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DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI
SPECIALMENTE INTORNO
AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII, ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CEREMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE PAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
OHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC EC. EC.
COMPILAZIONE
VCL. XLVIII.
IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCXLVIII
.
^ i". ?^ .*.
,
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE
STORICO-ECCLESIASTICA
N
NIC NIC
tempo. Si distinse pure per la ca- gore: tuttavia, malgrado la sua au-
rità verso i poveri e gì' infermi stera penitenza, il suo volto appa-
che assisteva secondo il suo potere riva ognora fresco e piacevole. La
con grande amore, privandosi spes- sua prudenza ed abilità lo fecero
so per essi del proprio cibo. Suo scegliere per guardiano, e poi per
padre destinavalo al commercio, e maestro de'novizi. Chiamato a Ma-
gli propose un utile matrimonio; drid da Giovanna d'Austria, sorel-
ma Nicolò lo ricusò rispettosamen- la di Filippo per dirigere le
II,
te^ e pregò suo padre di disporre religiose che si chiamano
scalze
a prò de' poveri una considerabile reali, tenne questo posto con tal
somma denari destinata pel suo
di saggezza che gli meritò nuovi elo-
collocamento. Entrato nel iSSy nel gi. Ma qualunque fossero le sue
convento degli osservanti di Valeu- occupazioni esteriori, egli era sem-
6 NIC NIC
pie uuito a Dio coH'orazìone e col* la terra, e santificava il suo lavo-
la meditazione: soprannaturali e ro coll'orazione e colla meditazio-
straordinari favori uè furono la ri* ne, digiunando in pane ed acqua
compensa. Ciò che la voce pubbli- il venerdì ed il sabbato. Desideran-
ca riferiva, e certe pratiche divote do di unirsi vieppiù intimamente
de'suoi discepoli, trassero l'attenzio- al Signore, risolvette di entrare in
ne dell'inquisizione. 11 santo reli- un ordine religioso, e sollecitò il
veano bramato per Pontefice con gnorotti. Prese cura delle cose che
ogni onorificenza, fu intronizzato straziavano la chiesa di Milano, e
sulla cattedra di s. Pietro dopo gli TI spedì legati s. Pier Damiani e
8 e prima de' 18 gennaio loSg, e s. Anselmo vescovo di Lucca. Ri-
coronato con Tiara [fedi) or-
la tornato per la seconda volta a Fi-
nata di due corone. Poco dopo si renze, ivi morì 22 luglio io6r,
a*
Francia, ed una raccolta di canoni nel numero de' sei in cui si com-
o di ordini da lui emanati, che tro- promise il sacro collegio per quella
vansi presso Leone Ostiense lib. 3, di Gregorio X, al quale e ad altri,
e. 12, ed altri scrittori. Il cardinal come arcidiacono, impose solenne-
Roselli d'Aragona ne compilò la vi- mente la pontificia tiara. Dopo lun-
ta, presso il Muratori, Script, rer, ga sede vacante, nel conclave di Vi-
t. Ili, par.
Ital. i. Vacò la Chiesa terbo, a fronte ch% il re Carlo I,
romana due mesi e nove giorni. che ne slava alla guardia come se-
vanni Gaetano Orsini nobilissimo Papa dagli otto cardinali che com-
romano, nacque da Matteo Rossi ponevano il sacro collegio, a'^S no-
Orsini e da Perna Caetani. Egli era vembre 1277, prendendo il nome
ben fatto di persona, e comparve di Nicolò III, da quello di sua dia-
sino dall'adolescenza così serio, mo- conia, dignità che gli aveva predet-
desto e grave di costumi , che fu ta s. Francesco d'Asisi, a cui il pa-
chiamalo il Composto. Per tempo dre lo presentò fanciullo. In Roma
venne provveduto a dovizia di be- fu ordinalo prete a' 18 dicembre,
nefizi ecclesiastici nelle chiese di consagrato a' 19 e coronato a' 26.
York, di Soissons e di Lione, ed Ottenne dall'imperatore Rodolfo, un
in Roma gli fu affidata l'ammini- diploma di conferma delle conces-
strazione della basilica di s. Loren- sioni e privilegi de' suoi predeces-
zo in Damaso, e della chiesa di s. sori, fatte alla santa Sede sul domì-
Grisogono, Quindi in età ancor gio- nio temporale, e destinò conte di
vanile da Innocenzo IV nel dicem- Romagna il nipote Bertoldo. Quin-
bre 1244 in Lione fu creato cardi- di tolse il vicariato di Toscana al
nal diacono di s. Nicolò in Carcere, re Carlo I, e lo indusse a spogliarsi
e generale inquisitore, ed ebbe poi della dignità di senatore di Roma,
la protettoriade'minori,chegli venne decretando che non piti si conferis-
blicò alla luce, e delle quali diven- voi. XXVI, p. 85 del Dizionario.
ne maestro ia Roma ; fu pure va- Sì trattenne un anno il cardinale
lente predicatore. Unito in istietta nelle Gallie, ritenendo per ordine
amicizia con s. Francesco fondato- del Papa il generalato sino al nuo-
re del suo ordine, fu verace imi- vo capitolo, al quale impedito da
tatore delle di lui virtù, onde col malattia non potè trovarsi presente.
suo zelo ridusse non pochi tartari Risanato che fu, dovette trasferirsi
alla fede. Pel suo merito, s. Bona- alla corte dell'imperatore Rodolfo,
ventura nel capitolo di Pisa lo di- per aggiustare le controversie na-
chiarò ministro nella Dalmazia, e te con Carlo I re di Sicilia, e Mar-
Gregorio X lo spedì insieme con gherita vedova di s. Luigi IX. In-
altri religiosi suoi confratelli, legato tervenne ai conclavi di Martino
in Costantinopoli all'imperatore Mi- IV e di Onorio IV, per la cui ele-
chele, dove ridusse i greci all' ob- zione ebbe grande impegno, e dal
bedienza e comunione della chiesa quale ottenne la chiesa di s. Sil-
sco, e le stimmate di esso. Divise dolore di Nicolò IV, onde per af-
le rendite della chiesa romana in flizione cessò di vivere nel venerdì
due una pel Papa, l'altra pei
parli, santo del 1292, a' 4 aprile. Volle
cardinali. Fondò le università di essere sepolto in umile luogo nella
Montepulciano, Macerata e Mont- Chiesa di s. Maria Maggiore
pellier, e concesse privilegi a quel- {f^edi)f da ed abbel-
lui restaurata
la di Lisbona : permise che si sta- lita di musaici, che volle asso-
in
bilisse una nuova università in ciarvi il cardinal Colonna; avendo
Gray nella contea di Borgogna, e abitato il contiguo palazzo, dopo il
che si riaprissero le pubbliche scuo- ritorno da Rieti, quando i romani
le di Padova. Amante della patria, eransi tranquillati. Ma Sisto V gli
non isdegnò accettare la podesteria eresse quel magnifico mausoleo con
d'Ascoli, della quale alcuni lo pre- lunga iscrizione, rammentato in detto
tendono nativo e di ragguardevole articolo, ove si parlò del suo preteso
famiglia signora della vicina Liscia- culto; egli vi é rappresentato in istatua
no: fece esercitarne l'uffizio da Mo- sedente, avendo ai lati quelle delle
retlino Bonatti nobile di Lucca, e sue principali virtù. Quanto egli a-
fece alcuni donativi a varie chiese masse ed esaltasse i Colonna, onde
e monasteri della città; ne protes- ne fu censurato, lo indicammo nel
se il commercio, e difese le castel- voi.XIV, p. 282 del Dizionario,
la del territorio dalla prepotenza Furono in lui mirabili lo zelo ec-
d'alcuni, oltre le scuole che vi fon- clesiastico, la rettitudine e l'umiltà :
dò. Dicesi che favorisse i ghibelli- ne riconobbe per parenti che quelli
ni, ed abbassò i guelfi e Carlo H, cui la virtù e la dottrina rendeva-
che però avea liberato dalla pri- no cospicui. Tacciato parziale dei
gionia del re d'Aragona. Zelante ghibellini che
e de' Colonnesi, quei
della religione, mandò missionari mirano da basso facilmente notano
nelle più remote regioni. Cono- anche le poche macchie nel sole, il
scendo l'importanza del conferire quale è sempre sole, innanzi a cui
le dignità, vi scelse quelli che ri- fuggono le ombre, le nebbie si dis-
fulgevano in virtù, prudenza ed sipano, e la vera luce risplende sfol-
altre qualità. Protesse non solo le gorantissima. Gli si attribuiscono al-
ma anche le arti, abbellen-
scienze, cuni commentari sulla Scrittura, sul
do Roma di nobili edifizi, di gran- Maestro delle sentenze, ed alcune al-
di strade e di piazze: fu benefico tre opere registrale dal p. Wadin-
NIC NIC i3
go. Governò qualtr*anni , un mese glia, ed insieme virtuosa, onesta e
e quattordici giorni. Ne scrìssero la illustre matrona, non l'attribuisce
vita il p. Francesco Maria de A- però alla prosapia dei Bonaparte, e
matis gesuita, nella dissertazione: dice che portò in dote j^oo libbre
Clarorum asculajiorum praeclara imperiali di moneta. Il Cardella nel-
facinora a Josepho Lento asculano le Mem. stor. de' cardinali, vorreb-
exposila, Romae 1622. 11 p. Anton- be meglio chiamare Nicolò V Ca-
felice Mattei de' conventuali pubbli- landrinij perchè chiamò sorella ger-
cò con sue dissertazioni e note la mana Caterina di tal cognome, e
vita che di questo Pontefice avea Filippo poi cardinale, fratello ger-
scritto Girolamo Rossi, col titolo : mano, riportando varie testimonian-
Vita Nicolai IV ex codicihus vati- ze, colle opinioni sulla nascita e
canis cuni observationibus et disser- condizione. Tommaso dopo aver per-
tationibus variis, ec, Pisis 1761 e duto il padre in età di sette anni, e
1766. Altre notizie si possono legge- dopo guarito da mortale malattia
re nella bella biografia del cb. ascola- quando ne avea dieci, prese l'abi-
no Giacinto Canlalamessa Carboni, to clericale, e subito gli ordini mi-
Memorie ec. p. 34- Vacò la santa nori. Di dodici anni passò in Bo-
Sede due anni, tre mesi e due giorni. logna a studiar le lettere, ma dipoi
NICOLO' V, Papa CCXVIII. non potendo aver soccorso dalla ma-
Tommaso Parentucelli nacque in dre rimaritata, si trasferì a Firenze,
Sarzana nel iSSg da Bartolomeo chiamato da due cavalieri, per in-
Parentucelli dotto medico di pro- segnare le discipline liberali ai loro
fessione, la cui famiglia nobile ori- figli ,
quando era di diciott' anni.
ginaria di Pisa vi si era stabilita Corsi quattr'anni in questo mini-
da cent'anni, e da madonna An- stero in Firenze, ritornò a studia-
dreola de Putti, poi Calderini o re le sacre lettere in Bologna,
Calandrini dal cognome del secon- ove lo ricevette fra' suoi famigliari
do marito, Tommaso nobile sarza- il b. cardinal Albergali vescovo della
nese,che sposò dopo circa sett' an- città, prima per ammaestrare i suoi
ni di vedovanza, e non come si nipoti, e ravvisando in lui indole
disse da alcuni allevatrice di gal- e carattere che potevano tornare
line. 11 Giorgi lo dice di oscuri utili alla Chiesa, lo destinò a pre-
natali, ma il Piccolomini, poscia siedere alla propria corte, e lo fece
Pio llj suo intrinseco amico, lo suo maestro di casa o maggiordo-
chiama nobile nel Comment. de Ba- mo, quindi non si divise mai piti
sileae p. 11 5. Nelle Memorie della da lui. All'età di 25 anni si or-
Lunigiana dell' ab. Cerini di Fi- dinò prete, e divenne pel suo be-
vizzano, voi. I, p. 53, si legge che nefattore canonico della cattedrale
la madre era figlia di messer Tom- di Bologna, poiché il beato cardi-
meo de Bosi notaro imperiale del nale gli lasciò tutto l'agio di viep-
Foro di Verrucola Bosi, cioè di Fi- più istruirsi nelle scienze, alle qua-
vizzano, ove forse nacque, mentre li applicato con fervore fu fatto
il Manetli lo avea detto nato in dottore in teologia; si distinse pel
Pisa nel 1398. Nel voi. II, p. 107, suo elevato ingegno, e acquistò fa-
il Cerini dichiara Andreola Bosi ma di ottimo letterato, onde strin-
di antica, nobile e doviziosa fami- se amicizia coi migliori scienziati
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del suo tempo. Accompagnò il car- motore gli disse ciò essere volere
dinal Albergali ne' suoi l'iaggi e di Dio; p!d)l)licandolo al popolo al-
legazioni sostenute d'ordine di Mar- le ore 9 il detto cardinal Colonna
tino V, e può dirsi che avesse gran primo diacono, col nome di Nicolò
parte nella conclusione di quei gra- V, ch'egli prese in venerazione del
'vissimi all'ari ch'erano siali affidati b. Nicolò Albergali suo insigne pro-
al cardinale, cui fu sempre altac- tettore , che gli avea profetizzato
catissimo, teneramente lo corri»
e il pontificalo, ancora eragli
quale
spose, servendolo anche da segreta- stato predetto da Eugenio IV, quan-
rio. Dodici giorni dopo la di lui do a lui rese conto della legazio-
morte, a' 12 maggio i443, Eugenio ne di Germania. Del conclave ave-
IV fece Tommaso suddiacono apo- vano fatto la guardia alla prima
stolico, priore di Montpellier e vi- porla quattro prelati, alla seconda
cecamerlengo; indi lo mandò nun- Enea Silvio Piccolomini ambascia-
zio ai fiorentini pel concilio, in cui tore cesareo, cogli altri ambascia-
si fece onore nelle dispule, e ad tori, lo che meglio si narrò con al-
Alfonso V d'Aragona re di Napoli; tre notizie, nei voi. XV, p. !x82,
poi a' 2 7 novembre i444 dichia- e XXI, 2 1 3 del Dizionario. Nel-
p.
rollo, benché assente, vescovo di Bo- l'uscir da esso il cardinal Chaves, do-
logna, per aver fatto risplendere il mandandogli romani chi avevano
i
stinse con mandargli il cappello car- sa d' oro in mani, preceduto dalla
dinalizio fino alla porta Flaminia. ss. Eucaristia. Quindi adottò per
Morto Eugenio IV, dieciolto car- insegna gentilizia le chiavi della ro-
dinali, de* ventiquattro che viveva- mana motto ne'diplo-
chiesa, e per
no, a'4 marzo i447 entrarono nel mi: Pai alimi cor meuni Deus.
conclave del convento di s. Maria Allorché prese le redini del ponti-
sopra Minerva ; il cardinal Caprani- ficato era la repubblica cristiana in
lonna dieci, e furono vicini al pa- di Basilea, ancor non estinto per-
pato i cardinali Le Jeun e Cha- ché sostenuto dall'antipapa Felice
"ves; ma per opera del cardinal Be- V, lacerava crudelmente la Chiesa;
i^ardi arcivescovo di Taranto, lutti la Germania e l' Ungheria erano
cospirarono nel cardinal di Bologna vessate dalla guerra intestina ; la \
o Parenlucelli. A* 6 marzo i447» Francia e T Inghilterra erano con
nella vigilia di s. Tommaso, festa mutuo odio in discordia; l'unione
del suo nome, benché renitente, lo de'greci e orientali colla santa Se-
elessero Papa, ed egli accettò quan- de, stabilita poco prima nel conci-
Gnes-
tuì alle dignità l'arcivescovo di ed a mezzo del cardinal Carvajal,
na fautore dell'antipapa; raccoman- conchiuse il famoso concordato col-
dò agli ambasciatori la pace d'Ita- la Germania, riguardo ai benefizi
lia, piìx che mai turbata per la ecclesiastici, e ricevette splendida
morte del duca di Milano; inviò ambasceria del re di Francia che
nella Marca legato il cardinal Ca- gli rese obbedienza. Fece provve-
pranica ; impose tregua agii unghe- dimenti sui riti greci e latini, e
ri, che guerreggiavano coll'impera- sulle indulgenze; migliorò l'univer-
tore; confermò i privilegi degli ar- sità di Bologna, istituì quelle di Vai-
civescovi di Salisburgo; approvò la son, di Barcellona, diGlascowedi
concordia stabilita colla Borgogna, Treviri, ed ornò di privilegi quel-
e la pace tra questa e Carlo VII la di Cambridge, oltre d'avere rin-
re di Francia. In questo regno, in novata la costituzione di Bonifacio
Bosnia, in Cipro, nell'Albania, in Vili per l'università romana, e con-
Bulgaria, in Italia a diversi prin- fermata quella di Caen. Afferma
cipi, Boemia, in Por-
in Polonia, in l'Arteaga che in Bologna istituì la
togallo, in Aragona, in Valenza, prima scuola di musica. Ratificò
neir isole Baleari, in Borgogna, in le costituzioni della Marca d'An-
Inghilterra, in Svezia, Danimarca, cona, esentando dai vescovi l'ordi-
Norvegia^ Prussia, e in luoghi di- ne della Mercede, e confermando i
versi, spedì legati in differenti tem- privilegi de' domenicani e dell' or-
pi per accomodarne le vertenze, o dine militare di s. Giacomo della
per gli affari ecclesiastici. Condan- Spada. Ebbe la consolazione di ve-
nò r eresia del milanese Landi, e dersi riconosciuto dagli abitanti di
quella de'fraticelli ch'estirpò, e de- Basilea; ed accordò indulgenze e pre-
cretò pene contro gli usurai. Per mi ai crociati contro i turchi ed
amore della pace, in tempi diversi, i mori di Spagna. Si collegò coi
molti atti d'indulgenza usò coi po- fiorentini e con Alfonso V onde
poli e baroni feudatari della saa- conservar la quiete d'Italia per la
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successione del Milanese, e fu rico- per sublimi doli. Portatasi al co-
nosciuto arbitro della pace. Nei spetto del Pontefice vestila pompo-
1449 assolvè i ribelli camcrinesi, samente, si narra che il figlio la
nepesinì, e conte d'Anguillaia, ed respingesse, dicendole rivederla in
altri ancora. Per le sue esortazioni più onesti panni; questi assunti, fu
i sacri oratori con gran fervore teneramente accolta, indi grande-
di prediche eccitarono i popoli al- mente onorata da tutta Roma. Pie-
la penitenza e all'emendazione dei na dì si raro contento, mentre rì-
peccati, massime in Dalmazia, Bo- palriava mori nel i45'i in Spole-
snia, Croazia, Servia, Albania ed to, ed il corpo per opera del fi-
lice V e uno deposto da Eugenio tari; stabili che i rei dello sta-
avrebbe tolto V impero, ciò che fa- messa solenne dell' Epifania, con
talmente si verificò, quando Mao- uccidervi il Papa e i cardinali, al
metto II imperatore de' turchi nel grido di libertà. Stefano fu impic-
t^53 s'impadronì di Costantinopoli, cato, in un ad Angelo Massa col
al quale articolo e a Grecia raccon- figlioed un compagno, a Battista
tai i grandi sforzi fatti da Nicolò V Serra o Sciarra,, Francesco Gaba-
per aiutare i greci con denari ed dei e Pietro Monterotondo. Ne fe-
armati , restando trafitto di dolore ci parola altrove , come nel voi.
per l'avvenimento. In quest'occa- VII ,
pag. 139. Nicolòche V
sione con eterna lode accolse favo- fino allora avea colmato di favo-
revolmente gli eruditi e dotti i ri i romani, si mostrò più cauto, e
che fuggirono dalla Grecia ne : se prima più degli altri predecessori
acquistò con grande spesa le opere, si faceva vedere per Roma, rare vol-
le fece generosamente tradurre, e te lo fece di poi; più tardo si rese
con esse ed altre formò la nuo- con tutti e più difficile nell' am-
va biblioteca Vaticana, ove col- mettere all' udienza, per cui si ag-
locò i codici fatti cercare in mol- giunse la podagra che molto lo
te parti, onde presso tutti si de- travagliava. Nel i45»4 »! Pontefi-
stò lo studio de' classici greci ,
ce provò gran piacere per la pa-
per cui contribuì al risorgimento ce d' Italia, pel terrore sparso in
delle lettere greche e latine, di che Europa dai turchi colle loro vitto-
tenni proposito in vari luoghi, co- rie, conchiusa in Lodi per la sua
me all'articolo Erudizione, cioè nei destrezza ed interessamento, e la con-
voi. XXII, p. 66 e 67, XXXII, fermò con bolla, interponendosi con
p. i38 e 139, eXXXVlII, p. i25 Alfonso V e collo Sforza nuovo
del Dizionario. A Cosimo de Me- duca di Milano che volevano alte-
dici die il primo regolamento d'u- rarla, e fu stabilito il fiume Sesia
I
i8 NIC NIC
capitano, il quale dopo aver afflitto veri, maritando
co* suoi risparmi le
la Toscana avea occupato molti giovani senza dote, ed essendo ge-
luoghi della Chiesa, e vietò che gli neroso particolarmente coi nobili
fosse dato soccorso, passaggio o pas- decaduti ; per 1'
amore che dimo-
saporto. Le d'indulgenza
lettere strò sempre alla pace della Chiesa,
accordate da lui al regno di Cipro e ai letterati ch'egli ebbe in luo-
poco prima della sua morte, vuoi- go di parenti, la sua corte essendo
si che sieno i più autentici monu- aperta agli eruditi
che vi conven-
menti conosciuti deirarte tipogra- nero in gran numero e n'ebbero
fica, che nuova era al suo tempo. cariche, doni, onori e conforti d' o-
Afflitto Nicolò V per l'estinzione gni specie; per le sue magnanime
dell'impero greco e ingrandimento idee nell'accrescimento e ornamento
della potenza ottomana, non che di Roma per la sua rigorosa custo-
per la tentata congiura, consumato dia del culto divino e de' sacri riti,
dalla podagra, dopo aver governa- che vuoisi sia stato chierico delle ceri-
lo otto anni e diecinove giorni, e monie pontificie; pel suo universal
dopo aver fatto un lungo discorso sapere anche nella medicina, per
ai cardinali, detto testamento e ri- cui Marini e altri lo numeraro-
il
in cui visse, il che servì al risoir- Giovanni di Fivizzano con bolla del
gimeiito delle arti, eccitando i begli 144^3 i'T cui fa conoscere essere
ingegni, con risarcire i raonumenli tale chiesa fondata dai suoi avi
dell' antica Roma e col farne dei materni. Nella zecca pontificia vi
nuovi. Abbellì e rinnovò dalle fon- sono tre conii di sue medaglie. Do-
damenta quaranta delle principali nò a molte chiese vasi d'oro e
chiese di Roma. Meditava di rie- di argento, croci gemmate, ricche
dificar la basilica di s. Pietro e di vesti, sacre e preziose tappezzerie. A-
alzarvi innanzi un obelisco, comin- mò i religiosi, che beneficò con
ciò tuttavia il musaico della tribu- provviste ecclesiastiche, perchè nella
na. Rifabbricò le chiese di s. Fran- santità del ministero potessero con
cesco in Fabriano ed Asisi ; in agio attendere ai buoni studi che
Gualdo rifece quella di s. Bene- vogliono animo sereno e cuore tran-
detto. Voleva fortificare e abbellire quillo. Nicolò V in una parola fece
la Città Leonina e ampliare il pa- se e il suo secolo immortale, e la-
lazzo Vaticano, ove fabbricòun ma- sciò begli esempi a' successori. Que-
gnifico appartamento, e le due cap- sto insigne Pontefice fece conoscere
pelle ivi edificate le descrivemmo al mondo quanto fosse dotto, per
nel voi. IX, p. 54 e, 55 del Di- 1 1 le molte cose eziandio che lasciò
zionario. Egli lo abitò, facendo pu- scritte sopra le decretali, e per la
sulla correzione della Bibbia, assai alcuni bagni. Col mezzo del suo
apprezzato dal cardinal Bessarione. porto poco importante, si fa qual-
Morì verso il 1 1^5. che commercio. Questa città è il
NICOLO, Cardinale. Nicolò ro- luogo in cui si portano gran caro-
mano fu da Clemente III suo con- vane al fine del loro viaggio, ed al-
cittadino nel settembre 1190 crea- lora vi è mollo movimento. I suoi
to cardinale diacono di s. Maria in dintorni assai deliziosi, offrono una
Cosmedin, e morì nel suo ponti- fila continua di giardini e vigneti;
ficato. all'ovest evvi una sorgente mine-
NICOLO, Cardinale. Nicolò ven- rale frequentatissima. Dopo che se
ne da Innocenzo IV nel dicembre ne impadronirono i turchi si chia-
12 52 o 1253 creato cardinale ve- ma Ismid o Isnik-Mìdy ma non oc-
scovo di Sabina, per le beneme- cupa tutto il luogo dell'antica Ni-
renze che avea colla santa Sede^ comedia; le mura che ne forma-
per la quale sino dal 1244 aveva vano il circuito sono meno danneg-
sostenuta la legazione della Prussia, giate che le torri dalle quali era-
ad efifetto di arruolare i crocesi- no fiancheggiate. Il solo monumento
gnati per la guerra di Terrasanta, antico ancora riconoscibile è una
nella a compagno il
quale ebbe vecchia chiesa de' primi tempi del
domenicano Enrico, insigne predi- cristianesimo: fu spesse volte vitti-
catore. Dopo dodici mesi di cardi- ma del terremoto. Fu chiamata O/-
nalato morì, verso il 1254. bia, e prese il nome di Nicomedia,
fessori, e pel suo zelo verso dei rese celebre nell'impero romano, e
martiri, de* quali involava i corpi fu la patria del celebre filosofo ed
per seppellirli. Avendo rifiutato di istorico Arviano, e della gloriosa s.
NIC NIC 21
la religione cristiana, da qui usci- XXXVII, i36 e i37 del Dizio-
p.
rono sotto Diocleziano e Galeno gli nario 3 morendo quell'imperatore in
editti contro i cristiani per quella vicinanza di questa città nel borgo
feroce persecuzione che produsse un di Acciron o Achyron, nel 337 ^'^^
fede composta dai padri, quale ac- rono a predicare la parola di Dio,
cettata nel 329 fu restituito alla se- e spedironlo in qualità di missio-
de; ma la posteriore sua condotta nario nell'Armenia, da cui passò in
con s. Atanasio d* Alessandria e s. Creta, ch'era allora sotto il giogo
Paolo di Costantinopoli, mostrò non dei saraceni. La penitenza era l'ar-
sincera la sua adesione. Nel SSg gomento ordinario de' suoi discorsi,
fatto cacciare il pastore dalla sede che soleva cominciare con questa
.
che ne avea diretto il governo nella tal soprannome. L' unzione colla
sua deposizione. Quanto ai succes- quale spiegava le massime più au-
sori fino ad Alberto francescano del stere del vangelo, rendevanle ama-
1348, morto nel i35i, vedasi i'O- bili sino ai maomettani. Predicò
riens chrìsl. t. Ili, p. io 18. Nico- più di vent'anni in Creta, e rimi-
media, Nicomediefi, divenne un ti- se r ordine in tutte le chiese di
tolo arcivescovile in partibus che quest* isola. Passò in appresso nel-
conferisce la santa Sede, avente suf- r Europa ed annunziò il vangelo
fraganei i titoli vescovili in partibus nel Peloponneso, nell'Acaia, nelTE-
di Basilopoli ed Elenopoli. Alessan- piro e nelle altre contrade della
dro Vili nel 1691 fece arcivescovo Grecia. un monastero del
Morì in
di Nicomedia Lorenzo Corsini , e Peloponneso nell' anno 998 e il ,
nunzio di Vienna, poi nel lySo suo nome si trova nei calendari
Clemente XII. Per morte dell'arci- greci e latini al giorno 26 no-
vescovo Salvatore Ventimiglia, Gie- vembre.
gorio XVI nel concistoro de' 22 gen- NICOPOLI (Nicopolitan). Città
naio 1844 nominò arcivescovo mon- vescovile di Bulgaria , nella Tur-
signor Gio. Francesco Cornetti ro- chia Europea, capoluogo del sangia-
mano, maestro delle cerimonie pon- cato di Rustchuk, a 3o leghe da
tificie, e da lui fatto canonico Li- Bucharest, e a 100 da Costantino-
beriano. Quanto alle missioni, Nico- poli, sulla destra del Danubio , un
media è sotto il vicarialo patriar- poco al disotto del confluente di
cale di Costantinopoli, e il prefetto questo fiume con l'Aiuta e l'Osma;
di quei domenicani, alla qual città sede d'un arcivescovo greco scismati-
si recano i pochi cattolici per sod- co, e di un vescovo cattolico il quale
disfare al precetto pasquale. In Ni- risiede in Bellini, dove per la sua si-
-
NTC NIC 23
tiiazione in mezzo agli altri villaggi ritrattare l'unione stabilita nel con-
tiene domicilio anche il vicario gene- cilio di Firenze; N. che il sultano
rale. Nicopoli o JSikopol o Nìkopolij turco mandò a Vienna col principe
in turco Tchi/ìgani'Kalc, ed in la- di Valachia, sul finir del secolo XV f,
sistette al concilio de' greci scisma joni vi perdette co' suoi effetti la
à4 NIC NIC
a sue spese una scuola di fanciul- latini Luca; Pietro agostiniano de)
:
le; di ciò afllilto, portatosi in Ro- 1890; Martino del i394; Giovan-
ma sospirando l'antica vita religio- ni Cecchi del 1396, ec.
sa, rinunziò la sede. Riassunto l' a- NICOPOLl. Sede vescovile della
bito de' passionisti passò a dimora- Palestina prima, sotto la metropoli
re nel loro convento di Monte Ar- di Cesarea, nel patriarcato di Ge-
genlaro nell'abbazia nullius dioece- rusalemme, eretta nel V secolo. Si
sis de' ss. Vincenzo ed Anastasio chiamò prima Enimaus, fu abbru-
alle tre fontane, di cui fu fatto suf- ciata dopo la morte di Erode Ma-
fraganeo. In sua vece nell'agosto il gno, da Quintilio Varo^ per aver
regnante Pio IX nominò vescovo preso parte nella rivoluzione degli
diNicopoli monsignor Angelo Parsi ebrei. Dopo la rovina di Gerusa-
di detta congregazione, che fu con- lemme, Vespasiano la die a 8oq
sagrato nel successivo settembre in soldati veterani ; indi formossi la
ss. Gio. e Paolo degli stessi passio- città detta Nicopoli, in memoria
La cura della missione, dipen-
nisti. della vittoria de'romani contro gli
e del sangiacato del suo nome, a ne alla città sono paludose. Sotto
3 leghe dalla costa settentrionale il regno de' Lusignani, antichi re
dell'isola, a 70 da A leppo o Ber- latini di Cipro, era molto più con-
rea, e a 180 da Costantinopoli. E siderabile, perchè rinchiudeva 3oo
residenza d'un arcivescovo greco chiese, ed un gran numero di pa-
che vi ha chiese e conventi, e d'un lazzi e monasteri. Divenutine signo-
governatore turco. Sta sopra un ri i veneziani, fortificandola ne re-
terreno elevato, nel centro di vasta strinsero le dimensioni. A quesli
pianura cinta da montagne, delle ultimi nel settembre 1570 la pre-
quali le più alte sommità sono co- se Selim lì, dopo l'assedio di 4^
perte di neve, e i di cui fianchi giorni, e da quel tempo rimase iu
producono gran quantità quel
in potere de'turchi. Conta la città due-
vino di Cipro tanto rinomato. I mila famiglie turche, cento greche,
giardini che racchiude le numero- cinquanta armene, e dodici maro-
se torri che s'innalzano leggiermen- nite. I copti, i siri, i maroniti e
te al di sopra degli alberi, e la gli armeni vi ebbero de' vescovi, ed
estensione e la solidità delle sue alte Anastasio arcivescovo di rito arme-
mura presentano un aspetto il più no, abrogò lo scisma, e si sottopo-
bello, quantunque si possa dire molto se a Clemente XI. Questa celebre
decaduta dal suo antico splendore. città, già capitale dell'isola e del re-
11 clima è salubre. I baluardi furono gno di Cipro, si crede fondata da Leu-
costrutti in pietra dai veneziani, carpe compagno di Enea, onde i
a6 NIC NIC
Ili di Nicosia e Leucosia erronea* turchi. L'ultimo arcivescovo latino
niente ne fecero due città e due di Nicosia fu Filippo
Mocenigo no-
sedi vescovili. Si disse anche ^Leii- bile veneto, eletto nel i56o, che
etra, né va confusa con l'antica Tre- fu al concilio di Trento e ne sot-
mùOy come avverte il Terzi nella toscrisse gli atti, morto nel i5'jy,
Sìria sacra, nel descriverne gli an- Oriens christ. t. Ili, p. 1202. Ai
tichi pregi, ed i suoi celebri mo- tempo degli arcivescovi latini, due
nasteri basiliani. concilii si tennero in Nicosia, il pri-
La sede vescovile fu eretta nel mo i3i3, sulla disciplina; il
nel
IV secolo, e diventò metropoli sul secondo nel i34o, sulla fede e di-
finire del XII secolo, trasferendovi sciplina, piesieduto dall'arcivescovo
ne' primi del XIII Innocenzo III i Elia.Labbc t. XI; Reg. t. XXIX;
diritti metropolitici di Famagosta, Arduino t. Vili.
che ne divenne sufl'raganea con le Nicosia o Leucosia, Nicosien seit
lalo sardo nel villaggio della Scala, capitolo si compone di cinque di-
cesco, nel i46i Pietro Balbo o Bar- sacra dell' Ughelli t. IX, p. 4 '2,
bo veneto, nel i47 Francesco Bran-
i si termina la serie de' vescovi. I se-
3o NID NID
do di York. Regia t. XVII; LablK- cascate del Leer-Fossen e dai laghi
t. Vii Arduino t. Ili; Augi. t. I. di Josvandet. Il nome di Dron-
KIDROSIA o DIIONTUEIM . theim o Trondhiem, JVìdrosìa, de-
Città già arcivescovile della Norve- riva dalla circonvicina contrada
gia, capoluogo di diocesi e del ba- così chiamata anticamente, di cui
liaggio di Drontheioi meridionale, gli abitanti ebbero il nome di Tròu-
air imboccatura del JNid-elv, laddo- der. Fu fondata questa città nel
ve mette foce in un lungo e stret- 997 dal re Olao 1, e fu la resi-
to braccio di mare, a 90 leghe da denza degli antichi regoli della
Cristiania. È sede di un vescovo Norvegia, e poscia degli arcivescovi
luterano e residenza d' un governa- cattolici, eh' estendevano la loro
tore. È cinta di mura ed era dife- giurisdizione ecclesiastica su tutta
sa da due forti ora in rovina, cioè la Norvegia [Vedi). Decaduta dal
Cbristiansbolm fabbricato nel 1680 suo antico splendore, quando in
sopra un'altura presso la città, e progresso di tempo i viceré di Nor-
Munkholm posto nell'isola di tal vegia fecero a Bergen il loro ordina-
nome. Gli editìzi più considerabili rio soggiorno, fu quindi molto dan-
sono il palazzo del governatore, neggiala dal fuoco nel i522, i65o e
1' edifìzio della società delle scienze 168 1. Presa dagli svedesi nel i658,
che contiene la scuola cattedratica, ripresa dai danesi l' anno stesso,
come pure una bella biblioteca ed ne fu loro confermato il possesso
un gabinetto di storia naturale ; la col trattatoCopenhagendi nel
chiesa cattedrale, che arse nel i53o, 1660. Nel 1719 un corpo di sve-
sotto r invocazione del re s. Olao desi che volevano attaccar la città
li martire, ove venerano le sue
si perì nelle nevi delle montagne
reliquie^ che prima attiravano un che separano la Svezia dalla Nor-
gran numero di pellegrini. È ri- vegia.
marcabile per la sua bella archi- La sede vescovile di Nidrosia fu
tettura gotica; quivi i re di Nor- eretta nel secolo X. Il vescovo
vegia erano incoronati, e nel 18 18 Grimkele nel io3i seppellì nella
anche il re Carlo Giovanni vi si cattedrale con culto di martire il
fece incoronare comere di Nor- re s. Olao II di Norvegia, e fu di-
vegia. Vi è un grande ospedale chiarato suo patrono ; essa fu ri-
con chiesa, il seminario, molte scuo- fabbricata con una magnificenza,
le elementari, orfanotrofio, casa di che divenne la gloria di tutto il
correzione con fabbriche, le quali Nord. Mentre Nidrosia era capitale
sono altresì nell' ospizio de' poveri. della Norvegia, il cardinal Brack-
Ha belle strade e piazze ; è ben speare legato pontificio di Euge-
fabbricata, ma in legno. 11 porto è nio III, poi fatto Papa col nome
sicuro e comodo, ma l' ingresso vi di Adriano IV, nel secolo XII e
è pericoloso. Questa città è il prin- nel II 48 l'eresse in sede arcive-
cipale mercato di tutta la Norve- scovile e cessando
metropolitana,
gia settentrionale, non che d' una così l'arcivescovo di Lundeii [Vedi)
parte della Svezia, perchè floridis- di aver soggetta alla sua giurisdi-
sima. I suoi dintorni sono pittore- zione metropolitica la Norvegia. A
schi e sparsi di belle case di cam- Nidrosia furono assegnati per suf-
pagna ; sono anche abbelliti dalle fraganei i seguenti vescovati. Ber-
,
NID NIG 3f
gen, Bergae, eretto nel secolo XT. non potendo che la santa Sede as-
Ansio, Ansloa^ eretto nel secolo XI, solvere i da lei anatematizzati.
poi trasferito a Cristiania. Ham- Nel i52 3 al detronizzamento di
niar, Hammaria^ instituilo nel se- Crìstierno II e assunzione al trono
colo XI ed unito ad Ansio. Slaffan- di Federico I, in Norvegia meglio si
ger, Staffangrìa^ fondato nel secolo consumò la così delta riforma re-
XI. Hola, Holamense, in Islanda, ligiosa, allo scopo di usurpare i
con s. Paolo per capitale. Una se- VIII nel i6.à4 a nome del re pre-
de vescovile fu eretta da Clemen- stò obbedienza alla santa Sede
te Vili in s. Salvatore, e la imi a monsignor Vives segretario di pro-
quella ò* Angola (P^edi), i di cui paganda, quale ambasciatore depu-
vescovi fissarono poi la residenza tato dal re.
in s. Paolo di Loango, ossia la ca- NILAMMONE (s.), detto il Rin-
pitale del regno di Angola. Questa chiuso. Viveva nel V secolo, ritira-
diocesi comprendeva i regni di Con- to in una celletta vicina a Pelusio
go, Angola e Benguela con altri nell'Egitto. La città di Geres a-
stati. i832 vi era un vicario
Nel vendolo eletto a suo vescovo, egli
capitolare con quattro canonici e addusse tutte le ragioni che la sua
l'arcidiacono; questo capitolo do- umiltà suggerivagli, per esentarsene,
mandò r uso del rocchetto e la fa- e ricorse alle lagrime per muovere
coltà di celebrare in paramenti pon- in suo favore Teofilo patriarca di
tificali nelle maggiori solennità. Del- Alessandria che avealo giudicato
la cattedrale di s. Salvatore, appe- degno deirepiscopato. Ma tutto riu-
na si vedono gli avanzi ; è incerto scendo inutile, si volse con confi-
se sussista quella di s. Paolo ; in- denza a Dio, e Io pregò di levar-
vece evvi ancora la sede vescovile lo di vita, più presto che permet-
iV Angola, e Gregorio XVI nel 1 844 tere che gli fosse imposto un tale
la tolse dalla giurisdizione di s. formidabile carico. La sua preghie-
Salvatore del Brasile e dichiarò suf- ra fu esaudita, poiché morì prima
fraganea di Lisbona, indi a' 16 a- d'averla interamente finita. Il suo
prile 1846 fece vescovo monsignor nome è notato ai 6 di gennaio nel
Sebastiano de Lemos car-
Gomes martirologio romano.
melitano scalzo della diocesi di A- NILO (s.), anacoreta. Visse tal-
•veiro. Ne' tempi passati vi erano mente sconosciuto al mondo nel
molli missionari cappuccini, stabiliti suo ritiro, che non si sa quale ma-
sino dal 1674 lache prima volta, niera di vita menasse egli nel de-
vi avevano una prefettura aposto- serto; e tutto quello che sappiamo
lica, molti conventi ed ospizi. La fe- di questo padre della Chiesa, »i
VOL XLVIII 3
34 NIL NIL
riduce ad alcune circostanze gene- avea allora ciiiquanf'anni. Ritorna-
rali. È comune opinione che fosse to col (ìglio nel deserto, morì, in
originario di Ancira nella Galazia; età avanzata, sotto il
assai regno
e si può giudicare da' suoi scritti dell'imperatore Marciano. Non si
due figli. Ebbe la carica di prefet- Ioli delle opere di s. Nilo. i. Trat-
to o governatore di Costanlinopo- tato della vita monasticay ordinaria-
li ; ma i vizi che regnavano nella mente appellato V Ascetico. 1. Trat-
corte di Arcadio, lo disgustarono tato della pratica della virtù e dd-
del mondo, per cui risolse di ab- la fuga dei vizi^ altrimenti detto
bandonarlo. Sua moglie acconsentì Peristeria. 3. Trattato della pO'
al suo ritiro, ed egli lasciò a lei i'ertà volontaria^ una conti-
eh' è
nua figlia, e menò seco il figlio nuazione dell' Ascetico. 4* Della
Teodulo nel deserto di Sinai, ver- preferenza che si deve dare alla
so l'anno 890. Colà praticarono in- vita eremitica. 5. Trattato ad Eu-
sierae gli esercizi della più perfet- logio. 6. Trattalo sugli otto spìriti
ta vita monastica. S. Nilo impiegò della malizia. 7. Trattato dell'ora-
il tempo che sopravanzava nel-
gli zione, 8. Trattato dei cattivi pen-
lo scrivere diverse opere, che sono sieri. 9. Cinque raccolte di Sen-
im monumento dell'eminente sua tenze ; ma non è certo che siano
santità e della sua rara eloquenza, opera di s. Nilo. io. Un sermone
per cui gli antichi lo avevano in sulle parole di s. Luca: Quegli vile
grande stima. Egli veniva consuU ha una bisaccia o una borsa la
tato da ogni parte, per l'alto con- prenda^ ec. ii.\)^\\fi Sentenze, c\ìq
cetto che aveasi della sua santità, trovansi nel t. Il della Biblioleca
Avendo i saraceni trucidato un gran de'padri, e che il Suarez, il quale
numero di monaci nella solitudine fece stampare a Roma 1673
nel
di Sinai, rapirono Teodulo, e lo le opere di s. Nilo, non ha credu-
menarono seco con altri prigionie- to d'inserire nella sua edizione, co-
ri. S. Nilo, non trovando il figlio, me jiieppure il trattato seguente. 12.
andò a cercarlo per ogni dove, e Dell'uccisione dei solitari di Sinai
Tenne egli stesso a cadere nelle ma- e delia cattività di Teodulo. 1 3.
ni dei barbari, che gli resero su- Discorsi sulle feste di Pasqua e
Crescenzio, s. Nilo si recò a inter- zione del cattolico Elia I, Marès che
ceder grazia per lui, pregando l'im- fu a quella di Ebedjesu, Emmanue-
peratore di non obbliare nel casti- le consagrato dal cattolico Elia II,
garlo il carattere di cui era rive- e Giovanni del secolo XI H. Oriens
stito. Ottone IH lo ricevette con christ.tlì, p, 1328.
,
3G WIM NIM
NILOPOLI, NilopoUs, Sede ve- mondo, la corona mdiata è diven*
scovile d'Arcadia, nel patriarcato di tata il simbolo dell'eternità e della
Alessandria , eretta nel IV secolo. potenza protettrice e benefattrice
Nilopoli o città del Nilo è situata secondo alcuni scrittori. I romani
nell'interno dell'Egitto, e anticamen- ornarono del nimbo Apollo ed altri
te chiamavasi Pousìri o Bousirì^ e numi; indi si adoperò, come molte
venne dai nominata Nilopoli
greci altre cose, ch'erano proprie e riser-
per la venerazione particolare che i bate agli dei per adornar le teste
,
suoi abitanti avevano pel Nilo, cui di gran personaggi tenuti dai
certi
consagrarono un magnifico tempio. gentili per dei ancor viventi. Alcu-
Ne furono vescovi Cheremone, Teo- ni re dell'oriente furono i primi ad
ne, Adelfio, Eusebio, Pietro, Miche- appropriarsi la corona radiata, per-
le, ec. Oriens chrìst. t. I, p. 587. chè si paragonavano al sole per l'e-
Nilopoli, Nilopolìeriyè un titolo ve- ternità della potenza loro, come lo
scovile in partibus che conferiscono attestano i loro medaglioni. Cesare
i Papi, e Gregorio XVI a' i4 giu- fu il primo presso romani , che i
gnificato, e parlammo de' raggi po- apprendessero questo rito dai gen-
sti sui capi di dette immagini. Ne tili, oppure dalle sagre carte nelle ,
N l M NIM 37
pini, nel Menologio di Basilio, ed cazioni. Nel palazzo della città, bel-
in altri libii ; finalmente nel secolo lissimo edifizio, si vedono i ritratti
Xll divenne esclusivamente univer- degli ambasciatori delle potenze che
sale nelle sacre immagini, solo de- vi segnarono a* io agosto 1678 il
cerandosi Papi e altri personaggi
i celebre trattalo di pace, perciò detto
viventi, anche prima di tal tempo, di Nimega, e di cui fu benemerito
colla corona quadrata, di che te- Clemente X
per averla provocata
nemmo proposito ne' citati articoli, col suo zelo, tra la Spagna, l'Olan-
e si riserbò come un distintivo del da e la Francia, a cui ivi accedet-
loi'o capo. Il Macri, verbo Ninibus^ tero l'impero nel 1679 a' 5 feb-
dice che questa parola propriamente braio colla Svezia, leggendosene gli
significa una fascietta tessuta con articoli nel t. II del Teatro della
oro, con la quale le donne lega- pace. Fra le chiese si distingue quel-
vansi la fronte, come scrisse Arno- la di s. Stefano. È patria di di-
bio ; e meglio quel diadema o cer- versi uomipi illustri. Le sue anti-
chio che si pone in testa ai santi. chità romane provano la sua vetu-
Si osserva che il Giotto dipingendo stà. Nel IV secolo era già impor-
la Cena del Signore nel monastero tante, e fu compresa nel regno di
di Pomposa, si vede Giuda col nim- Austrasia. Nimega ottenne molti pri-
bo come gli altri apostoli, perchè vilegi dagl'imperatori tedeschi e fu
il nimbo non solo fu usato come nel numero delle città anseatiche.
segno per esprimere Iq santità, ma Vi dominarono gli spagnuoli ed i
a nelle la dignità della persona. An- francesi, finché si riunì agli olan-
che il re Erode e altri tiranni si desi. NeU'BSo vi fu tenuto un con-
vedono in alcuni monumenti ornati cilio, in cui Gesseo vescovo d' A-
col nimbo. Il Buonarroti ne' Fetri mieus vi fu deposto per essersi di-
antichi lo chiamò diadema, ma il chiarato uno de' capi della ribellio-
Borgia aggiunge inipropri amente, e ne contro Timperatore Lodovico 1.
