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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO Al NOSTRI GIORNI

SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VABII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA, ALLE CITTA , PATRIARCALI
ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI CONCILI! ,

AI EITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI, CARDINALIZIE E


PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NOI»
CHE ALLA CORTE E CURIA BOMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.

COMPILAZIONE

DLL CAVALIERE GAETANO MOROM ROMANO


PRIMO AIUTANTE DI CAMERA DI SUA SANTITÀ

GREGORIO XVI.

VOL. XXXV.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLV.
a
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO -E GG LE SI ASTICA
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Cenni storici civili ed ecclesiastici ghilterra era poco conosciuta prima
sul regno di Inghilterra, e delle che Giulio Cesare ne intraprendesse
relazioni di attesto con la santa la conquista,onde a lui dobbiamo
Sede. la prima autentica ed estesa descri-
zione; egli ne fu lo scopritore, il
conquistatore, e lo storico : era a-
G li antichi abitanti
Bretagna davano alla loro isola il
della Gran bitata dagli antichi
di origine, chiamati anche
bretoni , celti
gaulesi
nome di Prydain. I greci, al dire e gaydels dai welsci, che li riguar-
di alcuni, laconobbero sotto quello davano come i loro predecessori.
di Albione, prima che i romani la Parlavano la stessa lingua dei celti,

chiamassero Britannia major, per erano generalmente grandi, ben fat-


distinguerla dalla Bretagna Armo* ti, coi capelli rossi, ed avevano
rica (Fedi), Britannia minor, una un temperamento assai robusto, per
delle più antiche e considerabili cui vedevansi fra loro molti di aimi
Provincie della Francia, che si di- cento. Non portavano altre vesti
vise già in alta e bassa. Pare certo che de' mantelli fatti con pelli di
che i greci non la visitassero giam- bestie selvaggie, e si facevano sul
mai, ma che ne parlassero dietro corpo incisioni in varie forme e fi-
a cognizioni estranee, come è certo gure, che riempite poscia con un
che i romani furono quelli che l'ap- succo di colore oscuro, davano loro
pellarono Albione, dalle cime ste- una tinta che non si cancellava
rili e biancastre o cretacee che vide- giammai , ed in questo facevano
ro provenendo dalla Gallia. Vir- consistere il principale loro orna-
gilio parla dei britanni come noi par- mento. Inoltre si dipingevano pure
leremmo degli abitanti dello Spitz- la pelle di colore azzurro, affine di
berg o della Terra del fuoco. L'In- rendere vieppiù truce il loro aspet-
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to nelle battaglie : a tale oggetto conda della istoria dell' Inghilterra
parimenti lasciavansi crescere le l'arrivo in essa di talune colonie
chiome ed peli del labbro supe-
i belgiche, che forse tre secoli prima
riore. Le mogli erano comuni a dell' era cristiana s' impadronirono
tutti, massime tra parenti ed ami- delle rive del rad e dell' est. Lo
ci, vivendo in una specie di socie- stabilimento de' belgi in Inghilter-
tà ; i figli nascevano apparte-
che ra è interessante per ogni rappor-
nevano al marito di quella donna to, giacché puossi supporre il ger-
che li dava alla luce. Abitavano me primitivo dell'attuale nazione
capanne piantate nelle foreste, co- inglese, e fissar 1' epoca dell' intro-
perte di pelli, di rami d' alberi o duzione dell'agricoltura sconosciuta
zolle di terra però gli abitanti
: ai celti cacciatori o pastori, ed il
della regione marittima del Can- principio della civilizzazione di quel
aio ossia del paese di Kent, avea- suolo. Nello stesso modo che in
no case ben costruite, ed in molti tempi posteriori le colonie belgiche
rami di civilizzazione sociale erano di questo paese furono soggiogate
istruiti. Si cibavano di selvaggiu- dai sassoni settentrionali , così la
me e del latte delle loro mandrie. colonia celtica venuta dal sud fu
Erano divisi in molti popoli indi- vinta dai cimbri del nord. Sembra
pendenti. I loro dei serviti dai drui- che primi abitanti gaulesi abbia-
i

di, per dargli un carattere miste- no abbandonata intieramente que-


rioso, si adoravano ne' luoghi più sta contrada rifugiandosi nell' Ir-

tetri delle foreste, e sacrificavausi landa. Alla popolazione celtica del-


loro anche vittime umane. Eso e l'Inghilterra successe quella de' sci-
Teutate erano le loro principali di- ti o goti , scesi dall' Asia, i quali
vinità. Adoravano altresì Apollo, scacciarono dinanzi ad essi i cim-
Mercurio, Marte, Giove e Miner- bri o celti settentrionali, e lungo
va. I druidi non solo erano sacer- tempo prima dell'era cristiana, es-
doti del loro culto, ma anche giu- sendosi impadroniti di quella por-
dici della nazione. Uno de' princi- zione della Gallia eh' era più vici-
pali domini ch'essi insegnavano era na alla Gran Bretagna, da ciò ri-
la metempsicosi, o trasmigrazione cevettero il nome di belgi. Di là
delle anime umane in altri corpi poscia passarono nell'Inghilterra,
dopo la morte. La caccia e la guerra dove Giulio Cesare al suo arrivo
essendo state le prime occupazioni trovò le contrade del sud-est po-
de' bretoni o britanni, i sanguina- polate da colonie belgiche, mentre
ri druidi con abbominevole culto e gli abitanti originari eransi ritirali
dalie fumanti viscere dell'immolato nell' interno delle terre.
straniero, traevano presagio al suc- Allorché i romani, dopo la con-
cesso delle loro armi. Ci riman- quista delle Gallie, sotto il coman-
gono ancora i nomi dell'antico re do di Giulio Cesare, entrarono in
Brione, che vuoisi aver cambiato quest'isola, ciuquantacinque anni pri-
il nome di Albione in quello di ma di Gesù Cristo, la trovarono a-
Bretagna a quella terra, e di Coilo bitata dai bretoni e caledoni , i

che regnava trecentocinquanta anni primi erano al nord, gli altri al


avanti la nascila di Gesù Cristo. sud, e divisa come gli altri paesi
Sì può calcolare come l'epoca se- selvaggi, fra un certo numero di
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piccole tribù; e quindi dopo aver- numero vana glo-
di ostaggi, e la
ne conquistata una gran parte, se- ria di conoscere gli abitanti d'una
guendo la loro politica ordinaria regione sconosciuta che mostra- ,

la divisero poscia in cinque gran- ronsi valorosi nel combattere, ed


di provincie o prefetture. La Bri- opponendo valida resistenza con
tannici prima comprendeva tutta la buona cavalleria e carri che avean
porzione meridionale dell'Inghilter- le vuote armate di falci. Cesare
Se verna ed al Tami-
ra, sino alla vi ritornò con cinque legioni com-

gi, avente Londra per capitale. La poste di trentamila uomini, ed i

Brìtannia secunda rinchiudeva il britanni costituiti in separati indi-


paese conosciuto sotto il nome di pendenti governi, unironsi in lega,
Galles, la cui capitale era lsca o affrontandone le forze sotto il co-
Carleon. La bella provincia chia- mando di Cassi velauno, uno dei re
mala Flavia Caesariensis dal no- del paese. Cesare varcò il Tamigi,
me della casa imperiale di Vespa- pose a ferro e a fuoco le campa-
siano e de'suoi successori, sotto ai gne, e prese la città di detto re,
quali furono latte alcune delle più consistente in un bosco cinto da
importanti conquiste , estendevasi profonda fossa con alcune greggi.
dal Tamigi alKHtraber. La Ma- Mentre Cesare invadeva il Canzio,
xima Caesariensis rinchiudeva tutto Cassi velauno chiese la pace, dando
il paese fra1' Straber e la Tyne, ostaggi e promettendo annuo tri-
dal Mersey sino al Solwayj cioè buto. Cesare partì fremendo di
Ja parte settentrionale, la cui ca- non aver potuto debellare quel po-
pitale era York. La Valentia o polo di guerrieri, e come la pri-
Valentina finalmente comprendeva ma volta senza lasciarvi guarni-
la parte meridionale della Scozia, gioni. I bretoni si ribellarono al
cioè le pianure della Scozia fino principio dell'impero di Augusto,
ai Friths di Clyde e Forth. Le sforzandosi replicatamente di scuo-
tribù dopo i Friths formavano tere un giogo che loro sembrava
il governo della Vespasiana, di- insopportabile, ma furono sempre
viso dai caledoni indipendenti dal- vinti. I più critici non convengono
la catena montagne che pas-
di su tali insurrezioni e vittorie, an-
sa da Dumlrarton per le con- zi dicono che voleudo Augusto
tee di Badenoch. Sotto
Athol e intraprendere una spedizione in
Giulio Cesare i romani veramen- Bretagna, neda una fu distolto
te non fecero che visitare questa ambasciata di sommessione che o "li
isola, la sua campagna allora non spedirono gl'isolani. Malagevole im-
avendo prodotto altro risultamen- presa ritenevasi il conquisto di
to,che di rendere tributari del- Bretagna. Caligola formò il grot-
la repubblica i popoli della par- tesco disegno d' intraprenderlo , e
te meridionale. La maggior parte noto è come bizzarramente schierò
degli storici scrivono che Giulio Ce- le sue legioni sulle rive dell'Ocea-
sare ne fece la conquista col pre- no, e disse che il nemico era già
testo di avere i britanni prestato vinto, cioè 1' Oceano stesso. Fece
soccorso ai nemici dei romani nel- erigere un faro sulla spiaggia per
le Gallie ; ma
non ebbe in
essa memoria, e profittando degli aiu-
sostanza per risultato che un gran ti che implorò Admiuio principe
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britanno, si fece decretare gli ono- la prima notizia dall'apostolo delle
ri del trionfo. Sotto il regno di genti s. Paolo. Altri con maggior
Claudio, Plauzio, Vespasiano ed probabilità sostengono che la re-
Ostorio Scapula furono primi a do- ligione cattolica fu abbracciata da-
mare i bretoni, malgrado gli sforzi gl inglesi per la predicazione di
della -valorosa loro regina Baodi- Giuseppe d Arimatea discepolo di
cea, e di Carattaco re de' siluri. Gesù Cristo, che il calò dalla cro-
Claudio si recò a ricevere gli o- ce e ripose nel sepolcro. Divenuta
maggi de' popoli, e si fece decre- quasi estinta, fu restaurata per lo
tar gli onori del trionfo. Quindi zelo del re Lucio, il quale pregò il

dopo Svetonio Paolino divenuto Pontefice Eleutero creato nell'an-


s.

imperatore Vespasiano, a compiere no 179 di mandargli missionari,


la conquista dell' isola vi mandò onde il Papa vi sped\ Fugazio e
Giulio Agricola insigne generale, il Damiano, per mezzo de' quali il re
quale sottomise l'Inghilterra, passò e l'isola ricevettero la fede, che vi
in Iscozia, e distrusse sui mon- perseverò fino al furore della per-
ti Grampiani l' armata caledonia secuzione di Diocleziano, assunto
guidata da Galgaco, ultimo soste- all'impero nell'anno 284, pel qua-
gno della cadente libertà de* bri- le restò quasi spenta. A questo
tanni; penetrò tino all'ultima estre- Pontefice sant' Eleutero si attri-

mità boreale della Scozia, scoperse buisce la seconda sua lettera, scrit-
le Orcadi, gruppo d'isolette oppo- ta a Lucio re della Bretagna, seb-
ste al promontorio del nord. Col- bene non ricevuta dai critici per
mo di gloria sotto i regni di Ve- certa. Veggasi Alford, Annal. eccles.
spasiano, Tito e Domiziano , que- et civil. Britannorum , anno i33,
bre-
sto principe crudele lo fece avve- § 4- N° n l dubita più che i
fi

lenare. Intanto le legioni romane toni antichi abitanti d' Inghilterra


quivi inviate gli accostumarono a non sieno stati convertiti al cri-
poco a poco ad una specie di di- stianesimo sotto il pontificato di s.

pendenza, ad abbandonare la na- Eleutero, verso il fine del secondo


tiva fierezza, e a coltivare le ar- secolo, verso 1' anno
o 182: si
ti, le scienze ed ilcommercio. Con- possono vederne le prove nelle
fessar bisogna per altro cbe le di- Vite de padri e de' martiri del p.
visioni politiche di quest'isolani fa- Albano Butler, toni. IV, p. 5g5,
cilitarono la conquista , compita e t. IX, p. 607. Quei tra i prote-
come dicemmo sotto Agricola, che stanti che contrastano questo fat-
innalzò un baluardo considerabile to, operano per prevenzione.
onde porli al sicuro dalle incursio- Tertulliano ci assicura che la
ni dei pitti e caledoni, popoli del fede di Gesù Cristo fu quivi predi-
nord dell'isola. Gl'imperatori Adria- cata fino dal primo secolo : questo
no, Antonino , e Settimio Severo scrittore contemporaneo dice ezian-
aumentarono in progresso questa dio che nel terzo secolo fioriva il
muraglia, fiancheggiandola di torri, cristianesimo nella Bretagna, anche
qual segno del romano confine. nelle provinolenon ancora intera-
Questi popoli furono de' primi mente conquistate dai romani. Eu-
ad abbracciare il cristianesimo, di sebio e Socrate attestano delle va-
cui vantavansi di avere ottenuto rie chiese erette dai bretoni, e
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che molti *i soffrirono il martirio. non giungesse fino a quest'isola, il

ìù inoltre opinione che l'imperato- che contribuì non poco ad attrar-


re Costanzo incominciasse in In- vi i fedeli che si vedevano in pe-
ghilterra ad avere qualche incli- ricolo a cagione degl* idolatri , e
nazione per la religione cristiana, forse anche confortati dalla mode-
e che Costantino Magno abbia in razione del governo romano, vi
quest'isola fatta la ferma risoluzio- sperarono un asilo sicuro, tanto
ne di abbracciarla. Ma tuttociò più che l'Inghilterra era quasi co-
che 1' Usserio racconta intorno ai me un mondo novello verso il ri-

primi apostoli, ch'egli fa andare manente dell'impero. Ma essi non


in Inghilterra prima che s. Pietro poterono fuggire la persecuzione di
si portasse a Roma, per poter cosi Diocleziano; Gilda e Beda narra-
dimostrare che la chiesa inglese è no che molti cristiani si dell'uno
più antica della romana , tutto- che dell' altro sesso ottennero la
ciò non serve ad altro se non che gloriosa palma del martirio. Il
a fare chiaramente comprendere primo e più celebre di questi cri-
di quali e quante favole vanno pa- stiani eroi fu s. Albano, la cui
scolandosi i protestanti allorché si morte fu eziandio illustrata da mol-
tratta dei loro interessi, mentre il ti miracoli e da diverse circostan-

fatto raccontato dall' Usserio non è ze straordinarie, ed il cui sangue,


in realtà che una semplice illu- dopo aver fatto testimonianza al
sione. Polrebbesi dire egualmente nome di Gesù Cristo, è stato una
delle tre metropoli ecclesiastiche sorgente feconda di benedizioni per
che si vorrebbero esistenti già nei l'Inghilterra. Gli uni collocarono
primi secoli del cristianesimo, Lon- il suo martirio nel 286, gli altri
dra cioè, Caerleon e \ork; ed nel 3o3, cioè al principio della
intorno alle quali credesi di avere grande persecuzione di Diocleziano,
una prova sufficiente nelle sotto- cui mise fine Costanzo Cloro l'an-
scrizioni del concilio d' Arles, loc- no appresso nella Bretagna. Sem-
chè però è ancora troppo incerto. bra che s. Albano fosse romano,
Lingard asserisce esservi prova del- ma nato a Verulamio che fu per
l'istituzione di una gerarchia rego- più secoli una delle città più con-
lare prima della fine del terzo se- siderabili della Gran Bretagna, e
colo, poiché die' egli » dagli scrit- sulle rovine della quale s' innalzò
tori contemporanei si mette la chie- s. Albauo. Esseudo
poscia la città di
sa della Britannia eguale a quel- ancor giovane era andato a Roma
le della Spagna e della Gallia ; per perfezionarsi nella conoscenza
ed in uno dei più antichi de' con- delle belle lettere. A questo primo
cilii occidentali, quello di Arles del martire della Gran Bretagna, sot-
3i4, troviamo i nomi di tre ve- to regno di Costantino Magno
il

scovi britanni, quelli cioè di Ebo- si edificò una magnifica chiesa nel

rio di York per la proviucia det- luogo in cui patì il martirio, e


ta Maxima, di Restiluto di Lon- divenne celebre per un grau nu-
dra per la Flavia, e di Adelfìo di mero di miracoli.
Richborough per la Britannia pri- Sotto i romani una colonia d'i-
ma " . Sembra però che la rabbia dei berni col nome di scoti o scozzesi
primi persecutori del cristianesimo si stabilirono sulla costa occideuta-
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le della Caledonia ossia Scozia. II P impero, e poi si portò a debel-
fatto di questa emigrazione dall'Ir- larlo presso Lione. Non andò gua-
landa nella Scozia è ammesso da ri che i bretoni attaccarono gli
alcuni storici , e negato da altri. stabilimenti romani e ne fecero ,

Ma il nome dei pitti appartiene strage. Settimio Severo si portò


non a questa colonia, se mai ven- nell'isola, e sparse per tutto la
ne, ma ad un popolo distinto e desolazione, indi fece erigere un
molto antico che anch'esso si tro- terzo muro di solida pietra per
vò in quei tempi nella Scozia. I difendere gli abitanti dai rapaci
popoli di questa contrada presero devastatori. L' imperatore si ammalò
insensibilmente il nome
ed i di pitti, e mori a York, ed i suoi figli Ca-
bretoni s' infievolirono a segno di racalla e Geta che lo avevano se-
non poter conservare la loro li- guito, conchiusero la pace coi bri-
bertà allorché la fortuna, avversa tanni del nord, e portaronsi a Ro-
ai romani, venne a recarla loro. ma. Scorso qualche tempo, l'impe-
Sbalordito 1' imperatore Adriano ratore Costanzo padre di Costan-
dal guasto dato dagli scozzesi alle tino il Grande, recossi anch'egli in
proviucie settentrionali dell'Inghil- Inghilterra e morì a York. Co-
terra, e aver messo a morte
di stantino suo figlio, il quale credesi
le legioni romane, recossi egli stes- da alcuni nato in quest'isola, la
so con un' armata in Bretagna. divise in quattro prefetture, che
Al suo arrivo barbari si rinsel- i furono assoggettale al prefetto ro-
varono ne'cupi boschi, e su per gli mano delle Gallie, e di sopra de-
erti monti della Scozia. L' impe- scritte. Sotto Valenliniano I poi,
ratore si contentò di fare erigere avendo egli spedito nell'isola Teo-
mia mura.glia di zolla lunga ottan- dosio, battè gli scozzesi, e conquistò
ta miglia sui confini della Scozia, un gran tratto di paese al nord
onde porre nn qualche argine alle delmuro di Severo ; delle sue con-
incursioni del nemico. Partito A- quiste in appresso formò la quin-
driano gline atterrarono
scozzesi ta chiamò Valentia
prefettura che
una parte, e rinnovarono le incur- in onore dell'imperatore. Regnan-
sioni più feroci di prima. Antoni- do Graziano passò in Inghilterra
no Pio spedi contro di loro Lol- il pretore Massimo, che ivi ribel-
lio Urbico, che attaccandoli con latosi osò assumere la porpora im-
vigore li costrinse a ritirarsi, ed periale; indi passato nelle Gallie
eresse poscia un nuovo muro di con un'armata, e fatto assassinare
zolle , debole barriera a si formi- Graziano, fu alla fine vinto e mes-
dabili nemici. Marco Aurelio in- so a morte da Teodosio II il gio-
viò nella Bretagna Calpurnio Agri- vane, il quale restò solo padrone
cola a reprimere le devastazioni dell'impero. Giunta finalmente l'e-

de' scozzesi, e Commodo vi spedi poca fatale di Valentiniano III, i

Ulpio Marcello , al quale riuscì barbari della Scandinavia e della


porli in fuga. Mentre Albino ce- Tartaria invasero le provincie del-
lebre generale romano governava l'impero romano, per cui atterrito
la Bretagna, Settimio Severo ge- P imperatore dal numero e dal
loso del suo credito, prima gli fe- furore de'nemici, richiamò le ro-
ce credere di volerlo associare al- mane legioni dalla Bretagna. Que-
!NG ING u
sta lasciata indifesa, pitti e scoz- dissensioni dei capi nativi, seppero
zesi vi rientrarono in ogni ma- cos'i bene consolidare la loro po-
niera a desolarla, per cui i bri- tenza nell' isola, che la maggior
tanni inviarono ripetute ambasce- parte de' suoi abitanti, affievoliti

rie a Valentiniano III, implorando dal dominio romano, ed accostu-


legioni per difenderli, e gli tras- mati alla mollezza ed al giogo, fu
misero un memoriale intitolato : costretta di assoggettarsi a questi
Gemiti de britanni. L' imperatore nuovi padroni, e fu allora che in-
commosso dal suo patetico tenore vano implorando il soccorso di
mandò loro una legione, ma poi fu Roma e di Aezio generale roma-
costretto richiamarla, abbandonando no in Galjia, si videro obbligati i

i romani l'isola nel 4 2 °> dopo esserne bretoni, massime Yortigeruo il più
stati padroui per quattro secoli cir- potente de' re britanni, ad invi-
ca, dalregno Claudio a quello di
di tare i «sassoni del nord-est della
Valentiniano III. 11 corso de 'secoli Germania, e a collegarsi con loro.
cbe lutto cambia rese britanni, i Intanto popolo uscito dalla
i juti,

che quali fieri leoni avevauo resi- Germania o forse meglio dalla
stito alle coorti romane, quali ti- Scandinavia, arrivarono in Inghil-
midi lepri innanzi alle orde sel- terra nel fondarono verso
449, e
vagge de'pitti e scozzesi, che usci- 1' anno ^5 il o
regno di 460
ti di nuovo dalle loro contrade, Kent, impadronendosi pure dell' i-
atterrato il muro di Severo, si die- sola di YVight. Altri dicono che i
dero a devastare le provinole d'In- sassoni vi pervennero la prima vol-
ghilterra. Alla vista del paese sac- ta nel 477» dalla quale epoca si
cheggiato dai pitti e dagli scozzesi, fa incominciare il regno de' sasso-

i bretoniimplorarono il soccorso ni meridionali ; mentre altri sosten-


degli ed loro libe-
anglo-sassoni, i gono che i sassoni sbarcarono i
ratori ne divennero in progresso i primi nell' Inghilterra, precisamen-
padroni ; dappoiché essi erano un te nell' isola di Thanet, e succes-
popolo bellicoso del nord di Ger- sivamente giuusero nuovi ausiliari,
mania, che soleva stipendiarsi al cioè i juti, i danesi e gli angli
servigio degli stranieri, come fanno sotto il comando di Engisto, Hor-
appunto gli svizzeri d'oggidì. I sas- sa o Orsa ed Ida. Laonde
fratelli,

soni ed agli o angili erano popoli la gli angli uniti ai juti ed ai sasso-

cui origine si confonde con quella ni, popoli pagani di Germania


dei belgi. Gli angli erano antichi conosciuti anche col nome di an-
popoli dell'Alemagna settentrionale glo-sassoni, conquistarono nel 44^
nel Jutland abitanti la parte del ovvero nel 449 ° nel 455 1' In-
ducato di Sleswick, verso il Bal- ghilterra o sia Gran Bretagna,
tico. Questa rivoluzione impresse il tranne la Caledonia, contro i bre-
carattere indelebile al nome, alla toni , cui obbligarono rifugiarsi
lingua, alle leggi, agli usi e costu- parte nell' Armorica, provincia di
mi del popolo bretone od inglese. Francia che dal nome loro fu po-
I pitti e gli scozzesi eh' erano scia chiamata Bretagna minore, e
stati chiamati dai bretoni in soc- parte nella provincia di Cornova-
corso, onde liberarli dai romani, glia e nel principato di Galles :

dopo la partenza di questi, per le dopo la conquista degli anglo-sas-


,

12 ING ING
soni il popolo misto prese piìi ad un gran festino nella pianura
tardi il nome d' inglese. Gli abi- di Salisbury, e quivi la trucidaro-
tanti di Galles e di Cornovaglia no inumanamente. Padroni allora
conservano tuttora il linguaggio della maggior parte dell' isola, i

degli antichi britanni che ivi si sassoni divisero le loro conquiste


ritirarono siccome situazione mon- in sette piccoliregni, che forma-
tuosa, ed alcuni de' loro costumi. rono successivamente ciò che chia-
Vortigero o Vortigerno che sino mossi 1' Eplarchia sassone. Prima
dal 445 e,
'
a stato eletto e ricono- di descriverla noteremo, che Ar-
sciuto re d' Inghilterra o della turo fu eletto re de' bretoni nel
Gran Bretagna proclamato da ,
5o5, mori nel 54^, e dopo nove
quei bretoni che assoggettarsi non anni d' interregno Mal- gli successe

vollero ai pitti, dopo di aver su gone nel 55 dopo la cui morte


1 ,

di essi riportato alcune vittorie, i bretoni terminarono di ritirarsi


sposò la bella Rowena figlia di nel paese di Galles. Noteremo an-
Engislo, uno dei generali sassoni, cora che i sassoni occidentali si

ed in considerazione di tal matri- stabilirono neh' Inghilterra 1' anno


monio cedette al suocero il paese 49^ ; e che già era trascorsa par-
di Kent col titolo di regno, per te del secoloVI, quando una nuo-
cui Engisto ne fu il primo re. va popolazione venne ad aumenta-
Questi era il quinto discendente re il numero di queste barbare
del famoso rinomato
goto Odino, colonie, fissandovisi i sassoni orien-
conquistatore, da cui si fanno de- tali nel 527. Indi nel 547 ' a co-
rivare i primi re anglo-sassoni che lonia degli angli che doveva dare
fondarono 1' eplarchia in Inghilter- il suo nome alla parte meridiona-
ra. Sono a vedersi Sammes, Anti- le dell' isola quattrocento anni do-
(juit. Brilan.j Tyrell, e il Liber Jo- po il suo stabilimento, vi giunse
annis Georgi Eccardì, De origine sotto la condotta del nominato va-
Germanoruin, eorumque coloniis et loroso Ida. Gli angli orientali, es-
migrationibits, etc. Studio Christ. sendosi impossessati di Norfolk nel
Luci. Schedii, Goetlingae iy5o. 5j5 }
le coste del sud e dell' est
Ognuno de' generali sassoni riten- caddero quasi interamente in po-
ne per sé le provincie da lui con- tere degli usurpatori, i quali spin-
quistate ed assunse il titolo di re, gendo le conquiste loro nell' inter-
talché, come andiamo a narrare, la no del paese, fondarono nel 584
Bretagna venne divisa in sette o 585 il regno di Mercia. Ecco
monarchie diverse, e prese il no- la divisione dell' Eptarchia anglo-
me di Eplarchia o Etlarchia, vo- sassone o selle piccoli cantoni
cabolo che significa settemplice di- ognuno con titolo di reame, fon-
nastia, sette, governo, principato. data in Inghilterra, eh' ebbe per
I bretoni coi loro alleali sasso- più di tre secoli pacifica durata. I
ni marciarono intanto contro i regni dunque formanti questa ep-
pitti e gli scozzesi, e gli sconfissero; tarchia o diarchia, de'quali i sas-
ma i sassoni ingrati amici, avidi soni ebbero tre ed altrettanti
n'
di possedere i paesi di quelli che gl'inglesi, furono I.° di Kent fon- :

venivano a proteggere e difendere, dato da Engisto suo primo re e


invitarono tutta la nobiltà bretone da Orsa nel 4^° ° ue * 4^5, a-
,

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vente Cantorbery per capitale, per 643 Cenovralk , 672 Sasburgo
cui fu anche detto il regno Can- regina, 673 Censo, 685 Cedral-
tanriense, che conteneva la etessa la o Cedowalla^ nel qual tempo
estensione della provincia di tal sono pure nominati Centuino ed
nome, che fu governata da dieci- Escuiuo, 689 Ina, che si fece mo-
sette re, e che dopo avere esistito naco, 727 Adelartlo, 741 Cudre-
circa 3go anni, firn nell'82 3 colla do, 754 Sigeberto deposto, 755
sconfitta di Baldred, i cui stati Cinulfo o Cenulfo, 784 Britrico,
vennero uniti al regno di Westsex 800 Egberto o Ecberto il Grande
o Wessex. II.° Il regno di Sussex che riunì XEptarchia sotto le pro-
o dei Sassoni o Sassonia meridio- prie leggi. IV.° Il regno di Essex
nale, colla capitale Chichester, che o Sassoni dell' est, o Sassonia o-
occupava le contee di Sussex rientale, capitali Colchester e Lon-
e di Surrey, avente venticinque dra. Esso fu smembrato da quello
leghe dal sud-est al nord-ovest, e di Kent, ed era composto delle
quindici dal sud al nord, fondato provincie di Essex Middlesex e ,

da Ella o Aella suo primo re nel della maggior parte di quella di

477 ovvero nel 49 r > ^ ni ne ' 6°° Hertford, avente una estensione di
dopo aver sussistito circa centono- ventisei leghe dal sud-ovest al nord-
ve anni sotto tre re, 1' ultimo dei est, e tredici dal sud al nord. Fon-
quali fu ucciso da quello di West- dato da Erchewin o Ercevino pri-
sex, e da quel tempo riuniti insie- mo re nel 52.6 o 527, ed alcuni
me. Questo regno includeva le at- lo protraggono al 585, sussistette
tuali provincie di Surrey, Sussex, circa duecentoventi anni sotto do-
e la Nuova Foresta. III. Il regno dici re, e fu distrutto e usurpato
di TVestsex o Wessex, o Sassoni dai re di Westsex, circa dopo il

occidentali, o Sassonia occidentale, 746. V.° Il regno di Northumber-


capitaleWinchester, comprendeva land o Bernicia, o Inghilterra set-
le provincie diBeiks, Hants ossia tenirionale, avente per capitale Leeds
Southampton , Wilts , Somerset e York, comprendeva le provincie
Dorset e Devon , oltre l' isola di di Lancastro, York, Durham, Cum-
Wight. Aveva cinque leghe dall'est berland, Westmoreland, Northum-
all'ovest, e ventisei dalsud al nord, berland, e le parti meridionali del-
ed in progresso acquistò anche qua- la Scozia sino al golfo di Edim-
si tutta la provincia di Cornova- burgo, ed aveva sessantacinque le-
glia. Fondato da Cordik o Cerdi- ghe di estensione dal sud-est al
ko suo primo re nel 5 19, e da suo nord -ovest e quarantadue leghe
,

figlio Kenrick o Chenrico sussi- , dall'est all'ovest. Fondato da Ida


stette per quasi cinquecentocinquan- primo re nel 547, ^ Q1 ne ^ 79 2 sot ~
ta anni sotto trentasette re, e fini to ventuno re, ebbe poscia un in-
circa all'avvenimento dei norman- terregno di trentatre anni, e nel-
ni nel io65. Alcuni cronologisti l'82 7 passò sotto il dominio dei re
registrano i re di Wessex come se- di Westsex. Il regno di Northum-
gue: anno 5ig Cerdiko, 535 Chen- berland o di Bernicia un tempo
rico, 56o Ceolino Vaac, 5o,2 Ceol- fu diviso in due regni, essendo l'al-
rico o Ceolrik 597 o 5g8 Ceo-
, tro quello de' Deiri che abbraccia-
lufo, 611 Cinigifìlo o Cinisigilo, va le provincie di Lancastro e di
,

i4 1NG ING
York, fondalo dopo il 547 °*a A el- differenti loro sovrani, o per gli
la altro generale sassone. Colla mor- avvenimenti politici. Alcuni autori,
te di Ida ed Aella, Adelfrido spo- come Kapin de Thoiras, preten-
sò Acca figlia di Aella ed unì sot- dono che il nome d' Inghilterra
to di sé i regni di Bernicia e dei fosse dato all'antica Britannia fino
deiri, e prese il titolo di re di Nor- dal tempo della conquista fatta di
thumbei land, uno de' più potenti quest'isola dagli anglo-sassoni ver-
dell' diarchia, che in progresso di so l'anno 585; ma l'opinione più.
nuovo fu diviso in due reami. VI." comune è che un tal nome le ven-
Il regno degli Angli dell'est., o In- ne dato all'epoca del regno di Eg-
ghilterra orientale ossia Estanglia, berto, sotto il quale cessò intera-
capitale Cambridge, comprendeva mente la divisione dell' Eptarchia
la provincia di Cambridge, Nor- sassone negli anni 800, 812 e 827.
folk, Suffolk, e parte di quella di Frattanto una quantità di fatti di
Miuitingdon, ciò che formava ven- armi e di battaglie ebbero luogo
titre leghe dal sud al nord, e ven- tra i principi dell' diarchia, per la
tisei dall'est all'ovest. Fondato da sete insaziabile di estendere i con-
Olfa o Uffa primo re nell' an- fini de' loro stati, e per diversi al-
no 571 o 575 sussistette per cir- tri motivi e passioni. Tra le cele-
ca duecento diciotto anni sot- bri nomineremo quella in
battaglie
to quattordici re, finì nel 793, e cui Wortimero capo de' britanni
fu allora diviso fra i re danesi ed disfece ad Eglesford Orsa che vi
i re di Mercia, ma infine Egberto restò ucciso j e quella di Caerba-
lo riunì al regno di Westsex o don o Badon-Iiill che Arturo re
Wessex. VII." Il regno di Mercia, de' siluri o del paese di Galles ot-
capitale Lincoln , comprendeva le tenne sulle truppe sassoni, coman-
contee dell'interno dell'Inghilterra, date da Aella re di Sussex. Si pre-
ossia le provincie di Gloucester tende che Arturo di propria mano
Hereford Worcester Wanvick
, , ,
uccidesse quattrocento quaranta ne-
Leicester Rutland Northampton,
, , mici, e fu altamente celebrato dai
Lincoln, Bedford, Buckingham, Ox- bardi poeti e suonatori d'arpa della
ford, StafTord, Salop, Nottingham, Bretagna, e segnatamente da Tha-
Derby, Chester, e porzione di quelle liessino, il più. rinomato fra essi.

di Huntingdon e di Herlford, for- Allorquando i sassoni, gli angli


mante in tutto quarantadue leghe ed i juli, popoli idolatri della bas-
dal nord al sud ed altrettante dal- sa Germania, nel quinto secolo in-
l'est all'ovest. In progresso la con- vasero Gran Bretagna, obbliga-
la

tea di Montmouth fu aggiunta a rono come dicemmo i cristiani bre-


questo regno, che fondato da Crid- toni a ritirarsi sui monti del paese
da o Grida suo primo re nel 584, di Galles, e credesi che questi fa-

sussistette sino all'874, cioè a dire cessero qualche tentativo per conver-
per quasi duecentonovanta anni, sot- tire i loro vincitori. Narra Beda al
to venti re. Alfredo re di Westsex cap. 17, che ritiratosi Celestio ca-
riunì il regno di Mercia a' suoi al- po de' pelagiani in Bretagna , il

tri stali. Va avvertito che le ca- Pontefice s. Celestino I del 4^3 v»


pitali di questi sette regni talvolta spedì missionari, i quali dopo due
cangiarono, secondo la volontà dei anni la ridussero alla fede orto-
,

ING 1NG i5
dossa : e per mettere in istato di cerdote fiorentinoFrancesco Giu-
trionfare dell'errore, e per dare mag- seppe Morelli. San Gregorio 1 il
gior autorità a s. Germano d'Au- Grande prima del suo pontificato
xerre che si recò in Bretagna a avea formato il disegno di andare
combattere il pelagianismo, lo ri- egli stesso ad annunziare a quelle
vesti dell'autorità di suo legato. In- genti la fede; ma non potè dare
viò pure quel Papa nella Scozia a ciò esecuzione, perchè sublimalo
Palladio suo primo vescovo, e nel nel 5go alla cattedra apostolica
432 in Irlanda s. Patrizio che di- il popolo di Roma non volle ac-
venne l'apostolo degli ibernesi. Gli consentire alla sua partenza. A Uri
anglo-sassoni recarono in Inghilter- però dicono che s. Gregorio era
ra il culto degl' idoli de' goti, che già partito per l'Inghilterra, quan-
non erano punto diversi da quelli do il Pontefice Pelagio II suo pre-
che adoravano danesi, gli svezzesi i decessore dovette richiamarlo, at-
ed i norvegi, popoli che traevano tese le lagnanze del popolo roma-
tutti la stessa origine. I nomi prin- no, il quale non volle perderlo.
cipali di Thor,
questi idoli sono : Fermo nel pensiero su tal missio-
dio del tuono, le funzioni del qua- ne, sua prima cura fu di manda-
le somigliavano a quelle del Giove re degli operai evangelici, e desti-
dei romani; Woden, dio della guer- nò all'impresa s. Agostino allora
ra ; Friga o Frea moglie di Wo- priore del amnisterò di s. Andrea
den, dea dell'amore, come Venere di Roma, dal Pontefice fondato
presso latini ; e Dysa o Thisd
i nella sua casa paterna. Scelto a
moglie di Thor, dea della giusti- capo della missione il santo per-
zia; il perchè gli abitanti dell'iso- sonaggio romano, gli diede altri
la ricaddero nelle tenebre del pa- monaci che Io accompagnassero per
ganesimo e dell'idolatria. Erano di illuminare una nazione infedele a
già scorsi quasi cinquanta anni dac- conoscere ed amare il vero Dio.
ché i sassoni, gli angli ed juti i IS'on tardò il nemico dell'uman ge-

erano padroni di queste contrade, nere a frapparvi ostacoli , dappoi-


quando piacque a Dio di far ri- ché giunto in Francia Agostino coi
splendere ai loro occhi la luce del compagni, restarono scoraggiti dai
vangelo, ed operare la terza con- racconti delle barbarie e dei peri-
versione della Gran Bretagna. II ge- coli che dovevano affrontare. Il Pa-
suita inglese Roberto Personio scris- pa rincuorò Agostino e missio- i

se in inglese, Le tre conversioni nari, i quali accompagnati da al-


dell Inghilterra dal paganesimo al- cuni franchi originari come gli an-
la religione cristiana : la prima glo-sassoni di Germania , siccome
sotto gli apostoli nel primo secolo interpreti, con essi s'imbarcarono, in
dopo seconda sotto Papa
Cristo; la tutti formanti il numero di circa
s. Eleulero e il re Lucio nel se- quaranta persone, ed approdò il
condo secoloj la terza sotto Papa vascello che li conduceva all' isola
s. Gregorio Magno e il re Etel- di Thanet, posta all'oriente del pae-
berto nel sesto secolo, con diverse se di Kent, probabilmente nell'an-
altre materie appartenenti alle det- no 5cj6. Appena
Agostino pose
te conversioni, Roma 1740 e 1702, piede in terra mandò a dire ad
opera tradotta in italiano dal sa- Eteiberto re di Rent, che veniva
16 ING ING
da Roma per assicurargli da parte fare le sue divozioni. In questa i

diDio il possesso d'un regno che missionari cantavano l'uffizio, cele-

non avrebbe mai fine. Il principe bravano la messa, predicavano ed


fece rispondere ai missionari che amministravano i sacramenti. Un
si rimanessero nell' isola che poi , gran numero di gente rinunziò al
avrebbe deliberato sul partito che paganesimo e ricevette il battesi-
fosse da prendere, facendogli in- mo, e lo stesso re si convertì ; la
tanto somministrar le cose necessa- quale importante conversione fu se-
rie al loro sostentamento. guita da quella d'una moltitudine
Etelberto ch'era il più possente innumerabile di sudditi. In seguito
dei sovrani dell' eptarchia avea , s. Agostino si recò da Virgilio ve-

qualche barlume del cristianesimo, scovo d'Arles e vicario della santa


avendo sposata Berta figlia di Ca- Sede nelle Gallie, e fu consacrato
riberto 1 re di Parigi , la quale vescovo, sebbene altri dicono che
principessa era una zelantissima cri- già lo fosse. Appena ricevette la
stiana, e si era fatta seguire in In- consacrazione, dopo di aver battez-
ghilterra dal santo vescovo Luidar- zato Etelberto, mandò a Roma Pie-
do o Letardo, che le serviva di tro e Lorenzo per aver nuovi ope-
limosiniere e di direttore. Passati rai evangelici. Questi di ritorno
alcuni giorni, il re si portò nell'i- condussero seco parecchi fervidi di-
sola di Thanet, e si mise a sede- scepoli di s. Gregorio I, fra i quali
re a cielo scoperto per dare udien- Mellito, Giusto e Paolino in ap-
za ai missionari. Questi preceduti presso vescovi, oltre Rufiniano che
dalla croce e dall' immagine del fu terzo abbate del monistero di
Salvatore, cantando litanie ed ora- s. Agostino. Con questi nuovi mis-
zioni a lui si portarono in proces- sionari il Papa mandò quanto era
sione. Giunti al re, gli annunzia- ad-
necessario pel servizio divino,
rono la parola di vita eterna , la dobbi di chiesa, paramenti d'alta-
quale piacque al principe, ma di- ri, vasi sacri, vesti pei preti e chie-
chiarò che promesse gli pareva-
le rici, reliquie degli apostoli e de'mar-
no un poco incerte. Aggiunse che tiri, e gran numero di libri. Spes-
essendo essi venuti per lui da parti so s. Agostino ragguagliava il Pon-
sì lontane, non permetterebbe che tefice dei progressi della missione,
si dasse loro alcuna molestia, ac- consultandolo nelle più piccole dif-
cordandogli di poter predicare ai ficoltà, quantunque si potesse re-
suoi sudditi : volle che si fer- golare colle proprie cognizioni. Scri-
massero nella sua capitale Cantor- veva pure s. Gregorio I a' di lui
bery, e stabilì loro un assegnamen- cooperatori per la distruzione de-
to per vivere. Quivi i missionari gli idoli e per cangiare i templi in
con austerità, digiuni, imitando nel chiese. Il pio re Etelberto
si ado-

tenore di vita gli apostoli, tenevansi però con zelo a stendere il regno
pronti a suggellar col sangue la di Gesù Cristo, e durante gli ul-
fede di Gesù Cristo che predica- timi venti anni di sua vita, nulla
vano. Vicino a Cantorbery era una risparmiò onde procurar la conver-
chiesa antica dedicata a s. Marti- sione de' suoi sudditi : fece savie
no, che i bretoni aveano abban- leggi, abolì il culto degl'idoli e
donato, e in cui la regina usava ne fece chiudere i templi in tutti
ING ING 17
i suoi stati. Colla sua liberalità la Kb. 5, cap. 42, § 8. S. Gregorio
chiesa cattedrale di Cantorbery fu I, lib. XII, epist. XV. Zaccaria
fabbricata in luogo dov' era stato nel suo Anlifebronio tom. Ili, p.
un tempio degli idoli, ad onore di 1 49 327, ediz. del 1770, ove
e
s. Pancrazio. Fuori delle mura fon- per ciò adduce l'autorità di Beda,
dò il monistero de' ss. Pietro e Pao- Hist. gent. Augi. lib. II, cap. 1 3 ;
lo, che prese poi il nome di s. A- e di Giovanni diacono in vita s.
gostino come pure
, la chiesa di s. Greg. Ij lib. II , cap. 37. San
Andrea di Rochester, e guadagnò Gregorio I non dubitava di non
alla fede Seberto re de' sassoni o- avere il potere di cambiar la giu-
rienfali. Fu meno fortunato con risdizione delle metropoli partico-
Rechvaldo re degli angli orientali, lari, senza aver riguardo alcuno
perchè questi abbracciato il cristia- ali' antica divisione ecclesiastica,
nesimo, mescolò il culto di Dio a quando le circostanze rendevano
quello delle false divinità. Nell'an- questi cambiamenti o necessari o
no 600 s. Gregorio I con lettera sommamente vantaggiosi : molti e-
si rallegrò con Etelberto del suo sempli se ne trovano nella storia
zelo, e gli mandò alcuni regali ; ecclesiastica di que' tempi. Per pub-
egli mori616, fu sepolto nella
nel blica utilità dunque e forti ragio-
chiesa de' ss. Pietro e Paolo, e nel ni Gregorio I diede la qualità
s.

martirologio è nominato a' 24 feb- di primate a s. Agostino ; percioc-


braio. ché intese con questo di procu-
Nello stesso anno 600 il Ponte- rare efficacemente la riforma dei
fice mandò il pallio a s. Agostino, bretoni, i quali, a quanto ne di-
colla facoltà di ordinare dodici ve- ce Gildas , erano caduti in sì
scovi sui quali egli avrebbe il di- grossolana ignoranza e in tali bar-
ritto di metropolitano. Gli ingiun- barie, che non ritenevano più. di

se di ordinare un vescovo a York, cristiani altro che il nome. Intanto


dopo laconversione di que' popoli la fama de' miracoli che s. Agosti-
della contrada settentrionale, e di no per virtù divina operava in
dargli anche dodici sulTraganei ; Inghilterra, mosse il Papa a dargli
ma circostanze particolari obbliga- su ciò saggi avvertimenti, massime
rono in appresso a fare alcun can- di non levarsi in superbia e vana-
giamento nella esecuzione di que- gloria. Sant' Agostino consacrò Mel-
st' ordine, come narra il celebre lito vescovo di Londra o dei sas-
inglese ab. Albano Butler nelle soni orientali, e Giusto vescovo di
Vile de padri, dei martiri e degli Rochester; e vedendo che la fede
altri principali santi, in quella faceva mirabili progressi, e che il

cioè di s. Agostino. II Novaes nella vero Dio avea per tutto adoratori,
•vita di s. Gregorio I dice che que- imprese a visitar la Britannia, sicco-
sti ingiunse a Agostino di ordi-
6. me legato e metropolitano fatto
nare due metropolitani, uno in dal Pontefice, onde travagliare an-
Londra, 1' altro nella città di York, che per la salute degli antichi bre-
i quali potessero ciascuno ordinare toni, i quali co.je dicemmo eransi
nelle loro provincie dodici vescovi, ritirati sulle montagne del paese
e cita i seguenti autori. Pietro de di Galles. Egli desiderava ardente-
Marca, De concord. sac. et irnp. mente istruirli, correggerne gli a-
vot. xxxv 2
18 ING ING
busi, come a conformarsi all' uso la loro nimistà contro gì' inglesi

della Chiesa cattolica in celebrare o anglo-sassoni : un odio inflessibi-


la Pasqua, nell' amministrare il le contro la nazione che li avea
battesimo secondo la pratica della vinti accecò a' bretoni le loro men-
Chiesa universale non che indurli ; ti e ne indurì il cuore, ricusando
ad unirsi a lui per dare 1' ultima di unirsi coi missionari per com-
mano alla conversione degli inglesi piere la loro conversione.
o anglo-sassoni. Giunto s. Agostino Mal si conchiuderebbe da quan-
sulle frontiere de' sassoni occiden- to abbiamo detto, che bretoni i

tali ossia della contea di Worce- non fossero d' accordo in punto di
ster, poco lungi dal paese di Gal- fede colla Chiesa universale ; poi-
les, dopo il 60 1, forse nella città ché vi sono diverse ragioni a mo-
di Ausric o nel luogo chiamalo la strare la loro cattolicità. I bretoni
quercia di s. agostino, invitò ad riconobbero 1' ortodossia di s. Ago-
una conferenza i vescovi e i dot- stino; essi erano slati fino a quel
tori bretoni, ed essi accettarono tempo uniti di comunione colla
1' invito. 11 santo pose in opera Chiesa di Roma e delle Gallie : s.

le esortazioni, le preghiere avvalo- Niniano loro compatriota che ,

rate da un miracolo, perchè si predicò ad essi la fede, e morì tra

correggessero dai menzionati ahusi, loro nel 4^ 2 >


avea studiato a Ro-
ed i bretoni riconobbero per vera ma. È noto lo zelo dei primi cri-
la dottrina da lui predicata, ina stiani per la conservazione della
soggiunsero non poter abbandona- purità della fede, e se qualcuno si

re le loro antiche costumanze sen- arrischiò d' introdurvi innovazioni,


za il consentimento di tutta la na- fu tantosto punito e separato dal
zione, e che faceva d'uopo aduna- corpo de' fedeli. I bretoni perse-
re un sinodo generale nel loro verarono nella vera fede senza al-
paese. In questo sinodo si trovaro- cuna divisione lino al regno di
no sette vescovi e gran numero di Costanzo : comparve tra essi 1' aria-
teologi, soprattutto del monislera nismo, ma subito sparì. Appena il

di Bangor posto nella contea di pelagianismo pose le radici nel lo-


Flint poco lontano da Dee. Entra- ro paese, s. Germano d' Auxerre,
ti essi nel luogo ore dovea tener- e s. Lupo di Troyes vi si recaro-
si il parlamento, s. Agostino non no a combatterlo, e si sa come
si levò dal suo seggio, ciò che dai essi vennero a capo di sbandirlo
bretoni, secondo l'avviso di un fa- dalla Bretagna. Gildas dotto teo-
moso romito, fu preso a male, o- logo che visse per molti anni tra

stinandosi ne' loro torti divisamen- i britanni, rende giustizia alla fé-»

ti. 11 santo nella conferenza non de di questi popoli, solo rimpro-


fece parola della sua dignità, e vera i loro disordini. Altra prova

quanto al suo diritto di primazia, dell' ortodossia del clero britanno

egli Io avrebbe volentieri ceduto è 1' invito di s. Agostino per aiu-

all' arcivescovo di s. Davide nel tarlo nell' opera della conversione

paese di Galles, se così fosse pia- dei sassoni, Iucche non avrebbe
bretoni, a patto però che fatto se non avessero i britanni
ciuto ai

si conformassero alla disciplina -del- tenuta la fede della Chiesa catto-

la Chiesa universale, e deponessero lica. Da ultimo il rev. Rees M. A.


ING ING r
9
nel 1837 Cl diede un Saggio so- nell' anno 604, non essendo certa
pra i santi gallesi, ovvero sopra i 1' epoca in cui passò nel soggiorno
primitivi cristiani del paese, di Gal- della gloria; e meritossi il titolo di
les. Ai tempi di cui parliamo non apostolo dell' Inghilterra. Notere-
vi era arcivescovo a Caerleou su mo che questo titolo si dà dal
1' Usk ossia Isea Silurimi, perchè Beda anche a s. Gregorio I, come
la sede metropolitana era stata da si può vedere nel Breviario roma-

questa città trasportata a Landau no a' 12 marzo, lect. 2 noct. Fu


da s. Dubrizio, e poco dopo a Me- sepolto nel portico della chiesa dei
nevia o Menew
da s. David, il che ss. Pietro e Paolo , non essendo
era già avvenuto ottant' anni cir- ancora introdotto 1' uso di seppel-
ca prima dell' arrivo di s. Agosti- lire nelle chiese le persone quali-
no in Inghilterra. Vedendo quindi ficate o di una eminente santità,
s. Agostino la caparbietà de' bre- e nello stesso luogo furono tumu-
toni, dichiarò loro con ispirito lati i immediati suoi successori.
sei
profetico, che se essi si ricusavano Questi sette arcivescovi avevano sul
di predicare agi' inglesi la parola loro epitaffio il titolo di patriarchi
di vita, soggiacerebbero per le lo- d' Inghilterra. Dipoi le reliquie di
ro mani ad un decreto di morte. s. Agostino furono trasferite in città
La qual predizione si verificò do- e deposte nel portico della catte-
po la sua morte, quando Edilfrido drale di Cantorbery, mentre la
o Edetelfredo re degl' inglesi set- sua testa nel 1221 fu posta in
tentrionali, ancor pagano, disfece i una cassa guernita d' oro e di pie-
bretoni nella famosa battaglia di tre preziose ; altre ossa furono
Chester, ed uccise mille e duecen- chiuse in' una tomba di marmo
to o forse duemila duecento mona- ornata di belle sculture,
e vi ri-
ci di Bangor. Questo gran nu- masero fino alla lagrimevole de-
mero di religiosi scannati non deve molizione dei monisteri in Inghil-
sorprendere, dappoiché il monistero terra. La gratitudine e la venera-
di Bangor era diviso in sette clas- zione aveano reso sacra la memo-
si, sotto altrettanti superiori, ed ria di Agostino presso gì' ingle-
s.

ogni classe era composta di tre- si ; ma la calunnia si è adoperata


cento persone, per modo che quan- negli ultimi tempi a dare di lui
do gli uni lavoravano, gli altri un' opinione la più torta. Contro
cantavano le lodi del Signore. di lui scrissero le più amare in-
Qualche autore dubita se siano vettive e con astio diversi scrittori
stati uccisi i milleduecento mona- protestanti, come Rapin di Thoyras
ci, poiché il Beda dice che al loro nella sua Storia, V arcivescovo Par-
numero in tale circostanza si era- ker, e per non dire di altri Smol-
no uniti degli altri. Sant' Agostino let nella sua Storia d' Inghilterra,
volle prima
morire darsi un di di cui abbiamo la traduzione di
successore sulla sede di Cantorbery, Targe, le cui note fanno onore al
alììne di non lasciare una chiesa suo sapere ed al suo pensare. Ma
nascente priva di un buon pastore, dalla Storia ecclesiastica di Beda si
e pose gli occhi sopra Lorenzo. rileva qual fosse la fède che s.
La morte beata del servodi Dio Agostino e i suoi cooperatori re-
avvenne ai 26 di maggio, e forse carono in Inghilterra, come dalle
ao ING ING
opere di s. Gregorio I si può e- nistero, e in tutto che potesse con-
ziandio rilevare. E inoltre a ve- tribuire alla santifica/ione delle a-
dersi il libro eccellente intitolato : nime ;erano animati da quel-
essi

La conversione d' Inghilterra e la lo spirito di povertà e di disinte-


sua riforma paragonate insieme. resse, che avea reso ammirabili i
Ristabilita in tal modo la reli- loro padri nella fede e passarono ;

gione in Inghilterra, essa fece mag- tutta la vita loro nella mortifica-
giori progressi successivamente pei zione'e nel raccoglimento, siccome
suoi vescovi, missionari, e principi narrasi nella storia di Betla, e
pii. Dovendoci limitare a compen- questo fervore durava ancora nel-
diosi cenni, tanto le notizie eccle- 1'
824. Dicesi nelle visioni di Ve-
siastiche che civili riguardanti que- tino, allora monaco di Richenou,
sta illustre e possente monarchia, aver egli inteso da un angelo, che
si possono leggere in questo stes- la vita monastica fioriva in tutta
so Dizionario, negli articoli delle la sua perfezione al di là dal ma-
sedi arcivescovili e vescovili ancor- re ; e rispetto a questo secolo, ciò
che non più esistenti o non go- non può essere inteso che per
vernate da vescovi cattolici; in 1' Inghilterra. Si possono consulta-
quelli de' luoghi ove furono cele- re Canisio, Lect. antiq.; Mabillon,
hr&ti concilii; in quelli delle bio- Saec. IV
Bened.; Fleuiy t. X, p.
grafie dei santi vescovi^ re, abbati 220; e se anco si volesse sospet-
di questa nazione, ed in altri arti- tare sulla verità di questa visione,
coli riguardanti gl'inglesi e l'Inghil- ne risulterebbe tuttavia, che i re-
terra; laonde qui appresso riportere- ligiosi inglesi godevano di una
eoo delle indicazioni generali degli grande riputazione nel IX secolo,
avvenimenti e cose più importan- L' ordine monastico produsse in
ti. Molli principi di questa contra- Inghilterra assai uomini celebri per
da illustrarono i secoli in cui vis- la loro santità e pel loro sapere ;

sero colla loro santità, e con tal e di là mossero que' zelanti mis-
forza d'animo che fece loro sprez- sionari, che predicarono la fede
zare le grandezze umane. Speed in Germania, nella Svezia, nella
nella sua Storia della Gran Bre- Norvegia, e quasi in tutto il set-

tagna, a p. 243 e seg. parla di ot- lentrione. Non si può non conce-
to re e due che abbando-
regine, pire la più alta idea di s. Agosti-
narono il mondo
abbracciare per no e de' suoi cooperatori, dove si

lo stato religioso, e per menare esamini il prodigioso cambiamento


volontariamente una vita povera da essi operato in Inghilterra. In
ed oscura quale era la monastica, fatti, prima dell' arrivo di questi
Si legge nella dotta prefazione del santi missionari, gì' inglesi o anglo-
Monaslicon p. 9, che nello spazio sassoni erano dati ad ogni sorta
di duecento anni trentatre re e di vizi, e sepolti nella più stupida
regine degli anglo-sassoni scesero ignoranza ; di che è prova, che
dal trono in mezzo alla pace e al- allora quando essi sbarcarono in

la prosperità, per andare a rischili- Bretagna, non vi si conosceva pure


dersi ne' chiostri. 1 chierici e i 1' uso delle lettere, e che tutto il

monaci di que' tempi si oecuparo- loro sapere fino al tempo di s.

no cou zelo ucllc funzioni del mi- Agostino era nell' aver preso 1' al-
ING Ii\G 21
fàbeto degP irlandesi. I nortumbri, rano convertiti per timore del re
a della di Guglielmo di Malmes- defunto, tornarono all'idolatria ed
bury, vendevano per ischiavi i lo- abbandonarono le leggi della ca-
ro figliuoli, ed appunto s. Grego- stità. Morto ancora Sabereto o Se-

rio I, essendo ancor monaco, fu berto nipote di Etelberto e re dei


acceso in cuore da un gran desi- sassoni orientali, ì suoi tre figliuo-
derio di convertire 1' Inghilterra, li pagani diedero licenza ai sud-
per aver veduto nel foro romano diti diadorare gì' idoli: Mellito ve-
un mercante che voleva vendere scovo di Londra, Lorenzo di Ca,n-
due giovanetti inglesi di biondi torbery, e Giusto di Rochester fu-
capelli e di bellissimo aspetto, che rono costretti riparare in Francia.
non erano cristiani. Sembrandogli es- Mentre punto di partire
era sul
si di aspetto angelico, li fece collo- Lorenzo, nella notte precedente gli
care in monistero per esservi am- comparve il priucipe degli aposto-
maestrati nelle verità della fede. li s. Pietro, e battutolo fortemen-
Essendo Papa e venuto in cogni- te con flagelli lo rimproverò per-
zione che in Francia molti inglesi chè volesse abbandonare il gregge
fatti prigioni in guerra si metteva- a lui commesso, e l'incoraggi a sof-
no in vendita, scrisse a Candido frire anche il martirio. Nella mat-
prete che avea spedito in quel tina Lorenzo si presentò ad Ea-
reame, che acquistasse i giovanetti dualdo, che vedendolo lacerato gli
che non superassero 1' età di die- domandò chi avesse ciò fatto, ed
ciotlo anni, e li facesse cristiana- udita la narrazione dell'accaduto,
mente allevare ne'monisteri prov- fu preso da timore, e lasciata l'i-

vedendoli del necessario. Ma tosto dolatria e l'incestuoso maritaggio,


the il lume del vangelo sfavillò volle essere battezzato, incominciò
agli occhi degli anglo-sassoni, essi a proteggere la chiesa e richiamò
divennero uomini affatto nuovi, e di Francia Mellito e Giusto : que-
veii discepoli del Salvatore. Stupe- sti tornò alla sua chiesa, ma Mel-
fatti al vedere la vita angelica che lito non fu ricevuto dai londinesi.
menavano i loro apostoli, essi sen- Intanto Eduino re degli angli bo-
tironsi sospinti ad imitare il loro reali sposò nel 625 circa Edel-
distaccamento dal mondo, e il lo- burga sorella di Eadualdo, che
ro zelo nella pratica fino dei con- professando la religione cristiana, si

sigli evangelici. I nobili ed i prin- fece seguire dal vescovo Paolino


cipi fabbricarono chiese e moniste- già mandato in Inghilterra da s.
ri, e li dotarono riccamente. Gregorio I, perchè il re non es-
Dopo la morte del santo re di sendo lontano di convertirsi per-
Kent o Cantauria Etelberto, avve- mise alla regina di osservare libe-
nuta l'anno 616 circa, con gran ramente la sua religione. Paolino
danno della chiesa gli successe il non solo mantenne in questa quel-
suo figlio Eadualdo o Eadbaldo li del seguito di Edelburga, ma
che avea rifiutato di abbracciare il si adoperò per convertire gentili. i

cristianesimo, e contaminato il ta- Le quali cose avendo sapute il


lamo paterno con prendere la mo- Pontefice Bonifacio V, scrisse una
glie del genitore. Per le quali scel- lettera al re Eduino, che si legge
leratezze molti di quelli che si e- nel Labbé, Coutil, t. V, col. 1660,
aa ING ING
e nel Baronio all'anno 6a5, n. io, ero. Pieno di fervore Eduino in-
esorlandolo a lasciare l'idolatria, e dusse Carpualdo re degli angli o-
ad abbracciare il culto del vero Dio. rientaìi figlio di Redwaldo a la-
Altra lettera il Papa scrisse ad sciare col suo regno l'idolatria, ed
Edelburga, lodandone la pietà e lo a convertirsi al cristianesimo: dopo
zelo che avea pel dilatamento del- la sua morte il fratello Siberto re
la fede, invitandola a procurare la di eccellente dottrina e cristianissi-
conversione del marito. Gli eretici mo, dilatò la fede per opera del
criticarono Bonifacio V. per aver vescovo Felice.
detto nella lettera al re, che Cri- Nel 633 il re Eduino mandò
sto ci avea redento dal solo pecca- un' ambasceria al Papa Onorio F,
to originale. Ma oltreché non si chiedendogli il pallio per Paolino
trova in tale lettera la parola solo, arcivescovo di York e per Onorio
non meriterebbe rimprovero an- arcivescovo Dorovernense o di Can-
corché vi fosse, perchè con quel* torbery il Pontefice l'esaudì ed
:

l'espressione allro non avrebbe vo- esortollo a perseverare nella re-


luto intendere, se non che l'origi- ligione Però nell' istesso
cattolica.
nale è quello per la cui redenzio- anno mosse guerra ad Eduino il
ne principalmente morì il Salvato- re de' bretoni Ceadvvalla o Card-
re, mentre quel peccato è il solo wella cristiano crudele, aiutato da
comune a tutti gli uomini, molti Penda valoroso re di Mercia e pa-
de' quali, siccome tutti i bambi- gano Eduino perdette la battaglia
:

ni , non ne hanno altri , ciò che con strage de' suoi e la vita, che
osserva il Bellarmino, De Rom. pure perderono suoi figliuoli, on-
i

Pont. lib.4i cap. io. Nell'anno se- de 1' arcivescovo Paolino con altri
guente Eduino corse pericolo di figliuoli e la vedova Edelburga si
essere ucciso per uno scherano rifugiarono presso il fratello Ea-
mandato per ciò da Cuichelmo re dualdo. Inoltre Cardwella uccise
de' sassoni occidentali : un fedele pure successori d'Eduino, Ofrico
i

servo colla propria vita salvò quel- o Osrico, ed Eanfrido ma Oswal- ;

la del suo re, il quale però ri- do santissimo re di Northumber-


mase ferito. Nella notte la regina land o di York, con piccola armata
partorì una figliuola senza grave vinse ed uccise il tiranno e potente
dolore, per cui mentre di ciò Pao- Cardwella, e ciò per le orazioni
lino ringraziava Dio, il re fece al- del pio che tutto s'im-
vincitore,
trettanto co'suoi dei; ma per l'esor- piegò a mézzo del vescovo Aidano
tazioni del vescovo promise con- a dilatare la fede. Alcuni dubitano
vertirsi quaudo Dio lo avesse rèso che Ceadwalla sia stato cristiano.
vincitore di chi aveagli insidiato Nell'anno 653 ampiamente si dif-
la vita, e si fosse persuaso della fuse il cristianesimo nell' Inghilter-
religione cattolica. Riportò vittoria ra, giacché i popoli middleangles
su Cuichelmo, e riuscì a Paolino o angli mediterranei, insieme col
di battezzare Eduino, i primari del loro re Penda figlio di Penda re
regno ed il pontefice gentile Cuillì di Mercia, divennero cristiani, aven-
o Coirti. 11 re edificò una chiesa in do posto questa condizione il san-
onore di san Pietro, ed i suoi to re de' northumbri Osvvi o O-
figliuoli ricevettero il santo lava- swino, nel concedere a Penda per
ING ING 23
moglie la propria figlia Aleffeda. 689 Ceadwalla santo re de'bre-
Nel 655 il regno di Merda si toni o de' sassoni occidentali per
convertì alla fede interamente, e averli avendo regnato con
vinti ,

sempre più in ogni cosa fiorì nel- sommo valore. Vi si recò in pio
l'isola, come ancora lo studio del- pellegrinaggio siccome bramoso di
le sacre lettere e del canto eccle- ricevere il santo lavacro in s. Pie-
siastico, il quale conoscendosi solo tro, colla che così mon-
speranza
nel reguo di Kent, cominciarono do potesse passare agli eterni gau-
ad impararlo tutte le chiese, aven- di. ?«è vano tornò il suo propo-
do il Papa s. Vitaliauo spedito nel- nimento. Il Papa Io battezzò nel
l' Inghilterra Teodoro ed Adriano. sabbato santo, gì' impose il nome
Nel 679 si portò in Roma l'abbate di Pietro, e venendo poco dopo
Biscopo cognominato Benedetto, per a morte lo fece seppellire nella
ottenere dal Pontefice s. Agato- basilica, in premio del lungo cam-
ne l'esenzione al suo monistero, e mino fatto a causa di religione.
perchè in esso s' insegnasse il can- Il Pontefice fece porre nel suo
to ecclesiastico romano, usato nella sepolcro onorevole epitaffio. Narra
basilica di s. Pietro ; al quale ef- Beda, che d' allora in poi molli
fetto il Papa spedì in Inghilterra inglesi d'ogni rango e condizione
Giovanni arcicantore di tal basili- incominciarono i sacri pellegrinag-
ca ed abbate di s. Martino per gi a Roma
per riconoscere la loro
impararlo agli altri monisteri ; ed madre da cui erano stati generati
in oltre l'incaricò di esaminare la spiritualmeute, e per venerare i
fede della chiesa anglicana intorno sacri limini o tombe de'principi de-
delle volontà e delle operazioni di gli apostoli.
Cristo, e fu trovata cattolica ed Racconta Beda lib. 5, cap. 20,
inviolata. Nell'anno 681 nell'In- che nell'anno 709 Coenredo re di
ghilterra fu grande fame e pesti- Merda, ed Offa re de' sassoni o-
lenza, e s. "VYilfrido arcivescovo di rientali, avendo solennemente ri-
York, dopo essere stato in Roma, nunziato ai loro regni, si portaro-
trovando la sua sede usurpata si no in Roma per cambiare la co-
die a predicar l'evangelo ai sasso- rona reale coli' abito monastico, e
ni australi tuttora infedeli, e li re- furono ricevuti con estrema tene-
se cristiani. JVel 684 Egfrido re rezza dal Papa Costantino, che ve-
de' northumbri operò gran guasto stito pontificalmente all' altare dei
nel paese d'ibernia, non perdonan- ss. Apostoli nella basilica vaticana
do all' innocente popolo , né alle li consacrò a Dio nella professione
chiese e monisteri ; ma portando monastica. Scrive ilNovaes che nel
poscia il suo esercito a danno dei pontificato di s. Gregorio II termi-
pitti contro il consiglio del vescovo nò lo scisma o meglio la differenza
Cutberto nel 6S5, fu ammazzato d'Inghilterra o dei bretoni che dura-
con parte de' suoi , e d' indi in- va da centocinquaut'anni, sopra il

nanzi cominciò a scadere il resno celebrar la Pasqua nella XIV luna.


e potenza degli anglo-sassoni, met- Ina re di YVessex o de'sassoni oc-
tendosi in libertà i pitti e parte cidentali, dopo di avere regnato
de' bretoni. Nel pontificato di s. trentadue anni con molta gloria,
Sergio I si portò in Roma nel e assodata la tranquillità ne'suoi
a4 ING ING
stati con emanare un codice di il quale fu detto moneta d' ogni
leggi piene di saviezza,v pubblicale fuoco, dagli inglesi Romescol o
da Spelman, Conc. t. I, e cbe fu- Rome- Scot o St. Peter
, s pence,
rono le prime promulgate da al- e dai romani, Denaro di s. Pietro
cun monarca sassone nella Breta- [Fedì). Il Marangoni, Delle cose
gna, volle abdicare alla corona e gentilesche p. 4*5, racconta, che il

ritirarsi in Roma colla sua sposa re Ina avendo eretto una chiesa
s.

Edilburga. Egli fu talmente gene- magnifica ai ss. Pietro e Paolo,


roso e pio, che diede 2640 libbre fece porvi nel frontespizio cinquan-
d'argento per fare una cappella a tasei versi, ne' quali si nomina
Glastonbury ; 264 libbre d'oro fondatore. Si riportano questi dal
per l'altare; il calice e la pa- Bollando nel commentario istorico
tena d' oro massiccio pesavano di questo santo nel tom. II di
dieci libbre; l'incensiere, fatto del- gennaio, p. 906. Abbiamo dal Ri-
la stessa materia , otto libbre e naldi all' anno 74°» cn e s. Boni-
venti marchi; dodici libbre d'ar- facio apostolo della Germania scri-
gento furono impiegate pei can- vendo al novello arcivescovo Do-
dellieri ; venti libbre e quaranta rovernense, procurò rimediare ad
marchi d' oro per la coperta del un disordine grande, coli' invita-

libro degli evangeli ; dieciselle lib- re il concilio de' vescovi e dei prin-
bre d'oro per li vasi che serviva- cipi inglesi a proibire alle don-
no all'altare, e otto libbre dello ne inglesi di portarsi in pellegri-
stesso metallo per gli stessi bacili ; naggio a Roma, dappoiché v'era-
la pila dell'acqua santa, tutta di no pochissime città della Lombar-
argento, pesava venti libbre; fu- dia, della Francia e della Gallia
rono adoperate 175 libbre di ar- che non avessero alcune femmine
gento , e trentotto d' oro per le di mondo inglesi, quod scandalum
immagini del Salvatore e della Bea- est, et turpi ludo tolius ecclesiae
ta Vergine, e dei dodici apostoli ;
veslrae. Aggiunge il Rinaldi , a
1' altare e gli abiti sacerdotali li quanto abbiamo narrato di Ina,
fece guarnire d' oro e di gemme. che questi col fare tributario il re-
Al dire di Beda lib. 5, cap. 7, il gno a san Pietro, in tal guisa
re Ina si portò in Roma nel 72? s' ingegnò obbligare il suo popolo
sotto s. Gregorio II, per venerare a conoscere d' essere suddito al-
la tomba del principe degli apo- l' istesso principe degli apostoli, e
stoli, e non per farvi sfoggio di a venerarlo come suo signore; e
sua reale dignità, ma per quivi che il tributo riscuotevasi nel-
nasconderla agli occhi del moudo, 1' Inghilterra dai questori o collet-
e colla regina sua moglie abbrac- tori pontificii, 1' ultimo de' quali
ciarvi la vita monastica. Prima di fu Polidoro Virgilio, il quale con
rinunziare nel 728 al suo regno, somma lode scrisse le cose degli
volle renderlo tributario al romano inglesi.
Pontefice, obbligando sé medesimo Offa re di Mercia s'impadronì
e i successori suoi di contribuir del regno di Kent, nel 777 battè
alle chiese di Pioma ogni anno il popolo e CyueAvulf re di Wessex
un denaro di argento, che doveva presso Oxford; ed iuvase altresì il
riscuotersi da ogni casa del reame, regno di Estanglia o sia degli an-
ING ING a5
gli dell'est, con trucidare a tradi- te nel 1 1 ro per opera di Enrico V
mento il re Etelberto che si era por- imperatore; e siccome Federico I nel
tato da lui a chiedergli in isposa Ii5y gli recò l'ultimo esterminio,
la figlia Etheldrida che altri chia- con pontificia magnificenza fu poi
mano Alfreda. Questo monarca eb- da lnuocenzo III convertita nel fa-
be intime relazioni di amicizia moso Ospedale di s. Spirito iti Sa-
con Carlo Magno, e mandogli Al- xia (Fedi). Altri negano la gita
cinoo sacerdote inglese e celebre di Olla in Roma; altri invece di-
letterato di quei tempi, il quale po- cono che OlFa fondò in Roma un
sciadivenne il precettore di quel collegio per l'istruzione dei giovani
grande imperatore. 11 regno di Of- inglesiche volessero andarvi ad i-
fa era composto delle contee di studiare; ed impose aneli egli ai
Hereford, di "Worcester, di Glouce- suoi sudditi, cioè ad ogni famiglia,
ster, di Warwick,Derby, di di un annuo tributo di un soldo d'ar-
Chester, di Salop, Nottingham, di gento inglese o peuny per ogni
di Norlhampton, di Oxford, di Bu- casa. Questa imposizione fu posta
ckingham, di Leicester, di Bedford, in seguito anche dagli altri re del-
di Hunlingdon, di Cambridge, di l' eptarchia sui loro vassalli ; e sic-
Norfolk, di Suffblk, di Essex, di come alcuni attribuirono ad
Of-
Middlesex e della metà di quella fa non ad Ina l'istituzione del
e
di Ilertford. Verso il fine di sua denaro di s. Pietro , una parte del
vita, Olla si pentì del male fatto, quale doveva servire per tenere in
e dedicossi interamente alla divo- vigore l'istituzione in R.orna della
zione. Conferì ricchi donativi alle scuola o collegio degli anglo-sasso-
chiese, ed essendo stata distrutta ni, sembra potersi spiegare, che Ina
quella di s.Albano ne fondò uu' al- impose il tributo al suo regno di
tra con amnisterò cui donò beni WcfSCXj ed Offa a quello di -Aler-
considerabili, e poscia esentò le ter- cia ed agli altri da lui conquista-
re dell'abbazia dalla lassa chiama- ti. Sulla discrepanza della fondazio-
ta denaro di s. Pietro. Quindi nel ne della Schola Saxonum, di cui pu-
793, anno trentesimoterzo del suo re parlammo all'articolo Chiesa di
regno, e nel pontificato di Adriano s. Pietro di \ atic.oo presso di cui

I, come si legge nella vita di que- fu eretta, all'articolo Citta' Leom-


sto Papa, in penitenza de'suoi gravi wa ed in altri, ne accorda le opi-
falli intraprese a titolo di religio- nioni Francesco Pagi uà vita Ha-
ne il viaggio di Pioina, per quivi driaui I, num. 56, affermando che
rendere omaggio al sepolcro dei ss. Ina sia stato il primo fondatore,
Pietro e Paolo ed al vicario di Gesù. e successivamente Offa l'abbia ri-
Cristo. 11 Pontefice lo accolse con staurata ed accresciuta. Certo è che
paterna tenerezza e distinzione, ed il nel collegio e chiesa di s. Maria
re oltre il confermare il suo regno fino dalla loro fondazione fu de-
tributario alla Sede apostolica, cou terminato che vi si ricevessero i

reale munificenza accrebbe le reu- pellegrini nazionali, ed a tumularli


dite della scuola pei pellegrini in- decentemente qualora in quella a-
glesi già fondata in Roma dal re bitazioue accadesse la loro norie,
Ina, la quale soggiacque ad incendi 11 vocabolo di Schola Saxonum di
nell'817 e ucU't>47, e pmieipulmeu- cui là menzione s. Leone IX nel-
,

26 ING ING
la sua bolla registrata nel t. I, p. ed inlitolossi re di tutta l'isola nel-
a3 bollano Vaticano, indica
del 1*827, la quale verso questa epoca
bastantemente che in questo luo- prese il nome di Angleland, da cui
go si trovassero alcuni chierici derivò il nome d' Inglullerra o ter-
i quali non solo erano istruiti nei ra degli Angli: dipoi col volger
riti e costumanze d< Ila romana chie- dei secoli tornò in uso l'antico no-
sa, ma inoltre erano tenuti a pre- me di Bretagna e di Gran Breta-
stare un caritativo trattenimento ai gna. Così finì l'ettarchia sassone,
forestieri che dalla parte dell'Inghil- dopo circa quattro secoli di durala,
terre e Bretagna accorrevano rive- calcolando dall'anno 4^o in cui ap-
renti a visitare i sacri Limini de- prodò primo corpodi sas-
nell'isola il

gli apò fio li ( Pedi). soni sotto la condotta d'Engistoed


giovane Egherto o Ecberlo le-
Il Orsa Alcuni però pretendono, comesi
gittimo erede del regno di Wessex disse, che il paese di Bretagna abbia
de' sassoni occidentali, temendo le ricevuto prima la denominazione di
insidie di Britricco che aveva usur- Inghilterra e sino dallo stabilimen-
pato il trono, ritirossi in Francia e to del settimo regno sassone del-
fu educato alla corte di Carlo Ma- l' ettarchia verso il fine del IV
gno. Scrive Guglielmo di Malmes- secolo regno di Mercia continuò
II

bury lib. II, cap. i i, che i francesi ad essere governato da un capo


eccedevano tutte le altre nazioni che conservò il titolo di re fino all'e-
d'occidente in talora, in coltura ed poca di Alfredo il Grande, ma che
in civiltà, per cui da loro apprese fu sempre ligio e tributario d'Eg-
Egherto ad ammansare la rozzezza berto e de'suoi successori. Termi-
de'costumi sassoni. Egli militò con nate le oscillazioni inseparabili da
molta gloria nelle armate di Car- un paese diviso in piccoli stati, ed
lo Magno, e dopo la morte di Bri- effettuata la riunione delle sette
trieco suo competitore, avvenuta nel- monarchie sassoni in una sola, l'In-
1' 800, ritornò in Inghilterra ed a- ghilterra lusingava» ormai di go-
scese sul trono de'suoi antenati. Al- dere in avvenire d'una pace per-
la sua esaltazione trovò che qua- manente, e una solida prospe-
di
si tutte le famiglie reali delle altre rità. Scorsi pochi anni dopo l'esal-

monarchie dell' diarchia sassone e- tamento di Egherto uno sciame ,

rano estuile, e tutti quegli stali e- di barbari sbucati dal fondo dilla
rano agitati da partiti di vari com- Danimarca, l'antica Scandinavia, che
petitori che gareggiavano per ot- non trovando risorse nello sterile
tenere la cotona. Egherto, che van- loro suolo ed esercitando la pira-
tavasi essere il solo discendente di teria vivevano di rapine e di stra-
Cerdtcco fondatore del regno di gi, si diedero ad infestare le co-
Vessex, e faceva ascendere la sua ste d' Inghilterra e devastarono or-
genealogia sino a YVoden, colse ribilmente la provincia di Northura-
profitto da queste politiche convul- berland sui confini di Scozia, e
sioni, e postosi alla testa di un e- fra quelli che assassinarono vi fu
sercito, dopo una lunga serie di il martire s. Alcmondo figlio di
battaglie ed una varietà di avveni- Elredo e fratello di Osredo re di
menti militari, assoggettò ad uno ad Northunftbria. Egherto andò vigo-
uno gli altri regni dell' ettarchia, rosamente ad attaccarli e gli scou-
I X G ING 27
fìsse nelle sanguinose battaglie di trettanto,ed aggiunge che il re si
Charmouth e di EngisdoAvn. Ot- recò a Roma per voto, ricevuto
tenute queste due vittorie, e me- con paternali accoglienze dal Papa;
ritatosi il nome di Grande, morì che fece tributaria alla Chiesa ro-
nell' 838 lasciando la corona ad mana quella parte dell'isola che
Etelvolfo suo figlio. Va avvertito avea conquistata il padre, deter-
che diversi storici narrano, che do- minando che quelli de'suoi sud-
po che le truppe di Egberto era- diti che dalle proprie possessioni
no state vinte a Dartmoulh, i da- ricavavano trenta denari o posse-
nesi si unirono ai britanni, e poi devano più case, dassero ciascuno
essi furono superati a Hengstone- al Pontefice un denaro nella festa
Hill nell'835, e l'anno dopo morì dei principi degli apostoli o al più
Egberto. Perciò le battaglie di lungo in quella di s. Pietro in vin-
Charmouth e di Engisdowu non cuhs. Dice che rifece la
ancora
sembrano vere. Sotto il regno di scuola de'sassoni consumala da un
Etelvolfo i danesi fecero nuovi pro- incendio, e che autori della sua vi-
gressi: il re li pose in fuga sulle ta lodevolissima furono Suituno e
pianure di Okelcy che allagò del Adel.xlano, uomini di eccellente san-
loro sangue; ma i barbari quan- tità. Abbiamo dal Torrigio, Le sa-
tunque abbattuti, risorsero tosto ere grotte vaticane p. 188, che nel
con nuova vita e vigore. Sbalor- pontificato di benedetto III suc-
dito Etelvolfo dell' ostinato furore cessore Leone IV, essendo
di s.

cou cui i barbari ripetevano le lo- venuti molti da Inghilterra a Ro-


ro incursioni, e considerandole co- ma, olir irono una tavola di ar-
me un visibile castigo del cielo, gento all'oratorio di s. Gregorio I
procurò placar l'ira divina con in- Papa. Ritornato Etelvolfo in Inghil-
traprendere un pellegrinaggio a terra, in favore del clero pel pri-
Roma, e vi condusse seco Alfredo, mo Stabilì di pagar
nell'isola l'uso
il minore de'suoi quattro figli, il le decime, ordinando che ciascuno
quale usciva appena dal primo lu- de'suoi vassalli dovesse contribui-
stro di sua
ed ivi lo lasciò
età, re al clero la decima parte delle
per compiere la sua educazione. produzioni della terra o del lóro
Andrea Arnaldo nella sua ope- valore. Indi si vide costretto, per
ra: Denarius s. Pelri dispida ti o- evitare una guerra civile, a di\i-
nes hist. theol. exposilae, Noriin- dere lo scettro con Etelbaldo suo
beigae 1679, mce cne Etelulfo o figlio maggiore. Morendo poi nel-
Etelvolfo portatosi in Roma nel- T857, o meglio neh' 858, lasciò ad
1846 o 847 si fece confermare il Etelbaldo la metà del regno, e l'al-
titolo di re d'Inghilterra da san tra metà ad Etelberto suo secondo-
Leone IV, rendendo i suoi regni genito. Etelbaldo sfrenato nella dis-
tributari alla santa Sede, e che solutezza sposò Giuditta sua ma-
questo censo e religioso tributo trigna , e morì nell'860 : restò solo
continuò sino al tempo di Enrico Etelberto a regnare, che dopo sei
Vili. Di ciò con l'autorità di altri anni di regno, passali in continua
scrittori ne parlammo pure al ci- lotta coi danesi, morendo uell'86li
tato articolo Denaro di s. Pietro. lasciò la corona al suo terzo fra-
li Rinaldi al detto anno narra al- tello Elehedo 1 in preferenza ai
,

i8 ING ING
propri figli, per obbedire alle pre- castello di Kymvith nel principato
testamento paterno. In-
scrizioni del di Galles, con vigorosa sortita tru-
darno questo valoroso monarca, se- cidò infinito numero di nemici, tra
guendo le orme del suo predeces- quali Ubba comandante principale
sore, tentò di risvegliare il corag- de' danesi ; strappò loro il famoso
gio de'sudditi, onde porre argine al- vessillo incantato e misterioso, ap-
le devastazioni de'ladroni del nord, pellato rertfon o vessillo del corvo,
i guadagnando sempre terre-
quali e sul quale superstiziosamente po-
no, dominavano col saccheggio, le nevano gran fiducia e co' suoi ,

depredazioni e la schiavitù le pro- guerrieri andò ad unirsi ai con-


vince marittime d'Inghilterra. Do- nazionali nelle campagne di So-
po diverse battaglie Etelredo fe- merset. Allora Alfredo I uscì dal
rito nella battaglia di Morton mo- suo ritiro, travestito da suonatore
rì passati pochi giorni nell' anno d'arpa vuoisi che visitasse il cam-
871. I danesi vincitori nell'anno po danese per spiarne la posizione,
precedente aveano distrutto i tre i difetti e le forze; e postosi alla
inonisleri di monaci Bardeuy, Croy- testa de'suoi, non solo compiuta-
laod e Medeshamstedc, ed un altro mente sconfisse il nemico sulle mon-
di monache nell'isola di Ely. tagne di Ethandune presso Eding-
Nella generale desolazione Alfredo ton, ma lo costrinse ad abbandonar
il Grande quarto (ìglio di Etelvob il paese ed imbarcarsi sul proprio
lo, e fratello de'tre precedenti mo- navile. In questa occasione Gothrun
narchi, prese le redini dell'agitato principe danese ed alcuni del suo
reame, e portatosi in Roma fu co- seguito abbracciarono il cristiane-
ronato dal Pontefice Adriano II, simo, per cui il generoso monarca
come si ha da Polidoro Virgilio, permise ai convertiti stabilirsi nelle
Ilistor. Augi. lib. 5, p. 1 3 Altri 1 . provincie di Estanglia
e di Nor-
però affermano che Alfredo era thumbei land. Conchiusa la pace,
stato consecrato e coronato re, non Alfredo impiegossi con ogni stu-
I

che cresimato da s. Leone IV nel- dio ad ingentilire il suo regno col-


l'fi 54* Questo eroe con dodici bat- le scienze e colle arti, come l'a-

taglie campali costrinse i danesi vea difeso colle armi. Questo prin-
alla pace, con giuramento di e- cipe estendo slato educato in Ro-
vacuar le provincie occupate; ma ma sotto la direzione de' più insi-
essi ricevuti nuovi rinfòrzi inon- gni dotti, avea studiato i classici

darono colle armi le medesime. greci e che gli raffinarono


latini

Gli abitanti credendosi abbando- la mente in un'epoca hi cui v'era

nati dal cielo si diedero alla fu- appena alcuno in Inghilterra che
ga, ed Alfredo I senza forze si vi- sapesse tanto di latino da tradur-
de costretto rifugiarsi vestito da re le preghiere della chiesa. La
contadino per evitare la morte mancanza di dottrina in Inghilter-
da un pastore di Somerset. Nelle ra veniva dalla distruzione dei
foreste di questa provincia alcuni monisteri, durante l'incursione dei
gentiluomini inglesi fedeli al re, danesi. Quanto ad Alfredo I non
raccolti i fuggitivi, riuscirono a di- si ammette dai critici che avesse stu-

sperdere parecchi corpi danesi. Po- dialo il latino in Roma, poiché solo
co appresso Oduu assedialo nel nell' anno treutesimonono di sua età
1NG ING ao,

cominciò a studiare la letteratura quelle di s. Tommaso apostolo


romana. Anzioso d'introdurre il nell'India, donde il legato riportò
gusto delle lettere nel suo regno, quantità di gioie, d'aromati e di
invitò presso di sé i più celebri altre cose delle quali quella regio-
letterati d'Europa, fece copiare mol- ne abbonda. Dipoi nell' 888 molte
ti libri della biblioteca della san- limosine mandò a Gerusalemme, ed
ta Sede, indi fondò l'università dì in Roma per un vescovo, siccome
Oxford ; compilò un codice di leg- piissimo e protettore della religio-
gi, fece costruire una marina di ne cristiana. Fra gli altri talenti
guerra per tenere i danesi in sog- che adornavano Alfredo I, preten-
gezione, riedificò le città die i bar- desi ch'egli possedesse in grado e-
bari aveano rovinale; animò le minente la poesia, ed alcune sue
arti, il commercio e l'agricoltura, opere scritte in versi sassoni tutto-
e fece parecchi utili stabilimenti, i ra Tradusse dal greco
sussistono.
quali contribuirono non poco ad le Favole di Esopo, dal latino la
incivilire la sua nazione. Questo Storia ecclesiastica di Paolo Orosio
principe ristabilì l' ordine con una e quella del venerabile Beda, come
nuova divisione del regno in con- pure il trattato di Boezio Severino,
tee ; rese i cittadini vigilanti gli Della consolazione della filosofìa.
uni sugli altri, e stabilì dei giura- Liberatore della patria, padre del-
ti e f assemblea annuale de'mem- la legislazione inglese, della lette-
bri i più distinti della nazione. ratura, delle arti e delia marina,
Sotto il suo regno gì' inglesi inco- lo fu pure della libertà , avendo
minciarono a percorrere i mari, detto nel suo testamento, è giusto
spingendo le navi ad Alessandria, che gl'inglesi sieno liberi come i

donde attraversando l'istmo di Suez loro pensieri. Questo impareggia-


die luogo a trafficare colla Persia, bile monarca, modello de regnan-
e pel primo osò inviare un va- ti, senza neo che ne otfuscasse la
scello per trovare un passaggio al- gloria, finì la sua carriera d'an-
le Iudie dal nord dell'Europa e ni cinquantuno, e lasciò nel pianto
dell'Asia, e tentar il passaggio del i sudditi nel 900.
polo ; per lo che può chiamarsi Edoardo I il Vecchio suo figlio
anco il fondatore della colossale gli successe, solo imitandolo nelle
marina dell' Inghilterra. Alfredo I qualità guerriere, per le quali ri-

fece pure fiorire la chiesa anglica- portò sanguinose vittorie sugli ir-
na in più modi il Papa Marino I : requieti danesi , non però sul ri-
o Martino li neh' 883 a di lui belle Etehvaldo suo cugino che solo
preghiere liberò dal tributo la scuo- fece fuggire: questi restò ucciso in
la degl'inglesi in Roma, e tra i battaglia, perchè dal monistero fab-
donativi che spedì al principe vi bricato già da s. Cutburga sorella
fu una parte non piccola della ss. d'Ina avea rapito una vergine. El-
Croce. Grato Alfredo I a Dio per fleda o Ethelfleda sorella del re il-
averlo liberato dal giogo danese e lustrò il suo sesso con 1' asta e il
da molti pericoli, mandò due le- brando, e dopo aver militato col fra-
gazioni con moltissimi donativi, tello contro danesi, con un'arma-
i

cioè ima alle memorie de'principi ta costrinse gli abitanti del princi-
degli apostoli in Roma, l'altra a pato di Galles a pagar all' InghiU
,

3o ING ING
terraun annuo tributo. Pretensesi zesinegano interamente il fatto.
da alcuni che Edoardo I abbia fon- Poco dopo danesi di Northum-
i

dalo l'università di Cambridge; gli beriand, uniti ai britanni di Gal-


storiciperò discordano molto sul- les ed agli scozzesi formarono una
l'epoca di questa fondazione. Sotto lega formidabile contro gì' inglesi

questo regno e nell'anno 921 molti la quale venne distrutta in un ba-


inglesi che per divozione reca varisi leno da Atelstano nella celebre bat-
a Roma a venerare la tomba de- taglia di Brunsbury o Brunanburgh,
gli apostoli, furono assaliti dai sa- ove perì il fiore della nobiltà delle
raceni nei luoghi angusti delle Al- tre nazioni alleate. All'epoca della
pi, e vennero lapidati e sepolti nel- spedizione di Atelstano contro i fi-

la tempesta de' sassi : questi mali gli di Sightric sembra che Costan-
non furono bastevoli a moderare tinonon abbia dato alcun luogo di
la pietà degli inglesi, i quali con- ad uno dei due fratelli. Forse
ritiro
tinuarono a praticare il sacro pel- prima che venisse il re d'Inghil-
legrinaggio. Edoardo
morì nel I terra, Costantino lo avea fatto. Con
9^5, egli successe Atelstano o A- lo scopo di promuovere il commer-
thelstano suo figlio naturale, a pre- cio, ordinò Atelstano con legge che
ferenza di quelli legittimi ch'erano ogni mercante il quale avesse fatto
di Scuoprendo il re
età infantile. due viaggi in paesi lontani , fosse
una congiura orditagli da Elfredo, insignito del rango di nobile. Do-
e questo negando la colpa, lo man- nò trentotto borghi alla chiesa di
dò in Roma acciò si purgasse con Excester o Exeter; stabili il regno
giuramento alla presenza del Papa d'Inghilterra, e morì nel 94 1, con
Giovanni X ma spergiurando a-
; lode di prode. Gli successe Edmon-
vanti l'altare di s. Pietro, cadde in do I di lui fratello e non dissimile
terra, e dopo tre giorni morì nella nel coraggio e scienza militare. Con-
scuola degli angli. In riconoscenza quistò egli la provincia di Cum-
a Dio pel pericolo scampato, Atel- berland, e poi la cede a Malcolmo
stano donò alcuni terreni a s. Pie- I re di Scozia, sotto condizione di
tro. Affine di cattivarsi l'alfetto dei pagargli un tributo. Questo prin-
danesi cristiani stabiliti nel Nor- cipe fu il primo a fulminar pena
ihumberland , nominò Sightric o di morte contro i ladroni, ma Leof
Sitricco loro connazionale a gover- o Leolfo, famoso masnadiere, irri-

narli, gli diede il titolo di re e la tato dal rigore della legge, ebbe
propria sorella Editta in isposa. l'ardimento di penetrare alla men-
Morto Sitricco, i suoi due figliuoli sa di Edmondo I, il quale all'er-
pretesero regnare uniti e indipen- rando e trascinando il ladrone pei
denti dal re d'Inghilterra, onde capelli, l'assassino lo trafisse con
questi marciò contro di loro, e una pugnalata nel cuore, ma fu
contro Costantino re di Scozia che tagliato in pezzi dagli astanti. Con-
ne avea rifugiato uno, e costrinse sigliere del re fu s. Dunstano. La
Costantino ad offrirgli un tributo morte di Edmondo I si pone al (j\G
ed essere da lui dipendente. Que- o 948.
sta , al dire di alcuni, è la pri- Essendo i di lui figli ancora fan-
ma spedizione degli inglesi nel- ciulli, suo fratello Edredo assunse
la Scozia ; ma gli storici scoz- il titolo di re, e durante il regno
ING ING 3i
di questo pio monarca l' Inghilter- porti. I danesi che per l' addietro
ra si popolò di monaci. Elesse al- commettevano depredazioni, atter-
la dignità di gran tesoriere s. Dun- ritida forze sì formidabili non ce-
stano celebre abbate di Glastonbu- sarono neppure avvicinarsi a quelle
ry, e gli commise parte del gover- (piagge, Quelli che erano stabiliti
no. A malato tiranno d'Inghilterra, in Inghilterra osservarono la più
mentre nel 901 voleva bruciar la som messa condotta, e tracciarono
chiesa di s. Baltero, Dio lo per- le sedizioni e le turbolenze. I so-
cosse con repentina morte, per cui vrani di Galles, d'Irlanda, delle
Edredo divenne monarca di tutta Orcadi e di Scozia prestarono som-
l'Inghilterra, e mori nel 953, altri missione ad Ed»ar.
o Narrano alcu-
dicono nel q*>8. Edwy nipote del ni storici che volendo egli da Che-
defunto, perchè figlio di Edmondo ster valicare il fiume Dee per re-
I, montò sul trono, e siccome di carsi alla chiesa di s. Gio. Battista
reicostumi fu ripreso da s. Dun- sull'opposta sponda, rematori del i

stano che fu esiliato Volendo . suo battello furono otto sovrani a


Edwy seguitare a tenere la cugina lui tributari, e ch'egli stesso ne
Elgiva o Ethelgiva, estremamente dirìgeva il timone. Edgaro s' inti-
bella, dopo aver sposata altra don- tolò re d' Albione e sovrano di
na, ebbe a provare l'indignazione tutte l' isole circonvicine e dell'O-
del popolo e clero d'Inghilterra: ceano che le circonda. Frattanto
s. Odo
primate del regno fece con- un' immensa quantità di fora* t ieri
durre Elgiva in Irlanda, la quale d'ogni stato accorsero a stabilirsi
avendo azzardato ritornare in corte, in Inghilterra, con vantaggio degli
fu trucidala dalla plebe inglese. 11 isolani che perderono l'antica ru-
popolo di Londra non pago di ciò, videzza, ma anco la loro semplici-
con una parte del regno si ribellò tà. Fece una caccia generale di
contro il re, detronizzollo ed elesse lupi, i quali essendosi rifugiati nei
re il fratello di Edwy, di nome boschi di Galles, commutò a quel
Edgar o Edgardo, di straordinaria re il tributo con trecento teste di
avvenenza, ed allora di tredici an- lupi per estirparli. Aiutò s. Dun-
ni. Edgar ebbe i regni di Mercia stano arcivescovo Dorovernense o
e di Norlbumbria, essendosi stabi- sia di Cantorbery , nella riforma
lito che ilTamigi dovesse essere il degli ecclesiastici, e da lui ripreso
limite dei regni dei due principi. Ciò per un incesto fece umile peniten-
avvenne nel 9^7 o 9^9, ed Edwy za di sette anni dietro ; la ripren-
morì penitente nel 960 per le ora- sione di s. Dunstano fu per aver
zioni di s. Dunslano. Il regno di tolto una monaca dal monistero.
Edgar fu glorioso, dappoiché aiti- Nel 971 il re e s. Dunstano spe-
ne di mantenersi in pace fece vi- dirono una legazione al Papa Gio-
gorosi preparativi di guerra,
pose vanni XIII , acciò confermasse i
le truppe di terra iu un piede im- privilegi da Edgar concessi al mo-
ponente, e la marina pervenne sot- nistero di s. Maria di Glaslingebi-
to di lui ad un grado di potere ro, lo che il Pontefice benignamen-
fino allora ignoto : numerose squa- te annuì. Moli Edgaro nel 9- j.

dre bordeggiavano presso le coste Edoardo II il Martire, figlio del-


dell'isola, altre stazionavano nei la prima moglie, gli successe, ad
, ,

3a ING ING
onta delle opposizioni dilla matri- questo atroce attentato , i compa-
gna la bella ed ambiziosa Elfrida triota de'danesi trucidati, snianian-
figlia del conte di Devonshire. Or- ti di rabbia e vendetta, s'imbarca-
nato di tutte le virtù e guidato rono sopra una flotta con Sweyn
dai consigli di s. Dunstano che o Svenone loro re. Giunti in In-
l'avea consacrato, i suoi sudditi si ghilterra sconfissero le truppe reali
riputarono felici, tranne alcune vio- in più battaglie, costrinsero Etel-
lenti agitazioni che provò l'Inghil- redo II a fuggire in Normandia, e
terra a cagione de' benefizi eccle- dopo mille massacri s'impadroni-
siastici e de' chierici incontinenti. rono di tutto il regno ciò che ,

Passati tre anni Elfrida fece assas- ebbe compimento nel ioi3. Nel-
sinare il re nel 978 o 979, onde 1' anno seguente morì Svenone
porre sul trono il proprio figlio ed Etelredo lì venne di nuovo
Etelredo II: straziata poi dai ri- invitato da' suoi cortigiani a tor-
morsi fece sincera penitenza, fondò nare ad occupare il trono vacante.
i mentitori di Wharwell e d'Am- Ebbe in fatti questo principe ef-
bresbury, morendo santamente nel femminato la soddisfazione di reg-
primo. Nel 990 il Papa Giovanni gere ancora per qualche tempo e
XV XVI
spedì suo legato
detto sino al io 16 le redini mal sicure
Leone, che altri chia-
in Inghilterra della monarchia. Non tardò però
mano Vice, vescovo di Treveri a presentarsi con formidabile flotta
per mezzo del quale pacificò Elei- ed esercito numeroso Canuto II il
redo Il con Riccardo duca di Nor- Grande re di Danimarca e succes-
mandia. Sotto Elelrcdo II, prin- sore di Svenone. Atterrite le città
cipe vigliacco, l'Inghilterra fu espo- marittime al suo sbarco in Inghil-
sta ad ogni calamità per le scor- terra, gli aprirono le porte, e gli
rerie feroci dei danesi, e per te- inglesi deboli di forze non osarono
nerli lontani pagò loro diecimila resistergli. Etelredo II si rinchiu-
lire sterline, indi sedicimila lire non se nel suo palazzo di Londra, e vi
già ghinee , e poscia ventiquattro- morì io 16. Gli successe il fi-
nel
mila lire sterline. L'odio degl'in- glio Edmondo II Tronside o fian-
glesi contro i danesi essendosi ac- co di ferro, le cui illustri qualità
cresciuto, allorché essi portaronsi non furono valevoli a preservare
in Normandia a prestar soccorsi la desolata patria dal pesante gio-
ai loro fratelli d'armi ivi stabiliti, go danese. Radunò un esercito,
il re ordinò la strage di tutti i da- marciò contro il nemico, e dopo
nesi che soggiornavano nel regno due sanguinose battaglie, due re i

colle loro famiglie dal tempo di Canuto ed Edmondo II, all'ine


Alfredo. Incitò tutti i sudditi a d' evitare 1' ulteriore sterminio del-
massacrarli a' 1 3 novembre del le loro armate, si divisero il regno:
1002, giorno sacro a s. Brice, e fu al primo toccarono le provincie
pienamente obbedito con l' intera settentrionali, le meridionali al se*
strage d'ogni danese, senza riguar- condo ; ma
poco dopo essendo que-
do ad età ed a sesso: perfino Gun- sti da due suoi cortigiani
ucciso
hilda sorella del re di Danimar- nel 1016 o io 17, nò avendo pro-
ca e cristiana, perì fra i tormenti. le, la sua porzione dell' isola ven-
Giunta in Danimarca la nuova di ne devoluta a Canuto.
ING ING 33
primi anni del regno dal mo-
I ed il Cancellieri, Notìzie sulla ve-
narca danese furono impiegati in nuta in Roma del re ICanuto, p.
ispedizioni militari ed in battaglie; 64. Comprò
il re Canuto un brac-
gli ultimi in esercizi di divozione cio di Agostino dottore per gran-
s.

e di pietà. Dopo aver compiuto il dissimo prezzo in Pavia, come nar-


conquisto dell' Inghilterra, difesa la ra il Rinaldi a detto anno, e mo-
Danimarca dal re di Svezia, con- rì anno io36, lasciando tre
nell'

quistata la Norvegia, ed umiliata figliche furono tre sovrani ; cioè


la Scozia con costringere Malcol- Svenone di Norvegia, Canuto IH
mo II al consueto tributo per la Ardicanuto di Danimarca, ed
provincia di Cumberland, Canuto Araldo o Aroldo I d' Inghilterra
convinto del nulla della gloria ter- cognominato pie di lepre. Aroldo
restre, rivolse ogni cura ad acqui- 1 ebbe discordie col fratello intor-

stare quella del cielo. Profuse im- no la successione, e fu incolpato


mensi tesori in opere di pietà, e d' aver ucciso a tradimento nel
•verso le chiese e servi di Dio, e castello Guilford il giovane princi-
per eseguire un voto fece il pelle- pe Alfredo, figlio di Etelredo ed
grinaggio a Roma in abito da pel- Emma. Veramente più scrittori
legrino. Fu 1027, o
ricevuto nel ignorano la causa della morte di
meglio nel io3o, e benignamente Alfredo ; in ogni modo essa la di-
trattato da Giovanni XIX detto cono piuttosto avvenuta in Ely,
XX, come dall' imperatore Corra- non mai per tradiq^ento, sebbene
do II, e da Rodolfo III re di Bor- con tal mezzo egli era stato preso
gogna che trovavansi nella mede- qualche tempo prima. Morì Arol-
sima città. Accompagnò Canuto do I senza prole nel 1039 o nel
1' imperatore nella solenne proces- io4o, ed il suo cadavere con ese-
sione colla quale si portò nel d\ crabile crudeltà disotterrato, fu fat-
della Pasqua a ricevere la corona to gettare nel Tamigi, dal fratello
dalle mani del Papa, ed ottenne e successore Ardicanuto^ che fece
tanto da lui che da Rodolfo III, poscia saccheggiare ed incendiare
che i danesi e gì' inglesi passando Worcester per avere ricusato pa-
dai loro stati non fossero soggetti gare un nuovo tributo. Ardicanuto
a gravezza, in recarsi a Roma per poi morì nel io4t in un convito,
divozione o per mercanzie. Dal vittima di sua strabocchevole ghiot-
Pontefice poi ottenne Canuto che toneria, senza successore. Ne profitta-
gli arcivescovi suoi fossero dispen- rono gl'inglesi con esaltare al trono
sati di portarsi in Roma per pren- un rampollo della stirpede're sasso-
dere il pallio come sino allora ni, che fu Edoardo IH il Confes-

aveano Dicono alcuni che il


fatto. sore, col qual titolo la Chiesa Io
re Canuto edificasse una chiesa venera per santo. Le pacifiche vir-
ove fu poi fabbricata quella di s. tù di questo saggio re lo fecero a-
Maria in Traspontina. Certo è che mare dai suo vassalli. Repressela
in questa chiesa evvi una cappella congiura del potente conte Godwi-
dedicata a s. Canuto, il cui qua- no, di cui sposò la figlia; diede
dro dipiuse M.r Daniele. Di essa tra asilo al re di Scozia ove mandò

gli altri ne scrissero 1' Abeti, Ro- un' armata per ristabilirlo sul tro-
ma in ogni sialo, t. II, p. 127; no ; edificò 1' abbazia di Westmin-
voi. xxxv. 3
34 ING ING
ster, e raccogliendo le antiche lcg- Araldo II radunò anch' egli un
gi sassoni, compilò un nuovo co- numeroso quan-
esercito agguerrito
dice di leggi scelte, conosciuto in lo il normanno comandalo dal suo
Inghilterra sotto il titolo di gius competitore, e nelle pianure di
comune. A suo riguardo il Pa- Haslings fu decisa la gran contesa
pa Nicolò II confermò i privilegi con ostinato conflitto in favore del
che dalla santa Sede godevano i duca, perchè Araldo II. a' 14 ot-
re d' Inghilterra, ed altri ve ne tobre 1066 spirò coperto di ferite,
aggiunse. Morì Edoardo III nel e i due suoi
fratelli vennero ucci-

io65 o 1066 senza figli, perchè si suo fianco. Gli inglesi si die-
al
avea fatto voto con Editta sua dero alla fuga ed i normanni re-
moglie di vivere vergini, per cui starono padroni del campo così :

lasciò la corona a Guglielmo I il terminò la monarchia sassone in


Bastardo, figlio naturale di Ro- Inghilterra, dopo aver durato sei

berto I, duca di Normandia, nel secoli. narra


che allorquando
Si
qual paese un tempo era stato ri- Guglielmo I sbarcò nell' isola, nel
fugiato e vi aveva ricevuto cor- saltare dal palischermo a terra
tese asilo. Però ritiene il Lingard cadde, e che volgendo quest' acci-
essere incerto se s. Edoardo III dente in proprio vantaggio, affer-
abbia lasciato la corona a Gugliel- rando il suolo colle mani, escla-
J
mo I. masse Ecco ch io ho preso pos-
:

I grandi Z?\ regno, riprovan- sesso dell' Inghilterra. Una simile


do tale disposizione e di assog- avventura si racconta di Giulio Ce-
geltaisi ad un principe stranie- sare, nello sbarcar eh' egli fece in
ro, elessero concordemente Araldo Africa seguendo Catone. Gu^liel-
o Aroldo II, ultimo superstite dei ino l fu cognominato il Conquista'
re sassoni, figlio del conte Godwi- (ore. Sbalorditi gì' inglesi di ve-
llo, e maggiordomo della casa rea- dersi ad un tratto sottomessi ad
le. Esso seppe guadagnarsi subito uno straniero, non osarono da
1' affetto di tutta la nazione, e principio opporgli la menoma re-
ineditava di renderla felice quando sistenza, e mentre i loro progeni-
intese che il di lui fratello Tostig tori avevano disputato palmo a
o Tostone, collegatosi col re di palmo il terreno a' romani, a'pit-
Norvegia, avea invase le provincie ti, sebbene a quest' epoca gì' in-
setlentrionali del regno ; ma ara- glesi erano composti di sassoni e
bedue restarono morti nella batta- danesi in maggior parte, represse-
glia di Stamford - bridge presso ro ne' loro petti 1' antipatia che
York, ove Araldo II gli die batta- nutrivano contro i normanni, at-
glia. Intanto Guglielmo I ricorse tendendo qualche favorevole cir-
si Pontefice Alessandro II, che ri- costanza per isfogarla ; laonde tut-
conoscendone i diritti gli mandò ta la nazione dopo la distruzione
lo stendardo di s. Pietro benedetto, di South wark nella contea di Sur-
ed appena il principe lo ricevette rey che avea osato resistere, assog-
partì dalla Normandia, ed alla te- gettò il collo al giogo normanno,
sta di sessantamila combattenti, e Come i danesi erano una tribù di
con una flotta di trecento vele si sassoni, che si rifuggirono nella
presentò sulle coste del regno. Scandinavia quando Curio Magno
,

ING 35
conquistò la Sassonia ; cos'i i nor- se il governo e l'aristocrazia feu-
manni o uomini del nord erano dale, divise tutto il reame in tante
quella tribù di danesi, ebe nel IX baronie, per cui i suoi compagni
secolo devastando le coste setten- d'armi furono eretti in tanti pic-
trionali della Francia, sotto Carlo coli tiranni, i figli e discendenti
III il Semplice si stabilirono nella de' quali, fatti forti con erigere mu-
provincia da loro appellata Nor- niti castelli, commisero a danno
mandia, abbracciando con Rolando degl'inglesi rapaci estorsioni e ca-
loro capo la religione cristiana. pricciose \ioIenze, e collegati tra
Indi adottarono la lingua , i co- loro sovente scossero da' suoi car-
stumi e le leggi francesi , e col dini il trono ; dappoiché i baroni
sistema feudale di questi modella- dipendevano solo dal re , e cia-
rono il loro governo. scuno avea sotto di sé buon nu-
Il nuovo re entrò trionfante in mero di vassalli. Guglielmo I dis-
Londra, ricevè le spontanee offer- armò l'intera nazione, ed i conta-
te di sommissione del clero, dei dini persino degli utensili dell' a-
nobili e de' magistrati, e si fece gricoltura a cagione di una som-
coronare da Aldredo arcivescovo di mossa, ed in ogni maniera umiliò
York, prestando il giuramento so- gl'inglesi quindi ebbe qualche dif-
;

lito emettersi dai re sassoni ; cioè ferenza col zelante Pontefice san
di proleggere la religione, di go- Gregorio VII. Tra'suoi figli insor-
vernare la nazione con equità, e se guerra, e Guglielmo ed Enrico
di promulgare giuste leggi: niun si collegarono contro Roberto I
monarca però governò con dispo- duca di Normandia loro fratello
tismo più illimitato di Guglielmo maggiore. Questi si pose sotto la
I. Assicurato ch'ebbe questi il pos- protezione di Filippo I re di Fran-
sesso del trono inglese, e giltati i cia, e dichiarando guerra al padre

fondamenti della dinastia norman- ed ai fratelli, Guglielmo I lo vin-


na, ch'era per durare tanti secoli, se e perdonò, e lo mandò in I-
volle rivedere i suoi possedimenti scozia per tenerlo lontano dai fra-
di Normandia. Profittando gì' in- telli. Indi rivolse le armi contro il
glesi di sua assenza, impazienti di re di Francia, e mentre ne per-
scuotere il giogo, tramarono con- correva il regno» menaudo stragi,
giura di massacrare tutti i nor- il di lui cavallo fortemente si scosse
manni nel dì delle Generi, nelle facendolo cadere contro la parte ele-
cinese alla messa solenne. Pochi vata della sella, lo checagionogli una
giorni mancavano a dare esecuzio- contusione, e la morte a Caen in
ne alla sacrilega tragedia, quando Normandia nel 1087, lasciando fa-
inatteso ritornò Guglielmo I, e la ma di profondo prode
politico, di
sola sua presenza fece andar a vuo- guerriero, nemico.
e d' inflessibile
to il sanguinario progetto. Infor- Amante della caccia, non contento
malo quindi del mal animo cui delle tante foreste e parchi esisten-
era riguardato dagl' inglesi, privò ti in Inghilterra, fece piantare una
un gran numero di grandi de'loro nuova foresta presso Winchester
feudi, titoli ed impieghi, che con- di circa trenta miglia di circonfe-
ferì a gentiluomini normanni. Per renza, per lo che fece abbattere
meglio dominare il paese, introdus- case, chiesej mouisteri e giardini
36 ING ING
senza dar compensi ad alcuno. Con se grave insurrezione sventata dalla
Io scopo d' introdurre la lingua attività del nuovo re, dalla dappo-
francese nel regno sulle rovine del- caggine di Pioberto I, e dalla possen-
la sassone, ordinò che le leggi fos- te influenza di Lanfranco arcivesco-
sero tradotte in che
francese, e vo di Cantorbery. Guglielmo II e*
tutti gli atti pubblici si emanasse- reditò i vizi del genitore e niuna
ro in tale idioma, lo che fu pra- delle sue virtù; per le sue frequenti
ticato sino ad Odoardo III del estorsioni le ribellioni sovente si
1327. Tuttavolta anche oggidì rinnovarono. Voleva privare il fra-
quando il sovrano d'Inghilterra ap- tello anco della Normandia, ma i

prova o ricusa una legge fatta dal- baroni impedirono la guerra ; i

le due camere, esprime in lingua due fratelli si collegarono contro


francese la di lui volontà, mentre l'altro fratello Enrico, e Io spoglia-
uno risponde in nome del monar- rono domimi. Nel ioq. >
de' suoi /

ca : le roi le veut, le roi s'avisera. predicandosi la prima crociata per


A Guglielmo I si deve il dooni- liberare dai saraceni i luoghi di
sday-book, o grande catastro di Terrasanta, Roberto I per diecimi-
Inghilterra. Per tenere gl'inglesi in la marchi d'oro ipotecò al re il

soggezione fabbricò molte fortezze ducato di Normandia, ed arruola»


e castella, ed in Londra la famo- to un esercito partì per la Pale-
sa torre. Vietò agl'inglesi di tene- stina. Fu Guglielmo I ucciso nel
ro acceso il fuoco durante la not- 1100 in una partita di caccia, do-
te, e ad otto ore della sera in o- po aver edificato il gran palazzo
gni luogo suonava la campana de- di Westminster, gittato fondamen- i

nominata coprifoco perchè tutti do- ti del gran ponte di Londra, e ter-

vevano spegnerlo o coprirlo con minata la gran torre. Dissoluto


cenere. Guglielmo di Malmesbury com'egli era, avea poca o niuna re-
scrittore sincero descrive le buone ligione, per cui una volta ordinò
qualità di questo monarca, della ad alcuni teologi cristiani di dispu-
sua pietà, umiltà co 'servi di Dio, tare con alcuni rabbini, fermo d'at-
e de' monisteri che fabbricò ; cosi tenersi a quel sistema che gli sem-
della sua penitente morte, come brasse meglio fondato, come nar-
della sua misera sepoltura, e che rammo più sopra. Poco prima di
Dio punì ne'figliuoli l'atterramento morire avea bandito dal regno s.

delle chiese per la selva, nella qua- Anselmo arcivescovo di Cantorbe-


le perirono diversi suoi figli e ni- ry, provocato ad ira dalle paterne
poti. Poco prima di spirare Gu- ammonizioni fattegli da quel dot-
glielmo I fece a'suoi cortigiani un to e virtuoso prelato, per avere con-
lungo sermone sulla vanità delle tro il re sostenuto i diritti della
umane grandezze, e sullimportan- Chiesa, e per correggerne i vizi. Il

za dell' eternità, ed ordinò che si primate si ricoverò presso il Pon-


dassero rilevanti somme di denaro tefice Urbano che l'accolse con
II

a'poveri ed alle chiese. alte dimostrazioni di stima, ed il


Nel suo testamento il re defunto ritenne presso di sé, distinguendosi
dichiarò successore il figlio Gugliel- con somma lode nel concilio di
mo II il Bosso o il Biondo a pre- Bari. A
Guglielmo I successe il mi-
ferenza di Roberto I : ciò produs- nore fratello Enrico 1 JSeau-Clere,
ING ING 37
ossia valoroso studente o gran dotto- Inghilterra e nella Francia il car-
re, essendo ancora in Terrasanta il dinal Pietro Pierleoni romano, che
primogenito Roberto I cui spettava poi nel ii3o divenne antipapa col
la corona. Non essendo egli legit- nome di Anacleto II. Il Papa gli
timo erede del trono, si fece eleg- diede amplissime facoltà di correg-
gere dal popolo in un'assemblea gere ed emendare tuttociò che a-
tumultuaria ; e pietese poscia dare vesse trovato in detti regni meno
alla sua usurpazione qualche va- conforme alle regole dell' ecclesia-
lidità sposando Matilde figlia di stica disciplina. Questa legazione
Malcolmo III re di Scozia, come eccitò nei popoli, ai quali era di-
unica superstite degli antichi re d'In- retta, una straordinaria espettazio-
ghilterra della linea sassone. Ella ne, e il carattere e la ricchezza del
era consacrata monaca, però un cardinale contribuì non poco ad
concilio la dispensò dal voto. Ad accrescerne lo strepito e la fama.
oggetto di cattivarsi il favor del- Giunto in Francia spedì in Inghil-
la nazione e di soppiantar il fra- terra alcuni abbati a precursori del
tello maggiore Roberto I, sottoscris- suo arrivo, ed egli fu poi incontra-
se una carta costituzionale, chiama- to per ordine d'Enrico I, da Ber-
ta dagli inglesi Charter, con la qua- nardo vescovo di s. Davide e dal
le restrinse spontaneamente l'auto- chierico Giovanni suo cugino, che
rità reale dentro gli angusti limi- lo introdussero nell'Inghilterra. Ma
ti e confini ch'essa avea sotto i re siccome poco gradiva questa
il re
sassoni; confini che i due monar- legazione, ordinò che non fosse al-
chi normanni predecessori aveano loggiato in veruna chiesa o moni-
di gran lunga oltrepassati, estenden- stero, e che si dovesse alimentare
do il potere reale fino al dispoti- del proprio ; ed ammessolo final-
smo. Sotto i sassoni il potere mo- mente all' udienza gli disse che ,

narchico era bilanciato da quello non poteva permettergli di aprile


dell'assemblea nazionale, composta la legazione senza il consiglio dei
dagli individui più cospicui della vescovi e de' grandi regno, e del
nazione, chiamato consiglio de'dot- senza convocare un' assemblea di
tori, poiché i membri di questo au- stato. 11 cardinale intesa questa
gusto consesso doveano accoppiare la proposizione, credè di doversi riti-

scienza alla nobiltà; le leggi venivano rare dall' Inghilterra, onde conten-
proposte dal re, ed approvate o ri- to dei ricevuti onori se ne ritornò
gettate dall'assemblea. Questa servi in Francia, dove poteva senza con-
di modello alla formazione del par- trasto né ostacolo veruno esercita-
lamento d'Inghilterra, composto da re la sua giurisdizione e le fun-
principio de' soli pari del regno, ed zioni proprie del suo ministero. Il
accresciuto in seguito dai deputati Ciacconio nella vita di questo car-
del popolo. Ma la carta colla qua- dinale soggiunge, che il re Enrico
le Enrico I avea ristretto l'autori- I per conservare illesi gli antichi
tà reale, la violò egli stesso. Sotto il privilegi accordati da s. Gregorio
suo regno il furto e la fabbricazione I alla chiesa d'Inghilterra, spedì
della falsa moneta furono dichiara- suoi ambasciatori a Roma Pandol-
ti capitali delitti. 11 Pontefice Ca- fo arcivescovo di Cantorbery ed
listo li spedì legato a latere in Ereberto vescovo di Norwick, per
38 ING 1 9 G
giustificare la sua condotta presso Culto le pontificie lettere, restando
il Pontefice. dal Papa prosciolto poi dalla sco-
Ritornato Roberto I dalla Pa- munica: anche il concilio di Lon-
lestina, e sorpreso di trovar il di dra proibì che le investiture delle
lui trono usurpato, prese l'armi chiese si dassero dal re e da altri

per vendicare i suoi diritti ; ma laici. Finalmente per le rimostran-


l' intruso monarca con gran copia ze del Pontefice tralasciò Enrico I
di denaro e cosi la mediazione di s. di pretendere l' investiture , come
Anselmo, prima da lui esiliato e di sostenere che l'invio de' legati
poi richiamato, lo fece desistere in Inghilterra era in opposizione
dall'impresa. Appena l'incauto pria* alla concessione di s. Gregorio I,

cipe licenziò l'esercito, Enrico 1 gli che avea dichiarato legato della Se-
piombò addosso , lo vinse presso de apostolica l'arcivescovo di Can-
Tenchebrai in Normandia e per , lorbery, ciò che non avea impedi-
ventotto anni lo tenne chiuso nel to successivamente agli altri Papi
castello di Cardili nel principato di spedir legati nella Bretagna. Nel
di ove pretendesi che gli
Galles, ilio, il re si portò in Gisors a
facesse cavar gli occhi. Guglielmo trovare Calisto II, per la contro
111 duca di Normaudia, figlio del versia di Thurstan o Turstino con-
principe prigioniero, fu protetto da sacralo dal Papa arcivescovo di
Luigi VI re di Francia, e con York, alle cui istanze cedette ; e
guerra aperta pretese pure alla nel ii3o si recò a Chartres a ve-
corona d'Inghilterra. 1 francesi pe- nerare il Pontefice Innocenzo II ,

rò furono compiutamente sconfitti promettendogli, anche a nome del


da Enrico nella battaglia di Bren-
I regno, filiale obbedienza. Non si
ville, chiesero pace, e Guglielmo deve tacere che Guglielmo di Mal-
HI abbandonato da loro finì la inesbury assicura che Enrico I ne-
vita nell' oscurità. La vendetta di- gli ultimi ili sua vita fece peniten-
vina non tardò a punire Enrico za, divotamente l'estrema
e ricevè
1 col meritato castigo; poiché im- un/ione. 11 re lasciò col suo testa-
barcatosi il di lui unico figlio per mento la corona a Matilde sua li-
gassare di Francia in Inghilterra, glia vedova dell' imperatore Enri-
perì di naufragio presso Barfleur; co V; però Stefano di Blois figlio
egli ne restò così colpito di dolo- del conte di Boulogne di tal no-
re che passò il resto della vita nel- me, e di Adele sorella del defun-
l'amarezza, e seguì il figlio nel se- to monarca, prevenne l'arrivo della
polcro nel1 1 35. Aveva questo mo- cugina, e recatosi rapidamente a
narca sostenuta acerrima contesa Londra, si fece proclamare re dal
col primate s. Anselmo e con tutto popolo sempre intento a seguire il
il clero, intorno alle investiture ec- partito di colui che sa meglio ade-
clesiastiche , che il re pretendeva scarlo. Concorse all'esaltamento di
dare egli stesso presentando al ve- Stefano il suo fratello Enrico ve-
scovo eletto la mitra e il pastora- scovo di Winchester, e legalo del-
le. Ambedue mandarono legati a la Sede apostolica nell'Inghilterra,

Pasquale 11, il quale confermò la il quale portava speranza che do-


condanna che delle investiture ave- vesse proteggere la disciplina ec-
vano fatto coucilii ma il re oc-
i ; clesiastica, ed in fatti tanto giurò
,

ING ING 39
all'arcivescovo di Cantorbery, eli combattere un altro nemico in Eu-
rendere e conservare la libertà al- rico li Plantagcneto, figlio di Geof-
la Chiesa. Affermò Stefano nel giu- froy o Goffredo Plantageneto duca
ramento, che il regno eragli stato di Normandia e conte d' Angiò, e
confermato da Innocenzo li, per- di Matilde, il quale di sedici anni
chè il regno era feudatario del ro- sbarcò in Inghilterra, e forzò il re
mano Pontefice, da cui ogni no- a concedergli il diritto di succe-
vello re riceveva la conferma di , derglidopo la sua morte, che av-
che resero testimonianza parecchi venne nell'anno seguente ii54- Le
re, come Enrico li nelle sue lette- guerre di Stefano col re di Sco-
re. Il re di Scozia Davide I zio di zia, e quelle con Matilde ed il suo
Matilde, per sostenere i diritti della figlio ridussero il regno in uno sta-

nipote entrò in Inghilterra con un'ar- to deplorabile, luttuoso e commo-


mata , e desolò le provincie del vente. Aveva Stefano fatto giura-
nord ; fu però battuto dagli inglesi mento di mantenere la libertà ec-
nella celebre battaglia dello sten- clesiastica, ma non l'osservò, e per
dardo, e con pena salvarsi
potè aver perseguitato a torto Teobaldo
dalla fuga. Questa battaglia fu del- arcivescovo di Cantorbery, il Papa
ta dello stendardo perchè il coman- Eugenio III ordinò a' vescovi che
dante inglese conte di Albermarle lo scomunicassero , e interdicessero
s'avvisò di far inalberare sopra un il regno, né volle che fosse coro-
carro, non un gran Crocefisso in nato re Eustachio di lui figlio, il
luogo di vessillo, come scrisse qual- quale poi fu con repentina morte
cuno, ma sibbene lo stendardo fu punito, quando voleva occupare la
una croce nel centro della quale terra di s. Edmondo martire. Ste-
vi fu messo il ss. Sagramento, e fano disgustato del Pontefice, proi-
sotto gli stendardi dei tre santi bì ai suoi vescovi di portarsi in
Pietro, Wilfrido e Giovanni, che il Roma. Sotto l' suo regno
infelice
ispirò entusiasmo nell'armata, che fiori Guglielmo Malmesbury abba-
fieramente si scagliò addosso al ne- te benedettino, ed uno de' più ce-
mico, e lo fugò con immensa stra- lebri storici d' Inghilterra, siccome
ge. Non andò guari che Matilde autore De gestis regimi Anglorum,
sbarcò in Inghilterra, si fece nu- che comprende lo spazio di sette
merosi partigiani, e dopo vari fatti secoli; e degli Annales Saxoniae,
d'armi guadagnò una battaglia de- opera che comincia dal primo an-
cisiva, dietro la quale andò trion- no dell'era cristiana, e termina nel
fante a Londra, fece deporre il com- secolo XII in cui visse. Nel mede-
petitore dal trono, e rinchiudere in simo anno che fu assunto al tro-
carcere, quindi venne incoronata a no Enrico II, l'Inghilterra e gl'in-
Winchester solennemente. glesi venerarono sulla cattedra di
La prosperità di Matilde fu di s. Pietro il loro concittadino Adria-
corta durata. Il popolo di Londra, no IV, di vasta mente, gran zelo,
incostante ed avido d' innovazioni, e talmente disinteressato co' suoi
appena conobbe l'incapacità di go- che nei cinque anni circa del suo
vernare nella regina, l'esiliò, ed pontificato lasciò povera la madre,
estratto Stefano dal carcere lo re- e costretta a vivere delle elemosi-
pristiuò sul trono. Questi dovette ne della chiesa di Cantorbery. Nac-
,

4o ING ING
que di bassa condizione in Hertford- ri dell'anglicana civile libertà. A-
shire presso s. Albano, e già legato driano IV nel ii5o, coli' autorità
apostolico in Danimarca, Svezia e della bolla Lauda/nliter, presso il

Norvegia. A questi scrisse Enrico Bull. rom. tom. II, pag. 35 1, gli
li congratulandosi della sua assun- concesse di potere occupare l'Iber-
zione al pontificato, con lettera die ni a ossia Irlanda, senza pregiudizio
riporta Pietro Bleseuse , ep. i65, della santa Sede, col censo annua-
ove tra le altre cose gli disse. » De- le di Un denaro alla medesima da
sideriamo cbe vostra Beatitudine, pagarsi da ogni casa, su di che va
siccome le tocca a disporre di tutte letto Gualdo Cambrense, Hibernia
le cinese, così le piaccia di ordi- expugn., lib. II, cap. 6.
nare tali cardinali cbe sappiano Dopo la morte di Adriano IV,
vogliano, e possano aiutarvi a por- avvenuta in detto anno, gli succes-
tele il peso ; non guardando essi se Alessandro III, d' animo grande,
ne a patria né a potenza, ma te-
, e fregiato delle più eminenti vir-
mano Dio, odino l'avarizia, ami- tù. ; ina insorse 1' antipapa Vittore

no la giustitia , e avvampino di V, che sostenuto dalle armi del-


zelo per la salute delle anime". Nel l' imperatore Federico I, fu cagio-
principio del suo regno il sagace ne di lungo e funesto scisma, es-
Enrico II pose ogni studio ad umi- sendo costretto Alessandro III rifu-
liare il potere de' nobili d' Inghil- giarsi in Francia. Enrico II Io ri-
terra, divenuti dissoluti e dispotici conobbe per legittimo Pontefice, e
tiranni, facendone demolire le ca- rigettò le lettere del falso. Spedi
stella, colle quali pretendevano, ol- un ambasciatore ad Alessandro III,

tre farsi temere a' propri vassalli, supplicandolo a canonizzare s. E-


di far ombra al regio potere; indi doardo III, ed il Papa lo compiac-
sollevò il popolo dalle loro estor- que in Anagni prima di partire
sioni. Confermò la carta costitu- per la Francia, come si legge nel-
zionale di Enrico I suo avo, rin- la costituzione Jllius, loco citato p.
novò le antiche leggi d'Edoardo che 375. Essendo il re in inimicizia
dichiaravano il popolo soltanto sud- con Luigi VII re di Francia, con
dito del re, e perciò libero da ogni esso lo pacificò s. Pietro arcivesco-
vassallaggio feudale. Al clero ed vo di Tarantasia; onorò grande-
alla nobiltà eh' eransi fino allora mente il santo, e ricevè da lui le
diviso il potere, aggiunse un ter- ceneri benedette nel primo giorno
z 'ordine, quello cioè de' più ricchi di quaresima, indi soccorse il Pon-
fra il popolo, i quali cominciaro- tefice e Luigi VII contro 1' impe-
no ad uscire dall' oscurità , e ad ratore. Enrico II si portò a visi-

aspirare anch' essi ad aver parte tare nel monistero Bobiense Ales-
nell'amministrazione, ciò s'inten- sandro III, si gittò a terra per
de di alcuni impieghi che furono baciargli i piedi e gli offrì diversi
loro conferiti ,
poiché i deputati doni : il Papa Io baciò, ma egli
delle provincie non furono invitati rifiutò sedere nella sedia prepara-
la prima volta al parlamento, che tagli, e con umiltà sedette co' suoi
sotto il regno d'Enrico III. Per baroni in terra a piedi del Ponte-
questi regolamenti questo re viene fice, facendo parecchi doni a' car-

consideralo come uno de' fonduto - dinali prima di partire. Indi col
ING ING 41
re di Francia a Tociaco accolsero criminale secolare primate ben-
; il

Alessandro III col dovuto onore, sì lo fece arrestare e porre in


e facendo ambedue 1' ullizio di prigione, ma sostenne eh' egli do-
palafreniericondussero il cavallo vea essere giudicato a tenore dei
che cavalcava al padiglione appa- sacri canoni, dal tribunale eccle-
recchiato, ed ove il Pontefice li siastico. bramoso di fa-
Enrico II,

confermò nella concordia. Nel i 162 re a suo modo, radunò nel gen-
il re intervenne al concilio di Lon- naio 1 164 un piccolo sinodo o
dra ove fu eletto in arcivescovo conciliabolo di prelati a Clarendon,
di Cautorbery san Tommaso Can- dove furono formati parecchi re-
tauriense, eh' era allora cancelliere golamenti di disciplina, contrari a
del regno, ad onta di sua ripu- quelli stati fin allora in vigore.
gnanza e proteste che sarebbe sta- Aveva Alessandro III comandato
to avversario del principe per di- a' vescovi d' Inghilterra, che nulla
fesa della libertà ecclesiastica. Tan- concedessero al re contro la liber-
to il re di Francia, che quello tà ecclesiastica, per cui ricusò di
d' Inghilterra offrirono ad Alessan- approvare i menzionati regolamen-
dro III qualunque luogo de' loro ti, li biasimò altamente e ne im-
stati per sua residenza, ed egli pedì con severe minacce 1' esecu-
preferì la città di Sens. zione. Sdegnato 1' imperioso mo-
La pubblica stima che il giovane narca di vedersi contrariato, pro-
re si era procacciata con sollevare il ruppe in acerbe rampogne contro
popolo dall' oppressione de' grandi, Tommaso, il quale per salvarsi
venne ben tosto offuscata dall'aver dal suo furore passò travestito in
egli volutousurpare parte de' beni Francia.
del clero. Non conlento di averne 11 re d' Inghilterra mandò am-
diminuite le rendite, volle altresì basciatori al Papa per pregarlo a
scemarne l'autorità, spogliarli delle concedere la qualità di legato a-
immunità, e renderli ligi al potere postolico in Inghilterra all' arcive-
civile. Trovò però nel suddetto scovo di York . Alessandro III
Tommaso Becket arcivescovo di glielo accordò, a condizione però
Cantorbery e primate del regno che questo legato non dovesse ave-
dotto e virtuoso, un acerrimo e re alcuna giurisdizione sopra 1' ar-
zelante propugnatore de' diritti civescovo di Cantorbery, e che gli
del clero e della Chiesa , e tale altri vescovi dovessero proseguire
com' erasi dichiarato allorché fu a riconoscere 1' arcivescovo mede-
eletto . Le pretese di Enrico II simo come primate, ciò che dis-
dispiacevano al primate ; la fermez- piacque al re perchè voleva farlo
za di questi il rendeva odioso al deporre. Benché il Pontefice scri-
monarca. Stavano gli animi in tal vesse al principe in favore di Tom-
guisa disposti, allorché accadde maso, contro di questi Enrico II
un avvenimento, che offrì all' uno spedì una legazione ad Alessandro
1' opportunità di esternare il suo III di arcivescovi e vescovi, ma
raucore, all' altro di far palese il inutilmente ; allora gli confiscò tut-
suo zelo. Avendo un diacono com- tociò che gli apparteneva, cacciò
messo un doppio delitto, il re vo- dal regno i suoi parenti e fami-
leva farlo condannare dalla corte gliari, ordinando che ni uno facesse
42 ING ING
orazione per Tommaso. Ad istanza scomunica che gli avrebbe fulmi-
di Pietro Blesense lasciò il re che nato, co' suoi vescovi gli spedì una
si continuasse a riscuotere il de- legazione per iscusarsi, e perchè gli
naro di s. Pietro, e non volle ottenesse colla penitenza il perdo-
ascoltare proposizioni di pace dalle no dell' uccisione, protestando esse-
legazioni del Papa e dell' arcive- re stata commessa senza sua sapu-
scovo : minacciò di unirsi all' anti- ta, molto meno senza alcun suo
e
papa Pasquale III, e temendo di ordine. Alessandro III ricusò ve-
essere scomunicato da Tommaso dere gli ambasciatori, non volle
appellò ad Alessandro III. Quindi neppur sentire nominare il re,
a
ebbero luogo diverse ambascerie e voleva nel giovedì santo scomu-
tra le parti ed il re di Francia nicarlo, e fulminare 1'
interdetto al
senza risultati; finalmente caduto regno. Tuttavolta riuscì agli am-
il re gravemente infermo, e temen- basciatori di far sapere al Papa
do di morire con la taccia di per- per mezzo de' cardinali amici del
secutore della Chiesa, fece pregare il re, che in suo nome dovevano
primate di ritornare in Inghilterra, giurare essere egli pronto a quan-
promettendogli di non dargli più to il Pontefice avesse comandato.
motivo di disgusto. Aderì egli senza Allora Alessandro III ammise gli
esitare, e venne accolto nella sua ambasciatori in concistoro, e gene-
diocesi in mezzo agli applausi del ralmente scomunicò gli uccisori di
popolo ammiratore di sue virtù. En- Tommaso, i loro fautori, e quelli
rico II trattò familiarmente 1' ar- che gli avessero dato asilo; quindi
civescovo, volle essere onorato da mandò due cardinali legati Teodi-
lui in presenza della moltitudine, no ed Alberto per esaminare co-
ma riavuto dalla malattia ritenne ni' era proceduta la morte dell' ar-
contro i patti alcune possessioni civescovo.
della chiesa di Cantorbery. Quin- Frattanto Enrico II, per disto-
di udendo alcune misure di rigo- gliere 1' attenzione del popolo da
re prese dal zelante prelato, escla- sìabbominevole delitto, intraprese
mò in un trasporto di collera : una spedizione contro 1' Irlanda.
» Non si troveràdunque alcuno che Era questa isola divisa allora in
mi liberi da questo ecclesiastico sì cinque principati, cioè di Munster,
molesto ". Ciò bastò perchè quattro Ulster, Meath , Leiuster e Con-
gentiluomini venduti non meno al naught, ed ognuno governato da
loro interesse che alle passioni del un capo col titolo di re. Avvenne
re, e sicari di costumi, si recasse- che Dermot re di Leinster, sedusse
ro rapidamente armati alla chiesa, e rapì la moglie del principe Lei-
ove il santo pastore di nessun male trim, figlia del re di Meath, il
sospettando, recitava tranquillamen- quale in vendetta invase con ma-
te 1' uffizio divino. Quivi assalitolo, no armata il regno del rapitore; e
e fendutogli con replicati colpi il Dermot costretto a fuggire invocò
venerando canuto capo, lo stesero I' aiuto del re inglese. Questi pro-
intriso nel suo sangue a pie del- fittando di tali discordie spedì co-
l' altare, a'ar) dicembre del F170. là numerosi eserciti, e potlatovisi
Impaurito il monarca del risenti- egli ancora compì la conquista del-
mento di Alessandro HI e della l' isola, la «piale coutinuò sempre
1NG ING 43
dappoi ad essere considerata come essere disposto agli ordini del Papa
provincia d' Inghilterra. La vendet- a marciare contro gì' infedeli di
ta di Dio dopo sì splendidi trionfi Spagna, ed altre cose. Nello stesso
piombò sul capo del principe, dap- giorno ebbe la notizia ebe presso
poiché i di lui figli istigati dalla Almvick suoi eserciti comandati
i

propria madre Eleonora, figlia ed dal celebre Ralph di Glanvillc, a-


crede dell' ultimo duca d' Aquita- veano riportato vittoria su Gugliel-
nia, si ribellarono apertamente con- mo re di Scozia, e fatto questi
tro di lui. La regina era stata da prigioniero a mi-
; ciò che attribuì
lui ripudiata, per dar luogo ad racolo da Dio operato ad interces-
una sua concubina, Rosarnonda sione del santo. Intanto Alessandro
CI ilio rei detta la bella Rosamoncla } 111, trovandosi in Segni, a'20 o me-
a cui Eleonora con un pugnale al- glio a' 2 1 febbraio 1 1 73 solenne-
la mano fece trangugiare il veleno. mente canonizzò s. Tommaso arci-
Avendo il re domandato ad Ales- vescovo di Cantorbery.
Enrico li
sandro III la conferma dell' Ir- confessò al Papa essere il regno
landa per sé e successori ,
gliela d' Inghilterra feudatario della Chie-
concesse secondo le lettere degli sa romana, ed Alessandro III mi-
arcivescovi e vescovi irlandesi che nacciò la scomunica a chi avesse
1'avevano riconosciuto per loro si- turbato la pace del re. Con Luigi
gnore. In mezzo alle afflizioni rav- VII re di Erancia deliberò il mo-
vedutosi Enrico II, per obbedire narca inglese di estirpar l'eresia
ai cardinali legati, e per placare de' tolosaui, ed accolse quel prin-
V ira del cielo, con dare al mondo cipe con grande
onore in Inghil-
una pubblica testimonianza del suo terra, portatosi a venerar la tom-
peccato e del suo pentimento, an- ba di s. Tommaso già da lui pro-
dò a piedi nudi accompagnato da tetto. Indi Enrico II emanò alcu-
mollo seguito a prostrarsi sulla ne leggi favorevoli alla Cbiesa, si
tomba del santo vescovo; quivi propose di porgere soccorsi alla
piangendo amaramente il suo de- Terra Santa, i principi della qua-
litto, passò un giorno intero in le gli mandarono lo stendardo con
orazioni, senza prendere alcun ci- le chiavi del santo sepolcro, come
bo ; indi fatta una pubblica con- a legittimo erede del regno di
fessione delle sue colpe, e sotto- Gerusalemme. Celebrò pertanto
messosi alla penitenza della flagel- un' assemblea, nella quale die li-
lazione per le mani de' vescovi e cenza ai suoi sudditi di portarsi
de' monaci, ricevè dai cardinali alla crociata. Nel 11 85 mandò
1' assoluzione. A
Enrico II tutto un' ambasceria ad Urbano III, ed
volle che fosse presente il suo fi- ottenne da lui di poter coronare
glio Enrico che avea fatto corona- re d' Ibernia un suo figliuolo. Nel
re re, e giurasse con lui di man- 1188 a persuasione di Guglielmo
tenere per un anno duecento sol- arcivescovo di Tiro presero la
dati in Terra Santa, di riprovare croce di crociati Enrico II, il re
gli statuii di Clarendon, di togliere di Francia, ed il conte di Fian-
le cattive consuetudini contro le dra, il primo la prese bianca, il

chiese, di restituire a quella di secondo ili colore rosso, il terzo


Cautoibery le sue possessioni, di verde, quindi il monarca inglese
,

44 ING 1NG
die col consenso de' vescovi e dei gli elmo I, per le innovazioni da
principi ottimi ordini per la sacra lui introdotte, forzò emigrare nel-
spedizione, e scrisse ai patriarchi la Scozia molti anglo-sassoni, an-
di Gerusalemme ed Antiochia glo-normanni ed anglo-belgi, in
promettendo grandi aiuti. progresso la Scozia favorì spesso i

De' suoi quattro figli ne mori- ribelli inglesi ; ma il suddetto re


rono due, Enrico di malattia, di Scozia Guglielmo non acquistò
GeofFroy in un torneo, e per la la libertà se non dichiarandosi
sua indole perversa fu chiamato vassallo dell' Inghilterra e d' Enri-
fglìo della perdizione : ad Enrico co li. Sotto di lui fiorirono due
il re aveagli ceduto la contea d' An- celebri storici d' Inghilterra, Si-
giò e la Cenomanense, e V avea rueone di edDurham,
Enrico
fatto coronare dall' arcivescovo di Huntingdon. Enrico II morì peni-
York, contro la proibizione di A- tente. li primo atto che fece liic-
lessandro III che sosteneva 1' an- cardo I Cuor di leone appena
tica prerogativa di quello di Can- asceso al trono, fu la liberazione
torbery cui spettava coronare i re; della madre Eleonora che da se-
ma 1' ingrato Enrico più. volte si dici anni era in carcere. Sentendo
ribellò contro il genitore, tuttavol- il peso della paterna maledizione
ta prima di morire fece mirabile che avea provocato, allontanò gli
penitenza nel i 1 83, e fu lodalo iniqui cortigiani che avevano fo-
da Pietro Blesense intimo fami- mentato sua snaturata ribellio-
la
gliare del padre. Gli altri due fi- ne. Il giorno di sua inaugurazione
gli Riccardo I e Giovanni, colle- fu giorno di sangue e di strage,
gatisi con Filippo Augusto re di venendo massacrali dal popolo di
Francia, intimarono formalmente Londra tutti gli ebrei, senza ri-

la guerra al padre, il quale nel guardo a ad età, mentre


sesso o
1189 fu battuto, e costretto a pa- portavano al re una ricca corona:
ce ignominiosa, e nello stesso anno 1' ammutinamento ebbe principio
soccombè sotto il peso di sue scia- dal vedere gli ebrei contro il co-
gure, morendo di dolore : il car- stume uscire dal loro quartiere
dinaie Albanense legato di Clemen- in quel giorno di festa, e la loro
te III, scomunicò Riccardo I per distruzione barbaramente
si operò
tali guerre. Enrico II ebbe molte in tutto il regno. Volendo mettere
virtù, molti difetti, ed infinite nuove imposte, gli si oppose s.
amarezze. Stabilì 1' uso delle corti Ugone vescovo di Lincoln, che
ambulanti dette Assise, formate riuscì persuaderlo a desistere, e
da giudici che visitano due volte guadagnò la sua venerazione. Al-
ali' anno le capitali d'ogni prò- l'articolo Crociata narrammo la
vincia, per giudicare le principali parte che vi presero i re d' In-
cause civili e criminali del distret- ghilterra, così la spedizione di Ric-
to. Nel tempo del suo regno fu cardo I e sue conseguenze, come
esatta la prima imposta generale :
1'occupazione di Cipro a questo
colle eredità paterna e del duca articolo. Il regno di Gerusalemme
d' Aquitania suo suocero diverse Riccardo I Io die al nipote Enri-
provincie francesi unì alla monar- co, quello di Cipro a Guido di
chia. Siccome nel regno di Gu- Lusiguauo. S' inimicò cou Filippo
ING ING 45
Augusto perchè ricusò sposare la crificando le sue rendite, e facen-
sorella Alice, a cagione della ille- do fondere la sua argenteria. Fi-
cita tresca avuta col re genitore naltnentedopo quattr' anni di as-
quando era stata destinata alla di senza, tornò Riccardo I alla sua
lui tutela per dargliela poi in capitale tra i più clamorosi tras-
moglie, non che per altre dis- porti di gioia de' suoi fedeli vas-
sensioni che gli fecero abbando- salii. Altrove pur dicemmo come
nare la Palestina. Nel partire Rie- il Papa Celestino III scomunicò il

cardo I per la crociata avea la- duca d' Austria, e come non per-
sciato la reggenza del regno al mise che fosse sepolto il cadavere
vescovo Longchamp gran cancel- d' Enrico VI, senza aver prima
liere,a preferenza del fratello Gio- gli eredi restituito a Riccardo I
vanni, che nella sua assenza tra- 1' ingiusta somma esalta, ciò che
mò detronizzarlo, e costrinse alla era pure 1' ultima intenzione dei-
fuga il viceré. Venendo ciò a co- 1' imperatore. Inoltre Celestino III
gnizione del re volle ritornare minacciò di scomunica Filippo Au-
ne' suoi stati, ed attraversando la gusto re di Francia, se non cessa-
Germania in abito da pellegrino, va di perseguitare Riccardo I. Que-
o da cavaliere templario, con aper- sti desioso di vendicarsi del re di
ta violazione del diritto delle gen- Francia che avea occupato suoi i

ti, Leopoldo VI duca d' Austria, dominii, passò con un' armata al
per vendicarsi di un dissapore a- continente, devastando quelli del
vuto con lui, l'imprigionò, e 1' im- suo nemico. Dopo un' accanita
peratore Enrico VI se lo fece con- guerra di cinque anni ebbe luogo
segnare, e rinchiudere in una tor- una tregua, durante la quale a-
re a tutti occulto e solo scoperta vendo nel 1 199 il re posto 1' as-
da un bardo, altri dicono da due sedio al castello di Chalus nel
abbati, per cui si provvide alla Limosino per impadronirsi d' un
sua liberazione. I principi di Gei*- tesoro, 1' arciere Eertram de Jour-
mania sdegnati di tale violenza si dan l'uccise con una freccia. Avea
radunarono a Worms, ove Riccar- Riccardo I tre passioni favorite
do I, non meno eloquente oratore che i suoi nemici chiamavano le
che prode guerriero, trattò con ta- sue tre JìgUe, cioè la superbia, la
le energia la propria causa, che libidine e 1' avarizia. Aggiunse al-
l' imperatore lo baciò, 1' onorò, e le armi d' Inghilterra tre leoni, e
gli promise restituirgli la libertà, stabilì pesi e misure uniformi per
esigendo però pel suo riscatto tutto il regno. Sotto di lui fiorì
1' enorme somma di centocinquan- Guglielmo di Aewbury, uno degli
tamila marchi d' oro, essendo ogni storici originali d' Inghilterra. Dei
inarco circa dieci talleri imperiali, doni misteriosi mandati da Inno-
Allora si vide l'affetto cordiale della cenzo III a Riccardo I, e consi-
nazione inglese pel suo sovrano, e stenti in quattro anelli d' oro con
tutti sudditi in proporzione si
i quattro grosse gemme preziose, di
tassarono spontaneamente per una cui facemmo parola all' articolo
somma di denaro, e contribuirono Anello, come della spiegazione del
alla liberazione del re. Il clero fu loro significato, il p. Menochio ivi
il primo a darne 1' esempio, sa- citato ne riporta la lettera accom-
40 INO ING
pagna toria del Pontefice ed un pretesto di parentela, sposò pub-
brano di quella del re. In quella blicamente Isabella d'Angouléme, la

del Papa si rimarca l'indirizzzo: quale era stata promessa sposa al


All' illustre re d' Inghilterra ; in conte de la Marche. Questo se-
quella del monarca si nota questo condo matrimonio irritò talmente
soprascritto e saluto posto nel Filippo Augusto re di Francia, che
principio della lettera : Excellen- si dichiarò di bel nuovo contro di
tissimo Domino suo, et universali lui, e data sua figlia in isposa ad
Patri Innocentio Dei gratia catliO' Arturo, l'inviò con un corpo di
licae ecelcsiae stimino Pontifici, de- truppe ad assediare il castello di
s'Olissitnus suae majestatis filius, Mirabelle Giovanni marciò contro
Ricchardus eadem gratia rex An- di Arturo Io fece prigioniero,
, lo
glìae, dux Normanniae et Aquila- rinchiuse nella torre di Rouen, o-
uiae, et comes Andegaviae salutali, ve di propria mano l'uccise, e con
ci debitum in omnibus cani reve- una pietra al collo fece barbara-
ventia, et desiderio famulatum. mente giltare il cadavere nella Sen-
Non avendo Riccardo I che un na. Una sì orrenda serie di misfat-
figlio naturale chiamato Filippo, fu ti rese il suo nome oggetto di pub-
suo malgrado costretto a lasciar blica esecrazione; sebbene alcuni
la corona al disleale di lui fratel- storici dicono che Arturo morisse,
lo Giovanni, che contro i giura- modo omnibus ignorato. 11 re di
menti avea cagionato tumulti in Francia, dopo averlo invano citato
Inghilterra; i legati di Urbano III a comparire come vassallo, per gli
sino dal i 187 l'aveano coronato re stati che possedeva nel suo regno,
d'Irlanda, e Celestino III si era la- innanzi all'assemblea dei pari del
mentato di sua condotta. Giovan- regno, invase i di lui domimi nel-

ni fu dagli inglesi, vaghi d'impor la Normandia, indi privollo succes-


soprannomi a' loro monarchi, chia- sivamente del Poitou, dell'Angiò,
malo Senza terra, perchè il di lui della Turenna e del Maine, nò gli
padre Enrico II morendo non gli lasciò altra possessione nel continen-
lasciò alcun dominio in eredità. te tranne la Guienna. Così l'Inghil-

Malgrado il testamento del fratel- terra dopo aver per lungo tempo
lo ed il suo diritto di sangue, que- posseduto tante doride provincic nel-
sto monarca non ascese sul trono la Francia, venne a perderle ad un

senza incontrare vigorosa opposizio- tratto pei delitti del suo sovrano.
ne, dappoiché trovò nel giovane Ar- AH' articolo Francia riportammo
turo duca di Bretagna, unico figlio molte notizie riguardanti possedi- i

del suo fratello maggiore GeofTroy, menti che in essa ebbero i re in-
un competitore che vantava miglior glesi, e le guerre tra le due nazioni.

titolo di lui, anco per dichiarazio- Però ciò che pose al colmo le brutali
ne del defunto Riccardo I, e ch'era stravaganze di Giovanni si fu l'a-
inoltre sostenuto dalle armi possenti ver egli preso a perseguitare i mi-
di Francia: affrettossi pertanto Gio- nistri della Chiesa. Per una leg-

vanni d'indebolir il partilo del suo giera altercazione che ebbe luogo
rivale, conchiudendo la pace col re tra' monaci di s. Agostino ed alcu-
francese. Indi ripudiala la prima ni vescovi, intorno all'elezione del-
moglie Avisa di Gloucester sotto il l' arcivescovo di Cantorbcry , il re
ING ING 47
montato in furore bandi tutti i to da ogni diritto alla corona; as-
monaci agostiniani dal regno, ed solse i di lui vassalli dal giuramen-
usurpò loro beni. Indi arrogan-
i to di fedeltà; ed aggiudicò il re-
dosi nuovi diritti, elesse un pri- gno d'Inghilterra al re di Francia
mate e rigettò con alterigia l'ele- suo più prossimo parente, esortan-
zione di Stefano Langlon, approva- do questi a portarsi con un'arma-
ta da Innocenzo HI, e scrisse a que- ta alla conquista del reame, come
st'ultimo, il quale l'esortava al bene affermano diversi storici. Preveden-
ed a correggersi, una lettera altie- do Giovanni che il suo rivale
ra, piena di rimbrotti, con la mi- Filippo Augusto non tarderebbe ad
naccia di separarsi del tutto dalla effettuare l'invito, raccolse in fret-
comunione della Cbiesa, se ricusa- taun'armata di sessantamila uomi-
va approvar le sue abbominevoli ni, e con essa andò a Douvres ad
iniquità. Condotta n perversa in un attendere l'inimico. Quivi scorgen-
principe oppressore de' suoi sudditi, do il visibile malcontento del suo
bigamo pubblico, ed omicida di esercito, risolvette d'umiliarsi all'of-
suo nipote, indusse il Pontefice do- feso domandò solenne
Pontefice ,

po aver fatto le parti di padre scusa suo legato, e fece questa


al
con esortazioni e minacce, ad usar solenne dichiarazione: » Di nostra
misure di rigore. Nel 1208 Inno- buona e spontanea volontà, e di
cenzo III fulminò dunque contro cornuti consiglio dei nostri baroni
il regno d'Inghilterra sentenza di offeriamo e lil>eramente concediamo
interdetto, la quale fu strettamen- a Dio, ai ss. apostoli Pietro e Pao-
te osservata al modo che narra lo, alla santa romana
Chiesa, ed
Matteo Paris, Hist. Angl. a Papa Innocenzoed a' suoi III

Dal momento in cui l'interdetto successori cattolici tutti, il regno d'In-


fu pubblicato, le chiese si chiusero, ghilterra e tutto il regno d'Ibernia,
gli altari si spogliarono, le imma- con ogni ragione e colle pertinenze
gini e le croci furono coperte di sue, a speranza d'ottenere la remis-
nero e deposte sul suolo; i mini- sione dei peccati nostri e di tutta
stri del Signore cessarono d'ammi- la prosapia nostra, tanto per i vivi,
nistrare i sacramenti a' fedeli, dal quanto morti; e ricevendo
per i

battesimo alla penitenza in fuori, ora dette cose da Dio e dalla Chie-
i quali continuaronsi a conferire in sa romana, e ritenendole per l' in-
privato, il primo
bambini neo- a' nanzi come feudatario, giuriamo
nati, il secondo a' moribondi ; quei in presenza del prudente uomo
che morivano, venivano sepolti nei Pandolfo suddiacono e famigliare
cimiteri; i teatri, i giuochi, i tri- del Papa, fedeltà ed omaggio al
pudi, furono sospesi; le campane medesimo Papa Innocenzo III no-
non suonarono più; le vesti, il ci- stro signore, e a' suoi successori, e
bo, l'andamento esteriore, tutto alla Chiesa romana, obbligando in
annunziava tempo di lutto, di scia- perpetuo i successoli nostri e no-
gura e di pubblica penitenza. Con- stri eredi legittimi a fare per si-

tinuando il refrattario monarca a mi 1 modo senza veruna contrad-


resistere al capo augusto della Chie- dizione l'omaggio e fedeltà al som-
sa, questi lo scomunicò solennemen- mo Pontefice che allora sarà e
te nel 12 12, dichiarandolo decadu- alla Chiesa romana. E per segno
.

