Britannia, sicco-
sti ingiunse a Agostino di ordi-
6. me legato e metropolitano fatto
nare due metropolitani, uno in dal Pontefice, onde travagliare an-
Londra, 1' altro nella città di York, che per la salute degli antichi bre-
i quali potessero ciascuno ordinare toni, i quali co.je dicemmo eransi
nelle loro provincie dodici vescovi, ritirati sulle montagne del paese
e cita i seguenti autori. Pietro de di Galles. Egli desiderava ardente-
Marca, De concord. sac. et irnp. mente istruirli, correggerne gli a-
vot. xxxv 2
18 ING ING
busi, come a conformarsi all' uso la loro nimistà contro gì' inglesi
tali ossia della contea di Worce- non fossero d' accordo in punto di
ster, poco lungi dal paese di Gal- fede colla Chiesa universale ; poi-
les, dopo il 60 1, forse nella città ché vi sono diverse ragioni a mo-
di Ausric o nel luogo chiamalo la strare la loro cattolicità. I bretoni
quercia di s. agostino, invitò ad riconobbero 1' ortodossia di s. Ago-
una conferenza i vescovi e i dot- stino; essi erano slati fino a quel
tori bretoni, ed essi accettarono tempo uniti di comunione colla
1' invito. 11 santo pose in opera Chiesa di Roma e delle Gallie : s.
stinandosi ne' loro torti divisamen- i britanni, rende giustizia alla fé-»
paese di Galles, se così fosse pia- dei sassoni, Iucche non avrebbe
bretoni, a patto però che fatto se non avessero i britanni
ciuto ai
gione in Inghilterra, essa fece mag- tutta la vita loro nella mortifica-
giori progressi successivamente pei zione'e nel raccoglimento, siccome
suoi vescovi, missionari, e principi narrasi nella storia di Betla, e
pii. Dovendoci limitare a compen- questo fervore durava ancora nel-
diosi cenni, tanto le notizie eccle- 1'
824. Dicesi nelle visioni di Ve-
siastiche che civili riguardanti que- tino, allora monaco di Richenou,
sta illustre e possente monarchia, aver egli inteso da un angelo, che
si possono leggere in questo stes- la vita monastica fioriva in tutta
so Dizionario, negli articoli delle la sua perfezione al di là dal ma-
sedi arcivescovili e vescovili ancor- re ; e rispetto a questo secolo, ciò
che non più esistenti o non go- non può essere inteso che per
vernate da vescovi cattolici; in 1' Inghilterra. Si possono consulta-
quelli de' luoghi ove furono cele- re Canisio, Lect. antiq.; Mabillon,
hr&ti concilii; in quelli delle bio- Saec. IV
Bened.; Fleuiy t. X, p.
grafie dei santi vescovi^ re, abbati 220; e se anco si volesse sospet-
di questa nazione, ed in altri arti- tare sulla verità di questa visione,
coli riguardanti gl'inglesi e l'Inghil- ne risulterebbe tuttavia, che i re-
terra; laonde qui appresso riportere- ligiosi inglesi godevano di una
eoo delle indicazioni generali degli grande riputazione nel IX secolo,
avvenimenti e cose più importan- L' ordine monastico produsse in
ti. Molli principi di questa contra- Inghilterra assai uomini celebri per
da illustrarono i secoli in cui vis- la loro santità e pel loro sapere ;
sero colla loro santità, e con tal e di là mossero que' zelanti mis-
forza d'animo che fece loro sprez- sionari, che predicarono la fede
zare le grandezze umane. Speed in Germania, nella Svezia, nella
nella sua Storia della Gran Bre- Norvegia, e quasi in tutto il set-
tagna, a p. 243 e seg. parla di ot- lentrione. Non si può non conce-
to re e due che abbando-
regine, pire la più alta idea di s. Agosti-
narono il mondo
abbracciare per no e de' suoi cooperatori, dove si
no cou zelo ucllc funzioni del mi- Agostino era nell' aver preso 1' al-
ING Ii\G 21
fàbeto degP irlandesi. I nortumbri, rano convertiti per timore del re
a della di Guglielmo di Malmes- defunto, tornarono all'idolatria ed
bury, vendevano per ischiavi i lo- abbandonarono le leggi della ca-
ro figliuoli, ed appunto s. Grego- stità. Morto ancora Sabereto o Se-
ni , non ne hanno altri , ciò che con strage de' suoi e la vita, che
osserva il Bellarmino, De Rom. pure perderono suoi figliuoli, on-
i
Pont. lib.4i cap. io. Nell'anno se- de 1' arcivescovo Paolino con altri
guente Eduino corse pericolo di figliuoli e la vedova Edelburga si
essere ucciso per uno scherano rifugiarono presso il fratello Ea-
mandato per ciò da Cuichelmo re dualdo. Inoltre Cardwella uccise
de' sassoni occidentali : un fedele pure successori d'Eduino, Ofrico
i
sempre più in ogni cosa fiorì nel- sommo valore. Vi si recò in pio
l'isola, come ancora lo studio del- pellegrinaggio siccome bramoso di
le sacre lettere e del canto eccle- ricevere il santo lavacro in s. Pie-
siastico, il quale conoscendosi solo tro, colla che così mon-
speranza
nel reguo di Kent, cominciarono do potesse passare agli eterni gau-
ad impararlo tutte le chiese, aven- di. ?«è vano tornò il suo propo-
do il Papa s. Vitaliauo spedito nel- nimento. Il Papa Io battezzò nel
l' Inghilterra Teodoro ed Adriano. sabbato santo, gì' impose il nome
Nel 679 si portò in Roma l'abbate di Pietro, e venendo poco dopo
Biscopo cognominato Benedetto, per a morte lo fece seppellire nella
ottenere dal Pontefice s. Agato- basilica, in premio del lungo cam-
ne l'esenzione al suo monistero, e mino fatto a causa di religione.
perchè in esso s' insegnasse il can- Il Pontefice fece porre nel suo
to ecclesiastico romano, usato nella sepolcro onorevole epitaffio. Narra
basilica di s. Pietro ; al quale ef- Beda, che d' allora in poi molli
fetto il Papa spedì in Inghilterra inglesi d'ogni rango e condizione
Giovanni arcicantore di tal basili- incominciarono i sacri pellegrinag-
ca ed abbate di s. Martino per gi a Roma
per riconoscere la loro
impararlo agli altri monisteri ; ed madre da cui erano stati generati
in oltre l'incaricò di esaminare la spiritualmeute, e per venerare i
fede della chiesa anglicana intorno sacri limini o tombe de'principi de-
delle volontà e delle operazioni di gli apostoli.
Cristo, e fu trovata cattolica ed Racconta Beda lib. 5, cap. 20,
inviolata. Nell'anno 681 nell'In- che nell'anno 709 Coenredo re di
ghilterra fu grande fame e pesti- Merda, ed Offa re de' sassoni o-
lenza, e s. "VYilfrido arcivescovo di rientali, avendo solennemente ri-
York, dopo essere stato in Roma, nunziato ai loro regni, si portaro-
trovando la sua sede usurpata si no in Roma per cambiare la co-
die a predicar l'evangelo ai sasso- rona reale coli' abito monastico, e
ni australi tuttora infedeli, e li re- furono ricevuti con estrema tene-
se cristiani. JVel 684 Egfrido re rezza dal Papa Costantino, che ve-
de' northumbri operò gran guasto stito pontificalmente all' altare dei
nel paese d'ibernia, non perdonan- ss. Apostoli nella basilica vaticana
do all' innocente popolo , né alle li consacrò a Dio nella professione
chiese e monisteri ; ma portando monastica. Scrive ilNovaes che nel
poscia il suo esercito a danno dei pontificato di s. Gregorio II termi-
pitti contro il consiglio del vescovo nò lo scisma o meglio la differenza
Cutberto nel 6S5, fu ammazzato d'Inghilterra o dei bretoni che dura-
con parte de' suoi , e d' indi in- va da centocinquaut'anni, sopra il
ritirarsi in Roma colla sua sposa re Ina avendo eretto una chiesa
s.
libro degli evangeli ; dieciselle lib- re il concilio de' vescovi e dei prin-
bre d'oro per li vasi che serviva- cipi inglesi a proibire alle don-
no all'altare, e otto libbre dello ne inglesi di portarsi in pellegri-
stesso metallo per gli stessi bacili ; naggio a Roma, dappoiché v'era-
la pila dell'acqua santa, tutta di no pochissime città della Lombar-
argento, pesava venti libbre; fu- dia, della Francia e della Gallia
rono adoperate 175 libbre di ar- che non avessero alcune femmine
gento , e trentotto d' oro per le di mondo inglesi, quod scandalum
immagini del Salvatore e della Bea- est, et turpi ludo tolius ecclesiae
ta Vergine, e dei dodici apostoli ;
veslrae. Aggiunge il Rinaldi , a
1' altare e gli abiti sacerdotali li quanto abbiamo narrato di Ina,
fece guarnire d' oro e di gemme. che questi col fare tributario il re-
Al dire di Beda lib. 5, cap. 7, il gno a san Pietro, in tal guisa
re Ina si portò in Roma nel 72? s' ingegnò obbligare il suo popolo
sotto s. Gregorio II, per venerare a conoscere d' essere suddito al-
la tomba del principe degli apo- l' istesso principe degli apostoli, e
stoli, e non per farvi sfoggio di a venerarlo come suo signore; e
sua reale dignità, ma per quivi che il tributo riscuotevasi nel-
nasconderla agli occhi del moudo, 1' Inghilterra dai questori o collet-
e colla regina sua moglie abbrac- tori pontificii, 1' ultimo de' quali
ciarvi la vita monastica. Prima di fu Polidoro Virgilio, il quale con
rinunziare nel 728 al suo regno, somma lode scrisse le cose degli
volle renderlo tributario al romano inglesi.
Pontefice, obbligando sé medesimo Offa re di Mercia s'impadronì
e i successori suoi di contribuir del regno di Kent, nel 777 battè
alle chiese di Pioma ogni anno il popolo e CyueAvulf re di Wessex
un denaro di argento, che doveva presso Oxford; ed iuvase altresì il
riscuotersi da ogni casa del reame, regno di Estanglia o sia degli an-
ING ING a5
gli dell'est, con trucidare a tradi- te nel 1 1 ro per opera di Enrico V
mento il re Etelberto che si era por- imperatore; e siccome Federico I nel
tato da lui a chiedergli in isposa Ii5y gli recò l'ultimo esterminio,
la figlia Etheldrida che altri chia- con pontificia magnificenza fu poi
mano Alfreda. Questo monarca eb- da lnuocenzo III convertita nel fa-
be intime relazioni di amicizia moso Ospedale di s. Spirito iti Sa-
con Carlo Magno, e mandogli Al- xia (Fedi). Altri negano la gita
cinoo sacerdote inglese e celebre di Olla in Roma; altri invece di-
letterato di quei tempi, il quale po- cono che OlFa fondò in Roma un
sciadivenne il precettore di quel collegio per l'istruzione dei giovani
grande imperatore. 11 regno di Of- inglesiche volessero andarvi ad i-
fa era composto delle contee di studiare; ed impose aneli egli ai
Hereford, di "Worcester, di Glouce- suoi sudditi, cioè ad ogni famiglia,
ster, di Warwick,Derby, di di un annuo tributo di un soldo d'ar-
Chester, di Salop, Nottingham, di gento inglese o peuny per ogni
di Norlhampton, di Oxford, di Bu- casa. Questa imposizione fu posta
ckingham, di Leicester, di Bedford, in seguito anche dagli altri re del-
di Hunlingdon, di Cambridge, di l' eptarchia sui loro vassalli ; e sic-
Norfolk, di Suffblk, di Essex, di come alcuni attribuirono ad
Of-
Middlesex e della metà di quella fa non ad Ina l'istituzione del
e
di Ilertford. Verso il fine di sua denaro di s. Pietro , una parte del
vita, Olla si pentì del male fatto, quale doveva servire per tenere in
e dedicossi interamente alla divo- vigore l'istituzione in R.orna della
zione. Conferì ricchi donativi alle scuola o collegio degli anglo-sasso-
chiese, ed essendo stata distrutta ni, sembra potersi spiegare, che Ina
quella di s.Albano ne fondò uu' al- impose il tributo al suo regno di
tra con amnisterò cui donò beni WcfSCXj ed Offa a quello di -Aler-
considerabili, e poscia esentò le ter- cia ed agli altri da lui conquista-
re dell'abbazia dalla lassa chiama- ti. Sulla discrepanza della fondazio-
ta denaro di s. Pietro. Quindi nel ne della Schola Saxonum, di cui pu-
793, anno trentesimoterzo del suo re parlammo all'articolo Chiesa di
regno, e nel pontificato di Adriano s. Pietro di \ atic.oo presso di cui
26 ING ING
la sua bolla registrata nel t. I, p. ed inlitolossi re di tutta l'isola nel-
a3 bollano Vaticano, indica
del 1*827, la quale verso questa epoca
bastantemente che in questo luo- prese il nome di Angleland, da cui
go si trovassero alcuni chierici derivò il nome d' Inglullerra o ter-
i quali non solo erano istruiti nei ra degli Angli: dipoi col volger
riti e costumanze d< Ila romana chie- dei secoli tornò in uso l'antico no-
sa, ma inoltre erano tenuti a pre- me di Bretagna e di Gran Breta-
stare un caritativo trattenimento ai gna. Così finì l'ettarchia sassone,
forestieri che dalla parte dell'Inghil- dopo circa quattro secoli di durala,
terre e Bretagna accorrevano rive- calcolando dall'anno 4^o in cui ap-
renti a visitare i sacri Limini de- prodò primo corpodi sas-
nell'isola il
rano estuile, e tutti quegli stali e- di barbari sbucati dal fondo dilla
rano agitati da partiti di vari com- Danimarca, l'antica Scandinavia, che
petitori che gareggiavano per ot- non trovando risorse nello sterile
tenere la cotona. Egherto, che van- loro suolo ed esercitando la pira-
tavasi essere il solo discendente di teria vivevano di rapine e di stra-
Cerdtcco fondatore del regno di gi, si diedero ad infestare le co-
Vessex, e faceva ascendere la sua ste d' Inghilterra e devastarono or-
genealogia sino a YVoden, colse ribilmente la provincia di Northura-
profitto da queste politiche convul- berland sui confini di Scozia, e
sioni, e postosi alla testa di un e- fra quelli che assassinarono vi fu
sercito, dopo una lunga serie di il martire s. Alcmondo figlio di
battaglie ed una varietà di avveni- Elredo e fratello di Osredo re di
menti militari, assoggettò ad uno ad Northunftbria. Egherto andò vigo-
uno gli altri regni dell' ettarchia, rosamente ad attaccarli e gli scou-
I X G ING 27
fìsse nelle sanguinose battaglie di trettanto,ed aggiunge che il re si
Charmouth e di EngisdoAvn. Ot- recò a Roma per voto, ricevuto
tenute queste due vittorie, e me- con paternali accoglienze dal Papa;
ritatosi il nome di Grande, morì che fece tributaria alla Chiesa ro-
nell' 838 lasciando la corona ad mana quella parte dell'isola che
Etelvolfo suo figlio. Va avvertito avea conquistata il padre, deter-
che diversi storici narrano, che do- minando che quelli de'suoi sud-
po che le truppe di Egberto era- diti che dalle proprie possessioni
no state vinte a Dartmoulh, i da- ricavavano trenta denari o posse-
nesi si unirono ai britanni, e poi devano più case, dassero ciascuno
essi furono superati a Hengstone- al Pontefice un denaro nella festa
Hill nell'835, e l'anno dopo morì dei principi degli apostoli o al più
Egberto. Perciò le battaglie di lungo in quella di s. Pietro in vin-
Charmouth e di Engisdowu non cuhs. Dice che rifece la
ancora
sembrano vere. Sotto il regno di scuola de'sassoni consumala da un
Etelvolfo i danesi fecero nuovi pro- incendio, e che autori della sua vi-
gressi: il re li pose in fuga sulle ta lodevolissima furono Suituno e
pianure di Okelcy che allagò del Adel.xlano, uomini di eccellente san-
loro sangue; ma i barbari quan- tità. Abbiamo dal Torrigio, Le sa-
tunque abbattuti, risorsero tosto ere grotte vaticane p. 188, che nel
con nuova vita e vigore. Sbalor- pontificato di benedetto III suc-
dito Etelvolfo dell' ostinato furore cessore Leone IV, essendo
di s.
i8 ING ING
propri figli, per obbedire alle pre- castello di Kymvith nel principato
testamento paterno. In-
scrizioni del di Galles, con vigorosa sortita tru-
darno questo valoroso monarca, se- cidò infinito numero di nemici, tra
guendo le orme del suo predeces- quali Ubba comandante principale
sore, tentò di risvegliare il corag- de' danesi ; strappò loro il famoso
gio de'sudditi, onde porre argine al- vessillo incantato e misterioso, ap-
le devastazioni de'ladroni del nord, pellato rertfon o vessillo del corvo,
i guadagnando sempre terre-
quali e sul quale superstiziosamente po-
no, dominavano col saccheggio, le nevano gran fiducia e co' suoi ,
taglie campali costrinse i danesi vea difeso colle armi. Questo prin-
alla pace, con giuramento di e- cipe estendo slato educato in Ro-
vacuar le provincie occupate; ma ma sotto la direzione de' più insi-
essi ricevuti nuovi rinfòrzi inon- gni dotti, avea studiato i classici
nati dal cielo si diedero alla fu- appena alcuno in Inghilterra che
ga, ed Alfredo I senza forze si vi- sapesse tanto di latino da tradur-
de costretto rifugiarsi vestito da re le preghiere della chiesa. La
contadino per evitare la morte mancanza di dottrina in Inghilter-
da un pastore di Somerset. Nelle ra veniva dalla distruzione dei
foreste di questa provincia alcuni monisteri, durante l'incursione dei
gentiluomini inglesi fedeli al re, danesi. Quanto ad Alfredo I non
raccolti i fuggitivi, riuscirono a di- si ammette dai critici che avesse stu-
sperdere parecchi corpi danesi. Po- dialo il latino in Roma, poiché solo
co appresso Oduu assedialo nel nell' anno treutesimonono di sua età
1NG ING ao,
fece pure fiorire la chiesa anglica- portò sanguinose vittorie sugli ir-
na in più modi il Papa Marino I : requieti danesi , non però sul ri-
o Martino li neh' 883 a di lui belle Etehvaldo suo cugino che solo
preghiere liberò dal tributo la scuo- fece fuggire: questi restò ucciso in
la degl'inglesi in Roma, e tra i battaglia, perchè dal monistero fab-
donativi che spedì al principe vi bricato già da s. Cutburga sorella
fu una parte non piccola della ss. d'Ina avea rapito una vergine. El-
Croce. Grato Alfredo I a Dio per fleda o Ethelfleda sorella del re il-
averlo liberato dal giogo danese e lustrò il suo sesso con 1' asta e il
da molti pericoli, mandò due le- brando, e dopo aver militato col fra-
gazioni con moltissimi donativi, tello contro danesi, con un'arma-
i
cioè ima alle memorie de'principi ta costrinse gli abitanti del princi-
degli apostoli in Roma, l'altra a pato di Galles a pagar all' InghiU
,
3o ING ING
terraun annuo tributo. Pretensesi zesinegano interamente il fatto.
da alcuni che Edoardo I abbia fon- Poco dopo danesi di Northum-
i
la tempesta de' sassi : questi mali gli di Sightric sembra che Costan-
non furono bastevoli a moderare tinonon abbia dato alcun luogo di
la pietà degli inglesi, i quali con- ad uno dei due fratelli. Forse
ritiro
tinuarono a praticare il sacro pel- prima che venisse il re d'Inghil-
legrinaggio. Edoardo
morì nel I terra, Costantino lo avea fatto. Con
9^5, egli successe Atelstano o A- lo scopo di promuovere il commer-
thelstano suo figlio naturale, a pre- cio, ordinò Atelstano con legge che
ferenza di quelli legittimi ch'erano ogni mercante il quale avesse fatto
di Scuoprendo il re
età infantile. due viaggi in paesi lontani , fosse
una congiura orditagli da Elfredo, insignito del rango di nobile. Do-
e questo negando la colpa, lo man- nò trentotto borghi alla chiesa di
dò in Roma acciò si purgasse con Excester o Exeter; stabili il regno
giuramento alla presenza del Papa d'Inghilterra, e morì nel 94 1, con
Giovanni X ma spergiurando a-
; lode di prode. Gli successe Edmon-
vanti l'altare di s. Pietro, cadde in do I di lui fratello e non dissimile
terra, e dopo tre giorni morì nella nel coraggio e scienza militare. Con-
scuola degli angli. In riconoscenza quistò egli la provincia di Cum-
a Dio pel pericolo scampato, Atel- berland, e poi la cede a Malcolmo
stano donò alcuni terreni a s. Pie- I re di Scozia, sotto condizione di
tro. Affine di cattivarsi l'alfetto dei pagargli un tributo. Questo prin-
danesi cristiani stabiliti nel Nor- cipe fu il primo a fulminar pena
ihumberland , nominò Sightric o di morte contro i ladroni, ma Leof
Sitricco loro connazionale a gover- o Leolfo, famoso masnadiere, irri-
narli, gli diede il titolo di re e la tato dal rigore della legge, ebbe
propria sorella Editta in isposa. l'ardimento di penetrare alla men-
Morto Sitricco, i suoi due figliuoli sa di Edmondo I, il quale all'er-
pretesero regnare uniti e indipen- rando e trascinando il ladrone pei
denti dal re d'Inghilterra, onde capelli, l'assassino lo trafisse con
questi marciò contro di loro, e una pugnalata nel cuore, ma fu
contro Costantino re di Scozia che tagliato in pezzi dagli astanti. Con-
ne avea rifugiato uno, e costrinse sigliere del re fu s. Dunstano. La
Costantino ad offrirgli un tributo morte di Edmondo I si pone al (j\G
ed essere da lui dipendente. Que- o 948.
sta , al dire di alcuni, è la pri- Essendo i di lui figli ancora fan-
ma spedizione degli inglesi nel- ciulli, suo fratello Edredo assunse
la Scozia ; ma gli storici scoz- il titolo di re, e durante il regno
ING ING 3i
di questo pio monarca l' Inghilter- porti. I danesi che per l' addietro
ra si popolò di monaci. Elesse al- commettevano depredazioni, atter-
la dignità di gran tesoriere s. Dun- ritida forze sì formidabili non ce-
stano celebre abbate di Glastonbu- sarono neppure avvicinarsi a quelle
ry, e gli commise parte del gover- (piagge, Quelli che erano stabiliti
no. A malato tiranno d'Inghilterra, in Inghilterra osservarono la più
mentre nel 901 voleva bruciar la som messa condotta, e tracciarono
chiesa di s. Baltero, Dio lo per- le sedizioni e le turbolenze. I so-
cosse con repentina morte, per cui vrani di Galles, d'Irlanda, delle
Edredo divenne monarca di tutta Orcadi e di Scozia prestarono som-
l'Inghilterra, e mori nel 953, altri missione ad Ed»ar.
o Narrano alcu-
dicono nel q*>8. Edwy nipote del ni storici che volendo egli da Che-
defunto, perchè figlio di Edmondo ster valicare il fiume Dee per re-
I, montò sul trono, e siccome di carsi alla chiesa di s. Gio. Battista
reicostumi fu ripreso da s. Dun- sull'opposta sponda, rematori del i
3a ING ING
onta delle opposizioni dilla matri- questo atroce attentato , i compa-
gna la bella ed ambiziosa Elfrida triota de'danesi trucidati, snianian-
figlia del conte di Devonshire. Or- ti di rabbia e vendetta, s'imbarca-
nato di tutte le virtù e guidato rono sopra una flotta con Sweyn
dai consigli di s. Dunstano che o Svenone loro re. Giunti in In-
l'avea consacrato, i suoi sudditi si ghilterra sconfissero le truppe reali
riputarono felici, tranne alcune vio- in più battaglie, costrinsero Etel-
lenti agitazioni che provò l'Inghil- redo II a fuggire in Normandia, e
terra a cagione de' benefizi eccle- dopo mille massacri s'impadroni-
siastici e de' chierici incontinenti. rono di tutto il regno ciò che ,
Passati tre anni Elfrida fece assas- ebbe compimento nel ioi3. Nel-
sinare il re nel 978 o 979, onde 1' anno seguente morì Svenone
porre sul trono il proprio figlio ed Etelredo lì venne di nuovo
Etelredo II: straziata poi dai ri- invitato da' suoi cortigiani a tor-
morsi fece sincera penitenza, fondò nare ad occupare il trono vacante.
i mentitori di Wharwell e d'Am- Ebbe in fatti questo principe ef-
bresbury, morendo santamente nel femminato la soddisfazione di reg-
primo. Nel 990 il Papa Giovanni gere ancora per qualche tempo e
XV XVI
spedì suo legato
detto sino al io 16 le redini mal sicure
Leone, che altri chia-
in Inghilterra della monarchia. Non tardò però
mano Vice, vescovo di Treveri a presentarsi con formidabile flotta
per mezzo del quale pacificò Elei- ed esercito numeroso Canuto II il
redo Il con Riccardo duca di Nor- Grande re di Danimarca e succes-
mandia. Sotto Elelrcdo II, prin- sore di Svenone. Atterrite le città
cipe vigliacco, l'Inghilterra fu espo- marittime al suo sbarco in Inghil-
sta ad ogni calamità per le scor- terra, gli aprirono le porte, e gli
rerie feroci dei danesi, e per te- inglesi deboli di forze non osarono
nerli lontani pagò loro diecimila resistergli. Etelredo II si rinchiu-
lire sterline, indi sedicimila lire non se nel suo palazzo di Londra, e vi
già ghinee , e poscia ventiquattro- morì io 16. Gli successe il fi-
nel
mila lire sterline. L'odio degl'in- glio Edmondo II Tronside o fian-
glesi contro i danesi essendosi ac- co di ferro, le cui illustri qualità
cresciuto, allorché essi portaronsi non furono valevoli a preservare
in Normandia a prestar soccorsi la desolata patria dal pesante gio-
ai loro fratelli d'armi ivi stabiliti, go danese. Radunò un esercito,
il re ordinò la strage di tutti i da- marciò contro il nemico, e dopo
nesi che soggiornavano nel regno due sanguinose battaglie, due re i
gli altri ne scrissero 1' Abeti, Ro- un' armata per ristabilirlo sul tro-
ma in ogni sialo, t. II, p. 127; no ; edificò 1' abbazia di Westmin-
voi. xxxv. 3
34 ING ING
ster, e raccogliendo le antiche lcg- Araldo II radunò anch' egli un
gi sassoni, compilò un nuovo co- numeroso quan-
esercito agguerrito
dice di leggi scelte, conosciuto in lo il normanno comandalo dal suo
Inghilterra sotto il titolo di gius competitore, e nelle pianure di
comune. A suo riguardo il Pa- Haslings fu decisa la gran contesa
pa Nicolò II confermò i privilegi con ostinato conflitto in favore del
che dalla santa Sede godevano i duca, perchè Araldo II. a' 14 ot-
re d' Inghilterra, ed altri ve ne tobre 1066 spirò coperto di ferite,
aggiunse. Morì Edoardo III nel e i due suoi
fratelli vennero ucci-
io65 o 1066 senza figli, perchè si suo fianco. Gli inglesi si die-
al
avea fatto voto con Editta sua dero alla fuga ed i normanni re-
moglie di vivere vergini, per cui starono padroni del campo così :
ING 35
conquistò la Sassonia ; cos'i i nor- se il governo e l'aristocrazia feu-
manni o uomini del nord erano dale, divise tutto il reame in tante
quella tribù di danesi, ebe nel IX baronie, per cui i suoi compagni
secolo devastando le coste setten- d'armi furono eretti in tanti pic-
trionali della Francia, sotto Carlo coli tiranni, i figli e discendenti
III il Semplice si stabilirono nella de' quali, fatti forti con erigere mu-
provincia da loro appellata Nor- niti castelli, commisero a danno
mandia, abbracciando con Rolando degl'inglesi rapaci estorsioni e ca-
loro capo la religione cristiana. pricciose \ioIenze, e collegati tra
Indi adottarono la lingua , i co- loro sovente scossero da' suoi car-
stumi e le leggi francesi , e col dini il trono ; dappoiché i baroni
sistema feudale di questi modella- dipendevano solo dal re , e cia-
rono il loro governo. scuno avea sotto di sé buon nu-
Il nuovo re entrò trionfante in mero di vassalli. Guglielmo I dis-
Londra, ricevè le spontanee offer- armò l'intera nazione, ed i conta-
te di sommissione del clero, dei dini persino degli utensili dell' a-
nobili e de' magistrati, e si fece gricoltura a cagione di una som-
coronare da Aldredo arcivescovo di mossa, ed in ogni maniera umiliò
York, prestando il giuramento so- gl'inglesi quindi ebbe qualche dif-
;
lito emettersi dai re sassoni ; cioè ferenza col zelante Pontefice san
di proleggere la religione, di go- Gregorio VII. Tra'suoi figli insor-
vernare la nazione con equità, e se guerra, e Guglielmo ed Enrico
di promulgare giuste leggi: niun si collegarono contro Roberto I
monarca però governò con dispo- duca di Normandia loro fratello
tismo più illimitato di Guglielmo maggiore. Questi si pose sotto la
I. Assicurato ch'ebbe questi il pos- protezione di Filippo I re di Fran-
sesso del trono inglese, e giltati i cia, e dichiarando guerra al padre
nominata coprifoco perchè tutti do- ti del gran ponte di Londra, e ter-
scienza alla nobiltà; le leggi venivano rare dall' Inghilterra, onde conten-
proposte dal re, ed approvate o ri- to dei ricevuti onori se ne ritornò
gettate dall'assemblea. Questa servi in Francia, dove poteva senza con-
di modello alla formazione del par- trasto né ostacolo veruno esercita-
lamento d'Inghilterra, composto da re la sua giurisdizione e le fun-
principio de' soli pari del regno, ed zioni proprie del suo ministero. Il
accresciuto in seguito dai deputati Ciacconio nella vita di questo car-
del popolo. Ma la carta colla qua- dinale soggiunge, che il re Enrico
le Enrico I avea ristretto l'autori- I per conservare illesi gli antichi
tà reale, la violò egli stesso. Sotto il privilegi accordati da s. Gregorio
suo regno il furto e la fabbricazione I alla chiesa d'Inghilterra, spedì
della falsa moneta furono dichiara- suoi ambasciatori a Roma Pandol-
ti capitali delitti. 11 Pontefice Ca- fo arcivescovo di Cantorbery ed
listo li spedì legato a latere in Ereberto vescovo di Norwick, per
38 ING 1 9 G
giustificare la sua condotta presso Culto le pontificie lettere, restando
il Pontefice. dal Papa prosciolto poi dalla sco-
Ritornato Roberto I dalla Pa- munica: anche il concilio di Lon-
lestina, e sorpreso di trovar il di dra proibì che le investiture delle
lui trono usurpato, prese l'armi chiese si dassero dal re e da altri
cipe licenziò l'esercito, Enrico 1 gli che avea dichiarato legato della Se-
piombò addosso , lo vinse presso de apostolica l'arcivescovo di Can-
Tenchebrai in Normandia e per , lorbery, ciò che non avea impedi-
ventotto anni lo tenne chiuso nel to successivamente agli altri Papi
castello di Cardili nel principato di spedir legati nella Bretagna. Nel
di ove pretendesi che gli
Galles, ilio, il re si portò in Gisors a
facesse cavar gli occhi. Guglielmo trovare Calisto II, per la contro
111 duca di Normaudia, figlio del versia di Thurstan o Turstino con-
principe prigioniero, fu protetto da sacralo dal Papa arcivescovo di
Luigi VI re di Francia, e con York, alle cui istanze cedette ; e
guerra aperta pretese pure alla nel ii3o si recò a Chartres a ve-
corona d'Inghilterra. 1 francesi pe- nerare il Pontefice Innocenzo II ,
ING ING 39
all'arcivescovo di Cantorbery, eli combattere un altro nemico in Eu-
rendere e conservare la libertà al- rico li Plantagcneto, figlio di Geof-
la Chiesa. Affermò Stefano nel giu- froy o Goffredo Plantageneto duca
ramento, che il regno eragli stato di Normandia e conte d' Angiò, e
confermato da Innocenzo li, per- di Matilde, il quale di sedici anni
chè il regno era feudatario del ro- sbarcò in Inghilterra, e forzò il re
mano Pontefice, da cui ogni no- a concedergli il diritto di succe-
vello re riceveva la conferma di , derglidopo la sua morte, che av-
che resero testimonianza parecchi venne nell'anno seguente ii54- Le
re, come Enrico li nelle sue lette- guerre di Stefano col re di Sco-
re. Il re di Scozia Davide I zio di zia, e quelle con Matilde ed il suo
Matilde, per sostenere i diritti della figlio ridussero il regno in uno sta-
4o ING ING
que di bassa condizione in Hertford- ri dell'anglicana civile libertà. A-
shire presso s. Albano, e già legato driano IV nel ii5o, coli' autorità
apostolico in Danimarca, Svezia e della bolla Lauda/nliter, presso il
Norvegia. A questi scrisse Enrico Bull. rom. tom. II, pag. 35 1, gli
li congratulandosi della sua assun- concesse di potere occupare l'Iber-
zione al pontificato, con lettera die ni a ossia Irlanda, senza pregiudizio
riporta Pietro Bleseuse , ep. i65, della santa Sede, col censo annua-
ove tra le altre cose gli disse. » De- le di Un denaro alla medesima da
sideriamo cbe vostra Beatitudine, pagarsi da ogni casa, su di che va
siccome le tocca a disporre di tutte letto Gualdo Cambrense, Hibernia
le cinese, così le piaccia di ordi- expugn., lib. II, cap. 6.
nare tali cardinali cbe sappiano Dopo la morte di Adriano IV,
vogliano, e possano aiutarvi a por- avvenuta in detto anno, gli succes-
tele il peso ; non guardando essi se Alessandro III, d' animo grande,
ne a patria né a potenza, ma te-
, e fregiato delle più eminenti vir-
mano Dio, odino l'avarizia, ami- tù. ; ina insorse 1' antipapa Vittore
aspirare anch' essi ad aver parte tare nel monistero Bobiense Ales-
nell'amministrazione, ciò s'inten- sandro III, si gittò a terra per
de di alcuni impieghi che furono baciargli i piedi e gli offrì diversi
loro conferiti ,
poiché i deputati doni : il Papa Io baciò, ma egli
delle provincie non furono invitati rifiutò sedere nella sedia prepara-
la prima volta al parlamento, che tagli, e con umiltà sedette co' suoi
sotto il regno d'Enrico III. Per baroni in terra a piedi del Ponte-
questi regolamenti questo re viene fice, facendo parecchi doni a' car-
consideralo come uno de' fonduto - dinali prima di partire. Indi col
ING ING 41
re di Francia a Tociaco accolsero criminale secolare primate ben-
; il
confermò nella concordia. Nel i 162 re a suo modo, radunò nel gen-
il re intervenne al concilio di Lon- naio 1 164 un piccolo sinodo o
dra ove fu eletto in arcivescovo conciliabolo di prelati a Clarendon,
di Cautorbery san Tommaso Can- dove furono formati parecchi re-
tauriense, eh' era allora cancelliere golamenti di disciplina, contrari a
del regno, ad onta di sua ripu- quelli stati fin allora in vigore.
gnanza e proteste che sarebbe sta- Aveva Alessandro III comandato
to avversario del principe per di- a' vescovi d' Inghilterra, che nulla
fesa della libertà ecclesiastica. Tan- concedessero al re contro la liber-
to il re di Francia, che quello tà ecclesiastica, per cui ricusò di
d' Inghilterra offrirono ad Alessan- approvare i menzionati regolamen-
dro III qualunque luogo de' loro ti, li biasimò altamente e ne im-
stati per sua residenza, ed egli pedì con severe minacce 1' esecu-
preferì la città di Sens. zione. Sdegnato 1' imperioso mo-
La pubblica stima che il giovane narca di vedersi contrariato, pro-
re si era procacciata con sollevare il ruppe in acerbe rampogne contro
popolo dall' oppressione de' grandi, Tommaso, il quale per salvarsi
venne ben tosto offuscata dall'aver dal suo furore passò travestito in
egli volutousurpare parte de' beni Francia.
del clero. Non conlento di averne 11 re d' Inghilterra mandò am-
diminuite le rendite, volle altresì basciatori al Papa per pregarlo a
scemarne l'autorità, spogliarli delle concedere la qualità di legato a-
immunità, e renderli ligi al potere postolico in Inghilterra all' arcive-
civile. Trovò però nel suddetto scovo di York . Alessandro III
Tommaso Becket arcivescovo di glielo accordò, a condizione però
Cantorbery e primate del regno che questo legato non dovesse ave-
dotto e virtuoso, un acerrimo e re alcuna giurisdizione sopra 1' ar-
zelante propugnatore de' diritti civescovo di Cantorbery, e che gli
del clero e della Chiesa , e tale altri vescovi dovessero proseguire
com' erasi dichiarato allorché fu a riconoscere 1' arcivescovo mede-
eletto . Le pretese di Enrico II simo come primate, ciò che dis-
dispiacevano al primate ; la fermez- piacque al re perchè voleva farlo
za di questi il rendeva odioso al deporre. Benché il Pontefice scri-
monarca. Stavano gli animi in tal vesse al principe in favore di Tom-
guisa disposti, allorché accadde maso, contro di questi Enrico II
un avvenimento, che offrì all' uno spedì una legazione ad Alessandro
1' opportunità di esternare il suo III di arcivescovi e vescovi, ma
raucore, all' altro di far palese il inutilmente ; allora gli confiscò tut-
suo zelo. Avendo un diacono com- tociò che gli apparteneva, cacciò
messo un doppio delitto, il re vo- dal regno i suoi parenti e fami-
leva farlo condannare dalla corte gliari, ordinando che ni uno facesse
42 ING ING
orazione per Tommaso. Ad istanza scomunica che gli avrebbe fulmi-
di Pietro Blesense lasciò il re che nato, co' suoi vescovi gli spedì una
si continuasse a riscuotere il de- legazione per iscusarsi, e perchè gli
naro di s. Pietro, e non volle ottenesse colla penitenza il perdo-
ascoltare proposizioni di pace dalle no dell' uccisione, protestando esse-
legazioni del Papa e dell' arcive- re stata commessa senza sua sapu-
scovo : minacciò di unirsi all' anti- ta, molto meno senza alcun suo
e
papa Pasquale III, e temendo di ordine. Alessandro III ricusò ve-
essere scomunicato da Tommaso dere gli ambasciatori, non volle
appellò ad Alessandro III. Quindi neppur sentire nominare il re,
a
ebbero luogo diverse ambascerie e voleva nel giovedì santo scomu-
tra le parti ed il re di Francia nicarlo, e fulminare 1'
interdetto al
senza risultati; finalmente caduto regno. Tuttavolta riuscì agli am-
il re gravemente infermo, e temen- basciatori di far sapere al Papa
do di morire con la taccia di per- per mezzo de' cardinali amici del
secutore della Chiesa, fece pregare il re, che in suo nome dovevano
primate di ritornare in Inghilterra, giurare essere egli pronto a quan-
promettendogli di non dargli più to il Pontefice avesse comandato.
motivo di disgusto. Aderì egli senza Allora Alessandro III ammise gli
esitare, e venne accolto nella sua ambasciatori in concistoro, e gene-
diocesi in mezzo agli applausi del ralmente scomunicò gli uccisori di
popolo ammiratore di sue virtù. En- Tommaso, i loro fautori, e quelli
rico II trattò familiarmente 1' ar- che gli avessero dato asilo; quindi
civescovo, volle essere onorato da mandò due cardinali legati Teodi-
lui in presenza della moltitudine, no ed Alberto per esaminare co-
ma riavuto dalla malattia ritenne ni' era proceduta la morte dell' ar-
contro i patti alcune possessioni civescovo.
della chiesa di Cantorbery. Quin- Frattanto Enrico II, per disto-
di udendo alcune misure di rigo- gliere 1' attenzione del popolo da
re prese dal zelante prelato, escla- sìabbominevole delitto, intraprese
mò in un trasporto di collera : una spedizione contro 1' Irlanda.