NIM NIM 39
fondatori qualche tempo prima dei denza pontificia. Nel i/m7 ^^ presa
romani. Diversi antichi marnir e dal principe d'Orange, comandante
"varie iscrizioni attestano che i ro- di un'armata inglese, ed in tal in-
mani vi mandarono delle colonie contro fu rovinato il suo bel anfi-
ed anzi varie medaglie assicurano teatro. Il tempio innalzato dai cal-
che fosse una colonia di soldati, i vinisti sussistè fino al i685, in cui
quali Augusto aveva ricondotti dal- fu demolito per ordine di Luigi XIV
l'Egitto, dopo la conquista di quella appena riconquistata la città. Nel
provincia. Fu
governala dai consoli secolo XVIcalvinismo gettò pro-
il
l'auni, finché furono scacciati da Pi- sta anniversaria al genio della cit-
pino il Piccolo. Fu in seguito go- tà, nel suo zelo rimproverò agli a-
•vernata dai visconti sotto l'autorità bitanti le adorazioni sacrileghe, l
de' duchi di Seltimiana, e se ne re- suoi discorsi resero furiosi i sacri-
sero padroni nel X secolo. Raimon- ficatori ch'eccitarono la moltitudine,
do ne usurpò l'alto do-
di Tolosa quindi fu tormentato e decapitato,
niinio,ed i re d'Aragona sì attri- forse sotto Giuliano apostata, ond'è
buirono in progresso Io stesso di- venerato per apostolo di Nimes, ed il
ritto su questa città e sul territo- suo martirio nel i838 fu pubblicato
rio; ma Giacomo 1 d'Aragona vi ivi dall'ab. Mathon; altri lo chiama-
rinunciò a favore di s. IX per
Luigi no s. Bauddio. 11 primo vescovo
una transazione del i258. Nel iSoq fu s. Felice, massacrato dai vandali
il Papa Clemente V l'onorò di sua che devastavano le Gallie in prin-
presenza , accompagnato da nove cipio del V secolo : per gli altri
di lui Pio VII pel concordalo sop- lia Chris t. t. VI, p. 85.
presse la sede nel 1801, indi la NliNFA (s.), vergine e martire.
ristablFi, e nel 1821 nominò vesco- Nacque a Palermo in Sicilia. Nelle
vo Claudio Francesco Maria Petit scorrerie de'goti, nel quinto secolo, si
44 Nis NIS
Sapore II gli fece nel 35o, alTer- di lui
massime, ch'egli pure inse-
itiandolo il Oriens
p. Le Quieti, gnò nella scuola nestoriana, famosa
ifirìsUanus, 99^. In Nisi-
t. II, p. perchè Nisibi con Edessa furono le
Ijì fu eretto uu tempio al culto eli due principali cillà di Caldea. Quan-
s. Giacomo, al cui sepolcro si di- to agli altri vescovi nestoriani di
scendeva pei* una scala sotterranea, Nisibi, dipendenti dal cattolico di
ed all'epoca dell'imperatore Giulia- Caldea, fino al i33o ne riporta la
no questa chiesa fu bagnata dal serie menzionato p. Le Quien t.
il
metrio monaco e compagni, per ave- arch., dice che in Nisibi vi ebbero
le rinfacciata al tiranno la sua apo- i vescovi gli armeni e i; nestoriani
>tasia in Nisibi stessa. Nel secolo VI de* quali divennero pastori nel se-
Nisibi diventò sede arcivescovile, e colo IX sotto Seleucia. Per gli an-
nel 645» vi fu celebralo un conci» tichi pregi della chiesa di Nisibi,
lio da Gussia, forse allora suo ar- la santa Sede ne conferì il titolo
civescovo, che vi fece alcuni cano- arcivescovile di Nisibi, Nisibeii in
ni a suo capriccio, come rilevasi partibus, a diversi personaggi: di
dall'Assemani, Bibl. orìent. t. IH, Gio. Battista Braschi ne parlammo
p. 142. Vedi Siria sacra
134, p. nel voi. VI, p. 97 del Dizionario.
e l'annalista Rinaldi agli anni 338, Dipoi fu fatto arcivescovo di Nisi-
II. 18 e 19, e 363, n, 38 e 121, bi Francesco de Bolanos della dio-
fr.
dal quale si apprende che il corpo cesi di Toledo. Pio VI fece arcive-
scovo Barsuma, di cui parlammo a nella prefazione erudita del suo li-
quell'articolo, primo empio precet- bro: Pio VI in Sabiaco. Rileva il
tore della scuola nestoriana istitui- De Angelis, Coniment. di Montefia-
ta in Nisibi: gli autori contempo- scone p. 76, che avendone portato
ranei parlano di lui come d'un uo- il titolo il cardinal Caleppi, lo pre-
mo pessimo per le sue massime, e ferì qualunque altro monsignor
a
corrotto ne' suoi costumi. Barsuma Vincenzo Macchi oggi cardinal de-
introdusse la poligamia nella sua cano del sacro collegio, quando nel
jsetta, ed invitò sacerdoti ed ve- i i 18 8 Pio VII glielo conferì colla
i
Nilra. Sta sopra due alturCj una Kluck della diocesi di Neosolio. 1827
delle quali è occupata da un for- Giuseppe Vurum, traslato da Va-
te castello, e l'altra dalla città pro- radino, della diocesi di Grem. Per
priamente detta. La cattedrale, re- sua morte, Gregorio XVI nel con-
cente edifìzio di solida struttura sot- cistoro de' 18 febbraio i838 dichia-
to l'invocazione di s. Emeramo ve- rò r odierno vescovo, già di Casso-
scovo e martire, è posta sopra un via, monsignor Emerico Palugyayn,
monte, onde nelT inverno diflìcile nato in RisPalugya diocesi di Sce-
n* è r accesso vi si venerano insi-
j pusio. 11 capitolo si compone di
gni reliquie, tra le quali quelle dei quattro dignità, prima delle quali
ss. Andrea e Benedetto patroni è il preposto che gode la preben-
della diocesi. JNella città vi sono da del penitenziere, di dieci cano-
due chiese parrocchiali con Jjatti- nici, e di altri preti e chierici. La
sterio^ un convento di religiosi, ed diocesi è ampia, contiene due cit-
una gran casa di quelli delle scuo- tà, diversi luoghi, e i^5 chiese par-
le pie, il collegio, il seminario, l'o- rocchiali. Ogni nuovo vescovo è
spedale, il palazzo vescovile ampio tassato in 275 fiorini, corrisponden-
e magnifico adiacente alla cattedra- ti a 97,000 di rendite, però gra-
le; inoltre il vescovo ha nella dio- vati di 57,000 fiorini ungheresi.
cesi altre quattro residenze. La se- NIVELLE o NIVELLES, iV/V/-
de vescovile fu secondo alcuni eret- gella. Città de'Paesi Bassi nel Bra-
ta nel 1000 da s. Stefano I re bante meridionale, capoluogo di cir-
46 NIZ NIZ
timento di SeneflT, nel 1674 vi ri- fale. Si divide in vecchia e nuova
portarono sugli olandesi strepitosa città; quest'ultima ha case di bello
vittoria. In Nivelle nel 1200 si aspetto, sopra tutto quelle del sob-
tenne un concilio, suU' interdetto borgo della Croce di marmo, e del
della Francia. Labbc t. XIj Ardui- quartiere Nuovo che lo segue, delle
no t. VII. quali la maggior parte delle mura-
NIZERIA. Sede rescovile dell'e- glie esterne sono dipinte a fresco; i
sarcato d'Asia, nella prima provin- giardini della maggior parte di esse,
cia delle Cicladi nell' Arcipelago, congiuntamente al bel cielo ed al-
sotto la metropoli di Rodi, eretta l'aria pura di Nizza, le fanno ri-
nel secolo IX. È pure chiamata cercar molto dai. forestieri che con-
Icaria i
Nicari a o NicoUri, così det- corrono in questa città. E osserva-
ta dagli antichi da Icaro figlio di bile la piazza di s. Agostino, qua-
Dedalo, la cui isola appartenne ai drato cinto da portici, ed una del-
Giustiniani di Genova signori di le più belle d'Italia, ed un'altra
Scio, donde passò ai turchi. Ne fu- vicina al mare, fiancheggiata da al-
rono vescovi Giovanni del i353j beri, e presso a cui evvi un largo
Guglielmo Alboni de* minori; Gu- terrazzo che serve di passeggio e
glielmo trasferito da Colosso nel di •
diga, donde si distinguono le
perte di case di delizia, e di bo- porto che sta all'est della città è
schetti di aranci, cedri, ec. Le Al* piccolo, ma sicuro, ed assai profon-
pi vi compiscono la veramente lo- do, essendo difeso da un forte sul
ro pittoresca prospettiva da un la- capo di s. Albano. Vi sono diver-
to, ed il more dall'altro. Sorpren- se fabbriche; la pesca vi è attiva,
dente e incantevole è la strada e quella delle sardelle abbondante.
detta della Cornice, perchè prima in E patria del matematico Maraldi,
molti luoghi era strettissima, lungo del lessicografo Alberti di Villano-
il Mediterraneo da Nizza a Genova. va, del pittore Vanloo, dell'astro-
Cinta da mura bastionate, ha tre nomo Domenico Cassini, e di altri
porte, una delle quali di forma tiion- personaggi illustri. Il Papa regnau-
NIZ NF-Z 47
te nel 1847 creò cardinale Giaco- e municipio de'romani, ed ebbe i
nel voi. Ili, p. 291 del Diziona- marsigliesi ne sieno stali i fondatori
rio. Kizza fu capitale dell' antica come Nizza. Ambedue città libere,
contea d* Italia del suo nome, che indi suddite airomani, finche nella
per molli secoli fece parte della decadenza dell'imperò dai longo-
Gallia JVarbonese, e quindi della bardi conquistate, poscia da loro
contea di Provenza, da cui fu di- massime Cimella nel 787,
distrutte,
visa per essersi i suoi abitanti spon- onde Nizza non divenne più che
taneamente dedicati ad Amadeo VII un luogo di riposo: a questa ulti-
conte di Savoia nel i388; laonde ma epoca incominciò Nizza a ri-
ma il suo porto essendo in pessi- fice Paolo III, coir imperatore Car-
mo stato, i romani trasportarono lo V e con Francesco I, in conse-
la sede della provincia a Cimella, guenza di che per mediazione di
Cemeliiim, oggidì piccolo luogo ad Paolo IH fu conchiusa una tregua
una lega da Nizza, detto Cimiez. di dieci anni fra i due monarchi.
Fu Cimella capo delle Alpi marit- Il Giovio eh' era presente, narra
time, sede dei presidenti, colonia che nel giugno i due sovrani se-
48 NIZ NIZ
paratamente ossequiarono il Papa, piedi con tali principi. Entrò in
il quale non potè riuscire di finii Nizza tra una folla immensa di
abboccare insieme, ed inutilmente popolo giubilante di divozione, o
gl'invito a portarsi in Vicenza per prese alloggio nel palazzo della
la celebrazione del concilio . Ac- prefettura. Ne' tre giorni che vi di-
compagnalo da Carb V, colle ga- morò fu una continua festa e la
lere francesi verso il fine di giugno sera illuminazione . Il Papa vi
Paolo III approdò a Genova. Il Fer- celebrò ogni giorno la messa, ascol-
lone, De viaggi intrapresi dai Poh* tata dalle dame e da altre persone;
teficiy racconta che Paolo HI giun- accolse benignamente il vescovo, i
trecht del 171 3. Fu presa nuova- gli alunni del seminario, i5o sa-
mente dar francesi nel 1744 ^ cerdoti in cotta. Arrivato a Croix-
1792, e riunita alla Francia nel du-Marbre il popolo staccò i ca-
1793, in seguito divenne il capo- valli della vettura e la portarono
luogo del dipartimento delle Alpi sino alla chiesa e alla prefettura
marittime, formalo dalla contea di tra gli evviva.
Nizza, sino al i8i4, epoca in cui Prima del vangelo, tanto in Niz-
fu restituita colla contea al re di za che in Cimella, l'idolatria fu la
Sardegna, formando una divisione religione dominante, e da più iscri-
de' suoi stati. Due volte Nizza fu zioni «e ne hanno i sacrifizi, i mi-
onorata dalla presenza di Pio VII; nistri, i ed i sepolcri; se poi
riti
NIZ NIZ 49
chiesa Ligure.Egualmente s'ignora vocazione, detta volgarmente dell'o-
precisamente quando e da chi fos- spedale, perchè unita all'antico ospe-
se eretta la sede vescovile, e nep- dale della città, e l'altare maggiore
pure se in principio le due città è pure a lui sacro. Gli successe s.
ebbero due vescovi^ o per ambedue Ponzio romano, che venera mar- si
uno solo ; in progresso il vescovo tire a' i4 maggio; nel 3o2 Vale-
l'ebbe ognuna delle due chiese con rio I, nel 337 Basso II, nel 38
sedi distinte, ridotte poi ad una sola s. Amanzio , nel 4^7 *• Amanzio
dai Papi ; e sia per questa unione, francese, che nel \5o d'ordine pon-
. sia perchè avessero un vescovo solo, tifìcio uni le due diocesi di Cimel-
or di Cimella, or di Nizza ed ora la e Nizza, ciò che il Barali attri-
bre. Vedasi ancora Catalani, De eccl. suoi canonici; nel 1166 Raimondo
Firmana p. 44- Anche in altri luo- II, eletto dai canonici di s. Maria,
ghi è venerato s. Basso, ed in Ca- giusta il da Pietro
privilegio avuto
po d'Istria ha chiesa sotto la sua in- li; nel ii68 Stefano che si oppose
VOL. XLVIII. 4
So NIZ NIZ
all'unione cìi questa chiesa con (niel- feritoda Marsico Gio. Lodovico dei
la di Genova; nel i ^38 Manfredo che marchesi di Ceva. Nel 1600 fr.
ricevette in Nizza nel I25i il Pon> Francesco Risirio de'minori, egregio
tefìce Innocenzo IV reduce da Lione. predicatore, confessore di Carlo Em-
Nel iiS'j Pietro V Bono, isti- manuele 1 duca di vSavoiij, che pub-
tuì la compagnia del Gonfalone ;
blicò i decreti sinodali da lui liitli.
Rocca Salva, ricevette nel 1376 Andrea de' canonici regolari, zelan-
Gregorio XI, che da Avignone re- te del culto divino, riedificò la cat-
stituì la residenza papale a Roma. tedrale. Poi successero, nel 1659
Nel i4o6 Francesco ricevette, se- Giacinto Solaio traslato da Mon-
condo il Bicna, Gregorio XII nel dovi; nel i663 Diego della Chiesa
suo viaggio per Costanza, ma non vi piemontese, dotato di molte virtù ;
convengo pei che inverosimile, forse nel 1671 Enrico IV Provana car-
e meglio dovrà dirsi Giovanni XXI li. melitano, dotto, zelante e munifico,
Aimone benedettino del 1/I12 rinun- che in cattedrale eresse un bell'al-
ziò nel 1428, dopo che sotto di lui tare di marmo, istituì il seminario
"venne istituita la confralernila della cuilasciò beni quando mori a' 3o
Misericordia. Lodovico II Bardalo novembre 1706, anno in cui av-
del i4^8, fu ai concilii di Basilea venne la presa e demolizione del
e Firenze. Nel 1461 Grassi eletto castello di Nizza. Conquesti si ter-
dai canonici di s. Maria non fu ap- mina la serie wqW Italia sacra. Do-
provato dal Papa; nel 1462 Bar- po 2 1 anni di sede vacante nel ,
tolomeo Cuetti che ornò la catte- 1727 Raimondo 111 Recrosio bar-
drale, e donò molte suppellettili, nabita di Vercelli, col quale inco-
limosiniero co' poveri. Nel i5oi il mincia la serie de' vescovi di Nizza
cardinal Bonifacio Ferrerò vescovo nelle annuali Notizie di Roma. Do-
d'Ivrea, amministratore. Nel i5ii po altra sede vacante, nel 174^
Girolamo de Auzago milanese, in- Carlo Francesco Cantono della dio-
tervenne al concilio di Laterano V. cesi di Vercelli. 1764 fi". Giacomo
Nel 1542 Girolamo CnpodifcrrOj Tommaso Astesan di Chambery do-
poi cardinale, che nel i546 rasse- menicano , Iraslato ad Oristano.
gnò con regresso la sede a Gio. 1780 Carlo Eugenio Valperga di
Battista Provana. Morto il quale nel Maglione diocesi di Torino : per l'in-
settembre i547, '^ cardinale ripre- vasione francese rinunziò nel 1801
se il suo consenso
vescovato, e di a Pio VIL 1802 Gio. Battista Co-
l'ebbero nel i55o Filippo III, e nel lonna di Bachisano diocesi di A-
i552 Francesco Lambert di Cham- jaccio, rinunziò a Gregorio XVI
bery che fu al concilio di Trento. nell'agosto i833, e mori in Roma
Per sua moiie nel i583 vi fu Iras- nel i835. In sua vece il medesimo
,
NOA NO A 5i
Papa a* 3o settembre i833 preco- la regolarità nel clero, pubblicando
nizzò l'odierno vescovo ruonsignor eccellenti decreti e savie costituzio-
Domenico Galvano di Bibiana dio- ni. Dolce, affabile e benigno, acco-
cesi di Pineroloj già di tal catte- glieva del pari i ricchi come i po-
drale canonico arcidiacono, vicario veri, e verso di questi mostrossi as-
generale d'Annecy ed amministra- sai caritatevole e generoso, fino al
tole apostolico della diocesi di Pi- punto di dare quanto avea per
nerolo. 11 capitolo si compone della sovvenire alle loro miserie in tem-
dignità del decano , di quattordici po di fame. Ad istanza di detto re,
canonici colle prebende del teologo Innocenzo XII a' 1 4 novembre 1699
e del penitenziere, di altrettanti ca- lo creò cardinale prete, e per ti-
nonici onorari , oltre altri preti e tolo ebbe poi la chiesa di s. Ma-
chierici: un canonico fa da parroco ria sopra Minerva, che in seguito
nella cattedrale. La diocesi è am- cambiò con quella di s. Sisto. E-
pia; ogni nuovo vescovo è tassato letto provvisore della Sorbona e ,
per 3oo fiorini, ascendenti le ren- commendatore del regio ordine del-
dite a 10,000 librarum monetae lo Spirito Santo ,
presiedè diverse
pedemonlanae. volte all'assemblee del clero, ed am-
JXOAILLES Lodovico Antonio, ministrò la confermazione a Luigi
Cardinale. Lodovico Antonio Noail- XV. Nel 1709 afflitta la Francia
les, nato nel suo castello di Noail- da fiera carestia , convertì in de-
les nel Limosino^ della primaria naro tutti i suoi argenti lavorali
nobiltà di Parigi, ottenuta la lau- per soccorrere alle calamità de'mi-
rea dottorale nell'università di Sor- serabili, non lasciando nel tempo
bona, precedeva lutti gli altri come istesso d'intervenire a divote pro-
nel talento così ancora nella esem- cessioni di penitenza da lui intima-
plarità de'costumi per condotta pia te, a fine di placare l'ira del cielo.
e irreprensibile. Informato il re di Si oppose con zelo ai nascenti er-
sì egregie doti, lo nominò nel 1679 rori del quietismo , le cui conse-
al vescovato di Chaors, e gli fu guenze potevano riuscire fatali al-
conferito da Innocenzo XI che a la sua arcidiocesi. Disgraziatamente
quello di Chalons lo trasferì nel se- non si diportò così per quelli di
guente anno. In ambedue le diocesi Quesnello, come videsi con iscanda-
diede prove di vigilanza e di carità lo dalla ostinata e riprovevole resi-
veramente pastorale, onde fu sli- slenza da lui mostrata contro la
mato opportuno di destinarlo alla bolla Clemente XI,
Unigenitiis di
sede di Parigi , lo che da lui pe- emanata a danno del giansenismo,
netrato non mancò di adoperarsi in virtìi della quale furono proscrit-
con ardore per rimuovere Luigi te cent' una proposizioni
di Ques-
XIV dalla presa risoluzione. Gli fu nello, dannate ancora dall'università
forza cedere, ed Innocenzo XII nei di Sorbona e dalla massima parte
1695 l'elevò a quella metropoli, e de' vescovi del regno, e da tutta la
per la fanoa di sua pietà gli fece Chiesa cattolica. Però prima di
spedire gratis le bolle. Entrato al morire si ravvide del suo gravis-
52 NOB NOB
memorata bolla , riparando così lore alla nobiltà ottenuta col me-
allo scandalodato ed alla perdu- rito, che a quella fondata soltanto
ta fama, dandone avviso a Bene- sopra una serie di antenati. »» Lacu-
detto XIII, al cui giudizio come na non influisce all' ingegno. »• Me-
obbediente figlio della Chiesa si as- glio* è per certo, la nobiltà crear-
soggettò. Mon in Parigi nel 1729 sela, che ricevuta contaminarla. ** Per
nell'anima per natura, della nobil- prova del merito di chi venne invi-
son pochi, è manifesto non altro es- lunnia, nella sicura lusinga che il
sere nobiltà umana, se non che se- male è creduto quasi sempre senza
me di felicità; e lo stesso autore esame. » Rade volte discende per li
che non ostante il padre di lui fos- gli elementi di quella grandezza ,
bilitatore. Da tutto questo può rac- uomini senza merito onori e ric-
cogliersi che i nostri antichi scrit- chezze, ma non appartiene che alle
tori attribuivano un più grande va- loro qualità personali il riscuotere
,
NOB NOB 53
riputazione e ^\oi'm (Fedi voi. XXIII, grado distinto da quello di Cesare
p. 2o3 del Dizionario). Una nasci- (Fedi); Costantino fece nobilissimo
ta illustre tuttavia, e le altre even- Costanzo suo fratello, e Annibaliano
tualità della fortuna, molto contri- nipote di fratello ; e perchè per lo
buiscono a stabilire ed a sostenere più i princìpi erano fatti nobilissi-
una grande riputazione personale, mi appena nati, furono perciò detti
perchè pongono l'uomo in circostan- nobilissimi piieri; e veramente non
ze favorevoli di mettere in attività si poteva trovare un titolo più con-
il suo ingegno. In una fortuna me- forme air espettazione de' giovani
diocre ,
priva di questi vantaggi, i principi, avendo questi necessità di
pili grandi talenti sono continua- pigliare, piucchè ogni altra sorta di
mente ristretti e incatenati dall'au- persone, ed' imbeversi de' dettami
torità de' superiori, dalla gelosia e d'un animo veramente nobile; con-
dalla malizia degli uomini più fa- sistendo r utile della nobiltà in un
voriti, che s' immaginano aver di- eccitamento o accrescimento, cagio-
ritto a tutto, benché senza talenti, nato dalla buona educazione e dal-
e senza essersi occupati nell'acqui- l'esempio de' maggiori, dello stimolo
stare alcuna capacità al disimpegno verso le virtù ,
particolarmente di
degli impieghi, ai quali essi aspi- quelle che riguardano il bene pub-
rano. >» Dobbiamo conoscere e con- blico, e d'una premura d'aver più
vincerci che oramai nella società a cuore l' utile altrui che il pro-
umana ogni uomo è valutato sol- prio, e di posporre a questo fine
tanto per quello che personalmea* le comodità ed i piaceri alle fati-
te vale, e nulla più ". che , parli tutte necessarie ad un
Ragionando il Parisi nelle I- perfetto monarca. Nel principio del
striizioni per segreteria tom. Ili, secolo XI s'intitolavano nobiles i
daglie a Filippo. Ne' tempi più bassi in Chrisio filia nobilis mulier , in
del nobilissimo solo ne fu fatto un corpo Te; né l'aggiunto Nobilis vie-
54 NOB NOB
ne sempi-e apposto in luogo di li- mo adorna; in generale però tal
si
tolo, poiché talvolta trovasi dui Pa- predicato si ha per denolante no-
pi aggiunto per indicare la nobiltà biltà, mentre intorno ai titoli ono-
locale, o sia qualità naturale della rifici è legge la massinin, lene, quod
persona, come rilevasi in un breve tenet usus; ed in Germania il pre-
di Paolo IH: Dilecto fllio Scipioni dicato di cavaliere è speciale titolo
Caffarello nobili romano. Fin qui di nobiltà, superiore a cpiello di no-
il Parisi , che quanto al titolo di bile. Il predicato di nohil uomo,
Nohil uomo nella soprascritta delle nobiles viros, fu già distintissimo, e
lettere, ecco quanto dice nel t. Il, Sisto IV nel i474 ^^ <1'^ ai Vis-
p. 266. È cosa notissima che tale conti de* duchi di Milano, e nel se-
titolo , come proprio de' gentiluo- colo precedente valeva più di Mi-
mini di primo ordine, che sono par- lite (Vedi), li predicato di nobile
tecipi della sovranità in dominio a- patrizio ripete l'origine dal senato
ristocratico, è il distintivo di fami- di Roma, e patrizi erano i discendenti
glie cospicue nelle repubbliche; e dai senatori o padri del senato (Vedi
sebbene possa accomodarsi ad altri Padre); l'ordine de'patrizi costituiva
individui di case assai distinte per allora la nobiltà romana, e patrizi i
antica nobiltà, che non hanno o di nascita preferivansi per legge alle
non si sono curate d'avere alcun dignità senatorie, cui poscia era dato
titolo di marchesato, contea, ec, tut- anche l'aggiungere a qualunque in-
tavia non conviene in altri, acquali genuo o libero dalla sua natività,
mancano tali condizioni, sebbene fa quando non avesse mai esercitato
d'uopo accomodarsi all'uso, e ne' ti- arte abbietta alcuna. Onde nel se-
toli è meglio abbondare ch'esserne nato tanto si ammettevano i patri-
parco in un tempo in cui si faci- zi, quanto i plebei, mentre alla virtù
lita con eccesso. Quindi il Parisi ed alle lettere tribulavasi onore. E
conviene darsi il titolo di nobile uo- però plebei nobili dicevansi quelli
mo agli ascritti alla nobiltà patria, che alle senatorie onorificenze par-
o titolati senza signorie o giurisdi- tecipavano. A queste poi facevano
zione in esse; ai cittadini che per strada i pubblici uffici e i servigi
le loro ricchezze, nobile professione segnalati offerti in tempo di guerra;
e privilegi sono equiparati ai no- ma per venirvi ammesso bisogna-
bili, citando circa il valore del ti- va aver compiti trent' anni, e pos-
tolo Nohilis^ Tiraquello, Exco-
il sedere una ragguardevole facoltà.
bar, Mastrillo, Luca. De In Roma r occupare i seggi delle
Il eh. del Bue, Dell'origine del- somme magistrature era gran lu-
taraldica, nobiltà, titoli, predicati stro e venerazione alle famiglie.
d'onore, ec. § IV, discorrendo del Quelli che reggevano tra i romani,
predicato di nobile, che altri dico- o avevano tali maggiori uffi-
retti
no Gentiluomo (Vedi) o Cavaliere ci, chiamavansi nobili, quasi nosci-
levavansi fuori de' plebei per ec- primo della famiglia innalzato alle
,
cellenza di virtù arte di cui l'uo- più emiaenti dignità chiamavasi ho-
NOB NOB 55
mo novus. II patriziato adunque le prove di nobiltà procedenti da
presso i romani era nobiltà e di- matrimoni illustri, da cariche ed
gnità dal nascimento ingenerate . impieghi che d'ordinario s'appoggia-
Questo fu dipoi i) predicalo, secon- no a' soli nobili, da patronati, da
do il Muratori, nel cui titolo gl'im- ricchezza; delle prove di nobiltà
peratori greci conferirono la pode- tratte da palazzi magnifici antichi,
stà principesca , indi la dignità di stali incontinua possessione dei mag-
Patrìzio di Roma (Vedi)^£.\o che*in giori di quella famiglia che le pro-
appresso fecero i Papi con diversi duce, le loro torri antiche, gli edi-
sovrani. Al patriziato della repub- fizi pubblici e pie fondazioni, i ti-
se NOB NOB
nobiltà ai capi o ai piti vecchi del- re l'emulazione, risvegliare V amor
le e a coloro che desti-
famigllej proprio de' corpi subalterni, e in
nali erano al servizio degli altari, fine promovere il germoglio della
*
nobiltà che nasceva naturalmente virtù onde cresca e fruttifichi. Ilo-
dal merito. Dicesi che Teseo pres- ma ne sia l'esempio di tante eroi-
so i greci diede una prima idea che azioni, per le quali si giun-
della nobiltà, col separare il popo- geva all'acquisto di tanto pregio.
lo di Atene in due classi, distin- L'è magistrature curiali, così chia-
guendo i possessori di terre dagli mate perchè davano diritto di far-
artigiani. Così pure avanti Licurgo si portare in una sedia d' avorio,
distinguevansi a Sparta due classi fra le quali v'erano il consolato,
di cittadini, di persone facoltose la dittatura, la pretura e l'edilità,
dette grandi, e del popolo minuto tramandavano esse il titolo di no-
i cui individui appellavansi piccoli, bile ai discendenti di quelli che con
distinzioni che soppresse il legisla- generose ed eroiche azioni se ne
tore, indi il solo merito personale erano resi degni. La toga e la spa-
ed i servigi resi alla patria tenne- da furono riguardate fonti vere di
ro il luogo di nobiltà. Tra i ro- nobiltà, che venne riconosciuta pres-
mani la nobiltà trasse l'origine da so tutte le colte nazioni per il più
Bomolo, nella divisione che fece dei desiderabile e adattato premio al
suoi sudditi, tra' quali riparti gli merito della virtù. P^edi Giuris-
onori e le cariche, ond'ebbe prin- prudenza, Magistrato, Milizia. Il
NOB NOB 57
cesso ne* sacri templi. Anticamente nobiltà con rispettive norme. Nel-
fu riserbato a'nobili il privilegio di l'articolo Gerosolimitano ordine di
giili domestici, negli anelli, e colla tammo delle prove e gradi di no-
loro effigie, sulle gualdrappe de'ca- biltà che si esigono pel consegui-
valli, sui cocchi, sulle livree de'do- mento delle insegne e decorazioni
mestici screziate, delle quali si fece equestri. citato Buonarroti, a p.
Il
parola a Famigliare. Sotto Carlo V 281, discorre della nobiltà delle cit-
re di Francia i nobili d'ambo i tà, dimostrata ne' teatri e luoghi
sessi blasonavano i loro abiti e li pubblici; ed il Colucci nelle Anti-
coprivano dall'alto al basso di tutti chità Picene^ t. XXVIII, p. 60, ra-
gli stemmi del loro scudo; le don- giona della nobiltà delle terre e dei
ne portavano sulle loro vesti, a di- loro magistrati, proporzionata al
ritta l'arma de'Ioro mariti, ed a si- loro grado. Nel Suppl. del giorn.
nistra la propria. In vari luoghi fu eccl. di Roma 1795, si tratta dei
esclusivo alla nobiltà il privilegio disordini che dominano nella no-
d'instituire Fideconimessi [Vedi)y e biltà, specialmente circa l'educa-
primogeniture fino al quarto gra- zione della prole ; della giusta eco-
do, riprovati in altri. Ai nobili fu nomia di loro rendite, e del ve-
permessa mercatura, ciò che si
la stiario. Vedasi Piccolomini, Della
toccò a Mercante. Altrove facem- situazione della vita dell uomo no-
mo parola come i nobili antica- hile^ Venezia 1545. Osorii, De no-
mente in Roma, Firenze ed altre bilitate civdiet Christiana^ Florentiae
parti, si distinguevano anche con i552.Nolden, Z?e statu nohilium ci-
avere ne'Ioro palazzi loggie, porti- vili synoptica tractatio, Giessae 1 623
cali e torri. In Francia, Germania Andrea Tiraquello, De nobilitate,
ed altre regioni, furono segni di no- Lugduni 1673. Matlhaei, Tracia-
biltà insigne e di giurisdizione, le tus de nobilitate^ Lugduni 1686.
forche patibolari nelle terre de'feu- Benvenga, Eminenza della dignità
dì, e neir ingresso de'palazzi baro- cardinalizia con la definizione deh
nali si pose una grossa catena con la nobiltà, Roma 1716. Il Mura-
collana di ferro, colla quale mette- tori, Delle antichità Estensi, t. I, cap.
vansi in berlina i ladri, truffatori V, parla de' nobili, e con quali ti-
ed altri rei che cadevano in delitti toli distinti, punto che noi in pa-
nella giurisdizione di que' magnati. recchi articoli discorriamo.
La nobiltà di nome provasi col- NOBILI Roberto, Cardinale. Ro-
l'aggregazione di 200 anni addie- berto de Nobili di Montepulciano,
tro alla nobiltà di qualche città, nipote di Giulio III per parte di
od altrimenti; laddove la nobiltà sorella, in età di dieci anni appre-
delle armi si giustifica coll'uso del- se con tal possesso le lingue greca
la medesima arme per tal corso di e latina, che divenne l'oggetto del-
tempo ne'quattro quarti o famiglie l' altrui ammirazione. Recitò avan-
del padre, madre, ed avole de'ge- ti il Papa un' orazione con tal gra-
nilori : le dignità di corte, l'avere zia ed energia di spirito, che fino
appartenuto alla corte nobile, e l'am- d'allora lo degno del-
zio lo credè
missione agli onori di corte, sono la porpora, a cui conduceva il lo
altrettanti distintivi accordali alla sublime suo ingegno, ma molto più
58 NOB NOB
la rara pietà e illibatozza do' suoi Roma nella sua carrozza a bandi-
costumi. Essendo stato il di ini nelle calale, per islare colla men-
padre destinato al governo delia to più sollevata in Dio. Non permi-
città d'Ancona, seco recossi Rober- se giammai che il suo volto fosse
to, il quale mentre ivi applicatosi dipinto in tela, e se lo fece, fu per
stava agli studi, Giulio 111 a' 22 obbediie al proprio genitore, ch'e-
dicembre i553 lo cieò cardinale spressamente glielo comandò. Per
diacono in età dì quattordici anni, vieppiù avanzarsi nella cristiana per-
indi per diaconia gli assegnò la fezione, risolvè di rinunziare alla
chiesa di Maria in Domnica. Do-
s. porpora, e ritirarsi tra i cappucci-
po la morte di Giulio 111, per la ni o tra i gesuiti. Non potendo
consumata sua pietà fu in molto però eseguire il concepito disegno,
credito presso Marcello II e Paolo determinò di rinunziare tutti be- i
il breve, cbe poi ottenne dal secon- contentò della sola abbazia di Spi-
do, il quale usato era di chiamarlo, netta, e non volle mai altro bene-
non meno per l'eleganza e venu- fìcio,quantunque nella prima par-
stà dell'aspetto, che per la sua ra- te sbagli, avendone avuta un'altra,
ra modestia e verecondia, in pub- che insieme colla prima fu da Pao-
blico concistoro Angelo del Signo- lo IV dopo la morte del porpora-
re, col qual nome
fu costantemen- to conferita a' suoi fratelli. Com-
te chiamato eziandio dai cardinali. pensò egli però la perdita che fa-
1 suoi digiuni erano assidui e quo- ceva, con moltiplicare le austerità
tidiani, a' quali univa la frequenza e macerazioni del proprio corpo,
de'sacraraenti, e la visita delle ba- che riduceva in servitù, usando un
siliche consecrate dalle reliquie e aspro cilizio armato di acute punte
dal sangue de'martiri, e quelle fra di ferro, e prendendo i suoi disa-
le altre ch'erano fuori della città giati riposi per lo più sulla nuda
di Pioma, dove usato era di con- terra o sopra le tavole. Geloso so-
dursi sovente, singolarmente in tem- pra ogni credere della castità, la
po di carnevale, in compagnia di mantenne illibata morte,
fino alla
sua famiglia e di altre onestissime vicino alla quale riguardò con or-
e nobili pei*sone, in presenza delle rore il consiglio datogli da alcuni
quali salito sul pulpito recitava con medici di farne luttuosa perdita.
gran fervore il panegirico di quel La preghiera e la lettura dei pa-
santo, al cui nome era quella chie- dri erano il suo giornaliero pasco-
sa consacrata, o di cui ricorreva in lo. Acceso di zelo per la salute del-
quel giorno la festiva ricordanza. le anime, faceva a' suoi domestici
Non mancava di portarsi con fre- frequenti e fervorose esortazioni, e
quenza a udire la divina parola in studiavasi di ridurre gli eretici e i
quelle chiese nelle quali sapeva che traviati alla cognizione della verità
predicava qualche rinomato ed ec- e della giustizia. Divotissimo del
cellente oratore. Se ne andava per ss. Sagrameuto, non meno che della
NOB NOG 59
Peata Vergine, guardava con rigO' da ultimo venne restaurato dal
roso digiuno ogni sabbato, e fa- commend. Agricola: le sue interiora
cendo in tal giorno assidero a men- furono collocate nella chiesa di s.
marlo Angelo inviato dal cielo, de- il più elevato. Lo slesso beneme-
gno di essere ascritto nel numero lito pastore rifabbricò il seminario
de' santi. Ebbe sepoltura nella chie- e lo dotò, fiorendo per la sua di-
sa di s. Pietro Montorio con un sciplina. A tal prelato si deve pu-
magnifico elogio, ed il suo superbo re il ristorato episcopio vicino alla
ritratto che ne decora il deposilo, cattedrale. Vi sono altre chiese, due
6o NOC NOC
conventi di religiosi ed i filippini, seu de halnco Nucerino^ Perusiae
due monasteri di monache, confra- 1599. Cammilli, Del bagno di No-
ternite, monte di pietà e ospedale. cera neW Umbria^ Perugia 1627.
Nocera die molti uomini illustri, e Bagno di Nocera nelC Umbria po-
di Fossato sua diocesi fu il cardi- tentissimo per i morsi velenosi^ Fo-
nal Cesare Gherardi, e molti ve- ligno 1689, opera d' un medico nu-
scovi uscirono dalla città e diocesi: cerino. De Plumbis, Disserl. histor.
sono viventi monsignor Felicissimo medica de saluberrimo Nuceriae
Salviiii arcivescovo di Camerino; in Umbriae erumpenti latice, Ve-
monsignor Guglielmo Aretini Sil- netiis 174^. Massimi, Acque salu-
lani vescovo di Terracina, Piperno bri e bagni di Nocera, Roma 1 774.
e Sezze, di Sigillo: di Nocera fu il Per ultimo eruditamente ne scrisse
gesuita Francesco Acerbo. Tra le il dott. e cav. Lino Morichini, Sag-
famiglie ragguardevoli quella dei gio sopra Vacqua di Nocera, Roma
conti Olivieri die uomini che si 1807. Rinomata fu la rocca di
distinsero in lettere e dignità eccle- Nocera, se pure non fu Gualdo
siastiche. È sede di un
governa- Tadino, chiamata Arx Nucerina.
tore, e soggiace alsuo governo la Nocera, Noceria, detta da Cluve-
comune di Valtopina coi molti ca- rio e da altri Camellaria o Camela-
sali che la compongono, con l'ap- r/Vz, e chiamata nelle medaglie antiche
due leghe, tanto per la salubrità de' Pagani. Fu detta Nuceria, se-
delle acque leggere e medicinali e condo Strabone, perchè ivi si fa-
blandamente purganti, che vi si vedo- cevano belli vasi di legno ; pari-
no sorgere ed influiscono poscia nel menti così è chiamata da Tolomeo
Tenna, quanto pel bel palazzo e co- e da Plinio, il quale à\sse favonesi
modi fabbricati destinati a ricevere ì nuceriui. il Volterrano vuole che
nell'estate i molti forestieri che con- Alfatenia sia stata un'altra città
corrono a giovarsene. Fu Clemen- dell' Umbria da questa distinta e
te XI che fabbricò ai bagni di No- totalmente rovinata. L' Alberti è
cera, per comodo del pubblico, la di parere che Alfatenia, di cui par-
chiesa e gli edifizi ; e tra i coiiii lò Plinio, sorgesse nelle vicinanze
pontificii abbiamo due medaglie di Nocera, e fosse assediata dal con-
che ciò celebrano^ una coli' epigra- sole Livio, indi costretta all' obbe-
fe Ecclesia novisq. aechhus ad
: dienza del popolo romano. Certo è
halnea Nucerina construclìs. L'al- che Nocera vanta antichissima ori-
tra con r iscrizione Ecclesia et : gine, fu colonia romana, fu fatta
domibus ad balnea Nucerina con- città nel l[Oi di Roma e soggiac-
struct. MDCCXIV, col prospet- que alle vicende dell'Umbria, sia
successe nel 1012, ma dicesi per naio 1285, nel calendario di Avel-
simonia, e visse due anni. Dodo lana si legge a' 17 settembre; le
fu al sinodo romano del 1029, per sue reliquie dalla chiesa de' ss. Fi-
la causa del patriarca di Grado ; lippo ed Agnese presso Gualdo, nel
Lodovico a quello celebrato in s. 1623 furono trasferite nella catte-
Pietro da Nicolò II nel 1059. Pa- drale di Nocera. Fidemondo cano-
squale li nel Ilio
elesse Agostino nico di essa, richiesto dal capitolo,
detto che concesse un
Arcoletti , fu confermato da Onorio IV nel
privilegio al monastero di s. Pie- 1285, 8 idus augusti. Giovanni dei
tro de Andolina, ciò che confer- conti di Antignano folignate, cano-
mò nel I ia5 il successore Lotario. nico della cattedrale, richiesto dal
Indi fìoriionoLorenzo del ii3r, capitolo, nel 1288 l'approvò Nicolò
Monaldo Monaldeschi orvietano del IV, che introdusse i francescani
I i44> Offredo de' conti di Nocera in s. Maria della Misericordia di
del 1164, Anselmo nobile di Fo- Gualdo. Beato Alessandro Vincioli
ligno arcidiacono della cattedrale perugino, de'minori e penitenziere,
e vescovo di sua patria, poi nel fatto da Giovanni XXII, di gran
1170 pe' suoi meriti da Alessandro santità di vita autenticata da mi-
Jll fatto anche vescovo di Nocera racoli, e per le sue preghiere Sas-
che sapientemente amministrò ; gli soferrato fu liberato da male con-
successe verso il 1 196 Ugo. Indi tagioso, ed ivi fu sepolto nel coro
s. Rinaldo figlio di Napoleone Trin- de' francescani nel 1 363, essendo
ci signore di Foligno, benedettino morto a' 3 maggio. Urbano V nel-
dell' Avellana, per le sue virtù ven- lo stesso anno gli surrogò Luca
ne creato vescovo dal clero con Ridolfuccio Gentili (Fedì) arcidia-
mirabile consenso, e confermato nel cono di Camerino, vicario genera-
12 18 da Onorio III: fu chiamato le dell' Umbria e cardinale. Gli
il padre de' poveri, menò vita au- successe Sentio che celebrò il si-
stera ed esemplare, fu uno de' sette nodo nel 1397; fr. Andrea di Moa-
64 NOG NOC
te Falco franoescano del i4o4; co verde al cappello, e ciò per de-
Oio. Tommaso de Margariti Ibli- creto concistoriale de* i3 dicem-
gnale, cistcrciense di Sassovivo, nel bre i5i7.
i4'9 traslato dal vescovato Ly- A lui nell'anno i52i Leone X
ciense, acclamato pastore sapiente, die per coadiutore con futura suc-
sepolto in s. Domenico di Foligno cessione, che si verificò nel i53.7.
nella cappella da lui eretta. An- Angelo Colocci di Jesi segretario pon-
tonio Bolognini di Foligno priore tificio, insigne nella filosofia, nel-
della cattedrale del i438; trasfe- la teologia e nelle matematiche,
rito in patria nel i444> g'' succes- buon poeta, tesoriere generale di
se Giovanni Marcolini france-
fr. Paolo III. Vigilante pastore, fece
scano di Fano, insigne teologo, che ottime leggi, ingrandì il palazzo ve-
nella riedificazione della cattedrale scovile e l'abbellì di vari ornamen-
pose la prima pietra. Nel i^65 ti, fabbricando il campanile della
divenne vescovo Antonio Viminali cattedrale : in Sassoferralo eresse un
di Terni, e nel 147' Sisto IV fece altare a s. Pietro, oltre altre ope-
Giacomo Minutoli di Lucca, per- re pie. Stanco di tante fatiche, nel
sonaggio illustre per le cariche sos- 1543 o i545> ottenne il vescovato
tenute sotto Pio II e Paolo U, pel nipote Girolamo Mannelli di
compagno del cardinal Giovanni Roccacontrada, e ritornato in Ro-
Balve legato in Francia, ove si ma, con dispiacere degli eruditi mo-
fece tanto amare che Luigi XI lo rìnel 1549, tiasferendosi il cada-
dichiarò suo consigliere, ministro vere nella patria cattedrale di cui
suo presso la santa Sede, lo fece era stato canonico. Lo celebrammo
trasferire al vescovato d' Agde, con anche nel voi. XXXVI, p. 263 del
altre beneficenze e distinzioni. Nel Dizionario. A
Girolamo nel 1592
1 481 Giovanni Cerretano, nel 1492 successe Roberto Pierbenedetti ca-
Giacomo de Breusquelh di Limo- merinese, già canonico di s. Ange-
ges, procuratore generale de' cistcr- lo in Pescheria, morto nel i6o5 in
ciensi in Roma; donò alla catte- Sassoferrato, mentre faceva la visi-
drale preziose suppellettili, e nel ta, e trasportato in cattedrale, alla
1498 fu sepolto in Vaticano. Mat- quale il fratello cardinale donò sa-
teo Baldeschi perugino uditore di cre vesti ed istituì un anniversario.
rota, nel i5o8 trasferito alla pa- Virgilio Florenzi Perugino eletto
tria da Giulio II, che nominò Lo- nel i6o5} per sua morte nel i645
dovico Clodio di Calderola e di Orazio Giustiniani (Fedi)y genove-
essa arciprete. Nel i5i4 Leone X se, trasferito da Montalto, indi car-
nominò vescovo il suo precettore dinale. Per sua dimissione nel 1646
Varino o Guarino Favorino di Ca- fu vescovo Muzio Montano di Ve-
merino silvestrino, dotto nelle let- tralla, e governò soavemente. Nel
tere greche e latine, autore di di- 1669 Gio. Battista Amati nobile
Terse opere che fece da diacono
: di Pistoia, già di essa canonico e
greco in cappella pontifìcia, lo dis- vicario generale, lodato per dottri-
si nel voi. Vili, p. 144 del Di- na. Nel 1 690 Marco Battaglini ri-
bio. In sua morte Pio VII nel con- pato Citeriore, distretto a 3 leghe
cistorode' 22 dicembre 1800 no- da Salerno e 7 da Napoli, capo-
minò Todierno degno vescovo, mon- luogo di cantone. È posta su di
signor Francesco Luigi Piervisani un colle, e vi si vedono gli avan-
d' Asisi ,
già canonico teologo di zi del suo grandioso castello, ove
quella cattedrale, e rettore del se- Carlo HI Durazzo assediò Urbano
minario. Questo insigne prelato, mo- VL Nel vecchio monastero basilia-
dello dei pastori j è divenuto ir.^de- no di Mater Domini vi è la tom-
cano de' vescovi dello stato pon- ba di Carlo d'Angiò e della re-
I
6$ NOC NOC
te sacro, conventi di religiosi e mo* me dì pagani o abitatori de'paghi.
iiasleri di monache, conservatorio,- Dopo la vittoria di Carlo I d'An-
confraternite, ospedale, éenakiai*io, « giò, vi fu fatto aspro macello dei
palazzo vescovile aderente alla cat- saraceni, che avevano parteggiato
tedrale, Borboni I vi eressero una per Corradino, l'ultimo rampollo de-
vasta caserma per la cavalleria. Fa gU svevi. Vi nacque s. Lodovico fi»
un rilevante commercio coi prodot- glio di Carlod'Angiò. Nello sci-
II
quale nel 1402 gli die a successo- Serafino de Vicari piemontese, do-
re Angelo abbate benedettino di s. menicano insigne per dottrina, e
Maria di Castellaneta. Nel 14^9 commissario del s. offìzio. Indi fu-
Ir. Gabriele Gaiofali spolelino ago- roiK) vescovi, nel 1621 Francesco
68 NOD NOE
Trivulzi milanese, referendario e trimonio con Luigi principe di Tnf-
commissario (Iella camera; nel i63?, ranto, pel quale si restituì la pace
Ippolito Franconi delia diocesi di al regno, dopo la guerra sostenuta
Trivenlo; nel i654 Tr. Bonaventu- contro LuigiI re d' Ungheria l'ap- :
missione fr. Felice Gabrielli gene- Basilio, ma cessò colla morte de'suoi
rale de' conventuali, della diocesi istitutori il re e la regina. Si com-
d'Ascoli; nel i685 Emidio Lenti pose di 60 cavalieri sì francesi che
di tal diocesi canonico, giù vicario napoletani, che portavano per in-
di Farfa; nel 1692 Sebastiano Pe- segna sul braccio un cordone di
rissi sanese, poi trasferito a
Gros- seta rossa e d'oro ornato di perle.
seto; nel 1700 Gio. Balista Ca- Si portava ancora sul petto con
rafa nobile napoletano; nel 17 18 medaglia pendente. Il p. Bonanni
Nicola de Dominicis napoletano, col che ne riporta la figura nel suo
quale si compie la cronologia dei Catalogo a p. 87, dice che il nodo
escovi neW'ICalìa sacra dell'Ughel- non si vede espresso, e che il nome
li, t. VII, p. 524. Nelle annuali No- di nodo fu dato acciò restasse il
tìziedi Roma sono registrati. 1744 cuore di ciascuno legato di una sta-
Geraldo Volpi della diocesi di Bo- bile e stretta amicizia, piti che il
clesiastico, vestito appena 1' abito levanti debiti. Dalla Fiandra pas-
clericale , fu provveduto di mol- sò in Italia coli' esercito francese
ta e pingui abbazie, e tra le altre a difendere il duca di Savoia -, ma
70 NOL NOI.
sorpreso nel di lui stato da vio- Sicilie, nello Terra
provincia della
lenta malattia che fece sospetta- di Lavoro, capoluogo di distretto e
re di veleno, in Rivoli castello poco di cantone a 5 leghe da Napoli.
distante da Torino, mori nell'anno Taluni compresero (juesta anticfi e
1639 in età di 4^ anni, pieno di cospicua città nel Sannio, altri nella
NOL NOt 71
mnni la presero, durante la guerra niore di Nola verso il a 54, zelante
de' sanniti, e divenne poscia colo- promulgatore della fede ; governo
nia romana, a cui, al dir di Fron- la sua chiesa cinque anni, e fu mar-
tino, fu dato da Vespasiano il no- tirizzato con trenta suoi compagni
me di Colonia Augusta. Annibale sotto il prefetto Marciano, durante
l'assediò invano nel 54o di Roma, la persecuzione di Valeriano, a' i5
e sotto le sue mura il console Mar- novembre. Gli successe s. Gallono
cello lo vinse per la prima volta ,
che sparse il sangue per la fede,
indi due altre rotte gli toccarono indi s. Aureliano di esimia santità
ne' dintorni. Come i suoi abitanti che governò 38 anni; s. Massimo
si erano valorosamente con-
difesi che ne emulò le virtù, e patì nelle
tro cartaginesi, i romani ricom-
i persecuzioni di Diocleziano e Mas-
pensarono tanto forte attaccamento, simiano ; Quinto
suo discepolo
s.