48 ING ING
di questa perpetua obbligazione e e minacciò sterminare i pervicaci
concessione nostra, vogliamo e sta- baroni. Questi dall'altro canto of-
biliamo che in luogo d'ogni ser- frirono al re di Francia di ricono-
vigio e consuetudine che dobbia- scere il di lui figlio Luigi VIII per
mo fare, e salvo al tutto il dena- sovrano, purché li difendesse dal-
ro di s. Pietro, la Chiesa romana l' ira delmonarca. L* offerta
loro
riceva annualmente mille marche venne subito accolta, e Luigi Vili
di sterlinghi ". Ne riporta l' atto fece il suo trionfile ingresso in
e gli altri particolari il Rinaldi all'an- Londra, ed avrebbe anche preso
no i2i 3. Innocenzo 111 accettò per possesso del reame se con la sua
la Sede apostolica il supremo domi- severità, o meglio per la troppa
nio dell'Inghilterra e dell'Irlanda, as- parzialità coi francesi, non avesse
solvette il re Giovanni e tolse al re- alienato l'animo dei grandi, i quali
gno l' interdetto, come si ha dal si rivolsero di nuovo al loro legittimo
Paris a detto anno, e dalla bolla sovrano per implorarne il perdono.
97, Rex Regimi, de' 4 novembre, Appena Giovanni si riconciliò con
Bull. Rom. tom. Ili, par. I, pag. essi che finì di vivere nel isi6a
i64> Il marchi
tributo di mille Newark. Principe fantastico e cru-
d'argento o lire sterline fu paga- dele, fece nulladimeno utili stabi-
to sino al regno di Enrico III, il limenti; favorì e protesse il com-
quale ricusò di più a lungo con- mercio, eresse il ponte di Londra,
tribuirlo, allegando non essere sta- concesse a questa città la facoltà di
to approvato dal parlamento. eleggersi annualmente il mayor o
La pace da lungo tempo brama- podestà, ed altri magistrati locali
ta sembrava ristabilita, quando i detti sceriffi. Molte sono le tiran-
baroni inglesi, stanchi delle rapaci niche concussioni ch'esercitò, mas-
estorsioni e capriccioso dispotismo sime cogli ebrei ; ed inviando una
del monarca, presero le armi, e ambasceria all'imperatore di Ma-
protestarono non deporle che
di rocco, promise farsi maomettano
dopo la concessione d' una carta se gli concedeva la sua alleanza. Il
costituzionale. Il re inabile a re- moderno storico Hume fece un
sistere, aderì suo malgrado alle breve e tristo quadro delle quali-
richieste , e sottoscrisse nella pia- tà di Giovanni: sotto di lui visse-

nura di Runnymead la famosa ro Gervasio, Ruggero di Hoveden,


magna carta, la quale viene tutto- Ralph di Diceto, e Walter, tutti
ra considerata come la base della celebri annalisti d'Inghilterra. Gli
libertà civile degl'inglesi; essa accor- successe Enrico III suo figlio di
da ampi d immunità non
privilegi anni nove, e perciò soggetto ad una
solo a' baroni, ma a tutti i citta- reggenza, cessata la quale governa-
dini d'Inghilterra. Appena il re eb- rono i suoi favoriti per lui. Dopo
be segnato l'umiliante documento, 1' esequie del padre fu coronato alla
si morse le labbra, divenne burbe- presenza del legalo apostolico, e-
ro e melanconico, si andò a seppel- mettendo i consueti giuramenti di
lire nella solitudine dell' isola di onorare Dio e la santa Chiesa ,

Wight, e pose tutto in opera per indi fece l'omaggio alla santa Chie-
rientrare nei suoi perduti diritti sa ed al Papa Onorio III pei re-

A tal fine arrollò armate straniere, gni d'Inghilterra e d'Irlanda, giù-


, ,

ING ING 49
rancio pagare fedelmente alla ro- assoluto potere d' organizzare una
mana Chiesa le mille marche pro- riforma, ed il re v'aderì; ma ve-
messe e date dal genitore, finché dendo poi che dispoticamente eran-
avesse ternato i due regni. 11 con- si in loro riconcentrata 1' autorità
te di Pemhroke fu eletto aio del del parlamento e la regia, e che
giovane principe, e reggente del re- tendevano a stabilir una oligarchia,
gno col titolo di protettore: que- protestò altamente contro di essi,
sto saggio e fedele ministro eb- donde risultò guerra aperta, detta
be il merito di farlo riconosce- la guerra dt' baroni: in questa lo
re dall'assemblea de' pari, a fron- spirito di partito fu spinto ad un
te di un' armata straniera ac- grado di ferocia fino allora ignoto,
quartierata in Londra con Luigi e ne furono vittima anche gli ebrei.
Vili, il quale pretendeva la coro- Onorio III si studiò colle censure
na. La battaglia sanguinosa presso e colle lettere d' indurre baroni i

Lincoln, e quella navale della ad obbedire ad Enrico III, aven-


Manici vinte dagl'inglesi, indus- done preso la protezione e coope-
sero Luigi Vili a conchiuder la rato alla pace con Luigi VIII. Nel
pace, e ad abbandonare l' Inghil- 12 23 Onorio III dichiarò Enrica
terra; quando però nel 1223 di- III essere di età legittima a go-
venne re di Francia, tolse agi' in- vernare il regno, e scomunicò i prin-
glesi la Guienna ed ogui altro cipi,che non gli volevano rendere
possedimento che loro restava sul le da essi ritenute. Più tardi
cose
continente francese. Sotto il regno Luigi Vili re di Francia gli mos-
di Enrico IH cominciossi a chia- se guerra per cagione de' feudi
mare parlamento, ciò che per l'ad- prese la Rocella ed altri luoghi
dietro appellivasi assemblea de'ba- quindi rivolgendo le sue armi con-
roni o de'pari , gran consiglio o tro gli eretici albigesi , il Papa
consiglio generale. ammonì Enrico III a non infasti-
Guardando il re di mal occhio dirlo. Nel 1227 con un esercitosi
i baroni che aveano preso le ar- portò in Bretagna, ma fu costi-et-
mi contro il padre, ed aderito alla to retrocedere da Luigi IX e dalla
Francia, tolse loro impiegoogni guerra civile che scoppiò di nuo-
e sostituì iu vece una turba d'av- vo in Inghilterra. Nel 1232 ivi
venturieri della Guascogna e del insorsero gravi vertenze contro gl'i-
Poitou ;
questa imprudente misura taliani che godevano benefizi, quali
alienò gli animi de' nobili che pre- non si volevano goduti dai fore-
sero le armi contro di lui, aventi stieri. Gregorio IX. gli mandò un
alla testa il suo cognato Simone legato per pacificarlo con diversi
Monlfort conte di Leicester . Il principi, ed il re lo ricevette con
re per placarli convocò un parla- graud'onore. Volle aiutare il conte
mento ad Oxford, ove si presero della Marca contro Luigi IX, ma
si strane misure che fu chiamato fu vinto, poscia conchiuse pace la
parlamento de pazzi: in quest'as- col re di Scozia. Celebrando Inno-
semblea si videro per la prima vol- cenzo IV il concilio generale di
ta dodici baioni rappresentanti dei Lione nel 12^5, v'intervenne Eu-
comuni ossia dell'ordine plebeo. £- rico 111, ed ivi venne riconosciuta
lessero ventiquattro individui cou l'Inghilterra tributaria della santa
VOL. XXXV.
4
5o ING ING
Sede, e molti inglesi col re prese- lode di Sotto il suo
limosiniero.
ro la croce per andare in Terra- regno furono abolite le prove chia-
santa. Avendo Alessandro IV dato mate Giudizn di Dio (Predi'); e lo
al suo figlioil regno di Sicilia, il scialacquamento giunse a si alto
re non sicurò sulle prime di far- grado, che nel banchetto delle noz-
ne la conquista , e ne dimise il ze del principe Riccardo conte di
pensiero allorché ripullularono le Cornovaglia, si narra che furonvi
guerre civili, a sopir le quali il trentamila piatti diversi ; di que-
Papa Urbano IV spedi un legato sto Riccardo eletto re romani
de'
nel 1264. Dopo varie ostilità d'am- ne parlammo al voi. XXIX, p. i5o
bo le parti i baroni vinsero la bat- del Dizionario.
taglia di Lewes nella contea di Mentre Odoardo era in Terra-
Sussex, e fecero prigioniero il re, santa, fu elettoPapa Gregorio X
suo fratello Riccardo eletto re dei (Fedi), già Teobaldo Visconti, che
romani, e due suoi figli. Gonfio il trovavasi in Soria coll'esercito cri-
conte di Monfort di avere in suo stiano: Clemente IV Io avea pri-
potere il sovrano, l'indusse a far ma spedito col cardinal legato Ot-
tuttociò che gli piacque: convocò tobono Fieschi nipote d'Innocenzo
un parlamento in cui oltre i pari IV in Inghilterra, per riporre sul
del regno furono invitati due de- trono Enrico III, scomunicar gli
putati da ogni provincia, e due da avversari, e con autorità aposloli-
ogni città, come rappresentanti del ca annullare i giuramenti estorti
popolo; ed è questo il primo ab- dai ribelli al re ed al suo primo-
bozzo della camera de comuni dap- , genito. Odoardo I fu ben lieto del-
poiché i comuni a quell'epoca for- l'esaltazione di Teobaldo, e poscia,
mavano una sola camera coi pari. divenuto anch'egli re mentre stava
IVel parlamento fu decretato che in Soria, recossi ad Orvieto a ve-
lasuprema autorità fosse conferita nerarlo, come dicemmo al citato ar-
ad una reggenza di nove individui. ticolo, avendone pure parlato nel
Mentre Monfort impiegava questi voi. XVIII, pag. 299 all'articolo

tortuosi mezzi per appianarsi la Crociate. Il nuovo re doveva la


\ia al trono, il principe ereditario vita a sua moglie Eleonora, per-
Odoardo riuscì ad evadere dalla chè gli succhiò l'umore purulento
prigione, e raccolta un'armata vin- della ferita, in Palestina fattagli da
se in battaglia ad Evesham nel un Saracino con coltello avvelenato.

1265 il conte Monfort, e fatto in Appena ascese al trono si die a


pezzi il cadavere lo mandò in do- correggere nel regno gli abusi del
no alla vedova : questa celebre vit- foro, e a riformare radicalmente il

toria restituì al re la libertà e la codice di legislazione, per cui ven-


pace al regno. Clemente IV spedì ne onorato del titolo di Gius lima-
un legato per costringere tutti i di no inglese. Convinti gli ebrei di
lui sudditi all'obbedienza. Poco ap- tosar le monete, duecen tot tanta su-
presso il principe Odoardo partì birono l'estremo supplizio; ricusan-
per la Terrasanta onde segnalare do poi di pagar ottomila marchi
il suo valore contro gì' infedeli, e d'oro pei bisogni della corona, fu
durante la di lui assenza Enrico loro imposto di ritirarsi dal regno :

III morì piamente nel 1272 con partirono in numero di quindici-


1NG ino 5i
mila, e da quell'epoca in poi, mal- ha, ed allora n'era re Llevcellino
grado l'ampia libertà accordata lo- da altri chiamato Leone, ch'essen-
ro in seguito dai monarchi prole- do in discordia con Davide e Ro-
stanti, non molti ritornarono a fis- drigo suoi fratelli, andarono questi
sare il loro soggiorno nella Gran ad offrire i loro servigi ad Odoar-
Bretagna. Aumentandosi in Inghil- do I. Avendo Llewellino ricusato
terra l'antico e pio uso di lasciare di prestare omaggio al re d'.tnghil-
in morte le proprie sostanze alle terra. questi entrò coll'esercito nei.
comunità religiose, il re, siccome suoi stati, lo vinse e ricevette la

contrario a siffatte disposizioni, fe- bramata sommissione. Poco dopo


ce emanare dal parlamento un at- essendosi Llewellino ribellato , O-
to detto delle mani morie, col qua- doardo I tornò in campo contro
le veune a tutti impedito di testa- di lui, lo battè ed uccise, e con-
re a favore di comunità religiose, sen- dannò crudelmente al supplizio Da-
za consenso regio. Indi domandò
il vide ch'era ritornato sotto le in-
a Gregorio X giustizia contro Guido segne dell' infelice fratello. Il re uni
di Monforte uccisore del suo nipo- il principato di Galles alla corona
te Enrico, onde il Papa lo fulmi- d' Inghilterra , destinandolo in ap-
nò colle censure ; gli domandò pu- pannaggio al di lui figlio primoge-
re le decime per riparare le co- nito, alfine di compensare in qualche
se di Terrasanta, ma il Pontefice modo quella fiera nazione della per-
rispose che gliele avrebbe conce : dita del suo sovrano. Inoltre per pro-
dute, con patto di restituirle se cacciarsi la benevolenza de'nuovi vas-
non fossero state erogate per l'in- salli, mandò a partorire la regina sua
dicato oggetto, giacché più d' una consorte a Caernarvon città del prin-
volta i principi domandarono le cipato di Galles, da lui edificata
decime per e poi se ne
giusti fini, in poca distanza dall'antico Segon-
servirono capricciosamente per tut- tiunij per dar ivi alla luce nel ca-
t'altro. Odoardo I rivolta quindi stello fortificato, pur da lui fatto
la mente ad imprese militari , e fabbricare, l'infante; affinchè si po-
messo in piede numeroso esercito, tesse dire ch'egli avea dato a quei
invase il principato di Galles. Que- di Galles un principe di loro na-
sto sterile paese, difeso da una ca- zione. Vi nacque Odoardo II che
tena di alti monti, avea servito pel primo portò il nome di prin-
mai sempre d'asilo agli abitanti, cipe di Galles, e fu pure sopran-
contro le successive invasioni de' ro- nominato Caernarvon dal luogo di
mani, de' sassoni, de' danesi e dei sua nascita. Tuttavolta gli abitanti
normanni. Quivi si conservavano di Galles smaniavano di rabbia
illesi gli avanzi degli antichi bri- sotto il giogo che li gravitava , e
tanni, distinti dal resto degl'ingle- siccome i bardi, maestri ed oracoli
si per mantenere eglino ancora della nazione, colle loro energiche
fra loro vigenti, dopo un sì lungo poesie e canzoni, a suono d'arpa
corso di secoli, e la lingua celtica e di cetra fomentavano l' ardore
e molti strani usi de' loro bellicosi marziale de' loro compatrioti! , e
antenati. Erano essi governati da mantenevano vivo il fuoco della li-

un duce ereditario col titolo di re, bertà nazionale, il re li fece tutu


e chiamato re di Galles o di / 'al- massacrare.
5t. ING ING
Compiuta la conquista di Gal- che invase gli stati altrui. Prese
les , Odoardo I pregò il Papa Berwick d' assalto, e per incutere
Martino IV a dispensarlo dal vo- terrore alla nazione fece passare a
to di portarsi a soccorrere la Ter- 111 di spada guarnigione compo-
la

ra Santa; essendo però caduto in- sta di ottomila uomini. Incontrato-

fermo, quando ricuperò la sanità si poscia presso Dunbar con 1' in-
pigliò la croce e venne creato dal numerabile armata scozzese coman-
legato pontificio capitano generale data da Giovanni Baliol, la vinse
de' crocesignati. Poscia non attese e ne fece immenso macello. Allora
tal promessa, onde per indurvelo lutto piegò sotto il dominio del
Nicolò IV gli concesse le decime, vincitore, e le principali città di

ma quando vide che non partiva Scozia gli spalancarono le porte, e


per la Palestina gli mandò una Giovanni ricadde nella sua prima
legazione per obbligarlo a farne debolezza, e col suo figlio Odoar-
la restituzione, e per pacificarlo do andò a prostrarsi al vincitore
col re di Francia. Non andò gua- per rimettere a di lui discrezione la
ri che Odoardo I, anzioso di nuo- sua vita e quella de' sudditi. O-
vi trionfi, diresse le armi contro doardo I gli fece sottoscrivere la

la Scozia. Il sovrano di quel pae- falsa confessione di sua ribellione


se Alessandro III era morto nel ed una vile rinunzia alla corona ;

1286 senza successione, lasciando indi col figlio lo mandò prigionie-


per unica erede sua nipote Mar- ro nella torre di Londra, ove essi
gherita di Norvegia, che il re d' In- restarono sino al compimento del-
ghilterra domandò in isposa per la conquista di Scozia. Questa
uno de' suoi figli, ciò che approva- venne operata dal re colla deva-
rono i Papa ed il re
reggenti, il di stazioneed incendio delle castella
Norvegia. Maria morì recandosi iti de' baroni scozzesi ; abolì le loro
Inghilterra, per cui vari pretendenti leggi e vi sostituì le inglesi ; di-
insorsero a disputarsene lo scettro strusse tutti i monumenti d' anti-

con 1' armi, e fu preferito Giovan- chità, affine di cancellare ogni me-
ni Bailleul o Baliol, discendente da moria dell' antica libertà de' scoz-
una figlia di Davide I, pel favore zesi, facendo trasportare in Inghil-
di Odoardo I, che onorò in più terra la famosa pietra nera, chia-
modi dopo che nel 1292 ascese al mata dal volgo il guanciale di
trono. Vergognandosi poi dei pro- Giacobbe, sulla quale solevano se-

fusi omaggi, che ferivano 1' orgo- dere i re di Scozia nella funzione

glio nazionale, fece un trattato of- di loro coronazione, essendo riguar-

fensivo e difensivo col re di Fran- data qua] palladio della monarchia.


cia, e ricusò di comparire al par- Non conlento di tutto ciò Odoardo
lamento di Newcastle. Odoardo I, I fece bruciare tutti gli archivi,

profittando di tali dissensioni, re- ove conservavano tutti


si gli anti-

clamò per sé la corona di Scozia, chi documenti de'pubblici dominii


e vi si portò con un esercito a come delle private proprietà, con

far valere i suoi pretesi diritti, i disordine e confusione del regno


quali presso a poco erano della inesprimibile. Quindi il re portò
stessa tempra di quelli spacciati ai la guerra in Francia, ma fu co-
tempi nostri da Napoleone allor- stretto ripassar* il mare, senza ri-
IND IND 53
portarne altro frutto che il rimor- suo eroico coraggio ed instancabilità
so di aver impoverito la nazione. divenne il terrore degl' inglesi. Fu
Per riguadagnarsi 1* alletto de' suoi acclamato duce dai compatriotti
sudditi, solennemente confermò la che unironsi intorno a lui, anzi
magna carta del re Giovanni. A- divenne viceré non essendovi al-
veva Odoardo I domandato a lora nella Scozia veruna autorità
Nicolò IV Papa le decime di scozzese. Pertanto gli scozzesi si

tutti i suoi dominii, ma n' ebbe prepararono a difendere quella li-


in risposta che non poteva conce- bertà che mediante il calore di
dergli che quelle delle sole sue Wallace avevano ricuperato allor-
terre ; domandò pure che il censo ché si ritirarono gli uffiziali ingle-
alla Chiesa romana dovuto per si. Non andò guari che un eserci-

1' Inghilterra venisse pagato da al- to di quarantamila inglesi portossi


cune chiese, ed il Pontefice non nel paese per ristabilire V autorità
accettò, essendo ciò contro il deco- del loro sovrano. Bonifacio Vili
ro della santa Sede. Assunto al protestò contro questa nuova in-
pontificato Bonifacio Vili, già le- vasione della Scozia come feudo
gato di Martino IV per la pace della Chiesa, ma il re si studiò di-
tra i re di Francia e d'Inghilterra, mostrare eh' essa era tributaria
tal concordia subito procurò, dis- dell' Inghilterra, che 1' ultimo re
suadendo Adolfo re de' romani ed gliene avea fatta cessione, e che
alleato di Odoardo I di assalire i per la sua ribellione doveva casti-
francesi, e minacciando la scomu- garla. Vedendosi Wallace impoten-
nica a chi prendesse le armi ; te a combattere contro forze tanto
quindi dall' arcivescovo di Cantor- superiori, si ritirò nelle parti set-
bery fece pubblicare la sua bolla tentrionali con 1' intenzione di pro-
in difesa dell' immunità de' chieri- lungare la guerra ; ed in fatti in
ci a' quali il re domandò perdono, un incontro gli riuscì tagliar a
e per opera del Pontefice si paci- pezzi 1' nemico
esercito , i cui
ficò col re di Francia , con quei avanzi subito sgombrarono la Sco-
patti da lui stabiliti . Cedendo zia. Il vincitore fu dai suoi prodi
Odoardo I alle replicate istanze commilitoni acclamato salvatore e
di Bonifacio Vili, restituì la liber- guardiano regno durante la
del
tà a Giovanni Baliol e suo figlio, cattività di Baliol ; laonde risolse
rinnovando il primo la rinunzia invadere 1' Inghilterra, secondato
al trono, Indi passando a termina- dagli scozzesi che si credevano in-
re i suoi giorni in Normandia. vincibili sotto un tal capo. Walla-
Giovanni prestò giuramento di fe- ce nel 1298 pose a ferro ed a
deltà, e fu consegnato al vescovo fuoco le contee settentrionali d' In-
di Vicenza nunzio apostolico. ghilterra, sino a Durham, tornan-
Nel 1 297 il re seppe che gli scozze- do nella Scozia nel 1299 carico
si ripugnanti al giogo straniero, gui- di gloria e di bottino. Allora O-
dati da Guglielmo "Wallace guer- doardo I, raccolto un esercito di
riero scozzese celebre per le sue ottantamila fanti e settemila caval-
gesta e per 1' ardente suo amor li, si accinse ad entrare in Iscozia,
patrio, avevano inalberato lo sten- e fu favorito dalla discordia che
dardo dellarivolta. Wallace pel insorse tra gli scozzesi. Questi, fatti
54 ING ING
prodigii di valore, furono intera- nissero richiesti dal re pe' bisogni
mente battuti a Falkirk, con loro dello stato. Odoardo I prima di
immensa strage. Però la conquista spirare ordinò che il suo cuore
della Scozia non fu compiuta, e lo fosse trasportato in Terra Santa,
provincie settentrionali continuaro- e quivi seppellito; e lasciò sedici-
no a fare resistenza. Solo nel i3o4 mila marchi d' oro pel manteni-
potè Odoardo I terminarla ; e mento del culto del santo Sepol-
tradito Wallace fu scoperto nel cro di Gerusalemme. Aveva que-
suo ritiro, incatenato, e condotto sto monarca sì profondo rispetto
in Londra, ove fu decapitato, ©se- pe' ministri dell' altare, che fece
condo altri tirato a coda di caval- imprigionare per il proprio figlio
lo e squartato nel i3o5. In tal aver commesso una mancanza ver-
guisa perì un eroe che per tanti so il vescovo di Lichfield. Qui no-
anni avea difeso la libertà della teremo, che nel i3o5 Clemente
sua patria. Gli scozzesi ne restarono V fissò la sua residenza in Fran-
esacerbati, eRoberto Bruce poi lo cia nella città d' Avignone, ove
vendicò, divenendo il liberatore del pure abitarono sei suoi successori ;

proprio paese . Odoardo I tornò e che verso quest' epoca fiorì lo


in Inghilterra, e vi fu ricevuto tra storico e monaco benedettino
gli applausi. non per-
Gli scozzesi Matteo di Westminster. Odoardo
tanto ripresero le armi, e quando II suo figlio gli successe, e fu
il re stava per effettuare una monarca inesperto che si fece go-
«piarla esterminatrice spedizione, vernare da astuti cortigiani. Fu
morì nel 1807. Egli ebbe il merito dapprima zimbello del guascone
di stabilire il parlamento sul pie- Gaveston, che fu punito colla mor-
de in cui continua tuttora. Bra- te ,
per aver provocato col suo
moso di porgere un rimedio al disprezzo 1' indignazione della no-
disordiue in cui le continue guer- biltà inglese. la ScoziaFrattanto
re aveano ridotte le pubbliche fi- scosse il giogo della
dipendenza, e
nanze, ed il timore di rendersi gì' inglesi furono cacciati da tutte
odioso con nuovi aggravi al suo le piazze Roberto I Bruce, discen-
:

popolo, senza il consenso de' suoi dente da una figlia del re Davide

rappresentanti, indusse Odoardo I I, venne proclamato re, e ripor-


ad invitare al parlamento due de- tando la celebre vittoria di Ban-
putati d' ogni provincia, e due al- nockburn contro Odoardo II che
tri d' ogni città e d' ogni borgo, comandava l' esercito inglese, assi-
e ne risultò la fondazione della curò per qualche tempo 1' indipen-
Camera de comuni, la quale do- denza scozzese. Nel i3oq promise
veva in seguito contrabbilanciare Odoardo 11 al Papa d' imprende-
il potere gravoso de' nobili e la re la sacra guerra, e nel 1 3 1 t

dispotica autorità del sovrano. Ta- intervenne al concilio generale che


li deputati furono eletti dalla po- Clemente V celebrò in Vienna : in
polazione d' ogui distretto, e ven- questo fu abolito l'ordine dei tem-
nero autorizzati dai loro costituen- plari, e i loro beni trasferiti all'or-
ti di accordare o ricusare, secon- dine Gerosolimitano (Fedi), al qua-
dochè giudicherebbero convenien- le articolo parlammo di quanto ri-

te, quo' sussidii pecuniari che ve- guarda la lingua d' Inghilterra,
ING ING 55
del suo gran priorato, dignità ed do questo re i favoriti Spenser pa-
altro. Roberto I prese 1' ascenden- dre e figlio, i baroni presero le
te sul nemico, andò desolando coi armi ed ottennero il bando d' am-
suoi scozzesi le provincie settentrio- bedue. Irritato il re di veder scos-
nali d' Inghilterra, per cui Odoar- so il suo trono da quelli che ne
do II si vide costretto per otte- dovevano essere il sostegno , ra-
nere la pace di ricorrere alla me- dunò un possente esercito con-
diazione del Pontefice Giovanni tro i ribelli, e preso il conte di
xxn. Lancastro loro capo, sebbene di
Spedì nel 1 3 1
7 solenne amba- stirpe regia lo fece ignominiosa-
sceria in Avignone, i membri del- mente decapitare, e dopo lui an-
la quale assicurarono il Papa della che altri nobili perdettero la vita
fede ed obbedienza del re verso la sul patibolo con rammarico di tut-
santa Sede, e di essere pronto a ta la nazione. Frattauto
regina la
pagare il tributo di mille marche Isabella marito e
disgustata del
stabilito dal suo predecessore Gio- de' suoi cortigiani, col suo amante
vanni ad Innocenzo III, e non pa- Mortimero passò in Francia dal
gato ne' ventiquattro anni addie- fratello Carlo IV: ritornata in In-
tro. Domandarono perdono gii am- ghilterra eccitòil popolo contro il
basciatori Padre di tal
al santo re, ed un' immensa folla di mal-
sospensione, adducendo per scusa contenti si unì a lei. I Spenser
che il tributo per 1' Inghilterra vennero uccisi, il re arrestato a
ed Irlanda non era stato pagato Neath mentre fuggiva in Irlanda,
per trovarsi esausto il regio teso- ed il parlamento appena costituito
ro sborsarono mille marche per
: in due camere separate, abusando
1' anno che correva, e promisero del suo potere contro il suo so-
che il loro sovrano avrebbe paga- vrano, per indolenza Io depose
to ne' seguenti sei anni le venti- formalmente, e trasferì la corona
quattromila marche di debito, del nel iZij nel giovanetto Odoardo
che si fece pubblico istromento, III di lui figlio, sotto la reggenza e
che trovasi nel tom. II, in Epist. tutela della regina. Nella rigida
secr. 535 di detto Pontefice, e ne custodia cui fu condannato il re
tratta il Rinaldi al menzionato an- soffrì le più. desolanti umiliazioni,
no. Quindi il Papa spedì una le- e perì fra inauditi tormenti nel
gazione a Roberto I, per pacifi- castello di Berkeley. Inutili riusci-
carlo Odoardo II, ma egli
cou rono le paterne sollecitudini di
non 1' ammise perchè nelle lettere Giovanni XXII, ad impedire i

pontificie non era chiamato re, mali cui fu vittima sì infelice mo-
onde il Pontefice ordinò che ve- narca, il cui disgraziato regno fu
nisse scomunicato. Mentre Roberto anche memorabile per un terribile
I occupava altri luoghi dell' In- terremoto, e per una micidiale
ghilterra, Odoardo II domandò a carestia. A fronte de' suoi difetti,
Giovanni XXII di passare alla Odoardo encomiato per
II veuue
conquista di Terra Santa ; il Papa aver protetto il commercio più
ne lodò il desiderio, ma 1' esortò de' suoi predecessori. Durante la
prima ad emendarsi de' suoi vizi minorità di Odoardo III, la regi-
e pacificare il reguo. Doniinan- na Isabella ed il suo Mortimelo
, ,

56 ING ING
s' arrogarono la suprema autorità; a8. I francesi proclamarono re Fi-
e Giovanni XXII non mancò dare lippo VI di Valois cugino di Car-
al principe salutari ammonizioni. lo IV, per cui Odoardo III in-
Il re per seguire il genio marziale viperito di veder sprezzati i suoi
intraprese una campagna in Iseo- diritti, sopra una flotta di trecen-
zia, il cui risultato fu nullo, anzi to vele imbarcò quarantamila uo-
disperando riuscir nell'impresa die- mini ; assunse il titolo di re di
de sua sorella Giovanna in isposa Francia, ed inquartò al suo stem-
a Davide Bruce principe ereditario ma armi di quel regno col mot-
le
di Roberto I, e conchiuse la pace, to Dieu et moti droit. I francesi
:

rinunziando per allora ad ogni pre- con una flotta superiore alla sua
tensione di sovranità. tentarono d' impedirgli lo sbarco
Pervenuto Odoardo III all' età sulle coste di Fiandra, nelle quali
di diciasselt'anni, sdegnando di vi- le navi francesi rimasero nella mag-
vere più a lungo sotto il giogo de- gior parte in potere degli inglesi.
gli omicidi di suo padre, di notte Dopo breve tregua si riaccesero le

tempo fece arrestare nel castello di ostilità; sbarcò Odoardo III in


Nottingham la regina col suo dru- Normandia, prese e saccheggiò Caen,
do questi fu appeso in Londra al
: ed attraversata con felice ardimen-
patibolo, e la madre rinchiusa nel to la Somma, passò ad accamparsi
castello di Risings, ove sopravvisse presso Crecy con trentamila guer-
venticinque anni al suo disonore rieri. Spedì un cartello di disfida
ed alla sua caduta. Svincolato dai a Filippo VI, che ricusò d'accet-
suoi tutori, volò ad attaccar la Sco- tarlo perchè mancante del titolo di
zia, e col terrore delle sue armi re, ma con un'armata quattro vol-

costrinse il cognato David II a fug- te superiore all' inglese volò ad in-


gire in Francia. Vinta la sangui- contrare il suo emulo. Quivi se-
nosa battaglia di Halidon-Hill, pre- guì nel 1 346 la famosa battaglia
se la forte piazza di Berwick , ri- che procurò ad Odoardo III ed
dusse in cenere Aberdona, e per- a suo figlio Odoardo principe di
corse senza impedimento tutto il Galles, soprannominato il principe
reame. Privo di forze per guarnire nero dal colore di sua armatura
le piazze conquistate, ritornò in In- fama immortale per aver distrutto
ghilterra lasciando scolpito nel cuo- un esercito immenso che combat-
re de' scozzesi odio sempiterno. Im- teva nel proprio paese, estenuato
baldanzito Odoardo 111 de' vantag- però dalle marcie forzate. Narra
gi riportati, concepì il vasto dise- Giovanni Villani che nella batta-
gno d' invadere regno di
il Fran- glia di Crecy gì' inglesi fecero uso
cia, pel diritto che vantava di suc- per la prima volta di alcuni pezzi
cedere al trono come figlio d'Isa- d'artiglieria. Il frutto della vittoria
bella, sorella del defunto re. I fran- fu la presa di Calais, dopo un o-
cesi vi opposero là legge Salica stinato assedio d'undici mesi, ri-

che ha mai sempre escluse le fem- manendo in possesso dell'Inghilter-


mine dal trono Lilia non nerit è : ra sino al i558. Dopo tanti trionfi.
ilmotto che allude a questa leg- la terribile pestilenza che desolò
ge fatale al gentil sesso, ed è trat- l'Italia, si estese iu Inghilterra e
to dal vangelo di s. Matteo, VI, vi fece orrenda strage: nella sola
ING I N* G 57
Londra si dice esserci periti nel ni, ma gli fu provato inutilmente
1 34^> da cinquantamila abitanti. l'opposto. Anche Clemente VI, che
Al principio de' dissapori tra O- da prelato era stato nunzio in Lon-
doardo III e Filippo VI, il primo dra, lo rimproverò che usurpava
avea rimessa la soluzione delle con- le ragioni della Chiesa, e procurò
troversie al Pontefice Benedetto che piuttosto rivolgesse le sue ar-
XII, che avea abolito le grazie a- mi contro gì' infedeli, e per paci-
spettative delle quali erane abusi- ficarlo con Filippo VI gli mandò
vamente anco inondata l'Inghilter- due cardinali. Il re non si lasciò
ra. Benedetto XII mandò legati rimuovere, e per proseguir la guer-
per conchiudere la concordia, ma ra, sotto il titolo d' imprestito prese
senza elìetto, e negò al re inglese le rendite ecclesiastiche. Compiac-
la licenza di con
potersi collegare que il Pontefice a far tregua col
Lodovico il Bavaro siccome scomu- re di Francia, o piuttosto per ap-
nicato. Tuttavolta Odoardo III si parecchiarsi a nuove guerre. Tan-
portò in Germania per essere fat- ta fu la sollecitudine di Clemente
to da Lodovico vicario deli' impe- VI per troncare queste discordie
rio fuorché d'Italia, qualifica che pregiudizievoli alla repubblica cri-
lo autorizzava a far marciare i prin- stiana, che per meglio applicarvi
cipi tedeschi, onde il Papa lo ri- non fece ritorno in Boma quaudo
prese per aver oscurata la dignità i romani di ciò lo supplicarono, e
reale ed incorso nelle censure ec- pubblicò sentenza di scomunica a chi
clesiastiche, invitandolo a deporre avesse armalo un legno a danno
il titolo di vicario imperiale. Come della Francia o dell' Inghilterra.
tale il re fece citare il vescovo di Questo Pontefice fece celebrare in
Cambray a fargli l'omaggio, ma Roma l'anno del giubileo i35o,
Benedetto XII dichiarò ingiusta sì nel quale anno ebbe origine in Ro-
fatta pretensione, annullò gli atti ma l'ospedale inglese di s. Tom-
di Odoardo III come vicario im- maso Cantaurieuse e della ss. Tri-
periale, e die sentenza di scomuni- nità, per ricevere i pellegrini ed
ca contro di lui , e contro quelli altri della nazione inglese che ca-
che avessero guerreggiato nella con- pitavano a Roma. Presso questo
tea di (Jambray. Ad onta di ciò il luogo per l' educazione del clero
re assediò Cambray, ed il Papa d' Inghilterra dal Papa Gregorio
con grave lettera gli dimostrò es- XIII fu nel 1 5-9 istituito il cele-
sere incorso nelle scomuniche. Quan- bre Collegio inglese [fedi), tutto-
do prese il titolo di re di Francia, ra floridissimo, con immenso van-
con questo scrisse a Benedetto XII, taggio della cattolica religione in
il quale prova che non altri-
gli Inghilterra. A parlam-
tale articolo
menti a lui apparteneva il preteso mo della cappella cardinalizia che
regno, e lo rimproverò della lega ivi si celebra nella festa di s. Tom-
fatta con Lodovico il Bavaro ne- maso, di cui facemmo parola anco
mico della Sede apostolica , ed u- all'articolo Immunità', e facemmo
surpatore dell'impero. A mezzo di pur menzione di altri pii stabili-
un libello presentato in Avignone menti della nazione inglese che fu-
da' suoi ambasciatori volle dimo- rono in Roma, su di che può leg-
strare le ragioni di sue pretensio- gersi ancora Teodoro Amydeuio,
8

58 INO ING
De. pielale romana, e sul collegio se stato eletto re de' romani Carlo
principalmente, hi Relazione dello IV, alcuni principi alemanni, cioè
s'alo del collegio inglese di Roma, quelli di Baviera, i due Palatini
dalla sua riapertura nell'anno 8 1 1 del Reno, ed Enrico duca del-
fino all'anno 1828, presentala dal la bassa Sassonia , a' 7 gennaio
rettore d. Roberto Gradwell a sua i348 elessero re de'romani Odoar-
eminenza reverendissima il signor do III, anche per le brighe di En-
cardinal d. Mauro Cappellari pre- rico deposto dall' arcivescovato di
jello della sacra congregazione di Magouza ma
d Inghilterra ri-
; il re
propaganda fide, Roma i8?.8 presso fiutò la dignità imperiale. Per aiuta-
l 'raucesco Bourliè. Del casino di vil- re gli armeni oppressi dai turchi,
leggiatura che questo collegio possie- nel 1 35o ottenne Clemente VI nuo-
de presso Frascati nella terra di Mon- va tregua tra gl'inglesi ed fran- i

te Porzio, onorato dalla presenza cesi; e iu tale anno mori Filippo


di Leone XII, se ne parla al voi. VI, e gli successe Giovanni II che
XXV li, pag. 168 del Dizionario. si fece subito coronare in Reims
Da questo collegio sono usciti molti acciò Odoardo III non ne profilas-
vicari apostolici, molti personaggi se. Questi però riportò nel medesi-
insigni per dottrina, per santità, e mo anno una vittoria navale con-
pel martirio che sostennero ritor- tro il re di Castiglia. Aveva il re
nati in Inghilterra. Al presente so- inglese sino dal pontificato di Be-
novi sedici alunni nel collegio, sei nedetto XII occupato i benefizi dei
convittori , con due superiori , iu cardinali ed altri ecclesiastici assen-
tutti ventiquattro individui, n' è ti, raccogliendone i frutti per so-
protettore il cardinale Carlo Ac- stegno della guerra contro la Fran-
ton, e rettore d. Tommaso Grant: cia. Quel Papa non mancò di esor-
prima per disposizione di Gregorio tare Odoardo III a desistere di op-
XIII la direzione del collegio era primere la libertà ecclesiastica, e
affidata ai ed in fine di
gesuiti, Clemente VI avendo praticato inu-
quest'articolo, parlando de' collegi tilmente altrettanto, nel i352 pro-
inglesi fuori del regno, diremo qual- cedette colle censure per costringer-
che altra cosa su quello di Roma. velo. Il re domandò perdono al
Ora riprendiamo il filo della sto- Pontefice, e promise di reintegra-
ria di Odoardo III. re i danneggiati , onde Clemente
Mentre il re d'Inghilterra com- VI fece tralasciare il prosegui-
batteva in Francia, la regina Fi- mento giudiziario incominciato a
lippa di lui moglie passò con uri di lui danno. Alla presenza del
esercito nel nord dell' isola, affine Papa vi fu un abhoccamento tra
di fare rientrare nel dovere gì' in- gliambasciatori francesi ed inglesi,
domabili scozzesi, i quali avevano che per le pretensioni de'secondi
fatto un' irruzione in Inghilterra. non produsse bramata concor- la

La regina s' incontrò coli' esercito dia : essa anche In-


s'interpose per
nemico a Nevil's Cross, lo pose iu nocenzo VI per mezzo del legato
rotta e fece il re Davide II pri- cardinal Guido vescovo di Palestri-
gioniero di guerra, restando pri- na, ed egualmente coi cardinali
gione undici anni. Dopo la murte legati Talléyrand e Capocci; ma,
di Lodovico il Bavaro, henchè fos- per la durezza eziaudio del re di
ING 59
Francia, senza successo. Avendo O- ghilterra colle sue pretensioni stan-
doardo III risoluto incominciare la cò la pazienza degli ostaggi ch'e-
guerra contro i francesi, mandò a rano in Londra: uno di essi il du-
guastarne il paese dal principe nero ca d'Angiò figlio di Giovanni II fug-
suo figlio con dodicimila uomini. gì, per cui questo sovrano pieno
Il valoroso principe alla testa di di probità si portò nella capitale
ottomila de'suoi nel i356 s'incontrò dell'Inghilterra a costituirsi prigio-
presso Poitiers con l'armata di Gio- niero nel 363, e mentre trattava
1

vanni li, forte di sessantamila com- il figlio, mori nell'anno


riscatto del
battenti, e dopo ostinato conflitto seguente. A Londra gli furono fa-
a' 19 settembre colse in fuga il ne- ti magnifici funerali, a cui inter-
mico, e fece prigi oneri il re e suo venne in lutto Odoardo IH, ed il
figlio, che portò in Inghilterra col- cadavere fu trasportato a Parigi.
mo di gloria. Il principe vittorioso 11 delfino cbe sino allora urea go-

s'immortalò anche pel generoso trat- vernato la Francia, sali sul trono
tamento fatto al re prigioniero, in- col nome di Carlo V.
nanzi a cui ricusò costantemente per- Essendo morto nel i362 Inno-
fino di sedere, e lo servi pine a cenzo V I, i cardinali guasconi, sog-
mensa; dipoi nell'anno i36o Gio- getti al re d'Inghilterra come du-
Minni II fu riscattato dai suoi sud- ca di Aquitania, si separarono dai
diti, mediante la promessa di tre cardinali francesi, finché riuniti e-
milioni di scudi d'oro, che non fu- lessero Urbano V. Zelante questi
rono mai tutti pagati, e la resti- delle ragioni della Sede apostoli-
tuzione delle provincie già possedu- ca,osservando che Odoardo III da
te in Francia dall'Inghilterra. In- trentanni non avea ad essa paga-
nocenzo VI fece quindi vive pre- to il tributo pel suo reame, l'esor-
mure con Odoardo III e col suo fi- tò a pagar le annue mille marche,
glio perchè trattassero umanamente e lo ammonì a correggersi dei suoi
l'illustre prigioniero e si pacificas- vizi, ed a reprimere l'eresie che
sero colla Francia, mentre il princi- andava spargendo Giovanni \V\-
pe Odoardo senza mostrarsi vano clilfe o Wicleffo parroco di Lut-
del trionfo ottenuto, protestò ai terworlh. Dopo tanti prosperi av-
suoi baroni ripeterlo da Dio, e vol- venimenti Odoardo principe di Gal-
le, oltre suffragare i morti, che in les, sosteguo dell' Inghilterra e
tutte le chiese gliene fossero rese flagello dei francesi, morì nell'an-
distinte azioni di grazie. Tuttavolta no i3y6, non senza inquietudi-
Ja guerra continuò, il re d'Inghilter- ne per lasciare il giovane Riccar-
ui si portò in Francia per
pren- do suo figlio in balia dell'ambizio-
derne possesso, e nel i35g assediò so zio duca di Lancastro. Intanto
lieims per farsi incoronare, ciò che Odoardo III per aver per-
afflitto

non gli riuscì, ed impaurito per duto l'altro Leonello duca di


figlio

qualche sinistro avvenimento, fece Chiarenza, vide con pena Carlo V


voto di accettare la pace che uni- re di Francia ritogliergli tutti suoi i

tamente a Giovanni 11 giurò avan- possedimenti in regno meno


quel
ti Corpo di Cristo , col quale
il Calais. Carlo V
battendo el'iiiiile-
o o
ambedue si comunicarono. Ritor- si in corpi separati, ed evitando cau-

nalo il re iu Francia, quello d' lu- tamente di ventre a giornata deci-


6o I NG ING
siva, rinnovò la condotta di Fabio altri onori furono invenzioni del-
Massimo qui Guadando restituii
, l'orgoglio e della tirannia. Frattan-
rem. Odoardo III divenute vecchio to Urbano V che avea restituito in
ed inerte, per colino di obbrobrio Roma la residenza pontificia, esseu-
accecato d'amore per Alice Perrers, do tornato in Avignone per paci-
abbandonato da' suoi cortigiani, e ficare gl'inglesi co'francesi, ivi mo-
spogliato persino degli anelli che te- rì. Gli successe Gregorio XI che
neva nelle dita dalla sua amica, morì avendo fermamente stabilito di ri-
nel 77 nella conica di Surrey,
1
3 portine in Roma la sede del Pa-
assistitoda un solo sacerdote, e ba- pa, effettuò il divisamento nel i"$T]-
ciando con molta riverenza la cro- Continuando Wicleflo, protetto dal
ce. Questo principe incoraggi le duca di Lnncastro, a disseminare nel-
manifatture, introdusse molle fab- le scuole del regno suoi errori in i

briche sconosciute, edificò il ma- materia di religione, in Germania


gnifico castello di Windsor ed isti- fece altrettanto Lollando , laonde
tuì l'ordine equestre della Giarret- questi due famosi antesignani del
tiera. Prima del suo regno non v'e- luteranismo e calvinismo si fecero
rano altri titoli in Inghilterra, che molti discepoli. Nel1378 Gregorio
di conti, baioni, cavalieri e scudieri; XI ordinò all'arcivescovo di Can-
egli creò il nuovo titolo di duca, torbcry ed al vescovo di Londra
eleggendo duca di Cornovaglia O- di procedere contro WiclefFo, i cui
doardo suo primogenito principe di errori condannò.
Galles. Il figlio di questi Riccardo Ai molti fatali commes-
disordini
Il di undici anni successe all'avo, si dal capriccioso monarca Riccar-
che lasciò tre figli, i duchi di Lan- do li, se ne aggiunse un altro che
castro, di Gloucester e di York, i pose a tutti il colmo, ed affrettò
quali furono i primi a rendere o- la sua totale rovina. Sfidatisi i du-
niaggio al nipote, ed in ricompen- chi di Norfolk e di Hereford cu-
za furono fatti dal parlamento reg« gini del re a singolare tenzone, il

genti del regno. Essendo il pubbli- re bandì dal regno; il primo,


li
'

co tesoro esausto e le truppe mal figlio del duca d' York, morì di
pagate, i francesi non mancarono afflizione a Venezia, il secondo
trarne profitto: sbarcarono in In- soggiacque pure alla confisca dei
ghilterra, occuparono diverse piaz- beni, per cui di cordoglio finì di
ze, ecommisero molte crudeltà. Il vivere il genitore duca di Lanca-
re implorò l'aiuto del parlamento stro. Irritata la nobiltà per un
che impose un tributo, ch'ebbe per procedere sì crudele ed ingiusto, e
conseguenza una ribellione. Le som- scorgendo che il re mirava a sov-
mosse popolari furono frequenti sot- vertire la costituzione, eleggere un
to questo regno, per essere state nuovo parlamento e rendersi de-
le menti del popolo messe in gran spota della monarchia, prese le ar-
fermento da astuti demagoghi, i mi. Dopo la morte di Gregorio
quali sperando profittare della pub- XI, seguita nel 378, fu eletto in
1

blica confusione, andavano sfaccia- Roma Urbano il VI,


quale cor-
tamente predicando che gli uomi- reggendo i costumi d'alcuni cardi-
ni nascono tutti eguali, e che le nali, e bramando i francesi ritor-
distinzioni di nobiltà, di titoli e di nare in Avignone, essi scismatica-
ING IXG 61
mente deposero il Pontefice, e fatto p«eudo-papa. Bonifacio IX
il

mossi dalle loro private passioni si ricusò pertanto ai desiderii del re,
crearono Clemente VII,
antipapa ed in vece gì' inculcò di punire
il quale recatosi in Avignone die i vvicleffisti e dare mano forte ai
principio al più lungo e fatale vescovi per reprimerne 1' audacia.
scisma dell' occidente, perchè non Frattanto aumentandosi 1' odio del-
ebbe interamente fine che nel la nobiltà e del popolo contro Ric-
1429. L' Inghilterra e 1' Irlanda cardo II, gì' insorti guidati dai
rimasero neh' obbedienza romana, duchi di rsorthumberland e di
ma la Scozia, la Francia ed altre Lancastro, costrinsero il re a segua-
nazioni seguirono le parti degli re un atto nell'anno 1 3qq di ri-
antipapi avignonesi. E in fatti, av- nuncia alla corona. Ottenuto che
1' ebbero, convocarono il
visato Riccardo II da Venceslao parlamen-
re de' romani e dagli elettori del- to, il quale solennemente depose
l' impero, degli inganni de' cardi- il monarca, e trasferì lo scettro
nali francesi, prese la difesa di nel suo cugino Enrico IV duca
Urbano VI, ed a lui stette unito ;
di Lancastro. In quest' assemblea
quindi fatti cercare gli scritti di di ribelli, ligi al duca di Lanca-
YYicleffo li condannò alle fiamme, stro, i quali osarono sopra frivole
e con lodevole zelo represse i se- accuse deporre il loro sovrano, uno
guaci dell' eresiarca. Nel pontifica- solo ascese intrepido alla tribu-
to però di Bonifacio IX i ministri na , il vescovo di Carlisle , che
regi siceome infetti degli errori con robusta eloquenza difese la
dei wiclefbsti , indussero il re a causa del re, quindi 1' illustre
rinnovare quelle leggi che già a- prelato fu cacciato in un' oscura
vevano intentalo Odoardo li ed prigione. Mentre Riccardo II tro-
Odoardo III, cioè di conferire i vavasi carcerato in un castello del-
vescovati ed altri benefizi del re- la contea di York, fu assalito da
gno senza la provvista della santa -otto sgherri ed ucciso. Il non a-
Sede, dichiarandosi con tali leggi vere questo re lasciato prole alcu-
eh' era ribelle al re chiunque a- na, produsse dopo la sua morte
vesse ricorso alla santa Sede per una lunga contesa tra le due ca-
ottenerli. Bonifacio IX con diplo- se di Laucastro e di York, che fece
ma del i3gi, presso il Rinaldi al scorrere rivi di sangue, e che fini
num. 1 5, annullò siffatte leggi e con 1' unione d' ambe le famiglie
simili altre offensive della libertà pel mezzo d' un matrimonio, co-
ecclesiastica, e diede sentenza di me diremo in appresso. Sotto Ric-
scomunica contro quelli che o- cardo II 1' agricoltura fu incorag-
sassero difenderle ne' giudizii. Di- giata, venne istituito il nuovo ti-
poi Riccardo II, avendo fatto lega tolo di marchese, nominando mar-
e contratta parentela con Carlo VI chese di Dublino il favorito Ro-
re di Francia, a persuasione di berto di Vere conte d' OxJbrd, il
questi che parteggiava per 1' anti- quale era altresì duca d' Irlanda.
papa Benedetto XIII, cospirò con- ] membri della camera de' comu-
tro Bonifacio IX per costringerlo a ni si elessero per la prima volta
rinunziare il pontificato, uella falsa un presidente, a cui si dirigono
persuasione che il simile avrebbe tutti i discorsi. Sotto questo re si
n-2 ing ING
crearono ancora per la prima vol- no scrive che l' arcivescovo era
ta i pari del regno, con patente innocente, e prese 1' armi di mal
reale, la quale accorda loro il ti- cuore io difesa delle leggi della
tolo di lord ed il privilegio di patria ; che tollerò con animo co-
sedere a dar voto nella camera stante la morte, e che i popoli
alta. ebbero venerazione
tanta per le

Enrico IV, detto di Bolingbroke sue ceneri, che Dio operò alla sua
ove nacque, era figliuolo di Gio- tomba non pochi miracoli. Il Pon-
vanni de Gand duca di Lancastro, Innocenzo VII diede sentenza
tefice
terzogenito di Odoardo III. Non di scomunica contro gli uccisori di
vi La dubbio che la corona non lui. Il Papa Gregorio XII narra
gli si apparteneva, ma bensì giu- nelle sue lettere, secondo la relazione
sta le leggi dello stato doveva de' ministri regi, la cosa altrimenti,
piuttosto darsi ad Edmondo di cioè che 1' arcivescovo combattendo
Mortimer conte della Marca, poi alla testa di ottomila uomini contro
duca di York, discendente da Lio- il re, fu vinto e preso, e poscia a
nello duca di Chiarenza secondo richiesta degl' inglesi, che ad alta
figlio del medesimo Odoardo III. voce ne domandavano la punizio-
Fu appunto questa 1' origine dei ne, come reo di lesa maestà, fu
litigi fra la casa di York e quella fatto morire per impedire mali
di Lancastro, sotto la insegna del- maggiori. Continuando lo scisma
la rosa bianca e della rosa rossa. a desolare la cristianità, sostenuto
Dappoiché famose guerre che
nelle dall' antipapaBenedetto XIII, i
poi successero tra Enrico VI della cardinali obbedienza romana
dell'

casa di Lancastro, e Piiccardo du- si rivoltarono a Gregorio XII, per-

ca di York, il primo portava sul chè contro le sue promesse creò


suo scudo una rosa rossa, il se- altri cardinali, e spedirono in In-

condo una rosa bianca da ciò i : ghilterra ed in Francia il cardinal


nomi che vennero ai due parliti Francesco del titolo de' ss. Quattro
che tanto funestarono 1' Inghilter- per incitare i popoli contro Gre-
ra. Nel i4oj essendo il re in o- gorio XII. Quindi convocarono un
dio di molli, massime de' baroni concilio a Pisa coli' intervento di
amici del defunto Riccardo li, ed molti vescovi e degli ambasciatori
anche perchè opprimeva gli eccle- de' principi, fra' quali quelli di
siastici ed il popolo, furono attac- Enrico IV. Nel 1409 il concilio
cate alle porte delle chiese molte depose 1' antipapa e Gregorio XII,
accuse di aver lese le libertà an- ed in vece elesse Alessandro V ;
glicane. I armi e
ribelli presero le mentre i fedeli speravano veder
principalmente quei di York, il cui estinto il lagrimevole scisma, do-
arcivescovo Riccardo fu creduto vettero rammaricarsi che in vece
capo de' congiurati, ed anche gli di uno rimasero tre Pontefici, trat-
scozzesi alzarono il vessillo della tandosi ognuno per tale; e moren-
rivolta. Riuscì ai regi ministri di do 14 io Alessandro V, i car-
nel
reprimere gì' insorti, e preso a dinali di sua obbedienza gli diede-
tradimento 1' arcivescovo,, per or- ro in successore Giovanni X X_I II.
dine del re fu ucciso per mano Tutto il regno d' Enrico I V fu
del carnefice. Tommaso Valsinga- agitato da ribellioni, ed in repri-
1

ING 1NG f>3

merle e far la guerra agli scozzesi, vesi attribuire alla fatale inimicizia
Morì Londra di lebbra nel
in eli' era allora tra la casa d' Or-
i4i3, e nel tempo di sua malat- leans e quella di Borgogna; fra
tia, che durò circa due mesi, volle la regina Isabella di Baviera ed il

sempre tener la corona presso il delfino die fu poi re col nome di


capezzale, temendo che gli venisse Carlo VII. Il re Enrico V si uni
tolta. Gli successe il suo figlio alla casa di Borgogna ed a quella
Enrico V, chiamato di Jlfonmouth, della regina, e couchiuse nel 1420
nato da Maria di Hereford: i wi- un trattato a Troyes in Seiampa-
cleffisti congiurarono contro la sua gna, pel quale fu stabilito eh' egli
vita nel principio del regno, capo sposasse Caterina di Francia figlia

de' quali Giovanni Oldcastle,


era di Carlo VI, fosse re dopo la mor-
e presero in mira di distruggere i te di questi, e die da quell' or 1

monasteri. Il re sentenziò a morte prendesse il titolo di reggente ed


molti di loro, e quelli che fuggi- erede della corona, contro le pre-
rono passarono ad infettare coi scrizioni della legge Salica ed a
loro errori altre provincie. pregiudizio del dellino. Non ostan-
Nel i4 f 4 convocò in Costan-
Sl te un tale trattato cosi vantaggio-
za un concilio per dar termine so per 1' Ingbilterra la guerra si

allo scisma, coli' intervento de' ve- proseguiva nel Delfìnato, quando il
scovi e degli ambasciatori di tut- Papa Martino V, bramando che
te le nazioni; 1' antipapa Benedet- si dasse fine a tante calamità, spe-
to XIII scomuni-
fu degradato e dì legato per trattare una pace
cato, Gregorio XII virtuosamente definitiva il b. Nicolò Albergati
rinunziò al pontificato, e Giovan- poi cardinale, il quale dopo aver
ni XXIII venne deposto. Forma- maneggiato sì grave alfare colla
tosi poscia il conclave per eleggere maggior destrezza, per la ripugnali-
il legittimo Pontefice, oltre i car- za di Enrico V, mentre si for-
dinali delle tre obbedienze, tra gli mavano i preliminari della concor-
elettori furonvi ammessi trenta dia il re morì a Vincennes a' 3
prelati delle cinque nazioni che agosto 14.22 , e Carlo VI a' 20
formavano V augusta assemblea, ottobre. 11 re inglese lasciò la co-
cinque essendone inglesi ; e con- rona ad Enrico VI di Windsor
forme alle leggi pontificie agli 1 1 nell' età di due anni, altri dicoiu
novembre r 4-
1
7 esaltarono alla Se- di soli nove mesi, per cui lo rac-
de apostolica Martino V. Il re di comandò al Pontefice, ed ai pre-
Inghilterra mosse guerra Carloa lati, principi e baroni del regno.
% I, ed intraprese la conquista del- Di Enrico V gli scrittori inglesi
la Francia. Dopo avere nel i^.i5 fanno più onorevoli panegirici,
i

guadagnato la battaglia d' Azin- Ebbe da Caterina di Francia En-


;

court, s impadronì della Norman- rico VI, la quale qualche tempo


dia ; indi con memorabile assedio dopo sposò Oweu Tudor gentil-
prese nel i4'9 Rouen ed altre uomo di Galles, da cui ebbe
città, ed entrò in Parigi per tra- Edmondo conte di Richemout pa-
dimento del duca di Borgogna, die di Enrico VII.
La cagione principale de' prosperi R.egnò Enrico VI in Inghilterra
avvenimenti delle armi inglesi de- sotto la tutela del duca di Glou-
64 ING ING
cester, ed in Francia sotto quella 1' assemblea che celebrarono in
del duca di Bedford suoi zii. Gli Lione gli ambasciatori di Francia,
inglesi continuarono ad avere pro- di Inghilterra e di altre nazioni.
speri successi in Francia guada- : Nel tempo dello scisma basileese
gnarono le battaglie di Crevant, non solo Enrico VI riprovò tanto
di Verneuil e di Rouvroi contro scandalo, ma confortò Eugenio IV
Carlo VII, e sarebbero divenuti a toglierlo ,
per cui il Pontefice
padroni di tutta la Francia, se ringraziò il re e ne lodò la pietà
una giovane donzella la celebre , per aver difeso la santa Sede, e
Giovanna d'Arco, conosciuta me- ricusalo riconoscere l'antipapa quan-
glio sotto il nome di Pulzella do gì' inviò ambasciatori. Nel i444
d' Orleans, comparendo d' improv- gì' inglesi conchiusero coi francesi
viso alla tesla dell', armata france- una tregua di diciotto mesi, che
se, non obbligava gì' inglesi a le- però venne Bretagna
rotta nella
var 1' assedio d' Orleans nel i4*9< e nella primi furono
Scozia : i

Da quel punto gli affari dell' In- battuti da per tutto, per cui nel
giù! terra andarono male in peg- di 1 4^ 1 non aveano in Francia al-
gio, ma caduta nelle mani degF in- tro che Calais e la contea di Gui-
glesi la Pulzella, iniquamente la nes. Prima questa epoca Enri-
di
fecero bruciar viva in Koueti nel co VI Margherita d' Angiò
sposò
maggio o giugno i43i. Il suppli- nipote della regina di Francia, che
zio di questa innocente e valorosa subito s' iinpadrotù dell'animo dello
eroina è per la nazione inglese sposo, ma si alienò pressoché 1' a-
una maccbia che non si cancellerà nimo di tutti, favorendo i vantag-
giammai. Narrammo le avventure gi della Francia. Nicolò V, ad
e la fine di Giovanna d' Arco, nel istanza Enrico di VI, sino dal
voi. XXVI, p. 3i i, 3(2, 3 3, 3i4 1 i44^ con diploma de' i5 febbra-
e 3 1 5 del Dizionario. Avendo gli io, permise che la prammatica
inglesi riportato nuovi vantaggi sanzione di Francia, per ciò che
in Francia, condussero a Parigi il riguardava la vacanza delle chiese
giovane re Enrico VI, e lo coro- e la collazione di queste, come di
narono con una doppia corona nel- qualunque altro benefìzio ecclesia-
la chiesa cattedrale a' 27 novem- stico, fosse distesa ed avesse an-
bre 1 43 Papa Eu-
x . Cercando il cor vigore nella Normandia e Bre-
genio IV, come padre comune, di tagna minore. Dipoi nel 1 4^ c
metter pace tra Carlo VJI re di spedì al re d' Inghilterra per le-

Francia ed Enrico VI, questi ri- gato il cardinal di Cusa, come


cusò convenirvi, indi perdette di- mandò al re di Francia il cardi-
verse città in quel reame. Dive- nal d' Estouteville per procurare
nuto il concilio di Basilea conci- di pacificarli. Le gravi perdite fat-
liabolo contro Eugenio IV, il re te dagli inglesi in Francia princi-
d' Inghilterra intimò ai suoi pre- palmente provennero dalle guerre
lati di ritirarsi da quei scismatici, civili insorte tra loro. Riccardo
e giammai volle riconoscere 1' an- duca di York, che discendeva per
tipapa Felice V, in esso eletto parte di madre da Lionello secon-
nel 1439, il quale dipoi nel 1
449 dogenito di Odoardo III, pretese
rinunziò all' anliponlificato, dopo di avere più. ragione alla corona
1WO ING 65
che Enrico VI ;. avendo armato Nuovi disgusti fecero ai due par-
un esercito, cagionò gravi danni, titi riprendere le armi, e nel :4-6o
e si guadagnò numeroso partito. il re cadde nuovamente nelle ma-
Il re non mancò di affrontarlo con ni de suoi nemici, che rispettando
la sua armata, e costrinse il duca la sua bontà gli usarono apparenti
con simulazioni a placarlo ed a attenzioni. Mentre tutti credevano
fare la pace. Per meglio quietare che Riccardo ascendesse sul trono,
lo spirito di partito, il Papa Ni- si fermò nell'assemblea sul primo
colò V, con diploma de' 26 luglio gradino per discutere i suoi dirit-
14^2, concesse al cardinal arcive- ti in vece di esercitarli ; questo
scovo di Cantorbery la facoltà di bastò perchè il parlamento che stava
assolvere quegli inglesi che abban- per decretargli la corona, si con-
donato il re avevano seguito le tentasse di dichiarare che la me-
parti di Riccardo. Non ostante il ritava, ina che sarebbe successo al
duca tornò a ribellarsi, forte pel trono dopo Eurico VI. La regina
suo parentado colle più potenti po^e in piedi un esercito, con suo
famiglie del regno, e pel malcon- figlio fra le braccia assalì il duca
tento di tutta 1' alta nobiltà pro- di York, lo vinse nel 1 460 a Wa-
dotto dal duca di Sutfolk primo kefield, e Riccardo vi perde la vi-
ministro, arrogante , arbitrario, e ta : la sua testa fu inchiodata sulle
cagione principale della morte del porte della città di York, colla co-
duca di Gloucester zio del re. Ne rona di carta in testa per derisio-
fu motivo 1' essere stato dichiarato ne. Continuando l'accanimento tra
protettore del regno per blandirlo, i due partiti, il conte Odoardo
col licenziamento e detenzione del della Marca figlio dell'ucciso, di-
duca di Somerset , altro primo venuto duca di York , avendo ri-
ministro odioso al principe, il qua- portato significanti vantaggi, disprez-
le dopo pochi giorni fu ridonato zando il parlamento, raccolse il suo
al suo lustro e favore. Il duca esercito nel 1461 nella pianura di
furioso per sì fatto conlegno ripa- S.t John's-Fields, in cui era accorsa
rò nel paese di Galles, dove fece tutta la popolazione di Londra.
leva di truppe, ed altrettanto fece Odoardo o meglio il conte di War-
il re o piuttosto la regina : il re wick chiese alla moltitudine se vo-
du-
fu battuto e fatto prigione dal leva ancora Enrico VI di Lanca-
ca a Albano li 3i maggio i455
s. stro ; la risposta fu il grido una-
dal conte Giovanni di Wanvick nime, viva Odoardo IV. Il giorno
nipote della duchessa di York, a seguente 5 marzo un gran nume-
cui gli avvenimenti fecero dare il ro di vescovi, di lord e di magi-
soprannome di facitore elei re. Il strati si unì nel castello di Bay-
duca di York trattò con riguardi nard e ratificò la scelta dell' eser-
Enrico VI, gli lasciò tutti i segni cito e del popolo : indi vennero
esterni della podestà reale, e si proscritti tutti i partigiani della ca-
contentò del suo primo titolo di sa di Lancastro, e molti furono deca-
protettore. La fiera Margherita pitati. Enrico VI passò in Iscozia,
non si sentì disposta di piegare il e la regina in Francia per implo-
collo sotto un padrone, e fece ri- rare l'assistenza di Luigi XI : essa
pigliare al re le redini del governo. non ottenne che un piccolo soc-
VOL. ìxsv. 5
,

66 ING ING
corso, ma volle tentare la sua for- tela de' ministri o della moglie.
tuna. La battaglia di Hexham dis- Odoardo IV fece trasportarne il ca-
perse nel 1464 interamente suo il davere a Windsor, dove gli eresse
partito; gli riuscì ripassare in Fran- un semplice mausoleo. Sotto il ra-
cia, ma Enrico VI fu arrestato e gno di Enrico VI occorse il primo
condotto alla torre di Londra, don- esempio di que* prestili autorizzati
de il conte di Warwick lo cavò dal parlamento, di cui l'Inghilter-
dopo sei anni, quando si gettò dal ra ha tanto rinnovato l' uso da
partito di Margherita, disgustato di circa quattro secoli
in poi. Si rac-
Otioardo IV perchè vide andare a conta che Enrico VI fu esemplare
vuoto il di lui matrimonio ch'egli di costumi , e che Dio operò al-
avea combinato con Buona di Sa- cuni miracoli a sua intercessione.
voia cognata del re di Francia La maggior parte de' primari
allorché si scuoprì il matrimonio partigiani della rosa rossa ossia
segreto del re coti Elisabetta Wood- della casa di Lancastro, avendo ter-
ville. Il popolo vago disempre minato i loro giorni ne' combatti-
cambiamenti applaudì, dichiarando menti o sul patibolo, Odoardo IV
reggente il conte sino alla maggio- divenne tranquillo possessore del
rità del principe di Galles, mentre trono; un parlamento giusta il co-
Odoardo IV di cui il valore era stume iati fico tutti gli atti del
apparso in venti combattimenti vincitore e riconobbe l'autorità sua.
preso da timor panico fuggì in Allora questo principe avvenente e
Olanda. Non passò molto ch'egli popolare si abbandonò allo straviz-

ripreso coraggio e soccorso dal suo zo. Volendo reclamare alla Fran-
cognato Carlo duca di Borgogna cia la Normandia e la Guienna, si

e dai suoi partigiani, sbarcò in In- portò coll'armata a Calais ; ma il

ghilterra , sorprese i nemici nel sagace Luigi XI l'appagò con una


i/\.ji, entrò in Londra e nuova- somma, e promettendogli annua
mente s'impadronì di Enrico VI; pensione e tregua ; tornato però a
indi vinse la battaglia di Barnet Londra Odoardo IV, dissipò il de-
ove Warwick restò ucciso. Marghe- naro ricevuto colle sue concubine.
rita ed il figlio che in quel punto Si raffreddò col fratello Giorgio
restituivansi in Inghilterra, eccitati duca di Chiarenza che l'avea aiu-
dai capi del partito della rosa ros- tato a giungere al trono, contri-
sa alla battaglia di Tewksbury, ivi buendo alla rovina di esso l'altro
ambedue caddero prigioni del vin- fratello Riccardo duca diGlouce-
citore Odoardo IV. Il giovane prin- ster e la regina ; indi Io fece con-
cipe fu inumanamente trucidato, e dannare a morte da un parlamen-
Margherita inviata alla torre col to venduto a' suoi capricci. Per ven-
suo sposo, dopo morì,
che poco dicarsi di Luigi XI che non man-
forse per opera del duca di GIou- tenne la promessa d'un maritaggio
cester poi Riccardo III. Tale fu la tra' loro figli, fece apparecchi bel-
fine di un principe, di cui la cul- licosi, quando il re di Francia ec-

la avea fatto ombra alle corone di citòGiacomo III re di Scozia a


Francia e d' Inghilterra , avendo romper guerra all' Inghilterra. I
passalo la sua vita ora sul trono, vantaggi riportati sugli scozzesi dal
ora nei ferri, sempre sotto la tu- conte di Gloucester incoraggirouo
,

ING isti 67
il re ad occuparsi seriamente del a di luì sicurezza ; indi volendo
progetto di guerra contro la Fran- rimanere padrone del nipote si fe-
cia, quando fu colpito da una ma- ce nominare protettore del re e
lattia che lo condusse al sepolcro del regno. Venuto Riccardo in po-
a'9 aprile 148 3. Lasciò due figli, tere del duca di York fratello del
Odoardo V che gli successe, già re, ambedue mandò nella torre di

principe di Galles, e Riccardo du- Londra, col pretesto di da


sottrarli
ca di York, ambedue fanciulli , e ogni pericolo; poscia a' 22 giugno
cinque figlie, delle quali la mag- i483 fece dichiarare i suoi due
giore sposò Enrico VII. Ebbe di- nipoti bastardi, e prese il titolo di
verse concubine, una di esse Elisa- re col nome di Riccardo III. Da
betta Lucy
partorì due bastardi. Al- quel momento in poi nulla più si
cuni hanno asserito ch'era stato
storici udì de' due infelici principi, e di-
segretamente ammogliato con Eleo- cesi che li fece soffocare con sruan-
o
nora Talbot, figlia del conte di Shre- ciali da Giacomo Tyrrel. Odoardo
tvsbury e vedova di lord Butler. V era allora in età di tredici an-
Per questo motivo Riccardo III fece ni, ed avea portato il titolo di re
dichiarare illegittimi i figliuoli di due mesi e tredici giorni; suo fra-
Odoardo IV e d'Elisabetta Wood- tello Riccardo duca di York non

ville. Prima di morire, temendo le avea che nove anni. Questo grave
discordie delle due fazioni che di- misfatto restò impunito le ossa :

videvano la corte, e composte una de' principi rinvenute a pie delle


de' congiunti della regina, l'altra scale della torre sotto Carlo II ,

di tutta l'antica nobiltà, adunò i questi le fece deporre in una tom-


principali personaggi de' due par- ba di marmo a Westminster.
titi, raccomandò loro la pace e l'u- Riccardo III dissipò una con-
nione, dichiarando reggente suo giura fatta contro di lui dal duca
fratello Riccardo duca di Gloucester. di Buckingham, che fece arresta-
Appena egli chiuse gli occhi che re e decapitare. Ma Enrico conte
le gelosie delle due fazioni scoppia- di Richemont figlio di Giovanni
rono di nuovo, cercando ognuna Tudor e di Margherita della ca-
di guadagnare Riccardo , il quale sa di Lancastro , e perciò discen-
era tormentato da sfrenata ambi- dente dal re Odoardo III e da Ca-
2Ìone. Incominciò questi dal far teriua di Francia vedova di Enri-
arrestare il conte di Rivers zio ma- co V, essendosi portato in Francia,
terno e custode di Odoardo , V ed avendo ottenuto dal re Carlo
sir Riccardo Gray uno de' figli del- Vili grandi soccorsi d' uomini e
la regina, ed altri due signori. Il d'argento, si ribellò a Riccardo III.

re preso da dolore e da spavento Passato in Inghilterra fece dichia-


per l'atto di violenza commesso rare a suo favore tutto il paese di
sopra congiunti sì prossimi che l'a- Galles. lire marciò prontamente con-
vevano educato con tanta cura tro di lui, e fu ucciso nella sanguino-
non potè trattenere le sue querele sa battaglia di Bosvvorth, colla coro-
e lagrime. Riccardo gittandosi alle na in capo, a'2 2 agosto 1483 : que-
sue ginocchia gli fece le più forti sto principe fu l'ultimo della pro-
proteste di fedeltà e di affetto per sapia de' principi di York o Plan-
la sua persona, e di aver ciò fatto tagenet, de' quali Enrico II era stato
,,

68 ING ING
il Lord Stanley, che atea spo-
capo. con freddezza, perchè nel di delle
sato la vedova Richemont, e che nozze le feste furono maggiori di
comandava l'armata del re, non so- quelle fatte nella coronazione, a ca-
lo si dichiarò pel figliastro, ma tol- gione della simpatia che gì' inglesi
ta la corona dall'elmo di Riccardo ancora avevano per la casa d'York,
III gliela impose in capo, gridando : per cui ne concepì secreto dispet-
Viva il re Enrico I Tale grido fu to. La bolla fulminava la scomu-

ripetuto da tutto l'esercito, ed esso si nica contro chiunque avesse osato


portò modestamente in Londra. In- d' insorgere contro Enrico VII e
di Enrico VII si fece coronare ai la sua posterità, e venne colla mas-
3o settembre dell' anno seguente sima solennità pubblicata. Alla na-
segnalando il principio del suo re- scita di un figlio la gioia del re
gno con generale perdono a tutti giunse al colmo; gì' impose il no-
i nemici, per cui fu lodato dal me di Arturo, in memoria del fa-
l'ontefice Innocenzo VIII. Allora si moso monarca bretone da cui pre-
pensò di porre un termine alle due tendeva che discendesse la casa di
fazioni della rosa rossa e della ro- Tudor : questo principe prese in
sa bianca ed alle contese fra le
, moglie la celebre Caterina d' Ara-
case di Lancastro e di York, che gona figlia del re Ferdinando V
disputandosi il reame avevano in e d' Isabella monarchi di Spagna.
venticinque anni di guerre civili Ciò non pertanto i disordini ri-
coperta orribilmente l' Inghilterra cominciarono, ed i nemici di En-
di lutto, di odii e di sangue, cal- rico VII tentarono ben due volte
colandosi che in tale epoca fune- di levargli la corona, opponendogli
sta perirono più di centomila in- due impostori. Ilera un primo
glesi. Enrico VII, il primo re della certo Lamberto Simnel, che prese
casa di Tudor, siccome appartenen- il nome di conte di Warwick , e
te a quella di Lancastro, si sposò poi quello di Odoardo VI quando
con Elisabetta o Isabella che chiu- la città di Dublino, il governatore
deva la linea de' duchi di York ed il cancelliere lo proclamarono
come figlia di Odoardo IV. Con re.L'altro fu un avventuriere chia-
questo matrimonio i diritti delle mato Perkin Warbeck , figliuolo
due case di Lancastro e di York di un ebreo convertito in Tour-
furono uniti in una sola e si pose , nay quest' ultimo si spacciava per
:

fine alle querele. Lo sposalizio si duca di York, ma il re seppe re-


celebrò a' 18 gennaio i486, me- primere queste rivoluzioni fomen-
diante la dispensa di parentela che tate da Margherita duchessa di
passava tra i coniugi, concessa da Borgogna. Ad istanza del Pontefi-
Innocenzo Vili, che inoltre confer- ce Alessandro VI fece lega e soc-
mò le ragioni dello scettro in fa- corse Massimiliano I re roma- de'
vore della casa di Lancastro, ed ni, contro Carlo Vili re di Fran-
approvò la riunione delle due case cia, ingelosito del matrimonio di
sul trono inglese colla bolla de' 27 questi con Anna di Bretagna ere-
marzo i486. Questa bolla fu do- de di quella provincia. Si mostrò
mandata dallo stesso re, per non soprattutto accorto ad usare del
essere obbligato della corona a sua pretesto di guerre imminenti, per
moglie, che incominciò a trattare ottenere dal parlamento sussidii,
,

ING ING 69
cui trovava nella sua avarizia sem- aprile 10*09
ne ^ castello di Riche-
pre modo d' impiegare in partico- mont sua residenza favorita e da ,

lar uso. Fece la guerra agli scozzesi lui fatto edificare presso Londra ,

perchè Giacomo IV
aveva sostenu- in memoria del avea
titolo che
to Perkin, che avea assunto il no- portato nella sua giovinezza. Il suo
me di Riccardo IV. Essendo morto tesoro si trovò ascendere ad un
Arturo, non potendosi risolvere il milione ottocentomila lire sterline,
re a restituire la dote, concepì to- somma prodigiosa per que' tempi.
sto l'idea di fare che la giovane Tutta volta alcuni storici enfatica-
vedova sposasse il suo secondoge- mente lo chiamarono Salomone
nito Enrico, mediante dispensa ac- d' Inghilterra ed amico delle lettere,
cordata da Giulio II nel i5o3. A, per aver fondato diversi collegi.
tale matrimonio, destinato a diven- Fu pure lodato per clemenza e
tare la sorgente dei più grandi e pietà. Ed ecco l'epoca più memo-
de' più funesti avvenimenti, ne suc- rabile d'Inghilterra, come la più
cesse un altro, ch'ebbe anch'esso infelice, cioè a dire con l'assunzio-
importanti e lagrime voli risultati fu : ne al trono del principe di Galles
quello di Margherita primogenita di secondogenito del re defunto, il fa-
Enrico VII con Giacomo IV re di moso Enrico Vili. Questo princi-
Scozia. Gli inglesi mostrarono ti-
o pe che ha trasmesso a' suoi suc-
more che tale parentela non li fa- cessori il Difensore della.
titolo di
cesse passare un giorno sotto la fede } conferitogli dal Papa, fu quel-
dominazione Enrico VII
scozzese. lo appunto che cangiò nel floridis-
predisse che sarebbe accaduto il simo regno d' Inghilterra la fede
contrario. La Scozia non passò sot- ed il cattolicismo de' suoi antenati.
to il dominio d'Inghilterra, perchè Egli combattè i riformatori ed in-
la famiglia reale di Scozia fu assun- trodusse la riforma ne' suoi stati.
ta alla corona d' Inghilterra ; dipoi Geloso all' eccesso de' diritti e de-
quando fu falla l'unione, essa ebbe gli onori della corona, violò il ri-
luogo con l'espressa condizione d'in- spetto dovuto alle testecoronate
dipendenza per parte della Scozia. facendo perire due regine sul pa-
Vero è però che in Inghilterra fu tibolo.Finalmente fece vedere sul
stabilito il centro e la sede del go- trono, ciò che forse raramente si
verno britannico. Egli giunse al più è veduto nelle condizioni private
alto grado di sua potenza, avendo cioè di essere stato marito di 6ei
abbattuti tutti i suoi nemici, ed es- donne.
sendo in pace cogli stati vicini ; Enrico VIII nacque nel 1491 ,
ma la sua avarizia aumentata col- e quando fu assunto al trono de-
l'età varcò tutti limiti della giu-
i stò trasporti di gioia in tutte le
stizia, e quelli fino della vergogna. classi della nazione, indignata dal-
I suoi servitori più divoti non an- l'avarizia e severità del re defun-
darono esenti dal rigore delle sue to. Un principe d' anni dieciotto ,

coufiscazioni, e dalla vendita delle d'aspetto leggiadro e di bella sta-


grazie d'ogni genere. Vicino a mor- tura, di una grazia e destrezza po-
te e spaventato dal quadro di sue co comune in tutti gli esercizi del
rapine, ordinò col suo testamento corpo, non avea che a mostrarsi
tarde restituzioni. Egli spirò a' 22 per diventare l'idolo del popolo.
, ,

7o
INO ING
Unendo i due rose
diritti delle Fece primo ministro Tommaso Wol-
non avea commozioni interne da sey poi cardinale, il quale diven-
paventare ; i tesoti paterni lo .ren- ne il membro il più influente del
devano indipendente dal parlamen- suo consiglio privato; ma i tornei,
to ; fuori del regno godeva pace le danze, i banchetti ed il giuoco
profonda. 11 genitore, avaro per na- presto dissiparono le ricchezze ac-
tura, ripugnando restituire alla mor- cumulate da Enrico VII. Vedendo
te d'Arturo i centomila ducati che il re che le ceneri del suo zio pa-
avea ricevuto per la metà della terno Enrico VI venivano da Dio
dote di sua nuora Caterina d'Ara- onorate di frequente con parecchi
gona, e perdere i suoi diritti sull'al- miracoli, supplicò Giulio II che da
tra metà, e temendo che la prin- un sepolcro ignobile in cui le a-
cipessa rimaritandosi non portasse veano collocate gì' invidiosi di sue
al nuovo sposo il godimento del virtù, fossero trasportate alle se-
terzo delle rendite del principato polture reali di Westminster, e che
di Galles e del ducato di Corno- gli piacesse canonizzarlo. Compiac-
vaglia, che le era stato assegnato que il Papa la prima parte del-
siccome vedova del principe di Gal- l' istanza, e per riguardo all'altra,
les, con dispensa di Papa Giulio fatta già ad Innocenzo Vili e A-
li promise sposa ad Enrico in
la lessandro VI, ordinò all'arcivesco-
età di anni dodici. Nel giorno vo di Cantorbery di fare il pro-
slesso in cui il giovane principe cesso autentico sopra le virtù e
divenne maggiore di età, cioè a' 27 miracoli di quel servo di Dio. In-
giugno i5o5, il re suo padre gli oltre il re spedi ambasciatori a
fece sottoscrivere una protesta con- Roma per prestare obbedienza a
tro una promessa, di cui un fan- Giulio II, giusta il costume dei
ciullo, egli diceva, non avea potu- nuovi monarchi. Mediante la lega
to conoscerne la natura. Tale atto, di Cambray francesi erano calati
i

comunque allegalo in seguito, non in Italia, quando il Papa pacifica-


fu dettato da nessuno scrupolo di tosi coi veneziani si ritirò da essa
coscienza, il solo interesse pecunia- per cui Luigi XII gli dichiarò la
rio di Enrico VII ne fu la causa. guerra. Giulio li si collegò col re
Del rimanente tale protesta, che me- di Spagna e con quello d' Inghil-
nò tanto rumore dappoi, fu allora terra, cui mandò in dono la rosa
tenuta segreta. Parve che Enrico d'oro benedetta, e gli promise dar-
Vili non si prendesse di ciò alcun gli il titolo di cristianissimo che
pensiero allorquando ragioni politi- voleva togliere al re di Francia il

che d'alto rilievo, e le rare virtù quale stava per scomunicare; altri
di Caterina d' Aragona , dopo la dicono che Giulio II realmente lo
morte di Enrico VII l'ehhero de- die ad Enrico Vili. Questi s' in-
terminato in suo favore. Egli la terpose con Luigi XII perchè tra-
sposò a' 7 giugno i5oOy e la fece lasciasse l'empia guerra che faceva
incoronare alcuni giorni dopo con al Pontefice, e poscia gli domandò
pompa straordinaria. Quindi rin- la restituzione della Normandia
novò le alleanze e i trattati del re dellaGuienna dell' Angiò e del ,

defunto, e giurò pace a Luigi XII Maine come parte del dominio del-
re di Francia per tutta la vita. la corona d' Inghilterra : nulla ot-
j ,

ING ING 71
tenendo intimò guerra alla Fran- non impedì che seguisse l'abbocca-
cia.Nel i5i2 ebbe luogo tra le mento stabilito, il quale ebbe luogo
due nazioni un combattimento na- tra due re nel modo il più splen-
i

vale, senza rilevanti conseguenze. dido e pacifico nel continente : tut-


Indi lasciata Caterina reggente del ta volta riuscì poi a Carlo V di
regno, il re si portò nel continen- raffreddare la loro amicizia. Essen-
te, ove guadagnò la battaglia degli dosi l'agostiniano Martino Lutero
speroni, e nell'assediar Tournay as- ribellato alla santa Sede, sfrenata-
sunse il titolo di re cristianissimo mente incominciò a spargere i suoi
mentre GiacomoIV, fedele alleato perniciosi errori nel \5iy. Enrico
della Francia, per fare un diversi- Vili che pretendeva di essere uno
vo entrò nell'Inghilterra, ove col- de' primi teologi della cristianità
la battaglia di Hoddenfield perde fu irritato del disprezzo con cui
ancora la vita. Dopo alcuni trat- il settario tedesco parlava di s.

tati Enrico Vili ritornò a Lon- Tommaso d'Aquino, suo autore


dra, e poco dopo accordò la sua favorito. Quindi volendo entrare
sorella Maria in isposa a Luigi XI 1, nella lizza contro il libro di Lu-
che nel i5i.i era stata promessa tero : De captivitate Baby-Ionia, En-
all'imperatore Carlo V, dopo di rico Vili in difesa delle indulgen-
esserlo stata anche lA Delfino. A- ze, del primato del Papa, e de' set-
vendo Giulio II convocato il con- te sagrameuti risposeconfutandolo
cilio generale Lateranense V contro coli' opera : De septem sacramenlis
il conciliabolo di Pisa, il re d'In- conlra Marlinum Lutherum here-
ghilterra vi mandò i suoi amba- siarcon, ec. col titolo: Asserito se-
sciatori. ptem sacramenlorum adversus Mar-
Assunto al pontificato Leone linum Lutherum, che fece stampa-
X, inviò al re il donativo dello re in Londra nel i5ai. Tra le più
stocco e berrettone benedettiy chia- antiche se ne hanno altre due edi-
mandolo campione della Chiesa. zioni : una eseguita iti Roma nel
Disgustato Enrico Vili del nuo- i543 coli' aggiunta di Clerk e di
vo re di Francia Francesco I, de- Leone X cui il libro fu dedicato;
terminò fargli una guerra sorda ,
l'altra è d'Anversa del i522, e
soccorrendo Massimiliano I, alla cui contiene le stesse cose, più le rispo-

morte incominciarono le lunghe e ste e la bolla di detto Papa sotto-


sanguinose rivalità tra Carlo V di- scrittada ventisette cardinali. In essa
venuto imperatore, e Francesco I Leone X paragonò il libro agli scritti
che si pacificò con l'Inghilterra. di s. Agostino e di s. Girolamo,
Geloso Carlo V
dell' amicizia che concesse indulgenze a chi lo leg-
passava tra il suo emulo ed En- geva, ed in ricompensa di un ser-
rico Vili, e come nipote di Cate- vigio cosi rilevante alla Chiesa fat-
rina d'Aragona all'improvviso sbar- to dal re d' Inghilterra con tale
cò a Douvres. Il re incontrò l'im- libro, l'ornò col glorioso titolo di
peratore, e lo condusse a Cantor- Difensore della fede o della Chie-
bery per presentarlo alla regina; sa. Di questo titolo ne parliamo
Carlo V procurò guadagnare l'am- ancora nel voi. XX, pag. 41 del
bizioso e potente cardinal Wolsey, Dizionario. Caduto poi il re nel-
ma inutilmente perchè questa visita l'eresia, e sottrattosi dall'obbedien-
,

yi ING
za della Sede apostolica, con ma- ma copia. Vi è annessa una di-
nifesta contraddizione continuò ad chiarazione degli autografi ec. 11

usare tale titolo, benché persecuto- titolo di propugnatore della fede


re crudelissimo della Chiesa cat- conferito da Leone ad Enrico X
tolica ; continuarono a portarlo i Vili re d'Inghilterra e ritenuto dai
suoi successori, e quel eh' è più cu- suoi successori, si suole comune-
rioso anco le regine, sebbene tutti mente paragonare ad una gemma
acattolici, tranne Maria, Giacomo pontificia incastrata nella corona
31 e Giacomo HI cattolici. 11 libro protestante, perciò una delle taute
fu subilo tradotto in tedesco, e la- strane contraddizioni del protestan-
cerato con parole villane da Lu- tesimo.
tero, alle quali Enrico Vili non Enrico VIII mosso da ricono-
credette rispondere, ciò che fecero scenza verso Leone X, entrò nel-
per lui diversi dottori. Quanto al la lega che questi con Carlo
fece
titolo di Difensore della fede nella V a danno di Francesco I. L'im-
bolla di Leone X che lo conferì, peratore per incominciare le osti-
ed in quella di Clemente VII che lità fece un secondo viaggio in In-

lo confermò, non si parla del di- ghilterra, e conchiuse un trattato


ritto di ereditarlo ai successori di con Enrico Vili: una delle clau-
Enrico VIII, appartenendo esso sol- sole di tale trattato è notabile, in
tanto a quel re: Tibi perpetuimi et quanto che i due monarchi assun-
proprium, Pallavicino pag. 177; e sero a giudice della loro lealtà il

Beyner, Foedera XIII, pag. 756 cardinal Wolsey, e si sottomisero


XIV, pag. i3. Ma Enrico Vili non anticipatamente alla scomunica, che
solo, come dicemmo, lo ritenne do- gli sarebbe piaciuta di lanciare in
po la sua ribellione, ma con legge qualità di legato pontificio. Enrico
del l543 fu annesso alla corona Vili fece tosto assalire la Francia
(35, Henr. Vili, 3). E sebbene e la Scozia, e nel domandar sus-
questa legge fosse stata poi abro- sidii al parlamento minacciò la
gata, il titolo fu ritenuto imme- testa d' uno de' più influenti de-
diatamente da Filippo II e Maria putati se venivangli negati. Avea
cattolici. Così Lingard nel voi. VI, Carlo V lusingato del triregno il

pag. io5. Recentemente il chiar. cardinal Wolsey, ma


avendo Dio
cardinal Mai nel suo Spicilegium fatto eleggere successori a Leone
romanum pubblicò le preziose ed X, Adriano VI e Clemente VII, il
ignorate lettere che il re scrisse a cardinale se ne adontò, e contro
Leone X contro Lutero, prima del- l'imperatore fece cambiare le affe-
ia sua apostasia. In Londra presso zioni del re. Il Papa Clemente VII
Arrigo Kent Causton fu pubblica- nel \5i5 pubblicò la lega contro
ta nel 1 843 : La bolla di Leone il turco, in cui vi entrarono Carlo
X colla quale conferiva al re En- V ed Enrico Vili.
rico FUI il titolo di Difenditore Continuando la guerra tra Fran-
della fede. Fac- simile nell'origina- cesco I e l'imperatore, il primo re-
le esistente nella libreria Cottonia- stò prigioniero del secondo : Enri-
na> mutilalo dall'incendio ivi ac- co Vili ne rimase vivamente afflit-
caduto nel 173 r, insieme con una to perchè vedeva l'imperatore sen-
copia compiuta da una antichissi- za rivale, e l'Europa senza equili-
ING ING 73
brio, e fece pratiche per la libe- se, protestando di non acconsentir
razione del re : l'animo freddo di mai alle sue voglie, se non in qua-
Carlo V non le calcolò, quello di lità di moglie , seb-
sua legittima
Francesco ne fu tocco, e poscia
I bene essa avesse già ad altri pro-
ambedue si allearono contro l'im- stituito il suo onore, come diremo
peratore, rinunziando Enrico Vili in appresso. Anna passava per fi-

aile pretensioni che i suoi prede- glia di Tommaso Boleno o Bo-


cessori aveano sulla corona di Fran- leyn visconte di Rochefort, ma era
cia. Temendo Clemente VII per la veramente figlia naturale del me-
crescente possanza di Carlo V, che desimo re, eh' egli avea avuto dalla
l' Italia divenisse interamente sua viscontessa di Rochefort, nel tempo
conquista, per difenderla nel 1026 che Tommaso suo ambascia-
era
fece lega coi re di Francia e d'In- tore a Parigi. Ritornato questi a
ghilterra, coi veueziani, fiorentini, casa trovò la fanciulla e mosse ,

svizzeri e duca di Milano. Siffatta causa per ripudiare la moglie; ma


alleanza offese l'imperatore che di- subito per ordine di Enrico Vili
chiarò tosto la guerra al Pontefi- fu costretto di desistere dalla lite

ce. Roma nel 027 fu presa e bar- ed eziandio di ricevere nella sua
baramente saccheggiata dai fanati- grazia la moglie, che per ottener-
ci eretici di cui nella maggior parte la meglio ,
genuflessa confessò al
era composto l'esercito imperiale, visconte il commercio avuto col
e Clemente VII venne assediato in re. Anche un'altra figlia di essa
Castel s. Angelo. Questo avveni- prostituì suo onore al libidino-
il

mento forni ai due re pretesto so monarca. Che Anna Bolena fos-


plausibile per romperla apertamen- se figlia di Enrico Vili fu pub-
te con l'imperatore Clemente VII
: blicato nel i585 da Sanders dietro
fuggì ad Orvieto, ed implorò l'as- Rastel, e si cercò confutarlo nel-
sistenza de' due monarchi inglese l' Jnti-Sandems stampato a Cam-
e francese, e l'ottenne da ambedue. bridge nel 1093. Burnett nella
Eurico "VIII comprese quanto pro- sua Storia della riforma trascrisse
pizia fosse la circostanza pel com- le ragioni àeWAnti-Sanderusj e Le
pimento di un progetto dell'indo- Grand nella difesa di Sanders ri-

le più delicata, cioè lo scioglimen- spose alle ragioni jda lui allegate.
to del suo matrimonio con Cate- Il cardinal Quirini [Poli epist. t. I,

rina d'Aragona, che per gl'immen- p. 137) dice che la maggior rifuta-
si suoi risultati fu cagione d'una zione della storia si trova nel silen-
delle più grandi epoche della sto- zio di Pole, il quale ne avrebbe
ria civile ed ecclesiastica moderna. parlato, se a suo tempo fosse sta-
La prima idea di tale divorzio non ta conosciuta.
si può stabilire, come tutte le cau- Determinato Enrico VIII a va-
se che la provocarono. Sembra ch'es- lersi di qualunque mezzo per i-
sa avesse origine o almeno fosse sciogliere i nodi che gli erano
dai r,e resa pubblica nel i5iy, quan- divenuti odiosi , ebbe ricorso pri-
do si accese d' amorosa passione mieramente all' arme più poten-
per Anna Bolena, passione irri- te, facendo parlare la religione. Do-
tata ed accresciuta dalla resistenza po aver vissuto dal i5og con co-
insidiosa ch'essa giovane gli oppo- scienza tranquilla colla regina, ad
,

74 JNG ING
un tratto gli dubbi sul-
scrupoli e i Temendo la resistenza del clero,
la legalità del matrimonio soprag- cercò d' indebolirlo o piuttosto d'u-
giunsero in folla, e giunse ad at- miliarlo.Da tale momento Enrico
tribuire la morte immatura de' suoi Vili esacerbato del temporeggiare
due figli alla maledizione del cie- di Roma, o meglio di vedere an-
lo; lo assalì in fine il timore di cora infrenate le sue passioni, inco-
\edere il trono senza erede ma- minciò ad ingerirsi nelle sacre co-
schio,avendo la sola figlia Maria; se; e senza annunziare il progetto
e proibendo il Levitico, XVIII, 16, ormai troppo manifesto d'uno sci-
i matrimoni della tempra di quel- sma, si fece decretare il titolo di
lo da lui incontrato con Cateri- prolettore e capo supremo della
na, secondo la sua interpretazione, chiesa d' Inghilterra : soltanto con
ne inferì che la dispensa di Giu- islento riuscì al parlamento d'inse-
lio li fosse nulla. Allora compose rire nell' atto questa restrizione
una memoria teologica, senza ba- per quanto la legge di Cristo lo
dare che la legge del Levitico era permette. Intanto per prevenire il

giudiziale non naturale, e che il Deu- risentimento di Carlo V rinnovò


teronomio, XXV, 5, ordinò di spo- l'amicizia con Francesco I. Elevato
sare la vedova di suo fratello, quan- Crammer all'arcivescovato di Can-
do questi sia morto senza tìgli , il torbery, in qualità primate ai di
che era precisamente al caso, e la 23 maggio i533 pronunziò la sen-
fece presentare a Clemente VII dal tenza che dichiarò nullo e non
segretario Rnight. Il Papa volle avvenuto il matrimonio di Enrico
procedere con maturità, e tirò Taf- VIII con Caterina d'Aragona, e
fare in lungo, ciò che irritò l' im- con altra sentenza riconobbe Anna
pazienza del re teologo. Egli fissò Bolena sposa e regina legittima,
il giorno 21 giugno i52g, in cui cui il re lece incoronare con so-
voleva che la regina ed esso com- lenne pompa. Il Papa cassò le due
parissero in persona dinanzi ai car- sentenze, ed Enrico Vili invece di-
dinali legati deputati dal Papa ad chiarò Elisabetta, nata dalla Bole-
esaminare sì importante affare. Ta- na, principessa di Galles. Clemente
le scenaindecente era preparata per VII minacciò la scomunica, usò pa-
perdere Caterina, ma tornò intera- terne esortazioni, e mentre si trat-
mente a sua gloria la nobile sua : tava la gran causa in Roma, sep-
fermezza trionfò della malizia dei pe che in Londra era stato pub-
suoi nemici, e ridusse al silenzio lo blicato un libello infame contro la
stesso suo ingiusto sposo. santa Sede, e che in presenza del
Non rimaneva al re che la for- re era stata recitata una farsa in-
za d'adoperare, ed a questo mezzo decente contro il Papa ed i cardi-
ricorse. L' infelice regina fu man- nali. Adunato il concistoro, col pa-
data nel castello di Dunstable , il rere de'cardinali, Clemente VII ai
cardinale Wolsey venne privato del- 23 marzo 1 534» sentenziò valido
la sua grazia perchè non era riu- e fermo il matrimonio di Enrico
scito nell'affare ; prese per suo con- Vili e Caterina, ed impose al re di
sigliere e teologo Crammer, e con- riprenderla sotto pena di scomuni-
sultò diverse università d'Europa, ca. L'ostinato ed impetuoso mo-
alcune delle quali lo favorirono. narca prima di ricevere tale noti-
ING ING 75
zia, non pago del titolo di capo giorni dopo promulgala la scomu-
della chiesa anglicana, avea nel par- uica giunsero in Roma i documen-
lamento suprema-
stabilita la sua ti che si attendevano, coll'autoriz-
zia e distrutta quella del Papa, a- zazione del re d' Inghilterra al ve-
bolendo le annate ed ogni contri- scovo di Parigi di sottomettersi
buzione qualunque, compreso il de' alle nuove decisioni della santa
naro di s. Pietro, pagata sino al- Sede, promettendo obbedire al giu-
lora alla camera apostolica, sotto- dizio pontificio, purché Clemente
mettendo i monisteri alla sola ispe- VII non lo separasse dalla cotnu-
zione de' suoi commissari, e dichia- nione de' fedeli, escludesse dall' er-

rando che si poteva senza eresia same della causa coloro eh' erano
combattere e negare l'autorità della sospetti al re, e delegasse commis-
santa Sede. I parlamenti aveano sari per Cambray, quali riceves- i

statuito analoghi provvedimenti, e sero imparzialmente gli articoli


riconosciuto soli eredi legittimi del eh' egli desiderava si esaminassero
trono i figli nati o da nascere dal nella sua causa. Oltre a ciò, ag-
secondo matrimonio del re nulla , giungono gli accusatori del Pon-
valutando i diritti della principes- tefice, passati appena mesi ventuno
sa Maria involta nella condanna finì di vivere la regina Caterina,
di sua madre Caterina. Rimaneva e con questa morte la controversia
dunque poco da fare per consu- sarebbe terminata se ancor fosse du-
roare lo Eurico
scisma, allorché rata.Ma sia pur detto a difesa di
Vili ricevette la nuova della sua Clemente VII, non avea egli già col
condanna. Di questo grave argo- pontificalo ricevuto lo spirito pro-
mento già ne parlammo nel voi. fetico, onde dovesse prevedere que-
XX, i24> 1^5, 126 e i5o
pag. ste circostanze future: aveva non
del Dizionario, ove dicemmo delle ostante indugiato assai nella risolu-
ragioni che mossero Enrico VIII zione, appunto per aspettare qualche
al divorzio, della validità della dis- accidente che ne dileguasse il biso-
pensa di Giulio lì, e di altre si- gno. L'indomita sfrenatezza e libidi-
mili; del modo come fu trattata ne di Enrico Vili, la conculcata veli-
la causa di questo divorzio, della gione del sacramento del matrimo-
scomunica di Clemente VII ed al- nio, e 1' arrogante disprezzo del
tro analogo, come di alcune ope- capo della Chiesa, sembra che ri-
re pubblicate su questo punto. chiedessero di non differire un ener-
Quelli che dai casi non previsti gico rimedio. Chi sa ancora se le
fanno regola per li fatti anteriori, promesse vaghe del re ciecamente
accusano Clemente VII d'impru- innamorato, giunte in Roma dopo
denza grande in questa delibera- la sentenza, sarebbero state stabili,
zione ; poiché essi dicono, se si sincere, docili e durevoli, dopo le
fosse per qualche tempo trattenu- cose narrate e le dichiarazioni fat-
ta la pontificia sentenza , come te contro 1' autorità spirituale. Ag-
dimandava il vescovo di Parigi Bel- giungasi, che o conveniva dissimu-
lay, spedito a Roma da France- lare o soprassedere eternamente,
sco I con una promessa verbale, for- cioè non far mai nulla, o quan-
se lo scisma d' Inghilterra nou tunque si procedesse in altro mo-
sarebbe seguito, mentre sei soli do, potevano succedere emergenze
76 ING ING
tali, che niun uomo saggio poteva tefice,Enrico Vili lo fece deca-
antivedere. Allorché Enrico Vili pitare 6ul palco; egual pena fece
ricevette la sentenza di Clemente soffrire al celebre Tommaso Moro
VII, andò in furia, quindi con un cancelliere del regno, per avere
decreto degli stati d' Inghilterra, ricusato di sottoscrivere 1' alto del
abrogò interamente 1* autorità pon- parlamento che dichiarava il' -re
tificia in tutto il suo regno. Inti- capo della chiesa anglicana. Le re-
mò pena di morte a chiunque ri- liquie de' santi furono gettate alle
conoscesse nel Papa la suprema fiamme, le sacre immagini profa-
autorità e dignità ecclesiastica }
nate ed annichilite. Inoltre fece il
cstinse tutte le preghiere pel ro- re bruciar le ceneri di s. Tomma-
mano Pontefice, ed in vece di es- so di Cantorbery martire dell' im-
se fece porre nelle litanie maggio- munità ecclesiastica, e difensore
ri queste abbominevoli parole: Ab dei diritti Chiesa romana.
della
episcopiromani lyrannide et dele- In odio di questa Enrico Vili fece
standis enormi tatibus, libera nos morire tra i tormenti o di morte
Domine. Costrinse col giuramento disonorante tre arcivescovi, dieciot-
gli ecclesiastici a riconoscerlo capo to vescovi, tredici abbati, cinquecen-
spirituale della chiesa anglicana, to sacerdoti e monaci, trenta de-
costituito immediatamente da Cri- cani, quattordici arcidiaconi, ses-
sto, e perciò fece di sua autorità santa canonici, cinquanta dottori,
una nuova ordinazione di vescovi. dodici fra duchi, marchesi e conti,
Stabilì molti errori de' luterani, ventinove baroni e cancellieri, cen-
onde da uno di questi fu chiamato totrentasei altri nobili, centoventi-
il postiglione della riforma. Final- quattro cittadini, centodieci femmi-
mente di tutte le sette fece un ne di condizione, innumerabile nu-
mostruoso miscuglio, e da tutto il mero di altri sudditi, mentre il

regno mandò in bando la religio- cardinal Wolsey morì con sospetto


ne cattolica, sino allora fiorente, di veleno. Le edizioni stampate da
soda ed immacolata. Clemente VII Cavendish asseriscono che Wolsey
morì a' 25 settembre i534 5 ed si avvelenò, ma questo passo non
agli 1 1 ottobre gli successe Pao- è genuino, e non si trova nel co-
lo Ili. dice mss. , come prova Words-
Continuando Enrico VIII nel- worth. In pari tempo parecchi pro-
le sue scelleraggini, credendosi pa- testanti vennero tratti al sup-
drone assoluto delle menti e delle plizio per essersi eretti contro i

coscienze, come lo era delle perso- sacramenti della Chiesa romana,


ne , cangiò la disciplina della chie- facendosi il teologo re arbitro del-
sa, tenne per delitto capitale il la fede. Questo violento e volubile
credere al Papa., e considerò pure principe si dice aver fatto perire
delitto seguire Ricusando
Lutero. settantaduemila uomini nei sup-
di prestare il giuramento di supre- plizi per forzarli a credere o a
mazia spirituale, il venerando car- non credere. Agli onori di capo
dinal Giovanni Fischer già precet- supremo della chiesa d' Inghilter-
tore del re e vescovo di Roche- ra,Enrico Vili volle aggiungere
ster, e per aver combattuto il di- i che tale titolo gli offriva.
profitti
vorzio e difeso il primato del Pon- Le ricchezze del clero tentavano
ING ING 77
la sua cupidigia, ma per un avan* vescovili ; il saccheggio de'sacri tem-
70 di riguardo verso Je opinioni pli fu generale. Cadute poi le ren-
risolse di procedere con misura. dite ecclesiastiche in mani indegne,
Egli non attaccò dapprima che i esse non produssero che la sovver-
monisteri d' una classe inferiore, sione dell' ordine, e la corruzione
e prima anche di pronunziare la de' costumi.
loro spogliazione, tentò di farla In tanta desolazione non trovan-
approvare daila pubblica opinione, do le nuovo Pon-
sollecitudini del
secondato da Tommaso Crormvell tefice Paolo
maniera , per III ,

segretario di stato, •vicegerente o quanta premurosamente ne ado-


"vicario geuerale del re-pontefice. perasse, onde temprale la fierez-
Non vi furono infamie, non mis- za di Enrico VIII, con bolla de'29
fatti sulla terra di cui non fosse- novembre dell'anno i535, Ejus qui
ro calunniosamente accusati i mo- immobìlis permana, presso il Bull.
naci e le religiose : si affermò che Boni, t. IV, par. 1, p. 123, nuo-
tutti domandavano la loro libertà, vamente lo scomunicò, e lo privò
ma si usò la violenza per cacciar- del regno se dentro novanta gior-
li dai sacri chiostri, che furono a ni non compariva a render conto,
poco a poco tutti soppressi. Ripor- o per mezzo d' un suo ambascia-
teremo qui, giusta il calcolo di tore, dell' abbominevole sua con-
Tanner, il totale della vendita dotta. E siccome il re non ubbidì
delle case religiose in Inghilterra, alle giuste ammonizioni del Papa,
allorché vi furono abolite. I gran- questi a' 17 dicembre i538 rin-
di monisteri 104,919 lire sterli- novò la sentenza di scomunica col-
ne; i piccoli 29,702 lire sterline ; la bolla Cimi Redemplorem nosler,
ilcapoluogo de' cavalieri gerosoli- loco citato p. i3o, dicendosi nel-
mitani in Londra 2385 lire ster- l'intestazione: Sequitur executìo di-
line ; le altre 28 case dello stesso ctae. bullae, et tandem ejus revo-
ordine 3026 lire sterline. In virtù callo, et execiitio, perchè imme-
di un atto passato al parlamento nel diatamente segue la bolla prece-
i53j, 1' abolizione di centottanta- dente. Il Lingard però dice che
uno piccoli monisteri diede al re non ha trovata alcuna prova che
una rendita annuale di trentaduemila la bolla sia stata pubblicata, per le
lire sterline, oltre centomila in vasi rimostranze dell' imperatore Carlo
ed in gemme. Per l'abolizione dei V, e del re di Francia Francesco I.
grandi avvenuta nel
monisteri Avendo Anna Coiena, già damigella
i539, la rendita della corona fu d' onore della regina Caterina, tol-
accresciuta di centomila lire sterli- to ad essa sposo e corona , Gio-
ne, senza i vasi e le gemme. II vanna di Seymour damigella d'o-
re s' impadronì del i54o delle nore di Anna occupò ad un tratto
case de' cavalieri gerosolimitani ; e il suo luogo nel talamo reale e
nel i548 fu riunita al fisco la sul trono. Accusata Anna d' ince-
rendita di novanta collegi , di cen- sto con Gregorio suo fratello, di
todieci ospedali, e di duemila tre- adulterio e di trama contro il

cento settantaquattro benefizi sem- suo sposo, questi invaghito della


plici. Inoltre le chiese furono an- bella Seymour fece dichiarare nul-
cora più maltrattate, massime le lo il matrimonio, e quindi a' 19
78
ING 1NG
maggio 1 536 la fece decapitare. essa, che non ebbe più ritegno di
Non è vero quanto scrisse il Bar- manifestare quando s'innamorò di
net, cioè che Anna confessasse di Caterina Howard nipote del duca
essere stata prima maritata a lord di Norfolk : fu costretta Anna di
Percy : la dichiarazione di Cram- confessare che avea prima contrat-
roer contro Anna fu fatta due to un matrimonio clandestino col
giorni prima della morte di questa, duca di Lorena, altri dicono solo
secondo tale storico, ma è una di promessa a questi ancor fanciullo.
lui invenzione per giustificare il Ella di carattere indifferente si

divorzio di Anna pronunziato da contentò del titolo di sorella adot-


queir arcivescovo, nessuno autore tiva del re, e d' una pensione di
appoggiando tale asserzione. Questa trecentomila lire sterline. Pochi
disgraziata ed impudica donna fu giorni dopo il divorzio Caterina
punita anche in vita di tulli de- i fu sposata, ciò che in segreto già
litti eh' ella avea fatto commettere era slato effettuato ; passati due
»>d Enrico Vili, siccome principale anni, avendo il re scoperto la vita
cagione che fece introdurre lo sci- dissoluta da essa menata prima ,

sma e la religione protestante o la fece decapitare a' 12 febbraio


pretesa riforma in Inghilterra. i542. Intanto il parlamento accre-
Crammer non tardò appena morta scendo i titoli di Enrico VIII, e-
Anna dichiarare il suo divorzio, e resse l'Irlanda in regno. Mentre
bastarda sua figlia Elisabetta ; ed macchinava di dichiarare guerra al
il parlamento die a tali atti forza nipote Giacomo V re di Scozia,
di legge. La corona fu quindi de- questi mori lasciando in fascie l'u-
voluta ai figli futuri della Seymour nica figlia Maria Stuarda. 11 re
o di qualunque altra donna che il credette giunto il momento di con-
re avesse potuto sposare in seguilo. chiudere un trattato per unire quel
Mentre Paolo III, come dicemmo, regno all'Inghilterra, col matrimo-
voleva ricondurre al grembo della nio futuro di Maria col principe
Chiesa il re dopo la morte di chi di Galles.
era stato motivo della separazio-
il A' li luglio i543 Enrico Vili
ne, Enrico Vili, dopo aver proibi- sposò una sesta moglie, l'avvenen-
to qualunque scritto o discorso te Caterina Parr, giovane vedova
tendente a ristabilire in Inghilterra del lord Latimer, e le principesse
1' autorità pontificia , abbandonò i Maria ed Elisabetta, più, volte di-
dommi fondamentali della religione, chiarate illegittime, furono richia-
e convocato il clero gì' impose mate nella linea di successione. In-
una nuova professione di fede, di invase la Scozia, ciò ch'esasperò
riducendo a tre i sette sacramenti. la nazione che ruppe l'unione del
La Seymour pena un partorì con progettato matrimonio; ma per oc-
figlio che Odoardo
fu chiamato cupare la Francia in unione di Car-
con giubilo della nazione, morendo lo V, ne ritirò l'esercito dopo aver
la madre dopo dodici giorni a' 24 bruciato Edimburgo. La guerra di
ottobre 1,537. Passati due anni il Francia non ebbe successi partico-
re prese in quarta moglie Anna lari,anzi provocò le armi france-
di Cteves a' 6 gennaio 54o, ma 1 siad entrare in Inghilterra, e si vi-
ben presto successe avversione per de costretto nel 1 546 alla pace, si
ING ING 79
colla Francia che colla Scozia. Dopo inglese, pubblicata a'nostri giorni,
aver corso pericolo laParr di perde- recò una ferita mortale al prote-
re la testa, il re morì a'28 gennaio stantesimo d'Inghilterra, per cui
1 54/ d'anni cinquantasei. Fu sepolto meritò che fosse tradotta in diver-
a Windsor nella tomba che si era se lingue, ed in italiano da Dome-
fatto preparare presso la Seymour, nico Giegori, della quale versione
quella di tutte le sue mogli che egualmente si hanno parecchie e-
avea più amato. Il suo testamen- dizioni.Quella di Roma è del i8i5
to, come la vita, fu un complesso di Francesco Bourliè; quella di Na-
di bizzarrie; fondò delle messe poli è del 1826 della tipografia
perpetue per riscattare l'anima sua della Biblioteca cattolica. Su que-
dal purgatorio, ed egli stesso ave- sto grave argomento si può anco-
va abolito tutte le istituzioni di ra leggere la bella Storia d' Inghil-
tal genere, e fatte dai suoi propri terra di Lingard, tradotta in italia-
maggiori. Francesco I gli fece ce- no dal medesimo Gregori e dal p.
lebrare in Parigi un uffizio solen- Giacomo Mazio della compagnia di
ne, mentre la figlia Maria allor- Gesù, Roma 1828, tipografia di
ché salì al trono vietò che si pre- Domenico Ercole, in quattordici vo-
gasse Dio per suo padre, perchè lumi. In Malta nel 84- » Sadler 1

era morto scomunicato. Alla sua pubblicò il compendio di questa sto-


morte gl'inglesi ignoravano ancora ria in due volumi. Abbiamo anco-

qual culto doveano professare, per ra Nuove lettere di Guglielmo Gob-


gli opposti e frequenti cambiamen- bet ai ministri della chiesa d'In-
ti fatti dal re nel domma e nel- ghilterra e d'Irlanda, o continua-
la disciplina; l'antica religione dello zione della istoria della riforma
stato da una parie, dall'altra tutte del medesimo autore. La traduzio-
le sette nate dalla pretesa riforma, ne dall'inglese in francese fu pubbli-

divise e turbate tenevano le coscien- cata nel 1 836 in Parigi presso Rou-
ze. Egli riunì il paese di Galles al- ge. In questa opera vi si ritrova
l'Inghilterra, ed eresse in vescovati la stessa logica della prima, pari
le città Westminster, Oxford,
di forza nelle ragioni ed eguale evi-
Peterborough, Bristol, Chester, e denza di fatti, in modo che può
Gloucester fu benemerito della
: dirsi con verità che i ministri pro-
marina reale. Sullo scisma d' In- testanti non oseranno di risponde-
ghilterra, tra gli altri ne scrisse re ad un'opera così riboccante di
la storia il Davanzati, di cui si prove, e che dimostra chiaramen-
hanno diverse edizioni. Principal- te le iuconsegueuze della pretesa
mente è a vedersi 1' importante riforma.
Storia della riforma protestante in Odoardo VI figlio di Enrico VIII
Inghilterraed in Irlanda, la qua- e di Giovanna Seymour era nel-
le dimostra come un tale avveni- l'anno nono quando successe a suo
mento ha impoverito e degradato padre. Il conte di Hertford di lui
il grosso del popolo in quei paesi, zio materno fu eletto protettore
in una serie di lettere indirizzate del regno e custode della persona
a tutti i sensati e giusti inglesi da del re, e divenne duca di Somer-
Guglielmo Gohlet. L'opera di que- set. Dominando fatalmente il parti-
sto dotto ed imparziale protestante to protestante, il duca inculcò al suo
80 INO ING
pupillo i principii della religione Giovanna Grey figlia della duchessa
protestante, e vi riuscì in modo che di Suftolk, nuora del duca. Questi
il giovine re concorse con grandis» volle sostenerla colle armi, quando la
simo zelo a tutte le misure capaci nobiltà corse in folla sotto gli sten-
di stabilire e consolidare la rifor- dardi Maria ed il duca cadde
di
ma; ma il suo regno fu pieno di nell'odio pubblico. Maria fece subi-
turbolenze nell'interno e nell'ester- to celebrare secondo il rito della
no, ed in generale disgraziato. Il Chiesa romana, appena giunta in
prolettore volle introdurre la rifor- Londra, magnifici funerali al fratel-
ma in Iscozia e maritare la giova- lo, e tale cerimonia gli porse occa-
ne regina Maria Stuarda al re, ma sione di manifestare in luminoso
la principessa fu mandata invece modo la sua divozione all'antica re-
in Francia dove fu promessa in ma- ligione dello stato, rovesciata dal-
trimonio al delfino. Le rivoluzioni le violenze di suo padre. Con pub-
che scoppiarono in parecchie parti blico editto si rallegrò la regina di
del regno, erano provocate o dai aver conservata in tutta la sua pu-
cambiamenti che si operavano nella rezza la fede cattolica, e manifestò
religione, o dal danno che faceva il vivo desiderio di vedere tutti i

al popolo minuto l'uso adottato dai suoi sudditi ripigliare il culto dei
gran possidenti di ricingere i lo- loro antenati, promettendo di non
ro poderi per tenervi bestiami. 11 violentare alcuno finché ogni cosa
duca di Somerset ed il suo fra- fosse regolata dall'autorità del par-
tello dai loro nemici furono man- lamento: ond'evitare qualunque sog-
dati al patibolo, ed il re dovette getto di discordia proibì d'usare in
sottoscrivere morte
la sentenza di avvenire le denominazioni di papi-
dei due suoi zìi D'animo compas- . sti e d'eretici. 11 duca di Northum-

sionevole, tuttavolta per lo zelo con berland fu condannato a morte,


cui Odoardo VI era prevenuto con- che subì da cattolico. Dovunque si

tro i cattolici, si durò molta fati- videro gli abitanti delle città e del-
ca per indurlo a permettere a sua le campagne rialzare gli altari cat-
sorella Maria di continuare nella tolici, e riprendere i libri delle pre-
sua vera religione, e deplorò ama- ci che aveano dovuto nascondere.
ramente l'ostinazione di quella prin- Cinque vescovi protestanti si ritira-
cipessa, e la sua impotenza di non rono volontariamente, e furono lo-
poterla correggere. Dudley duca ro surrogati vescovi cattolici in mez-
di Northutnberland fu posto dopo zo alle acclamazioni del popolo : tre
il Somerset alla testa dell'ammini- santissimi vescovi cattolici, e molti
strazione; questo nuovo reggente esemplari ecclesiastici e zelanti lai-

governò re ed
regno con pa-
il il ci furono liberati dalle prigioni. Se
ri dispotismo. 11 re mori d'anni non si toccarono subito le leggi di
sedici a' 6 luglio i553, e fu viva- Enrico Vili, divenute caduche pel
mente compianto, perchè dava di fatto, fu perchè dovevasi prima por-
di sé le piti grandi speranze. Riu- si d'intelligenza colla santa Sede.
scì Dudley di far dichiarare da O-
a Dopo la sua coronazione la re-
doardo VI escluse dalla successio- gina aprì il nuovo parlamento ; la
ne Maria ed Elisabetta, ed in ve- camera dei pari quasi tutta dichia-
ce chiamarvi una lontana parente rò la sua divozione alla religione
ING 1JSG 81
romana, e quelle «lei comuni non ginaldo Polo parente de* re d' In-
tardarono a far noto ch'erano ani- ghilterra, ed uno de' più grandi
mate dai medesimi sentimenti. La uomini che produsse la nazione ;
sentenza di divorzio tra Enrico N III per morte di Paolo III era stato
e Caterina d'Aragona fu annullata; eletto Papa per adorazione, quando
e le leggi sulla religione promulga- egli dilfereudo al giorno seguente
te sotto Odoardo \ I furono abro- l'effettuazione, ciò non ebbe più
gate: in tal guisa si pronunciò impli- luogo. Tosto che il cardinale fu
citamente la reintegrazione del culto sbarcato in Inghilterra, le due ca-

cattolico. A motivo d'una congiura mere fermarouo di fare indirizzo a


soggiacquero all'estremo supplizio Filippo II ed a Maria. Riconoscen-
Giovanna Grey, suo padre duca di dosi colpevole del delitto di defe-

Sutlolk, e suo marito Guilford Du- zione verso la vera Chiesa , il

dley: anche Crammer fu condannato parlamento supplicò il re e la 're-


ad egual sorte. Per sospetti Eli- gina di in grado di ren-
metterlo
sabetta fu messa sotto vigilanza ri- dere manifesto suo pentimento,
il

gorosa: un'aperta inimicizia era rivocando tutte le leggi che atten-


insorta tra le due sorelle dopo tavano ai legittimi diritti della
l' atto che, annullando il divorzio santa Sede. 11 cardinale legato iu
di Enrico "Nili, dichiarava nullo nome del sommo Pontefice diede
il matrimonio colla Balena, e quin- l'assoluzione geuerale del passato, e
di illegittima Elisabetta. Carlo V dichiarò l' Inghilterra rientrata nel
domandò ed ottenne la mano di grembo della Chiesa. I preti am-
Maria per suo figlio Filippo II re mogliati, perseguitati dal pubblico
di Spagna, con rinunzia di questi disprezzo , cessarono dovunque di
a qualunque diritto eventuale sul- uffiziare. La restituzione de' beni
l'Inghilterra, ed il quale in vece di ecclesiastici avrebbe incontrato mi-
ricevere dote portò alla sposa una nori difficoltà, se il legato si fos-

somma d'un milione e duecento- se spiegato in modo più positivo


mila scudi in verghe d'argento. Fi- sopra tale punto delicato. Due di-
lippo li giunto in Inghilterra trovò chiarazioni che promulgò successi-
Lene avanzata la restaurazione del vameute, sbigottirono le coscienze
culto cattolico, ma uocque a tale timorate, comechè lasciassero alla
causa colla freddezza de' suoi mo- cupidigia mezzi di ricorrere ai
i

di verso la nobiltà inglese, mentre sutterfugì per mantenersi nei beni


il parlamento fece ogni cosa per contrastati. Un'ambasciata solenne
compiacerlo. Avvisato il Ponteiice fu spedita a Roma, e per dare un
Giulio IH dei felici avvenimenti segno luminoso della conversione
dell'Inghilterra, adoprò prontamen- che si era operata ne' cuori più
te ogni suo sforzo e zelo accioc- indurili, la regina commise la cura
ché questo reame abbandonata l'a- di estirpare l'eresia allo stesso Ste-
postasia si riunisse nuovamente al- fano Gardiner vescovo di Winche-
la Chiesa romana, fuori della qua- ster, vecchio prelato versato nelle
le non vi è salvezza, ma sempiter- leggi e nella teologia, che avea
na pena. A tale etfelto e ad i- sottoscritto anch' egli la sentenza
stanza della regina spedì a Londra del divorzio di Enrico Vili, e di-
per legato a Intere il cardinal Re- fesa col trattato, De vera et falsa
vol. xxxv.
82 ING ING
obedientìa, ed inoltre avea assistito pa nel primo concistoro che tenne
il re contra il cullo cattolico: la dopo la sua coronazione li accolse
regina lo trasse di prigione per benignamente, e supplicando essi
farlo suo cancelliere e primo mi- in nome diregno il per-
tutto il

nistro. Egli fece perire sul rogo dono degli errori passati, Paolo IV
quattro ecclesiastici, quali predi- i levandoli da terra li abbracciò, as-
cavano contro le leggi novellamente solvè l' Inghilterra da tutte le cen-
pubblicate in favore dell'antica re- sure ecclesiastiche, e per maggior-
ligione dello stato. mente accrescere la dignità dei
il Polo altamente dis-
cardinal sovrani, con bolla de' 7 giugno e-
approvò ogni maniera di persecu- resse 1' blanda in regno, titolo che
zione; ed il re e la regina fecero già le aveano dato senza l'appro-
predicare alla presenza di tutta la vazione della santa Sede Enrico
corte un sermone sull'intolleranza; VIII ed il parlamento. Richiese il

ma parlamento, e soprattutto le
il Papa in primo luogo, che l'Inghil-
comuni, era talmente predominato terra tornasse a stringere tutti i

dallo zelo religioso, che pronunziò vincoli dell'antica sua dipendenza


rigorose pene contro qualunque alla Chiesa romana; ma avendo
giudice che trascurasse d'inquisire sospeso dalla legazione il cardinal
gli eretici. Elisabetta che viveva in Polo, per quei motivi che diremo
una perfetta libertà, tosto che fu alla sua biografia, le negoziazioni
informata delle disposizioni del rimasero pressoché sospese. Filippo
parlamento, ricorse alla dissimula- II non tardò a provare un altro
zione che in lei era naturale. Ri- dispiacere: la regina si diceva in-
tornò improvvisamente cattolica fer- cinta, quando dopo lunga aspet-
vente, assistette regolarmente alla tativa manifestarono invece sin-
si

messa, si confessò e comunicò; dap- tomi d'idropisia. Disgustato d'una


poiché il cardinale avea restituito donna che non era né giovane né
all' Inghilterra il pieno esercizio bella, dopo un soggiorno di circa
della fede ortodossa, l' uso della quattordici mesi nell'Inghilterra, il

messa, della confessione, della co- principe s'imbarcò per le Fiandre,


munione, degli altri sagramenti, e ed alle lettere amorose di Maria
delle prediche. Mentre l'ambasce- solo rispondeva quando avea bi-
ria era in viaggio, morì Giulio III, sogno di denaro, e la regina subi-
gli successe per soli ventidue gior- to si spogliava per soddisfarlo. Car-
ni Marcello II, dopo il quale ai lo V avendogli quindi rinunziato la
9.5 maggio i555 fu eletto Paolo monarchia, Maria dovette rinun-
IV, ch'era stato collettore in In- ziare ad una riunione divenuta
ghilterra del denaro di .?. Pietro impossibile. Fu perciò assalita da
sotto Giulio II. L'esaltazione ino- una profonda malinconia, e diven-
pinata di Paolo IV dicesi che fa- ne indifferente a tuttociò che suc-
cesse andar fallita la speranza che cedeva dentro o fuori del regno.
nutriva Filippo II di veder l'In- Intanto l'Inghilterra si riempì di
ghilterra unirsi alla vasta monar* novatori e di settari, intenti a for-
chia spagnuola. Giunti in Roma zarla ad abiurare la sua antica
gli ambasciatori inglesi nel primo credenza. Desiderando Filippo Jt
giorno del suo pontificato, il Pa- di trarre la moglie in una lega
,

IXG ING 83
contro la Francia, impensatamente il regno; i protestanti perseguitati,
ricomparve in Inghilterra nel i55f. i cattolici assennati che ciò disap-
Ottenne un corpo di truppe, non provavano, il veder terminato il
però di ammettere un presidio spa- timore che il trono fosse diviso con
glinolo a Calais, siccome minaccia- un principe spagnuolo, e la novità
to dai francesi; e in fatti alcuni ne furono le principali cause. Parlò

giorni dopo il duca di Guisa es- a tutti con amore, dichiarò obblio
pugnò la piazza tanto cara agi in- alle passate ingiurie affettando cle-
glesi che la possedevano da due- menza, e si applicò tosto agli af-
centodieci anni. Tutta l'Inghilterra fari.Avendo promesso alla sorella
fu compresa di costernazione, ed moriente di non lasciar mai ro-
accelerò tal dispiacere la morte di vesciare la ristabilita religione cat-
Malia, la quale ehbe luogo a' 17 tolica, ciòche affermano alcuni ed
novembre 1 558. Il quadro di tal altri negano, Elisabetta scrisse al
regno basta per ispiegare la rab- cav. Carne ambasciatore di sua so-
bia con cui gli scrittori protestan- rella e d'Inghilterra a Roma, di
ti hanno ingiustamente perseguita- notificare il suo innalzamento al
to e perseguitano ancora la me- Papa Paolo IV, e che a niuno sa-
moria di Maria, d'animo grande e rebbesi fatto violenza per causa di
nobile; Sono altronde i medesimi religione. Il Pontefice rispose che
scrittoli che hanno esaltato senza stimava ardire d'essersi dichiarata
misura la gloria e le pretese vir- di sua autorità sovrana d'Inghil-
tù della crudele e perfida Elisa- terra, la quale era feudo della san-
betta che le successe sul trono ta Sede che la sua nascita d'al-
;

la quale dopo aver promesso di tronde l'escludevano dal trono fin-


difendere la religione cattolica, la ché le sentenze pronunziate da
abiurò e fieramente perseguitò, e ri- Clemente VII e Paolo III contro
stabilì nell'Inghilterra il culto pro- il matrimonio di Anna Bolena non

testante; compiendo e perfezionan- fossero rivocate; e che se Elisabet-


do lamalaugurata opera di En- ta si fosse sottomessa alle provvi-
rico Vili suo padre tiranno volut- denze paterno suo
pontificie, il

tuoso. animo non rimarrebbe chiuso. Al-


Elisabetta protestante per calco- l'austero contegno di Paolo IV im-
lo avrebbe dovuto perdere la te- putano molti autori seguitati da
sta pei consigli di Gardiner, altri- Pietro Soave l'aperta dichiarazio-
menti, diceva questi, il ristabilimen- ne d'Elisabetta per l'eresia, e la
to della religione non era che mo- perdita di quel regno. Difende Pao-
mentaneo. Liberata dalla prigione lo IV, collo Spondano, il Pallavi-
per la protezione di Filippo li, cino nella Storia del concilio di
nel suo ritiro impiegò il tempo in Trento tona. Ili, 184, ove nar-
p.
accrescere le sue cognizioni, forti- ra come alla morte della regina
ficare il carattere ed a renderlo due donne concorrevano alla suc-
prudente e riservato: scriveva in cessione dello scettro , Elisabetta
molte lingue, ed era fregiata di minor sorella della defunta, e Ma-
un esteriore maestoso e leggiadro. ria Stuarda regina di Scozia mo-
L'esaltazione al trono d'Elisabetta glie di Francesco delfino di Fran-
eccitò una gioia universale in tutto cia, la più stretta consanguinea del-
84 ING ING
la schiatta reale d'Inghilterra, tol- sa, per far eseguire le sue decisio-
tane Elisabetta a cui si opponeva ni, la regina fu autorizzata di for-
il vizio del nascimento ; e che gli mare la corte d'alta commissione
inglesi mossi dalla maggior pros- che divenne sommamente arbitra-
simità d'Elisabetta, pel testamen- ria. Tutti vescovi, tranne uno, ri-
i

to di Enrico Vili, e per la loro cusarono il giuramento, e vollero


contrarietà agli scozzesi e francesi, piuttosto sagrificare la loro fortu-
misero in trono Elisabetta, benché na, che abbandonare la loro fede ;
altresì Maria Stuarda assumesse il ma in novemila trecento ottantasei
titolo di regina d' Inghilterra, e secondo ordine, non
ecclesiastici del
intendesse sperimentare le sue ra- vifurono che centottanta parrochi
gioni. Saputosi dalla regina Elisa- e novantacinque benefiziati che se-
betta contegno di Paolo IV, ne
il guirono l'esempio de' vescovi. Eli-
rimase disgustata e richiamò l'am- sabetta non
ancora perseculrice,
basciatore ; quindi incominciò a contentassi deporre i contuma-
di
cambiare le forme esteriori del ci, attestando anche stima a pa-
culto, per cui tutti vescovi catto-
i recchi di essi: ricompensò e mise
lici, meno uno, ricusarono di cele- a profitto la docilità degli altri.
brare il giorno di sua consacra- La separazione colla santa Sede
zione, ma quello gli bastò : nella venne interamente compita; uno
funzione fatta con rito cattolico ro- de' rami più illustri della Chiesa
mano, giurò appiè degli altari la cristiana si staccò dal tronco ve-
conservazione di quella medesima nerabile, cui era unito da quindi-
religione, di cui meditava il rove- ci secoli, e che traeva dalle sue
sciamento, che in dieci giorni
e vecchie radici tanta forza e mae-
rovinata avrebbe con una rapidità stà. Non più ebbe Londra il nun-
inconcepibile. Ai 2 5 gennaio i55q zio apostolico residente, ne Roma
si apri il parlamento destinato ad l'ambasciatore inglese, cessando af-
operare tale grande avvenimento. fatto le relazioni tra la santa Se-
A' 9 febbraio le due camere dichia- de ed il governo d' Inghilterra.
rarono Elisabetta regina per dirit- Così il tribunale della sacra rota
to divino, e legittimamente discesa romana non ebbe più un prelato
dal sangue reale. Ai 18 la came- inglese per uditore, per cui dice
ra alta dichiarò la regina gover- il Ber ni no che Sisto V ne conces-
suprema della chiesa egual-
natrice se probabilmente il privilegio alla
mente che dell0 stato. Ai 22 di repubblica di Venezia. Terminò
marzo tale dichiarazione ebbe l'as- ancora di avere in Roma la nazio-
senso de' comuni, e la rivoluzione ne inglese il chierico nazionale del
fu consumata. Furono annullate sacro collegio e del concistoro, co-
tutte le leggi religiose di Maria, e me si disse al voi. XI, pag. 209
ristabilite quelle di Enrico Vili del Dizionario. Temendosi se Ma-
e d'Odoardo VI. Un giuramento ria Stuarda regina di Scozia, ere-
di supremazia spirituale della co- de presuntiva della regina prote-
rona fu imposto a chiunque avea stante d'Inghilterra, le fosse suc-
la menoma relazione col governo, cessa, diuna nuova religiosa meta-
ma prima di tutto ai vescovi ed morfosi, una gran deputazione dei
al clero; e per fondare la sua chie- comuni domandò ad Elisabetta di
, .

