You are on page 1of 332

C 3746

DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
DA S. PIETRO SINO AI NOSTRI GIORNI

SPECIAL IVI ENTE INTORNO


AI PRINCIPALI SANTI, BEATI, MARTIRI, PADRI, AI SOMMI PONTEFICI, CARDINALI
E PIÙ CELEBRI SCRITTORI ECCLESIASTICI, AI VARII GRADI DELLA GERARCHIA
DELLA CHIESA CATTOLICA , ALLE CITTA PATRIARCALI , ARCIVESCOVILI E
VESCOVILI, AGLI SCISMI, ALLE ERESIE, AI CONCILII , ALLE FESTE PIÙ SOLENNI,
AI RITI, ALLE CERIMONIE SACRE, ALLE CAPPELLE TAPALI , CARDINALIZIE E
PRELATIZIE, AGLI ORDINI RELIGIOSI, MILITARI, EQUESTRI ED OSPITALIERI, NON
CHE ALLA CORTE E CURIA ROMANA ED ALLA FAMIGLIA PONTIFICIA, EC. EC. EC.
1

COMPILAZIONE

DEL CAVALIERE GAETANO MORONI ROMANO


SECONDO AIUTANTE DI CAMERA

DI SUA SANTITÀ PIO IX.

VOL. LXIII.

IN VENEZIA
DALLA TIPOGRAFIA EMILIANA
MDCCCLUI.
DIZIONARIO
DI ERUDIZIONE

STORICO-ECCLESIASTICA
m
s
SCR SCR
SCRITTORI SAGRI. F. Scrittori zo del quale passano in altri beni tem- i

ECCLESIASTICI, SCRITTURA SAGRA. avvenuta che sia la


porali dui testatore,
SCRITTURA o SAGRA SCRITTU- sua morte, a seconda delle ultime dispo-
PiA, Libri divini, Sacrae litterae. Nome sizioni della stessa sua volontà; per que-
generale cle'libri dell'antico e tlel nuovo sto si è dato un tal nome alla collezione
Testamento (!), composti dagli Scritto- de'santi libri, perchè in essi Iddio dichia-
ri sagri (P".) } e inspirati dallo Spirito san- ra solennemeuteagli uomini la sua allean-
to, per cui la sagra Scrittura è la parola za, il suo volere, la sua legge, e vi è espres-
di Dio scritta : Testamento con-
l'antico so il premio magnifico, che tiene prepa-
tiene i libri santi scritti prima di Gesù Cri- rato a quelli che l'adempiscono fedelmen-
sto, il nuovo Testamento contiene libri i te, premio ch'è stato confermato median-
che riguardano la legge evangelica e che te la morte di Gesù Cristo. Dice il dotto
sono stati scritti dopo Gesù Cristo; i pri- vescovo Rronzuoli, Istituzioni cattoliche,
mi sono 45) i secondi 27. La sagra Scrit- § Della s. Scrittura, bisognerebbe nega re
tura, laquale chiama anco Bibbia (P'.),
si i fatti attestati dall'istorie più accreditate,
vocabolo che significa libro (e così appun- per non convenire che almeno nel IV se-
to si denomina per dirla il libro cle'libri, colo la Chiesa universale teneva per ca-
il libro per eccellenza)^ la raccolta di quei nonici, vale a dire appartenenti al cata-
libriche per inspirazione delloSpirito san- logo cle'libri che formano regola di fede,
to da santi uomini sono stati scritti, e co- come notai a Canone delle sacre Scrit-
me tali dalla chiesa cattolica riconosciuti ture, tutti e singoli i libri, che per tali

e dichiarati. La s. Scrittura si divide in si hanno presentemente. Benché ne'pri-


due parti : neh' aulico e nel nuovo Te- mi tempi di taluni d'essi siasi da alcuno
slamento. Siccome con questa parola si dubitato, è incontrastabile però che fino
espi irne la carta, in cui è scritta l'ultima dal concilio di Cartagine del 398, cui in-
Volontà di alcuno, e il chirografo per mez- tervenne s. Agosliuo, approvato poi dal
4 SCR SCR
concilio generale diCostanlinopolideI68o, superstizioni e divinazioni, a sortilegi e

già si tenevano e dichiara vano come divi- libelli infamatori), ordina che in avvenire
ni tutti quelli, i quali dipoi dai concilii ge- nessuno sia ardito di abusarne in questa o
nerali di Firenze e di Trento hanno avu- in altra qualunque maniera." Nellasess. 4
ta definitiva e infallibile sanzione. Osser- e decreto delle Scritture canoniche, il con-
va l'annalista Rinaldi, che nel concilio di cilio di Trento stabilì. » Se alcuno non ri-

Cartagine del 4 9,0 in altro celebrato sot-


1
ceve per sagri e canonici tutti i libri interi

to Papa S.Bonifacio I eletto nel 4 1 8, si fece della s.Scriltura, con tutto ciò che conten-
un canone intorno ai libri canonici della gono, tali quali sono in uso nella chiesa
s. Scrittura; ina s'ignora come fu posto cattolica, e tali quali sono nell'antica ver-
sotto il concilio cartaginese del 3g8 men- sione tolgala Latina j ovvero disprezza
tovato: nel fine si aggiunse che si chiedesse avvedutamente, deliberatamente le tra-
al santo Padre conferma del canone. la dizioni, delle quali abbiamo parlalo, sia
Che S.Bonifacio I confermasse il canone anatema". Già Papa s. Gelasio I nel con-
de'libri sagri, chiaramente si ritrae da s. cilio diRoma del 494 avea dichiarato qua-
Agostino oeW'Epist. 3.5. Riporterò ca- 1 i li erano i libri sagri dell'uno e dell'altro
noni diCoslantinopoli e di Trento. Dichia- Testamento, quali i libri de'ss. Padri ri-
.

rò il "nel cau. 19.» Se avvenga che s'insti-


1 cevuti dalla Chiesa, e quali gli apocrifi.
tuisca qualche disputa intorno alla vera Oltre gli autori che citai a Bibbia, sono
intelligenza della Seri ttura, quelli che s'im- ancora a vedersi ilo. Mabillon, Disquisii,
pegnauoa trattare della morale si guardi- de cursu Gallicano, § r, n.° 9; il p. Cou-
no bene dallo spiegare la santa Scrittura stant, Diatriba de decreto Gelasti t. 2 ine-
in diversa maniera da quella che usarono dito Epist. Foni. Ponl.j il Pagi all'anno
r
i padri e dottori, che sono gli astri che
i
4g4) e mg. Fontanini, De anliquitalib.
scintillano nella Chiesa: saranno in questo Horlae lib. 2,cap. 3. Il dubbio che par-
mollo più lodevoli di quello che se si oc- zialmente si avea di alcuni di detti libri
cupassero a inventare da se qualche nuo- canonici, non importa punto che fin d'al-
va interpretazione, e schiveranno il peri- lora non fossero divini, e che divini gli
colo, che v'è, d'imbarazzarsi e di cadere abbia resi la Chiesa colla sua definizione.
in errore, quando si vuole uscire da qual- Quel dubbio nasceva in alcuni cristiani
che difficoltà co' lumi del proprio inge- da ignoranza delle a litiche tradizioni^ dal
gno. " Il concilio di Trento, uel decreto non essere stata ancora proferita un' as-
dell'uso de'sagri libri, definì. « Bisogna soluta definizione. La Chiesa senza mu-
aver grande attenzione di far osservare tare o alterare la sostanza de'libri santi,
a'popoli la legge di Dio, con preferenza a non ha fallo che determinarne e fissar-
tutte le nostre tradizioni, e di non obbli- ne la credeuza, e rendere indubitato ciò
garli a praticale, se non quello che si tro- che per l'avauti poteva andar soggètto a
,
\a appoggiato sulla divina autorità, non questione. Tutti i sagri libri si distinguo-
presumendo d'insegnar loro nessuna co- no in Legali, Istorici, Morali e Profetici,
sa, che non sia compresa ne'precetti di- e giusta la dichiarazione del concilio di
vini, o nella dottrina de' padri. 11 santo Trento sono seguenti. I Legali,delù an-
i

concilio, desiderando reprimere V abuso che Pentateuco, voce greca, che suona Io
insolente e temerario d'impiegare e vol- stesso che cinque volumi, sono la Genesi,
gere ad ogni sorta d' uso profano le pa- l'Esodo, il Levitico, Numeri, il Deutero- i

role e i passi della santa Scrittura , fa- .nomio. QrY Istorici, Giosuè, Giudici, Ruth,
cendoli servire a motteggi, a vane e fa- i 4 de' Re, i 2 de' Paralipomeni, il i.°ea.°
volose applicazioni, all'adulazione, alla d'Esdra, Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe,
u c
maldicenza, e sino ad empie e diaboliche il i. e2. de'Maccabei. 1 Morali} i x5o
SCR SCR 5
Salmi, che sono ancheProfetici, perquan- nelle sagre carte io non ho potuto iuten-
to dissi a Salmo, i Proverbi, l'Ecclesiaste, dere solo, intese le ho mentre che stato
la Sapienza, l'Ecclesiastico, e la Cantica sono nel cospetto de'miei fratelli. Per la
de'Cantici. I Pi •ofelici finalmente sono, i
4 qual cosa io ho cercato di comprendere
profeti maggiori, cioè Isaia, Geremia con per merito di cui data mi fosse tale in-
Baruch, Ezechiele, Daniele; e 1 minori, i 1 telligenza, essendo manifesto essermi con-
vale a dire Osea, Gioele, Amos, Abdia, ceduta per coloro, perla presenza de'qua«
Giona, Michea, Nahun, Abacuch,Sofonia, li mi si concede e quindi ne viene con
:

Aggeo, Zaccaria, Malachia. Tutti questi la divina grazia, che l'intelligenza cresce,
libri appartengono all' antico Testamen- e l'orgogliosi scema, mentre per voi ap-

to.Comprende poi il nuovo Testamento, pare ciò che fra voi insegno. Imperocché
come libri Istorici e Legali, 4 Evangeli i (io confesso il vero) stando con voi inten-
de'ss. Matteo, Marco, Luca, Giovanni, e do sovente ciò che dico. Tutto quello a-
gli Atti degli apostoli scritti da s. Luca: duuque che in questo profeta non capi-
come libri Morali, \e 4 Epistole di s. Pao-1 rò, è cecità mia: ma se potrò intender al-
lo, una di Giacomo, due di s. Pietro,
s. cuna cosa accouciameute, è dono di Dio,
tre di s. Giovanni, una di s. Giuda: co- fattomi per amor vostro." Come.Ia vene-
me libri Profetici, l'Apocalisse di s. Gio- rabile antichità non riconobbe altro giu-
vanni. Di tutte queste Scritture non solo dice delle divine Scritture, che la Chie-
le sentenze e il senso delle parole, ma si sa insegnante e il capo supremo di essa
può anche dire le stesse parole materiali, il Papa, essendo la più enorme empietà
souo state dallo spirito di Dio inspirate e il cambiare una sola parola, mutilarle o

dettate a' sagri scrittori, adattandosi egli corromperle, ponno trovarsi nell'opere
allo stile proprio di loro, e alle usanze e del dottissimo cardinal Bellarmino, ove
consuetudini della gente de'tempi in cui in molta copia e chiarissime si riportano
scrivevano; dal che ne risulta la diversità le testimonianze de'primi Padri anche su

di stile che fra scrittore e scrittore s'in- questo punto. Siccome nella traduzione
contra, e certe frasi relative a usi da noi delle Scritture indiversi idiomi, per igno-
ora sconosciuti. Inoltre nelle medesime ranza o malizia, potevano in alcune aver
Scritture sono rivelate da Dio non solo luogo alterazioni di fatti e di espressioni,
le verità soprannaturali, ma quelle anco- la Chiesa decise doversi tenere per auten-
ra che non oltrepassano l'ordine di na- tica e per regola di fedj quella versione
tura, quellecioèclie isagri scrittori avreb- detta 1' antica Volgata, quella cioè che
bero potuto iutendere con le forze del lo- comunemente si usa e ch'è tutta versio-
ro ingeguo, siccome ancora i fatti che a- ne latina Girolamo, tranne salmi.
di s. i

veano veduto cogli occhi propri, affinchè E' un errore giustamente condannato da
queste pure avessero un' infallibile cer- Pio VI, nella bolla dommatica Auctorem
tezza, e andassero rivestite dell'eminente fidei, propos. 6j, l'asserire che eccettuato
carattere di Scritture divine. Narra Rinal- il caso di vera impotenza, sia a tutti ne-
di all'anno 5g 5, n.°8, che per le preghie- cessaria la lettura delle divine Scritture,
re del popolo, il Papa s. Gregorio I scrisse e che perciò si debbano tradurre in lin-
le omelie su Ezechiele, nelle quali è da gua volgare. Quindi la Chiesa sotto gra-
osservarsi la suagrande umiltà, colla qua- ve peccato e la pena di censura, ha proi-
le mostrò come debbano portare gl'in-
si bito di leggere e di ritenere la sagra Scrit-
Ecco le pa-
terpreti della divina Scrittura. tura in idioma volgare, e solo sono per-
role del Papa. « Io non imprendo que- messe in lingua volgare quelle versioni
st' opera con temerità, ma con umiltà: pubblicate con l'approvazione della s. Se-
imperciocché so che più volte le cose che de, e con note tratte da' ss. Padri e da
6 SCR SCR
altri scrittori cattolici. Dice l'encomiato slamento, Venezia i 744- Giovanni Mar-
vescovo, quando la Chiesa ne permette la chetti, Lezioni sulla s. Scrittura, Iioma

lettura nel modo sopra espresso, quando i8o3. Abbiamo molti interpreti delle san-
ella ha istituito in ogni chiesa cattedrale te Scritture, e neh 843 pubblicò in Ro-
un teologo che la spieghi al popolo, quan- ma il p. Francesco Saverio Patrizi, De
do raccomanda a'parrochi di usarne con- interpretalione Scripturaruni sacraruni.
tinuamente nelle loro istruzioni, quando 11 medesimo Sarnelli, nelle Lettere eccl.
concede ancora a chi siasi la lettura della tratta vari argomenti sulla s. Scrittura.
versione latina, supponendo ragionevol- Nel t. 3, lett. q: Idea degli apologi, pre-
i

mente che i periti in questa lingua non sa dalla s. Scrittura. Nel t.


4 5
' el t- 62 :

siano affatto privi di qualchecoltura, s'in- Usarsi dalla s. Scrittura alle volte il si-

tende bene lo spirito che l'ha indotta a gnificato invece de' nomi propri, e il no-
proibirne la versione volgare senza note, me proprio per appellativo. Nel t. 8, lett.
e resta distrutta la calunnia colla quale 37 : Catalogo e sommario insieme de' ss.
ingiuriosamentesi grida controdi lei, rim- Libri. Nel t. 1 o, lett. 3g : Che la storia
proverandola di togliere a'suoi figli il pa- della s. dee preferire a tulli
Scrittura si
ne spirituale e il testamento del Padre lo- gli storici profani. Per Settanta Inter- i

ro. Anche quando la sagra Scrittura non preti s'intendono comunemente quelli che
sia né corrotta, né mutilata, nefanda ma- tradussero i libri dell'antico Testamento,
lizia che di frequente si adopra per sedurre o almeno il Pentateuco, dall'ebraico in
gl'incauti, come notai a Bibbia, troppa è greco, d'ordine di Tolomeo Filadelfo re
la scienza che si richiede per intendere in d'Egitto, 277 anni avanti lanosità era.
molti luoghi anche il solo senso letterale, Molti Padri antichi considerarono la loro
occorrendo saviezza non comune, per non versione come infallibile e inspirata dal-
abusar di certe espressioni, che nel volga- lo Spirito santo, appoggiati alla mirabile
re linguaggio fanno un'impressione parti- conformità rinvenutasi tra' diversi esem-
colare, specialmente sull'ani model la gen- plari di questi interpreti, i quali pare che
te non hen costumataci! perchè general- non avessero avuta alcuna comunicazio-
mente la lettura di questi santi libri in ne tra di loro. Essendo però quest'ultima
volgare produrrebbe più male che be- circostanza assolutamente dubbiala Chie-
ne. La lettura della labbia non è neces- sa non ha mai deciso sulla divina inspira-
saria a tutti, ma bens'i la predicazione, la zione de'Settanta. Molte cose gli ebrei tol-
Scrittura cioè annunziata e spiegala da sero dalla Scrittura, cioè i vituperii degli
quelliche hanno avuto per quest'officio anziani, de'magistrati e de'giudici. 1 set-
legittima missione. E' costume degl'ini- tanta interpreti vi riposero l'istoria di Su-
mici della Chiesa d'interpretare la sagra sanna^ tal (ine levala. Nell'oriente laScrit-
Scrittura giusta il loro capriccio, e di ap- tura si leggeva nelle chiese in greco, an-
plicare quel senso, che loro sembra do- che in que'luoghi, ove non si parlava in
ver dare a qualche testo scritturale, a'soli lingua greca, come in Sci lo poli e altrove,
ecclesiastici e non insieme a'secolari; qua- in cui la lingua volgare era la siriaca o
si che Gesti Cristo abbia lasciato al mon- altra, laonde in quelle parti la lingua gre-
do la sua dottrina, soltanto pe' primi e ca era straniera, come ora è a noi la la-

non per tutti que'chesi dichiarano suoi tina, e più ancora, secondo che all'erma
seguaci. All'articolo Predica riportai al- Eusebio ueW Ilist. eccl. I luterani, i cal-
cuni autori della esposizione della s. Scrit- vinisti e altri eretici de'nostri tempi fan-
tura in Lezioni, a' quali qui aggiungo: no grandissimo clamore contro cattolici, i

Pompeo Sarnelli, Lezioni scritturali alla perchè ne'divini uffizi usano la versione
ìuenlc ed al cuore sopra il Nuovo Te- latina delle s. Scritture; e dicono che la
-

S CR SC R 7
Chiesa l'ha sempre letta e cantata nelle fin- mezzo tutti i libri cristiani; poiché sotto
pue volgari attuali di ciascuna contrada, l'impero di Diocleziano eMassimiano,nel«
Quella testimonianza d'Eusebio,oltre più la fiera persecuzione loro contro i cristia-
allre d'ogni maniera di scrittori, sménti- ni, da questi
pagani volevano le Scrit-
i

sce siffatte calunnie, e li dimostra o ini- ture divine per bruciarle, onde vi furono
r
postoli o ignoranti. Grande sino dall'an- diversi Martiri de libri santi (/
.), e cli-
tichità fu la venerazione pei libri della versi Lassi (F.) o caduti o traditori che
s. Scrittura, e si usò di consultare Dio a- le consegnarono.
prendene alcuno nelle necessità. Gli uo- SCR\TTURA,Scriptum,Scri/)tura.La
mini profani, quali furono audaci di toc-
i cosa scritta, l'arte dello scrivere, scribere,
carla,furono puniti da Dio, come di Teo- &rtfrare,significare ed esprimere le parole
popò e di Teodoto narra Rinaldi all'an- co'caratteri dell'alfabeto. La scrittura è uu
no 23i,n.°i2. Ivi aggiunge che la legge ritrovamentochegranderaenteonoral'in-
fu ab antico scritta in lingua caldea, e così gegnouoiauo, perchè trasmettee dilata le
rimase per lungo spazio di tempo,nelqua- idee con mirabile celerità e chiarezza. La
le non fu conosciuta dagli stranieri la sua Bibbiapev eccellenza si chiama la Scrittu-
bellezza; ma poiché se n'ebbe qualche sen- ra sagra (F.). La parola ed il linguaggio
loie dalle nazioni, si sparse per ogni par- furono un dono che fece ilCreatore al più
te la sua gloriosa fama, e alcuni procu- perfetto degli esseri organici, come quello
rarono che si traducesse in greco, impre- della ragione, della quale sono una natu-
sa che toccò al celebre re d' Egitto. La Tale emanazione. Secondo alcuni, mae-
i

Scrittura, innanzi che i settanta interpreti stridell'uomo però nell'arti imitative del
la traducessero, era stata nascosta tra gli diseguo furono maggiori astri il sole e
i

Ebrei (/.) senza alcuna interpretazione, la luna, che progettando le ombre degli
nell'idioma in cui era già stata scritta. Fu oggetti rilevati su di una piana supera-
quindi mirabile consiglio che gli ebrei stes- eie, li rappresentavano in una sagoma ana-

si comunicassero a'gentili la divina Scrit- Ioga. Forse a rendere permanenti quelle


tura, diligentemente tradotta, altrimenti, immagini, in prima l'uomo ne segnò sul-
come dice Eusebio, alla venula di Gesù la sabbia con un tenue solco, o sulla pie-

Cristo l'avrebbero per invidia occultata tra con qualche materia colorante cou- i

o falsificata. Fu inoltre benefizio della di- torni. Più esattamente eli ometti erano
DO"
vina provvidenza, la quale volle che la rappresentati dall'acqua limpida e tran-
Scrittura tradotta si conservasse illesa dal- quilla, e dai corpi lucidi, poiché visi ve-
l'incendio in cui arse la libreria di Tolo- deano tutti i lineamenti, ombreggiamenti
meo, non mancandone innumerabili co- e colori contenuti dentro il perimelrodel-
pie sparse fra'giudei e gentili. Fu la ver- la figura, uiaanchequesteimmaginierano

sione dei Settanta di autorità sì grande fiiggitive,esparivanocoH'allontanarsidel-


prcsso gli ebrei, ch'eglino se ne servivauo l'oggetto che le produceva. Tuttavolta
r
nelle di verse Sinagoghe (f .) loro nelle queste perfette immagini somminislraro-
varie lezioni del sabato, di che fa testi- no indizi ed incoraggimeuti all'industria
monianza Luca. Nel Ruinart, Atti sin-
s. umana per imitare con linee e colori le

ceri de' martiri } &\ leggono due altri esem- forme degli oggetti presenti, e renderle
pi della s. Scrittura salvata miracolosa- immobili e permanenti sopra alcune su-
mente dall'incendio, cioè negli atti de'ss. perfide. Fu poi riservato al nostro secolo,
SaturninoeDalivo,(|uandoFundanocou- colmezzo dell'artificio di Dagliene, di ri-
segnò ai gentili i libri sagri per bruciarli, durre stabili le stesse immagini, naturai
e nella passione di s. Filippo mai tire,quan- mente prodotte dalla rifrazione e rilles-
do il popolo in uu gran fuoco gitlò nel Mone della luce. Dal disegno degli oggetti
8 SCR SCR
nacque progressi vamente la scrittura, la alfabetici potevano esattamente compie*
quale iu origine non consisteva se non nel- re l'oggetto, e giungere allo scopo che i

la rappresentanza iconografica degli og- popoli colle due prime specie di scrittu-
getti visibili, o l'ideologica e simbolica di ra si erano proposto; ma da quelle due
quelli che non lo erano. Così un globo rap- prime maniere alla terza l'intervallo do-
presentava un semicerchio la lu-
il sole, vea essere tanto più.grande, in quanto
na, un occhio esprimeva la vigilanza, una che né la pittura, uè geroglifici nonseni- i

colonna la fortezza, ec. Gradatamente per bravano mettere popoli sulla vera stra- i

esprimere maggior numero d* idee o di da di quest'ultima importantissima sco-


parole, s'immaginarono segni più sem- perta. La pittura ed geroglifici erano i

plici, e perciò meno simili agli oggetti ar- una rappresentazione più o meno fedele
chetipi, ed ecco nascere in Egitto {V.) i degli oggetti; la scrittura de'caralteri non

geroglifici sulle pietre, e quindi carat- i era all'incontro se non che la rappreseli-
teri scolpiti sulle lamine metalliche, sulle tazionede'suoni edelleparole.Questa era,
pelli degli animali, sulle membrane, e su se così è permesso di esprimersi, la lin-
papiri per formare la scrittura ieratica e gua divenuta sensibile all'occhio; e per
demotica, ed ecco gli alfabeti meramente giungere ad operare quel fenomeno era
fonetici della Grecia, dell' Etruria e del d'uopo distinguere il valore de'suoni, lo
Lazio. 11 Goguet osserva che si sono suc- analizzarli, e l'immaginare caratteri pu-

cessivamente inventati diversi segni atti ramente di convenzione, quali parlare i

a rappresentare la parola o i discorsi, e potessero agli occhi nello stesso idioma iti

ad esprimere il pensiero. Si deve alle ri- cui la lingua si sarebbe fatta intendere al-
cerche e ai tentativi molteplici che si sono l'orecchio. Egli è impossibile, dice ancora
fatti per giungere a quel fine in diverse Goguet, il determinar con precisione l'e-
età e presso vari popoli inciviliti, I' arte poca alla quale dee riferirsi l'invenzione
di scrivere propriamente detta, arte della de'caratteri alfabetici; si vede soltanto che
quale non è facile lo stabilire precisamen- quest'arte dovette esser conosciuta molto
te l'epoca di sua invenzione, e l'assegnare anticamente, almeno in alcuni paesi. La
con esattezza l'origine. Non pochi sosten- scrittura alfabetica era certamente in uso
gono, che il primo mezzo adoperato per nell'Arabia sinoda'tempidi Giobbe, giac-
rappresentare un' idea, dev' essere stato ché egli ne parla in una maniera assai chia-
quello di pingere l'oggetto: la prima scrit- ra e quasi positiva. Diverse nazioni tut-
tura è dunque stata probabilmente non tavia si sono disputata la gloria d'aver
altro che una rozza Pittura (^.), che s. inventata questa scrittura; ma il Goguet
Gregorio I disse essere per gì' ignoranti non vede se non che due popoli in tutta
ciò che la scrittura è pe'dotti.I geroglifi- 1' antichità, a' quali si possa ragionevol-
ci, de'quali si attribuisce l'invenzione sim- mente attribuire quella invenzione; sono
bolica agli egizi, vennero ad abbreviare essi gli assiri, a'quali ne'tempi successivi
in qualche modo per mezzo di segni con- i greci dierono il nome di fenicii,o pure

venzionali ciò che la prima pittura avea gli egizi. L'autore de' Discorsi di argo-
di troppo lungo, faticoso e stentato: ma mento religioso, Roma 83 5, a i p. i 3 dice
mentre in questo modo la scrittura dive- che la scrittura in Egitto fu resa arcana,
niva simbolica, rende vasi ancora al tem- non pe'forastieri soltanto, ma ben anco pei
po 6tesso più complicata, e in gran parte ci ttadinijesouo già trascorse migliaia d'an-
dipendeva da arbitrarie convenzioni, ri- ni da che quel gergoquasi furbesco delude
strette sovente ad un solo popolo, ad u- gl'ingegni e losludio de'più sapienti: uno
na parte del medesimo, ad una casta o di questi è certamente l'anonimo auto-
ad uu ordine gerarchico. 1 soli caratteri redi quell'opera. A Lingua, idioma, liu-
SCR SCR '

9
guaggio, fa velia jdie sviluppa le facoltà in- guisa d'ago ;
1' altro capo terminava in
tellettuali, ragionai della moltiplicità del- triangolo. La parte più larga che serviva
le lingue antiche e moderne, di quella u- a cancellare (come ora noi facciamo col
sata dalla chiesa romana ne'suoi Ritie Li- temperino col quale temperiamo le pen-
turgie (?'.), ed eziandio dell'origine della ne, o col cassino), era un pezzo separato
Scrittura, e da chi si debba ripetere se- che si legava al pennello. Si ha la figura
coudo comune opinione; quindi del
la più di questi pennelliesattamente rappresen-
numero delle lettere che compongono i tata giusta un'antica pittura del marti-
•vari alfabeti più cogniti del globo, con rio di s. Cassiano maestro di scuola a f-
alcune analoghe nozioni sul modo come ìnola (P.), eh' è un mss. dell' inno di s.

si parlano o scrivono, di che meglio al- Prudenzio del IX secolo, e si trova nella
l'articolo di ciascuna delle nazioni di cui biblioteca di Berna. A Pergamena, carta
trattai, rimarcando i più celebri poliglot- pecora sottile, dissi di sua origine a Per-
ti. A Lettera, carattere dell'alfabeto, di- gai)io,o\e fi inveutata e fatta di pelli fine
scorsi di questo, di sua invenzione, uso, di bestie, per formare libri scritti, e par-
utilità, onde esprimere pensieri e le co- i lai delle diverse materie e membrane ben
se per mezzo della scrittura; de'di versi in- preparale ove anticamente si scrisse, e co-
ventori de' caratteri alfabetici, e quando me si formarono i primi volumi o unione
può aver cominciato l'adoperarsi i carat- di fogli, co'quali si composero le Libre-
teri nella scrittura, prevalendo poi l'al- rie (/''.) : come ancora ragionai sull'uso
fabeto romano a quasi tutte le lingue eu- di scrivere sopra differenti qualità di pelli
ropee, ben
chiamata la nostra arci-
fu d'animali, anche di pesci, sugi' intestini
bellissima, soprabbondantissima e armo- d'alcuni ammali, come d'elefanti e di ser-
niosissima lingua: L'idioinagentil,souaii- penti, sui gusci delle testuggini; non che
te e puro. A Penna, strumento col quale si della pianta palustre del papiro tanto e-
scrive, tenni proposito de' diversi stili o gizio, che europeo e italiano per iscriver-
grafi antichi adoperati per iscrivere su ta- ci; della carta e quando fu introdotta, di
volette intonacate di cera, dell'inchiostro quella bombacina o di cotone, e feci pa-
che si usò o di minio o di altra tintura, rola de' palinsesti cagionati dai monaci
con sottile pennello; di quello rosso usato delmedio evo, in cui furono quasi soli i

dagl'ini peraluri greci, e quali solenni atti amanuensi e copisti. Nel vol.XlV,p.236,
o scomuniche si sottoscrissero con inchio- dissi d'un codice scritto su pelle di cervo,
stro mescolato colla specie sagramentale e di lettere cinesi scritte sulla seta, ed a
delSangue di Cristo; di che meglio a Sco- Cina de'caratteri de'suoi popoli. L'inven-
mumca; quando si scrisse con canne, quan- zioue della pergamena fu seguita da quel-
do si cominciò ad adoperare le penne, e la della carta, che oggidì usiamo. In vece
loro differenti qualità, come pure d' ac- di tavolette di metallo, facevasi uso in E-
ciaio e di diversi melalli,e delle penne me- gilto di foglie o di scorza di papiro, albe-
morabili, dicendo cheda'Papi s'investi- ro che cresceva sulle rive del Nilo, o su
vano per paviani et calamarium Giu- i quelle delGange: l'uso della scorza di pa-
dici, i Nolari, gli Scriniari (L".). L' an- piro durò assai tempo, può vedersi Mol-
tica maniera una specie d'in-
di scrivereei a lerò, Diss. in Comnient. Acad. Rcg. Pe-
taglio, per mezzo
si formavano
del quale trob. 1. 1 o, p. 4^o. Tra le pelii fu special-
le lettere sopra tavolette di piombo, di mente usato il cuoio delle capre e delle
legno, di cera o di altre somiglianti ma- pecore. All'articolo Carta, per iscrivere,
terie. Questa operazione facevasi con isli- ricordai su quale materia da principio si

li di ferro, di rame e di osso. Questi stili cominciò a scrivere, e pare i mattoni di


erano aililali dall'un capo e appuntali a creta colta, o la pietra, le foglie di alcuni
io SCR SC R
alberi, onde derivò il vocabolo foglio alle ebbero gli antichi in far trascrivere le o-
pagine degli scritti, le corteccie di diverse pere classiche; dell'ampio commercio Ii-

piante, le tavolette sottili di legno e d'a- brano e delle più vetuste Biblioteche (F.),
vorio, sul Piombo (fr.), sulle pelli d'ani- e dell'amore che da molti si nutrì per gli
mali, de'pnlinsesti,della carta formata con antichi codici; non che degli eruditi li-

istracci di lino, e inventata verso il goo Inati, e della legatura de'libri. A Lette-
o dopo. A Dittici, profani e sagri, lavo- p.e celle, o voi. XXXVIII, p. 1 44» ancora
lette doppie, o due, atte
libri piegali in dissi cheanticameute si scriveva sulle pie-
r
a ricevere scrittura o Scultura(f .yi <iam- tre, sui mattoni di creta, sul piombo, sni-
di ve ne furono Iriplices di tre, quinta- le foglie d'alberi di palma e di papiri, an-
plices di cinque, delti pure trìptici e po' che sulle corteccie degli alberi (di che pu-
liptici ec. Furono pur chiamati piigillarì re a Diploma), su tavolette d'avorio e di
e effemeridi, essendo di materia varia, se- legno, molte delle quali unite si disse Co-
corido quella altresì varia sopra cui seri- dex } Codice, Volumen, come pur dissi

\evano gli antichi, cioè di sostanze din e a Libro, e Calmet osserva, che ue'libri di
o flessibili, che enumerai, ma le tavolette Mosè non vi è alcuna parola chesignifìchi
di metallo e di legno non potevano pie- volume: anticamente libri non erano i

garsi; fra le dure notai l'argento e l'oro, scritti che da una parte e fatti in forma

Vi si scrivevano gli alfari domestici, e si dirotolo,equando venivanospiegaliriem-


portavano sempre seco; vi si scrivevano pivano tutta intiera una stanza, come se
ancora le Lettere epistolari (^.). Ri par- ne lagna Marziale; allorché furono scrini
lai degli o grafi, delle penne e dell'in-
stili da due parti e sopra le foglie quadrate,
chiostro. Si regalavano in varie ci reostati- vennero ridotti a più piccolo volume, co-
ze, e come ornati. I dittici sagri si legge- me osserva lo stesso poeta. Simili scoia-

vano nelle chiese sui Pulpiti o amboni ze avvolte in rotoli per agevolarne il tra-
(/ .), ed erano le sagre tavole pubbliche sporto, furono dunque dette volumi, no-
della primitiva Chiesa, notando chi era vi me poi dato ai libri formati di pergame-
registrato, vivi e morti; gli scomunicati na e di carta. Che tabe Ila rii si denomi-
n'erano cancellati. Erano in parte diver- narono Corrieri, de'quali riparlala Po-
i

si Matricola (/\) e dai Fasti (/'.).


dalla ste, portatori delle lettere; ma nel voi.
Dai dittici sembra che derivassero Alar- i XLVIII, p. 12 i, nel ridire della scrittura
tirologi, Calendari, Menologi (F'.). Dei
i i su tavole di legno, rilevai che da ciò pre-
dittici e loro ornamenti e uso, ritenni pio- seronome di tabellionarii e tabularli i 110-

posito a Libraio, ove parlai ancora degli tari. L'asserzione di Erodoto, che gli as-

anlichi calligrafi che pingevano le lette- siri scrivevano i fatti principali di loro i-

re, de'romani copisti chiamati librari, dei storia e cronologia ne'mattoni d'argilla,
domestici copisti e amanuensi incaricati a che poi collocavano come altrettanti li-

trascriveree moltiplicare lecopie de'mss., bri in vaste cantere, è confermata dai re-
urazio esercitalo dagli schiavi eda'liberli centi scavi eseguili da Layard nelle rovi-
per lo più, avendo degli uni e degli altri ne di Ninive, feraci di grandiosi e impor-
parlatoancheaSERvo;ede'posterioricopi- tanti monumenti. Si disse, che i mattoni
che copiavano ogni genere di mss. e li
sti storici e cronologici raccolti nel i85o su-
decoravanocon ininiature,avendoneavu- perano il carico che potrebbero sostenere
ti eccellenti l'Italia, perciò le loro opere si 100 de'più forti elefanti d'Asia; archivi,
vendevano a prezzo elevato. Di tutti mez- i che pel mare si mandarono al museo Bri-
zi usali prima dell'invenzione della Stani- tannico. Plinio all'erma che i caldei seri-
pa (P ), inclusivamente dagli antichi pò- vevano sui mattoni le loro astronomiche
poh che enumerai; della grande cura che osservazioni, delle quali alcune contava*
S CR SGR 11

no 720 anni d'antichità. A Notaro final- pubblicò un erudito articolo sulla Steno-
mente parlai delle abbreviature, note e grafìa o ai le di scrivere tanto rapidamen-
cifre per scrivere con grandissima celeri- te quanto si parla, con tavola dimostra-
tà, perchè notari furono delti chi faceva- tiva di consonanti, di vocali e con un e-
no tali note, che i greci dissero tachigrafi sempio. Ivi tra le altre cose si dice, che
o scrittori veloci, chiamando Tachigra- per quanto sia rapida la pronuncia de'vo-
fia Io scrivere con molla rapidità. Dissi caboli, pure è più lenta de'cnucetti della
pine a Notaro, che la scrittura notarile mente, e per quanto il comune scritto o
rapidissima fu detta note Tironiane,e per- greco, o latino, italico si eseguisca ra-
chè così appellata, in che consistevano e pidamente, pure è ben più. tardo della pro-
coineformavansi,adoperando5Ì purei J/o- nuncia. L'arte di scrivere conta moltissi-
nogrammi (^.). Che delle note Tironia- mi secoli di vita, ma mentre tante altre
ne si faceva uso nello scrivere i discorsi hanno sofferto tante modi ficazioni e mi-
che si recitavano in pubblico o nel foro, glioramenti, essa almeno in Europa è ri-
le quali note poi dai notari si riduceva* masta quasi stazionaria, e presso a poco
no a scrittura comune. Che di quest'arte le stesse lettere dell'antico alfabeto latino
ne fu maestro San Genesio (nel quale ar- e greco sono in uso oggidì nell'Italia e nella
ticolo indicai ove tratto de' diversi santi Grecia. E" ben vero che quasi in ogni e-
omonimi) d'Arles, ond'è uno de'palroni pocasi sono fatti tentativi per rendere più
de'notari, come narrai pure nel voi. XIX, compendiosa la pronuncia e lo scritto. Gli
p. 38; poiché dall'uso civile, le note Ti- antichi greci inventaronoalcunisegnicou-
romane passarono all'ecclesiastico, onde venzionali in luogo di lettere, chiamati
gli atti de'concilii ed i sermoni de'vescovi Diasi ntion, rammentati da Cicerone; Ti-
con tal mezzo furono spesso raccolti. Che ione di lui liberto inventò un metodo si-

da quest'arte compendiosa di scrivere de- mile perla lingua latina, diesi disse l'Arte
rivò la Stenografìa, di cui feci parola. Ab- Tironiana; Seneca invenlòalcune miglia-
biamo, sulle abbreviazioni Ialine, oltre ia di sigle per accelerare la scrittura; Mar-
quanto ne scrissero Valerio Probo nel li- ziale rammenta un giovane, il quale scri-

bro De nolis Romanorurn interpretati- veva cou tanta celerità, che sembrava ra-
dis } e Nieuport, De sigli* Romanorum in- pire al pronunciatile le idee prima che
ttrpretandis, l'ampio trattato del p. Car- fossero espresse colla voce. E' inoltre vero
pentier benedettino : Alphahetum Tiro- che ne'processi giudiziali scritti ne* primi
nianum seti notas Tironis interpretarteli secoli di nostra era già erano invalse mol-
methodus, Parisiis 1747- Pietro Molina, tissime abbreviazioni e cifre non intelli-

Arte dello scrivere con pari prestezza del gibili da chi non era iniziato a quell'uso,
parlare, ossia scrittura elementare con e perciò riputati scritti magici ue'poste-
le sole radici deh' alfabeto, Milano 1
797- 1 ioti tempi di barbarie e d'ignoranza, ed è
Tratlalo di stenografia universale del vero in fine che ne' diversi codici di vari
Taylor, volgarizzalo da Emidio Aman- de' decorsi secoli, ed anche nelle prime
ti, Parigi 1800). Trattato di lacheografìa stampe in latino si trovano molte sigle e
di Luigi Grossi,Vigevano 18 io. Salva- contrazioni, e segni di abbreviazioni; ma
tore Morso, Sistema di tachigrafìa ila- tali mezzi sono andati piùo meno in di-
liana, Palermo 8 3. Gregorio Notariati-
1 1 suso o dimenticati. Altronde lo spirito e
ni,Sistema di stenografia, Napoli l836. le circostanze della società moderna, men-
Traile élétnentaire de sténographie ou de tre preparavano il vapore (di cui feci pa-
l'art d'écrire aussi vite cjue l'on parie } rola uel voi. XL11I, p. 21 e altrove), ed
par M. Silvia, Lyon [838. Nel t.i3 del- i telegrafi elettrici (de'quali dico qualche
V Album di Roma p. 45, l'avv.° Carni Ili cosa a Strada), si occupavano d'uti siste-
ia SCR SCR
ma positivo di scrittura compendiosa, che ria per non errare neh' interpretazione
potesse eseguirsi colla celerità della pro- delle cifre equivoche; quindi ben a ra-
nuncia d'un discorso, e che potesse esser gione dissero francesi, che colla steno-
i

quasi il precursore di quelle due mera- grafia si misura il talento d'una persona,
viglie dell'ingegno umano. L'inglese Tay- come colla canna la di lui altezza. In Pio-
lor professore d'Oxford in proposito os- ma si fece con successo Io sperimento della
servò, che alcune lingue orientali cioè l'e- stenografia nel 1 848 e 849,
1 nelle camere
braica, la siriaca, l'araba e qualche al- dell'alto consiglio e del consiglio de' de-
tra semitica non usavano vere vocali nel- putati, delle quali parlai nell'articolo Pio
lo scritto, e pure per una specie di con- IX. Il eh. Piambelli, Lettere intorno inven-
suetudine e di criterio vi si leggevano le zioni e scoperte italiane, nella lett. 3o,Ste-
vocali, e che appunto a supplire nello scrit- nografia, riferisce che gli antichi ebbero
to alla mancanza delle vocali erano state mezzi di scrivere con lauta velocità da rac-
ne' secoli meno remoti inventati punti i cogliere e conservare i discorsi che usci-
vocali, o massora come diconsi dagli e- vano rapidamente dalla bocca altrui, no-
brei moderni. Vide altresì che nel pro- tando che Zenofonte usò pel 1 .° segni ab-
nunciarsi le semplici consonanti scritte e- breviatorii per iscrivere le lezioni di So-
ra indispensabile 1' associazione di qual- crate, Tirone inventò le note Tironiane,
che vocale : concluse pertanto che potè- e molte omelie di s. Gio. Crisostomo do-
vansi per brevità sopprimere le vocali nel- versi a quest'arte, allorché improvvisa-
la scrittura e supplirle nella lettura a se- mente le recitò nella cattedrale di Costan-
conda dell'esigenza del senso e contesto tinopoli. Aggiunge che a tempi più mo-
del discorso, od al più scriverle quando derni la gloria d'aver risuscitata quest'ar-
erano iniziate o isolate. Tale soppressio- te venne ascritta agi' inglesi e francesi, i

ne non bastando al bisogno d'una cele- quali c'inondarono con trattati di Fachi-
rità di scritto eguale alla pronunzia, quin- grafia, Ochigrafia, Grafodromia, Poli-
di immaginòsemplificareil tratteggiodel- grafìa, Tachigrafia, Stenografia , de' qua-
le consonanti impiegando segni più «em- line riporta un bel numero; e nondime-
piici che fosse possibile, esonoi riprodotti no un umile cimatore di panni sanese nel
nell'articolo compilato dall'avv. Cannili. >4 2 7 usava in Italia di metodo sì spe-
Quest'arte piacque al governo inglese che dito esicuro,da poter seri vere l'intero qua-
ne formò scuole particolari, dalle quali u- resimale di s. Bernardino da Siena men-
scirono bravi stenografi, impiegati spe- tre il santo predicava dal pergamo all'af-

cialmente dai giornalisti a trascrivere di- i follato popolo (qualche analoga erudizio-
che si pronunziano nelle camere del
scorsi ne si può vedere nel voi. LV, p. 68). E-
parlamento per pubblicarli ne' giornali. gli si chiamò Benedetto di maestro Bar-
Quindi la stenografia fu accolta con en- tolomeo, e stando alla predica la scrive-

tusiasmo dai francesi, e mediante alcune va in cera con lo stile, terminatala quale
modificazioni opportune alla loro lingua tornato alla sua bottega la scriveva in fo-
1' applicarono ad usi pubblici e privati. glio, senza lasciare alcuna parola, e con
Successivamente Emidio Amanti ne fece tanta celeritàchenelmedesitnogiorno pri-
verso il i Sor) l'applicazione anche alla lin- ma di porsi a lavorare, già mirabilmente
gua italiana, e posteriormente ne' va ri pae- avea scritto due volte l'udita predica. 11

si molti ingegni hauno creduto di miglio- Piambelli vi rimarca in lui le qualità e in


rare e perfezionare il sistema di Taylor, grado eccellente di tachigrafo, di calli-
l'ero uno stenografo deve aver singolare grafo, e forse pure stenografo. Quindi fa
rapidità e pratica nello scrivere gli altrui commendevole memoria di due recenti
discorsi, ed un singoiar criterio e memo- trovati italiani, appartenenti alla Steno-
SCR SCR i3

grafia. Consiste il i

in una macchina della chiamavano con vocabolo che i latini tra-

Tachigrafo e Tachilipo, per islam pare e dussero per labellae: s'intonacavano di


scrivere con velocità quasi eguale alla pa- cera, e si scriveva sopra l'intonacato. I gre-
rola, anche senza il soccorso della vista (dei ci scrissero ancora talvolta sopra pelli di
mezzi per ammaestrare nel leggere e scri- animali, cioè cuoi assottigliali, e resi mor-
vere ciechi, feci cenno nel voi. L, p. 22
i bidi come la pelle di un guanto, ovvero
e 26), sulla carta, sulla cera, e sui me- su pergamene rosse e bianche. Sdissero
talli teneri con ogni maniera di caratteri, pure su alcune foglie fatte colla pelle sot-
e con punzoni regolarmente fabbricati : tilissima che trovavasi fra la corteccia e

ne fu autore Conti prima del 1 828. Il 2. il legno di alcuni alberi, e siccome quella
è Palenografo, strumento inventalo da
il pelle chiama vasi liber, come dicesi tut-

Celestino Galli piemontese, e se ne fa uso tora da'naturalisli,di là si fece derivare il

per iscrivere come del clavicembalo per nome, poi divenuto comune anche a noi,

suonare, e ne ha la forma: giova per i- di Libro, come dissi al suo articolo. Tot-
scrivere 60 rapidamente della
volte più tavolta sembra più credibile, che i greci

scrittura ordinaria, eio volle più supe- facessero pure uso della pianta egizia bi-
riore a tutti i sistemi stenografici con pen- blos, da'latini detta papyrus. Narra Sni-
na, con caratteri simili a quelli della stam- da, die le leggi compilate da Solone fu-
pa. Sul trovato del celebre Dagliene, il rono di suo ordine scritte in tavole di le-

Rambelli a onor d' Italia nella leti. 4§ gno. I romani pare che ricevessero l'arte

parlò dell'opera dell' italiauo Cellio sul della scrittura dagli antichi etruschi e dai
far uso de'raggi solari a trasportare i di- greci, divenendo più comune dopo l'espul-
segni con ingegnoso meccanismo e intito- sione de're. Nelle Lettere Roncagliesi del
lata : Descrizione di un nuovo metodo di Passeri, presso Calogerà, Opuscoli t. 22,
trasportare qualsiasifigura disegnata in p. 353, si dice che non solo gli etruschi,
carta mediante i raggi riflessi solari, in ma anche popoli antichi d' Italia, scri-
i

un altro foglio di carta da chicchessia, vevano a rovescio da destra verso !a sini-


benché non sappia di disegno, inventalo stra, al modo de'primitivi greci, cosi a-
da Marc' Antonio Celilo , e dimostralo vendo praticato i popoli loro anteriori :

nell' accademia fisico-matematica ro- in 01 iente ancora ve ne sono che tengono


mana, tenuta li 4 agosto 686, Roma pel 1 questo sistema, e tanto si praticaceli l'a-

Komareki686. Ivi nel 1839 si pubblicò rabo e con l'ebraico. IlEuonarroti ne trat-
colle slampe e con tavole: Description et ta nella Ossei vaz. sui vasi antichi di ve-
explication d'un caràcùl e universel,cest tro, p. 2 io, e dice che oltre i caldei, e-
à dire une maniere d'écrire. qui petit é- breijfenicii, arabi, molle nazioni costuma-
tre comprise par lous les peuples, qttoi- rono di scrivere in tal guisa, come gli e-

quils neconnoissent queleurlangue ma- gizi, i goti più antichi, gli etruschi, ed i

ternelle. Nel I. i4, p. 85 deW'Jlbum di quanto a questi ciò si


greci ancora, ed in
Roma si legge sulla ricerca d'una lingua vede in molte medaglie di Sicilia, della
e scrittura universale,una Lettera di G. Magna Grecia, di Lipari e di Efeso, né
F. Rambelli Francesco Federighi:
all' ab. deve credersi che in tutte sia errore di
Sulle ricerche e proposta intorno ad una conio. Poichèè verosimile, che greci in i

lingua universale di P. S., Milano 846. 1 principio, pigliando dai fenicii le lettere,
I greci scrivevano da principio sopra apprendessero altresì il modo medesimo
foglie di fiori, sopra la corteccia di alcu- di scriverle, il mutato
quale poi forse fu
ni alberi, principalmente del tiglio e del nelle carte per venire più a verso alla ma-
faggio; in appresso si servirono di piccole no il cominciare cioè ascrivere dalla ma-
tavole assicelle di legno suiulissitne, che no sinistra verso la destra, e poi ne'mar-
i4 SCR SCR
mi ancora, e che non sia succeduta que- aghi metallici. Essi però d'ordinario non
sta mutazione negli orientali, per avere iscrivevano se non da un lato, e lascia-
costumato di scrivere in versi, forse eli su vano in bianco la faccia o pagina del ro-
in giù e a colonna, come tuttora prati- vescio. Si può vedere il Cocchi, Lettera
cano i cinesi; la quale varietà di scrivere sopra un manoscritto in cera, Firenze
e distribuire i versi pare che possa essere 1746. I galli ed germani imitarono i i

stata una delle molte cagioni che molti greci. I longobardi venuti in Italia, per
caratteri sieno venuti ad allontanarsi dal- conservare le loro memorie, da principio
la forma primiera de'caratteri fenicii, e si servirono di sottilissime assicelle di le-

che quantunque nati tulli dall'alfabeto gno. La scrittura de'cinesi non è già come
di quella sola nazione, si siano Tenuti poi la nostra una rappresentazione di paro-
a poco a poco a far vari e diversi fra loro. le, ma si collega immediatamente colle i-

Inoltre Buonarroti altre erudizioni ripor- dee o piuttosto col carattere od segno scrit-
ta sullo seri vere a rovescio degli antichi to- to, e la parola articolata e l'idea si col-
scani, per quanto si osserva nelle iscrizio- legano nello stesso lem [io reciprocamen-
ni. Scrivevano romani da principio co-
i te le une colle altre. La scrittura cinese è
me i greci sopra pelli d'animali a tal uo- quella fra tutte che più fedelmente ha ri-

po disposte, eDiouigi d'Alicarnasso c'in- tenuta forma del carattere geroglifico


la

segna, che un trattato fatto tra'primi ro- e simbolico degli egizi, ovvero non è che
mani e Gabio, fu scritto su cuoio di bue, del un sistema di geroglifici più o meno esat-
quale si era coperto uno scudo di legno. tamente conservato. Nondimeno carat- i

Le Leggi delle Xll tavole erano registra- teri de'cinesi non sonosostanzialmentese

te in tavola di quercia, secondo lo Sca- non che geroglifici decomposti, o piut-


i

ligero, o d'avorio al dire del giureconsul- tosto glischeltri de'geroglifici, giacché in


to Pomponio. I romani, come altri popoli, essi si è ridotto a sole linee quello che nei
furono eziandio soliti d'incidere in tavole geroglifici esprimevasi per mezzo di figu-

di bronzo, per essere queste attissime a re delineate e contornate. L'introduzione


conservare la memoria delle leggi,de'trat- della carta di bombacio in Europa si vuo-
tali e delle alleanze. Inoltre i romani fe- le derivala dall'oriente, dopo avere ban-
cero uso della pergamena, di foglie e cor- ditoli papiro, forse dopo le continue guer-
teccie d'alberi, del papiro che ricevevano re e irruzioni dei saraceni, che resero as-
dall'Egitto, delle tavolette intonacate di sai difficile il traffico con Alessandria. Mol-
cera che chiamavano palimpresta e anco ti libri furono scrini in seta e in tela; fu

codicilli, e sopra tela finissima. Gli anti- inventata una carta incombustibile, di cui
3
chi aveano due maniere diverse di for- tratta il Donali, De Dittici, ove sono no-
mare i caratteri della scrittura, l'una e- tizie interessantissime su questo argomen-
seguivasi pingendocol mezzo d'una pic- to. Egli dice che la carta cinese si fa di va-
cola canna, o di un nodo di canna, somi- rie sostanze, di canape, di bambù tenero,
gliante ad una penna che chiama vasi ca- di paglia di frumento o di riso, di pelli-

lainus, e con questo mezzo si formavano cola ricavata dai bozzoli, di scorza di gel-
le lettere, sopra pelli preparate, o sulla so, e la più comune si ritrae dall'albore
membrana interiore delle corteccie di al- Chu-Ku o Ku-Chu. Trovasi carta cine-
cuni alberi. L'altro modo di scrivere pra- se di così gran che molli la
sottigliezza,

tica vasi incidendo, con incidere le lettere credono di seta quella che fabbricano
:

sopra lamine di piombo o di rame, ov- con l'arbusto del cotone, riesce più fina
vero su tavolette di legno intonacate di e più bianca delle altre, durando quanto
cera; a quest'oggetto si servivano di una l'europea, poiché le altre composte di scor-
punta della slylus, quasi somigliante agli ze d'alberi sono più soggelte alle tignole.
SCR SCR i5
Donalicredecheper la carta fatta di cen- trandovi appena pochefila di canapa e di
ci di tela di canape o di lino, resa comu- lino, essendo rari gli stracci, i quali poi si

ne tra uoi, e in altre parli del mondo, q ne- moltiplicarono nelsecoIoXIVjpercui pa-
ssionandosi la derivazione, dobbiamo for- re che Pace prese occasione a fabbricar
il

se ripeterla dai cinesi, ed egualmente sei- con prima in Fabriano


essi soli la carta,

ve allo scrittoe alla stampa. Altri la ere- ove esisteva il metodo, e poi in Treviso
dono inventata in Levante, quindi intra- per la copia e bontà delle acque. In ogni
dotta in Europa nel XIII o XI V secolo; tempo ebbero rinomanza le cartiere fa-

alcuni verso 1470, perchè la tela dica-


il brianesi,esedeve credersi a Salmon, Sto-
nape si cominciò a usare verso quel lem- ria del mondo, h 2 1, p. 45, da Fabria- 1

po: la moglie di Carlo VII re di Francia, no furono condotti in Toscana primi in- i

morto nel 14^'! avea soltanto due caini- traduttori di quest'arte, ed ebbero perciò
eie di lela.Che/'rtZ'r/rt//o vanta in Italia l'a- dalla repubblica fiorentina amplissimi
vere sostituito agli stracci di cotone quel- privilegi; dal che discenderebbe dubbiose
lìdi lino, lodissi in quell'articolo, pai lan- la carta di lino fosse rinvenuta nove se-
do della remota antichità e celebrità del- coli addietro nel borgo diColle in Val d'El-
le cai tierefabrianesi; e tuttora si continua sa,ovesi vuole sieno le più auliche catti e-
siffalta manifattura con ottima riuscita, re d'Italia, come vuole sostenere nel Cos-
giudicandolo neh 852 i giurati dell'espo- morama pittorico n.°^C),p.3c),aimoiS35.
sizione universale di Londra (della quale e Conclude Piambelli, che in ogni modo la
delle premiazioni delle manifatture e og- carta di lino è un trovalo italiano, e non
getti d'arte dello stato pontificio, parlo a tedescoodi altri. Fra tante stravaganze di
Seta), dalla superba carta, fatta a mano, eretici, vi furono pure s^WAbecedai •//'(/".),
da rami, da disegno e da scrivere, manda- che pretendevano fosse d'uopo per sai var-
ta all'esposizione dalla rinomata cartiera si, il non sapere né leggere, né scrivere.
Miliani; perciò premiala con bellissima All'articolo Croce segno, parlai dell'ori-
medaglia accompagnata da onorevoledi- gine di usarlo per sottoscrizione dagl'i I
-

ploma al direttore e proprietario di essa letterati con ispaccarla, e doversi tignar-


cav.Giuseppe]Miliani. llch.Raiubelli,£el- dare legale, anzi giuramento, secondo il

tereìntornoinvenzióniescopeileilaliane: concilio di Chelchyt; eche ne'bassi tempi


lett.y 1
}
Carla di lino ,d\ce che fu assai con- pochi sapevano scrivere: tnttavolta vuoi-
telo a chi m debba la prima fabbricazione si allottalo il costume anche per appio-
delia carta di lino. Che fabrianese Stel-
il vare l'atto concluso solennemente col se-
luti ne'suoi Commenti di Persio all'erma, gnu salutifero di nostra redenzione. UM li-

die fino dal pcjo la caria di lino era sta- latori nelle Antichità Estensi e Italiane
ta inventata nella sua patria. Certamente par. 1 , p. 84
244> vi10 e crie a croce nel-
e ' '

le più antiche cartiere finora conosciute le una volta non era bastati-
sottoscrizioni
inltalia sono quelle diFabriauo,ediIRam- te indizio di non saper scrivere. Riportali-
belli lo prova con documenti del 1270 e do un istrumento delio5o di donazione
del 1297, dai quali pure rilevasi che in- di alcuni beni fatti a s. Maria dei Golfo,
contrastabilmenteeranodi carte di lino, e ossia di s. Venerio, dai marchese Alber-
chenumero«egià erano le cartiere fabria- to Azzo li, dice. «Nell'originale dello stru-
non che celebrate a quell'epoche. Pa-
ttesi, mento la sottoscrizione del marchese è li-

ce da Fabriano, da questo si recò verso il na lunga croce con un circolo intorno, ab-
1 34o in Padova e Treviso, e v'introdusse bracciante l'estremità di essa croce,la qua-
l'invenzione della carta di lino, poiché nel le é tirala sopra la sottoscrizione de'le-
declinar del precedente secolo XIII si la- sii moni e del notaio. In que' tempi alcuni
volavano carte di lana e di bambagia, en- ancora de'priucipi e de'vescovi stessi, pa-
16 SCR SCR
re che per non saper scrivere formassero per imitare qualunque carattere antico,
qualche segno, o pure la croce per loro delle diverse età; ma la calligrafia non ha
sottoscrizione; ma da altri riscontri si ha per oggetto che la regolarità, la bellezza
che costumavano di far cosi quegli an- e l'eleganza della scrittura in tutti tem- i

cora che sapevano scrivere, e ciò secando pi,e nellediverse forme di caratteri. L'an-
il rito di alcuni notai o paesi ".Riprodu-
tica calligrafia comprendeva I' arte d'a-
cenclo altra donazione del 10^9 a detto domare i manoscritti o libri scritti a ma-
monastero, del marchese Oberto.aggiun- no, scritti a penna e non istampati, con
gè Muratori. «Manca nell'ultimo di que- miniature e iniziali sovente ornatissime,
sti documenti la sottoscrizione del mar- come in oggi si adornano parimenti i li'
chese donatore laddove nel primo fece
; bri coll'aiuto del disegno e dell'intaglio
egli una croce per sua sottoscrizione, e nel in rame. Talvolta limitavansi gli scrittori
secondo si sottoscrisse di propria mano: a ornare singolarmente le iniziali, a va-
dal che venghiamo di nuovo a scorgere, i iare loro colori, anche senza il soccor-
i

che il bene spesso gli antichi


sottoscriversi so della pittura, e a far serpeggiare intor-
con una sola croce, non era ripiego de- no ai margini diversi intrecciamenti di li-
gl'ignoranti, quasiché eglino non sapesse- nee, e talvolta ghirlande di fiori; abbel-
ro scrivere, ma era un uso di alcuni notai lititale altra con varie miniature espri-
d'allora". A Letterato, non solo parlai menti costumi d'un secolo, gli animali
i

de'calligrafi letterati,copisti e amanuensi, d' una regione delineali ancora ad ar-


,

ede'pregi dello scrivere con bel carattere, bilrio. Perciò vi sono preziosi codici an-
ma ancora degl' illetterati fortunati che tichi decorati di superbe miniature, an-
giunseroal potere e alledignità; e che nei che con figure e architetture, cheaumen-
rozzi secoli IX e X la maggior parte del tano il pregio dell'eleganza calligrafica da
clero, come i principi erano tali; quindi cui sono abbelliti. Sembra che dal secolo
feci menzione de'dotti divenuti smemora- VI X
al la calligrafia avesse più buon gu-
ti. Anche nel voi. LVIII,p. 2% parlai dei sto in generale, che ne' secoli posteriori
Monogrammi (F.), e degli spacchi della sinoal XIV, ne'quali anche ne'mss. la de-
croce in luogo di sottoscrizione. Cancel- cadenza dell'arte è visibile, tranne molte
bei], Dissert. su Colombo,p. 1 12, discorre eccezioni pei codici appartenenti all'Ita-
del segno della croce premesso ai
nomi dei lia.Dopoqueirepocacoirisorgimentode!-
testimoni, e se quelli che ne facevano il le arti belle e delle lettere ne rinacque
segno nelle scritture sapevano scrivere ? il gusto, sia nella scrittura,
che negli or-
Calligrafìa dicesi l'arte che tratta e inse- «amenti, ed alcuni mss. si ammirano tan-
gna a scrivere bene, e calligrafo il profes- to per Puma che per gli altri; e la calli-
soie della calligrafìa. Avanti l'invenzio- grafìa successivamente fece grandi pro-
ne della stampa lucrosissima professione gressi sino all'epoca della scoperta e in-
era quella degli scrittori e de' copisti , i venzione della stampa, alla quale utilis-
quali moltiplicavano codici, massimede- i
sima arte per qualche tempo si associò,
gli autori classici e delle sagre Scritture, e quindi contro di essa scoppiarono viru-
sovenle scrivevano colla maggior eie-
gli lenti declamazioni degli amanuensi e co-
ganza, e con una quantità d'ornamenti pisti,pregiudicati nell'interesse pel nuo-
spessodi grandissimo lusso. L'arte diplo- vo trovato, precipuamente censurando gli
malica o della Diplomazia (F.) o àe'Di- errori tipografici, che polendosi correg-
j)loma (F.) è quella che insegna a cono- gere ne'mss. non può ciò farsi sulle stam-
scere caratteri delle diverse età e delle
i
pe, solo supplirsi con Errala corrige. Si-
diverse nazioni, ossia la paleografìa che no a quella memorabile epoca l'arte del-
insegna eziandio la letteratura alfabetica la scrittura era da molli esercitala, ed au-
S C R S C R 17
che con grandissimo proli tlo, perchè al- ili fuliggine di un legno resinoso cliin-

tro modo non viavea per moltiplicare le malo taeda, fovseU piuo, giacché di quel-
copie de'mss. qualunquedi età e di qua- lo facevansi ordinariamente le tede, me-
lunque lingua. La scoperta della stampa scolata con quella che traevasi dalle gole
fece totalmente cadere l'arte o la profes- de'locolari, enellaqualesifacevasciogiie-
sionedegli scrivani e amanuensi, che nel- re o si stemprava una porzione di goni-

lesole città di Parigi e di Orleans faceva ma. Questo ci riconduce all'idea del 110-
sussistere più di 1 0,000 persone. iNel t.23, stro negro-fumo, che si è sovente adope-

p. 227 del citato Calogerà, vi è la Lette- rato e si usa tuttavia nella composizione
ra Tartaro tli,ox e si parla diFran-
dell' ab. degl'inchiostri, e massime negl'inchiostri
cesco Alunno di Feirara calligrafo eccel- da stampa. Lo stesso Plinio parla d'un
lente, massime nello seri vere iniuutissimis inchiostro prò veniente da 11' Indie di uiag-
cìiaracteribiisj non che si tratta delle di- gior perfezione, e che l'inchiostro nel qua*
Terse sorti di carattere, per renderlo bello le s'infondeva del vino d'assenzio, impe-
e perfetto. Glianlichicopistieranoancora diva che i libri scritti col medesimo fos-

perla maggior parte pittori e miniatori. [ sero rosicali dai sorci, ma il fatto prova
Papi sino dai primitivi tempi della Ghie- il contrario. Dicesi pure che gli antichi
sa ebbero nella loro Famiglia pontifìcia fabbricassero inchiostro col sangue d'ai-
copisti, a manuensi,scri Iteri e anche minia- cu ni pesci e ch'era di colore nero, ma que
tori, oltre gli Scrittori apostolici\aì qua- sto deve rigettarsi, meno che non si usas-
le articolo feci ricordo de'copisti di R.o- se il nero delle seppie. Bensì adoperava -

ma e loro sodalizio. L'inchiostro è quel- no un liquore rosso per iscrivere i titoli

la materia liquida e nera o d'altro colo- de'libri e le lettere iniziali o capitoli, for-
re, colla quale si scrive o si stampano i se cinabro o altrocolore rosso. Si feee.au*
libri : Menagio pretende che la paiola de- che anticamente uso di lettere d'oro e di
rivi dal latino encaustum, materia adii- argento, specialmente pe' titoli de'libri, e
sta, dipinto a fuoco. Si crede che gli an- le grandi iniziali di lusso; ma non pare
tubi scrivessero con un leggiero e sottile presso iromani, almeno sotto la repub-
pennello, e che il loro inchiostro non fos- blica. Non fu chedopo il risorgimento dei-
se che carbone di midollo di pino, poi- la buona chimica, che alcuni dotti si ap-
verizzato e stemperato al calore del fuo- plicarono di proposito alla composizione
co o del sole in acqua di gomma per da- dell'inchiostro da scrivere. L'inchiostro
re una spece di consistenza a quel liqui- però della Cina gode la maggiore repu-
do. Si dice che gli ateniesi Polignoto e fazione. Si è giunto in questi ultimi lem-
Micoue,assai valenti nella pittura, fossero pi a moltiplicarle copie di una lettera, di
i primi a fabbricare l'inchiostro col ino- una minuta odi altro scritto, con econo-
sto dell'uva o colla feccia del vino, li Ca- mia grande di tempo e di fatica. Ilavvi
nepario che trattò a fondo questo argo- il metodo di rilermite,per mezzo del qua-

mento col libro De alrametitis, fu assai le si ponno ottenere l\.o 5 copie in una

criticato. I romani adoperarono incido- volta, e riesce utile pel commercio, per
stro nero,ma diversi imperatori e re u- la spedizione di circolari e per altri usi
sarono inchiostro purpureo, che da alcu- somiglianti. Macchinette per copiare e
no si credè composto di conchiglie poi- moltiplicare l'originale di una lettera si

ver izza te, e del sangue de'murici e delle sono fabbricate anche in Italia egregia-
Porpore (/".), de' vermicelli che inve- meute. D'Inghilterra posseggo una nobi-
stivano i murici. Plinio riferisce diversi le scrivania, che a cagione d' onore per

metodi di fabbricar l'inchiostro usati ai grato animo, ed acciò sene conosca l'ira-
suoi tempi; il più comune era composto portanza, come io che consiste, riporte-
VOI. LXIII. IL 2

9
18 SCR SCR
rò copia di un prezioso e duplice auto- re. Fra leprose Ielle nehSji nella stes-
grafo de' 2 giugno 1837, del dottissimo sa accademia, il prof. Francesco cav. Do-
Eni. cardinale arcivescovodi JVesUnin- nami toccò delle antichissime origini del-
ster (/".) Nicola Wiseman, die
degnò si la nostra lingua; traendole con isquisila
scrivermi nel graziosamente donarmela, dottrina e da acuto filosofo, dalle profon-
il tuttogelosameuteconservando. « 11 sot- de indagini della storia, e richiamando a
toscritto rettore del ven. Collegio Ingle- questa Io studio osservatore de' filologi.
se,sapendo che sua Santità si compiace Poiché egli ritraendo alcuni fatti, e po-
servirsi talvolta dellopenna del pregia- sandovi sopra ben accorte ragioni, ed ac-
r
tissimo sig. Gaetano Moroni, lo prega di cennando a testimonianze gravissime di
accettare, per servizio di Essa, una pic- scritture e di documenti, che ognuno or-
cola scrivania inglese, di nuova invenzio- mai sa essere suo vero dominio, diceva
ne, colla quale si fanno all'islesso tempo che dalla potente influenza de'goli e dei
due originali perfettamente simili, come longobardi vennero nel volgar nostro
,

si può vedere dalla copia del presente bi- molte voci; perpetuate, più che dalla for-
glietto, scritto per mezzo di essa. Lo scri- za delle armi, dalle istituzioni legali, che
vente coglie questo incontro per dichia- i soggettati recarono spontaneamente nei
analoghe al dichiarato dal-
rarsi". IS'ozioni loro usi. Sopra l'utilissima, benemeren-
l'insigne porporato, riporto a Segretario tissima e antichissima arte della scrittu-
ed a Servo. Neh 852 in una adunanza a ra si ponno vedere Mabillon, De re di-
Londra, il francese Sudre tenne un inte- plomatica. Calmet, Dissertazioni sui li'

ressante discorso sopra la lingua universa- bri degli antichi e le diverse maniere di
le da lui inventata. La sua invenzione scrivere, t. 7. Il conte di Caylus, Dissert.
ha dapprima il vantaggio d'una incredi- sopra il papiro. Morcelli, Dissertazioni
bile facilità e semplicità. Tutta la lingua dello scrivere degli antichi romani, Mi-
futura per tutti i popoli consiste ne'7 se- lano 1822, con dotte e giudiziose note del
1
gni musicali, i quali nella loro combi- d. Gio. Labus. Urbano de Fortia, Essai
nazione e applicazione ponno essere con- sur l'origine de l'écriture, sur son intro-
temporaneamente parlati, cantati,scritli, duction dans legrec,elson usageju squali
stampati, resi udibili e visibili con motti, lemps d'Ifonie re, Parisi 832. Nell'eccel-
cosicché si può servirsi di essi in qualun- lente e rara opera dell'Averoltlo: Le scel-
que modo. La maniera di corrisponden- te pitture di Brescia,'\\\ 1 700, vi è di sin-
za più lunga e complicala, adoperata co- golare di essere scritta senza un che. Nel
me parole, non ha bisogno di più di 4 se- voi. XLIV, p. 25i ricordai i Panegirici
gni. Qiies'.o discorso destò generale iute- del Casolini senza la lettera R e senza la
resse, e non resta che a vedere se vi cor- vocale U, ed altrove pure feci menzione
risponderanno 1 risultati. Più importan- di simili opere, mancanti di vocali o con-
te è il sapere, che la celebre e benemerita sonanti. Cicognara, Memorie spettanti al-
accademia della Crusca di Firenze è sem- la storia della calligrafìa, Piato 83 t 1

pre con alacrità sapientemente inlenta a con atlante. GiuseppeBerlolIa,.^/£Hwicrt£-


far messe di voci e di maniere di dire, tra- ligra/ìco dell' arte del bello scrivere con
scelte per entro alle scrii tu re, e raccoglien- 4o tavole scritte e delineate a penna, in-
done ancora molte dalla viva voce del po- cise in rame da Fidai, Castellali, Scot-
polo, onde accrescere autorità e ricchez- to, Vìviani Lucca 1840. Antonio
e altri,
za al codice di nostra nobilissima lingua, Sella romano, Calligrafia per eseguire
per la dedizione a cui l'accademia fervo- con facilità qualunque specie di carat-
rosamente è pure inlenta, di tanto grande tere, incisa, da Giacomo Bonanni, Roma
espetlaliva ue'cullori delle umane lette- 1 840. Sulle famose 1 1 5 arcane cifre del
4

SCR SCU !
9
principe Federico Cesi fondatore della ec. Scrutinio in oggi significa la maniera
pontifìcia (titolo conferitole da Gregorio di raccogliere i voti segretamente, e sen-
XVI) accademia de'Lincei, della cui ce- za che conoscano nomi di quelli che
si i

lebrità nel vol.LVIII,p. i5i indicai i luo- hanno dato loro suffragi: Scrulinium Co
i -

ghi ove ne parlai, spiegate stupendamen- mitia, come in Conclave (/'.) quello che
te dal veneto conte Domenico Morosini, fa il Sagro Collegio de' cardinali (/'.)
col metodo per iscrivere in cifra, sono a per 1' Elezione del Papa (F.)- Quando
vedersi: Lettere del conte Domenico 31o- si tratta d'un'elezione, dannoai volan-
si

rosini all' ab. Francesco Cancellieri, e ti altrettanti biglietti quante sono le per-
di questo a quello, intorno ad alcune ci' sone che ponno essere elette, e ciascuno
fre spettanti all' accademia de' Lincei,\e- di essi getta in un vaso o umetta il bi-
neziai82q. Intorno all'arte d'inlerprc glietto sucui ha scritto il nome della per-
lare le cifre, lettera del conte Gio. Fran- sona che vuole eleggere.
cesco Ferrari lìloreni , al conte Diario SCUDIERI DEL P\l>A,ScutiferiPa-
d. r Valdrighi, Modena 832. 1 Nella corte pae. Famigliari cubiculari del Papa, che
pontifìcia vi è il prelato Segretario della essendo riuniti ai Bussolanti (F.) ivi ne
Cifra (F.), ed è antico uffìzio, oltre i ci- parlai al § I II, Bussolanti scudieri,\ovo uf-
fristi. fizio,vestiarioe prerogati ve.cioè tanto de-
SCRITTURAR!. Nomechesi dà a co- gli Scudieri della Cancelleria apostolica
loro i quali volevauo seguire la Scrittura (F.) vacabilisti, quanto degli Scudieri del
r
sagra (T .) ed escludevano tutte le Tra- Papa. Degli uni e degli altri aggiungerò
r
dizioni (l .), siano per mezzo degli Ebrei, altre notizie, incominciando dai secondi,
siano de Cristiani. Tali furono tra gli al- de'quali, comede'bussolanti e de' Came-
tri alcuni ariani, che negavano la consu- rieri extramuros, egualmente a loro riu-
stanziai ila del Verbo col Padre, sotto pre- niti, riparlai a Famiglia pontificia, a Pa-

testo che la parola di consustanziali tà non lazzo apostolico, ed in tutti gli articoli

era espressa nella sngra Scrittura. Tali che riguardano negli onorevoli uffizi
li

sono ancora i Calvinisti, che rigettano la che disimpegnano, ed a Cai-pelle ponti-


tradizione, e che ammettono per regola ficie del loro intervento alle medesime.
di fede la sola Scrittura. Il Papa nel secolo XII già avea tra suoi i

SCRUTirsMO, Scrutinìum, Examen. inlimi famigliari gli scudieri.come rileva-


Esame de' Catecumeni [T' .) che si faceva si Cen-
dal codice del cardinal Savelli o
qualche tempo prima del Battesimo (f.), cio Camerario, che nel 12 16 divenne O-
e ne parlai anche a Neofito e articoli re- norio III. Il p. Gattico, Ada cacremo-
lativi, col suo rito e solennità che si ce- nialia,p. 260, riportando il novero della
lebravano nelle adunanze alla presenza famiglia di Alessandro V del 0c)» "" a 1

di tutti i fedeli. Sebbenecessaronogli scru- questi erano: DeScuhferis honoris.» Item


timi nelsecoloX, tuttavia se ne trova qual- Mimmi Pontifìces prò suo servitio con-
che esempio nel XI: la chiesa di Vienna sueverunt scutiferos honoris habere, et
in Francia ancora conserva il solennissi- istorimi non est numerus determinata ;, 1

ino scrutinio detto inaperitione aurium. quia multi recipiuntur potius causa ho-
Chiama vasi pure scrutinio l'adunanza del noris, quam obsequii per eos praestandi.
clero, nella quale si procedeva al detto Solitum est tamen, quod de, et inter tot

esame. Inoltre sotto il nome di scrutinio summus Pontif'es. elegit certos, idoneos,

si compresero le ceremonie che precede- et fìdatos ,


qui continue eidem habeant
vano il battesimo, gli esorcismi, le unzio- servire; et possentsullicere, si essent octo,
ni sulle spalle, l'atto di toccar le orecchie vel decem, quorum unusad hoc idoueus
e le nari colla saliva , dicendo Apritevi, corani eopraescindat, ali us vero de vino,
20 SCU SCU
et aqua servial; celeri autem cibaria por- modo come desinavano i cardinali parlai
tenti et isti otto, vel decem sic electide- a Scalco ed a Pranzo. Nel voi. LVIII, p.
bent in Palatio vici uni habere, vel sti- il e 36 riportai alcune notizie su Fran-
pendia in camerae contenta recipe-
libris cesco Lunerti scudiere d'Eugenio IV del
re. I tein sciendum quod unus istorimi
, 1 4-3 i dal quale ebbe difficili incarichi e
,

solet esse Magisler Palafrenariae. Ilem ottenne molti privilegi a Ripatransone sua
quamloequitat,duo ex ei solent anteeos patria. Nel voi. IX, p. 187 notai, che Ca-
capello* rnbeos portare. Ileni semel, vel listo HI mandò il Cappello cardinalizio,

bis in anno, camera tameu abundante, per mezzo did. AntonioSaraceni suoscu-
debent eisdem ve^tes tempori congruen- diere,al cardinal LorigueiLNeì voi. XXII f,

tes per Dominum nostrum davi, lpsi au- 54, ripubblicandoil ruolo di Pio II del
p.
tem non consueverunt camerasin Pala- 1460 in esso sono descritti 4 scudieri,
,

tio apostolico babere, tiisi alia baberent cioè il detto Saraceni, che poi fu castel-
officia, quaehocrequirant.Aliiautem scu- lano della rocca diTerracina nell'ottobre
tiferi honoris non sic electi ,
quaudo in i46o; d. Gaspare Piccolomini o Nanni,
festivitatibus, vel alias ad Palatium ve- pare parente del Papa, e come il prece-
niunt, vel eorum alter, non debet reiici, dente provveditore delle vettovaglie pa-
sed per magistrum bospitii honorarii, et latine, ed inoltre ebbe la cura delle do-
tollonus (erat quoddam veslis,seu oina- gane di Giovanni Ste-
Ripa e Ripetta; d.
tusgenus) peralios scutiferossolitus por- fano, che come i da
colleglli era servito

tari, tradì; et ebani aliquis platusde ci- un famigliare; e Francesco Sozino sanese
bariis Domini nostri. Debet tamen esse e coro paesano di Pio li, che l'impiegò nel-
ipse magister multum attentus,quod nul- la dogana del salea minuto. Jacopo dei

li suspecta tradantur aliqua cibaria co- «lucili diCardona scudiere d'Alessandro


rani Dòmino nostro. Ilem dicti scu ti feri VI, per suo ordine portò al doge ili Ve-

honoris numquam debentse exbibere in nezia il dono della Rosa d'oro ('".). Nel
conspectuPapae,nisi in vestis honestis". ruolo di Giulio III del i55ogli scudieri
Degliuffizi degli scudieri del Papa si parla erano 37: in quello della sua andata a Vi-
ancheaMAESTRODEL s. Ospizio. Pare che terbo vi sono registrati 6 scudieri per la
uno scudiere anticamente fosse il Mae- tavola. A Famiglia pontificia riportai i

stro dìcasa de sagri Palazzi apostolici nomi de'25 scudieri di Paolo IVnel 555, 1

(P ) Si puòanche leggere Pranzo e Pa- oltre due scudieri tra gli officiali maggio-
lafreniere. Da altro contemporaneo do- ri : in questo e in altri ruoli riprodussi pu-
cumento ri prodotto dal p.Gatticoap. 2 7 6, re diverse altre notizie, di più quanto ri-

rilevasi che ancoi cardinali aveanofami- guarda i camerieri extra, non che i bus-
gliari denominali scudieri : eccolo. Offi- solanti e chiamati eziandio aiutanti del-
cio Scutiferorum.»Item scutiferi debent la bussolanti molti pontificali, ondequel-
equitare cura Domino, et sibi servire in l'articolo comprende interessanti nozioni
mensa, et alii,qui cum eo sunt deputati su tali tre classi di cubiculari ponlilìcii.
ex eis, debent incidere corani Domino, Nel Lunadoro stampato neli(>46. Rela-
et sibi potimi dare et platellum suum
, zione della corte di Roma, p. 1 3, scrittore
porlarejetnullus alius debet se intromit- che bori principalmente sotto Clemente
tere, nisi in casu necessita tis sci l>cetabsen- Vili deli5g2, si legge.»' Nel palazzo a-
te, vel impedito aliquo de deputatis ad postolico vi sono i Camerieri d' honore,
praedicta, et lune de mandato Domini, tutte persone di qualità s"i di nascita, co-
vel camerari!. Celeri vero scutiferi debent me illustri per lettere. Poi Camerieri i

portare platum alioru m, qui sun t cu mDo- della Bussola, i Camerieri extra muros,
niino, velassociareplatum Domini". Del ed i Camerieri Scudieri, ognuno de'qua-
scu SCU at
ìi fa la sua guardia, ed ha il suo uffi- lani comuni, il sotto guardaroba,'! cap-
zio distinto, salvo Camerieri d'honore
i pellani segreti, i camerieri d'onore e se-
che non compariscono in palazzo, se non greti con vesti e cappucci rossi. Il diari-
quando vogliono, e di questi è solito che sta contemporaneo Cecconi, Romasagra,
mandino li Papi a portar le berrette ai stampata neh 725, descrive nel seguen-
nuovi cardinali". Nel voi. XXIV, p. 1 47? te modo la cavalcata del possesso preso
descrivendo il solenne ingresso in Ferra- nel 1 7 24 da Benedetto XI II,a p. 735. Do-
ra di Clemente Vili, narrai che vi erano po i famigliari de' cardinali ed i cavalieri
pure gli scudieri ed camerieri extra mu-
i romani, seguivano il sartore e fornaio di
ros a cavallo, tutti con vesti rosse, aveu- palazzo, vestiti con casacche rosse, li scu-
do seguito il Papa nel viaggio. Anche in dieri di sua Santità co'suoi abiti, 12 chi-
altri monumenti trovai che tali due ceti nee con ricche valdrappe, lettiga papale,
di famigliari pontificii intervennero nei maesliodistalla,due trombettieri de'ea-
Piaggi de' Papi. Il Chiapponi prefetto del- valleggieri, i camerieri extra muros con

le ceremouie pontificie, negli Ada cano- vesti rosse, gli aiutanti di camera di sua

nizationiaSanclorum, celebrata da Cle- Santità con cappe rosse e senza cappucci


mente XI nel 7 2, a p. 1 8 descrive l'or-
i 1 1 di pelli d'armellino per essere tempo di
dine della processione. Dopo le patriar- estate, commissario della camera gli
il
,

cali basiliche.* Proxime incedebant Pon- avvocati concistoriali, cappellanicomu- i

tificiaeCappellae ordiues, videlicet Sot- ni e segreti, i camerieri d'onore di man-


ti/eri Papae toga lanca (vulgo di saietta) tellone, i camerieri segreti di spada e cap-
coccinei coloris manicata, et circa collimi pa, i camerieri segreti togati ossia colle
contracta,alque uncinuloante pectuscol- cappe rosse. Nel n.°3852 ódDiario di Ro-
ligata, quan» sobtanam vocant : Procu- ma del 742 1 si dice,che nella cappella del-
ratores generales quinque ordinimi men- l'Annunziata i camerieri extra muros si
1
dicantium habitu religiouis amidi: Cu- videro per lai.' volta col cappuccio so-
bicidarii extra Canterani, toga rubeaad pra la solita cappa di saia rossa, per aver-

similitudinem Scutiferorum induti: Pro- ne Benedetto XIV permesso l'uso. Ne!


curaloies Fiscalis: et Camerae apostoli- n.° 38 58 del Diario di detto anno si leg-
caeCommissarius, ad instar Cubiculario- ge, che per la cavalcata dell'ambasciato-
rum Papae secretorum, et honoris, simi- re di Malta de Teucin, gli scudieri ed i
li toga, et insuper capitio ejusdem, texti- camerieri ex/m andarono col le cappe ros-
ìi laneo, de collo super scapulas, et ante se per essere stati aggraziati dal Papa,
,
a
pectus inverso, etc. «seguiti dagli avvo- per la i. volta nelle cavalcate si videro
cati concistoriali, dai cappellani segreti, col cappuccio su detta cappa, del taglio
dai cubiculari inlimi, ambo del ceto ec- simile a quello de' Caudatari {V.). Nel
p.Donannichenel 72opub-
clesiastico. Il i possesso di Pio VI del 1 775 descritto da
blicò la Gerarchia ecclesiastica, a p. 5o4 Cancellieri nella Storia de' possessi , p.
descrive la Cavalcata (/"".) del Papa nel- 423, si uarra che dopo i suddetti fami-
le pubbliche funzioni. Dopo i famigliari gliari pontificii, sartore, fornarodi palaz-
pontificii barbiere, giardiniere e fornaro, zo, barbiere, e custode degli orti, caval-
cavalcavano li scudieri del Papa vestiti di cavano gli scudieri in abito rosso, quindi
cappa rossa, indi alcune chinee incede- 1 2 chinee, la lettiga, il maestro della scu-
vano con valdrappa, poi trombetti dei i deria, 4 trombetti de'cavalleggieri, i ca-
cavalleggieri, seguiti dai camerieri extra merieri extra muros con cappe rosse e
inurosm abito talare paonazzo, colla cap- cappuccio, gli aiutanti di camera con cap-
pa rossa; successivamente il procuratore pe simili e cappuccioornato di pelli bian-
fiscale, gli avvocati concistoriali, icappel- che d'armellino, il commissario e fiscale
22 S C U scu
della camera, i cappellani comuni e se- greti, gli avvocati concistoriali, t camerie-
greti, glia vvocati concistoriali, i camerie- ri d'onore e segreti Non nomina nò i
".

ri d'onore di spada e cappa, e la nobiltà bussolanti, né gli scudieri, solo rammen-


romana considerata come unita all'anti- tando i primi nella uotte della vigilia di
camera d'onore; iodi camerieri d'onore i Nata le, e sostenendo nella quadra tura del-
di mantellone, i camerieri segreti secola- la cappella pontificia eavanti gli stalli dei
ri e di mantellone. Il Cancellieri inoltre, cardinali, 12 torcie accese, essendo vesti-
Cappelle pontificie, p. 2 39 e 3o 3, descri- ti in abito rosso. Nella Descrizione della
vendo neh 790 la Cavalcala per le /^cap- settimana santa del Cancellieri, dice che
pelle della ss. Annunziata, ec. riporta al- ricevono le palme dal Papa dopo i ca-
trettanto: dicendo poi della processione merieri segreti e d'onore ecclesiastici, gli
delCorpus Domini, narra che intorno al avvocati concistoriali, i cappellani segreti
Papa andavano 4 scudieri pontifìcii, so- e comuni (ommelle gli aiutanti di camera
stenendo lanternoni d'argento rifatti da erroneamente), i camerieri extra, i pro-
Pio VI e del peso di 62 libbre, ed ai due curatori generali, gli scudieri,! cantori.
lati del baldacchinoi 2 scudieri in cappe Incomincia poi l'ordinedella processione
rosse portavano le torcie. All'articoloBus- cogli scudieri/i procuratori generali (om-
soLANTiranimentaicomePioVH neh 800 mettendo camerieri extra che avea no-
i

con moto proprio ridusse a 6 individui minatoalricevimentodella palma), cap- i

ciascuna delle 3 classe de'bnssolanti, ca- pellani segreti, ec. Per l'ordine dell'ado-
merieri extra, e scudieri, da 1 2 ch'erano, razione della Croce, Cancellieri si riporta
e volle che promiscuo rendessero il ser- al detto per la funzione delle palme; io la

vizio, concedendo ai bussolanti la cappa descrissi più esattamente nel voi. VIlI,p.
rossa come l'usavano le altre due classi 3 io, e meglio nel voi. XVIII p. 239.
,

(non una come dice il moto- proprio, cer- Gregorio XVI neh 832 completamente
tamente per isbagliodi scrittura), laonde i riunì in uno i 3 corpi da' bussolanti, ca-
bussolanti intervennero quiudi alle cap- merieri extra, e scudieri, volendo che si

pelle e processioni pontificie. IlBonanni denominasse Bussolanti, e adempisse le

già citato, a p. 477 avverte un'altra an- attribuzioni proprie di ciascuna delle 3
teriore unione seguita sotto Innocenzo XI antiche classi eli tali cubiculari pontifìcii;
delle tre classi di questi cubiculari, cioè quindi in base di quanto per tanti anni
assegnò loro una sola camera nell'appar- vidi co'miei propri occhi, descrissi tutto-
tamento pontifìcio, mentre prima ognu- ciò che de'bnssolanti narrai ne' loro ar-
na avea la propria, come notai a Busso- ticoli; procedendo col rotolo in vigore nel

lanti. Nelle Notizie di Roma annuali che pontificato dello stessoGregorioXVI, che
successivamente si pubblicarono, nondi- nella distribuzione delle candele, ceneri,
meno che si avverta della seguita rifor- palme e Agnus Dei benedetti, gerarchi-
ma , sono registrali prima i bussolanti, camente cosi èdescritto. Ricevono prima
poi i camerieri extra, e per ultimo gli scu- le indicate cose camerieri segreti par-
i

dieri, distinguendosi a ciascuna classe i tecipanti, indi i soprannumerari e d'ono-


partecipanti àii'soprannumeri. UCnncel- re ecclesiastici, gli avvocati concistoriali,
lieri che ueh8i4 pubblicò, Descrizione i cappellani segreti e comuni, gli aiutanti
de' tre Pontificali, a p.
29 riferisce l'ordine di camerali camerieri extra, ossia i bus-
della processione in questo modo. « Pri- solanti cui furono cogli scudieri riuniti
ma di tutti, vanno a due a óuc gli scudieri per essere stata formata una sola corpo-
e i procuratori generali delle religioni, i razione e ceto, procuratori degli ordini
i

camerieri extra muro s vestili d'abito ros- religiosi, il predicatore apostolico, il con-
so, i cappellani comuni, i cappellani se- fessore della famiglia pontificia, i pio-
scu SCU 23
curatori di collegio. Di ciascuno avendo minore camerieri extra, mentre nella
i

scritto e pubblicato articoli, ne riportai categoria ileUafamiglia pontificia sol tan-


le prerogative, e quanto loro riguarda, to si registrarono! bussolanti, ed in que-
imparzialmente, ed a seconda di quanto sta si prosegue tuttora. Nella Esatta re-
vidi, e lessi ne'libri e mss. non comuni lazione della cavalcata pel possesso del
e in gran numero, come può verificarsi a regnaute Pio IX del 1846, si legge, che
ciascunodegl'indicati articoli, ed in quel- dopo il foriere maggiore e il cavallerizzo
liche vi hanno relazione, rettificando e maggi ore,cavalca va no gli scudieri ecame-
correggendo chi mi avea preceduto, ciò rieri extra, detti anche bussolanti (ciò è
che la storia non mi permette di tacere, inesatto, poiché non sussistono le due pri-
sebbene confesso e ripeto l'antico motto, me classi, ma doveasi dire semplicemen-
che facile est invenlisaddcre. Per la gra- te bussolanti), vestiti con sottane di seta
duazione del la gerarchia di quelli che han- paonazza, fascia simile, cappa con cap-
no luogo in cappella pontificia, si ponno puccio di saia rossa, cappello ecclesiasti-
vedere le processioni della Canonizzazio- co usuale, guanti neri, sopra cavalli con
ne de santi e del Corpus Domini, che ri- gualdrappedisaia nera, guarnita di fran-
portai ne' voi. VII, p. 297, IX, p. 53 e medesimo colore, e se ne
gie di lana del
seg. Non avendoposto incappella came- i nominano 28 compreso il decano ed iso-
rieri segreti di spada e cappa, se nelle ca- praunumeri. Indi procedevano camerie- i

valcate a veano posto più onorifico, in det- rid'onore di spada e cappa, camerieri i

te processioni, che sono funzioni sagre,do- d'abito paonazzo, i camerieri segreti di


vendo incedere prima de'procuratori di spada e cappa, i camerieri segreti d'abito
collegio, con precedenza in favore di que- paonazzo, ec.
sti ultimi che hanno luogo nelle cappel- GliiSc^/er/della cancelleria apostolica,
le, il Papa che regna bramando che nella chiamati Scudieri apostolici, sono un col-
processione del Corpus Domini avessero legio de* Facabìlisti (^.),il cui segretario
un posto onorifico, furono in quella del sichiama cappellano, ma non sono re-
i853 collocati dal maggiordomo dopo i statiche in poco numero, cioè di quelli
a
pi otonotari, e con torcie accese. Per la 1 . non vacabili; ed a quanto dissi di loro nei
volta nelle Notizie di Roma del 1 833 so- voi.VI,p. 177,6 YII,p. 184, riepilogherò
no riportati soltanto i Bussolanti parteci- ed aggiungerò un qualche cenno. Leone
panti ed soprannumeri, vale a dire tut-
i Xdel 5r 3 pei bisogni della s. Sede, e per
i

ti gli amalgamati bussolanti camerieri , soccorrerei! re d'Ungheria e Boemia,con-


extra, e scudieri, cessando la distinzione Irò il turco che voleva impossessarsi di
colla quale sino allora erano stati pubbli- Belgrado, non che per difendereParma,
cati in detti almanacchi, e non più. no- Piacenza e altri dominii temporali della
minandosi separata mente. Sino allora nel- romana chiesa, accrebbe gli uflizi vacabi-
l'ordine gerarchico della cappella ponti- listi e venali della cancelleria, delcollegio

ficia, riportato annualmente dalle stesse de'cubiculari, ed istituì questo degli scu-
Notizie, erano stati nominati dopo i ca- componendolo di i\o individui,
dieri, i

merieri segreti, avvoca ti concistoriali,cap- annualmente dagli e-


quali introitavano
pellani segreti e comuni, aiutanti di ca- molumenti 1 1 2,000 fiorini, aveano inge-
mera, i camerieri extraj poi i procura- renza sulla spedizione delle bolle, nel ban-
tori generali degli ordini mendicanti, il co assegnato in cancelleria ai cubiculari.

predicatore apostolico, il confessore del- IlNovacs nella Storia di Leone X, pare


la famiglia pontificia, procuratoridi col-
i che lo riconosca per (impilatore, più che
legio. Dipoi non si proseguì più in detta per istitutore del collegio degli scudieri.
categoria della cappella pontificia a no- Pativano censurò il Papa per la creazio-
24 scu scu
ne A'tempi eli Sisto V
di siffatti uffizi. i fica, propriamente quegli che serve il ca
cubiculari vacabili erano 60, egli scudie- vali ere nelle bisogne dell'arme, armigeri

ri apostolici io4, secondo Novaes, il qua- SCutigerulus. Scudiere si dice anche di


le in un'altra nota aggiunge altri 3 cu- persona nobile, che serve in corte a prin-
biculari e altri 7 scudieri. Questi uffizi cipi, o a signori grandi in vari uffici ono-

erano a vacando per morte si ven-


vita, e revoli. Per famigliare, o servitore sempli-
devano di nuovo, ed il prezzo che se ne cernente. Scudiere fu detto ancora que-
ricavava eraa disposizione del Papa: v'e- gli che dovea passare all'ordine cavalle-
ranodiquellichenou vacavano, enefrui- resco. Diversi significali dierono i francesi
vano le rendite chi li possedeva.il ci- alla parola écuyer. Piace a taluno di de-
tatoLunadoro a p. 89 riferisce, che l'uf- rivare questo vocabolo fino dagli antichi
fìzio vacabile di scudiere apostolico si pa- romani, presso i quali alcuni si dicevano
gava 3oo ducali. De. CubiculariisetScu-
1 scutar'ì'ì, scuti geriilus, che i francesi dico-
liferis, il Cohellio ne tratta al cap. 2qdel- no écuyer, spiegandolo come scututn ge-
la Notilia Romanae Aulae offìcialibus. rais, poiché gli scudieri erano cosi nomi-
Narra che Leone X concesse loro gì' in- nati essendo essi quelli che portavano lo
dnlli e privilegi che Sislo IV, Innocenzo scudo de'cavalieri nelle giostre e ne'tor-
VIII, Alessandro VI e Giulio II aveano nei, come dice il Menestricr. Alcuni poi
concessoad alili uffizi vacabili, quindi mi- derivano l'etimologia dal vocabolo eiyuus,
nuta mente li descrive con tulle le singo- equesta parepiìtadattata, perchè appun-
tali prerogative di cui furono largameli- to ilgrande scudiere prende cura de' ca-
le fregiati, inuno al loro intervento alla valli, edal vocabolo Scudo derivò quello
processione del Corpus Domini con lutti eli Scuderia ove si custodiscono. Nella cor-
gli altri vacabilisti, di che parlando an- te de're longobardi vi fu la carica di gran-
cora nel cap. 37, dice che incedevano do- de scudiere, che, giusta il Muratori, era
pò i maestri del piombo, Sculiferi Papae detta officiti in siratorum ; poiché la ca-
porlantcs babitum, seguili dai Procura- rica di questi grandi scudieri era di ster-
(ores ordinimi, Procuralores principimi } nere et parare equum regis ,porrigere ma-
Procuralor fiscalis, Ad\<ocatis consisto- num regi: ma secondo quel dotto si ver-
rialeSjSununislajSecretarii^Cubicularii rebbe a confondere il Cavallerizzo (/".)
extra canterani. Anche Cancellieri rac- col grandescudiei e. Vuoleesso,cheilgra-
conta che vacabilisti in detta processio-
i do di soprintendente alle stalle regie, da
ne erano seguiti dai procuratori genera- taluni detto pracfeclus, ed anche conies
li delle religioni, ma nel resto della de- stabuli o Contestabile (V-) , fosse cono-
scrizione tralascia ili nominarediversi che scinto nel palazzo degli Augusti franchi
vi aveano luogo. Innocenzo XI neliGyg e de'principi diBenevenlo.Secondoalcu-
fra i vacabili the soppresse, e la cui no- ni scrittori francesi, la carica di comes sta-
mina per privilegio spellava al cardinal &«// sarebbe stata presso la lorocortequel-
vice cancelliere , vi furono 3 cubiculari la di soprinlendente agli scudieri, eh' e-
e 7 scudieri apostolici. Degli scudieri va- rano detti marescialli e marescalchi (nel
cabilisti trattarono ancoraPletlembergh, ruolodellafamigliadiNicoIò III del 1277,
Nolitia Tribunalium Curiae romanae, che riportai nel voi. XXIII, p. 4o, vi so-
p. 347, e dice ch'erano 14?; e Tjovìo, La no diversi inservienti chiamati marescal-
pietà trionfante e gli uffìzidella Cancel- cus e marestalle equorum albo rum ed ,

leria apostolica , p. 1 qrj.OraconDel Bue, altri come rilevai aJYlAREsctALLo), giacché


Dell'origine dell'araldica, ed alti-i, dirò i francesi fra questi due nomi non fanno
due parole sul vocabolo Scudiere, che il alcuna distinzione. La carica di gran scu-
Dizionario della lingua italiana quali* diere d'onore è eoamente, fu propria uu-
scu SCU 25
che della corte di Panna e Piacenza, e re e bestemmiare il nome santo di Dio.
di altri principi italiani; e l'imperatore Inoltre il duca di bourbon comandò lo-
d'Austria Francesco 1 nel 1 8 5
i tra i di- ro precipuamente d'onorare le dame e
gnitari del regno Lombardo Veneto sta- le damigelle, di non soffrire che si avesse

bilì il grande scudiere, essendovi pure le a sparlare di loro, e di non parlar male
cariche minori degli scudieri. In Inghil- degli uni e degli altri. Gli esortò in fine a
che in Germania fu comune nei
terra più mantenersi reciprocamente la fede.rispet-
tempi di mezzo l'uso degli scudieri, eque- tarsi come conviene a'càvalieri, commen-
sto divenne col tempo in quell'isola uno dando gli uni la virtù degli altri; e per
de'titolipiù onorevoli della nobiltà. Nel- eccitarli a compierei lorodoveri, soggiun-
1' impero Germanico il duca elettore di se che la parola allea, che avea fatto por-
Sassonia era arci- maresciallo, o gran scu- re sullo scudo, significava : A udiamo tut-
diere. Tra gli antichi germani, quando ti insieme al servizio di Dio, e dimoriamo
un giovane trovavasi in età di portare le uniti per la difesa del nostro paese, e pro-
armi, alcuno de'principi o capi di tribù, curiamo di acquistar l'onore eolle nostre
anche il pache o altro parente, gli con- gloriose azioni. Promise il duca di obbe-
segnava nell'assemblea delia nazione uno dire anch'egli a tultociò, indi i cavalieri
scudo e un dardo o una freccia: iu que- emisero nelle sue mani il giuramento di
sto modo egli diveniva scudiero, il che di fedeltà. Altripretendono che questo pro-
molto sollevava la sua condizione, e con priamente non fosse un ordine equestre,
quel grado diventavano uomini della na- ma piuttosto una particolare insegna o
zione. Si chiama va no ancora scudieri, nel- divisa del duca di bourbon, e ch'egli per-
l'antica milizia, alcune persone civili o no- mettesse che fosse adottata dai signori di
bili, che facevano il servigio militare a sua corte, e che il vero ordine istituito da
piedi oa cavallo, al seguito dei cavalieri. Luigi 11 fosse quello del Cardo [f.), e
Se uno scudiere avesse percosso il cava- che questo dello Scudo d'oro avesse po-
liere, era condannato al taglio della ma- ca durala. L'ordine del Cardo si vuole
no. V. Gentiluomo. istituito dal duca nel i"òjo, in occasione
SCUDO D'OPRO, ordine equestre.Luì- di sue nozze con Anna, figlia di Beroal-
gi II il Buono duca di Bourbon, ritorna- do contedi Clérmont e Delfino d'Ai-
II

to da Inghilterra, ov'era stato prigionie- vernia;dipoi l'ordine fu restauralo da Fi-


ro col redi Francia Giovanni 11, radunò lippo Il il Buono duca di Borgogna.
dipoi i più gran signori de'suoi domimi SCUDO VERDE, ordine equestre. Si
Moulins nel Borboneseil i.°
nella città di crede istituito sotto Carlo VI V Amato,
gennaio i36q, e disse loro di voler pren- re di Francia del i 38o,a motivo delle do-
dere per divisa una cintura, nella quale glianze portate dalle dame al re, perchè
fo^e scritta la parola Speranza ,e che vo- ninno prendeva la difesa delle ingiurie
leva onorarla d'un ordine eavalleresco da lanciate contro di loro. Pertanto il ma-
denominato lo Scudo d'oro,
lui istituito, rescialloBoveut con ì ?. altri cavalieri ri-
1 uni divisaera uuoscudo d'oro, nel qua-
i solvettero assumere la loro difesa, colle
le era una fascia di perle colla parola ai- seguenti condizioni. Di difendere i beni
leu. Quindi a diversi signori conferì l'or- e la reputazione delle dame, di accettare
dine, dicendo ai nuovi cavalieri, brama* le disfide che per cagione di esse fossero
le che quelli che n'erano fregiati vives- loro fatte, e se non si potessero accettare
sero come fratelli, soccorrendosi scambié- si dovrebbe sostituire alti i; di accorrere
volmente, facessero tutte le azioni onore- per difenderle qualunque volta alcuna
voli che convenivano a cavalieri e gen- delle dame si trovassero in cimenti di con-
tiluomini, cchc si astenessero dal giura- trasti o pericoli della vita. Si riferisce ino!-
2(5 SC U SC U
tre, che tali condizioni si accettarono a- sia da parte l'inspirazione religiosa, acca-
vanti degli altri da Carlo d'Albert cugi- rezza le passioni per conseguire un me-
no del re. Questi cavalieri assunsero per schino guadagno, è un alloro obbrobrio-
insegna uno scudetto di color verde, per so; non solo il buon gusto, ma eziandio
significare promesso e qual simbolo di
il lo stato sociale ne sollrono decadenze e
difesa. E' poi certo che cavalieri dello
i discapito. Quegliuominiche abusano dei
scudo verde pochi anni dopo cessarono, doni di Dio, quegli artefici infedeli che si

come attesta il p. Bonanni, che ne ripor- traggono dietro tanteanime nella via del-
ta la figura nel Catalogo degli ordalie- la corruzione, non sono meno pericolo- i

queslri, p. 88. si nemici dell'incivilimento cristiano. Le


SCULTURA o SCOLTURA, Seul- immagini sanie, per sentenza di s. Gre-
piava. Arte dello scolpire in diverse ma- gorio 1, sono come altrettanti libri a co-
li iere, ed ancora talvolta la cosa scolpila loro che non sanno leggere, quindi devo-
dallo scultore, cioè quegli che scolpisce o no essere rappresentate con modestia, ed
che esercita l'arie della scultura,sc<7//;/or, alle a muovere la divozione. L'architet-
sculptor, statuarius. La scultura è l'arte tura. che può chiamarsi regina di altre ar-
di formare ogni sorta di figure per mez- ti che le si associano, dalla fede cristia-
zo dello scalpello o scarpello o di allro na fu sollevata e sublimata all'apogeodel-
slromentolaglienteoincisivo,consoslan- la forza edelia bellezza, ed attrasse le ar-
ze di maggiore o minor durezza, a cpie- li a fare ossequio alla religione, a rappre-
stedetraendo a grado a grado, finché ri- sentante i suoi misteri, i suoi trionfi. La
dolle sieno alla rappresentazione della fi- scultura produsse quellestatueche riem-
gura desiderata. La mirabile perizia della piono le nicchie de'templi, que'cori di a-
le rupi, e ad in-
scuitura valse a vivificare postoli, di martiri, di santi, per glorifi-
gigantire la specie umana e brutale. Non care il luogo santo. Anche la pittura con-
è necessario che la materia che adopera tribiù a decoraregli atrii del Signore, per-
sia preziosa; oro o cristallo, legno o ere- sino ne' vetri colorati, pe'quali sembra in-
la, l'arie abbellisce tutto. Il gusto ccr- tromettersi una mistica luce nella casa di
co dapprima la verità dell'imitazione, in Dio. Le porte delle chiese furono dalla
appresso ricercò la bellezza delle forme, scultura arricchite con intagli di metallo
La scultura abbracciandoecomprenden- e di legno, per prevenire la mente de'fe-
do tanti importanti e utilissimi rami di deliche pongono!! piede nel tempio, au-
belle arti, de'quali per la condizione e me- gusto seggio di Dio. Si è molto disputato
lodo di questo mio Dizionario non mi sull'antichità rispettiva della scultura, e
fu permesso compilarne speciali articoli, sul punto se accordare debbasi a questa
r
profitterò di questo per parlare de'prin- la preferenza, ovvero alla Pittura (f .).

cipali, anche per richiamare parie del- Mengs pretese che la pittura avesse pie-
le analoghe moltissime nozioni che spai*- ceduto l'arte di scolpire; Winckelmann
si per tutta l'opera, e cosi raggrupperò o in vece accordò alla scultura il primato:
almeno indicherò gli articoli e luoghi che qualora si esamini imparzialmente la que-
le contengono. Il cristianesimo chiamò le sembra potersi adottare più facil-
elione,
bellearli ad una perfezione novella, laon- mente l'opinione di Winckelmann, per-
de si sublimarono questi fiori dell'intel- che la scultura deve averpigliato corniti-
ligenza umana. L'arte poi si glorifica al- ciamento co'mezzi più. semplici, cioè col-
lorquandoglorifica Iddio: essa divieneac- la plastica o plastice (arte di modellare o
cessibile alle intelligenze, parla ai cuori di far figure di terra, che si fa per via di
quando cessa di piaggiare servilmente le aggiungere), ed un fanciullo, noncheqna-
passioui voluttuose. Ma quando l'arte,po- luuque uomo rozzo, può riuscire a dare
SCU SCU -x
7
alcuna forma alla creta oad altra mate- 4- comprende lo spazio in cui domina-
rla molle, e non riuscirebbe giammai a rono que're; il 5." lo spazio in cui l'Egit-

disegnare una figura sopra una superfi- lo trovossi sotto il dominio de' romani,
eie piana. I viaggiatori presso le nazioni La quantità prodigiosa di geroglifici che
più selvaggie trovarono opere di scul tu- trovatisi ne'templi dell'alto Egitto, ed an-
ra, e talvolta figure oornamenli scolpili co alcune statue di que'tempi medesimi,
con qualche leggiadria, mentre non tro- bastano a provare che la scultura fu pro-
varono vestigi della pittura senonpres-
i ticata in Egitto fino da' tempi più anti-
so popoli giunti a un certo grado d'in-
i chi; e questo ha fatto credere ad alcuni
civilimento. In Germania nelle campagne che la scultura fosse nata originariamen-
e ne' villaggi montuosi, fanciulli, e mas- i te in Egitto, sebbene non possi forse at-
siine de* pastori, rinnovano ogni giorno tribuirsene l'invenzione ad un solo popò-
non solo la pratica, ma anche in alcun mo- lo. E certo però, che gli egizi, forse in co-

do l'invenzione di quest'arte, operando pia maggiore chequahinque altro popò-


talvolta e intagliando varie ligure nel le- Io, produssero opere di scultura; i loro
guo, sebbene ancora non abbiano impa- templi , obelischi e monumenti ne sono
rato gli uni dagli altri, il che non avvie- coperti : Perry calcolò che dovessero es-
ile,almeno così di frequente, della pittu- servi di continuo almeno 00,000 i sati-
ra. La semplice idea di un oggetto basta lori; altri sopposero che quelle opere in

per formare il modello in creta ohi altra gran parte fossero lavorale da scultori, ma
materia molle, e le impressioni lasciale eseguite da chicchessia meccanicamente
da diversi corpi e dalle pedale stesse del- sopra modelli o esemplari ritagliati, come
l'uomo e degli animali sulla creta, dovei- fanno gl'imbiancatori le forme delle Iet-
terò somministrare l'idea dell'attitudine tere nelle iscrizioni. Ne'loro idoli manlen-
di quella materia e d'altre simili a ricevere nero nel formarli rozzezza per venerazio-
qualunque formajquindi la plastica ol'ar- ne all'antichità e per rispetto maggiore
te di modellare, che die poi origine alla delle cose sagre, ed anche per imitare gl'i*
statuaria. Alcuni riconoscono 3 rami o 3 doli antichissimi che si vedevano ne'loro
parli diverse della scultura: i.°la plastica tempii di quella rozza maniera. A tale ef-
ol'artedi inode\\are;2.°la statuaria oì'ar' fello non solo gli egizi effigiavano i loro
tedi gettare lestatuein bronzo oaltrome- numi co* piedi uniti in massa, ma anche
tallo, o di formarle nel marmo collo scal- cogli occhi chiusi, di che rendono ragio-
pelloed il martello; 3.° la toreutica che al- ne Clemente Alessandrino, Stronialuni
cimi maleinterpretaronoper l'ai te soladi lib.i, e Diodoro Siculo, Bibliotli. lib. zL
tornire,ealtriforseancorpeggio,per l'arte Gli egizi impiegarono nella scultura ma-
di scolpire sui metalli. La toreutica è l'arte teried'ogni sorta; tra le pietre adopera-
di scolpire o piuttosto d' incidere figure rono il carbonaio di calce o sia il marmo,
in rilievo sopra le materie piìi dure, il che l'alabastro, la steatite pietra oliare, il

facevasi per mezzo del torno, come pia- serpentiuo,il lapislazzuli, il diaspro equel-
ticasianche oggidì dagl'incisori in gemme lo specialmeute che dicesi d'Egitto, niol-
colla macchina detta castelletto, ch'è pu- te specie di granito, il porfido e il basai-
re una specie di torno. Gli eruditi hanno to, dal che si vede ch'essi a vicenda lavo-
stabilito 5 periodi dell'arte della scullu- rarono le pietre più tenere, come le più
ra presso gli egizi, ili. "comincia ne'tem- dure. Gliegizi fecero sovente uso dell'ar-
pi piùrimoli,e giunge fino all'età diPsatn- g i 1 1 a , e di questa non solo per vasi, ma
metico; il 1. ° da questi correlino alla con- anche per (ìgu re umane verniciate, le qua-
r
quistadeH'£i,'/^o (/ .) fatta da Cambise; li cotle e quasi vetrificale, prendono l'a-

li 3.° da Cambise fino u're Macedoni; il spello d'una porcellana verde o azzurra,
l

28 SCI] scu
e di queste in una dimensione assai pic- Le opere egizie di scultura si vedono fi-

cola, molte .se ne dovano ne'musei, trat- nite e pulite con grandissima cura. Nel

tela maggior patte dalle mummie. Locas- Valicano Gregorio XVI a* nostri giorni
se di queste altresì spesso sono scolpite, e fondò il magnifico Museo Gregoriano-
rappresentano figure umane per queste : Egizio (/"'.). Nel Museo Gregoriano La-
sculturegli egizi facevano uso del legno, teranenseff.), pure dalla sua munificen-
massime di sicomero. Essi scolpivano an- za eretto e di cui riparlai a Palazzo apo-
che in avorio, ricevendo i sovrani d'Egit- stolico Lateranense, non solo vi collocò
to dai re d'Etiopia denti d'elefante per il celebre Antinoo già de'Braschi e quasi
tributi. Non si citano statue antichissime colossale, ma ancora lastatua d'uno schia-
dibronzcfgeltate dagli egizi, sebbene scol- vo re di Dacia, non finita dai punti d'ar-
pissero in metallo. Alcune delle loro sta- te o di richiamo, pe'quali gli antichi scul-

tue di pietra sono colossali. Alcune sta- tori al pari de'moderni conducevano il lo-

tue egizie hanno la testa d'uomo; molte ro lavoro, ed assai interessante per l'arte
hanno leste di animali, e di quelli spe- scultoria, di che nello stesso luogo collo-
cialmente che in Egitto erano onorati con cò altro simile esempio. Degli ebrei non
culto particolare. Moltissime statue egi- ci rimane alcun monumento ili scultura,

zie hanno i piedi riuniti in una sola mas- e ne'4o anni che furono nel deserto co-
sa, perchè gli egizi rispettosissimi versoi noscevano già l'arte di gettare e di cesel-

defunti, pigliavano questo carattere dalla lare i metalli, che certamente aveano im-
figura delle loro mummie, nelle quali i parata in Egitto. La Scrittura parla di
piedi erano legati. Ornavano talvolta le varie opere di scultura, e Mosè di opere
loro statue con colori, talvolta coprivano anteriori al tempo in cui scriveva. Men-
gliocchi d'una crosta di materia rossa, e erano nel deserto, l'artefice
tre gli ebrei

d'una lamina d'argento; alcune volte an- Bezeleel adornò il propiziatorio o coper-

cora ornavano di grani di vetri o di finte chio dell'arca dell'alleanza di due figure
gemme le mitre o le berrette delle figu- di cherubini, voltati l'uno verso l'altro,

re. Sovente vedono sulle statue diver-


si e le di cui ali formavano una specie di
si attributi, ed una specie di collana in ri- trono. Egualmente nel deserto gli ebrei
lievo: la maggior parte sono nude, alcu- fabbricarono il vitello d'oro, ciò che pro-
ne hanno una veste che copre una parte va che sape va no model lare e fondere il me-
del corpo, cioè una specie di grembiale tallo. Inoltre la Scrittura parla di altre
assai corto, con piccole pieghe attaccato opere di scultura eseguite dai fenicii, e di

intorno ai fianchi. Gli egizi riuscirono ot- quelle del tempio di Gerusalemme, a que-
timamente a scolpire le figure degli ani. sto e relativi articoli le descrissi. Nulla pa-

inali; le sfingi e i leoni sono eseguiti con rimenti ci rimane de'fenicii che attesti la
buon gusto e con lavoro ben condotto: perizia loro nella scultura, sebbene forse
sembra che facessero uso delle erme, ma fossero fenicii gli artisti che ornarono il
non mai busti, tranne degl'indizi nella ta- tempio di Gerusalemme. Nelle scoperte
vola Isiaca, se pure non sono ornamenti recenti di Ninive, grandi avanzi di selli-
d'architettura, che l'arte d'inventare e ti. re assiriesi ammirano. Le rovine di J er-
disporre le forme degli edilizi, di fabbri- sepoli provano l'abilità de'persiani nella
care secondo le proporzioni e le regole de- scultura: ma le idee religiose de'persiani
terminate dalla natura edalgusto,ed il presentarono un ostacolo ai progressi del-
belio non si raggiunge in tutte le arti che le arti presso quel popolo, che mai non
esplorando le proporzioni e l'armonia del erigeva statue a'srrandi uomiui. Siccome
vero. 1 canopi non sono propriamente bu- d'altronde la decenza non permetteva ai
sti, ma leste poste al di sopra d'un vaso. persiani di mostrarsi nudi, essi uon pò-
è

SCD SCU 29
tevnno conoscere esattamente !e forine divergenti opinioni le riportai ne'luoghi
del corpo umano, e non acquistarono al- ove ne parlai, come dell'infanzia dell'ar-
tra idea se non che quella della bellezza te. iVel 2." periodo degli etruschi, eh'
delle teste. Le grotte sagre dell'Indie o- quello della decadenza di loro libertà,
rientali, che forse sono tutti templi anti- crebbe il loro lusso, e di quell'epoca Iro-
chissimi, presentano una quantità di mo- vansi molte gemme incise, vari bassirilie-
numenti di scultura. Si mostrano alcune vi ne'quali le donne sono rappresentale
opere ili scultura e incisione in pietre dure con collane e altri ornamenti, anche d'o-
trovate neh' India d'una bellezza straor- ro, e vari sepolcri coperti di dorature. Si

dinaria, probabilmente portate nella re- crede che un 3.° periodo della scultura
gione dagli egizi edai greci die colà traf- cominciasse presso gli etruschi allorché,
ficavano specialmente per la via del ma- conquistatala Grecia dai romani, accor-
re llosso. Tutta volta nelle opere antiche sero in folla a Pioma i greci artisti , e si

degl'indiani si vede che conoscevano l'ar- crede che allora gli etruschi divenissero
te di scolpire ed anche d'incidere, come gl'imitatori e i rivali de'greci, e pigliasse-

pure di fondere metalli, e ch'erano ec-


i ro intieramentedai greci tostile e la ma-
cellenti ne'metodi meccanici di queste ar- niera. Si può vedere Museo Gregoriano
ti. I cinesi sannodaread alcune figure la- Etrusco, eretto in Vaticano da Gregorio
vorate, massime in bassorilievo, tuttoché XVI, e Sepoltura. La mitologia attribui-
sempre scorrette, un aspetto di verità in sce l'invenzione della scultura a Prometeo
alcune parti che diletta e sorprende. La ed a Vulcano.e molte opere si cita va no nel-
barbarie di quelle nazioni deriva prin- la Grfc/Vz(/".)antica appartenenti a'tempi
cipalmente dall'imitazione servile degli favolosi, lequali narrazioni e quelle pom-
artisti, i quali ricopiano sempre gli anti- pose dell'opere d'arte che trovansi in O-
chi modelli, e di mollo devono pure ac- mero, non provano non chele arti del
se
cagionarsi costumi del paese che altera-
i disegno, d'imitare forme e contorni
le i

no e snaturano le forme. In Pietroburgo e che gli oggetti ci presenta no a Ila vista, a-


a Parigi vi sono vari antichi monumenti veano fatto grandissimi progressi in Gre-
di scultura de'tartari e di Siberia: tutti cia fino dai tempi i più limoli. Molto si

monumenti più o meno barbari, e tali so- è disputato sulle cagioni di siffatti pro-
no altresì quelli de'messicaoi e de'peru- gressi; alcuni gli attribuirono al clima, al
viani, e di altri americani. Si è molto di- suolo,alla posizione naturale dellaGrecia;
sputato se gli etruschi apprendessero le altri agli organi delicati e irritabili ili quel
arti dai babilonesi, ovvero dagli egizi, o popolo, suo spirilo attivo, al suo ca-
al

da alcuni popoli settentrionali; egli è cer- rattere portato all'amore e all'orgoglio;


to che in materia di stile, di gusto, di for- altri alla religione, ai costumi, alle isti-

me e anche di soggetti e argomenti delle tuzioni civili, e forse queste contribuiro-


rappresentazioni, trovasi una gì alidissima no meglio d'ogni altra cosa a formare il

relazione tra gli etruschi e i greci, come gusto di quel popolo e ad elevare la Mia
una grande se ne ravvisa riguardo alla immaginazione. Sembra elici "mudi seni-
religione e alla lingua, o almeuoalla scrit- tori in marmocominciassero a fiorire Goo
tura. Pare che gli etruschi non Siilo aves- anni prima dell'era volgare;a!cuni di es-
sero qualche cognizione delle arti avanti si scolpivano in legno e sull'ebano, altri
l'arrivo delle colonie greche in Italia, ma gettavano in bronzo le statue. Si vuole
innanzi loro erano già giunti ad un (ci- che le prime sculture de'greci non fos-
to grado di perfezione; nondimeno le o- sero se non pietre rotonde rozzamente ,

pere superstiti conservano aualo^ia alle ridotte alla forma di teste e piantate so-
greche, e talvolta con esse si confusero: pra cubio colonne, quindi l'origine delie
1

3o SGU scu
enne o errai presso i greci, vocabolo che zia dell'arte, o quello del suo ingrandi-
significa scoglio latente, set' vendo di Ter- mento. da alcuni si dice il periodo
Il 9..°

mini alle pubbliche Strade {V.}, Siccome della grandiosità, ed è quello in cui lo
non era ben chiaro se quelle teste fosse- stile fu depurato e riformalo da Fidia ri-

ro d'uomini odi donne, si cominciò nel- nomatissimo scultore d'Atene, e autore


la colonna a indicare il sesso, poi con una d'un gran numero di statue; le principali
incisione longitudinale s'indicò la separa- sue opere furono Minerva d' Atene e la

zione delle coscieedelle gambe, e final- il Giove Olimpico, ambedue d'oro e d'a-
mente queste si slaccarono e formarono vorio. In questo periodo si collegò il bel-
a poco a poco statue perfette. Su questo lo col grande, si evitò il duro e il secco,
proposito leggo in FiIippoBuonarroti,0*- e con Fidia contribuirono altri. Il 3.° pe-

servazioni sui medaglioni antichi,p. 1 5, riodo vieno detto della bellezza. Agli an-
che sul ptincipio suolesuccedere all'arte goli salienti si sostituirono i contorni più
quello che accade nella nostra fantasia e dolci e più puri; si rammorbidirono le

a'nostri sentimenti, di distinguere prima forme troppo quadrate, ed in tutto si stu-


solamenlelecose piùgrosse,innanzidi ar- diò la dolcezza della natura, la purità, la
rivare a discernere le più particolarie mi- morbidezza e la grazia. si fa au-
Lisippo
nute ; onde nel suo primiero nascimen- tore di questa i. "riforma; famoso statua-
to, il disegno dalle pietre e colonne e ba- rio greco di Sidone, il quale in bronzo su-
stoni, che i popoli più antichi, al riferire però nel numero e nella perfezione delle
di Sanconiatone, erigevano per memoria opere quelli che lo precederono e segui-
de'signori grandi e benefattori (traspor- rono : Alessandro il Grande ordinò che
tando forsedall'idolatriadi persone mor- soli avessero il diritto di effigiarlo, A pel-
tali costumi de' santi patriarchi, che in-
i le in pittura;Pirgotele scolpirlo nelle pie-
nalzavano queste pietre al vero Dio in me- tre preziose; Lisippo di eseguirne l'imma-
moria delle divine apparizioni e sagriti- gine in bronzo. A questi alcuni attribuisco-
zi fatti), passò ad aggiungere o farvi roz- no 4 fumosi
i cavalli di Venezia. 11 suo non
zamente un globo informe per testa, ed meo famosoApoxiomeno è nel museo Va-
a far poi alcuni leggieri segni delle brac- ticano, per quanto indicai nel voi. L, p.
cia e delle gambe, queste attaccale insie- 272. Quando se ne voleva impadronire
me, quelle congiunte e distese a'fìanchi. Tiberio, il popolo romano insorse e mi-
Gli scultori greci più antichi adoperarono nacciò grave sedizione: tanta era in Ro-
anche l'oro e l'avorio, ed intarsiarono que- ma l'ammirazione per le opere diLisippo.
ste materie sopra l'argilla, la quale colo- Si dice che i pittori fossero i primi a col-
rivano di rosso , e talvolta fecero statue tivare il detto genere grazioso denomina-
dimarmo colorato col le estremità di mar- to bellezza, e che dai pittori lo apprese-
mo bianco, e nelle statue (attedi quest'ul- ro gli statuari; e Prassitele lo portò certa-
timo dipinsero le vesti, comedi varico- mente al più alto grado di perfezione nel-
lori vestirono le statue di legno. Ninno le sue opere. Prassitele celeberrimo sta-
però meglio degli scultori greci fioriti nei tuario greco, fu uno di quegli artisti e-
buoni tempi, studiò nella natura le bel- minentemente illustri, cui nomi servono i

lezze del corpo umano. Quattro periodi ad indicar l'apice o la perfezioned'un'ar-


o stilisi distinguono dà alcuni nella scul- te. I due colossi che ornano in Pioma YO-

tura greca, cominciando dai tempi più belisco Quirinale z.) dicesi di Fidia e
(/
remoti, fino al decadimento dell'arte. Il Prassitele, ma deli. non pare affatto se
i.° è lo stile aulico , nel quale le opere non si conviene colla comune opinione,
greche aveano molto dell'egizio : questo che le due figure colossali rappresentino
periodosidivide in due, quello dell'influì- Gastore e Polluce ;
poiché volendosi da
1

S C U SC U 3
alcuni che l'opera attribuita ad esso rap- artisti cessarono di studiar la natura, ere-
presenti Alessandro in atto di domare dettero di riparare il torto latto alla bel-
ìi suo Bucefalo, Fidia fiorì prima di lui lezza colla finitezza delle parli; ed in tem-
più di ioo anni, per cui Urbano Vili fé- pi posteriori sostituirono alla grandiosità
ce cancellare dalle basi i nomi d'Alessan- dello stile l'esagerazione delle forme. In
dio e del suo cavallo, lasciandovi quelle vece delle statue si moltiplicarono i bu-
antiche di Opus Phidiae, Opus Praxi- sii ed i ritratti; si studiarono le tninutez-
lelis. Quelli che spiegavano essere due i ze, e finalmente l'arie cadde totalmente,
simulacri Alessandro e il suo cavallo, di- e si nascose nella barbarie. Quanto alla
cevano avere Prassitele ripetuto il sog- scultura degli antichi romani, si parlato-
getto per emulare Fidia. Intanto questi lo per tradizione, di statue del tempo di
parti grandiosi delle mani di Fidia e Pras- Romolo e de're successivi ; ma romani i

sitele, ciascuno degnali die alla luce un non conobbero l'arte delle sculture gre-
generoso e colossale cavallo col rispettivo che, cioè delle buone sculture, se non >
gigantesco palafreniere a lato di belle for- secoli e mezzo dopo la fondazione della
me greche, ormai contano 20 secoli d'e- città, allorché Marcello vi trasportò le sta-
sistenza, e furonodaGrecia con-
con l'arte tuedi Siracusa, ed in seguito se ne spo-
dotti inRoma, ecollocati prima nelle ter- gharono tutti i paesi conquistali. In quel-
mediCostantinoepoiovesi ammirano. Il J'epocagli artisti più famosi di Grecia pas-
sublimissimo gruppo del Laocoonte è del sarono in Homa, e tra questi Arcesilao
genere del 3.°periodo della scultura gre- amicodiLuculIo,ePasiteleoriginariodel-
ca,0Qadaaltri viene collocato nel4-° Au- la Magna Grecia. Nelle opere lavorate sot-
tori di questo miracolo dell'arte furono to i primi imperatori, trova Mengs una
Agesandro Polidoro,ed Atenodorodi Ro- continuazione dello stile del ?..° periodo
di: Dotai nel voi. LX,p. 36, che quando 1 della scultura greca. Si vede in quelle o-
si scoprì sotto Giulio II, le campane ro- pere molta forza e molto carattere, seb-
inane suonarono a festa, e ne riparlai a bene alcune parti e massime capelli sia- i

Museo Vaticano ove si ammira. I14-°pe- no poco studiali. Sotto Tiberio e Claudio
riodode'greci dicesi d'imitazione, perchè si limitò il diritto di avere statue esposte
la grande reputazione degli scultori del in pubblico; si fece quindi minore nume-
3.° nocque a' loro successori, quali di- i ro di statue, e non si studiò più tanta per-
sperando di eguagliare, non che di supe- fezione de' ritraiti: tuttavia si fecero in
rare que'grandi maestri, si dierono a i- quell'epoca opere eccellenti. Lo stile di-

mitarliservilmente : questi restarono na- venne piìi fino, più puro, ma più ricer-
turalmente al disotto degli originali, ed i cato sotto Adriano. 11 gusto del sublime
primi imitatori ebbero imitatori più in- erasi perduto, e l'arte declinò sotto Set-
felici, la cui serie finì circa 3 secoli avan- timio Severo, benché non manchino bei-
ti la nostra era. Fra quelli clie si distili- lissime teste di Caracolla. Nel 111 secolo
sero ricorderò, Perillo che fece il toro di cristiano si fecero ancora opere tollerabili,
Falaride in Girgenli (^.), Callimaco in- ina inessoesotloAlessandioSeverosicad-
ventore del capitello corintio, Clesila a denel rozzo enei grossolano; le teste per-
cui si attribuisce il Gladiatore moribon- dettero il carattere in modo, da non po-
eto del Musco Capitolino {t7 .), Carete in- tersi distinguere l'una dall'altra. Filippo
rialzò il colosso di Rodi (P.) , gli autori Buonarroti, Osservazioni sopra i meda-
dei Laocoonte, Glicone scolpì l'Ercole gl'ioni, p. 3 i4> descrivendone unodell'im-
Farnese, e Apollonio e Taurisco fratelli peratore Gallo del 25i, per la perfezio-
il ToroFarnese, delle quali due opere par- ne che presenta, dice che la scultura fu
lai nel voi. XXI li, p 204. Allorché tuli esercitata da alcuno di buona maniera,
-

3« SCI] scu
anco ne'tempi infelici. E parlando a p. i 18 ri dell'italiana, distribuì in 5 periodi que-
cicali .scultori antichi, loda la loro perfe- sti 600 anni di vita della scultura, e gl'in-
zione in rappresentare la varietà degli af- dicòe li caratterizzòco'nomi di coloroche
fetti, nelle teste singolarmente, che ben in meglio o in peggio le diedero nelle di-
a
fa vedere grande intelligenza nel-
la loro verse epoche stalo e forma. La 1 . età co-
l'espi imere le passioni. Narra l'annalista mincia adunque con Nicola Pisano, e fi-

RinàldiaH'anno3o3,n.°i26.» E' cosa di niscecol fiorentinoDonalo; la i." procede


vero degna d'osservazione, come in cre- da Donato a Michelangelo Buonarroti; la
a
scendo il numero de' cristiani andasse , 3. da Michelangelo al Bernini; nella 4-'
mancando la scultura : imperocché con- regnò il gusto Berninescosino ad un ma-
vertitisi alja santa fede quasi tutti gli scul- nifesto decadimento, e quasi alla distru-
tori, elessero innanzi morire, che più for- zionedell'arle, che risorse poi gloriosa nel
mare i vani simulacri degl'idoli; onde le 5.° periodo per opera d'Antonio Canova
veggono inRoma,
statue, cheal presentesi diPossagno. Si è più volte agitata la que-
fatica quellastagione,sono mollo rozze e stione, se nel rinascimento delle arti pri-
di gran lunga inferiori alle antiche: come ma in Italia risorgesse la pittura o la scul-
appunto sono quelle dell'arco trionfale al- tura. Alcuni passi del Peti arca hanno fat-

zato non mollo dopo spazio a Costantino to credere a Tiraboschi che preceduto a-
1 (edi cui nel voi. LV11I, p. i 70, ed a Set- vesse il risorgimento della pittura; il Ci-
tizonio) per la vittoria contro Massenzio, coguara è di contrario avviso, e pretende
che per carestia di scultori fu bisogno fab- che la scultura fosse la .^ a risorgere. A li- 1

bricare in gran parte delle memorie di die prima di Nicola da Pisa furono prodot-
Traiano, di Marc'Aurelio e di altri; e le te in Italia opere di scultura, che proba

altre cose di que'dì lavorate, sono molto bilmentesi somigliavano alle greche della
rustiche e brutte ".Lestatue tuttavia fu- stessa epoca Nicola ebbe un figlio, Gio-
:

rono numerose in Roma negli ultimi se- vanni Pisano, il quale lo imitò nelle sue
coli dell'impero, come lo furono a Costan- opere, ma non giunse all'eccellenza del
tinopoli sotto Costantino! e sottoGiusti- padre. Gli scultori furono in quel tempo
niano I. Ne'bassi tempi la scultura fu in- numerosi in Italia, e la sola Siena ne con-
teramente negletta, sebbene nelle chiese tava Go, tra'quali vari architetti. Al tem-
e massime sulle loro porle si prodigasse- po de' due Pisani e nella i.'elà del risor-
ro le figme e gli ornamenti che attestano gimento della scultura, fiorirono Arnol-
il ritorno di quell'arte alla sua prima in- fo e Lapo, Fucio fiorentino, Margai itone
fanzia. Nell'oriente però, e specialmente e Nicola d'Arezzo, Guido da Como; A-
in Costantinopoli, la scultura, non meno gostino, Agnolo e Simone Menimi sane-
chela pittura, conservòalcun vestigio del- sh veneziani ebbero Arduino, e Filippo
i

l'antico suo splendore, per essere sede de- Calendario, ec. Comparisce inseguito An-
gl'imperatori greci; ed alcune statue, seb- drea Pisano scultore grandioso e fondito-
bene in diverse parti estremamente sec- re eccellente, e ne furono degni figli Nino
che, annunziavano nnllameno alcuna pe- e Tommaso; Gio. Baldini, Andrea Orca-
rizia, e talvolta qualche elegauza dal lato gna architetto, scultore, pittore e poeta;
del disegno. idue JVlasucci scultori di Napoli. Le scul-
La storia della scultura dal suo risor- ture di Strasburgo provano che già in
gimento in Italia fino al secolo di Cano- quell' epoca fioriva in qualche modo la
va è stala con grandiosa opera esposta
, scultura anche fuori d'Italia; altri simili
dal conte Cicoguara di Ferrara. Comin- esempi li riportai a'Ioro articoli. Il 1° pe-
ciando egli dai primi anni del secolo XIII, riodo di Donatello, preceduto da Jacopo
e non estendendosi ad altre nazioni fuo- della Quercia, da Mino e da Andrea Fer-
scu SCU 33
rucci. Di Jacopo fu valente allievo Nico- maneggiò lo da far me-
scalpello in modo
lò dalniatino che finì l'arca di s. Dome- ravigliare suoi contemporanei. A Fi-
i

nico in Bologna, della quale riparlai nel renze, a Palazzo Vaticano, a Chiesa dì
voi. LV,p. 88. Donatello formò l'ogget- s.Pietro in Vincoli, a Sepolcro de'Ro-
to dell'ammirazione del secolo per l'ar- mani Pontefici, ed altrove, celebrai le
tifizio, il gusto e la diligenza impiegata classicbesue opere di scultura, architet-
ne'bassirilievi : ebbe molti scolari e imi- tura e pittura. 11 carattere di quest'arti-
tatori che colle opere loro sparsero in I- sta, chiamato per antonomasia il divino,
talia il di lui gusto. Lavorò in marmo, in è il forte e il terribile, carattere ch'ebbe
metallo, in legno, in creta : lottò cotiBru- nella sua scuola imitatori e seguaci, ben-
nelleschi, e vinto da lui in un Crocefisso che niuno giungesse a emularlo nella for-
di legno, lo superò poi ne'successivi lavo- za e nell'espressioni più ardite. In questo
ri di scultura, laonde Brunelleschi dovet- felice periodo della scultura fiori va il som-

te contentarsi del primato nell'architet- mo Leonardo da Vinci, che alla perizia


tura. Egli ed i suoi allievi e imitatori por- in tutte le arti del disegno, aggiunse pur
tarono le arti a un alto grado di perfe- quella della scultura; Giacomo Tatti o
zione, ed accoppiarono ai talenti dell'in- Sansoi'iiWj che fece belle statue in mar-
venzione,! metodi dell'esecuzione più cor- mo e bronzo; Baccio Baudinelli, si distin-
retta. Con Donatello fiorirono il celebre se anche nell'invidia verso gli altri arti-
Ghiberti, che fece le Porledi Chiesa (F.) sti; Benvenuto Cellini, ingegno grande e
di s. Giovanni in Firenze, e riuscì mira- originale, praticò con onore la scultura,
bile nelle piccole figure, come nelle sta- e questa in diverse materie, come notai
tue più grandi; Giovanni di Fisa, il Vel- in tanti luoghi;GuglielmoDellaPoi ta, ar-
lano, Simone fratello di Donato, ma non ricchì di bellissime sculture Genova e Ro-
fecero grandi progressi; Bertoldo fioren- ma, e quivi anche il sepolcro di Paolo III
tino, Filarete o Averulino, Micbelozzi, (il quale con suo breve nobilitò l'arte del-
Kaoni Antonio di Banco, Desiderio di
di la scultura, dichiarandola scienza studio-
Settignano, Antonio e Bernardo Rossel- sa, emula della natura); fra gli altri più
liui, e Matteo Ci vitali. Inoltre col Dona- rinomati Lorenzo Lotto o Lorenzetto fu
tello e con Ghiberti sorsero fratelli Giu- i anche pittore, e al dire di Vasari fu ìli."
liano e Benedetto Maiani, ed ili. archi- a ristaurare le statue antiche; Daniele di
tettò il Palazzo apostolico di .?. Marco Volterra che si applicò come altri mag-
(F.),i fratelli Luca e Agostino della B_ob- giormente alla pittura, GuglielmoTede-
bia, e il nipote del i.° Andrea; Antonio e sco e Bastiano Torreggiani scolari di Del-
Pietro Poliamoli, celebri nelle sculture in la Porta. In quella meravigliosa epoca i

bronzo; Andrea Ferrucci e Mi-


i fiesolaui grandi artisti per la maggior parte erano
no, già nominati; Audrea da Verocchio, pittori, scultori earchitetti. I francesi van-
Andrea Puccio padovano il Lisippo dei tano in quel secolo Germano Piloti, e Gio.
bronzi veneti, ed altri scultori pur veneti Bologna nato a Douay perciò fiammingo,
e lombardi, non che napoletani. In Fran- che molto lavorò in Italia; Simone Giul-
cia si citano in quell'epoca leopere di Gio. iani, Giaco tnoSarrazin, Francesco duQue-
Goujon; nella Spagna Apparisio, e Gia- suoi e Filippo Buisler fiamminghi com-
como Castayls, cui tennero dietro Gon- parvero sulla fine del secolo XVI. Gli ul-
zales e Centellasso. Gli scultori italiani di timi scultori di quel periodo ci conduco-
quell'epoca aveano rimesso in onore l'an- no all'epoca del Bernini, il quale nato con
tico stile della Grecia, allorché sorse
Mi- un talento prodigioso,architelto e pitto-
chelangelo Buonarroti, scultore, archi tet- re, cercò solo di abbagliar gli occhi e die
to, pittore e poeta, che fìu da giovinetto nel fantastico; sagi ificò la correzione alla
VOL. IXVLV 3
è

34 S C U SCU
smania di brillale, alterò tutte le forme seg., 170, 171 e 175, rimarcai onorevol-
e diventò manierato specialmente nelle mente i principali viventi architetti, pit-
vesti e nelle pieghe. Col suo gusto sedu- tori e scultori italiani, i quali sostengono
cente, ingegnoso e licenzioso, si conciliò nel bel paese la buona scuola greco-ro-
l'attenzione degli artisti e li trasse in er- mana, ricordando diverse opere che trat-
rori ,
perchè si allontanò talmente dalle tano delle loro arti e progressi. 1 france-
opere degli antichi e massime dalla loro siin quest'ultima epoca celebrano succes-
semplicità, ch'egli sembrò calpestare, so- sivamente Le Lorrain, Le Moine, Pigal-
stituendo invece prodigalità edaffetlazio- le,Thierry, Falcone!, Rousseau, Vassé,Du-
nedi forme e ornamenti. Parlai di sue clas- mont, Bouchardon, altro LeMoine,Slodlz
siche opere in molti articoli, massime rì« o Michelangelo,! fratelli Adam, Mouchy,
guardantiRoMA.Alsuo tempo fioi ironoA- Moilte, Le Bum, il figlio di Coustonx,
lessandro Algardi, Antonio Piaggi o Lom~ Saly,Delaistre,Esparcieux,LeSueur,Me-
bardo, Domenico Guidi, Giovanni Gon- rard, Roland, Thierard, Bridan, Masson,
nelli che lavorò in plastica anche cieco, Chaudet, Lucas, Lemot, Renauldt e Ju-
guidato da solo senso del
I ta l to (forse è suo licn. Ottennero qualche nome, lo svizze-

il ritratto d'Urbano VII!, che indicai a ro Domachl; tedeschi Papenhorn, Sch-


i

PALAzzoBARBEiuNi);Gio.BaltistaTubiche warlzed Honmachl;il russo Pawlof,Cor-


operò moltoin Francia, Baratta, Peroni, nejo di Siviglia, e gli altri spagnuoli Co-
Ferrata, Brunetti, Mazza, tutti scolari di sta, Hinestrosa, Salvador, Cannona, De
Algardi. In quell'epoca si distinsero in Castro, Gultierez, Salas e Alvarez. Nel-
Francia i fratelli Anguier, Guerin, Teo- l'articolo Roma, la celebrai pure maestra
don, Lerambert, Puget, Regnauldin, de e scuola del mondo civilizzato nelle belle
Ongre,i fratelli Marsy, Gira rdon,LeGros arti, e ridondante di studi de'cullori del-
e Constoux, molti de'quali studiarono in le medesime, perciò fu lodevole consiglio
Roma sotto l' Algardi.fiamminghi van-
1 di que' saggi governi stranieri che stabi-
tarono allora Vanden-Bogaerd più cono- lirono in /accademie (/y .) artisti-
Roma
sciuto col nome diDesJardins, Sebastia- che, delle quali parlai meglio negli arti-
noSlodee CornelioVancleve;gli spagnuo- coli delle diverse nazioni che le hanno, per
li Antonio Coiseux, che lavorò in Francia. tenervi vantaggiosamente artisti a impa-
Nel seguente periodo continuò il gusto rare o a perfezionarsi nel magistero di
Berninesco, e l'arte andò sempre deca- qualunque ramo delle belle arti, inclusi-
dendo ebbero però molto merito Camil-
: vamenle alla scultoria. Dalla storia della
loRusconi milanese, e suoi scolari Giu- i scultura dal suo risorgi mento fino a'gior-
seppe Rusconi, Gio. Battista Maini, An- ni nostri, può raccogliersi ch'essa risorse
gelo Rossi genovese, eZumbo siciliano che e si elevò ad un alto grado di gloria, u«
imparò l'arte senza maestro e fece in cera nicamente per lo studio degli antichi o-
opere meravigliose. Glorioso è l'ultimo riginali, al quale si dierono i grandi ar-
periodo della storia di Cicognara eh' , tisti della fine del secolo XV e del prin-
quello medesimo in cui viviamo, perchè cipio del XVI, nella quale epoca compar-
la nobilissima arte della scultura puòdir- vero fortunatamente sommi ingegni, si

si in esso nuovamente risuscitata dall'ira- scoprirono alcuni capi d'opera dell'antica


n)ortaleCanova,icuisublimi pregi equel- scultura, rifiorirono le Lettere belle (/ .)