» Non si troveràdunque alcuno che Era questa isola divisa allora in
mi liberi da questo ecclesiastico sì cinque principati, cioè di Munster,
molesto ". Ciò bastò perchè quattro Ulster, Meath , Leiuster e Con-
gentiluomini venduti non meno al naught, ed ognuno governato da
loro interesse che alle passioni del un capo col titolo di re. Avvenne
re, e sicari di costumi, si recasse- che Dermot re di Leinster, sedusse
ro rapidamente armati alla chiesa, e rapì la moglie del principe Lei-
ove il santo pastore di nessun male trim, figlia del re di Meath, il
sospettando, recitava tranquillamen- quale in vendetta invase con ma-
te 1' uffizio divino. Quivi assalitolo, no armata il regno del rapitore; e
e fendutogli con replicati colpi il Dermot costretto a fuggire invocò
venerando canuto capo, lo stesero I' aiuto del re inglese. Questi pro-
intriso nel suo sangue a pie del- fittando di tali discordie spedì co-
l' altare, a'ar) dicembre del F170. là numerosi eserciti, e potlatovisi
Impaurito il monarca del risenti- egli ancora compì la conquista del-
mento di Alessandro HI e della l' isola, la «piale coutinuò sempre
1NG ING 43
dappoi ad essere considerata come essere disposto agli ordini del Papa
provincia d' Inghilterra. La vendet- a marciare contro gì' infedeli di
ta di Dio dopo sì splendidi trionfi Spagna, ed altre cose. Nello stesso
piombò sul capo del principe, dap- giorno ebbe la notizia ebe presso
poiché i di lui figli istigati dalla Almvick suoi eserciti comandati
i
44 ING 1NG
die col consenso de' vescovi e dei gli elmo I, per le innovazioni da
principi ottimi ordini per la sacra lui introdotte, forzò emigrare nel-
spedizione, e scrisse ai patriarchi la Scozia molti anglo-sassoni, an-
di Gerusalemme ed Antiochia glo-normanni ed anglo-belgi, in
promettendo grandi aiuti. progresso la Scozia favorì spesso i
cardo I per la crociata avea la- duca d' Austria, e come non per-
sciato la reggenza del regno al mise che fosse sepolto il cadavere
vescovo Longchamp gran cancel- d' Enrico VI, senza aver prima
liere,a preferenza del fratello Gio- gli eredi restituito a Riccardo I
vanni, che nella sua assenza tra- 1' ingiusta somma esalta, ciò che
mò detronizzarlo, e costrinse alla era pure 1' ultima intenzione dei-
fuga il viceré. Venendo ciò a co- 1' imperatore. Inoltre Celestino III
gnizione del re volle ritornare minacciò di scomunica Filippo Au-
ne' suoi stati, ed attraversando la gusto re di Francia, se non cessa-
Germania in abito da pellegrino, va di perseguitare Riccardo I. Que-
o da cavaliere templario, con aper- sti desioso di vendicarsi del re di
ta violazione del diritto delle gen- Francia che avea occupato suoi i
ti, Leopoldo VI duca d' Austria, dominii, passò con un' armata al
per vendicarsi di un dissapore a- continente, devastando quelli del
vuto con lui, l'imprigionò, e 1' im- suo nemico. Dopo un' accanita
peratore Enrico VI se lo fece con- guerra di cinque anni ebbe luogo
segnare, e rinchiudere in una tor- una tregua, durante la quale a-
re a tutti occulto e solo scoperta vendo nel 1 199 il re posto 1' as-
da un bardo, altri dicono da due sedio al castello di Chalus nel
abbati, per cui si provvide alla Limosino per impadronirsi d' un
sua liberazione. I principi di Gei*- tesoro, 1' arciere Eertram de Jour-
mania sdegnati di tale violenza si dan l'uccise con una freccia. Avea
radunarono a Worms, ove Riccar- Riccardo I tre passioni favorite
do I, non meno eloquente oratore che i suoi nemici chiamavano le
che prode guerriero, trattò con ta- sue tre JìgUe, cioè la superbia, la
le energia la propria causa, che libidine e 1' avarizia. Aggiunse al-
l' imperatore lo baciò, 1' onorò, e le armi d' Inghilterra tre leoni, e
gli promise restituirgli la libertà, stabilì pesi e misure uniformi per
esigendo però pel suo riscatto tutto il regno. Sotto di lui fiorì
1' enorme somma di centocinquan- Guglielmo di Aewbury, uno degli
tamila marchi d' oro, essendo ogni storici originali d' Inghilterra. Dei
inarco circa dieci talleri imperiali, doni misteriosi mandati da Inno-
Allora si vide l'affetto cordiale della cenzo III a Riccardo I, e consi-
nazione inglese pel suo sovrano, e stenti in quattro anelli d' oro con
tutti sudditi in proporzione si
i quattro grosse gemme preziose, di
tassarono spontaneamente per una cui facemmo parola all' articolo
somma di denaro, e contribuirono Anello, come della spiegazione del
alla liberazione del re. Il clero fu loro significato, il p. Menochio ivi
il primo a darne 1' esempio, sa- citato ne riporta la lettera accom-
40 INO ING
pagna toria del Pontefice ed un pretesto di parentela, sposò pub-
brano di quella del re. In quella blicamente Isabella d'Angouléme, la
Malgrado il testamento del fratel- terra dopo aver per lungo tempo
lo ed il suo diritto di sangue, que- posseduto tante doride provincic nel-
sto monarca non ascese sul trono la Francia, venne a perderle ad un
senza incontrare vigorosa opposizio- tratto pei delitti del suo sovrano.
ne, dappoiché trovò nel giovane Ar- AH' articolo Francia riportammo
turo duca di Bretagna, unico figlio molte notizie riguardanti possedi- i
del suo fratello maggiore GeofTroy, menti che in essa ebbero i re in-
un competitore che vantava miglior glesi, e le guerre tra le due nazioni.
titolo di lui, anco per dichiarazio- Però ciò che pose al colmo le brutali
ne del defunto Riccardo I, e ch'era stravaganze di Giovanni si fu l'a-
inoltre sostenuto dalle armi possenti ver egli preso a perseguitare i mi-
di Francia: affrettossi pertanto Gio- nistri della Chiesa. Per una leg-
vanni d'indebolir il partilo del suo giera altercazione che ebbe luogo
rivale, conchiudendo la pace col re tra' monaci di s. Agostino ed alcu-
francese. Indi ripudiala la prima ni vescovi, intorno all'elezione del-
moglie Avisa di Gloucester sotto il l' arcivescovo di Cantorbcry , il re
ING ING 47
montato in furore bandi tutti i to da ogni diritto alla corona; as-
monaci agostiniani dal regno, ed solse i di lui vassalli dal giuramen-
usurpò loro beni. Indi arrogan-
i to di fedeltà; ed aggiudicò il re-
dosi nuovi diritti, elesse un pri- gno d'Inghilterra al re di Francia
mate e rigettò con alterigia l'ele- suo più prossimo parente, esortan-
zione di Stefano Langlon, approva- do questi a portarsi con un'arma-
ta da Innocenzo HI, e scrisse a que- ta alla conquista del reame, come
st'ultimo, il quale l'esortava al bene affermano diversi storici. Preveden-
ed a correggersi, una lettera altie- do Giovanni che il suo rivale
ra, piena di rimbrotti, con la mi- Filippo Augusto non tarderebbe ad
naccia di separarsi del tutto dalla effettuare l'invito, raccolse in fret-
comunione della Cbiesa, se ricusa- taun'armata di sessantamila uomi-
va approvar le sue abbominevoli ni, e con essa andò a Douvres ad
iniquità. Condotta n perversa in un attendere l'inimico. Quivi scorgen-
principe oppressore de' suoi sudditi, do il visibile malcontento del suo
bigamo pubblico, ed omicida di esercito, risolvette d'umiliarsi all'of-
suo nipote, indusse il Pontefice do- feso domandò solenne
Pontefice ,
battesimo alla penitenza in fuori, ora dette cose da Dio e dalla Chie-
i quali continuaronsi a conferire in sa romana, e ritenendole per l' in-
privato, il primo
bambini neo- a' nanzi come feudatario, giuriamo
nati, il secondo a' moribondi ; quei in presenza del prudente uomo
che morivano, venivano sepolti nei Pandolfo suddiacono e famigliare
cimiteri; i teatri, i giuochi, i tri- del Papa, fedeltà ed omaggio al
pudi, furono sospesi; le campane medesimo Papa Innocenzo III no-
non suonarono più; le vesti, il ci- stro signore, e a' suoi successori, e
bo, l'andamento esteriore, tutto alla Chiesa romana, obbligando in
annunziava tempo di lutto, di scia- perpetuo i successoli nostri e no-
gura e di pubblica penitenza. Con- stri eredi legittimi a fare per si-
48 ING ING
di questa perpetua obbligazione e e minacciò sterminare i pervicaci
concessione nostra, vogliamo e sta- baroni. Questi dall'altro canto of-
biliamo che in luogo d'ogni ser- frirono al re di Francia di ricono-
vigio e consuetudine che dobbia- scere il di lui figlio Luigi VIII per
mo fare, e salvo al tutto il dena- sovrano, purché li difendesse dal-
ro di s. Pietro, la Chiesa romana l' ira delmonarca. L* offerta
loro
riceva annualmente mille marche venne subito accolta, e Luigi Vili
di sterlinghi ". Ne riporta l' atto fece il suo trionfile ingresso in
e gli altri particolari il Rinaldi all'an- Londra, ed avrebbe anche preso
no i2i 3. Innocenzo 111 accettò per possesso del reame se con la sua
la Sede apostolica il supremo domi- severità, o meglio per la troppa
nio dell'Inghilterra e dell'Irlanda, as- parzialità coi francesi, non avesse
solvette il re Giovanni e tolse al re- alienato l'animo dei grandi, i quali
gno l' interdetto, come si ha dal si rivolsero di nuovo al loro legittimo
Paris a detto anno, e dalla bolla sovrano per implorarne il perdono.
97, Rex Regimi, de' 4 novembre, Appena Giovanni si riconciliò con
Bull. Rom. tom. Ili, par. I, pag. essi che finì di vivere nel isi6a
i64> Il marchi
tributo di mille Newark. Principe fantastico e cru-
d'argento o lire sterline fu paga- dele, fece nulladimeno utili stabi-
to sino al regno di Enrico III, il limenti; favorì e protesse il com-
quale ricusò di più a lungo con- mercio, eresse il ponte di Londra,
tribuirlo, allegando non essere sta- concesse a questa città la facoltà di
to approvato dal parlamento. eleggersi annualmente il mayor o
La pace da lungo tempo brama- podestà, ed altri magistrati locali
ta sembrava ristabilita, quando i detti sceriffi. Molte sono le tiran-
baroni inglesi, stanchi delle rapaci niche concussioni ch'esercitò, mas-
estorsioni e capriccioso dispotismo sime cogli ebrei ; ed inviando una
del monarca, presero le armi, e ambasceria all'imperatore di Ma-
protestarono non deporle che
di rocco, promise farsi maomettano
dopo la concessione d' una carta se gli concedeva la sua alleanza. Il
costituzionale. Il re inabile a re- moderno storico Hume fece un
sistere, aderì suo malgrado alle breve e tristo quadro delle quali-
richieste , e sottoscrisse nella pia- tà di Giovanni: sotto di lui visse-
Wight, e pose tutto in opera per indi fece l'omaggio alla santa Chie-
rientrare nei suoi perduti diritti sa ed al Papa Onorio III pei re-
ING ING 49
rancio pagare fedelmente alla ro- assoluto potere d' organizzare una
mana Chiesa le mille marche pro- riforma, ed il re v'aderì; ma ve-
messe e date dal genitore, finché dendo poi che dispoticamente eran-
avesse ternato i due regni. 11 con- si in loro riconcentrata 1' autorità
te di Pemhroke fu eletto aio del del parlamento e la regia, e che
giovane principe, e reggente del re- tendevano a stabilir una oligarchia,
gno col titolo di protettore: que- protestò altamente contro di essi,
sto saggio e fedele ministro eb- donde risultò guerra aperta, detta
be il merito di farlo riconosce- la guerra dt' baroni: in questa lo
re dall'assemblea de' pari, a fron- spirito di partito fu spinto ad un
te di un' armata straniera ac- grado di ferocia fino allora ignoto,
quartierata in Londra con Luigi e ne furono vittima anche gli ebrei.
Vili, il quale pretendeva la coro- Onorio III si studiò colle censure
na. La battaglia sanguinosa presso e colle lettere d' indurre baroni i
fermo, quando ricuperò la sanità si poscia presso Dunbar con 1' in-
pigliò la croce e venne creato dal numerabile armata scozzese coman-
legato pontificio capitano generale data da Giovanni Baliol, la vinse
de' crocesignati. Poscia non attese e ne fece immenso macello. Allora
tal promessa, onde per indurvelo lutto piegò sotto il dominio del
Nicolò IV gli concesse le decime, vincitore, e le principali città di
con 1' armi, e fu preferito Giovan- chità, affine di cancellare ogni me-
ni Bailleul o Baliol, discendente da moria dell' antica libertà de' scoz-
una figlia di Davide I, pel favore zesi, facendo trasportare in Inghil-
di Odoardo I, che onorò in più terra la famosa pietra nera, chia-
modi dopo che nel 1292 ascese al mata dal volgo il guanciale di
trono. Vergognandosi poi dei pro- Giacobbe, sulla quale solevano se-
fusi omaggi, che ferivano 1' orgo- dere i re di Scozia nella funzione
popolo, senza il consenso de' suoi dente da una figlia del re Davide
te, quo' sussidii pecuniari che ve- guarda la lingua d' Inghilterra,
ING ING 55
del suo gran priorato, dignità ed do questo re i favoriti Spenser pa-
altro. Roberto I prese 1' ascenden- dre e figlio, i baroni presero le
te sul nemico, andò desolando coi armi ed ottennero il bando d' am-
suoi scozzesi le provincie settentrio- bedue. Irritato il re di veder scos-
nali d' Inghilterra, per cui Odoar- so il suo trono da quelli che ne
do II si vide costretto per otte- dovevano essere il sostegno , ra-
nere la pace di ricorrere alla me- dunò un possente esercito con-
diazione del Pontefice Giovanni tro i ribelli, e preso il conte di
xxn. Lancastro loro capo, sebbene di
Spedì nel 1 3 1
7 solenne amba- stirpe regia lo fece ignominiosa-
sceria in Avignone, i membri del- mente decapitare, e dopo lui an-
la quale assicurarono il Papa della che altri nobili perdettero la vita
fede ed obbedienza del re verso la sul patibolo con rammarico di tut-
santa Sede, e di essere pronto a ta la nazione. Frattauto
regina la
pagare il tributo di mille marche Isabella marito e
disgustata del
stabilito dal suo predecessore Gio- de' suoi cortigiani, col suo amante
vanni ad Innocenzo III, e non pa- Mortimero passò in Francia dal
gato ne' ventiquattro anni addie- fratello Carlo IV: ritornata in In-
tro. Domandarono perdono gii am- ghilterra eccitòil popolo contro il
basciatori Padre di tal
al santo re, ed un' immensa folla di mal-
sospensione, adducendo per scusa contenti si unì a lei. I Spenser
che il tributo per 1' Inghilterra vennero uccisi, il re arrestato a
ed Irlanda non era stato pagato Neath mentre fuggiva in Irlanda,
per trovarsi esausto il regio teso- ed il parlamento appena costituito
ro sborsarono mille marche per
: in due camere separate, abusando
1' anno che correva, e promisero del suo potere contro il suo so-
che il loro sovrano avrebbe paga- vrano, per indolenza Io depose
to ne' seguenti sei anni le venti- formalmente, e trasferì la corona
quattromila marche di debito, del nel iZij nel giovanetto Odoardo
che si fece pubblico istromento, III di lui figlio, sotto la reggenza e
che trovasi nel tom. II, in Epist. tutela della regina. Nella rigida
secr. 535 di detto Pontefice, e ne custodia cui fu condannato il re
tratta il Rinaldi al menzionato an- soffrì le più. desolanti umiliazioni,
no. Quindi il Papa spedì una le- e perì fra inauditi tormenti nel
gazione a Roberto I, per pacifi- castello di Berkeley. Inutili riusci-
carlo Odoardo II, ma egli
cou rono le paterne sollecitudini di
non 1' ammise perchè nelle lettere Giovanni XXII, ad impedire i
pontificie non era chiamato re, mali cui fu vittima sì infelice mo-
onde il Pontefice ordinò che ve- narca, il cui disgraziato regno fu
nisse scomunicato. Mentre Roberto anche memorabile per un terribile
I occupava altri luoghi dell' In- terremoto, e per una micidiale
ghilterra, Odoardo II domandò a carestia. A fronte de' suoi difetti,
Giovanni XXII di passare alla Odoardo encomiato per
II veuue
conquista di Terra Santa ; il Papa aver protetto il commercio più
ne lodò il desiderio, ma 1' esortò de' suoi predecessori. Durante la
prima ad emendarsi de' suoi vizi minorità di Odoardo III, la regi-
e pacificare il reguo. Doniinan- na Isabella ed il suo Mortimelo
, ,
56 ING ING
s' arrogarono la suprema autorità; a8. I francesi proclamarono re Fi-
e Giovanni XXII non mancò dare lippo VI di Valois cugino di Car-
al principe salutari ammonizioni. lo IV, per cui Odoardo III in-
Il re per seguire il genio marziale viperito di veder sprezzati i suoi
intraprese una campagna in Iseo- diritti, sopra una flotta di trecen-
zia, il cui risultato fu nullo, anzi to vele imbarcò quarantamila uo-
disperando riuscir nell'impresa die- mini ; assunse il titolo di re di
de sua sorella Giovanna in isposa Francia, ed inquartò al suo stem-
a Davide Bruce principe ereditario ma armi di quel regno col mot-
le
di Roberto I, e conchiuse la pace, to Dieu et moti droit. I francesi
:
rinunziando per allora ad ogni pre- con una flotta superiore alla sua
tensione di sovranità. tentarono d' impedirgli lo sbarco
Pervenuto Odoardo III all' età sulle coste di Fiandra, nelle quali
di diciasselt'anni, sdegnando di vi- le navi francesi rimasero nella mag-
vere più a lungo sotto il giogo de- gior parte in potere degli inglesi.
gli omicidi di suo padre, di notte Dopo breve tregua si riaccesero le
58 INO ING
De. pielale romana, e sul collegio se stato eletto re de' romani Carlo
principalmente, hi Relazione dello IV, alcuni principi alemanni, cioè
s'alo del collegio inglese di Roma, quelli di Baviera, i due Palatini
dalla sua riapertura nell'anno 8 1 1 del Reno, ed Enrico duca del-
fino all'anno 1828, presentala dal la bassa Sassonia , a' 7 gennaio
rettore d. Roberto Gradwell a sua i348 elessero re de'romani Odoar-
eminenza reverendissima il signor do III, anche per le brighe di En-
cardinal d. Mauro Cappellari pre- rico deposto dall' arcivescovato di
jello della sacra congregazione di Magouza ma
d Inghilterra ri-
; il re
propaganda fide, Roma i8?.8 presso fiutò la dignità imperiale. Per aiuta-
l 'raucesco Bourliè. Del casino di vil- re gli armeni oppressi dai turchi,
leggiatura che questo collegio possie- nel 1 35o ottenne Clemente VI nuo-
de presso Frascati nella terra di Mon- va tregua tra gl'inglesi ed fran- i
s'immortalò anche pel generoso trat- vernato la Francia, sali sul trono
tamento fatto al re prigioniero, in- col nome di Carlo V.
nanzi a cui ricusò costantemente per- Essendo morto nel i362 Inno-
fino di sedere, e lo servi pine a cenzo V I, i cardinali guasconi, sog-
mensa; dipoi nell'anno i36o Gio- getti al re d'Inghilterra come du-
Minni II fu riscattato dai suoi sud- ca di Aquitania, si separarono dai
diti, mediante la promessa di tre cardinali francesi, finché riuniti e-
milioni di scudi d'oro, che non fu- lessero Urbano V. Zelante questi
rono mai tutti pagati, e la resti- delle ragioni della Sede apostoli-
tuzione delle provincie già possedu- ca,osservando che Odoardo III da
te in Francia dall'Inghilterra. In- trentanni non avea ad essa paga-
nocenzo VI fece quindi vive pre- to il tributo pel suo reame, l'esor-
mure con Odoardo III e col suo fi- tò a pagar le annue mille marche,
glio perchè trattassero umanamente e lo ammonì a correggersi dei suoi
l'illustre prigioniero e si pacificas- vizi, ed a reprimere l'eresie che
sero colla Francia, mentre il princi- andava spargendo Giovanni \V\-
pe Odoardo senza mostrarsi vano clilfe o Wicleffo parroco di Lut-
del trionfo ottenuto, protestò ai terworlh. Dopo tanti prosperi av-
suoi baroni ripeterlo da Dio, e vol- venimenti Odoardo principe di Gal-
le, oltre suffragare i morti, che in les, sosteguo dell' Inghilterra e
tutte le chiese gliene fossero rese flagello dei francesi, morì nell'an-
distinte azioni di grazie. Tuttavolta no i3y6, non senza inquietudi-
Ja guerra continuò, il re d'Inghilter- ne per lasciare il giovane Riccar-
ui si portò in Francia per
pren- do suo figlio in balia dell'ambizio-
derne possesso, e nel i35g assediò so zio duca di Lancastro. Intanto
lieims per farsi incoronare, ciò che Odoardo III per aver per-
afflitto
co tesoro esausto e le truppe mal figlio del duca d' York, morì di
pagate, i francesi non mancarono afflizione a Venezia, il secondo
trarne profitto: sbarcarono in In- soggiacque pure alla confisca dei
ghilterra, occuparono diverse piaz- beni, per cui di cordoglio finì di
ze, ecommisero molte crudeltà. Il vivere il genitore duca di Lanca-
re implorò l'aiuto del parlamento stro. Irritata la nobiltà per un
che impose un tributo, ch'ebbe per procedere sì crudele ed ingiusto, e
conseguenza una ribellione. Le som- scorgendo che il re mirava a sov-
mosse popolari furono frequenti sot- vertire la costituzione, eleggere un
to questo regno, per essere state nuovo parlamento e rendersi de-
le menti del popolo messe in gran spota della monarchia, prese le ar-
fermento da astuti demagoghi, i mi. Dopo la morte di Gregorio
quali sperando profittare della pub- XI, seguita nel 378, fu eletto in
1
mossi dalle loro private passioni si ricusò pertanto ai desiderii del re,
crearono Clemente VII,
antipapa ed in vece gì' inculcò di punire
il quale recatosi in Avignone die i vvicleffisti e dare mano forte ai
principio al più lungo e fatale vescovi per reprimerne 1' audacia.
scisma dell' occidente, perchè non Frattanto aumentandosi 1' odio del-
ebbe interamente fine che nel la nobiltà e del popolo contro Ric-
1429. L' Inghilterra e 1' Irlanda cardo II, gì' insorti guidati dai
rimasero neh' obbedienza romana, duchi di rsorthumberland e di
ma la Scozia, la Francia ed altre Lancastro, costrinsero il re a segua-
nazioni seguirono le parti degli re un atto nell'anno 1 3qq di ri-
antipapi avignonesi. E in fatti, av- nuncia alla corona. Ottenuto che
1' ebbero, convocarono il
visato Riccardo II da Venceslao parlamen-
re de' romani e dagli elettori del- to, il quale solennemente depose
l' impero, degli inganni de' cardi- il monarca, e trasferì lo scettro
nali francesi, prese la difesa di nel suo cugino Enrico IV duca
Urbano VI, ed a lui stette unito ;
di Lancastro. In quest' assemblea
quindi fatti cercare gli scritti di di ribelli, ligi al duca di Lanca-
YYicleffo li condannò alle fiamme, stro, i quali osarono sopra frivole
e con lodevole zelo represse i se- accuse deporre il loro sovrano, uno
guaci dell' eresiarca. Nel pontifica- solo ascese intrepido alla tribu-
to però di Bonifacio IX i ministri na , il vescovo di Carlisle , che
regi siceome infetti degli errori con robusta eloquenza difese la
dei wiclefbsti , indussero il re a causa del re, quindi 1' illustre
rinnovare quelle leggi che già a- prelato fu cacciato in un' oscura
vevano intentalo Odoardo li ed prigione. Mentre Riccardo II tro-
Odoardo III, cioè di conferire i vavasi carcerato in un castello del-
vescovati ed altri benefizi del re- la contea di York, fu assalito da
gno senza la provvista della santa -otto sgherri ed ucciso. Il non a-
Sede, dichiarandosi con tali leggi vere questo re lasciato prole alcu-
eh' era ribelle al re chiunque a- na, produsse dopo la sua morte
vesse ricorso alla santa Sede per una lunga contesa tra le due ca-
ottenerli. Bonifacio IX con diplo- se di Laucastro e di York, che fece
ma del i3gi, presso il Rinaldi al scorrere rivi di sangue, e che fini
num. 1 5, annullò siffatte leggi e con 1' unione d' ambe le famiglie
simili altre offensive della libertà pel mezzo d' un matrimonio, co-
ecclesiastica, e diede sentenza di me diremo in appresso. Sotto Ric-
scomunica contro quelli che o- cardo II 1' agricoltura fu incorag-
sassero difenderle ne' giudizii. Di- giata, venne istituito il nuovo ti-
poi Riccardo II, avendo fatto lega tolo di marchese, nominando mar-
e contratta parentela con Carlo VI chese di Dublino il favorito Ro-
re di Francia, a persuasione di berto di Vere conte d' OxJbrd, il
questi che parteggiava per 1' anti- quale era altresì duca d' Irlanda.
papa Benedetto XIII, cospirò con- ] membri della camera de' comu-
tro Bonifacio IX per costringerlo a ni si elessero per la prima volta
rinunziare il pontificato, uella falsa un presidente, a cui si dirigono
persuasione che il simile avrebbe tutti i discorsi. Sotto questo re si
n-2 ing ING
crearono ancora per la prima vol- no scrive che l' arcivescovo era
ta i pari del regno, con patente innocente, e prese 1' armi di mal
reale, la quale accorda loro il ti- cuore io difesa delle leggi della
tolo di lord ed il privilegio di patria ; che tollerò con animo co-
sedere a dar voto nella camera stante la morte, e che i popoli
alta. ebbero venerazione
tanta per le
Enrico IV, detto di Bolingbroke sue ceneri, che Dio operò alla sua
ove nacque, era figliuolo di Gio- tomba non pochi miracoli. Il Pon-
vanni de Gand duca di Lancastro, Innocenzo VII diede sentenza
tefice
terzogenito di Odoardo III. Non di scomunica contro gli uccisori di
vi La dubbio che la corona non lui. Il Papa Gregorio XII narra
gli si apparteneva, ma bensì giu- nelle sue lettere, secondo la relazione
sta le leggi dello stato doveva de' ministri regi, la cosa altrimenti,
piuttosto darsi ad Edmondo di cioè che 1' arcivescovo combattendo
Mortimer conte della Marca, poi alla testa di ottomila uomini contro
duca di York, discendente da Lio- il re, fu vinto e preso, e poscia a
nello duca di Chiarenza secondo richiesta degl' inglesi, che ad alta
figlio del medesimo Odoardo III. voce ne domandavano la punizio-
Fu appunto questa 1' origine dei ne, come reo di lesa maestà, fu
litigi fra la casa di York e quella fatto morire per impedire mali
di Lancastro, sotto la insegna del- maggiori. Continuando lo scisma
la rosa bianca e della rosa rossa. a desolare la cristianità, sostenuto
Dappoiché famose guerre che
nelle dall' antipapaBenedetto XIII, i
poi successero tra Enrico VI della cardinali obbedienza romana
dell'
merle e far la guerra agli scozzesi, vesi attribuire alla fatale inimicizia
Morì Londra di lebbra nel
in eli' era allora tra la casa d' Or-
i4i3, e nel tempo di sua malat- leans e quella di Borgogna; fra
tia, che durò circa due mesi, volle la regina Isabella di Baviera ed il
allo scisma, coli' intervento de' ve- proseguiva nel Delfìnato, quando il
scovi e degli ambasciatori di tut- Papa Martino V, bramando che
te le nazioni; 1' antipapa Benedet- si dasse fine a tante calamità, spe-
to XIII scomuni-
fu degradato e dì legato per trattare una pace
cato, Gregorio XII virtuosamente definitiva il b. Nicolò Albergati
rinunziò al pontificato, e Giovan- poi cardinale, il quale dopo aver
ni XXIII venne deposto. Forma- maneggiato sì grave alfare colla
tosi poscia il conclave per eleggere maggior destrezza, per la ripugnali-
il legittimo Pontefice, oltre i car- za di Enrico V, mentre si for-
dinali delle tre obbedienze, tra gli mavano i preliminari della concor-
elettori furonvi ammessi trenta dia il re morì a Vincennes a' 3
prelati delle cinque nazioni che agosto 14.22 , e Carlo VI a' 20
formavano V augusta assemblea, ottobre. 11 re inglese lasciò la co-
cinque essendone inglesi ; e con- rona ad Enrico VI di Windsor
forme alle leggi pontificie agli 1 1 nell' età di due anni, altri dicoiu
novembre r 4-
1
7 esaltarono alla Se- di soli nove mesi, per cui lo rac-
de apostolica Martino V. Il re di comandò al Pontefice, ed ai pre-
Inghilterra mosse guerra Carloa lati, principi e baroni del regno.
% I, ed intraprese la conquista del- Di Enrico V gli scrittori inglesi
la Francia. Dopo avere nel i^.i5 fanno più onorevoli panegirici,
i
Da quel punto gli affari dell' In- battuti da per tutto, per cui nel
giù! terra andarono male in peg- di 1 4^ 1 non aveano in Francia al-
gio, ma caduta nelle mani degF in- tro che Calais e la contea di Gui-
glesi la Pulzella, iniquamente la nes. Prima questa epoca Enri-
di
fecero bruciar viva in Koueti nel co VI Margherita d' Angiò
sposò
maggio o giugno i43i. Il suppli- nipote della regina di Francia, che
zio di questa innocente e valorosa subito s' iinpadrotù dell'animo dello
eroina è per la nazione inglese sposo, ma si alienò pressoché 1' a-
una maccbia che non si cancellerà nimo di tutti, favorendo i vantag-
giammai. Narrammo le avventure gi della Francia. Nicolò V, ad
e la fine di Giovanna d' Arco, nel istanza Enrico di VI, sino dal
voi. XXVI, p. 3i i, 3(2, 3 3, 3i4 1 i44^ con diploma de' i5 febbra-
e 3 1 5 del Dizionario. Avendo gli io, permise che la prammatica
inglesi riportato nuovi vantaggi sanzione di Francia, per ciò che
in Francia, condussero a Parigi il riguardava la vacanza delle chiese
giovane re Enrico VI, e lo coro- e la collazione di queste, come di
narono con una doppia corona nel- qualunque altro benefìzio ecclesia-
la chiesa cattedrale a' 27 novem- stico, fosse distesa ed avesse an-
bre 1 43 Papa Eu-
x . Cercando il cor vigore nella Normandia e Bre-
genio IV, come padre comune, di tagna minore. Dipoi nel 1 4^ c
metter pace tra Carlo VJI re di spedì al re d' Inghilterra per le-
66 ING ING
corso, ma volle tentare la sua for- tela de' ministri o della moglie.
tuna. La battaglia di Hexham dis- Odoardo IV fece trasportarne il ca-
perse nel 1464 interamente suo il davere a Windsor, dove gli eresse
partito; gli riuscì ripassare in Fran- un semplice mausoleo. Sotto il ra-
cia, ma Enrico VI fu arrestato e gno di Enrico VI occorse il primo
condotto alla torre di Londra, don- esempio di que* prestili autorizzati
de il conte di Warwick lo cavò dal parlamento, di cui l'Inghilter-
dopo sei anni, quando si gettò dal ra ha tanto rinnovato l' uso da
partito di Margherita, disgustato di circa quattro secoli
in poi. Si rac-
Otioardo IV perchè vide andare a conta che Enrico VI fu esemplare
vuoto il di lui matrimonio ch'egli di costumi , e che Dio operò al-
avea combinato con Buona di Sa- cuni miracoli a sua intercessione.
voia cognata del re di Francia La maggior parte de' primari
allorché si scuoprì il matrimonio partigiani della rosa rossa ossia
segreto del re coti Elisabetta Wood- della casa di Lancastro, avendo ter-
ville. Il popolo vago disempre minato i loro giorni ne' combatti-
cambiamenti applaudì, dichiarando menti o sul patibolo, Odoardo IV
reggente il conte sino alla maggio- divenne tranquillo possessore del
rità del principe di Galles, mentre trono; un parlamento giusta il co-
Odoardo IV di cui il valore era stume iati fico tutti gli atti del
apparso in venti combattimenti vincitore e riconobbe l'autorità sua.
preso da timor panico fuggì in Allora questo principe avvenente e
Olanda. Non passò molto ch'egli popolare si abbandonò allo straviz-
ripreso coraggio e soccorso dal suo zo. Volendo reclamare alla Fran-
cognato Carlo duca di Borgogna cia la Normandia e la Guienna, si
ING isti 67
il re ad occuparsi seriamente del a di luì sicurezza ; indi volendo
progetto di guerra contro la Fran- rimanere padrone del nipote si fe-
cia, quando fu colpito da una ma- ce nominare protettore del re e
lattia che lo condusse al sepolcro del regno. Venuto Riccardo in po-
a'9 aprile 148 3. Lasciò due figli, tere del duca di York fratello del
Odoardo V che gli successe, già re, ambedue mandò nella torre di
ville. Prima di morire, temendo le avea che nove anni. Questo grave
discordie delle due fazioni che di- misfatto restò impunito le ossa :
68 ING ING
il Lord Stanley, che atea spo-
capo. con freddezza, perchè nel di delle
sato la vedova Richemont, e che nozze le feste furono maggiori di
comandava l'armata del re, non so- quelle fatte nella coronazione, a ca-
lo si dichiarò pel figliastro, ma tol- gione della simpatia che gì' inglesi
ta la corona dall'elmo di Riccardo ancora avevano per la casa d'York,
III gliela impose in capo, gridando : per cui ne concepì secreto dispet-
Viva il re Enrico I Tale grido fu to. La bolla fulminava la scomu-
ING ING 69
cui trovava nella sua avarizia sem- aprile 10*09
ne ^ castello di Riche-
pre modo d' impiegare in partico- mont sua residenza favorita e da ,
lar uso. Fece la guerra agli scozzesi lui fatto edificare presso Londra ,
perchè Giacomo IV
aveva sostenu- in memoria del avea
titolo che
to Perkin, che avea assunto il no- portato nella sua giovinezza. Il suo
me di Riccardo IV. Essendo morto tesoro si trovò ascendere ad un
Arturo, non potendosi risolvere il milione ottocentomila lire sterline,
re a restituire la dote, concepì to- somma prodigiosa per que' tempi.
sto l'idea di fare che la giovane Tutta volta alcuni storici enfatica-
vedova sposasse il suo secondoge- mente lo chiamarono Salomone
nito Enrico, mediante dispensa ac- d' Inghilterra ed amico delle lettere,
cordata da Giulio II nel i5o3. A, per aver fondato diversi collegi.
tale matrimonio, destinato a diven- Fu pure lodato per clemenza e
tare la sorgente dei più grandi e pietà. Ed ecco l'epoca più memo-
de' più funesti avvenimenti, ne suc- rabile d'Inghilterra, come la più
cesse un altro, ch'ebbe anch'esso infelice, cioè a dire con l'assunzio-
importanti e lagrime voli risultati fu : ne al trono del principe di Galles
quello di Margherita primogenita di secondogenito del re defunto, il fa-
Enrico VII con Giacomo IV re di moso Enrico Vili. Questo princi-
Scozia. Gli inglesi mostrarono ti-
o pe che ha trasmesso a' suoi suc-
more che tale parentela non li fa- cessori il Difensore della.
titolo di
cesse passare un giorno sotto la fede } conferitogli dal Papa, fu quel-
dominazione Enrico VII
scozzese. lo appunto che cangiò nel floridis-
predisse che sarebbe accaduto il simo regno d' Inghilterra la fede
contrario. La Scozia non passò sot- ed il cattolicismo de' suoi antenati.
to il dominio d'Inghilterra, perchè Egli combattè i riformatori ed in-
la famiglia reale di Scozia fu assun- trodusse la riforma ne' suoi stati.
ta alla corona d' Inghilterra ; dipoi Geloso all' eccesso de' diritti e de-
quando fu falla l'unione, essa ebbe gli onori della corona, violò il ri-
luogo con l'espressa condizione d'in- spetto dovuto alle testecoronate
dipendenza per parte della Scozia. facendo perire due regine sul pa-
Vero è però che in Inghilterra fu tibolo.Finalmente fece vedere sul
stabilito il centro e la sede del go- trono, ciò che forse raramente si
verno britannico. Egli giunse al più è veduto nelle condizioni private
alto grado di sua potenza, avendo cioè di essere stato marito di 6ei
abbattuti tutti i suoi nemici, ed es- donne.