Remondini, Storia ecclesiastica No- insigne in santità col dono della pro-
lana, Napoli 1747- Fu contea del- fezia, eletto dal clero e dal popo-
la nobile famiglia Orsini, e Carlo U lo; Giovanni Talaya nel 4^4 ^i ^^
nel 1293 ne fece primo conte Ro- trasferito dal patriarcato d' Ales-
manello. sandria ; s. Rufo , Teodosio che
La sede vescovile fu eretta nel fu al concilio romano dell' anno
secolo III, e da Alessandro HI di- 499, Sireno che intervenne ai se-
chiarata suffraganea di Napoli , co- guenti ; indi s. Lorenzo, s. Felice
me lo è ancora ; prima lo era stala giuniore, s. Paolino III, assai dot-
della santa Sede e poi di Salerno. to e santo , al cui tempo visse s.
ya NOL NOL
tu legato nel 535 in oriente di Pa- pò Raimondo Orsini conte di Noli^
pa s. Agapito I, e fu tumulato nel fabbricò convento pei minori. Mar-
il
celebre ciniiterio di Nola, presso al- co Fìgerio (Fedi) cardinale, già pre-
tri Lupeno, Basilio, Leone li,
santi. cettore di Sisto IV. Gio. Antonio
Teodosio, Gaudenzio del 595, Da- Buccarello nel 14^9 traslato da A-
uiaso del 670, Aurelio del 679, scoli di Puglia, sotto del quale Or-
Leone III che nella chiesa fece vari so Oisiui principe di Nola prosegui
ornamenti in onore de' santi mar- la cattedrale.
tiri
; Bernardo, Pietro, Giovanni, Nel i^jS Orlando Orsini roma-
Landò e Giacomo dell' 843. Sasso no, illustre per erudizione e scienza
celebre vescovo del 1093, Gugliel- legale, rettore dell'università roma-
mo del I io5, Bartolomeo del 1 143, na, assai lodato. Gio. Francesco Bru-
Bernardo intervenne nel 1
1 79 al ni protonotario, fatto nel i5o5, in-
concilio Laterano IH
di Rullino , tervenne al concilio Lateranense V,
trasferito a Rimini poi cardinale, e morì di 100 anni, succeduto nel
fr. Pietro» M. Perrone eletto da una i546 coadiuto Antonio Sca-
dal
parte del capitolo mentre l' altra
, rampo piemontese de* conti Can-
nominò Pietro Milone, onde si appel- nella, vescovo lodatissimo, che fu al
larono nel 1225 ad Onorio III. In- concilio di Trento, ed eresse il se-
di lo furono Eligio, e Giovanni tras- minario pel suo zelo Maria Sanse-
:
lato d'Anglona nel 1254- Per sua verino moglie di Enrico Orsini con-
morte Bouifacio Vili ne fece am- te di Nola edificò da' fondamenti il
iTìinistratore Francesco Fontana, già collegio de' gesuiti, e nel 1569 ven-
arcivescovo di Messina, e nel 1296 ne traslato a Lodi, succedendogli Fi-
gli sostituì Pietro Guerra arcivesco- lippo Spinola vescovo di BisignanOj
vo di Capua, trasferendovi nel 1298 poi cardinale. Per sua rassegna
da Soana Landò, cui successe nel neir anno i585 divenne vescovo
i3ii Giacomo. Nel i328 Pietro Fabrizio Gallo napoletano, che rav-
già vescovo di Venafro, nel i33i vivò lo spirito ecclesiastico nel cle-
Pietro, nel i34o Ligo d'Orvieto ro, fu profuso co' poveri, restituì \a^.
NOL NOL 73
t)rnamenti della cattedrale, abbellì Gio. Vincenzo Monforte di Sorrento,
con pitture l'episcopio, ripristinò alla trasferito da Tropea. i8o4 Vincen-
venerazione de' fedeli il carcere di zo Maria Torrusio della diocesi di
s. Gennaro, ove cinque martiri fu- Capaccio, traslato da questa chiesa.
rono straziati nella fornace, il quale 1823 Nicola Coppola napoletano fi-
luogo dipoi nel 1700 restaurò la lippino, trasferito da Bari. Per sua
città di Nripoli. Nel 1657 quivi fu morte Leone XII nel concistoro dei
trasferito d'Acerenza e Cariati, Fran- 23 giugno 1828 dichiarò vescovo
cesco Gonzaga mantovano teatino l'attuale monsignor Gennaro Pasca
zelantissimo pastore , difensore dei napoletano, già di Bojano. Il capi-
poveri; tolse nella visita diversi abu- tolo si compone delle dignità del
si, donò alla cattedrale preziose sup- decano, arcidiacono, tesoriere e can-
pellettili, perfezionò l'episcopio, e tore, di sedici canonici colle preben-
celebrò il sinodo. Nel 1675 da Mon- de penitenziaria e canonicale, di do-
te Peloso venne traslato Filippo Ce- dici beneficiati, e di altri ecclesia-
sari ni patrizio nolano e romano, ge- stici. La cura della cattedrale è affi-
neroso colle chiese: gli successero data al cantore, all' arcidiacono e
Francesco Maria Moles napoletano ad un canonico, che l'esercitano pel
nobile spagnuolo , teatino dotto e sacrista curato a disposizione del ve-
celebratissimo predicatore, magnifi- scovo. Ampia è la diocesi ogni :
co ne' doni che fece alla cattedrale, vescovo è tassalo di 4of> fiorini, es-
lodato pastore; nel 1695 fr. Danie- sendo le rendite 3700 ducati.
le Scoppa francescano della stretta NOLI {Naulen). Città vescovile
osservanza e commissario generale, del Genovesato negli stati sardi, ca-
celebrò il sinodo, fiorì in dottrina poluogo di mandamento, sul golfo di
e nelle più belle virtù; nel 1704 Genova. In generale ben fabbricata,
Francesco Maria Carafa nobile na- sta fra due roccie scoscese, una delle
Napoli, ebbe principio la sua deca- riti del governo di Genova e della
NOL NOL 75
disio, contro il qual^ scrisse Bene- insigne letterato e professore di teo-
detto XI 1 per le sevizie die usava logia e njetafisica ; nel 16 16 An-
ai henedetlini del dello monastero gelo Mascardi Sarzana nobile ;
di
di s. Eugenio; nel i346 fr. Ama- nel 1647 Stefano
Martini nobile
deo de' minori; nel i366 Giovan- d' Alassio referendario, governò con
ni Fiesco genovese; nel i38i Lu- lode ; 1687 Giangiacomo Por-
nel
ca; nel i383 Marco, non però con- rata Genova
di arcidiacono di ,
elli (Fedi): altra opera contro que- così Eva prima madre de' viventi
sto vescovo, la citai nel voi. XLI, con Caino ed Abele; le figlie di
pag. 1 1 7. Di errore in errore Lot a Moab ed Ammon; Lia a
precipitando, fece causa coi vescovi Ruben, Simeone e Levi ed anco- ;
com'era il no-
le loro diran»azioni, ni usavano pronomi, nomi e co-
me Julius de* Giuli che credevano gnomi, osserva che forse ne'prelati
discendere da Jnlo figlio d'Enea. cominciò l' uso di usare la prima
Venivano in appresso il pronome, lettera del nome per la stravagan-
praenomen, col quale distingucvausi za de' loro nomi, e siccome i pre-
le persone di una stessa famiglia; lati devono fare molte sottoscrizio-
il soprannome, Cognomen, ch'era ni, per brevità cominciarono a far-
per alcuni un titolo onorifico o un le colla iniziale del proprio nome,
vocabolo indicativo de'vizi o delle tanto più che vi aggiunsero il ti-
buone qualità di coloro che lo por- tolo dell' udìcio o della dignità di
tavanoj Vedi Cognome; finalmen- cui erano insigniti. Del cambiamen-
te il quarto nome che alcuni assu- to del Nome de'Papi, parliamo a
mevano,, chiamavasi agnomen, ed quell'articolo: anticamente anche ì
ci danno il nome a' fanciulli otto superstizioni de' gentili quanto alla
NOM NOM 79
no; anzi molti giorni prima di progresso di tempo fu statuito co-
battezzarsi, si prendeva da ciascuno me cosa ordinaria, avuto talvolta
il nome
per iscriverlo nella Matrico- riguardo ni desiderii dei genitori.
la [Vedi) della chiesa, il che facevasi Il nome battesimale s'impone dun-
nel giorno del grande scrutinio. que, per porre chi riceve il sagra
Al tempo di s. Siricio, Papa del mento sotto la protezione speciale
385, ciò facevasi quaranta giorni di chi gli si dà il nome, dal che
e più avanti il battesimo, avendo deriva che i cattolici devono pren-
egli prescritto che non si dasse il dere questo nome dal catalogo dei
1 battesimo a quelli che non dasse> santi della nuova legge. I prote-
^ ro il nome quaranta giorni prima. stanti affettano di dare a' loro fi-
Non mancano però esempi che fu gli il nome de'patriarchi dell' anti-
cambiato il nome a'fanciuUi e a- co Testamento; e ciò indusse mol-
dulti nel battesimo: Carlo Magno ti vescovi a vietare ai loro parro-
fece battezzare il figlio a Papa A.- chi di ammettere simili sorta di no-
driano I, il quale gli mutò il no- mi ne'loro battesimi. Non si de-
me il Carlomanno iu quello di Pi- vono parimenti ammettere nomi pro-
pino. L'uso di porre i nomi nel bat- fani, favolosi, poetici, ridicoli, empi,
tesimo ai figli subito nati, incominciò vergognosi, indecenti, ne quelli che
propriamente nel secolo XIl circa, la Scrittura attribuisce a Dio, né
cioè dopo che si obbligarono i quelli degl'idoli e delle false divini-
genitori a non differire di troppo tà de'pagani. Vedasi Domenico Pas-
il necessario benefizio del battesi- sini : De
veterum quorumdani cìiri'
mo ai figli. Costumandosi prima stianorum proprits, selectìsque nO'
imporre i nomi dai genitori in minibus disscrlatio, Veneliis 1772.
quelli degli ascendenti più accredi- Muratori nella Dissert. 4' tratta
tati o anche di quegli stranieri cui de'nomi e soprannomi degli anti-
erano affezionati, spesso nomi pro- chi, di quelli de* longobardi aspri
fani erano imposti. Solo alia fine di suono, di quelli obbrobriosi; co-
del secolo XII e principio del XIH me di un solo nome senza cogno-
si cominciò comunemente a dare me si servivano ne' tempi antichi,
il nome de' santi ai fanciulli nel per cui nacque gran confusione nel-
battesimo, e ne'primi tempi, ag- le persone d'allora; come veniva
giunto al nome della famiglia, del aggiunto il nome della patria o
luogo della nascita, o del suo paese : del padre per distinguere le perso-
così in Italia, Francia e Germania, ne, ed in qual maniera si distin-
ove in avanti un solo nome por- guessero allora le persone del me-
tavasi. Tuttavolta in alcune chiese desimo nome. Molle erudizieni an-
occidentali (poiché nell'oriente già che bibliografiche sui nomi d'ogni
nel IV secolo portavansi i nomi specie, le produsse il Cancellieri,
degli apostoli e de'martiri), è più nella Dissert. sulle ss. Sìniplicia ed
antico il pio costume di dare ai Orsa. 11 p. Lupij Dissert. t. I, p.
fanciulli nel battesimo i nomi dei i57 e iSijdiscorre de'nomi de'pri-
santi, onde invocarne la protezio- mitivi cristiani che non si mutava-
ne. Anticamente di rado padrini i no nel battesimo, né erano diversi
e le madrine imponevano il nome da quelli de'genlili. A. Dittici di-
ai figliocci o fi^lioccie, ciò che in cemmo quali vi si registravano, ciò
I
fio NOM NOM
che pure notammo ngll annloj^hl e fri. del Sarnelli. Vedi Nome ni?t
chi parla de'nomi dati nel battesi- suo prezioso Sangue, e dando la
parziali articoli. A quelli delle Caivì- sù e Maria, col Nos cuni prole pia
PANE, CiTTA^ ed altre cose, si par- henedicat Virgo Maria. Vedasi, Wer-
la de' loro nomi. A Donna, dissi dei nero Rolen winck in Fasciculo tempor.
nomi diminutivi. Altre notizie sui ad an. 1 264, inter Script, rer. Gernt.
nomi si possono vedere nelle Lett, t. II, p. 558. Gregorio X nel con-
j
NOM NOM 8t
cìlio generale di Lione II oifìlnò suoi nemici presero sigle per
le
santo con l'ardente suo zelo intraprese del primo aprile, ordinò sotto gra-
delle missioni sotto il patrocinio del vi pene di chinar il, capo al ss.
ss. Nome, esortando i fedeli a pe- Nome di Gesù ; e Sisto V braman-
nitenza per ottener la pace alla do che frequentemente in
i fedeli
Chiesa^ e la tranquillità e la con- vita abbiano nel cuore e nella boc-
cordia ne' popoli. 11 santo fece di- ca il Nome di Gesù in un con
pingere su tabelle il ss. Nome in quello di Maria, per averlo poi
sigle con lettere d'oro: IHS nel anche in morte, colla bolla Reddi-
mezzo d' un sole con raggi, e lo turij degli 11 luglio 1587, conces-
mostrava in fine delle sue prediche se in perpetuo cento giorni d' in-
al popolo affinchè l'adorasse; quin- dulgenza per ogni volta che salu-
di con molte contraddizioni vi ag- tandosi r un con r altro si dirà in
giunse In croce con tre chiodi, I latino o italiano o in altro idioma;
VOL. XLVIII. 6
8a NO M NOM
Laudetur Jesu Chris tus ^ sia loda- iSai ed applicabili ai defunti, come
to Gesù Cristoj e si risponderà: In si legge nella Raccolta delle indul-
saeadnìy Ameny ovvei'o sempre sia genze. Vedi Christ. Remnilius, De
lodato. A chi poi invocherà di vota- Nomine Jesu, in tom. I , Thes^.
mente ss. iNomi di Gesù e di thcol. phil. P. M. Sagittali i , Je-
Maria concesse per ogni volta ven- su Nonien pronunciatuni genujle-
ticinque giorni d' indulgenza; ed ctionCf capitìsque denudatione hO'
avendo avuto in vita il divoto co- ttoranduni , Altenburgo 1677. ^*
stume di salutarsi e rispondere co- Ziegra , De Nomine suavissimo sa-
me sopra, o di spesso invocare i lulisque pienissimo^ quod est Je-
delti Nomi ss., concesse indulgenza siiyW^ittembergae 1697. M. Hoi-
plenaria in artìcido viortis^ invo- novius. De Nomine Jesii^ Regio-
cando allora i lodati ss. Nomi col monte 1702. B. Sanden, De ss. No-
cuore almeno contrito, non poten- me Jesu, Regiomonte 1702. Frid.
do colla bocca. Finalmente Sisto Spauheraium De inclinatìone corpo-,
tarsi nel modo accennato ed a spes- lett. 71, del ss. Nome di Gesù e
so invocare Nomi ss, di Gesù e
i suoi misteri. Quanto al suo uffizio
1728, Clini justus, confermò in per- Dalla collana pendeva un ovato con
petuo tutte le indulgenze di Sisto entro il Nome di Gesù in sigle, in
inni e orazione, indi estese nel capoluogo dell* isola del suo nome
3
NO IVI NOM 83
fielle Filippine soggette nlla Spagna, mez Marannon di Vallndolid. Per
che alcuni geografi pongono nel- sua morte, Gregorio XVI nel con-
J'Asia, altri nell' Oceania. L'isola cistoro de* rg gennaio 1846 vi tras-
Protasio Cavezas della diocesi di vita e molto più nella nostra mor-
Manila. 1757 Michele de Ezpeleta te. Per animare i fedeli a spesso
di Manila. 177.5 Matteo Gioacchi- invocare Nome di Maria [Fe-
il ss.
i
,
84 NOM NOM
locompongono; divozione fin dalla SII ; ma la loro inetta obbiezione
metà del secolo XII già conosciuta fu dileguata fra gli altri dal Bat-
in Italia, nelki Francia e in altri taglini, Annal eccL IV, an. 1684,
t.
regni, per la cui recita Innocenzo e dal Baillet, Fite desantiy agli 8
XI concesse alcune indulgenze, che settembre, ove tratta di questa fe-
altri Papi confermarono , fra' quali sta. Quanto al rito dell'uffizio e mes-
Pio VII nel 18 15, riportate nella sa, vedasi Diclich, Diz. sacro-llturg.
Raccolta delle indulgenze. Questo NOMEDEI PAPI. L'eletto Pon-
venerabile Nome è in tanta rive- tefice[Fedi) viene interpellato dal
renza presso i polacchi, che Casi- cardinal decano se accetta la subli-
miro I re di Polonia, nel prendere me dignità del pontificato, e dato-
in moglie Maria figlia del grandu- ne il consenso, il cardinale gli do-
ca di Russia, le fece cambiare il manda qual nome voglia prendersi,
nome, e dicesi che d'allora in poi col quale subito si annunzia al po-
non sMmpose più a veruna bam- polo dal cardinal primo diacono.
bina, come afferma Raynaud, Diptyc. Nel rendere quindi i cardinali la
Marian. t. Vili, pun. 2, n. 22. Quan- prima adorazione al novello supre-
to alla festa del ss. Nome di Maria, mo Gerarca (Fedi), il cardinal ca-
Giulio II nel i5r3 la concesse alla merlengo gli pone in dito V Anello
città e diocesi di Cuenca nella Spa- Pescatorio (Fedi), che il Pontefice
gna ove si propagò. La tolse s. Pio consegna al prefetto de' maestri di
V, ma Sisto V ad istanza del car- cerimonie per farvi incidere il no-
dinal Pietro Deza la ripristinò. Que- me assunto, e poi n' è custode il
porta il Piazza neir Enierologio di VI ; de' parenti. Pio III, Leone XI,
Romay t.I, p. 23, ed un gran nu- Innocenzo XIII.
mero il Tamagna, Origini de' car- Ne' tempi antichi non era sem-
dinali, par. II, cap. 2, del Romano pre libero al nuovo Papa, come Io
Pontefice. La parola Domniis nei è al presente, il prendere da sé il
primi secoli della Chiesa sembra es- nome. Nel cerimoniale del cardinal
sere stata consacrala a denotare il Cencio Savelli del secolo XII, si leg-
Pontefice romano, che nelle anti- ge che il cardinal primo diacono
chissime Litanie, nominate dal Se- all'eletto Pontefice imponeva il no-
rario,che in questo non sono state me, poiché allora non lo sceglieva
cambiate , seguitiamo a chiamare il Papa, ma ghelo imponevano i
Donimun Jpostolicuni, il Signore a- sacri elettori. L'abbiamo più ma-
postolico. Fu detto il Papa in di- nifesto da Leone Ostiense, Chron,
versi monumenti e dai concilii, Do- Cassia, lib. Ili, cap. 21, presso il
miiiiis o Domnus ^postolicus, e noi Muratori, Script, rer. Ital. 1. 1, p.
in italiano diciamo Nostro Signore. 43 I, il quale ci assicura, che aven-
V. DOM, DoMINUSj JUBE DOMNE BE- do i nel 1061 eletto 'n\
cardinali
NEDicEBE, e Apostolico. Alle bio- Pontefice Anselmo arcivescovo di
grafie de* Papi riportiamo le ragio- Lucca, essi medesimi eum Alexan-
ni dei nomi da loro assunti nell'ac- drum II vocari decernunt, come ap-
cettare la somma dignità papale. punto fecero nel oSy con Federico i
h
se NO M NOM
minato nel 1088 il nome di Ur- pientiani Ecclesiani regat, Aposlo-
bano II: vedasi Della Noce nelle licani sedem conservet, si;>eob aliani
note in Chron. lib. Il, cap. 8 in Leo- quanicunique causani ad hujusmodi
ne IX, lib. Ili, cap. 66 in Vitto- jormulani usurpandani inducentem.
re III, e lib. IV, cap. 1 in Urbano V. Sede vacante. Della formola
II. Il Platina parlando nella vita di Regnante Christo, flicemmo parola
Pasquale II di sua elezione nel 1
099 ,
nel voi. XXXVI, p. 53 del Dizio-
sanclus Petrus Raiiierhun vìruni opti- nario. Il Muratori, negli Annali d'I-
munì elegìe, cui poslea primi seri- talia, osserva che nel secolo XII
narii et scribae regionarii Pasclialis solevano i Papi ricercare nomi dei i
stoli, era chiamato Simone prima verte Novaes, che l'opinione che
il
primo Pontefice si meritò il nome citato Piazza, con l'autorità del Ma-
di Magno o Grande. Pelagio II del gri, asserisce che il mutarsi i Papi il
578 dichiarò solo proprio del ro- nome che sono creati, incomin-
tosto
mano Pontefice il titolo di Univer- ciò da Giovanni Xll del g^G, che
sale. Anche Gregorio I del 5go
s. prima chiamavasi Ottaviano Tiran-
fu gloriosamente denominato Ma* no ,
per togliere il cognome d'in-
gno; egli assunse la formola Servo fausto prognostico. Il Novaes, Dis"
de' servi di Dio, della quale in più sert, t. I, p. 23 j, seguendo il pa-
luoghi si parlò, e fu adottata dai rere del Baronio, Annal. an. 844i
successori, benché sul fine del se- num. I , an. gSG, num. 4, dice che
colo X
volevano pure usarne alcuni Giovanni Xll chiamato prima Ot-
vescovi. Per le sue grandi virtù fu taviano, fatto Pontefice prese il
caso ". Parlando il Novaes dell'ele- nali chiamarono Gregorio VII l'elet-
zione di Gregorio P^ del 996, detto to, che poi vietò ai vescovi l'inti-
Gregorio il Minore^ dice che da Gio- tolarsi Papa. Clemente fu eletto V
vanni XII Pontefici cominciarono
i nel i3o5 assente dal conclave^ e
a cambiar il nome che aveano pri- chiamavasi Bertrando; però ne'Co/^^
ma del papato, particolarmente i davi de Pontefici romani p. 8, di-.
,
NOM NOM 89
cesi che non \olle cambiarsi il no* voleva ritenere il nome di Giulio,,
me battesimale, onde fu da una fi- ma ne depose il pensiero quando
nestra pubblicato al popolo dal car- gli supposto che poco avrebbe
fu
dinal Giacomo Colonna ad alta vo- vissuto^ poiché Adriano VI avea
ce: Papani hahemus Clementem epi- regnato venti mesi. Giulio ///nel
scopimi Burdegalensem, nometi ejus i55o successe a Paolo IH che lo
est Clemens V. Forse avrà a vii li aveva creato cardinale ed amava,
j nomi di Clemente e Bertrando. prese il nome di Giulio II, princi-
Tanto egli che il successore Gio- pio della fortuna di sua famiglia,
K'anni XXII batterono moneta col per averlo fatto arcivescovo di Man-
titolo di Conte del Vetiaissia. Lo- fredonia, ed elevato lo zio al cardi-
dovico il Bavaro contro quest'ulti- nalato. Nel i555 ebbe in succes-
mo Pontefice nel i328 fece anti- sore Marcello II, che per venera-
papa Pietro da Corbara, e gì' im- zione a s. Marcello I protettore di
pose il nome di Nicolò V: anche sua famiglia, come per dimostrare
l'antipapa Benedetto XIII ebbe no- che nulla voleva cambiare nel pon-
me Pietro, come il VI Antipapa tificato, ritenne il nome battesima-
del 686. le, mori dopo 22 giorni. Opina-
e
Calisto III del i455 essendo va s. Pio V
ritenere il suo nome
cardinale, con tal nome sottoscris- religioso di Michele, ma s. Carlo
se il voto di guerra ai turchi : gli cardinal Borromeo lo persuase al-
successe Pio II, già Enea Silvio Pic- trimenti, pregò a prendere
e lo
colomini, che soleva dire. « Quan- quello del proprio zio Pio JV il :
lio II dei i5o3 abbia preso questo famigliari già perseguitati. Gregorio
nome o per similitudine di quello di XIII in memoria di s. Gregorio
Giuliano che avea prima, o per I, sì perchè suo protettore sino dal-
non cedere in celebrità a Giulio la fanciullezza, che per essere stato
Cesare. Nel i52 2 a'9 gennaio elet- crealo cardinale nel dì della sua
to il cardinal Adriano Florenzi men- festa da Pio IV, ne prese il nome
tre trovavasi nella Spagna, contro nel 1572, ed il francese Dorato ne
la consuetudine costante di cinque formò questo anagramma che il Bian-
secoli,non cambiò nome, onde fu chi illustrò con distico riportato dal
chiamato Adriano VI, con dispia- Novaes: Dei
Gregis Securi Tutor
cere di molti cardinali per la no- Sum. Gregorio XIV, come
Poscia
vità, che r aveano appresa dalle tanti altri, per onorare chi l'avea
lettele credenziali di Guglielmo En- esaltato alia porpora, cioè Gregorio
chem'oer agente del cardinal Flo- XIII, ne prese il nome nel iSgo, egli
renzi in Roma, che poi gli conferì fu composto questo anagramma Mu- :
tefici furono imposti alle città da pa per aspettare che accennasse lo-
loro fabbricate, o in loro onore ro i nomi di quei che si doveano
erette o denominate, come Alessan- invitare alla mensa. Quei che ave-
dria della Paglia, Pienza, Gregorio- vano luogo alla tavola del Ponte-
poli, Città Leonina, Urbania, ec. AU fice erano invitati dallo stesso no-
treltanto si dica di pubbliche stra* menclatore, e quei che dovevano
de, edifizi, porte, ponti, acquedotti, intervenire alla mensa del Ficedo-
canali, porti, chiese, basiliche, cap- mino [Fedi) erano invitati dal suo
pellcj palazzi, musei, istituzioni scien- notaio scritti ch'erano i nomi, di-
;
NOM NOM 91
dlt de equo, et ex lalere viae ex- 11 gennaio 817, in cui confermò
pectat usqiieduni ah eo possìt aii- i beni del monastero di Farfa, co-
diri, et petita benediclione discuti' si un'altra dello stesso argomento
tur a nomenclatore vel sacce Ilario del seguente Papa. Eletto s. Pa-
causa ej'uSf et ipsi indicant Ponti- squale I l'inviò legato al detto im-
fici finiunt. Il nomenclatore intro- peratore con lettera di partecipa-
duceva ancora nel concilio quei zione di sua esaltazione, e l'incari-
che i pachi volevano ascoltare, e di cò di rinnovare la confederazione
ciò si ha r esempia xlel sinodo ro- e amicizia tra la santa Sede e l'irn-
mano del 745. Alcuna volta il no- pero ; l'ottenne col celebre diploma
menclatore è detto ancora Admi- di conferma ai pontificii dominii,
niculalor, e vuole il Panvinio che riportato dal Cenni.
sia cosi appellato ab ad/ìiiniculan- Leone nell'S^S con Teodoro pri-
do , cioè ab adiuvando Sembra . micero suo genero, dai loro emoli
ch'egli lo creda diverso dal nomen- furono accecati ed uccisi.
clatore, e lo somiglia a quello che Teofilatto fu legato di Eugenio
oggi avvocato de* poveri, di
dicesi II neir826 alla dieta d'Hildesheim.
cui parlammo a Avvocati conci- Benedetto neir843 si trovò pre-
storiali,Camera apostolica, Difen- sente alla donazione beni che
di
sori, Governatore di Roma, Man- Stefania fece al monastero di s.
tellone, ec. Il Galletti, Del Frinii- Paolo.
cero p. 162, trattando del Nomen- Gregorio dell' 87 5 era figlio di
clatore crede in vece questi una Teofilatto pur nomenclatore, fu sco-
cosa stessa àeW Adminiculator, si municato da Giovanni Vili come
perchè rarissime volte s' incontra fazionario di Formoso e reo di gra-
che sia chiamato Amminiculatore, vissimi delitti^ d* invadere lo stesso
e sì perchè se fossero stati due uf- papato, d'intelligenze coi saraceni,
fizi distinti, allora i primi uffiziali e di avere rubato i tesori della
palatini della chiesa romana non Chiesa.
sarebbero piti sette ma otto. Le Greg-ono deir885i apocrisario del-
notizie dei soggettiche ne occupa- la santa Sede, spedi una bolla di
rono il posto, si leggono nel Gal- Adriano III, di conferma al mona
letti, che noi solo accenneremo, stero di s. Sisto di Piacenza de'be-
dalle quali si rileverà quali impor- ni e privilegi.
tanti incumbenze disimpegnarono. Stefano nell' 897 spedi la bolla
Sisinnio accompagnò a Costan- di Romano Papa, con cui confer-
tinopoli il Papa Costantino che , mò i privilegi e beni della chiesa
s'imbarcò a'5 ottobre 710. di Rossilione.
Gregorio intervenne al concilio Stefano del 963 adminiculatore
romano del 74?, ed era pui^ no- intervenne al conciliabolo di Roma
laro regionario. contro Giovanni XII.
Teodoro fu nell'SiS legalo di Leone del 1099 nomenclatore
s. Leone III a Bernardo re d'Ita- e giudice del sacro palazzo.
lia, figlio dell'imperatore Lodovico Crescenzo fu al concilio romano
1, che recavasi in R.oma per difen- del io33, e nel io35 s'interpose
dere il Papa da nuova congiura. la sua ordinaria autorità, perchè
Spedi una bolla di Steflmo IV del Coufigliuolo da lui costituito cn-f
,
92 NOM NOM
ratore d'un fanciullo venisse a con- che affine di conseguire gli uffici e i
vocaboli eccl. , dice che questo di terra della Comarca di Roma, nel
Nomenclatore o Nonicncalalor^ deri - disfretto di Tivoli, governo di Pa-
va da voce greco- latina, che signi- lombara, diocesi di Sabina e già una
fica chiamare o intimare, dal no- delle sue principali città, ora esisten-
uiiuare a voce alta gì' invitati alla te sopra
il ripiano d'un colle. Men-
mensa che risiedeva nel
pontificia; tana o Lamentana è succeduta a
palazzo apostolico, e corrispondere JVomentum, sovente celebrata dagli
il suo ofiicio a quello (XeW Uditore antichi scrittori, da' quali apparisce
della camera [Vedi), poiché rico- che fu colonia albana, o sia de* pri-
nosceva le cause di coloro che ri- schi latini, fondata nel territorio
<orrevano al Papa per ottenere giu- Sabino conquistato da Latino Sil-
stizia, ed a tal fine cavalcava vici- vio terzo re d'Albalonga. Nomento
no al Papa per ricevere i Memo- fu involta nella guerra di Tarqui-
riali (Vedi), i quali poi erano ben nio Prisco contro le colonie alba-
considerati da esso in compagnia ne ; ma siccome si arrese suppliche-
del saccellario o tesoriere, per in- vole, fu trattata con clemenza. I
formare il Pontefice del contenuto. nomentani presero parte alla famosa
Il nomenclatore presso gli antichi lega per ripristinare in Roma il go-
romani era ministro del censore verno monarchico e Tarqui nio il
consistendo il suo offizio nel nomi- Superbo. Sconfitta dal valore roma-
nare e chiamare le persone parti- no, nomentani restarono fedeli ai
i
colari per proprio nome, e ciò per romani sino all'ultimo general mo-
comando del censore, siccome co- vimento del Lazio, e furono am-
noscitore particolare di qualunque messi alla cittadinanza di Roma ed
condizione. Del suo ministero si ser- ai suoi sagrifizi come fossero un me-
vivano i senatori ne* comizi, man- desimo popolo. Quindi Nomento sin
dandosi a partito per l'elezione dei dall'anno 4' 7 di Roma fu munici-
maestrali delie cariche e delle di- pio, ma la vicinanza alla metropoli
gnità civili, i cittadini particolari. contribuì insensibilmente al suo spo-
Ciascuno per ordine era nominato polamento e decadenza, restando me-
dal nomenclatore prima che si fa- morie della bontà de* suoi fruiti ed
cesse lo scrutinio e la votazione eccellenti vini. L'essere attraversata
dei senatori.nomenclatore si Del dalla via IS'omentana, ed il riflusso
servivano pure i candidati o novi- continuo del popolo che dalla ca-
zi, e quei che aspiravano ai mae- pitale spandevasi nelle terre d' in-
strali ed alle dignità , ricercando torno, onde v'ebbero fondi e ville
NOM NOM 93
guenti suoi vescovi, Italia sacra t. nò; indi Nomento con altre chiese
X, p. 46. Orso del 4 ^ 5 ricorse al
1 formarono il vescovato suburbicario
Papa Innocenzo I contro il ve-
s. di Sabina [Fedi). Di alcuni vesco-
scovo Fiorenzo che ne usurpava i vi e notizie di Nomento, ne tratta
confini della jjropria giurisdizione. il Galletti nella sua Capena. Se-
Servus-Dei intervenne nel 4^^ al condo il Marini, Memorie di s. Bar-
sinodo romano. Cipriano sedè tra i bara p. 96 e seg., Nomento surse non
padri del concilio del 4^7- Sereno molto distante da Scandriglia, e Tu
fu a quelli del 49^ ^ 499* I^oma- chiamato anche Num anzia, e con tnl
no sottoscrisse concilii tenuti da i frase nel concilio del loSg di Ni-
Papa s. Simmaco nel 5oi, 5o2, colò 11, si sottoscrisse Hugo episco-
5o3 e 5o4- Risiedendo il vescovo pus NuTìiantinus , che crede propria-
nella via Nomentana presso il ci- mente l'ultimo vescovo di Nomento.
miterio di s. Restituta, di cui par- Però lo Sperandio, che nella Sabi-
lammo Roma, in un a
a CiMiTEEi DI na sagra p. 43 tratta di Nomento,
quelli Primo e Feliciano no-
de* ss. a p. 4? cagiona di Numanzia, quale
bili nomentanì con basilica, e di s. città o foro di Sabina, diverso da
Alessandro I Papa, oltre l'altro di Nomento e vicino a Scandriglia, a
s. Nicomede pure della via Nomen- fronte dell'autorità del Marini da
tana, di cui si disse a Catacombe, lui con lode rammentato. Delle ce-
e con magnifica chiesa , ne' quali lebri memorie della via Nomenta-
moltissimi martiri vi fi.irono depo- na, di quelle ecclesiastiche e civili
sti, verso questo tempo pare che di Nomento tratta eruditamente il
mento, per cui divenne cattedrale la i59 e seg., 602 e seg., non che del
chiesa di s. Nicolò. Indi il vescovo ponte che sul Teverone distrutto da
Felice fu al concilio del 53 1, adu- Totila nella guerra gotica, riedifjc(>
i
94 NOM NON
essendo divenuto palrimonìo della fortissimo terremoto. Due anni do-
Chiesa l'omana, l'invase Luilpraiido po venne in parte spianata d'ordi-
re de' longobardi, il quale lo resti- ne d'Innocenzo Vili, come troppo
tuì nel 74' a Papa s. Zaccaria. partigiana degli Orsini. Gregorio
Nana il Piazza che recandosi nel- XI 11 dichiarò marchesato Mentana,
1*800 Carlo Magno in Roma, tenne e ne fu primo marchese Latino Or-
)a via di Sabina, onde s. Leone III sini.Nel 1594 la terra con tulle le
andò ad incontrarlo col senato ro- sue dipendenze fu venduta per scu-
mano, col clero e con tutte le cor- di 25o,ooo da Fabio e Virginio
porazioni di Roma fino a Nornen- Orsini a Michele Peretli principe di
to,dove pranzò insieme col princi- Venafro, indi pochi anni dopo pas-
pe e col quale entrò in Roma, di sò in potere dei Borghese (VediJ^
che facemmo parola a Ingressi e che ne sono i signori attuali. Con-
s. Leone III. Nel secolo seguente in tigua al palazzo baronale è la nuo-
Nomento ebbe famoso e i natali il va chiesa di s. Maria della Pietà,
potente Crescenzio Numentano o Nu- la cui immagine il capìtolo vatica-
manziano, che per qualche tempo no ornò d'oro, e poste-
di corona
regolò i destini di Roma col nome riormente vi il corpo
fu trasferito
di console e duca, impadronendosi di s. Felice I Papa. Dessa rimpiaz-
di CastelAngelo (Fedi) e facen-
s. za l'ospedale fondato nel i55o da
do eleggere V Antipapa Giovanni Camillo Orsini, e vi è pure un con-
XVII (Fedi)j Ottone III che lo fe- vento di francescani riformati con
ce morire fu poi avvelenato dalla chiesa di s. Maria degli Angeli. Per
moglie, al modo detto nel voi. XXIX, tutta la terra veggonsi sparsi fram-
p. i32 e i33 del Dizionario. Nel menti di marmo, residui dell'antica
IO 59 nomentani coi tusculani e
i Nomento e de' sepolcri eh' erano
prenestini ribellandosi a Nicolò II, lungo la via Nomenlana : di quelli
questi chiamò a reprimerli il nor- di maggior importanza e di alcune
manno Roberto Guiscardo, che per iscrizioni parla il Nibby.
le sue vittorie prese il nome di NOMESIA (s.). F. NoMAsiA.
NonienlanOj come meglio descrissi NONA, Aenona. Città vescovile
nel voi. XXVIT, p. 195 del Dizio- della Dalmazia, circolo a 4 leghe
nario. Rovinata cosi la città , si da Zara, in una piccola isola con-
estinse la sede episcopale, e ridotta giunta al continente da due ponti.
allo stalo di castello passò in pote- Decaduta da quel posto onorevole
re de' monaci di s. Paolo, ai quaU che possedeva fra le antiche citlà
fu confermala con bolle d'Innocen- Liburniche, più non si vedono che
zo III, d'Onorio III e di Gregorio ammassi di rovine, un centinaio
IX; che se sotto il primo divenne circa di case sparse qua e là, una
feudo de' Capocci , deve intendersi cattedrale e qualche altra chiesa.
dipendenti dal nominato monnstero. Il porto che riceveva de' grossi na-
Nel declinar del secolo XIII Nicolò vigli, ora non è piìi che una palude
Orso Orsini suo nipote, la qual fa- voni'Croati questa città era opulen-
mìglia continuò a signoreggiarla nei ta e magnifica, facendo di ciò te-
seguenti tre secoli, edificandovi un stimonianza, oltre la menzione di
castello, e nel 14^4 soggiacque a Plinio, le statue colossali e gli al-
^
jNON NON 95
tri pregiali perai di antichi edifizi Cbartres, o secondo altri in Pari-
scavati nel suo recinto. La chiesa gi, denominato perciò il parigino,
di Nona fu fondata da s. Anselmo, da s. Celestino V nel settembre
uno de' 72 discepoli di Gesù Cri- 1294 fu creato cardinale prete del
sto, che fu suo primo vescovo, on- titolo di s. Lorenzo in Dama so.
de sotto la sua invocazione è la Dopo essere intervenuto all'elezione
cattedrale. Dopo di lui furono ve- di Bonifacio Vili, e fatto il suo
scovi Teodosio dell'Svg, Alfredo del- testamento in Anagni, morì in Ro-
rSgo, e quegli altri registrati sino ma nel I
^99.
ad Antonio Tripcovic della diocesi NONANTÒLA, abbazia. V.^lo^
di Cattar© del 1754, da Daniele DENA.
Parlato, ///yr/cf sacri t. IV, p. 10^ NONNATO Raimondo (s.), Car-^
e seg., in episcopi Nonenses. Indi dinaie. Raimondo Nonnato da Por-
nel 1771 fu fatto vescovo Gio. Bat- tello nella diocesi di Urgel nella
tista Jurileo da
di Trati traslato Spagna, dove nacque nel 1204 da
Arbe, e nel 1789 Giuseppe Grego- nobili genitori di poche fortune,
rip Scolti della diocesi di Traìi, che ma denominato Nomiato per esse-
viveva ne* primi anni del corrente re stato estratto dal ventre delia
secolo, ma fu l'ultimo, benché nelle madre già morta, a mezzo dell' o-
annuali Notizie di Roma si legga perazione cesarea, così chiamata
registrata questa antica sede vesco- perchè salvò la vita a Scipione
vile fino al i83o. Essa fu sufTra- l'africano Cesare
soprannominato
ganea di Spalatro, e diversa da ed a Giulio Cesare, come afferma-
Aemonia o Città Nova. Fu la sola no diversi scrittori. Il padre per
sede vescovile di Croazia (Vcdi)^ trarlo dall'applicazione agli studi e
finche col suo smembramento si e- dalla risoluzione cK abbracciare la
ressero le sedi di Belgrado e Tinia, vita ecclesiastica, lo mandò in vil-
virsene pel governo delia Chiesa, ar- no pel Monza nel i656. La ri-
rivalo a Gardena, città distante sei stampò il mercedario p. Sebastia-
miglia da Barcellona, fu assalilo da no della concessione nell* anno
febbre violenta, morendo a'3 ago- 1 16 65, come avea fatto un suo
sto, maturo già pel paradiso, nel correligioso nel i663. Vogliono al-
1240, nella vigorosa età di 87 anni. cuni che il culto a questo santo
Prima della morte è fama che ri- pel primo glielo concedesse lo stesso
cevesse per le mani degli angeli il Gregorio IX, altri che fosse cano-
ss. Viatico. Non ebbe campo di de- nizzato dall'antipapa Benedetto XHI,
corare più a lungo la dignità car- e che la sua canonizzazione fosse
dinalizia collo splendore di sue vir- approvata dal concilio di Costan-
tù e strepitosi miracoli: alcuni dei za ^ e non mai riprovata dai le-
più insigni furono riportati dagli Urbano Vili
gittimi Pontefici, anzi
scrittori di sua vita e dai boUan- a'9 novembre dell'anno iGaS avea
disli. Gregorio IX al funesto avvi- concesso all'ordine della Mercede
so di sua morte proruppe in que- di poterne celebrare l'uffizio e mes-
ste parole : l' ordine di s. Maria sa, lo che a' 5 dello stesso mese
della Mercede in una sola ora ha avea permesso ai religiosi scalzi
perduto il padre e il protettore, dell* ordine. F. il Lambertini, De
la provincia Catalogna il figlio,
di canon, ss. lib. I, cap. 4i> § V.
la cattolica Chiesa un uomo santo. NORBA. F. Norma.