ING ING 85
dare a sé stessa un sostegno con- da restò vedova, e partita dalla
solatore ed all'impero britannico Francia si condusse in Iscozia
eredi diretti; la regina rispose es- Elisabetta gelosa persino della sua
sere già maritata collo stato, e gli avvenenza, le impedì di attraver-
inglesi essere i suoi figli, braman- sare i propri stati per giungervi,
do di vivere e morire vergine. Si e coprì il mare di vascelli per co-
pacificò colla Francia e perciò an- gliere quello che ve la conduceva,
che colla Scozia, il cui vicino pae- allorché col favore d'una densa
se, la religione che professava, e nebbia approdò nel regno; ma E-
la regina maritata al delfino di lisabetta l'attorniò di aguati e tra-
Francia le davano forte inquietu- dimenti tali, di cui la sua rivale
dine. Ma siccome da due anni i presto o tardi doveva esserne vitti-

presbiteriani ponevano a soqqua- ma; indi seguì un'apparente ricon-


dro la Scozia, così la regina Ma- ciliazione tra le due cugine. Fece
ria Stuarda mandò truppe francesi successivamente fiorire la coltiva-
per reprimerne le stravaganze e i zione, la navigazione, il commercio,
furori. Elisabetta indispettita per- l'economia nelle finanze, e la di-
chè Maria, che gli era pure cugi- sciplina negli eserciti : si meritò i

na, col delfino per volere del pa- titoli di restauratrice della marine-
dre inquartavano nelle loro armi ria inglese, e di sovrana de' mari
quelle d'Inghilterra, ed usavano i del settentrione. Esercitò tutta la
titoli di re e regina di Francia sua crudeltà con Caterina Grey
di Scozia, d'Inghilterra e di Irlan- sorella della sventurata Giovanna,
da, si unì ai ribelli, e colla forza e col conte di Hertford Seymour,
si oppose truppe francesi, ed
alle perchè essendosi sposati, potevano
a mezzo di trattati obbligò i coniu- i loro figli un giorno vantare diritti
gi a dimettere i titoli ]e le armi eventuali a quella corona, alla qua-
d' Inghilterra e d' Irlanda, facendo le non voleva che altri potessero
pure restringere l'autorità regia di a lei succedere.
Maria durante la sua assenza. In Dopo avere Elisabetta impedito
tal modo Elisabetta si assicurò con- colle più, basse arti e tradimenti,
tro la regina di Scozia, che consi- un secondo matrimonio a Maria
derava rivale, perchè amata in In- Stuarda, questa compiacendo il voto
ghilterra, potente in Iscozia, temu- generale degli scozzesi sposò lord
ta in Francia, ammirata dall'Eu- Darnley, il più prossimo erede alla
ropa. Mentre Elisabetta ricusò la corona inglese dopo Maria. Non es-
mano a diversi principi ed anco a sendole riuscito impedir questa u-
parecchi signori inglesi, che non nione, Elisabetta sfogò il suo in-
temerono di aspirarvi sino dal pri- giusto risentimento coi parenti del
mo anno del suo regno, il trono consorte con confische e prigionie,
della verginità divenne la sede del- e suscitò un ammutinamento fra i

la galanteria. Primo oggetto della grandi di Scozia: quando poi sep-


sua affezione fu Roberto Dudley pe aver la rivale partorito un fi-
figlio del decapitato duca di Nor- glio diede nelle smanie, mentre i
thumberland, ch'essa fece conte di parlamenti e lecamere rinnovava-
Leicester e primo ministro. Intan- no a lei istanze di matrimonio e
to morì Francesco li, Maria Stuai- di successioni, o che almeno no-
86 ING ING
minasse un erede per evitar le con- trasmessa in Inghilterra, ove
fu
seguenze di tanti pretendenti. Si Giovanni Felton cavaliere illustre
passò alle minacce, ed allora la re- per sangue e più illustre per fe-
gina impose con potere assoluto de, ai i5 maggio 1670, festa del
che più non s' insistesse sull'argo- Corpus Domini, l'affisse coraggio-
meuto. Frattanto il Pontefice s. Pio samente alla porta non di una
V risoluto di fare i medesimi sfor- chiesa, ma alla porta del vescovo
zi che fatto avea per la Francia di Londra, e perciò gli fu dato
contro gli ugonotti, affine di con- per ordine della regina il più 01-
servare nell'Inghilterra la religione ribile martirio, che descrive il Ber-
cattolica, inviò nunzi a tutti i prin- nino nella Stana dell' eresie toni.
per esortarli vivamen-
cipi cristiani, IV, pag. 526. F. M.r Strype
te a prendere le armi in favore nell' Ilisl. eccl. et ch'ile du regna
della religione. Nel tempo stesso non de la reine Elizabeth. Natale Ales-
mancò di assistere con denaro gl'in- Sandro, non sempre favorevole al-
glesi cattolici esiliati, e di sovvenire l'autorità del Pontefice romano, nel
quelli ch'erano carcerati per ordine toni. Vili, Hist. eccl. saec. XV I,
della regina, col provvedere alle art. 20, pag. 5c), pretende dimo-
loro necessità colla somma di cin- strare, che s. Pio V non avesse
quantamila scudi merita singoiar
: autorità per fulminar questa sen-
menzione il cardinal Nicolò Gae- tenza; ma lo convinse egregiamen-
tani romano, per la generosità te fra gli altri il citato J3ernino
colla quale sovvenne i vescovi ed a pag. 524. Quindi Elisabetta fe-
i cattolici costretti a fuggire per la ce nel i5yi dichiarare dal parla-
persecuzione dall'Inghilterra. Con- mento, doversi ritenere per tradi-
siderando s. Pio V
che la regina mento non più soltanto il conver-
Elisabelta, usurpata la mostruosa tire, ma l'essere convertito alla fede
qualifica di capo della chiesa an- cattolica ; tradimento chiamare la

glicana, avea abolito la messa, ban- regina eretica e infedele, e tradi-


titi dalle loro chiese i vescovi cat- mento il dire che la scella del suo
tolici, ed esercitava la più scaltra successore non potesse essere deter-
tiiannia sopra tutti quelli che mo- minata da un atto del parlamento,
stravansi costanti nella religione Maria Stuarda vittima di uu
romana, colla bolla Regnans in complesso di avvenimenti nell' in*
eoccelsis, più severa di quella ema- terno del regno, che narreremo al-
nata da Paolo III contro il di lei 1' articolo Scozia, fu imprigionala
padre, ai xS febbraio 1070, Bull, in un castello dai propri sudditi,
Roin. tom. IV, par. Ili, pag. 98, ed allora Elisabetta intervenne (pia-
la dichiarò solennemente eretica, le arbitra tra la reale cattiva, ed
divisa dalla comunione de' fedeli; i ribelli confederati. Quando poi
la privò d'ogni dominio e dignità, 1' infelice principessa fuggì sul ter-
assolvè dal giuramento di fedeltà ritorio inglese, Elisabetta violando
i sudditi, ed impose la medesima 1' ospitalità ed abusando della fòr-
scomunica a qualunque soggetto za, esigette che si purgasse dal-
della nazione inglese, chea lei per I' accusa calunniosa de' libelli, di
1' avvenire prestasse obbedienza . essere stata complice dell' uccisione
Questa bolla, stampata iu Koma ,
dello sposo prima di sposarne 1' uc<
V

ING I HG 87
cisore. L' innocente Maria dichiarò bedivano. Alcuni cattolici trasporta-
che sottoponeva di buon grado la ti da eccessivo zelo cospirarono
sua causa ali' arbitrio delia sua contro la regina ; ciò
vita della
buona sorella, la quale sopra tal bastò per fare accusare tutti i cat-
sommersione fondò I' istituzione di tolici d' essere loro complici, laon-
un processo contradditorio ; venne de si aumentarono le vessazioni
imprigionata e con atti illegali e contro di essi. Altre cospirazioni
crudeli, con un cumulo di tradi- per togliere i giorni ad Elisabetta
menti ed ipocrisie, si osò dichiarar- avevano avuto luogo, e per liberare
la rea di tradimento in ultimo gia- Maria Stuarda, che destava a tutti
de Il Pontefice Gregorio XIII pro- compassione, e si rinnovarono do-
curò di mantenere la religione po la violenta sua morte per ven-
cattolica nella Scozia e di rimet- dicarla. Si conchiuse quindi fra il

terla in Inghilterra, come di libe- Pontefice Sisto V, e Filippo II re


rare Maria Stuarda dalla tirannica di Spagna la guerra contro I' In-
oppressione di Elisabetta; ed all'ef- ghilterra,anche per essere stato il
fetto conchiuse una lega con Filip- secondo provocato da lungo tempo
po Esortò poscia con successo i
II. dagli armatori inglesi. Eccitato Fi-
veneziani perchè non ricevessero lippo II dalle ingiurie fatte ancora
uu ambasciatore d' Inghilterra co- alle sue colonie d' America, ed
me desiderava la resina.
D Più tar- animato dal zelo il più ardente per
di il medesimo Papa, a salvar la la religione, deliberò d' invadere
regina di Scozia, tentò collegare 1' Inghilterra con una formidabile
con Filippo II i re di Polonia e flotta, mai simile siuo allora vedu-
di Svezia, ma senza riuscita. Dopo ta nell' Oceano, per cui le fu da-
aver Elisabetta, implacabile nemica to il nome d' invincìbile. Elisabetta
di sua cugina, tentato più. volte di la vide senza spavento, meditò la
farla assassinare, ad onta delle in- sua difesa con calma ; scorse il re-
tercessioni e minacce di suo figlio gno ed infiammò tutti i sudditi :
Giacomo VI re di Scozia, e del quella fu 1' epoca della sua vera
suo cognato re di Francia, dopo grandezza. Una burrasca disperse
averla tenuta in prigione circa die- e rovinò la flotta spagnuola, che
ciotto anni, la fece decapitare a' 18 dicesi aveva costato centoventi mi-
febbraio 087. Si spinse la crudeltà
i lioni di ducati. Fra i mezzi dalla
a negarle un avvocalo per difen- regina usati per esaltare 1' amor
derla, ed un ministro della sua patrio de' suoi sudditi alla difesa
religione per amministrarle le ul- comune, si novera la pubblicazio-
time consolazioni di essa. Appena ne di un giornale intitolato il J/tv-
il delitto fu consumato, la regina curio inglese, la prima gazzetta che
affettò la più violenta o ridicola venne alla luce neh' Inghilterra.
disperazione, ed osò scrivere al re Elisabetta soccorse Enrico I
Giacomo VI, per esprimergli il suo re di Francia contro la famosa
profondo dolore. II Papa Sisto V, lega, come quello che fra tutti i

riprovando tale assassinio, rinnovò sovrani più stimava. La morte nel


contro Elisabetta le scomuniche di i5g8 rapì Filippo II, e liberò
s. l'io V e di Gregorio XIII, e le 1' Inghilterra dal più pericoloso
fulminò contro quelli che a lei ob- de' suoi ueuiici, il quale non aveu
88 ING ING
cessato di fomentare le turbolenze nuovo re professò la setta angli-
d' Irlanda, che voleva conservarsi cana, onde con esso perirono le

cattolica. La regina spedì contro gli speranze del ristabilimento della


irlandesi il suo prediletto favorito fede. 11 zelo di questo re per la
conte d'Essex, cli'essendosi poi ribel- pretesa riforma 1' indusse a pro-
latovenne decapitato ; lo che gittò nunziar la morte a tutti
pena di
Elisabetta in una profonda malinco- i sacerdoti cattolici se non usciva-
nia, che dopo due anni la condusse al no dall' Inghilterra. E però da
sepolcro. Nominò il re di Scozia suo osservarsi,che i migliori storici
più prossimo parente a successore, credono che Giacomo I nel per-
e morì d'anni settanta a' 3 aprile seguitare i cattolici non seguiva il

i6o3. La sua ripugnanza al ma- suo giudizio, ma piuttosto fatal-


trimonio derivò dal solo timore mente cedeva alle pretensioni del
di darsi un padrone, o di dividere popolo. Scoprì nel i6ot> la famo-
la sua autorità. Così fini questa sa cospirazione della polvere, e
donna di raro spirito, coltura, po- molti congiurati furono condannati
litica, senno ed accorgimento, ma a morte. Erano stati posti sotto
flagello crudele e spietato de' cat- la camera del parlamento de' bari-
tolici, la cui religione abborriva, li di polvere, alla quale doveva
onde contrastò empietà la
nell' appiccarsi fuoco appena entrato il
precedenza ai tiranni dei primi se- re. Alcuni accusarono i gesuiti di
coli della Chiesa. Conobbe 1' arte aver avuto parte in questa congiu-
d> regnare in un grado eminente, ra ; ma Guido Fabri della Bode-
e fu una delle regine più celebri rie ambasciatore in quel tempo di
e di maggior capacità. Le succes- Francia in Inghilterra,, li giustificò
se Giacomo VI re di Scozia, figlio pienamente. Giacomo pub-
I fece
di Maria Stuarda e di Enrico blicare il famoso giuramento nel
Stuardo lord Darnley conte di 1606 intorno all' indipendenza del
Lennox, che prese il nome di Gia- re d' Inghilterra, chiamato il giu-
como I, e per avere riunito alla sua ramento di società: di questo giu-
corona i regni di Scozia, di Irlanda ramentOj che Paolo V proibì ai
p d'Inghilterra, pel primo prese .il cattolici di prestare, se ne tratta
titolo di re della Gran Bretagna. all' articolo Giuramento. Questo
Ebbe per maestro il celebre Buca- Pontefice fu generoso in stabili
nano, sotto del quale apprese le soccorsi ai cattolici esiliati dall' In-
belle lettere: si piccava ancora di ghilterra. Si osserva che la vio-
essere teologo, e le opere che si lenza fatta per tanti anni alle co-
hanno di lui piovano eh' egli era scienze dalla regina Elisabetta e
più versato ne|la controversia che dal re Giacomo I, popolò il terri-
nell' arte Roberto Ce-
di regnare. torio inglese d' America, e sparse
di confidente 1' aveadi Elisabetta il seme di quella fiorentissima na-
giovato presso questa. Sperava il zione, che nel novello emisfero
Papa Clemente Vili, che con Gia- primeggia. Sotto il suo regno al-
como I si ripristinasse nell' Inghil- cuni navigatori inglesi presero pos-
terra il cattolicismo ; ma le sue sesso delle Bermude e di Mont-
sollecitudini praticate a questo fine, serratj della Barbada e di s. Cri-
presto si conobbero infruttuose. 11 stoforo. Le sue prodigalità lo ri-
ING ING 89
dtissero sollo la dipendenza del braio 1649. Veramente non si può
parlamento che gli rifiutò de' sus- dire assolutamente che Cromwell
sidii, e s' irritò della sua tendenza abbia fatto decapitare Carlo I, co-
al potere assoluto. Nel parlamento me affermano molti, dappoiché scri-
da lui convocato nel 162 1, si for- ve Lingard, che gli uomini che lo fe-
marono due famosi partiti cono-
i cero andare sul palco furono una
sciuti sotto nomi di tories e di
i piccola fazione di arditi ed ambi-
whfgs, il primo de' quali è a fa- ziosi. Oliviero Cromwell politico
vore del re, il secondo a favore inglese di molta capacità, ed uno
del popolo. Giacomo I morì nel- de' più gran generali del suo se-
1' errore e nello scisma nel 1625. colo, avendo tagliato a pezzi 1' ar-
Gli successe suo figlio Carlo I, mata reale, superato il duca Ha-
nato nel 1600 a Dumfermline da milton, ed ucciso di propria mano
Anna Danimarca, il quale prese
di il famoso colonnello Legde in una
subito in moglie Enrichetta di Fran- sortita all' assedio d' Oxford, do-
cia figlia di Enrico IV e sorella po la presa di questa città an-
di Luigi XIII. Due anni dopo spe- dò al parlamento, e gli fece de-
dì soccorsi a' calvinisti per impedir cretare nel 1646 la degradazione
la presa della Hocella, ma gì' in- del re. Neil' anno seguente avendo
glesi vennero disfatti, onde poscia gli scozzesi consegnato Carlo I a
si conchiuse un trattato tra le due Cromwell, questi si fece proclama-
corone. Di là a non molto gli re generalissimo dopo la dimissione
scozzesi ed i parlamentari d' In- di Tommaso Fairfax. Dopo aver nel
ghilterra pigliarono le armi contro 1648 sconfitto il duca di Buckin-
di lui, dal che ne provenne una gham, battuto ed imprigionato il
guerra ostinata e funestissima. Egli conte di Holiand, ritornato in Lon-
avea ereditato da suo padre un' au- dra come in trionfo, permise che fos-
torità indebolita dai comuni, ed se troncato il capo al re suo signore.
un zelo ardente per la religione Il figlio di II, avendo
questi Carlo
anglicana : questo zelo die origine morte del pa-
inteso all'Aja l'infelice
alla lega dei Covenaiiùers j armò dre, passò nella Scozia ove que' po-
la Scozia contro di lui, sollevò poli lo proclamarono re di Scozia,
1'Irlanda, e quarantamila inglesi d' Inghilterra e d' Irlanda. Intanto
furono trucidati. Dopo molti asse- Cromwell a' 17 marzo 1649 ^ece
di e combattimenti, debole troppo abolire la monarchia, e stabilì la
per comuni,
resistere Carlo I ai repubblica con un consiglio di sta-
vide il suo regno in preda alle to,dando a quelli che Io compo-
guerre civili fomentate da un cie- nevano il titolo di protettori del
co fanatismo : fu spogliato de' suoi popolo, e difensori delle leggi. Passò
stati, e gli scozzesi presso de' qua- dipoi in Irlanda, ove diede una
li erasi rifugiato, avendolo inde- rotta al marchese d' Ormond. Non
gnamente dato in mano degli in- fu men Iscozia, ove
fortunato in
glesi, Oliviero Cromwell lo finì di gli avevano prese le armi pel
stati
perdere provocandone la condan- re Carlo II. Unitamente ai ribelli
na a morte, e gli fece tagliar la inglesi, Cromwell lo -vinse a Dun-
testa sul palco dal carnefice avan- bar ed a Worcester, e fece un
ti il palazzo di AVhitehall a' 9 feb- orribile macello della sua armata
9o ING ING
nel i65f. Cromwell ebbe pur buon rire il commercio in Inghilterra,
esito nella guerra che fece agli olan- ne dilatò il dominio, e fu come
desi nel i653, e ricusò la corona 1' arbitro della quiete d' Europa.
tì" Inghilterra offertagli dal parla- Le' sue belle qualità furono mac-
mento, ina n' ebbe tutto 1'
eserci- chiate dall' abuso che fece di sua
zio dell' autorità sotto il modesto autorità, usurpando le prerogative
titolo di lord protettore, governan- del trono, e trattando crudelmente
do dispoticamente la Gran Iìreta- i suoi legittimi sovrani.
gna. Crouiwell ricusò con ipocrisia Oliviero dichiarò prima di mo-
il di re, prevedendo che a-
l'itolo rire per suo successore il proprio
Tfebbe incontrato grandissima op- figlio primogenito Riccardo Crom-
posizione all' assunzione di tale ti- well, ilquale fu pioclamato pro-
tolo. Essendo fuggilo Carlo li, Ira- tei tore d' Inghilterra con molta
•vislitoda taglialegna e poi da ca- Solennità. Non
seppe mantenere si

meriere, si portò a Rouen, donde Dell' eminente poslo, dappoiché es-

avendo inleso che la Francia ave- sendosi suscitate alcum; dispute per
\a trattato con Cromwell, si ritirò limitare l'autorità de'magistrati, e
a Colonia. Allora gli spagnuoli di- non avendo Riccardo avuto la pru-
chiararono guerra a Cromwell, e
la denza di celare le misure che sta-
diedero una pensione al disgraziato va prendendo per tirar dal suo
monarca, che passò in Fiandra, in- partito la flotta e la milizia , i

di si rifugiò in Olanda. Avendo suoi andamenti fecero nascere del-


Cromwell opposto agli spagnuoli la gelosia tra lui e l'armata. Fleet-
Valida resistenza, tolse loro la Gia- wood e Desbourough, il primo co-
inaica e Dunkerque. Gli inglesi a- gnato ed il secondo zio di Riccar-
Tevano già occupate le isole JNevis, do , tirarono dal loro partito gli

e la lìarbuda nel 1628, Antigua ufficiali dell' esercito, deposero Ric-


nel i63"2, ed Anguilla nel i65o. cardo nel 1660, e presero le re-
Cromwell prese di mira anche i dini del governo. Ma vedendo che
cantoni svizzeri Alessandro VII . il popolo si lagnava delle loro pro-
lece coraggio ai cantoni cattolici, cedure militari, spedirono deputati
e per mezzomonsignor Litta
di a Riccardo, lo liberarono dai suoi
arcivescovo di Milano li soccorse debiti, e gli accordarono una pro-
Segretamente con trentamila scudi. tezione per sei mesi allora Ric-
:

Gli svizzeri riportarono de' vantaggi cardo portossi via le ricchezze che
etiti' esercito inglese, ma a mezzo trovò a Whitehall e ritirassi al-
del loro collegato Luigi XIV re di la campagna, ove visse sconosciuto

Francia, a cui vivamente li racco- sino alla morte. Intanto il genera-


mandò il Papa, si fece la pace. le Monk essendosi reso padrone
Oliviero Cromwell mori in Whi- assoluto del parlamento, richiamò
tchall ai i3 settembre i678, e il re Carlo Ilei suoi fratelli nel
iìi sepolto con magnifica pompa 1660, sostenuto dai partigiani re-
nella cappella di Enrico VII. gi. Carlo li fu coronato l'anno
Cromwell dotato di coraggio e seguente, e sposò Caterina infanta
talento straordinario, intraprenden- di Portogallo. Invano questo prin-
te, dissimulatore, e capace di ese- cipe tentò di ristabilire l'autorità
guire i più gran progetti, fece fio- eh qualcuno de' suoi predecessori ;
IiNG I NG 91
non potè neppure mostrarsi tolle- alle sue qualità personali, un trop-
rante, e la sua dichiarazione di po grande numero lasciava scorge-
indulgenza verso i non conformi- re la diffidenza e l'odio che loro
sti, venne ritrattala dal parlamen- ispirava l'alfezione del principe al-
to. Sotto di lui si stabilì il giu- la religione cattolica. Del rimanen-
ramento del lesto o tesi, escluden- te lungi dall' esserne sbigottito, si

do dal trono i principi cattolici, ed dava anzi poca briga per dissimu-
anche il bill di habeds corpus fu lare opinioni, cui aveva comuni
ammesso sulla libertà del suddito. con Carlo II suo fratello, ma che
Durante questo regno si fece la questo monarca voluttuoso e de-
guerra contro gli olandesi e con- bole, non osò manifestare che quan-
tro i francesi, co'quali venne futla do il timore glie n' ebbe imposto
la pace nel 1667 col trattato di l'obbligo. Iiume dice positivamente
Breda, pel quale la Gran Bretagna clie Carlo II ricevè morendo i

acquistò la Nuova-York, il Nuovo sagramenti della chiesa romana, e


Jersey, ed il Capo Corso, suo pri- ciò è fuori di dubbio dopo la pub-
mo stabilimento africano. A tale blicazione dei dispacci di Barillou
epoca il re inviò dei coloni alle ambasciatore di Luigi XIV pres-
Lucaje; indi Carlo 11 si unì coi so quel principe. Nella supposizione
francesi nel 1672 contro gli olan- , che il duca di York ristabilisse
desi, però passati due anni si ri- l'antica religioue dello stato, il fu-
stabili la concordia dopo di aver rore del partito protestante si su-
preso Elena all'Olanda.
l'isola di s. scitò al più alto grado, ed i fa-
Quanto ai della marina
successi natici non conobbero misura ver-
britannica oltre che per
, lungo so il duca. Siccome il re era sen-
tempo fu alle prese con quella di za figli, questo principe si trovava
Olanda, conquistò Virgin-Gorda e erede presuntivo della corona, per
Tortola. Procurò Carlo li di e- cui i comuni meditarono Un pro-
htinguere le fazioni nel suo regno getto insormontabile al ripristina-
e di farvi il com-
fiorire la pace, mento del catlolicismo contro di
mercio e le Morì Car-
belle arti. lui, cioè dapprima un alto di limi-
lo II a' 16 febbraio i685, e gli tazione, e poco dopo osarono di
successe il duca di York suo fratel- proporre il formale bill di esclu-
lo, anch'esso figlio d'Enricbelta di sione. Due volte però camerala
r rancia, che prese il nome di Gia- de'pari ed il re fecero andar fal-
como 11. Erasi segnalalo per va- lita tale cospiratone coulro l'ordi-
lore Fiandra sotto Giovanni
in ne esistente.
d'Austria, e del gran Condè. Rien- Morto Carlo II, il principe cui
trato col fratello in patria, fu cicalo si era voluto contrastare i suoi di-
grande ammiraglio del regno, e ritti, fu riconosciuto ed acclamato
rese illustre per sempre il suo no- senza opposizione; anzi per le sue
me pei combattimenti sanguinosi parole, indirizzate al cousiglio pri-
die sostenne; ma di lui si dis^e, che vato, destò in tulle le classi tras-
parve deguo del trono finebè non porti d'allegrezza e di riconuscen-
\i si assise. Tra quegli stessi che za. Giacomo II dichiarò, che in
non potevano a meno di far o- onta a tutte le dicerie fattesi sul
uiaggio alla sua gloria militare ed di lui conto, avrebbe saputo con-
9* ING ING
vincere la nazione inglese della sua con tanto buon successo un gran
risoluzione invariabile di mante- numero d' ufliziali cattolici contro
nere le leggi dello stato e la chie- i ribelli, che era risoluto ormai
sa stabilita. Non tardò a far ve- di trattenerli sotto i suoi vessilli

dere che non avea dubbio alcuno senza costringerli al giuramento


sulla legittimità e sulla (orza della test, che avrebbe potuto molestare
sua potenza. Con un bando si man- le loro coscienze. Alcuni membri
tenne godimento della rendi-
nel dei comuni vollero manifestare le

ta delle dogane e dell'assisa, che il loro apprensioni per la religione


parlamento avea concesso a vita dello stalo e la libertà pubblica. Gia-
al fratello; andò quindi pubblica- como II ascoltò le loro querele
mente alla messa, con tutto l'ap- con tanta alterigia, che la camera
parato di principe cattolico. Con- sbigottita si affrettò d'inviare alla

servò tutti i ministri e grandi uf- torre di Londra il membro che


fìziali del fratello, e diebiarò la sua avea steso 1' indirizzo. Quindi fu
affezione particolare per Luigi XIV, posto e vinto un bill che autoriz-
sperando ottenere da lui il modo zava il re ad impiegare quel tal
di provvedere a molte spese indi- numero di ufliziali cattolici che giu-
spensabili senza ricorrere al parla- dicasse a proposito. Molti personag-
mento, di cui temeva gli ostacoli gi della più alta portata, e tra
(piando avesse penetrata la sua ri- gli altri il ministro conte Sunder-
soluzione di tornare in vigore la land, abbracciarono la religione del
religione romana o almeno met-di re; l'esempio si propagò tra la no-
terla iu condizione perfettamente biltà di Scozia medesima, eh' era
eguale colla religione protestante. slata sempre in grido di più rigi-
Indipendentemente dai suoi disegni da ne 'suoi principii.
particolari in tale proposito, Gia- Una manifestazione rigorosa per
como li era vivamente istigato dal- parte del sovrano doveva far in-
la regina Maria di Modena ad ot» vocare senza contrasto le leggi in-
tenere tanto per sé stesso, quanto tolleranti, sotto le quali gemeva
per quelli de'suoi sudditi che pro- una parte considerabile della na-
fessavano lo stesso culto, una per- zione rimasta fedele al culto dei
fetta libertà di coscienza. Uno dei suoi antecessori. Tale era l'avviso
suoi primi passi per ritrarre i cat- di Luigi XIV che si espresse nei
tolici dallo stato di oppressione in seguenti termini in una lettera
cui li trovò, fu di far processare dell'agosto i685 suo ambascia-
al
l'infame Tito Oates dcnunzialore tore alla corte di Londra. » Sarà
duna pretesa trama papale ; il suo facile al re d'Inghilterra, e tanto
castigo esemplare confuse la fazio- utile alla sicurezza del suo regno
ne che si era valsa di lui. 11 conte quanto al riposo della sua coscien-
d'Argyle e il duca di Monmoulh za, di ristabilire l'esercizio della
figlio naturale di Carlo II si ri- religione cattolica, che impegnerà
bellarono, ma le loro truppe furo- principalmente lutti quelli che ne
rono disfatte ed ambedue decapitati. fanno professione nel suo regno,
Avendo la prosperità gonfio il cuo- a servirlo assai più fedelmente;
re del re, dichiarò senz'altro al invece che, se lascia perdere una
parlamento, che avea impiegato congiuntura tanto favorevole quanto
l!HG ITO 93
ella è presentemente, non troverà corona e la chiesa anglicana. Il re
forse mai tanta disposizione da inviò il conte di Castelmaine a
tutte le o a concorrere nei
parti, Roma col titolo di suo ambascia-
suoi disegni o a soffrire che li tore straordinario nel 1686. Era
mandi ad effetto ". Lord Sun- oggetto della sua missione 1' espri-
deiland, politico illuminato e mini- mere al Pontefice Innocenzo XI
stro che godeva la confidenza di il voto del re per la riconciliazio-
Giacomo 11, diceva nella stessa ne de'suoi tre regni con la Chiesa
epoca. » Il re mio padrone non ha romana. Il Papa accolse I' amba-
in cuore che la hrama di ristabi- sciatore con estrema contentezza,
lire la religione cattolica; non può ed il conte spiegò un grande ap-
tampoco, secondo il buon criterio parato di magnificenza. A promo-
e la retta ragione, avere altro sco- vere la piena effettuazione dello
po; senza questo non sarà mai in zelo del re, Innocenzo XI nello
sicurezza, e sarà sempre esposto stesso anno gli spedì per nunzio
allo zelo indiscreto di coloro, che ri- apostolico Ferdinando d' Adda pa-
scalderanno i popoli contro la fe- trizio milanese, arcivescovo d'Ama-
de cattolica, finché ella non sia sia, siccome prelato fornito di sin-
più pienamente ristabilita ". Gia- golari virtù ed egregie doti. E in
como II esitò; confidò di ottenere fatti riuscì gratissimo a Giacomo
dal tempo e per le vie indirette II, il quale ricevette il nunzio nel
ciò che in simile caso doveva es- castello di Windsor con tutto il

sere espugnato a viva forza, e si cerimoniale usato nelle corti cat-


allontanò dalla meta, come slava toliche. Il Bonanni , Numismala
per raggiungerla. Vivissime discus- Ponti/, t. II, p. 776 e seg., ed
sioni tra i cattolici e gli anglicani Eggs, Pontifìciiim doctum p. 91 3,
incominciarono ad inasprire gli a- ampiamente descrivono i reciproci
nimi dall' una parte e dall' altra, onori fatti ali' ambasciatore ed al
allorché avvenne in Francia la fa- nunzio.
mosa ri vocazione dell' editto di Il parlamento per tal fatto la-
Nantes. I protestanti non manca- sciò scorgere una secreta irritazio-
rono di tiar vantaggio dille scia- ne, mentre il re procurò guada-
gure de'loro fratelli, e gridare per- gnarsi individualmente i membri
secuzione : Giacomo II sbigottito d'un corpo che avea precedente-
da tanti clamori affettò di biasi- mente atlrontato con buon succes-
mare Luigi XIV. Ma risoluto non- so ; ed il clero anglicano divenne
dimeno a non abbandonar il pro- di giorno in giorno più ricalcitran-
seguimento de' suoi disegni, e da te. Tuttavolta il re con decreto
certe misure che adottò, il clero de'i4 aprile 1687 annullò e ri-
anglicano si mise in apprensione, vocò il decreto della regina Elisa-
ed anche ne mormorò. D'allora in betta, nel quale si comandava di
poi Giacomo II si accostò ai non abiurare la religione cattolica ro-
conformisti, quantunque avesse per mana, e ristabilì questa nel regno
esVi un'avversione naturale. Indi concedendo libertà di coscienza, ed
sospese per un avvenimento il ve- ordinò al clero anglicano di legge-
scovo di Londra, e da tale mo- re \\\\ tale atto in tutti i templi
mento la guerra fu rotta tra la dopo il divino uffizio. L'arcivesco-
,

94 INO ING
vo (li Canlorbery e sei vescovi pre- cedentemente avvertito Giacomo II
sentarono alcune rimostranze per pel secreto carteggio che teneva coi
addurre i motivi del loro rifiuto malcontenti d' Inghilterra, e con
di fare la prescritta lettura della pretesti avea introdotto sue trup-
concessa libertà di coscienza; ma pe nel regno. L' ingrato genero si
il re inviò i sette prelati alla Tor- levò la maschera, e pel suo in-
re, e fece incominciale i loro prò- viato a Londra non si contentò
cessi. Da quel punto i sette pre- di far pubbliche rimostranze al re
lati divennero agli occhi del pò- suocero sopra diverse operazioni
polo martiri della chiesa anglicana, del suo governo, ma pose tutto in
ed il castigo fu per loro un vero opera per accozzare tutti i partiti
trionfi).Verso questo tempo e ai e tutte le sette contro la religione
io giugno 1688 la regina dopo cattolica, o piuttosto contro del
sei anni di sterile matrimonio re, minacciandole d'un pericolo co-
inaspetlalamente diede alla luce un mime. I secreti preparativi di Gu-
fìglio, cui fu dato il titolo di prilli- glielmo per una spedizione non
cipe di Galles , e fu battezzato se- poterono sfuggire alla vigilanza di
condo il rito della Chiesa cattolica: Luigi XIV, il quale tosto ne diede
gli furono imposti nomi di Già- i avviso al suo alleato del pericolo
corno Odoardo Francesco, ed il re che lo minacciava, e gli offri di
suo padre gli diede per padrino far marciare due eserciti francesi
Innocenzo XI. Questo principe fu uno in Olanda e l'altro in In-
poi conosciuto col nome di Giaco- ghil terra.
mo III. La sua nascila raddoppiò Giacomo II dichiarandosi grato
il furore del parlamento, che si al re di Francia, per un'incompren-
preparava a far cadere dal ca- sibile accecamento lo ringraziò .

pò di Giacomo corona; tut- II la Tradito da tutte le parti, il re non


to fu posto in opera per far ere- aprì gli occhi che alla lettura di
dere al popolo, che il neonato era una lettera del marchese d' A Ibe-
rni figlio supposto, perchè allonta-- ville, suo ministro all'Aia. Nel suo
nava dal trono Maria figlia pri- primo sgomento Giacomo II rivo-
mogenila d'Ida o Hyde figlia del- co tutti i decreti che avea ema-
l'il lustre cancelliere Clarendon, pri- nati in favore de'caltolici, tua sen-
ma moglie del re, e suo marito za effetto, non producendo che dis-
Guglielmo Nassau principe d'Orari- prezzo. 11 manifesto del principe
gè stalolder d' Olanda. Frattanto d' Orange già era nelle mani di
il giurì dopo una lunga delibera- tutti; in breve egli stesso tragittò
zione dichiarò i sette vescovi accu- il mare e sbarcò a Torbay in
satinon colpevoli ; gridi di gio- i mezzo alle acclamazioni della inol-
ia d'un popolo innumerabile eb- titudine a'5 novembre 1688. Mol-
bero per eco quelli delle truppe ti ufficiali dell' esercito passarono
che lo stesso re passava a rassegna, sotto i di lui vessilli, insieme al
Una fermentazione cupa e sorda principe Giorgio di Danimarca e
annunziò uno scoppio vicino, prò- la sua moglie Anna secondogenita
vocata principalmente dal principe di Giacomo II, siccome nata da
d' Orange, della cui perfidia inu- Ida. Nell'udire il re che le due
lilmente Luigi XIV ne avea pre- figlie l'aveano tradito, non potè
ING ING 9,-

trattenere le lagrime, e V Europa abilità nell'arte di regnare e di


mandò un grido d' indignazione. comandare; egli fu uno de'più gran
Per maggior fatalità Giacomo II politici e sovrani die abbiano re-
prese il partito di abbandonar Lon- gnalo in Europa. In tal modo eb-
dra nella notte de' 1 2 dicembre, be fine il regno di un principe
e gittato il sigillo dello stato nel riguardato dai suoi nemici medesi-
Tamigi riparò in Francia, dove a- mi come piii infelice cbe reo, e
\ea già inviato la regina ed il di cui tutti i torti si riducevano
giovane principe. Sotto mentite ad imprudenze e ad errori. Que-
spoglie fuggi pure e con istenlo il sto sfortunato principe, grazie al-
nunzio apostolico, cbe giunto in la generosa assistenza del suo al-
Roma fu poi creato cardinale. Alla leato o piuttosto protettore, ricom-
nuova della fuga del re la capi- parve sulla scena politica pochi
tale ed in breve tutto il regno mesi dopo la sua caduta. Sbarcò
caddero una confusione inespri-
in a K'mgsale in Irlanda a' 12 mar-
mibile; e Guglielmo cbe co' suoi zo 1689, ed ai 24 fece suoil in-
artifizi avea promossa tale rovinosa gresso trionfante a Dublino ; vi
determinazione, appena fu istruito convocò il parlamento d'Irlanda, ed
della partenza del re marciò alla intimò a' suoi sudditi inglesi di
volta della capitale, ove anco per tornare al dover loro. Guglielmo
poco vi ritornò Giacomo li, per III non passò in persona nell'Ir-
quindi passare in Francia, ed in landa che un anno più tardi. La
s. Germano. 11 gran Luigi XIV famosa battaglia della Boyne, data
gli fece 1' accoglienza la più. gene- nel giugno 1690, decise per sempre
rosa ed amichevole. Per
qua- la della sorte dello sventurato Gia-
le onorovole azione Innocenzo XI como II. Egli ri va reo il mare e
scrisse al re di Francia un breve tornò a gustare il riposo nel ma-
d' encomi, degno dello zelo di cbi gnifico cbe Luigi XIV gli
ritiro
Io spediva , e del monarca cbe lo aveva preparato a s. Germano: di
riceveva. A'23 febbraio 1689 una qua egli diresse le pratiche se-
assemblea nazionale cbe assunse il grete de' partigiani numerosi che
rome di convenzione, decretò la gli restavano ne'tre regni.
corona della Gran Bretagna al XI V risoluto di tentare
Luigi
principe d' Orange , cbe assunse il un nuovo sforzo in favore del mo-
nome di Guglielmo III, ed a sua narca esule, alìidò un'armata
gli

moglie Mafia 11 figlia di Giacomo sulle coste Normandia. Dal ca-


di
IL Guglielmo III inoltre era nato po di là di Houge, Giacomo II fi
da E michetta INI a ria figlia del re spettatore del terribile combatti-
Carlo I, aveva dodici anni appena mento navale, avvenuto a' 29 mag-
quando si fece eleggere stalolder gio 1692 tra i francesi e gl'inglesi
nel 1673, e fu dicbiarato gene- che riportarono il trionfo avendo
rale delle armate olandesi, per op- doppie forze: cento volte ripetè il
porsi alle rapide conquiste di Lui- re durante l'azione, non ascoltan-
gi XI V. il principe d' Orange do che l'amor proprio nazionale iu
benché vinto spesso in questa guer- pregiudizio de'suoi interessi perso-
ra, non lasciò di dar segui eviden- nali »: O
miei prodi inglesi " In !

ti di coraggio, di prudenza, e di quest'epoca la regina si sgravò di


96 ING ING
una principessa. Innocenzo XII an- questo momento Giacomo II ab-
ch'esso prestò generosi soccorsi a bandonò ogni idea di regno, e tro-
Giacomo II per ricuperare i pa- vò valide consolazioni nella prati-
terni regni; ed a' 7 gennaio i6o,5 ca dei doveri più austeri della re-
mori la regina Maria II, affettan- ligione : soleva di frequente rin-
do il freddo ed impassibile suo graziare Dio d'avergli tolto tre re-
marito Guglielmo III una dispera- migliore. Morì a
gni per renderlo
zione straordinaria. Maria II avea s. GermanoLaya a' 16 settem- in
governato il regno nell'assenza del bre 1701. Per non interrompere
marito con molta sua gloria: ella la narrazione di quanto riguarda
proteggeva le arti e le scienze. Il l' estinzione della famiglia Stuart
partito del re avendo fatto grandi o Stuardo, qui appresso ne accen-
commozioni nel 1696, delle trup- neremo le principali notizie, e poi
pe francesi si radunarono (osto tra riprenderemo il filo della storia
Dunkerque Giaco-
e Calai* , e d'Inghilterra e di Guglielmo III.

mo li si recò in persona in que- Da ultimo nel 1840 in Filadelfia


sta ultima città; ma lo scoprimen- presso Michele Kelly, monsignor
to della trama per rapire Gugliel- Challoner pubblicò un'opera inti-
mo HI fece tramontare la spedi- tolata : Memorie dei sacerdoti mis-
zione. Ad onore di Giacomo 11 si sionari, nelle quali si contiene una
deve aggiungere, che non cessò di notizia di quegli ecclesiastici e lai-
suscitare i suoi partigiani contro ci di amendue i sessi, che soffri-
l'usurpatore della sua corona, non rono V estremo supplizio per la
diede però mai il suo assenso alle fede cattolica in Inghilterra, dal-
cospirazioni contro la di lui vita : l'anno 1575 all' anno 1684. Si
più volte gli venne offerto di li- può consultare inoltre d'Orleans,
berarlo con un sol colpo; egli ri- Istoria delle rivoluzioni d' Inghil-
gettò sempre tali proposizioni con terra dal principio della monar-
orrore. Essendo vacante il trono chia sino all' anno 1691, Venezia
di Polonia, nel 1697 tentò Luigi 1724.
XIV e volle farvi salire Giacomo Alle proposizioni di Luigi XIV
II questi rispose che non accet-
: non Guglielmo III accettò di
solo
terebbe altro scettro che il suo ,
dichiarare che la corona dopo di
altrimenti porterebbe pregiudizio ai lui apparterrebbe al primogenito di
suoi diritti legittimi, e a quelli dei Giacomo II, ma s'obbligò pure so-
suoi figli. In quell'anno medesimo lennemente a far rivocare lo sta-
si negoziò il trattato di Kiswick tuto che chiamava al trono il du-
nell'Olanda, nel quale fu ricono- ca di Gloucester, figlio del princi-
sciuto re d' Inghilterra Guglielmo pe di Danimarca e d'Anna; ma
III : costretto Luigi XIV per ra- dicemmo che Giacomo II ricusò di
gioni di stato a convenirvi , colla convenirvi. Dopo la sua morte il
condizione ch'egli riconoscesse per primogenito Giacomo principe di
erede il principe di Galles, con Galles, che portò il nome in Eu-
grande stupore Guglielmo III vi ac- ropa di cavaliere di s. Giorgio, fu
consentì, e Giacomo II il ricusò, riconosciuto da Luigi XIV per le-
questi non volendo che il figlio fi- gittimo successore del defunto al
gurasse complice dell'usurpatore. Da trono d' Inghilterra col nome di
ING ING 97
Giacomo III. La regina madre fe- a' 11 marzo 1692, per cui i suoi
ce subito pubblicare un manifesto stati presero i titoli di ducato e di
alla nazione inglese; il pretendente elettorato. I partigiani degli Stuar-
si limitò a promettere solennemen- di adottarono e fecero prevalere le
te che quando provvidenza lo
la tre proposizioni di Giacomo III.
avesse ricondotto sul trono de' suoi Gli animi erano allora bene
cosi
padri, governato avrebbe a tenore disposti in Iscozia a. suo favore, che
delle leggi, e mantenuti tutti i pri- se il principe vi si fosse presenta-
vilegi della chiesa anglicana. La to, avrebbe prodotto una solleva-
morte di Guglielmo III accaduta zione generale in suo vantaggio.
nel 1702 rianimò le speranze del- Avvenuta l'unione della Scozia al-
la corte di s. Germano , ma Gia- l'Inghilterra sotto la regina Anna,
como mostrò di essere con-
III si esasperò per tal modo il popolo
tento di succedere ad Anna sua so- scozzese, che le circostanze si fece-
rella, essendo lontano dall'idea che ro più propizie a Giacomo III, e
fosse deposta. A quell'epoca la Scozia fu acclamato re di Scozia da cin-
non era ancora unita all'Inghilterra, quecento uomini travestiti da don-
ciò ch'ebbe luogo nel 1707, e per ne. Luigi XIV fece armare una
conseguenza gli scozzesi erano per- squadra che portava truppe da sbar-
fettamente liberi di statuire riguar- co, la quale nel 1708 ebbe un in-
do alla successione ciò che avesse- contro al nord d'Edimburgo colla
ro slimato meglio, senza compar- flotta molto superiore alla
inglese
tecipazione degl'inglesi. Giacomo III francese. Il comandante
di questa
loro richiese tre cose: r.° opporsi Forbin si rifiutò di porre Giaco-
all' unione coli' Inghilterra; 2." non mo III a terra, e in vece- lo portò
abiurare il caltolicismo; 3.° rifiu- a raggiungere l' armata del duca
tare la successione della casa d'An- di Borgogna in Fiandra. Il princi-
nover-Brunsvvick, dappoiché essen- pe militò pure sotto Villars, e si
do la regina Anna senza figli, un segnalò per valore alla battaglia
atto del parlamento aveva dichia- di Malplaquet nel 1709: allora si
rato erede del trono Giorgio I fi- chiamò per la prima volta il ca-
glio di Ernesto Augusto primo e- valiere di s. Giorgio, sotto cui in
lettore di Brunsv\ iek-Luneburgo , seguito fu comunemente conosciu-
e della principessa ed elettrice d'An- to. Tralasciando di dire alcuni ten-
nover Sofia nipote del re Giacomo tativi fatti da Giacomo IH per al-
I dal lato della principessa Elisa- tre spedizioni, e dell' impossibilità
betta, a fronte dei diritti legali e in. cui si trovò Luigi XIV di se-
naturali di Giacomo III, che avea condarle, egli nel 171 1 scrisse al-
lin ragguardevole partito nell' in- la sorella Anna che secondo le
tono del regno, e poteva essere promesse fatte al defunto re cornuti
sostenuto da alcune potenze stra- padre lo reintegrasse ne' legittimi
niere. In ordine alla primogenitu- diritti, e di preferire 1' unico fra-
ra Sofia non era che la quaranta- tello, ed il solo superstite del suo
cinquesima chiamata a tale graude stesso nome, ad un principe tede-
successione. La casa d'Annover eb- sco che riporrà il governo in ma-
be il titolo di duca di BrunsAvick no di stranieri d'altra lingua ed.
agli 8 agosto 1235, e di elettore interessi. Anna, sebbene nutrisse il

voi. xxxv. 7
,

98 ING ING
desiderio di trasmettere dopo di lei da. Il Pontefice Clemente XI offrì

le corone al fratello, senza ma-


tre a Giacomo III un asilo '.degno di
nifestare ripugnanza o approvazio- lui Roma, ed il
in principe non
ne, non rispose; quindi nel 1713 dubitò un istante ad accettarlo. A-
pel trattato d'Utrecht Luigi XIV veva questo Papa, oltre l'aver soc-
fu costretto non solo riconoscere corso con molte somme di denaro
la successione della corona d' In- Giacomo II, sino dal 1 7 1 5 scritto
ghilterra nella linea protestante calorosamente di proprio pugno in
d'Annover, ma ad acconsentire che di lui favore a Filippo V re di
Giacomo IH fosse allontanato dai Spagna, perchè l'aiutasse nella spe-
suoi stali. dizione che intraprese per ricuperare
I whigs obbligarono la regina i suoi dominii ; permettendogli di
Anna alla crudele necessità di pro- convertire in soccorso suo quel de-
mettere cinquemila lire sterline a naro che avea percepito per aiuto
chi ponesse il pretendente nelle della guerra dai proventi de'vescova-
forze della giustizia ; ed i comuni ti e benefìzi vacanti, i quali secondo

aggiunsero al premio la somma di che avea promesso dovea dare alla


centomila lire sterline. Lo sfortu- camera apostolica. Inoltre Clemente
nato principe malgrado la pace XI avea scritto alla regina vedo-
d'Utrecht, non cessò di ricorrere va di Giacomo II, mandandogli
ad ogni mezzo per far valere i suoi denaro, e prevenendola delle molte
diritti, ed invano dimandò in ispo« orazioni che si facevano pel real
sa una delle figlie dell' imperatore figlio. Nello stesso anno 1717 Cle-
Carlo VI il duca di Lorena gli
: mente XI con sommo impegno rac-
mostrò la sua affezione, ma in que- comandò a diversi sovrani i cat-
sto punto Luigi XIV morì, e ven- tolici d'Inghilterra, che dai mini-
nero distrutte le speranze di Gia- strie magistrati eretici di Giorgio
como Mentre il reggente di
III. I erano gravemente vessati. Adun-
Francia, sebbene amico dell'Inghil- que nel 17 17 si portò Giacomo
terra, si ricusava di cacciare il pre- III, sotto il nome di cavaliere di s.

tendente, questi finalmente per ten- Giorgio, nello stato ecclesiastico, e


tare la sua fortuna ordinò a' suoi passò a dimorare nella città d'Ur-
partigiani di agire scopertamente. bino patria del Papa, il quale Io
Corsi alle armi proclamarono re di fece incontrare dal suo nipote d.
Scozia Giacomo III, che non po- Carlo Albani, e facendogli usare
tendo sbarcarvi rientrò in Francia. tutti i riguardi convenienti a sì

Allora il re Giorgio I costrinse il gran personaggio. In quel tempo


reggente a far ritirare il principe il cardinal Àlbeioni primo ministro

dalla Francia, ed egli come asilo di Spagna, in nome di Filippo V


conveniente gì' indicò Avignone do- invitò il re a recarsi in Ispagna
minio della santa Sede, ma ancor e giuntovi il principe vi fu rice-
da colà il governo inglese lo volle vuto qual sovrano, venendogli as-
fuori. Giacomo III si convinse che segnata per residenza Vagliadolid,
il territorio francese eragli inter- con trattamento regio, e quale il
detto, massime quando nel 17 17 padre ebbe in Francia. A quell'e-
ebbe luogo la triplice alleanza tra poca a questa potenza o meglio
la Francia, l'Inghilterra e 1' Olan- al .veggente duca d'Orleans, la Spa-
ING ING 99
gria faceva la guerra; la pace es- pazzuri, ora del conte Savorelli,
sendosi ristabilita, Giacomo HI sti- ai ss. Apostoli , di bello e gentil
mò conveniente di ritornare nello disegno, architettato dal marchese
stato pontificio, ove Clemente XI Giambattista Muti, facendone pagar
gli fece godere, come ancora suoi i la pigione dalla camera apostolica.

successori, tutti gli onori e il ce- Per villeggiatura poi il Pontefice


rimoniale osservato coi sovrani re- gli stabilì la Albano, dan-
città di
gnanti. dogli per abitazione il palazzo ba-
Nel 18 per mezzo del Papa
7 1 ronale da lui restaurato, e poscia
restò conchiuso il matrimonio tra da Benedetto XIV ingrandito ed
la principessa Maria Clementina So- abbellito, tanto per uso del re
bieski figlia di Giacomo real prin- come de' reali figli principe di Gal-
cipe di Polonia, e nipote del gran les, e cardinal duca di York. Ai
Giovanni III, e il re Giacomo III, 3i dicembre 1720 la regina diede
la quale Clemente XI avea tenuto alla luce Carlo Odoardo conte di

al sacro fonte. Mentre la princi- Albany e principe di Galles, essen-


pessa era in viaggio per condursi dosi riuniti nel reale appartamento
dallo sposo, l'imperatore Carlo VI il fiore della nobiltà romana, il sa-
suo parente, siccome avverso a que- cro collegio, e que' personaggi che
sto matrimonio, la fece trattenere sono notati nel n.° 544 del Diario
nel Titolo. Ciò dispiacque Pa- al di Roma, oltre i cardinali protet-
pa che ne scrisse all'imperatore per tori de' tre regni, cioè Sacripante
rimuoverne gli ostacoli, ed alla prin- di quello di Scozia, Gualtieri d'In-
cipessa per tenerla ferma nel trat- ghilterra e Imperiali d'Irlanda, e
tato. Essa travestita da uomo sep- molti gran signori de'medesirni.
pe deludere la vigilanza delle sue Fu battezzato dallo stesso vescovo
guardie, e trasferitasi nel 17 19 in di Montefiascone, e Clemente XI
Roma, Clemente XI la fece allog- oltre di essersi portato alla chiesa
giare nel monistero delle orsoline, e nazionale degli inglesi a celebrarvi
gli fece molti regali insieme ad una la messa pel felice parto della re-
cospicua somma di denaro. Intan- gina, donò alcuni divozionali, un
to Giacomo III reduce dalla Spa- piombo fatto alla cinese del valore
gna erasi fermato a Montefiascone, di scudi quattromila, più la som-
ove si portò la principessa, e ven- ma di diecimila scudi, e fece an-
nero sposati dal vescovo di quella nunziar la nascita del real fanciul-
città. Clemente XI aveva assegnato lo colle artiglierie di Castel s. An-
a Giacomo III dalla camera apo- gelo, e ringraziare pubblicamente
stolica scudi dodicimila l'anno ; al- il Signore.
la matrimonio lo
celebrazione del La morte di Clemente XI av-
benedisse, aumentò l'assegno e donò venuta nel marzo del medesimo
al re centomila scudi provenienti anno, nulla cangiò nella generosa
dai beni ecclesiastici di Spagna. Nel- ospitalità del re e della regina. Il
l'ottobre 17191 reali coniugi pas- successore Innocenzo XIII donò al
sarono ad abitare in Roma, rice- re una pensione di scudi ottomila,
vuti paternamente e con distinzio- e fece depositare nel monte della
ne da Clemente XI, che assegnò lo- pietà scudi centomila; perchè se ne
ro per residenza il palazzo Muti-Pa- potesse servire alla ricupera del re-
ioo ING ING
gno, quando la circostanza si pre- che non avea mancato fare prote-
sentasse opportuna. Di poi Bene- ste sull'usurpazione, approvò il di-
detto XIII mandò le Fascie bene- visamente del figlio, che nel 174^
dette [Vedi) al principe di Galles, effettuò la spedizione sulla costa
al modo che descrivemmo a quel- occidentale di Scozia. Proclamò re
l'articolo: l'avea preparate Clemen- d'Inghilterra, Scozia ed Irlanda il

te XI, e costarono ottomila scudi. genitore e sé reggente, ed Edim-


3Vel 1725 avendo la regina dato burgo gli aprì le porte. Assente il

alla luce altro principe, Benedetto re Giorgio II, Londra tremò, ed


XIII si portò a battezzarlo nella il governo pose a prezzo la testa
cappella domestica del re, coi no- di Carlo, il quale invece sconfisse
mi di Enrico Benedetto duca di il generale Cope. Precipitosamente
York. In seguito per cattivi con- Giorgio II si restituì in Inghilter-
siglieri vi fu qualche dissapore tra ra, quando avendone percorso il

i reali coniugi, ma al cardinal Al- nord lo Stuardo era a trenta le-


beroni riuscì conciliarli. Divenuto ghe da Londra, mentre gì' irlan-
Pontefice Clemente XII, colmò la desi al soldo di Francia divisava-
reale famiglia di cortesie : ad istan- no fare una diversione a suo favo-
za del re creò cardinale nel 1732 re : la lentezza rovinò tutto. Con
Domenico Riviera, conferendoglie- deboli forze riuscì a Carlo di ri-

ne la nomina a similitudine di al- portare nel 1 746 presso Falkirk


cuni sovrani regnanti, per la quale una seconda vittoria , ma a Cul-
poi creò pure cardinale nel 1739 loden a' 27 aprile fu sconfìtto. Do-
Pietro Guerin de Tencin. Inoltre po aver superato mille pericoli e
i Pontefici come al re suo padre provato indicibili patimenti, prodi-
cosi a Giacomo III conservarono giosamente salvò la vita, e recato-
il diritto di nominare ai vescovati si in Francia si vide abbandonato,

d'Irlanda ; anzi Benedetto XIV nel e per la pace di Acquisgrana ban-


1747 ad istanza di Giacomo III dito da quel suolo. Mentre viveva
creò cardinale Armando di Rohan tranquillo col re suo padre in Ro-
di Parigi. Essendo morta a' 18 gen- ma, nel 1755 fu richiamato in
naio 1735 in Roma la regina Ma- Francia, volendo questa potenza
ria Clementina , il Papa le fece invadere l'Inghilterra, con alla te-
celebrare sontuosi funerali nella ba- sta il principe che dieci anni pri-
silica de' ss. XII Apostoli, e poscia ma col suo valore e colle sue sven-
trasportare ilcadavere con pompa ture avea guadagnato tanti cuori;
solenne nella basilica vaticana. Il la spedizione non ebbe effetto, e
principe di Galles Carlo Odoardo, Carlo fece ritorno a Roma, ove
dopo un viaggio in Italia, per la morì il genitore a'2 gennaio 1766.
guerra insorta nel 1740 tra la Dei solenni funerali celebratigli da
Francia e l'Inghilterra, concepì spe- Clemente XIII e di altro, come di
ranza di ricuperare il trono de' suoi quelli mentovati della regina sua
avi, pronto a cimentare la vita. moglie, se ne tratta al voi. XXVIII,
Luigi XV
acconsenti che si por- pag. 64 del Dizionario. Giacomo
tasse a Parigi, e per consiglio del IH passò gli ultimi anni di sua
cardinal di Tencin volle tentare vita nei conforti della religione, e
uno sbarco in Iscozia. Giacomo III per le sue beneficenze divenne in
1NG ING ioi
Roma l'oggetto e l'amore di tutti, parleranno sempre più forte che
Siccome prima dello scisma d'In- la voce de' suoi oscuri calunniato-

ghilterra la patriarcale basilica o- ri. Ultimo rampollo di regia stir-


stiense di s. Paolo di Roma stava pe, perseguitata per più di tre se-
sotto la protezione del re, così coli da una inesplicabile fatalità,
finché visse Giacomo IH egli vi 1' istoria gli farà sicuri eterni dira-

mando un cereo per la candelora, ti all' ammirazione ed alla pietà.


Lo stemma poi dei monaci bene- La contessa d' Albany sua vedova
dettini che uffiziano nella basilica mori a Firenze nel 1824 dopo
ed abitano il contiguo celebre ed molte avveuture. Il cadavere del
antichissimo monistero, consiste in principe conosciuto anco sotto il
un braccio con la spada impugna- nome di Carlo 111, venne traspor-
ta, e intorno ad esso una legaccia tato nelle sagre grotte della basili-
e fìbbia ossia giarrettiera, ordine ca vaticana presso quello del ge-
equestre dell'Inghilterra, siccome nitore, ed ove pure riposa quel-
segno della detta protezione sulla lo del fratello cardinale, come di-
basilica, cemmo al voi. XII, p. 290 del
La Francia trattò e conchiuse Dizionario. Nella cattedrale di Fra-
il matrimonio di Carlo colla pria- scali, vescovato prediletto del car-
cipessa di Stolberg-Goedern, più dinal fratello, questi gli eresse uà
giovane trentadue anni dello spo- monumento sepolcrale, di che ne
so; e le tre corti borboniche sta- parlammo al voi. XXVII, p. 219
bilirono al principe un conveniente del Dizionario. Quanto al cardina-
appuntamenlo. Ritiratosi in Tosca- le, il suo stato non gli permise di

na presso il granduca Leopoldo , prendere parte alcuna agli avveni-


assunse il nome di conte d' Albany, menti che agitarono la vita del
e viveva la domestica felicità, principe suo fratello. Ma dal pun-
quando la moglie lo lasciò per to eh' egli ricevette la nuova della
andarsi a stabilire in Roma presso di lui morte, si riguardò come il
il cognato Enrico. Questi fino dal legittimo sovrano della Gran Bre-
1747 era stato creato cardinale da tagna. Il suo testamento prescrisse,
Benedetto XIV, con tutte quelle che il suo di nome
Enrico IX
particolari distinzioni che dai Papi fosse scolpito sulla tomba, e venne
si usano coi figli de' sovrani e car- eseguito in conseguenza volle es-
:

dinali nipoti ; cioè coli' imporre sere chiamato col titolo di maestà
al cardinale la berretta subito do- nel suo interno palazzo. Si narra
pò il concistoro, lo sparo del can- a questo proposito, che uno dei
none di Castel s. Angelo, ed altro figli di Giorgio III, viaggiando in
che descrivemmo nel voi. IX, p. Italia,volle essere presentato al
3ia del Dizionario. 11 cai'dinale cardinal di York, e che non esitò
fu indi consacrato arcivescovo da a conformarsi all' uso, attenendosi
Clemente XIII, e colmato di ono- in presenza dell' augusto vecchio
ri, di cariche e di benefìzi. Carlo all' etichetta osservata presso i re.
morì a Firenze a'3i gennaio 1788: In Roma egli era chiamato coi ti-
il valore e 1' umanità che fece toli di altezza reale serenissima car-
risplendere sui campi di battaglia, dinal duca di York; ma ai suoi
e T eroica costanza uelle sciagure, colleghi, siccome eguali in dignità,
102 ING 1NG
non piacevano tutti questi titoli. ca Cristiano V, che divenne duca
Moiì in Frascati a' i3 luglio 1807 di Cumberlandia, conte di Rendali,
decano del sacro collegio. Il cada- ma fu principe nullo. Anna, regina
vere trasportato in Roma fu sepol- di uno spirito limitato, regnò in
to nella basilica vaticana della un' epoca feconda di grandi avve-
quale era arciprete. Nel voi. XII, nimenti, fu di somma bontà, e le
p. 281 del Dizionario si parlò del circostanze la costrinsero a compie-
magnifico deposito scolpito dal ce- re la proscrizione della sua fami-
lebre Canova ad onore di Giacomo glia, quando ella non desideravane
III, Maria Clementina, Carlo III, che la restaurazione, secondo quel-
ed Enrico IX cardinal York. Con liche ne difendono le gesta. Sic-
lui si estinse interamente pure il come il suo padre non avea anco-
nome della regia famiglia Stuart, ra all' epoca della sua nascita abiu-
più sventurata ancora che illustre, rata la falsa credenza de' protestanti
che avea riempito il mondo delle per rientrare nel seno della Chiesa
sue sciagure. Si dice che dopo la romana, Anna come la sorella
sua morte, le carte della più alta maggiore Maria, fu educata nella
importanza eh' erano rimaste in religione anglicana. Si narra che
sua mano, furono acquistate dal Anna fosse la figlia prediletta di
re d' Inghilterra. Ora riprendiamo Giacomo II, ma fu tratta e circon-
quanto si appartiene a Guglielmo data dal partito contrario e fatta
III, ed al termine del secolo XVII. quasi rapire dal vescovo di Londra
Guglielmo III fu antagonista di quando ilpadre parti dall' Inghil-
Luigi XIV, di cui indebolì il potere, terra. Il Guglielmo III
sospettoso
e nel suoregno si ha un'epoca pel avendo concepito dubbi su Anna
parlamento britannico, nella dichia- 1' oltraggiò ; ma quando la morte
razione dei diritti del 1688. Nell'an- 10 privò del sostegno di Maria II
no seguente fu stabilita la lista civile, sua moglie, senti il bisogno di ri-
e cinque anni dopodurata del
la conciliarsi colla cognata, dal parla-
parlamento, sino a quel punto illi- mento destinata a succedergli, e
mitata, venne fissata a tre anni. che nel suo figlio il duca di Glou-
Questa epoca non fu anch' essa cester presentava agi' inglesi un e-
esente da torbidi religiosi, i quali rede presuntivo del sangue dei lo-
non cessarono che sotto regno
il ro antichi monarchi : questi morì
seguente. La morte di Carlo II nel fiore della sua adolescenza
re di Spagna, avveuuta il primo l' anno 1699. La mal ferma salute
novembre 1700, fece formare aire di Guglielmo III avvicinando An-
d' Inghilterra una nuova lega, ma na alla corona, fece chiedere al pa-
non potè vederne la riuscita essen- dre il permesso di salire al trono,
do morto senza figliuoli 1' altra' col progetto di stabilirvi dopo lei
:

alleanza fu contro la Francia, ed il fratello: 1' inflessibile Giacomo


aveva avuto termine colla pace di 11 rispose che sapeva soggiacere
Riswick, e col suo riconoscimento. all' ingiustizia ma non autorizzarla.
Gli successe a' 4 maggio 1702 An- Morto Guglielmo III, Anna fu pub-
na sua cognata, figlia di Giacomo blicata regina, e governò sotto
l' im-

11, e maritata sino dal i683 con pero della contessa e del conte poi
Giorgio fratello del re di Daniniar- duca Marlborough già lord Chur-
ING ING io3
chili , i quali associarono al potere i capi del partito whigs, scoperte le
i loro due generi i lord Godolphin intenzioni segrete della regina in
e Sunderland. Giurò Anna di ri- favore del pretendente, nel parla-
manere fedele ai disegni del pre- mento 1714 costrinse la regi-
del
decessore, e con 1' Olanda e l A- na a porre una seconda taglia sul-
letnagna dichiarò guerra alla Fran- la testa del fratello, e vinse la prov-
cia per la successione di Spagna : visione che il successore alla regi-
i suoi eserciti riportarono sotto na, già scelto, fosse invitato a re-
Marlborough molte vittorie sul con- carsi in Inghilterra per vegliare
tinente e prepararono gli avveni-
, sul suo retaggio. Anna scrisse in
menti che produssero nel 1 7 3 la 1 vece alla principessa Sofia ed al
pace d'Utrecht, la quale assogget- principe elettore, e seppe dissuader-
tò alla Gran Bretagna il territorio li da un viaggio che sarebbe stato
della Baia d'Hudson, Terra Nuova, il segnale della guerra civile. Vuoi-
la Nuova Scozia e Minorca, assicu- si che in questo tempo Giacomo
randole il possesso dell'importan- III segretamente si portasse in
tissima Gibilterra, che avea con- Londra, vedesse la sorella, e trion-
quistato nel 1704, come un pro- fasse dei whigs; ma la discordia
digio per sir Giorgio Rooke e pel entrò fra i tories, ed il ministro
principe d' Assia ; vinta con valo- Oxford divenne ad un tratto tutto
re soprannaturale per essere conser- ardore per la linea d' Annover.
vata in perpetuo da una accorta La regina agitata per siffatti avve-
politica. nimenti, e dalla divisone de' sud-
Grande atto politico del governo diti, cadde in tale stato di debolez-
della regina, provocato dal partito za che ne mori a' 1 2 agosto 1714
whigs, fa l'unione della Inghilterra d'anni quarantanove, esclamando :

e della Scozia in un solo regno Ah mio caro fratello, quanto ti com-


chiamato la Gran Bretagna. Cia- piango cosi rivelando tutto il segreto
1

scheduno de' due paesi conservò le di- sua vita. Il regno della regina
sue leggi religiose e civili, la sua Anna non è men celebre per l'In-
chiesa ed i suoi tribunali ;
1' esi- ghilterra per lo splendore di che
stenza politica e gì' interessi com- brillò la letteratura, che per la
merciali furono confusi, e non vi gloria delle armi, e l' importanza
ebbe più che parlamento un solo delle politiche transazioni. L' elo-
britannico, in cui la Scozia venne quenza parlamentaria pei grandi
allora rappresentata da sedici suoi uomini che fiorirono, anche fuori
lord, e da quarantacinque deputati dell' isole britanniche, eccitò 1' am-
delle sue comuni, tutti liberamente mirazione delle nazioni.
eletti dai loro pari. Ma i whigs fe- L' onnipotenza e 1' autorità su-

cero ancora che la successione di prema della costituzione inglese mai


Anna toccasse alla casa d' Annover, era apparsa in più imponente gui-
mentre in cuore la regina voleva sa, che nella assunzione della fami-
trasmettere il trono al fratello Gia- glia di Brunswick al trono della
como III. Anna convenne alla pa- Gran Bretagna, in un momento in
ce d' Utrecht nell' intendimento di cui tutti gli elementi d' una guer-
assicurare il suo retaggio al fratel- ra civile erano in fermento ; in cui
lo quando sembra vane espulso; ma la nazione era divisa in due oppo-
io4 ING ING
sti partiti, ed un' antica dinastia fizi una pace onorevole, di con-
di
ancora esistente doveva essere prò- servare i suoi stati in Germania, e
scrittain favore di una nuova, di vedere il pretendente escluso
L' avvenimento della casa d' An- definitivamente dal regno d' Inghil-
nover era il trionfo della riforma terra. Alleanze difensive, e disposi-
protestanle sopra il cattolicismo. zioni di precauzione furono pertan-
Tulte apparenze di pericolo sva-
le to il principale oggetto della sua
nirono, per altro come la regina politica, il fondamento della gloria
Anna spirò , Giorgio I fu accia- e della felicità del suo regno, solo
mato re, e subitamente tutti i par- alterata dalle folli speculazioni della
titi si unirono in favore dell' atto compagnia del sud, al che riparò
che avea regolalo la successione sir Roberto Walpole co' suoi ta-
del trono, e riconobbe la legittimi- lenti, ministro su cui pose il re la
tà dei diritti dell' elettore, sino dal sua confidenza. Senza prender par-
J682 sposo di Sofia Dorotea di te alle guerre del continente, riu-
Zell che 1' avea fatto padre d' un sci a Giorgio I di conservar al-
fìglio e d' una figlia ; ma essa nel 1' Inghilterra la preponderanza che
1694 per infedeltà venne separata le vittorie del regno precedente le
con divorzio, e rinchiusa nel castello avevano acquistata. Nel 1725 ri-

di Alden, ove morì dopo trentadue stabilì 1' antico ordine militare del
anni di prigionia. Giorgio I unì alle Bagno ; e per evitare la frequenza
qualità più acconce a far amare una delle elezioni che agitavano i par-
nuova dinastia, i talenti necessari titi, ottenne di rendere settennale
per consolidarla. Il consiglio priva- il parlamento. Gli annoveresi furo-
to invitò 1' elettore a condursi in no i sudditi prediletti di Giorgio I,
Inghilterra, assumendo intanto i e quasi ogni anno andò a passare
"whigs la reggenza ; la principessa alcuni mesi con essi ; reduce dalla
Sofia sua madre era morta due gita del 1727, da Delden città dei
mesi prima. Giunto il nuovo re a Paesi Bassi si fermò nella casa di
Londra, nell'alternativa importante campagna del conte di Twillet lungi
di scegliere i, ministri o trai whigs venti miglia ; ivi agli 11 di giugno

o tra i tories, da saggio preferì i morì d'apoplessia, d'anni sessantotto.


primi per aver sostenuto trionfai- Di due figli che lasciò nati dall'info-
mente i suoi interessi. Le buone lice Sofia di Zeli, Giorgio cui avea
qualità di Giorgio I, e le grazie crealo principe di Galles arrivando
del suo spirito, andarono del pari in Inghilterra gli successe, e Sofia
rolle attrattive della sua persona, maritata a Federico I re di Prus-
Geloso della sua autorità, e tenace sia fu madre di Federico II il

nelle cose di sua prerogativa, ne Grande.


conobbe i limiti, e non ambiva il Giorgio II, già pari d' Inghilter-
potere che per il bene de' sudditi, ra e duca di Cambridge, fatto dal*
Malgrado il suo genio per la vita la regina Anna, era entrato assai
militare, e benché da giovane aves- per tempo neh' aringo delle armi,
se spiegato non meno valore che Se i talenti nel consiglio non ugua-
talenti, antepose allo splendore del- gliavano quelli del padre, aveva in
le vittorie il vantaggio di assicu- confronto suo molti altri vantaggi,
vare ai suoi nuovi sudditi i bene- e particolarmente quello d' aversi
1

ING ING ioj


saputo conciliare, prima di salire ravano al taglio dei legni di cam-
sul trono, la stima e 1' affetto dei peggio, ne nacque in conseguenza
suoi sudditi maggiormente si pro-
; la guerra ; il mare si coprì di va-
cacciò 1' uno e f altro con la pru- scelli, ed il comodoro Anson fece
denza, la giustizia e la bontà che allora la sua spedizione nel grande
spiegò durante 1' assenza del re nel Oceano. Venne quindi esposto il
1716, siccome custode e luogote- regno da lord Carteret, facendo
nente del regno. La Provvidenza intervenire il suo padrone nella
gli accordò in Carolina d' Anspac guerra che per la morte di Carlo
d' ammirabile criterio, la più gra- A 1 si accese nel continente, in fa-
ziosa compagna e la più valida vore della sua erede Maria Teresa,
amica, sicché pose sempre in lei la e quale elettore d' Annover per
sua fiducia: la principessa lo go- conservare 1' equilibrio politico. La
vernò compiutamente sino al ter- Francia riportò delle vittorie, men-
mine de' suoi giorni, con tanto ac- tre Carlo Odoardo figlio di Giaco-
corgimento e dolcezza, che non die- mo III sbarcò in Iscozia, e si av-

de mai ombra ad uno sposo ecces- vicinò alla capitale del regno, e
sivamente geloso di sua autorità, sembrava già sfuggire lo scettro
avendo 1' arte di fargli credere che della Gran Bretagna di mano alla
non avea altra opinione che quella casa di Brunsvvick. In questo fran-
di lui ; usò principalmente della gente Guglielmo figlio del re e
sua influenza per ispirargli intera duca di Cumberland, che avea per-
fiducia nel merito ed abilità di duto la battaglia di Fontenoi, dal
sii* Roberto Walpole, il ministro teatro della guerra fu chiamato io
più celebre delle finanze che abbia Inghilterra : la sua presenza riani-
avuto f Inghilterra. La nazione fu mò il coraggio della nazione, fece
debitrice a lui dell' istituzione del retrocedere 1' inimico, e lo scon-
fondo di estinzione, base essenziale fìssecompiutamente. A tale memo-
del suo credito e della sua pro- rabile giornata che rovesciò per
sperità. Giorgio II ogni anno fece sempre le speranze degli Stuardi, suc-
un viaggio nel suo elettorato di cesse la vittoria di Culloden ricor-
Annover, e durante la sua assenza data di sopra. Dopo essere stati

la regina col titolo di reggente, e battuti gì' inglesi Lawfeld dal


a
senza essere costretta a prestare maresciallo di Sassonia, convennero
giuramento, governò la Grau Bre- alla pace d'Acquisgrana . Inseguito
tagna con tutta la pienezza del- di una guerra sì dispendiosa che avea
l' autorità reale. Ella morì nel cresciuto il debito pubblico ad una
1737 pregando lo sposo a seguir somma enorme, la Gran Bretagna
sempre consigli di Walpole. Mal-
i fece stupire 1* Europa con uno spe-
grado sì valida raccomandazione, il dieute che provò la ricchezza del
ministro favorito, per le trame dei suo commercio, e 1' estensione del
suoi numerosi nemici, fu forzato a suo credito nazionale. I creditori
rinunziare. Lord Carleret che gli dello stato si quietarono volonta-
successe, attirò sulla patria più i riamente ad una riduzione notabile
gravi disastri. Gli spagnuoh inquie- d' interessi.
tando gì' inglesi stabiliti dal 1 y3 Nel 1700 insorsero delle contro-
nella baia di Honduras, ove lavo- versie relative ai possessi del nord
io6 ING ING
dell' America pei confini del Cana- nel 1738. Sua madre la principes-
da , Gran Bretagna
tra la e la sa Augusta di Sassonia-Gotha lo
Francia. Verso questo tempo istes- custodi con molta gelosia e circo-
so, le due potenze già erano alle spezione. Divenuto re dimostrò un
prese nelle Indie orientali, per le vivo amore per la giustizia, e giam-
brillanti conquiste fatte dagli in- mai tradì le leggi dell' onore e
glesi in quelle regioni, né tardò dell' equità : rigido ma probo, mai
molto a scoppiar la guerra di Ale- perseguitò alcuno, e fu sempre ac-
magna, nella quale Giorgio II si cessibile e con tutti affabile. Nel
vide spogliare de' suoi possedimenti. 1761 si sposò a Sofia Carlotta,
11 re morì nel 1760 all' improvviso figlia del duca diMecklenbourg-
d'anni settantasette, precisamente Strelitz. Buon marito, buon padre,
in un' epoca in cui la sua potenza non conobbe mai né favoriti, né
militare, 1' energia e la saggezza favorite. Semplice e frugale nella
del governo
suo aveano levato sua vita privata, amò di vivere ri-
1' Inghilterra ad un grado di glo- stretto colla sua famiglia. Sua or-
ria e di potere, che non era stato dinaria residenza fu il castello di
sorpassato sotto il regno di nessuno Windsor, portandosi a Londra quan-
de' suoi predecessori. Col mantene- do affari d' importanza ve lo chia-
re Giorgio II un corpo considera- marono. Amò e protesse le scienze
bile di truppe disciplinate nell' An- e le belle arti più de' suoi pre-
nover, la Gran Bretagna trasse decessori della casa di Brunswick,
principalmente la sua influenza pre- ed assai la musica e 1' agricoltura
ponderante nell' Inghilterra. La sua la più necessaria e più nobile del-
morte fu considerata come una le arti : il suo regno, il più lungo
calamità nazionale, essendo amato nella storia d' Inghilterra, fu fer-
dal popolo per 1' affabilità delle tilissimo di grandi avvenimenti, e
sue maniere, e per altre egregie di accrescimento di forza, potenza
doti. L* Inghilterra va debitrice a e splendore Gran Bretagna.
alla
lui dell' istituzione del museo bri- Giorgio III domina col suo regno
tannico, benefizio il più importan- la sua storia politica durante un
te che potesse essere fatto alle mezzo secolo, e questa storia è
scienze ed alla letteratura in ge- quella dell' intiera Europa. Educa-
nerale. Federico Luigi principe di to da lord Bute e dopo la sua
Galles suo figlio primogenito, do- morte da M. Jenkinson poi lord
tato di grandi talenti, ma traviato Stawkesbury e Liverpool, questi e-
da perfide suggestioni, non usò ver- sercitò molto ascendente sul monar-
so di lui quella rispettosa osservan- ca, e fu capo del gabinetto segre-
za che un figlio deve a suo pa- to che governava 1' Inghilterra e
dre : la sua casa era il ridotto dei dirigeva tutte le operazioni politi-
membri dell' opposizione, e fu ve- che cogli altri gabinetti di Europa.
duto sempre combattere con essi Quanto allo stato de'partiti nel-
i progetti presentati dalla corte al l'esaltamento di Giorgio III, è a sa-
parlamento. Il principe di Galles persi, che il partilo whigs trionfante
essendo morto nel iy5o, a Gior- con lord Stanhope e Walpole sot-
gio II successe il nipote Giorgio to Giorgio I, era restato potentis-
III, figlio di detto principe, e nato simo sotto il restio del successore
ING ING 107
Giorgio II. I whigs avevano con- che tempo dopo acquistò pure
servata la loro fraseologia di liber- l'isola di Man. Ma siccome con
tà, ma in fondo eransi costituiti co- tal trattato si restituirono dall' In-
me promotori delle misure le più ghilterra alla Spagna ed alla Fran-
antiliberali, e si andava debitori cia conquiste comperate con molti-
alla loro scuola della sostituzione plici sacrifizi della nazione, crebbe
dei parlamenti settennali ai par- il malcontento: lord Buie, dopo la
lamenti triennali, base primitiva dimissione dr Pitt divenuto mini-
del bill dei diritti del 1688 ; i stro favorito, fu dai tories ripresa
tories erano stati allontanali dagli 1' influenza avevano perduto
che
affari dopo i grandi errori di Bo- colla rivoluzione del 1688, ma pei
lingbroke e del conte d' Ormond ;
successivi avvenimenti lord Bute
la spedizione di Carlo Stuardo era fu assalito da tutti gli scrittori,
troppo recente perchè i tories, riav- massime da Giovanni Wilkes lo
vicinati ai giacomiti o seguaci de- scrittore più rinomato dei whigs, e
gli Stuardi, potessero ottenere una gli odii scoppiarono al fine in
grande importanza nello stato. Non- sommossa. Giorgio III, d' animo
dimeno in seno al torismo era sla- fermo, conoscendo e proteggendo i
to educalo Giorgio III, quantunque diritti del suo trono, compresse e
il gabinetto d' allora non fosse punì i sediziosi. Nel pontificato di
composto che di whigs puri ; la Clemente XIV, il duca di Glouce-
lotta era dunque quivi impegnata, ster fratello del re si portò in R.o-
come in tutta la storia dell' Inghil- ma per osservare le rarità della
terra dopo il 1 688. 11 primo atto capitale del mondo cattolico e del-
di questo principe dopo la sua as- la sede delle belle arti. Appena en-
sunzione al trono, fu il concedere trò nello stato ecclesiastico il Papa
la legge dell' inamovibilità dei giu- deputò ragguardevoli personaggi che
dici ; ma il popolo disgustato per 1' accompagnarono fino alla domi-
gli aumenti di tassa sopra il por- nante. Ivi Clemente XIV gli fece
ter, cominciò a mormorare. Essen- presentare i migliori prodotti del
dosi riavvicinato alla Prussia ed paese, e gli fece illuminare la cu-
alla Russia ne risultò una forza pola della basilica vaticana. Il du-
vigorosa, e continuò le guerre del- ca di Cumberland, altro fratello di
l' avo con attività ; la Spagna si Giorgio III, allorché si portò a
congiunse alla Francia, ed i suc- Roma non ricevè minori distinzio-
cessi degl' inglesi fecero ben presto ni dal Pontefice, per cui il re gli
ricercare la pace. Il trattato di scrisse nella maniera la più grazio-
Parigi del 1763 terminò la guerra sa, per 1' accoglienze fatte ai reali
de' sette anni, assicurando alla Gran fratelli ; gli mandò bellissimi rega-
Bretagna il Canada, 1' isola Capo- li, ed accettò la sua pontificia me-
Bretone, le isole del fiume s.Lo- diazione per riconciliarsi col duca
renzo, la Granada, le Grenadilles, di Cumberland.
s. Vincenzo, la Dominica, Tabago, Nel 1764 incominciarono i tor-
gli stabilimenti sul Senegal, la Flo- bidi che, cagionati dal teutativo di
rida, ed inoltre il diritto di taglia- stabilire delle tasse arbitrarie nel-
re nella baia di Honduras il legno le colonie dell' America settentrio-
du tintura ed il campeggio : qual- naie fondate sino dal i585, prò-
io8 ING ING
«lusserò poscia l'indipendenza degli di ogni onesto suddito, e ciò me-
Slati- Uniti americani. Pitt dichia- diante l' indulgenza di Giorgio HI.
rossi francamente a favore dei co- Tuttavia dipoi nel 1781 nell'In-
loni, e cominciò la sua fulminante ghilterra ebbe luogo una reazione,
opposizione contro gli oppressori di dappoiché i vescovi della chiesa
essi. Dieci anni trascorsero in ne- anglicana congiurarono a danno
si

goziazioni e preparativi di guerra, de' cattolici e con angustia di Pio


e nel giorno 19 aprile 1775 il VI. Tali vescovi presentarono alla
sangue scorse per la prima volta camera de' pari una relazione e di-
per l'indipendenza americana, di mostrazione del numero de' loro
cui furono principali
i campioni diocesani cattolici. In questa si fe-

Franklin e Washington. La dichia- ce che nel 17 17 sotto


rilevare
razione di questa indipendenza eb- Giorgio I se ne contavano soli
be luogo a' 4 luglio 1776, ed quindicimila nella diocesi di Che-
i francesi appassionali per gl'in- ster, dove in detto anno 1781 a-
sorti americani la riconobbero pron- scendevano a 27,288 individui,
tamente. Anche lord Chatham os- ciò che mosse lord Ferres a chie-
sia Pitt, Burke e Fox colla loro dere che fossero rivocati tutti gli
coalizione ed opposizione presero la atti già fatti in favore de'cattolici,
difesa degli americani : giammai in ed insieme privati de'privilegi loro
alcun' epoca della storia d' Inghil- accordati. Per buona sorte de'cat-
terra parlamento
presenterà nel tolici il progetto del lord non es-
una discussione più maestosa, con sendo accettato non produsse can-
mi ministero troppo debole per re- giamento alcuno a danno del cat-
sistervi. Due anni dopo la Fran- tolicismo. Intanto a' 2 1 maggio
cia soccorse gli Stali- Uniti, e la 1783 la pace fu segnata fra la Gran
guerra fra questa potenza e 1' In- Bretagna e gli Stati-Uniti ossia co-
ghilterra scoppiò nel 1779, alla lonie inglesi dell' America setten-
quale prese parte anche la Spa- trionale: in tal modo la madre
gna, che pure riconosceva l' indi- patria rendette finalmente omaggio
pendenza. Poco dopo l'Inghilterra al valoroso e costante eroismo di
dichiarò la guerra all' Olanda. Du- quelle colonie col riconoscerle in-
rante questa lotta sanguinosa il.
, dipendenti. Nel tempo istesso la
debito della Grau Bretagna ascese pace fu conchiusa eziandio con l'O-
a 4> 2 48 milioni di franchi ; al- landa , alla quale fu ingiunto an-
cuni torbidi inquietarono Londra, cora di rendere onore alla ban-
e l' Irlanda chiese la sua indipen- diera britannica ; e colla Spagna che
denza. Nel 1778 il Papa Pio VI ricuperò l' isola di Minorica e la
fu consolato nell'apprendere che in Florida, ma ceder dovette in cam-
parte erano stali moderati ed in bio le isole Lucaie, delle quali si

parie del tutto aboliti alcuni ar- era impadronita nel 1781. La pa-
ticoli del decreto di Guglielmo III, ce colla Francia rese a questo stato
contro i vescovi cattolici e contro gli stabilimenti del Senegal, e la-
i cattolici medesimi esistenti nel- sciò all'Inghilterra molte isole di
l'impero britannico, i quali veni- cui erasi impadronita nell'Indie oc-
vano ripristinali nel possesso di qua- cidentali, e fra le altre Tabago,
si lutti que' diritti che propri sono come pure la libertà di cornine»
1

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dare sulle coste del e di Malabar clesiastici al clero secolare e rego-
Coromandel. Hayder-Aft frattanto lareed a tutti i vescovi di Ger-
combatteva ancora nelle Indie o- mania, con breve apostolico de'2
rientali per la indipendenza di que- novembre , col quale procurò di
sta vasta e ricca contrada , sicco- destare in essi l'antica ospitalità a
me nemico implacabile degli stabili- cui i santi padri esortarono sem-
menti inglesi. La nuova della pa- pre i vescovi e gli ecclesiastici d'o-
ce del 1783 non fu conosciuta che gni classe. In questo medesimo bre-
dopo la sua morte, e suo figlio se- ve Pio VI colmò ben meritati di
gnò un nuovo trattato con la com- elogi la nazione inglese
ed il suo
pagnia delle Indie orientali. Ma h sovrano Giorgio HI, per la gene-
guerra ricominciò nel 1791 e non rosa pietà colla quale accolsero gli
terminò che colla morte di Tippu- esuli francesi che in numero di ot-
Saeb, che peri difendendo la sua tomila erano approdati in Inghil-
capitale, e lasciando l'impero di terra, e dove neppure uno restò
JMissore alla compagnia inglese. sprovvisto de' mezzi onde poter
Intanto rimontando agli anni ad- vivere. Infatti Burke fu il primo
dietro i ministri si successero ra- ad aprire una sottoscrizione di sov-
pidamente gli uni agli altri per : ventori per soccorrerli, la quale dai
buona ventura la scelta del re nel primi del settembre 1792 sino ai
1784 ebbe a cadere sopra \V. Pitt, primi di agosto dell'anno seguen-
il quale Io servì con attività e ze- te, aveva loro somministrato tren-

lo. Neil' anno seguente venne sta- taduemila lire sterline. Inoltre una
bilita la cassa di estinzione, e Sier- questua ordinata dal governo ne
ra Leone fu colonizzata. Nel 1786 produsse per lo stesso fine circa
la Gran Bretagna acquistò l' isola trentacinquemila ; ed il parlamento
del principe di Galles, enei 1787 assegnò somme vistose in vantag-
intervenne colla Prussia negli affari gio del clero francese. Willemont
dell'Olanda; due mesi dopo essa si formò per così dire in favore di
stabilì alla Nuova Galles meridiona- esso un comitato di beneficenza ;

le. Nel 1790 la Spagna cede all'In- ed il re destinò il suo palazzo di


ghilterra una porzione della costa Winchester per dare ricetto a più
nord-ovest dell'America settentriona- di seicento di questi sfortunati e-
le, e nel
1791 prese possesso delle migrati. Il vescovo di Cantorbery
isole. Andam, che però abbandonò fece l'offerta della propria abita-
due anni dopo. Accaduta la teni- zione e di tutti i suoi beni ai ve-
bile rivoluzione di Francia e pro- scovi fuggiti dalla Francia. Insom-
clamata la repubblica , fu dichia- ma quasi tutti i prelati della chie-
rata insieme fiera guerra ed ac- sa anglicana, e quasi tutti i mini-
canita persecuzione alla cattolica stri della medesima, mostrarono di
religione e principalmente ai sacri aver dimenticato la diversità della
ministri di essa. Il Pontefice Pio loro credenza, e che altro non ve-
VI dopo avere nel 1792 invitati dessero in quella legione di vedo-
i vescovi de' suoi stati ad eserci- vi, preti e regolari fuggiaschi, se
tare il loro zelo ed ospitalità coi non che fratelli, come altrettanto
preti francesi esiliati , con eguale si ravvisò in ogni classe di perso-
impegno raccomandò gli infelici ec- ne. Non solo la nazione inglese eb-
no ING ING
be lodida Pio VI, ma in più mo- obbedienza e fedeltà al re, cos'i ad
di sperimentò la gratitudine de' be- essi parlò di Giorgio III. » La be-

neficati e principalmente in nome nevolenza del re vi rende un do-


di tutti la dichiarò 1' abbate Bar- vere questa virtù ; egli e il miglior
rile!, nella sua storia del clero fran- dei sovrani. Il suo impero è pieno
cese da lui pubblicata in Inghil- di dolcezza pei cattolici. Non por-
terra dov' era co' suoi connaziona- tano più questi un giogo duro e
li fuggito, e dedicata per eterna pesante. Essi sono stati liberati dal-
riconoscenza alla nazione medesima. le leggi severe e dalle condizioni gra-
Sino al I7g3 la Gran Bretagna vose a cui erano soggetti. Hanno og-
sembrò rimanere spettatrice della ri- gi dei privilegi. Essi possono servi-
voluzione di Francia ;ma alla vio- re nelle armate ed hanno ottenu-
lenta morte di Luigi XVI essa si di- to di avere delle scuole cattoliche
chiarò col licenziare l'ambasciatore per educazione della gioventù. Il

francese. La convenzione nazionale monarca benefico non ha fatto pro-


armò contro di essa e contro l'Olan- vare gli effetti della sua bontà ai
da; e sette mesi di negoziazioni non soli cattolici del suo regno. Egli
poterono ristabilire la pace nel r 796. ha ancora favoriti e protetti i cat-
L'Inghilterra avendo tolto alla Fran- tolici delle vaste regioni dell'Indie
cia l'isola di Corsica, il parlamen- orientali al suo dominio sogget-
to emanò alcuni decreti, i quali te ". Verso questo tempo Giorgio
furono approvati da Pio VI, pei III diede alcuni segni di alienazio-
motivi riportati nel voi. XVII, p. ne mentale, ed il morale ne restò
277 ove oltre i
del Dizionario, scosso fortemente; fu salva la vita,
decreti che riproducemmo, parlam- ma la ragione cessò di mostrarsi.
mo di altre cose relative all'occu- 11 suo figlio Giorgio principe di
pazione della Corsica, già antico do- Galles poi IV, di vivace
Giorgio
minio della Chiesa romana. Si de- spirito, erasi tutto dato al partito
terminò il Pontefice ad approvare dei whigs, quando nel 1795 suo pa-
i decreti mentovati non solo per- dre gli die in moglie la propria ni-
chè gl'inglesi ne domandarono il pote Carolina Amalia Elisabetta
suo assenso, mentre alcuni sovrani figlia secondogenita del duca di Brun-

cattolici di proprio arbitrio opera- swick- Wolfenbuttel, sfortunata prin-


vano innova7Ìoni contro le cose ec- cipessa cagione di tanti scandali. La
clesiastiche; ma
ancora per condi- trista situazione dè'suoi affari eco-
scendere alle premure di Giorgio nomici decise soltanto il principe
III, cui cercava dimostrare la sua di Galles a maritarsi. Il solo frut-
riconoscenza eziandio per la pro- to di questo matrimonio fu la prin-
messa fattagli di garantire dai ri- cipessa Carlotta maritata nel 18 16
voluzionari-francesi gli stali pontifi- a' 2 maggio al principe Leopoldo
cii é l'Italia tutta, ciò che però non fratello del duca di Sassonia-Co-
potè riuscirgli, oltre ad altri meriti burgo; Leopoldo ne restò vedovo
che quel sovrano avea colla santa Se- dopo aver la principessa partorito un
de. In una lettera de' 1 7 febbraio 1 79/j- estinto bambino nel 18 17, ed è al
scritta da Pio VI ai vescovi e vi- presente saggio re del Belgio. Giorgio
cari apostolici d'Inghilterra per e- e Carolina vissero separati, e fino
soitaili a predicare con tutto zelo dai primi giorni non si videro più
ING ING in
che per convenienza : i tories guada- approfittò per ritirare il bill della
gnarono della popolarità in soste- reggenza che allora discutevasi nel-
nere la principessa. Ma il primo la camera alta.

processo di divorzio incominciò nel- Indebolito Giorgio III per eser-


l'anno 1807, indi segui in mo- citare un'influeuza reale negli affari,
do strepitoso. Dopo
innalzamen- l' egli abbandonò tutto al suo ministro,
to al trono della casa d'Annover e di tempo in tempo si risvegliò
i re d'Inghilterra cercavano le al- per sanzionare le deliberazioni del
leanze di famiglie di Germania, ad suo consiglio. L'Inghilterra collo svi-
oggetto di rinforzare il loro pote- lupparsi la rivoluzione di Francia
re nel centro della confederazione fece mostra di forza politica, sor-
germanica, e di crearvisi un' im- vegliando tutti i movimenti : Pitt
portanza territoriale. Per questo si- per ordine del re prese severe
stema fu combinato il matrimonio misure contro il giacobinismo che
di Giorgio con Carolina di Brun- mostravasi in alcuni punti della
swick, e gli amici del principe ve Gran Bretagna, e ciò precedette
lo persuasero a contrarlo ad onta la rottura colla Francia. Il primo
della sua ripugnanza. Nella ma- febbraio 1 7g3 la convenzione na-
lattia del re in varie circostanze zionale dichiarò la guerra ai ti-

i vvhigs fecero diversi tentativi per ranni del popolo inglese , come
assicurare la reggenza al principe dice il manifesto originale: i gia-
di Galles; ma siccome questi ave- cobini speravano di sollevare i

va perduto d'opinione in tutta l'In- club della Gran Bretagna, e da


ghilterra, furono sempre respinti; ciò ebbero luogo molte leggi re-
dappoiché l'aristocrazia dei tories pressive di molto rigore, decretate
avea preso l'alta attitudine espri- dal parlamento, e persino la so-
mente l'onore e la dignità della spensione deWhabeas corpus. Allo-
Gian) Bretagna. Essa vedeva be- ra cominciò 1' immenso accresci-
nissimo che se durante la rivolu- mento dell'influenza dell'Inghilterra
zione francese il principe di Gal- sul continente e nelle colonie. Men-
les fosse stato incaricalo del go- tre la repubblica francese oltrepas-
verno, sarebbero stati abbandonati sava le frontiere, gl'inglesi agirono
gì' interessi dell'Inghilterra, e biso- segretamente sopra tutti gabinetti i

gnava impedirlo nella crisi in cui dell' Europa, offrendo ad ognuno


laFrancia avea involto il mondo; soccorso d'ogni specie, e nello stes-
non era n vi che i principii tories so tempo introdussero da per tut-
che potessero salvare il governo to mercanzie, combinarono trattati
della Gran Bretagna, e con quei di commercio, e abituarono il con-
principii la costanza nella guer- tinente all'uso delle loro manifat-
ra. Pitt difese la sovranità del par- ture. Da quel tempo appunto gli

lamento materia di reggenza per


in inglesi acquistarono un commercio
allontanare l'innalzamento dei whigs: universale; quindi l'Inghilterra si

venne deciso che prowisoriamente occupò non meno nell'abbattere il

i ministri custodirebbero il sigillo principio della rivoluzione francese,


privato, e che tutto sarebbe fatto che nell'impadronirsi delle sue flot-
per via di commissione. Essendosi te e strapparle ad una ad una le
il re alquanto ristabilito, Pitt ne sue colonie. Nel 1797 l'Olanda,
ii2 ING ING
ad esempio della Spagna, prese il cardinale, residente diplomatico in
partito della rivoluzione, e momen- Londra per Pio VI presso la real
taneamente perdette il Capo di corte, ove fu ammesso onorevol-
Buona Speranza ed una parte dei mente in abito nero ecclesiastico,
suoi possessi e colonie nelle Indie, cosa a quel tempo singolarissima.
il tutto occupato dagl' inglesi, men- Vi celebrò la messa pontificale il
tre il direttorio esecutivo di Pari- vicario apostolico di Londra, e vi
gi inviò Bonaparle in Italia. Po- fecero le quattro assoluzioni tre
scia il direttorio mandò in Irlanda vescovi francesi e quello di Wa-
una flotta, che fu dispersa dalla terford , coli' assistenza di altri un-
burrasca, e l'Irlanda fu preservata dici vescovi francesi aventi alla
da un'invasione che avrebbe colà testa l'arcivescovo di Narbona sic-

trovato de'partigiani fra i cattolici come rifugiati in Inghilterra : mol-


malcontenti. Pitt sostenitore della ti altri signori ancora v'intervenne-
guerra venne appoggiato da Gior- ro nelle tribune a ciò preparate,
gio III negli intervalli del suo ma- benché di comunione diversa. Altre
le, ed il re stesso discusse nel particolarità di questi funerali in
parlamento la proposta dei sussi- Londra le riportammo all' articolo
di che dovevano fornirsi all'Austria Erskine.
per la difesa dell'indipendenza con- Avendo Bonaparte invaso l'E-
tinentale. Nell'ottobre 1797 Bona- gitto, e perciò minacciate le pos-
parte dettò la pace a Campo For- sessioni inglesi neh' India, Nelson
mio con V Austria; e Nelson, il fu incaricalo d'andar dietro alla
Napoleone della marina inglese, flotta francese, e presso Aboukir
comparve sull'Oceano per compri- nel primo agosto 1798 riportò la
mere la lega marittima dell' Olan- celebre vittoria navale ne fu ri- ;

da, della Spagna e della Francia; sultato 1* ingrandimento della po-


e l'odio tra inglesi e francesi di- tenza inglese nel Mediterraneo, ed
ventò più intenso. Intanto avendo il conquisto di Porto-Mahon. Pitt
i francesi occupato tutto lo stato col consenso di Giorgio III prepa-
pontificio, a'20 febbraio 1798 por- rò una nuova coalizione sul con-
tarono via di Pioma prigioniero tinente. La ribellione dell'Irlanda
Pio VI, e dopo averlo trascinato die luogo alla incorporazione di
in diversi luoghi, morì in Valenza questo paese con quello della Gran
di Francia a'28 agosto 1799. Al- Bretagna nel 1800: l'atto più
l'annunzio della sua morte tutto importante di Giorgio III fu l'u-
il mondo ne rimase commosso, e nione completa dell'Irlanda e del-
pochi furono i luoghi che non gli l'Inghilterra. Avendo i francesi tol-
celebrarono funerali. Questi ebbero to all'ordine Gerosolimitano (Fedi)
luogo anche in Londra nella chie- Pisola di Malta, dopo lunghissimo
sa di s. Patrizio : essendo scorsi blocco se ne impadronirono gl'in-
duecento settant' anni circa dalla glesi a'5 settembre 1800, e al mo-
separazione dell' Inghilterra dalla do narralo al citalo articolo. Indi
Chiesa romana, non si erano ivi le flotte inglesi ottennero buoni
mai più celebrate esequie ai Papi. successi sulle spagnuole. Il parla-
A sue spese le fece monsignor Car- mento che a tale epoca si convo-
lo Erskine oriondo scozzese poi cò per l'unione dell'Irlanda e del-
— ,

ING ING n3
procurò per
l'Inghilterra, la prima dei gallo-ispani, ma vi peri Nel-
volta a qiiell' assemblea il nome son l'eroe dell'Inghilterra, e poco
di parlamento imperiale ,
perchè dopo morì Pitt, l'uomo grande di
eranvi tre corone sotto una sola ; in stato. In questo frangente si pen-
esso Pitt si ritirò temporaneamente sò seriamente a far dichiarare l'in-
dal ministero, e per differire d' o- terdizione di Giorgio III, perchè
pinione col re emancipazione
sull' solo godeva qualche lucido inter-
de'cattolici siccome fu creduto. Di- vallo della sua pazzia melanconica;
venuto Bona parte primo console ma il carattere del principe di
della repubblica francese, conchiu- Galles collegato whigs e te-
coi ,

se una tregua, che durò poco, ai mendosi con un cambiamento di


27 marzo 1802; restando agl'in- sistema la perdita dell'Inghilterra,
glesi il possesso delle isole di Ceylan fece abbandonare 1' interdizione, e
e della Trinità. Le animosità fra cercare al re appoggio ai vrhigs
le due nazioni e i due governi che volevano la pace. Pitt avea
continuarono anche durante la pa- altamente fissato il pensiero della
ce: quasi subito incomiuciarono guerra come base essenziale della
le recriminazioni; la stampa in- politica dell'Inghilterra. Giorgio III
glese divenne virulenta, sparlando essendosi ristabilito in salute do-
in ogni maniera della Francia e maudò al ministero whigs chiara
del suo capo. Bonaparte, poco a- spiegazione sopra l'assunto dei cat-
bituato alle forme della libertà tolici irlandesi. E d'uopo sapere
della stampa, si dolse e sdegnò per che la famiglia d'Annover per degli
tutte le dicerie de'giornali. Avendo scrupolireligiosi, e per l'idea stes-
Pitt dopo
Addington ripreso la sa che l'avea innalzata al trono
direzione degli affari con altri, allo- era sempre stala fortemente con-
ra Giorgio III ebbe un ministro traria all'emancipazione de' cattoli-
di forza e d'unità, e trattossi di ci d'Irlanda ; quella casa regnava
grandi preparativi contro la Fran- per la volontà della chiesa stabili-
cia, che colle flotte sue, olandesi ta. Guglielmo III, come dicemmo,
e spagnuole minacciava invadere era giunto alla corona per darne
l'Inghilterra. Questa potenza rian- l'esclusione a Giacomo
II il pro-
nodò la coalizione, del continente tettore del cattolicismo ; ed ecco
contro i francesi, alleandosi colla come fàcilmente si spiega la ripu-
Russia, l'Austria e la Svezia, sta- gnanza dei re della casa d' Anno-
bilendosi per armata cinquecento- ver per l'emancipazione de' catto-
mila uomini. Sfortunatamente la lici d'Irlanda. Il re colse quest'oc-
coalizione mal diretta; Napo-
fu casione per sbarazzarsi di un mi-
leone Bonaparte proclamato impe- nistero whigs contrario alle sue
ratore a' 18 maggio 1804, si por- persuasioni.
tò rapidamente in Germania nel La nuova amministrazione scel-
seguente anno ed ai 2 dicembre
, ta dal re fu in perfetta armonia
nella battaglia d' Austerlitz vide colle sue opinioni ; i tories furono
disfatte le armate austro - russe. destinati a dirigere il gabinetto, e
A' 2 1 del precedente ottobre nel- richiamò Castlereagh, Hawkesbury,
lo strepitoso combattimento navale Canning, Mulgrave e Eldon , non
di Trafalgar gì' inglesi

voi. xxxv. _ ——
trionfarono senza gravi «declamazioni siccome

BMMQti
,

n4 ING ING
amministrazione anti-popolare. La bero in lui appoggio e protezione:
•vittoria riportata da Napoleone ad la campagna di Portogallo e di
Eylau agli 8 febbraio sui russi Spagna fu concertata fra lord Ca-
fece avvicinare al fortunato guer- stlereagh e sir Arturo Wellesley
riero l'imperatore Alessandro 1 nel- poscia duca di Wellington. Il pa-
]' intervista di Tilsit: tale seria po- triottismo della aristocrazia britan-
sizione lasciava l' Inghilterra quasi nica ed il governo sapeva non es-
sola nella gran lotta aperta sul con- servi per l' Inghilterra tregua e
tinente, mentre era in guerra an- riposo finche Napoleone restava al-
che coi turchi. Lord Castlereagh la testa degli affari di Francia ; per
ed i tories si pronunciarono con for- vincere dunque il loro possente e
za per la guerra, e bisognò pro- colossale nemico, con tutti i loro
seguirla con tutta l' energia d' un mezzi prestarono soccorso ai por-
gran popolo. Gl'inglesi s'imposses- toghesi ed agli spagnuoli. Il Por-
sarono della flotta danese che par- togallo venne liberato dai france-
teggiava per Napoleone, trasporta- si, e sir Arturo riportò brillanti
rono il re di Portogallo Giovanni successi in Ispagna mentre l'Au- :

VI nel 1808 nelle sue colonie d'A- stria per le battaglie di Wagram
merica , sconcertando cosi i piani e d'Essling fu costretta segnar la
dell' imperatore de' francesi che , penosa pace di Vienna. Più tardi
procurando avvicinarsi a Giorgio le flotte inglesi s'impadronirono di
JII fu rigettato. Il gabinetto bri- Heligoland, occuparono la Sicilia
tannico ordinò il blocco della Fran- per difenderla dai francesi, con-
cia, e Napoleone quello dell'Inghil- giunsero il Labrador ai loro pos-
terra: il desiderio di vendetta giun- sessi Nuova Bretagna, e con-
della
se al più alto grado di esaltazio- quistarono con ogni mezzo gran
ne, e la Gran Bretagna pose sotto parte dell' Indostan, e quasi tutte
l'armi quattrocentomila uomini, ol- le colonie delle potenze europee.
tre ottantamila marinari. Il blocco Dopo l'inimicizia ed il duello. tra
continentale proclamato da Napo- Canning e lord Castlereagh , es-
leone a pregiudizio degl' inglesi ,
sendosi ritirati dal ministero, di
con decreti dati in Berlino ed in questo divenne capo Perceval.
Milano, venne seguito dall'insurre- Dopo la morte della principessa
zione della Spagna, i cui capi si Amalia figlia di Giorgio III, avve-
posero in relazione col gabinetto nuta a'?, novembre 1810, il re re-
britannico. Frattanto Napoleone nel stò sconcertato in quella poca ra-
1809 consumò l'intera occupazio- gione eh 'eragli rimasta, per cui i

ne dello stato pontificio, sotto va- ministri credettero non dovere più
ri pretesti, uno de' quali fu di a- ritardare 1' organizzazione di un
vere negato Pio VII di chiudere governo nel quale sarebbe stato
ì porti di esso agli inglesi e di capo il principe di Galles, essendo
espellerli da' suoi dominii, quindi i tories persuasi che il di lui spirito
a' 6 luglio il Papa fu strappato da erasi maturato, e eh' egli associa-
Boma e deportato dai francesi in vasi completamente nell'idea d'una
vari luoghi. Avendo Giorgio III resistenza forte e possente contro
riconosciuto le cortes di Spagna, la rivoluzione francese e l'impero
dichiarò che gli spagnuoli trovereb- di Napoleone. I tories quindi non
ING ING n5
esitarono più, ed il bill di reggen- li secondò con tutte le sue forze,

za fu compilato in favore di Giorgio e siccome i tories sono la vera idea


principe di Galles avendo questi , governatrice dell' Inghilterra , ne
formalmente promesso di secon- conseguì un'epoca di energia e di
dare i tories che aveano l' attitudi- costante politica, la quale assodò i

ne per dirigere il governo del pae- destini della nazione. Nel divenire
se, e che niente sarebbe cambiato il principe di Galles reggente d'In-
nel personale del gabinetto. I whigs ghilterra, Napoleone era al suo a-
ingannati dall'amicizia del princi- pogeo di forza e di gloria , e ma-
pe proposero d'investirlo d'un po- rito dell'arciduchessa d'Austria Ma-
tere illimitato, ma invece la reg- ria Luigia ; ma il suo sistema con-
genza fu stabilita con molte restri- tinentale aveva creato da per tut-
zioni il gran sigillo, immagine del-
; to delle inimicizie, le quali destra-
la volontà nazionale, fu consegna- mente erano coltivate dall' Inghil-
to ad una commissione, in una pa- terra. Le pubbliche gravezze a cui
rola l'aristocrazia de'tories riserbossi aveano dovuto soggiacere gl'inglesi
come prima la direzione degli af- per le tasse della guerra , furono
fari politici. Dopo il bill di reg- compensate dalle vittorie del duca
genza cessò effettivamente il pote- di "Wellington in Ispagna, forzan-
re di Giorgio III, ed il suo re- do a ritirarsi marescialli Soult e
i

gno propriamente parlando finì nel Massena, e dai felici successi delle
18 1 1. Il re ritirossi a Windsor a flotte britanniche in tutti i mari;
condurvi vita tranquilla , ed ivi indi Liverpool prese la direzione de-
morì d'anni ottantadue a' 29 gen- gli affari, ed il reggente ruppe t

naio 1820, avendone regnato ses- rapporti coi whigs suoi antichi a-
santa. Dicesi che Giorgio III sia mici eh' eransi pronunziati contro
stato il più zelante protettore del di lui.

metodo d'insegnamento del dottor Napoleone prima di partire per


Lancaster, e ch'egli ripeteva so- 1' infelice spedizione della Russia ,

vente queste parole » io bramo di : fece aperture di pace al reggente,


vedere giungere il tempo che il ma si rispose non potersi stabilire
fanciullo più povero dei tre regni se prima non si fissava un sistema
sarà capace di leggere la Bibbia". europeo, cioè l'indipendenza dell'O-
Fu questo re che tracciò al capi- landa, ed il ristabilimento di Fer-
tano Cook la strada ch'egli dove- dinando VII sul trono di Spagna.
va percorrere per trovare un nuo- Il reggente in segreto preso avea
vo mondo. Comunque egli non sia degl'impegni con Luigi XVII I pel-
mai stato uomo di primo ordine, e rimetterlo sul trono di Francia; gli
non abbia preso che una parte inter- avvenimenti sembravano favorire la
rotta agli avvenimenti del suo re- previdenza del principe, la cui ca-
gno, questo fu magnifico ne' risul- pacità e fermezza sempre più si

tali, mentre dotò l'Inghilterra del- accresceva. Napoleone nella campa-


la sua unità politica, e della sua gna di Russia correva all'ultima
grandezza territoriale. Sì lungo re- sua rovina, ed il gabinetto britan-
gno può epilogarsi in un sol pen- nico reputò salva la causa euro-
siero : Giorgio III educato fra i to- pea. Adottò varie misure diploma-
ries, ripose in essi la sua fiducia, tiche, la prima fu quella de' sussi-
, ,

116 INO ING


flii con la Russia, e con la
trattati vennero dappoi interamente rego-
Prussia che separassi dalla Fran- late nel congresso di Vienna, del
cia, quindi Bernardotte re di Sve- quale pure trattammo al citato ar-
zia fu alleato i sussidii di guerra : ticolo Germania. Le leggi costitu-
ammontarono 8 3 a trenta
nel 1 1 zionali in Inghilterra interdicono
milioni di lire sterline. L'Austria ai re ed ai reggenti di sortire dal
si uni alla coalizione, e con questa regno senza un permesso del parla-
Murat re di Napoli; un' insurrezio- mento imperiale, e pertanto il prin-
ne si fece scoppiare in Olanda ; non andò a Parigi per
cipe di Galles
tutto disponevasi per lo slogamen- vedere la maggior parte de'sovrani
to del vasto impero Napoleonico d'Europa, ma i sovrani stessi vi-

e la Gran Bretagna divenne il cen- sitarono Londra nel medesimo an-


tro ove si diressero tutti gli affa- no. Il re della Gran Bretagna rien-

ri. La disastrosa e memorabile dis- trò ne' suoi possessi d' Alemagna ,

fatta di Napoleone in Russia fu aumentati ed eretti in regno di


compita, la sua confederazione Pie- Annover, di cui il primo a por-
nana si disciolse, lord Wellington tarne il nome fu Giorgio III.

sconfisse l'armata del re Giuseppe L'Annover era stato dai francesi


Bonaparte presso Vittoria a' 1 i occupato nel i8o3, quindi da essi
giugno, e la sorte dell' Europa fu ceduto ai prussiani nel 180?. La
decisa nei campi di Lipsia a' 18 Prussia ben presto essendosi alleata
ottobre 1 8 1 3. Il grand'esercito de- ai nemici della Francia, l'elettora-
gli alleati passò il Reno a' ?. i di- to passò di nuovo in potere dei
cembre, e si avvicinò a Parigi ro- francesi, e 1807 una parte di
nel
vesciando ogni ostacolo, mentre esso entrò nel nuovo regno di
lord Wellington passata la Bidassoa Westfalia, restando l'altra in pote-
si portò nel cuore dell'impero fran- re della Francia, che ne formò nel
cese. I persuase gli al-
Alessandro 1810 i dipartimenti dell'Ems orien-
leati a marciare sopra Parigi che tale, dell'Ems superiore, delle Boc-
aprì loro le porte a'3 i marzo i8i4- che del Weser e delle Bocche del-
A' 6 aprile fu proclamato re di l'Elba nell' impero francese. Que-
Francia Luigi XVIII, ed agli i i sto stato di cose durò sino al 18 r 3:
del medesimo aprile Napoleone ri- i francesi essendo allora forzati di
nunziò all'impero, venendogli con- abbandonar l'Aleraagna, l'elettorato
cesso per luogo di soggiorno l'i- fu restituito integralmente ai suoi
sola dell'Elba in sovranità. Ma tut- antichi padroni, e siccome per gli
to quello che precedette, accompa- anteriori politici avvenimenti la di-
gnò e segui tanti avvenimenti, già gnità elettorale era stata abolita
lo descrivemmo altrove, e partico- così fu eretto in regno nel 18 14
larmente agli articoli Francia e a' 12 ottobre. V. Impero ed Elet-
Germania. Lord Castlereagh si por- tori DEL SACRO ROMANO IMPERO. Fu
tò a Parigi e negoziò di concerto fattogovernatore del regno d'An-
colle altre potenze, alla presenza di nover Adolfo Federico duca di Cam-
molti de' sovrani alleati, il trattato bridge, figlio di Giorgio III.

del 20 maggio, il quale si può con- Tra i sovrani che ritornarono


siderare come 1' atto costituzionale il Pontefice Pio
alle loro sedi vi fu
delle grandi relazioni europee, che VII, divenuto segno dell'universale
JNG ING 117
ammirazione, pei patimenti e co- trattenne in compagnia del suo cl-

stanza d'animo di cinque anni di inico per lo spazio di mezz'ora.


deportazione. medesimo giorno Il Quindi ambedue furono introdotti
che entrarono in Pari-
gli alleati alla tavola de' cardinali il popolo :

gi, il Papa fece il suo solenne in- romano dimostrò pubblicamente la


gresso in Bologna, e durante il suo sua gratitudine ai sovrani alleati
soggiorno in tale città ebbe varie ed ai loro ministri, e tra le accla-
conferenze con lord Bentinck co- mazioni ve ne furono pel re Gior-
mandante in capo le forze britan- gio III e per la nazione inglese.
niche in Italia e nel Mediterra- A Rimini Pio VII era stato incon-
neo ; dicesi che il generale inglese trato dal celebre cardinal Consalvi
nell'ultima conferenza offrisse al san- già suo segretario di stato, e giun-
to Padre in nome del principe ti ambedue a Foligno, il Papa su-
reggente cinquantamila zecchini per bito lo dichiarò ambasciatore straor-
le spese del viaggio, se deve cre- dinario a Luigi XVI II per recla-
dersi al Pistoiesi tom. Ili, p. i8r, mare contro il trattato di Tolenti-
ma non pare che sia vero. Pio no, conchiuso tra il suo predeces-
A II entrò trionfante in Roma a'24 sore Pio VI e la repubblica fran-
maggio. Prima di entrarvi si trat- cese, ed ancora con la missione di
tenne e prese ristoro nel casino risiedere i sovrani
presso dimoranti
Glieli alla Giustiniana, tenimento in Siccome poi l'imperato-
Parigi.
dell'agro romano, cosi detto dalla re di Russia ed il re di Prussia
famiglia Giustiniani sua antica pro- doveano partire per Londra, in un
prietaria, lunge sette miglia dalla al principe di Mettermeli rappre-
capitale, e chiamato ancora Bor- sentante dell'Austria, per combina-
ghelto e Casteduccia. Ivi erano pre- re gli affari da trattarsi nel con-
parate tic tavole per il necessario gresso generale di Vienna, per que-
rinfresco, una pel Pontefice, l'altra sto istesso motivo, e per rivendi-
pei cardinali, la terza pel suo se- care i diritti della santa Sede, vi
guito. In questo luogo incominciò si portò eziandio il cardinale ,

l'io Mia fare pubhlicamente co- anche per ringraziare il principe


noscere quanto era grato agli sforzi reggente, e ringraziare il ministero
dell Inghilterra in favore della Se- inglese della parte che avevano pre-
de apostolica, giacché dopo il rice- sa agi'" infoi tunii del Pontefice. 11

vimento' del re Carlo IV e sua principe reggente accolse la corte-


reale famiglia, in uu alla regina sia dei sovrani che lo visitarono,
di Etruria, e della duchessa di con tutta la magnificenza propria
Chablais, si degnò ricevere con di- del governo britannico; allora egli
stinzione Roberto Fagan console era più che mai dominato dai suoi
generale del re della Gran Breta- gusti di fabbricare, avendo restau-
gna per Malta ed isole
la Sicilia, rato il palazzo di Saint-James^ e
adiacenti, e volle che assistesse alla superbamente abbellito il castello
sua mensa unitamente all'altro in- di "Windsor. La visita dei sovrani
glese cav. Dodwel presentato dal a Londra fu segnalata dalla rinno-
console, e siccome quest'ultimo era vazione delle antiche cerimonie in-
in istato di convalescenza, Pio VII glesi, fino al punto che Alessandro
io lece sedere e dopo il pranzo Io 1 imperatore di Russia, e Federi-
n8 ING ING
co Guglielmo III re di Prussia, i ma, bramano quasi tutti fare o-
quali avevano poco fa rovesciato il maggio al Papa che regna, e sono
gigantesco potere di Napoleone, fu- accolti benignamente e con distin-
rono acclamati dottori nelle uni- zione. Le fila dei negoziati che sep-
versità di Cambridge ed Oxford pe ordire il cardinal Consalvi a
con tutte le formole alquanto cu- Londra , sortirono poco dopo un
riose de' tempi antichi. esito felice al congresso di Vienna,
Quanto al cardinal Consalvi in per dove senza frapporre indugio
Inghilterra, fu questa laprima vol- rivolse i suoi passi. I biografi del
ta dopo due secoli che gì' inglesi gran cardinale narrano, che il prin-
di buon grado vedessero rivestito cipe reggente tanto prese a stimar-
delle proprie insegne un cardinale lo, che sovente gli scrisse collo sti-

comparire in Londra, dove la ple- le della familiarità e della più sin-

be costumava bruciare l'effigie del cera amicizia. Aggiungono , che


Papa. Questo cangiamento allora quando il valentissimo pittore La-
fece tanto maggior meraviglia, quan- wrence venne mandato a Roma
to che sapevasi che lord Grenville per farvi il ritratto di Pio VII,
pochi anni innanzi avea fatto il ri- ebbe pure speciale ordine di ese-
troso per ricevere come ministro guire anche quello del cardinale,
del re una lettera del Pontefice siccome effettuò. Tali e tante fu-
romano, e monsignor Caleppi pas- rono le cordiali attenzioni fatte co-
sando per Londra era stato obbli- stantemente dal cardinale agl'in-
gato a deporre l'abito di prelato. glesi che si recarono in Roma, che
.All'opposto allora si vide il cardi- tutti restarono invaghiti e grati del
nal Consalvi nella qualità di am- complesso delle qualità che in lui
basciatore o legalo pontificio am- ammiravano. Inoltre il cardinal Con-
messo da lord Castlereagh a pre- salvi ebbe relazione colla contessa
sentare le sue credenziali, indi in- d'Albany cognata del cardinal di
trodotto alla presenza del principe York, siccome protetto ed amato
reggente ed accolto con distinto fa- da questi, e massime colla bene-
vore, prevenuto dalla illustre fama merita delle arti, la duchessa di De-
che di lui risuonava come uno dei vonshire, che Roma ed Italia per
primari diplomatici del nostro tem- molti anni onorò. Contrario il car-
po, confermata dal suo maraviglio- dinale ad accettare protettone, di
so tratto, pronto e vasto ingegno. buon grado si fece protettore del
Cadde in siffatta guisa, per riguar- collegio inglese di Roma.
do a Pio VII ed al suo degno mi- Le festività grandiose e le pom-
nistro, quel muro di separazione pe nazionali che occuparono l'In-
che per due secoli e più durava ghilterra per gli ospiti sovrani du-
Ira Roma e Londra
cominciò , e rante il mese di giugno 1 8 1 4> fu-
da indi in poi quel!' amichevole rono seguite dalle dissidenze dome-
corrispondenza che poscia riuscì di stiche del reggente e di Carolina
tanto vantaggio ai cattolici sudditi sua consorte : questa una gli scrisse

della Gran Bretagna : al presente lettera commovente, ed il principe


gl'inglesi di qualunque setta o par- dichiarò di non voler con essa rap-
tito, e d'ogni sesso, che in folla e porti se non pel mezzo officiale
di frequente si conducono in Ro- d'un segretario di stato. Alimenta-
ING ING 119
va e manteneva la contrarietà di protettorato della repubblica delle
Giorgio per sua moglie, l'essere isole Jonie, e fece delle città an-
questa interamente confidata ai ra- seatiche come altrettanti magazzi-
dicali, ed avere per consiglieri Brou- ni de' depositi di mercanzie e ma-
gham e Whitbread, laonde era il nifatture che inondarono la Ger-
simbolo dell'opposizione. Dopo il mania. Al congresso di Vienna la
trattato del 1814 e la fondazione del Gran Bretagna fu rappresentata da
regno de'Paesi Bassi coll'unione del- lord Castlereagh ; la diplomazia
l' Olanda al Belgio , il gabinetto inglese allora cangiò carattere, e
inglese che n'era stato l'autore a- per bilanciare l' ingrandimento del-
veva pensato che per costituire una la potenza russa, conchiuse il fa-

gran forza ed un' intima unioue moso e segreto trattato della tri-
del nuovo regno coli' Inghilterra ,
plice alleanza coli' Austria e colla
niente era più essenziale quanto Francia, per opera del principe di
un'unione di famiglia, e si deter- Mettermeli, lord Castlereagh e Tal-
minò il matrimonio della princi- leyrand ; trattato che offese pro-
pessa Carlotta figlia del reggente e fondamente Alessandro I. Framez-
di Carolina, col principe Gugliel- zo a tali differenze Napoleone fug-

mo d'Orange erede della nuova gito dall' isola dell'Elba sbarcò il

corona , posto sotto la tutela di primo marzo 1 8 1 5 a Cannes ; do-


lord Wellington. Per effetto de'ma- po qualche esitanza, prodotta dalla
neggi della madre, Carlotta audò singolarità dell'avvenimento, l'Eu-
a ricovrirsi presso di Carolina, ropa intera si mosse contro di lui,
e dichiarò altamente di non voler- ed il principe reggente seguì l'im-
vi acconsentire, e che non avrebbe pulsione degli altri , malgrado la
accettato altro sposo tranne il prin- più viva opposizione dei whigs e ;

cipe Leopoldo di Sassonia-Cobur- siccome erasi a' 24 settembre 18 14


go, che dal 1 8 1 4 era alla corte a Gand conchiusa la pace cogli Stati
d' Inghilterra . Alessandro I coo- Uniti di America, l' Inghilterra fu
però a mezzo di sua sorella la prin- in grado di poter disporre di tutte
cipessa d' Oldemburgo a sventare le sue forze.
il matrimonio col principe d'Oran- Il duca di Wellington prese il

ge, e l'antipatia di Carlotta per comando dell' armata alleata nel


questo operò il resto. Tutto pro- Belgio, ed il reggente di proprio
dusse dello scandalo e schiamazzo, pugno gli affidò i destini della
ed i radicali coi whigs moderati coalizione e della guerra nazionale.
dichiararonsi contro il padre. In- Ai 18 giugno il duca riportò com-
tanto 1' Inghilterra si assicurò i pleta vittoria su Napoleone, che
conquisti del Capo di Buona cadde per sempre dopo un nuovo
Speranza ,- le isole di Francia e regno di cento giorni il duca col- :

dì Ceylan quelle Heligoland 1' armata anglo-prussiana marciò


, d'
colle loro dipendenze e nomina- sopra Parigi, ove nuova situazione
tamente Bodriguez e le Sechel- si aprì per 1' Inghilterra che si-
le, di Tabago, di s. Lucia e di gnoreggiò coi prussiani le negozia-
una parte della Guiana olande- zioni, non essendo ancora i russi
se; inoltre all'Inghilterra venne ri- entrati nella linea militare. Napo-
conosciuto il possesso di Malta e il leone spontaneamente si diede in
I2 o ING ING
mano agi' inglesi, che lo rilegarono è il primo circondario del sepolcro
Dell' isola di s. Elena sull' oceano che non era permesso di aprire
Atlantico equinoziale, fra 1' Africa che con 1' autorizzazione del gover-
e America meridionale. Quest' i-
l' natore dell' isola nel mezzo di una
;

sola fu scoperta nel i5oa da d. estensione di un mezzo jugero circa,


Giovanni di Noya portoghese che coperta di zolle erbose, al di sopra
ne prese possesso in nome del suo delle quali s' innalzano cinque sali"

sovrano, chiamandola s. Elena, rami ricadono ci piangenti, i cui


perchè la vide il giorno della festa sulla tomba, e due peschi della
di questa santa. I portoghesi in Cina, vi ha un' inferrata di forma
una bella valle vi fabbricarono 'quadrata. La pietra funehre com-
una cappella, che distrutta dagli posta di tre pezzi di marmo non
olandesi riedificarono nel 1610. presenta alcuna iscrizione ; la cava
Qualche tempo dopo gli olandesi sepolcrale è formata egualmente
s' impadronirono dell' isola sino al- di marmo ; il feretro di Napoleone
lora disabitata, vi fecero delle pian- posto su quattro cavaletti che s' in-
tagioni ed aumentarono gli anima- nalzano sopra terra era composto di
li portativi dai portoghesi. Nel quattro bare : la prima cioè l'in-

i65o 1' occuparono gì' inglesi, e terna d'acajù, la seconda di latta,

tolta loro dagli olandesi nel 1673, la terza di piombo, e la quarta


subito la ricuperarono e quindi pure di acajù su quest' ultima si:

bene fortificarono. Carlo II allora scolpì il titolo di generale dei fran-


\a cedette alla compagnia delle In- cesi. Si depose in questa bara il
die orientali, che la rimise al go- suo abito militare, il suo cappello
verno nel 1 8 1 5 oude , ricevervi divenuto per la sua forma, per
Napoleone Bonaparte, il quale vi così dire, un monumento storico,
giunse verso la fine del novembre. e la spada che portava alla batta-
A. epoca un nuovo governatore
tal glia d' Austerlitz. Presso al monu-
vi fu nominato per conto del go- mento evvi una piccola fontana
verno inglese, ed alcune potenze quadrata, le cui estremità erano
continentali v' inviarono dei com- spesso visitate dall' illustre perso-
missarii. Non vi fu allora un pun- naggio. Dopo la morte di Napo-
to solo dell' isola che non fosse leone, per guardia straordinaria si

posto al sicuro d' ogni sorpresa, e lasciarono solo quindici uomini al


precauzioni di ogni sorta furono sepolcro, e l'isola fu restituita alla
impiegate severamente, onde ren- compagnia. Avendo la Francia do*
dere un' evasione impossibile. Qui- mandato ed ottenuto dall' Inghil-
vi moiì Napoleone il 5 maggio terra le spoglie mortali di Napo-
1821, inelà di cinquantadue anni. leone, mandò a s. Elena una spe-
In vicinanza ed all' ovest della pia- dizione sotto il comando del reale
nura di Longwood e al nordest principe di Joinville, che le ricevet-
del pico di Diana verso il centro te in consegna a' i5
settembre
dell' isola, sta il sepolcro che sino 1840; e portate a Parigi furono
al 1840 racchiuse le ceneri di que- depositate nella chiesa degl' invali-
st'uomo straordinario, al quale si di, dove a' i5 dicembre gli furono
giunge per un viale di giranei. Un celebrati magnifici funerali.
circuito di legno di forma elittica, Essendo 1' Inghilterra in piena


ING iuta 121
pace, nacque quindi la divisione, 1* emancipazione delle colonie spa-
le dispute interne presero luogo in guuole, a mezzo degli agenti ingle-
vece delle grandiose discussioni si sparsi per 1' America meridiona-
della guerra, onde i partiti si at- le, onde trovarsi de' compratori pei
taccarono con maggior furore. Il prodotti delle manifatture Dal .

parlamento dovendo spesso accor- 1816 al 1819 la storia dell' Inghil-


rere in aiuto delle prodigalità del terra è limitata nell' interno a que-
reggente, violentissimi dibattimenti sta lotta, i cattolici d' Irlanda e
si accesero in tali occasioni. Can- gli operai. Un tristissimo avveni-
ning si procurò una posizione mo- mento sopravvenne ad affliggere pro-
derata in mezzo agli stessi tories, fondamente la famiglia reale. La
non offese mai i whigs, e la sua principessa Carlotta eh' era quasi
antica amicizia colla principessa la speranza del partito whigs mori
Carolina contribuì a mantenerlo in improvvisamente a' 5 novembre
sufficiente situazione coi radicali. 1817, dopo aver sposato il principe
L' Inghilterra nel i8i5 aveva mol- Leopoldo di Sassonia - CoburgOj e
te profonde piaghe a guarire la ; fu cagione di gran lutto. Intanto
prima di tutte era la situazione 1' Inghilterra fu agitata dal carbo-
dell' Irlanda. Anche tempi del-
nei narismo e dalle società secrete che
la guerra la più ardente, l'eman- minacciavano tutte le monarchie
cipazione dei cattolici era stato europee, quali si trovarono co-
le
1' oggetto delle romorose di-
più strette prendere delle misure con-
a
scussioni nel parlamento si aveva- : tro questo nuovo pericolo; mentre
no cercati mezzi di restituire un
i la costituzione dell' Inghilterra per-
poco di libertà a quelle popolazio- metteva le libere associazioni, pri-
ni sofferenti degli uomini stessi
; vilegio inerente a qualunque citta-
molto dediti alla causa europea si dino inglese. Lo stato dell' Inghil-
erano dichiarati per gì' irlandesi, terra al principio del 18 19 diven-
cosi lord \\ ellesley era stato uno ne spaventoso, massime perchè la
dei difensori generosi dei cattolici ; classe degli operai moriva di fame;
egliaveva abbandonato il ministe- la pace produceva quel male che
ro pel suo dissenso in quest' argo- non avea potuto cagionare la guer-
mento dall' opinione personale del ra. Allora fu che lord Castlereagh
principe reggente. Questo era di assunse il sistema repressivo con
fatto uno dei punti sul quale il diversi bill, e poco dopo morì nel
principe non voleva cedere, come 1820 Giorgio III, e la corona rea-
erede in ciò delle massime della le passò definitivamente sul capo
casa di Brunswick la rivoluzione: del reggente Giorgio IV, che inol-
del 1688 essendo fondata sopra il tre divenne il secondo re d' An-
principio protestante, qualunque nover.
concessione ai cattolici sembrava Il principio di questo regno fu
una mancanza di fede al giuramen- segnalato dalla cospirazione di Ar-
to dei re d' Inghilterra. La secon- turo Thistlewood onde proclamare
da difficoltà aveva relazione agli la repubblica d' Inghilterra, e 1'
Ir-
operai ed alle manifatture ; da landa si rivoltò: i provvedimenti
questo ebbero luogo le pratiche di repressione si eseguirono ener-
latte dull' Inghilterra per defluire gicamente. Un imbarazzo da' più
122 ING ING
serii venne indi suscitato a Giorgio tiche; Castlereagh non godette più.
IV: sua moglie, dopo aver percorso della popolarità, quando maggio-
la
la Grecia, la Palestina, e dimorato ranza incerta del parlamento di-
successivamente a Venezia, Milano chiarossi da quel momento per
e Roma, all' innalzamento al trono 1' emancipazione de' cattolici
d' Ir-
del marito ritornò in Inghilterra per landa; una proposta di Canning
assumere scettro e corona, ed es- sui cattolici passò alla camera dei
servi acclamata regina inWestmin- comuni e non fu rigettata che da
ster. Il re profondamente commos- quella dei lordi un tal risultamen-
;

so dichiarò di voler intentare un to condusse ad un cambiamento di


nuovo processo di divorzio con- ministero, ed al suicidio di Ca-
tro di lei forme più solen-
nelle stlereagh che inclinava a conceder-
ni , accusandola apertamente di la più tardi. Roberto Stewart vi-
avere avuto che fare con 1' ita- sconte di Castlereagh marchese di
liano Bartolomeo Bergami suo ciam- Londonderry, colpito da demenza
bellano ed aliti ancora. Mentre la si uccise con un temperino a' 22
regina era 1' idolo del popolo, e agosto 1822. Canning quindi diven-
1'alderman Wood le offrì la sua ne capo del governo, personaggio
casa in Londra come palazzo della non amato da Giorgio IV, per cui
maestà reale, non dandosi ascolto non fu, se non dietro di lunghe
ad accomodamenti vantaggiosi, il negoziazioni e per la forza della
processo incominciò, e vennero fat- necessità, che il re accettò Canning
te delle rivelazioni scandalose. La come capo del gabinetto. Tutto
regina persistè nella sua ostinazione, ciò accadde durante il congresso di
nel giorno della coronazione di Verona, e le transazioni diploma-
Giorgio IV preseti tossi alle porte tiche che prepararono la guerra di
dell' abbazia di Weslminsler per Spagna. Siccome con Canning la
ricevere la santa unzione, ma le rivoluzione andava a trovare un au-
porte furonle chiuse in faccia, e siliario nell' Inghilterra ovunque
centomila persone delle classi più. essa avesse potuto presentarsi vit-
popolari, che gridavano viva la re- toriosa, Giorgio IV volle rimanere
gina, indi vennero disperse dalla for- straniero agli atti politici di quel
ammalata
za armata; la regina cadde ministro ; la sua . fiducia reale fu
dopo pochi giorni mo-
di afflizione, e specialmente riposta nella camera
rì a'7 agosto 182 1, in età di cin- dei lordi, la quale diventò intie-
quantaquattro anni. Secondo il suo ramente uri potere di resistenza.
testamento lasciò 02111
o sostanza al Le petizioni giunsero poscia da
giovane William Austin suo figlio, ogni lato, e siccome comuni ave- i

ed il suo corpo a Brunswick, ove vano già dato il guadagno di cau-


con grandi onori venne deposto sa ai cattolici, lord Giovanni Russell
nelle tombe di famiglia, tra V avel- sperò di far passare il suo bill di
lo padre e del fratello. Frat-
del riforma, una delle più antiche idee
tanto 1' indipendenza dell' America dell' opposizione, tendendo la Gran
spaguuola si sviluppò, le potenze Bretagna alla riforma della sua
ponti Dentali reputarono necessario costituzione. Giorgio Canning essen-
di prendere straordinarie misure do morto agli 8 agosto 1827, il

per arrestare le opinioni demoera- re detertninossi a cagione delle cir-


ING ING 123
costanze a formare un miniatelo di IV acconsenti alla proposta del
tories e di whigs moderati sotto la bill, ed anche sulla camera
influì

presidenza del visconte Goderich. dei lordi per prepararne 1' adozio-
Volendo 1' Inghilterra soddisfare il ne. Leone XII (Fedì) , zelante
voto generale che domandava 1' e- Pontefice, non potè vedere i risul-
mancipazione greca, conservando tati dell' impegno de' vescovi catto-
insieme 1' impero ottomano, il du- lici d' Inghilterra pel bill di eman-
ca di Wellington firmò il proto- cipazione, del quale, e in che con-
collo il quale costituì 1' indipenden- siste, parlammo ancora a detto suo
za della Grecia (Vedi); quel pro- articolo, come delle votazioni che
tocollo divenne la base del trattato ebbero luogo pel medesimo, dappoi-
del 5 luglio 1827 fra la Russia, ché egli mori a' io febbraio 1829,
la Francia e 1' Inghilterra. Diven- e il bill fu accettato a' iZ febbra-
Ciò che precedette poi 1' eman-
tando la situazione europea ogni io.