sendo in pace cogli stati vicini ; Enrico VIII nacque nel 1491 ,
ma la sua avarizia aumentata col- e quando fu assunto al trono de-
l'età varcò tutti limiti della giu-
i stò trasporti di gioia in tutte le
stizia, e quelli fino della vergogna. classi della nazione, indignata dal-
I suoi servitori più divoti non an- l'avarizia e severità del re defun-
darono esenti dal rigore delle sue to. Un principe d' anni dieciotto ,
7o
INO ING
Unendo i due rose
diritti delle Fece primo ministro Tommaso Wol-
non avea commozioni interne da sey poi cardinale, il quale diven-
paventare ; i tesoti paterni lo .ren- ne il membro il più influente del
devano indipendente dal parlamen- suo consiglio privato; ma i tornei,
to ; fuori del regno godeva pace le danze, i banchetti ed il giuoco
profonda. 11 genitore, avaro per na- presto dissiparono le ricchezze ac-
tura, ripugnando restituire alla mor- cumulate da Enrico VII. Vedendo
te d'Arturo i centomila ducati che il re che le ceneri del suo zio pa-
avea ricevuto per la metà della terno Enrico VI venivano da Dio
dote di sua nuora Caterina d'Ara- onorate di frequente con parecchi
gona, e perdere i suoi diritti sull'al- miracoli, supplicò Giulio II che da
tra metà, e temendo che la prin- un sepolcro ignobile in cui le a-
cipessa rimaritandosi non portasse veano collocate gì' invidiosi di sue
al nuovo sposo il godimento del virtù, fossero trasportate alle se-
terzo delle rendite del principato polture reali di Westminster, e che
di Galles e del ducato di Corno- gli piacesse canonizzarlo. Compiac-
vaglia, che le era stato assegnato que il Papa la prima parte del-
siccome vedova del principe di Gal- l' istanza, e per riguardo all'altra,
les, con dispensa di Papa Giulio fatta già ad Innocenzo Vili e A-
li promise sposa ad Enrico in
la lessandro VI, ordinò all'arcivesco-
età di anni dodici. Nel giorno vo di Cantorbery di fare il pro-
slesso in cui il giovane principe cesso autentico sopra le virtù e
divenne maggiore di età, cioè a' 27 miracoli di quel servo di Dio. In-
giugno i5o5, il re suo padre gli oltre il re spedi ambasciatori a
fece sottoscrivere una protesta con- Roma per prestare obbedienza a
tro una promessa, di cui un fan- Giulio II, giusta il costume dei
ciullo, egli diceva, non avea potu- nuovi monarchi. Mediante la lega
to conoscerne la natura. Tale atto, di Cambray francesi erano calati
i
che d'alto rilievo, e le rare virtù quale stava per scomunicare; altri
di Caterina d' Aragona , dopo la dicono che Giulio II realmente lo
morte di Enrico VII l'ehhero de- die ad Enrico Vili. Questi s' in-
terminato in suo favore. Egli la terpose con Luigi XII perchè tra-
sposò a' 7 giugno i5oOy e la fece lasciasse l'empia guerra che faceva
incoronare alcuni giorni dopo con al Pontefice, e poscia gli domandò
pompa straordinaria. Quindi rin- la restituzione della Normandia
novò le alleanze e i trattati del re dellaGuienna dell' Angiò e del ,
defunto, e giurò pace a Luigi XII Maine come parte del dominio del-
re di Francia per tutta la vita. la corona d' Inghilterra : nulla ot-
j ,
ING ING 71
tenendo intimò guerra alla Fran- non impedì che seguisse l'abbocca-
cia.Nel i5i2 ebbe luogo tra le mento stabilito, il quale ebbe luogo
due nazioni un combattimento na- tra due re nel modo il più splen-
i
yi ING
za della Sede apostolica, con ma- ma copia. Vi è annessa una di-
nifesta contraddizione continuò ad chiarazione degli autografi ec. 11
ce. Roma nel 027 fu presa e bar- ed eziandio di ricevere nella sua
baramente saccheggiata dai fanati- grazia la moglie, che per ottener-
ci eretici di cui nella maggior parte la meglio ,
genuflessa confessò al
era composto l'esercito imperiale, visconte il commercio avuto col
e Clemente VII venne assediato in re. Anche un'altra figlia di essa
Castel s. Angelo. Questo avveni- prostituì suo onore al libidino-
il
le più delicata, cioè lo scioglimen- spose alle ragioni jda lui allegate.
to del suo matrimonio con Cate- Il cardinal Quirini [Poli epist. t. I,
rina d'Aragona, che per gl'immen- p. 137) dice che la maggior rifuta-
si suoi risultati fu cagione d'una zione della storia si trova nel silen-
delle più grandi epoche della sto- zio di Pole, il quale ne avrebbe
ria civile ed ecclesiastica moderna. parlato, se a suo tempo fosse sta-
La prima idea di tale divorzio non ta conosciuta.
si può stabilire, come tutte le cau- Determinato Enrico VIII a va-
se che la provocarono. Sembra ch'es- lersi di qualunque mezzo per i-
sa avesse origine o almeno fosse sciogliere i nodi che gli erano
dai r,e resa pubblica nel i5iy, quan- divenuti odiosi , ebbe ricorso pri-
do si accese d' amorosa passione mieramente all' arme più poten-
per Anna Bolena, passione irri- te, facendo parlare la religione. Do-
tata ed accresciuta dalla resistenza po aver vissuto dal i5og con co-
insidiosa ch'essa giovane gli oppo- scienza tranquilla colla regina, ad
,
74 JNG ING
un tratto gli dubbi sul-
scrupoli e i Temendo la resistenza del clero,
la legalità del matrimonio soprag- cercò d' indebolirlo o piuttosto d'u-
giunsero in folla, e giunse ad at- miliarlo.Da tale momento Enrico
tribuire la morte immatura de' suoi Vili esacerbato del temporeggiare
due figli alla maledizione del cie- di Roma, o meglio di vedere an-
lo; lo assalì in fine il timore di cora infrenate le sue passioni, inco-
\edere il trono senza erede ma- minciò ad ingerirsi nelle sacre co-
schio,avendo la sola figlia Maria; se; e senza annunziare il progetto
e proibendo il Levitico, XVIII, 16, ormai troppo manifesto d'uno sci-
i matrimoni della tempra di quel- sma, si fece decretare il titolo di
lo da lui incontrato con Cateri- prolettore e capo supremo della
na, secondo la sua interpretazione, chiesa d' Inghilterra : soltanto con
ne inferì che la dispensa di Giu- islento riuscì al parlamento d'inse-
lio li fosse nulla. Allora compose rire nell' atto questa restrizione
una memoria teologica, senza ba- per quanto la legge di Cristo lo
dare che la legge del Levitico era permette. Intanto per prevenire il
rando che si poteva senza eresia same della causa coloro eh' erano
combattere e negare l'autorità della sospetti al re, e delegasse commis-
santa Sede. I parlamenti aveano sari per Cambray, quali riceves- i
divise e turbate tenevano le coscien- cata nel 1 836 in Parigi presso Rou-
ze. Egli riunì il paese di Galles al- ge. In questa opera vi si ritrova
l'Inghilterra, ed eresse in vescovati la stessa logica della prima, pari
le città Westminster, Oxford,
di forza nelle ragioni ed eguale evi-
Peterborough, Bristol, Chester, e denza di fatti, in modo che può
Gloucester fu benemerito della
: dirsi con verità che i ministri pro-
marina reale. Sullo scisma d' In- testanti non oseranno di risponde-
ghilterra, tra gli altri ne scrisse re ad un'opera così riboccante di
la storia il Davanzati, di cui si prove, e che dimostra chiaramen-
hanno diverse edizioni. Principal- te le iuconsegueuze della pretesa
mente è a vedersi 1' importante riforma.
Storia della riforma protestante in Odoardo VI figlio di Enrico VIII
Inghilterraed in Irlanda, la qua- e di Giovanna Seymour era nel-
le dimostra come un tale avveni- l'anno nono quando successe a suo
mento ha impoverito e degradato padre. Il conte di Hertford di lui
il grosso del popolo in quei paesi, zio materno fu eletto protettore
in una serie di lettere indirizzate del regno e custode della persona
a tutti i sensati e giusti inglesi da del re, e divenne duca di Somer-
Guglielmo Gohlet. L'opera di que- set. Dominando fatalmente il parti-
sto dotto ed imparziale protestante to protestante, il duca inculcò al suo
80 INO ING
pupillo i principii della religione Giovanna Grey figlia della duchessa
protestante, e vi riuscì in modo che di Suftolk, nuora del duca. Questi
il giovine re concorse con grandis» volle sostenerla colle armi, quando la
simo zelo a tutte le misure capaci nobiltà corse in folla sotto gli sten-
di stabilire e consolidare la rifor- dardi Maria ed il duca cadde
di
ma; ma il suo regno fu pieno di nell'odio pubblico. Maria fece subi-
turbolenze nell'interno e nell'ester- to celebrare secondo il rito della
no, ed in generale disgraziato. Il Chiesa romana, appena giunta in
prolettore volle introdurre la rifor- Londra, magnifici funerali al fratel-
ma in Iscozia e maritare la giova- lo, e tale cerimonia gli porse occa-
ne regina Maria Stuarda al re, ma sione di manifestare in luminoso
la principessa fu mandata invece modo la sua divozione all'antica re-
in Francia dove fu promessa in ma- ligione dello stato, rovesciata dal-
trimonio al delfino. Le rivoluzioni le violenze di suo padre. Con pub-
che scoppiarono in parecchie parti blico editto si rallegrò la regina di
del regno, erano provocate o dai aver conservata in tutta la sua pu-
cambiamenti che si operavano nella rezza la fede cattolica, e manifestò
religione, o dal danno che faceva il vivo desiderio di vedere tutti i
al popolo minuto l'uso adottato dai suoi sudditi ripigliare il culto dei
gran possidenti di ricingere i lo- loro antenati, promettendo di non
ro poderi per tenervi bestiami. 11 violentare alcuno finché ogni cosa
duca di Somerset ed il suo fra- fosse regolata dall'autorità del par-
tello dai loro nemici furono man- lamento: ond'evitare qualunque sog-
dati al patibolo, ed il re dovette getto di discordia proibì d'usare in
sottoscrivere morte
la sentenza di avvenire le denominazioni di papi-
dei due suoi zìi D'animo compas- . sti e d'eretici. 11 duca di Northum-
tro i cattolici, si durò molta fati- videro gli abitanti delle città e del-
ca per indurlo a permettere a sua le campagne rialzare gli altari cat-
sorella Maria di continuare nella tolici, e riprendere i libri delle pre-
sua vera religione, e deplorò ama- ci che aveano dovuto nascondere.
ramente l'ostinazione di quella prin- Cinque vescovi protestanti si ritira-
cipessa, e la sua impotenza di non rono volontariamente, e furono lo-
poterla correggere. Dudley duca ro surrogati vescovi cattolici in mez-
di Northutnberland fu posto dopo zo alle acclamazioni del popolo : tre
il Somerset alla testa dell'ammini- santissimi vescovi cattolici, e molti
strazione; questo nuovo reggente esemplari ecclesiastici e zelanti lai-
governò re ed
regno con pa-
il il ci furono liberati dalle prigioni. Se
ri dispotismo. 11 re mori d'anni non si toccarono subito le leggi di
sedici a' 6 luglio i553, e fu viva- Enrico Vili, divenute caduche pel
mente compianto, perchè dava di fatto, fu perchè dovevasi prima por-
di sé le piti grandi speranze. Riu- si d'intelligenza colla santa Sede.
scì Dudley di far dichiarare da O-
a Dopo la sua coronazione la re-
doardo VI escluse dalla successio- gina aprì il nuovo parlamento ; la
ne Maria ed Elisabetta, ed in ve- camera dei pari quasi tutta dichia-
ce chiamarvi una lontana parente rò la sua divozione alla religione
ING 1JSG 81
romana, e quelle «lei comuni non ginaldo Polo parente de* re d' In-
tardarono a far noto ch'erano ani- ghilterra, ed uno de' più grandi
mate dai medesimi sentimenti. La uomini che produsse la nazione ;
sentenza di divorzio tra Enrico N III per morte di Paolo III era stato
e Caterina d'Aragona fu annullata; eletto Papa per adorazione, quando
e le leggi sulla religione promulga- egli dilfereudo al giorno seguente
te sotto Odoardo \ I furono abro- l'effettuazione, ciò non ebbe più
gate: in tal guisa si pronunciò impli- luogo. Tosto che il cardinale fu
citamente la reintegrazione del culto sbarcato in Inghilterra, le due ca-
nistro. Egli fece perire sul rogo dono degli errori passati, Paolo IV
quattro ecclesiastici, quali predi- i levandoli da terra li abbracciò, as-
cavano contro le leggi novellamente solvè l' Inghilterra da tutte le cen-
pubblicate in favore dell'antica re- sure ecclesiastiche, e per maggior-
ligione dello stato. mente accrescere la dignità dei
il Polo altamente dis-
cardinal sovrani, con bolla de' 7 giugno e-
approvò ogni maniera di persecu- resse 1' blanda in regno, titolo che
zione; ed il re e la regina fecero già le aveano dato senza l'appro-
predicare alla presenza di tutta la vazione della santa Sede Enrico
corte un sermone sull'intolleranza; VIII ed il parlamento. Richiese il
ma parlamento, e soprattutto le
il Papa in primo luogo, che l'Inghil-
comuni, era talmente predominato terra tornasse a stringere tutti i
IXG ING 83
contro la Francia, impensatamente il regno; i protestanti perseguitati,
ricomparve in Inghilterra nel i55f. i cattolici assennati che ciò disap-
Ottenne un corpo di truppe, non provavano, il veder terminato il
però di ammettere un presidio spa- timore che il trono fosse diviso con
glinolo a Calais, siccome minaccia- un principe spagnuolo, e la novità
to dai francesi; e in fatti alcuni ne furono le principali cause. Parlò
giorni dopo il duca di Guisa es- a tutti con amore, dichiarò obblio
pugnò la piazza tanto cara agi in- alle passate ingiurie affettando cle-
glesi che la possedevano da due- menza, e si applicò tosto agli af-
centodieci anni. Tutta l'Inghilterra fari.Avendo promesso alla sorella
fu compresa di costernazione, ed moriente di non lasciar mai ro-
accelerò tal dispiacere la morte di vesciare la ristabilita religione cat-
Malia, la quale ehbe luogo a' 17 tolica, ciòche affermano alcuni ed
novembre 1 558. Il quadro di tal altri negano, Elisabetta scrisse al
regno basta per ispiegare la rab- cav. Carne ambasciatore di sua so-
bia con cui gli scrittori protestan- rella e d'Inghilterra a Roma, di
ti hanno ingiustamente perseguita- notificare il suo innalzamento al
to e perseguitano ancora la me- Papa Paolo IV, e che a niuno sa-
moria di Maria, d'animo grande e rebbesi fatto violenza per causa di
nobile; Sono altronde i medesimi religione. Il Pontefice rispose che
scrittoli che hanno esaltato senza stimava ardire d'essersi dichiarata
misura la gloria e le pretese vir- di sua autorità sovrana d'Inghil-
tù della crudele e perfida Elisa- terra, la quale era feudo della san-
betta che le successe sul trono ta Sede che la sua nascita d'al-
;
ING ING 85
dare a sé stessa un sostegno con- da restò vedova, e partita dalla
solatore ed all'impero britannico Francia si condusse in Iscozia
eredi diretti; la regina rispose es- Elisabetta gelosa persino della sua
sere già maritata collo stato, e gli avvenenza, le impedì di attraver-
inglesi essere i suoi figli, braman- sare i propri stati per giungervi,
do di vivere e morire vergine. Si e coprì il mare di vascelli per co-
pacificò colla Francia e perciò an- gliere quello che ve la conduceva,
che colla Scozia, il cui vicino pae- allorché col favore d'una densa
se, la religione che professava, e nebbia approdò nel regno; ma E-
la regina maritata al delfino di lisabetta l'attorniò di aguati e tra-
Francia le davano forte inquietu- dimenti tali, di cui la sua rivale
dine. Ma siccome da due anni i presto o tardi doveva esserne vitti-
na, col delfino per volere del pa- titoli di restauratrice della marine-
dre inquartavano nelle loro armi ria inglese, e di sovrana de' mari
quelle d'Inghilterra, ed usavano i del settentrione. Esercitò tutta la
titoli di re e regina di Francia sua crudeltà con Caterina Grey
di Scozia, d'Inghilterra e di Irlan- sorella della sventurata Giovanna,
da, si unì ai ribelli, e colla forza e col conte di Hertford Seymour,
si oppose truppe francesi, ed
alle perchè essendosi sposati, potevano
a mezzo di trattati obbligò i coniu- i loro figli un giorno vantare diritti
gi a dimettere i titoli ]e le armi eventuali a quella corona, alla qua-
d' Inghilterra e d' Irlanda, facendo le non voleva che altri potessero
pure restringere l'autorità regia di a lei succedere.
Maria durante la sua assenza. In Dopo avere Elisabetta impedito
tal modo Elisabetta si assicurò con- colle più, basse arti e tradimenti,
tro la regina di Scozia, che consi- un secondo matrimonio a Maria
derava rivale, perchè amata in In- Stuarda, questa compiacendo il voto
ghilterra, potente in Iscozia, temu- generale degli scozzesi sposò lord
ta in Francia, ammirata dall'Eu- Darnley, il più prossimo erede alla
ropa. Mentre Elisabetta ricusò la corona inglese dopo Maria. Non es-
mano a diversi principi ed anco a sendole riuscito impedir questa u-
parecchi signori inglesi, che non nione, Elisabetta sfogò il suo in-
temerono di aspirarvi sino dal pri- giusto risentimento coi parenti del
mo anno del suo regno, il trono consorte con confische e prigionie,
della verginità divenne la sede del- e suscitò un ammutinamento fra i
ING I HG 87
cisore. L' innocente Maria dichiarò bedivano. Alcuni cattolici trasporta-
che sottoponeva di buon grado la ti da eccessivo zelo cospirarono
sua causa ali' arbitrio delia sua contro la regina ; ciò
vita della
buona sorella, la quale sopra tal bastò per fare accusare tutti i cat-
sommersione fondò I' istituzione di tolici d' essere loro complici, laon-
un processo contradditorio ; venne de si aumentarono le vessazioni
imprigionata e con atti illegali e contro di essi. Altre cospirazioni
crudeli, con un cumulo di tradi- per togliere i giorni ad Elisabetta
menti ed ipocrisie, si osò dichiarar- avevano avuto luogo, e per liberare
la rea di tradimento in ultimo gia- Maria Stuarda, che destava a tutti
de Il Pontefice Gregorio XIII pro- compassione, e si rinnovarono do-
curò di mantenere la religione po la violenta sua morte per ven-
cattolica nella Scozia e di rimet- dicarla. Si conchiuse quindi fra il
avendo inleso che la Francia ave- sendosi suscitate alcum; dispute per
\a trattato con Cromwell, si ritirò limitare l'autorità de'magistrati, e
a Colonia. Allora gli spagnuoli di- non avendo Riccardo avuto la pru-
chiararono guerra a Cromwell, e
la denza di celare le misure che sta-
diedero una pensione al disgraziato va prendendo per tirar dal suo
monarca, che passò in Fiandra, in- partito la flotta e la milizia , i
Gli svizzeri riportarono de' vantaggi cardo portossi via le ricchezze che
etiti' esercito inglese, ma a mezzo trovò a Whitehall e ritirassi al-
del loro collegato Luigi XIV re di la campagna, ove visse sconosciuto
do dal trono i principi cattolici, ed dava anzi poca briga per dissimu-
anche il bill di habeds corpus fu lare opinioni, cui aveva comuni
ammesso sulla libertà del suddito. con Carlo II suo fratello, ma che
Durante questo regno si fece la questo monarca voluttuoso e de-
guerra contro gli olandesi e con- bole, non osò manifestare che quan-
tro i francesi, co'quali venne futla do il timore glie n' ebbe imposto
la pace nel 1667 col trattato di l'obbligo. Iiume dice positivamente
Breda, pel quale la Gran Bretagna clie Carlo II ricevè morendo i
94 INO ING
vo (li Canlorbery e sei vescovi pre- cedentemente avvertito Giacomo II
sentarono alcune rimostranze per pel secreto carteggio che teneva coi
addurre i motivi del loro rifiuto malcontenti d' Inghilterra, e con
di fare la prescritta lettura della pretesti avea introdotto sue trup-
concessa libertà di coscienza; ma pe nel regno. L' ingrato genero si
il re inviò i sette prelati alla Tor- levò la maschera, e pel suo in-
re, e fece incominciale i loro prò- viato a Londra non si contentò
cessi. Da quel punto i sette pre- di far pubbliche rimostranze al re
lati divennero agli occhi del pò- suocero sopra diverse operazioni
polo martiri della chiesa anglicana, del suo governo, ma pose tutto in
ed il castigo fu per loro un vero opera per accozzare tutti i partiti
trionfi).Verso questo tempo e ai e tutte le sette contro la religione
io giugno 1688 la regina dopo cattolica, o piuttosto contro del
sei anni di sterile matrimonio re, minacciandole d'un pericolo co-
inaspetlalamente diede alla luce un mime. I secreti preparativi di Gu-
fìglio, cui fu dato il titolo di prilli- glielmo per una spedizione non
cipe di Galles , e fu battezzato se- poterono sfuggire alla vigilanza di
condo il rito della Chiesa cattolica: Luigi XIV, il quale tosto ne diede
gli furono imposti nomi di Già- i avviso al suo alleato del pericolo
corno Odoardo Francesco, ed il re che lo minacciava, e gli offri di
suo padre gli diede per padrino far marciare due eserciti francesi
Innocenzo XI. Questo principe fu uno in Olanda e l'altro in In-
poi conosciuto col nome di Giaco- ghil terra.
mo III. La sua nascila raddoppiò Giacomo II dichiarandosi grato
il furore del parlamento, che si al re di Francia, per un'incompren-
preparava a far cadere dal ca- sibile accecamento lo ringraziò .
voi. xxxv. 7
,
98 ING ING
desiderio di trasmettere dopo di lei da. Il Pontefice Clemente XI offrì
dinali nipoti ; cioè coli' imporre sere chiamato col titolo di maestà
al cardinale la berretta subito do- nel suo interno palazzo. Si narra
pò il concistoro, lo sparo del can- a questo proposito, che uno dei
none di Castel s. Angelo, ed altro figli di Giorgio III, viaggiando in
che descrivemmo nel voi. IX, p. Italia,volle essere presentato al
3ia del Dizionario. 11 cai'dinale cardinal di York, e che non esitò
fu indi consacrato arcivescovo da a conformarsi all' uso, attenendosi
Clemente XIII, e colmato di ono- in presenza dell' augusto vecchio
ri, di cariche e di benefìzi. Carlo all' etichetta osservata presso i re.
morì a Firenze a'3i gennaio 1788: In Roma egli era chiamato coi ti-
il valore e 1' umanità che fece toli di altezza reale serenissima car-
risplendere sui campi di battaglia, dinal duca di York; ma ai suoi
e T eroica costanza uelle sciagure, colleghi, siccome eguali in dignità,
102 ING 1NG
non piacevano tutti questi titoli. ca Cristiano V, che divenne duca
Moiì in Frascati a' i3 luglio 1807 di Cumberlandia, conte di Rendali,
decano del sacro collegio. Il cada- ma fu principe nullo. Anna, regina
vere trasportato in Roma fu sepol- di uno spirito limitato, regnò in
to nella basilica vaticana della un' epoca feconda di grandi avve-
quale era arciprete. Nel voi. XII, nimenti, fu di somma bontà, e le
p. 281 del Dizionario si parlò del circostanze la costrinsero a compie-
magnifico deposito scolpito dal ce- re la proscrizione della sua fami-
lebre Canova ad onore di Giacomo glia, quando ella non desideravane
III, Maria Clementina, Carlo III, che la restaurazione, secondo quel-
ed Enrico IX cardinal York. Con liche ne difendono le gesta. Sic-
lui si estinse interamente pure il come il suo padre non avea anco-
nome della regia famiglia Stuart, ra all' epoca della sua nascita abiu-
più sventurata ancora che illustre, rata la falsa credenza de' protestanti
che avea riempito il mondo delle per rientrare nel seno della Chiesa
sue sciagure. Si dice che dopo la romana, Anna come la sorella
sua morte, le carte della più alta maggiore Maria, fu educata nella
importanza eh' erano rimaste in religione anglicana. Si narra che
sua mano, furono acquistate dal Anna fosse la figlia prediletta di
re d' Inghilterra. Ora riprendiamo Giacomo II, ma fu tratta e circon-
quanto si appartiene a Guglielmo data dal partito contrario e fatta
III, ed al termine del secolo XVII. quasi rapire dal vescovo di Londra
Guglielmo III fu antagonista di quando ilpadre parti dall' Inghil-
Luigi XIV, di cui indebolì il potere, terra. Il Guglielmo III
sospettoso
e nel suoregno si ha un'epoca pel avendo concepito dubbi su Anna
parlamento britannico, nella dichia- 1' oltraggiò ; ma quando la morte
razione dei diritti del 1688. Nell'an- 10 privò del sostegno di Maria II
no seguente fu stabilita la lista civile, sua moglie, senti il bisogno di ri-
e cinque anni dopodurata del
la conciliarsi colla cognata, dal parla-
parlamento, sino a quel punto illi- mento destinata a succedergli, e
mitata, venne fissata a tre anni. che nel suo figlio il duca di Glou-
Questa epoca non fu anch' essa cester presentava agi' inglesi un e-
esente da torbidi religiosi, i quali rede presuntivo del sangue dei lo-
non cessarono che sotto regno
il ro antichi monarchi : questi morì
seguente. La morte di Carlo II nel fiore della sua adolescenza
re di Spagna, avveuuta il primo l' anno 1699. La mal ferma salute
novembre 1700, fece formare aire di Guglielmo III avvicinando An-
d' Inghilterra una nuova lega, ma na alla corona, fece chiedere al pa-
non potè vederne la riuscita essen- dre il permesso di salire al trono,
do morto senza figliuoli 1' altra' col progetto di stabilirvi dopo lei
:
11, e maritata sino dal i683 con pero della contessa e del conte poi
Giorgio fratello del re di Daniniar- duca Marlborough già lord Chur-
ING ING io3
chili , i quali associarono al potere i capi del partito whigs, scoperte le
i loro due generi i lord Godolphin intenzioni segrete della regina in
e Sunderland. Giurò Anna di ri- favore del pretendente, nel parla-
manere fedele ai disegni del pre- mento 1714 costrinse la regi-
del
decessore, e con 1' Olanda e l A- na a porre una seconda taglia sul-
letnagna dichiarò guerra alla Fran- la testa del fratello, e vinse la prov-
cia per la successione di Spagna : visione che il successore alla regi-
i suoi eserciti riportarono sotto na, già scelto, fosse invitato a re-
Marlborough molte vittorie sul con- carsi in Inghilterra per vegliare
tinente e prepararono gli avveni-
, sul suo retaggio. Anna scrisse in
menti che produssero nel 1 7 3 la 1 vece alla principessa Sofia ed al
pace d'Utrecht, la quale assogget- principe elettore, e seppe dissuader-
tò alla Gran Bretagna il territorio li da un viaggio che sarebbe stato
della Baia d'Hudson, Terra Nuova, il segnale della guerra civile. Vuoi-
la Nuova Scozia e Minorca, assicu- si che in questo tempo Giacomo
randole il possesso dell'importan- III segretamente si portasse in
tissima Gibilterra, che avea con- Londra, vedesse la sorella, e trion-
quistato nel 1704, come un pro- fasse dei whigs; ma la discordia
digio per sir Giorgio Rooke e pel entrò fra i tories, ed il ministro
principe d' Assia ; vinta con valo- Oxford divenne ad un tratto tutto
re soprannaturale per essere conser- ardore per la linea d' Annover.
vata in perpetuo da una accorta La regina agitata per siffatti avve-
politica. nimenti, e dalla divisone de' sud-
Grande atto politico del governo diti, cadde in tale stato di debolez-
della regina, provocato dal partito za che ne mori a' 1 2 agosto 1714
whigs, fa l'unione della Inghilterra d'anni quarantanove, esclamando :
scheduno de' due paesi conservò le di- sua vita. Il regno della regina
sue leggi religiose e civili, la sua Anna non è men celebre per l'In-
chiesa ed i suoi tribunali ;
1' esi- ghilterra per lo splendore di che
stenza politica e gì' interessi com- brillò la letteratura, che per la
merciali furono confusi, e non vi gloria delle armi, e l' importanza
ebbe più che parlamento un solo delle politiche transazioni. L' elo-
britannico, in cui la Scozia venne quenza parlamentaria pei grandi
allora rappresentata da sedici suoi uomini che fiorirono, anche fuori
lord, e da quarantacinque deputati dell' isole britanniche, eccitò 1' am-
delle sue comuni, tutti liberamente mirazione delle nazioni.
eletti dai loro pari. Ma i whigs fe- L' onnipotenza e 1' autorità su-
di Alden, ove morì dopo trentadue stabilì 1' antico ordine militare del
anni di prigionia. Giorgio I unì alle Bagno ; e per evitare la frequenza
qualità più acconce a far amare una delle elezioni che agitavano i par-
nuova dinastia, i talenti necessari titi, ottenne di rendere settennale
per consolidarla. Il consiglio priva- il parlamento. Gli annoveresi furo-
to invitò 1' elettore a condursi in no i sudditi prediletti di Giorgio I,
Inghilterra, assumendo intanto i e quasi ogni anno andò a passare
"whigs la reggenza ; la principessa alcuni mesi con essi ; reduce dalla
Sofia sua madre era morta due gita del 1727, da Delden città dei
mesi prima. Giunto il nuovo re a Paesi Bassi si fermò nella casa di
Londra, nell'alternativa importante campagna del conte di Twillet lungi
di scegliere i, ministri o trai whigs venti miglia ; ivi agli 11 di giugno
de mai ombra ad uno sposo ecces- vicinò alla capitale del regno, e
sivamente geloso di sua autorità, sembrava già sfuggire lo scettro
avendo 1' arte di fargli credere che della Gran Bretagna di mano alla
non avea altra opinione che quella casa di Brunsvvick. In questo fran-
di lui ; usò principalmente della gente Guglielmo figlio del re e
sua influenza per ispirargli intera duca di Cumberland, che avea per-
fiducia nel merito ed abilità di duto la battaglia di Fontenoi, dal
sii* Roberto Walpole, il ministro teatro della guerra fu chiamato io
più celebre delle finanze che abbia Inghilterra : la sua presenza riani-
avuto f Inghilterra. La nazione fu mò il coraggio della nazione, fece
debitrice a lui dell' istituzione del retrocedere 1' inimico, e lo scon-
fondo di estinzione, base essenziale fìssecompiutamente. A tale memo-
del suo credito e della sua pro- rabile giornata che rovesciò per
sperità. Giorgio II ogni anno fece sempre le speranze degli Stuardi, suc-
un viaggio nel suo elettorato di cesse la vittoria di Culloden ricor-
Annover, e durante la sua assenza data di sopra. Dopo essere stati
parie del tutto aboliti alcuni ar- era impadronita nel 1781. La pa-
ticoli del decreto di Guglielmo III, ce colla Francia rese a questo stato
contro i vescovi cattolici e contro gli stabilimenti del Senegal, e la-
i cattolici medesimi esistenti nel- sciò all'Inghilterra molte isole di
l'impero britannico, i quali veni- cui erasi impadronita nell'Indie oc-
vano ripristinali nel possesso di qua- cidentali, e fra le altre Tabago,
si lutti que' diritti che propri sono come pure la libertà di cornine»
1
lo. Neil' anno seguente venne sta- taduemila lire sterline. Inoltre una
bilita la cassa di estinzione, e Sier- questua ordinata dal governo ne
ra Leone fu colonizzata. Nel 1786 produsse per lo stesso fine circa
la Gran Bretagna acquistò l' isola trentacinquemila ; ed il parlamento
del principe di Galles, enei 1787 assegnò somme vistose in vantag-
intervenne colla Prussia negli affari gio del clero francese. Willemont
dell'Olanda; due mesi dopo essa si formò per così dire in favore di
stabilì alla Nuova Galles meridiona- esso un comitato di beneficenza ;
i vvhigs fecero diversi tentativi per ranni del popolo inglese , come
assicurare la reggenza al principe dice il manifesto originale: i gia-
di Galles; ma siccome questi ave- cobini speravano di sollevare i
ING ING n3
procurò per
l'Inghilterra, la prima dei gallo-ispani, ma vi peri Nel-
volta a qiiell' assemblea il nome son l'eroe dell'Inghilterra, e poco
di parlamento imperiale ,
perchè dopo morì Pitt, l'uomo grande di
eranvi tre corone sotto una sola ; in stato. In questo frangente si pen-
esso Pitt si ritirò temporaneamente sò seriamente a far dichiarare l'in-
dal ministero, e per differire d' o- terdizione di Giorgio III, perchè
pinione col re emancipazione
sull' solo godeva qualche lucido inter-
de'cattolici siccome fu creduto. Di- vallo della sua pazzia melanconica;
venuto Bona parte primo console ma il carattere del principe di
della repubblica francese, conchiu- Galles collegato whigs e te-
coi ,
voi. xxxv. _ ——
trionfarono senza gravi «declamazioni siccome
BMMQti
,
n4 ING ING
amministrazione anti-popolare. La bero in lui appoggio e protezione:
•vittoria riportata da Napoleone ad la campagna di Portogallo e di
Eylau agli 8 febbraio sui russi Spagna fu concertata fra lord Ca-
fece avvicinare al fortunato guer- stlereagh e sir Arturo Wellesley
riero l'imperatore Alessandro 1 nel- poscia duca di Wellington. Il pa-
]' intervista di Tilsit: tale seria po- triottismo della aristocrazia britan-
sizione lasciava l' Inghilterra quasi nica ed il governo sapeva non es-
sola nella gran lotta aperta sul con- servi per l' Inghilterra tregua e
tinente, mentre era in guerra an- riposo finche Napoleone restava al-
che coi turchi. Lord Castlereagh la testa degli affari di Francia ; per
ed i tories si pronunciarono con for- vincere dunque il loro possente e
za per la guerra, e bisognò pro- colossale nemico, con tutti i loro
seguirla con tutta l' energia d' un mezzi prestarono soccorso ai por-
gran popolo. Gl'inglesi s'imposses- toghesi ed agli spagnuoli. Il Por-
sarono della flotta danese che par- togallo venne liberato dai france-
teggiava per Napoleone, trasporta- si, e sir Arturo riportò brillanti
rono il re di Portogallo Giovanni successi in Ispagna mentre l'Au- :
VI nel 1808 nelle sue colonie d'A- stria per le battaglie di Wagram
merica , sconcertando cosi i piani e d'Essling fu costretta segnar la
dell' imperatore de' francesi che , penosa pace di Vienna. Più tardi
procurando avvicinarsi a Giorgio le flotte inglesi s'impadronirono di
JII fu rigettato. Il gabinetto bri- Heligoland, occuparono la Sicilia
tannico ordinò il blocco della Fran- per difenderla dai francesi, con-
cia, e Napoleone quello dell'Inghil- giunsero il Labrador ai loro pos-
terra: il desiderio di vendetta giun- sessi Nuova Bretagna, e con-
della
se al più alto grado di esaltazio- quistarono con ogni mezzo gran
ne, e la Gran Bretagna pose sotto parte dell' Indostan, e quasi tutte
l'armi quattrocentomila uomini, ol- le colonie delle potenze europee.
tre ottantamila marinari. Il blocco Dopo l'inimicizia ed il duello. tra
continentale proclamato da Napo- Canning e lord Castlereagh , es-
leone a pregiudizio degl' inglesi ,
sendosi ritirati dal ministero, di
con decreti dati in Berlino ed in questo divenne capo Perceval.