Il suo sacro corpo rimase sepolto NORBERTO (s.), arcivescovo di
onorevolmente nella chiesa di s. Magdeburgo, fondatore dell' ordine
Nicolò di Portello, dove dalla pietà diPremonstrato o Premostrato. Nac-
e religione de' fedeli con gran fre- que a Santen nel ducato di Cleves,
quenza e divozione è venerato; a- l'anno 1080, da Eriberto conte di
vendovi fatto fabbricare un con- Gennep, parente dell' imperatore, e
vento s. Pietio Nolasco nel i255. da Adwiga, la quale discendeva dalla
Alessandro VII fece iscrivere il suo casa di Lorena. Applicò allo studio e
nome nel martirologio romano nel s'iniziò negli ordini sacri ; ma in-
1657, nel giorno 3i agosto, in clinatissimo ai piaceri, si abbando-
cui celebrasi la sua festa. Quindi nò ad una vita tutt'atfatto monda-
Clemente IX nel 1669 estese a na benché fosse stato ordinato
,
cono e prete in uno stesso giorno. suoi esempli resero efficaci le fati-
Norberto rinunziò poi a tutti i che eh' egli intraprese per la ri-
suoi benefìzi, vendette i suoi beni, forma della diocesi ; ricuperò al-
NOR 3S0R 99
tio le rìgide nevi non lo rallrista- io3. I suoi glandiferi boschi ali-
spedale, monte di pietà, e semina- Boma per molli secoli, ebbe fama
rio con alunni. Vi risiede un go- ne'sommi poemi d'Omero e di Vir-
vernatore distrettuale, come capo- gilio, aver spedito guerrieri al-
di
luogo del distretto del suo nome, l'assedio di Troia, e nelle guerre
che comprende i governi di Cascia latine si nomina qual eroe il nur-
e di Visso. Dalla sua municipale sino UfentCj spedito a Turno re dei
amministrazione dipendono venti* rutuli per combattere Enea troia-
quattro casali sparsi ne' monti cir- no. Ne mancarono nursi ni nell'al-
costanti, oltre l'appodiato Castelluc- leanza sabina per vendicar i'onia
cio, e soggiace pure al suo gover- del rapimento delle donne ordina-
no la comune di Preci con altri to da Romolo, onde poi furono
quindici Casali. Appartenne già al- messi a parte de' romani privilegi,
la Sabina, che fu lungamente divi- e potè il suo municipio chiamarsi
sa nelle quattro prefetture di Nor- almo sino a'tempi di Leone X, che
cia, Rieti, Curi e Nomento. Sotto ne rese testimonianza nell'epistola
i Papi ancora appellossi prefettura, 33, lib^ 5, diretta al cardinal Bem-
governandosi da un prelato con ti- bo. La fecero eziandio chiara nel-
tolo di prefetto. Sisto V tolse dal- l'epoca delle romane grandezze mol-
la sua prefettura Monte Monaco ti vi si noverano
suoi cittadini, e
e Monte Fortino per unirli al pre- Lucio Plozio due volte console lo-
sidato di Montalto. Ad istanza de- dalo da Cicerone, Quinto Sertorio
gli abitanti, Gregorio XVI nel i83i emulo nelle Spagne della potenza
v'istituì il tribunale collegiale di di Roma, e Polla Vespasia madre
prmia istanza, coi relativi ammini- dell'imperatore Vespasiano.
strativi dicasteri; ma poi a deside- Elogio però ad ogni altro supe-
rio de'medesimi, nel iSSg, non pro- riore del valore de' nursi ni,
si ha
ducendo il tribunale que' vantaggi dal principe degli storici, quando par^
che si ebbero in vista nell'istituir- landò del celebre Scipione, afferma
lo, aboh tal tribunale civile e cri- che le truppe nursine decisero dei
minale e la sua giurisdizione, non suoi trionfi in Africa. Nella batta-
che la conservazione delle ipoteche, glia di Modena, combattendo sotto
con quelle altre disposizioni che si i vessilli d'Augusto, sette campioiii
leggono nella Raccolta delle leggi nursini rinfrancarono il vacillante
\ol. V, p. 3 16, e voi. XVn, p. romano esercito, e rimasti vittima
I
oo NOR NOR
del proprio coraggio, ottennero que- della medesima
il cardinal Ludovisi
beriate certantes accuhuere. Le fa- opere pie sono descritte dal Piazza,
miglie romane degli Orsini e dei vestendo i confrati sacco di tela ne-
Savelii ebbero pur da Norcia deri* ro con cappuccio, con mozzetta di
Tazioue, oltre i conti di Belvedere, saia nera, con le immagini a sini-
di Sasso, di Giove, di RofTiano, ed al« stra de'santi protettori. Essendo pre-
tri molti. Dopo l'infortunio de'Trin- sidente di questa chiesa il lodato
ci o Trincia signori di Foligno, i prelato o Alessi, nel 1841
Alesij
superstiti della nobilissima famiglia la fece restaurare ed abbellire con
della città di Norcia. Fu edificata ve. Norcia, oggi ultima città de'sa-
nel 1619 dall' arciconfraternita dei biui, decaduta ne' tempi di mezzo
ss. Benedetto e Scolastica , di cui dal suo splendore, avendo primeg-
trattano il Piazza nell' Eusevologio giato anche per la maestranza del
romano p. 4^6.» ^^ '^ Venuti in suo decurionalo, fu la città più ri-
Roma moderna p. 628, ma ora estin- marchevole, benché da' longobardi,
ta. Alcuni nursini eressero il na- dopo averla rovinata, fosse resa sog-
zionale sodalizio nella chiesa di s. getta al Castaldo di Ponte, che nei
Eustachio, approvato da Paolo V bassi tempi fu castello con am-
con 16 15. Fiorendo la
privilegi nel plissimo castaldato. Dagli antichi
confraternita, i cassinesi ed i cele- geografi fu Norcia computata nel-
stini l'aggregarono alla partecipa- la Sabina, benché poi fu attribuita
zione de^ loro beni spirituali, e per- all'Umbria, e dell'una e dell'altra
chè essi ne fondarono altre, la con- ne seguì le vicende. E ben vicina
fraternita ne ottenne i loro privile- a'monti della Sibilla, e ad altri
gi, indi si trasferì nel detto orato- più elevati, che dividono la Sabi-
rio e chiesa. Essendo protettore na dal Piceno, cioè i monti Fi-
NOR NOR IDI
vincia Nursiae. DaW Epistole di tal rei di lesa maestà per aver distrut-.
Pontefice si ha che già la santa Se- to la terra di Cerreto, essendo i
de vi possedeva un Patrimonio, che nursini ricorsi a Nicolò V per l'as-
I
io4 NOR NOR
pubblicò sopra diver-
scritti ch'egli leggesi l'epitaffio composto in versi,
si argomenti archeologici accrebbe- La vita di questo dotto cardinale
ro sempre più la sua fama, per Io fu scritta dal p. Girolamo Razze-
che dalla regina di Svezia Cristi- rio agostiniano che
la pubblicò col-
na gli fu diploma di
spedito il le sue opere teologiche in Padova
membro dell' accademia che aveva nel 1708; e dal celebre letterato
istituita nel suo palazzo, e che die* monsignor Francesco Bianchini, qua-
de origine a quella degli arcadi. le si legge nel t. I, p. 199 delle
IVel pontificato d' Innocenzo XII Vite degli arcadi illustri del Cre-
furono rinnovate le accuse contro scimbeni. Nel pontificato di Bene-
la memorata opera, per cui il Pa- detto XIV furono dall'inquisizione
pa commise ad alcuni teologi l'esa- di Spagna poste nel catalogo de'li-
me accurato di essa, ma ne risul- bri proibiti le sue opere, cioè la
tò il favorevole giudizio di non storia pelagiana, e la dissertazione
trovarvisi cosa che meritasse cen- sul V concilio ecumenico; ma il
sura, che anzi dovea somma
gli si giudizio di quel Papa giustificò ab-
lode. Il Pontefice chiamò allora in bastanza la dottrina del cardinale,
Roma ilNoris, gli offrì la palatina le cui opere furono completamente
carica di sacrista, da lui però ri- raccolte in Verona in cinque volu-
cusata, lo nominò consultore del s. mi in foglio nel 1729-41 dai fra-
oflìzio, e nel 1692 primo custode telli Ballerini, colla vita dell'auto-
della biblioteca Vaticana, e poi vo- re in latino. Nello stesso idioma la
lendolo preservare dai frequenti at- scrisse pure monsignor Angelo Fa-
tacchi de'suoi nemici, che per di- bioni, pubblicata nel 1780 nelle
fendersi facevano perdere un
gli Vite viror. VI, p. 8.
illust. ital. t.
tica città e sede vescovile, ora co- ultimitempi della repubblica ro»
mune soggetto al governo di Sez- mana, ma avendo i norbani segui-
ze, nella legazione apostolica e dio- to il partito di Mario, furono asse-
cesi di Velletri , con piti di 2000 diati da Emilio Lepido generale di
abitanti. Narra il Nicolai, Delle ter- Siila, e accortisi ohe per un tradi-
re Pontine p. 47, che i corani con- mento la città era presa irrepara-
finando con Norba, e vantando Er- bilmente, appiccato il fuoco alle ca-
gli successe l'odierna terra che ha Ricchi, Reggia de' volsci p. 8g. Dice
variato d'una sola lettera il primie- pure che fu chiamata Civita la Pen-
ro nome. Il Theuli, Teatro ist. p. na, ed essere ora piccolo castello
I
io6 NOR NOR
cinto di mura in forma di for- aggiunse un monastero di benedet-
tezfa. tini, poscia rovinato da Federico I.
stantino VI, grato ai Papa s. Zac I iSc) Alessandro IH, ed essendo in-
masse, o unione di vari predi e pos- tenitore del falso Pontefice. Nel 1216
sessioni, di Norma e Ninfa ch'erano il cardinal Ugolino, poi Gregorio IX,
di pubblica ragione, le quali poi i presso il suddetto monastero fondò
Papi dierono in feudo ad altri, ri- quello di s. Maria del Monte Mir-
manendo nella spirituale giurisdi- teto, pei benedettini di Firenze, cui
zione di Velletri. Ciò confermano, Federico lì donò l'abbazia della
l'altro Borgia nelle Meni, di Bene- Grangia di s. Maria di Castro: a
vento t. I, p. IO, che aggiunge aver quel monastero e chiesa era sog-
riportalo la concessione il pontificio getta l'abbazia di s. Erasmo di Co-
apociisario a Costantinopoli ; ed il ri. Nel I 3oo Ninfa fu data in feu-
Nicolai a p. 106, meglio assegnan- do da Bonifacio Vili alla sua fa-
do per epoca l'anno 743, e dicen- miglia Caelani si ha però dal Piaz-
:
vasioni de' longobardi. Dipoi Nor- che Ninfa nel iSSy apparteneva
ma fu onorata della sede vescovile, alla chiesa e ospedale di s. Matteo
eccellenti pascoli. Vi sono molte sa- promesso di farsi cristiano, ebbe pei*
line e miniere. Anticamente con- moglie Gisella figlia del re. Questo
tava sei vescovati sulfraganei di fulmine di guerra, ammaestrato da
Rouen, con 80 abbazie e 4^'^9 P^''" Francone, in detto anno ricevette
rocchie, con più di ^1 città e i5o il battesimo, gli fuimposto il no-
grossi borghi. Oggi questa provin- me di Roberto, ed in brevissimo
eia forma i dipartimenti della Stw- tempo fece istruire e battezzare i
na inferióre^ dell' Eure, del Calva- suoi conti, i suoi cavalieri e lutto
dos, della Manica, e della maggior l'esercito, mostrandosi pio e gene-
parte di quello dell' Orne. Abitata roso colle chiese: quindi Hervé ar-
anlicamente dai veliocassi^ dai ca- ci vescovo di Rouen, avendo doman-
leli^ dagli aulerci eburovici, dai le- dato istruzioni Giovannia in- X
xoviij dai bajocassij dagli abrincaiui torno alla maniera di condurre que-
e dagli lineili^ questa contrada fu sti nuovi cristiani, il Papa dopo
compresa nella seconda Lionese del- aver mostrato il suo giubilo per
la Gallia Romana. Clodoveo I la la una rispo-
loro conversione, die
rium ai suoi stati, e sotto i suoi sta piena di senno. Egli ebbe dei
discendenti fece parte dei regno di duchi successori che andiamo a re-
Neustria. normanni, cioè a dire
1 gistrare, i quali videro la loro po-
iiomini appunto
del Nord, perchè tenza progressivamente aumentarsi,
esciti dal Nord, selvaggi abitatori Nel 927 gli successe Guglielmo I,
della Danimarca, della Norvegia e indi nel 94^ Riccardo I, nel 99G
de' vici ni paesi, mostri d'empietà e Riccardo 11, nel 1027 R.iccardo llf,
alile vicine contrade. Ottone I li bili vantaggi sui saraceni e sui gre-
cacciò dall'Italia, ma ritenne la Pu- ci, celebrandone le conquiste Gu-
glia e la Calabria a titolo di con- glielmo Pugliese nel suo poema:
quista, e sebbene i greci cedettero De Normannis. Divennero quindi
alle loro ragioni, dipoi uniti ai sa- i normanni tanto potenti, che l'im-
raceni procurarono di spogliarne i peratore Corrado li stimò opporr
tedeschi. I normanni impadroniti- tuno ceder loro Ascoli, Canosa ed
si della Normandia, questa divenne altri luoghi della Puglia^ per viep-
una barriera contro que* normanni piìi impegnarli a difendere i confi-^
di , dalle usurpazioni de' greci. Nel tilmenle di prestargli per esse vas-
io38 tornato Corrado II in Italia sallaggio. Venuti a battaglia, i nor-
investì Rainolfo normanno del con- manni restarono vincitori nel io53,
tado d' Aversa, città edificata dai facendo prigione il Papa, essendo
normanni, e di più compose le con- di fresco venuti di Francia Rober-
tese insorte fra i vecchi e nuovi to Guiscardo e Ruggero, altri figli
i
112 jyoR NOR
fatto prigione Enrico Per le
VI. dominio prussiano. Nel lió5 vi fu
notizie attuali ecclesiastiche, Vedi celebrato un concilio per la rifor-
voi. XXXV, pag. i56 dei Dizio- ma dc^costmni degli ecclesiastici,
Ilario. invitandosi quelli di Halberstadt a
ritornare al grembo della Chiesa:
Concila di Norlliampton. per ordine del Papa vi fu pubbli-
to dal cardinal Giovanni Ugo le- ebbe dei conti sino alquanto dopo
gato: vi venne separata la chiesa la conquista. Nel 680 vi si celebrò
di da quella d'Inghilterra.
Scozia un concilio. Angl. t. I. Nel 11 36
Mansi, Sappi, t. II, p. 673. a' 29 marzo vi fu tenuto un altro
Il quinto nel 11 77 sulla disci- concilio, in cui si elesse 1' arcidia-
plina e sulla giurisdizione ecclesia- cono Roberto per occupare la se-
stica. Angl. t. I. de di Excester, vacante per la mor-
Il sesto nel I265, in cui il car- te di Guglieìmo Varelvast, e vi si
dinal Ottone Fiesco legato, scomu- nominarono inoltre due abbadesse.
nicò tutti vescovi e chierici che
i Diz. dei concila. Per le attuali
aveano aiutato o favorito Simone notizie ecclesiastiche, Vedi il voi.
di Monfort contro il re. Diz. dei XXX, p. i63 del Dizionario.
concila. NORVEGIA, Noriniannia. Con-
NORTHAUSEN o NORDHAU- trada d'Europa con titolo di re-
SEN, Northusìa. Città degli stati gno, formante ora la parte occi-
prussiani in Sassonia, capoluogo di dentale della monarchia svedese, o
circolo, sulla Zorge, cinta da mu- della penisola della Scandinava fra
ra fiancheggiate di torri. Vi sono 57° 38', e 71° io' di latitudine
molte chiese luterane, una cappel- nord, e fra 2" e 29" di longitudi-
la cattolica e diversi ospizi. Sog- ne est. I suoi limiti sono l'Oceano
giacque a sei incendi. Era sotto la Ghiacciale artico, l'Atlantico e il
fc
'ii4 NOR NOR
bunali in ciascuna diocesi, i cui giu- scario monaco di Gorbia,
(Fedi),
dizi possono essere appellati all'alta che l'annunziò pure agli svedesi e
corte, e delle corti di giustizia in- danesi, per cui il Papa Gregorio
feriori in ciascun baliaggio. Ancor IV lo fece legalo della santa Sede
quando i norvegi erano retti dalla e arcivescovo d'Amburgo, che di-
Danimarca, fino dal regno di Cri- strutta dai normanni, s. Nicolò I
stierno V, goderono d' un separato l'uni a quella di Brema (Fedi), che
codice di leggi compilato da Grief- commise al santo: dipoi il vescovo
felfeld, ne mai i suoi contadini sog- di Brema esercitò la giurisdizione
giacquero al giogo servile, come lo sui vescovi del nord, finche Upsa-
sono presso i danesi ed i russi. La la, Lunden , e Nidrosia o Dron-
Norvegia è divisa attualmente in theira non furono esaltate al gra-
cinque Hist o diocesi, cioè Agger- do arcivescovile. In seguito nor- i
ger verso il 910; per tal ragione pagani, lo deposero nel 1028, e vo-
molti principi spogliati dei propri lendo ricuperare il regno patì il
RoUone, uno di essi, sbarcato sulle Butler , Fite de' santi.' Noteremo
coste di Francia conquistò ed ot- che il re regnante di Norvegia e
tenne poscia il possesso della Nor- di Svezia nell' istituire l'ordine ca-
mandia [Fedi), abbracciando co'suoi valleresco di s. Olao (Fedi), dichia-
il cristianesimo. Indi i normanni rò ciò aver fatto in memoria di s.
s'impadronirono de' regni di Napoli Olao I, nato nel 9^3, morto nel
e di Sicilia, e diverse volte i re di 1009, p6''ct*^ introdusse il cristia-
Nel ii6r fiorì il re Aquino III, popolo norvegio più obbe- a non
nel 1162 Sigur III, nel 11 63 Ma- dire all'usurpatore e a minacciarlo
ii<5 NOR NOR
d'interdetto, come pure a minacciar d'Ingo II rigettarono
tal proposi/io-
di scomunica il vescovo di Berglien ne, e venuto ciò in cognizione d'In-
suo sufìfraganeo, se non recavasi in nocenzo III nulla volle intrapren-
Roma a giustificarsi. Il re di Dani- dere prima delle positive informa-
marca e quello di Svezia cognato di zioni dell'arcivescovo di Nidrosia.
Suero, furono invitati a difendere la Ad Ingo n nel 12 [7 successe
Chiesa ed i suoi pastori , e abbat- Aquino V
o Accone o Hakon VI,
tere l'empio principe, prendendo sotto del quale più volte fu spedito
Innocenzo III anco provvidenze sul- legato in Norvegia il cardinal Gu-
le cose ecclesiastiche di Danimarca glielmo, che ridusse all' obbedienza
e d'Islanda. Nel 1202 mori Suero, d'Innocenzo IV e della santa Sede,
raccomandando al suo figlio e suc- e solennemente coronò il re, aven-
cessore Aquino IV o Accone o dogli il Papa tolto con un breve il
re il nipote Ingo II, mentre un'al- Magno Vili che abdicò nel i35o
tra fazione affezionata all'antica di- e morì nel i374. Aquino VH o
nastia elesse il giovane Filippo, di- Hakon Vili salì al trono nel i35o
scendente dagli antichi re cattolici e morì nel i38o; gli successe sino
Magno IV ed Ingo I, corona che al 1 387 Olao V, ma l' ambiziosa
meritava anco per le sue qualità Margherita vedova del precedente,
personali. Le due parti dierono di e figlia di Valdemaro IV re di Da-
piglio alle armi e guastarono il nimarca, avendo ottenuto che dopo
paese, finche l'arcivescovo di Nidro- la sua morte il principe cui la sua
mento, ma Filippo tradito si volle termine le ostilità tra tre regni del i
I
NOR NOR 117
IX re di Danimarca e Svezia. Al chiese. Nel i658 cominciarono gU
tempo del grande scisma incomin- svedesi a rivolgere le loro mire sulla
ciato nel 1 378 e terminato nel 14*7» Norvegia per farne il conquisto, ma
la Norvegia segui contro il legitti- le truppe di Carlo X
piegarono sem-
mo Urbano VI e successori, l'an- pre sotto Fredericshall, ed il bravo
tipapa Clemente VII e gli altri Normann seppe nel 1660 liberar
pseudo pontefici. Noteremo che fra quella piazza e resistere a tre as-
gli stati che spontaneamente si fecero salti. Ben pili serie aggressioni ef-
I
ii8 NOR NOR
solsero di sostenere colla forza i loro tribuilo ai sassoni, con bel ponte dì
sacri diritti; ma convenne cedere un solo arco, il più grande e per-
alle armi riunite della Svezia e del- fetto del regno. Meritano menzione
l' Inghillerra ed il giorno 20 ot-
, il palazzo comunale, la cattedrale
tobre 18 14 il nuovo re rimise la bella e vasta, rimarchevole per la
sua corona fra le mani della dieta, facciata, sua nave e torre; la sala
che decise che la Norvegia sarebbe delle assemblee della contea, il tea-
governala dallo stesso re di Svezia, tro, il grande ospedale e la sala di
II, p. i3f degli Annali delle scien» credendosi da alcuni fondata dai
ze religiose^ seconda serie, si leggo- sassoni sulle rovine di F'entu Ice-
no comprovanti la tendenza
notizie norunij e da altri a poca distanza
del governo allo stabilimento della da essa. Al tempo degli anglosas-
tolleranza religiosa in Norvegia ed soni era la capitale degl'inglesi o-
in Svezia. Per la storia di Norve- rientali. Un tempo il mare del Nord
gia si possono leggere Giona, Ramo, ivi essendo, più alto, vi approdavano
Sturico, Torfeo, Bleskenio, Torloc- le navi. Incendiata da Svenone re
ci, Arngrimo, Liscandro, Gebhard, de' danesi , indi restaurata , fu ob-
Storia di JSorvegia. Munster, Storia bligata per fame alla resa da Gu-
della chiesa di Danimarca e di Nor- glielmo il Conquistatore. La .
ribel-
vegia. Si può consultare: Deliciae lione suscitatavi Kett sotto E-
da
sive amoenitates regnoruni Dani- doardo VI cagionò la rovina della
ntarcae, JVorveglae, Slesiae, Halsa- città, che potè riaversi nel regno
tiae , omniumque ad ea pertinen- d'Elisabetta, avendo in altre epoche
liwn regionunij Lugd. Bat. 17 16. sofferto per peste, carestia e incendi.
NORWICH, Norvicuni, Nordo- Guglielmo Erberto Losinga d'Ox-
vìcum. Città vescovile d' Inghilterra, Feca mp
ford, priore dell'abbazia di
capoluogo della contea di Norfolk, in Normandia, chiamato in Inghil-
residenza d'un vescovo ora anglicano terra da Guglielmo II, avendo in
suffraganeo di Cantorbery, a 35 le- pensiero di fondare un vescovato a
ghe da Londra, sul Wensom na- Norwich, col consenso del Papa e
vigabile e sopra una collina. Fu già del re fabbricò a sue spese la cat-
cinta da muraglia con 4o torri, è tedrale in onore della ss. Trinità ^
difesa da un castello fortificato, at- ed egU medesimo nel 1087 ne (u
5 ,
aggiunge^ forse poter denotare tan- i gle, in cifre, in lettere legate o con-
ti autori che studiano, seguitano e giunte, o composte, o inclinate, o
adducono in testimonio, ovvero il rovesciate, o poste al contrario, a
loro opinamento risultato de* loro tronche, o dimezzate: vi si adoperano
particolari studi e cognizioni. pure monogrammi o altre abbre-
NOTARO o NOTAIO, Scriba, viature, alcune note sono in carat-
Tahellìoy Notarius. Quegli che scri- tere corsivo, altre in maiuscolo. Ri-
ve e nota le cose e gli atti pub- monta questa scrittura alla più alta
hlici. Ne' secoli antichi officio e antichità , essendo stata adoperata
dignità della Chiesa romana , il dagli ebrei, dai greci e dai roma-
collegio de' quali era chiamato Scho- ni ; ai greci però
vanto di si dà il
colti con note tironiane, non sem- co come del povero e del pupillo,
pre però colle medesime si colpi sentinelle vigilanti dei pubblici alfari
nel segno, e nel secolo X essendo e testimoni irrefragabili del tempo.
state abbandonate, ne appena se Egli dice che furono appellali no-
trova vestigio nel secolo seguen- tari,perchè notano ne' registri fe-
te Ci studiarono Tritemio , Gru-
. delmente pubblici affari ; tabellio-
i
che abusarono in sì nobile ed im- sovrani de* secoli di mezzo con nuo-
portante ministero, in tutti i tempi vi titoli accrebbero i privilegi, gli
scrittori di decretali o di altro gè- mero di sette gli ebbero diverse cit-
nere di monumenti, intitolati anche tà. Gli atti de'concilii erano per lo
scrinari della santa romana chiesa, più stesi da loro, ed essi pure in
fàcilmente quando il notaio era in- note ridncevano le omelie de'vesco-
sieme addetto al sacro scrigno. Nel vi, ai quali spesso servivano come
secolo XI questi notai incomincia* segretari ; e s. Gregorio I allorché
rono a denominarsi qualche volta era impedito recitarle, le faceva leg-
lion regionari, ma notai del sacro gere da un notaio. Quando i ve-
palazzo. Gli scrinari per parecchi se- scovi e gliabbati cominciarono ad
coli furono soggetti al collegio dei aver le loro curie civili e crimina-
uotai, poiché il Protoscrinarlo (Ve- li, vi deputarono i propri notai, ma
di) loro capo comparisce nell'SSa, laici, per gli affari ad essi spettan-
quando pel numero cresciuto degli ti, essendo agli ecclesiastici vietato
sorinari, si formò di loro un col- l'esercitare tale uffizio negli affari
non che degli uflìci de'notari del- Raccolta delle leggi, in parte cita-
l'uditore della camera, da Innocen- te all'articolo Archivi, ove pur di-
zo XII trasportati da Banchi alla cemmo della giurisdizione che ha
curia Innocenziana. Il Bovio, La sui notari il prelato presidente de-
pietà trionfanle, discorre dei nota- gli archivi Chierico di camera (P'e-
ri delia cancelleria apostolica, cioè di): va però avvertito che il re-
del notaro delle contraddette, del gnante Pio IX, col moto proprio
lìotaro de' consensi, del notaro de del i." ottobre 1847, affidò alla cu-
consuetis, dei notari della rota, e ra e sorveglianza della magistratu-
k
,
zie di Roma avendone letta nel i834 ni e nozioni critiche, colle quali
NOT NOT J27
il lustrò e corresse molli punti del portentoso, come se il fulmine avea
pubblicato articolo sull'origine del* tocco alcuna cosa, e le risse che
le gazzette. Di questa lettera si accadevano nelle osterie di Traste-
legge breve estratto nel numero 17 vere. I frammenti di tali diari o
delle citate Notizie del giornOy e diurni il Grevio gl'inseri nelle note
nel medesimo anno per intero fu che fece a Svetonio. Questi atti
resa di pubblica ragione dal tipo- venendo pubblicati, li ripeterono
grafo romano Giuseppe Salviucci Tito Livio, Giulio Ossequente, Cor-
con opuscolo, e di questo qui da- rado Licostene, ed altri storici rac-
remo un compendioso sunto. coglitori di cose straordinarie e pro-
II mondo sempre pieno
è stato digiose. Quanto alla materia e for-
dì politici e novellieri, onde l'ori- ma con cui erano scritti i diari, il
cende delle città, de' denari pub- attribuzioni ; colle quali tavolette si
blici e de'trofei che si accordava- ebbero molli frammenti degli anti-
no : inoltre i greci promulgavano chi diari di Roma. Si osservi che
leggi, avvisi itfterni, ed elogi di sotto il nome di Albo si compren-
persone illustri , con iscrizioni di- devano i regolamenti de'pretori, giu-
segnate o scolpite sulle colonne dei dici, decurioni, e fino de' suona tori
templi. Tra i romani Giulio Ce- e commedianti che troppo regnava-
sare fu il primo che istituì gli at- no a tempo di Nerone. » Ne solo
ti diurni del senato e popolo ro- troviamo tra i romani l'origine e
mano, ne'quali per distrarre il po- la circolazione dell'antico Diario di
polo incostante e lacerato da fazio- Romay ma troviamo anco la men-
ni, vi amalgamava i suoi decreti zione nomenclature dei
delle varie
leggi, le narrazioni portentose che fogli pubblici. Abbiamo la menzio-
raccoglieva qua e là, onde alimen- ne de' fogli chiamati 3Ionilori o
tar la sua tendenza superstiziosa, MonitoreSy e presso Festo e piesso
con che la moltitudine si distrae- 33rissonio. Abbiamo la menzione
va e non faceva caso dei gran pas- delle Effemeridi, presso Gellio e
si che portavano Cesare alla supre- presso Properzio; del Cracas ( P^.
I
ii8 NOT WOT
tempi d'Arcadio e Onorio si pub- lità ne' tre libri del codice Giusti-
blicavano e non diderivano dai dia- nianeo; si dissero pure maestri, ma'
ri, ed in fine dell'anno si pubbli- giuri rationarii, magistri tabidarii,
cavano le notizie dell'aniininistra- magistri kalendarii aia catalogi fo'
zione pubblica, sullo slato politico rensis; e non solo le dignità di con-
dell'impelo, con le attribuzioni di ti o senatori, ma il magistero an-
tutti gli impiegati, di che facemmo tico romano si conferiva, secondo
parola a Impero e Italia); dei gior- Festo, ai soli uomini stimati, dot-
nali di commercio detti Rationariaj tori di arti o capi d'ordine. Nel
delle notizie compendiate di culto medio evo e ne' tempi di barbarie
(redatte dai Pontefici), dette Iiidi- pochi giornali letterari si trovano,
gUamenta, e fino dei giornali del- mentre de'politici sempre se ne con-
l'asta, delti Auctionariae tabulae, e servò la specie dai tempi di Pla-
dei giornali del foro, detti Kalen- tone sino a noi, e s. Agostino si
daria forensia ovvero catalogì fo- dolse del numero delle effemeridi
renses ". politiche che circolavano a' tempi
Le nomenclature nominati de' suoi, e della loro cattiva qualità.
fogli pubblici combinano con 1* an- Né solo i fogli periodici, ma le cro-
tica età, non con quelle de* fo- nache, i diari, i commentarii e le
gli pubblici del medio evo roma- notìzie diurne formicolarono tanto
no, ossia de'tempi d'Alcuino fino a ne'secoli piti ignoranti, che sembra
noi, che dividonsi in politici, lette- non aver avuto gli uomini diversa
tari od ecclesiastici, e a'ebbero in applicazione, che di scrivere o tra-
numero esorbitante e rivalizzarono scrivere queste materie; Tutte le
tra di loro, assumendo le più stra- biblioteche ridondano di questi co-
ne e stravolte nomenclature per dici cron-istorici, di questi diari, che
distinguersi. Alcuni rigettando Teti- poi hanno proseguito e si sono me-
niologia della parola Gazzetta, dal- glio classificali dopo l' invenzione
vano con diverse nomenclature, ren- domeniche, gli altri giorni festivi, e
dendo con ciò confusione, inventan- il mercoledì d'ogni settimana fino ,
rio XVI colla lettera apostolica Gra- tre orazioni di Cristo nell'orto.
vissimuni sane munus^ data idibus Queste quattro parti del maltuti-
niaii i844> vi eresse la sede ve- no, cioè i tre notturni e le lau-
scovile, che dichiarò suffraganea di dij sono chiamate da Ugone di s.
Siracusa, stabilendone la diocesi con Vittore, Canticiniuni^ Inlcnipestum^
quindici luoghi, e che si dovesse Galliciniuni e Jntelucanum, giusta
stabilire l'episcopio. 11 capitolo lo la divisione della nòtte. Nei giorni
compose della dignità del preposi* ferialisi recita un solo notturno
to, di dieci canonici comprese le con dodici salmi, perchè una sola
prebende del teologo e penitenzie- volta apparve ai monaci l'angelo
re, di otto beneficiati e di altri cantando dodici salmi, e terminan-
chiericì. Al proposito fu assegnata doli ognuno coll'antifona Alleluja,
la cura della cattedrale. Ogni ve- come racconta Cassiano , Instit.
zione cade nel numero delle lezio- deU'Insubria . Sonovi alcuni bei
ni e de' salmi di prima, terza, se- palazzi, distinguendosi per ricchez-
sta, nona. Vedi Lezioni e Uffizio za e maestà quello de' Bellini. Ha
DIVINO . Gli antichi cristiani sole- bellissima piazza d'armi, caserme
vano nella notte precedente al gio- assai vaste e deliziosi passeggi. La
vedì santo e nelle due seguenti cattedrale basilica è sacra alla Bea-
recitare nelle chiese Tuffizio detto ta Vergine Assunta, con battisteiio
perciò Notturno o delle tenebre, e e bellissima torre, ed è buon edifi-
vile della bassa Mesia, sotto la n)e- confraternite, due ospedali, uno ci-
I
NOV NOV i33
mo vescovo Gaudenzio d'Ivrea^
ili 8. ce donazione di alcune terre alla
ei'udito da s. Eusebio nella fede, in* chiesa di s. Gaudioso. Nel 962
timo di s. Ambrogio, che gli pre- Pietro II, cui Ottone I restituì l'i-
ciano ; edificò la sua chiesa collo tolta da Berengario li; nel 965
zelo e colla santità, e mori nel 4^7 Opoldo o Aupaldo Toruielli, a cui
nonagenario. Gli successe subito s. Ottone I confermò le concessioni
Agabio novarese, discepolo de' ss. de'precedenti, essendo intervenuto
Lorenzo Alpozzo e Gaudenzio, elet- alla sua coronazione in Roma; nel
to da questi, e mori nel 44? dopo 996 Pietro IH Tornielli che ot-
aver governato con egual zelo e tenne da Ottone III la conferma
santità del predecessore. Indi furo- de' privilegi, e da Enrico li la re-
no vescovi, nel 44? Diogene disce- stituzione di quanto aveva usurpa-
polo del precedente, nel 449 ^^^' to Arduino; nel 1026 Gualberto
scenzio, nel /^5i Simplicio o Sim- che donò beni ai canonici dell' i-
pliciano che intervenne al sinodo sola di S.Giulio; nelio34 Ripran-
di Milano, nel 4^^ s. Maromio do amministratore, vivente il pre-
morto martire in Colonia, nel 471 decessore; nel 1048 Oddone II che
Vittore al cui tempo Teodorico re intervenne al concilio di Nicolò II;
de' goti invase l' Insubria, nel 49^ nel 1075 Alberto ucciso dal conte
Onorato, nel 5oo Pacaziano, nel di Blandrata, per cui Enrico IV
529 Opilio, nel Ambrogio I,
548 nel 1078 v'intruse Anselmo, cui nel
nel 5^0 Ilario morto nel 553, nel 1090 successe l'altro intruso Eppo-
587 nel 610 Spettabile,
Agnello, ne, ambedue scomunicati dal Papa.
nel 6i5 Marcello, nel 627 Severo, Nel iii6 Riccardo, nel 1122 La-
nel 640 Lupicino, nel 65o Probino, tifredo che riunì nel claustro i
nel 657 Virginio, nel 660 Flavia- canonici dispersi per la città, fece
no, nel 670 Pampronio, nel 679 ottime leggi, ed ottenne privilegi
Graziano che fu al sinodo romano pei successori e pei canonici da
di s. Agatone^ nel 685 Probo, nel Innocenzo Nel 11 53 Guglielmo
II.
690 Laureolo, nel 700 Leone, nel Tornielli nobile di Novara, otten-
708 Ambrogio li, nel 717 Grazio- ne un privilegio da Federico I,
soj nel 731 Benedetto, nel 733 seguì lo scisma dell'antipapa Vit-
Pietro, nel 74 1 Sicardo, nel 751 tore V, scomunicato perciò e de-
Tito, nel 781 Attone, nell'Si i posto da Alessandro III, e Federi-
s. Adelgisio della stirpe degli anti- co I nel 1 168 gli sostituì Gugliel-
chi re longobardi. Neir849 Oddo- mo Faletli intruso. Nel 1172 Bo-
ne, neir 852 Dotterminio, neir879 nifacio che fu al concilio di Late-
Nottingo,neir889 Lamberto, nel- rano III; nel 1192 Ottone o Od-
r89o Ernulfo, neir89i Gandolfo, done III Casah; nel 1196 Pietro
neli'898 Leuterio, nell' 899 Gari- IV Verolla, già canonico della cat-
baldo, nel 918 Dagilberto Pio che tedrale, ch'ebbe vertenze col capi-
donò beni ai canonici col peso di tolo.
alimentare i poveri in diverse e» Nel 1 2 o Gerardo Sessìo^ eletto
1
poche. Nel 946 Rodolfo, in riguar- da Innocenzo III, che poi lo creò
do del quale Lotario re d'Italia fe- cardinale e vescovo d' Albano, col-
i34 NOV NOV
)a ritenzione dell' nmministrazionc fatto da Giovanni XXII per avere
di Novara ( i cardinali hanno le rinunziato la porpora
antipapa dell*
loro biografie). Gli successe nel 127.4 Nicolò V, traslato a Milano conti-
Odelberlo Tornielli nobile di No- nuò ad amministrar Novara sino
vara, già prevosto di s. Gauden^ al i34i. Gli successe fr. Gugliel-
zio , difese la chiesa contro gli mo Amidano di Cremona,, insigne
usurpatori, e ne fu benemerito. teologo e giureconsulto, priore ge-
Quindi nel i237 0Idone Tettone; nerale degli agostiniani ; costruì u-
nel 1240 Odelmario, naorto nel- na munitissima fortezza, rifece di-
l'isola di s. Giulio; nel i25o Si- versi edifizi , ampliò il convento
gebaldo che celebrò il sinodo nel- degli agostiniani, ingrandì ed ornò
r episcopio nel iiSj , lodato pa- r episcopio, altro fabbricandone nel-
store. 11 capitolo nel 1272 elesse r isola di s. Giulio ed altro in Ve-
Guido Pinzio, e confermalo da Gre- spolato. Zelante pastore, vegliò sul-
gorio X. Dopo otto anni di sede la condotta de' chierici, pubblicò gli
vacante, nel 1287 fr. Englesio Ca- statuti della cattedrale, e pacificò
A n gel ucci di Novara fran-
va Ila zio o i guelfi coi ghibellini, lasciando di-
cescano. Matteo Visconti eletto dal verse opere. Nel i357 Oldrado ;
capitolo in contesa con Enrico ar- nel i388 Pietro Filargo de' mino-
ciprete di Novara, benché non ap- ri, traslato da Vicenza, indi nel
provato dal Papa, volle esercitare i4o2 a Milano; ottenne dall'im-
l'autorità vescovile e mori intruso peratore Venceslao la conferma dei
nel 1296. Papiniano della Rovere privilegi della chiesa di Novara, in
nobile torinese, cappellano o udi- un al titolo di principe del sacro
tore di rota di Bonifacio Vili, impero, poi cardinale e Papa /iles-
questi lo nominò a succederlo, dili- Sandro V
(f^edi). Giovanni Capo-
genlissimo dell' ecclesiastica disci- gallo romano benedettino gli succes-
plinaj la restaurò nel clero, cele- se, trasferito da
Belluno e Feltre,
brò il sinodo nel 1298, e consacrò facondo oratore, come mostrò nel
la chiesa di s. Gaudenzio. Per sua concilio di Pisa, per 1' elezione del
traslazione a Parma, nel i3o2 da predecessore. Nel i4i3 Pietro De-
Venezia fu qui trasferito Bartolo- giorgi detto Petrosino di Pavia, già
meo Quirini veneto, poi vescovo di di Tortona nell' episcopio ricevet-
:
no assai soffii la chiesa di Novara na, pubblicò nel sinodo sante leg-
dagli svizzeri e dal duca di Milano. gi, ornò e rese più comodo V epi-
Divennero amministratori nel i5o4 scopio, donò alla cattedrale preziosi
il cardinal Ascanio Maria Sfor- paramenti ed arredi, fu traslato in
za, nel i5o5 il cardinal Federico patria, e la morte di Gregorio XIV
Sanseverino, i5ii il cardinal
nel impedì che l' onorasse della porpo-
Matteo Schiner, iSiy il cardi- nel ra. Nel iSgi Pietro Martire Pon-
nal Antonio del Monte, che otten- zonio cremonese, poco visse. Nel
ne dal re Francesco I un diploma i5g3 Carlo Bescapè nobile mila-
confermativo de* privilegi. nese, generale de' barnabiti, insigne
iVel i525 per cessione del pre- giureconsulto, confessore e nunzio
cedente divenne vescovo Ermete di s. Carlo a Filippo II ; zelantis-
Stampa di Milano, che morendo simo pastore, celebrò più sinodi, fu
nell'istesso anno, gli successe Gio. autore della Novaria sacra, de e-
Angelo Arcimboldo milanese, che piscopalis officiì, de immunilate ec-
ricuperò molti diritti della chiesa clesiastica, de metropoli Mediola-
e fece confermarli da Carlo V, in- nensi : mori santamente, venne a-
di traslato a Milano. Nel i55o il scritto tra i venerabili, e sepolto in
cardinal Ippolito ù' Este ammini- s. Marco nella cappella di s. Fe-
stratore; i553 il cardinal Gio-
nel bronia da lui magnificamente edi-
vanni Moìoni che fece molli decreti ficata, indi trasferito nella catte-
pel culto divino e pei costumi dei drale. Nel 161 5 Ferdinando Ta-
chierici, benemerito di molti mo- Berna cardinale, lodato per somma
nasteri: per sua rinunzia, nel i56o diligenzae prudenza. Nel 1619
il cardinal Gio. Antonio Serbellonì, Volpiano Volpi di Novara erudito
che istituì il seminario, celebrò il e pieno di cognizioni, segretario dei
sinodo, confermò gli statuti di s. vescovi e regolari, che Paolo vo- V
Gaudenzio e fu zelante pastore. Gli leva creare cardinale, se non mo-
successe nel i5n^ Romolo Archin- riva, e Urbano Vili lo fece mag-
to nobile milanese, insigne per vir- giordomo, onde ne parlammo già
tù, illustrò la diocesi con esse, ten- nel voi. XLI del Dizionario. Nel
ne il sinodo e perfezionò il semi- 1629 Pietro Volpi coadiutore sino
nario. Nel iSyG Girolamo Ragaz- dal 1622 e nipote del precedente;
zoni veneto, già di Famagosta, vi- nel i636 Antonio Tornielli di No-
sitatore delle chiese d' Italia, poi vara, referendario di segnatura, se-
traslato a Bergamo. Nel 1577 Pom- gretario de' vescovi e regolari, vice-
ponio Cotta Milano, uditore di
di gerente di Roma, ove morì d'apo-
rotaj nel 1^79 Francesco Bosco, plessia nel i65o, e fu sepolto in s.
già di Perugia, protouotario apo- Maria d'Araceli. Gli successe Bene-
stolico, governatore di varie città detto Odescalchi, ottimo vescovo,
della Chiesa, che prescrìsse i rego- che fatto cardinale rinunziò al fra-
lamenti pel seminario, ed altro ne tello, poi divenne Innocenzo XI
istituì nell'isola di s. Giulio, eri- (Fedi). Nel i656 Giulio Maria O-
gendo la prebenda teologale; me- descalchi di Como benedettino, che
ritò di essere sepolto nella catte- governò con massima pietà e pru-
drale da Carlo Borromeo. Nel
s. denza. Nel 1667 Giuseppe Maria
i585 Cesare Spaciano di Cremo- Meraviglia milanese, generale dei
4
p. Cappellari poi Gregorio XVI, gli ebrei; 3." che le seconde nozze
// trionfo della santa Sede e della erano cattive ed illecite , rinnovan-
Chiesa contro gli assalti de'novaio- do altresì molti errori de' monta-
rijcombattuti e respinti colle stes- nisli, laoride fu costui, secondo al-
dulgente verso quelli che doman- adiuianze co* suoi settari. Novazia-
davano la penitenza , dopo essere no condannato nel concilio
fu pure
caduti per la persecuzione nell'ido- di Cartagineed in molti altri, e
latria. F. Lassi. Portatosi in Roma combattuto da s. Cipriano, da s. Eu-
vi trovò Novaziano [Vedi), sacer- logio patriarca d' Alessandria, e da
dote ambizioso e malcontento per- quasi tutti i padri suoi contempo-
chè nel 254 gli avevano preferito ranei, e dopo di lui fino al VI se-
per riconciliare i baroni del regno Agostino nelle sue questioni sopra
con Edoardo II. Nel tempo slesso la Genesi non sembra che le ap-
trattò di proposito con quel sovra- provasse. Si celebrarono novendiali
no, che i beni stabili de'cavalieri esequie pei cardinali, ed ora solo
templari d'Inghilterra fossero dati pel Pupa. Il Berlendi, Delle obla-
ai cavalieri gerosolimitani, al che zioniy p. 179, parlando degli anti-
si opposero i grandi della nazione, chi anniversari de'defunti, dice che
onde il legato se ne dovette toma- ne' primi secoli della Chiesa si
ie senza aver potuto far nulla. Fi- celebrava la messa nel terzo giorno
lippo IV re di Francia gli accor- della sepoltura de' morti, pure cos'i
(Vedi). Il p. Menochio nelle Stuorc^ re che ivi l'istituì nel 1618 solenne-
centuria V, cap. ^o Che nelle no-
: mente, e poi si propagò per tulio
vene che si fanno
onore de'santi in l'orbe cattolico. Il medesimo Can-
non ci è superstizione, sembra che cellieri a p. 89 e io5 delle Notizie
già a suo tempo piaticavansi, senza istoriche delle chiese^ tratta della re-
però dichiararlo egli mori nel i656.