li de'suoi discepoli parecchie volte ho ce- e buoni studi, e mecenati generosi pro-
i

lebralo con isplendide parole, ed ancora tessero e incoraggiarono le arti egli arti-
gli scultori stranieri come a Copenaghen e sti; che la scultura fiorì o decadde a mi-

in più luoghi ildaueseThonvaldsen. Al- sura che si coltivò o si abbandonò lo stu-

l'articolo Italia o voi. XXXVI, p.iG2 e dio, il gusto, l'imitazione delle opere più
-

scu SCU 35
pregiate dagli antichi;che anco più gran- i ci attesero più che alla pittura, e parlai
di ingegni fecero grandissimo tortoall'ar- sulle nudità oscene delle statue, e delle
te e ne corruppero il gusto, allorché vol- provvidenze de' Papi sul!
5
impedire l'e-
lero allontanarsi dagli antichi modelli, e sportazione da Roma delle statue, de'bas-
creare il capriccioso, il meraviglioso e il sirilievi, e altri oggetti di belle arti, di che
sorprendente, anziché la naturale sempli- tenni proposito anco all'articolo Iìoma. Si
cità e hellezza che servì di sicura guida può leggere nelle Lettere ecct. di Sarnel-
agli antichi; terribile esempio per chiun- li, la lett. 64 del t. g : Delle pitture e sta-
que non amasse di seguitare le pedate del tue oscene, rampognandosi su di ciò Pras-
gran Canova cognominalo il Fidia mo- silele. Edificante intendimento è quello
derno, o volesse sostituire al buon gusto della cospicua congregazione artistica dei
classico il gusto romantico. Nel descrive- Virtuosi al Pantheon, benemerita della
re le città, i luoghi, i loro principali edi- religione e delle aiti, pel mirabile scopo
lizi, precipuamente le chiese, i musei, i di lichiamare lementi degli artisti dalle
sepolcri, i palazzi, i ponti, le fontane, le profane cose non meno che a
alle sagre,
piazze,non ho mancato di celebrare i prin- produrre operedi cui non abbianoad ar-
cipali scultori d'ogni genere, come le loro rossirne e pentirsene, come notai nel cita-
opere di bassirilievi, e statue anco eque- to articolo Pittura, ove rammentai dove
stri che decorano e abbelliscono tali luo- parlo della bella istituzione, con un elen-
ghi e fabbriche, segnatamente di Roma, co d'autori che trattarono delle aiti e lo-
emporio incomparabile di capolavori an- ro cultori. La scultura non poco contri-
tichi e moderni, il cui placido soggiorno buì nell'antichità alla corruzione de'co-
eminentemente contribuisce allo svilup- stumi, colla nudità di seducenti immagi-
po del genio artistico, con meravigliose i- ni,econ rappresentazioni lussuriose con-
spirazioni , eziandio per l'insegnamento trarie al pudore, in che talvolta conven-
della benemerita, insigne e pontifìcia Ac- nero gli stessi pagani nel riprovarle. A Im-
cademia romana delle belle arti denomi- magine, sembianza e figura di rilievo o
nata di s. Luca, della quale riparlerò e già dipinta o stampata, riportai erudizioni sui
trattai ancora nell'articolo Cavalieri, or- Ritratti (F.), di quelli rappresentati dal-
dine de' presidenti dell' accademia di s. le statue, e che dicesi dai primitivi nata
Luca, e nel voi. LI I, 278, dicendo del
p. l'Idolatria (/-".) e gì' Idoli (F.), culla dei
locale stabile concesso da Gregoiio XVI quali vuoisi l'Egitto: perciò le immagini
alla medesima per le scuole di disegno, furono proibite agli ebrei, non ai cristia-

pittura , scultura e architettura. Egual- niperchè le rappresentano per quelle che


mente descrivendo più rinomali santua- i sono e muove la loro divozione sempre
ri del cristianesimo, parlai de' simulacri riferibile a Dio; quindi degl'Iconoclasti
scolpi ti che sono in venerazioue,comeCVo- (F.) persecutori delle sagre immagini; di
cefissi (F), o statue esprimenti la B. Ver- quelle delle persone della ss. Trinila, ed
gine ed i santi, le quali se d'una partico- in ispecie di Gesù Cristo, e della sua ce-
lare venerazione nel giovedì santo si co- lebre statua di Cesarea eretta dalla don-
prono con velo nero rimovendosi i lumi, na da lui guarita; del modo come si de-
quindi si discoprono nel venerdì santo do- vono esprimere le sante immagini, e sul
po l'adorazione della Croce. Però i bassi rappresentarvi nella effigie le sembianze
rilievi che servono da quadri agli altari, di alcuno, riprovando le lascive e disone-
non si coprono con velo o altro drappo ste. Notai a Roma e nelle biografìe de'Pa-
nero o paonazzo nel sabato di passione. pi che nominerò, perchè i conservatori e
A Pittura dissi che fu preceduta tal su- il popolo romano eressero in Campido-
blimcarle dalla scultura, alla quale i grc- glio una statua marmorea a Paolo V, co- I
3G SCU SCU
me aveanopraticatoperaltri, laqualedo- oltre la coniazione d'una medaglia mo-
pò sua morte fu segno a infami oltrag-
la numentale. Questo Papa ad istanza dei
gi, quindi quali solenni riparazioni furono conservatori diPioma decretò a mezzo del-
imposte al municipio e al popolo roma- la congregazione degli studi, che nella Pro-

no; e perchè poi innalzarono una statua a tomoteca capito!ina(dicui nel vol.XLVII,
Sisto V, che volendosi appena dopo mor- p. 82 e 86) non si possa più erigere bu-
to atterrare dalla volubile e ingrata ple- sto o erma nella medesima a italiani il-

be, mosse il senato romano a stabilire con lustri , di s'ingoiar celebrità negli studi ,

decreto di non più alzare statue a' Papi scienze, lettere e arti, se non trascorsi 4°
viventi, solo proponendosi esaltare il lo- anni dalla loro morte, acciò più impar-
ro vero merito dopo il decesso, quando zialmente si possino giudicare se propria-
non ha più luogo la cieca adulazione e mente di tanto onore meritevoli. Di altre
le basse passioni speculative di alcuni. Che statue innalzale a'Papi (e ad altri princi-
nondimeno i conservatori di Roma de- pi e uomini illustri a'iuoghi loro) nelle
rogarono a tale decreto per le grandi be- città e luoghi de'dominii temporali della
nemerenze d' Urbano Vili, Innocenzo s. Sede, o in altre parti del mondo, non
X e Alessandro VII. Dice il cardinal Pal- mancai parlarne ove sono, così di quelle
lavicino , Descrizione del contagio del de'loro Sepolcri. Dell'arte della scultura
i656, a p. 43, sul ricusar che fece Ales- e de'suoi cultori, oltre gì' indicati scrit-
sandro VII della statua che voleva eri- tori, e quelli di cui tratto negli articoli che
gergli il senato e popolo romano. >» Fra i vado citando, qui rammenterò i seguen-
principi viventi l'aver le statue e le iscri- ti. Gio. Gori Gandellini, Notizie istoriche

zioni è di molti; il meritarle di pochi; ma degì intagliatori ,Siena 77 1 ei 808. Rac- 1

il ricusarle di pochissimi; ond'elleno glo- colta di lettere sulla pillura,sculturae ar-


rificano maggiormeute ricusate, che po- chitettura, Pvoma 7 54. Dell'uso delle sta-
1

ste. Nondimeno Alessandro VII fece altro tue presso gli antichi, Brusselles 1 768. U-
discorso, e pensò che quel suo rifiuto li- lisse Aldovrandi, Delle statue antiche, che
berava popolo romano dalla peusione
il per Roma in
diversi luoghi e case si veg-
d'una statua ad ogni futuroPouteficequal gono, Pv.oma 556. Descrizione delle sta-
1

ei si fosse; e non meno rimoveva futuri i tue, bassorilievi, busti e quadri di Cam-
Pontefici dalla vaghezza d'averla,non tan- pidoglio, Roma 775. P. Magnani de'mi-
i

to come speciale ouore, quanto come non mm\,Elegantioresslatuaeanticjuaeinva-


ispecial disonore. La quale usanza, oltre riis ronianorum palatiis asservatae, Ro«
alla pecuniaria gravezza di quel comune maei 7 7 6. Epigra mmata staluarum Ro-
non facoltoso, sarebbe riuscita un perpe- «irte,Venetiis 649-Domenico Rossi, Rac-
1

tuo fomento d'adulazione e di vanità in colta delle statue antiche e moderne illu-
un principe in cui, sopra tutti gli altri, strale coli' esposizione a ciascuna imma-
è dovuta la sinceritàela modestia! " Al- gine di Paolo Alessandro Majfei, Pioma
tri pretesero che la statua fosse eretta, co- 1 704617 1 4- Filippo Buonarroti ne' A/e-
me dissi nel voi. LII, p. 23 1, ma va te- daglioni erudite notizieci diede sulle sta-
nuta presente l'avvertenza fatta nel voi. tue scolpite dagli antichi in tutti i colori
LIX, p. 34- Inoltre il senato e popolo ro- de'marmi, di marmo e altre materie in-
mano volevano decretare una statua per dorale (nel voi. Vili, p. 129 e i34nolai,
Pio VI,chenon permiseavesseelTetto,on- che nella cappellaSistinadel Vaticano es-
de si limitarono a fare scolpire analoga sendosi lumeggiale a oro le pitture, si fece
1scrizione (V.) in Campidoglio. Tra bu- i lo stesso sulle scullure),adornate di pietre
sti ivi eretti dal medesimo magistrato ro- duree gioie ecollanestaccate,con gli occhi
mano ricorderò quello di Gregorio XVI, di gioieed'argenlOjd'uu sol pezzo di mar-
se u SCU 37
nio a vari colori come cammei, di bronzo
i tura de'primi secoli cristiani, Monumen-
cou qualche varietà di colori uel viso e nei ti delle arti cristiane primitive della me-
panni; che si vestivano di panni preziosi, tropoli del cristianesimo,Roma 1 844- In-
poste in manoa'simulacri degliDei e prin- troduzione allo studio delle arti del di-
cipi, come Anche
collocate ne'templi, ec. segno, per uso degli studiosi amatori del-
il Marangoni, Delle cose gentilesche e prò • le opere di architettura, scultura, pitlu-
fané trasportate ad uso e ad ornamento ra, intaglio, ec, Milano 1 82 1, con rame.
delle chiese, tratta delle statue con noti- Avendo preso quest'opera per principale
zie analoghe. Commentarla de anliquis guida alla compilazione di questo artico-
sculptoribus } qui sua nomina inciderunt lo, proseguirò a giovarmene ne' brevi e-
in gemmis et cammeis, curii pluribus mo- stratti che riporterò sulla parte mecca-
numentis anliquitatis inedilis, slaluis a- nica della scultura, e delle materie ado-
naglyphis, auctore Dominico A. Bracci, perate dagli scultori.
Florentiae 1784- Winckelmann, Storia Si può dire che gli antichi scultori si

dell' arte del disegno con note di C. Fea, sono serviti della maggior parte delle so-
Roma 1784- Isabella Albrizzi, Descrizio- stanze che i tre regni della natura ci pre-
ne delle opere di scultura e plastica di Ali' sentano. Nel regno animale essi hanno a-
Ionio Canova, Firenze 1809. La collezio- doperato talvolta le grandi conchiglie fos-

ne dellesue opere incise trovasi nella Cal- sili, delle quali ne'bassi tempi si sono fat-

cografìa camerale di Pioma. Stefano Ticoz- ti piccoli bacini o pili per le fontane eva-
zi, Dizionario degli architetti, scultori .pit- si nelle chiese per l'acqua santa; le corna,
tori ,intagliatoriin rame ed in pietra, co- dellequali hannofatto le due braccia deb
niatori di medaglie, musaicisti, niellato- la lira, e moltissimi vasi da bere; il coiai-
ri, intarsiatori d'ogni età e d'ogni nazio- lo,di cui igailiornavano le spadee gli scu-
ne, Milano i83o. Missiriui, Collezione di di, fu scolpitoin bassirilievi estatuine,an-
opere inventate t scolpile da Thor-
tulle le che d'argomento sagro,ol tre gli ornamenti
waldsen, Romai832. Cav. Angelo Ma- muliebri; denti di diversi animali equel-
i

ria Ricci, Traduzione d' Anacreonte in li specialmente dell'ippopotamo; l'avorio,


3i bassirilievi di Thorwaldsen , Roma del quale si lavorarono opere d'ogni sor-
1 836, con Conte Leopoldo Ci-
incisioni. ta in tutte l'età; il narwal o liocorno ma-
coguara, Storia della scultura dal suo ri- rino, del di cui corno, perchè meno alto
sorgimento in Italia fino al secolo di Ca- a ingiallire dell'avorio, molle statuette,
nova, Prato 1823, con rami. Lanzi, Noti- bassirilievi e altre opere si fecero ne'bas-

zia della scultura degli antichi, Poligra- si tempi; ed alcuni suppongono eziandio
fìa Fiesolana 82 |,con tavole. jVey Mayr,
1 impiegata dagli antichi scultorio intaglia-
Cenni sulle antiche slampe classiche da tori la spoglia della testuggine, della qua-

Maso Finiguerra a Raffaele Ulorghen, le si facevano le lire, e forse si ornavano


Venezia 833. Cav. AntonioSolà, Discor-
1 i letti e le porte. Alle materie animali de-
so sul metodo degli antichi nel servirsi dei vesi pure aggiungere la cera, della quale
modelli vivi, Roma 836. 1 Gio. Callista gli antichi fecero moltissimo uso per mo-
SabaltÌDÌ,7Vzfo/£ anatomiche descritte ed dellare. Lungo sarebbe il tessere un ca-
incise, Bologna 8 1 1 4> Baldinucci, Notizia talogo de'molti legni ne'quali gli antichi
de' professori del disegno con annotazio- scolpirono statue e altre opere di questa
ni esupplemento di Rana lì, Firenze 846. 1 natura; i principali sono l'acanto, l'aca-
G. F. Rambelli, Le ilere : Del pi inulto de- cio, il cedro, il cipresso, l'ebano, l'acero,
gl'italiani ne' ritrovameli li che riguarda- il sicomerò, la quercia, il mirto, la palma,
no l'arti del disegno, discorso, .Modena il pero, il pioppo, il terebinto, il tiglio,
1 844- P« Marchi gesuita, (pianto alla scul- la noce, il saluu. Nel regno minerale pri«
38 scu SCU
ina d'ogni altra sostanza comparisce l'ar- serva di guida nell'esecuzione d'un' ope-
gilla, della quale sino dai primi tempi si ra. La fragilità del marmo , e quindi il

servirono gli scultori per modellare. Pas- pericolo continuo di staccarne più cbe non
sando quindi alle Pietre (T\), se ne tro- conviene, costringe lo scultore a stabilire
iano moltissime specie e varietà impie- le sue idee, ed anche le proporzioni più
gale nell'antica scultura, e si può dire che esatte in uu modello. Non mancano al-
di quasi tutte le specie ai tempi loro co- cuni che osano attaccare un pezzo di mar-
nosciute gli antichi si servissero. Tra le so- mo collo scalpello, e alcuni opinano che
stanze combustibili gli antichi, per quan- fosse il metodo de'primi inventori dell'ar-
toappare, adoperarono sovente il gagate, te. Ma fino da'tempi pili antichi si getta-

efecerostatue di succino o elettro. Quan- rono statue in metallo o in bronzo, né


to a' metalli propriamente detti, trovan- queste si potevano fare senza un nocciuo-
si dagli antichi adoperali l'oro, l'argento, lo o anima o forma entro la quale scor-
il rame, il rame bianco, o misto di altri resse il metallo, laonde fino dai tempi an-
metalli sotto il nome di oricalco, l'elettro tichi si dovettero fare i modelli. L'arte di
o sia un oro basso, piombo, il bronzo, il modellare, dopo l'abbozzo, è per lo meno
il ferro, sebbene di quest'ultimo non tro- tanto necessaria allo scultore, quanto lo
visi menzionala se non da Plinio una sta- è al pittore l'arte di disegnare. lucerto è
tua d'Ercole, che probabilmente non era il modo in cui la plastica è stata pratica-

gettala, ma scolpita o cesellata. Questo ba- ta ne'tempi più antichi; pare che fatti i

sta a provare che gli antichi non sotten- modelli con argilla di figure d'uomini o
devano d lusso dell'arte su tutte le ma- d'animali, fossero colti al soleo nelle for-
terie, ma possedevauoaltresìi metodi più naci, per acquistare maggior solidità. Si

opportuni per la vorare egualmente le ma- attribuisce l'invenzione dell'arte di mo-


terie più molli e le più dure; e ne fanno dellare in argilla a Dibutade vasaio di Si-
testimonianza le loro opere grandiose in cionejOa Pieco e Teodoro di Samo, e nar-
granilo, in porfido e in basalte, opere cbe rasi che Demerato,esilialoda Corinto, ve-
forse non tenterebbero moderni, qualo- i nisse con due compagni inltalia,epel i.°vi
ra aperte fossero tuttora le cave dell'alto portasse la plastica. Un artista o piuttosto
Egitto. Della plastica e dell'arte di mo- un operaio subalterno sgrossa il marmo
dellare. L'argilla, terra tenace e duttile e 1' avvicina più o meno alla forma del
di sua ualura, massime allorché è alcun modello. Inseguito lo scultore va segnan-
poco umettata, servi ne'tempi antichi a do sul marmo colla matita o col carbone
formare vasi d'ogni specie, e quindi mat- i diversi punti, dove si deve slaccare qual-
toni e tegole, e finalmente statue, bassi- che porzione di materia, il che dicesi met-
rilievi, fregi e allri ornamenti dell'archi- tere i punti; ed allorché l'opera è quasi
lettura. Modello in generale dicesi tullo- terminata, ad essa si dà appena qualche
ciò cbe l'uomo si propone d'imitare. E- tocco leggiero,e si puliscono in diversi mo-
sislono i modelli nella natura e ne' capi di le partiche debbono esserlo: talvolta
d'opera dell'arte; ma i modelli naturali un eccellente scultore aggiunge al marmo
e i modelli dell'arte debbono essere co- alcuna nuova perfezione. Alla plastica ap-
piati o imitati, affinchè servano d'eserci- partengono anche lavori di gesso: eoa
i

zio e di oggetti di sludio,eaccademie di- questo si forme tantodegli og-


pigliano le

cousi i disegni fatti sui modelli naturali. getti naturali, ed anche della natura vi-
Ma modello
nella scultura s'intende per vente, quanto dell'opere dell'arte, come
uua ligura di cera, d'argilla o d'altra qua- delle >latue e debassirilieviche si voglio-
lunque materia molle e facile a ricevere no uioltiplicare.il gesso serve talvolta per
le lonncjchc l'ai lista dispone, alliuchè gli ornamenti leggieri all' architettura. Nel
scu SCU 39
voi. XVIII, p.t 59 celebrai il portentoso la Venere de'Medici, l'Antinooo Mercu-
colosso formato in argilla e poi traspor- rio, il Discobolo, ec; tra i gruppi la Nio-
tato in gesso, con ardito concepimento dal be, ed Laocoonte. Le Cariatidi sono sta-
il

comni.' Giuseppe de Fabris, e rappreseli- tue femminili con vesti ampie e lunghe,
tante l'atleta Milone Crotoniate, il quale la cui testa serve d'appoggioo di sostegno
si ammira inRoma nel suo sludio.Lostuc- all'in tavola tura.ad un cornicione o a qual-
co poi che formasi di polvere di marmo che sopraornato dell'edilìzio. Vitruvio ne
e calce, può considerarsi come un ramo dice tolta l'ideadalledonnedi Cariacon-
della scultura e della plastica, e di questo clotte prigioniere dai greci, dopo aver uc-
si fanno ornali, maschere, cammei e bas- ciso tutti gli uomini, per essersi collegata
sirilievi; se vi si aggiunge nella mescolan- quella città co'persiani. Gli antichi fecero
za del gesso, lo stucco riesce più durevole. frequente uso delle caria lidi per ornamen-
Quest'arte fiorì grandemente nel secolo to dell'architettura, e memoria a'posteri
X VI, e famosi sono in questo genere i lavo- che quelle donne portarono tutto il peso
ri diGiovanniNanni detto da Udine. De Ile della pena per la resistenza opposta dalla
statue e dt bassirilievi. La statua è un'o- città, e vestendole cogli abiti nobili e sto-
pera di scultura, rappresentante la figura le come furono le cariatidi portate in i-

d'un uomo, d'una donna, e anche d' un schiavitù per maggiore afflizione. 1 Te-
animale, di tutto rilievo o isolata. I roma- lamoni poi sono figure d'uomini appli-
ni ne' primi tempi ebbero poche statue, le cate, come le cariatidi, al sostegno d'un
quali pressoché rappresentavano alcuna cornicione, o altro simile membro d'ar-
divinità: in seguito s'innalzarono statue chitettura. Quel nome si fa derivare da
agli uomini grandi in ogni genere e per- greca origine che significa portare o so-
fino alle donne; i sepolcri ancora si ador- tlenerej alcuna volta siffatte figure si no-
narono di statue, e l'uso se ne propagò minano Atlanti. I bassirilievi sono opere
ne'bassi tempi, e si mantenne fino a'no- discultura, nellequaligli oggetti non tro-

stri giorni. L'esecuzioned'una statua pre- vatisi isolati, vedono aderenti ad un


ma si

senta moltissime difficoltà, e d'ordinario fondo o ad un campo, al quale sono stati


porta con se spese considerabili. Non im- alcuna volta attaccati, o sul quale sono
porla tanto ch'essa presenti l'esatta ras- stati formati della stessa materia. Altori-
somiglianza della persona che ne forma lievo dicesi quello per cui le figure sem-
l'oggetto e il tipo, quanto importa che ne brano staccarsi quasi intieramente dal
rappresenti il carattere, l'elevazione del- fondo;mezzo rilievo,allorchè la figura non
l'anima, la grandezza dello spirito e del esce dal fondo che per una metà iucirca,
cuore, in somma le qualità che conside- e bassorilievo propriamente non direbbe-
rar debbono nella persona che nella sta-
si si se non quello in cui le figure sono po-

tua viene rappresentata. Una statua per- co prominenti, e sembrano per così dire
fetta è una delle più belle e più grandi schiacciate, compiesse sul fondo; ma l'u-
opere dell'arte e dell'ingegno. Trovatisi so ha attribuito a tutte queste opere il no-
statue nude, seminude, togate,ornatedel- me generale di bassorilievo, detto dagli
la clamide, loricate e munite di corazza, antichianagiifo.il lavoro del bassorilievo
palliateoornatedel pallio, pretestate, ve- presenta tanto maggiore difficoltà, quan-
late, equestri, pedestri, ec. : letterate di- to minore è la prominenza delle figure:
consi quelle che sono munite di lettere o rimane ancor dubbio se prima si faces-
d'iscrizioni. Le piìi bellestatue antiche so- sero statue,o bassirilievi, perchè i monu-
no l'Apollo di Belvedere, nel Museo fa- menti più antichi dell'Egitto, dell'India
ticano (/ .), il Torso ivi pure esistente, e e della Persia pi esentano figure addossa-

il Gladiatore un guerriero moribondo, le alle roccie o agli scogli. 1 volsci,e foi-


4o scu SCU
se ancora gli etruschi, ne'primi tempi co- ne'quali alcuna volta si rappresentò la le-

lorirono i bassirilievi; i greci ne eseguiro- sta collespalleeuna piccola parte del pet-
no in marmo, in metallo e in avorio. Di to, altre volte si formò il petto tutto in-
bassirilievi furono spesso ornati gli scudi tero e anche tutto il corpo fino alla me-
e i vasi degliantichi. 1 bassirilievi mar-
eli tà; dell'antichità raridicousi i busti colle
mo luronospesso applicati agli ornamen- mani. Si pretende che i greci più antichi
ti dell'architettura, più comunemente non facessero busti, giacché non aveano
agli altari, ai sepolcri per rappresentare nome per indicarli, giudicandosi recente
le azioni gloriose di quelli che vi sonode- quello di prolomc. 1 busti non divennero
posti. Luca della Robbia, eccellente plasti- comuni se non al tempo degl'imperatori
catore, ne fece alcuni in terra invetria- romani, e si propagò facilmente l'uso per
ta, così detta pel metodo da lui introdot- la facilitàche oih'iva a esercitare il dirit-
to di dare alla lena una vernice vetrifi- to delle immagini, o sia di esporre in pub-
cai iile, come èrpici la delle maioliche e por- blico leimmagini degli antenati illustri;
cellane. Delle staine di metallo e di bron- e pel costume introdotto di consagrar nei
zo. L' arte di gettare in metallo è stata templi gli scudi ne'quali si rappresentava-
conosciutadaigreci,e probabilmente da- no i liti alti defraudi uomini, cioè la te-

gli egizi :anticamente non si conosceva sta con una parie del petto, delle talvol-
l'arte di gettare grandi opere d'un solo ta immagini clipeate. Molte di queste si
pezzo; si gettavano in diverse riprese, e lavoravano in terra cotta, in marmo, in
alcune altre fatte di pezzi di metallo com- oro, in argento. I busti servirono a or-
messi, battuti e non liquefatti per riceve- nare i sepolcri e altri monumenti, i luo-
re una forma, come si crede la statua di ghi di pubbliche adunanze e le bibliote-

Ma re' Aurelio Piazza di Campido-sulla che. Gli antichi lavoravano alcuna volta
glio'^ Roma.
biouzodellestalueècom-
Il in un pezzo di marmo separato il petto,
posto d' ordinario di rame, nel quale si ed a questo gli scultori applicavano la te-
mescola lo stagno, ed alcuna volta un po- sta che loro veniva domandata, ed aPa-
co di calaminao sia d'ocra di zinco, e que- tratto dissi dell'ignobilità di mutare col
sta massa acquista colla fusione una te- capo il nome e l'epigrafe de'busti e delle
nacità grandissima. 11 tempo ha coperto statue; alcuna volta s'incrostarono con la-
le antiche statue di bronzo per mezzo di mine d'argento gli occhi ne' busti come
una leggiera ossidazione d'un bel colore nelle statue. Se crediamo a Plinio, gli an-
verde, che si dice palina. Dei gruppi. \ì tichi, e special mente Lisistra toc! Sicione, i

gruppo tanto quanto nel-


nella pittura, possedevano l'arte di levare con una ma-
la scultura, sebbene più spesso nominato teria molle la forma o impronta d'un vol-
nella 2.", è la riunione di varie figure che to, e per tal modo formavano ritratti ve-
formano il soggetto o l'argomento d'una ri ed esatti, il che prima non ottenevano,

composizione. Si fanno ancora gruppi di pigliando solo le somiglianze dall'ideale,


animali, d'alberi, di fiori, di frutta. L'ar- quindi aggiungendovi bellezze che l'ori-
te di formare gruppi i è una delle più dif- ginale non avea, per cui trovansi busti e
fìcili in tutte le arti del disegno, e special- ritratti bellissimi di persone che non lo
mente davano ai
nella scultura. I greci erano. Si fecero busti di marmo, di bron-
gruppi il nome di symplegmala. Debu- zo, di legno; alcuna voltasi collocò una

sli e dtlle erme. Una delle maniere più testa dibronzo sopra un tronco di mar-
antiche di rappresentare gli dei e gli eroi mo. Trovatisi busti lavorali con due te-
sotto forine umane, fu quella di delinca, ste, riunite dalla parte dell'occipite, lai-
re o di formare soltanto le loro teste. Più volta l'ima e l'altra rappresenta lo slesso
recente di mollo è l'invenzione de'busli, nume u persona in eia diversa; lai altra
s e u scu 4 1

si riunirono le leste didue divinità o uo- dissimili probabilmente per rappreseli la-
mini illustri, o di due sposi anche dopo : re l'intima unione de'due personaggi. Gli
le devastazioni de'barbari, le teste di al- ermi in gran numero dai greci e roma-
cuni busti furono collocale sui petti di al- ni si posero ne' templi, alle porte delle ca-
tri, riuscendo falsi i nomi scolpiti sul pet- se, nelle piazze, ne'portici, e presso le tona-
to, sul tronco o sulla base. Enne si nomi- be, per rendere immortali con tali mo-
llarono quelle pietre quadrate, la di cui numenti que'ciltaduii in essi effigiati be-
parte inferiore andava sempre dimiuueu- Demeriti della patria, o illustri nelle ar-
tlosi a foggia d'un cono rovesciato o base mi e nelle scienze. Ad ornato dell'archi*
piramidale a rovescio, e la di cui parte lettura, gli ermi si usarono per appoggio
superiore sosteneva una lesta d'Ercole o de' cornicioni e pilastri degli edilizi, e dei-
di Mercurio. Secondo Servio s'introdus- Jecbiese quando non esprimano idoli. Des-
sero l'erme in memoria di Mercurio nm- legno ed in avorio. Il legno
le sculture in

due braccia dai


tilato nelle figli di Cori- cedendo più facilmente all'azione d'uno
co re d'Arcadia sul monte Cillenio, per stromento tagliente, forse si fecero statue
avere insegnalo il giuoco della lotta, la di legno avanti che l'arie si applicasse a
cui invenzione il re prelese doversi ad al- scolpirne di pietra, se pure le prime sla-
tri. I greci chiamarono Ermoi e Culloi lue fatte non furono di terra, più facile
quelli ch'erano cos'i mutilali. Sembra che ancora a modellarsi. Si adoperò prima il

gli ateniesi ne fossero gl'in ventori,e ne or- legno più tenero, poi si cercarono legni i

narouo i ginnasi e le palestre, perchè si più duri, ed meno esposti ad essere rosi
i

credeva che Mercurio le presiedesse; rnol- dai vermi, ed i meno soggelli alla pulre-
le erme ebbero teste di lìlosofi, e furono fazione. famoso Palladio, e altri cele-
11

collocalenellebibliotcche.L'ermede'gre- bri simulacri, furono di legno: le statue


cifurono dette altresì Termini da' roma- di Priapoedi Vertunno presso romani i

ni,edapplicateaqueH'uso;queslenon fu- eranosoventedi legno. Marziale derideva


rouo sovente se non che pietre quadrale queste statue che un contadino poteva get-
poste sulle vie pubbliche , e sormontale tare nel fuoco, e l'ateo Diagora colla sta-
da alcuna testa ordinariamente di Mer- tua d'Ercole ci volle cuocere il vitto: Ce-
curio, ovvero di deità protettricedelle vie saie, ripieno d'idee magnifiche, fece bru-
medesime, e ornate talvolta d'analoga i- ciare tutte le statue di legno, il che spiac-
scrizione.Ne'giardinicollocavasi su quel- que ai romani. Tra i moderni s'introdus-
le pietre una testa di Pria pò proiettore se l'uso d'intagliare in legno,e tanto si prò*
degli orti, o di Vertunno dio de'giardi- pagò che applicossi a' ogni sorta d'ornato,
ni, e talvolta sul cippo si scolpivano seu- di masserizie e suppellettili anche sagre,
za verecondia le parti della generazione, ed in Italia fu portato alla massima per-
Si fecero ermi quadrifronti o Termini con fezione. Ora la scultura in legno nuova-
4 leste, ed a Ponte Quattro Capi o Fa- menleè tenuta ingrandissimopregio, spe-
bricio di Roma, ne riportai due esempi, cialmente d'intaglio manierato e capric-
Allre erme ebbero tre teste, ognuna del- cioso, nelle mobilie, nelle masserizied'ogui
le quali guardava
una strada, che piesie- specie,nelle cornici, negli specchi, econdo-
devano. Gli ermi con due teste si dicono ratine. I lavori in legno che diconsi dei
bicipiti, ed i greci se uè servirono in di- monaci greci del monte Alhos,de'quali le-
cersi usi, e soprattutto a indicare in ino- ci parola anche a Russia, sono di una pa-

do simbolico 1' unione degli attributi di zientissima esecuzione, poiché sovente in


diverse divinità. Rappresentandosi nelle una croce di due pollici o anche meno,
crine gli dei, i semidei, gli eroi o uomini icompartimenti sono carichi d un nume-
celebri, so venie si composero di due icòle io straordinario di ligure e anche d iscri-
a

4^ scu scu
zioni. Posseggo un trittico di tal materia profittoda tali legni, nelle sculture che
sovrastato dal Crocefisso, con molte figu- per forma richiedevano siffatte tor-
la

re intiere esprimenti l'immagine del Sai- ture. Gli antichi sovente mescolavano il
•valore, della 13. Vergine e di santi, non legno con l'avorio; fu usata anche l'ani -
senza merito pel suo complesso, e con di- bia. I greci, gli etruschi, romani, ed ai- i

verse iscrizioni. Nel voi. IV, p. if± notai tre nazioni scolpirono in avorio. Comuni
che sono pure proprietario d'una mira- sono presso gli storici le lire, i plettri, le
hilecanna incisa a bulino con figure e or- armi, gli scettri, le cinture e fino i freni
nati; ciò rammento per provare che fu d'avorio; questo negli ornamenti fu unito
scolpito non senza singolare merito anco all'oro eanche dipinto. Le mirabili scultu-
sulla fragile canna volgaree palustre. Ivi reeseguitesuH'avorio fecero credereagia-
come altrove pai lava in terza persona, ma vi scrittori, che gli antichi possedessero il

dipoi adottai di pai lare in pei sona prima, segreto per a ni inoli ire l'avorio. Una qua n-
secondo l'uso di Muratori e di molti altri lità grandissima di statue d'avorio ebbe-
letterati e eruditi , e ciò espressamente io antichi, dopo l'età di Fidia, e for-
gli

per chiudere la bocca ai maligni che mi mate con lamine e pezzi d'avorio, rive-
facevano il grande onore di dubitare e stendosene il modello di legno odi creta,
non credere mie tutte e interamente le Comunissimo fu l'avorio presso romani i

studiose fatiche di questo Dizionario, che conquistatori, e Seneca possedeva 5oo tri-

Dio col suo aiuto mi fece concepire, svi- podi di esso : i piedi delle tavole, le sedie
Juppare e pubblicare, per quanto dissi a curuli, i letti e altre masserizie erano e-
Letter To (perchè ogni vale e pittor piti- legantemente intagliate in avorio. Inque-
gè se slesso), potendosi pur vedere il di- sta materia si lavoravano rosoni de'tem> i

chiaratone'vol.LV,p. 33,eLVII,p.2 17, i pli, le tessere ospitali, i giuocarelli pei ra-


onde sarò giustificato di queste paroleche gazzi, i Hauti, le fibule, gli amuleti, i de-
caddero dalla penna. Lo sarò di più se vo- tici, gli aghi crinali e molti bicchieri. Bel
glia considerarsi, che persino gli autori fissimi lavori si eseguirono in questa ma-
di piccolissimi opuscoli parlano di se sles- teria all'epoca del risorgimento delle ar-
si; uè per la storia si possono oinmette- ti. La scultura in avorio fu specialmen-
re molte cose, come faccio anche a Se- tededicata ne'secoJiXVI eXVI I alla for-
c.p.ETARioeda Servo. Con qual meccani- inazione di bellissime figure del Crocefis-
goio si dipinsero e scolpirono le canne vol« so; gli scolari o imitatori di Buonarroti
gari, eruditamente lo disse ilcav. Andrea fecero in qi lesto genere opere sor prendeu-
Belli, neh interessante articolo che sulla ti, vendute ad altissimo prezzo. 1 mina-
canna volgare inserì nelt.iG dell'Album t'issimi lavori in avorio prodotti dalla pa-
<li Roma, p, 2C)5e3o 1. In moltissime ci t- zieute intelligenza sono innumerabili, ed
là d'Italia si ammirano superbi lavori di incominciarono nel basso impero : in un
celebri intagliatori e intarsiatori in legno, bassorilievo d'avorio lavoralo a Costan-
precipuamente ne'cori e stalli delle chie- tinopoli nel secolo X circa, di una gran-
se,ed anche nelle tavole per altari, nella d'azza minore di mezzo piede quadrato,
quale scultura, per non dire di altri, pri- vi fu rappresentato il giudizio universale,
ineggiò Biustolone di Belluno (/'.) : di e conteneva più di 3ooo ligure, ed aleu-
iiiolleoperescolpilc in legno feci nienzio- ne non mancavauo'd'espressione e
teste
ne ne'iuoghi ove si trovano. Singolareè d'eleganza. Dall'India, e anche dalla Ci-
l'opera del Lascaris, Dell'uso degli albe- na ove si scolpisce pure sulla tartaruga,
ri torli, difformi e digrandioso diametro, vengono in Europa moltissimi lavori d'a-
Torino 182 3 con figure. L'ingegnosa in- vorio. A Rouen e a Dieppe si fi tuttora
d lisina degli artisti nuu mancò di trarre grande commercio di minutissimi lavori
scu SCU 43
in avorio, ed in vari paesi di Germania e Sulzer professore di Stra>burgo eseguì
dai pazienti e ingegnosi tedeschi si scol- molte preparazioni di cera, egualmente
piscono figure d'uomini e d'animali, e si a vantaggio della medicina e della chi-
eseguiscono lavori d'ornalo in un legno rurgia. Curzio oCurtius credesi il t

che
assai tenero. Della ceroplastica. L'arte l'ai te del la ceroplastica applicasse al le rap-
di modellare in cera è antichissima, della presentazioni al naturale de'personaggi
quale si sono fatti in tempi più remoti più celebri, onde si formarono que'gabi-

molte utili applicazioni. Primamente fu netti che si mostrano nelle fiere e mer-
lavorata in Egitto e in Persia, e tra i greci cati.Que' ritratti servirono alla formazio-
l'arte si rese comuue,eLisistrato diSicione ne di bellissimeMaschere (P.), al quale
sembra il ,° che ne formò ritratti. 1 ro-
i i articolo parlai di sua remota invenzione
mani ebbero molte figure modellale in e diversi usi. A Cimiteri di Pio.ma parlai
cera, ed altrove e a Sepoltura parlai dei delle rappresentazioni sagre che ivi si fan-
busti in cera che le illustri famiglie con- no con figure di cera, nell'ottavai io dei
servavano de'loro antenati, e si portava- fedelidefunti. Dell arte glittica ,o sia del-
no innanzi ai morti ne'lunerali; i clienti l'incisione in pietra dura. Dai primi trat-
e liberti (di cui a Servo) degli antichi, te- ti incisi sulle pietre tenere, e forse dall'i-

nevano presso di loro le ceree immagini scrizioni lapidarie, nacque l'idea di for-

de'iuropatroni e protettori. Nel medioevo mar lavori più durevoli sopra pietre piìi
s'i ncominciarono a forma re figure de'sa li- resistenti; e quest'arte estesa forse alia-
ti in cera, o almeno le teste, le mani e i rne e al ferro per l'usodi trarne impron-
piedi, come ancora si pratica con molti te, condusse all'idea della monetazione.
corpi santi, massime de'mai tiri. In detti 11 principio di fa Ito è il medesimo, se non
tempi la ceroplastica si usò dalla magia, che i metalli possono attaccarsi col buli-
facendosi figure di cera che si tormen- no, e le pietre dure non ponno essere la-

lavano colle spille, o si facevano liquefa- vorate se non col diamante o colla sua
re a fuoco lento, colla superstiziosa lusin- polvereapplicataad alcune piccole rotel-
ga d'infliggere eguali tormenti alle per- le di diverse forme, mosse da un torno

sone in esse rappresentate e Papa Gio- : dettodagl'incisori castelletto. Sulle Ge/«-


vanni XXII (y.) fece punire severamen- //je(^.)esulle pietre dure si lavora tan-
te quelli che aveano ciò praticato con- to in incavo, quanto in rilievo; con que-
tro di lui. Andrea Verrocchio, maestro sto 2.° metodo formansi cammei; le pie- i

di Leonardo, credesi ili.° che dopo il ri- tre lavorate col .° metodo diconsi pietre
i

fiorimento delle arti si studiasse d'imi- incise ; la scienza che insegna a conosce-
tare in cera i volti delle persone viventi re queste pietre, si chiama glittografia.

o de' defunti. Gaetano Zumbo siciliano La glittica si è estesa talvolta ad altre ma-

concepì il i l'idea di formai e in cera le terie; sono eseguiti lavori dello stesso
si

preparazioni anatomiche, ed opere sor- genere sul corallo, sull'avorio, sulle con-
prendenti lasciò verso la metà del secolo chiglie, specialmente sulla margaritifera
XVII inBologna,Firenze,Genova e Mar- detta madreperla, sul nautilio o conchi-
siglia '.l'imitarono in Bologna il non men glia marina concamerato, sulle veneri o
celebre Ercole Lelli, Manzolini e sua mo- ametista, sulle carne e su di alcune cipree
glie, Galli e altri, fra'quali Felice Fonta- o porcellane. Si crede da alcuni che gli

na rinomato per la sua siatua anatomi- egizi sieno stati i primi ad intagliar le pie-

ca e per molte preparazioni di ceropla- tre dure, ed alcuni de'loro scarabei mo-
stica. In questa si distinsero in Francia strano certamente d'essere d'una rimola
Pinson, Bertrand, Laumonier e sua mo- antichità. Incisi in pietra trovatisi sogget-
glie; altra valeule douuu fu hi Biberon, ti d'ogni sorta, deità, eroi, principi, uo-
44 seu SCU
mini celebri, animali, piante, segni gero- retto disegno, non per la grandiosità per
glifici e astriferi, e moltissimi altri sim* l'oggetto principale. Nel secolo XVIII
bolicheaIcuDÌhànBocredutoiSfeOTW/(^.) giunsero alcuni artisti a emular gli anti-
o insegne di famiglie. Sovente si sono ri- chi, fra'quali Gio. Pichlei in Roma, quin-
copiati sulle pietre incise i monumenti di tra gli altri si distinsero nella mede-
più celebri, molte medaglie, e for-
i tipi di sima città Capparoni e Giromelti. Le im-
se molte statue perdute. Nasce quindi il pronte delle gemme incise si moltiplica-
vantaggio grandissimo che lo studio del- no col gesso, del tri poli, del zolfo colora-

le pietre incise reca agli artisti, eruditi e to col cinabro, della cartapesta, delle pa-
antiquari, specialmente ai coltivatori del- ste di vetro, ec. Tra le pietre selciose tie-
la numismatica. In Persia era antichissi- ne pure un primario luogo il cristallo di
mo l'uso degli Ane lli(fz.), che servi vauo rocca, sul quale molto si è inciso, special-
di Sigillo (V.), ed i cilindri incisi de'per- mente nel secolo XVI, ed anche su vasi
siani sono forse tra le piètre incise più an- Come gli antichi, moder-
di tal materia. i

tiche che si conoscano. Incidevano in pie- ni imitano le pietre preziose con paste di
tra anche gli etiopi, e forse l'arte fu pur Vetro (A'.), con apparenze di vere gem-
conosciuta dagli ebrei, se essi lavorava- me incise. L'arte glittica forma parte im-
no le pietre del loro Razionale^.). Pa- portante della toreutica oarte di tornire.

re che greci praticassero


i la glittica avan- Delle medaglie e delle monete. L'arte di
ti la guerra di Troia; gli etruschi incise- incidere le pietre e i metalli e di scolpir-
ro in pietra dura ne'lempi più antichi, e li in incavo affmedi poterne trarre un im-
ne fauno fede alcuni de'loro scarabei. Si pronto, come facevasi dagli antichi negli
trovano alcuni cammei lavorali dagli an- anelli signatorii, servi di base all'arte mo-
tichi,di straordinaria grandezza;altra vol- netaria di formar Medaglie e le Mo-
le

ta si sono lavorali collo stesso metodo dei nete (V.). I conii per battere le medaglie
vasi e tazze : il merito de'cammei viene sono due pezzi d'acciaio che portano in
singolarmente accresciuto allorché la pie- incavo gl'impronti che la medaglia deve
tra olire alcuni strati di diversi colori, dui ricevere dai due lati. Gli antichi batteva-
(piali l'incisore ha saputo trarre profitto: no apparentemente col martello; ne' tem-
si è cercato alcuna volta di supplire col- pi più moderni si fece uso d'una specie

l'arte ai colori che naturalmente la pie- di berta, e solo da poco più di 200 anni
tra non avea, anche nelle corniole, nelle si adottò il torchio. E' assai probabile che

quali fu celebre intagliatore il fiorentino gl'incisori in pietra dura lavorassero pa-

Giovanni delle Corniole, come in Mila- rimenti comi delle medaglie o delle mo-
i

no vi fioiì Domenico de Cammei, per la nde, sebbene questo lavoro dovesse ese-
maestria con cui gì' incideva così deno- guirsi col bulino con altro stromeulo
minato. L'arte d'incidere in pietra dura, tagliente, e non già coll'opera delle rotel-
coltivata da'romani,sebbene greci fossero le o del tornio.
nella più parte i loro glittografi, fu sog- Dell'intaglio, sia dell'incisione in le'

getta alle vicende medeMtnedi tutte lear- gno ed in rame. Oscurissimi sonoi prin-
ti del disegno; cadde colla decadenza del- cipii dell'incisione in legno, e grandissima
l'impero, si sostenne languente, e si ac- questionesièagitata tra gli scrittori fran-
costò quindi alla barbarie nei secoli del- cesi e tedeschi, de'quali i primi preten-
l'impero greco_, e risorse in Italia allorché dono trova re l'ori gin e nelle carte da Gazo-
rifiorirono la pittura e la scultura. Mollo co (V.), ch'essi affermano usate in Fran-
si open» inquestogeneredi lavori nel se- cia sotto Carlo V il Saggio;\ secondi ri-
colo XVI, ed cammei i di (pici secolo han- petendo essi pure l'origine dell'arte nelle
no un carattere tutto particolare, pel cor» delle carte, sostengono essere slate que-
scu SCU . 4?
sle conosciute in Germania molto prima maschinatura o arte d'inserire nel ferro
deh3oo. Alcuni hanno creduto di tro- e nell'acciaio alcune piccole strisele d'oro
vare i più antichi saggi dell'incisione in e argento e formarne disegni, lavori di tar-
legno verso il 1 28 j in Ravenna : Tirabo- sia derivali dal Musaico (^.), facilmen-
schi citò in un mss. del 1299, in cui par- te si passò al niello, poiché per la dama-
lasi di giuocare alle carte; ma le prime schinatura e per la niellatura doveanofor-
carte da giuoco potevano essere lavora- marsi incisioni più o meno profondenel
te a penna e miniale, come forse le fran- ferro, nell'acciaio o nel rame; ed invece
cesi, e come si continuò a praticare in I- d'inserire in que'vuoti laminette metalli-
1
talia nella metà del secolo XV. Non-
i.' che, nel niello s'inseriva una mescolan-
dimeno un decreto deli 44 de' venezia- ' za d'argento e di piombo che portava il

ni parla di carte e figure stampale, e che nome proprio di niello dal vocabolo la-

l'arte decaduta era risorta. Avanti il se- tino nigellum, e che forse lo comunicò in
colo XII ne'codici s'improntavano mol- seguito all'arte. Quesl'artemenzionatanel
te iniziali con istampiglie probabilmente libro del monaco Teofilo, artista pregie-
intagliale o incise in legno, entro lequa- volissimodel secoIoX oXl,ovetratta del-
li il miniatore applicava i diversi colori. la pittura, dell'arte de'musaici, dell'ori fi-
Le tessere signatorie degli antichi roma- ceria e arti che ne dipendono, come quel-
ni, colle quali nomi o lettere o cifre nu- le del damaschinare e fare nielli, per con-
meriche s'improntavano sulle olle vina- seguenza già si praticava ne'bassi tempi
rie, su allre opere figuline e sui mattoni, e nell'impero greco, quindi fu coltivata
benché fatte di metallo, erano fabbricate con grandissimo onore in Firenze nel se-

sullo stesso principio. 1 tedeschi furono colo XV. Caduta la niellatura quasi in di-
forse i primi ad incidere in legno imma- menticanza nel seguente, il celebre Celimi
gini sagre, ed alcune se ne trovano colla usò multa diligenza per sostenerla. Si ap-
data del 14^3; ma allorché s'introdusse plicò allora il niello ai calici, ai reliquia-
in Italia la mirahileartedelUnft/n/y;^/'.) ri, alle paci della messa, all'impugnatura
de'libri, gl'italiani non tardarono a inci- delle spade, agli ornaruenli de'messali e
dere in legno le lettere iniziali, ed anche di altri libri di culto, ai bottoni e agli or-
di verse figure per 0111 a mento de'libri me- namenti donneschi. Laminette niellate a
desimi, come nelle Meditazioni del car- figure, astoi ie,a fiorami s'introdussero ne-
dinal Torrecremala, stampate in Roma gli scrigni, eanche ne'paliotti degli altari.
nel 1467, e nel Valturio di Verona nel Col bulino intagliavasi la storia, il ritrat-

1472.I tedeschi non tardarono ad adot- to e il fiorame che si voleva, ed il cavo


tare questo metodo, e l'opera del fioccac- dell'intaglio si empiva poi della materia
elo, De mulieribfis claris, stampala dal quasi nera o mescolanza d'argento e piom-
Zainernel 4y 3,è ricca di figure incise in
1
bo, la qualefonnava leombreedava quin-
legno. Citatisi tra primi ailefìci in que- i di a tutto il lavoro l'aspetto d'un chiaro-
sto genereMalteoPasti,che lavorò le stam- scuro in argento, talvolta anche in oro.
pe del Valturio, Alberto Durerò, Meche- 1 più famosi niellatoli fui onoForzore Spi-
r ino da Siena,Domenico del leGreche, Do- nelli aretino, Maso Finiguerra, Antonio
menico Campagnola, e altri sino a Ugo del Poliamolo, Matteo Dei, il Caradosso
da Carpi che con nuova invenzione este- di Pavia che lavorò il Formale (f7 .) per
se l'arte. Ma il niello dovea necessaria- Giulio li, ed eccellente anco nel far conii
mente portare all'incisione in rame, e sic- di medaglie, l'Arcioni milanese, il Fran-
come a questa aprì la strada, e tanto più cia bolognese, e Gio. Turini sanese. Dis-
importante riuscendo la cognizione dei siche il niello dovea portare alla stupen-
nielli, ne premetterò un cenno. Dalla da- da e meravigliosa arte dell'incisione seni-
4 1

46 scu scu
Una in rame, giacché i niellatoli per gin- Francesco Mazzola parmigiano, clie in*
di cor dell'esattezza del loro lavoro, prima tagliò ad acquaforte, ed Agostino Carac-
di riempire di niello cavi, costumavano
i ci ed altri molli, sì italiani che esteri, la

di tirarne prova, o sia d'improntarli con portarono al più sublime grado di perfe-
terra, con zolfo liquefatto , o anclie con zione. 1 stampe in rame
tedeschi citano
carta umida passandovi sopra un rullò, del 1 r 4^5, ma queste sono so-
i e deli
pel qual mezzo si ottennero disegni che spelte e tenute spurie dallo slesso Hein-
sembravano fatti a penna, come osservò cken: MarlinoShoòn morto nel i486 è il
.° tedesco incisore che si conosca, e dopo
Vasari. Nacque da questo principio l'in- i

cisione in rame, e quindi i primi incisori di esso fiorirono Meckeln, Vati Bockold,
furono niellatoli come Maso e Poliamolo e Michele Wolgemnth maestro d'Alber-
nientovati, Baldino, Bolticelli ed altri di to Durerò. Billette Lanzi, che gl'italiani

Firenze. Questa invenzione passò di là in risalgono colla storia ali44°> tedeschi


Roma Mantegna, ed in Fiandra, per
al non arrivano colle congetture se non fi-
quanto si crede, a Martino de Clef. Bicer- no al i4^o. Però in Germania si trovò
calissiine sono dagli amatori dell'arte le prima d'ogni altro luogo il torchio, sic-
stampe de'niellalori, tra quali vene fu- i come per la tipografia, cos'i ancora per la

rorio insigni veneti e lombardi. Cominciò calcografia o arie d'intagliare in rame o


allora un nuovo periodo, che Lanzi no- altro metallo, dicendosi calcografo l'inta-
a
ni ina la 2. epoca dell'incisione; si cornili- gliatore o incisore in rame, il che serve
ciò a lavoraresull'argento e sullo stagno, certamente a rendere tedeschi beneme- i

come materia più molle; quindi si passò riti di quell'arte. Dopo


quel tempo l'in-
ai rame, ed al rullo o al torchio imper- cisione andò sempre estendendosi e per-
fetto, si aggiunse l'applicazione di panni frizionandosi in ogni suo genere; s'inven-
bagnali e poscia del feltro. Si usò da prin- tarano nuovi metodi, e si videro sorge-
cipio una tinta azzurrognola, e con que- re in tutti i paesi, ma specialmente in I-
sono fatte le celebri 5o carte, che
sta tinta talia, in Germania, in Francia ed in In-

diconsi delMantegna, e che forse non fu- ghi terra, i più famosi
I artisti; quindi nelle
rono lavorate da lui. Si ornarono d'inci- principali città formarsi classiche calco-

sioni in rameanchei libri, come nel HJoii- grafie, come in Boma la calcografia ca-
te santo di Dio, e nel Dante di Firenze; merale, della quale parlo a Palazzo del-
e carte geografiche comparirono impres- la TipografiaeCalcografia camerale,
se in rame nelle due edizioni della geo- ed a Stamperia camerale. Nell'encomia-
grafìa di Tolomeo, fatte in quel tempo ta opera, Introduzione allo studio delle
a Bologna e in Boma. Una curiosa map- arti del disegno, dopo il cap. 'x\ del 1.

pa o carta cosmografica, intagliata però vi è l'interessante ed evu<\\lo Catalogo dei


in legno, trovasi al fine d'una rarissima più celebri intagliatori in legno e in ri-
edizione di Pomponio Mela, fatta da E- me e capiscuola, disposto per ordine ero-
lardo Baklolt e GiacomoPittore nel 1478 nologico, colla indicazione delle loro o-
in Venezia. Una 3/ epoca dell'incisione vere principali, di vrso nelle scuole d Ita»
stabilisce il Lanzi, allorché già trovato il lia, di Germania, fiamminga e olandese,

torchio e l'inchiostro da stampa, l'aitili- francese, inglese, dicendosi pure del va-
zio cominciò a rendersi perfetto. In quel- loie delle stampe in rame. Come nella
l'epoca fiorirono Marc'Anlonio Uaimon- pittura si formarono diverse scuole, così
di, Agostino Veneziano e Marco Ravigna- ebbe luogo nella scultura, nell'intaglio e
no, i quali intagliarono quasi tutte le co- generalmente in tutte le belle arti. A leu-
se disegnate o dipinte da Balfaele. L'ar- ni hanno straordinariamente moltiplica-
te acquistò una facilità di nielodo sotto to il numero delle scuole d'intaglio,e que-
S CU S C U 47
sle non solo sul principio dell'origine e malori: le prime sono quelle de' pittori,
del carattere degli artisti, ma su queilo i quali con questo metodo facile e pron-
ancora de' diversi maestri. Sembra però to gettano, per così dire, sul ramei loro
che la serie delle scuole d'intaglio debba pensieri, i loro disegni, i loro schizzi; ap-
restringersi piuttosto che ampliarsi, limi- plicano l'acquaforte, ne più ritoccano il

tandosia quellesolenazioni che maggior- lavoro che si diffonde nelle loro stampe
mente si distinsero nell'esercizio di que- originale quanto ne'loro disegni; le altre
appunlosi ponno ridurre
st'arte, le quali sono le acqueforti degl'incisori, i quali
alle nominate. In Moina, in Parigi, inLon- tornano sul loro lavoro e lo ritoccano,
dia, in Vienna, ed inaltre capitali eprin- finché l'opera èridotta amodo loro. Ver-
cipali città d'Europa, vi sono preziose e so la metà del secolo XVI s'inventò l'in-
copiose collezioni d'ogni genere di slam- cisione alla maniera nera, ed in Inghilter-
ne. L'arledelPincisione, per mezzo del di- ra mezzo tinto, che in alcuni paesi d'I-
segno e pei 1
mezzo di piccoli traiti inca- impropriamentea fumo. Que-
(alia dicesi

vati nelle materie dure, come il legno ed sto metodo die origine ad un altro, eh è
i metalli, e tra gli altri il rame, imita le quello d'incidere a colori. Si èanchecer-
forme e le ombre e la luce degli oggetti cato d'imitar coll'incisione i disegni fatti
visibili, e moltiplica queste imitazioni col colla matita, mediante uno strumento fat-
mezzo della impressione che si fa sopra to a guisa d'una lima di varie forme, il

la caria, o altra materia atta a ricevere, «piale passando in varie direzioni stra-
massime allorché è umida, tutti i segni me, vi lascia quel tocco granito e mor-
dell'inchiostro che sono limasti ne'tagli bido, ch'è caratteristico della matita. In-
o sia negl'incavi. Le copie del disegno ot- cisione punteggiata o anche a granilo, di-
tenute in questa forma diconsi stampe, cesi una maniera d'incidere che si esegui-
S'incideindiverse maniereeprimadilut- sce collo stesso strumento, come la pre-
to con tagli formati col solo bulino. Con cedente, ma armato solo di punte e non
una punta d'acciaio, che dicesi punta sec- di tagli. Avvi ancora una maniera d'in-
ca, si disegnano i contorni; in seguitosi cidere, praticata specialmentedagl'ingle-
lavora il rameformano gli e si altri toc- e da essi della acqua tinta. Vie pure
si,

chi colbulino,eqnesta è come la pillanti- un metodo particolare di colorire alcune


maniera d'in-
ca, così ancora la piìi nobile slampe, che sono fatte e*pressamenteper
cidere.Per incidere all' acquaforte, s'in- ricevere i colori, e allora l'incisione par-
tonaca \in rame ben preparatod'un leg- lecipa dell'incisione e della pittura. Si è
gierostratodi vernice,edonoaverIoanne- ancheinciso sul legno cornine, tre e anco
ritocol fumo d'una candela o d'una lam- quattro tavole per ciascuna stampa, una
pada, qualora non sia nera la me-
vernice delle quali porta contorni, la seconda le
i

tlesima, vi si delinea il soggetto con una ombre foi mezze tinte: que-
ti,e la terza le

punta d'acciaio, la quale toglie nel lem- ste stampe furono delle di chiaroscuro,
pò slesso la vernice ovunque passa, co- Si è pure inciso talvolta simultaneamen-
sicchè nero rimane sul rame lutto quello le in legnoe in rame, lavorando profon-
che dev'essere bianco nella stampa, e ne- damente contorni su d'una tavola di ra-
i

ri a vicenda riescono sulla stampa stessa me, ed intagliando le ombre forti e lede-
que'tratti ne'quali la punta ha scoperto boli su due o anche tre tavole di legno,
il rame. Sul rame così preparato si versa Con questo principio medesimo dell'in-
I' acquaforte diluta, che morde e intacca cisione sopra diverse tavole ripartita, si

il rame ne'luoghi soltanto che punta


la giunse a imprimere una quantità di fi-

ha scoperto. Due specie di così dette acque gure sulla tela o su di altre stoffe, e sulla
l'orti si conoscono dagli artisti e dagli a- carta massime per uso di tappezzerie. Nel-
48 SCU SCU
la Cina e nell'India da tempo immemo* è il più bel marmo che siasi conosciuto
rahile si fabbricano tele dipinte, ma non ne'rimoti tempi, giacché la reggia d'As*
pare stampate; bensì i cinesi per tempo sueroavea il pavimento di marino pario,

scolpirono i loro caratteri in legno,eba- e Davide per la costruzione del tempio


gnatidicolori li applicavano sulla.5Wtf,sul di Gerusalemme avea preparalo il mar-
raso e su altre stolfe. Nel passato secoloSi- mo pario. Esso è della più vaga bianchez-
moti incisore dure scoprì la ma-
in pietre za, con tutte le qualità proprie per tutte
niera di incidere sull'acciaio temperato, le opere di scultura: è pur chiamato mar-
segreto dal quale l'arte d'incidere le me- pessio dal monte Marpesso donde veni-
daglie e monete trasse grandi vantaggi,
le va scavato, e ligidino o licneo, forse per
Le incisioni e stampe fatte con sculture di la sua lucentezza. Pausania rammenta
acciaio sono di un mirabile effetto e deli- molle staine scolpite da Fidia, Prassi te-
ca te, ed eminentemente diffuso n'è il prò- le, Alcamene e altri con questo stupendo

gl'esso. Quanto alia litografia, non si può marmo. Di esso sono la Venere de' Me-
dile incisione in pietra, perchè realruen- dici, quella ch'esce dal bagno, Diana cac-
te non si fa che scrivere o delineare sud'u- ciatrice, Minerva colossale o Pallade di
na pietra o su d'un cartone, nulla resta n- Velletri,e altre fumosestatue. L'altra spe-
do intagliato, ed è piuttosto una Slam- eie di marmo potino, detto grechettodu-
pa (f7 .). io, è mollo simile al pario uel colore e
Negli articoli geografici non manco nella durezza, ma di scaglie più piccole,
di notare ove sono cave di marmi, pie- ed è più leggiero, però visi scolpisce assai

tre e metalli, come del marmo lunense bene : si traeva dalle cave presso Olimpo
o di Carrara e italiano a Massa di Car- d' Elide nel Peloponneso. L' imezio o i-

rara per le sue copiose cave di marmo, metto, come il pentelico, si cavava presso
a Paro o Paros e altri luoghi di Grecia. Atene, ed era impiegato in opere d'ar-
II marmo greco fino, conosciuto sotlo il chilellura, per templi, altari, ed anche
nome di pentelico, perchè dopo la sco- perlestatue.il marmo imezio trattodal
perta di Bizo si ricava nell'Attica dal mon- monte Inietto ècandidoe fu in gran ri-

te di tal nome, si èsoventeadoperato per putazione presso gli antichi. Assai copia
Colonne (F.) ed altri oggetti d'architet- di questo marmo si trasportò in Italia, e
tura. Bianco n'è il colore, come il pario, Lucio Crasso l'adoperò per adornare con
ma d'ordinario ha una tinta fredda, che insolito lusso il palazzo che in Pioma a-
tira all' azzurro ove sono le vene grigie vea edificato sul monte Palatino. Il mar-
cì verdicce: i moderni talvolta lo chiama- mo greco livido o bianco pallido, detto
no marmo salino, perchè i suoi grani o tasio perchè trae vasi dall'isola di Taso,
hanno l'apparenza
cristalli di sale, ma una delle Cicladi nel mar Egeo, si ado-
\eramente il marmo salino è diverso dal pera va in lavori più ordinari per colonne
pentelico. La Pallade d'Albano è dimar- e ornati, e vi s'incrostavano edilìzi e an-
mo pentelico. 1 greci scultori però, non che sepolcri. Il marmo lesbio, detto greco
escluso Prassitele, esercitarono sul pente- giallognolo, cava vasi nell'isola di Lesbo,
lieo i loro scalpelli. Cicerone scrivendo a e farse di questo più che degli altri si pre-
Pomponio Attico, mostrava di attendere valsero gli mar-
antichi pe loro sepolcri. Il

eoa ansietà alcuni busti di marmo pen- mo detto turchiniccio corrisponde al mar-
telico. Più specie di marmi sono noli sot- mo di Tiro e di Sidone; di tal marmo si

to la denominazione di marmo greco. Il servìSalomone per ornare il tempio di


pario, tanto celebrato presso gli antichi Gerusalemme. 11 niarinoluuenseodiCar-
scrittone peli. scoperto da A nacreonle rara e italiano per la scultura trae vasi
Teio nell'isola diParoSjUna delle Cicladi, come a! presente dalle cave de'nionli Cài*-
scu SCU 49
wresi, e si chiamò marmo di Luni(T'.) mia di Torino j Repelli, il Discorso del-
o lunense, perchè si trasportava per ma- l' Alpe Apuana j Promis, Memorie della
re dal porlo di Luni, ora golfo della Spe- città di Luni, e Memorie della delta ac-
a
zia, a Roma nel luogo detto Mannorata; cademia 1.
1
, serie 2. Opere di marmi lu-
immenso divenne il lusso di questi mar- nensi trovatisi non solamente in Roma,
mi in Roma e nelle ville de'riechi roma- si antiche che moderne, ma io tutta Ita-

ni, ed adopera principalmente e qua-


ora si lia e nelle prò vi nei e marittime d'Euro-
si esclusivamente perla scultura di tutto pa; ve ne suuoeziandio in America, e per-
il mondo civile. Sembra che queste cave sino in Asia nell'Indie orientali, come ri-

non fossero conosciute che verso l'epoca portai nel voi. XXXIV, p. a 19, descri-
di Giulio Cesare, indi furono assai culti- vendo maestoso monumento scolpito
il

vate. La grana del marmo lunense è più. dall'esimio prof. Adamo Tadolini,ed è il
fina di qualunque de'marmi greci qui ri- più grande che si couosca,ed il più copio-
cordali :il suocoloreè un bellissimo bian- so per figure, almeno fra'moderni. Inol-
co somigliantissimo al fino zuccai ohi pa- tre dissi a Massa di Carrara, che Carra-
ne] talvolta ha vene bianche, grigie, ros- ra die alla scultura valenti artisti, e tra
se e gialle, ed ossidi di ferro. Le cave dif- i viventi celebrai i professori comm.rTe-
feriscono tra loro in colore e in qualità, uerani e cav. Fmelli. romani traevauo 1

e talvolta vi s'iucoutrauo grandi cristalli pure dall' Africa un marmo bianco con
che resistono allo scalpello. L'Apollo di vene di grigio pallido. Nelli. "22 1 del Cor-
Belvedere è in marmo luueuse o sia di naie di Roma deli85o si legge un arti-

Carrara, e fu estratto dalla cava del LJ ol- colo sulle cave antiche e moderne de'mar-
vaccio, coltivala tuttora, e il cui marmo mi di Paros, co' quali furono costruiti i

vince lutti gli altri marmi delle lapidici- templi d' Esculapio in Paros stessa e di
ne carraresi in candidezza cerea, traspa- Apollo a Deb, poiché si vuole che questo
renza e bellezza, ed è il più compatto dei marmo fosse principalmente proprio più
marmi statuari. I principali monumenti pei mouumeuti che per la statuaria. Le
architettonici di Roma, fatti o in tutto o cave donde furono tratti i celebri marmi
in parte di questo marmo o con esso de- parii, sono sul monte Marpessa, lungi 3
corali, sono precipuamente, oltre le sta- quarti d'ora dall'antica Paros; ascendono
tue e i bassirilievi, il Pantheon, la pira- a circa 5o e furono tutte lavorate a cie-
mide Caio Cestio, il tempio d'Apollo
di lo scoperto, con aprirne sempre delle nuo-
Palatino, il tempio dellaConcordia, gli ar- ve vicino a quelle che si abbandonavano.
chi di Claudio e Costantino, il sepolcro di Nell'articolo si tratta particolarmente di
C. Yibio Mariano detto impropriamente 3 cave e loro vaste gallerie, la 1/ delle
di Nerone, il palazzo imperiale nelle giun- quali sembra esaurita dagli antichi, eche
te di Domiziano, il classico foro Traiano il francese Cleauti apri a sue spese una
nelle parti checostituiscouo gli ordini ar- nuova cava, purea cieloscoperto e di bel
chitettonici e le trabeazioni della basili- marmo. Nel n.°i 18 del Giornale di Ro-
ca, la celebre colonna Traiana, il cui mar- ma del 802 si dice, che lo scultore .Sie-
1

mo non solo è della più bella specie, ma gel di Amburgo, che da 18 anni dimora
i massi sono i maggiori che mai uè' lem - in Grecia, ha scoperto stili' isola di Te-
pi più antichi uscissero dalle cave carra- nedos e nel Peloponneso delle grandi ca-
resi. Si vantava Augusto di aver trovato ve di rosso antico e di verde antico, mar-
Roma di mattoni, e di lasciarla di mar- mi preziosi, di cui da secoli se ne perdet-
mo. Pei marmi lunensi scrissero: due Le- tero le traccie, e che avea acquistato sì

zioni il cav. di S,m Quintino e pubblica- ricche cave. Nel 1.


1 4g dell' Album di
7, p.
te nel t. 27 delle Memorie dell' accade- Roma, in erudito articolo del eh. couim/
VOL. LX1H. 4
So S C U SCU
"Visconti sugli scavamenti d'Albano, si ri- del nostro museo Carpegna, in coi intorno
ferisce die nella villa del principe Dcria- alle trecce si veggono due ordini di perni
Pamphilj,ove probabilmente fu il palazzo per fermarvi, secondochèsi è detto, legio-
della celebre villa di Pompeo Magno, nel ie, la quale ha la testa e il collo di mar-

i85o oltre grandi frammenti di bassiri- mo bianchissimo, ed il vestito del busto è


lievi e di statue in terra cotta, si trovò un tutto vagamente venato di pavonazzo".
Centauro mirabile per la scultura e per Ai ricordati articoli, AccademiediRo-
la sua conservazione, ai quali pregi accre- ma, e Cavalieri della pontificia accade-
sce merito la rarità grandissima della ma- mia romana di s. Luca, parlai di epiesta ce-
teria, ch'è il rosso antico della più rara lebralissima e benemerita istituzione, giu-
qualità, ed eguale nella figura all'incisio- blamente slimata da tutte le nazioni qua-
rteche accompagna la descrizione, tro- le tribunale magistrale e supremo delle
\andosi pure con parte dell'altro che gli belle arti, cos'i dell'uni versila artistica dei
fu compagno, molto somiglianti a quelli pillori, scultori, architetti, incisori, inta-

del Museo Capitolino. Pei ò il Centauro gliatori e altri artisti (protetta sino dal
più completamente trovato, fra le note- suo principio eziandio dal senato roma-
voli differenze da tali simulacri capitoli- no, che fa alla loro chiesa quell'oblazio-

ni, offi e la notabilissima soprallutle d'es- ne che indicai nel voi. XII, p. i8i)che
sere forse il solo esempio di scultura an- le die origine, ed a cui Gregorio XI nel
fica a due colori, il rosso e il bigio. Per- j3yi concesse la chiesa de'ss. Cosma e.
che la figura dell'uomo, fatta in rosso ari- Damiano poi di s. Luca sul MonteEsqui-
tico, s'innesla in sui fianchi nel cavallo, lino presso la basilica Liberiana; altri di-
eseguito in bigio morato, ed è similmen- cono che fu loro data nel 1478 da Sisto
te di rosso antico la coda del cavallo. Si IV, come quello ebe diede nuovi statuti
aggiunge, che questo nobile documento aH'universitàdellearti,imperocclièsivuo-
della scultura policroma, tanto in uso e le che propriamente l'origine in Roma di
in pregio presso gli antichi, sarà di gran un corpo d'artisti rimonti al risorgimeu-
lume a stabilire intorno all'effetto di essa to delle arti. L'università venne succes-
l' opinione che studiano di co-
di coloro sivamenterettada alcuni consoli, ed ani-
rioscere più addentro lo stato delle arti, mise oltre professori delle arti del dise-
i

Leggo uel citato Buonarroti, Bledaglio- gno, anche artefici di meno nobile spe-
nij p. xii, sulle statued'un sol pezzo di eie. Ed è perciò, che più laidi a istanza di
marmo ad uso di cammei.
di vari colori Girolamo Muziano valente Gre-
pittore,
« Gli antichi stimarono galanteria mag- goi io XIII nel i
577 l'eresse in accademia
gioie, se avesse potuto l'artefice in un sol delle nobili arti della pittura, scultura e
pezzo di marmo colle macchie differenti architettura, per ammettervi e distingue*
dimostrare qualche diversità nelle parti re il merito de'migliori professori «li que-
della statua, come si cava dalla descrizio- ste arti liberali che fiorivano in quell'e-

re ebe fa d'una baccante, in


Callislrato poca. L'accademia per opera econsiglio dì
cui l'arteficeaveva in una macchia pallida KedericoZuccari neh 58 8 fi appi ovata da
fatto una capra, che quella donna tenesse SistoV, il quale avendo demolito la chie-
iu mano; e il medesimo nota che lo scul- sa ecompresa nella sua Villa lìJontallo o
tore della statua in marmo nero d'un in- meglio nella sontuosa cappella che edifì-
diano, di cui si è fatta menzione di sopra, co nella suddetta basilica, nell'istessoan-
aveva avuto quell'avvertenza di far ca- no le accordò l'antica chiesa parrocchia-
dere il bianco degli occhi in due macchie le dis.Martina nel Foro romano, di cui
bianchicce si può dire che di questo gè-
: riparlai a Roma, ched'allorain poi prese
nere sia una lesta col buslo d'una donna pure il nome dell'evangelista s. Luca suo
scu SCU 5ì
patrono, perchè comunemente credesi ab- confraternita per ambo i sessi, vestendo
bili esercitala la Pittura, di che ragionai gli uomini sacelli rossi con cordoni tur-
a quell'articolo. Della demolita chiesa sul- chini e l'insegna de'ss. Quattro. In segui-
l'Esquilino riunì erudite notizie il mol- to a motivo della lontananza, il sodali-
to collo odierno principe Massimo, nelle Leonardo pres-
zio acquistò la chiesa di s.

interessanti Notizie istorìche della villa so il Palazzo Costagulia piazza Giudea,


Mas simo, p. qi e seg. e 96. La solenne a- poi demolita per quanto notai nel voi.
per tura dell'accademia sembra effettuala XI, p. 2o3 e 204. In appresso ebbero
nel novembre 5o3 ovvero neh 091,
1 poi- la chiesa parrocchiale di s.Andrea inVin-
chècelebròil [."centenario Del i695.L'ac- cis (diversa dalla vicina chiesa di s. Ma-
cademia ebbe leggi conformi al suo isti- ria in Vinci», della quale feci parola nel-
decorosamente si regge.
tuto, colle quali l'articolo Sangue prezioso di G. C. con-
In progresso di tempo
Papi gareggia- i gregazione) a Tur de'specchi, che dopo
rono in proleggere, onorare e ampliare averla ristorata intitolò purea Leonar- s.

l'accademia, e le affidarono 1' insegna- do. Qui dirò con Pa nei ioli, Tesori na-
mento delle Scuole di Roma nelle belle scosti, p.199, chela chiesa di s. Andrea fu

aili, non che di vegliare alla conservazio- detta anticamente de'funari, perchè nel-
ne de'pubblici monumenti esistenti nel- la contrada ne' bassi tempi si torcevano

l'alma Roma e nello stato pontificio. Da- le funi, non che in Mentuccia o Mentuza,

to un cenno di quanto riportai con più pel vicino tempio di Giunone Mattila o
r
diffusione ne'citati articoli e altrove, ag- Moneta, ed in f incis dai vimini o vin-
giungerò un estratto di quanto sull'acca- chi che presso vi nascevano, o dai legami
demia e altri esercenti l'arlesculloria, tro- di salci ch'erano sparsi nella vicina piaz-
vasi nell' Eusevologio Romano del Piazza. za, prima destinata agli erbaggi. Nel secolo

Nel lral.q,c. 9, Dell'accademia di s. Luca passato la confraternita degli scalpellini


de pittori a s. Martina, dice che nel 478 1
con architettura di Car-
la fece riedificare

sotto Sisto IV essa dedicò un altare a s. lo de Marchis. L'altare maggiore è orna-


Luca nella sua chiesa sull'Esquiliuo, e poi to di due colonne di porta santa, ed ha
come fu trasferita a s. Martina. Più nel un buon quadro de'ss Quattro protetto-
cap. 5 tratta Della confraternita de''ss.
1 : ri, come sonc buoni dipinti della volta
i

Quattro Coronati de' scultori, statuari!, eseguili nel secolo XVI, altri dicono da
scarpellini e squadrataci, nel Monte Ce- Antonio Nessi scolare di Conca, nella me-
lio vicino alla Chiesa de' ss. Quattro(fy .) t tà del secolo passalo. Questoè l'unico al-
eda s.Andrea e Leonardo aTor de spec- tare, altro però essendovene in sagrestia ;

chi. Discorre dell'origine dell'arte sculto- il pavimento della chiesa èdi marmo bian-
ria, e che gli scultori elessero per protet- co e bardiglio. Nelle pareli vi è una ri-

tori questuili Quattro, che crede eccel- conoscente lapide in onore di Gregorio
lenti scultori, come tali furono gli altri 5 XVI, per avere con privilegio particolare
(tutti nominai a delta chiesa) martiriz- conce>so nel 1 83 1 all'università degli scar-
zati al tempo di Domiziano per essersi ri- pellini, di poler far battere nella loro chie-
cusati di scolpire le statue degl'idoli. Nar- sa e oratorio la musica da chiunque an-
ra inoltre, che pressoecontiguoalla chie- corché non patentato dall'accademia di
sa, nell'antichissimo oratorio di s. Silve- s. Cecilia (di cui nel vo!. XLVII, p. 1 48),
stro (che pure descrissi, ed è tuttora del sia vocale, che organica, strumentale, o
sodalizio), ricco d'insigni reliquie, i delti di orchestra. Finalmente Piazza nel trat-
artisti fondarono la loro congregazione tato 12, cap. 32 meglio riparla: De' pit-
sotto l'invocazione de'ss. Quattro, che poi tori e scultori dell'accademia dis. Luca
nel 1 5q6 con regole e stalliti eressero in a s. Martina nel Foro romano. Celebra-
52 SCV scu
te tuli aiti, accennata la contesa sull'o- ve sedevano i Papi nel dì della Purifica'
rigine e primato tra loro, per quanto in zione (F.), quando recavansi a celebra-
Campidoglio sul loro trionfi) discorse il re nella chiesa la funzione della distribu-
cav. Carlo Fontana ne! i. Centenario del- zione delle candele, come attesta Cencio
l' illustre accademia; ricordò pure come Camerario. Teodorico re de'goti vi rife-
da collegio o università artistica, fu eret- ce il tello, Adriano 1 del 772 la ristorò,
ta in accadenoia,e come le fu data la chie- ed il successore s. Leone l'arricchì con 1 1 1

sa di s. Martina col contiguo edilìzio, die preziosi doni. Ne' voi. XIX, p. 3i,XXI,

chiama il domicilio citila Virtù, descri- p. i6oei6i ricordai il modo come ilPa-
vendo quanto contiene di produzioni ar- pa faceva distribuire l'elemosina recan-
tistiche nelle saleegalleiie, e de'beneme- dosi dal Vaticano al Laterano, e secondo
riti della medesima, fra i quali lo scultore l'Ordine romano del 1 1 43 e altro del se-
Ercole Ferrala, riportando un epigram- guente secolo, quivi facevasi altra distri-
ma allusivo all' essere il luogo edificato buzione, il Papa slaudo in fenestra pala-
tra i tre Fori, cioè Romano 3 di Giulio las. Martinae, ave soleva ascendere. A-

Cesare,ed' Augusto, &u ' di che dottamen- vendo Alessandro IV ristabilita la chie-
te scrisse il prof. architetto Luigi comm. 1 sa, ch'eia divenuta collegiata e arcipre-
Canina : Sugli amichi edi/ìzi già esislen lale, laconsagròuel 2 56,assistito da due1

ti nel luogo ora occupalo dalla chiesa di vescovi cardinali. Dipoi la chiesa diven-
s.Martinae dall' annessafabbrica dipro- ne parrocchia e prioria, e tale era quan-
priclà dell'insigne pontificia accademia do Sisto V la concesse nel 588 all'acca- 1

dis.Luca, Dissertazione ,Pioma 84o. La 1 demia,tei minando allora d'essere cura di


chiesa di s. Marliua e s. Luca nel rione anime. Nel pontificato d'Urbano Vili nel
Monti, posta pi esso l'arco di Settimio Se- sotterraneo della chiesa fu ritrovato il cor-
vero, dove,o meglio nelle sue adiacenze, po di s. Martina, in mezzodue ss. mar- ai

si pretende fosse l'archivio del senato,ede- tiri Epifanio e Concordio. L'accademia


retlaal dire d'alcuni sulle rovine del lem- celebiò per tale invenzione e con molla
pio di Marte Ultore,in cui riponevasi i va- divozione una solenne processione, recan-
si e altre cose sagre del popolo romano, do in trionfo il sagrodepoiilo. Il Papa or-
e perciò detto secretarlo perquanto dissi dinò al nipote cardinal Francesco Barbe-
a Sagrestia. L'encomiato Canina prova, rini la sontuosa riedificazione della chie-
che la chiesa di s. Martina occupa una da
sa colle archi letture di Pietro Berettini
parte del foro di Giulio Cesare, nel qua- Cortona principe dell'accademia, il qua-
le sorgeudo il tempio di Venere Genitri- le tanto si compiacque di quest'opera che

ce, la propinqua casa dell'accademia fu cedo porzione delia propria casa per in-
eretta uell'area corrispondente avanti al grandirla, volle intieramente abbellire la
tempio di Venere stessa. Anticamente fu cappella sotterranea ovefuri posta la san-
detta pergli accennati fòri, S.Martina in ta, ed istituì suoi eredi la chiesa e l'ac-
tribus Foris,ein tribus Fatis per l'effigie cademia del pingue capitale di100,000
delle 3 Parche ivi presso esistile; venne scudi. Tutti gli accademici si emularono
erella da s. Silvestro I del 3 i4 5 nel luo- con bella gara in copiosi contributi per
go ove Papa s. Antero del 237 avea ri- l'edilìzio, pel quale Tommaso e Teodoro
posto il corpo della santa, trasportato dal della Porta a veano lasciato rendile di luo-
cimilerio della via Ostiense, dopo l'appa- ghi di monti. Il severo Milizia lodò la pian-
rizione della santa, che l'invitò a onora- ta della chiesa ch'èin forma di croce gre-
le le sue spoglie. Indi s. Giulio I del 336 ca, terminata con una curva, e adorna
consagrò la chiesa, e tuttora ne'sot terra- di colonne con pilastri e stucchi; ma cri-

nei vi è la sedia pontificale diiuuiuio ; o- ticò gli ornali interni e li disse analoghi
scu SCU 53
quanto al gusto a quelli della facciata, che a sinistra è di Baldi ,
quella a destra d*
pure biasimò come troppo trita e alla in Guglielmo Cortese. Le due statue de'ss-
modo da impedire la vNta della cupola, Concordio e Epifanio pur di terra cotta,
eh'è di buona forma. Prima decorava l'al- entro la cappellina a manca, sono egual-
tare maggiore il bellissimo e famoso qua- mente d'Algardi. L'altare nobilissimo di
dro di Raffaele, esprimente s. Luca in al- bronzo dorato, ch'è nel mezzo e racchiu-
to di dipingere Maria Vergine, capolavo- de il corpo della santa, fu lodevolmente
ro che al predente viene custodito nelle gettato da Gio. Piscina; ma sì esso che i
adiacenti sale dell'accademia, ed in vece bassirilievi del ciborio in alabaSlrO esegui-
ci

vi fu sostituita un'eccelleute copia di An- ti da Fancelli, furono magistrale inven-


tiveduto Grammatica. La sottoposta sta- zione e disegno del Berettini, che come
tua giacente della santa litolare, fu scol- notai a proprie spese fece ornare tutta la
pila in marmo da Nicola Menghino. L'al- cappella. Nella chiesa vi si celebra la fe-
tare a destra di s. Lazzaro monaco e pit- sta di s. Luca a' 1 8 ottobre, e quella di s.
tore, fu eretto a spese e con disegno del Martina a'3o gennaio. L'ediliziocongiun-
pistoiese Lazzaro Baldi che ne dipinse il to alla chiesa contiene una ricchissima
quadro, e vi espresse il martirio che gli galleria di quadri originali, la maggior
dieiouo °Yiconoclasti,pevavei' dipinto le parte de'quali sono doni degli accademi-
immagini del Salvatore e della B. Ver- ci, poiché quando vi sono ammessi devo-
gine. Nell'altare incontro si vede il qua- no presentare uno de'loro lavori; laonde
dro dell' Assunta e s. Sebastiano, opera riesce ammirabile per la varietà, come
fra le più pregiate di Sebastiano Conca per la bontà de'dipinti, procurando cia-
che lo donò. Dalla parteVnistra dell'in- scuno di dare una delle migliori produ-
gresso e presso il pilo dell' acqua santa, zioni del proprio pennello. Le camere del
è la memoria sepolcrale posta all'eccel- i. "pia no sono piene d'opere di scultura in

lente miniati ice ascolana Giovanna Gar- plastica, come pure di quelle premiate nei
zoni dall'accademia, per grato animo di concorsi istituiti da Clemente XI persog-
averla chiamata sua erede. Dirimpetto si gellidi sagro argomentoechiamato Con-
vede il deposito del benemerito veronese corso dementino, non che dal Balestra.
Carlo Pio balestra, che pure istituì erede Ogni 3 anni si dà luogo ad uno di que-
l'accademia e fondò il celebre Concorso sti concorsi, e le opere vengono premia-

Baie s'ra,premiazionepegli studenti delle te dopo il giudizioche nedà l'accademia.

belle arti, per produzioni di soggetti pro- La premiazione solenne poi si effettua nel-
fani. La chiesa sotterranea a volta piana la gran sala del palazzo senatorio di Cam-
di miratale struttura, e ornata di buoni pidoglio (Z7 .) con istraordinaria pompa
stucchi, contiene il monumento sepolcra- e magnificenza, alla presenza de'cardina-
le di (ini marmi, eretto per riconoscenza li, della prelatura e di altri personaggi,
al generoso Pietro da Cortona, col suo ed in questa occasione ivi gli arcadi in
busto in marmo e nobile iscrizione. Le prosa e in versi celebrano le arti belle per
4- piccole statue di peperino, rappresen- incoraggire la studiosa gioventù. Dentro
tanti le ss. Sabina, Eufemia, Teodora e la superiore galleria si trovano raccolti
Dorotea, collocate all'ingresso della cap- quadri preziosi, eseguiti dai migliori mae-
pella, eognuua avente sotto le proprie re- stri dell'arte, fra i quali i ss. Pietro e Pao-
liquie in limette, sono sculture di Cosi- lo di frate Sebastiano del Piombo, la sud-
mo Fancelli : il bassorilievo in terra cot- delta tavola di Raffaele, e molli altri di-
ta situato in mezzo della cappellina col- pinti di scuole antiche e moderne. Final-
la Deposizione dalla croce èd'Algardi. Di mente si osserva una copiosa raccolta di
qua entrando nella cappella , la pittura ritratti dedi accademici e da loro offerti.
-

54 S C U S C li-

Tulli i descrittori di Roma, antichi e mo- nostri, ne'quali si vedono Fra tulli i pò-
derni , non mancarono di descrivere la poli coiti sorgere molteplici istituti che-
chiesa e l'accademia di s.Luca. ducazione e istruzione della prima infan-
SCUOLA, G y mnas ium , Lucius >Scho zia,ed occuparsi illustri pedagogi ed anche
la. Luogo dove s'insegna e s'impara arie buone madri di famiglia coll'opera e cogli
oscienza. Questo termine prende anco- si scrini pel saggio allevamento e insegna-
r
la per \iaaSetta[L .) di persone, che ade- mento della nascente generazione. L'im-
riscono a qualcuno, o seguitano qualche portanza dellebuone scuole è conosciuta:
particolare opinione o dottrina, o regola sono elleno la sorgeu te della purezza del-
di disciplina religiosa. Per una facoltà o la fede,della santità de'eoslumi.della tran-
Università(F.), per V Accademia (/"'"), quillità pubblica; ed esseesigonopercon-
per il Collegio(F.)> per \\Scminario(F.), seguenza lapiùgrandeattenzioneperpar-
per il Liceo (F.), per il luogo pubblico te di coloro che ne hanno la direzione,
ove s'insegnano le scienze, oi primi eie- 11 prendere paterna cura della buona e-
mcnli delle medesime, il leggere e lo seri- ducazione e istruzione de'giovani fu sem-
vere,e persino lascuolade'iauciulliedelle pre nella estimazione de'saggi uu'opeia
fanciulle. Scuola dicesi inoltre l'adunan- della più grande importanza per promuo-
za dì Scolari (^.), o d'uomini scienziati; vere la pubblica e la privata felicità. An-
pei seguaci d'una scuola di Pittura {F.) } che in mezzo alle tenebre del gentilesimo,
di Scultura (L.) o altra aite; perla Con- i più sapienti tenevano in sommo pregio
fraternità, Compagnia o Sodalizio (/\) le scuole e la pubblica educazione. L'i-
di secolaii uniti in pie adunanze econgre- negàbile luce dell'evangelo perfezionò il

gazioni. De'primordi e progressi deli'u- pubblico insegnamento,e fu fecondo d'i-


mano insegnamento sia nellescienze, sia nestimabili beni, per le incessanti cure
nelle arti, ne parlo agli articoli corrispon- della Chiesa e del suo clero. Le scuole fu-
deuti, oltre ai già citali ed ai seguenti, , rono tenute sempre in onore presso gli
cioè Lingua, Lettera, Scrittura, Lettu- ebrei, pagani ed cristiani. Gli ebrei pre-
i i

ra, Filosofi, Letterato,Erudizione,Let- tendono che prima del diluvio vi fossero


tere belle, Maestro, Dottore, Baccellie- delle scuole di scienze e di pietà, di cui i pa-
re, Licenziato: ed a Scuole diRoma, oltre triarchi, incominciando da Adamo, ne era-
quanto riguarda il suo primato scientifico no direttori. E' ben più probabile che le

e artistico, dichiaro gl'immensi vantaggi scuole presso di loro siano cominciate al


derivati dalla scienza , e le benemereu- tempodi Giosuè, sottoil quale si trovava-
ze della Chiesa. La storia è piena di mo- nocerleaccademieoscuoledi/Vo/dY/'f^'.),
munenti ili lodi pel pastorale zelo de'ro- nelle quali i figli de' profeti, cioè i loro
mani Pontefici, per le loro indefesse e gè- discepoli,vivevano orando, facendo peni-
nerose fatiche per l'educazione, massime lenza e studiando: alcune di queste scuo-
de! clero cattolico Essa mostra altresì con le di profeti erano a NaiolhdiR.amalha.
indelebili noie quello che il reggimento A quellescuoleo comunità di profeti, che
paterno de'successori di s. Pietro operò, sembrano avere sussistito anche duran-
ti .11 immensi sacrifizi, per la pubblica e- te la schiavitù di Babilonia, sono succe-
r udizione e in accrescimento degli utili dute le Sinagoghe (F.). Il Salvatore ri-
sludi d'ogni maniera. Lo splendore delle prese sovente il fasto de' dottori della si-
scienze nel mondo cristiano,loro in massi- nagoga, e non volle imitare il costume,
ma parte è dovuto. L'educazione dell'uo- per cui i discepoli stessero in piedi, e al-
mo deve cominciare dalla prima età della tresì quello di molti savi de' pagani, che
vita; questa verità in nessun altro tempo gli scolari talora o sedevano iti terra oso
forse fu meglio appresa quanto a'tempi pia panchetti bassi, uso che fu seguitato
scu S CU 55
dagli ebrei dopo tempi diGamaliele mae-
i parlavano corretta mente, e in cui l'infima
stro di s. Paolo. Lo star così nelle scuo- classe del popolo pretendeva al pari di
le, cioè il maestra io sedia alta, e gli sco- qualunque altra alla purezza della lingua
lari in terra affatto, o sulle stuoie o su- e alla dote di ben parlare. Le scuole del-
gli strati, o in qualche sorta di sgabello, le fanciulle sono forse le prime, di cui pos-
roa basso assai, l'osservò Buonarroti nei sa con qualche fondamento assegnarsi l'e-
monumenti de' F'asi antichi di vetro. Che poca dello stabilimento in Roma : essegià
la repubblica degli ebrei avesse le scuole esistevano nell'anno 304 dalla fondazio-
de'profeti, e degli scribi o uomini istruiti ne di questa città. Verso l'anno 55o al-
e dottori della legge, il di cui ministero cuni greci grammatici vennero ad aprire
era di copiare e spiegare i libri santi, dif- in Roma scuole di grammatica; dallo stu-
fusamente ne tratta Hallier, De eccles. dio della lingua green si passò a quello
hierarc. lib. i.I pagani mettevanole scien- della lingua latina, e già a'
tempi di Ci-
ze nel numero delle cose sagre, ed attri- cerone leggevano alcuni poeti na-
vi si

buivano una specie di santità ai libri ed zionali, come Enuio, Accio, Pacuvio, Li-
alle scuole.Tutte le città della Grecia, vio, Andronico, Terenzio e altri. Cicero-
senza eccettuarneSparta, come si appren- ne dopo aver esercitato principali uffizi i

de dagli ordinamenti di Licurgo, aveano nella sua patria, si pose vecchio ad am-
le loro scuole; e quello che s'insegnava in maestrare gioventù,dicendo essere que-
la

ciascuna, era proporzionalo e corrispon- sto il maggiore e il miglior benefizio che


dente all'età di coloro che vietano am- potesse allamedesima recare. Soleva Ci-
messi : di tutte si può giudicare dal rag- cerone a'suoi discepoli insinuare e inse-
guaglio che si ha della dotta Atene, di gnare, di riandare seco stessi nella sera
cui meglio ragionai a Grecia. Sino dal- tuttociò che si era sentito, detto e fatto
l'età più tenera si comlucevano i fanciul- nel decorso della giornata : questa forse
li ad alcune piccole scuole, ov'essi impa- può dirsi, che sia la vera e più naturale
ravano a leggere ed a scrivere; da quelle maniera di mantenere in vigore la memo-
prime scuole si passa va a quella in cui s'in- ria. A tal fine alcuni credono che sieno
segnavano la grammatica, la poesia e la state introdotte nelle scuole le ripetizioni
musica. Si dice, che poemi d'Omero si i delle lezioni. Furono parimenti retori gre-
leggessero con una specie di venerazione. ci the fondarono in Roma scuola di ret-
Venivano appresso le scuole di rettorica torica, e questo avvenne l'anno 600 di
e quelle di filosofia: Aristotile, Isocrate, questa metropoli. Ma da principio tutti gli
Socrate, Platone, Teofrasto formarono la esercizi vi si facevano in greco, e non fu
gloria e la celebrila di quelle scuole. In- se non che verso i tempi di Cicerone,che
terrogato Socrate perchè nella sua saggez- s'incominciò a tenervi l'insegnamento in
za non attendesse ai ministeri del suo o
™o- lingua latina. La filosofia fu anch'essa por-
verno in Atene, rispose: Che era alla cit- ta tainRoma da 'filosofi greci; ma que' nuo-
tà e alla patria più utile colui, il quale vi maestri furono per lungo tempo tur-
siadoperasse a rendere molti idonei a ben bati da'magislrati nel loro esercizio, per-
reggere e governar la repubblica, di quel- chè temeva no che la gioventù romana noti
lo che per se slesso ottimamente la go- volgesse verso la filosofia e l'eloquenza tut-
vernasse. Disse Aristotile : Della scienza ti i suoi studi, la sua ambizione e la sua e-
amara è la radice, ma dolce è il frutto! mutazionej quegli stabilimenti d'istruzio-
Quel beneficio della pubblica educazio- ne ebbero per nemico principale il severo
ne si estendeva all' uno e all'altro sesso, Catone, il quale voleva che romani pre- i

e sino alle fanciulle della più bassa con- ferissero la gloria di ben fare a quella di

dizione. Atene era una città in cui tutti ben dire. Non in Roma solo si restrinse
56 SCU SCO
il sistema del pubblico insegnamento, ma XII la giurisprudenza rifiorì va in Tolosa,
molte città d'Italia parteciparono di quel e poi in Orleans, in Bologna e in Peru-
benefizio, e dotti grammatici, retori e fi- gia, per non dire di altre università come
losofi aprirono scuole delle professioni lo- Padova e Paria.
ro in varie citlà,specialmente in Milano La fiaccola del sapere e il fuoco sagro
e in altre dell'Insubria, "i cui maestri sono della scienza nondimeno fu sempre con-
menzionati nelle vite de'grammatici e dei servato dal clero, massime da' Monaci, dai
r
retori celebri, ebe trovatisi nelle storie di Canonici regolari(T .)ea\U\Religiosi^f\).
Svetonio. A Roma notai i principali mae- Avendo Gesù Cristo dato alla Chiesa da
stri e i dotti ebe fiorirono negli ultimi tem- lui fondata il diritto d'insegnamento,per-
pi della repubblica e sotto l'impero. Le ciò sino dal nascere del cristianesimo fu-
scuoledi diritto edi Giurisprudenza (F.) rono istituite diverse scuole per l'istru-
a
rimontano a maggior antichità di quelle zione del Sacerdozio {F.). La i . scuola
menzionale. La politica de'patrizi di Ro- de' cristiani nella chiesa greca, come la

ma,! quali fecero della giurisprudenza li- più illusile e cospicua, fu quella d' Ales-
na scienza misteriosa chea se stessi riser- sandria, e istituita da s. Marco, al dire di

vavano, die il primo impulso allo studio s. Girolamo, fiorendovi insigni maestri
a
delle Leggi (F.). Da questa i. scuola u- ecclesiastici: i più celebri furono s. Pan-
scirono que'numerosi editti, sovente giu- teno (''), che morì nel 216, il solo che
diziosissimi, de'pretori, che meritarono di piena meri te soddisfece a Clemente (/"^d'A-
essere uniti in un corpo di leggi sotto il lessandria fra'molti sperimentali nelle va-
titolo di Editto perpetuo. Egli è ancora rie chiese cristiane, che perciò percorse;
in conseguenza di questa applicazione, e lo stesso Clemente Alessandrino, ed O-
mediante il coltivaruento delle lettere e rigene (F.)fi quale cacciato da quella cat-
della filosofia, che si formò quella succes- tedra fu seguito da Eracla; s. Dionigio
sione di giureconsulti celebri, i quali dal- e s. Atanasio (F.). Quelle di Cesarea, di
l'età d'Augusto in avanti ebbero il privi- Antiochia, di Laodicea,d\ Nisibi nella Si-
legio di dare consigli delti nel linguaggio ria, di Costantinopoli (dove fu istruito

de'giurisperiti consulte, e risposte ragio- Giuliano l'Apostata, di cui riparlai a Ro-


nate, che i giudici stessi pigliavano tal- ma e altrove) furono assai celebri. La più
volta per base de'loro giudizi. A'tempi di antica Biblioteca o Libreria (/^.)de'cat-
Giustiniano I esistevano con celebrità le tolici in oriente fu quella di Gerusalem-
scuole di giurisprudenza d\Roma,Berito e me, formata da s. Alessandro, da cui Eu-
Costantinopoli jma poco dopo le due pri- sebio attinse le notizie per compilare la
me furono chiuse e poi distrutte. Quella di sua storia:s. Panfilo completò quella di

Roma per l'invasione de'bai bari nell'Ita- Cesarea incominciata da Giulio Africano,
lia, nelleturbolenzee nella confusione che ed in essa si contavano 3o,ooo volumi;
vennero in appresso tutto perdette , le questa apprestò tesori al medesimo Eu-

scuole, i libri, le lettere, le arti, il che av- sebio ed a s. Girolamo: pare che la ce-
venne in tulli i paesi che soggiacquero a lebratissima biblioteca di Costantinopoli
conquista e devastazione. La scuola di Be- s'incominciasse dall'imperatore Costanti-
rito, turbata prima dai terremoti e dalle no I, arricchita immensamente daTeodo-
devastazioni, cessò totalmente allorché se sio II: sembra che anco in Alessandria vi
ne impadronirono saraceni. Quella di i fossero biblioteche cristiane. In occiden-
Costantinopoli durò più a lungo, ma fi- te si distinsero fra le altre le scuole di Ro-
nalmente fu estinta, allorché l'impero di ma, di Milano, di Poìliers, d'Orleans, di
oriente cadde sotto le barbarie de'mao- Parigi e altre : dicesi che la scuola di ÌXo-
mellani nel secolo XV. Però nel secolo ma fu istituita dall'illustre martire s. Giù-
S C U SCU 57
stino(T'.), di cui riparlai a Roma, ed alia l'Sooccn l'a-
liraento; egli pertanto verso
quale andavano tulli quelli che brama- iuto del suo precettore Alenino presela
vano apprendere la dottrina; secondo s. risoluzione di fare rivivere nelle Gallie hi
Girolamo, a suo esempio tenne scuola in coltivazione delle buone lettere, e di sta-
Alessandria il nominato s. Panteno: Ta- bilirvi delle scuole. Chiamò quindi alcu-
ziano e Rodone furono scolari di s. Giù- ni dotti stranieri, pochi essendovene nel
stino. Quanto alla Biblioteca o Archivio suo clero, specialmente grammatici, arit-
r
(Itila s. Sede[f .), essa incominciò colla metici e cantori; e indirizzò una circolare
fondazione della chiesa romana, ed ebbe a tutti i vescovi e gli abbati, prescriven-
a custodi gli Scriniarì (V.): essa era di- do loro di stabilire nelle lorochieseomo-
versa dall'odierna Biblioteca Vaticana, nasteri scuole particolari o pubbliche, e
formata io parte co'libri delle antiche bi- fu ubbidito. In quelle scuole s'insegnava
blioteche delle basiliche Lateranense e a leggere, scrivere, l'aritmetica che ordi-
Vaticana. Anche la chiesa d'Africa ebbe nanamente si limitava al solo calcolo no-
ie sue biblioteche in Cirta e contigua al minato computo, l'astrologia che pure
tempio, ed in lppona,dì cui anche s. A- limitavasi al metodo di determinare lefe-
gostino fa menzione. Papa s. Agapito F, ste mobili, e finalmente vi s'insegnava
tli concerto col celtbre M. A. Cassiodoro l'arte di cantare al leggio dai cantori ro-
già segreta! iodi Teodorico,si proposerodi mani allora in gran considera/ione. Tale
far risorgere in Roma gli studi quasi spen- fu la speciedinsegnamentocheCarloMa-
ti loro tempo in Italia per le invasioni
al gno procurò ad alcune parti delle Gai-
baibanche: le triste vicende de' tempi im- lie; il che se non ingrandì di molto la sor-

pedirono sillatto proponimenlo,che inco- gente de' lumi, impedì almeno che del
minciò 20 anni dopo a metterlo inope- tutto si estinguesse. Lescuolepalatineper
ra Papa s. Pelagio I del 555, e lo perfe- lui rifiorirono, ed ebbe principio lo se-
zionarono successori. Il Papa s. Grego-
i dio generale poi celebre università di Pa-
T
no nel VI secolo teneva nel suo palazzo
I rìgi (/ .). Lotario I con un capitolare de-
buon numero di chierici, monaci e seco- putò scuole per regni Italici Urbes, fra le
lari,a'quali egli stesso serviva di guida nel quali Piacenza, Parma, Reggio, Modena,
ben vivere, e di maestro nelle scienze, don- ec. Anche Alfredo re d'Inghilterra nel IX!
de poi uscirono tanti uomini segnalati in secolo fondò scuole nel proprio palazzo,ed
ogni genere di virtù, tra'quali s. Agosti- in Oxford (V.), o secondo altri aumento
no apostolo d'Inghilterra, che un simile il lustro di quella celebre uni versila; già
costume introdusse nel suo episcopio, ol- la grande scuola di York era in molta ri-
tre 1 averlo insinuato a lutti i vescovi di putazionejl'uni versila di Cambridge (F.)
quell'isola. Indi presso il Palriarchioha- pare istituita più tardi, sebbene già vi fio-

teranense, residenza de'Papi, questi via- risserò le scuole. Nel principio del secolo
prirono scuole, ove si allevavano i giova- XII Alfonso IX fondò l'università di Sa-
ni chierici alle scienze ecclesiastiche, che lamanca (F.),la più famosa di Spagna,
furono come il seminario delia chiesa ro- 1 Monasteri {V.} ebbero pure fi no dai ori.
mana, e donde uscirono diversi celebri mi tempi le loro scuole, ove fanciulli vi i

Pontefici, fiorendovi cospicui precettori erano collocali in tenera età, chiamando-


e maestri. Carlo Magno dopo avere scor- si il loro maestro magister ìnfanlium
j
se le provincie d'Italia, tornando nel suo come anche Palazzi de' Papi e de' re,
i

paese ben s'avvide che i suoi franchi era- da cui ne vennero le scuole del palazzo o
no molto al disotto di quelle nazioni, co- palatine, Sellala? palata, palatinae. In
me l'italiana, presso le quali conservavasi Roma fiorì vieppiù dopo s. Gregorio I la
ancora alcuui residui dell'antico incavi- scuola del Canto ecclesiastico o Musica
58 S C U SCU
sagra (E.), e si propagò in Francia, Ger- a poco seguì la decadenza de'collegi eie-
mania, e presso allie nazioni. Successiva- ricali, si dismise lo studio delle lettere, e
niente la scuola di Medicina (/^.) molto con esso anche quello della pietà, fìuchè
fiorì in Salerno [E.) ed altrove, come ri- furono abbandonate le scuole vescovili,
portai a quell' articolo. Ne' bassi tempi e le canoniche delle più insigni collegiate,
Scholae si chiamavano i collegi privati dei tranne qualche raro esempio; quindi de- i

chierici, aperti presso le chiese negli Epi- plorabili e ignoranti secoli IX e X. Il dot-
scopi (E.) e ne'monastei i. Già per ope- lo vescovo Sarnelli, Leti, ecclesiastiche l-

ra di s. Eusebio di Vercelli del IV secolo, i, leti. 3G Essere convenevole ad un ca-


:

tornalo dall'oriente dopo il suo esilio, si /ionico insegnare a'ehierici la gramma-


principiò ad introdurre la vita monastica tira; dichiara primamente essere proprio
ne' Capitoli (E.) delle cattedrali; quindi degli ecclesiastici erudirei fanciulli, giù-
s. Agostino vescovo d'Ippona viene con- sta l'esempio del divino Maestro, ed es-
siderato il primo istitutore de Seminari sere il titolo di maestro onorevolissimo,
chiericati o collegio de'chierici nel V se- poiché disse Cassiodoro: Referendum ho-
colo. Scorso qualche tempo, sottraendosi nore sumit quisquis magistri nomea ac-
i religiosi dalla giurisdizione vescovile, si cepit,quia hoc vocabulum seniper de pe-
divisero altresì dal clero secolare, e con rida venti, et in nomine cognoscitur quid
notabile vantaggio aprirono pur essi le Io- sii de morìhus aeslimandum. Quindi ri-

ro scuole. Erano queste di due specie, l'u- porta la testimonianza di Plutarco, sulla
na interiore pe' soli claustrali e pe' loro grandissima utilità che l'ofiicio di mac-
chiali, l'altra esteriore, in cui non poteva stro reca alla repubblica; perciò in tulle
entrare che il maestro, e destinata pe'se- le repubbliche ben regolate ebbero per
colali,che talvolta nelle carte antiche so- primo e principal pensiero che vi fossero
no detti citrici , non già perchè profes- maestri, i quali pubblicamente insegnas-
snssero il delicato, ma forse perchè lo i- seio la grammatica eleallreai ti, dal pub-
mitavano nella pietà e nello studio (tal- blico erario stipendiati. Degli antichi col-
Tolta i fanciulli siconsagravano alla prò- legi de'fanciulli, dove questi erano ani-
fessione monastica); come opina Ceceoni, maestrali, dice trattarne Vivar. ad Fin-
De' seminari p. i4> ove riporta canoni i vium dexlrum an. 385. CheLampridio
de'coucilii a vantaggio e pel regime delle innalza con molle lodi al cielo l'impera-
scuole, individuando gli studi che vi si tore Adriano perchè istituì scuole, e per-
doveano fare, raccomandati poi da quello che mollo amorevole co'professori dei-
fi\

di Trento cioè salmi, le note, il canto,


: i le arti liberali. L'imperatore greco Ales-

i conti ecclesiastici, e anche la gramiua- sio Comneno aprì una scuola, in cui fos-

tica; nelle scuole poi de'mouaci benedet- scro ammaestrali pupilli e figli de po- i i

tiiti s' insegnava il leggere e scrivere, le veri, con assegnamento di alimento e vit-

belle lellere, la religione,)) carilo, i salini, to a'waeslri e discepoli. Utilissimo essere


e ceremonie della Chiesa. Inolile pio-
le ancora 1' ufficio di maestro alla Chiesa,
curando concilii di rimediare all'igno-
i onde i l'adii molto invigilarono sul man-
ranza e rozzezza de'lempi, con aprire un lenimento delle scuole, il concilio di Cha-
maggior numero di scuole, per lo zelo dei lons sur Saone dell'8 i3, decretò col can.
vescovi furono poi obbligali coloro cui i i i: Scholas Episcopi consliluanl,in qui-
era affidato l'insegnamento a condurre , bus, et litteralis solertia disciplinae,el sa-
ne'concilii i loro Scolastici (E.), per ren- eroe Scripturae documenta discantili'. Si

dere in tale occasione a tutti manifesto il legge del concilio Tullense par. 2, cap.
loro profitto circa il divin cullo. Ma au- io: Depreca/idi sunt pii principes nostri,
mentandosi le barbarie de'tempi,a poco et omnesfratres, et coepiscopi nostri in-
, ,

scu SCU 59
ubicumque
Stantissime coinmonendi , et flcio ecclesiastico, vede ne' pri-
siccome si

omnipotens Deus idoneos ad docendum, mi 4 capitoli del citato titolo de Magi-


idest fideliler, et veraci ter intelligenles stris. Alessandro HI scrisse all'arcivesco-
donare dignelur, constituanlur undìque vo Nos attieni in concilio La-
di Pteims:

scholae publicae, ut utriusque eruditìo- terali,nuper auctoritate Domìni celebra-


nis, et divinae videlicet, ethumanae in ec- to ac tota Ecclesia, quae convenerai s
,

clesia Deifructus valeat accrescere. Fu approbanle, staluimus, ut per omnesec-


decretato nel concilio romano ai tempi di clesias cathedrales ad subsidium Magi-
Lodovico I e Lotario 1 : Magislri et dodo- stri, qui scholas regat , prebenda una

res in singulis locis constituanlur, qui li- debeat deputali. Quo circa ne in vacuili
bcrales arles assidue doceaut.C'iìa inoltre decreta, quae recta sunt, fieri videanlur,
i cap. Qttoniam,Pioìiibeas t
Quanlo,Quia si per nostrani, et episcoporum instan-
nonnuUis de /Magistris. In quanta grande liarn non fuerint observata, lune frater-
stima furono temiti i maestri, tanto dalle nitaùs mandamus, qualenus adecclesias
repubbliche, quanto dalla Chiesa, si com- supradictas accedas, et ad opus magi-
prende dagli stipendi ed emolumenti loro siri, qui scholas regat, aliquod restiluas

assegnati, che sempre sono stati ragguar- benefici uni. E tralasciando altri concilii,

devoli, come s'insegna nella legge unica, per tutti dicasi del Tridentino, il quale
Cod. deSludiisliberalibus.Cas$\ot.\oro Uh. nella sess. 5 de Reform. ci, così deter-
q,epist. 21 descrivecorne Atalarico ledei mina. Ecclesiae vero, quartini annui prò
goti scrisse al senato romano intorno agli ventus lenuesfuerint, ec.sallein magislruni
stipendi da pagarsi a'maestri delle buo- habeant, ab episcopo citili Consilio capi-
ne lettere, doctores eloquenlìae romanae, tuli eligendum, qui clerìcos,alìosqueschO'
graiìunaticorum schola funda mentimi lares pattperes grammaticam gratis do-
pulcherrimum lilerarum,nain
sicut musi- ceat, ec. Ideoque ilio magistro granulia-
cus consonanttbus clioris efjìcit dulcìssi- tice.s, vel alicujus simplicìs beneficii fru-
munì melos, ita dispositis congrue/iter ac- clus, quos tamdiu percìpiat,quamdiu in
cenLbus, mctrum novit decantare grani- dicendo persisterit,assignelur, ec. vel lex
maticus. Lo stipendio o mercede de'mae- capilttlari , vel episcopali mensa condi-
stri di grammatica e di rettorica diceva- g'ia aliqua merces persolvatur : vclalias
siMinervale, ed era considerabile, ma- cpiscopus ipse aliquani rationem ineat
gna mercede, grandi mercede, come nota- suae ecclesiae, et dioecesi accomodimi
rono Cicerone \nPhiVpp., l'autore de eia- ne. pia hac, itti lis alque fructuosa prò-

ris Granunaticis, s. Girolamo nell'end/, visio quovis quaesito colore negligalur.


i ad Pannimeli., ed A usonio, De Exu-
o i E' onorevole quest'ufficio, perchè sempre
perio. Che discepoli debbono con mu-
i esercitato o presso i vescovi o le stesse chie-
nificenza trattare i loro maestri, si dedu- se cattedrali, o ne'chiostri religiosi dai più
ce dalla I. Aquiliusfi. de donat. Che i tu- cospicui regolari, ed ove si mettevano an-
tori debbono costituire la mercede a'mae- che i figli de'nobili, i quali vi ricevevano
stri de'pupilli, giusta la dignità de'natali, del le distinzioni. Del le scuole presso le chie-
si ha nella I. cimi Tuloris 2, 3, lì. de ad-
i se si fa menzione uell'orazione d'un ret-
tninistr. lul.j I. 4, ff. ubi pupillis educali. torico al presidente della Gallia sotto Co-
Anzi maestri a'quali non si paga il pro-
i stantino I imperatore: Maxime et opor-
messo stipendio, extra ordinali audiun- tet, et fas est, exercere juvtnttttis ingenia,
tur, come si ha nella I. deextraord. 1 , fi", ubi tam propinqua sunt Ninnino amica
cognit. I padri ancora della Chiesa vol- doctrinae ubi exproximo j'uvat mens Di-
lero che i maestri di scuola pe' chierici vina Sapientia. Cedreno in Giustiniano
fossero provveduti di prebenda o bene- I del 02 7, dice che la scuola era vicino
6o SCU scu
alla chiesa. Quindi Sarnelli riproduce i nici,i frutti d'una prebenda destinati fos-
canoni de'eoncilii e le testimonianze de- sero ad uno o più maestri di scuola, da
gli scrittori, sulle scuole de'monasteri, del essere approvati dai vescovi per l'istru-
chiostro, ed esterne; nelle prime conve- zione de'fanciulli e della gioventù, tanto
nganogli oblati ed i chierici fanciulli, nel- nelle lettere, quanto ne'precetti della fe-

le seconde solamente i laici. La gramma- de cattolica, come riporta Chopino, De


tica e le buone lettere l'insegnarono santi sacr. poi. lib. 1, tit. 1, n.° i3 e 1 4- Lo
\esco vi e abbati, e altri insigni per dot- stesso fu decretato nel concilio di Colonia
trina e santità. Nel cap. Curii multa, 86 del i536, par. 12, cap. 3. Dipoi avendo
distasi dice che s. Gregorio I acremente ri- il Trento sess. V, cap. 1, dato
concilio di
prese un vescovo perchè insegnava gram- facoltà a'vescovi di erigere la i." preben-
matica; ma il Papa l'esortò piuttosto ad da canonicale vacante in teologale, ed es-
essere più umanista e teologo nelle sue o- sendosi in molte città erette scuole pub-
melie, in cui raccontava le favole de'poeli blichedalle università, maestri dellescuo-i

solite a spiegarci dai grammatici. In al- le ritennero la dignità di primiceri con di-
cune delle chiese cattedrali fu ed è digni- rigere solamente il coro e non farvi al-
tà ecclesiastica l'essere maestro delle scuo- tro; ed i vescovi attesero alla erezionedelle
le, come si può vedere Quanto, de
nel e. prebende teologali. Dove non souo que-
Magistris, ove si legge : qui nomea Ma- ste dignità di primiceri,o se vi sono, oc-
gistri scolarum digai tate ni assumimi in cupate da' maestri del canto solamente,
Ecclesiis vestrìs. E nel concilio di Trento, restarono eziandio le scolastrie, che in
sess. 23 de Reform. 18 officia , veld-i-
e. alcuna chiesa a'tempi del Sarnelli erano
gnitates illae, quae. Sehola steri ae dicun- una delle principali dignità, ed il preben-
tur. Poiché nel citato concilio Lateranen- dato di quella come maestro delle scuole
se del i 79 fu decretato che ogni chiesa
r è il cancelliere della pubblica università
caltedralesi eleggesse un maestro di scuo- degli studi (ordinariamente lo è il vescovo
la e le metropolitane un Teologo, al qua- nello stato pontifìcio), della cui giurisdi-
le articolo ne riporterò i canoni. E per- zione e dignità trattano Escobar, ed il p.
chè i maestri di grammatica insegnavano Mendo de Jure Acadeinico. In
in traci,

a' chierici eziandio il canto ecclesiastico, altre chiese furono confuse colla preben-
come si apprende dal concilio III di Va- da teologale, onde alcuni canonici teologi
lenza in Francia, cosi Sarnelli crede che si trovano chiamati Scolastici. Caesar lib.

le prebende di essi sieno quelle de' pri- 1, cap. 32, Magisler Rodulphus Schola-
miceri, i quali pure sono dignità, essen- sticus Cóloniensis. Nella chiesa di s. Gre-
do lo slesso presso i dottori, Canonieus gorio I di Roma nella sepoltura d'un ca-
Scholasticus, Magisler Scholarum y
e Pri- nonico morto nel 1470 si legge quest'e-
micerius, come osserva il dotto Gouzalez pitaffio. Rie requiescit dominus Petrus
in I. V, Decretai, in coni meni. ade. quia Freberti de. Normandia presbyler cantor
nonnullis, lìl. de Magistris: quindi è, che in cappellae Pa pae , canonieus et schola-
al primicerio fu data autorità sopra tutti sticus Lexovìensis. In moltechiesedi Spa-
i chierici degli ordini minori. Questa di- gna è rimasta distinta la prebenda Teo-
gnità dunque di Scolastico, della Scola- logale e la Scolastica o Scolastria, il cui
stria o Scolaste/ ia , o di Maestro di scuo- prebendato chiamasi MaeslreScuela.Non
la, fu istituita nel conciliogeneraledi La- è dunque sconvenevole ad un canonico
terano nel 70; il cui decreto fu rinno-
1 1 l'esercitar l'ufficio di maestro di scuola,

vato nella Francia neh 563, ove fu de- ch'è più da dignità che da semplice ca-
cretato, che in ciascuna chiesa cattedrale nonico, siccome molti primiceri volentie-
e collegiata, dove fossero più di 12 cauo- ri esercitarono nella scuola del canto cine- i
S C U S C U G r

rici di loro chiesa, massime se non vi è il dirilto di visitar le scuole della diocesi,
altro che sappia esercitarne il pio, utile In s. Martino ili Tours
il Magisltr vi fu

e fruttuoso uffizio; e pel peso del coro può scholae. J\el secolo Bernardo vesco- X s.

prendere un idoneo prete per aiutante di vo Hildemense era stato educato da fan-
scuola.A Primicerio, non solo dissi che ciulloda prete Tangamaro pi roteerò, che i

fu maestro di scuola, ma
ancora de'pri- presiedevaallascuolade'fanciulli,chesta-
iniceri minori, i quali presiedevano alle vano in connine nella canonica. Nell'ali-
Scholae. Queste anticamente erano vari i tienila il nome di Fratres era propriodei
collegi privati de'chierici,dellequaliscuo- membri de'collegi illusili, donde derivò
le trattano Marteue lih. i, art. i i,ord. il vocabolo Fraternità (?'.), percongre-
xi, e Tornassi ni, De veter. et noi', eccl. di- gazione e adunanza spirituale.
scipl. t. 3, p. 67, § 7. Vi furono scuole NelsecoloXII! si moltiplicaronoqvun-
o collegi privati de cantori, lettori, ac- queIescuole,tai)todeH'insegiiainentodel-
colili, osliari, notati, difensori, ec. tutti le scienze, che delle arti, le quali prepara-
presieduti dai primiceri minori. Erano rouo lo splendido risorgimento e rifiori-
questi primiceri più o meno grandi, più o mento delle une e delle altre, argomento
inenorispeltabili.secondochèerain mag- che ho sviluppato io tanti articoli; quiudi
gioie o minore stima il collegio al quale derivarono scuole per ogni ramo di sa-
presiedevano. Dice Nardi, De'parrochi, pere ed aite, nuove cattedre nelle uni-
t. sembra che talvolta un cano-
2,p. 356, versila, licei e collegi, ed un gran numero
nico presiedesse a ognuna di queste scuo- di scuole elementari per l'istruzione del
le, vedendosi anche nell'azione 4 del con- 1 popolo. Tra gli ordini religiosi fondali in
cilio di Calcedonia del 4-5 1, Isaccio pri- tal secolo e che patentemente vi contri-
io icerio de' lettori, il quale poco dopo è buirono, ricorderò il celebre ordine dei
chiamato arcidiacono. Cosi Pietro prete Predicatori (/"".), e l'ordine Francesca-
d'Alessandria, che l\\ uno dei segretari al no (/.). Qui avvertirò che moltissimi or-
concilio d'Efeso nel 43 1
3
era primicerio dini religiosi, secondo il bisogno de luoghi,
denotati, come nel Calcedonese Aezioar- fanno scuola e presiedono al pubblico in-
cidiacono e segretario del concilio è chia- segnameuto, come notai iu tanti luoghi,
malo primicerio de'notai niagnae Eccle- Verso la fine del secolo XV, colla scoper-
tine Constanlinopolitanae. il capo della ta del nuovo mondo, per cura de' Papi,
scuola o sia collegio chiama vasi dunque zelanti e dotti Missionari (f7 -) porlaro-
primicerio minore, gli altri che veniva- no colla salutare cognizione del vangelo,
110 dopo, erano il Secondicelo (/'.), che l'istruzione e l'incivilimento in quelle va-
faceva le veci in caso di bisogno del pri- ste regioni, erigendo in ogni parte scuole,
micelio, quindi i notali a Primicerio, del collegi, seminari e altri stabilimenti d'i-
clero inferiore. A p. 35q riferisce Nardi, slruzione, eoo portentosi successi. Né della
che il canonico che presiedeva alle scuole sola A inerica e sue Repubbliche^)v .),come
o seminario de'chierici era chiamato Ca- dell' Oceania^.) sono benemerite \eMis-
pnt scholaris, come lo denomina il con- sioni Pontificie (A .), ma ancora di molti
alio d'Llua del 1027, o Capiscuola co- paesi dell'Asia e dell'Africa, recandovi
me chiama il concilio di Bourges del
lo dall' Europa con la conoscenza del vero
io3i Magister schola rum cumelo disse
,0 Dio, ogni maniera d'istruzione e di utili
Urbano II in un'epistola, o Major scho- cognizioni, ed immensi vantaggi. A tal
lae come lo appella un diploma del 28, 1 1 uopo successivamente agli antichi ordini
o Scholastico come chiaioossi nei tempi e congregazioni religiose, si dedicarono
bassi,il quale Scolastico la veano non me- nuove regolari istituzioni, che enumerai
uo leCattedrali die le Collegiate, edavea e descrissi ue'cilaii articoli. Dacché lelet-
62 SC U SCU
tere risorsero nel secolo XVI a più bella dinal s. Carlo TWromeo in Milano dava
luce, i Papi procederono concordemen- principio alle Scuole della dottrina cri-
te co'regnanti e co' vescovi a fondare una stiana nella domenica, quando volle che
moltitudine di scuole di elevato sapere, dopo l'istruzione del Catechismo (F.) o
di ginnasi e di università, le quali non si Dottrina cristiana (F.j, i fanciulli si am-
restrinsero solo agli studi teologici, per maestrassero nel leggere, nello scrivere
cui erano diverse propriamente ordina- e nel far de'conli; queste benefiche scuo-
te, ma esercitarono i loro influssi bene- le poi e massimamente negli ultimi tempi
fìci su tutte le scienze. Nel secolo XVI si sono assai propagate dappertutto, acciò
vennero istituite le religiose Orsoline{F.) i poveri artisti impiegali ne' mestieri in
col mirabile scopo d'istruire gratuitamen- tutto il resto della settimana, ricevessero
te le povere donzelle, ed educandato per insieme l'insegnamento religioso e il ci-
quelle di civile e anche nobilecondizionc; vile. Ma, come dirò, l'istitutore fu il sacer-
istituto che non solamente si propagò per dote Castellino con altri; s. Carlo bensì
tutto il cristianesimo in diverse congre- perfezionò l'opera con provvide leggi, ac-
gazioni, ma thè eccitamento all'erezione crescendone grandemente il numero nella
di alti esimili fondazioni muliebri con me- città, non meno che nella diocesi, talché
todi e regolamenti differenti. Nello stesso di sole i5 scuole da lui trovate nel i56o,
secolo il pubblico insegnamento fu con- alla sua morte ne lasciò 7^0. Pel vantag-
fortato e ricevette un sensibile e meravi- gio immenso di siffatta istituzione, mol-
glioso incremento dalla fondazione delle tissimi vescovi d'Italia e oltremonti do-
congregazioni de' Chierici regolari (V.), mandarono a s. Carlo i suoi operai per
fra cui quella de' Gesuiti (F^.), per le im- piantar nelle loro chiese le slessescuole.
mense fatiche de'quali e grandi beneme- Di più si deve a s. Carlo la congregazione
renze dell'educazione scientifica e religio- degli Oh lati di s. Ambrogio (/'.), di preti

sa,qualunque elogio è poco. In esso pure secolari pel governo de'collegi e semina-
nacquero gli altri assai grandemente be- ri. Nel secolo XVIIouel declinar del pre-
nemeriti religiosi Barnabiti (I7 .) e Soma- cedente, il pubblico insegnamento ebbe
schi (F.),e furono rinnovati gli eccellenti un grandissimo aiuto dalle religiose isti-

e venerandi collegi o Seminari vescovili, tuzioni de' Dottrinari (F.), e delle Scuole
prescritti da PioI Ve dal concilio di Tren- /j'V(/'.),onde in numerabili furono le scuo-
to; i collegi quindi si aumentarono in tutte le e i collegi che successivamente si apri-
le nazioni, ed in Roma ealtrove anche per rono, con ottimi risultati morali e reli-

gli orientali per munificenza de'Papi co- giosi. Vi contribuì la nuova congregazio-
stantemente magnanimi proteggitori del- ne de' sacerdoti di s. Vincenzo de Paoli

le scienze e delle arti, ed in ispecie delle della Missione {F.) t


la quale si diffuse co-
Scuole di Roma (F.). La storia de' vesco- me pianta rigogliosa di eccellenti frutti,
vati presentando quella dell'erezione dei per l'istruzione di tutti ede'poveri,eda cui
loro seminari, ad una quantità diedero i fu prodotta la bella istituzione delle So-
Papi occasione e incitamento: il Bollano relle citila Carità (F.), tanto propagata,
Romano contiene moltissime bolle di sif- occupandosi non meno all'assistenza degli
fatte fondazioni, prova irrefragabile del- infermi che alle scuole, all'istruzione let-
la cooperazione della s. Sede, sempre in- teraria, alla buona educazione. All'istru-
tenta non solamente perla prima elemen- zione del minuto popolo e delle classi me-
tare erudizionedel clero, ma eziandio per no agiate, Iddio suscitò nel declinar del
l'addottrinamento di esso nelle più alte secolo suddetto i tanto benemeriti dell'u-
scienze,splendidi monumenti tutti dell'a- manità e dell'istruzione elementare, fra- i

postolica vigilanza. Iu pari epoca il car- telli cioè delle Scuole Cristiane (f.), di-
se u S G U 63
ramati ormai per lutto il cristianesimo, na per opera
i
del pio sacerdote Castellino
j>er quanto accennai anche nel voJ.XX, da Castello, che alla vicendevole istruzio-
p. 242- Il p. Helyot nel l. 8 della Storia ne de'giovanelti faceva principio del se-
degli ordini religiosi tratta della congre- gno della croce, progredendo alle parli
gazione delle Scuole cristiane e caritate- fondamentali della dot trina, e contempo-
voli del Bambino Gesù per ambo i sessi, raneamente insegnando per mutua tra-
destinale all'istruzione della gioventù, e dizione il modo di leggere e scrivere. Il
istituite dal p. Nicola Darre d'Amiens re- Castellino ebbe a cooperatori altrezelan-
ligioso de' minimi e morto nel 1686. I ti persone, fra le quali s. Girolamo E-
fratelli vestivano una sottana e un palan- miliarii o Miani fondatore deisomaschi,
drane con maniche pendenti le sorelle : e suo compagno p. Gamba rana. Con
il

con maggior proprietà, ma modestamen- essi compilò una regola nel i536, e ne
te. Gli uni e le altre vivevano in comu- propose l'osservanza ai nuovi operai di
nità, senza far voti, e soggetti ad un su- quelle scuole, i quali si chiamarono pine
periore e ad una superiora cui doveano i Pattini di Carità : alla regola fu aggiun-
ubbidire. Loro scopo principale era di te- to un interrogatorio per uso de'fanciulli,
a
nere scuole gratuite pei fanciulli e per le con alcune altre divote istruzioni. La 1 .

fanciulle poveri e bisognosi, e d'istruire scuola fu aperta nella chiesa de'ss. Gia-
gli adulti e le adulte ne'principali misteri como e Filippo a Porta Nuova, e ne! 53g 1

della fede. I religiosi e le suore non po- venne approvata dal vicario generale del-
tevano andare per le case per insegnare l'arcivescovo di Milano cardinal d'Este.
a leggere e scrivere, per qualsivoglia pre- Altre simili scuole il Castellino istituì in

testo; ciò dovendo solo fare nelle scuole, altre chiese della città, con gran vantag-
ove uon era permesso all'alto mescolanza gio della plebe, cui ne'giorni di festa era-
di fanciulli e fanciulle. Erano sotto pa- il no insegnate non solamente le cose spet-
trocinio dei ss. Bambino Gesù e della fi. tanti allamorale e alla religione, ma il
Vergine sua madre. Oltre all'encomiate leggere e lo scrivere. La scuola della dot-
istituzioni del secoloXVII, vanno ricor- trina cristiana dunque dal Castellino isti-
date con parole di benedizione, le congre- tuita^! ampliata da s.Carlo, non che pro-
gazioni orientali de' Mechi turisti {?'.) e ili pagala col suo esempio, come già dissi, è
s. Antonio (Z7 .) o Antoniani, per l'istru- molto anteriorealla istituzione del lescuo-
zione scientifica e religiosa de' loro con- le della domenica, che gl'inglesi preten-

nazionali armeni, per cui ne riparlai a dono avere immaginato. Nel declinar del
Patriarcato armeno. Nel 1786 circa fu passato secolo si stimò opportuno di fare
congregazione delle religiose
istituita la qualche cambiamento nelle scuole della
del Sagro Cuore di Gesù ( V.) per l'istru- dottrina cristiana di Milano. Si ponno ve-
zione e educazione delle nobili e ci vili fan- àeve : Bagatti, Saggio sulle scuole di mu-
con iscuole gratuite per le altre
ciulle, tuo insegna m ento, Milano 1820. Cav. Lui-
ancorché povere. Segiù quindi odi poco gi Cristoforo Ferrucci, Metodo ci' insegna-
era preceduto il metodo di mutuo inse- re a leggere, Pesaro 1829. Nel Diziona-
gnamento tra' fanciulli, invenzione che rio delle origini, all'articolo Insegnamen-
tuttavia si disputa a chi appartenere in to mutuo, si dice pretendersi risalirne l'i-

Francia e in Inghilterra, tra'lrancesi Her- stituzione ad un'epoca sommamente ri-


bault e Paulet, e gl'inglesi Dell e Lanca- mota. Che si è citala la Bibbia per mo-
sler; ma un erudito italiano mostrò nella strare che quel metodo d'istruzione era
Bill. Ital. n.° 49, p. 82, che fino dal se- ricevuto presso gli ebrei e si sono cer- ;

colo XVI praticavasi quel metodo a Mi- cale nelle relazioni de'viaggiatori le an-
lano nelle Scuole della dottrina distia- tiche traccedell'usodiquel metodopresso
.