giorno più. seria pei progetti della cipazione lo diremo verso il ter-
Russia contro la Porta, il re chia- mine di quest' articolo. Avvenimen-
mò agli affari il duca di Wellington, to dunque che formerà epoca nel-
il conte d' Aberdeen, Peel, e tutta la stona del cristianesimo, si fu
la parte illuminata e forte del 1' emancipazione de' cattolici nel-
partito tories. Con
tali uomini il re la Gran Rretagna ; il bill vin-
fu bene che la diplomazia
sicuro to nella camera de' comuni dal-
d' Inghilterra sarebbe diretta per l'eloquenza di Peel venne a' 3i
strade sostenute e decise, e ne vi- marzo, giorno cui in Roma esal-
de piena prova allorché in parla- tavasi Pio Vili, recato nella ca-
mento il duca di Wellington procla- mera de' pari dal duca di Wel-
mò quasi una grande catastrofe il lington, quindi ad onta dell' oppo-
combattimento di Navarino dato sizione de' vescovi e del clero angli-
intieramente a vantaggio della Rus- cano, Giorgio IV vi appose la sua
sia. Quella parola eccitò le violenti reale sanzione a' i3 aprile. Di
mormorazioni del vecchio partito un tal felice successo originariameu-
liberale di Europa, ma svelava il te parte del merito
si deve attri-
senso profondo e nazionale della buire Pio VII, ed ai consigli
a
politica dei tories. Quel partito senti del cardinal Lorenzo Litta prefetto
egli stesso il bisogno., nella crisi della congregazione di propaganda
diplomatica la quale andava pre- fide. Quel Pontefice, come si scor-
parandosi, di disporre gli animi ge dal suo breve del 1816, dettalo
alla condiscendenza ed eliminale collo spirito più soave di evangeli-
qualunque opposizione. Per sba- ca conciliazione, avea rimarcato da
vazzarsi prima di tutto dalle diffi- un canto lo zelo de' vescovi catto-
coltà interne, e togliere ogni sog- lici d' Irlanda, e dall' altro avea
getto di discordia che potesse an- dileguato quegli inveterali pregiu-
cora esistere nella Gran Rreta- dizi contro il papismo, che alimen-
gna , determinò il duca di Wel- tavano la contrarietà politica del
lington a proporre 1' adozione del governo iuglese. Pio Vili poi vol-
bill d' emancipazione de' cattolici le porre il suggello al giubilo uni-
d' Irlanda, misura incessantemente versale del cattolicismo : nel con-
sollecitata nel parlamento. Giorgio cistoro de' i5 marzo i83o annove-
i?4 ING ING
rò al sacrocon generale
collegio te il diviu culto in più chiese. Il

tripudio della nazione inglese un venerabile fratello Tommaso, vesco-


personaggio nato in Londra ri- : vo come dicemmo di Amicla, pen-
porteremo qui appresso un brano sando di dover emulare 1' immen-
dell' allocuzione perciò pronunziata sa, e degna di essere ognor predi-

dal Papa ai cardinali. cata, largita del suo padre verso


»» Non dubitiamo, venerabili fra- le cose sacre, non perdonò a mai
telli, che siamo per far a voi cosa spesa alcuna per promovere 1' in-
iratissima nell' odierno giorno, nel cremento, i vantaggi, il decoro del-
quale proposto ci abbiamo di ag- la cattolica religione, della quale
gregare all' amplissimo ordine vo- ad esso non v' ha cosa più cara,
stro, personaggi illustri, che per le e per accorrere al sollievo e al

loro viriti e pe' loro meriti verso ristoro de' miseri bisognosi. Lui
la Chiesa e la Sede apostolica degni per questi e sì fatti meriti insigne
ne sembrarono di essere da noi all' amplissimo ordine vostro ben
della dignità cardinalizia fregiati. volentieri abbiamo deliberato di
Ed in primo luogo nomineremo il ascrivere, affinchè porgiamo in tal
venerabile fratello Tommaso Weld guisa nuovo argomento di esalta-
vescovo di Amicla inpartibus e coa- zione maggiore a tutti i cattolici
diutore del vescovo di Kingston del regno britannico, già esultanti
nell' Allo Canada . Nato egli di per la recente promulgazione di
nobilissima stirpe e congiunto di leggi a loro vantaggio più miti,
sangue alle primarie famiglie del- nel quale avvenimento noi rendia-
l' Inghilterra, un padre ebbe in sor- mo le grazie che maggiori si pos-
te, il quale fra le altre doti che sano a Cristo Signore autore d' o-
1' adornavano fu commendato per gni bene ". Il cardinale Weld fu
sì grande pia liberalità, che i reli- anche fatto prolettore del collegio
giosi espulsi dalle per patrie sedi inglese in Roma, ed ivi morì dopo
calamità de'tempi, accolse, alimentò essere stato in conclave per 1' ele-
e loro fece dono di un palazzo zione del Papa regnante, e fu se-
magnifico, nel quale presentemente polto nella sua chiesa titolare di
la maggior parte de' nobili e catto- s. Marcello, ove ancora riposano le
lici giovani inglesi al culto della ceneri della degna figlia Maria Lu-
religione, alla bontà de' costumi, ad ciache fu moglie a lord Clifford.
ogni maniera di lettere e di scien- Compianto da tutti, i suoi funerali
ze viene egregiamente addottrinata. furono per distinzione onorati dalla
Né si contenne fra questi termini presenza del Pontefice Gregorio
la generosa carità dell' ottimo ge- XVI. V. Weld Tommaso Cardi-
nitore. Eresse dalle fondamenta un nale
convento, in cui trovassero asilo i La ragione di slato già da gran
religiosi trappensi passati di Fran- tempo esigeva dal governo inglese
cia in Inghilterra : fabbricò per le col bill questa specie di manumes-
monache salesiane una casa nella sione, perciocché escludere ormai
quale anche al presente due sue non si poteva più, senza grave pe-
figliuole niellano santissima vita: ricolo di funeste conseguenze, dai
soinmiuisliò a larga mano quanto diritti civili pressoché la quarta

occorreva a sostenere decorosameu- parte de'cilladini. E verameute de;-


INO i?.T

starasi ne' fedeli una santa conso- Dopo avere Giorgio approvato IV
lazione al considerare la rapidità il bill dell' emancipazione de' cat-
de' progressi che fatto avea il cat- tolici, aumentandosi violenti acces- i

tolicismo nella sola Inghilterra, an- si di gotta, morì a'26 giugno i83o
che innanzi alla promulgazione del d' anni sessantanove, senza lasciar
bill
; poiché a Manchester dove nel figli. Gli successe il suo fratello Gu-
1772 trovavano appena settecen-
si glielmo Enrico duca di Chiarenza,
to cattolici, se ne contavano ormai tanto nel regno d' Inghilterra che
42,175; del pari a Liverpool sei- in quello di Annover, col nome di
milaseicento cattolici dopo il 1789 Guglielmo IV. Sotto la reggenza
eransi 48>867. Il
accresciuti a ed il regno di Giorgio IV, il go-
novero delle cappelle che dapprima verno inglese adoperò potenti mez-
erano sole quarantacinque, nel 18 14 zi per ridonare all' Europa la tran-
giungevano a quattrocentodieciotto. quillità, ed il principale e formida-
Erano queste distribuite in quattro bile suo nemico Napoleone si diede
distretti, di occidente, di settentrio- in braccio agli inglesi come a ne-
ne, del mezzo, e di Londra, sotto mici generosi. La Gran Bretagna
la spirituale giurisdizione di vicari pervenne al più alto grado di suo
apostolici. Il distretto di Londra splendore e potenza esterna ; estese
conteneva settantadue cappelle, dié- il suo commercio neh' America
ciotlo delle quali nelle città o nei meridionale, ed ampliò neh' India
contorni. Subito dopo la promul- ed altrove le sue vaste possessioni ;

gazione del bill si accrebbero in- indi furono cangiati in qualche par-
contanente di diecimila cattolici te i possessi dell'Oceanica, contro
nella sola Inghilterra, e tra questi i possessi olandesi sul continente
molti personaggi cospicui. Era stata indiano. L' interno dello stato fu
celebre nel 1824 la conversione più volte molestato per violenti
diWright, illustre compagno d'ar- commozioni sediziose in varie con-
mi del duca di Wellington; ma tee, che sembravano derivare in
più di recente fece in tutto il re- parte dalla miseria del popolo, ma
gno una gagliarda impressione Gior- la vigilanza e la forza delle leggi
gio secondogenito di lord Spencer, bastarono a reprimerle ; finalmente
il quale ascritto al clero anglicano provide leggi furono pubblicate on-
vedeasi già aperto 1' adito a quel- de maggiormente favoreggiare il

1' episcopato. Dopo un sermone, in commercio, e fu stabilito il siste-


cui con la maggior virulenza avea ma di deposito per riesportazione
declamato contro il Papa e i dom- delle merci straniere.
ini cattolici, sentissi ali' improvviso Guglielmo IV era terzo figlio
colto, come un altro s. Paolo, da di Giorgio III, e nacque nel 176?
un colpo vittorioso della grazia di- a Windsor: la storia del suo re-
vina. Rinunziò tosto agli agi dome- gno è di un alto interesse, giac-
stici , allo splendore di un' alta ché il suo avvenimento si raccosta
dignità, e corse a Roma per rin- ai primi giorni del i83o; l'In-
chiudersi nel collegio inglese, affine ghilterra ha rappresentato negli ul-
di apprendere le verità della fede timi torbidi dell' Europa una sì
cattolica, e dedicarsi al servigio del gran parte, ed ebbe a prendere
Signore nel ministero ecclesiastico. la più alta ingerenza in tutti i
i 26 ING ING
gravissimi fatti occorsi ne' «ette an- da questa unione ricevettero una
ni del regno del re Guglielmo IV, piccola pensione. Straniero a tutti
fra' quali la caduta della linea pri- gli avvenimenti, avendo veduto pas-
mogenita de' Borboni. Questo prin- sare sotto i suoi occhi 1' impero
cipe destinato sino da fanciullo alla Napoleonico, e la restaurazione di
marina, secondo le consuetudini Luigi XVIII, il duca di Chiarenza
della famiglia regnante in Inghilter- cominciò a divenire un personag-
ra, si sottopose come l'ultimo marina- gio importante quando si vide la
io a tutte le funzioni del suo grado probabilità che la corona potesse
sotto Fu presente a tre
Nelson. cadere in sua mano. I principali
o quattro combattimenti dei più del parlamento lo costrinsero a
perigliosi nei mari dell' America contrarre un matrimonio degno di
nella guerra cogli Stati-Uniti. Dopo lui, laonde separatosi da mistriss
aver subiti gli esami venne fatto Jordans, che ne morì d'afflizione,
luogotenente nel 178^, e nell'an- agli 11 giugno 18 18 sposò Ade-
no seguente capitano di fregala ; laide Luigia Teresa, figlia di Gior-
indi secondo le leggi inglesi che gio duca di Sassonia -Meiningen.
accordano un titolo a tutti i prin- La vita del principe rimase pacifi-
cipi della casa d' Annover, fu crea- ca, né adottò veruna aperta divisa
to duca di Chiarenza e di s. An- nelle gravi questioni delle parti
drea^ e conte di Munster. AH' ori- che agitarono 1' Inghilterra : nulla-
gine della rivoluzione francese do- dimeno comparve qualche volta al-
vendo duca prendere un partito,
il la camera dei lordi col conte Grey,
manifestossi pei whigs moderati, e e per tal mezzo ottenne una certa
visse coi primari membri del par- aura popolare, tutti rammentando
lamento zelatori di quella bandiera. che avea servito con distinzione
Il mare avendo richiamato il duca nella marina, e tutti sanno quale
di Chiarenza nel 1790, sostenne esso entusiasmo hanno gì' inglesi pei
una bella campagna contro gli spa- vecchi marinari che hanno acqui-
gnuoli, e venne promosso al grado stato qualche gloria. Il duca di
di contr' ammiraglio. Entrato in Chiarenza mostrando lealtà, manie-
dimestichezze con mistriss Jordans, re schiette e ruvide nell' esprimer-
una delle più. celebri attrici di si, convenivano esse al popolo in-
Covent-Garden, ad onta delle ri- glese mirabilmente ed alle sue pub-
mostranze di sua famiglia che vo- bliche abitudini. La rinomanza di
leva fargli contrarre matrimonio, lui, chiamato il prode e rustico
visse lungamente con essa. Da sif- marinaro, formò un contrasto con
fatta unione nacquero dieci figli 1' impopolarità del suo fratello Er-
naturali, de' quali ultimamente no- nesto duca di Cumberland ; e quan-
ve erano ancora viventi. Nel 181 1 do dovette ascendere al trono, la
alla morte di sir Peter Parker, nazione 1' accolse con tutta lealtà,

il duca venne promosso al grado perchè va superba del dominio


di comandante di flotta. La vita de' mari.
domestica del principe e quasi ma- Prima di parlare del suo me-
ritale con mistriss Jordans lo sot- morabile regno, occorre dare uno
trasse a tutte le politiche combi- sguardo all'Europa come la lasciò
nazioni ; e tutti i figli procreati Giorgio IV. La restaurazione della
1NG ING ia 7
casa di Borbone nel i8i4> a con- nistero Polignac. Questo nuoTo ga-
fessione dello stesso Luigi XVIII, binetto, senza essere affatto anti-
si deve agli sforzi dell' Inghilterra russo, fu nulla Jimeno costituito
per contrappeso alla preponderan- più assai dei precedenti negli inte-
za russa, che nell'influenza erasi ressi dell'Inghilterra: l'imperatore
ingrandita smisuratamente. Dopo i Nicolò I se ne mostrò malconten-
cento giorni di Napoleone la que- to, e P influenza del suo amba-
stione della casa d'Orleans presentossi sciatore Pozzo di Borgo a Parigi
in linea parallela con la restaurazio- soffrì una crisi. Essendo il mini-
ne della linea primogenita. Calco- stro Polignac un pegno di ritor-
lando l'Inghilterra su questa allo- no verso i tories, esso venne spez-
ra manifestamente inglese, come zato aspramente dalla spedizione
contrappeso alla Russia quando ,
d' Algeri disapprovata anche da
dopo il settembre 18 1 5 i Borbo- Talleyrand. Nel veder la Francia
ni se ne allontanarono, accrescen- prendere all'esterno un' attitudine
dosi a Parigi l'autorità russa col di forza e di risoluzione, l'Inghil-
licenziamento di Talleyrand pel du- terra cruciata, ed il du-
ne restò
ca di Richelieu ; e tutti i ministri ca di Wellington più volte se ne
che poscia si successero, esclusiva- dolse col duca di Lavai ambascia-
mente si consacrarono all' alleanza tore francese a Londra ;
quindi la
colla Russia. In quel tempo insor- società dei vrhigs non fu stranie-
se perciò in Inghilterra una oppo- ra alle idee di rivoluzione; una
sizione costante contro la casa di gran procelia stando per irrom-
Borbone della linea primogenita; pere sulla casa di Borbone, la
e la guerra di Spagna pose al Gran Bretagna assecondandola non
colmo l' irritazione, sino a pentirsi volle più saperne della linea pri-
il gabinetto britannico di quanto mogenita. In mezzo a questi avve-
avea fatto nel 181 4 per Luigi nimenti il duca di Chiarenza ven-
XVIII. Prevedendosi combinazioni, ne inualzato al trono a'28 giugno
il partito del conte Grey si pose i83o, col nome di Guglielmo IV,
in relazioni con Talleyrand, e si 1' amico cioè del conte Grey il
favellò della possibilità di una ri- quale conservava relazioni col du-
voluzione eguale a quella del 1688, ca d'Orleans, e senza spingere gli
d'un innalzamento della linea se- avvenimenti, si attesero come con-

Re
condogeniti d' Orleans.
Chiarenza avea conosciuto di per-
Il duca di seguenze
o inevitabili,
L' incoronazione di Guglielmo
sona il duca d'Orleans Luigi Filip- IV nella chiesa di Westminster si
po durante il suo soggiorno a Lon- celebrò con somma splendidezza,
dra; e Giorgio IV quando era onde imprimere maggiore possanza
principe di Galles fu amico di all'autorità reale. Conservò il mi-
Filippo di lui padre, e solo si ri- nistero tories presieduto dal duca di
tirò dalla sua relazione quando lo Wellington, anco perchè la persona-
vide votare contro Luigi XVI. lità militare del duca poteva es-
Succeduto nel 1824 a Luigi XVIII sere di gran contrappeso al cospet-
il fratello Carlo X, questi nell'in- to della Russia, che minacciava
tendimento di dare una soddisfa- l'oriente, ed esercitare preponde-
zione all'Inghilterra formò il mi- ranza per la bellicosa fama che
,

ia8 ING ING


godeva. Frattanto clamorosi fu Iti pure terminò i suoi giorni il du-
accaddero sul continente; gli erro- ca d'Angoulème suo figlio. Intanto
ri della restaurazione, le impru- i deputati Francia a' 7 agosto
di
denze de' ministri di Carlo X, offrirono corona di re de' fran-
la

trascinarono alla rovina la linea cesi al duca d'Orleans Luigi Fi-


primogenita. Lavai
Il duca di a- lippo. Questi con lettera autografa
vea tenuto d'occhio con gran sol- partecipò la sua esaltazione al re
lecitudine a tutti i progressi dei Guglielmo IV col quale avea avu-
malcontenti, e degP intrighi del- to delle relazioni, e siccome il du-
l' Inghilterra contro la linea pri- ca di Wellington e i tories l'ac-
mogenita de'Borboni, ed avea ap- colsero come un fatto presagito e
preso dallo stesso duca
di Welling- compiuto, il monarca inglese si af-
ton che alcuno appoggio non sa- frettò rispondere che si congratu-
rebbe prestato a Carlo X, e che lava, e lo riconosceva re de'fran-
esistevano delle relazioni intime cesi. La determinazione del re d'In-
tra la casa d'Orleans ed i capi del ghilterra servi di primo esempio
parlito whigs in Inghilterra, qua- i all'Europa per riconoscere in Lui-
li dovevano necessariamente salire gi Filippo il nuovo re de' francesi,
al potere in conseguenza di un siccome successivamente si effettuò.
movimento rivoluzionario in Fran- Allora questo principe fu sollecito
cia. Il duca di Lavai avea deter- designare per l'ambasciata d'Inghil-
minato di avvertirne a voce Car- terra un diplomatico eminente che
lo X, ma quando giunse a Calais godesse della sua intiera fiducia
trovò che la rivoluzione erasi giù nella persona di Talleyrand, con
consumata a Parigi, nelle famose ottimi risultati. Nel giungere a
giornate 28 e 29 luglio
de'27, Londra egli riprese le antiche re-
i83o, come dicemmo nel volume lazioni massime col conte Grey, ed
XXVII, pag. i44 del Dizionario. uniti insieme dedicaronsi con ogni
Nondimeno il duca di Lavai volò sforzo ad indebolire i tories, non
travestito a Rambouillet ov'era essendo il parlamento più compo-
fuggito Carlo X; gli espose le si- sto degli elementi conservatori , e
nistre disposizioni del ministero in- formandosi le un senso
elezioni in
glese, e Io supplicò di cercare un whigs e quasi radicale. Indi ma-
appoggio nelle proprie forze, e di ncggiaronsi presso Guglielmo IV,
non portar fiducia nel gabinetto il duca di Wellington come avea
britannico. Carlo X prestò grande preveduto dovette ritirarsi pel prin-
attenzione alle cose esposte dal du- cipio rivoluzionario con tanta for-
ca di Lavai; ma l'energia manca- za scoppiato a Parigi ed a Brus-
va, ed in luogo di ricorrere alla selles, ed il re elesse primo mini-
sua spada ed al coraggio de' suoi stro il conte Grey, che divenne
soldati che pregavano di porsi
lo l'intermediario di quasi tutte le ne-
alla loro testa, recossi a cercare goziazioni col re Luigi Filippo. In
rifugio in Inghilterra e si offerse tal modo preparassi il trattato del-
cattivo ai nemici di sua casa. Non la quadrupla alleanza , uno dei
avendo conseguito nulla, Carlo X punti che il principe Talleyrand
passò nella Scozia ed in Germa- considerava come la base stessa
nia, e morì in Gorizia (Vedi), ove della nuova dinastia; ed whigs
i
IXG ING 129
trovarono sommo vantaggio in quel re a Londra alcune conferenze di-
trattato per le loro relazioni al- plomatiche, che in breve si este-
l'esterno, giacche prendendo per sero a tutte le difficoltà della si-
punto di partenza l'alleanza delle tuazione d' Europa. L' Inghilterra
rivoluzioni meridionali, essi vi rav- pretesa alleata della Francia si op-

visarono una forza per opporsi al- pose vivamente alla demolizione
l' impresa della Russia. Avendo il delle fortezze sulle frontiere bel-
partito rivoluzionario rovesciato lord giche, egiammai volle riconoscere il
Wellington, bisognò passare ad al- duca di Nemours figlio di Luigi
tre concessioni. Le istituzioni ingle- Filippo come re dei belgi. Dopo le
si sono fondate sopra due princi- rinunzie del duca di Wellington
pii, la legge politica e la legge re- e di Peel, il re affidò la direzione de-
ligiosa, e per dire meglio tutte le gli affari ai lord Melbourne come
cose si epilogano nella chiesa e capo, Palmerston e Russell. Occu-
nello stato. La legge politica era paronsi immediatamente degli affa-
stata interamente rovesciala dal ri dell'Europa, la questione belgi-
bill di riforma ossia cangiamento ca fu spinta al termine, conservan-
dell' istituzione aristocratica nella dosi le fortezze, ed esaltandosi al
stessa sua base. La legge religiosa trono il principe Leopoldo di Sas-
non appariva meno importante nel- sonia-Coburgo che rinunziò al re-
le istituzioni inglesi corpo ec-
: il gno di Grecia. Leopoldo fu fatto re
clesiastico che chiamavasi la Chiesa di Grecia nel i83o, col protocollo
stabilita era in Inghilterra una di Londra, dai plenipotenziari del-

delle basi costitutive dell' ordine le tre potenze alleate, dignità che
territoriale; le decime, i livelli di da lui accettata agli 1 1 febbraio,
qualunque specie aveano reso ric- rinunziò a' 2 1 maggio, e poscia
chi i membri del clero anglicano. nel giugno i83i fu eletto re del
Ora, se i borghi privilegiati erano Belgio. Eguali pensieri si manife-
stabiliti nell'antica costituzione per starono nelle negoziazioni relative
dare un'immensa forza all'aristo- alla Spagna, contro l'influenza del-
crazia, i benefizi ecclesiastici veni- la casa di Borbone e il patto di fa-
vano egualmente distribuiti ai ca- miglia ch'eccitava da lunga pezza in
detti delle primarie famiglie; eran- Inghilterra la più profonda antipa-
vi delle decime ragguardevoli e dei tia.Videsi quindi un Borbone pren-
benefizi devoluti ad ogni prosapia der l'armi contro un altro Borbo-
alquanto elevata nella Gran Bre- ne, e la Francia inabissare la Spa-
tagna. Un arcivescovato o vesco- gna sua naturale alleata. La situa-
vato produceva sino a diecimila zione degli affari incominciò a far-
lire sterline di rendita, ed i bene- si molesta per Guglielmo IV. Il
fizi di tal natura si ripartivano co- partito radicale erasi tanto conside-
me gioielli brillanti tra i membri rabilmente accresciuto, da formare
più importanti dell'aristocrazia in- la maggioranza ministeriale in li-

glese. mone ni partito irlandese del ce-


La rivoluzione del Belgio (T'edì), lebre O'Connel!, per chiamare coi
complicando l' interesse di diversi whigs una riforma nella chiesa sta-
principi e quello degli stati limi- bilita , e che il parlamento interve-

trofi, l'Inghilterra propose di apri- nisse negli affari ecclesiastici, accioc-


voi. xxxv.
9
r

i3o ING ING


che la chiesa anglicana avesse a re all'adozione dell'opera di lord
trovarsi più in armonia coi novel- Russell; mostrossi più tenace anco-
li interessi; e questa situazione ap- ra quando si trattò di modificare
pariva minacciosa pei principii re- i principii fondamentali della chie-
ligiosi del monarca in favore del- non
sa stabilita; gli strapparono che
la chiesa stabilita. Finché non si alcune nomine isolate poco giove-
trattòche di riforma parlamentaria, voli per ciò a modificarne la mag-
Guglielmo IV consenti ad ogni co- gioranza. Tale fermezza screditò in
sa; non solamente i cattolici ve- qualche parte la sua popolarità;
devansi emancipati , ma consegui- fu violentemente attaccato dalla col-
vano eziandio l'eguaglianza di di- leganza dei radicali e di O'ConnelI ;

ritto : parlavasi eziandio di una si dichiarò in termini formali che


riforma nel parlamento, e l'antica se il re non amava di condiscendere

idea radicale dei triennali parlamenti ad una promozione i ministri pi- ,

sorgeva in numerose petizioni. Il re glerebbero l'impresa sopra sé stes-


non ne rimase perturbato, né tale mo- si senza consultarlo: imperocché a

strossi alla riforma delle leggi cri- quest' epoca il parlamento veniva
minali, il cui partito fu vinto in dominato dall'unione dei whigs e
quest'epoca: ma poiché si trattò di dei radicali. In mezzo a siffatte op-
riformare la chiesa stabilita, videsi il posizioni e resistenze la vita di
monarca opporre una resistenza im- Guglielmo IV tirava innanzi ma-
mediata e tenace a tutti i proget- laticcia. Egli amò teneramente tutti

ti di lord Piussell. Tuttavolta, sic- i suoi figli naturali, a' quali con-
come in Inghilterra i membri del ferì titoli di nobiltà e terre con
gabinetto non serbano molti riguar- rendite: al primogenito nel 831

di alle opinioni personali del re, il die il titolo di conte di Munster


billvenne sviluppato nel parlamen- da lui portato nella sua giovinez-
to ed ascoltato con favorevole at- za , ma in tale anno perdette la
tenzione dalla camera dei comuni ;
più prediletta delle sue figlie, la-

ma era sufficiente il conoscere gl'in- dy dell' Isle-Dudley. Ogni sua con-


dividui componenti la camera dei solazione veniva formata dalla fa-
lordi, per convincersi che ogni bill miglia; simile a suo padre Gior-
contro la chiesa sarebbe ripulsato. gio III, i suoi costumi erano sem-
In questa guisa la prerogativa reale plici , amava la vita domestica, e
trovò un puntello nel corpo aristo- fuggiva le rappresentanze e le pom-
cratico, ma per quanto Guglielmo pe. La sua vita sedentaria contri-
IV un buon
fosse stimolato a creare buì allo sviluppamento di un asma,
numero non volle acconsen-
di pari, cui associandosi l' idrope di petto,
tirvi, avendo una specie di venera- finalmente a' io giugno 1837 una
zione per la camera de'Iordi, che dichiarazione portata da lord Rus-
considerava come una grande malle- sell, e datata da Windsor-Castle,
veria della costituzione. fu resa pubblica dall'araldo d'ar-
Guglielmo IV erasi già veduto, mi. » Piacque Onnipossente di all'

intorno al bill della riforma parla- liberare dalle sue sofferenzeil no-

mentaria nel r 83 i, opporsi costan- stro ottimo e grazioso sovrano, il


temente alla promozione di alcuni re Guglielmo IV. Sua maestà spi-
pari che avrebbero potuto contribui- rò questa mattina alle due ore e
, ,

ING ING i3i


undici minuti ". Nello stesso tem- Concilii cT Inghilterra.
po, secondo l'antica consuetudine
il segretario di stato invitò il lord Il primo fu tenuto nell'anno
podestà a far suonare la campana 601 o 604 circa, al quale Spel-
maggiore della cattedrale di s. Pao- man dà il nome di Synod. TVigor-
lo.La sua amministrazione passò niens. ed è pur chiamato Britan-
tranquillamente senza torbidi in- nicum. Sant'Agostino di Cantorbery
terni, e senza guerre all'esterno. vi esortò sette vescovi bretoni , e
Ebbe però a sostenere una lot- i loro dottori o sapienti, a cele-
ta assai decisa contro il torrente brare la festa di Pasqua la dome-
straripato de'le idee radicali, e vi- nica dopo la XIV
luna di marzo,
desi costretto a sancire il bill della e di amministrare il battesimo se-
riforma, nell'atto stesso in cui pre- condo l'uso della Chiesa romana
vedeva le conseguenze di sì gran- come ancora di predicare concor-
de scossa nella costituzione ingle- demente il vangelo agi' inglesi. Ma
se questa riforma parlamentaria
: que' vescovi e sapienti ostinati a-
era tendente a ripartire più equa- vendolo ricusato, Agostino pre-
s.

mente la scelta de' rappresentanti disse loro quelle sciagure che po-
della nazione. Gli successe la sua scia si verificarono. Diz. de' con-
nipote Vittoria regina della Gran cila.
Bretagna e dell'Irlanda, nata nel secondo concilio ebbe luogo
Il

1 8
1
9 dal principe Edoardo duca nell'anno 644 a Phare, abbazia di
di Kent e Stiathern conte di Du- donne nel Norlhumberland , per-
blino quarto tìglio di Giorgio III, ciò detto Pharense, sotto i re GSwi
e della principessa Maria Luigia ed Alchfrido, ad istanza di s. Ilda
figlia del duca di Sassonia Saalfeld- abbadessa del monistero. Vi si trat-
Cobourg che restò vedova nel 1820. tò sopra alcune questioni della di-
La regina Vittoria regna saggia- sciplina, e principalmente sulla ce-
mente; nel 1840 a' io febbraio si lebrazione della Pasqua , e venne
sposò col principe Alberto di Sas- determinato che si celebrerebbe
sonia Coburgo e Gotha figlio del nella domenica che segue imme-
duca Ernesto. Da questo matrimo- diatamente il XIV della luna di
nio nacquero a' 1 1 novembre 840 1 marzo, in opposizione agli scozzesi,
la principessa Vittoria Ade'aide: ai i quali la celebravano nella prima
9 novembre 1841 il principe di domenica dopo il XIII di detta lu-
Galles Alberto Edoardo; a' i5 a- na ; dal che ne conseguiva, che se
prile 1843 la principessa Alice; quella domenica cadeva nella XIV
ed a' 6 agosto 1 S44 ^ duca di luua, celebravano essi la Pasqua
York Alfredo. Nel regno d' Anno- nello stesso giorno degli ebrei. Spel-
ver poi successe a Guglielmo IV man, Concil. Angl. tom. I, p. i55.
il fratello Ernesto Augusto ottavo Il terzo fu celebrato nell' anno
figlio di Giorgio III, principe reale 673 ad Hertfort sotto il regno di
dellaGran Bretagna ed Irlanda Lotario re di Kent. Teodoro ar-
duca di Cumberland e di Bruns- civescovo di Cantorbery vi presie-
wick-Lunebourg, il cui figlio è il dette, e furono pubblicati dieci ca-
principe reale Giorgio Federico. noni relativi alla celebrazione del-
la Pasqua, ai diritti dei vescovi, ai
132 ING ING
beni ecclesiastici, ai doveri del clero il concilio ed ne stabilirono
il re
in generale, ai sinodi annuali, ed in ogni Pagi all'anno
provincia.
alla santità ed indissolubilità del 894; Angl. t. I. Verso la fine del
matrimonio. secolo nono si tennero parecchi
Il quarto concilio fu tenuto nel concilii da certi vescovi di gran vir-

680 e venne presieduto da Teo-


, tù che punivano con pene canoni-
doro arcivescovo di Cantorbery. In che i principi sregolati. Diz. de con-
esso si accettarono i cinque conci- cilii.

lii generali di Nicea, d'Efeso, di L'undecimo concilio del 969 fu


Calcedonia, e i due di Costanti- presieduto da Dunstano arcive-
s.

nopoli, cioè tanto quello contro gli scovo di Cantorbery. Furono es-
eutichiani, che quello contro i mo- pulsi dalla chiesa gli ecclesiastici

noteliti. Questo concilio da alcuni è incontinenti, e vennero in loro ve-


considerato dubbio. ce sostituiti de' monaci : questo con-
Il quinto si adunò nel 692 da cilio fu nazionale. Ecco un brano
quasi tutta l' Inghilterra, secondo del discorso che si recitò da s.
Èeda ad istanza del re Ina, per Dunstano sopra lo sregolamento
riunire i bretoni coi sassoni, i quali de' chierici. « I loro abiti dissoluti
quantunque cristiani, differivano an- e il loro gesto indecente mostrano

cora in moltissime pratiche come che l'interno non è regolato. Quale


la Pasqua. è la loro negligenza pegli uffizi di-
Il sesto fu nel 705 nella pro- vini? Appena si degnano assistervi
vincia di Mercia, ed in esso ven- nelle vigilie; e par che vengano
ne ordinato di scrivere contro l'er- alla messa per ridere, anziché per
rore dei bretoni, riguardante la ce- cantare. Eglino si abbandonano agli
lebrazione della Pasqua. Angl. t. I. eccessi della mensa e del letto. Ec-
Il settimo fu tenuto a Celchyt co in qual maniera s' impiega il
nel regno di Mercia l'anno 7g4> in- patrimonio del re e dei privati, i
presenza di nove re, di quindici quali si sono esausti per sommi-
vescovi, e di venti duchi. Il re Of-' nistrare di che sollevare poveri ". i

fa regalò molti benimonistero al Ilsanto arcivescovo ordinò poi con


di s. Albano martire. Angl. t. I. un decreto solenne, che tutti i ca-
L'ottavo ebbe luogo nell'820. nonici, preti, diaconi e suddiaconi
Cenedrite abbadessa e figlia di Ce- osservino la continenza , o lascino
nulfo re di Mercia, diede solenne le loro chiese, e ne affidò la ese-
soddisfazione a Wulfredo per di- cuzione a due vescovi che furono
Terse terre, che il re suo padre con essolui i ristoratori della disci-
avea usurpato alla chiesa di Can- plina monastica in Inghilterra. Diz.
torbery. Angl. t. I. de concilii; Regia toni. XXV; Lab-
Il nono ed il decimo furono te- bé tom. IX; Arduino toni. VI;
nuti nel 904 e 900, il primo per Angl. tom. I.
alcuni nuovi vescovi, il secondo pel Il duodecimo nel 1072: l'arci-
re Edoardo figlio maggiore di Al- vescovo di Cantorbery fuvvi dichia-
fredo. In questo si lesse una lette- rato primate di quello di York.
ra del Papa Benedetto IV, colla Angl. tom. I.
quale lagnavasi che il re lasciasse Il decimo terzo nel 1074: ven
il paese di Wessex senza vescovi: ne in esso ingiustamente depo
,

ING ING i33


ilo s. Wulstano vescovo di Wor- ventesimo terzo nel iS56 sotto
Il

cester. Regia tom. XXVI; Labbé il cardinal Polo legato della santa

tom. X; Arduino tom. VI. Sede, e fu chiamato concilio na-


Il decimoquarto nel 1073 fu re- zionale.
lativamente alla disciplina ed ai co- Sui concilii d' Inghilterra scris-
stumi, massime sopra le donne e se Enrico Spelman, Concilia, de-
i fanciulli, che per timore aveano creta, leges, constitutiones in re ec-
preso il velo o l'abito religioso. clesiarum orbis Britannici ad an-
Angl. tom. I. Nel 1093 vi fu un'as- nulli 1 53 1 . Questa compilazione
semblea di vescovi d' Inghilterra , de' concilii d'Inghilterra è divisa in
per ordinare s. Anselmo arcive- due parti ; la prima arriva sino al
scovo di Cantorbery. Angl. t. I. 1066, la seconda sino al i53r.
Il deciaaoquinto concilio fu te- La prima fu ristampata nel 1640.
nuto nel iog5 contro il Papa Ur- Comprende i concilii tenutivi dallo
bano II, il quale venne difeso da stabilimento del cristianesimo in
s. Anselmo arcivescovo di Cantor- Inghilterra fino al 1 066 ; la secon-
bery, che fu perciò rimandato e da contiene i concilii tenuti fino al
deposto. Angl. tom. I. tempo dello scisma di Enrico Vili :

Il decimosesto del 1167, in cui di questa seconda parte ne fu be-


i vescovi in Northampton citarono nemerito Dugdale perchè vi ag-
avanti il sommo Pontefice s. Tom- giunse più della metà del volume.
maso di Cautorbery, perchè oppo- David Wilkius ci diede, Concilia
nevasi al decretato nel conciliabolo Magnae Britanniae et Hiberniae
di Clarendon. Angl. tom. I. a synodo Verolamensi anno 44*3,
Il decimosettirao fu celebrato nel ad Londinensern 1 7 1 7 ; accedimi
1 1 83. Angl. tom. I. constitutiones et alia ad historiam
Il 1 188
decimottavo venne nel anglicani spectantia, ivi 1736. È
adunato a Guntington nel Nor- una ristampa dei concilii di Spel-
thampton, per le imposizioni ne- man con numerose aggiunte. No-
cessarie alla guerra santa di Pale- teremo che i concilii riportati di
stina e per far leve di soldati. Angl. sopra sono i soli inglesi non bri-
tom. I. tanni; e quanto all' ordine, cosi li

decimonono nel 1 34-1 contro


II notammo non perchè tali sieno ri-
quelli che vanno brigando benefi- conosciuti per ordine di tempo
zi ecclesiastici, essendone ancor vi- ma solo per dargli qui un ordine
vi i possessori. Labbé tom. I; Ar- progressivo.
duino tom. VII; Angl. tom. II.
Il ventesimo nel 1400 relativa- Altre notizie sul cailolicismo e pro-
mente ad una decima e mezza ac- testantismo dell' Inghilterra , e
cordata al re Enrico IV. Angl. delle sedi vescovili, ordini reli-
tom. II. giosi e collegi. Stato presente e
Il ventesimoprimo nel 1402 so- vicariati apostolici d' Inghilter-
pra le contribuzioni e contro i ri- ra , compreso quello di Gibil-
belli. Angl. tom. III. terra.
Il ventesimosecondo nel 1404
sul medesimo argomento. Angl. t. Fu già l'Inghilterra chiamata Li

HI. terra de'sanli, vi si tennero molti


i34 ING ING
concilii come si può vedere nei di lutti i vescovi, al quale assiste-
citati autori ed in questo Diziona- rono i seguenti. Lanfranco metro-
rio ai rispettivi articoli de'luoghi politano, Tommaso arcivescovo di
ove furono adunati, e vi fiori il York, Willesrao di Londra, Val-
monachismo, laonde a questo spe- chelino di Worcester , Erimanno
cialmente deve attribuirsi la con- Syraburnensis, Remigio di Dorcas
versione di tanti popoli di questo o Lincoln, Erfasto Helmeanensis o
regno, dappoiché i monisteri ar- di Norwich, Stigando Slequensis,
rivarono al novero di seicento. Osberno di Oxford, Yilstano o
Numerose furono le sedi vescovi- Guilstano IVirìceslrensìs, Gualdero
li ove fiorirono dotti e santissimi di Hereford, Gisone di Wels, Pie-
vescovi, suffraganei dell'arcivescovo tro di Lichfield, di Durharn
di Cantorbery primate d'Inghilter- assente; il vescovo di RolF, vacante.
ra e dell' arcivescovo di York,
,
Ad un concilio chiamato generale
compresi in due provincie eccle- del 1127 assisterono i seguenti ve-
siastiche; non esseudo questo il scovi: Guglielmo di Cantorbery, Gu-

luogo di parlare di quelle di Sco- glielmo di Winchester Ruggero ,

zia e d' Irlanda, trattandosene ai di Salisbury, Everardo di Nor-


loro articoli. Sotto all' arcivescovo wich, Sigelfido di Chichester, Ric-
di Cantorbery furono sottoposti i cardo d' Hereford Godofredo di
,

vescovati di Londra ; Winchester Bath, Giovanni di Ross, Guglielmo


cui si unì Dorchester ; Rochester ; d'Excester, Alessandro di Lincoln,
Ely o Heli ; Norwich che riunì Erveo d' Ely, Bernardo di s. Da-
le sedi di Dunwich, Elmham e vide, Urbano Glamorgalensis o di
Thetfort ; Peterborough ; Lincoln Landaff, e David di Bangor. Ne fu-
cui si unì Dorcester e Lexce- rono assenti Turstano di York ,

ster ; Lichfield colla residenza a Simone di Worcester, e Randulfo


Conventry ; Worcester ; Hereford ;
di Dunholm. Morti erano Riccar-

Gloucester ; Oxford ; Chichester do di Londra e Roberto di Con-


cui si unì Seolsei; Salisbury cui ventry. La notizia d' Inghilterra
si "unì Wilton e Sherburn ;Exe- dell'abbate Milon nel 12^5 ci dà
ter cui sio unì Cridia Devon- il seguente catalogo de' vescovati.
shire e Cornovaglia con residen- Cantorbery metropoli, Londra, Rolf,
za a Bodmin; Wells con resi- Chichester, Excester, Winchester,
denza a Batti uniti; Bristol; Lan- Bath, Salisbury, Worcester, Here-
dau"; s. David cui si unì Caerleon ford, Conventry, Lincoln, Norwich,
e Patcrnum o Land-Patein Ban- ;
Helles, s. David, Landalf, Bangore,
gor cui si unì Wict-Isle, ; e s. s. Asaph, Assano, Asso, Lichfield,
Asaph o Elvia. Sotto all' arcive- York metropoli, Durharn, Cardoe,
scovato di York furono sottoposti Carlisle, e Whitehaven. Sopra i
i vescovati di Durharn, cui si unì vescovati d' Inghilterra sono a ve-
Lindisfarn ed Hexham, il quale poi dersi i loro articoli e 1' opera di
si unì a York; Carlisle; Chester; Enrico Wharton figlio di un mini-
e Man cui si unì Sodor con re- stro anglicano, intitolata: Anglia
sidenza a Russi n capitale dell'isola. sacra , siv e colleclio hisLoriarum
Lanfranco arcivescovo di Cantor- partirli antiquius, partirli recenter
bery riunì un concilio nel 1075 seripianini de archiepiscopi^, et
ING ING i35
epìscopi* Angliae. Londini 1691, Watson vescovo di Lincoln, e fu
tomi due in fog. Questa è l'opera I' ultimo di quelli che non vollero
più generalmente nota di Wbarton. eroicamente uniformarsi alle dispo-

Havvi nel primo volume la storia sizioni della regina Elisabetta. Pas-
delle chiese ch'erano state posse- sarono quattordici anni senza che
dute dai monaci fino al i54o. Il si potesse dare a monsiguor Wat-
secondo contiene una raccolta delle son un successore nell'ordine epi-
vite de' vescovi, composte da an- scopale, poiché le persecuzioni di-

tichi L'autore divisava di


biografi. venute più che prima atroci , re-
pubblicarne un terzo, il quale con- sero le comunicazioni colla santa
tenuto avrebbe la storia delle chie- Sede di una somma difficoltà. Nel
se possedute dai canonici secolari 1598 per le premure del cardinal
e regolari, ma la morte dell'arci- Enrico Gaetani protettore della
vescovo di Sandcroft, che indotto nazione inglese presso Sede apo-
la

avealo ad un tal lavoro, gli tolse stolica, fu eletto da Clemente Vili


i mezzi di continuarlo, né uscì di in arciprete del clero secolare d.
quest'ultima parte che De episco- Giorgio Blackwell. Non piacque al

pis et de decanibus Londinensibus clero questa nuova forma di go-


et Assanensibus ad annum i54o. verno, per cui fece istanza pel ri-

Londra i6cp. Wharton cooperò stabilimento de' vescovi ordinari ;

all' edizione delle Antichità della ma le calamità de'tempi trattenne-


diiesa della Gran Bretagna di ro la santa Sede dal condiscen-
G. Acworth, ed a quella dell'ope- dere alla domanda, ed in vece
ra di Francesco Godwin sui Vesco- nel i6a3 credette opportuno di
vi d* Inghilterra, ossia catalogo dei deputare al governo della chiesa
vescovi d'Inghilterra dall'epoca del- cattolica d'Inghilterra una persona
lo stabilimento del cristianesimo insignita del carattere vescovile
in quell' isola, con una storia in come vicario apostolico del Papa,
compendio delle loro vite e delle e con giurisdizione straordinaria.
loro principali azioni. In Londra La scelta cadde su monsignor Bi-
ne furono fatte diverse edizioni. shop vescovo di Calcedonia in parti-
Al fatale avvenimento dello sci- bus, e questi fu il primo vicario
sma le sedi vescovili erano venti- apostolico alla cui autorità fu as-
quattro nella sola Inghilterra, e le soggettata l' Inghilterra e la Sco-
ricche rendite di esse passarono zia, con quelle facoltà che i ve-
ai vescovi protestanti. La brutale scovi esercitano nelle loro città e
passione di Enrico YI1I distrusse diocesi. Egli istituì un decano ed
gli ospizi, i monisteri , i capi- un capitolo, ma essendo morto
toli, e come abbiamo detto abolì il poco dopo gli fu dato in successo-
cattolicismo. Chi del clero non a- re monsignor Smith, il cui governo
derì al nuovo erroneo sistema ec- però non fu gran fatto felice. Dis-
clesiastico, o morì sotto la scure, graziatamente le discordie del cle-
vittima di atroci patimenti, o da- ro cattolico diedero motivo al go-
to un eterno «ddio ai parenti, ai verno protestante di tribolare la

beni, alla patria, passò esule in chiesa vera della Gran Bretagna.
terre straniere. Nel 1 5 8 4 venne Per salvarsi dalla persecuzione mon-
al termine di sua vita monsiguor siguor Smith si rifugiò in Francia,
i36 ING ING
ove mòri i655. Passarono
nel Fu sempre presso i cattolici
trent'anni senza che i Pontefici gli d'Inghilterra di un grand'oggetto
potessero dare un successore, re- la questione della loro emancipa-
golando intanto la chiesa il deca- zione, e •
tutte le trattative fatte
no ed il capitolo istituiti dal ve- dai ministri governo inglese,
del
scovo di Calcedonia. Assunto al Quei cattolici del regno, che altra
trono Giacomo II, ^essendo egli mira non avevano che il hene dei-
cattolico, moslrossi propenso a ri- la loro religione, dalla quale né
donar la pace alla travagliata cri- l'interesse né 1' ambizione può al-
stianità, laonde nel suo breve re- lontanarli, non potevano senza do-
glio fu eletto vicario apostolico di lore vedere, che quanto avrebbe-
tutta 1' Inghilterra da Innocenzo ro essi guadagnato coli' emancipa-
XI monsignor Leyburn vescovo zione, tanto potevano perdere nel-
di Adrumeto in partibus; e dopo la religione accordando condizioni

due anni fu creato un secondo che avrebbero dato al governo


vicario apostolico nella persona di inglese un'influenza sulla discipli-
monsignor Giffòrd vescovo di Ma- na cattolica, cagione di conseguen-
daura in parlibus, e nel i685 per ze dannose alla purità della reli-
autorità dello stesso Pontefice tutta gione, e mai da paragonarsi al be-
la Gran Bretagna venne divisa in ne civile che potevano sperare,
quattro vicariati apostolici, cen- Quantunque le leggi del 1778,
trale, meridionale, occidentale e del 1791, e del 1793 recassero
settentrionale, tutti insigniti di ca- successivamente notabili cangiamenti
raltere vescovile, ad ognuno Già-
e alla situazione politica dei cattolici
corno II assegnò l'annua pensione inglesi, pure essi restavano sogget-
di mille lire sterline. Nel 1688 ti a molte esclusioni e restrizio-
nuova burrasca turbò la pace del- 1 ni che sembrarono non conformi
la chiesa cattolica, perchè venendo alla giustizia ed ai voti delle per-
deposla dal trono la famiglia degli sone più. illuminate della stessa
Stuardi, venne esso dato al prin- nazione, molto meno confacenti al-
cipe d' Orange protestante, e ne- la natura del governo medesimo,
mico implacabile del nome catto- Nel 1799 dieci vescov ' d'Irlanda,
lieo. Subito cessarono le pensioni, alla vista di molti vantaggi propo-
ricominciò la persecuzione, che non sti dai ministri del governo, ma-
rallentò la che nel
sua violenza nifestarono che non trovavano cosa
fine del passato secolo, al che con- inconvenientedi accordare al go-
tribuirono non poco quegli esem- verno una qualche influenza nelle
plari ecclesiastici , che fuggendo nomine de' vescovi per 1' oggetto
la rivoluzione francese trovarono dell' emancipazione. E nel 1808
un asilo in quell'isola. Fu nel 1791 fu la prima che venne par-
volta,
in cui usci qualche legge in sollie- tecipato col parlamento il veto, e
vo de' poveri cattolici; il culto nel le risoluzioni generiche de'vescovi
recinto delle chiese divenne più suddetti del 1799; e si dichiarò,
libero, ed i magistrati desistendo che il re avrebbe il diritto di e-
dalle sevizie, si accrebbero le cap- scludere dai vescovati i soggetti
pelle,ed il numero de' fedeli si presentati, allorché avesse ragione
raddoppiò mirabilmente. di sospettare di fedeltà. In tale
ING ING i3 7
occasione nel parlamento fu co- I cattolici inglesi non potendo
uiuuicato sul proposito il consen- essere indifferenti in tale questio-
so favorevole di monsignor Milner, ne alle risoluzioni de' vescovi ir-
uno de' vicari apostolici del regno, landesi, formarono una società os-
e rappreseatante de' vescovi irlan- sia assemblea in Londra. Intanto
desi. Ma subito tal prelato prò- 1' affare avea preso molta voga,
testò pubblicamente che non avea essendo state agitate molte subal-
dato il consenso formale al pre- terne questioni fra' cattolici del re-
detto progetto, e che non lo da- gno, e fatte diverse mozioni nei
rebbe senza prima attendere le i- parlamenti dai lordi Grenville e
struzioni de' vescovi irlandesi. In Grey, e da Ponsonby e Hippisley
seguito di ciò si manifestò, spe- membri del parlamento in favore
cialmente in Irlanda, anche dal- del veto, e tutte riuscite colla mag-
io popolo
stesso una opposizio- , giorità de' suffragi contro i catto-
ne grande al veto , che si ri- liei. iVel primo febbraio 1810 si

guardava come il sacrifizio della tenne assemblea de' cattolici in-


['

religione e della libertà ecclesia- glesi in Londra, i quali per non


stica nella scelta de' vescovi ; d'ai- porsi in contraddizione coi cattolici
tronde governo fino a tal tem-
il irlandesi, stesero una risoluzione
pò non avea motivo di lagnarsi con termini generali, annunziando
de' vescovi cattolici, né sospettar che i cattolici sono disposti a pre-
doveva della loro fedeltà non vi : starsi a condizioni, che producano
era dunque motivo di temenza una soddisfazione reciproca,e che
per l'avvenire. Uscirono molti scrit- siano conformi ai priucipii della
ti, e fu un grido generale contro disciplina della Chiesa romana. I
il veto, essendo conlenti i catto- vicari unirono ne' sen-
apostolici si

lici piuttosto di gemere nell' avvi* timenti così espressi, ed il solo


limento, al quale erano avvezzi da monsignor Milner rifiutò il suo
molti anni, che fare la minima of- suffragio, credendo di vedere nella
fesa alla disciplina cattolica; ben risoluzione la riprovazione delle
persuasi di avere molte ragioni di ultime determinazioni de' vescovi
non potersi fidare di un governo irlandesi a cui era unito, e dei
che gli avevacon tauto trattati quali era rappresentante o agente,
rigore, solo perchè erano cattolici. Quindi i cattolici inglesi si posero
Quindi que' dieci vescovi irlandesi in opposizione coi vescovi irlandesi;
ritrattarono qualunque adesione mo- il progetto de' primi venne porta-
strata nel 1799, mentre non ave- to in parlamento, seguirono diver-
vano mai creduto di acconsentire se mozioni, e nacquero molte e
ad una influenza del governo così varie vicende. Monsignor Poynter,
estesacome veniva proposta, e che uno de' coadiutori de' vicari apo-
sempre avrebbero riservata la san- stolici, tentò con efficaci lettere di
zione al Papa. In fatti nel 1808 persuadere monsignor Troy arci-
predetto tutti i vescovi irlandesi, vescovo di Dublino, asserendo che
uniti in un sinodo nazionale, ri- le risoluzioni prese in Londra dal-
solsero che non era spedieute di 1' assemblea de' cattolici erano ri-
introdurre alcun cangiamento nella strette al caso che non venire
>cclta de' vescovi. né la fede, né la disciplina altera-
3 9

i38 ING ING


ta ; ma ogni tentativo fu vano, la unanime de' vescovi d' Irlanda;
perchè 1' Irlanda continuò a pro- monsignor Poynter in favore del
nunciare contro Nel 1 8 1 il velo. veto e del rescritto, unito ai cat-
si rinnovarono nel parlamento per tolici di Londra ed agli agenti del
opera dei membri inglesi molte governo britannico, a'quali piaceva
mozioni in favore de' cattolici, e 1' uno e 1' altro Pio VII non .

quasi tutte furono rigettate. Si u- prese alcuna risoluzione formale,


nirono nuove assemblee in Londra, ma il cardinal Litta prefetto di
e insorsero nuove mozioni ne' par- propaganda fide, come accennammo
lamenti ; e queste senza risultamen- più sopra, rispose con lettera con-
to a prò de' cattolici, e non senza cepita in termini generali, che fa-

dispiacere di que' cattolici favore- vorivano sotto alcune riserve il ve-


voli al veto. Ciò non ostante la to. In seguito continuando la di-
questione formava una
del veto visione de' cattolici in tutto il re-
delle dispute di animosità, quando gno, nonmancarono nel 1 8 1

monsignor Poynter divenuto vica- nel parlamento nuove mozioni, ina


rio apostolico di Londra per mor- senza frutto. Finalmente piacque
te di monsignor Douglas, pensò di alla divina provvidenza di muove-
ottenere da Roma una decisione re gli animi, e quindi 1829
nel
per mezzo del suo agente abbate venne accordata la sospirata eman-
Macpherson, credendo in tal mo- cipazione ai cattolici senza il veto,
do di guadagnare sentimenti dei i laonde i vescovi dell' Irlanda, i vi-

vescovi irlandesi. Non era rimasto cari apostolici di Scozia e d' In-
in Roma in detto tempo che qual- ghilterra, ed i coadiutori degli uni
che prelato, che per l'età avanzata e degli altri, vengono liberamente
avea potuto essere dispensato dal- eletti influenza e 1' appro-
senza 1'

l'esilio. Fra questi monsignor vazione governo inglese, ed


del
Quarantotto eh' era vice- prefetto al modo che si accennò nel voi.
di propaganda fide, concesse un XVI, p. s5o del Dizionario.
rescritto nel 8 1 4 favorevole al 1 Dopo sì sospirato avvenimento
veto. Questo rescritto cagionò le rientrarono i cattolici al godimento
più. grandi turbolenze fra i catto- di quasi tutti i. diritti civili e mi-
lici maggior-
del regno, ed accese litari, obliato ogni obbligo di giu-
mente i due partiti ; mentre i fau- ramento, abolite molte leggi pena-
tori del veto lo sostenevano come li, tra le quali però si volle con-
una decisione solenne, gli altri servata quella che condanna alla
contrastavano a monsignor Qua- multa di ceuto lire sterline quel
rantotto 1' autorità di pronunziare prelato che assumesse il
cattolico,
in quest' affare, essendo Pio VII titolo d' una sede occupata da un
in deportazione per opera de' fran- dignitario anglicano, benché neh' Ir-
cesi invasori del suo stato e di landa che ha quattro arcivescovi
Roma. In questa tornato il Ponte- e ventitré vescovi cattolici, portano
fice, subito vi si recarono i vicari questi tutt' ora gli antichi titoli,

apostolici del regno un dopo 1' al- godendone le rendite i vescovi an-
tro per rappresentare le loro ra- glicani. Rosa dunque la pace e la

gioni. Monsignor Milner contro il libertà alla chiesa d' Inghilterra,


velo ed il rescritto portò la paro- il clero ed i laici più notabili
,

ING ING i3 9
umiliarono alla santa Sede le più dosi, come dicemmo in principio,
rispettose richieste per cambiare la il regno d' Inghilterra in quaranta
forma del governo ecclesiastico, co- contee , ed in dodici contee il

me più non voluto dalle circostan- principato di Galles, oltre le isole


te mutate. Tra gli altri cambia- di Man, di Jersey e di Guernsey,
menti si domaudava che si accre- e che Londra, York ed altre insi-
scesse il numero de' superiori ec- gni città costituiscono altrettante
clesiastici ; eh' essendo cresciuta la contee, tutte le mentovate contee
greggia si accrescessero in propor- contengono diecimila centotrentatre
zione i pastori ; inoltre si fece i- parrocchie della setta episcopale,
stama per 1' istituzione dei capito- eh' è la dominante
trovano pe- ; si

li e dei decanali, ed il ristabili- rò in Inghilterra, come pure no-


mento delle antiche sedi vescovili. tammo, presbiteriani, unitari, quac-
Ma la santa Sede non giudicò co- queri, anabatisti , metodisti, ebrei,
sa prudente mettersi in collisione ec. Dicemmo egualmente che al-
coi vescovi protestanti, i quali fa- lorquando Enrico VIII si separò
cendo parte del corpo legislativo dalla Chiesa romana, costituì sé
potevano recar grave danno e far ed i suoi successori capi della re-
perdere in un momento i frutti ligione, per cui il re come tale
delle fatiche di tanti anni. Dopo tuttora invoca, proroga, discioglie
però moltiplici consulti, esami ed an- i sinodi ecclesiastici, nomina arci-
tiveggenze richieste dalla prudenza, vescovi e vescovi. Gli arcivescovi
escluso il progetto di fondare ve- sono due, quello di Cantorbery
scovati, come troppo pericoloso, primate del regno, e quello di
nell' anno 1840 dalla sacra con- York. I vescovi sono venticinque, cioè
gregazione di propaganda fide e venti nella provincia Cantauriense,
con piena approvazione del regnan- e cinque in quella di York. Della
te Gregorio XVI, fu data una prima provincia, oltre l'arcivescovo di
nuova forma al regime ecclesiasti- Cantorbery, i vescovi sono di Lon- :

co d' Inghilterra, mediante il pon- dra, Winchester, Liehfield e Con-


tificio breve Muneris j4postolìcis ventry, Lincoln, Ely, Salisbury,
de' 3 luglio, Bull, de Prop. fde Exeter, Bath e Wells, Chichester,
t. V, p. 198. Fu portato ad otto Norvick, Worcester, Hereford, Ro-
il numero de' vicariati apostolici, chester , Oxford , Peterborough ,

come vedrà più innanzi, pre-


si Gloucester, Bristol, Llandaff, s.

messo qualche notizia sopra alcuni David , s. Asaph e Bangor. Si


corpi religiosi, e sopra i collegi vogliono attualmente unire i due
che in alcuni regni vi furono aper- ultimi e farne un altro in Man-
ti dopo la defezione di Enrico chester. Della seconda provincia
Vili, per conservare i fedeli che oltre 1' arcivescovo d' York, i ve-
sierano mantenuti costanti, e per scovi sono: di Durham, Carlisle,
richiamare quelli che aveano se- Chester, Man, ed il nuovo di Ripon.
guito 1' errore. Riguardo alla Sco- La chiesa anglicana ha di rendite
zia, sino dal 1827 fu accresciuta lue sterline provenien-
tre milioni di
di un terzo vicariato apostolico, ti gran parte da decime; ma il
in
risalendo 1'
istituzione degli altri celebre O'Connell in un suo discor-
due al 1695 ed al 1732. Divideu- so disse che il mantenimento del
,

i4o ING ING


clero anglicano costa sei milioni di dale, e 3977 in Speed. Maitland os-
liresterline all'anno, pari a tren- serva nella 6ua 6toria di Londra
tadue milioni e oltocentomila scudi e di Westminster pag.
391, che
romani. L' alto clero è piuttosto 3977 lire di quel tempo ne fareb-
una dignità che un corpo avente bero oggidì ventimila. Egli aggiun-
giurisdizione ; i vescovi sono baro- ge che l' abbazia di Westminster
ni e pari del regno. colla rendita accennata era la più.
Passando a dire degli ordini re- doviziosa che vi fosse in Inghilter-
golari d' Inghilterra, oltre quanto ra; essa era anche la più ricca-
superiormente di essi venne nar- mente fornita di vasi sacri e di
rato, l'istituto benemerito dell'or- ornamenti preziosi. 5. L' abbazia
dine di s. Benedetto, o nel fine di Winchester, fondata sotto il no-
del sesto secolo per mezzo di s. me della ss. Trinità da s. Berino
Agostino e compagni spediti dal e Rinegilso primo re cristiano dei
Papa s. Gregorio I, o poco più west-sassoni, e conosciuta poscia
tardi si stabili in Inghilterra, fio- sotto nome di san Swituno
il
,

rendovi mirabilmente in virtù, o- i5o7 lire. 6. Sant'Edmondo Bu-


nore e potere. L'abbate del mo- ry, edificata dal re Canuto, 1659
nistero di s. Albano sedeva al par- lire Dugdale, e 2336 in Speed.
in
lamento innanzi a tutti gli abbati 7. L'abbazia d'Ely ristaurata da
mitrati, la qual precedenza gli fu s. Etelvoldo 1084 lire ; il vesco-
accordata dal Pontefice inglese A- vato della stessa città 21 34 lire.

driano IV nel 1 1 54, e molti re 8.Abingdon, fondata sotto il no-


confermarono questo privilegio. Pri- me della santa Vergine , da Ced-
ma della distruzione de' monisteri walla e Ina re dei west-sassoni
in Inghilterra ventisette o venti- 1876 lire. 9. L'abbazia di Reading,
nove abbati e due priori, quasi edificata dal re Enrico I, ig38 li-

tutti dell'ordine di s. Benedetto, re, io. Thorney nella contea di


erano baroni, ed avevano il dirit- Cambridge, restaurata da s. Etel-
to di sedere al parlamento. Col voldo in onore della santa Vergi-
dare la lista qui appresso delle ne, 5o8 lire. 11. Waltham, la
abbazie che godevano questo pri- quale da chiesa collegiata fondata
vilegio, noteremo la rendita an- dal conte Aroldo nel 1062, fu
imarla, giusta la stima fattane al- cangiata dal re Enrico II in ab-
lorché furono distrutte; è noto che bazia di canonici regolari di s. A-
la lira sterlina di cui si tratta e- gostino sotto il nome di s. Croce,
quivale ad un luigi d'oro circa, 900 Dugdale, e 1079 in
lire in
i. Albano 21 02 lire secondo la
S. Speed. San Pietro di Glou-
1 2.

maniera ordinaria di contare, e cester, fondata da Wulfero ed Etel-


25 io in Speed. 2. Glastembury, redo re di Mercia, i55o lire: En-
dedicata alla santa Vergine, 33 11 rico VIII fece una cattedrale di
lire in Dugdale, e 35oo in Speed. questa abbazia. i3. Tewksbury
3. S. Agostino di Cantorbery i4i3 1 598 lire : questa abbazia fu fon-
lire trasportate alla corte dello scac- data nel 7 i5 da Doddo primo si-

chiere; e la chiesa priorale di Cristo gnore di Mercia, il quale si fece


nella stessa città 2387 lire. 4- L'abba- monaco a Pershore. 1 4- Winchel-
zia di Westminster 3471 lirciuDug- comb nella conica di Gloucestcr
ING ING i4 t

7^9 lire: questa abbazia fu fon- chiamata anticamente Streaneshalch,


data da Offa e Kenolfo re di fondata nel 657 dal re Oswi in
Mercia. i5. Ramsey nella contea favore di s. Ilda. 2 3. L'abbazia di
di Huntingdon, fondata sotto il Selby nella contea di York, fon-
nome della santa Vergine e di s. data da Guglielmo II in onore di
Benedetto da Ailwyne aldermano s. Pietro e di s. Germano, 729 li-

d'Inghilterra e conte degli est-an- re. 2 4- Santa Maria di York, edi-


gli, 1716 lire. 16. Bardney nella ficata sotto regno di
il Guglielmo
contea di Lincoln: quest'abbazia li, 2o85 lire in Speed. Le altre
essendo stata distrutta nell'870 dai abbazie mitrate erano quelle di
danesi che vi trucidarono trecen- Shrewsbury , di Cirencester, di
to monaci, fu riedificata da Gu- Eveshara, di Tavistock, e di Ida
glielmo il Conquistatore. 17. Croy- a Winchester. Giovanni Speed già
land 1087 in Dugdale, e 12 17 in sarto in Londra, per l'amore del-
Speed. 18. S. Benedetto di Hultn l'antichità si dedicò allo studio, e
nella contea di Norfolk, fondata diede il Teatro dell'impero della
circa l'anno 800, 585 lire. Que- Gran Bretagna, che presenta la
st'abbazia fu donata da Enrico esatta geografia dei regni d'Inghil-
Vili ai vescovi di Norwich, in terra, Scozia ed Irlanda, e delle
cambio per terre dipendenti dalla isole adiacenti, Londra 1606. E
loro sede, la cui entrata annuale dessa una l'accolta di carte di tut-
era allora di io5o lire. Da indi te le contee, colla pianta delle prin-
innanzi i vescovi di Norwich sono cipali città e corte descrizioni, trat-
i soli abbati in Inghilterra. Il mo- te la maggior parte dalla Britan-
nistero della Nor-
ss. Trinità di nia di Camden. L'opera sua più
wich era stimato 1061 lire. ig. grande, frutto laborioso di quattor-
L'abbazia di Peterborough, fonda- dici anni, è la Storia della Gran
ta nel 655 da Penda re di Mer- Bretagna pubblicata nel 1614. Fu
cia, e riedificata da Adolfo can- annoverato tra gli scrittori che me-
celliere del re Edgaro che vi si fe- glio ebbero organizzata la testa per
ce monaco, e ne morì abbate. Se iscrivere storia. Guglielmo Dugdale
ne faceva salire la rendita a 1921 antiquario, storico ed autore di
lire nel XXVI anno di Enrico varie opere, compì la raccolta dei
Vili, secondo Dugdale; e si trovò concilii di Spelman, Londra 1664.
di 1972 dal conto che ne fu fat- Compilò di concerto dell'antiqua-
to. Enrico Vili lasciò nel suo sta- rio Ruggero Dodworth il Mona-
to la chiesa per non turbar le ce- sticon Anglicanum, ornato di ve-
neri della regina Caterina d' Ara- dute delle badie, delle chiese, de-
gona, e cangiò l'abbazia in una gli ospedali, delle cattedrali, delle
sede episcopale, la cui rendita an- collegiate, con le rispettive storie ,

nua è di 4'4 me '


a cai c0 del re.
'i in lingua latina, ed in tre volumi
20. L'abbazia di Battle nella con- in foglio, pubblicati successivamen-
tea di Sussex, fondata onore di
in te nel i655, x 66 1 e 1673. Jaco-
s. Martino da Guglielmo il Con- po Wright pubblicò in inglese nel
quistatore, 880 lire. 11. Malmes- 1793 un cattivo compendio di tale
bury nella contea di Wilts 8o3 opera. J. Steven ne fece una tra-
lire. 22. L'abbazia di Whitby duzione compita in tre volumi 1 7 8, 1
,

i4* ING ING


1722 e 1725. In Londra nel 1817- quasi estinto ordine benedettino in
i83o se n'è fatta una magnifica Inghilterra.Tale adozione fu con-
edizione in otto volumi in idio- fermata da Paolo V nel 1612, col
ma inglese. Finalmente, per non breve Sicut accepiinus. Stabiliti poi
dire di altri, Browne Willis, altro dei monisteri con apostolica au-
antiquario inglese , autore di pa- torità in Francia ed in Germania,
recchie opere, compose: Storia del- da questi si portavano i monaci in
le abbazie che davano sede in par- Inghilterra a confermar nella fede
lamento, e delle chiese cattedrali i credenti, a ricondurre a questa gli
conventuali, 17 18 e 1719; nonché eretici. Suscitatasi la rivoluzione fran-
Descrizione delle cattedrali d' In- cese, distrutti con tutti i pii stabi-
ghilterra col Parochiale Anglica- limenti i monisteri benedettini, fu-
num, corredala del disegno delle rono i monaci inglesi obbligati a
cattedrali,1727, 1730 e 1733. Va rifugiarsi in Inghilterra. Ivi dopo
avvertito che in quest'opera, mal- varie vicende riuscirono a fondare
grado il titolo menzognero che due monisteri, uno di s. Lorenzo in
gli diede Osborne, altro
il libraio Ampleforlh nella contea di York,
non contiene realmente che la sto- l'altro in Downside nella contea di
ria delle cattedrali di York, Dur- Somerset dedicato a s. Gregorio I
ham, Carlisle, Chester, Man, Lich- Magno. Ottennero in seguito di fa-
lìeld, Ilereford, Worcester, Glou- re i voti solenni nelle cappelle dei
cester, Bristol, Lincoln, Ely, Ox- monisteri, senza l'intervento de' se-
ford e Peterborough. colari, a porte chiuse, e di non es-
Quanto immenso bene abbia fat- sere tenuti ad indossar l'abito mo-
to l'ordine benedettino in Inghilter- nastico finché non si cambiassero
ra per circa dieci secoli, non è co- i tempi. In virtù delle loro costi-
sa facile a raccontarsi ; ma ve- tuzioni i monaci giurano di dedi-
nuta lagrimevole epoca dello sci-
la carsi alle furono
missioni. Quelle
sma, quest'ordine si trovò involto compilate da nove definitori bene-
nelle comuni calamità. Le ricche ab- dettini, tre inglesi, tre italiani e
bazie furono invase, derubati i be- tre spagnuoli, sotto gli auspicii del
ni, ed i membri della congregazio- cardinal Guido Bentivo^lio, d'ordi-
ne soggiacquero alla proscrizione, ne di Paolo V e da lui approvate
comune ai ministri del santuario. nel 1619 col breve Ex incumbenli,
Un cosi insigne istituto non vi an- e confermate da Urbano Vili me-
dò per altro del tutto- perduto. Ai diante il breve Piantala, emanato
tempi Clemente Vili non vi ri-
di a' 12 luglio 633. Nel i83o le mis-
1

maneva però che un monaco, cioè sioni d'Inghilterra erano quattrocen-


il p. Sigeberto Bucley di Westmin- to, ed un gran numero di queste
ster, il quale languiva in una pri- erano assistite dai monaci benedet-
gione. Quel Pontefice avendo desti- tini ; al presente l'ordine ha anche
nato alle missioni d'Inghilterra al- dei vescovi nelle colonie inglesi, co-
cuni gióvani educati ne' monisteri me nella Nuova Olanda. Nel 1843
benedettini d'Italia e di Spagna gli Annali delle scienze religiose
questi dal superstite monaco nel suo nel voi. XVI, p. 1 1 3, pubblicarono
carcere furono rivestiti dell' abito una notizia sul ripristinamento dei
monastico, e cosi tornò a vivere il monisteri presso gli anglicani. Ivi
ING ING i43
si dice che la cronaca d'Oxford di ster-Buckingham autore delle Me-
recente avea pubblicato una circo- morie della regina Maria di Sco-
lare a quei membri del clero an- zia. Questi belli esempli avranno

glicano, che si suppongono favore- le più utili conseguenze per il cat-

voli alle nuove dottrine semi-cat- tolicismo in Inghilterra, il cui ra-


toliche de'puseisti, ed intitolata : Ri- pido e meraviglioso progresso au-
pristinazione delle istituzioni mona- menta lo stupore da cui sono com-
stiche e conventuali secondo un di- presi gli stessi protestanti, e segna»
segno adattalo ai bisogni della tamente il clero anglicano. Si dice
Chiesa cattolica riformata in Inghil- che in alcuni distretti comunità
terra.Vi è detto che gì' interessi intere vanno ritornando alla fede
della chiesa anglicana e della cri- de' loro illustri antenati.
stiana educazione del popolo pos- Gli agostiniani, i domenicani, i

sono trarne sommi vantaggi, ed i minori conventuali, i carmelitani e


mali provenienti dall'attuale disor- forse i minimi ebbero conventi nel-
dinato stato de' rapporti civili ed l'Inghilterra. Vi furono e vi sono i
ecclesiastici possono venire rime- gesuiti, i quali attualmente hanno in
diati dal ripristinamento del siste- Inghilterra diciassette missioni, resi-
ma monastico e conventuale in una denze e collegi. Ebbe l'Inghilterra u-
forma acconcia al genio, all' indo- na provincia di cappuccini. Nel 1626
le ed ai bisogni della chiesa an- essi assistevano una segreta cap-
glicana. Si aggiunge che il progetto pella della regina allora cattolica,
avea ricevuto già la sua esecuzione cappella di cui questa avea nella
in Litllemore presso Oxford, per fondazione gittata la prima pietra,
la fondazione fatta dal celebre dot- e non avea voluto ricevere la co-
tor Newman d'un monistero anglica- rona dal vescovo protestante. I me-
no. Questo inaspettato avvenimen- desimi cappuccini nel 1642 furo-
to nel seno stesso della chiesa an- no gittati in una prigione , e di
glicana fece fare diverse riflessioni, essi non si trova più fatta men-
dicendosi che la prelesa riforma zione. Anche i recolletti o rifor-
era astretta a riformare sé mede- mati francescani, distrutti i loro
sima, che vai quanto dire, ad ab- conventi e derubati i beni che pos-
battere ciò che ha edificato per sedevano, ritiratisi in Francia eb-
l'intervallo di tre malaugurati se- bero in Doway noviziato e studen-
coli, ne' quali distrusse e depredò tato, unico per la loro provincia
i monisteri cattolici, millantandosi d'Inghilterra, e di là maturi si

di avere recato benefizio alla re- portavano in quel regno. Nella ri-

ligione ed al popolo; pretta delu- voluzione francese ritornarono nel-


sione e menzogna mae- , chiarita 1' isola, e nel 1804 riuscirono a
strevolmente dal protestante Gob- fondare una casa nel distretto oc-
bet nell'opera citata di sopra. No- donde si portarono nel
cidentale,
teremo, che il dottor Newman, ca- medio. In queste case aperte senza
po della scuola teologica di Oxford autorità pontificia, e forse senza
e dei puseisti, si è convertito al quella dei vicari apostolici, fecero
caltolicismo; così Ward altro, mem- il noviziato ed invalidamente i vo-
bro di tale università. Altrettanto ti : fu però sanato ogni difetto,e
hanno fatto altri, fra'quali Leicc- destinata una casa per l'anno di
,

i44 ING ING


prova piuttosto che secolarizzarli e d'Inghilterra della contea di Lei-
dividere i loro beni a vantaggio cester di circa dodicimila anime.
delle missioni. E stata la provin- Ultimamente fabbricarono nella stes-
cia visitata nel 184.3 dal vicario sa contea di Leicester una casa di
apostolico del distretto di Galles ,
noviziato, intitolata Collegio di Ra-
e questi doveva amministrare i loro teliffe, e l'aprirono a' 2 r novem-
beni. Terminata la visita il visita- bre i844- Oltre all'attendere alla
tore ebbe un sussidio dalla pro- conversione de' protestanti , molti
vincia, come l'ebbero altri vicari de' quali abbracciarono la religio-
apostolici, a norma d' un ordine ne cattolica mercè del loro zelo
della congregazione di propaganda essi hanno intrapresa opera uti-
l'

fide del 2 3 aprile i84"2. Va no- lissima di dare le missioni pubbli-


tato, che come i minori osservanti che come si usa nel continente
della Bosnia, così i riformati d'In- sconosciute innanzi nell' Inghilterra.
ghilterra hanno dei beni stabili, ed Prima de' sacerdoti fratelli della
a seconda breve di Urbano
del carità, il ed ec-
costume religioso
Vili, Cupientes, ogni dodici anni clesiastico non si soleva usare pub-
riportano la facoltà di ritenerli. Ha blicamente nell' isola ; ma avendo
la città di Lisbona un monistero essi cominciato ad uscire in pub-
di sacre vergini inglesi dette Bir- blico col costume del clero roma-
gittine, immediatamente soggette al- no, ch'è l'abito loro proprio, quin-
la santa Sede; altri monisteri o di anche altri missionari si diedero
case di monache inglesi sono nel a seguire il loro esempio. Ora pas-
Belgio , in Parigi , ed a Valognes siamo a dire dei collegi inglesi fuori
nella Normandia di teresiane. Veg- del regno.
gasi il breve eruditissimo di Be- Le soppressioni dei monisteri e
nedetto XIV, Quamvix /usto Dei, delle case religiose in Inghilterra,
pridie kal. maii de 1749» Bull, la secolarizzazione de' beni lasciati
Prop. tom. Ili, pag. 247 super , dalla pietà degli antenati al culto
conservatorii virginum Anglicana- ed al servizio del Signore, l'usur-
rum nuncupaturum. Altro ne avea pazione fatta dagli eretici delle
Brusselles. Vi furono nell' Inghil- chiese, collegi, università e pii sta-
terra delle così dette gesuitesse, di bilimenti, recarono nel regno un
cui si trovano le notizie nel so- colpo mortale alla sana dottrina,
praccitato breve di Benedetto XIV, alla carità, alla religione. Per prov-
Quamvisjusto Dei. I sacerdoti dell'i- vedere al bisogno e riparare alle
stituto della Carità [Vedi), fonda- gravissime perdite sofferte dalla fe-
to dal dotto benemerito sacer-
e de cattolica, convenne ricorrere
dote conte Antonio Rosmini Ser- alla fondazione de'collegi fuori del
bati, sino dal i835 sono passati regno. Dicemmo già come in Ro-
in Inghilterra, e vi hanno conse- ma Gregorio XIII cambiò in col-

crato l'opera loro all'educazione legio l'ospedale ch'era destinato a


della gioventù, alla predicazione ricevere i poveri malati della na-
e direzione delle anime, prima nel zione, solo qui aggiungeremo. Al
collegio di Prior-Park presso Bath, cardinal protettore spetta la scelta
poscia nel collegio di Oscott, e nella degli alunni da destinarsi ministri
missione di Loughborough, città evangelici nella patria. Il rettore
,

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ebbe la facoltà di assolvere gli a- collegio più non esiste forse sino
lunni dalle censure, di amministra- dal tempo della fatale rivoluzione
re i sacramenti Pasqua, l'e- nella repubblicana. Oggi in Dovray esiste
strema unzione moribondi; ed ai un collegio affidato agli anglo-be-
era suo obbligo render conto a dettini, di cui è rettore il p. d.
monsignor segretario di propagan- Burchall. Abbiamo un breve di
da fide di sua amministrazione, ed Clemente XIII, De tua singulari,
i conti si esaminavano da una de' 26 novembre 1767, presso il

congregazione costituita dai cardi- t. IV, p. 1 de prop.


1 4- del Bull,
nali protettori dell'Inghilterra, del- fide, indulget, ut extra tempora
l' Irlanda e della Scozia. 1 beni ad ordines promoveri possint , et
dell'ospedale passarono in proprie- absolvi a censuris.
tà del collegio, che ebbe inoltre L' antico collegio secolare di
scudi tremila dalla dateria aposto- Doway, ora estinto, fu fondato dal
lica. Gli alunni devono essere in- celebre Guglielmo Alano di Lan-
glesi o figli di questi, edopo sei caster pubblico professore nell'u-
mesi prestano il giuramento solito, versità di Doway, che di recente
che si conserva nell' archivio di era stata istituita da Filippo II re di
propaganda. Tra i privilegi evvi Spagna e sovrano delle Fiandre, per
quello di poter essere laureati die- mezzo di limosine raccolte da per-
tro un esame, sebbene abbiano fatti sone pie e facoltose, pe' connazio-
gli studi fuori di Roma, e quando nali esiliati dalla regina Elisabetta
entrano in collegio devono aver per causa della religione. Quindi
compita l'umanità: lo studio del- pel primo funse l'incarico di ret-
la filosofia e teologia, e delle lettere tore e maestro nelle scienze : da
ebraiche è la loro occupazione. I questo seminario uscirono molti
decreti d'una antica visita devono individui che per la difesa del pri-
essere letti due volte all'anno alla mato del romano Pontefice e del-
presenza di tutti. Posto il collegio la cattolica fede affrontarono tor-
sotto la tutela della santa Sede, è menti e morte. A questo collegio
tolto ad ogni giurisdizione ed è li- Gregorio XIII assegnò cento scu-
bero dai dazi. Altro collegio per di al mese. Il Cardella nelle Me-
T Inghilterra si trovava in Parigi, morie storiche de' cardinali t. V,
fondato da un signore di quella p. i63 e 268, narra come l'Alano
nazione. Vi si potevano educare essendo fuggito dall' Inghilterra ri-
otto alunni, che facevano gli sludi tirossi a Lovanio, indi fondò a
di filosofia e teologia nella pub- Doway il memorato collegio ; ma
blica università. Avevano l'obbligo dovendo per motivi gravi di sa-
di ascendere al sacerdozio e di ri- lute ripatriare , ed operando nel
tornare alle missioni della patria. suo paese segnalate conversioni
Era esso collegio sotto l'immedia- come confermando nella fede i va-
ta giurisdizione dell'arcivescovo di cillanti, la regina Elisabetta pro-
Parigi, al quale i vicari apostolici mulgò fieri editti contro l' Alano
d' Inghilterra presentavano tre sog- ed i suoi discepoli. A stento fece
getti, uno de' quali egli sceglieva ritorno aDoway, indi si portò a
in rettore del collegio, e vi rima- Reims dove il cardinal Lodovico di
neva in ufficio sei anni. Questo Lorena de'duchi di Guisa, arcivesco-
voi xnv. 10
i46 IxNG ING
vo delia città, gli conferì un canoni- stato ecclesiastico tornava in In-
cato nella metropolitana, ed una ghilterra a mantenere costanti nella
pensione di cento scudi. Indi cogli fede le famiglie cattoliche anche
aiuti di Filippo II, che gli accor- nella propria discendenza. Chi lo
dò una pensione sulla chiesa di abbracciava o si faceva religioso
Palermo, con quelli del Papa s. o portavasi in Roma nel collegio
Pio V, e principalmente coll'ope- di sua nazione, ovvero passava in
ra del cardinale fondò in Reims quelli Spagna. Ve-
stabiliti nella
un collegio pei sacerdoti esiliati nuta Saint-Omer sotto il dominio
dall'Inghilterra, donde uscirono mol- francese, e cessata la pensione della
ti soggetti cospicui per integrità Spagna , ebbe dal re di Francia
e dottrina, alcuni de' quali sacrifi- scudi milleseicento olire molte e-
carono in Inghilterra Ja vita per lemosine e largizioni. Soppressi i

la cattolica fede, e de' quali tesse gesuiti, questi e gli alunni passa-
il catalogo il Marlot nel t. II, p. rono a Bruges negli stati allora
837 e seg. della Storia di Reims. appartenenti alla casa d'Austria, ed
Fin qui il Cardella, sebbene alla erano centosei : ripristinato in ap-
citata pag. 269 scrive che coi no- presso il collegio, tornò a chiuder-
minati aiuti fondò in Reims un si nell'epoca repubblicana. In Sivi-
nuovo seminario in cui si poteva- glia, illustre città dell'Andalusia, e-
vano alimentare circa duecento gio- sisteva per la nazione un collegio
vani, al governo de'quali egli me- fondato nel 1592, ed affidato ai
desimo presiedè nello spazio di gesuiti, capace di mantenere ses-
quattordici anni, e due altri ne santa alunni. Decaduto dal suo
stabili nella Spagna. Quivi ancora splendore e ridotti a sette i suoi
iu attentato alla' vita dell'Alano, collegiali, questi partirono tutti in
ed il governo inglese mandò un un giorno. Riaperto dopo vent'an-
sicario per ucciderlo. Quando poi ni, furono ammessi anche gl'ir-
vi
Gregorio XIII fondò in Roma il landesi; ma in fine non potendo
collegio inglese, lo chiamò a sé, essi alunni sopportare 1' aria e la

gliene affidò il governo, 1' incaricò qualità de'cibi, fu riunito il colle-


della compilazione di regole adat- gio a quello ch'esisteva in Valla*
te e confacenti ai costumi ingle- dolid. Gl'inglesi ebbero un colle-
si; e volendolo creare cardinale, egli gio anche in Madrid ; venuto me-
modestamente si ricusò col dire, no, fu trasportato in Valladolid ,

che meglio avrebbe giovato ai suoi anzi fu riunito all'altro che già e-
connazionali nella sua posizione sisteva in questa città. Quello di
privata ; ma il successore Sisto V Madrid possedeva delle case in quel-
all'improvviso l'esaltò al cardinala- la capitale, le quali vendute, furo-
to. Il collegio secolare di Doway no col ritratto denaro acquistate
cessò alla rivoluzione. vigne in Valladolid; ciò avvenne
Liegi avea un collegio dei gesuiti, nel 1768 per disposizione del se-

e Saint-Omer ebbe un altro grandio- nato reale. In quanto al collegio,


so collegio fondato dai gesuiti inglesi, che già esisteva fino dal 1 569 in
e capace di duecento convittori. Fi- Valladolid, si sa che questo fu fon-
lippo li gli assegnò duemila scu- dato sotto il regno di Filippo 11,
di annui : chi non abbracciava lo che nel i%2 fu approvato da
IMG IiNG 147
Clemente breve Cum
Vili , col e nella pietà, fu in maggior cre-
nulluni firmius praesidium, che a- dito che ogni pio stabilimento di
vea rendite bastanti a mantenere simile natura. E del clero secolare,
venti alunni, e ch'era sotto la dire- essendone rettore d. Edmondo Wm-
zione dei gesuiti. Non erano co- stanley, con trenta studenti e sei
stretti i collegiali a prestar giura- superiori, sotto la dipendenza del
mento di non entrare in religione, vicario apostolico di Londra, il
ciò che fu causa del suo decadi- quale ne nomina il rettore.
mento, perchè correva fama che Quanto allo stato presente del
quei religiosi ammettessero nella cattolicismo e protestantismo in
compagnia i più scelti soggetti. Il Inghilterra, oltre quanto abbiamo
rettore avea molte facoltà riguar- detto, ed oltre quanto diremo par-
danti le ordinazioni, e poteva as- lando poi de' vicariati apostolici,
solvere dall'irregolarità gli alunni e di ciò che si dirà agli articoli
nati da genitori eretici : venti gio- Irlanda e Scozia, daremo qui al-
vani educati in questo collegio, ri- cune brevi generali nozioni. Sono
tornando in patria vi subirono il già alcuni anni che si è suscitata
martirio. Il collegio secolare di nella Gran Bretagna una gravissi-
Valladolid tuttora esiste, e n' è ma contesa, la quale viene tuttora
rettore d. Giacomo Standen. Anche dibattuta con gran calore dalle
la capitale del Portogallo ebbe ed due avverse parti. Il punto della
ha il suo collegio per sostenere la controversia si è la rivocazione
religione nell' Inghilterra. Fu fon- dell' unione legislativa tra l'Inghil-
dato nel 1622 o 1623 da d. Pie- terra e 1' Irlanda. Il celebre Da-
tro Cantinho Fidalgo d'illustre fa- niele O' Connell difensore instan-
miglia. E dedicato ai ss. Pietro cabile de' diritti religiosi e politici
e Paolo; avea gli stessi privilegi della sua patria 1' Irlanda, avendo
che il collegio inglese di Roma, ed tentato ogui via per ottenere dal
in età conveniente vi si prestava parlamento britannico il raddriz-
il consueto giuramento. I vicari a- zamento de' torti e delle ingiusti-
postolici eleggevano il presidente, zie commesse contro la medesima,
la cui semplice testimonianza ba- e non avendo potuto conseguire
stava perchè potessero ascendere 1' intento, ha corso dall' uno al-
agli ordini sacri a titolo di mis- l'altro capo tutta intiera la sua
sione gli alunni ch'erano quindici. isola nativa, sommovendo 1' intiero
La fabbrica del collegio solfrì no- popolo irlandese colla potente sua
tabilmente nel terremoto del iy55, voce a domandar con unanimi voti
pel ristabilimento della quale la dal parlamento britannico, che si
congregazione di propaganda fide tronchi il nodo legislativo, il qua-
somministrò qualche sussidio. Se le in un corpo riunisce dal 1 80 1
l'Inghilterra fòsse tornata ad es- in qua le due isole, e che si restauri
sere cattolica, i beni del collegio di nuovo il parlamento irlandese
erano devoluti alla casa della Mi- abolito dal famoso Pitt con far
sericordia di Lisbona. Questo col- melate promesse che non ebbero
legio per la retta amministrazio- mai effetto. A questa chiamata
ne de' beni, per 1' osservanza delle dell'agitatore eloquente tutta quan-
regole, pel profitto nelle scienze ta 1' Irlanda rispose , e per ogni
i48 IWQ ING
canto si adunano assemblee, e cia- sensi di moderazione, incominciò
scuno paga in volontario tributo il coli' esternare I' anzietà di vedere
denaro necessario a poter occorrere appagata la brama epoca
, la cui
al dispendio di una sì grande e crede non gran fatto lontana, di
sì vitale contesa. Dall'altro canto assistere ad una messa solenne
i cattolici inglesi, tuttoché sentano nell'abbazia di Westminster, antico
commiserazione pei loro conculcati tempio cattolico profanato dalla
fratelli ibernesi, non pertanto sono pretesa riforma religiosa in Inghil-
collegati col ministero, e con tut- terra, ritornandosi così all' uso
ta la numerosa schiera degli acca- primiero. Elevarsi il suo animo
niti protestanti per mantener sal- alla speranza di veder 1' Inghilter-
da la unità legislativa dell'impero ra ritornata all'unico ovile, sotto
britannico. Ne per questo alcuno la guida di un sol pastore. Indi
vi sia che creda i cattolici inglesi diede indirettamente solenne men-
avere il medesimo fine, e lasciar- tita alle calunnie de' protestanti
si muovere dalle medesime ragio- inglesi, i quali falsamente van bu-
ni de'loro alleati. La questione può cinando, che gli scrittori attuali
riguardarsi sotto due diversi aspet- cattolici dell' Inghilterra colorano
ti, l'uno religioso e l'altro politico. con mentite sembianze la vera es-
E questa diversità separa in due senza de' dommi creduti dalla no-
opposte parti tutto intiero il corpo stra chiesa, con animo di attirare
de* cattolici irlandesi ed inglesi. i protestanti. Affermano di più
I primi non considerano che le che la nostra religione ci permette
conseguenze politiche, gli altri le di adoperare menzogne, frodi e
conseguenze religiose della unione ogni maniera di ribalderie verso i
legislativa. Savie considerazioni pub- nostri traviati fratelli. Ma questi
blicò 1' eccellente giornale cattolico ingannevoli artifizii adoperati dai
inglese il Tablet. Nel voi. XV de- protestanti, sono una evidentissima
gli Annali delle scienze religiose ed involontaria prova della verità
compilati da monsignor De Luca, di nostra fede, imperocché Volen-
a p. 3 si riporta da lui tradot- dola impugnare sono astretti a sfi-
to dall' inglese con annotazioni e gurarla. Parlò di certo Tyng mi-
giunte : Stato presente e avvenire nistro della chiesa episcopale pro-
della religione cattolica nella Gran testante in America, che portatosi
Bretagna, e negli altri paesi pro- in Inghilterra, prima vomitò ma-
testanti. Discorso di Daniele O'Con- ledizioni contro il cattolicismo, e
nell, membroparlamento bri- del poi fu costretto a versar su di es-
tannico, e primo magistrato muni- so benedizioni e lodi, confessando
cipale di Dublino, recitato nella il benefico influsso eh'. esercita ; ed

quarta adunanza annuale dell' isti- aggiunse 1' oratore, che testificano
tuto cattolico della Gran Breta- del meraviglioso ritorno degli a-
gna il dì 7 giugno 1842 in Lon- mericani alla fede anche cattolica,

dra. A voler qui dare qualche madamigella Martineau nemica giu-


cenno di sì facondo e grave di- rata di essa e salita in fama per

scorso, ne indicheremo le parti prin- opere in forma romanzesca, ed il


cipali. capitano Marryatt cospicuo scritto-
Protestando il grande oratore re di romanzi inglesi, altro nemi-
WG ING 149
co della cattolica religione. Disse denota i così detti puseisti, i qua-
pure che ha dovuto pubblicare i li mentre da un lato professano le
tasti del cattolicismo il Times stesso, dottrine anglicaue, dall' altro am-
giornale diffuso iu Inghilterra, che mettono molti de' nostri dommi
sostiene le parti e gì' interessi del- che prima erano maledetti e be-
la chiesa anglicana ; perciò è suo stemmiati dai teologi protestanti :

costume il riversare torrenti d' in- Sibthorp da puseista abbracciò


giurie grossolane e di nere calun- la fede cattolica nella sua interezza,
nie contro il clero cattolico in ge- così altri ; le ragioni che mossero
nerale, e sopra tutto contro quello la conversione di Sibthorp si leg-
d' Irlanda. Rivolti quindi gli occhi gono nelle Parlò poi
sue lettere.
al continentedi Europa, deplorò dell' omelia recitata al suo clero
ia Spagna per le mostruose ini- dal vescovo protestante d' Oxford,
quità ivi commesse; si consolò con e notò che alcuni brani riempiono
1' Alemagna ove il cattolicismo ha il cuore di consolazione, confessan-

inlranto i suoi ceppi per essergli do il gran movimento di riconci-


stata consentita perfetta eguaglian- liazione, ed essere passati quat-
za di diritti ; e gioì in veder 1' O- ti'' anni che da Oxford per la
lauda contar già sette vescovi e scuola dei puseisti, dilatatasi sino
la metà del popolo felicemente ri- all' altra universitàCambridge, di
tornata alla fede cattolica. Osservò era incominciata un' epoca impor-
che \\ presbiteriano Layng scozzese, tantissima nelf istoria della chiesa
uomo erudito ed osservatore sot- anglicana; eche sia Dio faccia
tile, di recente avea fatto un con- veramente epoca gloriosa per la
fronto tra il protestantismo e il chiesa anglicana, ed argomento di
cattolicismo massime della Svezia, allegrezza per tutta la grande fa-
che chiama immorale. Volgendo miglia cattolica, il ritorno di sì
V attenzione poscia al clero pro- nobile parte dell' antico ovile di
testante della Gran Bretagna, per Cristo. Non solo iu Inghilterra,
veder come soddisfi agli uilizi del ma eziandio nell' India britannica,
suo ministero, mantenuto con an- e negli Stati- Uniti dell' America
nui scudi romani trentadue milioni settentrionale le dottrine de' puseisti
ed ottocentomila ; ne riportò le han guadagnato favore : i giornali
prove riguardanti la materiale e protestanti di queste confederale
golia ignoranza de' fanciulli che repubbliche risuonano ogni dì di
lavorano nelle miniere e nelle ma- controversie intorno a questo pun-
nifatture, che destano compassio- to ; come iu Inghilterra così anche
nevole orrore. Al quadro di sì de- in America i protestanti si dipar-
plorabile ignoranza, e come mal tono in diversità d' opinioni circa
corrisponda d clero, seguì 1* avver- il inerito e i risultati pratici del-
timento di stare in guardia per le dottrine puseistiche. Mirabile è
non fare discapito al gran movi, il brano dell' omelia del vescovo
mento di conciliazione, infervoran- d' Oxford, che dice così. « E ben
do cattolici a raddoppiare gli sfor-
i vero, 1' ora di misericordia si av-
zi perchè quelli che lo sono per vicina per quest' isola : gli orrori
metà lo addi ventino per iutiero. del disertamento per ben 3oo an-
Con queste espressioni 1' oratore ni hannola devastala ; 3oo anni
i5o ING ING
Vii amarissima e perfidissima per- mutarono nome, religione e fede
secuzione) e per 3oo anni essa è nel 1 817
ed essere questi pei quali
;

slata abbeverata di afflizioni". L' o- i protestanti inglesi esultano per


ratore dice aver letto con viva at- averne guadagnato 1' alleanza ;
tenzione i rapporti intorno la so- quanto essi poi abbiano a sperare
cietà delle missioni protestanti , e dal re protestante della Prussia pro-
non avervi trovato cosa alcuna testante, abbastanza lo dicono i gior-
che lo facesse disperare del com- nali periodici. L'oratore invita indi
pimento de' suoi desiderii la so- : gli uditori a considerare la solenne
cietà contava dieciotto anni di buffoneria dell' elezione di un ori-
esistenza. Nel parlare del giubilo ginario ebreo in vescovo protestan-
di essa perchè il re di Prussia te in Gerusalemme ( in principio
era venuto a puntellare il cadente del quale articolo ne tenemmo
protestantesimo in Inghilterra, vol- proposito ), in virtù d' un ordine
le provare che il re è tutto altro pubblicato dalla regina d' Inghil-
che tenero pel protestantesimo, terra ; vescovo che deve presiedere
con questo brano delle Osservazioni non già ad un luogo o distretto
di un viaggiatore, nominato cal- il determinato, ma a tutti que' pro-
vinista scozzese Layng. » Il forzato testanti, che per avventura gli ve-
amalgamento della chiesa luterana nisse fatto di trovare in Terra
e calvinista per comporre una ter- Santa ; e per la fondazione di un
za cosa, che non è né luteranismo, tal vescovo il re di Prussia contri-
M calvinismo, e 1' abolizione per- buisce la somma di diecimila lire
fino dello stesso nome del prote- sterline, pari a quarantaseimila scu-
stantesimo nel regno di Prussia, di romani, cioè quel monarca che
è senza dubbio 1' atto più gra-
il non crede a sillaba di quanto vie-
tuito, il più sventurato e il più ne insegnato dai trentotto artico-
disennato di un despolismo rot- lidommatici della chiesa anglica-
to ad ogni enormezza , che sia na. Si meraviglia 1' oratore della
stalo imposto e che sia stato burlesca commedia in vedere un
accettato da un popolo cristiano convegno di uomini fermare un
in tempi inciviliti. Un nome vai matrimonio di coscienza tra il re
molto. Coli' abolire il nome di di Prussia e 1' arcivescovo di Can-
religione protestante il governo torbery, esclamando. » Sì, questa
prussiano ha fatto ciò , che ne è la cima e il compimento di quel-
imperatori, riè Papi non fecero la trista successione di errori che
mai ; ha pressoché distrutto la hanno ritenuti molti uomini dab-
stessa religione protestante in tutta bene, molti uomini da senno, mol-
Alemagua, e con essa ogni qual- ti uomini virtuosi, fuor di quel-
siasi nuova chiesa
religione colla 1' dove 1' ancora di salute
ovile,
prussiana, che accollò ad una po- riposa salda e tranquilla, dove la
polazione protestante ". Ecco 1' ec- burrasca delle passioni ribalde si

cellente amico e il forte alleato calma, e dove la sbattuta nave


che protestanti anglicani hanno
i del cristianesimo sta in perfetta
trovalo, fa osservare O'Connell, ag- sicurtà ". Quanto a Layng rende
giungendo che otto milioni d'indivi- in più luoghi leale testimonianza
dui all'ordine del regio editto subito all' accrescimento della religione
,

ING ING i5r


cattolica sul continente, fa fede tena, che ricongiunge 1' epoca di
del decadimento del calvinismo in g. Patrizio all' attuale
Ginevra, che ne fu la sede natale, E mai mantiene questa catto-
chi
e tributa i meritati elogi a' princi- lica con decoroso man-
gerarchia
pi sovrani dell' Italia, per le cure tenimento ? Ah sono poveri di i

da loro impiegate nel promovere Irlanda, ognuno de' quali annual-


1' istruzione de' giovanetti non mente contribuisce uno scellino,
disgiunta però dall' educazione re- quasi ventiquattro bajocchi roma-
ligiosa. E cosi sempre più vedia- ni. E in questa maniera manten-
mo l'ammirabile disposizione del- gono il clero agiatamente ; un cle-
la provvidenza che ha convertito ro che non sente bisogni, salvo
in apologisti involontari della no- quelli degli altri. E perchè l' In-
stra religione, uomini che si di- ghilterra non fa altrettanto, trat-
chiarano protestanti di mente e tandosi di salvare milioni di uo-
di cuore. In Inghilterra, dice 1' o- mini, i quali la ripopoleranno di
ratore, vi sono dottori anglicani, santi ? ah mi fosse dato
e i più dotti tra i dottori, i quali il potervi animare con quello spi-
si fauno banditori delle verità rito che oggi avviva questo mio
cattoliche, dappoiché il protestante- corpo cadente di vecchiaia, e fa
simo si disfa e dissolvesi in in- che il mio petto si allarghi e pal-
credulità manifesta, e la gran piti il mio cuore pen-
di esultanza,
massa ritorna all' antico ovile. Se sando che forse la mia parola po-
in Inghilterra vi fosse il necessario trà contribuire alla grande opera,
numero di chiese cattoliche, se vi eh' è ristauramento della fede
il

fossero tanti preti, quanti ne ri- e della veritànel seno della più
chiede I' uopo, O' Conuell dice grande nazione dell' universo ".
che avrebbe effetto il suo ardente Da ultimo, come si legge nel
desiderio di messa a
ascoltar la voi. XVIII, pag. 296 e seg. dei
Westminster ; raccontando, che do- citati Annali, il primo ministro
ve si stabilisce un prete o si apre della corona inglese dichiarò al co-
una nuova cappella, in folla vi spetto del mondo, che il fine per
accorrono nuovi fedeli. Passando a cui il clero anglicano si vive nella
parlare della povertà dell' Irlanda, smodata sua ricchezza, si è quello
narra che pure
deve mantenere di renderlo docile servo alla vo-
la chiesa anglicana che non le lontà dello stato. Nel voi. XII,
appartiene, che non gli reca alcun pag. 1 io, discorrendosi del celiba-
benetìzio non avendo di essa biso- to del clero cattolico, riportansi te-
gno, ad onta che vi sia la chie- stimonianze tratte dall'opera stam-
sa cattolica. » Questa è composta pata di Guglielmo King ministro
di quattro arcivescovi, di ventitre della chiesa anglicana. Questi con-
vescovi, d' un migliaio di decani fessa 1' avarizia
ambizione dei e 1'

e di arcidiaconi, di cinque a sei- vescovi che colle loro


anglicani ,

mila parrochi, e molti conventi di ricchezze appartenenti a Dio, alla


Uom ini e di donne, che sostengono Chiesa ed ai loro fratelli poveri
questa gloriosa ed intatta gerar- impinguarono le loro famiglie. Sog-
chia; dissi inlatta perchè mai non giunge, che non fu piccolo infor-
fu rolla di un solo anello la ca- tunio pei vantaggi della religione
,

i5a ING ING


cristiana nel regno d'Inghilterra di più, e quel che più monta, per
quando vi fu introdotta la riforma, opera de' medesimi protestanti, che
avere avuta il clero la permissione lo avevano oppugnato con istnisu-

di ammogliarsi ; da quell' epoca in rato furore. Questi sono segni che


avanti l'unico pensiero loro è sta- pronunziano, al pari di tanti altri,
to, cosa assai naturale che do- e esser prossima alla sua totale e
vca prevedersi il provvedere le
, desiderata rovina la funesta ed in-
loro mogli e figli. Il governo in- temperante eresia occidentale. Nel
glese non fa differenza alcuna tra detto voi. XII, pag. i 18 degli An-
la moglie d'un vescovo e la sua nali si parla dell'ignoranza teolo-

concubina. La moglie del prelato gica del clero anglicano , vera e


non ha posto, né precedenza es- ; forse unica ragione per la quale
sa non partecipa agli onori del ma- esso persevera nella deplorabile e-
rito, tuttoché la creazione d'un sem- resia. Neil' università di Oxford

plice cavaliere, il cui grado come ove si pone più attento studio alla
quello del vescovo è soltanto a vi- teologia, i parrochi protestanti so-
ta, dia un luogo onore ed un di no diventati già mezzo papisti. Se
titolo alla moglie di lui. Al celi- la luce del giorno potesse penetra-
bato de' vescovi noi siamo debito- re nelle tenebre dell' università di
ri di quasi tutte le nobili fonda- Cambridge, vi é ogni probabilità
zioni, istituite in entrambe le no- che si otterrebbe anche colà uu
stre università di studi d' Oxford simile risultato. In questa seconda
e Cambridge; ma dopo la riforma, università quando lo studente ha
possiamo vantarci di pochi dell'or- preso i gradi accademici, manife-
dine vescovile, che siano stati be- stando volontà di farsi ecclesiastico,
nefattori di quelle sedi delle scien- si prepara agli ordini col solo leg-

ze. Fin qui il ministro anglicano, gere opere teologiche , lettura che
che con altre gravi parole e con generalmente dura soli sei mesi.
lodevole ingenuità deplora l'aboli- Qual maraviglia dunque se i mi-
zione del celibato ecclesiastico in nistri della chiesa anglicana igno-
Inghilterra. Sul qual proposito è rano la vera costituzione gerarchi-
da notarsi che lo statuto del par- ca della Chiesa cristiana , i veri
lamento inglese, decretato nel se- suoi domini, la vera sua storia, e
condo anno del regno di Odoardo l'antica salutare sua disciplina? Non
VI, e che dà una sanzione legale si finirebbe più se si volessero in-
al matrimonio del clero affermò , dicare tutti gli argomenti discussi
in termini espressi V utilità ed i dagli Annali delle scienze religiose,
vantaggi superiori di una vita ce- che stampandosi periodicamente in
libe,per quaiito concerne gli uo- Roma, sullo stato del cattolicismo
mini di chiesa. Altre analoghe te- e del protestantismo in Inghilter-
stimonianze si leggono nel vivente ra, ci danno le più recenti ed im-
istoriografo inglese e protestante portanti nozioni , come delle fre-
Hallam, Istoria d'Europa del me- quenti fabbriche di nuove chiese
dio evo, voi. II, pag. 37-38. O- e cappelle, e delle consolanti con-
gnun vede, come tutte le vane e versioni che vanno mirabilmente
calunniose opposizioni contro il ce- operandosi. Passiamo ora a descri-
libato ecclesiastico svaniscono ogni vere gli otto odierni vicariati apo-
IPfG ING i53
stolici d' Inghilterra, secondo le ul- ascende ad ottantaquattro, le quali
time recenti notizie, non che il vi- però crescono annualmente. Evvi
cariato apostolico di Gibilterra isti- in Londra la cappella bavara, la
tuito dal Papa regnante Gregorio francese, la 6arda, la spagnuola, la
XVI. Anzi va avvertito, che prima di tedesca, quella di s. Patrizio e quel-
lui quattro soli erano i vicaria- la di s. Giorgio. Altra chiesa de-
ti apostolici d* Inghilterra , cioè dicata alla beatissima Vergine nel-
del distretto di Londra ossia me- la contrada s. John's Wood pei po-
ridionale, del distretto occidentale, veri. La maggior parte delle cap-
del distretto medio, e del distretto pelle hanno annessa la scuola. A
settentrionale, numero portato al S.t George's Fields e nel quartiere
doppio nel suo pontificato. Di o- dei Nobili nella parte occidentale si

gnuno noteremo i luoghi, il clero, stanno fabbricando due chiese ma-


i pii stabilimenti e le relative os- gnifiche. Virginia Street ha la sua
servazioni. Manca però in ogni di- cappella con tre cappellani. Mans-
stretto il capitolo, ma ogni vica- field st:ha una cappella con quat-
rio apostolico ebbe il consiglio di tro cappellani. Westminster,Somer-
tenersi al fianco de' consultori. Uu stown, Chelsea, Rensington, Ham-
procuratore di tutti i vicari apo- mersmithjPoplar, Bermondsey, tutti
stolici suole avere domicilio in Ro- luoghi che hanno le loro cappelle.
ma, ed è ordinariamente il retto- Come pure Woolwich nove mi-
re del collegio inglese di Roma. glia lontano da Londra, Greemvich

Gli affari della missione inglese fu- sei miglia lunge da Londra. Per
rono regolati da Benedetto XIV la missione di Chelsea presso Lon-
nella costituzione Àpostolìcum mi- dra il sig. Rnight sta facendo del-
nislerium, Bull. Propaga tom. Ili, le fondazioni generose, e la nobi-
pag. 3o3 e seg., e nelle Rcgulae oh- lissima convertita lady Clare fa

servanola? in anglicanis missioni- altrettanto a favore dell' isola di


bus, pubblicate nel 1753. Wight. Wight isola sulla costa me-
Vicariato apostolico di Londra. ridionale dell' Inghilterra , la cui
La giurisdizione de' luoghi di que- amenità e fertilitàchiama-
la fece

sto vicariato comprende le contee di le il giardino dell'Inghilterra, ha


Middlesex, Hertford, Essex, Berks, trentaduemila abitanti , e Nevv-
Hampshire, Slirrey, Sussex, Kent. port è il capoluogo. In Wight vi

Comprende ancora le isole di si trovano tre cappellani, e due


Wight , Jersey e Guernsey. Lon- chiese. In Jersey, la maggiore delle
dra, la più ricca, la più gran- isole normanne vicino alla costa di
de, la più popolata città dell' Eu- Francia nella Manica, vi sono due
ropa, è la capitale del regno ed è sacerdoti, uno inglese, l'altro fran-
la residenza del vicario apostoli- cese : s. Helier è il capoluogo; spet-
co. L'enorme popolazione di que- ta agli inglesi, ha una popolazio-

sta città ascende ad un milione ne di trentaquattromila abitanti. In


oltocentomila abitanti : la cattolica Guernsey, altra isola normanna nel-
del distretto è di 83, 54o ; i cat-
1 la Manica spettante all' Inghilter-
tolici di Londra sono 162,540, il ra, come nella precedente vi si

resto è disperso nel vicariato. 11 parla il francese : la popolazione è


numero delle chiese nel distretto di veutiquattromila abitanti, con s.
i54 INO ING
Pietro per capoluogo e còti una cap- munione. Si scelse detta giornata de-
pella. II clero del vicariato è il se- dicala al culto della istituzione del ss.

guente. Il vicario apostolico è monsi- Sagramento per riparazione dell'offe-


gnor Tommaso Griffiths fatto dal Pa- sa contro il medesimo, offesa che ca-
pa regnante a'3o luglio i833, non ratterizza l'eresia anglicana e la de-
che vescovo Olenense tfl parti- fezione dalla fede di quel governo,
bus, succeduto per coadiutoria nel che nella forma prescritta di giu-
i836 a monsignor Giacomo York ramento obbliga i protestanti alla
Bramston vescovo di Usula in par- più empia bestemmia contro sì san-
iibus, eh' era successo per coadiu- to mistero della nostra redenzione.
toria nel principio del 1828 a mon- Si trovano in Londra diverse as-
signor Poynler. Il di lui coadiuto- sociazioni per somministrare vesti
re monsignor Roherto Gradwell ed alimenti ai poveri cattolici; non
vescovo di Lidda in parlibus, già che due orfanotrofi per ambo i

rettore del collegio inglese di Ro- sessi. L'antica cattedrale di san Pao-
ma, fatto da Leone XII nell'anno lo in Londra perì per un incendio:
1828, morì. JV umero de' sacerdoti ne fu altra fabbricata e condotta
nel distretto centotrentatre. Di que- a termine nel 1G66; essa è l'ope-
sti diecinove sono regolari degli or- ra più bella di cui si gloriano i

dini gesuitico, henedetlino, france- protestanti della Gran Bretagna:


scano. In Londra è procuratore delle due cattedrali se ne parla al-
de' benedettini il p. d. Paolino l'articolo Loitora. I monaci benedet-
Ileptonstall. In ogni cappella si tro- tini ufficiarono fino all'epoca della
vano uno o più sacerdoti. I pii sta- riforma nove delle principali cat-
bilimenti sono. II collegio di s. Ed- tedrali, includendo in talnumero
mondo in Herlfordshire , semina- quelle di Cantorbery e di Durham.
rio in cui s' istruiscono quaranta- Negli ultimi anni vi è stato in que-
cinque chierici. Vi sr sta fabbrican- sto distretto un aumento di tren-
do una magnifica chiesa vicino tamila cattolici. Le rendite del vi-
al medesimo. Scuole caritatevoli cariato provengono dai banchi e
in Londra giornaliere cinquantasei, dalle sedie che si affittano nelle
oltre le domenicali, e quelle dis- chiese, da collette particolari , da
perse nel distretto. Ad un nume- oblazioni in occasione di battesimi,
ro grande, come si conviene a que- matrimoni e funerali. Questi pro-
ascendono gl'istituti di
sta capitale, venti devono servire di manteni-
carità comuni anche ai cattolici. mento ai sacerdoti ed alle chiese.
Molte sono le confraternite del ss. Le annue conversioni dall'eresia in
Cuore, della Beata Vergine, e del- Londra e nel vicariato sono circa
la dottrina cristiana. Si dicono es- seicento. Il distretto di Londra ha
sere le comunità di religiose un- conseguito parte del legato pio la-
dici. I francescani riformati hanno sciato per testamento da Blundell.
nel distretto di Londra una casa. In tutti i vicariali è stata abro-
Evvi in Londra una pia associa- gata la seconda festa di Pasqua e
zione per la conversione di questi di Pentecoste. E stata traslatata al-
popoli, ad ottener la quale si ap- la domenica più vicina la festa
plica dai sacerdoti una messa nel della Annunziala, e per la dio-
ss.

giovedì salito^ e dai secolari una co- cesi Duneluiense quella di s. Cuth-
,

ING ING i55


berto. L slata accordata la dispen- gulto l' istituto, si è riorganizzato
sa dall'astinenza delle carni nel in questo anno i845, con dargli
sabbato, in cui non cadde obbligo anche per iscopo l' educazione dei
di digiuno, nel giorno delle roga- poveri, e con metterlo in modo
zioni, ed in altri. Le cappelle d'In- speciale sotto la direzione de' vi-
ghilterra tengono luogo di parroc- cari apostolici, nominandosi pure un
chie. Al vicario apostolico di Lon- ecclesiastico in segretario. A questo
dra erano state affidate le missioni risorgimento ha cooperato con mol-
dell'America britannica, e di tut- to zelo degnissimo Carlo Lang-
il

te le colonie occidentali di quella dale, ed Odoardo Petre cavaliere


nazione, ma la sua giurisdizione dell'ordine di Cristo. Le opere stam-
si restrinse dentro i suoi natu- pate in Inghilterra, che con argo-
rali limiti e confini, quando gli menti infallibili provano l' insuffi-
Stati-Uniti avendo dichiarata la lo- cienza della Bibbia [Vedi) come
ro indipendenza fu eretto il primo regola di fede, la necessità della
vescovato in Baltimora da Pio VI tradizione e dell'autorità ecclesia-
nel 1789, e quando altre sedi ve- stica, la presenza reale nell' Euca-
scovilifurono fondate successiva- ristia, la facoltà di assolvere nei
mente da quel Pontefice e dai sacerdoti ,
1' orazione pei defunti
suoi successori nell'America setten- l'uso delle immagini, la divozione alla
trionale. InLondra hanno la sede ss. Vergine, i digiuni, la vita mona-
due stabilimenti comuni a tutto il stica,ed altre cattoliche verità, ap-
regno, quello della Propagazione portano un colpo mortale al pro-
della fede, e Y Istillilo cattolico. testantismo, ed estorcono dalle lab-
Questo fu fondato nel luglio 18 38 bra de' vescovi anglicani amare do-
sotto la protezione de' vicari apo- glianze. Le corporazioni religiose
stolici dell' Inghilterra e delle co- in Inghilterra, come negli Stati-U-
lonie, e sotto la. presidenza dei si- niti di America, per leggi di stato
gnori cattolici e del clero. Gli og- sono incapaci a possedere. I pro-
getti erano di pensare alla fabbri- testanti d'Inghilterra contribuiscono
ca delle chiese, di pubblicare dei somme grandi di denaro per fab-
libri per la difesa della fede, di bricar chiese ne' regni stranieri, e
sostenere i diritti dei cattolici op- profondono tesori nella stampa del-
pressi, e di pensare all' educazione le bibbie tradotte in molle lingue,
de' poveri. I vicari apostolici si op- delle quali fanno dono nelle ste-
posero al primo di questi , ed il rili loro missioni, che mantengono
quarto fu per il momento lascia- in più luoghi della terra. Della
lo. Si applicò l' istituto con tanto fondazione dell' Istituto cattolico
impegno nella distribuzione dei li- suo scopo, e delle opere da esso
bretti per la difesa de'dommi, che pubblicate, se ne tratta dai più
il Papa regnante Gregorio XVI ne volte citati Annali delle scienze re-
felicitò il presidente, il benemerito ligiose, come nei voi. IX, p. 28,
conte Giovanni di Shrewsbury, col voi. XI, p. 99, e voi. XII, p. 117.
breve Quum amaritudine de' 19 Nel voi. XIV, p. 271 poi, si par-
febbraio 1840, il quale si legge nel la della pia società formata nel
tom. V, 190 del Bull, de
pag. 184^ nella Gran Bretagna, col lo-
Propaganda fide. Decaduto in se- devole fine di cooperare con mez-
i56 IJN
T
G 1NG
zi efficaci al sospirato ritorno dei di questo vicariato sono le contee
dissidenti alla fede cattolica, sotto di Derby, Nottingham, SlalFord,
l'autorevole patrocinio del duca di Leicester Warwick Worcester
, , ,

Norfolk cattolico e primo pari del Oxford e Salop. Il numero delle


regno, di lord Stour ton e di mon- chiese sono centosei. Birmingham,
signor Griflìths vicario apostolico città di qualche considerazione, è la
del distretto di Londra. Lo scopo residenza del vicario apostolico. A-
propostosi da questa società si è vendovi la pia Wolfruna fondato
d'imprimere di nuovo le più insi- un convento nel 996, il luogo pre-
gni opere apologetiche, scritte nei se il nome di Wolfrune's-Ham-
tempi andati in difesa della reli- pton, dond'è venuto quello di Wol-
gione cattolica, ed ora divenute verhampton, luogo considerabile. 11

l'are, per formarne quindi una clero del vicariato consiste nel vi-
classica libreria cattolica. cario apostolico monsignor Tom-
Vicariato apostolico orientale. maso Walsh , fatto vescovo di
Questo nuovo vicariato apostolico, Cambisopoli in parlibus da Leone
eretto dal Papa Gregorio XVI nel XII a' 28 gennaio dell'anno 182?,
i8/lo, comprende per luoghi di sua succeduto nel vicariato per coadiu-
giurisdizione le contee di Lincoln, toria a monsignor Milner nel 1826.
Rutland, Hun ti ngdon, Northampton, Il Papa che regna ha fatto suo
Cambridge, Norfolk, SufFolk, Bed- coadiutore agli 11 maggio 1840
ford e Buckingham. Ha trentacin- monsignor Nicola Wiseman, e ve-
que chiese e cappelle cioè Bed- , scovo di Mellipotamo in parlibus,
furd una, Buckingham quattro, già suo cameriere segreto sopran-
Cambridge tre, Lincoln dodici, Nor- numerario, alunno e poi rettore
folk otto, Northampton quattro, del collegio inglese di Roma, e pro-
Sullolk sei. Bishop's House è la re- fessore nella lingua ebraica, e del-
sidenza del vicario apostolico , in le controversie giudaiche nell' uni-

Northampton. 11 vicario apostolico versità romana: egli risiede nel col-


è monsignor Guglielmo Wareing legio di s. Maria di Oscott presso
fatto dal Pontefice che regna , e Birmingham. Numero de' sacerdo-
vescovo d'Ariopoli in parlibus, agli ti centoventidue, tra' quali vi sono
1 1 maggio 1840, avente per clero benedettini, domenicani, gesuiti e
trentaquattro sacerdoti. Vi era il col- trappisti. I pii stabilimenti sono i

legio di s. Felice di Gifford-Hall due collegi di Oscott sotto la di-


presso Colchester, il quale però si rezione di monsignor Wiseman e
deve trasferire presso la detta re- d. Giorgio Morgan, ed il collegio
sidenza del vicario apostolico in dell'Immacolata Concezione di Sy-
Northampton: il supcriore di detto ston nel Leicestershire sotto i RR.
collegio è Giuseppe North. II
d. Furlong ed Hutton. Vi sono tre
"vicario apostolico ha fondato pure scuole: di Sedgley Park diretta
una casa di religiose. Questo vi- dai preti secolari, di Spinkhill dui
cario apostolico ebbe già la facoltà gesuiti, e di Hinckley dai dome-
di fare le ordinazioni ne' giorni di nicani; tre monisteri, otto case di
lèste non comandate. religiose, nove istituti di carità. I

Vicarialo apostolico centrale o francescani riformati hanno tre


medio. La giurisdizione de' luoghi case ed un Campetto in questo
,

15G i5 7
vicariato, cioè in Astonhall, in So- benedettino. Hatherop ed Hartpury
lihull , in Baddesley . Ebbe nel con pochi cattolici. Taunton città

i83o il vicario apostolico la facoltà nella contea di Somerset con 85oo


di erigere la confraternita del ss. abitanti, e forse cento cattolici. An-
Cuore diGesù. Nella città di che Shortvcood forse ha cento cat-
Derby si trovano molti stabilimen- tolici, e Shepton Mallet ne ha cir-

ti di carità, oggi comuni ancbe ai ca cinquanta. Salisbury nella con-


cattolici. tea di Wilts è una città che ha
Vicarialo apostolico occidentale. 9000 abitanti, e più di venticin-
Costituiscono i luoghi di questo que cattolici con loro cappella.
vicariato le Cornwall
contee di ^Yardour cartello che contiene sei-
Devon, Dorset, Somerset, Glouce- cento cattolici. Bonham ne ha set-

ster e Wilts. Delle chiese o cap- tanta. Plymouth nella contea di


pelle, quattro ne ha Cornwall, ot- Devon di 60,000 abitanti, più di
to Devon, nove Dorset, sette Glou- 12,000 sono cattolici. In Calver,
eester, tredici Somerset, tre Wilts. Calverleigh, Totness, Tor Abbey. e
Prior- Park è la residenza del vi- Dartmouth sono pochi cattoli-
vi

cario apostolico; questa è una ca- ci. Nella contea di Dorset vi è


sa di campagna in amena situazio- Lulworth, feudo della nobile fami-
ne. Vi si respira l'aria la più sa- glia Weld che ci diede l'amplissi-
lubre dentro una villa chiusa di mo cardinale di questo nome, con
proprietà del vicario apostolico. più di centoventi cattolici; di questi
Questa villa è posta nelle vicinan- cinquanta ne ha Poole, trenta Chi-
ze di Bath. La popolazione catto- deock, venti Stapehill, venti Bland-
lica del vicariato è di 19,400 per- fordt e trenta Marnhull. Il clero del
sone. Le chiese e cappelle sono vicariato consiste in monsig. Carlo
quarantacinque. Bristol città e por- Baggs fatto vicario apostolico e ve-
to di mare spetta in parte alla scovo di Pella in partibus nel di-
contea di Gloucester, e in parte a cembre i843 dal regnante Gre-
quella di Somerset. La sua popo- gorioXVI, e già suo cameriere se-
lazione è di 88,000 abitanti : i greto soprannumerario, alunno e
cattolicisono più di 5oo, molti 1 poi rettore del collegio inglese di
però se ne trovano dispersi nei li- Roma. Egli succedette a monsignor
di del mare, e vi è una cappella. Pietro Agostino Baines della con-
Falmouth nella contea di Corn- gregazione anglo-benedettina, fatto
eali ha 44 °° abitanti con circa vescovo di Siga in partibus da Pio
cinquanta cattolici Llanherne è . \ Il a' 4 febbraio i8a3, e vicario
una missione di trenta cattolici : il apostolico succeduto per coadiuto-
confessore delle monache carmeli- ria monsignor Collingridge nel
a
tane o teresiane ivi esistenti assi- 1829. Al punto della stampa giun-
ste questi cattolici. Gloucester con- ge l'infàusta notizia, che l'illustre
ta 10,000 abitanti con pochi cat- vescovo è morto ai 16 ottobre
tolici.Cheltenham nella contea di i845 a Prior- Park, ed ai 23 fu
Gloucester ha 3 100 abitanti con fatto il solenne funerale. In questo
4oo cattolici, e qualche monaco cantò la messa monsignor
o vicario
benedettino, dappoiché la missione apostolico di Londra, coli' assisten-
e la cappella è opera dell'ordine za di quattro vescovi, uno de' quali
• 58 ING UTC
monsignor Briggs pronunziò l'elo- tanto rigore. La città di Bristol ha
gio funebre. Il vicario generale numerosi istituti di carità ed una
del defunto vicario apostolico è comunità religiosa a Westbury. A.
monsignor Tommaso Brindle. Il Sales-IIouse avvi il monistero della
numero de' sacerdoti è sessantotto, Visitazione. In Taunton nel Somer-
de'quali molti sono sparsi nelle mis- set si trova un monistero di francesca-
sioni: sene trovano quattordici col ne, ed un grande ospedale comune a
vicario apostolico in Prior - Park. tutti. Più istituti di carità e di
Missionari vi sono anche de'beue- pubblica istruzione. In Hartpury
dettini. I pii stabilimenti sono il si trova un monistero di dome-
gran seminario de' ss. Pietro e Pao- nicane. In Salisbury sonovi mol-
lo ed annessi che importarono il ti istituti di carità, specialmen-
valore di centomila scudi, essendo te pegli infermi, e scuole gratuite.
capace di contenere cento indivi- Un monistero di trappensi in Lul-
dui. Vi sono inoltre quattro case worth. Questo è uno de' quattro
di religiose e tre collegi. Vi era vicariati apostolici fondati nell'an-
un monastero di monache benedet- no 1688 da Innocenzo XI. Die-
tine in Cannington: fu fondato dal- ci sono stati i vicari apostolici,
le benedettine francesi fucsnte dal- cinque dell'ordine benedettino, tre
la Francia nella rivoluzione re- dell'istituto di due
s. Francesco,
pubblicana. Questo monistero esi- preti da ag-
secolari, ai quali è
steva prima dello scisma, e fu do- giungersi il deplorato monsignor
nato alle monache da lord Clifford Carlo Baggs. I medesimi mona-
padre del genero del cardinal Weld. ci benedettini prima dello scisma
L'abbazia di Downside nella quale avevano in Bath uno di quei no-
i benedettini hanno noviziato e ve monisteri detti cattedrali ; il

collegio di s. Gregorio. Essa è si- priore ed monaci erano canonici


i

tuata nella contea di Somerset : e costituivano il capitolo, mentre


ha buone rendite, vi si mantenso- gli abbati erano vescovi. Il moni-
no venti monaci , e s' istruiscono stero fu distrutto, furono dispersi i

nelle lettere umane sessanta alun- monaci, ma questi procurarono di


ni. A Downside, si doveva fondare conservare ed esercitare segreta-
un monistero già disegnato dal mente la loro giurisdizione. I be-
gran architetto Pugin, il quale ha nedettini in questo vicariato hanno-
fabbricato delle chiese magnifiche dei beni bastevoli al loro onesto
quasi in tutti i distretti dell' In- sostentamento. Le monache di Can-
ghilterra. Un monistero di monache nington usano il breviario romano.
dell'ordine di s. Francesco. In que- Vicariato apostolico nel principa-
sto distretto esisteva vicino a Wym- to di Galles. La giurisdizione dei luo-
burn nella contea di Dorset, fon- ghi di questo vicariato contiene le sue
dato nel i8o3 in un luogo detto dodici contee, e due altre cioè Mon-
Stape Hill, un monistero di mona- mouth e Hereford in Inghilterra.
che trappiste di una vita tanto Numero dei cattolici del vicariato
austera, che poco dopo la profes- 5609; numero delle chiese e cap-
sione nel meglio della vita veniva- pelle sedici. Nel principato di Gal-
no a morte. Per provvidenza ponti- les si parla l'antica lingua britan-
ficia nel 1825 si procurò mitigare nica, che tauto differisce dall'odier-
ING IISG i59
no inglese idioma, come già no- Blaina: la sua popolazione è di
tammo. In Chepstow città nel Mon- 4o,ooo abitanti, sono i cattolici 600
mouth, risiede il vicario aposto- che talvolta ascendono a 1000.
lico. La sua popolazione è di tre- La messa si celebrava in una sa-
mila abitanti, centoventi de' quali la : forse sarà stata principiata una
cattolici. Chepstovv o Venta Silu- chiesa. Merthyr-Tydvil , missione
rimi giace sulla riva destra della che comprende Dowlais eRhymney:
Wye, ed è ben fabbricata: era un la sua popolazione comprese le
tempo fortificata e difesa da un vicinanze è di 60,000, i cattolici
castello, del quale resta una con- sono 900, che alle volte ascendono
siderabile porzione ch'è abitata. Il a i5oo. Sì celebra in un granaio
porto serve a tutte le città situa- ed in una sala. Brecon o Brecknock
te fra la Wye e la Lug. Carlo I città popolata da 4 20 ° abitanti, e

mise nel castello di Chepstow una 100 cattolici con ristretta cappella
guarnigione, la quale non lo ren- nella casa del sacerdote. Ross cit-

dette alle truppe del parlamento tà con missione nascente e tren-


che nel 1648. Carlo II vi fece rin- ta cattolici : una piccola camera
chiudere Harry Martin, uno de'giu- del missionario serve di chiesa.
dici di Carlo 1, che vi morì nel 1680: Courtfield con ottanta cattolici :

la torre da esso occupata porta an- una camera serve di chiesa. Bere*
cora il suo nome. Altri luoghi del ford capoluogo della contea di
vicariato sono: Newport, città e mis- tal nome con 9100 abitanti, e 200
sione di considerazione, con un mis- cattolici che hanno una chiesa
sionario; la sua popolazione è di 4^00, grande e nuova. Weobley villag-
sono i cattolici 2000: vi è stata fab- gio prossimo ad Hereford, nuova
bricata una chiesa di forma elegan- missione con 750 abitanti, ed ot-
te. CardifF nella contea di Glamor- tanta cattolici che hanno cappella.
gan con 33oo abitanti e i3oo cat- Wrexham missione con duecento
tolici è in edificazione una chiesa
: cattolici che hanno cappella ordi-

sufficientemente grande Swansea . naria. Holywell missione ai confini


città amena e pittoresca con 10,206 del principato di Galles con 83oo
abitanti, sono i cattolici 43o ; de- abitanti, e trecento e cinquanta catto-
v'esservi stata costruita una chiesa lici con bella cappella, 'l'alacre con

comoda; avvi un missionario. Mon- 60 cattolici e cappella in una ca-


mouth cnpoluogo della contea sa privata. Bangor città alle spiag-
di tal nome con 4 ? °° abitanti, gie innanzi all'isola Anglesey, con
sono i cattolici 2 3o: vi è una cap- 2400 abitanti, e 120 cattolici,
pella abbastanza grande.Usk pic- missione nuova che ha una bella
cola città della medesima contea cappella. Si meditava di aprire
con 1400 abitanti ed ottanta cat- nuove missioni a Flint e nella
tolici che hanno una piccola cap- contea di tal nome nel settentrio-
pella. Abergavenny bella città del- ne del principato di Galles, e nel-
l'istessa contea con 3 592 abitanti la contea di Monmoutli. Il clero
e 3oo cattolici possessori di una del vicariato consiste in monsignor
bella cappella. Llanorlh con 210 Tommaso Brown della congregazio-
cattolici e bella cappella. Aberga- ne anglo-benedettina, fatto vescovo
venny comprende Pout-y-pool e di Apollonia wi parùbus e vicario a-
i So I NG ING
postolico dal Papa regnante agli fedeli, incerte per altro e limitate.
li maggio 18/p. Numero dei Una pia signora di Bath lasciò
sacerdoti venti ; vi sono i france- diversi legati nelsuo testamento ;
scani ed altri missionari. I pii sta- il suo figlio imitandone la religio-
bilimenti sono, venti scuole gratuite sa generosità dà delle speranze di
del vicariato. In Newport evvi applicarli a questo bisognoso vica-
una scuola. In Swansea casa pel riato. Belle e grandi chiese vi
missionario, e varie scuole comuni hanno i presbiteriani, i metodisti
anche ai cattolici. In Monmouth ed altri settari. Esiste ancora la
vi sono case di carità ed una scuola. chiesa ed il refettorio di un' an-
In Dowlais ed in IUiymney vi so- tica abbazia di benedettini di Gren-
no scuole ; in Brecon la casa pel field. Pel mantenimento del di-
missionario, così in Ross. In Here- stretto si è stabilita la società di
ford avvi scuola, ospedali e case s. David.
di carità in mollo numero. In Vicariato apostolico di Lanca-
Holyyrell vi è la scuola. Questo è ster. Fanno parte de' luoghi di
uno de' vicariati eretti nel 1840 questo vicariato le contee di Lan-
dal Pontefice Gregorio XYI. I caster , Chester, e l'isola di Man,
popoli del principato di Galles cioè la contea di Lancaster con
combatterono più lungo tempo de- novantotto chiese o cappelle, Che-
gl'inglesi la falsa dottrina della ri- stercon tredici, e 1' isola di Man
forma. Neppure la confisca de' be- con una. Quéste regioni contengo-
ni ebbe tanta forza sul principio no un numero grande di città
da precipitarli nell'apostasia. Man- ragguardevoli. Il numero totale
canti di sacerdoti e d'istruzione, delle chiese, cappelle, o missioni
anche i popoli di questo princi- è di centododici. Lancaster capo-
pato abbracciarono la riforma: non- luogo della contea di tal nome è
dimeno si mantenne per molti la residenza del vicario apostolico,
anni un attaccamento alla vera la sua popolazione è di 9247
fede ricevuta per tradizione. Negli abitanti. Lancastro o Lancaster,
ultimi tempi vi sono penetrati i Longevicum, Lancastria, è sulla
metodisti, e questi fanno una l'e- riva sinistra della Lune. Ha un'an-
sistenza ed opposizione alla con- tica chiesa gotica nella sommi-
versione di questa nazione. A tale tà, ed un antico castello costrutto
ostacolo aggiungasi 1' estrema po- dai romani, aumentato dai sassoni
vertà de' cattolici, che per lo più di una torre, ristorato ed abbellito
sono irlandesi, che vi si sono povtati da Edoardo III e da
suo figlio.
per trovarvi lavoro, e provvedere Vasto è il palazzo pubblico col
ai loro bisogni. Un mezzo efficace suo portico. Quantunque Lanca-
per richiamare al seno della Chie- stro sia stata una piazza romana,
sa i protestanti di Galles sarebbe non è però sicuro il suo antico
la fondazione di un seminario, do- nome; secondo Carndeno chiamossi
ve si potesse educare un clero na- Mc.diolainim^ ma sembra in vece
tivo. Le chiese di questo princi- essere stata la Longevicum dell' i-
pato sono le più povere, e mal tinerario d' Antonino.Diede il ti-
custodite dalle intemperie. I mis- tolo di duca a parecchi principi
sionari vivono delle oblazioni dei del sangue reale, e molto sofferse
1

ING ING 161


nelle guerre delle case di Lanca- comò Sharples consacrato a'i5 ago-
stro e di York, o per meglio di- sto 1843. La residenza de* due
re in quelle della rosa rossa e ro- prelati è a Bishop Eton, Waver-
sa bianca. Alla conferma della sua tree presso Liverpool. Questo è il

carta aumentata di nuovi privile- distretto più cattolico dell' Inghil-


gi da Carlo II, si ristabilì e pro- terra. Il numero de' sacerdoti se-
sperò sempre da questa epoca. Al- colari e regolari nel vicariato è di
tri luoghi del vicariato souo: Li- centosessantasei circa. Il clero se-
verpool, che è divenuta la secon- colare officia settantaquattro chiese.
da dell' Inghilterra, emporio
città I benedettini della provincia del
del commercio e della navigazione nord reggono venti chiese e sono
europea. La sua popolazione è di venti. I gesuiti che sono venti
200,000 abitanti ; ed i cattolici reggono dieciotto chiese. Il clero
nella massima parte irlandesi sono secolare e regolare di Liverpool si