Milano, venne seguito dall'insurre- Dopo la morte della principessa
zione della Spagna, i cui capi si Amalia figlia di Giorgio III, avve-
posero in relazione col gabinetto nuta a'?, novembre 1810, il re re-
britannico. Frattanto Napoleone nel stò sconcertato in quella poca ra-
1809 consumò l'intera occupazio- gione eh 'eragli rimasta, per cui i
ne dello stato pontificio, sotto va- ministri credettero non dovere più
ri pretesti, uno de' quali fu di a- ritardare 1' organizzazione di un
vere negato Pio VII di chiudere governo nel quale sarebbe stato
ì porti di esso agli inglesi e di capo il principe di Galles, essendo
espellerli da' suoi dominii, quindi i tories persuasi che il di lui spirito
a' 6 luglio il Papa fu strappato da erasi maturato, e eh' egli associa-
Boma e deportato dai francesi in vasi completamente nell'idea d'una
vari luoghi. Avendo Giorgio III resistenza forte e possente contro
riconosciuto le cortes di Spagna, la rivoluzione francese e l'impero
dichiarò che gli spagnuoli trovereb- di Napoleone. I tories quindi non
ING ING n5
esitarono più, ed il bill di reggen- li secondò con tutte le sue forze,
ne per dirigere il governo del pae- destini della nazione. Nel divenire
se, e che niente sarebbe cambiato il principe di Galles reggente d'In-
nel personale del gabinetto. I whigs ghilterra, Napoleone era al suo a-
ingannati dall'amicizia del princi- pogeo di forza e di gloria , e ma-
pe proposero d'investirlo d'un po- rito dell'arciduchessa d'Austria Ma-
tere illimitato, ma invece la reg- ria Luigia ; ma il suo sistema con-
genza fu stabilita con molte restri- tinentale aveva creato da per tut-
zioni il gran sigillo, immagine del-
; to delle inimicizie, le quali destra-
la volontà nazionale, fu consegna- mente erano coltivate dall' Inghil-
to ad una commissione, in una pa- terra. Le pubbliche gravezze a cui
rola l'aristocrazia de'tories riserbossi aveano dovuto soggiacere gl'inglesi
come prima la direzione degli af- per le tasse della guerra , furono
fari politici. Dopo il bill di reg- compensate dalle vittorie del duca
genza cessò effettivamente il pote- di "Wellington in Ispagna, forzan-
re di Giorgio III, ed il suo re- do a ritirarsi marescialli Soult e
i
gno propriamente parlando finì nel Massena, e dai felici successi delle
18 1 1. Il re ritirossi a Windsor a flotte britanniche in tutti i mari;
condurvi vita tranquilla , ed ivi indi Liverpool prese la direzione de-
morì d'anni ottantadue a' 29 gen- gli affari, ed il reggente ruppe t
naio 1820, avendone regnato ses- rapporti coi whigs suoi antichi a-
santa. Dicesi che Giorgio III sia mici eh' eransi pronunziati contro
stato il più zelante protettore del di lui.
ri. La disastrosa e memorabile dis- trò ne' suoi possessi d' Alemagna ,
gran forza ed un' intima unioue moso e segreto trattato della tri-
del nuovo regno coli' Inghilterra ,
plice alleanza coli' Austria e colla
niente era più essenziale quanto Francia, per opera del principe di
un'unione di famiglia, e si deter- Mettermeli, lord Castlereagh e Tal-
minò il matrimonio della princi- leyrand ; trattato che offese pro-
pessa Carlotta figlia del reggente e fondamente Alessandro I. Framez-
di Carolina, col principe Gugliel- zo a tali differenze Napoleone fug-
0È
ING iuta 121
pace, nacque quindi la divisione, 1* emancipazione delle colonie spa-
le dispute interne presero luogo in guuole, a mezzo degli agenti ingle-
vece delle grandiose discussioni si sparsi per 1' America meridiona-
della guerra, onde i partiti si at- le, onde trovarsi de' compratori pei
taccarono con maggior furore. Il prodotti delle manifatture Dal .
presidenza del visconte Goderich. dei lordi per prepararne 1' adozio-
Volendo 1' Inghilterra soddisfare il ne. Leone XII (Fedì) , zelante
voto generale che domandava 1' e- Pontefice, non potè vedere i risul-
mancipazione greca, conservando tati dell' impegno de' vescovi catto-
insieme 1' impero ottomano, il du- lici d' Inghilterra pel bill di eman-
ca di Wellington firmò il proto- cipazione, del quale, e in che con-
collo il quale costituì 1' indipenden- siste, parlammo ancora a detto suo
za della Grecia (Vedi); quel pro- articolo, come delle votazioni che
tocollo divenne la base del trattato ebbero luogo pel medesimo, dappoi-
del 5 luglio 1827 fra la Russia, ché egli mori a' io febbraio 1829,
la Francia e 1' Inghilterra. Diven- e il bill fu accettato a' iZ febbra-
Ciò che precedette poi 1' eman-
tando la situazione europea ogni io.
giorno più. seria pei progetti della cipazione lo diremo verso il ter-
Russia contro la Porta, il re chia- mine di quest' articolo. Avvenimen-
mò agli affari il duca di Wellington, to dunque che formerà epoca nel-
il conte d' Aberdeen, Peel, e tutta la stona del cristianesimo, si fu
la parte illuminata e forte del 1' emancipazione de' cattolici nel-
partito tories. Con
tali uomini il re la Gran Rretagna ; il bill vin-
fu bene che la diplomazia
sicuro to nella camera de' comuni dal-
d' Inghilterra sarebbe diretta per l'eloquenza di Peel venne a' 3i
strade sostenute e decise, e ne vi- marzo, giorno cui in Roma esal-
de piena prova allorché in parla- tavasi Pio Vili, recato nella ca-
mento il duca di Wellington procla- mera de' pari dal duca di Wel-
mò quasi una grande catastrofe il lington, quindi ad onta dell' oppo-
combattimento di Navarino dato sizione de' vescovi e del clero angli-
intieramente a vantaggio della Rus- cano, Giorgio IV vi appose la sua
sia. Quella parola eccitò le violenti reale sanzione a' i3 aprile. Di
mormorazioni del vecchio partito un tal felice successo originariameu-
liberale di Europa, ma svelava il te parte del merito
si deve attri-
senso profondo e nazionale della buire Pio VII, ed ai consigli
a
politica dei tories. Quel partito senti del cardinal Lorenzo Litta prefetto
egli stesso il bisogno., nella crisi della congregazione di propaganda
diplomatica la quale andava pre- fide. Quel Pontefice, come si scor-
parandosi, di disporre gli animi ge dal suo breve del 1816, dettalo
alla condiscendenza ed eliminale collo spirito più soave di evangeli-
qualunque opposizione. Per sba- ca conciliazione, avea rimarcato da
vazzarsi prima di tutto dalle diffi- un canto lo zelo de' vescovi catto-
coltà interne, e togliere ogni sog- lici d' Irlanda, e dall' altro avea
getto di discordia che potesse an- dileguato quegli inveterali pregiu-
cora esistere nella Gran Rreta- dizi contro il papismo, che alimen-
gna , determinò il duca di Wel- tavano la contrarietà politica del
lington a proporre 1' adozione del governo iuglese. Pio Vili poi vol-
bill d' emancipazione de' cattolici le porre il suggello al giubilo uni-
d' Irlanda, misura incessantemente versale del cattolicismo : nel con-
sollecitata nel parlamento. Giorgio cistoro de' i5 marzo i83o annove-
i?4 ING ING
rò al sacrocon generale
collegio te il diviu culto in più chiese. Il
loro viriti e pe' loro meriti verso ristoro de' miseri bisognosi. Lui
la Chiesa e la Sede apostolica degni per questi e sì fatti meriti insigne
ne sembrarono di essere da noi all' amplissimo ordine vostro ben
della dignità cardinalizia fregiati. volentieri abbiamo deliberato di
Ed in primo luogo nomineremo il ascrivere, affinchè porgiamo in tal
venerabile fratello Tommaso Weld guisa nuovo argomento di esalta-
vescovo di Amicla inpartibus e coa- zione maggiore a tutti i cattolici
diutore del vescovo di Kingston del regno britannico, già esultanti
nell' Allo Canada . Nato egli di per la recente promulgazione di
nobilissima stirpe e congiunto di leggi a loro vantaggio più miti,
sangue alle primarie famiglie del- nel quale avvenimento noi rendia-
l' Inghilterra, un padre ebbe in sor- mo le grazie che maggiori si pos-
te, il quale fra le altre doti che sano a Cristo Signore autore d' o-
1' adornavano fu commendato per gni bene ". Il cardinale Weld fu
sì grande pia liberalità, che i reli- anche fatto prolettore del collegio
giosi espulsi dalle per patrie sedi inglese in Roma, ed ivi morì dopo
calamità de'tempi, accolse, alimentò essere stato in conclave per 1' ele-
e loro fece dono di un palazzo zione del Papa regnante, e fu se-
magnifico, nel quale presentemente polto nella sua chiesa titolare di
la maggior parte de' nobili e catto- s. Marcello, ove ancora riposano le
lici giovani inglesi al culto della ceneri della degna figlia Maria Lu-
religione, alla bontà de' costumi, ad ciache fu moglie a lord Clifford.
ogni maniera di lettere e di scien- Compianto da tutti, i suoi funerali
ze viene egregiamente addottrinata. furono per distinzione onorati dalla
Né si contenne fra questi termini presenza del Pontefice Gregorio
la generosa carità dell' ottimo ge- XVI. V. Weld Tommaso Cardi-
nitore. Eresse dalle fondamenta un nale
convento, in cui trovassero asilo i La ragione di slato già da gran
religiosi trappensi passati di Fran- tempo esigeva dal governo inglese
cia in Inghilterra : fabbricò per le col bill questa specie di manumes-
monache salesiane una casa nella sione, perciocché escludere ormai
quale anche al presente due sue non si poteva più, senza grave pe-
figliuole niellano santissima vita: ricolo di funeste conseguenze, dai
soinmiuisliò a larga mano quanto diritti civili pressoché la quarta
starasi ne' fedeli una santa conso- Dopo avere Giorgio approvato IV
lazione al considerare la rapidità il bill dell' emancipazione de' cat-
de' progressi che fatto avea il cat- tolici, aumentandosi violenti acces- i
tolicismo nella sola Inghilterra, an- si di gotta, morì a'26 giugno i83o
che innanzi alla promulgazione del d' anni sessantanove, senza lasciar
bill
; poiché a Manchester dove nel figli. Gli successe il suo fratello Gu-
1772 trovavano appena settecen-
si glielmo Enrico duca di Chiarenza,
to cattolici, se ne contavano ormai tanto nel regno d' Inghilterra che
42,175; del pari a Liverpool sei- in quello di Annover, col nome di
milaseicento cattolici dopo il 1789 Guglielmo IV. Sotto la reggenza
eransi 48>867. Il
accresciuti a ed il regno di Giorgio IV, il go-
novero delle cappelle che dapprima verno inglese adoperò potenti mez-
erano sole quarantacinque, nel 18 14 zi per ridonare all' Europa la tran-
giungevano a quattrocentodieciotto. quillità, ed il principale e formida-
Erano queste distribuite in quattro bile suo nemico Napoleone si diede
distretti, di occidente, di settentrio- in braccio agli inglesi come a ne-
ne, del mezzo, e di Londra, sotto mici generosi. La Gran Bretagna
la spirituale giurisdizione di vicari pervenne al più alto grado di suo
apostolici. Il distretto di Londra splendore e potenza esterna ; estese
conteneva settantadue cappelle, dié- il suo commercio neh' America
ciotlo delle quali nelle città o nei meridionale, ed ampliò neh' India
contorni. Subito dopo la promul- ed altrove le sue vaste possessioni ;
gazione del bill si accrebbero in- indi furono cangiati in qualche par-
contanente di diecimila cattolici te i possessi dell'Oceanica, contro
nella sola Inghilterra, e tra questi i possessi olandesi sul continente
molti personaggi cospicui. Era stata indiano. L' interno dello stato fu
celebre nel 1824 la conversione più volte molestato per violenti
diWright, illustre compagno d'ar- commozioni sediziose in varie con-
mi del duca di Wellington; ma tee, che sembravano derivare in
più di recente fece in tutto il re- parte dalla miseria del popolo, ma
gno una gagliarda impressione Gior- la vigilanza e la forza delle leggi
gio secondogenito di lord Spencer, bastarono a reprimerle ; finalmente
il quale ascritto al clero anglicano provide leggi furono pubblicate on-
vedeasi già aperto 1' adito a quel- de maggiormente favoreggiare il
Re
condogeniti d' Orleans.
Chiarenza avea conosciuto di per-
Il duca di seguenze
o inevitabili,
L' incoronazione di Guglielmo
sona il duca d'Orleans Luigi Filip- IV nella chiesa di Westminster si
po durante il suo soggiorno a Lon- celebrò con somma splendidezza,
dra; e Giorgio IV quando era onde imprimere maggiore possanza
principe di Galles fu amico di all'autorità reale. Conservò il mi-
Filippo di lui padre, e solo si ri- nistero tories presieduto dal duca di
tirò dalla sua relazione quando lo Wellington, anco perchè la persona-
vide votare contro Luigi XVI. lità militare del duca poteva es-
Succeduto nel 1824 a Luigi XVIII sere di gran contrappeso al cospet-
il fratello Carlo X, questi nell'in- to della Russia, che minacciava
tendimento di dare una soddisfa- l'oriente, ed esercitare preponde-
zione all'Inghilterra formò il mi- ranza per la bellicosa fama che
,
visarono una forza per opporsi al- pose vivamente alla demolizione
l' impresa della Russia. Avendo il delle fortezze sulle frontiere bel-
partito rivoluzionario rovesciato lord giche, egiammai volle riconoscere il
Wellington, bisognò passare ad al- duca di Nemours figlio di Luigi
tre concessioni. Le istituzioni ingle- Filippo come re dei belgi. Dopo le
si sono fondate sopra due princi- rinunzie del duca di Wellington
pii, la legge politica e la legge re- e di Peel, il re affidò la direzione de-
ligiosa, e per dire meglio tutte le gli affari ai lord Melbourne come
cose si epilogano nella chiesa e capo, Palmerston e Russell. Occu-
nello stato. La legge politica era paronsi immediatamente degli affa-
stata interamente rovesciala dal ri dell'Europa, la questione belgi-
bill di riforma ossia cangiamento ca fu spinta al termine, conservan-
dell' istituzione aristocratica nella dosi le fortezze, ed esaltandosi al
stessa sua base. La legge religiosa trono il principe Leopoldo di Sas-
non appariva meno importante nel- sonia-Coburgo che rinunziò al re-
le istituzioni inglesi corpo ec-
: il gno di Grecia. Leopoldo fu fatto re
clesiastico che chiamavasi la Chiesa di Grecia nel i83o, col protocollo
stabilita era in Inghilterra una di Londra, dai plenipotenziari del-
delle basi costitutive dell' ordine le tre potenze alleate, dignità che
territoriale; le decime, i livelli di da lui accettata agli 1 1 febbraio,
qualunque specie aveano reso ric- rinunziò a' 2 1 maggio, e poscia
chi i membri del clero anglicano. nel giugno i83i fu eletto re del
Ora, se i borghi privilegiati erano Belgio. Eguali pensieri si manife-
stabiliti nell'antica costituzione per starono nelle negoziazioni relative
dare un'immensa forza all'aristo- alla Spagna, contro l'influenza del-
crazia, i benefizi ecclesiastici veni- la casa di Borbone e il patto di fa-
vano egualmente distribuiti ai ca- miglia ch'eccitava da lunga pezza in
detti delle primarie famiglie; eran- Inghilterra la più profonda antipa-
vi delle decime ragguardevoli e dei tia.Videsi quindi un Borbone pren-
benefizi devoluti ad ogni prosapia der l'armi contro un altro Borbo-
alquanto elevata nella Gran Bre- ne, e la Francia inabissare la Spa-
tagna. Un arcivescovato o vesco- gna sua naturale alleata. La situa-
vato produceva sino a diecimila zione degli affari incominciò a far-
lire sterline di rendita, ed i bene- si molesta per Guglielmo IV. Il
fizi di tal natura si ripartivano co- partito radicale erasi tanto conside-
me gioielli brillanti tra i membri rabilmente accresciuto, da formare
più importanti dell'aristocrazia in- la maggioranza ministeriale in li-
strossi alla riforma delle leggi cri- quest' epoca il parlamento veniva
minali, il cui partito fu vinto in dominato dall'unione dei whigs e
quest'epoca: ma poiché si trattò di dei radicali. In mezzo a siffatte op-
riformare la chiesa stabilita, videsi il posizioni e resistenze la vita di
monarca opporre una resistenza im- Guglielmo IV tirava innanzi ma-
mediata e tenace a tutti i proget- laticcia. Egli amò teneramente tutti
ti di lord Piussell. Tuttavolta, sic- i suoi figli naturali, a' quali con-
come in Inghilterra i membri del ferì titoli di nobiltà e terre con
gabinetto non serbano molti riguar- rendite: al primogenito nel 831
intorno al bill della riforma parla- liberare dalle sue sofferenzeil no-
mente la scelta de' rappresentanti disse loro quelle sciagure che po-
della nazione. Gli successe la sua scia si verificarono. Diz. de' con-
nipote Vittoria regina della Gran cila.
Bretagna e dell'Irlanda, nata nel secondo concilio ebbe luogo
Il
1 8
1
9 dal principe Edoardo duca nell'anno 644 a Phare, abbazia di
di Kent e Stiathern conte di Du- donne nel Norlhumberland , per-
blino quarto tìglio di Giorgio III, ciò detto Pharense, sotto i re GSwi
e della principessa Maria Luigia ed Alchfrido, ad istanza di s. Ilda
figlia del duca di Sassonia Saalfeld- abbadessa del monistero. Vi si trat-
Cobourg che restò vedova nel 1820. tò sopra alcune questioni della di-
La regina Vittoria regna saggia- sciplina, e principalmente sulla ce-
mente; nel 1840 a' io febbraio si lebrazione della Pasqua , e venne
sposò col principe Alberto di Sas- determinato che si celebrerebbe
sonia Coburgo e Gotha figlio del nella domenica che segue imme-
duca Ernesto. Da questo matrimo- diatamente il XIV della luna di
nio nacquero a' 1 1 novembre 840 1 marzo, in opposizione agli scozzesi,
la principessa Vittoria Ade'aide: ai i quali la celebravano nella prima
9 novembre 1841 il principe di domenica dopo il XIII di detta lu-
Galles Alberto Edoardo; a' i5 a- na ; dal che ne conseguiva, che se
prile 1843 la principessa Alice; quella domenica cadeva nella XIV
ed a' 6 agosto 1 S44 ^ duca di luua, celebravano essi la Pasqua
York Alfredo. Nel regno d' Anno- nello stesso giorno degli ebrei. Spel-
ver poi successe a Guglielmo IV man, Concil. Angl. tom. I, p. i55.
il fratello Ernesto Augusto ottavo Il terzo fu celebrato nell' anno
figlio di Giorgio III, principe reale 673 ad Hertfort sotto il regno di
dellaGran Bretagna ed Irlanda Lotario re di Kent. Teodoro ar-
duca di Cumberland e di Bruns- civescovo di Cantorbery vi presie-
wick-Lunebourg, il cui figlio è il dette, e furono pubblicati dieci ca-
principe reale Giorgio Federico. noni relativi alla celebrazione del-
la Pasqua, ai diritti dei vescovi, ai
132 ING ING
beni ecclesiastici, ai doveri del clero il concilio ed ne stabilirono
il re
in generale, ai sinodi annuali, ed in ogni Pagi all'anno
provincia.
alla santità ed indissolubilità del 894; Angl. t. I. Verso la fine del
matrimonio. secolo nono si tennero parecchi
Il quarto concilio fu tenuto nel concilii da certi vescovi di gran vir-
nopoli, cioè tanto quello contro gli scovo di Cantorbery. Furono es-
eutichiani, che quello contro i mo- pulsi dalla chiesa gli ecclesiastici
cester. Regia tom. XXVI; Labbé il cardinal Polo legato della santa
Havvi nel primo volume la storia sizioni della regina Elisabetta. Pas-
delle chiese ch'erano state posse- sarono quattordici anni senza che
dute dai monaci fino al i54o. Il si potesse dare a monsiguor Wat-
secondo contiene una raccolta delle son un successore nell'ordine epi-
vite de' vescovi, composte da an- scopale, poiché le persecuzioni di-
beni, alla patria, passò esule in chiesa vera della Gran Bretagna.
terre straniere. Nel 1 5 8 4 venne Per salvarsi dalla persecuzione mon-
al termine di sua vita monsiguor siguor Smith si rifugiò in Francia,
i36 ING ING
ove mòri i655. Passarono
nel Fu sempre presso i cattolici
trent'anni senza che i Pontefici gli d'Inghilterra di un grand'oggetto
potessero dare un successore, re- la questione della loro emancipa-
golando intanto la chiesa il deca- zione, e •
tutte le trattative fatte
no ed il capitolo istituiti dal ve- dai ministri governo inglese,
del
scovo di Calcedonia. Assunto al Quei cattolici del regno, che altra
trono Giacomo II, ^essendo egli mira non avevano che il hene dei-
cattolico, moslrossi propenso a ri- la loro religione, dalla quale né
donar la pace alla travagliata cri- l'interesse né 1' ambizione può al-
stianità, laonde nel suo breve re- lontanarli, non potevano senza do-
glio fu eletto vicario apostolico di lore vedere, che quanto avrebbe-
tutta 1' Inghilterra da Innocenzo ro essi guadagnato coli' emancipa-
XI monsignor Leyburn vescovo zione, tanto potevano perdere nel-
di Adrumeto in partibus; e dopo la religione accordando condizioni
vescovi irlandesi. Non era rimasto cari apostolici di Scozia e d' In-
in Roma in detto tempo che qual- ghilterra, ed i coadiutori degli uni
che prelato, che per l'età avanzata e degli altri, vengono liberamente
avea potuto essere dispensato dal- eletti influenza e 1' appro-
senza 1'
apostolici del regno un dopo 1' al- godendone le rendite i vescovi an-
tro per rappresentare le loro ra- glicani. Rosa dunque la pace e la
ING ING i3 9
umiliarono alla santa Sede le più dosi, come dicemmo in principio,
rispettose richieste per cambiare la il regno d' Inghilterra in quaranta
forma del governo ecclesiastico, co- contee , ed in dodici contee il
di avere recato benefizio alla re- portavano in quel regno. Nella ri-
1XG r ng i \">
ebbe la facoltà di assolvere gli a- collegio più non esiste forse sino
lunni dalle censure, di amministra- dal tempo della fatale rivoluzione
re i sacramenti Pasqua, l'e- nella repubblicana. Oggi in Dovray esiste
strema unzione moribondi; ed ai un collegio affidato agli anglo-be-
era suo obbligo render conto a dettini, di cui è rettore il p. d.
monsignor segretario di propagan- Burchall. Abbiamo un breve di
da fide di sua amministrazione, ed Clemente XIII, De tua singulari,
i conti si esaminavano da una de' 26 novembre 1767, presso il
la cattolica fede, e de' quali tesse gesuiti, questi e gli alunni passa-
il catalogo il Marlot nel t. II, p. rono a Bruges negli stati allora
837 e seg. della Storia di Reims. appartenenti alla casa d'Austria, ed
Fin qui il Cardella, sebbene alla erano centosei : ripristinato in ap-
citata pag. 269 scrive che coi no- presso il collegio, tornò a chiuder-
minati aiuti fondò in Reims un si nell'epoca repubblicana. In Sivi-
nuovo seminario in cui si poteva- glia, illustre città dell'Andalusia, e-
vano alimentare circa duecento gio- sisteva per la nazione un collegio
vani, al governo de'quali egli me- fondato nel 1592, ed affidato ai
desimo presiedè nello spazio di gesuiti, capace di mantenere ses-
quattordici anni, e due altri ne santa alunni. Decaduto dal suo
stabili nella Spagna. Quivi ancora splendore e ridotti a sette i suoi
iu attentato alla' vita dell'Alano, collegiali, questi partirono tutti in
ed il governo inglese mandò un un giorno. Riaperto dopo vent'an-
sicario per ucciderlo. Quando poi ni, furono ammessi anche gl'ir-
vi
Gregorio XIII fondò in Roma il landesi; ma in fine non potendo
collegio inglese, lo chiamò a sé, essi alunni sopportare 1' aria e la
che meglio avrebbe giovato ai suoi anzi fu riunito all'altro che già e-
connazionali nella sua posizione sisteva in questa città. Quello di
privata ; ma il successore Sisto V Madrid possedeva delle case in quel-
all'improvviso l'esaltò al cardinala- la capitale, le quali vendute, furo-
to. Il collegio secolare di Doway no col ritratto denaro acquistate
cessò alla rivoluzione. vigne in Valladolid; ciò avvenne
Liegi avea un collegio dei gesuiti, nel 1768 per disposizione del se-
quarta adunanza annuale dell' isti- aggiunse 1' oratore, che testificano
tuto cattolico della Gran Breta- del meraviglioso ritorno degli a-
gna il dì 7 giugno 1842 in Lon- mericani alla fede anche cattolica,
fossero tanti preti, quanti ne ri- e della veritànel seno della più
chiede I' uopo, O' Conuell dice grande nazione dell' universo ".
che avrebbe effetto il suo ardente Da ultimo, come si legge nel
desiderio di messa a
ascoltar la voi. XVIII, pag. 296 e seg. dei
Westminster ; raccontando, che do- citati Annali, il primo ministro
ve si stabilisce un prete o si apre della corona inglese dichiarò al co-
una nuova cappella, in folla vi spetto del mondo, che il fine per
accorrono nuovi fedeli. Passando a cui il clero anglicano si vive nella
parlare della povertà dell' Irlanda, smodata sua ricchezza, si è quello
narra che pure
deve mantenere di renderlo docile servo alla vo-
la chiesa anglicana che non le lontà dello stato. Nel voi. XII,
appartiene, che non gli reca alcun pag. 1 io, discorrendosi del celiba-
benetìzio non avendo di essa biso- to del clero cattolico, riportansi te-
gno, ad onta che vi sia la chie- stimonianze tratte dall'opera stam-
sa cattolica. » Questa è composta pata di Guglielmo King ministro
di quattro arcivescovi, di ventitre della chiesa anglicana. Questi con-
vescovi, d' un migliaio di decani fessa 1' avarizia
ambizione dei e 1'
plice cavaliere, il cui grado come ove si pone più attento studio alla
quello del vescovo è soltanto a vi- teologia, i parrochi protestanti so-
ta, dia un luogo onore ed un di no diventati già mezzo papisti. Se
titolo alla moglie di lui. Al celi- la luce del giorno potesse penetra-
bato de' vescovi noi siamo debito- re nelle tenebre dell' università di
ri di quasi tutte le nobili fonda- Cambridge, vi é ogni probabilità
zioni, istituite in entrambe le no- che si otterrebbe anche colà uu
stre università di studi d' Oxford simile risultato. In questa seconda
e Cambridge; ma dopo la riforma, università quando lo studente ha
possiamo vantarci di pochi dell'or- preso i gradi accademici, manife-
dine vescovile, che siano stati be- stando volontà di farsi ecclesiastico,
nefattori di quelle sedi delle scien- si prepara agli ordini col solo leg-
ze. Fin qui il ministro anglicano, gere opere teologiche , lettura che
che con altre gravi parole e con generalmente dura soli sei mesi.
lodevole ingenuità deplora l'aboli- Qual maraviglia dunque se i mi-
zione del celibato ecclesiastico in nistri della chiesa anglicana igno-
Inghilterra. Sul qual proposito è rano la vera costituzione gerarchi-
da notarsi che lo statuto del par- ca della Chiesa cristiana , i veri
lamento inglese, decretato nel se- suoi domini, la vera sua storia, e
condo anno del regno di Odoardo l'antica salutare sua disciplina? Non
VI, e che dà una sanzione legale si finirebbe più se si volessero in-
al matrimonio del clero affermò , dicare tutti gli argomenti discussi
in termini espressi V utilità ed i dagli Annali delle scienze religiose,
vantaggi superiori di una vita ce- che stampandosi periodicamente in
libe,per quaiito concerne gli uo- Roma, sullo stato del cattolicismo
mini di chiesa. Altre analoghe te- e del protestantismo in Inghilter-
stimonianze si leggono nel vivente ra, ci danno le più recenti ed im-
istoriografo inglese e protestante portanti nozioni , come delle fre-
Hallam, Istoria d'Europa del me- quenti fabbriche di nuove chiese
dio evo, voi. II, pag. 37-38. O- e cappelle, e delle consolanti con-
gnun vede, come tutte le vane e versioni che vanno mirabilmente
calunniose opposizioni contro il ce- operandosi. Passiamo ora a descri-
libato ecclesiastico svaniscono ogni vere gli otto odierni vicariati apo-
IPfG ING i53
stolici d' Inghilterra, secondo le ul- ascende ad ottantaquattro, le quali
time recenti notizie, non che il vi- però crescono annualmente. Evvi
cariato apostolico di Gibilterra isti- in Londra la cappella bavara, la
tuito dal Papa regnante Gregorio francese, la 6arda, la spagnuola, la
XVI. Anzi va avvertito, che prima di tedesca, quella di s. Patrizio e quel-
lui quattro soli erano i vicaria- la di s. Giorgio. Altra chiesa de-
ti apostolici d* Inghilterra , cioè dicata alla beatissima Vergine nel-
del distretto di Londra ossia me- la contrada s. John's Wood pei po-
ridionale, del distretto occidentale, veri. La maggior parte delle cap-
del distretto medio, e del distretto pelle hanno annessa la scuola. A
settentrionale, numero portato al S.t George's Fields e nel quartiere
doppio nel suo pontificato. Di o- dei Nobili nella parte occidentale si
Gli affari della missione inglese fu- sei miglia lunge da Londra. Per
rono regolati da Benedetto XIV la missione di Chelsea presso Lon-
nella costituzione Àpostolìcum mi- dra il sig. Rnight sta facendo del-
nislerium, Bull. Propaga tom. Ili, le fondazioni generose, e la nobi-
pag. 3o3 e seg., e nelle Rcgulae oh- lissima convertita lady Clare fa
rettore del collegio inglese di Ro- sessi. L'antica cattedrale di san Pao-
ma, fatto da Leone XII nell'anno lo in Londra perì per un incendio:
1828, morì. JV umero de' sacerdoti ne fu altra fabbricata e condotta
nel distretto centotrentatre. Di que- a termine nel 1G66; essa è l'ope-
sti diecinove sono regolari degli or- ra più bella di cui si gloriano i
giovedì salito^ e dai secolari una co- cesi Duneluiense quella di s. Cuth-
,
l'are, per formarne quindi una clero del vicariato consiste nel vi-
classica libreria cattolica. cario apostolico monsignor Tom-
Vicariato apostolico orientale. maso Walsh , fatto vescovo di
Questo nuovo vicariato apostolico, Cambisopoli in parlibus da Leone
eretto dal Papa Gregorio XVI nel XII a' 28 gennaio dell'anno 182?,
i8/lo, comprende per luoghi di sua succeduto nel vicariato per coadiu-
giurisdizione le contee di Lincoln, toria a monsignor Milner nel 1826.
Rutland, Hun ti ngdon, Northampton, Il Papa che regna ha fatto suo
Cambridge, Norfolk, SufFolk, Bed- coadiutore agli 11 maggio 1840
ford e Buckingham. Ha trentacin- monsignor Nicola Wiseman, e ve-
que chiese e cappelle cioè Bed- , scovo di Mellipotamo in parlibus,
furd una, Buckingham quattro, già suo cameriere segreto sopran-
Cambridge tre, Lincoln dodici, Nor- numerario, alunno e poi rettore
folk otto, Northampton quattro, del collegio inglese di Roma, e pro-
Sullolk sei. Bishop's House è la re- fessore nella lingua ebraica, e del-
sidenza del vicario apostolico , in le controversie giudaiche nell' uni-
15G i5 7
vicariato, cioè in Astonhall, in So- benedettino. Hatherop ed Hartpury
lihull , in Baddesley . Ebbe nel con pochi cattolici. Taunton città
mise nel castello di Chepstow una 100 cattolici con ristretta cappella
guarnigione, la quale non lo ren- nella casa del sacerdote. Ross cit-
la torre da esso occupata porta an- una camera serve di chiesa. Bere*
cora il suo nome. Altri luoghi del ford capoluogo della contea di
vicariato sono: Newport, città e mis- tal nome con 9100 abitanti, e 200
sione di considerazione, con un mis- cattolici che hanno una chiesa
sionario; la sua popolazione è di 4^00, grande e nuova. Weobley villag-
sono i cattolici 2000: vi è stata fab- gio prossimo ad Hereford, nuova
bricata una chiesa di forma elegan- missione con 750 abitanti, ed ot-
te. CardifF nella contea di Glamor- tanta cattolici che hanno cappella.
gan con 33oo abitanti e i3oo cat- Wrexham missione con duecento
tolici è in edificazione una chiesa
: cattolici che hanno cappella ordi-
vicario apostolico, fatto dal Papa scani. I pii stabilimenti sono il col-
che regna a' 22 gennaio 1843. legio o seminario di s. Cuthberto
Numero dei sacerdoti sessa ut' uno, di Ushaw, che vuoisi il migliore di
tre de' quali sono nel collegio di quanti esistono nel regno, ed appar-
Ampleforth. I pii stabilimenti so- tenente ai tre distretti, settentriona-
no, due conventi o mouisleri, cioè le, di Lancastro, e di York: ivi si
apostolico. Il clero del vicariato preti spagnuoli, uno de' quaii pat-
consiste in monsignor Francesco roco. I pii stabilimenti sono piii
Mostyn, fatto vescovo di Abida in ospedali comuni a tutti gli abitanti,
partibus e vicario apostolico ai 2 3 uno de' quali cattolico fondato nel
settembre del 1840, dal regnante 1790. Una scuola cattolica fu a-
Ponlefice. Questi a' 22 dicembre perla nel i836: per sostenerla
i843 gli ha dato per coadiutore contribuiscono il vicario apostolico
164 ING ING
e gli anziani. Questa per breve pilatore della prima serie degli
tempo fu assistita dai fratelli laici annali delle scienze religiose mon-
delle scuole cristiane d'Irlanda, ma signor Antonino de Luca, ora ve-
ne partirono. Questa città fu un scovo di Aversa, nel voi. XII, p.
giorno tutta cattolica. Passata pe- 397. Pertanto è a sapersi che gli
questa chiesa dal vescovo di Ca- quali sono doni volontari ed ob-
dice, quando nel 1817 fu da Pio blazioni date dai fedeli al pastore.
VII eretta in vicariato apostolico. Ma quel ch'è peggio, il vescovo
Il vicario apostolico riceve dal go- mentre dallo stesso giudice eragli
verno tremila lire sterline annue, stato ammesso l'appello alla corte
da ripartirsi in proporzione col cle- superiore, per ricusarsi pendente l'ap-
ro inferiore, ed ebbe nel 1841 pello di osservare il decreto e di da-
franchi seimila dalla società di re cauzione di 5oo piastre, fu gittato
Lione. in un carcere criminale, di che s'in-
La chiesa manca di beni sta- colpò pure il governatore di Gibil-
bili; le sue rendite consistono in terra sir Alessandro Woodford. La
obblazioni volontarie amministrate ingiusta carcerazione d'un vescovo
da una mal nomata commissione vicario apostolico, fatta ad istanza
o giunta di cattolici, nata nel i8i5 di pochi depravati cattolici, e per
e riorganizzata nel i835, compo- sentenza di un giudice protestante,
sta di laici anziani in numero di suscitò nel mondo cattolico una
dodici, sotto Maria
il titolo di s. giusta indignazione. La sacra con-
l' Incoronata o dell' Ospedale, che gregazione di propaganda fide ai
ne affidano la cura ad uno cui 21 novembre 1840 indirizzò a
danno il nome di aggiunto o pos- monsignor Hughes la lettera che
sidente, ma si arrogano troppa riportasi dai citati annali, nella
autorità sopra il clero, perchè col quale deplorando il traviamento
presidente formano la cosi det- della sedicente giunta cattolica, e
ta giunta. Su di che va letto il confidando nelle autorità e nei
libro di P. A. Wynne vicario ge- magistrati britannici, sperava che
nerale, stampato in Londra nel gli avrebbero avuto per la sua
1841 con questo titolo: La cau- dignità quei riguardi cui manca-
sa dell'incarcerazione dì monsi- rono i nominati indocili figli della
gnor Hughes nella prigione crimi- Chiesa cattolica, anco a tenore del-
nale di Gibilterra. Ce ne diede la protezione garantita dalle leggi
un sunto importante e migliore e dai trattati. Quindi secondo gl'im-
schiarimento il benemerito com- mutabili piincipii della cattolica
,
ne, carne, vino, ec. e scudi sessan- marinai a passare lo stretto, favo-
tasei annui al vicario apostolico ; leggiossi che Ercole piantasse sopra
e la giunta la casa, scudi tre al le loro due vette due colonne di
giorno, e scudi trenta mensili al bronzo, sopra le quali scrivesse non
curato. Gibilterra, Malta e Corfù più oltre, per denotare il termine
166 ING ING
eli sue faliche, e quello del mare parlenne prima ai fenicii e poscia
navigabile. Ciò però non deve in- ai cartaginesi. Certo è che mori i
canti; ed anche ne' più barbarici Spagna. Dal loro condottiero Ta-
tempi entravano dall' Oceano nel rif prese allora Calpe l'arabo suo
della Barbaria, e che unisce il Me- per essersene impadroniti nel 3o3 1
llo molto difficili a minare, per es- stinguono Fez e Marocco nell'A-
sere contramminati bene per tutto, frica, e gli antichi regni di Siviglia
La roccia a tramontana dalla par- e di Granata in Ispagna. La roc-
te di Spagna, più alta die in qua- ca di Gibilterra è oggi la meglio
lunque altro luogo, fronteggia il munita fortezza del mondo; nes-
campo di s. Rocco, ed è munita sun potere umano è atto ad espu-
ne' luoghi più acconci d' una me- gnarla, e solo può farla cadere la
ravigliosa quantità di batterie. Fu- mancanza di presidio o di muni-
rono accresciuti i mezzi di difesa zioni da guerra, o qualche inopi-
gagliardamente colla formazione del- nato colpo della provvidenza. La
le gallerie coperte, scavate dentro città è essenzialmentecommercian-
la rupe e fornite di batterie con te il
; suo porto franco la rende
fuoco ficcante così sull'istmo come 1' emporio delle merci di tutti i
sulla baia. Levandosi la rupe di paesi, e quasi tutte le potenze
Gibilterra a perpendicolo verso tra- dell'Europa e gli Stati-Uniti vi
ratori in Roma si faceva a cavallo Papa s. Leone III fu accolto dai ro-
sino alla porla della città, e poi mani, e fece il suo solenne ingresso
a piedi in abito civile, come osser- in Roma a'29 novembre dell' anno
va il Buonarroti ne' suoi Meda- 800, nel suo ritorno dalla visita
glioni a p. 3i3. Minacciando Desi- fatta a Carlo Magno, e narrata da
derio re de' longobardi la rovina Anastasio Bibliotecario, venne in
di Roma, il Pontefice Adriano I certo modo ad adombrare il trion-
invocò V aiuto di Carlo Magno re fo usato dai suoi successori nella
di Francia. Questi nel 773 vinse solenne funzione del loro possesso,
Desiderio e lo fece prigione. Nel- della quale si trattò nel voi. Vili,
1' anno seguente volendo Carlo pel p. 171 e seg. Il Galletti, Del Pri-
sabbato santo recarsi in Pioma, il micerio pag. 60, racconta, che s.
Papa lo fece incontrare sino a No- Leone III, ritornando dalla Fran-
vi, e trenta miglia lungi da Roma cia alla volta di Roma, accompa-
dai senatori e dai. magnati colle gnato da grande stuolo di prelati
bandiere spiegate. Un miglio di- francesi per ordine di Carlo, fu ri-
stante dalla città trovaronsi tutte cevuto come un apostolo in tutte
le brigate della ed i fan- milizia, le città per le quali passò. Giunto
ciulli delle scuole con rami di pal- vicino a Roma al ponte Milvio fu
me ed olivi, e fuori della città si incontrato dagli ottimali, dal clero,
unirono pure ad incontrar Carlo dalla milizia, dal senato e popolo
tutte le croci ed insegne. All' ap- romano, dalle sacre vergini, dalle
parire di queste, Carlo smontò da diaconesse, da nobilissime matrone,
cavallo, e corteggiato dai suoi dalle scuole de' pellegrini, cioè dei
principi e nobili officiali s' incam- francesi, de' frisoni, de' sassoni e ,
messi fra il Papa e Carlo Magno l' articolo Roma parleremo di quel-
gli scambievoli giuramenti di si- li eh' ebbero luogo in questa me-
curezza, entrarono formalmente in tropoli del cristianesimo, nel pre-
Roma, e nei tre giorni di Pasqua sente articolo limitandoci riporta-
attesero alle orazioni. re qualche analogo esempio, per
i 7a ING ING
notare la diversità delle circostan- venerit reddam. Et cuicumque
tibi
autorità sui romani, con pregiudi- tuì alla Chiesa le terre usurpate
zio della suprema signoria de' Pon- dai Berengari. Ottone II Quindi
tefici, volle che il re prima di suo figlio, Ger-
assestate le cose di
giungere in Roma gli giurasse di mania, raggiunse il padre ed in-
non ledere in verini modo i di- sieme passarono in Roma, ove
ritti di sua sovranità, e di assu- giunsero a'2.4 dicembre 967. Tre
mere la difesa de' suoi stati onde miglia fuori della città furono ad
gli venisse restituito quanto gli era incontrarli i senatori colle scuole,
stato ingiustamente Questo tolto. portando le loro croci ed insegne,
giuramento non esigettero s. Leo- e cantando le lodi dell' imperatore.
ne III da Carlo Magno, e s. Pa- Il Papa si trovò alle scale della
squale I da Lotario I, perchè non basilica vaticana ove li ricevè, ed
si poteva dubitare della loro pro- il giorno appresso, festa del santo
tezione ed avocazia sulla Chiesa Natale, nella stessa basilica Ottone
romana, della quale avocazia par- II fu proclamato imperatore e ricevè
lammo all' Ec-
articolo Imperatore. T unzione dal Pontefice colla coro-
co i termini del giuramento di na imperiale.