64 s e u SCU
i bramini, e alcuni sono d'avviso che eoa alcuni altri di tal nazione neli8i4 pe-
più allenta indagine se ne troverebbero sarono in Inghilterra, lutti intenti all'e-
gl'indizi in tutti i paesi dell'antichità e ducazione popolare, e restarono sorpresi
iu tulle l'epoche. Ella è cosa naturale, del punto cui era stata portata la prima-
dicono i francesi, che i fanciulli al pari ria istruzione de'fauciulli, mediante il mu-
degli uomini si comunichino a vicenda le tuo insegnamento, laonde introdussero
notizie da essi acquisiate e le loro scoper- con alcune modificazioni in Francia que-
pongano in comunione tra loro pro-
te, e i st'istruzione elementare migliorata, che si
dunque il
gressi della loro intelligenza. Se organizzòsotlogliauspiciidi Luigi XVlll.
mutuo insegnamento non era iuusouelle Tra' fraucesi clie si distinsero nel perfe-
scuole avanti quest'ultimi tempi, la cagio- zionamento della primaria istruzione dei
ne era che invece di seguire l'andamento fanciulli, co! mutuo insegnamento, si no-
indicalo dalla natura , si era preteso di minano conti de Laborde e Lasteyrie,
i

sorpassarla e di far meglio, cioè d'inven- Jomard e l'ab. Gaultier, che pubblicaro-
tare tull'altri metodi che non quelli dalla no diversi scritti. I melodi di Bell e di
natura medesima stabiliti. Si fanno le me- Lancaster furono pubblicati anche in i-

raviglie, perchè siasi cos'i tardi posto men- taliano, ma non furono adottati nell'Ita-
te aperfezionare e generalizzare l'uso d'un lia, ove già sussistevano metodi sull'istru-
mezzo, che da alcuni dicevasi evidente- zione elementare. Nello stesso Dizionario
mente creato per servire al miglioramen- delle origini vi è altro articolosulIe..SL7*o-
to della specie umana. Quel perfeziona- h normali, derivate in Francia dalla i

mento appai'tiene di fa Ilo alla fine del pas- repubblica verso la fine del secolo passato,
salo secolo e al principio del conente. La e menile ancor doni ina va la Convenzione.
1/ applicazione regolare del mutuo in- La rivoluzione francese avendo dato
segnamento ebbe luogo in Francia iu una luogo a terribili turbolenze e gravi dispa-
istituzione fondata a Parigi dal cav. Pau- ritad'opiuioni,si confusero le idee dell'or-
let a favore degli orfani militari. Di là a dine, e da alcuni si giunse a temere una
poco tempo, due uomini celebri in Inghil- prossimadecadeuza nelle cognizioni scien-
terra posero fondamenti d' un edilizio
i tifiche da ila uazioneacquisla le. Indi alcuni
più vasto e più solido. 111. fu il d. 1 Bell,
'

uomini d'ingegno o zelanti del bene pub-


il quale avendo concepito, com'egli dice, blico, tentarono di rigenerare in qualche
l'idea del suo sistema osservando il modo modo i diversi mezzi della pubblica istru-
iu cui i fanciulli s'istruivano tra di loro zione. Fu creata dalla Convenzione una
a Madras, pubblicò un metodo d' istru- scuoia temporanea d'esperimento, nella
zione elementare fondato su quel princi- quale dovea insegnarsi l'analisi delle co-

pio. Il quacquero Giuseppe Lan-


i.° fu il gnizioni umane, solo metodo di premu-
casler, il quale avendo dal canto suo con- nirsi contro i sofismi ed i sistemi che so-
cepito un disegno analogo, lo sviluppo e gliono traviare lo spirito umano. Ne fu-
lo pose in pratica con varie modificazioni rono primi fondatori Lagrange, Laplace,
e alterazioni importanti. Un'emulazione Uerthollet, Daubauton, Thouin, Halle,
quindi si stabilì tra' propagatori de' due llaiiy e Monge, che destinati erano per
sistemi, e questa servì ad aumentar l'at- Je scienze. La letteratura vantò pure belli
tività e lo zelo degli uni e degli altri. Nu- ingegni, come La Hai pe, Beruardinodi s.
merose scuole si aprirono in diversi pae- Pietro, Sicard, Garat, V^olney, Buache e
si d'Inghilterra,propagò poscia in A.-
si Mentelle. Molti uomini degui di qualun-
merica e in Olanda, ed in altre parli. Due que cattedra credevausi onorati col sem-
francesi si recarono nel 18 in Olanda i i plice titolo di alunni del nuovo stabilimen-
ad esamiuar lo stalo dell'istruzione, indi to. La scuola normale fu aperta nel 1793,
scu SCU 65
ina la sua durata non fu che di 4 mesi : vani; infetta però di Giansenismo {?''.),

quella specie di prova non si credette ab- fu riprovata e soppressa dalla vigilante
bastanza soddisfacente al pubblico inse- Chiesa, la quale sempre difese il gregge
gnamento. Dipoi in vari stati d'Europa dagli assalti de'lupi. ÌN'el voi. XXXVI, p.
si stabilirono scuole sotto il titolo di nor- 97, parlo della congregazione de'fratelli
mali, ma queste sono state principalmen- monaci d'Irlanda,confermala da Pio VII,
te dirette all'istruzione delle prime classi ed istituita ad esempio di quella de'fra-
dei giovanetti. In Francia nel 1808 sul telli delle Scuole cristiane, sotto il patro-

disegno modificato dell'antica scuola nor- cinio del ss. Infante Gesù e della B. Ver-
male, fu istituito il così dello pensionato gine: la bolla si legge pure nel Bull. Rotn.
normale, cioè una scuola destinata a for- coni. 1. 15, p. 32 3. Ed eccoci alla istitu-
mare un seminario di professori per tutta zione delle Scuole infantili , come sono

la Francia; nel 181 1 si fissò il numero chiamate in Inghilterra, Sale d' asilo in
a 3oo, ed oltre l'essere questi allievi prov- Francia, Asili infami li hi Italia. 11 eh. d.

veduti del necessario, si esentarono dalla Domenico Zanelli nell'accademia Tibe-


coscrizione, con l'impegno di consagrarsi rina di Roma, nel maggio i847> e come
per un certo periodo al pubblico insegna- riporta il n.° 4o del Diario di Roma, lesse
mento. Poi nel 182 5 furono aperte le scuo- un'erudita e faconda orazione intorno agli
le normali di geometria applicata alle asilid'infanzia, e primieramente uè pro-
arti, già sparse in copia in Inghilterra ,
vò l'origine nella marchesa Pastoret fran-
per opera del barone Dupin, che propa- cese, che fondò a Parigi nell'impero di
li

gò maggiormente i lumi nella classe in- Napoleone indi ne accenuò l'incremen-


I;

dustriale e manifatturiera, nelle città che to nelle varie contrade d'Europa, finché
maggiormente abbondano di manifattu- furono istituiti in Italia per cura de' sa-
re. Vi sono anche altre scuole denomi- cerdoti cremonesi Ferrante Apolli e A-
nate normali, Francia, che in altri
sì in lessandro Gallina. Mostrò da ultimo il bi-
stati. Le scuole primarie hanno formato sogno di fondare in Roma ancora questi
sempre un oggetto de'più importanti del- asili, volgendo calde parole ai ricchi, alle

la pubblica ammiuistrazionein tutti pae- i donne bennate e al clero, perchè se ne


si inciviliti, ed in questi, sotto uno o al- facessero promotori, onde ben corrispon-
tro nome, come vado dicendo a' rispet- dere a'desiderii del regnante Pio IX, che
tivi articoli, trovatisi erette scuole, ove i nulla lasciava intentato per migliorare l'e-
fanciulli di qualunque condizione ponno ducazione del basso popolo, ed in effetto
gratuitamente imparare a leggere e scri- ne furono istituiti due nel medesimo an-
vere, e in alcune si sono aggiunti L'Istru- no. Quanto all'origine, il rispettabile car-
zione religiosa, e gli elementi dell'aritme- dinal Monchini che pubblicò nel 1842,
tica e della geometria. Si deve al Papa De gì' istituti eli pubblica carità ed istru-
Pio "VII l'approvazione della congrega- zione primaria in Roma,
p.3og nel t. r,

zione de' Picpus[F .), a vantaggio de'colle- dice quanto qui in breve riporterò. Le scuo-
gi de'seminari, per onorare le quattro età le infantili ebbero origine in Iscozia or so-

della vita di Gesù Cristo, incominciando no 20 anni (1 8 1 7) da Roberto Chven di-


dalla sua infanzia, per la quale espressa- rettore di una grande manifattura di co-
mente tengono scuole gratuite pe'poveri tone a New-Lanarck. Vedendo che fi- i

fanciulli i sacerdoti, di povere fanciulle le gli de'suoi lavoranti, mentre questi erano
suore. Al medesimo fine d'onorare l'in- attorno ai filatori, andavano vagando e
fànzia del Redentore, vi fu già una con- contraendo il mal abito dell'ozio, divisò
gregazione di donne chiamate le figlie del- raccoglierli tutti in un luogo, farli sor-
l' Infanzia {V .)
per l'istruzione delle gio- vegliare da qualche buona persona, e in-
VOL. LXUI. 5
66 SC U SCU
trattenerli con qualche sollazzo e qualche profittando di quanto era vi di buono, mi-
istruzione acconcia alla loro eia. L'uomo gliorarono l'educazione dell'infanzia, in-

die scelse a tale officio tu Buchanan, di formarono l'opera de'sani principi) reli-

mezzana istruzione,ma di molta dolcezza g'osi, indispensahile elemento a ogni isti-

e di maniere tali, che riuscì ad affezio- luto educativo, per ottenerne utili e du-
narsi que'bambini e rendei li docili a'suoi revoli frutti. Diversi vescovi ,
parrochi,
voleri. Questi concepì allora quegli oidi- nomini e donne dabbene, e anco alcune
namenli e quelle pratiche, che formava* congregazioni religiose migliorarono as-
no la base della nuova istituzione. Ma per- sai co'nuovi metodi l'educazione dell'in-
chè l'Owen die mano ad altre opere fi- fanzia. Lo spirito delle scuole infantili dei
lanlropiche, sventuratamente lontane da poveri fanciulli è riceverli da i a 7 anni,
ogni idea di cristianesimo, le scuole in- custodirli durante il giorno mentre ge- i

fantili furono ragionevolmente prese in nitori sono occupali a procacciarsi il so-


sospetto.Però Buchanan,che può dirsene sten fa mento, e essi abbandonati nelle lo'
l'immediato fondatore, quantunque pio- ro casipole correrebbero molti rischi; svi-
testante, non sentiva come l'Owen in ma- luppare le loro facoltà mentali senza af*
teria di religione, ma procurava d' istil- faticarli con modi noiosi, ma togliendo
lare a'suoi bambini rispetto a Dio, e in- motivo d' istruzione ancor morale dalle
segnava loro la Bibbia. La scuola di New- cose più comuni e ovvie; allettarli con sva-
Lanarck divenne celebre; lord Brougham ria ti esercizi nella scuola o nel giardino, se-
ne volle fare sperimento in Londra, dove condando quell'attività necessaria e gio-
chiamo Buchanan per fondarne una si- "vevole allo sviluppo eziandio del corpo,
mile. Ivi in pochi giorni si riunirono 200 Le scuole sogliono essere idonee, senza
bambini, i pagavano la
cui genitori pie- ornati e colla immagine del Crocefisso. I

eolissima moneta d'un penny, molto infe- fanciulli in alcune ore si occupano in cose
riore a quella ch'erano solili dare a certe facilissime, come in fare sfili e pezzuole
vecchie che li custodivano durante il gior- pc'lumi, onde abituarli al lavoro e recare
no. I fanciulli che prima erano caparbi un tenue lucro pel mantenimento della
e indocili, nella scuola diventarono ma- scuola. Gli esercizi principali consistono
neggevoli e ubbidienti, e si formavano al- nell' apprendere il catechismo, imparare
l'ordine e alla nettezza. Quindi si aprì al- le lettere e sillabare, far calcoli col pallot-

tra scuola, e poi un'altra : i soccorsi dei toliere, formarsi qualche idea delle piante
ricchi vennero in aiuto della nuova isti» e animali più comuni, delinear le prin-
tuzione, la quale trapassò rapidamente in cipali figure geomeliiche, in tutto li sa 11-
Irlanda, Germania, Francia e Italia. Non dosi maniere piane e Qualche familiari.
e a far meraviglia, se sulle prime si chi- volta la direttricenarra alcun avvenimen-
bila va di sua bontà, poiché in mezzo a tan- lo morale, e lo fa ripetere da unode'più
te pericolose novità de'tempi correnti do- esperti. Talora spiega qualche dipinlociò
vea ragionevolmente diffidarsi d'una isti- che rappresenta è regola di non intrat-
:

tuzione che riconosceva per promotore tener gli allievi più di mezz'ora nella sles-
unacatlolico,che sloltamentepensava pò- sa cosa, di farli spesso muovere e cantare
ter sussistere una società senza religione, strofe morali, il che serve a tenerli svelti
d un'istituzione diesi era diffusa in prin- e allegri. A mezzodì si distribuiscono le

cipio solo ne'paesi protestanti, d'un' isti- minestre, una o due secondo il bisogno,
tuzionein fi ne che anco in alcune citi àcat- ed un poco di pane, serbandosi per la me»
lotiche sembrava di tutto occuparsi fuor- renda quanto fanciulli han portato. Quin-
i

che di Fero savi e caritatevoli


religione. i di vanno al giardino o piazzale annesso
seppero sceverare I' oro da) fango, indi alla scuola per ricrearsi, ove sono pali e
scu S C U 67
altri strumenti ginnastici, per favorire lo locarsi ambedue in una delle maggiori sa-
sviluppo della persona. Poi si riprendono le del municipio, in proporzione de' lasci-
gli esercizi, e la sera tornano in famiglia. ti ivi stabiliti nelle cifre. iNel Memoran-
Quindi il cardinal Monchini rimarca i dum del religioso conte Solaro della Mar-
vantaggi socialida queste
che si ritrae garita.già ministro et. "segretario di sta-
scuole, anche sanitari. Nel 840 pubblicò i toper gli affari esteri di re Carlo Alberto,
in Venezia il conte Nicolò Friuli, Discor- pubblicato nel 1802 a Torino, a p. 3o5
so -titoli a<di infintili e sulla lo r o utilità eseg. parla dell'opposizione di mg. "Fran- 1

particolarmente in Venezia. Come prc- soni zelante arcivescovo di Torino alla no-
sideutedi quella commissione «'medesimi mina fatta dal re di d. Ferrante Apolli
preposta, nel 1 847 nella solenne adunan- a professore delle nuove scuole di meto-
za tenuta nel palazzo ducale, di rendicon- do, le quali hanno una tendenza che non
to a'pii oblatori eli loro offerte, dimostrò è a favore della religione, dell'autorità
con calde e eloquenti parole, come leggo e dell'ordine, in una parola lo chiama
nel n.° 63 del Diario di Roma: I van- perfido insegnamento, di cui l' Aporti era
taggi, che derivano dagli asili infantili, propagatore in Lombardia e perciò cele-
non tornano utili soltanto al povero, ma brato da tutte le coorti liberali : ch'egli
a tutta la società .-fondandosi specialmen- la deplorò, ma non potè impedire, men-
te su questo argomento, che con l'edu- tre l'arcivescovo avea proibito agli eccle-
cazione religiosa e civile essi ne prepara- siastici d'intervenire alle scuole di meto-
no membri utili e morali, d'oziosi e forse do aperte in Torino. Aggiunge, che si di-

perversi che sarebbero rimasti senza il lo- spensò dal giustificare l'operato del re, ad
ro provvidente soccorso. L' adunanza fu Onta delle rimostranze dell' arcivescovo,
onorata dal viceré arciduca Ranieri, dal col Papa Gregorio XVI, per essere d'av-
cardinal Monico patriarca, dalla reale du- viso il conte: » doversi usare gran delica-
chessa di Berry, e da colto e fiorito udi- tezza trattando quest'affare, essendo que-
torio. Nella Gazzetta di Venezia de'17 stione d'A porti considerato a Roma come
maggio 1 853, riportata dal n.° 116 del l'introduttore in Italia degli asili d'infan-
Giornale di Roma , leggo qualificati gli zia, secondo il piano dello scozzese Owen
nsili di carità per l'infanzia di quella il- protestante capo d'una setta San-Simo-
lustre metropoli, una delle
p ù «ante e be-
;
niana {T-); che fin dal i837 d'ordine
nefiche istituzioni della medesima ; che del santo Pad re si era diretta a'vescovi del-
in nessun luogo più largamente si diffuse lo stato pontificio una circolare per proi-
e con più abbondanti frutti, sia per l'in- bire le scuole infanti li, quelleappun lo pro-
dole umana e generosa de' cittadini, sia mosse dall' A porti, e doversi assai riflet-
per le cure indefesse della benemerita com- tereprima di pai lame ". A pag. 5oq poi
missione che li governa. Quindi vivendo e seg. dicendo nuovamente il conte, degli
gli asili di sole spontanee oblazioni, si vol- nsili d'infanzia e scuole elementari, e del-
le slimolare ulteriormente, come de'vivi, l'insegnamento popolare, primamente si

anche la carità dei morenti, onde chi li esprime così. » Se non ho avversato le
soccorse in vita nonli dimentichi in mor- strade ferrate, macchine a vapore, ed
le

te.A questo fine la commissione slatin, altre utili invenzioni, ho bensì procurato
comesi pratica in Milano ealtre città d'I- d'influire presso al re, perchè non fosse
talia, verso «'benemeriti delle cause pie, cosa facile a permettere asili d' infanzia
di tramandare a' posteri il nome e l'ef- e scuole elementari, nelle quali si edu-
fìgie di chi per testamento si ricordasse cassero i popolo non a diven-
figliuoli del
degli asili; quello in lapide incidendo, que- tar col tempo buoni cristiani e buoni sud-
sto erigendo iu busto col marmo, da col* diti, ma a diventar indifferenti in religio-
68 S C U scu
ne, e intolleranti d'ogni autorità, prepa- il n.° 184 del Giornale di Roma i852,
rati a dar mano a qualunque ribellione discorre della statistica generale deglia-
nel gran dì che fossero maturi piani di i
sili infantili della monarchia austriaca, nei
chi quelle istituzioni promoveva Car- quali sono ricoverali ed educati più di
lo Alberto non era persuaso di tanta ne- i4 ooo poveri
5
fanciulli. Che in Lombar-
quizia, nondimeno fu per gran tempo sua dia nel 1
847 si contavano 5q asili infanti-
ferma volontà, che gli asili fossero adi- li, indi se ne chiusero 7 e poi si aprì quello
dati a corporazioni religiose,ma la sua di Varese; e che tutti sono mantenuti da Ila
•volontà eludeva sotto mille pretesti,
si carità privata, che continua a sussidiarli
e si andò disponendo l'educazione laica- con grande impegno. Nella medesima mo-
le, vero avviamento alle riforme religio- narchia e in Vienna fioriscono i pii isti-

se e politiche". Quindi l'encomiato conte tuti chiamati Presepiio Ricoveri de bam-


limpidamente dichiara i motivi e le ra- bini, fondali ad esempio di que'di Fran-
gioni di tal sua contrarietà all' insegna- cia e del Belgio, che secondo il narrato
mento popolare. Arroge quanto riferisce nel n.°8y del Giornale di Roma deli853,
a
Ja Civiltà Cattolica, nel t. 2, serie 2. , p. è uno degli anelli della catena degl'isti-
204, sulla simpatia dell'eretico concisto- tuti di beneficenza e di generale utilità,

ro valdese per gli asili infantili di Torino, scopo dei quali è raccogliere durante il

creiti sotto gli auspicii dell'ai). Aporti, ai giorno bambini e fanciulli delle classi più
quali offrì oblazioni di denaro e lodi. Inol- povere, che sono ancor troppo piccoli per
tre a p. 366
e 3j^. dello stesso volume, essere ammessi negli asili infantili, con
parlandola Civiltà Cattolica della guerra vantaggio non meno della sanità di essi
rinnovata dai libertini contro la Chiesa che delie loro madri, le quali ponno così
a'giorni nostri, tra le arti usate e le isti- attendere ai giornalieri guadagni. I pre-
tuzioni da loro o inventale favorite, ec- sepii raccolgono e alimentano, in locali

co come si esprime. » Aprirono scuole not- bene bambini e fanciulli non


arieggiati,
turne per gli artigiani, asili per l'infan- malati che poppano o già poppati, dell'e-
zia, opifìcii pubblici per gli operai privi tà dai i4 giorni fino ai due anni, di po-
di lavoro, congreghe di mutuo soccorso. veri e bravi genitori, che lavorano fuori
Organizzarono associazioni fraterne or se- di casa, verso un piccolo compenso, dagli
grete or pubbliche, con gerarchia e go- ultimi pagato. La madre vi reca il bam-
verno e leggi e cassa comune. Stamparo- bino fanciullo la mattina, e lo leva la
no catechismi politici e istruzioni popo- sera. Se il bambino non è ancora spop-
lari, e le diflusero e le spiegarono ne'croc- pato, viene la madre ch'è al lavoro du-
chi e nelle amichevoli adunanze. Que- rante l'ora di riposo ad allattarlo. Ne'gior-
sta parte massimamente dell'associare e ni di domenica o di altre feste, questi sta-
istruire, che è la pratica più potente di bilimenti sono chiusi. Un medico li visita

cui fa uso la Chiesa diDio, essi vollero e sorveglia quolidianamentejalcune guar-


appropriarsi, bene intendendone la for- diane de'bambini e fanciulli hanno cura
za". Non credo del tutto estraneo il ri- del necessario loro trattamento; donne be-
cordar qui le idra del Socialismo (?'.), e nefiche vegliano su ciascuno stabilimen-
del comunismo, di cui feci cenno a Pan- to, eh' è diretto da un comitato de' suoi
teismo, a Povero e altrove. Però convie- fondatoli. I molti vantaggi quindi che de-
ne ritenere che gli altri asili e le altre scuo- rivano da ciascuno di siffatti presepii, si

le notturne sieno diversamente informa- fanno sentire in molti sensi,ch'è facilecon-


li, imperocché quanto agli asili (mentre ccpire; diminuiscono il pauperismo, il pro-
sulle scuole notturne, oltre quanto vado letariato, la povertà; e contribuiscono al-
a dire, le descriverò a Scuole di Pioma) la salute e robustezza de'bambini e fan-
e

scu SCU 69
ciulli, favorendo altresì la diffusione della areligiosi è stata, oltre la religione, una
vaccinazione o inoculazione del vainolo. delle ragioni che hanno contribuito nel
Alcuni chiamano i presepii e gli asili in- secolo XVI cambiare il carat-
e dipoi, a
fantili, supplementi materni istituiti pei tere nazionale degl'italiani. Senza discu-
bacobiui e fanciulli su'quali non può, e tere, se a quell'epoca gl'italiani avessero
talvolta pur troppo non sa o non vuole la cambiato o no di carattere, il p. Grossi
materna sollecitudine praticare propri i mostrò colla ragione e colla storia, che le
amorosi doveri, con grave danno della so- scuole pubbliche ini talia nulla a veano per-
cietà. Gli asili infantili non vanno confusi duto sotto la direzione degli ordini rego-
col santo istituto della Santa Infanzia pel lari, che sempre e ovunque ne furono be-

battesimo e raccogli mento in asili de'bam- nemeriti. Egli rapidamente discorse ser- i

bini cinesi, di che tratto a Scuole di Ro- vigi resi da queste corporazioni alla filo-
ma. Altra benefica istituzione per l'istru- logia e alle scienze, e provò che nelle loro
zione e educazionedell'artigianoedel po- scuole non solameute trovavansi tutti quei
vero sono le Scuole notturne, istituite in pregi, che il Sismondi ammira in quelle
Roma nel 18 i Gal dire del n.° 5i del Dia- di maestri secolari, ma altri ancora e bere
rio di Roma d ° meglio secondo più importanti de'primi, quali sono quelli
847 1 1 >

altri neliSig per opera di Giacomo Ca- che si riferiscono alla religione ed ai buo-
soglio romano, dipoi propagate nello sta- ni costumi. I difetti stessi che il Sismondi
to pontificio ed altrove, per cui come no- rimprovera alle scuole delle diverse cou-
tai ne tratto a Scuole di Roma. Leggo nel gregazioui religiose, somministrarono al
ii.° ì 3 5 del Giornale di Roma del i 85a, p. Grossi un argomento per difenderle.
che in Venezia la reale scuola superiore Egli provò chiaramente , che i religiosi
offre lezioni di diseguo applicato ai me- non sono appunto indifferenti ai progres-
stieri e alle arti meccaniche, in alcuni gior- side'loro allievi, e che il voto di povertà
ni della settimana, ed in tutte le feste per che fanno, lungi d'essere uu ostacolo al
gli artigiani, escluse le solennità ; che le pubblico insegnamento, è piuttosto un.
scuole serali d'inverno e le lezioni festive pregio di superiorità che hanno essi sui
pe'medesimi artigiani si andavano diffon- maestri laici. Confutò egualmente altre
dendo, e che a Padova e nella provincia, opinioni del Sismondi sulla disciplina e
come a Vicenza eransi aperte cotali isti- sulle pratiche di pietà, che sono in uso
tuzioni. Leone XII approvò la congrega- ne'collegi e nelle scuole d' Italia, e con-
zione de'sacerdoli Oliati di Maria f er- cluse che all' epoca del concilio Triden-
gine di Pi nero lo (F.), la quale ha pure tino, epoca dal Sismondi assegnata pel
per istituto di combattere e confutare gli 1 ."puntodi decadenzadell'istruzionepub-
errori in materia di religione, con ispar- blica, gl'italiani non aveano punto dege-
gere buoni libri per la retta istruzione. nerato da' loro antenati, od almeno che
Nella benemerita Accademia di religio- questa degenerazione,sepur una se ne fos-
ne cattolica di Roma, a'i6 luglio ibbr) se verificata, non potrebbesi ragionevol-
il p. Grossi gesuita, prefetto degli studi mente attribuire uè alla religione, né al-
e professore di lingua greca nel collegio l'educazione. A'nostri tempi diverse nuo-
romano, lesse una dissertazione egregia- ve istituzioni di religiose per l'istruzioue
mente ragionata, come rilevò il cav. Ar- ed educazione delle giovinette si sono fon-
taud nella Storia di Pio FUI, 1. ,cap.g, 1 date, di che vado discorrendo ue'luoghi
per confutare l'opinione di Sismondi, il ove sono, o che li riguardano, solo qui mi
(piale nella sua Storia delle repubbliche piace ricordare le figlie del Sagro Cuore
italiane del medio evo , pretese provare di Gesh( F^con educandati e scuole pub-
che l'educazione delia gioventù, adiduta bliche per le povere, approvale da Gre-
7° scu scu
eoiio XVI; il quale encomiò pure la pia bile e utile istituto che possediamo ; nei
opera eli s. che sorveglia
Dorolea {!'.), secoli di mezzo ci ha introdotto le scienze
anco alla buona educazione, una dirama- e le arti belle, ed in tempi più recenti ad
zione della quale è la pia opera di s. Raf- essa si deve il loro rinascimento e svilup-
/
faele (f -) che cura ancora onde gio-
ì
i po. Colui il quale accusa la chiesa catto-
vinetti sieno assidui nel portarsi alle pub- nemica alla coltura dell'ani-
lica di esser

bliche scuole elementari. Inoltre Grego- ma, moslra di non conoscere la sua sto-
rio XVI eresse in congregazione deside- ria o di voler calunniarla. All'influenza

rici secolari la pia società delle Scuole di onnipotente de'romani Pontefici è dovu-
Coiilà {I7 ), pe'poveri fanciulli e per le to tutto quello che esiste di vero, di gran-
povere giovinette; non che approvò cano- de, di benefico nella civiltà. Vi ha una
nicamente la congregazione religiosa del- specie di cognizione la quale la Chiesa non
l'istituto della Carila (V-), fondata in Do- promove, una cognizione senza religione,
modossola dal dottissimo sacerdote conte terrestre, voluttuosa, diaholica: gli effetti

Antonio Rosmini, anche per l' insegna- si rilevano dalla storia d'Europa negli ul-
mento nelle scuole. Nel t. 3, p. 383 de- timi 80 anni; il suo frutto non fu altro
gli Annali delle scienze religiose , serie ?..% che ribellione, sedizione, immoralità, em-
si loda molto e si rende ragione dell' o- pietà, o almeuo l'indifferentismo in ma-
pera : moderne scuole di
Sulle antiche e teria di religione. non ponno I cattolici

J. TV. Karl } Magonza 1846. Essa è di- sanzionare o raccomandare qualunque si-
visa in 6 capi: ."Ginnasi e licei in gene-
1 stema di educazione opposto o pericoloso
rale. 2. °Jnsegnamenlodi vari rami di stu- olla nostra fede e alla nostra Chiesa, fuo-

di. 3.° Uso nelle scuole degli autori pa- ri dellaquale non vi è salute. Qualunque
gani. 4-° Università. 5.° Antica e nuova insegnamento opposto a questa dottrina,
filosofìa. 6.° Uso della lingua latina. Con- o che conduce a indebolire le menti de'gio-
clusione. Nel n.° ii€>àe\V Osservatore Ro- vani, dobbiamo pronunziarlo inetto pei
mano del i85i si riporta la dotta e sag- cattolici e degno di censura. L'insegna-
mg. r Cullen ai ci vescovo d' A r»
gia lettera di mento misto è pericoloso alla fede cat-
magli e primate d'Irlanda, sull'insegna- tolica, e capace di seminare nelle anime
mento nazionale di quel regno, relativa- tenere il seme dell'indifferentismo, e che
mente alla formazione d'una scuola nor- tali siano stati i suoi effetti dovunque se

male di sistema misto. Dice l'illustre pre- ti' è fatta l'esperienza. E un fatto triste
lato, che l'educazione è la gran questio- che molli cattolici inviano i loro figli a
ne d' oggidì, e la religione della futura scuole protestanti, dove la nostra religione
generazione in Irlanda, come in ogni al- è combattuta, e dove vi sono molli esem-

tro paese, deve dipendere in gran parte pi tremendi d'apostasia. Quellescuole na-
dal carattere che le sarà dato: ella può zionali dirette da ministri protestanti che
essere la sorgente di molti beni o di molli cercano di far proseliti, sono pericolosis-
mali. Non si può essere mai haslan te mente sime ai giovani cattolici. Lo scopo delle
poiché sotto un cattivo sistema
vigilanti, scuole normali non è altro che lo svilup-

d' insegnamento gli animi di coloro che po dell'educazione mista : maestri prote-
sono stati riscattati dal sangue di Gesù stanti, presbiteriani, cattolici vi sono u-
Cristo potino essere a pericolo di perdersi niti; in esse giovani d'ogni religione sono
o di ricevere delle impressioni che non sa- invitati a frequentarle, e cos'i v'ha una
ia mio mai caliceli a te. Lo spiri lo del la Chie- mistura la quale è tutt'allro che cattolica.
sa è stalo la causa della civilizzazione e Tutto il sistema tende a persuadere agli
dell'educazione di tulle le nazioni della allieviV idea assurda, che ogni religione
terra ; ud essa siamo debitori d'ogni uo- è egualmente buoua,e cosi tale idea è ne-
scu SCU 7 i

mica alla verità, quale è una e esclu-


la de'corrotti costumi , e provvederla gra-
siva di sua natura. Questo sistema è an- tuitamente con amore paterno di educa-
che diretto per mettere in mani d'un go- zione cristiana, adoperandosi con tal mez-

verno protestante l'educazione d'una po- zo a promuovere il maggior bene della


polazione cattolica. A Scuoledi Roma par- religione e della società civile. Come di
lo di s. Nicola arcivescovo di Mira e di altre congregazioni benefiche, piacque al-
s. Luigi Gonzaga gesuita, protettori delle la provvidenzadivina dare a questa tenui
scuole edegli scolarle del vocabolo vacan- principii, poi sviluppati a mano a mano
za, vacantia, riposo. Oltre igiàcitati gra- o conforto degl'istitutori e de' bisognosi
di accademici, con premi, medaglie, com- della salutare e caritatevole istruzione e
pensi eonorificenze,sono lodevolmente ec- disciplina nella nobilissima città di Vene-
citali "li scolari a bene studiare, ed all'effi- zia. Il seniore de'suddetti fratelli, ch'era
cace gara dell'emulazione, di che discor- anche (mentre il giunio-
allora sacerdote
ro in tanti luoghi, ed anche a Scuole cri- re lo fu soltanto quattr'anui dopo),impe-
stiane. L'uso di mettere alla prova con gnandosi ad ammaestrare e custodire i
esperimenti e saggi, nel fine dell'anno sco- giovanetti maleducati o dispersi, pe'con-
lastico, ed in pubblico, il valore lettera- solanli e copiosi frutti che ne raccolse, si
rio e religioso degli scolari, produce ot- sentì ispirato di consagrare tutto se stes-
timi effetti per le pubbliche premiazio- so a così utile ministero. Quindi comin-
ni. Con questo possente mezzo si provoca ciò dal raccogliere la gioventù ili un o-

vieppiù ne' giovani l'amore allo studio, ratorio ne'dì festivi per gli esercizi di cri-

ed a superarne le fatiche per lo stimolo stiana pietà, il quale si aprì neli.°mag-


dell'onore e dell'emulazione. premio e
Il gioiSoa conggiovanetti, i quali col loro
la lode sono sprone e conforto a maggio- edificante conlegno indussero molli altri
i studi e a maggiori virtù; e riescono di
i ad unirsi a loro; onde il direttore li ra-

grande consolazione ai genitori, ai paren- dunò eziandio fra settimana in sua casa,

ti, agli amici, e compiacenza ai concitta- non solo per ammaestrarli negli studi
dini, pel riconosciuto progresso nelle di- proporzionali alla loro età ed a' loro ri-

scipline morali, religiose, intellettuali sia spettivi bisogni, ma spechdmente per i-

scenlifiche, sia artistiche. Cosi s' infiam- struirli ne'doveri di religione, nella divo-

mano le menti di nobile emulazione, si ta frequenza de'sagramenti,e per forma-


acceude l'amore di profittare degl' inse- re il loro cuore secondo gl'insegnamenti
gnamenti nel tempo prezioso della tenera del vangelo. Nelle feste poi, olire i pii e-

età, e si provoca l'assidua frequenza alle sercizi, incominciò con innocenti ricrea-
scuole. Da tempo antico si usa il suono zioni a distrarli dal conversare co'caltivi
della Campana (f^-), per convocare gli compagni, ed a tal uopo fu provveduto un
studenti e gli scolari alle scuole, ai col- orto vicino all'oratorio che prima serviva
legi, alle università, ai seminari. di trattenimento agli sfaccendati. Per l'i-

SCUOLEDI CARITÀ". Congregazio- struzione de'giovani, aumentati di nume-


ne ecclesiaslica di sacerdoti secolari, Con- ro e particolarmente di quelli ch'erano
gregario clericorum saecularium Schold- susceltibilidi coltili a, fu preso un maestro,
rutnCharitatls. Ebbe origine questa con- perchè non essendo le pubbliche scuole
gregazione da un fervido sentimento che ancora istituite, la loro povertà ad essi

Dio infuse nel cuore dei veneti nobili fra- non permetteva di procurarsi una lette-
telli Anton' Angelo eMarcan Ionio con tiDe raria coltura. La nuova gratuita scuola
Cavanisdi dedicarsi a preserva re con ogni fu aperta a'a gennaio i8o4, in un locale
modo possibile la gioventù d'ambo ses- i contiguo alla casa dell'istitutore. Nel lu-

si dal coutagio delle perverse massime e glio 1806 si acquistò un locale piìi grau-
72
scu scu
de per dilatare il pio istituto, dopo supe- scoiò spirituale di tutte le sagre funzioni,
rati uou pochi ostacoli, ed essendo palaz- alle quali assistono nelle chiese gli altri

zo vi si potè formare l'oratorio e l'orto fedeli. Tante industrie e fatiche prospe-


ch'eransi perduti. Tuttociò promosse mi- rando colla benedizione del Signore, me-
inabilmente l'ingrandimento della pia o- ravigliosi ne furono i frutti; venne dissi-
perà, e richiamò il concorso di nuovi a- pata in molti giovani l'ignoranza tolti ,

lunni alle scuole; quindi meglio si rego- furono da' pericoli cui era esposta la loro
larouo i metodi e si forni di maestri op- tenera età, coltivati gl'ingegni con prov-
porluni, emeritò l'islitutoa'Gapiilei 8 i 2 vidi ammaestramenti, multi con oppor-
J'autorizzazione del ministro di pubblica Limi soccorsi divenuero laboriosi e fervi-
islruzione del governo italico, per cui con di sacerdoti, altri incamminaronsi nell'e-
patente furono approvati i maestri per seicizio delle ai ti operosi e morigerati, al-
l'insegnamento che vi si esercitava nelle tri s'impiegarono lodevolmente in pub-
lettereenelle scienze; i quali direttori del- blici uflizi, altri in fine divenuero buoni
lo stabilimenlo, e come occupali in carità- padri di fa miglia. Mentre si sospirava l'in-

tevoli scuole furono esentati dal consueto comiucianienlo della divisata congrega-
esame. Confortati gl'istitutori da tratti sì zione, per felice ventura nel dicembre
manifesti della protezionedivina, bramosi 18 i5si recòaVenezia l'imperatoreFran-
d'ampliare l'opera pia, pieni di coraggioe cesco I, il quale tratto dalla riputazione
di fiducia in Dio acquistarono altro vasto grande ch'erasi acquistata il benemerito
recinto di fabbricato con bell'orto. Inoltre istituto a' 1 2 del detto mese l'onorò di sua
affrontarono il peso di stipendiare altri presenza, e coti amabili maniere confòr-
maestri, soccorsero molti alunni, sebbene tò i fratelli conti De Cavanis istitutori, i

giada qualch'annoaveano dato principio maestri ed i molli giovani, di tutti amo-


adallro stabilimento per provvedere gra- revoltuente informandosi, e dichiarando
tuilamente all' educazione e rifugio di in solenni modi la sua piena soddisfazio-
molte pericolanti donzelle. Fu allora che ne, e desiderando che la caritatevole isti—
sursene'fondatori fratelli il religioso pen- tuzione fosse stabilmente rassodata, per
siero di assicurare il fiorente slabilimen- ispontaneo impulso l'accolse sotto la sua
to di sussistenza, mediante la fondazione augusta protezione. Cosi incoraggiali gl'i-

di apposita congregazione ecclesiastica, 0- sii tu tori, implorarono l'espressione gra-


ve potesse introdursi la successione pe- ziosa del suo beneplacito per essere con-
renne di sacerdoti zelanti, i quali collo spi- tortati a dar opera all'erezione canonica
rito di vocazione al caritatevole ministe- della divisata ecclesiastica congregazione,
ro si dedicassero ad esercitare l'amoroso al che annui prontamente l'animo reli-

nffizio di padri, senz'alcuna retribuzione gioso del pio monarca, e poi li donò di
uè pubblica, nò privata, verso la gioven- 2000 fiorini. Nel tempo delle trattative
tu bisognosa di educazione, affidandosi per l'effettuazione della proposta congre-
del tutto nella provvidenza divina. Fiat- gazione, a' 16 aprile 1817 si ottenne dal
tanto si fece la divisione nell'oratorio dei patriarca Milesi facoltà di vestire 6 chie-
grandi dapiccoli, per adattar l'istruzio- liei per essere idonei cooperatori allo sta-

ne ed i pii esercizi a tenore dell' età; si bilimento, all'uopo allestendosi conve-


molliplicarono le cure a utilità del ere- A confortare maggiormente
niente casa.
scente istituto, si raccolsero alcuni giova- LUI, p. 1G2
l'istituzione, narrai nel voi.
ni a convitto, e s'implorò e ottenne di pò- come Pio VII neh 8 7 donò agì' istituto- 1

ter fare nell'oratorio scolastico tuttociò ri fratelli il proprio maestoso palazzo Cor-
che ha luo^o negli oratorii pubblici, ac- ner, esua galleria di quadri e mobili, di
ciò i giovani vi potessero trovale il pa- Yciie£Ìu,ubeueiìzioc \aulaggio della Iura
-

SCU SCU 73
duplice istituzione pe'giovanelti e perle Pyrkergli un onorevolissimo pa-
rilasciò
donzelle, con facoltà di servirsene libera- sturale attestalo; Leone XII nel 1828 col
mente, ed anche di alienare il tutto pel breve Quaej'ani,\o dichiarò benemeri-
bene delle suddette caritatevoli islituzio- to e lodò i fratelli istitutori cui l'indiriz-
ni; come si trovò necessario di fare per le zò, anche per avere impiegato a tal fine i
angustiedei tempi calamitosi. Dopo que- loro patrimoni, travagliando personal-
sta magnanima dimostrazione di clemen- mente alla cura de'fanciulli e delle don-
assimo pontilicio favore per consolidare zelle più povere, e per aver aperto una
l'istituto, il patriarca Milesi invitò i fon- casa per educar de' giovani ecclesiastici,
datori a compilare il piano della congre- paternamente benedicendo alunni e fòri.»
gazione nel settembre 18 8, e poscia 1 l'ac- datori. Pio Vili si mostrò benevolo con

compagno favorevolmente all'imperiai l'istituto; eGregorio XVI neh 83 spedi 1

governo. Dipoi si fece al pianoun'aggiun- ai fratelli istitutori il breve Eo jam 3 con


la, relativa alle scuole di carità femmi- splendidi elogi per impiegar l'opera loro,
nili, e ritornato Francesco I in Venezia, ed ancora le proprie sostanze in patria,
a*23 febbraioiSig onorò di nuova gra- per ufficio di sì grande importanza, ap.
ziosissima visita l'istituto, esprimendo il provando le scuule di carità come i pre-
silo desiderio di vedere eretta la congre- decessoli; animandoli a proseguir la for-
gazione, pel suo mantenimento e propa- inazione della congregazione perla loro
gazione altrove, ilche animò fondatori i slabile sussistenza, e donando a ciascun
a sollecitare l'emanazione del definitivo di loro una medaglia d'oro, oltre la sua
decreto, ricevendo dal munifico impera- benedizione, estesa anche ai cooperatori
tore 3ooo fiorini di sovvenzione. e agli alunni. Nel declinare deh 833 un
A'iq giugno l'imperatore segnò il so- ignoto benefattore offrì locale e generoso
spiralodecretoconalfelto paterno, il qua- suvvenimento, per la fondazione d'una
le fu seguilo da quello ilei patriarca. Que- casa con iscuola di carità, nella cillà di
sto ottenuto, a'27 agosto 1820 sotto gli Lendmara nella provincia del Polesine,
auspici! del principal protettore s. Giù- dove si aprì nel 834- a'6 marzo. Man-
1

seppe Calasanzio, si aprì la casa destinata cando la congregazione della pontificia


ad accogliere quanti volessero dedicarsi a solenne e canonica istituzione, uno degl'i-
disporre la nuova congregazione: vi cu- sti tutori fratelli neh 835si recò a Roma
Irò l'anziano de'iondatori, dovendo l'ai- a presentarne istanza a Gregorio XVI,
tro assistere la madre ottuagenaria, tre con facoltà eziandio di potersi diffondere
giovani e un laico; indi successivamente altrove. Con somma benignità il Papa ac-
si aumentarono gli alunni , e convenne colse la persona e la domanda, mostrati-
ampliare con uuovoacquisloil locale per dosi dispostissimo ad esaudirli; ed in fat-
abitazione loro. Ma essendosi speso tra li, col breve Cam Christianae 3 de'2 igiu-
acquisti, l'istauri e riduzione di locali una gnoi836, Gregorio XVI, altamente Io-
ingente somma, restarono abbattute le dando sacerdoti conti De Cavanis, e le
i

forze de' fratelli istitutori e gravati di de- scuole di carità e la congregazione da Io-
bili;onde alcuni che nell'opera vedeva- ro istituita, colle quali mirabilmente vie-
no cosa umana, menti e patentementedo- ne provveduto all'educazione cristiana
\ea considerarsi prodigiosa e divina, con- de' giovanetti e delle donzelle, affinchè
siderato il suo abbietto principio e rapi- lale istituto non abbia mai a perire, ma
do progresso, prognosticarono prossimo vieppiù col divino aiuto prosperi e fiori
Scioglimento all'istituto. Tullavolla l'i- sci,dopo maturo esame, formalmente
stillilo trionfando d'ogni ostacolo, pio- approvò e conlermòcon autorità aposlo-
giedi iu aumcutu; uel i8z3 il palriuieu fica, la Coii&rcgaziune de' òuccrduu ±c-
7 4 scu scu
colorì delle scuole di Carila, solamente tori ad imitazione di s. Giuseppe Calasan-

pe'maschi, fondata in perfetta comunità zio, celebre negli annali della Chiesa, e
in Venezia, che chiamò seconda sua pa- sotto gli auspicii della ss. Vergine delCar-
tria, con voti semplici agli ascritti, i qua- mine. Terminò col dire, che questo isti-
]idovranno essere soggetti agli ordinari, tuto ha un caratlere singolare per la sua

potendo propagarsi in altre città e Castel- ampiezza e straordinaria abbondanza dei


la, con sommo vantaggio e conforto della paterni soccorsi, con cui si coltiva prin-
jcligione e della civile società. Nel mede- cipalmenteil cuore de'giovanetti per for-
simo anno a' 23 settembre il Papa con marlo ad una soda pietà. Nessuna con-
decreto approvò le costituzioni della con- dizione di giovani viene esclusa, e nessun
gregazione. Magnifici certificati in onore bisogno rimane dimenticato. Il mezzo per
e lode della duplice istituzione emana- raccoglierne un numero assai copioso è
rono la congregazione municipale della una serie ben ordinata di caritatevoli scuo-
regia città di Venezia, ed il patriarca di le, ove gli scolari si riguardano come fl-

essa cardinal Monico in occasione della gli; il fine che si propongono i precettori, è
sagra visitaci quale inoltre nel 838 pub-
1 di fare agli amatissimi loro allievi il mag-

blicò colle venete stampe de'Mechitari- gior bene che si possa. Sono quindi in-
sti : Omelia recitala nella pubblica isti- cessanti le loro sollecitudini, le loro fa-
tuzione della congregazione de' chierici tiche e le loro industrie sono moltiplicate
secolari delle scuole di Carila celebrala secondo l'esigenze de'tempi e le circostan-
solennemente. nel giorno 16 luglio 1 838. ze diverse degli alunni. Altri però sono
L'eloquente pastore nel rendere ai bene- i molti aiuti che si somministrano a tut-

merili e infaticabili fondatori e alla isti- ti, altre sono le cure che particolarmen-
tuzione pubblici elogi, chiamandola mio- te si prendono per provvedere quanto è
vo ornamento della veneta chiesa, rimar- possibile alle speciali necessità di taluni,
co essere sua luminosa prova del pregio Comune a tutti è il pascolo quotidiano
e dell'utilità che la distingue, le molte- delle cristiane istruzioni; comune a tutti
plici e concordi testimonianze rese dalle il provvedimento d'una salutare discipli-

primarie autorità dell' una e l'altra pò- na, per cui si vuole che sia ciascuno ac-
rleslà per sua stabile sussistenza, che
la compagnato da buona guida alle scuole,

enumerò e descrisse; che esaurito per l'i- e ricondotto egualmente alla propria ca-
stiluto il non tenue patrimonio de' suoi sa; comune eziandio sopra di tulli è l'ai-

fondatori, ed essi impoveriti ebbero l'è- tenta vigilanza sulla privata loro condot-
roisrno di limosinare pe' loro poveri, il ta e sui loro portamenti, quando si uni-
perchè prontamente accorsero a sostener- scono a frequentare i vari esercizi dell'i-
lo le offerte de'buoni, di cui non ebbe mai stituto; comune in fine riguardo a tutti

penuria la pietosa Venezia, e di tanti al- è l'impegno di confortarli con amorevoli


tri generosi di altre città, mossi dal buon ammonizioni, con ricreazioni innocenti,
odore sparso dal merito singolare dell'o- coll'addestrarli alla pratica del cristiano
pera, e precipuamente dell'imperiale fa- coslume, e con ispirare ad essi filiale fi-
miglia (fra'quali l'imperatrice Carolina ducia, e pronta e amorosa docilità verso
Augusta di Baviera, gli assegnò un fondo de'lot o caritatevoli istitutori, sicché la nu-
patrimoniale in perpetuo, esempio imi- melmosissima scolaresca viene a formare
tato dall'imperatrice Maria Anna di Sar- come una sola famiglia. Che se poi in ai-

degna), tutti munifici verso le ben siste- cimo si scorge qualche speciale bisogno,
mate scuole di carità, e la buona e saggia non si ricusa d' aggiungere, nel miglior
educazione de' giovani e delle donzelle, modo possibile, i convenienti particolari
secondo le norme propostesi dai fonda- soccorsi. Quiudi scorgendosi qualche gio-
SCO SCU 75
vane d'indole ingenua e di bel talento, ci di fresca e triste ricordanza, e migra-
siconforta con vali mezzi, e anche occor- do il valido eccitamento espresso dal re-

rendo con limo«.ine,per coltivare il suo in- gnante Pio IX nella sua venerata lettera
gegno: scoprendosi alcuna vocazione ec- de'3o giugno 184?, diretta agl'istitutori
si cerca di ben dirigerla e di
clesiastica, e divulgata colle stampe, laddove dice:
condurla ad edetto e riconoscendosi in
; niJiil JVobis optabilius guani ut ecclesia-
qualche alunno la necessità indispensabi- snci viri ,asperrìmis bisce praesertim lem-
le d' una continua assistenza, si assume poribus, in christianam et civilem juven-
nnche ii gravoso incarico del quotidiano tuliseducationem procurandam strenue
man lenimento finché abbia compila l'è- incurnbant. Oltre della ricordata Omelia,
ducazione, col qual mezzo si formarono mi giovai in questo articolo de' seguenti
linoni giovani della più misera condizio- due opuscoli documentati; Breve notizia
ne, che impiegarono i loro talenti a pub- dell' istituto delle scuole di Carità da va-
blico bene, sia nel sostenere importanti ri anni fondato nella regia città di Ve-
uffizi nel santuario, sia nell'ottano disino- nezia, Roma nel collegio Urbanoi835.
pegno d'impieghi ci vili. Lescuolepoi del- Notìzie intorno alla fondazione della
le donzelle hanno un convitto di maestre congregazione de' chierici secolari delle
per educarle gratuitamente, in separato scuole di Carità, Milano 1 838.

locale. Lo scopo di questo femminile sta- SCUOLE CR.ISTI AÌNE.Congregazio-


bilimento è in tutto eguale al fine cari- ne religiosa de'fratelli secolari, Congre-
latevole che indusse i sacerdoti De Cava- gatto Fratrum Scholarum Christiana-
nis a quello de'giovani, cioè il provvede- rum. Quest'istituto è una benemeren-
re principalmente all'educazione distia- tissima società, nella quale si fa professio-
na,e formare insieme le povere figlie col- ne di tenere gratuitamente le scuole per
l'ammaestrarle ne' donneschi lavori a insegnare la dottrina cristiana, il legge-
guadagnarsi il pane colle loro oneste fa- re, lo scrivere, l'ortografia, la lingua ita-
liche, trovando esse nelle loro pie edu- liana, l'aritmetica, ed in alcune anche il

cadici altrettante madri impegnate dal disegno. I membri dell' istituto si chia-
sentimento di vocazione, e dallo spirito \\ku\o fratelli, né ponno essere sacerdoti,
d'un'instancabile carità a fa re ad esse ogni né aspirare allo stalo ecclesiastico, né far
possibile maggior bene. Questa 1? pia isti- funzioni di chiesa, interamente dovendo-
tuzione, non essendosi potuto provvede- si dedicare al detto genere di dementa-
le di fondi corrispondenti, vive degli sfor- re istruzione. Il fine precipuo dell'istitu-
ii de' poveri istitutori da oltre 4° anni, to è di dare una cristiana e conveniente
e non ha mai cessato la provvidenza di- educazione a'fanciulli, che da'maestri iì-
vina di sostenerla, benché sia numerosa cevono eziandio con l'insegnamento del
e dispendiosissima. La mancanza de'fon- ben vivere, istruendoli ne'misteri di no-
di impedì che si assoggettasse alla supre- slra s. religione, ispirando loro massime
ina pontificia sanzione, sebbene ricorda- cristiane. Col mirabile disegno di procac-
ia con onore e graziosamente confortata ciare tali vantaggi ai figli degli artisti ed
nel breve Cinti < hristianae, di Gregorio n'poveri furono istituite le scuole cristia-
X\ [.Dopo che l'istituto delle scuole ma- ne; nelle quali pe'benigni modi de'religio-
schili aprì la casa di Lendinara, niun'al- si precettori, e per la bella e chiara forma
tra ne fu eretta, benché da varie partisi della Scrittura (V.} che insegnano, ben
siano fatte pressantissime istanze, per es. presto vi si recarono ad apprendere co-
sere troppo scarso il numero di chi vo- g'i altri utili insegnamenti l'eleganza del
glia dedicarsi alla caritatevole impresa, carattere,anche i giovanetti dici vile con-
forse a motivo degl'infelici tempi politi- dizione, contentandosi alcuni di questa
76
SCU SCU
r
primaria istruzione, comechè sufficiente re, vale a dire i Giansenisti (T .), ed in
a molli impieghi amministrativi, altri fa- cui perciò tanto più necessaria rendevasi.
cendo poi quel corso di studi cui sono in- Intese poi con ardore a fondare la prezio-
clinali. La universale propagazione del- sa istituzione de'fratelli delle scuole cri-
l'istituto è una luminosa e irrefragabile sliane, cui provò nel ifiSo in due parroc-
prova dell'immensa sua utilità, come del- chie di Reims, s. Maurizio e s. Giacomo.

la saviezza de'fratelli delle scuole cristia- Convinto dell'utilità delle scuole, le unì
ne, nel recarla alla società civile, alla mo- in una casa particolare, e dopo molte bri-
lale, alla religione, onde giustamente so- ghe e contrarietà per parte della sua fa-
no segno delle benedizioni e dell'amore miglia, e d'altre persone che insorgevano
de'popoli. Autore di sì benefico concepi- contro il novello suo istituto, riuscì a far-
mento e glorioso fondatore della congre- le ricevere a Piéthel ed a Guisa. Il ser-

gazione delle scuole cristiane, è il veu. ser- vo di Dio provò molte inquietudini per
vo di Dio Gio. Battista de-la-Salle, che parte de'fratelli, ed ostacoli per parte dei
nacque da nobili genitori in Reims a'3o grandi : egli superò tuttocolla sua pazien-
aprile i 65 i, il cui padre era consigliere za e col suo zelo; indi per dare a'suoi fra-
del tribunale criminale di quella celebre telli un'idea del suo disinteresse e avvi-
città. Mostrò fino dalla sua puerizia un cinarsi alla loro povertà, effettuò nel 168.3

carattere alieno da ogni leggerezza, ed il la delta rinunzia del beneficio ecclesiasti-


più tenero affetto per gli esercizi di reli- co a favore d'un chierico bisognoso, non
gione. Applicatosi quindi con grandissi- ascoltando né sollecitazioni, uè i legami
ma assiduità alle umane lettere e alle sa- del sangue, che dovea fargli preferire suo
gre discipline, fece i primi sludi nell'uni- fratello, il quale era prete, laonde si af-

versità, e andò a compierli nel seminario fidò interamente alla provvidenza. Andò
eli s. Sulpizio a Parigi, e divenne dottore a Parigi per fondarvi nuove scuole, e fu se-

in teologia. Non aucora sacerdote, a'g lu- guo delle persecuzioni de'maeslri di scuo-
glio 1666 era stato eletto canonico della le e di altre città, segnatamente della set-
metropolitana di Reims. Avendo perdu- ta de'giansenisti, non che di parecchi su-
to i suoi genitori nel 1 67 £ e nel 1672, periori ecclesiastici, di cui si sorprende-
s'impegnò negli ordini sagri nel 1678, va buona fede con calunnie. Le sue an-
la

quindi volendo rendersi utile alla sua pa- date in Provenza, in mezzo alle traversie,
tria, e per assicurare l'istituto delle suo- fecero risplendere la sua virtuosa umiltà
re delss.BambinoGesù,ch'era stato fon- e la sua rassegnazione. L' edificante ec-
dato da Roland, forse ad esempio delle clesiastico consagrava tutte le sue cure al-
Scuole cristiane del p.barre (di cui par- la moltiplicazione delle scuole, edalla con-
lai a Scuola, ed ivi pur dissi de'fratelli versione de' peccatori, ed avea talento e
delle Scuole cristiane d'Irlanda, istituite maniere per muoverei cuori più indurati.
a imitazione di questa congregazione ) ,
Formò le regole e le costituzioni per la
canonico teologo della stessa cattedrale sua congregazione, in modo stupendo per
di Reims, ne ottenne le lettere patenti. lo spirito che v'infuse, onde meritò in se-

Per non avere vincoli che lo ritenessero guito d' essere annoverato tra gli ordini
dali'esercitar liberamente l'amore attivo religiosi ; le osservò e fece osservare dai
verso il prossimo, rinunziò poi il cano- fratelli ue'4o anni ch'egli visse fra loro;

nicato, divise fra'poveri il suo patrimo- ma più per gli esempi di sua santa vita,

nio, e tulio diedesi all'istruzione dell'ab- che per gl'insegnamenti dati loro sì per
bandonata gioventù, un tempo in cui
in voce che per iscritto. Sempre coslanle nel
i nemici della religione disseminavano bene intrapreso, vi perseveròfiuoalla mor-
massimo di disunione e di aflcllalo rigo- te, lasciaudo yià assai iu sua eccellente o-
scu SCU 77
pera propagala con plauso di tuffi i buo- gloria del suo servo si stenebrasse di luffe
ni, con immenso giovamento della reli- le nubi, di cui erasi cercato oscurarla. AI
gione e dello stato, e quale perenne mo- presente il nome del ven. La Salleé be-
numento della sua eroica carità. Si porlo nedetto in tutta la Francia, in tutta l'Eu-
a Rouen, dove pure Cu perseguitato, e vi ropa, e si può dire nell'universo mondo,

chiuse pieno di meriti suoi giorni a' 7


i dovunque sono penetrati suoi degni e i

aprile! 7 19 d'anni 68,altri dicono a Saint- infaticabili discepoli. Da lungo tempo si


Yon presso Arpajon, nella casa professa prosegue l'opera di sua beatificazione; il

dell'ordine da lui fondalo, colmo di be- processo apostolico fu compilato aParigi,


nedizioni e compianto dall' onesta gente fìftouen ed a Reims. Le guarigioni straor-
di tutte le condizioni, nel confurto di ve- dinarie e i favori speciali che un gran nu-
der prima di morire stabilite ben 20 case. mero di fedeli hanno ottenuto da Dio a
Egli amò Dio con tutto il cuore, e cercò sua intercessione, fa uno spera re che In Chie-
in folta la sua esemplare vita di fare tutto sa non tarderà a dichiararlo degno d'un
ciò die a lui fosse più gradito; amò il suo culto pubblico. La sua vita é stata stam-
prossimo più che se medesimo, e si con- pata a Rouen nel iy33. Ivi e nel 1760
sagrò con tutte le forze alla salvezza di altra ne pubblicò il p. Garreau gesuita.
lui. Egli comprese di buon'ora che po- i II p. Elia Maillefer benedettino compose
T
veri più di altri erano degni delle sue cu- la P ita di Gio. Battista de-la-Salle^ ma
re e del suo amore, e che doveasi rendere restò mss. nella biblioteca della città di
servigio al divin Padre ne'fìgli, e da quel- Reims. Prima che la s. Sede confermasse
l'istante entrò nel suo spirito il sublime le regole dell'istituto, leapprovarono gli
pensiero di queste scuole cristiane, uno arcivescovi, Resons di R.ouen, Rohan di

tra'più belli ornamenti della religionecat- Pveims, ed i vescovi cardinal di Bissy dì


tolica. Iddio volle , come per una legge eaux,Gi riseppe diSoissons,Luigidi±s a n-
IVI

naturale, che le più grandi cose incon- tes, eCarlo di Laon, con lodi; ed altret-
trassero nel loro principio i più potenti tanto fecero gli arcivescovi di Sens e dì
ostacoli: la virtù non avrebbe alcun me- Tours, ed vescovi d'Amiens, di Char-
i

rito, se l'esercitarla non costasse né pene, tres,ec. Il Papa Benedetto XI II,colIa bolla
né contraddizioni, né sudori. Fu il servo In Aposlolicae dignilatis solio,óei6 gen-
di Dio perseguitato eziandio dopo la bea- naio 1724, canonicamente approvò que-
ta sua morte, imperocché giansenisti suoi i sto istituto. In esso dicesi che il Papa per
implacabili nemici tentarono d'interpo- udempiere il dovere pastorale, volontieri
lare de'loro abbominevoli errori i molti consentiva a far eseguire le pie intenzioni
libri a lui attribuiti e pubblicali collestam- de' fedeli, massime quando essi fondano
pe, sui doveri del cristiano, sui mezzi di istituzioni che hanno per fine l'insegna-
poterli adempiere, sulla civiltà cristiana, mento delle lettere e l'islruzione de'fan-
sulla meditazione per tutle le domeniche ciulli poveri che vogliano studiarle per u-
dt:lì' anno, sulla spiegazione del metodo tilrnente coltivare il campo del Signore,
di orazione, sul cullo esteriore e pubblico e dillbndere vieppiù le sorgenti della dot-
che i cristiani sono obbligali rendere aDio, trina e della sapienza; ed a tale effetto di
sull'istruzione e preghiere per la mes- s. buon grado confermava i santi statuti e
sa, confessione e comunione, pretenden- i regolamenti di siffatti istituti, affinchè
dosi, secondo alcuni, siccome da lui com- più fermi sussistano, e sieno perpetuamen-
poste per l'istruzione de'fanciulli che fre- te osser vati per l'avvenire. Pertanto su- i

quentavano le scuole cristiane, ed altre periori e fratelli delle scuole cristiane di


riguardanti l'istituto e che poi ricorderò Reims esposero: » che nel 1680 il pio de-
io line. Ma Iddio finalmente volle che la funto servo di Dio Giovanni Battista de-
78 SCU SCU
la -Sulle, canonico della chiesa metro» di Francia Luigi XV con lettere patenti
poli tana di Reims, considerando cristia- ordinò la registrazione della bolla, acciò
namente il numero infinito de'disordini i fratelli pienamente e pacificamente ne
che cagiona l'ignoranza, origine di tutti godessero il contenuto; altrettanto esegui
imali, massime fra quelli che oppressi da il parlamento di Rouen ad istanza dei fra-
miseria, o praticando per vivere arti mec- telli della casa di Saint- Yon stabiliti in tal
caniche, non solo non hanno veruna co- città, insieme alle regie lettere. Fratello
noscenza delle lettere perchè non vi pos- Timoteo superiore generale, nel 1 776 fe-

sono attendere, ma ciò eh' è più deplo- ce stampare le regole, conformi alla bolla
rarle, ignorano troppo sovente gli ele- d'approvazione, e le distribuì per tutte
menti della cristiana religione, fondò per le case dell' istituto. Pio VI confermò il

la gloria di Dio e per sollievo de' poveri decreto emanato dalla congregazione dei
nella città di Reims con autorità della s. vescovi e regolari nel 786, annuendo al-
1

Sede, e sotto la protezione del ss. Infante le domande di Agatone superiore ge-
fi*.

Gesù e di s. Giuseppe, e sotto le regole nerale, in cui si approva l' uso osservato
infrascritte, da essere approvate e confer- fino allora nella congregazione de'fratelli
mate dalla Sede apostolica, un istituto delle scuole cristiane, per la convocazio-
col titolo, De' fratelli delle Scuole Cri- ne de'capitoli e per l'elezionede'superiori,
stiane j il quale istituto per la benedi- e quello ch'essa pratica di ammettere, in
zione del Signore si propagò in parecchie caso di bisogno, de'fratelli stati già assi-
diocesi del regno di Francia, e particolar- stenti e de'superiori generali emeriti. Di-
mente in quelle di Rouen, di Parigi, di poi Pio VI, a petizione del superiore ge-
Avignone, di Charlrcs,di Laon, di Saint- nerale fr. Fiorenzio, concesse che il nu-
Oruer, di Boulogne, di Alais, di Gleno- mero degli assistenti da due fossero au-
ide, di Mende, di Marsiglia, di Langres, mentati a 4j e che nel capitolo generale si

di Usez e di Anton, nelle quali sono sta- potessero nominare per commissione as-
biliti delti fratelli, con le regole il cui te-
i sistenti per surrogare i defunti e chi aves-
nore è questo". Adunque Benedetto XIII se abdicato.
per lo spi rituale avanza mento del le a ni me, A'g agosto 1 835 la congregazione dei
comodità e vantaggio di tutti fedeli, e i vescovi e regolari emanò decreto, Fra- il

per concedere speciali grazie e favori al ter Alatilo superior generali*, che a' 1 3
superiore generale, a tutti ed a ciascuno novembre approvò confermò in tutte e
«li detti fratelli, dopo l'esame delle loro le sue parti Gregorio XVI, ed in cui si

suppliche, approvò e confermò per l'au- lesue che mentre la Francia trovavasi
:

torità apostolica il detto istituto, le dette immersa nello sconvolgimento per le ci-
regole e tutte le cose ivi contenute, lecite, vili e sanguinose fazioni, all'improvviso
oneste e non contrarie a'sagri canoni, al- disparve il detto superiore in quel regno,
le costituzioni apostoliche e al concilio di ne più si potè saper di lui, forse ritira-

Trento. Ordinò inoltre, che tutti qualun- tosi altrove per la suscitata persecuzione
que sieno beni che possedeva giustamen-
i contro la Chiesa e gli ordini religiosi. Per
te e canonicamente l'istituto, o potrà ac- cui Pio VI che nutriva particolare affe-
quistare per I' avvenire, per concessione zione verso l'isti tu to,tanto benemerito del-
di principi, donazione de'fedeli o per al- la cristiana educazione specialmente dei
tre giuste vie, rimangano nella loro in- poveri, acciocché le case poste fuori della
tegrità suoi propri e per sempre. Quin- Francia per tale avvenimento non risen-
di nel 172.5 l'arcivescovo di Rouen De la tissero alcun danno, con suo breve de'7
Vergne primatedi Normandia, approvò e agosto 1795 stabili un vicario generale

permise l'istituto nella sua diocesi; il re residente in Roma, e ad esso affidò la di-
scu scu 79
lezione delle case dell'istituto dellescuole Tuli da una all'altra con assegnar loro le
cristiane esistenti in Italia e nella diocesi cariche da esercitarsi 3.° di riceverei no- :

di Losanna, finché fi atei Agatone non fos- vizi, e osservale le prescrizioni della re-

se tornato all'esercizio di sua carica, o gola e delle costituzioni, ed ottenuto il

conosciuta morte non fosse elet-


la di lui consenso del superiore generale, ammet-
to un nuovo generale. Per altro, ripristi- terli alla professione de' voti perpetui: 4-
nata la pubblica tranquillità, e fatta la d'invigilare, e di procurare che le regole
scelta d'un nuovo superiore generale, tan- e le costituzioni siano da tutti esattamen-
to esso,quanto gli altri superiori generali, te osservate :
5.° di fondare nuove case a
sebbene fosse cessata all'atto la causa per richiesta de'vescovi :
6.° di provvedere a

cui era stalo da Pio VI emanato il bre- tulle quelle cose che non soffrono dilazio-
ve, e nelle costituzioni non si facesse al- ne, V. Il vicario generale potrà far uso
cuna menzione del vicario generale, tut- ili queste facoltà in tutte le case che sono
tavia ritennero sempre in Homa un vi- in Roma che
e nello stalo pontifìcio, o

cario generale, appunto perchè conobbe- saranno in seguito fondate per mezzo del
ro apertamente, che per la buona ammi- vicario generale, eccettuato il grande O-
nistrazione delle case d' Italia eia neces- spizio di s. Maria degli angeli alla Ter-
sario che vi fosse uno rivestilo delle ne- me , il quale fondato e dotato per bene-
cessarie facoltà, il quale potesse più da vi- ficenza de'sommi Pontefici, resta sotto la
cino governarle e dirigerle. Considerando loro immediata protezione, e viene go-
i fratelli più anziani delle case d'Italia le vernato colle sue leggi particolari, ed ec-
nuove fondazioni eseguite in Roma, nelle cettualala casa di s. Antonio ai Monti di

diocesi di Benevento edi Spoleto, e quelle Roma.la quale sarà soggetta immediata-
che stavano per effettuarsi, supplicarono mente al solo superiore generale, ove se-
Papa Gregorio XV 1, acciò ordinasse che condo patii e le convenzioni dimoreran-
i

iu Pioma, centro del catolicismo, vi fosse no i fratelli francesi. VI. Il vicario gene-
stabilmente un vicario generale, determi- rale ogni anno dovrà fare al superiore ge-
nando pure la forma dell'elezione, e le fa- nerale una relazione dello stato economi-
coltà di esso. Dopo matura ponderazione co delle case, della condotta de' fratelli,

di tutte le cose, salva l'unità dell'istitu- delle nuove fondazioni, e degli altri affari

to,venne emanalo questo decreto. " I. In più gravi. VII. Negli affari di qualche im-
Roma vi sarà un vicario generale stabile portanza chiamerà a consiglio anche con- i

con due consultori ed un segretario. II. sultori; ma il loro voto sarà, come dicesi,

L'elezione del vicario generale apparter- consultivo. Vili. La carica del vicarioge-
rà al superiore generale. Quella del se- nerale e de'consultori durerà peno an-
gretario si rimetterà all' arbitrio del vi- ni". Questo decreto fu nel 1 836 stam-
cario generale. III. Il vicario generale do- pato in Roma dalla tipografìa della ca-
vrà essere scelto tra'fratelli italiani, i due mera apostolica , e I' ho pur letto nelle

consultori potranno eleggersi tra'fratelli Regole e costituzioni dell' istitutode Fra


italiani o francesi, e le loro elezioni do- telli delle Scuole cristiane, approvate dal
vranno essere sottoposte all'approvazione sommo Pontefice Benedetto XII I, Tori-
della s. congregazione de'vescovi e rego- no 835. Abbiamo
i ed attribuita inoltre,
lari. IV. Il superiore generale delegherà al ven. La Salle, Conditile desEcoles chré-
al suo vicario generale in Roma la facoltà: tiennes, Lyon 8 i. La Salle, Condot-
1 r

i

di stabilire i rettori delle case, i quali ta delle. Scuole cristiane, Torino i8?./|.

per altro dovranno essere confermati dal- Quanto alla ricordata eccettuazione del-
lo stesso superiore generale :
1° di distri- l' Ospizio di s. Diaria degli Angeli, a que-
buire i fratelli in ciascuna casa e di trasfe- sto articolo narrai che Gregorio XVI, pel
«So s e u scu
grande affetto e verace estimazione che nio, senza la licenza della 5. congregazio-
nutriva pe'fratelli delle scuole cristiane, ne. Il vicario generale dovrà invigilare che
nel 1 834 affidò oro ' '' governo di quel va- le regole delle scuole cristiane fedelmen-
sto stabilimento che gli stava tanto a cuo- te si osservino, specialmente quanto al vo-
re e da lui migliorato, cioè la direzione del- to di povertà, e riprendere i disubbidienti
la numerosa famiglia degli uomini; quin- secondo le leggi del suo istituto, occor-
di colbreve pur citalo Guru nihil maj'iis, rendo doversi implorare l'autorità della
nel 838 approvò il decreto della congre-
i s. congregazione. Il rettore dell' ospizio
gazione de' vescovi e regolari sulle leggi informerà ogni mese in iscritto il vicario
stabilite per 1' accurato reggimento del- generale dello stato della eomunità reli-
l'ospizio. In esse venne dichiarato » che giosa. Sarà in arbitrio del cardinal pre-
i religiosi delle scuole cristiane che vi abi- sidente convocare il vicario generale, il
tano, in ciò che appartiene all' ammini- rettore dell'ospizio, e se il crede ancora
strazione e allo stalo economico, all'am- i consultori, per trattar con essi sugli af-
missione, alla dimissione, alla disciplina fari dell'ospizio, quando il giudicherà ne-
e all'educazione de'poveri, dipenderanno cessario". I religiosi delle scuole cristia-
interamente dal cardinal presidente del- ne nel reggimento dell'ospizio di s. Ma-
lacommissione de Sussidi, e saranno ob- ria degli Angeli pienamente corrisposero
bligali ad ubbidire alLe sue prescrizioni, alla benevola fiducia di Gregorio XVI,
e farle osservare. Quanto poi alla cristia- e si resero dello stabilimento assai bene-
na educazione de'poveri, alle sagre fun- meriti, nel modo che in parte accennai
zioni ed alla frequenza de' sacramenti,
, nel citalo articolo, cessando nella direzio-
saranno soggetti al deputato ecclesiastico, ne (piando neh 848 furono sottoposti gli
come vicario spirituale del cardinal pre- ospizi di Pioma alla romana magistratu-
sidente. Il vicario generale delle scuole ra, e lasciando gran desiderio di loro nel
cristiane avrà la piena autorità e giuris- luogo pio, e in benedizione il loro nome.
dizione nella famiglia religiosa che farà j\el n.° 46 de\ Diario cliRoina del 1 840,
stanza nell'ospizio medesimo, e questa si riporta come la s. congregazione de'ri-
come tutte le altre case visiterà per ciò ti agli 1 I aprile nel palazzo apostolico Va-
che concerne allo stato regolare, all' in- ticano, ad istanza del postillatore fr. Cri-
terna disciplina, all'economia, ed all'os- sologo Tiriot delle scuole cristiane, pro-
servanza delle costituzioni, e trasmetterà pose il dubbio se doveva segnarsi la com-
la relazione e gli atti della visita alla s. missione per introdurre la causa di bea-
congregazione, secondo il decreto da essa tificazione del sacerdote Gio Battista La
emanato il
9 giugno 1837. L'elezione del Salle, fondatore della congregazione dei
lettore dell'ospizio e degli altri ministri, fratelli delle scuole cristiane. La risolu-
apparterrà al vicario generale col consen- zione fu affermativa, e Gregorio XVI si

so del cardinal presidente , e con simile degnò approvarla, segnando di propria


consenso sostituirà altri, in caso di loro mano la commissione; di conseguenza per
assenza o malattia. L'uffizio del rettore pontificio decreto degli 8 maggio 1840,
e de'ministri, come dimora de-
altresì la fu attribuito il titolo di Ve-
al servo di Dio
gli altri ministri nell'ospizio,durerà per un nerabile. Apprendo dal n.° 1 33 del Gior-
triennio. Potrà il vicario generale per giu- nale dì Roma del i85i, come il dotto e
ste cagioni anche prima rimuovere qual- profondo teologo cardinal Goussel arci-
che religioso, se piacerà al cardinal pre- vescovo di lìeims, Dell'eseguire a' 1 3 mag-
sidente concedere ai religiosi, che possa- gio la benedizione de' nuovi locali della

no rimanere più a lungo nella loro carica scuola pe'fratelli delle scuole cristiane di
o nell'ospizio, non mai olire il 1° ttieu- Tcrigueux., alla presenza del clero e dei
scu SCU 81
vescovi di Tulle e di Perigueux, non solo assai lungamente per vedere questo fau-
con gran forza dimostrò vantaggi del- i sto giorno ! Esso sarà il più bello della
l' educazione cristiana, ma fece un ma- mia vita, nel quale si fesleggierà la più
gnifico elogio del venera bile fondatore del- bella solennità della Francia cristiana !

le medesime scuole. Pei tanto dichiarò es- In quel giorno io voglio radunare nella
sere la detta scuola un benefizio inapprez- mia città vescovile tutti i vescovi ed ar-
zabile per la città, perciò non meravigliar- civescovi della Fraucia, affinchè le reli-
si punto che il proprio vescovo ne avesse quie del nuovo santo siano inaugurate so-
fatto il principale oggetto di sua solleci- pra gli altari della sua patria con pom-
tudine, né che i saggi amministratori del- pa degna delle sue virtù". Fra le dolci pa-
la città lo avesseio spalleggiato per cono- role rivolte ai fanciulli della nuova scuo-
scere tutta la preziosità d' un'istruzione la, e le benedizioni con effusione sparse
e educazione cristiana, per sapere come su loro, soggiunse. » Io benedirò ancora
ivi i figli impareranno ad a-
del popolo i vostri cari maestri, i venerabili, sì i ve-
mare Dio e il prossimo, ad onorare il pa- nerabili Fratelli. Io domanderòaDioche
dre e la madre, a rispettar le leggi e l'au- loto conservi le forze, la sanità; che man- li

torità così necessaria mai sempre, sopra tenga nello zelo che gli anima, uell' an-
tutto nell'epoche d'incertezza e d'agita- gelica divozione che hanno in retaggio dal

zione; inoltre essi sapevauo che sotto la loro fondatore, affinché essi continuino
direzione de' venerabili fratelli, il figlio nel far di voi, miei cari fanciulli, figli do-
del povero si accostumerà per tempo al cili, pii cristiani, ed uomini utili al pae-
lavoro, alla sudditanza, alla disciplina, al- se". I deguo prin-
sinceri e ardenti voti del
la pietà ; di più eh' essi non ignoravano cipe della Chiesa non tardarono in parte
siccome nell'istituto gl'insegnamenti so- ad esaudirsi. Dappoiché ne'n.ig3 eq6 del
no sostenuti dagli esempi, ed ai fanciulli Giornale di Roma deli 852, e ne'n^g^
si fa, delle virtù a loro insegnate, cono- e 97 dell' Osservatore Romano del i8j2,
scere il merito esercitandole sotto i loro fu pubblica lo il decreto riguardante la bea-
occhi.Quindi chiamò il ven. La Salle li- tificazione e canonizzazione del ven. ser-

no de'più grandi benefattori della società, vo di Dio Gio. Battista de-la-Salle, isti-
sviluppò con penetrante eloquenza l'uti- tutore delle scuole cristiane. Esso contie-
lissimo suo concepimento nell'istituzione ne 02 capi,comprendendo 5 1 di essi,quau-
delle scuole cristiane, e che come arcive- to a n.° 7 altrettante opere stampate e
1

scovo di Reims ebbe molto a cuore la glo- attribuite al ven. LaSalle, quanto a n.°
riosa impresa di sua beatificazione, onde 34 altrettante lettere egualmente a lui
neh' apposito viaggio fatto a Roma nel attribuite di molte delle prime di sopra
:

1847 avviò a buou punto le cose; indi ne feci menzione, le altre sono intitolate.
nell'ultimo suo soggiorno presso il Papa Condiate des écoles chrétiennes, Avigno-
regnante egualmente si adoprò per l'in- ne 1720. Traile sur les obligations des
tento. » lo ebbi la felicità di provare sic- freres des écoles chrétennies. Règles dn
come gli errori che si scorgeano ne'libri gouvernemenl de l'institut desfrères des
del ven. La Salle, e frapponeano ostacolo écoles chrétiennes, Lyon 8 1 1 4- Règles et
alla sua beatificazione, non erano altri- conslilutions de l'institut des freres des e-
menti di lui, ma introdottivi per frode coles chrétiennes ,Rouen 172 .Les Règles 1

da'suoi nemici. Imperciocché per essere de la hienséance, et de la civilté chrétien.-


ammessi nel numero de' santi, degli eroi nejRouen 1 8 1 9. Règles communes desfrè-
della Chiesa, egli è di mestieri la perfe- res des écoles chrétiennes } Rouen 726. 1

zione di tutte le virtù, ed una vita, quan- Exercices de piété, à V usagè des fre-
to essa basti, immacolata. Possa io vivere res des écoles chrétiennes. Les danze ver-
YOL. LX1II. 6
Si scu scu
lus dUin bon maitre, Lyon 1812. Nell'e- lustraral. Et quurn Eminentissimus vir

sordio del decreto si dice, che nell'inqui- qui nulli labori et industriae peperei t, ut
sizione sulla santità di vita, virtù e mira- commissari) sibi munus diligenlissime e-
coli in genere del veti. La Salle, e de'suoi xequeretur, persuasLitterasdeclaraveiit
molli scritti ed epistole, per le accurate nullum prorsus ex repertis operibus tri-
ricerche furono trovate le opere e le let- buendum esse ven. Servo Dei, et Episto-
tere inviate alla s. congregazione de'rili, las tantum ab eo conscriptas, et exhibilas
pubblicate nel decreto. Dopo la loro enu- ad ipstim spedare; bine tei tio proposita
merazione, si legge: » Veruni quum ex huiusmodi causa in oidinariis comiliisad
censuris theologorum ab Em.° et Rev.° Valica num subsigna t a die habitis, tandem
d. cardinali Aloisio Lambruschini episco- post itera tuo] omnium examen,auditura-
H
po Portuen. s. Rufinae et Centumcella- que R. p. d. Andream M. Fiatimi s. (idei
l'tim s. rituum congregatiouis praefeclo, promotorem sentenliamsuamelicienlem,
T
caussae hujus ponente deputatorum ali- rescriptum prodiit.«iV o« constare Opera
quid apparerei, quod majori delucidatio- Generabili Servi Dei tributa ab eofuisse
neindigere videha turchine proposi tacaus- scripta, exceptis Epislolis (superili! ad-
sa in ordinariocoetu congregalionisipsius nolatis a numero 18 ad 5i inclusive) in
babitodiei septembrisi847iescriptum
1 quibus nil repertum fuii quod orthodo-
prodiil « Suppressis censorum nomiui-
: xae fidei, bonisque moribus adversetur,
bus communicenlur di/J/cultates a R. p. d. vel doclrinam novam et peregrinarli, at-
s. fidei promotore' Etsi inde diligentis-
. que a communi sensu s. Romanae Eccle-
sime caussae patroni compluribnsobser- siae alieni aliquid redoleatj ideoque pro-
vationibus, argumentisque congeslis de- cedi posse ad ullerior a preservatoj ure pro-
rnonstrareconfenderint, nullo omnino ex motori fidei opponendi, si et quatenus o-
operibus ven. Servi Dei nomen praesefe- pus fuerit, super Epislolis. Die loj'aiwa-
rentibus ei tribuendum esse, ac proinde rii i852". Super quibus omnibus facta

sponte sua evanescere diflìcultates ex o- poslmodutn SS. D. N. Pio IX Pontifici


peribusipsis deductas; (iinm in Epislolis Maximo fideli relalione per me subscri-
quaeabipsoreapseconscriptaesunt nilad- ptum pro-secretariurn, Sanctitatis suae
duxerunt)
vei tendimi censores theologi benigne a mi ni t,R.escri più mques. congre-
altamen in novo ordinario coetu diei 7 gationis confirmavit. Die 1 Gejusdem men-
septembrisi85o rescriptum fui t: » Dila- sis etanni. Loco- Signi. A Card. Lamhru-
ta, et ad promolorem /idei ad mentem" '.
schini S. R. C.praefeclus. Dominicus Gi-
Quum autem inens s. congregatiouis es- gli S. R. C. secrelarius ". Quanto al go-
set, uti alieni viro dodo, prudenti, et in verno della congregazione delle scuole cri-
operibus Servi Dei versato commiltere- stiane in Italia, il medesimo Papa già con
lur raumis diligentius explorandi singu- decreto della s. congregazione de'vescovi
la scripta, ac deinde referendi, num ali- e regolari, de' 27 settembre i85o, avea
quid ex iis, vel plura genuina judicanda disposto. » Attese le particolari circostan-
essent, eique tribuenda, vel polius omnia, ze, e la rinunzia emessa dal fi'. Pio vica-
seu nonnulla piane apocrypha esisti man- rio generale delle scuole cristiane, ha sti-
da videi enlur, ut salva aequitateei tri bui mato che per questa volta sia nominato
non valerent; munus ejusmodi per par- a vicario generale un religioso francese;
ticularesLitterasEm.°et R.ev.° card, po- e perciò vi nomina ilfratello Florido, e
nens commisit Eni." et Rev.° d. cardinoli a consultori i fratelli Gregorio ed hlide,
Thomae Gousset ardi. Remensi qui jam ,
con tutte le facoltà a forma del decreto
ipsa sci ipta antea expenderat religiosissi- della s. congregazione del i3 novembre
me, atque scilissimis observationibus col- 835, e comanda a tutti fratelli, anche
1 i
S C U SCU 83
inforza di ubbidienza, che lo ricettino e detti religiosi non si può esprimere, che
gli ubbidiscano." Fra tei Florido tuttora con dolci lagrime di tenerezza e ricono-
è vicario generale residente in Roma nel- seenza. A tanti suoi antecedenti benefìzi,
la casa di s. Salvatore in Lauro, ove pure sua Santitàsi adeguata di unirequel uno-

dimora il procui alore provinciale: nella \o segnalato benefìzio di far loro edifica-
casa poi di s. Antonio di Padova ai Monti re dai fondamenti una nuova spaziosa e
nel palazzo Gervasi, abita fr.Esuperiopro- comodissima casa accanto (no, in isola se-
curatore generale della congregazione. Il parata e alcun poco distante, lateralmen-
s'iperiore generale è fratel Filippo, resi- te) la chiesa di s. Salvatore in Lauro, già
dente in Parigi. da alcuni mesi abitata dai religiosi. Il san-
II ven. La Salle perseguitato e calmi- toPadre benché immerso jn infinite rile-
niato dai giansenisti, per addimostrare vanlissimeoccnpazioni le ha un momento
vieppiù la sua ubbidienza edivozione al- sospese per portarsi a'?.5 febbraio i
yg4
la chiesa romana, nel pontificato di Ce- a visitarequel nuovo monumento del suo
niente XI mandò neh 702 in Roma il fr. tenero amore verso i poveri, di cui vien
Gabriele Drolin con un compagno, e pre- giust amen te chiamato il pad re dalla gran-
sero abitazione in via della Purificazione de iscrizione, Piit.i VI Paiipcruni Pater,
nel rione Colonna vicino a Piazza Barbe- che si legge sopra la porta principale, al-
l'ini, nella parrocchia de' ss. Vincenzo e laquale ia Santità sua fu ricevuta e coni-
Anastasio a Trevi; ma riuscendo troppo plimenlata da quel nuovo superiore, alla
angusta, neh 736 sotto Benedetto XIV testa dellasua religiosa famiglia, a cui ven-
fecero acquisto della casa in via Felice, ne ancor unita quella dell'Arco detto dei-
presso la chiesa della ss. Trinità de'Mon- la Piegina (cioè della preesistente casa del-
ti, adiacente al palazzino già abitato da lass.Trinitàde'Mouti, ecosì detta perchè
a
M. Casimira regina di Polonia (del qua- la ricordata regina di Polonia nel 1702
lefeci cenno ne'vol. X,p. q4 LI V,p.67), 3
volendo fabbricare un monastero di re-
tuttora abitata dai religiosi, e considera- ligiose nell'ultima casa de'Zuccari chesta
ta come lai. casa che l'istituto abbia a- sulla piazza della ss. Trinità e forma le

vuto Pio VI amorevole per que-


in Italia. due strade Felice e Gregoriana, con li-

sti religiosi e perchè gli abitanti del rio- cenza de' maestri di strada, ottenne di for-
nePonte e contrade vicine godessero il he- mare sulla strada Felice un ponte scoper-
neficiodell'istruzione gratuita, sulla piaz- to, per passare dal casino già de'Torres
za e presso la Chiesa di s. Salvatore inLau- e da lei acqi listato e abitato, nelle case emi-
ro (della quale riparlai ne' voi. XXX IX, p. tigne e in quella de'Zuccari, il quale poti-
2 7-, Lll,p. 3o2), nel quale articolo re- te, detto perciò Arco della regina, fu tol-
si ragione della denominazione, fabbricò to nel 1
799, come attesta Cancellieri nel
la casa e le scuole, con sua cappella inter- Bici calo, p.
1 9Ì)>
v condotta dal pro- ' '

na neli793. Nel n.° 2002 del Diario di curatore generale superiore di essa. Es-
Iìoma del 794 si legge. " Li religiosi del-
1 sendo salito il santo Padre in una di quel-
le scuole cristiane, in vigore del loro u- le sale disposta e ornata con vaga simme-
tilisMmo e lodevolissimo istituto, impie- ti in, e postosi a sedere in un trono fatto
gali a cristianamente educare la gioven- prepnrare,ainmiseal bacio del piede tutti
tìi, ed insegnarle i primi elementi delle quegli edificanti religiosi, e poscia diede
lettere, e conquesto formarne cittadini u- benigno ascolto ad un elegante ben tes-
tili alla patria, da gran tempo hanno me- suto complimento, recitalo con molto spi-
ritato gli sguardi di parecchi intelligenti rito da un bravissimo loro scolare, li di
sovrani. Il gran Pio VI però si è distili- cui compagni nel numero di ^oo circa e-
lo in un modo così parlicolare,che da'sud- rano rimasti sullo piazza, dove nel ginn-
84 scu SCU
gere e nel partire, al santo Padre fecero La Santità vostra ama a ricrearsi dalle
spalliera. Radunatosi poi un affollato po- fatiche del governo tempestoso dellaChie-
polo, sempre più ansioso di ravvisare il sa coll'accostarsi agli asili tranquilli del-
suo amatissimo sovrano, dai continui a- l'innocenza. Voi gemevate di vederla e-
morosi gridi di giubilo, dai mille volte sposta ai pericoli dell'ozio. Le vostre te-
ripetuti evviva, di cui echeggiava e rim- nere inquietiludini sono al fine dissipate.

bombava la piazza, intenerita sua Santi* Ecco, Padre santo, che voi fate risplen-
tasi affacciò ad una delle fìnestre,e conso- dere un astro benefico su di quella gio-
lò i suoi diletti e fedeli sudditi colla sua a- ventù abbandonata alle tenebre dell'igno-
postolica benedizione. Volle indi il santo ranza, con affidarla a precettori pii, illu-

Padre minutamente visitare tutti li siti minati, i di cui talenti, come le loro vir-

del nuovo edifizio, di cui rimase piena- tù, presagiscono i maggiori successi. Quan-
mente soddisfatto, e palesò la sua piena te azioni di grazie saranno rese da ogni
soddisfazione all'avv.TJenucci dalla San- parte alla Santità vostra, per un monu-
tità sua incombenza to di tu Ito cjuanlo con- mento si degno della sua sollecitudine pa-
cerneva la nuova fabbrica; ed il valente storale ! Il nome di Pio VI già cotanto

architetto Andrea de Dominicis ancora celebre nell'universo tutto, sarà trasmes-


lui presente riscosse similmente la sovra- so di generazione in generazione per la
na approvazione: essendosi poi trattenuto bocca di tanti padri e madri aiutati dai
il santo Padre ancora per alcuni momen- di lui benefizi. Insegneranno essi a'ioro fi-
ti in discorsi amorosi con detti religiosi, gliuoli a ripeterlo con quanta sensibili-
ai quali viene con la sua instancabile so- tà, con altrettanta gratitudine. E quel no-
vrana munificenza conceduto di fondare me augusto impresso in tutti cuori pas- i

un noviziato nella città di Orvieto, li la- serà più sicuramente alla posteritàla più

sciò ricolmi della più viva allegrezza , e remota, che non li marmi destinali a im-
penetrati della più sincera gratitudine, la mortalare le azioni della Santità vostra.
quale gli spingerà a porgere incessante- Possa ella oggidì gradire tal augurio si
mente verso il cielo fervide suppliche u- ben fondalo, come un primo omaggio del
nite a quelle di tanti innoceuli fanciulli cuorede'maestri ede'loroallievi prostra-
da loro educati, per ottenere all'immor- ti a'piedidi voslraSantità per chiederle la
tale l'io VI loro insigne e indefesso be- sua benedizione". .Nel 1797 Pio VI sem-
nefattore, giorni lunghi e prosperosi". Il pre intento alle provvide istituzioni, dopo

suddetto complimento fu pronunziato da avere effettuato nel 1795 l'erezione del


Tommaso Filippo Lucidi, a nome di tut- noviziato d'Orvieto, nella slessa casa di
ti i suoi condiscepoli, ed è del seguente s. Salvatore in Lauro aprì una scuola di
tenore, riprodottone! n.° 2004 dello sles- disegno, a vantaggio de'fìgli degli artieri,
so Diario. « O quanto prezioso vantag- da darsi per maggior comodo ne'giorni
gio è quello di un'educazione cristiana ! divacanza , comandando che vi fossero
Che frulli abbondanti non ne hanno rac- indistintamente ricevuti giovani di qua- i

colti per tutti i secoli, e la Chiesa e lo sta- lrnquegradoecondizione; scuolache tut-


to! Questo è, o gran Pontefice, quel be- tora fiorisce, ed è qualificata nelle Noti-
nefizio inestimabile, che la vostra pia li- zie diRonia annaa\ì,Studio pontificio del-

beralità va a procurare ai figli de'poveri le ani e scuola dt principii del disegno,

con aprir loro queste religiose scuole. ÌN'ul- nella casa de'fratelli delle scuole cristia-
Ja sfugge alla vostra grande anima. Im- ne presso s. Salvatore in Lauro. In que-
magine di Dio sulla terra, i vostri sguar- sta casa ne' primi anni del corrente seco-
di come li suoi portatisi egualmente e so- lo vi fu eziandio un convitto con convit-
pra i grandi e sopra i piccoli. Che dico I tori, che ivi mangiavano e dormivano, di
scu SCU 85
civili e possidenti famiglie. Nel 1 8 1 7 pel tità assegnò per quest'effetto il suo palaz-
1
zelo di rag. "
Gio. Battista Lambnischi dì zo avito (cioè quello di cui parlai nel voi.
(fratello ben degno del cardinale) vesco- XXVIII, p. i5i e 25c), dicendo di tali i-
vo d'Orvieto, ai qualearticolo lo celebrai, stituzioni), ed una dotazione annua di 700
fu istituita la casa di Bolsena. Riporta il scudi provenienti dallacommenda della
n.°88 delDiariodiRomade] 823." Che 1 Madonna delleMacchie (di cui ne' voi. XL,
nella casa dei religiosi delle scuole cri- p. 297 e 298, LI, p. 65) nella diocesi di
stiane di s. Salvatore in Lauro, oltre i Camerino, che l'era stata conferita, allor-
principii elementari di leggere, scrivere quando era nunzio apostolico". Qui no-
e aritmetica, s' insegnano eziandio i pri- terò,che a Dottrina cristiana arcicon-
mi rudimenti di geometria, di meccani- fraternita, riunii non poche erudizioni
ca e di architettura civile. Questo stabi- sulla disputa generale della medesima,del
limento, quanto pio, altrettanto utile ri- cui nuovo metodo feci parola nel voi. LUI,
chiamò a se l'attenzione particolare del p.233, e sull'imperatore vincitore della
Papa Leone XII, che nel dì 28 ottobre disputa, suoi principi, alfiere e capitano,
sirecò inaspettatamente a visitarlo, e ne tutti decorali con croci e premiati, ed il

osservò colla solita accuratezza tutte le primo colle insegne imperiali della coro-
parli. Si degnò quindi il santo Padre di na d'alloro, dello Scettro (f.), d'una spe-
ammettere al bacio del piede que'religio- cie di Irono, della baudiera,ec. e antica-
si, alla cura de'quali quella pia casa è af- mente anche col manto, venendo ancor
fidata". Il Sacerdote Costanzi, Dell' Os- premiato per benigna consuetudine d'un
servatore di Roma, nel t. 1, p. 3o, par- impiego governativo. Molti imperatori
lando con lode dell' istituto delle scuole della dottrina cristiana, olirei principi, ti-

cristiane e di quelle di Roma nel 1825, scirono dalle scuole cristiane, siccome già
dice: » Ma quello che è più particolare ben istruiti eaddestrati nell'esercizio del-
e più pregievole in queste scuole si è che la disputa che
si fa nelle loro scuole, ove

i discepoli, oltre l'apprendere a memoria con saggio e lodevole accorgimento han-


la dottrina cristiana, sentono ne' giorni no pur luogo tali onorificenze e gradi per
stabiliti dalla viva voce de'loro maestri il promuoverel'amor proprio e l'emulazio-
catechismo, in cui gli si spiegano le mas- nedegli sco!ari,di visi in ogni scuola indue
sime della religione; dal che nasce che tut- parti, romana e cartaginese (e ciò ram-
ti escono da queste scuole assai bene istrui- menta la gran lotta sull'impero del mon-
ti delle verità tanto speculative, quanto do),non solamente per l'esercizio della
pratiche dels. Vangelo. E" riuscito di tal dottrina cristiana, ma ancora pel bel ca-
gradimento al regnante somcuoPontefice rattere, per le operazioni d'aritmetica, ec,
Leone XII siffatto istituto, composto cer- ed eziandio per l'esemplarità e bontà di
tamente di uomini della più esemplare costumi, con indescrivibili successi. Altro
probità, addetti sempre al raccoglimento possente iucoraggimento è la premiazio-
dello spirito, alla mortificazione del cor- ne che si fa nel fine dell'anno scolastico.
po, al disprezzo di se stessi e alla carità I religiosi delle scuole cristiane di uazio-
più operativa, che volendo egli dare un ne francese, tornarono in Roma per do-
saggio della sua beneficenza alla città di manda da Leone XII a Carlo
fatta X
Spoleto (che riguardò per patria), ad esso re di Francia, a mezzo del nunzio mg. 1
per molti titoli carissima, a'3 marzo 1824 Lambruschini, ora amplissimo cardinale
pubblicò una bolla, in cui vi stabilì questi e protettore amorevolissimo di tutta la
religiosi delle scuole cristiane per l'inse- congregazione delle scuole cristiane, e vi
gnamento de'fanciulli,e le maestre pie per giunseroa'24marzo 182 8. Aprirono scuo-
fiuseguu mento delle faueiulle, sua San- la nel popoloso rione de'Monti, coujioui-
8fi SCU SCU
ini vantaggi degli abitanti di quella re- zi, Pietro Bracci, e Gio. Domenico Na-
gione, e denominarono di s. Antonio di
la vone accademici di s. Luca, col direttore
Padova, immediatamente soggetta al su- Pietro Holl, venne assegnato alle diverse
periore generale residente in Parigi, co* classi il premio. SuaEm/il cardinal Ri-
ine lo è pure la scuola di s. Maria in Tri- vaiolasi degnò onorare l'accademia, di-
vio (del cui locale tratto nel voi. XI, p. stribuendo le medaglie e le patenti della
2 o5)per gli scolari francesi, per cui paga la premiazione, eccitando ciascuno de'pre-
pigione del luogo, e somministra il man- miati anonistancarsinell'iutrapresa car-
tenimentode'religiosi edellescuole l'ani- riera cotanto necessaria, e per qualunque
basciatore di Francia in Roma. Nel voi. loro professione utilissima. Seguì alla di-
LX, p. 23 1 dissi dell'assegno auuuo di stribuzione de'premi la prosa di Gaspare
scudi i 200, che le religiose óeiSa grò Cuo- Servi pastore arcade, che ben mostrò le
re della ss. Trinità al lì/onte Pincio de- sue cognizioni in fatto di belle arti; ed i

vono dare ai fratelli delle scuole di s. An- componimenti di Domenico de Sanctis,


tonio, perchè godono le rendite di quella del p. Rollerio delle scuole pie, di Gaspa-
chiesa. Due di questi quotidianamente si re Raudanini, d'Annibale Lepri, di d. An-
recano a istruire i fanciulli della scuola tonio Somai Camillo Giuliani e di
, di ,

della parrocchia di s. Maria Maggiore, e Giuseppe Villetti, accompagnati da scel-


tre altri dell'istessa casa fauno altrettan- te sinfonie , coronarono quella giornata
to colla scuola Borghese: d'ambedue par- lieta ai giovani premiati, e piacevole alla
lerò a Scuole di Roma. Dopo la venuta numerosissima scelta udienza, che ammi-
in Roma de'religiosi francesi, gl'italiani rò i progressi di una tale scuola, non che
riassunsero l'uso delle due strisele di tela la commendevole direzione di Holl". Nel
bianca pendenti dal collare, secondoil co- i835 pel zelo del cardinal Gio. battista
stumede'primi. Nel 829 partirono dalla i Bussi arcivescovo di Benevento (di cui ri-

scuola di s.Sal vatore inLauro due fratelli, parlai nel voi. LX,
256), in quella cit-
p.
e si recarono a fondare le scuole cristiane tà fu aperta una casa con iscuole. Oltre
di Torino. Trovo nel n.° 85 del Diario di questa in tale anuo, che Gregorio XVI
Borila deli83o, quanto qui riproduco. stabilì il vicario generale italiano per le
« Apertasi la scuola del disegno nella casa case d'Italia, esse erano : quelle di Roma
Lauro uè! 797, con van-
di s.Sal vatore in 1 alla ss. Trinità de' Monti ed a s. Salva-
taggio oltremodo particolare, videsi dal tore in Lauro; di Orvieto pel noviziato,
nostro architetto Pietro IIoll direttore, di Bolsena,di Spoleto. Gregorio XVI nel
che per maggior utilità dell'istituto era 1841 fondò quella di Castel G a ndolfo,
bene a proposito il promuovere nel fine del quale riparlai a Palazzo apostolico
di ciascun anuo scolastico una gara di quei di Castel Gajvdolfo, essendo il luogo di
giovani, premiando le loro fatiche, ed ec- giurisdizione del medesimo come fdltg-
citandoli così al più sollecito avanzamen- giatura de' Papi,e fu onorata dalla pre-
to. 11 che essendo stato benignamenteap- senza sua perencomiarei maestri, ed in-
provato dalla sa. me. di Pio VII con a- coraggile gli scolari a trarre profitto dai
dattato regolamento, in ogni anno se ne loro utili insegnamenti; dipoi vi fu pure
ravvisano i più desiderali effetti. Udì 3o istituita una scuola notturna, ch'è l'uni-
pertanto di settembre i83o ebbe luogo ca de'fratclli delle scuole cristiane in I-
la pubblica premiazione dello scorso an- talia. Nel 1842 il cardinal Monchini pub-
no scolastico, nella qual giornata trova- blicò, Degl'istituti d'istruzione primaria
vaiisi già compite le opere de'coucorren- in Borita, ove nel l. 2, p. 109 tratta con
li, e coti imparziale esame de'professori elogi del fondatore piissimo delle scuole
cav. Giulio Cumporcse, Giacomo Palaz» cristiane e dell'istituto. Dice che insegna-
scu SCU 87
no il leggere, lo scrivere, l'aritmetica e stintamente ad ognuno, e soprattutto di
la lingua italiana: perchè il loro scopo infondere per tempo nell'animo de'gio-
t'; l'istruzione del popolo, non si occupa- vani alunni l'amore alla pietà e alla pra-
no punto d'erudiziene, discienze e di let- tica delle morali virtù. Doversi a ra<»io-
tere antiche, anzi se avessero appreso il ne chiamare fortunata quella città, che
latino innanzi d'entrare nella congrega- vanta scuole dirette da così pii e zelanti
zione, dehbono condursi co' loro allievi istitutori, e fortunata perciò Tivoli che
in modo come se lo ignorassero affatto dal novembre 843 ne gode un tanto be-
1

(però l'insegnano a leggere); dal che av- neficiojgià ammaestrandosi in unassaico-


venne, che in Francia si chiamassero vol- modo locale i(Sofaneiulli. Colle più splen-
garmente ignorantelli (vocabolo forse de- dide parole se ne rimarcano li copiosi ec-
rivato dai giansenisti: ne hanno però un cellenti risultali, e si benedice il magistra-
altro glorioso, cioè di Carissimi, per es- to comunale per a vere aperte si (fatte scuo-
serlo a tutti)Aggiunge, cheil metodo che le, facendosi caldi voti per la loro amplia -
adoperano è molto somigliante a quello zione. Gregorio XVI anche morendo, nel
di Lancasler (del quale ragionai a Scuo- 1846 suggellò il suo amore pe'fratelli del-
ia), che tien sempre viva l'attenzione dei le scuole cristiane, poiché dispose nel te-

ne ottiene rapido il progresso.


fanciulli e stamento olografiche dalla sua lenuissi-
Bramava il cardinalechesiaprissero scuo- ma ereditasi dassero 1000 scudi alla casa
le ne'rioni di Trastevere e di Borgo, co- della ss. Trinità de'Monti.Si riporta nel n.°
me bisognosi d'istruzione, e così fare o- 4 del Diario di Roma del 847,1111 articolo 1

pera compiuta. Allora eranvi alla scuola necrologico in lode del romano fr. Bernar-
della ss. Trinità 4 maestri e 35o alunni, do Berlau religioso delle scuole cristiane,
a s. Salvatore altrettanti maestri e 42o mortodi 72anni,4ode'quaIi impiegònel-
alunni, a Antonio 56o scolari e 6 mae-
s. la pia casa di s. Salvatore ad ammaestrare
stri. Dice ammirabile la ca-
in fine, ch'è igiovani, molti de'quali per la sua istruzio-
rità colla quale buoni fratelli istruisco-
i ne ed educazione morale e religiosa al ,

no gli scolari; il silenzio, la compostezza presente occupano non mediocri e anche


e l'ordine ch'è nelle scuole, dove i fan- superiori impieghi ne' pontificii dicasteri.
ciulli vanno con tanto amore, che riesco- Tra il generale compianto, con decoro-
no dolenti se sia vacanza il dì seguente : so convoglioa'5 gennaio fu portato il ca-
che l'istruzione dura 6 ore al giorno, ed davere nella chiesa dis. Salvatore in Lau-
il governo dà 4^o scudi al mese alle scuo- ro,coU'assistenza de'confratelh e della sco-
lecrisliane. Apprendoda una statistica di laresca, e dove gli fu celebrata una mes-
tutte le scuole cristiane dal i 838 al 1
843, sa funebre, accompagnata dalla musica
che in quest'ultimo anno, tutte le scuole istrumentale e vocale de' giovani dell'o-
dell'istituto ascendevano a432,dellequa- spizio di s. Maria degli Angeli. Negli stati
li 359 e divise per provincie in Francia, pontificii, oltre le nominate case, succes-
17 nellostato pontificio, 8 in Savoia, 1 3 1 sivamente ne furono aperte in Ancona e
in Piemonte, 20 nel Belgio, 2 nel Cana- Loreto, ove oltre le scuole vi sono orfa-
da, 2 in Turchia, una nella Svizzera. I notrofi, ed uno di questi soltanto è in Si-
fratelli delle scuole cristiane erano 3346, uigaglia; in Corneto, Orvieto, Ravenna
gli scolari i83,8oo; de'quali 1920 pagava- e Viterbo. Le scuole francesi di Pioma
no la pensione, e 488 la metà. Nel n.°i 5 fondarono le scuole di Nocera ed Acqua-
àeUelVolizie clelgiorno diRomaàe\ 844> 1 pendente. Tengo presente una statistica
si leggono magnifici encomi per l'istituto del i.° gennaio 1 85 1, dalla quale sono i-

delle scuole cristiane, per avere per re- struito, che le scuoledi Francia sono di-
gola fondamentale di tenere scuola indi- vise ne' distretti di Parigi, Lione, Tolo-
88 SC U SCU
sa, Avignone, Clermont, s. Omer, Nan- Terminerò con ricordare , che i fratelli

tes, d'Isola della Riunione essi compren- : delle scuole cristiane si compongono di
dono 5o5 stabilimenti, 38o fratelli, g55 i fratelli di scuola e di fratelli serventi; fan-
scuole, 2 I3O91 allievi. La Francia for-
1 no i voti perpetui, ma semplici, di castità,
ma una provincia dell'istituto, le altrees- povertà, ubbidienza, perseveranza nell'i-
sendo quelle dello stato pontificio con i5 stituto e farvi la scuola gratuitamente;
stabilimenti, 1 6 fratelli, g scuole,e 3900
1 1 conquesto però, chei fratelli che non so-
allievi; del Belgio, Savoia, Piemonte, Ca- no giunti all'età di 25 anni, non fanno
nada , Stati-Uuiti , Levante , Svizzera e i voti se non per 3 anni, li rinnovano in

Prussia. Solo rileverò, che il Canada ha ciascun anno per lo stesso tempo, fin-
17 scuole, ed 11 gli Stati-Uniti. Il calcolo ché sieno ricevuti e ammessi a'voti per-
complessivo di tutte le provincie contie- petui. Che edificanti sono gli esercizi di
ne 6o4 stabilimenti, 462 1 fratelli, 1 i44 cristiana pietà che praticano, di umilia-
scuole, 248,9^3 allievi. In questi ultimi zione e mortificazione pure; così il modo
sono compresi 2 3,473 adulti, i quali fre- come si diportano cogli scolari eco'confra-
quentano in Francia le scuole notturne, telli di scuola inclusivameute ai fratelli

nel quale impero numerosissimi sono i serventi, e la loro vita regolare di vita co-
convitti. D'allora a oggi, il numero del- mune in ciascuna casa. Che vestono sot-
le scuole è in aumento progressivo. E e- tana e mantello di panno nero, e cappel-
gli questa una certissima prova del som- lo ecclesiastico; usando per insegna e si-

mo bene che recano alla società i fratelli gillo una stella raggiante di 5 punte, con
delle scuole cristiane. Mi gode l'animo l'epigrafe: Signurn Fidei. Abbia modi due
di qui poterdar loro un solenne, veritie- fratelli italiani delle scuole diR.oma:Cow-
ro, affettuoso e riconoscente attestato di pendio di dottrina cristiana informa di
mia ammirazione. Tengo in pregio e ri- dialogo, per uso de' religiosifratelli del-
cordo con commozione, di aver da loro le scuole cristiane, composta dal fratello
appreso nella pia casa di s. Salvatore in Regolo membro della slessa congregazio-
Lauro i primi insegnamenti di mia col- ne, Roma 834 nella 1 stamperia camerale.
tura, la buona morale, la pietà. Per le lo- Trattato melodico elementare di aritme-
ro cure ricevei in tale chiesa il sagramen- tica, del/rateilo Serafino Massaruli, Ro-
to della confermazione dal cardinal /I/o- ma 1 84^> nell'ospizio di s. Maria degli An-*
rozzo nel 1809 (e lo notai nella sua bio- geli.
grafia), nella cappella delle scuole per la SCUOLE PIE. Congregazione di chie-
a
1 . volta la s. comuuione nel 1 8 4> ed in
1
rici secolari, delti poveri della Madre di
quest'anno fui ascritto alla loro congre- Dio, Congregatio clericorum regulariurn
gazione de'ss. Cuori di Gesù e di Maria, Scholarum Pianini Ma tris Dei. Ordi-
la cui pagella custodisco per godere in ne religioso benemerito della buona edu-
morte il beneficio de'caritatevoli suffra- cazione intellettuale e morale della gio-
gi. Alivanto ancora di aver sempre go- ventù, particolarmente di Roma, dove il

duto la benevolenza di sì ottimi religio- santo e celebre suo fondatore giltò le fon-
si, che graziosamente me ne favorirono damenta del suo pietoso e dotto istituto
non equivoche prove, ed eziandio dallo che fiorisce nelle scuole e ne'collegi, con
stesso attuale e rispettabile superiore ge- tanto vantaggio della società d'ogni ceto,
nerale, il Pi. ino fr. Filippo, con onorevole venendo chiamati volgarmente
i religiosi
lettera scrittami da Parigi a'27 febbraio Scolopi, per unione delle due parole
1'

i844- Le soavi, virtuose e belle impres- Scuole Dte accorcia te e ridotte ad una so-
sioni della tenera età sono così possenti, la voce. Al venerando istitutore devesi la

che giammai si cancellano dall' animo ! fondazione della 1. scuola gratuita in R.p-
• scu SCU 89
ma per istruzione de'più poveri del popo- prese gli ordini minori, poi il suddiaco-
lo, chiamato perciò padre e maestro dei nato,nel sabbato santo 1 583 il diaconato,
poveri. Ne fu fondatore s. Giuseppe Ca- e nel dicembre il sacerdozio, nell'età di
lasanzio (f.)nato nel i556 in Pera Ita o 28 anni. Allora si formò un nuovo rego-
Petraita de la Sai nell'Aragona, da Pie- lamento di vita perfetta, e tale che la fa-
tro e da Maria Gastonia, ambedue di no- ma di sue virtù essendo giunta ancora al
bili e illustri famiglie. Avendo i genitori Figuera, traslato alla sede d'Albarazin,
scoperta in lui grande propensione alla lo volle asuo teologo e confessore, esa-
pietà,si presero particolarcuradi educar- minatore e regolatore del clero. Trasfe-
lo santamente, ed egli mirabilmente vi rito poi alla chiesa di Lerida, in gravis-

corrispose. Istruito già ne' primi erudi- simi affari si servì di Giuseppe, come del-
menti fu mandatela Estadilla per appren- la visita del celebre monastero di Mon-
dere le umane lettere, nelle quali fece serrato, quale segretario della medesima.
grandissimo profìtto, sebbene divideva il Ritornato a Peralla per assistere alla mor-
tempo tra lo studio, e vieppiù uelle chie- te del padre, e restato solo, convertì su-
se, sia in assistere alle sagre funzioni, sia bilo sua casa in un eremo, non uscen-
la

a'eatechismi e alle prediche, frequentan- done che per celebrare la messa, assiste-
do i sagramenti ed esercitandosi in opere re a 'divini uffizi, ascoltar le confessioni,
pie, laonde ben presto divenne esempio predicare, istruirei poveri e dispensar lo-
d'ammirazione da tutta la città. Volen- ro le proprie sostanze. Però presto fu ca-
dolo il padre occupare nella milizia, con valo da quel penitente ritiro, poiché il ve-
prieghi ottenne di proseguir lo studio del- scovo d' Urgel lo costiliù giudice visita-
le scienze e di passare all' università di tore, e vicario generale di Trempe e suo
Lerida, ove attese allo studio della filo- distretto, con singolare utilità del clero e
sofia e della legge. Recatosi aValenza pel del popolo, per cui dopo 8 anni meritò
corso teologico, se ne partì dopo aver su- d'esser fatto vicario generale della vasta
perato gli attentati contro la sua pudi- diocesi. Ad evitar le umane lodi di cui
cizia, portandosi invece nell'università di era segno, dopo avere rinunziato tale uf-
Alcalà d'Henares, in cui ricevè la laurea fizio, per una visione si decise viaggiare
dottorale. Morto il fratello senza succes- a Roma, ove giunse nella quaresima del
sione, il padre lo richiamò per impegnar- i5oy2. Ivi il cardinal Marc'Antonio Co-
matrimonio, al che ripugnandoGiu-
lo nel lonna per la sua molta dottrina non solo
seppe se ne andò a Jaca,e si trattenne col lo elesse suo teologo, ma gli affidò la pia
vescovo Figuera in qualità di aiutante di istituzione del principe d. Filippo suo pro-
studio, col quale siccome dottissimo rica- nipote, e di fare ogni sabbato un' istru-
vò molto vantaggio, Passato un anno ri- zione cristiana allacurte. Abitando nel pa-
patrio per espresso volere del padre, in- lazzo Colonna come un anacoreta, dì e
di gli furono progettali vari matrimoni, notte applicato agli esercizi di voli e di
da'quali destramente si liberò, senza ma- mortificazione, successivamente si ascrisse
nifestare il già fatto voto di cast ita, e inlan- all' Arcicon fraternità della dottrina cri-
vorosamente supplicava lab. Vergi-
tofei sliana, della ss. Trinità, lie'ss. Ali A»
ne perchè gli ottenesse di potersi rende- postoli, del Suffragio, delle Stimmate di
re ecclesiastico. Alle orazioni aggiunge- s. Francesco, di cui era di voto. In occa-
va digiuni, austerità e penitenze; caduto sione dell'indulgenza della Porziuncola,
mortalmente infermo gli fu accordato dal due volte si porlo ad Asisi a piedi scalzi
genitore di far voto pel sacerdozio, onde col sacco deile stimmate. Nella r." visita
ricevere da Dio la restituzione della sa- del santuario gli apparve s. Francesco, e
lila. Fu esaudito, e nel dicembre 082 gl'insegna a degnamente acquistar l' iu-
9o scu SCU •
a
diligenza; nella 2. gli apparve di nuovo santo li prego ad accettar que' meschi-
aceompagnato da 3 bellissime vergini, di- ni nelle luro scuole, essi ricusavano sen-
tendogli: Sono queste la Povertà, la Ca- za un aumento di paga. Pregò il senato
siila e l' Ubbidienza, ed io sono venuto a per ottenerlo, ma
n'ebbe lode per lo zelo
sposarle con te. Indi trattisi dal seno 3 senz'altro, a motivo degli aggravi della
ricchi anelli, gli comandò di sposarle, co- camera capitolina. Si rivolsea'gesuiti, per-
ule fece, sentendosi il cuore ricolmo di che volessero accettar nel collegio roma-
celeste dolcezza, e lo spirito rapilo in luti- no fanciulli per ammaestrarli ne'primi
i

ga e profondissima estasi. Ancora in Ko- elementi, ma essi allegarono che per leg-
ma egli vide un giorno quelle Virtù in gè dell'istituto, confermata con autorità
forma di una delle quali essen-
donzelle, apostolica,ammettevano solo giovanet- i

do lacera e mal lamentandosi


vestita, e ti dopo imparato almeno il leggere e Io
d'esser cacciata e abbandonata da tutti, scrivere. Tentò finalmente anche co'do-
pareva a Giuseppe in sogno di stenderle menicani, ma trovò che lo scopo dell'or-
le braccia per aiutarla. Il giorno dopo la dine era diverso. Allora fu che ricordò
festa delle Stimmate, orando nella chiesa il detto del reale Profeta : Tibi dereliclus
del sodalizio, ad occhi aperti vide aggi- est panper, orphano tu eris adjutor, e
rarsi quella medesima donzella vestila di prendendo queste parole come dirette a
poveri pannala quale interrogata dal san- se, maggiormente si confermò nel pro-

to chi fosse, rispose ch'era la povertà ab- posito già fatto d'impegnarsi nella cura
borrita da Lutti. Si tolse subito il man- d'istruirei fanciulli nelle vie del Signore,
a
tello affinchè si cuoprisse, ma la donzella Pertanto nel novembre i5g7 aprì la i.
disparve; intese allora il mistero, e calmò scuola pubblica gratuita a s. Dorotea in
i timori da' quali trova vasi agitato. In- Trastevere, dove il buon parroco della
tiinto esercitandosi in Roma nell'insegna- chiesa medesima AntonioBrendani gli die-
te, come fratello della confraternita, la de due stanze e si uni compagno all'ope-

dotti ina cristiana per le pubbliche piazze ra. Scelse avvedutamente il santo qne-
e nelle chiese, dove radunava
a tal fine i sta regione della città, comechè la più bi-
fanciulli, per esperienza conobbe la ne- sognosa d'istruzione. Indi si associarono
cessila di simili istruzioni, ecominciò se- alla caritalevole impresa due altri degni
ria mente a pensare per occuparsi in que- preti, ed ebbero qualche centinaio di sco-
sta opera di tanta carità. Egualmente co- lari, diche venuto in cognizione Clemen-
me ascritto al sodalizio de'ss. XII Apo- te Vili molto encomiò l'opera. Questa
stoli che distribuiva limosine a'poveri, si il santo volle chiamare Scuole Vie, no-
avvide nell'esercizio di quella carità, eh'e- me che restò al suo istituto, perche To-
gli faceva con instancabile zelo, esser l'i- pera d'istruire è di gran pietà, ed aecioc-
gnoranza feconda madre di miseria e di che dalla sola denominazione s'inlendes-
vizi.Osservò molti poveri giovanetti ab- se che ivi s'insegnava le lettere e la pie-

bandonati per le strade dalla trascuratez- tà. I fanciulli si ammaestravano nel ca-

ga dé'genitori, che andavano al'lavorò per 1echismo,nel leggere, nello scrivere, nel-
procurarsi il sostentamento; quindi ozian- l'aritmetica; essendo poveri erano prov-
ilo per le vie o ne'giuochi, prorompeva- veduti di carta, penne, inchiostro, libri

no in parole laide esconce. L'istruzione e tntt'allro. In breve Giuseppe, morto il

catechistica della domenica de'parrochi Brendani, fu abbandonalo da' sacerdoti


non poteva fruttificar tutta la settimana, suoi compagni stanchi dalla fatica; ma
In quel tempo non v'erano altri maestri, egli,spnza punto avvilirsi, prese a stipen-
se non che regionari mediocrementesti-
i diardel suo alcuni maestri, perchè la sau-

pendiati dal senato romano, e perchè il la opera non venisse meno per mancau-
s

SCU SCU gì
za di mezzi. Dal none di Trastevere Iras- dinali, e ben informato ila questi dichia-
fii le scuole in casa più grande, che pre- rò le scuole pie sotto l'immediata piote-
se a pigione nel palazzo Vestri, ove è ora zione della s. Sede. Non cessarono però
la porteria de'teatiui propinqua alla chie- gl'invidiosi di perseguitare il santo, an-

si, Andrea della Valle, e dal palazzo


di s. che nel pontificato Paolo V, ma riusci-
di
Colonna vi si portò ad abitare. Iddio a rono vani i loro sforzi, perchè anco que-
coosolazione del suo servo tosto gli man- stoPapa avendo fatto visitar le scuole pie
dò altri operai volontari, cioè alcuni con- da' cardinali Passeri Aldobrandino e A-
fratelli della dottrina cristiana, per cui lessandro Peret ti, rispettivamente nipoti
cominciò a una certa unione di
stabilirsi di Clemente Ville Sisto V, in udir poi
sacerdoti maestri, e Giuseppe fu detto pre- gli elogi da essi falli alla virtù del s. fon-
fetto delle scuole pie, capo e direttore del- datore e all'opera da lui cominciata, rad-
la congregazione di ecclesiastici, che an- doppiò l'annua pensione fissandola a 400
dò formandosi eziandio per consiglio di scudi. Per provvedere alla sicurezza del
Clemente Vili. Nondimeno egli mai tra- pio istituto, gli assegnò Paolo V in pro-
lasciò gli alili molli esercizi per la prò- tettoie il cardinal Lodovico deTorres ar-
pria e altrui santificazione, procurando civescovo di Monreale, e per sua morte
giovare il prossimo anche ne'bisogni tem- gli sostituì il cardinal Benedetto Giusti-
porah.Neli6o3a lui si esibirono per assi- niani. Riuscendo angusta pel crescente mi-
eterlo nell'istruzione de'fanciulli,d. Tom- mero degli scolari la casa nel palazzo Ve-
inaso Vittoria nobile di Siviglia, Gaspa- il santo comprò nel
stri, 1 ."ottobre 161 1

re Dragonetti siciliano, e Gellio Ghelli- per 10,000 scudi palazzo di d. Vitto- il

ni vicentino, che poi morirono in concet- riaCenci ne'Torres,posto vicino alla chie-
to di santità. Il buon ordine che si ossei'- sa di S.Pantaleo che poi ottenne, e vi tras-
vava nelle scuole, meritò che alcuni per- feri le scuole: ivirimasero sino al 7^6, 1

sonaggi le visitassero e ne riportassero quando fabbricato il nuovo collegio Ca-


grandi eucomi a Clemente Vili, il quale lasanzio presso 1' ospizio di s. Lucia dei
volle vedere Giuseppe, lo accolse con pa- Ginnasi e s. Nicola a'Cesarini, si condus-
ternaamorevolezzaesegnidi stima, enon scio colà; ma perduto il luogo per le po-
avendo potuto andare di persona a visi- litiche vicende de'primi anni del corrente
tir lescuo!e,comeavea promessoci man- secolo, tornarono presso s. Pantaleo, ove
dò in sua vece celebri cardinali Anto-
i tuttora fioriscono. Frattanto, volendo il

mani e veti. Baronio, per le ultime reta- santo perpetuare le scuole pie, si deter-
sioni de' quali ordinò che fossero pagati minò appoggiarle alla congregazione dei
al >ervo di Dio annui scudi 200 per la Chierici regolari dellaMadre di DiofP,),
pigione della casa. Gli scolari giunsero a Comunicato l'affare al suo confessore e
1000, poiché non rifiutava nemmeno i al cardinal Giustiniani, e convenutosi per
giovaniebrei,en'ebbefinoa20, aliameli- l'affermativa, in vigore del breve Inter
te disapprovando e con veemenza predi- pa s tornii , de' 14 gennaio 161^, Bull.
candocontro il barbaro costume della ro- Boni, t. 5, par. 4, p. 1 37, Paolo V unì le

inana plebe nel beffeggiar quegl'infelici. scuole pie a detta congregazione. Ma i

La liberalità del Papa, l'aumentalo nu- chierici regolari avendo poi supplicato di
mero degli scolari, risvegliò la gelosia e essere esonerati di siffatto ministero, Pu-
la malignità de' maestri delle scuole dei ninne si disciolse col breve Adea,<\c\ 6
rioni di Roma, i quali giunsero a preseli- inaizoiGi 7, loc. cit., p. 226, per autorità
tare una serie di calunnie conlro il santo di Paolo V che revocò il precedente, ed
e le sue scuole al Papa, il quale ne com- insieme eresse la società e istituto del sa-
mise il segreto esame a'due memora ti càr- eerdole Giuseppe Calasanzio, iu congre-
92
scu SCU
eazione che denominò Paoli^^appellan- si applicò a formare le costituzioni per la
dola inoltre istituto pio e mollo commen- congregazione. Gregorio XV col breve
dabile j come cjuello che essendo stato vi- In supremo A pò slolatus, de' 18 novem-
cario di Roma ne valutava tutti pregi i bre 162 1, loco cit. p. 4°4> elevò questa
e le conseguenze felici che ne sarebbero congregazione al grado d'ordine religio-

derivate alla romana gioventù di bassa so, permettendo a'membri del medesimo
condizione, ed esprimendosi inoltre colle di fare 3 voti solenni; indi a'3 gennaio
i 1

parole : Praeserliin liberorum pauperum 1622 col breve Sacri Aposlolatus, loco
christianae educationi, et eruditioni prò- cit. p. 4'^j confermò le costituzioni. In-
'2
iicuum opus, in tale breve fu prescritta oltre col breve Apostolici muneris,de
agl'individui della congregazione la pro- aprile 622,Gi egorioXVdeputòil p. Giu-
1

fessione religiosa de' voti semplici di po- seppe della Madre di Dio ministro gene-
vertà, castità e ubbidienza, coli' obbligo rale di tutta la congregazione de' chierici
d' insegnar gratuitamente l' istruzione e regolari da lui fondala, per un novennio,
l'educazione a' poveri; che i chierici pro- e gli aggiunse 4 assistenti generali, che
fessi potino ordinarsi a titolo di pover- unitamente a lui governassero l'ordine.
tà; cheilCalasanzio sia prefetto generale Dipoi a'i5 ottobre 1622 col breve Ad u-
delle scuole pie erette e da erigersi; che beres fructus Joco cit. Bull. t. 5, par 4>p«
tal prefettura durasse a beneplacito del 4o5, con nuova conferma dell' istituto,
Papa; e che il fondatore e la congrega- gli comunicò tutte le esenzioni, indulti e

zione potessero fare statuti ed i decreti privilegi degli ordini mendicanti. 1 pro-
opportuni, da approvarsi dalla s. Sede. gressi che fece il santo in ogni genere di
Isella mattina de' 2 5 marzoiG^il cardi- virtù, dacché si vide impegnato nello sta-
nal Giustiniani, colle facoltà ricevute dal mi-
to religioso, sono indicibili e tanto più
Papa, vestì del nuovo abito nella cappel- quanto che non lasciava mai di
rabili, in

la del suo palazzo il Calasanzio, il quale attendere all'educazione de' fanciulli, ed


nella stessa mattina vestì delmedesimo alla dilatazione dell'ordine, che lui viven-

i4 de'suoi compagni, dando ad ognuno te si stabilì con varie fondazioni nello sta-

la denominazione di qualche santo, come to ecclesiastico, nella repubblica di Geno-


e«li mutò allora il cognome di Calatati- va, nella Toscana, nel regno di Napoli,

zio in qupllo di Giuseppe della Madre nella Sicilia, nella Sardegna, in Polonia,
di Dio. Ordinò ancora a'suoi per punto in Germania. A molti di questi luoghi si

di regola di andare scalzi, con far uso di portò egli stesso in persona, senza però
soli sandali, la quale legge fu poi abolita uscir mai d'Italia, spargendo dappertut-
da Alessandro Vili a'20 febbraio 1690, to beneficenze, profezie e miracoli. Nel
concedendo loro di calzare. Nel 1618 e 1627 celebrò in Roma ili. "capitolo ge-
nella festa di s. Giuseppe fece il fonda- nerale per dare opportuni provvedimen-
tore la sua professionedi voti semplici nel- ti all'ordine, e neh. "giorno deli63o fe-

le mani dello stesso cardinal Giustiniani, ce la sospirata apertura del celebre e no-
rinunziando quanto avea e poteva ave- bile Collegio Nazareno, per quanto nar-
re, distribuendo a'poveri tutto il denaro rai a quell'articolo, dicendo del suo fon-
e le cose di valoreche possedeva, onde da datore cardinal Tonti. Neh 632 essendo
allora in poi andò limosinando per Peo- al santo terminato il novennio del gene-
nia di porta in porta. Fiorendo vieppiù ralato, e non potendosi celebrare il capi-
le scuole pie, fece il santo alcune fonda- tolo a motivo della peste che infestava l'I-
zioni, fra le quali d'ordine di Paolo V un talia, col breve de' 12 gennaio fu da Ur-
collegio in Moncone nella Sabina, luogo bano Vili costituito generale perpetuo;

feudale di sua famiglia Borghese; quindi indi visitò varie case dell'ordine non mol*
scu SCU 93
to discoste da Roma, per mantenervi in vi- concorso di tutta Roma ad acclamarlo per
gore la regolare osservanza. Troppo lun- santo. Iddio confermò con moltissimi e
go sarebbe l'accennare le virtù di questo strepitosi miracoli la voce e il giudizio del
gran santo, descrivere la sua carità, u- popolo, continuando a operarne a chi in
a
miltà e pazienza: la i. mostrata partico- seguito con fervore ne invocò il patroci-
larmente in Roma in tempo dell'inonda- nio. Benedetto XIV avendo ordinato ai
eione del Tevere; la 2. a nel rinunziare il 17 luglio 1748, col breve De Congrega-
cardinalato, e l'arcivescovato di Brindi- tione, presso il Bull. Maga, t.17, p.261,
si; la 3.
a
nelle multe e lunghe tribolazio- a m". r Luiqi Valenti di andare a s. Pan-
nisofferte in innumerabilicircostanzecon taleo ad estrarre il corpo del santo dal
invitta costanza e rassegnazione. Quel- sepolcro in cui giaceva, e collocarlo in si-

le nelle quali fece spiccare il suo eroismo, to più decente, onde fu posto in un'arca
furono cagionate dal p. Mario Sozzi, di dal prelato sigillata, a' 1
4 agosto il Papa
lui acerrimo e ostinato persecutore,! qua- I solennemente lo beatificò col breve Cae-
le tra gli altri affronti e strapazzi, lo lece leslis Pater, eaaa\\&\.o a'7 di tal mese, loco
eziandio condurre pubblicamente al pa- cit. p.271. 11 successore Clemente XIII
lazzo del s. ofiìzio, acuì l'avea calunniosa- solennemente lo canonizzò colla hoWaAd-
mente denunziato come rapitore di scrit- mirabilis, de' 16 luglio 1767, presso il
ture appartenenti a quel tribunale; al p. Guerra, Epil. Bullar. t.i, p. 8, nel me-
Mario, si aggiunse il p. Stefano Cheru- desimo giorno. Permise poi con decreto
bini, ambedue quali con
degli .scolopi, i de'23 luglio 1768, che la messa propria
tale malignità adoperarono a denigra-
si di questo santo, già concessa a' i5 del pre-
re il santo e la religione da lui fondata, cedente maggio agli scolopi,si potesse nel-
che permettendolo Iddio, ottennero da le loro chiese celebrare da' sacerdoti se-
Innocenzo X la distruzione dell' ordine, colari. Finalmente ClementeXI V con de-
mediante il breve Ka quae, de'iG mar- creto degli 8 agosto 176C) approvò l'uf-
zo 64t>, Bull.
1 Rom. t. 6, par. 3, p. 83. Il fìzio proprio e la messa per tutta la chiesa
santo ne ascollò la lettura e riduzione in universale, con rito doppio pel giorno 27
semplice congregazione soggetta agli or- agosto, essendo impedito quello di sua
dinari senza voti, con tanta pace e tran- morte dalla festa di s. Bartolomeo. La sua
quillità,che meritò d'essere paragona- statua marmorea, scolpita da Innocenzo
to al pazientissimo Giobbe, dal cardinal Spinazzi, fu collocata da'suoi scolopi ira
Lambertini poi Benedetto XIV, nel suo quelle de'ss. fondatori, nella crociata set-
voto per la di lui beatificazione. In virtù tentrionale della basilica Vaticana, late-
di tal breve, provoca tu dalle accennale ralmente all'altare di s. Erasmo. Grego-
false relazioni pi esentate da'nemici intor- rio XVI concesse indulgenza per la Co-
no a pretese dissensioni insorte nell'ordi- rona divozionale di 2 Stelle (P.), com-
1

ne, fu concesso a'già professi religiosi di posta da s. Giuseppe Calasanzio, il quale


poter passare ad altro istituto, ovvero di la faceva recitare dagli scolari nelle scuo-
prendere tra 4 mesi l'abito de'chierici se- le. Da molti de'religiosi suoi figli è stata
colari; in sostanza fu ingiunto agli scolo- compilala Fila dis. Giuseppe Cala-
la
?
pi, di vi vere come i preti dell'Oratorio di sanzio. In latino dal p. Francesco M. Bo-
S.Filippo Neri. Due anni dopo la soppres- nada, B.omai764- In italiano dal p. A-
sione e riduzione dell'ordine, colmo di lessio della Concezione 7. generale delle
meriti e d'età volò al paradiso h't.5 ago- scuole pie, Roma 1710. Dal p. Innocenzo
sto 1648. .Nella seguente mattina esposta di s. Giuseppe, Piomai74p,- Dal p. Vin-
la veneranda sua spoglia mortale nella cenzo Talenti, Roma 1748- Dal p. Stefa-
chiesa di s. Pantaleo, innumerabile fu il no Terzoli, Firenze 174^- Dal p. Bario-
c)4 scu scu
lotli, Venezia 749. Dal p. UrbanoToset-
i poter dispensare in questo punto. Ma il

li, Roma 767, e da diversi altri scrittoli,


1 successore ClemenleXIIcol breve Alias,
Dopo la beata morte del fondatore gli de' 1 4 dicembre 73o, 1 Bull. cit. 1. 1
3, p.
scolopi seguitarono a dilatare il loro be- 1 54, die facoltà e permise al generale de-
neficoe utile istituto, poiebè avendo il san- gli scolopi, di poter nominare tra'suoi re-

to predetto prima di morire che questo ligiosi due predicatori in qualunque pro-
sarebbe risorto, volle Dio che tal profe- vincia, e Snelle principalijquindi nel i
734
zia si onde Alessandro VII col
verificasse, col breve Clini i4 gennaio, loco
sicut, de'
breve Dudum,(ìe3.f[ gennaio 1 656, Bull. cit. p. 3 9, comandò agli scolopi che por-
7
Hom. t.6, par. 4, p- 78, restituì le scuole tasserò lutti con uniformità la veste co-
pie a congregazione formale. obbligando me gli altri chierici regolari, poiché al-
i professori della regola ai voti semplici, cimi incedevano in città con quella usata
ed al giuramento di perseveranza, dna- per casa. Nel I. 2, p. 25 1 del Bull. Rom.
mandoìo fritclitosiwi insù lutimi, et rei- co/it. si Clemente XIII,
legge il breve di
publicae christianae utile j lo arricchì di Sacrosancti Apostolatus, de' 2 giugno 1

tutte le grazie, privilegi e favori concessi 1762 Ordinationes prò capitulis pro-
:

agli altri ordini mendicanti , secondo la vincialibiis,elcandidatioiiibiis cong.cler.


concessione di Gregorio XV ; laonde gli reg. Scholarum Pianini Matris Dei a ca-
scolopi riaprirono i noviziati e rifiorirò- pittilo generali proposila e, con/irmantur,
no. Con altro breve de'4 aprile 1 656, A- etobservarimandantur.Qùe&lobrevea-
lessandro VII nominò il generale e gli ms- poslolicoè preceduto dall'indicazione de-
sistenti, rimettendo in vigore l'antico go- gli altri riguardanti l'ordine delle scuole
verno e le primi li ve costituzioni. Cleuieu- pi e. Il pii mario fine di quest'istituto è quel-
te IX col breveZÌJ? inj ancto } de *23 ottobre
:
lodi procurare a'fa nei ul li, principalmente
1669, Bull. c\t. t.6, par. 6, p. 362,innal- poveri, una buona educazione, ed a ciò si
zò di nuovo le scuole pie grado di oidi-
al obbligano religiosi con un4-° voto. Verso
i

ne regolarecon voti solenni, con tutti ipri- il 1730 fu fatto ricorso in vari luoghi da
vilegie prerogative di quelli mendicanti, alcuni contro le scuole pie, colla preterì-
e\och\<\mblaudal>ileinstitutuni, esenti- sione che in vigore delle loro costituzio-
dolo dalla giurisdizione degli ordinari ;
ni, approvate eziandio da Clemente X nel
indi Innocenzo XI nel 1684 dichiarò che 1670 col breve Clini felicis,
pp. scolopi i

quest'ordine de' chierici regolari poteva non potessero insegnare che la dottrina
possedere, e confermò l'esenzione dai ve- cristiana, leggere, scrivere, l'aritmetica e
scovi, assoggettandoli immediatamente la grammatica, a' fanciulli poveri e ple-
alla santa Sede, confermando pure lo- i bei, e che perciò loro non fosse lecito di

ro privilegi. Questo benemerito ordine fu aver collegi e seminari con nobile gioven-
appellato da Innocenzo XII, opus coni- lù. Il Papa Clemente XII avendo com-
probatae charitatis,et perfeclae educa- inesso l'affare ad una congregazione da
lionis, nel concedergli grazie e privilegi, lui deputata, alle relazioni di questa, con
Benedetto XIII col breve Exponi , de'3 *ma costituzione del i.° gennaioi 73 1, de-
oltobrei 727, Bull. cit. 1. 12, p. 2 58, vie- cise la questione a favore degli scolopi, i

tò agli scolopi il ministero della predica- quali perciòseguitanoa tenere, comehan-


zione, in conformità della proibizioneche no tenuto sempre, seminari e collegi, am-

ilefanno le regole, affinchè sciolti dalle mettendovi all'educazione civile e scien-


cure de' pergami, meglio s'impiegassero tifica la gioventù di qualunque rango, a

nell'esercizio delle scuole, ch'è il princi- cui insegnano colla buona moralee la pie-
pale loro istituto, togliendo nello slesso tà, le belle lettere e tutte le scienze, laon-
tempoa'superiori dell'ordine la facoltà di de vantano un grandissimo numero di uo-
e

SCU SCU 9^
mini celebri nella letteratura e nelle di- cap.3'>: Della libreria a s. Pantaleo delle
gnità cui furono innalzali, ed a cagione scuole. pie, la descrive com'era nel 1698-
d'onore mi limiterò a ricordai e il regnan- La chiama segnalala e copiosissima di li-

te Pio IX, che fu nel collegio delle seno- bri. e rodici mss. con opere di tutte rescien-
le pie di Volterra, oltre molti cardinali e ze e delle migliori edizioni che enumera,
vescovi. Bensì nell'erezione di nuove case compresa la libreria del celebre medico e
e collegi, debbono gli scolopi riportare il matematico napoletano Gio. Alfonso Bo«
consensode'rispetti vi ordinari. Alessandro relli, colle sue opere stampate e mss. che

VII con breve de'28 aprile 1660 approvò in morte lasciò alla pia casa, disponendo

il metodo tenuto dagli scolopi nelle loro che colla vendita delle molle copie delle
scuole, ed ordinò che avessero sempre per stampate si acquistassero libri moderni. Il
protettore il cardinal vicario di Roma, p. Helyot nella Storia degli ordirà religio-
che il loro generale con 4 assistenti si e- sì, di questo ne ragiona al t. 4; ed il p. An-

leggesse ogni sei anni. L'abito loro, come nibaleda Luterà, nel Compendio della sto-
notai, è simile a quello degli altri chieri- ria degli ordini regnimi,nelb par. 3,cap.
ci regolari, con questa differenza che fer- 1 1: Dell'ordine de' chierici regolari delle
mano nel davanti la veste con treancinel- scuole, pie. Il cardinal Monchini, Degl'i-
li d'ottone, ed il loro mantello, ch'era una slittiti d'istruzióne primaria in Roma, t.

volta di panno grosso, come quello del- 1, p. o\, discorre dell'ordine delle scuole
1

la tonaca, prima non oltrepassava che un pie, e delle scuole pie a s. Pantaleo ed a s.

poco il ginocchio, sebbene in progresso di Lorenzo. Vi sono delle religiose che se-
tempo si fece giungere al calcagno, for- guono le regole degli scolopi e si dedicano
mandosi tanto il mantello che la tonaca all'istruzione ed educazione delle douzel-
di saia nera. Usano il cappello ecclesiasli- le. Gli attuali pp. scolopi tengono presso
co, la cintura di lana, e la berretta eie- a poco lo stesso metodo che stabilì il loro

ricale. Il p. Bonanni nel Catalogo degli s. fondatore. Ricevonogratuitamenteigio-


ordini religiosi, par. 1 , p. 4^, parla di que- vanetti d'ogni condizione, purché abbia-
gli chierici regolari, e ne riporta la figo- no compili 7 anni, ed hanno scuola 3 ore
ra con l'antico mantello Da quest'ordine lamattina, e 3 ore in quelle pomeridia-
uscirono un gran numero di religiosi il- ne. Nella mattina i religiosi fanno ascol-
lustri per santità di vita, per dignità ec- tar la messa agli scolari, oltre la recita di
clesiastiche, e per ogni genere di dolili- stabilite preci al principio e al fine dell'in-
na, nelle quali virtù tuttora fiorisce; lun- segnamento. Anche nello domenica li ri-

go sarebbe il riportarne il novero, come cevono nell'oratorio, per esercitarli in di-

i pregi e le opere che pubblicarono. 11 verse pratiche religiose. Quando gli scolari
Piazza neWEusevologio Romano tratt. 3, escono dalle scuole, divisi in varie bande,
cap. i3: De' pp. chierici regolari poveri ritornano a due a due alle loro case, ac-

della Madre di Dio delle scuole pie a s. compagnata ciascuna da unoscolopio,che


Pantaleo, li celebra co'più grandi encomi, ad imitazione del santo guida acciò non li

riportando diverse testimonianze loro o- si trattenghino per le strade a giuocare,


norevoli, massime de'Papi; con una Ere- e incedino quietamente per le vie: questo

ve notizia dell' istituto, e del sistema te- savio sistema impedisce il disordine ed il

unto dai religiosi, di pietà cristiana e d'in- clamore inevitabile con una gran molli-
segnamentoco'loro scolari, come delle ca- tudine di ragazzi. In s. Pantaleo vi sono
se che hanno in Roma a s. Pantaleo ed 3 scuole, con un maestro per ciascuna la :

a s. Lorenzo in Borgo vecchio, per la qua- 1


.'
di catechismo, lettura e scrittura; la
a
le ne tratta al cap.i/j"- Delle scuole pie a 2."principiidi grammatica latina, la 3. è

5. Lorenzo in Piscibus. Nel trattato 1 3, di grammatica superiore. Il luogo è an-


96 SCU SCU
gusto in proporzione alle istanze ili quelli Possesso de'Papi, se abitano il Vaticano,

che nebramano l'ammissione, dappoiché i decorarono la facciata della chie-


religiosi
si è perduta gran parte del palazzo de Tor- sa con belli damaschi e arazzi. Fu già fi-
res, e dove erano scuole comode e lumi- liale della vicina basilica di s. Lorenzo in
nose or vi sono botteghe. Nel l'ai tra piccolo Damaso e parrocchia, per cui ne parlano
liceo degli scolopi in s. Lorenzo in Borgo il Bovio, La pietà trionfante, nella basi-
vi sono due scuole co'rispeltivi maestri, e lica di s. Lorenzo ap. i 75,e crede che an-
riesce di sommo vantaggio alla regione, ticamente fosse detta ùe'Pretecaroli, vo-
ch'è una delle più bisognose d'istruzione cabolo ch'egli ritiene derivato da un com-
e più mancanti di mezzi per apprender- postodidue parole, cioè dai preti che l'a-
la. In una scuola s'insegna il catechismo, bitavano, e dal nome del fondatore che
leggere, scrivere e l'aritmetica: nella se- forse si chiamò Carlo; ed Fonseca, De il

conda scuola s' insegnano principi] di i basilica s. Lau renili in Damaso cap. 44 :

grammatica. Prima la camera apostoli- De ecclesia s. Panlaleonìs de Pretecaro-


ca somministrava alle scuole di Borgoan- lis } ma perchè la disse chiamarsi ad Pa-
uni scudi 4oo,e maggior somma a quella squittinii ex simulacro marmoreo in an-
di s. Pantaleo: in luogo di tale assegna- gulo palatii Ursinorum{ova Braschi, e ove
mento dipoi cedèagli scolopi alcuni beni. parlai della famosa statua) abslantis po-
Leggo nel n.° 4^ del Giornale, di Roma sito, sulla marmo non con-
scoperta del
del i853. « Il provinciale degli scolopi viene ilCancellieri.il quale di ciò e di quan-
ricevette da parte dell'I. R. supremo co- to della chiesa disse Felini, Antichità di
mando m ili tare dell'impero austriaco, l'in- Roma, p. 81, fece rimarco nelle Notizie
carico di fornire di religiosi del suo ordi- della famosa statua di Pasquino, p.18
ne, in qualità di professori di religione, e 23. Il Panciroli che pubblicò i Tesori
di filosofia, di stile tedesco e di storia na- nascosti di Roma
6oo, a p. 646 trat-
nel 1

accademie militari e gl'isti-


turale, tutte le tando della chiesa di s. Pantaleone a Pa-
tuti de'cadetti.Un simile onore non man- squino, riferisce che il rettore e parroco
cherà di condurre nell'ordine ragguarde- della chiesa, avendo fatto diligenze persa-
voli ingegni. Esso ha di già trovato in Au- per le notizie di sua fondazione, trovò che
stria, anche da parte dell' autorità, spe- fosse fabbricataneli2 6 sotto Onorio III 1

cialmente in questi ultimi tempi, una pie- Sacelli, ed eretta in collegiata. Che fu cu-
na e decisa approvazione ". Ora vado a stodita da preti inglesi, lo che notai nel
parlare della casa e chiesa di s. Pantaleo, e voi. XIV, p. i y5,e perdisposizionediquel
della chiesa e casa di s. Lorenzo: la casa di Papa, essendosi trovatoscolpitosopra una
s. Pantaleo chiamasi generalizia, comete- campana: D. Praesbìteri Angli. Anno Do-
sidenza del preposilogenerale delle scuo- minti 243. Che di sue entrale parte si u»
le pie, che di presente è il ll.mo p. Genna- n'irono alla collegiata dis. Eustachio da
ro Fucile, e del procuratore generale, il Leone X, in compenso di certe case spia-
quale attualmente è il ll.mo p. Gio. Vin- nate per aprir la strada a'Pollaroli. Che
cenzo Licci. Alessandro Savelli colla moglie Caterina
Casa, scuole e chiesa dis, Pantaleo ne det- Muti Vitelleschi rinnovarono la chiesa
,

to volgarmente s. Pantaleo, nel rione che stava per cadere nel i3i8, ed a' 18
Parto ne, e di altre, chiese dis. Pantaleo maggio il cardinal d'Amato, o meglio Ar-

o Pantaleone in Roma. naldo de Via o foye, diacono di s. Eu-


Sulla piazza del suo nome trovasi que- stachio e vescovo d'Avignone, ne consa-
st'antica chiesa, tra i Palazzi Braschi e grò l'altare. Che qui già si congregavano
alassimo (/ .), nella strada papale, per cui i medici per la divozione che aveano pel
passando per la via la solenne pompa del 1
martires./ rt/Jtó/co/ze(/'.)auch'essomedi-
scu SCU 97
co,donde passarono nella chiesa di S.Gia- rilevo dal Venuti, Roma moderna, della
como della vicina piazza Navona; laonde chiesa di s. Pantaleo de'pp. delle scuole
non eravi più altra compagnia chequella /}/e,rimarcando che dipoi la porta fu guar-
de'pellicciari, in un altare di s. Gio. Bat- nita con travertini di diseguo alquanto
tista loro patrono. Aggiungo col Bovio, singolare. Tanto l'architetture della fac-
che anticamente la chiesa di s. Pantaleo- ciata,quanto quelle della chiesa, secondo
ne fu filiale della collegiata insigne di s. gl'intendenti, non sono gran cosa ammi-
Eustachio; ed altrettanto afferma Mar- revoli, in ima Roma ove trovasi tanta do-
tinelli, chiamandola in Agone, dalla vici- vizia di sontuosissimi templi; certamente
na Piazza Navona. Narrai a Sa velli fa- l'interno è maestoso, e fa bella e deco-
miglia, che essa avea le case poco distan- rosa mostra pe'suoi eleganti ornamenti.
ti e nello stesso rione; appreudo dal Piat- Francesco Gasparoni, Prosesopra argo-
ti, Della famiglia Sforza, t. 2, p. 32 2, menti di belle arti, Roma 1 841, a p. 8:
trattando de'Savelli, che Alessandro pro- Prospetto della chiesa di s. Pantaleo, lo-
nipote di Pandolfo fratello dell'altro Pa- da il benefico Torlonia che lo fece costrui-
pa Onorio IV, rinnovò la chiesa dis. Pan- re e vi pose sulla porta un'iscrizione che
taleo fabbricata neli2i6 da Onorio IH, riporta, ove sisuo nome, in ouo-
legge il

onde ne fu posta iscrizione sulla porta, re ss. Panlaleoni et Josepho Calasan-


ed avanti l'altare maggiore fu eretta una ctio. Dice che il concetto dell'artista Va-

sepoltura per Alessandro colla sua arme ladier tiene di quello che il valente Mo-
de'Savelli e con quella della detta moglie. rigia, che loda assai, trovò pel sepolcro
/T
Anche Bovio conferma che ueli3i8 A- di Dante in Ravenna {J .); quindi ne fa
lessandro Savelli rifabbricò la chiesa, in- l'analitica descrizione artistica, e critica
sieme alla sua consorte. Questa chiesa e- le sue diverse maniere d'architetture, nel-
difìcata sopra una parte del vasto circo le sproporzioni e nelle altre cattive ap-
Alessandrino, fu concessa da Paolo V a plicazioni d'alcune parti architettoniche
s. Giuseppe Calasanzio e sua congrega- piùpropried'altriedifizi, perciò mancan-
zione, dopo di aver il santo acquistato l'a- te di quell'unità che si ricerca nelle buo-
diacente palazzo de Torres, ove stabilì le ne fabbriche. L'altare maggiore ha un a-
scuole. Neh62i s. Giuseppe co'religiosi spetto decoroso, ed è ricco di marmi fini
rinnovò e restaurò tutta la chiesa, e più assai ben distribuiti, oltre 4 colonne: sot-
tardi meglio e dai fondamenti; dicendo to la mensa vi è l'urna di stupendo por-
Piazza che vi contribuirono a more voli be- fido, in cui riposa il corpo di s. Giuseppe
nefattori, per cui fu ridotta con elegante Calasanzio; e su questo altare nella sua
architettura e decorosi abbellimenti, in festa si espone alla pubblica venerazione

magnifico tempio uffizialo dagli scolopi, la Mngua, il fegato, il cu re, la milza ed


sotto l'invocazione della B. Vergine Ma- il cranio. Il gran bassorilievo in istucco
ria e del suo antico titolare s. Pantaleone. nelmedesimo altare, è opera di Gio. Do-
Quindi fu pubblicalo : La nuova pittura menico della Porta, che vi figurò il san-
di Filippo Gherardi sulla volta e tribuna to in atto di presentare alcuni fanciulli
della chiesa di s. Pantaleo, Roma 690.
1 alla B. Vergine, la cui immagine è in al-
Beffando imperfetto il prospetto esterno, to. Le pitture della volta diconsi del ce-
a'nostri giorni e nel 1 806 il marchese poi lebre p. Pozzi gesuita, o almeno de'suoi
duca d. Giovanni Torlonia, co'disegnidel o di Antonio Colli uno di essi. Vi
scolari,
cav. Giuseppe Valadier,fece anco qualche sono inoltre 4 altari minori; ed in essi il
abbellimento alla parte interiore; della quadro dis. Pantaleo fu ben colorito dal
quale parte interna fu architetto Gio. An- cav. Mattia Preti calabrese; la
s.Anna ven-
tonioB-ossi per incarico degli scoiopi,come ne dipinta da Bartolomeo Bosi. Fra le mi
VOL. LX HI.
7
98 SCU SCU
morie sepolcrali della chiesa, vanno ricor- donar loro la divota immagine, per col-
a
datequattro.La i. ch'èdi fìancoalla por- locarla degnamente nel la chiesa di s. Pan-
ta ricorda il già menlovato Borei li, al qua- taleo, poiché militavano sotto gli auspicii

le avendo un infame domestico saccheg- delia Madredi Dio. Sorpresa Aurora del-
giata la casa, si ritirò nella contigua casa la conoscenza d'un divisainentochea niu-
cogli scolopi, ove compii la sua famosa o- no avea comunicato procurò disimpe- ,

pera sul molo degli animali, ed insegnò gnarsi, con direche dipendendo dai ge-
le matematiche a'giovani religiosi: essen- nitori non poteva disporne senza il loro
do morto piamentenella medesima, e per consenso. Questo ottenuto dai religiosi ,

aver lasciato il suo tenne patrimonio ai con islromento di donazione riceverono


il marmoreo
religiosi, questi gli eressero nel 1688 la veneranda immagine, e nel
monumento. L'altra si legge sul pilastro dìdell'ImmacolalaConcezione l'esposero
nudando in sagrestia,ed appartiene aLau- sull'altare maggiore. Non senza prodigio,
domia figlia di Gio. Bracaleone, il quale subito se ne propagò la divozione per le
con 3 i italiani combattè in Duello nazio- grazie che dispensava, ricevendo perciò
nale e vinse altrettanti francesi all'asse- continuamente pie offerte ed oblazioni ,

dio di Barletta (f''.)


t
singolarissimo cer- onde fu pur visitata dai Papi, che ne di-
tame cantalo dal Vida. La 3." è di tng. r chiararono l'altare privilegiato pei defun-
Gio. Andrea Castellani ligure, canonico ti. Promovendone gli scolopi il culto, per
Vaticano e referendario di segnatura, che mezzo del p. Gio. Francesco di s. Pietro
viventes. Giuseppe fondò la scuola di s. generale, ottennero che dal capitolo Va-
Pantaleo, e die scudi 10,000 per la rie- ticano fossero coronate con corone d'oro
dificazione della chiesa dai fondamenti. la B. Vergine e il s. Bambino che tiene
a
La 4 è quella della pia Aurora, di cui fra le braccia. Il Piazza nel trat. 7, cap.
vado sparlare, la quale per divozione al- 33, parla del sodalizio: Di s. Anna in s.
la B. Vergine volle essere sepolta incon- Pantaleo per le donne. Questa compa-
tro alla sua immagine. Il Boinhelli, Rac- gnia di dame e altre donne divote di s.
colta delle immagini della B. F ergine t. Anna, eretta a' 18 febbraio 1640 con ap-
3, p. r3, riporta e descrive quella della provazione d'Urbano Vili, si uni in pia
detta Madonna Pantaleo col suo
di s. congregazione mediante pontificio breve,
divin Figlio, dipinti io tela in Perugia da ed altro n' emanò Alessandro VII a' i5

un di voto giovane, che impiegò nel la- maggio 666 per


1 la conferma e concessio-
voro i soli giorni di sabato per un intero ne di molle indulgenze e grazie spiritua-
anno, e ne' detti giorni osservò rigoroso li. Il governo della compagnia fu confe-

digiuno. La colon a richiesta d'un gen- rito al p. generale degli scolopi, o da eser-
tiluomo bramoso d'appagare i desiderii citarsi da altro religioso da lui deputato;
di Giacoma Paradisi sua figlia d'insigne e si prescrisse l'elezione della priora trien-
pietà. Questa morta di 90 anni, legò l'im- nale, la celebrazione della festa di s. Anna
magine per testamento alla nipote Auro- con solennità nella propria cappella, e di-
ra Berli dimorante in Roma, togliendola verse pratiche divo»e, con indulgenze e
alle cappuccine di Perugia a cui l'avea colla partecipazione di quelle dell'ordine
imprestata. Aurora perciò dispiacenteche delle scuole pie: che due volte all'anno,
fosse stata loro tolta, andava disponendo presied u te da Ip. genera le,s'adunerebbero
di donarla alle cappucciuedi Pioma, men- nella chiesa per le cose spettanti al sodali-
tre era inferma,acciocchè fosse meglio ve- zio. Simile compagnia fu poi istituita nella

nerata, lutanto sidue sco-


recarono da lei chiesa de'ss.Fa ust ino eG io vita de'Brescia-
lopi, uno de'quali dichiarandole quanto ni. Nella chiesa di s. Pantaleo si celebra
ella volgeva in mente, la pregò invece di la sua festa a'27 luglio; e quella di s. Giù-
scu SCU 99
seppe Calasanzio a'27 agosto con molto scolopi eretto vicino all' Ospizio dì s. Lu-
decoro, visitandosi pure con divozione le cia de* Ginnasi (^.),i quali avendo com-
stanze da lui abitate e dove morì nella prato il palazzo Cenci e demolitane quel-
contigua casa, con gran concorso di po- la porzione che vi corrispondeva, vi edi-
polo, di prelati e cardinali, e talvolta dei ficarono dai fondamenti con architettura
Papi, come fecero Innocenzo XIII, il che di Tommaso de Marchis una sontuosa e
descrive il n.°633 del Diario di Roma del solida fabbrica, scolpendo sull'architrave
1 72 i,ed il regnantePio IX nel 848per 1 la della porta l'iscrizione tuttora esistente:
solennecentenaria ricorrenza della morte Collegium Scholarum Piarum. Nel 1 747
di Giuseppe Calasanzio, al modo ripor-
s. vi trasferirono le scuole da s. Pantaleo,
talo neln.° i3 del Giornale Romano: ce- con maggior numero di scolaresca e con-
lebrò la messa nell'altare maggiore ove vitto per la civile gioventù. Nell'oratorio
sono le suesante spoglie mortali, assistito Salvatore Monosilio dipinse sulla volta a
da m»/ Castellani sacrista e vescovo di fresco l' immagine di s. Giuseppe Cala-
Porfirio, e da mg. r Gio. Battista Rosa ni sanzio, ed i religiosi vi collocarono il sud-
ex generale delle scuole pie e vescovo di detto quadro di s. Pantaleone,che riporta-
Eritrea, non che dai cardinali Lambni- rono nella sua chiesa, quando nel 1800 re-
schi ni e Patrizi. Il Papa distribuì la co- stituirono nel la casa contigua le scuole pie.

munione a molte persone, ascoltò poi al- A scanso di equi voci e perchè se ne rav-
tra messa letta da un suo cappellano se- vivi la memoria, avvertirò che da tempo
greto, quindi passò nell'oratorio esistente antico in Roma si professò gran divozio-
nel contiguo collegio, e fece quanto notai ne a s. Pantaleone, per cui furono già e-
ne' voi. LUI, p. 200, LV, p. 3 i5. In se- dificate due altre chiese, una delle quali
guito il Papa ammise benignamente e con ancora esistente. Quella distrutta fu det-
particolare affetto al bacio del piede il ta dis. Pantaleone Affine, forse eretta nel
preposito generale p. Fucile, la religiosa rione Regola, chiamata nel secolo XII da
famiglia, e gli alunni del colIegioNozare- Cencio Camerario, s. Pantaleonein On-
no. In fine visitò la vicina cappella stata da, probabilmente dal vicino Tevere; fu
abitazione di s. Giuseppe, nella quale si filiale de'la basilica di s. Lorenzo in Da-
conservano intatte modeste mobilie del
le maso, per cui Bovio ne fece ricordo a p.
santo. Il senato romano ogni anno, per 1 74- L'altra chiesa e già parrocchiale ai
la festa del ss. Nome di Maria, olire alla Monti, come notai nel voi. XV, p. 25 e
chiesa di s. Pantaleo un calice d'argento altrove, presso il tempio di Tellure, oltre
e 4 torcie di cera, ed in ogni quadriennio la torrede'Conti e la piazza delle Carret-
fa altra eguale oblazione per la festa di te, è perciò chiamata s. Pantaleo ai Pan-
s.Giuseppe Calasanzio, per grato animo tani : nel giardino del la già contigua e pic-
verso un istituto benemerito anche in Ro- cola chiesa di s. Biagio della Pace,a\\a me-
ma dell'educazione e del pubblico inse- desima riunita, furono trovate molte sta-
gnamento delle lettere .Nella porteria del- tue e altre pregievoli antichità neh 565,
la casa, che risponde alla piazza della Po- registrateda Lucio Fauno e portate nel
sta vecchia, della quale toccai ne'vol.L, palazzo Farnese. Dice Panciroli, che dal-
p. 3 1 o, e LIV,
un pozzo le cui
p. 3 if\, è la superstizione di adorare la terra sotto
acque furono giù benedette colle reliquie il nome dea Tellure, derivò l'altra che
di

di s. Pantaleone, e però fedeli a causa i le acque del propinquo profondo pozzo


di questa benedizione'si portano in folla giovassero a molte infermità; laonde pro-
a bevane nel giorno di sua festa. Del col- babilmente i divoti cristiani per rimuo-
legio Calasanzio ricordato di sopra, il Ve- vere tali pregiudizi vi edificarono la chie-
nuti fa la descrizione a p. 667. Fu dagli sa a s. Pautaleone medico, e nel giorno
ioo SC TJ scu
di sua festa si benediceva
pozzo e l'acqua il Pantaleone, martirio, reliquia, miracoli,
colla sua testa, con molto concorso di po- e vita chepure compilò lo scolopio p. Ri-
polo che per divozione ne beveva l'acqua, dolfo di Girolamo, stampala in Roma
s.