80,000. Sette sono le chiese del compone di sédici sacerdoti : que-


clero secolare, delle quali una è de- sto clero in una proporzionata di-
dicata a s. Antonio, altra a s\ Nicola, stribuzione serve le proprie chiese.
altra a s. Patrizio. Dei benedettini In Preston ed in Wigan sonovi
è la chiesa di s. Maria, e quella di gesuiti e preti secolari. 1 pii sta-
s. Pietro ; dei gesuiti la chiesa di bilimenti sono i conventi della
s. Francesco Saverio. In Liver- Presentazione e della Misericordia,
pool risiede il vicario generale del ed un terzo delle seguaci fedeli di
vicario apostolico. In Aigburth ev- Gesù. Scuole gratuite notturne per
vi la chiesa. La città di Preston quelli che il bisogno obbliga nel
ha 20,000 abitanti, con quattro giorno a lavorare pel proprio man-
chiese, una del clero secolare, tre tenimento. Vi souo le confraterni-
de' gesuiti. Macclesfield ha una te arricchite di molte indulgenze,
chiesa eretta nel 1841, e dedicata del sacro Cuore, del Rosario, del
al protomartire dell' Inghilterra s. Monte Carmelo, delle anime pur-
Albano. La città di Wigan conta ganti, e degl' infermi. Comuni a
37,000 abitanti; il clero secolare tutti gli sono ospizi
abitanti vi
vi ha una chiesa, altrettanto ge- i e pubbliche biblioteche. Presso la
suiti. Manchester città della contea chiesa di s. Nicola in Liverpool
di Lancaster, cui tanti canali- apro- evvi una scuola per 460 poveri
no facili comunicazioni con tutto fanciulli d' ambo i sessi; quella di
il regno, conta 200,000 abitanti: s. Patrizio ne conta 4^o. Queste
ha cinque chiese, una costò scudi scuole sono dirette dai fratelli irlan-
novantaqualtromila. Il clero del desi delle scuole cristiane. Anche dei
•vicariato consiste, in monsignor sacerdoti secolari si occupano in
Giorgio Brown di Lancaster, che scuole private. Vi è la residenza
prima fu fatto vescovo di Bugia, pel clero capace di sei persone vi-
poi di Tloa in parlibus e vicario cino alla chiesa di s. Antonio. Nel-

apostolico Papa che regna ai


dal la slessa Liverpool è stata fondala
24 agosto 1840; il medesimo Pon- una casa per le sorelle della mise-
tefice fece di lui coadiutore con ricordia, oltre quella delle compa-
futura successione e vescovo di gne fedeli. Forse vi è stato aperto
Samaria in parlibus monsignor Gia- nel distretto un asilo per le donne
vol. xxxv. 1
xG?. ING I NG
penitenti sotto la direzione delle so- de' gesuiti di Stoneyhurst è fiorente
relle della carità di s. Vincenzo dei e grande, ed esiste in un palazzo
Paoli, che vi si sono introdotte. Si è donato dal padre del cardinal
aperto urt asilo anche pei ciechi Weld. Non si conosce precisamen-
cattolici. In Stoneyhurst quaranta te il numero de' cattolici di questo
miglia da Liverpool vi è un colle- vicariato ; ma esso è grande, dap-
gio di gesuiti, Vi con noviziato. poiché ncir isola di Man e nella
è pure il collegio di s. Edwardo contea di Lancaster si battezzano
presso Liverpool. In Àigburlh ewi annualmente diecimila bambini, e
una scuola ed una canonica; si mille e cento in quella di Chester.
sperava aprire un seminario. In Inoltre circa sessantamila soddisfa-
Preston si trovano aperte tre scuo- no il precetto pasquale, e circa
le, una per le fanciulle dirette mille ogni anno si convertono dal-
dalle sorelle della carità , due l' eresia. Le scuole si mantengono
pei fanciulli dirette dai fratelli colle obblazioni de' fedeli : di esse
irlandesi della dottrina cristiana. alcune sono diurne, altre notturne,
Queste non possono provvedere con altre domenicali. Quando si tro-
maggior vantaggio tanta e la : vano giovani di beli' ingegno si
prudenza e la maniera scientifica procura di educarli in qualche se-
delle sore!le ; e dói fratelli della minario dove possano acquistare
dottrina cristiana chiamati dall' Ir- lo spirito ecclesiastico. In Liverpool
landa. Vi sono altri stabilimenti di furono i fanciulli cattolici esclusi
cai'ità comuni a tutti. La città di dalle scuole municipali, per aver
Manchester si distingue per gli ricusato di leggere la versione an-
stabilimenti di pubblica istruzione e glicana della sacra Scrittura. Tut-
di carità: scuole gratuite, ospizi, ti i missionari del distretto adem-
ospedali, asili in gran numero. I piono i propri
con zelo, doveri
cattolici vi hanno scuole diurne esattezza e carità dove sono in ; e
e notturne dirette dai fratelli della numero sufficiente tengono confe-
dottrina cristiana venuti dall' Ir- renze morali. Essi colla loro esem-
landa. Il monistero delle monache plare condotta si meritano la sti-
della Presentazione è di molta ma dei protestanti. Le chiese fab-
osservanza. In Duckinfield vi è una bricate colle elemosine dei fedeli
confraternita. Questo è uno de' vica- sostengono il peso di gravi debiti.
riati eretti nel 1 840 dal Pontefice In Manchester i protestanti hanno
Gregorio XVI. Anticamente forma- sedici belle chiese . Sono circa
va parte della diocesi di Chester. Do- quarant' anni dacché fu ampliata
po il 1800 il clero secolare riuscì la missione in Manchester dall' a-
a fondare venticinque missioni nei lUnno del collegio inglese d. Pio-
luoghi che oggi costituiscono que- tando Broomhead.
sto vicariato. I gesuiti hanno fon- Vicariato apostolico di York.
dato due missioni ed aperto sette La giurisdizione de' luoghi di que-
chiese. I benedettini hanno eretto sto vicariato comprende la sola
nuove missioni, e restaurate quat- antica vastissima contea di York,
tro chiese. Il clero vive delle ob- dove si trovano più di ses>antacin-
lazioni de' fedeli, e dell' affitto que sacerdoti e missionari, aventi
delle sedie nelle chiese. Il collegio cinquantanove chiese. La città di
WG 1NG i63
York capitale dell' Inghilterra set- con futura successione monsignor
tentrionale è la residenza del vi- Guglielmo Riddell, da lui fatto vi-
cario apostolico, ed ha 4°j 00 ° au '" scovo di Lengona in partibus, che
tanti. 11 clero del vicariato consiste risedeva in Newcastle nel Northum-
in monsignor Giovanni Briggs ve- berland. Numero de'sacerdoti cin-
seovo Trachonense hi partibus, e quantotto. Vi sono i religiosi france-

vicario apostolico, fatto dal Papa scani. I pii stabilimenti sono il col-
che regna a' 22 gennaio 1843. legio o seminario di s. Cuthberto
Numero dei sacerdoti sessa ut' uno, di Ushaw, che vuoisi il migliore di
tre de' quali sono nel collegio di quanti esistono nel regno, ed appar-
Ampleforth. I pii stabilimenti so- tenente ai tre distretti, settentriona-
no, due conventi o mouisleri, cioè le, di Lancastro, e di York: ivi si

di s. Maria di Mieklegule Dar di fabbrica una nuova chiesa, disegno


York, e di s. Chiara proso Cat- del valente Pugin. ^ è un moni-
i

lerick, non che il collegio benedet- stero a Carmel-House presso Darìin-


tino di s. Lorenzo di Ampleforlh gton di tcresiaue ossia carmelitane
presso York. Questo vicariato fu scalze.
eretto neh anno 1 840 dal Pon- ì '{carialo apostolico di Gibilter-
tefìce Gregorio XVI. La città di ra. Monte Caspe o Gibilterra è una
York è considerata come una del- delle coloune di Ercole. La giti-

le principali città del regno. La ì-isdizione de' luoghi del vicariato


cattedrale di questa città per tan- non esce da questo piccolo ma ini-
ti riguardi di antichità, di ar- portantissimo possesso inglese, cioè
chitettura, magnificenza e ricchez- non comprende che la città ed il

za può chiamarsi la gloria della promontorio. La popolazione è di


Gran Bretagna. Sotto il regoo di venticinquemila, cattolici diecimila,
Enrico V vi erano quarantaquat- oltre quelli del presidio in nume-
tro chiese parrocchiali e diciassette io di settemila. Avvi una chiesa
oratorii. La disgrazia della catte- parrocchiale ed angusta in propor-
drale è 1' essere in mano dei prò- zione del popolo, che parla le lin-
testauli, e fu alquanto danneggiata gue spagnuola ed inglese. Il cle-
da un inceudio nel 1829. ro consiste nel vicario apostolico ,

Vicarialo apostolico sclltntrio- V inflessibile e zelante monsignor


naie. La giurisdizione de' luoghi Enrico Hughes dell'ordine de' mi-
dei comprende le quattro
vicarialo nori riformati, vescovo di Elio-
coniee di Norlhumberlaud, West- poli 81 partibus, fatto dal Pon-
moreland, Cumberlaud e Durham. tefice Gregorio XVI a' 1 5 marzo
Numero delle chiese o cappelle i83g. Prima era vicario apostoli-
quarantanove. Old-Elvet nel Dur- co, non vescovo, d. Giovanni Bat-
ham è la residenza del vicariato tista Zino. Vi sono per lo più sette

apostolico. Il clero del vicariato preti spagnuoli, uno de' quaii pat-
consiste in monsignor Francesco roco. I pii stabilimenti sono piii
Mostyn, fatto vescovo di Abida in ospedali comuni a tutti gli abitanti,
partibus e vicario apostolico ai 2 3 uno de' quali cattolico fondato nel
settembre del 1840, dal regnante 1790. Una scuola cattolica fu a-
Ponlefice. Questi a' 22 dicembre perla nel i836: per sostenerla
i843 gli ha dato per coadiutore contribuiscono il vicario apostolico
164 ING ING
e gli anziani. Questa per breve pilatore della prima serie degli
tempo fu assistita dai fratelli laici annali delle scienze religiose mon-
delle scuole cristiane d'Irlanda, ma signor Antonino de Luca, ora ve-
ne partirono. Questa città fu un scovo di Aversa, nel voi. XII, p.
giorno tutta cattolica. Passata pe- 397. Pertanto è a sapersi che gli

lò dal dominio di Spagna cui indegni cattolici della giunta, arro-


apparteneva, alla corona d'Inghil- gandosi tutta la podestà sopra le
terra , eceduta definitivamente rendite temporali della chiesa, pro-
pel trattato d' Utrecht a quel- vocarono sanzione al loro operato,
la potenza, vi fu reso libero l'e- mediante un assurdo decreto pro-
sercizio del culto, tutte le specie ferito dal primario giudice barone

di settari vi aprirono chiese, e Field, il quale venne dall'encomia-


deve attribuirsi alle astute arti ed to savio scrittore qualificato uu
influenza di questi la grande di- vero atto di ladroneccio, riguardo
minuzione de' Dipendeva
cattolici. ai diritti vescovili e parrocchiali, i

questa chiesa dal vescovo di Ca- quali sono doni volontari ed ob-
dice, quando nel 1817 fu da Pio blazioni date dai fedeli al pastore.
VII eretta in vicariato apostolico. Ma quel ch'è peggio, il vescovo
Il vicario apostolico riceve dal go- mentre dallo stesso giudice eragli
verno tremila lire sterline annue, stato ammesso l'appello alla corte
da ripartirsi in proporzione col cle- superiore, per ricusarsi pendente l'ap-
ro inferiore, ed ebbe nel 1841 pello di osservare il decreto e di da-
franchi seimila dalla società di re cauzione di 5oo piastre, fu gittato
Lione. in un carcere criminale, di che s'in-
La chiesa manca di beni sta- colpò pure il governatore di Gibil-
bili; le sue rendite consistono in terra sir Alessandro Woodford. La
obblazioni volontarie amministrate ingiusta carcerazione d'un vescovo
da una mal nomata commissione vicario apostolico, fatta ad istanza
o giunta di cattolici, nata nel i8i5 di pochi depravati cattolici, e per
e riorganizzata nel i835, compo- sentenza di un giudice protestante,
sta di laici anziani in numero di suscitò nel mondo cattolico una
dodici, sotto Maria
il titolo di s. giusta indignazione. La sacra con-
l' Incoronata o dell' Ospedale, che gregazione di propaganda fide ai
ne affidano la cura ad uno cui 21 novembre 1840 indirizzò a
danno il nome di aggiunto o pos- monsignor Hughes la lettera che
sidente, ma si arrogano troppa riportasi dai citati annali, nella
autorità sopra il clero, perchè col quale deplorando il traviamento
presidente formano la cosi det- della sedicente giunta cattolica, e
ta giunta. Su di che va letto il confidando nelle autorità e nei
libro di P. A. Wynne vicario ge- magistrati britannici, sperava che
nerale, stampato in Londra nel gli avrebbero avuto per la sua
1841 con questo titolo: La cau- dignità quei riguardi cui manca-
sa dell'incarcerazione dì monsi- rono i nominati indocili figli della
gnor Hughes nella prigione crimi- Chiesa cattolica, anco a tenore del-
nale di Gibilterra. Ce ne diede la protezione garantita dalle leggi
un sunto importante e migliore e dai trattati. Quindi secondo gl'im-
schiarimento il benemerito com- mutabili piincipii della cattolica
,

ING ING »65


Chiesa, gì' ingiunse disciogliere su- sono le tre chiavi del mare Me-
bito la giunta, non potendo essa diterraneo, che gli inglesi si reca-
affatto mischiarsi delle cose spet- rono in loro potere nel breve cor-
tanti alla Chiesa, incorrendo nelle so di un secolo. Tra i vantaggi
più gravi censure se perseverava che il possesso di Gibilterra reca
nella sua pertinacia. Mercè gli alla Gran Bretagna, principale è
sforzi riuniti di tutto il corpo dei quello di dominare dalla medesi-
cattolici nelle isole britanniche ma tutta la costa occidentale della
trionfò la giustizia, ed il prelato Spagna, cioè i due terzi della ma-
fu postò in libertà. Su questo grave rittima circonferenza di questo rea-
argomento va letta la lettera apo- me, e di troncargli per tal guisa,
stolica del Papa regnante, Dudum in caso di guerra, le relazioni tra
Nos sollicitos habent auae istic con- i suoi porti del Mediterraneo e
tro, Ecclesìae jus, data a' 1 2 ago- quelli dell'Atlantico. Siccome nel
sto 184.1» e diretta al sullodato vi- Dizionario vi sono gli articoli Cor-
cario apostolico e vescovo Heliopo- fu e Malta, non Gibilterra, così
litano. mi sia permesso per la sua cele-
Secondo altre relazioni meno re- brità farne qui appresso il cenno
centi il numero degli abitanti era di storico.
diciassettemila, dei quali ottomila cat- Gli antichi mescolando la favola
tolici per la maggior parte geno- a tradizionali memorie di un gran
vesi, pochi inglesi; fra spagnuoli e diluvio, raccontavano che l'Europa
portoghesi tremila ; inglesi prote- e l'Africa erano ne'primissimi tem-
stanti duemila; ebrei circa tremi- pi congiunte, e che Ercole uccisi i
la ; la guarnigione è di quattromi- mostri della Libia e della Spagna
la circa, ottocento de' quali catto- avea separato i due continenti , ed
lici irlandesi. L'epidemia del 1828, aperto in tal guisa un varco tra
la franchigia del porto di Cadice, l'Atlantico e il Mediterraneo. Dei
e il generale incaglio del commer- due monti o masse di roccie che
cio hanno prodotto questa dimi- sorgono in capo allo stretto, Calpe
nuzione. In questa piazza si riu- ebbe nome quello negli ultimi con-
niscono i contumaci della Spagna fini della costa di Spagna, ed A-
e del Portogallo, e vi sono varie bila V altro che gli sta rim petto
sette di eretici l'esercizio però del-
: sulla costa d'Africa nella Mauri -
la religione cattolica è libero. I tiana. Calpe fu poi detto Gibil-
protestanti vi hanno che una
non terra, ed Abila venne quindi chia-
chiesa militare, ed un solo mini- mato Ceuta {Vedi), città e pro-
stro; i metodisti vi hanno una cap- montorio con sede vescovile. E per-
pella ; gli ebrei due sinagoghe, non chè i due monti guardati in di-
vi sono moschee e talvolta pochi stanza sembrano nella forma due
maomettani. Il governo inglese som- colonne, e nell' infanzia della na-
ministra una razione diaria di pa- vigazione non si avventuravano i

ne, carne, vino, ec. e scudi sessan- marinai a passare lo stretto, favo-
tasei annui al vicario apostolico ; leggiossi che Ercole piantasse sopra
e la giunta la casa, scudi tre al le loro due vette due colonne di
giorno, e scudi trenta mensili al bronzo, sopra le quali scrivesse non
curato. Gibilterra, Malta e Corfù più oltre, per denotare il termine
166 ING ING
eli sue faliche, e quello del mare parlenne prima ai fenicii e poscia
navigabile. Ciò però non deve in- ai cartaginesi. Certo è che mori i

tendersi che in senso largo, perchè nell'anno 7 1 ( occuparono il monte


entravano dal Mediterraneo nell'O- Calpe, e ne fecero una stazione
ceano i fenicii navigatori e traffi- militare, quando soggiogarono la

canti; ed anche ne' più barbarici Spagna. Dal loro condottiero Ta-
tempi entravano dall' Oceano nel rif prese allora Calpe l'arabo suo

Mediterraneo, affine di predare i nome di Gibel-Tarif ossia monte


pirati normanni. Siccome Calpe di Tarif, che per corruzione si dis-
Gibilterra, ed Abila o Ceuta, era- se da noi italiani Gibilterra, e da
no possedute dalla Spagna, la qua- altre nazioni Gibraltar. Appena i

le ora domina soltanto Ceuta, cos'i mori ne divennero padroni che vi

nelle monete di quei monarchi tut- edificarono un forte castello sul


tora si vede ai lati dello stemma fianco del monte a settentrione po-
due colonne, simbolo delle favoleg- nente, e ne sussiste ancora una
giate, col motto: plus ultra. Lo parte. Rimase Gibilterra in potere
stretto di Gibilterra, passaggio che dei maomettani circa otto secali ,

divide la estremità meridionale del- tranne un intervallo di forse tren-


la Spagna dall'estremità nord-ovest t'anni che la tennero cristiani i

della Barbaria, e che unisce il Me- per essersene impadroniti nel 3o3 1

diterraneo all'Atlantico, fu pure sotto Ferdinando IV Leone re di


chiamato Fretum TIerculeum o Ga- e di Casliglia; e fu Abumelek fi-
dilanimi, perchè si credette operata glio dell'imperatore di Fez che la
da Ercole l'apertura di tal comu- riprese nel 1 333 ; né gl'infedeli
nicazione fra i due mari, e perchè ne vennero definitivamente cacciati
al nord - ovest n' è distante undici se non che verso la metà del quat-
leghe la città di Gadcs ossia Ca- trocenlo, dopo aver fatto alterna-
dice. Pare che gli antichi non co- tivamente parte dei regni mauri*
noscessero o non curassero l'im- tani dell'Andalusia. Stette Gibilter-
portanza militare del sito ove ora ra soggetta alla monarchia spa-
è Gibilterra. Anche dopo che là glinola, ed il primo a fortificarla
Spagna fu notissima ai romani, e nello stile moderno fu Daniele Spe-
divenne provincia del loro impero, ckel architetto tedesco per ordine
non si conosce che alcuna fortezza di Carlo V imperatore. Ma nel
sorgesse sulla rupe Calpe. Anzi è 1704 un'armata navale inglese, al-

dubbio se quivi fosse una città ; e tri dicono anglo-olandese, coman-


in fatti nessuna antichità romana data da sir Giorgio Rooke, e dal
si trovò sinora in Gibilterra o nei principe d' Assia-Darmstadt , aggi-
suoi dintorni. Altri dicono che i randosi pel Mediterraneo, e dispia-
fenicii ed i cartaginesi abbiano a- cente di tornare ai porti d'Inghil-
vuto degli stabilimenti su questa terra senza aver potuto nulla ope-
costa, eche furono essi che ai due rare che corrispondesse alla grande
promontorii di Gibilterra e Ceuta espettazione che di sé avea desta-
dierono il nome di colonne d'Er- ta, sene impossessò in questo mo-
cole. Nella baia e stazione navale do. Il disegno di occupazione fu
comoda si vede porzione cicliti proposto in consiglio di guerra a
rovine dell'antica Carlcia, che ap- bordo della nave ammiraglia, ed
ING ING 167
abbracciato da tutti dimora
senza di levante, quello cioè ch'è volto verso
venne stabilita l'effettuazione. A'^4 il Mediterraneo, è tutto da una par-
giugno, o nel seguente luglio, o ai te all'altra composto di un vivo ma-
4 agosto la rocca fu espugnata cigno, e talmente rupinoso ed er-
senza fatica ,
giacché i centocin- to che il salirvi sopra è cosa del
quanta spagnuoli di presidio, dopo tutto impossibile. La punta d'Eu-
alcune ore di bombardamento si ropa, fatta anch'essa di vivo sasso,
arresero passati tre giorni di asse- s'abbassa e termina in una spianata
dio. In tal modo la Gran Breta- venti piedi alta sopra l'acqua del
gna divenne signora dell' invidiata mare, e quivi gl'inglesi hanno pian-
posizione, riuscendo quindi vani gli tato una batteria di venti colubri-
sforzi di Filippo V e degli altri ne. Dalla punta d'Europa indietro
re di Spagna, uniti sovente a quel- il promontorio s'allarga, ed alzan-
li di Francia, per ricuperarla , in- dosi si estende poscia in un'altra
cominciando da quelli tentati ver- spianata che sta a ridosso della pri-
so la fine del medesimo anno fJ ^- ma. Questa seconda è abbastanza
Estenuato Filippo V dalla guerra grande, perchè i soldati vi possano
di successione, cede in perpetuità fare per la difesa del luogo tutte
alla Gran Bretagna questo posto le loro mosse, armeggiamenti ed
importante, col trattato di pace di uffizi siccome la scesa
militari ; e
Utrecht nel 7 3. In seguito non-
i i è dolce, e ne sarebbe la salita age-
dimeno gli spagnuoli ne fecero an- vole, cos'i gl'inglesi vi hanno fatto
cor l'assedio in epoche diverse, co- trincierameuti e circuiti di mura qua
me nel 1727, ma sempre inutil- e là; quindi si vede circondata al
mente: il più memorabile fu quel- ciglione della spianata con un mu-
lo del prolungò sino
1779 che si ro quindici piedi alto, e grosso
al 1783, ed mercè il valo-in cui altrettanti , e munitissimo di ar-
re del celebre Eliot andarono vani tiglierie. Oltracciò hanno costrut-
gì' immensi sforzi della Spagna e to all'indentro della spianata me-
della Francia unite. Da quest'epo- desima un campo trincerato, ove
ca gli inglesi godettero tranquilla- come dentro una sicura ritirata
mente della loro conquista, e dalle possono ripararsi, caso che fosse-
precauzioni adottate si può giudi- ro dalle esteriori difese cacciati.
care che la conserveranno forse per Da questo luogo avvi la via ad
sempre. un altro più. alto, e posto tra mas-
A voler parlare delle cose prin- si dirupati e scoscesi per alloggia-
cipali di sua forte posizione, e del- menti. Sul lato occidentale del pro-
le sue famose fortificazioni, Gibil- montorio a riva del mare è fon-
terra è fortezza fondata sopra di data lunga e stretta la città di Gi-
una roccia, la quale a guisa di lin- bilterra; ella è chiusa a da ostro
gua nata dalla terraferma di Spa- un muro, a tramontana da una vec-
gna, corre per lo spazio di una le- chia bastita ossia riparo che chia-
ga da tramontana a ostro, e si ter- mano il Castello de mori, e da fron-
mina in un punto, che chiamano te verso il mare da un parapetto
punta d'Europa. La cima della roc- quiudici piedi grosso e munito da
cia è alta mille piedi sopra il pe- luogo a luogo di batterie che trag-
lo dell'acqua del mare. Il suo lato gouo a livello d'acqua. Dietro la
i68 ING ING
città il monte s'innalzamolto ben essi non solo il presidio, ma ezian-
erto sino alla cima. Per maggior dio tutta popolazione di Gibil-
la

sicurezza di questa parte, hanno terra troverebbe sicuro ricovero


anche gl'inglesi due altre fortifica- nel caso di un bombardamento,
zioni che molto s'innoltrano nel L'immensa quantità di munizioni
mare, fatta l'una e 1' altra guer- d'ogni specie, che vi sono adunate,
nire di formidabili artiglierie. La porgerebbe agi' inglesi tutto il tem-
prima, tramontana, chia-
posta a pò necessario di venire al soccorso
mano molo vecchio, la seconda ino- della città e del porto assediati.
lo nuovo. Avanti poi il molo vec- Si può salire a cavallo per sentie-
chio ed.il castello de' mori, vi è ri con bell'arte sino alla
tagliati

un altra baslita considerabile in due cima monte, da dove la vista


del
bastioni accorlinati, la scarpa dei si prolunga per quaranta leghe di
quali, ed il cammino coperto so- distanza sui due mari vi si di-;

llo molto difficili a minare, per es- stinguono Fez e Marocco nell'A-
sere contramminati bene per tutto, frica, e gli antichi regni di Siviglia
La roccia a tramontana dalla par- e di Granata in Ispagna. La roc-
te di Spagna, più alta die in qua- ca di Gibilterra è oggi la meglio
lunque altro luogo, fronteggia il munita fortezza del mondo; nes-
campo di s. Rocco, ed è munita sun potere umano è atto ad espu-
ne' luoghi più acconci d' una me- gnarla, e solo può farla cadere la
ravigliosa quantità di batterie. Fu- mancanza di presidio o di muni-
rono accresciuti i mezzi di difesa zioni da guerra, o qualche inopi-
gagliardamente colla formazione del- nato colpo della provvidenza. La
le gallerie coperte, scavate dentro città è essenzialmentecommercian-
la rupe e fornite di batterie con te il
; suo porto franco la rende
fuoco ficcante così sull'istmo come 1' emporio delle merci di tutti i
sulla baia. Levandosi la rupe di paesi, e quasi tutte le potenze
Gibilterra a perpendicolo verso tra- dell'Europa e gli Stati-Uniti vi

montana, e non presentando quin- hanno dei consoli. L'aria vi è sa-


di alcun punto per collocarvi le na, ma la peste vi è qualche vol-
arliglierie,scavarono gl'inglesi den- ta portata dai vicini paesi, e nel
tro della rupe parecchi piani di 1804 produsse crudeli stragi. Po-
gallerie sotterranee, lungo le quali sta. la città di Gibilterra appiedi
fecero a giusti intervalli de' fori del promontorio e sulla costa o-
ossia delle ad uso di
aperture rientale delsuo nome, elevandosi
cannoniere Cinquecento cannoni-
. gradatamente dalla spiaggia, forma
quivi collocati sono appena visibili una specie di antiteatro, e presenta
a chi guarda dal mare. Contigui allo sguardo un aspetto incantevole,
a queste gallerie stanno vasti sa- INGILA. Sede vescovile della
Ioni che fanno il servigio di depo- Mesopotamia nella diocesi e patriar-
siti per le munizioni di bocca e cato d' Antiochia, sottola metro-

di guerra. Due ore di cammino poli d'Amida. E altresì chiamata


non bastano a scorrere questi sot- Aghel, ed ebbe per vescovi Adeo-
terranei artefatti, scavati nel masso ne che fu al concilio di Nicea, e
3oo piedi inglesi sotto il suolo, e Teodoro che trovossi al quinto
iooo sopra il livello del mare. In concilio generale.
ING ING 169
INGRESSI SOLENNI IN RO- Dopo ciò mettevasi in ordine di
MA. I trionfi degli antichi romaui marcia dalla porta chiamata trion-
ordinariamente facevansi con una fale: precedevano i trombettieri ed

entrata magnifica in Roma accom- altri suonatori di strumenti diversi,

pagnata dalle pubbliche acclama- seguivano i tori destinati al sacri-


zioni questo onore solenne accor-
: fìcio, coronati di fiori ed ornati di
davasi ai dittatori, ai consoli ai vari nastri o bende, e talvolta col-
pretori, e per privilegio particolare le corna dorate ; i sacerdoti, i lit-

a qualche comandante o genera- tori, i vittimari ed altri ministri;


le di armata che non era in tali le spoglie de' nemici portate dai
cariche, e che avea riportato al- giovani o sopra carri; le figure
cuna segnalata vittoria. Due sor- delle città prese, delle provincie
ta di trionfi vi erano presso ro- i conquistate , delle nazioni soggio-
mani grande che chiamavano
, il gate, le quali immagini erano d'o-
semplicemente trionfo , ed il pic- ro o d'argento, o di legno dorato,
colo che chiamavano ovazione ; d'avorio o di cera, e gli animali
distinguevansi pure i trionfi in ter- rari delle regioni acquistate. Ap-
restri ed in navali, secondo i com- presso venivano i rej i principi,
battimenti vinti per terra o per o i capitani prigionieri, carichi di
mare. Il generale dell'armata che catene di ferro, d'oro o d'argento,
domandava il trionfo, era obbli- portando la testa rasa in segno di
gato di lasciare il comando delle schiavitù, accompagnati dai suona-
truppe, e di trattenersi fuori di tori di arpa, e da molti uffiziali
Roma, sinché gli venisse accorda- dell'armata; un buffone insultava
to un tale onore. Per ottenerlo egli i vinti , ed encomiava i romani.
scriveva al senato , inviandogli la Finalmente il trionfatore, precedu-
relazione della vittoria che avea to dal senato e dalle truppe ro-
riportato, o delle conquiste che a- mane, compariva su di un carro
vea fatto. 11 senato convoca vasi tirato da quattro cavalli bianchi
nel tempio di Marte o di Bellona, tutti messi di fronte; ma vi furo-
ove leggevasi la relazione, e quan- no degl'imperatori che fecero tira-
do i questori ed centurioni del- i re il loro carro trionfale dagli e-
l'armata, i quali erano stati testi- lefanti, o dai
dalle tigri, dai leoni,
moni del fatto, assicuravano con cervi. Campidoglio (Fe-
Giunto al
giuramento che la relazione era di) offeriva un sacrificio a Giove
fedele, che dalla parte del nemi- e teneva un banchetto magnifico,
co erano rimasti almeno cinque- indi era condotto al suo palazzo.
mila uomini morti, egli faceva il Durante la pompa trionfale un
suo decreto; indi convocavasi il po- pubblico uffiziale che stava accanto
polo che approvava il trionfo e al trionfatore, tenendo sopra il di lui
rendeva al generale il comando capo una corona preziosa di rare
dell'armata. Colui che avea trion- gemme, pronunziava ad alta voce
fato, coronato d'alloro cominciava queste parole: sovvengati che sei
ad arringare il popolo ed i sol- nomo, pensa all' avvenire j per
e
dati radunati in un medesimo luo- avvertirlo di non lasciarsi abba-
go, indi distribuiva i suoi doni, ed gliare dallo splendore e dagli o-
uua parte delle spoglie de' nemici. uori del trionfo. La corona del
i
7o ING ING
trionfatore da principio fu d'al- Dionisio d'Alicarnasso e di Pesto,
loro, indi d* oro. Portavansi anco- chiamossi ovazione il piccolo trion-
ra avanti di lui molte corone d'o- fo,perchè da per tutto ove passa-
ro donategli dalle provincie per va la pompa udivasi l'esclamazione
servire d'ornamento al suo trionfo. oh! ch'era un grido di gioia dei
La sua veste era di porpora adorna soldati vincitori. Ma
secondo Plu-
di ligure di palme, ricamata in oro, tarco si chiamò ovazione perchè il
perciò chiamata toga piata o tunica trionfatore giunto al Campidoglio
palmata; teneva colla destra un ramo immolava una pecora, detta ovit in
d'alloro, e colla sinistra uno scettro latino, mentre nel grande trionfo
di avorio, all' estremità del quale sacrifica vasi un toro. Il primo a
eravi una piccola aquila. Il corteg- godere dell'ovazione fu Publio Po-
gio del trionfo era spesse volte stumio Tuberto l'anno di Roma
così numeroso che vi si dovevano 2 5o. Nei grandi trionfi i cittadini
impiegare molti giorni. Qualche colle loro vesti ed abiti accresce-
volta sul carro trionfale vi erano vano la festa di Roma giubilante,
i figli del trionfatore, ed i parenti i templi della quale erano aperti,
lo seguivano a cavallo; dei carri circondati di corone, e ripieni di
trionfali parlò nel voi. X, p. i 1 4-
si profumi ed incensi; i palazzi e le
del Dizionario. Pretendesi che Bac- case degli abitanti adornavansi con
co abbia avuto gli onori del trion- nobilissime tappezzerie, e le strade
fo nelle Indie, e Romolo in Roma, venivano coperte di olezzanti fiori,
e che possano riguardarsi come e talvolta al trionfatore si eresse-
gl'inventori del trionfo; certo è ro sontuosi archi trionfali. Questi
che i trionfi dei romani per la erano i piò solenni ingressi degli
solennità della pompa sono stati i antichi romani, cioè di quello che
più. magnifici. Il piccolo trionfo, rientrava in Roma dopo avere ri-
che chiamavasi ovazione, si faceva portato segnalate vittorie, o distin-
con minor pompa. Colui al quale to coll'onore dell'ovazione. Diquan-
questo onore era accordato, faceva to è relativo a se ne
tali trionfi
la sua entrata ed ingresso in Ro- tratta in diversi articoli del Di-
ma a piedi od a cavallo, a suono zionario. Onofrio Panvinio ci ha
di flauti e di chiarine senza trom- dato: Fasti et triumphi ronianorum
bette. Era accompagnato dai sena- a Romulo usque ad Carolimi V.
tori e dalla sua armata; la sua Venezia i55j. De triumpho corn-
corona era di mirto, e la ve- mentarius. Venezia 1567. Gioac-
ste di porpora. Ottenevasi 1' onore chino Giovanni Mader è beneme-
di questo trionfo, quando il trion- rito per 1' edizioni con note ed
fatore avea messo in fuga il ne- aggiunte, Helmestadt 1662, e Pa-
mico, senza però avergli ucciso dova 1681, del trattato di Pan-
molti individui; quando avea com- vinio De triumphis. Gio. Pietro
battuto contro pirati o contro schia- Bellori pubblicò in Roma
1690: nel
vi, quantunque non gli avesse com- Veteres arcus Augustorum trium-
pletamente disfatti ; e quando a- phis insignes restituti, et illustrati.

veva amministrato bene gli affari Ai nostri giorni il valente artista


e le rendite della repubblica ro- Luigi Rossini ha diligentemente
mana nelle provincie. Al dire di inciso : Gli archi trionfali, onorari
li\G ING 171
e funebri degli antichi romani spar- Il Cancellieri nella Storia diso-
si per tutta l'Italia. leimi possessi de' sommi Pontefici, a p.
L' ingresso degli antichi impe- a, osserva che la pompa con cui il

ratori in Roma si faceva a cavallo Papa s. Leone III fu accolto dai ro-

sino alla porla della città, e poi mani, e fece il suo solenne ingresso
a piedi in abito civile, come osser- in Roma a'29 novembre dell' anno

va il Buonarroti ne' suoi Meda- 800, nel suo ritorno dalla visita
glioni a p. 3i3. Minacciando Desi- fatta a Carlo Magno, e narrata da
derio re de' longobardi la rovina Anastasio Bibliotecario, venne in
di Roma, il Pontefice Adriano I certo modo ad adombrare il trion-
invocò V aiuto di Carlo Magno re fo usato dai suoi successori nella
di Francia. Questi nel 773 vinse solenne funzione del loro possesso,
Desiderio e lo fece prigione. Nel- della quale si trattò nel voi. Vili,
1' anno seguente volendo Carlo pel p. 171 e seg. Il Galletti, Del Pri-
sabbato santo recarsi in Pioma, il micerio pag. 60, racconta, che s.
Papa lo fece incontrare sino a No- Leone III, ritornando dalla Fran-
vi, e trenta miglia lungi da Roma cia alla volta di Roma, accompa-
dai senatori e dai. magnati colle gnato da grande stuolo di prelati
bandiere spiegate. Un miglio di- francesi per ordine di Carlo, fu ri-
stante dalla città trovaronsi tutte cevuto come un apostolo in tutte
le brigate della ed i fan- milizia, le città per le quali passò. Giunto
ciulli delle scuole con rami di pal- vicino a Roma al ponte Milvio fu
me ed olivi, e fuori della città si incontrato dagli ottimali, dal clero,
unirono pure ad incontrar Carlo dalla milizia, dal senato e popolo
tutte le croci ed insegne. All' ap- romano, dalle sacre vergini, dalle
parire di queste, Carlo smontò da diaconesse, da nobilissime matrone,
cavallo, e corteggiato dai suoi dalle scuole de' pellegrini, cioè dei
principi e nobili officiali s' incam- francesi, de' frisoni, de' sassoni e ,

minò verso la basilica di s. Pietro, de' longobardi colle loro bandiere


nell' atrio della quale lo aspettava spiegate: cantando tutti inni di glo-
Adriano I, con lutto il clero e il Pontefice
ria, fu condotto a s. Pie-
popolo romano. Salendo Carlo i tro ove celebrò solennemente mes-
,

gradini li baciò tutti, e giunto al sa e partecipò a' fedeli il corpo e


Papa si abbracciarono con vero sangue di Gesù Cristo, dopo di
giubilo , e reciproca cordialità. che nel giorno seguente entrò con
Compili nella basilica i doveri del- universale allegrezza in Roma, e
la religione, il re domandò al Pa- portossi al suo Lateranense pa-
pa il permesso d' entrale io città, triarchio. Siccome ai singoli arti-
onde sciogliere i voti cbe avea fatti coli delle città e regni si riporta-
a parecchie chiese di Roma, giacché no gì' ingressi solenni nelle prime
ancora la basilica di s. Pietro era e nei secondi falti dai Papi, so-
fuori delle mura della città. Pre- vrani ed altri personaggi, cos'i al-

messi fra il Papa e Carlo Magno l' articolo Roma parleremo di quel-
gli scambievoli giuramenti di si- li eh' ebbero luogo in questa me-
curezza, entrarono formalmente in tropoli del cristianesimo, nel pre-
Roma, e nei tre giorni di Pasqua sente articolo limitandoci riporta-
attesero alle orazioni. re qualche analogo esempio, per
i 7a ING ING
notare la diversità delle circostan- venerit reddam. Et cuicumque
tibi

ze, dei cerimoniali e delle pompe regnum ilalicum commisero jurare


usate in differenti epoche. faciam illuni, ut adjutor lui sit ad
Maltrattato il Pontefice Giovan- defendendam terram s. Petri, se-
ni XII da Berengario II, invitò cundum suam posse . Sic me Deus
Ottone I re di Germania a veni- adjuvet, et haec sancta Dei Evan-
re in Italia, promettendogli la co- gelia ". Venne poi il re in Roma,
rona imperiale purché lo aiutasse e fu da Giovanni XII nel febbraio
contro la prepotenza di Berenga- 962 coronalo Più tar-
imperatore.
rio H, e del suo figlio Adalberto. di e nel pontificatoGiovanni di
Temendo il Papa che Ottone I XIII, 1' imperatore Ottone I a di
potesse aspirare a pigliarsi qualche lui istanza passò in Italia e resti-

autorità sui romani, con pregiudi- tuì alla Chiesa le terre usurpate
zio della suprema signoria de' Pon- dai Berengari. Ottone II Quindi
tefici, volle che il re prima di suo figlio, Ger-
assestate le cose di
giungere in Roma gli giurasse di mania, raggiunse il padre ed in-
non ledere in verini modo i di- sieme passarono in Roma, ove
ritti di sua sovranità, e di assu- giunsero a'2.4 dicembre 967. Tre
mere la difesa de' suoi stati onde miglia fuori della città furono ad
gli venisse restituito quanto gli era incontrarli i senatori colle scuole,
stato ingiustamente Questo tolto. portando le loro croci ed insegne,
giuramento non esigettero s. Leo- e cantando le lodi dell' imperatore.
ne III da Carlo Magno, e s. Pa- Il Papa si trovò alle scale della
squale I da Lotario I, perchè non basilica vaticana ove li ricevè, ed
si poteva dubitare della loro pro- il giorno appresso, festa del santo
tezione ed avocazia sulla Chiesa Natale, nella stessa basilica Ottone
romana, della quale avocazia par- II fu proclamato imperatore e ricevè
lammo all' Ec-
articolo Imperatore. T unzione dal Pontefice colla coro-
co i termini del giuramento di na imperiale.
Ottone I, fatto a mezzo de' suoi Calisto II, essendo stato eletto
legali. » Tibi Domino Joanni Pa- in Cluny nel 11 19, portatosi in
pae ego rex Otto promittere et Roma vi fu ricevuto con archi
jurare facio per Patrem, et Filium, trionfali, con 1' incontro delle ban-
et Spiritum Sanctum, et per li- diere, de' fanciulli esultanti con ra-
gnum hoc verae suae crucis, et mi di ulivo in mano, dei greci e

per has reliquias sanctorum, quod degli ebrei :


1' ingresso della città

si permittenle Domino Romani ve- fu descritto dal cardinal Nicolò Ro-


nero S. R. Ecclesiam, et te recto- selli detto d'Aragona, scrittore del-
rem ipsius exaltabo, secundum pos- le vite dei Papi. Questa è la pri-

se meum, et numquam vitam, aut ma memoria che sieno stati eretti

membra et ipsum honorem, quae ai Pontefici pel loro ingresso in


habes mea exhortatione perdes. Et Roma archi trionfali, i quali par-
in romana
urbe nullum placituin ticolarmente poi vennero innalzati
aut ordinationem faciam, quae ad nelle funzioni de' solenni possessi.

le aut ad romanos pertinent, si ne V. l'articolo Intronizzazione. Nel-


tuo Consilio. Et quidqiiid in nostrani l'anno ii4^ fu esaltato al pontifi-
potcslaleui de terra s. Petri pcr- cato Eugeuio III a' 26 febbraio,
IRG I3TG
tre fioriti partì <fn Ho- draastame di quoto solenne in-
per le rivoluzioni degli amai- grasso, pobbbcata da Papirio itas-
dtsti, e»*—»'» la quali, panati die- san, Kb. ¥1 De episcopo Urbis fòL
ciotto meno meno, ritornò in fio- 3i6, riportata dal Muratori, Ber.
ma, end no ingresso fu ricevuto IiaL X. Ili, par. II, coL 690. Il
allegrezza, che il senato e popolo romano creme
descrive. • Fa- dappoi neOa chiesa di s. Maria
est, Deo anctore, gsmhnm Mnova sulla tomba di Gregorio
in tota Orbe, et in op- XI un marmorea monumento, fa-
tato ingressa ipsios Pontine» oc- cendo esprimere nel basso rilievo
currit d -y»"—» et frequens pò- da Pietro Paolo Olivieri A mede-
poli mnltitndo cum rami*, et ad simo fàusto inumili in Roma. Gli
ejus vestigia continur umuentes ingressi dì Eugenio IV, deU* impc-
pasi pednm osculi devabantnr ad latore Giovanni Paleologo e del
orti oscula. Praeoedebaat somieri patriarca di Costantinopolli in Fer-
cam hannisj sequebantnr scrinarii, rara e Firenze, per celebrarvi
et judkxs. Judad quoque non contro il conciliabolo di Basilea il

deerant tantae letìtiae, portante* concilio generale, fi deseriv


ai due alati articoli, ed
di Basilea vi sono notizie
Agli articoli Con» uxoas osciin-
massosa, ed lmreatiocE si parlò
dei loro solenni ingressi in Aquis-
graaa, in Francfòrt ed in Roma.
la questa ultima città Fimperato-
V nel re che vi si portava a prendere la
pontili- corona e le insegne imperiali, ginn-
sette to nelle sue vicinanze attendava
1 A<ngwome(Fe*£),3Ì resecato ne* campi lieromani, e
riportammo i solenni nel luogo tsfesso dove era incoo-
ingressi ivi fatti dai Papi, dai so- trato per ordine del Papa dai car-
e da altri principi , cardi- amali legati, prestava il giuramen-
natie amhasriatoii. Urbano V nel to sugli evangeli di conservare e
1367, volendo restituire a Roma proteggere i diritti della santa Se-
16 ottobre vi cn-
bi residenza, a* de. Indi veniva ricevuto sotto bat-
tio con quella pompa che indi- j1j~W;—> le cui aste venivano sos-
cammo ad voL XXIV, p, 88 dd tenute dal prefètto di Roma, dal
Diskmario. La gloria di tal rista- senatore e dai principi romani. Fa-
llimento si dovette al successore cera il suo ingresso in Roma a ca-
Gregorio XI, dappoiché Cibano V vallo sino al palazzo assegnato alla
ritornò e mori in Avignone. Gre- sua abitazione, donde il giorno «Lo-
gorio XI dunque a* 17 granai! m corun iiiionc portavasi a s. Pie-
1377 fece il suo solenne ingresso tra, venendo ricevuto sulla porta
ricevendo le maggiori dal Papa. Sella biografia d" /«no-
di rispetto e di gioia, censo III (Fedi), si descrive A
Pietro Amelio ci consti vò la me- miniar iagrrum fatto in Roma da
moria e la solennità di tutte le Ottone IV quando fu coronata
i
74
ING ING
colla corona imperiale. Anche in III, pag. 331 In quel luogo del
altre biografie de' Pontefici si nar- cerimoniale ove si prescrive l'in-
rano i modi co' quali essi fecero contro da farsi all'imperatore, si

incontrare in Roma i sovrani al dice che venendo a Roma, il car-


loro ingresso. V. il Marcello, Sa- dinal decano con tutto il sacro col-
cremini cacrimoniarium , lib. I, tit. legio deve incontrarlo alla porta
V e tit. XIII. De recepitone prin- della città, il capo della casa Or-
cipimi, et primo de recepitone impc- sini co' suoi parenti a ponte Mol-
ratoris venicntis ad Urbem peregri- le, e il capo della casa Colonna a
nationis causa.- De recepitone regis Viterbo. Per Monte Mario Nicolò
venicntis ad Urbem. De recepito- V mandò ad incontrare l'impera-
ne reginae. De receptione alicu- tore alla delta porta presso Castel
fus pri/icipis electoris impcrii, si- s. Angelo tredici cardinali, molti
vc allerius maxi mi prìncipis. De arcivescovi, vescovi, abbati ed altri
receptione principia non ita clan'. prelati, con tutto il clero in pro-
Da principe electore praelato. Nel cessione, tutto descrivendo ampia-
pontificato di Nicolò V l'anno i^%i mente il Nauclero, Generat. voi. II,
si recò in Roma per esservi da pag. 49- Neil' ingresso in Roma
lui coronato l' imperatore Federi- formava la vanguardia la cavalle-
co III. A Siena fu incontrato dal ria sveva, indi procedevano ro- i

cardinal legato apostolico, secondo mani, Federico III col suo nipote
il Catelani, Dell' imperio romano, Ladislao re d' Ungheria e di Boe-
pag. 100; ma al dire del Novaes, mia, ed il suo
Alberto ar- fratello
Nicolò V mandò due cardinali le- ciduca d'Austria portava la ban-
gati a Firenze per incontrarlo ed diera dell'aquila. Seguiva il duca,
accompagnarlo a Roma esigendo- , di Slesia, la nobiltà, Eleonora di
ne prima il consueto giuramento Portogallo imperatrice, la quale era
che prestò in Siena. Giunto nelle accompagnata dalla cavalleria delle
vicinanze di Roma, l'imperatore città imperiali. Il Papa l'attende-
pose in ordinanza 1' esercito e co- va sedendo al palazzo di s. Pietro,
mandò che non si spiegasse altra dove ammise l' imperatore , il re ,

bandiera che quella dell'aquila im- l'arciduca e l' imperatrice al bacio


periale. Sei miglia distante dalla del piede. Da qui andarono nella
città l'incontrarono i Colonnesi, gli basilica vaticana a fare le consue-
Orsini, gli altri baroni romani, le te orazioni al ss. Sagiamento ed
guardie del Papa, il vice-camer- al sepolcro de' ss. Apostoli. Ne)
lengo, il prefetto di Roma , il se- giorno della coronazione V impera-
natore, i conservatori, i cittadini tore presso Castel s. Angelo creò
romani e la corte pontificia. La i cavalieri dell'impero e pel pri-
notte alloggiò fuori delle mura di mo il fratello arciduca, per dimo-
Roma nella villa di Marco Spi- strare in che stima tenevasi il ti-

nelli negoziante fiorentino, per en- tolo e grado di cavaliere dell'im-


trare solennemente in Roma nel pero.
dì seguente 9 marzo per porta Gern conosciuto volgarmente sot-

Castello, nella forma che prolissa- to il nome di Zizimo, e secondogenito


mente si legge nel Cerimoniale di Maometto II imperatore de' tur-
della S. R. C. lib. I, sect. V, cap. chi, dopo la morte del padre disputò
,

ING ING i
75
ii trono al suo fratello primogenito Zizimo alla porta s. Sebastiano ai
Baiazetto II. A tale effetto parti per i3 marzo, e quindi fece il suo solen-
l'Egitto, edavendo prima fatta o- ne ingresso in Roma. A detta por-
razione nel tempio di Gerusalem- ta recaronsi ad incontrare Zizimo,
me, fu onorevolmente accolto dal il senatore di Roma con molti gen-
sultano di Egitto; indi passò alla tiluomini romani, la famiglia del
Mecca a visitare il sepolcro di Mao- Papa, e quella de' cardinali a ca-
metto, adunò grosso esercito, e ri- vallo di mule, coi cappelli cardina-
solvette di ricorrere all'aiuto di fr. lizi. Vi andarono ancora molti ar-
Pietro d* Aubusson gran maestro civescovi, vescovi, abbati e prelati,
dell'ordine gerosolimitano in Rodi, non che gli ambasciatori del re di
da dove si trasferì in Francia nel- Napoli, de' veneziani, de' fiorentini
la commenda Borgauneuf dell'or- e de' sanesi, con grandissimo con-
dine, camera priora le di Alvergna, corso di gentiluomini e di corti-
trattalo regiamente dai cavalieri. giani, che arrivarono in tutto al
Al gran maestro domandarono di numero di dodicimila cavalli, i quali
custodire Zizimo, il soldano d' E- secondo le prescrizioni del maestro
gitto, il re di Napoli, quello d'Un- di cerimonie, alla volta di Roma
gheria ed Papa Innocenzo Vili,
il con bellissima e lunga cavalcata
al modo che nana il Bosio nella s'incamminarono. Andavano innan-
Stona della sacra religione pai». II, zi i turchi, e le altre persone di
lib. XIV. Fu pertanto devoluta la minor conto del seguito e della
custodia di Zizimo al Pontefice famiglia di Zizimo, e dopo questi
sotto la guardia de' cavalieri ge- cavalcavano i gentiluomini delle fa-
rosolimitani. A tale effetto il prin- miglie de' cardinali, appresso i ro-
cipe colsuo seguito s'imbarcò per mani e dopo loro Domenico Do-
Civitavecchia nel14B9, ed appro- ria con la cavalleria leggiera della
dò a quel porto a' 6 marzo ove , guardia del Papa; dietro a questi i
fu ricevutoda Leonardo Cibo pa- cavalieri gerosolimitani o di Rodi,
rente del Papa, che lo avea a ciò che Zizimo in guardia avevano. Ap-
mandato per trattarlo onorevolmen- presso seguivano g! ambasciatori dei ;

te nella rocca ;
quindi grato Inno- principi, e dietro a loro andava il se-
cenzo VIII gran maestro, e per
al natore di Roma, e seco al pari caval-
avere eroicamente difeso Rodi ,
cavano fr. Guido di Blanchefort prio-
residenza principale dell' ordine re d' molto riccamente
Alvergna,
gerosolimitano, lo creò cardinale. adorno e ben montato ; il signor
Portatosi poscia Zizimo a Roma, di Falcone ambasciatore del re di
il Pontefice gli mandò incontro Francia, e Francesco Cibo. E fi-
il cardinale d' Angiò e France- nalmente cavalcava solo Zizimo so-
sco Cibo suo stretto congiunto , pra un superbo e guarnitissimo ca-
con altri signori, dodici miglia di- vallo, con aspetto intrepido, che la
stante da Roma. Procedendo a ca- ferocia de' principi ottomani rap-
vallo giunsero alle porte della cit- presentava. Dopo di lui seguiva il

tà ove trovarono Domenico Doria maestro di casa del Papa , con gran
capitano della cavalleria della guar- numero di vescovi e prelati, oltre
dia pontificia, con altri signori e la famiglia pontificia. Con tale or-
principati personaggi, giungendo dine passando per Campo di Fio-
,

176 ING ING


re, per Hi via del Pellegrino, la ca- principe ne parlammo meglio nei
valcata si diresse al palazzo va- voi. XVIII, p. 6a o 63, e XXIX,
ticano. Il cardinal d'Angiòche d'or- p. a33 del Dizionario. Solo qui
dine del Pontefice aveva incontra- aggiungeremo che avendo nel i49 2
to Zizirno, giunto due miglia vici- Raiazetto II donato ad Innocenzo
no a Roma, pigliò licenza per re- VIII la sacra Lancia (Vedi), que-
carsi dal Papa a notificargli il vi- sta dal Papa con solenne proces-
cino suo arrivo, e così conservò il sione fu trasportata in s. Pietro.
decoro della dignità cardinalizia. Nella processione v' intervenne Cas-
Arrivato Zizimo al palazzo fu dal sa Regh ambasciatore di Baiazetto
medesimo cardinale amorevolmen- II,che per mezzo del gran maestro
te ricevuto e condotto alle, stanze di Rodi era venuto d'Antiochia in
che gli erano stale apparecchiate Boma ad offrire il sacro ferro al
nell'appartamento pontificio, dove Pontefice. Perciò a' 3o maggio fe-

a' tempi di Paolo II era stato al- ce l'entrata solenne a cavallo per
loggiato il gran maestro gerosoli- la porta Flaminia, andando in mez-
mitano Zacosta. II priore d'Àlver- zo al nominato Francesco Cibo, ed
gna tosto che fu smontato andò a al principe di Capua, e fu allog-
baciare i piedi al Pontefice, insie- giato vicino alla basilica vaticana
me con tutti i cavalieri dell'ordine nel palazzo Cesi. Quanto al princi-

destinali alla guardia del principe pe Zizimo, devesi notare che por-
turco, i quali furono benignamen- tandosi in Italia nel i494 Carlo
te accolti, e trattenuti ad abitare Vili re di Francia, il Papa Ales-
nel medesimo palazzo. Nel seguente sandro VI credette bene far riti-
giorno Innocenzo VIII pontifical- rare Zizimo in Castel s. Angelo
mente vestito ricevette Zizimo con- sotto la guardia de' suoi nipoti
dottogli dal priore d' Alvergna e Galcerano, e Francesco cavaliere ge-
dal signor Falcone; e benché
di rosolimitano, licenziando e riman-
essi lo avessero prima avvisato che dando a Rodi i dieci cavalieri di
secondochè praticano tutti i prin- guardia che custodivano Zizimo
cipi cristiani gli conveniva baciare che ne restò afflitto per l'amicizia
il piede del Papa, nondimeno mal che avea per essi. Giunto in Ro-
volentieri lo fece ; e per mezzo di ma con formidabile esercito Carlo
Giorgio Jaxi cittadino di Rodi in- Vili, fece il suo solenne ingresso
terprete suo, disse alcune parole. circa le ore due di notte a lume
Indi come dal maestro di cerimo- di torcie e di lucerne. L'esercito
nie gli fu ricordato, fece riveren- francese formato di ventimila fanti
za a tutti i cardinali ivi presenti, e cinquemila cavalli in ordinanza,
da'quali gli fu reso il saluto. Tor- era diviso nelle sue squadre, com-
nato alle sue stanze lodò la mae- poste oltre la francese, delle nazio-
stà e grandezza del Papa e sacro ni tedesca, scozzese e svizzera, con
collegio, e si mostrò di tutto sod- armi nuove e non più vedute in
disfatto. Della pompa come il prin- Italia, e con sorprendente appara-
cipe turco fece il suo ingresso nella to d'artiglieria. In ultimo veniva
capitale del cristianesimo , oltre il a cavallo il re Carlo Vili, cir-
Bosio ne tratta il Violardo nella condato dalla sua guardia. Erano
Vita d' Innocenzo Vili. Di questo ne' primi luoghi appresso il re i
,

ING ING I7 -

cardinali Ascanio Sforza e Giulia- ti d'incenso, col quale incontravasi


no Rovere, indi Colonna e
delia il Pontefice nella funzione del pos-
Savello, e poi Prospero e Fabrizio sesso, abbiamo detto come faceva
Colonna, ed altri capitani italiani il suo ingresso in Roma il Papa
e francesi col flore della nobiltà di ch'era stato eletto altrove; qui ri-

Francia. Il re smontò al palazzo porteremo come lo fece i5ii


nel
di s. Marco, e le vicine case fino Adriano VI creato in Roma men-
a Colonna Traiana furouo distri- tre trovavasi in Vittoria di Spa-
buite ai capitani. Il Papa intimo- gna. La prima città e luogo dello
rito si ritirò in Castel s. Angelo stato della Chiesa cui arrivò il

quindi fu costretto venire a con- Pontefice fu Civitavecchia, ove in


cordia con Carlo Vili : tra le con- chiesa assistè subito alla messa so-
dizioni della pace che conchiuse lenne, e portatosi al palazzo a ce-
con Alessandro VI, vi fu quella di lebrarla privatamente, vi trovò al-
cedergli Zizimo, riputandolo utilis- cuni cardinali e nobili romani ad
simo alla guerra che voleva fare ossequiarlo. Postosi nuovamente in
agli ottomani. Zizimo baciò la ma- mare suo nobilissimo e nume-
col
no e la spalla al re, ed invocò dal roso seguito, giunse ad Ostia, ove
Papa le sue raccomandazioni al fu trattato il Papa di lauto con-
medesimo. Ma
dopo pochi gior- vito dal cardinal Carvajal ; indi in
ni di flusso, e non senza sospetto compaguia di cinque o 9ei cardi-
di veleno, Zizimo mori a Velletri nali s'incamminò verso Roma, per-
o a Tenaci na, altri dicono a Ca- nottando nel monistero di s. Pao-
pua od a Gaeta. Il chiar. Michele lo, ove romani corsero in folla
i

de Matthias è autore della Dife- per vederlo. Nel dì seguente 29


sa di Alessandro VI spagnuolo agosto vi si portarono pure i car-
sul punto di accusa diretto a far dinali, i prelati, i consoli, gli oratori
credere di aver egli cooperato al- delle corti, i decurioni, gli ufìiziali

l' Geni principe


avvelenamento di della curia, i soldati di guarnigio-
Osmano. Proposizione ultimamente ne che in numero di duecento e-
ripetuta da G. M. Javannin pri- rano deputali alla custodia del
mo segretario interprete del re di Pontefice, facendo successivamente
Francia per le lingue orientali, e la guardia alle porte del palazzo
da Giulio Van Gaver, nella loro apostolico ; e parimenti i cavalleg-
opera: La Turchia, stampata nel gieri anch'essi deputati alla guar-
i83g e tradotta nel 1840 da dia del corpo del medesimo Papa.
Falconetti . La Difesa si legge nel Biagio Ortiz nella Descrizione del
voi. XV, p.48 e seg. degli An- viaggio di Adriano VI, descriven-
nali delle scienze religiose. do al cap. XXI questo celebre in-
L' ingresso trionfale fatto in Ro- gresso in Roma, riporta il discor-
ma nella domenica delle palme so fatto al Papa da un personag-
da Giulio li, fu descritto da Pari- gio, dopo che i cardinali gli avea-
de de Grassis e riprodotto dal p. no reso l'obbedienza, e la risposta
Gattico, Act. caerem. p. 09, e dal del Pontefice. Tre ore avanti mez-
Cancellieri nella Storia de' possessi zodì partì Adriano VI dal moni-
a p. 53g. All'articolo I.vcexsiere, stero per la città. Precedevano al-
parlando del ritode'luriboli fuman- cune guardie a cavallo, seguivano
vol. xxxv. 12
,

i
78
1NG ING
i soldati di fanteria della custodia soleo di Adriano VI, nella cbiesa
del palazzo, indi gli scudieri cogli di s. Maria dell' Anima dov' è se-
altri officiali della curia, vestiti di polto.
abiti rossi, e per ultimo il maestro Nel pontificato di Paolo III e
di camera con altri prelati dome- nel i536 l'imperatore Carlo V
stici. Subito poi venivano i pala- fece il solenne ingresso in Roma,
frenieri che circondavano il Pon- a seconda minuta descrizione
della
tefice. Seguivano immediatamente che ne fa il predetto Cancellieri a
il dottore d'Agreda protomedico, pag. g3 e seg. Si narra, che per
e il maestro Pietro di Iloma fiam- fare la strada si demolirono più.
mingo, principale di camera ufli- , di duecento case, e tre o quattro
ziale del registro per la spedizione chiese, onde farlo passare libera-
delle suppliche. Indi seguivano i mente sotto gli archi di Costanti-
cardinali, e dietro a questi gli ora- no, di Tito e di Settimio Severo,
tori, i consoli, i magnati ed i no- e per nuove strade, le quali si

bili, e finalmente la gran turba del videro tutte adornate con fine tap-
popolo concorso allo spettacolo, tut- pezzerie e bellissimi quadri; inol-
ti esclamando: Benedictus qui venit tre Paolo III che invitò a Roma
in nomine Domini, per la vantag- Carlo V, per riceverlo onorevol-
giosa opinione che avevano della mente deputò diversi commissari
santità e dottrina del nuovo Pon- a procurar le cose necessarie di
tefice. Giunto esso con sì magnifi- vettovaglie, di alloggiamenti, e per
ca pompa alla porta della città ,
l'erezione degli archi trionfali ed
trovò nel primo ingresso bellissi- altri ornamenti. Spedì ad incon-
mi archi trionfali, a somiglianza trarlo monsignor Baldassarri da
di quelli degli antichi romani. Al- Pescia, per farlo onorare in tutti i
tri dicono che il Papa sospese il luoghi soggetti al dominio della Chie-
compimento di tali archi, che fu sa, ed espressamente deputò ancora

portato in sedia gestatoria da s. ad incontrarlo e complimentarlo i


Paolo sino alla porta della città ,
monsignori Sipontino arcivescovo
e che ivi il cardinal Farnese gli di Siena, Capizucco, ed il vescovo
presentò a baciare la croce, ed il Colonna, oltre due cardinali lega-
senatore e conservatori di Roma ti di s. Severina e di Trani, i

fecero la tradizione delle chiavi ;


quali lo mezzo e lo
presero in
che fu preceduto dalla ss. Euca- accompagnarono sino a s. Paolo
ristia{Vedi), secondo il costume ove Carlo V alloggiò la notte dei
de' Papi che viaggiano , e che fu 4 aprile. Nella seguente mattina
così accompagnato con grandi ap- ad ore quindici, l'imperatore vol-
plausi e col rimbombo de' cannoni le fare la solenne entrala. La de-
sino al palazzo vaticano, dopo a- scrizione venne pubblicata col li-
vere ascoltata la messa nella con- bro intitolato: Ordine, pompa _,

tigua basilica. Il Cancellieri nella apparati e ceremoniale della so-


Storia de possessi a pag. 86 ri- lenne entrata di Carlo impera- V
produsse il che di questo
diario tore sempre augusto nella città di
solenne ingresso fece il maestro di Roma, i536. Tutti i cardinali si

cerimonie Biagio Martinelli. Que- recarono ad incontrare l'impera-


sto ingresso fu scolpito sul mau- tore, tranne quattro che restarono
ING ING 179
col Papa ad aspettarlo in s. Pie- desimo, ornato con alcune punte e
tro; e cos'i tutti i vescovi, prelati, cordoni d'oro, cavalcando un ca-
baroni, romani ed offi-
cittadini vallo leardo bellissimo, in mezzo
ciali della corte si radunarono in ai cardinali di Siena e di Tiaui,
s. Sebastiano, dove Carlo V fu da uno per essere decano, l'altro qual
tutti secondo i loro gradi e colle primo vescovo. Avanti all'impera-
debite cerimonie ricevuto ed in- tore incedevano uno squadrone di
chinato. La pompa dell'ingresso si duchi, marchesi, conti,baroni e
ordinò come segue. Il marchese gentiluomini tutti ricchissimamen-
del Vasto generale capitano im- te e variamente vestiti, e fra essi
periale precedeva, essendo seguito Pier Luigi Farnese Pa- figlio del
dai soldati di fanteria in numero pa, ed Ascanio Seguiva
Colonna.
di 35oo colle proprie insegne. la guardia imperiale degli spagnuo-
Indi duca d'Alba ric-
venivano il li alabardieri vestiti di velluto gial-
camente" addobbato con molti suoi lo, indi i cardinali, gli arcivescovi,
gentiluomini, paggi e cavalli, di i vescovi ed altri prelati, e per
una livrea tutta di panni d'oro di ultimo la retroguardia di fanteria
diversa sorte e lavoro; cinquecento imperiale di i5oo, e 3oo cavalieri
uomini a cavallo; alcune famiglie alla borgognona, e circa mille fan-
de' baroni imperiali, de'nobili ro- ti archibugieri. Con questa pompa
mani, de'cardinali; i paggi e ca- e corteggio essendo stato incontra-
valli dell'imperatore, bellissimi e to dai cardinali avanti la chiesina
guarniti di diverse sorta di abbi- chiamata Domine, quo vadis ? al
gliamenti ricchissimi , essendo i dire del Torrigio, giunse alla por-
paggi tutti vestiti di una livrea di ta di s. Sebastiano assai decorata
velo giallo e bigio ; la famiglia con pitture simboliche, perchè il

del conte di Benevento, sopra bel- Papa dispose che facesse V antica
li e ben ornati cavalli, tutti vesti- via trionfale. Alla porta 1' impera-
ti di sai di tela d'oro; la famiglia tore fu incontrato dal clero roma-
di palazzo ossia pontifìcia , tutta no, e baciata la croce presentata
vestita di scarlatto ; cento giovani da mousignor Capizucco vescovo
romani con livrea di giubboni di di Nicastro e vicario del Pontefi-
teletta d'argento, saie e robe di ce, non apparendo tale nell' elenco
raso e velluto paonazzo, ciascuno del Ponzetti ; e fatte Carlo V
con due servitori in livrea; i ca- alcune altre cerimonie, pel Circo
po-rioni, il senatore, i conservato- Massimo, pel Settizouio, passò sot-
ri, i sindaci ed i cavalieri romani to gli archi di Costantino, Tito e
vestiti all'antica di un corto man- Settimio, e per la via di Marforio
to di broccato, con berrette a ta- sotto quello eretto presso la piaz-
glieri pur di broccato foderate di za di Marco, disegno di
s. San Gal-
armellini. Questi giovani romani lo tutto di legno con bellissimi
insieme coi conservatori procedeva- ornamenti, iscrizioni ed allusioni
no alla stalla, portando il baldac- ai fasti dell' imperatore ; indi per
chino pur di broccato dell'impe- la via de' Cesarmi, per quelle del-
ratore. Carlo era vestito sem-V la Valle e de' Massimi voltò per
con un saio di velluto
plicissimo, Campo di Fiore, e giunse per la
paouazzo ed un cappelletto del me- via dritta a ponte s. Angelo tutto
180 ING ING
decorato di statue. Allora il castel- polo romano volle dimostrare la
lo, anch'esso nella sua porta addob- sua gratitudine a Paolo III ch'era-
bato, esplose parecchi tiri d' arti- si portato a Nizza per pacificare
glierie, e per Borgo giunse Carlo l'imperatore con Francesco I re
V sulla piazza di s. Pietro. Il Pa- di Francia. romani a' 24 luglio
I

pa lo aspettava sopra un palco i538 andarono ad incontrare il


nelle scale, in compagnia de' men- Pontefice a ponte Molle, coi prin-
tovati cardinali, della sua famiglia cipali signori di Roma, coi Colon-
e guardia. Smontato imperatore
1' nesi ed i conservatoriadornarono;

da cavallo, con grandissima rive- la porta Flaminia con pitture ed


renza ed umiltà andò a baciare iscrizioni, cosi l'arco di Portogallo
il piede al Papa, il quale Io ba- allora nella strada del Corso. Il

ciò in volto, e abbracciò tenera- Papa fu ricevuto tra le giulive


mente, e per la mano lo condusse acclamazioni, e nella mattina smon-
nella basilica ; mentre le artiglie- tò al palazzo di s. Marco, dopo
rie e le moschetterie spararono per aver fatto gittar denari e rivestire
giubilo, essendo le porte della ba- quaranta romani. Verso il fine
silica magnificamente abbellite. Nel- dello stesso secolo, volendo s. Pio
la basilica il corteggio dell' impe- V onorare col trionfo il prode Mar-
ratore baciò i piedi a Paolo IH, c'Antonio Colonna vincitore de'tur-
che recitate alcune orazioni bene- chi nella famosa battaglia di Le-
disse Carlo V e la sua corte, e panto, di che tenemmo proposito
portatisi insieme nel palazzo vati- nei voi. XIV, p. 291, XVIII, p.
cano, si separarono nella sala della 70 e seg., e XXIX, p. 248, del
cappella, il Papa ritirandosi nelle Dizionario, la solenne entrata in
sue stanze, e Carlo V in quelle Roma ebbe luogo a' 4 dicembre
di Alessandro VI : nella sera furo- 1 57 1 ; e Francesco Albertonio ne
no fatte allegrezze per tutta la cit- pubblicò la relazione che compen-
tà e fuochi in Castel s. Angelo. Il diata qui daremo. Altrove par-
Torrigio nelle sue Grotte vatica- lammo a'ioro luoghi de' di versi co-
ne p. che V impe-
110, aggiunge, stumi come andarono vestiti quelli
ratore assisti alla messa pontificale che intervennero alla solenne pom-
di Paolo III, venerò il Volto san- pa di sì trionfale ingresso. Mar-
to e la sacra Lancia, e parti da c'Antonio alla porta di s. Sebastia-
Roma ai 18 aprile, dopo avere ri- no fu ricevuto dal senatore, con-
baciato il piede al Papa. Questi servatori, ed altri uffi-
capo-rioni
donò all' imperatore un uffiziolo ziali romano. La porta
del popolo
della Madonna, miniato finissima- fu adornata con analoghe pitture,
mente da Giulio Clovio, con co- simboli, iscrizioni, e stemmi del
perte d' oro con preziosissime gio- Papa, del popolo romano, e del
ie fatte da Benvenuto Cellini ; e Colonnese. Incedendo la pompa
Carlo V
regalò a Paolo III un per la via Appia, pel Settizonio,
diamante del valore di dodicimila passò sotto gli archi di Costantino,
scudi, che Benvenuto gli legò in di Tito e di Settimio Severo, tut-
un anello. ti decorati con allusive iscrizioni:

Altro ingresso trionfale vide Ro- nel foro romano 1' attendeva la

ma due anni dopo, quando il po- compagnia delle milizie della città.
ING ING i8t
Sa!"ì il corteggio sul Campidoglio, le viceré di Negroponte e forse un
cui finestre erano ornate con iscri- nipote di Seliin II. Procedevano
zioni ed insegne tolte ai nemici, tra quindi a cavallo alcune file di
il suono di musicali istromeuti , lo gentiluomini, seguiti dai maestri di
spaio de'moschetti e le voci giu- strada, dai sindaci, dagli scriba se-
bilanti de'romaui. Dal Campidoglio nalus, dai segretari, dai marescialli
proseguì la pompa per le vie dei del popolo romano, dai capo-rioni,
Cesarini, della Valle, di Pasquino, dal priore de' medesimi, dal gon-
e per monte Giordano arrivò sul faloniere in mezzo ai cancellieri
ponte s. Angelo. Quivi il trionfato- e portante lo stendardo del popolo
re fu salutato dagli istrumenti ed romano. Indi cavalcavano il com-
artiglierie del castello, e per Bor- mendatore gerosolimitano Roma-
go traversò la piazza di s. Pietro, gasso con lo stendardo del Papa,
e s'introdusse nel palazzo vaticano. il capitano delle guardie pontifi-
Nel cortile Marc'Antonio scese da cie, due nipoti Pio V, il gene-
di
cavallo, e portossi alla chiesa rice- rale della fanteria, e Marc'Antonio
vuto dal patriarca di Gerusalem- Colonna a cavallo sopra una chi-
me vicario e vescovo di Pola, ve- nea del Papa, con sella di tela di
stito in pontificale, accompagnato oro, guarnita d'oro e seta rossa
dai canonici e clero. Condotto il con frangie simili da piedi ; por-
Colonna all' altare del ss. Sagra- tava stivaletti bianchi incerati con
mento ivi fu cantato il Te Deum; calze di seta d'oro, e sotto tela di
visitò gli altri altari, e posto in argento e , giubbone
seta morella
mezzo da due camerieri del Papa, di tela d'oro con cappotto di seta
a questi venne introdotto in com- nera con trine d' oro foderato di
pagnia degli uffiziali romani. Pio pelli zibelline , con cappello di
V lo ricevette con grandi dimo- velluto nero guarnito di frangia
strazioni di onore, e gli diede lun- d'oro con perle di molto valore,
ga e grata udienza a solo. Dipoi e salutava tutti umilmente, sem-
il giorno dis. Lucia nella chiesa pre col cappello in mano. Erangli
di Maria d'Araceli solennemente
s. intorno dodici staffieri con calze
si celebrò la messa dello Spirito d'oro di velluto cremisino trincia-
Santo, Marc'Antonio Mureto pro- to, con ginocchiati di raso picchia-
nunziò una bellissima orazione in to, con calzette cremisine e scarpe
lode del trionfatore, ed ebbero luogo bianche, borricco di velluto nero
altre festevoli e pie dimostrazio- con liste del medesimo trinciante,
ni descritte da Sebastiano Torello, e giubbone di raso cremisino pic-
e riportate dal Cancellieri nella chiato, cappe di panno nero con
Storia de possessi a p. 1 18. Quan- liste di velluto quattro dita larghe,
to alla descrizione della pompa e berretta di velluto nero con piu-
trionfale , eccone il compendiato me bianche e rosse. Dietro ad es-
racconto. La soldatesca della città so venivano il senatore coi conser-
che l'accompagnò venne divisa in vatori, ed i cavalleggieri del Papa.
tre squadroni. Eranvi dodici vesti- Sisto V per regolare meglio le
ti alla turchesca, ed alcuni turchi cose dell'ordine gevosomilitano, nel
schiavi legati in numero di due- 1087 chiamò a Roma il gran mae-
cento, tra' quali alcuni pascià , il stro fr. Ugo de Loubeus de Ver-
182 ING ING
dalle. Avvicinandosi questi alla cit- la sacra religione, t. I, p. 298 e
tà, il cardinal Alessandro Peretti seg. Del solenne ingresso che fece
nipote del Papa gli mandò incon- in Roma nel pontificato di Alessan-
tro buon numero di carrozze e di dro VII la celebre Cristina regi-
cavalli a maggior comodo del suo na di Svezia, se ne può leggere la
seguito numeroso, ed oltre a ciò gli descrizione nel voi. X, p.3o2 e seg.
mandò in dono una lettiga coper- del Dizionario. Da ultimo in Ro-
ta di velluto cremisino fregiata d'o- ma nel i838 coi tipi del Sal-
ro. In questa entrò il gran maestro, viucci il dotto e eh. d. Tito Crcco-
seguito da una sedia di velluto ne- ni bibliotecario dell' eccellentissima
ro portata da otto schiavi con ca- casa Albani, pubblicò l'opuscolo inti-
sacconi di velluto nero trinati d'o- tolato : Descrizione del primo viag-
ro, essendo circondato da ventiquat- gio fatto a Roma dalla regina di
tro palafrenieri vestiti dell'istesso Svezia Cristina Maria, e delle ac-
drappo con maniche di broccato. Il coglienze quivi avute ec, del p. Sfor-
gran maestro agli 8 dicembre de- za Pallavicino della compagnia di
sinò nella villa di Ciriaco Mattei Gesìi, poi cardinale, tratta da un
barone romano, quindi venne incon- manoscritto della biblioteca Alba-
trato dalle famiglie de'cardinali, de- ni.In esso a p. 4° e se g- si descri-
gli ambasciatori e dei principi, e ve il suo ingresso in Roma, ed al-
fece il suo ingresso in Roma con tro relativo. Dell'incontro dei car-
tanto concorso di tutti gli ordini dinali a qualche principe sovrano
della corte e della nobiltà roma- nei loro ingressi in Roma ne par-
na, che non solamente superò l'in» lammo altrove al voi. X, p. 3o2
trata del suo predecessore La Cas- del Dizionario, all'articolo Ferrara
siere, della quale facemmo parola al ec. Il Lonigo, Delle vesti purpuree

voi. XXIX, p. 252 del Dizionario, p. 4'> dice che quando i cardinali
ma qualsivoglia altra più. magnifi- cavalcavano per incontrare i car-
ca e più solenne che da molti an- dinali legati che ritornavano dalle
ni veduta si fosse. Nel passare pel legazioni, o i cardinali che porta-
ponte s. Angelo, salutollo il castel- vansi a ricevere il cappello cardi-
lo con tutte le artiglierie, ed il si- nalizio, o per incontrare imperato-
mile si l'innovò quando sulla piaz- ri, re, od altri principi, assumeva-
za di s. Pietro pose piede in terra. no le cappe paonazze di cambellot-
Asceso nel palazzo vaticano , fu to, le sottane conformi al tempo
accolto nella prima loggia da d. e giorno corrente, dovendo essere
Michele Peretti fratello del cardi- i finimenti delie mule conformi al
nale, e condotto nella sala di Co- colore delle sottane non delle cap-
stantino lo presentò al Papa ed al pe; tuttavolta Leone per onora- X
sacro collegio al modo narrato a re Francesco I lo fece incontrare
p. 253 del citato volume, ove pu- dal sagro collegio con cappe ros-
le si disse dell'alloggio datogli nel se. A p. 56 poi avverte che car- i

Vaticano. Ivi fu visitato dal cardinal dinali per antica consuetudine in-
Peretti, da tutti i cardinali, dagli contravano collegialmente gl'impe-
ambasciatori e da tutta la corte; ratori ed imperatrici sì latini che
indi Sisto V lo creò cardinale, co- greci, i re, le regine, i figli dei re
me si legge nel Pozzo, Historia del- primogeniti, laici e legittimi, il do-
ING ING i83
gè o principe di Venezia come si medaglia con e
l'effigie del Papa
praticò in Ancona a tempo di Pio l'epigrafe,advextvi. opt. prixcipis.
11. Avverte inoltre, che ad altri v. >ox. qvixct. Nel rovescio fu rap-
principi di sangue regio, come fra- presentato il detto arco trionfa-
telli di re, figli di re non primo- le. La nobiltà, il senato e popolo
geniti, figlie e sorelle di re o re- romano, oltre le dimostrazioni di
gine, non uscivano i cardinali col- ossequio e di tripudio già date
legialmente ad incontrarli, ma si dalla città, ordinò per tale avveni-
soleva mandare due cardinali no- mento la costruzione del detto ar-
mine collegi, e Io stesso si faceva co trionfale all'ingegnere Benedetto
coi nipoti legittimi dei re, etiarn ex Piernicoli, che l'eresse sulla piazza
primogenito, così al tempo di Ales- del Popolo all'imbocco della strada
sandro VI con Ferdinando princi- del Corso, innestando per così di-
pe di Capua figliuolo d'Alfonso pri- re la macchina dell'arco colle estre-
mogenito di Ferdinando re di Na. mità delle due chiese della Madon-
poli. na dei Miracoli, e di s. Maria di
Dopo la morte di Pio VI acca- Monte Santo, con istatue colossali,
duta in Valenza di Francia, nel inscrizioni , ed anologhi emblemi
declinar dell'agosto 1799, a cagione ed ornali. Per più nobilitare la de-
delle turbolenze de'tempi il sacro corazione della piazza si continuò
collegio dei cardinali non in Ro- l'architettura anche nelle altre due
ma ma in Venezia potè adunarsi strade che conducono a Ripetta
in conclave per dargli il successo- ed a piazza di Spagna, formando
re, ciò che si effettuò nel marzo nella linea della facciata delle due
1800 nella persona del cardinal chiese due porticati. Si decorò an-
Chiaramonti che- prese il nome di cora gran parte della piazza del
Pio VII. Afflitta Roma per un'in- Popolo, fin dopo l'obelisco, con
fausta serie di politiche vicende, due linee di gradinate per comodo
giubilò per tale esaltazione, e que- della popolazione, con quattro or-
sta gioia immensamente si accreb- chestre. Tutta la piazza venne
be nell'avvicinarsi a lei il nuovo pa- guarnita dalla truppa napoletana
dre e sovrano, per cui volle cele- col general d. "Diego Naselli alla
brarne solennemente l'ingresso che testa, essendo governo provviso-
il

ebbe luogo a' 3 luglio. Se ne pub- rio di Roma stato affidato ai mi-
blicò la relazione dalla stamperia nistri del re Ferdinando IV. Es-
di Vincenzo Pilucchi Cracas, ed il sendo tutto disposto pel felice in-
Cancellieri l'inserì nella summento- gresso in Roma del supremo Ge-
vata Storia a p. 469 e seg. Dalla rarca, e le strade ornate di nobili
stamperia Lazzari ni poi si pubbli- tappezzerie, il tenente generale
cò la Descrizione dell'arco trionfa- Bourchard andò in vece del mare-
le ed altre decorazioni architetto- sciallo Acton fino alla stazione della
niche innalzate nella piazza del Po- Storta per complimentare il Pon-
polo per solennizzare il primo glo- tefice, e fargli scorta fino alla ca-
rioso ingresso nella dominante del- pitale col corteggio di scelta uffi-
la santità di nostro Signore Papa cialità, e di cinquecento uomini di
Pio VII. Questo ingresso fu cele- cavalleria. Pio VII, deposto 1' abi-
brato come altri con coniazione di to viatorio nel casino del cav. Boc-
>84 1NG ING
capaduli vicino a ponte Molle, e e nelle anticamere. Finalmente por-
ripresi gli abiti usuali si pose nel- tatosi alla loggia del palazzo, com-
la bellissima carrozza tirata a sei partì 1' apostolica benedizione al-
divalli, donatagli dal contestabile l' immenso popolo: per tre sere
Colonna, insieme ai cardinali Giu- fu fatta generale illuminazione, ed
seppe Doria e Romualdo Braschi, i poveri provarono gli elfetti della
non permettendo ebe fosse tratta comune esultanza.
a braccio da molti divoli romani Essendosi portato Pio VII a
Dopo essere
trasteverini. stato com- Parigi per coronare Napoleone, ri-

plimentato a nome del re di Na- tornando nel i8o5 alla sua capi-
poli, il Pontefice s' incamminò ver- tale, solenne ne fu 1' ingresso, che
porta tra innumerabile po- il numero
so la descrive 4 del Diario 1

polo esultante, indi verso le ore dì Roma, di cui. diamo qui ap-
22 fece il suo ingresso in Roma presso un sunto. A' 16 maggio il
come in trionfo, scortato da nu- Papa giunse a Monte Rosi dopo
merosa cavalleria oltre la corte avere pernottato a Nepi in casa
pontificia ; assordando 1' aria i cla- Pisani, ed ivi ascoltata la messa.
morosi e lieti evviva, il suono del- Ad ore 19 arrivò alla Storta, ove
le orchestre, quello di tutte le furono ad ossequiarlo il ministro di
campane della città che durò Spagna e molti signori romani,
un' ora e mezzo, ed il continuo mentre altri d' ambo i sessi lo at-
rimbombo delle artiglierie di Ca- tendevano lungo la strada che cou-
stel s. Angelo, ove furono inalbe- duce a ponte Molle. Quivi giunto
rati gli stendardi pontificii. Prose- trovò molti prelati tra' quali mon-
guendo il treno per la via del signor Alessandro Lante tesoriere
Corso, voltò al palazzo Ruspoli per generale, che gli mostrò i miglio-
la strada conduce a ponte s.
che ramenti fatti al ponte, principal-
Angelo, e per Borgo giunse alla mente per questo suo ritorno in
basilica vaticana . Smontò dalla Roma. In una casa poco distante
parte della sagrestia, ricevuto dai Pio VII dimise gli abiti viatorii,
vescovi, prelati, da undici cardina- ed assunse gli usuali, e sali nella
li, e dal cardinal York alla testa carrozza nobile detta stufa, coi
del capitolo della basilica. Avendo cardinali di Pietro e de Bayane,
quivi appagata la sua divozione, e fece il suo ingresso nella città
collo stesso accompagnamento e colle solite dimostrazioni di onore
slato maggiore del re di Napoli e di allegrezza, preceduto e segui-
ossia delle due Sicilie, il Papa si to da questo treno. Precedeva un
condusse al palazzo Quirinale, ri- picchetto di cavalleria, quindi ve-
cevuto dal cardinale Roverella pro- nivano due battistrada a cavallo;
datario, da monsignor Consalvi pro- una carrozza di palazzo col cav.
segretario di stato, dal general Na- Altieri vice-sopraintendente delle
selli, dal regio consultore Frama- poste, marchese Sacchetti foriere
il

rino, da molti vescovi e prelati, maggiore, ed il barone Piccolomi-


da tutta la camera segreta e di ni cavallerizzo maggiore; monsi-
onore, e dalla' milizia urbana o gnor Speroni crocifero a cavallo
caputoli del popolo romano, la cui colla croce pontificia inalberata; la
nobiltà trovò schierata nelle scale carrozza col Papa circondata dai
ING ING 18?
palafrenieri con alla portiera Livio truppa di cavalleria e fanteria,
Pai moni corriere di gabinetto, Giu- chiudendo tutto il seguito la trup-
seppe Moiraghi ed Andrea Morel- pa a cavallo della provincia del
li aiutanti di camera a cavallo, Lazio e Sabina. Con quest' ordine
ed uno scopatore segreto ; tutta il Pontefice per le strade summen-
la guardia nobile a cavallo ; la tovate, tra le vive acclamazioni
seconda muta nobile pontificia, con del popolo giunse a s. Pietro, ri-
entro i monsignori Gavotti mag- cevuto dal sacro collegio, da tutta
giordomo, Altieri maestro di ca- la prelatura, dal senatore, dal ma-
mera e Menochio sagrista ; altra gistrato romano, dalla camera se-

carrozza di palazzo a quattro ca- greta, e dal capitolo della basilica,


malli con entro i due francesi de il cui arciprete cardinal York apri
Brigode e Duronsel mandati da lo sportello della carrozza. Dopo
Napoleone ad accompagnare il Pa- avere il Pontefice fatto orazione,
pa, il duca Brascbi ed il principe assistito al Te Deurn e ricevuta la
Altieri ; in altro frullone a quattro benedizione col ss. Sagramento, in
cavalli i monsignori Mancurti e una stanza contigua alla cappella
Calderini camerieri segreti, Testa di s. Leone I ricevette gli ossequi

segretario delle lettere latine, e dell' arciduchessa Marianna d' Au-


Braga primo cappellano segreto ;
stria, e del principe ereditario ba-
la carrozza nobile del cardinal di varo palatino, i quali avevano as-

Pietro col suo seguito ; la carrozza sistito alla funzione, come vi as-

nobile del cardinale de Barane sistette molta della nobiltà tanto


col suo seguito, e le seconde loro romana che straniera. Dopo di
carrozze colla famiglia di città; che il santo Padre risali in car-
le carrozze maggiordomo e
del rozza coi due cardinali, e col me-
del maestro di camera colle loro desimo corteggio si portò al palaz-
famiglie di città; un picchetto di zo Quirinale, ove 1' attendevano i
cavalleria, la carrozza da viaggio cardinali palatini, i principi e ba-
di sua Santità, e simili di monsi- ronaggio romano, molta prelatura
gnor tesoriere, dei due cardinali e la camera segreta. La sera vi
colle famiglie di campagna le ; fu generale illuminazione per la
bastarde dei francesi colle famiglie; città, insieme a quella della cupo-
le carrozze da viaggio dei monsi- la, facciata e colonnato di s. Pie-
gnori maggiordomo, maestro di ca- tro, oltre 1' incendio della girando-
mera, elemosiniere Bertazzoli, del la in Castel s. Angelo. Nella mat-
crocifero, del duca Braschi, del tina seguente si portarono al pa-
principe Altieri, del marcbese Sac- lazzo a congratularsi col Pontefice
chetti foriere maggiore ( il quale del prospero ritorno, il re di Sar-
essendo stato direttore degli allog- degna Carlo Emmanuele IV, ed
gi nel viaggio portava la sua car- il cardinal York decano del sacro
rozza, quale non avea il cavalleriz- collegio . I cardinali, gli ambascia-
zo, e per non aver fatto parte tori, i ministri, i principi ed altri
del seguito pontificio nel viaggio, nobili, e la primaria prelatura, giu-
e per essere andato incoutro al sta il consueto, mandarono i loro
Papa colla carrozza di palazzo ) e gentiluomini per informarsi dello
del cav. Altieri; quindi seguiva la stato di salute del sauto Padre.
i86 ING ING
Si coniò una medaglia coli' effigie delegato apostolico a riprendere le

del Papa e col motto: ex gallia redini del governo, sì in Roma che
hedevnti. postr. EiD. mai; e nel" nelle provincie, monsignor Agosti-
l'esergo p. mii/vivs. eest. mdcccv ,
no Rivarola poi cardinale, il quale
pel risarcimento ed ornato del annunziò poscia a Roma il ritorno
monte Molle. Altre notizie sui so- del sommo Pontefice tanto desi-
lenni ingressi si possono principal- derato. L' entusiasmo de' romani
mente leggere negli articoli Viag- giunse ad un punto non facile a
gì, Villeggiature, Treni e Caval- descriversi, e Roma si vide popo-
cate. lata degli abitanti de' circostanti
Ma il 24 Diaggio t 8 1
4- sa i'à luoghi, come di altri paesi, e pre-
sempre, massime per Roma, giorno sento uno spettacolo da non po-
memorabile e glorioso, pel trionfa- tersi immaginare da chi non lo
le e solennissimo ingresso che fece vide. Si fecero quindi grandi pre-
Pio VII in questa metropoli del parativi per festeggiare il sospira-
cristianesimo, e ritorno alla sua to ritorno del legittimo principe,
sede, dopo cinque anni di depor- e del capo della Chiesa universale,
frizione, per cui in perpetuo rin- I romani con generale movimento
graziamento alla Reata Vergine, il abbandonarono pressoché ogni cu-
rnedesimo Pontefice istituì la festa ra, e solo attesero ad occuparsi in
di divozione per Pioma e per tut- pubblici e privati modi in prepa-
to lo stato ecclesiastico di Maria rare splendidi segni di loro leti-

A uxì Hit m clivi stiano rum. La descri- zia, e brillanti illuminazioni; tutti
zione di questo avventurato in- ardentemente bramosi di esternare
presso stampata a parte, non
fu in diversi modi la loro profonda
che nel Giornale romano nume- venerazione verso il comun padre
ro 63, e suo supplemento del 28 e sovrano, senza distinzione di
maggio i8i4j e successivi numeri persone o ceti, laonde anche i bi-
64, 65 e 66. L' avvocato Miche- sognosi ed i poveri con luminarie
le Galea/zi pubblicò un' elegantis- e festevoli apparati presero parte
ma descrizione per commissione al giubilo universale. Dal ponte
del ministro di Portogallo Pinto, Molle alla porta del Popolo e nel-
e con questo titolo: Epìstolam ad le vie interne della città che Pio
amicwn Petropoli commoranlem de VII dovea percorrere, si eressero
trium phali Pii FU. P. M. in Ur- archi di trionfo, anfiteatri, colon-
bem ingressu, Romae apud Rourliè nati, gradinate, tappezzerie, addob-
i8i4- 11 Pistoiesi nella Vita di bi , festoni, versare, fiori, ed or-
Pio VII) HI, p. 194 e se g-> ce
t. namenti d'ogni genere, e molti di
ne diede eziandio la relazione con nuova invenzione. Le gradinate
molte delle iscrizioni in tale epoca principiarono dal detto ponte fino
poste negli archi trionfali ed al- alla porta del Popolo, e da questa
trove. Noi ci limiteremo ad ac- fino al Vaticano ed al Quirinale,
cennare le cose principali. Dopo estensione assai grande ma ristret-
1' occupazione di Roma e stato ta al desiderio del numero prodi-
pontificio operata dagl' imperiali gioso di quelli, che anelanti, e
francesi, venendo Pio VII reinte- col cuore intenerito, e gli occhi
grato de' suoi dominii, nominò suo umidi di lagrime, concorsero a fé-
IXG ING iS-

sfeggiare il passaggio dell' immor- abbellirono la strada due lunghe


tale Pio VII. Il popolo incominciò ale d' archi di mortella ; da ogni
a prendere posto nella mattina per arco pendevano «erti di odorifere
le strade e palchi ; e le finestre rose, e nel mezzo eranvi vasi in
e loggie e persino i tetti delle a- forma etrusca variopinti, pei* non
bitazioni furono piene zeppe di spet- dire di altri belli ornati, dei si-
tatori: tutte le strade erano semi- mulacri della Religione e di Roma,
nate di mortella, lauro, mirto e stemmi pontificio e del popolo
fiori. Dal sito detto di Papa Giu- romano, ed iscrizioni; la prima co-
lio III, sino alla porta della città, sì diceva

RED1TVI . FAVSTO . FEtICI


PII . VII .POST . MAX.
INCOLUMIS. EST . QVOD . VRBS .SALVA . QVOD RELIGIO

La porta del Popolo venne or- strade della via. Papale, al luogo
nata con grandioso stemma del detto de' Cesarmi, si eresse altro
Pontefice ed iscrizione , e poiché arco di trionfo, semplice ma ben
tutto in quel giorno essere dove- inteso , e con emblemi e figure
va simmetria, magnificenza e gran- allegoriche: per la spesa concorsero
dezza , incontro alla chiesa di s. gli abitanti del luogo, e 1' archi-
Maria del Popolo s'innalzò consi- tetto fu Giocondo Dante. Nella
mile facciata : ivi si schierarono le piazza di ponte s. Angelo, alcune
milizie de' capotori, ed il senato persone, fra le quali l'avvocato Set-
romano attese il Pontefice. Dai la- tembrini , a mezzo dell' architetto
ti di queste due facciate progredi- Tommaso una
Zappati , eressero
va per ambe le parti un colon- magnifica mole quasi ottagona di
nato, il quale terminava sull' im- decorazione, ossia monumento qua-
boccatura delle due strade latera- drato ad angoli tagliati, rappresen-
li che conducono a Ripetta, ed tandosi sopra un arco le virtù che
alla piazza di Spagna. Il disegno caratterizzavano il Pontefice, la Co-
di queste architetture e decora- stanza religiosa e trionfante sopra
zioni fu Giuseppe Vala-
del cav. le altre. Alla prestazione gratuita
dier, ed eseguito per ordine del l'architetto associò i seguenti arti-
senato e popolo romano, con di- sti che fecero le statue allegoriche:
verse allusive iscrizioni. Nella piaz- cioè la Giustizia il cav. Pacetti,
2a di Venezia coll'opeia dell'archi- 1' Umiltà il cav. Thordwalsen, la
tetto cav. Clemente Folchi, i mer- Temperanza e la Prudenza il cav.
canti di campagna innalzarono un Labotireur, e la Costanza Carlo
arco trionfale che caratterizzava Pinelli. Diverse decorazioni, passi
la fermezza del venerando trion- scritturali, epigrafi ed iscrizioni,
fatore. Esso era d' ordine dorico, abbellivano questa macchina. Inol-
con emblemi ornati bassorilievi
, , tre il medesimo architetto ornò il

ed iscrizioni; il gruppo di statue ponte con festoni e vasi. In mol-


posto nella sommità rappresenta- ti altri luoghi di Roma s'innalza-
va la Religione che dà la pace alle rono frontispizi, colonnati, e mille
nazioni. Sul bivio delle quattro altre variate e belle decorazioni.
188 ING ING
Le truppe civica, pontificia , dei Molle per fermarsi in un casino
,

ca potori, la guardia svizzera, la ove trovò il corteggio che doveva


cavalleria austriaca, l'infanteria e accompagnarlo nel solenne ingresso.
la cavalleria napoletana, nel recarsi Si presentarono alla carrozza del
ciascuna ai luoghi loro destinati, Pontefice la commissione interina di
accrebbero lo spettacolo che tutti slato, il cav. Lesbilzerten inviato
sorprese e sbalordì. La cavalleria straordinario dell'imperatore d' Au-
ungarese si dispose in due ale col- stria, il cav. Pinto ministro di Por-
la fanteria civica e pontificia al- togallo, il tenente generale Pignat-
l'ingresso della porta del Popolo. telli Cerchiara comandante le trup-
La truppa napoletana, infanteria e pe napoletane collo stato maggiore,
cavalleria, nella più bella tenuta, ed altri personaggi. In quel punto
ed in ordine di parata, si era schie- sulla torre del ponte Molle fu inal-
rata su tutte le piazze da s. Car- berato il pontificio stemma, ed un
lo al Corso fino al Vaticano. Qua colpo di cannone di Castel s. An-
e là lungo la strada erano situate gelo lo salutò ;
questo segnale
numerose bande musicali, che a sparse nell'animo di tutti incessan-
vicenda facevano eecheggiare i mar- te gioia, vedendosi avvicinare l'og-
ziali istrumenti ed i loro strepitosi getto da tutti vivamente bramato.
concerti. Una assai numerosa or- JVel casino Papa assunse gli
il abiti
chestra di scelta musica era situa- usuali, e ricevette gli omaggi dei
ta nel Corso presso il monistero nominati personaggi. Quindi il san-
delle Orsoline, con coro formato to Padre ascese nella carrozza no-
con regolare architettura. Monsignor bile coi cardinali Mattei decano del
Rivarola, per comodo de' sovrani sacro collegio, e Pacca camerlengo
allora residenti iu Roma, fece eri- e pro-segretario di stato, carrozza
gere magnifici palchi sulla piazza donatagli dui re Carlo IV: questa
del Popolo, ed altri simili ne fece tirarono a braccia settantadue gio-
innalzar nella chiesa di s. Pietro, vani di civil condizione ,
probi e
monsignor Naro maggiordomo. I pieni di attaccamento al Papa, tutti
sovrani furono Carlo IV re di uniformemente vestiti in abito ne-
Spagna, la regina sua moglie, e ro, con bandoliere e tracolle di
gl'infanti figli; il re di Sardegna corame, dalle quali pendevano al-
Carlo Eminanuele IV; la resina cuni cordoni di seta cremisi con
d' Elruria Maria Luigia coi reali piccoli uncini attaccati al timone; la
figli; e la duchessa di Chablais. carrozza era preceduta dai pala-
Questi sovrani si recarono a fare frenieri pontificii, procedendo il de-
omaggio al Santo Padre, quando cano del Papa alla portiera secon-
prese breve riposo alla Giustinia- do il consueto. Seguivano, la com-
na, luogo posto circa sette miglia missione interina di slato nelle sue
prima della porta del Popolo , carrozze e livree di gala, ed i no-
tranne il re di Sardegna che si mi de' membri componenti la com-
trovò sulla porta della basilica va- missione, sotto la presidenza di mon-
ticana quando vi giunse il Papa, signor delegato apostolico, si leg-

e idi baciò di vota mente i piedi. gono nel Giornale romano nume-
Risalilo Pio VII in carrozza pro- ri 5j e 58 la vanguardia di ca-
;

seguì il suo viaggio sino a ponte valleria ungala austriaca e napole-


ING KNG 189
tana ossiano lancieri, eh' era stata ze, formò il bell'ordine della sua
collocata sulle poste percorse dal guardia. Indi venivano le mute e
santo Padre; contornava la carroz- le carrozze dell'inviato d'Austria,
za del Papa la cavalleria austria- del ministro di Portogallo, del con-
ca, dopo la quale incedeva l'intie- sole inglese Fagliati e di altri si-

ra compagnia di cavalleria napole- gnori esteri, della corte pontificia,


tana, che avea scortato il Ponte- e della nobiltà romana , oltre il

fice dal momento ch'egli pose pie- convoglio da viaggio. Tutta la stra-

de ne' luoghi ove trovavasi l'ar- da percorsa dal santo Padre eccbeg-
mata napoletana ; poscia veniva il giò continuamente di plausi, di ev-
marchese Sacchetti foriere maggio- viva , di spontanee espressioni di
re, il barone Piccolomini cavalle- tenerezza, di venerazione ed amo-
rizzo maggiore, e la carrozza del re; il Papa commosso dallo spet-
maestro di casa de'sacri palazzi. tacolo , a tutti faceva viso ilare e
Precedeva la carrozza pontifìcia ripeteva affettuose benedizioni ; tut-
monsignor Speroni crocifero a ca- to essendo religioso entusiasmo ed
vallo colla croce inalberata, circon- allegrezza indescrivibile.
dandola la guardia svizzera nella Il dottore Giacomo Brasca (che

sua antica uniforme al lato destro : il Papa regnante fece cavaliere del-
della carrozza era a cavallo il te- lo Speron d'oro ) della famiglia
nente generale Piguattelli Cerchia- che da Sisto V
tuttora fornisce di
ra, nel sinistro il maggiore Sigis- palme il palazzo apostolico, aven-
mondo de Oppitz colonnello co- do ogni anno presentato a Pio VII
mandante la cavalleria austriaca o nella sua dimora a Savona una
ungarese, che poscia servì nelle fun- bellissima palma lavorata a san Re-
zioni di guardia d' onore il santo mo, fatta raccolta delle più belle
Padre procedendo subito dopo tut-
;
palme si recò in Roma per tribu-
ta P uiììzialità dello Stato maggiore tarle al Pontefice nel suo trionfi-
dell'armata napoletana colla detta le Quindi nel casiuo del
ingresso.
cavalleria de' lancieri. La carrozza suo amico Giuseppe Viale chirur-
nobile ed il treno del seguito di go, insieme con questo dispose un
sua Santità erano tirale da mute coro di fanciulli e fanciulle con
a sei cavalli, poscia seguivano le palme in mano, cioè veutidue or-
mute di palazzo coi prelati mag- fanelli vestiti di bianco con colta
giordomo e maestro di camera, e e berretta, e quarantacinque ver-
camerieri segreti partecipanti. Ap- ginelle del conservatorio di Ripet-
presso venivano le carrozze nobili ta in parte, altre di oneste fami-
del cardinal Mattei e del cardinal glie romane, e queste zitelle con
Pacca, seguite dalle seconde loro panieri di verzure e freschi fiori ,

carrozze, e nelle une e nelle altre schierandosi tulli in buon ordine


eranvi gl'individui delle loro fa- sulle due ale della strada , avanti
miglie nobili. Poscia incedevano le il detto casino posto a circa mez-
mute a quattro cavalli del mag- zo miglio distante dalla porta del
giordomo e del maestro di came- Popolo. Allorché la carrozza del
ra colle loro cappe nere. La ca- Papa si approssimò a questo luo-
valleria napoletana dietro ed in- go, le fanciulleincominciarono a
torno a tutte le nominate carroz- spargere i fiori, e gli orfanelli cir-
ì()o ING ING
condando la carrozza offrirono a dalle acclamazioni di giubilo dei-
Pio VII le palme. La novità dello l' intiera popolazione". Sua San-
spettacolo destò generale commo- tità ringraziò il senato e lo bene-
zione, ed popolo divise alcune
il dì, proseguendo la carrozza il calli-
di quelle palme, e sull' istante ne mino. La cavalleria austriaca e
ornò i cappelli ed il petto: il Pon- I'uflìzialità della guardia civica che
tefice ne fece, collocare due ai lati riceverono alla porta il Pontefice,
della carrozza. Alia porta del Po- si posero tosto al suo seguito; la
polo il senato romano attendeva il prima marciò immediatamente ap-
supremo Gerarca, che avendo fatta presso di lui, l'altra ne circondò
fermare la carrozza, il marchese la carrozza a piedi con spade sfo-
Rinaldo dal Bufalo della Valle, derale. E qui noteremo, che detti i

come primo conservatore gli dires- uffiziali civici, finché non furono ri-
se questa breve orazione. » Beatis- prislinate le guardie nobili , allor-
simo Padre. Se trionfa la religio- quando il Papa incedette per la
ne, se giubila il mondo cattolico, città col treno pubblico, a piedi ne
se esultano i vostri fedelissimi sud- circondarono la carrozza, mentre
diti, e specialmente Roma eh' è la la cavalleria ungarese la seguiva
sede del sovrano Pontefice, si ri- come dicemmo,
pete dalla magnanima costanza del- Anche tutto il clero di Roma
la Santità vostra nelle diverse tra- colle insegne delle basiliche si

versie della Chiesa e della sovra- portò sulla piazza del Popolo ad
nità. Il senato, in nome del pò- incontrare il sommo Pontefice, e
polo romano, contesta a' piedi di lo precedette processionalmente in-
vostra Beatitudine i segni della più nanzi alla croce papale portata
viva riconoscenza, e le presta quel- dal crocifero. Dopo aver percor-
l'omaggio e quella fedeltà che Sem- so il nobilissimo treno e pom-
pre indelebile ha conservata nel pa trionfante tutta la via del Cor-
suo cuore, come ha dato in ogni so, voltò a piazza di Venezia e per
circostanza riprove non equivoche la strada Papale giunse alla basi-
di attaccamento e venerazione, e si lica Vaticana. Il capitolo di questa
chiama fortunato di contestarglielo appena intese che le artiglierie di
in avvenimento del
questo fausto Castel Angelo annunziavano l'in-
s.

voslro glorioso ritorno, ed in qua- gresso nella porta del Popolo del
lunque altra occasione, ed iinplo- sommo Pontefice, processionalmen-
ra la vostra paterna benedizione", te parti dalla basilica, e proceden-
II Papa rispose benignamente: » Sia- do per la strada Papale, passata la
ino grati al senato romano delle chiesa Nuova, e nelle vicinanze di
dimostrazioni dateci in nome del Pasquino ebbe la religiosa conso-
popolo; nulla però si deve ripete- lazione d'incontrarlo, e fatti i suoi
re da noi , ina tutto da Iddio ". omaggi prese luogo nella proces-
Allora il primo conservatore repli- sione del clero, e con esso proce-
di modestamente. « Fra le altre dette a s. Pietro. Il clero romano
"virtù che. adornano la Santità vo- prima della processione erasi riu-
stra, risplende la profonda umilia; nito nella chiesa di s. Maria del
ma le dimostrazioni del senato le Popolo. 11 Papa fu ricevuto dal
ha vedute e le vedrà confermate sacro collegio, dalla prelatura ed
ING ING i
9i
altri personaggi ; e fatte le con- Angelo ch'ebbe luogo la terza sera,
suete orazioni nella basilica, dopo fu bellissima. Nelle diverse illumina-
aver ricevuto la benedizione col zioni si videro grandi lampade di
ss. Sagramento, per la via Papale forme antiche, vasi etruschi, emble-
e col medesimo accompagno si re- mi ed allegorie singolari. Nel pa-
cò al palazzo Quirinale, ove ritro- lazzo della ex regina d'Etruria sul-
varonsi di nuovo il sacro collegio, la loggia si ammirò un gruu qua-
)1 senato romano , ed i ministri dro trasparente. Incontro al palaz-
esteri , oltre la prelatura , e dalla zo Cingi meritò attenzione il ri-
gran loggia benedi l' immenso e tratto del Papa trasparente. Al
festevole popolo. Intanto essendo fontanone di ponte Sisto i fratelli
l'ora tarda si vide la città illumi- Cartoni esposero in figura natura-
nata sfarzosamente a giorno, ciò le di cera Pio VII, che sollevava
che venne ripetuto per due altre Roma, e la richiamava alla Reli-
sere, con ornali in differenti rog- gione, con mirabile illuminazione.
gie parature , festoni
, ghirlan- ,
Michele Ajani espose un grande sten-
de di fiori, pitture trasparenti, dardo dipinto a olio colle immagi-
botti , fiaccole , torcie , ed an- ni de' Pietro e Paolo, del
ss. Pon-
cora l'università degli ebrei ce- tefice col suo stemma, ed in mez-
lebrò più modi 1' avvenimen-
in zo a nove bandiere. Giovanni Rot-
to. opera dell' architetto Leo-
Coli' ti coli' opera dell' ingegnere Pro*
poldo Buzi gli ebrei sulla piazza vinciali fece costruire a Ripelta
delle Scuole eressero un tempio sul Tevere un meraviglioso e so-
con altre opere sul prospetto della lido ponte trionfale su barche, per
sinagoga , e vaghissime illumina- solennizzare il prezioso ritorno di
zioni. Fra i palazzi che si distin- Pio VII, e facilitale al pubblico
sero nelle splendide luminarie, no- il tragitto del fiume con sicurezza
mineremo quelli della curia Inno- a s. Pietro :
1' arco di trionfo fu
cenziana, Sciarra, Verospi, Borghe- collocato sulla gran barca di mez-
se, Ruspoli ed altri. I più regolati zo; ed era dedicato alla Religione
disegni e lampadini di prospetti- figurata in un gruppo di figure,
ve, di ornati, di piramidi, e di e calpestante i vizii. Vuoisi che
festoni che abbarbagliavano la vi- all' arrivo del Poutefice passassero
sta riuscirono di comune stupore. il ponte da sessautamila persone,
Le ringhiere pel Corso, in piazza per recarsi a vedere lo spettacolo
Navona, alla Rotonda, agli Orfa- che presentava la piazza Vaticana,
nelli, a pie di Monte Cilorio, ed massime all' arrivo del Papa. In
altrove formarono spettacoli diffi- tempo di notte seimila lumi ador-
cili ad immaginarsi. A Villa Me- narono il ponte con brillante effet-
dici i' accademia di Francia fece to. Finalmente noteremo che nella
una splendida illuminazione con zecca pontificia di Roma furono
bellissimo fuoco artifiziaie. La fa- battute diverse medaglie, celebranti
mosa illuminazione a lanternoni il trionfante ingresso in Roma di
e fiaccole della cupola, facciata, Pio VII. Il p. Gallico, Ada sele-
colonnato, e piazza di s. Pietro cta caeremonialia, tratta de Pon-
fu eseguita con maggior copia di tificis itùiera/itis vestes quo
lumi, e la girandola in Castel s. ordine iter agat qua poni-
1
92 ING ING
pa in civitate exccptus il- naie mandava un suo gentiluomo
lani solemniler ingredilur da monsignor maestro di camera
ex itinere rediens quomodo exce- del Papa, per sapere in qual gior-
plus. Più, nella parte seconda no ed ora voleva degnarsi il Pon-
espressamente riporta De ilineribns tefice ammetterlo alla udienza. A-

lìomanorum Pontificitm a Sislo IV vutane risposta, il cardinale reca-


ad Benediclum X[V P. O. 31. Il vasi a parteciparla al cardinal ni-
Marcello, Sacrarum caciinioniaruni pote, o al cardinal segretario di
lib. I, tit. XII, De itineralione Pa- stato, pregandolo a voler mandare
pae quando ad alias urbes sive la sua carrozza con muta, col suo
alia loca vult se transferre. Ordo maestro di camera, alla villa di
intrandi aliquam urbeni in ponti- Papa Giulio III fuori della porta
ficalibus. del Popolo, luogo donde partiva il

Altri solenni ingrani erano quelli corteggio, onde entrare in essa per
dei cardinali quando porlavansi a essere condotto al palazzo aposto-
Roma dopo la loro creazione , o lico.Eguale partecipazione si co-
dopo qualche legazione; e quelli stumava dare agli altri nipoti del
degli ambasciatori, gl'ingressi so- Papa ecclesiastici o secolari colla ,

lenni de' quali sono descritti agli preghiera di mandare il corteggio


articoli Ambasciatori, Conclavi ed della carrozza con muta, ordinaria-
in altri. Il solenne possesso del se- mente alle ore ventuna. Nel gior-
natore di R.oma si può considera- no seguente il cardinale a mezzo
re un solenne ingresso in Roma : di un gentiluomo vestito in abito
lo descrivemmo al voi. X, p. 3 12 da città, faceva invitare tutti car- i

e seg. del Dizionario. Quanto al dinali, ambasciatori, principi, mi-


solenne ingresso de' cardinali che nistri, prelati di fiocchetti e pa-
recavansi in Roma a prendere il triarchi ; mentre per un cappella-
cappello cardinalizio, dopo il loro no invitava gli altri prelati e ca-
arrivo si praticava quanto si è det- valieri a mandare alla villa di Pa-
to al voi. IX, pag. 182 e seg. del pa Giulio III le loro carrozze ti-
Dizionario , mentre della cavalcata rate da mule di cavalli. In questa
che avea luogo nella mattina del occasione il gentiluomo ed il cap-
concistoro pubblico, se ne trattò al pellano ringraziavano quelli che a-
detto voi. X, pag.3oo e seg. Qui veano mandato al cardinal nell'ar-
dunque riporteremo il cerimoniale rivo in Roma i propri gentiluomi-
praticato sino agli ultimi del secolo ni, o l'aveano complimentato in per-
decorso, dai cardinali che facevano sona. Inoltre un cappellano reca-
il solenne ingresso in Roma. Nei vasi dal foriere maggiore del Pa-
giorni precedenti al puhblico in- pa a chiedergli in nome del car-
gresso, il cardinale usciva dal suo dinale le chiavi dell'appartamento
palazzo in abito corto nero , colle della nominata villa; da monsi-
calze e collare paonazzo, e col cap- gnor commissario delle armi e dal
pello nero con fiocco verde se era capitano delle corazze a chiedere
vescovo, o paonazzo se tale prima i cavalli per la famiglia che dovea
lo portava, o rosso se era stato cavalcare ; e da monsignor presi-

protonotario apostolico. Cinque gior- dente delle strade, per pregarlo a


ni prima di tale entrata il cardi- fare risarcire e scopare tutto il
, ,

ING ING i
93
tratto di strada doveva
per cui della cavalcata. Il cardinale saliva
passare la cavalcata. Finalmente il nella carrozza mandatagli dal car-
cardinale invitava tre prelati e l'able- dinal nipote o segretario di stato,
gato che gli avea portato la ber- coi quattro prelati e il detto mae-
retta cardinalizia, a recarsi in abi- stro di camera del padrone della
to viatorio alla predetta per
villa, carrozza, che siedeva sopra uno sga-
accompagnarlo sino al palazzo apo- bello a mano destra, sedendo a si-

stolico ; tra questi prelati solevasi nistra l'ablegato. Circondavano la


scegliere due vescovi ed un proto- muta del cardinale quattro suoi
notario apostolico. lacchè, seguiti da altrettanti del
Nel giorno stabilito al solenne cardinal nipote o segretario di sta-
ingresso in Roma, per questo si to , col resto di sua famiglia. Pre-
preparava alle ore venti il cardi- cedevano due postiglioni colla cor-
nale in abito viatorio paonazzo con netta, e seguivano i due corrieri
calze simili, con iscarpe senza tac- che aveano portato la notizia del-
co rosso , con cappello nero coi l'esaltazione al cardinalato a lui ed
fiocchi come sopra ; l'abito viato- al parentado. Indi venivano il fa-
rio consisteva in sottana lunga si- cocchio, il marescalco, dodici ser-
no a mezza gamba, mantello della vitori, il decano, due paggi colle
medesima lunghezza e maniche lun- valigie, due uffiziali, uno di cuci-
ghe pendenti e mozzetta ; 1' abito na, l'altro di credenza, quattro ca-
era di lana o di seta. Indi il car- merieri e il maestro di casa, tutti
dinale dalla sua abitazione priva- a cavallo. Dopo la carrozza in cui
tamente portavasi in una carrozza incedeva il cardinale , venivano le
a bandinelle chiuse alla villa di sue tre carrozze con mute di ca-
Papa Giulio III, dove già avea fat- valli:nella prima prendeva luogo
to accomodare tre stanze con se- il maestro di camera e tre gentil-
die, arazzi e tavolini, col ritratto uomini, con due servitori a piedi
del Pontefice. Ivi riceveva in piedi alle portiere della carrozza ; nella
i complimenti di congratulazione seconda altri gentiluomini, e nella
dai gentiluomini de' mentovati per- terza i cappellani. Seguiva un' al-
sonaggi, a lui spediti nelle proprie tra carrozza con muta di sei ca-
carrozze o mute a sei cavalli i , valli alla postigliona, con due ser-
quali venivano serviti con più sorta vitori in serpa
; un' altra a quattro
di rinfreschi. Dopo eh' era giunto cavalli con carrozzino da viaggio
il maestro di camera del cardinal un calesse e tre carriaggi coperti
nipote o del cardinal segretario di con gran copertoni aventi nel mez-
stato, e ch'era stato servito di rin- zo lo stemma gentilizio del cardi-
fresco nella stanza in cui stava il nale. La cavalcata dalla villa di
cardinale a differenza degli altri Papa Giulio con quest' ordineIII

si ritirava il maestro di camera faceva l' ingresso


nella porta del
del cardinale, lasciando che quello Popolo, e proseguendo per tutta la
del cardinal nipote o segretario di via del Corso, voltava a s. Ro-
slato introducesse ed annunziasse i mualdo se il Papa risiedeva al Qui-
gentiluomini che portavansi a com- rinale,o per piazza di Venezia per
plimentare il cardinale. Alle ore la via Papale se abitava al Vali-
ventidue incominciava la marcia cano. Giunto a pie delle scale il ,

vnt. IXXV. i3
, ,

ig4 ING ING


cardinale quando smontava dalla servitore di vanguardia precedeva
carrozza si trovava a riceverlo il la prima carrozza, il decano e sot-
primo maestro di cerimonie e il fo- to-decano procedevano alle portie-
riere maggiore del Papa, con tutta re, seguendo la medesima prima
la famiglia del nipote o
cardinal carrozza otto servitori. In vicinan-
segretario di stato, quale l' in-
il za del palazzo dei parenti del Pa-
contrava alle scale dell'appartamen- pa, il decano mandava l'ambascia-
to. Allora il cardinale ringraziava ta del vicino arrivo del cardinale,
i che restava-
prelati del corteggio affinchè preparassero le torcie e
no in libertà, e deposto l'abito via- fosse pronta l' anticamera a rice-
torio, prendeva il cardinalizio pao- vere il cardinale alla carrozza. Fat-
nazzo, la fascia simile con fiocchi te tali visite, il cardinale ritorna-
d'oro, col rocchetto e la berretta va al proprio palazzo nell' istes-

rossa, il tutto precedentemente pre- so modo, e giungendovi non suo-


parato da due camerieri, lasciando nava la campanella. Nella sera il
in dono al cameriere del cardinal cardinale non riceveva alcuno con
nipote o segretario di stato il cap- formalità; ne' tre seguenti giorni
pello nero e la fascia paonazza. riceveva le visite di calore, apren-
Quindi il cardinale per la sca- do l'anticamera nella mattina due
letta segreta veniva accompagnato ore prima di mezzodì e nel dopo
co' soli maestri di camera e cau- pranzo alle ore venlidue. In rice-
datari nell'appartamento pontificio vere le visite il cardinale slava sem-
dal cardinal nipote o segretario di pre in piedi sulla soglia della ca-
stato che lo presentava al Papa ,
mera del trono, dove poi si dove-
a cui il nuovo porporato dopo tre va alzare il baldacchino nel gior-
genuflessioni baciava il piede e la no del concistoro pubblico, ed era
mano, ed alzatosi veniva ricevuto vestito con sottana, mozzelta e fa-
all'amplesso. Indi faceva il ringra- scia paonazza, con berrettino ros-

ziamento per la sua promozione so in testa e la berretta rossa in


alla sacra porpora, e postosi a se- mano; chiunque si pre-
riceveva
dere su di uno sgabello, appresso sentava, senza però mai dare da
all' altro cardinale si trattene- ,
sedere ad alcuno per tutto il pri-
va in colloquio sinché il Papa lo mo giorno. Negli altri due giorni
congedava. Per la stessa scala se- seguenti visitavano il cardinale mon-
greta tornava nelle stanze del car- signor governatore, il senatore di
dinal nipote o segretario di stato, Roma, il contestabile principe as-
che in questo ritorno gli cedeva sistente al pontificio soglio , i pa-
la mano destra, e partiva dal pa- triarchi, l'uditore della camera, il

lazzo col treno di due carrozze con maggiordomo, il tesoriere, tutti i

bandinelle chiuse, ed i cavalli sen- principi e duchi romani e l'amba-


za fiocchi. Essendovi in Roma la sciatore di Bologna. Neppure que-
nipote del Papa o altra parente sti personaggi erano dal cardinale
il cardinale andava a farle visita, incontrati o accompagnali fuori della
conducendo seco il maestro di ca- soglia della stanza ove riceveva
mera ed il coppiere e nella se- , ma bensì ad ognuno di essi dava
conda carrozza il caudatario, il cap- da sedere. Siccome fuori de' quat-
pellano e due camerieri. Uil solo tro patriarchi, che andavano uniti,
ING i
95
tlovcano andare gli altri alla visi- bera nacque in Llanes nel princi-
ta uno per uno mandando prima pato delle Asturie,a'-2 1 dicembre
l' ambasciata , di mano in mano 1764, uno de' tredici figli de' suoi
che arrivavano, il decano ne avvi- genitori Antonio de Ingnanzo e
sava il maestro di camera che fa- Teresa Ribera o de Riviro. Sino
ceva cenno al cardinale aflìnchè con- dai suoi primi anni manifestò a-
gedasse quello che teneva ad udien- more alla solitudine ed allo stu-
za, il quale nel partire veniva ac- dio. Nell'età di undici anni si re-
compagnato dai gentiluomini e cap- cò nell'università di Rologna chia-
pellani fino alla carrozza, cioè nello mato a studiarvi dallo zio d. Pie-
stesso modo cui l'aveano ricevuto. Inguanzo Posada, a quel tempo
tro

]Nel tempo dell'udienza non si chiu- alunno del collegio di s. Clemente


deva mai la bussola, né si tirava- degli spagnuoli, esistente in quella
no mai le portiere, e il cardinale città e già canonico di Palencia; ivi

non cedeva mai la mano nelP an- sotto la direzione dello zio appre-
dare e nel muoversi dalla sua se- se la filosofia. Ritornato in patria
dia, acuì veniva accompagnato da poco dopo passò nell'università di
un gentiluomo che mostrava di Oviedo a studiare la legge civi-
accomodarla come faceva dell'al- le e canonica con singolare pro-
tra sedia un altro gentiluomo. Scri- fitto, ove accoppiando la dolcezza
ve il Sestini nel suo Maestro di del tratto all'innocenza de'costumi,
camera }
che anticamente alcuni si pure nella musica e nel
esercitò
cardinali ,
ambasciatori e principi canto. Monsignor Llanes arcivesco-
solevano in persona incontrare il vo di Siviglia, informato delle qua-
cardinale che faceva il suo solenne lità e buone speranze che dava il
ingresso a Roma ; ma il suo an- giovane Pietro, bramò avello pres-
notatole Amati avverte che Urbano so di sé nella propria famiglia,
Vili rimediò a questo inconvenien- onde avviarlo allo stato ecclesiasti-

te ordinando che niuno incontras- co, a cui lo ch-iamavano la sua


se di persona il cardinale che por- vocazione e gli studi, quali com-
tavasi a Roma. V. il p. Gattico, pì nell'università di Siviglia, dove
Àeta caeremonialìa: Cardinali novo prese la laurea di dottore, e ot-
Romam venienti obviant alii car- tenne concorso una delle cat-
per
dinales non tanien conciavi* tedre di diritto canonico. In segui-
tempore. Marcello, Sacrarum caeti- to meritò di essere eletto alla
moniarwn tit. Vili, lib. I, De no- prebenda dottorale della cattedrale
vo cardinali veniente ad cnriam di Oviedo, ed allora cominciò la
sine galero. All'articolo Legato a- sua vita pubblica. Zelante pei di-
postolico, dicemmo della loro ca- ritti della Chiesa, uscì a loro di-
valcata, partenza da Roma e ri- fesa con prudenza e saviezza al-
torno. Il Rinaldi all'anno io57, lorché li vide attaccati : i sopra-
num. 9, ed all'anno 1059, n. io, vanzi delle sue rendite ecclesiasti-
riporta due esempli del modo co- che gì' impiegò generosamente coi
me anticamente facevano i cardi- poveri, nel modo il più ingegnoso
nali il loro ingresso in Roma. e modesto. Vacata l'onorevole pre-
1NGUANZO RIRERA Pietro, benda dottorale di s. Giacomo di
Cardinale, Pietro de Inguanzo-y-Ri- Galizia , vi concorse e l'ottenne.
196 ING ING
Intanto divenuta la Spagna ogget- un saldo campione; parlò in di-
to delle brame del conquistatore fesa della santa Sede, del tribuna-
Napoleone, la provincia delle A- le dell'inquisizione, e di altri punti
sturie fu la prima che si dichia- in cui veniva attaccato il potere
rò contro il fortunato guerriero. della Chiesa. Si fece ammirare per
Vedendo la provincia lo stato d'i- la sua erudizione , doti oratorie,
solamento in cui si trovava, creò grandezza d'animo, nobiltà ed in-
per sicurezza una giunta suprema tegrità di carattere. Disse franca-
di governo, e chiamò ad esserne mente la verità, e indarno si sca-
membro nel tribunale di grazia tenarono contro di lui le tribune,
e giustizia Pietro. Egli co'suoi lumi, le satiriche stampe e le minacce
co'suoi scritti, co' suoi consigli e del popolaccio. Uno de'suoi stessi

col suo denaro cooperò efficace- contrari, il conte di Toreno, non


mente all'esito dell'impresa ; disim- potè a meno di lodarlo nell'istoria
pegnò con plauso universale le che in quell'epoca diede alla luce.
ardue importanti commissioni affi- Frattanto il torrente delle cattive
dategli, e con la giunta si trasferì dottrine vieppiù spandendosi, il go-
a Castrepol, allorquando i francesi verno invase di fronte uno dei pri-
occuparono la capitale delle Astu- mi diritti della santa Sede, crean-
rie. Non andò guari che si riu- do vescovi contro l'ordine stabili-
nirono a Cadice uomini d'influen- to da circa dieciolto secoli, e di-
za da diversi punti, desiderosi di sponendo che fossero confermati
dare unità al governo e rappre- dai vescovi nazionali. Il perchè
sentare la nazione spagnuola, for* Pietro nel 1 8 1 3 pubblicò colle
mando un congresso. All'antico no- stampe un suo discorso sopra la
me di cortes sostituirono moder- conferma de'vescovi, nel quale dot-
ne forme di governo, e sotto il tamente provò il diritto della Chie-
pretesto di abusi, cambiarono es- sa, col diritto canonico, colla sto-
senzialmente le antiche basi della ria e della Chiesa
disciplina e ,

monarchia. I deputati zelanti di con ogni genere di antichità eccle-


combattere le armi straniere, si siastica. Questa trionfante difesa
lasciarono soggiogare da straniere frenò le mani al governo, e di-
dottrine, e sottraendosi dal ferreo poi nel i836, in circostanze egual-
giogo del conquistatore suscitarono mente pericolose, in cui si ripro-
le armi della rivoluzione. La pro- dussero lemedesime nocive dottri-
vincia delle Asturie nominò Pietro ne , non mancarono ecclesiastici
perchè la rappresentasse in questa degni e zelanti che ristamparono
occasione. Degno interprete di una quell'istesso discorso per riparare
provincia che salvò in altri tempi a danni eguali. Liberato Ferdi-
la monarchia e la religione, si op- nando VII re di Spagna dalla sua
pose fortemente alle innovazioni prigionia, nominò Pietro alla sede
pericolose, e difese le buone e sa- vescovile di Zamora, che Pio V1C
ne dottrine, non mancando mai gli conferì nel concistoro de' 26
ad alcuna sessione: lesse alcuni suoi settembre 1 8 14- Le cure pastorali
scritti importanti, e pronunciò di- subito assorbirono tutta la sua per-
scorsi di sommo rilievo, trovando sona : predicò, inviò missionari nel-
in lui la religione e la monarchia la sua diocesi, e mostrò quanto cstc-
ING ING 197
sa fosse la sua sollecitudine e pa- La sua pietà, beneficenza e gene-
terna carità. Restaurò il seminario, rosa liberalità verso i bisognosi del-
lo forni di ottimi maestri, riparò la sua diocesi, fu veramente mi-
molte chiese deteriorate dui tempi rabile, distribuendo talvolta più di
e dalla guerra, ne edilìcò una nuo- quello che raccoglievano gli am-
va in Mayalde, impiegò diecimila ministratori della mensa. Il con-
scudi per riparare il palazzo ve- tadino nella carestia ebbe grano
scovile di Zamora, e restaurò quel- per seminare e per alimento ; quel-
lo della città di Toro. Visitò più. lo che vedeva periti i suoi bestia-
volte la sua diocesi, e fuorché nel- mi, ricorrendo a lui veniva soc-
la prima, si mantenne in tutte le corso. Protesse l'opera della pro-
visite a sue spese, lasciando per pagazione della fede con grandi
tutto larghe prove di sua benefi- somme. Pieno di tanti meriti, ad
cenza. Soccorse di sue limosine gli istanza di Ferdinando VII, nel con-
artisti e lavoratori di campagna, cistoro de' io dicembre 1824 Leo-
e dotò fanciulle povere. Allorquan- ne XII lo creò cardinale dell'ordi-
do dal 1820 al 1823 le dottrine ne de'preti. Gli spedi il berrettino
che già avea combattute, vide in cardinalizio colla notizia della sua
Cadice che attaccavano i beni del esaltazione, per la guardia nobile
clero, scrisse un' opera di due volu- Francesco Giustiniani, al presente
mi, in cui mostrò ad evidenza esente della medesima, che il re
il sacro dominio della Chiesa nei decorò dell' ordine e grado di ca-
suoi beni temporali. Niuno osò valiere della santissima Concezio-
rispondergli e ammutolì perfino ne. Inoltre il Papa nominò ab-
la maldicenza; tanta fu la copia legato apostolico per la tradizio-
e la forza delle ragioni e delle ne della berretta cardinalizia l'udi-
autorità con cui era scritta la sua tore della nunziatura di Madrid,
opera; mentre lo scrittore che re- monsignor Ignazio Giovanni Cado-
clamava la proprietà de' beni, e- linisuo cameriere segreto sopran-
ra il più. zelante amministratore numerario, attualmente cardinale
de'poveri. Vacata nel 1824 la se- arcivescovo di Ferrara. L'imposi-
de arcivescovile di Toledo, la pub- zione della berretta, colla consueta
blica opinione indicò Pietro come formalità, la fece lo stesso re. Con-
il piùdegno ad occuparla. In tinuando il cardinale nell'esercizio
fatti Ferdinando VII non esitò a delle sue virtù, di moto proprio
nominarlo, e Leone XII ad appro- diede diecimila scudi ai missionari
varlo ,
preconizzandolo nel conci- di s. Vincenzo di Paola, per la
storo de' 27 settembre. L'arcive- costruzione di una casa in Ma-
scovo di Toledo oltre 1' essere un drid, cui assegnò annua rendita.
prelato illustre, necessita che sia Trovò il modo di depositare nella
un uomo di governo e di consiglio: fabbrica della chiesa cattedrale di
come primate della Spagna e come Toledo grosse somme di denaro
gran dignitario della corona, ha per impiegarsi in dotazioni di zi-
grande influenza negli affari pub- telle. Mancando nell'arcidiocesi il

blici, sedendo sempre nei consi- seminario conciliare, die principio


gli dei re. Pietro disimpegnò de- a costruirlo, d'una grandezza pro-
gnamente ambedue questi uffizi. pria della magnanimità del suo
i
98 INO INN
cuore. Come profondo politico as- disposizioni ch'emanava: il cardina-
sisteva ai consigli del re, ove face- le, come tutti gli altri vescovi ,

va sentire i suoi lamenti nelle scis- si oppose ad un tal decreto cos\


sure che nascevano; die salutevo- anti canonicamente delineato. Quin-
li avvisi per la condotta da tener- di indicìbili furono crudeli pati- i

si dopo la rivoluzione di luglio in menti e le persecuzioni che la sua


Parigi, e parlò forte perchè si riu- apostolica fortezza gli procurò, li-

nissero le cortes a decidere la que- no a cagionargli quella malattia


stione di successione, ed allonta- che lo condusse alla tomba. Dal
nare mali che altrimenti preve-
i suo letto di dolore lamentando
deva inevitabili. Alla morte di Leo- tanti disordini, non dubitò di al-
ne XII non potè recarsi al con- zar la voce di sua coscienza alle
clave in cui fu eletto Pio Vili. intimazioni arbitrarie e minacciose
Per quella di questo vi si recò nel del potere: avea prevedute le ca-
i83i, ed intervenne al conclave lamità pubbliche che gravitarono
iu cui fu innalzato al pontificato sulla già fiorentissima monarchia
il regnante Gregorio XVI, il qua- spagnuola; avea adoperato indarno
le gli conferì per titolo la chiesa la sua voce per ripararle, e Iddio

di s. Tommaso in Parione, e lo lo esentò da ulteriori afflizioni, col


ascrisse alle congregazioni de' ve- chiamarlo a miglior vita d' anni
scovi e regolari, dell' immunità, dei settantadue li 3o gennaio i836
riti e della cerimoniale. In Roma in Toledo, venendo il suo cada-
si mostrò attaccassimo alla santa vere esposto e sepolto nella metro-
Sede che più volte avea difeso, e politana. Mentre moriva, il gover-
nel ritorno in Ispagna visitò il san- no gli avea decretato l'esilio per-
tuario di Loreto, siccome tenera- petuo dalla Spagna, e spedita la
mente divoto della Beata Vergine, scorta che dovea accompagnar-
cui offri un bel calice di argento do- lo in Alicante, .ed indi farlo im-
rato. I tempi che vennero a succe- barcare per Roma. Fu il cardi-
dersi dopo il suo ritorno alla propria nale di statura bassa , ilare di
sede, furono pel cardinale fecondi volto, e d'occhio penetrante. Se-
d'ogni genere di disgusti, a moti- vero ne' costumi, franco nel tratto,
vo delle innovazioni che in mate- umile cogli umili, ma non s'inti-
rie ecclesiastiche pretendevansi fare moriva innanzi ai potenti. Il suo
dalla potestà temporale, senza ve- cuore amava la rettitudine, e le
runo intervento del supremo capo sue labbra proferivano sempre la
della Chiesa. Privalo d'ogni parte- verità. La chiesa di Toledo ancora
cipazione nel governo, per non a- vedova, lungamente ne deplorerà
vere voluto acconsentire alle sue la perdita, siccome uno dei prelati
novità, fu allontanato dalla capitale, più dotti , zelanti e virtuosi che
dove nel 1 834- formossi la fatnosa illustrarono la chiesa di Spagna.
giunta della riforma della chiesa INNO, Hymnus, Canto ecclesia-

di Spagna, senza far conto per stico composto con metro, cantico
niente dell' autorità del romano in versi, piccolo poema di lodi a
Pontefice, né dei vescovi titolari Dio ed ai santi, e destinato ad es-
di Spagna, anzi volendo che tutti porre con soavi e nobili ispirazio-
ai sottomettessero obbedienti alle ni i misteri della nostra religione,
-

1NN INN 199


come a celebrare le divine glorie Nel popolo ebreo trovasi l' inno
e le gesta de' medesimi santi, a in tutto 1 impeto de'suoi slanci, del
similitudine di quelli della Scrittu- suo sacro entusiasmo, e in tutta la
ra e dei Cantici [Vedi). Presso gli sublimità della sua lirica elevatezza.
antichi pure si disse inno quel can- Una vittoria, un prodigio, la libe-
tico od alcuni cantici composti sen- razione da un grave pericolo , ed
za metro. Così alcuni scrittori chia- altri simili avvenimenti dierono
mano, presso Du Gange, inno an- motivo a' capi e condottieri del
gelico Gloria in excelsis Deo }
il popolo eletto di celebrare con can-
che si dice nella messa ; ed anche tici ed inni la grandezza e l'onni-

il trisagio è detto così presso il Mi- potenza divina ; e siccome canta


crologo. Neil' Abrincense, De offìc. vansi a coro nelle assemblee e nelle
eccl., il Magnificat si vede nomi- tramandarono dai padri ai
feste, si
nato Hymnus s. Mariaej ed è ce- figli, ad eternar la
e furono propri
Mar-
lebre anche ne' concilii presso memoria de' più celebri fatti. Mosè
tene, Anecd. toni. V, col. 92, l'in- nel portentoso passaggio del mar
no Trium puc roriun. V. Canto ec- Rosso, pieno di riconoscenza e di
clesiastico. Inno dalla voce gre- gioia per vedere liberato Israele
ca significa lode ; Innologia il canto dalla con inno solenne
schiavitù ,

degli inni ovvero parola di lode; magnificò la possanza divina. Laon-


Innario il libro che contiene gl'in- de vuoisi che Mosè fosse il primo
ni ed i cantici delle funzioni spet- compositore e cantore degli inni
tanti alla ; ed Innesta od
Chiesa sacri, dal cui esempio la Chiesa per
Innografo, colui che compone ov- tradizione apostolica introdusse nel
vero che canta gì' inni. La con- coro il canto degli inni , dicendo
gregazione cardinalizia de' sacri riti s. Agostino iig, cap. 18: De
epist.
ha l'innografo: al presente è il quibus hymnis in ecclesia canen-
celebre monsignor Gio. Battista Ro- dis, et ipsius Domini, et aposto-
sani vescovo d'Eritrea. L'inno deve loruru habemus documenta , exern-
contenere tre condizioni, il canto, pla et praecepta. 11 medesimo santo
la lode, e questa in onore della di- dottore nel salmo 148 ecco come
vinità e de' santi. Queste qualità definisce l'inno : Hyninus scitis quid
altri dicono essere la lode, la lode est? Cantus est cimi Liudeni Dei.
di Dio, ed il cantico; ciò può af- Si laudas Deum,
non canlas, non
et
fermarsi colì'autorità di Rullino, il dici* hymnurn :
si canlas, et non

quale nel titolo del salmo 72 cosi laudas Deum non dicis hy-
,

si esprime: Hymni siint cantus con- mnurn : si laudas aliquid, quo il


linenles laiidem Dei. Si sit laus et non pertinet ad laudem Dei, et
non sit Dei, non est liymnus : si si cantando laudes, non dicis hy-

sii laus et Dei, et non cantetur, mnurn. Gli inni si trovano ram-
non est hymnus j oportet ergo , ut mentati come in uso nella Chiesa,
sit hymnus, habeat haec tria : lau- fino dall'età degli apostoli in s.

devi, et Dei, et canticuin. Del resto Paolo ancora ad Coloss. e. 3, v. 16:


le preghiere e i canti della Chiesa Psalmis, hymnis et canticis spiri-
non sono destinati ad allettare le tualibus. Con essi il medesimo apo-
orecchie, ne la fantasia, ina ad ispi- stolo ad Ephes. e. 5, v. 19, esortò
rare sentimenti di pietà. i fedeli ad istruirsi ed edificarsi gli
200 INN INN
uni e gli altri coi salmi, cogl' inni opere di s. Clemente di Alessan-
e cantici spirituali, cantando per dria si ha un inno o cantico mi-
gratitudine a Dio ne' nostri cuori. surato ch'egli recitò in chiesa. Nella
Plinio nella sua lettera scritta a chiesa di Milano se ne riconosce
Traiano intorno i cristiani, dice l'uso fino dai tempi di s. Ambro-
che si congregavano il giorno del gio, il quale si rese insigne in que-
sole ossia la domenica, per canta- sto genere di cantici, come attesta
re degl' inni ( carmen) a Gesù Cri- Isidoro, lib. I, De eccl. offic, cap.
sto come ad un Dio. 1 primi mo- 6 ; laonde da s. Benedetto che pose
naci ne cantavano nelle loro soli- gl'inni nel suo uffizio, nella sua
tudini. Eusebio ci dice che i salmi regola l'inno viene detto Ambro-
e cantici dei fratelli composti sino
i sianus, perchè in quel tempo nel-
dal principio chiamavano Gesù.
, la non si
Chiesa cantavano altri
Cristo Verbo di Dio, e gli attri- inni, se non quelli composti da s.
buivano la divinità, e ne cava una Ambrogio. Questi e Prudenzio com-
prova contro gli errori degli aria- posero la maggior parte degl' inni
ni, Hist. eccl. 1. 5, e. 28. È certo del breviario. GÌ' inni composti da
che nei primi secoli della Chiesa i s. Ambrogio per la chiesa di Mi-
fedeli componevano degli inni per lano nel quarto secolo, e dal poeta
celebrare la gloria di Gesù Cristo, Prudenzio, al dire di alcuni non
come vien provato dal trattato di sono già capolavori di poesia, ma
un anonimo contro Artemone , e- sono rispettabili per la loro anti-
resiarca del terzo secolo, in cui è chità, e servono a testificare l'an-
dimostralo che Gesù Cristo è vero tica credenza della Chiesa. Tutta-
Dio e vero uomo, per mezzo d'in- volta gì' inni di s. Ambrogio sono
ni e di cantici che i cristiani ave- da altri encomiati anco pel metro
vano composto fino dai primi tem- poetico. Il dotto sacerdote Borghi,
pi della Chiesa , e nei quali essi nelle Storie ital. voi. Ili, p. 672,
confessavano pubblicamente che Ge- ecco come si esprime intorno a
sù Cristo è il Verbo di Dio, e Dio Prudenzio. » L'aquila de' poeti cri-
medesimo. stiani,quell'ardimentoso Pruden-
Di quanta ed efficacia virtù zio, che della religione evangelica
sieno provò sant' E-
gl'inni lo primiero degnamente cantò; di tan-
frem siro, il' quale con inni da lui to superiore ai profani pel vero af-
composti elegantemente confutò Ar- fetto e le immagini, per la mora-
monio eretico. Il simile fece s. Gre- lità ,
per lo scopo, di quanto il

gorio Nazianzeno con Apollinare. cielo alla terra, la sapienza stessa


Nella chiesa greca il primo com- all' errore ". Dopo il risorgimento
positore degli inni sacri fu s. Je- delle lettere ne furono fatti alcuni
roteo , fiorito nel primo seco- bellissimi.
lo, come riferisce lo stesso Eu- In progresso di tempo l'uso de-

sebio lib. 7, cap. 19. Nella chie- gli divenne un punto di que-
inni
sa latina, secondo l' opinione co- stione in alcune chiese e concilii,
mune , il primo che compose pro- temendo che sotto i fiori poetici
priamente degl' inni e dei cantici avesse a nascondersi la eresia, giac-
per essere cantati nella chiesa, fu ché Ario prete, poeta e musico, a
s. Ilario vescovo di Poitiers. Nelle mezzo di canzoui spirituali in versi,
,

INN INN 2or


disseminò la sua rea dottrina con- altri errori, di avere abolito l'uso
dannala nel primo concilio gene- degli inni composti in onore di
rale l'auno 3i5. Il concilio di Bra- Cristo. Tuttavolta nella chiesa ro-
ga nel Portogallo, l'anno 563, proi- mana che fra tutte è stata sempre
bì col can. 2, di cantare nell'uf-
1 la più attaccata all'antiche forme,
fizio divino alcuna poesia, ma sol- dell'uso degl' inni non si trova me-
tanto i salmi ed i cantici tratti moria per tutto il secolo XI, laon-
dalla Scrittura sacra del vecchio e de solo nel secolo XII pare che in
nuovo Testamento, in conseguenza essa s' incominciassero ad usarsi e
si venne quasi a proibire il canto cantarsi. In fatti non solo non ne

degli inni. Devesi presumere che fa menzione l' Amalario ma nep- ,

fra i fedeli si fossero introdotti al- pure se ne vede traccia in alcun


cuni inni composti da aulori ete- Ordine romano, né anche in quello
rodossi o poco istruiti, e che fosse che Benedetto canonico di s. Pie-
intenzione di questo concilio di tro dedicò a Guidone di Castello,
sopprimerli. Tale misura fu parti- che nel ii43 fu Papa col nome
colare disciplina di alcune chiese e di Celestino II. Temono i critici

di alcuni tempi; ma quando i com- che la testimonianza di Giovanni


ponimenti di uomini insigni per Taleto, il quale fiorì nel i 160, e
santità e dottrina resero vani i ti- riportata dall'Armellini ne' suoi e-
mori concepiti, allora si aprì libe- ruditi dialoghi sull'ufficio divino,
ramente l'adito nelle sacre liturgie dial. V, n. i54, non parli del-
all' inno ecclesiastico. Imperocché l'uso della chiesa romana; e che
un secolo prima del concilio di Bra- quanto alla pratica delle altre chie-

ga s. Ambrogio ne avea introdotto se siamolto più tarda dal vero


l'uso nella chiesa di Milano. In se- cominciamento. Sicura poi e chia-
guito ne' concilii di Tours del Ì66 ra è la deposizione di Radulfo pres-
al cap. a 3, e di Toledo del 633, so il Zaccaria, Onomasticon, verbo
cap. i3, gli inni che dal principa- Hyninus. Da ciò vuoisi dedurre, che
le autore si trovano detti Ambro- dilatatosi uelle varie chiese l' uso
siani, sono riguardali come già ri- degli inni di chiari autori , e ap-
cevuti nella Chiesa. Il concilio to- provati sempre più, la stessa chiesa
letano permise l'uso degl'inni, con romana perchè non sembrasse ri-

condizione che fossero composti da provare col proprio fatto la gene-


autori dotti ed autorevoli. Questo rale irreprensibile costumanza, vi

concilio appoggiò sull'esempio di


si si adattò similmente, e introdusse
Gesù Cristo, il quale cantò o re- gli inni nel proprio uffizio. Ed è
citò un inno dopo 1' ultima cena ; da notarsi che nelle chiese di Lio-
dicendo che da lui e dai suoi a- ne e di Vienna di Francia non se
postoli possiamo trarre i documen- n' è giammai introdotto l'uso, fuor-
ti, gli esempi ed i precetti di can- ché alla sola compieta, e si fa lo
tare gì' inni nella Chiesa. £ tosto stesso nei tre ultimi giorni della
questi piccoli poemi divennero una settimana santa, e nella settimana
parte dell' Uffìzio divino (Ucdi). di Pasqua ; ed anzi nella stessa
ISella sinodica del concilio antio- chiesa di Parigi ciò non avvenne
cheno contro Paolo di Samosata che molto tardi, giacché nella pri-
si rimproverò quell'eresiarca, oltre ma edizione del Breviario uel i4<P
iot. INN INN
non se ne vede pur uno.
Tutta zione si deve praticare solamente
questa varietà però non deve ren- quando si celebrano l' ordinazione
derci meno rispettabile il rito de- e traslazione del santo ; ma non
gl' inni, poiché antichissima e lode- già quando giorno
si trasferisce il

vole è la costumanza, da uomini natalizio qualche impedimen-


per
santissimi praticata, e finalmente to, nel che pare al Macri nella
dalla Chiesa universale venne non Notizia de vocab. eccl. che gli stam-
solo approvata ma ancora pre- patori e gli ordinari premiano un
scritta. grosso equivoco non intendendo la
Nella liturgia greca si distinguo- mente del sapiente Pontefice , il

no quattro sorta d' inni, prenden- quale onorare con quelle


pretese
do questo termine per semplici lo- parole la ordinazione de'santi ve-
di, benché non siano essi in versi ; scovi, ovvero la traslazione de' lo-
cioè l'inno Angelico Gloria in ex- ro corpi ; perché sebbene si trasfe-
celsis; il Trisagio ;
1* inno Cheru- risce l'uffizio, con tutto ciò sempre
bico o Sanctus; e l'inno della vit- si celebra la morte del santo, nel
toria o di trionfo. Oltre s. Jeroteo, qua! giorno siccome non si muta
che vuoisi autore di vari inni s. , la parola Natalida, così
in niun
Sabba che fiorì nel V secolo for- conto devono mutare le parole
si

mò il suo tipico greco , e ridusse dell' inno Meruit bcatas scandere

ad una certa forma il divino uffi- sedes. Le quali cadono a proposi-


zio. L' innodia greca con l'armonia to celebrandosi la morte del santo,
del ritmo si perfezionò nell' otta- al quale non si potranno adattare
vo secolo, quando s. Giovanni Da- quelle , Meruit supremos laudis
masceno rinnovando il rituale di honores, non avendo in tal giorno
s. Sabba v'inserì del suo inni me- quel santo acquistato alcun onore.
trici , e sono quelli che trovami La medesima rubrica scioglie il no-
nella greca liturgia nel mattutino do dicendo: Si non fuerit dies o-
dell'Epifania, del Natale e della bitus ,
poiché si dice con verità
Pentecoste. Nella liturgia latina si giorno dedicato alla morte del santo,
cantano gl'inni in tutte le ore del- quello nel cjuale si celebra la di lui

l'uffizio divino, fuorché nel triduo morte, ancorché trasferita, come


innanzi Pasqua fino ai vesperi del si pratica in tutti i giorni dell'ot-
sabbato in Albis esclusivamente, e tava de' santi confessori, ne' quali
fuorché nell'uffizio de' defunti. Quan- tempi si replica le medesime pa-
do l'inno incomincia con l'invoca- role, e pure non sono giorni della
zione di Dio o di Cristo, il cele- morte, ma
ad essi dedicati. Si cor-
brante intuonandolo deve alzare le robora tutto questo colle parole del-
mani e poi unirle e far l'inchino l' inno delle laudi, le quali non si
col capo verso l'altare come pre- , mutano: Dies refulsit lumine, Quo
scrive il Caerem. episc. I. 2, e. i/\. sanctus lue de corpore Migravit inter
Neil' inno de' santi confessori cor- sìdera, ancorché si trasferisca la
retto da Urbano Vili, quando non fèsta. Neil' officio però delle stim-
si celebra la morte del santo si , mate di s. Francesco furono pru-
devono mutare le parole della pri- dentemente nel vespero e nelle lau-
ma strofa, e dire: Meruit supre- di mutate, perché non si cele-
ma laudis honores. Questa mula- bra la di lui morte, né traslazio-
INN INN ao3
ne. Eguali ed altre erudizieni si Signor nostro finita la cena, si u-
leggono nelle Leti. eccl. del Sar- nisce all'opinione di Albino, e sti-

nelli tom. V, lelt. XIX: Osserva- ma più che Cristo non


probabile
zioni intorno agli inni de' confes- cantasse salmo, ma
piuttosto le no-
sori ed a quello di s. Giuseppe minate parole dell'ultimo sermone,
sposo di Maria Vergine, e di s. e per più ragioni. Primo, perchè
Giovarmi Battista. s. Giovanni descritte le dette pa-
Quanto ali inno cantato da Ge- iole, subito soggiunge: Haec vurri

sù Cristo dopo la cena ed istitu- dixissel Jesus egressus est vuni


zione della ss. Eucaristia, inter- discipulis suis trans torrentem Ce-
rogato Albino Fiacco dall' impera- dron, ubi erat hortus, in quern in-
re Carlo Riagno, qual tosse stato troivit ipse, et disvipuli t/us. Di-
l' inno che cantò Cristo dopo la cendo adunque s. Matteo cap. 26:
cena prima di portarsi all'orto di Et hymno divto exierunt in mon-
Getsemani, rispose egli con una terà Oliveti, intende di quelle pa-
eruditissima lettera nella quale pro- role riferite da Se-
s. Giovanni.
va non essere stalo un salmo co- condo, fu costume degli a ebrei
me alcuni stimarono, ma piuttosto tenore delle circostanze lodar Dio
quelle parole dell'ultimo sermone : con inni, fatti d' improvviso, sen-
Pater viarifica Jilnini tuurn, con za guardare a'numeri, come sono i

quel che segue in s. Giovanni al cantici di Debora , di Anna, di


cap. iy. Sant'Agostino nell'episto- Zaccaria, di Riaria, ec. ; e quella
la 2.53, scritta a Ceretio vescovo, orazione di Pietro e Giovanni, e
asseriscecome al suo tempo cor- degli altri discepoli o cristiani che
reva per le mani uu inno stima- silegge, Adorimi 14, v. 24 usque
to comunemente che fosse quello ad 3i. Or Cristo Signor nostro,
che cantò Cristo dopo la cena, le perchè dovea dire inno confacente
cui parole però furono tenute per non alla cena dell'agnello, ma alla
apocrife. 11 cardinal Baronio inse- santa Eucaristia, fece quell' inno
gna, che negli antichi rituali degli delle grazie, et hymno dicto, che
ebrei erano assegnate alcune preci tratta sempre dell'unione de'cuori
da cantarsi dopo le cene solenni ; de' fedeli, eh' è significato per la
ed a quella dell' agnello pasquale ss. Eucaristia, sacramento di pietà,
era prescritto il salino i 1 3 : In vincolo d' unità, e però Cristo la
exilu Israel de Egypto . Paolo istituì.