: cita di 4^ Ave Maria e 4^ bene-
Solo riporta due esempi, la nove- dizioni, dal 29 novembre al 23 di-
na che in Francia si fa al sepolcro cembre, in preparazione alla festa
di s. Marcolfo, e quella che si ce- di Natale,ad imitazione di s. Cate-
lebra in Andaino per s. Uberto ve- rina da Bologna, morta nel ilfiZ.
scovo, con particolari osservanze. 11 Dal grande ed universale profitto
Sarnelli, che morì nel 1724, nelle che si ricavò dalla novena di Na-
Leu. eccl t. IV, lett. XI : Dell'ori- tale, s'introdussero le altre novene,
gine delle sacre novene, riproducen- essendo il numero nove, numero di
do diverse erudizioni del p. Meno- lustrazioni, di perfezione e di peni-
chio, aggiunge di potersi supporre, lenza, per cui si giunge all'allegrez-
che come la Chiesa prorogò le fe- za spirituale del decimo, eh' è il
stività più celebri coW Ottava (Ve- giorno della solennità. Osserva il
di)y così introdusse il prevenire tali Sarnelli, che chiamandosi le feste
solennità con altre ottave che ser- de' santi giorni natalizi, ne' nove pre-
vono di preparazione, come avea cedenti si rappresenta tutta la loro
istituito che con particolari uflìzi vita mortale impiegata ne' combat-
per otto giorni ci preparassimo alla timenti contro il mondo, il demo-
i4o NOV NOV
nio e la carim, essendo tutta la no* fatta colla esposizione del ss. Sagra-
stra vita milizia e tentazione, e nei mento, per cui poi furono con si-
seppe sposo di Maria Vergine, con lei principali feste, e vide prima del
indulgenza a quelli che nella chiesa 1782 esauditi suoi desiderii. I Papi
i
mente A'/, crede originale e intro- pere con indulgenze. Sulle novene
dotte le novene ad onore de' santi, scrissero , Giuseppe M. Frola De :
delle •
quali Lambertini, poi Bene- novendialibus supplicalionibus in ho-
detto XIV, dichiara non aver tro- norem sanctorum i Romae 1714-
vato memorie di altre novene pri- Rondet Sur les prieres des heures,
,
ma di questa, De canon, ss. ììb. IV, et reniarques sur l'origine des neu-
par. 2, cap. XIII, n. 8. Narra il p. vaineSy t. 5'j del Journ. eccl. de Di-
Memmi, Notizie ìstor. dell' oratorio nouarty p. 75, e t. 60, p. 175. Gio-
del p. Caravita, p. 228, che il car- vanni Gerson e Guglielmo Marlot,
dinal Giuseppe Sacripanti avendo in Hist. Renten. ap. Dan. Papebro-
edificato in s. Ignazio una nobile chium t. I, Maii, Bolland. t. I. Sa-
cappella a s. Giuseppe, dispose che verio Vanalesti, Discorsi per le
cevasi la comunione, e nelle ore po- suoi votij e ch'è nel suo anno di
I
Nov frov i4f
la professione religiosa, sono appli- Sonovi in Novogorocl alcune grandi
cabili tanto ai religiosi che alle piazze, circa 60 e più chiese, ti ne
religiose; ma per certe considera- conventi, nna casa d'orfani, un bel
zioni vennero stabilite alcune rego- bazar, una biblioteca non molti mss.
le particolari, concernenti ia reli- gieci, e due slavi de'secoli Xlll e
giosa professione delle donne. 1^. e XIV, contenenti i quattro evan-
Frate, Monaco, Monaca^ Odiata, geli; un seminario, e diverse istitu-
e gli articoli relativi. zioni elementari. Le sue chiese nu-
NOVGOROD, NOVOGOROD, merose coi loro campanili, nella mag-
o VELIRI NOVOGOUOD , No- gior parte dorati, e le antiche fortifìc
vogardia Magna. Città vescovile zioni •
danno ancora a questa città
della Russia europea, capoluogo del un aspetto imponente, e richiamano
governo e del distretto del suo no- alla memoria la grandezza di que-
me, distante 87 leghe da Pietro* sta antica metropoli degli slavi, che
borgo e i\i da Mosca,, sul Wol- prima del secolo XV si pretende
kov, attraversato da un bel ponte avesse quattrocento mila abitanti,
di legno, presso l' uscita del lago che oggi ascendono a più di venti
llmen. E la residenza del gover- mila. Fa un commercio assai atti-
principe avea loro inviate; la città viti la festa del primo a' 6 novem-
fu ripresa una seconda volta, la re- bre, e del secondo a*i5 settembre.
pubblica abolita, ed i cittadini più Nifone, occuparono
poscia Teofilo,
ricchi e distinti furono trasportati questa sede, quando
o suo Basilio,
a Mosca e in altre città dell'impe- figlio Giovanni Basilide duca di Mo-
ro. Una ultima rivoluzione nel 1^69 sco via, faceva la guerra nel princi-
si prolungò sino al 1578, in cui pato di Novgorod. N. intruso da
la città fu presa, abbruciata e qua- Giovanni Basilide ; Cipriano ne oc-
si interamente distrutta. Essa si ri- cupava la sede allorché Stefano re
stabilì a poco a poco pel suo com- di Polonia impadronivasi della cit-
ciala nel ii3i, i52 e 1228. Ugo I no gli successe, indi Gundulfo, Ebrul-
Capeto vi si fece proclamare nel 987, fo, IJertundo , nel 633 s. Asca-
e divenne la capitale dell'antico pae- ri o nel 645 s. Eligio prima o-
,
riprese ne' primi del 1598 col soc- del 74 ^ morto nel 744* Verso il
corso degli spagnuoli, comandati da II 46 la chiesa di Tournay ricupe*
Carlo conte di Mansfeld. Assediata rò il suo vescovato particolare, per
di nuovo da Enrico IV nel settem- decreto di Eugenio III, essendo ve-
I
,
di nudi per salvarsi, errore che fu glie, che lo scelse in direttore del-
mente VII, morendo in Ancona essa se non che cinque lettere, colla
nel i528 a' 21 marzo, non nel combinazione delle quali essi espri-
i52g, e trasferito in Roma fu tu- mevano tutti i numeri, cioè I . :
di più unità. L' aritmetica è l' ar- pervenute dagli orientali, primiei-a-
te o scienza che insegna a partire mente perchè quando due o un piti
i numeri. Numero pigliossi per le gran numero di queste cifre sono
figure aritmetiche o d' abbaco, e unite insieme si comincia a com-
numero si disse l' armonia del ver- putare dal Iato destro volgendo
so. Gli antichi che assai poco si verso il sinistro, il che era in uso
accordarono sulT origine de' nume- neir oriente ; poi perche si fece uso
ri, ne attribuirono V invenzione a anticamente di quei caratteri per
Minerva a Mercurio, o a Pilago- indicare i segni del zodiaco e dei
I
i48 NUM NUM
pianeti, che piimi a noi trasraisero e le cifre arabiclie; »hn ne asse-*
gli arabi. Gli antichi scrittori attri- gnano il merito al monaco greco Ph»-
buiscono anche a Pitagora l' aver nude ; altri nel secolo X a Gerbcrto
scoperte alcune virtù divine ne* nu- poi Silvestro II; gli spagnuoli l'aUri-
meri. Si crede che gli ebrei tras- buiscono al re Alfonso X; certo è che
mettessero ai primi cristiani d'A- le cifre arabiche erano in Europa
lessandria la dottrina della fatalità conosciute avanti la metà del se-
de* numeri. Da questo trasse ori- colo XIII, e l'uso adottossi a poco
gine in gran parte la cabala dei a poco, ma con altre forme. Per
rabbini sulle combinazioni numeri- riguardo de' numeri romani, le no-
che. Tuttora sussiste presso alcuni zioni sono troppo note, e diffusa-
il riferire ai numeri
avvenimen- gli mente ne trattòBonel, Tesoro del-
ti sgraziati e felici. J^edi Epoca. le ricerche. Il Buonarroti, De vetri
I segni co' quali si esprìmono amichi p. 89 e 90, parla de'nu-
ordinariamente i numeri chiamansi meri, loro mistiche allegorie usate
cifre. L* invenzione de' caratteri nu- dai padri nelle omelie al popolo;
merici è antichissima, e gli egizi li del numero centesimo dato antica-
aveano immaginati avanti l' epoca mente ai martiri e da s. Girola-
in cui conobbero i caratteri alfa- mo attribuito alle veigini; del ses-
betici Vedi Lettera. Tuttavolta
. santesimo riferito dal medesimo
r origine delle cifre numeriche, det- santo alle vedove; e il trigesimo
te comunemente cifre o numeri a- già delle vedove applicato dallo
rabici, si ravvolge nella più cupa stesso alle maritate, quanto al frut-
antichità. Il nome che si dà loro to e merito d'ognuno de' nominati
di arabici deriva dall' opinione ge- stati. Vedi il Cerlendi Cabalonia' :
neralmente accolta in occidente che chi a: hoc est artis cahaUstìcae op-
siano stati trasportati dall'oriente e piignatio ; e l'articolo Lotto. Tra
che l'Europa gli abbia ricevuti dagli quelli che riputarono le cifre ara-
arabi o dai saraceni. -Si volle inoltre biche romane, nomineremo il p.
attribuirne 1' origine ai greci^ ai ro- Calmet, Ricerche sult origine delle
mani, ai celti, ai cartaginesi, agli cifre d^ aritmetica j ed il conte Zi-
sciti, agli egizi. Tuttavia la mag- nannì, Dissert. de numeraliiiin no-
gior parte degli scrittori moderni tarum minuscularum origine^ affer-
attribuisce agl'indiani l'invenzione, mando che l'introdusse nell'arit-
che forse la riceverono dagli arabi metica Marco Aurelio, e dall' Italia
e a noi la trasmisero. 11 tempOj passarono per tutto il resto del
che tutto altera e sconvolge, portò mondo. Eruditissime notizie biblio-
qualche differenza anche tra no- i grafiche de' misteriosi attribuii dei
stri numeri e quelli degli arabi, numeri ternario e settenario, ripor-
che ciedonsi nostri maestri, o pure ta il Cancellieri § XIII: Le sette
tra le cifre degl' indiani e quelle cose fatali di Roma. Giuseppe de
degli arabi, cosicché in oggi la for- Mattheis SidV origine de' numerì
:
sa, e Siface col quale si coUegaro- pretende che l'ex emiro Abd-el-
no i due romani Scipione , onde Kader non sia nato maomettano
opporre a Cartagine un nemico sul- ma originario da famiglia spagnno-
le frontiere. I cartaginesi si col le- la di Valenza, i cui parenti colla-
garono con Gala, ad istigazione di terali ancora vi abitano, e fatto
Massinissa,il quale fugò Siface. Que- prigioniero essendo fanciullo dai pi-
divenne poi sì terribile ai carta-
sto rati , fu portato in Africa colla ta-
pona (Vedi) scrisse al Papa s. Ce- esercizi della loro religione. La cit-
NUN NUN i5i
tà nella quale stanziavano chiama- governi di repubbliche, in un alle
vasi Barbila o Nerveta, che erede- loro prerogative, facoltà e giurisdi-
si essere Castro-Viejo presso Naja- zioni, con titolo di Delegato apo-
ra in Castiglia, sulle frontiere della stolico, InternunziOj Incaricato d! af-
Navarra. Questa città era sommes- fari. Inviato straordinario (Vedi) e
sa ai saraceni allorché Abderameno talvolta ancora Ambasciatore.
di
fece pubblicare i suoi editti contro Al presente esistono propriamente
i cristiani. Nunilona ed Alodia era- nunziature apostoliche con nunzi
no troppo conosciute per la loro pontifìcii, in Briisselles pel Belgio,
nascita, pel loro fervore e pel loro in Lisbona pel Portogallo, in Lu-
Belo, e non
poteano non venire cerna per la Svizzera, in Madrid
prese le prime. Condotte dinanzi per la Spagna, in Monaco per la
al giudice, mostrarono ferma co- Baviera, in Napoli pel regno delle
stanza, resistendo ad ogni lusinga due in Parigi per la Fran-
Sicilie,
parte delle loro reliquie si custo- altre nunziature invece del nunzio
disce nell'abbazia di s. Salvatore di hanno quel rappresentante intitola-
Lejer in Navarra. to delegato, internunzio, incaricato
NUNZIO APOSTOLICO. Nun- e inviato, ma non tutti decorati del
ciiis apostolìcuSj ApocrisariuSy Le- carattere vescovile. Anticamente non
gatus. Prelato, vescovo , o arcive- sempre i nunzi erano insigniti della
scovo, o patriarca benché rara- dignità episcopale, per cui molte vol-
mente, ambasciatore del Papa, rap- te i nunzi, principalmente quelli in-
presentante la sua persona appresso viati in remote parti, furono sacer-
gli imperatori, i re, i grandi princi- doti o diaconi secolari, o religiosi,
pi o repubbliche, a cui è inviato per ed i minori francescani e i domeni-
ordinaria delegazione, e per affari cani contano molti nunzi apostolici
straordinari, comunemente con po- tra i loro alunni. Ordinariamente
destà di Legato (Fedi). A quell'ar- il Papa conferisce ai nunzi un ti-
NUN
tempo e in tutte le parti del mondo ro bene e per conservazione della
lia spedito per gravi affari della giustizia fra' popoli stabiliti,
ed olire
Chiesa e della repubblica cristiana, i duchi , marchesi , conti ed altri
per comporre le discordie degli stati magistrati, si pensò a provvederle
e de* principi, per formare allean- di altro soccorso con destinare i
ze, per conchiudere leghe, massime messi o nunzi, i quali andavano gi-
qontro gl'infedeli e altri nemici del rando per le prò vi noie e pei con-
cattolicismo, per assistere alle ele- tadi, affine di ricever le querele e
zioni degl' imperatori romani, re di le istanze de' popoli , per ristoro
Polonia e altri sovrani, per presen- dell'oppressa giustizia, con ampie fa-
tare le Fascie benedette , la Rosa coltà di correggere gli stessi conti e
ctoro benedetta, lo Stocco e berret- giudici ; che perciò non avevano fer-
tone benedetti (Fedi), o altri sacri ma sede, detti perciò Missi discur-
donativi; per incontrare sovrani nei rentes. Che questi messi li aveva
loro Ingressi in Roma (P^edi), e per anche il Papa, che questi talvolta
altre circostanze, e di tutto se ne invitò i re e gl'imperatori a man-
tiene proposito ai citati ed altri re- dare i loro nelle terre delia Chiesa,
lativi articoli, biografìe, ec. Ivi pure e della loro autorità come regola-
sì parla degli affari trattati dai nun- ta, lo riferisce il Borgia, BrcK>e isto-
zi, quali rappresentanti del Papa ria del dominio temporale della se-,
coùie capo della Chiesa e sovrano de apostolica, p. 4^? mentre a p.
temporale, e le vertenze insorte in 3 16 discorre della promissione che
cui furono esposti e compromessi faceva il nuovo Papa, alla presenza
questi ministri pontificii. Che dai de' messi regi e imperiali, cioè di
primi tempi della Chiesa ebbero ori- amministrare rettamente la giusti-
gine legati o inviati dal romano
i zia, e di governare con placidezza i
38, de' nunzi apostolici, ecco quan- diplomatico, come confermò il ce-
to dice. M I nunzi o sieno que' le- lebre congresso di Vienna, a' io
gati che rimangono in
apostolici, giugno 18 i5, che li riconobbe quali
paese di straniero dominio per ivi ambasciatori di primo rango, e pri-
accudire ancor agl'interessi de'som- mi tra gli ambasciatori e ministri
tni Pontefici; quantunque abbiano K. Ambasciatori e
delle altre corti.
facoltà di esaminare le controversie Diplomazia. Questa preminenza pur
civili e miste, e d'ingerirsi in tut- godono anche gli altri rappresen-
tociò che riguarda lo spirituale go- tanti pontificii di grado inferiore
verno; nondimeno però esercitare bene inteso che questa preminenza
non possono una liberissima giuris- r hanno ciascuno sui colleghi dei
dizione, come i legati a lalere; do- gradi diplomatici. Nel lo-
rispettivi
vendo sono provve-
eglino, se non dalo congresso fu pure convenuto
duti de' necessari mezzi per punire che ciascun diplomatico prenda il
i trasgressori, servirsi dell'aiuto dei posto a seconda della data della pre-
vescovi locali, ed implorare ancora sentazione di sue credenziali, senza
d'uopo il braccio secolare per
se sia distinzione alcuna tra ministri cat-
mandare ad esecuzione propri de- i tolici e ministri protestanti, in tutte
creti. Dauielli, Ree. prav. Rom. cur. le corti compresa quella di Roma.
p. 186. Credesi da molti che agli Nelle corti acattoliche eziandio i nun-
antichi apocrisari e responsali sie- zi pontificii godono la precedenza
no successi i legati ovvero i nunzi sugli ambasciatori degli altri sovra-
apostolici, esecutori degli ordini e ni senza eccezione alcuna : in quella
delle risposte pontificie". Si chiama- di Pietroburgo il nunzio Archetti
rono conimonitorie e memoriali le ebbe sempre la precedenza sull'am-
lett^i-^ che si spedivano ai le^li basciatore di Giuseppe II, senza k
i54 NUN NUN
menoma difficoltà. Si è oonsideroto Parigi, Madrid
e Lisbona al termi-
questo speciale onore come un omag» ne della loro nunziatura sono creali
gio renduto al capo della religione cardinali: l'avviso e il berrettino glie-
«ialtolica nella persona de' suoi rap- li porta una guardia nobile; la Ber-
presentanti. Godono essi di questa retta cardinalizia (Fedi) un Alle-
prerogativa da un tempo imme- gato apostolico (Fedi): nelle par-
morabile, senza contestazione alcu- ti lontane si suole nominare dal
na per parte degli ambasciatori che Papa ablegato l'uditore della nun-
lianno risieduto simultaneamente eoa ziatura. 11 sovrano impone la ber-
essi nella medesima corte. Quindi retta al nunzio elevato al cardina-
i nunzi rimangono in possesso del lato, con
quel cerimoniale descrit-
primo posto in tutte le cerimonie to a Berretta cardinalizia e nel
ed occasioni solenni, nelle quali il voi. IX, p. 3io e 3ii del Diziona-
corpo diplomatico trovasi riunito. In rio. Gli ultimi nunzi che hanno ri-
Francia il nunzio del Papa, od in cevuto berretta cardinalizia dalle
la
mancanza di lui l'anziano degli am- mani de* sovrani presso di cui era-
basciatori, volge un complimento al no accreditati, sono i seguenti. 1826
re in nome del corpo diplomatico, ilcardinal Macchi in Parigi dal re
nel primo giorno dell' anno , e nel Carlo X, in cui fu ablegato mon-
suo giorno onomastico. Vedasi il cav. signor Nevi uditore della nunziatu-
Artaud, Storia di Leone XIIj t. Ili, ra, poi minutante di segreteria di
cap. 43. Nel gran convito che nel stato ed uno de'migliori compilatori
i838 si fece in Milano per l'inco- dei dispacci diplomatici della santa
ronazione dell'imperatore Ferdinan- Sede. 1882 il cardinal Tiberi in Ma-
do I, del corpo diplomatico il solo drid dal re Ferdinando VII. 1882
nunzio apostolico vi fu ammesso, al il cardinal Alessandro Giustiniani in
modo detto nel voi. XVII, p. 100 Lisbona dal re d. Michele I, in cui
del Dizionario. fu ablegato monsignor Minardi udi-
Ai nunzi si dà il titolo di Eccel- tore della nunziatura. i845» il car-
lenza; essi vestono come i prelati dinal Altieri in Vienna dall'impe-
domestici,hanno però l' uso della ratore Ferdinando I, in cui fu able-
mozzetla, perchè devono incedere gato monsignor Bedini uditore della
col rocchetto scoperto in segno di nunziatura la funzione si legge nel
:
quello stato creato cardinale, perlo- re sono innumerabili, sia pel bene
chè continua nell'esercizio della ca- e incremento della religione, prin-
rica fino alla partenza, o veramen- cipale loro scopo , sia per quello
te fino all'arrivo del successore, ma della civile società, poiché sempre i
titoli.Della loro autorità, tratta il 537 e liberala Italia dalla loro ser-
Zaccaria, Ariti- Fehbrotiìo par. Il, p. 4 vitù, ritornarono nuovamente gli a-
e seg., negli occorrenti negozi o dom- pocrisari a Costantinopoli. Infatti,
inatici o canonici come rappresen- prima di questo tempo, costretto
tanti la persona del Papa confu- , Papa s. Agapito I da Teodato re
tando Febbronio che parlò con dis- de' goti a portarsi in Costantinopoli,
prezzo de* nunzi apostolici, pei mo- onde Giustiniano I richiamasse il
e de' loro nunzi quando vi si re- 3, cap. 16, dove tratta dell'origine
cavano. Il Pontefice s. Liberio del e dell' uffizio degli apocrisari. Che
35^ spedi due legazioni all' impe- Giustiniano 1 promulgò alcune leggi
ratore Costanzo per la convocazione intorno agli apocrisari, si ha dalla
del concilio, e s. Leone I nel 4^^ Novella VI, e. 2, 3.
costituì Giuliano vescovo di Coo Inoltre s. Agapito I lasciò in Co-
suo perpetuo o legatoapocrisario stantinopoli per apocrisario anche
alla corte dell'imperatore Marciano, Vigilio diacono cardinale, per cui
perchè con ordinaria potestà soste- alla morte di quel Papa, bramoso
nesse le sue veci e adoperasse la di salire al pontificato, per le sue
più squisita cura e diligenza, affin- brighe fu esiliato da Roma il nuo-
chè non ripullulasse l'eresia di Ne- vo eletto s. Silverio, cui successe
storio e di Eutiche , e mantenesse Vigilio.Questo delegò all'apocrisario
nelle chiese orientali la pace, alla Pelagio la cognizione di Paolo pa-
cui custodia le avea affidate. Da que- triarca d' Alessandria, convinto d' o-
sta pontificia legazione di s. Leone micidio, tenendo l'apocrisario in cor-
] , alcuni riconoscono la primaria te molta potenza e autorità, onde
origine dei nunzi apostolici appresso costrinse Giustiniano I a condan-
i principi. Vedasi De Marca, De nare le non sane dottrine di Ori-
concord. lib. 5, cap. i5; Quesnello, gene, e benché l'imperatore voleva
Disstrt. in oper. s. Leonìs p. 167, revocare la destituzione di Paolo, il
499 ; Orsi, Storia eccl. t. XIV, lib. Papa si rifiutò contraddire alla sen-
33, n. 1 19; Du Mesnil, Doct. et disc, tenza del suo apocrisario. Pelagio
eccl. t. Ili, lib. 25, n. 22. Il Du Gan- Il nominò apocrisario presso gl'impe-
ge crede che solamente sotto Giu- s. Grego-
ratori Tiberio 11 e Maurizio
stiniano 1 abbiano i Papi cominciato che del secon-
rio diacono cardinale,
a mandare agi' imperatori gli apo- do divenne compare, poi s. Gregorio
ma ciò devesi intendere piut-
crisari, I Magno. 11 zelante, dotto ed eloquen-
tosto il loro ripristinamento. Poiché te apocrisario, convinse l'eresia, ve-
invasa l'Italia nel 49^ tlai goti, fu- gliò al mantenimento della disciplina
rono costretti i Pontefici di maneg- ecclesiastica, che non si violasseio i
giare i più iiBportauti negozi alla canoni, né si recasse oltraggio alla se-
,
<^e npostollca; come pure facendosi av- ordinariamente segno all'otlio degli
vocato coll'imperalore delle provin- eretici, i quali spesso procurarono
cie occidentali, noo impedì che
solo allontanarli anche con violenze, co-
tutta Italia divenisse preda de' lon- me avvenne per l'eresia de' mono-
gobardi , ma si fece a difendere i telitiprotetti da Costante II coll'e-
poveri dalla cupidigia de'prefetti e ditto tipo. Condannali nel concilio
dalle calunnie e oppressioni de' pò» VI generale, fatto celebrare da Pa-
tenti. Pei loro grandi servigi gli a- pa s. Agatone e dalKimperatore Co-
pocrisari divennero sommamente cari stantino III PogonatOj da questi fu-
agl'imperatori, per cui Foca reduce rono richiamati gli apocrisari che ,
avendo trovato nel suo palazzo l'a- e vi rimasero sino all' eresia degli
pocrisario, secondo l'antica consue- iconoclasti, ed allo scisma di Fozio
tudine, dolcemente se. ne lagnò con per ultimo. Ammaestrata la sede
s. Gregorio I, il quale rispose ciò apostolica da tanti esempi della fe-
secondo col nome di Bonifacio IH, dere dominii della Chiesa roma-
i
tati poter meglio de'sacerdoti accu- ministero degli apocrisari, che passò
dire al ministero di nunzi. Dovendo nei legati a latere spediti dai Papi
gli apocrisari sostenere anche la reli- con amplissima giurisdizione in tutti
gione e la pace della Chiesa, erano i regni cristiani, per quel tempo
, ,
celebre pontificato di Alessandro III, rari, Bibl. verbo Nunciuf, rileva che
rinomata fu la legazione di s. Pie- nel secolo XIV eranvi in Napoli
tro vescovo di Tarantasia, che pa- nunzi apostolici, ma dipoi furono
cificò i re di Francia e d* Inghil- interrotti. Il medesimo Novaes at-
terra, con infinito vantaggio de'ioro testache Urbano V spedi due nunzi,
popoli. Alla biografia del glorioso domenicano uno, francescano l'altro,
Innocenzo III enumerammo le tante a Giovanni I Paleologo imperatore
legazioni da lui inviate in tutte le d'oriente, per la riunione della chie-
parti con eccellenti risultati ne imi- : sa greca alla latina, onde l'augusto
tò lo zelo il nipote Gregorio IX, si recò in Roma e abiurò lo scisma.
ed egli e i suoi successori impiega- Quindi molti nunzi inviarono nel
rono legazioni per pacificar le ter- grande scisma i Pontefici e gli an-
ribili fazioni de' guelfi e ghibellini, tipapi alle nazioni, per confermar-
anche nelle provincie pontificie: qui le o guadagnarle alla loro obbedien-
noteremo che prima i cardinali le- za, da Urbano VI a Martino V
gati, vice-legati e governatori de'do- in cui ebbe termine.
minii della Chiesa, batterono mone- Martino V creò cardinale Do-
ta, e di molte ne fa il novero lo menico Capranica, che sostenne do-
Scilla a p. 368 e seg. delle Monete dici gloriose legazioni per la santa
pontificie. Trn le tante legazioni e- Sede, ed Eugenio IV promosse a tal
NUN NUN i59
dignità Giovanni CarvajaI, illiishe Ioli, e questi impiegò i suoi rari
per le sue trentalre legazioni. Nel talenti in altre nunziature. Da tut-
pontificato di Eugenio IV il vesco- tociò rilevasi che le nunziature di
vo d'Urbino s. Vito Antonio di Germania, Napoli, Inghilterra, Fran-
diocesidi Concordia, con Ambro- cia e Spagna andavano meglio for-
gio priore generale de' camaldolesi, mandosi, oltre quelle di Polonia ,
furono mandati nunzi in Germa- di Portogallo ed altre, ed oltre
» nia per l'elezione dell'imperatore straordinarie.
le
Con questo stabili-
Alberto II ; indi il Pontefice l' in- mento ebbero pre-
delle nunziature,
viò nunzio nella Scozia e poi in cipuamente in mira i romani Pon-
Francia. Inoltre Eugenio IV inviò tefici, di collocare nelle diverse na-
per cui in premio fu creato car- merenze de* nunzi, che i Pontefici
dinale: a questa dignità Pio II e- furono solleciti deputare in tanti
levò ancora Bartolomeo Roverella, luoghi, città, stati, diete, oltre quelli
to non solo producemmo gli av- pubblica con altro maestoso palazzo
vertimenti di s. Bernardo ai legati, ch'era della famiglia Gritti in Vene-
la risposta che fece il Cervini nun- zia, donato al Papa per residenza or-
cio di Paolo III a Carlo V, quan- dinaria de'suoi nunzi, ciocché con-
do a questi ricusò 1* offertagli pen- ferma Morosini, Stor. J^en. lib. 8,
sione, e la costituzione di Pio IV an. i564> p. Bog. In Germania la
che proibisce ai legati e nunzi di più antica nunziatura è quella di
procurar vantaggi e dignità per Vienna, come dissi nei voi. Ili,
loro o pei propri parenti anzi ab- ; pag. i36 , e XXIX, pag. 164
biamo dal Cardella, Mem. stor. del Dizionario , mentre a Colo-
t. V, 35, che volendo Pio IV
p. nia (Vedi) parlai di quella isti-
Dipoi ad Alessandro VII riuscì che quella corona, che ancora non go-
fosse ricevuto, ma non gli fu per- deva la prerogativa che i suoi nun-
messo riaprire il tribunale. Tanto zi fossero creati cardinali, come ri-
grafia del Massimi procedemmo col- IV, 399. Antonio PignatteUi suc-
p.
r autorità del Cardella, che ad altri cessivamente fu vice-presidente d'Ur-
motivi attribuì il suo richiamo. In- bino, inquisitore di Malta, governa-
nocenzo X a difesa de' cattolici d'Ir- tore di Viterbo, nunzio di Firenze,
landa gì* inviò per nunzio Pùnuc- di Polonia e di Vienna, e pure eb-
cini arcivescovo di Fermo, mosso be solo nel ritorno a Roma il ve-
dalle querele del celebre annalista p. scovato di Lecce, indi segretario dei
Wadingo, perciò mandato a Roma. vescovi e regolari e maestro di ca-
Nd 1844^" Firenze si pubblicò dal- mera ; finalmente creato cardinale,
l'Aiazzi : Nunziatura in Irlanda di meritò divenire Innocenzo XII {Ve-
monsìg. Gio. Battista Rinuccini arci- di). Per sì lunga carriera, prima di
dori a prò di quell' isola de' Santi. de le Memorie storiche della nun-
Nel voi. II, p. iS5 del Dizionario ziatura, poi di Portogallo di cui
parlai dell'archivio de' nunzi stabi- pubblicò le Notizie sul Portogallo
litoda Alessandro VII in Vatica- con una breve relazione della nun-
no; e nel voi. VI, p. 62, come il ziatura di Lisbona, nella prima ope-
nunzio di Spagna Federico Borro- ra a p. 254 rimarcò in proposito
meo restaurò a Madrid {Vedi) il di que'prelati che dopo pochi anni
palazzo della nunziatura e la chie- aspirano a cariche che portano al
no stati resi agli altri nunzi aposto- re, gli spedì per nunzio Giuseppe
lici, principalmente a Sanfelice ar- Firrao ch'era stato suo nunzio stra-
civescovo di Cosenza, allorché Ales- ordinario alla stessa corte per le fa-
sandro VII lo mandò nunzio all'ele- sce benedette, e ordinario degli sviz-
zione di Leopoldo I. A p. i33 lo- zeri; egli non fu ricevuto, restò ai
co citato si legge il breve scritto confini del regno, ed il re anzi pre-
da Clemente XI all'arcivescovo di tese che non dovesse richia-
Bichi
Gnesna, in cui gli dichiarò stimar marsi, se non dopo creato cardina-
giusto e conveniente che pel pri- le, come si praticava coi nunzi di
mo rendesse l'onore della visita al Vienna, Parigi e Madrid.
nunzio di Polonia, esortandolo a ob- Frattanto nel 1721 fu eletto In-
bedir prontamente. In tempo di Ales* nocenzo XIII, già nunzio e poi pro-
Sandro Vili pretese l'imperatore tettore del Portogallo, per cui Gio-
Leopoldo I con altri sovrani, che vanni V tenne certa la rivocazione
prima di essere ad essi inviato il della chiamata del Bichi. In vece
nunzio, dovesse il Papa mandargli il nuovo Papa quando l'ambascia-
la lista di quelli che proponeva a tore Andrea de Mello gliene par-
tal ministero, acciò niuno fosse spe- lòj rispose sempre: il nunzio ob-
dito senza l'approvazione della cor- bedisca. Finalmente 1' ambascia-
te, affinchè riuscisse ben accetto tore gli minacciò di partire da Ro-
il prescelto e si evitassero le ripul- ma se non veniva esaudito ; ma
se ed il Ricusò Ales-
malcontento. Innocenzo XIII con rispondergli,
sandro Vili acconsentire a tal pre- farà benissimo, dovendo ministri i
Tol. XXVIII, p. 252 e seg., nar- nunzio arcivescovo. Nel i83o Pio
rammo le importanti nunziature da Vili nominò nunzio di Firenze
lui sostenute, e quanto operò in un arcivescovo. Gregorio XVI nel
Colonia, che fece le veci anche del i83i destinò un incaricato d'af-
nunzio di Brusselles, e perciò eziandio fari in Rio Janeiro; ed in Brussel-
soprintendente interino delle mis- les un incaricato d'affari e vice-su-
sioni inglesi e superiore delle mis- periore delle missioni d'Olanda : nel
sioni d'Olanda ; che supplì a quel- i832 istituì la nunziatura per l'O-
lo di Monaco, amministrando le landa, con incaricato d'affari e vi-
nunziature di Germania, e nel 1807 ce-superiore delle missioni d'Olanda
Pio VII lo destinò nunzio alla die- residente in Aia, nominandovi pel
ta di Ratisbona, ove era stata primo monsignor Antonio Antonucci
trasferita la sede di Magonza (Ve- cameriere d'onore; in Firenze man-
di), e finalmente a Parigi. Ora no- dò un incaricato d'affari: nel i834
teremo le variazioni di titoli dei destinò per Brusselles un prelato
ministri della santa Sede in alcune internunzio apostolico ; nel i835
nunziature, nuo-
e l'erezione delle spedì a Vienna per complimentare
ve, nel corrente secolo sino ad og- l'imperatore Ferdinando I, pel suo
gi. Nel 1800 Pio VII nominò su- fausto avvenimento al trono, mon-
periore delle missioni d'Olanda Lui- signor della Genga Sermaltei arci-
gi Ciamberlani protonolario aposto- vescovo di Ferrara e nipote di Leo-
lico, carica che disimpegnò per mol- ne XII, che creò poi cardinale. In-
ti 1802 trasferì alla nun-
anni. Nel oltre Gregorio XVI nel i836 istituì
ziatura di Spagna Gravina [F€di\ la nunziatura della Nuova Granata
ove si disse quanto di memorabile nell'America meridionale^ nominan-
operò. Deportato Pio VII nel 1809, dovi primo internunzio e delegato
e restituito alla sede nel 18 14, solo apostolico monsignor Gaetano Ba-
nel 1818 s'incominciò a nuovamente luffivescovo di Bagnorea, ora car-
pubblicarsi le Notizie di Roma, donde dinale ; e consagrò arcivescovo d'E-
ricavo le seguenti nozioni. Nel i8i8 feso monsignor Altieri, che nominò
in Firenze eravi un uditore della nun- nunzio di Vienna e poi creò cardinale :
-
tita da una diga dalle inondazioni imboccatura d'uno de' più gran fiu-
del fiumCj e presenta un superbo mi del mondo; moltissimi sono i
colpo d'occhio, con diversi sobbor- navigli ch'escono dal suo porto, il
ghi. Le fortificazioni furono distrut- più sicuro di tutta l'unione. E la
te al tempo dell'unione della città residenza di molti consoli stranieri;
agli Stati Uniti. Le strade sono la vi esistono quattro banchi e cinque
notte illuminate, e la maggior par- compagnie di assicurazione. Com-
te attraversate da limpidi ruscelli. pongono la popolazione, oltre gì' in-
Uella è la piazza d'armi che serve digeni e i creoli discendenti dai fran-
di pubblico passeggio , circondata cesi, molti di questi, inglesi, scozzesi e
da magnifica grata di ferro; la irlandesi : la popolazione si aumen-
spianata è un altro passeggio prin- ta rapidamente, malgrado le stra-
cipale. In generale le case sono so- gi della febbre gialla, che però ha
lide, e molte con ameni giardini. perduto molto di sua malignità, pel
La cattedrale, sotto l'invocazione di progressivo diseccamento delle pa-
s. Luigi, è bella, spaziosa, imponen- ludi.
te, provveduta a dovizia d'ogni co- Questa città fu fondata nell'anno
sa, e riccamente dotata. Ad altra 1717 sotto la reggenza del duca
gran chiesa è congiunto convene- d'Orleans, e perciò venne a lui in-
vole fabbricato, ordinaria residenza titolata. Fu ceduta alla Spagna nel
del vescovo. Nel palazzo comunale 1763 col restante della Luigiana;
si osserva la facciata adorna di co- gli spagnuoli intrapresero di pren-
lonne; sono rimarchevoli, il pre- derne possesso soltanto nel 1768,
sbitero pel consiglio supremo del- ma il loro generale O'Reilly si per-
la Luigiana e la corte criminale mise atti di riprovevole violenza La
la chiesa presbiteriana, l'ospedale Nuova Oileans ritornò alla Fran-
grande e bello stabilimento ben te- cia nel i8or, ed in fine nel i8o3
nuto; evvi un tempio per gli epi- fu rimessa agli Stati Uniti. Gì' in-
scopali ed altro pei metodisti, e glesi i' attaccarono nel dicembre
presso il primo fu eretto un mo- 18 14? ma furono respinti dagli ame-
numento funebre al general Calay- ricani, sotto gli ordini del generale
borne. Vi sono pure due teatri ,
Jackson. La Nuova Orleans fu il ca-
uno francese, l'altro inglese una ; poluogo della Luigiana sino al 1829,
sala di ridotto^ la sola degli Stati U- cpocu in cui la sede del governo fu
lyo NUO NUO
trasferìla a Donaldson ville, da cui gè airarlìcolo Orleans nuova^ Ve-
è distante 2 5 leghe, indi vi ritor- di s. Cristoforo d' Avana ^ di cui
nò. La Luigiana conservò il nome era vescovo Gio. Giuseppe Diaz de
dell'estesissima contrada che i fran- Espada, fatto vescovo nel 1800. In
cesi possedettero nell'America Nord, dette Notizie non è riportato Carlo
e che ad onore di Luigi XIV fu Nerick amministratore a piacimento
cosi chiamata. Si vuole che pel dell'arcivescovodi Baltimore, con-
di s. Louis,
ora dichiarata arcive- Patrizio, di s. Antonio, di s. Clau-
scovile dal Papa che regna , pure dio. Sacerdoti 53, stazioni 22, com-
nell'America settentriouaje, forma- prese le quali, in tutto si contano
ta con parte della diocesi di Nuova 42 chiese. Seminario diocesano, di-
Orleans. retto dai sacerdoti della missione,
La sede vescovile immediatamen- nel Bayou la Fourche. Collegio
te soggetta alla santa Sede, fu e- de'gesuiti in Opelleusas, i quali han
retta nel 1793 da Pio VI, e si pure due parrocchie, quattro delle
estende la diocesi a tutto lo stato quali amministrano detti sacer-
i
della Luigiana, con 160,000 cat- doti della missione. Sei monasteri
tolici, essendo il totale della popo- di religiose, cioè le orsoline con
lazione 353,000. I vescovi riporta- scuola, il piti antico monastero degli
li nelle Notizie di Roma
sono i Stati Uniti, perchè fondato da mo-
seguenti. 1794 Luigi Penalver y nache francesi, quasi contempora-
Cardenas di s. Cristoforo de Ava- neamente alla città, in terra vasta
na. Nelle Notizie del 1808 si leg- che occupava due isole e chiude-
NUO NUO 171
va una strada le : autorità civili NUOVA PAMPLONA ( Ne.o
le obbligarono ad aprir la strada, Pampilonen ). Città con residenza
e trovandosi così monache mol-
le vescovile nell'America meridionale,
to ristrette, comprarono un gran dipartimento di Boyaca nella Nuo-
terreno ne' sobborghi, vi fabbrica- va Granata, capoluogo della pro-
rono un monastero vastissimo ed vincia del suo nome, sul rio dì
una beila chiesa, e si trasportaro- Pamplona, affluente della Sulia, a
no ad abitarlo. Fecero donazione 80 leghe da Fede di Bogota, in
s.
gionevole salute, Gregorio XVI agli Maria per le donzelle, con educan-
8 agosto 1887 die per coadiutore de, delle sorelle della Carità. Scuola
con futura successione monsignor dis.Giuseppe per le donzelle, di sole
Giovanni Hughes che fere vescovo di educande diretta da dette suore.
,
e arciprete della chiesa maggiore Nel i538 Pietro Paolo Parisio (Fe-
consacrato nel io58 dall'arcivesco- di) ^ poi cardinale; nel 1 545, per sua
vo di Salerno si occupò partico-
: morte. Luigi Cavalcanti nobile di
larmente della riparazione delle chie- origine toscano, lodato per virtù, e
se antiche, facendone altresì costrui- nel i563 trasferito a Bisignano. In-
re delle nuove, cioè quella di s. Lo- di Alessandro Gadaleta di Molfetta,
Prenzo e quella della Madonna di di egregie qualità; Pietro o Persio
Fontignano, che cedette ai bene- de Filiis di Terni nel 1578, vir-
dettini col monastero fondato nel tuoso e difensore de' diritti eccle-
medesimo luogo. Dai fondamenti ri- siastici. Nel 1578 Patrizio Lunati
fabbricò la chiesa principale e la o Laosio di Cassiano, imitatore del
dedicò in onore di Dio e di s. Ste- 1602 fr. Lazzaro
predecessore; nel
fano, e dotò coi suoi beni. La pu- domenicano trasferito a
Pellizario ,
rità de' costumi e lo splendore dei Modena; nel 1607 Gio. Battista
miracoli resero celebre s. Amato, il Zuccati modenese, abdicò nel 161 5;
quale morì santamente logS. nel Michele Resta traslalo da Stagno,
Indi gli successero, nel i io4 Guido, poi ad Ascoli di Puglia nel lóSg,
Roggero del 11 43, Guglielmo del lodato ; Francesco Arcudio greco ,
1164, Roggero II che viàse sotto il erudito nelle lettere anche latine ;
Papa Celestino III, ornò la catte- nel 1642 fr. Gio. Mauro di Fratta
I
drale ed in luogo più decoroso col- conventuale, sempre infermo; nel
locò il Amato. Luca del
corpo di s. 1645 Anello Campagna napoletano;
I
1 200, Giacomo francescano del 1 285, nel 1649 Pietro Paolo Rossi della
I
I
VCL. XLVIII, 12
,
I
i8o OBE OBE
O
a ASI,
scovile della
Oasis Magna, Sede ve-
prima Tebaide ia E-
gio del sole, entro
pra al quale
il
scolpirono
quale
i
o so-
loro ge-
gilto, nel patriarcato di Alessandria, roglifici, o scrittura simbolica for-
sotto la metropoli d' Antinoe, eret- mata di figure, di cui trattò War-
ta nel V secolo, detta anche Casus. burthon nel Saggio sopra i gerogli-
Neil* Egitto le Oasi sono fertili can- fici degli egiziani. È da vedersi la
toni circondati di sabbie e somi- lettera del marchese Maffei del
glianti alle isole collocate in mezzo ai 174B, riportata nel t. XIV della
deserti. La grande Oasi Ero-
fu da Raccolta Calogerana, sul fine per
dato situata nella Libia, 7 leghe da cui furono inventati ed eretti gli o-
Tebe, e chiamala dai greci isola belischi in Egitto. Il nome di o-
de beali j ma
Slrabone meglio la de- belisco deriva dalgreco e significa
scrisse rimpetto ad Abido. Orìens propriamente raggio solare, aguglia
dirisi. t. II, p. 60 3. o cosa che termina in punta^ co-
OAXACA. Cina con residenza me pure dardo, saetta, fulmine, tol-
vescovile nel Messico, chiamata an- ta r idea di un corpo fino relati-
che Antequera {Vedi). L'attuale vamente all'altezza, ed aguzzo in
vescovo monsignor Antonio Mante- cima. Questi massi monoliti, fatti
con d' Antequera, fu nominato da di una sola pietra con quattro fac-
Gregorio XVI nel i844« cie, d' ordinario i quattro lati sono
OBBEDIENZA. P^edi Ubbidien- ornati de' suddetti geroglifici, di cui
ZA. si fece pur parola a Egitto ed al-
OBBEDIENZIARIO, Obedientia- trove, e si collocano per lo piti so-
rius. Nome della prima dignità del- pra un semplice piedistallo quadra-
l' antico capitolo di s. Giusto di to, piti largo deir obelisco medesi-
neppure
tutti
essi
figlio
hanno ge-
sono
di
tutti
iSa OBE OBE
dell'epoca antica dell' Egitto, alla ciroo. Altri tre posteriormente por-
quale tre soli de' grandi ed uno tati in Roma furono collocali nei
de' piccoli appartengono, cioè quello giardini e circo di Sallustio, e i due
del Latcrano, quello di piazza del del Mausoleo di Augusto. A que-
Popolo e quello di Monte Citorio sti debbonsi aggiungae quelli del-
fra* primi, quello della Minerva fra l' Iseo Carapense, quello dell* Iseo
ì secondi j gli altri cinque sono sta- Capitolino e quelli del circo Va-
ti tagliati durante la dominazione riano o Eliogabalo, del circo di Ro-
romana in Egitto, dopo la conqui> mulo, ed il secondo del circo Mas-
sta fatta di quel regno da Augusto. simo eretto da Costanzo nel 357
Nella piazza avanti alla basilica o di nostra era, che fu i* ultimo ad
Chiesa di s. Bartolomeo all' isola essere trasportato, e che die moti-
{P^edi)y vicino al portico, sta eretto vo ad Ammiano di parlar di que-
un frammento d' obelisco scolpito ste moli e particolarmente come
co' geroglifici egiziani, ivi ritrovato venissero trasportate . Plinio poi
nel 1676, ed avanzo di quello in- narrò le difficoltà per rimovere e
nalzato in queir isola del Tevere trasportare questi monoliti, e come
formata a guisa di nave, affmchè fu d' uopo costruire mirabili basti-
gli servisse come di antenna nel menti di sorprendente grandezza,
mezzo, come riferisce il Marangoni, rimontando il Tevere fino a Roma.
p. 364, I^^ll^ cose gentilesche e pro- Ne'saccheggi e rovine della città,
fane trasportate ad uso e adorna- fatti dai barbari, essendo caduti gli
mento delle chiese. Egli tratta nel obelischi e la maggior parte rotti
dicendo che gli egizii gli eressero nei ro antica, e co* sacri riti dedicarli
templi e fuori di essi e nei pubbli- al trionfante vessillo della Croce,
ci luoghi in onore delle loro deità, disponendo che servissero di nubi-
e perciò vi scolpirono con caratteri lissimo ornamento delle pi li insigni
simbolici le cose sacre e misteri reli« basiliche, ed il p. Bonanni, Numis.
giosi; e gì* innalzavano sopra molti Pont.y riporta sette medaglie di Si-
gradini tutti ripieni d'idoli, per cui sto V , cogli obelischi e il dise-
gli appellavano are ed altari. Fu gno de* quattro da lui eretti .
poli, città del Basso Egitto, perchè naloghi autori riportati ad Egitto^
meno aveano sofferto dalla mania e quelli di cui parleremo ai seguen-
di Carabise ; Caligola trasportò ti articoli. Michele Mercati , Degli
U Vaticano a ornamento del suo obelischi di Roma, ivi 1589. Con-
OBE OBE i83
siderazioni sopra gli avverùmeuti slanllno imperatole, il quale lo fe-
nocenzo X
Pamphilj. Questi nel scia libero per entro quelle aper-
i65i con architettura del Bernini ture il luogo
per cui la piazza
lo fece trasportare e restaurare nel- si Mediante tali aperture
vede.
l'antico circo d'Alessandro, oggi piaz- >iene lo scoglio ad aprirsi in quat-
za Navona, e drizzare sulla fonta- tro parti, che nella sommità re-
na maggiore, ornandone la sommi- stano unite, e sono fatte per rap-
tà con giglio e colla colomba por- presentare le quattro parti del mon-
tante l'olivo di metallo, stemma dei do. Negli angoli siedono quattro
Pamphilj. Il fusto è alto 54 piedi, grandissimi giganti di marmo bian-
ed insieme alla fontana quasi loo. co, rappresentanti i quattro princi-
Dipoi trovaronsi tre frammenti del- pali fiumi, cioè il Danubio per l'Eu-
la cuspide, che illustrò Zoega, ed ropa, scolpito d'Andrea detto il Lom-
acquistati dal cardinal Borgia, nel bardo; il Gange per l'Asia, opera
i8i4 passarono nel museo di Na- di M. Adamo; il Nilo per l'Africa,
poli. frammenti di questa mo-
Altri di Jacopo Antonio Fancelli; ed il
le, ed una gran scheggia, il duca Rio della Piata per l'America,, scul-
d. Giovanni Torlonia li donò al re tura di Francesco Baratta, coi loro
di Baviera che li collocò nel musco attributi, reggendo il Nilo l' arme
di Monaco. Il Marangoni a p. 363 d' Innocenzo X. La figura del Rio
riporta le quattro iscrizioni del pie- della Piata guarda la cupola, fac-
distallo. Il p. Rircher nel i65o pub- ciata e campanili della chiesa, e
blicò in Roma: Obelìscus Pampiù- come spaventata si arretra e alza
lins,opera criticata. In questa piaz- una mano, per censurare Borromi-
za sono tre fontane bellissime, e no, emulo di Bernini, autore della
nel centro la sontuosa coU'obelisco. facciata slessa coi campanili e della
Nel medesimo luogo Gregorio XI li cupola, che sembra minacci rovi-
avea collocato una vastissima conca nare. Al piano dell'acqua della va-
rotonda di marmo mischio orienta- sca vedonsi alcuni grossi pesci guiz-
le con acqua di Trevi. Innocenzo zanti, uno de'quali ne ingoia il su-
X dopo aver rompilo la nominala perfluo. Cadono le acque in abbon-
chiesa e contigui palazzo e colle- danza e con fragoroso mormorio,
gio, volle accrescere lo splendore ammirandosi questo nobilissimo fon-
OBE OBE 187
te ({\m\e copolavoro tlell'arto. Aven- etiope o moro su d'una gran chioc-
do Bernini ommesso fare nell'acqui- ciola marina, e colle mani tiene per
tlotto i necessari sfiatatoi, Borrorai- la coda un grosso delfino, che pas-
no andava dicendo clie l'acqua non sandogli il capo fia le gambe, dal-
comparirebbe, ciò che [ponendo in la bocca spande l' acqua a foggia
apprensione Bernini, gli riuscì per d'un ventaglio. Questa statua, ope-
una fantesca conoscere lo sbaglio, e ra lodata del Bernini, è molto en-
si corresse, ciò che produsse la mor- comiata SI per la sua fiera moven-
te dell'emulo ;
poiché mentre que- za, che per l'intendimento con che
sti credeva che l'acqua non venisse, sono lavorate le parti muscolose e
l'acqua sgorgò prontamente fra i gagliarde, molto ritraenti dal natu-
plausi del Papa, della corte e del- rale.Questa fontana de' Tritoni fu
la moltitudine. Caduto Borromino mollo restaurata nel 1708 da Cle-
in malinconia, si tolse poi la vita mente XI, ed altri restauri vi si
lece sgombrare dalle rovine. Ivi Gre- cui si chiamò guglia di s. Maculo.
gorio XIH con disegno di Giacomo Si pretende che Paolo IV lo eri-
della Porta o di Onorio Longlii vi gesse nella piazzetta tra il convento
eresse un fonte, e Clemente XI nel de* domenicani e la chiesa di s. I-
ad otto faccie, ma cogli angoli acuti. si può leggere il Cassio, Corso del-
sto obelisco sono comuni col Late- diede i disegni delle altre due gran-
ranense : esso fu trovato come l'al- di fontane che adornano la piazza
tro da Matteo da Castello, dieci pal- stessa, esono collocate nel centro
mi sotterra, e come l'altro per or- de'due vasti semicerchi che la chiu-
dine di Sisto V risarcito, traspor- dono da oriente e da occidente.
tato ed eretto da Domenico Fon- Quella della parte orientale, \erso
tana nel 1587, mediante la spesa il Monte Pincio
[Vedi), ha nel pia-
di scudi 10,229. Era rotto in due no una vasca semicircolare assai
pezzi, ed insieme con questi fu tro- ampia di travertino appoggiata ,
vato il piedistallo antico, sul quale dentro una parete murata a bugne
venne innalzato di nuovo sulla piaz- grosse. Entro la vasca s' alza una
za del Popolo. È alto circa 79 pie- grandissima conchiglia di marmo
di, e compresa la base e la croce tiburtino, una piccola
conlenente
di bronzo 1 18. 11 Marangoni p. 36 tazza in cui sgorga 1' acqua per una
nel descriverlo dice che Sisto V apertura praticala nella parete, e da
l'innalzò ad onore della Croce e essa si versa nella conchiglia, da dove
per decorare il prospetto della Chie- piove poscia nella vasca. La parete
sa di Maria del Popolo [Vedi);
s. a bugne è terminata da una ringhie-
ne riporta le due iscrizioni e quel- ra o balaustrato di marmo, nei cui
la d'Augusto. Oltre a ciò Sisto V Iati veggonsi entro una conchiglia
fece dal Fontana erigere sulla piaz- due delfini aggruppali e colle code
za una bella fonte, secondo alcuni; in su rivolte. Nel mezzo poi, in
ma il Cassio, Corso delle acque corrispondenza della fontana, sono
t. I, p. 286, riferisce che Gregorio alquanti scogli, sopra i quali pose
XllI nel mezzo della piazza fece la statua colossale di Roma, aven-
alzare un fonte saliente con acqua te a lato la lupa coi gemelli Ro-
Vergine, disegnato da Jacopo della molo e Remo sono le
; laterali
Porta nel i574 con tazza o conca statue gigantesche del Tevere e del-
d'antico marmo salino, formata da l' Aniene co' loro attributi, tutte
una base di colonne che sostene- sculture eseguite in marmo da Gio-
vano il frontespizio della casa Au- vanni Ceccarini. L'altra fontana
rea di Nerone. Siccome però la fon- nel semicerchio occidentale è in lut-
lana rimaneva presso Y obelisco to e per tutto simile alla descritta,
quando questo d'ordine di Leone se non che le statue che l' adorna-
XII fu circondato da una gradi- no, scolpile dallo stesso artista, sono
nata quadra, venne tolta via, ed differenti. In essa si osserva la fi-
vera del Gnaccherini e l' Estate del Questi si formano di due bellissi-
Laboureur; in quello incontro ha mi cavalli, con due giovani nudi
l' Inverno del Baini e l' Autunno di gigantesca figura in atto di reg-
dello Stocchi, vedendosi nella parte gerli, di marmo, rappresentanti Ca-
posteriore de' folti cipressi che cuo- store e Polluce, già creduti rappre-
prono la deforme veduta di alcuni sentare Alessandro il Grande in at-
fienili, e i due ingressi chiusi con to di domare il suo famoso Buce-
cancelli di ferro forse serviranno falo, e che fosse opera dei sommi
per l'adito ad un ameno passeggio scultori Fidia e Prassitele, come
sul fiume Tevere, formato nel pon- leggesi nell'epigrafi dei piedistalli :
fece estrarre nel 1782, cioè uno palazzo pontificio, dopo aver diroc-
de' suoi tre pezzi, poiché gli altri cato un masso enorme di antica
due furono tolti nell'ottobre i78f>, fabbrica ch'era nel mezzo delia
coir opera dell'architetto Giovanni piazza. Su di che può leggersi il
Antinori, che avendolo fatto restau- Fea, Storia delle acque antiche p.