come fa tuttora: altri dicono che nel poz- nel 1690. Nella Vita ddven.p. Giusep-
zo restò per un tempo nascosto il corpo pe M. Pignaltelli gesuita, scritta dal suo
delsanto, da S.Gregorio I trasportato nel- correligioso p. Moncon, ed in un articolo
la chiesa di s. Gregorio al Monte Celio sua pubblicato dal prof. T. Gio. Parati che
casa paterna. Martinelli, Rornasacra, p. fu rettore della chiesa, nel 1. 15, p. 39 e
267 e 348,interessauti notizie riportasi)!- 42 dell'Album Roma, leggo altre no-
di
la chiesa di s. Pantaleo, chechiama in tri' tizie della chiesa ora comunemente chia-
busForis, e di s. Biagio de Montibusj dice mata della Madonna del Buon Consiglio,
3
che l'altare della i. fu consagrato neh 1 13 e delle quali qui darò un cenno. In que-
e fra lereliquie vi fu postaquelladis.Pan- sto luogo celebre per antiche e magnifi-
taleone; e chela nobilissima famiglia Pa- che memorie, vuoisi che esistesse il car-
paroni vi avea altare e sepoltura. Nell'at- cere de'cristiani condannati al martirio,
tuale sagrestia sono gli avanzi del tem- onde vi sono propinqui grottoni, fu san-
pietto di s. Biagio , in 4 antichissimi af- tificato da un' eletta schiera di martiri.
freschi, fatti incidere e illustrati dal Ciana- Dipoi vi fu eretta una chiesa sotto l'invo-
pini : essi rappresentano il Salvatore, la cazione di s.Pantaleo martire celebratis-
B. Vergine, s. Gio. Battista e s. Lorenzo. simo, il cui altare fu consagrato nel sud-
Nella casa contigua alla chiesa di s. Pan- detto 1 1 1 3,e vi furono riposte gran quan •

taleone ai Monti fiori la congregazione tità direliquie;quindi i Basilianid\ Grot-


de'sacerdoti secolari, sotto l'invocazione taferrata vi edificarono contiguo un mo-
di s. Giuseppe e della Purificazione del- nastero, ullìziando la chiesa e fiorendovi
la B. Vergine, ch'ebbe principio nel 1 620 insigni monaci; ma per le vicende de'tem-
in un oratorio adiacente alla chiesa dis. pi diminuiti nel numero, abbandonaro-
Lorenzo inDamaso e fu approvata da Pao- no il locale. La chiesa fu restaurata nel
lo V, indi nel 164*3 ^ a Innocenzo X tra- 120 1 dalla pia Aldruda Scotti Paparotis,
sportata in detto luogo. Ne fu fondatore ed in seguito vi fu incorporata la chie-
il p. Paolo Motta milanese,col medesimo sina di s. Biagio, colle sue rendite. La ca-
santo scopo di quella degli Oliati di s. sa contigua servì di ospizio a zelanti sa-
Ambrogio (V.) per l'istruzione ed edifi-
t
cerdoti, che mantennero il culto divino
cazione di quel popolo. 11 Piazza concit- e quello de'due Pantaleoue e Biagio;
ss.

tadino,nel tralt.5, cap. 3 1 ,celebrò la con- poscia per un breve di Clemente XII la
gregazione, le sue benemerenze, gl'indi vi- chiesa passò in potere dell'arciconfrater-
dui che di santa vita vi fiorirono,trai qua- nila della Dottrina cristiana. Frattanto
li il cardinal Michelangelo Ricci, e parlò propagandosi in Roma la divozione ver-
della sua scelta libreria. Siccome la con- so la B. Vergine del Buon Consiglio di Ge-
gregazione la descrissi all'articolo s. Gin- nazzanofP'.), alcuni di questo luogo ne
seppe, ivi riportai altre interessanti no- donarono copia ad una compagnia di pie
tizie sulla chiesa di s. Pantaleo ai Monti. A persone che si radunava nella Chiesa di
Sangue prezioso reliquia, parlando di s. filaria in Cosmedin, la quale per ono-

quello de'santi, dissi di quello delle varie rarla, bramosi di erigersi in sodalizio, ot-

ampolle di s. Pantaleonecheperlasua fe- tennero da Benedetto XIV la chiesa di


sta si liquefa, come in Rateilo (V.) e nel- s. Pantaleo nel 1748, e l'erezione in ar-

la chiesa de'filippiui di Roma. Cancellie- cicoufiaternita sotto l'invocazione della/?.


ri nelle Memorie di s. Medico, p. 5 1 , riu- Maria Vergine del Buon Consiglio, con
nì diverse cr udizioni bibliografiche su s. sacchi bianchi, mozzetta rossa e cordone
se u SCU ior
turchino. I confrati abbellirono con mar- Domini (V.), che si celebiadal Papa, ser-
l'altare maggiore e vi collocarono la
mi ve di luogo per goderla ai sovrani che so-
Immagine, con vari angeli in istucco
s. : no in Roma. Si dice in Piscibus o in Pi-
negli altri due altari laterali si venerano seimila, a motivo d'un mercato di pesci,
in uno il ss. Crocefisso, ed ss. Pantaleo- i cheanlichissimameutesi teneva nelle sue
ne e Biagio egregio dipinto del Passigna- vicinanze. La chiesa è molto antica, e le
no;nell'altros. Anna con dipinto di buo- colonne che l'adornano appartengono ad
no stile: iuollre nell'altare del ss. Croce- epoca assai remota. E' tradizione, che in
fìsso si venera dal Iato dell' epistola al- questo luogo s. Lorenzo distribuì a'poveri
tra immagine della Madonna. Nel marzo le sostanze della chiesa, per impedire che
1807 nell'anuesso edilizio ven. Pignat- il divenissero preda del tirauno. Nel 1200
J
una 3. casadi probazionedella
telli stabilì era unita alla basilica Vaticana, e dipen-
compagnia di Gesù, e vi dimoiò fino alla deva dal capitolo; in seguito fu concessa
beata sua morte, ivi avvenuta a' i5 no- monache francescane di s. Chiara, che
alle
vembre 181 1 venendo come altri suoi
, Leone X trasferì altrove, quindi alcuni
correligiosi sepolto nella chiesa, donde poi scrivono che servì d'oratorio all' arclcon-

fu trasferito nella chiesa del Gesù, come fraternità del ss. Sagramento o dis. Già-
notai nel voi. XXX, p. 180. Imperocché corno a Scossacavallijma ilTorrigio nel-
credo bene notare, che dopo il 1783 il YHistorla della chiesa di s. Giacomo, e-
ven. Pignattelli, aveudo determinato di spessamente nega che il sodalizio dalla
recarsi nella Russia per rivestire l'abito chiesa della Traspontina recasse ne in
si

della compaguia (che sempre ha sussisti- s.Lorenzo in Piscinula,nè ins. Spirito. I


to, per quanto dichiarai pure a Semina- medesimi storici aggiungono, che la chie-
rio Romano), volle consigliarsi intorno a sa venne poi data all' arciconfraternita di
ciò conPapa Pio VI, il quale lo confortò s. Spirito, e che vi restò sino ali65g, la

dicendo che andasse pure, meutre egli quale ora trovasi nel sito che descrissi nel
riconosceva que'padri per veri gesuiti, co- voi. XLIX,p. 291, dicendo che vuoisi la
me attesta uella sua Vita il detto p. Mon- più antica di Roma. Già all'articolo Pro-
con. Non viaudò, ma fu sempre unito e curatori di Collegio, narrai con Fanuc-
incorporato con tali padri, e dipendente ci,che la chiesa di s. Lorenzolo e il con-
in tutto dal vicario generale di Russia. tiguo fabbricato Serristori gli apparten-
] con frati nel 1848 celebrarono ili. "cen- ne; che procuratori v'intervenivano col-
i

tenario del sodalizio ; e si esercitano in legialmente a celebrare la festa del mar-


quelle opere di pietà cristiana che descri- tire s. Lorenzo; del canone che tuttora ri-
ve il prof. Parati. cavanodal palazzo, pel convenuto col car-
Casa , scuole e chiesa eli s. Lorenzo in dinal Armellini; che neli5o2 avendo ot-
in Piscibus nel rione Borgo. tenuto una cappella nella centrale chie-
L'ingresso principale di questa chiesa, sa di s. Eustachio, nella festa che ivi ce-

detta pure s. Lorenzolo dalla sua medio- lebravano del patrono s. Michele arcan-
cre forma, è nel fine del Borgo vecchio gelo, dipoi un alunno del collegio scolopio
ddla Città Leonina (/'.), sullo sbocco al- Nazareno,e dopo la fondazione di questo,
la Piazza Rusticucci[P'.), ch'è parte del- vi pronunziava il discorso, il qualeora re-
la Vaticana, dopo e contigua al palazzo cita un alunno del seminario Vaticano,
Senistoi i, il quale resta tra la chiesa e il nella chiesa dell'uni versila romana. Qui
palazzoSannesi poi de'marchesiCavalieri, dunque erami riservato discorrere, come
rispondente verso il Borgo s. Spirito; per il collegio de'procuratori ebbe il dominio
cui talcingiesso,comeunode'più bei pun- diretto del casamento e chiesa annessa di
ti por vedere la Processione del Corpus s. Lorenzo in PiscibiiSjaìioia parrocchia-
8

1 02 S C U scu
le. Da un breve di Giulio lì, Ex infuri- Piscibus racconta. Che Sestilio Mazzoc-
cto, xvi kal. julii i5oj, sulla cappella ac- chi di Paterno diocesi di Cosenza, vesco-
quistala dai procuratori nella collegiata vo d' Alessano e canonico Vaticano, ritor-
di s. Eustachio, rilevasi appartenere ad nando un giorno dalla basilica di s. Pie-
essi la chiesa di s. Lorenzo, quindi perii- tro, trovò poco distante per la strada un
btram resignalionem vacetj ma da quan- moribondo assistito da un fanciullo di 7
to dirò se n'era il collegio de'procuratori anni circa, il quale con amorevole cari-
riservato un jusdi molti diritti. Con istro- tà gli suggeriva gli atti di contrizione, di
mento de' 28 febbraio i5i2, rogato da fiducia e di speranza in Dio. Restato il

Giovanni Foglia notaio del collegio, que- buon prelato molto di ciò edificato, in-
sto concesse in enfiteusi, prò se } suishaere- terrogò il fanciullo chi a lui istruiva, ed
dibus, et successoribus il casamento com- egli rispose i maestri delle scuole pie di
posto di io case in Borgo vecchio e vici- Roma. Tanto bastò ch'egli si affezionasse
no Lorenzo ih Piscibus,
alla chiesa di s. all'istituto, e considerando il disagio dei
al prelato Francesco Armellini poi car- borghigiani, che per frequentar le scuole
dinale, per l'annuo censo di scudi 3j e doveano fare un lungo tragitto per anda-
bai. 5o. Quantunque in tale enfiteusi fosse re a s. Pantaleo, ed esposti all'intempe-
compresa la detta chiesa di s. Lorenzo, rie delle stagioni, si propose di fondare
tuttavia il collegio si riservò vari diritti delle scuole in Borgo per comodo degli
sullamedesima;di fatti, ilcappellano no- abitanti, il che effettuò con testamento
minato dall' enfiteuta dovea essere con- de' 2 settembre 624; e morto poi a' 1
1 1

fermato dal collegio. Questo forniva la dicembre 1625 si trovò che avea ordi-
chiesa di sagre suppellettili, faceva can- nato alla detta compagnia del ss. Sagra-
tar la messa nel giorno della festa e vi mento da lui lasciata erede, che compra-
assisteva collegialmente. Ivi si radunava to un sito nel Borgo, Io dasse agli scolopi

per le congregazioui collegiali, ed eserci- per farvi le scuole; però il Torrigio nulla
tandovi alti possessorii.Morto ne! 1527 il dice che il prelato fosse benefattore del
cardinal Armellini, succedettero nell'en- sodalizio, né di tale incarico.Quindi s.
fiteusi Girolama
Smeralda di lui sorel- e Giuseppe Calasanzio apri scuola in un vi-
le, le quali alienarono il fondo in favore colo del Borgo s. Spirito, che per lungo
del cav. Angelo Cesi. Il collegio risolvet- tempo si disse delle Scuole pie, ove Pio
te di accettare la devoluzione, ma poi ven- VI fabbricò nuovo braccio dell'ospe-
il

ne a transazione con Cesi, da cui esigette dale di s. onde per memoria vi


Spirito,
il laudennio mediante istromento de' 2 1 fu dipinta l'effigie del santo, come notai
gennaioi554, rogato dai notali in soli- nel voi. XLIX, p. 3o4- Quando poi la
a
cluni Gio. Avile della Penna, e Gio. M. famiglia Cesi restaurò nel 1629 la chiesa
de Panne. Intanto di tempo iu tempo per di S.Lorenzo e donò agli scolopi, essi divi-
l'incomodo della lontananza nelle riunio- sarono aggiungervi per le scuole una con-
ni, andò minorando il numero de' colle- veniente fabbrica, che pei òsi terminò dal
giali ad intervenire alla chiesa di s. Lo- solo lato eh' è sulla piazza Rusticucci, e
renzo in Borgo, e dal 1 5g8 in essa non posero una lapide al benefattore vescovo
vi furono più riunioni collegiali. Il Pan- d'Alessano. Nel 1677 pagò al collegio dei
ciroli,che come notai pubblicò l'opera procuratori di collegio canone per l'en- il

nel 1G00, dice che la chiesa era ufhziata fiteusi il duca di Acquasparta Federico
dalla compagnia degli osti del rione Bor- Angelo e suo fratello Pier Donato; e poi
go e vi celebravano la festività nella 2/ con istromento rogato dalFerrelti notaio
lesta di Pasqua. Il Piazza più volle citalo, A.C nel medesimo anno si accollò pa- \\

parlando delle scuole piedi s. Lorenzo in gamento del canone la madre Giaciuta
s eu SCU «o3
Conli-Cesi. Continuando dunque Sragio- un'immagine dipinta sul muro della vici-
ni del collegio de procuratori sul palazzo na strada, coldivinFiglioiu braccio inat-
e annessa chiesa, sembra che annuisse alla to di benedire; quindi segatala dal muro
cessione di questa alle scuole pie, e per la la situarono nell'altare in fondo della pic-
buona corrispondenza cogli scolopi, que- cola navata dalla parte del vangelo. Per
sti conducevano per la festa di s. Miche- lemolte grazie che dispensò, onde fu det-
le in s. Eustachio un alunno del loro col- ta laMadonna della Salute, religiosi i

legioNazarenoa recitarvi il ricordato di- ottennero che il capitolo Valicano con co-
scoi so nella loro cappella. Tuttora il col- rone d'oro, a'6 dicembre 696 coronasse 1

legio de'procuratoi i gode il dominio di- la B. Vergine e il s. Bambino, lo credo


retto del casamento annesso alla chiesa, che errando il Bombelli nell'epoca j siala
col percepirei! canone daH'enfiteuta,che stessa immagine descritta dall'Alveri. La
attualmente è la nobile uiiiiigtia Grazio- chiesa fu nel 1 659 riedificata dai Cesi, con
li. Della chiesa riporta erudite notizie l'A I- architetture di Francesco Massari, quiu-
veri, Roma in ogni sialo, t. 2, p. 247 e di gli scolopi oltre le scuole vi
aprirono il
seg.,roa alcune sono inesatte; secondo ta- noviziato. L'ingresso ha una facciata con
le scrittore il cardinal Armellini la risto- doppio portico o vestibolo, la quale fu co-
rò e rinchiuse nel palazzo da lui rifabbri- struita nel pontificato di Clemente XII
cato, e la compagnia del ss. Sagrarnen- co'disegni del ca v. Domenico Navona. L'in-
lo,che prima esercitava le pie sue prati- terno è diviso in 3 navate da 12 colonne
che in s. Lorenzolo, poi fu trasferita nel di marmo bigio. Alla dritta entrando, la
a
1601 nella vicina chiesa di s.Giacomo i. s. Anna dipinta da
cappella è sagra a
a Scossacavalli. Parla della memoria ri- Pietro Nelli che colorì pure il laterale
,

guardante il tempo che vi fu l'arcicon- dalla parte del vangelo; l'altro essendo
fraternita di s. Spirito, dell'altare della in un alla volta pitture di Gio. Battista
3
B. Vergine,che vi collocò la sua imma- Calandrucci. La i. ha il quadro con s.
a
gine antichissima e venerata, nel 1 638 con Giuseppe Calasanzio; la 3. è dedicata al
lapide; dice degli altri altari, e che il pa- santo titolare, dipintoda Giacinto Bran-
lazzo dalla famiglia Serristori passò poi ai di, ed i laterali co'ss. Gio. Battista e Se-
marchesi de' Nobili. Sulla detta o altra bastiano sono di Nelli. Lo Sposalizio del-
Madonna dis. Lorenzolo dipinta in mu- la B. Vergine fu colorito nell'altare cuag-
ro, il citato Combelli riporta a p. 79 l'ef- gioreda Nicolò Derrettoni,scolare diMa-
figie e le seguenti notizie. Egli crede che ratta, e meritò d'essere incisodal valente
la chiesa fosse detta in Piscibus dàlia fami- Bartoli: le pitture laterali colla Natività
glia Pesci clie vi abitò d'appresso, e che del Siguore e l'Adorazione de'Magi, co-
taluni la credonoedificala da s. Galla ma- me pure le lunette coll'apparizione del-
trona romana, e che vi collocò un mona- l'Angelo a Giuseppe, e colla morte di
s.

stero di sagre vergini; tuttavolta si vuo- questo santo, oltre l'Annunziata sull'ar-
le comunemente fabbricata sotto Inno- co, sono tutti lavori di Michelangelo Bic-
cenzo III, quindi vi furono poste le france- ciolini. La cappellaseguente a sinistra ha
scane, che da Leone X trasferite ai Mon- sull'altare la memoratadivota immagine
ti, poi furono stabilite presso la chiesa di della Madonna: due ss. vescovi de'lati
i

s. Lorenzo in Pane e perna, come rilevai furono eseguiti da Scipione Cordieri. Nel-
ne! vo). XXV I, p. 1 89. Che i Cesi nel 1 65$ la cappella del ss. Crocefisso, Nelli colorì
donarono la chiesa agli scolopi, quali pre- i la Flagellazione eia Coronaziouedi spi-
giandosi vivere sotto il patrocinio della ne del Bedentore. Nell'ultima cappella il
13. Vergi ne e promuovendone con zelo la s.Nicolòealtre pitture sono opere di Ric-
divozione, vollero arricchitela chiesa con ciolini, che inoltre fece tutte le storie di
io4 scu SCU
s. Lorenzo che sono attorno alle pareti piente. Gì' innumerabili edetti e copiosi
della chiesa, ed a' io agosto vi si celebra frutti della dottrina, li descrisse pure con
la sua festa. savia eloquenza Plutarco, Dialog. 5 de
SCUOLE DI ROMA. Ben di ragione Repub. dicendo: Per mezzo della dottri-
conveniva che la metropoli dell'universo na e col di lei aiuto si viene in cognizio-
Roma (P-), che sino dai portentosi suoi ne qual sia l'onesto, quale il vizioso, qua-
primordi! tenne il primato dellearmi, del- le il giusto e quale l'ingiusto; qual cosa
la religione e delle leggi, avesse altresì debbasi cercare,e quale fuggire;come por-
quello delle lettere e poi ancora quello tarci dobbiamo verso Dio, verso paren- i

delle belleartijonde fu giustamente qua- ti ed i maggiori; come verso le leggi ed i

lificata con sommielogi non meno in tem- magistrati; come esercitar dobbiamo l'o-

podel paganesimo, che del cristianesimo; nestà colle mogli, la pietà co'fìgli, la cle-

casa delle leggi, scuola delle lettere, pa- menza co'servi e co'sudditi, la dilezione
tria de' letterati, città delle lingue,feconda co' nemici; e ciò che più importa, come
madre dell'eloquenza, amplissimo tem- non dobbiamo gonfiarci di vanagloria nel-
pio di tutte le virtù, ginnasio di tutte le le cose prospere, non meno dal non ab-

arti liberali, maestra delle scienze ec- batterci nelle vicende avverse; e conclu-
clesiastiche, e di tutte le belle arti. Non de con dire: Tane enini civitates,et re-
poteva certamente l'alma Roma in al- gna optirne gubernantur, cum sapienles,
tra guisa alzar tanto grido sino alle più et intelligenles gubernacula possident.
remote parti del mondo alle sue immor- Non appena la salutare luce del vangelo
tali g!orie,se non per mezzo delle scien- irradiò le menti degli uomini, e la divina
ze,singolarmente teologiche e di giuris- grazia ebbe dischiuso i cuori a'sensi di a-
prudenza, e del magistero delle arti, con more fratellevole, che migliorata anche
tanto applauso e decoro del nome romano la condizione degli Schiavi(V.), tosto si

professate, e tuttora floridissima e splen- videro sorgere stabilimenti di beneficen-


dente di scientifico e artistico fulgore, nel- za, per indefessa cura de'Papi, del clero
le sue scuole numerose e d'ogni sapere secolare e regolare, e per la pietà de'buo-
ed arte; all'ombra e sotto il potente, sag- ni fedeli, du'qnali in progresso di tempo
gio e benefico patrocinio della Chiesa e derivarono tanti luoghi d'istruzione e di

de' Papi,1' una egli altri sempre emi- pubblico inseguamento, particolarmente
nentemente fautori e protettori del pub- pel Povero (F.) abbandonato. Conviene
blico insegnamento, come de'buoni stu- confessare che Roma, seggio augusto e
di. La civiltà fu propagala per tutto il principale della veneranda religione cri-
mondo dalla religione di Cristo, ed a que- stiana, anche in questo fu la prima che
sta sempre con amore si dedicarono i mi- porgesse edificante, nobile e generoso e-

nistri della Chiesa, e tuttora proseguono sempio all'intiera Europaje mentre que-
come nelle scienze le più sublimi, così ne- sta giaceva sepolta nell'ignoranza e uella
gl'insegnamenti elementari con operosa bai barie, in Romasiaprivano asili agl'in-

pazienza. Grande senza dubbio è il bene- fermi, ricovero e sostentamento alle ver-
ficio e l'utilità che recano alla società le gini e alle vedove, rifugio agli orfani ed
discipline delle arti belle, e la cognizio- ai poveri, molti de'quali stabilimenti riu*
ne delle scienze; dono e privilegio sì no- n'irono poi l'insegnamento e l'educazic/ne
bileèaccetto a Dio medesimo, che aven- per iscopo; dando Pioma a conoscere al-

doglielo richiestoSalomone, invece di ric- l'universo, la morale di Cristo essere la


chezze, di lunga vita, di vittoria sui ne- sola scorta sicura e infallibile, che menar
mici, l'esaudì e concesse con tale eccellen- possa l'uomo alla civiltà. Fu il clero e il

za, che niuno fu poi come lui tanto sa- monachiamo che conservò il sagro luoco
SCU SCU io5
della scienza e dell'arte ne' tenebrosi se- ca, sia in quello dell'impero, sia in alcu-
coli dell'ignoranza, quindi sommamente nisecoli del medioevo, non che delle scuo-
benemeriti di tutta quanta la società. Mi leecclesiastiche,che vi fiorirono dalla pri-
piaceetrovo opportuno di ri porta re qua n- miti va chiesa, ai secoli successivi. Meglio
to di recente ho letto nella Civiltà Cat- poi a Roma, o voi. LVI!I,p. 100, celebrai
tolica, t. 2, serie 2.*, p. 372. » Grande il suo scientifico e artistico iusegnamen-
è il lustro e il decoro che viene alla Cliie- to, e tale che per sapienza e munificenza

sa dalla professione delle lettere e delle de'Papi fiorisce qualesi convienealla sua
scienze. Iddio stesso si piace nelle divine maestà e dignità, siccome pure centro del
Scritture di chiamarsi Signor delle scien- madre e mae>lra
sapere ecclesiastico, qual
se: Deus scienliarum Dominimi est.Vvo- delle belle arti, fautrice e protettrice del-
mulgatrice del primo vero, la Chiesa ha le lettere e delle arti, ed insieme de'suoi
il governo delle menti; ed amica qual è benemeriti cultori; laonde può vedersi il

della luce, essa gode diffonderla per ogni già detto uel suo complesso, e pel detta-
guisa,promovendo e dilatando ed aliar- gliogliarticoliehecitai.Moltiduuque eco-
gando da tutte le parli la sfera delle u- spicui sono gl'istituti di beneficenza pub-
mane conoscenze, per farle tutte servire bfica destinati all'educazione, all'istruzio-
a gloria del suo Padre celeste, ed armo- ne e al sostentamento del povero, i qua-
nizzare co'moltiplici loro concenti un sol li tutti fanno chiara testimonianza della
inno di laude al comune Principio. La somma carità romaua. JNè putito minori
Chiesa fondò da per tutto le prime e le più di numero e meno vantaggiosi in R.oma
celebri università; essa è madre della cui- sono quelli fondati perla pubblica islru-

tura razionale di cui mena sì giustamen- zione, poiché vi sono copiose scuole ele-
te vanto l'Europa. Non èa dire di quanto roentari, Collegi, Ospizi, Couseivalorii,
ornamento e splendore le sia un Lalfat- Seminari, Università, pubbliche Biblio-
to, equanta riverenza desti nei popoli il techee Librerie, ed accademie d'ogni sor-
vederla sempre in possesso di questa sua te, tanto per ogni ramo di scienze, quan-
incivilitrice prerogativa. Orai nemici di to per tutte le specie d'arti (le quali sono
lei vorrebbero diseredarla di questa dote regolate dalle Li'riversila artistiche) filae*

si gloriosa e pregiata; vorrebbero tradur* strie Maestre, come si può in dettaglio

la presso le genti come oscurantista, re- leggere in tali e altri analoghi articoli, an-
trograda, amante dell'ignoranza e della corchè qui non rammentati. Per la qual
barbarie; per porla, se esser puote, in ug- cosa la gioventù, incominciando dai pri-
gia ai popoli, ed accattare per se i fulgi- mi rudimenti delie lettere, fino al nobile
di nomi di chiaroveggenti ,
progressisti, esercizio d'ogni scienza e arte, in Pioma
zelatori della civiltà e de'lumi, ecosì rivol- trova abbondantemente i mezzi di atten-

gere al loro oracolo gli orecchi e i cuori dere con profitto agli studi, e di far mo-
degli uomini. Essi bramano la premiueu- stia della dottrina e del sapere in essi ac-
za intellettuale, per quindi far del mondo quistati. Né le nazioni straniere manca-
quel governo che essi sanno; e per acqui- nodi accademie di bellearti, nelle quali
starlasi uopoè spogliarne la Chiesa; e per oltre i particolari provvigionati di alcu-
ispogliarnela credono op por t unissi ino ri- ne, mandano i loro giovani a perfezionar-
muoverla da ogni branca del pubblico si nel loro studio e sui capolavori d'ogni
insegnamento ". Del 60 qui detto, già genereeepoca,dicui vasommamenteric-
lio toccato all'articolo Scuola, ove ezian- ca l'alma città. Riferisce Baronio all'anno
dio parlai dell'introduzione delle scuole 70, cheQuinlilianofuili.' lettore e mae-
d'arti e di scienze in Roma, e della loro slro pubblico diRoma, poiché prima che
coudizioue, sia in tempo della repubbii- Galba ueli'auuo 68 divenisse imperatore,
106 SCU SCU
seco lo condussedallaSpagna, ecol tein- le arti liberali richiede, dopo essere pub-
po tantosiavauzònella dottrina, che do- blicarnentebottutoesferzato,tostosi met-
po molte ricchezze acquistate nel tlifen- ta in un battello o nave, e si rimandi al suo
clere le cause, vedendosi per la sua gran- paese. Che quelli che attendono a qual-
de eloquenza da tutti stimato e onorato, si voglia professione di lettere nello stu-
glipiacque d'insegnarla ad altri e vi s'im- dio, non possano dimorare in Pionia se
piegò pubblicamente per 20 anni; esseu- avranno compiti 20 anni. Che se pas-
i

do il primo che propriamente aprisse in sala quest'età spontaneamente non tor-


Roma scuola metodica, con dividere in neranno alle loro patrie, sia offizio del pre-
varie classi e ordine gli studenti, separan- fello della città il rimandarli eziandio con-
do gli uomini dalle donne, tra le qua- tro la loro espettazione e voglia alle loro
li la più cospicua fu la nipote dell'impe- patrie; di cui pure sarà cura ogni me-
ratore Diocleziano, e perciò in molti Ilio- se farne lo scandaglio. Che
mandi u- si

ghi degli atti delle ss. Vergini si legge na notizia all'imperatore ogni anno delle
che riuscirono eloquenti. Degno poi di qualitàe vii ludi ciascuno, acciocché pos-
particolare lode è Quintiliano, imperoc- sa impiegarli secondo i loro talenti e a-
chè nel tempo che fieramente incrudeli- bilità. Tanta fu la cura che mostrarono i

va la persecuzione contro i cristiani, egli nominati e altri imperatori della gioven-


non fu loro contrario, né impiegò giam- tu, perchè fosse virtuosamente educata,
mai contro di essi la sua meravigliosa e- Alle cure degl'imperatori pel pubblico
loquenza. Nondimeno, ripeterò ancora u- insegnamento subentrarono Papi, dopo i

na volta, a Scuola ed a Roma parlai di che a poco a pocodivennero padri, ipro- i

altre scuole e di Quintiliano stesso, come lettori, sovrani di R.oma e suo stato. Le
i

de'principali sapienti che fiorirono nella biblioteche ch'erano incominciate in Ro-


repubblica e nell'impero, in descriverne ma fino dalla repubblica, come da Paolo
compendiosamente i fasti delle due gran- Emilio eda Siila, poi aumentatedallerac-
di epoche. Degni certamente sono di ri- colte di libri fatte dagl'imperatori e da di-
cordoi rescritti falli dagl'imperatori cri- versi principali romani, quindi nella de-
stiate Valentiniano I e Valente del 364, cadenza dell'impero distrutte dalle conti-
e di Graziano del 375, iutorno al gover- nue invasioni de' barba ri, mentre sorgeva
no dello studio romano, e tra gli altri 1 la Biblioteca della s. Sede per opera dei

seguenti. Che chiunque di qualsivoglia Papi, cui posero per Bibliotecarie Archi-
nazione, che vorrà essere in esso ammes- visti uomini chiari per dignità e dottrina,

so, porti le fedio lettere testimoniali del- ch'erano aiutali dagli Scriniari, nel mo-
la loro patria, natali o meriti, de'prefetli do narrato a tali e altri simili articoli. In-
r
deileloroprovincie,elepresentinoalmae- tanto il Palazzo apostolico {J .) divenne
strodel censo.Chenel 1

suo ingresso eia- scuola di scienza e di virtù, massime sotto

scuno si dichiari a qual professione voglia s. Gregorio I, tanto benemerito dell' Or-

applicare, ed in qual scienza esercitarsi, finotrojlo o Scuola de' Cantori pontifìcii


Che denunzi all'officio de'ceusi in qualca- (/•'.). La musica servì a rendere piùsolen-

sa voglia abitare, non essendo lecito mu- ne e maestoso il culto della Chiesa, con
tar casa a loro piacere. Che medesimi i quel cauto che dovea, secondo le parole di
uffiziali del censo osservino qual sorte di s. Bernardo, tener ferina l'attenzione sol-
vila, onesla o no, essi menino; e con qual le ispirale parole, e recarne, per così dire,

buona fama di virtuosa conversazione vi- il senso nel fondo dell'anima; quindi il
vano. Che non frequentino gli speltacoli, caulore divenne uno degli uffici di ogni
le commedie e bagordi. Che se alcuno
i cattedrale e anche dignità, come divenne
non vive in quel modo, che la diguità del- uuo degli uffici de'monasteii. Di verse cor-
SCU SCU 107
porazioui di chierici si chiamarono scuola, date da'vescovi a'eanonici regolarmente
capo delle quali era il Primicerio, come congiunti per preparare l'onore futuro del
Scuola, e vene furono molte, cioè
dissi a sacerdozio.e poscia estendereaucheai gio-
dt Cubiculari(ne\ quale articolo feci men- vani esteri gli utili ammaestramenti delle
zione di diverse scuole, come della Scho- profane lettere, e la scuola de'eanonicire-
la Crucis, dì cui riparlai ne' voi. Vili, p. golari Laterauensi in Roma e in Italia vi-
M
(

3 10, XV11I, p.252), appaiati } Osliari de accorrere ansiosamente non meno la


eallre,delC/froronitfnoede'Pfl/roc/i/,dei gioventù italiana che straniera. Da unca-
Mansionari Vaticani che custodivano il none del concilio che Papa Eugenio II ce*
sepolcro e confessione di s. Pietro, tutte lebrò in Roma nell'826, ricavano alcuni
avendo articoli. Nella Chiesa di s. Maria l'istituzione de'seminari de'chierici. Oltre
111 Cosmedin vi fu la scuola greca, ed al- le scuole attribuite a Carlo Magno, in Ita-
tre nazioni pur l'ebbero; così gì' Inglesi, i lia le introdusse anche Lotario impera-
1

Longobardi, Francesi, Sassoni, ed al- i i tore, che morì nell'855. Ad Eugenio 111
tre che aprirono scuole o Ospizi di Roma si attribuisce nel 1 1 5 1 l'istituzione de'gra-
x
(/ .), ove si ospitavano que'loroconnazio- di accademici nelle scuole, diDottore,BaC'
nali che reca va usi in Pellegrinaggio (/*.) celliere e Licenziato (F.) con diversi pri-
a visitarne i santuari ed i Limina Apo- vìlegi. In processo di tempo stabilite me-
sfo/orfmi(/^.).Siccomeabitaronoue'#or glio le scuole del palazzo apostolico, Lei-
ghi di Romao Città Leonina presso la ha- lori del sagro palazzo [V.) furono detti
silica Vaticana, dice il Pallavicino nell'o- i maestri delle scienze che vi s' insegna-
puscolo, Se al Papa più convenga di ahi- vano. Di secolo in secolo ne'monasteii e
lare a s. Pietro che in altro luogo della presso le chiese si andarono aumentando
città, che il nome di Borgo fu tratto dalle le biblioteche, che dopo il risorgimento
lingue settentrionali, perchè molti di quel- delle Lettere belle (F.), divennero viep-
le regioni per divozione venivano a Roma più insigni
e numerose. Il ponti fica tod'7/z-

per visitare corpi de'ss. Pietro e Paolo;


i nocenzo ///segna un'epoca gloriosa, per
ed inoltre si chiamarono Scholae le loro la profonda sua dottrina, e per gli ecci-

abilazioui, con vocabolo trattodallescuo- lamenti dati allostudiodelle scienze, rav-


le militari e auliche. L'Olslenio intese per vivando in Roma specialmente il coltiva-
tali scuole i collegi e seminari nazionali, mento degli studi ecclesiastici, allettando
fondati in Roma ne'bassi tempi, e forma- gliuomini adedicarvisi collasperanzadei
ti di foraslieri che recavansi in Roma, an- premi. Per la sua generosità verso dotti i

co per ispirito di religione. Siffatte scuole GaufridodiVinesauxgli dedicò lasuaPoe-


aveano le loro particolari insegne, ed in- tica, già ricoltivandosi le amene lettere,
tervenivano nelle sagre fuuzioui estazioni per quanto lo comportava la condizione
de' Papi, ne'possessi e altre pompe eccle- de'tempi agitati dalle fazioni, ed ancora
siastiche, ricevendo quelle de'chierici dal involti ne' resti della barbariede'preceden-
Papa il Presbiterio {f/ .).
Monasteri[F.) I ti. Sotto di lui incominciò a fondarsi il i.°
di Roma ben presto divennero come al- da' Conservaloriidi Rotna(F.),[\y\e\\ode\-
trove, scuole di gratuito insegnamento di le protette, i quali poi si moltiplicarono
grammatica, d'aritmetica, di belle lettere, nel secolo XVI, così successivamente. con
d\Tcologia,d\ Dirillo,d\ Musica, dì Scrit- iscuole per le fanciulle e educandati. Ono-
tura {l7 -); scuole di chierici si aprirono rio III del 12 16 provvide con savie leggi
presso le principali basiliche di Roma, per che in Roma si trovasse la comodità di al-
le scienze ecclesiastiche, per la disciplina tendere agli studi delle sagre discipline, a
della Chiesa e per la liturgia. Le prime ciò consigliato da s. Domenico fondatore
scuole furono quelle delle cattedrali, uilì- dt\\* oxd\t\td& Predicatorii F.), il quale gli
io8 SCU SCU
die occasione ili stabilire che nello stesso dell' Università romana^ ^.^commetten-
palazzo pontificio venissespiegata laScrit- do l'esecuzione delle bolle d'istituzione
tura sagra, e vi fossero esposte le questio- all'abbate di s. Lorenzo fuori le mura, e
ni teologiche le più astruse, ad ammae- all'arciprete di s. Eustachio, per cui os-
stramento delle persone ecclesiastichead- seiva\?iazza neW Eusevologio Rom ano,c\ie
dette al servizio pontificio e de'cardinali, seguì l'erezione delle scuole per lo studio
onde ebbe origine l'uffizio di Maestro del pubblico, nel centro di Pioma o rione di s.
r
sagro palazzo (f .), esercitato da s. Do- Eustachio, mentre anticamente erano nel
menico e poi dai suoi religiosi, il quale è Campidoglio (^.): gli autografi delle due
considerato come teologo del Papa, e de- bolle furono riposti nella sagrestia della
ve esaminar le opere prima che si pubbli- collegiata di s. Eustachio, quasi nell'ar-
chino colla stampa, e su questa ha le pre- nuovo studio romano. Sembra
chivio del
rogative che riportai al suo articolo. L'i- dunqueche l'uni versitàfosseeretta in una
stituzione di tali scuole fu conservata dal casa sulla piazza di S.Eustachio dettatScMO-
successore Gregorio I X e da quelli che fio- la, vicino al maestoso edificio che contiene
i irono dopo di lui. Quel Papa promosse l'università. Pare che Bonifacio Vili ab-
in particolare modo lo studio delle scien- bia introdotte le cattedredi giurispruden-
za canoniche, facendo pubblicar la colle- za civile e canonica, e le altre facoltà solite
r
zione delle Decretali (P .). Innocenzo IV ad insegnarsi negli studi geuerali. Decadu-
profondo giureconsulto del 1243 protesse to lo studioromano perchè 7 Papi dimo-
in singoiar modo le scienze, e si adoperò raiono iu Avignone e pel conseguentegran
con ogni diligenza perchè in Roma risor- Scisma, Eugenio IV lo ristabilì eaumen-
gesse lo studio delie leggi civili e canoni- tò, eziandio nel rione di s. Eustachio, po-
che, come prima, il che notai a Scuola. E- scia migliorato dal successore Nicolò V,
g'i ne fu benemerito per a ver costituito de- e principalmente da Leone X, il quale vi
gli stipendi a'Iettori, e molti privilegi allo trasportò eziandio le scuole del palazzo a-
studio romano. Nel pontificato del succes- postolico. Già la scolaresca romana, come
sore Alessandro lVsirecòin Roma il b. Al- al tro ve, venera va per protettore delle scuo-
berto Magno e con lui il discepolo s. Tom- le s. Nicolò arcivescovo di M ira e detto di

maso d'Aquino, ed il Papa volle che il i Bari. Il Cancellieri, Notizie del carcere
pi ihhlicameute esponesse la s.Scrittura;di- Tulliano p. i4> parlando della chiesa di
poiUrbano IV richiamò dàParigi s. Tom- S.Nicola in Carcere di Roma, racconta che
maso, che a sua insinuazione compose in nel dì della festa del santo a' 6 dicembre,
Roma la maggior parte di sue insigni ope- la scolaresca romana aveva in uso d'ollìi-
re. Lo stesso Papa tutto intento a promuo- re al suo altare molti cerei e assisteva alla
vere lescienze chiamò in Roma gli uomini messa solenne, recitandovi poi un'orazio-
pi ù do tti,e non solo in essa rinvigorì lo stu- ne latina o volgare in lode del santo .ed
diodelle sagre ed ecclesiastiche discipline, anco qualche poema. Ogni scuola vi man-
ma vi fece risorgere quello della filosofia, dava a cavallo nobilmente bardato un
provocandolo pure nel resto d'Italia. Ma giovinetto scelto a suo re, che cinto il ca-
dipoi per le fazioni de' Guelfi e Ghibellini po di corona reale, reggeva in mano uno
(/'.),eper lediscordiede' romani, costretti scettro dorato, seguito dagli altri colleglli,
i Papi a vieppiù esentarsi da Roma, ivi di- parte a piedi e parte a cavallo. Terminata
minuì il fervore degli studi. Neli2q4 Ri- la funzione, portavasi in processione la sta-

veli tòPapaBonifucio Vili d'acutoingegno tua del santo, elevata sopra un ricco ta-
t non comune dottrina, tutto intento a far lamo, e si posava per qualche spazio di
t i fiori re gli sludi col proteggerne cultori, i tempo sopra un altare eretto avanti le vi-

djbe la gloria di fondure l'archiginnasio cine Carceri di Roma ;c dopo si faceva un


s cu SCU 109
convito a suon di trombe dal detto rea titolo di s. Giuseppe de 'falegnami. Si com-
tutti i suoi compagni coronati d'alloro, in pose non solo di falegnami, ma eziandio
cui si mangiava il pane benedetto, che lo- di mercanti di legnami, tornitori,intaglia-
ro era stato distribuito dai canonici. Il p. lori, ebanisti, t'acocchi, scatolari, barilari,

Menocchio, Stuore, cent. 6, cap. 60: Dei tinozzari, segatori, bastali, cembalari;in
santi che si onorano e invocano come pro- una parola d'ogni specie d'artefici che la-
tettori delle scienze ed arti jdice che degli vorano in legno, per cui fioiì numerosa e
studenti sono protettori s. Nicolò es. Cat- con decoro, e tale si conserva fra le pri-
terina vergiue e martire, senza addurre marie Università artistiche di Roma(V.),
ragioni di questa avvocazia. Il Sarnelli, principalmente componendosi di falegna-
Lett. eccl. 1 4 Perche gli scolari
t. 6, lett. : mi,^ mogli, figlie e parenti de'quali e al-
in molli luoghi fanno la festa di s. Nicolò tri confrati, sono consorelle. Questo ono-
arcivescovo di Mira, come di loro protet- revole sodalizio, pochi anni dopo la sua ca-
tore, dice che quando gl'imperatori anda- nonica erezione,con provvido intendimen-
vano a Ila guerra, era no accompagna ti dal- to istituì una scuola di disegno contigua
la nobile gioventù studiosa per onorarla al proprio oratorio, pe'fìgli e nipoti de'con-
ed avvezzarla alle battaglie, gl'individui fiati, perchè acquistassero nell'arte loro il

della quale nell'inverno studiavano come buon gustoeregolari nozioni. Questa scuo-
scolari e nell'estate uscivano in campagna, la, rimarcabile per la sua antichità e sco-
ond'erano scolari esoldati; quindi aggiun- po,ancora esiste, essendone architetto di-
ge che tali erano que'3 tribuni liberati da rettore l'egregio e savio Antonio Cassetta
s. Nicolò nell'apparizione a Costantino I, maestro falegname, che nel tempio Vati-
per cui d'allora in poi gli scolari incomin- cano die saggio di sua perizia nell'arte del
ciarono a celebrar la festa del santo come disegno, negli apparati, addobbamenti e
loro avvocato. Inoltre Sarnelli crede in- illuminazioni per le solenni beatificazio-

trodotte nelle scuole militari de™li antichi ni de'domenicaui bb. Giovanni Massiase
romani le gare divise due parti, sotto il
in Martino de Torres, celebrale con appro-
nome di Cesariani e Pompeiani, con Unte vazione di Gregorio XVI, il quale ebbe
guerre, per poi avvezzarsi alle vere. Che a dire che il Cassetta da lui tanto stimato,
nelle scuole si trattano i libri, nelle bat- superate le difficoltà che presenta l'augu-
taglie le armi; nelle une e nelle altrehanuo sta e sontuosa basilica di s. Pietro quan-
luogo lizze, disfide e dispute; hanno luogo do si vuole ornare in tal modo, raggiunse
nelle guerre militari strattagemmi, scor- felicemente l'intento secondando il dise-
rerie, colpi; nelle scuole scolastici sofismi, gno dellamedesima. Di che parlano n.i i

argomenti, circoli; ed agli uni e agli altri 86 e 87 del Diario di Roma del 1 837. Di
si cinge la fronte d'alloro, onde armata si più il Cassetta diresse l'ornato per la so-
rappresenta Pallade dea della guerra, da lenne festa che de'beati celebrò il proprio
alcuni confusa con Minerva dea della sa- ordine nella magnifica chiesa di s. Maria
pienza, delle scienze e delle arti, ma per sopra Minerva, ed ora è preposto al com-
le loro inclinazioninon si ponno confon- pimento della riduzione di essa in istile o
dere insieme e vanno distinte. gusto ogivale, di cui feci parola nel voi.
Paolo III nel i53g eresse in confrater- LV, p. g8. Nella scuola dell'arciconfrater-
nita, con regole e statuti, una congrega- nita di «.Giuseppe de'falegnami,i giovani
zione pia, in cui erano ammesse ogni ceto suddetti sono ammessi allo studio del di-
di persone, massime artisti che lavorava- segno, nella mattina del giovedì e parti-
no il legno, che poi da Gregorio XIII e da colarmente della domenica (non nella se-
altri Papi ebbe grazie e privilegi e fu ele- ra, come dice l'autore del bell'articolo pub-
vata al grado di arcìconfraternUa sotto il blicalo dal n.°i23 del Giornale di Roma
t i o SCU SCU
del i 8 ~3). Mirabili monumenti di questa terò voi. II, p. 3o4, IX, p. 5 1 2 58, 209,
i 1 ,

scuola si vedono nella bellissima e propin- 263, XLVll,p. 161, potendosi vedere il
qua chiesa di s. Giuseppe e contiguo no- Piazza, Eusevologio Romano trat. 6,cap.
bilissimo oratorio; poiché i 5 altari della 37 Di s. Giuseppe de'falegnami alle ra-
:

chiesa hanno decorazioni e colonne di le- dici di Campidoglio. Aggiungerò, che la


gno elegantemente intagliale, oltre il ma- chiesa di s. Giuseppe attuale è disegno di
gnifico soflillo a cassettoni con iscullure Giacomo della Porta, che fu abbellita nel
a
in legno ad alto rilievo; nell'oratorio poi decorso secolo da d. Anna M. Ludo visi
è superiore a qualunque elogio il sorpren- monaca di Tor de'Specchi e priora delle
dente soffitto egualmente ci legno, pei fi- i sorelle del sodalizio, e che possiede negli
nissimi intagli e stupende figuie in gran altari belli quadri e altre pregiate pitture,
rilievo, con bellissimi ornati : peccato che con decoroso organo; il quadro dell'altare
non sia dorato Spero che Dio a onore del
! maggiore contiene Io Sposalizio dis. Giu-
suo culto muoverà il cuore di alcuni dei seppe colla B. Vergine, opera non d'Ora-
generosi conflati a supplirvi, ed allora di- zioBianchi,ma bensì di Lanfranco; gli an-
verrà uno de'più ricchi e decorosi soffit- geli coloriti sopra il quadro sono di Vivia-
ti che si ammirano nelle chiese di Roma. no il Sordo. Nell'oratorio l'altare eretto
Inoltre l'oratorio ne'3 lati del quadrilate- con disegno di Calcagni e con4coIonnedi
ro ha postergali di noce, in cui non è a diaspro, ha il quadro del Ghezzi che espri-
dire quanto è lodevole la varietà degl'in- me la Concezione,ed ss. Giuseppe e Gioac-
i

tagliata non esservi uno stallo simileall'al- chino. Nelle pareti vi sono grandiose pit-
tro, e sono circa 80, tutti per finezza di ture a fresco, coi falli storici del patrono
lavoro e buon gusto bellissimi. Non posso s. Giuseppe, eseguite da M. Tullio Cam-
posi ti va mente asserì re che tanto sfoggio di pagna, insieme alle figure sopra al corni-
sculture e d'intagli in legno, sieno tutte cione rappresentanti alcuni profeti; però
opere di scolari usciti da detta scuola, tan- tra le pitture delle 4 pareti, stupenda e
to più che il sodalizio comprese anche ec- maravigliosa è quella incontro all'altare
cellenti intagliatori e tornitori in legno, ma maggiore, e. rappresentante lo Sposalizio
in gran parte si puòcredere;dappoichèan- della B. Vergine con s. Giuseppe. I ve-
ticamente l'arciconfraternita non dichia- scovi oltramontani sono assai divoti di ce-
rava maestro dell'arte alcun falegname e lebrare ne'due altari dellecarceri Ma mer-
intagliatore in legno, senza a ver prima da- limi e Tulliana. Eziandio nel pontificato
to saggio di sua abilità; e d'altronde vi fu di Paolo HI ebbero origine Gesuiti (PX i

sempre nel sodalizio edificante gara e fer- tanto benemeriti dell'istruzione scientifi-
vore in conti ibuire al suo lustro, come ora ca ed educazione morale della gioventù
ne dà ulteriore prova nel ridurre a chiesa romana, nelle scuole e collegi che ben pre-
il tanto frequentato santuario del ss. Cro- sto aprirono in Roma, avendo il loro fon-
cefisso miracoloso, per cui quanto prima datore s. Ignazio contribuito ali'erezione
avremo 4 chiese una sopra l'altra. La pri- degli orfanatrofi con iscuole poscia affida-
ma è l'altare del carcere Tulliano santifi- to a' Somaschi (f^.) che in Roma hanno
cato dalla prigionia de'ss. Pietro e Paolo il nobile Collegio dementino fondato di
A
(V.); la i. è l'altare che lo sovrasta nel- poi. Dobbiamo purea s. Ignazio ed a Giu-
l'antico carcere Mamertino; la 3." è quella lio III l' istituzione dell' insigne Collegio
del ss. Crocefisso, che si costruisce sopra Germanico ( P'.), a cui poi fu unito V Un-
a
ad esso; la 4- è la chiesa superiore di s. garico 3 e ne riparlo a Seminario Roma-
Giuseppe. Di questi santi luoghi e dell'ar- no. Pio IV istituì neli56o il Seminario
cicon fraternità parlai in molli articoli che Romano (Z7 .) e l'affidò ai gesuiti; e nel
non mi è facile ricordare; solo rammen- voi. LV, p. 283 dissi che fu l'autore della
scu SCU 111
Professione dì fede, che prescrisse ai mae- pubblica istruzione elementare in Pioma
stri delle scuole pubbliche, delle scienze e sono quei li del le scu ole legionarie, ma non
delle urli. Il celebre Collegio Romano ( P.) se ne conosce l'origine. Dal loro nome pa-
istituito dai gesuiti, da Gregorio XIII fu re che ve ne fosse una per ciascun Rione
beneficato e collocato in sontuoso edifizio, di Roma ( U.), quando la coltura era poco
e fu perciò chiamato Università Grego- diffusa specialmente nel popolo. MSenalo
riana. Quel Papa aumentò i Collegi\iev romano pagava e stipendiava i maestri re-
le nazioni orientali in Roma : quali ora gionari con un paolo al giorno per cadau-
l'hanno lo dissi a quegli articoli ed in al- no, i quali poi nel sabato esigevano un ba-
tri,come del collegio degli Antonia ni arme- iocco per ogni scolare. Questi maestri re-
ni, di cui parlai nel voi. LI, p. 32 Sisto i . gionari essendo gli unici in Roma che cu-

V nel 1587 istituii la congregazione cardi- ravano l'istruzione primaria, credevano


nalizia sopra l'università dello studio ro- aver di questa il privilegio esclusivo; per
mano, che pure beneficò. In questo tem- cui quando nel 1 597 Giuseppe Galasso-
s.

po vi ve va Ceruso isti tutore dell'ospizio pei zio fondò in Roma pel .°


una scuola gra-
1

poveri fanciulli, che ignoravano il legge- tuita pe'poveri di lettura e scrittura, ebbe
re e Io scrivere, la dottrina e le arti mec- a sostenere contro di essi gagliarda lotta
caniche; istituto detto del Letterato, che e persecuzione. Egli però per le sue vii tu,

fu riunito nel secolo seguente al meravi- pel gran bene che fece, merilò l'approva-
gli oso Ospizio Aposlolico(U.) fonda todal- zione di Clemente Vili e de' successori;
l'Odescalchi, che tuttora per le munificen- eresse l'ordine delle Scuole Pie (U.), ed
ze de'Papi è in fiore, qual complesso di aprì le scuole di s. Pantaleo e di s. Loren-
scuole d'istruzione letteraria, qua le richie- zo in Borgo, delle quali parlai a tale arti-
desi per gli artisti, leggere, scrivere, far colo. Urbano Vili istituì Seminario Va- il

conti, e di scuole per le arti meccaniche e ticano (U.), e come altri Papi fu beneme-
liberali. A Ospizi di Roma parlai di alili rito dell'archiginnasio romano, e fondò
ospizi ove pure sono scuole. Nel pontifi- per tutte le nazioni il celeberrimo Colle-
cato di Clemente Vili del 1592 la pubbli- gioUrbano [V.) di propaganda fide. E
ca istruzione ricevette un grande incre- un commovente spettacolo vedere in es-
mento. Primieramente si apri la nuova so riuniti studenti diversi per indole, per
accademia del disegno, di Pittura e Scul- costumi, per lingua e per nazione. La sa-
tura (V.) di s. Luca presso la chiesa di s. pienza de'Papi ha saputo raccogliere sot-
Martina, e successivamente a seconda di to il medesimo tetto, giovani provenien-
sua istituzione, comechè essendosi propo- ti da ogni parte del mondo, che innalzati
sta d'insegnare e promuovere le belle ai ti, al sacerdozio ripatriano a bandirvi o a
le furono dai Papi affidate le scuole e cat- conservarvi la fede cattolica. Della loro
tedre di pittura, scultura, archi tei tura teo- celebre accademia, con componimenti in
rica e pratica, elementare e d'ornalo; di quasi tutte le lingue, ne riparlai nel voi.
geometria, prospettiva e ottica; d'anato- XXXVI li, p. 255. Nelle scuole il Papa
111 in; d'istoria, di mitologia e costumi; que- e il cardinal prefetto di propaganda, ol-
sti 3 ultimi generi d'insegnamento sono ri- tre i ricordati nel vol.L, p. 1 82, vi soglio-
sei" va ti al segretario dell'accademia, il qua- no ammettere qualche romano o estra-
le d'ordinario suole scegliersi fra'pi inci- neo, per favore particolare. Per la Pro-
pali letterati. Fiorendo in Roma da anti- pagazione della fede (P.) in Roma vi so-
co tempo lo studio del Musaico, si può ve- no altri collegi negli ordini religiosi, co-
dere quell'articolo; esso è a cuore anche me de Francescani, Carmelitani scalzi,
del Papa che regna, come notai nel voi. Predicatori, Agostiniani d'Irlanda, Tri-
LIU,p. 190 e 233. 1 luoghi più antichi di nitari te. Alessandro VII nel 1 655 istituì
ii2 scu scu
le scuole pontificie delle Maestre Pie (/-'.) versi luoghi dello slato, come in Palestri-
poi sottoposte all' Elemosiniere del Papa t
na, Sezze^P.) e altrove: il loro monaste-
per ammaestra re e educare le fanciulle ne- ro fu considerato come un seminario per
gli esercizi convenienti al loro sesso e gra- le donzelle che volevano abbracciare la vi-
tuitamente, non che il catechismo, legge- ta religiosa; un tempo tennero scuole di
re e seri vere. A Maestre Pie dichiarai che giovanotte nobili e di ci vi 1 condizione, ed
sidividono in due fondazioni, quelle dei inoltre hanno l'educandato. Di questi edu-
Monti che furono istituite dalla Filippini, candati in Roma l'hanno pure altri mo-
e quelle della Venerini derivate dalla pri- nasteri econservatorii, alcuni de'quali pu-
ma; e notai non più esistere quelle di s. re con iscuole pubbliche, e lo notai par-
Lorenzo alle Chiavi d'oro. Queste maestre lando di essi. Nel 1688 le Orsoline {V )
pie in progresso di tempo si diffusero nel- aprirono in Roma le scuole pubbliche nel
lo stato pontificio, e sotto diversi nomi so- loro monastero, nel rione Campo Marzo,
no pure in altri stati. Qui dirò, che da tem- con educandato. Nel 1702 incominciò in
po molto antico esistono le maestre regio- Roma il benemerito istituto de' religiosi
narie, donne di specchiata vita e così det- delle Scuole Cristiane (F.), per insegnare
te perchè sparse in tutte le regioni orioni ai giovanetti il catechismo, leggere, scri-
di lloma, alle quali è affidala in iscuole vere, l'aritmetica, e nella scuola di s. Sal-
a
private l'educazione della r. età e la cura vatore in Lauro anche i principii del dise-
dell'età fanciullesca d'ambo i sessi, da due gno; per la loro utilità si sono propagate.
a cinque anni. Esigono pochi paoli mensili Benedetto XI li nel 1
7 26 canonizzò s. Lui-
per compenso, e non potino api ire scuola gi Gonzaga gesuita, e colla bolla aposto-
senza aver conseguito la patente d'auto- lica, de'2 1 giugno 1725, Bull. Boni 1. 1 2,
rizzazione dal cardinal vicario. Debbono p.6,già l'avea dichiarato protettore degli
avere non meno di 2 1 anni, conoscere la scolari. Gli scolari sogliono ogni anno nel
dottrina cristiana, in modo da poterla in- giorno della festa dell'angelico s. Luigi,
segnare ad altri. Hanno pure il nome di deporre sul di lui altare una lettera me-
maestre regionarie alcune donue di civile moriale adorno di nastri, di ricami e di
condizione, chetengonoscuolesolodi gio- contiene una preghiera, un vo-
fiori: esso

vinette, tra le quali ve ne sono delle eccel- to o una promessa, ed iu cui esprimesi
lenti, dalle quali s' insegna il leggete, lo un'anima piena di fede e di amore, im-
scrivere, il ricamare, il disegno, ed anco plorante il valido patrocinio del santo, se-
le lingue italiana e francese. Un deputa- gnatamente per liberare il ricorrente dai
to ecclesiastico soprintende a tutte queste pericoli da cui è circondata l'inesperta
scuole in nome del cardinal vicario. Le e verde età. Inoltre Benedetto XIII nel
r
scuole delle maestre regionarie ascendo- 1720 chiamò in Roma i Doltrinari(f .) o
no a circa240, delle quali 60 ponno dir- già vi eranOjSacerdoti istituiti dal veu. Ce-
si assolutamente infantili, e le rimanenti saredeBus,eper le scuole gratuite e pub-
per le sole femmine da 5anni in su. Il car- bliche, ed insegnamento della dottrina
dinal vicario Odescalchi nel 1887 pubbli- cristianajnel 726glidiedelacasaechiesa
1

cò Begolamento delle scuoleprivale ele-


il di s. Maria in Monticelli nel rione Regola,
mentari. Alessandro VII e Clemente IX ove hanno 3 scuole. Benedetto XIV nel
ordinarono, che niuno potesse aprire nuo- 1 747 unì ai detti dottrinari, quelli fondati
ve scuole pubbliche, tranne collegi ap- i dal p. de Sadis Cusani e compagni dell'o-
provati, senza averne ottenuta licenza dal ratorio di s. Girolamo (^-), esistenti in s.

lettore dell'università romana. Nel 1 66 1 Agata in Trastevere, che pure insegnava-


incominciò l'istituto delle religiose del ss. no ai fanciulli colla dottrina cristiana, il
Bambino Gesù, (^.), che si propagò iu di- leggere, lo scrivere, e la grammatica gra-
scu SCU n3
/
tintamente, facendosi ora altrettanto nel- {^ )à\ agostiniane con educandato.e scuo-
le due scuole della casa di detta chiesa. Al le pubbliche e gratuite per legiovanette del

ven. de Bus si attribuisce il metodo della rioneMonti: essendo ultimamente manca-


disputa sulla Dottrina Cristiana (/".), tra tala scuola, perchè venne il conservatorio
due schiere di giovanetti, i vincitori della riunito al Conservatorio Pio(V.) alle fal-
quale sono chiamati imperatori e principi, de del monte Gianicolo, in sostituzione ora
e premiali, come pure dissi a Scuole Cri- fu eretta quella delle religiose del Monte
stiane parlando dell'imperatore degli al- Calvario, dì che poi parlerò. Più ebbe ori-
tri insegnamenti e delle premiazioni pegli gine il Conservatorio di s. Dionigi (/"'.)

scolari, il tutto stabilito per destare l'eilìca- alle 4 fontane, con educandato per le ci vili
ce emulazione nella gioventù. Verso detto donzelle, e scuole pubbliche e gratuite pel
tempo le scuole regionarie con maestri pei sesso femminile, avendone poi approvato
fanciulli per l'istruzione elemen tare, furo- l'istituto Gregorio XVI, sotto il quale ed
no tolte dalla dipendenza del senato ro- ipredecessori furono fondati qne'Co'i.ver-
mano e sottoposte al rettore dell'univer- vatorii di educazione che descrissi a quel-
sità romana, il fiscale della quale ebbe l'in- l'articolo. Egualmente per Pio VII ricevè

carico della di lezione disciplina re de'mae- il suo principio ['Ospizio di s. Maria de-
slri,i quali crebbero gradatamente sino a gli Angeli (F.) o ricovero de'poveri fan-
4o;però non ebbero più lo stipendio, per ciulli e fanciulle, con iscuole di catechismo,
esservi ormai diverse scuole degli scolopi, leggere, scrivere e far conti; fanciulli im-
i

de'dollrinari e de'fratelli delle scuole cri- piegali alle arti, le adfanciulle al tessere e
stiane, e con quanto si dava a tali maestri altri lavori Leone XII e
propri del sesso :

regionari fondarono due cattedre nella


si segnalamenteGregorioXVIne furono be-
venendo pagati maestri
stessa università, i nemerentissimi. Nel 18 19 Giacomo Caso-
dai medesimiscolari.DelleS seuoledi mae- glioromano, povero intagliatoredi legno,
stri regionari che pagava 1' Elemosinie- bramoso che giovanetti applicati ai me-
i

re del Papa, feci menzione nel voi. XXI, stieri, fossero ammaestrati uell'istruzioue

p. 1
69 e 174.. In tempo di Pio VI e nel j
794 religiosa, nel leggere, nello scrivere e nel

si aprì la scuola de'sordo-muti, per opera far conti, istituì le gratuite Scuole nottur-
del sacerdote Silvestri di Trevignanoe be- ne in Pioma, senza pregiudicarli nel gua-
neficenzadell'avv. DiPietro; laqualescuo- dagno della gior nata. Cominciò l'opera dal
laGregorioX VI ridussea stabilimentoper raccogliere alcuni fanciulli che giuocava-
ambo i sessi, con convitto, scuola e istru- nosulla riva del Tevere pressostrada Giu-
zione, come descrissi nel voi. L, p. 1 1 . Ne! lia, nel luogo detto via dell'Armata, pros-
declinar del secolo incominciò l'il- XVII I sima al quartiere de'soldati che vegliano
lustre pia unione dis. Paolo (P.) per van- sulle carceri, e presapoco distante a pigio-
taggio degli ecclesiastici studenti, ed in be- ne una piccola stanza, ve li tratteneva con
nefizio de'fedeli d'ogni ceto: la diramazio- l'allettativo di qualche tenue dono, e gl'i-
ne degli ecclesiastici studenti della pia li- stmi va nelle cose più necessarie della fede.
mone di s. Papa Pio VII l'appro-
Paolo, il Sapendo egli un poco leggere e seri vere, a
dò col breve Exauoaelernae, de' 3 o ago- poco a poco v'introdusse anche quest' i-
sto 1822, e ne riparlai all'articolo Semina- struzione e formò una vera scuola. Questo
rio nomano. Delle istituzioni ecclesiastiche bene ne generò un altro, poiché a'9 mar-
r
che favoriscono gli studi feci ricordo a Ro- zo! 8 19 per opera di mg. Andrea Gian-
ma avendone anche la Li-
e loro articoli, noli ceremoniere pontificio (poi esemplare
turgia {F/ .\ la Teologia[V .) ealtrescien- cappuccino, che ricordai nel voi. XXVI
ze sagre. Nel pontificato di Pio VII ebbe p. 1
6g e altrove, parlando del collegio per
principio il monastero del Divino Amore le missioni dc'cappuceiui), si stabili presso

«OBIyBmtJftt ©OtVSO»,

P,ACf^uA ,k CL
4

1
1
scu SCU
lascuola un oratorio notturno nella pros- antichissima chiesa, già nel secolo XII esi-
sima chiesa di s. Nicola degl'lncoi oliatigli stente, e ricordata da Cencio Camerario
cui nel voi. Ll,p. 2-45), dove il Caseglio ueW Ordo Romanus, denomi nata in Pisci-
contluccva ogni sera i suoi scolari alla be- nula da qualche antica conserva piscina
nedizione finiti gli esercizi. Questo orato- d'acqua delle sue vicinanze, ovvero dal
rio dato alla scuola, giovò alla sua stabili- mercato del pesce forse ivi fatto all'epoca
tà, poiché morto il settuagenario e pio Ca- qualeè il campanile.
di sua erezione, della
soglio a'28 agosto 1 823, i zelanti sacerdoti Avendo altrove promesso darne qui un
addetti all'oratorio assunsero la direzione cenno, ora l'esaurisco. Il Venuti, Roma
del la scuola e la migliorarono. M ent re des- moderna 025. la dice edificata nell'e-
p. 1

sa e il suo scopo poco si conosceva, l'otti- stremità d'un vasto palazzodell'antica fa-
mo avv." Michele Gigli romano di singo- migliaAnicia,e chenella cappella orava s.
iar carità, virtù chesopralealtreegli eser- benedetto fondatore de'£e/?£Y/^/»? quan-
citava in più modi, vedutoil germe di gran do si recò in Roma per fare gli studi, abitan-
bene che racchiudeva l'opera, la fece co- dovi dappresso; ciò che darebbe alla chie-
noscere meglio ai romani e trapiantò in suola maggiore antichità, e l'origine sali-
altri luoghi della città chiamò benefat- : rebbe al V secolo. 11 Bombelli, Raccolta
tori per reggere e dilatare le scuole not- delle immagini della B. Vergine nel t. 4,p.
turne di religione ed elementare insegna- 107, riporta e descrive quella dipinta in
mento, onde vienereputatoconfondatore muro, col s. Bambino in seno in atto di
della benefica istituzione. Fu il Gigli che benedire ereggendocolla sinistra una cro-
esercitandosi in ogni maniera d'aiuto in ce, diesi venera in questa chiesa nella cap-
favore del prossimo e de'bisognosi nelle pie pella a manca del piccolo atrio, ornata di
istituzioni, voi le chiamare l'isti tu lo Scuole 8 colonne di marmi differenti e apparte-
notturne dì religione, per fare inteudere nuti agli antichi edilizi de'dintorni. Altre
come V istruzione in esse era mezzo per 6 colonne dividono la chiesa in 3 navi. Ri-
giungere al santo scopo di rendergli allievi ferisce che innanzi ad essa s. Benedetto si

veramente cristiani. Egli vedeva in esse santificò, e fu ispirato a recarsi nella solitu-

il modo di migliorare i giovanetti del po- dine a maturarel'istituzionedelsuomira-


poloeformarnea virtù i teneri cuori,quan- bile monachismo, onde il suo ordine sem-
do appunto le mani si formanoalla fatica. pre l'ha venerata con singoiar divozione;
Frattanto il marchese d. Carlo Massimo perciòessere visitata dai benedettiniquan-
(chericordai nel voi. L, p. 309), mortoa'6 do si recano in Roma, non che dalleoblale

dicembre 1 827,mossoda caritàcristiana, di Tor de'Specchi e dalle benedettine di


istituì una scuola regionaria presso la chie- Campo Marzo. Antica è pure l'eiììgiedis.
sa di benedetto in Piscinula o Piscivola
s. Benedetto sull'altare maggiore, sedente
nel rione di Trastevere e già parrocchia col pastorale e il libro, e si crede che sia
fino ali825,e l'aprì a'3novembre 1820, la vera e colorita mentre viveva, secondo

pare col sistema del mutuo o altro simile il p. Mabillon, Afa.?. Iteti, p. 1 45. Questi
insegnamento, del quale come degli altri iiioltre afferma, che nel canto del vangelo
moderni metodi ragionai aScuoLjijquin- e più sotto dell'altare di s. Lorenzo lu se-
di spontaneamente la principesca sua fa- polto senza memoria l'erudito monaco Co-
miglia proseguì a somministrare il man- stantino Gaetani, morto nel 65o d'85an- 1

tenimento della scuola. Sebbene gratuita, ni.più pel furto fattogli da un domesticodi
la scuola fu sottoposta alla deputazione molti codici.clie per l'età, della biblioteca

delle scuole regionarie, che vigila sull'i- del vicino ospizio de'beuedettini oltramon-
struzione del popolo. Alla famiglia Massi- tani, situato presso la chiesa di s. Cecilia.

mo fu poi data in cura la detta propinqua Leone XII nel 1824 riordinò la pubblica
scu SCU n5
istruzione in Roma e nel lo stato pontificio, di80 maestri e sotto- maestri. Dopo che
ed istituì la Congregazione degli studiar.): Leone XII istituì la commissione de'Sus-
provvide anche alle scuole elementari di sidii, alcuni deputati prefetti de'quartieri
Roma, con alcune savie leggi e regole, sot- della città, unitamente ai deputali parroc-
toponendole al cardinal vicario, comesi chiali e dame di carila, non che ai parro-
legge nel regolamentodellescuole private chistessi,saviamente destinarono una par-
elementari de'2 5 settembre i 825. Fu pre- te delle limosine alla morale istruzione.

scritto che nelle medesime s'insegnasse la Quindi furono autorizzati dal Papaad eri-
dottrina cristiana, leggere e scrivere; in gere deWeScuole parrocchiali gratuite per
alcune anche i rudimenti della lingua Ia- ambo sessi, le quali sono andate grada-
i

lina, l'aritmetica, la calligrafìa, i principii tamente crescendo sino a 20 circa. Fra le


di geografìa e d' istoria sagra e profana, maestre delle fanciulle vi sono ancora le
non che le buone creanze. Le scuole in suore di s. Giuseppe, di cui riparlerò. I
cui si ricevono fanciulli che hanno pas-
i deputati prefetti delle regioni hanno cura
sato 5 anni, si sogliono tenere nelle case dell'economico, ed esaminano i maestri
de'maestri, e sono aperte 3 orela mattina e le maestre, che sono poi approvati dal
e 3 ore di quelle pomeridiane. Ogni mae- cardinal vicario, il quale pel disposto da
stro non può tenere più di 60 scolari, e Leone XII è il superiore di tutte le scuole
con tal numero deve un farsi aiutare da elementari di Roma. Il cardinal Zurla vi-
sotto- maestro, ricevendo da ciascuno men- cario neh 832 pose le scuole parrocchiali
silecompenso. L'istruzione si comincia e sotto la sorveglianza della deputazione del-
termina con brevi preghiere, oltre diverse lescuole regionarie. Essendolescuole par-
pratiche divote che si fanno in varie oc- rocchiali destinate pe'soli poveri, questi
casioni, oltre le feste alla R. Vergine, ed •vi sono ammessi con biglietto del proprio
a s. Luigi o altro protettore. I maestri re- parroco, dopo che hanno compito 5 anni
gionari devono esser probi e idonei, e pri- di età, e vi restano sino circa ai 1 o i fan-
ma d'essere approvati, sono esaminali in- ciulli. Ivi imparano a leggere, scrivere e
torno alle cose che si propongono insegna- far de'conti; nelle scuole femminili anche
re. Ciascuno paga 3 paoli ogni mese, coi i lavori donneschi : in tutte poi precipuo
quali si forma una cassa disussidii,chesov- scopo è l'istruzione catechistica. Nel 1 836
venuta dall'erario con altri o scudi men- 1 fu pubblicalo Regolamento per le scuo-
il

sili, serve a sovvenir gl'infermi maestri, e le gratuite stabilite in alcune parrocchie

stabilire un tea uè onorario a'di venuti ina- dallaCommissione desussidii. Una scuo-
bili. Due maestri supplenti, pagati dal go- la parrocchiale nella sua cura di s. Maria

verno, suppliscono ai malati. Una depu- Maggiore si deve al zelo del parroco d. Fi-
tazione di savi ecclesiastici, sotto la dire- lippo Massari, che ne affidò l'istruzione e
zione e dipendenza del cardinal vicariOj direzione a due religiosi delle Scuole Cri'
veglia sulle scuole e di frequente le visita. sliane di s. Antonio ai Monti. Come que-
Ad essa spetta esaminare l'abilità dei mae- sto benemerito parroco istruisce nella dot-
stri, ed approvai li con dare loro una lette- trina cristiana gli scolari e altri parroc-
ra patente che rinnovasi ogni anno; distri- chiani, lo notai nel voi. XX, p. 244- Inol-
buisce premiagli scolandoti quanto som-
i LeoneXII furono in-
tre nel pontifica todi
ministra il governo, e si rad una di frequen- trodotte in Roma le religiose del Sagro
te per discutere intorno agli affari che ri- Cuore di Gesù (J7 .) presso la chiesa della
guardano l'elementare istruzione. In tolta ss. Trinità de'Monti, per l'educazione e
Roma sono circa 60 scuole regionarie, di- istruzione delle nobili e civili donzelle,con
stribuite con vario numero ne'rioni in pro- iscuole gratuite; altra casa riceverono da
porzione della loro popolazione, con più GregorioXVIiuTraslcvere,collacontigua
ii6 SCU SCU
chiesa delle ss.Ruffìna eSeconda: in ambe- ni,che vi prese possesso e fece quanto è
due le case vi sono ancora scuole gratuite. riportato nel n.°i8 del Diario di Roma
Nel pontificalo di GregorioXVl il pro- del i<S43. Alla pia e caritatevole contessa
fessor d. Salvatore Praia pubblicò la Let- Ignazia di Liitzow, moglie dell'ambascia-
tera sopra lo slato in che al presente si tore d'Austria, si deve la recente intro-
trovano in Roma le matematiche, base e duzione in R.oma dell'utile istituto delle

fondamento della naturale filosofia, ed iu suore o figlie di s. Giuseppe (f^-), osser-

cui toccò pure alquanto dello stalo delle vanti regole a imitazione di quelle di s.

scienze propriamente delle che fioriscono Francesco di Sales. Gregorio XVI conces-
nella metropoli, maestra di verità e d'ogni se a tale congregazione una casa del gover-

maniera di buoni sludi; encomiando l'ala- no presso la chiesa di s. Lorenzo in Miran-


crità con cui si coltivano in Roma i belli da degli Speziali, dove esse tengono una
studi, e dal clero eziandio le matematiche, florida scuola parrocchiale, con convitto
romana egregoriana pre-
nelle università «li povere alunne che vi pose la pietà della

cipuamente, donde come da due masse contessa. Questa aprì pure altra scuola

o fuochi centrali si diffonde la luce del vicino alla chiesa di s. Venanzio de'came-
sapere. Nel medesimo pontificato, come rinesi, sotto la direzione didettereligiose,
dissi di sopra, in Roma videro la luce die istruiscono le donzelle ne' principali
diversi nuovi Conservatorii a vantaggio rudimenti, nel catechismo e ne'lavori del
dell'educazione delle donzelle, parecchie sesso. Un deputa toecclesiaslico ha partico-
la! cura dell'istituto. Nel 827 inLione fu-
1

nuove scuole furono fondate, e diversi 1

stabilimenti di pubblico insegnamento ri- rono stampate \eConstilulions polirla pe-


ceverono salutare incremento in diversi tite congrega tion des soeurs de s. Joseph j e

tempi. Quanto alle scuole già ricordai nel nel 1882, Méthocle d'enseigncmcnl pour
•voi. XVII, p. 25, che in Trastevere v'e- les classes des soeurs de s. Joseph. A'no-
ra il Conservatorio di s. Pasquale rumilo stri giorni fu pure istituita la scuola gra-
a quello del la Divina Provvidenza d'ordi- maestre della Provvidenza nel la
tuita del le

ne di LeoneXII, nello stabilimento detto parrocchia di s. Carlo a'Catinari, le quali


opera pia Michelinì situato presso la chie- vivonoincooiunecon regola propria. Han-
sa di s. Pasquale, che dal benemerito sacer- no per istituto d'istruire le fanciulle pro-
dote fondatore GioacchinoMichelini ebbe priamente miserabili e povere, alla reli-
nome, e che oltre il conservatorio, ha per gione, ai lavori femminili, ed ai primi ele-
ogget lo l'istruzione cristi anade'po veri fan- menti del leggere e dello scrivere. Questa
ciulli e fanciulle, e lo spirituale ritiro per opera è sostenuta da limosine private del-
ledonne a fine di disporle sia aliai, co- l'inesauribile carità romana. Nella detta
munione, sia all'elezione dello stato o al- parrocchia fu istituita ancora la pia opera
l'esatta osservanza di quello che già ab- di Raffaele (F.), che prendendo par-
s.

bracciarono. Ivi adunque vi è un convitto ticolar cura dell'istruzione morale e reli-


per donne provette, per vivere ninnasti- giosa de'poveri, li sorveglia ed eccita a re-
camenle pagando tenue pensione; un luo- carsi alle scuole elementari per essere i-

go d'educazione per le civili donzelle, pa- struili. Le scuole Rorghesiane parimenti


rimenti con discreta mensualità; una casa furono isti lui te in lem pò diGregorio XVI.
d'esercizi spirituali, particolarmente per Una è destinata pe'maschi, l'altra per le
le povere; in fine una scuola con 4 maestre femmine, ed ambedue sono gratuite. La
pie che insegnano le cose necessarie della 1 .* si deve alla generosa pietà della prin-

religione, il leggere, ed i lavori propri del cipessa d. Guendalina Borghese, la quale


sesso femminile. Gregorio XVI gli con- vedendo con pena del suo compassione-
cesse a protettore il cardinal Lambnischi- vole animo, come una turba di fanciulli
scu SCU 117
si trattenesse oziosamente per le strade e leggere, numeri, il far maglie e cucire.
i

per le piazze, privi d'ogni civile e mola- Vi è pure una scuola di donzelle nume-
le educazione, perciò volendo sottrarli ai rosissima, lequaliimparauoa leggere cor-
gravi pericoli cui erano continuamente e- rettamente l'italiano e il latino, lo scri-
sposli, e procurar loro un'istruzione che vere e i conti, il cucire e il ricamare, oltre
li rendesse poi capaci di provvedere alla il catechismo. Queste vanno a desinar alle
propria sussistenza, neli83q fondò una loro case, dopo aver ascoltato la messa
vasta scuola in vicinanza del suo Palazzo nella chiesa di s. Rocco. Finalmente nel-
Borghese. In essa raccolse i poveri delle l'istesso luogo sono di verse or fa nelle man-
circostanti parrocchie di s. Lorenzo in Lu- tenute dalla generosa fondatrice, benedu-
cina, dis. Rocco edi al tre, affidandone l'am- cate eistruite dallesuore. Meritò l'istituto
maestramento a tre religiosi delle scuole d'essere visi tato benignameli te dal regnan-
cristiane di s. Antonio a'Monti, quali in i te Fio IX aglii 1 marzo! 8 53, il quale fu
ampio e sano luogo insegnano ai fanciulli ricevuto dalla virtuosa istilutrice e dalla
divisi in due classi il leggere, Io scrivere e sua principesca famiglia Borghese. Il Pa-
l'aritmetica,oItre quanto altro incombe al pa lodò le cure per cui crescono nella cri-
loro isti luto per l'istruzione religiosa. Dopo stiana ecivilecoltura quasi 3oo giovinette
la morte di sì benefica ed esemplare prin- del ceto inferiore, le quali ivi raccolte nella
cipessa, che deplorai a Borghese famiglia i." infanzia, sonocondottecon l'istruzione
(come a Surewsbury ho deplorata quella sino al collocamento della propria condi-
del padre),il suo degno marito principe d. zione. Il santo Padre visitò tutte lesingole

Ma re' Anto n io a sue spese proseguì a man- classi,sperimentando a quando a quando


tenere la scuola, ed in memoria della be- la perizia delle alunne specialmente nella

nefica istilutrice vi fu po>lo il suo busto dottrina cristiana, rimunerandonealcune


marmoreo. L'altra scuola delle femmine con donativi. Incoraggi la principessa a
fu fondata dall'illustre suocera della ce- le suore con giusti encomi, e partì bene-

lebra ta da ma, cioè da Ila principessa d. A de- dicendo tutti paternamente. Sino dal 833 1

laide laUochefoucauld Borghese, nella via con ispeciale approvazione della congre-
del l' A rancio, denom inazione presa da vari gazione degli studi, furono istituite prima
alberi d'aranci dipinti nel palazzetto Bor- nel palazzo Sinibaldi e poi trasferite pres-
ghese ove trovasi la scuola. Le suore della so s. Maria della Pace, le scuole particolari
Provvidenza fondate nel 763 a Metz dal i di filosofia elementare.ed agli studenti che
sacerdote Moyepoimissionarioapostolico maggiormente si distinsero nell'ultimo so-
nella Cina, furono perciò chiamate in Ro- lenneesperimentosidàun premio, il quale
ma dalla principessa: queste religiose so- talvolta lorodistribuì il prefettodella con-
no sotto la protezione di s. Anna, ed eser- gregazione degli studi, come fece il cardi-
citano tutte l'opere di misericordia nello nalLarnbruschini nel 843 nella gran sa- 1

massima povertà, principal-


spirito della la del palazzo Sinibaldi, con quelle for-

mente nellecampagne, ed in Francia han- malità che descrive il n.° 63 del Diario
no molte scuole. La pia principessa nel dì Roma di tale anno. Altrettanto ripetè
marzo 1 84 a sue spese aprì l'istituto, sot-
1 il Lambì uschini nel 844> secon-
cardinal 1

to l'invocazione della Provvidenza, ed il do il 66 del Diario di Ro-


descritto nel n.°
quale abbraccia diverse opere pie. Impe- ma^ntììa stessa sala, animando premiali i

rocché una scuola numerosa di bam-


vi è con espressioni efficacissime al prosegui-
bine, che ricevute la mattina si riman- mento dell'intrapresa carriera, e compia-
dano a casa la sera, dopo averle rifocil- cendosi di esternare ai professori che le

late a mezzodì colla minestra e poi colla dirigono la sua piena soddisfazione per le

merenda. S'insegna loro il catechismo, il cure da loro prestate. Nel u.° 6 del Cr/or-
8

i 1 SCU SCU
naie di Roma 1 8 5 1 si uotiflca che le scuole stri o altri pii sacerdoti a ricrearsi con o-
di filosofia elementare pressos. Maria del- nesti giuochi nelle ore pomeridiane, giac-
la Pace, mancando d'una congregazione ché le congregazioni di vote hanno luogo
Mariana in cui ne' dì festivi i giovani a- nella mattina. Perciò si hanno varie di sif-
lunni potessero unirsi all'esercizio delle fatte adunanze, come de Filippini (d'i cui
opere di cristiana pietà, siccome costuma- parlai pure a Musica per gli oratorii sagri
no tanto lodevolmente in Roma medesima serali), de'giovani delle scuole del Semi-
le Congregazioni divole ( V.) delle scuole e nario romano, che ha un giardino nel
collegi di R.oma,ad esempio della congre- Borgo Vittorio; di quelli del Collegio ro-
gazione primaria del Collegio romano^r.), mano, dell'adunanza di s. Maria delPianto
la magistratura romana, dalla quale allo- dell'arciconfraternita della Dottrina Cri-
ra dipendevanOjOrdmò nel 1 85o diesi for- stiana nella Chiesa di s. Giorgio in Ve-
nissero lescuole d'una cappella convenien- labro, quelli della pia casa degli Esercizi
te all'uopo, ed a'5 gennaio 1 85 i,come si spirituali di Ponte rotto (fondata dal sul-
legge nel n.° 6 del Giornale di Roma, se lodato parroco Micheli ni nell'antico pa-
ne fece la solenne apertura, intervenendo lazzo de'Ponziaui in Trastevere, già casa
a maggior decoro della funzione la ma- di s. Francesca romana, come pur notai
gistratura stessa. Il cardinal Patrizi vica- nel voi. Llll,p. 18, che forse vi fu anco-

rio pronunziò il discorso d'apertura e vi ra s. Pietro ad abitare), dell'oratorio di


celebrò la messa, distribuendo la s. Eu- s. Girolamo della Carità, della pia unio-
caristia a quanti giovani desiderarono par- nedis.Prfo/o,edia!treadunanzedi scuole
teciparne. Per grato animo e in memoria e oratorii, ed anche delle scuole notturne.
della concessione, i professori delle scuole In queste adunanze pe'giovani, invigilati
sulle pareti posero un'iscrizione marmo- da amorevoli ecclesiastici, sono altrettanti
rea in onore della magistratura munici- richiami alla pietàjOCcupandosi prima alla
pale. Questostabilimento eginnasio pub- preghiera e in spirituali conferenze, pas-
blico gratuito, diretto dalla congregazio- sando poi a ricrear l'animo in un giardino
ne degli studi, è situato nel piano basso a leciti giuochi e morigerati sollazzi; so-
del chiostro del monastero annesso alla lendosi poi premiare i più assidui ed i più
suddetta chiesa diMaria della Pace, ed
s. buoni. Nelle opportune stagioni alcune
è chiamalo: Ginnasio romano di filo- adunanze, massime de'filippini, si condu-
sofia. Si compoue del direttore, de'pro- cono alla visita delle Sette Chiese. Putor-
fessori di filosofia morale, di logica e me- nando al progresso delle scuole notturne,
tafisica, di fisica universale, di geometria grande fu quello fatto sotto gli auspicii di
e algebra, e del segretario. Fra le istitu- Gregorio XVI, il quale dalla cassa da' Lotti
zioni romane che riguardano la gioventù assegnò un vistoso mensile assegno a fa-

studente, va qui fatta menzione delle pie vore delle medesime. Il Gigli zelatore di
adunanzedi savioeinnocentesollievo nel- esse, nel i83o ne aprì una in alcune stanze
le vacanze (del quale vocabolo feci parola del suo parroco della chiesa di s. Salva-
nel voI.LX, p.64, ed a Scuola) e festività, tore in Lauro de'marchegiani, prima pei
che riescono di grand'utile pel buon costu- soli parrocchiani,e 3 anni dopo venne tra-
me,poichè impediscono agli scolari di dis- sferita in luogo più capace vici no alla chie-
siparsi in divertimenti pericolosi, o accom- sa de'ss. Simone e Giuda (di cui nel voi.
pagnarsi con cattiva società. Si contano in XLlX,p. i48). ove accolse ancor quel-
Roma parecchi luoghi dove in detti giorni li d'altre parrocchie in bel numero. Nel
e particolarmente nelle feste, come vuoti i835fondò l'altra in Borgo, e formò.una
di occupazioni scolastiche, un numero dei società di buone persone, perchè l'aiutasi
migliori giovanetti si portano da'loro mae- seio in simili istituzioni con mensili limosi-
scu SCU n9
ne. Acciocché la scuola notturna de'ss. Si- Pigione pe' poveri artigiani in Roma, in
mone e Giuda divenisse come modello questo si dice che la società dipendente
di tutte le altre, nel 1887 colle sovvenzio- dal cardinal vicario, ha per iscopo di ra-
ni di Gregorio XVI la trasferì in via del- dunare i giovani artigiani non frequen-
la Maschera d'oro, dove convenientemen- tanti altre scuole, nelle prime ore della se-
te l'ordinò. In quell'anno funestando Ro- ra e ne'dì festivi, onde informarli ai do-
ma la Pestilenza del cholera, il Gigli con- veri d'una cristiana educazione, ed istruir-
vertì la scuola in casa di soccorso, e fu vit- li ne'primi elementi per quanto possa con-
tima del morbo e assai compianto, me- venirsi alla loro condizione. I socii altri

ritamentecelebrato dalla rispettabile pen- sono esercenti, altri contribuenti; quelli


na del cardinal Monchini con necrologie. occupano diversi offici necessari al buon
Nondimeno altri ecclesiastici e secolari ze- andamento dell'istituto; questi colle loro
lanti proseguirono 1' opera delle scuole limosine apprestano i mezzi per sostener-
notturne, fra'quali primeggiò il servo di lo. L'istituto è diretto da un consiglio, che
Dio Vincenzo Pillotta, istitutore della
d. si compone del presidente, vice-presiden-
cougregazione dell' Apostolato cattolico te, direttore degli oratorii e delle scuole,
o Regina degli Apostoli (/^.), il quale coi segretario, depositario, e ragioniere, tutti
primi fondatori delle scuole notturne, Ca- uffizi gratuiti. I direttori sono aiutati dai
soglio e Gigli, avea diviso il pensiero, il vice-direttori, ed hanno parecchi assisten-
dispendio, la fatica per contribuire all'i- ti per l'oratorio e l'adunanza, e tanti mae-
struzione intellettuale e morale de'gio vani stri quante sono le classi delle scuole. 11

artigianelli, dopo i materiali lavori della presidente è scelto dal consiglio,ed i mem-
giornata. Colle sue pietose industrie ot- bri di questo dalla sessione geuerale della
tenne altre limosine, anche dalla cassa dei società. Alle o-e 24 s' aprono le scuole,

sussidii,co'quali potè aprire la scuola not- ove per mezz'ora si esercitano gli scolari

turna Ma percagione
in via dell'Arancio. nello scrivere e per altrettanto tempo nel
di salute obbligato ad allontanarsi da Ro- leggere, indi si fa loro la dottrina; il gio-
ma, il cardinal Della Porta vicario, cono- vedì e in altro giorno s'insegna un po'd'a-
sciuta l'utilità delle scuole, confermò con ritmetica e l'ortografia. In alcune scuole
decreto la Pia società delle scuole not- si apprendono i principii di disegno linea-
turne di religione, sotto l'in vocazione del- re, d'ornato, e di geometria applicata alle
la B. Vergine Addolorata, alla quale po- arti. Le scuole sidividono in 3 classi: la
a
tessero contribuire con denaro, altri col- i. dalla cognizione delle lettere dell' al-
3
l'opera. Ed affine di procurarne l'accre- fabeto, fino al sillabare; la i. dal sillaba-
a
scimento, ne affidò la direzione al prelato re, fino al pone insieme le parole; la 3.
a
Monchini, già lodato cardiuale. Fu allora in leggere speditamente. Nella -2. classe
che venne dato ordinamento stabile al- incominciano gli allievi a scrivere l'alfa-
l'istituto, impiantata l'amministrazionej beto, e nella 3.'' apprendono a scrivere in
compilati i regolamenti. Si aprì quindi al- carattere grande, mezzano e piccolo. Si
tra scuola ai Mouti, altra in via del Pa- fornisce loro dalle scuole tutto l'occorren-
vone nella casa data dal duca d. Lorenzo te per la loro istruzione. In tutte le sere
Sforza Cesarmi, il quale col principe d. delle vigilie delle feste si adunano negli
Baldassare Ronccmpagno furono de'piìi oratorii pel catechismo, il rosario, e con-
caldi fautori dell'istituto; poscia si apri- fessarsi ; nella mattina delle feste vanno
rono quelle di Trastevere ed in via dei agli oratorii per la congregazione spiritua-
Ginnasi. Nel 1841 e approvato dal car- le; e nelle ore pomeridiane, dopo l'istru-

dinal vicario si pubblicò V Ordinaiiicnlo zione nelle proprie parrocchie, sono con-
del pio istituto delle scuole notturne dire- dotti alle adunanze de'giardini altri luo-
lao SC U SCU
ghi per onesti riciearaenti.lv! sì congiun- solazione a vantaggio di quelle contrade.
gel'ulile al clolce,il sollievo innocente alla Riferisce il n.° 77 del Diario di Roma del
pietà, per lo zelo de'direllori. Ogni anno 1 844) l'origine e i benemeriti dell'istitu-

hanno luogo gli esercizi spirituali,esi cele- zione, il suo scopo, la festa e premiazione
brano con divota pompa le feste della B. celebrata nella chiesa di s. Salvatore in
Vergine Addolorata patrona dell'istituto, Lauro riccamente addobbala, alle scuole

edi s. Luigi Gonzaga protettoredella gio- notturne degl'Incoronati, considerata la

ventù. Nell'ottobre non vi sono scuole not- culla dell'istituto, della Maschera d'oro,
turne: al termine dell'anno vi è un espe- di Borgo, Arancio, dell' Agnello ai
dell'

rimento con solenne distribuzione de pre- Monti Pavone, dopo allusiva ora-
e del
mi a tutte le scuole riunite, oltre le par- zione, distribuendo premi cardinali, pre- i

ziali che hanno luogo nel decorso dell'an- lati e altri personaggi, in divozionali e ve«
no. Analogo articolo in parte al fin qui dopo di che due allievi recitarono
stiari,

detto, si legge nel n.° 84 del Diario di un dialogo per ini pi ora re ogni bene a Gre-
Roma 1 84 1 > ov e pur si dice della festa gorio XVI, all'istituto e-suoi membri. Il
della B. Vergine Addolorata celebrata dal n.° 78 del Diario di Roma del iS^.5 ri-

presidente mg.r Monchini con messa e co- porta la festa celebrata nella chiesa di s.

munione generale, al fine dell'anno sco- Ignazio, da 7 scuole notturne compresa


lastico nella chiesa di s. Ivo, e nelle ore quella di s. Maria in via Lata, dal car-
pomeridiane la solenne premiazione ese- dinal Altieri, e nelle ore pomeridiane la
guita dal cardinal Polidori protettore del- solenne premiazione, terminandosi colla
l'istituto, coll'intervento di vari personag- recita d'un dialogo di ringraziamento e
gi : i premi distribuiti tra le sinfonie ai di lode. Essendostata aperta la scuola not»
più diligenti nello studio, a quelli die a vea- turna dis. Marcello, al finedell'annosco-
110 fatto più profìtto ed ai più modesti, lasticouniformandosi al costume delle al-
furono per la più parte oggetti di vestiario. tre, dopo celebrata la festa nell'oratoria,

Nel n.° 104 di detto Diario si legge la dierono un saggio del loro avanzamento
notificazione del cardinal Della Portati- fatto di dottrina cristiana, di disegno, di
la quale invitò i capi di famiglia e i capi ortografia e d'ita liane coni posizioni; qui li-
d' arte a mandare i loro figli e fattorini di il cardinal Altieri distribuì i premi in

alle scuole notturne, non potendo essi in- medaglie d'argento e anco dorale, ed in

tervenire alle scuole diurne. Il n.° 8 1 del divozionali ; tutto è descritto nel 11. °
78
Diario di Roma del i 84^ dichiara la ne- del Diario di Roma del 846. Nel n.° 3
1

cessità di frequentare gli artigianelli le del 1847 si fa elogio e compiange la per-


scuole notturne, il frutto civile, morale e dita del sacerdote d. Pietro Romani, uno
religioso che .^e ne ricava; della festa ce- de' zelanti istitutori delle scuole noti urne.
lebrata dal presidente mg. r Monchini in Nel n.° o delle Notizie del giorno di /io-
1

s. Salvatore in Lauro, edella solenne pre- ma del 1847 Sl celebra la privata visita
miazione fatta nelle ore pomeridiane, do- fatta dal Papa Pio IX col solo cameriere
po un'eleganleè appropriata orazione del- segreto partecipante mg r
Francesco Pie»
l'ab. Ciccolini, e consistente in immagini colomini coppiere, nella scuola in via del-
sagre, reliquie e vestiari, distribuiti da 5 l'Agnello ai Monti, nella sera del 9 marzo.
cardinali, e da parecchi vescovi, prelati Entrato improvvisamente risvegliò nel ,

1
e altri distinti personaggi. Si dice che al- presidente mg. Domenico Valentini, nei
lora erano 8 scuole notturne con circa 1 25 direttoli e ne'giovanetti sentimenti di sor-
giovani per cadauna, che costavano ognu- presa, d' ammirazione, di tenerezza e di
na 160 scudi l'anno, e che andavansi ad gratitudine. Quindi assistè alla distribu-
aprirne a Piazza Barberini ed alla Con- zione de' premi eh' era stata stabilita in
scu SCU 121
quella sera, lodò lo zelo tic' maestri, di- li co'loro maestri, non che dal preside del-
stribuì loro delle medaglie, sovvenne la l'istituto. 11 n.° 3g dèlie Notizie del giorno
scuola, e couforlò i giovani a ben condursi di Roma del 847 descrive la solenne pre-
1

nell'esercizio del loro stato e nelle prati- miazione eseguita nella chiesa di s. An-
che di religione. Nel n.° 5i del Diario di drea della Valle, per le mani di 7 cardi-
Roma del 1847 si descrive la solenne aper- nali, dopo il discorso del zelante p. Paolo
tura della nuova scuola notturna a piazza Piazzoli de* minimi, curato di s. Andrea
Barberini, in un luogo somministrato dal delle Fratte. Nel n.° 2 1
7 della Gazzetta
principe Barberini con attiguo giardino, di Roma del 1848 si celebra la premia-
pe'poveri artigiani che dopo il lavoro del zione fatta in talanno ai giovani artigiani
giorno bramano procurarsi il bene dell'i- delle 1 1 scuole notturne di religione ne'ri-
struzione: essasi fece dal nominato pre- speltivi ora tori i, onorale dalla presenza
Iato presidente, con l'intervento de'par- de cardinali e di alili personaggi, ed assi-
r
rochi di s. Bernardo, Vincenzo
e dei ss. stile dal presidente mg. Valentini, e quel-
ed Anastasio, il i.°de'quali recitò un breve la nell'oratorio di s. Caio a piazza Bar-
discorso, per eccitate i giovani alla doci- berini anche dal celebre ab. Rosmini. Per
lità e al profitto. Nel n.° 56 del Diario le vicende politiche che narrai all'articolo
di Romadel 1847 vi è narrala l'apertura Pio X, I le scuole notturne ancora ne pro-
della nuova scuola notturna a piazza Mon- varono i tristi effetti. Ricomposte le cose
tanara, pel zelo di mg. 1 Valentini e suoi '
pubbliche, tornarono a rifiorire, ed il n.°
collaboratori, a vantaggio de' rioni s. Ali- 2 9 del Giornale dì
1
Roma del 85 1 i ci di-
gelo e Campitelli, nell'intendimento di e- ce della solenne premiazione fatta da mg. r
stendere a tulli i rioni della città e spe- Ligi Bussi vicegerente diRoma, nella chie-
cialmente ai meno colli il beneficio del- sa di s. Andrea delle Fratte, alla scuola
l'istituto: v'inlerveuneio i parrochi di s. notturna istituita nel propinquo convento
Nicola in Carcere e di s. Angelo in Pe- dal sullodato p. Piazzoli, aiutato da buoni
scheria, il principe e la principessa Orsi- ecclesiastici e laici, il quale pronunziò un
ni principali benefattori della medesima discorso pienodi religione edi morale che
scuola. La solenne apertura della scuola fu stampalo. Dal n.° 223 dell'Osserva-
sulla piazza di Maria in Monticelli nel
s. tore romano del 1801 viene descritta la
rione Regola, fatta ai 22 luglio 847» ^ 1 solenne distribuzione de'premi fatta nella
riportata nel n.° Go del Diario, celebran- chiesa di s. Biagio degli armeni, ai giova-
dosene benemeriti il presidente mg.r Va- ni delle scuole degl'Incoronati e della piaz-
lentini, e singolarmente il can.° Panzieri za Sforza-Cesarini, con intervento di al-
che si alfaticò a trovare i benefattori, fra cuni prelati ealtri personaggi: nel discorso
r
ì quali l'università de' vaccinari che offri rng. Fabi Montani dimostrò (pianto sia
la sua chiesa di Bartolomeo per eserci-
s. necessaria l'ubbidienza sì riguardo alla re-
tarvi tutte le sagre funzioni. Essendo mor- ligione,che riguardo a Ila ci vi ltà,e che senza
to il vice-presidente d. Filippo Nocchi ro- tale virtù i giovani sarebbero di peso alla
mano e direttore della scuola di s. Mar- società. Indi sidie un saggio di dottrina
cello, fu lodato nel n.° 67 del Diario di cristiana, e si mostrarono quelli della cal-
Roma del 1847 ; mentre il n.° 76 pub- ligrafia.premi furono robe per vestimene
I

blicò la necrologia dell'altro sacerdote lo- Dal n.°


ta, dispensati tra 'concerti musicali.

ntano Costantino Armellini, uno de' più. 236 dello stesso Osservatore si appren-
indefessi e zelanti col laboratori delle scuo- de la solenne premiazione fatta nell'o-
le notturne, e di (fucile in via del Pavone ratorio dcH'arcicoiifialcrnita del ss. Cro-
precipuamente: fu accompagnato al ci- cefisso, alle scuole notturne di s. Marcello,
tniterio di s, Lorenzo dalla scuola dc'Mou- Cuu l'assistenza de' cardinali Brignole e
i-ii scu SCU
Bianchi, di vari vescovi e prelati, e del ge- V, la cui immagine a fresco fu allogata
neralGemeau comandante supremo delle al cav. Gagliardi. Il giardino con solen-
troppe francesi della spedizione in Italia, nità fu aperto a'26 giugno, col canto dei
e del generale Vaillant appartenente alla giovanetti; con discorso sul rapporto del-
medesima : dopo il ragionamento d uno le moralità e de'giuochi nel sistema del-
de'sacerdoti dell'istituto, furono dispen- l'educazione cristiana in mano del clero;
sate 28 medaglie di argento, parecchie e la distribuzione della premiazione di
delle quali dorate, ai giovani giudicati ec- scudi 4o recati in nome del Papa da mg. r
cellenti per pietà,diligenza e profitto nel- elemosiniere. Leggo nel n.°i63 ^Gior-
le varie discipline che s'insegnano; espo- nale di Roma del 1 853, che le scuole not-
nendosi vari saggi di calligrafia e di di- turne di religione presso s. Marcello so-
segno. Queste scuole notturne di s. Mar- lennizzarono con divota pompa la festa

cello celebrarono nel 1802 con solenne di s. Luigi Gonzaga, nella chiesa di s. Ro-
pompa la festa di s. Luigi Gonzaga loro mualdo de' monaci camaldolesi, gentil-
protettore, nella chiesa di s. Romualdo dei mente da questi da più anni accordata al-
camaldolesi, nella messa avendo comuni- la scuola per la congregazione Mariana

cato i giovani il cardinal Ferretti, facen- ne'giorni festivi, e per celebrarvi le altre
done la descrizione il n.° 164 del Gior- annuali sagre funzioni. Un decoroso tri-

nale eli Roma di detto anno. Di poi nel duo fu celebrato in preparazione alla fe-
d.° 22 5 si legge che dopo 5 anni Roma sta, con comunione generale e pontifica-
olir, nuovamente a'26 settembre la riu- le, non che con orazione panegirica nel
nione di tutte le scuole notturne, tranne dì della festa stessa.
alcune di fu 11 dazione e mantenimento par- Inoltre nell'odierno pontificato di Pio
ticolare, nella chiesa di s. Andrea della IX nuove istituzioni educatrici e nuove
Valle, per celebrar la festa della B. Ver- scuole hanno aumentato! pregi di Roma
gine Addolorata protettrice dell'istituto, nel pubblicoinsegnamento. IlPapa col mo-
e quindi presso il suo altare far la pre- to- propriosulla organizzazione del consi-
miazione di 272 premi. V'intervennero diRoma,del ."ottobre 847,
glio e senato 1 1

mille e più centinaia di giovani, a mol- aveva attribuito al medesimo l'istruzio-


tissimi de'quali nella messa die la s. Eu- ne pubblica tanto popolare ed dementa -

caristia il cardinal Monchini, benemerito redell'uno e l'altro sesso, quanto superio-


promotore delle stesse scuole. Il vicege- re, ad eccezione dell'università romana,
rente mg. r Ligj-Bussi lesse ragionato di- e delle scuole addette a particolari istitu-
scorso sull'utilità dell'educazione, special- ti corporazioni religiose, o altre scuole
mente al la religione. Apprendoda!
n.°i44 private. Aveva dichiarato pure spettare
del Giornale di Roma del 853, che l'en- 1 direttamente alla magistratura gli stabi-

comiato Pontefice a vea accordato un giar- limenti d'educazione in soccorso d'am-


dino per la scuola notturna di borgo, già bo i sessi, le sale e sii asili infantili e al-

lieta di altre apostoliche beneficenze, co- tre di tal carattere. Inoltre gli aveva af-
me quella ch'è più vicina alla sua resi- fici ito l'amministrazione delle scuole re-
denza del Vaticano. Il giardino si formò gionarie esistenti, e di tutte lealtrescuo-
fuori la porta Cavalleggeri, fra 'bastioni le o accademie che la città venisse a isti-

di s. Pio V e Urbano Vili. D'accordo con tuire, o mantenere a suo carico, tanto di
mg/Bernabò presidente delle scuole not- scienze e lettere, quanto di aiti liberali,

turne, il comm. Galli pro-ministro del-


1
mestieri, istruzione, ec. Ma colle disposi-
le finanze commise all' architetto conte zioni posteriori, il Papa derogò in gran
Vespignani la formazione del delizioso parte a tali prescrizioni, al modo che ri-

giardino e la cappella in onore di s. Pio portai a Roma, anzi di fatto la magistra-


SCU SCU 123
tura romana non ha più ingerenza nel dificate, onde provvedere allo scopo ori-
pubblico insegnamento in Roma, la quale ma rio dell'educazione cristiana con quel-
priucipalmente viene esercitata dalla con- la sollecitudine che risponda ai bisogni
gregazione degli studi, e dal cardinal vi- del tempo, ed alla quantità delle scuole
cario, oltre que'stabilimenti che per la lo- delle fanciulle accresciute, per cui fu ri-
ro natura, istituzione e privilegi, si gover- partitala loro sorveglianza in un maggior
nano dai propri rispettivi superiori. Nel numero di deputati ecclesiastici, della de-

1849 il duca d. Giovanni TorloniaeGiu- putazione sulle scuole regionarie de'fan-


seppe Bandini istituirono le scuole delle ed a questi aggiunte alcune donne
ciulli,

parrocchie di campagna o suburbane di rispettabili eprobe per deputate, onde


Ruma, come si ha
di carità educatrice, indagare più minutamente il profitto del*
dal n.° 33 dell' Album di Roma, 1. 16; no- le fanciulle, e l'abilità delle maestre e-
tifìcandòil n.° 22qdel Giornale di Roma ziandio nelle parti secondarie dell'istru-
del 1 8 :T r, che questa associazione di ca- zioue. Nel voi. LUI , p. 233 feci parola
rità fu incoraggiata da un rescritto della dello stabilimento agricolo di poveri gio-
deputazione delle scuole regionarie del 23 vani incominciato nel i85o, sotto la di-
aprile, nel quale si raccomanda a' fedeli lezione de'fratelli di s. Giuseppe, con ri-

di soccorrere tale opera: di più riporta coverò, ed istruzione religiosa enrtistica.


la pubblica premiazione seguita a'5 otto- Dello stabilimento se ne rende ragione
a
bre della i. scuola rurale di Monte Ma- nelle due seguenti stampe: Consociazio-
rio, la cui parrocchia è affidatasi Predi- ne al pio industriale stabilimento de' Fi-
calori (V .), con discorso relativo al prò- gli di s. Giuseppe. Avviso ai benefattori
fìtto ricavato dallo scopo propostosi dal- del pio artistico istituto de' Figli di s. Giù-
l'istituzione, il qualefu dimostrato da un seppe. Tra'benemeriti del medesimo ri-

esperimento. Altra distribuzione di pie- corderò, oltre il Papa, il suddetto p. Piaz-


mi la società òeUeScuole di campagna e zoli, la principessa Zenaide vedova Vol-
di carità educatrice, l'esegui a'3 ottobre konski, e il duca d. Marino Torlonia. Si
1802, come leggesi nel n.° 226 del Gior- trova nel t. 18, p. 271 dell' Album di
naie di Roma, nella stessa scuola di Mon- Roma deli 85 1 un articolo riguardante
te Mario; ed avuto riguardo poco lem-
al 1' istituto di educazione per le fanciulle,

pò che poveri fanciullii ponno dareallo eretto dalla marchesa Emilia Campana
studioperl'impedimento de'lavori rura- nella parrocchia di s. Maria del Popolo,
li, e per la distanza delle loro case dai luo- ove abita nel proprio palazzo del collissi-
go dov'è la scuola, il risultato dell'esame ino marchese Gio. Pietro suo consorte,
riuscì sullicientemente buono, ed alcuni Già g5 figlie del poveroin delta epoca per
dierono sa""ionesli
00 o elementi del catechi- benefica carità della marchesa erano e-
seno, nel leggere e scrivere, e nella teoria ducateallareligioneeal lavoro, presiedu-
della lettura, secondo il metodo che ora telefanciulle dalle suore del preziosissimo
si è atteso a perfezionare. Vi fu breve di- Sangue, istituite principalmente per l'i ri
scorso sui bisogni della pubblica educa- segnamento morale e religioso delle don-
zione, ed il cardinal Monchini onorò tale zelle. In detto interessante articolo si ren-
riunione, distribuì i premi, esaminando e dono idovuti encomidi gratitudine ai no-
esortando i discepoli. Il n.°ig4del Gior- bili coniugi, ed i consolanti risultati pro-
nale di Roma deli 85 1 riprodusse il Re- dotti dall'istituzione, imperocché oltre
golamento per la scuola delle fanciulle, l'insegnamento moralee religioso, le fan-
dei cardinal Patrizi vicario di Roma. Cou ciulle sono istruite nel leggere, scrivere,
questo furouo aggiunte disposizioni alle aritmetica, storia sagra, non che oe'lavo-
preesislcnli, alcune delle quali lùrouoiuo- ri donneschi propri delle buoue madri di
i?4 scu SCU
famiglia; le grandi vegliando sulle picco- Calvario (/*.) presso il Monte Esquilino.
le, per abituarle al piacevole comando, Di questo ne parlai a tale artico-
istillilo

alla cura, all'ordine delle cose domesti- lo, ed in quelli che andrò citando, solo
che. Neil 85 1 nella pia casa de'catecume- in breve accennerò e aggiungerò. Leone
ni e neofiti furono introdotte le figlie del XII affidò loro la direzione delle povere
Sagro Cuore di Gesù (f .),ed ivi. a van- fanciulle racchiuse nell'Ospizio di s. Ma-
taggio delle fanciulle del rione Monti a- ria degli Angeli ( F.) alle Terme Diocle-
prirono scuole di gratuito insegnamento. ziane, e le riguardò sempre con una gran-

JNel n.° 63 del Giornale diRotna del 852 i de benignità. Gregorio XVI peróne fu
si ricava come nel Conservatorio alla sa- il principale benefattore in Roma, ove es-

lila di s. Onofrio (?'.), di cui riparlai a sendo state chiamate da Genova dal lo-
Beginadeou Apostoli, olire legiovanet- dato predecessore e mancando di casa per
teivi mantenute dal prineiped. Alessan- l'esistenza dell'istituto nell'alma ci tlà,cou-
dro Torlonia vi furono aggiunte delle
, cesse loro in perpetuo il monastero e chie-

scuole esterne capaci di contenere 260 ra- sa di s. Norberto presso il detto Monte
gazze, nelle quali senza alcun pagamen- Esquilino, appartenuti già ai canonici re*
to s'insegna leggere, scrivere, ricamare e gola ri Premostratensi (F.), gli assegnò
altri lavori femminili, oltre i principii di quanto vi era di mestieri a tal uopo, e del
nostra s. religione. Riparlando nel voi. suo peculio donò 6,000 scudi che ricor-
LVI,p. 1
7 1 dell'Ospizio de'converiendi, dai nel voi. XXXII, p. 3 1 5; somma che
rimarcai come Pio X 1 nel 1 8 52 lo ridusse nelle sue note ristrettezze economiche ha
a pio luogo o collegio ecclesiastico ,
per assai maggiore rilevanza. A' 20 ottobre
attendere alle scienze delle cose divine, in 1 833vi aprirono quindi il noviziato, ed

favore de'uiinislri e prebendati anglicani avendo lo stesso Gregorio XVI ammira-


convertiti al caltolicismo: il medesimo Pa- to il progressivo bene che portavano alla
pa in parte del locale del Seminario ro- società, sempre più a loro si alfeziouò, ac-
mano ha formato un collegio delle pro- corse generoso ad ogni loro bisogno, gli
vinole dello stalo pel giovane clero, a fine concesse per valido e benefico protettore
di dare una più estesa ed uniforme col- il cardinal Brignole, già zelante vescovo
tura letteraria e religiosa a'chierici dello di Sabina j onorò più volle di sua pre-
stato pontificio di tutte le diocesi. Cou senza la casa di s. Norberto e 1' ospizio

bolla de'28 giugno 1 853 !o istituì, deno- di s. Maria degli Angeli; gli affidò l'edu-
minandolo Seminario Pio (J ) Nelle cazione e istruzione delle sordo mute, nel-
delle provinole pontificie abbiamo olire la suddetta nuova casa da lui aperta e prò-
le scuole de' seminari vescovili, le uni- pinqua all' Ospizio dis. Maria degli An-
versità di Bologna, Perugia, Macera- geli, al quale articolo ne feci descrizione;
ti!, Camerino, Urbino, Fermo, Ferra- e finalmente in morte, con olografo te-
ra (V.)- All'articolo Liceo riportai il no- stamento, dal poco che poteva disporre,
vero de' ginnasi e de' collegi anche con donò alle egregie religiose scudi 2,000
convitti; ne' rispettivi articoli de' luoghi per rinvestirsi esse furono ben degne del-
:

descrissi eziandio le altre scuole e d'am- le munificenze e dell'amore di tal Pon-


bo sessi. Le più recenti scuole aperte in
i tefice, di mostrandolo eziandio con due an-
B.oma per le fanciulle povere, sono ciuci- nui anniversari di riconoscenti suffragi
le incominciale nel maggio 853 nel rio- 1 che celebrano per la di lui pia anima, e
ne Monti, ed in sostituzione di cpielle più perciò con gravi parole volli eternare tan-
sopra ricordate del Divino Amore, ed af- ta virtù nel voi. LV, p. 56, e qui mi go- 1

fidate dal Papa che regna alle benemeri- de l'animo ripetere con dolce effusione di
te suore di Carità di Nostra Signora del cuore. L'istituto si propagò auche in al-
SCU SCU irj
tre narti dello stato pontificio; successi- ticolo Scuola trattai ancora delle scuole
vamenle per richieste de' rispettivi luoghi degli Asili infantili, che essendo pure in
aprì case in Rieti, in Viterbo, in Monte Roma, terminerò questo articolo con un
Rotondo, in Magliano, in Jesi. Il regnati- cenno sulle medesime, che sono sotto il

te Papa Pio IX, sollecito di quanto può patrociniodella Natività della B. Vergine
contribuire al vantaggio della cristiana è de'ss. Innocenti- Nel marzo 1848 in Ro-
e civile educazione della classe povera, ma ebbeluogonelpalazzoRuspoli ungran
quando nell'ottobre 1 S5i consolò di sua concerto istromenlale e vocale, a beuefì-
presenza la casa di s. Norberto, affidò alle ciò degli asili infantili di Genzano, fonda-
religiose l'educazione di altre povere fan- ti dalla duchessa Sforza-Cesarini: altri a-
ciulle, volendo che aprissero una scuola sili infantili, come le scuole notturne, so-
pel rione Monti, onde supplire alle ces- no pure in altre città e luoghi dello stato

sale delle monache del Divino Amore. A. pontificio. Nel medesimoannosi aprirono
tal fine determinò, che non solo si eriges- in Roma due asili infantili, l'uno nel rio-
sero a sue spese le scuole capaci di con- ne di Trastevere per la strada di s. Frati-
tenere copioso numero di fanciulle, ma cesco a Ripa, l'altro nel rione Regola, ed
che si accrescesse non poco la casa reli- in essi si raccolsero più di 200 bamba-
giosa, commettendo l'esecuzione al mini- ni, pe'sussidii ordinari e straordinari con-
1
stro de'lavori pubblici conino. Jacobini. tribuiti dai fautori di tale istituzione, del

A'3o aprile 853 si potè aprire perlai."


1 cui scopo parlai a detto articolo. Appun-
tita la scuola, cui intervennero fanciulle to per uno straordinario soccorso i diret-
di 6 parrocchie, alcune delle quali anche tori dierono un'accademia di musica a' 1 1
lontane. L'educazione che vi ricevono è maggio 1 8 5o, come narra il n.° 1 14 del
religiosa e civile, venendo ammaestrate Giornale di Rorna,ne\ìa galleria del palaz-
negli alti di pietà, e ne'principali lavori zoDoriaPamphilj. Un.' 2cp poi del mede-
necessari alle varie classi di persone. Di s'uno anno pubblicò la rinnovazione dei-
tutto e meglio discorre il n.°i 3 i del G ior- l'invilodellatSbc/Wrt degli asilid infanzia,
naie di Roma dei i853,encomiando pure sottoscritto dalle principesse Doria, Lati-
la superiora generalesuorM/LuigiaChie- cellotti e di Viano,chei contribuenti della
sa, che anco in questa circostanza ha mo- limosina di bai. 3o veni vano dispensati dal
strato la sua attività e zelo, e collocando rendere o restituire le visitedi lieti angui ii

le scuole sotto il patrocinio della 13. Ver- pel nuovo anno, quelli cioè cui erano te-

gine, colla celebrazione delmese Maria' nuli per politezza in tale ricorrenza, pub-
no. Ma i4^ del Giornale di Roma
il n. blicandopoi nel Giornale di Romaìaao-
deli 853 annunziò una pubblica calami- ta degl'individui cheaveanosoinministra-

tà, la morte del virtuoso cardinal Bri- to la tenue elargizione, per educare e i-
gnole, da tutti meritamente compianto; struire i figli del povero nelle massime
ed il n.°i6q solenni funerali in di lui
i della religione cattolica e nella vera ci vii-

suffragio, che le monache gli fecero ce- tà. Ogni anno ripetono eguale invito l'e-

lebrare in detta chiesa, come insigne loro lemosiniere della società, come la pubbli-
protettore e benefattore, ed il dotto p. in. cazione delle note de'contribuenli, perchè
Gio. Battista Matiocu de'm inori conven- si conoscano dispensali dalle visitedi co-
i

tuali ne tessè con rara eloquenza Telo- stume e ne sieno esonerati. Per lo stesso
gio funebre. Quindi il Papa a consolate molivo si diedero altre feste, come nel car-
ie religiose per la gravissima e immatura nevale deli 853 quella da ballo nel pa-
perdita, nominò per loto nuovo protei- lazzo Braschi. Il n.°2i2 del Giornale di
lore e presidente dell'istillilo de' sordo- Roma del i852, racconta che a' 10 set-
muti, il cardinale Mario Malici. All'ai- lemure fu soleunizzata negli asili d'iufan-,
i9.(3 SCU SCU
zia la Natività della B. Vergine, sotto la Papi GregorioXVI e Pio TX,
rituali dai
cui invocazione in Pioma è il nascente i- benedetta manifestamenteda DiojinRo-
stitutOjCon portarsi i banibini raccolti da- ma si praticava parte sotto il titolo del
gli asili di Trastevere e di Regola nella Battesimo a' Cinesi } pav\.e sollo l'altro del-
chiesa di s. Maria in Monticelli, ove assi- la Santa Infanzia, ma non avea ricevuto
sleronoalla messa celebrata da mg.' Ca- ancora una canonica erezione. Unite in*
palli amministratore generale della pia sieme in un sol corpo le due istituzioni,
società, che ha istituito e dirige questi luo- vi fu posto a capo un rispettabileeccle-óa-
ghi destinati all'educazione religiosa e mo- stico, fu costituito un consiglio e compi-
lale de'fanciulli poveri. Nelle ore pome- lato un regolamento ;
quindi il cardinal
ridiane riuniti essi'nell'asi lo della Regola Patrizi vicario di Roma con suo decreto
colle ispettrici della società, vi si recò an- l'approvò nel i853, con nuovo benefizio
cora il prelato, e avanti l'altare eccitò i per la Cina. In Roma e in Parigi fu stam-
fanciulli alla divozione verso laMudon- palo: Optra della santa Infanzia , ov-
na, ponendo al collo d'ognuno una me- vero associazione de' figlinoli cristiani pel
daglia colla sua effigie. seguendo poi il can- riscatto de' figlinoli infedeli della Cina e
to delle canzoni sagre, giusta l'uso degli delle altre contrade idolatre. A Schiavo
asili. Questi non vanno confusi con l'o- celebrai l'ab. Olivieri che dall'Egitto e
pera del la santa Infanzia istituita sotto l'in- dalla schiavitù redime le morette, e le pò-
vocazione di Gesù Cristo nel i 843 \uNan- ne educazione cristiana. O-
in libertà e in

cy,.pel grandezelodel vescovo mg. r Car- ra estende anche ai fanciulli la sua apo-
lo Giuseppe Forbiti Janson, che lodai a slolica e mai abbastanza lodata opera. Nel
suoluogo,enefu ili. "presidente. Lo scopo n.°2o5del Giornale di Roma del 1 853
di sì santa opera è di chiamare in aiuto si riporta : che a'5 settembre il Papa Pio
de'poveri fanciulli cinesi e idolatri i fan- IX visitò la chiesa e monastero del sagro
ciulli cattolici che non abbiano passato i Cuore della ss. Trinità de'Monti, e che
2 l anni, e l'aiuto è grandissimo, poiché dopo avere ammesso al bacio del piede le
J
procura il battesimo a que tanti che la religiose e le nobili giovani, ivi con tan-
crudele barbarie, il capriccio, la miseria to zelo educate alla religione, alla ci vii-

e la superstizione de'loro genitori getta tà e alla vita domestica, fattosi circonda-


a pei iresulle strade, ne'canali, nelle rivie- re dalle povere fanciulle che frequenta-
re, dentro fiumi, nel mare. Inoltre
i la pia no le scuole pubbliche esterne, tenute dal-
opera redime que'che ponuo essere man- le stesse religiose, le interrogò sulla dot-
tenuti in vita, educa nel timor di Dio
gli trina cristiana, e contento di loro pron-
neìle sue scuole e asili, e va erigendo le tezza, non solo le lodò, ma a ciascuna di
une e gli altri secondo crescenti bisogni, i esse die un piccolo premio. Sulle anti-
Mirabìle pensiero fu quello d'invocar la chescuole, biblioteche, università artisti-
pietà de'piccoli fanciulli cattolici, pejsal- che e accademie di Roma, si può vedere
vamentoeternode'Iorocoelanei.Una pie- il Piazza nell' Eusevologio Romanoj per
ghiera brevissima e quotidiana da essire- lescuoleromanee odierne, il cardinalMo-
citata insieme con YAve Maria chiame- richini, Degl' istituti di pubblica carità
rà il divino soccorso, e l'elemosina d'un edistruzione primariajtA il Nibby,/xow#
baiocco mese basta per concorrere ad
al nell'anno 838, parte
i i? moderna: per
un fine sì ormai
pio e generoso. L'opera è lescuoledellostatopapale,ilCalindri,<.SV7i,'-
piopagata per tutta l'Europa, e nell' A me- gio dello stalo pontifìcio , tit. g,art. \,Ar-
rica del nord e del sud, acclamata e prò- ti belle e scienze utilij avi. i, Manifattu-
pagata con elogi da grandissimo nume- re. Per gli altri autori che scrissero sulle
rodi vescovi; arricchita d'indulgenze spi- scuole e pubblico insegnamento di Roma
scu SCU 127
e sue provincie, si ponno consultare gli tri ordini di cavalieresse istituiti per le

articoli delle loro descrizioni. Certo è, che donne sono quelli della s. Croce stellata,

niun governo e stato fece tanto meglio, di s. Elisabetta, di Luigia, eA altri che de-
quanto governo de' Papi per l'istruzione
il scrissi a'Ioro articoli. Moltissimi poi sono
e educazione, con tanti numerosi stabili- gli ordini equestri cui sono aggregate ca-
menti che in proporzionedella popolazio- valieresse. come di s. Giacomo della Spa-
ne e territorio niuti altro stato può van- da, di Calalrava, di*. Stefano, di s.An-
tarne altrettanti, sia in università, sia in na di Russia (/'.), ed altri notati a'inro

seminari, sia nelle scuole universitarie, o luoghi, inclusi vamente a quello della Le-
licei, o ginnasi, ocollegi; nelle scuole pub- gione d'onore conferito eziandio a bene-
bliche comunali ed elementari ,
olire le merite religiose. Dopo'che il conte unì il
scuole che sono nelle case religi ose; e quel- regno d'Aragona al suo principato, perle
le pel sesso femminile, anche ne'monaste- sue nozze con Petronilla figlia di Ramiro
ri, conservatorii e case apposi te. In niuna II re d'Aragona detto il Monaco, volle
altra parte del mondo egualmente, sem- ricuperare dai mori la città di Tortosa.

pre però nelle proporzioni di estensione Ma i maomettani non potendo sopportar-


di suolo edi numero degli abitanti, si pon- ne la perdita, dipoi l'attaccarono con tali

ilo enumerare tante accademie, società forze e sì gagliardamente, che morta la

scientifiche, artistiche e letterarie; tanle maggiorpartede'cristiani che la difende-


biblioteche pubbliche e musei, com'è nello vano, era sul punto di ricadere sotto il

stato di s. Chiesa, che primeggia tanto nel- giogo moresco. In questo ter ri bile momen-
l'istruzione e educazione su periore, quan- to sisuscitòl'amor patrio e l'ardore guer-
to nell'elementare e primaria, anche per riero nelledonne, massime vedove,le qua-
gl'innumerabili istituti benefici destinati li deposti i loro abiti, impugnarono le ar-
all'educazione del povero. Si raccolgano mi vestile da soldati, fecero strage de ne-
pure i dati statistici di Londra, Parigi e mici,ecombalterono tanto valorosamen-
altre immense capitali, e sempre sarà l'e- abbando-
te,che costrinsero gl'infedeli ad
terna Roma superiore nella debita pro- nare l'assedio. Informato Raimondo Be-
porzione. Il celebre Adria no La Ibi dichia- rengario re d'Aragona di sì generosa im-
rò primeggiare Lorna papale nell' istru- presa, a perpetua memoria istituì per le

zione, sopra tutte le città del mondo. E vittoriose donne l'ordine della Scure, for-
l'alto e chiaro ingegno d'Adolfo Thiers se dalla qualità delle armi di cui prin-
disse nel i 848 essere Lorna la sola che og- cipalmente si servirono, altri dicendo che
gidì sia capace di educare a virtù sociali fu detto Acha, voce spaglinola che si-
le plebi; ed io aggiungerò per la potenza gnifica scure, torcia e fiamma, ed anche
e salutifera influenza dell'istruzione re- del Passatempo. Il re suo fondatore con-
ligiosa, che tanto e immen«amenle con- ferì all'ordine e alle donne che ne face-
tribuisce alla elementare, alla scientifica, vano parte, molte prerogative e privile-
all'artistica perfezione d'ogni e qualun- gi. Queste cavalieresse usavano una veste

que scuola. lunga con cappuccio acuto, sul quale era


SCURE, ordine equestre, di cavalle- la figura della scure di color rosso o cre-
resse. Fu istituito in Tortosa da L.aimon- roesino; altri col p.Mendodiconoche sulle
doEerengaiio V conte di Barcellona, ver- vesti avessero la figura d'una torcia, spie-
so il 1 149, e pare che sia il i.°e più an- gando in favor di questa il vocabolo Acha,
tico ordine equestre espressamente fon- ma il Giustiniani ne rigetta l'opinione
dato per ledonne,sebbeneesse siano sta- nella sua Historia. Il p. Lìonanui nel Ca-
te aggregale a diversi ordini cavallereschi talogo degli ordini equestri, p. 1 32, ne trat-
più antichi, come il Gtrosolitnila.no. Al- ta e riporta l'eiligie duna cavalieressa.
128 SCU SCU
SCUTARI (Scadrai). Città con resi- terzi cristiani de'dueriti latino egreco. La
(lenza vescovile nella T tirchia europea, in pianura di Scutari è fertile e ben colti-
A Ibaoia; capoluogo del sangiaccato e del vata a maiz. Si attribuisce ad Alessandro
distretto del suo nome, a 3o legheda Ra- il Grande la fondazione di questa città.
gusa e 70 da Costantinopoli, al confluen-
i
Secondo la tradizione in vigore, tra gli a-

te del Drinassi e della boiana, presso e bitanti del sangiaccato vi sono popolazio-
al sud del lago
di Sentali, chiamato pure ni che si credono d'origine egizia, discen-
di Zenta e Labealis. Questo lago è lun- denti dai soldati di Faraone sfuggiti al
go 6 leghe e 2 largo; contiene varie iso- naufragio del mare Rosso. Divenne città
lette, riceve le acque della Moracca o Mo- primaria della Dalmazia mediterranea
ratschka, che escono per la Boiana per e del regno d'Illiria, e sede de' suoi re,
scaricarsi nell'Adriatico, da cui è distan- quindi colonia de' romani, capitale del-
te circa 5 leghe. Inoltre il forte Ciabako Y Albania, e sotto s. Gregorio 1 metropo-
Tchiabak dà talora il suo nome al la"o.In
o li ecclesiastica della provincia Precidila-
questo e negli altri della provincia è atti- na. Ne fa la descrizione il p. Parlato, //-
vissima la pesca. E' sede del pascià, giacen- lyrici sacri 1.
1 , p. 4r)> ' 60 e 1 65, ove par-
do sul clivosetlenlrion.ale d'un poggi o,ed la de'suoi popoli Scodren ses, comechè la
è dominato dal fìnte castello che sia a ca- città fudenominala Scotica anticamente.
valiero sopra una rupe isolata, presso al Segui destini dell' Illirici, dell' Aliai da
i

confluente de'fiumi, nel quale castello di- e dell'isotrope venne in potere de' vene-
mora il pascià; per cui è guarnito da nu- ziani, finché il turco Maometto II impe-
merosa artiglieria. Il pascià è uno de'piìi ratore ss ne impadronì verso ili 47$. Nel
potenti dell'impero ottomano, e può fa- principio del 1 83 t scoppiò nell'Albania
cilmente mettere armi 20,000 uomi-
in contro la Porta Ottomana gravissima ri •

ni; le migliori sue truppe sono composte bell'ione, alla testa della quale si pose il

di cristiani, tra i quali si distinguono quel- pascià di Scutari. Gli albanesi resistettero
li chiamati merediti, pel loro coraggio e a lungo alle numerose forze del gran sul-
disciplina, ma sono superstiziosissimi. Il tano, ma essendo stato il pascià abbando-

bazar eia città vecchia sano a pie del ca- nalo da alcuni pascià suoi dipendenti, si

stelloe formano alcune vie; il restodi Seu- trovò forzato alla ritirata. Il gran visir do-
tarisi compone dicase più o meno distan- po un assedio di più settimane s'impadro-
ti tra loro, e ciascuna cinta da un mino nì di Sentali, ed il paese sembrò pncifl-
o da una siepe che rinchiude pure una calo;ma i conoscitori della regione opina-
gran corte o un giardino; vi sono quartie- no che turchi non ponno calcolare sopra
i

ri tra loro separati da montagne aride, una lunga sommissione, per parte di que-
per modo che in mezzo alla città più po- sto popolo guerriero e di carattere indi-
polosa dell'Albania, uno crederebbe tro- pendente, anche per quanto poi ricorde-
varsi nel deserto. Vi sono diverse chiese rò. La sede vescovile nella diocesi dell'Il-
non che
cattoliche e greche scismatiche, liria orientale, secondo Tolomeo e il p.
moschee cou de'mendresseh, una casa di LeQuien, poichèCommanville l'attribui-
beneficenza, e fabbriche di tele, di cotone sce all'esarcato dell'Illiria occidentale, fu
e diarmi. Attivo vi è il traffico del legna- eretta nel IV secolo, sulfraganea col ve-
me da costruzione, e si fa nel lago di Scu- scovo di rito latino prima di Salona, poi
tari, dove ponno per laBoiana entrare pic- nel 1 062 circa d'Antivari; mentre e pel ri-
coli bastimenti; il porto di questa città, to greco nel secolo IX era divenuta di Co-

che giace [nesso al villaggio di Polna, è razzo. Tuttora la sede latina è sulfraganea
difeso da varie opere e da due A più
forti. d' Antivari, essendovi ancora nella città
di 20,000 ascendono gli abitanti, per due il vescovo greco scismatico , che ha più
scu SCU I2Q
chiese. Il i.° vescovo conosciuto di Scodra disciplina per togliere le prave consuetu-
fu Basso che ne occupava la sede al tem- dini ne'loro amministrati, confortando or
po di s. Silicio Papa del 385; indi gli suc- gli uni ora gli altri coll'opera e col con-
cessero Senecio oSenecioue che nel 43 i Per mancanza di conveniente epi-
siglio.

intervenne al concilio generale d'Efeso, scopio, fu graziosamente albergato nella


A nel rea Ormisda Papa del 5i4>
sotto s. pia casa di Dodmassei agente della con-
Stefano di cui è fatta menzione in una let- gregazione di propaganda /7<7e, dalla cura
tera di s. Gregorio I a Malco vescovo di della quale dipendono le sedi episcopali
Dalmazia, Costantino al quale tale Papa d'Albania e circostanti regioni. Ucciso il
3odel hb. 12, tutti ripor-
indirizzò ì'epist. vescovo di Pillati (A'.)scutarino nella sua
tati nell' Oriens chr.
t. 2, p. 270. Gli ul- residenza da manoignota,ilPapanel i833
timi vescovidi Scutari registrati nelle No- lo deputò amministratore apostolico di

Roma sono seguenti. Nel 729


tizie di i 1 quella diocesi, nella quale preceduto da
Antonio \ladagui;i 742 Paolo Campsi- lettele pastorali intraprese la sagra visita,
nato, di Pietro diocesi di Scutaii; 1771 e riprovando gl'inveterati abusi a norma
Giorgio Radovani di Scutari; 1787 Fran- del eelebreconcilio d'Albania (tenulosot-
cesco Borzi di Scutari; 79 Marco Cre- 1 1 lo Clemente XI, e il quale nel i8o3 me-
scesi di Scutari; 1817 Nicola Murichi; nel ritò ristamparsi con l'aggiunta delle ul-
i 824 Ambrogio Bruci. GregorioXVI nel time costituzioni pontificie riguardanti le

i832 nominò (V. Benigno Albertini dei chiese di Epiro), inculcò l'osservanza del-
minori osservanti di Ragusa, eccellente le leggi evangeliche. Non sono da tacer-
vescovo,di cui, avendo goduto la sua bon- si i disagi, le fatiche,! pericoli provati nel-
tà e benevolenza, mi pregio aver procu- le perlustrazioni pubbliche ai tempi del-
ralo che nella tipografia del collegio Ur- le rivolte, del 1 833 sotto Aly-Namik pa-
bano si stampassero i Cenni su la vita di scià, e nel 1 836 per 4 interi mesi con san-
mg,' Benigno, ec, perchè le sue virtù, il guinosa lolla degli albanesi contro le trup-
sapere ed il pastorale zelo restassero bel- pe oltomaue, essendo |iascià di ScutariAf-
lo esempio da imitare : fu pure eloqueu- fìz-Ferik,edel pari nell'invasionedel gran
le predicatore, e bravo in prosa e in ver- visir Mahniud Rumely Valesy con pode-
si, e molto stimato da un Gregorio XVI. roso esercito. Nel 836 dopo molte tribo-
1

Per incuria de'tempi, per ripetuti incen- lazioni e timori si recò in Roma, ben ac-
di e pestilenze, tutto erasi perduto a Scu- colto e fatto da Gregorio XVI prelato do-
tari e non vi rimaneva appena che qual- mestico e vescovo assistente al soglio. Ri-
r
che memoria del passato. Riflettendo mg. tornato a Scutari come in trionfo, uel 3.°

Al ber ti ni agl'i neon venienti, cui andavano lunedi d'ottobre del i837,solenuità prin-
esposti i misteri dell'augusta religione, co- cipale della B. Vergine del Buon Consi-
stretto a celebrarli in aperta campagna, glio, celebrò in aperta campagna solenni i

per mancanza non essendovi né


di chiesa, pontificali, compartendo per facoltà con-
battistero , né altare dove conservare il seguita la papale benedizione alle molti-
Viatico, feceerigere presso l'abitazione dei tudini de'suoi diocesani ed a quelle de' ve-
parrochi una deceute cappella percollo- scovati convicini, accorse a lucrare l'in-
carvi il sagro fonte, ed esporre all'adora- dulgenza. Per la fama di sua dottrina e
zione de'fedeli Sagramento. Indi a
il ss. singoiar prudenza, nel maggio 1 838 l'im-
conoscere il suogreggee provvederlo, ce- peratore d' Austria Ferdinando I lo no-
lebrò il sinodo diocesano, visitò tutte le minò vescovo di Spalatro e Macarska in
parrocchie, amministrando la conferma- Dalmazia, con gran costernazione degli al-
zione anche ad ottuagenari. Prescrisse ai banesi per la pena di doverlo perdere; ma
rettori massime salutari di ecclesiastica prima di recarvisi a prendere il possesso,
VOL. LXIIl. 9
i3o SCU SCU
mon a'24 agosto oltre il lago di Scutari, pa crocchie della diocesi sono a m minisi ra-
nella parrocchia di Sci rocca, compianto te da preti secolari. I cattolici della dio-

sinceramente da tutti e persino dai tur- cesi di Scutari superano 16,000 anime,
chi, pel complesso delle belle doti che in in un territorio di circa 280 miglia. Il se-

lui risplendevano enarrate ne'memorali minario vescovile fu eretto, anche con ge-
cenni biografici; quindi fu sepolto nella nerose elargizioni della congregazione di
chiesa di s. Maria Maddalena, ove gli fu propaganda fide, nel 1 837 per l'educazio-
posta duplice iscrizione latina ed epiro- ne religiosa e letteraria de'giovani,che de-
tica. Gregorio XVI a'24 settembre 1839 vono servire le chiese d'Albania. Nel 841 1

fece vescovo diScutari e amministratore i gesuiti vi aprirono altre scuole e pubbli-


apostolico di Pillati mg. r Luigi Gugliel- che. Nella diocesi sono sparse 12 confra-
mi di L'issa, il quale non potè a lungo ri- ternite laicali. Il vescovo dalla congrega-
siedere in Sciita ri per non poche differen- zione di propaganda fide ha le facoltà del-
a
ze insorte co' turchi ed altri: traslato nel la forinola 2. , e riceve l'annuo sussidio
i852 alla illustre sede di Verona, mon di scudi 200; anche il clero spesso è dal-
innanzi di giungervi. Il regnante Pio IX la medesima aiutato. La spesa eccessiva
ha dichiarato amministratore apostolico che importa il fabbricare luoghi pii echie-
r
di Sentali mg. Giovanni Topich de'mi- se, e la difficoltà di riportarne il permes-
nori osservanti, già nel 1842 dal prede- so ofirmano dal governo ottomano, ren-
cessore Gregorio XVI fatto vescovo d'A- de quasi impossibile sostenere le antiche
lessioo Lisso pure in Albania, come lo è e superstiti chiese cadenti, riparare le ca-
tuttora.Dell'immagine miracolosa della dute, e di più fabbricarne dellenuove. Il

B. Vergine del Buon Consiglio, che si ve- Monte Negro viene riguardato dal pascià
nerava a Scutari e prodigiosamente nel di Scutari come sua provincia, kadihk o

1467 trasportata in Genazzano, in que- distretto, che dovrebbe lega linei» te appar-
sto articolo ne ragiona i,descri vendo il san- tenere al suo visirato e pascialaggio, ma
tuario ov'è in gran venerazione, onde al- si sottrae di fatto mediante continua in-
cuni scodrensi per divozione si recarono surrezione alla Porta ottomana. I mon-
a stabilirsi in Genazzano. Secondo recen- tenegrini, d'origine slava, tanto per la for-
ti notizie, ecco lostato della diocesi di Scu- tezza del paese, che per l'amore del patrio
tari. Il clero numeroso che nel re-
è più nido, ebbero sempre a sostenere le lotte

sto dell'Albania, essendocom posto di più più frequenti ed ostinate contro i pascià
che 3?. preti. In ognuna poi delle 6 par- di Scutari. Ciò principalmente deriva dal-
rocchie o ospizi della missione degnino- le reciproche pretensioni del pasciàdi Scu-
li osservanti riformati, risiede un reli- tari che vorrebbe il Monte Negro ubbi-
gioso: il loro prefetto ha le facoltà dalla diente alla sua autorità, e dell' Wladika o
congregazione di propaganda fide 3 che Vladica del Monte Negro, il quale vide
spesso soccorre i frati, la missione de'qua- sussistere la sua autorità e l'indipendenza
li è situata nelle montagne sopra Scuta- del paese per la forza delle proprie armi,
ri. Si estende a s5 miglia in lunghezza e indipendenti adatto da lungo tempo dal-
10 in larghezza la giurisdizione di tal pre- la conquistalriceTurchia. Non minori fre-

fettura, con 1 3oo famiglie cattoliche. In quenti occasioni a scambievoli dissidi die-
tutta la diocesi le suddette parrocchie so- de il lago di Scutari, al cui possesso indi-
no quelle di Castrati, Culli, VostuIi,Sel- viso il pascià non vuole rinunziare, e del
ze, Grada, Triepsù. Inoltre in Sentali vi cui parziale possesso i montenegrini in al-

sono due parrocchie, Top-hana ove risie- cun caso non ponno fare a meno per la pe-
de il vescovo con un solo altare coperto, sca, ad essi indispensabilmente necessaria.
e Casena che ha una cappella. Altre 17 Nutrì inoltre le perpetue contese la di-
scu SCU 1 3 1

versila della nazionalità e della religione cattolici nella montagna, che forse vi sa-

de'clue popoli vicini; de'quali l'uno ècorn ranno tuttora. In uno stato generale del-
posto di varie razze di arnauti, nazione le missioni del 832, dato dalla congrega-
1

guerriera delle montagne d' A Ibauia e del zione di propaganda /Weal Papa Grego
la Macedonia, detti pure skipetari e al- rio XVI, nell'arcivescovato di Scopia nel-
r
banesi, che in parte sono cattolici roma- la Servia (f .) leggo registrato il Monte
ni, in piccola parte greci scismatici, e per Negro sotto la sua giurisdizione ecclesiasti-
la maggior parte maomettani : i monte- ca, senz'altro. Il p.Farlato, Illy vici sacri,
negrini al contrario sono serviani e slavi, 1.
1, p. < 61, chiamai! Monte Negro, Mons
e di religione greca scismatica sedicente Nigerseu Nigrutn,pagus Dahnatiaelon-
ortodossa, ossia uniti a quella della Rus- genobilissinius,indigenaCernagorain vo-
sia {f7 .). Ambedue le razze di arnauti e cantre lo descrive abitalo da gente for-
montenegrini sono egualmente guerrie- tissima e bellicosissima, che prima fu do-
ri, valorosi eavidi di preda. Inoltre lagran- minato dai veneziani e poi dai turchi.
5
de fertilità de terreni situati intorno al Monte Negro, in turco Cara-dagh, ed
lago di Scutari, fu sempre pe'poveri al- in illirico Czerna-gora, ossia Nera Mon-
pigiani del Monte Negro un eccitamento tagna, è un paese montano situato nella
continuo a discendere dalle loro inespu- parte occidentale della Turchia europea,
gnabili rupi; mentre dall'altro lato siti di i presso alle Bocche di Cattalo e all'Erze-
dimora di alcune tribù delle Nahijemon- govina, tra questa, la Dalmazia e la Bo-
tenegrine di Kietschka, Liessanska e Bie- snia che riunisce varie tribù ab antico
,

lopavlilska, dalla parte loro orientale so- indi pendei) ti, ora di fatto emancipate dal-
no accessibili agli arnauti un po'meno di la dominazione ottomana. Il Balbi lo de-

quello che le altre Nahije lo sieno dalle scrive presso alle marine dell'Adriatico,
altre parti, ai turchi della Bosnia e del- confinante a settentrione ed a ponentecol-
l'Erzegovina. A questi motivi di eterne la Erzegovina, a levante coli' Albania tin-

contese, altri se ne aggiunsero nel 1832, ca, a mezzodì coIl'AIbania austriaca for-
per cui scoppiò la guerra tra i montene- mante la provincia di Cattalo. L'aspetto
grini e i turchi con clamorosi fatti, e pe- del territorio è quello delle regioni alpi-
ricolose conseguenze se non si sopì va dal- ne, specialmente nella Nahia di Katon,
la saggia Austria. Per tultociò, e dal po- ove l'asprezza de'monti non concede che
co propriamente che in generale si cono- debole vegetazione. Fra più alti monti, i

sce del Monte Negro, massime sulle noti- si eleva sugli altri il Sella o Coelo, coper-
zie ecclesiastiche, che non trovai neppu- to quasi sempre di ghiacci odi neve. Fol-
re in propaganda fide, siccome scismatici ti boschi d'abeti e di pini coprono le al-

greci gli abitanti, credo non riusciranno ture, e da cui i montenegrini traggono il

inopportune le nozioni che raccolsi e qui maggior profitto,poichè bellicosi non san-
pubblicherò. Anticamente nel Monte Ne- no piegarsi facilmente ai lavori agricoli.
gro e luoghi contermini eran vi parrocchie Dall'aspetto nerastro degli abeti, vuoisi
con cattolici appartenenti alle varie dio- derivato nome al paese, che in islavo
il

cesi confinanti, come l'abbazia di Miri- vale Nera Montagna, quindi il nome di
dilli con abbate mitrato, dipendente dal Cernagora al Monte Nero. Però in mez-
vescovo d'Alessio o Lissojma al presente zo a que' gioghi vi sono alcuni tratti di

se ne ignora affatto Io slato, ed è proba- paese ridente e coltivabile, e vaste prate-


bile che non ve ne siano. Miriditti anco- rie che piacevolmente riposano l'occhio.
ra sembra appartenere ad un principe cat- Il clima ineguale vi ègeneralmente sa-
tolico, tributario della Porta ottomana, no, piuttosto freddo ne'luoghi alti, tem-

ed il cui stalo consiste in pochi villaggi peralo verso le marine. Alcuni fiumi che
l32 SCU SCU
mettono foce nel lago di Scutari, bagna- o stirpi, e sono governati da un sardar o ca-
no la regione, nella quale secondo la na- pitano: i distretti sono denominati kne-
tura de'Iuoghi più o meno fertili, si può zine e plemeua. 11 montenegrino forte e
dire che prosperano ci' ogni maniera di bello nella persona, è cortese verso lo stra-
granaglie: la coltivazione più estesa è quel- niero, che fida in lui, esupera gli altri po-
la del grano turco, vengono poi gli eccel- poli serbi in ospitalità; egli si contenta

lenti frutti, l'orzo, l'avena, ec.Vi sono mangiar pane e aglio, e bere acqua, pur-
molti pascoli, ed una considerabile quan- ché possa offrire al suo ospite carne, pe-
tità di bestie a corna ed a lana, che for- sce, vino e acquavite. Tra loro però vi do-
mano la ricchezza del paese, pel formag- mina lo spirito di vendetta, che mantiene
gio e pel gran numero di montoni che si crudeli nimicizie fra molte famiglie, con
esportano. Le patate introdotte nel i 780 grandissimo danno del paese. Onorano i
sono di grande utilità negli anni di catti- loro capi e anziani, e ciecamente ubbidi-
vo raccolto, e si coltivano con assiduità. scono alle leggi del paese, benché severe.
La forma del governo, già patriarcale, si 11 montenegrino non tiene in gran conto
avvicina molto a quello d'una repubblica la propria moglie; guai però a chi le fa-

con senato, che ha per capo ereditario un cesse villania ! Essendo tenuto atto vile

principe col titolo di Vladika, eziandio fare ingiuria al più debole, così le donne
capo a un tempo religioso come un ve- girano senza tema di pericolo dappertut-
scovo e civile. Ne! Montenegro conviene to, anche quando gli uomini non si arri-
Montenegro proprio o Cer-
distinguere il schiano uscir dalle abitazioni. Esse segui-
nagora diviso nelle 4 Nahije o distretti o tano i guerrieri, munite di vettovaglie, fa-
partimenti di Rattunska, Kietska, Zer- sciano le ferite, ed eccitano colla presen-
mnilska oCermnitschka,eLiessanska,con za i combattenti, spesso facendo tornar
56,ooo abitanti, i2,5oo de' quali guer- alla pugna fuggiaschi. Sane, robuste,at-
i

rieri;ed in 4 Bercia ossiano distretti mon- tive,fìlano, tessono,portano acqua, legna


taui che dopo ili 796 visiallearonoe uni- e anche gravi pesi, e persino aiutano gli
rono, cioè Bielopavlitska, RowlzaMora- uomini nella lavorazione de'campi. Il traf-
tschka,Piperska o Pipper'^eKutschka con fico dei montenegrini, essendo in quasi