Burgense neofito , e praticissimo Intorno agli autori degli inni


de' liti commentando
de'giudei, il che oggi usa la Chiesa, vengono
salmo 112, aiferma come dopo la notati diffusamente dal p. Gavan-
cena dell'agnello si cantavano sei to nella spiegazione delle rubriche,
salmi da esso accennali i quali , sect. 5, cap. VI. Un copioso IJy-
cominciavano coli' alleluj'a, cioè il mnario pubblicò sul fine del passa-
primo salmo era Laudate pueri, to secoloil ven. cardinal Toinma»

coi cinque seguenti, i quali lutti si,come si vede nel t. II dell'edi-


uniti insieme cliiamavansi Magnimi zione romana del Vezzosi. E il
alleluj'a. Il Sarnelli tom. VI,
nel Fontauini riferisce, Diar. litter. I-
lett. LVI : Della lezione alla men- talic. t. XXI, p. 6, che quel car-
sa ; e qual inno dicesse Cristo dinal dolevasi che i Maurini edi-
a<4 INN INN
lori diligentissirni opere di
delle del culto religioso. I caldei e i

s. Ambrogio, non avessero potuto persiani, i greci e i romani , i

trovare molli inni, che sicuramen- galli e i lusitani principalmente,


te sono di quel santo dottore, e tutti i popoli in somma tanto bar-
eh' egli pubblicò nel detto suo bari quanto inciviliti, celebrarono
llymnario , mostrandone la prove- tutti col mezzo d'inni o di cantici
nienza. Tale innario è diviso in tre le lodi delle loro divinità. Omero,
parti, cioè, ITymni de anni circu- Callimaco, Pindaro ed Orazio si

ii, e son quelli per le feste fra lasciarono modelli di inni o di


l'anno; Ily inni de natalitiis san- cantici ad onore degli dei o degli
ctorum; e finalmente Ilymnì de eroi. A rigore, l'inno non è altro
quolidiania, cioè i feriali. Nel li- che canto in lode di Dio: Can-
bro intitolato Istruzioni pratiche tetnus Domino ; ecco il titolo del
nulla recita del divino uffizio, del primo inno che si conosca. Di
cardinal Gio. Battista a p. Bussi, alcuni inni sacri elegantissimi ed
46 e seg. si legge una erudita in- in hanno fornito
lingua italiana
dicazione di alcuni inni, che attual- recentemente l'esempio ed il mo-
mente si leggono ne'nostri uffizi, dello, il sacerdote Giuseppe Bor-
coll'aulore di ciascuno. Nel ripor- ghi, Alessandro Manzoni, il pro-
tarsi ivi i principii di tali inni fessore Barsottini , il Gabrielli, e
venne seguita la vecchia lezione, Samuele Biava sacerdote co' suoi
come sta ne' codici di Tom masi, volgarizzamenti. Abbiamo pure dal-
ed in tal guisa si apprende una l'altro celebre monsignor Baraldi :

idea delle correzioni fattevi in Versione degli inni e sequenze


emendare il Breviario {Vedi), spe- dei divini uffizi, Modena i8i5. Era
cialmente sotto Urbano Vili, il riserbato al secolo nostro l'onore di
quale, come dice l' Azevedo nel- portare l'inno quasi al supremo
YExercit. 32 , si servì dell'opera di grado della sua perfezione, mentre
Famiano Strada , di Tarquinio i due principi della lirica italiana
Galluzzi, e di Girolamo Petrucci, Manzoni e Borghi, seguiti da tan-
benché valesse mollo in tal gene* ti altri valenti ingegni, hanno ar-
re di composizioni egli stesso, co- ricchito la nostra poesia di tali

me può vedersi dall'inno della re- gemme eh' è difficile trovarne più.
gina s. Elisabetta, e da qualche belle, trattando nobilmente un sog-
altro,che a lui attribuiscesi comu* getto ch'è il più degno delle mu-
nemente. I però osservano,
critici se cristiane, come la celebrazione
che mentre Urbano VIII volle do- di Dio, i misteri di nostra santa
nare agli inni antichi la purezza religione, ed altri argomenti ec-
della lingua e del ritmo, susci- clesiastici e sacri. La prima strofa
tò questo lamento: Accessit lali- dell' Allo ex olimpi vertice,
inno :

nitas, recessi t pietas. 11 Si eco scris- ultimo del Breviario romano, potè
se, Deecclesiaslicahymnodia, 1 634; somministrare al lodato Manzoni
ed il Mattei, Ilinnodia sacra pa- la bella immagine con che dispie-
rafrasi armonica degl'inni del iuio- ga il volo sublime al suo stupen-
vo Breviario romano, stampata in do inno del Natale. L'encomiato
Bologna. Gli inni hanno formato Borghi, oltre gl'inni sui misteri
in tutte l'età una parte essenziale di nostra religione, ci ha dato
,,

JN>" MI 20)
inoltre de'capi d'opera in quelli suo intiero compimento nella stra-
ad onore di s. Filippo Neri, di ge degli Innocenti. Rama di cui
s. Filomena, di s. Ignazio, di s. parla s. Matteo era un villaggio
Luigi, di s. Romualdo, ed altri. poco distante da Betlemme, e la
In questo Dizionario sono ripor- tomba di Rachele era in un cam-
tati ai rispettivi articoli gì' inui po che ne dipendeva. E probabi-
principali, e di molti altri se ne le inoltre che la strage siasi estesa
parla in diversi luoghi. Sulla re- infino alla tribù di Beniamino, che
cita e canto degli inni, e ciò che si trovava nel vicinato, e che di-
si deve dire dopo di essi in al- scendeva da Rachele. Se vogliamo
cuni tempi, ne tratta la rubrica attenersi alla liturgia degli etiopi
generale del Breviario romano. e al calendario dei greci, perirono
INNOCENTI ( i santi ). Così quattordicimila fanciulli; ma que-
chiamami i fanciulli che Erode sto numero , secondo il Butler
fece uccidere, avendo udito dai sembra esagerato, e non vi so-
magi, venuti dall' oriente per cer- no ragioni che ci obbli-
solide
care e adorar Gesù Cristo, che ghino ad ammetterlo. Il Sarnelli
il Messia predetto dai profeti era nelle Lettere ecrl. t. VI, lett. LV :

nato fra' giudei . Perlocchè te- Se si pub sapere il numero de* ss.
mendo Erode di essere spoglia- Innocenti , e del rito con cui la
to del suo regno, prese la bar- santa Chiesa li celebra ; rigettan-
bara risoluzione di far uccidere do l'opinione erronea di quelli che
tutti i bambini che da due anni bonariamente credettero essere il

in poi erano nati in Betlemme e numero degl' innocenti periti cen-


nei suoi contorni, sperando egli toquarantaquattromila , tuttavolta
di far perire in questa strage il citando Genebrardo, il Sahnerone
nuovo re dei giudei, la cui nascita e le liturgie de'greci ed etiopi, dice
veniva a turbare la sua ambizione. che probabilmente furono quattor-
1 soldati incaricati di eseguire il dicimila. Nel tom. V, lett. XXII:
crudele decreto, si recarono a Bet- Se i bambini battezzali e subito
lemme e ne' dintorni, e vi truci- morti possono essere canonizzali;
darono tutti i fauciulli dell' età il Sarnelli avverte, che per esser
indicata; ma Gesù era già in sal- santo appresso Dio nella Chieda
vo, avendo un angelo avvisato s. trionfante basta al fanciullo il bat-
Giuseppe di condurlo in Egitto tesimo, ma per essere venerato nel-
per sottrarlo alla persecuzione. Le la Chiesa militante, vi si richiedo-
grida sì delle madri che dei fi- no due condizioni espresse da In-
gliuoli furono tali, che s. Matteo nocenzo HI nella bolla della ca-
applica a questo avvenimento la nonizzazione di s. Omobono, Quia
profezia di Geremia « Un rumo- : pietas, de' 22 dicembre 1198, cioè
» re si è udito in Rama ; un gran ineriti e miracoli;venerano poisi

» pianto e molto lamento Ha- : per santi gl'Innocenti, perchè mo-


» chele che piange i suoi figliuoli, e rirono in vece di Cristo. Qualche
-•' non volle esser consolata, perchè commentatore di s. Matteo credet-
» più non sono." Questa profezia te, che il furore di Erode non si
che riguarda più immediatamente restringesse alla sola Betlemme
la schiavitù di Babilonia, ebbe il né si limitasse al solo biiuato dei
2o6 INN INN
bambini, ma si estendesse anche primo. Impiegò Innocenzo I tutto
ad altri luoghi ed ai quinquenni, il suo zelo presso l'imperatore, per
per così assicurarsi maggiormente ottenere severe leggi contro i do-
di togliere al mondo il temuto natisti, e riuscì nel lodevole inten-
Messia. Quindi essendosi discusso to. L'invasione de'goli comandati
il dubbio, se dovesse prescriversi, da Alarico stringendo Roma d'as-
che fòsse tolta da' Menei greci la sedio, il Pontefice concorse a pla-
suddetta indicazione del numero, care il nemico, il quale a forza di
fu decretato dalla s. congregazione presenti venne a patti col senato
per la correzione de' libri della romano, che convenne di dargli
chiesa orientale, a' i4 aprile 1733, cinquemila libbre d' oro . trenta-
nihil innovandum. Su questi pun- mila d'argento, quattromila tona-
ti il Cancellieri raccolse erudizio- che di seta, tremila pelli tinte in
ni, che si possono consultare a p. scarlatto, tremila libbre di pepe, pro-
53 e 54 della Dissert. epìst. su mettendo inoltre il senato di procura-
.v. Siinplicia , ec. Il culto dei re pace tra Alarico e l'impera-
la

santi Innocenti è senza dubbio tore. A tale effetto nel 4°9 venne
antichissimo nella Chiesa , che spedita dal senato e popolo roma-
gli ha sempre considerati come il no un' ambasceria a Ravenna, ove
fiore de' martiri. Essi ebbero la dimorava Onorio, per la conclu-
gloria di morire
per Gesù Cristo sione di questo trattato. Invitato
in un'età nella quale non poteva- il Papa a porvisi alla testa, di
no ancora invocare il suo nome, buon grado vi accondiscese. Nulla
e trionfarono del mondo prima di persuase l'imperatore a confermare
conoscerlo. Che ogni anno se ne la capitolazione, dopo che Giovio
celebrava ne' primi secoli la loro prefetto per impru-
del pretorio
memoria, lo afTertnano Origene e s. denza fece interromperne le nego-
Agostino. La chiesa latina cele- Mentre Innocenzo I rad-
ziazioni.
bra la loro festa ai 28 di dicem- doppiava le cure per salvare Ro-
bre, e la greca ai 20,. In molti ma, Alarico incominciò le ostilità,
luoghi si mostrano delle reliquie obbligò romani ad eleggere im-
i

de' ss. Innocenti. peratore Aitalo prefetto della cit-

INNOCENZO I (s.), PapaXLII. tà, e restituitosi dalle Alpi dopo


Figlio d'Innocenzo di Alba nel Mon- un terzo assedio prese Roma a'c*4
ferrato, fu fitto da s. Damaso I agosto del4io> e barbaramente la

diacono cardinale, e quindi venne saccheggiò coli' ultimo eccidio dei


creato Pontefice a' 18 maggio del- cittadini. Trovandosi il Papa in-

l'anno 4 02 j
i° el ** di quarantadue fruttuosamente in Ravenna, non fu
anni. L'impero d'occidente era al- testimonio di tale catastrofe, e
lora governalo da Onorio; la chie- tornato in Roma non trovò che
sa africana trovavasi divisa per la desolazione e rovine. Fu dai ro-
setta de'donatisti ; ma fiorivano s. mani ricevuto come un angelo
Giovanni Crisostomo, s. Girolamo consolatore , ond'egli si applicò
e s. Agostino, coi quali il Papa con tutto l'impegno a solleva-
ebbe sempre corrispondenza, aven- re i cristiani colpiti da tante dis-
do dichiarato innocente e restitui- grazie, a restaurare le chiese, or-
to alla sede di Costantinopoli il nandole di nuovi lavori e di pre-
1NN INN 207
ziose suppellettili d' oro e d* ar- nel canone delle sacre Scritture. E
gerito. calunnia quanto scrissero Zosimo
Da quel punto Innocenzo I, più e 1' Osmanno, che s. Innocenzo I
che prima, non attese che a far permise nel 4°4 ' a celebrazione dei
fiorire la religione, e pubblicare giuochi secolari o centenari chia-
molte costituzioni pel regolamento mali ludi, i abo-
(piali erano slati

degli ecclesiastici, e a distruggete qualche secolo prima, massime


liti

ne' suoi principii le eresie di Pe- dopo la celebre costituzione di Co-


lagio, di Celeslio e de' donatisti stantiuo il Grande. Di tali giuochi
col condannarle. Ordinò che le se ne fece parola nel voi XXXI,
cause maggiori, dopo la sentenza pag. 172 del Dizionario. Solo qui
del vescovo, fossero rimesse alla aggiungeremo essersi i ludi seco-
santa Sede, secondo il religioso co- lari celebrali in Roma nove volte,

slume, comesi legge nel Coustant, cominciando dall'anno di Roma


Epist. Rom. Pont. toni. I, p. y49- ^45 sino all'anno 1000 di essa e
Intorno al leslo d' Innocenzo 1 sul- 247 dell'era nostra, quando furo-
Ia riserva delle cause maggiori, no per l'ultima volta celebrali con
come si debba leggere e spiegare, gran magnificenza. Con legato del-
è da vedersi il Zaccaria And- , la matrona \ estina fabbricò ed e-
Febronio parte 2, omo II. Que- resse il titolo cardinalizio de' ss.

sii inoltre difende l'altro detto del Vitale, Gervasio e Protasio. la


Pontefice, che le chiese occidenta- quattro ordinazioni fatle nel dicem-
li furono tutte da s. Pietro fonila- bre creò cinquantaquattro vescovi,
te, cioè a p. 66. Nella decretale trenta preti e quindici diaconi,
con cui dichiarò i bigami irrego- Governò quindici anni, due mesi
lari ed incapaci di essere promossi e dieci giorni. Eia egli di grande
agli ordini sacri, dichiarò ancora ingegno, di singolare prudenza or-
esseie bigamo quello che presa nato, come scrive Teodoreto, /list.
moglie prima del battesimo, ne lib. 5, cap. 23, e degnissimo della
pigliasse altra dopo battezzato, mor- sede di Pietro, al dire di s. Prospe-
ta la prima. Riformò l'abuso che ro, contr. collat. e. 5, § 3. Mori
si era messo nel dare il bacio di a' 28 luglio, 12 altri dicono a'
pace nella messa prima del tempo marzo, del 4'7 5 ma a Chiesa ono- '

osservato dall'uso della Chiesa. A p- na la sua memoria a' 28 luglio,


provò il digiuno del sabbato, già Fu sepolto nel suo cimiterio all'Or-
da molto tempo ricevuto in Ro- so Pilealo, e quindi trasferito nella
ma, in memoria della sepoltura di chiesa de' ss. Silvestro e Martino ai
Cristo, e della tristezza della Bea- Monti. Abbiamo di lui gran nu-
ta Vergine e degli apostoli. Con- mero di decretali , essendone le
fermò la tradizione per cui la Cine- principali, quella scritta a s. Esu-
sa nel venerdì e sabbaio santo si perio vescovo di Tolosa, quella a
astiene dal sacrifizio della messa e Decenzio vescovo nell'Umbria, quel-
dalia comunione, in memoria ed le a molti vescovi d'Italia e di A-
esempio degli apostoli, i quali nei frica. Vacò la santa Sede ventun
detti due giorni perseverarono me- giorni.
sti in digiuno. Determinò quali INNOCENZO II, Papa CLXXI.
sieno i libri che dehbonsi ricevere Gregorio del Papa o Paparesohi,
2o8 INN INN
romano del rione di Trastevere, 200. Essendo morto Onorio II
della nobilissima famiglia delta al- a'i4 febbraio ii3o, per suo con-
lora Guidoni ed oggi Mattei,
de' siglio si procedette subito all'elezio-
ebbe per padre Giovanni. Educa- ne di lui in successore , siccome
to fino dall'infanzia nella pietà e degnissimo per veneranda canu-
nelle lettere, e nell'una e nell'altre tezza, illibati costumi, mirabile scien-
mirabilmente cresciuto professò ,
za, affabilità ed eloquenza, al dire
ancor giovanetto la regola de'ca- di Arnaldo abbate in vita s. Ber-
nonici regolari lateranensi, tra'qua- nardi lib. 2, cap. 1, § 1, Opere
li fu abbate de' ss. Nicola e Pri- t. Ili, p. 1107, ed il Surio a'20
mitivo di cui parlammo all' arti- agosto. Tale sollecitudine neh' ele-
colo Gabio ; quindi divenne tanto zione si fece ancora ad evitare i
celebre, che Urbano II lo creò maneggi e le prepotenze di Pietro
diacono cardinale e gli conferì per di Leone cardinale potentissimo in
diaconia la chiesa di s. Angelo in Pioma per ricchezze, pei fratelli ed
Pescheria , tuttoché in giovanile altre parentele, e per l'appoggio
età. Trasferitosi nelle Gallie con del vescovo Portuense, ma di cor-
Gelasio II, alla cui elezione erasi rottissimi costumi. Alcuni dicono
trovalo presente, per sua morte che sedici o diecinove cardinali
concorse a quella di Calisto li e nella notte dello stesso giorno del-
poscia a quella di Onorio II, a cui la morte di Onorio II frettolosa-
impose la pontificia tiara come mente vestirono delle insegne pa-
arcidiacono della chiesa romana. pali Gregorio ; altri lo dicono e-
Adempì con valore e decoro tutte letto nel d'i seguente i5 febbraio.
le parti di legato apostolico nella Pu pugnando egli con singoiar fer-
Francia e nell'Alemagna, dove nel mezza, fu dai cardinali costretto
1124 gli riuscì stabilire insieme con pena di scomunica a ricevere
coi cardinali Lamberto vescovo il pontificato, al modo narrato da
Ostiense e sassone , come lo chia- Arnolfo Sagiense , De schismatc
ma il Cardella, del titolo di s. posi Honorii II decessurn, cap. 4»
Stefano al Monte Celio, la tanto in ter Script, rer. Italie, t. Ili, p.
desiderata pace tra il sacerdozio 420. Prese il nome d' Innocenzo
e 1' impero. Mentre soggiornava II, fu ordinato prete a'22, giorno

nelle Gallie volle visitare s. Ste- dedicato alla cattedra di s. Pie-


fano di Mureto fondatore dell' or- tro in Antiochia, e consacrato Pa-
dine di Grandmont, che per la san- pa a'23 febbraio nella chiesa di s.
tità di sua vita si era reso celebre. Maria Nuova. Nello stesso giorno
Appose la sua soscrizione ad una dell'elezione, ovvero tre giorni do-
bolla spedita da Calisto II a fa- po, il cardinal Pietro suscitò con-
vore del vescovo di Genova. Inol- tro di lui un orribile scisma, e ven-
tre si vuole che da cardinale scri- ne intronizzato e s'intruse nel pon-
vesse un dotto commentario sul tificato col nome di Anacleto II,
sacro libro della Cantica, che fu pel favore de'suoi numerosi parti-
collocato nella biblioteca del mona- giani, gran molti-
acconsentendovi
stero di s. Gallo nella Svizzera, al tudine del clero e del popolo;
dire del Cardella, Memorie istori- laonde Innocenzo li dalle case
che de cardinali t. I, par. i, p. Laterane si ritirò dai Frangi pa-
1

I NN INN 209
ni nemici di Anacleto IT. Fu que- l'investiture ecclesiastiche, ma il

sto pseudo-papa in s.
consacrato Papa ricusò di farlo, solo promet-
Pietro, e per mantenersi nell' u- tendogli la corona imperiale s'egli
surpato trono e corrompere i ro- assumesse la difesa della Chiesa e
mani fedeli al vero Pontefice, spo- di conservare i beni della santa
gliò le chiese di R.oma delle cose Sede. S. Bernardo, gran sostenito-
preziose: di questo antipapa ne re della legittimità d'Innocenzo II,
trattammo nei voi. II, p. 193, e essendo presente,, con savie e forti
XXI, p. i3 del Dizionario. ragioni persuase Lotario II di non
Non potendo Innocenzo II resi- insistere sulla domanda delle inve-
stere al partito dell' antipapa, vo- stiture, ed a contentarsi di quanto
lendo rifugiarsi in Francia, partì erasi stabilito tra il Papa Calisto
da Roma, ed imbarcatosi nel Te- II e V. Indi
l'imperatore Enrico
vere con molti de'suoi, giunse a il Papa visitò le due celebri ab-
Porto. Dichiarò Corrado vescovo bazie di Chiaravalle e di s. Dio-
di Sabina suo vicario in Roma. nigio dove celebrò la Pasqua, ed
Indi con due galere per mare si in Parigi ringraziò il re di quan-
portò a Pisa, dove si trattenne to operava a di lui vantaggio nel
buona parte del ii3o. Continuò soggiorno del suo regno. Passato
il suo Tiaggio per Genova, e quin- a Compiegne vi restò parte del
di sbarcò a s. Egidio nella Pro- ii3r, donde recossi a Reims a
venza; portossi a \ iviers, a Puy, celebrarvi un concilio. In esso fu
e fu ricevuto magnificamente in riconosciuta canonica la sua ele-
Cluny, donde passò a Clermont in zione, l'antipapa ed i suoi Seguaci
cui celebrò un concilio. Nel 1 1 3 furono condannati ; inoltre Inno-
andò ad Orleans, presso le cui cenzo II canonizzò s. Godardo ve-
vicinanze fu incontrato dal re di scovo d'Hildesheim, e nei Bollan-
Francia Luigi VI, il quale con disli ad diem 4 inafi p. 5oi, si

tutta la reale famiglia rese al Pa- legge la storia di questa canoniz-


pa i più distinti atti di riverenza. zazione. Quivi pure il Pontefice
Successivamente Innocenzo II fu coronò VII secondogenito
Luigi
a Rouen ed a Chartres ivi il re : di Luigi VI, e da Reims si di-
d' Inghilterra Enrico I gli prestò resse per 1' Italia nella primave-
obbedienza. Si recò in Liegi ove ra del 11 32, dopo aver concedu-
celebrò un concilio, scomunicò nuo- to a s. Bernardo per tutto il suo
vamente 1' antipapa , e ricevette ordine il privilegio di non essere
Lotario II re de' romani, che col- obbligati a pagar decime ai ve-
la sua sposa si portò a riconoscer- scovi. Per le montagne del Geno*
lo e fargli omaggio. Sulla piazza vesato entrò in Lombardia, e fe-
della cattedrale il re andò incontro steggiata presso la città d' Asti la
al Papa ; con una verga faceva Risurrezione dela Pia- Signore,
allargare l' affollato popolo, men- cenza tenne un terzo concilio. Nel-
tre coli' altra mano sosteneva la le vicinanze s' incontrò con Lota-
briglia del . cavallo cavalcato da rio II, col quale si stabilì di libe-
Innocenzo II, cui sostenne nello rare dalle mani dell'antipapa la

smontare. In tale occasione il re Chiesa romana, e che Roma


in
gli domandò la ripristinazione del- l'avrebbe coronato imperatore. A
vol. xxxv. li
,

aio INN INN


Viterbo tornarono ad incontrarsi, ritiralo 1' antipapa, e per evitare
e per la Sabina giunsero nelle i calori estivi perniciosi all' arma-
vicinanze di Roma. Lotario II ac- ta, imperatore partì per Pisa, e
1'

campò il suo esercito presso s. lo seguì Innocenzo 11, il quale vi


Agnese , ed ivi recossi Tebaldo restò sino alla morte di Anacleto
prefetto di Roma, e moltissima no- II. Ivi a' 22 aprile 1 1 34 canoniz-
biltà, laonde senza resistenza vi zò s. Ugo vescovo di Grenoble
entrò col Pontefice il primo mag- ed a' 3o maggio vi convocò il
gio. Innocenzo II pacificamente a- quarto concilio, concorrendovi i
bitò il palazzo lateranense, ed il vescovi ed abbati non solamente
re nel Monte Aventino , mentre dell' Italia, ma di Francia e di
l' antipapa teneva ancora la basi- Germania con 1' istesso abbate s.
lica vaticana ed il Castel s. An- Bernardo, essendovi confermata la
gelo. Intanto i genovesi ed i pisa- scomunica contro 1' antipapa e i
ni ,
grati ad Innocenzo II per a- suoi aderenti. Pregato s. Bernardo
verli pacificati, ed eretto Pisa e dai milanesi d' interporsi col Pa-
Genova in sedi arcivescovili, colle pa, perchè restituisse loro 1' onore
loro armate navali gli sottomisero di metropoli, furono benignamen-
Civitavecchia e tutta la costa ma- te esauditi. In detto anno Inno-
rittima. A' 4 g ,u g n0 Innocenzo II cenzo li dispensò Ramiro sacer-
nella basilica lateranense coronò dote e monaco di prendere mo-
colle insegne imperiali Lotario II, glie per d' A-
ottenere il regno
e Riclienza o Ricliilta sua moglie; ragona. Intanto Ponte- avendo il

e diede al primo, suoi figli e ge- fice pregato d' aiuto 1' imperatore
nero Enrico duca di Baviera il già tornato in Germania, esso ri-
patrimonio della contessa Matilde, passò prontamente le Alpi con for-
mediante annuo censo, giuramen- midabile esercito, e nel marzo del
to ed omaggio di fedeltà, per es- 11 37 si fece vedere sotto le mura
sere feudo alla santa Sede. Però di Roma, dopo avere in Viterbo
ilBorgia nella Difesa del dominio riveduto Innocenzo II. Sebbene
temporale della santa Sede a p. avesse questi ricuperato la Campa-
79, dice soltanto che Innocenzo II gna ed Albano, per timore delle
con atto solenne entro la basilica insidie de' fautori dell' antipapa,
lateranense investì dei doni di Ma- si recò a Benevento, dove celebrò
tilde per annulum V imperatore coli' imperatore la festa di Pente-
Lotario II ed Agnese sua moglie, coste. Inoltre passò il santo Padre
coli' obbligo del censo annuo di in Avellino, ove con Lotario II
cento lire d'argento, ed il patto contrastò sul diritto di creare il

che dopo la loro morte 1' uti- duca di Puglia, che finalmente fu
le dominio investito ritornasse al- aggiudicato al Papa. Ritornati a
la romana. Lotario II di
Chiesa Ruma Innocenzo II e 1' imperato-
tutto ringraziò il Papa, gli baciò re, superali gli ostacoli, vi entraro-
i piedi e condusse per alcuni pas- no come trionfanti, assistiti dai
si la mula che cavalcava. Frangipani,, da quasi tutta la e
Per la scarsezza de' mezzi di nobiltà e popolo romano, nello sles-
difesa, per essere infestato e ber- soanno 37 Innocenzo II ricupe-
1 1 .

sagliato dalle fortezze in cui si era rò il possesso della basilica vati-


INN INN 211
caria, e con tutta quiete
si pose fecero vari decreti per riordinare
a governare la Chiesa di Dio, che la disciplina ecclesiastica assai ri-
nel il 38 verso li ?5 gennaio fu lassata. Inoltre il Papa canonizzò
liberata dalle molestie dell' antipa- s. Sturmio primo abbate di Ful-
pa, perchè mori di dolore in ve- da in
: altri tempi canonizzò s.

dersi abbandonato da tutti, sco- Petronio vescovo e s. Giusto ve-


municato e maledetto, terminando scovo. Dopo il concilio, Innocenzo
così -di più travagliare il cristia- II facendo guerra a Ruggiero du-

nesimo. Non fu perciò terminato ca' di Sicilia, che dopo morto ai


lo scisma, dappoiché i fratelli del 3o aprile ii3c) Rainolfo duca di
defunto spalleggiati da Ruggiero Puglia feudatario della Chiesa ro-
duca o re di Sicilia, e per consi- mana, erasi impadronito della Pu-
glio di questi fecero antipapa col glia, lo assediò in Galluccio. So-
nome di Vittore IV il cardinal pravvenuto Guglielmo duca di Ca-
Gregorio Conti, il quale era stato labria suo figlio, con insidie fece
legato dell' antipapa alla corona- prigioni il Papa con tutti i cardi-
zione di Ruggiero in Palermo. nali eh' erano nel campo presso
Tuttavolta crescendo il partito di Monte Cassino. Ruggiero con lode-
Innocenzo II, i fratelli di Anacleto vole moderazione li trattò onorifi-
li, per non restale soli scomuni- camente, e li lasciò liberi ottenen-
cati ed esposti agli insulti de' ro- do molti vantaggi. Innocenzo II
mani, si umiliarono al Papa giu- lo riconobbe ed onorò del titolo

randogli fedeltà. Riuscì ancora a di re di Sicilia, titolo che incom-


s. Rernardo d' indurre il falso petentemente gli avea dato Ana-
Pontefice a detestare lo scisma, cleto II, e lo investì del regno delle
umiliarsi ad Innocenzo lì, e de- due Sicilie col gonfalone. Il re coi
porre le insegne papali, il che fe- suoi figli si prostrarono a'piedi
ce ottenendo benignamente il per- del Pontefice, chiesero perdono e
dono a'2g maggio i 1 38. Così fi- furono assolti; indi accompagnarono
nì lo scisma crudele che per ot- con molto onore il Papa sino a
t' avea lacerato
anni la Chiesa. Benevento, ove venne atterrato il
Veggasi s. Rernardo, Semi. 24 "1 castello costrutto da Roscemando
Cantica § 1, e neh* episl. 3 1 7; arcivescovo di quella città, nuo-
Fulcone Beneventano in Chron. vamente deposto come fatto da
ad an. 11 38, p. 126. Inoltre di Anacleto II. Nel 1 i4o con la co-
questo scisma tratta il p. Mabil- stituzione Testante apostolo, presso
lon, Praefat. in novanti edit. s. il Bull. Rom. t. II, p. i5o, Inno-
Bernardi § 4- cenzo II condannò gli errori di
Profittando Innocenzo II della Pietro Abelardo, già condannati
pace, agli 8 aprile t i 3c> cominciò nel medesimo anno dal concilio di
il concilio generale Lateranense li, Sens. Ebbe luogo un'apparente ri-

coli' intervento di circa mille ve- conciliazione tra i latini ed i greci, '

scovi. In questo si annullarono gli ma durò per la guerra


che poco
atti di Anacleto Il-r fu scomunica- che l'imperatore Giovanni Comne-
to Ruggiero re di Sicilia ; si con- no mosse ai latini d'oriente. Nel
dannò Pietro di Bruii, Arnaldo 1 1 4-' » nata discordia tra il Ponte-
da Brescia e loro seguaci ; e *i fice e Luigi VII re di Francia, a
212 INN INN
cagione dell'arcivescovo di Bourges, di Trasmondi che questa famiglia
Innocenzo II fulminò l'interdetto in antico portava, diede cagione
contro il regno. In quest' anno si ad alcuni biografi di far salire l'o-
ribellarono romani ripristinando
i rigine sua fino a Trasmondo I
nel primiero onore ed autorità il conte di che nel 663 fu
Capua,
senato indi avendo terminata la
; fatto duca di Spoleto da Grimoal-
guerra coi tivolesi, ad onta della do re de' longobardi, che gli avea
pace fatta vollero rientrare in cam- dato per moglie la propria figlia.
pagna con dispiacere del Pontefi- Dopo avere circa quarantanni go-
ce, che ne morì a' 24 settembre vernato il ducato, si ritirò nel suo
ii43. Governò tredici anni, sette monastero di Farfa, e gli successe
mesi e nove giorni, ne'quali creò il suo figlio Faroaldo. Nelle due
in sei promozioni quarantanove versionistampate a Milano, di cui
cardinali, oltre altri sedici cardi- parleremo in fine, della celebre
nali creati in tempi diversi, secon- Storia d' Innocenzo III del eh.
do il Cardella. Dettò quarantatre Hurter, tanto si legge. Ma nel
decretali , oltre cinque altre ri- Compendio storico genealogico del-
guardanti la chiesa d' Alemagna, la patrizia famiglia Trasmondo,
e due altre quella di Angers. Fu Roma i832,
Giuseppe Bran-
per
sepolto in s. Giovanni in Laterano, cadoro, a p. %i si dice che Tras-
e quindi dopo sette anni trasfe- mondo mori nel 703 compianto
rito nella chiesa di s. Maria in dai suoi popoli, senza farsi men-
Trastevere, che a proprie spese zione del suo ritiramento nel mo-
avea cominciato a rinnovare dai nastero, Bensì narrasi che Faroal-
fondamenti ornando la tribuna di do fugrandemente benemerito del-
mosaici. La sua vita fu scritta dal le abbazie di Farfa e di Feren-
p. Giovanni de Lannes, nelP Ili- tdlo, al modo che dicemmo già.

sloire du Pontificai du Pape In- a quegli articoli, eche ritiratosi


nocent II. Paris 1741- Vacò la nella prima ne divenne abbate, e
sede romana tre giorni. morì santamente nel 728, lascian-
INNOCENZO III, P. CLXXXIII. do il suo figlio Trasmondo o Tra-
Lotario o Giovanni Lotario nac- simondo II, che sino dal 724 gli
que verso l'anno 1 160 o 1161 era successo nel ducato. Dipoi uno
in Anagni, da Trasmondo o Tra- de' suoi discendenti, i quali erano
simondo Conti di Segni, e da conti di Penna e Marsi,
Chieli,

Clarina o Clarice della nobile e possedeva anche al tempo dell'im-


senatoria famiglia che vantava po- peratore Ottone I il medesimo
tenti amicizie ed illustri parentele, ducato di .Spoleto. Atto, fratello
ma emula della famiglia cospicua di luij per mézzo del suo figlio

dei Bobi o Bobò, ramo della poten- Lotario vuoisi avolo di Crescenzio
te stirpe degli Orsini, della quale fu fatto prefetto di Roma nel io ir.
Celestino III, immediato predeces- Questi, figlio di Berardo seniore
sore d'Innocenzo III, chiamato prima conte di Marsi, è diverso da Cre-
Giacinto Bobò -Orsini romano. I scenzio Nomentano, e da Crescen-
Conti furono per più. secoli anno- zio conte di Sabina morto nel
verati fra le più. illustri famiglie io io. Quindi si dice che il di lui

dell'Italia meridionale, e il nome figlio Trasmondo, che secondo il


INN INN 2i3
citatoCompendio sarebbe stato si- valorosi ed eccellenti guerrieri e
gnore di molti feudi, di Anagni, dignitari; delle cospicue parentele
Segni e Ferentino, fu padre d' un contratte dai Conti anche con case
altro Trasmondo donde usci il sovrane, della loro grandezza, po-
nostro Lotario. Ad onta dell'oscu- tenza e splendore ; e dicemmo pu-
rità cbe domina in questa genealo- re quanto altro può appartenergli.
gia e sull'origine vera della fami- Estintasi la famiglia Conti nel
glia Conti, che altri fanno deri- 1811, i Ruspoli principi di Cer-
vare dall'antica romana Anicia os- veteri, e gli Sforza-Cesarini duchi
sia Ottaviana, certo è che dessa di Marsi ne ereditarono i posse-
risale ad epoca remota e che i dimenti, alcuni de' quali per com-
proavi di Lotario poi Innocenzo prila e per matrimonio sono pas-
III esercitarono la dignità ed uffi* sati nella principesca famiglia Tor-
zio di Conte (Vedi), ora in Roma, lonia. Le prerogative ed il titolo
ora nel Tuscolo, ora in Segni ed di duca di Segni sono riunite nel
Anagni ed altri luoghi vicini alla duca d. Francesco Sforza-Cesarini
capitale del cristianesimo. Forse figlio del duca d. Lorenzo, il qua-
ebbero in principio questo nome le gode il cognome, le insegne e
dalla stessa dignità di cui furono le onorificenze della famiglia Con-
più spesso che gli altri onorati, o ti, tranne la dignità di Maestro
fors'anco dal luogo di loro dimora, del sacro ospizio passala nei prin-
o dall'essere vicine a queste le lo- cipi Ruspoli, ed ora n' è insignito
ro terre; col tempo poi questo so- il principe d. Giovanni. Inoltre
prannome divenne il nome assolu- della illustre famiglia Conti se ne
to della famiglia. Su questo punto tratta in parecchi analoghi artico-
sono a vedersi gli articoli Co>ti li di questo mio Dizionario. Il eh.
Famiglia , e Frascati succeduta conte Litta ne fece la storia nella
all'antico Tuscolo. A detto articolo sua opera delle Famiglie celebri
Comi parlammo dell'origine di que- italiane. Non è vero che 1'
inter-
sta celebre e nobilissima famiglia, nunzio della Svizzera
ed il Gizzi,
che nel principio del secolo XIII nunzio Ostini, ora amplissimi car-
eguagliò in reputazione e potere dinali, sieno autori di due scritti
le romane potenti dei Colonuesi, sulla storia della famiglia Conti.
Orsini, Frangipani, Savelli, ed al- Richiesti ambedue dal eh. Hurter
tre primarie. Si disse ancora dei di notizie su tal famiglia, il primo
due rami principali di Segni e solo le procurò da Roma, il se-
Valinontone e de' signori di Poli condo fece altrettanto con Nicolò
come diretti discendenti da Inno- Ratti autore della Storia della fa-
cenzo III; delle beneficenze fatte miglia Sforza, opera che studiam-
dal Papa ai suoi congiunti , di mo nella compilazione del citato
quelliche creò cardinali, di Ric- articolo Coxti.
cardo ed altri suoi fratelli e ni- Trasmondo Trasimondo ebbe
poti ; delle famose torri edificate in da Clarice cinque figli, una fem-
Roma, dei feudi conferiti od acqui- mina maritata a Pietro Anuibal-
stati dalla famiglia , dei grandi di, della quale potentissima fami-
uomini boriti in essa per virtù, glia parlammo altrove, come pu-
santità, dottrina, Papi, cardinali, re nel volume XXVI t, pag. i^t
,

ai4 1NN INN


e seg. del Dizionario, e quat- scuola di s. Pietro in Vaticano i

tro maschi , cioè Riccardo , Pie- cui canonici conducevano vita clau-
tro morto nel iaia, Tommaso strale, od anche in ambedue ter-
conte di Celano, e Giovanni Lo- minò la sua educazione elementa-
tario, o Lotario perchè l'antinome re. Che ancor lui fu poi canonico
«li Giovanni da alcuni viene escluso. di s. Pietro, egli stesso lo attesta
Quest'ultimo nacque nel pontifica- nella sua che da Papa di-
bolla
lo di Alessandro III, il quale da resse al capitolo, che tanto favorì»
cardinale nella dieta di Besancon Cum in lege veteri, presso il Bull.
avea proposta la famosa questione : tom. III, par. I, pag. 7. Uno dei
« E da chi mai l'imperatore ri- suoi maestri, Pietro Ismaele, appe-
conosce l'impero se non dal Papa"? na esaltato al pontificato fece ve-
All'articolo Imperatore {Vedi) di- scovo di Sutri. Cresciuto in età, e
mostrammo che questi riconosceva fatto capace a ricevere più ampia
con giuramento la corona e l'im- istruzione, verso il 80 si condusse 1 1

pero dal sommo Pontefice. L'epo- a Parigi, città già famosa pe' mae-
ca adunque in cui nacque Lotario stri che vi professavano gli elementi
era fatale per lo scisma sostenuto di tutte le umane cognizioni, e le
dall'antipapa Vittore V e da Fe- scienze di quel tempo comprese
derico I, alla Chiesa e particolar- sotto il nome di arti liberali; più
mente all' Italia ed alla Germania, tardi poi anche tutte le altre scien-
vigendo appunto la questione se ze vi furono introdotte e coltivate

V impero avesse diritto di sovrani- con amore, oud' è che ivi accorre-
tà o solo di patrocinio sulla Chie- vano quanti amavano rendersi pro-
sa. Alessandro 111 e Federico I, fondi in ogni dottrina massime ,

rappresentanti la Chiesa e l'Impe- nella teologia, pel grido che gode-


ro, animati da incomparabile co- va di eccellente la sua università
raggio operavano ciascuno pel pro- della Sorbona, i cui professori ve-
prio trionfo: vinse il Papa, e l'im- nivano consultati nelle più impor-
peratore, il più poleute degli Ho- tanti questioni teologiche e morali.
henslaufen, nel i
177 giurò in Ve- In Parigi Lotario ascoltò di pre-
nezia pace con la Chiesa, e di ri* ferenza le lezioni di Pietro cantore
spettare l'integrità de' suoi diritti. della cattedrale, e più ancora quelle
Sortì Lotario dalla natura una fe- di Pietro di Corbeil cui si mostrò
licissima memoria, accompagnata da gratissimo con dignità e benefizi,
tale d in-
acutezza e penetrazione come pure ebbe per tutta la vita
gegno, che non solo divenne dot- lieta e riconoscente memoria del
tissimo nella sacra e profana let- tempo da lui passato in Francia ,

teratura, ma oltre a ciò riuscì fa- e prese sotto la sua speciale pro-
moso nella scienza delle leggi, e as- tezione V università di Parigi, cui
sai eloquente. I primi suoi studi concesse parecchi privilegi. Dopo
li fece in Roma, e nella scuola di essersi recato in Inghilterra a ve-
s. Giovanni in Laterano, per cui il nerare le reliquie di s. Tommaso
Pennollo, Tot. orci. cler. can. histor. di Gantorbery, Lotario passò a Bo-
tripari. lih. 3, cap. i2,§ 6, dice che logna dove da gran tempo fiori-

ivi fu fatto canonico regolare latera- vano le scuole di giurisprudenza


ncnse da fanciullo , ovvero nella e dove grande era il concorso da
,

INN llfW *i5


tutta I* Italia e dai lontani paesi. zìi ed altri parenti, fra' quali erano
I professori di quella celebre uni- i tre illustri cardinali Paolo o Pao-
versità più diletti a Lotario furono lino de' ss. Sergio e Bacco, forse
Giovanni Bassiano e Uguccione da fratello della madre , Ottaviano
Ferrara, l'ultimo de' quali, che fu Conti degli antichi signori di Poli
vescovo, onorò poi di particolar af- vescovo d'Ostia e Giovanni di s. ,

fezione, e spesso richiese di consi- Marco suo zio dal canto di padre,
glio; distinse pure Bernardo Balbi potè facilmente pervenire vicino alla
detto Circa, indi promosso a vesco- persona del capo della Chiesa Lucio
vo di Pavia. HI, avendo allora ventiquattr'anni
Ignorasi quanti anni Lotario fre- di età. Facendo il Papa stima delle
quentasse due università di Pa-
le cognizioni e della precoce sagacità
rigi e di Bologna, ben vedesi però del giovine, lo fece entrare negli
da' suoi scritti, che rendono testi- affari della santa Sede. Dopo la
monianza del suo sapere in divi- morte di Lucio III, ed il breve
nità, come altresì dalle molteplici pontificato di Urbano III, Gregorio
sue provisioni, decisioni e risposte, VIII che a questi successe, nei
le quali attestano la sua dottrina pochi giorni che regnò conferì il
in diritto canonico, che i professori suddiaconato a Lotario. Nel 1187
delle due città trovar dovettero in il di lui zio per canto materno
lui un allievo che sapeva con giu- Clemente III Scolari romano, fu
dizio raccogliere le loro lezioni ,
collocato sulla veneranda cattedra
far suoi i tesori della loro erudi- apostolica, che nella terza promo-
zione, per quindi applicarla più zione fatta in Roma nel settembre
variamente che mai in tutte le cose 1 190, creò il nipote Lotario car-
de'l'ampio ed alto suo ministero. dinale dell'ordine de' diaconi, allora
Dar dunque gli si può a giusta di ventinove o trent' anni, e per
ragione il titolo di maestro, o guar- diaconia gli conferì la chiesa de' ss.
disi alla sua dottrina in diritto Sergio e Bacco già da lui occupata
canonico, o alla sua erudizione teo- nel cardinalato. Il Cardella nelle
logica , se pur non vogliasi am- Memorie storiche de' cardinali, 1. 1,

mettere eh' egli occupasse qualche par. II, pag. 172, avverte che al-
pubblica cattedra in Parigi o in cuni dissero essere stato Lotario
Bologna. Ornato della dignità di fatto cardinale dell'ordine de* preti
dottore, con tale istruzione che as- col titolo di s. Pudenziana, ma
sicurar gli poteva un rapido avan- essere vero che in una bolla di
zamento nella carriera cui stava Celestino III del 1 ig3, Lotario si
per principiare, procurandosi l'amor trova sottoscritto cardinale diacono
di lutti per l'amenità de' suoi mo- di s. Giorgio in Velabro, che pos-
di , Lotario tornò in Roma per ivi sedeva fino dal ligi. La sua pro-
ricevere gli ordini sacri e dedicarsi mozione riuscì di generale gradi-
agli uffizi ecclesiastici ed alle in- mento, e parecchi già gli prono-
cumbenze che si riferissero agl'in* sticarono il pontificato. Tosto ri-
teressi della Chiesa universale. Ri- volse le cure alla sua chiesa , ne
cevuti i primi ordini, ottenne quiu- ristorò muri ed il tetto, e prov-
i

di il memorato canonicato di s. vide alsuo interno abbellimento.


Pietro, e per la protezione de* suoi Fregiato di et eminente dignità.
2i6 INN INN
subito gli furono affidati molti af- sino a noi pervenuta, quando pur
fari, ne' quali pigliò quell'abitudine non sia, come i suoi dialoghi, se-
a lavorare, e acquistò quella facili- polta nella biblioteca di qualche
tà, che in progresso di tempo gli monastero. Agli ozii suoi giovanili
furono di tanto vantaggio. Questa si possono attribuire due inni in
pratica negli affari gli fruttò anco- onore di Gesù Cristo e della Bea-
ra la conoscenza dei personaggi co- ta Vergine. Dice il Navaes nella
spicui di tutti i regni cristiani, e sua vita, credesi aver Innocenzo III
fu per esso cagione di nuove ami- ordinato che nelle messe si dicesse
cizie, alle quali rimase fedele anco in certo tempo la seconda orazio-
sul soglio pontifìcio. Morto nel 1
1
91 ne: A cunctis, da lui composta, co-
Clemente III, gli fu dato in suc- me afferma il Lambertini, De sa-
cessore il vecchio, benigno e pru- cri/, inissae sect. 1, n. io, p. 5i; 1

dente cardinal Giaciuto Bobò-Or- siccome ancora da lui furono com-


sini romano, che prese il nome di posti l'inno Slabat Maler {Vedi),
Celestino III. Nel suo pontificato, che altri attribuiscono al b. Jaco-
a cagione delle succennate differen- bono , l'inno Ave mandi spts Ma-
ze tra le famiglie dei Bobò e dei ria, e la sequenza Veni sanctae
Conti, pare che Lotario avesse mi- Spirilus, della quale il Lenglet,
nor parte negli affari della Chiesa; Compendio della storia, toni. V,
laonde suppone che il cardinale
si pag. 1 4-7» ea< altri, fanno autore
non restasse fermo stabilmente in Roberto II re di Francia, mentre
Roma, ma passasse ad abitar le altricon Platina in vita Gregorii
case di sua famiglia e patria iu V credono che la composizione
',

Aiiagui o nei suoi dintorni, dove del monarca francese sia il Sancti
incontrò stretta amicizia col cano- Spiritus adsit nobis grada.
nico d'Anagni Alberto Longhi, nel- Con la morte di Guglielmo II

l'intimità del quale, dopo di aver- il Buono re di Napoli e della Si-

lo promosso al vescovato di Feren- c\\\a, e con quella


di Federico I,
tino, attinse la posatezza e le for- il figlio diEnrico VI di-
questi
ze necessarie a compiere i doveri venne pretendente al regno di Si-
suoi di Pontefice sommo. Nel tem- cilia, ed imperatore; di questa se-

po che era Papa per più anni si conda dignità ne ricevette la coro-
recò nell'estate a Ferentino, e nel- nazione in un con Costanza sua
l'anno 1208 vi soggiornò per be- moglie dal Papa Celestino HI. Le
ne un mese e mezzo. Della dimo- ragioni che portarono poi Euri-
va sua in Ferentino ne parlammo co VI sul trono delle due Sicilie,
nel voi. XXIII, pag. 29,5 e 298 le ripetèda Costanza figlia di Rug-
del Dizionario. In questo tempo il giero II, zia di Guglielmo II, ed
cardinale fu preso da umore me- ultimo rampollo legittimo della
lanconico, sotto l'influsso del qua- famiglia de'Normanni. Non avendo
le compose il suo libro: Delle li- Guglielmo II lasciato né prole né
mane miserie, o del disprezzo del testamento, secondo il diritto feuda-

mondo, che dedicò al vescovo di le reame era devoluto allasanta Se-


il

Porto. L'opera sua sulle diverse de suprema signora del medesimo,


specie di matrimonio, De quadri- per l'estinzione della linea da lei in-
parlila specie nupliaruin, non è vestita. Insorsero parecchi compe-
1 HN I NN 217
titoli iil trono, ma ne ottenne la ticoli che vi hanno relazione, ma
preferenza Tancredi conte di Lec- ancora per una speciale ammira-
c«, figlio naturale di Ruggiero li, zione e tenera venerazione che
il quale superate le poche truppe m'ispirarono l'eroismo, la magnani-
mandate dall' imperatore, estese il mità, l'animo grande, l'ardente ze-
suo dominio su tutto il regno. Pre- lo a favore della santa Sede e
scindendo anche dai suoi diritti della giustizia, nou che la dottrina
sulla Sicilia e sulle siguorie dell'I- e la santità di s. Gregorio VII,
talia inferiore, la santa Setle non Mi congratulo quindi con me stes-

poteva veder di huon occhio che so, mi gode 1' animo e si riempie
quel reame cadesse in mano della di religioso tripudio in leggere
casa imperiale di Hohenstaufen, che soltanto adesso che il celebre e
già troppo l'adombrava per la pos- dottissimo Hurter biografo d Inno-
sanza sua nell'Italia superiore, per- cenzo III, all'incominciar della sua
che tutti i tentativi de'Papi da Ales- gloriosa carriera letteraria, traen-
sandro li in poi non erano potuti dolo l'inclinazione verso il medio
riuscire a sforzare gli Hohenstaufen evo, ebbe un momento il pensie-
alla rinunzia de' beni donati alla ro di difendere il prediletto degli
Chiesa dalla gran Conlessa Ma- anni suoi giovanili s. Gregorio
tilde [Vedi), ciò che trattammo VII, contro le calunnie e le bu-
ancora all' articolo Garfagiya.va, e giarde relazioni degli scrittori, e
ad Se dunque Enrico VI
altri. che a questo pensiero quello suc-
capo degli Hohenstaufen fosse per- cedette di scrivere la storia d' In-
venuto ad unir le terre normanne nocenzo III. Il eh. Giovanni Voigt
a queste provincie, Roma si sa^ ebbe eguale trasporto e tendenza,
rebbe trovata circondata dalle sue e la pose meravigliosamente ad
possessioni, ed allora egli avrebbe effetto colla tanto e mai abba-
forse potuto far valere le sue pre- stanza lodata sua Storia di Papa
tensioni sulla metropoli della cri- Gregorio F II e de suoi contempo-
stianità, senza che ci fosse più in ranci, da lui pubblicata nel i8i5.
Italia un sol potentato capace ad Ben a ragione scrisse il can. Jager,
opporsegli; e bastato sarebbe un traduttore erudito di tale storia, que-
colpo solo di spada ad abbattere stememorabili parole. » Nella sto-
quel gigantesco edilìzio già reso sì ria della Cbiesa Voigt e Hurter
saldo dalla sagacità vasta mente, , hanno colti primi allori. Spo-
i

ardimento e perseveranza di s. gliando questi il principal pregiu-


Gregorio VII (f edi), e terminato dizio della loro setta , eressero
dalla solerzia e prudenza de'degni due grandi monumenti alla glo-
suoi successori. A quell'articolo al- ria della santa Sede; con infinita
quanto diffuso mi sono allontana- vergogna di tutti noi, quali, nel i

to dalla brevità e dal sistema com- mentre ripuliamo nostra gloria il


pendioso delle biografie de' Papi ,
chiamarci cattolici, lasciamo che
nou solo pel complesso delle cir- sorgano in nostra vece a rendere
costanze che forse in ni un altro omaggio al Pontefice i protestan-
Pontefice si riuniscono, e perciò ti ". In questo articolo profitterò
necessario rilevarli; a schiarimento principalmente dell' encomialo bio-
dei tanti gravi ed importanti ar- grafo cou un sunto della sua gran-
ii8 INN INN
diosa opera; ed a quanto vi man- tino. Guglielmo III, $ua madre e
casse o fosse troppo brevemente le sorelle caddero in potere del
narrato potranno supplire i moltis- vincitore, che contro i giuramenti
simi articoli relativi ad Innocenzo fatti tutti mandò prigioni in Ger-
III, alle sue gesta, fasti del ponti- mania, facendo cavar gli occhi e
ficato e sue particolari circostanze fors'anco castrare l'infelice Gugliel-
con tutta la Chiesa, che a'ioro luo- mo III ; i suoi aderenti non ebbe-
ghi nel Dizionario riporto; ciò che ro miglior ventura, né mancò di
pure eseguisco con tutte le bio- muovere pretesti alle vendette e
grafie de' Papi, nelle quali, ad evi- crudeltà inaudite. Per quelle eser-
tare ripetizioni, soltanto tratto con citateanche in Germania, Enrico VI
economia di parole le cose di mag- provocò da Celestino III la scomu-
giore importanza, appena indican- nica, e solo per diverse promesse fu
do quelle di minore rilievo, po- assolto ;
quindi non riuscendogli
tendo ciò bastare a tracciare ove rendere ereditario nel figlio Fe-
il di più si possa leggere. Nell'in- derico Il 1' impero, avendo solo
dice generale poi, tutte le parti due anni lo fece eleggere re dei
si riuniranno. Essendo tanto giu- romani, indi morì a'28 settembre
stamente acclamate le storie di 1197 in Palermo. Prima di mo-
s. Gregorio VII e d'Innocenzo III rire raccomandòfiglio alle cure il

compilate dai due encomiati auto- di Costanza suo fratello Fi-


e di
ri, ripeto che ho creduto far cosa lippo duca di Svevia e di Tosca-
grata ai benevoli lettori allonta- na; impose a detta moglie e fi-
nandomi dal sistema di brevità, ed glio che domandassero al Papa
in proporzione di tali dettagliate la solita conferma dei diritti sul
storie far le biografìe de'due glo- reame di Sicilia e le signorie che
riosi Papi, per cui sono riuscite ne dipendevano, e che se il figlio
più diffuse delle altre. venisse a morire senza eredi, il
Considerando Celestino III le reame ricadesse alla Chiesa romana.
conseguenze dell'ingrandimento del- In contraccambio della qual ponti-
la casa d'Hohenstaufen se aggiun- fìcia conferma, ordinò 1' imperato-
geva a'suoi dominii le Sicilie, favo- re che si restituissero alla Chie-
rì gli sforzi di Tancredi per rasso- sa medesima i beni della contes-
darsi su quel trono, sebbene in- sa Matilde , tranne Medecina o
darno. Enrico VI occupò parte del Medesina e Argelati nel Bolo-
regno colle armi, Costanza sua moglie gnese, e appresso tutto il paese
cadde prigionera dell'avversario , e fino a Ceprano con Montefiascone.
lasciando l'imperatore a'suoi capitani Al siniscalco MarcovaldooMarquar-
la continuazione della guerra tornò do di Anveiler prescrisse Enrico VI
in Germania. Mentre Tancredi ri- di prendere in feudo dalla santa Se-
portava rilevanti vantaggi mori nel de il ducato di B.avenna, la contea
1194, onde sua moglie Sibilla fe- di Bertinoro, la Marca d'Ancona ed
ce tosto coronare il figlio Gugliel- eziandio Medesina ossia Medecina
mo III. Allora l'imperatore intra- e Argelati coi loro dominii, e pre-
prese una seconda spedizione, e stargli fede ed omaggio per tutte
con poca resistenza s' impadronì queste terre che egualmente rica-
delle due Sicilie e d'immenso bot- derebbero alla Chiesa se morisse
,

1 N N INN 219
il figlio senta eredi. Alcuni con- viano Conti ebbe diversi suffragi ,

trastano queste disposizioni di En- e dieci furono in favore del car-


rico VI. Frattanto i di ini capi- dinal Giovanni di Salerno del ti-

tani e compagni, appena morto, si tolo di 6. Stefano al Monte Celio.


affrettarono assicurar l' impero a Questi eroicamente, insieme al car-

Federico II, ed a loro stessi i feudi dinal procurò in vece


Ottaviano ,

acquistati. Marcovaldo prese pos- l'esaltazione di Lotario pel suo pro-


sesso dell'esarcato, Corrado di Lut- fondo sapere in diritto canonico
zenhard si stabili nel ducato di zelo per tornar in vigore i canoni
Spoleto, mentre Costanza fermò il della Chiesa, pratica negli affari,
suo soggiorno a Palermo col figlio, austerità dei costumi , saviezza e
per regnare con lui in qualità di consumata prudenza. Si disputò
curatrice. Enrico VI nel suo te- sulla poco matura sua età di tren-
stamento ne avea lasciato esecutore tasetle o trent' otto anni , e non
e reggente della Sicilia il favorito meno, come prova il Sandini nella
Marcovaldo, prode ma crudele ed sua Fila, seguito dal Becchetti nel
ambizioso. tona. XII, pag. i83 della Storia
In tale epoca approssimando- ecclesiastica; ma la vinse il rifles-

si il termine del pontificato del so della condizione de' tempi die


vecchio Celestino 111 , da molti richiedevano nel capo della Chiesa
ne venne designato successore Lo- vigoria nel corpo ; ond' è che su-
tario, quando il Papa nella sua perato tale ostacolo, tutti i cardi-
ultima infermità ardentemente bra- nali con unanimi voti elessero Papa
mò che si sua vece il
elegesse in il cardinal Lotario Conti nello stesso
cardinal Giovanni Colonna. Agli 8 giorno de' funerali del predecesso-
gennaio 1198 terminò di vivere re. Ripugnante accettò la suprema
Celestino III, e Lotario con pochi dignità, come si legge nella costi-
altri cardinali si portarouo nella tuzione I, ltieffabilis, de' 9 gennaio
basilica di s. Giovanni in Laterano 1 198, Bull. tom. Ili, par. I, in
per quivi celebrargli l' uffizio dei cui diede notizia al cristianesimo
morti. Allora erano viventi ventot- della sua canonica elezione, pre-
to cardinali, de' quali circa ventitre gandolo di assisterlo colle orazioni.
trovavansi in Roma, e da'quali sol- Della resistenza, suppliche e pianti
tanto ormai dipendeva l' Elezione di Lotario per esimersi da un tauto
del Papa ( /^W/^come dimostrammo peso ne fa pure testimonianza il
a quell'articolo. Volendosi a motivo Rinaldi, Annal. eccl. an. 11 98. Di
di parecchie circostanze prontamente questo punto ne trattiamo all'ar-
procedere all'elezione del nuovo Pa- ticolo Rl>'U?fZlA AL PONTIFICATO, e
pa, i cardinali si congregarono nello Papi remtesti ad accettarlo. Fer-
stesso giorno della morte di Cele- mi gli elettori nella scelta di Lo-
stino III monastero presso il
nel tario, il cardinal Graziano da Pisa
Stttizonìo [Vedi), al Clivo di Scau- già prò o vice-cancelliere, e sud-
ro nelle falde del Monte Celio, per diacono della Chiesa romana, come
potere con più sicurezza delibera- il cardinale più. antico s'avvicinò
re intorno all'elezione. Il cardinal a Lotario, gli pose indosso il pi-
Giordano da Ceccano ambi il pa- viale e la porpora, salutandolo col
pato inutilmente, il cardinal Otta- nome d' Innocenzo III, non esscudo
,

220 INN INN


ancor stabilmente libero nuovo
al del pastorale ministero apostolico:
Papa di scegliere il uome. V. No- quattro di lui ne abbiamo, in con-
me de' Pontefici. Lotario diede il secralione romani Pontificis. Indi
suo consenso, e la sua elezione fu colla tiara in capo, preceduto dalla
compita, prendendo per motto o solenne processione, si condusse alla
sentenza da porsi nelle bolle e di- basilica Iateranense a prenderne
plomi, secondo il costume da noi il formale possesso , con tutte le
accennato nel Dizionario, massime solite cerimonie, donativi e convito
nei voi. V, pag. 280, VII, pag. 319, pure da noi descritte in molti ar-
e XX, pag.
99 e 100, le parole ticoli. 11 citato Rinaldi a detto an-
del salmo 85 Domine, fac me-
: no, oltre le particolarità dell'ele-
rum sig/ium in bonurn, a significa- zione d' Innocenzo III, riporta e-
re il desiderio ardente del suo cuo- ziandio quelle della consacrazione
re, e fors' anco la sua prosapia. e possesso a quell'epoca chiamato
Annunziata al clero e popolo processo e processione. 11 Cancel-
romano l'assunzione al pontificato lieri nella Storia de' solenni pos-
d'Innocenzo III , fu ricevuta la no- sessi de' romani Pontefici a p. 1 5
tizia con festevoli acclamazioni; indi riprodusse la descrizione che com-
i cardinali col clero e col popolo pose l'Anonimo in vita Intiocentii
accompagnarono il nuovo Papa alla III, in ter Script, rer. ltal. t. Ili,
patriarcale arci basilica Iateranense, p. 4^7 del Muratori , e cita Ba-
ed ivicon quelle cerimonie descrit- luzio e Moretti. La cristianità av*
te da noi in più luoghi l'introniz- vezza a venerare sulla sede di s.

zarono nel soglio pontificio, e po- Pietro uomini atti per l'età a rap-
scia si ritirò nel contiguo patriar- presentar l'immagine d'un padre
chio allora residenza pontificia. Ai comune de' fedeli , restò sorpresa
18 febbraio concesse all'arcivesco- di sentir quella d'Innocenzo ili sì
vo di Milano la facoltà di pro- giovane, ma i timori presto dile-
muovere agli altri ordini sacri quelli guaronsi dall'energia, prudenza ed
che già avevano ricevuto altro or- accorgimento cui si condusse in
dine dal romano Pontefice. Essen- tutti gli affari, anzi si ringraziò Dio
do Iunocenzo III soltanto diacono, che l'avea posto a capo di sua
per ordinarsi prete volle attendere Chiesa ; tuttavolta in progresso di
il sabbato delle quattro tempora tempo l'età sua servi di pretesto
di Pasqua, che in quell'anno cadde alle censure di certi spiriti preoc-
a' 3 1 febbraio, e nel dì seguente, cupati e irritati, e di coloro a cui
festa della cattedra di s. Pietro in sentir fece la pienezza della sua
Antiochia, nella basilica vaticana si podestà.
fece consacrare vescovo, celebrò la La decrepita età del predeces-
solenne messa ove il vangelo e , sore avea cagionato un qualche ar-
l'epistola furono cantati in Ialino renamento negli affari , molti ve
ed in greco, e colle altre cerimo- n'erano de' pontificati precedenti ,

nie fu coronato ed intronizzato tutto richiedeva attenzione ed at-


sulla cattedra di san Pietro. Ter- tivila. In vermi anno si accumu-
minate che furono le sacre fun- larono come nel primo del regna
zioni Innocenzo III pronunziò un
, d' Innocenzo III le questioni che
sermone sul fine e la grandezza giungevano da ogni parte in argo-
, X

INN IX 221
mento di cause le più diverse fra trar mai profitto alcuno dai molti
loro, le decisioni, le istruzioni e le e importanti affari che richiesero
sentenze che si spedivano allora per il suo tempo e la sua fatica. Del
le contrade del mondo , a segno pari inaccessibile alle promesse ed
che il pi-imo libro delle sue lette- ai doni, a toglier le querele con-
re ne comprende cinquecento ot- tro la venalità di cui s' incolpava
tantatre, un di presso il doppio Roma, pronunziò severissimi de«
degli anni successivi. Anche prima creti contro gli abusi di tal gene-
della consacrazione il Papa si diede re, manifestando il suo risentimento
a tutto uomo al lavoro, come ri- contro coloro che sotto vari pre-
levasi dalle sue bolle col sigillo im- testiprendevano sportule dai liti-
presso da un solo lato colle im- ganti che venivano in Roma; solo
magini cioè de' ss. Pietro e Paolo, permise accettare qualche donativo
essendo il rovescio senza impres- spontaneo, riducendo i diritti dei
sione perchè il nome del Pontefice compilatori e speditori di bolle e
ivi si scolpiva dopo la sua consa- brevi. Provvide alle loro fabi fra-
crazione. Prima d' ogni altra cosa zioni rigorosamente, con sottoporre
Innocenzo III rivolse le sue cure alla ad esame l'autenticità delle lettere
riforma della propria famiglia, a- e diplomi pontificii. Imparziale co-
vanti di estenderla sul paese e sulla ni' egli era, e senza rancori verso
Chiesa universale. Con la sempli- i suoi cardinali, seppe colle mode-
cità della sua vita egli servir volle rate sue abitudini fare degli avanzi,
di esempio ai prelati, ed insieme e potè subito innalzar edifizi che
non permise con una corte fastosa destarono meraviglia. Altri abusi
dar motivo a censure, e però ei la che commettevansi dai famigliari
ridusse a forme modestissime. I del Papa, avevano già indotto In-
vasi d'oro e d' argento mutaronsi nocenzo III a far giurare a'portinai
in vasi di legno e di cristallo , e di settimana del palazzo di non
la pelle d'armellino in pelle di pe- trafugare nessuna cosa preziosa o
cora. Con soli tre piatti imbandi- masserizia. Si vietò loro difficoltare
vasi la sua mensa, eh' egli servir l'accesso in palazzo ai notari, le

fece non più da laici ma da reli- cui facoltà furono sino da que-
giosi e di due soli piatti era la
; sto tempo circoscritte entro i li-

tavola de' cappellani, eccettuate solo miti del proprio uffizio , non per-
le feste grandi. A corte non con- mettendosi il presentare altre pe-
servò le cariche di cerimonia altro tizioni se non quelle de' loro pa-
che per le solennità, nelle quali si renti, amici, abbiette e miserabili
richiedeva che il capo della cri- persone. Le raancie che gli scudieri,

stianità si mostrasse in tutto l'ester- mappullari, servi della mensa, cu-


no splendore del suo sublime gra- biculari famigliari del Papa esige-
do. Licenziò paggi ( così le due
i vano spesso arbitrariamente dagli
versioni italiane del eh. Hurter ) arcivescovi, vescovi ed abbati che
ma diede a ciascun d' essi quanto venivano in Roma per ricevere gli
denaro bastasse a farli vivere ono- ordini furono abolite, e solo si
,

ratamente. lasciò libero alla generosità di cia-


Già da cardinale avea mostra- scuno il donare quel più ch'ei vo-
to il suo disinteresse col non lesse. Presso le porte del palazzo
222 INN INN
lateranense, Innocenzo ITI bandì sa, i quali si trovavano per gran par-
i banchieri, i cambiatori e i pre- te in potere degli stranieri. Enrico
statori. Egli rinnovò l'uso, ormai VI ad onta delle reiterate istanze
divenuto raro, di presiedere tre vol- di Celestino III mai avea restituito
te per settimana a un concistoro il patrimonio della contessa Matil-
di cardinali, a cui ognuno avea li- de, e coll'aiuto di sue milizie avea
bero l'accesso, costumandosi allora, posto suo figlio in possesso delle si-

come dicemmo all'articolo Conci- gnorie del conte di Bertinoro. Maf-


storo, di trattarsi in esso qualun- covaldo signoreggiava Ravenna, la
que affare. In essi disputò con dot- Marca e la Romandiola, essendo il

trina sì grande, che molti celebri resto dell'esarcato diviso tra' baroni
giureconsulti si portarono a Roma tedeschi; diversi luoghi di esso come
sol per udirlo. della Pentapoli eransi eretti in co-
Appena divenuto Pontefice, la mune. Corrado di Svevia investito
cittadinanza romana con arrogan- del titolo di duca di Spoleto ne
za gli chiese di far loro prestare il occupava la città insieme ad Asisi.
giuramento di fedeltà ,
per aver Il senatore Benedetto Carosomi fa-
quindi i donativi o presbiterii so» ceva in suo nome governar le co-
liti ad ogni elezione del Pa-
farsi ste di Sabina. Il prefetto di Roma
pa, e confermati ancora nella con- al qua-
veniva eletto dall'imperatore,
cordia stipulata tra il popolo ro- le promettendo fedeltà, riceveva il
mano e Clemente III. Fece pertan- manto o la spada di sua dignità.
to Innocenzo III rispondere che a- L'autorità temporale del Papa era
vrebbero avuto luogo nel dì seguente riconosciuta in Terra di Lavoro, in
alla consacrazione ma prima di ; conflitto però di quella dell'impe-
questo tempo, senza esporsi al pe- ratore , che nella provincia avea
ricolo di non poter effettuare la dato diversi feudi a' suoi commili-
promessa per mancanza di mezzi, toni. Non v'era che Roma libera
ordinò si facesse in segreto un cen- ancora, sebbene aspirante di eriger-
so della popolazione di tutte le si in comune, e le soldatesche im-

parrocchie in ragione di numero e periali facevano scorrerie fino alle


condizione, per sapere se l'erario sue porte, commettendo rapacità
potesse bastare alla domanda; do- e crudeltà. La predilezione poi delle
po di che distribuir fece ad ogni rio- famiglie grandi era per l'imperato-
ne quanto gli toccava. Vuoisi da al- re, mentre i romani sedotti dai ri-
cuno che il primo censo fattosi in Ro- voluzionari seguaci del corruttore
ma dopo la caduta del romano im- Arnaldo da Brescia , agognavano
pero d' oriente fosse eseguito nel libertà, e di affrancarsi dal giogo
i i 0,8 sotto Innocenzo III, ed ascen- della Chiesa.
desse al numero di trentacinquemi- Prima che Innocenzo III pensasse
la i maschi pervenuti soggetti al- a ristabilir l'autorità sua nelle pro-
la capitazione o testatico, tributo sul- vincie, volle stabilirla in Roma stes-

le teste dei sudditi, e sui quali po- sa.Sarebbe un rimprovero peren-


teva cadere il dono del nuovo Pa- ne ed una vergogna incancellabile
pa. L' erario pontificio era privo a per la madre e la regina di tutte
quel tempo di quasi tutte l'entra- le Chiese, se lasciasse gemere sot-

te dei dominii temporali della Chie- to un giogo straniero quelli che sono
INN
pure sottomessi al suo potere tem- stazione d'omaggio che a vera com-
porale. II giorno dopo la sua con- messa a' suoi; tultavolta desiderò
sacrazionechiamò il prefetto di Ro- che non si obbligassero i popoli alla
ma, e l'obbligò a prestargli il giu- sommissione, e si lasciasse ad ognu-
ramento d'obbedienza e fedeltà con no di far il piacer loro, mentre in-
diverse prescrizioni : in tal modo tanto fece apparecchi guerreschi. I
ebbe termine l'autorità degl'impe- legati pieni di zelo ammisero al giu-

ratori in Roma. A sopprimere nel- ramento di obbedienza tutte le par-


la persona del senatore l'ultima trac- rocchie che acconsentirono a sotto-
cia di dipendenza de'romani, lo fe- mettersi, massime nell'esarcato e nel-
ce giurare obbedienza e fedeltà, co- la Marca d'Ancona. Allora Marco-
stringendolo ad esercitar il suo mi- valdo infierì controia città e le cam-
nistero non più in nome del popolo, pagne, non risparmiando le chiese,
sibbene in quello del Papa. Que- tutto pose a ferro e fuoco: non cu-
sti nel medesimo giorno ricevette rando le minacele dei cardinali legati
il giuramento di vassallaggio da pa- fu scomunicato insieme a'suoi ade-
recchi baroni ; indi mandò i cardi- renti,ed il Papa prosciolse dal giu-
nali nelle provincie, e diversi uffi» ramento tutti quelli che glielo avea-
ziali in altri luoghi a ricuperarne no prestato. Indi Innocenzo III
i dominii, nel fermo proposito di prese denaro ad imprestito, arrol-
conservarli inalienabilmente, toglien- lò soldatesche, che unite a quelle
doli a coloro che illegalmente gli de' vassalli, conti e baroni restali fe-
aveano occupati, e per tutto i rap- deli, vittorioseattraversarono il pae-
presentanti pontificii trovarono ec- se occupato ancora da Marcovaldo,
cellenti disposizioni. Come tosto e distrussero i forti che rimaneva-
fu in Roma e ne' dintorni rista- no sotto la sua dominazione. Jesi,
bilita 1' autorità sovrano, perchè il sebbene vide nascere entro le sue
popolo alfìn conobbe quanto me- mura Federico II, dedicò le sue so-
glio fosse l'obbedir ad un sovra- stanze e le vite de'suoi abitanti in
no stabilmente residente tra loro, vigorosa difesa dei diritti della Chie-
che ad un monarca lontano ed sa romana. Successivamente Osi-
illegittimo, Innocenzo III rivolse l'at- mo, Ascoli, Cesena e Forlì furo-
tenzione sua verso le parti più lon- no le sole che nelle provincie do-
tane dei possedimenti della santa minate da Marcovaldo ritardarono
Sede. Mondò Giovanni
i cardinali di sottomettersi alla Chiesa; anzi in
di Salerno, e Cencio Savelli che lo Forlì vi perì il prefetto ch'era ro-
successe col nome di Onorio III, mano, ed un nipote del Papa con
a Marcovaldo investilo da Enrico alcuni suoi compagni vi perderono
\ Ideila Marca d'Ancona, della Ro- miseramente la vita, al dire dell' A r-
magna, e del ducato di Ravenna, per gelati , not.ad Sigon. Bist. reg,
invitarlo a sottomettersi alla Chie- Ital. p. 856. Quindi Innocenzo III
sa. Astuto ed audace com' eia, fi- spedì i suoi ministri nell'esarcato
dando nelle sue ricchezze e forze, con e nelle terre già occupate dal con-
promesse anco d' amplificare il do- te Ugo di Bertinoro, il quale ca-
minio della santa Sede, cercò d'il- stello egli ayea donato alla santa
ludere Io svegliato suo capo, ne- Sede sino dal 102, ma per le ragio-
r

gando persino di riconoscere la pre- ni che affacciò l'arcivescovo di Ra-


2 24 INN 1NN
venna consentì ch'egli entrasse in VÌ/Tggi dei sommi Ponfc/ìci, dice che
possesso, contento d'aver abbattuto Innocenzo III visitò il ducato di Spo-
la podestà d'un signore secolare. leto e la Toscana, e cbe durò il

L'imperatore defunto avea clo- viaggio dalla festa di s. Pietro sino


nato il ducato di Spoleto, la contea ad Ognissanti del medesimo i if)8.
d'Asisi e quella di Sora a Corra- Secondando il Papa il general mo-
do, il quale per evitar la disgrazia to contro i tedeschi, e la lega fat-

toccata aMarcovaldo procurò con ta dalla Toscana, a quella collegò


tulli modi guadagnar il favore
i le provincie da lui visitate. La To-
del Papa con offrirgli vassallaggio, scana donata alla Chiesa dalla con-
annuo canone ed aiuti. Innocen- tessa Matilde, con titolo di ducato
zo III tenendo in maggior con- era signoreggiata da Filippo di Sve-
to le disposizioni generali che alta- via ch'era favorito da tutta la no-
mente manifestavansi contro i tede- biltà ; ma le città profittando di

schi, rifiutò le offerte, e costrinse quanto operava il Pontefice contro


Corrado a restituir quanto avea pos- gli stranieri, si strinsero in lega per
seduto del patrimonio di s. Pietro, ricuperar la libertà, difendere la

ed a giurare in Narni obbedienza. Chiesa romana, e senza il suo con-


Restituì Foligno e Terni; si con- senso mai sottomettersi a nessuna
venne che il castello d'Asisi fosse signoriatemporale, né riconoscere
spianato, per terminar le guerre tra alcun imperatore che non fosse in
gli asisani e perugini; Perugia ot-
i grado al Papa. In principio Inno-
tenne il privilegio di tribunali pro- cenzo III che desiderava il ducato
pri, e d'eleggere liberamente i suoi in virtù della donazione di Matil-

magistrati ; Todi ebbe confermata de, e voleva che l'alta signoria si

la sua giurisdizione; a Rieti fu gua- appartenesse alla Sede apostolica) non


rentita la facoltà di tenere per sé piacevagli la lega. A rimediarvi spe-
la metà di certe tasse; altre città di in Toscana per legati cardina- i

conservarono pure i loro antichi liPandolfoe Bernardo, i quali cam-


privilegi, conseguendo governamen- biarono spirito e forma alla lega in
to più libero. Essendosi Narni im- modo che riuscì di soddisfazione del
padronito di Otricoli, il Papa col- Pontefice, colla riserva de'suoi di-
le armi e le censure l'obbligò a ritti di sovrano signore del paese.
rientrare ne'suoi doveri. Dopo la fe- Bramò che alla difesa della liber-

sta di s. Pietro, Innocenzo III si re- tà italiana ed alì'alfrancazione d'o-


cò con ragguardevole corteggio a visi- gni giogo straniero, alla lega si unis-

tare il ricuperato ducato di Spoleto, se Pisa, la quale essendo da anti-


accollo dalle acclamazioni de' popoli ca data di parte imperiale, si ricu-

come un liberatore: in parecchie sò e fu imitata da Pistoia. Com-


città consacrò chiese, altari e vasi mettendo alcuni nobili toscani mol-
sacri, donando a diverse chiese ar- ti eccessi, spogliando viaggiatori e

redi e vesti ecclesiastiche. Anche pellegrini colladelle armi forza

Perugia fu da Innocenzo III,


visitala della lega, Papa li fece domare
il

e per memoria gli abitanti impo- e prestar giuramento di fedeltà alla


sero il nome di fontana del Papa santa Sede.
ad una sorgente d'acqua che rinven- Non trascurò Innocenzo ili di

nero in quel tempo. Il Fellone, Dei comprare i castelli in buona poti-


INN INN 225
rione vendicò le vessazioni com-
; le rendite, di rimettere la giustizia,
messe verso gli ecclesiastici, e fece la pace, la tranquillità nelle pro-
abbattere il castello di s. Maria per- vincie riconquistate, e radicarvi l'a-
chè Corrado vi avea imprigionato more alla santa Sede; ma nello stes-

il cardinal Ottaviano Conti reduce sotempo attese a confermare i lo-


dalla legazione di Normandia. Sog- ro diritti e le loro franchigie, a
gettò di poi, non senza fatica, le cit- tornarli in vigore dove cadevano, e
tà di Montefiascone e Radicofani ; a conservare le salutari istituzioni
ricuperò pure Acquapendente asse- che le città aveano già dato a se
diata dagli orvietani, ed a Città di stesse. Volle, come poi dichiarò in
Castello fece prestare il giuramen- processo di tempo, che la dolcezza
to di obbedienza. Oltre le summen- dell'autorità sua avesse a persuade-
tovate città e territorii, Innoceuzo re altrui che la santa Sede, anzi-
III restituì dominio della Chiesa
al ché opprimere al pari di schiavi i

eziandio Ancona, Fermo, Fano, Seni- suoi sudditi fedeli, li protegge qua-
gallia, Gubbio, la Sabina, Benevento li figli, ama donare più che
e che
e molte altre contee e signorie; di- ricevere.Se non che l'esito parve
modoché egli paragonando l'esten- non corrispondere sempre agli sfor-
sione del temporale dominio de'suoi zi suoi, e la difficoltà d'assoggettar
predecessori con quello da lui in gente imbarbarita a un ordine re-
sì breve tempo e nel primo anno golare e stabile, parve alcuna vol-
del suo pontificato ricuperato, di- ta insuperabile al Papa medesimo.
mostrò l'ammirabile disposizione del Tutta 1' Italia superiore, insieme
supremo regolatore di tutte le cose. colla parte di mezzo fino alle fron-
In ogni luogo si fece prestare o- tiere del principato di Capua, or-
maggio; istituì molti castellani in mai divenne libera dalla prepon-
varie fortezze ; ampliò e fortificò deranza dell' imperatore, per la
lemura, le fosse , i bastioni di par- cooperazione del popolo congiunta
ecchie tra esse; confortò gli abi- all' attività del sommo Pontefice.
tanti a tenersi apparecchiati a com- Neil' Italia inferiore più ampio an-
battere con lancio e fanti, e li soc- cora fu il campo che si aprì agli
corse di denaro e di munizioni da sforzi indefessi d' Innocenzo III,

guerra. In Toscana pose amministra- per conseguire 1' intento a cui


tori con carico di riscuotere ogni continuamente mirava. Frattanto
anno la gravezza per l'alloggio, vi- Costanza bramosa di pacificare l'in-
veri e foraggi de'militari, tassa che felice reame di Sicilia, per ispon-
pagava ogni capo di famiglia per taneo moto dell'animo suo e per
esserne dispensato; ad essi commise compiacere il popolo, ordinò a Mar-
pure la riscossione delle gabelle fon- covaldo, a Corrado, e agli altri a-
diarie e la tassa sulle case. Da va- lemanni che si trovavano in Sici-
rie lettere di questo Papa si rac- lia, di partirne; fece coronare in
coglie, che l'amministrazione interna Palermo Federico II suo figlio, e
di tutte le città doveva essere re- lo nominò reggente insieme con
golata secondo il beneplacito di Ro- lei. Questo partito non giovando a

ma. Adunque le sue prime solleci- ristabilire interamente la tranquilli-

tudini quelle furono di ristabilire tà nel regno, e ad assicurare ai


l'autorità sovrana, poi di riscuotere principe minore il pacifico posses-
voi. xxxv. i5
22 6 I.NN INN
so del Irono, conosciutasi da Co- durissima carestia. Tuttavolta nei
stanza la necessità di un fermo ap- suoi domimi apparecchiossi a sos-
poggio e d' una vigorosa protezio- tener colla forza delle armi la pre-
ne, trovò l'uno e l'altra nel vinco- minenza di sua famiglia, il soc-
lo feudale con la Sede apostolica. corso delle città imperiali, e i voti
Inviò adunque ambasciatori ad In- de'principi ecclesiastici del Reno.
nocenzo 111 per ricevere in nome Molti obliando il giuramento pre-
di Federico II, in feudo dal Papa stato a Federico 11 fanciullo, e co-
il reame di Sicilia, il ducato di me fatto prima del suo battesimo,
Puglia, e il principato di Capua, Io considerarono nullo; ed biso- i

alle medesime condizioni sussistenti gni e lo splendore dell impero aver


tra il re ed il sommo Pontefice. bisogno d' un capo che fosse in
L'investitura con diverse pregerò- grado di compierne doveri, ciò che i

fio-DÌ di vassallaggio fu concessa, non poteva fare un fanciullo di


ma Innocenzo III non volle con- quattro anni. Più docili principi i

fermare i quattro capitoli o privi- della Germania orientale, nomina-


legi ecclesiastici accordati dopo mol- rono Filippo difensore dell'impero.
ti contrasti a Guglielmo l da A- Tuttavolta la dieta d'Andernach,
driano IV. I tre capitoli sull'ap- presieduta da Adolfo di Colonia,
pellazione, sulla legazione e sui si- invitò a concorrere all'impero Ric-
nodi furono annullati ; quelli sulle cardo l re d'Inghilterra, come ne-
elezioni nomine ecclesiastiche
o mico degli Hohenstaufen per la
vennero ristretti. Mentre il Papa cattività da lui sofferta iu Germa-
spediva in Sicilia col carattere di nia, ma egli paventando questa si

legato il cardinal vescovo d'Ostia, ricusò. AInnocenzo III


lui nel
Gostanza cadde inferma, e senten- principio del pontificato avea scrit-

dosi avvicinare il suo fine, nomi- to una lettera, e mandato in do-


nò nel suo testamento cancelliere no quattro anelli simbolici.
Gualtieri vescovo di Troia, e gli Dopo avere i principi di Ger-
arcivescovi di Palermo, di Monrea- mania di detta dieta olferto la co-
le e di Capua consiglieri e fami- rona al potente principe Bertoldo
gliari del suo figlio, conferendone di Zaeringen, nella dieta di Mul-
la tutela ad Innocenzo III nella hausen in Sassonia altri principi
sua qualità di signore diretto ; tut- a proposizione del vescovo di Co-
ti gli altri dovevano giurare di ri- stanza, e pel favore di molti par-
conoscerlo per tutore, e sull'en- tigiani, parte guadagnati con pro-
trate delreame gli assegnò l'an- messe, elessero in re de'romani lo

nuo compenso di trentamila tareni. stesso Filippo, che io riguardo del


Costanza usci di vita in Palermo nipote si mostrò ritroso in accet-
a' 27 novembre 1198, quattordici tare: egli era il principe più ricco
mesi dopo il suo sposo Enrico VI. e più potente di Germania. Adol-
Alla morte di questi il di lui fra- fo arcivescovo di Colonia coi mem-
tello Filippo duca di Svevia e di bri della sua dieta protestò contro
Toscana, siccome tutore del nipote, sì fatta elezione, la quale secondo
parti per laGermania a procurar- le consuetudini dovea aver luogo in
gli voti per l' impero, ma la tro- Franconia ; e siccome riè Bertoldo,
vò tutta sconvolta, ed afflitta da uè Bernardo di Sassonia vollero
IHN INN 227
accettare l'impero, elesse co'suoi Chiesa, e di rinunziare all' iniquo
aderenti un altro avversano formi- abuso d' incamerare le successioni
dabile alla casa di Svevia, in Ot- de' vescovi, abbati e principi eccle-
tone IV secondogenito di Enrico siastici defunti, pregandolo in con-
il Leone duca di Sassonia e di siderazione della sua divozione alla
Matilde d'Inghilterra, il quale del santa Sede, di volerlo consacrare
pari che tutta la famiglia sua era imperatore, e prosciogliere dal giu-
in piena grazia della santa Sede. ramento i principi ecclesiastici e
Prima dell'elezione di Filippo, il secolari che s'erano attentati di e-
Papa spedì legati in Germania per leggere Filippo, e gli avevano pre-
la liberazione dei vescovi, e della stato giuramento di fedeltà, e di
vedova e figlie di Tancredi, impri- ordinar loro sotto pena della sco-
gionati tutti da Enrico VI; e poi- munica di riconoscer lui medesimo.
ché Filippo era stato scomunicato 11 suo zio Riccardo I re d' Inghil-

da Celestino III per aver occupa- terra mandò i vescovi di Andely


to e dato il guasto al patrimonio e di Bangor a Roma a supplicar
di s. Pietro, impose al vescovo di il Pontefice di coronare il nipote,
Sutii di non assolverlo prima di rendendosi garante pel • medésimo
aver loro resa la libertà. Questi di favorire, rispettare e proteggere
in avendolo assolto mediante
vece la Chiesa romana, riponendola in
una semplice promessa, Innocenzo possesso di quanto avesse per l'in-

III per dare un esempio del rigo- nanzi posseduto. Eguali preghiere
re con che voleva che i suoi le- fecero altri principi, massime l'ar-

gati eseguissero i suoi ordini, di- civescovo Adolfo, che particolar-


chiarò il vescovo decaduto dalla mente pregò il santo Padre a ben
dignità, e lo confinò in un mona- accogliere l'ambasciata di Ottone
stero. Il primo ostacolo dunque IV eletto re, approvarne l'elezione,

che opponevasi pel duca di Svevia l'incoronazione e la consacrazione,


all'acquisto della corona imperia- ed a chiamarlo a Roma
per esser-
le parve tolto coll'assoluzione di vi coronato Frattanto
imperatore.
lui, ma bisognò metter mano alla Filippo nella cattedrale di Ma gon-
spada contro Ottone IV e suoi a- za erasi fatto coronare da Aimo
derenti, ed allearsi con Filippo II arcivescovo di Tarantasia, stra-
Augusto re di Francia. Riuscì ad niero all'autorità che arrogavasi, e
Ottone IV di prendere Aquisgra- continuò le sue guerre con l'av-
na dove trova vasi l'arcitrono del- versario.
l'impero, antica sede degl' impera- Uno degli affari più gravi che
tori, ed ivi venne cinto della co- Celestino HI lasciò pendente al
rona germanica nella cattedrale di suo successore, fu quello del di-
Carlo Magno dall'arcivescovo di vorzio del re di Francia con In-
Colonia Adolfo, giurando rispetta- gelburga di Danimarca sorella di
re e conservare i diritti della Canuto VI, di segnalata bellezza,
Chiesa, e di restituirle quanto i pia e virtuosa, coronata regina dal-
precedenti imperatori le aveano l'arcivescovo di Reims in Amiens;
tolto. Quindi Ottone IV significò divorzio concepito dal re il gior-
al Pontefice la sua elezione, di aver no seguente alle celebrale nozze,
giurato serbar illesi i diritti della col pretesto d'affinità di parentela
32 8 nw INN
colla sposa, accompagnato dalla pili la scomunica, ed Ingelburga tornò
grande avversione. Il re in Com- ad implorar la misericordia del
piegne da un'assemblea di vescovi, Pontefice, negando alcun grado di
fidati in testimoni che giurarono parentela col re, e protestando non
il grado di parentela, fece pronun- avere alcuna colpa al suo capric-
ziare lo scioglimento del matri- cio. Non si tosto Innocenzo III fu

monio. Un individuo annunziò que- eletto a successore di Celestino III,

sta sentenza alla regina, la quale applicò l'animo a far senza indu-
non sapendo la lingua del paese non gio cessar questo scandalo verso
potè opporre ragioni, benché aves- la Chiesa, scrivendone al vescovo
se adempito il debito coniugale , e di Parigi. Tra le altre cose disse
solo fra pianti e gemiti ripetè : nella sua lettera: » La santa Sede
Mala Francia, mala Francia Ro- ! non può lasciar cadere in silenzio
ma, Roma con la quale escla-
I le querele delle mogli oppresse;

mazione significar volle che si ap- dovere impostole da Dio è il rad-


pellava al solo giudice imparziale durre sul buon sentiero ogni cri-
costituito sulle case reali. Non vo- stiano in peccato mortale, e ap-
lendo tornar in Danimarca, il re • plicargli le pene della disciplina
la fece chiudere nel monastero di ecclesiastica, ogni volta che ravve-

Beaurepaire, ove la principessa re- dersi non voglia. La dignità regia


sasi superiore alle ingiustizie di non iscioglie altrui dall'osservanza
questo mondo, visse nell' esercizio dei doveri di cristiano; la condi-
delle virtù, e nell'indigenza cui la zione di principe non può legitti-

lasciò l' indegno marito. Celestino mare differenza veruna tra gli al-

III informatosi dell'avvenuto, ten- tri cristiani ".

tate le vie di affettuoso padre, I canoni ecclesiastici concedeva-


dichiarò nulla, e come non avve- no bensì a' vescovi di pronunziar
nuta e illegale la sentenza di di- sentenza nelle cause di divorzio
vorzio, pronunziata contro donna dei principi senza che Papa vi
il

ignara della lingua del paese e sen- si intromettesse, ma ad ambedue


za difesa, da persone che non eb- le parti era libero l'appellarsi del
bero, in essa, rispetto né al sacra- loro giudizio, ed Ingelburga avea
mento del matrimonio, né ai di- introdotta appellazione all'assemblea
ritti della santa Sede, e riferendo- di Compiegne. Neil' insinuare al
si essa sentenza a una regina co- vescovo di Parigi d' indurre il re
ronata, unta, e riconosciuta dal a ripigliar la sua sposa, Innocenzo
proprio sposo. Volendo il re pas- III gli ricorda che la donna con la
sala ad altre nozze fu rifiutato da quale il re vivea non poteagli
diverse principesse, finché vi accon- procrear mai legittima prole; e se
senti Agnese figlia di Bertoldo du- P unico figlio gli venisse a morire,
ca di Merania discendente di Carlo il regno cadrebbe in mano agli stra-

Magno. Il Papa fece di nuovo ammo- nieri. Raccomandò al vescovo di


nire il re a mezzo di altri legati, im- avere in vista qui più il re del
ponendogli di licenziarla concubina. cielo,che il re della terra, e di
Il re di Danimarca si lagnò colla operare secondo giustizia 6enza ri-
santa Sede perchè non pronun- spetto a persona. Il re non fece
ziasse il minaccialo interdetto e alcun conto delle ammonizioni del
IHH INN 229
vescovo, ed ilcon Papa gli scrisse sacra di Palestina, con violen-
amore per 1' educazione che avea za l' imprigionarono. Lo conten-
1
ricevuto in Francia, e per essere tò quanto al duca d Austria, ma
sempre questa stata unita alla con lo svevo chiamato da una
Chiesa romana ; rinnovò le ammo- parte de' principi dell' impero a
nizioni, e che sarebbe costretto questo, gli sembrò prudente di
con suo gran rincrescimento di soprassedere. Il re d' Inghilterra
aggravar 1' apostolica sua mano inoltre tentò di ottenere per inter-
contro di lui, non essendovi cosa posizione del Pontefice le castella
al mondo che possa distoglierlo dal- ed il che gli dovea per
contante
la sua ferma risoluzione, fondala dote il suo suocero Sancio VI re
com' è sulla ragione e sulla giu- di Navarro , ed Innocenzo III die
stizia. Il re, violento di sua natu- commissione all' arcivescovo -di
ra e non avvezzo a soffrire con- ÌNarbona di procedere con rimo-
trarietà, non si arrestò altrimenti stranze e minacce. Il Papa si fe-
per queste rimostranze. Cogliendo ce mallevadore verso il clero in-
Innocenzo III 1' opportunità che glese dell' inviolabilità dei diritti
Pietro di Capua portavasi in Fran- che dal re gli erano statipromes-
cia in qualità di legato, per ivi si pe'sussidii avuti da quella chie-
accender gli animi alle crociate, sa, e protestò contro le collette
gli diede istruzioni precise intorno arretrate procedenti dalle isole di
al divorzio, commettendogli di rin- Inghilterra sino da Alessandro III,
novar al re 1' esortazioni della in favore della santa Sede.
Chiesa, e lo minacciasse dell' inter- Eravi da molto tempo tra Al-
detto, se fra un mese non avesse fonso VIII re di Castiglia, ed
richiamata moglie senza motivi
la Alfonso IX re di Leone grande
ripudiata. Tutti gli ecclesiastici di inimicizia, che li faceva guerreggia-
qualunque grado ebbero anticipa- pe ogni volta che il paese era si-

tamente l'ordine di osservare stret- curo dai mori ; onde i prelati e


tamente 1' interdetto quando fosse baroni del regno per pacificarli
intimato. Innocenzo III scrisse pur conchiusero il matrimonio di Be-
un' altra volta a Filippo Augusto, rengaria figlia del re di Casti-
dicendogli : » Bada alla collera di glia collo zio re di Leone. Cele-
Dio, non ascoltare i consigli dei stino III avea mandato in Ispa-
tristi, e fa di salvar dall' altrui gna il cardinal Guido di s. Angelo a
maldicenza te stesso, e noi pure ". sciogliere questo illegittimo matri-
JVon volle tuttavolta per allora monio, ciò che non riuscendogli,
procedere, temendo che andasse a il re ed i vescovi di Salamanca,
vuoto la tregua che si proponeva Zamora, Leone ed Astorga furono
di conchiudere fra lui e 1' Inghil- scomunicati : all' incontro il vesco-
terra in favore della crociata di vo d'Oviedo pel suo zelo dovette
Terra Santa. Riccardo I frattanto fuggire. Laonde, per questi ed al-
supplicò il Papa ad invitare il du- tri gravi affari, Innocenzo III spe-
ca di Svevia e Leopoldo d' Austria di nella penisola frate Rai neri 0,
a restituirgli il denaro che loro i personaggio distinto, con l'incarico
predecessori gli aveano estorto altresì di pacificar i re cristiani
quando, ritornando dalla guerra della regione, di minacciare del-
2 3o IJNN" INN
l'interdetto il re di Na varrà se non popolo norvegio a cessar dall' ob-
ritira vasi dall'allenza dei mori in- bedienza al re, tanto piò eh' era
fedeli, di rimettere le discipline ca- un usurpatore, minacciandolo del-
dute in disuso nelle chiese, e di l' interdetto. Indi rinnovò il Papa
correggerne gli abusi. Indi gli fu la concessione fatta dai suoi prede-
ordinato di sciogliere l' illecito ma- cessori all' arcivescovo di Lund di
trimonio pel quale Alfonso IX ab- instituire per la Svezia un arcive-
bracciava la carne sua propria, ab- scovato ad Upsala ; in Zelanda
bominevole colpa dinanzi a Dio, sostenne il priore contro i tentati-
orrendo scandalo dinanzi agli uo- vi de' laici, i quali volevano sot-
mini. Il legato avendo invano am- trarsi alla disciplina anticamente
monito il re, rinnovò il decreto di introdotta ne'presbiterii, ma disap-
scomunica e d'interdetto; la Ca- provò 1'
usanza di permettere me-
stiglia fu salva da queste censure, diante denaro le nozze vietate. Gua-
avendo il re dichiarato essere pron- rentì ai monasteri della Danimar-
to a riprendersi la figlia. Le ave- ca le donazioni de' beni stabili ,

va Alfonso IX sperimentate pel secondo la consuetudine del paese,


precedente suo maritaggio con Te- la quale consisteva in deporre sul-
resa figliuola di Sancio I re di 1' altare alquanto di zolla alla pre-
Portogallo, che dichiarato nullo senza di testimoni ; il priorato di
per consanguinilà, fu costretto a Strand ebbe da lui sostegno contro
separarsi a cagione del culto divi- ilproposto della cattedrale di Schle-
no cui si vide privo il popolo. In swig ; concesse al popolo danese la
questo secondo frangente il re spedì sua protezione contro i sacerdoti e
un' ambasceria al Papa, per tenta- i laici a cui i frati ospitalieri di
re di fargli mutar consiglio. In Gerusalemme ponevano la croce
pari tempo
Innocenzo III per addosso per raccogliere nel paese
Rainerio reclamò al re portoghes* le obblazioni a nome loro. Ordinò
1' annuo censo che Alfonso 1 avea poi in Islanda agli ecclesiastici di
promesso alla santa Sede, quando cessare da ogni disobbedienza ver-
Alessandro III gli concesse la di- so i loro superiori, di non più
gnità reale. Per le doglianze del- commettere omicidii, incendi, car-
l' arcivescovo di Drontheim e del- nalità, e di non più destare 1' u-
l' arcivescovo di Lund avea Cele- niversale indignazione per la sem-
stino III fulminata la scomunica pre più crescente moltitudine dei
contro Suero re di Norvegia il , loro peccali.
quale invece di correggersi aumen- Accorse ancora il zelante Pon-
tò novero delle sue iniquità; es-
il tefice aprovvedere alla pace del-
sendo per lui distrutta in Norve- l'Ungheria ed alla salvezza sua,
gia ogni ecclesiastica istituzione, e per l'invidia e l'odio ch'era tra
la disciplina perduto ogni
v' avea Emerico ed Andrea figli del re
osservanza e vigore. Innocenzo III Bela III, ricusandosi secondo di il

si vide quindi obbligato di porre recarsi alla crociala secondo il voto


in opera tutta la potestà sua per del padre. Spedì due legati in Ser-

reintegrar quella della Chiesa. Al- via per riordinarvi le cose eccle-
la difesa di essa chiamò i re di siastiche, essendo debito del pastor
Danimarca e di Svezia, esortò il supremo non solo d'aver cura della
, 1

I »M INN a3
tranquillità del gregge, ma ezian- sagacia, a fermar l'ordine in Italia
dio d'invigilare chenon sia sce- e la tranquillità nel reame di Si-
mato. medesimo tempo
Verso il cilia, a far che terminassero le in-

Alessio 111 Coinneuo imperatore testine discordie in Germania ; in


greco mandò al Papa ambasciatori Ungheria a rivolgere il genio ar-
con ricchi doni, manifestandogli che migero del duca Andrea verso la
avrebbe avuto caro di veder visi- crociala ; a ridurre Costantinopoli
tare 1' impero suo da qualche le- in seno alla grande comunità cri-
gato della santa Sede. Innocenzo stiana, ad infiammar tutto l'oc-
e
III colse con giubilo l'invito, nella cidente con la lugubre pittura della
speranza di por fine allo scisma condizione in cui si trovavano la
della chiesa greca. Scrisse quindi Palestina e i cristiani che ancora
all'imperatore, che s'egli desiderava vi dimoravano. Esortò con lettere
che ilsuo regno stasse fermo sulla tutti i principi ecclesiastici e laici
pietra fondamentale della Chiesa alla crociata; segnò di croce i car-
gli conveniva amar Dio ed ono- dinali Pietro e Solfredo; a quanti
rare la santa romana Chiesa ; tutto andassero ad incontrar pericoli nel
il popolo cristiano mormorare con- la crociata o vi concorressero pro-
tro l'imperatore perchè non aiuta mise in nome di Dio e de' beati
gli eserciti de' fedeli contro i ne- apostoli l'assoluzione di tutti i pec-
mici del nome cristiano ; ma si cati, e pose le terre e i beni dei
ancora per la separazione delle tri- crociati sotto la protezione de' ss.

bù greche dalla comunione della Pietro e Paolo, della Sede aposto-


santa Sede, formando così una chie- lica, e di tutti i vescovi. Dispose
sa a parte, come se potesse darsene che le contribuzioni di lutti i paesi
un'altra oltre quella eh' è una. fossero spese ne' bisogni de' cro-
Pregò l' imperatore a ricongiun- ciati, armò un bastimento, e lo
gere la chiesa greca alla romana ,
fece caricare d'ogni genere di mu-
di ricondurre la figlia alla madre nizioni, dimostrando così che la
allineile le agnella di Cristo siano Chiesa romana non suole aggravar
guidate da un sol pastore, al quale gli altri di carichi, e sgravarne del
effètto die potestà ai legati di trat- tutto sé stessa, secondo le calunnie
tare, e su quanto poteva essere di de' suoi nemici. Questa crociata è
onore alla Chiesa e di utilità al- descritta agli articoli Gerusalemme
l'impero. iSè tutta l'attività d'In- e Crociata quinta.
nocenzo III si sfugava soltanto nel- Gran tempo erano durate al-
le sue pratiche cogli stati cristiani cune controversie insorte fra l' ar-
come capo ch'era della Chiesa, che civescovo e il capitolo di Cantor-
mentre allàticavasi a togliere tutte bery il quale era composto di
,

le discordie, a costituir l'unità cat- monaci benedettini, perchè il pri-


tolica, a concentrar tutte le forze mo per svincolarsi da loro avea
dei regni, egli avea principalmente fabbricato altra cattedrale i cui
a nobile intento di collegar tutta canonici avrebbero eletto i suoi
la cristianità contro i saraceni per successori, non più i monaci. In-
la liberazione di Terra Santa; al nocenzo III pronunziò la sentenza
quale intento dedicò tutta la po- che l'arcivescovo atterrar, dovesse
tenza dell'autorità sua e della sua l'edilìzio da lui eretto. Decise pure
,

5l32 INN INN


la famosa questione tra l'arcivesco- terre, e la chiesa d' Aquilein sog-
vo di Tours e quello di Dol sui giacque a danni grandissimi. I tre-

diritti metropolitani, che aggiudicò vigiani, senza pigliarsi fastidio della

al primo; e terminò l'abuso delie scomunica e senza aver riguardo


traslazioni de' vescovidall' una al- a un accordo conchiuso coli' im-
l'altra chiesa senza l'autorizzazione peratore, non cessarono dalle loro
della santa Sede. Egli ebbe altresì, ostilità contro i vescovi di Feltre,
per non dirne di altre, a definir di Belluno e di Ceneda, continua-
la lite fra il patriarca d' Antiochia rono i loro guasti, ed un giorno
e quello di Gerusalemme. L' im- imprigionarono duecento persone
mensa attività d'Innocenzo III ar- tra le più ragguardevoli. Sentenze
rivò ad ognuna delle molteplici e per arbitri, giuramenti, pegni, o-
variatissime cure del pontificato : staggi, ogni cosa fu inutile a trat-

non vi fu cosa che a lui paresse tenerli ; che anzi fingendo di voler

inferiore agli uffizi o alle cure della venire ad accordo, presero il ve-
suprema sua dignità. Ognuno po- scovo di Belluno in un agguato
tea tenersi sicuro di trovar prote- lo posero a morte, e collocarono
zione a Roma contro ogni sorla presidii nelle sue terre. Per tali
d' usurpazione, e giustizia contro gravi avvenimenti Celestino III

qualunque oppressore. Il grande bandi l' interdetto contro la Marca


edilizio della Chiesa, che eri stabi- Trivigiana, e la scomunica contro
lito nell' inviolabile osservanza dei gli autori principali del misfatto.
diritti de' piccoli e de' grandi , fu Dopo l'elezione d'Innocenzo III i

rassodato e ampliato per la subor- trivigiani domandarono a lui gra-


dinazione strettamente ordinata di zia, ma poi invano egli ordinò loro
tutte le parti del corpo cristiano ,
una inquisizione, ed invano promise
dalla vasta mente ed energia del l'assoluzione purché dar volessero
Pontefice. Nel 1199 mandò un soddisfazione per l'uccisione del ve-
governatore munito di pieni poteri scovo, e cauzione pei beni vescovili
nel ducato di Spoleto e nel con- da essi occupati ; giacché si mo-

tado d'Asisi e in Toscana, il qua- strarono apertamente nemici della


le fu accompagnato dal prefetto santa Sede, strinsero lega con Ve-
di Roma, conferendo ad ambedue rona e Vicenza, ed irruppero di bel
facoltà di fare e disfare, acciò co- nuovo nel vescovato di Ceneda, ad
stringessero le città a rientrare nei onta della pace col vescovo giu-
limiti della loro giurisdizione, con im- rata. Arsero la cattedrale e varie
pedir ad esse d'invadere i diritti della altre chiese, spogliarono gli altari,
sovranità. La popolosa città di Tre- rapirono le reliquie , e misero a
viso, che avea un tempo obbedito sacco le proprietà della chiesa e
al crudele Ezzelino, indi ad Enrico del vescovo, il quale si salvò colla
VI, erasi armata in guerra contro fuga. Non potendo Innocenzo III

ì vescovi circonvicini, e avea sman- più. a lungo tollerare tante enor-


tellato la città di Feltre, obbligan- mità, intimò la restituzione d'ogni
do vescovo e terrazzani a prestarle cosa rapita e il risarcimento di
giuramento di obbedienza. I vesco- tutti i danni patiti dal patriarcato
vi di Belluno e di Ceneda videro d' Aquileia e dai tre vescovi , mi-
pur essi dare il guasto alle loro nacciando altrimenti di togliere il
INN 199 a33
grado episcopale alla chiesa di Tre- desta regale, alla sicurtà del regno
viso , d' interdire ogni pratica e ed al bene de' tuoi fedeli. Ti con-
ogni commercio alle provincie della fortiamo però a dar bando ad ogni
Lombardia cogli abitanti della città, tristezza ead esultar nel Signore
e di commettere ai principi di por che ha dato un padre spirituale
t'

le mani addosso a' loro trafficanti, in luogo d'un padre temporale, e


di vender le loro merci e d' im- nella morte di tua madre ti ha
prigionar le loro persone, giacché procurato le materne sollecitudini
la loro colpa era tanto grave che della Chiesa, finché fatto uomo e
meritava castigo temporale e spi- raffermato in trono, tu abbi sem-
rituale. pre più a venerar colei per la
Dopo la morte dell' imperatrice quale fosti esaltato. Fa dunque di
Costanza, i consiglieri da lei depu- accogliere benignamente i nostri le-
tati a Federico II suo figlio, si ri- gati, perocché eglino saran tutti per
volsero ad Innocenzo III pregan- te, e mostreranno diligenti e sol-
si

dolo a proteggere il reame e 1' or- leciti in ogni commissione ed uffi-

fano principino, ed egli rispose con zio loro affidati ". Innocenzo III
una lettera diretta al fanciullo.» Il rivolse dunque allora ogni cura sua
Padre delle misericordie, il Dio alle cose della Sicilia e degli altri

d' ogni consolazione corregge e ca- dominii del suo pupillo, uè mai
stiga coloro ch'egli ama, ma dalla cessò dall' intendere all' onore del
correzione e dal castigo fa che ne re ed alla prosperità del regno. Ne
venga un frutto salutare. Per dar- die subito lumiuosa prova opponen-
tene una prova evidente, vedi che dosi con tutte le forze a Marco-
e^li ha deputato il suo vicario a valdo tornato di Germania con mi-
tuo tutore ; con l'abbondanza della ra d' impadronirsi della Sicilia, a-
sua grazia egli ha riparato la per- gognandone la corona, e produ-
dita del padre tuo con un padre ceudo un testamento d' Enrico VI
più degno, e in vece della madre che gli affidava la tutela del re
defunta, ti dà una madre migliore, pupillo e la reggenza dello stato.
quella cioè intorno al cui capo la Respinse colle armi quelle di Mar-
destra e la sinistra mano del Si- covaldo, lo scomunicò co' suoi a-
gnore si allacciano, secondo si leg- derenti, e concesse indulgenze a chi
ge ne'Cantici. Noi dunque, non solo combatteva contro di lui. Tra i

per debito del pastorale uffizio no- legati spediti dal Papa nel regno
stro, pel quale siamo obbligati ver- vi fu il cardinal Gregorio con pieni
so tutti e principalmente verso i poteri, siccome personaggio chiaro
pupilli e gli orfani, ma sì ancora per fermezza, prudenza e destrez-
per tua madre l'imperatrice Co- za, avendo più volte trattato gli

stanza, di gloriosa memoria , che affari della Chiesa romana in Si-


ti commise alla nostra tutela, e cilia. Marcovaldo si levò la ma-
perchè il reame
ap- di Sicilia schera, e per Corrado arcivescovo
partiene al patrimonio della Chie- di I\Iagonza fece offrire al Papa
sa, ci assumiamo di amarti e pro- quarantamila oncie d' oro doppio ,

teggerti, di provvedere con tutte canone feudale, i più estesi diritti


le forze nostre, se Dio ci aiuti, al- del papato in Sicilia, e di ricevere
1 onore e all' incremento della po- la corona dalle sue mani, solo che
234 INN I NN
non si opponesse a' suoi disegni , Cencio Savelli, uno delegati, affi-

olimi dosi a provare che Federico II dò Innocenzo 111 la direzione su-


non era altrimenti figlio degli im- prema dell'educazione di Federico
periali coniugi. Avendo Innocenzo li, ed il primo precettore sotto di
ili ributtato con orrore queste lui fu il vescovo di Catania. Frat-
proposi/ioni, Marcovaldo immaginò tanto la Germania co' suoi princi-
nuova perfidia e chiese di ricon- pi era divisa tra Ottone IV e
ciliarsi colla Chiesa, promettendo Filippo di Svevia, altri principi
con solenne giuramento obbedien- restando neutrali, considerando co-
za. Dubitando il Papa, non senza me vacante il trono imperiale; il

ragione, d'inganni, non avendo però primo colla morte dello zio Ric-
inai la Chiesa negato di aprir le cardo I provò danno, perchè alcu-
braccia ai figli suoi ravveduti, man- ni principi ch'erano della sua pas-
dò luttavolta tre cardinali legati a sarono alla parte dell'emulo, per
Veroli per ribenedirlo, con molte cui vide che a principale suo ap-
condizioni eh' egli mostra di
lece poggio nonche il gli restava
accettare, mentre tramava d'impa- Papa ond' è che sempre più si
;

dronirsi de' cardinali. Continuò le strinse a lui, promettendogli ogni


sue mene, ad usar il titolo di reg- cosa, e volle il suo assenso nel-
gente, e vuoisi che per tale il ri-
1' intendimento di sposarsi a Ma-
conoscesse Filippo di Svevia zio ria figlia del duca di Brabante.
del pupillo; senza più il Papa tor- Rispose Innocenzo Ill^all'arci vesco-
nò a scomunicarlo, ed egli passato vo di Colonia che gli avea parte-
in Sicilia trovò nuovo campo ai cipato l'elezione di Ottone IV, che
suoi sediziosi maneggi, e vi com- avrebbe con piacere contribuito al-
mise inaudite crudeltà e danni. la sua potenza, sperando che si
Per tante calamità consiglieri i sarebbe conservato divoto alla san-
del re nuovamente ricorsero ad In- ta Sede. Nel medesimo tempo rup-
nocenzo III. Questi scrisse a tutti pe il silenzio sul conto di Filippo
gli abitanti della Sicilia, di nuovo che non avea partecipato la sua
rammentò loro le vessazioni da essi elezione, scrivendo a tutti i prin-
provate per opera de' tedeschi e , cipi ecclesiastici e secolari di Ger-
siccome Marcovaldo voleva spogliar mania, quanto fosse necessaria la

Federico II del retaggio materno, concordia tra la Chiesa e l'impero,


ed erasi collegato co'sàraceni, gl'in- e di esser pronto a dispensar le

sito a combatterlo, promettendo loro grazie apostoliche a colui che a-


le grazie medesime concedute ai vesse in sé maggior numero di
crociati. Scrisse pure ai saraceni suffragi e il merito maggiore. Otto
stabiliti in Sicilia, a guardarsi bene giorni dopo la spedizione di tale
dalle promesse e minacce di Mar- lettera • partiva da Spira quella
covaldo , a non mostrarsi ingra- che Filippo Papa, scu-
scrisse al

ti ai favori dai re ad essi con- sandosi pregandolo


del ritardo e
ceduti, e ad aspettarsi dalla be- accogliere favorevolmente quanto i
nevolenza della santa Sede non so- legati pontificii gli avrebbero det-
lo la conservazione ma ben anco, to . In pari tempo molli princi-
l'ampliamone de' loro antichi privi- pi ecclesiastici e secolari scrissero
legi o consuetudini. Al cardinal ad Innocenzo III supplicandolo a
,

INN IH* a35


nou pregiudicare i diritti dell' im- che F ha unto secoudo la sua di-
pero, e che avrebbero accompagna- vinità essere maggiore di lui che
to Filippo a Roma per ricevervi fu unto secondo la sua umanità.
la corona imperiale. 11 re di Fran- Ond' è parimenti che il Signore
cia vi aggiunse una commendati- dà il nome di Cristi a' sacerdoti ,

zia, che Filippo a-


assicurandolo e quel di principi ai re. A que>ti
vrebbe stretto h'ga perpetua colla è dispensata la podestà in terra,
Chiesa. Prima di risolvere volle a quelli in cielo ; al re sui corpi,
Innocenzo 111 consultare il cardi- ai sacerdoti sulle anime. 11 sacer-
nal Corrado arcivescovo di Magou- dozio è altrettanto superiore al
za, che reduce dalla Palestina si principato, quanto l'anima è supe-
portò in Roma, sembrandogli 1' uo- riore al corpo. I principi sono co-
mo destinato a ristabilir la pace stituiti sulle provincie e i re sui
in Germania, di che in pieno con- reami ; ma Pietro va innanzi a
cistoro gliene die V incarico, e per tutti, tanto per 1' estensione, come
collega neir ambasceria Bonifazio per la plenitudine della podestà
marchese di Monferrato. Ritornato sua, perocché egli è il vicario di
Corrado in Germania, si convenne colui al quale appartiene la terra
che la controversia sarebbe giudi- F universo, con lutti quelli che
cata inappellabile dai principi ec- T abitano. Il sacerdozio precede
clesiastici e temporali nella dieta di altresì il principato nell'anzianità.
Boppart, pei quali Ottone IV cal- L' uno e F altro ebbero principio
dissimamente e colle più larghe al tempo del popolo di Dio; il
promesse implorò le raccomanda- sacerdozio istituito da Dio medesi-
zioni del Pontefice . Filippo in- mo, il principato carpito dagli uo-
viò pure a Roma i suoi deputati, mini. Dio disse aMosè, parlando
colla commissione di trattare ver- del sacerdozio: Lucerai Aronne
balmente col Papa. Questi li ac- e i suoi Jìgliuoli .... affinchè eser~
colse in un concistoro di cardinali, citino il mio sacerdozio.
11 Signo-

rivolse loro un' allocuzione a sta- re disse a Samuele, parlando del


bilire ancor lui la preminenza del principato Ascotta le parole di
:

sacerdozio sui re, allocuzione no- onesto popolo in tulio quello che
tabile, di cui sarà bene riferirne al- ei ti dice j perocché eglino han ri-
cuni paNsi. gettalo non te, via me. Alcuno di-
II Pontefice dopo d' essere sali- rà forse : Ma il princrpato è ben
Melchisedech e ad A-
lo sino a più antico fra' pagani, perchè Baal
bramo, per provare che il consa- fondò il suo regno in Assiria poco
crante sta sopra al consacrato, sog- dopo la costruzione della torre di
giunge. » Benché, secondo prescri- Babele. Allorasalite a Sem, a Noè,
ve la legge divina, i re e i sa- pur fino ad Abele. Se guardasi al
cerdoti ricevono del pari 1' unzio- modo in cui sacerdozio e princi-
ne, il sacerdote nondimeno è quel- pato continuarono a sussistere, si
lo che dà F unzione al re, e non vede che .fin dai tempi pili limoli
già il re al sacerdote, la qual co- v' ebbe chi si ribellò contro 1' uno
sa proverebbe senza più che quel- e contro F altro : contro il sacer-
lo è inferiore a questo. Ond' è dozio, Core, Datan, Abiron e i

che Gesù Cristo disse il Padre : suoi, che furono inghiottiti dalla
2 36 INN INN
terra e consumati dalle fiamme ; cenzo II, e Corrado III contro
contro il principato di Saul, David, Lotario II ; ma due i cattolici In-
non per protervia, ma per ordine nocenzo II e Lotario II trionfa-
di Dio; e a dispetto delle lunghe rono, perchè Innocenzo II coronò
persecuzioni di Saul, finì per vin- Lotario II; e i due scismatici A-
cere, perchè Dio era con lui. E nacleto II e Corrado III soggiac-
ora, perchè mai la ribellione con- quero, perchè la verità trionfa del-
tro il sacerdozio fu perdente, e vit- l' errore. Sotto il pontificato d' A-
toriosa contro il principato ? Que- lessandro III uno scisma divise la
$t' è in vero il supremo indizio di Chiesa, e l' impero rimase unito
un gran fatto, un simbolo per av- sotto Federico I. Quest' imperato-
ventura del tempo presente! Glie re, che non proteggeva altrimenti,
perchè, a dir nostro, la ribellione ma perseguitava la Chiesa, fomentò
contro il sacerdozio trovar non la discordia, e sostenne lo scisma-
poteva veruna assistenza, perchè il tico ; ma lo scisma fu abbattuto
sacerdozio fu insliluito da Dio, e, insieme con tutti quelli che Io ca-
il principato fu carpito dalle istan- gionarono; e ora la Chiesa, per
ze degli uomini. Il regno dopo la la grazia di Dio, è unita, laddove
morte di Salomone andò diviso, e 1' impero, per colpa de' suoi pec-
due tribù conservarono Gerusalem- cati, è Chiesa non
diviso. Ma la
me, la sede regale, il tempio e il procede verso I' impero come que-
sacerdozio. Geroboanjo divise pur sto ha proceduto verso la Chiesa.
esso il sacerdozio, edificò un tem- Ella si affligge per questa discordia,
pio Dei e
ai falsi instiliù sacerdo- e soprattutto non può patire di ve-
ti che non erano altrimenti della dere i principi macchiare il pro-
tribù di Levi. Che avvenne ? Men- prio nome, infamare il proprio
tr' egli se ne stava all' altare get- onore, e calpestar la libertà e la
tando incenso, accostatosi a lui il dignità loro. Già da un pezzo sot-
profeta, gli disse: Che il Signore topor doveasi questa controversia
sia quegli che parla, da questo H alla santa Sede, cui spetta il giu-
vedrete: ecco che V aliare si squarr dicare in prima ed ultima istanza,
cera e la cenere che vi è sopra si avendo essa e non altri trasferito
spanderà. Il re allora stese la ma- 1' impero d' oriente nell' occiden-
no, e gridò; Prendete costui! ma te, a lei appartenendo il concedere

la sua mano era già inaridita, la corona imperiale. Noi dunque


1' altare squarciavasi, e la cenere vi daremo udienza, leggeremo le
disperde vasi. Ecco di qual modo lettere. del vostro signore, e con-
castigò Dio la ribellione contro il sultati i nostri fratelli vi daremo.
sacerdozio ". risposta. Voglia Dio onnipotente
» Quanto accadde nell' antica ispirarci un giusto consiglio, e ri-

alleanza, accadde altresì nella nuo- velarci la volontà sua, acciò pro-
va. Per non andar cercando gli veder possiamo in questa causa per
esempi troppo lontano, il principa- la gloria sua e pel maggior bene
to e il sacerdozio erano al tempo della Chiesa e dell'impero". La
di Papa Innocenzo II e del re risposta, in sostanza^ era già data ;
Lotario II discordi fra loro. Fu poiché Innocenzo III, con profon-

innalzalo Anacleto II contro Inno- da cognizione della sacra Scrittura,


INH INN 23 7
nell' interpretarla avea dichiarato non ebbe effetto; il cardinale in-
ai deputati di Filippo la preminen- contrò miglior fortuna per termi-
za della Chiesa sull' impero, del nare i litigi tra Baldovino IX conte
sacerdozio sul principato, ed i suoi di Fiandra e Filippo Augusto, per
diritti sulla controversa elezione. la successione di Maria madre del
Innocenzo III spiegossi più chia- primo. A Riccardo I successe il
ramente ancora nella sua risposta suo fratello Giovanni, ma nel prin-
ai principi ecclesiastici e secolari del- cipe Arturo figlio del maggior fra-
la Germania, e fu secondo i desi- tello Geoffroy, trovò un competi-
derii di Ottone IV. Il Papa scris- tore che vantava miglior titolo di
se loro, di aver deliberato co' suoi lui al trono. Intanto giunse ia
fratelli i cardinali di santa Chiesa, Roma 1' ambasceria del re di Leo-
ed uomini di gran dottrina,
altri ne, ed i vescovi che ne facevano
sul grave
argomento, con aver parte supplicarono il Papa per
scrupolosamente esaminatele dispo- motivi gravissimi a sospendere le
sizioni degli elettori e i meriti de- leggi ecclesiastiche : però solo
egli
gli eletti. Egli scongiurò pertanto i mitigò in favore del popolo e iu
detti principi a non lasciarsi al- parte il rigore dell' interdetto, au-
lucinar da coloro, che mirano più torizzando la celebrazione de' divi-
al proprio, che al pubblico van- ni uffizi , senza permettere la se-
taggio; un principe non si elegge poltura in luogo sacro, salvo che
perchè favorisca il bene d' un so- per quei chierici che fossero pro-
lo, ma quello generale di tutti. prietari de' luoghi ove destinavano
Esternò il suo stupore come
poi tumularsi. La regina die alla luce
il Corrado, il quale vio-
cardinal un bambino, che fu s. Ferdinan-
lando la promessa fatta di nulla do III, e ad onta della scomunica
intraprendere circa 1' elezione sen- venne solennemente battezzato nel-
za prima informarne la santa Se- la cattedrale di Leone. JNegò quin-
de, avea sottoposto la questione di Innocenzo IH a Pietro II re
alla una die-
definitiva sentenza d' d' Aragona Bianca so-
di sposare
ta ; essere suo debito che nulla rella del re di Navarca e sua pa-
fosse fatto contro il bene della rente, benché avesse per iscopo un
Chiesa e dell'impero. Ottone IV giurato trattato di pace ; il Papa
comparve a Boppart, ma moltissi- dichiarò giuramento spergiuro
il

mi principi non v' intervennero, e disonesta promessa, che non era


onde la dieta rimase senza effetto ;
lecito osservare. Bendiè frate Rai-
ed Innocenzo HI se ne dolse col- neiio indusse il re di Castidia
o e
1* arcivescovo di Colonia, doman- d' Aragona ad una spedizione cou-
dandogli la relazione dello stato tro i saraceni, con gran conlento
delle cose. Intanto il partito di del Papa, questi non volle accon-
Filippo si accrebbe, e questo e sentire che senza 1' approvazione
1'
emulo si fecero delle scambievo- del suo popolo si servisse per ef-
li rappresaglie a travaglio dell' im- fettuarla di moneta alterata : cosi
pero. Innocenzo III resisteva alla prepo-
Per la morte di Riccardo I la tenza de' principi pel maggior be-
tregua conchiusa col re di Fran- ne de' popoli. Avendo il Papa spe-
cia dal cardinal Pietro di Capua dito due inviali pontificii al re di
a38 INN INN
Dioclca e di Dalmazia, essi cele- dere la preminenza; e che la Chie-
brando un concilio vi statuirono sa di Gerusalemme poteasi chia-
utilissimi canoni e discipline. I le- mare madre della fede, la romana
gati inviati all' imperatore Alessio madre de' fedeli, perchè fu costi-
III, giunti in Costantinopoli, ebbe- tuita sopra di loro per la premi-
ro da questi le seguenti risposte, nenza di dignità, non in ordine al
poco soddisfatto pel loro contegno tempo. Inoltre 1' imperatore sup-
acerbo, e pei veementi rimproveri plicò il Papa ad indurre il re di
del Papa. Quanto alla liberazione Cipro a riconoscere 1' alta sua si-
del santo Sepolcro ne favorirebbe gnoria sull' isola, volendo altrimen-
i tentativi se 1' impero sarà lascia- ti tentar la sorte dell' armi, ma
to illeso quanto all' unione delle
; non raggiunse 1' intento.
due Cbiese dichiarò che ognuna Rientrando nel grembo della
rinunziasse alle sue opinioni, tutti Chiesa gli armeni, il loro re Leo-
unendosi nella volontà di Dio; e ne il Grande si dichiarò vassallo
se le dottrine controverse si voles- dell'impero romano, ottenne la di-
sero sottomettere ad un concilio, gnità reale e da Innocenzo III un
la Chiesa greca v'interverrebbe. Il nominò re del Regno
legato che lo
patriarca di Gerusalemme lodò d'Armenia [Vedi). Il Papa si die-
1' ardente zelo del Papa per 1' li- de tutta la sollecitudine pel bene
mone., ma esternò il suo stupore spirituale degli armeni, e prese la
nel sentir chiamare la Chiesa ro- difesa di Raimondo principe latino
mana universale e madre di tutte d'Antiochia, come supremo protet-
le Chiese, e siccome egli credeva tore de' principi orfanelli. In que-
che la Chiesa di Gerusalemme fos- sto tempo fecero pure la loro sot-
se la vera madre, desiderò schiari- tomissione alla Chiesa i Bulgari
menti. Rispose il Papa all' im- ed i Vallachi (Vedi), il cui princi-
peratore: le riprensioni essere sta- pe Gioannicio o Caloianni avea
te fatte in senso esortatorio, co- domandato a Celestino III la co-
mechè il riprendere, giusta le pa- rona reale per ed un patriarca
sé,

iole dell' Apostolo, stia nei doveri pel suo paese. Accorse Innocenzo
del Pontefice. Se egli meglio ri- III a procurare aiuti ai nuovi cri-
fletterà, conoscerà corrergli dovere stiani di Livonia, ed alla nascente
di soccorrere il santo Sepolcro. Si chiesa di Riga, dando licenza ai
rallegrò per la disposizione che crociati di Palestina di portarsi a
mostrava all'unione consultandolo combattere i pagani di Livonia, e
nelle cose dubbie, e convenne sul- per tal difesa e propagazione del
la convocazione del concilio. Al vanselo confermò l'ordine militare
patriarca spiegò primato ponti- il della Spada, fondato per ciò da Al-
ficio da
Dio ; perchè si
istituito berto di Brema vescovo di Riga.
chiama universale la Chiesa roma- Sebbene da gran tempo innanzi la

na, siccome avente sotto di sé le Prussia aveva accolto alcuni mis-


altre tutte, che insieme ad essa sionari, però al novello impulso da-
compongono propriamente la Chiesa to da Innocenzo III si deve, che
universale o cattolica, quindi esse- l'evangelo predicatovi dal suo in-
re la romana quale parte princi- viato Cristiano monaco cistercien-
pale della medesima, e perciò go- se , cominciasse a gittarvi prò-
,