,
r erezione dell* obelisco, per darvi co. Sisto V avea divisato erigerlo
luogo innanzi ad altra più magni* avanti la chiesa di
s. Maria degli
fica, destinandovi la vasta conca di Angeli, dove al tempo stesso avreb-
bel granito rosso, posta nel fine be fatto ornamento alla piazza che
del secolo XVI per beveratoio nel aprì dinanzi la sua magnifica villa
Foro boario sulle rovine del tem- Peretti oggi Massimo : la morte dei
pio di Castore e Polluce, resa ivi Papa andare a vuoto il pro-
fece
quasi invisibile dalle terre accumu- getto. Essendo l'obelisco coli' an-
late intorno. Nel 1817 Pio VII dar del tempo racchiuso nella vi-
mandò ad effetto il disegno del gna Vettori, comprata questa dai
predecessore, per l'architetto Raf- Ludovisi, fu compreso nella loro
faele Stern ; fece restaurare la taz- villa, così nel lySS lo richiese Cle- '
za rotta in due pezzi con 76 pie- mente XII alla principessa Ludovisi
di di circonferenza, le aggiunse il per innalzarlo avanti la facciata prin-
suo piede antico e scanalato, tro- cipale della basilica La teranense da lui
vato ad essa vicino, e nel 1818 la magnificamente eretta, ed essendo-
collocò avanti all'obelisco. La taz- gli stato donato, lo fece trasporta-
za poggia sul piede di marmo ba- re a tal uopo presso la scala santa.
celiato, con suo dado sotto di tra- Riconosciuto di troppo piccola mole,
vertino, e dal centro sgorga in al- vi restò abbandonato sino ni r7tS8,
to un grosso capo d' acqua formaa- quando Pio VI ne affidò il irasppr-
iga OBE OBE
to, il restauro e il collocamenlo so- con altri dice Nibby, ed è privo di
piti gran piedislallo di marmo biaii* geroglifici. La nave che lo portò
co, airarchilello Giovanni Antinori. fu di tale grandezza che per zavor-
E sormontato con una croce di me- ra vi andarono 120,000 moggia di
tallo, contenente le reliquie della ss. lenticchia, cioè due milioni 880
Croce, di s. Giuseppe, de* ss. Pietro mila libbre; era lunghezza
tale la
ePaolo, di s. Pio V, di s. Agostino e eh' essendo stata da Claudio affon-
di s. Francesco di Paola, come narra data per servire di fondamento al
il Cancellieri che tratta erudita- molo del suo porto d' Ostia, sosten-
mente di questo obelisco nel suo ne una gran parte del lato sinistro,
Mercato. Il fusto dell' obelisco è al- dove furono innalzate come tre tor-
to piedi 43 e mezzo, e 100 com- ri ed una a somiglianza del Faro
preso il piedistallo e la croce. Nel Alessandrino; l* albero maestro di
1789 in Roma si pubblicò: Anno- abete, era di tal grossezza che ap-
tazioni storico-critiche siili* obelisco pena quattro uomini potevano ab-
Sallustiano, del p. Tommaso Ga- bracciarlo. Questa è una prova che
brini, delle quali se ne legge un i romani si servivano di navi per
sunto neW Effem. lett. di Roma trasportare tali moli e non di zat-
n. 23; rimarcandosi che l'obelisco tere. Nel voi. XLI, p. 182 del Di-
ritornò sul colle Pincio, benché in zionario dicemmo che \st casa del
altra parte e dove terminavano i maestro del sacro ospizio trovan-
famosi orti Lucullani. dosi presso r obelisco, si disse Do-
Obelisco Faticano. 11 piti gran- musagidiacy e vicina alla chiesuo-
de che sono in Roma^ do-
di quelli la di s. Andrea, poi compresa nel
po Lateranense, si erge nel cen-
il nuovo tempio Vaticano nel suolo :
tro della magnifica piazza della ba- della sua sagrestia, una pietra ri-
silica o Chiesa di s. Pietro in Fa- corda il sito primitivo dov'era l'o-
ticano (Fedi). È il solo che siasi belisco. Nicolò V divisava di porre
conservato di un sol pezzo, poiché questo obelisco sugli omeri di quat-
fino al suo trasporto ebbe la ven- tro statue colossali rappresentanti
tura di rimaner sempre in piedi gli evangelisti, e di collocare sul ver-
sulla spina del circo di Caio Cali- lice una statua di bronzo del Sal-
gola detto pur di Nerone. Il Guai- vatore colla croce in mano. Dipoi
talli, Roma antica t. II, p. yS, di- Paolo II trattò coli' architetto Ari-
ce che l'obelisco si ruppe in Egit- stotile di farlo trasportare nella
to in due pezzi, e che manca il più piazza Vaticana; Paolo III ebbe
grosso lungo 100 .cubiti, citando l' istessa idea e ne consultò Buo-
Plinio anche il Novaes afferma che
: narroti che non volle accettarne
si dimezzò, ed ambedue fanno au- l'assunto, per l'eccessiva spesa a
tore dell* obelisco Nuncoreo figlio ciò necessaria e pel pericolo di
di Sesostri. Fu trasportato in Roma romperlo. Indi nel pontificato di
da Caligola e consacrato ad Augu- Gregorio XIII e nel i583 Ca-
sto e Tiberio, come si rileva dal- millo Agrippa milanese fece un mo-
r iscrizione nella parte inferiore di dello, e stampò in Roma un trat-
esso. Non è di lavoro egizio, ma tato sul trasporto dell' obelisco sen-
imitazione romana di quello del ra piegarlo a terra, poiché trova-
figlio di Sesostri Nuncoreo, come vasi nella parte inferiore in parte
.
cendo che se diventava Papa subi- zò l'obelisco con giubilo del foltis-
to r avrebbe trasportato in mezzo simo popolo spettatore e degli ope-
della piazza Vaticana. Sparsa la rai, che pigliando di peso il Fon-
grare V Eucaristìa [Fedi), e dare la dii minore osservante, uno de' coa-
comunione ai fedeli; venne questo diutori all'opera, essendo gli altri
splendido ornamento delle dame ro- genuflessa ai loro piedi supplicò eoa
mane, ed emula delle Silvie, delle indicibile umiltà di essere ammes-
Paole, delle Galle, delle Placidie, sa. Ricevuta pertanto con somma
delle Lucine, per tacere di tante allegrezza e contento di tutta la
altre. Prevalendosi la santa della comunità in quel santo luogo, non
vita continente accordatagli dal ma- e a dire quanti alti umilianti e
rito, nel 14^5 si fece oblata oli ve quante virtù in pubblico e privato
lana, e si assoggettò alla direzione ella praticasse, divenuta di queste
de'monaci di quella benedettina con- specchio ed esempio luminosissimo,
gregazione, con semplice oblazione non solo alle sue figlie e compa-
di Dio Ma poiché s. Fran-
se a . gne, ma
ancora a tutta Roma, che
cesca non solo cercava la salute del- attonita l'ammirò ed encomiò con
ronìma propria, ma ancora quel- alte lodi. Fu da Dio favorita di
la del suo prossimo, volle istituire speciali doni e virtù, come della
in Roma una congregazione di fan- profezia, de'miracoli, e singolarmen-
ciulle e di vedove nobili, le quali te della familiare e visibile conver-
vivessero in comune sotto l'obbe- sazione del suo angelo custode^ on-
dienza d' una superiora, e soggette de suole rappresentarsi con un an-
alla giurisdizione de' monaci Olive- gelo a fianco. L' arcangelo manda-
tani (Fedi), con semplice oblazione tole da Dio per suo conforto, dife-
a Dio. Quindi avendo radunato sa e compagnia, stette al suo fian-
molte di esse, e superate alcune dif- co finché visse, involto in una lu-
ficoltà, nel giorno della ss. Annun- ce, e ne ricevette di continuo aiu-
ziata del 1433 r introdusse in una ti e benefizi segnalati. il suo Dopo
casa detta di Tor de' Specchi a pie ingresso in Tor Dio le
de' Specchi,
del Campidoglio e alla rupe Tar- cambiò l'arcangelo dopo 24 anni
pea, nel rione di Campitelli, e loro che l'assisteva, in un altro di gra-
diede da osservare la regola di s. do superiore, con ordine di pren-
Benedetto con particolari costituzio- derne speciale cura, indi nel i439
ni. Questa fondazione fu approvata glielomutò in altro più mirabile. La
da Eugenio IV, che permise alle sua cugina Agnese de Lelli superiora
religiose di abitare detta casa fin- e prima presidente della casa, vole-
ciiè ne trovasse una più como-
se va cederle tal grado, ma la santa aman-
da; ma siccome ivi ebbe principio do più obbedire che comandare, non
la congregazione, venendo poi am- volle accettarlo, finché a'25 di det-
pliata con l'aggiunta di nuove fab- to mese fu costretta cedere alle co-
briche , le oblate vi si stabilirono muni e preghiere delle re-
istanze
e seguitano ad abitare, avendo for- ligiose, che per poco tempo ebbero
mato la piazza colla demolizione di la consolazione di essere governate
case da loro acquistate. A questa da essa, poiché consumata dalle fa-
19B OBL OCL
lidie e penitenze, volò al cielo ai re; suor Maria Maddalena AnguiU
9 marzo i44^ nella stessa casa di lara presidente di Tor de' Specchi,
Ter de'Specchi. alla quale fu data dal gesuita Fu-
Noteremo che il cav. Belli nel ligatti, ch'erasi forse giovato di (jueU
u. 4 delle Notizie del giorno 184 3,
1 la dell'altro gesuita Cepari ; Flami-
parlando del palazzo Ponziani in nio Figliucci; Filippo Landi colla
Trastevere, oggi pia casa d'esercizi storia della congregazione, novero
e Scuola di s. Pasquale {f^edi)^ co- delle presidenti e delle monache
me già abitazione di santa France- che vi fiorirono in concetto di gran
sca, dice ch'è tradizione che ivi la perfezione, e de' Papi che arricchi-
santa morisse: il medesimo eh, ca- rono l'istituto con indulgenze e pri-
valiere nel n. 3o delle Notizie del vilegi singolari, Lucca 1771. Nel
giorno 1846, aggiunge altre noti- 1829 la pubblicò in Roma d. Lo-f
zie della santa, e che abitò presso dovico Ponzileoni, ora canonico va-
il Ponte rotto nella detta casa, do- ticano f^ita di s. Francesca ro-
:
ve oggi si danno alla classe infe- mana fondatrice delle signore oblate
riore gli esercizi spirituali, avendo- di Maria vergine in Torre de'S/jcc'
vi abitato anco il principe degli a- chi. Degli scrittori della vita della
postoli s. suo corpo si
Pietro. Il santa, dell' invenzione, collocazione
venera nella Chiesa di s. Francesca del suo corpo, reliquie, miracoH ed
Romana (Vedi)j le memorie poi e altre erudite notizie, tratta il Cancel-
reliquie della santa matrona esisto- lieri nelle Campane, Nel voi. XIX,
no nella chiesa interna delle oblate ',
p. i36 del Dizionario descrivemmo
venerandosi pure altre reliquie in che ogni an->
la cappella cardinalizia
diverse chiese di Roma, come in s. no s. Fran-
celebrasi per la festa di
Maria d'Araceli dov'è la cappella cesca Romana nella chiesa ove ri-
della santa : altra chiesa sotto l'in- posa il suo corpo, dell' antico suo
vocazione della santa è quella del culto, e della parte che vi hanno
Conservatorio di s. Francesca ro^ le monache; poiché la presidente a
mana Dicemmo alla sua bio-
(Fedi). mezzo de' deputati del monastero
grafia, che Paolo V la canonizzò, domanda licenza al Papa per la
indi Urbano Vili nel 1622 con^ celebrazione della cappella cardina»
cesse il suo uffizio per Roma ad lizia, indi ne dà avviso al senato
libitum con rito doppio, e semidop- romano, e per esso al priore de'ca-
pio fuori di Roma a' i o marzo ; porioni finché esìstette, ed ora ad al-
essendo impedito il giorno di sua tro del senato, il quale combina l'ora
morte per la festa de'ss. Quaranta. col cardinale protettore degli Oliveta-
Poscia Innocenzo ad istanza di X ni, indi la partecipa al cardinal deca-
sua sorella Agata Pamphilj oblata no per l'approvazione, ec. Inoltre
di Tor de' Specchi, ordinò lo stesso la presidente invita il vescovo che
uffizio doppio di precetto in tutta deve pontificarvi la messa, o la com-
la Chiesa ai 9 marzo, dal quale pieta se la mattina è impedita da
trasferì al seguente giorno la festa cappella pontificia, o dalla predica
de' detti santi. La vita di s. Fran- che si fa nel palazzo apostolico, otl
cesca romana la scrissero Giovan- : anche dalla congregazione del s. of^
ni Matteotti suo confessore, canoni- fizio avanti al Papa, come talvoUc\
vanti la regola di s. Agostino, fon- dal i643 avea dato principio alla
date in Roma da d. Camilla Vir- fabbrica del monastero, che chia-
ginia Savelli Farnese duchessa di mò di Latera sotto s. Pietro Mon-
Latera, verso il 1659, sotto l'in- ioWo, in adempimento al voto. Com-
vocazione de' sette dolori di Maria pilo le costituzioni e le rimise alla
Vergine, acciò fossero onorati con revisione e riforma del p. Frauce-
parlicolar divozione. Nata nel 1601 sco Guinigi generale de' chierici re-
in Palombara dal marchese della golari della Madre di Dio, i quali
terra Giovanni Savelli e da Li- pregò della direzione e cura spiri-
via Orsiiii, di venti anni si spo- tuale di sue oblate. Ricusata tal
ch' essa in Latera nello stato di la restata vedova nel precedente an-
presa, ciò che le recò grave ram- questi assegnò al monastero, dispo-
inarico per le promesse fatte a Dio. sizione che approvò il cardinal Gi-
A suo conforto passò in Viterbo netti a' 6 ottobre 1667, dopo che
da s. Giacinta Marescotti sua pa- Clemente IX avea confermato le
rente per consiglio, ed essa la sol- costituzioni. Essa non vesti l' abito
levò col persuaderla che bastava religioso, e ricca di meriti, morì in
per adempimento del promesso il una casa contigua a* i5 novembre
fondare un monastero ove avesse i668 di circa anni 68, lasciando
potuto. Quindi si determinò etfet- il monastero erede universale del
tuare il divisameiito in Roma, ove suo patrimonio. Fu sepolta, come
portatasi cominciò a radunare in il duca consorte, nella chiesa del
una casa a Porta Settimiana di- monastero.
,
che dura un anno, finito il quale accosta al color giallo, senz* amido
fa la sua oblazione con promettere e poco arricciato. Quando escono
obbedienza secondo le costituzioni, di casa portano manto che le un
e consuetudini del monastero, e per- cuopre da capo a piedi, e ripiega-
manenza perpetua nella congrega- no alla cintura le due estremità
zione, sebbene può uscirne, non ob- delle parli anteriori del medesimo.
bligando gli statuti a peccato alcuno Ne riporta la figura il p. Bonnani
neppur veniale, non facendo le re- nella par. 2, p. 98 del Catalogo
ligiose voti ne solenni ne semplici. degli ord. reg.^ che le dice fondate
Praticano tutte le osservanze re- ad imitazione di quelle istituite da
golari, come fossero vere religiose, s. Filippo Benizi, di che non fa pa-
poiché recitano T uffizio divino, fan- rola il p. Annibale da Latera, Sto-
no ogni giorno un* ora e mezza di ria degli ordini regolari par. 3,
orazione mentale, la disciplina in p. 260, delle oblate de' sette dolori.
Agostino, ne' tre giorni primi di Agostino in uno de' laterali, opera
quaresima e ne' tre dì che prece- del Maratta e 1' Annunziata nel-
;
servigi. Tutti questi oblati sotto lui come a loro capo, fossero ob-
Luigi XIV furono trasferiti nella bligati ai suoi ordinamenti pel go-
casa degli invalidi colle loro pen- verno della stessa diocesi. A tale
sioni. Questi oblati si dice che co- effetto elesse ecclesiastici forniti del-
minciarono dai re Capeti, quando le qualità necessarie, cui si aggiun-
i sovrani rinunziando al diritto di sero molti altri che si offrirono
assistere all' elezione degli abbati, si spontaneamente, e pose la congre-
riservarono il privilegio di destinare gazione sotto la protezione di Ma-
un posto di religioso per un pove- ria Vergine e di s. Ambrogio, di cui
ro soldato invalido, o per una po- diede loro il nome, al quale ag-
"veradonna ne'monasteri di religio- giunse quello di oblati, per essersi
se. Ogni laico che otteneva dal re eglino stessi offerti. Principiata la ,
vano mandati. Divise altresì s. Car- cusò i benefizi ecclesiastici che gli
polcro ogni anno il capitolo gene- stici, a tal fine ne raccolse in pia
rale ebbero poi anche la chiesa
; adunanza in sua casa, che prese il
la quale Dio lo salvò, onde solo degli oblad della Beata ergine F
fu esiliato da Torino, allora prin- Maria, formata di preti secolari,
ci pai campo delle sue operazioni della quale ragiona anco il cav.
apostoliche. Ritornato Pio VII al- Artaud, Storia di Leone XII, t.
la sua sede ,
pei corrotti costumi IH, cap. 4^' Ottenuta la pontifìcia
e per le guaste opinioni ed errori sanzione, il Lanieri in Pinerolo si
la Fiandra e Francia usciti, cor- era vissuto, morì a'5 agosto j83o,
rompevano non pochi ecclesiastici essendone stato il primo rettore
d'Italia col giansenismo; ad og- maggiore. Lo splendido novero di
getto di rimediar ad ogni seduzio- sue virtù furono degnamente loda-
ne fece di tutto per propagar le te in Pinerolo nel giorno trigesi-
opere di s. Alfonso Liguori. Frat- mo del suo decesso, con bella ora-
tanto Dio ispirò al Lanieri 1* isti- zione funebre, da d. Gio. Battista
tuzione d' una congregazione che Rubino istitutore delle Luigine del-
si occupassepromuovere e pre-
a la Morra.
dicare dovunque gli esercizi di s. La congregazione degli oblati è
OBL OBL 209
una pia unione di ecclesiastici con- gazìone. Vivono perfettamente in
secrati a Dio per mezzo di Maria comune ed in ogni cosa uniformi.
Vergine, per attendere alla salute Professano in tutto la povertà, né
e perfezione propria e del prossi- accettano alcuna dignità, beneficio
mo. N' è scopo il consecrarsi par- ed ufficio di qualunque sorta fuori
ticolarmente a dare i santi eserci- della congregazione. Professano e-
ti metodo proposto da s. I-
col ziandio obbedienza agli ordinari
gnazio, quando sono chiamati, col neir operare, per quanto é compa-
consenso degli ordinari, sia in pub- tibile colle loro regole e costituzio-
blico, che in privato, sempre gratis ni. Sono promossi agli ordini sacri
e senza retribuzione. Concorrere a a titolo di patrimonio proprio, se-
formare buoni parrochi ed operai condo la tassa di ciascuna diocesi.
nella vigna del Signore, pertanto si Non essendo in sostanza gli oblati
accettano convittori ecclesiastici per di Maria Vergine, che una pia u-
fare ,i o per com por-
loro esercizi nione di ecclesiastici secolari, che
sene una muta, o per attendere vivono sotto regole adattate al loro
allo studio della morale ed abili- istituto e spirito che professano,
tarsi alle parrocchie ed altri impie- così essi ritengono sempre la pro-
ghi ecclesiastici. La congregazione prietà de* loro beni e tutte le ca-
combatte altresì gli errori correnti, pacità che secondo le leggi dello
per cui si fa uno studio serio per stato hanno e godono gli ecclesia-
conoscerli e confutarli, e per non stici secolari. Quegli che presiède
errare si pregia professare inviola- a tutta la congregazione è perpe-
bile obbedienza intiera all' autorità tuo, cioè il rettore maggiore, men-
della santa Sede, ed un attacca- tre il superiore di ciascuna casa
mento senza eccezioni al di lei in- chiamasi rettore locale. Si fa un an-
segnamento ,
professando eziandio no di noviziato, ed i fratelli ne
tutta 1' uniformità al sentimento flìnno due. Secondo le regole, gli
della medesima negli articoli sui oblati si esercitano in varie opere
quali essa tollera diverse opinioni, di pietà per loro santificazione. At-
essendosi perciò eletto per suo par- tendono allo studio della domma-
ticolar protettore s. Pietro. Si pro- ticae morale ; il loro maestro è
pone finalmente la congregazione s. Tommaso; la loro dottrina quel-
di far conoscere e spargere libri la della chiesa romana, abborren-
buoni, poiché osservò che fin dal do ogni spirito di partito e di no-
1825 si contavano già tre milioni vità ;
più volte alla settimana ten-
di volumi, libri i più infami spar- gono conferenze morali. Ciascuno
si nella sola Francia, ed in Parigi compone una muta d'esercizi, se-
VOL. XLVIII. 4
3IO OBL OBL
sce, e da Pinerolo, ove fu fondala, Gregorio III del 78 1. Kella basilica
si vane cìUà degli stali
dirami) in di s. Paolo si offrivano ogni giorno
sardi. Nel numero 6t del Diario quattro oblate per altrellante inces-
di Roma 1842 si legge » che la con- se, e due per quella che celcbra-
gregazione non paga del bene che vasi nell' altare maggiore. I diaco-
tiittogiorno va facendo alle anime ni oblazionari ricevevano dal po-
coir ecclesiastico ministero, col dare polo offerente il vino, ed i suddia-
gli esercizi spirituali, coli' istruire coni oblazionari il pane. Vedi O-
ilgiovane clero, apresi ora un nuo- BLATE e Oblazioni. Gli oblazionari
vo e largo campo al suo zelo nel- della chiesa romana avevano il
vigilie, e le oblate per celebrarsi la nel Catalogo degli ordini rei. non
messa dal sacerdote destinalo dal solo parla delle due comunità, ma
Pontefice. Tale uso lo rinnovò s. riporta quattro figure di vecchioni
OBL OBL 211
esercitanti ì diversi minìslcrij e quat- namento nelle credenze dell'altare
tro di vecchione. qunnto
Gli uni e ad pompavi, oltre i necessari.
le altre nelle processioni vanno die- OBLAZIONE. Fedi Oblate e
tro la loro particolare croce. Quan- Oblazioni.
do presentano l' offerta ciascuno dei OBLAZIONE, OFFERTA, ohla^
due vecchi destinati ha sulle spalle tìOyohlatum^ donariuni. Vocabolo
una tovaglia bianca, con cui uno che prendesi in generale per qua-
di essi tiene tre ostie e l'altro un lunque dono volontario fatto a Dio
vaso pieno di vino bianco, e sopra nella persona de' suoi ministri e
questa tovaglia pongono un ampio per uso della sua Chiesa ; in que-
cappuccio che finisce in punta e sto significato si possono chiamare
dalle cui estremità pende un gros- oblazioni le Decime (Fedi)^ le pri-
so fiocco, che scende per di dietro mizie, ed in generale tutto ciò che
fino all'estremità della colta. Due i fedeli offrono volontariamente al-
donne con una somigliante tovaglia la Chiesa ed a' suoi ministri. In
ed un piccolo velo nero presenta- significato più particolare intendesi
no altrettanto pane e vino; ma per oblazione quella fatta all'altare,
agli solamente è permesso
uomini uso antichissimo di cui s. Cipriano
entrare in coro ed accostarsi, come ne parla nel suo trattato dell'ele-
fanno, fino ai gradini dell'altare, mosina. Quindi le oblazioni si di-
giunti al quale, offì'endo al cele- stinsero in quelle che si facevano
brante ciò che portano, a lui di- ai sacri altari, in quelle che riguar-
cono: Benedicite Pater reverende j davano direttamente la materia del
ed egli risponde Benedicat te Deus
: sacrifizio ed in quelle che riguar-
et hoc tiiiim munus. In nomine Pa- davano il mantenimento del Clero
tris ec, e dà loro a baciare il ma- (Vedi). Imperciocché, non avendo
nipolo; Io che fatto va a ricevere le la Chiesa ne* suoi principii né fon-
offerte delle donne alla porta del dì, né rendite, era a lei impossi-
coro. Sono questi oblazionari man- bile di far le necessarie spese del
tenuti con rendite ecclesiastiche. E pane e del vino per la celebrazio-
incerto se questa scuola sia stala ne della messa, tanto piìi che in
istituita da s. Ambrogio, poiché a essa si comunicavano tutti i fedeli,
suo tempo il popolo stesso faceva e che ciò che non era stato con-
r oblazione alla messa. Probabil- sagrato veniva portato a queUi che
mente neirVIII o IX secolo qual- non aveano potuto assistere al sa-
che arcivescovo di Milano, vedendo crifizio ; conveniva quindi che i par-
che tal disciplina andava ad alte- ticolari si addossassero una tal spe-
rarsi ,
per mantenerla istituì la sa, principalmente quelli che dove-
scuola di s. Ambrogio. Si chiamò vano comunicarsi. Dalla sacra Scrit-
ohlazionario dall'Ordine romano, e tura rilevasi l' antichità delle sacre
Protesis dai luogo o
greci, quel offèrte, obbligazione imposta all'uo-
mensa vicino ove si col-
all' altare, mo dalla legge naturale, non meno
locavano le offerte. Osserva il Can- che dalla legge scritta, perché aves-
cellieri ne* Pontificali che le obla- ^ se cosi a riconoscere nel suo Dio,
zioni intermesse sono ricordate dai il suo creatore e il suo conservatore
vasi e piatti d' argento^ che soglio- provvidentissimo. Quantunque con
no mettersi adesso per puro or- la venula di Gesù Cristo cessarono
I
112 OBL OBL
le vittime e i sagrifizi, pure aven- seconda edizione piìt corretta e ac-
do voluto Dio che col sacrifizio cresciuta con nuove ricerche, osser-
della Messa (f^edi) restasse ne'cri- vazioni e figure, opera di cui prin-
stiani perpetua memoria di sua cipalmente ci gioveremo in questo
tnorte, così in essi non cessò l' obbli- breve articolo, ed eccone il titolo:
gazione di apprestare tuttociò che Delle oblazioni ali* altare antiche
si rendeva necessario per la cele- e moderne^ sia la storia intera
brazione della messa, onde i fedeli dello stipendio della messa, disser-
riputarono religioso dovere V adem- tazione storico 'teologica, Venezia
pirla, finché la loro pietà non eb- 1736.
be a ciò stabilmente provveduto La pratica delle oblazioni che
con elargizioni e vistosi donativi, gì' israeliti portavano al tempio
di che si parla anche a Beneficio ed offrivano ai sacerdoti, non fu
e Bewi di Chiesa; ed è ragionevo- un semplice rito dell'antica sinago-
le che chi serve l' altare viva del- ga, ma un'ombra e una figura di
l' altare, mentre altrove parlammo ciò che con la venuta del promes-
contro i declamatori delle ricchez- so Messia doveasi praticare nella
ze del clero, mostrando V utilità che Chiesa. In quelle oblazioni restaro-
alla società ridonda dalle ricchezze no simboleggiate le nostre, muta-
del sacerdozio. Le oblazioni comu- te solamente nella specie in ordi-
ni, che dai fedeli anticamente si pre- ne agli offerenti, perchè le une pre-
sentavano all'altare, si cambiarono sentate dai servi, ch'erano gli e-
nell'offerta particolare dello stipen- brei, e le altre dai liberi, che sia-
dio, chiamata anche onorario, che mo noi cristiani: ma
genere nel
ancora si dà ai sacerdoti per la erano le medesime, avendo la Chie-
celebrazione particolare della messa, sa e la sinagoga nell'offrire lo stes-
a tenore della concepita intenzione so fine di religione, ch'è ad onore
dell'offerente, e che fu una conti- dello stesso Dio. Perciò nella ma-
nuazione dello stesso antico rito, niera che le une in segno di re-
benché sotto foggia diversa. Il Ma- ligioso omaggio a Dio furono con
billon, in Praefat. ad saec. III Be- precetto agi' israeliti incaricale, nel-
ned. n. 62, perciò scrisse : Oblatio- la stessa le altre a noi cristiani lo
nìs panìs et vini a laicis anliquilua sono. A questo presente fatto al-
fieri solitaey successiù eleemosyna l'altare fu con proprietà dato il
Chiesa due k
oblazioni, una pel presentava nelle ampolle chiamate
sacrifizio, l'altra per gli ecclesiasti- amule, vasi che per lo più erano
ci due anche erano le Comunioni
; d'argento, specialmente nella chiesa
(Fedi)y una nelle orazioni, l'altra romana; eranvi pure le ame^ am-
nel sacrifizio^ e i fedeli talvolta polle di struttura più piccole, per
potevano partecipare dell* una e mettervi il vino offerto che si ri-
non dell'altra. Quelli che stavano fondeva poi nel calice, e nelle sta-
al quarto grado de'peni tenti , e zioni, pel maggior concorso del po-
chiamavansi consistenti, benché pri- polo essendo più abbondante l'of-
vati dell'Eucaristia, potevano far le ferta del vino, si portavano molle
ablazioni che servivano al mante- aniey che in alcune chiese erano
OBL OBL txi5
pure d'oro. V, Ampolle, ove si dis- cab. Appartenendo alla disciplina
se del colatoio o cucchiaio foralo, dell' arcano le formole con cui i
prescritto dai concilii che tanti ca- donazioni sugli altari, specialmente
noni statuirono sulle oblazioni. Ad se i benefìittori erano lontani: a Li-
eliminare tanta inconvenienza «'in* mi» a Apostolorum dicemmo di quel-
trodusse in qualche chiesa in vece le fatte sulla tomba di s. Pietro,
del pane ad offrire la farina, che alla quale talora si portarono prò-
manipolata in pane dai sacerdoti, cessionalmente dal clero le olila-
questi poscia pel popolo all'altare zioni da principi e personaggi
fatte
offrivano, e ciò molto innanzi il se- ragguardevoli. Gli scrittori ne ri-
colo XII. In alcuni luoghi dell'o- portano le formole, che noi produ-
riente, dice il Berlendi, che i par- cemmo altrove, solendosi involgere
rocchiani offrono la farina per for- colla tovaglia dell'altare, per dar
mare le ostie da consagrarsi, per loro tutta la validità e per mostrar
mano delle sacre vergini e di di- neir offerente perduto
ogni diritto
vote matrone, e con gran venera- per potere Queste let-
piti ripeterle.
lo stipendio per la messa più anti- ed altre a quello de* ministri della
ca dell' VI 11 secolo, cioè del suo sta- Chiesa, le quali si ponevano tutte
bilimento, poiché non mancano an- sull'altare. Ma i canoni apostolici
teriori esempi riportati dal Berlen- proibiscono di offrire le altre cose
di. Queste limosine o oblazioni par- che non possono servir di materia
ticolari, potendo essere fomento al- al sacrifizio, tranne le spighe no-
l' altrui avidità^ convertendo ezian- velle, i novelli grappoli che si be-
dio in abuso la pratica d'un rito nedicevano, l'olio per le lampade,
che nella Chiesa talvolta la necessi- l'incenso. Si fecero altresì offerte di
tà legittimava nelle messe secche, latte e di miele, che fino dai tem-
con che ingordi sacerdoti a loro ar^ pi apostolici era distribuito ai no-
Litrio moltiplicavano la celebrazio- velli battezzati, perchè dalla dolcez-
ne di messe per soddisfare i moU za di quello venissero a conoscere
tiplici obblighi contratti per amor la soavità della religione, cui avea-
di guadagno, restando così deluse no la sorte di essere ascritti : nel
le volontà de'defunti dai quali l'avea- sabbato santo nella basilica Latera-
no procurate con importunità nel- nense si offriva latte e miele. In
l'agonia; questied altri abusi ri- alcune circostanze si offrirono al sa-
gorosamente provocarono le prov- cro altare le nuove frutta, e Papa
videnze de' Papi e de'concilii. Ma s. Eutichiano del 275 ordinò la
delle limosine o stipendio della mes- benedizione de' rami d'alberi e dei
sa ne trattammo ancora nel voi. frutti. Assurde poi sono le accuse
XLIV, p. 279 e 280 del Diziona- de' greci, e specialmente di Fozio,
rio. Le oblazioni pecuniarie dal se- contro la chiesa romana, quasi che
colo IX in poi ricevettero il mag- con rito giudaico, col pane e col
gior accrescimento, onde la Chiesa vino nella Pasqua avesse sull'altare
ne regolò la disciplina, al modo coqsagrato anche l'agnello pasqua»
OBL OBL 219
le. Diede un'aperta mentila a tali agnelli sì benedicono, che si legge
bugiarde invenzioni il Papa s. Ni- nel Berlendi.
colò I; poiché la chiesa romana Il p. Chardon, Storia de* sagra-
benediceva in tal giorno l'agnello mentiy I, lib. 3
l. cap. 2 e 3, par- ,
I
aao OBL OCA
iìi cera alle Chiese di Roma ( f^e- me, e die offrono all'aliare in
si
glese Ruggero Bacone frate minore ne del XIII secolo e sull'entrare del
di acutissimo ingegno; ma Montu- XIV, viene eziandio provato dal
cla, Hist. des mathem. t. I, p. 42, e Redi che reca l'autorità d'un Trat-
Smith, Traile (Vopt. traci, par le talo del governo della famiglia scrit- ,
parlò non brevemente in due let- occhiali, che fanno veder bene, eh 'è
tere scritte la prima a Carlo Dati, una delle migliori arti e delle più
e la seconda a Paolo Falconieri. In necessarie che il mondo abbia ".
una cronaca di fr. Domenico Pec- Di più, in un coelica di questa pre-
cioli e di fr. Bartolomeo di s. Con- dica citato dal Manni , si aggiunge
cordio, del convento domenicano di la seguente notizia. » E disse il let-
s. Caterina in Pisa, scritta successi- tore, io vidi colui che prima la tro-
attesta di aver letta di ciò iscrizio- venzione degli occhiali. Quanto allo
ne, che prima era nella chiesa di Spina egli altro non fece che per-
s. Maria Maggiore di Firenze , e fezionare il ritrovato di Salvino.
riportala ancora dal p. Richa, Not. Dello Spina ne abbiamo l'elogio nel
delle chiese fiorentine t. Ili, p. 284, t. Ili delle Prose del p. Canovai
e dal Cancellieri nella Lelt. al cìott. Firenze 1817, il quale ha prodotto
Korejf p. 292, il quale parla di al- su questa scoperta nuove e interes-
cune erudizioni bibliografiche sugli santi notizie. L'elogio del Salvini si
re più conforme alle parole del b. IV, lett. 69 Dell'uso degli occhiali
:
ni e scoperte italiane. Lett. 27. In- distinzioni suU' impero greco d' o-
venzione degli occhiali. Lett. 35. Il riente e romano d' occidente, dopo
telescopio. Lett. 36. Microscopio. la loro divisione dall' antico roma-
Lett. 86. Ottica. no impero nel IV secolo ; le pro-
OCCIDENTE, Occidens, Occa- vi nei e che costituirono gì' imperi
sns. Punto in cui il sole tramonta. occidentale ed orientale; l'estinzione
La terra propriamente detta, ossia di quello d' occidente operata dai
la porzione solida ed asciutta, com- barbari nel 476, ed il ristabilimen-
presi però in essa gli spazi occupati to fattone dal Papa s. Leone III
dai laghi e dai fiumi, non eccede neirSoo, durato siùo al 1806, in
la quarta parte dell'intera super- cui ebbe termine la dignità d'im-
ficie del globo. I due continenti o peratore del sacro romano impero.
gran tratti di terraferma sono il Inoltre a Impero si dice dei limiti
vecchio ed nuovo, ed hanno pu-
il de'due imperi d' oriente e d' occi-
fé il nome di Orientale ed Occi- dente dopo il rinnovamento del se-
dentale^ desunto dalla posizione. Il condo. La serie degli antichi im-
continente orientale, ch'è il più va- peratori romani si può leggere a
sto, compi endesi nell'emisfero an- RoMAj quella degl'imperatori gre-
tico e suddividesi in tre parti, cioè ci d'oriente a Costantinopoli, ove
Asia, Europa, Africa. 11 continen- sono notizie de'due imperi, le qua-
te occidentale è posto nell* emisfero li pur si riportano a Italia (ove an-
che dicesi nuovo, perchè fu ignoto cora si dice delle dignità dell'im-
agli abitatori dell'altro fino al
149^» pero d' occidente e d' Italia), Fran-
ed è distinto in due parli, cioè A- cia, Germania ed altri; l'impero
merica settentiionalc o Colombia, greco orientale si estinse nel i4^3
2
I
,
I
OCE OCE a27
di Magellano, Marianne, di
delle men. Questa catena non sospinge
Pelew, delle Caroline, d'Anson, del- al suo versatolo sud- ovest alcun
le Mulgrave ed altri. Nella seconda ramo osservabile, se ciò non sìa for-
pongono gli arcipelaghi di Sand- se nella Nuova Olanda, il cui in-
wich, o meglio e più giustamente terno è ancora sconosciuto : spinge
di Hawaii, Tonga, Hamoa, Tahiti al nord rami principali per Su-
tre
o Taiti, Paumotou, Mendana, isole matra, per Flores e per le Moluc-
Marchesi, Tasmania due isole gran- che. Una grande ramificazione è
di dell' Oceano australe, le Spora- sospinta air est per la Nuova Gui-
di e l'arcipelago Gallapagos. Final- neai Nuova Bretagna, Salomone, s.
mente altri geografi in tre parti Ciuz, Nuove Ebridi, Nuova Cale-
dividono V Oceania, cioè in Notasia donia, avviluppando colla costa del-
suddivisa in Malesia e Micronesia, la Nuova Olanda un mare semina-
in Australia ed in Polinesia. Ma la to di scogli, detto qualche volta del
esatta descrizione dell' Oceania in- Corallo. La Polinesia tutta intera,
tera attende dalla perfezione della astrazione fatta delle isole Hawaii
scienza notabili miglioramenti e si- o Sandwich, isolate al nord -est,
cure rettificazioni. Questa parte di non forma che una sola catena,
mondo si presenta come gli avan* diretta in generale dal nord-ovest
zi di un'immensa porzione di e- al sudest, e. le cui punte estreme
misfero abitabile sommerso dalle sono le isole Moninsima nell'arci-
onde dell' Oceano. Nel nostro secolo pelago di Magellano e V isola di
particolarmente 1' Oceania è il sog- Pasqua. Non evvi nell' Oceania al-
getto de' viaggi, esplorazioni e vi- cun corso d' acque considerabile j
ite europei ed i!
d< ipo i più osservabili sono nella Nuova
proficuamente il cristianesimo spar- Olanda il Macquarie ed il Lachlan,
ge suoi benefici fruttiferi semi di
i la Brisbane, il Paterson, l' Haw-
religione, di morale e d' incivili- kesbury; nel Sumatra 1' Andragiri
mento. ed il Palembang e nel Borneo il ;
scure al chiaro smalto delle prate- gno vegetale della Nuova Olanda
rie Una continua primavera ed
. offre vari caratteri tutti affatto spe-
un autunno perpetuo vi fanno co- ciosi. 11 regno animale presenta pur
gliere i fiori e maturare le frut- anco in questo continente un aspetto
ta. Un dolce e squisito profumo più speciale e bizzarro, che quello
imbalsama V atmosfera eh' è di con- della botanica. Si vedono nell' isole
tinuo rinfrescala dai venti salutari della Notasia presso a poco tutti
del mare. i principali quadrupedi dell' Asia
Però in nessun' altra parte del meridionale. I vezzosi uccelli di pa-
globo si trova un si gran nume- radiso non si vedono quasi che
ro d' isole basse o di approdo pe- nella Nuova Guinea e in qualche
ricoloso, quanto nella Polinesia e isola vicina. L' arcipelago Asiatico
neir Australia ; queste isole hanno nodrisce de' rettili enormi. Le tar-
d'ordinario per base una scogliera tarughe abbondano nella maggior
di corallo disposta in forma circo- parte dell' Oceania ; gli insetti sono
lare, e lo spazio di mezzo è spesso numerosi e curiosi, massime le gros-
occupato da una laguna. Special- se formiche. Su quasi tutte le coste
mente nelle isole della Notasia ed si fanno buone pesche. Nessuna
in quelle del nord-est della Poli- parte del globo conta una sì gran-
nesia si riscontrano i vulcani ; le de quantitèi di conchiglie e di zoo-
piccole isole che li rinchiudono so- fili o fossili avvicinantisi per la
no verso il mezzo, alte e sterili forma loro ad alcuni vegetabili.
ora regolarmente coniche, ora scre- L' arcipelago Asiatico sembra so-
polate e stiacciate. La Nuova O- lo avere delle preziose ricchezze
landa ha una temperatura meno minerali ; Borneo possiede i dia-
elevata
; l' inverno non vi è mai manti, e r isola stess» e Sumatra
rigoroso, ma osservabile pei venti hanno miniere d'oro, rame e ferro;
frequenti e tempestosi ; i freddi non lo stagno soprattutto abbonda a
sono mai di lunga durata, e l'e- Banca. L' Australia meridionale of-
poche delle stagioni vi si trovano fre immense incalcolabili ricchezze
opposte a quelle d'Europa. La Nuo- per le sue meravigliose miniere.