5i, 000 abitanti, 1 2,200 de' quali guer- continua ostilità co'turchi, ha luogo coi
rieri. Questi ultimi ossiano uomini at-
gli paesi lunghesso le spiagge dell'Adriatico,
ti alle armi ordinariamente stimano 24
si Due sono le strade principali per andare
per 100, ma spesso visi comprendono an- nelMontenegro,daCattaroedaiNiegutsch,
che i giovani di 1 5 anni, avendo essi il di- ma anco queste talmente erte e strette che
ritto di portar lo schioppo. Non avendo in vari luoghi un cavallo colla soma ap-
fìssi limiti nell'oriente, per le diverse ad- pena vi può passare. Le altre vie, tranne
dizioni fatte e disfatte negli ultimi lem- quelle de'piani di Bielopavlitska e Zeniz,
pi,e per l'incostanzadi Pipperi e di Kuts- sono meri sentieri serpeggianti fra diru- 1

clika, che di frequente prestano ubbidien- pi, che assai difficilmente ponno esser va-

za al pascià di Scutari, e tornali ai villaggi licati. I montenegrini portano il lungo fu-

si professano di voti al senato montenegri- cile albanese, sono ottimi bersaglieri , e


no e vogliono appartenergli, quindi de- vanno pure armati di pistole e di coltel-
riva la discrepanza intorno alle cifre nu- li. Piicevute le armi nella fanciullezza, do-

meriche delle popolazioni, che alcuni au- po gli esperimenti di cogliere nel segno,
mentano d'un terzo al riportato novero, le portano per tutta lavila. 11 loro modo
e gli atti alle armi a 3o,ooo, che resta- di combattere è quello proprio delle guer-
no soldati (ino all'età provetta. I distret- riglie; profitlano cioè continuamente dei

ti si dividono in villaggio tribù, contee vaneggi de'loro luoghi inaccessibili, coni-


scu SCU i33
battono possibilmente coperti, assalgono isolatamente trai monti. Morto l' Vladi-
improvvisamente a colpo sicuro, quin- ka Pietro Pelrovich I nel 8 8 a Njegus, 1 1

di si dispeidouo, si ritirano, e non ac- dii8 anni arrivò alla sua dignità Pietro
cettano inai battaglia campale, non po- Pelrovich II, e cominciò la sua attività
tendo sostituire i guerrieri perduti, sen- con una vittoria contro turchi. Abolì la i

za gravi diminuzioni del numero circo- carica di governatore, attese all'introdu-


scritto de'cooi battenti. Con leloroaccor- zione della coltura presso i suoi compae-
te manovre, e coll'impeto d'un eroico co- sani, fondò ii senato e cooperò al miglio-
l'aggio, riuscì loro di distruggere intere ramento dell' amministrazione interna
armate turche , e fare prigioni parecchi del paese; la domestica è affatto patriar-
visiri, le cui teste imbalsamate si serbano cale. Il padre è il capo della famiglia; so-
ancora a Celligne capitale del Montene- pra tulle le famiglie del comune esercita
gro, come splendide memorie di valorose il più vecchio del luogo l'ufficio di giudi-
gesta degli avi, e quale incitamento ai ni- ce. Il più vecchio della tribù dirige gli af-

poti, comechè implacabili nemici de'tur- molle tribù congiunte per pa-
fari di essa;

chi. Sogliono inoltre ne'più gravi perico- rentela siscelgonoun principe. L'adunan-
li staccar de' massi enormi fra le gole dei za di questi capi superiori decide gli af-

monti, Deputiti più acconci, e legarli con fari importanti; l' Vladika forma l'istan-

vimini, che tagliano se il nemico vi pas- za suprema, nel quale e nei sacerdoti i

sa, e siccome trascinano seco nel precipi- montenegrini hanuo una cieca confiden-
tarespaventevoli frane, ponno schiacciar- za. L'VIadika esercita il potere spirituale
vi interi battaglioni.Per produrre simili e temporale in Cettigne e in Staynoyitcb,
sbranamenti montenegrini mettono in o-
i luoghi di sua ordinaria residenza. Fuori
pera, dall'epoca dell' Vladika Pietro Pe- della guardia dell' Vladika forte di 3o uo-
lrovich 1 un altro non meno terribile
,
mini, e d'una milizia di 4 2 ° uomini im-
mezzo, ch'è quello delle mine. Sono me- piegati nel riscuoterei tributi nelleNahije,
morabili le grandi mine disposte dal ri- e nell'eseguire gli ordini del governo, il

cordalo Vladika contro l'armata del fa- Montenegro non ha esercito stabile; ma
moso Ali pascià di Jannina (f.). Un cor- tutti gli uomini alti a combattere ven-
po montenegrino stava sulla sommità del gono chiamati alle armi nel dì del peri-
monte; Ali die il segnale dell'assalto ge- colo : i montenegriui parlano la lingua il-
nerale, ma le spaventose detonazioni del- lirica corrotta. L' Vladika ha 4o,ooo fio-
le minepreparatedai montenegrini, spar- rini di rendita da'suoi beni; 3o,ooo an-
sero il tenore tra gli ottomani. La terra, nui ne ha dalla Piussia, e partecipa d'u-
i sassi balzavano e precipitavano copren- na porzione della pesca nel lago di Scuta-
do interi corpi nemici; le grida disperate ii,ed ha una parled'ogni preda nelleguer-
de'morenti estinguevano
O il coraggio
DO titu- re de'ceinagori. Stefano Zernocvic detto
bante, ed ognuno temeva di egual desti- il Nero, discendente dai conti di Dalsa si-

no. Le truppe nemiche si sbandarono; i gnori di Scutari, e come vuoisi originari


nascosti drappelli de' montenegrini sor- de'contidi Beaux di Provenza, del segui*
tirono dalle loro imboscate, e profittando to di Carlo I re di Sicilia, nel 1426 fab-
del terrore generale, completarono la di- bricò in cima a un moritela fortezza di
sfatta de'turchi in tutte le direzioni. Una Zabljaksul fiume Moracca, al confine del
armata dÌ70,ooo ottomani pienamen- fu lago di Scutari e con alcune torri, che per
te battuta da qualche migliaio di monte- essere tutta circondala dall'acqua,ed inol-
negrini; 36,ooo vi perdettero la vita. Ah divenne d'u-
tre sui confini dell'Albania,
pascià non potò riunire il giorno dopo che na grande importanza strategica. Egli era
5ooo uomini; il resto fu disperso e ucciso signore di Montenegro e della Zela. Ivan
1
34 s e u scu
o Giovanni di lui figlio colà risiedeva qual cacciato le qualità necessarie per gover-
governatore anche del Montenegro, e nel nare con decoro e vantaggio del Monte-
1478 porgendo aiuto alla repubblica di negro. In tanto ilgiovaneDanilo appoggia-
Venezia battè gli ottomani. Nel 480 essi si 1 to sopra un proclama di Nicolò I impe-
vendicarono e già padroni di Seti tari, pre- ratore di Russia , che raccomandava ai

sero perassaltoZabljak,manel 1
482 la ri- montenegrini rispettar la volontà del de-
cuperò Ivan. Tornarono turchi nel 483 i 1 funto e di considerare il nipote per suo
ad assaltar la fortezza, ed allora Ivan chie- cessore,ottenne l'intento, ricevendo a Cet-
se aiuto alla repubblica veneta, mostran- tigne l'omaggio di sudditanza, incomin-
do quanto dovea soffrire dai turchi per ciando dal presidente del senato, ai i4
aver stretta alleanza con essa. Ma Vene- gennaio i852. Dipoi Danilo si portò in
zia si scusò adducendo la pace fatta con Russia ad ossequiare in Pietroburgo Ni-
BajazettelIa'i6gennaioi482. Il perchè colò I, il quale secondando il suo deside-
Ivan abbandonò la fortezza in cui avea rio e quel lo de'montenegrini, ha permes
pesta la sua residenza, e si ritirò a Celli- so mediante imperiale diploma , eh' egli
gue, sperando in quella vera egrande for- sia signore del Montenegro col titolo di
tezza naturale meglio tutelarsi dal domi- principe regnante del Montenegro, col di-
nio ottomano. Daquell'epocaZabljak ri- stintivo di Altezza, in seguito ad un ac-
mase Giorgio figlio
in potere de'turchi. cordo delle rispettive potenze Austria e
d'Ivan recandosi nel i5i6a Venezia, la- Russia. In questo modo dopo 332 anni
sciò l'autori taci vi le a Germano allora me- nel .Montenegro fu ricostituita l'autorità
tropolita del Montenegro, e da quell'epo- principale nel rapportarci vile, poiché sino
ca l'autorità secolare e il potere ecclesia- a Danilo nessun Vladika avea ancora ri-
stico furono riuniti in una stessa persona, cevuto il titolo di principe regnante; e
vale a dire nell'VIadika. Dopo quell'epoca Giorgio Zernocvic, figlio di Giovanni e
di tanto in tanto si rinnovarono fatti di nipote di Stefano Zernocvic, fu come dis-

armi, scorrerie e scaramucce. Nel 1 835 si l'ultimo che avea esercitato il poterese-
essendo pascià di Scutari Affiz,i monte- coIare,giacchè partito per Venezia nel sud-
negrini rinnovarono unadelle solite poco detto anno, lo lasciò al capo della religio-

durature tregue. Accorsero quindi ai ba- ne Germano. Di più Danilo ottenne dal-
zar de'distretti del fiume Moracca, e in- l'imperatore la gran croce dell'ordine di
viarono il bestiame al pascolo nel territo- s. Stanislao, ed anche i senatori che l'ac-
rio ottomano; ma furono traditi dai tur- compagnarono furono fregiati di decora-

chi che trucidarono montenegrini, ei lo- i zioni, e lutti ricolmati di cortesie. Questo
ro capi recisi inviarono a Scutari, traen- aggiustamento di cose procura alla Rus-
do in loro potere 4°oo pecore. Arsero di sia un saldo appoggio sul mare Adriati-

sdegno montenegrini e giurarono ven-


i co, e notisi può occultare che trovisi mol-
detta, ed a'i5 marzo s'impossessarono di to favorito ilsuo progetto d'avere un por-
Zabljak accorse Affiz pascià con nume-
: to su quel la costa, come notai nel voi. LI X,
rose truppe regolali e irregolari, onde i p. 3 18, pai landò del dominio temporale
montenegrini derubato quanto poterono accordato all' Vladika, e della speranza
l'abbandonarono. Morto l'VIadikaPietro perciò concepita dalle razze slave sogget-
Petrovich II, contro il nipote da lui de- te aiturchi di emanciparsi, come fecero
signalo successore, Daniele Danilo Pe- i montenegrini un secolo addietro. Cosi
tròvich JNjegus, insorse una di decenza col Danilo riformò la costituzione del paese,
senato e il suo presidente Pietro Petrò- divise i poteri e toltosi perse il civile sot-

vich, che non si seppero risolvere a rico- to la tutela della Russia, lasciò dipendere
noscerlo per capo, finché non si fosse prò- l'episcopale dall'i avesti tura di Nicolò I au=
scu SCU i35
tocrate della religione gì eco-russa, il qua- loro corrispondenza pe'sentieri lontani e
le dicesi the da molti anni brama va qual- incomodi della montagna. VolendoDani •

che titolo per bilicare all' occorrenza la lodopo il ri torno daPietroburgo introdur-
preponderanza inglese nell'Adriatico. La re una piccola imposta generale in propor-
Turchia vide con pena l'ingrandimento zionede'possedimenti, Osman fece dire a
del suo avversario Vladika, e guardò in ca- que'di Pipperi che unendosi a lui non a-
gnesco l'antico suo possedimento delMon- v «ebbero pagato nulla,esarebberoin vece
tenegio, sia per vendicarsi, sia per far ces- provveduti del necessario. Alcuni si fece-
sare l'influenza russa nel paese,e si propo- ro persuadere, ed egli promise aiuto di
se d'attendere alcun motivo per muove- armi sei' Vladika avesse voluto assogget-
re armata contro montenegrini per rein-
i tarli allasua signoi ia. Conosciute dal prin-
tegrarsi de'suoi diritti. S'incominciò per- cipe Danilo mene, uel novembre 1 852
tali

tanto nel 1 852 stesso a dar brighe a'bos- radunati iooo uomini usci in campagna
niaci colle sue truppe capitanate dal visir contro Pipperi, e ad impedire che tur- i

di Scutari Omer pascià, che alcuni chia- chi potessero soccorrere la Nahija, la tri-

mano croato, disertore austriaco e rine- bù di Ceklin della Nahija Kietschka fece
gato. Altri lo dicono figlio di Soliman pa- d'ini pulso proprio una di versione a'2 3 no-
scià famigerato in Servia, clie dal suo pae- vembre, sorprendendo il forte di Zabljak,
se nativo diSkoplie in Bosnia era denomi- e se ne resero padroni, ricuperandosi co-
nato Skopliak, noto per le crudeltà com- sì al Montenegro : inoltre a' 1 2 dicembre
messe quando era visir diBelgrado, onde vicino alla grande borgata di Podgorizza
forzò i serviani sotto Milosch nel 1 8 5 a1 si venne a campale battaglia, perla qua-

ribellarsi dai turchi, e più tardi a scuo- le montenegrini, come trofei di vittoria
i

tere il giogo e farsi liberi. Sempre i pascià inviaronoai loro villaggi alcune centinaia
di Scutari con minoreo maggior successo di teste de'turchi; contribuirono ai van-
intesero a seminar discordie tra'montene- taggi de'montenegrinii rinforzi loro man-
grini per poi dominarli, maOsman in que- dati da Pipperi ritornalo all'ubbidienza,
sto superò lutti, giovandosi specialmente quindi seguì una tregua. In tal modoco-
del parlare la lingua serviana, e quindi minciò l'ultima guerra tra le due parli,
trattare e farsi intendere dai montenegri- inasprita dalle precedenti scaramucce e
ni senza interprete, e profittando delle ca- da' rapinati greggi per opera de' turchi,
restie e altre circostanze, con far loro pro- nelle diverse lotte. La sollevazione del
messe e doni come a quei delle Nahije di Montenegro fortemente preoccupò la Por-
Piperi e diCermnitschka; laonde colle sue ta ottomana, misurandone le conseguen-

corruzioni si acquistò partigiani in di ver- ze, per lo sviluppo che avrebbe prodotto
se ti ibù,assicurandoli che si sarebbero tro- la guerra tra il pascià di Scutari e mon- i

vati meglio sotto il suo governo, e disto- tenegrini, e già dopo l'ultimo assoggetta-
gliendoli da quello dell' Vladika.Ne furo- mento della Bosnia e dell'Erzegovina, o-
no conseguenza alcuni parziali combatti- perato dal celebre Omer serraschiere e
menti, interrotti da tregue opaci,l'impen- pascià , avea pensato di far con essi al-

sata occupazione per parte del pascià del- trettanto, come pericolosi viciui. Quindi
l'isole montenegrine di LessendraeBra- e a fronteche Danilo per consiglio d'u-
Dima, al confine nord-ovest del lago di na gran potenza a' 2 5 dicembre facesse
Scutari, con sensibile danno de'montene- sgombrare Zabljak e ritirare la guarni-
grini per la pesca e per la perdita delle gione ne'propri confini (altre relazioni la

comunicazioni per acqua colleNahijeCer- dissero riconquistata da'turchi), la Porta


mnitschka e altre situate al nord-est, per ottomana ordinò alla sua flotta il blocco
cui in seguilo poterono soltanto aver tra alle coste che si estendono da Ulcinia lì-
i36 SCU SCU •

no all'estremità della frontiera turca, per peggio e versarono a rivi il loro sangue :

impedir l'invio di vettovaglie e mimi zio- distrusseroovunquechieseeconvenli, for-


ni da guerra, e al detto Omer pascià gè- filandosi perciò sèmpre maggior numero
neralissimodellaRomeliadi piombaresul di nemici Ira i cristiani. Anche le truppe
Montenegro con 4°}° 00 uomini, e cir- guidate da Osman pascià di Sentati sof-
condando tutto il paese, soggiogarlo con frirono gravi perdite,egli pureinulihnen-
4 corpi d'armata con alla testa Omer, che te intento a soggiogar gl'invincibili mon-
poi composero in tutti di 20 a 3o,ooo
si tenegrini,checon terribile guerra forma-
uomini venne poi fornito d'imponente
: ledi guerriglie vollero stancaril nemico,

artiglieria, la fpiale non veniva gran fatto con disperato valore e per vendicare pa- i

impiegala nelle guerre antiche col Mon- titi danni, laonde ben di frequente man-

lenegro. Pare che in processo di tempo darono teste turche a Celligne. Intanto
1' armata giungesse a 60,000 uomini, esposti i confinanti sudditi austriaci alle
Dall'altra paile i montenegrini si propo- conseguenze della vicina guerra, riappe-
sero di cacciare i turchi da tutte le posi- valore d'Austria inviò a Costantinopoli il

zioniche potrebbero metterli in pericolo, tenente maresciallo qonte di Leiningen,


e presero arditamente l'offensiva, onde anche per vedere guerreggiare co' turchi
non esser attaccati nel proprio paese, an- parecchi coraggiosi drappelli di magiari
che per deludere i tentativi de' turchi per e slavi ch'ebbero molta parte nell'insur-
istaccar da loro i distretti dell'alio paese rezione ungherese, quasi tutti venturieri
e la valle principale diesi prolunga mol- disperati. I turchi certamente sovrasta-
to addentro alla regione. 1 montenegrini rono per numero, ma montenegrini con i

impegnarono una lotta di vita o dimor- indomabile valore, colla strategia e colle
le, e le popolazioni cristiane in uno alle astuzie riportarono non pochi vantaggi,
razzeslavedelle provincie lurche,dal ino- mozzarono testee conquistarono bottino:
\imento del Montenegro concepirono spe- li rese più arditi la positura de'luoghi, il

ranza di sottrarsi quanto piiaia alla do- dilemma di vincere o morire, e lasperan-
minazione ottomana. Nel gennaio 8 53 1 za d'essere soccorsi dall'Austria e dalla
a
Omer pascià incominciò da 3 puuti l'at- Russia; la 1 . potenza solo mandò migliaia
taccoconlto il Montenegro, militandoal- di militari ai confini per guarentire le

la testa de'montenegrini il principe Da- frontiere, ricevendo la direzione superio-


n ilo-, essendosi le tribù unite in massa per re di tal corpo d'osservazione il bano di
3
combattere con fraterna concordia per le Croazia ilprode Jellacich la 1. spedi due :

rupi native, che disfidarono per 4secoli corpi di truppe alle proprie frontiere per
le tempeste mussulmane. A' 5 comanda- 1 stare alla vedetta. Lord Heiting si recò
dati dal principeDanilo, avendoa fronte a Scutari per informarsi sullo stato del-
Omer pascià, i montenegrini fugarono i la guerra; ed a' 1 4 gennaio coi piccoli can-
turchi,gli tolsero! 7 bandiere, fra cui una noni portati sul dorso de' muli, i turchi
diquellcdiMaomelto,e portarono via3 7 1 riportarono vittoria a Mattinici). Fu cu-
teste turche, per ognuna delle quali il go- ra principale de'montenegrini d'impedir
vernodi Moiitenegrosuol pagareduezec- l'unione de'due corpi d'esercito del ser-
enità di premio: presero pure 80 carichi di raschiere Omer pascià, e di Osman pascià
polvere, molle armi, Go cavalli bardati di Sentati, altrimenti non sarebbe slata
e grosso bottino. La lotta perciò divenne tanto dillicile un'invasione del paese: O-
vieppiù accanita e tremenda, quindi fu- nier fermò la sua residenza a Podgorizza,
rono dai turchi desolali molti disti elti,oc- ed Osman secondo il consueto di suacru-
cupate le Nahije della pianura, e brucia- deità, ordinò la distruzione delleabitazio-
le molte case; ma sempre essi ebbero la ni, ed il massacro di vecchi, fanciulli e
SCU SCU i3 7

donne. Il principe Danilo soccorse le fa- tinaia di morti e feriti. 11 principe Dani-
miglie fuggiasche restate senza casa, e le lo mandò poi a Pietroburgo due monte-
parti internedel Montenegrosi riempirò- negrini, per perfezionarsi in quelle scuole
nodi tali sventurati. A'iG febbraio mori- i superiori militari, in lungo vestito bian-
tenegrini riportarono altra vittoria , co- co, stretto da cintura rossa e col fez in ca-

mandati da Giorgio Petrovich zio del po,avendol'aspeltomaestososiinile aisa-


principee vice-presideutedelseualo;meo- cerdoti egizi. Il principe Danilo distribuì
ottomani per l'intemperie dei
tre tra gli i i 7 medaglie d'argento,54medaglied'o-
tempi e penuria de' viveri, grande fu il 10, e 89 croci d' un ordine equestre da
malcontento e disagi sofferti. Finalmente
i lui istituito, onde premiare più meri- i

ilcoutediLeiuingena Costantinopoli, pe- tevoli e valorosi guerrieri che si dislinse-


rorando pei montenegrini e pei cristiani 10 durante guerra di 4 mesi control
la

dell'impero ottomano, compose le gravi turchi. Inoltre dispensò denaro e frumeu-


verteuze e die fine alla sanguinosa guer- lo alle famiglie che soffrirono danno dai
ra.Nel Montenegro fu ristabilito in tut- turchi. Nell'agosto 1853 l'imperatore di
to lo status quo ante belluin, ed il paese Russia Nicolò I mandò a sua altezza il

doversi evacuar dalle truppe ottomane; principe Danilo sovrano del Muntene*
venne assicuralo un trattamento più u- grò, il cordone dell'ordine di s. Anna,
uiano ai rajah confinatili colle provincie Dirò per ultimo di Celtigna o Cediglie,
austriache, e si conclusero cun vantaggio capitale del Montenegro, la quale è una
dell'Austria altre pendenze. Fu ordinato piccola città che surge in mezzu ad una
nel marzui853 ad Ouier di ritirarsi cui valle ridente e popolarissima, sulla riva
suo esercito tranquillamente dal Monte- sinistra d' un piccolo fiume, che a poca
negro, cos'i agli altri corpi militari. Già* distanza si congùmge al Rieocernovich ,

te il Montenegro all' Austria per la sua distante 7 leghe da Cattavo, più eli 1 3 da
efficace e benefica mediazione, ordinò il Sculari e più di 19 da Raglisi. Vi è un
governo il canto del Te Deuiii in tutte le cunventu o edilizio di mediocre grandez-
chiese, e dimostraziuui di gratitudine al- za, che rassomiglia ad un piccolo forte,
l'imperatore Francesco Giuseppe. Dipoi e nel quale risiede V Vladika, principe,
il pi incipe Dando si recò a Vienna a rin- capo del governo e della religione greeo-
graziarl 'imperatore,eda presentare la ri- russa. In Cettigna vi sono 4 pezzi d' ar-
conuscenzaela gioia de'montenegrini.Pa- tiglieria, il suo complesso ricorda la seni-

re che nel Montenegro risiederanno àus plicità degli antichi suoi capi e de' popò-
consoli, di Austria e di Russia, e che sarà li pastori. Tra le teste de'lurchi ivi espo-
istituita la gendarmeria : la Puissia infat- sle a trofeo de'trionfi riportati da'mon-
ti nominò per cousole il colonnello Ko- tenegrini, si vede quella imbalsamata di
Walewski, noto per le sue missioni nel Mahuiud pascià, disgraziato condottiero
3
Montenegro e nella Turchia, con resi- delIa2. spedizionedel 1 79(3controilMon-
denza in Celtigoe. Le perdite de'lurchi tenegro. Ma Iristeèla memoria del 17 1 4,
si un colunnellu, tre
feceru ascendere ad quando i turchi passarono a fil di spada
liimbasci, un agà, due cannoni, 8 o più tutti gli abitanti di Cettigne. Il Montene-
r
bandiere, 900 prigionieri, 4^00 morti, gro,tolligliavanzideH'auticaD/oc/c(7(/ .)

4ooo tra feriti e malati, e 3j milioni di e le immense giogaie che lo circondano e


piastre spesi per la guerra. Il Montenegro corrono per ogni dove a guisa di ciclopi-
solo guadagnò, ultre in consolidare la sua che muraglie, poco o nulla presenta al-
indipeudetiza,lrannei siti devastati presso la curiosità de' viaggiatori; laonde ripe-
il lago di Scutari, un 100,000 fiorini per to,sebbene propinquo a nazioni colte e
le spese di guerra, ed ebbero alcune ceti- pocu discuste da noi, se ne ha minor co»
i38 SE lì SEB
gnizione che di altri paesi ili remotissime conosciuto è Meruzane, al quale s. Dio-
parti. nigio d'Alessandria sci isse una lettera sul-
SEBASTE. V. Samaria. la penitenza contro i novaziani; s. Biagio
SEBASTE. Sede a tei vescovile dell' A r- martire, di cui si celebra la festa a'3 feb-
menia della /provincia ecclesiaslica,nel-
i braio, che ottenne la palma del martirio
l'esarcato di Ponto, già città distinta par- nella persecuzione di Diocleziano; Eusta-
ticolarmente sotto l'impero di Giustinia- chio che fu deposto uel concilio di Miti-
no I, il quale vi fece eseguire grandiose lene o di Cesarea verso il 3
37 pe'suoi er-
riparazioni. Avendo tal principe diviso le rori; Pietro fratello di s. Basilio edis. Gre-
Armenie in 4 provincie, Sebaste fu la ca- gorio Nisseno, nominato in luogo d'Eu-
a
pitale dell' Armenia 2. dichiarando però , stachio, e nel 38o intervenne ali. con-
che una tale distinzione non ca inizerebbe cilio generale di Costantinopoli, e di cui
l'ordine delle provincie ecclesiastiche. Ec- il martirologio fa menzione a' g genna-
co la ragione per cui Sebaste è chiamata io. Oriens christ. 1. 1, p. 420. La sede ar-
a
metropoli dell'Armenia t. negli atti del civescovile di Sebaste pegli armeni fu i-
concilio di Caleedonia ed altrove, e sem- stituita nella provincia omonima, nell'Ar-
a
plicemente dell'Armenia 2. negli atti del menia minore, con residenza nel mona-
concilio di Trullo. Questa città è l'antica stero di Surb-Uscan o s.Croce,nel patriar-
Cabria, famosa per la vittoria ne'suoi din- cato d'Ezmiazin :ebbe a sulfraganei ve- i

torni riportata da Lucullo contro Milli- scovi d'Azptiuravancb, monastero presso


date, e pei" un ostinato assedio che sosten- Sebaste; Anclreasich vicino pure a Seba-
ne contro i romani; prese poi il nome di ste, con residenza nel monastero di Surb-
Sebaste ad onore d'Augusto, quindi più Astuasasin della MadrediDio;ediSurb-
tardi fu denominata Sii>as ed è città del- )
Kresctacapet o s. Arcangelo , monastero
la Turchia asiatica, capoluogo del pascia- presso Sebaste. CosìCommanville, ma nel-
lalico del suo nome è granile e difesa da : Y Oriens chr. 1. p. 434 s legge, che dei
1 , 1 >

due forti, ma non vi si vedono più letrac- vescovi armeni di Sebaste, e dipendenti
cedel palazzo di Mitridate. Fu inoltre tea- dal cattolico d'Armenia, si conosce il so-
tro di celebri pugne : Bajazelte I impe- lo Stefano che sottoscrisse il concilio di Sis

ratore ile'turchi s'impadronì di questa cit- nel 307. La sede vescovile pe'latini risa-
1

tà nel 3g4, e restò quindi sotto il domi-


i le al principio del secolo 1
3.° sotto il pa-
nio de' maomettani. Tamerlano ficendo triarcatodi Costantinopoli, ed ili. "suo ve-
prigione quel sultano, la prese pochi an- scovo vivea neh 2 io, ma se ne ignora il

ni dopo neli4oo e la saccheggiò, uè più nome. Ne fu rouo successori E vera rdo fran-
lia potuto risorgere dopo tanta calamità. cescano nominato nel 1 4-12 da Giovanni
Sebaste ricevè il lume della fede al tempo XXIII ; Giovanni pur francescano del
1 4^ 5,come lo fu Paolo del 1 42 8,ec.
degli apostoli, e molti martiri vi sparsero Oriens
il loro sangue per Gesù Cristo, regnando chr. t. 3, p. 1070 e 139. Sebaste o Sivas
1

gl'imperatori Diocleziano, Massimiano e ha vicino un celebre monastero armeno,


Licinio, almodo detto a Martiri di Se- 8 famiglie cattoliche e manca di chiesa,

baste.Ebbe Sebaste diversi vescovi greci, onde il missionario celebra nella propria
armeni e latini. La sede vescovile de'gre- abitazione. Sebaste, Sebaslen, è altresì un
ci fu istituita nel 3.° secolo, uel 5.° diven- titolo arcivescovile in parlibusche confe-
ne esarcato dell'Armenia i/, nel i
3.° ar- risce la s. Sede, coi sottoposti titoli vesco-
civescovile, con 7 vescovi suffraga nei, cioè vili di Nicopoli, Salala e Sebastopoli. Lo
r
Eracleopoli o Pedactoe, Khenum, Colo- fu mg. Matteo Delgado, e per sua tra-
nea, Sebastopoli poi arcivescovo, NicopO- slazione a Pace, restato vacante il titolo,
r
li, Satala,e Uerissa. III. de* vescovi greci da Pmcrolo (F .) a'3 luglio 1 8 48 vi fu tra -
SEB SEB i3(j
T
sferilo mg. Charvaz, promosso poi alla te dì Rocco Giuseppe Caipena, il Papa
r
metropolitana di Genova 3*27 settembre Pio 1 K a'3o settembre 1 85o lo die a ma.
o
i852. Stanislao De Kowski di Cuhna, e di que-
SEDASTE o SEBASTEA o SEBA- sta sede facendolo sulfraganeo.
STIA. Sede arcivescovile della Frìgia Pa- SEBASTI A. Sede vescovile d'Isauria,
caziana sotto la metropoli di Laodicea,e- sotto la metropoli di Seleucia, eretta nel
retta nel secolo V, di cai si conoscono 7 V secolo, chiamata pure Jtiliosebasle e
vescovi; cioè Modesto che sottoscrisse il Helioscbaste. Ne fu vescovo Sebastiano,
concilio di Calcedcnia,Anatoliochefu al che sottoscrisse la lettera del concilio d'I-
5.°generale, Platone sottoscrisse i canoni sa uria all'i m pera toreLeone, relativa men-
di Indio, Leone trovossi al 7. ° concilio te all'assassinio di s. Pioterò d'Alessau-
generale, Eutimio all'8.°, Costantino al dria. Oriens chr. t. 2, p.io3o.
concilio tenuto pel ristabilimento di Fo- SEBASTIANO (s.), martire. Nato a
zio, Teodoro, ec. Oriens chr. t.i, p. 8o5. Narbona nelle Gallio, ed allevato a Mi-
Attualmente Sebaste,.5e&fls/e«,èun tito- lano, donde la sua famiglia traeva origi-
lo vescovile in partibus, sotto il titolo ar- ne, si dimostrò fino dalla sua giovinezza,
civescovile di Laodicea, e ne fu insignito caldo seguace di Gesù Cristo. Quantun-
mg.'PierCrisologoBaselti, confessore del- que non si sentisseportato per la profes-
a
la M. Antonia Giuseppa di
principessa sione delle armi, si recò a
ed ar- Roma
Borbone Orsolina, de'duchi di Parma. rotassi nell'armata dell'impera toreCari-
SEBASTE o SE VESTA. Sede vesco- 110, verso l'anno 2 83,colla mira di poter
3
^ ile della Ciliciai. nel patriarcato d'An- assisterei confessori ed i martiri ne'loro
tiochia, sotto la metropoli di Tarso,eret- patimenti. Infatti essendo stati condan-
ta nel IVsecoIo, non situata nell'isola d'E- nati a morte per la fede Marco e Marcel-
leusa, come città marittima già di vasto lino, egli con un discorso pieno di fuoco

circuito dell'Asia minore, come scrissero ravvivò il loro coraggio, che per le la-
alcuni, ma fu dettaEleusi la città e un tem- grime de'loro parenti ed amici sembrava
po isola, che dipoi per tempesta di mare vacillare. Avendo col segno della croce
divenne penisola con istmo di 100 passi, ridonato l'uso della favella a Zoe, moglie
avendoduepoco sicuri porti. Ebbe a ve- di Nicostrato ch'era r ."scrivano della pre-
scoviMinodoro che assistè al concilio di fettura, ottenne la conversione della me-
Tarso, in cui fu ratificata la pace tra Ci- desima e di suo marito, la quale fu se-
rillo d'Alessandria e Giovanni d' Antio- guita da quella dei parenti di Marco eMar-
chia; Alessandro ritrattò nel concilio di cellino, del carceriere nomato Claudio,
Calcedonia, ciò che a vea approvato nel 2. e di 6 altre persone. Risanò pure e bat-
1

concilio d'Efeso; Anatolio sottoscrisse al tezzò Cromazio prefetto di Roma, unita-


5.° concilio generale. Oriens chr. t. 2, mente al di lui figlio Tiburzio per cui
p. ,

878. Il Terzi, Siria sacra, p. 88, dice che il prefetto ordinò che fossero lasciati in
fu già città realeechiamata /4ngusla,óon~ libertà i prigionieri di recente converti-
de corrottamente si disse Sevesta, dalla ti, e dipoi affrancò
suoi schiavi e depo-
i

voce greca Sevasinios o adorabile, pel cul- se la carica.Successo Diocleziano all'im-


to particolare che si rendeva a Cerere : pero, fu Sebastiano fatto capitano d'una
che fu unita al regno di Comagene verso compagnia della guardia pretoriana; ma
itempi di Vespasiano imperatore, ed An- in seguito informato l'imperatore ch'egli
tioco IV s'intitolò re di Sebaste. Al pre- era cristiano, lo fece condurre al suo co-
sente Sebaste, Sebaslen, è un titolo vesco- spetto, e rimproveratagli la sua prelesa
vile in partibus, del simile arcivescovato ingratitudine, Io diede in balia di alcuni
di Tarso, che conferisce il Papa. Permor- arcieri di Mauritania , che dupo averlo
140 SEB SEB
trafitto confreccie Io lasciarono per mor- diare la filosofia, la teologia, i canoni e
to sul luogo, l'ero Irene vedova del santo la sagra Scrittura nel conveulodel suo or-
martire Castolo, venuta per seppellirlo, dine a Padova, ed ordinato sacerdote, si

Io trovò ancor vivo, quando lo fece por- dedicò al ministero della divina parola,
tare segretamente in sua casa, ove in po- prima a Padova, poi a Venezia, a Vero-
co tempo si riebbe dalle sue ferite. Allora na, a Brescia, a Piacenza, a Bologna e in
Sebastiano, invece di nascondersi, si pre- molte altre città d'Italia, operando ovun-
sentò all'imperatore, egli dimostrò l'in- que un gran numero di conversioni. Il

giustizia del suo astio contro i cristiani; di lui zelo, sì ardente per la salute eterna
il perchè Diocleziano Io fece di nuovo pi- de'popoli, si mostrò particolarmente ac-
gliare, econdurre nel circo o ippodromo ceso della riforma de'suoi confratelli, fra
attinente al suo palazzo, dove fu fatto alcuni conventi de'quali il guasto del se-
morire a colpi di bastone, poi gittato nel- colo avea recalo della rilassatezza nella re-
la grande cloaca ch'era in fondo al circo. golare disciplina. Rigido osservatore del-
Sembra che s. Sebastiano ricevesse la co- la regola, egli aveva tulle le qualità e le
rona del martirio ai ino 20 gennaio del viriti convenienti a quest'oggetto, e riu-
288. La sua festa si celebra nell'ultimo scì infalli assai ne' suoi santi imprendi-
di delti giorni, ed è stato sempre onorato menti, poiché era troppo difficile non ce-
come uno dei più illustri martiri della dere se non all'efficacia del suo dire, al-

chiesa d'occidente. Il suo corpo, cavato meno alla forza de'suoi luminosi esempi,
dalla cloaca in cui era stato gittato, fu che sempre precedevano le sue parole.
seppellito sull'ingresso d'un cimitero sot- Egli occupò varie volte in molti conventi
terraneo, che aulicamente era quello di del suo ordine il posto di priore. Fu vi-

Calisto, ed ebbe poi il nome di Catacom- cario generale di tutta la congregazione


be di s. Sebastiano (Fy .), ovefueretta una diLombardia dal 1481 al i483, e di nuo-
chiesa in suo onore, la quale è una delle vo neli4cp ei4q6, convocando ogni an-
Sette basiliche che si visitano per divo- noi! capitolo provinciale, e visitando pu-
zione in Roma. Intorno questa chiesa ve- re annualmente tulli i conventi aggregati
dasi XI II, p. 34- La Pestilenza (F.)
il voi. a quella congregazione. il suo Durante
che afflisse Roma nel 680, cessò dopo l'e- priorato temilo nel convento di
1 480 nel
rezione d' un altare in suo onore, onde s. Maria delle Grazie a Milano, deliberò
fu preso con successo per protettore con- di fabbricare in sito più adatto un'altra
tro i contagi, anche da altre città, come chiesa con un ospizio, affine di poter egli
dichiarai in tale articolo. e i suoi fratelli riuscire più utili a quella
SEBASTIANO MAGGI (beato), da città. Comperato quindi uno spazio di ter-

Brescia,domenicano. Nacque circa il 14 '4 reno bastevole, pose in quello stesso an-
a
in Brescia da Falco Maggi di patrizia fa- no la pietra del magnifico tempio det-
1 .

miglia, e glifu imposto il nome di Sal- to la Rosa; e furono sì generose le ele-

vatico. Sortita un'indole dolcissima, di- mosine offerte dai cittadini pel prosegui-
mostrò di buon'ora la sua pietà, ed in e- mento della fabbrica, che in pochi anni
tà dii5 anni vestì in patria l'abito di s. fu condotta al suo compimento. Nel 1496,
a
Domenico, facendo poscia la sua profes- essendo per la 2. volta vicario generale,
sione, nella quale mutò il nome di Sai- dopo aver tenuto in Verona il capitolo
valico in quello di Sebastiano. Si rese ben provinciale, tuttoché fosse più che ottua-
tosto chiarissimo esempio di virtù a'suoi genario ed indebolito dalle continue fa-

parvequasi al suo primo in-


confratelli, e tiche, non che da una gl'ave infermità sof-
gresso nel chiostro aver toccalo l'apice ferta in quel tempo, volle tuttavia intra-

della perfezione, Datosi con fervore a stu- prendere la visita de'con venti della con-
SEB SEB 141
gregazione di Lombardia. Giunto final- dolce verso tulli, caritatevole co'poveri,
mente a Genova, inferma vieppiù gra- fervoroso nelle pratiche di religione e ne-
vemente, e dopo due mesi circa spirò nel- gli esercizi di pietà. In età di70 anni ri-
la pace del Signore \erso la fine di ago- nunzio alle ricchezze theavea in abbon-
sto, o sul principio di settembre di quel- danza, le distribuì tra'fedeli, ed essendo
l'anno, nel convento dell'ordine detto di già rimasto vedovo, entrò in un convento
s. Maria di Castello, in età di forse 82 an- di francescani dellastrelta osservanza, do-
ni. Iddio diede chiare testimonianze della ve obbliando ciòchea vea lasciato nel mon-
sua santità co' molti e cospicui miracoli do, fece professione come fra te laico. D'al-
che si operarono alla sua tomba, e col lora innanzi persistette nella pratica in-
perpetuo miracolo per cui il di lui corpo variabile d'una penitenza meravigliosa e
si conserva tuttavia incorrotto in detta di ogni virtù, fino all'età di 98 anni, in
chiesa di s. Maria di Castello, ov'è vene- cui compì la santa sua vita, passando a
rato con singolare divozione. La sua me- godere l'eterna gloria a' i5 di febbraio
moria divenne tosto preziosa eonorata in del 1600. Fu beatificato da Pio VI li ia
molte città d'I lalia,e Papa ClementeXl li settembre! 786 il breve di sua beatifi-
:

con suo decreto de' 5 aprilei 760 ne ap-1 cazione parla dei doni soprannaturali che
provò il culto immemorabile, e a' 16 di- gli furono concessi, edi parecchi miracoli
cembre dello slesso anno concesse a tutto operati in tempo di sua vita, ed ottenuti
l'ordine di s.Domenico di celebrarne l'of- poscia per la sua intercessione.
ficio e la messa, il quale privilegio ven- SEBASTI ANO, CW/We. Prete car-
ne ad istanza del capitolo di Brescia,
poi, dinale della Chiesa di s. Nicomede {/.),
esteso a questa diocesi da Pio\ 1 nel 783. 1 viveva sotto s. Gelasio I nel 4o4-
SEBASTIANO di Apparizio (beato). SEDASTI ANO, Cardinale. Uomo dot-
Nacque a Gudina nel regno di Galizia, in tissimo per l'eminente suo sapere espe-
Jspagna, neli5o2, di Giovanni di Appa- rienza negli affari, da Papa Vigilio del 5.^o
rizio agricoltore, e di Teresa. Passò i suoi fu crealo diacono cardinale, espedito Bèl-
primi anni nella da una
fatica, santificala la Dalmazia inqualità di economo e cu-
somma Salaman-
pietà, e recatosi poscia a ratore del patrimonio che godeva in quel-
ca, visse per qualche tempo quasi nel me- la provincia la chiesa romana, dove per

desimo stato adempiendo esattamente


, Io spazio di due anni adempì con esattez-
tutti suoi doveri, e consegnando tutti
i i za l'ufficio di fedele e incorrotto ministro
suoi risparmi a'di lui poveri genitori. Par- della s. Sede, occupandosi nell'esigère le

titosi da colà, per evitare delle tentazio- rendite che ivi e nella provincia Preva-
ni a cui si trovava esposto, si portò a s. lilana avea la stessa chiesa. Sedotto pe-
Lucar Berrameda nelle vicinanze di
di , rò dalla passione dell'oro e dell'argento,
Cadice, e dopo avervi dimorato parecchi cominciò in Salona con grave vilipendio
anni, s'imbarcò per la nuova Spagna, ove del proprio carattere a intrigarsi in nego-
giunse neh 533. Becatosi poscia al Mes- zi secolareschi e in contratti illeciti e vie-
sico, pose a profitto le sue cognizioni in tali dai canoni,non senza taccia di simo-
agricoltura, ed acquistò delle ricchezze. nia, ma ripreso acremente da Papa Vi-
Si dedicò quindi al commercio, e vi riu- gilio cambiò condotta. Accompagna lo poi

scì, ma temendo le tentazioni che d'or- da alcuni vescovi si recò a inconlrarloal-


dinario cagionano i beni terreni, abban- lorchè andava nel 5^6 iu Costantinopo-
donò le imprese commerciali, e ripigliò le li^ da esso fu di nuovo rimandalo in Dal-
fatiche dell'agricoltura. Menò moglie tre mazia, dondesenza saputa delPapa ancor
volte, e in questi matrimoni, col consen- egli si trasferì in Costantinopoli, e Vigi-
so della sposa, ossei vola continenza. Era lio lo accolse e ritenne benignamente per
i/p SEB SEB
giovarsi ili sua valorosa opera. Istigato reca meridionale, capoluogo di provincia

dagli africani a motivo de' Tre Capìtoli, e di distretto, a 4^0 leghe da Buenos Ay-
il cardinale pure si ribellò al Pontefice, res, 870 da Lima, eiooo da s. Fede di
e con lui eziandio] suddiaconi, i difenso- Bogota, sulla sponda occidentale della ba-
ri ed i notai romana, nella
i della chiesa ia del suo nome, in amena pianura edon-
«piale si accese il fuoco d'un orribile sci- de si contempla il magnifico mare Ocea-

sma. Non potendo Vigilio piùa lungodis- no. Sededell'imperatore deIBrasilee del-
simulare tale scandalo, a fine di recarvi le prime autorità del governo, non che
qualche rimedio, escluse Sebastiano ed del nunzio apostolico e del corpo diplo-
i suoi partigiani dall'ecclesiastica comu- matico, occupa la parte nord-est d'una
nione, e Io spogliò della dignità cardina- lingua di terra della forma d'un quadri-
lizia, alla quale dipoi per le vive istanze latero irregolare, che si attiene al conti-
umiliate da alcuni vescovi venne da Vi- nente verso il sud, e la cui estremità o-
gilio restituito. Ravvedutosi del commes- i ientale viene determinata dalla punta do
so fallo, meritò di essere fatto apocrisa- Calabuco, e l'estremità settentrionale da
rio della chiesa romana alla corte di Co- quella d'Armazen do Sai, in faccia alla
stantinopoli, con sommo vantaggio della quale sorge l'isolelta das Cobras fortifi-

fede; poiché il cardinale con Dacio vesco- cata e dovesi tengono chiusi i delinquen-
vo di Milano si oppose qual valido muro ti; la porzione più antica e più conside-
a ll'impera toreGi usti nia noi per a ver pub- rabile della citlà è fabbricata tra questi
blicato l'editto in favore de'Tre Capitoli, due punti lunghesso la baia, ed ha la for-

contro mente del Papa, al quale edit-


la ma d'un parallelogrammo. Trovasi il ter-

to paite di buona voglia, parte costretti reno quasi dappertutto basso e circonda-
dalla forza, consentirono e sottoscrissero to da paludi che si tenta di far sparire
molti vescovi d'oriente, allegando per lo- anche per rimuovere un puzzo insoppor-
ro difesa di esservi stati indotti per vio- tabile. Verso l'estremità nord sorgono 6
lenza del vescovo di Costantinopoli. Pa- colline cosi vicineal mare che appena la-
lazzi diceche Sebastiano fu incori ispon- sciano spazio sufficiente per la strada pub-
denza con Ferrando diacono di Carlagi- blica, mentre al sud e all'est viene la cit-
neescismatico; ma Ciacconio riferisce ta- tà dominala dalle alture del Corcovado.

le aderenza piuttosto al cardinal Anato- E" quest'antica parte della città traver-
lio, ch'ebbe a consultarlo in punti gravis- sata da 8 vie parallele dritte e strette; una
simi, e tra le altre ricevè in risposta una gran piazza, chiamata il Campo di s. An-
lunga lettera, pubblicata con alcuni opu- nasa di vide dalla città novella,costruita in

scoli del medesimo dal portoghese Achil- gran parte dopo l'emigrazione del 1808,
le Stazio. 11 cardinal Sebastiano richiama- e le cui vie sono più ampie, ma le case po-
to in Roma da s. Bonifacio IV, ivi morì co differiscono da quelle della vecchia cit-

nel Go8 circa, con più di 60 anni d'età, tà. La nuovacittà legasi mediante il pon-
secondo Cardella. te s. Diego gettato sopra un piccolo brac-

SEBASTIANO, Cardinale. Prete del cio d'acqua salsa, col quartiere o sobbor-
titolo di s. Clemente, si Uova sottoscritto go di Mata Porcos, dietro al quale sorge
al concilio romano celebralo da Benedet- sopra un'eminenza del Corcovado la bella

to IX nel 1087 a favore dell'abbate di s. e pittoresca chiesa diMaria daGloriaodi


s.

Benigno di Frultuaria. Nostra Signora, che forma un punto di vi-


SEBASTI ANO (s.) nel Brasile o Rio sta sorprendente e domina la parte meri-
Janeiro (s. Sebastiani elFlnminis Janna- dionale della città. Al nord-ovest è il gran
vii). Città con residenza vescovile, capita- sobborgo di Catumbijcheconduce al gran
le dell'impero del Brasile^.) nell'Acne- palazzo imperiale di s. Chrisloval grup- :
SEB SEB i43
pi di case occupano le sponde delle picco- le ècongiunta, di elegante esteriore e ma-
le cale circolari di Catete e di Botafogo; gnifico internonegli ornati. In questa cap-
stanno fabbricati isolati sparsi nelle valli pella sotto Giovanni VI si udiva una mu-
che separano diversi rami del
deliziose i sica religiosa, certamente eguale, e forse
Corcovado; le allure che prolungatisi al anche superiore a quelle delle sovrane cap-
nord-est della baia sono in parte coperte pelle europee. La cattedrale è un edilizio
di vasti edilizi, come l'antico collegio dei semplice e solido, sormontato da due tor-
gesuitici monasterode'benedetlini,il pa- ricelle, sagra a Dio e sotto l'invocazione

lazzo arcivescovile, ed il forte di Concei- di s. Sebastiano patrono della città, ìiccn


cacao, che dal mare presenta un aspetto di ecclesiastiche suppellettili. Il capitolo
grandioso. E' inoltre Rio de Janeiro dife- si compone 8 dignità, la .* delle quali
di 1

so al sud-est dalle batterie di Monte, e il è il decano, di 22 canonici comprese le


passo di Bolafogo viene protetto dalle li- prebende del teologo e del penitenziere,
nee di Praya-Vermelha. Generalmente le di 3o beneficiali, di molti cappellani can-
strade sono di granito con marciapiedi, tori, e di altri preti e chierici addetti al-
le case quasi tutte a due piani sono co- la divina ufficiatura. La cura delle anime
strutte di granito, strette e profonde; le si esercita da due canonici , essendovi il

piazze per maggior parte hanno fonta-


la battislerio tanto nella cappella imperiale,
ne, in gran parte alimentate da ungigan- che in altra chiesa dedicata ni ss. Sagra-
tesco acquedotto fabbricato nel 1740 ad melo. L'episcopio è nell'indica to eminen-
uso romano, onde si considera come d più te luogo, e perciò distante dalla cattedra-
bell'edilizio della cittàjconduce in abbon- le.Vi sono altre 8 chiese parrocchiali e
danza le pure acque del Corcovado, la cui munite del s. fonte, 3 chiese collegiate, 3
sorgentedi maggior contoèquella di Ca- monasteri di religiosi e 2 di monache,mol •

ryoca, lontana una lega circa; la più gran- te confraternite, oltre il 3.° ordine di s,

de di dette fontane adorna la piazza del Francesco, 5 ospedali, il monte di pietà,


palazzo imperiale, presso al porto, di cui il seminario di s. Gioacchino, ove s'impa-
provvede le navi. Questo palazzo, antica ra anco il canto fermo, l'ospizio de' tro-
residenza de' viceré, è di mediocre archi- vatelli fondato Ite! 1 738, e quello delle or-
tettura; al momento del l'arrivo della cor- fane. Inoltre vi è il liceo di s. Giuseppe,
tedi Portogallo(V.),\\ si aggiunseil con- dove si apprendono le alle scienze, e le

vento de'carmelitani, ma il lutto insieme lingue latina, greca , francese e inglese ;

non forma che vasti fabbricati senza ele- una scuola di difillo, scuole di medicina
ganza; la zecca, l'arsenale, la dogana, e la e di chirurgia , la cattedra di storia na-
borsa aperta nel 820, sono assai1 belli e- turale e botanica; un gabinetto di mine-
difizi. La maggior parte delle chiese e dei ralogia ed altro di zoologia; una scuola
conventi non sono notabili per architet- militare stabilita nel 8 o,di commercio,
1 r

tura, né brillano internamente se non per di marineria; l'accademia delle belle arti,
la profusione delle dorature; le chiesedel- il conservatorio delle arti e mestieri, il mu-
la Candellaria, di s. Francesco di Paola, seo, l'orto botanico, il laboratorio chimi-
di s. Benedetto, di s. Antonio, di s. Te- co, la specola , la biblioteca pubblica di
resa ammirabile per la situazione, si fan- più che 70,000 volumi portala dal Por-
no tuttavia distinguere per la buona co- togallo. Il giardino pubblico è rimarche-
struzione, talune per la bella posizione e- vole, tanto per la sua bella distribuzione,
levata : tale è tra le altre la cattedrale, per le fontane, statue e altri ornamenti
detta la chiesa de'carmelitani, sulla piaz- di marmo graniloe bronzo, come pel ter-
za del palazzo reale, per l'imperiale cap- razzo di granito che domina tutta la lun-
pella della B. Vergine del Carmine che ghezza dalla parte del mare, e donde go-
144 SEB SEB
desi di bellissima vista, ed èfreqnenlalis- ne dalle vicine paludi, che producono mi-
simo, rammentando i passeggi i terrazzi* cidiali inselli che s'insinua no nel le unghie,
nidi Costantinopoli. Vi è un teatro di me- e dalle strade non pulite, che nettano a
diocre architettura, in cui si rappresenta migliaia gli avolloi. D'una bellezza in-
l'opera; coltivata con felice esito la musi- cantalrice sono i dintorni di s. Sebastia-
ca, la chitarra è l'i«tromento favorito di no, sparsi di colline e coperti di case di
tutte leclassi. L'industria manifatturiera villeggiatura; al di là sorgono alle mon-
è in progresso, e vi sono fabbriche di gal- tagne, i cui fianchi rivestono vergini bo-
loni, calze di seta, teleda vele, minuterie schi. Mai la vegetazione riposa, fiori e frut-
in gran copia d'oroeargento, il taglio del- ti succedono continuamente. Se. si guar-
le pietre preziose, di cui si fa grande e- di dal lalo imponente del mare, la gran-
sportazione. Il porto,cbe comprende tut- dezza e la sublimità della scena cui pre-
ta la baia, è uno de'più belli e sicuri che sentano la baia e le sue sponde, supera-
si conoscano; in faccia all'isoletta das Co- no ogni descrizione.
bras è un porto interno ove vanno a ca- Il luogo dove fu fabbricata questa cit-
ricare e scaricare le navi; non lungi sono tà portava presso gl'indiani diquelle con-
cantieri da costruzione, che forniscono li- trade il nome di Ganabara, poscia rice-
na parie della flotta del Brasile e della vette la Baia come la cillà nome di Rio il

marineria mercantile. Forma questa ca- Janeiro, quello di Rio dal fiume, poiché
pitale il grande emporio del commercio la baia sulle prime offre l'apparenza del-
del Brasile, soprattutto per le ricchezze la foce d'un Game, e quello di J/iueiro o
minerali; tutti i porti sparsi sulla costa, Gennaro, perchè in tal mese ne fu fatta
al nord sino a Bahia, ed al sud sino a Mon- la scoperta. Quindi certi protestanti fran-

te Video, vi mandano le loro produzioni cesi, solto la condotta di Durando di Vii -

per essere o esportale o consuma te. Il com- legagnon, vennero a stabilirvisiverso il

mercio interno tra questa città e le pro- 1 555; ne furono scacciati l'anno seguen-
vinole vicine , segnatamente quella di s. te dai portoghesi, che conosciuta l'impor-
Paolo e di MinasGeraes ove sono buone tanza «.Iella situazione, vi costruirono dei
le strade, riesce importantissimo; le im- forti : tale è l'origine di questa città che
portazioni ed esportazioni per ogni par- prese il nome di s. Sebastiano, e diventò
te del mondo sono immense. La popola* inpoco tempo fiorentissima, dopo l'incre-
zione va sempre aumentandosi; all'arri- mento ricevuto nel 567 dalla regina Ca- 1

vo della corle di Portogallo si valutava terina, onde a poco a poco è di venuta un*
5o,ooo e da ultimo arrivava a circa
, altra Lisbona, e dove si sono rifugiati la

200,000, per due terzi negri mulatti o potenza e lo splendore del Portogallo, do-
gente di colore; tra i bianchi sono molli po lo slabilimenlo della corte. Duguay-
francesi, inglesi, olandesi, tedeschi e ita- Trouin la prese a'2
settembre 71 i,ela 1 1

liani. Tale grande diversità di nazioni im- pose a contribuzione; dipoi furono molti-
prime alla città la fisionomia d'una gran- plicale le sue difese, onde renderla stipe-
de città europea, dove tuttavia dominano : iore agli attacchi. Ne divenne così esteso
i costumi e le abitudini portoghesi dopo : il commercio, che fu scelta a capitale del
il commercio, il piacere e l'allegria occu- Brasile, titolo che fino allora avea avuto
pano tutte leclassi della società; la gio- s. Salvatore di Bahia (F.) della Baia di
vialità e la gentilezza regnano in genera- tolti i Santi: ma mollocrebbeilsuosplen-
le in tutti i circoli, ma la conversazione dore dopo l'arrivo del re Giovanni VI e
che istruttiva. Il clima
vi è più brillante di tutta la reale famiglia portoghese, nel
riescecaldocumido, ma non è tanto mal- declinardel 808, a motivo che
1 i francesi
sano quanto dicesi : l'insalubrità provie- occuparono il Portogallo, seguito dal pun-
-

SEB SEB i45


r
tificio nunzio mg. Caleppi che lasciò Li- Castello-Bianco, della stessa città di s. Se-
sbona, ove restò l'ab. Macchi ora cardinal bastiano, il quale effettivamente succes-
decano del sagro collegio, alla spedizione se.Pio VII nel 1806 gli sostituì Giuseppe
degli aliai i ecclesiastici : chiesto memora Gaetano a Silva Coutiuho, di Calda? da
hileavvenimento terminò di dividere gli Raynha diocesi di Lisbona. Dal 833 vi 1

iuteressi delle due nazioni portoghese e fu lunga sede vacautesino al i83g, in cui

brasiliana, sebbene allora sotto lo scettro Gregorio XVI nel concistoro de' 1 3 di-
del re di Portogallo, e dièorigineal nun- cembre, a presentazione del regnante im-
zio apostolico di Rio Janeiro, onde fu la peratore Pietro li, vi promosse l'odierno
a
i . città del nuovo mondo a vedere nel- vescovo mg. r Emanuele de MonteRodri-
l'esaltazione del nunzio uu cardinale, ar- guez de Araujo della diocesi d'Olinda e
gomento toccato a Nunzio, a Portogallo Fernambuco, dispensandolo a farsi con-
ed altrove, dicendo pure della spedizione sagrare da un vescovo assistito da due di-
da Pvoma del berrettino e berretta car- gnità. Ogni nuovo vescovo è tassato nei
dinalizia del Papa al creato cardinale, per libri della camera apostolica a 16 fiori- 1

cui il re fece la solenue funzione dell'im- ni, ascendendo le rendite a dieci 012,000

posizione. Il re Giovanni VI, lasciando a crociati senza gravame di pensioni. Am-

Rio Janeiro per reggente il figlio Pietro pia è la diocesi, e contiene molti luoghi.
I, partì dal Brasile pel Portogallo a'3 lu- Nel Brasile, come in Rio Janeiro, in s. Sal-

glio 182 1. Nel seguente anno, avendo il vatore, in Olinda, inCidade, vi sono pre-
Brasile proclamala la sua indipendenza fetture apostoliche di cappuccini italiani,
dal Portogallo, e preso grado d'impero il incaricati dell'istruzione de'naturali, e a-
costituzionale, riconobbe per imperatore venti ospizi, i quali riebbero nel 1840 la
Pietro perciò si cambiarono ancora i
1 ;
facoltà di predicare. Negli Annali delle
destini di Rio Janeiro, divenuta capitale scienze religiose, t. io, p. 469 e seg. sono
d'impero e stabile residenza dell'impera- riportati i titoli e il coutenuto di 20 ope-
tore e sua corte. La sede vescovile di s. rette pubblicate a Rio Janeiro, eriguar-
Salvatore di RioJaneiro, ossia Può di Gen- danti ledillereuze e contese insorte tra il

naro, fu istituita dal Papa Innocenzo XI, governo e la s. Sede, ed insieme le difese

ad istanza di Pietro li re di Portogallo, dell'arcivescovo di s. Salvatore e metro-


colla bolla Romani Pontificis, de'22 no- politano del Brasile, mg. r Piomualdode
vembre 1676; Bull. Roin. t. 8, p. 7, di- Seixas, assai lodate; la discolpa del clero e
chiarandola suffraganea, come lo è tutto- popolo di Rio Janeiro sulle calunnie d'un
ra, di s. Salvatore da lui eretta in metro- impostore, che s'intitolava missionario di
politana, e vi assegnò l'annua rendita di Rio Janeiro, inviato dalla società meto-
1 000 scudi, con patto di doversi aumen- dista vescovile diNuova York, colla pre-
tare dal re. Nelle Notizie di Roma sono tesa d'incivilire e convertire al cristiane-
registrali i seguenti vescovi. Benedetto simo clero e popolo; i riprovevoli tenta-
XIV nel 17 4^ vi trasferì da Angola, An- tivi per la formazione d'un concilio na-
tonio del Desterro di Braga benedettino, zionale per istabilire una fantastica chie-
al quale lo stesso Papa nel 17^6 gli as- sa nazionale, ed un nuovo metodo d'isti-
segnò per coadiutore Vincenzo de Gama tuire i vescovi senza l'intervento del Pa-
Leal di Coiuibra vescovo d'Etalonia in pa; l'indegno e iniquo progetto circa la se-
j)arlil>us,\ììa non gli successe. In suo luo- parazione della chiesa di Brasile dalla s.

go Clemente XIV nel 1773 fece coadiu- Sede; le difese assunte contro tali assurdi
tore di Desterro con futura successione e dal p. Luigi Gonsalves dos Santos, or-
vescovo di Tipasa
Giuseppe in partibus, namento e decoro del clero di Può Janei-
Gioacchino Giustiniano Mascharenchas ro, a confusione della piccola fazione ne-
VOL. LXMI. io
-

ì\G SED SEB


mica Sede e tlella chiesa caltolica
tifila s. ganeadel metropolitano di Sebaste, eret-

nel Brasi le,che si pretendeva separare dal- ta nel secolo V. Melilo o Melizio fu il 1

la comunione romana; altre difese di al- de'vescovi greci, dotto e zelante difensore
tri savi e zeliinti, in favore della Chiesa e tifila fede contro gli ariani; Cecropio as-
della s. Sede, fra i quali l'illustre capitolo sistè al concilio di Caleedonia; Gregorio
di s. Sebastiano, che soddisfece l'espella sottoscrisse la lettera del concilio dell'Ar-
zicne de'buoni cattolici tifi Brasile; e sul- menia maggiore all' imperatore Leone;
la riforma degli ordini regolari, principal- Fozio sottoscrisse canoni di Trullo. Nel
i

mente de' benedettini del Brasile, die a secolo X1I1 Sebastopoli divenne arcive-
richiesta del governo imperiale s'intra- scovato onorario. Oriens chrA.i jp. ^i5,
prese dal nunzio apostolico, ed ancheque- Ebbe pure questa città alcuni vescovi la-

sta difesa sia pe'mouaci,sia pel nuuzio.Ne- tini, cioè Pietro Gualcii o Geraldo nomi-
gli stessi A
anali, sene 2. , t. 4, p- 274, vi a
nato nel 33o daGiovanniXXII; intliGio-
1

è un interessante arlicolosuir//z£o//r/Y7/*- vanni Paolo Francisci francescano del


,

za protestante netta diocesi di Rio Janei- 1428. Orienschr. t. 3,p. 107. Al presen-
ro, ch'è la rinnovazione d'una delle anti- te Sebastopoli, Sebastoaopolilan, è un ti-

che lotte dell'eresia controia cattolica ve- tolo vescovile in partilnts, del simile ti-
rità. Ciò derivò per lo zelo religioso mo- tolo arcivescovile di Sebaste, a cui nomi-
'

stralo dall' internunzio pontificio mg. 1 na il Papa, e Gregorio XVI


a'27 marzo
Gaetano Bellini, ora nunzio apostolico e 1846 lo attribuì al coadiutore del vica-
arcivescovo di Tebe, pe' tedeschi cattolici riato apostolico di Yun-nan, che tuttora
numerosi di più migliaia della colonia di lo porta.
Petropoli, d'accordo col dotto e operosis- SEBASTOPOLI. Sede vescovile di
simo vescovo attualedis. Sebastiano. Nel- Tracia nell' esarcato del suo nome, sotto
l'evangelizzare nella colonia la pace del l'arcivescovodiFilippopoli, eretta nel se-
cuore e i beni del cielo, i protestanti o- colo IX. Vi fu anche un'altra sede vesco-
sarono accusarlo di violazione di tolleran- vile di Sebastopoli, che Giustiniano I ag-
za e di turbare la quiete del la colonia; ma giunse alla provincia del Ponto Polemo-
1® strale si rivolse contro 1' intolleranza niaco, nell'esarcato di Ponto, sotto la me-

de'medesimi eretici indiscreti,che preten- tropoli di Neocesarea, eretta nel VI secolo


devano chiudere la bocca al pastore che e nel XIII unita a Pilyusa arcivescovato
mena ai pascoli tli vita il proprio gregge. onorario, che alcuni crederono Priuvita
Il vescovo di Può Janeiro a confortare i della chiesa di Mingrelia. Queste Seba-
cattolici della colonia e per difesa del ze- stopoli non si devono confondere con Se-
lante nunzio, levò allo la sua voce con una bastopoli o Sebastopoli o Akhtiar, città
lettera pastorale, provando ingiusto co- di Bussia in Europa, governo di Tauri-
stile il procedere de'dissidenli di Petro- de, sulla costa occidentale della Crimea,
poli; ed ammonendo i cattolici a possibil- la quale fu fondala nel 1 786 sul villaggio
mente evitare i matrimoni misti co' pro- tartaro d'Akhtiar.E' rinomata perchè sor-
testanti, per l' inconveniente gravissimo ge ad anfiteatro sul fianco d'una mon-
del pericolo di perversione da parte del tagna che forma un promontorio in mez-
coniuge cattolico e della prole, per cui i zo a due baie, con chiese, stabilimenti ma-
matrimoni di dispari culto
trovano proi- si rittimi e militari, con palazzo per l'ammi-
biti fin dall'antico Testamento, proibi- ragliato e arsenale. Imperocché per la si-

zione che fu poi confermata dal nuovo. tuazione naturale, ha in se tulli i vantag-
SEBASTOPOLI. Sede vescovile del- gi necessari per un buon porlo militare.
l'Armenia minore, o secondo altri nella Ha rada con golfo e fondo eccellente, ri-
maggiore, nell'esarcato di Ponto, sulfra- parata da tutti venti, tranne quello del-
i
SEB SEB i4 7
l'ovest al suo ingresso, con 4 anse spazio- to anticamente. La cinta di Sebenico è
sissime, la 2." e la 3.' essendo tenute Ira formala da torri e da cattivi bastioni, la
i migliori porti marittimi del mondo, ri- forza vera di essa consistendo nelle rupi
parati da lutti i venti da ripe elevatissime. che la circondano sorgono e- e sulle quali
Ad onta che difetti d' acqua dolce , che dificali i Giovanni e Baron. As-
forti di s.

manchi di bacini da costruzione e ripa- sai ben fabbricata, con belli edilizi, ha la
razione de' vascelli, e del verme taret che cattedrale sotto l'invocazione di s. Giaco-
rosicando le navi bisogna rattopparle o- mo maggiore apostolo, ed è di architet-
gni due anni, il portodi Sebastopoli è di- tura gotica, buon edilìzio ammiralo so-
venuto il centro delle forze navali della prattutto per la costruzione ardita del suo
Russia nel Mar Nero. tetto. Fra le reliquie si venera il femore
SEBBI o SEBBA (s.), re in Inghilter- e la gamba di s. Cristoforo martire, pa-
ra. Figlio di Sewardo, cominciò nel 664 trono della città. Il capitolo si compone
n
a regnare sui sassoni orientali, e per la di due dignità, essendo lai. il preposto,
saviezza e dolcezza del governo fu il pa- di 4 canonici comprese le prebende del
dre del suo popolo, come ne fu altresì il teologo e penitenziere, di altrettanti ono-
modello per le sue virtù. Egli praticò sul rari, di 1 4 mansionario beneficiati, e d'al-
trono ciò che la penitenza ha di più au- tri preti e chierici pel divino servigio. Vi
stero, e trovò il mezzo di rendere conti- è il ballislerio, ch'è l'unico della città, e
nua la sua orazione. Dopo un regno di 3o la cura d' anime si esercita dai 6 parrò-
anni, non meno glorioso che felice, rinun- chi delle parrocchie di Sebenico, i.°dei
ziò la corona ai suoi due figli Sigeardo e quali è un canonico onorario. L'episco-
Senfrido, affine di poter servire più libe- pio è aderente alla cattedrale, e trovasi in
ramente Iddio, e apparecchiarsi alla mor- buono stato. Oltre le 6 parrocchie della
te in maniera piìt perfetta. Ricevette l'a* città, ve ne sono due suburbane, le quali
bito monastico dalle mani di s. Walde- hanno il s. Vi sono
fonte. tre conventi
ro, successore di s. Eikonwaldo sulla se- di religiosi ,
un monastero di monache,
de di Londra, e pregò questo prelato di alcune confraternite, l'ospedale, mancan-
distribuire ai poveri tutti i beni di cui dovi il seminario a tenore dell'ultima pro-
poteva disporre. Morì a Londra circa il posizione concistoriale. Sebenico fa un
697, due anni dopo il suo ritiro. Il suo considerabilecommercio di transito colla
corpo fu seppellito nella chiesa s. Pao- di Turchia, ed ha sobborghi : fertile e ben
lo, e la sua tomba grande vi durò fino al coltivato è il territorio. Dopo aver segui-
incendio del 1666. Leggesi in Beda che to le vicende di Dalmazia, nel 99! Sebe-

la sua santità venne attestata da molti mi- meo, Sebenicttm, ch'era repubblica, si ar-
a
racolijil suo nome fu inseritone! martire»* rese volontariamente ai veneziani, 'qua-
logio, ed è onorato a'29 di agosto. li contrastata dai re d'Ungheria, la ricu-

SEBENICO (Sebenicen). Città con re- perarono nel 16, distruggendo il suo 1 1

sidenza vescovile di Dalmazia, circolo, a forte propugnacolo. Ripresa dai re d'Un-


io leghe da Zara, sulla sponda sinistra gheria, il re Stefano III nel 1 167 la di-

della Kerka, che là vicino si scarica nel- chiarò citlà e le concesse privilegi; quin-
l'Adriatico, e situata sopra un colle alla di fu deturpata dalla pirateria esercitata
radice d'un monte. La Kerka forma di- Papa Alessandro IH
dai sebenici,per cui
nanzi alla città un piccolo lago che serve ne gravemente all'arcivescovo di
scrisse
di porlo, e la foce del fiume, ch'è stretta, Spalatronel 169. Quindi fu signoreggia-1

viene protetta dal forte s. Nicolò : questo ta dai cavalieri templari. Piitornò in po-

Iago si chiama Sebenico e die il nome al- tere della repubblica di Venezia nel i4 12 >

la città, ed anche Euri pò e Titio fu det« ed i veneti le conservarono tutti i suoi


i48 SEB SEB
privilegi. Noli 538 e ueh647 fu lunga- troncare le discordie, mediante la bolla
mente assediata dai turchi, ma indarno. Sacrosancla romana<\e\ ."maggio 298, 1 1

Neil 797 passò col resto della Dalmazia che si legge nel p. Farlato, Illyrici sacri,
in mano dell'Austria. La sede vescovile t. 4> P- 449 e se g> insieme alla storia di
fu eretta da Bonifacio VI II del 1298, e di- Sebenico, all'accennate questioni, ed alla

chiarata snlfragniiea di Spalalro, ora pe- seriede'vescovi. Il fu fi*. Martino d'Ar-
1

lò lo è di Zara. Oltre il vescovo cattolico be francescano, eletto nel 2g8,chiaro per 1

di ìito lutino, in Sebenico risiede anche dottrina e santità di vita, che colla sua
un vescovo greco scismatico, che esercita prudenza troncate le dissensioni, si ricon-
la giurisdizione su quelli del suo cullo in ciliò col vescovo e clero di Traù, placan-
Dalmazia e in Istria. perduto sì rag-
doli dal dispiacere di avere
Prima dell'istituzione della sede vesco- guardevole parte della diocesi. Verso il
vile, Sebenico ebbe lunghe e gravi con- 1 3 1 8 fu addolorato daile devastazioni e
troversie col vescovo e clero di Traù, al- crudeltà commesse da Mia ti ini conte Bre-
la cui diocesi apparteneva, per cui i Papi beriense e bano di Bosnia e Croazia. Il

s'iuterposero più volle, ed Innocenzo IV capitolo, secondo la concessione di Bo-


nel 1 ?.54 conferì in commenda la chiesa nifacio Vili, nel 1 3 1 C) elesse Crisogono
di Sebeuicoal cardinal Stefano Vancha; Fanfoni nobile di Zara, che fece ristabi-
ma non perciò cessarono idissidii e lecen- lire il con vento de'francescani nel subur-
sure ecclesiastiche del vescovo Traù,
di bio rovinato dal bano, da Gregorio conte
anzi i sebenici colla protezione del bano e figlio del bano Paolo e da Budislavo po-
Paolo e potente conte Breberiense, giun- destà di Sebenico e conte di Corba via. A
sero ad eleggersi per vescovo il veneto Pao- suo tempo e nel i322 Sebenico e Traù
loErizzo,che Giovanni arcivescovo diSpa- tornarono all'ubbidienza de'veneziani. Il
latro riconobbe e cousagiò. Ma Colom- vescovo venne in grave contestazione col
bano vescovo di Traù scomunicò l'eletto, capitolo, che negòla sua legittimità di ele-
ed il magistrato eilclero di Sebenico. Ni- zione e l'espulse; ricorso a Giovanni XXII,
colò III nel 1279 inviò legato in Unghe- questo delegò a giudicare le dissensioni
ria eDalmazia Filippo vescovo di Fermo, l'arcivescovo di Spalatro, e la sentenza fu
ilqualeesaminate le controversie, dichia- a favore del vescovo. Martino 2. inter-
rò irrita e come estorta 1' approvazione venne nel 1 34-4 a ' sinodo provinciale di
dell'arcivescovo, e proibì a Paolo d'inti- Spalatro; nelmedesimo anno gli successe
tolarsi vescovo di Sebenico. Però né Pao- Tolon de Tolono di Sebenico, che illustrò
lo, nei sebenici desisterono dalle loro pre- la sede colle sue virtù, fiorendo sotto di
morto Paolo, elessero per
tensioni; di più, lui il convento de'domenicani. Neh 357
vescovo Leouardo Faliero veneziano. In- circa Mal teoCer nota d'Ai he, ch'ebbe con-
tanto avendo turchi distrutta la sede del
i troversia per le decime col vescovo di
vescovo greco scismatico Morinense,que- Traù, e per alti e cose. Neli38o Bonifacio
sti la trasferì in Sebenico, collo stesso ti- di Ravenna, al cui tempo si fondò il mo-
tolo di Morinense. Nicolò IV avocò a se nr.stero delle benedettine, con autorità di
la causa di tante vertenze, ma senza suc- Bonifacio IX; indi nel i3g5 Antonio da
cesso; e Leonardo finché visse ritenue il Ponte patrizio veneto, per nomina di tal
titolo di vescovo di Sebenico. Finalmen- Papa, di cui era uditore di rota, et sacello
te il conte Giorgio figlio del suddetto ba- pontifìcio pracposuit Sigismondo re di :

no, colla mediazione di Maria di Sicilia Ungheria nel 397 concesseli privilegiodi
1

regina d'Ungheria, implorò ed ottenne da esenzione ai contadini e coloni dei beni


Bonifacio \ 111 l'erezione del vescovato della mensa vescovile. Antonio ravvivala
di Sebenico, per amore della pace e per la controversia delle decime, potè ricu-
SEB SEB i4 9
perarle, ma mostrarono con-
isebenici si me speravimus. Ma pochi anni dopo mo-
trari, onde il Papa scrisse un breve in o- rendo non potè conseguire tale onore.
,

no re e favore del vescovo, e neli4o2 lo Governò la diocesi con sollecitudine pel


Deo-
traslatò a Concordia. Gli successe vicario, e contribuì con somme al compi-
datoo Bordano Pulsichdi Sebenico e pri- mento della cattedrale. Gli successe nel
micerio della cattedrale, cbe allora avea 1491 Francesco Qui ri ni patrizio veneto,
pure l'arcidiacono e l'arciprete giurò ub- : che restando in Roma per servigio della
bidienza e fedeltà a Bonifacio IX e suc- s.Sede, deputò al vicario il pastorale reg-
cessori, per essere la chiesa lacerata dal- gimento; e neli494 ebbe Stefano vesco-
lo scisma dell'antipapa Clemente VII. Es- vo Sanctuariense per vicario generale e
sendo la cattedrale alquanto angusta, fu luogotenente, che fece la visita. Francesco
decretata lasuaampliazione, con aumen- si dimise per impotenza di risiedere in Se-
to di rendite. Nel i44° Giorgio Sisgorich benico, e nel [495 gli fu sostituito Bar-
divenne vescovo della patria, prudente e tolomeo Bonini veneto, che ebbe il do-
virtuoso, meritò concessioni dai veueti;nel lore di vedere esposta all' invasione dei
i443 pose la i." pietra per la nuova cat- turchi parte della diocesi, onde alcuni e-
tedrale e ne curò l'edificazione, erigendo migrarono nelle isole,allri in Abruzzo. Nel
nell'area dell'antica l'episcopio; restaurò i5ia Giovanni Stafileo nobile di Traù
la disciplina ecclesiastica, e pel decoro del ov'era arcidiacono, uditore di rota, che
ctdto divino pel coro istituì 12 mansiona- alla doltriua congiunse la prudenza, au-
ri. Nel i454 Urbano Viguaco veueto,elet- tore de) libro : De gratìis expectatkns.
to da Nicolò V e moltodotlo, che otten- Leone X l'impiegò in molti affari e gravi
ne da Costantinopoli presa dai turchi, le legazioni per l'Europa, onde si fece rap-
memorate reliquie di s. Cristoforo, auten- presentare dal vicario. Nel 1028 per sua
ticate dal patriarca Gennadio; quindi sta- morte uè occupò il luogo suo nipote Gio-
bilì 4 arcipreti vicari foranei della dioce- vanni Lucio Stafileo, benemerito pastore
si, e nel 1467 il cardinal Giovanni Car- checompì l'edifizio della cattedrale e con-
vajnl legato apostolico ne'dominii veneti, sagrolla neh 555. Nel 55^ Girolamo Sa- 1

concesse indulgenze alla cattedrale. Nel vorgnano nobile del Friuli, che interven-
j
4^9 §'' successe Luca de Tolentis della ne al concilio di Trento; stabilì G parroc-
diocesi di Cursola e arcidiacono di quella chie per la città e 2 pel suburbano, ema-
cattedrale, insigne per scienza, virtù, e le- nòoltime leggi, nel 1 564 celebrò il sinodo,
gazioni già affidategli da Pio 1 1 ,clie lo chia- i cui atti riprodusse il p. Farlato.Nel 1
574
mò in B.oma,a Stefano re di Bosnia e al Luca Spingaroli nobiledi Dessa, dotto
fr.

duca di Borgogna Filippo : Paolo li an- domenicano, che nel 1587 fu al concilio
nullata l'elezione fatta dal capitolo, nomi- di Spalatro. SistoV neh 589 vi surrogò
nò vescovoLuca, restando in Roma occu- Vincenzo Bassi nobile diCremona, che nel
pato in gravi affari, e Sisto IV lo spedì 1589 fu trasferito ad Andria; ed in sua
legato a Carlo duca di Boi gogna, ed ai ve- vece Clemente VIII elesse fr. Vincenzo

neziani per nunzio con podestà di lega- Arrigoni di Brescia domenicano, di gran
to.L'imperatore Federico III l'inviò le- virtù, che si seppe conciliare l'estimazione
galo con altri ai principi e città d'Italia, ed del senato veneto, e pieno di zelo celebrò
il re de'romani Massimiliano I lo dichia- 7 sinodi di lutti riporta
: gli atti l'accu-
rò suoconsigliere.InnocenzoVHInel 1488 rato gesuita p.Farlato.Nel 1627 Gio. Pao-
lo spedì allo stesso
Federico III, per indur- lo Savio veneto, che trasferito a Feltre
lo ad aiutar Polonia invasa dai tartari; nel 1 628 gli successe Gio. Tommaso Mal-
e Massimiliano I pregò il Papa a crearlo Ioni vicentino, soroasco virtuoso e rino-
cardinale, bis qualuor temporibus proxi- mato predicatore, poi vescovo di Belluno.
i5o SEC SEC
Nel 1 635 Luigi Marcello patrizio veneto, scudo le mensa 6000 fiori-
rendile della
pine somasco, che per l'i ocre meato del ni, 2800 scudi ro-
corrispondenti a circa
clivin culto celebrò il sinodo, e sotto di mani, senza gravame d'alcun onere. La
lui fu fondato altro monastero di benedet- diocesi è amplissima, numerose le par-
tine: i turchi intrapresero la guerra di rocchie, comprendendo 2 luoghi. 1 1

Creta, e nel 1647 assediarono Sebenico, SEBENNITO o SEMENNUT. Sede


che difeso dai veneti e dal divino patro- vescovile del Basso Egitto, del patriarca-
cinio, potè scampare dal pericolo che gli to d'Alessandria, sotto la metropoli di Ca-
sovrastava. Nella città fu eietto il conven- bassa,eretta nel secolo V. Fu purechiama-
to di S.Lorenzo pei francescani di Bosnia; ta SJemnouti, Scbeiinetou, Samawioiul.
e nel 1649 la peste desolò Sebenico. Tra- Situata sulla riva occidentale del ramo
slato a Pola, nel i654 gli fu surrogato Na- Plutlimetico del Nilo, a poca distanza da
tale Cai ideo veneto, il quale riparò i dan- Busiride, presenta ora poche tracce di sua
ni sofferti dalla cattedrale e dall'episco- antica esistenza; suoi templi sono scom-
i

pio; fu digravi costumi, invitto difenso- parsi, e non vi sono che avanzi di statue.
re dell' immunità ecclesiastica, e lodato I copti sembra che vi abbiano l'antico loro
pastoie: per l'infortunio dello scoppio del- vescovato. Fra i vescovi di Sebennito tro-
la polvere nel forte, l'antichissima chiesa vasi il melezianoSoterico; Ausonioche as-
di s. Michele restò del tutto roviuata. Nel sistè al 2. concilio d'Efeso, ovesi dichiarò
iGyGGio.DomenicoCalligari venelo,con- in favore di Dioscoro, che avea condan-
vocò il sinodo, e con quelli di Arrigoni e nato in quello di Calcedonia; Paolo sot-
Marcello pubblicò colle stampe. Gli ulti- toscrisse il decreto sinodale di Gennadio
mi vescovi di Sebenico registrati nelle No- patriarca di Costantinopoli, contro simo- i

tizie dì Rowa t
sono i seguenti. Nel 1723 niaci; Isacco giacobita fu al concilio d'A-
fi*. Carlo Antonio Donadoni di Venezia, lessandria nel 'j^.3.0rienschr. t.2,p. 5y 1.

de'minori conventuali e dottissimo; 1 756 SEBERIANA o SEVERIANA. Sede


Giovanni Calebotta diTraù, traslato da vescovile della provincia Bizacena nell'A-
Albe; 17^9 Girolamo Bonacich diMilua frica occidentale, sotto la metropolitana
diocesi di Lesina; 1763 Giovanni Peltani di Adrunieto. Alcuni credono ricevesse tal

di Brissa diocesi d'Anlivari;i 767 Nicola nome dall' imperatore Severo. Nel 484
Difnico di Sebenico nobile e lodatissimo; il vescovo Vittorino con altri della pro-
1784 Felice Venanzio Scotti di Castel- vincia fu esiliato da Unnerico rede' vanda-
nuovo diocesi diMacarska; 1796 Michele li, il quale nella conferenza di Cartagine
Spalatili di Albe, traslatoda Cattaro. Do- favorì i donatisti coutro i cattolici. Mor-
po sede vacante di moltissimi anni, Leo- celli, Afr, cìirist.

neXIInel 1827 terminò la vedovanzadel- SECONDA (s.), verginee martire. V.


la chiesa con provvederla del vescovo Fi- B-UFFina e Seconda (ss.).

lippo Bordini di Scardona. Dopo altra ma SECONDELLO(s.),diacono.F.FniA-


breve sede vacante, nel 1839 Gregorio RIO (s.).

XVI preconizzò mg. 1 Luigi Fini di Se- SECONDIANIoSECOXDINlANI.E-


benico, che nel i844 trasferì a Spalatro; retici che seguivano gli errori di Secon-
quindi nel concistoro de' 16 aprile 1846 dino filosofo africano del 4o 5 e difensore
vi traslatoda Cassia in parlibus l'attuale d iManete eresia rea ca pò de'yl/tf/iiV/je7(/'.).
1-
pastore mg. Giovanni Bercich di Zara, Secondino insegnò che Dio non è immu-
uv'era preposto della metropolitana, vi- tabile; che Gesù Cristo non è il figlio uni-
cario generale e ausiliare dell'arcivesco- co e naturale del Padre eterno; che non
vo. Ogni nuovo vescovo è tassato ne'libri è permesso a'crisliani di mangiare carne,
della camera apostolica a fiorini i5o, es- uè di bere vino. Questo eretico ed suoi i
a

SEC SE C idi
orrori furono combattuti da s. Agostino, rale è ben fabbricata e rinchiude molti
ed altrettanto fecero Prateolo e Durando. belli edilizi , come il palazzo degli stati,
SECONDIANO (s.), martire. Si crede quello della città, la chiesa di s. Caterina
che fosse soldato di professione, come al- che contiene il bel mausoleo di Federico
tresì Marcelliano e Vaiano, i quali furo- II il Bellicoso duca d' Austria, e quello del-
no compagni del suo martirio nel III se- la sua sposa; il teatro elegante, le caser-
colo. Convertitisi alla vista del coraggio me vaste e ben tenute, l'arsenale, la co-
dei martiri, si fecero battezzare, e dichia- lonna della Trinità in bronzo dorato che
rarono pubblicamente che adoravanoGe- adorna una dellepubblichepiazze. Si con-
sù Cristo. Furono quindi presi nella città tano 22 chiese, 3 conventi, 6 ospedali ed
diR.oma,edopo aver sofferte diverse tor- un orfanotrofio. Al l'uni versila fondata nel
ture sotto l' imperatore Decio, vennero i586, fu sostituito fino dal 1782 uu li-
mandati in Toscana, dove consumarono ceo; inoltre vi sono un ginnasio, una pri-
per la spada il loro sagrificio; ma igno- maria scuola normale, ed un liceo con-
rasi in qual luogo furonomartirizzati. Es- vitto di nuova istituzione; questi scienti-
si sono nominali sotto il giorno odi ago- fici stabilimenti possiedono una biblioteca

sto in molti antichi martirologi. di circa 106,000 volumi e di 35oo rass.,


SECONDI CERO DELL! S. SEDE come pure uu osservatorio. 11 museo d'i-
APOSTOLICA. V. Primicerio della s. storia natura le, ch'ebbe per fondatore l'ar-
Sede. ciduca Giovanni, e nel quale l'accademia
SEGOVIA oSECKAU(^cowen).Cit. del disegno tiene le sue sedute, è pure uno
tà vescovile della Bassa Stiria austriaca, de'più belli scientifici stabilimeuti di que-
con residenza del vescovo inGratz, da cui sta città. Fra le numerose sue fabbriche
è distante più di 1 2 leghe, appiè delle mon- si distinguono particolarmente quelle di
tagne del suo nome. Altri la chiamano acciaio e ferro; ve ne sono ancora di tes-
Seccali jScggnu ,Secovìutn , divenuto bor- suti di cotone, stolle e altre, le quali ali-

go e circolo, con quasi 4oo abitanti : pos- mentano un commercio assai considera-
siede fucine a acque iniuerali, avendo uei bile cogli stranieri. Si tengono due annue
dintorni una miniera di rame. Gratz o fieremolto frequentate dagli esteri, an-
G[-aeU,Graiacurn,Graeeium,è\a città ca- che lontani. I suoi dintorni sono deliziosi
pitale della Stiri (V.) ,e capoluogo di cir- e coperti di villaggi, di belle case di cam-
colo, sulla destra del Mùhr, in un paese pagna, e di amene piantagioni e vigneti»
ameno, a 32 leghe da Vienna. E' pur sede Non convengono gli autori sull'antichità
del governo della Stiria, del comando ge- della città, e si crede la vetusta Muroela.
nerale militale dell'Austria inferiore, d'u- Il duca Federico IV fu il j

a cingerla di
na corte superiore, dell'officio del circon- mura e fosse, e l'arciduca Carlo e suo fi-
dario, d'un concistoro, d'un governatore glioFerdinando l'hanno assai migliorata.
generale,e luogo di riunione degli stati del Ne'tempi meno antichi divenne la capi-
ducato. Fu già importante piazza di guer- tale della Stiria, cioè quando la città di

ra, difesa da una cittadella situata sopra Steyer,che lo era prima, col suo distretto
una roccia scoscesa; ma dacché furono nel fu incorporata all'Austria superiore. Nel
i
78 [distrutte le sue fortificazioni, non ha 1782 recandosi Pio VI a Vienna, giun-
pili che un muro di circonferenza,e la sua to a' 8 marzo a Marburg fu ossequiato da
1

r
cittadella in rovina serve di prigione di mg. Arco vescovo di Seco via e da molti
La città propria niente del tasta si la
stato. ti signori. Nel dì seguente nelle ore pome-
riva sinistra delMùhr, che comunica col ridiane arrivò a Gratz e discese all'insi-
mezzo d' un ponto al Mùlnstadl il più , gne monastero cistcrciense di S.Lamberto,
grande de'suoi sobborghi. Gratz in gene- ricev uto da dello vescovo, e dal conio Poz*

i5* SEC SED


ihazky Liectstein presidente della città e fu pur detta Seert, Eseerd, Mobadra. 11

rapo del governo dell'Ausilia, Stiria e Ca- vescovo Fi losseno nel 33 2 assistè alla con-1

rintia, non che dal prelato del monastero sagrazione del patriarca Igiuizio IV. Q-
e da altri personaggi. Nel mercoledì 20 riens dir. t. 2, p. 1 52o.
marzo, servito dal presidente di nobili car- SEDE APOSTOLICA, SEDE RO-
rozze^ portò alla chiesa della B. Vergine MANA, SANTA SEDE, Sedes Aposto-
del Soccorso di Zel de'conventuali,per as- lica. La cattedra di s. Pietro, centro della
sistere alia celebrazione della messa, piena verità e unità cattolica, e di tutte lechiese
di nobiltà e di popolo; egualmente inchi- assolutamente capo, madre e maestra (s.
nato dal vescovo, dal piesidente e dai re- Cypr. ep. ^.5, s. Aug. ep. 1G2 ed altri), alla
con tutte le formalità. Dopo la mes-
ligiosi quale ogni ubbidienza ed ogni onore è do-
sa eprima d'usciredal presbiterio, il Papa vuto [Conc. Eph. act. IV), alla quale per
compartì 1' apostolica benedizione ; indi la maggior preminenza è necessario che
montato in carrozza tra le riverenti di- ogni chiesa si unisca, cioè tulli i fedeli in

mostrazioni di lutti, prosegui il viaggio qualunque lato della terra (sAvea.adi'ers.

per Prudi. La sede vescovile di Secovia haeres. e. III). Cos'i la definì il regnante
fu eretta verso il 12 iqdàPapaOnorioJlI,e Papa Pio IX nell' Enciclica agli illustri

dichiarata sutlraganea di Salisburgo(/' .), cardinali, arcivescovi e vescovi di Fran-


come lo è tuttora, avendola fondata l'ar- cia, marzoi853. Il suo venerando
de'2 1

civescovo di Salisburgo Eberardo Truch- predecessore GregorioXVl, nell'operai


sen nel1 2 5, a'cui successori spetta la no-
1 Trionfo della s. Sede, ecco come spie-
mina, per (pianto dissi al citato artico- ga,che cosa si debba intendere per Sede
lo. Il

vescovo fu Carlo, già preposto di
1
nel senso ecclesiastico, nel cap. IX, n.°4-

s. Bartolomeo a Fi isach in Cariutia, con- >--Ce lo spiega il dottissimo ab. Cuccagni,

sagrato nel 2 8 e morto nel 23 1 Gli


1 1 1 . autore delle Riflessioni contro la \ era I-
successero Enrico morto nel ^44> ^' c a * 1 ' dea, ec. Sede, ei dice, nel senso ecclesia-
rico morto nel 1268, Bernardo Werner stico, è il grado di autorità, che dà il di-
morto nel 1282 quanto agli altri vescovi
: ritto a chi ne è rivestito, d'istruire, di go-
sino a GiuseppeFilippo conledi Lamberg vernare una moltitudine di fedeli. Chia-
canonico di Passa via,consagratouel 7 12, 1 masi Sede, figuratamente, dal posto cioè
si veda la Storia ecclesiastica d' A le ma- più eminente, che, ad esprimere l'eminen-
gna t. 2. I registrati nelle Notizie di Ro- za del grado, preparasi nell'adunanza per
ma sono i seguenti. Nel 1763 Giuseppe colui, che ne è il capo. — Questo è il natu-
Filippo de Spaw
d'innspruck diocesi di rale significato (soggiunge Gregorio XVI).
Bressanuone; nel 1780 Giuseppe d'Arco Sede e Trono ci eccitano la medesima i-

di Salisburgo; nel 1802 Gio. Federico di dea, e sì luna che l'altro si possono ado-
Waldesteine Wai temberg di Vienna. Do- prare ad esprimere qua lunipiedominan le,
po alcuni anni di sede vacante, nel 1824 anche desposta assoluto; uè è inusitato il
fu fatto vescovo di Secovia B.omano Se- significare L'autorità del monarca, dicen-
bastiano Zaengerle di Kirchberg diocesi dola autorità del trono. " Il distintivo ca-
d'Augusta, cui successe nel 849 l'odierno 1 rattere di Cattedra Apostolica, dalla co-
vescovo, eziandio amministratore di Leo- mune voce e consenso de' Condili e de Pa-
ben {f mg. r GiuseppeOlmaroPiauscher
.), dri per antonomasia fu attribuito singo-
di Vienna. Non avendo luogo le propo- larmente e riservato alla Sede romana,
sizioni concistoriali, non posso dire altro. per denotare in essa il centro dell'unità .

SECB.ED. Sede vescovile de'giacobiti A Chiesa riportando le spiegazioni che si

nella diocesi d' Antiochia, situata presso danno dai teologi a questa voce, dissi an-
il Tigri nella provincia di Mesopotamia ; cora, che a aorma del simbolo dichiarala
SED SED i53

dal coucilio di Costantinopoli, la Chiesa la, a lei dato per eccellenza e particolare
è una, santa, cattolica ed apostolica: ca- mente perchè fu consagrata dalla morte
pò visibile di (mesta Chiesa santa e cat- di s. Pietio capo e principe della Chiesa;
tolica è il sommo Pontefice (F.) vicario per cui è chiaro, che udendosi ijuesto no-
di Gesù Cristo, e Successore^.) di s. Pie- me quando di Roma si tratta, s'intende

tro;quindi nelconcitiodi Calcedonio veo- subito che quella chiesa per s. Pietro fu
ne denominato Vescovo universale (F.); in tulli i secoli cristiani a tutta l'uni versai

avendo parlato degl' ioiiumerabili titoli chiesa preposta, come scrive s. Gelasio I

d'onore co'quali padri e concilii denomi- Papa del 4c) 2 - Inoltre Zaccaria a p. xl
naronoilromanoPontefice,a Nomede'Pa- dell' Introduzione, discorre della distili -

pi, ed a'Ioro articoli. Inoltre a Chiesa, co- zione che uon va fatta tra Sede aposto-
mea Patriarca e luoghi relativi, dissi delle lica e Corte di Roma o Curia romana
altre chiese che si appellano apostoliche, (/'.); distinzione, egli dice, introdotta da

matrici fondate dagli apostoli, ma tutte quelli i quali senza parere eretici, ne a-
faori che la Romana ebbero fine a cagione dottano le massime, onde potei econmag-
dell'eiesie. Il Zaccaria, Storia letteraria gioie impudenza disfogare contro il roma-

t. G,p. 5oo, spiega onde alle vescovili sedi no Pontefice la loro rabbia; poiché la corte
venne ancora il nome di Sedi apostoli- romana altro non è che il ministero del
che, il cui catalogo pubblicò Fabrizio, Sa- Papa, e la distinzione di Papa e del suo
littaris lux Evangelii, rimarcando altre ministero può egualmente applicarsi a
chiese che uegli antichi monumenti tal- tutte le corti, nelle quali vi è principe che
volta furono dette Sedi apostoliche, seb- comanda, e ministri che lo servono nel
bene non ripetano l'istituzione dagli a- reggimento de'sudditi. Le ingiurie che si
postoli; del titolo che divenne peculiare scagliano contro i ministri, ricadono sul
della chiesa romana, citando un'iscrizione principe, il quale o è insensato che non
posta nella basilicaOsliensedel 474» "ella si avvede de'loro eccessi, o èsì dappoco

quale è chiamata Sede Apostolica. me- Il che alla loro licenza non sappia por fieno.
desimo Zaccaria nel suo Anli-Febbronio, Da un pezzo fu introdotto il comune lin-

dopo aver nella Dissert. 2." ragionato dei guaggio, di protestare alla Sede aposto-
titoli di madre emaestradellechiese, che lica rispetto, e d' inveire contro la corte

alla romana Sede convengono, parlando romana. A Corte di Roma notai cheque-
dei titolo di Sede apostolica già dato ad sta deuominazione e quella di Curia /io-

altre chiese, ma per antonomasia conve- mana, fu introdotta sul principio del se-
niente alla romana, nel 1. p. 239 prova 1 ,
colo XII, prima del qual tempo non esi-

che la Sede di Roma sempre di questuilo- steva la distinzione de' vocaboli dì Corte
me ha goduto; laonde s. lunoceuzol Papa di Roma e Santa Scile Apostolica, incu-
cici 402, nella celebre sua lettera a s. Vit- gnite agli antichi; dell'abuso che dai ma-
tricio vescovodi Uouenstabib,che/efrt//- 'igni si lece per distinguere la Corte dalla
se maggiori all' Apostolica Sede si rechi- Sede romana, con isfogare il loro veleno
no dopo il vescovile giudizio. Che se la contro l'apostolica Sede. Con il p.ab. Bia-
romaua uon fosse stata già a quell'epoca gi annotatore del celebre Bergier, dissi
chiamata Apostolica Sede, come s. Inno- usata la frase e per disprezzo resa comune
cenzol paragonandola colle altre, avreb- da'moderni novatori, incominciandodal-
bela detta Apostolica, con tento di chiamar l'eresia rcaCal vino e da'suoi segua ci,quindi
le altre Episcopale judicium ? IN è altro fatta sinonimo la hnseCorledi Roma della
nome trovasi in tutti gli scrittori di tutte s. Sede apostolica romana dai giansenisti

l'età, che quello di Apostolica Sitile, e più. moderni, per distinguere la romana corte
usildlo,quuudo della l'puiaua Sede si par • civile dall'ecclesiastica. IN'el 84*' fu pub' 1
1
54 S ED SED
blicalo in Treveri, De ùluli Sedis Apo- cora un certo carattere, un autorità, ed
stolicae ad insignìmdam Sedem Roma- una forza apostolica, che sempre visibil-
naia uso antiquo tt vi singulari; scripsil mente si mantenne nella cattedra diRoma.
M.Eberhard s. theologiae doctor. Di que- Il Rinaldi negli Annali ecclesiastici, ah

sto glorioso titolo, con cui (la tanti secoli l'anno 348, n.°7, osserva che già la chiesa
la romana Sede è salutata dai popoli cri- romana, per antonomasia era denominata
stiani, i teologi che scrissero in difesa dei la Chiesa. All'annoi qq, n.°6o e 6 1, che
i

diritti della s. Sede, occupandosi di tanti Innocenzo III avendo mandalo Alberto
altri più gravi argomenti, poco o nulla pen- suddiacono e A lbertino notaio legati a Co-
sarono all'origine de! titolo in conferma stantinopoli, per la riunionedi quella chie-
delle loro dottrine. All'incontro Eberhard sa allaromana, il patriarca Camatero ri-
con retto intendimento, accuratezza e di- cevè bene Legali apostolici [E.) della s.
i

ligenza trattò il suo tema, ricercando in Sede, e commendò il zelo del Papa, ma
prima da quale età abbia avuto origine con perfidia espose i suoi dubbi, perchè
l'uso di chiamare Apostolica la Set/e ro- avesse Innocenzo III chiamata la chiesa
mana, e quindi quale sia la forza ed il romana universale e madre delle chiese,
valore di tale denominazione. Con docu- e perchè questo titolo non si dovesse at-
menti storici insegna, che questo titolo era tribuire alla chiesa di Gerusalemme^.),
già usi tatissi ino nel principio del secolo V, poiché la fede cristiana da quella derivò.
e che fu adoperato per denotare la Cat- Rispose Innocenzo III, che la Chiesa per
tedra di Roma, la Sedia (
/"*'.)
pontificale, due cagioni chiamasi universale. » Dicesi
non solo dai Papi e da molti scrittori ec- universale la Chiesa, la quale si forma di
clesiastici antichi, ma ben anco dai con- tutte le chiese, e chiamasi in idioma greco
r/
cilo ecumenici celebrali in oriente o in oc- Cattolica (f .), e secondo questa signifi-
Calcedoni^
cidente, quali sono quelli di cazione la chiesa romana non è univer-
d' Efeso, diLalerano I, di Trento. Esa- sale, ma pai le della chiesa universale, cioè
minate poi le conseguenze che se ne pon- la prima e la principale, come capo nel
ilo dedurre, analizzando l'intima forza di corpo,perciocchèinessaè la pienezza della
quest'appellazione, prendendo occasione podestà, eagli altri è comunicata una par-
dalle parole del beneinerio Pietro Cou- te della pienezza. E chiamasi universale
stant, il quale scrisse : Sedes quae Vetri quella sola chiesa, la quale contiene sotto
morte consacrata est, totuin idretinuilju- se tutte le chiese : e secondo ciò la chiesa
ris, quod Aposiolorutn princepsfuerat a romana solamente si appella universale,
Domino consecutus: inde eliani brevi oh- imperocché ella sola per privilegio di sin-
li imi t usus, ut UH uni quasi proprium ma- goiar dignità è sopra l'altre; siccome an-
aerei Aposlolicae Sedis nomea j rigetta cora Iddio è chiamato Signore universale
la sentenza di coloro i quali asserirono che non quasi come diviso nelle speciespecia-
sia stala detta Apostolica la Sede roma- lissime o subalterne, perchè tutte le ma
na unicamente per rapporto alla sua ori- cose contengono sotto il suo dominio.
si

gine : nella quale sentenza non potrebbe Imperciocché ha una chiesa generale della
abbastanza spiegarsi perchè la Sede ro- quale la Verità disse a Pietro: Tu es Pe-
mana porti quel titolo negli alti di quei trus,el super liane pelrain aedifìcaho Ec-
concili!, ne'qualisono pure nominate al- cletiam meant. IL ci sono molle chiese par-
tre sedi che furono già occupale da alcuni ticolari, delle quali dice l' A postolo: /u^rt/t-
apostoli. In breve l'autore dimostra, che tiamea quotidiana, soliciludo omnium
la romana Sede fu specialmente delta A- ecclesiarum. Una è formata di tutte, sic-
postolica per denotare non solo la sua ori- come generale fatta delle particolari : e

gine dal principe degli apostoli , ma an- una è sopra tulle, perchè csscudo il cor-
SED S ED 1 55
pò della Chiesa uno solo, del quale dice donia neavea riconosciuti i diritti, ciò non
J'A postulo: Omnes unum corpus surnus iti approvò Papa s. Leone quindi il pa- 1
;

Christoj ella è capo dell'altre. Bai chiesto triarca diGerusalemme fu il 5.° patriarca
ancora, e hai affermato, te esser non poco dopo il romano Pontefice. Inoltre Rinaldi
dubbioso, desiderando saper la cagione, a detto anno, n.°65 riporta, come Grego-
la quale tu ammetterai senza contrasto, rio cattolico degli armeni e il re di questi
mentre sarà appoggiata alla ragione, di- Leonell il Grande, scrivendo a Innocenzo
cendo Davide di Gerusalemme ne'salmi : III, confessarono che la sublime chiesa ro-
JlJaler Sion elicei homo, et homo faclus mana è la madre di tutte le chiese. Di più
est in eaj siccome in quella, nella quale all'annoi 200, n."i 6 e 17 osservò, che il
Cristo s'è degnato di conversare e predi- concilio provinciale di Londra celebrato
care, e insegnare e operare la nostra sa- co'suoi vescovi dall'arcivescovo diCantor-
lute, ponendo in essa i fondamenti della bery, ne' 14 canoni promulga ti, a ciascuno
nostra fede; di che meritamente si debbe furono aggiunte queste parole Sa Ivo : iti

chiamar madre, co nei osi a co sa eh è da essa ogni cosa l'onore e il privilegio della sa-
procedesse già la dottrina salutare; perchè crosanta Chiesa romana. Il p. Tamagna,
Ja chiesa romaua sia detta madre di tutte Origini e prerogative de' cardinali della
le chiese, la quale ha ricevuto dalla chiesa s.Romana Chiesa, par. 2, cap. 2 Del :

gerosolimitana i misteri della fede catto- Romano Pontefice, dopo avere riportalo
lica ... Or tuttoché per le cose predette le sublimi denominazioni colle quali fu-
si ritrae la risposta di questa domanda, rono i Papi distinti dalla venerabile an-
perchè la chiesa romana si dice madre per tichità, dice non diversamente polevasi di
ragione non del tempo, ma piuttosto della loro parlare, poiché la loro sposa la chiesa
dignità (siccome, avvegnaché Andrea, co- romana, con nomi di onore e pieni di au-
me testifica Giovanni, \euisse alla tede torità veniva distinta. Chiesa principale,
prima che Pietro, per tutto ciò Pietro fu da cui e nata l'unità sacerdotale. Chiesa
anteposto ad Andrea, e così nel catalogo di tutte le altri radice e matrice. Centro
degli apostoli egli è sempre mai il primo dell'unità. Chiesa in etti stelle sempre il

nominato, cioè non pel tempo, ma per la principato della cattedra apostolica. Pie-
dignità), purea togliere ogni dubbio la tua tra che non superano le superbe porle d'in-
fraternità dee distinguere secondo la ra- ferno. Chiesa da cui si spargono per le
gione de' diversi nomi tra la chiesa ro- diverse parli di lutto il mondo i sagra-

mana e la gerosolimitana che questa si , menti della salute, della purità incorrot-
deve dir madre della fede, perchè da essa ta, della fede. Chiesa in cui Pietro vive
procedettero i misteri della Fede {I'-)j e presiede, e somministra a chi la cerca
ma quella si dee dire la madre de' Fedeli la vera fede. Cacume del momlo. Capo
(f .), perchè per privilegio della dignità di tulle le chiese. Roma -.tele di Pietro che
è stata sempre sopra tutti fedeli. " No- i dall' onore pastorale/aita capo del mondo,
terò, che anco a Oriente rimarcai, che ciocché non le dettero l'armi, glielo dono
Homo, è madre di tutte le chiese e centro la religione. Sede di s. Pietro, che nella
del Cristianesimo, Gerusalemme e V O- chiesa universale ritiene il principato, che
r tenie ne furono la culla; rimarcai poi a Dio le assegnò. Sede apostolica da etcì
Patriarca e Patriarcato, che Gerusa- tutta la Chiesa il principio trasse di luna
lemme non ebbe l'onore della sede pa- la religione.Sede apostolica dove 'fon-
triarcale, ed in considerazione della città damenti sono posti de domini ortodossi.
in cui era nata la religione, che soltanto Questa si è una parte di que'lanli nomi
nel 553 uel concilio diCoslantiuopoli, per- onorevolissimi, co'quali l'antichità meri-
chè sebbene nel 4^ ' il concilio di Caloe- tamente fiegtò la chiesa romana, di eia-
i56 SED SED
senno de'quali il p. Tamagna ne riporta guardanti la s. Sede, pegli altri potendosi
la derivazione, con citazioni. Provò il p. vedere i loro articoli. Eziandio vado nella
Cappellari poi Gregorio XVI, nell'opera medesima mia opera propugnando le glo-
citata cap. IX, n.° 3 e 4 the tutti pregi S
i rie de' romani Pontefici, ribattendo le ca-
della chiesa romana non sono in lei ori- lunnie degli empi detrattori. Questi in tut-

ginari, ma li desume da quelli del Papa t'altro discordi, allora si concordano alla
(A^j il quale li riceve da Dio. Perciò ar- stessa opinione quando si tratta di pren-
roge quanto il Rinaldi all' anno 3a5, n.° dersela contro i Papi e la romana chiesa.
i 3o e i 3 1 , riporta uel dichiarato da s. Per mantenere l'essenziale unità religiosa
Gelasio I nel concilio romano. Quamvis fra le membra di Gesù Cristo era neces-
per orbem calholicae Ecclesiae unus tha- sario uu centro, da cui partisse ogni ma-
lamus Chrisli sii; sanata (amen Romana gistero, emanasse ogni giurisdizione, si dif-
catholica ci apostolica Ecclesia nullis sy- fondesse ogni preroga ti va. Questo appunto
nodicis consti tutis caeterìs ecclesiis prae- mirabilmente operò il Redentore nel co-
lata est, sed d'angelica voce Domini et stituire s. Pietro princi pai fondamento del-
Saldatoi is nostri primalum oblinuit : Tu la sua Chiesa, e che se gli altri undici fu-

es Petrus, inquientis, et super liane pe- rono come lui chiamati all'apostolato, al
tram, etc. Inoltre dimostra con altre te- solo s. Pietro diede Cristo il primato, su-
stimonianze, che i privilegi della chiesa bordinando a lui il collegio apostolico, del
romana, non da altri che da Cristo eb- quale divenne principe e capo. E s. Pie-
bero origine nel concederli al suo vicario tro in fatti la fece sempre da capo, da mae-
in terra, il quale li esercitò avanti di ve- stro, da principe, da Pastore de' pastori,
nire a lìonia a fondarvi la sua cattedra. tanto nelle sagre adunanze, ov'era sem-
Ed airanno3Q3,n.°2 i, dice di quello in fa- pre il i.°a parlare, a prescrivere, a san-
vore comunica colla chiesa romana,
di chi zionare, quanto nel piantar prima la sua
che quantunque escluso dalla comunione sede in Antiochia, e poi nello stabilire ia
degli altri vescovi ha la comunione catto- Roma il centro dell'unità cattolica. IPapi
lica^ ne produce gli esempi, cosi all'anno sempre esercitarono i diritti e l'autorità
r
432 n.° 4^; mentre il non comunicare con
5
del Pontificato (I .) e primato, come eredi
essa era ed è lo stesso che dichiararsi Ereti- universali di s. Pietro, ed agli oracoli di
co o Scismatico (/• .). A questi, a Prote- questo centro di unità piegarono sempre
r
stanti ([''), alle Sette (/ .) una sola via di rispettosa la fronte e pastori e fedeli; l'au-
salvezza rimane, il ritorno cioè a quella torità della Sede apostolica fu sempre eiu
fede ch'è unica e indivisibile, all'ubbidien- ogni tempo venerabile, come pure atte-
za della Sede apostolica che n'è deposi- sta Muratori che svolse un numero Incre-
taria e maestra. dibile di monumenti antichi. La cattedra
In tutto quanto questo mio Diziona- pontificale di s. Pietro è nel tempo stesso
rio,pieno di profonda venerazione alla s. indefettibile nella sua esistenza, come ir-

Sede apostolica, gloriandomi e pregiando- refragabile e scevra da errore ne'suoi in-


mi di essere suo vero e sincero figlio, co- segnamenti. In più luoghi altresì narrai
me tutti i cristiani a sommo onore e ven- le molteplici beneficenze derivate alla so-
tura recar si debbono, non solo colle mie romano pontificato, non che l'a-
cietà dal
deboli forze e pochezza ne celebrai l'im- morosa assistenza che Dio presta assidua-
menso complesso de'suoi splendidi fasti, mente alla sua Chiesa, ed trionfi che ili i

ina feci affettuoso e riverente eco ai suoi quando in quando fa riportare a' nostri
innumerabili e benemeriti atleti e cam- giorni alla fede, alla chiesa romana ed al
pioni qui limitandomi a toccare alcuni
;
suo venerando capo, molti avendone re-
de'principali e innumerabili argomenti ri- gistrati all'articolo Pio IX e in tanti altri
S ED S ED i5 7
articoli, descrivendo le relazioni della s. Ierra,ch'è una sede particolare e limitala
Sede Colle nazioni. Quanto ai servigi ini- a mia sola diocesi (nel fine del citato arti-
portantissimi resi dalla s. Sede a tutto il colo parlai di Roma come sede del Papa
cristianesimo., essa è stala in tutti secoli capo di tutta la Chiesa, delle sue dignità,
non solo un fanale a diligere i fedeli nel del hi diocesi particolare di Roma, eriporr
mare tempestoso di questo mondo, ma lai novero de' vescovati sulIVaganeieim-
il

anche la sorgenteonde la stessa fedeemanò mediatamente soggetti alla Sede aposto-


e per cui viene propagata a tutte le parti lica, come lo sono molte celebri abbazie

del mondo dell'orbe cattolico colle Mis- nuUìus dioecesis), e avente per cattedrale
sioni Pontificie (/".), argomento che loccai la basilica di Laterano capo bensì e ma-

pure a Propagazione delia fepe. A Più- die di tutte le chiese, avendo detto a Pos-
mato nel riunire le principali prerogative sesso de'Papi che questo deve riguardarsi
della Sede apostolica, ragionai dei pri- pel possesso di quel tempio come catledra-
malod'istituzionedivina del romanosom- le del loro vescovato di Roma; laomlenon

ino Pontefice, tanto del primato d'onore, devesi confondere colla Chiesa Romana
che d'ordine e di giurisdizione, qual capo o Sede apostolica, che nel linguaggio or-
augusto della chiesa universale, siccome dinario de'teologi èia chiesa cattolica uni-
successore del principe degli apostoli e / /'•
versale,checonsideraRomacomeilcentro
cario di Dio (F.) in terra ; perciò tulli il Papa che ne
dell'unità e della fede, ed
i fedeli gli devono rispetto e ubbidienza, occupa la sede, come successore di s. Pie-
come tutte le chiese per la primazia su- tro. vicario di Gesù Cristo, capo supremo
prema cheha eziandio su di esse,esu tutta e monarca di tutta la chiesa universale,
quanta la Chiesa ancorché adunata in con- Roma quindi ha l'alto vanto di rifulgere
cilio, essendo infallibile nelle decisioni di qual sole fi a le stelle per aver da XIX se-
fede, come pur dissi a Scisma, a Scomu- c °h l'i sagrosanta sede dell'impero catto-
Nica e analoghi articoli. La prerogativa del lieo, sostenuta da quella Religione (al quale
primato è trasfusa nella s. Sedeapostolica articolo riportai le statistiche approssima-
e cattolica di Roma, ove siede maestosa- l |V e di tutte le religioni e loro classifica-
niente il Papa, giudice, maestro e pasto- zione numerica, come de'seguaci d'ognu-
re universale, onde Roma (?'.) è centro na) che n'è il divin fondamento; sedech'è
del cristianesimo, e vincolo di comunione madre e maestra cattolica de'fedeli, cat-
a tutte le genti. Il primato della Sede a- tedia suprema di verità. A Roma ancora
postolica su tutta quanta la terra, fu ri- dichiarai che l'appellativo di eterna ie
conosciuto dai ss. Padri e da'concilii ecu- si addice per essere l'eterna sede di s. Pie-
menici. La chiesa romana ammae.strala tro, ad onore del perpetuo suo magistero
da s. Pietro e da' suoi successori non co- e di quello de'suoi successori; altrimenti
nosce eresia; illibato e immacolato è lo dopo il trasferimento della sede imperiale
splendore di sua fede; la purità di sue dot- in Costantinopoli e le tante feroci irruzioni
trine,conformi alle tradizioni apostoliche, barbariche, forse era per sempre spenta
inviolabilmente osservate e custodite: la la gloria di Roma. Eterna dunque Roma
fede romana è sempre la fede della Chiesa, sarà per s. Pietro e per la Sede aposto-
Risalendo all'origine e primordi del cri- lica, imperoi che siccome
regno di Cristo il

slianesimo, la cattedra apostolica di s. Pie- sarà invincibile, universale, sempiterno,


Irò fondata in Roma, sempre grandeggiò cioè misurato alla temporanea durazione
autorevole in tutte le chiese dell'orbe cri- delle cose, dice il p. Passaglia gesuita nella
stiano. Notai a Roma, che non bisogna con- Dissert. sull'appellazione di eterna a Ro-
fondere la chiesa illustre dell'alma e ce- aia, pel regno di Dio viene significala la
leberrima città, gloriosa metropoli della chiesa istituita dal Salvatore, e per le cu-
1 78 S ED S ED
re degli apostoli propagata e diffusa.» A- brogio disse: Ov'è Pietro, ivi e la Chìe-

dunque la chiesa del Salvatore, siccome sa. Prima di partire Pio VI per Vienna,
suo legno, deve credersi duratura al pari notificò al Sagro Collegio de cardinali
Ora uè v'ha, né puòaverviquag-
de'secoli. (l7 -), di lasciare un breve nel quale ad
giùin terra altra chiesa del Salvatore tran* esempio che infra-
de' suoi predecessori
nte la governata da Pietro, tranne la cliie- presero viaggi ordinava che accadendo
,

sa romana, ch'è la sola chiesa di cui Pie- la sua morie fuori di Pioma, in questa sola

Irò è il sommo pastore. In altra guisa chiesa città ove il principe degli apostoli avea
di Cristo, chiesa retta da Pietro e chiesa istituita la s. Sede, si dovesse fare il Con-
romana sono tre proposizioni che distinte clave (al quale articolo riportai
Papi e- i

per varia considerazione e rispetto, sigili- letti fuori di Pioma) e l'elezione del suo

fica no una stessissima società edunosles- successore, restandovi la Curia com'egli


simo regno.... Dunque qual è a credersi fosse presente: lasciò pure il sigillo del-

la dotazione del regno di Cristo, tale è V Anello Piscatorio (F.), nel quale si rap-
da avere il durare della chiesa romana, presenta s. Pietro dentro una navicella,
Ma regno di Cristo in terra siccome non
il figura della Chiesa sempre combattuta e
conosce altri limiti di luogo tranne quei trionfante, in atto di tirare le reti come
dell' universo, cosi non ha altra misura segno della pietà cristiana e de'suoi felici
di tempo che quella, la quale è per coni- successi. Di poideporlatoprigioneinFran-
piersi collaconsumazione de'secoli. Que- eia, prima di morire fatta la Professione
sti dunqnee non altri sonoi limiti di spazio difede (/^.) cattolica apostolica romana,
e di tempo della chiesa romana e di Roma, nel ricevere Sagramento pregò fer-
il ss.

ia quale però dee venerarsi siccome eter- vorosamente Dio a restituire a Pioma la
na .... Al mancare e venir meno delle altre residenza pontifìcia. Nel ycjc) mentre Pio i

sedi, sebbene antichissime ed apostoliche, VI era prigione, buoni piangevano la i

la sede di Pietro e la romana cattedra si desolazione del santuario, l'irreligione e


stette maisempre ferma ed immobile. Ven- la falsa filosofia congiunte minacciavano
ne meno la sede d'Alessandria, ma Roma l'ultimo crollo alla papale autorilà,d.Mau-
stette. Venne meno la sede d'Antiochia, ro Cappellaio camaldolese, poi Gregorio
ma Roma si rimase invitta. Anch'essa la XVl.con animo impavido pubblicò Ì11R.0-

nuova Roma, Costantinopoli, bruttamen- ma la dottissima sua opera, nella quale vit*

te soggiacque, maRoma sempre mai trion- toriosamente combattè l'erronee doltri-


fò. E ove sono le sedi alunne di Giovanni, ne giansenistiche in generale, e quelle del
ove le fondale da Giacomo, ove le stabili- famoso Tamburini in particolare, acqui-
le da Paolo, ove?passaronoe non son piìi ! standosi onorato nome tra gli apologisti
Ma Roma sta, e della stabilità stessa, che del cristianesimo, e tutta piena di quello
è propria alla verità, della quale a buon spirilo d'ordine, che non saprebbesi mai
diritto scrisse il Crisostomo: Niente più abbastanza divulgare, come l'encomiò il

splendido e pili potente della verità. E di celebre cav. Arlaud, ed io ripetei nel voi.

nuovo: E lalela verità,che sebbene coni- L*X,p. 3 1 7. L'opera èinlitolata lltrion- :

battuta da molli, non s' inchina ne pie- fo della s. Sede e della Chiesa, contro gli
ga" '. Discorsi pure all' articolo Roma, che assalti de'novatori, combattuti e respinti
Roma capitale del mondo cattolico è sta- colle stesse loro armi. La dedicò a Pio VI,
ta preparata dalla provvidenza ad essere che appunto col suo mirabile e eroico con-
iasede irremovibile del successoredis. Pie* tegno faceva trionfare la s. Sede aposto-
lo; che ivi come sua propria e vera sede lica dai suoi più accaniti e possenti ne-
deve eleggersi il Papa, sebbene ripetei la mici. Dipoi nel i832 con questi stessi tipi
sentenza : Ubi Papa, ibi Romaj e s. Ani- se ne fecero altre 3 edizioni, emerito d'es-
S ED S ED r$9
sere tradolla in piùidiomi, enuovamente la Santa Sede, die sola è centro dell'uni-
j più grandi elogi, tra 'quali ricorderòquelli verso cattolico, e separalo dalla quale, chi
del p. Emilio Jacopini prof, dell'imi ver- semina disperde, chi cerca salute., mise-
sita romana e preposilo generale de'chie- radiente perisce, per ciò solo che aperta-
rici minori, ne\Saggio analitico sulTrion- mente sta scritto: Chi noni- con me 3 sia
fo della Sede di d. Mauro Cappellani
s. contro di me, e chi sta contro il Pontefice,
poscia Gregorio XVI , Roma 833. E 1 sta contro tutta la Chiesa. Dov'è questa
quelli del cav. Filippo Scolari ne Cenni cattedra, ivi è la chiesa; ma in questa catte-
slorici intorno all'opera il Trionfo della dia, in questa chiesa fan centro le volontà,
s. Sede e della Chiesa contro gli assalti le preghiere, le speranze ed i voti dell'u-
de' novatori, Verona i832; in cui fra le ni verso cattolico; dunque dove è questa
altre belle osservazioni che fa sul trionfo cattedra, e dov'è Pietro, ivi è la pio ec-
della religione avvenuto nelle preclarege- celsa dignità della terra, ivi l'impero più

sta diGregorio XVI, come trionfato avea universale ed assoluto, ivi il concorso e
ne'suoi scritti, ove con accortezza di quasi la soggezione più libera, più nobile, più
profetico avvedimento, nella palestra del volontaria, di quanti sono cattolici". Nella
claustro previde e pronunciò gli avveni- Gonchiusione dice tra le altre cose. » La
menti del i83p; quindi che ne'principii chiesa cattolica è un fatto, ed è un fatto
da lui proclamali e difesi, e consagrati con che continua da XVI li secoli contro ogni
la fermezza e la santità della vita, anticipò maniera d'attacco, ne cesserà mai. Esso
al mondo tutto la prova, che un giorno la è rappresentato dalla s. Serle,equcsta Se-
religione avrebbe trionfalo sicuramente de è ferma in Italia ed in Roma. Chi vuole,
in lui slesso. Inoltre il cav. Scolari, scosso chi può resistervi?.... Sì, la figlia di Sionne
dagli ultimi strepitosi e insoliti a vvenimen- ni mezzo alle più grandi persecuzioni e
ti politici che infuriarono contro Roma e traversie stette mai sempre nel suo ma-
la s. Sede, pubblicò neh85i la sua Me- gnifico splendore, guidata e protetta dal
moria, Roma e la santa Sede, con illu- suo fondatore di vino,il Sai vatoredelmon-
slr azioni a' luoghi relativi della Divina do; e s. Ilario poteva a pien diritto dire
Commedia, siccome ulteriore solenne àt- di lei: Ecclesia hoc habet proorium : dam
non meno di sua dottrina, che della
testato perseculionem patì tur, flore t; dtim oppri-
sua edificante divozione alla chiesa roma- mitur, cresciti dum contemnilur,profìcit;
na e al papato. Utile e lodala opera che dum ledifur, vincit; dum arguitili', inlel-

combatte in 5o proposizioni quanto a'no- Hgìtj tane stai cum superaci videtttr.Q[\e-
stri giorni si è detto contro la Sovranità sto è affilio proprio alla Chiesa, ohe raen-
de' romani Pontefici e della s. Sede {?.), tre soffre la persecuzione, fiorisce; mentre
la quale sino dai primi secoli del distia- viene oppressa, cresce; mentre èdisprez-
nesimo possedè per tutto il mondo rie- i zata, ne trae profitto; mentre vieneolfesa,
chissimi Patrimoni della Chiesa romana vince; mentre è rimbrottata, comprende;
{V.), ed alla quale si gloriarono principi e sta allora appunto, quando superata già
e popoli di soltoporsi alla prolezione della sembra". Nella sullodata enciclica del Pa-
chiesa romana e di rendere i loro Stati pa Pio IX è pur detto al corpo episco-
trihutaridellas Sede{V.)ei\'yu\n\av\ della pale delle Gallie. » Non è poi ignoto alla
medesima con o.naggio e censo, e giura- vostra saviezza, che tutti i nemici più ac-
mento di fedeltà. Il eh. autore, nel § III, canili della cattolica religione fecero sem-
Che cosa e la santa Sede, ecco come la pie, benché con vani sforzi, la guerra a
definisce. La cattedra dunque su cui il
>• questa cattedra del beatissimo principe
Papa si asside, giudica, definisce, delibera degli Apostoli, ben sapendo che non potrà
e comanda, in qualità di Pontefice, è quel- mai cadere e venir meno la religione slessa,
160 SED SED
finché durerà quella cattedra, la quale è in conto di precelti, quasi ordini si fa ope-
appoggiala a quella pietra, cui non pos- ra di appagarne desiderii. I più illustrii

sono vincere le orgogliose porte dell'in- esempi vengono da'personaggi più eleva-
ferno (?. Annusi, in Ps. coni. pari. Do- ti. E questo un nuovo trionfo dello spirito

nai.), e in cui havvi intera e perfetta la di concordia, è una sfolgorante testimo-


saldezza della cristiana religione(Zw«..?j7i. nianza dell'inalterabiledivozioneche lega
Joann. Constant, ad Hormisd. Pont.). Per i vescovi ed ilclerodi Francia alias. Sede."
Ja qua! cosa, diletti figli nostri e venera- Non senza molta sapienza ha detto a'no-
i/di fratelli, vi dimandiamo inslanteraente, stri un gran pubblicista cattolico:
giorni
che per l'esimia vostra fede nella Chiesa, La un elemento vitale della
lotta essere
e per la peculiare carila verso la mede- Chiesa; contro la quale appena la guerra
sima cattedra di s. Pietro, non cessiate mai incomincia, ecco per ogni parte animati
lutti nello stesso pensiero e nello stessospi- da spirito di zelo novello numerosi cam-
rito dal mettere ogni cura, ogni diligenza pioni spingersi nella mischia per racco-
e ogni opera, acciocché codesti fedeli po- gliervi allori non perituri; tanto più no-
poli della Francia, diligentemente evitan- bili di quelli che germogliano sui campi
do le sottilissime frodi degf insidiatori e de'combaltimenti materiali, quautoèpiù
i loro errori, ogni giorno più si gloriuo di nobile Io spirito che la materia, e la ra-
tenersi ferinamente e costantemente stret- gione che la forza.

ti con filiale affetto e divozione a quest'A- Nella biografia di s. Pietro primo som-
postolica Sede, ed a lei ubhidiscano, com'è mo romano e fondatore della
Pontefice
dovere, con somma riverenza. Con tutto Sede romana, narrai come fu .°
a con- il i

lo zelo pertanto della vostra episcopale vi- fessare Gesù Cristo, e come da questi fu
gilanza, nulla mai ne in fatti uè in parole scelto per capo de'suoi apostoli e discepo-
tralasciate che possa conlrihuire a ciò che li con preminenza sugli altri; come gliaf-
i fedeli sempre più cuore amino, ve-
di fìdò la cura di tutta la Chiesa, col privi-
nerino e onorino con ogni ossequio questa legio dell'infallibilità, e l'autorità di con«
s. Seùe, ed eseguiscano ciò che la slessa s. fermare nella fedei fratelli e di governar-
Sede insegna, stabilisce e decreta". Que- li, consegnandogli le mistiche chiavi del
sto ri levante documento ri portato dal la Ci- regno de' cieli, per cui suoi successori i

viltà Cattolica, 7..' serie, t. 2, p. 332, per hanno il primato su tutta la terra. Quin-
Jas. Sede produsse con esito felice un imo- di riportai gli atti di giurisdizione eser-
vOjStupendo e commovente trionfo, di ge- citati da s. Pietro, incominciando dal i

di
nerosa ed eroica edificazione, per essersi tutti i concilii e celebrato in Gerusalem-
fatto a gara dallo specchiatissimo episco- me, ove pel i

parlò come capo supremo
pato francese, d'entrar nelle mire del co- dellaChiesa, nel modo che riportai a quel-
mun Padre de'fedeli, con fruiti di cele- l'articolo;che passato poi \n Antiochia^.)
stiale fragranza, onde esclamò Enrico di 3/ città dell'impero romano dopo Peonia
Puancey." O ammirabile possanza dell'ec- e Alessandria, vi fondò la sua sede, diche
clesiastica autorità O vittorioso con-
! il trattai pure a Cattedra e festa di s. Pie-
trasto della divina gerarchia messo a pa- tro i.\ Antiochia; dices. Gio. Crisostomo
ragonerai potertemporaleecolle autorità che tale città avesse peri. "pastoreil prin-
umane! Vedete ciò che accade: si solle- cipe degli apostoli, ove i fedeli per lai.*
vano controversie, si alternano discussio- volta furono chiamati Cristiani (/ •)• Do-
ni; pLoma leva la voce pacificatrice e so- po governo di 7 anni, lasciando in An-
il

vrana : la sacra parola è accolla con sol- tiochia s. Evodio o s. Ignazio per succes-
lecitudine, con venerazione, con isponta- sore, ma soltantoqual semplice vescovo,
nea ubbidienza : i suoi consigli si hanno si recò in Piuma capitale dell'istesso ini-
SED SED i (ì i

pero romano per porvi la rocca della fe- venne decapitato, restando ambo i prin-

de e questa promulgarvi colla predicazio- cipi degli apostoli protettori di Roma, del-
ne dell 'Evangelo {l\); che vi giunse tra
1
laChiesa e Sede apostolica. Oh Roma fé-
gli anni 4o o 4^, e Vl stabilì la pontifìcia lixlpev possedere preziosi tesori de'loro
i

sua Sede, trasferita d'Antiochia, avveni- corpi, ondead LiminaApostolorum {V.),


mento meraviglioso che pur celebrai, ol- in ogni tempo oggetto di tenera venera-
Cattedra e fe-
tre in tanti altri luoghi, a zione di tutte le nazioni, sovranipiù po-
i

sta di s. Pietro ix Roma, ed ivi ne fu il tenti depositarono le insegne imperiali e

i

vescovo e Papa, esercitandovi la supre- reali, ed offrirono magnifici donativi, iu
ma podestà pontifìcia. Tornato in Ge- uno documenti di generose donazioni
ai

rusalemme vi celebrò e presiedè un altro di stati e provincie. Si deve notare, che

concilio, e con autorità di capo della Chie- s. Pietro fondata eh' ebbe la Sede antio-

sa fu il i.°a parlare, come a decidere la chena, metropoli dell'oriente romano e


controversia sui gentili convertiti alla fe- nobilissima eresse la Sede romana con
,

de: dopo la discussione delle cose che ri- questa diversità, che alla romana oltre il

produssi a tale articolo, surse s. Pietro e patriarcato occidentale, conferì altresì il


disse. Egli a preferenza di tutti gli altri, primato su tuttelechiese.il potente in-
essere stato scelto da Dio onde di sua boc- gegno de'romani, degno di reggere il mon-
ca popoli apprendessero la parola del
i
do, fu degno altresì d'essere scelto a dif-
fondere quella religione che Dio stesso a-
vangelo, e la definizione di ciò che biso-
gnava credere. Indi pronunziando solen-
«Il vea rivelata. Il che conoscendo il princi-
ne sentenza, defluì non essere necessaria pe degli apostoli investito della suprema
nella Chiesa la legge mosaica, e la fede e autorità ecclesiastica, e sapendo segreti i

la grazia di Gesù Cristo salvare ogni uo- della divina provvidenza, recossi a Roma,
mo. Allora tutto il sagro consesso tacque, centro del potere temporale e del mondo
secondo l'espressione della Scrittura ciò : incivilito, onde porre in effetto le divine

viene interpretato, che nìuno può arro- predisposizioni perla dilatazione dell'im-

garsi di discutere dopo che Pietro, vale a pero spirituale, e predicar l'evangelo ad
ebbe sentenziato. Dimoran-
dire laChiesa, ogni creatura. Da Roma s. Pietro scrisse

do inGerusalemme, fu fatto prigione nel- lai.


11
epistola, che n' è restata, alla quale
\a?.? Persecuzione della Cìiiesa{r.),e tut- devesi avere riverenza, come aliai/ del-

ta la Chiesa pregò Dio per la sua libera- le Decretali (F.). Iu essa dà precetti mo-
zione. Scorsi diversi paesi dell'oriente, o rali, e prescrive cose spettanti alla disci-

dopo tornato in Roma, vi fondò la chie- plina, opportune iu que'primi tempi. Nel-
a
sa d'Alessandria, 2. città dell'impero do- la slessa approvò il libro dell' evangelo

po Roma, di cui fecei. vescovo s. Marco scritto da s. Mai co, contenente ciò che da

suo discepolo. Piitornato iu Pioma a com- se stessoavea udito predicarsi, dalla vene-
pire la grande opera intrapresa, dipoi vo- randa bocca del divin Maestro: e questo

lendo ripartirne, perchè Nerone medita- libro propose alla chiesa cattolica come
va avventarsi contro di lui qual capo del- supernamente ispirato. Con questoatto di
la Chiesa, gli apparve il Piedentore e lo giurisdizione mostrò la suprema autorità
fece retrocedere, dicendogli: P'ado a Ro- pontifìcia, di definire quanto spelta alla

ma per esservi nuovamente crocefisso .Ar- norma della fede, e alla conservazione dei
restato d'ordine dell'imperatore, in una costumi del suo gregge. Altro argomen-
s. Paolo (F.) apostolo, fu poi crocefisso to di suprema autorità trasparisce nel-
capovolto, glorificando e suggellando col V invio dell'evangelista s. Marco ad A-
suo sangue e martirio patito in Roma, la lessandria metropoli dell'Africa, affinchè
s. Sede che vi avea fondata; e s. Paolo in suo nome vi fondasse la sede palriar-
VOL. LXIII. i i
iGa SED SED
cale. Così s. Pietro fu il fondatore de'3 nel dire che la chiesa romana riconosce
più antichi e primari patriarcati, Roma, a oche le sue grandezze tempora li dal prin-
Alessandria, Antiochia, che rappresenta- cipe degli apostoli, osserva ch'egli fu fon-
rono una chiesa ad instar Triniintis, co- datore di essa, che la prescelse per com-
me rilevai a Patriarca. Spedì inoltre al- piervi sulla croce l'apostolico ministero;

tri de'suoi discepoli in varie provincie del- che egli in questa chiesa lasciò ai santis-

l'occidente, a erigervi melropolilanee ve- simi suoi successori in retaggio il sagro


scovati sufìraganei. In Roma il vicario di deposito del divino primato,e questa chie-
Gesù Cristo coronò le sue apostoliche fa- sa per filetto della specialissima sua pro-
tiche della slessa corona che il divin Re- lezione fu quella che agli occhi del mon-
dentore a Gerusalemme: l'uno e l'altro do venne poi ingrandita ed esaltata per gli

crocefissi sudi un monte, e fuori le mu- olocausti di tanti doni temporali, che la
A Berma Rinaldi, all'anno
ra della città. divina provvidenza dispose che da popoli
45,n.°i, chela memoria dell'istituzione fedeli e di voti, e da principi religiosi e mu-
della Sede romana fu sempre celebrata nifici le venissero generosamente offerti,
dallaChiesa, non soIamenteinRoma, ma tutti ansiosamente bramando di godere
in tutta la cristianità, e che essendosi in la protezione della Sede apostolica edi s.

qualche luogo tralasciata, fu poi ripristi- Pietro, ciò che pur fecero vescovati, in-
nala, come al presente si osserva. Di ciò signi monasteri, ec, anche per godere le
ne fanno pienissima fede martirologi i prerogative de\Y Esenzione (/'"•), onde di-

ed sermoni in tal solennità recitati. Ag-


i
pendere unicamente dalla giurisdizione
giunge pure, che fu antica consuetudine diretta della s. Sede. Il nome del s. Apo-

nella Chiesa, così orientale come occiden- stolo trionfò in tutti gli atti delle solenni

tale, di celebrarsi V Anniversaria solenni- donazioni e restituzioni. 1 quali documen-


tà del giorno che alcuno era stato fatto ti osservali atlentamente riferiscono, che
vescovo; ma quello nel quale il vescovo «li stati
D Sede non si diedero tanto
della s.

della chiesa universale si pone nella sede alle persone de'Papi, quanto a Dio, a s.
di Roma, con ragione si festeggia da tut- Pietro ed alla sua Chiesa la quale non ,

che ragiono a Pontifica-


te le chiese, di mancando alla morte del romano Ponte-
to. Di più all'anno stesso 4^, n.° a e 3, il fice, non può mai essere giustamente pri-

Rinaldi parlando del le chiese apostoliche, vata delle signorie di lei proprieeammi-
fondale da s. Pietro e dagli altri apostoli, nistratedai Papi. Questo è il linguaggio
diceche tutte nondimeno ne formano una degli antichi monumenti, e specialmente

sola, la quale si deve dire cattolica, come del libro Pontificale e del codice Caroli-
gli apostoli nel simbolo insegnarono, e che no, ne' quali la munificenza di Pipino e
l'unità deìlaChiesa si deve riconoscere nel- di Carlo Magno al principe degli aposto-
la cattedra di s. Pietro, e chi abbandona li è interamente rivolta. Essendo stalo s.

la cattedra non può essere nella Chiesa, Pietro il donatario, quindi le temporali-
come insegnano i ss. Padri, le cui senten- tà si denominarono cose di s. Pietro, per
ze cita; i quali inoltre dichiarano, dover- essersene data la proprietà al s. Apostolo
si chiamar cattolico chiunque comunica e alla sua chiesaromana, a nome del qua-
e sta unito colla chiesa romana, e per con- le si usano e si amministrano dal Papa.

trario tenersi scismatici o eretici i sepa- Nelle lettere di Giovanni Vili spesso ri-
rati da essa, per la qual cosa anticamen- cordansi Terra s. Petti, Territorium s.
te tanto era dire minano quanto callo- Petri, Terminus s. Petti , Homines s. Pe-
lieo, e lo prova con diverse testimonian- tti Le città poi e le persone che si sotto-
ze. 11 Borgia, Difesa del dominio tempo- ponevano alla protezione e padronanza
rale della Sede apostolica, p. 1 77 e 20 5, della s. Sede, lo fecero con diverse con-
-

SED SED i63


dizioni, e alcune le riporterò a Sovrani- ammirarla e visitarla. Narra Rinaldi al-
tà. Papa s. Sisto I deli 32 fece questo de- l'anno 2 58, n.° 3, che Basilide vescovo di
creto, pei vescovi che chiamali in Roma Leon di Spagna, vedendo occupata la sua
e ritornati nel vescovato, non vi fossero sede daSabi no, ricorse in tale anno al som-
ricevuti senza presentare al popolo le Let- mo Pontefice s. Stefano I cnn false ragio-
tere apostoliche (P.). Hic insuper con- ni : nondimeno si vede l'antichissimo u-
sliluit, ut quicumque episcopus exocalus so, che i vescovi i quali pretendevano di
fuerit ad Sederti Bomanam Aposlolicam, aver patito qualche torto dai vescovi lo-

rediens ad paróchiam suam, non susci- ro colleghi, ricorressero da parti ancorché


piatur nisi cutn forrnalis salulalionis ad rimoteal romano Pontefice, come a su-
plebema Sede Apostolica. Le quali lette- premo capo della chiesa universale. Il ci-
re attestavano dell'unità cattolica, fra il tato Zaccaria,/^»// Febbroniopar. 2, libi
capo e le membra della Chiesa. La comu 1 , Storia del primato del Papa nelle cau-
nionecol romano Pontefice de' patriarchi se maggiori, tratta nel cap. i -.Tutte le chie-
e de' vescovi in due maniere principal- se del mondo cristiano fecerone'primi ot-
mente si manteneva e si praticava. Una to secoli ricorso al romano Pontefice, per
era il ricevere i fedeli, che d'altre parti risolvere gli affari della religione. Nel cap.
venissero a Roma con lettere commenda- 2 : Si comincia a parlare in generale del
tizie de'loro vescovi, se chierici o laici, o diritto, che Papi hanno a' ricorsi nelle
i

de' loro metropolitani, se vescovi,con tut- cause maggiori. Nel cap. 3: Si mostra col-
ti gli uffizi di carità. L'altra era scriversi la storiail diritto, che han sempre Pa- i

scambievolmente lettere comunicatone , pi avuto nelle cause di fede. Già ad Ap-


dette anche pacifiche e poi formate. Di pellazione alla s. Sede, ed a Commissio-
Ceciliano, scrisse s. Agostino, ch'egli era ne, parlai dell'appello alla Sede aposto-
alla romana chiesa e alle altre terre per lica, Bernardo riguardò perla più
che s.

lettere comunicatone congiunto; e di Pa- preziosa gemma


della Tiara pontificia
pa s. Silicio del 385 afferma Ottalo Mi- (f.), poiché costituito da Gesù Cristo un
levilano, che con esso lui tutto il mondo primato di onore e di giurisdizione nella
pelcommercio delle lettere formate con- sua Chiesa, era legittima conseguenza di
corda in una società di comunione. Quin- esso il diritto del romano Pontefice,di ri-

di i Papi appena eletti e ordinati costu- vedere e correggere le sentenze da qua-


mavano di scrivere a' vescovi la seguita lunque ecclesiastica autorità pronuncia-
loro ordinazione, ed i vescovi per parte te, mentre suoi giudicati sono irrefor-
i

loro se ne congratulavano cogli eletti Pon- mahili; quindi incominciai a riportare e-


tefici, e queste lettere ancora erano co- sempi di appellazioni, da quelle fatte nel

municatone, osia dirette a mantenere la 142 alla s. Sede da Marcione, e nel 2 5o


comunione. Tutta volta non ogni nega- da Privato vescovo di Lauibesa. Il dotto
melo di tali lettere, o dell'accennata ca- e facondo s. Cipriano vescovo di Cai tagl-
ritatevole accoglienza era anticamente ri- ile, che patì il martirio nel 258, più vol-
gorosa Scomunica (^".). Se il Papa poi te nelle sue lettere ripete espressamente:
positivamente separava alcuno dalla sua Che siccome vie un solo Dio ed un solo
comunione, come scomunicato dovea es Cristo, così una sola è la Chiesa ed una
sere tenuto da tutta la Chiesa. Nella bio- sola la suprema cattedra magistrale, e
grafia del dottissimo e celebre Origene, nellaChiesa docente e legislativa fonda- ,

dichiarai che nel 21 1 spinto dal deside- ta perdivino voleresopra Pietro. Il s. ve-
rio di vedere l'illustre e antica chiesa ro- scovo vide in Pietro non solo l'unità, ma
mana, tratto dilla sua gran fama, si recò la sorgente dell'unità medesima; ed ilei-

appositamente in Roma dall'Egitto per tato Oliato di INI ilevi riguardò la Sederò-
164 SED SED
ninna come il punto d'unione di tutte le seduto s. ed in cui oggi Anasta-
Pietro,

chiese: s. Cirillo patriarca d'Alessandria sio siede? Memorabile èlasua sentenza :

vide in Pietro quella podestà che dal Pa- Roma ha parlatoj ogni questione è fini-
dre era stala data a Cristo. Papa s. Mar- ta. Eccone il testo, Semi. 2, De verb. A-
cello I del 3o4 scrisse a'vescovi d'Antio- poslol.: Jam enim hac de
caussa duo con-
chia,chela chiesa romana dovea chiamar- cilia missa suntad Sedevi apostolicam :
si Primate (/".) e capo di tutte le altre, inde edam rescripla venerimi. Caussa fi-
e che niun concilio poteasi celebrare sen- nita estj error utinam ali quando finia-
za l'autorità del Papa. A
R.oma celebrai tur. Il s. dottore lodando Papa s. Melchia-

l'era novella e gloriosa, il meraviglioso de per quanto feceonde riunire allaChie-


trionfo della chiesa cattolica,l'awenimen •
sa donatisti, co'vescovi de'due contrari
i

to strepitoso e provvidenziale di Costan- partiti, si espresse con queste parole O :

tino I il Grande nel rendere la pace alla virum optimum, ofilium chrislianae pa-
Chiesa, nel proclamare libero l'esercizio cis, et palrem chrislianae plehis ! Lo no-

del cullo del cristianesimo, nell'elevazio- minò padre della plebe cristiana nel sen-

ne decorosa del pontificato de'Papi, enei so che avea detto altrove, cioè che nella
trasferimento della sede imperiale a Co- chiesa romana era stato sempre il prin-
stantinopoli, per cui Roma divenne reg- cipato della cattedra apostolica, a cui so-
gia del romano Pontefice e centro subli- lamente si apparteneva d'accordare ve- i

me dell'unità cattolica con tanto splendo- scovi che aveano somiglianti differenze e
re della s. Sede. Parlai pure del palazzo brighe insieme. A Pieve parlai del voca-
imperiale di Laterano assegnato per pa- bolo plebe, che una volta significava l'u-
triarchio de'Papi, delle rendite loro sta- nione de'fedeli e tulto il popolo cristia-
bilite, e cloni elargiti dalla munificenza no, onde più Papi s'intitolarono, Episeo-
del magnanimo principe, tanto beneme- pus s.Plebis Dei. A Repubblica notai che
rito della Sede apostolica e della chiesa il simile vocabolo fu usato per nominare
universale; e sedie alla chiesa romana do- repubblica cristiana, l'universalità de'fe-
mimi temporali e R.oma stessa. Il dotto- deli soggetti al sommo Pontefice, con po-

remassimo s. Girolamo, scrivendo a s. tere spirituale e universale sui cattolici


Damaso I Papa del 367, usò queste belle d'ambo gli emisferii. Sino dai primi se-
sentenze. Dal Pastore imploro l'aiuto del coli della Chiesa fu costumedi tutti i Ve-
gregge. Col successore del Pescatore io scovi (V.) del mondo ci isliano d'indiriz-
parlo. Alla Beatitudine tua, cioèallacat- zare al romano Pontefice consulte ne'più
tedra di Pietro in comunione vii unisco. gravi negozi, che la fede e la Disciplina
Sopra quella pietra so essere edificata ecclesiastica (F.) toccavano, ed il Zacca-

la Chiesa. Chiunque fuori di questa casa ria nella par. 1 dell' Anti-Fehhronio ne
mangerà l'agnello, è profano. Non cono- pubblicò molti e incontestabili esempi, o-
sco Vitale, rigetto Melez'w, ignoro Pao- ve inoltre tratta : Dell'autorità del Papa
lino. Chiunque teconon raccoglie, disper- intorno alla conferma dell'elezione di tut-
de, cioè chi non è di Cristo è Anticristo. ti i vescovi delle provincie; nelle trasla-
Jo intanto vado ripetendo, quello che si zioni e rinunzie de' vescovi; nella riserva

unisce alla cattedra di Pietro, è dalla delle deposizioni vescovili; nell'erezione


mia parte. In questo tempo fiorì l'altro de' vescovati e arcivescovati; e della pon-
gran dottore della Chiesa s. Agostino, di tificia giurisdizione sopra de' vescovi. II

cui abbiamo tante testimonianze di vene- Papa s. Innocenzo I nell'epistola o rescrit-

razione per la s. Sede. Scrivendo contro to trasmesso sul principio del 4' 7 a ' con *
Fetigliano, gli disse: Cosa ha fattola
li cilio plenario di Cartagine, lodando quei
cattedra della chiesa romana in cui ha padri, che delle cose determinate contro
.