INN IN fi 239
fonde radici. La speranza di sem- essi è conceduto di praticar giuri-
pre più ampliare il regno del Si- dicamente tuttociò a cui sono dalla
gnore, rallegrò tanto il Pontefice, legge autorizzati, non si vuole tur-
che scrisse ai crociati di Costanti- bameli. Quantunque vogliano essi
nopoli come s. Pietro si adoperasse piuttosto perfidiar nella durezza dei
in ogni parte nell'uffizio suo di loro cuori, che intendere le predi-
pescatore delle anime. E in tutte zioni de' profeti e i misteri della
queste sollecitudini del Papa per loro legge, e imparare a conoscere
esercitare l'autorità sua nelle cose Gesù Cristo, nullameno hanno pur
di tutte le diverse contrade , nel essi diritto alla nostra protezione,
corroborare la concordia de' prin- onde noi loro concediamo per
la
cipi, conservare in tutti i regni la carità cristiana, ad esempio de' no-
riverenza alla santa Sede, egli ave- stri predecessori di beata memoria,

va sempre per principal fine di Calisto II, Eugenio III, Alessandro


adoperare tutte le forze della cri- III, Clemente III e Celestino IH.
stianità per riacquistare la Terra Non sia lecito dunque a nessuno
Santa. Sebbene la trista condizione cristiano di costringere un ebreo
de' regni principali ostasse all'effet- a battezzarsi, perocché chi è costret-
tuazione del grande intento
suo to non ha fede ; e s'essi vogliono
egli non si rimise mai dalla sua ricevere liberamente e pubblica-
instancabile attività. Compartì elogi mente il battesimo, nessuno osi far
ai cisterciensi , ai premonstratensi loro ingiurie. Niuu cristiano si at-
ed a parecchi altri ordini pel loro tenti di offenderli nella vita senza
virtuoso e pio tenore di vita , e una giuridica sentenza, né offen-
rinnovò la domanda delle contribu- derli nei beni, o mutar le loro an-
zioni agli ordini religiosi ed al cle- tiche consuetudini nei luoghi ove
ro di tutta la cristianità in aiuto dimorano. Non sia lecito molestarli
de' crociati, de' quali espose l'im- né con percosse ne con sassate in
minente pericolo siccome bersaglio mezzo alle loro feste, e meno an-
de' saraceni potenti. Gli arcivesco- cora obbligarli ad opere e servigi
vi furono abilitati a convertile in che eseguir possano in altri giorni.
limosine per Terra Santa le peni- Nessuno ardisca dare il guasto ai
tenze imposte, ed esortò gli uomi- loro cimiteri, né dissotterrar per de-
ni atti ad arrollarsi sotto i vessilli naro loro cadaveri, il tutto sotto
i

del Signore. Ma gli eccitamenti a pena di scomunica ". I capi della


pigliar la croce, per caldi e urgenti Chiesa non entrarono punto nelle
che fossero, non ebbero sempre l'ef- persecuzioni mosse a que' tempi
fetto desiderato, che anzi la non contro gl'israeliti e nelle oppres-
curanza ormai con che venivano sioni sotto le quali gemevano. In-
accolti era motivo a rinnovarli. nocenzo Il si mostrò per essi pie-
Nel pubblicare Innocenzo IH un no di benignità; Alessandro III fre-
breve relativo agli ebrei, li chia- nò l'animosità del popolo contro
mò testimoni viventi della fede cri- di loro, che facilmente traevalo a
stiana, » non esser quindi lecito al maltrattarli, e più tardi Gregorio
cristiano distruggerli, perchè gio- IX protestò altamente contro le
vano a impedirgli di scordarsi la violenze che i crociati esercitavano
cognizione della legge ; e poiché ad verso de' medesimi. Consimili senti-
,

a4o INI» 1NN


menti animarono s. Bernardo , i ve- altri colori, od in vece di essi al-

scovi più illustri, i pastori e i dottori cun segnale; provvide però che per
della Chiesa. All' incontro gli ebrei questo non venisse agli ebrei alcun
ora furono crudelmente persegui- danno, e per toglierli dal pericolo
tati dai principi e grandi signori, d'essere insultati, proibì agli ebrei
e ora talmente ricolmi di favore, mostrarsi in pubblico ne' giorni
che il clero dovette esserne scau- che la cristianità celebra la pas-
dalezzato, e quest'è il motivo che sione del Signore. Le ordinazioni
nascer fece negli ebrei stessi l'a- de' Pontefici, le loro concessioni o
mor della vendetta e la traco- restrizioni furono sempre umane ,

tanza che li trasse spesso ad a- non cosi fu il procedere di molti


zioni indegne. Innocenzo III pure principi, i quali non videro negli
alzò la voce contro le loro licenze^ ebrei che un mezzo a soddisfare
e rimproverò severamente i princi- la usando tal-
necessità di denaro,
pi che si servivano degli ebrei per volta modi V. Ebrei.
crudelissimi.
opprimere sudditi con uegozi usu-
i Incominciò l'anno 1200 con la
rai. Quindi proibì agli ebrei pi- guerra che i romani mossero a
gliar servi o nutrici fra' cristiani i Viterbo , i cui abitanti tenevano
ed a questi di prestar testimonian- assediato Vitorchiano ,
per le se-
za a favor loro ; vietò ai cristiani grete macchinazioni Gian Ra- di
la coabitazione cogli ebrei , sui nieri Pierleone già senatore di Ro-
quali prese altre provvidenze, ma ma, e di Giovanni Capocci, occulti
non potè correggerne 1' usura che nemici del Pontefice perchè eleg-
in essi perpetua vasi per la loro geva a suo grado il senatore ed
scaltrezza e protezione de' potenti. esercitava pienamente il dominio
Volendo il Papa che gli ebrei pa- sovrano. Innocenzo III inviò un
gassero le decime al vescovo dio- legato a Fermo ancora ricalcitran-
cesano, dichiarò la scomunica con- te contro l'autorità papale, e rice-
tro que' cristiani che trafficavano vette la sommissione di Fano, cui
con ebrei renitenti a pagarle. Proi- concesse la de' magi-
libera scelta
bì agli ebrei di vendere a' cristia- strati col pagamento d'annua con-

ni le parti delle bestie macellate tribuzione ; altrettanto ebbe luogo


che ad essi non era lecito mangia- con altre città ritornate all' obbe-
re, e gli avanzi del mosto nelle dienza della Chiesa. Altre all' in-
vendemmie. Ad onta di tutti que- contro negavano 1' annuo tributo
sti divieti il Papa dichiarò essere e guerreggiavano tra loro ; a tutto
grato al Signore di veder che il provvide Innocenzo III amante del
popolo d' Israele trovava urf asilo ristabilimento dell' ordine e della
negli stati de'principi cristiani, per- giustizia. I seguaci di Marco valdo
chè e Giuda ed Israello devono continuando a guerreggiare contro
un giorno pur essi salvarsi. Ap- l'abbate diMontecassino , e medi-
provò che gli ebrei, secondo 1' uso tando assalire gli stati di Federico
antico, dovessero portare un abito II, il Papa assoldò gente, e 1' af-
diverso per distinguersi dai cristia- fidò al comando di Jacopo suo cu-
ni secondo le varie costumanze dei gino maresciallo della Chiesa ro-
luoghi come un
, mantello rosso mana. In Roma si condusse Gual-
ovvero un berrettino giallo o di tieri di Brienna per vendicare il
, ,

INN INN 241


principato di Tarauto e la contea re di Ungheria, ripudiò la sua mo-
di Lecce dati da Enrico VI a Tan- glie Adelaide de' margravi di Mis-
credi, di cui avea sposato la figlia nia, colla quale avea vissuto venti
Albina. Riconosciutasi da Innocen- anni con prole d'ambo i sessi. La
zo HI la giustizia di tali diritti ripudiata vedendosi non ascoltata
ne restò spaventato il cancelliere dal congresso de' prelati del regno
Gualtieri vescovo di Troia, princi- che dichiarò il suo divorzio, ricorse
pal nemico della famiglia di Tan- al giudice supremo Innocenzo III,
credi, e tentò di sollevar i messi- e sottopose a lui le proprie ragio-
nesi favorevoli a Marcovaldo con- ni, che ne affidò l'esame all' arci-
tro Papa. Cou l'aiuto di Ma-
il vescovo di Maddeburgo. Non ce-
gatilo emiro de' saraceni Marco- , dendo Primislao alle esortazioni di

valdo occupò varie città ed otten- Filippo a riprendere la moglie

ne il titolo di guardiano del re e questo lo dichiarò decaduto dal


del suo palazzo. Mentre stava per principato e ne investì il nipote
cadere Palermo, giunse a salvarlo onde il re fece alleanza con Otto-
l'esercito pontificio col maresciallo ne IV, il quale però a cagione di
ed il legato, che sbaragliò compiu- quella fatta con Filippo Augusto
tamente il nemico con immenso dal suo zio Giovanni re d' Inghil-

bottino, in un agli arredi di Mar- terra, di questi perdette l' appog-


covaldo ed il testamento di Enri- gio. Tale accordo dispiacque al
co VI. Monreale fu presa, l'emiro Papa che dal suo legato in Fran-
vi perdette lavita, ed i pisani col- cia lo fece dichiarare nullo ed in-
legati Marcovaldo quasi tutti vi
di giusto, e querelossi col re inglese
perirono. Grato il re alla prodezza che operava contro le disposizioni
del maresciallo, con diploma gli del defunto Riccardo I, colpa che
diede in feudo il contado d'An- il capo della Chiesa doveva preve-

dria; il Papa premiò le soldatesche, nire. In questo medesimo anno le


ed il cancelliere procurò accomo- due parti contendenti il trono im-
dare le cose sue facendo mostra periale tentarono la sorte delle ar-
di affetto pel re , acciò il legato mi in Sassonia. Innocenzo HI in
partisse. Quindi il cancelliere sen- mezzo alle proteste d' imparzialità,
za curarsi della scomunica da lui non potè celare l'inclinazione sua
stesso pronunziata contro Marco- per Ottone IV e vedendo colla
,

valdo, lo ammise tra'consiglieri e morte di Corrado svanita ogni spe-


accomunò con esso il governo del ranza di terminar la contesa in
reguo, ciò che altamente riprovò via pacifica, stimò essere venuto il
il Pontefice. Intanto in Germania tempo di apertamente dichiarare
era morto l'arcivescovo di Magon- qual fosse colui che la Chiesa in-
za, ed il capitolo della cattedrale tendeva riconoscere per suo pro-
diviso in due parti elesse due ar- tettore. A tale effetto dipoi Inno-
civescovi ,
gli adereuti di Filippo cenzo III elesse a suo legato in
Leopoldo, quelli di Ottone IV Si- Germania il cardinal Guido Pare,
gifredo, ma il primo s' impadronì col carico di pubblicare che la
di Magouza. san la Sede riconosceva Ottone IV
Il re di Boemia Primislao, per qual re de' romani, con bolla che
sposare Costanza figlia di Cela III racchiudeva l'esame delle tre ele-
VOL. XXXV. 16
242 INN INN
zioni, cioè del fanciullo Federico II favore a lui. Conchiuse il Ponte-
re di Sicilia, di Filippo e di Ottone fice stimare inutile insistere perchè
IV- In essa il Papa si spiegò ca- il pupillo ottenga di presente la
tegoricamente, riconobbe in parte corona; rifiutar Filippo, disposti
legale l' elezione di Federico II ,
a fargli opposizione perchè non
ma inammissibile perchè questi in- usurpi l'impero; concedere al le-

capace a tutto per sua fanciul- la gato commissione di persuadere i

lezza, non potersi l'impero gover- principi a congiungere i loro suf-


nare per un procuratore, non con- fragi sur un uomo atto all' impe-
venire alla dignità dell'impero e ro, o rimettere l'elezione al giuri-
agli uffizi dell' imperatore riguar- dico o arbitrale giudizio del Papa,
dato non solo come governatore e e non piacendo loro alcuno di tali
capitano supremo, ma reggitore de- espedienti, dovere la santa Sede
gli affari interni e supremo legis- dichiararsi per Ottone IV, ricono-
latore e difensore della cristianità, scerlo re de' romani e chiamarlo
ond' essere permesso di provvedere a Roma per ricevervi la corona
in altra guisa agl'interessi dell'im- imperiale. Tale fu il partito preso
pero ; non conve-
elezione inoltre da Innocenzo III sull' elezione del
niente, perchè reame di Sicilia
il re de' romani, tanto più animoso
verrebbe unito all'impero con pre- e magnanimo siccome senza verini
giudizio della Chiesa. Quanto a Fi- appoggio di forza materiale, ma
lippo dichiarò l'elezione sua sem- solo penetrato e mosso dalla co-
brare valida anche pel maggior scienza del suo diritto e del suo
numero e qualità degli elettori, dovere, e dagli interessi della Chie-
ma essendo egli scomunicato da sa, sostenuto da quell'energia mo-

Celestino III come invasore del pa- rale che viene dalla certezza d' o-
trimonio di s. Pietro , non esser perare per un ordine di cose su-
valida l'assoluzione del vescovo di periori.
Sutri, comprendersi nella scomuni- Innocenzo III profondamente af-

ca fulminata contro Marcovaldo e flitto dall'ostinazione del re di Fran-


suoi aderenti; non convenirsi per cia dimentico dell'infelice ripudia-
non sembrare passar l'impero per ta sposa, scrisse al clero di Fran-
eredità, per essere persecutore e cia avvisandolo che il legato dove-
discendente di persecutori , affati- va tornare ad ammonire il re, per
candosi ancora di travagliar la Chie- quindi fulminar l'interdetto. Pertan-
sa per opera di Marcovaldo ed al- to gli comandò in nome di Dio
tri, e di carpire il reame di Sici- onnipotente, del Padre, del Figliuo-
lia; e volere quindi attraversare le lo e dello Spirito Santo, per la ple-

sue violenze prima che si facessero nitudine de'ss. apostoli Pietro e Pao-
maggiori. Parlando di Ottone IV, lo, e in virtù dell'obbedienza che
la sua elezione sebbene venne fatta gli doveva, di conformarsi alla sen-
dal minor numero, doversi però tenza, con astenersi da ogui mini-
contar la maggioranza non secondo stero ecclesiastico, sotto pena di per-
il numero ma secondo il merito, dere dignità ed uffizi. Ma né le ri-
essere divoto alla santa Sede come mostranze e le minacci* del cardi-
gli avi suoi, e parere conveniente nal Pietro, né iconsigli che al re

ed utile di concedere il pontifìcio diede il suo clero di rimuovere da


,

INN INN i43


Se e dal reame la rigorosa senten- ei far dovesse, e n'ebbe in rispo-
za che gli sovrastava, valsero pun- sta : » Obbedire al santo Padre,
to a liberarlo dai vezzi di Agnese. allontanare Agnese, e ripigliare In-
Allora il cardinale adunò un conci- gelburga ". Il re mandò a Roma
lio a Dijon, e non ostante l'appella- un'altra ambasceria, pregando istan-
zione invocata dal re per Roma, pro- temente la remozione dell'interdet-
nunziò l'interdetto su tutti gli sta- to, ed esame delle sue obbiezioni;

ti del re di Francia, finché Filippo Agnese vi unì le sue suppliche,


Augusto non troncasse il suo adul- mostrò i figli suoi, protestando non
terio, e poscia lo pubblicò nel conci- essere sedotta dallo splendore della
lio di Vienna. 1 vescovi, tranne l'e- corona, ma si di cuore affezionata
letto di Bourges e il vescovo di Au- a Filippo. Il Papa rimase inflessi-

xerres, obbedirono, e tutta la Fran- bile, siccome ligio al proprio do-


cia fu priva del divin servigio, on- vere, né prieghi o minacce vale-
de lo sdegno del re scoppiò con vano a smuoverlo. Questa è la
furore contro tutto il chiericato; né sacerdotale fermezza the mantenne
meglio fu trattata Ingelburga che l'autorità del cristianesimo in oc-
dal monastero ove viveva alle ora- cidente, che confermò la salutare
zioni e alle opere di pietà, venne dominazione universale della san-
tratta dura prigione nella roc-
in ta Sede, e collocò dessa sopra i

ca di Etampes. Accecato dalla rab- troni dei unicamente per la


re,

bia, Filippo Augusto oppresse il po- vittoriosa potenza d'un supremo


polo con esorbitanti imposizioni pensiero comune ai più magnani-
dandone in appalto la riscossione mi sommi Pontefici.
agli ebrei. I baroni quindi si ar- Filippo si sottomise, onde Inno-
marono, e i servitori del re non cenzo III inviò per legato il suo
vollero più servirlo e lo fuggivano cugino e confidente cardinal Otta-
come un uomo a cui l'Onnipo- viano Conti vescovo d'Ostia, già
tente avea levato la grazia sua. Non- conosciuto in Francia, e che van-
dimeno Innocenzo III ancor non tava parentela col re. Il Papa esi-

avea posto in opera il castigo più. gette risarcimento dei danni al cle-
rigoroso, quello di scomunicare il ro, esilio dal reame della concubi-
re ed Agnese in persona, ciò che il re na, e solenne reintegrazione della
assai temeva, per cui giunse ad escla- regina, con giuramento del re che
mare: » Fortunato il Saladino che non sarebbesi più da lei separato
non ha Papi "! Filippo Augusto senza un giudizio della Chiesa. Il
non seppe più a lungo resistere, e cardinal Giovanni Colonna ebbe
mandò alcuni preti e cavalieri al commissione d'accompagnar il le-
Papa, ma inutilmente gli conven- ; gato e di coadiuvarlo. Il loro in-
ne lasciar la donna ch'egli amava gresso in Francia per le dimostra-
con tutto il cuore, eh' egli nomi- zioni del popolo fu trionfante, ed
nò fin anco io mezzo alle agonie il re per guadagnarli li accolse a
della morte, e ripigliar colei per Sens con tutti i segni di riveren-
la qualeprovava uu' insuperabile za e d'affetto, promettendo colle
avversione. Convocò i prelati e si- lagrime agli occhi di sottomettersi
gnori del regno per deliberare con agli ordini del santo Padre; rico-
essi, il re domandò loro che cosa nobbe non senza ripugnanza In-
244 INN INN
gelburga per sua sposa e regina ciso in punto di diritto, ciò che pur
di Francia, e come tale un cava- scrisse al re di Danimarca eccitan-
liere giurò in suo nome l'avrebbe dolo a patrocinar la sorella. Il Pa-
trattata. Cosi terminò il lugubre pa ripigliò il legato pel suo pro-
e funesto interdetto, cui successe il cedere biasimato da molti, invi-
giubilo universale e la consolazio- tandolo a fare rimostranze perchè
ne de'prelati pel ristabilito culto. la regina fosse trattata meglio e
Il re inoltre acconsenti separarsi dal re da marito, ed a questi scris-
da Agnese, e non potendo farla se con pari zelo ed energia; indi
partire dal regno, essendo prossima punì quei prelati che non aveva-
al parto, la mandò nell'ameno ca- no osservato l' interdetto. Il lega-
stello di Poissy; ma né prieghi, to avea pure l'incarico d'indurre
né persuasioni poterono indurlo a alla pace la Francia e l'Inghilter-
vivere con Ingelburga da marito, ra per muoverle ad una crociata,
che anzi persistette nella sua do- ma dessa al suo arrivo era stata
manda di divorzio, allegando il conchiusa con dispiacere del Papa,
vicino grado della parentela. Il perchè il re inglese erasi obbliga-
legato dunque assegnò uno spazio to negar soccorsi al nipote Ot-
di sei mesi, sei giorni e sei ore tone IV. Essendosi il cardinal le-
per giudicar la causa a Soissons, gato di proposito applicato alla
dandone notizia al re di Danimar- guerra di Terra Santa, Baldovino
ca fratello d' Ingelburga e all'arci- IX conte di Fiandra prese la cro-
vescovo di Lund, affinchè potesse- ce siccome divoto alla Chiesa, e
ro mandare i difensori della regi- fu imitato dalla nobiltà fiammin-
na. Pentito il re di quanto avea ga, da molti signori francesi ed
fatto per quietare il male umore inglesi. Innocenzo III vedendo fi-
del popolo, fece ricondurre Ingel- nalmente appressarsi l' istante del-
burga ad Etampes, ma trattata con l'effettuazione de'suoi desideri! più
onori regi, e poco dopo con molta cari, scrisse lettere in tutte le par-
sorveglianza e pochi riguardi. La ti, onde infiammare gli animi ad
regina se ne dolse col Papa, la- accrescere il numero de'combatten-
gnandosi pure del legato troppo ti, col premio della remissione del-
condiscendente al re, coll'aver per- le penitenze dovute ai loro pecca-
messo nella formola per la quale ti, anche a quelli che senza parti-

Filippo obbligavasi a ripigliarla re vi contribuivano secondo le pro-


quale sposa o regina, le parole, per prie forze.
sette mesi, e di aver intromesso Nel 1201 il conte Gualtieri di
nel giuramento la clausola di non Brienna, coll'esercito condotto da
abbandonarla senza un giudizio del- Francia e gli aiuti ricevuti dal
la Chiesa. Innocenzo III ne rima- Papa, si portò in Sicilia a ricupe-
se sbalordito, le promise assisten- rare le signorie di ragione della
za, e l'esortò ad orare e confidare moglie, ove Marcovaldo e il can-
in Dio, invitandola a far assumere celliere eransi divisa l'autorità e
al fratello provando la
la difesa, tutto il potere, quando avvedutisi
falsità dell'addotta parentela ; non dei reciproci inganni divennero fie-

avendo potuto ributtar la doman- ri nemici ; e Gualtieri quanto co-


da del re, perchè l'affare sia de- raggioso altrettanto prudente, s'im-
INN INN *45
padroni di quasi tu Ito il princi- rava l'elezione d'Ottone IV, pro-
pato di Taranto. Per le iniquità clamò pubblicamente a nome di
sue il «comunicato
cancelliere fu Innocenzo III, Ottone IV re dei
e privato delle chiese di Troia e romani e sempre augusto, minac-
Palermo, e d'ogni autorità nel re- ciando di scomunica chiunque a
gno. Scrisse quindi Innocenzo III lui si opponesse ; i principi presen-
lettere encicliche ai vescovi e prin- ti, aderenti del re, ringraziarono
cipi secolari Germania, lagnan-
di Dio e il Pontefice mandando gri-
dosi del lungo temporeggiare sul da di gioia. Accorgendosi il legato
grave affare dell'impero; e con una che la podestà del re posava sopra
lettera riconobbe Ottone IV per mal ferme fondamenta, rinnovò la
re de' romani, ordinando che gli medesima solennità nell'adunanza
fossero resi gli onori e l'obbedienza di Corbey. Portatisi poscia i lega-
a un re dovuti. Adempito poi che tia Maestricht, alla presenza d'una
egli abbia quanto il dovere co- moltitudine di principi e signori
manda, riceverà dalle sue mani confermarono lo sposalizio tra Ot-
la corona del sacro romano impe- tone IV e la figlia del duca di
ro, ed insieme la dignità suprema Brabante, pubblicando la dispensa
di principe temporale. A molti prin- pontificia. Tutti giurarono ricono-
cipi tedeschi particolarmente scrisse scerlo, e il duca adottò per figliuo-
il Pontefice perchè favorissero Ot- lo il genero ed invitò a seguirlo
tone IV, promettendo riconoscenza con tutte le forze chi volesse esse-
e rigore secondo il contegno che re suo amico e parente, onde i
avrebbero tenuto ; a quelli che a- conti di Loo e di Gueldria ab-
veano abbandonato Filippo testifi- bandonarono Filippo. I legati pas-
cò la sua soddisfazione. Inoltre in- sati a Bringen, ivi il cardinal Gui-
vitò tutti i prelati Germania
di do convocò i principi per la terza
a sottomettersi con umiltà e buon ed ultima con pena di sos-
volta,
animo agli ordini del cardinal le- pensione e di scomunica a chi non
gato per accomodar le cose; e pro- interveniva, ed ivi pure proclamò
curò ancora guadagnare ad Otto- Ottone IV re de' romani. Questi
ne IV lo stesso re di Francia e fece conoscere alPapa la sua im-
quello d'Inghilterra. Giunto il car- mensa gratitudine per la pruden-
dinalGuido col suo compagno in za ed alacrità usate dal cardinale
Germania, ed unitosi loro il car- Guido.
dinal Ottaviano, in Aquisgrana fu- Filippo pubblicamente si laguò
rono ricevuti con gioia da Ottone del Papa, averlo contrario perchè
IV, il quale a Neusz alla loro pre- non gli domandò liceuza di regnare,
senza fece un solenne giuramento e che sarebbe finita la libertà ger-
in difesa del Papa e della santa manica se un imperatore non po-
Sede, e loro diritti e dominii. Sol- tesse essere eletto senza il pontifi-
lecitato il cardinal Guido dagli a- cio consenso. Scomunicati ch'ebbe il

derenti del re a non differir piò cardinal Guido di lui partigiani,


i

oltre la sua missione, congregò i questi in gran numero e potentissimi,


principi astanti in Colonia, e pre- in Bamberga protestarono contro le
sentando loro la lettera del santo pretensioni di Roma, e indirizzaro-
Padre, con la quale valida dichia- no gravissime rimostranze al Pon«
246 INN INN
tefice contro Y operato del cardi- rata, per avere primo rapito Isa-
il

nal Guido, che avea fatto da elet- bella ereditiera d' Angouléme. Quan-
tore e da giudice dell' elezione to alle dispute sul matrimonio del
del capo dell' impero ; aver essi re di Francia, moltissime persone
unanimamente Filippo re dei
eletto si raccolsero in Poissons, oltre \\

romani sempre augusto, promet- cardinal Ottaviano, il re, la regi-


tere per obbedienza a Dio e
lui na, i vescovi, e ragguardevoli per-
alla santaSede di cui sarà valo- sonaggi mandati da Canuto VI
roso difensore, ed a cui non gli re di Danimarca per difender la
avrebbe a suo tempo negato la causa della sorella. Aperto il con-
grazia della sacra unzione. In vece cilio, il re domandò lo scioglimento
Innocenzo III ricolmò d' elogi il del suo matrimonio, per causa di
cardinal legato e i suoi compagni, prossimità nel grado di parentela.
confortandolo a collegar sempre più Gli avvocati danesi risposero a fa-

strettamente i partigiani ad Otto- vore della regina, ed appellarono


ne IV. Per chiuder poi la bocca al Papa non avendo fiducia nel
a coloro i quali si immaginavano cardinale cugino del re. Soprag-
che il Papa volesse far forza alla giunto a Soissons il cardinal Gio-
ripetè che
loro libertà di suffragio, vanni Colonna, si ricominciarono le

la santaSede nuli' altro più desi- dispute : dieci vescovi e molti più
derava che di veder appunto que- abbati parlarono a favore d' In-
sta libertà sciolta da ogni impedi- gelburga, e gli avvocati del re con
mento ed intrigo. E in fatti il Pa- fiorita eloquenza e ragioni sottilis-
pa non elesse già, ma solo conces- sime. Erano passate più settimane
se la preferenza a colui che fu in prove e disputazioni, quando
eletto dalla maggioranza, e legitti- un ignoto chierichetto uscì dalla
mamente coronato perchè ; la san- moltitudine, e chiese modestamen-
ta Sede ha obbligo di dar la co- te licenza di parlare. Il re gliela
rona imperiale a quello eh' ebbe le- concesse, ed egli destò 1' ammira-
gittimamente la corona reale, e solo zione di tutti con un improvvisato
rifiutò un principe che voleva ren- e caldo discorso pieno di dottrina
dere la corona ereditaria. Poscia s'a- e di chiarezza, nel quale si fece a
doperò Innocenzo III a raffermar difendere 1' innocenza oppressa, e
Y indole irresoluta d' Ottone IV ; fu riguardalo come un inviato dal
scrisse lettere gratulatorie ai prin- cielo, perchè i diritti della dere-
cipi ecclesiastici e secolari che 1'
a- litta principessa si tenevano per
ìutavano, e con termini risentiti a perduti a fronte della forza. Quan-
diversi prelati contrari al re, invi- do il cardinal Giovanni era per
tandoli a sostenerlo senza aver ri- pronunziar la sentenza, Filippo
guardo al giuramento prestato a Augusto forse trapelandola contra-
Filippo. Non andò guari che il ria, con gran stupore di tutti di-
re a" Inghilterra portandosi in Pa- chiarò essere pronto a riconoscere
Filippo Augusto, che non sa-
rigi, Ingelburga per propria sposa, ed
peva distaccarsi da Filippo di Sve- acconsentire a non più separarsi
zia, 1' indusse a promettergli di da lei. Indi a cavallo si portò a
non dar soccorsi al nipote. La con- prenderla dove dimorava, e la pre-
cordia tra i due re ebbe corta du- se in groppa dietro a sé, affinchè
INN INN 247
ognuno fosse testimonio della ri- di grandissima riputazione, parente
conciliazione, ed uscì dalla città dell' imperatore greco, onde si fe-
senza prender commiato da nessu- cero a lui compagni altri grandi
no. Il concilio si sciolse, il cardinal signori. Presso il marchese suo cu-
Giovanni partì, restò il cardinal gino erasi ricoverato Alessio figlio
Ottaviano, ed allora il re fece di dell' imperatore Isacco II, balzato
nuovo chiudere la regina nell' an- dal trono di Costantinopoli da A-
tico castello. Agnese di Merania lessio III suo zio. Essendo il prin-
morì, il re la fece seppellire a cipe bizantino cognato di Filippo
Mantes nella chiesa di s. Corenzio, di Svevia, questi lo raccomandò a
ed onorò la sua memoria colla Bonifazio per procurare coli' aiuto
fondazione d' un' abbazia per cen- de' crociati di collocarlo sul trono
toventi monache: a sue istanze il come legittimo erede. Quando pe-
Papa legittimò i loro figli Filippo rò il marchese si condusse in Ro-
e Maria con breve dato da Ana- ma parlò di Alessio al Papa, ma
gni, con la clausola che tal con- questi non sembrò favorevole, vo-
cessione nulla innoverebbe quanto lendo egli, come i suoi predecesso-
alla già sentenziata nullità del ma- ri, che la crociata fosse in tutta
trimonio. la purezza sua, e unicamente per
Mentre la possente repubblica la liberazione del santo Sepolcro.
di Venezia trovavasi piena di ri- Frattanto Innocenzo III, ad onta
sentimento alle ingiurie fatte dal- della piena autorità che la sua
l' impero greco e n' era doge , parola esercitava sopra tutte le co-
Enrico Dandolo, quanto celebre se della cristianità, non potè come
per gloriose azioni, altrettanto im- principe temporale godere di sta-
placabile nemico de' greci, per es- bile quiete nella città sua capitale ;

sere stato orbato dall' imperatore tanto da far credere che mentre la
essendo ambasciatore a Costantino- cristianità tutta lo venerava qual
poli, giunsero a Venezia i depu- capo spirituale, Roma altro in lui
tati de' crociati francesi. Questi non vedesse che un capo tempo-
domandarono ai veneti aiuti pel rale, la cui potestà tanto avea di
conquisto di Gerusalemme, e Y ot- fiacchezza più nel centro da cui
tennero, associandosi pure a loro operava, quanto avea più, di forza
nella sacra guerra. Fu invocato e di riputazione al di fuori. Non
1' assenso d' Innocenzo III, che lo solo con Y equità e con fermo ca-
die tutto contento ; ma quasi aves- rattere procurò farsi stimare dal
se preveduto gli eccessi che acca- popolo e dai nobili, ma cercò di
der dovevano, raccomandò ai ero» guadagnarli colle paterne sue cu-
ciati francesi e veneti di non fare re e beneficenze. Nella primavera
nella spedizione alcun danno ai del 1202 sovrastando a Roma per
popoli cristiani, e se trovassero op- la carestia la fame, egli tosto ac-
posizioni nulla facessero senza il corse da Anagni, ove si trovava, alla
consiglio del legato, condizione che metropoli, e invigilò perchè i bi-
i veneti non accettarono. In Sois- sognosi fossero provveduti. A colo-
sons venne eletto in capo supre- ro che si vergognavano di mendi-
mo della crociata Bonifazio mar- care, ogni settimana fece giungere
chese di Monferrato, personaggio segrete limosino ; ai mendicanti poi,
248 INN INN
che sommavano ad ottomila, fece le loro torri e poi li fece uscire
ogni giorno distribuire pane, altri di città, facendo abbattere la tor-
nutrendone negli ospizi de' poveri, re degli Orsini. Questi profittando
spendendo grossissime somme in dell' uccisione di Tebaldo degli Od-
beneficenze; ed eccitò a fare al- di suocero di Romano, tornarono
trettanto gli altri, onde il popolo in Roma e sollevando il popolo
fu salvato dalla fame. Ma se que- s' impadronirono delle torri de' lo-
ste opere cattivavano ad Innocen- ro avversari già occupate dal se-
zo III 1' amore de' romani , non natore, e le raserò al suolo. Que-
riuscivano a frenar le inclinazioni sto avvenimento fece ripullulare gli
di coloro che nelle civili discordie antichi germi della discordia, e
si confidavano di poter soddisfare perchè nel bollore delle passioni
la loro ambizione e le loro priva- facilmente si perde la memoria dei
te e ree passioni. I nemici della benefizi, i romani si fecero subor-
pubblica quiete non tralasciarono nare dai nemici del Papa.
di profittar d' ogni circostanza per Continuando Gualtieri suoi bril- i

sollevar il popolo, e vi voleva lat- lanti successi, volendo Innocenzo


ta la persuasiva eloquenza del Pon- III testimoniargli il favor suo, man-
tefice perchè non si levasse a ru- dò in Puglia Jacopo maresciallo
more, e gli riuscì di conchiudere suo zio e gli elesse ambedue reggi-
un accordo tra' magistrati di Ro- tori di questa provincia e della
ma e i viterbesi, i quali obbliga- Terra di Lavoro; poscia destinò
ronsi a restituire alla basilica va- Gualtieri a passare in Sicilia per
ticana le porte di bronzo, e gli raffrenare Marcovaldo che se n'e-
atlanti di egual materia che soste- ra reso padrone, come del palaz-
nevano la pila dell' acqua santa, zo Federico II, di cui
reale e di
da loro tolti a tempo di Federico forse se ne sarebbe disfatto per i-
I. Quindi i nipoti di Celestino III sgombrarsi la via al trono, qualora
della casa Orsini, che si erano ar- non lo avesse trattenuto il timore
ricchiti coi beni della Chiesa, in- di vedervi ascendere Gualtieri. Po-
sorsero contro gli Scotti, famiglia co dopo Marcovaldo morì, ed In-
da cui discendeva la madre del nocenzo III raddoppiò le cure in
Papa. Neil' ardore dell' estate es- vantaggio del regno e del pupillo,
sendo passato Innocenzo III a Su- che destinò sposare ad una figlia
biaco ed a Velletri, i suoi nemici del re d'Aragona. Dalla Germania
profittandone calarono d' improvvi- il cardinal Guido mandò il suo
so su Romano Scotti e sui figli compagno ad informare il Papa
di Giovanni Oddo cugini del Pa- del risultato di sue pratiche, men-
pa, e li cacciarono con tutti i loro tre i principi aderenti a Filippo
famigliari. Frettolosamente ritornò spedirono pure inviati a Roma,
in Roma il Papa e costrinse gli accolti benignamente e favoriti con
Orsini alla pace. Il senatore Pan- grazie da Innocenzo III, volendo
dolfo della Suburra, benché aderis- così mostrare che egli sapeva se-
se alle parti d' Innocenzo III, in parare gli uomini dalle cose. Ri-
virtù di sua giurisdizione obbligò spose ad essi che oppugnavano non
le parti a giurare obbedienza pure dover il legato far le parti di elet-
a' suoi decreti, prese in consegua tore, né pronunziar sentenza in
INN
assenza delle parti, che dovevano erano i naturali difensori della
ammettere risiedere nel Papa l'au- Sede apostolica, dovendo per essa
torità di esaminar qual sia la per- anco esporsi a pericoli e persecu-
sona promossa alla dignità impe- zioni. In tempo Corrado
questo
riale, poiché dalle mani pontificie vescovo Virzburgo fu ucciso
di
dovea ricevere l'unzione e la coro- per vendetta ; e Giovanni re d'In-
na. » Supponiamo che principi i ghilterra con Canuto VI re di
non fossero stati discordi, ma sì Danimarca dichiararono per Ot-
tutti unanimi ad eleggere uno spo- tone IV.
gliatore dei beni della Chiesa, uno Mentre l'Inghilterra, per colpa
scomunicato, un tiranno, un for- del re assassino del nipote Arturo,
sennato, un eretico, un pagano, po- era in preda ora agli assalti de'nemici
tremmo noi essere costretti a con- ed ora alle perturbazioni interne,
sacrale e incoronare un re di que- la godendo di sufficiente
Scozia
sta fatta? No certamente. Il legato quiete, il pio re Guglielmo fece
aver solo fatto gli uffizi di relato- prestare omaggio ad Alessandro II
re, e che le prerogative de' princi- suo figlio, cui il Papa mandò un
pi si ridurrebl>ero al niente se legato con donativi. A questo tem-
l'impero fosse fatto di ragione e- po furono coronate dall'esito desi-
reditaria. Esortare i principi, senza derato le pratiche d'Innocenzo III
lasciarsi trattenere dal giuramento con Caloianni principe de'bulgari
prestato,ad abbracciar la parte di e de'vallachi, il quale domandò al
Ottone , IV
e in contraccambio Papa la reale corona, come suoi
i

noi vi concederemo la nostra be- predecessori aveano ricevuto dalla


nevolenza ". Quindi diverse esor- Chiesa romana, alla quale dichia-
tazioni ragionate fece al re di rava la sua obbedienza, onde In-
Francia, per convincerlo essergli nocenzo III gli spedì un legato
utile per Ottone IV.
dichiararsi col pallio per l'arcivescovo. Poco
Le che Innocenzo III
contrarietà dopo ricevette il Pontefice nuove
incontrava altro non facevano che dichiarazioni di Leone re d'Arme-
renderlo più fermo e irremovibile nia di divozione alla santa Sede,
ne' suoi proponimenti questa fu : e concesse all'arcivescovo di Sis suo
sempre la qualità de'grandi uomi- cancelliere il pallio che avea do-
ni. Il legato tra i due eletti alla mandato a mezzo d' un legato.
sede di Magonza, preferì Sigefredo Sempre più crescendo in occidente
che recossi in Roma a prendere il ardore per la crociata, il Papa
pallio, guadagnandosi l'affezione del nominò a ledati della medesima
Papa per le sue qualità ; mentre il cardinal Soffredo o sia Goffredo
le pratiche del legato a favor di Gaetani che dal titolo di s. Pri-
Ottone IV coi vescovi di Germa- sca era passato a quello di s. Pras-
nia andarono fallite, non cedendo sede, ed il cardinal Pietro del titolo
ne alle care7ze né alle minacce, di s. Marcello con corrispondente
e molti manifestarono scopertamen- autorità, esortandoli a preceder l'e-

te la loro simpatia per Filippo. sercito delSignore ed a mantenere


Innocenzo HI non lasciò impuni- la concordia e la pace. Una gran
ti i disprezzi e gì' insulti de' vesco- parte dell'Europa era di nuovo ani-
vi, che per la propria condizione mata da quello spirito che accoppiar
2 5o INN INN
sapeva la guerra al pellegrinaggio, le dinaie lasciò Venezia. Ne miglior
opere della spada con quelle della frutto produssero le lettere ponti-
fede. Né era solo il capo della Chie- ficie non che temendo
; se veneti i

sa ad incuorar i crociati coll'aprir che alcuni per non disobbedire al


loro i tesori della Chiesa, ma an- Papa si decidessero di ritirarsi, sciol-
che i re gl'incoraggivano francan- sero le vele alla flotta composta
doli di molti aggravi, provveden- di quattrocento legni. Ad onta
doli altresì gli abitanti de' luoghi dell'energiche proteste di Guido
per dove passavano. Baldovino IX abbate di Val di Cernay, che in
conte di Fiandra, dato sesto agli nome del Papa proibì di assalir
affari come avesse dovuto morire, Zara abitata da gente cristiana; ad
fatte generose disposizioni pie, si onta che gli assediati ponessero
mosse per la crociata, e fece sal- alle mura della città le immagini
pare dai porti de* Paesi Bassi una del Crocefisso, e che il Pontefice
flotta di sessantasei legni riccamen- minacciasse la scomunica, i venezia-
te equipaggiati, e coi più valorosi ni la presero, e quei francesi che
vassalli e cavalieri. Raccolti i cro- vi si prestarono
ne dimostrarono
ciati a Venezia
si trovarono im- poco buon volere. Intanto Alessio
potenti di pagar tutte le somme fece magnifiche promesse ai cro-
convenute, ad onta delle ulteriori ciati perchè lo riponessero sul tro-
somministrazioni de' loro capi; e no, offrendosi poi di unirsi a loro
giunse il doge a dir in consiglio per la sacra guerra ; ritornare
non dover la repubblica ritenerli l'impero d'oriente sotto l'obbe-
più oltre, come non era tenuta re- dienza della santa Sede, e pagare
stituire il ricevuto. Tultavolta si ai crociati duecentomila marchi.
convenne che in luogo di trenta- Tultavolta l'abbate Pietro tornò ad
cinquemila marchi che doveano i alzar la voce, alcuni crociati si riti-

crociati , questi avrebbero coope- rarono," altri si diressero per la Pa-


rato coi veneti alla ricupera di Za- lestina.
ra loro tolta dal re d'Ungheria. Correndo l'anno i2o3 Roma
Il doge Dandolo prese la croce ed era pur sempre minacciata da un
una moltitudine di veneti ne se- fuoco coperto; i nemici della fa-
guirono l' esempio. Dispiacque al miglia d' Innocenzo III meditavano
Papa che i veneziani profittando continuamente congiure, quando gli
de'crociati volessero dare altro in- sponsali della figliuola d'Oddo da
dirizzo alla spedizione, e mandò Poli con un nipote del Papa, fi-

il cardinal Pietro a Venezia onde glio di Riccardo suo fratello, ne


affrettar la partenza della flotta porse loro il pretesto. Oddo nel
per Alessandria, e disforia dall'im- pontificato di Adriano IV avea
presa contro Zara, e d'assaltare gli preso per sé e discendenti dalla
statid'un re il cui popolo avea preso Chiesa romana in feudo Poli ed al-
la croce. Essendo stato il cardinale tri luoghi; ma poi essendo stata
legato freddamente accolto, non ri- mossa lite contro di essi innanzi
conosciuto per legato, e venendo in al senatore, il Papa l'avocò al suo
cognizione che i crociati aveano deli- tribunale perchè trattavasi d'un
berato riporre sul trono di Costanti- feudo della santa Sede, tanto più
nopoli il principe Alessio, il car- che Riccardo avea spento i molti
, ,,

INN 2 5i
debiti su quelle terre e poco frut- d'inali resero ai principi testimonian-
to ne ritraeva. Benché Innocenzo za del loro perfetto accordo col
III voleva che si procedesse impar- Papa, ch'egli ama come fratelli e
zialmente, nel martedì dopo Pasqua eh' essi onorano come padre ; la
insorse una sollevazione, insultando- Chiesa romana non lasciarsi mai
lo mentre secondo la consuetudine trasportare da cieca passione, es-
vestito degli ornamenti pontificali sere tutti gli atti suoi guidati dalla
attraversava la città; ma egli pro- ragione. In generale Innocenzo III
segui tranquillo ed impavido il suo non lasciò sfuggir occasione di gra-
cammino, come nulla fosse, sicuro tificare i principi della parte di Ot-
nella propria coscienza. Né di ciò tone IV; non potè però in niun
contenti gli avversari, portatisi in modo indurre gli altri a ricono-
Campidoglio cederono formalmen- scerlo qual re de' romani. Mentre
te que'dominii ch'erano feudi del- questi ordinava le cose di sua fa-
la Sede apostolica, al senato e po- miglia con dividere paterno re-
il

polo romano; e perchè il senatore taggio, Filippo si preparò alla pu-


riconobbe i diritti della Chiesa gna per decidere della validità di
quando il Papa ne ordinò la di- sua elezione. Non mancò Ottone
fesa, venne assediato il suo palaz- d' insignorirsi di varie castella , e
zo in Campidoglio. Disgustato In- coronò il re dì Boemia tenendosi
nocenzo III dalle calunnie ed ira illegale lacoronazione che di lui
del popolo, negli ultimi giorni di avea fatto Filippo. Non restando
aprile lasciò Roma per ridursi a Innocenzo III inoperoso, pel com-
Palestrina e poi a Ferentino ove pimento de'suoi due gran disegni
era solito passare Alla me- l'estate. la pacificazione dell'impero e la
tà di settembre passò ad Anagni e sacra guerra, procurò guadagnar ad
per la malattia grave che ivi lo Ottone IV l'antica Lombardia for-
colse dimorò colà tutto l'inverno mante parte dell'impero; indi di-
e solo fece ritorno in Roma nei chiarò falso quanto Filippo anda-
primi di marzo dell'anno seguente, va spargendo in Germania per dis-
senza che gli affari patissero inter- togliere i principi dal suo emulo,
ruzione. In mezzo a tante occupa- cioè che il Papa per mezzo di Mar-
zioni e burrascosi tempi egli ter- tino priore de' camaldolesi gli avea
minò la spiegazione de' sette salmi offerto la corona imperiale, sicco-
penitenziali ,
piena di religiose bel- me personaggio di cui spesso si gio-
lezze e di profonda cognizione delle vò in affari ecclesiastici; solo aver il
sacre scritture. La malattia del Pa- provvido ed onesto priore procu-
pa pregiudicò le cose di Sicilia e rato il ritorno di Filippo al grem-
di Puglia, profittandone
nemici i bo della Chiesa, essendo incompa-
della santa Sede con parecchie ri- tibile seguir due sentieri ad un
bellioni. Intanto la prudente e fer- tratto.
ma condotta del cardinal Guido Continuava Innocenzo III a sos-
procurò ad Ottone IV la benevo- tenere con lealtà e fermezza con-
lenza di vàri principi, onde meritò tro i tiranneschi capricci del ma-
le congratulazioni del Pontefice; ma rito la misera Ingelburga, che o-
in pari tempo rampognò i vescovi gni giorno cresceva presso tutti in
di disobbedietiza e spergiuro. 1 car- istima per l' esemplare sua vita
,,

2*2 INN INN


mentre il re, senza voler sapere stigarlo; e che se vana riuscirà la
uè di processo , né di sentenza materna dolcezza, essere costretto
instava pel divorzio, che il Papa per dovere del ministero di ricor-
non poteva concedere se prima rere al paterno rigore. Come di-
non era giustificato con sufficienti fensor della pace, scrisse pure al
motivi. L' ira di Filippo Augusto re Giovanni per indurlo a questa,
contro l'innocente oggetto della sua od almeno a tregua, poiché i li-

avversione aumentandosi in pro- miti dell'impero divino tutto ab-


porzione degli ostacoli volle che , braccia quanto é sopra la terra;
fosse oltraggiata con calunnie, gl'in- essere suo dovere l'impedir lo spar-
terdisse il confessarsi , e di udir gimento di sangue, e mantener la
solo qualche rara volta la messa ,
concordia tra due monarchi, la cui
per non dire di altre durissime possanza contribuir deve in modo
privazioni. Ciò non pertanto ella efficace alla liberazione di Terra
faceva giungere le sue commoven- Santa. Morendo Suero re di Nor-
ti e patetiche doglianze all' unico vegia ringraziò Dio d'averlo illu-
suo protettore e benefattore il Vi- minato sul mal fatto, e raccoman-
cario di Gesù Cristo, e di essere dò al figlio di pacificarsi co' ve-
piti infelice racchiusa nel palazzo scovi esiliati, onde l'arcivescovo di
reale, che prima non era nel chio- Drontheim levò la scomunica ful-
stro ove coi conforti della religio- minata già contro il re ed i suoi
ne le monache ne mitigavano colla consiglieri, ma fu rimproverato da
loro compagnia le sue pene. Pa- Il Innocenzo III perchè mancante d'au-
pa fece rinnovare al barbaro mo- torità.
narca le sue più vive ammonizio- I crociati passando l'inverno a
ni per l'abbate di Casamare, a lui Zara, il Papa diresse una lettera
inviato con due altri abbati per a tutto l' esercito , dicendogli aver
altre cose ; ed a vantaggio della offerto le del suo pelle-
primizie
crociata consigliare una tregua col grinaggio demonio, e conculcata
al
re inglese, cui aveagli invaso la l'autorità della santa Sede che avea
Normandia per l'uccisione dell'in- dato precisi comandi ; invitarlo a
felice Arturo. Troppa era l' irrita- restituir il bottino , altrimenti di-
zione di Filippo Augusto per ce- chiararlo capace della meritata sco-
dere alle rimostranze de' legati, che munica, e decaduto da tutti i me-
non poterono distorlo dal suo pro- riti della crociata. I capitani fran-
posito, e dichiarò non essere ob- cesi riconoscendo il loro fallo, in-
bligato render conto al Papa di viarono a Roma il pio , eloquente
quanto riferivasi ai feudi e vassalli e dotto maestro Giovanni di No-
suoi , non essere di giurisdizione yon vescovo di Soissons, in com-
del Papa le contese fra' re. Ma al- pagnia di due cavalieri, a scusarsi
lora Innocenzo III da Anagni scris- col Papa della forzata lega co' ve-
se una lettera a Filippo per illu- neziani, ed a chiedere l' assoluzio-
minarlo sulla fatta dichiarazione ne, assicurandolo che in avvenire
con cui intendeva di restringere obbedirebbero prontamente a' suoi
la giurisdizione della santa Sede; ordini. Ottenutasi da essi, non sen-
non pretendere conoscere i diritti za difficoltà, l'udienza da Innocen-
signorili, ma sì il peccato per ca- zo III, questi manifestò loro il prò-
,

INN INN a53


prio risentimento per gli avveni- ai veneziani acciò non abbiano ad
menti di Zara; poi in una nuova allegare in discolpa la loro igno-
lettera ai conti , baroni ed altri ranza : laonde è falso che il Papa
crociati, dove neppur li degna del- aderisse segretamente alla spedizio-
l'apostolico saluto , ripetè i rim- ne contro Costantinopoli. Prima che
proveri, manifestando tuttavia con- giungesse a Zara la lettera d' In-
tentezza pel ravvedimento loro, e nocenzo III la flotta salpò , ed il
che la necessità poteva scusameli; giovane Alessio si uni ai crociati.
dover restituire il bottino, e giu- La vista di questo principe spoglia-
rare al cardinal Pietro che d' ora to per infame tradimento degli sta-
innanzi avrebbero obbedito agli or- ti e del trono , un sentimento di
dini pontifìcii, e solo a tali condi- compassione, il rinnovamento delle
zioni potranno essere ribenedetti sue prime promesse, l'odio contro
non dovendo più assalir alcun pae- un popolo in opposizione verso la
se cristiano , e chiedere perdono Chiesa romana, e conseguentemente
dell'ingiuria fattagli al re d'Un- verso Dio ; nei veneziani l'esca del
gheria. Grande fu la gioia de' cro- guadagno e il desiderio di vendi-
ciati ,
quando al tornar de' loro carsi, la gola del bottino negli al-
inviaticonobbero 1' indulgenza del tri ; in quelli che aspiravano ai
Papa, e tosto aflrettaronsi a man- tesori spirituali la speranza di ac-
dargli la chiesta dichiarazione ; soli quistar le reliquie de' santi , delle
i veneziani non vollero saperne quali la chiesa greca era indegna,
nulla, onde il marchese di Monfer- tutte queste ragioni insieme unite
rato temendo che se n'andassero confermarono i crociati nei loro
colla flotta, non mostrò loro la let- disegni di conquista contro Costan-
tera pontificia, ed Innocenzo III tinopoli. Via facendo Dorano si ar-
entrò nelle viste prudenti del sag- rese subito al giovine Alessio , il

gio marchese, sebbene considerasse quale colle lagrime agli occhi scon-
i veneziani scomunicati. Venuto poi giurò i crociati a riconquistare il

in cognizione del trattato conchiu- paterno impero; ma i crociati con-


so dai crociati col principe Alessio, siderandone i pericoli o avendo
Innocenzo III scrisse al marchese probabilmente ricevuto le lettere
ed ai conti di Fiandra, di Blois e d'Innocenzo III, si divisero in opi-
di San Polo, avvertendoli che la nioni; quelli che inclinavano per
crociata andava a macchiarsi di la spedizione di Costantinopoli si

un grave misfatto; non esser lecito posero in ginocchio ,


protestando
assaltare 1' impero greco perchè rimanervi finché i loro fratelli d'ar-
non riconosceva la Sede apostoli- mi avessero promesso di non se-
ca, o perchè Alessio III avesse cac- pararsi , e con delle restrizioni i

ciato dal trono il fratello Isacco II, dissenzienti cedettero per commo-
ed esortarli a rinunciar all'impre- zione d'animo.
sa, ed a passare a Terra Santa, Dopo aver sottomesso 1' isola
proibendo di nuovo sotto pena di d' Andro con
e la città d' Abido ,

scomunica di assalile o danneggia- prospera navigazione giunse la flot-


re verun paese cristiano; gli co- ta alla deliziosa ed imponente vi-
mandò conformarsi ai consigli del sta di Costantinopoli e delle ec-
legato, e di comunicar la lettera celse sue mura ; uè per beu ani-
,

254 INN INN


moso ch'ei fosse, nessun dei cro- velto ovvero ad Halicz, ed
il po-

ciati potea far di non sentirsi tre- polo cavato di prigione Isacco II con
mar il cuore a una tal vista, pen- Margherita sua sposa, lo salutò im-
sando all' impresa temeraria che peratore, con gioia de' crociati, che
un pugno di gente dovesse tentar subito ottennero da lui la sanzione
d' impadronirsi d' una simile citlà. del trattato conchiuso col figlio A-
Il doge autorevole per la pratica lessio, che dal padre fu associato
che avea de' luoghi e per l' espe- al trono , e fatto coronare il gior-
rienza sua, consigliò somma circo- no di s. Pietro in Vincoli. Consi-
spezione, e del modo di regolarsi, gliato Alessio figlio d' Isacco II ,

sapendo ormai i greci con qual chiamato Alessio IV , dai vescovi


disegno venivano i latini, sebbene di Soissons, di Alberstad e di Tro-
non avessero fatto provvedimento yes, scrisse ad Innocenzo III, noti-
alcuno per la loro sicurtà. L'im- ficandogli aver i crociati preso a cuo-
peratore Alessio III in preda alle re la sventura sua, e avendo Dio
delizie delia mensa, con grandissi- benedetto loro sforzi i era stato suo
mo disprezzo parlava dell' armata padre liberato. L'assicurò della sua
latina, e rideva del pericolo che costante divozione, e che la pro-
gli sovrastava, solo aizzando l'odio messa da lui fatta di riconoscere
antico de' greci con dir loro essere il Papa verosuccessore degli apo-
venuti i latini per distruggere il stoli, avea solo indotto i crociati a
bizantino impero, e sottomettere il prestargli aiuto; e rinnovò il giu-
popolo e il paese al Papa. Inutil- ramento di esser sommesso, quan-
mente i crociati presentarono presso to lo furono gl'imperatori cattolici
le mura di Costantinopoli il gio- suoi predecessori chiedendo con- ,

vine Alessio, invitando il popolo a siglio per condurre ad effetto la


riconoscere il suo legittimo signo- soggezione della Chiesa d' oriente.
re. Conosciuta i crociati la neces- Anche i crociati si giustificarono
sità, per mancanza di vettovaglie, con Innocenzo III diaver frappo-
di vincere o morire, si accinsero sto indugi all' impresa della crocia-
all'assalto in sei tenendo schiere , ta, per aiutar Alessio. I veneziani
il mare i Senza
veneti colle navi. anch'essi mandarono inviati al car-
difficoltà operarono lo sbarco, dan- dinal Pietro legato , supplicandolo
dosi i greci alla fuga ; Baldovino a levar la scomunica, il quale pre-

occupò il campo abbandonalo dal- ferì meglio imperfettamente ribe-


l' imperatore, e mentre più il co- nedirli che vederli restar sotto l'a-
raggio de' latini accendevasi, e più natema. Quantunque avesse il Pa-
ne' greci languiva per la strage pa veduto la spedizione rivolta
sofferta, il porto fu occupato a' 6 contro la Grecia, continuò a cu-
luglio. Dopo otto giorni d' assedio rare le cose di Terra Santa, facen-
e di accanite battaglie, dopo aver do patriarca di Gerusalemme il

il doge Dandolo fitta sull'alto d'u- cardinal Soffredo Gaetani, che ri-

na torre la veneta insegna dello cusando fermamente la dignità


stendardo di Marcos. , ad onta venne sostituito dal vescovo di Ver-
dell'oste greca ben dieci volte più celli.

numerosa, il vile Alessio III fuggi I crociati erano sempre deside-


da Costantinopoli a Dibelto o De- rosi di portarsi iu Terra Santa, ma
INA INN 255
l'esecuzione di questo disegno ogni onde per mare e per terra colla
dì si fece più difficile ; non vole- peggio de' greci ricominciò la guer-
vano, massime i veneti, rinunziare ra. 11 male umore del popolo au-
alle ricompense promesse , e bra- mentò, e se la prese scopertamente
mavano che la sommissione del- contro i due imperatori padre e fi-

l' impero d'oriente alla Chiesa d'oc- glio, e tentò a suggestione di Mur-
cidente non si limitasse ad un trat- zuffo incendiare la flotta veneta.
tato, ma fosse di fatto eseguita, ad Quella del conte Baldovino da Mar-
onta che i greci n'erano avversi ; oltre siglia erasi portata in Siria , ove

a ciò iper muovere contro


latini per diversi avvenimenti restò di
gl'infedeli avevano più bisogno d'a- molto diminuita, e sviata per le
iuti che prima. Ad istanza di A- perdite fatte coi saraceni.
lessio IV che trovavasi impotente Intanto che Innocenzo III pas-
di soddisfare al trattalo , e colla sava l' inverno ad Anagni, avvici-
partenza de' crociati correva peri- navasi il tempo in cui doveasi a
colo di perdere il trono, i crociati Roma rinnovare il senato, per cui
dovettero contentarsi di procrasti- i perturbatori in vece d'uno fece-
nare alla futura Pasqua la loro ro eleggere cinquantasei senatori ;

partenza per la Siria ; e per evitar ma il senatore uscente, forse Pan-


ogni contesa co' greci uscirono da dolfo di Suburra, consegnò il Cam-
Costantinopoli accampandosi nel- pidoglio agli eletti divoti al Papa,
l' opposta riva. Mentre aumenta- e tornò in campo la questione dei
vasi l'odio de' greci pei crociati beni di Poli, che la plebe con gran
che vedevano in ogni modo distinti schiamazzo voleva ceduti alla co-
dall' imperatore Alessio IV, in Co- mune, essendo a ciò fomentati dai
stantinopoli scoppiò un fatale incen- sediziosi. I difensori della sovrani-
dio che infuriando otto giorni pro- tà del popolo furono lo stesso in
dusse immensi danni colla rovina ogni epoca da per tutto; e il fine
diun quarto almeno della città. delle rivoluzioni fu sempre il le-
Avendo avuto origine da una zuffa vati di qui, che mi ci voglio met-
tra alcuni fiamminghi, pisani e ve- tere io. Essendo la città in preda
neziani contro i saraceni, il popolo ai tumulti buoni gemevano ; va-
i

si vendicò sui latini abitanti , che rie deputazioni mandate al Papa


in numero di ben quindicimila fu- perchè ritornasse a Roma, restarono
rono costretti cercar asilo e pro- senza effetto, finché Innocenzo III
tezione al campo de' crociati ; il cedette ad una più solenne, e nei
perchè essendo Alessio IV co' più primi di marzo 1204 vi fu accolto
ragguardevoli baroni frauchi per con festevoli dimostrazioni, essendo
le piovincie onde soggiogarle, tosto gli abitanti stanchi de'faziosi. Tut-
cessò qualunque pratica fra i greci tavia successero fatti che riempi-
e i latini. 11 patriarca, i grandi ed rono Roma di desolazione e di
i cortigiani fecero di tutto per in- spavento ; uccisioni, case atterrate,
disporre Isacco li e Alessio IV a incendii ed erezioni di nuove torri
danno de' crociati, divenendo que- ne furono le conseguenze. Pietro
st'ultimo da grato, arrogante e sco- Annibaldi cognato del Papa, aven-
noscente, usando sutterfugi alle ri- do fatto costruir una torre per
mostranze che i latini gli fecero ; chiuder gli aditi del Colosseo , i
n56 INN INN
Frangipani possessori di questo vi suo partito, cui concesse nuovi pri-
si opposero. La torre de' Conti in- vilegi, e al re di Boemia confer-
nalzata da Riccardo co' denari da- mò il titolo regio ,
quindi avuto
tigli da suo fratello Innocenzo III riguardo all'ampiezza de' suoi stati
per dilèsa della famiglia, venne gli concesse d' instituirvi una chie-
inutilmente assalila ; ma la di lui sa metropolitana. Ma Adolfo arci-
casa a nome del comune fu occu- vescovo di Colonia ed altri prin-
pata, con gravissimi danni degli cipi passarono a Filippo, insieme
amici del Papa. Questi con la sua al duca di Brabante, che ad onta
clemenza ed intrepidezza restituì del giuramento fatto non voleva
la pace al paese , convenne all' e- più dare in isposa sua figlia ad
lezione de' cinquantasei senatori, e Ottone IV, per lo che il Papa lo
ne ricevette il giuramento. Indi ammonì seriamente, siccome fece
sottrasse Te tracina dai Frangipani, con Adolfo a mezzo dell' arcivesco-
obbligando gli abitanti a giurar vo di Magonza.
fede alla Chiesa, facendosi dare il Filippo Augusto continuava i
castello e le fortificazioni che la suoi trionfi sui possedimenti che
difendevano. Fece prendere posses- il re Giovanni avea in Francia, ed
so nel Mantovano sulle terre di il Pontefice non lasciava cure per
Matilde; mandò castellani alle roc- pacificarli, ed i vescovi de' paesi
che di Montefiascone e Camerino; conquistati domandarono a lui istru-

pose all' interdetto Asisi perchè a- zioni prima di sottomettersi. Aven-


vea preso a podestà uno scomuni- do Berengaria acconsentito alla se-
cato, e solo lo tolse quando i cit- parazione del suo sposo re di Leo-
tadini lo rimossero e prestarono ne, e rinunziato alle città assegnate
giuramento di fedeltà. Avendo Lu- pel suo vedovile , Innocenzo III
poldo vescovo Vormazia, amba-
di tolse l' interdetto dal regno, dichia-
sciatore di Filippo, fomentato tur- rando la prole atta a succedere al
bolenze nella Marca d'Ancona, spe- trono. Pietro II re d'Aragona di-
di a questa un legato. Riscattò stinguendosi per virtù, religiose ed.

quindi molti beni di ragione della eroiche, volendo accrescere lo splen-


Chiesa, e procurò di far valere le dore alla sua dignità col farsi in-

ragioni di diretto dominio che la coronare al pari di tutti i re, de-


santa Sede avea sulla Sardegna, e liberò di portarsi in Roma a ri-
pose un canone annuale sull'isola, cevervi la corona dalle mani del
tanto a titolo di podestà spiritua- Papa ,
per così escludere qualun-
le quanto di temporale. Essendo que obbiezione per parte de'gran-
la Sicilia in preda ai disordini, In- di, e qualunque pretensione da par-
nocenzo III vi spedì per legato il te della Francia di cui gli avi suoi
cardinal Gregorio di s. Adriano erano vassalli. Giunto al porto di
con plenipotenza, onde prendesse Ostia trovò duecento cavallida
reggimento dell' isola in qualità di sella, e più. altre bestie da soma,
rappresentante del tutore. Nò la mandatigli da Innocenzo III, e lun-
Germania venne in quest'anno di- go la via parecchi cardinali, il se-
menticata da Innocenzo III con natore e molli nobili ad incontrar-
esortazioni ad Ottone IV ed ai lo. Giunto in Roma fu ricevuto
principi spirituali e temporali del dal Papa e coronato al modo uar-
,

INN
rato al voi. XVII, pag. 229 del die il pallio al cattolico con gran
Dizionario, ove pur dicemmo co- solennità. Quanto alle dissensioni
me commise il suo regno al prin- tra il re, il conte di Tripoli ed i

cipe degli apostoli, indi l'ebbe in cavalieri templari, Innocenzo III fe-
feudo dal Pontefice , con annuo ce di tutto per sopirle.
tributo di duecento mazemuttini. Tornando alle cose di Costanti-
Il Papa dalla sua parte obbligossi nopoli, 1' irritazione tra' greci e
a prendere i suoi stati e la per- latini giunse all' estremo. Alessio
sona sua sotto la prolezione della duca o sia Murzuffo, godendo d^
santa Sede. In seguito rivolse In- favore di Alessio IV suo cugino,
nocenzo III le sue sollecitudini al- se ne giovava a tener vivi ran- i

l'Ungheria ed alla Servia, la cui cori fra le due nazioni , siccome


congiunzione colla Chiesa romana nutriva ambiziosi disegni qual di-
consolidò. Caloianni re de' bulgari scendente dei Comneni; confidava-
e de' vallachi avendo ricevuto il si egli di giungere alla corona in
legato pontificio ,
questi creò due quel sì frequente mutar de' signo-
nuovi arcivescovati, conferì la di- ri in Costantinopoli. Crescendo lo
gnità di primati agli arcivescovi di scontento del popolo contro i suoi
Zagora e di Ternova , ed il prin- imperatori, si levò a tumulto ; A-
cipe ritirandosi dalla Chiesa greca lessio V, fidandosi di Murzuffo,
I

pose suo regno nella comunione


il pel suo mezzo chiamò il soccorso
della romana. Per le di lui suppli- de' latini. Mentre il marchese Bo-
che Innocenzo 111 gli mandò per nifazio faceva i suoi preparativi
legato il cardinal Leone del titolo Murzuffo persuase il popolo, che
di s. Croce in Gerusalemme, col per non soggiacere ai crociati bi-
pallio pel nuovo primate, con la sognava deporre Alessio IV, e di
corona e lo scettro acciocché un- notte consigliando questi alla fuga
gesse re de' bulgari e vallachi lo lo fece in vece chiudere in una
stesso Caloianni, col diritto di bat- torre, indi proclamare im-
si fece
ter moneta in proprio nome, oltre peratore, ed
II ne morìIsacco
il donativo dello stendardo in cui di pena. Considerato Murzuffo dai

col salutifero segno della croce e- crociati come reo di fellonia, si de-
ranvi le chiavi di s. Pietro. La co- cisero liberar 1' imperatore
; ma
ronazione procedette colle festose stretti dal bisogno di viveri, con
grida del popolo. Con egual sod- un drappello se li procurarono nel-
disfazione del supremo Gerarca riu- la vicina città di Filca. Murzuffo
scirono le cose in Armenia,, ma- corse per accerchiarli, ma in vece
neggiate dai legati i cardinali Pie- Io fu egli, e con istento salvò la
tro e SofTredo, i quali oltre alle vita, lasciando in poter de' latini
pratiche fra' crociati aveano l' in- le armi, lo scudo e 1' insegna im-
carico di accomodar gli affari ec- periale coli' immagine della Beata
clesiastici dell'oriente. 11 re d' Ar- Vergine, che veniva portata dal
menia alla presenza del cattolico patriarca di Costantinopoli. Mur-
co' suoi suffraganei ricevette in so- zuffo tentò senza effetto di arder
lenne udienza il cardinal legato, il di nuovo la flotta, onde i crociati
quale conchiusa la congiunzione marciarono per terra sulla città,
della Chiesa armeua alla romana, ma niuno comparve a respingerli;
voi. xx»v. 17
2 58 INN INN
quindi procurò di venire agli ac- Continuando i crociati ad esten-
cordi senza conclusione, e vedendo der le conquiste nell'immensa cit-
che il veleno non avea operato su tà, come ad impadronirsi d' infi-
Alessio IV, lo fece strozzare, quan- nite ricchezze, trovarono nel pa-
do il Papa indirizzava lettere al- lazzo di Cuccoleone due imperatri-
l' infelice principe perchè effettuas- ci sorelle dei re di Francia e di
se unione delle due Chiese, seb-
1' Ungheria. Greci e latini conobbero
bene ne temeva, siccome scrisse al del pari la mano di Dio in que-
marchese Bonifazio, e solo credervi sta tremenda rovina della città j
quando il patriarca riconosciuto il dappoiché assediata venti nove vol-
primato della santa Sede domandas- te e sei espugnata, questa era la
se il pallio; importar più di tutto prima dopo la sua fondazione che
veder compito il voto della crociata. fosse del tutto occupata. I greci
Nel mese di marzo i baroni fran- vi vedevano un giusto castigo del
cesi conchiusero un trattato col dispregio in cui da gran tempo
doge Dandolo se la città fosse pre- sacerdozio e popolo tenevano le
sa, non che per I' elezione d' un leggi divine, oltre la mollezza dei
imperatore, e pel regolamento del- loro oziosi principi; i latini tene-
le cose civili ed ecclesiastiche; ma vano la conquista per castigo do-
il sistema feudale che voleva in- vuto alla scismatica separazione dei
trodursi non adatto per 1' o-
, e greci dalla Chiesa romana, e per
riente, era il germe di distruzione castigo altresì della superbia con
dell' impero che i latini stavano la quale il popolo erasi per tanto
per conquistare. Quindi crociati i tempo opposto alla medesima, alla

si accinsero alla guerra come i preminenza di s. Pietro ed alle

greci alla difesa con mezzi formi- istituzioni di Cristo, come ai di-
dabili, cacciando con improvvido fensori di Terra Santa. Ma 1' em-
consiglio tutti i latini che ahi fa va- pietà, la cupidigia, le barbarie ed
no la città. Datosi dai crociati l'as- ogni sorta di eccessi che commise-
salto con felice successo entrarono ro i soldati latini in Costantinopo-
nella medesima, fuggendo i greci li fanno orrore in rammentarli,
alla loro strage che i sacerdoti impe- né la voce de' capi, né gli scon-
dirono maggiore. Inutilmente tentò giuri fatti colla croce in mano,
Murzuflo di raccoglierei! popolo per né le scomuniche fulminate dai
rafforzar con esso il suo esercito, tutti tre vescovi poterono frenare la
procurando porsi in salvo^ siccome violazione delle chiese, delle tombe
fece egli pure. Allora insorsero due e del sesso femminile di qualunque
pretendenti all' impero, Teodoro condizione e stato. I gemiti dello
duca e Teodoro Lascari marito di storico Niceta, giustamente sdegnato,

Anna figlia di Alessio III. Ambe- di secolo in secolo fino a noi risona-
due n' erano degni per riputazio- rono, nella storia che ne scrisse sotto
ne, nobiltà ed autorità; il clero il patrocinio di Teodoro Lascari
stette per Lascari, protettore dei Né la cosa poteva essere diversa-

dotti ; ma neppur egli valse a riac- mente, poiché migliaia di ribaldi

cender lo spento coraggio del po- venuti da tutte le regioni d' oc-

polo, per cui si abbandonò a pre- cidente, erano congiunti ai cro-


s'

cipitosa fuga. ciati solo per la speranza di far


I HW INN a5 9
bottino ; ciò che oggidì vediamo ropa ; mercato e magazzino che
spesso rinnovarsi ove insorgono ri- furono trasferiti a Venezia, dive-
voluzioni o guerre. La città divo- nuti i veneti padroni ancora dei
rata più che la metà da tre in- privilegi che prima erano divisi
ceiulii, i suoi più splendidi monu- fra i genovesi e i pisani. E poi,
menti barbaramente distrutti o la- chi dir potrebbe tutti i vantaggi
ceri, presentò I' immagine dello di cui la scienza andò debitrice a
squallore e del lutto. Innumerabi- questa vittoriosa spedizione e al
li furono i tesori spirituali e le soggiorno e dominazione de' latini
più venerande reliquie che si di- in Costantinopoli ?
visero i crociati, e n' ebbe anco Appena Baldovino I si vide
Innocenzo III. Questo trionfai suc- incoronato, inviò al Pontefice ma-
cesso della spedizione, di cui aveano gnifici presenti di vesti di vel-
principalmente merito i veneziani, luto, ornamenti di chiesa, calici,
non raddolcì tuttavia il giusto sde- croci d'oro fregiate di gemme, e
gno del Papa circa gli avvenimen- la relazione degli avvenimenti, qua-

ti di Zara, che li coprì di rim- le mandò pure all' imperatore di

brotti e gì' invitò al pentimento. occidente e a tutta la cristianità.


Partito eh' ebbero fra loro il bot- Baldovino I pregò il Papa, 1' im-
tino, i crociati procedettero all' e- peratore e i prelati di stimolare
lezione dell' imperatore, mediante gli abitanti di occidente acciò ve-
sei elettori veneti nobili e sei fran- nissero a partecipare de* tesori sì

cesi ecclesiastici : il doge Dandolo, spirituali che temporali dell' impe-


il marchese Bonifazio e il conte ro greco. Al santo Padre scrisse
Baldovino erano i candidati di pregandolo di radunare un conci-
maggior favore. Il terzo contro la lio in Costantinopoli, d' onorar di
sua espettazione prevalse per mol- sua presenza questa città, e di
i politici e saggi riflessi, e tanto congiungere così, al servigio di
fu degno che meritò gli alti Dio, la nuova Boma all' antica; e
encomi dello stesso Kiceta ; ed ai premiar vescovi, gli abbati e il
i

16 maggio fu solennemente inco- clero minore che onoratamente a-


ronato imperatore nella basilica di veano «servito all' impresa, racco-
s. Sofia. L' impero fu così trava- mandando alla benevolenza aposto-
sato dai greci ai latini, i quali gli lica i veneziani. Essendo disegno
diedero istituzioni non atte a con- di Baldovino I, prima di proseguir
solidarlo, e benché cuiquantasei il pellegrinaggio per Terra Santa,
anni dopo i greci lo riconquistas- di consolidar la podestà sua nel
sero, sempre più decadde, finché nuovo impero e d' introdurre nel-
fu preda della turchesca possanza. le chiese il rito latino, a tal uopo
La più rilevante conseguenza di richiamò dalla Siria i cardinali
questa conquista fu il rivolgimen- Pietro e Soffredo, domandando ad
to che per lei ne venne in Euro- Innocenzo III messali, breviari ed
pa. Costantinopoli essendo succedu- ecclesiastici, non che monaci e re-
ta ad Alessandria come centro del ligiosi. A dare quindi un capo
commercio europeo, cessò di esse- spirituale, essendo i veneti padro-
re il mercato e magazzino di quel- ni di s. Sofia, essi elessero in pa-
lo che facevasi fra 1' Asia e 1' Eu- triarca il compatriotta Tommaso
3 6o INN INN
Morosini ed una deputazione del
; i richiesti aiuti, esortandolo di
capitolo patriarcale, del doge e aver cura de' beni ecclesiastici. Ai
dell' imperatore fu incaricata sot- prelati poi inculcò a far di tutto
tomettere 1' elezione alla conferma per confermar i greci alla podestà
del Papa; il quale avea già scrit- spirituale della santa Sede. Baldo-
to ai vescovi ed abbati della cro- vino I in questo tempo co' suoi
ciata cbe ordinassero il culto cat- baroni pianse la morte della sua
tolico nelle chiese, e procedessero diletta moglie Maria, e da Tolemai-
coi chierici d' ogni nazione all' e- de ne fece trasferire il cadavere
lezione d' un degno capo, che a- in s. Sofia.
vrebbe confermato il legato che Mori nel i2o5 Gualtieri, men-
intendeva spedire. Intanto 1' astuto tre in Germania accadde un gran
Dandolo profittò del buon momen- rivolgimento di cose a danno di
to per far giungere ad Innocenzo Ottone IV, per l'abbandono di
III le sue scuse, e giustificar la molti principi, che Innocenzo III

presa di Zara e quella di Costan- qualificò per canne agitate dal ven-
tinopoli ; mentre seguì tra i cro- to, uomini senza fermezza di pro-
ciati la spartizione delle conquiste posito: li rimproverò come sper-
e 1' occupazione di diverse provin- giuri, minacciandoli della scomuni-
cie dell' impero, facendo altrettan- ca. Filippo di Svevia convocò una
to diversi signori greci, onde Teo- curia solenne in Aquisgrana di
doro Lascari fondò 1' impero di tutti i principi dell' impero, e de-
Nicea. Smembrato in questo modo poste le insegne reali giurò di non
1' impero d'oriente, a somiglianza riprenderle se non gli fossero state
d' una nave rotta dalla tempesta, unanimamente conferite. Fattosi lo
tutti procurarono afferrarne qual- scrutinio, ed essendo stati i voti
che brano. Murzuffo caduto nelle tutti a favor suo, volle colla mo-
mani de' crociati fu punito coli' ul- glie ricevere l'unzione e la consa-
timo supplizio, ed Alessio III ca- crazione dalle mani di Adolfo ar-
duto in quelle del marchese di civescovo di Colonia, il quale ven-
Monferrato, ivi esso Io mandò pri- ne scomunicato dal Papa, proscio-
gione. Il cardinal Soffredo da Co- gliendo tutti i di lui sudditi tem-
stantinopoli si portò a Tessalonica porali e spirituali dall'obbedienza,
data al ove ricevette
marchese, acciò un somigliante esempio di
dall' imperatrice Margherita d' Un- infedeltà non andasse impunito.
gheria di lui moglie e vedova d' I- Quindi i giudici eletti dal Papa,
sacco, 1' abiura della religione gre- deposto in Colonia Adolfo, procla-
ca da lei abbracciata. 11 cardinal marono successore Brunone di Bon-
Pietro restò più a lungo in Co- na, laonde i due emuli incomin-
stantinopoli, sciolse il voto ai cro- ciarono una terribile guerra. I co-
ciati a restarvi ancora un anno bravamente il nuo-
loniesi difesero
per 1' istanza dell' imperatore, e vo pastore e le parti di Ottone IV,
scomunica ai veneziani.
tolse la Il e meritaronsi grandissimi elogi dal
Papa rispondendo a Baldovino I, Papa. Questi guidato sempre dalla
si tenne sulle generali, e gli disse : non volle lasciar impu-
giustizia,
di ricevere l' impero sotto la pro- nita la disobbedienza de' crociati
tezione di s. Pietro, e mandargli nell'assalire un paese cristiano, e
INN INN 261
principalmente con le crudeltà com- metropolitani, accordò di farei
gli

messe in Costantinopoli, ed il trat- precedere dalla croce, tranne i luo-


tato fra' veneti ed i francesi , che ghi ove si trovasse il Papa e Ro-
racchiudeva molti capitoli, concer- ma ; di cavalcar una chinea ma-
nenti la Chiesa ed il clero, pre- gnificamente bardata, di consacra-
giudizievoli alla Sede apostolica. re i sovrani dell'impero di Costan-
Dopo avere Innocenzo III tenuto tinopoli, con altre benigne prero-
frequenti consulte co' cardinali, ve- gative e facoltà. Cosi Innocenzo
scovi e personaggi di cui conveni- III terminò le pretensioni della
va sempre un gran numero da chiesa Costantinopolitana , dichia-
tutte le parti in Roma, scrisse e- randola seconda dopo la romana;
nergicamente ai crociati rampo- ed inviò a Costantinopoli con pre-
gnandoli del mal fatto, ed invitando- cise istruzioni il legato cardinal
li ad amministrar la giustizia ed Benedetto di Susanna. s.

attendere al primo voto; non dan- Il cavalleresco imperatore mosse

do altra importanza al conquisto guerra a Caloianni o sia Gioannicio


di Costantinopoli , se non quella re de' bulgari e de'vallachi, il qua-
che riferivasi alla liberazione di le con un'armata dieci volte mag-
Terra Santa a cui teneva costan- giore de'crociati, li vinse compiuta-

temente rivolli gli sguardi. Indi au- mente, gran parte ne uccise, e fe-

torizzò il cardinal Pietro a rap- ce prigioniero l'imperatore. Per


presentarlo in Costantinopoli, a pat- maggior sciagura sette delle navi
to che non dimenticasse il pae- più grandi de' veneziani con sette-
se di Gerusalemme. Rigettò l' ele- mila fra cavalli e fanti, ad onta
zione del patriarca non per la perso- dei prieghi del cardinal legato e
na dell'eletto, ma perchè non s'erano degli altri, vollero tornare alla pa-
osservate le formalità ecclesiastiche; tria, maledetti da tutto l'esercito.
non aver su ciò facoltà i laici, né 11 conte Enrico fratello di Baldovino
gli ecclesiastici veneti che si dava- I fu eletto reggente dell' impero, e col
no il titolo di canonici eletti del- doge passarono a difender Costan-
la chiesa di s. Sofia, prima di es- tinopoli minacciata da Gioannicio
sere stati instituiti dal Papa o da un co' suoi bulgari e vallachi uniti ai

suo legato. Tuttavolta perchè la Chie- cumani, forte inoltre per essersi
sa non dovesse patire per colpa degli collegato coi turchi ed altri nemi-
uomini, confermò in patriarca l'e- ci del nome distiano. Fu allora
letto Tommaso, 1' assoluzione data che i crociati videro il castigo di-
a' veneti dal legato, inculcando al vino, ed i più zelanti si persuase-
doge, che domandava ritirarsi, di ro che la conquista dell'impero gre-
effettuar prima il suo voto. Inno- co, lungi dal giovare alla crociata,
cenzo III consacrò in s. Pietro il avea impedito quella di Gerusa-
nuovo patriarca, ricevette da lui il lemme. La morte di Enrico Dan-
giuramento di obbedienza alla Se- dolo, terminando una lunga car-
de apostolica, e gì' impose il pallio riera piena di belle imprese, afflis-
con facoltà di conferirlo a' suoi ar- se i latini vedendosi privi del suo
civescovi previo il giuramento di consiglio. In questi duri frangenti
obbedienza alla Chiesa romana. il conte Enrico si rivolse pieno di
Oltre tutti i privilegi conceduti ai fiducia al Papa, come quello che
,
,

263 INN INN


temperatamente, ma con fermo vo- due cardinali SolTredo e Pietro per
lere ed operosa sollecitudine, man- averli lasciati senza l'autorità «uà,
dava l'aiuto delle sue cure e ^ei e rimandò il secondo in Palestina
suoi consigli in tutte le parti; col nuovo patriarca di Gerusalem-
scongiurandolo di assistenza per la me cui die il pallio, quattrocento
liberazione dell'imperatore; conse- soldi d' oro per le spese del viag-
crando la propria persona e quel- gio, e ventiquattro marche d' ar-
le de'suoi al servigio della Chiesa gento per soccorrere Terra Santa.
romana, e ritenere la conquista di V. Costantinopoli e Gerusalemme.
Terra Santa, e la ricongiunzione Nel 1206 assestate alquanto le
delle due Chiese, una sola ed iden- cose di Sicilia da Innocenzo III,
tica cosa. Appena Innocenzo III questi ad istanza di Ottone IV ri-

apprese la deplorabile sorte di dotto assai debole, ottenne a mez-


Baldovino I, scrisse al re de' bul- zo dei legati da Filippo di Svevia
gari e vallachi di far pace co' la- una tregua con lui, condiscendenza
tini, e liberar l'imperatore, minac- che lo svevo accompagnò con pro-
ciandolo che altrimenti gli ungheri teste di divozione per cattivarsi la
e nuovi eserciti lo avrebbero assa- benevolenza del Papa , senza la
lito; ma ad onta di quanto avea quale non poteva posseder tran-
fatto per lui, e delle sollecitazioni quillamente Ja corona, siccome con-
del primate provocate dal Papa vinto valere la pontificia univer-
il re allettato dalle conquiste e dal sale influenza più. che la potenza
bottino non solo non volle pacifi- de' principi ed eserciti loro. Però
carsi, ma preparò a nuove in-
si la tregua non ebbe effetto, che anzi
cursioni. Altri dicono che al giun- Filippo sottomise i coloniesi meno
gere delle lettere, o di nuove let- il clero; e vedendosi riconosciuto
tere pontificie, Baldovino I era già da tutto l'impero, intantochè il

morto, mutilato ed esposto in un suo competitore trovavasi ridotto


fosso, pasto agli uccelli di rapina ;
ai soli stati ereditarli, inviò a Ro-

uè con minor crudeltà furono trat- ma una splendida ambasceria con


tati i suoi compagni. Inutilmente piena facoltà di ricomporre la ri-
ì latini avevano offerto ricco riscat- conciliazione fra la Chiesa e l'im-
to per l' imperatore , e posto in pero. In questo tempo morì il car-
opera minacce e preghiere per ot- dinal Guido legato a latere, onde
tenerne la libertà. Corse voce che la Chiesa romana perde un vicario
Dio onorò le sue reliquie con mi- in Germania, che operava intera-
racolose guarigioni. Innocenzo III mente a seconda de' suoi materni
scrisseancora al re di Francia ed disegni , nelle cose ecclesiastiche e
a gli arcivescovi del regno di
tutti in quelle dell' impero. Quanto al

mandar gente in Costantinopoli re di Francia, i suoi procedimenti


concedendo la remissione delle pene verso Ingelburga erano sempre i
de' peccati a chi vi si recasse, fa- medesimi. Per lo zelo d'Innocenzo
cendo una lacrimevole descrizione HI e la mediazione della regina di
dello stato de' crociati, e de' luo- Danimarca Dagmar, questa ottenne
ghi santi pressoché abbandonati dai dal suo sposo Valdemaro li, suc-
loro sostenitori, per recarsi nella ceduto a suo fratello Canuto VT,
capitale dell'impero. Rimproverò i che il di lui cugino Valdemaro
INN INN 2 63
vescovo di Schleswig, imprigionato aveano dato soddisfazione alla Chie-
qual ribelle, fosse finalmente libe- sa .

rato. Inoltre il Papa raccomandò Come avea Innocenzo III pre-


all'arcivescovo di Lund di costrin- veduto, nel 1207 in Roma si ve-
gere il suo clero a più casta vita. rificòche la ragione e la giustizia
Tornando alla Grecia, i crociati a meglio si amministrava da un sol
stento sisostenevano in poca par- senatore che da un senato compo-
te di quel gran tratto di paese sto di cinquantasei persone ; laon-
che oggidì chiamasi Romelia, e Ca- de i romani si trovarono costretti
loianni avea dato una terribile scon- a supplicarlo restituir la potestà
fitta a quelli che dimoravano nella del senato nelle mani d' un solo.
forte città di Rusio , e continuò Il resto dello stato ecclesiastico,
ovunque le sue distruzioni non ri- guarentito d' ogni pericolo al di
sparmiando neppure greci che i , fuori, tranquillo di dentro, di nuo-
perciò si avvicinarono ai latini. Il vo accostumavasi al soave e pater-
prode conte Enrico avendo saggia- no impero pontificio, e godeva, per
mente^ governato l'impero, vi fu l'appoggio conceduto a tutti gli
innalzato quando i latini appresero antichi diritti, per la ferma con-
l'infelice morte del degno fratello, servazione delle leggi e per la pace
e fu coronato con gran pompa onde le città prosperavano, il frut-
nella chiesa di s. Sofìa. Il cardinal to delle cure Innocenzo III , a d'
Benedetto terminò la lite che di- rimettere il patrimonio di s. Pie-
videva francesi e veneziani stabi- , tro nelle precedenti sue giurisdi-
lendosi la dotazione ecclesiastica pel zioni. Diede la marca d'Ancona in
patriarca, per le chiese e pel clero feudo ad A zzo d'Este marchese di
non che le giu-
secolare e regolare, Ferrara; ricevette dal suo fratello
risdizioni immunità: il Papa
ed Riccardo l'omaggio pe' beni di Poli
tutto approvò, ma annullò il trat- e Valmontoue ed altre possessioni,
tato precedentemente fatto tra il ed in segno d' investitura prese
patriarca ed i veneziani, che il pa- dalle mani del Papa, alla presenza
triarcaed i canonici di s. Sofia de' vescovi e cardinali, la coppa
sempre dovessero essere veneziani; dorata. Neil' eslate e nell' autunno
scrivendo ai cardinali Pietro legato dimorò in Viterbo , che beneficò
di Gerusalemme, e Benedetto, che coll'ampliare i privilegi municipali
per lo splendore e prosperità di concessi dal predecessore , ed ivi
detta chiesa doveansi eleggere uo- ricevette il giuramento di obbe-
mini sapienti e rispettabili, di qua- dienza di quei di Todi , e de' pre-
lunque nazione. Il patriarca spedi lati, signori e magistrati della To-
a Roma un' ambasceria solenne per scana, del ducato di Spoleto, della
diversi affari, che il Pontefice trat- Marca e di tutto il territorio sino
tò colla solita circospezione e pru- a Roma ; a tutti amministrando la
denza, quale praticò sempre nelle giustizia e provvedendo alle loro
più. piccole cose; indi regolò la bisogna. Durante il suo soggiorno
provvisione delle sedi vescovili , e a Viterbo, il Papa attese pure ad
ricusò di approvare arcivescovo altre faccende tanto spirituali quan-
di Zara quello proposto dai ve- to temporali de' suoi stati d'Italia.
neziani, perchè essi ancora non Onorò pure di sua presenza To-
264 1NN INN
scanella, indi Corneto, abitando nel rivolse al Papa per riavere la sua
palazzo da lui fabbricato, e ripi- dote e quanto altro gli spettava,
gliandovi alcuni diritti da altri u- onde il re fu citato a rispondere
surpati ; passato a Sutri vi consa- su questa causa.
crò la Ro-
cattedrale e ritornò in Pietro li re d'Aragona volle se-
ma metà di novembre. Man-
nella pararsi da Maria di Montpellier,
dò in Germania legati il cardinal perchè sua parente, ed ancor vi-
Ugolino Conti suo parente e Leo- vente il marito che l'avea divor-
ne Brancaleone, per ottenere da Fi- ziata. Innocenzo IH commise a tre
lippo di Svevia di sottomettersi legatil' esame della causa pen- ,

alle censure del Papa per le colpe dente la quale il re riunitosi alla
cui era incorso, onde venisse as- moglie n'ebbe un figlio che fu poi
solto dalla scomunica, e cbe Bru- Giacomo I, indi tornò al suo pro-
none Colonia fosse liberato dal
di ponimento, e benché non avesse
carcere, oltre altre cose, il tutto per eredi, pose avversione anche al fan-
la pace fra la Cbiesa e l' impero. ciullo. La Svezia pure a quest' e-
Avendo Filippo giurato di confor- poca provocò le sollecitudini del
marsi agli ordini del Papa, ritornò Pontefice romano; la Chiesa non
al grembo della Chiesa e fu ribene- godeva libertà, e il popolo teneva
detto. Il Papa comandò di levare da ancora dell'antica sua barbarie;
tutta la Germania una contribuzione eletto Valerio ad arcivescovo d'Upsa-
a pio di Terra Santa, e chi più. la, il Papa non ci convenne, non

dasse farebbe opera gradita a Dio. reputandolo atto alla riforma che
I legati procurarono di pacificare bisognava operare, massime sull'a-
i due competitori, con proporre il bolizione del matrimonio de' preti.
matrimonio d'una figlia di Filippo Intento costantemente Innocenzo III
con Ottone IV; ma questi senten- ad ampliare il regno del Signore
do che dovea cedergli la corona, ed a rannodare alla Chiesa le mem-
non vi convenne; tuttavia si con- bra che n'erano state divelte, pro-
chiuse una tregua, e Brunone po- fittò dello scadimento della chiesa

tè recarsiin Roma. L' Inghilterra greca scismatica per ricondurre ,

in questo tempo non era più tran- all' unità della fede i settari di
quilla della Germania, pel violento quella credenza sparsi negli altri
contrasto delle franchigie della Chie- paesi. Scrisse dunque agli arcive-
sa contro le usurpazioni della po- scovi , vescovi , clero e popolo di
destà temporale, e l'arbitrario pro- Russia , e mandò loro per legato
cedere del re Giovanni. A ciò si Gregorio cardinal di s. Vitale, per
aggiunse la vertenza dell' elezione farli rientrare nel grembo del cat-
di Reginaldo alla chiesa di Cantor- tolicismo. Ma colla presa di Co-
bery, e di Giovanni vescovo di stantinopoli accresciutasi l'avversio-
Norwick favorito dal re, che volle ne de' russi per la Chiesa latina, i

sostenerlo con aspre minacce. Sic- metropolitani non riconobbero che


come canonicamente fu eletto in il patriarca di Nicea. A seconda dei
terzo il cardinal Stefano Laugton, trattati i signori veneziani conqui-
questi Innocenzo III vestì del pallio starono le isole e città dei mari
colle sue mani. In pari tempo Be- Egeo e Jonio, la repubblica non
rengaria vedova di Riccardo I si bramando die il possesso delle iso-
,,

N IN a65
le maggiori; e l'imperator Enrico volle che il clero si usurpasse quei
sposò la figlia del marchese Boni- dell' impero , onde riprese il pa-

fazio il più potente signore dell'im- triarca di Costantinopoli , perchè


pero. Sapendo Teodoro Lascari im- suscitava impedimenti ad Enrico:
peratore di Nicea che la mag- gì' interdisse le censure senza dar-
gior parte delle forze latine erano gliene prima avviso e senza la-
in Asia minore , provocò il re dei sciargli libero l'appello alla Sede
bulgari ad assalire Enrico, mentre apostolica. Nel 1208 Federico II
egli si portò ad assediar Ciboto, ed era giunto all' anno quattordicesi-
ebbe principio la guerra con lui e mo di sua età, onde la tutela del
coi bulgari, i quali in uno scontro Papa cessò, dopo aver colla sua
mozzarono il capo al marchese vigilanza e personali sagrifizi sven-
onde l'imperatore ed i latini fu- tato i disegni insidiosi di molti
rono compresi di desolazione. Il contro la Sicilia , ed aver impe-
Papa non cessava di predicare la dito che il regno non fosse tolto
pace a Gioannicio, però senza suc- al suo pupillo e dismembrato in
cesso; che anzi liberato dal formi- piccoli principati : in somma tutto
dabile nemico del marchese, corse avea fatto per dare a Federico li
per conquistar Tessalonica, ma fu il regno in miglior condizione che
assassinato nella sua tenda. Conti- non l'avea ricevuto, mai cercando
nuandosi mandar dall'occidente sem- uè per sé, né per la Chiesa ro-
pre soccorsiai latini, Innocenzo III mana alcun utile. A terminar la
adoperavasi perchè potessero con- guerra tra Pietro cardinale gover-
servar le conquiste, e compier quel- natore di Campania, e Corrado di
le che aveano in animo di fare Marlei che occupava Sora, l'abba-
e liberar Terra Santa dalle pro-
la te di Monte Cassino ed il conte
fanazioni degl' infedeli, avendo fatto Riccardo fratello del Papa furono
bandir la scomunica contro i tornei sopra al secondo, e fattolo prigio-
onde agevolarla, ed insieme a por niero, Innocenzo III per togliere
line alle interne discordie. In Pa- ai tedeschi gli ultimi ripari nel re-
lestina il conte di Tripoli , colle- gno lo fece riscattare mediante la
gato co' cavalieri templari, combat- cessione di due castelli ; indi rein-
teva sempre per l'eredità del ni- tegrò gli abitanti de' privilegi di
pote, quando il patriarca e gli a- cui aveano privati gli stranieri.
li

bitanti d' Antiochia invitarono Leo- Volendo por fine ai moli e turnazio-
ne re d'Armenia ad impossessarsi ni che ancora tenevano agitato quel
della città pel suo protetto Rupi- regno, non tenendosi per la finita
no, mentre il conte fece imprigio- tutela sgravato dei doveri suoi verso
nare il patriarca, e permise ai gre- il re da lui protetto, deliberossi di
ci di eleggere uno del loro rito. Il portarvisi in persona per raffer-
Papa impose al patriarca di Geru- marne l'autorità. Accompagnato da
salemme legato della Siria , che vari cardinali parti da Roma a' i5
facesse scarcerare il patriarca, ma maggio, e dopo essersi trattenuto
questi mori nella prigione. più. d' un mese in Anagni prose-
Sebbene Innocenzo III fosse ir- gui il suo viaggio, il quale uon fu
removibile nel sostenere in usui ormai più che una solenne pro-
luogo i diritti della Chiesa, non cessione sino a s. Germano, ove
26G INN INN
avea convocato un consiglio de'reg- rao monastero di Monte Cassino, e
gitori di quella città e de' conti e passò a Sora in cui rimase sino
baroni del reame. Giovanni da a' 11 settembre. Recatosi quindi
Ceccano l'aspettò fuori della città nel rinomato monastero di Casa-
con cinquanta cavalieri sontuosa- mari a pernottare, recossi in Fe-
mente vestili per servirgli di guar- rentino, e dimoratovi un mese e
dia ; il clero degli stati del conte mezzo, ritornò a Roma. Avendo il

stava pur fuori di s. Giuliano per Papa ottenuto dall'imperatrice Co-


precedere il Pontefice nel suo so- stanza 1' intera restituzione dei di-
lenne ingresso in questa città, do- ritti ecclesiastici riguardanti l' ele-
ve alla porta della chiesa il ve- zione de' vescovi e la nomina dei
scovo di Ferentino intuonò co' suoi benefizi , volendo Federico II in-

sacerdoti : Tua e. la podestà. Al trudersi nell'elezione dell' arcivesco-


Papa venne imbandito uno splen- vo di Palermo fu rimproverato
elido banchetto sotto un padiglio- dal Pontefice.
ne, e il conte, a fargli onore, rom- Avendo Innocenzo III ripristi-
peva intanto alcune lancie in gio- nato Brunone nell' arcivescovato
stia co' suoi compagni. Di là tutto di Colonia e scomunicato quel-
il corteggio recossi a Piperno, ed lo di Magonza, considerando il

Innocenzo III avuta ospitalità nel sovvertimento in cui trovavasi l'im-


celebre monisteio di Fossanuova, pero, il pregiudizio che ne veni-
onorò que' monaci sedendo con lo- va alla Chiesa e la debolezza
io a cena in refettorio, e più an- di Ottone IV, dopo matura de-
cora il giorno appresso consecran- liberazione pospose 1* avversione
do l'altare maggiore della chiesa, sua per lacasa di Svevia alla pace
Ivi fu, che presentatosi un proto- del paese ed al riposo della ori*
notario del re di Sicilia, proclamò stianità. Quindi approvò le con-
a suon di tromba Riccardo fratello venzioni fatte tra i cardinali e Fi-
dei Papa conte di Sora e di tutte lippo, e li rimandò in Germania
le castella tolte a' tedeschi, e gli ambasceria venuta in Roma,
coli'

consegnò lo stendardo reale in se- onde dar termine definitivo alla


gno d'investitura. A' 22 giugno faccenda. Mentre Filippo stava in
l'abbate di Monte Cassino con tutto Bamberga , il conte palatino Ot-
il suo clero incontrò Innocenzo III, tone di Wittelsbach, di feroce natu-
e con lui entrò in s. Germano ove ra , in odio d' avergli negato per
fu con gran pompa ricevuto. Nella sposa la figlia, ed impedito il ma-
dieta che vi celebrò, istituì capi- trimonio colla figlia del duca di
tani con diritto di far pace e guer- Polonia, 1' uccise e fuggì rapida-
ra Pietro di Celano gran giustizie- mente. Così finì Filippo di Svevia,
re di Puglia e Terra di Lavoro, mentre per la riconciliazione col
e Riccardo dell' Aquila conte di Papa credevasi in tranquillo pos-
Fondi governatore di Napoli, a sesso della corona imperiale, colla
vantaggio del re e per assicurar la riputazione di principe dotto, ai-
pace e difesa del regno. Innocenzo meno più de' pari suoi ,
giacché
III si fermò più di un mese a s. né il suo assassino, né il re di
Germano, celebrò le tre feste de- Francia sapevano leggere, per non
gli Apostoli nel vicino celebratissi- diredi altre sue eccellenti doti. Alla
INN IM 267
nuova di sua morte la Germania gnizione. In essa tutti i principi,
fu in preda all' agitazione, e per massime ecclesiastici che aveano
tutto s' intese ripetere essere man- consultato il Papa a chi dare il

cata la gloria del paese, per tutto voto, e siccome egli disse essere il

fu confusione e lutto; però ter- meglio Ottone IV, d' unanime ac«
minò la guerra civile che per dieci cordo tutti Io gridarono re. Il can-
anni l'avea travagliata. Saputosi celliere dell' impero vescovo di Spi-
dal Papa l'atroce misfatto, trafitto ra, in conferma gli consegnò la co-
da dolore la chiamò una sventura; rona e l'asta imperiale ;
poi gli

e quando n'ebbe cognizione Otto- die, come dote di Beatrice che


ne IY adoperossi subito a ristorar avea da sposare e figliuola di Fi-
l'antica sua possanza ed impadro- lippo, l'eredità di suo padre: la
nirsi degli stati imperiali. Indi si principessa condotta innanzi alla
rivolse al Papa pregandolo di dare dieta, querelandosi contro l'ucciso-
l'ultima mano alla sua esaltazione. re del padre, mosse tutti al pianto,
Innocenzo HI l'avea prevenuto per e venne sollecitato Ottone IV a
assicurarlo dell' inalterabile affetto renderle giustizia. Si diede quindi
suo, e dandogli istruzioni e saggi assetto alle cose dell' impero con
consigli. Inoltre il Papa rappresen- utilissime provvidenze ; indi il re
tò a tutti gli arcivescovi di Ger- fece solenne promessa di difendere
mania esser dovere del capo della la santa Sede. Ottone IV, confor-
Chiesa impedire una nuova divi- mandosi ai consigli d'Innocenzo III
sione, colf opporsi all'elezione d'un e dell'arcivescovo di Maddeburgo,
nuovo re, proibendo loro con pe- concesse perdoni e favori; e come
na di scomunica di conferir la un- avea al primo promesso, tolse l'a-
zione o la corona ad alcun prin- buso pel quale l' imperatore ere-
cipe. Nei medesimi sensi scrisse a ditava da' vescovi e dagli abbati
tutti i principi spirituali e tempo- che morivano, e confermò la fa-
rali dell'impero, dicendo loro il coltà già dai medesimi ottenuta di
giudizio di Dio essersi pronunziato cedere i propri beni al successore.
per Ottone IV, mentre di nuovo Anche i deputati delle comuni d'I-
eccitò il re d' Inghilterra a favo- talia si recarono coi gonfaloni e
rire il Innocenzo III spedi
nipote. con le chiavi d'oro delle città loro
poscia un legato con lettere apo- e con donativi a mostrare la soaj-
stoliche alla dieta convocata a Virz- gezione a Ottone IV, il quale in-
burgo , per ottener la conferma titolandosi re per la grazia del
di Ottone IV. Però non avendo Papa, a questo die tosto notizia
essa luogo, fu in quella di Arn>tad di sua esaltazione e gli domandò
che fu gridato Ottone IV re dei consiglio circa l'incoronazione e le
germani e sempre augusto, dal- sue nozze con Beatrice. Anche il

l' arcivescovo di Maddeburgo , e vescovo di Spira avea tutto noti-


tutti i principi diedero il loro suf- ficato ad Innocenzo III, che ricol-
fragio; indi fecero dal maresciallo mò di lodi il- prelato, ed altrettan-
dell' impero significar ad Ottone IV to fece il vescovo Cambrny
di ;

che gli conferivano la podestà so- pure a questo, e in pecu'.iar modo


vrana, ed intimarono la dieta di all'arcivescovo di Maddeburgo il ,

Francfort per la sua solenne rico- Pontefice dichiarò la sua soddisfa-


,

i68 INN INN


zione, poscia ricevette i regi am- alla forza, non si fece loro violen-
basciatori. Intanto si procedette con- za, bensì vennero sequestrati i lo-
tro i complici dell' uccisione di ro beni, e fatti bersaglio d' ogni
Filippo, il castello di Wittelsbach ingiuria.Paventando il re che il
fu raso, e rinvenutosi in Abac il Papa fulminasse la scomunica, in-
conte palatino Ottone, fu trafìtto ,
viò ambasciatori in Roma, mo-
la sua testa gettata nel Danubio strandosi pronto a riconoscere l'ar-
ed il cadavere rimase per nove anni civescovo, mentre vi giunse pure
insepolto. Valdemaro vescovo di Schleswig che
In Francia il divorzio del re poi ottenne l'arcivescovato di Bre-
teneva tutti angustiali, ed Ingel- ma da molti di quei canonici, ciò
burga pei mali trattamenti mosse che produsse grave contesa. Inno-
nuove querele ad Innocenzo III, cenzo III s' interpose tra Suero
il quale con dolore protestava aver re di Svezia ed Erico che poi gli
fatto per lei tutto il possibile, ne successe nel trono ; indi ricevette
miglior successo sapeva prometter- tributari della santa Sede gli sta-
si per l'avvenire, perchè Filippo ti di Lesco duca di Polonia, del-
sempre insisteva pel divorzio, ad- la quale si accinse a migliora-
ducendo cbe la parentela e la ma- re le cose ecclesiastiche. A Co-
lia ed maleficii gì' impedivano
i stantinopoli i latini a grande sten-
accostarsi alla regina; tuttavia rin- to reggevansi nella dominazione
novò il Pontefice al am-
re le sue loro con zuffe continue or con-
monizioni, e alla regina inviò un tro i greci, or contro i bulgari,
legato per consolarla, forse il car- laonde il Papa nuovi soccorsi gli
dinal Guala Bicchieri- Il re d'In- procurò dall'occidente, acciò quella
ghilterra continuava a non ricono- metropoli divenisse il punto cen-
scere l'arcivescovo di Cantorbery, trale donde muovere al conquisto
infuriando con contumelie contro di Terra Santa, per la quale par-
il Papa, i vescovi e i romani di- tì il duca d' Austria Leopoldo VI
moranti nel regno. Esaurite dai il Glorioso, adempiendo il voto
vescovi le debite rimostranze, esor- fatto, perchè tutti i duchi d'Au-
tazioni e minacce, preferendo per- stria aveano caro di mostrarsi ca-
dere vita e beni, che infrangere i valieri cristiani anche diversi si-
:

loro doveri, e mancar d'obbedien- gnori francesi per le premure del


za verso il capo visibile della Chie- cardinal Guala Bicchieri presero
sa, nel quale veneravano la volon- la croce. Il Papa raccomandò la

tà del capo invisibile, spirato il crociata agli abitanti della Lom-


termine de'monitorii, a' 24 marzo bardia e delle Marche, ed a' mae-
dichiararono l'Inghilterra separata stri dei cavalieri templari, e spe-
dalla comunione della Chiesa, e dalieri ossiano gerosolimitani. In
di tutti i beni spirituali ch'essa questo tempo Teodoro Lascari im-
impartisce a' fedeli ,
pubblicando peratore di Nicea invocò l'autorità
1' interdetto. Giovanni montando del Pontefice per pacificarlo coll'im-
in collera voleva cacciare i prelati peratore Enrico; Innocenzo III nel
dal regno acciò andassero a por- rispondergli gli die solo in titolo

tar le loro lagnanze a Roma; ma nobil uomo, lo consigliò a dichia-


essi protestando uou cedere che rarsi vassallo del competitore, e a
-

INN INN 269


mezzo d'un legato gli promise sa romana nel tranquillo possesso
trattar la concordia. Moltissimi ec- di tutte le terre a lei cedute dai
clesiastici latini allettati dalle rie- precedenti imperatori, e d'aiutarla
chezze dell'oriente, o per aver un a ricuperare quelle che le furono
maggior campo a fare il bene, col tolte. Quando poi la santa Sede lo
portarsi a Costantinopoli accrebbe- chiamasse o per ricevere la coro-
ro i contrasti tra il clero greco na imperiale o per altri bisogni
ed il clero romano; ben vedendo della Chiesa ne' suoi stati, il Papa
Innocenzo III la necessità di assog- s'intendesse ivi obbligato al man-
gettarli ad una stabile legge, e re- tenimento suo e della sua corte,
golarvi la disciplina, spiegò per la Obbligavasi inoltre a difendere e
Chiesa d'oriente quella medesima conservare illeso il reame di Sici-
sollecitudine che avea per l'occi- lia come proprietà della Chiesa
dentale, disponendo che i vescovi romana. Nel medesimo tempo pa-
dovessero essere ordinati con rito re che Ottone IV mandasse pure
latino, così le professioni de'mona- il giuramento a Roma, dove tutte
cie delle monache. queste disposizioni furono gradite
Nel 1209 Innocenzo III scrisse ed encomiate. I legati del Papa
ad Ottone IV parole di congratu- intanto arrivarono in Germania,
lazione per l'elezione seguita in recando alle città privilegi, indul-
Francfort, inviandogli per legati i genze e grazie in testimonio della
cardinali Ugolino Conti e Leone gioiad'Innocenzo IH per la pace
del titolo di s. Croce in Gerusa- ristabilita; e nella solenne dieta di
lemme; ed i prelati di Germania Virzburgo di quasi tutti i prelati
esortò alla concordia e alla pace, di Germania e della maggior par-
Ottone IV esternò al Papa i suoi te de'principi dell'impero, i cardi-
timori circa le ostili intenzioni di nalisederono a lato del trono di
Federico II re di Sicilia, ma ven- Ottone IV che la presiedeva, ed
ne rassicurato e promesso di aiuto: ivi col consenso della dieta spo-
indi otto giorni dopo Pasqua, Ot- so Beatrice. A richiesta di Ottone
tone IV spedir fece a Spira in IV che con splendida comitiva vo-
autentica forma, e col sigillo im- leva intraprendere il viaggio di
penale, un atto nel quale ricono- Italia per condursi a Roma, il

scendo la grazia ottenuta da Dio, Papa raccomandò alle città della


e l'assistenza prestatagli dal Papa, Lombardia e della Toscana che
promette a quest'ultimo e suoi sue- dipendevano dall' impero avessero
cessori e alla Chiesa romana obbe- quel rispetto ai diritti del re stesso
dienza, sommissione e rispetto; ri- che a' loro propri, e riferissero a 1-
nunzia, siccome ad un abuso, alla la santa Sede le doglianze. E sic-
partecipazione nell'elezione de'pre- come il re avea incaricato Volga
lati; concede a chiunque l'appella- 10 patriarca di Aquileia a prece-
re alla Sede apostolica; cede o- derlo nel viaggio per far valere
gni pretensione nell'eredità de've- nelle città italiane i diritti iuipe-
scovi defunti o nell'entrate delle riali, e prepararvi quanto era ne-
chiese vacanti; promette di coope- cessano al sostentamento dell' im-
rare alla distruzione degli eretici, peratore e della sua corte, il Pa-
e si obbliga di mantenere laChie- pa impose al patriarca di reclamare
5.70 INN INN
come possessioni della romana Chie- che derivasse dall'essersi opposto il

sa le terre e gli averi della con- re di Francia alla coronazione; ed


tessa Matilde, per conseguenza del- il magistrato della città col sena-
le reali promesse. Il procedere del tore , malcontenti di non essere
patriarca fu violento, per cui il stati consultati, fecero prova d'im-
Pontefice dovette richiamarlo alla pedirla con alcuni cardinali. Nel di
moderazione. Una magnifica am- della coronazione,prima che Otto-
basceria mosse da Mantova per ne IV entrasse in Roma, giurò coi
annunziar al Papa la giunta del suoi che il Pontefice, i cardinali,
re al passo del Po, e lo trovò a la santa Chiesa, il popolo e le so-
Viterbo ad attendere Ottone IV, a stanze di tutti sarebbero da essi
cui spedì incontro il prefetto della difese e protette sino alla partenza.
cittàed uno de' suoi notari. Dopo La solenne processione si avanzò
Volgaro giunse in Viterbo il re alla porta Castello, attendendo il

preceduto dall'esercito, ed ivi i due re presso la chiesa di s. Maria in


capi della cristianità si videro la Traspontina il prefetto di Roma
prima volta, dove il Papa accom- e il conte palatino del palazzo la-

pagnato da grande stuolo di eccle- teranense, tacendo largo all' infini-

siastici e di popolo recossi incon- ta con pena le lance


popolazione
tro ad Ottone IV: ambedue si de' soldati, leverghe de' mazzieri
abbracciarono versando lagrime di della città e le monete che il re
gioia e rimasero insieme per due spandeva con mano generosa. Ven-
giorni, perchè le pratiche fra il ne incontrato dal clero coi turibo-
capo della Chiesa e l'impero do- li e sacri cantici : il Pontefice cir-
veano essere stabilite prima della condato dai cardinali, dai vesco-
coronazione. Indi Innocenzo III si vi e dai sacerdoti in ordine ge-
restituì a Roma, ed il re lo seguì rarchico, sedeva sublime sulla gra-
lentamente marciando alla testa dinata che conduce a s. Pietro di-
dell'esercito , solo preceduto dal nanzi la porta di bronzo. Tre ve-
cancelliere dell'impero e da alcuni scovi discesero dai gradini e be-
di sua corte per preparare il ri- nedirono il re, poi lo accompa-
cevimento. gnarono dinanzi al capo della Chie-
Ottone IV piantò il suo padi- sa, a cui egli ed i principi ba-
glione il primo ottobre presso Mon- ciarono con riverenza piedi; dopo i

te Mario e il seguente sabbato si di che il re prestò il giuramento


condusse alla chiesa di s. Pietro, di non mai assalire la Chiesa del
onde pregar sulla soglia de' santi Signore e i suoi diritti, di essere
apostoli e testificare la sua vene- giudice e protettore delle vedove
razione alla città eterna, accompa- e degli orfanelli, difendere le chie-

gnato da splendida comitiva di se e singolarmente il patrimonio


principi e di prelati,da seimila di s. Pietro, conservare la digni-
uomini d'arme e da gran numero tà dell'impero e riscattare dirit- i

di balestrieri, dappoiché il giorno ti che gli erano stati rapiti. Il


innanzi all'ingresso del vescovo di Papa interrogò Ottone IV: Vuoi
Augusta era scoppiata una gran tu vivere in pace colla Chiesa?
sollevazione fra il popolo e i tede- ed avendo il re tre volte risposto
schi, colla peggio, di questi. Sembra di sì, disse Innocenzo III: Io ti
INN INN a7 i

dò la pace che il Signore ha da- l' imperatore a tutti gli abitanti


to a'suoi discepoli, e Io baciò sul- di Roma, la città risuonava di lie«

la fronte, sul mento, sulle gote, e augurio


te grida e reputavasi felice
sulla bocca. Papa prosegui
Il : alla futura concordia fra la Chie-
Vuoi tu uno de' figli della
essere sa e 1' impero. Se Ottone IV a-
Chiesa ? e avendo Ottone IV det- vesse immediatamente abbandonato
to di sì tre volte, il Pontefice Roma e lo stato del Papa, secondo
soggiunse : Io ti ricevo adunque il desiderio d'Innocenzo III, le co-
a figliuolo della Chiesa; poi lo ri- se sarebbero passate di meraviglia;
parò sotto il suo manto piglian- ma la rottura che scoppiò poco
dolo per la mano destra, e il re dopo l' incoronazione tra i seguaci
baciò il Papa in petto. Entrarono dell' imperatore ed i romani gra-
ambedue in chiesa tra il canto veniente l'alterò. I tedeschi ere-
alternato, e postisi a sedere, sette dendo Roma cosa loro, suscilaro-
vescovi italiani sedettero alla de- no col provocar grandissime spese
stra del Pontefice e sette vescovi a chi li alloggiava e con atti di
alemanni alla destra dell'imperato- violenza la collera d' un
popolo
re, quindi ehbero luogo tutte le libero che sentiva ancora del suo
cerimonie della Coronazione degli antico eroismo e grandezza, e che
imperatori (Fedi). Usciti dalla chie- si reputava superiore agli altri per
sa il Pontefice e l' imperatore, il abitare la capitale del cristianesimo,
Papa montò a cavallo e Ottone il centro della fede; si aggiunge
IV gli tenne la staffa, gli porse al malcontento de' romani ilveder-
la briglia e lo seguì colla corona si delusi iu partecipare alle lar-
imperiale in capo, circondato da ghezze imperiali, eh' erasi da loro
tutto il suo seguito. I sacerdoti in- sperato. Il popolo assembratosi piom-
tuonarono i consueti inni progre- bò sui da Ona-
tedeschi; Ezzelino
dendo la processione, le campane ra o da Romano, come uno
sia
suonarono a festa, ed i ciambella- de' più prodi procurò difenderli,
ni dell'imperatore sparsero denari ma non potè impedir l'uccisione
al popolo dal principio al fine di molti de' più. ragguardevoli ba-
della funzione e solenne cavalcata, roni dell' imperatore e gran copia
Giunti al palazzo lateranense, Ot- di altri. Ottone IV oltre altre per-
tone IV scese da cavallo, tenne dite, restò privo di mille cento
nuovamente la staffa al Pontefice, cavalli, e perchè alle sue preten-
ed insieme col prefetto di Roma sioni di esserne reintegrato il Pa-
lo accompagnò nella gran sala del pa si rifiutò, abbandonò furibondo
convito. Intanto che ambedue si la città. Dipoi invitò Innocenzo
ritirarono nelle solite stanze, il III ad un' amichevole conferenza
ciambellano dell' imperatore spartì per trattare intorno parecchi pun-
fra tutti i servi del palazzo apo- ti importanti per la santa Sede
stolico i presenti della consecrazio- e pel riposo della Chiesa; ma il

ne. Papa tenne a mensa


Il 1' im- Papa a cagione delle circostanze
peratore, e dopo canti e i le he- per prudenza si ricusò, e rimise le
nedizioni si allontanarono tutti lie- cose ad un prudente negoziatore,
ti e contenti. il quale riferisse i vicendevoli sen-
Pel banchetto imbandito dal- timenti; pare al dire d'alcuno
n 7i INN INN
che la conferenza abbia avuto luogo desiderio: la tiepidezza de' principi
nel campo imperiale ove si recò In- prodotta dal timore che sì remote
nocenzo III, e che si lasciassero a- spedizioni esponevano i loro regni ;

michevolmente, avvegnaché già sor- 1' egoismo e 1' avidità de' crociati ;

gesse il germe della futura inimi- finalmente le dissensioni di coloro


cizia. Ottone IV se ne andò con che già trovavansi in Terra Santa.
gran pompa io Toscana, e occupò Innocenzo III senza perdersi d' a-
Acquapendente, Radicofani, Monte- nimo e in mille modi si studiò
fiascone ed altre città appartenen- superare sì fatti ostacoli colla per-
ti alla contessa Matilde, le quali severanza, e col mandare ai cro-
dichiararono ciò lecito all'impera- ciati somme immense. Procurò pa-
tore, preferendo un signore lonta- cificare a tal oggetto i genovesi coi
no al vicino, ond'essere più liberei pisani, e proibì ai veneti adope-
In ogni luogo l'imperatore la fece rare i mezzi della sacra guerra
da sovrano, ed invano il Papa pel compimento del conquisto di
spedì a lui molti vescovi ed abbati Candia, e di aiutare' in Alessandria
perchè si astenesse di ledere i di- gì' infedeli contro i cristiani. S' in-
ritti della Chiesa, e il suo giu- terpose il Papa con l' imperatore
ramento, essendo cesare deliberato Enrico, perchè al fanciullo Gugliel-
spogliar la romana Chiesa delle mo nato da Margherita moglie
sue terre entrò nel ducato di
: del defunto Bonifazio di Monferrato,
Spoleto e vi prepose al governo si conservasse il suo regno di Tes-
Bertoldo, uno de'suoi confidenti. salonica fondato dal padre nel ri-

Frattanto in Inghilterra i sacerdo- parto delle latine conquiste ; e fa-


ti erano in preda a violenta per- vorii il matrimonio di Giovanni di
secuzione, enon per tanto la mag- Brienna fratello del morto conte
gior parte di essi antepose la più. Gualtieri, con Maria ereditiera del
estrema miseria all' inobbedienza regno di Gerusalemme, cui sovven-
verso il supremo Gerarca :
1' ira ne con millequattrocento marchi.
del re Giovannni- si sfogò ancora Ingiunse ai veneziani di riconoscere
sul popolo crudelmente. Il Papa 1'
eletto arcivescovo di Durazzo e
non mancò di ammonirlo paterna- restituirgli i beni ; e nel medesimo
mente, ma severamente fece osser- tempo fece consacrar il nuovo pa-
vare l'interdetto. Sprezzando il re triarca d' Antiochia dal legato di
l'esortazioni come le minacce, Inno- oriente, facendo considerare al re di
cenzo III gli bandì contro la sco- Armenia, al contedi Tripoli e al gran
munica, e lo minacciò d' un ana- maestro de' templari che la spa-
tema speciale sulle terre di perti- da degli infedeli sovrastava sul lo-
nenza della cognata Berengaria, ro capo, né poterne campare se
che ancora ingiustamente riteneva. non tenendosi uniti. Consolò con
La riconciliazione seguita in Ger- religiosi conforti il patriarca d'Ales-
mania per P esaltazione di Ottone sandria in cattività degli infede-'

IV allettò di nuova speranza il


,
li. Infestando la Chiesa l'eresie

Papa al conquisto di quella terra dai gazati, o catari, o valdesi,

che fu nido della fede e della quelle de' patarini, ed al-


albigesi

Chiesa, ma tre ostacoli opposero


si tri eretici, Innocenzo avrebbe III

finché visse al compimento del suo voluto unir le forze del suo stato
,

INN INN 173


e degli altri regni cristiani, non so- tore atto ad estirpar l'eresia, ve-
lo per impedirne la funesta pro- nendo a ciò destinato Pietro di
pagazione, ma distruggerle del tut- Parenzo d'illustre ed antica famiglia
to, altro non
essendo che la rin- romana, siccome di maturissimo
novazione degli antichi errori sotto consiglio, fermo, intrepido, beni-
mille diverse forme, sempre lo gno, e liberale co' poveri ; ma ne
stesso quanto alla natura loro. Due fu gloriosa vittima, e meritò gli

essendo le specie di avversari in- onori dell'altare : la sua famiglia


sorti in grembo alla Chiesa e con- avea dato a Roma de' senatori
tro d'essa, gli uni si diedero prin- ma i fratelli o parenti del santo
cipalmente ad assalir la fede da la trapiantarono a Spoleto ove
lei bandita ,
gli altri contro le tuttora fiorisce. Innocenzo III pre-
forme esterne, giovandosi a prete- se severe provvisioni per estirpar
sto de'traviamenti d'alcuni indivi- l'eresiain Viterbo, e vi si recò di
dui; ed è perciò che Innocenzo III, persona ricevendo grandi dimostra-
per conseguire la distruzione delle zioni di onore; punì, promulgò leg-
eresie, intese doversi prima indurre gi e fece di tutto per annichilare
il clero a vita veramente cristiana; l'errore. L'eresia era pure sparsa in
non che infervorare la predicazione diversi luoghi d' Italia, e nelle
della vera dottrina, e la pubblica valli stendono dalle mon-
che si

e libera confutazione de' perniciosi tagne del Tirolo e le Alpi carni-


errori, al qual proposito pose par- che fino in Italia, infestate dai
ticolar fiduciane'monaci cisterciensi, patarini. Il Papa eccitò i popoli
come congiungevano le
quelli che a non offuscar la luce del nome
opere con le parole. Altra misura loro con la macchia dell' eresia, e
efficace contro l'eresia stimò In- restar fedeli alla Chiesa cattolica.
nocenzo III l'inquisizione, affinchè Questa peste sotto altri nomi e
nessuno fosse dichiarato colpevole forme insinuossi dall' oriente in
ingiustamente, massime quando gli Germania, in Ungheria, e per op-
accusati appartenevano al clero ; porvi un argine Innocenzo III ad
dovendo l'inquisizione usare rigore istanza del duca d' Austria fondò
cogli ostinati neh' eresia ad onta la sede vescovile di Vienna. Le
degli ammaestramenti e delle vie stesse erronee dottrine penetrarono
della dolcezza con loro esercitata. nella Svizzera, ne' Paesi Rassi, in
Nella maggior parte dello stato Inghilterra, nella Spagna, in Francia,
ecclesiastico gli eretici professavano e Tolosa divenne ciò che in Ispa-
le false dottrine de' patarini o pa- gna era Leone, ed in Italia Mila-
terini, i quali si congiunsero ai val- no. L' eresia facendo rapidi pro-
desi, massime si propagarono di gressi acquistò gran numero di
,

soppiatto in Rimini, Faenza, Vi- principi sovrani, di nobili e di


terbo e particolarmente in Orvie- ecclesiastici d' ogni grado, con in-
to ad onta dello zelo del vescovo, dicibile accoramento d' Innocenzo
e dell'interdetto fulminato dal Pa- III, legati per
che spedi tutto a
pa. Vedendo i cattolici orvietani riparare immensi mali che ne
gli

pei manichei giunte le cose all' e- conseguivano, massimamente in To-


stremo , invocarono dal Papa e losa ove stabilì il primo tribunale
dal comune di Roma un governa- deh' Inquisizione (Fedi). Ad altri
vo!,, xxxv. 18
2 74 IH» INN
relativi articoli si tratta di queste dronirsi di altre terre della Chie-
eresie, e degli avvenimenti grandi sa ; commissione ad alcuni
diede
che ne furono le conseguenze, del- giureconsulti di provare le ragioni
le crociate eh' ebbero luogo, e dei dell' impero sulle provincie appar-
ss. Domenico e Pietro di Castel- tenenti al patrimonio di s. Pietro,
nau o Castehiuovo che ne fu mar- e costoro osarono dichiarare che
tire, e di altri campioni difensori la santa Sede, approfittando del
della cattolica fede. I crociati per contrasto sulla successione all'impe-
distinguersi da quelli di Palestina ro, erasi impadronita di varie ca-
portavano una croce rossa sul pet- stella e signorie di ragione del me-
to, e moltissimi oltre le armi un desimo impero, i cui diritti 1' im-
bordone, a significar che qnella spe- peratore avea giurato difendere.
dizione era un pellegrinaggio; tra In conseguenza di che invase egli
i loro condottieri merita special la Campagna ed altre terre della
menzione Simone conte di Mon- Chiesa; soggiogò Orvieto, Perugia,
fort, il quale fu dal Papa investi- e la più gran parte del dominio

to di diversi slati conquistati agli temporale della Sede apostolica, e


eretici. Ebbero pur luogo diversi fece assalire e maltrattare i cro-
concilii come in Avignone per la ciati che attraversavano il paese,
riforma de'costumi in Provenza e mentre stringeva d'assedio Viterbo.
per l'esterminio degli eretici, i qua- Innocenzo III, sperando che 1' im-
li oltre la professione de' più ne- peratore tornasse in ragione, pa-
fandi errori commisero atrocità in- zientò alquanto, poscia gli scrisse
descrivibili, e portarono in mol- per dovere di ministero, lo rim-
te provincie la desolazione, tut- proverò che invece di protettore
to distruggendo col ferro e col fuo- era divenuto acerrimo nemico del-
co. Nel voi. HI, p. 16 1 e seg. del la santa Sede che lo avea innal-
Dizionario facemmo la breve isto- zato al grado in cui era; lo ammo-
ria dell' eresia degli albigesi, delle ni a cessar le usurpazioni e ricor-
gravi sue conseguenze, e di quanto darsi de' giuramenti non voleva
se
zelantemente operò Innocenzo III. essere scomunicato. Francamente
I primi del 12 io furono da rispose l'imperatore negando di a-
Ottone IV consumati a raffermar ver leso i suoi diritti; essere tutta
la sua dominazione in Toscana e di lui la podestà temporale, e per-
Romagna, avendo investito della ciò non doversi il Papa frammet-
Marca d'Ancona il marchese Azzo tervisi; solo capo
riconoscer
lui

d' Este, e d' Argelati e Medicina della cristianità epienamente inve-


Salinguerra, della famiglia Torelli stito della podestà spirituale, onde

possente in Ferrara ed emula del- non meritare rimproveri. Vera-


l'Estense. Indi l'imperatore si recò mente egli non era nemico del Pa-
a Milano e in altre città d' Italia pa, solo credeva suo debito sotto-
che pacificò e confermò loro pri- i mettere i domimi temporali della
vilegi. Troppo presto dimenticando Chiesa romana all'impero, quindi
la perseveranza con cui l'avea sos- invece di favorir nemici dell'au-i

tenuto Innocenzo 111 contro il torità pontifìcia, eseguir fece in


possente suo competitore, cedeva Ferrara e nelle altre città degli

alle altrui suggestioni per impa- stati papali le leggi della Chiesa
INN INN 27 5
contro gli eretici, radendone an- felice successo : quindi Innocenzo
che le case. Non contento Ottone III investì de' poteri necessari l'ar-
IV di riunir all'impero lo stato civescovo di Gnesna per la propa-
della Chiesa , volle sottomettere gazione della religione cristiana. E-
tutta 1' Italia, ed agognò alla Pu- guali sollecitudini ebbe il Papa per
glia che il normanno Ruggieri avea la Livonia e per le popolazioni po-
tolta all' impero, ed al reame di ste sulla riva del Baltico, per le
Federico ed incominciò dall'im-
II, quali mostrò molto zelante il re
si

possessarsi della prima. Frattanto di Danimarca Valdemaro II. O che


il Papa non cessando di protestai* Alessio III riuscì di evadere da' suoi
contro le usurpazioni imperiali, l'am- custodi quando lo portavano nel
monì di rispettare gli stati di Fede- Monferrato, o che fosse poi lascia-
rico II ch'erano sotto la protezione to in libertà, cosa indubitata però
di s. Pietro, mentre avvertì il re si è che vedendo il suo genero
,

di procedere cauto, non maltrattare Teodoro Lascari aver trasferito in


i nobili, e richiamare l'antico aio Asia ed a Nicea il titolo degl' im-
vescovo di Catania. Ottone IV ve- peratori bizantini, e sottomesso gran
dendo inevitabile la rottura col parte del paese, indusse il sultano
Papa, mandò il patriarca d'Aqui- d' Iconio d' intimar a Teodoro che
leia nelle città di Lombardia a a lui restituisse l'autorità sovrana,
raffermar gli abitanti nell'affetto di e a dichiarargli la guerra. Teodo-
lui, che fu assai fortunato, e
in ro sbaragliò il nemico coli' aiuto
procurò guadagnarsi la benevolen- de' latini, e fatto prigione il suo-
za de'principi ecclesiastici della Ger- cero per sempre lo chiuse nel mo-
mania. In questo tempo il re di nastero di s. Giacinto a Nicea. Frat-
Boemia rinnovò nou solo la do- tanto in Gerusalemme si portò Gio-
manda dei suo divorzio, ma te- vanni di Brienna,
dalla sua che
nendosi per isciolto ,
quanto
per moglie Maria ebbe Jolanda poi
aveva dichiarato il vescovo di Pra- maritata a Federico II; ed in Ro-
ga, si sposò con Costanza, incorse ma si recò Raimondo VI conte di
nella scomunica ed i procuratori Tolosa a domandar la restituzione
della regina ripudiata tornarono a delle castella date in mano al le-
ricorrere in Roma. Essendo morto gato, ed a dolersi del suo proce-
Bernardo, con diverse clausole fu dere e di quello di Simone di
reintegrato Adolfo nella sede di Monfort. Innocenzo IH sulle pri-
Colonia. me lo bruscamente, assicu-
trattò
Rinnovò Innocenzo III le sue ratosi suo pentimento, e
poi del
ammonizioni pel divorzio al re di che adempiva quanto gli era stato
Francia, e s'interpose nella con- imposto, diede benigne disposizio-
troversia eh' egli avea coi vescovi ni a suo riguardo, lo regalò di un
d'Auxerre e di Orleans; e fece ricco manto e d'un prezioso anello
altrettanto col re di Portogallo ed che si trasse dal dito, e gli die
il vescovo di Porto. Alcuni cister- l'assùluzioue : i tolosani al ritorno
ciensi incoraggiti da Corrado duca del conte festeggiarono la sua ri-

di Masovia, ottennero dal Papa il conciliazione con la Chiesa. Ma i

permesso di trasferirsi in Prussia, legati trovando pretesti difficolta-


e semiuarvi la parola di Dio con rono il compimento di sua ricon-
,,

276 INN INN


ciliazione; la guerra continuo con Ottone IV che chiamavasi impe-
fierezza e crudeltà contro gli ere- ratore. Si dolse il Papa co' prin-
tici albigesi, e Raimondo VI fu da cipi tedeschi de' tentativi di Otto-
Simone di Monfort cacciato in una ne IV contro la Sicilia, della sua
torre. Tornando ad Ottone IV, egli ingratitudine e delle turnazioni cui
passò l'inverno del ian in Ca- era cagione, ed elesse legato in
pua, ove l'abbate di Morimond inu- Germania Sigifredo arcivescovo di
tilmente tentò di ricouciliarlo col Magonza, commettendogli di tosto
Papa, perchè ad ogni modo vole- bandir la scomunica in quel paese,
va espulso Federico II dalla Sici- e di pubblicare che nessuno dasse
lia, a fronte della minacciata sco- più il titolo d'imperatore ad Ot-
munica d' Innocenzo III. Questi fi- tone IV, né tampoco gli obbedisse,
nalmente dopo averlo reiterata- sciogliendo tutti i principi tedeschi
mente ammonito, di concordia coi dal giuramento e dagli obblighi
cardinali, scagliò nel giovedì santo verso di lui. L'arcivescovo obbedì
la sentenza di scomunica contro tutta la Germania conobbe la de-
Ottone IV che chiamavasi impera- posizione e scomunica di Ottone
tore siccome quello che degene-
, IV, le sue enormi ingralitudiui
rando dalle massime de'suoi maggio- verso il suo benefattore ,
per cui
ri, avea rotta la giurata fede, s'era la sua autorità andò in pezzi. Ot-
impadronito di Viterbo e di altre tone IV non fu quindi più tenuto
città dai suoi antenati riconosciute per principe cattolico , vincoli i

proprietà di s. Pietro, e apparecchia- che avea cogli altri si rallentaro-


vasi a muover guerra al re di Si- no : così quello che tanto avea
cilia. Nella scomunica compre-
si fatto per deprimere la Chiesa in ,

sero tutti i suoi complici e com- breve tempo fu balzato dall'alto


pagni, e fu sì rigorosamente osser- del suo soglio; e la Germania a
vata che v' incorsero Capua , Na- un tratto perde la tranquillità co-
poli e Pisa, questa per soccorrere il me l'impero tornò in confusione.
principe, quelle per aver celebrato Tutti i prelati tedeschi pigliarono
alla sua presenza gli uffizi divini. esempio dalla costanza del Papa
Il Papa chiese quindi aiuto al ed i principi secolari l'abbandona-
re di Francia che mostrò pron- si rono, altri lo dichiararono deca-
to a contentarlo. Ottone IV sordo duto dal trono, e con diversi ar-
alle esortazioni, perseverando nel civescovi e vescovi incominciarono
suo proposito, divenne più che mai a far pratica in favore di Federi-
nemico della Chiesa, e più acca- co II, sia con lui che con Roma.
nito di Enrico VI, e voleudo co- I principi che restarono del partito
stringere Federico II a riconoscere di Ottone IV cominciarono le osti-
almeno il regno in feudo da lui, lità per difenderlo. I legati ponti-
continuò le invasioni a suo danno. ficii in Inghilterra non potendo ri-

I patriarchi di Grado e d'Aquileia, durre il re a correggersi, rinnova-


e gli arcivescovi di Ravenna , di rono la scomunica e l'interdetto.
Milano e di Genova, insieme con Movendo Alfonso IX re di Castiglia
tutti i vescovi dell'Italia superio- guerra ai saraceni fu aiutato da In-
re, ebbero ordine di bandir solen- nocenzo III, minacciando il Pontefice
nemente la scomunica contro di la scomuuica contro quelli che aves-
,, ,

INN INN 277


sero rotto con lui la tregua. Nata lica da superare in questo molti
grave discordia tra il re di Porto- cristiani. Confidiamo nella bontà
gallo Sancio I ed il vescovo di e nella grazia infinita di Cristo, e
Coimbra, questi per le violenze che speriamo ch'egli vorrà illuminarti
commetteva gli fulminò l' interdet- con la luce della sua visitazione,
to : il Papa rammentò al re i suoi onde nasca in te il desiderio di
doveri e la salute dell' anima , e ve- venerare il vero ed eterno Iddio
nuto esso a morte die segni di pen- che s' è fatto uomo per nostra re-
timento. Allora ricorsero al patro- denzione. Noi dunque caldamente
cinio pontificio i figli del defunto, ti esortiamo in nome di Gesù Cri-
coutro il fratello Alfonso I ch'era stoad esercitare la giustizia, ad
montato onde Innocen-
sul trono, amare la verità, che ti sarà guida
zo III die opportune istruzioni
le nella via della salute ; a venerare
ai vescovi del reame. Morto Suero per amor nostro il patriarca d'An-
re di Norvegia fu innalzato alla tiochia , carissimo a noi, nel Si-
corona Ingo nipote di lui, eh' eb- gnore, sopra molti fratelli nostri
be a competitore Filippo, per cui e vescovi compagni, a cagione del-
ricorsero al Pontefice producendo l' integrità sua ; a non lasciare, per

la legittimità delle loro ragioni. Da quanto è da te, eh' egli ed il suo


questo costante appellarsi a Roma re sieno molestati, anzi a conceder
per le cause più gravi , è chiaro loro aiuto e consiglio , affinchè tu
che la santa Sede formava un tri- così ottener possa la protezione
bunale supremo riconosciuto dai della Maestà divina e la grazia
principi. Intanto la riunione della della santa Sede ". Continuando i
Chiesa greca colla latina non era conti di Tolosa, di Fois e di For-
che apparente, ed anziché accre- calquier la protezione degli albi,
scere autorità alla Sede apostolica, gesi, dai furono di nuovo
legati
serviva a moltiplicarle gli aflari per condannati; e continuarono i trat-
le infinite questioni de' vescovi tati, i concilii e gli avvenimenti
degli ordini religiosi, de'preti e dei d'una terribile guerra , sostenuta
laici. con ardore da ambo le parti con
Per le violenze che il re d'Ar- sorti varie. Si vuole che Raimon-
menia commise contro i cavalieri do, malmenato dai legati, dimen- si

templari, fu scomunicato dal Pa- ticò dell'accoglienza amorevole ri-


pa; quindi questi confortò il patriar- cevuta in Roma, e trovossi costret-
ca d' Antiochia dalle tribolazioni to a riprendere le armi. Intanto
de' suoi raccomandò
nemici, e lo giunsero in Roma i deputati dei
al soldano d' Aleppo Malek figlio principi alemanni per annunziar
di Saladino augurando a questo
, ad Innocenzo III la scelta di Fe-
ultimo con fervore degno del capo derico li, e chieder la sua appro-
della cristianità, che scendesse ad vazione. La faccenda era grave e
illuminarlo la luce del vangelo richiedea quella matura delibera-
con queste parole. » Noi sappiamo zione che sapevasi già per prova
per relazioni degne di fede che metter la Chiesa romana in ogni
quantunque tu non abbia per an- grave contingenza, diflicilissimamen-
co ricevuto i sacramenti , sei tut- te e non altro che dopo lunga pon-
tavia sì rivereute della fede catto- derazione accomodandosi alle inno-
a78 INN
vazioni. Se una parte il Papa,
dall' prile si portò in Roma ricevuto
disgustato com'era di Ottone IV, con grand onore dal Papa, dai car-
trovava la risoluzione de' principi dinali e dal senato e popolo roma-
alemanni conforme a'desiderii suoi, no. In perfetto accordo con Inno-
non potea dall'altra non ricordarsi cenzo III, riconobbe il diretto do-

di qual casa sveva usciva Federi- minio sulla Puglia, confermò l'an-
co II Hohenstaufen, le tribolazioni nuo censo di mille monete d' oro,
da questa cagionate alla Chiesa, e e la libera elezione de' vescovi ; e
i doveri del Pontefice verso que- fu convenuto che Germania e la

st' ultima. Se non che sperar po- la Sicilia non avrebbero mai for-
teva che i moltissimi beneficii fatti mato un sol regno. Il Papa prov-
a Federico II, il quale riconosceva vide alle spese del re per tutto il

ilregno sol dalle cure di lui, l'a- suo soggiorno in Roma, gli diede
vrebbero altrimenti guidato. On- una somma di denaro e quanto
d'è che alla fine aderì alla fatta altro gli occorreva a continuare il

elezione, e confortò lo stesso Fede- suo viaggio, e lo fece accompa-


rico II a recarsi di presenza in gnare da un legato: i genovesi per
Germania, ed i principi tutti di compiacere Innocenzo III vennero
colà a riconoscerlo per loro signo- con quattro galere al porto d' O-
re ed a collegarsi con esso, come stia a levar Federico li. Entrò in
tosto ivi giunto, coi loro vassalli. Germania riconosciuto per signore
Recatisi i deputati in Sicilia a par- prelati e da tut-
dalla nobiltà, dai
tecipar a Federico II la sua ele- te le popolazioni de' luoghi ove
zione , accettò e si dispose alla par- passò : si abboccò col figlio primo-
tenza nel 1 2 1 2. genito del re di Francia fece con ,

Appena Ottone IV tornò in Ger- questi alleanza difensiva ed offen-


mania, tutte le sue conquiste an- siva, e n'ebbe ventimila marchi. La
darono perdute, ed Innocenzo III general difFalta in Germania inse-
coll'aiuto del marchese Azzo d'E- gnò ad Ottone IV, che la pode-
sle, senza opposizione ricuperò alla stà spirituale del Papa più poteva
Chiesa romana tutte le provincie degli eserciti e della podestà tem-
a lei sottratte da Ottone IV iu porale. Quanto all' Inghilterra tut-
Toscana. In Germania questo prin- te le rimostranze d' Innocenzo III
cipe non ebbe alcuna accoglienza; furono vane, per cui costretto ad
in due diete che adunò niun ve- usar severità sciolse dal giuramen-
scovo comparve, tranne quello d'AI- to di fedeltài nobili, il popolo e
berstadt; ed i principi che v'in- i Giovanni, e vietò sotto
vassalli di
tervennero nella maggior parte in pena di scomunica d'aver pratica
cuore erano per Federico II. Ce- con lui , che restò sommamente
lebrate Ottone IV le nozze con spaventato dalla sentenza pontifi-
Beatrice a' 7 agosto , agli 1 ne 1 cia. Questa pel malcontento gene-
restò vedovo; onde il popolo vide rale venne accolta a gran giubilo
in questo castigo un segno della da tutti. Essendosi portati in Ro-
collera divina.Federico lì lascian- ma l'arcivescovo di Cantorbery ed
do la moglie Costanza reggente del altri vescovi a narrare le crudeltà
regno, dopo aver fatto coronare re di Giovanni coutro la Chiesa, In-
di Sicilia Eurico suo figlio, nell'a- nocenzo III pronunziò uu'altra con*
,