va Zelanda ha un clima assai tem- Se al presente noi diamo un col-
perato, ma umido ed esposto a vio- po d' occhio uomini
sulla razza di
lenti uragani. Le parti attraversate che popolano la Oceania, vediamo
dalla linea equinoziale, come Suma- sparsi nella maggior parte dell'ar-
tra,Borneo, Celebe, le Molucche, cipelago e della Polinesia, e nella
non sono soggette ai grandi calori parte orientale dell' Australia, gli
mente spaccata, denti un poco pro- Sydney sulla costa orientale di que-
clivi, orecchi concavi assai distesi, sto continente è la loro città prin-
daimo alla loro fìsonomia un aspet- cipale nel Marittimo. I Pae-
Mondo
to selvaggio e ributtante. Il loro si Bassi l'Olanda possedono
ossia
linguaggio differisce da tribù in neir arcipelago Asiatico la maggior
tribù, e non vi si può riconoscere parte di Java, ov'è Batavia capitale
qualche analogia in veruna parte. de'ioro possessi di Oceania ; hanno
La loro stupidezza morale è estre- pur Banca e Billiton, alcune por-
ma, e sono nello stato della barbarie zioni di Sumatra, di Borneo e di
la più profonda in cui possa mostrar- Celebe, e parecchie delle isole Mo-
si la specie umana ; tuttavia non vie- lucche, da dove ritirano una im-
»3o OCE OCE
mensQ quantllh di speoierie o aro- lo strolto che da ebbe nome, vi- lui
Diati. La Spagna ò padrona d'una de e in parte percorse
il quadro
parte delle Filippine, ove Manila ammirevole della Polinesia, ed ap-
nell'isola di Lusson è la capitale prodò nel i52o o i5:ji alle Fi-
Sand*
de'suoi stabilimenti. Nelle isole lippine. Mendana toccò e denomi*
wich cioè Hawaii, e della So-
di nò nel i595 1* arcipelago da lui
cietà, gli americani e gì' inglesi ac« scoperto, il quale perciò porta il
mense lince di terra col vangelo piato colla luminosa virtù de' mis-
di sua fattura. I Melodisti (Fedi) sionari cattolici produsse che que-
,
sto una religione tenebrosa, la qua- piede. Per tal modo la vera fede
le ben lungi dal sublimarlo, lo ha sarebbe stata impedita di meglio
peggiorato. La antica serenità, la compenetrare e stabilirsi ancora
schietteeta e persino 1* attività di nella vasta Oceania, se il capitano
93a OCE OCE
di un vascello francese di linea giun- quindicimila popolazioni (forse per-
to in questi paesi, non avesse do- sone), e tra queste il loro principe
mandato e ottenuto giustizia pei Daman con tutta la sua famiglia,
missionari cattolici. Da quell'epoca e vi eresse una chiesa. In tal con-
ebbero la libertà di predicare la versione accaddero grandissimi mi-
fede, e questo solo fatto bastò per racoli, per cui avutane relazione la
taggi immensi agli abitanti. Questo a'i4 gennaio 1692 dichiarò l'isola
trionfo fu comune alle isole Hawaii di Borneo missione de'teatini. Ma
e nelle altre australi, come nella venuto a morte il p. Ventimiglia
Nuova Olanda, nella Nuova Zelan- nel 1693, incominciò a patire mol-
da , Wallis ed altrove.
neir isola to la missione, e indi a poco a po-
Ora passiamo ad accennare l'intro- co rimase senza operai ; per il che
duzione della fede cattolica nell'O- nel 1706 vi furono mandati altri
ceania. religiosi teatini con isperanza che
Stabiliti gli spagnuoli nel secolo coltivassero l' amore alla cattolica
XVI nelle Filippine, cristianesi- il religione. La medesima congrega-
mo vi fu subito bandito da zelan- zio)ie nel 1704 e 1706 eccitò il
ti Gregorio XIII v'isti-
missionari. re di Spagna a promovere la reli-
tuì la sede vescovile di Manila, in- gione nelle Caroline, ad istanza del
di si fondarono ancora i vescovati p. Andrea Serrano gesuita spagnuo-
di Caceres, Nome di Gesù o Ze- lo. Nel 17 IO vi furono spedili due
hhj e Nuova Segovia che Paolo V missionari, un interprete e pochi
dichiarò suffraganea di Manila, quan- spagnuoli. Distrutta la nave da una
do elevò questa ad arcivescovato. tempesta, e nella seconda spedizio-
Tutte e quattro queste sedi sussi- ne essendo perito per un naufra-
stono e fioriscono, e per ultimo gio ristesso p. Serrano, non si eb-
provvedute di vescovi da Gregorio be altre notizie della religione in
XVI 19 gennaio 1846, come di-
a' dette isole. Quindi sino al princi-
cesi loro articoli: quello di Ca-
ai pio del corrente secolo, tranne le
tre fratelli laici, uno de'quali esper- sacerdote Solages vicario generale
tissimo meccanico. Partili da Ila- di Pamiers, commendabile per na-
vrea'i6 novembre 1826, giunsero scita, virtù e sapere, gli era stato
in Sandwich o liaw'^ii nell'anno designato successore dalla congrega-
I
a34 OCE OCE
tione di propaganda. Egli propone- me ^\h evangelizzavano quelle del-
va»! di portare la religione nell'iso- la boreale. Per plausibili ragioni
le dell'Oceania meridionale, ed era allora non fu esaudita l'istanza, ma
animato a questa grande impresa questa rinnovata dopo cinque unni,
dall'irlandese Dillon, che per tanti si prese in considerazione da pro-
anni avea navigato que'mari e co* paganda.
nosceva quelle isole. Voleva egli es- Erano slati, come si è detto, e-
sere dichiarato prefetto di tutte le spulsi da Sandwich missionari cat-
i
stituito deìV Oceania orientale cel- febbraio 1842 divise il vicariato del-
la Polinesia, col breve In sublimi la Nuova Olanda o Australia, ele-
Principis Jpostoloruni Cathedra^ dei vandolo a provincia ecclesiastica,
terra. Quindi Gregorio XVI eres- due vicariati apostolici della Mela-
se il vicariato apostolico àéV Ocea- nesia e Micronesia li 16 luglio, e
nia occidentale, col breve Pastora- di Sandwich li i3 agosto: del pri-
le offìcium nohiSj de' 1 3 maggio 1 836, mo creò vicario apostolico e ve-
Bull, citato p. 139, dichiarando vi- scovo di Sionne in partibus mon-
cario apostolico e vescovo di Mar- signor Gio. Battista Epalle; del se-
roocfi in pariibus monsignor Gio. condo vicario apostolico e vescovo
I
!i36 OCE OCE
d'Arata in partibns monsignor Sin- Notizie sul vicariato apostolico
fonano Duboise. AI vicario aposto- di Balavia,
lico i\e\\* Oceania orientale. Grego-
rio XVI a'i3 agosto 1844 die in Questo vicariato apostolico fu
coadiutore monsignor Giuseppe Bou- eretto da Gregorio XVI nel 184^,
dichoii che fece ancora vescovo in elevandolo da prefettura apostolica,
pariibus di Basilila; e nel seguen- cui già l'avea costituito, nella No-
te anno a'7 febbraio dicliiarò coa- tasia o Oceania occidentale o me-
diutore del vicario apostolico del- ridionale, chiamata pure Malesia,
l' Oceania occidentale e vescovo nome preso dalla razza malese on-
d'Orlhosia in pariibus monsignor de è popolata. Le isole principali
Filippo Giacomo Viard. Finalmen- sono Java, Sumatra, Borneo, Cele-
te Gregorio XVI a' 19 febbraio 1846 bes, Timor, le Molucche; tulle in
nominò monsignor Giorgio Collomb grandissimo numero, per la massi-
vescovo d' Antifelle in pariibus e ma parte sotto il dominio olande-
coadiutore del vicario apostolico se. La popolazione supera i quindi-
della Melanesia e Micronesia cui ci si compone di
milioni, e selvag-
già successe; ed agli 1 1 agosto 184G gi, maomettani, idolatri, antropofa-
il regnante Pio IX elesse vicario gi specialmente in alcuni punti del-
apostolico di Sandwich e vescovo l'isola di Sumatra, e di cattolici. La
d'Arata in pariibus monsignor Lui- religione cristiana vi si sparse nei
gi Maigret. Laonde Gregorio XVI primordi del secolo XVI, principal-
uel suo pontificato eresse nell'Ocea- mente ne'luoghi soggetti ai porto-
nia sette vicariati apostolici che ghesi, come nelle Molucche; fiori
fioriscono ubertosamente, cioè Ba- nell'isola di Borneo e in quella di
tavia , Melanesia- Micronesia y Nuo- Sumatra. Gli olandesi avendo co-
va Olanda o Australia^ Oceania mincialo a conquistare la regione
occidentale, Oceania orientale^ Ocea- nel 1596, come caldi eretici^ dis-
nia centrale^ e di Sandwich^ i quali cacciati coi portoghesi anco i mis-
collo slesso ordine alfabetico andia- sionari, profanarono e distrussero
mo a brevemente descrivere; e per le chiese; si perde il frullo de'tan-
l'ardente religioso zelo di Gregorio ti sudori sparsi felicemente e per
XV'I, in tutte le parti della vastis- lungo tempo dagli operai evangeli-
sima Oceania passeggia glorioso e ci, e di cattolicismo non ne rimase
Beata Vergine Assunta, che fu be- come del vicario apostolico. Bella
nedetta a'6 novembre 1829. Parle- e ricca città molto popolata, nella
remo solo dell'isola di Java, poiché quale è assai diffuso il maomelta-
sono ancora poco conosciute le no- nismo. Occupa l'area dej l'antica cit-
tizie de' cattolici delle altre, tranne tà di Jacatra, in fondo di una va-
l'isola di Timor in quella parte che sta baia, divisa dal fiume Tjiliwong.
spetta al Portogallo, dove si trova- E il centro del commercio olande-
vano non pochi ministri evangelici, se colla Cina, il Giappone, l'India
prima delle politiche vicende cui e con tutta la Malesia, nella quale
andò soggetta la contrada il pro- : alcuni geografi comprendono le Fi'
gresso del cattolicismo poteva esse- lippine [Fedi). Non manca di con-
re maggiore, se meno contrariato venienti edifizi, sontuoso è il pa-
dagli olandesi. L'isola di Java, co- lazzo del governatore generale. Fra
me si disse superiormente, fu cono- i migliori fabbricati si novera la
sciuta dagli antichi sotto il nome chiesa della Croce, tutta in pietra,
di JabaDiu, che significa V Isola eretta dagli olandesi nel 1640, due
delV orzo , che quivi alligna assai altre chiese minori cristiane, alcune
bene, sebbene i naturali del paese moschee e templi cinesi, uno spa-
in preferenza vi coltivano il riso. I zioso ospedale, altro per gli orfani,
primi a scuoprirla furono gli abi- e il grande arsenale costruito nel
tanti Borneo, ma se-
dell' isola di i636. L'edificio dell'Armonia è ri-
condo l'opinione più comune que- marchevole per le sale ove si dan-
sto vanto devesi ai portoghesi, che no feste pubbliche; dappresso vi è
nel i5io al loro arrivo la trova- la celebre società d'arti e scienze,
rono divisa fra molli sovrani indi- e non lunge il teatro con sala di
pendenti, sempre in guerra tra lo- squisito gusto. La rada di Batavia
ro, e de'quali i più possenti erano è sicura, vasta e assai bella, semi-
i re di Jacatra. Èssi vi fondarono nata d'isolette, avendo la principale
qualche stabilimento che nel decli- magnifici cantieri. Il porto franco
nar del secolo XVI venne loro tol- di IJatavia è quasi sempre ricoper-
to dagli olandesi. Questi dopo aver to di navi, procedenti da tutte le
dere gli abitanti, composti di molti gno prezioso, e quasi tutti gli ani-
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mail domestici d'Europa vi si Irò- trodusscro quei di Java, i malesi, i
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rano rei di altro delitto che di pro- arcivescovato nella città di Sidney
fessare la religione de' loro padri (Vedi) e due vescovati suffraganei
e di fermamente attaccati
essere in Hobartown {Vedi) ed in Adelai'
alla Chiesa cattolica. Fino al i8o5 de che descriveremo. Quindi la giu-
non fu permesso ad alcun prete cat- risdizione ecclesiastica della Nuova
tolico di loro amministrare le con- Olanda e della terra ed isola di
solazioni della religione : allora si Van-Diemen venne ripartila in tre
concesse a due sacerdoti di eserci- vicariati : uno è costituito nella
tare a loro prò le funzioni del sa- Nuova Galles meridionale, al quale
cro ministero, ma con certe restri fu riunita interim anche 1' Austra-
zioni. Nel 1808 sotto alcuni pre- lia occidentale ; il secondo nelT Au-
testi i due preti furono costretti a stralia meridionale j il terzo nel-
partire, ed i cattolici restarono sen- l'isola di Diemen. Il vicario aposto-
za pastore per lo spazio di dieci lico della Nuova Galles è anche ar-
anni. Nel 8 1 7 un sacerdote irlan-
1 civescovo di Sidney; il vicario a-
dese, l'abbate Flinn, che si era por- postolico di Norfolk è vescovo d'A-
tato alla Nuova Galles, dopo breve delaide; il terzo è ordinario di
dimora fu obbligato a partire. Nel Hobartown. L' Australia o Nuova
1820 alla fine il governo Vi man- Olanda, isola forse la più grande di
dò due preti, quali avendo col
i quante ne esistono, o piuttosto con-
loro zelo apostolico ottenuto un tinente, si può dire che ancora in-
cambiamento meraviglioso ne* co- teramente non si conosce, perchè
stumi del loro gregge, il governo gli europei ne visitarono princi-
non solo assegnò loro vistoso an- palmente le coste e le dune lito-
nuo sussidio, ma si continuò a per- rali. La popolazione quindi non si
per essere lunghe looo miglia. La Tommaso d'Aquino, con sei luoghi:
giurisdizione per altro del vicario hanno cappella Naungatapu e Mn-
apostolico si estende molto di più. tuhoa, con casa pel missionario. La
Salisce sino all'Equatore, e sue so- stazione di Waihalo
Melomata e di
do la Nuova Irlanda, la Nuova Bre- unite, sotto V invocazione di s. An-
tagna , r arcipelago di Salomone gelo, con dieciotto luoghi. La sta-
fino ai confini assegnati al vicaria- zione di Meketuche ha in protettore
to centrale dell' Oceania. La popo- s. Gioacchino, con otto luoghi un :
I
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Notizie del vicariato apostolico missionario o non dipendessero da
dell' Oceania orientale. altro prelato. Il re e le principesse
scrissero nel i83c) una lettera al
Questo vicariato apostolico fu e- Papa Gregorio XVI, il quale, come
i-ello da Gregorio XVI nel i833, diremo, rispose e donò di meda-
nella Polinesia orientale, già pre- glie benedette da lui. In Mangare-
fettura apostolica pure da lui isti- va fu innalzata la statua della Ma-
tuita. Comprende gli arcipelaghi donna del Rosario donata dal Pon-
della Società, delle Marchesi, del iVlar tefìce stesso. In queste isole è in-
Cattivo, del Mare Pericoloso, delle valso l'abuso che i coniugi scam-
ìsole Gambieres che sono sei e due bievolmente annoiatisi, gli uomini
senza abitanti, altri dicono che le si cercano altre mogli e le mogli
abitabili sono quattro. Mangareva altri mariti; e questo presenta un
residenza reale, Tara vai, Akamani, grave ostacolo alle conversioni. Nel-
Akena, Takanta o s. Cristina. In le isole Gambieres eranvi 4oo<*
Akena nel iSSg il vicario apo- neofiti e 5oo nelle isole Marchesi.
stolico aprì e benedl una bella chie- Mentre i sacerdoti cattolici della so-
sa in pietra ; in Mangareva si sla- cietà de' picpus aspettavano in Val-
va fabbricando. I missionari picpus paraiso, città e principal porto del
erano i6, i catechisti 8, ed il p. Chili sul grande Oceano australe,
Francesco d' Asisi Caret vice- pre- il vicario apostolico per tragittare
fetto. In Jaravai vi è la casa della neir Australia, sentendo che nelle
missione della Pace; in Vakitaku isole Gambieres il propagamento del
vi è la casa pei missionari. Le po- cristianesimo non poteva essere tra-
polazioni di queste isole mostrano versato dall'odio eretico, pensarono
molta disposizione per la coltura d'impossessarsi di questo campo
e migliore per la pietà. I fedeli prima che fossero prevenuti dai set-
assistono ai divini o^ici con quella tari. Con molto stento e denaro
modestia che talvolta si desidera indussero il capitano d'una nave
nelle chiese delia cristianità. Il pri- a trasportarli in quelle isole non
mo prefetto di questa missione, il visitateda commercianti. Appena
p. Cristoforo Liausu, rimasto in giunti non dubitarono di por pie-
Valparaiso nello stabilimento avuto de in Mangareva la più grande di
in dono dalia missione, dopo molto esse, che domina le altre tre, Ake-
tempo vi morì ; ivi è la procura na, Akamani e Taravaì'. La pri-
della missione di questo vicariato, ma che incontrarono si fu
difficoltà
affidato alla congregazione dei pie- quella dell' idioma, ma ben presto
pus. Il vicario apostolico ebbe am- lo superarono col mezzo d' un in-
plissime facoltà : fra queste avea terprete datogli da un capitano
quella di poter autorizzare i pre- francese, onde si misero subito al-
fetti e i missionari ad esercitare l'evangelizzaraento delle isole, co-
le ricevute facoltà non solo nella minciando da Akena, per avere a-
missione loro assegnata, ma qua-
in vuta sterile accoglienza da Mapu-
lunque terra o isola li avesse o de- teo principe di Mangareva, nella
portati la violenza, u condotti la quale un'altra volta corsero peri-
necessità, per il tempo che vi si colo di essere bruciati per avere ri-
fermassero ; se ivi non fosse alena cusato le donne che gli erano state
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mandate da Maputeo. Da Àkena to, oltre la slessa propria effigie in
la religione propagossi nell' isola di pittura ; un abito reale alla forma
Akamani ed appresso nelT Ta-
isola degli romani, altro simile
antichi
ravai, nelle quali ben presto da per la regina Maria Eudosia sua
per lutto si cantarono le lodi di moglie, ed altro pel zio del re Ma-
Dio, ed i suoi aiisten compendiati ria Stefano, tutti di belle stoffe e-
fecero eerbeggiare sì fortunale isole. legantemente lavorate; molte coro-
Finalmente la ostinata Mangareva ne e medaglie con indulgenze pel
cedette allo zelo de' missionari cat- popolo. Questi donativi furono im-
lr»lici nel i836. L arci-sacerdote mensamente graditi, ed il re dichia-
Matua, colpito dalla divina grazia, rò nel 1840 la sua viva ricono-
si sottomise ai missionari, e lo stes- scenza al Pontefice, con lettera che
so Maputeo da eguale favo-
scosso tradotta fu riportata nel n.^Si del
re e vinto dalla voce suprema che Diario di Roma, del seguente te-
Io chiamava al cristianesimo, imitò àiore. « Nostro Padre ! Io sono pas-
l'esemplo de' suoi isolani, e si pie- sionato per voi, come voi lo siete
gò alla Croce. Caddero così in que- moltissimo per noi. Permettetici dì
ste isole gì* idoli atterrati, distrutti indirizzarvii nostri omaggi ; per-
con sommo giubilo e fra gli atti chè noi amiamo Dio ed amiamo
di dileggio, e furono surrogati dal ancora voi. E per verità voi avete
vessillo vittorioso della croce di Ge- inviato un vescovo ed i sacerdoti
sù Cristo : perciò in breve tempo per insegnare a Mangareva la santa
nelle isole non si videro più pagani. parola di Gesù Cristo . Voi siete
11 Maputeo nel ricevere il
re il sommo Pontefice della Chiesa e
battesimo nel 1887 s'impose il no- voi beneditene noi,che ora amia-
me del Papa Gregorio XVl, per mo veramente Iddio. Poco fa somi-
venerazione a questi, ed aumentan- gliavamo all' uccello abbandonati
dosi il suo zelo per T abbracciata a noi slessi eravamo un popolo
;
V amiamo sopra ogni cosa. Ora pei' toscritto Per Gregorio Slanislao,
:
viceré del Perù: il miglior porto della navigazione; riflessioni che di-
è formato da una comoda baia vengono più importanti nella sup-
sulla spiaggia australe. Tauwatte posizione del taglio dell'istmo di
o s. Cristina è l'isola più frequen- Panama.
tata dai navigatori, con bel por-
to che denominò Madre de
si Notìzie del vicariato apostolico
Dios. Hiliahoa o Dominica è la dell' Oceania centrale.
più grande isola delle Marchesi ,
tit-Thouars, non che dell' ammi- re; Futuna Horn, gli arci-
nell'isola di
raglio russp Krusenslern. I figli ed pelaghi di Jonga o Tonga, Hamoa,
i nipoti del re sono trattati come Fidgi, Viti, laNuova Caledonia, le
divinità. Hanno diverse eleganti Nuove Ebridi, Nukutea, piccola iso-
manifatture. Il clima delle isole la dov'è stata fabbricata una chie-
paesi. Senza usare alti di violenza, lunge dalle isole de' Navigatori, nel-
si contentarono chiamarlo coi nomi la Polinesia centrale, fu scoperto
i più villani, allontanandosi da lui. dal capitano Wallis nel 1767. Cin-
11 buon missionario rassegnalo alla to da una zona di scogliere, vi si
sua sorte, sopportò con calma eroi- trovano alberi di cocco: i nativi
ca tali patimenti, celebrando la mes- robusti ed operosi, andavano qua-
sa ora in mezzo a boscaglie impe- si interamente nudi, ed erano pa-
netrabili, ora cit :ondato da oziosi gani. L'isola di Horn, che contiene
e curiosi. In breve apprese le prin- Futuna nel detto Oceano, fu sco-
cipali espressioni della lingua, e po- perta con altra dello stesso nome
tè facilmente intendere le impreca- da Le Maire e Schoulen nel 1616,
zioni delle quali era il soggetto, ma allora comandate da un capo. Gli
non vi rispondeva che con conte- abitanti abili nuotatori sono color
gno esprimente la serenità dell'am- di rame, con capelli lunghissimi,
ino e la pietà che gl'ispiravano que- che intrecciano minutamente con
a54 OCE OCE
moltissima cura ; maggiore è quel- li, i cui abitanti hanno tinta nera,
la che vi hanno capi, la cui ac- i sono antropoHigi e feroci: dipendo-
conciatura forma una zazzera rag- no da più capi indipendenti, e so-
giante, e chi la fa occupa una ca- no sovente in guerra tra loro. Abe-
rica assai onoriHca. Uomini e don le Tasraan scoprì questo arcipelago
iie vanno nudi sino alla cintura. nel 1643, e le chiamò Isole del
L'arcipelago di Jonga o Tenga è principe Gugl'elmOj mentre altri le
presso al tropico di Capricorno, ed nominarono o TViù ^ ma il
Fitì
è composto da una moltitudine d'i- nome di Fidgi ha generalmente pre-
solotti o atolloni. Gli abitanti, del valso. La Nuova Caledonia è una
color di rame carico, sono osserva- grande isola dell' Oceano Pacifico,
bili pei loro lineamenti, regolare e con molla pena si giunge a pe-
struttura e bellezza ; la simulata netrarvi ; è attraversata da una ca-
loro dolcezza, con cui viene inor- tena di montagne, con alcuni tor-
pellata la proclività al furto, illuse renti. 11 terreno è generalmente po-
nel 1773 Cook che chiamò la re- co fecondo, tranne le pianure. Gli
gione, Isole degli amici, dicendosi abitanti hanno nero il colore, sono
pure Isole de* navigatori. Il loro di- tristi e taciturni le donne s'immer-:
In fatti sebbene fossero vedute da- patrocinio della Gran Bretagna. Alla
gli anticbi navigatori spagnuoli, non sua morte il potere passò nelle mani
vennero esse indicate all' Europa di Riho-Riho o Rikoviko suo fi-
nella lingua nativa. Dal 1787 al insieme colla regina sua sposa si
voi. XLvin.
258 OCZ ODD
Fedi A GRIDA, Bulgaria, Dacia, Tl- re Adolfo, e i^ccolli i cadaveri dei
iiRiA, Mesi A. vescovi defunti, li face collocare in
OCZRO Tommaso Giovanni, Cnr- vasto sepolcro di marmo bianco.
dinnle. Tommaso Giovanni Oc7ko E fama che la Beata
Vergine gli
o Ocsko, nato dalla nobile ed an- apparve nella fortezza di Radwile ;
tica famìglia Ularsinia o Ulassinia, e finì santamente i suoi giorni in
meglio Wlassim, nella Boemia, es- Praga nel i38o, restando sepolto
sendo proposto della collegiata di nellachiesa dei ss. Ottola ed E-
tulli i Santi della rocca di Praga, tardo in un magnifico avello.
segretario e consigliere dell' impe- OD ALDO, Cardinale. Odaldo
ratore Carlo IV, fu nominato alla cardinale prete del titolo di s. Bai-
chiesa d'Olmiitz, quindi ad istanza bina, intervenne ad una concessione
di lai principe e contro sua volon- che nel 11 ^3 fece Calisto li, a fa-
tà, venne trasferito all'arcivescovato vore del monastero di s. Remigio
di Praga. Urbano VF a'9 febbraio di Provenza, e ne sottoscrisse la
1
2
ODD ODD 2%
1739 a risiedere qual nunzio di ne de* preti. Avendo contribuito col
Lisbona piesso Pietro li re di Por- suo suffragio all'elezione di detto
togalloj dove merilossi lulla la sti- Papa, questi a di lui istanza asse-
ma di quel sovrano e di Benedetto gnò alla sagrestia della sua catte-
XIV. Questo Papa a' 9 settembre drale annua pensione di scudi
1'
1750 fu fatto vescovo di Viter- polto nella chiesa del GesCi de'ge-
bo, dove tra le altre cose compar- suiti, non onorevole iscrizione, al de-
ii segnalati benefìzi allo spedale de- stro lato della cappella del Cro-
ss.
gli orfani e fondò poco distante cefisso, conforme egli avea disposto.
dalla città una pia casa pel ritiro Questo cardinale oltre la dottrina
degli ordinandi, onde occuparsi ne- ed una singolare pietà di cui era
gli esercizi spirituali di s. Ignazio, fornito, ebbe un cuore grande e
e gli altri sacerdoti a loro arbitrio, generoso, perdonando sinceramente
e la fornì di tutto il bisognevole. ai suoi nemici e calunniatori. In-
Edificò parimenti ad uso de* vesco- verso ai poveri si mostrò così li-
vi un palazzo fuori della città in berale e profuso, che per sollevare
luogo delizioso ed ameno, detto la le loro miserie giunse più d' una
Palenzana. Impiegò somme immen* volta a vendere le proprie argente-
se di denaro negli arredi sacri del- rie. Appartenne alle congregazioni
le chiese, nelT atto singolarmente de' vescovi e regolari, di consulta,
di visitare la sua diocesi, in cui si della disciplina regolare, e della ce-
occupava sovente, mostrandosi im- remoniale. Fa protettore della cit-
pegnatissimo pel decoro della casa tà di Perugia, di Bertinoro e di
del Signore e per l' esatta osser- Bolsena ; del collegio dell' Umbria
vanza de' sacri riti e delle ecclesia- e Nrceta Lassi in Roma ; delle con-
stiche cerimonie. Nel 1762 convo- vittrici del Bambin Gesù d* Ascoli ;
I
ODE ODE 261
pe I, dal re Aroldo che la fece ticano, fra la Livenza ed il Piave,
(iibbi icare. li ci'istianesimo vi fu i quali facilitano il trasporto, sin-
stabilito verso il gSS, e circa tal golarmente per Venezia, de' pro-
tempo venne eretta la sede vesco- dotti del suo territorio, assai uber-
vile sulFraganea di Lunden [Fedi). toso di vini e grano. Regolar-
I vescovi del regno vi si raduna- mente fabbricata, vedonsì de' rag-
rono nel 1257 onde difendere la guardevoli palazzi, spaziose strade
dignità ecclesiastica, e vi fecero dei e buone piazze, meritando fra i
chi gesuita, spedilo da Gregorio XllI celebre ospizio apostolico,e meglio di-
in Polonia e Transilvania, per in- remo parlando di quegli stabilimenti;
segnare le \erilà cattoliche a' prin- che elevò al cardinalato il parente
cipi di quelle nazioni. Pietro Gior- Ciceri, fatto pur vescovo di Como
gio Odescalchi, vescovo prima d'A- comune patria; finalmente come dis-
lessandria, poi di Vigevano, del qua- pose in morte centomila scudi in
le i gesuiti Francesco Baertio e Cor- opere pie, e quanto fu moderato
rado Gianni ngo scrissero molte me- con d. Livio, pel quale solo eresse
morie nel Propylaeo ad Ada ss. in ducato il feudo di Ceri (Vedi),
Mail, per la sua futura canonizza- che il nipote avea acquistato e :
degli Orsini (Vedi), uno de' super- il luogo in potere de' monaci di
stili feudi dello stalo pontificio, del- s. Sabba, vi edificarono un ca-
le cui acque parlammo a Fontani? strum ed una rocca, ed allora pev
DI Roma, e sotto gli Odescalchi fu la prima volta comparisce col no-
arricchito ci» nuovi fabbricati e ali- me odierno di Palp. Da essi nei
mentata la popolazione, favorendo il primi del secolo XIV l'acquistò pei*
commercio della carta, ^ molto pi^ due porzioni Bertoldo Orsino, e nel
del ferro che vi si lavora : Roncor seguente secolo per le guerre il ca-
freddo marchesato, comune sogget- stello fu diroccato. Nel i52i la par-
to al governo di Sogliano nella dio- te res(at^ ai monaci fu data in en-
cesi e distrettp di Cesena, nella le- fiteusi €^gli Oji'sini, i quali vendero-
gazione di ForPi, ora con piì; di no nel iSyS Palo per 2 5,ooo scu-
2000 abitanti ; l'etimologia provie- di, Guido Ascanio Sfor-
al cardinal
ne da un'altissima torre, che quivi za con patto di redimerlo, come in
esisteva ne'primi tempi, che dice- fatti fecero nel 1662. Gli Orsini
vasi la E,occa fredda per la sua quindi lo ampliarono e restauraro-
altezza; ivi fu assassinato a mensa no, e da es?i nel i GgS l'acquistò d-
il conte di Chiazzolo dallo zio Pan- Livio per 120,000 scindi. In seguito
dolfo Malatesta nel \Zi^'. Montia- gli Odescalchi lo venderono ai Gril-
no, contea, comune soggetto alla lo, e questi nel 1763 ai Loffredo, dai
diocesi e distretto di Cesena, nella quali gli Odescalchi lo ricuperaro-
legazione di Forlì, ora con circa 900 no nel 1780. Questo borgo è lun-
abitanti; ha molti e antichi fabbri- ge da Roma 22 miglia, con b^l
cati cinti di mura con piacevole bosco e castello formato da un forte
borgo; nella chiesa de'minori osser- di costruzione del secolo XV; il
palo, salutato dal forte e dalle quat- fermò questa investitura, ed aggiun-
tro galere pontificie che cpsteggia- se al titolo di duca del Sirmio
vano la spiaggia, dirette dal coman- quelli di conte supremo ereditario
dante Bussi. Vi pranzò e poi visitò e di palatino, con altri privilegi.
Ja chiesa dpUa ss. Annunziata , fa- Fra questi evvi il singolarissimo, col
cendo un giro per V antico porto, quale dichiarò principi dell'impero,
JNella sera vi fu vin fresco, fuoco ar- lutti gì' individui della famiglia O-
tifiziale,illuminazione al palazzo e descqlchicompresi i cadetti. Tali
?ulle galere ; e nel dì seguente dopo diplomi furono pubblicati da Giu-
la messa e la colazione , il Papq seppe Avanci d» Fermo: Geografia
proseguì il viaggio per Roma , di- istorica del ducato e provincia del
chiarandp il suo gradimento a^ vice- Sirmio, conferito da Leopoldo I im-
duca. Nel 1762 Clemente XIII re- peratore a d. Livio Odescalchi, Ro-
candosi a Civitavecchia , lunedì 26 ma 1700 per l'Ercole. V. Sirmio,
aprile si fermò in Palo, visitò il ss. ove parleremo della sede vescovile
Sagramento nella chiesa parrocchia- unita a quella di Bosnia (Vedi),
le, accolse un dono di comme^libih La regina Maria Casimira vedova
fla Battisti ministro dell'eredità Gril- di Giovanni III re di Polonia, vo-
lo, e passato al palazzo ducale vi lendo stabilirsi ini Roma, vi giunse
,,
il quale die loro ricetto nella sua del principe Santobuono Caracciolo,
\illa fuori di porta del Popolo,, ove ma questi movendogli lite l'ebbe
si recarono a celebrare le accade- per sé, e poi nel 1790 passò ai
mie, in memoria di che nel 17 13 Braschi. Nel 1788 d. Paola Ode-
vi fu collocata onorevole iscrizione scalchi figlia di d. Baldassarre I,
vansi due basi con figure in rilievo, sessioni, morì in Roma a' io luglio
esprimenti due provincie romane, si- i8o5, e fu sepolto nella detta cap-
mili a quelle di Campidoglio, tro- pella di s. Antonio. Gli successe il
vate già presso la dogana a Piazza figlio d. Baldassarre II, che sino dal
di pietra. Negli appartamenti am- 1777 erasi congiunto in matrimo-
miravansi già alcune famose colle- nio con d. Caterina Giustiniani dei
zioni diquadri delle principali scuo- principi di Bassano. Ornato delle
le, molte antiche sculture, superbe più belle virtù, coltivò le lettere e
tappezzerie fatte sui cartoni di Raf- la poesia, fu protettore degli artisti
faello, di Giulio Piomano e di Ru- e de' letterati, esempio di paterna
bens, ed anco il ricco medagliere sollecitudine, e die alle stampe di-
antico e moderno della nominata verse sue opere, tra le quali : Me'
regina di Svezia, famoso soprattutto morie istorico- critiche deW acca*
per la raccolta de* medaglioni anti- dcniia de Linceif e del principe Fe-
chi e gemme; raccolta che pubbli- derico Cesi duca d'Acquasparta,
cò Nicola Galeotti con rami incisi fondatore e principe della medesi'
dal BartoU e note del Bussi: Mu- ma^ Roma 1806. Morì compianto
a68 ODE ODE
fi*3o agosto 1810, e ne fece l'elo- remo / frammenti de sei libri deh
:
Odescalcid (^P^edi), creato cardinale 87. Dall^ sua prima consorte d. An-
da Pio yil, che con universale am- na Luisa Barbe contessa Keglevics.
mirazione rinunziò poi la porpora. Buzin, gli nacquero: j." d- Livio
5." Principe d. Girolamo, fatto da ni Ladislao; 2.° d. Augusto; 3.**
ma classe,ciamberlano dell'im-
e rici regolari della Madre di Dio,
peratore d'Austria. Risiede in Vien- con gran vantaggio delle auime ei
na e in Roma, e nel 1841 si ma- avanzamento negli sludi^ ed a que-
ritò alla principessa d. Sofia Cate- sti die la chiesa di s. Pietro nel
rina Rosa contessa Branicka di Rus- campo di Lodi. Non vi fu condi-
sia, che nel i844 lo fece padre di zione di persone che sfuggisse agli
d. Baldassarre III Ladislao, e nel occhi perspicaci della sua carità, e
1846 di d. Stanislao. fece in modo che i poverelli fosse-
ODESCALCHI Benedetto, Car- ro istruiti ne'divini precetti e nei
dinale. V. Innocenzo XI Papa. misteri della fede. Rivolse la sua
ODESCALCHI ERBA Benedet- cura pastorale ai servi, agli amma-
to, Cardinale. Benedetto Odescal- lati negli ospedali, ai fornari e fino
chi della nobile famiglia Erba mi- ai birri, che faceva radunare in un
lanese, pronipote per canto di fem- determinato giorno della settimana
mina del ven. Innocenzo XI, intro- in una chiesa a tal uopo destinata^
dotto appena nella prelatura^ ven- dove dava loro agio di ascoltare la
ne destinato da Clemente XI alla divina parola. Dopo essersi trovato
vice-legazione di Ferrara e di Bo- presente ai conclavi d'Innocenzo Xlllj
logna, da cui fece passaggio alla di Benedetto XIII Clemente e di
nunziatura di Polonia, dove diede XI Ij e di da
essere stato assente
illustri riprove di sua liberalità e quello di Benedetto XIV, morì in
religione, col contribuire generosa- Milano nel 1740 d'anni 71, e ri-
mente una somma considerabile di mase sepolto nella chiesa di s. Gio-
denaro per supplire ai bisogni del- vanni in Conca, innanzi l'altare mag-
la guerra contro il turco ; dal cui giore, con breve iscrizione. I mise-
preclaro esempio stimolali gli altri, rabili, le vedove, i pupilli, e quan-
contribuirono coi loro aiuti a te- ti furono o poveri o luoghi pii in
ner lontano da quelle provincie il Milano, ebbero nel cardinale un
comune nemico. Vacata frattanto amorosissimo padre, essendo la viriti
la chiesa di Milano per morte del predominante in lui la misericordia
cardinale Archinto, gli fu conferita verso i poverelli, calcolandosi che
nel 17 12 da Clemente XI, che po- distribuisse loro un milione e cen-
co dopo a'3o gennaio 1718 lo creò tomila lire imperiali in elemosina,
cardinale prete del titolo de'ss. XII senza le altre che s' ignorano. Lo
Apostoli, e lo ascrisse alle congre- zelo parimenti di cui ardeva per
gazioni de' vescovi e regolari, del la disciplina del clero fu mirabile,
buon governo, propaganda ed
di non perdonando ne a spese né a
altre. Generoso in sommo grado fatiche per formarsi operai e mini-
coi poveri e colle chiese, ne arric- stri del santuario. Ne descri^sse Iti
chì alcune di preziose suppellettili^ gesta il Sassi, nella serie degli ar-
altre ne ad altre accrebbe
risarcì, civescovi di Milano.
le rendite, due ne fondò, una
e ODESCALCHI ERBA Antonio
assai magnifica delta s. Maria Ful- Maria, Cardinale. Antonio Maria
corina, e l'altra nel castello di Cli- Erba Odescalchi, nacque da nobi-
tato. Introdusse in Milano le mo- lissima famiglia in Milano a' 1 2 geii-
270 ODE ODE
naio 1712, e fu educato nella pie- onori, e morì in Roma d'anni ^i
tà e nelle scienze, nelle quali Hi- non compiti, a'28 marzo 1762. I
cendo profillo, dichiarò fallo adul- funerali fmono celebrnli nella sua
to di voler abbracciare lo stalo ec- chiesa titolare, indi sepolto nella sua
clesiastico e di servire alla santa parrocchiale de' ss. Apostoli, nel-
Sede. Recatosi in Roma, fu ammes' la tomba gentilizia de' suoi illustri
concilio, dell'esame de'vescovi, del- stri parenti, e dello zio poi cardi-
la disciplina regolare, delle indul- nal Giustiniani, sì pel profitto che
genze e sacre reliquie. Per morte faceva negli studi, come per la sua
del cardinal Guadagni, lo stesso Cle- indole soavissima. Fu sempre incli-
mente XIII a'28 settembre fjSg nato a servire la Chiesa, massime
lo fece vicario di Roma, a tale ef- alla predicazione, alla missione ed
fetto lo consacrò arcivescovo in par* agli esercizi spirituali, e siccome
tìhiia di Nicea, a Castel Gandolfo, predicava con vivo fervore ed un-
a' 1 4 ottobre, nella chiesa principa- zione, concorreva ad ascoltarlo im-
le, ed eVjbe in dono dal Papa una mensa moltitudine, e la sola sua pre-
pianeta assai ricca di lama d'argen- senza sempre mosse a divozione,
to ricamata d' oro, lenendolo poi essendo bello e soave nella perso-
seco a mensa cogli altri cardinali ; na Pio VII lo fece prelato do-
.
quindi gli conferì la prefettura del- mestico, a'24 novembre 181 5 udi-
la residenza de'vescovi e le seguen- tore di rota, e come dissi nel voi. IX,
ti proteltorie. Accademia teologica, p. 3 1 3, lo inviò ablegato apostolico
benefratelli, scolopi, eremiti a por- a Vienna, a portare la berretta, il
impedito di essere a suo tempo ge- Chiesa, la quale rinunziò colla pre-
suita e tale morire. Chinò il capo fettura de' vescovi e regolari nel
per obbedienza, non senza violenza seguente anno ,
quando il Papa
del suo animo, nel quale la religiosa lo elesse vicario di Roma. Succes-
Tocazione avea messo profonde ra- sivamente divenne presidente del-
dici sino dal i8i4, in cui avea ot- la visita apostolica prefetto del-
,
1826, e nel 1827 lo nominò pre- delle chiese de'ss. Ambrogio e Car-
fetto della congregazione de' vesco- lo de* lombardi, e di s. Bartolomeo
vi e regolari. Intanto per gl'il- de'bergamaschi ; delle arciconfrater-
libati suoi costumi,sua per la nite del ss. Nome di Maria, della
edificante pietà, singolare carità, on- dottrina cristiana, del ss. Crocefis-
de talvolta per mancanza di dena- so, degli agonizzanti presso s. Isidoro,
ro die per limosina le proprie ve- e di s. Girolamo della Carità; delle
sti, fatto tutto a tutti, a ninno confraternite di Campo Santo, de'coc-
ricusando il suo patrocinio, diven- chieri, de' bresciani, de'cuochi, e di
ne uno de* principali ornamenti del altre dieci dello stato pontificio; del
sacro collegio, che con reputazione seminario di Visso, delle congre-
ne valutò i consigli ne' conclavi per gazioni di s. Cecilia e di s. Ivo, e
le elezioni diLeone Xll, Pio Vili del collegio de' barbieri ; de* mona-
e Gregorio XVI. Ad ognuno di es- steri di s. Giacomo, delle carme-
si fu assai caro, e massimamente litane di Fano, della s. Famiglia di
all'ultimo che lo amò con tenerez- Sezze, di s. Caterina di Monte Leo-
za, e spesso lo volle compagno nel- ne, dì s. Margherita di Narni, e
le villeggialuFe dì Castel Gandolfo de'cinque farnesiani; de'conservatorii
^7^ ODE ODE
della Provvidenza, del RcFugio, del- che il santo Padre al solo Icggei'-
le Scalette, del p. Bussi, e di s. lo, e più nel ponderarlo fUor di
Maria Lametana, e delle orfatie di ogni dubbio e sospensione, si con-
Terni; delle città di Segni, Mon- fermò di assolutamente aderire al-
tefiascone, Sassofeirato, Ischia, Je- l'inchiesta, pei- non aggravare sua
si, e delle terre di Ceri e di Cai» coscienza, essendo Ormai manifestò
vi, e dèlie orsoline di tal luogo. il volere del cielo. Frattanto fatto
Tante preminenze di onori non ba- consapevole il cardinale del buon
starono a fargli lafFreddafe la sua esito della Supplica, pieno d* inde-
vocazione religiosa, che sostenne inve- scrivibile giubilo ritornò in Roma,
ce continui interni contrasti, quali più che per condurre a felice tèrmine
l'univano di alFetto alla ben ama- negozio sì delicato dovè dissimula-
ta compagnia. Nel iSSy non po- re. Con scrupolosa segretézza fu-
tendo ulteriormente sostetìere là rono plepai'ati i necessari atti per
fiera lotta, apri il suo cuore al la regolare accettazione di sua ri-
ne ai suoi nuovi fratelli, con san della grande stima in cui fu appres-
Luigi Gonzaga ripetè più volte: E so tutti; della umiltà e dispregio di
che farà la compagnia di me ? se medesimo ; di sua mortificazio-
Anelando il punto di vedersi una ne continua e mansuetudine; della
volta vestito dell'abito religioso, perfetta osservanza de* tre voti re-
ben presto si rimise in viaggio ac- ligiosi, come modello e regola d'in-
compagnato dal p. rettore ai 5 di- terissima perfezione; del suo amor
cembre, e sul farsi notte del 6, a verso Dio e dell'affetto e divozio-
tutti inaspettato, entrò nella casa ne alla Beata Vergine ; ma vi sup-
di probazione Verona, benché di pliscano i molti libri che tuttociò
il suo ingresso nella compagnia riferiscono, e in fine citerò quel-
devesi contare dal 3o novembre. li che posseggo. Solo dirò, che il
Entrato nel noviziato agli 8, festa meraviglioso complesso di sue vir-
dell'Immacolata Concezione di cui tù in grado eminente e sopra tut-
sempre avea promosso il culto, il to la sua umiltà formò la conso-
p. Odescalchi vestì il tanto deside- lazione de'gesuiti. Novizio ancora
rato abito della compagnia, e di- di pochi mesi già sembrava un re-
stribuì la comunione a tutti i suoi ligioso veterano accomodatosi in
confratelli novizi : in quel giorno tutto e per tutto alle regole non
scrisse a Roma: Io sono felicissi- solo, ma alle consuetudini più mi-
mo, gaudio che oggi prova
e il nute, provando dispiacere grandis-
il mio spirito non può descriversi. simo d' ogni più menoma distinzio-
Ammiratore per molti anni da vi- ne che gli si facesse. Offrivasi poi
cino delle angeliche sue qualità a tutto ben volentieri, e solca dire
nel scrivere questo breve cenno che il Sacrifizio della volontà gli
biografico, più volte lagrimai di era la cosa più cara. Quanto alle
tenera edificazione e spesso dovetti opere esercitate nella compagnia,
fermarmi per riprendere il respiro non furono troppe, sì pel riguardo
che mi mancava, per il dolce cu- che doveasi alla sua delicéita com-
VOL. XLVIII. 18
274 ODE ODE
plessione, che pel brevissimo tem- sopravvenne il peggioramento da
po che visse Ira i gesuiti. Infinite cui più non si riebbe. Comparve
furono le richieste da ogni par- della gonfiezza alle gambe, comu-
te del p. Odescalchi per dare eser- nicatasi alla mano destra e labbro
cizi al popolo, ai cittadini , alla superiore; crebbe la tosse e l'af-
nobiltà, al clero segnalaniente; e il fanno, si diminuirono l' appetito e
doverlo negare moltissimi disgu- le forze. Più medici chiamati a
stò, benché personaggi ragguarde- consulta, definirono la malattia per
voli e della compagnia benemeren- ingorgo o inzuppamento al polmo-
ti. Le città a cui non si potè dai ne, e ne dierono quasi impossibile
superiori far a meno di concederlo la guarigione. A'i3 agosto gli fu
per qualche muta d'esercizi, sempre amministrato il ss. Viatico, che ri-
do egli più i segni di prima, 'gli zione, guarentita da altre due cas-
fu domandalo se conosceva chi a- se di legno, dopo essere stati estratti
vesse sotlo gli occhi ; e sorridendo i percordi del cadavere, e fu così
e con serenità di volto rispose qua- posto nella sepoltura comune dei
si maraviglialo: oh questo sì lo co- gesuiti. Celebrato da tutti per san-
nosco ! E furono queste le ultime to, il popolo anziosamente toccò il
sue parole, confortato nel punto suo corpo con divozionali, per con-
estremo dalla visione di s. Luigi servarli quali reliquie ; le unghie,
e della Madonna, come piamente i capelli, le quanto eragli
vesti e
credesi. Morì in odore di santità appartenuto, divennero ovunque og-
e. soavemente alle ore io e mezza getti di viva divozione. Il conte
della mattina, come erasi predetto, Boschelti ottenne di poterlo far
di soli anni 56 e mesi cinque, di ritrattare e cavare dal suo angeli-
cardinalato anni quindici e mesi co volto la maschera. Nel 1841
nove meno dieci giorni, e quasi stesso in Roma si pubblicò questo
Irentatre mesi di religione. Cosi il p. opuscolo : Alla memoria immorta-
Odescalchi rese la sua anima bene- le dell'esimio p. Carlo Odescalchi
delta a Gesù, per cui amore posposti principe romano^ gesuita^ già car-
tutti gli onori, gli agi e le grandez- dinale della S. /?. C, terzine di G*
ze transitorie della terra, aveva scel- Marocco, con una interessante no-
to di vivere e moriva suo poverel- tizia storica del medesimo scritta
lo esemplare. Gli fu trovato il pol- nello stesso agosto da un gesuita.
mone destro quasi consumato e nel- In Faenza si stampò Elogio fu- :
della cattedrale e dai padri del col- novembre i84i- In Roma nel i843
legio, innalzando maestoso catafalco, coi tipi del Salviucci si die alla
ponendogli gli abiti pontificali, la luce ; Memorie edificanti della vita
mitra in vece della berretta, la cro- religiosa del servo di Dio p^ Car-
ce pettorale ec, ed ai lati le armi lo Odescalchi della compagnia di
gentilizie sormontale dal cappello Gesìi, raccolte da un padre della
cardinalizio, ordinando che in pari stessa compagnia. L'illustre com-
tempo tutte le campane della città pilatore, avendo praticato 25 mesi
,
Inclinato sin dalla fanciullezza alla simo, non perdette mai lo spirito
pietà, tosto che gli parve poter dis« di raccoglimento, perocché di buon*
porre di se, ritirossi nel monaste- ora erasi avvezzato all'esercizio del-
ro di Giugni, e vi prese l'abito da la contemplazione. Diede prova di
s. Maruolo, che Io fece suo coadiu- sua umiltà col rifiutare nel io3i
tore nel 991, sebbene non avesse l'arcivescovato di Lione, e di sua
che ventinove anni. Morto tre an- pazienza nel soffrire le dolorosissi-
ni appresso s. Maiuolo, s'incaricò me infermità con cui fu travaglia-
Odilone del governo della badia. to negli ultimi cinque anni di sua
Egli castigò la sua carne coi più vita. Finalmente dopo essere stato
rigorosi digiuni ed aspri cilizi. A- abbate per ben cinquantasei anni,
vendo accompagnato a Roma l'im- mori nel 1049, nel priorato di Sou-
peratore Enrico II per la sua in- vigny nel Borbonese, in età di ot-
coronazione, si recò a visitare Mon- tantasette anni. Durante le sue ago-
ove chiese in luogo di
tecassino, nie si fece portare nella chiesa, ed
grazia di baciare i piedi a tutta la esalò lo spirito sopra un cilicio co-
comunità. Intraprese frequenti viag- perto di cenere. La sua festa è se-
gi per la riforma di parecchie case gnata il giorno primo di gennaio.
del suo ordine che aveano degene- In Bollando e nella Bìblioleca di
rato dalia prisca santità del loro Clugnì trovansi due vite di s. Odi-
istituto. Pieno di carità, distribuì Ione: l'una Lotsaud, l'altra
è di
immense limosine a'poveri durante del b. Pietro Damiani. Abbiamo di
la gran carestia del io 16; ed esau- s. Odilone parecchi sermoni sopra
riti i suoi capitali, per continuare le feste di Nostro Signore e della
ad assistere i bisognosi, fece fonde* Beata Vergine, delle lettere e delle
re i vasi sacri, e vendette la coro- poesie. Egli scrisse inoltre la vita
na d'oro che s. Enrico imperatore di s. Adelaide e quella di s. Ma-
avea donato alla chiesa di Giugni. iuolo.