SED SED i65


i pelagiani aveano fatta relazione alla s. della Chiesa si raccolgono le testimonian-
Seile, per ricevere da essa il definitivo giu- ze del Papa come legislatore, e le princi-
dizio, ecco come si espresse.»» Conservan- pali leggi emanate dalla s. Sede ,
come
do voi gli esempi dell'antica tradizione, quelle di s. Vittore I del 194, di s. Zeferi-
e ricordevoli dell'ecclesiastica disciplina, no del 2o3, di s. Cornelio del 254, di s.

confermate con vera ragione il vigore del- Liberio del 352, di s. Siricio del 385, di
la vostra religione non meno ora nel con- s. Innocenzo!, ec. Egualmente è compro-
sultarci,cheavauti nel pronunziare,! qua- vata colla storia de' primi otto secoli la
licomprovaste doversi riferire al nostro giurisdizione del solo Papa nel convocare
/
giudizio, sapendo cosa si debba alla Sedia i Co/ic/Y/j(^ .)generali, non essendo Ecu-
apostolica, mentre tutti, cbe cbiamati sia- menici (P.) o generali o universali quel-
mo in questo luogo, desideriamo seguir liche non sono presieduti dai legali del-
l'A postolo, da cui surse, e l'i stesso Vesco- la s.Sede. Sull'autorità de' Papi ne* primi
vato, e tutta l'autorità di questo nome". sette secoli, giova moltissimo il leggere il
E poco appresso parlando degli antichi dotto cardiual Gerdii Esame de motivi :

istituti de' Padri di consultar la s. Sedo dell'opposizionefalla damo.'' vescovo di


nelle cose più gravi, e di riportarsi al giu- Noli alla pubblicazione della bolla, Au-
dizio di lei, soggiunge: » La qualcosa e- clorem /idei, di Pio VI. Parlando Papa

glino non per umana ma per divina sen- s. Gelasio I dello scomunicato Acacio ve-

tenza decretarono, acciocché tutto quel- scovo di Costantinopoli, e autore deli


lo che si quan-
trattasse nelle proviucie, scisma tra la chiesa greca e la latiua, in
tunque ri mote e disgiunte, non prima sti- un avvertimeli lo a Fausto così parlò. Che
massero di dovere ultimare, che ne per- se dicono ciò fece l'imperatore Anasta-
venisse la notizia a questa Sedia, accioc- $io, con quali canoni ,con quali regole fu

ché per autorità di essa tuttociò che da prescritto o ordinato? Ad un fatto così
essi fosse pronunziato, si confermasse, se perverso, perche acconsente A cacio? Con
giusto fosse". Il medesimo Papa iu egual qual tradizione de' maggiori chiamano in
tempo rescrivendo alla relazione fattagli giudizio la s. Sede apostolica? Vogliano
dal concilio di Mela, loda que' padri, per- o non vogliano, a loro giudizio le anti-

chè nel consultar la Sedia apostolica e , che costituzioni de canoni verranno con-
nel riportare al suo giudizio punti da i fermate. Papa s. Simmaco del 49^> che

essa deliberati, aveano seguilo l'antica re- scomunicò l'imperatore Anastasio per fa-
gola, la quale con esso lui conoscevanoes- vorire la memoria dell'anatematizzato A-
sere stata sempre nel mondo, e sapevano cacio, pei tumulti prodotti dall'antipapa
che per tutte le proviucie si diramavano Lorenzo, acconsentì alla convocaziouedel
sempre dal fonte apostolico le risposte a celebre sinodo Palmare, adunato con 125
quelli che le domandavano; conservando- vescovi nel portico di s. Pietro, e spon-
r
si uz\V Archivio della s.Sede(F .) àaìScri- taneameute si assoggettò al lorogiudizio
niarHJT.) documenti per lo scioglimen-
i dalle accuse imputategli. I vescovi però
to delle controversie ede'dubbi. Antichis- protestarono, che Vescovo della Roma-
il

simo era dunque sino dai tempi di s. In- na sede noti deve soggiacere all' esame
nocenzo I, né già stabilito da alcun cano- de' vescovi minori, e ne riconobbero l'in-

ne, ma sibbene dalla tradizione prescrit- nocenza. Scrisse s. Isidoro vescovo di Si-
to, e richiesto dal primato della Sede ro- viglia, ad Eugenio toletano: La dignità
mana, il costume di consultarla ue'dubbi, della podestà, sebbene sia trasfusa in tul-
e di attenderne il giudizio, e di ricevere vescovi, pure il Vescovo di Roma più
li i

dalle risposte di lei la certa e definitiva specialmente per singoiar privilegio re-
scienza. Dalla storia de'primi otto secoli ila in eternot come capo più elevalo di
166 SED SED
tutti gli altri membri ... Quegli adunque correva l'obbligo di sostenere e difende-
die non presta ad esso riverente la do- re le ragioni della s. Sm\e. Carlo Magno
vuta ubbidienza _,
disgiunto dal capo si scrisse a Ripando ed agli altri vescovi di

rende colpevole d'acefalismo. Fu s. Gre- Spagna: 31 i unisco con tutta la sinceri-


gorio I del 5qo il primo Papa, che ado- tàed intensità della mia mente, e con tut-
però la forinola Loquì ex Cathedra, Io-
: ta l'espansione del mio cuore alias. Se-
nia de Pelri Sede, nell'epistola ad Eulo- de apostolica, ed alle antiche venerabili
gio vescovo d'Alessandria. La s. Sede ri- apostohclie tradizioni, dal princìpio del-
pristinò l'impero d'occidente, eresse re- la chiesa nascente.
gia e ducati, li conferì a chi ne credet- L'imperatore d'oriente Basilio il Ma-
te degno, anche con investiture e censo, cedone nell'869, dopo avere ricevuto o-
depose gl'iudegni sovrani e sciolse dal noratamente legati della s. Sede,così loro
i

Giuramento [f.) i loro sudditi, come fe- favellò. » La s. chiesa romana madie di
ce s. Gregorio con l'imperatore Leo-
li tutte le chiese di Dio, essendo di capo lei

ne T Isaurico, dal quale Papa e verso il il santissimo Nicolò I Papa universale, ha

73o ehbe propriamente origine il sovra- molto ben provveduto alla Costantinopo-
no temporale dominio della chiesa ro- litana, lacerala per l'ambizione del per-

mana, la quale però già possedeva am- versissimo Fozio, come manifesto fauno
plissimi patrimoni e con l'esercizio delle le lettere dell'islesjo Pontefice, con l'au-
Regalie (/'.) superiori. Nel <]^n avendo torità delle quali Ignazio nostro padre qui
s.BonilacioapostolodiGermaniae legato presente è stato torna lo Dio mercè) non (la

della s. Sede inteso l'elevazione al ponti- ha molto nella propria sede, donde fo- i

ficato di Stefano III, gli scrisse uu'episto- zianil'aveanocou violenza discacciato. Per
la nella quale si professa d'essere discepo- la cjual cosa noi con tutti patriarchi, me- i

lo della chiesa romana, e con molta u- tropoli la ni e vescovi orientali, che abbiamo
millà promise, che trovandosi aver detto per lo spazio di due anni aspettato la cen-
o fatto cosa alcuna malameute, secondo sura della chiesa romana, nostra santa ma-
il giudizio della medesima chiesa subito dre, chiediamo ora per amor del Signore,
l'avrebbe emendata, comesi bada Rinal- che il negozio di Dio si faccia utilmente,

di a detto anno, n.°i6. Il concilio de' ve- via togliendosi con l'autorità del vostro
scovi d'Italia e di Francia celebralo nel- Sagro collegio gli scandali cagionati daFo-
l'eoo per s. Leone III, contro le calun- zio, rimettendosi in questa chiesa la bra-
nie delle fazioni di cui era segno, cos'i de- mala unione secondo il decreto di
e pace,
cretò. Noi non ardiamo di giudicare la Nicolò I santissimo Papa." Fu gloria del-
Sede apostolica, eh' e il capo di tutte le la Sede il gran Papa s. Gregorio
s. II V
chiese dell'universo. Poiché, noi tutti da (f .), che celebrai pure a Roma, ed a Sa-
essa edal vicario di lei saremo giudica- lerno ove si venera la sua sagra spoglia
Questa poi non si giudica da alcuno,
li. mortale.Egli acerrimo propugnaloredel-
come appunto anche l'antica prammati- la libertà ecclesiastica, difese saldamente

ca e disciplina prescrive j ma siccome magnanimo e formidabile la s.Sede, e col-


piacerà allo stesso sommo Pontefice ro- la vasta sua sapienza sottraendo la Chiesa
mano, noi canonicamente sommessi ub- dallo stato che la voleva soperchiare, il

bidiremo. Avendo s. Leone 111 coti auto- potere spirituale dal temporale che pre-
rità apostolica rinnovato l'impero d'oc- tendeva dominarla, collocò secondo sua
r
cideule, ecostiluitoe coronato imperato- natura, il Papa sopra X Imperatore (F .):
re Carlo Magno, a questi derivò l'obbli- i suoi eroici sforzi produssero gloria pe-
go di difendere la chiesa romana e il suo renne per la Sede apostolica e il trionfo
priucipato:anehe ul Patrizio diRoma{ P.) d ella chiesa romana, che per lui regnò con-
SED SED 167
temporaneamente nel le ri mote regioni set- torità pontificia e della romana chiesa,che
tentrionali e orientali, non ostante la lo- le prese per propria insegna, e sino dai
ro lontananza dal centro della Chiesa, il tempi antichi la s. Sede la die per insegna
suo amico e ammiratore s. Anselmo ve- alla /Milizia pontificia (J'.) sia negli Sten-
scovo di Lucca,nello scisma contro la vera dardi (/"'".) e coll'immagine di s. Pietro,
Sella dell'iniquo antipapa Clemente III, sia con farne cucire le figure nelle vesti
disse: Essendosi pregalo da Gesh Cristo de'soldatisuoi. Il gesuita Raynaud, Oper.
per la fede di Pietro, affinchè non venis- 1. 1 o, Praenotat. 4,p. 24, dice che le chia-
se mai menoj la fede del solo patriarca vi una d'oro e l'altra d'argento significa-
romano , in cui conferma i suoi fratelli, no la sc'enzaela podestà delle chiavi, cioè
non verrà mai meno. Nello spargere al- l'autorità papale. Ed il Molano, De ima-
cuni fiori sulla tomba del magno s. Gre- ginìb. lib. 3, cap. 2 1, spiega quella d'oro
gorio VII, con altri esclamai: Riposa in pa- simboleggiare la podestà giudiziale del fo-
ce, o gran Papa, che i re della terra vinti ro della penitenza, e quella d'argento la
al lume die «l'irraggia dall'alto de'cieli, podestà di fulminar gli anatemi. Le chiavi
conoscono che la Sedia di Pietro è la co- eziandio servirono d'insegna della chiesa
lonna cui s'appoggia la loro autorità, Io romana, come l'usa tuttora in uno al Pa-
scudo che la difende, il lume che la vi- diglione(f.);de\V aulica insegna delucida-
vifica, il consiglio che la governa, il serto vi propria della Sede apostolica, ne fa pu-
immortale che la corona. All'imperatore re testimonianza lo stesso Innocenzo IH.
Corrado III nel 38 scrisse s. Bernar-
i i Questo Papa colla sua magniloquenza e
do Dottore di s. Chiesa (/^.), nella lette- siccome profondo giureconsulto nel diritto
ra 23. » Ogni persona dev'essere sogget-
1 canonico, nel coronareimperaloreOttone
ta alle alte podestà, e chi si oppone a questa IV, per averlo conosciuto divolo alla s.
podestà, si oppone agli ordini di Dio; qual Sede, provò che il consagrante sia sopra
sentenza desidero certamente, e ve ne av- il consagrato, la preminenza della Chiesa
verto in ogni miglior maniera,che voi man- sull'impero, del sacerdozio sul principato;
leniate quella riverenza che esige la som- ma Ottone IV opprimendo poi la chiesa
ma ed apostolica Sede, ed al beato Pie- romana chea vea giurato difendere, fu sco-
tro vicario, siccome si vuole da voi che municato dal Papa. Fu Innocenzo III che
questa osservata da tutti sudditi al-
sia i dichiarò canonicamente la chiesa di Co-
a
l'imperatore. " Papa Alessandro III del stantinopoli, 2. dopo la Romana, il cui
i 1g riservò alla sola s. Sede e al sommo
i splendore accrebbe; illustrò romano So-
il

Pontefice la Canonizzazione (/ .)de'san- glio pontificio (/".), e vigile custode del-


ti. Altra somma giuria della s. Sede fu Pa- l'autorità apostolica la rese al mondo più
pa Innocenzo III{F.), che in Roma(f.) reverenda. Il eh. Hurter storico delle sue
vi fu sollevato neh 198, non che eminen- grandi gesta, spesso lipetè le opinioni del
temente di essa benemerito, a fronte della medio evo : Che come i fiumi originano
condizione de'tempi in cui assunse le mi- dal mare, ed in lui ritornano, così tutte
stiche Chiavi pontificie (F.) del potere spi- le chiese originano da quella di Roma, ed
rituale di legare e di sciogliere, di aprire in lei quale istituti ice e maestra hanno
e di chiudere il cielo, colla Penitenza, col- ricorso ; che i vescovi debbono recarsi a
V Indulgenza, colla Scomunica (P.), e di gloria di dirsi figli d'ubbidienza al Papa,
governare la chiesa universale, simbolo ciò che è confermato co'titoli de'vescovi
altresì del primato della s. Sede e del Pa- stessi indirizzati al Pontefice, colla som-
pa; laonde da antichissimo tempo le fi- missionede'loro coucilii ul giudizio di lui,

gure delle chiavi apostoliche servirono a e coli' esempio di que' molli che nelle con-
denotare la sovranità, giuiisdizione e au- tese fra l'impero e il pontificato, a que-
j

168 SED SED


sto fecero il sagrifizio della propria vita. calo ai tuoi doveri, le tue vie sono le vie
A lui, secondo il parlare d'Innocenzo III, di perdizione. A Rinunzia al Pontificato,
come al primo anello di questa catena che parlando di quella solenne di s. Celestino
stringe gli uomini a Dio, sono i vescovi V, riportai che il solo Papa, pel suo pri-
subordinati e nell'elezioni, e nelle trasla- mato, può rinunziare la suprema dignità,
zioni , e Dell'abdicare le pastorali cure. senza autorità e permesso d'alcuno. Ad
Rivocando gli alti di taluno di essi, o di- Avignone, a Roma, e relativi articoli, de-
minuendo privilegi di qualche chiesa,
i plorai il trasporto della residenza ponti-
la romana Sede non offende gli altrui di- ficia in Francia nel i3o5, per opera di
ritti, e fregiandola di privilegi e di copiose Clemente V, che mentre dimorava
eletto
grazie, ella non diminuisce la propria mag- in quella regione,non badando alle sup-
gioranza e potenza, come quel lume che pliche de'romani, non volle recarsi a Ro-
non scema comunicandosi ad altri. Qual
si ma, la cui Sede lungamente restò senza
cosa poi sembra più viva recare fra'morta- la residenza del Papaj poiché molti gra-
li l'i menagi ne diDio che opera in ogni tem- vi scritti ripugnano e non ammettono le

po ed ovunque, quanto la pontificale mo- frasi di trasporto della Sede romana in


narchia e l' iudipendeute sua sovranità, Francia e Avignone ciltàdi Provenza^.),
uni versai centro che indirizza in ogni tem- poiché avendola s. Pietro fondata in Ro-
po e in ogni più remota contrada i suoi ma, e nel suo maraviglioso tempio Va-
raggi per formare di tanti popoli un solo, ticano venerandosi l'identifica sua Cat-
che corrisponde co'più vasti regni come col tedra, ritengono che non possa altrove tra-
primitivo individuo, e innanzi a cui nul- sferirsi; e doversi soltanto dire trasporto
la evvi d'elevato da superare i suoi sguar- dimora in Fran-
di residenza, stabilita la
di, nulla sì tenue da sottrarsi alla sua vi- cia delPapa, della corte e della curia,
gilanza t Chi non meraviglia alle tante sva- nou mai la s. Sede, propria solamente di
riate questioni che a Roma e sulla dot- Roma, innaffiata dal sangue del principe
trina e in ogni parte della disciplina ec- degli apostoli. Ma sulla distinzione erro-
che vengono
clesiastica s'indirizzavano, e nea che il giansenista Tamburini fece fra
dal benemerilo storicoaccuratamenteac- Sede e Pontefice, rispose anche il vene-
cennate nella Storia d' Innocenzo III rando p. Cappellai-i, cap. 9, 11. ° 5. Dice il
certamente risulta essersi allora avuta la Bernini ac\V Istoria dell'eresie, che que-
romana Sede come punto centrale non solo sto trasporto cagionò noti pregiudizi alla
i

degli aliali della Chiesa, ma meritamente cristianità ed a Roma ; che Clemente V


ancora del mondo intero, come in altri sarebbe certamente uno de'gloriosi Papi
tempi anteriori e posteriori. Per le tante per le sue egregie operazioni e gran zelo
inchieste a cui era d'uopo rispondere, fe- in difesa delia fede., se non avesse senza
ce dire a Innocenzo 111 Sedes apostolica : alcun motivo trasportata in Francia la s.

omnium piene pulsantium necessitalibus Sede, ove fatalmente restò con 7 Papi tut-
cccurrit. Tutti invocavano allora fervida- ti francesi, nello spazio di 7 1 anni, 7 mesi

mente dalle labbra delPapa la scienza, dal e 1 1 giorni. Gli successe nel 3 6 in Lione
1 1

principe de'pastori i pascoli più salutari, Giovanni XXII, che dichiarò in Avignone
e contro le sentenze de' vescovi implora- dovere risiedere il Papa, lusingando poi
vano,se così può dirsi, il giudizio del la stes- i romani che avrebbe loro restituito la pa-

sa giustizia. L'amore di questa, informata pale residenza. Per sua morte nel 1 334-
dagli esempi d'apostolica intrepidezza, fe- si voleva eleggere per successore il cardi-
ce scrivere Innocenzo III ad un re di nalRaimoudi di Comminges, che eroica-
Francia queste coraggiose parole. Tu hai mente rifiutò, per 1' indegna condizione
violato i divini comandamenti, hai man- imposta dui cardinali, quasi tutti francesi,
.

SED SED 169


di non riportare a Roma la residenza pa- delizie provenzali e del proprio paese, 1 i-

pale, mentitegli considerava il pontificato partì in Avignone, ove poco dopo morì
fuori della sua sede naturale in Avigno- secondo le minaccedi s. Brigida, e gli suc-
ne, con danno della chiesa universale. Uè- cesse Gregorio XI, il quale nella sua 1
nedetlo XII che gli fu sostituito formò il bolla dichiarò, che la basilica ili Laterano
disegno di passare Bologna colla corte
in era la sede principale del romano Pon-
ponlifìcia, al quale fine romani non solo
i tefiee, e la 1." in dignità tra tutte le chiese

come al predecessore gli offrirono l'auto- del mondo. Mentre il Papa da gran tempo
lità de'magislrati urbani, ma eziandio il divisava di por fine ad una specie di ve-
senatorato; ma i cardinali assuefatti al dovanza in cui languiva l'apostolica chiesa
delizioso soggiorno di Provenza, ad onta romana, fuori del suo naturale luogo tra-
che il Papa in concistoro manifestò la sua sportata per umane passioni; nell'intirna-
determinazione, frastornarono la parlen- re la residenza nelle proprie diocesi ai ve-
rendere un rilevanteservigioal
za, certi di scovi, uno rimproveralo dal Pa-
di questi

re di Francia, pei grandi vantaggi chea pa, perchè avesse da gran tempo lasciata
lui e al regno derivavano colla presenza senza pastore la propria chiesa , con co-
de'Papi in Avignone; di più l'indussero raggio gli rispose: E voi ancora, Santo Pa-
con apparenti ragioni a fabbricare un pa- che, perchè non andate alla vostra sposa,

lazzo apostolico in tal città. Nel 1342 e- infinitamente più illustre e più attraente
letto Clemente VI, si scusò cogli amba- della mia, e non nedatel'esempio? Scosso
de'romaoi che instantemente rin-
sciatori Gregorio XI da questo parlare, dagli ec-

novarono le istanze, di muoversi a com- citamentì di santi personaggi, dall'ener-


passione di Pvoma restata priva della sede giche rappresentanze de'romani onde ri-

imperiale ed anche dell'apostolica: invece stabilir tra loro la curia e corte pontifi-
il Papa comprò per la s. Sede la città e eia, che diversamente a vea no stabilito far
contado d'Avignone e l'unì al propinquo Papa un abban-
concittadino, risolvette di
f enaissino che già possedeva dal secolo donare Avignone e di portarsi in Roma.
X11I. Fu allora che infuriando vieppiù le Per quanto fosse circuito con prieghi, la-
fazioni in Roma, insorse il famoso agita- grimee insistenze de'grandi a prolungare
tore Cola di Rienzo, che usurpata la si- il soggiorno in Francia, fermo nel glorioso

gnoria osò intimare a Clemente VI di ve- proponimento, partì d' Avignone ed en-
nire in R.oma, altrimenti il popolo roma- trò trionfante in Roma a' 17 gennaio! 377,
no avrebbe provveduto la Sedia di Pietro colla corte, curia e famiglia pontifìcia. Nel
d'altro Papa. Il successore Innocenzo VI dì seguente celebrò pontificalmente nella
rassodò la residenza d'Avignone; ma Ur- Chiesa dis. Pietro in Piz^'cwzo, ricorrendo
bano V creato nel 1 3C>2 ricusò nel giorno il fausto anniversario in cui il principe de-
della coronazione di comparire in solenne gli apostoli stabilì in Pvoma la sua vene-
cavalcata per la città, per riguardale la randa cattedra. Il Bernini citato dice che
dignità pontificia come esiliala aldi là dei Gregorio XI in esecuzione del voto fatto
monti mentre era in A vignone,f(iori della ne' primi dì del suo pontificato, e ben ri-
sila legittima e propria residenza. Di poi cordevole della visione avuta da s. Bri-
rualgrado le contrarie rappresentanze, nel gida nel cardinalato e a lui comunicata,
1 367 ne partì e giunse in Roma a'iG ot- che Dio non gradiva che più restasse in
tohre, con fragorosi applausi de'romani, Avignone la pontifìcia residenza, riporlo
descritti a Roma, insieme al discorso prò- Arcani Dei in Libera, cioè la s. Sede in
inumalo dal Petrarca, per vederlo assiso Roma. Si osserva, che mentre prima di
nella Sedia di Pietro. Ma nel 1 370, a sug- Clemente V solevano Papi neh' elezio-i

gestione d'alcuni cardinali amauli delle ne essere intronizzali sulla Cattedra dis,
i
7o
SED SED
Pietro, dopo il ristabilimento della resi- fu celebrato il concilio di Pisa (7^.), che
denza in Roma non osarono più sedervi s.Antonino chiama conciliabolo, ove de-
e la lasciarono alla venerazione de'fedeli. posti il Papa Gregorio XII e l'antipapa

Tutti i particolari dell'assenza de'Papi da Benedetto XI IT, fu eletto Alessandro V;


Roma, le tristi e lagrimevoli conseguenze ma presto fedeli vieppiù doverono ram-
i

che ne derivarono alla città, all'Italia la- maricarsi, mentre in luogo d'uno che si
cerata dalle fazioni, ed al cristianesimo, voleva, tre insieme rimasero e ognuno trat-
ai citati e altri l'elativi articoli distesamen- tandosi da Papa; anzi morto Alessandro
te narrai, nel piangere lo strano traspor- V, gli fu Giovanni XXIII. Con-
sostituito

ta mento del la papale residenza in Francia, tinuando dunque tre a procedere da Papa,
che gli stessi francesi imparziali deplora- fu convocato il celebre concilio di Costan-
rono come macchia alla memoria de'Papi za, per troncare lo scisma che continua va

d'Avignone, e fors' anche nazionale, che a lacerare la Chiesa, ed ivi Gregorio XII

il corso de'secoli appena ha potuto inde- rinunziò il pontificalo, perciò encomiato


bolire, ed esser degna di alto rimprovero altamente cogli epiteti più gloriosi, qual
la traslazione della Sede dal nobilissimo tratto di somma generosità pel vero bene
luogo suo per tanti titoli naturale, a luogo e pace della Chiesa. Giovanni XXIII fu
per tante ragioni non conveniente, come deposto, e Benedetto XIII scomunicato;
pure rileva il Bercastel nella Storia del indi nel 1 417 fu eletto dicomun consenso
Cristianesimo, 1. 1 5e 1 6. In falli la chiesa Martino V, riconosciuto e venerato da
romana rese responsabili i Papi avigno- tutte le nazioni, poiché I' antipapa Cle-
nesi, d'altronde degni di commendazione, mente Vili successore di Benedetto XI II,
delle turbolenze e della desolazione cui ri- di poi abdicò il pseudo pontificato. Sul con-

mase esposta nella loro assenza, e pel suc- cilio di Costanza e su quanto vi fu ope-

cessivo lungo e grande scisma d'occidente latOj si può vedere il lodalo p. Cappel-
che ruppe l'unità cattolica. Comepei pi imi lai nel Discorso preliminare § xlix e
scismi degli antipapi, e forse incomincian- seg. Alle onorevoli testimonianze dell'epi-

do dal 3." di Euìalio nel 4 ' 8, s'intromi- scopato francese in venerazione della s. Se-
sero i principi nt\Y Elezione del Papa( V.), de, e perquantodissid'Avignone, aggiun-
donde derivò l'abuso deli' Esclusiva (/^.), gerò le seguenti. Fu luminosa confessione
di cui riparlai a .Sagro Collegio; cosi dal del grand'arci vescovo Fentlon (f '.), que-
grande scisma d'occidente ripete l'origine staesclamazione."0 chiesa romana, ci Uà
un'altra piaga della Chiesa, il Regio Exe- santa, o cara e comune patria di tutti i

qnaliir (/ .), che compiansi anche a Sco- cristiani ! Non vi ha in Gesù Cristo distin-
munica. 11 memoralo grave e deplorabi • zione di greco, di scila, di barbaro, di giu-
le scisma, incominciato poco dopo l'ele- deo, di gentile; tutti sono un popolo solo
zione di Urbano VI, successore legittimo nel tuo seno; sono tutti cittadini eli Ro-
di Gregorio XI, per l'antipapa Clemenle ma ; ogni cattolico è romano. Ah ! ecco
VII, eh e recatosi in Avignone co'cardinali il grande albero che venne piantalo dalla
francesi, vi stabilì una cattedra di pesti- mano stessa di Gesù Cristo! Ogni ramo

lenza sostenuta dai suoi saccessori, lo trat- che ne sia staccato, appassisce, diseccasi e
teggiai a Scisma, indicando tutti i luoghi cade! O madre, chiunque è figlio di Dio,
ove ne parlai con diffusione. Solo qui dirò, è pur figlio tuo Dopo tanti secoli tu sei !

che divisi nell'ubbidienza popoli e nazio ancor feconda, o sposa di Dio; tu generi
ni, desolali in non sapere chi propriamen- figli incessantemente al tuo sposo in tulle
te venerare per vero capo della Chiesa, leestremità dell'universo Ma donde pro- !

se que'di Peonia o d'Avignone, per dar fine cede mai, che tanfi figli snaturati non vo-
al furioso e pernicioso scisma, nel i4°9 gliono riconoscere oggidì la loro madre?
SED SED 171
E che ! i! sagro legame dell'unità, che dee noi, egli viene a stabilire nelle nostre co-
formare di lutti i popoli un solo gregge, scienze la fede, e con questo mezzo mette
e di tutti i ministri un sol pastore, po- sotto la salvaguardia di Dio lo scettro, che
trebbe essere il pretesto d'una fatale di- la nostra riconoscenzaha offerto al me-
visione?" Il sommo vescovo Bossuel, così rito... 11 nostro imperatore, benché inve-
parlò. » O santa Chiesa romana, madre stilo della suprema magistratura della re-

di tulle le chiese, e madre di tutti i fe- pubblica pel voto della nazione; convinto
deli, Chiesa da Dio prescelta per unire i che il Padre de'lumi determina egli solo
suoi figli nella medesima fede, noi stare- i popoli sulla scelta de'loro padroni, ch'e-
mo sempre attaccati alla tua unità col- gli è quello, che dà ai principi la pode-
l'intimo del nostro cuore. S'io mai ti di- stà di fare tutto ciò che vogliono, e la sa-
mentico, Chiesa romana, possa obbliare viezza di non volere che ciò che devono;
me slesso ....La Cattedra romana, tanto persuasod'altronde che gli edifici che non
celebrata da'Padri, in cui hanno a gara hanno per garante della loro durata che
esaltato il principio della cattedra aposto- tempo,crollano benespes-
gii architetti del

lica, la sorgente dell'unità, e nella per- so prima di giungere al compimento; egli


sona di Pietro l'eminente grado della cat- dunque vuole stabilire la sua autorità so-
tedra sacerdotale, è la Chiesa madie, che pra delle fondamenta che non temano uè
tiene in sua mano la condotta di tutte le la ruggine, né vermi; su delle fonda-
i

altre chiese;capo dell'episcopato, da cui


il menla,chespaventandoisuoi nemici tran-
emanano lutti rasai governo dell'orbe
DO del o i quillizzino tutti buoni francesi. Egli vuole
i

cattolico; la cattedra principale, la catte- insieme col sovrano Pontefice prostrarsi


dra unica, perlaquale solamente lutti i a'piedi del santuario, e riconoscere la sua
fedeli conservano l'unità. Parlano in que- dipendenza; egli vuole finalmente riceve-
sleespressioni Ottato, Agostino, Cipriano, re la sua corona dal re de're, ed aumentare
Ireneo, Prospero, Avito e Teodorclo, il la sua autorità umiliandosi davanti il suo
concilio di Calcedonia ed altri, l'Africa, Autore". I pontificati di Pio PI, di Pio
le Gallie, l'Asia, l'Oriente e l'Occidente VII, di Gregorio XVI, di Pio IX (F.)
insieme uniti". 11 cardinal Belloy già ve- sono un complesso di meravigliosi trionfi
scovo di Riarsiglia (!'•), essendo arcive- della s. Sede. In ogni tempo la mano del-
scovo di Parigi (V.) quando Pio VII si l' Altissimo stette visibilmente su Pioma
recò a coronarvi l'imperatore Napoleone eterna, dal momento in cui i due principi
1, pubblicò un'omelia che riporta Pisto- degli apostoli, i primi ed immediati testi-

Vita di Pio I"li, t. i, p. 209, per


iesi, moni del nuovo messaggio, innaffiavano
annunziarne il vicino arrivo: Ira le altre de! fecondo loro sangue la soglia dell'era
cose sono rimarcabili questi passi. « Non che allora schiudevasi; quindi al colossa-
brillò mai la religione con tanto splendo- le impero successe il pontificato pacifico,
re, quanto in questa memorabile circo- cattolico ed eterno dellaStde apostolica,
stanza, in cui ciò che v'è di più sublime Vedasi d. Mauro Tal ucci, Discorso ana-
sulla terra concorre ad aumentare il suo litico, ovvero compendio della storia dog-

trionfi), ed promuovere la nostra ammi-


;i matica della s. Sede, da s. Pietro sino a
razione. 11 vicario di Gesù Cri sto che pre- s. Leone IH Grande, Roma 1816. Pelric-

sta il suo ministero, Napoleone che lo do- ca } De appellalionibus omnium Eccle-


manda, ci prova che tutto è grande quan- siarmn adRomanams. Petri Cathedram,
do comanda, e che non vi
la religione lo Tafuri,£>e aucloritatis s. Pontificis, Bo-
è digrande se non ciò ch'ella consagra... noniae 174.0. Gregorio cardinal Cortese,
Pio VII viene a spandere le benedizioni Epislolammfamili arum l'iber ejnsd.tract.
del cielo sul nostro sovrano e sopra di adversus negantem B. Pelrum Aposl.fnis-
172 SED SED
seRomae, Venetiis i5y3. Ecclesia Ro- deposizione; cosi gli altri Benefizi eccle-
mana infallibilis in fadorimi defìnitioni- siastici (V.) vacano per morte, per ri-
bus opusculuni J.Ludovici, Romae 1777- nunzia, per traslazione, per deposizione
De romani s appellationibus propositiones del Beneficiato (V.). Di tutto parlai ai
critico -canonicnc defendit F. Ughi, Fer- citati e altri articoli, qui solo dunque ri-
rariae 1779- Romani Pontificis stimma corderò quelli che riguardano l'interpoli-
auctorilasjus eipraesiantia aecumenico- tilicio e la vacanza della Sede Apostolica
rum conciliorum ,atquee.cclesiaeGallica- {I .), distinguendoli in carattere corsivo
naeplacitis asserta, defensa et vindieataj o in piccolo maiuscolo, onde si possa tro-
accedit dissert. de Isidorianis Deere-
hist. vare ove ne tratto, per cui mi limiterò a
talibus, necnoii censura praecipuorwn brevi cenni, preceduti e successi da quel-
auctorum, quos J. Febronius, Favenliae li spettanti alla morte e alla seguila ele-
1
7 7 q. Difesa di s. Pietro e di altri Pontefi- zione del Papa. Aggravandosi il male da
ciromani accusati di errore, dedicata a. cui è afflitto il sommo Pontefice, il cardi-
Papa Pio VldaSaverio de 31 arco, Roma nal Segretario di stalo ne dà partecipa-
1 780. Del primato dell'apostolo s. Pietro o zione al cardinal Z)ecrt'*o,acciòcol Sagro
dei romani Pontefici suoi successori, Ro- Collegio si rechi al Palazzo apostolico
ma 1 784.- Dell'esistenza di vera giurisdi- nelle pontificie stanze a disposizione del
zione nella chiesa cattolica stabilita sul- Papa; al cardinal Vicario di Roma, per-
l'autorità delPonl.ep.ee romano e della sua chè ordini al clero la recita dell'òrazio-
Sede, ragionamento di d. Giuseppe Recco, ue, Pro infirmo Pontifice, e quando è in
Roma 70 1 1 .D.GiuseppeCernitori, Z?i&//o- agonia l'orazione Pro Pontifice morti pro-
teca polemica degli scrittori che dal 1770 xinio, oltre altre preghiere a Dio, e l'e-
ali 7<)3 hanno difeso impugnati i dom- sposizione del Sagra mento nelle pa-
ss.

ìni della cattolica romana chiesa, Roma ed ancora Io partecipa


triarcali basiliche;

1 7Q 3. // primato della Sede apostolica, al corpo Diplomatico , di Residenza in

e l'autorità de' concili i generali difesi da Roma. Il cardinale Penitenziere maggio-


tng. r F. Patrizio Kenrick vescovo di A- re si porta presso il Papa per assisterlo
ralh e coadiutore del vescovo di Filadel- nell'estremo punto col Confessore delPa-
fia, ivi 838. P.Giovanni Pei roue gesuita,
1 pa, e dopo che il Sagrista gli ha som-
Su l titolo di cide sa catto lica clic sia ttrib u i- ministrato ['Estrema unzione, gli fa sot-
scottole comunioni separale dalla chiesa toscrivere o recitare la Professione di fe-
ro/nanaj dissertazione pubblicata nel t. de, gli comparte le solenni assoluzioni e
1 7, p. 32 1 degli Annali delle scienze reli- benedizioni, recitando le preci dallaCbie-
giose. Dell'altra dissertazione dello stesso sa prescritte pei Moribondi. Nell'agonia
dottissimo teologo feci incordo a Scisma: del Pontefice s'invitano pure Generali i

Della denominazione che la chiesa cat- de' religiosi, per la comunicazione delle
tolica dà alle comunioni da lei divise di indulgenze concesse ai loro ordini; ed i

eretiche e di scismatiche. Penitenzieri Vaticani per ricevere la cu-


SEDEV AC\NTE Jnterreg'ium,Pon- stodia del di lui corpo appena spirato, fa-

ti fidimi Inlerregnurn, Inter- Pontifici uni, re la Lavanda del cadavere, restando a


Vacatio Sedis. Vacanza del Pontificato recitare l'uffizio de'defunti, e poi Io ac-
(V.), e del Vescovato (V.); il tempo che compagnano nella basilica Vaticana. Le
si comprende dalla mortedel Papa o dal- Guardie Nobili guardano a vista il ca-
la Rinunzia al Pontificato (V.), all'ele- davere, giorno e notte fino alla deposi-
zione del Successore (V.); vacando il ve- zione nella tomba. Appena il Papa ha re-
scovato per morte, per rinunzia e per sa l'anima a Dio, il cardiual^egretario di
traslazione del / escovo (/ .),ed anche per stalo ne dà il doloroso uuuunzio u'uomi-
j

SED SED 173


nati personaggi, ed al cardinal Camerlen- zio al Senatore di Roma della verificata

go di s. Chiesa, cessa dalla carica e sub- morte, acciò la faccia conoscere alla città
entra a fungerla il Segretario del s. Col- col suono della campana di Campidoglio,
legio, che la disimpegna per tutta la sede alla quale fanno lugubre eco e d'ordine
•vacante, in nome dello slesso sagro col- del cardinal vicario tutte le campane del-
legio. Anche altre cariche cessano mas- le chiese. Inoltre il cardinal camerlengo
sime della Famiglia pontifìcia, meno po- riceve dal Maestro di camera T duello
che eccezioni, e lo notai ad ognuna,e l'udi- Piscatorio per spezzarsi, prende in con-
tore di iSVgfZrttora diviene uditore del s. col- segna il palazzo apostolico, affidando la

legio o del conclave: però restano, oltre il compilazione dell'inventario eia custodia
camerlengo, principalmente tra le prima- delle sue parti e offici agli stessi chierici

rie quelle del Penitenziere maggiore e del di camera ripartitamente, acciò nulla sia
Vicario di Roma con esercizio d'auto- involato nel Palazzo, che ne' lem pi anti-
rità: Tribunali di Ro-
cessano d' agire i chi si depredava; indi ritorna al suo pa-
ma, chiudono i Teatri. Egualmente
e $\ lazzo accompagnalo dalla guardia degli
appena spirato il Papa, tutti Cardinali i Svizzeri pontifìcii , che restano a lare
'
la

assumono le Calze e il Collare paonazzo, guardia a delta sua abitazione, e lo scor-

e quelli creati dal defunto usano anche tano allorquando incede per la cillà. Il

altre dimostrazioni di duolo nelle Pesti cardinal camerlengo dipoi batte Monda
quando i cardinali si facevano precedere col suo slemma, colle paiole Sede, va-
dalla Mazza d'argento (il cui uso restò cante, al quale articolo notai che ne fu-
sospesoneh 797, per quanto notai nei voi. rono battute in tali epoche e colla mede-
L, p.176) nella sede vacante l'adopera- sima epigrafe. Con questa coniano.^leda-
vano calata; a Conclave dicendo pure le glieli- l'accesso alle ruote del conclave, il

particolarità, su quali cose e suppelletti- cardinal camerlengo, il Maggiordomo, il

li i cardinali adoperano il colore verde e Maresciallo del conclave, \ Conservato-


il colore paonazzo, questo dai creali dal ri di Roma, il Governatore di Roma, T U-
Papa defunto, il verde dagli altri cardi- dilore generale della carnei a. il Tesorie-
nali. 1 Prelati depongono il color paonaz- re generale. Le monete e le medaglie pe-
zo nelle vesti e assumono nero, tranne il i rò del cardinal camerlengo, sopra al cap-
famigliari del morto, che sino alla sua tu- pello cardinalizio che sovrasta il suo stem-
mulazione proseguono a usare ili. "Tulle ma, hanno l'antica insegna della s. Sede,
queste significazioni di Lullo hanno luo- del Padiglione colle Chiavi pontifìcie in-
go per tutta la sede vacante, nella quale i crociate, la quale è pur quella della Sede
cardinali incedono senza Manlellelta col vacante. Inoltre nella sede vacante si co-
Rocchetto scoperto in seguo di giurisdi- niano le Medaglie per la festa de'ss.Pielro
zione, ed in carrozza non portano alcu- e Paolo, e si dispensano come praticasi vi-

no a spalla, di qualunque grado e condi- vente i!Papa,non peròa cjue'chenon sono


zione, non solo per la sovranità che rap- più famigliari pontifìcii. JNella sera della
presentano, ma perchè tra loro vi è il de- morte del Papas'incomincianole Congre-
stinato da Dio a essere suo vicario: per gazioni cardinalizie della Sede vacante,
cui se riuniti, almeno in 3, si fa loro la e nel d'i seguente \c Congregazioni generali
Geni flessione \r\ tutto l'indicato tempo. che si tengono dai cardinali avanti d'en-
Quindi il cardinal camerlengo coi Chie- trare in conclave: assumendo il sagro col-
rici dì camera si reca a fare la ricogni- legio l'esercizio della sovranità, ed il go-
zione del pontifìcio Cadavere, dopo di verno del dominio temporale, per tutta
che depone ia manlellelta e si scuopre il la sede vacante lo fa per turno esercitale
rocchetto, ed ordina che si dia l'annuii- da 3 cardinali capi degli ordini de'/' e-
174 SED '
SED
scovi suburbiéari, de' Preti e de' Diaconi, la recita dell' Ora zione per l'elezione del
Nella i ."congregazione generale si leggo- PapaAn ogni mattina de'novendiali, do-
no le bolle pontificie riguardanti quanto pò l'esequie,ha luogo nella SagresliaWa-
si deve osservare in tutta la sede vacan- ticana una dell'accennate coneresazioni DO
te,che riportai a Conclave, tutte oidi- generalijOve il sagro collegio fa tutte quel-
nate perla buona amministrazione e per le cose che in esse descrissi, e riceve lecon-
la brevità della nocevole sede vacante; doglianze del corpo diplomatico e Sena-
come per l'uso della Rendita ecclesiasti- lo romano (ed anticamente anche quelle
ca;ed ivi si confermano o eleggono nuo- de' cardinali Piote/lori de' regni, e degli
vi ministri, come il Governatore di Ho- ambasciatori di Bologna e Ferrara), e-
ma. Sì rompono i Sigilli pontificii, e si fa leggendo quelli che ammette al servigio
quanto altro notai descrivendo tal con- del concia ve,ed approvando Conclavisti.
\

gregazione. Frattanto hanno luogoquelle Dopo la suddetta cappella per l'ingresso


provvidenze che riferisco a Senato Roma* in Co/je/rn'e,questoora ha luogo solenne-
no, e quelle die \\\\ tempo si esercitavano tnentedalla Chiesa di s. Silvestro alQuiri-
dai Capo Moni e dai Capolori, ed ora ìtale, a\ Palazzo apostolico Quirinale. rì-
da' Presidenti c\t Rioni di Roma; altre ri- cevendo il sagro collegio il giura mento di
guardano la Milizia pontificia, altre il fedeltà nella cappella Paolina, dai mini-
Caslel s. Angelo, altre la sicurezza di Ro- stri della s. Sede, dal maggiordomo Co-
ma e dello stato,inviandosi nelle legazio- vernalore del conclave, dal Maresciallo
ni de'prelati prò- Legali, invece de' cai*- di s. Chiesa (di cui anche a Riccia) cu-
dinali legati, i quali con tutti gli altri car- stode del conclave, da quelli che devono
d'inali assenti da Roma, sono invitati dal custodire le rote del Conclave e dagli al-
Sagro collegio a portarsi al conclave. Il tri. Simile giuramento già è stalo presta-
cardinal vicario ordina alle chiese di Ro- lo al cardinal camerlengo in porpora, dal
ina ed al clero secolare e regolare la ce- governatore Pioma P~ice-camcrleiigo,
di
lebraziouedelle messe in suffragio del de- e dal Commissario del conclave avvoca-
futilo Papa, inculcando alle religiose ed lo concistoriale, dal computista generale
a lutti i fedeli di pregare per la sua ani- della camera, dal depositario de' denari
ma. Il cadavere del Papa dai Chirurghi del monte, e da altri, come dal sostituto
e Medici palatini viene sezionato e im- del commissario segretario generale del
balsamato, quindi si porta nella Cappe!* camerlengalo, tutti in abito di formalità,
7
laSistina (\d\ aheano, o Paolina ù<;\ Qu\> e precedentemente a ciò invitati con bi-
rinale (essendo stala tolta Sedia pon-
la ghetti dello stesso cardinal camerlengo.
lifìcalé), secondo il palazzo ove cessòdi Questi inoltrericeve alla presenza di det-
vivere Papa, donde si fa la Traslazio-
il lo segretario, cui spetta avvisarli, il giu-
ne nella Chiesa di s. Pietro in Praticano: lamento dai provvisionieri, artisti e altri
ìPrecor di del Pàpàs\ portano nel la Chie- addetti al conclave. Al commissario ap-
sa de' ss. Vincenzo e Anastasio a Trevi, partiene di vegliare sugli artisti costrut-

II cardinal decano a mezzo del Prefello tori del conclave e impiegati del mede-
de' maestri delle ceremonie pontifìcie, fa simo, anche in tempo di conclave; a tale
successivamente distribuire le schedule effetto ha almeno una stanza propinqua
perla celebrazione delle funzioni della se- al conclave e prossima a quella del prov-
de vacante, che sono Funerali pel de- i visioniere, per dar loro e agli altri udien-
f'unto e Novendiali,
tumulazione nel la za. Inoltre appartiene al commissario la

Sepolcro de Papi ,l' O razionefunehrc nel- visita della chiusura esterna del concla-
l'ullimo giorno de'novendiali, la Cappel- ve, accompagnato da un maestro di ce-
la che precede l'ingresso in conclave col- l'emonie, dal notaro e cancelliate del la ca-
SLD SED 17"
mera per rogarne l'atto, da due testimo- pone la sedia pontificale, acciò sia pronta

ni, col muratore, chiavaio, 4 svizzeri, e per seder v i l'eletto, e ricevervi avanti l'al-

altrettanti inservienti con lorde di pece tare slesso Vaporazione e 1' Ubbidienza
accese: eseguila la chiusura, il commis- de' Cardinali. Tuttociò che si fa in Con-
1

sario consegna le chiavi al ceremoniere. clave da cardinali e , come vestono, a que-


il quale in borsa di velluto paonazzo le sto articolo e in quelli analoghi diffusa-
presenta al marescialloche incomincia ad mente lo dichiarai, con quella precisione
esercitare la custodia del conclave. Nel- che rimarcai a Sagro collegio, per ave-
l'ultimo conclave il maggiordomo volle re riunito alla teorica degli appositi e ac-
farequella visita che descrissi nel voi. X LI, curati studi da me fatti, la pratica e l'e-

p. 2g5, ma dessa e non così prolungata sperienza di due conclavi, ne'quali ebbi
apparlieneal commissario, non avendo il l'onore d'intervenire qual conclavista del
maggiordomo governatore del conclave cardinal Cappellari, poi Gregorio XVI.
giurisdizione sugli artisti,néd'ispezionare A Conclave parlai ancora del modo co-
i lavori, come attribuzioni del commis- mesi portada'/Jfly?//èr/(de'quali feci altro
sario che ne ha la responsabilità; quali i cenno a Scalco) il pranzo a'cardinali (ed
artisti dopo terminato il conclave si de- anticamente gli accompagnavano lo scal-
vono affrettare di portare conti, perchè i co e il mazzierecolla mazza d'argento), del-
ilcommissario gli esamini e approvi, sin- l'ingresso in conclave de' cardinali dopo
dacazione che poi eseguisce pure l'archi- il loro arrivo in Pioma, e del modo come
tetto deputato dal cardinal camerlengo. si ricevono gli ambasciatori de' sovrani
A Saghista, a Maestri delle ceremokie dal sagro collegio alla porta del conclave:
pontificie, a Conclave dissi quali cose a non che della colletta prò eligendo Pon-
loro e agli altri spettino del medesimo, tiere (la quale pure in sede vacante si di-
tutte le spese pagandosi dal Tesoriere ge- ce in tutte le chiese del mondo cattolico),
nerale che ne rende conto al nuovo Pa- che si ordina dal cardinal vicario, dopo

pa. Quelle per la elezione diGregorio XVI la messa dello Spirito santo celebrata in
ascesero a scudi 1 34,74"» cioè: scudi s. Pietro, a tutto il clero nelle messe, e
19,656 pel funere di Pio Vili, 76,051 per tutta la sede vacante, edelle altre pre-
pel conclave, 3q,o4o per la coronazione; scrizioni del medesimo, che sono: di fare
tutte le spese pel funere di Leone XII ,
esporre a norma del prescritto da Grego-
susseguente conclave ecoronazione di Pio rio XV, il ss. Sagramento ogni giorno in
Vili erano ammontate a scudi 18,907; 1 forma di qnarant'ore, nelle chiese che de-
laonde furono maggiori quelle per Grego- stina, ma senza processione, prescriven-
rio XVI, sia per avere il tesoriere supplito do le visite da farsi dai sodalizi, uno nella
a diverse spese di competenza de'palazzi mattina, l'altro nelle ore pomeridiane,
apostolici, e sia pei' le maggiori elargizio- *
processionalmenle, cantando le litanie e
nicompartite dal Papa a'poveri. Nel gior- orazioni proprie della sede vacante; d'or-
no seguente alla chiusura del conclave i dinare a! clero secolaree regolai ede'men-
cardinali incominciano a procedere negli dicanli le quotidiane processioni, dalla
scrutini! della mattina e delle ore pome- basilica de'ss. XII Apostoli alla Cappella
ridiane alla grande opera dell' Elezione segreta dell' Assunzione del palazzo Qui-
del Papa, onde possibilmente con solleci- rinale e contigua al conclave, ove si ce-
tudine por fine alla vedovanza della Chie- lebra messa dello Spirito santo per l'ot-
la
sa e alla sede vacante, per cui sono stretti tima e sollecita elezione del Papa, dopo
in clausura nel conclave: gli scrutimi si la quale col canto del Peni Creator Spi-

fanno nella cappella Paolina del Quiri- ritits si recano aUaChiesa dis.Sdveslroal
nale, e nel lato del vangelo dell'altare si Qiurinale3 o\e terminano le preci: aven-
i
76 S ED SED
do notato nel voi. XV, p. 267, quando scrivendo molte città e luoghi de'domi-
ne fu dispensato il clero, ed a Camerlengo nii pontifìcii, riportai i gravi sconcerti, an-
DEL clero romano, quando domandava che tentativi d'insurrezioni, e talvolta an-
al conclave, Il (ibernai: Pontificem? Delle che particolari sollevazioni. Nella sedeva-
preghiere ordinarie e straordinarie, per cantedel i6a3 per morte di Gregorio XV
la brevità della sede vacante e buona e- ed elezione di Urbano Vili, durala per
lezione del Papa, che si fanno nello stesso 28 giorni, racconta il contemporaneo dia-
Conclave, ivi ne trattai, insieme a quan- rista Gigli i disordini deplorabili di Ro-
to riguarda la sua difesa, quella di Ro- ma: » quali ninno che viva, si ricorda
ma e quella dello slato, mentre delle an- giammai in simil tempo aver visto. Non
tiche precauzioni governative e militari, passava alcun giorno senza molte questio-
ne trattano pureLimadoro,Relazionedel' ni, homicidj, tradimenti. Trovavansi mol-
la corte di Roma, 1.
1
, cap. 6, Della sede ti huomini, et donne uccisi in diversi lo-
varante e seg. massime nel cap. \
ì
De' prov- chi; et molti ne furono trovati senza te-
vedimenti die soglionofarsiin tempo del sta, et altri furono similmente senza te-
conclave; ed il ÌNovaes, Introduzione al- sta raccolti, che erano stati in quel modo
le vite de' Pontefici, 1.
1 , p. qo e 1 1 g. A gittati nel Tevere. Molte case furono rot-
Ponti m Piuma ricordai, che prima in se- te di notte, etarrubbate malamente. Fu-
de vacante la nobile famiglia Jllatlei ar- rono donne, altre
sfasciale poi te, forzate
mava un corpo di truppe con particolare uccise, altre rapile. Così di molte donzel-
uniforme per la custodia del ghet too clan- le vituperate, forzate, et menate via. Li
stro degli Ebrei t e de'ponti Quattro Capi sbirri poi, che volevano pigliare alcuni in
e Sisto che avevano comunicazione col prigione, altri ne furono ammazzati, et
Palazzo apostolico faticano, ove sino al altri malamente stroppiati e feriti. Il ca-
1 774- 7^ si celebrò il conclave; il Ponte s. porione di Trastevere Irebbe delle pugna-
angelo essendo allora guardato da due lale, mentre andava la notte rivedendo
quartieri di milizie pontifìcie, oltre quello la sua regione, et altri caporioni molte vol-
de'Z?im'sul principio della CiltàLconinaj te corsero pericolo della vita. Ma molti
anche vol.LVl 1,p. 1 44 narrai, che an-
nel 1 delli disordini, et insolenze sopradette, fu-

ticamente prima che Roma avesse la not- rono fatte dalli soldati, che per guardia
turna illuminazione, tutti capi di fami- i di diversi signori, et principi stavano iti

glia in sede vacante doveano tenere nella Pioma.Sì come fu di quelli particolarmen-
notte un lume alle finestre. INelle provin- te, che per sua guardia haveva menato
ole poi dello stato di s. Chiesa, in sede va- il cardinal di Savoia, dalli quali furono
cante si adottavano speciali provvidenze ammazzati diversi sbirri, che ha ve vano
per la difesa e conservazione dell'ordine preso un loro soldato pregione.Et in som-
pubblico, onde ovviare alle prepotenze ma andava il male di giorno in giorno co-
de facinorosi, massime quando esistevano sì crescendo, che, se la creatione del nuo-
le giurisdizioni de Feudi ,detiri\l\vanien- vo Papa si prolungava, quanto pareva,
te terminate nell'odierno pontificato di che per le discordie de'cardinali prolun-
Pio IX. Il governatore di Roma emana- gar si dovesse, si dubitava di molti più
va in sede vacante severi bandi, partico- stia ni, et gravissimi inconvenienti". Leggo
larmente contio maldicenti e provoca-
i nella descrizione mss. della sede vacaute
tori di alterazione alla pubblica quiete: del 1758 per morte di Benedetto XI V,che
se durava la sede vacante nel sabato san- » nel 25." giorno di conclave cardinali i

to, era vietato al castel s. Angelo lo spa- tennero una congregazione per prendere
ro delle arliglierìe,e per tutta la città ogni qualche prowedimentosu le presenti tur-
specie di esplosioni lesti \ e. A Roma, e de- bolenze naie in Perugia, ove il popolo si
7 e5

SED SED 177


è armato in più migliaia, pretendendo di tulo molto nell'animo del Papa, rimase
continuare l'antico solito di armare in se- sepolto l'odio popolare nato dai celebri
de vacante quella città, non ostante che concordati colla Spagna". Eppure que-
ad istanza di 6 nobili della medesima fos- sti Benedetto XIV il cui nome
è quel
se stalo ottenuto dal defunto Papa un re- comprende un complesso di elogi ; que-
scritto abolitivo di detto solito. Siccome sti è quel Papa che dopo morto meritò

però sinora non è colà accaduto alcun ri- quello splendido epitaffio che riportai al-

levante sconcerto da tale armamento, non la sua biografìa, composto dal protestan-
avendo quel popolo alterate le linee di te anglicano Walpol; questi è quel Papa,
ciòche fu praticato nella precedente sede che siccome riporta Bercastel, t. 34, u.
1 4, si guadagnò l'ammirazione del
vacante, così non ha creduto la congre- filoso-

gazione d'interloquire, lasciando che pei" fo imperatore Giuseppe II. Becatosi que-
adesso corrano le cose come si trovano". stiin Roma nella sede vacante del 1769,

E" riprovevole ed empia la consuetudi- mentre cardinali erano in conclave per


i

ne, condannata con gravi pene ecclesia- dare un successore al virtuoso Clemente
stiche e civili, d'inveire talvolta nelle se- XIII, oltre lo spiritoso colloquio tenuto
di vacanti con infami Satire, già s'inten- in conclave con alcuni cardinali, augu-
de sempre anonime (di questi parli del rando a ciascuno di essi ciò che più de-
livore, della malignità, della vendetta, e sideravano, e di cui feci memoria nel voi.

peggio, parlai ancora a Memoriale), con- XIV, 84, con prontezza d'ingegno ri-
p.
tro il Papa defunto e i cardinali, partico- spose ad alcuni cardinali che si dolevano
larmente quelli cui il calunnioso scritto- di restar chiusi, rammentando che per la
re per private passioni tenta screditare, elezione di Benedetto XIV aveano dovu-
fors'auche colla vaua lusinga di promuo- to restarvi6 mesi: Che per fare un Pon-
vere l'eScdtazione di chi pei' interesse va- tefice simile a Benedetto XIV, sarebbe
gheggia, come fece l'autore delle Profe- ben sacrificato anche un anno di clau-
zie faIsameuteattribuiteas.Malachia;es- sura. A Conclave e nel voi. Vili, p- T 99
sendo severamente vietate anche le scom- ragionai de' Funerali che si celebrano ai
messe sulle creazioni de' Papi e promo- cardinali che muoiono in sede vacante,
zioni de' cardinali. Laonde neppure un anticamente l'esequie de'cardinali erano
Benedetto XIV andò esente da'mordaci novendiali. Altro esempiodelceremonia-
e indiscreti censori, che sebbene dottissi- le pel funerale dei cardinali in sede va-
mo non fu da alcuni ritenuto abile nel catitelo riprodussi nella biografìa del car-
governo temporale; per cui una indegna dinal Ferdinando M. a de Rossi, ove feci

Pasquinata Io disse: Maximum in Folio, osservare la particolarità propria del tem-


Jl/ininms in Solio. Della volubilità poi e po, cioè che i consueti 100 ceri e 4 t° 1'"

ingratitudine del popolo, come di sua in- eie che circondavano il letto funebre, in-
coerenza, feci cenno nel voi. LI, p. 3 i vece di essere di cera gialla, furono di ce-
e in altri opportuni luoghi,nonchea Papa ra bianca giusta il solito costumarsi nel-
elìoM.a. INI pare d'aver detto a Itrove,quan-
i la sede vacante,la quale cera bianca si usa
lo di Benedetto XI V nel citalo veridico nell'esequie pontifìcie. Tuttavolta trovo
inss. si legge: » Il popolo alla sua morte esempi, come nelle esequie novendiali
non die alcun segno di commozione, così non solo per Clemente XI, ma ancora per
che le cose sono andate in somma placi- ClemenleXI I,e si puòleggere nel n/35 1

dezza e quiete, forse perchè colle ceneri del Diario di 801110,17^0, p. 19, che di
del cardinal Valenti già segretario di sta- cera gialla erano le torcie che ardevano
to, e del cardinal Millo già pro-datario, intorno al tumulo nella cappella del coro
preventivamente defunti,che aveano pò- di s. Pietro, quelle che si dispensavano ai

VOL. LX1II. 1 2
r
7S SED SED
cardinali, le candele che si distribuivano seguente 3o giugno dell'anno 6q secondo
ai prelati e altri che hanno luogo ne'no- la più comune credenza. Egualmente non

vendiali, le lorde che ardevano intorno vi fu sede vacante pel di lui successore s.

al cadavere nella cappella del ss. Sagra- Cleto, e 20 giorni dopo la mortedi questi
mento, e le candele accese negli altari del- divenne Papa s. Clemente I, dopo il cui
la stessa basilica. Però il gran catafalco esilio e martirio vacò la sede 4 mesi e g

per Clemente XII, e intorno al quale si giorni, nella 3." Persecuzione della Chie-
fecero le 3 ultime solenni assoluzioni, era sa, sia per questa, sia per conoscersi lardi
circondatoda 5oofìaccolotli e da 24 tor- la beata sua morte avvenuta lontanissi-
ciedicera bianca, co tue riporta il n.°35i8 mo da Roma,comechèsommersonel ma-
di detto Diario a pi 5. La sempre pre- re pressoChersonesodiPonlo. Quindi con-
giudizievolesede vacante ha felice termi- tinuando le persecuzioni, 1' Elezione del
ne colla tanto bramata Elezione del Pa- Papa procedette appena potevano adu-
pa, capo e supremo Gerarca di tutta la narsi nelle Catacombe, ne' Cimiteri e al-
Chiesa, e sovrano de'dominii temporali tri luoghi i sagri elettori, cioè del Presbite'
della romana chiesa, la quale vacanza di rio del clero romano; in processodi tempo
sede fatalmente alcuna volta viene rilar- fu stabilito di fare l'elezione del Papa nel
data per l'abuso dell'Esclusiva, pastoia 3." giorno dopo la morte del predecesso-
della Chiesa, che deplorai eziandio a Sa- re. 1 sagri elettori si adunavanoogni matti-
gro collegio. Si pubblica al popolo l'e- na nella basilica Lateranense o Vaticana,
lezione del nuovo Papa, sia colla solenne e dopo aver celebrate l'esequie al defun-
promulgazione sulla loggia del Quirina- to, ivi procedevano all' elezione del più
le, sia coll'esplosione dell'artiglieria del degno. Ma nate contese, e insorti in al-
Castels. Angelo,i\a col suonogiulivodel- cune gli Antipapi , che produssero collo
le campane di tutta Poma; indi seguono Scisma parliti e zuffe, prima gl'impera-
lesagre funzioni del conferimento del Sa tori d' Occidente, poi i goti re d' Italia,
cerdozio, se l'eletto non è prete, grado gli Esarchi di Ravenna per gl'imperatori
che talvolta fu ommesso, della Consagra- greci, quindi gli altri si frammischiarono
zione e ordinazione, e della Coronazio- nell'elezioni. Fu Bonifacio III del 607,
ne del sommo Pontefice, in cui ha luogo che ordinò non trattarsi punto dell'ele-
l'abbruciamento della Stoppa, per ricor- zione del Papa, se prima non fossero pas-
dargli quanto sia breve e transitoria la sati 3 giorni dopo la morte dell'anteces-
gloria di questo mondo. A Palazzo par- sore. Ma ciò era in uso da gran tempo in-

lai del saccheggio e depreda mento di quel- nanzi senza veruna legge, come osserva
lo del nuovo Papa, operato dal popolo ap- il p. Mabillon (tranne,oltre s. Lino, s. Pio
pena eletto, enorme abuso condannalo 7,elello nel 3.°giorno,s. Bonifacio 1, dopo
più volle senza effetto; laonde si dovè a- un giorno, s. Bonifacio II, nel 3.°: con
dottare il provvedimento, che appena an- l'elezione di Bonifacio 111 si die termine
nunziato al popolo il novello Pontefice, olla sede vacante d'un anno, meno due
ilcaporione del quartiere in cui era si- giorni), Comment. in Ord. Rorn. t. 2; Mus.
tualo il palazzo che abitava da cardina- Ital. cap.17, p. 112. Perciò nel decreto
le,marciava sollecitamente colle sue mi- che della seguita elezione si mandava al-

lizie ad occuparlo, affinchè la moltitudi- l'esarca suddetto, si usava questa forino-


ne nou lo spogliasse. la:Triduo enim nobis exiguis in oratio-
Nello stesso giorno del glorioso mar- ne manentibus: ond'è che sagri eletto- i

tirio di s. Pietro i.° romano Pontefice, ri in tali 3 giorni applicati alle preci e ai

senza che vacasse la s. Sede apostolica fu digiuni, perchè Dio gl'inspirasse di con-
eletto successore s. Lino, o almeno nel dì veniresul migliore,diradone'primi tempi
7

SED SED 179


sileggono esequie de' Papi con solenne tatOaELEZIO7(EDE'PAPI,edaC0XSAGRAZIO-
pompa celebrate, come avverte il Cenni. NE ED ORDINAZIONE DE'PoNTEFICI,nOU è dato
Riflette il p. Garnier in Libro diurno, che in poche parole il dimostrarlo. A Presbite-
quando nel tempo degli esarchi, ed anche rio parlai dell'antico senato del Papa o sa-
prima del governo de'goli, si dice che la gro collegio, formante il suo consiglio per-
sede pontificia fu vacante per un deter- manente , e composto di cardinali e dei
minato tempo che si prescrive, questo pie- principali del clero e uffiziali della s. Sede
scritto tempo si deve computare, non dalla sino dai primi tempi della Chiesa, e per-
morte del Papa all'elezione del successo- ciò conviveva col Pontefice; e che nel 253
re; ma solamente all'ordinazione di que- per la sede vacante di s. Fabiano, che durò

sto, poiché l'elezione fu differita a più di più di 16 mesi per essersi incrudelita la

3 giorni, se non v'era uno scisma, per cui persecuzione di Decio contro i cristiani,

non si potesse concludere. J\on potendo questo presbiterio della chiesa romana as-
ne' primi secoli per la furia delle fazioni sunse il governo della chiesa universale
godere sagri comizi piena libertà, Papi
i i secondo il consueto; avvertendo però che

furono costretti dalla necessità a procac- lascia va irresoluti quegli affari di esclusi va

ciarsi la tutela de' sovrani nelle elezioni, spettanza del Papa, sebbene avesse il sin»

perchè succedessero canonicamente, senza golare privilegio di sottoscrivere ne\:on-


compromettere la loro dignità e quella cilii: le adunanze di tale presbiterio equi-
degli elettori. Questa precauzione produs- valevano agli odierni concistori, ed i Papi
se molte sedi vacanti, o per attendere gli formavano i loro decreti per la chiesa uni-
ambasciatori regi o imperiali, onde colla versale nel presbiterio o ne'concilii. L'e-
presenza e autorità contenessero gl'intri- letto Pontefice faceva ad esso una prote-
ganti e gli ambiziosi, ovvero per aspettare sta di mantenere le cose spirituali e tem-
il riconoscimento del re o imperatore sul- porali, e di far tutto col suo consiglio, ciò
l'eletto, dopo esaminati gli atti com' era che equivale al giuramento che emette il
proceduta l'elezione, per cui mandava i nuovo Papa, e di cui ragionai a Profes-
suoi legali ad assistere alla consagrazione sione di fede. Inoltre dissi pure del pre-
e Intronizzazione. Ma questa misura pru- sbiterio de' vescovi, al quale erano affidati
denziale divenne in seguito abusiva per gli affari della diocesi, nell'assenza o do-
parte de'sovrani, massime degl' impera- po morte del vescovo e per averne cura,
la

tori d'Oriente, e de'loro luogotenenti gli e governava la Chiesa sinché durava le se-
esarchi, che vollero intervenire nell'elezio- de vacante, tranne 1' esercizio degli atti
ne e influenzarla col loro potere, col pre- giurisdizionali priva ti vi del vescovo. APri-
testo de'molivi che avevano originato il lo- micerio della s. Sede, e de'collegi de'
ro patrocinio; quindi preteso diritto d'im- notari della medesima, e poi de'7 giudici
pero, abuso violento e usurpazione di con- palatini, uffiziali maggiori del s. Palaz-
ferma e consenso, con sommo discapilo zo apostolico Laleranense, (Wscov^x di sue
della libertà di s. Chiesa. Solo e principal- ragguardevoli prerogative, fra le quali fa-
mente per l'imperturbabile s. Gregorio ceva parte del celebre triumvirato che _,

r
7 Il fu che i sagri comizi ricuperarono componeva con l'arciprete, o i.°de' Preti
l'intiera loro indipendenza, e non più a- Cardinali e V Arcidiacono, sopra de'qua-
spetlarono l'assenso abusivo, che prolun- appoggiava tutto il governo della Se-
li si

gava in certo modo la vacanza della sede: de apostolica vacante la medesima, diche
resta bensì un avanzo nella pretensione abbiamo qualche ombra ne'cardinali capi
dell' Esclusiva, tollerata qual pacifica av- d'ordine nellealtuali sedi vacanti,e Io stes-

vertenza. Di questo grave, com plica lo e de- Papa non era


so accadeva finche l'eletto
licato punto,aveudonecou diffusione tiat- confermato e consagrato,o non avea rice-
i8o SED SED
vuto la Benedizione, ed eziandio nell'as- t.i, cidiede l'interessante Dissertazione
senza del Papa,aveudo parlato di quella II I: Se fino a' lem pi di s. Benedetto li
di s. Martino Ine\ 653 in poi. Notando la insede vacante, o assente il Pontefice go~
diversità che passava nelgoverno della s. vernasse la Chiesa V Arciprete ,V Arcidia-
Sede allorché era vacante, da quello del- cono e il Piimicerio de'Notari. Riferisce
l' assenza del Papa, imperocché allora i che d libro Diurno de 'romani Pontefici
triumviri si sottoscrivevano, servantes lo- illustra quella porzione di storia, in cui

divi s. Sedis , mentre assente il Papa si prelesero gl'imperatori di confermar l'ele-

segnavano, locum praese.nlabaiU Ponti- zione di essi Papi, e ni un altro più del diur-

ficisjtà in altre rilevai che nel 6^0 con no la confonde e la disturba; poiché quel
singoiar esempio un 4-° perso-
si trova codice difettoso e malconcio ottenuto a
naggio chiamato consigliere della s. Sede grandi istanze per una sola notte dall'Ol-
(ullìzio che ue'monumenti antichi si trova stenio, da lui trascritto fu pubblicalo, ad-
spesso dato anche a'vescovi,e talora agli dita il modo per scoprire il vero. Ma in

imperatori: de'consiglieri della santa Se- vece quel medesimo codice dopo molte vi-
de parlai a Prelato ed a Segretario a- gilie ordinato o meglio disordinato dal p.
postolico). Questa rappresentanza o luo- Garnier, guidò più accreditati scrittori
i

gotenenza riguardante il reggimento e a cognizioni false. Cenni però in questa


l'amministrazione della s. Sede, spettava dissertazione si propose di parlare del solo
all'economico della particolare chiesa di 2.°capode'7 in cui Garnier divise il codi-
R.oma, secondo alcuni (ma Galletti opina ce, vale a dire sull'accennato argomento:
che ciò non si può con fondamento e as- ne farò breve estratto, ommettendo le co-
soluta mente asserire), e non a quello ch'era se già trattate ue'tanti citati articoli, non
esercizio di podestà pontificia sulla chie- senza ragionare dell'elezione pontificia in
sa universale; nondimeno riportai che nel tempo della tollerala conferma imperia-
primiceriato di Giovanni del 6^0 essendo le,perché da essa dipende tal triumvirale
stato eletto Papa Giovanni IV il clero ro- governo; maniera d'elezione che Garnier
mano rispose alla lettera de' vescovi e ab- prolunga sino al 752, in cui furono cac-
bati di Scozia sulla Pasqua e sul Pela- ciati d'Italia gli esarchi di Ravenna (dei
gianismo. Che nel titolo della lettera Pa- il quali riparlai a Roma), onde co' suoi se-
pa è nominato dopo l' arciprete, al dire guaci la prolungano 68 anni dopo Bene-
di IN'ovaes, e lo ricordai pure nel voi. XVI, detto II, eletto nel 684 dopo 1 1 mesi e
p. 008, in Dei nomine electus, poi il pri- 22 giorni di sede vacante; mentre Cenni
micerio colla formola usata dall'arciprete, dimostra che l'indegna e prepotente con-
et servans locum Sedis apostolicae, e
s. ferma imperiale non oltrepassò il Ponti-
Giovanni servus Deiconsiliarius ejusdem ficato di Benedetto 11, e per conseguen-
apostolicaeSedis.Qu\nà\a\\ei[.\\conGa\- za cessò in tal tempo il triumvirale go-
letti, che tuttavolta a 3 soli spettava sif- verno di sede vacante, sebbene in assenza
fatto governamenlo, non avendovi luogo del Papa ebbe fine alquanto più tardi, e
l'eletto Papa, altrimenti sai ebbe stato no- fino a'principii della sovranità temporale
minato prima degli altri, e tanto l'ebbe de' Papi, circa il y3o cominciata con s.

Giovanni IV perchè si trovava arcidiaco- Gregorio II; poiché allora fu d'uopo di-
no: aggiunge, che circa al consigliere può videre il ministero, conforme erano divi-
credersi aver luogo quando unode'trium- se le cure di s. Chiesa. Ricorda che fino ai
viri fosseeletto Papa, come una delle prin- tempi di Papa Vigilio del 54o, ne'quali
cipali dignità della chiesa romana, mas- l'imperatore d'oriente Giustiniano 1 cac-
sime nelle cause temporali in cui veniva ciati i goti d'Italia ne riacqui>tò il domi-
consultato. Il dolio Cenni, Dissalazioni, uio,won seguì uiulazionealcuua nella crea-
SED SED 181
zione de'Papi, per testimonio di-s. Gre- loghe formole. Intanto che si attendeva
gorio Ijnè si oppone a sì autorevole testi- la conferma dall'esarca, l'eletto Papa non
monianza l'ardire de're de Goti, i quali s'introduceva nel Patriarchio Lateranen-
alcune volte s'ingerirono in sì sagrosanto se, né si moveva dal proprio grado, come
altare, poiché l'aver violentemente vo-
essi praticò il nominato Giovanni IV nella let-
luta l'elezione di persona certa, non fu tera agli scozzesi, in Dei nomine eleclus
alti oche un'evidente invasione, alla quale intitolandosi; ricuperatasi dalla s. Chiesa

pur troppo di sovente soggiacque la s. Se- la libertà, l'eletto veniva subito introdot-
de. Poterono bensì somministrare un pes- to nel s. palazzo, intronizzato e adorato;
simo esempio a Giustiniano I per usur- oppressione, che Cenni stabilisce cessata
parsi tal preteso diritto, che poi fu soste- nel pontificato di Benedetto II nel 684>

niitodai successsori,e tolleratodalla Chie- dopo essere durata


i3o anni, e con essa
sa per pubblica quiete, onde Vigilio pel terminò altresì il governo triumvirale che
l.° fu consagrato dopo la conferma im- restò inutile, governando da se stesso il
periale. Di tale detestabile oppressione al- Papa anche prima della consagrazione. Ri-
cuni scrittori poco accorti ne rilevarono batte Cenni le false opinioni del p. Gar-
due vantaggi, cioè che non insorsero sci- nier sulle formole alterate,asserendo que-
smi, eil non aver mai gl'imperatori di- sti gratuitamente che si mandavano anco
sapprovato alcuno degli eletti; ma ciò non al patriarca di Costantinopoli e agli altri
è vero perchè gl'imperatori pretendeva- di quella corte, quindi le riprodusse se-
no anche il disapprovare, perciò l'umile condo la pubblicazione del p. Mabillon;
s. Gregorio I vi ricorse, ma non fu esau- dichiara falso che si scrivesseancheall'im-
dito. Avendo 1' imperatore delegata tal- peratore. Con viene sulladignità
de'trium-
volta all'esarca l'approvazione, a questo o viri e loro governo, assente il Papa, della
aCostanlinopoli si spediva l'attestato di ge- 6. Sede, che pure amministravano in sede
nerale concordia, ove si vedevano in prin- vacante. Egli per l'arciprete capo del corpo
cipio registrati tutti gli ordini del clero, della chiesa romana in sede vacante, cioè
e quelli del popolo in fine colle sottoscri- eie' preti e diaconi cardinali, riconosce il

zioni. In conferma del generale consenso più antico de'preti, che oggi dicesi deca-
si spediva una piena legazione, di cui era no. Allora i
7 vescovi ebdomadari giàcar-
capo un vescovo fuori degli ordini del cle- dinali,a vendociascunodi essi la chiesasub-

ro : inoltre l'arciprete, l'arcidiacono e il urbicaria, terminata la settimana a s. Gio-


primicerio consegnavano a' legati lettere vanni in Laterano, ciascuno ritornava al
particolari all'arcivescovo, a' giudici e al suo gregge, non solo non entrava nel cor-
e
nunzio di Ravenna, in attestalo della ge- po romana, ma neppure era
della chiesa
neral concordia; laonde gli esarchi e gl'ino* preferito agli altri vescovi, se non dall'an-
peratori, se non volevano turbare Roma tichità dell'ordine;e ciò anche nel secolo
e alienarsi I' Italia, non potevano disap- IX, come vedesi dai concilii d'Eugenio II
provare sì concorde elezione. Gl'impera- dell'826, e di s. Leone IV dell'853. Al-
torich'erano gelosi del dominio d'Italia, l'incontra vivente il Papa, in cui risiede-
invasero la libertàdella Chiesa per procac- va tutta l'autorità, dice Cenni, non toc-
consenso il favore del nuo-
ciarsi col loro cava ili. luogo all'arciprete, come più
vo Papa e di tutti gli ordini; perchè sa- degno di esso corpo, ma all'arcidiacono
pevano ben essi quanto ossequio e vene- eh' era vicario dello stesso Pontefice : la
razione avevano popoli pe' romani Pon-
i giurisdizionedegliarcidiaconiera assai va-
tefici. Oltre a ciò in Ravenna simandava sta in tutta la Chiesa, prima che l'abuso
anche l'avviso della morte del Papa e del- obbligasse Papa a restringerla in tempo
il

l'interpoutificio o sede vacante, con ana- di Carlo Magno. Nella chiesa romaua la
i8a SED SED
gran dignità dell'arcidiacono, non come nome: Eruifecit oculos Christophori Pri-
quella dell'arciprete ottenevasi per anzia- miceri i, et Sergìi Secundicerii filii eis ,

nità d'ordine, ma per merito di dottrina, suamque volunlatem deipsxs duobus Pro-
virtù, esperienza e altre doti necessarie al cerìbus Ecclesiae explevil.Qi\\n<\\ è, che
ministero. Inoltre Cenni, contro Garnier il Primicerio, benché semplice chierico
e Pagi sostieue il merito particolare del- e coniugato, meritamente cogli altri due
l'arcidiacono del sagro collegio : primie- colleghi amministrava la s. Sede negl'in-
ramente ènotabileladiluicreazionenella terpontificii, e governava la Chiesa assen-
basilica Lateranense,in presenza di tutto te il Papa, come capo di tutti gli uffizi pala-
il sagro collegio, delle dignità palatine e tini, e da cui principalmente dipendevano
del clero, come se ne ha memoria del 5g i i notari sì regionari che| subregionari, i

nel 2." Registro di s. Gregorio T, descri- difensori, tutti i rettori e curatori de'pa-
vendone la giurisdizione dell'arcidiacono trimoni, e in una parola tutta l'ammini-
idesl Vicarìus Ponlificis, ed a cui dove- strazione del molto che possedeva la s. Se-
vano ubbidire gli accoliti d'ogni regione de. Adunque questi triumviri non cessa-
negli uffizi ecclesiastici, essendo pur su- rono di amministrare il governo, finché
periore degli ordini de'diaconi e suddia- non cominciò il dominio temporale della

coni, al modo riportato dagli Ordini ro- s. Sede, il quale non può differirsi oltre
wam I,n.°i, eli I,n.°i, presso Mabillon. I il732, malgrado contrari pareri. Le pro-
i

triumviri sede vacante erano detti iSer- ve sembrano al Cenni chiarissime, poiché
vciìiles locìim s. Sedis, e perciò l'arciprete di assenza notabilede'Papi abbiamo quel-
come il più degno della chiesa romana te- la di Costantino invitalo alla corte di Co-
neva il i.° posto; ma i medesimi trium- stantinopoli da Giustiniano II, il quale
viri assente il Papa erano delti Servantes partito da Pioma a'4 ottobre 710, non vi
locum Ponlificis, onde l'arcidiacono e per tornò che nel fine del seguente anno. Nella
la sua autorità, e per essere vicario del comitiva eranvi due vescovi suburbicari,
Papa veniva considerato ini.° luogo nel 3 preti, un diacono e il secondicelo. On-
ministero. Il 3.° de'triumvirio primicerio de essendo rimasti triumviri in Roma,
i

de'notari, poiché non manca chi lo crede sembra a Cenni di poter con tutta ragio-
capo del clero minore, e chi confonde i ne affermare, che vi erano rimasti, utprae-
Primati e proceri della Chiesa, di cui egli senta reni locum Ponlificis. All'incontro,
era capo, co' preti e diaconi cardinali,
il recandosi Stefano II alla corte di Francia
Cenni viene a dichiarare, che Primales, i nel 753, e fu assente da Roma un anno
e Proceres cleri, erano nomi indifferenti intero, già signore assoluto dello stato o
e significavano gli uffizi e dignità palati- ducato romano, e degli altri stati della s.
ne, cioè lo stesso Primicerio, il Secondi- Sede non per anco ampliati dalle dona-
cerio,Arcario o Tesoriere, Saccellario, zioni, condusse seco il principale de' tri um-
Protoscrin iario, Prim ice rio de' Difensori, viri,cioè ilsuo vicario Theophylaclum Ar-
ed il Nomenclatore. Ciò si può illustrare chidiaconum, e l'ultiniocioè il più neces-
con molti documenti antichi e con l'A- sario nell'amministrazione, Ainbrosium
nastasio Bibliotecario sect. 271: Christo- Primicerium,,tra gli altri di sua corte:onde
phorus Primicerius, aggregans in iribus ognuno vede, che nel 753 era cessato il

fatis sacerdoles, cioè il sagro collegio, ac triumvirale governo anche assente il Pa-
Primales cleri. E altrovesvelando chi era- pa. Maggior lume ne somministra l'an-
no tali primati, dice che il primicerio era tecessore di Stefano II s. Zaccaria, giacché
uno di essi Christophorus Primicerium,
: partendo nel 743 perR.avenna. mandò a-
et alios Primales. Nella sect. 274 l'Ana- vanti il primicerio in qualità d'ambascia-
stasio dichiara inoltre l'indifferenza del tore^ colà giunto, spedi il medesimo pri-
SED SED i83
miceriocon altra ambasciala ad Astolfo re a Conclave, e nelle biografie de'Papi di-

de'longobardi; in somma non lo lasciò al cendo ove furonoeletti. Circa quando in-

governo di Roma. L'Anastasio c'istruisce cominciava l'esercizio della pontificia au-


nella sect. 2 1 3 della mutazione di gover- torità ne'tempi antichi, che importava
il

no già introdotta, mentre dice, che Zac- che sinoall'ordinazione proseguiva il go-
caria partì rtlicta Romana Urbe Stepha- verno triumvirale, come in sede vacan-
noPatricio ,elduc\ ad gubernandum.T)m\~ te, lo riportai in diversi articoli, come nel
que il principio del dominio temporale, voi. VI, 117, XXI, p. 2 14 e 2 15. A.
p.
e il finedel triumviralegovernoinassenza Successore dico di que'Papi che lo desi-
del Papa camminano di concerto. gnarono ad evitare le funeste conseguen-
Ora in sede vacante il governo tempo- ze della sede vacante, benché ancora vi-
rale di Roma e dello stato ecclesiastico vessero, onde subito Pon-
fosse eletto: a
si devolve al sagro collegio, con limitata tificato parlai di brevi, ancorché di Pa-
autorità, e Io esercita, come dissi, per 3 pi eletti ingiovanitela, di lunghi de'Pa-

cardinali capi d'ordine per turno di 3 gior- pi sebbene creati vecchi. La legge di Bo-
ni consecutivi dopo l'ingresso in concla- nifaciolll di procedere a dar termine al-
ve, poiché dalla morte del Papa a tale l'inlerponlifìcio, dopo 3 giorni dalla mor-
ingresso il turno non ha luogo, oltre l'au- tedel Papa, non fusempre in vigore, poi-
torità che esercita il cardinal camerlen- ché s. Zaccaria fu eletto uel 741 dopo 2
go; quanto alle cose ecclesiastiche, per gli giorni di sede vacante, anche per essere
altari della Penitenzicria agisce il cardi- cessato l'ahuso di aspettare la conferma
nal Penitenziere maggiorej per Roma e degli esarchi; s. Leone III nel 790 fu crea-
suo distretto il cardinal Vicario di Roma. to nel dì seguente alla morte del prede-
e suo Vicegerente. Nell'assenza de' Papi cessore,egualinentes.PasqiudeIdell'8 1
7;
per Viaggi, governa Roma e lo stato il dopo 3 giorni di sede vacante nell'827
cardinal Segretario di stato, od un cardi- fu sublimato alla sede pontificia Grego-
nal Legato (3 ne deputò Pio TXneì 1849), rio IV. Nell'847 appena morto Sergio II
ed il cardinal Sangiorgi per venerazione e prima che fosse sepolto fu eletto s. Leo-
alla s. Sede non volle mai farsi precedere ne IV, ma la consagrazione fu dilaziona-
dalla Croce per Roma, ne'pontificali di ta per timore de'saraceni, e per attende-

Alessandro VI e Giulio li la Curia ro- : re l'arrivo degli ambasciatori imperiali,


mana restando in Roma, eziandio gli af- per ovviare alle turbolenze. Tre giorni di
fari della Chiesa hanno il loro corso, sup- sede vacante decorsero fra Papa Piouiano
plendo i Papi con opportune autorizza- e Teodoro II dell'898. 11 Pontefice Lan-
zioni eficoltà, ed è perciò che soglionodi- dò nel 913 pare eletto due giorni dopo
chiarare, che morendo altrove, in Roma il decesso dell' antecessore, quanti forse
ov'è restata la curia devesi eleggereil suc- ne decorsero tra Giovanni Xe Leone VI
cessore, argomento che toccai a Concla- del 928; uno tra questi e Stefano Vili
ve, Roma, Sede Apostolica. Altri Papi, co- ne passò,al quale dopo due giorni succes-
me Clemente VII nel 1^29, nel partire se Giovanni XI. Un solo ne trascorse tra
per Bologna ordinò, che il conclave per lui e Leone VII del 936, pare due tra Be-

sua morte si celebrasse soltanto in Roma, nedetto Vili e il fratello Giovanni XX:
e se vi fosse impedimento, o in Perugia, s. Gregorio VII nel 1073 fu eletto senza

o in Ch'ita Castellana, oin O/vieto: al- vacanza di sede nel giorno appresso alla
trettanto dispose Pio IV, e che se Roma morte di Alessandro II e mentre si cele-
fosse interdetta, si celehrasse in una del- bravano l'esequie.GetasioII del 1 1 Spas-
le altre città, non che Clemente VIII, e sati 3 giorni dalla moile del predecesso-

lo notai pure nel voi. XV, p. 275 e 276, re gli successe. Dopo Onorio li non vacò
i84 SED SED
la sede,venendo eletto nel seguente gior- de'seguenti,per cui qui vi supplisco. Dopo
no Innocenzo li dell i3o, e siccome re- la morte di s. Agapito la s. Sede vacò
I

nitente cardinali gli minacciarono la sco-


i i5 giorni; dopo quella Agapito II, po-
di
munica per sua. morte Celestino II fu
: chi giorni; dopo la morte di s. Agatone,
eletto dopo quasi 3 giorni; per quella di 7 mesi e 5 giorni; di s. Adeodato 1, un an-

Lucio II un giorno, e fu elevato al soglio no, 1 mese ei6 giorni; di Adeodato II, 4
papale Eugenio 11 del 11 4-5; pel succes-1 mesi e 5 giorni; di Adriano I non vacò;
sore Anastasio IV non vacò, ossia fu crea- di Adriano II, 18 giorni; di Adriano III,
lo nel dì seguente, così Adriano IV; Lu- 6 giorni; di Adriano IV, 5 giorni; di A-
cio III neh 181 fu Papa dopo un giorno driano V,27giorni;di Adriano VI, 2 me-
di sede vacante; nello stesso giorno della si e /4 giorni; di s. Alessandro I, 25 gior-
morie di Lucio HI gli successe Urbano III; ni; di Alessandro II, un giorno; di Ales-
a questi un giorno dopo Gregorio Vili, sandro III, un giorno; di Alessandro IV,
così a lui Clemente III. Nel dì seguente 3 mesi e 3 giorni; di Alessandro V, non
al decessodi Clemente III e senza vacan- si pnòdire perché vivea il legittimo Gre-
za di sede, ne! gì divenne Papa Celesti-
i i gorio XII, ed il concilio di Pisa che lo
no 111: per lui non vacò, poiché nel giorno elesse alcuni non lo riguardano per ca-
di sua tumulazione fu creato Innocenzo nonico; di Alessandro VI, un mese e 3
] II. Dopo 2 giorni ili sede vacante nel 1216 giorni; di Alessandro VII, 28 giorni; di
in Perugia ebbe il pontificato Onorio III, Alessandro VIII, 5 mesi e 10 giorni; di
giacché perugini per accelerare l'ele-
i s. Anacleto, i3 giorni; di s. Anastasio I,

zione rinchiusero strettamente cardina- i 20 giorni; di s. Anastasio lì, 5 giorni;


li; per sua morte non vacò, poiché nel dì di Anastasio III, sembra 2 giorni; di A-
.seguente gli fu sostituito Gregorio IX. 11 naslasio IV, non vacò; di s. Aniceto, 17
IVovaes, Dissert. 1.
1 , p. 49 riporta un cal- giorni; di s. A utero, 2 giorni. A vendo no-
1

colo cronologico diLenglet, Z^o/e^e cro- tato la brevità delle sedi vacanti sino a
nologiche t. 2, p. 2 1 o, de'Papi eletti pri- Gregorio X, ora riporteròquelle che du-
ma dopo Bonifacio HI, che avea pre-
e rarono 7 mesi e più dal principio della
scritto procedere all'elezione dopo il 3.° Chiesa, alla di lui esaltazione, che con ot-
giorno di sede vacante, e sino a Gregorio time leggi provvide ai lunghi e pernicio-
X, che ordinò ciò farsi dopo ilio.°gior- si indugi a por fine all'interregno ponti-
110; ma avverte, chesebbenefalto sull'au- ficio: le eagioui le dichiarai per alcune a
torità di dotti scrittori, non può conve- Elezione del Papa, per le altre alle bio-
nire sulla non piccola dilferenza ad alcu- grafìe de'Papi e nella descrizione de'lno-
ne vacanze di sede, non però intendere ghi ove si elfettuarouo l'elezioni. La pri-
farne rigorosoesame da quello poi da : ma delle lunghe sedi vacanti fu quella
me fatto sulla Storia de Pontefici dello per la Fabiano avvenuta nel
morte di s.

stesso Novaes, risulta il fin qui Barrato, 253, poiché durò 16 mesi; per la morte
e quanto dopo riferirò. A Cronologia dei di s. Felice II nel 33 5, mesi 20; pers. Leo-
Romani Pontefici, colla critica riguardan- ne nel 4^' niesi 7; per Giovanni HI
I >

te la cronologia, notai tutte l'epoche del- nel 073, mesi o e giorni 20; per Sabi-
i

l'elezione e quelle della morie de'sommi niano nel 606, un anno meno 2 giorni;
Pontefici, oltre il registro degli Antipa- per Bonifacio III nel 607, mesi o e gior- 1

pi} onde indicamele biografie; laonde in ni 2; per Onorio


1 ne! 638, un anno, me- 1

tale articolo si vedono di conseguenza l'e- si 7 e giorni 1 7; per s. Agatone nel 682,

poche brevi e lunghe delle sedi vacanti, mesi 7 e giorni 5; pers. Leone 11 nel 683,
le quali espressamente le dichiarai infine mesi 1 e giorni 22; pers. Paolo nel 767,
1 I

d'ogui biografia de'Papi, tranne a quelle unmeseeun giorno; per Giovanni Y1V
SED SED 18T
nell'8r)4) quasi i o mesi; per s. Leone IX canteera troppo breve, statuì che nel 1 o.°
nel o54,un anno meno 5 giorni; per Ste-
i i cardinali si chiudessero in conclave, ad
tano X nel o58, mesi 8 e giorni 20; per
i attendere gli assenti, daudo stabilimento
s. Gregorio VII neho85, un anno; per e regolamento al conclave. Con queste e
Celestino IV neh 241, un anno, mesi 8 colle altre successive leggi, la Chiesa solo
e giorni 75 perClemente IV nel 268, an-
1 1 ebbe poi a deplorare, oltre la sede vacan-
ni 2, mesi 2 e giorni q, che fu una delle te pel gran scisma d'occidente, le seguen-
tre più lunghissime sedi vacanti. Discor- ti lunghissime e fatali 4 sedi vacanti. La
di i cardinali in eleggere il successore, in incominciò nel 1287 per morte d'O-
i.'

Viterbo ov'eransi radunati fu loro sco- norio IV, e durò mesi 10 e giorni 18; la
a
perto il tetto della sala in cui erano nel- 2. principiò nel 292 per morte di Nico-
1

l'episcopio, e perciò costretti a determi- lò IV, che siprolungò ad anni 2, mesi 3


compromesso a\Y Elezione del
narsi per e giorni 2 ,
quindi più lunga della sud-
Papa. A questo articolo trattai delle 3 detta, e finì coll'elezione di s. Celestino
maniere in vigore per procedere all'ele- V, che poi formalmente rinunziò il pon-
a
zione del Pontefice, cioè quasi ispirazio- tificalo; la 3. originata nel 1 3o4per mor-
ne o acclamazione, che pur chcesi ado- te del b. Benedetto XI, ebbe per risulta-
razione; per compromesso j per iscritti- to l'accennata elezionedi Clemenle V; la
nio e. accesso. Ivi dissi con altri, che per 4-' fu seguila dalla sua morie, ebbe in-
acclamazione j l'elezione riesce pericolo- cominciamenlo nel 1 3 4, e termine dopo
1

sa e violenta, a motivo de cardinali gio- anni 2, mesi 5 e giorni 17, la più lunga
vani, i quali coll'energia propria dell'e- di tulle le precedenti. Delle altre poste-
tà talora guidano i conclavi; egualmente riorilunghe sedi vacanti, ninna arrivò al
ver compromesso può aver catliveconse- periodo de' 7 mesi, però diverse vene fu-
guenze,come nell'elezione di Clemente^, rono che superarono 3 mesi e alcuna 6, i

e per le brighe del cardinal Alberti diPra- perciò tutte pregiudizievoli. Quando per
lo,\\ qual Papa, assente dal conclavee tro- estinguere il gran scisma d'occidente nel
vandosi in Francia, ivi stabili la residen- i4 17 fu di commi consenso eletto Mar-
za pontifìcia; pertanto meglio è preferire tino V nel concilio di Costanza, la sede
lo scrutinio e l' accesso, che evitando la vacava dall'eroica rinunzia di Gregorio
tumultuaria elezione, rende perfettamen- XII, anni due, mesi 4 e giorni 7; dalla
te liberi gli elettori nelle votazioni, per deposizione di Giovanni XX III, anni due,
cui meritamente è in pienissimo e comu- mesi 5 e giorni 8. Ora registrerò le bre-
ne uno. L'eletto adunque in Viterbo ili. vissime e perciò lodevoli sedi vacanti suc-
settembre 1271 fu il b. Gregorio X, il cesse dopo le leggi del b. Gregorio X, cioè
quale considerando le deplorabili conse- quelle che non oltrepassarono i3 o i4
guenzedelle lunghe sedi vacanti, ed i gra- giorni, ovvero 4 o 5 giorni di conclave,
vi danni che ne pativa la chiesa univer- che pure ricavo dal mio studio sulle vile
sale, non che il dominio temporale della de'Papi. Dopo io giorni di sede vacante
s. Sede, con santissime leggi vi provvide, dallamorte di Gregoi ioX,cb'è quanto di-
alle quali i successori altre savissime e op- re appena entrati cardinali in conclave, i

portune ne aggiunsero, acciò sollecito e nel 27G restò eletto Innocenzo V. Dopo
1

ottimo riesca il più augusto e più sublime 3 giorni di sede vacante, fu innalzato al
alto, come il piìi venerando che si possa pontificato nel 1 280 Onorio V; dopo 1 1 1

fare al cospetto di tulio il mondo. Riflet- giorni e nel i.° del conclave, il b. Bene-
tendo Gregorio X chp l'epoca prescritta detto XI nel 1 3o3; dopoi 1,120 3 gior- 1

da Bonifacio 111 di procedere all'elezio- ni e nel 2. giorno di conclave, Clemenle


"
ne dei Papa uel 4-° g luluu ^ e " u seu e va " VI nel i34'-ì; dopo io o i 1 giorni e nel 2.
-

186 SED SED


di conclave, Innocenzo VI nel i 35»2; dopo dinal Tommaso Parentucelli di Sarzana
io giorni e neli.° di conclave, Gregorio (che avea ricevuto solo 3 voti), acciò la

XI nel i 370; dopo 1 1 giorni e nel i.° di chiesa di Dio con questa tardanza non fos-
conclave, Urbano VI nel 1 378; dopo i3 se per conseguire maggior danno, si levò
giorni e nel3.°di concia ve,GiovanniXXl li e volle andare al cardinal Colonna. Di che
nel 1 4 o.Dopo Martino
1 V per tutto il se- accortosi il cardinal Berardi arcivescovo
colo XV e XVI furono brevi e non dan- di Taranto,gli disse: fermatevi un poco,

nose le sedi vacanti, non oltrepassandoor- non tanta precipitazione, che in sì grave
dinariamente d 1 4- 5 giorni, e rare vol-
i ' trattato è necessario di buon consiglio. Noi
te più di questo spazio di tempo. Dopo abbiamo per le mani e trattiamo un gran
la morte di Martino V, trascorsi 1 1 gior- negozio, né vi è cosa che si faccia tardi,
ni di sede vacante, e nel seguente dell'in- purché venga ben fatta; perchè necessaria
gresso in conclave,da 1
4 cardinali fu crea- cosa è, che in questo trattato vi conside-
to Eugenio IV nel 43 Passato a mi- 1 1 . riamo con assai più di considerazione; po-
glior vita, dopo io giorni di sede vacante scia che non si elegga ora uno, che sola-

e ne! 2. di conclave, gli successe Nicolò mente abbia d'aver cura d'una villa, ma
V neh 447- ^" e not ' zie di sua elezione sibbeneuno che tutto il mondo ha da reg-
riportate nella biografia e altri luoghi che gereegovernare: unodico,cheha podestà
in essa citai, con Burcardo contempora- di sciogliere e di legare, di aprire e di chiu-

neo mi piace di aggiungere, siccome op- dere, e finalmente eleggere un altro Dio
portuno. » Nelloscrutinio che precede l'e- in terra. Ora ci fa bisogno di molta consi-
lezione , il cardinal Capranica avvertito derazione e d'ottimo consiglio, poiché po-
che il cardinal Prospero Colonna era vi- co sa chi poco vede. Allora il cardinalMez-
cino a toccare il pallio dell'apostolato, e- zarota parlò in tal maniera. Tutte le co-
sclamò. A che fine perdiamo il tempo non se che tu dici e operi, o cardinal Taren-
essendovi cosa più pericolosa alla Chiesa, tino,sono indirizzate a questo fine, accioc-
quanto il tanto trattenere e prolungare ché il cardinal Colonna non pervenga al
la creazione del Pontefice? La città è di- sommo grado dell'apostolato, e secondo
visa in due parti il re d'Aragona Alfon- : la tua volontà il Pontefìcesia creato. Dim-
so V nel mare sta presso coll'esercito il : mi, ti prego, chi desideri tu Papa? Rispo-
duca Amedeo Vili di Savoia (allora an- se, Parentucelli; il cardinalMez
io,ri pigliò
tipapa Felice V\ ci contrasta. Abbiamo zarota, qualunquenomini e così mitu ,

il conte Francesco Sforza per nemico, sic- piace. Frattanto dette l'undecimo voto di
ché patiamo tutte queste incomodi tàjqual accesso il cardinal Marino, e in un subito
è la causa dunque, che svegliati non dia- il cardinal Turrecremata si levò e disse:

mo alla sposa di Cristo il suo Pastore e ed io, o Tommaso, ti faccio Papa oggi ap-
guida? Eccovi l'angelo di Dio, il cardinal punto che facciamo la vigilia di s. Tom-
Colonna mansueto agnello, per qual cau- maso (d'Aquino e perciò correligioso di
sa non l'eleggiamo Papa? ha di già o vo- 1 Turrecremata); ed in un subito tutti gli
li, due soli gli mancano (18 erano car- i altri cardinali comprovarono questa ele-

dinali adunati in conclave, de'24 che for- zione, ed il cardinal Parentucelli prese il

mavano il sagro collegio); perchè non vi nome di Nicolò V ". Per sua morte dopo
levate dandogli ancora questi due? se uno i4 giorni di sede vacante e 5 di concla-
solo gli accede la cosa è fatta, perchè l'al- ve, nel 1 455 gli successe Calisto II I; indi

tro ancora ci anelerà. Ma con tuttociò,tut- passati 17. giorni di sede vacante, uel 3.°
ti sodi come ferme colonne stavano im- giorno di conclave fu Papa Pio II nel 1^58;
mobili (questa èquell'esclusiva che i car- dopo i5 giorni di sede vacante e nel i.°
dinali hanno nel loro corpo). Allora il car- scrutinio, Paolo II neh 4^4- Decorsi uel
,

SED SED 187


1 47 1 dalla sua morte 4 1
giorni, nel con- exhorlatoria,chevegnia a /io/»**, ove fra
cia ve in cui erano 8 cardinali, £u subli-
i le altre cose gli dissero il da me ripor-
mato al triregno Sisto IV: non dee recar tato nel voi. LV, p. 265. Nel libro degli
meraviglia, che un numerosi ristretto di statuti di Tivoli impressi in Roma a' 16
cardinali si trovò all'elezione, perchè do- maggio 1 522 Adriano VI non an-
sotto
po il gran scisma, appena moriva il Pa- cora venuto nella ci Ita, si legge Sede va- :

pa, per abbreviare la pericolosa epoca del- cante. Nella prefazione si dice: Sede (/na-
la sede vacante, subito si eleggeva il suc- si vacante per obilum fel. rec.Leoms X,

cessore dai cardinali ch'erano in Roma; et per creationem ad suminnm Ponlifi-

onde Calisto III fu creato dai 5 cardina- caturn Eev. D. Adriani tit. s. Jo. et Pan-
li, Pio da 1 8, Paolo
II 1 1 da 20. Dopo 1 1 li presb. card, novi Pontifici* absentis
giorni di sede vacante e 3 di conclave, fu et nondnm concinnali, perchè non gli si
eletto Innocenzo Vili neh 484; dopo 12 era potuto rendere dai cardinali 1'
ado-
giorni e nel i.° di conclave, Giulio 11 nel razione e l'ubbidienza, in che consiste la
i5o3; dopo un mese e 7 giorni e i3 di conferma dell'elezione. Siccome si tardò
conclave, Adriano VI nel 52 2,benchèas- 1 a sapere se l'eletto Adriano VI avesse cam-
sente nella Spagna. Questi non entrava biato o ritenuto il Nome, così al fine del
nella mia categoria, ma ve l'inserisco per libro Genialinm diernm Alexandri ab
dire, che seguita l'elezione, i cardinali si Alexandro.iì legge Roma e... anno 52 3 : 1

congregarono e per fave bianche e nere Kal. aprii. Pont. S. D. N. de cnjus no-
deputarono due di loro per Legati de\ Sa» mine pontificali adiate non constai, an-
grò collegio, cioè cardinali Colonna eCe- i no 1. Dopoi7 giorni di sede vacante e
sarini, ad effetto di mandarli a sua Sari' nel i.° di conclave fu eletto Paolo HI nel
tilàj dipoi elessero un 3.° legato nel car- 1 534; dopo 6 giorni e nel 4-° di concla-
1

dinal Orsini, e decretarono che fino a tan- ve, Marcello II neh 555; dopo 12 giorni
to che venisse in Pioma il Papa, 3 di cia- e neh.° di conclave, Gregorio XIII nel
scun ordine ogni mese governassero e s tas- i5'ji; dopoi 3 giorni e nel 3.° di concla-
serò in palazzo apostolico, ma il cardinal ve, Sisto Vnel 585; dopo 3 giorni e nel
1 1

Fieschi non volle risiedervi. Dichiarai nei 2." di conclave, Innocenzo IX nel i5gi;

voi. XXI, p. 216, eL, p. 2o4 che Adria-


5
dopoi giorni di sede vacante e nel i.°
1

no VI nella risposta al sagro collegio si di conclave, Gregorio XV nel 1621 fu :

sottoscrisse : arnicus et eonfrater, et eie» questo Papa che proibì l'antico costume,
cltis Ponlifcx; e che durante la sua as- osservato sino allora, che potevano car- i

senza le decisiotii de'tribunali della rota dinali a qualsivoglia ora in conclave ra-
e di segnatura si segnarono con queste dunarsi per fare il Papa, eziandio di not-
parole : Placet s.Cardinalium eollegium. te, stabilendo due scrutimi co'loro acces-
Aggiungerò, che in una carta del 3o set- si, uno nella mattina, l'altro nel pome-
tembre 27 presso Nerini, De Tempio,
1 1 , riggio, inclusivamente ai giorni di qua-
vi è la data Sede Apostolica vacante,
: lunque solennità come Pasqua e Natale,
quantunque Gregorio X fosse già stato e- troppo importando la sollecita elezione
lelto ih.°di tal mese, ma perchè trova- del Papa, ed il termine della sede vacan-
vasi nella Soria, e il suo consenso non lo te. Terminerò con accennare la durata di

prestòchea'27 ottobre, così prima di que- tutte le sedi vacanti del secolo passato e
sto atto indispensabile, considera vasi tut- del corrente. Dopo un mese e 26 giorni
loia quasi vacante la sede romana. I ro- di sede vacante, neh 700 fu eletto Papa
mani a'.>8 gennaio 1 5a2 scrissero ad A- Clemente XI; dopo un mese e 20 giorni,
driano VI Al SS. S. N. Adriano, eletto
: neh 721 Innocenzo XIII; dopo 2 mesi e
maxiino Ponti/ice 3 Epistola de' romani 27 giorni, neh 724BeuedeltoXUI; dopo
188 SED SED
8 mesi e 1 1 y3o CletnenteXIT;
giorni, nel i risedere. La forma delle sedie variò gran-
dono 6 mesi eio giorni, nel 1740 Bene- demente presso i differenti popoli del-
detto XIV, il quale altamente biasimò l'antichità : le più antiche de'greci sem-
tanta lunghezza di sede vacante, colle pa- bra che fossero di legno, non avessero
iole che riportai nel voi. V, p. 11; dopo braccatoli e solo un semplice appoggio
2 mesi e 5 giorni, nel 17 58 Clemente XIII; alla schiena, e pare che si usassero ac-
dopo 3 mesi e 6 giorni, nel 769 Clemen- 1 compagnate da un suppedaneo, che nel
te XIV; dopo 4 m esi e 22 giorni, nel 775 1 Dizionario della lingua italiana si defi-
Pio VI; dopo 5 mesi e 16 giorni, e ad on- nisce: tavolato di legno, su cui si posano

ta de'tempi incerti eche il conclave si ce- i anche Soppidiano, Soppedia-


piedi; ed

lebrasse a Venezia, nel 800 Pio VII; do- i no, Suppediano, specie di cassa bassa, che
po 3q neh 8^3 Leone XII; dopo
giorni, anticamente si teneva intorno a'ietti, siip-
5o giorni, nel 1829 Pio Vili; dopo 3 me- pedaneum, pedani sgabellimi : ora sup-
si e 2 giorni, nel 83 Gregorio XVI; do-
1 1 pedaneo volgarmente è chiamato il pic-
po 6 1 giorni di sede vacante esoli due gior- colo sgabello o piccolo tappeto che per
ni di conclave, neli846 il regnante Pio posarvi piedi si pone avanti alle sedie o
i

IX. I Diari di nomade] secolo decorso altri arnesi ove si siede, ed eziandio late-

particolarmente, e del corrente, conten- ralmente al Letto, il quale anticamente


gono la storia di tuttociò ch'ebbe luogo presso greci e
i romani serviva per ce-
i

nelie sedi vacanti : sono assai importanti dere a mensa, onde si dissero lellisterni
quelli del 17216 quelli del 1 74o. Si pub que'lellichesi ponevano intorno alle men-
vedere inoltre il cardinal de Luca, 77 Car- se, di che parlai anco a Pranzo e articoli

dinale pratico. Cap. q. Della podestà e relativi. Sul sedere innanzi ai grandi ed
giurisdizione del collegio de'cardinali nel al Papa, ne fo parola a VisiTAead Udien-
tempo della sede vacante, e di alcune pre- za. Le sedie de'greci, come di altri popo-
minenze maggiori in questo tempo. Cap. li, sicuoprirono di pelli, di tappeti, di stof-

io. Della prerogativa singolare de'cardi- fe più o meno ricche e di colori diversi.
nali privativamente ad ogni altro nell'e- Il lusso degli antichi si manifestò puresul-
lezione del Papa. Cap. 1. Del modo che 1 le sedie e sui lettisterni, per cui si fecero
si deve tenere per cardinali nell'elezio- i d'ogni materia, d'avorio, d'argento, d'o-
ne del Papa. Santamaria, Notitia Roma' ro; esi rivestironodi variati abbellimen-
nae Curiae,§ V De apostolica Sede va~
1 1 . ti, edeziandiodi preziosi ornamenti d'ar-
crt/j/e.Cohellio, Notitia Cardinalalus; Ju- te e di materie. La sedia cimile fu presso
lius Lavorinus, De Conclavi, et Concia- i romani distintivo di dignità, come no-
visti s, Homae G28. Ferrari, Bibl. Canon.,
1 tai a Roma nel dire a chi era concessa, e
verb. Cardinale*, avi. 5, tratta sull'auto- negli articoli di quelli che negodevano Tu-
rità de'cardinali in tempo di sede vacan- so,come ne^vol. XXIII, p. 2 e 3,XLVIII, 1 1

7
te. Oltre il citato Lunadoro, si può con- p. 56, ed alcuni insieme allo Scettro (
P .)
sultare quello dell'edizione del 1646, p. d' avorio. La sedia curule era un sedile
2q6 Della sedia vacante.
: portatile d'avorio, pieghevole e senza ap-
SEDIA eSEDIE DE'PAPl^xhedra, poggio sulla schiena, sul quale sedevano
Exsedra, Sedile, Sedes, Thronus, Cathe- ab antico re, e in appresso
i si adagiaro-
dra Pontificalis. Arnese da sedervi so- no primi magistrati, come
i i dittatori, i

pra. Si dice pure per residenza de'prin- consoli, i proconsoli, i censori, i pretori,
cipi,o possesso del principato; il luogo più i senatori, i grandi edili, non solamente
proprio, ove si trovi osi trattenga chec- nella loro residenza, ma in qualunque luo-
chessia. Sedere, sedeo, diecsi per regnare, go ov'essi recavansi; come al senato, alla
e piò comunemente de' Papi; anche per piazza pubblica, ue'templi, agli spettacoli,
SED SED 189
edancbeqnandoandavanoavisilarequal- della croce, di che meglio a tale artico-
che privato, solendo portarla gli schiavi lo; e come coperte, di che anco altrove
medianteduestangheche infilavano nel- nel descrivere i sagri riti della Chiesa; di
l'anella laterali.Quella sedia li seguiva e- più a Cattedra vescovile descrissi la sim-
gualmente all'armata, quindi si collocava holica sedia pontificale tli mannocon nm-
sui carri trionfali negP Ingressi soltnni in saici, ove sedevano i Papi nella chiesa La-
/ìowrtjedera uno de'principali ornameli- teranense, la 1
."
del cristianesimo: a Mes-
ti caratteristici della suprema magistra- sa trattai sul celebrare sedendo, e nel voi.
tura. La sedia curule era più elevata del- IX, p. 29, che ciò faceva prima il Papa, e

lecomuui;i romani destinavano per ODO- che egli è in libertà di comunicar gli ai-
re alcuna di queste sedie ai re ed ai prin- tri sedendo. Nelle descrizioni delle Chie-
cipi loro alleati, e decretarono che Giù- se di Roma, notai ove sono le auliche
lio Cesare assistesse agli spettacoli su se- sedie pontificali di marmo, che già ser-
dia dorata, ed ivi restasse la sedia a per- virono ai Papi, ai vescovi, ai loro titolari,
petua memoria di lui. Gl'imperatori 10- nella celebrazione delle sagre funzioni, or-
mani nel parlare al popolo, o quando ad diariamente ornate di sculture, talvolta
esso accordavano qualche liberalità, era- abbellite di musaici come di s. Balbina,
nosempreassisisur una sedia curule. So- di pietre diverse colorate ed anche pie-
lamente nel basso impero si trova, che ziose; con V Omelia scolpita,cioè quella i-

gl'imperatori d'oriente ei consoli adot- vi pronunziata, come de'ss. Nereo ed ze-


larono l'uso di sedie colla spalliera, e un chi Ileo j co' due cicli scolpiti per la cele-
suppedaneo o uno sgabello; talvolta usa- brazione della Pasqua, come in s. Loren-
rouo ancora le sedieabracciuoli. roma- 1 zo in Damaso, sedendovi s. Ippolito ve-
ni e altri popoli per la città e ne'viaggi scovo di Porlo (ì .). Che parte d'una bi-
adoperaronolaLe#/g77,osediachiusa por- gadi marmo servisse ai Papi di sedia pa-
tatile,donde edai carri derivò la Carroz- pale nella Chiesa di s. Marco di Roma,
za {fy •) li principe degli apostoli ei .°Pa- lo rammentai pure nel voi. X LA ll,p. 102.
pa s. Pietro usò per Cattedra una nobi- 11 Vettori nel Fiorino d' oro parla delie
liisima sedia senatona,che descrissi aCAT- sedie ornate lateralmente con figure di
tedra di s. Pietro ih Pioma, e veneriamo cani, del Prefetto di Roma {f.); e che la
nel suo sontuoso tempio per reliquia, co- maggior parte delle antiche monete pon-
ine per simbolodella^e<fc<3^>OA7o//ctf(/'.). lificiehannosedie co'Ieoni laterali e l'im-
A Cattedra vescovile trattai delle sedie magine del Papa sedente in simile trono,
di leguo , di pietra e talvolta con brac- dai quali simboli si passò facilmente a de-
ciuoli, su cui anticamente sedeva il ve- corarlecon l'insegne delle armi gentilizie,
scovo, notando che Papa s. Urbano 1 del come appunto usò Paolo Vco'di aghi nel-
226decrelò,che le cattedre de' vescovi fos- la basilica Liberiana, Marangoni, Del-
il

finio nella chiesa matrice in luogo end- le. cose gentilesche e profane trasporta-
nente, per denotare podestà di giudi-
la te ad uso delle chiese, nel cap. 63 ragio-
care,assolvereecondaunare, quindi Sede na : Di alcune seggie di marmo, credute
vescovile si disse la città che gode l'ono- essere gentilescìie, ed usate nelle finzio-
redellasededell'episcopatoe capilaledel- ni ecclesiastiche. Tali dicequeìledelclau-
\a Diocesi, per risieder vi il vescovo, o per- slro della canonica Laterancnse, una di
che ivi fu stabilita la sua residenza. Dissi marmo bianco, e due di porfido, le quali
pure in quanta venerazione si conserva- per essere forate nel mezzo forma 10- in
no quelle de' santi vescovi; come ornate tonda d'un palmodidiametro,impropria-
da Leoni (A^.) scolpili, per significare la mente furono dal volgo appellate sterco-
superbia mondana soggiogata dalla virtù rarie che piuttosto la i." appellasi sttr-
:
190 SED SED
coraria da Cencio Camerario del secolo ver con plauso rimossoli godo altare e-
XI, e in cui sedeva il Papa eletlo indi , relto sotto SistoV nell'abside, contro l'an-
sedeva snlle alti e due nel portico della ba- tico e costante rito che ivi stabilisce la se-

silica; le pertugiate le dice già servitene'! dia pontificale con l'essedre, e come pri-
bagni o nelle terme, simile essendo la se- ma lo avea detta basilica. Osserva il cav.
r
dia parimenti di pòrfido esistente nel sol- Moreschi, che le Basiliclie (A .) cristia-
terraneo della confessione della basilica ne (delle quali eziandio a Sagrestia) cor-
di Molile Cassino, rigettando l'opinione rispondendo quasi intuito alla forma e al-
strana del p. ab. Caelani,che pretendeva le disposizioni architettoniche delle gen-
che i Papi dopo coronati in Roma si re- tilesche, oltre l'aggiunta della calcidica,
cassero a rinnovare il rito di sedere sulla eziandio nelle cristiane, che rendeva la
sedia forata di quel proto monastero, la pianta simile alla lettera T, e terminante
quale in vece dal p. ab. Della Noce, con- in semicircolo, abside o tribuna^foimava
futandolo, fu detta vaso a uso de'bagni una croce Ialina,onde diversificava pel
dai gentili denominato solium : sospettò il Coro e Presbiterio o Santuario (A".), po-
p. Mabillon che siffatta sedia anticamen- co lunge dall'abside, nel cui centro e sta-
te servisse ne'possessi de 'nuovi abbati di bilmente vi era collocata la cattedra pel
Monte Cassino, che vi fossero posti a se- sommo Pontefice, sia che celebrasse il s.

dere ad imitazione de'Papi, ma non potè sagrifizio, sia che assistesse ai divini uf-
assicurarlo. Nota poscia, che i gentili sta- fìzi; cattedra che dai latini chiamavasi Se-
bilirono magnifiche sedie di marmoele- des, e che avea in ambo i lati i sedili os-
vate, per essere liberamente veduti e in- siano le essedre, sui quali sedevano i mi-
tesi, nel semicircolo delle basiliche o tri- nistri che dovevano assisterlo, o ch'era-
bunali, ove sedevano sul proprio trono no destinati al servigio ecclesiastico della
o suggesto i giudici nelle cause, circon- basilica, ed anch'essi con particolari de-
dati d;ig!i oratori che peroravano; ed in- corazioni. Nel copiosissimo articolo Cap-
finite ne'bagni e nelle terme, poiché nelle pelle pontificie, ossia descrizione di tut-
A n toni niane se ne contarono 1600 di mar- te quante le funzioni che il Papa celebra
mo ornato,enelleDiocleziane più di 3 000. o assiste annualmente e straordinaria-
Il perchè alcuni opinarono, che cessale mente (che invitato a ristamparle a par-
le persecuzioni, varie di queste seggie fos- te, e dedicate al celebre cardinal Pacca
sero collocale nelle chiese per uso de ve- decano del sagro collegio e prefetto del-
scovi, prelati, abbati e titolari delle me- la ceremoniale, mi gode l'animo di ve-
desime. Ricorda come formata la sedia derle ricercate, poiché l'edizione sebbene
su cui siede la statua di metallo di s. Pie- copiosa restò esaurita ), descrissi pure e
tro (di cui anche nel voi. LIV, p. 220), con diligenza quanto riguarda le sedie pa-
r
e la sedia di marmo bianco col poster- pali, e loro Trono (T -), in uno alle di-
gale a semicircolo, con bracciuoli forma- verse coperture (come quelle di Sisto IV
ti da due teste di animali, forse arieti o le rimarcai nel voi. X, p. 264);che quan-
leoni, esistente nella Chiesa di s. Gregorio do si sa di certo che il Papa non inter-
al Monte Celione ove dicesi che dormiva viene alla funzione, come ordinariamen-
s. Gregorio I. AChiesa di s. Paolo nella, te sono le cappelle pe'Fuìierali de'cardi-
via Ostiense, parlai della sedia pontifica- nali, la sedia pontificia si cuopre tutta le-
ledi marm
postavi da s. Leone 111, e illu- sa in vece d'essere sfondata nel luogo ove
strataeruditamente dal cav. Luigi More- si siede, colla coltrina del colore che cor-

schi^ del magnifico seggio papaledi mar- re; che dopo la morte del Papa, dalla cap-
mo con iscul ture dora te sosti lui to da Gre- pella palatina si toglie il trono e la sedia
gorioXVI che pel ,° vi sedette, dopo a*
1 pontificia, sebbene ivi si esponga il cada-
SED SED 191
vere; che nella cappella palatina dopo la distorio, onde facile n'era il trasporto. Ri-
funzione della mattina del giovedì santo marca Nardi, De' parrocìii t. 2, p. 208,
si baldacchino col dossello e il
toglie il che anticamente il Papa nel recarsi a ce-
tappetode'gradini,elasedia papale si spo- lebrare le funzioni fuori del patriarchio
glia delle sue coperture, e apparisce di no- e della propinqua basilica, portava seco i

ce intagliata, e cos'i nuda resta per tutto vasi sagri e gli ornamenti a lui propri (dei
il venerdì santo. A Concistoro parlai del- IMapptdari e altri dissi in tale articolo), e
la pontificia sedia che il Papa vi usa; ed la sedia pontifìcia nel corteggio, sebbene

a Palazzi apostolici di quelle che sono egli procedeva in Cavalcala^' .). Aggiun-

sotto i maestosee ornate d'intagli


troni, ge, che pure oggidì si portano le lettighe
dorati cogli stemmi gentilizi nell'estremità pontificie e altre cose (non però sempre,
del postergale,con bracciuoli e 4zanipe o ma nella sola funzione del Possesso) che :

piedi, coperte di velluto in seta rosso, con al presente la sedia o sella pontificia sta
gallouie frangie d'oro. Il Faldistorio (V.) nella Carrozza del Papa, il quale vi sie-

è una sedia che adoperano nella chiesa i de solo, per cui dalla parte di dietro, os-
cardinali, i vescovi, gli abbati regolari e sia dalla parie nobile, non vi è posto che
secolari mitrati: notai nel voi. LUI, p. per lui solo: siedono rimpetto due pre-
206, che il regnante Pio IX ne concesse lati (o due cardinali, e domesticamente
1'uso ai canonici della metropolitana di due camerieri segreti). Descrissi al citalo

Gaeta. Ne'monumenti antichi talvolta la articolo questa decorosa sedia, ch'è sovra-
sedia papale è detta faldistorio. Ordina- stata dalla figura delloSpirito santo rag-
riamente i faldistori sono di legno, per ri- giante, cioè ricamato sotto il cielo della

cordare la sedia in cui sedevano


apo- gli carrozza. Il gesuita p. Felici, neU'Onoma-
stoli. Leggo in Rinaldi all'annoi 162,0.° sticum romanum chiama , la sedia di car-
1 1, che Enrico 11 re d'Inghilterra visitò rozza, Sella curulis.
Papa Alessandro III, che dimorava nel All'articolo Intronizzazione parlai del
monastero di Bobbio , e si lasciò cadere collocamento nella sedia vescovile del
a'piedi di lui,Bacio dei
prostrandosi al nuovo vescovo, immediatamente dopo
piedi (di quest'ossequio riparlo a Scar- la sua consagrazione ; e indicai luoghi i

pa); e dopo eh' ebbe offerto diversi pre- ove discorro come anticamente dopo la
senti d'oro fu ricevuto dal Papa al bacio intronizzazione dei Papi nella Chiesa di
del volto. E rifiutando il re di sedere nel s. Giovanni in Lalerano, seguiva nella
faldistorio preparatogli, volle umilmen- Chiesa di s. Pietro in Valicano la Con-
te sedere co'baroni suoi in terra, intorno sagrazione y Ordinazione o Benedizio-
ai piedi d'Alessandro III; e dopo 3 gior- ne, quindi ivi venivano intronizzati nella

ni, contento d'aver veduto il Papa, se ne Cattedra di s. Pietro, e poscia seguiva


partì, avendo pure fatto gran doni ai car- la Coronazione, immediatamenle dopo

dinali. U Papa usa il faldistorio per Gè- la quale si recavano in paramenti sagri

nu/lessorio, e Gregorio XVI nel 1 845 ne con solenne Cavalcata a prendere Pos-
fece uno di legno intagliato e dorato coi sesso della basilica Lateranense, avendo
propri stemmi; ed altro di noce tornita, poi luogo il magnifico Pranzo. Siccome
egualmente colle sue armi, per adope- in processo di tempo vi fu varietà nelle
rarsi nel giovedì e venerdì santo, quan- ceremonie, si trova che l'intronizzazione
do la sedia papale è inula e di semplice no- nella basilica Lateranense ebbe poi luo-
ce.La sedia usata dal Papa quando as- go quando il Papa avea esauriti tutti i

sumeva le Vesti sagre in Sagrestia (/ ".) nominati riti nella basilica Vaticana, in-
ossia nel Segretario o Vestiario, si chia- di seguiva il convito. Giulio II separò la

mava Sellammo era della forma del fai? funzione del possesso, non aggiungendo
192 SED SED
alcuno autorità al nuovo Papn, ed in al- onde il forame servisse periscolatoiodel-
tro giorno dopo la coronazione si prese l'acqua di cui erasi bagnato; le quali se-
«lipoi a parte, e col successore Leone X die per la nobiltà della materia e del la-
nel 1 5 3 terminarono del tutto
1 le belle e voro furono collocale nel portico Lalera-
misteriose antiche ceremonie, che avea- nense per ornamento, indi servirono per
no luogo nella basilica Lateranense,seden- la funzione del compimento delle ceremo-
te ilPapa sopra le tre sedie già ricorda- nie della coronazione e possesso,e forse per
te; onde egli fu l'ultimo ad eseguirle, co- terminare le maldicenze si cessò dal farne
me a prendere il possesso cavalcando in uso. Piipeto, che le ceremonie e simboli
paramenti sagrile così gli altri. Di esse ce- praticati dal Papa sedendo sulle 3 sedie,
remonie trattai ne'qui accennati artico- li dichiarai ne'citati articoli, in tulli i re-
li, e le riepilogai a Possesso de' Papi, laon- lati vi, e particolarmente a Possesso de'Pa-
de polendo vedersi tale articolo, mi li- pi, e sua descrizione de' riti antichi, che
miteròa dire, circa alle tanto famose se- pur feci ne! voi. Vili, p. 1 73. Altre noti-
die stercorarie, sebbene quella sola di mar- rie abbondantemente raccolse Cancellie-
mo bianco si vuole propriamente tale, e ri, nella Storia de' possessi de' Pontefici.
non le porfiretiche. Si disse stercoraria, Inoltre si puòconsultare R.asponi,Dc Ba-
non perchè, come riflette Sarnelli, fosse silica et Patriarchio Late.ranensi, lib. 2,

perforata, che anzi egli nega il foro, e vi si cap. 12 : De.rilu consecrandi in Ecclesia,
esaminasse il sesso del nuovo Papa, come Lateranensi saturni Pontificii, che narra
pretesero alcuni troppo creduli scrittori,e che dopo seguita l'elezione il nuovo Papa
ripeterono in coro i nemici de'Papi e del- veniva adoratosela sedia marmorea po-
la s.Sede,basando maliziosamente le loro sta nell'abside olribuna(i cui frammenti si
stravaganti asserti ve sul credere vera la ri- posero nel portico del clauslro dell'aulica
dicola, inventata e notoria favola di Gio- canonica, esistevano quando nel i834 fu
vanna[l.) papessa, per cui alcuni bona- pubblicata La basilica Laleranense illu-
riamente, altri malignamente seguiro- li strala, ed esistono tuttora con l'erronea
no e crederono; che ad evitare il suppo- credenza che sia l'antica sedia stercora-
sto inganno che nuovamente una donna ria di marmo bianco, ma basta il guar-
sotto spoglie di uomo potesse ascendere darla per rigettare tale supposto, oltre la

al pontificalo, per mezzo di tale sedia si distinzione che ne fa Ilasponi; il foro poi
visitassero le parti genitali per assicurarsi appena può ricevere il pollice, mentreMa-

del sesso maschile. La sedia stercoraria rangoni, tempo esistevano le 3 se-


al cui

soltanto prese questo nome, dal dirsi dal- die stercorarie, le dice forate nel mezzo
la scuola de'caulori mentre vi sedeva il informa rotonda d'un palino di diame-
Papa, con canto il versetto del salmo 2 1 1 : tro j come già rimarcai); quindi veniva
Suscitai de pulvere. egenuni, et de sterco- condotto nel portico per assidersi nella se-

re erigil pauperem, ut sedeateum prin- dia stercoraria, ed ove si cantava, De sler~


cipibus ,et solium glorine leneat; affinchè core erigens pauperem, e spargeva Mo-
egli riconoscesse la differenza dello stato nete al popolo. Poscia era portato verso
onde saliva al governo di tutta la Chiesa, la porta del palazzo, ed as-iso nella sedia
e si mantenesse umile nel ricordare sem- porfirelica, ivi il priore di s. Lorenzo o
pre quello che nella sua esaltazione lascia- della basilica o un canonico glidava la
va. Tale fàvola si alimentò dalle due se- Ferula e le 7 Chiavi della chiesa e palaz-
die porfiretiche che realmente erano per- zo Lateranense, in significalo della pon-
forate pe'baguienon per espellere gli e- tificia podestà e di reggimento, di legare

sere menti, ma probabilmente cosi forma- e sciogliere. Alzato da detta sedia, il Pa-
te per sedervi appeua uscito dal bagno, pa veniva accompagnato all'altra vicina
SED SED i
93
sedia porfìretica, ove restituiva la ferula graveerrore il credersi le due sedie di vi-
e le chiavi al priore che lo cingeva con vacissimo rosso antico per porfido, quin-
cintura da cui pendevano 2 i sigilli impres- di dette porfiretiche. Il Venuti le chiamò
si in altrettante Gemme, in una borsa con di pietra rossa tenera, e provenienti dalle
in uschio;sim Idoleggiando la cintola, la con- terme di Caracalla; e prima di lui Mont-
tinenza;! sigilli, i 1 2 apostoli; la borsa, che faucon le qualificò di marmo più vividu
dovea essere il padre de'poveri, delle ve- e più tenero del porfido. Queste sedie più
dove e de'pupilli, come amministratore propriamente furono denominale pertu-
del patrimonio di Gesù Cristo; ed il mu- sc, come bucate e aperte nel davanti, ed
schio, il buon odore chedoveano spirare anche balnearie perchè servite ne'bagni,
a
le sue azioni. In questa 2. sedia porfìre- ed anche stercorarie dalla forma e figura.
tica spargeva ilPapa altre monete al po- Portate le due sedie di vivacissimo rosso
polo, e riceveva al bacio de'piedi e del vol- antico a Parigi dopo la pace di Tolentino
to tutti gli ufliziali del palazzo apostoli- nel1797, dipoi ueli8i5 il museo Vali-
co. Queste due sedie figuravano due let- cano ne ricuperò una, restando l'altra nel
ticelli,simboleggiatiti il primato di s. Pie- museo reale di Parigi, ove pur sono due
tro e la predicazione di s. Paolo. Dipoi il altre sedie di marmo bianco intagliale, li-
Papa passava a riposare nelle sue came- na dedicata a bacco, l'altra a Cerere, pre-
re, indi alla mensa. Nella seguente dome- se dal museo Vaticano per detto tratta-
nica poi, con rito solenne veniva consa- to, come si può vedere nel libro Musée :

gìato e coronato nella basilica Vaticana, Royal de Paris, ai n.i 5i, 96, 200, Sié- 1

distribuiva il Presbiterio e con pomposa gè ile Bain. Non mi è riuscito rintraccia-


cavalcata ritornava alLaterano, ove ter- re la principale sedia stercoraria di mar-
minava leceremonie. Anche Rasponi di- mo bianco, laonde sono di parere oche
ce falsissima l'invenzione vergognosa sul- fu distrutta che s'ignora il suo line; non
la sedia stercoraria, contro la quale scris- potendo affatto convenire,per quanto no-
se pure il cardinal Bellarmino. Sarnelli, tai di sopra, che sia l'esistente nel chio-
Lelt. eccl. t. 8, lett. 3i : Delle tre sedie, stro e che bene osservai, seuza ommette-
nelle quali successivamente sede il novel- re di leggere le opere citate e altre che
lo Papa, pigliando il possesso di s. Gio- ne trattano. Novaes nel t. 2, p. 67 e 357
vanni in Laterano. Piazza, Emcrologio delle Dissert. sulle /ile de' Pontefici, con-
di Pioma, t. 2, p. 02 1 Digressione 9, par-
, futa il laido e sciocco calvinista Samuele
la della funzione in cui avea parte il Prio- desjMaretSjUell'indegna e riprovevole sua
re (^.) di s. Lorenzo fuori le mura; ma Dissertalo ìùslorico-lheologica devariis
è in errore nel dire ch'egli solo le faces- sedibus, c/uibus Pontifex Romanus im-
r
se, poiché spettavano
Priore (/ .)di al s. ponilur sua inauguratione, ac nomi-
clic

Lorenzo di Sancla Sanctorum^F.), ed il nalim de ea, quae oli in sexui illius ex-
priore di s. Lorenzo solo cantava le Lau- plorandofuit destinata, Groningaei663.
di con altri. Notifica Cancellieri, che Pio Ne'secoli a noi più vicini molti Papi nei
VI tolse dal clauslro La leranense, ovel'a- possessi in vece di cavalcare, andarono iu
vea vedute Marangoni ,le sedie impropria- lettiga maestosa e nobilissima, fatta a u-
mente chiamale da lui e da altri porti- so di Sedia papale gestatoria coperta ,

retiche, e fatte ripulire le collocò nel suo siaper non poter cavalcare, come pel tem-
inuseoValicauo,dondea'24b' u n" 01 79^ po ventoso, pel quale motivo, come ri-
furono levale per darsi ai repubblicani ferisce il n.° 3708 del Diario dì Bontà:del

francesi, quando colla legge del più for- 1 74 1, anche Benedetto XI V vi si recò in
te imposero lo spoglio del più prezioso e- lettiga, preceduto da altra lettiga e dalla
sisteule in quel tesoro di belle arti. Fu sedia papale scoperta, la quale solevano
VOL. LXIII. i3
F
94
SED SED
usare i Papi incedendo per la città sino cedere l'intronizzazione, la quale per so-
a tutto il secolo passato, e fu particolar- lito facevasi nella basilica Lateranense ,
mente adoperata da Benedetto XIII, non nondimeno furono prima intronizzati che
che da Benedetto XIV, il quale nella vil- consagrati, Conone nel 686, Valentino
leggiatura di Castel Gandolfo, con sedia nell'827,e Benedetto III nell'855. La ri-
a mano dal palazzo apostolico si faceva cordata obbrobriosa favola della papessa
portare nella chiesa arcipretale. Allorché Giovanna, inventata dopo il 1 278, si col-

ilPapa ne'possessi andava in lettiga, cir- loca dopo s. Leone IV e nell'855, quin-
condavano questa sedia portatile i Mae- di originò l'altra impostura della sedia
stri di strada , i Paggi } i Cursori apo- stercoraria. Neil' 896 Stefano VII inde-
stolici, i Palafrenieri col decano, le guar- gnamente fece disotterrare il cada vere del-
die del corpo de' Ca%>alleggieri, e gli Sviz- l'ottimo antecessore Formoso (F.),e po-
zeri [PX La lettiga era portata da due sto nella sedia pontificia lo ricolmò di ol-
nobili cavalli bianchi frigioni, coperti con traggi. Quando i cardinali elessero Pao-
assai ricche gualdrappe di velluto cremi- lo IV lo posero nella sedia papale per a-
si, trinate e frangiate d'oro, con nobili fi- dorarlo, ma egli che anteponeva il car-
nimenti, come si legge di quella di Cle- dinal Nobili volle alzarsi, ma vi fu tenu-

menteXIInel n.° 2077 del Diariodi Ro- to per forza. Narra Cancellieri nel Mer-
ma 780. Anche cardinali adopera-
del 1 i cato a p. 1 14, che Innocenzo
X, essendo
rono sedie a mano, non però recandosi infermo,a'23 dicembre 1647 andòal con-
dal Papa o al concistoro, meno che do- cistoro nelle sue camere, in una sedia col-
mandassero licenza al Pontefice; proce- le ruote, per aprir la bocca a'nuovi car-
dendo cardinali in lettiga, prelati di
i i dinali; usando la medesima per le stan-
corteggio non li seguivano, ma andavano ze del suo appartamento, con essa si recò
innanzi la sedia e camminavano imme- a' 26 alla congregazione del s. uffizio. Il

diatamente dopo gentiluomini. Prima i successore Alessandro VII fece collocare


della metà del secolo XVII ancora dura- nella sontuosa sedia di bronzo la catte-
va questo costume, riferito dalLunado- dra di s. Pietro nella tribuna della basi-
ro,Relazione della corte di Roma, p. 1 38, lica Vaticana. Tornando Innocenzo XII
dell'edizione del 646, epoca in cui le car-
1 daCi vita vecchia, portato in lettiga dai pa-
rozze non erano tanto comuni. Ora re- lafrenieri, ipoveri di cui fu veropadre,due
gistrerò alcune generiche erudizioni sul- miglia fuori della città l'incontrarono e
le sedie papali,edaSEDiAGESTATORiA di- vollero con amorevole violenza condur-
co di quelle che ne'possessi venivano u- lo sulle loro spalle nel palazzo apostolico
surpale tumultuariamente dal popolo. in Roma. Benedetto XIV dichiarò cap-
Nel 260
Papa S.Stefano I fu troncato il
a pella papale la chiesa di s. Francesco in
capo nelle catacombe, mentre celebrava A sisi, ove sono due sedie ponti ficie,le qua-
messa sulla sedia pontificale di marmo, li volle riservate pei soli Papi. Ne Sepol-
la quale si venera nella cattedrale di Pi- cri de' Papi, moltissimi sono rappresen-
sa. Nel sotterraneo della chiesa de'ss. Sil- tati sedenti nella sedia papale, così in al-

vestro e Martino a'Monti, esiste la sedia tri monumenti che descrissi a' loro luo-
pontificale di marmo, ivi usata da s. Sil- ghi. Nel voi. XXXII, p. 43 1 parlai del ri-

vestro che morì nel 335. Già in tem-


I, to col quale i vescovi greci, dopo morti,
po di Papa Valentino e nell'827 il rito vestili cogli abiti sagri, sono portati assisi

dell'imposizionedel nuovo Papa nulla se- sopra una sedia. A Sepoltura dico che i

dia di s. Pietro, era divenuto antica con- cadaveri de' domenicani vi si pongono
suetudine : sebbenecomunemente l'ordi- sedenti.
nazione nella basilica Vaticana doveapre- SEDIA PONTIFICALE GESTA-
SED SED 19?
TORI A, Hcxnphorum, Scili gestatoria pelle palatine, quando si recavano in es-
apostolica, Sede s portali lis Papalis. Se- se per la porta grande (mentre è molto
llili pontificale, Irono portatile, sul qua- tempo che vi si portano per maggior co-
maestosamente viene portato sulle spai
le •
modo per la porticella a piedi), cioè par-
leda 2 sediari e palafrenieri pontificii il
1 tendo dal Letto de' paramenti (f7 .) della
sommo Pontefice (I7 .) sedendo e vestilo grande Camera de paramenti (J7 .). Tali
de'sagri paramenti, talvolta pontificali per giorni erano le cappelle del ve* pero e mes-

celebrare la messa, in Mitra oin Trire- sa della Circoncisione; del vespero e mes-
gno (l.). nelle sagre funzioni che celebra sa dell'Epifania; IV domenica di quaresi-
oassiste, benedicendodi quando in cpian- ma e colla rosa d'oro; nel sabato santo
do il riverente popolo. In sedia gestato- nel ritorno a detta camera; nel sabato in
ria il Papa vi porta il cereo acceso per Albisj nel vespero dell' Ascensione;nel ve-
la Purificazione a per la Canonizzazio- spero e messa della Pentecoste; ed altret-
ne, la Rosa d'oro (se la IV domenica di tanto ne'vesperi e messe della ss. Trini-
quaresima s'incontra colla festa della ss. tà e d'Ognissanti; per la festa della Con-
Annunziata, nella cappella che ha luogo cezione; nella 111 domenica dell'avvento;
in s. Maria sopra Minerva), e la Palma 2. "e 3." festa di Nataleedi Pasqua; nel-
(f7 .) nella domenica del suo nome. Ince- l'anniversario tantodell'elezione che del-
dendo il Papa in sedia gestatoria è pre- la coronazione. Si usavano quindi i fla-

ceduto, accompagnato e seguito da quei belli nelle nominate feste, soltanto per
personaggi che ripetutamente noverai nel le messe della Circoncisione, Epifania,
a
descrivere tutte \eCappelle pontificie(F .). 2." e 3. festa di Pasqua, sabato in si Ibis,
Regola e dirige la portata della sedia ge- Pentecoste, ss. Trinità, d'Ognissanti, del-
a a
statoria, il suo innalzamento e abbassa- la Concezione, 2. e 3. festa di Natale, e
mento il Foriere maggiore (F.), sorve- nell'anniversario della elezione e in quel-
gliandola il Bussolante sotto-foriere, es- lo della coronazione. Disceso il Papa dal-
seudo i sediari e palafrenieri sorvegliati la sedia gestatoria, sia per venerare il ss.