INN INN a 79

sura, colla quale ordinò la depo- ropa ricompensa promessa ai


la

sizione del re, e l' elezione d' un crociati, che andarla a cercare di

altro più degno sotto la vigilanza là dai mari. L' esercito sommò a
della santa Sede, incaricando del- centomila uomini a piedi, e dieci-
l'esecuzione il re di Francia , che mila a cavallo, a tutti provveden-
invitò ad impossessarsi del regno do del necessario il re, che inoltre
dichiarando crociati quelli che si ognuno trattava con nobiltà, men-
fossero schierati sotto i di lui ves- tre i vescovi teneva ferma la pa-
silli, colla partecipazione dell' in- ce tra tanta moltitudine d'uomini
dulgenze concesse a quelli che pel- diversi d'indole e di costumi. In-
legrinando visitavano il santo Se- tanto preparavansi a far
eh' essi
polcro. I legati pontificii annun- provare ai nemici della cristianità
ziarono a Giovanni in Northampton il potere delle sue armi, e il va-
le sentenze pontificie. Il re arrab- lore de' suoi difensori, Innocenzo
biatissimo sulle prime, venne a po- III in Roma a'3 maggio fece una
co a poco calmandosi, e vedendo processione generale di ecclesiastici
crescere contro di se lo scontento e di laici, affine d'impetrar da Dio
de' suoi , temendo di peggio inco- la vittoria alle armi cristiane, di-
minciò a mitigar il rigore di sue pendendo dal successo, se i re cri-
leggi, benché spesso si abbandonas- stiani o gli emiri de'saraceni do-
se alle violenze. vessero comandare in Ispagna, e se
Tornando guerra di Spagna
alla gli abitanti suoi avessero a seguir
contro mori, essendo venuto dal-
i la credenza di Maometto o la fe-

l'Africa innumerabili orde di sara- de di Cristo. I fedeli co'piedi nu-


ceni , Ben Nasser si tenne tanto di da tre chiese si portarono al
certo della vittoria, che fece bru- Laterano preceduti dal salutifero
ciare le navi che li avevano por- vessillo della croce, ove pur si re-

tati, essendo durato lo sbarco quin- cò il Papa co'cardinali, vescovi, cap-


dici giorni. Minacciata la cristiani- pellani, altri. Benedì nella ba-
ed
tà da tanto pericolo, prontamente silica popolo colla reliquia della
il

Innocenzo III speuse in Ispagna le ss. Croce di cui correva la festa


discordie fra i principi, e commise dell'invenzione, e questa portò poi
a tutti gli arcivescovi di Francia al palazzo del vescovo d'Albano,
di muovere a favore del re di Ca- dalle cui gradinate predicò alla
stiglia Alfonso IX il fervore defe- moltitudine , dopo di che tutti
deli come fece con altri, e mera- tornarono alle chiese; le donne a
vigliosi ne furono i risultati. La quella di s. Croce in Gerusalemme
massa degli armati si radunò a dove un cardinale celebrò la messa,
Toledo , composta di portoghesi e le esortò alla preghiera ; gli eccle-

guidati dall'infante Pietro, cavalie- siastici e laici a quella di s. Giovanni


ri degli ordini religiosi, navarresi in Laterano, dove Innocenzo III dopo
comandati dal loro re Sancio \ II, aver celebrato il sagrifizio, a piedi
«pagnuoli fra' quali il re d'Arago- nudi come tutti gli altri venerò la
na, e persino italiani, ed
francesi, Croce. L'esercito cristiano marcian-
anco ilduca d' Austria Leopoldo do di vittoria in vittoria prese di-
VI con gran seguito, trovando verse città e fortezze, riportò un
egli più comodo guadagnar in Eu- compiuto trionfo a Naves di To-
,

280 INN INN


Iosa, avendo poco perduto in con- giovane francese del villaggio di
fronto de' saraceni, che alcuni fece Cloies presso Vendome, dotato dalla
ascendere a centomila morti oltre natura di efficacissima eloquenza,
un immenso bottino. Gli storici a- fu quello che predicò la crociata
rabi riguardarono tale disfatta co- de'fanciulli, e fu imitato sia nella
me una delle cagioni del diserta- predicazione, che nel pio desiderio
mene dell'Africa, i nostri come di liberare i santi luoghi, da altri
il decadimento della potenza dei fanciulli e fanciulle che vestirono
mori in Ispagna. 11 principale ono- l'abito de'pellegrini. L'esito fu in-
re della vittoria si debbe a Dio, felicissimo ,
pressoché niuno arri-
ed alla Beata Vergine protettrice vando in Palestina, e dispersi po-
della Spagna, e tra gli uomini al chi ritornarono alle loro case. In-
valoroso e pio re di Castiglia, con- tanto i latini che stanziavano nel-
tento di aver salvato il paese dal- l'impero greco, mostrarono non più
l'invasione de' suoi tremendi vicini ricordarsi del motivo che gli avea
e vendicata la sanguinosa giornata tratti in quelle parti ; e trovando-
d'Alarco. A Calatrava i crociati si il re di Gerusalemme Giovanni
incontrarono duca d'Austria coi
il di Brienna in infelice condizione,
suoi , ed accompagnossi con suo spedi il vescovo di Sidone
al Pa-
cugino alla volta d'Aragona. Al- pa ad informarlo del suo stato.
fonso IX mandò al Papa una bre- Innocenzo III ordinò quindi ai
ve relazione della gloriosa spedi- cavalieri templari di prestare as-
zione, con l'alferez , insegna prin- sistenza al re, perchè la causa
cipale de' mori, e la tenda di seta sua era pur anco la loro, e al
dell' emiro Al-Mumerim. Pietro patriarca commise di esortar i ba-
II fece pure il suo omaggio al roni a collegarsi lealmente col re.
santo Padre della lancia dell'emi- Nata forte scissura in Costantinopoli
ro, che si vide per più secoli so- per dar al defunto patriarca il

spesa alla volta del tempio di s. successore , il Papa vi spedì un


Pietro in testimonio del divin pa- legato, e consolò il patriarca di
trocinio conceduto ai fedeli. La Alessandria prigione del soldano
gioia prodotta in Roma da questa invitando i principi cristiani di Pa-
strepitosa vittoria fu pari a quella lestina a far con esso il cambio
del popolo spagnuolo, per cui In- de' prigionieri. Le guerre contro i

nocenzo III convocò il clero, sta- sostenitori degli albigesi continuan-


bilìuna festa per questo avveni- do nella Francia meridionale, il

mento, e tradotta egli stesso la figlio del re prese la croce con al-
lettera del re, la fece leggere al tri personaggi e due vescovi, e
popolo radunato ; quindi lodò le dalla Germania mercè l'esortazioni
gesta del prode principe, e ringraziò del Papa diversi signori ed eccle-
il Dio degli eserciti. siastici recaronsi ad ingrossare l'e-

In questo tempo ebbe pur luo- sercito cattolico. Delle conquistate


go la Crociata sesta (Fedi), ove provincie il conte di Monfort fece
parlammo della crociata de'fanciul- diversi principati, pe'quali si de-
li, esempio atto a mostrare lo spi- cretarono molti utili provvedimen-
rito di quell'epoca, a cui tanto die ti. In Germania la generosità di
impulso Innocenzo III. Stefano Federico II posta a coulrouto con
INN 38 r

l'avarizia di Ottone IV, aumen- o per cattivarsi tutti gli animi


tò al primo il numero de' par- nella guerra che andò a rompere
tigiani : quindi nel 121 3 nella cogl'inglesi e col duca di Fiandra.
gran dieta di Eger dichiarò al Universale perciò fu in Francia il

Papa in una bolla d'oro, firmata contento, e la regina si chiamò


dai primi fra i principi spirituali beata d'essere giunta al termine
e temporali « voler egli in bene- delle sue pene, e di aver ottenuto la
merenza della protezione in cui ricompensa della costanza sua, nel-
l'avea sempre avuto Innocenzo III, l'affetto ridonatole dal marito, al
e delle cure sue come tutore di quale sopravvisse quattordici anni.
lui, prestargli in ogni tempo ob- L'arcivescovo di Cantorbery, da Ro-
bedienza e rispetto al pari e più. ma ov' erasi portato, passando in
ancora di tutti i suoi predecesso- Francia, alla presenza del re, del
ri ". Concesse inoltre ai capitoli clero e del popolo bandi la sco-
intera libertà nell'elezione dei ve- munica contro il re d'Inghilterra,
scovi, e libertà d'appellare a Ro- esortatilo tutticon promessa della
ma in tutte le cause ecclesiastiche; remissione della penitenza dovuta
rinunziò ad ogni pretensione sulle pei peccati a chi pigliasse le anni
successioni de' prelati defunti , e contro di lui e riponesse un altro
sulle reudite delle chiese vacanti ;
più degno sovrano sul trono. Altro
promise efficace cooperazione per non desiderava Filippo Augusto
la distruzione dell'eresia; confermò per convocar i suoi vassalli onde
la Chiesa romana in tutte le pos- prender l'armi contro l'Inghilterra,
sessioni ab antico acquistate, sen- di rimettervi vescovi raminghi,
i

z' che di far le spese


altro aggravio ristabilir il culto divino e vendi-
all'imperatore durante il suo sog- car la morte d'Arturo. Il re Gio-
giorno in Roma nell'incoronazione; vanni tutto sapendo si pose sulle
e protestò che ogni cagione di di- difese con settantamila uomini ;

scordia fra la Chiesa e l'impero ma pei legati spediti dal Papa a


doveva essere tolta di mezzo, e le rinnovare esortazioni , egli vide
due podestà d' ora innanzi essere ormai trono, vita, eterna salvezza
strettamente congiunte, in prova di in pericolo, laonde tutto tremante
che egli avrebbe fatto causa co- giurò sul vangelo di sottomettersi
mune con essa nella difesa del alla Chiesa. Ristabilita dai legati
reame di Sicilia, e dell' isole di la concordia tra il re, i vescovi e
Corsica e di Sardegna. Essendo gli ecclesiastici, i primi spedirono
poi Federico II in Spira, grato messi al re francese a desistere
ad Innocenzo III d'avergli conser- dall'invadere l'Inghilterra. Il Papa
vato il regno, concesse di nuovo rispose alle pace
proposizioni di
al fratel suo Riccardo ed ai di- con una lettera a Giovanni, nella
scendenti di lui l'investitura del- quale invece del solilo saluto, gli
la contea di Sora. augurò miglior consiglio di mente,
Le cose di Francia cangiarono dichiarando nulle, illegali e con-
.

di aspetto, perchè Filippo Augu- trarie alla immunità della Chiesa


sto dopo venti anni di separazio- tutte le convenzioni fatte col re
ne riprese Iugelburga sua moglie, dagli ecclesiastici di qualunque gra-
cedeudo alle esortazioui del Papa, do. 11 re rinunziò ìu favore della
2S2 INN INN
santa Sede alla corona ed ai rea- firma dell'arcivescovo di Dublino e
ini d'Inghilterra e d'Irlanda, e con- di parecchi baroni, al legato, poi
segnò al legato Pandolfo un atto recossi in gran pompa alla chiesa,
concepito in questi termini. '» Af- depose la corona e le insegne del-
fine d'ottenere misericordia da Dio la dignità reale, e prestò il giura-
per le offese da noi fatte alla san- mento di vassallaggio in questi ter-
ta Chiesa, e d'umiliarci dinanzi a mini. » Io, Giovanni, per la grazia
Colui che umiliò sé stesso fino al- di Dio re d' Inghilterra e signore
la morte, mossi per impulso dello d'Irlanda, giuro d'essere d'ora in-
Spirito Santo e non avendo nulla nanzi fedele a Dio, a s. Pietro, al-
di più prezioso ad offrir della la Chiesa romana, a Papa Inno-
persona nostra e de' nostri regni, cenzo III mio signore ed a'suoi
rinunziamo, di consenso co' nostri successori cattolici; di non coadiu-
baroni , non forzati da violenza vare né in fatti né in parole né
o timore , ma di nostro libero in consigli né in pensieri a far Io-
volere, a Dio, a'suoi santi aposto- ro perder la vita, le membra, o la
li Pietro e Paolo , a nostra ma- libertà; a rimuovere da essi ogni
dre santa Chiesa, a Papa Inno- danno di cui io avessi sentore, ed
cenzo 111 signor nostro ed a'suoi a fare ogni poter mio per impe-
successori cattolici, in espiazione dirlo; a rivelar loro colla maggior
de' peccati nostri e della nostra fa- prontezza possibile, io stesso o per
miglia, i nostri regni d'Inghilterra mezzo di fidate persone, ogni mac-
e d'Irlanda, con tutte le ragioni chinazione contro i medesimi; a
e dipendenze onde riceverli di
, custodire il segreto in tutto ciò che
nuovo qual vassallo di Dio e della mi comunicassero, sia in persona, sia
Chiesa romana. Prestiamo quindi in messaggi, sia per lettere, ed a non
in tal qualità tra le mani di Pan- punto divulgarlo a scientemente
dolfo il giuramento al sommo Pon- danno con tutte
loro; a difender
tefìce ed a'suoi successori, renden- le mie forze il patrimonio di san
dolo obbligatorio per noi e nostri Pietro e particolarmente i reami
eredi e successori; ed in segno di d'Inghilterra e di Irlanda contro
vassallaggio obblighiamo di pa-
ci chiunque gli assalisse. Così Dio e
gare alla Sede sui redditi
santa i santi vangeli mi aiutino ". Pan-
dei regno, oltre il denaro di s. dolfo gettò in terra il denaro dal
Pietro, trecento marchi per 1' Ir- re offerto in segno di vassallaggio,
landa e settecento per l'Inghilterra, e tenne presso di sé per cinque
11 tutto sotto pena di perdere o- giorni la corona e Io scettro, do-
gni diritto al regno per chiunque pò di che li rese al re. Questo era
de'successori nostri infrangesse que- il giuramento che ogni vassallo
ste condizioni ". Qui noteremo che prestava al suo signore. Notano i
all'articolo Inghilterra (Fedi), nel critici, che essendo Giovanni osti-

traltarsi questo argomento, si disse nato se il pericolo era lontano, co-


fino a quando i re d'Inghilterra dardo se vicino, vogliono che das-
pagarono alla Sede apostolica il se il regno in feudo alla santa
convenuto tributo. Sede per assicurarsi d' un potente
Il re Giovanili consegnò l'atto, protettore contro il re di Francia,
autenticato col suo sigillo e cou la di che ne restarono piccali i suoi
>'
I nN li* 283
baroni al vedersi da vassalli im- co pontificio : lasciò ricchi doni
mediati della corona diventar sot- alle quattro principali basiliche di
to vassalli; maggiore fu poi il ran- Roma, il suo corpo volle che fos-
core del re francese che per la se sepolto in quella di s. Pietro
spedizione avea speso seicentomila presso s. Petronilla, pose i figli

lire, ed incominciò ad invadere la sotto la protezione del Papa e lo


Fiandra alleata di Giovanni, il cui lasciò esecutore testamentario, con
aiuto implorò ed ottenne il suo facoltà di cambiar le sue disposi-
conte Ferrando. Le novelle d' In- zioni. In questo tempo il Papa si

ghilterra furono accolte a Roma rivolse al re di Portogallo Alfon-


con giubilo grande, ed Innocenzo so II, che avendolo posto sotto la
III vedendo la mano di Dio in sua prolezione e di s. Pietro, e
questo fatto, scrisse al re: » Lo confermato il suo stato tributario
Spirito Santo ti ha ispirato la ri- alla santa Sede, tornò ad invitarlo
soluzione di sottomettere il tuo re- energicamente a rispettare il testa-
gno alla Chiesa romana ; tu il mento paterno circa i fratelli e le
possederai Ora più fermo e splen- sorelle. Piinnovò il Pontefice suoi i

dido che mai ; poiché esso è di- eccitamenti per tutto in soccorso
venuto un regno sacerdotale, se- di Terra Santa, un gran numero
condo la parola di Mosè e di s. di fedeli presero la croce, e scrisse
Pietro. Dio faccia che tu lealmen- la seguente lettera a Malek-Adel
te adempi tutte le tue promesse". per indurlo a ceder volontariamen-
Ed a richiesta del re gli mandò te quel che gli poteva esser tolto
per l'esecuzione del trattato il car- per forza. « Al magnifico Safiìl-
dinal ÌNicolò vescovo di Frascati dino, soldano di Damasco e di Ba-
con piena facoltà, e fu prosciolto bilonia, venerazione ed amore pel
dalle censure ecclesiastiche, rinno- nome di Dio. Il profeta Daniele
vando il re i suoi giuramenti di e' insegna che Dio in cielo produ-
abrogare tutte le leggi ingiuste, e ce in palese le cose nascoste, can-
confermando quelli fatti alla santa gia i tempi e trasmuta gl'imperi,
Sede. affin che tutti conoscano esser egli
Il re Pietro d'Aragona sem-
II solo l'arbitro de' regni e distribuir-
pre fisso nel ripudiar Maria sua li a chi più vuole. La qual verità
moglie, questa portossi in Roma fu da lui chiaramente dimostrala
per trattare la sua causa. Avendo col far cadere Gerusalemme e il
quindi Innocenzo HI medesimo esa- suo territorio nelle mani di tuo
minato gli atti del processo, di- fratello, non già per merito delle
chiarò in pieno concistoro insussi- virtù sue, ma si per castigare il

slenti i motivi addotti dal re, cui popolo cristiano dell'aver offeso il
intimò la moglie che lo
ripigliarsi suo Dio. Ma ci siamo prostrati a
avea padre d'un figlio ed era
fatto lui e speriamo che avrà misericor-
d'irreprensibili costumi. Maria inol- dia di noi, però che, come dice il
tre ricorse contro gli abitanti di profeta, anche nell'ira sua non la-
Montpellier che le aveano atter- scia di esser misericordioso. Ad e-
ralo il proprio castello, per cui il sempio di colui che disse nel van-
Papa ordinò un processo; indi gelo: Imparate da me che sou be-
mori in Roma assistila dal medi- nigno ed umile di cuore, noi sup-
284 INN INN
plichiamo con tutta 1' umiltà la corrispondevano alla sua confiden-
magni licenza tua affinchè non si , za, come richiesto avrebbe il mag-
versi maggior quantità di sangue gior bene della Chiesa. 11 re si re-
umano della già versata per la vio- co a Tolosa ed in Lavaur a re-
lenta occupazione di codesto pae- clamare le provincie tolte ai conti,
se, e ascoltando i consigli della ma i legati gli provarono aver loro
prudenza, tu ce lo renda, da che, provocalo 1' occupazione, con pro-
salvo un poco di gloria vana, da teggere gli eretici, sostener la guer-
s'unil possesso trarrai più danno ra e commettere moltissime ciudel-
che frutto. Se tu consenti alla do- tà; quanto al tolosano esser di-
manda nostra, noi daremo scam- venuto peggio eli prima dopo il
bievolmente la libertà ai prigionie- suo ritorno da Roma, cose tutte
ri, faremo posar le armi, e il che legati dimostrarono ancora
i

popolo tuo sarà appo noi trattato al santo Padre. Questi fece allora
come il nostro appo te. Ti pre- sapere al re che desistesse dalla
ghiamo di accoglier benignamente protezione degli eretici, e che in-
i latori di questa lettera, di trai- tanto si farebbe 1' esame delle ra-
tarli onorevolmente edar loro di gioni ognuno. Ma Pietro II,
d'
conveniente risposta quale ce 1' a- non curando tali ammonizioni, rup-
speltiaino ". Questo messaggio di- pe contro Monfort la guerra; si
mostra ancora quanto stasse a cuo- fecero dai cattolici inutili proposi-
re d'Innocenzo III la ricupera del zioni di pace, i vescovi scomuni-
santuario de' santuari. carono i conti capi degli eretici, e
A rimostranza dei conti di To- Monfort fiduciato in Dio, attaccata
Iosa, di Foix, di Comminges e di la battaglia, Pietro II restò ucci-
13earn, il re d'Aragona Pietro II so, dopo essere stato inutilmente
per ambasciatori fece conoscere al scongiurato a ritirarsi. Morto il re,
Papa che il conte di Monfort a- i cattolici si precipitarono fra le
vea rivolto le armi non solo con- schiere nemiche, i conti fuggirono,
tro gli eretici, ma pure a danno e completo fu il trionfo. Narrasi
dei fedeli suoi versandosudditi, che l'esercito del re d'Aragona
sangue innocente, ed occupato prò- perde più di dieciottomila uomini,
vincie non punto infette d'eresia, ed ebbesi per miracolo che cat- i

per lo che Innocenzo III se ne dol- tolici ebbero morti un cavaliere e


se coi legati e col conte, e vietò di otto soldati, considerati gloriosi
molestare le terre del re, resti- martiri della fede. Il corpo del re
tuendo quelle occupate. Da que- portato in Aragona rimase inse-
sti provvedimenti si vede l'im- polto come scomunicalo,
finché a
parzialità, la moderazione e la giù- mediazione della sorella Costanza
stizia del Pontefice; che se que- moglie di Federico II, gli fu con-
sta guerra fu piena di lagrime- cessa sepoltura. Monfort si recò a
voli eccessi,, e s' ella fu tratta piedi nudi nella chiesa di Muret a
in lungo non è a darne colpa ringraziare Iddio, e venduto il ca-
a lui, il quale aver non potea vallo di battaglia e 1' armamento,
1' occhio in ogni parte, e per mol- ne dispensò il prezzo a' poveri. Ai
tissime cose dovea stare alle rela- 1 8 aprile di quest' anno 1 3 Inno- 1 1

zioni di persone che non sempre cenzo IH effettuò uu disegno che


,

1NN INN 285


da lungo tempo nudriva, col convo- gati alla sua discendenza, all' insa-
care il concilio generale Laleranen- puta e contro il volere d' Inno-
se IV (Fedi), al quale invitò cenzo III Questi per la rea con-
.

1' oriente e V occidente , i priucipi dotta di Valdemaro arcivescovo di


temporali e spirituali. Nel seguen- Brema, seguace d'Ottone IV, nel-
1' anno 121 5 rinnovò solenne-
te anno 12 14 Ottone IV si spo-
sò con Maria di Brabante, e vuoisi mente contro di lui e suoi ade-
che nessun vescovo né prete abbia renti la scomunica . Stanco or-
voluto dargli la benedizione nuziale mai Ottone IV di guerreggiare,
percbè scomunicato; indi si alleò ritirassi negli stati ereditarli, e passò

con Giovanni re d' Inghilterra che in pace gli ultimi giorni di sua

era in guerra colla Francia, onde vita, e riconciliatosicon la Chiesa,


abbatterne la potenza, la quale era pentito delle sue colpe, morì d'an-
il più saldo sostegno del Papa ni quarantotto nel 12 r8 in Artz-
sperando come avessero abbattuto burgo, quasi due anni dopo la
]' una e 1' altro , seguirebbe la morte di Innocenzo III. Ottone IV,
caduta di Federico II. Rottasi dun- da guelfo eh' era o mostravasi nel-
que la guerra, Ottone IV con 1' aspirare alla corona, fatto dipoi

un esercito immenso di collegati imperatore divenne ghibellino. f.


fu costretto alla fuga, e Filippo Guelfi e Ghibellini. Quanto al-
Augusto riportò la famosa vittoria l' indomito Valdemaro, passò a
di Bovines, ritornando trionfante seppellire la sua ambizione in un
in Parigi, e pieno di gloria. La chiostro . Federico II nella dieta
Chiesa e Federico II si rallegraro- tenuta in Francfort a' 19 maggio
no di questa vittoria. Il re di Fran- 12 15 fece giurare i principi del-
cia usò gran moderazione di essa, l' impero, che non avrebbero elet-
concesse tregua e poi pace a' suoi to altro successore a lui, che En-
nemici, e poco dopo Innocenzo III rico suo figlio; indi passò in A-
levò formalmente 1' interdetto al quisgrana, ove Sigifredo arcivescovo
regno d' Inghilterra, che tanto dan- di Magonza, essendo vacante la se-

no aveale recato. de di Colonia, lo cinse colla coro-


Il patriarca di Gerusalemme, ed na reale di Germania nella catte-
i gran maestri degli ordini eque- drale, in cui pochi giorni innanzi
stri mandarono ad Innocenzo III erasi posto un magnifico monu-
la relazione delle forze de' sarace- mento ad accogliere le ceneri di
ni in Palestina, ond' egli fece pre- Carlo Magno. 11 giorno dopo il
dicare la crociala in Francia, e teologale di Xanten predicò la cro-
con miglior successo in Inghilterra. ciata, e il re fu il primo a pren-
Intanto Raimondo VI conte di der la croce, seguito da altri prin-
Tolosa, e i conti di Foix e di cipi ecclesiastici e secolari. Prima
Comminges con altri signori si di- della coronazione il re promise ce-
chiararono disposti di rientrar nel dere al suo figlio dopo la solenni-
grembo della Chiesa, e fecero la tà il reame di Sicilia, confidando-
loro sottomissione, ed il primo si ne fino alla maggiore sua età il
riconobbe vassallo del conte di governo a quel capace reggente,
Monfort, il quale accrebbe i suoi che Innocenzo III destinasse. In
dominii, e li fece assicurare dai le- Inghilterra i baroni grandemente
286 1NN INN
sdegnati con Giovanni, mandarono Chester e da maestro Pandolfo de-
deputati a Roma, supplicando il legali del Papa, ma non nominan-
Papa ad aiutarli a riconquistar le do persona alcuna, i baroni non
loro franchigie antiche dal re ar- la tennero per autentica e valevo-
bitrariamente abolite, e ciò in ri- le. Venuto
poi Innocenzo III in
munerazione di aver essi coraggio- cognizione che baioni avevano i

samente contrastato per le prero- fatto lega con Luigi figlio del re
gative della Chiesa ; ma il Ponte- di Francia, 1' ammonì a non fare
fice gl'invito alla concordia ed alla causa comune con gente scomuni-
sommissione. Malcontenti baro- i cata; ed avendogli il re fatto sa-
ni presero le armi, si mossero a pere che 1' arcivescovo di Cantor-
ricuperar da per loro i privilegi bery ne faceva parte, lo sospese, e
che prima godevano, quando In- sciolse dall' obbedienza i di lui

nocenzo III ad istanza del re si suffragane!, iodifulminò un' altra


interpose tra lui ed i baroni, i bolla di scomunica contro i baro-
quali nulla curando eh' egli avea ni, nominando parecclii de'loro ca-
preso per deluderli la croce, I' ob- pi, e gli abitanti di Londra : in-
bligarono a conceder loro un diplo- tanto i baroni ed il re si fecero
ma chiamato magna diaria che ,
un' accanita guerra con crudeltà
vuoisi contener le basi di quanto terribili.

ora dicesi costituzione ; e guarenti- Luigi di Francia con gran se-


ti furono del pari i diritti e le guito di baioni si accinse a scio-
immunità della Chiesa. Il re a mez- gliere il voto per la crociala con-
zo dell'arcivescovo di Dublino e tro gli albigesi, e porlossi dal con-
del vescovo di Londra suoi amba- te di Monforl per procedere di co-
sciatori, procurò trarre il Papa dal- mune accordo, a cui il Papa avea
la sua, rappresentandogli eh' essen- dato la guardia del paese conqui-
do il regno feudo della Cbiesa ro- stato, e ricolmato di lodi per aver
mana, le concessioni da lui estorte combattuto da soldato degno di
senza il consentimento di lei non Cristo per la fede cattolica. La
potevano aver valore, e come se- crociata di Filippo fu al tutto pa-
gnato della croce essere sotto la cifica, perocché già era finita ogni
protezione della santa Sede. Inno- resistenza, sottomesso il paese, ed
cenzo III entrò nelle sue ragioni, i capi degli eretici ritirati in In-
ed emanò analoga bolla di scomu- ghilterra. Quindi Simone di Mon-
nica in Anagni a' 24 agosto, colla fort s'intitolò, per la grazia di Dio,
quale condannò 1' accordo come conte di Tolosa e di Leicester, vis-

pregiudizievole alla Sede apostolica, conte di Beziers e di Carcassona,


ai diritti della coronargli interes- e duca di Narbona, governando
si delle crociate, e disonorevole pel da assoluto signore e ricevendo o-
popolo inglese; quindi con lettera maggio dai più potenti conti e ba-
invitò i baroni a rinunziar alla roni. Frattanto si recarono in Ro-
convenzione, ed affidarsi a lui che ma per la celebrazione del conci-
gli avrebbe fatto rendere giustizia, lio generale gli uomini più famosi
e ridotto il re ne' limiti de' suoi pel saper loro nel mondo cristia-

veri diritti. La bolla fu pubblicata no, principi spirituali, ed altri per-


in Inghilterra dal vescovo di Win- sonaggi ; ed il giorno di s. Marti-
,

INN INN 287


no nella patriarcale arcibasilica la- desistere dal soccorrere i baroni
teranense Innocenzo III pronunziò contro Giovanni , il cardinale por-
il discorso per la sua apertura ed da questi pronunziò la sco-
tatosi

incominciamento: di quanto si trat- munica di cui avea minacciato Lui-


tò in questo concilio lo riporto al gi, mentre questi continuava le
citato articolo Lateranesse IV. L'ul- conquiste nell' Inghilterra per le

timo anno del glorioso pontificato ragioni che vi avea la propria mo-
d'Innocenzo III fu il 121 6. Colla glie. Il padre per obbedire al Pa-
morte di Azzo VI marchese d'E- pa sequestrò i beni del figlio e
ste, gli successe il figlio Aldovran- de' signori che l'aveano seguito nel-
dino in gran favore di Federico II. la spedizione, offrendosi di opporsi
Aldobrandino meritò pure quello con le armi ai disegni de' ribelli
del Papa, che per segno d' inve- di Giovanni, avendo cambiato sen-
stitura gli mandò una bandiera timento dopo le pratiche del lega-
bianca ; ma caduto prigione del to. Luigi mandò a Roma amba-
conte di Celano, che avea costretto sciatori per discolparsi, e dichiara-
levar l'assedio di Fano, mori con re che non i baroni , ma i suoi
sospetto di veleno : con lui perì il diritti sulla corona d'Inghilterra
capo de' guelfi, e surse più poten- l' inducevano ad occuparla. Inno-
te Salinguerra capo de' ghibellini cenzo III dopo aver risposto a tutte
in Ferrara [Pedi). Questi ciò non le loro obbiezioni , bandi la sco-
pertanto ottenne da Innocenzo III munica contro Luigi e suoi seguaci,
in Romagna l'investitura di ven- facendola pubblicar ne' due regni ,

tiquattro feudi già della contessa scrivendo parole severe contro Fi-
INlatilde, dati a lui da Ottone IV. lippo Augusto del cui contegno non
Dopo la partenza degli alemanni, fidavasi. Il cardinal Guala contem-
in Toscana e in Lombardia rico- poraneamente operò iu favore del
minciarono gli odii e le zuffe tra re Giovanni molte cose mentre ,

guelfi e ghibellini; mentre Federi- egli combatteva Luigi ed il re di

co li si decise pel suo voto e per Scozia che con un esercito l'appog-
l'affetto che portava al Pontefice giava. L'Inghilterra trovossi in que-
d' imprendere la crociata. Gli in- sto modo per quasi tre anni tra-
glesi continuarono a non far con- vagliata da tre eserciti che gareg-
to della scomunica, così gli eccle- giavano di avidità e di ferocia.
siastici. Innocenzo III tentò tolte Giovanni morì nella notte della fe-
le vie perchè il re di Francia non sta di s. Luca, lasciando il regno
dasse aiuto ai baroni contro Gio- ad Enrico III suo primogenito, e
vanni, ed a tale effetto spedì per senza che nessuno ne lagrimasse la
legato il cardinal Guala Bicchieri, perdita. Il figlio, sostenuto dal le-

dovendosi il re inglese rispettare gato, in età di dieci anni fu coro-


qual vassallo della Chiesa romana. nato in Gloucester; i baroni ab-
Il re di Fiancia ricevè bruscamen- bandonarono poi Luigi , il quale
te il cardinale, dicendogli non ap- reintegrato delle spese fatte, con-
partenere 1' Inghilterra di buon di- chiuse la pace, ed abbandonata
ritto al patrimonio di s. Pietro l' Inghilterra fu riconciliato colla
ed aver Giovanni ucciso Arturo; Chiesa.
e perchè il di lui figlio non volle Il conte Simone di Monfort pre-
288 INN INN
se dal re di Francia l' investitura de' medici degenerò in febbre acu-
delle provincie conquistate. Enrico ta, cui senza accorgersi del suo pe-

imperatore di Costantinopoli, con- ricolo, tennero dietro la paralisi,


tentando con la mitezza del suo il letargo, indi la morte. Innocen-
governo greci e latini sposò una , zo III spirò a' 16 luglio 1216,
figlia del defunto Gioannicio per as- nell' età di cincpiantasei anni , e
sicurarsi l'amicizia de' bulgari suoi dopo dieciotto anni , sei mesi e
vicini ; indi morì a' 3 giugno in sette o nove giorni di pontificato.
Tessalonica ,
per fatale disgrazia Fu sepolto nella cattedrale di Pe-
della dominazione latina in oriente. rugia; nel i34", in cui si fabbri-
Non avendo lasciato eredi maschi, cò di nuovo la cattedrale, le di
i baroni elessero al trono Pietro lui ceneri furono nella stessa ur-
di Courtenay figlio di Luigi il na congiunte colle ossa de' suoi
Grosso, marito di Elisabetta erede successori Urbano IV e Martino
di Courtenay e d'Auxerre; essendo IV, sepolti nella medesima chiesa,
egli per Jolanda o Violante sua finché nel 161 5 le ceneri di tutti
sposa cognato de' due precedenti e tre furono trasportate in altro
imperatori. Erasi distinto nella pre- più magnifico deposito, la cui im-
sa di Coslanlinopoli e nella balta- magine riporta il Papebrochio in
glia di Bovines. In conseguenza Propylaeo par. pag. 34, in-II,
delle disposizioni del concilio ge- sieme alla semplice iscrizione che
nerale venne di nuovo predicata la annunzia contener le ossa de' tre
crociata , cui potevano essere di Papi. Innocenzo III era di mez-
grande utile col navile le città ma- zana ma ben proporzionata statu-
rittime d'Italia. Genova e Venezia ra, di grazioso aspetto avea l'oc- ;

eransi pacificate, ma Genova e Pi- chio scintillante, da cui tutta tra-


sa erano sempre in guerra tra loro, luceva l'interna indole sua: dato
e cosi le città Lombardia. In-
di com' egli era ad una vita oltre
nocenzo III sperando di ricondur ogni credere studiosa ed operosa,
la pace con la mediazione sua per- e malgrado della sua co- gracile
sonale, parti da Roma, e per Vi- stituzione soggiacque a molte e
,

terbo passò a Perugia per indi re- gravi malattie. Il suo ritratto si
carsi a Pisa e probabilmente ali al- vede negli Annali del Baronio; in
tre città dell'Italia superiore, man- diversi autori delle biografie dei
dando innanzi due cardinali per Pontefici, come nel Ciacconio, Hist.
indurre il podestà e il consiglio di Pont. Rorn. tom. II, p. 2, col pi-
Pisa a dimettere, pel bene della con una sola corona,
viale e tiara
cristianità, gli odii loro contro i e senza barba ; nel Gravesonio col
genovesi. I pisani risposero esser piviale e triregno, allora però non
pronti a compiacere il santo Pa- decorato di tre corone ; nel Ma-
dre, ma non voler lasciarsi fuggir rangoni , Chronologìa Roni. Pont.
di mano un' occasione per vendi- pag. 90, tratto da quelli della ba-
carsi de' nemici. Il Papa non di- silica di s. Paolo, col capo nudo,

sperò di conseguire il suo intento, senza barba e col pallio; ed in


e sull' interposizione sua persona- fronte all' Istoria dHurlcr , senza
le; ma fu colto in Perugia da feb- barba, col piviale e la tiara orna-
bre terzana , che per l' ignoranza la di due corone con le code, ve-
, N

1NN I N 289
dendosi coperte le orecchie dal ca- deva di assistere ai giuochi ed alle
mauro. Di questo ritratto uè re- pubbliche feste. Tommaso Canti-
sero ragione i traduttori nel pri- pratense nella vita di s. Luitgarda,
mo tomo, cioè in quello dell'edi- presso i Bollandisti a' 16 giugno
fione Bonfànti a pag. 5i , in quel- pag. 237, racconta che Innocenzo
lo dell'edizione Resnati a pag. 5g. III dopo la sua morte comparisse
Tutte Innocenzo III trova-
in alla santa circondato di fuoco per
ronsi congiunte le qualità dell'uo- tre suoi peccati, ovvero ch'egli era
mo eccellente, del gran principe in purgatorio per tre motivi, i
del vero Pontefice massimo e su- quali l'autore non volle far noti
premo reggitore del mondo cri- per riverenza di questo gran Pon-
stiano. Dotato di profonda pene- tefice; de' quali per intercessione
trazione, che gli faceva prevedere della Beatissima Vergine si era
facilmente l'esito degli avvenimen- pentito, ed aveva scansato le pene
ti, ad una gran memoria ebbe u- eterne , ma non quelle in cui Io
niti tutti i doni dell' ingegno, ed vedeva, che dovrebbe soffrire fi-

insieme tal dottrina che raramen- no al giorno del giudizio, e per le

te trovavasi in altri ; l' alto suo quali veniva a domandargli suffra-


sentire Io trasse a concepir grandi gi, che la santa subito gli procu-
disegni, che poi con grandissima rò dalle sue sorelle. Lo Spoudano
intrepidezza e perseveranza con- negli Annali eccl. an. 12 16; il
dusse ad etFetto, stimolato anziché Pagi in Vita Innocenlii III} tom.
trattenuto, come suole ogni gran- Ili Breviar. Rom. Pont. num. 110;
d'anima, dalle opposizioni altrui. il Fleury, Hist. 77, ed eccl. lib.

Per questa prudenza e ponderazio- ammettono questa apparizio-


altri,

ne sue, congiunte all' acume del- ne come probabile e verosimile.


l' intelletto, niun ostacolo gli fece Ma i Bollandisti suddetti, il Rinal-
paura, niun pericolo né minaccia di an. 12 16, num. 12, e l'Oldoi-
il fece dare addietro; solo l'obbe- ni in A cidi ad t. vit. Innoc. Ili,
dienza e il rispetto lo potevano la credono favolosa, come contra-
piegare. Severo verso i protervi ,
ria ai testimoni del Rigoldo, De
benigno cogli umili, inflessibile do- gest. Philippi Augusti, e di s. An«
v'era da far giustizia, buono quan- tonino presso il Piatti tom. VII,
do occorreva usar clemenza, ne- pag. iog, i che
quali affermano
mico d'ogni nequizia o misfatto, Innocenzo III dopo innumerabili
amava tuttavia di credere più il egregie opere di virtù santamente
bene che il male, e benché d' in- morì. Ogni mattina , dopo cele-
dole impetuosa fu prontissimo al brata la messa, recavasi al conci-
perdono. Mai diede sentenza in gra- storo composto di cardinali, e tre
vi affari senza consultar prima i volte la settimana esso era pub-
cardinali, e soleva dire, ch'egli a- blico. Ivi accoglieva le suppliche
mava in ogni proposito più di ri- di tutti coloro che a lui ricorre-
cever consiglio che di darlo. Fu vano, di qualunque paese si fos-
affabile e cortese nel conversare, e sero; e chiunque avesse a far qual-
semplicissimo nella sua vita dome- che domanda o propor qualche
stica. Alla gravita sua naturale ac- partito per la riforma di questo o
coppiar soleva la giovialità e go- quell' abuso, o a chiedere favori
VOL. XXXV. *9
,

29 o INN INN
per questa o quella chiesa, o sug- dimostrazioni. Dicemmo già che a
gerir qualclte migliore costituzione fuggire i grandi calori dell'estate,
per questo o per quell'ordine mo- nocevolissirui alla sua salute, re-
nastico, era certo d'aver benigna cavasi alla campagna o iu qualche
udienza da lui.Innocenzo III non città vicina. Anagni era il soggior-
si lasciava punto sorprendere né no suo favorito, e cos\ Segni, luo-
allucinare tenendo ne' concistori
, go ove dir d' alcuno
al egli era
pubblici dietro e con grandissima nato, e Ferentino a cui traevalo
attenzione a tutte le questioni prò- l'amicizia pel vescovo; soleva re-
poste, esaminandole tutte sottil- carsi nella detta stagione anche a
mente , domandando spiegazioni Viterbo, mentre all' uscir dell' au-
prove testimonianze, documenti,
, tunno ordinariamente tornava in
uopo d'essere d' ogni cosa mi-
all' Roma. Dovunque ei si trovava
nulamente informato. Udiva senza gli affari aveano spedizione come
impazienza esposizioni , repliche a fosse in Roma, non curante per
meglio dilucidar le questioni; ma sé di riposo, benché umanamente
chi più confìdavasi negli artifizi il concedesse sì agli ecclesiastici che
dell' eloquenza che nella solidità ai laici della sua curia. Una gran

delle ragioni ingannavasi dappoi- , moltitudine di persone da Roma


che la sua perspicacia sapea ben e da tutte le altre contrade del
distinguere la verità in mezzo a mondo cristiano concorrevano ai
quelle arti. luoghi dell' estiva sua dimora a :

Non breve non bolla spedivasi Viterbo in un mese si contarono


senza la sua partecipazione; per quarantamila forastieri, essendo luo-
la felice sua memoria ricordavasi go comodo per essi e fornito dei-
punto per punto le discussioni o l'occorrente. Tanto da cardinale che
le sentenze fattesi già sullo stesso da Papa di frequente predicava
proposito, ond'era impossibile alle- con profonda eloquenza ed eru-
gargli una bolla falsa per aulenti- dizione; dai suoi sermoni si vede
ca ,né alcuno poteva superarlo come appieno fosse dentro nelle
quanto alla scienza de' documenti sacre Scritture; parole, atti, sen-
antichi. Data spedizione agli affari, tenze soleva prendere in senso mi-
Innocenzo III andava a desinare, stico, ed amava sopra tutto le
e il suo pasto era semplicissimo ; antitesi. Oltre le opere di lui sum-
mai non si vide alla sua tavola mentovate, oltre le lettere ed i

vasellame d'oro né d'argento, tran- sermoni, egli compose un trattato

ne le grandi solennità, né mai era dell'educazione de'principi, e alcu-


imbandita di più che tre piatti, e ni dialoghi fra Dio e il peccatore:
il servizio facevasi non già da le sono belle per la gran-
lettere

gentiluomini, ma solo da alcuni dezza e per la potenza de'pensieri


ecclesiastici che avevano cura della e per altri pregi ; lettere alla cui

casa. Se a mantener le leggi o le compilazione, se pure non usciro-


consuetudini della Chiesa, Iunocen- rono di getto dalla sua penna, egli
zo III trovavasi obbligalo a dar ha evidentemente cooperato. Due
tale sentenza che affligger potesse raccolte abbiamo delle lettere del
questa o quella parte, sempre cer- suo memorabile pontificato, /se-
cava di mitigarla con amichevoli slolarum Innoce/itii III wmani
IHH INN 291
Ponlifìcis libri undecìm: accedimi canonico quella non men profonda
gesta e/usdem Innocentii et prima del diritto romano, e principalmen-
collecùo decretalium coniposila a te delle Pandette. La maniera in cui
Rainerio diacono et monacho poni- Innocenzo III sbrogliò e sciolse le più
postano. Stephamis Balutius tute- difficili questioni di diritto, rende te-
lensis in unum collegit, magnani stimonianza della sagacità sua, della
partcm nunc pr inumi edidit, reli- ponderazione ch'egli poneva in tut-
qua emcndavit, Parisiis 1682. Que- to ciò che veniva sottoposto al suo
st'opera rarissima, viene compiuta giudizio, e delle sue vaste cogni-
dall'altra ancor più rara : Diplo- zioni in questa parte della giuris-
mata, cliartae epistolae et alia
, prudenza di que'giorni con tanto
documenta ad res francìcas spe- favor coltivata. Parecchi dei rescrit-
ctantia, ex diversis regni, exlerna- ti suoi, contenenti esami, spiegazio-
rumque. regionum archiviis ac hi- ni, risoluzioni, possono aversi in
bliothecis jussu regis christianìssimi questo genere per capolavori; laon-
multo rum eruditorum curis, più- de Bernardo di Compostella nel
rimum ad id conferente congre- quarto anno del pontificato stimò
gatone s. Mauri ertila. Notis il- bene raccogliere in un corpo tut-
lustrarunt et ediderunt L. G. O. te le sue decisioni, che per non a-
Feudi ix de Brequigny , F. J. G. ver avuto la superiore sanzione,
La Porte du Theil, Parisiis 1691. sotto ildi Romana potè
titolo
Questa raccolta comprende nel pri- servire per uso privato. Dopo di
mo volume un' edizione più com- lui il diacono Ranieri mentovato
piuta delle Gesta Innocentii, di continuò la medesima opera, cui
quella che si trova nella raccolta die il nome di Prima, ma non
del Baluzio, e nel Muratori, Scri- fu solennemente riconosciuta. Solo
ptor. rer. Ital. t. III. Il secondo vo- nel duodecimo anno del pontifica-
lume è tutto pieno delle lettere to d'Innocenzo III, questi die com-
che mancano nel Baluzio. Le Ge- missione maestro Pietro Morra
a
sta nou giungono che all' anno di Benevento, di compilar questa
1208. Alcuni vollero Innocenzo raccolta che fu da lui approvata,
III anche versato nella medicina; onde lo premiò col cardinalato.
egli avea in pregio tutte le scien- All'occasione del concilio generale
ze, e quelli che onoratamente le Lateranense il Papa fece accresce-
professavano. La parte del sapere re la raccolta colle decisioni e pre-
in cui Innocenzo III era, ed esser cetti che poi venne in-
posteriori,
doveva per la sua condizione, so- corporata in quella voluminosa di
prattutto dottissimo, si era la Litur- Gregorio IX. Compresovi il Regi-
gia {Vedi), la storia della Chiesa cri- strum de negolio itnperii, si fanno
sliana, e più specialmente quella che ascendere tutte le lettere d'Inno-
riferì vasi al culto, ed al diritto cano- cenzo HI a seimila, sommamen-
nico fondato sulle decretali de'suoi te importanti per la storia di quei
Le
predecessori. decisioni pontificie tempi, per l'amministrazione inter-
non furono mai tante quante sotto na della Chiesa, e per la cogni-
il pontificato d' Innocenzo III, né zione delle particolari condizioni
mai più dotte, perocché egli ac- e del gius pubblico di que'tempi
coppiava alla scienza del diritto medesimi.
*ga INN TNN
Innocenzo III avea per costume di Roma. Da cardinale consumò
eli vivere, viaggiando, a proprie gran parte del suo patrimonio nei
spese, né mai volle farsi spesare restauri della sua diaconia, da Pa-
dalle chiese, com' era la consuetu- pa ebbe la stessa sollecitudine pel
dine. Dal dì della sua esaltazione tempio di s. Pietro, e fece ancora
destinò tutti doni che si offriva-
i restaurare la chiesa di s. Sisto-
no nella chiesa di s. Pietro e il Sotto il suo pontificato comincia-
decimo de' suoi redditi a sollievo rono a fiorire le arti, massime
de' poveri, e così tutti mandava 1' architettura, e Marcinone d' A-
al suo elemosiniere i presenti che rezzo architetto e scultore rinoma-
solevansi deporre a' suoi piedi, li- to ebbe da lui commissione di fab-
na parte del denaro che trovavasi bricar parecchi edifizi. Presso la
nella camera apostolica alla sua chiesa di s. Pietro eresse un' abi-
esaltazione, fu da lui messa da par- tazione pei Pontefici ; abbellì ed
te per provvedere ai bisogni re- ingrandì il palazzo lateranense ;

pentini, e il resto fu fatto distri- restaurò ed ampliò il celebre 0-


buire ai conventi fuori di Roma ;
spedale di s. Spirilo in Sassia
tutti i luoghi di pubblica benefi- (Fedi), che riuscì un monumento
cenza furono dotati; moltissime degno della metropoli del mondo
chiese ebbero doni, e ben quaran- siccome lo è tuttora. Im-
cristiano,
tamila lire furono da lui ripartite piegò Innocenzo III grosse somme
fra le persone della sua casa così nelle chiese di Roma e di altro-
ecclesiastiche come secolari. Reputò ve, con abbellimenti e copiosi do-
suo obbligo dar da mangiare agli nativi ; ed in Roma particolarmen-
affamati, vestir gli ignudi, soccor- te quelle di s. Paolo e di s. Lo-
rere gli infermi, dotar povere zi- renzo fuori le mura, di s. Maria
telle, aver cura de' figliuoli abhan- Maggiore, di s. Maria sul Monte
donati, vivendo de' suoi doni reli- Aventino, sperimentarono la sua
giosi e monache indigenti. Al suo munificenza. La propria cappella
elemosiniere specialmente raccoman- poi provvide di vasi d' oro, di
dava i poveri vergognosi, eh' erano nuovi abiti pontificali d' ogni co-
beneficati ogni settimana con dena- lore, e di stoffe d' oro trapunte
ri, pane, vitto e vestito. Alla fine di perle, sì eh' ella vinceva tutte
del suo desinare poveri giovanetti le altre nella ricchezza delle mate-
venivano a prendere gli avanzi; rie e del lavoro. Dichiara 1'
ulti-
ogni sabba to lavava e baciava i mo suo degno biografo, che dopo
piedi a dodici poverelli, poi faceva Innocenzo III la cattedra di s.
dar loro da mangiare e dodici mo- Pietro non vide mai Pontefice più
nete d' argento per ciascheduno; illustre di lui per l'ampiezza del sa-
pagava i debiti ai conventi, e già pere, per la purità de' costumi, e
dicemmo quanto soccorresse Terra per r importanza de' benefizi resi
Santa. Laonde l'accusa d' ingordi- alla Chiesa, per modo eh' ei fu
gia d' oro datagli da Matteo Paris chiamato il più potente, non solo,
e da altri cade da sé. Innocenzo ma sì pure il più saggio dei Papi
III, seguendo 1' esempio di Clemen- che dopo s. Gregorio VII illustras-
te III suo zio e predecessore, con- sero il soglio pontificio. Ben dun-
tribuì pur molto all' abbellimento que doveasi a questi due gran Gè-
INI* a<j3

rarchi che noi ne facessimo la bio- che avea saputo soggettarsi quasi
grafia più assai ampia di quelle tutti gli stati e principi d' Europa,
di tutti gli altri predecessori e i quali da lui come oracolo dipen-
successori, avuto riguardo all' in- devano. Tanto si legge nella sua
comparabile cumulo de' fasti e del- storia civile del regno di Napoli. Se
le clamorose circostanze e singola- il di lui pontificato dovette una par-
ri avvenimenti che segnalarono i te del suo splendore
a quel con-
loro due gloriosi pontificati, come corso avvenimenti straordinari
di
già protestammo più sopra; e qui che serve a sviluppare tutta V e-
inoltre ripeteremo che moltissime nergia delle anime grandi, può pe-
cose appena accennammo, perchè rò dirsi ancora eh' ei trovò sem-
esse come tutte le altre hanno par- pre in sé stesso e nella vasta sua
ziali articoli in questo Dizionario. mente i mezzi proporzionati ai bi-
Pur tuttavia moltissimi provarono sogni delle circostanze in cui do-
piuttosto allegrezza che tristezza vette vivere. Ecco poi come si

alla nuova inattesa della morte di esprime Saint-Cheron tra-


il eh.
Innocenzo III, a cagione dell' ac- duttore di Hurter, in diversi luo-
crescimeuto da lui dato all' auto- ghi della sua introduzione. » Or
rità e splendore della santa Sede, bene Innocenzo III ebbe al pari
1

della mirabile con che


fermezza di Gregorio VII contro di se le
seppe condurre il timone della passioni, i rancori, gli odii gallica-
mistica navicella. £ quanto agli ni, giansenistici, parlamentari, filo-
scrittori, che venuti dopo il suo sofici, razioualisti, che da tre se-
secolo accolsero le calunnie spac- coli accecano 1' umano intelletto
ciate intorno a questo Pontefice sull' indole della chiltà del medio
da alcuno contemporanei
de' suoi evo e sul genio de' suoi più gran-
ferito neh' interesse o nell' amor di uomini Nella bella storia
proprio, essi vollero piuttosto in di s. Elisabetta di Montalernbert,
ciò ascoltar le loro private passio- nella sua introduzione, eh' è un si
ni che investigar diligentemente le compiuto ed eloquente ritratto del-
azioni, e particolarmente le inten- la prima metà del secolo decimo-
zioni d' Innocenzo III. In ben di- terzo, esso parlò condegnamente
verso modo giudicarono questo di quest' uomo, che nel vigor del-
gran Papa altri scrittori, che spo- l' età, dovea, sotto il nome d' In-
gli delle male preoccupazioni del nocenzo III, combattere con invitto
secolo, meglio seppero conoscerlo e coraggio contro tutti gli avversari
stimarlo, che le false o esagerate della giustizia e della Chiesa, ed
relazioni dettate da spirito di par- offrire al mondo per avventura il

te, le quali non si debbono tenere modello più perfetto che sia di un
iu conto di verità storiche. sommo Pontefice, il tipo per ec-
Lo stesso Giannone, nemico giu- cellenza del vicario di Dio. Il no-
rato de' Papi, dichiarò essere stato me d' Innocenzo III desterà mai
Innocenzo III un Pontefice a cui sempre la memoria d' uno dei per-
molto deve la Chiesa romana, per- sonaggi che più rispleuderono nel-
chè colla sua accortezza, e molto la scena del mondo, e d' un di
più per la sua dottrina, la ridusse quegli eziandio de' quali la spas-
nel più alto e sublime stato, e sionala filosofia avrà più diwcoltà
a94 INN INN
a definire precisamente le virtù di Montpellier, do'oertosini di Val
ed i difetti di cui fu tacciato di Choux, e de'francescani mino-
Innocenzo III dee mostrarsi ben ri, confermando quello degli umi-
più degno di lode che di biasimo; liati, e l'equestre di s. Benedetto d'A-
la perizia sua nelle scienze, la sua viz nel Portogallo. Anche il «acro
erudizione in belle lettere, il suo collegio de'cardinali fu da Innocen-
acume nelle cause di giurispruden- zo III illustrato con esaltare alla di-
za, l' integrità sua abituale ne'giu- gnità del cardinalato cospicui per-
dizii, 1' autorità ancor di presente sonaggi. Di ventotto cardinali che
inconcussa delle sue decisioni in Innocenzo III trovò nell'atto della
argomento di diritto ecclesiastico, sua esaltazione, tre soli gli soprav-
l'instancabile applicazione sua alle vissero, fra'quali Cencio Savelli che
cure del governo, 1' attitudine sua gli successe col nome di Onorio III;
al lavoro, la purità de' suoi costu- egli in otto differenti promozioni o
mi generalmente riconosciuta, final- nominazioni creò trentuno cardinali
mente la moltitudine di elette qua- ed undici in altri tempi, in tutti qua-
lità che i più violenti suoi detrat- rantadue al dire del Cardella, uno
tori medesimi non seppero altri- de'quali fu il suo parente che di-
menti negargli, non renderan noi venne Gregorio IX. Monsignor Fran-
persuasi esser egli stato più degno cesco Bosquet vescovo di Montpel-
di lode che di biasimo? Il lier, alle lettere d'Innocenzo III, che

principal fine della presente storia pubblicò in Tolosa nel i632, pre-
è la confutazione di tante erro- mise la Vita Innocentii III ab a~
nee opinioni, di tanti pregiudizii e nonymo conscripta, et e codice Fu-
bugiardi asserti intorno al papato xiensi meneprimum edita. Federico
nel medio evo, ed in ispezialità Hurter autiste o presidente del con-
intorno ad Innocenzo III cistoro protestante di Sciaffusa, nel
Fra uomini che nel corso dei
tanti i834 in due primi volumi ed in
secoli acquistarono grande impor- lingua tedesca pubblicò in Ambur-
tanza nella storia , nessuno più go per Federico Perthes la sua Sto-
de' Papi, e di questi nessuno più ria di Papa Innocenzo III e dei
d' Innocenzo III, toccò più spesso suoi contemporanei, ed il terzo vi-
la disgrazia d' essere mal giudica- de la luce nel 18 38. Di quest'ope-
to, perchè giudicati furono senza ra dal medesimo tipografo in Am-
guardar, come si doveva, al tem- burgo fu pubblicata in tre volumi
po in cui vissero e ai doveri del una seconda edizione negli anni
ministero loro ". 1841-1842. ^ ssa ^u adotta in i-
Inoltre Innocenzo III accrebbe la dioma francese nel i838 stesso da
gloria della Chiesa trionfante con la Alessandro de Saint-Cheron e da
canonizzazione de' santi Omobono, Giambattista rjaiber, ed il primo
Cunegonda imperatrice, Guglielmo, vi premise una bella introduzione

Wulstano, Procolo, Pietro di Ca- o discorso preliminare, meritando


stelnuovo e Gilberto; ed aumentò il Saint-Cheron per la sua magi-
il lustro della Chiesa militante con strale traduzione gli encomi dello
approvare gli ordini religiosi della ss. stesso autore, il quale dichiarò di
Trinità della redenzione degli schia- non riconoscere altre traduzioni, per
vi, dei canonici regolari spedalieri cui il di lui lavoro può tener luo-
INN 295

go di originale. Sulla seconda e- dotto Saint-Cheron nella sua


Il

dizione di tal francese traduzione il bella introduzione della sua diligen-


cav. ed abbate Cesare Rovida, non te traduzione in francese della sto-
sema consultare l'originale tedesco, ria di Hurter, dice che l'opera di es-
fece la sua versione in italiano, che so ** distinguesi fra tutte le produzio-
in tre tomi fu pubblicata in Mi- ni storiche della Germania protestan-
lano da Giovanni Resnati coi tipi te, per un grado più eminente di sa-
Ronchetti nel i83g: essa ha nel prin- pere, per una più profonda cogni-
cipio una lettera del vescovo del- zione degli uomini, delle idee, de-
la Rocella monsignor Clemente Vil- gli affetti, dei costumi, degli avve-
lecourt , di splendido elogio per nimenti religiosi e politici del me-
l'Hurter, dicendogli che tutti i suoi dio evo. In essa ci ha più che im-
desiderii ad altro non miravano che parzialità, ci ha una calda simpatia,
alla sua presente ed eterna felici- ci ha dell'amore, e oserei dire per-
tà, applicandogli il seguente passo fin della fede. Pel corso di ventan-
dell'Ecclesiaste: «Essendo sapientis- ni il ministro protestante Hurter
simo istruì il popolo ricercò pa- . . . concentrò i suoi pensieri, tutti i suoi
role vantaggiose, e scrisse documen- studi nel regno e nel secolo del Pon-
ti rettissimi e pieni di verità ". Nello tefice eh' è la personificazione com-
stesso anno i83g ed in Milano e- piuta e piìi sfolgorante che sia del
ziandio sulla francese traduzione, in papato nel medio evo .... Il papato
due tomi la tipografia d'Angelo Ron- era il pensiero ond'era continua-
fanti ci diede la versione pure in mente preoccupato il nostro Hur-
lingua italiana di Luigi Toccagni. ter, il papato era destinato a no-

Iu Roma negli Annali delle scien- verarlo fra'suoi vendicatori ". Il eh.
ze religiose sino dal i836e 1837, Esslinger autore protestante della
ne' voi. Ili, p. 161, e IV, p. 54, Germania, convertito alla religione
sì pubblicò l'analisi di Giuseppe Es- cattolica, nella sua analisi ci atte-
slinger della storia dell'Hurter ; quin- sta che la dotta Germania con me-
di nel voi. XI del 1840 a p. 3y4 ritati applausi accolse la vita d'Inno-
venne pubblicata l'analisi e riflessio- cenzo III compilata da Hurter, cioè

ni sulla medesima storia del p. Gio- d'un Pontefice la cui mente all'idea
vanni Perrone della compagnia di elevossi la più ampia e sublime
Gesù, già letta nell'accademia di che si abbia mai avuto del som-
religione cattolica e stampata an- mo pontificato, idea che nel più e-
che a parte in Roma dalla tipo- nergico ed esteso modo fu nel regno
grafia delle belle arti. Il giudizio di lui effettuata. Egli opina, nel dar
che questi due ultimi dotti hanno l'idea tenuta dall'Hurter nel suo la-
proferito sulla storia d'Innocenzo III, voro, che tre meriti in esso si tro-
siccome eminentemente cattolica ed vano; cioè una maravigliosa cogni-
assai onorevole per la santa Sede, zione delle più minute circostanze
è un nuovo tributo di lode reso del tempo di cui tratta; una tale
al sommo merito ed alla imparzia- abilità nel descrivere, che ci fa vi-
litàdello storiografo Hurter, il quale vere in mezzo agli avvenimenti che
tuttoché allora protestante volle far- racconta; in fine un gran numero
si difensore di un Pontefice, che fu d'istruttive e profonde riflessioni det-
verameute la gloria del suo secolo. tate da massime sanissime iu poli-
296 IN 21 INN
tica e religione. Chiude l'Esslinger chiudendo l'analisi colla seguenti di-
l'esame dell'opera di Hurter con chiarazioni. « Di più l'odio e le si-
queste parole : » Nel considerare che nistre prevenzioni di tanti contro i

un protestante si è dimostrato nel- romani Pontefici, e in ispeeial ma-


la storia d'un Papa (da storici su- niera contro Innocenzo III, vengo-
perficiali anche cattolici tante vol- no a rompersi al raffronto della vita
te maltrattato ) tanto affezionato al- da lui descritta con tanta ingenui-
le massime della vera Chiesa, quan- ta, e al lume di numerose e sotti-
to profondo e sagace indagatore dei li ricerche d'una critica la più se-
fatti di un tempo rimoto, ci torna vera, qual è quella del nostro sto-
alla mente una bella riflessione, di rico. In essa si appalesa l'eroe e la
cui Hurter è al tempo stesso ed vita delsuo secolo, l'uomo magna-
autore ed esempio illustre. Si può nimo e grande, forte e giusto, mo-
applicare, dic'egli, alla storia ciò che derato e clemente, attivo e saggio;
Bacone dice della filosofia : Levio- il Pontefice cristiano intorniato dal-
res haustus avocanl a Deo, plenio- la brillante aureola di tutte le vir-
res ad Deum reducunt; ed in quan- tù, il padre dei popoli, il tutore
to al nostro egregio autore pos- de'rispettivi diritti de'sovrani e dei
siamo aggiungere: et reducunt ( in- sudditi, l'universale rifugio degli in-
ternamente per lo meno ) ad Dei felici, il difensore e il propagatore
Ecclcsiam sanctam catliolicam ro- della fede, il sostegno inconcusso del
vianani ". E lo si verificò trionfal- diritto e della libertà europea. Ma
mente. Questo esame amplissimo questo stesso irritò gli animi de'pro-
dell'Esslinger sulla storia d'Hurter testanti contro dell' Hurter. Una fie-
fu citalo dal Saint-Cheron onde ra tempesta si suscitò • 'danai di lui :

spiegar l'immaginaria distinzione fra trovasi egli omelia mischia. Dio vo-
l'accettazione degli uomini e dei glia, e noi ce ne confidiamo, che vin-
fatti, e l'accettazione de'principii, ri- cendo egli ancora qualche rimanen-
portandone analoghi tratti. L'anali- te ostacolo, trionfi di sé stesso, on-
si poi del profondo teologo p. Per- de il suo nome con tanti altri il-

rone è condotta in un modo assai lustri, che lo precorsero nel diffici-


diverso dalla lodata, imperocché la le ed onorato arringo, venga regi-
grand'opera dell'Hurter viene con- strato tra i forti che trionfarono
siderata sotto due generali aspetti, similmente di sé col far ritorno a
materiale e formale, da'quali scen- quella Chiesa, ch'è stata ed è mai
dono importanti considerazioni e sempre l'unica arca di salvamento
non raen utili conseguenze: il ma- ed asilo di pace ! Consoli egli e ral-
teriale essendo la tela, il campo, il legri questa Chiesa, che in sé rac-
fondo storico del lavoro; il forma- chiude tante manifeste impronte del
le abbraccia lo spirito che lo in- Dio che la fondò, questa religione
forma ed avviva, i principii, le ve- figlia del cielo, la cui influenza sul-
dute, le tendenze dell'autore nel de- la mente e sul cuore della passeggie-
lineare e colorire gli storici fatti. Ri- ra umanità vien così maravigliosa-
trovò il Perrone in cotal opera
p. mente personificata di secolo in se-
la formale condanna della setta dei colo nei supremi Pontefici suoi "..Fe-
protestanti, alla quale apparteneva derico Hurter consolò in fatti la Chie-
allora Hurter, almeno esteriormente, sa, riempi di fraterna e religiosa le-
N ,

INN I « 297
tizia i cattolici suoi ammiratori, ed non solo di essere pubblicata nel
accrebbe il lustro ad Innocenzo III, l.° volume della serie seconda de-
pel quale avendo conosciute perfet- gli Annali delle scienze religiose,
tamente le verità cattoliche, in Ro- ma ancora a parte , col titolo di
ma a' 16 giugno i844 abiurò so- Ragionamento, dalla tipografia del-
lennemente gli errori della sua set- le belle arti in Roma nel i84j.
ta con universale edificazione, e fu VII. La persecuzione della Chiesa
abbracciato paternamente dal Papa cattolica nella Svizzera comincian'
che regna Gregorio XVI, indi distin- do dal 1 83 r fino al 1840, Sciaf-
to qual diletto ed illustre figlio pri- fusa tipografia Hurteriana 1842,
ma col decorarlo delle insegne e del Vili. La persecuzione contro i cat-
grado di cavaliere dell'ordine di s. tolici inArgovia nella Svizzera, ed
Gregorio I Magno da lui istituito, ilfurore del radicalismo in Isviz-
poi nell'ottobre i845| nel suo ri- zera, ivi i843. IX. S. Agostino,
torno in Roma , commenda-
di la sua vita, sua dottrina e le sue
tore dell' istesso ordine. La descri- opere, ivi 1 843 : traduzione dal
zione di questa abiura la facemmo francese in tedesco. X. Le più ri-

all'articolo Germania, ove pure par- marcabili conversioni al cattolì-


lammo di altre celebri opere del cismo del nostro secolo XIX, ivi

cav. Hurter, cioè nel voi. XXIX, p. i844- Q ues t' opera in gran parte
96, 210 e 111 del Dizionario. Qui è una traduzione di quella dell'ab-
appresso riportiamo l'elenco delle bate Rohrbacher in lingua teuto-
principali : I. Storia del re Teo- nica. Nascita e rinascila di
XI.
dorico, SciafFusa 1807. II. Storia Federico Hurter, o ricordi della
d'Innocenzo III ec. III. Allocuzio- mia vita, ivi i845. XII. I doveri
ni come, autiste ai suoi collegiani de' sacerdoti, ivi 184^: traduzio-
parrochi, e prediche, SciafFusa ti- ne dal francese in tedesco. XIII. In-
pografia Hurteriana 1 838. IV. L'au- nocenzo III Papa sopra il sacri-
tiste Hurter ed i suoi collegiani pa- fizio, ivi 184?: traduzione dal la-
stori, 1839. V. Descrizione del
ivi tino in tedesco. XIV. Breve isto-

viaggio di Federico de Hurter a ria dell'ordine de' gesuiti, ivi 184^.


Presburgo ed a Vienna, ivi 1840. Queste sono le più importanti sue
VI. Delle istituzioni e delle costu- opere, tutte interessantissime, senza
manze della Chiesa nel medio evo nominare un gran numero di pic-
e particolarmente nel secolo XII} coli fascicoli, allocuzioni ed articoli
Amburgo per Federico Perthers; pubblicati dal medesimo Hurter
e Parigi 843, traduzione francese
1 il quale quanto prima darà alla
dall'alemanno del eli. Giovanni repubblica letteraria altre opere.
Cohen. Il p. d. Giovanni Strozzi Il sullodato Saint-Cheron nel 1844
de' canonici regolari del ss. Salva- pubblicò in Parigi La vita, i tra- :

tore lateranensi, prefetto degli studi vagli, la conversione di Federico


di detta congregazione e lettore in Hurter antico presidente del con-
sacra teologia, ne fece argomento cistoro di Sciajfusa. Alle notizie
di dotta dissertazione ed analisi ,
biografiche date di questo bene-
che lesse con applauso nell'acca- merito scrittore in questo articolo
demia di religione cattolica in Ro- e in quello citalo di Germwia, ag-
ma il 22 agosto i844j e meritò giungeremo, che nacque nel 1787
.

298 INN INN


<la nobile ed antica famiglia, es- le primarie famiglie di Genova, nac-
sendo il padre gonfaloniere di Sciaf- que nella città di questo nome, nel
fusa comune patria. Ivi studiò, ma superbo palazzo paterno, da Ugo od
la teologia l'apprese nell'università Ugone conte sovrano di Lavagna ex
di Gottinga ; indi fece un viaggio nob'dibus imperli, e dalla figlia di
in Olanda e nelle Fiandre. Il pa- Amico Grillo, uomo eminente fra
trio sinedrio lo dichiarò degno d'es- gli altri per la dignità consolare
sere pastore; lo fece antiste e nel della repubblica. Professò la rego-
1807 gli affidò una parrocchia ru- la monastica benedettina nel mona-
rale. Nel 1 835 fu elevato alla rag- stero di s. Benigno di Fluttuarla nel

guardevole carica di antiste del territorio di Torino, come scrive


clero di Sciaflusa , e l' occupò con Giorgio Eggs a p. 44 2 del suo li-
decoro sino al 1840, dopo essere bro intitolato Pontificiuni doctum.
stato curato di altre parrocchie. In seguito si applicò con meravi-
Fu in tale epoca che accusato di glioso successo allo studio delle scien-
troppo amore pei cattolici egli ri- ze, per cui divenne profondo cano-
nunziò tutti gli uffizi. Nel 1841 fu nista.Il vescovo di Parma Opizzo-

a Vienna ed a Presburgo, nel 1842 ne suo zio, sotto la cui disciplina


a Parigi, nel 1 844 a Roma ove avea applicato ai primi suoi studi,
effettuò la sua abiura. Nel seguen- lo fece canonico della cattedrale
te anno l'imperatore d' Austria lo Condottosi a Roma, venne tosto tra-
nominò consigliere aulico ed isto- scelto per giudice in molte cause, e
riografo dell'impero, e lasciata la dichiarato uditore delle contraddet-
Svizzera ritornò nella sua predilet- te; indi dato per compagno al car-
ta Italia, ed all'amata Roma, don- dinal Ugolino Conti poi Gregorio
de si ridusse a Vienna colla con- IX, nel viaggio che fece a Geno-
sorte della cospicua famiglia Am- va per sedare le discordie accese
man, la quale è disposta ad ab- tra 'genovesi e pisani, e poi depu-
i

bracciare il cattolicismo. Hurter ha tato al governo della Marca, a cui


cinque figli viventi, e sono: i.° Fe- presiedè per lungo tempo con fa-
derico proprietario dell'antica e fa- ma d'integrità e prudenza. Quan-
mosa tipografia Hurteriana di Sciaf- tunque distolto da tante e s\ va-
fusa, affezionato alla religione cat- rie occupazioni, seppe trovare il tem-
tolica, ma ancora protestante. i.° po da scrivere alcuni dotti commen-
Francesco uffiziale austriaco , che tari sopra cinque libri delle decre-
i

abbracciò il cattolicismo nel 1845. tali, ed altre opere ricordate dal


3." Enrico studente I* architettura Bellarmino nel suo libro degli Scrit-
in Monaco, fece altrettanto in det- tori ecclesiastici alla p. 4^o. Ono-

to anno. 4-° Ferdinando, 5.° Ugo: rio III nel 1-235 gli conferì il ve-
questi pure nel 184^ professarono la scovato di Albenga insieme colla
fede cattolica, e per benignità del carica di vice-cancelliere della san-
Papa regnante sono ora alunni nel ta romana Chiesa. Gregorio IX nel
collegio Urbano di Roma. Dopo la settembre del 1227 nella sua pri-
morte d'Innocenzo III la santa Se- ma promozione che fece in Roma,
de vacò poco più d'un giorno. o meglio in Anagni come vuole il
INNOCENZO IV, P. CLXXXVII. Ciacconio, lo creò cardinale dell'or-
Sinibaldo Fieschi o Fiesco, una del» dine dei preti, conferendogli per ti-
imi
lolo la chiesa di s. Lorenzo in Lu- sione in un al clero secolare e re-
cina, poscia lo nominò legato della golare. Il suo biografo narra che
Marca. Dopo la morte di Gregorio il Papa da Anagni passò in Asi-
IX (yedi), per quegli awenimen- si, e per Narni e la Sabina si por-
ti che notammo a quell'articolo, tò in Roma
ad abitare il palazzo
con pena si procedette all'elezione lateranense. Dubitiamo di questa an-
di Celestino IV, che visse diciassette data in Asisi dopo la sua elezione; il
giorni, laonde la nuova sede va- viaggio d' Asisi per Narni e la Sabi-
cante ed interregno durò un an- na forse è quello che indicheremo
no, otto mesi e diciassette giorni, dopo il suo ritorno in Roma. Po-
perchè i cardinali temendo la fu- co durò per Innocenzo IV questa
ria dell'imperatore Federico II sco- allegrezza, perchè alcuni mercanti
municato da Gregorio IX, che nel- romani con indicibiletemerità a
la maggior parte li tenne prigioni lui tosto si presentarono diman-
in Amalfi, non si risolvevano ad u- dandogli sessantamila marche, date
uirsi in un luogo, né anche negli da loro in prestito a Gregorio IX,
animi per eleggere il successore al riempiendo con numeroso popolo
defunto Papa, dappoiché i soldati insolente, che seco condussero, la
imperiali saccheggiavano le terre dei corte, il palazzo e le stanze del pa-
cardinalie devastarono centocin- triarchio lateranense, che rimbom-
quanta chiese, massime quelle di bò riprovevole schiamazzo. An-
di
Albano, portandone via i libri, gli gustiato il buon Pontefice per ta-
ornamenti e persino i calici. Final- le vessazione, non potè prendere il

mente convocatisi i cardinali nella cibo nel solito luogo, e fu costret-


città di Anagni, insieme a quelli to starsene nascosto nelle stanze più
rilasciati dall'imperatore, il cardi- remote del palazzo; per lo che al-
f
nal Fieschi a' i\ giugno \i'\$ e- l'irriverenza succeduta ne'raercanti
lessero d'unanime consenso Ponte- la compassione ed il rimorso in ve-
fice, siccome il meglio accetto a Fe- dere il Papa sì paziente, ottenu-
derico II, il quale però in saper- ta una piccola porzione di denaro
lo non parve molto soddisfatto, e se ne partirono. Come avea preve-
disse tristamente cheprevedeva co- duto Federico II, il Pontefice di-
me amico, diverrebbe
di cardinale menticando l'anteriore amicizia pri-
Papa nemico; per cui alcuni scris- vata, divenuto capo supremo del-
sero che da cardinale fu ghibelli- la Chiesa attese unicamente a«li in-
o
no, forse per l'amicizia con Fede- teressi di essa, che cesare sempre più
rico li, e fatto Pontefice divenne vessava con nuovi insulti, dimentico
zelante guelfo. A' 29 dello stesso ed ingrato de'benefizi ricevuti da In-
mese di giugno si fece consecrare nocenzo III e da Onorio III. Tutta-
nella cattedrale d'Anagni, avendo volta punto Federico II dalle disgra-
preso il nome d'Innocenzo IV. zie che andava da ogni parte incon-
Sul finire di ottobre s'avviò il trando e dalle continue ammonizioni
santo Padre verso Roma, dove per- del Papa, spedì a Roma un'amba-
venuto a' 1 5 di novembre vi fu scieria composta da Raimondo VIT
ricevuto con ogni maggior onore conte di Tolosa, da Pietro delle Vigne
dal senato e popolo romano, aven- e da Taddeo di Suessa per doman-
dolo incontralo con solenne proces- dargli pace e riconciliarsi colla san-
1,

3oo INN INN


ta Sede. Per ottenerla gli ambascia- pa e gli tese insidie, il quale per la
tori nel 3
giorno della Cena a' concepita diffidenza stando in guar-
marzo 1^44» giurarono solennemen- dia potè evitarle. Per meglio dun-
te ad Innocenzo IV in presenza di que convincerlo, e rimetterlo nel
Baldovino II imperatore latino di buon sentiero, il Papa a' 7 giugno
Costantinopoli, de'cardinali, prelati, si trasferì non a Città di Castello
senato e popolo romano, che Fede- come dice il Novaes nella sua vi-
rico darebbe soddisfazione alla
II ta, sibbene a Civita Castellana, af-
Chiesa pei danni ed ingiurie che fine di trattare una pace stabile col-
avea ad essa fatte ed alle persone l'imperatore allora dimorante in
ecclesiastiche, prima e dopo la sco- Terni. Di là Innocenzo IV per an-
munica fulminata contro di lui da darlo a visitare a'28 dello stesso
Gregorio IX; accetterebbe riveren- mese passò a Sutri, ove cesare gli
te quella correzione che dal Pa- fece dire che non avrebbe esegui-
pa gli verrebbe imposta; di resti- to nessuna parte delle convenzioni
tuire le terre appartenenti alla Chie- se prima non vedesse abolite le cen-
sa ed a'suoi alleati; di far l'omag- sure. Innocenzo IV rispose che ta-
gio pei regni di Napoli e Sicilia le proposizione era irragionevole, e
di riconoscere la supremazia del fin da quel momento la rottura fu
Papa quanto allo spirituale su tutti decisa. Informato poi che trecento
i cristiani ed anche sui re ; di rein- cavalieri toscani dovevano nella se-
tegrare i prelati di quanto era stato guente notte arrestarlo, col favore
lor tolto, ed infine di obbedire in delle tenebre si vesfi leggermen-
tutto al Pontefice senza il pregiu- te e montato sopra un eccellente ca-
dizio dell'impero e dei suoi regui. vallo per vie disastrose e per boschi
In questo trattato non si fece pa- giunse nel mattino a Civitavecchia,
rola della deposizione di Federico dove alquante galere genovesi, che
II, ma soltanto dell'abolizione del- uvea segretamente domandate alla
le censure. Il diploma dell'impera- sua patria, l'attendevano per proteg-
tore in cui annunzia questo giura- gere la sua ritirata. Dopo aver su-
mento, si legge nel Rinaldi all'an- perato una fiera burrasca il Papa
no ia44- arrivò a Genova ricevuto con ono-
Per un avvenimento si vantag- rificenza ed acclamazioni, al modo
gioso alla Chiesa ed alla pace del- narrato a quell'articolo, tra la gioia

l'impero, avea Innocenzo IV con- de'parenti, amici e connazionali. Es-


cepita un'estrema letizia, la quale sendosi trattenuto alcuni giorni in
ben tosto si cambiò in gravissimo Genova attesa la morte di Tom-
dolore; poiché Federico II non tar- maso conte di Savoia, a cui il Pon-
dò a pentirsi di essersi sottomesso tefice aveva data in moglie sua ni-

in tal modo al Papa, e tornando pote Beatrice figlia di Tedisio Fie-


subito alla primiera perfidia, pro- schi di lui fratello, colla dote di mol-
testò di non poter quan- effettuare te terre in Piemonte, e dalla qua-
to i suoi commissari aveano pro- le oinnes duces Sabaudiae, elesse

messo in suo nome, né attendere per gonfaloniere di s. Chiesa il fra-


al prestato giuramento siccome trop- tellodel defunto conte, già arcive-
po pregiudizievole ai suoi interessi. scovo di Lione, il quale sebbene
Quindi teuLò di sorprendere il Pa- non ancora ut sacris era tuttavia
INN INN 3oi
benemerito della Chieda e amntis- ta prelati; renne determinata e fu
simo dal Papa. I manifesti dei due stabilita la Crociata settima {Vedi);
contendenti inondarono in breve scomunicato e deposto dal regno di
tutta l'Europa. In quello che Fe- Sicilia e dall'impero Federico II, vie-

derico II indirizzò ad Enrico III re tandosi a tutti i fedeli di ricono-


iV Inghilterra, diceva che il Papa sovrano siccome eretico e
scerlo per
avea negata la di lui mediazione e nemico della Chiesa. Questi arse di
quella di s. Luigi IX re di Fran- sdegno in sentire la tremenda sen-
cia; chiese che non fossero som mi- tenza, e volevasi inoltrare a Lione
nistrati sussidi al suo nemico, e fe- coll'esercito, se non l'avessero trat-
ce violenti minacce ove gliene ve- tenuto le forze diFrancia che a-
nissero dati. Dal canto suo Inno- vea assicurato il Papa del suo va-
cenzo IV scrisse al pio re di Fran- lido aiuto; volle invece assediar
cia che assisteva il capitolo genera- Parma che per opera dei parenti
le de'cisterciensi,pregandolo accor- del Pontefice gli si era ribellata.

dargli asilo e protezione; e benché Innocenzo IV si adoprò subito per-


i monaci istantemente ne lo prega- chè gli elettori del sacro romano
rono, avendo i baroni da lui con- impero dassero a questo un altro
sultati rigettata la proposizione, il capo.
Papa fece eguali domande al re in- Dispiacendo a s. Luigi IX que-
glese ed al re d'Aragona Giacomo sta rottura, pregò il Pontefice por-
J, ma nulla ottenne. Allora deli- tarsi Cluny per un congresso, on-
a
berò di scegliere per suo soggiorno de Papa vi andò alla metà di
il

la città di Lione ch'era neutrale novembre 1246. Ivi celebrò la


ed apparteneva al suo arcivescovo, messa nella chiesa maggiore nel gior-
e dopo essere guarito da mortale no di s. Andrea, assistito da dodi-
infermità, per Asti e per Susa ci cardinali,da due patriarchi, da
dove trovò otto cardinali., con es- tre arcivescovi, da quindici vesco-
si valicò le Alpi, superò non po- vi e molti abbati. Vi furono presen-
chi disagi, ed a'2 dicembre en- ti il re di Francia, la regina Bian-
trò in Lione, dove essendo dal ca sua madre, Isabella sua sorella
clero e popolo accolto con indici- e Roberto d'Artois, Alfonso di Poi-
bile giubilo, stabilì la sua curia e tiers e Carlo d'Angiò suoi fratelli.

corte. Poi convocò il concilio gene- Fuvvi pure l'imperatore Baldovino


rale di Lione I (Vedi), in cui tra II, due infanti d'Aragona e di
i

le altre cose venne ordinato che la Castiglia, il duca di Borgogna ed


festa della Natività della Beata Ver- altri signori. Le conferenze tra In-
gine si celebrasse per otto giorni, per nocenzo IV, il re e la regiua Bian-
cui il Baronio nelle sue note al ca furono segretissime. Dipoi si re-
Martirologio attribuisce l'oflizio di stituirono il Papa a Lione ed il re
tale ottava al Papa. Nel medesimo alla sua residenza; indi nell'anno
concilio fece riconoscere e legaliz- seguente si riunirono in Cluny. Fu
7are i diplomi imperiali di dona- in questa celebre abbazia che il Pon-
zioni e privilegi fatti e concessi al- tefice impose per la prima volta ai

la Chiesa romana, onde formò una cardinali l'insegna onorifica del Cap-
bolla inserendovi i medesimi di- pello cardinalizio (P'edi), ch'egli
plomi, munita dei sigilli di quaran- avea determinato già nel concilio
,

3oi INN INN


generale. Federico II umiliato dal- scovi ne facevano parte. Dall'altra
le congiure di Germania ed Italia a parte fu scoperta pure in Lione una
di lui danno, nel secondo congresso cospirazione di quaranta e più per-
di Cluny fece dal re di Frauda sone contro la vita d'Innocenzo IV,
offrire al Papa alcune condizioni per e formata dagli emissari di Fede-
rimuoverlo dalla sentenza contro di rico 11: per Io che il ^Pontefice si

luipronunziata; ma Innocenzo IV astenne per un tempo a non uscir


restò inflessibile, ricordando le infe- dalle sue camere., custodito giorno
deltà e spergiuri di cesare sotto e notte da cinquanta guardie per
i suoi predecessori. Inutilmente s. sua difesa.
Luigi IX fece riflettere al Ponte- Frattanto vedendo Innocenzo IV
fice, che considerando Federico II che Sancio II re di Portogallo, nulla
come il maggior oltraggio fatto dal curando le sue ammonizioni, poneva
concilio nel dichiararlo sospetto di al colmo le sue iniquità, secondo le
eresia, erasene purgato con una di- richieste de'magnati del regno lo
chiarazione di fede alla presenza di privò di questo che invece diede
sette ecclesiastici di primo ordine, al suo fratello Alfonso III, salva
e quale l'esibiva al Papa; ma que- la convenienza di Sancio II', e i

sti neppure volle udire gli inviati diritti de' figli se avesse avuto di-
del deposto principe. Anzi avendo scendenza. Ordinò nel 1246 cne
il Papa esortato gli elettori a dar- fossero coronati colle insegne reali
gli per successore Enrico di Turin- Gioacchino o Aquino V re di Nor-
gia, esso romani
fu eletto re de' vegia, che pure legittimò, e Danie-
ed egli ne approvò l'atto con let- le duca di Russia, il quale coi
tera de'9 giugno 1246. Morto poi suoi popoli abbandonato lo scisma
Enrico nel 1247, Innocenzo IV si de' greci, era ritornato al grembo
adoprò con calore perchè gli fosse della Chiesa cattolica : il primo
sostituito Guglielmo conte di Olan- promise crociarsi per Terra Santa,
da, che fattosi coronare in Aquis- che tanto stava a cuore del Papa.
grana, disfece poi Corrado IV che Nel 1247 approvò con la regola
il suo padre Federico II avea man- di s. Benedetto 1' ordine de' silve-
dato in Germania a sostener la cau- strini ; e nel seguente anno rinno-
sa, mentre egli dopo essere stato dis- vò agli slavi il privilegio di cele-
fatto dai parmigiani, da Cremona brare nella propria lingua i divi-
passò in Puglia per opporsi ai due ni misteri ; benedì la rosa d' oro
legati pontificii che proscioglievano e la donò a Raimondo conte di
i popoli dalla sua obbedienza. Inol- Provenza, ed altra ne regalò ai cano-
tre Federico li scrisse con poco ef- nici di s. Giusto di Lione. Proibì
fetto a tutti i principi ecclesiastici agli ebrei di tener balie o servi
e secolari di Germania, per trarli cristiani ; die provvidenza perchè
nella sua causa, facendo loro cono- in Roma fiorisse lo studio del di-
scere il pericolo in cui erano se sotto- ritto canonico e civile, per cui vie-
messi alla piena dipendenza del ne considerato come uno de' fon-
Pontefice. Fu scoperta una congiu- datori dell' università romana. Vie-
ra contro la vita di Federico ll_, il tò che la ss. Eucaristia si conser-
quale erroneamente ne credette i- vasse più di quindici giorni, e che
stigatorc il Papa, perchè alcuni ve- i sacerdoti celebrassero la messa
INN I HN 3o3
senza avere recitato prima il mat- mettere in grazia Federico II, che
tutino. Concesse ai frati minori la pareva umiliato dalle sue avversi-
facoltà di chiamarsi conventuali, al tà e disposto a chiedere perdono,
modo detto all'articolo Francesca- ma nulla ottenne. Federico II cor-
no ordine, donandogli la Chiesa di se pericolo d' esser avvelenato da
s. Maria d' Araceli [Fedi). Ri- Pietro delle Vigne, il più affezio-
formò molte congregazioni degli nato de' suoi confidenti d'accordo ,

ordini eremitani, riducendole tutte col suo medico, ed ambedue peri-


sotto la regola di s. Agostino ; con- rono vittime del loro delitto; i

fermò 1' ordine de'carmelitani, ai fautori del principe non mancaro-


quali diede 1' abito listato, e quel- no calunniar il Pontefice di aver
lo de' serviti. Rinnovò 1' ordine dei persuaso Pietro al misfatto. Afflitto
crociferi ; diede autorità ai cavalie- Federico II per la morte del suo
ri di s.Lazzaro di eleggersi il gran figlio Enrico, per la prigionia del

maestro, e concesse ventinove pri- suo figlio naturale Enzio, divenuto


vilegi ai domenicani, fra' quali e- cagionevole di salute, in tale stato
rasi vestito s. Tommaso di Aqui- di umiliazione e di dolore fece
no favorito del Papa. Avendo gli chiedere la pace al Papa senza as-
eretici fatto morire s. Marcellino soggettarsi a tutte le condizioni
vescovo di Arezzo e s. Pietro da che doveva esaurire, e nel dicem-
Verona domenicano e inquisitore, bre i25o la morte pose fine alla
Innocenzo IV promulgò una ter- lunga serie delle calamità che il
ribile costituzione contro gli ereti- principe avea provocate colla sua
ci, ed altre dieciotto ne spedì nei condotta ; tuttavolta ordinò nel suo
seguenti anni, in conferma di quan- testamento a Corrado IV suo fi-

to avevano decretato i suoi pre- glio, di restituire alla Chiesa quan-


decessori e gì' imperatori compreso to aveale tolto. Innocenzo IV si
Federico II, obbligando i re, i congratulò coi siciliani per veder
principi e baroni ad esporre al- liberata la Chiesa da un persecu-
1 incanto i beni degli eretici e tore, e gl'invito a ritornare all'ob-
dei loro fautori e complici. Aven- bedienza di essa ; indi inviò legati
do Federico II abbandonato 1' al- in Germania per istaccar dal par-
ta Italia e ritiratosi in Puglia, non tito di Corrado IV quelli che Io
cessando dalle sue crudeltà, Inno- seguivano, e determinarli in favore
cenzo IV fece pubblicar in Ger- di Guglielmo re de'romani, la cui
mania contro di lui la crociata, elezione confermò, reiterando nel
onde 1' impero
mise tutto in si giovedì santo scomunica, tanto
la
commozione e produsse la guerra sul defunto che su Corrado IV,
civile in Boemia, di cui il re Ven- per essersi appropriati senza il suo
ceslao III teneva il partito del consenso la Sicilia e 1' impero.
Papa, mentre il suo figlio primo- Dopo il soggiorno di quasi sette
genito Premislao sosteneva la cau- anni in Lione, Innocenzo IV ri-

sa di Federico li, con molti gran- solvè di partire per Roma, e pri-
di del regno. In tali circostanze, ma di eseguire il suo disegno die
prima di partir per la crociata s. segni di gratitudine ai re di Fran-
Luigi IX andò a visitare il Papa cia, col concedere dieci giorni di
in Lione, onde persuaderlo a ri- indulgenza a' fedeli che avessero
-

3o| liNN INi\


pregato Din per la loro felicità : contro di lui come contro i sc-
ia regina Bianca ed Enrico III re gitaci di Corrado IV la crociata,
d' Inghilterra volevano essere a Questo principe essendo sbarcato
complimentarlo prima della sua in Pescara coll'aiuto de'veneziani,
partenza, ma egli non volle. Adun- le sue armi fecero pronti progres-
que il Pontefice dopo aver celebra- si in Italin, ed in Puglia princi-
to la Pasqua col re Guglielmo., pai niente, quando la morte lo colse
nel mercoledì seguente anno dell' presso Lavello nella provincia di
\i5i partì da Lione, accompagna- Basilicata nel maggio del 1204.
to dai cardinali e da Filippo di Lasciò un figlio per nome Cor-
Savoia oltre moltissimi nobili; si radino, ultimo rampollo della no-
avviò per Roma, ricevendo per bilissima casa sveva degli Hohen-
tutti i luoghi ove passò infiniti os- staufen, di cui ne prese tutela
sequi massime dai suoi genovesi
, Manfredi suo zio, come figlio na-
e dai milanesi. Essendo a Milano turale di Federico II. II Ferlone
ordinò al vescovo di Culm che in ne Piaggi de' Pontefici p. 174 dice
suo nome coronasse re Mindano che il Papa tornò in Asisi, vi ce-
duca di Lituania, il quale avea lebrò la Pentecoste, poi tornò in
soggettato il suo stato alla santa Roma e passò ad Anagni. Inno-
Sede. Da Milano si trasferì a Bre- cenzo IV reclamando i diritti dei-

scia, indi a Mantova ove allog- la santa Sede sulle due Sicilie, si

giò nel celebre monistero di s. dichiarò protettore di Corradino


Benedetto di Polirone ; donde na- in età di due anni, nella sua qua-
vigando pel Po giunse nell'ottobre 'ita di supremo signore del regno;
a Ferrara e poco dopo a Bologna e siccome questo volevasi usurpare
in cui consagrò la chiesa di s. Do- da Manfredi, per ricuperarlo il
menico. Finalmente per la Roma- Papa vi si condusse con un eser-
gna si trasferì a Perugia, dove cito nel 1254, capitanato dai due
dubitando della fede d'alcuni pò- cardinali Fieschi Guglielmo e Al-
teriti romani fermò la sua resi- berto conte di Lavagna e generale
densa. Di. là nella domenica in Al- di santa Chiesa, ambedue suoi ni-
bis del 1253 si portò ad Asisi poti.Manfredi gli andò incontro a
e vi passò I' estate, visitando s. Ceprano, si sottomise a lui ed af-
Chiara vicina a morire. Quindi fettando divozione addestrò il suo
pregato il santo Padre dal senato cavallo conducendolo per la briglia
e popolo romano, ed anche mi- sino al Garigliano. Innocenzo IV
naccialo perchè ritornasse in Roma, volendo prendere possesso del reame,
si mise in viaggio alla volta del- come sovrano fece il suo ingresso nel
1' eterna
città, dove fu ricevuto regno agli 8 ottobre; si fermò per
nel mese di ottobre con somma qualche giorno a Capua, e passa
allegrezza e dimostrazioni di osse- to a Teano ivi si ammalò, né po-
quio. Essendo in Roma, nel gio- tè risorgere. Ciò non pertanto
vedi santo Innocenzo IV scomuni- volle portarsi in Napoli e vi giun-
cò Ezzelino III da Romano, uomo se a'27 ottobre od ai i3 novem-
crudelissimo, da Federico II fatto bre, ricevuto con pompose diino-
capitano della Lombardia, che tà- strazioni , ond' egli poi ornò di
ceva stragi in Italia; inoltre bandi privilegi la città.
INN IMI 3oj
Il legato del Papa e vicario morte d'Innocenzo IV, della perfì-
temporale per la santa Sede pro- dia cioè di Federico II verso la
posto reggimento del regno o-
al Chiesa, della giustizia di questo
perava da padrone, onde Manfre- gran Pontefice, non che delle sue
di giudicò opportuno di porsi in operazioni per consolidare il domi-
sicurezza ; ricorse al braccio de'sa- nio di quel regno a favore della
raceni a Nocera de' Pagani, dove Sede apostolica. Non sarà dunque
trovò gran tesori, e radunato un del tutto inutile qui riportarla.
esercito numeroso tosto ottenne
grandi vantaggi, e costrinse il lega- Hic superis dignus requiescit Papa
to a rifugiarsi in Napoli. Accre- benignus
scendosi ad Innocenzo IV il male Lectus de Flisco, sepultus tempore
in Napoli, ove avea rifatte le mu- prisco
ra, e disponeva a prender l'intie-
si Vir sacer et rectus sancto velaminc
ro possesso del reame, il Pontefice tectus
i mori a'7 dicembre 1254, non Ut iam coUapso mundo temeraria
nel giorno i3 di s. Lucia, come si passo
legge nella seconda iscrizione se- Sancta ministrari Urbs posset quo-
polcrale cbe qui appresso ripor- que ractificari
teremo, perchè il successore Ales- Concilium fecit veteraque fura re-
sandro IV, presso il Rinaldi a fecit
detto anno num. 6g, scrisse a'7 Haeresis illis ium extitii atque. re*
dicembre, e il dopo
governo di cisa
undici anni, cinque mesi e quat- Moenìa direxit rìta sili eredita re-
tordici giorni. Fu sepolto vicino xit
alla cattedrale di detta città, nella Stravitinimicum Christi colubrum,
cappella di s. Lorenzo con lacrime Fridericum
universali. Indi le sue spoglie mor- Janue de nato gaudet sic glorificato
tali furono trasferite nella nuova Laudibus immensis Urbs tu quoque
fabbrica che di detta cattedrale Parthenopensis
fece innalzare il re Carlo I d' An- Pulcra decora satis dedit hic tibi
giò, dove gli fu posto sulla tomba plurima gratis
e monumento marmoreo che tut- Hoc titulavit ita Humbertus metro-
tora si conserva, e sotto l'effìgie polita
del Papa, dall'arcivescovo della me-
desima Umberto, un epitaffio di Ecco poi l' iscrizione in istile più,
tredici versi, sotto al quale altra moderno Annibale da Capua ar-
di
iscrizione fu aggiunta da Annibaldo civescovo di Napoli, che nel restau-
di Capua altro arcivescovo di Na- rare il monumento la fece scolpire
poli, e sono riportate
dal p. Gia- nel 1578.
cobbe nella Biblioth. Pont. p. 122, e
dal Fabricio Biblioth. lai. t. IV, p. Innocentio UH Pont. Max.
36. L' iscrizione di Umberto seb-
bene nello stile sia stravagante, se- De omni Christiana Rep. optime
condo 1' uso di que'tempi, giova merito
a tonfermare 1' opinione che avea- Qui natali s. Joannis Baptìstae an-
si ancora dopo sessanta anni dalla no 1241 Pontifex renuntiatus
vol. xxxv. 20
,

3o6 INN INN


Die Aposlolorum Principi sacra co- Valenza e fondasse una cappella-
ronaluSf curri purpureo primus ta nella cattedrale di Girona. In-
pileo viò un legato in Armenia per com-
Pileo cardd. exornasset Neapoli a porre le i greci ed i la-
contese tra
Corrado eversam tini, ed una missione di frati mi-
Sua pecunia resliluendum curassct nori, del cui ordine nella discipli-
innumerisque aliis preclarae et na fu benemerito, in Tartaria pres-
prope so il figlio di Gengis-kan, ma con
Divinae gestis Pontificatimi suum infelice successo. Si trovano le sue
quarti maxime opere stampate a Venezia, a Lione,
Illustrem reddidisset anno mccliii a Francfort ed altrove, sotto que-
beatae Luciae Virginis luce lu- sto titolo Apparatus libri s quin-
:

cessit que dislinctus in totidem libros de-


Annibal de Capita archiepis. Neap. cretalium. Innocenzo IV fu Ponte-
in sanclis viri memoriam fice saggio, zelante, e pieno d' una
Oboletum vetustate epigramma re- pietà singolare, come altresì di dot-
stituit. trina fornito, al dire del citato
Ferlone per l'autorità di molti scrit-

In tre promozioni creò ventiquat- tori. Quelli seguaci degli Hohen-


tro cardinali, da cui uscirono due staufen e i detrattori de' Papi lo
Pontefici, Adriano V
suo nipote e dipinsero altero ed inflessibile, ac-
Nicolò III. In diversi tempi cano- cordandogli zelo e lumi singolari.
nizzò i santi Guglielmo vescovo di Fu chiamato per la sua profonda
s. Brieux, Edmondo arcivescovo di dottrina nella giurisprudenza, splen-
Cantorbery, Pietro martire da Ve- dore de' canonisti, organo della ve-
rona, Stanislao vescovo di Craco- rità, padre del diritto e della leg-
via e martire. Le sue gravi conte- ge, e monarca delle divine ed li-

se con Federico II punto non ral- mane leggi, citando Bartolo con
lentarono la sua attività pel cu- isti ma le sue opere. La sua con-
mulo degli altri affari. In Prussia dotta verso i parenti e la patria
istituì quattro vescovati, e donò due come novero di altre belle azio-
il

terzi delle terre a' cavalieri teuto- possono leggere agli articoli
ni, si

nici che l'aveano conquistata. In Genova e Fiescui Famiglia. Fu


Danimarca inviò un semplice frate invero questo gran Pontefice am-
minore per informare contro due mirabile per il sommo sapere, non
vescovi di cui il primo avea ec- meno che per la fortezza d'animo,
citato le lagnanze del re Erico VI, prudenza e valore, non avendo
ed secondo quelle de' suoi dio-
il trascurato nelle dolorose vicissitu-

cesani. Nella Svezia tolse al re ed al dini del suo torbido pontificato di


popolo l'elezione de' vescovi, per conciliare non solo delle discor-
darla ai capitoli. Nella Spagna sco- die inveterate fra' principi cristia-

municò il re Giacomo I d'Arago- ni, ma di comporre ancora molte


na, per aver fatto tagliar la lingua opere importanti de jure canonico,
al vescovo di Girona, e gli perdo- come sopra si è detto, e special-
nò a condizione che fabbricasse un mente le sue decretali. Compose
monastero nelle montagne di Tor- V Apologetico contro Pietro delle
tosa, terminasse un ospedale presso Vigne, De potest. Ecclesias. I cotn-
,

INN INN 3o 7
mentori delle decretali in cinque appagare soltanto il suo risenti-
libri. Autenticai. Regulam clarissi- mento contro Federico II, dap-
marum. Vitam s. Guglielmi episc. poiché la di lui persecuzione con-
Brincen. Epistola* decretale* alios- tro la Chiesa rendeva cosi ne-
gitequae extanl apud Matthaeum cessaria siffatta risoluzione da non
Parmen. Registri mss. ipsius in bi- esitare in dubbiosi consigli. Di fat-
bliot. Valicati, servanlur. ti nell'apertura del concilio gene-
Non conobbe ostacoli la sua mu- rale non d'altro era occupato il

nificenza , avendo fatto costruire suo animo che di zelo e ardore


con pontificia liberalità due ponti per la Sede apostolica, al punto
sul Rodano a Lione e in Avigno- che non poteva frenare le lagri-
ne, e un terzo ponte sull' Entella me, e la sua voce era spesso sol-
fra Chiavari e Lavagna, quale an- focata se dobbiamo
da' singhiozzi,
che al presente esiste a comodo di credere ad un autore contempo-
quelle popolose contrade , e dopo raneo. Dimodoché avea comunica-
aver dotate con generosità non co- to a quei padri e alla augusta as-
mune varie chiese d' Italia, e fon- semblea i sentimenti da cui si sen-
date trenta cappellanie perpetue tiva egli stesso commosso; se non
in s. Pietro in Vaticano e istitui- che ripigliando ad un tratto l' u-
to stabilmente l'arcipresbilerato in sata sua fortezza e rinvigorito l'a-
un cardinale. Fece edificare la ce- nimo dall'impulso de'suoi alti do-
lebre basilica del santissimo Salva- veri, lasciando le lagrime e il do-
tore nelle vicinanze di Lavagna e lore, pronunziò intrepido dall'alto
altre chiese annesse con patro- del trono papale le parole della
nato perpetuo nei discendenti ma- condanna di Federico II del te-

schi de' suoi La*


nipoti conti di nore che segue, e riportata dal
vagna. Che se da alcuni moder- Micheaud, Ist. lib. 14.
ni scrittori venne riputata la di »»Io sono il vicario di Gesù Cri-
lui fermezza superiore al sacro suo sto in terra, tutto quello che io
carattere di Vicario di Cristo, non legherò sulla terra, sarà legato in
era questa men necessaria nella cielo, giusta la promessa fatta dal
generale costernazione e nel disor- figlio di Dio al principe degli A-
dine in cui trovavansi gli affari e postoli. In conseguenza dopo di
i diritti imperscrittibili della Chie- aver deliberato coi nostri fratel-
sa. A ciò si univano i gemiti e le li i cardinali, e col concilio, di-
insistenze dei prelati della cristia- chiaro Federico II accusato e con-
nità, che supplichevoli scongiurava- vinto di sacrilegio é di eresia
no il Pontefice a poi-re un argine scomunicato e decaduto im- dall'
vigoroso alla preponderanza fatale perio; assolvo per sempre dal giu-
dell'imperatore nemico dichiarato ramento tutti coloro che gli han-
di Cristo, cosicché a tanti mali un no giurata la fedeltà ; proibisco
estremo rimedio dovea contrappor- a ciascuno sotto pena di scomuni-
si. Il perchè soleva ripetere Inno- ca,da incorrersi ipso facto, d' ob-
cenzo IV, la scure sta già in al' bedirgli d'ora in poi. Finalmente
to a troncare le radici della pianta. comando agli elettori che abbiano
Né può dirsi che a tale estremo ad eleggere un altro imperatore, e
si piegasse il sommo Gerarca, per mi riserbo il diritto di disporre
3o6 INN INN
del regno di Sicilia ". Nel tempo Pontefice, e ch'è molto importante
in cui leggevasi la sentenza, i car- per la storia ecclesiastica di quel
dinali e vescovi tenevano in ma- tempo, fu inserita nel Baluzio nel
no le torcie accese, e le abbassa- VII tomo delle sue Miscellanee p.
vano verso terra in segno di ap- 353 ; e dal Muratori nel tom. Ili,
provazione e di anatema. I mes- p. 589 Script, rer. Ital. Ambedue
si dell'imperatore presenti al con- riportarono ancora la Vita ex
cilio, nel ritirarsi costernati escla- mss. Bern. Guidonis, ed il Balu-
mavano: oh giorno terribile oh1 zio nel tom. Ili, p. ^o5. Abbia-
giorno d'ira e di calamità ! Dopo mo ancora da Matteo Spinelli, De
siffatto tremendo giudicato l'istoria Juvenatio clironicoa ad hunc et
ci narra, come a Federico II dopo vari tres sequentes Pontifìces pertinens
successi misti di sconfìtte, venisse in Conalu Chron. Papebrochii, p.
risibilmente meno la sua potenza, Ili, p. 4°« Vacò la santa Sede

e come deposto dall'imperio, ber- quattro giorni.


sagliato dalla fortuna, ponesse ter- INNOCENZO V, Papa CXCIi.
mine infelicemente ai suoi giorni, Pietro di Tarantasia, luogo così
soffocato con un piumazzo dal suo chiamato nella Savoia, d' illustre
figlio naturale Manfredo che aspi- famiglia di Sentrori tra gli Ap-
rava alla successione del regno di pennini di cui Tarantasia è la ca-
Napoli; non potendo vantare trion- pitale, della stirpe de' Champagni
fi maggiori a danno della Chiesa de Campagniaco nacque in Mou-
e d'Innocenzo IV, se non che di tier. Fino da fanciullo vestì l'abi-

aver adeguati al suolo e rovinati to di s. Domenico, nel cui ordi-


s palazzi e beni della gente Fie- ne essendosi avanzato nella pietà
scaj debole compenso per altro e nella scienza delle Scritture, le
al suo feroce risentimento, a con- spiegò poi pubblicamente in Pari-
fronto delle tante rotte, cattività, gi, dove avea ottenuto la laurea
e morte de' propri figliuoli, oltre dottorale, essendosi esercitato pu-
tutto quello che dovette soffrire re nella predicazione della divi-
dalla lega ecclesiastica, come si na parola . Eletto dal suo or-
legge in Papi rio Massoni nella vi- liceli provinciale di Francia , fu
ta di Gregorio IX e d'Innocenzo promosso, ma non si sa di cer-
IV. Inoltre scrissero la vita di to se consecrato, come lo avver-
questo Pontefice, Paolo Pansa ge- tono i Sammartani nella Gallici
novese , la quale corretta e mi- Christ. t. IV p. 4^°> e i PP- Qnie-
gliorata cosi di stile come di lin- tif ed Echard, De script. Domi-
gua ec. fu ristampata da Tomma- nic. t. I, p. 35o, all' arcivescovato

so Costo napoletano in Napoli , di Lione, nella quale chiesa già da


appresso Giuseppe Carlino nel i6or. lui rinunziata, fu per la seconda
Giovanni Diplovataccio patrizio di volta celebrato il concilio generale
Costantinopoli e Federico Federici a cui si trovò egli presente, ed
nel libro che scrisse della genea- ebbe gran parte in quanto venne
logia della famiglia Fiesco. Quella decretato intorno al cattolico dom-
che d'Innocenzo IV scrisse il fran- ina della processione dello Spirito
cescano Nicolò di Curbio suo con- Santo. Prima di cominciarsi il con-
fessore, fra le cui braccia spirò il cilio, come vuole il Ciaccolilo, fu
INI* INN 309
da Gregorio X creato cardinale defunto sul conclave, nel giorno
escovo d' Ostia e penitenziere dopo che vi erano entrati, e nel
maggiore, pretendono che fos-
altri primo ed unico scrutinio a' 22
se stato elevato a tal dignità pri- gennaio 1276, com' egli scrisse nel-
ma d' essere arcivescovo, ed il Car- la lettera a tutti i principi e pre-
della riporta analoghe notizie : il Iati, a' quali die parte di sua ele-
Novaes dice che nel dicembre 1273 zione. Prese il nome d' Innocenzo
ed in Orvieto fu promosso alla V, ed il suo ordine de' predicato-
dignità cardinalizia. Obbligato a ri venerò in lui il primo Pontefi-
seguire il Pontefice nel suo ritor- ce che lo illustrò.
no in Italia, durante il viaggio Da Arezzo Innocenzo V si por-
impiegò il suo zelo nel pacificare tò in Roma, ove nella basilica va-
le fatali discordie delle due luttuo- ticana fu coronato a' 22 febbraio,
se fazioni de' guelfi e ghibellini che giorno dedicato alla cattedra di s.
tenevano in combustione tutta la Pietro. Quindi animò con aposto-
Lombardia. Da religioso scrisse al- liche lettere i popoli della Spagna
cune opere teologiche ed un com- a prender V armi contro i mori
mento sufi' epistole di s. Paolo. che devastavano que' regni ; ed in-
Altri dicono eh' egli fu autore di caricò il vescovo d' Oviedo a rac-
alcuni commentari sul Pentateuco, cogliere diligentemente le decime
sui salmi, sul cantico de' cantici, concesse dal predecessore al re Al-
suir evangelio Luca e sui
di s. fonso X, che ne deputasse i colla-
quattro libri Dupin
delle sentenze. tori e punisse chi ricusava pagar-
gli attribuì pure un compedio di le. Preparandosi Rodolfo d' Ab-
teologia stampato a Parigi nel i55i, sburg re de' romani, per portarsi
ma i dotti sono d' avviso che que- a Roma con gran comitiva per
sta opera non sia sua. Durante il ivi ricevere le insegne imperiali
concilio essendo morto il cardinale che Gregorio X
avea promesso,gli
s. Bonaventura, nelle solenni ese- il Pontefice inviò a lui il vescovo
quie che gli si celebrarono coli' in- d' Albi come legato, per stabilir la
tervento del Papa, di due impe- pace tra lui e Carlo I d' Angiò
ratori, di tutto il sacro collegio, re di Sicilia, prima della quale
di due patriarchi, di cinquecento gli vietò entrare in Italia per non
vescovi, di sessanta abbati, degli dar motivo ai guelfi e ghibellini
oratori de' principi e di sopra mil- di riaccendere la guerra civile. Ri-
le sacerdoti, il cardinale pronunziò conciliò colla Chiesa i fiorentini,
1' orazione funebre
che trasse le nella cui città Gregorio avea X
lagrime da quelF augusta
tutta posto 1' interdetto, al modo che
adunanza, quale leggesi nel prodro- narra Leonardo Aretino, Histor.
mo della nuova edizione delle ope- Eccl. lib. 3. Inviò due legati in
re di s. Bonaventura. Inoltre du- Toscana per conchiudere la pace
rante il concilio un am- battezzò tra' lucchesi ed i pisani, come ab-
basciatore tartaro e due suoi com- biamo da Tolomeo da Lucca, Hist.
pagni. Morto Gregorio X in A- Eccl. lib. 2 3, cap. 19. E quando
rezzo neh' episcopio, in questo pa- la Chiesa cominciava a concepire in
lazzo fu eletto Papa dai dieci sa- lui gloriose speranze pel suo spirito
cri elettori, secondo la legge del conciliatore, pietà, sacra erudizione
3io INN INN
e dottrina, abitando il palazzo la- dinaria dottrina, singolarmente nel-
terauense la morte lo tolse da que- le materie civili e canoniche, su
sto mondo a'22 giugno 1276, dopo di che scrisse alcuni volumi, e pel
soli cinque mesi di pontificato. Il tenore di vita irreprensibile ed il-
Dalleo nella Vita di s. Filippo Be- libata, maggior parte degli scrit-
la
nizi,con molti altri scrittori accu- tori lo celebrarono massimo tra i
rati, dice che Innocenzo V sia canonisti, dottissimo in entrambe
morto d' improvviso, quando pen- le leggi , eccellente nelle materie
sava di sopprimere ed abolire 1' or- canoniche, uomo di fama integer-
dine de' serviti. Il re di Sicilia rima e di ottima condotta. Dopo
Carlo I fu presente a' suoi fune- avere esercitata giu- la carica di
rali; e fu sepolto nella basilica la- dice maggiore nella siniscalchia di
teranense. Il re aveva prestato ad Tolosa, fu fatto uditore della ro-
Innocenzo V il giuramento di o- mana rota da Benedetto XII, e da
maggio pel reame di Sicilia e per lui promosso nel 1 337 a^ vesco-
la terra di qua dal Faro, eccet- vato di Noyou , e dopo tre anni
tuato Beneveuto. La vita di questo trasferito a quello di Clermont,
Papa fu scritta compendiosamente non di Cambray come alcuni scris-
da Bernardo Guidonis, e venne sero. Clemente VI a' 20 dicembre
pubblicata nel 1725 dal Muratori, i342 lo creò in Avignone cardi-
ne' suoi Script, rer. Italie, t. Ili, nale prete del titolo de' ss. Gio-
p. 6o5. Il suo elogio, del conte di vanni e Paolo, legato alle corti di
San Raffaele, è nel t. V de' Pie- Parigi e di Londra insieme col
montesi illustri. Gli scrittori dome- cardinal Annibale da Ceccano, per
nicani ancora ne descrissero le gesta. trattare la pace tra que' due so-
Vacò la Sede romana dieciotto vrani , e finalmente vescovo d' O-
giorni. stia e penitenziere maggiore nel
INNOCENZO VI, Papa CCVII. i352. Dopo la morte di Cle-
Stefano d'Albert o Albret nacque mente VI entrati in conclave in
di mediocre condizione in Mal- Avignone venlolto cardinali , la
mont, terra della diocesi di Li- maggior parte di essi offri il pon-
moges, non lungi da Pompadour tificato a Giovanni Birellio, santo

nella parrocchia di Brissac, dove generale de' certosini, ma temendo-


in un palazzo si vedevano le inse- ne la severità il cardinale de Ta-
gne della famiglia di questo Papa layrand ne dissuase gli altri. Il car-
fregiate del triregno pontificio, co- dinal di Cannilliac ebbe quindici
me scrive il Baluzio, De vù. Pap. voti, quando il cardinal de Talay-

Avenion. p. 918; in oltre questi rand avendo persuaso colleghi a i

aggiunge , che nello stesso luogo sollecitar l'elezione nella persona


erari una piccola chiesa di eccel- del cardinal d'Albert, perchè a gran
lente disegno e costrutta di pietre giornate Giovanni II re di Francia
quadrate molto ben commesse, nel- portavasi al conclave a lederne la
la sommità della cui volta si scor- libertà ,
per avere un Papa a suo
geva l'arme gentilizia pure ornata genio, atteso i molti cardinali a
della tiara papale. Divenuto dot- lui ben affetti, come osservò Mat-
tore e professore famoso nel di- teo Villani nel lib. 3, cap. 44*
ritto legale, siccome dotato di straor- i suffragi si riunirono su di lui e
,

INN INN 3 1 e

dopo due soli giorni di conclave ratezze in aderire e sostenere lo


a* 18 dicembre i35a si vide innal- scisma del loro padre, ne riprova-
zato alla cattedra apostolica e pre- rono la condotta e supplicarono
se il Innocenzo VI. Fu
nome d' Innocenzo VI dell'assoluzione dal-
quindi coronato a' 23 dello stesso le censure in cui erano incorsi, e

mese nella cattedrale, dal cardinal furono esauditi. Indi si rivolse a


Gailardo de la Mothe primo dia- frenare i fraticelli ed altri eretici,
cono, ma non umiltà in- volle per non che gli errori che al suo tem-
cedere in solenne cavalcata per la po insorsero. Per reprimere la vio-
città dopo la coronazione e secon- lenza di alcuni signori d'Italia, e
do l'uso, per evitarne la pompa, per ricuperare lo stato ecclesiastico
come si legge nella Fila d' Urba- nella maggior parte usurpato da al-
no F t presso il Muratori nel to- cuni prepotenti, il Pontefice nel i353
mo III, par. II, p. 602, Script, spedi il cardinal Egidio Albornoz
rer. Italie. in per legato, il quale con
Italia
Non tardò egli a riformare al- valore in cinque anni ricuperollo.
cuni de' più grandi abusi d' allora, Insorto in quest' anno un tumulto
rivocando la costituzione del pre- in Boma a cagione della carestia ,

decessore, colla quale riservato avea per opera del notaro Francesco
a certi cardinali alcune dignità e Baroncelli, fece scarcerare il famo-
benefizi nelle cattedrali e chiese so Cola di Rienzo, il quale recatosi
collegiate e religiose, ed annullando in Roma, col legato restituì la cal-
le commende delle chiese e mona- ma con severe giustizie,
alla città
steri, eccetto quelle già concesse ai onde in premio fu fatto senatore.
cardinali. Sotto pena di scomunica Se non che egli abusando di sua
ordinò la residenza a' vescovi ed possanza fu ucciso agli 8 otto-
,

altri benefiziati con cura d'anime, bre 1 354 in una commozione po-
i quali solevano portarsi alla corte polare. Furono eletti con autorità
pontificia per acquistarne de' nuovi. pontificia diversi senatori, ma per
Riformò più che i suoi predecesso- nuove sedizioni il popolo creò il

ri l'eccessivo lusso della sua corte, magistrato de' banderesi pel gover-
nella quale ridusse a' soli necessari no civile della città, mentre quello
i molti domestici, scegliendo quelli criminale fu affidato ad un estra-
che lo meritavano per le loro vir- neo colla dignità senatoria. Frat-
tù. Stabile assegnamenti agli udi- tanto Pietro IV re d'Agarona si

tori di rota, e non conferì il sa- portò in Avignone e fece con gran
cerdozio ed i benefizi che a perso- solennità il giuramento di fedeltà
ne di merito. Riprese i cardinali pel feudo della Sardegna e della
giovani che avevano abusato del Corsica appartenenti alla Chiesa
potere, e cassò tutte le leggi che i romana. Nel tempo stesso procurò
cardinali avevano stabilite in con- il santo Padre di pacificare il re
clave, come contrarie al pontificio di Francia Giovanni li con Odoar-
diritto. Alberto duca di Baviera do III re d' Inghilterra , pel qual
Lodovico marchese di Brandebur- fine spedi loro il cardinal Guido
go, Guglielmo, Ottone e Stefano vescovo di Palestrina, il quale seb-
tutti figliuoli di Lodovico il Bava- bene riuscì a stabilire i prelimina-
ro, riconoscendo le proprie scelle- ri della concordia, questa non pò-
Sia INN INN
Nel i354, ad istan-
tè effettuarsi. Indi pregò Innocenzo VI a spedi-
za di Carlo IV re de' romani, con- re un esercito contro i turchi ed
cesse alla Germania e alla Boemia i sudditi ribelli; ma il Papa ve-
di celebrare la festa della sacra dendo che i due vescovi spediti a
Lancia e Chiodi che servirono di Costantinopoli per 1' unione, non
stromento alla passione di Cristo. erano riusciti neh" intento, si limi-
Commise al cardinal Albornoz di tò ad invitare il re di Cipro, i

creare il nuovo magistrato perchè veneziani, i genovesi, ed i cavalie-


ricevesse coli' onore conveniente il ri Rodi a mantenere nel porto
di
detto re, che a' 5 aprile 1 355 fece di Smirne quel numero di galere
coronare colle insegne imperiali dal convenuto da Clemente VI. Nel 1 356
cardinal Pietro Bertrand vescovo di con maggior impegno si applicò il
Ostia , con Anna di lui moglie. Papa a pacificare i re di Francia
Nello stesso anno pose l' interdetto e d' Inghilterra, pel qual fine de-
al regno di Napoli e scomunicò la putò a legati i cardinali Talayrand
regina Giovanna Lodovico
I con e Capocci, come altresì scrisse al-
suo marito, perchè non aveano pa- l'imperatore e ad altri principi,
gato il consueto tributo alla san- perchè ne fossero mediatori ; ma
ta Sede. Pietro il Crudele re di solo ottenne che il re francese pri-
Castiglia avendo abbandonata la gioniero dell' inglese fosse trattato
regina Bianca sua moglie per vi- con generosità e riguardi . Nel
vere in concubinato prima con principio del i357 Innocenzo VI
Maria Padiglia, poi con certa Ca- creò Lodovico I re d' Ungheria
stro, né cedendo alle ammonizio- capo dell' esercito crociato contro
ni d' Innocenzo VI, che a tal uopo i nemici della Chiesa, e specialmen-
gli avea mandato il vescovo di te contro Francesco Ordelafìo ca-
Senez, per mezzo di questi lo sco- pitano di Forlì usurpatore di mol-
municò e pose l' interdetto al re- te città. In mezzo a queste cure il

gno. Rivoltatisi i sudditi contro Papa scrisse al nuovo re di Porto-


l'impudico monarca, lo costrinsero gallo Pietro I, esortandolo a seguir

a cacciare la Padiglia, ai cui amo- l'orme del genitore sia nel rispettar
rì era tornato, ed a richiamare l'immunità ecclesiastica, che nell'ono-
Bianca, onde il Papa lo assolse e rarela Chiesa. Ritornato nel i358
levò l' interdetto. in Avignone il cardinal Albornoz,
Mosso Innocenzo VI dallo zelo che Innocenzo VI lo fece incontrare
Io animava e compassionando lo solennempnte, e lo colmò di altis-
Stato infelice de' greci e del loro im- sime lodi. Il di lui successore An-
pero, diviso per sé stesso e afflitto droino de la Roche abbate di
dai saraceni e dai turchi, sino dal Cluny per inesperienza delle cose
i353 spedi legati a Cantacuzeno di guerra non si seppe far temere,
che ne reggeva le redini nella mi- per cui il Pontefice fu costretto
norità di Giovanni I Paleologo. rimandar in Italia il cardinal Al-
Trattarono dell'unione delle due bornoz per raffrenare le città, e
Chiese, e quando l'imperatore in- terre ribellate. Nella famosa uni-
cominciò a governare giurò obbe- versità di Bologna istituì la facoltà
dienza al Pontefice e di adoperar- teologica co' medesimi privilegi del-
si onde costringervi anco i greci. le altre. Nel i35q a pacificare i
INN INX 3i3
re di Cartiglia e d' Aragona irv nel monumento da lui preparato»
viò loro per legato il cardinal Gui- si. In quattro promozioni, una del-
do vescovo di Porto, e riuscì nel- le quali al dire del Novaes fatta
F intento. L' imperatore Carlo IV in Villanova, Innocenzo VI creò
avendo violato la libertà ed im- sedici cardinali, fra' quali Aldoino
munità ecclesiastica, per le rimo- d' Albert, senza consultarne i car-
stranze del Papa si emendò, e que- dinali,suo nipote, Pietro da Mon-
sti fece una costituzione a difesa turco figlio di sua sorella, e Ste-
de' diritti immunitari. Nel i35o fano d' Albret suo pronipote. Inol-
mandò il vescovo di Rimini a Ge- tre cinse di mura Avignone dalla
nova per ricevere il giuramento quale procurò indarno di tener in-
di fedeltà ed il tributo per la Cor- dietro la terribile pestilenza del
sica, essendo per questa decisa la i36i ; fabbricò il collegio de' po-
lite in favore de' genovesi contro veri in Tolosa detto di s. Marzia-
il romani dopo aver
re aragonese. I le, per venti studenti della diocesi
affidato il loro governo al calzolaio di Limoges. Abbiamo di lui molte
Lelio Pocadota, nel i362 lo resti- lettere in una collezione di concilii
tuirono al cardinal Albornoz, il e nel Tliesaurus di Marlene. Fi»
quale emanò allora le costituzioni dotato Innocenzo VI digrande pe-
Egidiane. Malcontenti i romani dei rizia ne' canoni e nelle leggi, di
diversi generi di governo, e vo- 6Ìngolar amore per la giustizia, di
lendo il Papa accostumarli all' ob- non ordinario zelo pel bene della
bedienza, gli mandò a governali Chiesa, e di somma integrità di
Ugo IV di Lusignano re di Ci- vita; ma un poco attaccato al pro-
pro, che si trovava presso di lui prio sangue, sollevando molti dei
in Avignone per domandargli soc- 6uoi parenti, che per altro n' era-
corso contro il sultano di Egitto. no meritevoli pe' loro costumi. Fa-
Mentre Innocenzo VI si appli- vori i letterati, e molti ne pro-
cava con instancabile premura nel mosse, come beneficò le persone
procurare la riunione della Chiesa di merito. Giovanni Tritemio, in
greca colla latina, e la pace fra i C/ironico Hirsaugensi, ad an. i352,
avendo gover-
principi cattolici, ed p. 2g3 edit. Basileensis, con altri,
nato egregiamente il pontificato per lo chiama massimo tra' canonisti.
nove anni , otto mesi e ventitre Vacò la santa Chiesa un mese e
giorni, consumato dalla vecchiaia quindici giorni.
e dalle malattie, mori in Avignone INNOCENZO VII, Papa CCXU.
a' ii settembre i362, e fu sepolto Cosimo o Cosimato de' Migliorati
in Villanova ove soleva soggiorna- nacque da una famiglia onesta ed
re presso i certosini nel monaste- onorata dell' Abruzzo, nella città
ro da lui fabbricato nel i356 nel di Sulmona nel regno di Napoli.
palazzo che possedeva da cardinale, Dopo aver esercitato in Caputi
ivi solendosi sollevare dalle cure 1' uffizio di notaro o cancelliere,
del pontificato colla meditazione portossi a Bologna per applicarsi
solitaria delle cose celesti. Il suo allo studio delle leggi, in cui ri-

cadavere dalla chiesa di s. Maria cevè le insegne di dottore sotto la


de Donis d' Avignone, fu traspor- disciplina del famoso Giovanni di
tato a Villanova, a' 13. novembre, Lagnano, il quale mandato dal co-
3i4 INN INN
mune di Bologna a Urbano VI, tata nel governo della Chiesa. Dopo
caldamente raccomandò il Miglio- la morte di Bonifacio IX nove
rati a questo Pontefice, che perciò cardinali, ovvero sette, come vo-
lo prese al suo servigio, e ricono- gliono il Gobelino ed il Panvinio,
sciutane la virtù ed il talento Io dell'obbedienza romana, poiché gli
avanzò a uditore di rota e chie- altri tre erano assenti, nel quinto
rico di camera, e lo spedi collet- giorno del conclave, cioè a' 17 ot-
tore delle rendite della Chiesa ro- tobre 1 4o4» concordemente lo crea-
mana in Inghilterra. Ivi si distinse rono Papa in età di sessantacinque
per la sua integrità e valore, pro- anni, prendendo il nome d' Inno-
testando con diverse lettere al Pa- cenzo VII. A' 2 novembre, secondo
pa la costante sua obbedienza nel il Panvinio e il Contelori, in gior-

funesto scisma d'occidente, soste- no di domenica, ovvero come vuole


nuto in Avignone dall' antipapa I' Oldoino con altri sull' autorità
Clemente VII. Tornato in Roma del libro del sacro collegio, in
ottenne nel 386 il vescovato di
1 giorno di martedì festa di s.Mar-
Bologna, e non avendone potuto tino vescovo, ossia agli 1 i novem-
conseguire il possesso, Urbano VI bre, fu solennemente coronato, e
nel 1387 lo trasferì all' arcivesco- nello stesso giorno prese solenne
vato di Ravenna; ma contrastatogli possesso della basilica di s. Gio-
da Guido da Polenta signore della vanni in Laterano. Però da un
città, e fautore del pseudo-papa, frammento di storia di Antonino
solo sotto Bonifacio IX lo conse- di Pietro, conservato nella miscel-
guì. Ebbe ancora le cariche di lanea della biblioteca vaticana, si

tesoriere e vice-cancelliere di san- ricava, che Innocenzo VII dopo la


ta Chiesa, e dopo la morte di Ur- coronazione fatta in detto giorno
bano VI quella di governatore di passò a prender possesso, laonde non
conclave. Bonifacio IX a' 1 8 dicem- sembra vero che ciò egli facesse
bre 1389 lo creò cardinale prete a' 27 dicembre come altri scrisse-

del titolo di s. Croce in Gerusa- ro. La cavalcata ebbe luogo con


lemme, e poscia camerlengo di san- molti baroni delle case Orsini e
ta Chiesa, e legato per la pace di Colonna, del conte di Troia e dei
tutta 1'
Per 1' illibatezza dei
Italia. magistrati e principali del popolo
suoi costumi, che al dire del Maini - romano con molta onorificenza,
bourg, Storia dello scisma d' oc- e ad ora di vespero fece ritorno
cidente t. I, p. 44^> non fu m£d al palazzo vaticano.
oscurata da vizio alcuno, e per la Avendo Ladislao re di Napoli
umanità, piacevolezza e compassio- saputo Innocenzo VII s' era
che
ne che avea pei poveri, tale ascen- obbligato con giuramento, come gli
dente si acquistò nell' animo di altri cardinali nel conclave, di ri-

Bonifacio IX, che questi gli affidò nunziare papato qualora ciò
al
gli affari più importanti del pon- fo«se necessario per dar fine allo
tificato, agitato dallo scisma di scisma, e temendo nello stesso tem-
Benedetto XIII successore nell' au- po che nella pace universale corres-
tipapato a Clemente VII, eh' essen- se rischio il suo scettro per cagio-
do infermo lo dichiarò presidente ne delle pretensioni di Lodovico
del concistoro con autorità illinii- d'Angiò, da lui espulso da quel
,

INN INN 3i5


reame, indusse buon Pontefice a
il i4o5 occupò improvvisamente al-
dichiarare con una costituzione de- cune terre nel territorio di Bolo-
gli i i novembre presso il Rinal- gna e procurò di far lo stesso sulla
di, ch'egli non sarebbe mai venu- città. Per reprimere dunque l'in-

to ad alcun trattato di pace, se solenza del contestabile, scrisse In-


non fosse stabilito prima da am- nocenzo VII a' 26 giugno a tutti
bedue le parti come preliminare i governatori dello stato ecclesia-
che Ladislao restasse pacifico pos- stico , ordinando loro sotto pena
sessore degli stati che allora godeva. di scomunica e privazione di tutti
Questa grazia del Papa, in cui il i beni, che nessuno gli dasse aiuto
bene privato si antepose a quello o favore di sorte alcuna, e che al
con essa, che
della Chiesa, poiché primo avviso del cardinal legato
certamente non poteva essere ac- prendessero armi contro di lui
le
cettala dai cardinali francesi favo- per soggiogarlo. Nel tempo mede-
revoli a Lodovico, rendevasi più, simo Forlì e Cesena tornarono alla
difficile anzi impossibile l'estinzione Chiesa per morte dell' Ordelaifo ;
dello scisma, non impedì a Ladislao ma quando il cardinal Cossa lega-
di cominciar ad occupare i beni to volle prenderne possesso, vi si
della Chiesa, ed a commettere di- opposero alcuni, intromettendosi nel
verse malvagità. Queste Innocenzo governo di Forlì. Per lo che il
VII procurò di frenare con affa- santo Padre scrisse una lettera a
bilità e benefizi, tra' quali gli ri- quella città con amare doglianze, e
mise il censo che non avea paga- ordinò al legato che tosto si avan-
to alla santa Sede pel regno ne- zasse coli' esercito per reprimere i

gli anni addietro e per tre de' pros- sollevati; ma essendovisi opposti, il

simi futuri. L' ingrato Ladislao fa- cardinale venne' a concordia. Quel-
cendo finta di voler congratularsi li poi di Città di Castello, avendo
col Papa per la esaltazione , dove scosso il giogo di chi li signoreg-
che aspirava dominio temporale
al giava, si assoggettarono interamente
di Roma, quivi
si portò e mosse al Papa.
contro Innocenzo VII i romani, i Intanto a' 12 giugno Innocenzo
quali non erano perfettamente tran- VII fece una promozione di undi-
quilli, non ostante che il Pontefi- ci cardinali, nel qual numero oltre
ce studiava più d'ogni altra cosa il nipote Giovanni Migliorati, sei
di favorirli,accordando loro ciò che erano romani, affine di obbligarli
domandavano, talché una volta do- a desistere dalle ribellioni e som-
mandò ad essi se volevano pure l'a- mosse principalmente de'Colonnesi
bito che indossava, per significare e Savelli ghibellini che volevano
che stimerebbe men penoso spo- ristabilire l'antica repubblica, con-
gliarsi della dignità che tollerar trariati dagli Orsini guelfi. I primi
l'ingiurie che da essi riceveva, co- simulando di favorire le parti del-
me osserva il Niemo nella sua sto- l'antipapa erauo accampati intorno
ria. Dall' altra parte Alberico di alla città, i secoudi a mossa di La-
Raibiano contestabile di Napoli e dislao molestavano il Papa cou
feudatario della santa Sede , man- nuove ricerche.* Quindi sollevatisi
cando alla promessa fedeltà , nel i romaui apertamente pretesero u-
3.6 INN INN
ria notte di sorprendere il ponte avanzava gliela potesse impedire.
Molle , guarnito dalle milizie pon- Aveva Innocenzo VII con lette-
tifìcie, che valorosamente li re- ra circolare de' 27 dicembre i4o4
spinsero. Quindi si trattò di con- avvisato i vescovi ed i principi
cordia tra ribelli ed il Pontefice,
i della sua obbedienza di portarsi a
quando ritornando dall'udienza di Roma per 1' estirpazione dello sci-
questi due de' sette reggenti di Ro- sma nella festa d' Ognissanti, e
ma nove altri principali cit-
con partecipò pure questo suo disegno
tadini , Lodovico Migliorati nipote all'università di Parigi. Eravi sta-
d'Innocenzo VII, siccome capitano to invitato anche l'antipapa, che
dc'soldati, li fece passare a fil di d'Avignone per la via di Genova
spnda a'5 agosto i4o5 nel proprio venne in Italia, quando per la so-
palazzo a s. Spirito in Sassia. Ap- praggiunta peste tornò a Marsiglia.
pena romani intesero questo as-
i S'avvide allora Innocenzo VII della
sassinio, al suono della campana impossibilità di tenere in quell'anno
del Campidoglio corsero alle armi, il concilio in Roma. I torbidi della
e sui più rispettabili ecclesiastici città e le vie non sicure ai viag-
che trovarono diedero sfogo alla giatori l'obbligarono a prorogarlo
vendetta, trascinandoli ignominio- al maggio 1406, con bolla data
samente alle carceri del medesimo a Viterbo a' 26 novembre. Essen-
Campidoglio. Ignaro dell'accaduto, do passati sette mesi dacché il
che gli produsse sommo cordoglio Papa era in Viterbo, e però pen-
quando Innocenzo VII che
lo seppe, titi i romani dei falli commes-
sospettava male di Antonio Toma- si , lo supplicarono con diverse
celli nipote del predecessore e castel- ambascerie di ad essi ritor-
fare
lano di Castel s. Angelo, corrotto da no . Il santo Padre fece prima
Ladislao, e vedendo la penuria de'vi- da'suoi prendere possesso con asso-
veri cbe era inRoma, ne fuggi nel luto dominio della città, del Cam-
maggior caldo del giorno per Sutri pidoglio e di tutte le porte e ca-
a Viterbo, avendo corso pericolo stelli, indi per la porta Portese
di morire di sete nel viaggio, co- entrò in Roma a'3i marzo 1406,
me in fatti morirono alcuni delia ricevuto con singolari dimostrazio-
sua comitiva. Giovanni Colonna ed applausi. Gli an-
ni di letizia
occupò allora i sobborghi di s. darono incontro con le fiaccole in
Pietro e del palazzo vaticano, e mano i giuocatori de' giuochi di
Ladislao credendo opportuna l' oc- Agone e di Testacelo e della Ma-
casione d' impadronirsi di Roma, donna di mezzo agosto, gridando :

con forte esercito vi spedi Peretto Viva lo Papa, che sotto il bal-
conte di Troia, il quale fu rice- dacchino per Trastevere giunse al
vuto dai congiurati ed ammesso palazzo vaticano.
nei contorni di s. Pietro. Prefe- Tuttavolta la città non era in
rendo i romani la morte alla sog- perfetta calma, persistendo il To-
gezione del re, Peretto manomise macelli nella ribellione ed in po-
vari luoghi ed il Colonna si die- tere del Castel s. Angelo donde si
de alla fuga co' partigiani ,
prima facevano non poche ostilità ; il Pe-
che l'esercito della Chiesa che si retto, Nicolò e Giovanni Colonna,
,

INN INN 3i 7
che con Ladislao avevano congiu- tezza e pazienza nel dare udienza
rato contro il Papa, in un al ma- a chiunque la richiedeva, per la
gistrato ed altri erano ancora ri- giusta severità contro i malvagi
belli. Laonde il Pontefice a'ao giu- per la protezione che prendeva
gno fulminò contro tutti le censu- de' letterati, per l'abborrimento alla
re e pene de* sacri canoni, privò superbia e alla simonia, e pel de-
del regno e d' ogni altro onore siderio in fine di far bene a tutti,
il fellone Ladislao e governo
del come lo dipinge Teodoiico ftiemo
di Campagna e di Marittima. Con vescovo di Camhray famigliare pon-
simulazione ricorse Ladislao alla tificio e piuttosto contrario ai Pa-
clemenza d'Innocenzo VII doman- pi, nella Storia dello scisma d'oc-
dandogli perdono, il quale non cidente lib. 4> ca P- 3g. Il Cordel-
solo l' ottenne dal benigno Papa, la nelle Meni. stor. de' cardinali ,
ma a' 3 agosto avendo fatta la
1 tra la altre lodi, lo dice destro
pace con quelle condizioni che ri- nel maneggio degli affari, eloquen-
porta il Rinaldi all'anno i$o6, n. te, e che prendeva diletto in con-

7, lo rimise nell'antico onore e gli versare cogli uomini dotti ed eru-


conferì la dignità di gonfaloniere diti. Solamente l'avere questo Pa-
e difensore della Chiesa romana. pa innalzato l' immeritevole suo
Ma l'ambizioso e perfido principe, nipote Lodovico al grado di mar-
più.che mai sconoscente, con nuo- chese della Marca e ad altre ono-
ve ingiurie ricompensò favori ri- i rificenze, e non aver dato mano
cevuti da Innocenzo VII, il perchè con quel
all'estinzione dello scisma
questi si decise dar nuova sentenza zelo che avea dimostrato e pro-
contro di lui, quando la morte messo prima di essere fatto Papa,
glielo impedì, mentre in Parigi si sminuirono non poco la gloria del
maneggiava l'estinzione dello scisma. suo pontificato. Tutte le qualità,
Avendo dunque Innocenzo VII go- che in lui erano mirabilmente u-
vernato due anni e ventitre giorni, nite, sarebbero bastauti per farlo
morì in Roma di apoplessia a' 6 un Pontefice in cui non fosse
novembre i4o6, in età di sessanta- cosa alcuna da rimproverare, se
sette o sessantotto anni, e fu sepolto questo prodigio non fosse stato co-
nella cappella di s. Tommaso della me impossibile nelle spinose circo-
basilica vaticana, donde le sue cene- stanze nelle quali occupò egli fi
ri furono trasportate nella terza na- cattedra pontificale. Innocenzo ^ li

ve delle sacre grotte della stessa ba- non vide più la cessione di questa
silica. Era Innocenzo VII di bella con quell' occhio medesimo che
statura, uè grasso né magro, di l'avea veduta quand'era cardinale
buona complessione, molto perito Migliorati , e perciò fatto Papa
nella scienza legale , praticissimo credette di poter dispensare il car-
degli a fifa ri della curia romana, dinale medesimo da'giuranienti fat-
di maniere dolci ed affabili, in ti nel conclave, di sagrificare se
grande riputazione presso princi- i fosse stato necessario la sua propria
pi, e commendato da tutti per la grandezza alla pace della Chiesa.
sua mansuetudine, per la pietà che A vantaggio di questa Iunocenzo
usava verso gli afflitti, per la pron- VII condannò simoniaci di qua- i
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3.8 INN INN
lunque condizione e dignità, risei*- tempo 1' Wicleffb furono
eresie di
vando al solo Pontefice la loro as- condannate dai dottori dell'accade-
soluzione e con pena della priva- mia di Parigi. Vacò la romana
zione degli uffici ; alla quale pure Sede venticinque giorni,
condannò i concubinari. A suo

FINE DEL VOLUME TR1GESIMOQU1NTO.


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