Ottone I, fatto a mezzo de' suoi Calisto II, essendo stato eletto
legali. » Tibi Domino Joanni Pa- in Cluny nel 11 19, portatosi in
pae ego rex Otto promittere et Roma vi fu ricevuto con archi
jurare facio per Patrem, et Filium, trionfali, con 1' incontro delle ban-
et Spiritum Sanctum, et per li- diere, de' fanciulli esultanti con ra-
gnum hoc verae suae crucis, et mi di ulivo in mano, dei greci e
cardinal legato apostolico, secondo mani, Federico III col suo nipote
il Catelani, Dell' imperio romano, Ladislao re d' Ungheria e di Boe-
pag. 100; ma al dire del Novaes, mia, ed il suo
Alberto ar- fratello
Nicolò V mandò due cardinali le- ciduca d'Austria portava la ban-
gati a Firenze per incontrarlo ed diera dell'aquila. Seguiva il duca,
accompagnarlo a Roma esigendo- , di Slesia, la nobiltà, Eleonora di
ne prima il consueto giuramento Portogallo imperatrice, la quale era
che prestò in Siena. Giunto nelle accompagnata dalla cavalleria delle
vicinanze di Roma, l'imperatore città imperiali. Il Papa l'attende-
pose in ordinanza 1' esercito e co- va sedendo al palazzo di s. Pietro,
mandò che non si spiegasse altra dove ammise l' imperatore , il re ,
ING ING i
75
ii trono al suo fratello primogenito Zizimo alla porta s. Sebastiano ai
Baiazetto II. A tale effetto parti per i3 marzo, e quindi fece il suo solen-
l'Egitto, edavendo prima fatta o- ne ingresso in Roma. A detta por-
razione nel tempio di Gerusalem- ta recaronsi ad incontrare Zizimo,
me, fu onorevolmente accolto dal il senatore di Roma con molti gen-
sultano di Egitto; indi passò alla tiluomini romani, la famiglia del
Mecca a visitare il sepolcro di Mao- Papa, e quella de' cardinali a ca-
metto, adunò grosso esercito, e ri- vallo di mule, coi cappelli cardina-
solvette di ricorrere all'aiuto di fr. lizi. Vi andarono ancora molti ar-
Pietro d* Aubusson gran maestro civescovi, vescovi, abbati e prelati,
dell'ordine gerosolimitano in Rodi, non che gli ambasciatori del re di
da dove si trasferì in Francia nel- Napoli, de' veneziani, de' fiorentini
la commenda Borgauneuf dell'or- e de' sanesi, con grandissimo con-
dine, camera priora le di Alvergna, corso di gentiluomini e di corti-
trattalo regiamente dai cavalieri. giani, che arrivarono in tutto al
Al gran maestro domandarono di numero di dodicimila cavalli, i quali
custodire Zizimo, il soldano d' E- secondo le prescrizioni del maestro
gitto, il re di Napoli, quello d'Un- di cerimonie, alla volta di Roma
gheria ed Papa Innocenzo Vili,
il con bellissima e lunga cavalcata
al modo che nana il Bosio nella s'incamminarono. Andavano innan-
Stona della sacra religione pai». II, zi i turchi, e le altre persone di
lib. XIV. Fu pertanto devoluta la minor conto del seguito e della
custodia di Zizimo al Pontefice famiglia di Zizimo, e dopo questi
sotto la guardia de' cavalieri ge- cavalcavano i gentiluomini delle fa-
rosolimitani. A tale effetto il prin- miglie de' cardinali, appresso i ro-
cipe colsuo seguito s'imbarcò per mani e dopo loro Domenico Do-
Civitavecchia nel14B9, ed appro- ria con la cavalleria leggiera della
dò a quel porto a' 6 marzo ove , guardia del Papa; dietro a questi i
fu ricevutoda Leonardo Cibo pa- cavalieri gerosolimitani o di Rodi,
rente del Papa, che lo avea a ciò che Zizimo in guardia avevano. Ap-
mandato per trattarlo onorevolmen- presso seguivano g! ambasciatori dei ;
te nella rocca ;
quindi grato Inno- principi, e dietro a loro andava il se-
cenzo VIII gran maestro, e per
al natore di Roma, e seco al pari caval-
avere eroicamente difeso Rodi ,
cavano fr. Guido di Blanchefort prio-
residenza principale dell' ordine re d' molto riccamente
Alvergna,
gerosolimitano, lo creò cardinale. adorno e ben montato ; il signor
Portatosi poscia Zizimo a Roma, di Falcone ambasciatore del re di
il Pontefice gli mandò incontro Francia, e Francesco Cibo. E fi-
il cardinale d' Angiò e France- nalmente cavalcava solo Zizimo so-
sco Cibo suo stretto congiunto , pra un superbo e guarnitissimo ca-
con altri signori, dodici miglia di- vallo, con aspetto intrepido, che la
stante da Roma. Procedendo a ca- ferocia de' principi ottomani rap-
vallo giunsero alle porte della cit- presentava. Dopo di lui seguiva il
tà ove trovarono Domenico Doria maestro di casa del Papa , con gran
capitano della cavalleria della guar- numero di vescovi e prelati, oltre
dia pontificia, con altri signori e la famiglia pontificia. Con tale or-
principati personaggi, giungendo dine passando per Campo di Fio-
,
a' tempi di Paolo II era stato al- ce l'entrata solenne a cavallo per
loggiato il gran maestro gerosoli- la porta Flaminia, andando in mez-
mitano Zacosta. II priore d'Àlver- zo al nominato Francesco Cibo, ed
gna tosto che fu smontato andò a al principe di Capua, e fu allog-
baciare i piedi al Pontefice, insie- giato vicino alla basilica vaticana
me con tutti i cavalieri dell'ordine nel palazzo Cesi. Quanto al princi-
destinali alla guardia del principe pe Zizimo, devesi notare che por-
turco, i quali furono benignamen- tandosi in Italia nel i494 Carlo
te accolti, e trattenuti ad abitare Vili re di Francia, il Papa Ales-
nel medesimo palazzo. Nel seguente sandro VI credette bene far riti-
giorno Innocenzo VIII pontifical- rare Zizimo in Castel s. Angelo
mente vestito ricevette Zizimo con- sotto la guardia de' suoi nipoti
dottogli dal priore d' Alvergna e Galcerano, e Francesco cavaliere ge-
dal signor Falcone; e benché
di rosolimitano, licenziando e riman-
essi lo avessero prima avvisato che dando a Rodi i dieci cavalieri di
secondochè praticano tutti i prin- guardia che custodivano Zizimo
cipi cristiani gli conveniva baciare che ne restò afflitto per l'amicizia
il piede del Papa, nondimeno mal che avea per essi. Giunto in Ro-
volentieri lo fece ; e per mezzo di ma con formidabile esercito Carlo
Giorgio Jaxi cittadino di Rodi in- Vili, fece il suo solenne ingresso
terprete suo, disse alcune parole. circa le ore due di notte a lume
Indi come dal maestro di cerimo- di torcie e di lucerne. L'esercito
nie gli fu ricordato, fece riveren- francese formato di ventimila fanti
za a tutti i cardinali ivi presenti, e cinquemila cavalli in ordinanza,
da'quali gli fu reso il saluto. Tor- era diviso nelle sue squadre, com-
nato alle sue stanze lodò la mae- poste oltre la francese, delle nazio-
stà e grandezza del Papa e sacro ni tedesca, scozzese e svizzera, con
collegio, e si mostrò di tutto sod- armi nuove e non più vedute in
disfatto. Della pompa come il prin- Italia, e con sorprendente appara-
cipe turco fece il suo ingresso nella to d'artiglieria. In ultimo veniva
capitale del cristianesimo , oltre il a cavallo il re Carlo Vili, cir-
Bosio ne tratta il Violardo nella condato dalla sua guardia. Erano
Vita d' Innocenzo Vili. Di questo ne' primi luoghi appresso il re i
,
ING ING I7 -
i
78
1NG ING
i soldati di fanteria della custodia soleo di Adriano VI, nella cbiesa
del palazzo, indi gli scudieri cogli di s. Maria dell' Anima dov' è se-
altri officiali della curia, vestiti di polto.
abiti rossi, e per ultimo il maestro Nel pontificato di Paolo III e
di camera con altri prelati dome- nel i536 l'imperatore Carlo V
stici. Subito poi venivano i pala- fece il solenne ingresso in Roma,
frenieri che circondavano il Pon- a seconda minuta descrizione
della
tefice. Seguivano immediatamente che ne fa il predetto Cancellieri a
il dottore d'Agreda protomedico, pag. g3 e seg. Si narra, che per
e il maestro Pietro di Iloma fiam- fare la strada si demolirono più.
mingo, principale di camera ufli- , di duecento case, e tre o quattro
ziale del registro per la spedizione chiese, onde farlo passare libera-
delle suppliche. Indi seguivano i mente sotto gli archi di Costanti-
cardinali, e dietro a questi gli ora- no, di Tito e di Settimio Severo,
tori, i consoli, i magnati ed i no- e per nuove strade, le quali si
bili, e finalmente la gran turba del videro tutte adornate con fine tap-
popolo concorso allo spettacolo, tut- pezzerie e bellissimi quadri; inol-
ti esclamando: Benedictus qui venit tre Paolo III che invitò a Roma
in nomine Domini, per la vantag- Carlo V, per riceverlo onorevol-
giosa opinione che avevano della mente deputò diversi commissari
santità e dottrina del nuovo Pon- a procurar le cose necessarie di
tefice. Giunto esso con sì magnifi- vettovaglie, di alloggiamenti, e per
ca pompa alla porta della città ,
l'erezione degli archi trionfali ed
trovò nel primo ingresso bellissi- altri ornamenti. Spedì ad incon-
mi archi trionfali, a somiglianza trarlo monsignor Baldassarri da
di quelli degli antichi romani. Al- Pescia, per farlo onorare in tutti i
tri dicono che il Papa sospese il luoghi soggetti al dominio della Chie-
compimento di tali archi, che fu sa, ed espressamente deputò ancora
del conte di Benevento, sopra bel- Papa dispose che facesse V antica
li e ben ornati cavalli, tutti vesti- via trionfale. Alla porta 1' impera-
ti di sai di tela d'oro; la famiglia tore fu incontrato dal clero roma-
di palazzo ossia pontifìcia , tutta no, e baciata la croce presentata
vestita di scarlatto ; cento giovani da mousignor Capizucco vescovo
romani con livrea di giubboni di di Nicastro e vicario del Pontefi-
teletta d'argento, saie e robe di ce, non apparendo tale nell' elenco
raso e velluto paonazzo, ciascuno del Ponzetti ; e fatte Carlo V
con due servitori in livrea; i ca- alcune altre cerimonie, pel Circo
po-rioni, il senatore, i conservato- Massimo, pel Settizouio, passò sot-
ri, i sindaci ed i cavalieri romani to gli archi di Costantino, Tito e
vestiti all'antica di un corto man- Settimio, e per la via di Marforio
to di broccato, con berrette a ta- sotto quello eretto presso la piaz-
glieri pur di broccato foderate di za di Marco, disegno di
s. San Gal-
armellini. Questi giovani romani lo tutto di legno con bellissimi
insieme coi conservatori procedeva- ornamenti, iscrizioni ed allusioni
no alla stalla, portando il baldac- ai fasti dell' imperatore ; indi per
chino pur di broccato dell'impe- la via de' Cesarmi, per quelle del-
ratore. Carlo era vestito sem-V la Valle e de' Massimi voltò per
con un saio di velluto
plicissimo, Campo di Fiore, e giunse per la
paouazzo ed un cappelletto del me- via dritta a ponte s. Angelo tutto
180 ING ING
decorato di statue. Allora il castel- polo romano volle dimostrare la
lo, anch'esso nella sua porta addob- sua gratitudine a Paolo III ch'era-
bato, esplose parecchi tiri d' arti- si portato a Nizza per pacificare
glierie, e per Borgo giunse Carlo l'imperatore con Francesco I re
V sulla piazza di s. Pietro. Il Pa- di Francia. romani a' 24 luglio
I
Altro ingresso trionfale vide Ro- nel foro romano 1' attendeva la
ma due anni dopo, quando il po- compagnia delle milizie della città.
ING ING i8t
Sa!"ì il corteggio sul Campidoglio, le viceré di Negroponte e forse un
cui finestre erano ornate con iscri- nipote di Seliin II. Procedevano
zioni ed insegne tolte ai nemici, tra quindi a cavallo alcune file di
il suono di musicali istromeuti , lo gentiluomini, seguiti dai maestri di
spaio de'moschetti e le voci giu- strada, dai sindaci, dagli scriba se-
bilanti de'romaui. Dal Campidoglio nalus, dai segretari, dai marescialli
proseguì la pompa per le vie dei del popolo romano, dai capo-rioni,
Cesarini, della Valle, di Pasquino, dal priore de' medesimi, dal gon-
e per monte Giordano arrivò sul faloniere in mezzo ai cancellieri
ponte s. Angelo. Quivi il trionfato- e portante lo stendardo del popolo
re fu salutato dagli istrumenti ed romano. Indi cavalcavano il com-
artiglierie del castello, e per Bor- mendatore gerosolimitano Roma-
go traversò la piazza di s. Pietro, gasso con lo stendardo del Papa,
e s'introdusse nel palazzo vaticano. il capitano delle guardie pontifi-
Nel cortile Marc'Antonio scese da cie, due nipoti Pio V, il gene-
di
cavallo, e portossi alla chiesa rice- rale della fanteria, e Marc'Antonio
vuto dal patriarca di Gerusalem- Colonna a cavallo sopra una chi-
me vicario e vescovo di Pola, ve- nea del Papa, con sella di tela di
stito in pontificale, accompagnato oro, guarnita d'oro e seta rossa
dai canonici e clero. Condotto il con frangie simili da piedi ; por-
Colonna all' altare del ss. Sagra- tava stivaletti bianchi incerati con
mento ivi fu cantato il Te Deum; calze di seta d'oro, e sotto tela di
visitò gli altri altari, e posto in argento e , giubbone
seta morella
mezzo da due camerieri del Papa, di tela d'oro con cappotto di seta
a questi venne introdotto in com- nera con trine d' oro foderato di
pagnia degli uffiziali romani. Pio pelli zibelline , con cappello di
V lo ricevette con grandi dimo- velluto nero guarnito di frangia
strazioni di onore, e gli diede lun- d'oro con perle di molto valore,
ga e grata udienza a solo. Dipoi e salutava tutti umilmente, sem-
il giorno dis. Lucia nella chiesa pre col cappello in mano. Erangli
di Maria d'Araceli solennemente
s. intorno dodici staffieri con calze
si celebrò la messa dello Spirito d'oro di velluto cremisino trincia-
Santo, Marc'Antonio Mureto pro- to, con ginocchiati di raso picchia-
nunziò una bellissima orazione in to, con calzette cremisine e scarpe
lode del trionfatore, ed ebbero luogo bianche, borricco di velluto nero
altre festevoli e pie dimostrazio- con liste del medesimo trinciante,
ni descritte da Sebastiano Torello, e giubbone di raso cremisino pic-
e riportate dal Cancellieri nella chiato, cappe di panno nero con
Storia de possessi a p. 1 18. Quan- liste di velluto quattro dita larghe,
to alla descrizione della pompa e berretta di velluto nero con piu-
trionfale , eccone il compendiato me bianche e rosse. Dietro ad es-
racconto. La soldatesca della città so venivano il senatore coi conser-
che l'accompagnò venne divisa in vatori, ed i cavalleggieri del Papa.
tre squadroni. Eranvi dodici vesti- Sisto V per regolare meglio le
ti alla turchesca, ed alcuni turchi cose dell'ordine gevosomilitano, nel
schiavi legati in numero di due- 1087 chiamò a Roma il gran mae-
cento, tra' quali alcuni pascià , il stro fr. Ugo de Loubeus de Ver-
182 ING ING
dalle. Avvicinandosi questi alla cit- la sacra religione, t. I, p. 298 e
tà, il cardinal Alessandro Peretti seg. Del solenne ingresso che fece
nipote del Papa gli mandò incon- in Roma nel pontificato di Alessan-
tro buon numero di carrozze e di dro VII la celebre Cristina regi-
cavalli a maggior comodo del suo na di Svezia, se ne può leggere la
seguito numeroso, ed oltre a ciò gli descrizione nel voi. X, p.3o2 e seg.
mandò in dono una lettiga coper- del Dizionario. Da ultimo in Ro-
ta di velluto cremisino fregiata d'o- ma nel i838 coi tipi del Sal-
ro. In questa entrò il gran maestro, viucci il dotto e eh. d. Tito Crcco-
seguito da una sedia di velluto ne- ni bibliotecario dell' eccellentissima
ro portata da otto schiavi con ca- casa Albani, pubblicò l'opuscolo inti-
sacconi di velluto nero trinati d'o- tolato : Descrizione del primo viag-
ro, essendo circondato da ventiquat- gio fatto a Roma dalla regina di
tro palafrenieri vestiti dell'istesso Svezia Cristina Maria, e delle ac-
drappo con maniche di broccato. Il coglienze quivi avute ec, del p. Sfor-
gran maestro agli 8 dicembre de- za Pallavicino della compagnia di
sinò nella villa di Ciriaco Mattei Gesìi, poi cardinale, tratta da un
barone romano, quindi venne incon- manoscritto della biblioteca Alba-
trato dalle famiglie de'cardinali, de- ni.In esso a p. 4° e se g- si descri-
gli ambasciatori e dei principi, e ve il suo ingresso in Roma, ed al-
fece il suo ingresso in Roma con tro relativo. Dell'incontro dei car-
tanto concorso di tutti gli ordini dinali a qualche principe sovrano
della corte e della nobiltà roma- nei loro ingressi in Roma ne par-
na, che non solamente superò l'in» lammo altrove al voi. X, p. 3o2
trata del suo predecessore La Cas- del Dizionario, all'articolo Ferrara
siere, della quale facemmo parola al ec. Il Lonigo, Delle vesti purpuree
voi. XXIX, p. 252 del Dizionario, p. 4'> dice che quando i cardinali
ma qualsivoglia altra più. magnifi- cavalcavano per incontrare i car-
ca e più solenne che da molti an- dinali legati che ritornavano dalle
ni veduta si fosse. Nel passare pel legazioni, o i cardinali che porta-
ponte s. Angelo, salutollo il castel- vansi a ricevere il cappello cardi-
lo con tutte le artiglierie, ed il si- nalizio, o per incontrare imperato-
mile si l'innovò quando sulla piaz- ri, re, od altri principi, assumeva-
za di s. Pietro pose piede in terra. no le cappe paonazze di cambellot-
Asceso nel palazzo vaticano , fu to, le sottane conformi al tempo
accolto nella prima loggia da d. e giorno corrente, dovendo essere
Michele Peretti fratello del cardi- i finimenti delie mule conformi al
nale, e condotto nella sala di Co- colore delle sottane non delle cap-
stantino lo presentò al Papa ed al pe; tuttavolta Leone per onora- X
sacro collegio al modo narrato a re Francesco I lo fece incontrare
p. 253 del citato volume, ove pu- dal sagro collegio con cappe ros-
le si disse dell'alloggio datogli nel se. A p. 56 poi avverte che car- i
Vaticano. Ivi fu visitato dal cardinal dinali per antica consuetudine in-
Peretti, da tutti i cardinali, dagli contravano collegialmente gl'impe-
ambasciatori e da tutta la corte; ratori ed imperatrici sì latini che
indi Sisto V lo creò cardinale, co- greci, i re, le regine, i figli dei re
me si legge nel Pozzo, Historia del- primogeniti, laici e legittimi, il do-
ING ING i83
gè o principe di Venezia come si medaglia con e
l'effigie del Papa
praticò in Ancona a tempo di Pio l'epigrafe,advextvi. opt. prixcipis.
11. Avverte inoltre, che ad altri v. >ox. qvixct. Nel rovescio fu rap-
principi di sangue regio, come fra- presentato il detto arco trionfa-
telli di re, figli di re non primo- le. La nobiltà, il senato e popolo
geniti, figlie e sorelle di re o re- romano, oltre le dimostrazioni di
gine, non uscivano i cardinali col- ossequio e di tripudio già date
legialmente ad incontrarli, ma si dalla città, ordinò per tale avveni-
soleva mandare due cardinali no- mento la costruzione del detto ar-
mine collegi, e Io stesso si faceva co trionfale all'ingegnere Benedetto
coi nipoti legittimi dei re, etiarn ex Piernicoli, che l'eresse sulla piazza
primogenito, così al tempo di Ales- del Popolo all'imbocco della strada
sandro VI con Ferdinando princi- del Corso, innestando per così di-
pe di Capua figliuolo d'Alfonso pri- re la macchina dell'arco colle estre-
mogenito di Ferdinando re di Na. mità delle due chiese della Madon-
poli. na dei Miracoli, e di s. Maria di
Dopo la morte di Pio VI acca- Monte Santo, con istatue colossali,
duta in Valenza di Francia, nel inscrizioni , ed anologhi emblemi
declinar dell'agosto 1799, a cagione ed ornali. Per più nobilitare la de-
delle turbolenze de'tempi il sacro corazione della piazza si continuò
collegio dei cardinali non in Ro- l'architettura anche nelle altre due
ma ma in Venezia potè adunarsi strade che conducono a Ripetta
in conclave per dargli il successo- ed a piazza di Spagna, formando
re, ciò che si effettuò nel marzo nella linea della facciata delle due
1800 nella persona del cardinal chiese due porticati. Si decorò an-
Chiaramonti che- prese il nome di cora gran parte della piazza del
Pio VII. Afflitta Roma per un'in- Popolo, fin dopo l'obelisco, con
fausta serie di politiche vicende, due linee di gradinate per comodo
giubilò per tale esaltazione, e que- della popolazione, con quattro or-
sta gioia immensamente si accreb- chestre. Tutta la piazza venne
be nell'avvicinarsi a lei il nuovo pa- guarnita dalla truppa napoletana
dre e sovrano, per cui volle cele- col general d. "Diego Naselli alla
brarne solennemente l'ingresso che testa, essendo governo provviso-
il
ebbe luogo a' 3 luglio. Se ne pub- rio di Roma stato affidato ai mi-
blicò la relazione dalla stamperia nistri del re Ferdinando IV. Es-
di Vincenzo Pilucchi Cracas, ed il sendo tutto disposto pel felice in-
Cancellieri l'inserì nella summento- gresso in Roma del supremo Ge-
vata Storia a p. 469 e seg. Dalla rarca, e le strade ornate di nobili
stamperia Lazzari ni poi si pubbli- tappezzerie, il tenente generale
cò la Descrizione dell'arco trionfa- Bourchard andò in vece del mare-
le ed altre decorazioni architetto- sciallo Acton fino alla stazione della
niche innalzate nella piazza del Po- Storta per complimentare il Pon-
polo per solennizzare il primo glo- tefice, e fargli scorta fino alla ca-
rioso ingresso nella dominante del- pitale col corteggio di scelta uffi-
la santità di nostro Signore Papa cialità, e di cinquecento uomini di
Pio VII. Questo ingresso fu cele- cavalleria. Pio VII, deposto 1' abi-
brato come altri con coniazione di to viatorio nel casino del cav. Boc-
>84 1NG ING
capaduli vicino a ponte Molle, e e nelle anticamere. Finalmente por-
ripresi gli abiti usuali si pose nel- tatosi alla loggia del palazzo, com-
la bellissima carrozza tirata a sei partì 1' apostolica benedizione al-
divalli, donatagli dal contestabile l' immenso popolo: per tre sere
Colonna, insieme ai cardinali Giu- fu fatta generale illuminazione, ed
seppe Doria e Romualdo Braschi, i poveri provarono gli elfetti della
non permettendo ebe fosse tratta comune esultanza.
a braccio da molti divoli romani Essendosi portato Pio VII a
Dopo essere
trasteverini. stato com- Parigi per coronare Napoleone, ri-
plimentato a nome del re di Na- tornando nel i8o5 alla sua capi-
poli, il Pontefice s' incamminò ver- tale, solenne ne fu 1' ingresso, che
porta tra innumerabile po- il numero
so la descrive 4 del Diario 1
polo esultante, indi verso le ore dì Roma, di cui. diamo qui ap-
22 fece il suo ingresso in Roma presso un sunto. A' 16 maggio il
come in trionfo, scortato da nu- Papa giunse a Monte Rosi dopo
merosa cavalleria oltre la corte avere pernottato a Nepi in casa
pontificia ; assordando 1' aria i cla- Pisani, ed ivi ascoltata la messa.
morosi e lieti evviva, il suono del- Ad ore 19 arrivò alla Storta, ove
le orchestre, quello di tutte le furono ad ossequiarlo il ministro di
campane della città che durò Spagna e molti signori romani,
un' ora e mezzo, ed il continuo mentre altri d' ambo i sessi lo at-
rimbombo delle artiglierie di Ca- tendevano lungo la strada che cou-
stel s. Angelo, ove furono inalbe- duce a ponte Molle. Quivi giunto
rati gli stendardi pontificii. Prose- trovò molti prelati tra' quali mon-
guendo il treno per la via del signor Alessandro Lante tesoriere
Corso, voltò al palazzo Ruspoli per generale, che gli mostrò i miglio-
la strada conduce a ponte s.
che ramenti fatti al ponte, principal-
Angelo, e per Borgo giunse alla mente per questo suo ritorno in
basilica vaticana . Smontò dalla Roma. In una casa poco distante
parte della sagrestia, ricevuto dai Pio VII dimise gli abiti viatorii,
vescovi, prelati, da undici cardina- ed assunse gli usuali, e sali nella
li, e dal cardinal York alla testa carrozza nobile detta stufa, coi
del capitolo della basilica. Avendo cardinali di Pietro e de Bayane,
quivi appagata la sua divozione, e fece il suo ingresso nella città
collo stesso accompagnamento e colle solite dimostrazioni di onore
slato maggiore del re di Napoli e di allegrezza, preceduto e segui-
ossia delle due Sicilie, il Papa si to da questo treno. Precedeva un
condusse al palazzo Quirinale, ri- picchetto di cavalleria, quindi ve-
cevuto dal cardinale Roverella pro- nivano due battistrada a cavallo;
datario, da monsignor Consalvi pro- una carrozza di palazzo col cav.
segretario di stato, dal general Na- Altieri vice-sopraintendente delle
selli, dal regio consultore Frama- poste, marchese Sacchetti foriere
il
Pietro col suo seguito ; la carrozza sistito alla funzione, come vi as-
del Papa e col motto: ex gallia redini del governo, sì in Roma che
hedevnti. postr. EiD. mai; e nel" nelle provincie, monsignor Agosti-
l'esergo p. mii/vivs. eest. mdcccv ,
no Rivarola poi cardinale, il quale
pel risarcimento ed ornato del annunziò poscia a Roma il ritorno
monte Molle. Altre notizie sui so- del sommo Pontefice tanto desi-
lenni ingressi si possono principal- derato. L' entusiasmo de' romani
mente leggere negli articoli Viag- giunse ad un punto non facile a
gì, Villeggiature, Treni e Caval- descriversi, e Roma si vide popo-
cate. lata degli abitanti de' circostanti
Ma il 24 Diaggio t 8 1
4- sa i'à luoghi, come di altri paesi, e pre-
sempre, massime per Roma, giorno sento uno spettacolo da non po-
memorabile e glorioso, pel trionfa- tersi immaginare da chi non lo
le e solennissimo ingresso che fece vide. Si fecero quindi grandi pre-
Pio VII in questa metropoli del parativi per festeggiare il sospira-
cristianesimo, e ritorno alla sua to ritorno del legittimo principe,
sede, dopo cinque anni di depor- e del capo della Chiesa universale,
frizione, per cui in perpetuo rin- I romani con generale movimento
graziamento alla Reata Vergine, il abbandonarono pressoché ogni cu-
rnedesimo Pontefice istituì la festa ra, e solo attesero ad occuparsi in
di divozione per Pioma e per tut- pubblici e privati modi in prepa-
to lo stato ecclesiastico di Maria rare splendidi segni di loro leti-
A uxì Hit m clivi stiano rum. La descri- zia, e brillanti illuminazioni; tutti
zione di questo avventurato in- ardentemente bramosi di esternare
presso stampata a parte, non
fu in diversi modi la loro profonda
che nel Giornale romano nume- venerazione verso il comun padre
ro 63, e suo supplemento del 28 e sovrano, senza distinzione di
maggio i8i4j e successivi numeri persone o ceti, laonde anche i bi-
64, 65 e 66. L' avvocato Miche- sognosi ed i poveri con luminarie
le Galea/zi pubblicò un' elegantis- e festevoli apparati presero parte
ma descrizione per commissione al giubilo universale. Dal ponte
del ministro di Portogallo Pinto, Molle alla porta del Popolo e nel-
e con questo titolo: Epìstolam ad le vie interne della città che Pio
amicwn Petropoli commoranlem de VII dovea percorrere, si eressero
trium phali Pii FU. P. M. in Ur- archi di trionfo, anfiteatri, colon-
bem ingressu, Romae apud Rourliè nati, gradinate, tappezzerie, addob-
i8i4- 11 Pistoiesi nella Vita di bi , festoni, versare, fiori, ed or-
Pio VII) HI, p. 194 e se g-> ce
t. namenti d'ogni genere, e molti di
ne diede eziandio la relazione con nuova invenzione. Le gradinate
molte delle iscrizioni in tale epoca principiarono dal detto ponte fino
poste negli archi trionfali ed al- alla porta del Popolo, e da questa
trove. Noi ci limiteremo ad ac- fino al Vaticano ed al Quirinale,
cennare le cose principali. Dopo estensione assai grande ma ristret-
1' occupazione di Roma e stato ta al desiderio del numero prodi-
pontificio operata dagl' imperiali gioso di quelli, che anelanti, e
francesi, venendo Pio VII reinte- col cuore intenerito, e gli occhi
grato de' suoi dominii, nominò suo umidi di lagrime, concorsero a fé-
IXG ING iS-
La porta del Popolo venne or- strade della via. Papale, al luogo
nata con grandioso stemma del detto de' Cesarmi, si eresse altro
Pontefice ed iscrizione , e poiché arco di trionfo, semplice ma ben
tutto in quel giorno essere dove- inteso , e con emblemi e figure
va simmetria, magnificenza e gran- allegoriche: per la spesa concorsero
dezza , incontro alla chiesa di s. gli abitanti del luogo, e 1' archi-
Maria del Popolo s'innalzò consi- tetto fu Giocondo Dante. Nella
mile facciata : ivi si schierarono le piazza di ponte s. Angelo, alcune
milizie de' capotori, ed il senato persone, fra le quali l'avvocato Set-
romano attese il Pontefice. Dai la- tembrini , a mezzo dell' architetto
ti di queste due facciate progredi- Tommaso una
Zappati , eressero
va per ambe le parti un colon- magnifica mole quasi ottagona di
nato, il quale terminava sull' im- decorazione, ossia monumento qua-
boccatura delle due strade latera- drato ad angoli tagliati, rappresen-
li che conducono a Ripetta, ed tandosi sopra un arco le virtù che
alla piazza di Spagna. Il disegno caratterizzavano il Pontefice, la Co-
di queste architetture e decora- stanza religiosa e trionfante sopra
zioni fu Giuseppe Vala-
del cav. le altre. Alla prestazione gratuita
dier, ed eseguito per ordine del l'architetto associò i seguenti arti-
senato e popolo romano, con di- sti che fecero le statue allegoriche:
verse allusive iscrizioni. Nella piaz- cioè la Giustizia il cav. Pacetti,
2a di Venezia coll'opeia dell'archi- 1' Umiltà il cav. Thordwalsen, la
tetto cav. Clemente Folchi, i mer- Temperanza e la Prudenza il cav.
canti di campagna innalzarono un Labotireur, e la Costanza Carlo
arco trionfale che caratterizzava Pinelli. Diverse decorazioni, passi
la fermezza del venerando trion- scritturali, epigrafi ed iscrizioni,
fatore. Esso era d' ordine dorico, abbellivano questa macchina. Inol-
con emblemi ornati bassorilievi
, , tre il medesimo architetto ornò il
e idi baciò di vota mente i piedi. gono nel Giornale romano nume-
Risalilo Pio VII in carrozza pro- ri 5j e 58 la vanguardia di ca-
;
fice dal momento ch'egli pose pie- convoglio da viaggio. Tutta la stra-
de ne' luoghi ove trovavasi l'ar- da percorsa dal santo Padre eccbeg-
mata napoletana ; poscia veniva il giò continuamente di plausi, di ev-
marchese Sacchetti foriere maggio- viva , di spontanee espressioni di
re, il barone Piccolomini cavalle- tenerezza, di venerazione ed amo-
rizzo maggiore, e la carrozza del re; il Papa commosso dallo spet-
maestro di casa de'sacri palazzi. tacolo , a tutti faceva viso ilare e
Precedeva la carrozza pontifìcia ripeteva affettuose benedizioni ; tut-
monsignor Speroni crocifero a ca- to essendo religioso entusiasmo ed
vallo colla croce inalberata, circon- allegrezza indescrivibile.
dandola la guardia svizzera nella Il dottore Giacomo Brasca (che
sua antica uniforme al lato destro : il Papa regnante fece cavaliere del-
della carrozza era a cavallo il te- lo Speron d'oro ) della famiglia
nente generale Piguattelli Cerchia- che da Sisto V
tuttora fornisce di
ra, nel sinistro il maggiore Sigis- palme il palazzo apostolico, aven-
mondo de Oppitz colonnello co- do ogni anno presentato a Pio VII
mandante la cavalleria austriaca o nella sua dimora a Savona una
ungarese, che poscia servì nelle fun- bellissima palma lavorata a san Re-
zioni di guardia d' onore il santo mo, fatta raccolta delle più belle
Padre procedendo subito dopo tut-
;
palme si recò in Roma per tribu-
ta P uiììzialità dello Stato maggiore tarle al Pontefice nel suo trionfi-
dell'armata napoletana colla detta le Quindi nel casiuo del
ingresso.
cavalleria de' lancieri. La carrozza suo amico Giuseppe Viale chirur-
nobile ed il treno del seguito di go, insieme con questo dispose un
sua Santità erano tirale da mute coro di fanciulli e fanciulle con
a sei cavalli, poscia seguivano le palme in mano, cioè veutidue or-
mute di palazzo coi prelati mag- fanelli vestiti di bianco con colta
giordomo e maestro di camera, e e berretta, e quarantacinque ver-
camerieri segreti partecipanti. Ap- ginelle del conservatorio di Ripet-
presso venivano le carrozze nobili ta in parte, altre di oneste fami-
del cardinal Mattei e del cardinal glie romane, e queste zitelle con
Pacca, seguite dalle seconde loro panieri di verzure e freschi fiori ,
come primo conservatore gli dires- uffiziali civici, finché non furono ri-
se questa breve orazione. » Beatis- prislinate le guardie nobili , allor-
simo Padre. Se trionfa la religio- quando il Papa incedette per la
ne, se giubila il mondo cattolico, città col treno pubblico, a piedi ne
se esultano i vostri fedelissimi sud- circondarono la carrozza, mentre
diti, e specialmente Roma eh' è la la cavalleria ungarese la seguiva
sede del sovrano Pontefice, si ri- come dicemmo,
pete dalla magnanima costanza del- Anche tutto il clero di Roma
la Santità vostra nelle diverse tra- colle insegne delle basiliche si
versie della Chiesa e della sovra- portò sulla piazza del Popolo ad
nità. Il senato, in nome del pò- incontrare il sommo Pontefice, e
polo romano, contesta a' piedi di lo precedette processionalmente in-
vostra Beatitudine i segni della più nanzi alla croce papale portata
viva riconoscenza, e le presta quel- dal crocifero. Dopo aver percor-
l'omaggio e quella fedeltà che Sem- so il nobilissimo treno e pom-
pre indelebile ha conservata nel pa trionfante tutta la via del Cor-
suo cuore, come ha dato in ogni so, voltò a piazza di Venezia e per
circostanza riprove non equivoche la strada Papale giunse alla basi-
di attaccamento e venerazione, e si lica Vaticana. Il capitolo di questa
chiama fortunato di contestarglielo appena intese che le artiglierie di
in avvenimento del
questo fausto Castel Angelo annunziavano l'in-
s.
voslro glorioso ritorno, ed in qua- gresso nella porta del Popolo del
lunque altra occasione, ed iinplo- sommo Pontefice, processionalmen-
ra la vostra paterna benedizione", te parti dalla basilica, e proceden-
II Papa rispose benignamente: » Sia- do per la strada Papale, passata la
ino grati al senato romano delle chiesa Nuova, e nelle vicinanze di
dimostrazioni dateci in nome del Pasquino ebbe la religiosa conso-
popolo; nulla però si deve ripete- lazione d'incontrarlo, e fatti i suoi
re da noi , ina tutto da Iddio ". omaggi prese luogo nella proces-
Allora il primo conservatore repli- sione del clero, e con esso proce-
di modestamente. « Fra le altre dette a s. Pietro. Il clero romano
"virtù che. adornano la Santità vo- prima della processione erasi riu-
stra, risplende la profonda umilia; nito nella chiesa di s. Maria del
ma le dimostrazioni del senato le Popolo. 11 Papa fu ricevuto dal
ha vedute e le vedrà confermate sacro collegio, dalla prelatura ed
ING ING i
9i
altri personaggi ; e fatte le con- Angelo ch'ebbe luogo la terza sera,
suete orazioni nella basilica, dopo fu bellissima. Nelle diverse illumina-
aver ricevuto la benedizione col zioni si videro grandi lampade di
ss. Sagramento, per la via Papale forme antiche, vasi etruschi, emble-
e col medesimo accompagno si re- mi ed allegorie singolari. Nel pa-
cò al palazzo Quirinale, ove ritro- lazzo della ex regina d'Etruria sul-
varonsi di nuovo il sacro collegio, la loggia si ammirò un gruu qua-
)1 senato romano , ed i ministri dro trasparente. Incontro al palaz-
esteri , oltre la prelatura , e dalla zo Cingi meritò attenzione il ri-
gran loggia benedi l' immenso e tratto del Papa trasparente. Al
festevole popolo. Intanto essendo fontanone di ponte Sisto i fratelli
l'ora tarda si vide la città illumi- Cartoni esposero in figura natura-
nata sfarzosamente a giorno, ciò le di cera Pio VII, che sollevava
che venne ripetuto per due altre Roma, e la richiamava alla Reli-
sere, con ornali in differenti rog- gione, con mirabile illuminazione.