anche dal lorodecanoe sotto-decano, per Sagramento esposto, sia per orare innan-
la piena sicurezza della persona del supre- zi l'altare delle cappelle e chiese di Ro-
mo Gerarca òeWa chiesa cattolica; i qua- ma, nel Faldistorio (f7 .), nel primo ca-
lisediari, palafrenieri, decano e sotto-de- so risale poi sulla sedia, indi nuovamen-
cano sono vestiti come notai a Palafre- te ne discende per venerare le sagre im-
mere. Secondo la specie delle sagre fun- magini di detto altare, al modo che det-
zioni e solennità, lateralmente alla sedia tagliatamente riportai a Cappelle ponti-
gestatoria si portano i due bellissimi fla- ficie. La nobilissima e grandiosa sedia
belli,ed in molle delle medesime si usa pontificia gestatoria è di bella e maestosa
pure il magnifico Baldacchino (del qua- forma, con bracciuoli, spalliera e 4 pie -

le riparlai a Omrrellino, e per l'aulico a di o zampe, le quali sono fissate sopra li-
Mappula, ed a Maitulari portatori del- na predella di legno, laterali alla quale
la medesima),, sotto il quale procede il vi sono due occhi di ferro dorati per parte
Papa sedente nella sedia gestatoria, a- onde infilare le due lunghe stanghe o a-
vendo registralo a Flabelli (anticamen- ste, colle quali i sediari e palafrenieri pon-
te erano decorati dello stemma del Pa- tificii portano la sedia gestatoria. Innanzi
pa che li usava) i giorni in cui essi si a- e aderente alla sedia come alla predella,
doperà no, e quelli nei quali si aggiun- è pure un piccolo sgabello o suppedaneo
ge il baldacchino. Notai pure che qui a- ove posano piedi del Papa. Tutta quan-
i

vrei riportato gli altri giorni in cui i Pa- ta la macchina è coperta di velluto in se-
pi usavano la sedia gestatoria nelle cap- la cremisi, con ricchissimi galloni e fran-
i
96
SED SED
gie d'oro. La sedia è poi decorata da ele- a'suoi sudditi spirituali, come fanale del-
ganti trine e ricami d'oro bellissimi, cam- la fede.Tutto spiega a meraviglia mg. 1
peggiando nel mezzo della parte esterna Stefano o Stevono, dicendo che il Papa
del postergale lo slemma del Papa che è portato insedia gestatoria » ut popu-
v'incede, egualmente formato di superbi lum,ovesqueChristi sihi creditascircum-
ricami d'oro. Pertanto riesce imponente spicele eisque fausta precatione benedi'
e sublime lutto il complesso che si animi- cere; et populi rursum illuni in sublimi
la nel vedere il Papa portato in alto cos'i locopiaesidentem commode spedare, et
decoi osamente e con tanto splendore sul ex vullu pastorelli possentagnoscei e : ut
trono della sedia gestatoria, acciò sia da indeprotestationeni fìdeiconciperent ma-
tutti veneralo Ficcirio di Gesù Cristo, nel ximam, quoties aspicerent Chiisti Vica-
cui nome il Pontefice spande su tutti i rium,et Petri in eo quasi Throno gloriae
fedeli colle sue le divine benedizioni; si- successorem". Si legge nella Vita del p.
gnificando le occhiute penne de' flabelli, Possei'inogesnita,pav. i ,p.?.62,da Grego-
cpianli occhi gli sieno necessari per non rioXIII mandalo nunzio al czar di Russia
perdere mai bene di tutto il mon-
di vista il Ivan IV o Basilio, che censurando questi
do cattolico, e quanto debba essere cir- il rito, rispose il nunzio.» Se in certi gior-
cospetto nelle sue azioni, vedendosi cir- ni particolari ilsommoPonteficefassi por-
condato dagli occhi di tutto il popolo che tare in seggia , ciò non fa egli per fasto
7
attentamente l'osserva. Le Sedie (f- .) ve- o per morbidezza, ma per benedire il po-
scovili furonodalla Chiesa stabilite in luo- polo adunato in certe feste più solenni;
go eminente, perchè il vescovo ivi giudi- né lo benedice già in suo nome, ma nel
chi escorga il popolo e lo sorvegli, e quel- nome della ss. Trinità. Del rimanente e-
lo veneri lamaestà del prelato; quindi con gli tratta e passeggia senza contegno con
maggiore ragione il Trono [P .) portati- quelli, cui esso onora di sua confidenza,
le del Papa, capo della chiesa universale, e spesso in ispirilo di religione e di pie-
è giusto di portarsi sollevato in alto dai tà va per Pioma a piedi a visitare i luo-
suoi famigliari; ed a Piede dissi che alcu- ghi (come facevano gli antichi Pa-
salili

ni pretendono che Pio IV istituisse solto pi, ond'ehbe origine il Letto de'parameli-
tal denominazione un ordine di cavalie- f/)".Dice l'altro gesuita p. Donanni, Nu-
ri per portare il Papa in sedia gestatoria. mismata Ponlifìcuni, t. 2, p. 73g, illu-

Questo rito antichissimo fu introdotto e strando la medaglia in cui è rappresenta-


mantenuto, non mai per fasto, vanità ed to il ven. Innocenzo XI portato in s. Pie-
orgoglio,come declamarono gli eterodos- tro nella sedia gestatoria e in alto di be-
si, i novatori e tulti quanti i nemici del- nedire, che non è degno di rimprovero,
la Sede apostolica (P.), con inveiti ve e che il capo de'f'edeli sia portato non dai
detrazioni; ma sibbene per quanto rimar- baroni, ma da'suoi stessi sediari e pala-
mi, e per indizio di pastorale e universa- frenieri, e ciò solamente ne'giorni più so-
le vigilanza sopra fedeli, come avverte
i lenni, allorché egli va ornato de'molti pa-
il Magri nel Hierolexicon. verbo Sella- ramenti pontificali, non polendocon essi,

re (o sedia ove il Papa si porta in certi comechè pesanti, condili si a piedi, per la

giorni solenni, dicendosi Settari o Letti- calca del popolo affollalo, il quale non
gari i roma-
portatori, secondo ['Ordine l'avrebbe altronde ravvisalo nell'atlo di
no). Dappoiché se il vescovo altro non è essere benedetto da lui : aggiungasi a tut-
pe'greci, che Superinspeclor, ac invigi- to ciò il doversi affaticare nelle lunge ce-
lans, ed essendo il Papa vescovo de' ve- remonie, l'avanzata età che per l'ordina-
scovi, ben conviene ch'egli sia condotto rio accompagna sommi i Pontefici, e sa-

insedia più emiuente, e si faccia vedere rà giustificato il rito della sedia gestato-
SED SED 197
ria. Ed io osserverò ad onore de' Papi, che Selle, le Cattedre e le Lettighe piantate
tra leceremonie del la Co ronazione,e men- su legni chiamati Asseres. Erano esse re-
tre Papa nel mezzo della basilica Va-
il cate in collo o sugli omeri da persone di
ticana procede in sedia gestatoria per tal ambo i sessi, libere o plebee. A questo uf-
funzione, hanno conservalo quella in cui fizio se ne impiegavano u, ed anche 4 >

per 3 volte si brucia innanzi a ìmla Stop- ovvero 6, e ad ostentazione d' opulenza
pa (I.), e 3 volte gli si dice : Sic tran- talvolta ancora 8. Quindi presso gli an-
sit gloria mandi! Quindi e sedendo sulla tichi scrittori si trovano nominati Let- i

sedia gestatoria si recitano sul Papa le o- lighieri, ed il corpo Lecticariorum. Era


razioni per l'imposizione del Pallio pon- no costoro uomini nerboruti, ordinaria-
tificio(P'.),'ì\.\\)vema insegna della sua giu- mente della Siria, della Media, Cappa.-
risdizione; indi vi riceve il Presbiterio (f.) docia, Bretagna e Germania. Già a Se-
prò mista bene cantata, e poi nella gran cia rilevai che romaui usarono le se-
i

loggia Vaticana viene coronato col trire- die curuli, ch'erano piccole sedie gesta-
gno, sul trono appositamente eretto,don- torie; i loro schiavi le portavano in ispal-
a
de comparte la i. solenne benedizione, la, con due stanghe iufilate negli anel-
mentre le altre in seguito tutte le dà dal- li laterali. La Cattedra di s. Pietro di
la sedia gestatoria. Ne' Possessi de' Papi, avorio, è una di tali sedie curuli porta-
come notai a quell'articolo, si portava la tili, rame pubblicato col Raggua-
e nel
sedia gestatoria benché il Papa cavalcas- glio dal cardinal Wiseman, si vedono due
se; ma pretendendola il popolo, la deru- anelli o maniglie di ferro per parte, per
bava per forza, e ne accennai i casi di 4 mezzo de'quali si trasmettevano due aste
Papi : d'Innocenzo Vili fu
nel possesso o sbarre per portarla; ed èchiamata Gè-
rotta e rapita dai soldati; in quello di Leo- statoriam sellarli aposlolicae, da Etmo-
ne X fu salvata con istento. dio vescovo di Pavia,e da altri Cathedi ani
Il Du Cange nel Glossarium defini- ligneam ebore ornatura. Servì sino al se-

sce il vocabolo Gestalorium, lettiga e fe- colo XIV per intronizzarsi il nuovo Pa-
retro ove siportavano le reliquie. Il Gua- pa, e poscia fu lasciala alla venerazione
sco, / riti funebri di Roma pagana, p. de'feueli nel centro dell'abside del tempio
5o, riportala figura dell'antica cattedra Valicano. Ora nella cappella degli scru-
gestatoria o pulpito quadrato e portati- timi del Conclave (F.) si pone presso l'al-

le, che solevano sostenere 4 nomini ga- tare dalla parte del vangelo la sedia ge-
gliardi, e donde si lodavano i morti per- statoria senza le stanghe, ed ivi e innanzi
sonaggi illustri egli altri cittadini piii be- l'altare stesso l'eletto Papa riceve seden-
nemeriti della patria, nella pompa funera- do da'cardinali lai/ adorazione, le altre
ledella Sepoltura (F.). Il Cancellieri nella due avendo luogo sedendo sulla mensa
Storia de'possessi de' Ponteflci,p. 1 ^.G, ri- dell'altare della cappellaSistina,e su quel-
ferisce il costume di portare sulle spalle la dell'altare pontifìcio della basilica Va-
le sedie curulio cattedre d<i'consoli roma- ticana, ov'è portato in sedia gestatoria, da
ni, anche nel IV e V secolo : riparla del- dove per lai evolta benedice il popolo nel-
la sedia gestatoria ne Pontificali nota v, l'incedere e nel ritorno. Antichissima fu
e nell'indice delle Dissertazioni biblio- l'usanza praticata dai gentili ili elevare in
grafiche. Joh. Alstorfii, Diatriba de Le- alto e portare alla vista del popolo quelli i

Amstelodamii 704; Joh.


ctis et Lecticis, quali eleggeva per capi o condottieri di es-
Jac. Rhodii, Dissert. de Lecticis veterum so o degli esercì ti, come si legge di Giuliauo
Iticubraloriis, Regiomonteiy i4; e Joh. l'Apostata, che eletto imperatore, impo-
Christ. Messerschmid, Commcnlatio de situs sculo pedestri, et sublatus eminens
Geslatioiie, Jeuae 17 jj, descrivono le populo silente Auguslus rcnuncialus fu-
i
98
SED SED
bfbalur diadema proferre, come riporta fidem suam indicatam iu Sella aurea se-
Appiano. Tacito poi riferisce: Impositus- dentem more eorumsursum eie va veruni,
aite sculo more gentis,et sustinentiumhu- porlantes in manibus soli episcopi intra
ineris vibratus dux eligilur. Né solamen- oratoria, nullo alio attingente, hymnos-
te gl'imperatori, ma i prefetti di Roma que, et cantica in choro canentes". For-
comparivano in un carro, mentre erano se alludono a questo rito le parole di s.
acclamati dal popolo. Anche i sacerdoti Gregorio di Tours, Hist. Francorum lib.
antichi eie vestali, per onore furono por- 3, sopra l'ordinazione di s. Quinziano ve-
tali in allo. Molti scrittori investigarono scovo d'Ai vergna : convocalis pontifici'
l'origine della sedia gestatoria nel roma- bushel populo, cum in cathedra Arvernae
no Pontefice, osservando non solo il ri- ccclesiae locaverunt. Fui 0110 poi sostitui-
corda lo costume degli antichi romani, ma ti ai vescovi i religiosi, o i personaggi più
quello pure d'alcune nazioni, coinè diClo- nobili della città, che facevano a gara di
doveo I re de'frauchi nel declinar del V portare sopra le loro spalle i propri ve-
secolo,di portare in alto sopra uno scudo scovi nel 1 ." ingresso alla cattedrale, come
il loro principe, il che ricordai in vari luo- riporta Marlene, De tintiq. eccles. ritibus

ghi, come notai del re di Navarra{f/ .) e. 2 ove si legge, che nell'8o il vesco-
r , i

per concessione di Papa Alessandro IV, vo d' A uxerre Gei auno trasportato ft«we-
e come dimostrano : Frid. Lindebrogio, ris religiosorum ad aula ni prirnicerii
ad Paidi Historiam Longobardicam, et martyrum Christi Stephani.YL nel cap. 1,
ad A immani 24, de rito, gentìum qua-
l. di Eriberto, che in die ordinationis suae
rumdain principali recens creatimi sen- secundum ecclesiasticam consuetudineni
to imponendo atque ita sublimali J'eren- calhedraeinnixus episcopali ad s. Pro-
di. Christ. Gotti. Scrnvarzio, Disseti, de todiaconi malre.m sedetn nobilumi hume-
ritu elevandi principes inaugurandos, et ris deporlatus est, di cui nomi sono re- i

de quibusdam sacris formulis, et elevan- gistrati alcap. 67, per tacere di altri simi-
di ritibus, Altorfii 7 3o.Gio.Lud. Levi-
i li esempi riferiti dallo stesso Marlene, che
no Gehbavdo,Programma(e de fido quo- dimostra introdotto questo uso in quasi
rumdnni Caesarum elevandorum sento, tutte le chiese di Francia. 11 poco sopra
Luneburghi 1750. Anche l'imperatore ricordato p. Bonanni, die fiori nel decli-

della Cina è trasportato iu alto in una spe- nar del secolo XVII, nella sua Gerarchia
cie di sedia da 8 uomini, come si vede in ecclesiastica cap. g6: Del rito con cui il

molte stampe cinesi, oltre palanchini u- i sommo Pontefice sopra


si porta in sedia

sati dai mandarini e da altri. Anticamen- le spalle altrui, dice » che nella Francia

te la sedia gestatoria l'usarono eli versi ve- anche adesso si pratica questo costume
scovi, ed il concilio di Braga (F.) del GjS dagli arcivescovi di Bourges, di Tours,
descrive quella su cui i vescovi erano por- d'Aix ed allri, mentre nella loro elezione
tati daileviti, quando andavanoalla chie- sono sostenuti dalle spalle di 4- costitui-
sa. Secondo l'antico stile della chiesa Gal- ti in dignità". Rimarcai nel precedente
licana, i vescovi novelli erano trasportali articolo, che i cadaveri de' vescovi gre-
in una sedia d'oro odorata, sostenuta dal- ci si sogliono portare sedenti in sedia. Si
ternani di altri vescovi, come testifica Ed- è dunque usato fino dai tempi i più ri-

dione nella Vita di s. TVilfvido arcive- inoli, che i vescovi fossero portati in sedia
scovo di York, morto nel 709, narrando sulle spalle, non solo di nobili personaggi,
alcap. 1 2. » lliique statina convenlio ma- ma sino di altri prelati; ripeterò dunque
gna non minusquam Xllcalho-
facta est ch'era molto convenevole che ciò si fa-
piìi

licorum episcopoi uni, e quibus uuus erat cesse col Pastore de'pastori, perchè possa
Aegelbertus episcopus, qui eum propler benedire popoli nella moltitudine che si
i
SED SED i
99
reca a ossequiarlo, e meglio vedere l'o- biculari. Polidoro Virgilio, De Ter. in-
vile di lutto il gregge cattolico alla di lui venloribus, con Cancellieri ed altri, attri-

Cina commesso. Il citato Magri produsse buirono più ragionevolmente il principio


un'itumaginedi s. Giulio I Papa del 336 a Stefano 1 1 detto 1 1 eletto nel 5-ì, il qua-
1
7
sopra una sedia ornalissima in atto di be- le essendo molto amato da' romani con-
nedire; ma siccome ha 4 ruote, così non cittadini, vedendolo esaltato al pontifica-
pare del generedelle sedie portatili, e che to, per trasporto di sincera gioia, proce-
possa propriamente riconoscersi per ge- ribus et plebe, come dice Platina, lo por-
statoria. Il p. Bananaì narra che l'uso di tarono sulle spalle sino alla basilica La-
portare in alto il Papa esisteva a tempo teranense, e poi al patriarchio; onde pa-
di s. Damaso I del 36r. Molto più anti- re che da lui restò l'uso praticalo anco-
co ne suppone l'uso il rammentato En- ra, di portare il Papa in sedia gestatoria.
nodio,il quale vorrebbe riferirne il prin- Ciò conferma \\Buv\o, Notitia Rom. Pont.
cipio a s. Pietro, e nell' apologia ch'egli p. 1 6,. scrivendo di detto Pontefice: Hit-
1

fece- nel 5o3 di Papa s. Simmaco e del jus virius et sapienlia eurn ita amabilern
concilioda lui celebralo in Roma, contro reddiderat,ul suorurn humerisfuerit de-
quelli che indecorosamente ne scrissero, portatili ad basìlicam Lateranensem j
dice sul fine:Ecce nutw ad gestatoriani mule rnox profluxit in nonnullis sole-
stllarn apostolica™ confessionis uda mU- mnitalibus Paparn humeris deportandi.
tunt Limina candidatos. Le quali parole Tutta volta non tacerò, che il Rinaldi par-
conFebeijSpiega lo stesso p.Bonnani.Si ha lando all'anno 675, n.° 6, del memora-
dall'antichissimo Ordine romanci, n.VI, to concilio di Braga, riferisce che vie-
scrittoavanti s. Gelasio Idel4cp: Curii ve- tò ai vescovi di farsi portare dai diaconi
io ecclesiam introjerit Pontifex, non a- sulle spallequando recavano le reliquie,
scendi continuo ad aliare ,sed prius intrai imperocché l'essere così portato era pro-
secrelariuin sustenlatus a diaconibus ,qui prio del Papa,o concesso da lui ad alcun
eurn susceperunt de sellario descenden- patriarca ma sostenuto dai laici e non
,

terit. Ed altrove : Diaconos euni descen- mai dai diaconi o chierici anche inferio-
denteili de sellario accipiunt obviis ( ut ri. Raccontai nel voi. II, p. 85, che ne! 1

ajunt) manibus, ubi, dum venerit, et in 687 insorti due antipapi nell'elezione di
sella suasederil. Finalmentein altro luo- s. Sergio I, riconosciutosi questi per le-
go: Sellarli pontifìces cubiadarius laicus gittimo, fu portalo sulle spalle al patriar-
deporte t, ut parata sii. Anche 1' Ordine chio dai principali e dal clero, con gridi
romano II} presso Mabillon, come l'al- di gioia e liete acclamazioni. Altri succes-
tro, dimostra il Papa portato in sedia pri- siviesempi di Adriano II Leoue Vili, ,

ma di celebrare il sagrifizio. Sulla paro- Gregorio IX li riporta lo Stevauo. Egli


la Sellare, il vescovo Stefano si persuase vede nel portarsi il Papa in sedia gesta-
doversi intendere Sedia curule,ìa qua-
\a toria, il detto d'Isaia : Et afferent fdìos
le eia portala da due uomini, come si pra- tuos in ulnis, et filias super humeros por-
tica colle Lettighe o seggette per l'ordi- labunt. Quando Pio II uel 1 4^9 si recò a
nario coperte e chi use, portate da due se- Bologna, vi fu accolto con solenne pom-
diari o seggettieri, ovvero da due muli pa e portato in sedia gestatoria dai prin-

ue'lunghi viaggi. E chiaro dunque, che cipali signori della città. Giunto a Fer-
ne' primi secoli il Papa era poi tato per rara, ii marchese Borsod'Este volle cam-
Roma insedia e sostenuto da uomini, dal- minare a piedi accanto la sedia pontifi-
la quale scendeva giunto alla chiesa o al cia frapalafrenieri, finché il Papa lo fe-
i

palazzo, venendo ricevuto e sostenuto dal- ce montare a cavallo. Nel dì del Corpus
le mani de'diaconi o altri famigliari cu- Domini, Pio II accompagnò la fuuzioue,
2oo S ED SED
pollalo sopra il suo seggio. Nel i 464 es * gislrò le seguenti notizie.ClementeXInel-
sendo in Ancona per partite colla crocia- la canonizzazione che celebrò, pel gran
la navale contro turchi, sentendo l'ap- i concorso di popolo, e non ostante le guar-
prodo della flotta veneta, dai sediari pon- die, corse rischio di cadere dalla sedia ge-
tificii Pio II si fece portare alla spiaggia statoria: qui noterò che oltre il dichiara-
elevato in sedia papale, altri dicono in to a Flabelli sul loro significato miste-
lettiga, ma una medaglia lo rappresenta rioso, altri aggiungono una ragione na-
nell'altra maniera. Nel voi. IX, p. 47 vi- turale sulla loro introduzione, cioè per e-
produssi i diversi modi, come i Papi nel- vitare le vertigini di chi siede in alto sul-
la solenne processione del Corpus Domi' la sedia gestatoria isolato, servendo quali
ni portarono il ss. Sagramento, e notai due laterali ripari dell'occbio; ma epiesta
che Innocenzo Vili Io portò insedia col- è debolespiegazione, poiché i flabelli non
la mitra nel i486, Alessandro VI nel i4q6 siusano semprecolla sedia gestatoria. In-
in sedia gestatoria, ma Bui-cardo dice nel nocenzo XIII nella funzione della coro-
a
i
4q4 e P er a ' ' - volta; così lo portarono nazione, dal trouo di terza si portò all'al-

Giulio Leone X. Per successore fu e-


II e tare in sedia gestatoria, per cui in essa
letto Adriano VI assente e nella Spagna; e non a piedi ammise all'amplesso e al
nell'ingresso che fece a Saragozza (^.), bacio i 3 ultimi cardinali preti. Nel i
724
i magnati Io portarono in sedia gesta- Benedetto XIII appena eletto fu portato
toria. Paolo HI portò in detta processio- da 1 2 palafrenieri ad un'ora di notte in se-
ne il Santissimo sedendo in sedia gestato- dia gestatoria nella basilica Vaticana, per
a
ria, così Pio IV e col triregno, Gregorio riceveresuiraltarela3. adorazione;2Ìun-
XIII e colla mitra, e nello slesso modo to alla porta maggiore volle onninamen-
GregorioXl V e InnocenzoIX. A Ferra- te discendere, s'inginocchiò sulla soglia,
ra descrissi il solenne ingresso di Clemen- orò e con lagrime di tenerezza la baciò,
te Vili, in sedia gestatoria portata da 8 quindi a piedi si recò all'altare del ss. Sa-
palafrenieri sotto baldacchino, le cui aste gramento e poi al papale. Il pio Ponte-
sostennero i dottori legisti e medici della fice nella sua umiltà non volle cedere alle
città. Paolo Vnella processione del Cor* contrarierimostranzede'ceremonieri, di-
pus Domini portò il ss. Sagramento in se- cendo che non era degno d'essere scopa-
dia gestatoria, prima col capo scoperto e tore di quell'augusto tempio. Quindi in
poi in mitra, così Gregorio XV; Urbano sedia gestatoria a mano, ritornò nellesue
Vili prima a piedi e scoperto, poscia in stanze. Nellacappella della Natività in s.

sedia e con mitra, imitato da Innocenzo Maria del Popolo, sopra sedia gestatoria
X.Un altro modo introdusse Alessandro e ritornando alla camera de' paramenti,
VII nelr655 con l'odierno talamo, cioè verso la porta ricevè con tutte le forma-
r
una sedia gestatoria con genuflessorio in- lità il tributo della Chinea (/ .) pel re-
nanzi, a cui poi fu sostituito un piccolo ta- gno delle due Sicilie, perchè essendo sta-
volino: a detto luogo descrissi l'antica e to indispostoli contestabile Colonna nel-
l'a (tua le macchi na,edi Papi die incederò- la vigilia de'ss. Pietro e Paolo, era stata
no genuflessi o a sedere. Solocpii ripeterò, trasferita la presentazione in tal giorno.
che tultavolta riportarono poi il Santis- Indi il Papa in sedia a mano, pel Corso
simo insedia soltanto Innocenzo XI e In- si condusse al palazzo apostolico. E" da
nocenzo XII. Anche il talamo o altra se- notarsi, che Benedetto XIII non voleva
dia gestatoria è portato dai sediari e pa- ebe la chinea entrasse in chiesa, per cui
lafrenieri pontificii, con un numero mag- quando la ricevè in s. Pietro, si portò in
giore, per le cambiature pel tragitto lun- sedia alla cancellata del portico, dappoi-
go. 11 diarista contemporaneo Ceccoui re- ché sempre iu sedia gestatoria i Papi ri-
1

SED SE E 20
ceverono il censo femlale pel regno del- fio inserito nel suo libro, DepotestatePon-
le «lue Sicilie (/'.). Nel possesso, Bene- ft'/?cw,Coloniaei58o.Gatalani,Cfler'emo-
detto XIII cavalcò, seguito ilalla letti- niarum Rom. Eccl. t. 1, p. 127.
ga scoperta e dalla sedia a mano, e poi SEEZ(<Si7g7e//). Città con residenza ve-
con questa lece ritorno alla sua residen- scovile di Francia in Normandia, dipar-
za,dopo aver nella funzione usato la se- timentodell'Orne,circondarioecapoluo-
dia gestatoria : questo Papa fece mol- godi cantone, a più di 4 leghe d'Aleu-
to uso della sedia a mano, procedendovi con, sull'Orne, in pianura eguale e ferli-

per la città. Anche Clemente XII nel y3o 1 le, e sotto un cielo puro e sano. E" assai

ricevè in sedia gestatoria la chinea sulla bene fabbricata, colla cattedrale elegante
porta di Maria del Popolo, ed a tale ef-
s. monumento gotico, cominciata verso il

ietto fu messo un tendone alla facciata e- i o 5o, e terminata nel 1 1 66, di cui am-
sterna della chiesa, e fu fatto un padiglio- mirasi il coro per l'arditezza, eia facciala
ne sulla scalinata per la chinea. Clemen- fiancheggiata da due torri, ciascuna sor-
te XIII eziandio verso la porla di detta montata da una guglia leggera ed eleva-
chiesa e insedia gestatoria ricevè la chi- tissima. E sotto l'in vocazionedella D.Ver-
uea. Avendo tralasciato il duca di Parma ghie, e de'ss. Gervasio e Protasio marti*
e Piacenza, ed il re delle due Sicilie di ri. Vi è la cura d'anime col battisterio,
pagare i tributi dovuti pei loro dominii, esercitando l'uffizio di parroco l'arci pre-
investiture della s. Sede, i Papi ogni anno te. Ivi tra le reliquie sono in particolare
ed essendo insedia gestatoria, nella vigi- venerazione, un frammento della ss. d'o-
lia de'ss. Pietro e Paolo, nella sala regia ce, ed il s. Godegrando vescovo
capo di

protestano pei censi non pagali, e nell'in- di Seez e martire, la cui memoria è ce-
gresso del portico Vaticano contro Par- lebrata a'3 settembre. Il capitolo si com-
ma e Piacenza -.dipoi nella seguente mat- pone di 9 canonici senza dignità, ma col-
lina, dopo il pontificale, parimenti seden- le prebende del teologo e del penitenzie-

doinsediageslatoria, nella basilicae ver- re, di molli canonici onorari e de'pueri


so i pili dell'acqua santa, protestano con- dechoro pel divino servigio. Aderenteal-
tro il re delle due Sicilie, pel censo non la cattedrale è l'ampio e decente episco-
soddisfatto: tutto e insieme alle formo- pio, bellissimo edilizio moderno. Vi sono
le delle proleste, riportai nel voi. IX, p. duealtrechiese parrocchiali e munite del
72, 73, 76, 77, 81, 82. Anche in altre s. fonte, 5 monasteri di religiose, diverse

straordinarie funzioni i Papi usano la se- confraternite, l'ospedale, due seminari,


dia gestatoria co'flabelli, come praticò nel il comunale, ed altri stahilnnen-
collegio
roaggio i845 Gregorio XVI, quando si ti. Vi si trovano fabhriche di tessuti di

recò nella basilica Liberiana a benedire cotone e concie di pelli; poco attivo n'è
solennemente la campana maggiore, ed il commercio, benché vi si tengano yan-

altreltanto eseguì regnante Pio IX nel


il mie fiere. E pallia degli eruditi Antonio
benedire quella rifusa per essersi rolla la eGiacomoHommey,del benedettinoTou-
precedente. Per altre notizie sulla sedia stain aulore d'un trattato diplomatico, e
gestatoria, si ponno leggere: Chiapponi, Ne'dintorni sono miniere
di altri illustri.
Ada canonizat., p. 84- Giuseppe Slefa- di rame piritoso e di manganese. Questa
no Esteve o Stevano Valentini vescovo città antichissima pare che sia siala un
di Viesti e poi d'Oriclmela, De oscula- tempo assai importante. Giulio Cesare ne
tionepedani romani Pontificisj adjccla parla, sebbene altri pretendono che più
dispulalionede Coronatioue, Lcvaùone, tardi fu edificala, ed a'suoi tempi era la

scu Porlatione Papùe, Veueliis T 7 8, Ilo- i capitale de'Saiì o Sessunii, popolo della
maei 588, olire altre edizioni, e dal Del- Gi.dliuCullica;quindilèceparlt:dellaGal-
202 S EE SEE
n
lia della 2 Liouese, ed ebbe due fortez- ca il 76"!), e pel suo martirio fu vescovo
ze. Rovinata verso la fine del IX secolo s. Adelmo monaco di s. Carilesio e scrit-
dai normanni, più tardi la ristabilirono. tore della vita di s. Opportuna. Saxobrd-
Luigi \ neh 5o, ma presto fu
Il l'arse i do dell'849; Ildebrando fu ai concili! di
Nei [353 nuovamente venne
riedificata. Soissons nell'852 e di Parigi nell'877;Si-
rovinata per opera degl'inglesi, che ne gefridodelio27;IvodiBellesmedel o63; 1

spianarono le fortificazioni. Rialzata sol- Roberto che nel 074 intervenne al cou-
1

lecitamente, provò poi la medesima tri- ciliodi Rouen. A Uro Roberto fu nel 1 100
sta sorte dalle truppe di Carlo d'Artois allacoronazioned'Enrico I red'Inghilter-
duca diLonerueville.lcalvinisfi
o sotto l'ani- ra, Gerardo eletto dai canonici nel 58; 1 1

miraglio Coligny vi entrarono nel 563, i RogeriooFrogeriofu elemosiniere d'En-


e furiosamente la rovinarono, massime rico Il re d'Inghilterra, e morì neh 184.
ne'monumenti ecclesiastici. La città pri- Ugo neh 23 1 dedicò la chiesa abbaziale
ma dipende va in parte dal conte d'Alen- di Tironeau. [Maurizio fu traslalo a Le
con,ed in parte dal proprio vescovo, che Mans, e poi all'arcivescovato di Rouen.
godeva 16,000 lire di rendite e pagava Guglielmo dedicò la chiesa de'domenica-
3ooo fiorini per le bolle. V'introdusse il nid'Argentan neh 286. Riccardo de Sen-
cristianesimo verso il principio del V se- tilly nel 1 3 9 morì e fu posto nel coro
1

colo s. fondò lasedevesco-


Laluino, e vi della cattedrale; il successore Guglielmo
vile,chepoi divennesulhaganea di Rouen Wauger governò 37 anni.Fr. Guglielmo
e lo è tuttora : altri cataloghi collocano de Plance domenicano, fu confessore e nel
peri. vescovos. Sigiholdo fiorito nel de- 1 364 esecutore testamentario di Giovan-
clinar del IV secolo, altri lo dicono2.°, e ni II re di Francia, ì\e fu successore Gre-

per 3.° registrano s. Landri oLanderico, gorio Langlois fondatore del collegio di
di cui dalla chiesa di Seez si celebra la fe- Seez in Parigi, e del collegio de Due in
sta a'16 luglio, dell'altro agli 8 luglio. Augers. Giacomo de Silly edificò il castel-
Questi due santi furono pastori animati lo vescovile di Fleure e morì nel 1 536.
da uno spirito veramente apostolico; e se Sotto Pietro du Val precettore de' figli

loro mancò l'occasione d'un martirio di diFraucesco I, intervenne al concilio di


sangue, essi se ne procacciarono uno più Trento, e neh 547 curò la secolarizzazio-
lungo, e forse egualmente meritorio, col ne del capitolo regolare di s. Agostino, e
loro instancabile impegno Dell'adempiere fu composto il nuovo d'8 dignità, 16 ca*
le funzioni penose del loro ministero. Il nonici,4 semi-prebendati e diversi cap-
4-° vescovo fu Ilario, indi Uberto,poi Pas- pellani. Allora fioriva l'abbazia di s. Mar-
sio che inlervennea'concilii d'Oileansdel tino de' benedettini di s. Mauro; la dio-
536, 54o e 552. Gli successero s. Mil- cesiconteneva circa 5oo parrocchie, 6
Jeardo,s. Jldehrando. Kodoberto circa il abbazie d'uomini e 4 di donne. 11 nipote
590, s.Ra vereno o Raniero monaco: no- Lodovico de Mouliues che gli successe per
minerò più distinti. Amilcare del 660;
i sua rassegna, per 37 anni fu vescovo, e in-
s. Auìioberlo che fu al concilio di Rouen tervenne neh 58 1 al concilio di Rouen.
e zelantissimo; s. Lotario germano ere- Chenu compie la cronologia de' vescovi
mita, da alcuni creduto principe di Lo- di Seez, aeW'Història, p. 99, con fr. Già-
rena, che nel 720 celebrò i funerali a s. comoSuarez francescano porloghese,dot-
Eureniondo abbate nel Ressm.e morì nel tissimopredicatore.mortonel 61 4; ecou 1

756: è onorato in Seez a'i5 luglio, ed i Giacomo Camus. Quauloagli altri vesco-
fedeli vanno a venerare la sua tomba nel- vi (inclusi vamente al cardinal Raldassare

la chiesa parrocchiale che porta il suo no- SandovalMoscoso^ecoiHÌoCaidettu), si-

me. Gli fu sostituito s. Godegraudo cir- no a Luigi Neel de Cristol di Rouen del

SEG SEG ao3


i 74°, vedasi la Gallia clirist. t. 1. Ne com- quindi ih .° gennaio 1 575 lo trasferì a go-
pleterò la serie a Aie Notizie di Roma. Nel vernatore della Marca; oltre a ciò e quan-
1775 Gio. Callista du l'Iessis d'Argentré tunqueassai giovane, a'20 maggio di del-
di Kermes, traslato da Tagaste in parti- to annoio promosse al vescovato di Ri-
bus,che\)ev la rivoluzione e massacri che palransone. (V.) abilitandolo y
alla riten-
desolarono la Francia, nel 1 "-92 riparò in zione del governo della provincia,che pro-
Inghilterra, poi a Munster, ove mori nel seguì sinoa parte deh 57 7, siccome all'er-
j 80 5. Siccome pel concordato deli 801 ma Leopardi, Dopo essere stato consagra-
fu dimesso dalla sede, ad onta de'suoi re- to in Osimo, da Gabriele del Monte ve-
clami, ueli8o2 gli fu surrogalo lìarione scovo di Jesi, si recò nella sua diocesi e
deCherigué Duboisde Cholet diLucon, nell'agosto ne fece la visita, sebbene al-
arcidiacono di Nantes,ove poscia nel 81 1 1 lora più vasta dell'odierna. Alternando
l'esiliòNapoleonel, e morì neh 8 12. Vaca- le cure governative alle pastorali, dopo
8 jfuelettoAlessio Sausso-
ta la sede,nel 1 1 essersi esentato
con pontifìcio beneplaci-
Douryrne, ma consagrato neh 8iq.
les di loda Ripatrausone, vi tornò neh 576 per
Gregorio XVI neh 836 preconizzò mg. r celebrare le funzioni della settimana san-
Mellone Jolly, che trasferendolo all'arci - ta, nel qual tempo non solo chiuse il giu-
vescovato di Sens nel concistoro de' 25 bileo esteso dal Papa nella sua diocesi, ma
gennaio 1
844> m questo gli sostituì l'o- vi celebrò il sinodo ne'primi giorni di mag-
dierno vescovo mg. Carlo FederieoRous- 1
gio che riuscì lodalo. Inoltre Gregorio
,

selet, di s. Amami diocesi di Bourges, già Xill neh 577 lo spedì nunzio a d. Gio-
professore di teologia in più seminari e vanni d'Auslria, fratello naturale del re
vicario generale d' A uhm. La diocesi si di Spagna Filippo II, nelle Fiandre agi-
forma col dipartimento dell'Orbe, nell'e- ta te e sconvolte da intestine discordie, pei
stensione di 1 o leghe in lunghezza e di 7 tumulti insorti tra gli stati e il re; ed intan-
in larghezza, compreudendodiverse città. to a'3ottobrei 578lostessoGregorioXllf,
Ogni nuovo vescovo è tassato ne'hbri del- secondo l' Ughelli, lo traslatò al vescovato
la camera apostolica in fiorini 370. di Piacenza, avendo errato Fanluz/.inel-
SEGA Filippo, Cardinale. Bolognese l'anticipare questo trasferimento. TalePa-
figlio di Gio. Andrea originario diRaveii- pa neh 58 1 lo fece passare nella Spagna
na, fin da'suoi primi anni divenne l'og- nunzio a detto re,che dominando il Por-
getto dell'altrui ammirazione, non meno togallo , mentre vi risiedeva, il nunzio vi

per I' eccellente sua letteratura, che per si recò a trattare rilevantissimi negozi.
l'illibatezza del costume. Perfezionatosi Compite con successo le commissioni af-

nello studio delle leggi nella patria uni- fidategli^ restituì in Italia e potè condur-
versità, ne ottenne neh56o la meritata sia Piacenza, ma breve ne fìi la dimora,
laurea di dottore. Piccatosi a Roma , in poiché Gregorio XIII nel i583 gli fece
pria fu destinato lettore dell'università di intraprendere un nuovo viaggio per la
Macerata, di cui neh 562 fu scelto a po- Spagna, dove si trattenne 6 mesi; e fu al-
destà, quindi Pio IV e s. Pio V lo pre- lora che meglio informato, dall'avversare
posero in diversi governi delle città della alquanto la riforma de' carmelitani ope-
Marca, nell'esercizio de'quuli fece cono- rata da s. Teresa, la favorì e giovò colla
scere meglio quanto fosse vera l'univer- sua autorità, nelle controversie dell'or-
sale riputazione che godeva nella provin- dine. Restituitosi in Piacenza si studiò di
cia e altro ve. Avendo egli qualche affini regolare governo pastorale a norma dei
il

tà e parentela con Gregorio XIII, questi recenti decreti del concilio diTrento, dan-
nel 1 573,al diredi Spretilo fece presiden- do principio a una generale riforma col-
te di Romagna ed Esarcato di Ravenna, la celebrazione del siuodo, le cui savie or-
204 S EG SEG
dinazioni furono poi pubblicate nel 1 58g. tosi in Roma neh 5g4 fu incontrato nel
Procedendo ne' miglioramenti, Sisto V suo solenne ingresso da 87 cardinali, e ri-
ne! i 5S6 Io deputò nunzio di Vienna al- cevuto con grande onore nel palazzo Va-
l'imperatore Rodolfo II, di cui si guada- ticanodaClemente Vili, ilquale nel con-
gnò talmente la grazia e la benevolenza, cistoro pubblico lo esaltò con isplendidi
die lo ricolmò di favori, per quanto avea elogi, e poi gli commise la soprintenden-
con zelo operato in Germania. Chiama- za degli affari di Germania. Logoro pe-
to in Roma, vi figurò pe'raìi suoi talen- rò nella salute per le tante disimpegnate
ti, singoiar prudenza e felice sperienza, commissioni, ed abbattuto di spirito per
laonde gli fu affidata la visita generale le frequenti e assidue applicazioni e tra-
delle chiese e monasteri della città. Frat- per rinvigorirsi in una vil-
vagliasi ritirò
tanto Sisto V per riparare i gravi disor- lasuburbana di Roma fuori di porta Pin-
dini di Francia, eccitati dalla celebre le- ciana, dove senza trovarvi alcun sollievo,
gacattolica, e dalla guerra civile avvenu- chiaro per virtù e precipuamente per se-
ta per morte del re Enrico III per la suc- gnalata pietà e integrità dicostumi, cam-
cessione al trono, tra gli aderenti del car- biò la presente coll'immortal vita a' 29
dinal di Borbone tenuto prigione dai fau- maggio 1 5()6, d'anni 5q non compiti. Fu
tori d'Enrico IV redi Navarro aspirante sepolto nella chiesa del suo titolo, dove al
al regno, edi suoi seguaci, determinòd'iu- manco lato della cappella del Crocefisso,
viarvi per legato a Intere ii cardinal Gae- gli fu eretta dipoi dal nipote ederedecar-
taiii in altissima stima presso i francesi. dinal Agucchi, che ne scrisse la vita, col
A (line poi di rendere più decorosa questa ritratto espresso al vivo da eccellente pen-
legazione, accompagnata da un
la voile nello (come afferma Cardella, e non in i-
scelto numerodi prelati, tra quali vi com- i scultura come scrive Ughelii), una lapide
prese Filippo che neh 58q si portò a Pa- elegantemente adorna con quell'iscrizio-
rigi, dove proseguì a trattenersi ne'brevi ne che si legge nell'Alveri, e riprodusse
pontifìcatidi Urbano VII eGregorioXIV. l'Ughelli, in un al cenotaflo onorario po-
Finalmente elevato alla cattedra aposto- sto nella cattedrale di Piacenza,dallo stes-
lica il concittadino Innocenzo IX, per ri- so cardinal Agucchi mentre ancora era
compensare l'insigne suo merito e le tan- prelato. In stemmi di
Ripatransone tra gli
te laboriose fatiche sostenute per la s. Se- s. Pio Ve del comune,
pose una la città

promozione didue car-


de, nell'unica sua marmorea lapide per conservarne la me-
dinali, a'8 dicembre 5rj peli. Io creò
1 i i moria, che ora esiste nell'archivio nota-
cardinale diacono e poi divenne prete di rile. Alcuni scrittori forse contrari della
s. Onofrio, sostituendolo nella legazione lega cattolica, il cui principale sostenito-
delle Gallie al cardinal Gaetani; dove per re era Filippo li re di Spagna, tacciaro-
ispeciale considerazione, oltre le altre in- no contro ragione il degno cardinale di
segne cardinalizie, gli trasmise perl'able- soverchio all'etto per quel re a danno di
gato Marsiglio Landriani nunzio di Pa- Francia; ma le loro calunnie furono va-
rigi, il cappello rosso e la croce di legato lorosamente smentite dal Buxhornio eda
alatere (come registrai ne'vol. IX, p. 190, altri scrittori. Di recente ne celebrarono

XVUI,p. 262), venendo chiamato il car- le gesta con interessanti particolarità due
dinal di Piacenza. Dopo aver persevera- chiari letterali, marchese Bruti Libe-
il

to nella spinosa legazione 3 anni, con im- rati, ne' Cenni biografici de' due primi ve'

menso vantaggio della religione cattoli- scovi Ripani elevati alla s. Porpora, Ri-
ca, nel sostenere la lega che impedì sali- patransone 1 84 r, e Pah. Alessandro Atti,
re al trono ad Enrico IV finché non a- nel 1.
19, p. 207 deli' Album di Roma.
biurò gli errori degli ugonotti, residui - SEGESTAN1A. Provincia della Per-
n

SEG SEG 20?


a
sia e 22. metropoli della diocesi de'cal- gherese,aio leghe da Fiume e? da Se-
dei. Giorgio vescovo di Cascara fu fallo gna snll'Adriatico,abitaloria più di 200O
metropolitano di Segestania, di Chorasa- cristiaui. Vi è la chiesa collegiata de'ss.
nia e di Chataia dal cattolico Sebai jezu Pietro e Paolo, mediocre edilìzio, col bai-
Zauburnel 1604. Orienschr. t.2,p. 297. 1 tisterio e parrocchia, la quale si ammini-

SEGNA VeitcbslaOj Cardinale. T)é<\n- stra da un canonico con l'aiuto d\\n coo-
chi, principi di Lignitz, della regia stirpe peratore. L'episcopio di Novi è vicino al-
de'sovrani di Polonia, di nazione aleman- la collegiata, e fu lasciato a'successori per
no, fu promosso alla chiesa di Lubiana, testameli laria disposizione del vescovo
e poi trasferito a quella di Uratislavia. A- Jesich. 11 patrono primario di Segna è s.

riempiendo nel vescovato tutte le parli dì Giorgio martire; sono anche protettori i

ottimo pastore, unito comunione con


di Fahiano e Sebastiano. Segna, Seni/i,
ss.

Urbano VI, questi nel dicembre 38 lo 1 1 Segnia o Zeng, in croato Szeny, giace in
creò cardinale, ma per non entrare nello un'eminenza del litorale croato-morlac-
spirito di partito nello scisma che lace- co,con porto difeso da una cittadella e go-
rava tutta la chiesa d'occidente, ricusò dente franchigia; porto che il vento nord-
modestamente sublime dignità.
la est rende diflicile tanto l'entrare come
SEGNA (Segnen). Città con residenza l'uscire; al suo lato sporge un molo dove
vescovile della Croazia militare in Dal- le navi vanno a caricare e scaricare le

mazia, generalato e forte, a 1


7 leghe da mercanzie. Segna abitata da circa 3 1 ,000
Cailstadt e 4o da Spalatro, distretto reg- individui, ha pure un ginnasio, e scuola
gimentaledi Ottochacz, in riva all'Adria- di navigazione.Animatissimo è il com-
tico, alla radice del monte del suo nome, mercio in grano d' Ungheria, in vino di
in faccia all'isola Veglia, da cui è disgiun- Dalmazia, in pesce secco, bestiame e al-
ta mediante il lago della Morlacca, a i3 tro. Ne' dintorni della città veclesi prati-

leghe daFiume. La chiesa catledraleèd'i- cata su perle montagnediCapella la stra-

taliana costruzione, ninnila del battiste- da Giuseppina, fatta costruire da Giu-


ri o con cura d'anime, esotlo il titolo del- seppe 11. Segna è una delle primarie cit-
la B. Vergine Assunta. Fra le reliquie si tà del paese chiamato Confini militari
venera il corpo di s. Formoso martire, dell'impero austriaco: do vendo di essi par-
neh' aliare dedicato ai ss. Angeli. Il capi- lare in diversi articoli, ed avendone già
a
tolo si compone di 4 dignità, la i. delle falla menzione in altri, qui ne darò un
quali è il preposto, le altre essendo l'ar- cenno, e così mi dispenso di tornar sopra
cidiacono, l'arciprete e il primicerio ; di questo argomento. La confusione che vi
due canonici^me iheologali ac poenilen- è tra'suoi confini e quelli della Turchia,
tiaria praebendis,proindeaue alti catto- il già quasi selvaggio stato di quelle po-
nìcalus sexj vi sono inoltre alcuni bene- polazioni, ed il frequente pericolo di ri-

ficiati, il sagrista e due cooperatori al ca- voltose sedizioni, e talora anche d'incur-
nonico che fa da parroco, mentre 3o a- sioni de'turchi, fecero stabilire una orga-
lunni del seminario sono addetti alla di- nizzazione pienamente militare lungo il

vina uffizialura. L'episcopio è coutiguo territorio, che forma l'ottomana frontie-


alla cattedrale, oltre la quale vi sono altre ra. Estendendosi questa per una linea di
chiese, ma non parrocchiali. Però vi è la 32o leghe circa, un esercito pei manente
confraternita della B. Vergine Addolora- di circa 45,ooo armati, veglia ivi alla di-

ta, l'ospedaledell'islituto de'poveri,ed al- fesa dell'impero. Il governo si divide in


tri stabilimenti. 11 vescovo ha pure altra 5 comandi generali, divisi in reggimenti
residenza iuNovi nella diocesi di Modru- e composti di comunità militari. 1 gene-
sca, ragguardevole borgo del litorale un- ralati pitudono il nome dalla regione cui
ao6 SEG SEG
appartengono. Il i.° è quello di Carlstailt commerciali, le quali rimangono bensì
e Warasdino nella Croazia illirica; il 2. soggette all'amministrazione militare, ma
è quello de'confini Banali croati; il 3." è quanto al loro trattamento ed alla loro
quello di Slavonia o di Peterwaradino; organizzazione comunale richiedono di-
il 4-° dicesi Banale ungherese; ed il 5.° è .sposizioni o misure speciali. A tale biso-
quello de'Confìni transilvani. Il paese dei gno vi supplì l'imperatore regnanteFran-
Confini militari contiene 1 1 città, 25 bor- Cesco Giuseppe, con l'articolo 8.° della so-
ghi, ci Ì17 villaggi, con una popolazio- vrana organizzazione, fissando l'organi-
ne complessiva di più d'un milione d'a- smo amministrativo per mezzo di speeia-
bi tanti, sopra 800 miglia quadrale di e- li regolamenti di comunità. Commanvil-
stensione. 1 Confini militari, istituiti ori- le dice che Segna è il paese degli usco-
ginariamente per tirate un cordone prò- chi, tribù d'origine slava sparsa nell'llli-
tetlore lungo i confini meridionali del- ria, Croazia e Dalmazia. Fu famosa per
l'impero, contro le invasioni de'lurchi e le piraterie nell'Adriatico; parla la lingua
contro lepestilenze,raggiunsero un sì im- illirica ecroata, e professa la religione cat-
porlante grado di sviluppo militale, che tolica. Quanto a'morlacchi sembranoan-
oraella è divenuta una istituzione di som- ch'essi d'origine slava, robusti e gnerrie-
ino rilievo per tutta la monarchia au- ri, in generale professano la religione gre-
slriaca, un centro degli elementi più di- ca, ed allevano molto bestiame minuto;
voti e più vigorosi ne'i iguardi politici e prima erano dediti al ladroneccio. I Ilio-

militari, un campo permanente,dal qua- ghi principali dellaMorlacchia abitati dai


le, specialmente coll'aiuto delle comuni- morlacchi, sono Segna, e Carlopago mu-
cazioni rese tanto più semplici e più ce- nita di porto da Giuseppe II, a 12 leghe
Ieri, si ponnoestrarre prontamente le fot- da Segna.
ze più ragguardevoli, per impiegarle in Segna ripete l'origine da'galli senoni,
qualunque punto minacciato, per quan- una colonia de'quali vi si stabilì quando
to lontano, della monarchia. Questa di- tali galli invasero parte del ì'Illinn e dei-
stinta utilità ed eccellenza di tale islttu- la Dalmazia, Senensis Colonia, onde le
zione apparisce indispensabile anche ai rimaseli nomedi Senia. Fu dominata dai
giorni nostri. Era argomento necessario re d'Ungheria, dai Frangipane, dai vene-
conservarla in tutto l'antico carattere mi- ziani, facendone la descrizione il p. Far-
li tare, e tenerla quindi sempre presente, lato, Illyrici sacri t. 4> P- ' '4> riportan-
tanto riguardo alla costituzione, quanto do l'istituzione della sede vescovile e la

riguardoall'amministrazionediquelpae- serie de'suoi vescovi. Essasi vuole inco-


se singolare. Come prima, così anche a- annoiata nel V secolo, perchè Papa s. In-
desso, i Confini militari rimangono sog- nocenzo I scrisse la letterali al vescovo
getti in tutti i riguardi amministrativi al Lorenzo sull'eresia di Fotino vescovo di
ministero della guerra. La precedente Sirmio, dopo del quale non si trova al-

compartizione militare ne forma anche tre memorie Mireodel


di vescovi sino a

adesso la divisione amministrativa, per 1 5o, ed alcuni attribuiscono a Segna


1

cui il comando militare croato-serbo in qualche vescovo, che ad altri nomi di se-
Agram si estende su 10 reggimenti, cj di simili piuttosto appartengono. Diven-
così dette comunità comando
militari; il ne sulfraganeo dell'arcivescovato diSpa-
valacco-serbo in Temeswar, su 4 reggi- latro, poi di Lubiana, ed ora lo è di quello
menti, ed il battaglione di ciaichisti inol- di Colocza.Alessandro III neli 169 scris-
tre su 5 comunità militari. Le comunità se al vescovo Mi reo, ingiungendogli oh-
militari sono composte di villaggi e città bedienza all'arcivescovo diSpalatro. Nel
più grandi, di estese ed attive relazioni 1 1 io fu vescovo Giovanni, nel 1224 Bo-
SEG SEG 207
rislavo, cui successero gli altri registrati nel r 436 fu traslato ad Ancona, ed il suc-
dal p. Parlato; diròde'più meritevoli di cessore Lodovico a Forlì. Marco del i /[G'z

menzione. Filippo consacralo in Lione fu legato del re Mattia al Papa. In tem •

da Papa Innocenzo IV, al cui tempo e pò del vescovo Paolo da Sisto IV furono
nel 2 55 Bela IV re d'Ungheria donò Se-
i concessi altri privilegi e indulgenze all'o-
gna a Federico e Bartolomeo Frangipa- spedale di s. Spirito. Nel i 5o i fece vesco-

ne, potenti e nobilissimi. In tèmpo eli Ni- vo Giacomo di Segna della famiglia Bia-
cola e nel i 3o8 si recò in Segna il cardi- gioii, e intervenne al concilio di Lacera-
nal Gentile Parlino legato apostolico di no. Nel vescovato di Francesco i turchi
Ungheria, vi messa e pronuu-
celebrò la assediarono neh 53 1 la città. per cui i cit-

ziòuna sentenza. Ne fu successoreGiovan- tadini ricorseroall'aiutodiCleinente VII.


ni agostiniano dottissimo, nominato nel Avendo i turchi rovinata Modrusca, fu

i 333 da Giovanni XXII. Ma il capitolo, nel i56i circa fatto amministratore del
sia che ignorasse tale elezione, sia che se- vescovatoGiorgio vescovo diSegna.il qua-
condo la disciplina di quell'epoca avesse le si portò al concilio di Trento. Anto-
facoltà di scegliere il vescovo, creò Ber- nio de Dominis nobilissimo e fregiato d'o-

nardo abbate benedettino del monastero gni virtù fu vittima della barbarie delin-
di s. Giorgio, che l'arcivescovo di Spala- chi nel 1096. Gli successe il nipote Mar-
tro consagrò, ed Frangipani lo sosten-
i c'Antonio d'infelice fama, che Clemente
nero, ad onta che il Papa non volle rico- Vili nel 1602 trasferì a Spalàtro, dopo
noscerlo. Benedetto XI però, rimosso I essere stato anche amministratore di Mo-
l'intruso abbate,fece accettare Giovanni. drusca. Indi nel 161 7 fu vescovo l'agosti-
Ne! vescovato di Giovanni 3.° per le guer- niano Gio. Battista, che nel 162 4 celebrò
re tra Luigi d'Ungheria ed vene-
I re i il sinodo in Briberio, in cui ristabilita nel

ziani, questi nel 38o presero Segna e la


i suo vigore la disciplina ecclesiastica, pur-
bruciarono, quindi nel seguente anno fu gò libri liturgici del rito slavonico: Ur-
i

ristorata da'patiti danni. Sigismondo re bano Vili congiunse definitivamente la


d'Ungheria,comealtri predecessori e suc- sede di Modrusca a questa di Segua, di-
cessori, compartì privilegi alla chiesa di chiarandone il vescovo amministratore
Segna, e confermò quelli che godeva, di- perpetuo, e lo è tuttora, per cui i succes-
chiarando vicario generale di Dalmazia sori denominarono vescovi di Segna e
si

nel i388 il vescovo Giovanni Cardinali, amministratori di Modrusca, ed anche


eccellente pesarese. Nel >. 38qsi recò in Se- vescovi di Segna e Modrusca, cioè se- i

gna Antonio Trinai vescovo di Lacede- guenti. Neli6j2 Pietro Mariani di Fiu-
mone, quale vicario e internunzio di Ur- me; nel 1 665 Giovanni Szmolianovich di
bano VI, concesse indulgenze a chi con- Buccaro; nel 681 Giacinto Dimitri do-
1

tribuisse all'abbellimento del la chiesa del rnenicann;nel i6qo Sebastiano Già vinich
celebre ospedale di s. Spirito nel subur- d'Istria; nel 1 6qq Martino I5raicovich,poi
bano di Segna, ed al quale poi Bonifacio di yo41jenedettoBedeco-
Zagabria; nel 1

IX altra ampia indulgenza e privilegio ac- vichdiZagabriajnel 7 2 Adamode'conti 1 1

cordò. Anche i Frangipani furono larghi Ratlkai, che procurò di amplifica re


il cu Ilo

di privilegi e di benefizi, non che alla chie- dell'immagine della B. Vergine e del s.
sa di Tersatto da loro edificata, nel di- Bambino, che dicesi dipinta da s. Luca, e
Vinodol,ed ove da Nazareth si
stretto di che si venera nella basilica di Tersatto in

traspoilò miracolosamente la Santa Ca- cura de'fi ancescani riformati,* posta nel-
sa, donde poi con nuovo prodigio Iddio la diocesi di Segna, per cui il capitolo Va-
Loreto {[.), di che parlai an-
la trasferì a ticano decretò due corone d'oro ad istan-
che aScuiAvoNU. 11 vescovoGiovauui5.° za del cardinal Gio. Frauccsco Barbari-
ao8 S EG SEG
go. Dopo il vescovo Nicola Pohmnjevich sta ultima città si trasferì la sede vesco-

di Berbirio del i 7 1 <S, che riparò l'episco- vile di Corbavia in Croazia, così aumen-
pio e fece altre cose, ne continuerò la se- tando pregi a Modrusca, poiché vi si tra-
rie colle Notizie diRoma. iNel ^Zo Gio. 1 sferì il vescovo col capitolo. Originando

Antonio Benzoni di Fiume diocesi di Po- il vescovato di Corbavia nel secolo XII
la, già arcidiacono di Modi usea, vigilan- e nel 1 85, dirò col p. Parlato, che Cor-
1

tissimo, generoso e benefico pastore, be- bavia, Corbavia ni, così fu chiamata con
nemerito ancora di sua patria; nel 1746 vocabolo slavonico, prima nominandosi
Giorgio Wolfango libero barone Chio- Cribasamj paese aspro e montuoso che
lich de Lewensperg, nato in Segna, che l'imperatore Eraclio nel secolo VII con-
ottenne da Clemente XIII il corpo di s. cesse ahl/d/7flcc/i/oriundi slavi, gente bel-
Formoso, il quale collocò nella cattedra- licosa e avida di combattere, che alla vi-
le da lui restaurala, e dove fece un nuovo ta militare congiunsero la pastorizia. Cor-

pulpito marmoreo, ed abbellì il battiste- bavia fu città capo del comitato corba-
ri oj nel 1764 Pio Manzador barnabita di viense in Croazia, donde sembra le deri-
Vienna,preposito generale di sua congre- vasse il nome. Carlo Pioberto red'Lnghe-
gazione, virtuoso, dotto, facondo predi- ria nel principio del secolo XIV la con-
calore, pieno di zelo apostolico. Nel 1
773 cesse a Curiacio della nobilissima stirpe

Gio. Battista Cabalimi- Ebreuburg dì Gussichia,e nel principato gli successe ii

Vinodol diocesi di Modrusca; nel 178? figlio Radoslavo, poi il nipote Tommaso.
Aldrago Antonio de Piccardi di Trieste, Verso il 1 53o i turchi la sottomisero alla
traslato daPedena; nel 1789 successe per famiglia Carlovich oriunda da Curiacio.
coadiutoria Giambattista Jesichdi Novi Il vescovato fu istituito nel detto anno
Modrusca, ch'ebbe lunghissi-
diocesi di 1 85 nel sinodo provincialedi Spalatro,
1

mo vescovato. Per sua morte Gregorio tenuto dall'arcivescovo Pietro, per como-
XVI nel concistoro de'23 giugno 834, 1 do degli abitanti,smembrandone il terri-

e per nomina dell'imperatore d'Austria torio dall'arcidiocesi e dichiarandolo suf-


Francesco I, preconizzò vescovo l'attuale fraganeo di sua metropolitana. Lo com-
mg. 'Enrico Osegovich de Bai labassevecz pose delle parrocchie di Corbavia, Vino-
di Vinaterz diocesi di Zagabria, già ca- dol, Bussan, Novigrod, Presnic, Plass e
nonico curato di quella cattedrale, dotto Modrusca: Tersalto, illustre per la sagra
teologo e canonista. memoria della s.Casa, era nella diocesi di
r
Modrusca (l occupava il sito del- .) Corbavia. Matteo canonico di Spalatro
l'antica Ttdiaslum, ebbe eleganti edilì- neh 85 ne fu fattoi. "vescovo: Papa Ur-
1

zi e fu adeguata al suolo da' turchi. La bano III approvò il sinodo di Spalatro,

sua cattedrale era sotto l'invocazione di l'istituzione della sede di Corbavia e la


s. Marco, le altre chiese essendo dedicate nomina del vescovo. Lodato Matteo per
al divin culto, ed a s. Stefano, a s. Elena, dottrina e santità di vita e per aver or-
a s. Antonio, descrivendone la diocesi, i dinato la diocesi ed il collegio canonica-
monasteri, luoghi, i le vicende, la serie dei le, nel 1 224 circa ebbe a successore Mar-
-vescovi e le notizie della sede vescovile di 1240 Saraceno parente di
tino, indi nel

Corba via cui successe, copiosamente e co- Domaldocontedi Sebeuico,ornato di sin-


me di Segna, il p. Fallato nello stesso t. golare dottrina, prudeuza e integrità di
06 e deWIllyrici sacri^um- -vita. Puferisce Fallato, che a suo tempo
4,p. Q 1 > 1 seg.

bedue le sedi essendo state sulfraganee e nel 1


29 1 pel ministero degli angeli da

della metropolitana di Spalatro. Fu sotto Nazareth fu trasportata a Tersatto la s.

Giovanni Frangipane signore di Veglia Casa ove la B. Vergine concepì ed edu-

e conte di Segua e Modrusca, che iu que- cò Gesù Cristo, non lunge dui fiume s.
1

SEG SEG 2oq


Vito e posta su ameno colle, e donde do- indulgenze pel santuario di Tersatto,ed
po 4 ann e nel 2q4 con altro porten-
' i a lui ricorse per ricuperarci beni usur-
toso prodigio la s. Casa fu trasferita nel pati alla sua chiesa dai prepotenti, non
r
territorio di Recù.nati(J .) e prese il uo- che ledecime. Occupata Corbavia da'tur-
me di Loreto. Nicola Frangi pane oriun- chi,PioIIa'4 giugno 1460 trasferì la se-
do della romana famiglia Anicia, per la de vescovile di Corbavia iu Modrusca, al-
sua pietà eresse uel fortunato luogo ove tri dicono a'6 maggio, ed altri osservauo

si posò la s. Casa una chiesa per colisa- che turchi soltanto nel 1 463 invasero la
i

grame i vestigi alla venerazione de' fedeli, confinante Bosnia, fecero escursioni ia
consimile nella forma alla s. Casa, e pro- Dalmazia,e devastarono ancheCorbavia,
ponendosi di circondarla con magnifico rovinando il vescovato. Certo è, che il Pa-
tempio, la morte glielo impedì, il che poi pa Pio II nel 1460 lo soppresse e canoni-
nel secolo XV effettuò il conte Martino camente trasportò nella chiesa di s. Mar-
suo discendente. L' identità del narra- co diModrusca;quindi neh 461 nominò
to la provai a Loreto e in altri articoli per 1. "vescovo Nicola Machinense di A-
relativi. Neli3oo fu vescovo Pietro, nel scrivia, dottore in teologia, dal Papa de-
i332 fr. Bonifacio da Pisa francescano, putato legato a Stefano re di Bosnia, sic-

nel i 34.0 circa fr. Rodoslavo francescano, come prudente e dotto; morì in Roma e
verso ih35o fr. Valentino domenicano fu sepolto nella chiesa di s. Maria del Po-
o francescano, nel i36o circa Ladislao, polo. Neil 481 Sisto IV gli sostituì il do-
verso il i 370 Pietro, circa il 379 Tom-
1 menicano fr. Antonio di Zara, lodato per
maso, verso il 388 JNicola, 1 nel 4 o Gè-
1
' virtù e sapere, cappellano maggiore di
miniano nominato da Giovanni XXIII, Mattia re d'Ungheria e confessore della
al cui tempo Paolo Butki contedi Cor- regina Beatrice sua moglie. Indi succes-
intia eresse l'ospedale di s. Maria Mad- sero nel 1489 Cristoforo; nel i499 *-*' a"
dalena inBusana, ed il conte Nicola Fran- corno Dragazi nobile di Traù, ornato di
gipane costruì il monastero pe'monacidi molteplice scienza ed erudizione, uditore
s. Paolo 1. "eremita presso Vinodolo. Dal di rota lodatissimo:da Alessandro VI fu
i4' 2 per sua morte fu sede vacante fino eletto vescovo di ma prima
Modrusca ,

al 1 4 8,che Martino V
1 elesse vescovoPie- della consagrazione morì in Roma. Nel
troZeth arcidiacono di Zagabria. Euge- i5oo il Papa gli surrogò Simone Begni
nio IV neh 43 1 creò Vito Ostoja Mari- nobilissimo di Zara o Salona sotto del ,

nich di Curzola, canonico di quella chie- quale Alessandro VI confermò con diplo-
sa, il quale consagrò la cattedrale in ono- ma il conventoconcessoai francescani di
re di Dio e dell'apostolo s. GiacomoMag- Tersatto da Martino Frangipane con au-
gioie, da'fondamenli fabbricata dal con- torità di Nicolò V, perla cura e culto del
te di Corbavia e suo padronato. A suo contiguo tempio innalzato in onore della
tempo il couteMartino Frangipane eres- B. Vergine e in memoria della traslazio-
se il tempio per contenere la sagra edi- ne di sua s. Casa. Nel5 1 Simone fu al
1

cola che ricorda la s. Casa, col convento concilio di Laterano V, e nella sessione
a
pei francescani di Bosnia, ed al quale la- 6. pronunziò gravissima ed eloquentis-
sciò la sua eredità, avendovi contribuito sima orazione, per la riforma della disci-

il zelo del vescovo, il quale fu benefico e plina ecclesiastica, e perla spedizione mi-
generoso colla chiesa di Cursola o Cur- litare controi turchi, che invadevano 1*11-

zola sua patria, aumentò i canonici del- liria, la Dalmazia e la sua diocesi. I tur-
la cattedrale, ed in essa costruì la cappel- chi infatti nel 527 vieppiù irrompendo
1

la diS.Giacomo. Nel 4 j>7 ultimo vesco- 1 nella Dalmazia, s'impadronirono di Cor-


vo fu Francesco, che ottenne da Pio II bavia, e della principale parte della dio-
VOL. LXIII, i4
7. i n S EG SEG
cesi di Modrusca,che devastarono col fer- finariLiccanum, Oliochnnum e Oguli-
ro e col fuoco, il quale distrusse pure l'e- nensej parte de! reggimento confinario
piscopio della cillà che soggiacque a e- Szluinense, del comitato Zagabriense, e
guale destino. Da allora in poi il vescovo del Litorale Ungarico; ed in tutta que-
diModrusca fu più titolale che effettivo, sta estensione moltissime sono le parroc-
imperocché ridotta a poca cosa la mensa chie. Il reggimento o generalato di Ot-
vescovile, non ehbe stabile residenza, fin- toshacz nella Croazia militare, capoluogo
ché fermò sua dimora in Novi di sopra di distretto con due castelli, ebbe già la

ricordato. Gli successe nel i 536 Pietro sua sede vescovile, ed i suoi vescovi che
Paolo Vergerlo di Capodistria, dottissimo pure descrive p. Fallalo a p. i63 e seg.,
il

e d'infelice memoria per la sua aposta- Episcopio ttocienses. Oltoshaz, Ottocium


sia, in cui trasse pure il fratello Gio. Bal- fu dominio eziandio de' Frangipani. Il ca-

lista vescovo di Fola (/"'.): in una mol- pitolo dell 1 cattedraleavea canonici e l'ar-

titudine d'opuscoli palesò tutto il suo fie- ciprete, nell'abbazia di s. Nicola di Gatz-
le contro la curia romana, in modo che ka. Si attribuisce l'istituzione del vesco-
furono disapprovati dagli stessi protestan- vato Ottocense a Sigismondo Frangipa-
ti moderati, e siccome furono rigorosa- ne con l'annuenza di Pio II, e dell'arci"
mente confiscati sono rarissimi. Nel me- vescovo di Spalatro, di cui fu dichiarato
desimo anno essendo stato il Vergerio tra- snffraganeo , erigendosi in cattedrale la
Paolo 11! nominò
sferito alla sua patria, delta chiesa di padronato di Sigismondo,
fr. Ermolao di Alba francescano; indi per neh 461. Il i.° vescovo Biagio, dotto do-
sua morte neli537 fr. Gio. Evangelista menicano,fu eletto in detto anno,egli suc-
Bruschi agostiniano: anche questi ebbe cessero: nel i4o 2 Giovanni Chieiegato vi-

breve vescovato, onde nel i 538 gli suc- centino religioso de' crociferi, traslato a
cesse d. Diego Loaysa nobile spagnuolo Cattaro; nel 1 49^ rr - Vincenzo de Andreis
e canonico regolare di s. Agostino. Filip- nobile diTraù, d'una famiglia originaria
po Serali nel 54o, che passò ad Alifenel
1 di Roma, dotto teologo e santo domeni-
i548, per cui in suo luogo fu eletto fr. cano; nel 52 1Pietro de A ndreis pure di
1

Alberto Divini di Cattaro, celebre predi- Traù, ornato di scienza e di virtù, dopo
catoredomenicano/la Giulio III nel 55o 1 la morte del quale, secondo il decreto di

trasferito a Veglia, ed in sua vece nomi- Leone X, fu riunita la diocesi a quella di


nò fr. Lorenzo Ghei ardi di Bergamo do- Segna, da cui era stata smembrata, pei
menicano; dopo di lui nel i56o l'altro dot- reclami del vescovo. Tuttavolta Leandro
tissimo domenicano fr. Dionisio Pieppi, Alberti ricorda un 5.° vescovo in Nicola

che passando ad altra sede nel 1 56 1 Rio- domenicano, episcopum Otloniensem.O-


dilisca fu data in amministrazione al ve- gninuovo vescovo è lassato ne'libii della
scovo di Veglia A Iberlo. L'ultimo o penul- camera apostolica in fiorini 1 83, corri-
timo vescovo di Modrusca fu Giovanni spondenti a 9000 che rende la mensa, non
del 564, dopo il quale cominciarono ad
1 gravata da pensioni.
amministrarla vescovi di Segna, e poi
i SEGNATURA DI GIUSTIZIA, Tri-
alla loro sede fu congiunta, e vi deputaro- bunale, Supremi Tribunalis Signaturae
no per la diocesi un vicariogenerale. Mo- justitiae. Vi è in Roma un tribunale su-
drusca è tuttora diruta, e Novi la rappre- premo di segnatura, composto di un car-
senta. Le due diocesi unite si estendono dinal prefettofchiamatodaMorcelli Prae-
per circa 1 60 miglia quadrate,e compren- fcctus sacri consilii judicibus adsignan-
dono la Carinola, chiamata anche Mar- clisj mentre il votante di segnatura lo ap-

chia Sinfonica per essere situata sui con- pella, Adlecius in conciliar)! principi* ad
fini della Schiavouia, tre reggimenti con-
i caussas rer.judicat. dirimcndas), di sette
SEG SEG 211
prelati votanti, di un prelato uditore del rescritti o risoluzioni. Esercita inoltre la
tt iL)unale,di un togato uditore della prefet- podestà giudiziaria: i. "nel decidere lecau-

tura: vi è pure un notaio e cancelliere, ed se minori non comprese nel disposto dal
altri. La carica del cardinal prefetto è a vi- § 34 1 del Regolamento; i.° nel destinare

ta, qualora non sia promosso o abdichi; la proposizione delle cause innanzi il tri-

quelle de' votanti e dell'uditore sonoamo- bunale; 3. "nel rendere esecutivi i rescritti

per promozione il i ,° de' votanti si


vihili : o risoluzioni del medesimo; 4-°neI tassare
chiama decrt/io, il 2.° sotto- decano. Tutti i o liquidare le spese, danni ed interessi in
giudici e tribunali dello stato pontificio, sequela de'rescrilti resi esecutivi; 5.° nel

compresi quelli della sagra Rota e della conoscere e giudicare le controversie in-
Camera apostolica, sono soggetti al tri- torno alla liquidazione, quando la som-
bunale supremo di segnatura. Sono ad- ma liquidata nonsia maggioredi20oscu«
ctelti al tribunale i prelati Referendari di di. L'uditore della prefettura rivede de- i

segnatura [V.) : questi riferiscono le i- creti del prelato uditore del tribunale, in
stanze giudiziali de' ricorrenti, ed hanno nome e vece del cardinal prefetto. I de-
il volo meramente consultivo.il tribuna- creti difformi dell'uno e dell'altro udito-

le supremo di segnatura, secondo il vi- re, sia causa maggiore o minore di scudi
gente Regolamento giudiziario, couosce e io, si rivedono in 3.° grado di giurisdi-

giudica, in nome e vece del sommo Pon- zione intieramente dal pieno tribunale, a
tefiee: i.°le domande di annullamento o differenza dell'antica pratica del foro: e
circoscrizione degli atti giudiziali e delle qui noterò, che le cause di restituzione in
sentenze;2.°lequestioni di competenza fra intiero, sebbene si tratti dell'interesse il

giudici e tribunali;3.°la questionesulla u- più tenue, non possono essere giudicate


ninne e sulla a vocazione delle cause; 4-° 'e che dallo stesso pieno tribunale. Nelle cau-
questioni concernenti la ricusa de'giudi- se commerciali non si ricorre al tribuna-
ti per legittimo sospetto; 5.° le domande le supremo di segnatura. Da questa re-
di nuovo appello pienamente devolutivo gola viene eccettuata la sola domanda di

in grado di restituzione in intiero (come annullamento dopo la causa giudicata, e


al §273 c\e\ Regola mento legislativo e gin- quella di restituzione in intiero, a forma
diziario per gli affari ch'ili, di Gregorio del § 338, n.° 5 del Regolamento. Il di-
XVI). Inoltre a tenore del Regolamento sposto nella sezione ix del ti t- 2dellostes-
suddello, le cause da proporsi al tribuna- so Regolamento, intorno al supremo tri-

le supremo si distinguono in cause mag- bunale di segnatura, è comune allec.au-

giori ed in cause minori. Sono cause mag- se ed ai giudici e tribunali del foro eccle-
giori quelle che oltrepassano il valore di ciòche viene dichiarato nei
siastico, salvo

200 scurii, che hanno un valore inde- § 385e386 Regolamento, cioè. Lesa-
t\e\

termiuato. Le altre cause sono minori. Le gre congregazioni ecclesiastiche non sono
cause maggiori sono decise dall'intiero tri- soggette a questo tribunale. Le questioni
bunale. Sono pur decise dall'intiero tri- di competenza fra le sagre congregazioni
bunale lecauseminorijOve si tratti: 1 .°del- ecclesiastiche, ovvero fra di esse egli al-

le domande enunciate nel § 338,n.°4e tri tribunali, sono decise sopra semplici
5 del citato Regolamento j 2.° degli affari memorie del cardinal prefetto di segna-
del pubblico erario, compresi quelli in- tura, col voto consultivo de'prelati deca-
dicati nel § 334 c' e ' medesimo Regola- no esotto-decanodel tribunale, previa re-
menloj 3.° degli affari de'comuni e delle lazione, che dal medesimo cardinale pre-
provincie. Il prelato uditore esercita le fetlo ne viene fatta all'udienza sovrana,
funzioni di segretario del tribunale: inter- Va però avvertito, che la Segnatura cosi

viene alle adunanze, e tiene registro dei detta Papale } non soltanto giudica sulla
2i2 SE G SEG
competenza fra le sagre congregazioni e naie di segnatura si può appellare dalle
ali altri tribunali, ina giudica ancora sul- sentenze del sagro e cospicuo tribunale
la pertinenza dellecause ecompetenze fra degli Uditori di Rota, al dire del Bernini

i tribunali ordinari e i magistrati dell'or- trattando di essi. Però la segnatura non

dine contenzioso amministrativo. La giu- ha l'onore propriamente di rappresenta-


risdizione volontaria è attribuita in Ro- re la persona immediata del Papa ma ,

ma, anche all'uditore della prefettura del bensì giudica a forma del § 338 del Re-
tribunale di segnatura. Tanto il cardinal golamento giudiziario ,in nomee vece sua,
De Luca, Relazione della Curia romana perlocchè i suoi rescritti e decisioni sono
par. 2, disc. 3i, quanto il Vitale, De ju- irretraltabilie inappellabili. Secondo l'o-

re Signaturae justitiae alcap. i, stabili- dierna procedura il tribunale della rota,


rono l'autorità del cardinal prefetto del- anzi tutti i tribunali di appello, come a-
la segnatura , di poter differire ad altra dessoè stato ridotto quello, decidono sul-
adunanza la definitiva risoluzione di una l'appellabilità o inappellabilità dellecau-

causa. Ma questo non può verificarsi se se: la segnatura non giudica che a causa
non nel caso in cui egli si trovi presente finita, sulla restituzione in intiero. Nella
alla discussione,ed abbia precedentemen- Relazione della corte di Roma di Luna-
te studiala la causa, edappieuo abbia co- doro, accresciuta dal Zaccaria, t. 2, cap.
nosciuto il inerito della medesima. Ed ap- 36 : Della segnatura di grazia e giusti-
punto interpone la sua autorità per la di- zia, si loda la saggezza de'Papi che isti-

lazione ad altra sessione della definizione tuirono i due tribunali, dacché gl'infini-
della causa, perchè frattanto sia sottopo- ti ricorsi che vengono fatti a'sovrani, ri-
sta ad esame più maturo. Del resto il tri- volgonsi tutti su materie di grazia o di
bunale di segnatura ha la giurisdizione da giustizia. Pare al Gonzalez, super Reg. 8
se, e giudica indipendentemente dal car- Cancell. gloss.6o, § 53, che perciò chia-
dinal prefetto colla maggioranza assolu- masii5eg«rt/ura,perchè il medesimo prin-
ta de' voti; ed è tanto vero ciò, che in pas- cipe segna e sottoscrive i vari rescritti

sato per lo più non interveniva il cardi- di questi tribunali : però il tribunale del-
nale al tribunale, ed ancorché v'interve- la Segnatura di grazia [V.) cessò di e-
nisse, soleva non votare, perchè noti man- vocabo-
sistere a'nostri giorni. Inoltre col

cando la risoluzione a pluralità di voli, lo Segnatura vuoisi significare la segna-

era inutile il suo voto, fosse conforme o tura o sosciizione che fa il Papa alle sup-
difforme, come nolano i citati autori; e pliche della Dataria, de' Brevi e <\e Re-
solo nel caso di pai ita di voti si differiva scritti, a'quali articoli ne riportai le for-
la causa ad altra segnatura, se pure non inole : anticamente i prelati segretari dei

avesse egli voluto col suo voto togliere brevi si denominavano Prefètti della se-
subito la parità. Quando il cardinal pre- gnatura de'brevij tuttora nel tribunale
fètto, o per ricorso di alcuno de'difenso- di dataria vi è il Prefetto del Concessimi,
ri,nel timore che la maggior partede'giu- ossia della segnatura per le dispense ma-
dici gli sieno contrari, operchè crede nel- trimoniali chiamate de minoribus. \no\-
la sua prudenza di far differire la propo- tre Segnatura chiamasi la congregazione
sizione di qualche causa, ordina a tempo degli officiali del sagro tribunale della Pc-
che non sia posta in foglio per discuter- nitenzieria apostolica (^.)- Pucordai qui
si nel tribunale. La segnatura fu delta l'u* tali vocaboli, per distinguerli dalla Segna-
dienzao concistoro del principe, e sicco- tura di giustizia, supremo tribunale del-
me rappresentala persona immediata la Curia Romana {f
7 la quale si adu- .),

del fapa, quale supremo giudice della na e giudica nel Palazzo Apostolico ove
Chiesa, a lui solo o al nobilissimo tribù- risiede il Papane'giovedì mattimi, che se
SEG SEG 2.3
impediti da feste lia luogo nel dì seguen- parato da quello ove stanno i votanti, se-
te; mentre ne'giovedì mattina ancora vi duti sopra sediecoperte di seta econbrac-
è l'udienza dall'uditore della prefettura ciuoli. Il cardinal prefettosiede sopra una
in sua casa, o nel giorno appresso «e im- gran sedia dorata di damasco, in mezzo al
pedito per l'istes<a causa: ne'lunedì, e se decano e al sotto-decano. Prima di giu-
impediti ne'martedì, vi è pure l'udienza dicare le cause, i votanti col cardinal pre-
in casa dell'uditore di segnatura. I giorni fetto, i referendari e mg. 1 uditore '
si re-
ne'quali nel decorso dell'anno vi é la se- cano in una prossima cappella ove ascol-
gnatura, l'udienza dell'uditore della pre- tano la s. messa celebrata da un sacerdo-
r
fettura, e l'udienza dell'uditore della se- te a scelta di mg. decano, al quale dai vo-
gnatura, sono descritti nel Kalendarium tanti viene data l'annua retribuzione di
supremi tribunali* Signalurae justitiae, scudi 24, senza obbligod'applicazione. La
che si stampa ogni anno col nome decom- sagrestia pontifìcia somministra l'occor-
ponenti il tribunale, sia in libretto che in rente, venendo servita la messa dal cu-
foglio in questo oltre l'epigrafe Curiae
: stode delle congregazioni e del tribunale
cbuimoditaù, vi è la figura della Giusti- in abito di costume. I referendari che in-

zia sedente, che colla destra regge la spa- tervengono in tribunale per riferire le
da colla puuta rivolta al suolo, già attri- cause delle quali sono ponenti, nonsiedo-
buto de''pretori, e colla sinistra alza la bi- 110 mai, finché non sia dato loro il permes-

lancia, simbolo dell'equità: dal lato sini- so dal cardinal prefetto o da mg. 1 deca-
r
stro ha il libro delle Leggi [f .) e sotto }
no. Quando poi i referendari riferiscono
ai piedi il motto Cuique suurn. Noterò
: le cause e ne danno il loro voto consul-
con Vitale, che la segnatura fino alla me- tivo, stanno in piedi e a capo scoperto. Es-
tà di giuguo si riuniva ogni giovedì non si intervengono in mantelletta, e con roc-
impedito; dal i.° luglio a tutto settembre chetto se ne hanno l'uso. Quando poi in
si adunava ogni i5 giorni, e tali adunan- tribunale deve parlarsi di qualche affare
ze si chiamavano congregazioni, a guisa particolare, e non riguardante alle cau-

del tribunale della rota che vaca in tem- se,sono pregati ad allontanarsi dal car-
1
po del le sue lunghissime ferie. A liticamen- dinal prefetto o da mg. decano. In ogni
'

te le adunanzesi tenevano in casa del car- prima segnatura dell'anno forense, i vo-
dinal prefetto, finché Innocenzo XII vol- tanti di segnatura, i loro aiutanti di stu-
le che fossero celebrate nel palazzo apo- dio, e chiunque altro possa stare ad ap-
stolicooverisiedeil Papa, come quelle dei prendere nello studio di qualche votan-
chierici di camera, uditori di rota, e al- te, prestano il giuramento de secreto ob-

tri collegi prelatizi. Abbiamo un solo re- servando, in mano del cardinal prefetto
centeesempio di congregazione tenuta in- a forma della bolla d'Alessandro VII, 7>z-
nanzi il prefetto cardinal Falzacappa,uel- ter caeteras Apostolicae. All'articolo Re-
1' affliggente tempo della pestilenza del ferendari di segnatura narrai che loro
cholera, per decidere la famosa causa fra spetta di riferire le cause e le liti nel tri-
Bellucci e consorti di lite, collamarchesa bunale della segnatura di giustizia, ed in
vedova Stefanoni. Quando il tribunale di quello della segnatura di grazia quando
segnatura si aduna ove dimora il Papa, esisteva, ed ecco perchè chiamati Referen-
per privilegio de'Papi,i votanti v'incedo- dari dell' una e dell' altra segnatura. Che
no vestiti di rocchetto, mantelletta, indi ivotanti di segnatura sono pure referen-
assumono la cappa magna, mentre l'udi- dari, ed hanno voto deliberativo nel tri-
tore del tribunale interviene sempre ve- bunale. Dell'antichissima origine de're-
stito di rocchetto e mantelletta, e siede so- ferendari, loro pregi, prerogative e rag-
pra uno sgabello avanti a un tavolino se- guardevole uffizio. Che gli odierni nella
»i4 S E G SEG
p rsona d'alcuni, furono nel (q da In- i i Innocenzo I\ .come del loro uffizio. Tan-
qzq Vili autorizzati a giudicare le to egli, e -prima di lui Fati i indio
s< chcdovea decidere il Papa; quindi Irati ino del l' istituì me ed B< -
1
d 'i e-
iì successore flessati Iro^ 1 ne aumentò I iri d« ll'impei o i ornano e dell'ira-
il Qiunero, e Eù ili." che divise la Sfcg . pero o -. Palatii, il che
fura in quella di gì n aquella I gin- aBjBFBBEBDàBi, ti iltresìnel-
- .: t. Quali altri Pa o au- atificia cui ilmenle con di-
I i
p .

mentarono referendari, come pur i fecero versa denominazione, odi Giudici {I ,)o
Itiss rilegi loro concessi. Che altra. Referendarie) bero ino ra altri re-
isposto di Alessandro VII appartie- gni e stati, come rimarcano i due citali

ne al prefetta della segnatura d a usti- seri Uoii, ed io ripetei nell'articolo Refe-


ùa il dare l'informazione al Papa] :
'
AI. Dice \ itale: •• Ti a \ :.'e vero
e ai referei tempore nova ho e tribunali forma
pò il
|
i ss fitto sulle loro qualità. A fuit,nam Pontifex ape stolicaeSedispriu-
Telato notai, che i reti., nd il . devono aua, ac varia praepedilus mul- ii
!

l'aie giuramento in segnatili i; cornee


i! titudine aego'iorum, quae ao! Romanam
con quali modi sono ammessi fra pre- i Cui iam, utpotecommunem omnium pa -

lati della s. Sede


q
che ne Imi tri un. ex amo bus mundi partibus con-
no le qual tà richieste dalle e st tu tluerecoeperunl proj istitiaecomplemen-
stol che. Ch< il Papa autorizza il car- t i.io causisi tìss mura ad : rum ecck s 1-

dinal prefetto alla formazione 11:. bus. non valens cunctas


so dV ispiranti i di giusti- esaminale suppl cationes perRefèrenda-
zia, ed il quale presenta tutte le sue cu- rios lai is, sque omnibus responsum
1 1

te per la d s ira n i, a quel votante d -


reddere, e Réferendariorura e! isse q ios-
gnatura che il cardina e destina alla E r- daràselegit, .pio rom munus esset,antedi-
mazionedi tal processole pw a- 1 1 ctissup licatit n bus Domine ipsiusPonti-
de i! nome di ponente; quindi riportai ; s res asum dare; ideoque Voi
quali* successivamente ha luogo, I prò* un Referen I

posizione del candidato a! tribunal 1 uoa :


unl'MI nome di ! 0-

1ammissione, pei la quale il cardinale ha tanti si vu rato a' prelati votanti


due voti, ed uno ciascuno de'sette prela- di segnatura dal voto decisivo che hanno
ti votanti di segnatura, « mani nel tribunale, nelle materie riferite dai
ciò sì eseguisce; avendo pur notato nel- : assi-lenti perciò e!. 1

ito articolo, che tra requisiti che i 11 b la Co ign gasarne Lau ta-
si calcolano in favore de'prel iti asp iran- pi .-. di cui ripai ! tia L01 aro, ha suoi pre- i

ti, uno è quelle ili aver frequentato lo stu- lati Potanti. R ferisce Piazza, Euxevofo-
dio di qualche votante di s gnatura, cioè £70 rr- rat. "5, cap. %S : Del colie-
i i
!

I i la |
i
;
• . ; un '

: i
'
:
- .:_..-
ovvero degli uditori di rota, odi altri pre- tura di giustizia, che i referendari f o-
lati giudici, o curia!, o avvocati della Cu- di segnatura furono così detti, per-
/'.',: Rom :
-.
chè col loro voto, come di vicegerenti del
L origine
a della segnatura di giustizia
o e
- - j*nanoi libelli, di tanto va-
cuna remar. a t gnota,corae è ign > ici e e autorità ae'Ioro rescritti, con
oumei o de'pi imi rei . ben- ssero di mano propria del Pa-
sì questi e quella sono antichissimi. Af- pa. Osserva il Danieli i, Ree. Prax. Rom.
'

ferma Vitale che nel r certo esi- < . a he tratta della pi itica di quesl
stevano ni i omana i refi rend i- spettabilissimo tribunale, cheildec sii

• pressamente fece menzione suffragio de' votanti di segnatura consi-


I P

SEG S E G 2 i
-j

ste in brevi e laconici rescritti; e che dal- sino ciò che per occasione del'e eause -a"

la sentenza dell'altro prelato uditore, 'die fijs^e osservato detto in tribunale. Pao-
definisce le materie proprie del tribuna- lo V deli6o5 concesse ai votanti di se-
le, si può appellare al cardinal prefetto gnatura l'onore di vestire l'abito prelati*
od alla piena segnatura. Innocenzo Vili zio paonazzo, (Ino allora usando tale abi-
nel 1491 colla bolla Offìcii nostri, desti- to ma nero: tale onore fu concesso ~o an-
nò alcuni referendari, già esistenti nella ni dopo agli uditori di rota. Alessandro
curia romana, a rispondere in nome del VII nel 1 65 5 col breve Nuper certis ex
Papa alle controversie proposte alla s. Se- causis,de26 ottobre, presso Fatinelli p.
de da varie nazioni. Abbiamo da Burcar- 12 5, e Vitale p. 201, Super officiis sub-
do, Conclavi de' Pontefici, che Pio III mi diaconorum, et acolytorum apostolico-
dì seguente alla sua elezioue, cioè a' 2 3 rum, avendo estinto collegio degli Ac- il

settembre i'~o3, diede al cardinal N. la coliti (Z7 .) apostolici che servivano il Pa-
segnatura. Avendo Gregorio X colle leg- pa nelle messe solenni, nel quale essen-
gi che riportai a Conclave, disposto che do posti venali si ammettevano sogget-
i

r
in Scile vacante' .) cessino di agire tut- ti poco degui, in luogo di essi sostituì per
ti i tribunali, fuorché il Penitenziere mag- tutte le pontificie funzioni ovunque le ce-

giore ed il Camerlengo, Pio IV nel 1 j(J2 lebri o assi-ita il Papa, i 12 votanti refe-

colla bolla Fn eligendi* , dichiarò che car- i rendari deila segnatura di giustizia/i qua-
dinali et l i prelati della segnatura di gl'a- li uveano dal palazzo a-
se per l'addietro
ria e di giustizia nulla possono trattare postolico la parte di pane comuue, come
dellecosedelloro tribunale dopo la mor- glialtri referendari, cominciarono allora

te del Papa, e per tutta la vacanza della ad averla del più nobile e quale davasi
Sede apostolica. Di più colla costituzione ai cardinali, come trovo in flfovaes nella

di cui parlai a Referendari, che Vitale Storia di Alessandro VII. Questi inoI«
ci die a p. 99, Pio IV riformò sul modo
1
trecol breve. 4liasnostde' 1 ogiugno 6 "-,
1

di riferire e giudicare le cause, meglio di- presso il Bull. Rom. t. 6, par. 4, p-io?-,
chiarando le materie delle due segnatu- eresse 4 offici Clericorum ceroferario rum
re di grazia e di giustizia. Prima di que- Cappellae pontificiae, e col quale stabi-
sto tempo e neh 54o già Paolo III avea lì, che nelle altre cappelle e funzioni me-
pubblicato: Privilegia et gratiae praela- no solenni, fosse l'accolitato esercitato da
torum referendarionim utrituque Signa- semplici sacerdoti, Chierici della cappel-
tnrae Romani Pontifici?, colla bolla De- la pontificia' '.). Di più Alessandro V II,

bita considera (ione, riportata anche da colla bolla Inter caeteras Aposlolicae, dei
Fatinelliap.83,e da Vitalea p. 182. Que- i 3 giugno G "g, pure riportata da Fati-
1

gli a p. 1 1 2, e Vitale a p. 1
g4 riprodusse- nelli a p. 3o, e da Vitale a p. 2o3, eres-
1

ro la bolla Ouemadmodum providus, di se in collegio i ìeferendari delle due se-


SistoV: Praefinilio numeri ,et quali tatum gnature, rappresentato dai 12 votanti e
praelalorum Referendariorurn lUrìusque dall'anziano decano, i quali doveano esse-
Signaturae Romani Pontificia cum pri re scelti dal ceto de' referendari, e che il

vilegiorum concessione, di che trattai a più antico si chiamasse decano; non che
Referendari. Il suo predecessore Grego- prescrisse il metodo rome il cardinal pre-
rio XIII stabilì la scomunica latae sen- fetto ed i votanti dovessero ammettere
leu liae e a\\ie penea suo arbitrio, pelquel escludere dalla prelatura romana gli a-
votante che pa'esasse il suo voto, come spiranti. Oltre a ciò Alessandro VII este-

avverte Vitale. Clemente Vili estese la se la scomunica latae $ententideaache a-

scomunica per i votanti nou solo se pa- gli aiutanti di studio e ad ogni altro che
lesassero i loro voti, ma aucora se riferis- appartenesse allo studio de' votanti me-
216 EG S SEG
desimi. Clemente] X col breveEgregiis di- 219, estese loro l'indulto di poterle tra-
lectoriiinfUioruni, de' 1 4 marzo 668, che 1 sferire anche dopo aver cessato di essere

si legge nel Fatinelli a p. i


39, e in Vitale votanti, e pei -
la stessa quantità di mone-
a p. 206, diede ai votanti la facoltà di e- ta, eziandio in punto di morte, purché si

rigere l'oratorio privato nella loro casa faccia colle dovute formalità. Benedetto
nuche in Roma, e farvi celebrare o cele- XIII col chirografo Alias, de'24 settem-
brarvi una messa al giorno, la quale va- bre 720, aumentò l'annuo appuntamen-
1

lesse per i soli famigliari necessari al ser- to agli undici votanti sino a scudi 3oo,
vizio di essi nelle feste di precetto. Inno- e per decano a 5oo, da pagarsi con or-
il

cenzo XII col chirografo Monsignor Giù- dine del decano stesso al principio d'ogni
seppeParavicini,ò.e 1 5ottobre 692, con- 1 mese, e in caso di vacanza la porzione va-
cesse scudi 5o annui a ciascun votante del- cante doversi aumenlarep/o rata cumj ti-
la segnatura.in luogo della franchigia dal- re accrescateli ai votanti; in sostanza l'as-
le gahelle. Indi con l' altro chirografo segnamento di scudi 1200 stabilito ila In-
Monsignor Giuseppe Paravicini, del 3o nocenzo XII, lo portò a scudi 38oo, co-
settembre 1693, assegnò 100 scudi men- me apprendo da Vitale che lo riporta a
sili al collegio de'votanti della segnatura, p. 226. Accordò pure ai votanti la pre-
per rimunerazione delle loro gravi e con- cedenza sopra tutti prelati, che non han-
i

tinue fatiche. Di più Innocenzo XII, me- no l'uso del Rocchetto [V.) e della cappa
diante la bolla Inter gravissirnas, de'20 magna, anzi dopo aver il collegio soste-
luglio i695,egualmente cornei moto-pro- nuto una lite, fu accordato ai votanti la
pri riprodotta da Fatinelli a p. 149, e da precedenza sui segretari di tutte le sagre
Vitale a p. 207, dispose che votanti di i congregazioni, e dopo altra lite ebbero
segnaturafossero nominati esclusivamen- quella sull'uditore del Papa, sopra il sot-
ti dal Papa, mentre per lo inuanzi quan- to datai io, sopra i generali degli ordini
do accadeva qualche vacanza subentra- religiosi, sopra i canonici e le stesse digni-
va /tire proprio il referendario più antico. tà de' capitoli extra ecclesiam. Col bre-
Accordò loro l'uso del rocchetto sempre ve Romani Pontifici*, de 11 luglio 1727,
ed ovunque, e la cappa magna incappella presso Vitale p. 223, Benedetto XII die I

edanchein tribunale, come in qualunque loro il cappello violaceo, ed il Hocco pao-


pubblica funzione; li dichiarò esenti dalle nazzo al cappello ecclesiastico, e poi in que-
pubbliche imposizioni, eli equiparò per sta grazia vi fu compreso l'uditore di se-
dignità al governatore di Roma, agli udi- gnatura, come avvertii nel voi. IX, p. 198.
tori di rota ed camera. Nel
ai chierici di Il successore Clemente XII colla costitu-
1696 era decano de'votanti FrancescoLi- zione Creditae /jo/;/.f,de'25gennaioi 73 t,
berati arci vescovo d'Efeso di Ronciglione. che si legge a p. 224 del Vitale, accordò

CrisloforoRobusterio uditore di rota e ve- a'votanti di segnatura l'uso del mantel-


scovo dimissionario, divenne votante di lone paonazzo e del cappello pontificale
segnatura. Qui rammenterò, che a Refe- nelle solenni Cavalcate (F.), e quegli al-
rendari notai, che prima essi, se fatti ve- tri ornamenti che usavano in esse chie- i

scovi, ritenevano nella segnatura il luogo rici di camera egli uditori di rota. Inol-
e il titolo. Clemente XI colla costituzio- tre Clemente XII col breve Singularis di-
ne Ronianits Pontifex,(ie 18 marzo 70 1, 1 lectoruin,i\egl\i maggio 7 33, presso Vi-
1 1

pubblicala da Vitale a p. 2 17, concesse tale p. 235, confermò il chirografo di Be-


ai votanti la facoltà di trasferire in altri nedetto XIII sull'aumentalo annuo asse-
le pensioni ecclesiastiche sino alla somma gnamento fatto al collegio de'votanti di
d scudi 100; quindi con altra, Creditae
;
segnatura di giustizia. Già a Conclave no-
nobis, de' 12 agostoi 701, loco citato, p. tai, che Clemente XII colla costituzione
SEG SEG 217
Aposlolalus ofjìchim ,i\e ottobre 1732, [\. Vitale a p. i3i e seg. riporta il decreto
dispose che in sede vacante l'uditore di del 1742 della congregazione particolare
segnatura, prendendo il titolo di Udito- per la riforma de'tribunali di Roma, ap-
re del Conclave, continuasse le cause che provato da benedetto XIV, circa recti-
pendevano avanti l' Uditore del Papa de- salionrs ]'udicum }
el circa formarli servati-
funto, per cui l'uditore di segnatura con dam in caussis patenlatorum , seti privi-
tale titolo si reca a visitare tutti i cardi- legiatorum •
il decreto della medesima pu-
nali. Benedetto XI V per aumentare il cul- re confermato da Benedetto XIV, sulla
to ai ss. Pietro e Paolo, tra le Cappelle riforma del supremoSignaluraeTribuna-
prelatizie che istituì nell'ottava della loro lisj ed allri analoghi decreti, oltre al bre-
festa, vi fu quella da celebrarsi nella chie- ve Militanti ecclesiae} de'7 giugno 746 : 1

sa di s. Pietro in Carcere ossia s. Giusep- Ordo praecedenliac per volantes Signa-


pe de'falegnami (di cui riparlai a Scuole turae j'nslitiae, el gratiae lurn in seden-
di Roma), della quale cappella dissi qual- do, tuni in volo ferendo , servandus. Per-
che altra cosa nel voi. LV, p. \5i. Nel- tanto Benedetto XIV con tale costituzio-
l'opuscolo di Profili odi Cancellieri, An- ne prevenne le controversie che potevano
tonio Palloltae in amplissiinum patrum nascere nel rango di sedere e di tiare il
Cardinalium cooptalo, a p. 1 8 si dice che voto fra votanti vescovi del tribunale
i

nel 1 802 fu fatto uditore di segnatura; il quando con-


della segnatura di giustizia,
quale prelato, come il p. maestro del s. vengano insieme co'votanli non insigni-
palazzo che ha il privilegio d'intervenire ti della dignità episcopale, con prescrive-
alle cappelle pontificie con gli uditori di re che il più antico del tribunale, prece-
iota, e come il presidente della camera da il più giovane nell'altro, cioè i votanti
faceva il simile co'chierici di camera, co- tanlodella segnatura di grazia, che di giu-
sì l'uditore della segnatura lo ha di assi- stizia, abbiano la precedenza dall'anziani-
stervi in cappa e rocchetto co' votanti del- tà della nomina, che da qualunque grado
lo stesso tribunale. Ma in detto anno mg/ prelatizio e vescovile. Abbiamo due me-
Palletta essendo stalo intimato d'interve- daglie di BenedettoXIV, unaconiata nel-
nire nella memorata cappella dell'ottava l'anno Vili del suo pontificato, l'altra nel
senza cappa e rocchetto, geloso il prelato XI. Lai. oltre la sua effigie in camauro
di sostenere i diritti di sua carica e l'os- e stola, ha nel rovescio la Sapienza pon-
servanza della consuetudine tenuta dai tificia personificata, con iscettro eiibro,
suoi a ntecessoriPuga nti, Pelagallo(poi car- coronata del ti iregno;è assistita da un An-
dinali) e Alliata, come fece constare dai gelo con bilancia e cornucopia, e rischia-
loro attestati, ed anche da quello del più rata da un raggio celeste. A linde alle sag-
r
anziano votante mg. Quarantotti (poi gie disposizioni prese dal Papa riguardo
cardinale), ed osservalo da lui medesimo il tribunale di segnatura, con l'epigrafe:
in due altre precedenti funzioni, per l'e- Ego Justitias Judicaboj nell'esergo: Si-
1
sequiedi mg.r Settimio Onorati in s. Lui- gnatura Gratiae lìcslitula. La 2.' oltre la
gi de'Francesi, e della cappella di s. Fi- stessa immagine, nel rovescio ha la figura
lippo nella sua chiesa, fece le dovute ri- sedente della Giustizia pontificia con tri-
mostranze, in grazia di cui fu mantenu- regno, collo scettro nella destra, ed il libro
to nel suo possesso, con biglietto del car- nella sinistra un genio con bilan-
: allato
dinal Consalvi allora vice-prefetto, regi- cia e cornucopia. L' epigrafe e
il motto
strato neh' officio dell'archivio della se- sono eguali alla precedente. Pio VII col-
gnatura, ed esibilo per istromento pub- la costituzione Postdiuturnas, de'3o ot-
blico, unitamente agli originali documen- tobre 1800, stabili alcune norme pel tri-
ti e memorie dell'una e l'altra puue. 11 bunale di segoalura;quindi col molo-p.ro-
ai8 SEG SEG
prio Quando, dichiarò che il tribunale 182'') avea riformato il tribunale nel nu-
non esisterà che iti Roma, e la sua giu- mero de'votanti, i quali da 12 li ridusse
risdizione; in quello poi del i 8 l
j, Nello a soli 7 prelati votanti, oltre l'uditore e
stabilir e ^'xo'S \\ nel lib.Gecol tit. i. ''pub- il cardinal prefetto, trasferendo alla se-

blicò di verse disposizioni genera li risguar- gnatura di grazia 6 de' 12 antichi votan-
danti il tribunale medesimo, formato del ti di quella di giustizia. Finalmente ul-
r
cardinal prefetto suo capo, di mg. udito- teriore sistemazione ricevè il tribunaleda
re, e di 12 prelati votanti in due turni, Gregorio XVI col moto-proprio^jE'/ei'd/i
ci 'quali si aggiunsero i prelati referenda- appena, de'io novembre 834, e ricor- 1

ri ponenti, che in ciascuna causa, o ven- dato Regolamento legislativo e giudizio]'


gonoscelti dalle parli, o destinati dalgiu- rio per gli affari ch'ili. Per la rivoluzio-
dice per officio (secondo l'odierna proce- nedi Roma e dello stato pontificio, e pro-
dura sono al presente destinati per tur- clamazione della repubblica de'g febbraio
r
no da mg. uditore di segnatura); inoltre i84g, il tribunale di segnatura non più
dispose col tit. 2. che apparteneva al
in agi e si sciolse. Ricomposto l'ordine pre-
tribunale di giudicare; sugli atti innanzi cedente, al modo che narrai nell'artico-
r
mg. uditore, a cui fu assegnata l'udienza lo Pio IX, il n.°i 16 del Giornale di Ro-
due volte la settimana, e il cardinal pre- ma, de'22 novembre iS^q pubblicò: »* Il

fetto con autorità di giudicare in grado tribunale della segnatura di giustizia que-
di ricorso dai decreti di mg. r uditore, per sta mattina ha riaperto le sue tornate.
mezzo del suo particolare uditore nell'u- Questo magistrato, che ha le attribuzio-
dienza fissata una tolta in ogni settima- ni altrove esercitateda quelli recentemen-
na; col titolo 3.° stabilì il modo di pro- te stabiliti colle denominazioni di Cassa-
cedere avanti la piena segnatura. Questo zioni e di Corti supreme di giustizia, è
nuovo codice di procedura civile di Pio di una istituzione antichissima, come ri-

VII fu celebrato con una medaglia col sulta da bolle di Leone X, di Clemente
suo ritrattoin triregno, enei rovescio col- Vile di Paolo III".
la figura della Giustizia sedente sopra ar- Antica niente i votanti di segnatura go-
mi, avente nella destra la bilancia, e nel- devano un maggior numero di privilegi,

la sinistra il cornucopia e il ramo d'oli- come di creare notari, di legittimare spu-


vo, col molto Leges Latae 1818. Altre li, di conferire lauree dottorali, ed anco-
provvidenze di riforma emanò il succes- ra benefizi ecclesiastici. I votanti oltre l'es-
sore Leone XII col moto-proprio Quuni sere famigliari del Papa, secondo la di-

plurima et gravissima ,de' Caprile 826, i ì chiarazione d'Innocenzo XII sono costi-
tuttora in vigore, enei quale sono chia- tuiti in dignità ecclesiastica, altri avendo
ramente indicati i diritti e privilegi che loro accordata l'esenzione dalla giurisdi-
godono i prelati del tribunale. In tale co- zione degli ordinari. Il decano de'votanti
stituzione, oltre il confermarsi i privilegi da diversi Papi fu elevato alla dignità car-
accordati ai prelati votanti dai preceden- dinalizia innumerabili poi sono votanti,
; i

ti Papi, si concede loro che sieno e diven- the dopo onorevole carriera la consegui-
gano nobili, quantunque tali non fossero rono, come vado descrivendo nelle bio-
nati; che sieno Notavi della s. Sede, per grafìe de'cardinali; e quasi tutti i cardi-
cui pare che possino portare al cappello nali ed i Papi furono prima referendari
il fiocco rosso, come sempre l'ha portato delle due segnature, dopo il loro più re-
e l'usa l'odierno mg. 1 Melchiade Ferlisi *
golare stabilimento. Questo celebralissi-
decano de'medesimi votanti di segnatu- 1110 tribunale in ogni tempo ha vantato

ra; e che possano cibarsi di ova e di lat- profondi giureconsulti, cardinali prefetti
te ne' giorni proibiti. Già Leone XII nel e prelati Votanti, insigni per virtù e sa-
j

S EG S EG 2 1
<

pienza. Secondo la Statistica pubblicata tificie, ripeto, descrissi quanto in esse


nel 849, gli onorali del tribunale ili se-
i fanno i votanti di segnatura, il loro po-
gnalura consistono in annui scudi 2io5 sto, sia ove siedono, come nelle altre pro-
ai cardinal prefetto, in 5520 ai votanti, cessioni ; come si portano a ricevere dal
in 720 all'uditore., in altrettanti al can- Papa le candele benedette nella funzione
celliere, in 840 ai sostituti, in 552 ai com- della Purificazione, le ceceri benedette,
messi, in 288 agli scrittori, in 192 ai so- le paline benedette, gli Agnus Dei bene-
prannumeri. I votanti di segnatura bau- meglio a Scala santa); come
detti (di cui
no luogo in tutte le Cappelle pontificie e con qual ordine si recano nel venerdì
e quali Accoliti apostolici con diritto di santo all'adorazione della Croce, avendo
assumere la cotta sul rocchetto, e servire assistito il Papa prima e dopo l'adorazione

il l'apa in vari sagri ministeri, che dichia- che si rende dal medesimo Papa, tneu-
rai dettagliatamente ue'cilali articolilo- tre l'aiutante dicamera gli leva e poi ri-
me ne'pontificali e processioni ooleuni in mette Scarpe (?'.). Ricordai ancora,
le

cui decano esotto decano portano gl'in-


il come il decano dopo la messa delleCeneri,
eensieri, gli altri 7 candellieri (di che
i nella camera de'paramenti, m^W altri de-
riparlai a Lumi), supplendo al numero cani de' collegi prelatizi, domandano pei
occorrente l' uditore, referendari o gli i medesimi l'Indulto di poter lucrare l'in-
abbrevialori : il decano in tali funzioni e diligenza delle stazioni della quaresima,
in altre in cui ha luogo il baldacchino (di nelleproprieindividualiedomestichecap-
che pure a Ombrellino, ed a Mappula- pelle. Sull'incedere nelle Cavalcale, co-
mò perchè alla scuola de' Mappulari ap- me ne' Possessi de' Papi, a tali e relativi
parteneva anticamente portare il baldac- articoli eziandio rimarcando ane trattai,
chino, e chi ora supplisce in mancanza Prelato come procederono nel 846 ca- 1

dei referendari), viene con ischedula in- valcaudo per quello del Papa che regna,
vitato dal prefetto de maestri delle cere- Nella raccolta delle descrizioni di tali fu n-
moniea compiacersi d'avvisare i referen- zioni fatta da Cancellieri, trovo che i vo-
a
dari per portarne le aste, ed votanti i tanti di segnatura per la i. volta inter-
perchè portino la cotta onde indossarla in vennero al possesso di Clemente IX nel
\ece della cappa, ed assistere il Papa ari- 1667 , cioè dopo che Alessandro VII li

che nel portare il secchietto dell'acqua avea dichiarati accoliti apostolici, i quali
santa, e somministrare paramenti sagri i prima cavalcavano dopo gli abbreviato*
al Papa, ricevendoli dal Sagrisla. Ne'pon* rie prima degli uditori di rota, vestiti di
tifica ti i votanti,esercitando l'uffizio di ac- soltana e mantelletla paonazza, in roc-
coliti, presentano ampolle col vino e
le chetto e cappelli semi-pontificali, dicendo
l'acqua all'altare papale, in un tondino la relazione del possesso d'Innocenzo X
rice\ono Yanello e guanti pontificali del
i del 1644, et caputiis l'iolaceis iiwersis.
l'apa, ed a\Y Ostensione dell' Ostia e del L'accessodegli accoliti ne'possessi era anti-
CaLce portano 8 torcie accese., come le chiesi ino, comedallecopioseteslimonian-
candele de'caudellieri ornate di talchi e ze di Cancellieri rilevasi, essendo interve-
carle colorate a disegno (le quali ultime miti nel 1484 ne ' possesso d'Innocenzo
loro rimangono e prendono perdivozio- Vili dopo i chierici di camera, et Acolili
ne), restando presso l'altare genuflessi si- superpellicciahabebanl super roccheltis}
no dopo comunione. Ne' «esperi della
la perchè allora s'incedeva cogli abiti sagri,
cappella pontifìcia, il decano altro più quindi seguivano i segretari apostolici e
anziano votante fa Y Incensazione (F~.) ai gli avvocati concistoriali. Nel voi. LYIII
cardinali, vescovi prelati e altri. Ma a lut- p. 5, parlai de'7 candellieri portati ne'pon-
ti gl'indicati articoli ed a Cappelle pon- tificali, che ricordano quelli recali anti»
2

220 S EG SEG
cumulile ove il Papa andava a celebrare 1689 dicesi che cavalcarono prima degli
dai 7 accoliti delle regioni di Roma. Il Nar- abbreviatoli, ma dev'essere errore; ed in
di, De'parrochi t. 2, p. 2o3, parla degli fatti nel 1691 nel possesso d'Innocenzo
antichi accoliti della s. Sede, cioè accoliti XII, dopo gli abbreviatoci procederono i

palatini, accoliti regioniari, accoliti stazio- votanti, e poi i chierici di camera ; così
nari, i primi in servizio del palazzo apo- nel 1 70 1 per Clemente XI, vestiti di roc-
stolico, i secondi per le regioni sotto i car- chetto, mantelletta, cappuccio e cappello
dinali diaconi, i terzi per le stazioni, tutti semipontificale; altrettanto nel 1721 per
però in servizio della Sede apostolica, ed InnocenzoXlIl e coll'interocollegiode' 1

esercitavano affari gelosi, erano prelati, e prelati, che sono nomina li individualmen-
venivano promossi ai vescovati ed a ca- te. Neh 741 pel possesso di BenedettoXIV
riche maggiori : lutli formavano collegio, i votanti cavalcarono nel loro luogo con
ed aveano il primicerio, e nel concilio di cappelli pontificali e gran mantelli, e si-

delq63 oravi YArchiacolythus euttt


li orna milmente 1758 per Clemente XIII,
nel
omnibus Acolythìs. Degli ufiìzi degli an- neh 769 per Clemente XIV su mule bar-
tichi accoliti pontificii parlai in diversi luo- date di paonazzo, e nel 775 per Pio Vf. 1

ghi; facevano gli Agnus Dei, e ne riparlai Ma Pio VII che nel 1801 prese il pos-
in fine dell'articolo Scala santa, narran- sesso incedendo in carrozza,come ha fatto
do le funzioni che i Papi celebravano nel- il regnante Pio IX, dopo di quella e ap-
1' oratorio di Snncla Sanclorum. Abbia- presso a' chierici di camera cavalcarono
mo di Agostino Valerio, De Acolythorum 4 votanti di segnatura, gli altri riunen-
disciplina, Venetiisi 5j 1. votanti dun-
I dosi al collegio nella basilica Lateranense,
que nel possesso di Clemente IX caval- nominandoli il Cancellieri, che b ':
eri-
carono dopo gli abbreviatoli, seguili dai porta alcune notizie bibliografiche sui vo-
chierici di camera, sopra mule addobba- tanti, ed erudite sugli antichi accoliti. A
te, e pare con rocchetti e cappelloni. A Conclave dissi ancora. che le sue rote sotto
Referendari però rilevai chefinodal 5c)0 1 il così detto palazzo della cifra sono cu-
intervenivano già in queste cavalcate, ove stodite dai prelati votanti di segnatura. A
tuttora vanno, ma
separatamente dai vo- Funerali feci parola pure di quelli deno-
tanti; mi sembra quindi ragionevole, che tanti. Un'idea del cardinal prefetto di se-
a
questi pure cavalcassero con loro, anzi con gnatura e suo tribunale, com'era nella 1 .

precedenza, finché furono distinti di po- metà del secolo XVII, la si apprende dal
eto, dopo divenuti accoliti apostolici, e per- Lunadoro, Relazione p. ^.1, dell'edizione
ciò distinti tra' collegi prelatizi, poiché i 1 646. » Del Prefetto della segnatura di
soli uditori di rota sono gli altri ministri giustizia. La carica di prefetto della se-
e quali suddiaconi apostolici, ed i chierici gnatura da un
di giustizia viene esercitala

di camera, i quali però esercitano pochis- Eminentissimo, e chi esercita la della ca-
simi uffizi, che a suo luogo notai. Nel 1G70 rica ha di provisione cento ducati di ca-
pel possesso di Clemente X, dopo gli ab- mera al mese, la giurisdizione del quale
breviatori di parco maggiore, et Votan- è di fare rescritti a tutte le suppliche, e
tes Signaturae Acolylhi amidi mante l' Commissioni (/^.) di cause, le quali si de-
letlis supra rocchellos, et caputiis supra legano per giustizia, e ogni giovedì, eccet-
3
humeros inversis, et pileis semipontifìca- tuate le vacanze,a vanti a suaSignoriaEm.
libus supra bircia. Seguivano chierici di i nel proprio palazzo si fa la segnatura di
camera, e gli uditori di rota suddiaconi giustizia, per quelle commissioni i rescrit-
apostolici. Nel possesso d'Innocenzo XI ti delle quali sono contenziosi fra le par-
del 1676,1 votanti incedei ono nello slesso ti. Intervenendoci 1 2 prelati votanti, refe-
luogo; in quello d'Alessandro Vili ucl rendari de' più. antichi, che vengono in-
3
1

SEG SEG 221


formali dalle parli, come ancora è infor- grazia. Paolo ITI nel 1 53f) elevò alla por-
mato il signor Cardinal prefello, e lassalo pora Bartolomeo Gw7//mom lucchese, in-
a ciascheduno informatione in scriplis } di prefetto, e riformatore del tribunal del-
in facto, et in fare. Et oltre a ciò inter- la rota: uomo dottissimo, che scrisse più
vengono tutti gli altri prelati referendari, di 20 volumi sull'uno e l'altro diritto, che
i quali possono in ogni segnatura proporre si conservano inedili nella biblioteca Va-
due commissioni per ciascheduno, inter- ticana, e morì cardinal vescovo di Lucca.
venendo tutti quelli che propongono, co- Nel i54q Paolo 111 fece cardinale Giro-
me quelli che non propongono, e più v'in- lamo Vernili romano, poscia di venne pre-
r
terviene un mg.r auditore di Paiola, mg. fetto emorì neh 555. Giulio III nel 55 1

luogotenente civile del signor Cardinal vi- creò cardinale Fabio Mignanelli sanese,
cario, per difender la giurisdizione de'lo- già avvocalo concistoriale, poi prefetto,
ro tribunali, ma questi senza votare. E morto nel i55y. Paolo IV deli 555 di-
perchè molte delle cause, che si delega- chiarò prefetto della segnatura di grazia
no, alcune volte spedite, per lettera sot- e di giustizia il cardinal Giacomo del Poz~
toscritta dal signor Cardinale prefetto, al- zo d'Alessandria assai dotto. In detto an-
tre vanno per breve, però sopra questo no Paolo IV creò cai dinaie Giovanni Reu-
sono due ollìtiali, l'uno chiamato il pre- mano di Guascogna, già uditore di rota
fetto delle minute de'brevi, il quale falle di singolare disinteresse, e perciò lo pro-
che ha le minute, le consegna all'altra ofli- mosse a prefetto. Neil 557 P*10 ' IV creò
tiale, chiamato il maestro de'brevi, il qua- cardinale Antonio Trivulzi milanése, indi
le conforme alle mimile dategli, e sotto- morì nel 1 559. Pio IV
lo elesse prefetto e
scritte da esso fa brevi, li quali poi con-
i neli56i creò cardinale Lodovico Simo-
segna, acciocché li faccia sigillare dal se- nella milanese, celebre per la scienza in
gretario de' brevi che vanno sotto tassa. ambe le leggi, legato al concilio di Trento,
III. olii tio vale 12,000 scudi, il 2.°i3oo; dopo il quale lo nominò prefetto, morto
il denaro all'uno e all'altro fruita da 8 neh 568. Neh 568 s. Pio V creò cardi-
o o per 00 (essendo Vacabili). Vi è an-
1 1 nale Giampaolo Chiesa di Tortona, e poi
co l'ofìitio detto del Todesco, che si chia- prefetto. Gregorio XIII del 1572 dichia-
ma Revisore delle commissioni della se- rò prefetto il cardinal Alessandro Sforza

gnatura di giustizia, e tutti e tre quelli che romano, legato di tutto lo stato pontifi-

hanno questi offitii vestono di pavonazzo, cio; quindi nel 1 58 1 conferì la prefettura
come li camerieri del Papa. " Le notizie al cardinal Alessandro Ria rio bolognese,
de'cardinali prefetti della segna tura di giu- vacata per morte del precedente. Sisto V
stizia le descrissi nelle biografie de'eardi- nel 1 585 fece cardinale Giambattista Ca-
nali, dalle quali feci il seguente elenco, po- sbucci lucchese, e prefetto per morte del
lendo supplire ai mie bio-
brevi cenni le Stiano avvenuta nel medesimo anno. Gre-
grafie su ciascuno. Giovanni Arcimboldi gorio X V nel 590 aggregò al sagro col-
1 1

milanese, perito nel diritto canonico e ci- legio Paolo Emilio Sfornir a ti milanese e
vile, e in cui scrisse opere, Sisto IV nel suo nipole, dipoi prefetto di segnatura.
i4y3 lo fece prefetto di segnatura, e morì Clemente Vili nel 593 decorò della por- 1

nel 1 4o x - Leone X nel i 5 7 fece cardi-


1 pora il nipote Cinzio Passeri Aldobran*
nale e poi prefetto Lorenzo Campeggi bo- Bergamo, e nel 598 prefetto. Paolo
cliniù'i 1

lognese, già professore d'istituzioni civili; V nel1606 creò cardinale Maffeo Bar~
allri a Clemen-
ne attribuiscono la nomina berini fiorentino, indi prefetto e nel 162
te VII. Nello stesso 5 y Leone X creò 1 1 Urbano Vili. Questi nell' istesso anno
cardinale Paolo Emilio Cesi romano, poi decorò del cardinalato il nipote France-
prefetto della segnatura di giustizia e di sco Barberini fiorentino, e neh 632 pie-
2?.?, S EG SEG
l'elio d' inflessibile giustizia. Inoltre nel di quella di grazia, e tale lo trovo nelle
1626 creò cardinale Berlinghiero Ges~ Notizie eli Roma), morto nel 1758; Ales-
si bolognese, già professore di legge, po- sandro Tanava bolognese, già volante di
scia prefetto, morto neli63g. Altri car- segnatura di grazia e di giustizia, non che
dinali d'UrbanoVUI che successi va ni ente uditore di rota e celebre per le sue de-
divennero prefetti, sono Giulio Sacchetti cisioni, morto
1754; Andrea Corsini
nel
fiorentino, prefetto nel 1640. carica che romano pronipote di Clemente XII,crea-
dopo 23 anni rinunziò con generale ram- to cardinale neli75q da Clemente XIII
marico della curia romana;eAntonio5^r- e morto nel 170)3; Leonardo Antonelli
herini fiorentino, altro suo nipote, morto di Sinigaglia, fatto prefetto nel179^ da
nel 1677. Alessandro VII nel 1657 creò Pio VI, decano del sagro collegio, morto
cardinale il nipote Flavio Chigi senese, e nel 181 1; da Pio VII Ercole Consalvi ro-
poi lo dichiarò piefetlo, onde come tale mano, nel 1802 prò- prefello, poi prefetto
neh 6(5 1 gì' indrizzò il breve Dilecte, ri- sino al i 8 4> pure da Pio VII,
809, nel 1 r

portato dal Vitale: il Fa ti nel li dice che Antonio Dugnani milanese, già avvocato
fu prefetto sotto Alessandro VII ntqucnd concisloriale, morto nel 1818; il Papa
Innocentitim XII ma , io trovo che Ja- nominò in sua vece Diego Innico Carac-
copo Rospigliosi di Pistoia, nel 667 creato 1 ciolo nnpolet,ino,e per sua mortene! 820 1

dallo zio Clemente IX cardinale, fu pre- Giambattista Quarantotti romano, già u-


fetto e morì nel 1684, mentre Innocenzo ditore e votante di segnatura per 3o anni,
XII fu Papa nel 6q e il cardinale Chigi
1
1
, che terminò di vivere nel medesimo anno
morì neli6q8. Inoltre Innocenzo XII e- a'i5 settembre. Restò vacante la prefet-
lesse segretario di stato e poi prefetto il tura sino al i82 5,in
Leone XII la con- cui
cardinal Fabrizio Spada romano; di più cesse al celebre cardinal Spina dì Sarzana,
fece prefetto anche il cardinal Benedetto che morto nel novembre 828, quel Papa 1

Pamphilj romano, non che il cardinal nominò prefetto il card inalGian fra ncesco
Giampietro o Gianiacopo Cavalierini vo- Falzacappa di Corneto. Cessò di vivere
mano, che creò cardinale nel i6q5 e morì a' 8 novembre 840, onde Gregorio XVI
1 1

nel 1 699 d'anni qo. Il cardinal Bernardino scelse a prefetto del supremo tribunale di
Scout milanese, creato da Clemente XI giustizia il celebre giureconsulto cardi-
nel 1715, già votante di segnatura e udi- nale Anton Domenico Gamberini d'Imo-
tore di rota, fu preletto e morì nel 1 726. la, avendo rinunziato alla carica di segre-
Il cardinal Lorenzo Corsini fiorentino, fu Occu-
tario per gli affari di stato interni.
da Benedetto XIII fatto prefetto, e nel pò degnamente esercitò la prefettura, ed
e
1730 gli successe col nome di Clemente intervenne sempre in tribunale con isqui-
XII. Allora egli sostituì nella prefettura sita cognizione di tutte le cause. Morto

il cardinal Alemanno Sah'iati fiorentino a' 7.5 aprile i84' 5


Gregorio XVI elesse
e suo parente, il quale nel seguente anno il cardinal Vincenzo Macchi della diocesi
pubblicò quell'editto che riprodusse Vi- di Molile Fiascone, attuale decano del sa-
tale a p.
227, e morì ueii733. Laonde gro collegio, che lo è ancora. Di quanto
Clemente XII gli surrogò il proprio ni- riguarda il tribunale, la sua pratica, le
a
pote cai -dina! Neri M. Coniai fiorentino, sue norme, il cardinal prefetto, i prelati
il quale nel 1
742 fece quella Declarationes votanti, uditore, referendari, e altri of-
riportata da Vitale a p. 238. Successiva- ficiali del medesimo, si potino leggere i

mente furono prefelli del tribunale della seguenti scrittori, e principalmente Fran-
segnatura di giustizia cardinali Prospe-
i cesco Antonio Vitale, Dejure signatura e
ro Colonna eli Sciarra romano (secondo fuslitiae in orclineni redacto Commenta-
Woyaes, ma io credo che lo fu piuttosto rius, B.oniae.1756 e 1789. Di questa 2.
SEC, S EG 223
edizione fece eco ai generali applausi il i privilegi de'prelati delle medesime, e di-

n.° 49 dell'Effemeridi letteràrie di Roma scorsi pure sulle precedenze tra'votanti.


di tale anno. De referendarioruni volati' Cancellieri, Gratulatio pel cardinal bot-
tinnì signature justìtìae Collegio, ad ss. tini di Lucca, riporta una cronaca ripro-
D. N. Innocen/ium Ali P. M. Fari- dotta da Cartari, dalla quale rilevasi che
nelli de Fatine llis Lucensis in eadern si- Urbano V l nel i 386 si recò a Lucca, vi

gnalurae volanti?, Romae 1696. Cardi- celebrò diverse funzioni, e nell'episcopio


nal de Luca, Relatio Romanae Curiaefo- tennesegnatura di grazia econcistori. Nar-
rensis, ejusque tribunalium, lib. 1 5, disc. ra Novaes nella Storia dì Sisto V, che que-
3i : De signaturae justiliae, ejusque sli- sto Papa nel 1087 colla bolla Immensa,
lis; et de praelatis, ex qui bus hoc tiibu- tra le congregazioni cardinalizie die con-
nal constituitur. Cohellio, Notitia Roma- fermò o istilm, vi fu quella della Segna-
nae aulae offìciaUbus, cap. 56, Designa- tura di grazia, congregazione già comin-
tttrae jusliliae, ejusque Cardinali pi ae- ciata da Pio Vcolla bolla Curii nuper del
1

fectoj cap. 07, De Riferendariis. Giaco- i562, quale riformò referendari


colla i

mo Giandemaria, Riflessioni sopra laro- della segnatura di giustizia, e colla bol-


stillazione 88 di Alessandro P 11 per l'e- la In el'gendis del 555, in cui prescrive 1

rezione del collegio de' referendari d'am- che nella sede vacante cardinali prefetti i

bedue le segnature di grazia e di giusti- ed prelati delle segnature di grazia e di


i

zia, e per le qualità die si richiedono nei giustizia, in tale tempo reslavanoo/7/V/»//2
soggetti d' ammettersi in quello,Parma conquiescit. Alla congregazione dunque
i6q3. Fanucci, Opere pie di Roma. Vii- della segnatura di grazia. dice Novaes, che
lelli, Pratica della etica Romana, t. r, si faceva gran ricorso da diverse parti del
cap. 7 : Della segnatura di giustizia , sua mondo, e si mandavano memoriali per ot-
giurisdizione, modo di procedere, ediversi tenere molte grazie, mende quelle cause
ordinamenti duetti al buon regolamento che non si possono spedire con facoltà or-
del tribunale. Il Falaschi, La Gerarchia dinaria dai giudici, è d'uopo che dal prin-
ecclesiast. p. 77, De' votanti di segnatura. cipe, il quale è legge viva, si spieghino e
SEGNATURA DI GRAZI A, Congre- si concedano; volle perciò Sisto V, che i

gazione o Tribunale, Congregatio prò si- cardinali di questa congregazione fossero


gnatura gratiae , Tribunali sigila turae. sempre il penitenziere maggiore, il pre-
gradaci Papi istituirono gli antichissimi fetto della segnatura di grazia, quello della
tribunali della segnatura di grazia, e del- segnatura de'bre vi, e il datario se sarà car-
la Segnatura di giustizia (al quale arti- dinale. iVotai a Referendari, che Sisto V
colo parlai dell'originee di moltecoseche dispone che tali prelati non potessero en-
riguardano questa), perchè i ricorsi e le trare nella segnatura di grazia, se non do-
domande che loro si fanno sono in ma- po aver passati 3 anni nella segnatura di
teria di grazia o in materia di giustizia. I giustizia. Come poco dopo Sisto V tro-
Referendari di segnatura {V.) sono prela- vavasi la congregazione, lo apprendo da
ti ambedue, per cui s'intito-
addetti nd Lunadoro, Relazione della corte di Ro-
lano Referendari dell' una e dell'altra
: ma, stampata nel 1646, a p. 44- " D 'l (

segnatura. Essendo anticamente le due Prefetto della segnatura di grada. L'of-


segnature riunite, fu Alessandro VI del fitio del prefetto della segnatura di gra-
1492, che pel i.° ne fece la divisione in fia è sempre nella persona d'un cardinale,
Segnatura di grazia, ed in Segnatura di il quale ha 00 ducati di camera al mese
1

giustizia j quindi in tale articolo notai i per sua provvisione, 1'


oflitio e giurisdi-

diversi Papi che dichiararono le materie tione del quale principalmente è d'inter-
delledue segnature, il numero, la qualità] venire alla segnatura di gratia che si fa
224 SEG SEG
avanti ni Papa , e segnare ogni supplica prima di uscire di palazzo di sua Santità;
e grada che passi in essa, dove interven- 1 cardinali per intervenire in segnatura,
gono li i 2 prelati votanti , che sogliono vi devono andare in abilo di quel colore,
essere gli stessi che votano in segnatura che porta la giornata, s'intende sottana,
con l'intervento del signor
di giustizia, e rocchetto, mantelletta e mozzetta." Nella
Cardinal prefetto della segnatura di giù- stessa Relazione della corte diRoma^ub-
slizia, del signor Cardinal vicario, del si- blicata nel secolo passato, ritoccata, accre-
gnor Cardinal prefetto de'brevi, di mg. r sciuta e illustrata da Zaccaria t. 2, cap.
datario, e più o meno numero di cardi- 36, Della segnatura di grazia, si legge:
nali, secondochè più o meno sono in ciò « Questo tribunale sembra un novello
deputati da sua Santilà, ma giammai non concistoro, imperciocché rimane compo-
sono meno di 12. Nella qual segnai nra in- sto del Papachen'èilcapo,ede'piùsceltis-
r
terviene ancora mg. auditore della Ca- simi cardinali, tra' quali ha luogo il pe-
mera, il suo luogotenente civile, mg.r te- nitenziere maggiore, il segretario de'brevi,
soriere generale, un auditore di Rota, il e il pro-datario; e di molti altri prelati

luogotenenteciviledel cardinal vicario,un qualificatissimi, i 2 deqnalisonoi volanti,


protonotario partecipante, un chierico di il cui voto però è consultivo soltanto; Ira
camera, un abhieviatore di parco mag- detti prelati vi si annovera di più l'udì*
1'
gioie, e mg. reggente della cancelleria, tor della Camera, il tesoriere, un uditore
e ciaschuno di questi v'interviene per di- di Rota, il luogotenente civile del cardi-

fendere la giuristi i lione del suooflitio, e la Dal vicario, il reggente della cancelleria,
detta segnatura si tiene una volta la setti- ed altri personaggi di tale rango; visiag-
mana innanzi sua Santità in giorni di mar- giungono in fine 3 prelati referendari (i i

tedi e di sabato, quando però non sono prelati referendari della segnatura di giu-
vacanze. " Aggiunge a p. 33. » Stando
i stizia sono ancora ponenti di questa se-
sua Santità in segnatura di gratia, siede gnatura di grazia), i quali nella piena se-
in sediadi vellutoconcoscinoepanno ros- gnatura, che si tiene poche volte all'an-
so sotto li piedi, dinanzi ha un tavolino no ad arbitrio di sua Santità, spongono
coperto di velluto rosso con oro, e lontano ginocchioni alla presenza del Pontefice le

da quello 4 dita sta una tavola lunga, ma cause, il numero non suole d'oidi na-
cui
uii poco più bassa, con panno rosso sopra, rio eccedere 2. Le cause della segnatura
1

e da le bande sgabelli d'appoggio, simili di giustiziavengono talvolta ripropone,


a quelli del concistoro, dove sedono car- i acconsentendolo il Papa, a questa segna-
dinali, ed prelati cheintervengouo in se-
i tura di grazia; non però in grado d'ap-
gnatura stanno dietro in piedi; et in ogni pellazione, che dall'una all'altra segnatu-
segnatura sono 3 prelati referendari che ra non mai dassi ricorso. Cause, suppliche,
pi opongonoeciaschedunodi loro può prò- controversie risguardanti solo materie di
porre io commissioni, e nel cominciare grazia vengono proposte a questo tribù-
a proporre stanno in ginocchioni, poi si naie : sua Santità medesima addiman-
alzano e finiscono in piedi. Così ancora fan- dando il consiglio de'votanti, a tutto ri-

nò prelati, che hanno da dare il volo,


i sponde; nega, concede, definisce e sotto-
che cominciano a votare s'inginocchiano scrive a suo talento e piacere. " I referen-
per un poco, et in segnatura intervengo- dari erano anche ponenti della segnatura
no ancora li 3 altri refereudari che hanno di grazia, ed i 12 volanti della segnatura
da proporre nella prossima segnatura, e di grazia aveano dal palazzo apostolico
tulli prelati che intervengono in della
i la parte di pane come cardinali. Da al- i

segnalura, ci devono andare con il roc- cune notizie mss. e dai Diari di Roma,
elicilo, e levarselo fornita la segnatura, ricaverò le seguenti nozioni. Alessandro
5 5

S E G SEG 22?
VI II tenne avanti di se la congregazione 9 cause contenziose e 3 graziose ; il Papa
della segnatura di grazia a' 1 1 febbraio emanò per ciascuna il decreto o rescritto
i(m)o, Innocenzo XII agli 11 dicembre rispettivo, poscia pubblicati colle stampe
1G9G, 2 marzo 1697 e 9 settembre 1698.
i camerali. Anticamente i Pontefici tene-
Clemente XI nel martedì mattina 2 mar- 1 vano di frequente innanzi a loro il tribu-
zo 17 19 tenne avanti di se la congrega- nale della segnatura di grazia, ma dopo
zione della segnatura di grazia, dopo aver die la Congregazione del Concilio (F.)
ne'g'orni precedenti ascoltato le informa- ha le facoltà di concedere quelle grazie che
Di 3o solevano fare in essa, non se
n
zioni degli avvocali e procuratori. si 'è creduto

cause, i5 contenziose ei5 graziose, fece poscia così necessaria la celebrazione. INel
la segnatura di grazia, nella quale dai pre- compilare le biografie de'cardinali, mi fu
lati furono proposte le suddette cause al- dato di formare il seguente elenco de'car-
la presenza di molti cardinali e prelati in dinali prefetti della segnatura di grazia,
qualità di giudici di diversi tribunali : vo- le notizie de'quali si ponno leggere nelle
tarono quelli del tribunale della segnatura stesse biografie. Gregorio XI V per le fre-
di grazia, ed in alcune cause il Papa stesso, quenti malattie cui andavasoggelto,e per
comeleggoneln.^Gr de\Diariode\ '719. la gran stima cbe faceva del bolognese car-

Benedetto XIV soleva tenere due volle dinal Facchinetti della Noce, I' incaricò
all'anno la segnatura di grazia, toccando di presi edere in suo nome alla celebrazione

a mg. r udiloredelPapa pubblicareinpre- dellecongregazioni dellaseguatura di gra-


cedenza il debito avviso, come si ha dai zia; il cardinale nel 1391 gli successe col
li. 3q8 1,4-1 19 del Dia rio del 17 43. Quel la nome (['Innocenzo IX. Paolo V nel 160
de'28 febbraio 741 ^ L1 tn 3o cause, l'al- 1 creò cardinale il nipote Scipione Coffa-
tra de'29 luglio di 12 ; la congregazione relli Borghese romano, e Io fece prefetto

de'22 maggio 174^ f» di 12 cause, così 1 del cospicuo tribunale della segnatura di
quella del 743, e quella de' 4 gennaio
1 1 grazia. Bartolomeo Ferratini d' Amelia
1
74 i-
Dodici cause si trattarono nelle se- fu reggente della cancelleria, e presidente
gnature di grazia de' 12 gennaio e 19 lu- della segnatura di grazia sotto
9 ponti-
glio 1 745, riportate da'n. 4*287 e 4^98 del ficati, ed esercitò l'uffizio con tanta inte-
Diario del 74 ">• Nella congregazione dei
1 grità e reputazione, cbe i suoi voti e ri-

iG marzo 1 74G furono giudicate 1 2 cau- soluzioni ovunque erano accolti come o-
se; 1 5 in quella celebrata a'24 settembre racoli : Paolo V in premio d'avere eser-
1
747, e 9 se ne sbrigarono nell'altra de' 12 citalo per Scanni Iegiudicature,nel 606 1

maggio 700, con l'intervento di 3o car-


1 10 creò cardinale. nnocenzo XII fece pre-
1

dinali, ed un numero considerabile di pre- fetto della segnatura di grazia il cardinal


lati, 3 de'quali furono i relatori ponenti, BenedettoPampWlj romano, morto nel
come si può vedere nel n.°5i2 del Dia- 1 1730. Giuseppe Firmo napoletano, già
rio deh 700. Benedetto XIV da prelato votante di segnatura, creato cardinale nel
avea esercitato la consultoria della segna» 1 73 1 da Clemente XII che avea appar-

tura di grazia, conferitagli da Clemente tenuto alla segnatura di grazia, dipoi fu


XI : da Papa nel convocarla alla sua pre- prefetto di questa, e morì nel 1
744- Fu
senza, sentiva prima attentamente l'infor- poi prefetto il cardinal Antonfelice Zon-
ni azioni de'curiali, e poi ne faceva re- i dadarisanese, morto nel 1757. Benedetto
scritti. I n. 90G e 908 del Diario di Ro- XIV nel 743 fece cardinale Prospero Co~
1

ma del 1 783 descrivono la congregazione lonna di Sciarra romano.e prefetto della


della segnatura di grazia tenuta da Pio segnaturadi grazia, morto nel 763. Gio. 1

VI b'q settembre 1 783 avanti di se, con Costauzo Caracciolo napoletano crea- ,

l'intervento di 2 1 cardinali: si defluirono to cardinale neh 759 da Clemente Xflfj


VOL. LXIII. 1
I

aa6 SEG SEG


successe nella prefettura al precedente, e 7, egradatamente andarono diminuendo,
morì nel ! 780. Pio VI nel 1777 fece car- senza rimpiazzi; ridotti a \ nel 1837, con-
dinale Gregorio Salvimi fiorentino, indi tava nel r83f) i soli Ginnasi, Nardi- Va-
prefetto della segnatura di grazia, morto lentin!, e Gio. Carlo Antonelli. Morto il

nel 1
7o4- D'allora in poi restò vacante ]

nel 1843, più tardi mancarono di vita

la prefettura, anche per non più agire il pure gli altri; laonde le Notizie di Roma
tribunale, per le tante successive vicende del 1847 furono le ultime che nella ca-
politiche; bensì i 12 votanti della segna- tegoria de' Tribunali. di Roma(I r.) ripor-

tura di grazia continuarono a nominarsi tarono questo della Segnatura di grazia,


in minor numero. Leone XII nel 1825 il quale si collocava prima della Segna-
riformò il tribunale della segnatura di giu- tura di giustizia. Oltre gli autori che citai a
stizia, e restrinse votanti a 7, e degli an-
i questa, trattarono di quella di grazia e di
tichi ne trasferì 6 a questa di grazia. Quin- ambedue i seguenti. Cohellio, Nolitia Ilo-
di nominò prefetto della segnatura di gra- manaeaulae: Congregalio XI prò signa-
zia il cardinal Giovanni Caeciapiatli di turae gratiae. Amydeno, De pietate ro-
Novara, il quale volendone risvegliare il mana, par. 4, cap. 4 De ulraqiie Ro- :

lustro, e giovare ai prelati votanti della mani Pontificis signaturae. De Luca, Re-
medesima, presentò a Leone XII analoga lalio Romanae cttriae, lib. i5, disc. 3o:

memoria, sulla quale il Papa fece il se- De tribunali signaturae Papae.quaeGra-


guente rescritto a' 17 ottobre 182(1. » La tiae dieitur. Plettemberg, Nolitia congre-
segnatura di grazia dee riguardarsi come galionum et tribunalium: cap. 7, De si-
ili." tribunale, e perchè grazioso, e per- gnatura gratiae; cap.8, De signatura ju-
chè il Papa stesso n'è il giudice. L'ultimo sliliae. Villelti, Pratica della euria Ro-

prefetto è stato il cardinal Sai viali sotto mana, 1. 1


, cap. 8: Della segnatura di gra-
Pio VI, che tenne una volta nel suo ponti- zia , ilquale essendo il più recente scrit-
ficatoquesto tribunale. La prefettura per- tore, ecco come in breve la dichiarò. La
ciò è indubitatamente la i."di tutti tri- i segnatura di grazia, a somiglianza di quel-
bunali, ed abbiamo vera compiacenza di la di giustizia, era composta di prelati e
averla affidata al degnissimocardinalCac- del cardinal prefetto, i quali aveano so-
ciapiatti. E' anco indubitato perciò, che lamente il voto consultivo, ed il Papa so-
il passaggio dalla segnatura di giustizia a lo, che n'era il capo, avea il voto decisivo.

quella di grazia pei votanti è un onorifico Si radunava avanti al Papa, e talvolta pas-

passaggio, e sono nel caso di farsi onore savano molti anni senza radunarsi Le cau-
avanti il Papa nella relazione delle cause, se si riferivano da 3 o 4 prelati ponenti

se avviene ch'egli tenga talvolta sessione. di segnatura di giustizia, i quali venivano


Essi medesimi hanno bramato di avere un pre venti va mente desi ina ti dall'uditore del
prefetto, che si è destinato con vera com- Papa. Si giudicavano in questo tribunale
piacenza , ed i di lui ulìizi saranno bene tutte !ecause,!e quali non potevano giudi-
accolti, e valutati i loro meriti alle circo- carsi nell'altro della segnatura di giusti-
stanze". Il cardinal Caceinpialti morì nel zia. E primieramente tutte quelle cause,
1 833, e poscia GregorioXVI dichiarò nel nelle quali aveauo posto mano cardinali i