La sua carità estende vasi anche ai ODOARDO o EDOARDO lì, il
morti, per le anime de'quah faceva martire (s.), re d' Inghilterra. Suc-
frequenti preghiere, e raccomanda- cedette nel 975 a suo padre Edgaro,
va agli altri tale pia pratica. Isti- non avendo ancora tredici aimi.
tuì in tutte le chiese del suo ordi- Egli si lasciò in tutto guidare dai
ne la Commemorazione de^edeli de- consigli di s. Dunstano, e il suo re-
funti (Fedi), che poi fu adottata gno fu quello di tutte le virtù. Si
dalla Ghiesa universale. Altri rife- rese soprattutto commendevole per
rj^ono che questo pio uso erasi l'illibatezza de'suoi costumi, per la
già introdotto nella Ghiesa, e rico- pietà, modestia, clemenza, e per 1
vore del monastero della ss. Trinità oblazioni o offerte de' fedeli. Da
della Cava. questo costume trasse il nome quella
ODONISTI. y. EuDisTi. parte della Messa [Vedi) che sie-
ODUALDO (s.), abbate nella Sco- gue dopo il simbolo della fede, o,
zia. da una famiglia assai
Uscito se non si dice^ dopo l'evangelo e il
ragguardevole della Scozia, divenne Doniinus vohìscuni e V Oremus. Si
governatore della provincia di Lau- recita l'offertorio dal celebrante, e
don ; ma rinunziò a tutti vantaggi i nelle messe cantale si canta pure
del mondoper ritirarsi nella badia dal coro anco con accompagnamen-
di Meiros. Egli si consacrò con som- to dell' organo , nel tempo che si
ma allegrezza al servigio di Dio, il prepara il pane e vino per offrirli
Palmato che sottoscrisse la relazio- rio, canto che eziandio era una lo-
ne del concilio di Costantinopoli a devole costumanza della legge an-
Papa s. Ormisda; Paolo che fu al tica, a fine di dar tempo agli ofl'e-
chè al dire del Macri non si face- ma potersi fare, purché non sia co-
vano le oblazioni per non essere minciato il prefazio, nel qual caso
ancora risuscitato il Salvatore, o per il sacerdote potrà con la mente of-
Dell'offertorio della santa messa se- calice tiene gli occhi fissi verso il
gliari, distretto presso il golfo del nunziò senza neppure essere conse-
suo nome, formato dal mare Tir- crato, e mori nel dicembre i838.
reno, sul quale tiene un porto, ed Lo stesso Gregorio XVI a' i3 set-
a poca distanza dalia sinistra spon- tembre i838 preconizzò vescovo
da del Tortoli. E residenza ancora monsignor Giorgio Manurita di Tem-
d'un subdelegato, e vi s'imbarcano pio, già curato, esaminatore pro-
molli vini e formaggi ,
particolar- sinodale e convisitatore nell'arcidio-
mente per Genova, mentre gli abi- cesi d'Oristano, consagrato in Ca-
tanti sommano a circa i4oo. La gliari e morto nel 1844 j onde al
cattedrale un buonè edifizio con presente la sede è vacante. Il ca-
battisterio, sacra a Dio sotto l' in- pitolo si compone della dignità del-
vocazione di s. Andrea apostolo : l' arciprete, di sei canonici colle
non avvi in città altra chiesa par- prebende del teologo e penitenzie-
rocchiale; vi è il convento degli a- re, di quattro beneficiati, e di altri
gostiniani, alcune confraternite, il ecclesiastici per l' uflìziatura. L' ar-
monte di pietà ; il seminario tro- ciprete aiutato da* canonici ha cura
vasi a Lanusei, capoluogo di pro- delle anime della cattedrale. La dio-
vincia e di distretto, sede d' una cesi è suflìcientemente vasta, con-
prefettura di giustizia. Il vescovo tenendo trenta luoghi e vent'olto
non ha episcopio, ma decente abi- parrocchie. Ogni vescovo è tassato
tazione. Sino dal 1797 il re di ÌQ fiorini 4^0? ascendendo le rea-
284 OGN OGN
dite a io,4oo libras pedemontanas^ i santi, nella quale già nel primo
senza oneri. di maggio si celebrava la festa di
OGNISSANXr. Festa di lutti i lutti gli apostoli. Nelle litanie in-
santi che si celebra il primo no- vochiamo la Beata Vergine Regi- :
glio per opporsi agli iconoclasti che ferire che prima Gregorio IV di
disprezzavano il culto delle sacre la festa, oltre in R.oma, era stata
immagini e reliquie de* santi, pose introdotta in molte chiese, ma non
in detta basilica nell'oratorio da lo prova certo è che dopo tal
:
ottava. Dilatò lai celebrazione, per- tuita per tutti i santi che regnano
chè avendo per essa s. Bonifacio in cielo, e che la Chiesa in essa
IV concesso l'indulgenza plenaria, si propone: 1.° Di render grazie a
per la rarità del beneficio spiritua- Dio pei benefizi, di cui gli è pia-
le , era sì grande il concorso in ciuto colmare i suoi eletti. 1." Di
lioma per lucrarla , che talvolta eccitar noi all'imitazione delle loro
vi mancarono i necessari viveri. Inol- virtù , mettendoci innanzi agli occhi
.ire Gregorio IV dedicò la chiesa di quella moltitudine di santi d'ogni
s. Maria ad Martyres anche a lutti età, d'ogni sesso, d' ogni condì-
,
canze che noi possiamo aver fatto dal re fu in Cristiania a' 28 ago-
nella celebrazione in ciascuna festa sto, in cui nominò undici gran croci,
particolare, e di render gloria al ventidue commendatori e quaran-
Signore ne' santi che non ci stessi tasei cavalieri.
sono noti o che non hanno giorno OLAO I (s.), martire, re di Nor-
stabilito tra i fedeli. Vedasi To- vegia. Figlio di Araldo Grenscio
massin, Trattato delle feste j Be- principe di Westfold in Norvegia
nedetto XIV, De feslis in dioeces, liberò suo paese dal giogo degli
il
della stella vi è uno scudo rosso non solo nella Norvegia, ma ezian-
diviso in due campi, uno de' quali dio nelle isole di Orkeny, di civi
lullavolta si può consultare con fruì- Camimtza (^f^edi), che vuoisi occupi
te, come fecero molti, massime bio- il luogo della città di Oleno sul
grafi. fiume Piro. Ne furono vescovi Gu-
OLEARIO Bartolomeo, Cardi- glielmo di Pontoise cluniacense del
nale, Bartolomeo Oleario o Uliario, i25o, morto nel 1268, e successo
nato di civile ma povera condizio- da que' registrati neWOriens chtist.
ne nella città di Padova , professò t. HI, p. 1042, sino a Raimondo
neir ordine de* minori conventuali, Lizoli milanese domenicano, vicario
dove fiorendo per singoiar santità apostolico della Cina nel 1696. Nel
di vita, e profonda scienza nelle i564 fioriva un vescovo greco di
teologiche e divine scritture, di cui Oleno, che sottosciisse la deposi-
nelle cattedre divenne
dell' ordine zione del patriarca Joasaph. Al pre-
professore, suoi superiori fecero a
i sente Caminitza, Olenen^ è un titolo
insorte in quel regno, eh' e rasi ri- due dal Gave d' Ossau, ha diverse
bellato alla Chiesa romana, col git- fabbriche e fa un comniercio atti-
tarsi nel partito dell' antipapa Cle- vo di lane del paese. E il deposilo
mente VII, non che a Ladislao suo generale de* legnami per uso della
legittimo re; e colla sua prudenza marina reale. Nel borgo di s. Ma-
e dolcezza tutto felicemente otten- ria è la cattedrale, il cui capitolo
ne. Oltre a ciò fu incaricato dal componevasi dell'arcidiacono, di do-
dite. Nella diocesi eranvi due con- Gio. Crisostomo, che a quegli suc-
venti, due monasteri e 209 par- cesse, non ebbe minore stima per
rocchie. lei, sempre il suo direttore spi-
e fu
OLGA (s.). Fedi Elen.i (s.). rituale. Olimpia fu una delle per-
OLIMPIA o OLIMPIADE (s). sone che furono le ultime a sepa-
Nacque circa l'anno 368, di ricchi rarsi dal santo dottore, quand' egli
e nobili genitori, di cui rimase pri- andò in esilio nel ^o^;e venendo
va in età ancor tenera. Teodosia, poscia i suoi amici perseguitati, fu
sorella di s. Anfiloco, si prese cura essa pure condotta dinanzi ad Ot-
di sua educazione. Procopio gover- tato prefetto della città, pagano,
natore di Costantinopoli, suo zio e presso il quale si giustificò di ciò
tutore, la marita a Nebridio, am- ehe le era stato apposto, ma di-
ministratore dei beni particolari di chiarò francamente che nulla avrel>
Teodosio I il Grande, il quale fu per be mai potuto indurla a comuni-
alcun tempo prefetto di Costanti- care con Arsacio, che avea usur-
nopoli ; ma dopo venti mesi di ma- pato la sede di s. Gio. Grisostomo.
trimonio restò vedova. Parecchie Essendole stato ordinato di uscire
persone d'alto rango la richiesero della città, andò vagando in diver-
in isposa, e Teodosio medesimo la se parti. Ritornata in Costantino-
eccitò a maritarsi con Elpidio, suo poli, fu condannata a gravosa e-
prossimo parente ; ma essa non menda e furono venduti pubblica-
volle giammai acconsentire alle se- mente i suoi beni. Venne più volte
conde nozze, e solfri anche, per condotta davanti ai tribunali, soffri
qualche tempo, la privazione dei degl' insulti, i suoi poderi furono
propri beni ; finché Teodosio, con- messi a sacco dal popolaccio, ed
vinto della sua virtù, gliene fece Attico successore d' Arsacio disperse
OLI OLI .
289
e bandì la comunità delle vergini di tal provincia, componesi di tre
di* erano sotto la di lei guida. S. con chiese, conventi, bellissi-
parti,
Gio. Crisostomo scriveva sovente a mo episcopio ed altri edifìzi: ha
s. Olimpia per consolarla, e rice- due porli, Mosqueiro e Poco, ed è
veva da lei ciò eh' eragli necessa- difesa dal piccolo forte di Bom-
rio per provvedere a' suoi bisogni, Jesu e dal gran forte CineoPontas.
per riscattare i prigioni e per sol- Il commercio rese Recife ricca e
levare i poveri delle deserte con- fiorente, con più di 2^,000 abi-
trade eh' egli abitava. Questa santa tanti. I dintorni sono ameni, i ven-
vedova morì verso l'-anno 4'^*^- ^ ticelli temperano il focoso calore.
greci l'onorano 25 luglio, ma a' Fu presa nel i63o dagli olandesi
nel martirologio romano è nomi- che la conservarono 24 anni. O-
nata a' 17 dicembre. linda è amenamente situata in un
OLIMPO, Olympus. Sede vesco- delizioso paese, sopra una collina,
vile di Licia neir esarcato d' Asia, da dove si gode la vista estesa del
sotto la metropoli di Mira, eretta mare e dintorni. Le case hanno
nel V secolo, e fu già gran città, fra belli giardini ; vi è il palazzo ve-
Phaselis e promontorio Hieron. Ne
il scovile non molto distante dalla cat-
furono Metodio che lo fu
vescovi, tedrale, e quello in cui risiedeva
pure contemporaneamente di Patara, per sei mesi il governatore. La cat-
poi trasferito a Tiro, e soffrì il mar- tedrale dedicata al ss. Salvatore è
tirio nella Calcide, nella persecuzio- di antica ed elegante struttura, con
ne di Diocleziano : s. Girolamo nel cura d' anime aflidata al parroco.
suo Catalogo cita molte opere, di Vi sono ancora altre cinque chie-
tal santo. Arislocrito assistette al se parrocchiali con battisterio, ed
concilio d'Efeso I; Anatolio sotto- altre belle chiese ; sei conventi di
scrisse nel 4^7 la lettera del con- religiosi, diverse confraternite, T o-
cilio di Mira; Giovanni firmò la re- spedale, il seminario e il giardino
lazione del concilio di Costantino- botanico. Ora conta più 4>ooo di
poli su Severo d'Antiochia. Oriens abitanti, ma fu già molto più con-
'Chrisf. t. I, p. 975. Olimpo, Olym- siderabile la città. Dopo che gli o-
pen, è un titolo vescovile in parti' landesi la presero nel i63o inco-
bus, e Leone XII a* 23 dicembre minciò a decadere, ed il suo com-
1828 lo conferì a Daniele Mac mercio e industria passarono à
Donnell, da lui fatto vicario apo- Recife.
stolico dell'Isola della Trinità nelle La sede vescovile Fu eretta ad
Antille inglesi. istanza di Pietro II re di Porto-
OLINDA (de Olìnda). Città con gallo, da Innocenzo XI, colla costi-
residenza vescovile nel Brasile iti tuzione Adsacram, 22 novem-de'
America, nella provincia di Fernam- bre 1676: la chiamò Olìnda di
buco capoluogo di comarca, di-
, Fernambuco dell'Indie occidentali,
stante una lega da Recife, presso la dichiarò suffraganea di s. Sai-;
l'Atlantico. D'ordinario si nota sot- valore da lui elevata a metropoli, e
to il nome di Fernambuco le due dispose che i re di Portogallo pa-
città Olinda e di Recife , ed il
di gassero al vescovo mille scudi an-
vescovato chiamasi di Olinda e Fer- nui. Nelle Notizie di Roma si re-
nambuco Recife altro capoluogo
. gistrano i seguenti vescovi; 1738
VOL. XLVIir.
, ,
ra che ardeva dinanzi al sepolcro secrare i re, cosi nella sacra ordi-
óe Martìri (l^cdi), come afferma nazione e nelle consecrazioni de' ve-
anco Fleury, Moeurs de.s direi. scovi, in quella per dimostrare che
chap. 22 ; cosicché in seguito si è perpetuamente consacrasi al Signo-
tenuto come benedetto l'olio che re r ordinalo, ed in queste per la
arde dinanzi al ss. Sagramento, alle pienezza della grazia sacerdotale; e
immagini e reliquie della Beata finalmente nelT estrema unzione eoa
Vergine e de' santi. Dalle opere di cui si dà forza all' infermo di re-
Tertulliano si rileva che s. Proco- sistere alle tentazioni, che più forti
lo segnò e curò con olio benedetto e più gagliarde sono in quei mo-
Severo imperatore, ad scapala s. : menti estremi. Nella benedizione de-
Gerolamo nella vita di s. llarione gli olii santi il vescovo ed sacer- i
assicura, che questo eremita con doti assistenti salutano con rive-
olio stesso guariva coloro eh' erano renza il sacro crisma e l'olio dei
slati morsi dai serpi e da altri a- catecumeni, dicendo Ave sanctum :
nimali velenosi. Tutti i padri dei Oleum y ave snncLwn Clirisuia, ri-
più remoli tempi riferiscono fatti conoscendo che quella creatura con-
di questa specie. Dalla pratica di segrata a Dio è divenula un istru-
accendere i lumi avanti le sante mento atto a santificare le anime.
immagini e sacre reliquie de* santi Se queste cerimonie sembrano ai
si vuol significare^ non eh' essi ab- protestanti troppo minute o ridi-
biano bisogno di tali lumi, ma che cole, si ricordino quanto dice s.
si serbarono illesi dalla corruzione Agostino. « Se esse si risguardano
del secolo, risplendendo qual face coir occhio della pietà, si vedrà die
ardente tra i popoli che vivevano nulla hanno che non edifichi e non
nelle tenebre. La Chiesa riconobbe innalzi le nostre menti, nulla che
sempre questo purissimo e sempli- non renda mirabili le meraviglie
cissimo liquore adatto ai suoi riti della sua grazia ". Da tultociò ap-
ed alle sue significazioni, poiché lo pariscono i sublimi significati ed i
do: la voce greca Crisma, suona santi olii erano consagrati nel sab-
unzione di balsamo, e die origine bato santo, immediatamente prima
all'italiana di Cresima. La seconda dell'amministrazione del solenne bat-
è l'olio ìXq Catecumeni (Vedi) j oleum tesimo. In progresso la cerimonia
catechumenorum, di cui si usa nel- fu trasferita al giovedì precedente,
l'amministruzione del battesimo, af- perchè gli olii consagrati potessero
linchè prima di ricevere l'acqua essere spediti a ciascuna parrocchia,
battesimale sieno i ballezzandi ben e tutti i parrochi se ne potessero
purgati, e rinvigoriti ne' loro spiri- servire per benedire il Baltisteria
tuali cimenti; di più serve per con- o Fonte sacro (P'edi), nella qual
bacrare le chiese e gli altari, cioè funzione si frammischiano alle acque
prima che sieno consagrati col cri- alcune goccie del crisma e dell'olio
sma, sono unti con questo santo de' catecumeni, e si amministra poi
olio, e con questo medesimo olio solennemente il battesimo. La con-
si consagrano i re e le regine. La sagrazione degli olii santi si fa dal
terza specie è l'olio degli infermi, vescovo nella messa, con esorcismi,
oleum infirniorum, col quale si un- con diverse orazioni, con molti se-
gono gli ammalati adulti, che so- gni di croce, col fiatarvi sopra mol-
no per morire, nel sagramenlo del- te volte e con molte benedizioni,
l' estrema unzione. Quanto ai di- vestito cogli abiti pontificali bian-
versi misteri e simboliche signifìca- chi, e assistito da dodici sacerdoti,
zioui e proprietà deli' Olio, a que- da sette diaconi, da setlt; òuddiaco^
,
mente dette sacre ampolle. Prima sita spirituale del moribondo potrà
riportato nel voi. XV, p. 4^^ tli ti, e i cerimonieri Zucche e Carto-
delti Annali, Si può consultare il ni, il primo pontificio, il secondo la-
Sarnelli, Lett. eccL t. VI, lelt. XX: teranense, cui intervenne la sola fa-
Se nelle sacre unzioni si adoperas- miglia Pentini, fu fatta la solenne
se per errore un olio benedetto per consagrazione degli olii santi, che
l'altro, che si deve fare ;
poiché gli dovea farsi nella basilica Lateranen-
olii santi alle volte si adoperano co- se per la città di Roma, e separa-
me sagramentali solamente, il che tamente per antichissimo privilegio
accade nel battesimo, nell'unzione in quella Vaticana (di che si trat-
delle mani de'sacerdoti, e simili ;
ta a quelle Chiese). Le due basili-
se divine, e gli somministrava più legge scolpito nella sua tomba nel-
di quello che domandavano. Man- la chiesa del suo ordine in Roma,
teneva in R.oma quattro povere fa- ove il cadavere fu trasferito. Ivi
miglie, e lo slesso faceva co' greci alla sua memoria fu eretto un avel-
-
l'Italia. Innanzi però che venisse al- ne sperimentarono ancor essi il pa-
la luce perde il padre, onde restò trocinio. Gregorio XIII lo man-
sotto il governo e tutela della ma- dò nunzio ad Enrico III re di
dre, che ne prese molla cura per Francia, a congratularsi per l'as-
3oo OH OLI
giiini, vigilie, cilizi, e con ogni sor- te nel i3?.2 allo stesso b. Bernar-
ta di asprezze, vi furono de' mali- do, che fu costretto ad accettarla
gni che li accusarono per novato- ed a ritenerla per 27 anni.
ri a Papa Giovanni XXII. Questi Le mortificazioni e penitenze di
nel ,i3i9 li chiamò a se in Avi- questi religiosi in que' tempi erano
gnone, ed essendosi purgati della grandissime ,
poiché ai digiuni co-
calunnia, il Fonlefìce avendoli tro- mandati dalla Chiesa e dalla regola
vali non solo innocenti, ma ottimi di s. Benedetto ne aggiungevano al-
religiosi, permise loro di perseve- tri, e molti in pane ed acqua; si
rare nella solitudine, e comandò astenevano dal vino e dalle carni
che si portassero da Guido vesco- dormivano pochissimo sopra sacco-
vo d'Arezzo, scrivendogli che dasse ni di paglia sul pavimento e senza
loro da osservare una delle regole coperte, e dopo aver detto di notte
approvate dalla Chiesa. Ubbidiro- il mattutino impiegavano nell^ ora-
no essi e presentarono le lettere zione il tempo che restava fino al-
pontifìcie al vescovo, il quale avea l'ora prima. Il loro abito era di
in una visione veduto la ss. Ver- panno grosso e portavano i zoccoli,
gine, che porgendogli una veste e avendoli di poi lasciati i professi,
bianca e la regola di s. Benedet- al Monte Oliveto capo dell'ordine,
to, ordinava di darla ad alcu-
gli si fecero portare ai novizi. La vita
ne persone che stavano alla sua straordinaria del b. Bernardo e dei
presenza. Appena il vescovo vide suoi compagni, fece con- sì che la
di Maria Vergine, in memoria del- ne, ed egli stesso per muoverli col-
Tultima partenza da lei fatta dal Tesempio, si portò a Siena ove il
Monte Oliveto, dal suo divin Fi- contagio più crudelmente infieriva,
gliuolo, e per la vicina montagna seguito da ottanta di loro. Quivi si
coperta di olivi, e che si chiamas- abbandonò al servigio degi' infermi,
frali ere initi di Monte Oli veto. An- quando nel i4^9 ^» «» trattenne
che molti principi secolari favoriro- con seguito numeroso tre giorni, e
3o2 OLI OLI
ne' suoi Commentari ne descrisse le mo del genovese Bocciardi. Ti ce-
località; e siccome Ta^tinenza vi si lebre naturalista Baldassani medico
osservava con rigore, il Papa violò del monastero, vi riunì copiosa col-
a' suoi faaiigliari mangiarvi carne. lezione di naturali prodotti del ter-
All'incremento di questa abba/ia e ritorio sanese, indi accresciuta e in
monasleio concorse la famiglia Pic- qualche modo classificata, fu dispo-
colomini, con cedere vicini pos- i sta intorno la sala del palazzo al-
sessi di Avena e di Clatina. Il tem- l'ingresso della clausura dal p. Ro-
pio attuale, che può contarsi fra i sini veneziano. Ad esempio di Be-
più belli per eleganza, proporzioni nedetto XIV non solo Clemente XI li
delle parti e pregi di ornati, venne accordò privilegi agli Olivetani, ma
innalzalo nel principio del secolo con la costituzione Credila divini-
XV, ed accresciuto nel 1777 ^^"^ tus Romano Pontifici , de' 1 6 feb-
parte della tribuna, con disegno del braio 1766, Bull. Reni. Continiialio
"Valente architetto Giovanni Anlino- t. Ili, p. 167, esentò questo arci-
ri. 11 quadro dell' altare maggiore cenobio dalla giurisdizione ordina-
e la tela circolare posta nella volta ria del vescovo di Pienza, lo sta-
della crociala, sono opere del vero- bih capo dell'ordine, lo pose sotto
nese Ligozzi: lo sfondo è dipinto a l'immedinta protezione della santa
fresco da Costantino romano. Le Sede, e lo dichiarò abbazia nulJius
altre pitture quasi tutte sono di dioecesis. L' ab. Giulio Perini ne
Francesco e Raffaele Vanni e dei fece la descrizione, come del Mon-
fratelli Nasini. Il vago coro ha qua- te Oliveto e del vicino castello di
rant'otto seggi mirabilmente lavo- Buon Convento, e pubblicò in Fi-
rati di tarsia verso il i5o3, dal renze nel1788 con questo titolo:
converso olivetano fr. Giovanni da Lettera sopra V archicenobio di Mon-
Verona. Sotto l'altare maggiore ev- te Oliveto Maggiore a Giovanni Ru-
tì la confessione, che il Vasari chia* cellai.
mòParadisOf con diversi piccoli al- I monaci Olivetani , secondo le
tari. Il Sodoma e il Signorelli vi costituzioni, devono levarsi di notte
operarono begli affreschi; il refet- per dire il mattutino , e dopo le
torio fu tutto dipinto nel 1620 da laudi andare al capitolo, e starsene
fr. Paolo Novello converso oliveta- quivi prostrati avanti al superiore,
no, mentre in pari tempo l'altro finche non abbia loro imposta qual-
converso danese Antonio Muller, che penitenza e dato il permesso
lavorò alla volta del vestibolo della di alzarsi. In tutto l'anno non pos-
libreria. I libri, i codici, come i su- sono mangiar carne, se notr tre volte
perbi libri corali, andarono dispersi alla settimana e se ne astengono
,
vestono tonaca alquanto corta le- Giovanni. Lo fece ancora prò- mag-
gala con fascia , senza scapolare e giordomo, ed a' 3o gennaio 171
cappuccio, e per la città usano il lo creò cardinale diacono de' ss. Vi-
mantello increspato tutto bianco. Ne to e Modesto, ascrivendolo alle con-
riporta la figura il p. Bonanni, Ca- gregazioni de' riti, del buon gover-
talogo degli ordini par. I, p. 126, no, delle indulgenze, di propagan-
il quale narra che Bernardo il b. da ed altre, colla proteltoria dei
e compagni ebbero in principio una silvestrini e de' trinitari. La madre
visione, in cui videro una scala che seppe promozione del figlio in
la
dalla terra giungeva al cielo , per Pesaro, mentre avea novantasei an-
la quale gli angeli conducevano mo- ni. Fu ai conclavi d'Innocenzo XIII,
naci vestiti di bianco, appiedi di di Benedetto XllI e di Clemente
Gesù Cristo e della Beata Vergine. XII, nel pontificalo del quale per-
In quest'ordine hanno fiorito al- severò nell'antica carica di segreta-
cuni beati e vari personaggi il- rio de' brevi fino alla morte, che
lustri per pietà e virtù. Ha in- lo sopraggiunse in Roma lySS nel
oltre dato alla Chiesa i cardina- d'anni ottanta, ed ebbe tomba nel-
li Pietro de Tartari e Giorgio la sua diaconia, con magnifico elo-
Martinusìo (Vedi), molti vescovi e gio che vi pose il nipote.
prelati, ed altri uomini insigni per OLMUTZ (Olonuicen). Città con
le scienze e per la nobiltà de* na- residenza arcivescovile nella Mora-
tali. Abbiamo : Regula d. patris Be- via, capoluogo di circondano, a 1
tri collegi sospese gli assegnamenti. provincia di Slesia, con molli luo-
OH OLI 3o5
glii, cioè quella porzione di Slesia grad, sede vescovile iu Moravia, ces-
spettante all' irapero austriaco, seb- sò di esserla quando nel 907 fu
bene un tratto continui a dipen- trasferita nella chiesa de' ss. Pietro
dere dal vescovo di Breslavia. La e Paolo di Palescowitz ( o Poles-
congregazione di propaganda fide, sowicz o Kuuovicz), altra città mo-
piì^i volte concesse a questo arcive- rava, la quale nel 1091 fu riunita
scovo facoltà e dispense. Creinsier a Olmiitz; e che Specolojuliuua, cit-
oKiemsieì\ Crernsirium, città forte e tà di Moravia e antica residenza
ben costruita sulle sponde della Mo- nel IX secolo degli arcivescovi di
rava nel circolo di Weisskirchen j Moravia, nel X terminò di avere
appartiene all'arcivescovo d'Oliniltz tale onore, per essere stata traslo-
che vi fa l'ordinaria sua residenza: cata a Olmiitz, che registra nella
il suo castello contiene una biblio- provincia ecclesiastica Praga ca-
di
teca ricca di piti di So^ooo volu- pitale di Boemia. Dice inoltre che
mi, ed una preziosa galleria di qua- il vescovato di Olmiitz eretto dal-
dri. Vi è un' insigne chiesa colle- l' apostolo de'moravi s. Cirillo, que-
giata, il ginnasio, altri stabilimenti sto ne stabili la sede a Bialogrod,
e circa 4,ooo abitanti. donde fu trasportata a Palescowitz
La fede fu predicata in Olmiilz nel 907 ; quindi fu unita al vesco-
ed in Moravia^ come si disse a vato di Piatisbona, poi a quello di
quell'articolo, nel 396, indi per Praga, nel io63 ristabilita a Pa-
primo apostolo tutlavia si ritiene lescowitz, finalmente trasferita a
Urolfo arcivescovo di Lordi (Fedi) Olmiitz nel 1091. Dobbiamo pri-
che verso 1' 824 di nuovo promul- ma di proseguire colla serie degli
troni principali d' Olmiitz si vene- versi sentimenti, che lungo sarebbe
rano i fratelli ss. Cirillo e Metodio il riportare.
introduttori della liturgia slava, e Nel voi. XXXI l, pag. 2o5 del
come i primi della serie de' vesco- Dizionario facemmo parola come
vi d' Olmiitz tra gli anni 863 e san Gregorio VII verso il 1074
894 ; il primo deputato da s. Ni- compose le turbolenze suscitate fra
colò I Papa vescovo di Velogra- Gebardo vescovo di Praga, fratel-
dum in Moravia, sede che da lui lo di Wratislao re di Boemia, e
rinunziala passati cinque anni circa, Giovanni l vescovo d' Olmiitz, ram-
il Pontefice Adriano II conferì poi pognando Sigefredo di Magonza
a s. Metodio, il quale fu da Gio- eh' erasi voluto costituire loro giu-
vanni Vili dichiarato arcivescovo dice, quale metropolitano e conse-
di Moravia, assegnandogli per suf- gratore di Giovanni I. Queste tur-
fraganeo Wichino che fece vescovo bolenze ebbero motivo dalle pre-
di Nitria. Noteremo con Comman- tensioni del vescovo di Praga su
ville, Hist. des ardi, et éves.^ che quello di Olmiitz, perchè il vesco-
Velogradum o Welchard o Welle- vato d' Ohniitz, già da moltissimi
VOL. XLVIIl. 20
3o6 OLI OLI
anni incorporato a quello di Pra- averla assoluta dal jure metropoli-
ga, n'era stato disgiunto per le pre- tico di Magotjza. Pio VI ad istanza
mure del re Wratislao, col consen- dell'imperatrice regina Maria Teresa
so di Severo predecessore di Ge- marchesa di Moravia, colla bolla
bardo morto nel 1067. Quindi Ge- Suprema disposilione^ de'3 novem-
bardo nelle sue viste d'ingrandi- bre 1777, Bull. Roni. Conti nuatio
mento, pretese che Severo non a- t. V, pag. 426, elevò Olmutz (che
Tesse diritto di pregiudicare ai do- chiama sede vescovile immediata-
minii de' suoi successori ; e Wra- mente soggetta alla santa Sede)
tislao avendo preso a sostenere Gio- al grado di arcivescovato e metro-
e sua provincia, dalla chiesa subur- di Moravia nel 900 successe Gio-
bana di s. Pietro, o ss. Pietro e vanni I, in tempo del quale sem-
Paolo, in quella eretta in città da bra che r arcivescovato di Moravia
Wratislao duca di Boemia padre di avesse sette suffraganei: s. Wence-
s. Wenceslao, sotto la cui invoca- slao duca di Boemia fu ucciso dal
zione fu poi dedicata : nel luogo fratello empio Boleslaoj terzo arci-
dell'antica cattedrale suburbana e- vescovo fu Silvestro del 94^, dopo
siste un ospitale. Ciò fece per mag- la cui morte circa il 961, la sede
gior dignità il vescovo d' Olmiilz episcopale fu unita a quella di B.atis-
Enrico I, col consenso di Adalber- bona, pure nel 976 si nomina
to arcivescovo di Magonza metro- Wracen Moravia.
arcivescovo di
politano, del re di Boemia Sobie- Poscia a tempo di Benedetto VII,
slao I, e conferma del Papa Inno- Papa del 975^6 di s. Alberto ve-
cenzo II quindi nella nuova cat-
: scovo di Praga, a questa chiesa fu
tedrale fu costituito il capitolo del- unita la sede di Moravia, unione
la dignità del decano e di dodici che durò 92 anni sotto i vescovi
canonici, in onore di Gesù Cristo di Praga s. Adalberto, Deodato,
e de' dodici apostoli. Nel privilegio Ecchardo, Izo e Severo ; venne re-
del vescovo su tale traslazione so- stituito ai moravi r arcivescovo con
no registrati ì luoghi della diocesi approvazione del Papa Alessandro
Olomucense. Nel Clemente i343 II, e r assenso del vescovo Severo
VI elevò Praga in metropoli e ne suddetto. Laonde nel io63 fu e-
dichiarò suiFraganea Olmiitz, dopo letto vescovo Giovanni I come ve-
,
Strahow, dal quale per io5 anni tra i boemi e moravi. Gli successe
uscirono i vescovi d'Olmiitz e di- nel 1157 Giovanni IV Calvo pre-
versi vi furono sepolti ; poiché es- mostratense, di singoiar prudenza
sendo stato tal vescovo eletto con e generosità, eletto nel coro della
approvazione di Bretislao II figlio cattedrale di Praga per volere di
di Wratislao, quel principe stabilì Ottone duca di Moravia e della
che sempre per vescovo si dovesse chiesa Olomucense. Allora spettava
eleggere un canonico di detto ce- al vescovo di Praga condurre l'e-
nobio, e ciò lo fece in disprezzo del letto alla curia imperiale per T in-
vescovo e canonici di Praga, i quali vestitura delle regalie: a Giovanni
per violenza si sforzavano di ap- IV e successori X imperatore Fede-
3o8 OLI OLI
rico I conoesse il privilegio di co- di Welegrad, la cui chiesa solenne-
ronare col vescovo (li Praga i re mente consacrò in onore di Dio,
Boemia. Nel 1172 divenne ve-
di di Maria Vergine e de' ss. Cirillo
scovo Oìetlebo premoslratense, che e Metodio, aiutato dal vescovo di
bene amministrò e ricevette diversi Nitria.
beni per la sua chiesa, e dopo un Nel 1236 il capitolo elesse Fe-
anno di sede vacante, perchè il ve- derico, prudente e dotto; dopo la
scovo di Praga e il capitolo suo sua morte il capitolo gli sostituì
pretendendo di eleggere il vescovo Guglielmo degno, cui però si o[>-
non volevano premostratensi, il du- pose Wenceslao IH re di Boemia, e
ca Federico di Boemia designò ve- s'intruse Corrado de Friedebergh.
scovo e detto capitolo dovè eleggere Si recò quindi a Roma il decano,
in coro nel 1182 Pellegrino pre- alcuni canonici e Guglielmo per
moslratense, integerrimo e pio; in- difendere l'elezione: Guglielmo esem-
di per le solite pretensioni del ca- plarmente rinunziò a Innocenzo IV,
pitolo di Praga, vacata la sede, fu il quale confermò Bruno conte di
eletto solo nel 11 83, ad onta delle Schoemberg o Schaumburg sasso-
opposizioni del vescovo e canonici ne nel 1241, con unanime consen-
di Praga, Cayn o Raim premostra- so in vece eletto, come dotato di
tense a premura di Corrado mar- molte virtù e sapere, refugio de*po-
chese di Moravia, modesto, religio- veri, e consolatore delle vedove e
so e liberale. Nel 1
194 Engelberto de'pupilli, magnifico in tutte le sue
del Brabante premostratense, vene* azioni. Sì rese assai benemerito del-
rando e di gran consiglio, cuopri la diocesi per quanto splendidamen-
la cattedrale di piombo; nel 1199 te operò; in Rremsier eresse torri,
Bavaro nobile boemX) e premostra- fortificazioni e circondò di muro,
tense, r ultimo del monastero di erigendovi la collegiata di s. Mau-
Slrahow, d'infelice memoria; nel rizio dai fondamenti, con preposito,
1201 Roberto inglese, cisterciense, decano e canonici, e poi vi fu se-
dotto e di gravi costumi, che ri- polto; aggiunse alle possessioni di
storò la cattedrale danneggiata dal sua chiesa altre terre e castella feu-
fuoco e r arricchì di reliquie e pre- dali. Ottenne molte prerogative e
ziose suppellettili; vi fondò la di- giurisdizioni concesse da Wenceslao
gnità del prevosto, alla quale con* IV re di Boemia, e la conferma dei
cesse il di supremo cancel-
titolo privilegi della chiesa Olomucense
liere di Moravia Premislao re di da Premislao marchese di Moravia.
Boemia, il quale ad istanza deiril- Sotto di lui fu assunto all'impero
lustre vescovo confermò e aumen- Rodolfo d'Habsburg, che vinse Ot-
tò i privilegi e la esenzione della tocaro II re di Boemia e duca d'Au-
chiesa Olomuceuse, quali poi ampia* stria, il qual re in solenne testi-
mente confermò e corroborò il Pa- monianza di amore, nell' edificare
pa Urbano IV, insieme alla prero- una città, dal suo nome la chiamò
gativa del capitolo e canonici di Brunsperg. Il testamento di Bruno
vanni re di Boemia, il Papa Gio- restaurò ; indi nella feria terza dopo
vanni XXII nel i327 f^^ce vescovo la festa della ss. Trinità celebrò il
avere un valido aiuto contro gli e* vassalli dai tribunali provinciali. Nel
retici , fondò un collegio ai gesuiti, 1591 tenne il sinodo in Rremsier
e nella loro chiesa volle essere se- per la ristorazione della disciplina
polto, invocandone V approvazione ecclesiastica, a norma del concilio
dalla santa Seàe e da Massimilia- di Trento, e riuscì decoroso e di
no 11 coi privilegi di università, con molta utilità, con numeroso inter-
vantaggiosissimi risultali. Morì non vento di prelati diocesani, massime
senza sospetto di veleno propinato per le provvidenze riguardanti gli
dagli eretici, e nel 1572 gli succes- acattolici : benché erigesse la ma-
se Giovanni XIV Grodecky nobile gnifica cappella di s. Stanislao in
di Slesia, eruditissimo e perito nelle cattedrale, fuori di essa volle esser
lingue, canonico d'Olmiilz e pre- tumulato. Nel 1599 venne eletto
vosto di Briinn ; nata discrepanza Francesco di Dietrichstein, giài alun-
di pareri nell'elezione perchè l'ar- no del collegio germanico, canoni-
civescovo di Praga postulava la se- co d'Olmiitz e di altre chiese, e
de pel canonico Antonio, il capitolo cai'dinale; fu eletto vescovo, ma non
si rimise all'arbitrio di Massimilia- lo era stato di Marck come dicem-
no imperatore e re di Boemia, che mo nella sua biografia seguendo
si dichiarò per Grodecky confer- Cardella , il migliore biografo dei
mato da Gregorio XIII ; col fra- cardinali. Eresse il magnifico coro
telloWenceslao decano fondò in della cattedrale che arricchì di sup-
Briinn la casa di probazione ai ge- pellettili, e otto case religiose; con-
suiti. Più breve fu V episcopato di giunse in matrimonio tre impera-
Tommaso Albino Helfenberg, cano- tori, e Mattia coronò come re di
nico di Praga e d'Olmiitz, che suc- Boemia ; nella ribellione della Mo-
cedendolo Jiel i574, morì nel i575, ravia s'interpose pel perdono con
onde nel 1576 venne surrogato Gio- Ferdinando II, il quale Io fece di
vanni XV
Mezon de Telz decano essa governatore generale , e ricu-
d'Olmiitz, già alunno del collegio però il gius di battere moneta che
germanico di Roma, dall'imperato- l'imperatore Corrado III avea con-
re e dal nunzio apostolico di Vien- cesso ai vescovi d'Olmiitz. Alla col-
na in luogo de' due eletti dal ca- legiata di s. Wenceslao aggiunse il
diocesi, in Kremsier restaurò l'au- pastore zelante del decoro del di-
la episcopale ed altri edifìzi nella vin culto, rifuse e solennemente be-
diocesi, aumentò la biblioteca. nedì la campana della cattedrale,
1777 <^^i^cnne vescovo
Indi nel e lasciò la sua memoria in bene-
Antonio Teodoro de' conti di Col- dizione, anche per aver ottenuto dal-
loredo e Waldsee, già convittore l'imperatore fratello nel 1828 l'e-
del collegio nazareno di Roma e lau- rezione in università del liceo d'Ol-
realo in Padova, e fu il primo ar- miitz. Il capitolo e canonici elesse-
civescovo d'Oiiniitz, ricevendone il ro a successore Ferii iuando Maria
sacro pallio. Visitò l'arcidiocesi, ri- conte di Clotek, traslato da Tarno-
cevette l'investitura da Maria Te- via da Gregorio XVI a' 24 febbraio
resa, restaurò la torre di Kremsier 18 32, mentre nel precedente anno
ed ornò l'anlicamera della bibliote- r avea da Tolemaide in
trasferito
ca ; aprì l' istituto de* poveri , Fece parùibus a Tarnovia, titolo vesco-
ima provvida divisione della diocesi, vile che avea ricevuto nel 1817 da
ricuperò alcuni feudi da Leopoldo li, Pio VII, allorché Io destinò sulFra-
e nel i8o3 fu creato cardinale: ganeo d'Olmiltz, e lo fu dei due
ebbe in suffraganei Carlo de Ro- suoi immediati predecessori. Per sua
sental boemo e Luigi Krakowiskz morte il capitolo e canonici elesse-
a Collowart di Praga , vescovi di ro l'odierno arcivescovo monsignor
Cafarnao e di Sarepta in parlibus. Massimiliano Giuseppe Goffredo li-
Morto 181 i il
l'arcivescovo nel bero barone de Semeran-Beekh di
coadiutore di esso Rodolfo Giovan- Vienna, canonico e prevosto d' 01-
ni Giuseppe Ranieri arciduca d'Au- miitz, e Gregorio XVI lo confermò
stria, cbe tale era sino dal i8o5, e preconizzò nel concistoro de' 19
benché deputato con futura succes- maggio 1837; quindi in quello dei
sione, cede il suo diritto al vesco- 23 maggio 1842 dichiarò in di lui
vo di Ronigsgratz Maria Taddeo suffraganeo l'attuale monsignor Ro-
conte Trautmannsdorf' FFeinsberg ,
dolfo libero barone di Thysebaert
confermato e creato cardinale da di Salisburgo e vescovo di Tiberia-
Pio Vn. Morendo a' 20 gennaio de in parlibus, decano e parroco
i8ig, fu postulato il degnissimo ar- della chiesa collegiata di Kremsier
ciduca, gran croce di s. Stefano, di e canonico della prelatura scolasti-
s. Uberto di Baviera e della Coro- ca nella cattedrale. Il capitolo si
zione che si legge nel eh. d. Giovanni vilegi e l'onorevole titolo dì fedele.
, 3,
errore de' pagani non entrò mai in del che forte sdegnati fecero gran
capo degli adoratori del vero Dio, minacele contro di lui, il quale però
che anzi è formalmente condanna- non ne mostrò alcun timore, pio-
to ne' libri santi, in cui si ripete testandosi apparecchiato a perdere
che Dio non tiene conto che dei la vita per motivo e causa di re-
sentimenti del cuore. Il vocabolo hgione. Che anzi essendo di nuovo
olocausto talvolta è preso in signi- avvenuto lo stesso , ordinò altret-
ficato di qualunque specie di offerta tanto, ed intrepido non curò le mi»
e di culto. J^. Altare e Sacrifizio. naccie del re irritato contro di lui;
OLYNITZ o OLENISTl Sbigneo, gli rispose con apostolica franchez-
Cardinale. Sbigneo Olynitz o Ole- za, ed affrontò il suo sdegno e fu-
nisti nobile polacco, applicossi fino rore ; e quantunque fosse avvisalo
dalla gioventù allo studio delle let- a guardarsi la vita che correva ri-
tere, senza però tralasciare di ad- schio di perdere, non volle usare
destrarsi neir arte militare , nella alcuna cautela. Né minor zelo mo*
quale diede ohiaie prove di segna- sti^ quando radunati i vescovi e
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palatini del regno in pubblica dieta, beni. Edificò in tal citta ad insi-
volle riprendere i vizi del re, rin- nuay.ione del nominato santo un con-
fjicciandogli con sacerdotale inlre- vento a* frati minori con chiesa
,