gie parature , festoni
, ghirlan- ,
Michele Ajani espose un grande sten-
de di fiori, pitture trasparenti, dardo dipinto a olio colle immagi-
botti , fiaccole , torcie , ed an- ni de' Pietro e Paolo, del
ss. Pon-
cora l'università degli ebrei ce- tefice col suo stemma, ed in mez-
lebrò più modi 1' avvenimen-
in zo a nove bandiere. Giovanni Rot-
to. opera dell' architetto Leo-
Coli' ti coli' opera dell' ingegnere Pro*
poldo Buzi gli ebrei sulla piazza vinciali fece costruire a Ripelta
delle Scuole eressero un tempio sul Tevere un meraviglioso e so-
con altre opere sul prospetto della lido ponte trionfale su barche, per
sinagoga , e vaghissime illumina- solennizzare il prezioso ritorno di
zioni. Fra i palazzi che si distin- Pio VII, e facilitale al pubblico
sero nelle splendide luminarie, no- il tragitto del fiume con sicurezza
mineremo quelli della curia Inno- a s. Pietro :
1' arco di trionfo fu
cenziana, Sciarra, Verospi, Borghe- collocato sulla gran barca di mez-
se, Ruspoli ed altri. I più regolati zo; ed era dedicato alla Religione
disegni e lampadini di prospetti- figurata in un gruppo di figure,
ve, di ornati, di piramidi, e di e calpestante i vizii. Vuoisi che
festoni che abbarbagliavano la vi- all' arrivo del Poutefice passassero
sta riuscirono di comune stupore. il ponte da sessautamila persone,
Le ringhiere pel Corso, in piazza per recarsi a vedere lo spettacolo
Navona, alla Rotonda, agli Orfa- che presentava la piazza Vaticana,
nelli, a pie di Monte Cilorio, ed massime all' arrivo del Papa. In
altrove formarono spettacoli diffi- tempo di notte seimila lumi ador-
cili ad immaginarsi. A Villa Me- narono il ponte con brillante effet-
dici i' accademia di Francia fece to. Finalmente noteremo che nella
una splendida illuminazione con zecca pontificia di Roma furono
bellissimo fuoco artifiziaie. La fa- battute diverse medaglie, celebranti
mosa illuminazione a lanternoni il trionfante ingresso in Roma di
e fiaccole della cupola, facciata, Pio VII. Il p. Gallico, Ada sele-
colonnato, e piazza di s. Pietro cta caeremonialia, tratta de Pon-
fu eseguita con maggior copia di tificis itùiera/itis vestes quo
lumi, e la girandola in Castel s. ordine iter agat qua poni-
1
92 ING ING
pa in civitate exccptus il- naie mandava un suo gentiluomo
lani solemniler ingredilur da monsignor maestro di camera
ex itinere rediens quomodo exce- del Papa, per sapere in qual gior-
plus. Più, nella parte seconda no ed ora voleva degnarsi il Pon-
espressamente riporta De ilineribns tefice ammetterlo alla udienza. A-
Altri solenni ingrani erano quelli corteggio, onde entrare in essa per
dei cardinali quando porlavansi a essere condotto al palazzo aposto-
Roma dopo la loro creazione , o lico.Eguale partecipazione si co-
dopo qualche legazione; e quelli stumava dare agli altri nipoti del
degli ambasciatori, gl'ingressi so- Papa ecclesiastici o secolari colla ,
ING ING i
93
tratto di strada doveva
per cui della cavalcata. Il cardinale saliva
passare la cavalcata. Finalmente il nella carrozza mandatagli dal car-
cardinale invitava tre prelati e l'able- dinal nipote o segretario di stato,
gato che gli avea portato la ber- coi quattro prelati e il detto mae-
retta cardinalizia, a recarsi in abi- stro di camera del padrone della
to viatorio alla predetta per
villa, carrozza, che siedeva sopra uno sga-
accompagnarlo sino al palazzo apo- bello a mano destra, sedendo a si-
vnt. IXXV. i3
, ,
non cedeva mai la mano nelP an- sotto la direzione dello zio appre-
dare e nel muoversi dalla sua se- se la filosofia. Ritornato in patria
dia, acuì veniva accompagnato da poco dopo passò nell'università di
un gentiluomo che mostrava di Oviedo a studiare la legge civi-
accomodarla come faceva dell'al- le e canonica con singolare pro-
tra sedia un altro gentiluomo. Scri- fitto, ove accoppiando la dolcezza
ve il Sestini nel suo Maestro di del tratto all'innocenza de'costumi,
camera }
che anticamente alcuni si pure nella musica e nel
esercitò
cardinali ,
ambasciatori e principi canto. Monsignor Llanes arcivesco-
solevano in persona incontrare il vo di Siviglia, informato delle qua-
cardinale che faceva il suo solenne lità e buone speranze che dava il
ingresso a Roma ; ma il suo an- giovane Pietro, bramò avello pres-
notatole Amati avverte che Urbano so di sé nella propria famiglia,
Vili rimediò a questo inconvenien- onde avviarlo allo stato ecclesiasti-
di Spagna, senza far conto per stico composto con metro, cantico
niente dell' autorità del romano in versi, piccolo poema di lodi a
Pontefice, né dei vescovi titolari Dio ed ai santi, e destinato ad es-
di Spagna, anzi volendo che tutti porre con soavi e nobili ispirazio-
ai sottomettessero obbedienti alle ni i misteri della nostra religione,
-
quale nel titolo del salmo 72 cosi laudas Deum non dicis hy-
,
sii laus et Dei, et non cantetur, mnurn. Gli inni si trovano ram-
non est hymnus j oportet ergo , ut mentati come in uso nella Chiesa,
sit hymnus, habeat haec tria : lau- fino dall'età degli apostoli in s.
sebio lib. 7, cap. 19. Nella chie- gli divenne un punto di que-
inni
sa latina, secondo l' opinione co- stione in alcune chiese e concilii,
mune , il primo che compose pro- temendo che sotto i fiori poetici
priamente degl' inni e dei cantici avesse a nascondersi la eresia, giac-
per essere cantati nella chiesa, fu ché Ario prete, poeta e musico, a
s. Ilario vescovo di Poitiers. Nelle mezzo di canzoui spirituali in versi,
,
me può vedersi dall'inno della re- gemme eh' è difficile trovarne più.
gina s. Elisabetta, e da qualche belle, trattando nobilmente un sog-
altro,che a lui attribuiscesi comu* getto ch'è il più degno delle mu-
nemente. I però osservano,
critici se cristiane, come la celebrazione
che mentre Urbano VIII volle do- di Dio, i misteri di nostra santa
nare agli inni antichi la purezza religione, ed altri argomenti ec-
della lingua e del ritmo, susci- clesiastici e sacri. La prima strofa
tò questo lamento: Accessit lali- dell' Allo ex olimpi vertice,
inno :
nitas, recessi t pietas. 11 Si eco scris- ultimo del Breviario romano, potè
se, Deecclesiaslicahymnodia, 1 634; somministrare al lodato Manzoni
ed il Mattei, Ilinnodia sacra pa- la bella immagine con che dispie-
rafrasi armonica degl'inni del iuio- ga il volo sublime al suo stupen-
vo Breviario romano, stampata in do inno del Natale. L'encomiato
Bologna. Gli inni hanno formato Borghi, oltre gl'inni sui misteri
in tutte l'età una parte essenziale di nostra religione, ci ha dato
,,
JN>" MI 20)
inoltre de'capi d'opera in quelli suo intiero compimento nella stra-
ad onore di s. Filippo Neri, di ge degli Innocenti. Rama di cui
s. Filomena, di s. Ignazio, di s. parla s. Matteo era un villaggio
Luigi, di s. Romualdo, ed altri. poco distante da Betlemme, e la
In questo Dizionario sono ripor- tomba di Rachele era in un cam-
tati ai rispettivi articoli gì' inui po che ne dipendeva. E probabi-
principali, e di molti altri se ne le inoltre che la strage siasi estesa
parla in diversi luoghi. Sulla re- infino alla tribù di Beniamino, che
cita e canto degli inni, e ciò che si trovava nel vicinato, e che di-
si deve dire dopo di essi in al- scendeva da Rachele. Se vogliamo
cuni tempi, ne tratta la rubrica attenersi alla liturgia degli etiopi
generale del Breviario romano. e al calendario dei greci, perirono
INNOCENTI ( i santi ). Così quattordicimila fanciulli; ma que-
chiamami i fanciulli che Erode sto numero , secondo il Butler
fece uccidere, avendo udito dai sembra esagerato, e non vi so-
magi, venuti dall' oriente per cer- no ragioni che ci obbli-
solide
care e adorar Gesù Cristo, che ghino ad ammetterlo. Il Sarnelli
il Messia predetto dai profeti era nelle Lettere ecrl. t. VI, lett. LV :
nato fra' giudei . Perlocchè te- Se si pub sapere il numero de* ss.
mendo Erode di essere spoglia- Innocenti , e del rito con cui la
to del suo regno, prese la bar- santa Chiesa li celebra ; rigettan-
bara risoluzione di far uccidere do l'opinione erronea di quelli che
tutti i bambini che da due anni bonariamente credettero essere il
santi Innocenti è senza dubbio tore. A tale effetto nel 4°9 venne
antichissimo nella Chiesa , che spedita dal senato e popolo roma-
gli ha sempre considerati come il no un' ambasceria a Ravenna, ove
fiore de' martiri. Essi ebbero la dimorava Onorio, per la conclu-
gloria di morire
per Gesù Cristo sione di questo trattato. Invitato
in un'età nella quale non poteva- il Papa a porvisi alla testa, di
no ancora invocare il suo nome, buon grado vi accondiscese. Nulla
e trionfarono del mondo prima di persuase l'imperatore a confermare
conoscerlo. Che ogni anno se ne la capitolazione, dopo che Giovio
celebrava ne' primi secoli la loro prefetto per impru-
del pretorio
memoria, lo afTertnano Origene e s. denza fece interromperne le nego-
Agostino. La chiesa latina cele- Mentre Innocenzo I rad-
ziazioni.
bra la loro festa ai 28 di dicem- doppiava le cure per salvare Ro-
bre, e la greca ai 20,. In molti ma, Alarico incominciò le ostilità,
luoghi si mostrano delle reliquie obbligò romani ad eleggere im-
i
l'anno 4 02 j
i° el ** di quarantadue fruttuosamente in Ravenna, non fu
anni. L'impero d'occidente era al- testimonio di tale catastrofe, e
lora governalo da Onorio; la chie- tornato in Roma non trovò che
sa africana trovavasi divisa per la desolazione e rovine. Fu dai ro-
setta de'donatisti ; ma fiorivano s. mani ricevuto come un angelo
Giovanni Crisostomo, s. Girolamo consolatore , ond'egli si applicò
e s. Agostino, coi quali il Papa con tutto l'impegno a solleva-
ebbe sempre corrispondenza, aven- re i cristiani colpiti da tante dis-
do dichiarato innocente e restitui- grazie, a restaurare le chiese, or-
to alla sede di Costantinopoli il nandole di nuovi lavori e di pre-
1NN INN 207
ziose suppellettili d' oro e d* ar- nel canone delle sacre Scritture. E
gerito. calunnia quanto scrissero Zosimo
Da quel punto Innocenzo I, più e 1' Osmanno, che s. Innocenzo I
che prima, non attese che a far permise nel 4°4 ' a celebrazione dei
fiorire la religione, e pubblicare giuochi secolari o centenari chia-
molte costituzioni pel regolamento mali ludi, i abo-
(piali erano slati
I NN INN 209
ni nemici di Anacleto IT. Fu que- l'investiture ecclesiastiche, ma il
sto pseudo-papa in s.
consacrato Papa ricusò di farlo, solo promet-
Pietro, e per mantenersi nell' u- tendogli la corona imperiale s'egli
surpato trono e corrompere i ro- assumesse la difesa della Chiesa e
mani fedeli al vero Pontefice, spo- di conservare i beni della santa
gliò le chiese di R.oma delle cose Sede. S. Bernardo, gran sostenito-
preziose: di questo antipapa ne re della legittimità d'Innocenzo II,
trattammo nei voi. II, p. 193, e essendo presente,, con savie e forti
XXI, p. i3 del Dizionario. ragioni persuase Lotario II di non
Non potendo Innocenzo II resi- insistere sulla domanda delle inve-
stere al partito dell' antipapa, vo- stiture, ed a contentarsi di quanto
lendo rifugiarsi in Francia, partì erasi stabilito tra il Papa Calisto
da Roma, ed imbarcatosi nel Te- II e V. Indi
l'imperatore Enrico
vere con molti de'suoi, giunse a il Papa visitò le due celebri ab-
Porto. Dichiarò Corrado vescovo bazie di Chiaravalle e di s. Dio-
di Sabina suo vicario in Roma. nigio dove celebrò la Pasqua, ed
Indi con due galere per mare si in Parigi ringraziò il re di quan-
portò a Pisa, dove si trattenne to operava a di lui vantaggio nel
buona parte del ii3o. Continuò soggiorno del suo regno. Passato
il suo Tiaggio per Genova, e quin- a Compiegne vi restò parte del
di sbarcò a s. Egidio nella Pro- ii3r, donde recossi a Reims a
venza; portossi a \ iviers, a Puy, celebrarvi un concilio. In esso fu
e fu ricevuto magnificamente in riconosciuta canonica la sua ele-
Cluny, donde passò a Clermont in zione, l'antipapa ed i suoi Seguaci
cui celebrò un concilio. Nel 1 1 3 furono condannati ; inoltre Inno-
andò ad Orleans, presso le cui cenzo II canonizzò s. Godardo ve-
vicinanze fu incontrato dal re di scovo d'Hildesheim, e nei Bollan-
Francia Luigi VI, il quale con disli ad diem 4 inafi p. 5oi, si
e diede al primo, suoi figli e ge- fice pregato d' aiuto 1' imperatore
nero Enrico duca di Baviera il già tornato in Germania, esso ri-
patrimonio della contessa Matilde, passò prontamente le Alpi con for-
mediante annuo censo, giuramen- midabile esercito, e nel marzo del
to ed omaggio di fedeltà, per es- 11 37 si fece vedere sotto le mura
sere feudo alla santa Sede. Però di Roma, dopo avere in Viterbo
ilBorgia nella Difesa del dominio riveduto Innocenzo II. Sebbene
temporale della santa Sede a p. avesse questi ricuperato la Campa-
79, dice soltanto che Innocenzo II gna ed Albano, per timore delle
con atto solenne entro la basilica insidie de' fautori dell' antipapa,
lateranense investì dei doni di Ma- si recò a Benevento, dove celebrò
tilde per annulum V imperatore coli' imperatore la festa di Pente-
Lotario II ed Agnese sua moglie, coste. Inoltre passò il santo Padre
coli' obbligo del censo annuo di in Avellino, ove con Lotario II
cento lire d'argento, ed il patto contrastò sul diritto di creare il
che dopo la loro morte 1' uti- duca di Puglia, che finalmente fu
le dominio investito ritornasse al- aggiudicato al Papa. Ritornati a
la romana. Lotario II di
Chiesa Ruma Innocenzo II e 1' imperato-
tutto ringraziò il Papa, gli baciò re, superali gli ostacoli, vi entraro-
i piedi e condusse per alcuni pas- no come trionfanti, assistiti dai
si la mula che cavalcava. Frangipani,, da quasi tutta la e
Per la scarsezza de' mezzi di nobiltà e popolo romano, nello sles-
difesa, per essere infestato e ber- soanno 37 Innocenzo II ricupe-
1 1 .
coli' intervento di circa mille ve- conciliazione tra i latini ed i greci, '
dei Bobi o Bobò, ramo della poten- Lotario vuoisi avolo di Crescenzio
te stirpe degli Orsini, della quale fu fatto prefetto di Roma nel io ir.
Celestino III, immediato predeces- Questi, figlio di Berardo seniore
sore d'Innocenzo III, chiamato prima conte di Marsi, è diverso da Cre-
Giacinto Bobò -Orsini romano. I scenzio Nomentano, e da Crescen-
Conti furono per più. secoli anno- zio conte di Sabina morto nel
verati fra le più. illustri famiglie io io. Quindi si dice che il di lui
tro maschi , cioè Riccardo , Pie- cui canonici conducevano vita clau-
tro morto nel iaia, Tommaso strale, od anche in ambedue ter-
conte di Celano, e Giovanni Lo- minò la sua educazione elementa-
tario, o Lotario perchè l'antinome re. Che ancor lui fu poi canonico
«li Giovanni da alcuni viene escluso. di s. Pietro, egli stesso lo attesta
Quest'ultimo nacque nel pontifica- nella sua che da Papa di-
bolla
lo di Alessandro III, il quale da resse al capitolo, che tanto favorì»
cardinale nella dieta di Besancon Cum in lege veteri, presso il Bull.
avea proposta la famosa questione : tom. III, par. I, pag. 7. Uno dei
« E da chi mai l'imperatore ri- suoi maestri, Pietro Ismaele, appe-
conosce l'impero se non dal Papa"? na esaltato al pontificato fece ve-
All'articolo Imperatore {Vedi) di- scovo di Sutri. Cresciuto in età, e
mostrammo che questi riconosceva fatto capace a ricevere più ampia
con giuramento la corona e l'im- istruzione, verso il 80 si condusse 1 1
pero dal sommo Pontefice. L'epo- a Parigi, città già famosa pe' mae-
ca adunque in cui nacque Lotario stri che vi professavano gli elementi
era fatale per lo scisma sostenuto di tutte le umane cognizioni, e le
dall'antipapa Vittore V e da Fe- scienze di quel tempo comprese
derico I, alla Chiesa e particolar- sotto il nome di arti liberali; più
mente all' Italia ed alla Germania, tardi poi anche tutte le altre scien-
vigendo appunto la questione se ze vi furono introdotte e coltivate
V impero avesse diritto di sovrani- con amore, oud' è che ivi accorre-
tà o solo di patrocinio sulla Chie- vano quanti amavano rendersi pro-
sa. Alessandro 111 e Federico I, fondi in ogni dottrina massime ,
teratura, ma oltre a ciò riuscì fa- e prese sotto la sua speciale pro-
moso nella scienza delle leggi, e as- tezione V università di Parigi, cui
sai eloquente. I primi suoi studi concesse parecchi privilegi. Dopo
li fece in Roma, e nella scuola di essersi recato in Inghilterra a ve-
s. Giovanni in Laterano, per cui il nerare le reliquie di s. Tommaso
Pennollo, Tot. orci. cler. can. histor. di Gantorbery, Lotario passò a Bo-
tripari. lih. 3, cap. i2,§ 6, dice che logna dove da gran tempo fiori-
fezione, e spesso richiese di consi- Marco suo zio dal canto di padre,
glio; distinse pure Bernardo Balbi potè facilmente pervenire vicino alla
detto Circa, indi promosso a vesco- persona del capo della Chiesa Lucio
vo di Pavia. HI, avendo allora ventiquattr'anni
Ignorasi quanti anni Lotario fre- di età. Facendo il Papa stima delle
quentasse due università di Pa-
le cognizioni e della precoce sagacità
rigi e di Bologna, ben vedesi però del giovine, lo fece entrare negli
da' suoi scritti, che rendono testi- affari della santa Sede. Dopo la
monianza del suo sapere in divi- morte di Lucio III, ed il breve
nità, come altresì dalle molteplici pontificato di Urbano III, Gregorio
sue provisioni, decisioni e risposte, VIII che a questi successe, nei
le quali attestano la sua dottrina pochi giorni che regnò conferì il
in diritto canonico, che i professori suddiaconato a Lotario. Nel 1187
delle due città trovar dovettero in il di lui zio per canto materno
lui un allievo che sapeva con giu- Clemente III Scolari romano, fu
dizio raccogliere le loro lezioni ,
collocato sulla veneranda cattedra
far suoi i tesori della loro erudi- apostolica, che nella terza promo-
zione, per quindi applicarla più zione fatta in Roma nel settembre
variamente che mai in tutte le cose 1 190, creò il nipote Lotario car-
de'l'ampio ed alto suo ministero. dinale dell'ordine de' diaconi, allora
Dar dunque gli si può a giusta di ventinove o trent' anni, e per
ragione il titolo di maestro, o guar- diaconia gli conferì la chiesa de' ss.
disi alla sua dottrina in diritto Sergio e Bacco già da lui occupata
canonico, o alla sua erudizione teo- nel cardinalato. Il Cardella nelle
logica , se pur non vogliasi am- Memorie storiche de' cardinali, 1. 1,
mettere eh' egli occupasse qualche par. II, pag. 172, avverte che al-
pubblica cattedra in Parigi o in cuni dissero essere stato Lotario
Bologna. Ornato della dignità di fatto cardinale dell'ordine de* preti
dottore, con tale istruzione che as- col titolo di s. Pudenziana, ma
sicurar gli poteva un rapido avan- essere vero che in una bolla di
zamento nella carriera cui stava Celestino III del 1 ig3, Lotario si
per principiare, procurandosi l'amor trova sottoscritto cardinale diacono
di lutti per l'amenità de' suoi mo- di s. Giorgio in Velabro, che pos-
di , Lotario tornò in Roma per ivi sedeva fino dal ligi. La sua pro-
ricevere gli ordini sacri e dedicarsi mozione riuscì di generale gradi-
agli uffizi ecclesiastici ed alle in- mento, e parecchi già gli prono-
cumbenze che si riferissero agl'in* sticarono il pontificato. Tosto ri-
teressi della Chiesa universale. Ri- volse le cure alla sua chiesa , ne
cevuti i primi ordini, ottenne quiu- ristorò muri ed il tetto, e prov-
i
Aiiagui o nei suoi dintorni, dove del monarca francese sia il Sancti
incontrò stretta amicizia col cano- Spiritus adsit nobis grada.
nico d'Anagni Alberto Longhi, nel- Con la morte di Guglielmo II
po che era Papa per più anni si conda dignità ne ricevette la coro-
recò nell'estate a Ferentino, e nel- nazione in un con Costanza sua
l'anno 1208 vi soggiornò per be- moglie dal Papa Celestino HI. Le
ne un mese e mezzo. Della dimo- ragioni che portarono poi Euri-
va sua in Ferentino ne parlammo co VI sul trono delle due Sicilie,
nel voi. XXIII, pag. 29,5 e 298 le ripetèda Costanza figlia di Rug-
del Dizionario. In questo tempo il giero II, zia di Guglielmo II, ed
cardinale fu preso da umore me- ultimo rampollo legittimo della
lanconico, sotto l'influsso del qua- famiglia de'Normanni. Non avendo
le compose il suo libro: Delle li- Guglielmo II lasciato né prole né
mane miserie, o del disprezzo del testamento, secondo il diritto feuda-
poteva veder di huon occhio che so, mi gode 1' animo e si riempie
quel reame cadesse in mano della di religioso tripudio in leggere
casa imperiale di Hohenstaufen, che soltanto adesso che il celebre e
già troppo l'adombrava per la pos- dottissimo Hurter biografo d Inno-
sanza sua nell'Italia superiore, per- cenzo III, all'incominciar della sua
che tutti i tentativi de'Papi da Ales- gloriosa carriera letteraria, traen-
sandro li in poi non erano potuti dolo l'inclinazione verso il medio
riuscire a sforzare gli Hohenstaufen evo, ebbe un momento il pensie-
alla rinunzia de' beni donati alla ro di difendere il prediletto degli
Chiesa dalla gran Conlessa Ma- anni suoi giovanili s. Gregorio
tilde [Vedi), ciò che trattammo VII, contro le calunnie e le bu-
ancora all' articolo Garfagiya.va, e giarde relazioni degli scrittori, e
ad Se dunque Enrico VI
altri. che a questo pensiero quello suc-
capo degli Hohenstaufen fosse per- cedette di scrivere la storia d' In-
venuto ad unir le terre normanne nocenzo III. Il eh. Giovanni Voigt
a queste provincie, Roma si sa^ ebbe eguale trasporto e tendenza,
rebbe trovata circondata dalle sue e la pose meravigliosamente ad
possessioni, ed allora egli avrebbe effetto colla tanto e mai abba-
forse potuto far valere le sue pre- stanza lodata sua Storia di Papa
tensioni sulla metropoli della cri- Gregorio F II e de suoi contempo-
stianità, senza che ci fosse più in ranci, da lui pubblicata nel i8i5.
Italia un sol potentato capace ad Ben a ragione scrisse il can. Jager,
opporsegli; e bastato sarebbe un traduttore erudito di tale storia, que-
colpo solo di spada ad abbattere stememorabili parole. » Nella sto-
quel gigantesco edilìzio già reso sì ria della Cbiesa Voigt e Hurter
saldo dalla sagacità vasta mente, , hanno colti primi allori. Spo-
i
1 N N INN 219
il figlio senta eredi. Alcuni con- viano Conti ebbe diversi suffragi ,
zarono nel soglio pontificio, e po- Pietro uomini atti per l'età a rap-
scia si ritirò nel contiguo patriar- presentar l'immagine d'un padre
chio allora residenza pontificia. Ai comune de' fedeli , restò sorpresa
18 febbraio concesse all'arcivesco- di sentir quella d'Innocenzo ili sì
vo di Milano la facoltà di pro- giovane, ma i timori presto dile-
muovere agli altri ordini sacri quelli guaronsi dall'energia, prudenza ed
che già avevano ricevuto altro or- accorgimento cui si condusse in
dine dal romano Pontefice. Essen- tutti gli affari, anzi si ringraziò Dio
do Iunocenzo III soltanto diacono, che l'avea posto a capo di sua
per ordinarsi prete volle attendere Chiesa ; tuttavolta in progresso di
il sabbato delle quattro tempora tempo l'età sua servi di pretesto
di Pasqua, che in quell'anno cadde alle censure di certi spiriti preoc-
a' 3 1 febbraio, e nel dì seguente, cupati e irritati, e di coloro a cui
festa della cattedra di s. Pietro in sentir fece la pienezza della sua
Antiochia, nella basilica vaticana si podestà.
fece consacrare vescovo, celebrò la La decrepita età del predeces-
solenne messa ove il vangelo e , sore avea cagionato un qualche ar-
l'epistola furono cantati in Ialino renamento negli affari , molti ve
ed in greco, e colle altre cerimo- n'erano de' pontificati precedenti ,
INN IX 221
mento di cause le più diverse fra trar mai profitto alcuno dai molti
loro, le decisioni, le istruzioni e le e importanti affari che richiesero
sentenze che si spedivano allora per il suo tempo e la sua fatica. Del
le contrade del mondo , a segno pari inaccessibile alle promesse ed
che il pi-imo libro delle sue lette- ai doni, a toglier le querele con-
re ne comprende cinquecento ot- tro la venalità di cui s' incolpava
tantatre, un di presso il doppio Roma, pronunziò severissimi de«
degli anni successivi. Anche prima creti contro gli abusi di tal gene-
della consacrazione il Papa si diede re, manifestando il suo risentimento
a tutto uomo al lavoro, come ri- contro coloro che sotto vari pre-
levasi dalle sue bolle col sigillo im- testiprendevano sportule dai liti-
presso da un solo lato colle im- ganti che venivano in Roma; solo
magini cioè de' ss. Pietro e Paolo, permise accettare qualche donativo
essendo il rovescio senza impres- spontaneo, riducendo i diritti dei
sione perchè il nome del Pontefice compilatori e speditori di bolle e
ivi si scolpiva dopo la sua consa- brevi. Provvide alle loro fabi fra-
crazione. Prima d' ogni altra cosa zioni rigorosamente, con sottoporre
Innocenzo III rivolse le sue cure alla ad esame l'autenticità delle lettere
riforma della propria famiglia, a- e diplomi pontificii. Imparziale co-
vanti di estenderla sul paese e sulla ni' egli era, e senza rancori verso
Chiesa universale. Con la sempli- i suoi cardinali, seppe colle mode-
cità della sua vita egli servir volle rate sue abitudini fare degli avanzi,
di esempio ai prelati, ed insieme e potè subito innalzar edifizi che
non permise con una corte fastosa destarono meraviglia. Altri abusi
dar motivo a censure, e però ei la che commettevansi dai famigliari
ridusse a forme modestissime. I del Papa, avevano già indotto In-
vasi d'oro e d' argento mutaronsi nocenzo III a far giurare a'portinai
in vasi di legno e di cristallo , e di settimana del palazzo di non
la pelle d'armellino in pelle di pe- trafugare nessuna cosa preziosa o
cora. Con soli tre piatti imbandi- masserizia. Si vietò loro difficoltare
vasi la sua mensa, eh' egli servir l'accesso in palazzo ai notari, le
fece non più da laici ma da reli- cui facoltà furono sino da que-
giosi e di due soli piatti era la
; sto tempo circoscritte entro i li-
tavola de' cappellani, eccettuate solo miti del proprio uffizio , non per-
le feste grandi. A corte non con- mettendosi il presentare altre pe-
servò le cariche di cerimonia altro tizioni se non quelle de' loro pa-
che per le solennità, nelle quali si renti, amici, abbiette e miserabili
richiedeva che il capo della cri- persone. Le raancie che gli scudieri,
trina sì grande, che molti celebri resto dell'esarcato diviso tra' baroni
giureconsulti si portarono a Roma tedeschi; diversi luoghi di esso come
sol per udirlo. della Pentapoli eransi eretti in co-
Appena divenuto Pontefice, la mune. Corrado di Svevia investito
cittadinanza romana con arrogan- del titolo di duca di Spoleto ne
za gli chiese di far loro prestare il occupava la città insieme ad Asisi.
giuramento di fedeltà ,
per aver Il senatore Benedetto Carosomi fa-
quindi i donativi o presbiterii so» ceva in suo nome governar le co-
liti ad ogni elezione del Pa-
farsi ste di Sabina. Il prefetto di Roma
pa, e confermati ancora nella con- al qua-
veniva eletto dall'imperatore,
cordia stipulata tra il popolo ro- le promettendo fedeltà, riceveva il
mano e Clemente III. Fece pertan- manto o la spada di sua dignità.
to Innocenzo III rispondere che a- L'autorità temporale del Papa era
vrebbero avuto luogo nel dì seguente riconosciuta in Terra di Lavoro, in
alla consacrazione ma prima di ; conflitto però di quella dell'impe-
questo tempo, senza esporsi al pe- ratore , che nella provincia avea
ricolo di non poter effettuare la dato diversi feudi a' suoi commili-
promessa per mancanza di mezzi, toni. Non v'era che Roma libera
ordinò si facesse in segreto un cen- ancora, sebbene aspirante di eriger-
so della popolazione di tutte le si in comune, e le soldatesche im-
te dei dominii temporali della Chie- to un giogo straniero quelli che sono
INN
pure sottomessi al suo potere tem- stazione d'omaggio che a vera com-
porale. II giorno dopo la sua con- messa a' suoi; tultavolta desiderò
sacrazionechiamò il prefetto di Ro- che non si obbligassero i popoli alla
ma, e l'obbligò a prestargli il giu- sommissione, e si lasciasse ad ognu-
ramento d'obbedienza e fedeltà con no di far il piacer loro, mentre in-
diverse prescrizioni : in tal modo tanto fece apparecchi guerreschi. I
ebbe termine l'autorità degl'impe- legati pieni di zelo ammisero al giu-
eziandio Ancona, Fermo, Fano, Seni- suoi sudditi fedeli, li protegge qua-
gallia, Gubbio, la Sabina, Benevento li figli, ama donare più che
e che
e molte altre contee e signorie; di- ricevere.Se non che l'esito parve
modoché egli paragonando l'esten- non corrispondere sempre agli sfor-
sione del temporale dominio de'suoi zi suoi, e la difficoltà d'assoggettar
predecessori con quello da lui in gente imbarbarita a un ordine re-
sì breve tempo e nel primo anno golare e stabile, parve alcuna vol-
del suo pontificato ricuperato, di- ta insuperabile al Papa medesimo.
mostrò l'ammirabile disposizione del Tutta 1' Italia superiore, insieme
supremo regolatore di tutte le cose. colla parte di mezzo fino alle fron-
In ogni luogo si fece prestare o- tiere del principato di Capua, or-
maggio; istituì molti castellani in mai divenne libera dalla prepon-
varie fortezze ; ampliò e fortificò deranza dell' imperatore, per la
lemura, le fosse , i bastioni di par- cooperazione del popolo congiunta
ecchie tra esse; confortò gli abi- all' attività del sommo Pontefice.
tanti a tenersi apparecchiati a com- Neil' Italia inferiore più ampio an-
battere con lancio e fanti, e li soc- cora fu il campo che si aprì agli
corse di denaro e di munizioni da sforzi indefessi d' Innocenzo III,
III per dare un esempio del rigo- nanzi posseduto. Eguali preghiere
re con che voleva che i suoi le- fecero altri principi, massime l'ar-
sta sentenza alla regina, la quale applicò l'animo a far senza indu-
non sapendo la lingua del paese non gio cessar questo scandalo verso
potè opporre ragioni, benché aves- la Chiesa, scrivendone al vescovo
se adempito il debito coniugale , e di Parigi. Tra le altre cose disse
solo fra pianti e gemiti ripetè : nella sua lettera: » La santa Sede
Mala Francia, mala Francia Ro- ! non può lasciar cadere in silenzio
ma, Roma con la quale escla-
I le querele delle mogli oppresse;
lasciò l' indegno marito. Celestino mare differenza veruna tra gli al-
reintegrar quella della Chiesa. Al- via per riordinarvi le cose eccle-
la difesa di essa chiamò i re di siastiche, essendo debito del pastor
Danimarca e di Svezia, esortò il supremo non solo d'aver cura della
, 1
I »M INN a3
tranquillità del gregge, ma ezian- sagacia, a fermar l'ordine in Italia
dio d'invigilare chenon sia sce- e la tranquillità nel reame di Si-
mato. medesimo tempo
Verso il cilia, a far che terminassero le in-
non vi fu cosa che a lui paresse tenerli ; che anzi fingendo di voler
inferiore agli uffizi o alle cure della venire ad accordo, presero il ve-
suprema sua dignità. Ognuno po- scovo di Belluno in un agguato
tea tenersi sicuro di trovar prote- lo posero a morte, e collocarono
zione a Roma contro ogni sorla presidii nelle sue terre. Per tali
d' usurpazione, e giustizia contro gravi avvenimenti Celestino III
fano principino, ed egli rispose con zio loro affidati ". Innocenzo III
una lettera diretta al fanciullo.» Il rivolse dunque allora ogni cura sua
Padre delle misericordie, il Dio alle cose della Sicilia e degli altri
d' ogni consolazione corregge e ca- dominii del suo pupillo, uè mai
stiga coloro ch'egli ama, ma dalla cessò dall' intendere all' onore del
correzione e dal castigo fa che ne re ed alla prosperità del regno. Ne
venga un frutto salutare. Per dar- die subito lumiuosa prova opponen-
tene una prova evidente, vedi che dosi con tutte le forze a Marco-
e^li ha deputato il suo vicario a valdo tornato di Germania con mi-
tuo tutore ; con l'abbondanza della ra d' impadronirsi della Sicilia, a-
sua grazia egli ha riparato la per- gognandone la corona, e produ-
dita del padre tuo con un padre ceudo un testamento d' Enrico VI
più degno, e in vece della madre che gli affidava la tutela del re
defunta, ti dà una madre migliore, pupillo e la reggenza dello stato.
quella cioè intorno al cui capo la Respinse colle armi quelle di Mar-
destra e la sinistra mano del Si- covaldo, lo scomunicò co' suoi a-
gnore si allacciano, secondo si leg- derenti, e concesse indulgenze a chi
ge ne'Cantici. Noi dunque, non solo combatteva contro di lui. Tra i
per debito del pastorale uffizio no- legati spediti dal Papa nel regno
stro, pel quale siamo obbligati ver- vi fu il cardinal Gregorio con pieni
so tutti e principalmente verso i poteri, siccome personaggio chiaro
pupilli e gli orfani, ma sì ancora per fermezza, prudenza e destrez-
per tua madre l'imperatrice Co- za, avendo più volte trattato gli
ragione, d'inganni, non avendo però primo colla morte dello zio Ric-
inai la Chiesa negato di aprir le cardo I provò danno, perchè alcu-
braccia ai figli suoi ravveduti, man- ni principi ch'erano della sua pas-
dò luttavolta tre cardinali legati a sarono alla parte dell'emulo, per
Veroli per ribenedirlo, con molte cui vide che a principale suo ap-
condizioni eh' egli mostra di
lece poggio nonche il gli restava
accettare, mentre tramava d'impa- Papa ond' è che sempre più si
;
sacerdozio sui re, allocuzione no- onesto popolo in tulio quello che
tabile, di cui sarà bene riferirne al- ei ti dice j perocché eglino han ri-
cuni paNsi. gettalo non te, via me. Alcuno di-
II Pontefice dopo d' essere sali- rà forse : Ma il princrpato è ben
Melchisedech e ad A-
lo sino a più antico fra' pagani, perchè Baal
bramo, per provare che il consa- fondò il suo regno in Assiria poco
crante sta sopra al consacrato, sog- dopo la costruzione della torre di
giunge. » Benché, secondo prescri- Babele. Allorasalite a Sem, a Noè,
ve la legge divina, i re e i sa- pur fino ad Abele. Se guardasi al
cerdoti ricevono del pari 1' unzio- modo in cui sacerdozio e princi-
ne, il sacerdote nondimeno è quel- pato continuarono a sussistere, si
lo che dà F unzione al re, e non vede che .fin dai tempi pili limoli
già il re al sacerdote, la qual co- v' ebbe chi si ribellò contro 1' uno
sa proverebbe senza più che quel- e contro F altro : contro il sacer-
lo è inferiore a questo. Ond' è dozio, Core, Datan, Abiron e i
che Gesù Cristo disse il Padre : suoi, che furono inghiottiti dalla
2 36 INN INN
terra e consumati dalle fiamme ; cenzo II, e Corrado III contro
contro il principato di Saul, David, Lotario II ; ma due i cattolici In-
non per protervia, ma per ordine nocenzo II e Lotario II trionfa-
di Dio; e a dispetto delle lunghe rono, perchè Innocenzo II coronò
persecuzioni di Saul, finì per vin- Lotario II; e i due scismatici A-
cere, perchè Dio era con lui. E nacleto II e Corrado III soggiac-
ora, perchè mai la ribellione con- quero, perchè la verità trionfa del-
tro il sacerdozio fu perdente, e vit- l' errore. Sotto il pontificato d' A-
toriosa contro il principato ? Que- lessandro III uno scisma divise la
$t' è in vero il supremo indizio di Chiesa, e l' impero rimase unito
un gran fatto, un simbolo per av- sotto Federico I. Quest' imperato-
ventura del tempo presente! Glie re, che non proteggeva altrimenti,
perchè, a dir nostro, la ribellione ma perseguitava la Chiesa, fomentò
contro il sacerdozio trovar non la discordia, e sostenne lo scisma-
poteva veruna assistenza, perchè il tico ; ma lo scisma fu abbattuto
sacerdozio fu insliluito da Dio, e, insieme con tutti quelli che Io ca-
il principato fu carpito dalle istan- gionarono; e ora la Chiesa, per
ze degli uomini. Il regno dopo la la grazia di Dio, è unita, laddove
morte di Salomone andò diviso, e 1' impero, per colpa de' suoi pec-
due tribù conservarono Gerusalem- cati, è Chiesa non
diviso. Ma la
me, la sede regale, il tempio e il procede verso I' impero come que-
sacerdozio. Geroboanjo divise pur sto ha proceduto verso la Chiesa.
esso il sacerdozio, edificò un tem- Ella si affligge per questa discordia,
pio Dei e
ai falsi instiliù sacerdo- e soprattutto non può patire di ve-
ti che non erano altrimenti della dere i principi macchiare il pro-
tribù di Levi. Che avvenne ? Men- prio nome, infamare il proprio
tr' egli se ne stava all' altare get- onore, e calpestar la libertà e la
tando incenso, accostatosi a lui il dignità loro. Già da un pezzo sot-
profeta, gli disse: Che il Signore topor doveasi questa controversia
sia quegli che parla, da questo H alla santa Sede, cui spetta il giu-
vedrete: ecco che V aliare si squarr dicare in prima ed ultima istanza,
cera e la cenere che vi è sopra si avendo essa e non altri trasferito
spanderà. Il re allora stese la ma- 1' impero d' oriente nell' occiden-
no, e gridò; Prendete costui! ma te, a lei appartenendo il concedere
alleanza, accadde altresì nella nuo- velarci la volontà sua, acciò pro-
va. Per non andar cercando gli veder possiamo in questa causa per
esempi troppo lontano, il principa- la gloria sua e pel maggior bene
to e il sacerdozio erano al tempo della Chiesa e dell'impero". La
di Papa Innocenzo II e del re risposta, in sostanza^ era già data ;
Lotario II discordi fra loro. Fu poiché Innocenzo III, con profon-
iole dell' Apostolo, stia nei doveri pel suo paese. Accorse Innocenzo
del Pontefice. Se egli meglio ri- III a procurare aiuti ai nuovi cri-
fletterà, conoscerà corrergli dovere stiani di Livonia, ed alla nascente
di soccorrere il santo Sepolcro. Si chiesa di Riga, dando licenza ai
rallegrò per la disposizione che crociati di Palestina di portarsi a
mostrava all'unione consultandolo combattere i pagani di Livonia, e
nelle cose dubbie, e convenne sul- per tal difesa e propagazione del
la convocazione del concilio. Al vanselo confermò l'ordine militare
patriarca spiegò primato ponti- il della Spada, fondato per ciò da Al-
ficio da
Dio ; perchè si
istituito berto di Brema vescovo di Riga.
chiama universale la Chiesa roma- Sebbene da gran tempo innanzi la
INN IN fi 239
fonde radici. La speranza di sem- essi è conceduto di praticar giuri-
pre più ampliare il regno del Si- dicamente tuttociò a cui sono dalla
gnore, rallegrò tanto il Pontefice, legge autorizzati, non si vuole tur-
che scrisse ai crociati di Costanti- bameli. Quantunque vogliano essi
nopoli come s. Pietro si adoperasse piuttosto perfidiar nella durezza dei
in ogni parte nell'uffizio suo di loro cuori, che intendere le predi-
pescatore delle anime. E in tutte zioni de' profeti e i misteri della
queste sollecitudini del Papa per loro legge, e imparare a conoscere
esercitare l'autorità sua nelle cose Gesù Cristo, nullameno hanno pur
di tutte le diverse contrade , nel essi diritto alla nostra protezione,
corroborare la concordia de' prin- onde noi loro concediamo per
la
cipi, conservare in tutti i regni la carità cristiana, ad esempio de' no-
riverenza alla santa Sede, egli ave- stri predecessori di beata memoria,
scovi più illustri, i pastori e i dottori cun segnale; provvide però che per
della Chiesa. All' incontro gli ebrei questo non venisse agli ebrei alcun
ora furono crudelmente persegui- danno, e per toglierli dal pericolo
tati dai principi e grandi signori, d'essere insultati, proibì agli ebrei
e ora talmente ricolmi di favore, mostrarsi in pubblico ne' giorni
che il clero dovette esserne scau- che la cristianità celebra la pas-
dalezzato, e quest'è il motivo che sione del Signore. Le ordinazioni
nascer fece negli ebrei stessi l'a- de' Pontefici, le loro concessioni o
mor della vendetta e la traco- restrizioni furono sempre umane ,
Celestino III come invasore del pa- rale che viene dalla certezza d' o-
trimonio di s. Pietro , non esser perare per un ordine di cose su-
valida l'assoluzione del vescovo di periori.
Sutri, comprendersi nella scomuni- Innocenzo III profondamente af-
sue violenze prima che si facessero nitudine de'ss. apostoli Pietro e Pao-
maggiori. Parlando di Ottone IV, lo, e in virtù dell'obbedienza che
la sua elezione sebbene venne fatta gli doveva, di conformarsi alla sen-
dal minor numero, doversi però tenza, con astenersi da ogui mini-
contar la maggioranza non secondo stero ecclesiastico, sotto pena di per-
il numero ma secondo il merito, dere dignità ed uffizi. Ma né le ri-
essere divoto alla santa Sede come mostranze e le minacci* del cardi-
gli avi suoi, e parere conveniente nal Pietro, né iconsigli che al re
avea posto in opera il castigo più. gette risarcimento dei danni al cle-
rigoroso, quello di scomunicare il ro, esilio dal reame della concubi-
re ed Agnese in persona, ciò che il re na, e solenne reintegrazione della
assai temeva, per cui giunse ad escla- regina, con giuramento del re che
mare: » Fortunato il Saladino che non sarebbesi più da lei separato
non ha Papi "! Filippo Augusto senza un giudizio della Chiesa. Il
non seppe più a lungo resistere, e cardinal Giovanni Colonna ebbe
mandò alcuni preti e cavalieri al commissione d'accompagnar il le-
Papa, ma inutilmente gli conven- ; gato e di coadiuvarlo. Il loro in-
ne lasciar la donna ch'egli amava gresso in Francia per le dimostra-
con tutto il cuore, eh' egli nomi- zioni del popolo fu trionfante, ed
nò fin anco io mezzo alle agonie il re per guadagnarli li accolse a
della morte, e ripigliar colei per Sens con tutti i segni di riveren-
la qualeprovava uu' insuperabile za e d'affetto, promettendo colle
avversione. Convocò i prelati e si- lagrime agli occhi di sottomettersi
gnori del regno per deliberare con agli ordini del santo Padre; rico-
essi, il re domandò loro che cosa nobbe non senza ripugnanza In-
244 INN INN
gelburga per sua sposa e regina ciso in punto di diritto, ciò che pur
di Francia, e come tale un cava- scrisse al re di Danimarca eccitan-
liere giurò in suo nome l'avrebbe dolo a patrocinar la sorella. Il Pa-
trattata. Cosi terminò il lugubre pa ripigliò il legato pel suo pro-
e funesto interdetto, cui successe il cedere biasimato da molti, invi-
giubilo universale e la consolazio- tandolo a fare rimostranze perchè
ne de'prelati pel ristabilito culto. la regina fosse trattata meglio e
Il re inoltre acconsenti separarsi dal re da marito, ed a questi scris-
da Agnese, e non potendo farla se con pari zelo ed energia; indi
partire dal regno, essendo prossima punì quei prelati che non aveva-
al parto, la mandò nell'ameno ca- no osservato l' interdetto. Il lega-
stello di Poissy; ma né prieghi, to avea pure l'incarico d'indurre
né persuasioni poterono indurlo a alla pace la Francia e l'Inghilter-
vivere con Ingelburga da marito, ra per muoverle ad una crociata,
che anzi persistette nella sua do- ma dessa al suo arrivo era stata
manda di divorzio, allegando il conchiusa con dispiacere del Papa,
vicino grado della parentela. Il perchè il re inglese erasi obbliga-
legato dunque assegnò uno spazio to negar soccorsi al nipote Ot-
di sei mesi, sei giorni e sei ore tone IV. Essendosi il cardinal le-
per giudicar la causa a Soissons, gato di proposito applicato alla
dandone notizia al re di Danimar- guerra di Terra Santa, Baldovino
ca fratello d' Ingelburga e all'arci- IX conte di Fiandra prese la cro-
vescovo di Lund, affinchè potesse- ce siccome divoto alla Chiesa, e
ro mandare i difensori della regi- fu imitato dalla nobiltà fiammin-
na. Pentito il re di quanto avea ga, da molti signori francesi ed
fatto per quietare il male umore inglesi. Innocenzo III vedendo fi-
del popolo, fece ricondurre Ingel- nalmente appressarsi l' istante del-
burga ad Etampes, ma trattata con l'effettuazione de'suoi desideri! più
onori regi, e poco dopo con molta cari, scrisse lettere in tutte le par-
sorveglianza e pochi riguardi. La ti, onde infiammare gli animi ad
regina se ne dolse col Papa, la- accrescere il numero de'combatten-
gnandosi pure del legato troppo ti, col premio della remissione del-
condiscendente al re, coll'aver per- le penitenze dovute ai loro pecca-
messo nella formola per la quale ti, anche a quelli che senza parti-
nal Guido, che avea fatto da elet- bella ereditiera d' Angouléme. Quan-
tore e da giudice dell' elezione to alle dispute sul matrimonio del
del capo dell' impero ; aver essi re di Francia, moltissime persone
unanimamente Filippo re dei
eletto si raccolsero in Poissons, oltre \\
la santaSede nuli' altro più desi- dispute : dieci vescovi e molti più
derava che di veder appunto que- abbati parlarono a favore d' In-
sta libertà sciolta da ogni impedi- gelburga, e gli avvocati del re con
mento ed intrigo. E in fatti il Pa- fiorita eloquenza e ragioni sottilis-
pa non elesse già, ma solo conces- sime. Erano passate più settimane
se la preferenza a colui che fu in prove e disputazioni, quando
eletto dalla maggioranza, e legitti- un ignoto chierichetto uscì dalla
mamente coronato perchè ; la san- moltitudine, e chiese modestamen-
ta Sede ha obbligo di dar la co- te licenza di parlare. Il re gliela
rona imperiale a quello eh' ebbe le- concesse, ed egli destò 1' ammira-
gittimamente la corona reale, e solo zione di tutti con un improvvisato
rifiutò un principe che voleva ren- e caldo discorso pieno di dottrina
dere la corona ereditaria. Poscia s'a- e di chiarezza, nel quale si fece a
doperò Innocenzo III a raffermar difendere 1' innocenza oppressa, e
Y indole irresoluta d' Ottone IV ; fu riguardalo come un inviato dal
scrisse lettere gratulatorie ai prin- cielo, perchè i diritti della dere-
cipi ecclesiastici e secolari che 1'
a- litta principessa si tenevano per
ìutavano, e con termini risentiti a perduti a fronte della forza. Quan-
diversi prelati contrari al re, invi- do il cardinal Giovanni era per
tandoli a sostenerlo senza aver ri- pronunziar la sentenza, Filippo
guardo al giuramento prestato a Augusto forse trapelandola contra-
Filippo. Non andò guari che il ria, con gran stupore di tutti di-
re a" Inghilterra portandosi in Pa- chiarò essere pronto a riconoscere
Filippo Augusto, che non sa-
rigi, Ingelburga per propria sposa, ed
peva distaccarsi da Filippo di Sve- acconsentire a non più separarsi
zia, 1' indusse a promettergli di da lei. Indi a cavallo si portò a
non dar soccorsi al nipote. La con- prenderla dove dimorava, e la pre-
cordia tra i due re ebbe corta du- se in groppa dietro a sé, affinchè
INN INN 247
ognuno fosse testimonio della ri- di grandissima riputazione, parente
conciliazione, ed uscì dalla città dell' imperatore greco, onde si fe-
senza prender commiato da nessu- cero a lui compagni altri grandi
no. Il concilio si sciolse, il cardinal signori. Presso il marchese suo cu-
Giovanni partì, restò il cardinal gino erasi ricoverato Alessio figlio
Ottaviano, ed allora il re fece di dell' imperatore Isacco II, balzato
nuovo chiudere la regina nell' an- dal trono di Costantinopoli da A-
tico castello. Agnese di Merania lessio III suo zio. Essendo il prin-
morì, il re la fece seppellire a cipe bizantino cognato di Filippo
Mantes nella chiesa di s. Corenzio, di Svevia, questi lo raccomandò a
ed onorò la sua memoria colla Bonifazio per procurare coli' aiuto
fondazione d' un' abbazia per cen- de' crociati di collocarlo sul trono
toventi monache: a sue istanze il come legittimo erede. Quando pe-
Papa legittimò i loro figli Filippo rò il marchese si condusse in Ro-
e Maria con breve dato da Ana- ma parlò di Alessio al Papa, ma
gni, con la clausola che tal con- questi non sembrò favorevole, vo-
cessione nulla innoverebbe quanto lendo egli, come i suoi predecesso-
alla già sentenziata nullità del ma- ri, che la crociata fosse in tutta
trimonio. la purezza sua, e unicamente per
Mentre la possente repubblica la liberazione del santo Sepolcro.
di Venezia trovavasi piena di ri- Frattanto Innocenzo III, ad onta
sentimento alle ingiurie fatte dal- della piena autorità che la sua
l' impero greco e n' era doge , parola esercitava sopra tutte le co-
Enrico Dandolo, quanto celebre se della cristianità, non potè come
per gloriose azioni, altrettanto im- principe temporale godere di sta-
placabile nemico de' greci, per es- bile quiete nella città sua capitale ;
sere stato orbato dall' imperatore tanto da far credere che mentre la
essendo ambasciatore a Costantino- cristianità tutta lo venerava qual
poli, giunsero a Venezia i depu- capo spirituale, Roma altro in lui
tati de' crociati francesi. Questi non vedesse che un capo tempo-
domandarono ai veneti aiuti pel rale, la cui potestà tanto avea di
conquisto di Gerusalemme, e Y ot- fiacchezza più nel centro da cui
tennero, associandosi pure a loro operava, quanto avea più, di forza
nella sacra guerra. Fu invocato e di riputazione al di fuori. Non
1' assenso d' Innocenzo III, che lo solo con Y equità e con fermo ca-
die tutto contento ; ma quasi aves- rattere procurò farsi stimare dal
se preveduto gli eccessi che acca- popolo e dai nobili, ma cercò di
der dovevano, raccomandò ai ero» guadagnarli colle paterne sue cu-
ciati francesi e veneti di non fare re e beneficenze. Nella primavera
nella spedizione alcun danno ai del 1202 sovrastando a Roma per
popoli cristiani, e se trovassero op- la carestia la fame, egli tosto ac-
posizioni nulla facessero senza il corse da Anagni, ove si trovava, alla
consiglio del legato, condizione che metropoli, e invigilò perchè i bi-
i veneti non accettarono. In Sois- sognosi fossero provveduti. A colo-
sons venne eletto in capo supre- ro che si vergognavano di mendi-
mo della crociata Bonifazio mar- care, ogni settimana fece giungere
chese di Monferrato, personaggio segrete limosino ; ai mendicanti poi,
248 INN INN
che sommavano ad ottomila, fece le loro torri e poi li fece uscire
ogni giorno distribuire pane, altri di città, facendo abbattere la tor-
nutrendone negli ospizi de' poveri, re degli Orsini. Questi profittando
spendendo grossissime somme in dell' uccisione di Tebaldo degli Od-
beneficenze; ed eccitò a fare al- di suocero di Romano, tornarono
trettanto gli altri, onde il popolo in Roma e sollevando il popolo
fu salvato dalla fame. Ma se que- s' impadronirono delle torri de' lo-
ste opere cattivavano ad Innocen- ro avversari già occupate dal se-
zo III 1' amore de' romani , non natore, e le raserò al suolo. Que-
riuscivano a frenar le inclinazioni sto avvenimento fece ripullulare gli
di coloro che nelle civili discordie antichi germi della discordia, e
si confidavano di poter soddisfare perchè nel bollore delle passioni
la loro ambizione e le loro priva- facilmente si perde la memoria dei
te e ree passioni. I nemici della benefizi, i romani si fecero subor-
pubblica quiete non tralasciarono nare dai nemici del Papa.
di profittar d' ogni circostanza per Continuando Gualtieri suoi bril- i
INN 2 5i
debiti su quelle terre e poco frut- d'inali resero ai principi testimonian-
to ne ritraeva. Benché Innocenzo za del loro perfetto accordo col
III voleva che si procedesse impar- Papa, ch'egli ama come fratelli e
zialmente, nel martedì dopo Pasqua eh' essi onorano come padre ; la
insorse una sollevazione, insultando- Chiesa romana non lasciarsi mai
lo mentre secondo la consuetudine trasportare da cieca passione, es-
vestito degli ornamenti pontificali sere tutti gli atti suoi guidati dalla
attraversava la città; ma egli pro- ragione. In generale Innocenzo III
segui tranquillo ed impavido il suo non lasciò sfuggir occasione di gra-
cammino, come nulla fosse, sicuro tificare i principi della parte di Ot-
nella propria coscienza. Né di ciò tone IV; non potè però in niun
contenti gli avversari, portatisi in modo indurre gli altri a ricono-
Campidoglio cederono formalmen- scerlo qual re de' romani. Mentre
te que'dominii ch'erano feudi del- questi ordinava le cose di sua fa-
la Sede apostolica, al senato e po- miglia con dividere paterno re-
il
gio marchese, sebbene considerasse quale colle lagrime agli occhi scon-
i veneziani scomunicati. Venuto poi giurò i crociati a riconquistare il
ciato dal trono il fratello Isacco II, dissenzienti cedettero per commo-
ed esortarli a rinunciar all'impre- zione d'animo.
sa, ed a passare a Terra Santa, Dopo aver sottomesso 1' isola
proibendo di nuovo sotto pena di d' Andro con
e la città d' Abido ,
ciati potea far di non sentirsi tre- polo cavato di prigione Isacco II con
mar il cuore a una tal vista, pen- Margherita sua sposa, lo salutò im-
sando all' impresa temeraria che peratore, con gioia de' crociati, che
un pugno di gente dovesse tentar subito ottennero da lui la sanzione
d' impadronirsi d' una simile citlà. del trattato conchiuso col figlio A-
Il doge autorevole per la pratica lessio, che dal padre fu associato
che avea de' luoghi e per l' espe- al trono , e fatto coronare il gior-
rienza sua, consigliò somma circo- no di s. Pietro in Vincoli. Consi-
spezione, e del modo di regolarsi, gliato Alessio figlio d' Isacco II ,
il doge Dandolo fitta sull'alto d'u- cardinal Soffredo Gaetani, che ri-
l' impero d'oriente alla Chiesa d'oc- glio, e tentò a suggestione di Mur-
cidente non si limitasse ad un trat- zuffo incendiare la flotta veneta.
tato, ma fosse di fatto eseguita, ad Quella del conte Baldovino da Mar-
onta che i greci n'erano avversi ; oltre siglia erasi portata in Siria , ove
INN
rato al voi. XVII, pag. 229 del die il pallio al cattolico con gran
Dizionario, ove pur dicemmo co- solennità. Quanto alle dissensioni
me commise il suo regno al prin- tra il re, il conte di Tripoli ed i
cipe degli apostoli, indi l'ebbe in cavalieri templari, Innocenzo III fe-
feudo dal Pontefice , con annuo ce di tutto per sopirle.
tributo di duecento mazemuttini. Tornando alle cose di Costanti-
Il Papa dalla sua parte obbligossi nopoli, 1' irritazione tra' greci e
a prendere i suoi stati e la per- latini giunse all' estremo. Alessio
sona sua sotto la prolezione della duca o sia Murzuffo, godendo d^
santa Sede. In seguito rivolse In- favore di Alessio IV suo cugino,
nocenzo III le sue sollecitudini al- se ne giovava a tener vivi ran- i
col salutifero segno della croce e- crociati come reo di fellonia, si de-
ranvi le chiavi di s. Pietro. La co- cisero liberar 1' imperatore
; ma
ronazione procedette colle festose stretti dal bisogno di viveri, con
grida del popolo. Con egual sod- un drappello se li procurarono nel-
disfazione del supremo Gerarca riu- la vicina città di Filca. Murzuffo
scirono le cose in Armenia,, ma- corse per accerchiarli, ma in vece
neggiate dai legati i cardinali Pie- Io fu egli, e con istento salvò la
tro e SofTredo, i quali oltre alle vita, lasciando in poter de' latini
pratiche fra' crociati aveano l' in- le armi, lo scudo e 1' insegna im-
carico di accomodar gli affari ec- periale coli' immagine della Beata
clesiastici dell'oriente. 11 re d' Ar- Vergine, che veniva portata dal
menia alla presenza del cattolico patriarca di Costantinopoli. Mur-
co' suoi suffraganei ricevette in so- zuffo tentò senza effetto di arder
lenne udienza il cardinal legato, il di nuovo la flotta, onde i crociati
quale conchiusa la congiunzione marciarono per terra sulla città,
della Chiesa armeua alla romana, ma niuno comparve a respingerli;
voi. xx»v. 17
2 58 INN INN
quindi procurò di venire agli ac- Continuando i crociati ad esten-
cordi senza conclusione, e vedendo der le conquiste nell'immensa cit-
che il veleno non avea operato su tà, come ad impadronirsi d' infi-
Alessio IV, lo fece strozzare, quan- nite ricchezze, trovarono nel pa-
do il Papa indirizzava lettere al- lazzo di Cuccoleone due imperatri-
l' infelice principe perchè effettuas- ci sorelle dei re di Francia e di
se unione delle due Chiese, seb-
1' Ungheria. Greci e latini conobbero
bene ne temeva, siccome scrisse al del pari la mano di Dio in que-
marchese Bonifazio, e solo credervi sta tremenda rovina della città j
quando il patriarca riconosciuto il dappoiché assediata venti nove vol-
primato della santa Sede domandas- te e sei espugnata, questa era la
se il pallio; importar più di tutto prima dopo la sua fondazione che
veder compito il voto della crociata. fosse del tutto occupata. I greci
Nel mese di marzo i baroni fran- vi vedevano un giusto castigo del
cesi conchiusero un trattato col dispregio in cui da gran tempo
doge Dandolo se la città fosse pre- sacerdozio e popolo tenevano le
sa, non che per I' elezione d' un leggi divine, oltre la mollezza dei
imperatore, e pel regolamento del- loro oziosi principi; i latini tene-
le cose civili ed ecclesiastiche; ma vano la conquista per castigo do-
il sistema feudale che voleva in- vuto alla scismatica separazione dei
trodursi non adatto per 1' o-
, e greci dalla Chiesa romana, e per
riente, era il germe di distruzione castigo altresì della superbia con
dell' impero che i latini stavano la quale il popolo erasi per tanto
per conquistare. Quindi crociati i tempo opposto alla medesima, alla
greci alla difesa con mezzi formi- istituzioni di Cristo, come ai di-
dabili, cacciando con improvvido fensori di Terra Santa. Ma 1' em-
consiglio tutti i latini che ahi fa va- pietà, la cupidigia, le barbarie ed
no la città. Datosi dai crociati l'as- ogni sorta di eccessi che commise-
salto con felice successo entrarono ro i soldati latini in Costantinopo-
nella medesima, fuggendo i greci li fanno orrore in rammentarli,
alla loro strage che i sacerdoti impe- né la voce de' capi, né gli scon-
dirono maggiore. Inutilmente tentò giuri fatti colla croce in mano,
Murzuflo di raccoglierei! popolo per né le scomuniche fulminate dai
rafforzar con esso il suo esercito, tutti tre vescovi poterono frenare la
procurando porsi in salvo^ siccome violazione delle chiese, delle tombe
fece egli pure. Allora insorsero due e del sesso femminile di qualunque
pretendenti all' impero, Teodoro condizione e stato. I gemiti dello
duca e Teodoro Lascari marito di storico Niceta, giustamente sdegnato,
Anna figlia di Alessio III. Ambe- di secolo in secolo fino a noi risona-
due n' erano degni per riputazio- rono, nella storia che ne scrisse sotto
ne, nobiltà ed autorità; il clero il patrocinio di Teodoro Lascari
stette per Lascari, protettore dei Né la cosa poteva essere diversa-
cender lo spento coraggio del po- venuti da tutte le regioni d' oc-
presa di Zara e quella di Costan- qualificò per canne agitate dal ven-
tinopoli ; mentre seguì tra i cro- to, uomini senza fermezza di pro-
ciati la spartizione delle conquiste posito: li rimproverò come sper-
e 1' occupazione di diverse provin- giuri, minacciandoli della scomuni-
cie dell' impero, facendo altrettan- ca. Filippo di Svevia convocò una
to diversi signori greci, onde Teo- curia solenne in Aquisgrana di
doro Lascari fondò 1' impero di tutti i principi dell' impero, e de-
Nicea. Smembrato in questo modo poste le insegne reali giurò di non
1' impero d'oriente, a somiglianza riprenderle se non gli fossero state
d' una nave rotta dalla tempesta, unanimamente conferite. Fattosi lo
tutti procurarono afferrarne qual- scrutinio, ed essendo stati i voti
che brano. Murzuffo caduto nelle tutti a favor suo, volle colla mo-
mani de' crociati fu punito coli' ul- glie ricevere l'unzione e la consa-
timo supplizio, ed Alessio III ca- crazione dalle mani di Adolfo ar-
duto in quelle del marchese di civescovo di Colonia, il quale ven-
Monferrato, ivi esso Io mandò pri- ne scomunicato dal Papa, proscio-
gione. Il cardinal Soffredo da Co- gliendo tutti i di lui sudditi tem-
stantinopoli si portò a Tessalonica porali e spirituali dall'obbedienza,
data al ove ricevette
marchese, acciò un somigliante esempio di
dall' imperatrice Margherita d' Un- infedeltà non andasse impunito.
gheria di lui moglie e vedova d' I- Quindi i giudici eletti dal Papa,
sacco, 1' abiura della religione gre- deposto in Colonia Adolfo, procla-
ca da lei abbracciata. 11 cardinal marono successore Brunone di Bon-
Pietro restò più a lungo in Co- na, laonde i due emuli incomin-
stantinopoli, sciolse il voto ai cro- ciarono una terribile guerra. I co-
ciati a restarvi ancora un anno bravamente il nuo-
loniesi difesero
per 1' istanza dell' imperatore, e vo pastore e le parti di Ottone IV,
scomunica ai veneziani.
tolse la Il e meritaronsi grandissimi elogi dal
Papa rispondendo a Baldovino I, Papa. Questi guidato sempre dalla
si tenne sulle generali, e gli disse : non volle lasciar impu-
giustizia,
di ricevere l' impero sotto la pro- nita la disobbedienza de' crociati
tezione di s. Pietro, e mandargli nell'assalire un paese cristiano, e
INN INN 261
principalmente con le crudeltà com- metropolitani, accordò di farei
gli
temente rivolli gli sguardi. Indi au- mente, gran parte ne uccise, e fe-
suo legato. Tuttavolta perchè la Chie- cumani, forte inoltre per essersi
sa non dovesse patire per colpa degli collegato coi turchi ed altri nemi-
uomini, confermò in patriarca l'e- ci del nome distiano. Fu allora
letto Tommaso, 1' assoluzione data che i crociati videro il castigo di-
a' veneti dal legato, inculcando al vino, ed i più zelanti si persuase-
doge, che domandava ritirarsi, di ro che la conquista dell'impero gre-
effettuar prima il suo voto. Inno- co, lungi dal giovare alla crociata,
cenzo III consacrò in s. Pietro il avea impedito quella di Gerusa-
nuovo patriarca, ricevette da lui il lemme. La morte di Enrico Dan-
giuramento di obbedienza alla Se- dolo, terminando una lunga car-
de apostolica, e gì' impose il pallio riera piena di belle imprese, afflis-
con facoltà di conferirlo a' suoi ar- se i latini vedendosi privi del suo
civescovi previo il giuramento di consiglio. In questi duri frangenti
obbedienza alla Chiesa romana. il conte Enrico si rivolse pieno di
Oltre tutti i privilegi conceduti ai fiducia al Papa, come quello che
,
,
alle censure del Papa per le colpe dente la quale il re riunitosi alla
cui era incorso, onde venisse as- moglie n'ebbe un figlio che fu poi
solto dalla scomunica, e cbe Bru- Giacomo I, indi tornò al suo pro-
none Colonia fosse liberato dal
di ponimento, e benché non avesse
carcere, oltre altre cose, il tutto per eredi, pose avversione anche al fan-
la pace fra la Cbiesa e l' impero. ciullo. La Svezia pure a quest' e-
Avendo Filippo giurato di confor- poca provocò le sollecitudini del
marsi agli ordini del Papa, ritornò Pontefice romano; la Chiesa non
al grembo della Chiesa e fu ribene- godeva libertà, e il popolo teneva
detto. Il Papa comandò di levare da ancora dell'antica sua barbarie;
tutta la Germania una contribuzione eletto Valerio ad arcivescovo d'Upsa-
a pio di Terra Santa, e chi più. la, il Papa non ci convenne, non
dasse farebbe opera gradita a Dio. reputandolo atto alla riforma che
I legati procurarono di pacificare bisognava operare, massime sull'a-
i due competitori, con proporre il bolizione del matrimonio de' preti.
matrimonio d'una figlia di Filippo Intento costantemente Innocenzo III
con Ottone IV; ma questi senten- ad ampliare il regno del Signore
do che dovea cedergli la corona, ed a rannodare alla Chiesa le mem-
non vi convenne; tuttavia si con- bra che n'erano state divelte, pro-
chiuse una tregua, e Brunone po- fittò dello scadimento della chiesa
in questo tempo non era più tran- all' unità della fede i settari di
quilla della Germania, pel violento quella credenza sparsi negli altri
contrasto delle franchigie della Chie- paesi. Scrisse dunque agli arcive-
sa contro le usurpazioni della po- scovi , vescovi , clero e popolo di
destà temporale, e l'arbitrario pro- Russia , e mandò loro per legato
cedere del re Giovanni. A ciò si Gregorio cardinal di s. Vitale, per
aggiunse la vertenza dell' elezione farli rientrare nel grembo del cat-
di Reginaldo alla chiesa di Cantor- tolicismo. Ma colla presa di Co-
bery, e di Giovanni vescovo di stantinopoli accresciutasi l'avversio-
Norwick favorito dal re, che volle ne de' russi per la Chiesa latina, i
N IN a65
le maggiori; e l'imperator Enrico volle che il clero si usurpasse quei
sposò la figlia del marchese Boni- dell' impero , onde riprese il pa-
bitanti d' Antiochia invitarono Leo- Volendo por fine ai moli e turnazio-
ne re d'Armenia ad impossessarsi ni che ancora tenevano agitato quel
della città pel suo protetto Rupi- regno, non tenendosi per la finita
no, mentre il conte fece imprigio- tutela sgravato dei doveri suoi verso
nare il patriarca, e permise ai gre- il re da lui protetto, deliberossi di
ci di eleggere uno del loro rito. Il portarvisi in persona per raffer-
Papa impose al patriarca di Geru- marne l'autorità. Accompagnato da
salemme legato della Siria , che vari cardinali parti da Roma a' i5
facesse scarcerare il patriarca, ma maggio, e dopo essersi trattenuto
questi mori nella prigione. più. d' un mese in Anagni prose-
Sebbene Innocenzo III fosse ir- gui il suo viaggio, il quale uon fu
removibile nel sostenere in usui ormai più che una solenne pro-
luogo i diritti della Chiesa, non cessione sino a s. Germano, ove
26G INN INN
avea convocato un consiglio de'reg- rao monastero di Monte Cassino, e
gitori di quella città e de' conti e passò a Sora in cui rimase sino
baroni del reame. Giovanni da a' 11 settembre. Recatosi quindi
Ceccano l'aspettò fuori della città nel rinomato monastero di Casa-
con cinquanta cavalieri sontuosa- mari a pernottare, recossi in Fe-
mente vestili per servirgli di guar- rentino, e dimoratovi un mese e
dia ; il clero degli stati del conte mezzo, ritornò a Roma. Avendo il
cata la gloria del paese, per tutto voto, e siccome egli disse essere il
fu confusione e lutto; però ter- meglio Ottone IV, d' unanime ac«
minò la guerra civile che per dieci cordo tutti Io gridarono re. Il can-
anni l'avea travagliata. Saputosi celliere dell' impero vescovo di Spi-
dal Papa l'atroce misfatto, trafitto ra, in conferma gli consegnò la co-
da dolore la chiamò una sventura; rona e l'asta imperiale ;
poi gli
michevolmente, avvegnaché già sor- 1' egoismo e 1' avidità de' crociati ;
finché visse al compimento del suo voluto unir le forze del suo stato
,
alle altrui suggestioni per impa- stati papali le leggi della Chiesa
INN INN 27 5
contro gli eretici, radendone an- felice successo : quindi Innocenzo
che le case. Non contento Ottone III investì de' poteri necessari l'ar-
IV di riunir all'impero lo stato civescovo di Gnesna per la propa-
della Chiesa , volle sottomettere gazione della religione cristiana. E-
tutta 1' Italia, ed agognò alla Pu- guali sollecitudini ebbe il Papa per
glia che il normanno Ruggieri avea la Livonia e per le popolazioni po-
tolta all' impero, ed al reame di ste sulla riva del Baltico, per le
Federico ed incominciò dall'im-
II, quali mostrò molto zelante il re
si
di qual casa sveva usciva Federi- minio sulla Puglia, confermò l'an-
co II Hohenstaufen, le tribolazioni nuo censo di mille monete d' oro,
da questa cagionate alla Chiesa, e e la libera elezione de' vescovi ; e
i doveri del Pontefice verso que- fu convenuto che Germania e la
st' ultima. Se non che sperar po- la Sicilia non avrebbero mai for-
teva che i moltissimi beneficii fatti mato un sol regno. Il Papa prov-
a Federico II, il quale riconosceva vide alle spese del re per tutto il
ilregno sol dalle cure di lui, l'a- suo soggiorno in Roma, gli diede
vrebbero altrimenti guidato. On- una somma di denaro e quanto
d'è che alla fine aderì alla fatta altro gli occorreva a continuare il
INN INN a 79
sizione del re, e l' elezione d' un crociati, che andarla a cercare di
altro più degno sotto la vigilanza là dai mari. L' esercito sommò a
della santa Sede, incaricando del- centomila uomini a piedi, e dieci-
l'esecuzione il re di Francia , che mila a cavallo, a tutti provveden-
invitò ad impossessarsi del regno do del necessario il re, che inoltre
dichiarando crociati quelli che si ognuno trattava con nobiltà, men-
fossero schierati sotto i di lui ves- tre i vescovi teneva ferma la pa-
silli, colla partecipazione dell' in- ce tra tanta moltitudine d'uomini
dulgenze concesse a quelli che pel- diversi d'indole e di costumi. In-
legrinando visitavano il santo Se- tanto preparavansi a far
eh' essi
polcro. I legati pontificii annun- provare ai nemici della cristianità
ziarono a Giovanni in Northampton il potere delle sue armi, e il va-
le sentenze pontificie. Il re arrab- lore de' suoi difensori, Innocenzo
biatissimo sulle prime, venne a po- III in Roma a'3 maggio fece una
co a poco calmandosi, e vedendo processione generale di ecclesiastici
crescere contro di se lo scontento e di laici, affine d'impetrar da Dio
de' suoi , temendo di peggio inco- la vittoria alle armi cristiane, di-
minciò a mitigar il rigore di sue pendendo dal successo, se i re cri-
leggi, benché spesso si abbandonas- stiani o gli emiri de'saraceni do-
se alle violenze. vessero comandare in Ispagna, e se
Tornando guerra di Spagna
alla gli abitanti suoi avessero a seguir
contro mori, essendo venuto dal-
i la credenza di Maometto o la fe-
mento, e tradotta egli stesso la figlio del re prese la croce con al-
lettera del re, la fece leggere al tri personaggi e due vescovi, e
popolo radunato ; quindi lodò le dalla Germania mercè l'esortazioni
gesta del prode principe, e ringraziò del Papa diversi signori ed eccle-
il Dio degli eserciti. siastici recaronsi ad ingrossare l'e-
dido che mai ; poiché esso è di- eccitamenti per tutto in soccorso
venuto un regno sacerdotale, se- di Terra Santa, un gran numero
condo la parola di Mosè e di s. di fedeli presero la croce, e scrisse
Pietro. Dio faccia che tu lealmen- la seguente lettera a Malek-Adel
te adempi tutte le tue promesse". per indurlo a ceder volontariamen-
Ed a richiesta del re gli mandò te quel che gli poteva esser tolto
per l'esecuzione del trattato il car- per forza. « Al magnifico Safiìl-
dinal ÌNicolò vescovo di Frascati dino, soldano di Damasco e di Ba-
con piena facoltà, e fu prosciolto bilonia, venerazione ed amore pel
dalle censure ecclesiastiche, rinno- nome di Dio. Il profeta Daniele
vando il re i suoi giuramenti di e' insegna che Dio in cielo produ-
abrogare tutte le leggi ingiuste, e ce in palese le cose nascoste, can-
confermando quelli fatti alla santa gia i tempi e trasmuta gl'imperi,
Sede. affin che tutti conoscano esser egli
Il re Pietro d'Aragona sem-
II solo l'arbitro de' regni e distribuir-
pre fisso nel ripudiar Maria sua li a chi più vuole. La qual verità
moglie, questa portossi in Roma fu da lui chiaramente dimostrala
per trattare la sua causa. Avendo col far cadere Gerusalemme e il
quindi Innocenzo HI medesimo esa- suo territorio nelle mani di tuo
minato gli atti del processo, di- fratello, non già per merito delle
chiarò in pieno concistoro insussi- virtù sue, ma si per castigare il
slenti i motivi addotti dal re, cui popolo cristiano dell'aver offeso il
intimò la moglie che lo
ripigliarsi suo Dio. Ma ci siamo prostrati a
avea padre d'un figlio ed era
fatto lui e speriamo che avrà misericor-
d'irreprensibili costumi. Maria inol- dia di noi, però che, come dice il
tre ricorse contro gli abitanti di profeta, anche nell'ira sua non la-
Montpellier che le aveano atter- scia di esser misericordioso. Ad e-
ralo il proprio castello, per cui il sempio di colui che disse nel van-
Papa ordinò un processo; indi gelo: Imparate da me che sou be-
mori in Roma assistila dal medi- nigno ed umile di cuore, noi sup-
284 INN INN
plichiamo con tutta 1' umiltà la corrispondevano alla sua confiden-
magni licenza tua affinchè non si , za, come richiesto avrebbe il mag-
versi maggior quantità di sangue gior bene della Chiesa. 11 re si re-
umano della già versata per la vio- co a Tolosa ed in Lavaur a re-
lenta occupazione di codesto pae- clamare le provincie tolte ai conti,
se, e ascoltando i consigli della ma i legati gli provarono aver loro
prudenza, tu ce lo renda, da che, provocalo 1' occupazione, con pro-
salvo un poco di gloria vana, da teggere gli eretici, sostener la guer-
s'unil possesso trarrai più danno ra e commettere moltissime ciudel-
che frutto. Se tu consenti alla do- tà; quanto al tolosano esser di-
manda nostra, noi daremo scam- venuto peggio eli prima dopo il
bievolmente la libertà ai prigionie- suo ritorno da Roma, cose tutte
ri, faremo posar le armi, e il che legati dimostrarono ancora
i
popolo tuo sarà appo noi trattato al santo Padre. Questi fece allora
come il nostro appo te. Ti pre- sapere al re che desistesse dalla
ghiamo di accoglier benignamente protezione degli eretici, e che in-
i latori di questa lettera, di trai- tanto si farebbe 1' esame delle ra-
tarli onorevolmente edar loro di gioni ognuno. Ma Pietro II,
d'
conveniente risposta quale ce 1' a- non curando tali ammonizioni, rup-
speltiaino ". Questo messaggio di- pe contro Monfort la guerra; si
mostra ancora quanto stasse a cuo- fecero dai cattolici inutili proposi-
re d'Innocenzo III la ricupera del zioni di pace, i vescovi scomuni-
santuario de' santuari. carono i conti capi degli eretici, e
A rimostranza dei conti di To- Monfort fiduciato in Dio, attaccata
Iosa, di Foix, di Comminges e di la battaglia, Pietro II restò ucci-
13earn, il re d'Aragona Pietro II so, dopo essere stato inutilmente
per ambasciatori fece conoscere al scongiurato a ritirarsi. Morto il re,
Papa che il conte di Monfort a- i cattolici si precipitarono fra le
vea rivolto le armi non solo con- schiere nemiche, i conti fuggirono,
tro gli eretici, ma pure a danno e completo fu il trionfo. Narrasi
dei fedeli suoi versandosudditi, che l'esercito del re d'Aragona
sangue innocente, ed occupato prò- perde più di dieciottomila uomini,
vincie non punto infette d'eresia, ed ebbesi per miracolo che cat- i
con Giovanni re d' Inghilterra che in pace gli ultimi giorni di sua
samente contrastato per le prero- fatto lega con Luigi figlio del re
gative della Chiesa ; ma il Ponte- di Francia, 1' ammonì a non fare
fice gl'invito alla concordia ed alla causa comune con gente scomuni-
sommissione. Malcontenti baro- i cata; ed avendogli il re fatto sa-
ni presero le armi, si mossero a pere che 1' arcivescovo di Cantor-
ricuperar da per loro i privilegi bery ne faceva parte, lo sospese, e
che prima godevano, quando In- sciolse dall' obbedienza i di lui
timo anno del glorioso pontificato ragioni che vi avea la propria mo-
d'Innocenzo III fu il 121 6. Colla glie. Il padre per obbedire al Pa-
morte di Azzo VI marchese d'E- pa sequestrò i beni del figlio e
ste, gli successe il figlio Aldovran- de' signori che l'aveano seguito nel-
dino in gran favore di Federico II. la spedizione, offrendosi di opporsi
Aldobrandino meritò pure quello con le armi ai disegni de' ribelli
del Papa, che per segno d' inve- di Giovanni, avendo cambiato sen-
stitura gli mandò una bandiera timento dopo le pratiche del lega-
bianca ; ma caduto prigione del to. Luigi mandò a Roma amba-
conte di Celano, che avea costretto sciatori per discolparsi, e dichiara-
levar l'assedio di Fano, mori con re che non i baroni , ma i suoi
sospetto di veleno : con lui perì il diritti sulla corona d'Inghilterra
capo de' guelfi, e surse più poten- l' inducevano ad occuparla. Inno-
te Salinguerra capo de' ghibellini cenzo III dopo aver risposto a tutte
in Ferrara [Pedi). Questi ciò non le loro obbiezioni , bandi la sco-
pertanto ottenne da Innocenzo III munica contro Luigi e suoi seguaci,
in Romagna l'investitura di ven- facendola pubblicar ne' due regni ,
tiquattro feudi già della contessa scrivendo parole severe contro Fi-
INlatilde, dati a lui da Ottone IV. lippo Augusto del cui contegno non
Dopo la partenza degli alemanni, fidavasi. Il cardinal Guala contem-
in Toscana e in Lombardia rico- poraneamente operò iu favore del
minciarono gli odii e le zuffe tra re Giovanni molte cose mentre ,
co li si decise pel suo voto e per Scozia che con un esercito l'appog-
l'affetto che portava al Pontefice giava. L'Inghilterra trovossi in que-
d' imprendere la crociata. Gli in- sto modo per quasi tre anni tra-
glesi continuarono a non far con- vagliata da tre eserciti che gareg-
to della scomunica, così gli eccle- giavano di avidità e di ferocia.
siastici. Innocenzo III tentò tolte Giovanni morì nella notte della fe-
le vie perchè il re di Francia non sta di s. Luca, lasciando il regno
dasse aiuto ai baroni contro Gio- ad Enrico III suo primogenito, e
vanni, ed a tale effetto spedì per senza che nessuno ne lagrimasse la
legato il cardinal Guala Bicchieri, perdita. Il figlio, sostenuto dal le-
terbo passò a Perugia per indi re- gravi malattie. Il suo ritratto si
carsi a Pisa e probabilmente ali al- vede negli Annali del Baronio; in
tre città dell'Italia superiore, man- diversi autori delle biografie dei
dando innanzi due cardinali per Pontefici, come nel Ciacconio, Hist.
indurre il podestà e il consiglio di Pont. Rorn. tom. II, p. 2, col pi-
Pisa a dimettere, pel bene della con una sola corona,
viale e tiara
cristianità, gli odii loro contro i e senza barba ; nel Gravesonio col
genovesi. I pisani risposero esser piviale e triregno, allora però non
pronti a compiacere il santo Pa- decorato di tre corone ; nel Ma-
dre, ma non voler lasciarsi fuggir rangoni , Chronologìa Roni. Pont.
di mano un' occasione per vendi- pag. 90, tratto da quelli della ba-
carsi de' nemici. Il Papa non di- silica di s. Paolo, col capo nudo,
1NN I N 289
dendosi coperte le orecchie dal ca- deva di assistere ai giuochi ed alle
mauro. Di questo ritratto uè re- pubbliche feste. Tommaso Canti-
sero ragione i traduttori nel pri- pratense nella vita di s. Luitgarda,
mo tomo, cioè in quello dell'edi- presso i Bollandisti a' 16 giugno
fione Bonfànti a pag. 5i , in quel- pag. 237, racconta che Innocenzo
lo dell'edizione Resnati a pag. 5g. III dopo la sua morte comparisse
Tutte Innocenzo III trova-
in alla santa circondato di fuoco per
ronsi congiunte le qualità dell'uo- tre suoi peccati, ovvero ch'egli era
mo eccellente, del gran principe in purgatorio per tre motivi, i
del vero Pontefice massimo e su- quali l'autore non volle far noti
premo reggitore del mondo cri- per riverenza di questo gran Pon-
stiano. Dotato di profonda pene- tefice; de' quali per intercessione
trazione, che gli faceva prevedere della Beatissima Vergine si era
facilmente l'esito degli avvenimen- pentito, ed aveva scansato le pene
ti, ad una gran memoria ebbe u- eterne , ma non quelle in cui Io
niti tutti i doni dell' ingegno, ed vedeva, che dovrebbe soffrire fi-
29 o INN INN
per questa o quella chiesa, o sug- dimostrazioni. Dicemmo già che a
gerir qualclte migliore costituzione fuggire i grandi calori dell'estate,
per questo o per quell'ordine mo- nocevolissirui alla sua salute, re-
nastico, era certo d'aver benigna cavasi alla campagna o iu qualche
udienza da lui.Innocenzo III non città vicina. Anagni era il soggior-
si lasciava punto sorprendere né no suo favorito, e cos\ Segni, luo-
allucinare tenendo ne' concistori
, go ove dir d' alcuno
al egli era
pubblici dietro e con grandissima nato, e Ferentino a cui traevalo
attenzione a tutte le questioni prò- l'amicizia pel vescovo; soleva re-
poste, esaminandole tutte sottil- carsi nella detta stagione anche a
mente , domandando spiegazioni Viterbo, mentre all' uscir dell' au-
prove testimonianze, documenti,
, tunno ordinariamente tornava in
uopo d'essere d' ogni cosa mi-
all' Roma. Dovunque ei si trovava
nulamente informato. Udiva senza gli affari aveano spedizione come
impazienza esposizioni , repliche a fosse in Roma, non curante per
meglio dilucidar le questioni; ma sé di riposo, benché umanamente
chi più confìdavasi negli artifizi il concedesse sì agli ecclesiastici che
dell' eloquenza che nella solidità ai laici della sua curia. Una gran
rarchi che noi ne facessimo la bio- che avea saputo soggettarsi quasi
grafia più assai ampia di quelle tutti gli stati e principi d' Europa,
di tutti gli altri predecessori e i quali da lui come oracolo dipen-
successori, avuto riguardo all' in- devano. Tanto si legge nella sua
comparabile cumulo de' fasti e del- storia civile del regno di Napoli. Se
le clamorose circostanze e singola- il di lui pontificato dovette una par-
ri avvenimenti che segnalarono i te del suo splendore
a quel con-
loro due gloriosi pontificati, come corso avvenimenti straordinari
di
già protestammo più sopra; e qui che serve a sviluppare tutta V e-
inoltre ripeteremo che moltissime nergia delle anime grandi, può pe-
cose appena accennammo, perchè rò dirsi ancora eh' ei trovò sem-
esse come tutte le altre hanno par- pre in sé stesso e nella vasta sua
ziali articoli in questo Dizionario. mente i mezzi proporzionati ai bi-
Pur tuttavia moltissimi provarono sogni delle circostanze in cui do-
piuttosto allegrezza che tristezza vette vivere. Ecco poi come si
te, le quali non si debbono tenere modello più perfetto che sia di un
iu conto di verità storiche. sommo Pontefice, il tipo per ec-
Lo stesso Giannone, nemico giu- cellenza del vicario di Dio. Il no-
rato de' Papi, dichiarò essere stato me d' Innocenzo III desterà mai
Innocenzo III un Pontefice a cui sempre la memoria d' uno dei per-
molto deve la Chiesa romana, per- sonaggi che più rispleuderono nel-
chè colla sua accortezza, e molto la scena del mondo, e d' un di
più per la sua dottrina, la ridusse quegli eziandio de' quali la spas-
nel più alto e sublime stato, e sionala filosofia avrà più diwcoltà
a94 INN INN
a definire precisamente le virtù di Montpellier, do'oertosini di Val
ed i difetti di cui fu tacciato di Choux, e de'francescani mino-
Innocenzo III dee mostrarsi ben ri, confermando quello degli umi-
più degno di lode che di biasimo; liati, e l'equestre di s. Benedetto d'A-
la perizia sua nelle scienze, la sua viz nel Portogallo. Anche il «acro
erudizione in belle lettere, il suo collegio de'cardinali fu da Innocen-
acume nelle cause di giurispruden- zo III illustrato con esaltare alla di-
za, l' integrità sua abituale ne'giu- gnità del cardinalato cospicui per-
dizii, 1' autorità ancor di presente sonaggi. Di ventotto cardinali che
inconcussa delle sue decisioni in Innocenzo III trovò nell'atto della
argomento di diritto ecclesiastico, sua esaltazione, tre soli gli soprav-
l'instancabile applicazione sua alle vissero, fra'quali Cencio Savelli che
cure del governo, 1' attitudine sua gli successe col nome di Onorio III;
al lavoro, la purità de' suoi costu- egli in otto differenti promozioni o
mi generalmente riconosciuta, final- nominazioni creò trentuno cardinali
mente la moltitudine di elette qua- ed undici in altri tempi, in tutti qua-
lità che i più violenti suoi detrat- rantadue al dire del Cardella, uno
tori medesimi non seppero altri- de'quali fu il suo parente che di-
menti negargli, non renderan noi venne Gregorio IX. Monsignor Fran-
persuasi esser egli stato più degno cesco Bosquet vescovo di Montpel-
di lode che di biasimo? Il lier, alle lettere d'Innocenzo III, che
principal fine della presente storia pubblicò in Tolosa nel i632, pre-
è la confutazione di tante erro- mise la Vita Innocentii III ab a~
nee opinioni, di tanti pregiudizii e nonymo conscripta, et e codice Fu-
bugiardi asserti intorno al papato xiensi meneprimum edita. Federico
nel medio evo, ed in ispezialità Hurter autiste o presidente del con-
intorno ad Innocenzo III cistoro protestante di Sciaffusa, nel
Fra uomini che nel corso dei
tanti i834 in due primi volumi ed in
secoli acquistarono grande impor- lingua tedesca pubblicò in Ambur-
tanza nella storia , nessuno più go per Federico Perthes la sua Sto-
de' Papi, e di questi nessuno più ria di Papa Innocenzo III e dei
d' Innocenzo III, toccò più spesso suoi contemporanei, ed il terzo vi-
la disgrazia d' essere mal giudica- de la luce nel 18 38. Di quest'ope-
to, perchè giudicati furono senza ra dal medesimo tipografo in Am-
guardar, come si doveva, al tem- burgo fu pubblicata in tre volumi
po in cui vissero e ai doveri del una seconda edizione negli anni
ministero loro ". 1841-1842. ^ ssa ^u adotta in i-
Inoltre Innocenzo III accrebbe la dioma francese nel i838 stesso da
gloria della Chiesa trionfante con la Alessandro de Saint-Cheron e da
canonizzazione de' santi Omobono, Giambattista rjaiber, ed il primo
Cunegonda imperatrice, Guglielmo, vi premise una bella introduzione
Iu Roma negli Annali delle scien- verarlo fra'suoi vendicatori ". Il eh.
ze religiose sino dal i836e 1837, Esslinger autore protestante della
ne' voi. Ili, p. 161, e IV, p. 54, Germania, convertito alla religione
sì pubblicò l'analisi di Giuseppe Es- cattolica, nella sua analisi ci atte-
slinger della storia dell'Hurter ; quin- sta che la dotta Germania con me-
di nel voi. XI del 1840 a p. 3y4 ritati applausi accolse la vita d'Inno-
venne pubblicata l'analisi e riflessio- cenzo III compilata da Hurter, cioè
ni sulla medesima storia del p. Gio- d'un Pontefice la cui mente all'idea
vanni Perrone della compagnia di elevossi la più ampia e sublime
Gesù, già letta nell'accademia di che si abbia mai avuto del som-
religione cattolica e stampata an- mo pontificato, idea che nel più e-
che a parte in Roma dalla tipo- nergico ed esteso modo fu nel regno
grafia delle belle arti. Il giudizio di lui effettuata. Egli opina, nel dar
che questi due ultimi dotti hanno l'idea tenuta dall'Hurter nel suo la-
proferito sulla storia d'Innocenzo III, voro, che tre meriti in esso si tro-
siccome eminentemente cattolica ed vano; cioè una maravigliosa cogni-
assai onorevole per la santa Sede, zione delle più minute circostanze
è un nuovo tributo di lode reso del tempo di cui tratta; una tale
al sommo merito ed alla imparzia- abilità nel descrivere, che ci fa vi-
litàdello storiografo Hurter, il quale vere in mezzo agli avvenimenti che
tuttoché allora protestante volle far- racconta; in fine un gran numero
si difensore di un Pontefice, che fu d'istruttive e profonde riflessioni det-
verameute la gloria del suo secolo. tate da massime sanissime iu poli-
296 IN 21 INN
tica e religione. Chiude l'Esslinger chiudendo l'analisi colla seguenti di-
l'esame dell'opera di Hurter con chiarazioni. « Di più l'odio e le si-
queste parole : » Nel considerare che nistre prevenzioni di tanti contro i
spiegar l'immaginaria distinzione fra trovasi egli omelia mischia. Dio vo-
l'accettazione degli uomini e dei glia, e noi ce ne confidiamo, che vin-
fatti, e l'accettazione de'principii, ri- cendo egli ancora qualche rimanen-
portandone analoghi tratti. L'anali- te ostacolo, trionfi di sé stesso, on-
si poi del profondo teologo p. Per- de il suo nome con tanti altri il-
INN I « 297
tizia i cattolici suoi ammiratori, ed non solo di essere pubblicata nel
accrebbe il lustro ad Innocenzo III, l.° volume della serie seconda de-
pel quale avendo conosciute perfet- gli Annali delle scienze religiose,
tamente le verità cattoliche, in Ro- ma ancora a parte , col titolo di
ma a' 16 giugno i844 abiurò so- Ragionamento, dalla tipografia del-
lennemente gli errori della sua set- le belle arti in Roma nel i84j.
ta con universale edificazione, e fu VII. La persecuzione della Chiesa
abbracciato paternamente dal Papa cattolica nella Svizzera comincian'
che regna Gregorio XVI, indi distin- do dal 1 83 r fino al 1840, Sciaf-
to qual diletto ed illustre figlio pri- fusa tipografia Hurteriana 1842,
ma col decorarlo delle insegne e del Vili. La persecuzione contro i cat-
grado di cavaliere dell'ordine di s. tolici inArgovia nella Svizzera, ed
Gregorio I Magno da lui istituito, ilfurore del radicalismo in Isviz-
poi nell'ottobre i845| nel suo ri- zera, ivi i843. IX. S. Agostino,
torno in Roma , commenda-
di la sua vita, sua dottrina e le sue
tore dell' istesso ordine. La descri- opere, ivi 1 843 : traduzione dal
zione di questa abiura la facemmo francese in tedesco. X. Le più ri-
cav. Hurter, cioè nel voi. XXIX, p. i844- Q ues t' opera in gran parte
96, 210 e 111 del Dizionario. Qui è una traduzione di quella dell'ab-
appresso riportiamo l'elenco delle bate Rohrbacher in lingua teuto-
principali : I. Storia del re Teo- nica. Nascita e rinascila di
XI.
dorico, SciafFusa 1807. II. Storia Federico Hurter, o ricordi della
d'Innocenzo III ec. III. Allocuzio- mia vita, ivi i845. XII. I doveri
ni come, autiste ai suoi collegiani de' sacerdoti, ivi 184^: traduzio-
parrochi, e prediche, SciafFusa ti- ne dal francese in tedesco. XIII. In-
pografia Hurteriana 1 838. IV. L'au- nocenzo III Papa sopra il sacri-
tiste Hurter ed i suoi collegiani pa- fizio, ivi 184?: traduzione dal la-
stori, 1839. V. Descrizione del
ivi tino in tedesco. XIV. Breve isto-
to anno. 4-° Ferdinando, 5.° Ugo: rio III nel 1-235 gli conferì il ve-
questi pure nel 184^ professarono la scovato di Albenga insieme colla
fede cattolica, e per benignità del carica di vice-cancelliere della san-
Papa regnante sono ora alunni nel ta romana Chiesa. Gregorio IX nel
collegio Urbano di Roma. Dopo la settembre del 1227 nella sua pri-
morte d'Innocenzo III la santa Se- ma promozione che fece in Roma,
de vacò poco più d'un giorno. o meglio in Anagni come vuole il
INNOCENZO IV, P. CLXXXVII. Ciacconio, lo creò cardinale dell'or-
Sinibaldo Fieschi o Fiesco, una del» dine dei preti, conferendogli per ti-
imi
lolo la chiesa di s. Lorenzo in Lu- sione in un al clero secolare e re-
cina, poscia lo nominò legato della golare. Il suo biografo narra che
Marca. Dopo la morte di Gregorio il Papa da Anagni passò in Asi-
IX (yedi), per quegli awenimen- si, e per Narni e la Sabina si por-
ti che notammo a quell'articolo, tò in Roma
ad abitare il palazzo
con pena si procedette all'elezione lateranense. Dubitiamo di questa an-
di Celestino IV, che visse diciassette data in Asisi dopo la sua elezione; il
giorni, laonde la nuova sede va- viaggio d' Asisi per Narni e la Sabi-
cante ed interregno durò un an- na forse è quello che indicheremo
no, otto mesi e diciassette giorni, dopo il suo ritorno in Roma. Po-
perchè i cardinali temendo la fu- co durò per Innocenzo IV questa
ria dell'imperatore Federico II sco- allegrezza, perchè alcuni mercanti
municato da Gregorio IX, che nel- romani con indicibiletemerità a
la maggior parte li tenne prigioni lui tosto si presentarono diman-
in Amalfi, non si risolvevano ad u- dandogli sessantamila marche, date
uirsi in un luogo, né anche negli da loro in prestito a Gregorio IX,
animi per eleggere il successore al riempiendo con numeroso popolo
defunto Papa, dappoiché i soldati insolente, che seco condussero, la
imperiali saccheggiavano le terre dei corte, il palazzo e le stanze del pa-
cardinalie devastarono centocin- triarchio lateranense, che rimbom-
quanta chiese, massime quelle di bò riprovevole schiamazzo. An-
di
Albano, portandone via i libri, gli gustiato il buon Pontefice per ta-
ornamenti e persino i calici. Final- le vessazione, non potè prendere il
la Chiesa romana, onde formò una cardinali l'insegna onorifica del Cap-
bolla inserendovi i medesimi di- pello cardinalizio (P'edi), ch'egli
plomi, munita dei sigilli di quaran- avea determinato già nel concilio
,
sti neppure volle udire gli inviati diritti de' figli se avesse avuto di-
del deposto principe. Anzi avendo scendenza. Ordinò nel 1246 cne
il Papa esortato gli elettori a dar- fossero coronati colle insegne reali
gli per successore Enrico di Turin- Gioacchino o Aquino V re di Nor-
gia, esso romani
fu eletto re de' vegia, che pure legittimò, e Danie-
ed egli ne approvò l'atto con let- le duca di Russia, il quale coi
tera de'9 giugno 1246. Morto poi suoi popoli abbandonato lo scisma
Enrico nel 1247, Innocenzo IV si de' greci, era ritornato al grembo
adoprò con calore perchè gli fosse della Chiesa cattolica : il primo
sostituito Guglielmo conte di Olan- promise crociarsi per Terra Santa,
da, che fattosi coronare in Aquis- che tanto stava a cuore del Papa.
grana, disfece poi Corrado IV che Nel 1247 approvò con la regola
il suo padre Federico II avea man- di s. Benedetto 1' ordine de' silve-
dato in Germania a sostener la cau- strini ; e nel seguente anno rinno-
sa, mentre egli dopo essere stato dis- vò agli slavi il privilegio di cele-
fatto dai parmigiani, da Cremona brare nella propria lingua i divi-
passò in Puglia per opporsi ai due ni misteri ; benedì la rosa d' oro
legati pontificii che proscioglievano e la donò a Raimondo conte di
i popoli dalla sua obbedienza. Inol- Provenza, ed altra ne regalò ai cano-
tre Federico li scrisse con poco ef- nici di s. Giusto di Lione. Proibì
fetto a tutti i principi ecclesiastici agli ebrei di tener balie o servi
e secolari di Germania, per trarli cristiani ; die provvidenza perchè
nella sua causa, facendo loro cono- in Roma fiorisse lo studio del di-
scere il pericolo in cui erano se sotto- ritto canonico e civile, per cui vie-
messi alla piena dipendenza del ne considerato come uno de' fon-
Pontefice. Fu scoperta una congiu- datori dell' università romana. Vie-
ra contro la vita di Federico ll_, il tò che la ss. Eucaristia si conser-
quale erroneamente ne credette i- vasse più di quindici giorni, e che
stigatorc il Papa, perchè alcuni ve- i sacerdoti celebrassero la messa
INN I HN 3o3
senza avere recitato prima il mat- mettere in grazia Federico II, che
tutino. Concesse ai frati minori la pareva umiliato dalle sue avversi-
facoltà di chiamarsi conventuali, al tà e disposto a chiedere perdono,
modo detto all'articolo Francesca- ma nulla ottenne. Federico II cor-
no ordine, donandogli la Chiesa di se pericolo d' esser avvelenato da
s. Maria d' Araceli [Fedi). Ri- Pietro delle Vigne, il più affezio-
formò molte congregazioni degli nato de' suoi confidenti d'accordo ,
sa di Federico li, con molti gran- solvè di partire per Roma, e pri-
di del regno. In tali circostanze, ma di eseguire il suo disegno die
prima di partir per la crociata s. segni di gratitudine ai re di Fran-
Luigi IX andò a visitare il Papa cia, col concedere dieci giorni di
in Lione, onde persuaderlo a ri- indulgenza a' fedeli che avessero
-
scia, indi a Mantova ove allog- la santa Sede sulle due Sicilie, si
se con Federico II punto non ral- mane leggi, citando Bartolo con
lentarono la sua attività pel cu- isti ma le sue opere. La sua con-
mulo degli altri affari. In Prussia dotta verso i parenti e la patria
istituì quattro vescovati, e donò due come novero di altre belle azio-
il
terzi delle terre a' cavalieri teuto- possono leggere agli articoli
ni, si
INN INN 3o 7
mentori delle decretali in cinque appagare soltanto il suo risenti-
libri. Autenticai. Regulam clarissi- mento contro Federico II, dap-
marum. Vitam s. Guglielmi episc. poiché la di lui persecuzione con-
Brincen. Epistola* decretale* alios- tro la Chiesa rendeva cosi ne-
gitequae extanl apud Matthaeum cessaria siffatta risoluzione da non
Parmen. Registri mss. ipsius in bi- esitare in dubbiosi consigli. Di fat-
bliot. Valicati, servanlur. ti nell'apertura del concilio gene-
Non conobbe ostacoli la sua mu- rale non d'altro era occupato il
INN INN 3 1 e
decessore, colla quale riservato avea per opera del notaro Francesco
a certi cardinali alcune dignità e Baroncelli, fece scarcerare il famo-
benefizi nelle cattedrali e chiese so Cola di Rienzo, il quale recatosi
collegiate e religiose, ed annullando in Roma, col legato restituì la cal-
le commende delle chiese e mona- ma con severe giustizie,
alla città
steri, eccetto quelle già concesse ai onde in premio fu fatto senatore.
cardinali. Sotto pena di scomunica Se non che egli abusando di sua
ordinò la residenza a' vescovi ed possanza fu ucciso agli 8 otto-
,
altri benefiziati con cura d'anime, bre 1 354 in una commozione po-
i quali solevano portarsi alla corte polare. Furono eletti con autorità
pontificia per acquistarne de' nuovi. pontificia diversi senatori, ma per
Riformò più che i suoi predecesso- nuove sedizioni il popolo creò il
ri l'eccessivo lusso della sua corte, magistrato de' banderesi pel gover-
nella quale ridusse a' soli necessari no civile della città, mentre quello
i molti domestici, scegliendo quelli criminale fu affidato ad un estra-
che lo meritavano per le loro vir- neo colla dignità senatoria. Frat-
tù. Stabile assegnamenti agli udi- tanto Pietro IV re d'Agarona si
tori di rota, e non conferì il sa- portò in Avignone e fece con gran
cerdozio ed i benefizi che a perso- solennità il giuramento di fedeltà
ne di merito. Riprese i cardinali pel feudo della Sardegna e della
giovani che avevano abusato del Corsica appartenenti alla Chiesa
potere, e cassò tutte le leggi che i romana. Nel tempo stesso procurò
cardinali avevano stabilite in con- il santo Padre di pacificare il re
clave, come contrarie al pontificio di Francia Giovanni li con Odoar-
diritto. Alberto duca di Baviera do III re d' Inghilterra , pel qual
Lodovico marchese di Brandebur- fine spedi loro il cardinal Guido
go, Guglielmo, Ottone e Stefano vescovo di Palestrina, il quale seb-
tutti figliuoli di Lodovico il Bava- bene riuscì a stabilire i prelimina-
ro, riconoscendo le proprie scelle- ri della concordia, questa non pò-
Sia INN INN
Nel i354, ad istan-
tè effettuarsi. Indi pregò Innocenzo VI a spedi-
za di Carlo IV re de' romani, con- re un esercito contro i turchi ed
cesse alla Germania e alla Boemia i sudditi ribelli; ma il Papa ve-
di celebrare la festa della sacra dendo che i due vescovi spediti a
Lancia e Chiodi che servirono di Costantinopoli per 1' unione, non
stromento alla passione di Cristo. erano riusciti neh" intento, si limi-
Commise al cardinal Albornoz di tò ad invitare il re di Cipro, i
a cacciare la Padiglia, ai cui amo- l'orme del genitore sia nel rispettar
rì era tornato, ed a richiamare l'immunità ecclesiastica, che nell'ono-
Bianca, onde il Papa lo assolse e rarela Chiesa. Ritornato nel i358
levò l' interdetto. in Avignone il cardinal Albornoz,
Mosso Innocenzo VI dallo zelo che Innocenzo VI lo fece incontrare
Io animava e compassionando lo solennempnte, e lo colmò di altis-
Stato infelice de' greci e del loro im- sime lodi. Il di lui successore An-
pero, diviso per sé stesso e afflitto droino de la Roche abbate di
dai saraceni e dai turchi, sino dal Cluny per inesperienza delle cose
i353 spedi legati a Cantacuzeno di guerra non si seppe far temere,
che ne reggeva le redini nella mi- per cui il Pontefice fu costretto
norità di Giovanni I Paleologo. rimandar in Italia il cardinal Al-
Trattarono dell'unione delle due bornoz per raffrenare le città, e
Chiese, e quando l'imperatore in- terre ribellate. Nella famosa uni-
cominciò a governare giurò obbe- versità di Bologna istituì la facoltà
dienza al Pontefice e di adoperar- teologica co' medesimi privilegi del-
si onde costringervi anco i greci. le altre. Nel i35q a pacificare i
INN INX 3i3
re di Cartiglia e d' Aragona irv nel monumento da lui preparato»
viò loro per legato il cardinal Gui- si. In quattro promozioni, una del-
do vescovo di Porto, e riuscì nel- le quali al dire del Novaes fatta
F intento. L' imperatore Carlo IV in Villanova, Innocenzo VI creò
avendo violato la libertà ed im- sedici cardinali, fra' quali Aldoino
munità ecclesiastica, per le rimo- d' Albert, senza consultarne i car-
stranze del Papa si emendò, e que- dinali,suo nipote, Pietro da Mon-
sti fece una costituzione a difesa turco figlio di sua sorella, e Ste-
de' diritti immunitari. Nel i35o fano d' Albret suo pronipote. Inol-
mandò il vescovo di Rimini a Ge- tre cinse di mura Avignone dalla
nova per ricevere il giuramento quale procurò indarno di tener in-
di fedeltà ed il tributo per la Cor- dietro la terribile pestilenza del
sica, essendo per questa decisa la i36i ; fabbricò il collegio de' po-
lite in favore de' genovesi contro veri in Tolosa detto di s. Marzia-
il romani dopo aver
re aragonese. I le, per venti studenti della diocesi
affidato il loro governo al calzolaio di Limoges. Abbiamo di lui molte
Lelio Pocadota, nel i362 lo resti- lettere in una collezione di concilii
tuirono al cardinal Albornoz, il e nel Tliesaurus di Marlene. Fi»
quale emanò allora le costituzioni dotato Innocenzo VI digrande pe-
Egidiane. Malcontenti i romani dei rizia ne' canoni e nelle leggi, di
diversi generi di governo, e vo- 6Ìngolar amore per la giustizia, di
lendo il Papa accostumarli all' ob- non ordinario zelo pel bene della
bedienza, gli mandò a governali Chiesa, e di somma integrità di
Ugo IV di Lusignano re di Ci- vita; ma un poco attaccato al pro-
pro, che si trovava presso di lui prio sangue, sollevando molti dei
in Avignone per domandargli soc- 6uoi parenti, che per altro n' era-
corso contro il sultano di Egitto. no meritevoli pe' loro costumi. Fa-
Mentre Innocenzo VI si appli- vori i letterati, e molti ne pro-
cava con instancabile premura nel mosse, come beneficò le persone
procurare la riunione della Chiesa di merito. Giovanni Tritemio, in
greca colla latina, e la pace fra i C/ironico Hirsaugensi, ad an. i352,
avendo gover-
principi cattolici, ed p. 2g3 edit. Basileensis, con altri,
nato egregiamente il pontificato per lo chiama massimo tra' canonisti.
nove anni , otto mesi e ventitre Vacò la santa Chiesa un mese e
giorni, consumato dalla vecchiaia quindici giorni.
e dalle malattie, mori in Avignone INNOCENZO VII, Papa CCXU.
a' ii settembre i362, e fu sepolto Cosimo o Cosimato de' Migliorati
in Villanova ove soleva soggiorna- nacque da una famiglia onesta ed
re presso i certosini nel monaste- onorata dell' Abruzzo, nella città
ro da lui fabbricato nel i356 nel di Sulmona nel regno di Napoli.
palazzo che possedeva da cardinale, Dopo aver esercitato in Caputi
ivi solendosi sollevare dalle cure 1' uffizio di notaro o cancelliere,
del pontificato colla meditazione portossi a Bologna per applicarsi
solitaria delle cose celesti. Il suo allo studio delle leggi, in cui ri-
Bonifacio IX, che questi gli affidò nunziare papato qualora ciò
al
gli affari più importanti del pon- fo«se necessario per dar fine allo
tificato, agitato dallo scisma di scisma, e temendo nello stesso tem-
Benedetto XIII successore nell' au- po che nella pace universale corres-
tipapato a Clemente VII, eh' essen- se rischio il suo scettro per cagio-
do infermo lo dichiarò presidente ne delle pretensioni di Lodovico
del concistoro con autorità illinii- d'Angiò, da lui espulso da quel
,
gli anni addietro e per tre de' pros- sollevati; ma essendovisi opposti, il
simi futuri. L' ingrato Ladislao fa- cardinale venne' a concordia. Quel-
cendo finta di voler congratularsi li poi di Città di Castello, avendo
col Papa per la esaltazione , dove scosso il giogo di chi li signoreg-
che aspirava dominio temporale
al giava, si assoggettarono interamente
di Roma, quivi
si portò e mosse al Papa.
contro Innocenzo VII i romani, i Intanto a' 12 giugno Innocenzo
quali non erano perfettamente tran- VII fece una promozione di undi-
quilli, non ostante che il Pontefi- ci cardinali, nel qual numero oltre
ce studiava più d'ogni altra cosa il nipote Giovanni Migliorati, sei
di favorirli,accordando loro ciò che erano romani, affine di obbligarli
domandavano, talché una volta do- a desistere dalle ribellioni e som-
mandò ad essi se volevano pure l'a- mosse principalmente de'Colonnesi
bito che indossava, per significare e Savelli ghibellini che volevano
che stimerebbe men penoso spo- ristabilire l'antica repubblica, con-
gliarsi della dignità che tollerar trariati dagli Orsini guelfi. I primi
l'ingiurie che da essi riceveva, co- simulando di favorire le parti del-
me osserva il Niemo nella sua sto- l'antipapa erauo accampati intorno
ria. Dall' altra parte Alberico di alla città, i secoudi a mossa di La-
Raibiano contestabile di Napoli e dislao molestavano il Papa cou
feudatario della santa Sede , man- nuove ricerche.* Quindi sollevatisi
cando alla promessa fedeltà , nel i romaui apertamente pretesero u-
3.6 INN INN
ria notte di sorprendere il ponte avanzava gliela potesse impedire.
Molle , guarnito dalle milizie pon- Aveva Innocenzo VII con lette-
tifìcie, che valorosamente li re- ra circolare de' 27 dicembre i4o4
spinsero. Quindi si trattò di con- avvisato i vescovi ed i principi
cordia tra ribelli ed il Pontefice,
i della sua obbedienza di portarsi a
quando ritornando dall'udienza di Roma per 1' estirpazione dello sci-
questi due de' sette reggenti di Ro- sma nella festa d' Ognissanti, e
ma nove altri principali cit-
con partecipò pure questo suo disegno
tadini , Lodovico Migliorati nipote all'università di Parigi. Eravi sta-
d'Innocenzo VII, siccome capitano to invitato anche l'antipapa, che
dc'soldati, li fece passare a fil di d'Avignone per la via di Genova
spnda a'5 agosto i4o5 nel proprio venne in Italia, quando per la so-
palazzo a s. Spirito in Sassia. Ap- praggiunta peste tornò a Marsiglia.
pena romani intesero questo as-
i S'avvide allora Innocenzo VII della
sassinio, al suono della campana impossibilità di tenere in quell'anno
del Campidoglio corsero alle armi, il concilio in Roma. I torbidi della
e sui più rispettabili ecclesiastici città e le vie non sicure ai viag-
che trovarono diedero sfogo alla giatori l'obbligarono a prorogarlo
vendetta, trascinandoli ignominio- al maggio 1406, con bolla data
samente alle carceri del medesimo a Viterbo a' 26 novembre. Essen-
Campidoglio. Ignaro dell'accaduto, do passati sette mesi dacché il
che gli produsse sommo cordoglio Papa era in Viterbo, e però pen-
quando Innocenzo VII che
lo seppe, titi i romani dei falli commes-
sospettava male di Antonio Toma- si , lo supplicarono con diverse
celli nipote del predecessore e castel- ambascerie di ad essi ritor-
fare
lano di Castel s. Angelo, corrotto da no . Il santo Padre fece prima
Ladislao, e vedendo la penuria de'vi- da'suoi prendere possesso con asso-
veri cbe era inRoma, ne fuggi nel luto dominio della città, del Cam-
maggior caldo del giorno per Sutri pidoglio e di tutte le porte e ca-
a Viterbo, avendo corso pericolo stelli, indi per la porta Portese
di morire di sete nel viaggio, co- entrò in Roma a'3i marzo 1406,
me in fatti morirono alcuni delia ricevuto con singolari dimostrazio-
sua comitiva. Giovanni Colonna ed applausi. Gli an-
ni di letizia
occupò allora i sobborghi di s. darono incontro con le fiaccole in
Pietro e del palazzo vaticano, e mano i giuocatori de' giuochi di
Ladislao credendo opportuna l' oc- Agone e di Testacelo e della Ma-
casione d' impadronirsi di Roma, donna di mezzo agosto, gridando :
con forte esercito vi spedi Peretto Viva lo Papa, che sotto il bal-
conte di Troia, il quale fu rice- dacchino per Trastevere giunse al
vuto dai congiurati ed ammesso palazzo vaticano.
nei contorni di s. Pietro. Prefe- Tuttavolta la città non era in
rendo i romani la morte alla sog- perfetta calma, persistendo il To-
gezione del re, Peretto manomise macelli nella ribellione ed in po-
vari luoghi ed il Colonna si die- tere del Castel s. Angelo donde si
de alla fuga co' partigiani ,
prima facevano non poche ostilità ; il Pe-
che l'esercito della Chiesa che si retto, Nicolò e Giovanni Colonna,
,
INN INN 3i 7
che con Ladislao avevano congiu- tezza e pazienza nel dare udienza
rato contro il Papa, in un al ma- a chiunque la richiedeva, per la
gistrato ed altri erano ancora ri- giusta severità contro i malvagi
belli. Laonde il Pontefice a'ao giu- per la protezione che prendeva
gno fulminò contro tutti le censu- de' letterati, per l'abborrimento alla
re e pene de* sacri canoni, privò superbia e alla simonia, e pel de-
del regno e d' ogni altro onore siderio in fine di far bene a tutti,
il fellone Ladislao e governo
del come lo dipinge Teodoiico ftiemo
di Campagna e di Marittima. Con vescovo di Camhray famigliare pon-
simulazione ricorse Ladislao alla tificio e piuttosto contrario ai Pa-
clemenza d'Innocenzo VII doman- pi, nella Storia dello scisma d'oc-
dandogli perdono, il quale non cidente lib. 4> ca P- 3g. Il Cordel-
solo l' ottenne dal benigno Papa, la nelle Meni. stor. de' cardinali ,
ma a' 3 agosto avendo fatta la
1 tra la altre lodi, lo dice destro
pace con quelle condizioni che ri- nel maneggio degli affari, eloquen-
porta il Rinaldi all'anno i$o6, n. te, e che prendeva diletto in con-
ve delle sacre grotte della stessa ba- non vide più la cessione di questa
silica. Era Innocenzo VII di bella con quell' occhio medesimo che
statura, uè grasso né magro, di l'avea veduta quand'era cardinale
buona complessione, molto perito Migliorati , e perciò fatto Papa
nella scienza legale , praticissimo credette di poter dispensare il car-
degli a fifa ri della curia romana, dinale medesimo da'giuranienti fat-
di maniere dolci ed affabili, in ti nel conclave, di sagrificare se
grande riputazione presso princi- i fosse stato necessario la sua propria
pi, e commendato da tutti per la grandezza alla pace della Chiesa.
sua mansuetudine, per la pietà che A vantaggio di questa Iunocenzo
usava verso gli afflitti, per la pron- VII condannò simoniaci di qua- i
286021
3.8 INN INN
lunque condizione e dignità, risei*- tempo 1' Wicleffb furono
eresie di
vando al solo Pontefice la loro as- condannate dai dottori dell'accade-
soluzione e con pena della priva- mia di Parigi. Vacò la romana
zione degli uffici ; alla quale pure Sede venticinque giorni,
condannò i concubinari. A suo