1837 prefetto il cardinal Francesco 77- legati nelle loro provinole, ih figura di se-

beri di Rieti, già uditore di rota, dopo la gnatura, mentre dai decreti de'medesimi
morie avvenuta nel 83q a'2g
del quale, 1 legati, fatti in questa rappresentanza, non
ottobre, non ebbe successori. Quanto ai si dava altro ricorso se non che alla se-

prelati volanti, trovo nelle Notizie di Ro- gnatura di grazia, o all' Uditore del Papa
ma, che nel 1826 erano 8 compreso mg. r (F^.). Secondariamente tutte quelle cau-
Annibale Ginnasi decano; nel 1827 erano se, nelle quali si trattava di doverle le-
S EG S EG 227
vare dal giudizio di qualchecongregnzio- mosi monti Lepini, tra'quali sopra di al-
ile per rimetterle al giudizio d'altra con- tissima vetta torreggia l'antichissima e ce-
gregazione. In3. "luogo lecause,nellequa- lebra tissima città di Segni, a cui altraver-
li si trattava di qualche Chirografo pon- sando la via Latina, guida la strada voi»
tificio, mentre siccome i chirografi colla gannente denominata Traiana. In tulio
clausola sublata, e decreto irritante, tol- l'esteso suo territorio si osserva di quando
gono la facoltà ai giudici di poter giudi- in quando ruderi di fahbricheantiche,sor-
care diversamente da quello che si dispo- prendendo grandemente le vasle mura ci-
re va nel chirografo medesimo, cos'i quan- clopee che in doppioordine la circondano,
do alcuno si credeva gravato da qualche Queste somiglianoaquellechepuresiam-
chirografo, poteva ricorrere alla segnatu- mirano in Cori,Sezze, Norma, Ferentino
ra di grazia per ottenere la facoltà d'im* e Alatri, ed in alcuni luoghi si hanno massi
pugnarlo; e questo si chiama domandare meravigliosi di 1 Gè più palmi di lunghezza
Yaperilio oris. In 4-° luogo tutte le cause, e 6 d'altezza. Nel loro circuito si trovano
nelle quali fosse stata negata I' appella- vie sotterranee, nelle quali può stare un
zione, o dal tribunale della segnatura di uomo ginocchione, e di tanto in tanto a
giustizia, o da altri tribunali che aveano proporzionate distanze esistono delle por-
la segnatura in ventre. 5." Le cause in cui te, tra le quali è rimarchevole e di mag-
si chiedeva l'appellazione da qualchesen- gior grandezza quella chiamata Saracena,
tenza e decreto delle s. congregazioni. G.° forse per qualche entrata fatta per essa dai
Tutte le cause giurisdizionali fra tribù- saraceni nelle loro scorrerie, o meglio per-
nali non soggetti alla segnatura di giusti- che forse fu costruita con opera saraciue-
zia. 7. Tutte quelle cause, nelle quali si sca, di che parlai a Saraceni. Parte delle
trattava di sanare una qualche forma pie- anzidette mura sulla maggior sommità de!
scritta dalle leggi o dalle costituzioni apo- monte costituiva l'antico castello, munito
stoliche, la (piale non tosse stata osservata d'unmaschioinespugnabile,suicuiavan/i
dalle parti ne' contratti o altri atti; e fi- venne edificato il seminario eia propiu-
nalmentetultequellecausenellequalipia- qua chiesa parrocchiale di s. Pietro. Una
cevaalPapadi giudicarvi. Ivi egli, ogiudi- guasta torre denominata la Torretta, o-
cava e terminava le cause da se medesi- pera de'bassi tempi, si vedesullacimadel
ino, ovvero le rimetteva ai giudici ordì- monte al di là del seminario, oltre la qua-

nari. Ad efletto di poter ricorrere a que- le si ha la deliziosa e amena passeggiata


sto tribunale, era necessario d'averne la di Pianillo, il cui orizzonte è veramente
facoltà dall'uditore del Papa, a cui spet- magnifico. Imperocchèsigodel'imponen-
tava di concederla; né si proponevano in te vista delle montagne di s. Germano,
questo tribunale, se non le cause ch'era- Santo Padre di Pregno, l'Amara, Frosino-
ro destinate dal medesimo uditore. ne, Torrice, Monte s. Giovanni, Veroli^
SEGNI(iS7g/jm). Città con residenza ve- Ferentino, i monti di Morino, Anagni, A-
scovile, capoluogo di governo e distretto, culo, Piglio, Serrone, Paliano.Roiate, Ci-
rella legazione di Velletri o Marittima e vitella, Olevano, s. Vito, Capranica, Ge-
Campagna; secondo l'avv.° Castellano è razzano, Cave, Palestrina, Valmontone,
distante per 3 leghe d' Anagni e per 4 da Montefortino, Lugnano, Zagarolo, Colon-
"Velletri, posta sulle alture e nel pendio na, Fiocca Priora, ed i più vicini paesi di
settentrionale de'monti Lepini, che divi- Sgurgola, Gorga e Gavignano, colla bei-
dono la provincia di Campagna dalla Ma- lissima pianura di Villamagua. Gli alti
vittima. Lungi circa 3o miglia da Roma, monti posti di fronte alla città dal mez-
a destra della via Casilina che conduce, zodì le sono di difesa dai venti marini, e
a Frosinune, si presentano maestosi i fa- sulle cime di essi vedesi il Mediterraneo
228 S EG SEG
e l'infera provincia di Marittima. Le vie tatile in forma d'edicola, nel iS/^o fatta

interriceli Segni partesono in piano e parte a spese del vescovo Luciani, del comune
sono incomode, ma quella tli mezzo è drit- e della confraternita di s. Brunone, per
ta, e decorose fabbriche la fiancheggiano, portare in processione il detto suo busto.
terminando la sua retta linea al prospetto Nella cattedrale vi sono le statue di Papa
della cattedrale, che può dirsi una delle s. Vitaliano e di s. Brunone, con sotto-

primarie chiese della provincia per la fa- poste iscrizioni che ne celebrano le sante
mosa Superba n'èla fac-
stia architettura. gesta. Il capitolo si compone tli 1 4 cano-
ciata esterna, formata di sasso del monte nici, comprese le prebende del teologo e

Situino con molta maestria ridotto e scal- del penitenziere, di 4 beneficiati e di altri

pellato: il campanile, che le sorge a lato, preti e chierici addetti al servizio divino.

dimostra l'epoca stessa degli altri che si Nella cattedrale vi è l'unico batlisterio del-

vedono uni ti alle alt re chiese,eche si credo- la città; e la cura d'anime affidata al ca-

no anteriori al memorabileeeeidiorecato pitolo, il quale la fa esercitare da un vica-

a Segni dal duca d'Alba viceré di Napoli, rio perpetuo approvato dal vescovo. Pros-
nella guerra della Campania romana che simoallacattedralevi è l'episcopio. Vi sono
descrissi a Sicilia, laonde sembra die ne- inoltre inSegni 3 altre chiese parrocchiali,

gli eccessidelle commesse barbarie rispet- sotto titoli di


i s. Pietro, s. Luciaes Stefano,
tasse almeno la cattedrale. L'interno è a gli abitanti ascendendo a circa 4 5oo. Vi
croce greca, e per tutto ornata di ottimi è il seminario con sua chiesa, il collegio

stucchi e buone pitture. La cappella Conti de'pp. dottrinari con chiesa, monastero il

è veramente superba pe'suoi ornati e pei delle obla te egualmente con chiesa ,le qua li

laterali quadri che l'abbelliscono. Uno di sono d'ornamento e vantaggio della città,
essi esprime l' invenzione della ss. Croce che pure possiede le confraternite della
fatta dall'imperatrice s. Elena; l'altro il Morte, del Gonfalone, del ss. Sagramento,
tlilei figlio Costantino I il Grande, che del ss. Rosario, e di s. Bruno colle loro

deposto l'imperiai paludamento, porta il chiese e ora tori ove i si praticano continui
salutifero tronco sulle spalle a piedi scalzi esercizi di pietà cristiana. Quasi mezzo mi-
e in abito penitente, entrando in Geru- glio lunge dalla città vi è il bello e ara-

salemme, il pittore avendovi introdotto pioconventode'uumerosi religiosi cappuc-


la figura di Papa s. Silvestro I che pre- cini, situato in deliziosa località. A mezzo
cede l'imperatore. Sulla volta della cap- della via di Marco, che dalla città con-
s.

pella è dipinta la coronazione della B. Ver- duce che serve di agiato


a tal convento, e

gine, ed al vivo sono espressi i ss. Bruno e comodo passeggio, fiaucheggiato da du-
o Brunone vescovo e patrono della città plice fila d'olmi, trovasi il soppresso e gra-
e diocesi, Filippo Neri, Felice da Canta- zioso convento già de'minori conventuali
lice, Francesco d'Asisi; le ss. Agata, Lu- sotto l'iuvocazione de'ss. Marco e Bona-
cia, Cecilia, Apollonia. Negli angoli sono ventura, con diruta chiesa suburbana; i

dipinti i
4 Evangelisti, di ottimo stile. 11 religiosi furono tòlti ne'primi del corrente
Salvatore che olire l'aperto costato a s. secolo dal governo imperiale francese, e
Tommaso, ed il s.Francesco,alle loro cap- indemaniati i loro beni, con pregiudizio
sono due quadri degni di ricordo.
pelle, della popolazione che ne ricavava utile as-
Questa cai tedia le è sotto l'in vocazione del- sistenza spirituale il p. Theuli tratta del :

la B. Vergine Assunta, e fra le reliquie convento neh' Apparato minoritico della


è in gran venerazione il capo di s. Bru- provincia di Roma, a p. 72. L'unica por- i

none, chiuso in busto d'argento il Ga- : ta detta Maggiore (i cui disegni pubblicò
sparoni a p.i5t) delle sue Prose descrisse Dodwel) per cui si entra in città, formasi
e lodò l'elegante graziosa macchina por- sotto il palazzo che appartenne alla no-
SEG SEG 229
bilissima e celebratissima famiglia Conti Teatro degli uomini illustri che fiorirono
che signoreggiò Segni ,
prima con Ululo nel regno antichissimo de' volsci, cap. 19.
di contea, poi dì ducato, e perciò più volte Ornamento maggiore di Segni fu Papa
residenza de'Papi. 11 palazzo, e un tratto s. Vitaliano {T.), al quale e alla città Pe-

distraila pubblica e olmata, detta dell'O- trarca, Olstenio e altri scrittori attribui-
spedale per un locale ove venivano rico- scono l'invenzione degli organi, strumento
verati i poveri pellegrini., appartengono che tanta maestà accresce al culto esterno
ora a' signori Allegrini per enlìtuesi per- della Chiesa: vi ha chi ne attribuisce la
petua concessa dal duca diSegni con annuo prima idea ai greci, ed il miglioramento,
canone. Si vede nel palazzo e accanto alla il ristabili inento,o al meno l'uso più comu-
porta un arco chiuso, che un ingresso più ne negli uffizi divini a s. Vitaliano; ma di
antico costituiva , corrispondente ad un questo argomento meglio è vedere quanto
muro formato di tufi lavorati bislunghi dissi a Organo. Nell'antica città di Segui
e alla romana commessi senza calce, eretto vi sono i ruderi della casa di s. Vitaliano,
sul ciclopeo, restando per notabile tratto ch'e comprotettore della città. Molti ve-
circondato da altre mura pelasgiche che scovi die Segni alla Chiesa e alla stessa
cingevano tutta la città: uu simile ordine sua cattedra, ede'quali parlerò in segui-
ravvisandosi altrove, è dimostratocheSe- to; cosi de'Papi, cardinali e numerosi ce-
gni fu attorniato da doppio muro. Fra le lebri e illustri di casa Conti, non che in-

odierne o esistenti fabbriche migliori, si signi guerrieri. Pietro Lippa fu eccellente

rimarcano le abitazioni degli Allegrini, filosofo, teologo e poeta; pubblicò opere,


de Cleti, il collegio de'dottrinari al Gesù, ed è sepolto in Roma in s. Nicola a'Ce-
de'Tornassi, de'Toti 5 ec; l'episcopio, la re- sariui, chiesa da lui ristorata e abbellita
sidenza municipaleautico fabbricato; iTo- nel suo rettorato. Alessandro Lucia no pio
massi hanno altra abitazione, il cui muro e dotto, protonotario apostolico, fondò col
esterno iti gran parte è formato da opera suo zelo in patria la congregazione della
reticolala, e per altri simili avanzi di pro- dottrina cristiana. Gio. Callista Lucilj poe-
secuzione si conosce che anticamente co- ta e letterato, istituì in Segni un'accade-
stituiva un qualche nobile edilizio. Si di- mia nella propria casa, ove pose questa
stinsero signini per una certa maniera
i marmorea epigrafe : Pieriae Sodalilalis
di fabbricare loro propria, che consisteva Hospitium. Trasmondo di gran sapere,
in comporre con rottami, sassi, mattoni appena nel 38 fu da Innocenzo II eletto
1 1

e calce, le mura degli edilìzi che rima- vescovo di Ferentino, fu bersaglio della
nevano dopo un certo tempo mirabilmeu- fortuna e chiuso in tetro carcere, dalla
le consolidate; laonde i più valenti archi- fazione probabilmente dell'antipapa Ana-
tetti romani ne raccomandarono ad altri cleto li. Fr. Morando domenicano fiorì

l'uso, per cui romani e latini l'adot-


i i non meno per dottrina e facondia evange-
tarono, ritenendo però sempre il nome di lica, che per pietà, da Alessandro IV nel

opus tigninum. 11 Fur ietti nella bella ope- 1 ì5a fatto vescovo diCagli,e da Clemente

ra, De Musivi s, cap. i,p. io, dice: Pavi- IV traslato a Fano. Girolamo Nivei ri-
menta vero signino opere inducere aliud nomato teologo,preposi lo generale de'dot-
non erat nisi teslis lusis addila calce ea trinari di s. Agata di P<.oma,si distinse nella

construere,etideo signinurn vocatuin//uia carità cogli appestali nel 1 G>6. Dante fe-

a pud Signinos tesles excellcntiores tssent, ce menzione messcr Bonifacio ì\a Si-
di
ut pidat Jo. Lelus, ec. Vanta Segni molti gila nel 1 6.° canto del Paradiso, forse per

illustri che fecero onore alla patria, colla la sua potenza e valida efficacia nella cor-

santità di vita, e colla dottrina priucipal- te. Fr. Martiuo agostiniano di s. Spirilo

uieule, diversi de'quali celebrò il Tòcchi, di Fireuzc meritò per la sua letteratura
-

2 3o SEG SEG
che il Boccaccio gli lasciasse l'uso di sua appartenente ai Rufl, o delizia ili Q. Cur-
celebre libreria, e dopo la sua morte re- zio Rufo. Situili ruderi sono nella contrada

convento. Ezio Cleti filosofo d'an-


slasse al
1' Arco alle radici del monte della città,

tichissima famiglia, scrisse diverse opere e di vasta mole


rinvengono presso la cos'i
si

di medicina, fra le quali il trattato : De detta Casa crudele. Avanzi di costruzioni


morbo s Iran gii la torio , che compose nel ciclopee ed opere signine si trovano ezian-

l634, ne'tempi che tale infermità afflig- dio in diverse altre località, che tutte iu-
geva Segni e altri luoghi della provincia dico Giuseppe Marocco, nel t. 9 de' A/o-

di Campagna. Matteo Bruni d'antichis- munenti dello staio pontifìcio, riportando


sima famiglia fu governatore d' armi e
,
molte notizie storico ecclesiastiche di Se-
fedele alla Sede nel secolo XIV. Gio.
s. gni, a p. 4.6 e seg. insieme alle lapidi pro-

Battista Lauri di singolar virtù, da Inno- fané, ed a quelle esistenti nella cattedrale.
cenzoXl fu inviato internunzioinFrancia; Le notizie storiche di Segni sono assai

e poco dopo fiorì in giurisprudenza l'avv. scarse, a motivo che nel ricordato fatale

de Senioribus. 11 l'audio ebbe carteggio incendio le cose più rimarchevoli perirò


co'più grandi letterati d'Italia nel secolo no, e con esse le memorie patrie. DaDio-
XV, siccome riputato perunode'piùeru- nigi d'Alicarnasso, De origine Urbis Ro-
suo tempo. LorenzoGra-
diti e celebrati del mae, apprende che Tarquinio il Super-
si

na fu lodalo da Paolo Giovio, nel frana- ho ultimo re di /?o»uz,cheavea sostenute


mento degli uomiui illustri pubblicato da le guerre contro Pomezia, Gabio e la Sa-

Tira boschi nel t. 9. Altri signini ancora fé- bina, vi dedusse una colonia; ina l'espres -
cero onore alla patria, ma l'incendio alla sione di tale storico, dnas colonias con-
città dato d'ordine del duca d'Alba, di- didisse t,d'\è forse a taluno motivo di giu-
strusse le memorie tutte delle famiglie dicare, che Tarquinio sia stato il fonda-
più cospicue nell'agosto i557, e m' ini- tore di Segni, la quale certamente assai
pedisconodi farne ricordo. Il territorio di prima esisteva, perchè 1' opera delle sue
Segni è fertilissimo di olio, grano, frutta mura e di altre fabbriche ciclopee non se-

e vino. Vennero tenute in pregio presso guano l'epoca Tarquinio; quantunque


di

iromani le pera, e Giovenale disse che l'autore della Breve narrazione riguar-
non erano inferiori a quelle del Piceno, dante quelle mura antiche fabbricate con ',

Strabone, Plinio, Silio I talico e Marziale pietre poligone irregolari, chiamate mura
ne celebrarono il vino, siccome atto per ciclopee, pretenda che sieno opere di af-
fermare la lubricità del ventre, poiché in- Iissimiscarpellini,e perciò non di remotis-
vecchiato diveniva astringente. Nel terri- sima antichità.Lungi dal seguir lesue opi-
torio rinvennero molte antichità nel
si : nioni, non senza essere per altro accompa-
luogo detto il Pautano si trovano avanzi gnate da plausibili raziociuii, solo ricor-
di bagni d'opera signina,e contigui vi sono deròquanto sulle mura ciclopee dotlamen-
tratti di mura ciclopee, e avanzi d'into- te scrisse la Dionigi, con quell'opera che

pachi di diverso colore ben conservato, ricordai a Ferentino e altrove. Riferisce


che dimostrano esservi stato un magni- T. Livio nella Storia Romana, le opere
fico edilizio. Nella contrada Marciano so- fatte ultimare in Roma d'ordine di Tar-

uovi ruderi d'un fabbricato di mura ci- quinio dal popolo His laborìbus exer-
:

clopee, cioè alle radici del monte Pulcini; cita plebe, quia Urbi multi tu dinem, ubi
altre essendo nella contrada del Pozzo, usus non esset,oneri rebalur esset, et co-

altre nella contrada s. Nicola, nella vigna lonis mitlendis occupariLalius imperii fi-
uti vescovato. Nel terreno chiamato Ru- nes volebat Signam, Circeosque colonos
faine si off! onoaltre rovinedi min a di pie- misit praesidia urbi futura terra, man-
ioli sassi irregolari, forse avanzi d'una villa que. Certo si è che Tarquinio aveudo Irò-
SEG SEG 23i
vata una forte resistenza nell'assedio di padre fos<e stato assegnato monte Ccreello
Gabio, fu costretto pei quartieri d'inver- ad A ruote e SegneaTi tosimi fratelli, tentò
na d'accamparsi ne'monli Lepini, e pre- coll'esercito latino d'espugnar Segne, ina
cisamente sulla vetta del monte Signino, restò superato, respinto e confuso dal va-
che trovò sitoopportuno per leuere in sog- lore de'difensori, come racconta Dionisio.
gezione i popoli che poco prima avea sot- Il Nicolai, De' bonificamenti delle terre
tomessi nel Lazio. Duuque pare che vi fa- Pontine, chiama Segni, Signia, ci Uà dei

cesse costruire soltanto delle torri e una volsci, e parla della colonia mandata
ivi

rocca, e nou inai edifica re la ci Uà die pree- da Tarquinio, e della spedizione di Tar-
sisteva; dovendosi riflettere che molli an- quinio a Segni. Il suosito se appartenne
ni sicuramente furono impiegali nel solo al territorio de'volsci, ovvero a quello de-
circuito delle mura, ed il presidio milita- gli cinici, non si sa con certezza Strabo- :

re al dire degli storici fermò poco più


vi si ne è del ."parere, Plinio del 2. "Pare però
1

d'un anno, nel quale breve tempo poco che questi possano in qualche modo con-
avrebbe pollilo edificare. Lo stesso Livio ciliarsi, dicendo che la città come posta

n (Ter ma, che in Segni vi fosse dedotta una sul monte Signino fosse fra'confiui de'vol-
colonia de'romani nell'anno i5q (altri vo- sci, e le sue campagne che restano nella
gliono nel 256) della fondazione di Roma, pianura appartenessero agli eroici. 11 geo-
essendo cousoli Appio Claudio e Publio grafo Baudrand riconosce Segni nel Lazio,
Servilio; in vece Dionigi ne stabilisce l'e- per Urbs T'olscorum, seguendo Strabone
poca nell'anno di Roma 246, essendo con- e Livio. Vedasi il Volpi, VeUis Lalium t.
soli P. Valerio l'ublicola e Tito Lucre- 4, de Signinensibus. Altri pure attribui-
zio. Frontino, De aquaeductis Urbis, pu- scono a Tarquinio il Superbo e non al fi-
re l'accenna : Signia, inquU,muro ciucia glio la spedizione contro Segni. Mentre il
colonia a indilibus,el triumviris munita. re mostrò tanto propenso alle sue for-
si

Il Tlieuli , Teatro hist. di Vellelri capo quindi il primo che si accin-


tificazioni, fu

de' volaci p. 4o, conviene che Segni fu co- se ad espugnarle con assedio; dappoiché
lonia di Tarquinio il Superbo, non già da espulso da Roma e fatta lega con 3o po-
lui fabbricata, ma bensì applicata a Tito poli latini, per mezzo del suo genero Ot-
Tarquinio suo figlio, in quella guisa che tavio Mamilio Tusculano, tentò d'impa-
ad Arunte Tarquinio altro figlio asseguò drouirsi di Segni ch'era collegata eo'ro-
Circe'iOjCome se ne fossero slati i fonda- mani, ma non gli riuscì di prenderla nò
tori. Il R.icchi poi, La reggia de'\>olsci p. per assalto, né per fame, e dovè ritirarsi.
1 1$, dice che Segue IX colonia, prese tal Fu dopo questo fatto, che i consoli per
nome dalla copia degli stendardi, bandiere vieppiù popolar la città vi mandarono u-
o insegne che spiegavano le truppedi Tar- na nuova colonia. Si mantennero isiguini
quinio WSuperbo accampate sul medesimo sempre fedeli alla repubblica romana, e
monte, per soggiogare Gabio, e che se- quando nell'anno di Roma 4*3 ovvero
condo Dionisio le torri che il re vi fece edi- 4 i5i Ialini ribellaronsi pressoché tutti ai

ficare per alloggio e difesa di sue milizie, romani, per incitazione di Lucio Numi-
dierono il principio alla città. Dichiaro, dio Circeieuse e di Lucio Aunio Setino,
che riportando l'asserto daliicchi, non in- Segni unita a Velletri, discordanti dall'al-
tendo confermarlo. Egli aggiunge, che e- tre colonie latine, si tennero ferme nel par-
sclusi i Tarquini da Roma e deposti dalla tito di Roma. In simile modo i siglimi si

sovranità, proclamala la repubblica, furo- diportarono, allorché delle 3o colonie ro-


no inviali a Segue nuovi coloni nel con- mane, 1 2 stanche dalle leve e dalle sover-
solalo di A. Claudio e di P. Servilio. Sde- chie contribuzioni di o anni, che più d'al-
1

gnatosi Sesto Tarquinio, che dal re suo tro aveanoi popoli esacerbato^ dalle gran-
23a S EG SEG
di perdile de' romani incoraggiti, si di- delle fazioni e delle turbolenze che pati-
ohiaiaronodi non voler piùsomministrare rono i domimi romana, non
della chiesa
ne denaro, né soldati. Norma e Segni, tra pochi tirannetti usurparono il potere,
si

le altre latine colonie, furono le sole che ed anche Segni ne fu dominata. Di que-
limaselo fedeli a Roma, e Livio ne fece sti travagli sofferti dai signini, delle pre-
degno elogio. La fedele costanza de'signini potenze usate dagl' invasori delle ragioni
nellaromana amicizia meritò in ogni tem- sovrane de'Papi, si raccoglie dal vescovo
po d'essere encomiata, ad onta de'guasti s.Bruno, che prima di morire nel 1 ii3
e rovine cui perciò soggiacque in diverse dichiarò che Segni non avrebbe più sof-
epoche. Sino all' epoca di Caio Mario la ferto tirannie. L'effetto verificò la predi-
storia di Segni non presenta particolari zione, come attesta lo scrittore della vita
notizie. Quando quel famoso console mos- del santo , che la compilò verso il 1 180
se guerra a Siila, si recò a porrei suoi quar- per ord me del vescovo diSegni, affermando
tiei i d'inverno in Segni, ciò che conferma che dopo s. Bruno non vi furono nella città
che la città era heu vasta e fortificata, co- più tiranni. Si sa che 5 anni dopo la beata
me si può vedere nell
1

Opera s. Brunonis morie del santo, Segni si trovava sotto il


Aslensis p. lxv. Dopoché estinta la re- pacifico dominio della Sede apostolica, co-
pubblica romana successe l'impero, nulla me si legge nel libro pontificale nella vita
più si sa di Segui. E però indubitato che d'Onorio II, e lo riporta pure Baronio
fu una delle prime città vicine a Roma, all'anno 1 128. Hlc beatus Pontifex ci-

che ricevè il lume della fede cristiaua, e vilatem Sigia nani cum pertinenti is snis re-

si converti al culto di Gesù Cristo, il che vocanti sub dominami et prospettiate head
attesta s. Bruno nell'opera citata. S'ignora Petri. In questo secolo gravi dissensioni
egualmente la condizione di Segni nella insorsero fra'romani che volevano domi-
decadenza del romano impero: è molto nare, e i Papi, i quali, come narrai a Ro-
probabile, che come le altre città Ialine ma, più volte si doverono allontanare, an-
soffrisse nelle feroci incursioni de'barbari, che pe'scismi degli antipapi, e diversi sog-
massime de'goti e de'longobardi.sebbeue giornarono per la Campania. InSegni quin-
nonsubisse l'estrema distruzionechetoccò di perla fedeltà degli abitanti, ecome luogo
miseri mente ad altre città circonvicine, forte e sicuro, più volte i Papi si reca-
forse per essere situata su di alto monte, rono a prendervi confidando nella
asilo,
T
rimanendo appartata e meno esposta al divozionede'signini. III\ ovaesnellaiSWi<2
passaggio delle armale occupalrici di Ro- di Eugenio III, riferisce che per le vio-

ma e sue vicinanze, comechè alquanto di- lenze degli arnaldisti nel 1 1 51 si trattenne
slaute dalla via Latina. Al formarsi del du- nella Campagna romana, ove ricevè i ve-
calo romano, di cui ragionai a R.oma, ne scovi di Colonia e di Magonza, i quali of-
fece parte Segni; quindi nel 726 dopo aver frirono gran somme, che ricusò, a motivo
s. Gregorio II scomunicato l' imperatore delle strettezze cui l'aveano ridotto i ri-

d'oriente che signoreggiava sid ducato, belli romani. Eugenio III si ritirò in Se-
e sciolto i sudditi dal giuramento e dai gni, ove esaminò la causa de'due vescovi,
tributi, ducato romano sottoponendosi
il e conosciuta l'innocenza dell'arcivescovo
volontariamente alla s. Sede, anche Segni di Colonia Arnolfo, lo assolvette con di-
divenne dominio temporale del Papa. Che ploma dato in Segni agli 8 gennaio, e gli

laCainpania in q uè' tempi formava con Si- concesse que' segnalali privilegi che di-
gninm una parte del ducato romano, si chiarai all'indicato articolo. Piacendogli
conferma dal diploma imperiale di Lo- il soggiorno di Segni, Eugenio III vi fab-
dovico I il Pio, di cui parla Borgia, Me- bricò un palazzo pontificio. Ciò conferma
morie t.i,p. G, Ne'bassi tempi a motivo Cancellieri nella Lettera sull'aria di Ilo-
-

SEG SEG 233


ina p. \C), con queste parole. » Eugenio onde per antonomasia le restò il cogno-
III del i 1^ fabbricò un palazzo in Se- me di Conti, oppure cbe lo prendessero
gni città degli eroici , nell'antico Lazio. come discendenti dai Conti aiil\cW\ gover-
E sebbene il biografo presso il cardinal natori delle città. Fra'diversi rami in cui
d'Aragona (Roselli), Rerum Ital. script. l'illustre e splendida stirpe si divise, il più
t. 43g,non dica a quale uso lo co-
3, p. celebre fu quello de'Couli di Segni, a cui
struisse, nondimeno leggendosi in Riccar- appai tengono il gran Papa Innocenzo III
do di s. Germano, cbe Innocenzo III, Ono- deli 08, Gregorio IX del 1227, e Ales-
1

rio II, ed altri Pontefici recaronsi in Se- sandro IV del ia54; l'altra principale li»

gni a passarvi restate,rendesi chiaramente nea de'Conli duchi di Poli, die al Vati-
palese il fine avuto da Eugenio III nel- cano Innocenzo XIII deli 721. Tanto i
l'erezione di quel palazzo. " Il Papa cre- suddetti Papi, cbe loro discendenti e mol-
i

do che avesse motivo di ciò fine, anche ti cardinali, vescovi, prelati, e altri per-
per avere ricuperato dagli usurpatori i vi- sonaggi ed insigni guerrieri della prosa-
cini dominii di Terracina, Sezze, Norma, pia Conti, furono detti anagnùiiesigninì,
e la rocca di Fumone, di cui riparlai nel per cui nel citato articolo feci alcune cri-

voi. LVII,p. 3 i i. Alessandro III nel j3 i i tiche dichiarazioni relative ai Papi ed ai


a 2 febbraio, mentre dimoiava in Segni, mol li cardinali di sì celebre casa lo,de'q uà li
vi celebrò la solenne canonizzazione di s. tutti scrissi le biografie; notando, che i cri-

Tom maso a rei vescovo diCantorbery mar- tici affermano che lo stipile d'Innocenzo
tirizzato a'2g dicembrei 170, quindi de- III (F.) dev'iva dalla potente famiglia dei
cretò riservala la canonizzazione al solo Trasmondi , e cbe propriamente i Conti
romauo Pontefice. Che a' 2 febbraio fu erano i signori del Tusculo: altri dicono,
celebrata nella cattedrale di Segui da A les- che la famiglia Conti dopo la distruzione

sa ndro III, coll'iuter vento de' vescovi e ab- del Tusculo avvenuta nel 191, lasciato l

bati della Campania, nella festa della Pu- il nome di Conti Tusculanì , assunsero
rificazione, si legge pure nella lapide esi- quello di ContidiSegni^idnagniydiVal-
stente in detta chiesa eretta dal S. P. Q. montone. Hurter nella Storia d'Innocen-
Signiuo, diportala dall'UghelIieda Ma- zo II Idlce nel lib.2 che a fuggire igrau-
1 ,

rocco, ove pine è detto die Lucio 111, con di calori della state, nocevolissuni alla sa-
gran numero di cardinali e vescovi, nella lute del Papa, recavasi alla campagna o
stessa cattedrale canonizzò b.Brunouis ubi in qualche piccola città vicina. Anagni pe-
defiliteli corpus quiescebat. Notai nel voi. rò era il suo soggiorno favorito, e
così Se-
\ 285, che la .'canonizzazione dopo
11, p. 1 gui,luogo ov'egli era nato, e dove pro-
la riserva al Papa fatta da Alessandro 111, babilmente erano situati beni della sua i

la celebrò in Segni nel 1 182 Lucio HI, di famiglia, e Ferentino a cui traevalo l'a-
s. Bruoone. Dai collettori de' eoiicilii, e micizia sua per quel vescovo. Spesso di-
dal Pagi all'annoi i25,n.°i4, apprendo videva il suo villeggiare fra queste due sta-
che Lucio III decretò la canonizzazione di zioni: dovunque Innoceuzo III si trovasse,
s. Brunone nel concilio die tenne in Se- gli affariaveano spedizione come se fosse
gni nel 182. Quindi il Papa tornò aVelIe-
1 in Roma una gran moltitudine di per-
;

tri, ov'era stato eletto e coronato. A Costi sone da Roma e da tutte le altre contrade
famiglia dissi, che derivando dalla nobilis- del mondo cristiano, concorrevano a'Iuo-
sima famiglia romana Ottaviana poi Ani- ghi di sua dimora, quindi ognuno può im-
eia, die poscia origine a'conlidiSegni,d'^- maginarsi in che lustro era salita Segni
nagìiit;de\Tusculo,<i signori di Va inorilo I hiqne'tenipijColla frequente residenza ilei

ne(dicui a Velietri, ovedescrivo luoghi i Papi, singolarmente della famiglia Conti,


della legazione) e altri teudich'euuweru!, Ricavo dall'Usheili che Onorio 111 si eoa-
. 8

a34 SEG SEG


dusse in Segni nel i 226 e vi consagrò l'al- Maestri del sagro Ospizio (/"'.), da quel
tare eli s. Bruitone: ciò mifa dubitare sulla Papa attribuita ad Alto Conti, e poi re-
gita di Onorio lia Segni, secondo Can- stata nella sua linea, fìnchèPaolo III a' 1

cellieri, e credo almeno errore di stampa, aprile 1 548 confermò a Gio. BattistaCon-
che invece di Onorio III con un numero li le investiture del vicariato di Segni, ac-
di meno sia detto II. Abbiamo dall'an- cordate anche da Martino e Pio II, e V
nalista Rinaldi all'annoi 235, che furono ridusse censo d'una libbra d'argento a
il

calmale tutte le sedizioni fino allora sus- mezza libbra. E siccome l'unica figlia di
sistite, e per stabilire la pace furono da Gio. Battista e superstite della famiglia d.
Gregorio IX proposte agi' irrequieti ro- FulviaaveasposatoMario I Sforza, estese
mani vaiie condizioni accettate dal popò» il vicariato a d. Fulvia, e ai di lei figli in

lo; per cui si congregò in Campidoglio, mancanza di quelli di suo padre Gio. Batti-
ed anche dal senatore di /fomaMalabran- sta. Seguita poi l'adozione diFederico nato
ca vennero confermate con solenne giu- da tale matrimonio, in proprio figlio dal-

ramento; ed signini in quell'atto furono


i l'avo materno Gio.Battista,Paolo I II colla
compresi in tmoadaltre popolazioni, nella amplissima bolla Cuin s/cw/,presso il Ratti
pacificazione co' romani. Nel 1327 si ri- t. i,p. 32 1, perpetuò nella famiglia inne-

leva dalla storia, cheSegni era ancora sotto stata alla nobilissima de'Sforza per Fulvia
l'immediato e diretto dominio della s. Sede Conti discendente diretta d'Innocenzo III,
e che la pubblica amministrazione ne'Con- il vicariato e feudo ragguardevole Mani-
ti incominciasse nel 353, leggendosi in un
1 no, che confermarono Giulio III, e poi
il

breve di Giovanni XXII deli327 de'17 Sisto V, il quale da contea elevò Segni a
giugno la seguente assoluzione, in favore ducato, mediante il breve ricordato daRat-
di Paolo Conti. Paulum de Cornile do- ti a p. 325. Prima di questo tempo, nella

mintis f^allisinonlonis , qui dura essel pò- guerra fra Paolo IV e il redi Spagna Fi-
lesta* in civilate Signina prò romana ec- lippo II, pel quale guidò l'esercito il vice-
clesia duos clericos interfecerat. Adunque rè di Napoli duca d'Alba, questi nel 1 556
Paolo solo esercitava la carica di pode- ei557 desolò col ferro e col fuoco le pro-
stà in Segni pel Papa. Inoltre nell'articolo vinciedi Marittima eCampagna,e gli stessi
Conti famiglia, con dettagli raccontai, dintorni di Roma minacciò. Fiat tati toMar-
che il dominio della medesima sulla città c'AntonioColonna preposto dalduca d'Al-
di Segui soltanto principiò nel 1 3 53, per ba alla guerra, dopo diaver occupato mol-
solenne cessione del comune a Giovanni te terre pontificie, e dopo di aver rotti in
Conti, bensì essa già possedeva significanti un fatto d'armi i due capitani delle mi-
beni nel territorio, facendo i Conti la lo- lizie papali Giulio Orsini e Antonio Ca-
ro ordinaria dimora ora in Segni, ora in raffa marchese di Moutebeilo pronipote
Anagiii. Narrai pure la conferma ponti- del Papa, si recò ad assediarSegni, edopo
ficia ricevuta dai Conti sul dominio di Se- averla espugnala la saccheggiò e incendiò,
gni e altri luoghi,come nel 378 da Ur- 1 facendosi della popolazione orrido macel-
bano VI, e le successive vicende politiche lo, senza risparmiare uè donne, né fanciul-
cui audarono soggetti Conti. Che Boni- i li. Trovo in Petriui, Memorie Prenestiue
facioIX, Alessandro VeGiovauni XXIII p. 2 1 3, che in Segni furono vittime della
confermarono ad essi le investiture con militare dissolutezza anche le sagre ver-
titolo di vicariati della s. Sede; ed altret- giniche ivi dal monastero d' Anagni si
tanto fece Martino V per l'investitura di erano rifugiate, e furono commessi altri
a
Segni, con ampliamone a 3 generazione, eccessi atroci. Il vescovo Borgia, Istoria
de' cui vicari riportai le notizie, insieme di Velletri p. 43o eseg., parlando di que-
alla dignità clic i Conti conseguirono c'i sta deplorabile guerra, riferisce che il du-
SEG SEG 237
ca d'Alba si mossesettembre 55G
ili. ° di i i che enumerai, ed in
circostanti luoghi
da Napoli ed entrò nello stato della Chie- oltre che vi fu fatto prigione il suo sinuo-
sa con 12,000 fauti, 5oo cavalliei spezzi
1 re Gio. Battista Conti ancora vivente e
secondo d'Andrea, Ragio-
d' artiglieria, mandato a Gaeta. Osserva Marocco, che
namenloi." della guerra di Campagna j dagli odierni avanzi delle guaste fabbri-
ma per sicurodocumentosi ha,che lafan- che, e da quelle alla meglio ristorate, si

tei ia non eccedeva 6 in 7,000 soldati tra ravvisa la deperita siguina grandezza, co-
spaglinoli e calabresi, e il lesto era gente me nella diminuita popolazione. Tale an-
coliettizia. Che nel luglio i55y i nemici no infausto dai signini si ricorda con or-
dopo aver preso Rocca Massimi, posero iure, invitando a lagrimare ogni volta
l'assedio a Segni. Vicino Orsini temendo che si volga lo sguardo agli effetti fatali
che dopo la sua espugnazione nemici a- i delle fiamme divoratrici. Conclude Ma-
vrebbero assediato Velletri, con calore in- rocco,che Segni essendo prima riguardala;
tese a perfezionarne le fortificazioni, e si come una delle prime città della provin-
acci ebbero i suoi sospetti, (piando a' 14 eia di Campagna, per essere forte e im-
agosto 1037 s'intese che i nemici la sera portaulisima, in un momento fu un ani-
innanzi eransi impadroniti di Segni. Pa- masso di rovine, e da quel tempo in poi
re che dopo questo fatto s'incominciassero non ha piùacquistaloilsuoautieospleudo-
con più vigore ad effettuare le trattative re. Tutta volta, come accennai, Segni e il
di pace a' i3 settembre, e a' 7 fu con- 1 suo territorio vanta diversi avanzi di mo-
clusa. Il can. Rauco, Storia di Fellctri t. Burnenti antichi, le mura ciclopee, ed un
1, p. ic)5, segiù il racconto del d'Andrea, buon numero di fabbricati antichi che non
che il duca d'Alba partì da Napoli il i.° patirono distruzione come gli altri, ed è
settembre 556, e che Segni assediata, fu
1 sempre ragguardevolecittà. Nel 63qMa- 1

presa a'i3 agostoi557, sottoscrivendosi rio II Sforza duca di Segui, perglienormi


la pace a'14 settembre. Da queste testi- debiti da lui fatti, perde il ducato di Se-
monianze, e da altre da me riportale de- gni, essendo stato messo alla subasta dalla
scrivendo siffatta guerra, deve rigettarsi congregazione de' baroni, acquistandolo
l'asserto di Marocco e di altri, che Segni ilcardinal Antonio Barberini, ciò che ap-
fu presa neli55 j,quando la guerra none- provò suo zio Urbano Vili. In seguilo,
rasi incominciata. Devo pur uotare,che gli avendo altri Sforza dato di nullità a tale
Sforza allora signori di Segni, erano par- comprila, per non essere stati preferiti i

tigiani di Spagna, e nondimeno la città parenti, non che coinè illegalee lesiva, do-
non fu risparmiata; ed il cardinal Guido pò gravi dissapori e litigi ne'tribunali fra
Ascanio Sforza (J7 .) contribuì alla ricou- il cardinal Barberini e il cardinal France-
ciliazione di Paolo IV colla corte di Spa- sco Sforza, dopo molti anni in fine fu de-
gna, nel recarsi al duca d'Alba, co' car- elsa a favore di casa Sforza, che ritornò al
d'inali Caraffa e Vitelli. Di questa fatale possesso dell'antico suo ducato di Segui,
guerra e della pace fatta in Cave, parlai ricomprato a' 17 marzo iGcp
du- dalla
ancoraaGEXAZZANo, Paliamo, Paiestrina, chessaD. Livia Cesariui,edalduca Fe- d.
LIX, p. 24. Meglio poi descrivo
e nel voi. derico Sforza di lei marito. Finalmente
questa guerra di distruzione al citato ar- riunita la famiglia Sforza alla Cesarmi,
ticolo Sicilia, con qualche lieve differen- per quanto riportai a Conti famiglia, a
za di date e di cose, in uno alla descrizio- Genzano e in altri articoli, l'odierno du-
ne dell' eccidio di Segni, depredamento ca d. Lorenzo Sforza Cesarini gode V in-
de' viveri e artiglierie che aveano depo-
vi segue, l'onorificenze e i beni superstiti dei-
sitati le milizie pontificie, non che di tot- la celebre famiglia Conti, per cui confé-
te le ricchezze che vi aveano trasportalo ri il titolo e le prerogative di duca di Se-
2 3G SEG SEG
gài, al figlio primogenito ti. Francesco. popolazione Segni e la moltitudine dei
di

Di altre interessanti notizie sulla famiglia circostanti luoghi devotamente accorsa. Ivi

e sui rapporti con Segni, ed eziandio di benignamente ammise al bacio del piede
questa città, ne parlai ne'luoghi citati, a il vescovo, il clero, il magistrato gover-
Innocenzo 111 e relativi articoli. Pel det- nativo e municipale ed altri signini, ma
taglio può leggere il
si Ratti, Della fami- non permise altrettanto ai venerandomg. r
glia Sforza, di cui mi giovai nella com- Luciani, che ansioso di rendere simile o-
pi la zio ne de'ricorda ti articoli, come quel lo maggio al supremogerarca,e facendo ogni
che ci diede una critica storia delle nobi- sforzo per adempiere suoi desiderii di al- i

lissime famiglie Conti, Sforza e Cesarmi, zarsi dalla sedia, fu con geuerale edifica-
e di alti e cospicue riunite nella medesima. zione prevenuto e impedito dal Papa, che
Del resto Segni seguì destini e le vicende
i invece vietandolo l'andò ad abbracciare
delle provincie di Marittima e Campa- nllelluosamente alla sedia stessa, e con-
gna, ossia di / ellèlrie Prosinone, 1 1 princi- fortò con dolci e amorevoli parole, qual
pe Massimo nella Relazione del viaggio solenne attestato di stima per l'ottimosuo
fitto dal Papa Gregorio XVI alle prò- pastorale governamenlo. La magistratu-
viarie di Marittima e Campagna nel mag- ra civica umiliò il disegno dell'arco al-

gio 1 843, a p. 2 1 , ed ilDia-


n.° 4o del l'acquarello, alcuni poetici componimenti
rio di Roma deli 843 narrano, che anco e brevi cenni storici di Segni, edil go-

Segni per dare pubblica testimonianza di vernatore d.r Giovanni Nobili due sonet-
amore e riverenza al santo Padre, nella ti; questi e altro di Callinico Oronteo pa-
fausta occasione del suo passaggio, sulla store arcade, impressi colla stampa, ed il

\ia provinciale Casilina che conduce ad tutto per celebrare il gaudio del clero, del

Anagni, siccome situata sulle allure dei magistrato e del popolo di Segni, per il

monti Lepini, non potendo aver la sorte passaggio di Gregorio XVI per l'agro si-

di accogliere il sommo Pontefice nel re- gnino. Il Papa sensibile a tante dimostra-
cinto delle sue mura cielopee, voi le al meno zioni liliali, graziosameute dichiarò a tulli

pertonlrassegnodi esultanza innalzare un il suo vivo gradimento, e fra i riverenti


bellissimo arco di trionfo disegnato dal- plausi fragorosi proseguì il suo festevole
l'architetto romano Calderai-i, con que- viaggio per Anagni, reiterando le aposto-
sta breve ma espressiva iscrizione. Gre- liche benedizioni. La città ha un cardi-
gorio XVI P. M. —Anagniaia /appe- nale per protettore, e nel n.°i82 delG/or-
tenti — Ordo et Populus Signinus- Ar- — tiale di Roma deli 853 si leggono le fe-

cuili Prìncipi Desideralissimo — Ex- stive dimostrazioni fatte pel possesso pre-
truendum Curavit —
Ne Expers Eie- so di protettore della città di Segni a' 17
rei Proxìmae Letiliae. Reduce il Papa da luglio, dal cardinal Vincenzo Santucci di

\almonloue il i.° maggio, presso l'arco Gorga (comune soggetto al governo di Se-
1
trovò quasi tutto il popolo signino, il quale rappresentato da mg. Lorenzo Va-
gni),

con segnali della maggior letizia era an- lenzi di Segni ponente di consulta.

dato ad incontrarlo col vescovo mg. 1 Tra- La sede vescovile fu eretta in Segni nei
versi, unitamenleal predecessore mg/Lu- primi secoli della Chiesa, immediatamen-

ciani, il quale fu obbligato dalla vecchiaia te soggetta alla s. Sede, e lo è tuttora. Nel-
e dai suoi incomodi a farsi portare in se- l' Italia sacra d'U gheììi t.i,p. 1234 e seg.
dia. Gregorio XVI discese dalla carrozza colle aggiuute diLucenzi, si riporta la se-
e col suocorteggiosi recòad uu vasto padi- rie de'suoi vescovi che qui riproduco. Il

glione vicino, sotto cui era stalo eretto de- 1 .°che si trova fu Sanlulo che nel 40 J
(

coroso trono, dal quale con paterna com- intervenne al concilio romano convocato
mozione benedisse soleuuemeule l'iutiera da Pvipa s. Simmaco, ma impedito da tu-
SEG SEG 237
fermila per lui sottoscrisse Fortunato ve- eilio di Roma Laterano da s.
tenuto in

scovo d'Anagni. Gli successe Giusto die Gregorio VII, contro l'eretico Berenga-
fu ai concilii ili Roma adunati da tal Pa-
7
rio capo de Sagrarne/ilari [T .), vittorio-
pa nel 5o 5o2 e 5o4- Giuliano accom-
i , samente vinto e con fuso l'eresia rea, si me-
pagnò 546 Papa Vigilio in Costanti-
nel ritò il nome di dottore Sagra/nentarìo e
nopoli, ove nel concilio del 55 isottoscris- Eucaristico, essendogli il titolo di dotto-

se il decreto di condanna contro Teodo- re attribuito anche dal calendario della


ro vescovo di Cesarea e altri. Sino al 64q diocesi di Segni. Accompagnò nel viag-
non si conoscono i successori, ed abbia- gio di Francia Urbano II, fu legato in
mo in tale anno che Albino assistette in Francia di Pasquale 7/fTz.),e contro le
Laterano al celebre concilio di s. Marti- Investita re eeclesiastiche^F .)da esso con-
no I. Gaudioso fu a'concilii di Roma nel cesse a Enrico V [ter le sue prepotenze
679 di s. Agatone, di Costantinopoli nel (che pure narrai ne' voi. LV1II, p. 266, e
680. Soltanto nel 726, secondo la serie LX, p. 3i), con energico zelo le propu-
pubblicata da Marocco, si trova Giovan- gnò. Divenuto abbate di ISÌonte Cassino
ni che fu al concilio di s. Gregorio li, e (/'.), Pasquale II ad istanza deVignini lo

nel j3 1 in quello di s. Gregorio IH, am- obbligò a lasciare quel ritiro e restituirsi
bedue adunati in Roma: l'Lghelli di ciò alla sua chiesa ; pieno di meriti volò iu
5
non parla, ma bensì che nel 74^ inlerveu- ciclo a Segni a 18 luglio 1 12 3, al tri dico-
neal concilio romano di s. Zaccaria. Gior- no a'3 t agosto 1 125, benemerito de'Pa-
dano fu nel 769 o 770 spedito da Stefa- pi e della s. Sede, nonché della disciplina
no IV con Andrea vescovo di Palestrina ecclesiastica, che difese con ardore colla
a Desiderio re de'longobai di, per la libe- voce e colla penna. Sollecito pastore, san-
razione diCristoforo primicerio e di Ser- ta mente adempì le funzioni tuLte dell'a-
gio secondicelo. Adriano nell'826 fu al postolico ministero, e nella cattedrale di
concilio di Roma di Eugenio II. Teodo- Segni consagrò l'altare della B. Vergine,
ro fu ordinato da Gregorio IV nell'84o. e vi pose quelle reliquie che descrive U-
Boniperto sottoscrisse nel concilio roma- ghelli. Nel 24 o 2 5 gli successe Tra s-
1 1 i 1

no dell '8 ^3, adunato da s. Leone IV. Gio- mondo, che nel i26sottosci isseuna bol-
1

vanni si recò neH'86f) al concilio gene- la di Onorio II per la chiesa di Pisa. In-

rale di Costantinopoli per la condanna di sortone! 3o Tanti papa Anacleto II, con-
1 1

Fozio. Stefano si sottoscrisse nel concilia- tro Innocenzo II, Trasmondo ne seguì lo
bolo tenuto in Roma dalla prepotenza di scisma, e fu subito deposto dal Papa che
Ottone I nel C)63, contro Papa Giovanni Giovanni autore della vita di
gli sostituì

XII. Non si conoscono altri lino a Rober- s.Berardo vescovo de'Marsi. Altro Gio-
to, che nel o 5 fu al concilio romano di
1 1 vanni concesse le reliquie di s. Brunone
Benedetto Vili; cosi dopo questi lino ad a'monaci di Monte Cassino: a suo tempo
Erasmo, il quale nel io "19 intervenne al e nel 1 173 Alessandro III canonizzò s.

concilio di Nicolò II, e nel 107 1 alla con- Tommaso in Segni. Questo Papa fece ve-
sagrazioue della basilica di Monte Cas- scovo Pietro che fu nel 1 1
70 al concilio di
sino,eseguita da Alessandro 11. Verso il Laterano, ed ottenne da Lucio III la bol-
1079 o dopo, Gregorio VII consagrò
s. laEt orcio rattortis expostulal, de'2 di-
vescovo di Segni s. Brunone {f ) o Bru- cembre 82, pubblicata dall'Ughelli, nel-
1 1

no d'Asti, dottissimo e zelantissimo pa- la quale stabilì l'estensione ed i confini


store, di cui parlai in tanti luoghi per le della diocesi; quindi a sue preghiere Cle-
sue gloriose azioni, e quale dottore della mente III neh 188 confermò i privilegi
Chiesa ed autore d'opere pregevoli che concessi alla chiesa di Segni da'Papi. In-
registrai nella biografia. Avendo nel con- oltre a tempo diPietro enei 1 i8:> fu com-
238 S EG SEG
pi ta In fabbrica della cattedrale, ripor- pontificato d'Innocenzo VIT,e non III co-

tando Ughelli l'iscrizióne marmorea, po- me dice Biechi. Martino V nel 1B eles-
/f
1

sta vicino all'altare maggiore: di lui ri- se Gregorio, già arciprete di Valmonto-
porla Ma rocco » quoPontifìceanonymus ne;indiNicola d'Aspra sabinesc nel 142 1,

acta s. Brunonis conscripsit ut idem ano- che passò a Terracina; e da Cefalo, vi fu


iiymus in prologo". Il medesimo registra Gregorio; poi Garga-
traslato nel >4 2 7
per successore Bartolomeo che si trovò no di Veroli nel 43o; Giacomo Zancati
1

alla canonizzazione celebrata da Lucio III d'Anagni nel zj.33. Eugenio IV nel 44^
1 1

di s. Brunone, la quale essendo fatta nel nominò Andrea, successo nel 1 44^ da fr.

i 82 discorda da Ughelli,che dà solo per


1 Pietro Antonio Petrucci viterbese dome-
successore di Pietro il monaco cassine- nicano, sepolto in s. Maria sopra Miner-
se Bernardo, e poi Bartolomeo che dice va in Roma. Neh 456 Silvestro de Plau-
fiorito nel 1254, e che viveva nel 1264. ca;nel 1468 Panuzio Conti; nel 1482 Lu-
Giovanni governòdal 1270 al 128 r. Mar- cio Lucido Fazini chiamato Fosforo,
tino IV nel detto annovi trasferì da Lace- dotto e perito nelle lingue greca e latina,
demone l'ietto monaco cisterciense. Bar- ch'ebhe corrispondenza letteraria con Po-
tolomeo sedeva nel 1289. Indi il vescovo liziano e Ermolao Barbaro. Giulio II nel

Pietro, che neh 291 fu traslato ad Atta- 1 5o3 Vincenzo Mazza


fece vescovo saler-
glii. Gli successe subito Jacopo eletto dal nitano, canonico di Napoli, che passò poi
capitolo e confermato da Nicolò IV il : aCajazzo;nel J07 gli die in successore fr.
1

Biechi nel Teatro degli uomini illustri, Lodovico diViterbo domenicano, che fu
lo dice di Segni, eletto a pieni voti dal al concilio di Laterano, ove intervenne
capitolo e consagralo da Nicolò IV, sic- pure Giacomo eletto nel 5 1 1 3. Vincenzo
come decantato oracolo di giustizia, di de Fantis faentino, referendario delle due
dottrina e di erudizione. Neh3o3 Boni- segnature, nel 523, nel quale anno Cle-
r

facio VI II nominò vescovo Pietro cappel- mente VI I,o più tardi come vuole Ughel-
lano del cardinal Patrasso vescovo d'Al- li, fu vescovo Lorenzo Grana romano,ca-

bano. Altro Pietro governò dal i 3og al nonico Lateranense o Vaticano, sommo
i32i; indi fr. Bartolomeo bolognese do- oratore, che pronunziò Y Orazione fune-
menicano, neli33o trasferito a Comac- bre (/\) per detto Papa, e consagrò l'o-
chio. Gli fu surrogato Ir. Pietro, che nel ratorio di s. Michele presso la cattedrale
i333 passò ad Aleria, quindi fr. Gugliel- meglio in questa stessa, e da lui restau-

mo agostiniano già vescovo di tal sede, rato: fu prefetto di Parma, nunzio in Gal-
sino 34al F'"' Pietro, che fu poi tras-
1
'*>»
lia Paolo III nel i53rj
e nella Svizzera.
lato aBetlemme nel 347; fr. Guglielmo 1 gli Girolamo Franchel-
die in successore
Ribati carmelitano; neh 349 fr. Michele ti, ma pare che sia vissuto poco,e nel me-

Mattia altro carmelitano; Sisto Seciensis desimo anno nominò Sebastiano d' An-
fautore dell'antipapa Clemente VII sino cona presidente della camera,traslato nel
al 1 3c)6; Tommaso in detto anno gli fu 1 54- a Vico Equense, ma Marocco lo
1

sostituito da Bonifacio IX, e mori nel me- chiama Colini hresciano,e lo dice vescovo
desimo, secondo Ughelli, o fu trasferito sino ah 543. L'Ughelli neh 54 riferisce 1

a s. Leone in Calabria, sede poi unita a eletto fr. BernardinoCallini francescano,


s. Severino nel 67 r 1 . Gli successe fr. An- che fece stampare la vita di s. Brunone;
tonio domenicano, al quale Ughelli at- nel 1 549 Carlo Tra versali di Faenza, che
tribuisce il passaggio a
Leone. Bonifa- s. morì in Roma nel 552, e fu tumulato in
1

cio IX nel 402 traslatò da Terracina .Ni-


1 s.Maria del Popolo. Giulio III Io fecesuc-
cola Cini cittadino di Segni, lodato pa- cederedal suo crocifero Ambrogio Monti-
store, tesoriere della marca d'Ancona nel cola di Luni nel 1 55o, che intervenne al
SEG SEG . 23f)

concilio di Trento. Nel 1 5?o hV. Giuseppe menti della cattedrale, il cardinal Fede-
Pampliily veronese, agostiniano e. Sagri- co Sforza non solo vi contribuì generosa-
sta (al quale articolo ne riportai le noti- mente, ma fece erigere a tutte sue spese
zie) di s. Pio V; celebrò il sinodo nel i T74, la cappella della ss. Croce, e la dotò con
e lo pubblicò. Gregorio XI 1 nel 58 gli1 1 1 rendita bastatile per una messa quoti-
a
surrogò il concittadino Giuseppe Masi ni diana. Nel 1 684 Francesco M. Giaunot-
bolognese, lodato pastoie, munifico coi ti nobile romano,diligenle e zelante pa-
poverijfu sepolto nella cappella del ss. Ci o- store; morì in Roma, fu sepolto in s. Lo-
cefisso in cattedrale nel 1602, forse poi renzo fuori delle mura,e lasciò erede pro-
trasferito nel cimiterio di s.Michele.L'U- paga nd a fide. Nell6qo, Orazio Minimi,
ghellinon riporta Marc' Antonio de Do- già vicario apostolico di s. Severino, civis
minis dalmata, da Paolo V nel 1G06 fatto Tuscanensis dice l'Uglielli, perugino lo
arcivescovo di Spalatro(f> '.);m^qu\ Ma- vuole Marocco, qui super aulam maj'o-
rocco ha preso un abbaglio, poiché il fa- rem insigne grana rium positi t. Clemente
moso prelato e d'infelice fama, non fu ve- XI ne! 1701 dichiarò vescovo Pietro Cor-
scovo di Segni, ma di Segna in Dalma- belli nobile di Fano, referendario delle
zia,comedichiarai in talearticolocon l'au- duesegnature, governatore encomiato di
torità di Fallato, lllyrici scirri; ed in fat- più città dello stato pontificio, commen-
ti l'Ughelli al Masi tu nel 1 6o3dà pei suc- datore di s. Stefano: chiuse il capo di s.

cessore fr. Antonio Guerreschi di Pro- Rrunone in busto d'argento, e ne ravvi-


ceno nel Viterbese conventuale, insigne vò il culto; morì in patria e fu sepolto in
teologo, dotto in altre scienze, integerri- s. Maria degli Orfani che foce suoi eredi.
mo, fatto vescovo per le preghiere del du- Nel 1708 da Aureliopoli fu trasferito Fi-
cati.Alessandro Sforza signoredi Segni e lippo Michele milord Ellis benedettino
della duchessa Eleonora Orsini scrisse : cassinese d'Inghilterra, già vicario apo-
un riputato libro sui Casi di coscienza. stolico di quel regno e cappellano del re
Per sua morte Paolo V nel 606 fece ve- 1 Giacomo il seminario e lo isti-
11. Eresse
scovo d. Gio. Lodovico Pasolini faentino, tuì suo erede, restaurò l'episcopio ed a
generale de'camaldolesi, poi suffraganeo miglior stalo lo ridusse, celebrò il sino-
de'cardinali Leni e Magalotti vescovi di do, e lasciò alla cattedrale la mitra pre-
Ferrara, e non egli vescovo come scrive ziosa, colle altre sue ricche vesti sagre.
Marocco. Nel 162.5 Lodovico Atti nobile Con questi l'Ughelli termina la serie dei
di Todi » quo Pontifice sacrimi caput s. vescovi, che proseguili) con Marocco, e
Brunonis divina luce circuii) fustini reper- compirò colle Notizie di Roma. Nel 1 726
tum fuil": è sepolto in Roma nella chie- Gio. FrancescoBisleti nobile diVeroli Iras
sa di s. Nicola in Arcione. Orbano Vili ferito da Cagli, padre de'poveri, che soc-
nel i632 traslatòda Venafro OtlavioOr- correva anco colle paterne rendite; fu de-
sini nobile romano, che ampliò l'episco- putato per la beatificazione del ven. p.
pio, e vi contribuì con 5oo scudi il co- Antonio Raldmucci gesuita, curò l'incre-
mune di Segni. Nel 1640 Francesco Pio- mento del seminario, e vi fece molto fio-
molo IVI ileti romano, destinato cominen- rire le scienze ecclesiastiche, nel t
744 ce *
daloredi s. Spirito. Nel i643 Andrea lior- lebrò il sinodo e donò la cattedrale di sa-
già di Palestrina, che nella sede vacante gri utensili. Nel 1
749 Federico Muschi
per Innocenzo X ebbe una trista vicenda. di Saccovesio diocesi di Spoleto e parro-
Indi neh 655 Guarnerio de' Guarniero, co della basilica Lateraueuse, alfidò il se-
nobile di Osimo, che riedificò la catte- minario agli scolopi e fu benefico colla
drale, e poi venne trasferito a Loreto e cattedrale. Nel 1 755 Cesare Crescenzo de
Recanati. Nella riedificazione da' fonda- Angelis, diTorrice diocesi di Veroli,ar-
4

2 /[o SEG SEG


ci<li;icono di quella cattedrale, e vicario re alla cattedrale di eccellente archi lei-
generale, non diedi Orvieto, misericor- tura". Questo prelato anche in alili modi
diùso co'poveri, amante del pubblico he- dimostrò il suo paterno affetto pe'signini
ne, donò alla cattedrale suppellettili e sa- e per gli altri diocesani. Nel 8 i i rj France-
gri paramenti, fu benemerito delle par- scoStraechini dell'oratorio dis. Girolamo
rocehie, e venne incaricato pel processo della Carità, al quale articolo ne feci o-

del ven. Teofilo della Coite francescano, notevole ricordo, piamente resse la chie-
A Corsica notai cheClemente^vIII lo de- sa di Segni. INet i 824 Pietro Antonio Lu-
pillò visitatole apostolico dell'isola, ove ciani di Valmontone diocesi di Segni, già
sostenne molte fatiche e fu esposto a non arciprete e i. "dignità di quella cullegia-
pochi pericoli. Ritornando in diocesi con ta, fii dotto, umile, misericordioso, con
giubilodi tutto il popolo, fu pianto in inor- somma pietà e zelo funse il pastorale mi-
te, e volle esser sepolto nella cappella di nistero; quindi per motivi di salute, per
s. Brnnone, del quale-fu divotissirno. Nel timore che non gli bastassero le forze al-
17GG Andrea Giustiniani Spana nobile l'adempimento dell'alto suo uflìzio,e per
di Veroli, arcidiacono della cattedrale e attendere meglio all'orazione e alla pro-
vicario generale, dotto, pio, umile, zelan- pria santificazione, nel 1 84« rassegnò la

te e caritatevole, ascoltando tutti a qua- sede con gran rincrescimento di lutti; di-

lunque ora. Vegliò sull'istruzione morale poi morì nella città di Valmontone agli
e religiosa principalmente de'poveri, ed a 8 dicembre 1 844> ed in. 52 delle Noli-
tale effetto lasciò de' fondi, e fu genero- zie del giorno di Roma, e io5 del Dia-
sissimo colla cattedrale in vesti sagre, ar- rio dì Roma di tale anno, ne compianse-
redi e utensili peldivinoservigio.Nel 1
784 ro la perdita e lodarono. Gregorio XVI
(e non nel 1782 come per errore nume- nel concistoro de' 12 luglio 1
8 r 8 n so "
lieo si legge nel voi. Vll,p. 86, nel dire sii luì Giacomo Traversi romano, già pio
che fu l'ultimo vescovo ad essere propo- parroco e canonico della insignecollegia-
sto in concistoro dal cardinal Camerieri' ta dis. Angelo in Pescheria diR.oma;ma
go del sagro Collegio) Paolo Ciotti di Ci- dopo4anni impetrò e ottenne di poter
vita Castellana, già vicario generale pri- rinunziare e ripatriare,ed il Papa lo fe-

ma del cardinal vescovo di Cingoli, poi ce canonico della basilica Lateranense ;

del cardinal vescovo di Velletri, dotato di morì a'7 gennaio 1 853, e nel n.°i2 del
belle virtù , e di tanta felice esperienza, Giorna le di Roma se ne riportano gli en-
rettissimamente governò in tempi dilli- comii. Gregorio XVI nel concistoro de'24
r
cili e calamitosi per la Chiesa, poiché si novembre 84^ preconizzò vescovo mg.
1

trovò nelle epoche della repubblica e del Gio. battista Pellei di Castignano diocesi
governo francese fra mille pericoli, e con di Montalto e canonico onorario di quel-
due Papi deportati lontani daPioma. Col- la cattedrale, già vicario generale (e con-
lasingolaresua pi udentesaviezza,nel lun- clavista) del cardinal Bussi arcivescovo di
go vescovato superò tutti gli ostacoli e Benevento, e del cardinal Ferretti abbate
si fece benedire. Leggo nel n.°33del/0/<7- delle Tre fontane; savio pastore che nel
rio di Roma del 18 irj: «Nella gravissima concistoro de' 4 giugno 1847 c a e 8 ,,an "
1 ' ' i'

eia d'anni 80 meno 2 mesi e g giorni, e te Pio IX ad Acquapendente


fu traslato
di vescovato anni 34, niesi 7 e giorni 2, che paternamente governa. Nel medesi-
è passalo agli eterni riposi in Segni (mei ino concistoro il Papa die alla chiesa di
vescovo mg/ Paolo Ciotti. Ha lasciata in
1
Segni l'egregio odierno vescovo mg. Lui- "

quella diocesi memoria di se perenne, non gi Ricci di Villa di Visso diocesi di Mor-
solo pe'suoi melili, ma ben anche per la eia, già canonicodi quella cattedrale, ret-
facciata che a proprie spese fece costruì- loie e professore del seminario, facondo
SEG SEG , 24 1

predicatore e parroco di s. Maria di Ca- le;ilpalazzogovernativo,eprincipaImen-


pita indetta diocesi, convisitatore, esami- te uno de'monasteri della città, e quello
natore e giudice sinodale, Ogni nuo- ec. subui bano de'cisterciensi chiamato Por-
vo vescovo è tassato ne'libri della came- lacoeli in vetta ad una vicina montagna
ra apostolica iti fiorini 4o, ascendendo le e degno di particolare osservazione. Visi
rendite della mensa a più di i 5oo scudi. trovano fabbriche d'amido, di stoviglie,

La diocesi si estende per 4° miglia di ter- di carta, d'acquavita. Possiede alcune i-

ri contenendo più luoghi, fra qua-


torio, i scrizioni e altre antichità romane, avan-
li Valmontone, Monte Fortino, Monte- zi di loro dominazione. Fu patria d'alcu-
lanico, Gavignano. ni illustri, comedel poeta A. Jimeu. Idiu-
SEGORVE (Segobricen). Città vesco- torni sono ricchi di gl'ani, frutti , olio e
vile con residenza a Castellon nel regno seta; vi èuna sorgente di bell'acqua, tal-
di Valenza, dalla cui città omonima è di- mente abbondante che all'origine basta
stante 12 leghe, e 7 da Murviedro, in Li- per far girare un molino. Le montagne
na valle fertilissima, presso la destra spon- vicine contengono una miniera di piom-
da della Palancia. Le strade sono larghe bo e cave di bel marmo ottimo per le
,

e nella maggior parte ben fabbricate, con fabbriche. Segoive o Segorbia t Segobri-
6 piazze, i3 fontaue pubbliche e più di ga,è antichissima città di Spagna, che do-
4o particolari. La cattedrale è piuttosto minarono cartaginesi avendola invasa
i :

ampia, con pregiatissimi quadri e pitture imori saraceni, la ricuperò nel 24 5 Gia- 1

della scuola di Joannez, dedicata alla B. como I re d'Aragona, quindi segui le vi-
Vergine Assunta, con parrocchia ch'è l'u- cende deIlaSpagna.Castellon,ora residen-
nica della città, e battisterio; la cura d'a- za vescovile, è città capoluogo della pro-
nime si esercita da due canonici, aiutati vincia del suo nome, alla quale appartie-
da due vicari. Il capitolo si componeva ne Segor ve, sulla riva destra del Monleon,
di 4 dignità, lai. "delle quali era il deca- in una grande e fertile pianura, presso la
no, di io canonici colle pi ebende del teo- costa del Mediterraneo, a più di 12 leghe
logo e del penitenziere, di 5j beneficiati da Valenza e 72 da Madrid. In parte fu

e cappellani, e di altri preti e chierici ad- fahbricata cogli avanzi di Caslalia, ch'e-
detti al servizio divino. In vigore del con- ra situata sopra una montagna a mezza
cordato concluso a'9 settembre 1 85 1 tra lega al nord, ove ancora si vedono le ro-

iregnanti Papa Pio IX e regina di Spa- vine dell' antiche muraglie e delle torri
gna Isabella II, ora il capitolo si compo- quadrate di costruzione moresca. Giaco-
ne di 16 capitolari e di 12 beneficiati; di 110 I avendola presa ai mori nel 2 33 la 1

più la sede vescovile fu trasferita a Ca- distrusse, e ne ordinò poscia la ricostru-


stellon de la Plana, Cas&lio, Castilionem, zione ove sta attualmente. Ha due sob-
e sottratta dalla dipendenza della metro- borghi, molte delle sue strade sono drit-
politana di Valenza, fu dichiarata suffra- te e larghe, con case assai bene costruite
ganea di Vagliadolid Valladolid. In Se- e di un aspetto gradevole. Ha due gran
gorve vi sono due monasteri, il seminario piazze quadrate, l'ima è abbellita dalle
antica casa de'gesuiti,nel quale è il sepol- due facciate del palazzo pubblico e del-
cro di Pedro Miralles suo fondatore, l'o- la chiesa principale, e l'altra è piantata
spedale, il bellissimo ospizio della Pietà di molti viali di alberi. Qualche suo e
di recente costruzione, formato colle pie- difizio merita essere considerato, efragl
tre delle mura e del castello che un tem- altri una torre di 260 piedi d'altezza so
po difendevano la città. Fra i suoi mi- prai 16 di circonferenza. Vi sono 3chie
gliori edifizi, si noverano l'episcopio co- se parrocchiali, 5 case religiose, 2 ospe
modo e decente, contiguo alla cattedra- dati; fabbriche di tela da vele e attrezzi

VOL. LXIW. 16
?. 42 S EG SEG
navali : ne'suoi dintorni cresce mollo ca- influente il Clamores. Ha la forma d'u-
nape. Segorve divenne sede vescovile fi- na nave, la cui poppa guarda all'est e la

no dall'anno 5oo circa, ed il vescovo Pro- prua all'ovest; le vecchie mura che la cir-
culo sottoscrisseal 3.° concilio di Toledo condano sono fiancheggiate da torri e in-
nel 53
A motivo della conquista de'mo-
1. terrotte da 7 porte, ed hannocirca 4000
ri, verso il 25o fu unita ad Albarazin, e
i passi di circonferenza, standovi intorno 4
dipoi nuovamente ne fu separata. he No- sobborghi. Le strade sono quasi tuttevi

tizie di Roma riportano i seguenti vescovi. anguste, le case antiche e non bene fab-
IVel i 73 i Francesco de Cespeda-\-Guer- bricale. La cattedralededicata alla li. Ver-
reto di Cadice; nel 749 Francesco Quar- 1 gine della Pace, è di magnifica struttura
tero diTahuanen diocesi diSaiagozza; nel gotica e di siile greco, edificata nel seco-
E' par-
1 75 Pietro Feruandez Velarde di Cor-
1 lo XVI, con torre alta 33o piedi.

tes diocesi di Salamanca; nel 7^8 fi". Bia- 1 rocchia col batlisterioecura d'anime, dal
giodeArgandagirolamino,diArganda del vescovo affidala al parroco : tra le sagre

Rey diocesi di Toledo; neh 770 fr. Idei- reliquie è in molta venerazione s. Flut-
fonso Cano trinitario del riscatto, de la tuoso patrono della città; ha due organi.
Biotta nullius dioecesisj nel 1783 Loren- Il capitolo componesi d'8 dignità, di 22

zo Gomez de Haedo, di Carranza dioce- canonici, di 5 di essi chiamati uitegris, di


si dopo lunga sede vacan-
di Santantlei; i4 dimidiis poi tionariis, e di altri preti
te nel 18 16 Francese' Antonio de la Due- e chierici pel divin cullo : tutta volta dal
lla y-Cisneros, di Villanuovade la Fuen- processo per l'odierno vescovo consta il

te diocesi diToledo,trasIato datfrgel; nel capitolo di 5 dignità, 1 ."delle quali è il de-


1822 Vincenzo Ramos-y Garcia di Vil- cano, di 5canonici ma senza il peniten-
la d'Almonte diocesi di Siviglia; nel 1825 ziere, di 16 cappellani, e di altri preti e

Giuliano Sanz Palanco,di Villa di Cam- chierici addetti all'ufficiatura. Presso la


po Piea! diocesi di Toledo. Essendo mor- cattedrale si eleva l'episcopio. Inoltre vi
to nel 1840 vacò la sede, finché il regnan- sono nella città altre 18 chiese parrocchia-
te Pio IX nel concistoro de'27 dicembre li, munite del s. fonte, essendo ri-
tutte
1847 preconizzò l'attuale vescovo mg.r marchevole la chiesa di Veracroce, edi-
fr.Domenico Ca n ubi o domenicano diTe- ficata ne! secolo XIII; vi sono 8 mona-
rez de la Frontera diocesi di Siviglia, già steri di religiose, di verse confraternite,due
professore di filosofia e teologia nel col- ospedali, il seminario, la zecca eretta nel
legio maggioredi s.Tommaso di Siviglia. secolo XV da Enrico IV re di Castiglia,
Ogni vescovo è tassato ne'libri della ca- restaurata da Filippo II re di Spagna, ma
mera apostolica in fiorimi 000. La dio- da Filippo V in poi non si conia che mo-
cesi si distende per 16 leghe, avendone neta di rame. Magnifico è il palazzo del
circa 7 di latitudine, e contenendo più di marchese d'Arco. Sono rimarchevoli gli
4o luoghi e parrocchie. antichi conventi de'carmelitani e de'cap-
SEGOVIA (Scgobien). Città conresi- puccini. L'Alcazar o regio castello moro,
denza vescovile di Spagna, nella Castiglia in parte cii condato da una profonda fos-
Vecchia, capoluogo della provincia omo- sa scavata nella viva roccia, rinfìancata
nima, a 8 leghe da Madrid e più di 9
1 1 da numerose torri merlate e con nel cen-
da Vagliadolid; tra le montagne e in luo- tro la grossa torredel red.Juan II, cui i

go deliziosissimo, sorge sopra una rupe appartamenti vedono ben ordinati e in


si

immensa che innalzasi a grande altezza, buon essere, ed il quale dopo essere sta-
tra due valli, una delle quali al nord è to un dì residenza di più redi Leon edi
innaffiala dall'Eresma, che vi si passa so- Castiglia[F.), poi orribile prigione di sta-
pra due ponti, e l'altra al sud dal suo to, viene oggi occupato dal collegio gè-
SEG SEG 243
nerale militare e dalla scuola d'artiglie- lustri. Assai fertili ne sono i contorni, e
ria. La costruzione di questo formidabile racchiudevano miniere di rame con oro
castello è dovuta in origine al re Alfon- e del piombo, e presso la certosa di Pau-
soX il Filosofo, che vi abitò. Grandi cam- lar, a breve distanza dalla citta, è una ca-
biamenti vi furono fatti in mas-
seguito, vadi marmo nerastro. Dal descriltoacqui-
sime dal celebre Enei a architetto dell 'E- dotto e dalle superstiti reliquie d'antichi
scuriale. 11 suo interno corrisponde alla monumenti, rilevasi qual fosse lo splen-
sua esterna magnificenza. Ali." piano ev- dore di tempo de'romani. II
Segovia a!
vi una stanza, dal balcone della quale nel territorio è cinto dalle Sierre di Guarda-
i 826 la nudrice dell'infante d. Pedro fi- rama e di Aylon, che Io rendono mon-
glio d'Enrico III, per crudeleinavverten- tuoso, ma all'infuori delle parti arenose
za si lasciòcader dallebraccia ilreal bam- è ollreruodo ferace. Segovia, Secubia, si-

bino, che s'infranse nel precipizio di cir- gnoreggiata prima dai cartaginesi, po-
in
ca 5oo piedi di profondità. Secondo al- scia dai romani, ebbe comuni le vicende
cuni la donna per disperazione si gittò politiche col regno del la Cast iglia Vecchia,
appresso,altri dicono che il re le fece tron- essendo nel centro della Spagna. L'eser-
car la testa. L'acquedotto opera dei ro occupò la città dal 1808 si-
cito francese
mani e ciclopea de'tempi di Traiano, uno no ah8i4- La sede vescovile ebbe ori-
de' più ardili e maestosi, è di pietra vi- gine nel Vo VI secolo; divenne suffraga-
va di granito bigio senza cemento, di 820 nea dell'arcivescovo di Toledo e lo è an-
archi sostenuti da colonne, alcune delle cora. III. "vescovo diesi conosca è s.Je-
quali sono alte da 80 a 1 00 piedi, ed in- roteo, cui succedette Pietro che nel 589
cominciando al Caseron, antica torre for- sottoscrisse al concilio 4-° di Toledo; Au-
tissima situata al nord della città, termi- serico si firmò al 2. 6iq.
di Siviglia nel
na all'ovest alI'AIcazar, dopo aver distri- Fra i successori noterò Gonsalvo Gonza-
buite lesue acque ne'di versi quartieri del- lez, in tempo del quale Giovanni l redi
la città. Questo magnifico monumento, Leon e diCastiglia istituì inSegovia l'ordi-
lungo più di 5 miglia, nel secolo XVI fu
1 ne dello Spirilo santo nel luglio del i3qo,
ristorato da Isabella I. Hannovi inoltre pa- maconviendire che non progredisse, non
recchi avanzi d'altri monumenti romani. avendosene memorie neppure nel Giusti-
Ha una economica, e scuola di ar-
società niani, che dedicò a Carlo II re di Spagna
tiglieria. Le fabbriche di panni e altri tes- YHistoria di tutti gli ordini equestri : il
suti di lana di Segovia furono in altri tem- vescovo Gonzalez scrisse un libro intito-
pi le più floride dell'Europa ; -decaddero lato Pe regr ina ,ch' è una concordanza del-
molto XVII, ma si rialzaronoe
nel secolo le leggi di Spagna col diritto comune, e
contanoattualmeutecirca 800 telai in at- morì nel 3g2. Antonio Piamirez di Vil-
1

tività, che per la maggior parte non at- lascresa de Haro, dottore in diritto civi-
tendono chea tessere panni ordinari, fla- le e cattedratico nell'università di Sala-
nelle, molettoni, ec. Vi si trovano 3 pur- manca, grande oratore e poeta, arcidia-
ghi di lana, parecchi mulini da carta, tes- cono di Cuenca, decano di Malaga, gran
sitorie, fabbriche di maiolica, ed una ve- elemosiniere d'Eleonora regina di Fran-
traia. Tutte queste manifatture impiega- cia, già vescovo d'Oreose, di Ciudad Pio-

no più migliaia d'operai. E patria de'teo- drigo e di Calahorra, morì a Burgos nel
logi d. P. Fuenliduegna e G. Cardillo di i54q. Diego di Covarruvias di Toledo
Villapando che assistettero al concilio di dottore in diritto civile e canonico, pre-
Trento, dello storico Solis, de' poeti A- lato distintissimo, già vescovo di Ciudad
lonzo di Ledesma e A lonzo di Velasco, Piodrigo, poi diCuenca; in ter venne al con-
del pittore Domingo di Solo, e di altri il* cilio di Trento,riformò l'università di Sa-
,

244 SEG SEG


laruanca, fu presidente del consiglio di Ca- cente struttura, col battisterioe cura d'a-
stiglia, e per le sue opere denominato il nime che funge il parroco. Il capitolo è
Bartolo spaglinolo, morì nel 1577. Quan- composto del solo vicariogenerale del ve-
to agli altri vescovi di Segovia, si ripor- scovo, e di altri prelati e chierici coope-
tano dagli scrittori ecclesiastici diSpagna. ratori del vescovo stesso, laonde può dir-
Nelle Notizie di Roma si registrano i se- si che propriamente manchi di capitolo.
guenti. Neh 74^ Diego Garzia deMadra- Aderentealla cattedrale fu da ultimo fab-
no, di Robledo de Chavela diocesi di Se- bricato un solido e conveniente palazzo
govia; nel 1 752 EmanueleMulilIo-y-Ar- vescovile. Oltre la cattedrale vi è qualche

gaiz, diMui ilio de Piioleza diocesi di Ca- altra chiesa, ma non parrocchiale; vi so-
lahorra; nel 1765 Gio. Giuseppe Marti- no delle confraternite, il seminario erjual-
nez Escalzo, Sesma diocesi di Pamplo-
di che altro stabilimento d'istruzione. I do-
na; nel 1774 Alfonso Marco de Llanes.di menicani vi fondarono un bel convento
Norena diocesi d'Oviedo; neli785 Gio. per il loro ordine; essi con altri religio-
Francesco Ximenes, d'Oncala diocesi di si convertirono alla fede cristiana gli a-
Calahorra; nel 1797 Giuseppe Saenz de hitanti di Segovia e della diocesi. Gli a-

s. Maria, di Muro de Cameros diocesi di bilanti cattolici filano canape e cotone, e


Calahorra; nel 1 8 1
4 Isidoro Perez de Ce- fan traffico di cera; è riservato all'alcade
lis chierico regolare de'ministri degl'in- il commercio della polvere d'oro. La cit-

fermi, di Pontes diocesi di Leon. Dopo tà è protetta da un forte. Da qui parto-


sede vacante nel 1828 vi fu traslato da no missionari per convertire
i batani i

Barbnstro, Gio. Nepumoceno Lera-y-Ca- montanari. La sede vescovile fu eretta da


no, di Pennasdes. Pedro diocesi di Car- Clemente Vili a'i3 agosto i5c)5, istitu-

tagena. Gregorio XVI neh 832 fece ve- zione che Comman ville protrae al 1 60 1
scovo Gioacchino Briz domenicano di
fr. neWHist. de tous les Eveschez. Il Papa
Saragozza; perla morte del quale il Pa- ladichiaròsuflraganea dell'arcivescovo di
pa Pio IX terminò la lunga vedovanza Manila, e lo è tuttora. Clemente XI a'27
della chiesa , traslatando nel concistoro gennaio 1703 con breve apostolico auto-
del 3 Iuglioi848da Portorico l'odierno rizzò 1' arcivescovo di Messico a costrin-
vescovo mg. r fr. Francesco della Pueute gere il vescovo della Nuova Segovia alla

domenicano, di Villa di Saldana diocesi di residenza nella sua chiesa. In questo tem-
Leon. Ogni nuovo vescovo è tassato ne' li- po il Papa seppe dall'arcivescovo di Ma-
bri della camera apostolica in fiorini 335. 1 nila, che all'arrivo di alcuni stranieri al-

La diocesi si comprende nel circuito di 28 l'isole Filippineeransi scoperte nuove ter-


leghe in latitudine, e i8di longitudine,cou- re, ed aprivasi ampio campo ai bandito-
tenendo numerose parrocchie e luoghi. ri del vangelo. Perciò Clemente XI esor-
SEGOVIA NUOVA (Novae Sego- tò l'arcivescovo e quello di Messico ad e-
biae). Città con residenza vescoviledell'i- sercitarvi il loro zelo, quindi vi destinò
sole Filippine nell'isola di Lusson, ne'do- una missione che raccomandò ai re di
,

miniidella monarchia di Spagna, nell'In- Spagna e di Francia. Nelle Notizie di Ro-


die orientali o Oceania, all'estremità del- ma sono riportali i seguenti vescovi di
l' Asia,chiamata pure Nticva Segovia,Ca- Segovia Nuova, nell'isole Filippine del-
gayan, Ferdinandina, sulla sponda de-
e l'Indie orientali di Spagna. Nel 1750 fr.

stra del Taio, e capoluogo della più bo- Giovanni de Archederia domenicano di
reale provincia di Cagayan, lungi g le- Caraccas;neh 753 Giovanni delaFuen-
ghea settentrione da Manila capitale del- teYepez della diocesi di Mauila; nel 1763
l'isola. La cattedrale è sotto l'invocazio- fr. Bernardo Ustariz domenicano, di U-

ne di s. Paolo apostolo, di magnifica e re* raudiga diocesi di Tarragoua; nel 1768


Z

SEG SEG 245


fr. MicheleGarda domenicano, di Vii- SEGRETARIO, SECRETARIO,&-
lar de Domingo Garda diocesi di Cuen- cretarium. V. Sagrestia, Segreteria.
ca; nel i
rGiovanni da s. Agostino
"84 h". SEGRETARIO, SEGRETARIO. A
agostiniano, di Madigalefo diocesi di Pla- Secretis, Ab epistolis, Intimus alien]' us

cencia; nel 806 Gaetano Pallas di Bena-


i a consiliis, Ab aclis, Adjutor ab episto-
Terre diocesi di Lerida;nel 1817 IV. Fran- lis,Scriba, Scriniarius, A commenlariis.
cesce» Alban donienicano,diBei'ducide dio- Quello che s'adopera negli alluri segreti, e
cesi diTuy. Dopo lunga sede vacante, Gre- scrive lettere del suo signore: dagli antichi
gorio XVI nel 18 46 fece vescovo fi. Raffae- Segretario fu detto per Domestico e Fa-
le Masoliver domenicano spaguuolo, pro- migliare (V.). Il luogo del segretario è la

vinciale del suo ordine e maestro in teo- Segreteria Sebbene è da credersi che
( ?'.).

logìa, quiecclesiaee/usdem posicssionem presso gli antichi romani sempre vi sie-


numquam adeptus extra romanam cu- 110 state persone addette a scrivere let-
riata defunclusesl: laonde il regnante Pio tere, come esigono le occorrenze d'ogni
IX a presentazione della regina di Spa- ben regolato governo, tuttavia non prima
gna Isabella II, nel concistoro de' i4 a- di Nerone sappiamo, che ne'pubblici uf-

prile 1 8-4-8 vi trasferì da Caceres l'attua- fici avesse luogo il Magister epislolarum,

le mg. r Vincenzo Barreiro agostinia-


fr. alla quale carica l'imperatore Adriano,
no, di s. Maria di Viduito arcidiocesi di cui piacque una corte splendida, innalzò
Conipostella. Ogni nuovo vescovo è las- persone dell'ordine de'cavalieri, e ne o-
sato ue'libri della camera apostolica in fio- norò Svetonio Tranquillo scrittore delle
rini 33, asceudendolerenditedella mensa file de' Cesari. Questo Magister epislo-
a scudi 4000. La diocesi è ampia, com- larum avea uno scrigno o sia un Archivio
prende 7 provincie, con 18 luoghi e al- 1 (^.), in cui si conservavano registri eie i

trettante parrocchie,secondo l'ultima pro- lettere, provveduto di vari ministri, ed il


posizione concistoriale, mentre nella pre- custode si chiamò Scriniarius ab epistolis.
cedente si dice complectens in se qualuor Gli scrittori delle romane antichità e de-
in sulas aliaque oppida,el duas saperceli- gli uffici della Casa Augusta, trattarono
tuinecelesias parochialesfonlebaptisnta- copiosamente de' minutanti, amanuensi,
lis munita; di più nella stessa penultima scrittori e altri che assistevano le diver-

proposizione si dichiara la cattedrale Deo se m agis ra tu ve. Segretario e Secretarium


I

sacram sub ìnvocatione ss. Pelli et Pali- si denominò presso gli stessi romani
{J' .)
li aposiolorum principimi. il luogo in cui si custodivano i registri dei

SEGR.ETA, Secreta. Orazione che si decreti e delle lettere, come le risoluzio-

recita durante la Messa ( 7 .) dopo \'


Of- ni del principe, ed i ministri suoi custodi
fertorio (^ •)• Dicesi segreta, perchè si re- si dissero A Secretis. Da secretimi ne'tem-
cita sotto voce, e non già perchè a questo pi di Carlo Magno si fece Asecreta e fi-

luogo della messa i Catecumeni e Pe- i nalmente iSecrefrm'«s,dotide derivò la pa-


nitenti [V.) si ritirassero; né perchè fosse rola Segretario con cui si esprime la per-
questa la preghiera che face vasi sull'O- sona destinata a scrivere lettere in nome
blazione (/^dopo ch'erasi separato dal altrui, non già dalla segretezza colla qua-
restante ciò che riservatasi pel Sacrifi- le deve custodirei segreti del suo signore,
zio (P.), come pretesero alcuni moderni conforme erroneamente crederono Sau-
scrittori, interpretando che secreta deri- sovino, che prima d'ogni altro ha scritto
vi da secretio, separazione. Vedasi Zac- in italiano di quest'officio, e dopo di lui
caria, Onomaslicon Rituale, verbo Secre- Persico e il Costo; meglio ne trattarono il

ta; e Piscicelli Breve spiegazione della


, Parisi e altri scrittori che nominerò. Di-
s. Diessa, par. 3, Dell'oblazione. ce Parisi, la segretezza si conviene quan-
2 46 SEG SEG
to al segretario, allrettanloall'agente, al- suo cuore e il suo onore, che deve sem-
l'ambasciatore, al consigliere, ed a qua- pre vagheggiare egiammai abusarne. Ag-
lunque altro onorato, probo e fedel ser- giunge Parisi, che tre cose ha il re, l'a-
vitore; ma non vale a costituire un segre- nimo reale, la maestà reale e le sostanze
tario, il quale scrivendo Lettere epistola- reali. Nell'amministrazione delle sostan-
ri (/^.) pel suo padrone non cela già i di ze, egli fa da buon padre di famiglia, e
lui segreti, ma li manifesta a chi si con- coloro che a questo ministero sono desti-
viene, e questa manifestazione lo costitui- nati, fanno anche le stesse parli. Quei che
sce segretaiio. I requisiti principali eiu- servono alla persona, prestano al sovra-
dispeusabili adii vuoleapplicarsi alla se- no loro ossequi, gli fanno la corte, ed
i

greteria da Parisi si riducono a tre, cioè usano quegli alti disommissione,di rispet-
the sia buon cittadino, uomo di corte, e to e di riverenza,che richiede la maestà;
uomo di lettere. Nobile ed onorevole per gli uni e gli altri però servono al re nel-

molte cause è l' impiego del segretario, l'estrinseco. Ma a tali ministri che sono
poiché lo avvicina più d'ogni altro alla adoperati al servizio del corpo e de'beni
persona del principe o del suo signore, e reali,devono meritamente preferirsi co-
lo pone in grado di suo consigliere, parte- loro, che hanno in mano il cuore e l'a-
cipe,depositarioe interpretede'più arca- nimo del re, e tra questi non que'che sem-
ni segreti, i quali a tutt'altrichea lui pon- plicemente godono la sua amicizia e con-
no occultarsi. Si occupa nelle azioni ci- fidenza, ma que'bensì che hanno in ma-
vili le più illustri, le più gravi, le più in- no la parte più nobile dell' animo, cioè
teressanti dello slato, o delle fcimig'ie e quella ch'è riposta nell'esercizio delle vir-
persone magnatizie, come sono quelle ri- lue della regia podestà, quali sono il con-
guardanti la pace, la guerra, l'alleanza, sigliere ed il anche più
segretario, e questi
l'unione de'principi, la salvezza de'citla- dell'altro; imperocché quegli non con tan-
d ini, i provvedimenti per tenere in dove- ta frequenza viene adoperato , ma solo
rei popoli, le leggi, le magistrature, i pre- chiamato nelle consolle di grandi affari,
mi e le pene. Egli adunque in queste ge- mentre il segretario è sempre a lato del
lose e diverse operazioni, s'investe dell'a- principe, e il canale percui continuamen-
nimo e della volontà del principe, e si con- te passano gli ordini elecotumissioni, in
sidera quasi come la stessa di lui perso- una parola egli è l'organo immediato di
na, esponendo i decreti sovrani con quel- sue azioni. Ciò che dicesi del segretario
le prudenti e savie espressioni, che stima regio, può colla debita proporzione ap-
più proprie de'lempi, de'luoghi, e della plicarsi al segretario di qualunque perso-
qualità de'negozi e provvedimenti; ed an- naggio. Ciascuno di questi ha il suo picco-
che cautamente modificando, rettifican- lo regno, la sua piccola provincia. Quando
do e correggendo, ciò che declina dal ret- questo i m por ta n te e del i ca to ufficio presso
to tramite del giusto e dell' onesto. Nel i principi non aprisse l'adito ad acquistar
che il segretario in certo modo supera tut- le dignità e comodi della vita, come av-
i

ti gli altri ministri, che non por.no toglie- venne a molti segretari in tempi diversi,
re, aggiungere, o modificare ciò che pia- e specialmente a quelli della Corte di Bo-
ce al loro padrone. Onde ninno più del rila ( F.) massime nel secoloXVf , in cui fu-
segretario può acquistare la confidenza, ronoinsingolarstimaedislinla considera-
la fiducia, e quasi l'amicizia del principe, zione, l'uomo ingenuo e retto certamen-
anzi può considerarsi come il suo mag- te reputa gran ricchezza e gode nel poler
giore amico, per le verità ch'è obbligato far bene a molti, e il contribuire alla glo-
di manifestargli, onde temperarne le di- ria e al decoro del suo signore, come può
sposizioni, e perchè ha nelle sue mani il il segretario fare non meno co'suoi con-
SEG SEG 247
nazionali, che agli estranei, spesso con po- na redi Etruria, perchè gli sedeva vici-
ca fatica e senza molestia del suo signo- no regiamente vestito, fu vittima dell'a-
re. I comandi de'principi e de'superiori, mor patrio esaltato di M.Scevola. Augu-
favorevoli o contrari, nel modo come so- sto chiamò all' uffizio di segretario Ora-
no comunicati appalesano la natura del zio,il più gran filosofo fra i poeti, e il più
ministro, il quale sebbeue strettamente gran poeta fra i filosofi; ma egli preferen-
deve eseguire le istruzioni ricevute, per do la sua libertà e i piaceri della vita ru-
lopiulia nellasua penna il modo di rad- stica, ricusò l'ufficio. Il re de'goti Teodo-
dolcirle o amareggiarle; una sola parola rico scelse per segretario e ammise alla
può giovare e nuoceie,può esporre il prin- sua confidenza il celebre Aurelio Cassio-
cipe e il superiore al biasimo, o farlo se- doro, di somma probità, sperienza e dot-
gno di benedizione. Quindi è stato sem- trina; fu il benefattore d'Italia, il model-
pre questo difficile e grave incarico tenu- lo de' segretari e de' grandi ministri. Le
to in gran reputazione da tutte le nazio- lettereche scrisse pel suo sovrano attesta-
ni. Era principale aoche nella corte del no l'estensione del suo ingegno. Alfonso
popolo ebreo l'ufficio di segretario. Fra V onorò grandemente il Pontano suo se-
i principi della corte di Davide viene an- gretario, e collocò la di lui statua di bronzo
noveralo Saraias scriba, e fra quelli del- nel suo magnifico e regio tribunale. L'o-
la corte di Salomone si pongono in pri- norevolezza dell'impiego di segretario si

mo luogo Azarias figlio di Sadoc sacer- desume ancora dai più eccellenti ingegni
dote, Eliforeph, ed A bia figlio diSisa scri- che vi furono applicati, e dalle dignità a
ba : Sobna sotto Ezechia, e Saplian sot- cui furono innalzati. Giovanni Aurispa si-

to Josia facevano le funzioni di segreta- ciliano e Guarino Guarirli veronese, la cui


rio. E ben vero che Scriba nelle scrittu- famiglia si stabili in Ferrara, ambedue
T
re sagre significa ordinariamente dottore furono Segretari apostolici (f .) e risto-
della legge mosaica, quando si parla dei ratori delle buone lettere. M.AolonioFla-
ministri del tempio; ma parlandosi de'mi- minio imolese, fu invitato da Sadoleto poi
nistri della casa reale, come erano quelli cardinale, segretario di Leone X e Cle-
che presiedevano alla medesima, alle mi- mente VII, ad aiutarlo nella segreteria a-
lizie, al registro degli atti pubblici, pare postolica, e quindi divenue segretario del
che annoverandosi questo scriba, debba- celebre cardinal Polo, e dal Papa desti-
si intendere pel segretario, persona non nato segretario al concilio di Trento, co-
meno necessaria pel buon servizio d'una me di sommo ingegno. Latino Latini vi-
corte regia. Vatablo, seguito da Tirino, terbese va pure ricordato; così Giulio Po-
interpreta il nome di Scriba, per segre- giano novarese ambedue forniti di va-
:

tario o cancelliere del re. Segretario chia- sta erudizione, e perciò impiegati nelle se-
mò Prideaux lo scriba, e segretariochia- greterie di amplissimi porporati. Di Si-
ma pure Jonatan, in casa del quale furac •
sto IV e Alessandro VI fu segretario Po-
chiuso Geremia. 11 dono che Agesilao re docatero, poi cardinale; di Giulio II, A-
di Sparta fece al figlio di Farnabazo, del- lidosio elevato allo stesso onore, come Ga-
la bardatura del cavallo d'Ideo suo segre- Leone X fra segretari
briele Gabrielli. i

tario ch'eragli a lato, dimostra l'onorifi- ebbe un Bembo, che Paolo III creò cardi-
cenza e distinzione che in quella corte, nale: questo Papa tenne in tale uffizio l'in-
benché frugalissima, godevano! segreta- signe Perronet di Granirla, poi cardina-
ri. Merlile segretario di Dario fu in tan- le Bernardino Maffei^i fece da segre-
:

ta stima presso Alessandro, che dopo la tario nel cardinalato e da Papa, indi lo
conquista della monarchia persiana lo rivestì della s. porpora. Clemente VII eb-
prepose al regno. 11 segretario di Porseli- be ancora a segretario Benedetto Accol-
248 SEG SEG
ti, che aggregò nel senalo apostolico; già tare i negozi, di poche lettere, e segt<ela-
lo era stato eli Adriano VI. Alle biogra- rio di pratica, molto più che di studio,

fie de' cardinali riporto le notizie deno- come lo caratterizza il cardinal Bentivo-
minati e altri segretari pontificii che me- glio, Memorie ì\h. 2, p. 298, fu portato
ritaronoil cardinalato. Altri benché ma ri- alla dignità cardinalizia pel servigio pre-

casse loro la Nobiltà {V.) de' natali ( la stato al cardinal Pietro A Idobrandini ni-

stirpe non fa nobili le persone, ma sì le pote di Clemente V 111. Lanfranco Mar-


persone la stirpe, disse Dante nel Convi- gotti parmigiano di oscuri natali, aiutan-
to), e la splendida fortuna, scale per cui te di camera del cardinal Ciazio Passeri
ordinariamente si sale agli onori, divenu- Aldobrandino che servì ancora in qua-
ti segretari di personaggi, di cardinali, di lità di segretario, per cui e per quanto

Papi, si aprì loro il campo di fare ^splen- dissi alla biografia, Clemente Vili lo pie-

derei! proprio ingegnOjdono di Dio, quin- se per aiutante di camera e poi promos-
di salirono ai più grandi onori. E' opera se a segretario particolare, e lo divenne
del caso conlare degli avi chiari od oscu- eziandio di Paolo V che lo creò cardina-
ri, doviziosi o tapini; ma non lo è certa- le, e sostenne la dignità più che se vi fosse

mente coltivare l'ingegno e signoreggia- nato : la natura gli avea infuso la scintil-

re le passioni. Alcuni barbassori di falsa la del genio, lo studio posteriore e l'oc-

politica, orgogliosi e malignamente invi- casione la fece divampare; questi e la con-


diosi, pretenderebbero la doltriua eredi- naturale attitudine furono i suoi veri mae-
taria de'soli ricchi, comeil censo ed i bla- stri. E chi se non la natura e il ritarda-
soni. Stolli! che voglionodisconoscere co- to studio, lo abilitarono a figurare nella
me Iddio donò il talento ad ognuno, e lo corte di due gran Papi? Meglio è udire
pose nella menledel ricco egualmente che ciò che Descrisse il Parisi.» Di oscuri na-

nella mente del povero, e talvolta più in mediocre dottrina, ma quanto ba-
tali, di

questa che in quella. Quindi Nicolò Pe- stava per condurre un aliare, [>er ben e-
rotto di Sassoftrrato (
A-'.), segretario del sprimerlo in lettera, e per dargli il suo gi-
cardinal Bessarione, divenne arcivescovo ro; uomo per altro pieno di ottime mas-
di Manfredonia; Giannantonio Campano sime, di onestà, di amicizia e di libera-
segretario di Calisto III e Pio II, edi di- lità. Segretario prima del cardinal Cin-
versi cardinali, vescovo diCrotone e poi zio Passeri Aldobrandino quindi addetto
di Teramo, quindi d'ambedue Papi re- i alla segreteria di Clemeule Vili e Paolo
citò V Orazione funeb re {F^.); Gio. Mat- V, e finalmente ila questo dato al cardi-
teo Giberti segretario del cardinal Giulio nal Caffarelli-Borghese suo uipote,percui
de Medici, vescovo di Verona. Tra i se- grata benevolenza fu promosso al cappel-
gretari che dal servizio anche de'privati lo; il quale Lanfranco col lungo trattar
sono ascesi al cardinalato, si annoverano di negozi, e coll'assiduo e geniale eserci-
Giacomo Ammarinati, nato di bassa estra- zio di scrivere, giunse ad accoppiare nel-
zione e di povere fortune, segretario del le sue lettere naturalezza con eleganza,
cardinal Domenico Caprauica,ùididi Ca- gravità, prudenza, e proprietà di espri-
listo III, e di Pio II che Io adottò nella mersi, adattando lo stile alla materia ed
sua famiglia Piccolotnini (/'.), creò car- alla convenienza delle persone, tal che
dinale e vescovo di Pavia. Silvio Anto- io non dubito di proporre le sue Lette-
niano figlio d'un fabbricatore di panni, re, massime di negozio, per esemplare ai

illustrò il senato cardinalizio. Nel prin- segretari de'primai 1 ministri, e di coloro


cipio delsecoloX. VI Erminio Valentino- che si occupano nella segreteria di stalo".
tuo di comune sangue, ma di grata pre- Arnaldod'O.Mrt^segretario prima diPao-
senza, svegliato e destro nel saper trat- lo de Foix arcivescovo di Tolosa, poi dei
SEG S EG 249
cardinali d'Este e di Giojosa per gli affa- si re che veni vano in Pioma, facevano gran
ri della protettoria di Franciache poi , conto de'segretari, e procuravano condo-
anche come vice-protettore ed in-
trailo nativi farseli amici. Presso Plutarco si leg-
caricato della corona, non dalla chiarez- gein Pompe/'o'ii solenne incontro che gli

za del sangue, né da splendide fortune, antiocheni prepararono fuori della por-


ma dalla sua professione riconobbe il gra- ta a Demetrio liberto di Pompeo, ed il

do Contiamo inoltre più Pa-


di cardinale. più intimo confidente. E Cetego segreta-
pi, che hanno prima esercitato l'impiego rio di Scipione Africano si adoperò per-
di segretario, come Io fu s. Gregorio di I ché il di lui figlio conseguisse la magistra-
Pelagio II, Clemente 11, Calisto III, Pio tura. Non può per altro negarsi, che e-
UeMarcellol I.Si obbietterà forse che nel- stinla la repubblica, gl'imperatori non e-
la repubblica romana esercitavano l'im- leggessero a quest'ufìicio non solo uomini
piego di segretario, e nell'arte della Scrit- ingenui o Patrizi (F.) }
ma anche nobili
tura {F.) dedicavano, o servi come
si i e di ordine senatorio, anzi uomini rino-
M. Tullio nominato da Cicerone nel lib. mati per gravità di costumi, per profon-
5 dell' Epist. fainil. 5, o altri mercenari dità di dottrina e per sublimità di talen-
come narra Vopisco, esagerando che l'im- to.Laonde s'ingannò ilCasaubono, nelle
peratore Carino elevasse un uomo vergo- note alla Fila di Fopisco, p. 253, n.°i i,
gnoso di tal rango alla dignità di prefet- dicendo indistintamente gli scrittori, che
to di Roma. Ma il biasimo di Vopisco cadde noi chiamiamo segretari, essere stato un
sulla persona,non sull'impiego. Ne'pri- vileimpiego presso romani; dappoiché se i

mi tempi presso romani segretario non


i il questo al più si può applicare a'tempi del-
era in tanto pregio, quanto lo fu presso la repubblica non conviene attribuirlo
,

i greci l'ufficio di scrivere lettere, il qua- all'impero, in cui quest'uflicio fu colloca-


le oltre la confidenza e intrinseca dome- to in persone di scelta prudenza, di nota
stichezza del suo signore, porta seco an- probità e di sperimentala fede: però notai
che la fatica di scrivere, di registrare, e di a Servi, che gravi autori confusero que-
essere in continua azione, cosa che sem- sti coi liberti, de' quali pure ivi trattai.

bra importare alcun che di servile, e per- Ma a nche prima di Augusto,Ciceronepo


ciò non confacente alla dignità senatoria; P. G<?//on.°i4,p- 5o2, nomina Caio Co-
quindi abbiamo da Livio, che famoso il sconio,M. Messala, P.Nigidio, Appio Clau-
Gueo Flavio, autore del Jus Flaviano, dio, de'quali fa quest'elogio.^/ quos vi-
scrittore di lettere d'Appio Claudio, e na- ro s? non solum suniina vi r tute , et fide,

to di padre libertino, essendo stato crea- cuj'us generis in senalu facultas maxima,
to edile, e non accettato per la bassezza sed eliam quos sclebam memoria , scie/i-

della nascita, e perla sua professione mer- tia, consuetudine, elceleritate scribendi,
cenaria, dovette pubblicamente giurare facilliinequae dicerentur persequi pos-
di non esercitarla mai più avvenire:
in se, credo esse neminem, quibus homi-
....

Tabularli posuisse, et furasse scriptum nibus, ad referendum, aut eliam scriben-


non facturum. Ancorché presso romani i dunij aut /idem, putet aut ingenium de-
fossero nello scrivere lettere, anche per fuisse.
servizio pubblico, adoperati i liberti o li- Il Parisi nel rintracciare le cagioni, on-
bertini e mercenari, forse non doveano d'ebbe origine la decadenza della profes-
da questi distendersi le lettere, e spiegar- sione di segretario privato, dice che coa-
si ledeliberazioni supreme alle provincie viene riflettere, che le rivoluzioni d'Ita-
lontane, ed anche ai re sudditi e collega- lia, lecontroversie tra il sacerdozio e l'ini"

ti? Certamente i procuratori delle pro- pero, l'insorgimento di nuove eresie, le

vincie loutaue, ed i legati regi e gli stes- discordie fra i reguauti d'Europa, impe-
25o SEG SEG
gnarono i Papi a prender parte negli af- limi ecclesiastici, per l'esaurimento altre-
fari della pace e della guerra, ad entrare sì delle grazie che s'implorano dai fede-
nelle leghe e trattati pubblici, o per pa- li. Deplora Parisi la decadenza del buono
cificare i principi cattolici, o per conser- stile epistolare nel secolo XVI l,con l'abu-
vare l'equilibrio e la libertà dell' Italia. so de'contrapposti e de'concetti troppo ri-
Quindi frequenti furono in più secoli an- cercati. Cominciarono intanto a fiorire gli
tecedenti al XVII le spedizioni di com- scrittori stranieri, massimamente inFran-
missari, di nunzi straordinari, di cardi- eia, onde in Italia con avidità si lessero
nali legali, e di altri ministri apostolici, le loro opere, ed eccettuando quelle che
singolarmente ne'regni e stati soggetti al- sono contrarie alla sana dottrina, non si

la spirituale podestà della Chiesa, come in può negare che lo stile, la critica e un mi-
tanti articoli raccontai; quindi niun affare glior modo prevalse. Ma fino dal princi-
d'importanza si trattava ne'regni e slati pio del decorso secolo, divenne moda let-

cattolici, del quale non fossero intesi tali teraria di contaminare con un miscuglio
ministri pontifìciio non ,
vi avessero la di (rasi francesi, la bella, elegante e sono-
maggiore ingerenza. Tulli questi negozia- ra lingua italiana; laonde si perde mol-
li richiedevano l'impiego di valenti segre- to nel linguaggio nazionale, principalmen-
tari, ed in questa scuola appunto si re- te dopo la dominazione francese e il gran-
sero eccellenti gli Ammannati, i Bibbie- de uso di parlarne l'idioma. Così con que-
na, i Giberli, i Negri, i Sanga, i Pogiani, sti nuovi acquisti ed apparente ubertà
,

i Derni, i Peranda, i Giovenali, Grazia- i di termini e di concetti, nasce l'imbaraz-


ili. Ma cessate le discordie civili, che un zo di non poter talvoltadeterminarequal
tempo mantennero quasi sempre accesa sia il vero modo di scrivere in italiano
la guerra fra i piccoli principi, e fra le cit- per piacere a'moderni, i quali fanno pur
tà libere d' Italia, decadde ancora 1' ar- la scimmia agl'inglesi, come nelle parole
te della guerra dopoiltooo risorta. Sta- e ne'costumi, a fronte del sedicente fer-
bilita così la tranquillità d'Europa, equi- voroso e caldo italianismo. Alla decaden-
librate le sue potenze, e posto in miglior za delle segreterie italiane non bastò la

sistema Io stato ecclesiastico, diminuì la fondazione della nostra benemerita ac-


materia de'negoziali, ed bisogni di bra- i cademia d' Arcadia, che celebrai anche
vi segretari. Lostabilirnentodellecongre- a Poesia, la cui istituzione precipuamen-
gazioni cardinalizie in Roma restrinse in te mirò a ristabilire il buon gusto nelle
esse l'ispezione degli affari più rilevanti lettere e purgarle dai difetti introdotti,
del governo mezzo altresì
ecclesiastico, a così nell'italiana poesia anch'essa con in-
delle loro Segreterie munite di pontifìcie temperante vanità foggiata alla france-
facoltà; affari che prima passavano per le se e all'inglese. Molte sono le qualità ne-
mani d'un numero ristretto di cardina- cessarie a un segretario ed agl'impiega-
li, e per la spedizione de'quali frequenti ti a scrivere lettere in nome altrui, per
erano gl'invìi de'cardinali legati a Intere pubblico o privato servigio : di tutte ra-
in diverse regioni cattoliche. In tal guisa giona Parisi; lasciato il dettaglio, che pur
le più gravi occupazioni e trattamenti di sarebbe utile, ne darò un cenno per la
ti Ilari si sono riuniti e concentrati nelle legge della brevità. Il segretario prima-
Segreterie della s. Sede (/".), ossia delle mente dev'essere onesto e disinteressato,
congregazioni cardinalizie e de'tribunali poiché senza di questo non può essere
ecclesiastici di Kotna, con provvido accor- saggio e prudente, altre intrinseche doti
gimento istituite dalla sapienza de'Papi a che in lui si richiedono. Se una bella ed e-
vantaggiodella chiesa universale,con pre- legante scrittura non è diretta a buon fi-

lati per segretari, sostituti e altri oppor- ne, se la molla principale che guida l'in-
e

SEG SEG 2S1


tellello e la penna, è l' interesse o altra gistii, e tenere rigorosamente sotto chiave
passione, allora le lettere più ornate, pia le istruzioni eie cifre. Si guardi dallo seri-
lucide e più persuadenti, rovinano gli af- vere privatamente nuove della cortele

fari e servono alle prave intenzioni d'un odella città, anche le più comuni, poiché
ministro infedele, li segretario deve in- il suo credito può autorizzarle sebbene

vestirsi l'animo, con venientea quella per- false, e le vere debbono pubblicarsi da tut-

sona per cui scrive. Gl'interpreti della vo- t'altri fuorché da lui. 11 segretario dev'es-
lontà de'principi devono essere penetra- serediligentee pronto.escrivereconbre-
ti di quegli alti e magnanimi sensi che vita, ordinee chiarezza. L'impiego di se-

si convengono alla maestà d'un regnan- gretario presso i ministri pubblici, o altri
te. Quelli i quali scrivono lettere in nome incaricati di molti all'ari, è assai Liborio-
di cardinali principi della Chiesa, e dei so e soggetto; e perciò chi lo sostiene de-
prelati che sostengono le primarie cari- v'essere tollerante della fatica e paziente,
chedella gerarchia ecclesiastica edel prin- né facile ad irritarsi. Pel segretario noti
cipato temporale, conviene che abbiano vi è ora destinata perseli vere, ma dev'es-
lo spirito ripieno di virtuosi sentimenti, sere sempre pronto a farlo, quando pia-
perattribuirli nelle lettere ai loro padro- ce al padrone. E" più sicura cosa il fare
ni; poiché l'ufficio di scrìvere lettere por- la minuta delle lettere d'importanza, che
ta seco anche la cura e la custodia del- dettarle all'amanuense. Una minuta ri-

l'onore e dignità del padrone. Che se il leggendola si può correggere e migliora-


padrone si facesse governare da qualche re, ma dettandola si corre pericolo di seri-

passione, tocca al segretario con destrez- vereciòchemeriterebbecorrezioneedop-


za e circospezione dolcemente temperar- pia fatica. Tra le qualità richieste nel se-
7
ne le opinioni e le stravaganze, pel suo gretario come uomo di Cortesi .), la pri-
decoro e vero bene, per la sua gloria e ma è la prudenza. Gioverà molto ni se-

interesse avendo sempre presente l'an-


: gretario leggere il Trattato degli offìcico-
tico detto, T'erba volani, scripta manènt. munì tra gli amici, superiori e inferio-
La fedeltà e la segretezza, in un segreta- ri, di mg.r Giovanni della Casa; ed il pu-
rio è debito sagro. Alessandro 1 WGran- rissimo suo Galateo, donde non solo si

de permise adEf'eslione di leggere le let- apprende il gentil costume, che rende ad


tere d'Olimpia sua madre, ma dopo let- altrui grata la persona, ma il leggiadro
te gli appressò alla bocca l'anello o Si- stile e il vero genio della lingua toscaua.
gillo(f/ .) reale. Saranno sempre inabbo- Deve il segretario schivare la malevoleu-
minevole memoria , Tulio segretario di za -.l'invidia è una peste, la quale talmen-
Augusto, Nifindiano di Giuliano l'Apo- te infesta tutte le corti, che piuttosto si

stata, e PierCarnesecchidi Papa Clemen- può prevedere che sfuggi re. Nel le corti più
te VII, infami rivelatori de' segreti loro che altrove si bada a'falli altrui e si fan-
affidati, e puniti con esemplari castighi, no paragoni delle persone, ed è esposto
li segretario deve adoperare più gli orec- in vista ciò che più in alcuno risplende :

chi, che la lingua, scriver molto, parlar il male quanto epidemico, è


dell'invidia,
poco, tacer tutto. Ciò che prudeutemen- altrettanto incurabile. A mentire basta-
te si tace, può opportunamente manife- no poche parole, e a difendere il vero non
starsi; ma ciò che una volta si manifesta, ne bastano moltissime. Alla benevolenza
non può tacersi mai più. All'uomo pru- che Teodosio 1 il Grande ebbe per Eli-
dente e destro non mancano espedienti, comaco Flavianosi riportano danni da i

onde sottrarsi sagacemente dai pericoli lui patiti, danni suscitatigli dall'inquieta
di manifestare il segreto. II segretario de- invidia de'malvagi. Disse Schiller: Il moli-
le custodire gelosa mente le lettere e i re- do d'ordinario ama di bruttare ciò eh'
2 52 SEG SEG
gioì ioso,e di trarre nella poi vere e nel fan- capaci di accrescimento finché non ginn»
go ciò ch'è sublime. Quanto agli studi pro- gano alla loro perfezione, la quale consi-
pri d'un segretario, è bene che sia uomo ste non solo Dell'aver termini suflicienti

di lettere. Oggi si fa gran professione di a spiegar tutte le cose, ma anche nel po-
saper tutto dalla maggior parte di quei terle spiegare in più modi. Il Dizionario
die sono addetti alla letteratura, ma da italiano francese dell'Alberti, dice Pari-
pochi si fa professione di saper bene. Il se- si checontiene più di 2,000 vocaboli non
i

gretario de v'essere bene istruito nelle di- compresi in quello della Crusca, e da lui
scipline filosofiche, adla storia, nella geo- Toscana. Niuno può
raccolti ne'viaggi di
grafia, nella lingua latina, e nella francese giustamente riprendere un segretario che
come divenuta la più universale e comu- nella nostra lingua si valga di termini ap-
ne; ma la latina dev'essere più coltivata, provati dall'uso corrente, massime nella
come quella clic contiene i fonti della più corte romana. Scrisse il toscano Cittadi-
squisita eloquenza. I segretari più rino- ni, Dell'origine della vulgar lingua, cap.
mati si distinsero nella culla maniera di 21. » I letterati di essa lingua (toscana)
scrivere, per la profonda cognizione de- e specialmente in Roma (e lo rilevai già
gli autori Ialini : i più illustri traessi fu- nel voI.LVIII,p. 1 55), dove, eziandio per
rono i cardinali Cembo, Sadoleto e An- sentenza de'più valentuomini, diedi lin-

toniano, i prelati Oraziani e della Casa; gua sino ad oggi abbiano scritto, è il fio-
Latini e Pogiano scrissero elegantemen- re di tulle le lingue italiane, e dove si ca-
te anche nella volgare favella. Dopo lo va, per dir così, e si usa la quinta essen-
studio della latina, non può trascurarsi za del fior di tutte le lingue più nobili
quello della lingua italiana: invano si lu- del moudo, e massimamente della volgar
singa più d'uno che l'uso quotidiano e la nostra, parlano e la scrivono assai più
la

corte basii per acquistamela perfetta co- colta, e più tersa, e più soave che mai, e
gnizione, senza ricercarla non tanto nel- senza dubbio alcuno , che generalmente
le regole grammaticali, (pianto nella let- per ogni uomo non si fa in qualsivoglia
tura de'valenti scrittori. E' ben giusto il parte dell' universo". Ne assegna questa
rimprovero che fa Leonardo Sai vi a li, Av- ragione filosofica Gravina, Ragion, poel.
vertimentilib.i i,cap. 5, a que'cancellie- lib. 3, p. 1 48. » I toscaui e romani, come

ri o segretari di corte, i quali senza ba- nati sotto più temperato cielo, serbano
dare alla proprietà e purezza della lin- intiera la pronunzia, secondo la giusta mi-
gua, seguono ciecamente l'uso o piuttosto sura; onde non è meraviglia, se essi han-
l'abusode'più grossolaniscrittori, restrin- no meglio che ogni altro l'uso della lingua
gendo per infingardaggine tutto il saper non solo nello scrivere, ma anche
illustre,

loro in alcuni termini introdotti dall'adu- nel favellare comune ritenuta". Quanto
lazione, senza i quali non saprebbero scri- aH'arteepistolare,questa osi riguardi l'in-
vere lettera. E sebbene eglipermette lo venzione della lettera, ola sua disposizio-
accordarsi coll'uso, ciò si deve intendere ne, o i suoi generi, il suo stile nella sua
di quello che seguono gl'intelligenti del intrinseca sostanza, parte vieti compresa
colto favellare, e gli scrittori accreditati nel l'arte del ben dire, parte si restringe
e classici di nostra Italia, oltre il Foca- nella pratica del ceremoniale della corte
bolario o Dizionario della lingua italia- e suo titolarlo (del quale in tanti articoli
na, il quale ora per opera della beneme- parlai),e finalmente nella perizia della cal-
ritaaccademia della Crusca, va ad aumen- ligrafia, di cui ragionai a Scrittura, o sia
molte voci, come notai a Scrittu-
tarsi di dello scriverei caratteri con misura e chia-
ba. Le Lingue (F .) sono come lealtre co- rezza. Si richiede in ogni lettera VinlrO'
se soggette a variazioni, e le viveuti sono duzione o esordio, la narrazione o espo-
SEG SEG 2^3

confermazione. florida fortuna, gli ecclesiastici preposti


sizione della materia , la
altri pre-
al governo delle provincie, egli
o sia le ragioni, eia conclusione. Qui ap-
Parisi avvertendo la gioventù che
punto consiste l'aite, vale a dire il saper lati. 11

misurare le circostanze del tempo, delle aspira all'uffìzio di segretario, degli studi

persone e dell' affare, se una o più delle opportuni, grandemente insiste sull'eser-
cizio nelle segreterie osotto qualche
eccel-
dette parti debba usarsi o lasciarsi, e l'os-
lente maestro » poiché coll'operare re-
servare ciò che prescrive il gran Quinti-
:

plica tamente acquista l'arte, che senza


liano quid diceat, quidexpediat. E' u-
si
:

l'esercizio poco o nulla varrebbe; siccome


na parte molto essenziale di questa co-
gnizione il sapere ciò che si deve dire, e al contrario abbiamo veduto addietro,che
Margotti, benché mancantedi una e-
ciò che si deve tacere in una lettera chi : il

discernimento, sa perfet- slesa erudizione e teorica di scienze, col-


è capace di tal

del segretario, e non ha bi- la pratica, più che collo studio, giunse al-
tamente l'arte
si gua-
ai precetti gene- l'eccellenza di questo mestiere, e
sogno di stare attaccato
Ma per arriva- dagnò il cardinalato ". La storia non mi
rali e secchi delle scuole.
ricerca molta ap- permette di tacere, in prova dell'asserto
re a siffatta capacità, si
da Parisi, quanto si è pure in me veri-
plicazione agli studi scientifici, profonda
ficato, che secondando la naturale altitu-
prudenza prontissimo ingegno e lungo
,

esercizio: l'uomo di buon senso e di sa- dine, con indefessa applicazione e genia-
per l'acquisto di nozioni analoghe,po-
vio criterio, accompagnato da un lungo lità

rendere in 2 i anni molti servigi dome-


esercizio, scriverà con naturalezza, foiva
tei

a un cardinal Cappellata un Gre-


e precisione, ancorché sia mancantedi tut-
stici

gorio XVI, cosa notoria, come rimarcai


te le cognizioni proprie del segretario; i
nel voi. LI 1 l,p. 7 7,ed a
ScRiTTun.simpe-
ricordati cardinali Valenti e Margotti ne
i

sono chiaro esempio. Altra cosa è opera- rocchè coll'imponente numero di lettere
a me scritte (il cui novero accennai nel
re con facoltà, che nasce dall'abito, altra
voi. LV1I, p. 217), facilmente si
potrà
è l'operare con cognizione di priucipii,che
nasce dall'intelletto. Chi si esercita nel-
congetturare quello assai maggiore che
dovetti scrivere e rispondere in delicatis-
lo scrivere senza questa cognizione o
sia

scienza, acquista la facoltà di scrivere, e


sima e invidiatissima posizione, e spesso
ben diretta scriverà an- su gravi argomenti, senza che mai rice-
se la pratica sia
vessi avvertenze in contrario, il che
at-
che bene. Chi poi abbia la sola scienza dei
tribuisco a divino aiuto, altrimenti la mia
principi! dell'arte senza esercizio di scri-
pochezza non bastava. Niente meno, ap-
vere, potrà senza dubbio portare un giu-
sto giudiziodello scrivere altrui, ma pro- pena fatto Papa Gregorio XVI dottissi-
verà difficoltà molta a scriver bene, e for- mo, ebbi da lui l'incarico di assumere la
corrispondenza co'nobili e colti suoi pa-
se alle prime volte non potrà riuscirvi,
bene scrivere meglio renti e cogl'illustri suoi amici, e continuai
poiché la facoltà di

acquista colla cognizione ridotta in pra-


costantemente a disimpegnare il geloso
si
uffizio sino alla compianta sua morte.
Ol-
tica. Sull' arte epistolare di scrivere let-
tre a ciò e di frequente, nell'augusto
suo
tere in nome proprio, vi sono pressoché
nome mi convenne scrivere ad ogni ceto
infiniti trattati, ma non basta a chi scri-
altrui, e Parisi pubbli- d'individui e personaggi, in Roma e al-
velettere in nome
l'estero, senza avere un pubblico titolo a
cò a tale effetto eccellenti istituzioni in 4
ciò fare Palazzo apostolico di fatto in
volumi egli ebbe intendimento di forma-
:
(il

certo modo mi trattò come se fossi sta-


re un buon segretario sia per una gran
to segretario particolare, nella distri-
corte, sia per una piccola, ed eziandio i-
il

struire que'personaggi che sono posti in


buzione che mi faceva a parte, delle can-
254 SEG SEG
«Irle, pnlmee Agnus Dei non
benedétti, Irina fu senza ostentazione; ebbe per mas-
che in quella delle medaglie), quindi con sima nello scrivere di far servire le parole
maggior esposizione. A fronte che scrive- e lo stile alla materia, e non questa alle
va Ira svariate incombenze, tra il frastuo- parole. Parisi pubblicò il catalogo di sue
no della gran corte e alla presenza di tut- opere, quindi seguita quello delle opere
ti, e non avendo tempo di far la minuta, per uso delle segreterie, di tutte dandone il

pure più per la pratica che per la teori- suo giudizio eruditissimo, con Basila Ma-
ca, non disgiunta dall'indeclinabile buon gni, et Gregorii Nazianzeni , Epistolae
volere e dal miorivereuteamore pel gran numquam <7/?tetf er//toe,Hagenovaei528.
Pontefice, potei con sua benigna soddi- Le lettere di s. Basilio sono al di sopra di
sfazione disimpegnar tutto, anche per la tuttequelle che l'antichità greca ci ha con-
ventura di concepire con facilità i suoi servale, quindi degne d'esser lette. Bem-
argomenti nel comunicarmi i venerati or- bo cardinale, segretario di Leone X, Let-
dini. La bassa invidia e la ridicola gelo- tere, Venezia 1 55o-5"2; Epistolae Leonia
sia (pel dichiarato nel vol.LX, p. 240, ed X nomine scriptae, Venetiis et Lugduni
a Scultura), prendano tutto in buona i547.Benci Spinello di Monte Pulciano,
pace, perchè esse ben sanno che tutto il di cui divenne vescovo, segretario de'car-
detto è storia; per cui egualmente pren- dinali Cusano, e Ferdinando Gonzaga poi
deranno in buona pace qualche altra fo- duca di Mantova, e di Leone XI, Lettere
caccia che ho gettato a loro ed ai voraci di complimenti vari, con un discorso per
cerberi all'articolo Servo. la segreteria, Firenze 1648. Bentii'OgUo
Il Parisi inolile raccomanda la lettura Guido cardinale, Lettere (fa mi lia ri).scritte
e l'imitazione declassici utili alla profes- in tempo delle sue nunziature di Fiandra e,

sione del segretario, cioè i libri filosofici, di Francia, Colonia 63 Venezia 636. 1 1 , 1

gl'istorici, gli scrittori d'eloquenza, gli e- Borghese Diomede sanese, Lettere (discor-
pislolografi soprattutto, de' quali pubbli- si ve), Padova e Venezia 584, Siena 6o3. 1 '

cò il catalogo de'più scelti, nella maggior Brandolini Aurelio agostiniano, già pre-
parte latini, che trattano de conscriben- cettoredi Giulio III, De ratione scribendi,
dis epistolis,c\\ molti de'quali ne parlo in Romae 1735. Brunetti Giulio milanese,
diversi articoli, e de'cardinali alle biogra- segretario di s. Carlo Borromeoedi Fran-
a
fìe: dell'eloquenza in più relativi luoghi cesco M. duca d'Urbino, Lettere scritte
II

anche a Pre-
discorsi, e per l'ecclesiastica in nome di Francesco M. II, ec. Napoli
dica. Questa biblioteca epistolare per uso i632. Bruno Leonardo aretino segreta-
delle segreterie, compendierò come se- rio apostolico, Epistolarum libri 8, Flo-
gue. Anloniano cardinale, segretario del- rentiae I74 1, Bunello Pietro francese e
le lettere latine di s. Carlo Borromeo, s. Paolo Manuzio italiano, Epistolae Cice-
Pio V lo fece segretario del s. collegio, e roniano stylo scriptae : aliorum gallornm
prosegui per 20 anni nell'uffizio, segre- pariter , et italianorum epistolae eodeni
tario del cardinal Moroni alla dieta di Ra- stylo scriptae, 1 58 r . Cancellarla Hispa-
lisbona, da Sisto V fatto segretario della nica, Freistadii 1622. Collezione rara di
congregazione de' vescovi e regolari, da lettere riguardante la privazione dell'elet-
Gregorio XIV segretario de'roemoriali e tore Palatino, del cardinal Ludovisi,dei
scrittore di lettere pastorali in italiano, nunzi di Brusselles e di Spagna, e di altri.
da Clemente Vili segretario de'brevi se- Caro Annibale, Delle lettere familiari, Pa-
greti: scrisse con tanta facilità, che quasi dova 1735; Lettere scritte a nome del car-
niuna cassatura si vede nelle sue minute dinal Alessandro Farnese, ivi 1 765. Cas-
osservate da Parisi;giammai scrisse a'prin- siodoro Aurelio, 0/?era,Rhotomagi 1679.
cipi lettere di complimenti. La sua dot- Della Casa Giovanni fiorentino, segreta-
S EG SEG 2 5 *i

rio di Paolo III edi Paolo IV cui la "morie A mslelodami ij3S.L,iteraeProcerumEu-


del prelato gl'ini pedi di crearlo cardinale. ro/?<7f,Lipsiaei7 2. MagalottiLorenzo fio-
1

Le sue Lettere sono tra le sue Opere, Na- rentino, Lettere familiari, Venezia 1761;
poli 733. Castiglioni (F .)B;\\dassn iv con-
i Flettere scientifiche ed erudite , Firenze
te diMantova, Ledere, Padova 1 769. M. 172 1. Maicobruno Paolo Emilio di Boz-
T. Cicerone, Epistol(ie } Pav\s\\s 53^.Cor- 1 zuolo, Raccolta di lettere di diversi princi-
tese Gregorio cardinale, Epistolae, Pa- pi ed altri signori, che contengono nego-
dc a 1774- Epistolae clarorum viribus, zi ecomplimenti, Venezia 5g5. Margotti 1

Romae 1734- 58. Epintolae Principimi Lanfranco cardinale, Lettere raccolte da


rerum public amm, ac sapientium viro- Pietro de Magistris di Caldarola, Roma
rum ex antiquis,et recentioribus,lam grae- 1627; Lettere scritte per lo piti ne' (empi
cis, quam latinis hisloricis, etannalibus di Papa Paolo V a nome del cardinal
colleclae, Amstelodamii644- Foix Pao- Borghese, con aggiunta dì alcune lettere
lo, Les leltres de messire Paul de Foix delmedesimo autore, Bologna 166 1. Nella
archeveque de Toulouse ,et ambassadeur Biblioteca di Oxford a p. 384, sono ci-

pour le roy apres du PapeGregoireXPlP, tate 80 lettere del cai dinalMai gotti al car-
écriles au roy Henry III, Paris 628. Ga- 1 dinal de Medici. Ripeterò, che nelle let-
lileo Galilei fiorentino, Prette re, sparse in tere di questo insigne porporato e singo-
diverse opere. Goselino Giuliano, Lettere lare segretario, si vede una mirabile fa-
di diverse specie e edizioni. Papa s. Gre- cilità, ed una varietà di stile e di concetti

gorio I Magno, Epistolae, nelle sue Ope- adatti ai diversi generi delle lettere e alla
re. Guarini Battista nobile ferrarese, se- qualità delle persone: questo libro, con-
gretario di diversi principi sovrani, Let- siglia Parisi, è d'aversi spesso per le mani
tere, Urbino i5c)6, Venezia 1 6 15; Il Se- de'gipvani segretari. MuretoM. Antonio:
gretario, Venezia 1600. Filelfo France- le sue lettere sono tra le sue Operej vi
sco di Tolentino, impiegato in onorifici è 1' edizione Epistolae, et Plymni sacri,
impieghi da Costantino Paleologoeda Pio Coloniaei6oo. Ossat Arnaldo cardinale,
II, segretario apostolico, Lettere, Firenze Le//rfy,Parisi697.Paleari Aonio verula-
1743. Ingegneri Angelo, PI buon segre- tìo, Epistolarum lib. ^Am^eìodaml 1696:

Roma i544 A postolo Zenone rac-


tario, : ebbe un infelicissimo fine sotto s. Pio V,
comanda la lettura a'segretari, ma dice pe'suoi errori. Peranda Gio. Francesco,
Parisi, che i moderni, sordi all'invito del Lettere, Venezia 647- Questo trevisano
1

gran maestro della storia letteraria, si ap- visse 4° e più anni nella coi te romana di
pagano di d. Isidoro Nardi (IlSegretario 5 gran ebbe il primato tra
cardinali, ed
principiante ed istruito, lettere moder- i segretari del suo tempo. Perez Antonio
ne, Cassano i 833 ), le cui scempiaggini spagnuolo,segretariodi Filippo li ed a lui

pur dilettano più d' uno. Latini Latino molto caro; ma sottile indagatore de'suoi
vi terbese, Epistolae conjecturae,et obscr- pensieri ,
per semplice sospetto fuggì in
valiones sacra ,profa na que eruditione or- Parigi e sarà scusato da chi leggerà il suo

natae, ec. Roma 16^9, Vi terbi i 1664-67. Eetrato al vivo del naturai de la Fortuna,
Lettere familiari di alcuni scrittori bo- Leon 1098. Alcune sue Lettere sono as-
lognesi, Venezia 174^. Lettere di XPPP sai istruttive agli uomini di corte. Peiga-
uomini Venezia i56o. Lettere di
illustri, niino Jacopo di Fossombrone, segretario
uomini illustri che fiorirono nel principio di molto credito nella sua epoca, massime
del secolo XTzPl, Venezia
744- Lettere 1 in fatto di lingua, fu segretario di 6 car-
volgari di diversi nobilissimi uomini, ed dinali, e assai caro a s. Carlo Borromeo, ma
eccellentissimi ingegni, Aldo 154*2 e seg. in niun luogo dimorò con piacere quan-
auni.Libauio Sofista, Epistolae graec. lai. to in Roma che soleva chiamare Micro
a; .

2 56 SEG SEG
cosmo, perchè ivi trovava insieme quan- 72.Sihannodilui,oItreallreopere,£e/te-
to di bello e di buono è sparso in tutto re, con breve discorso della lingua vol-
il mondo. Si lagnò di aver gittato dietro gare, Roma 1617. Pontìficum Romano-
alla corte i migliori anni di sua età, senza rum Epislolae, et quae ad eos scriptac
niun altro frutto che di pentimento, dap- sunt a Clemente Ijitsqueadlnnocentium
poiché, dice Parisi, la corte è un terreno III, quotqitot reperiti poluerunt, studio
che per l'ordinario non produce che frutti et labore d. Petri Couslanl, Parisiis 1 7 2 1

d'amarezza, d'ingratitudine e di malevo- Fra tutte le lettere meritano preferenza


lenza, massime da' beneficati. Fornito di quelle de'Papi, come tra le poesie quelle

cuore ingenuo, di candidi costumi, e ne- de' Salmi e altre Scritture sagre. La su-
mico delle simulazioni e delle cortigia- blimità del la materia, la gravità del lo sii le,

nesche ceremonie, suo malgrado si adat- In dottrina de'costumi, l'ubertàdellesen-


tò ad usarle per secondare il depravato tenze, sono doti proprie e singolari di que-
costume. Abbiamo di lui Lettere, ed al- ste lettere. In esse non si scorge passione,
cuni applauditi libri intorno alla lingua non precipitanza di giudizi, non presun-
italiana. Persico Panfilo di Belluno, se- zione, ma tutto spira zelo di verità, di giu-
gretario del duca di Bracciano e del car- stizia, di carità, di pace; somma prudenza
dinal Alessandro Orsini, scrisse un libro nell'amministrazione delle cose sagre, in-
Del Segretario,
di Etimologie, e l'opera : dicibile grandezza d'animo, ed una dignità
Venezia 1720. Piccolomini Enea Silvio conveniente al la sublimità del pontificato.
ossia Papa Pio 7/,segretario di tutti quelli A Lettere apostoliche parlai di loro dif-

che rammentai nella biografia. Le Lettere ferenti specie e collezioni. Redi France-
sono comprese fra le sue Opere, piene di sco purissimo e leggiadro scrittorefìoren-
eloquenza, forza e prudenza. Piccolomini lino,£etfere,Firenzei685ei j2^.-7. rj;L,et-
r

Jacopo, cioè il cardinal Ammannelli, E- (era intorno all'invenzione degli occhiali,


pistolae,Med\o\aiù 1 5o6.E<sendo segreta- ivi 1690. Richelieu Armando cardinale,
rio del cardinal Domenico Capranica visse Letlres oh Voti a joinl des mémoìres, et
poveramente, quindi lo divenne di Calisto ponr
instructions secretes de ce ministre
III e di Pio II, come già notai. Ledi lui les ambassadeurs de France en diverses
Lettere furono raccolte da Giacomo Vo- Co«/7^,Parisi696. RobertiGio. Battista,
laterrano suo segretario. Platone, Epislo- Puiccolla di varie operette, Bologna 1767.
laecum notis Leoni s A llalii .Parisiis 637 1 Piuscelli Girolamo viterbese, benemerito
Tllu<itralae } el Macchiavellismo opposi! per le sue opere delia lingua ita liana, Lette-
a 5q6; Platonis
T. J. Beulero, Basileaei re a Girolamo Muzio in difesa delle si-

Epislolae rum annolationibus Petri Ra- gnorie, Pozzo 1 55 1 ; Lettere di diversi au-
mi, Parisiis i549- Plinio il Giovane, E- tori eccellenti ; Delle lettere di principi,
pistola rum Oxonii 703, Paris 170 glio-
, 1 le quali o si scrivono da' principi, o ai
ma 1717. Pogiano Giulio insigne segreta- principi, Venezia 58 1. Seneca L. Anneo,
1

rio, Epislolae et Orationes, Romae 746. 1


Epislolae, Amstelodami 5 5. Tasso Ber- 1 1

Politi Adriano di s. Quirico, celebre se- ttardo bergamasco, padre del gran Tor-
gretario di diversi cardinali. Si lagnò della quato, segretario del conte B.angone ge-
corte e dell'ingratitudine de' padroni, e nerale di s. Cbiesa,della duchessa di Ferra-
parla della vanità delle speranze, che cor- i ra, diGuidubaldo II ducad'Urbinoe altri
tigiani iu essi ripongono. Lasciò il cardinal principi, Lettere, Padova 733.TassoTor- 1

Peretti poi Sisto V, non lusingandosi mai quato fu diligentissimo nello scrivere let-
che potesse divenir Papa, per entrarecol tere, facendo le minute anche per quelle
cardinalSerbelloni decano del sagro colle- degli amici, piene di cassature e raccon-
gio, da cui non riportò che annui scudi ciamenti, come suole d' ordinario avve-
SEG SEG 2 37

nire a' grandi scrittori, i quali non facil- Istruzioni per la gioventù impiegala nella
a
mente restano soddisfatti de' primi par- Segreteria, Roma 1 785ecìiz.2. ll n.°6delle
tì, e siccome menti feconde di produzioni Effemeridi letterarie di Roma del 1781
seni pie nuove, facilmente rifiuta noi primi rende ragione e fa elogio di questa bel-
pensieri per sostituirvi altri più vivi e più l'opera. Essa inoltre contiene, oltre la par-
convenienti. Lettere, nelle sue Opere, Fi- te 1 Ali cui trattai, altre 5 parti, cioè. Xel-
a
renze i 724- Tolomei Claudio sanese ve- la 2. riporta gli esempi di diversi generi
a
scovo di Cursola, accuratissimo scrittore, di lettere. Nella 3. le istruzioni per se-
Delle lettere, Venezia 1 547 e a lre et'i"
' gretario di Cardinale, quelle per segre-
zioni. Vanozzi Bonifacio di Pistoia cele- tario di Prelato, l'istruzioni speciali per
bre segretario e protonolario apostolico, segretario di Vescovo, quelle per segre-
di cui parlai nel voi. IX, p. 307, narrando tario di Principee d'altri che godono il ti-

che Gregorio XI V avea da lui fatto scri- tolo di Eccellenza, l'istruzioni pe' segre-
vere il proprio nome tra'nuovi cardinali, tari d'Illustrissimi d'ogni rango, quellepei
a
e da lui slesso lo fece cassare per averlo segretari delle Comunità. Nella parte 4-
dettoal cardinal nipote: ivi raccontai anco- de' Titoli onorifici in genere, de'titoli io.

ra che Alessandro Vili ordinò al segre- ispecie; de'titolari per Cardinale, per Pre-
tario de' brevi Albani poi Clemente XI, lato, per Vescovo, per i signori di Eccel-
di scrivere il suo nome tra'cardinali che lenza, per Illustrissimi d'ogni rango, delle
volea creare. Lettere miscellanee,Yenez\a soprascritte, dell'iscrizione, salutazione o
ifiofi, Roma 1608, Bolognai6i7; Tea- invocazione, del corpo della lettera, della
tro di segreteria copioso di varie sorte di chiusa ossia comialo, de' poscritti, della
lettere scelle in materie così pubbliche, che data, della sottoscrizione o firma, dell'oc-
private, utili a' segretari di principi, le- chio della lettera; del linguaggiojscrittura,
gali, nunzi, ed altri personaggi, Roma carta e piegatura; della soprascritta, del
1 6 1
4- Visdomini Francescodi Como, se- sigillo; del trattamento confidenziale e fra
gretario del cardinalGalli segretario di sta- parenti. Dell'utilità del repertorio epistoli-
to di Gregorio XIII, di Clemente Vili, co,e suo R.epertorio. Dell'ortografia ed uso
e del cardinal Tonti di somma autorità e delle parole,deH'accento,de'dittonghi lati-
varia fortuna sotto Paolo \. Lettere scritte ni e italiani, della divisione delle sillabe,

a nome di diversi cardinali, ed altri prin- cìeH'interpunzione,delle maiuscole, de'ca-


cipi, coli'aggiunta di varie lettere al car- poversi. Avvertimenti per usare conve-
dinal Lanfranco Margotti, R.oma i6o.3, nientemente alcune paiole latine e italia-
Venezia 645. Zeno A postolo, Lettere,.Ve-
1 ne. Elencod'alcune voci italiane.Nella par-
nezia 1732. Zucchi Bartolomeo di Monza, te5/ delle lettere patenti, de'memoriali e
L'iilea del segretario, Venezia 1606 e al- pro-memorie. Nella parte 6." delle lettere
tre edizioni. Aggiungerò: Francesco Po- d'uomini illustri inedite, pel buon gusto
steria, L'arte della segreteria moderna, della lingua italiana. All'articolo Famiglia
Roma 1706. Sebastiano Caprini, Del se- de'cardinali e prela ti, parlai ancora de'loro
gretario, Cesena 78 r. Gaspare Gozzi, Il
1 segretari. A Conclavisti dissi che ordi-
segretario moderno, Venezia 1807. Mi- nariamente i cardinali per conclavista ec-
lone, // perfetto manuale epistolare ad clesiastico scelgonoil proprio segretario;

uso de' segretari e de' particolari 3 colla quindi ragionai del loro uffizio, privilegi
forinola di tutti i titoli, Torinoi8i6. Pi- e prerogative. Il p. Gattico, Ada caere-
ranesi, Bellezze dello stile epistolare, Pa- monialia, a p. 273 riporta un codice del
rigi 1822. // nuovo segretario italiano, 1409 sugli uffizi delle corti de'cardinali,
Milano 833. Francesco Parisi bibliote-
1 il 3.°de'quali è V Offcium Secretariorum,
cario della principesca famiglia Borghese, » Ite lo Secretarli ultra offici um literarum
VOL. LXMI. J
7
258 S EG SEG
scribendarum, et causarmi], debent por- niera che si faccia con un agente o resi-

tare caudam Domino (poi divenne ufficio dente d'un duca serenissimo, perchè que-
del Caudatario, imperocché ili. uffizio sti ancora rappresentano la persona del
era quello dell' uditore, il 2.° quello dei loro re, tenendo titolo di segretario del-
cappellani), si non si t aliquis ex cubicu- l'ambasciatore di quella maestà. Si deve
lariis, tam pam Domimi* equitat, quam ancora trattar bene a proportione, e cial-
domi. Si vero sii praesentes cubiculari^ da sedere ai segretaii dell'ambasciata del
ipsi poitent; quia ad ipsorum pariterspe- serenissimo gran duca di Toscana, e del
maxime cum sint clerici". Il
ctal oflicium, serenissimo duca di Savoia, per il mede-
Piazza m\Y Eusevologio romano pag. lix, simo rispello, e se ci fossero altri principi
cap. 25: Dell'accademia romana degl'I- o personaggi, che tenessero ambasciatore
naspettati ovvero de' segretari a s. Carlo in corte, si dovranno trattare conforme
al Corso. Celebra i pregi de'segretari con alle qualità de'loro signori, ma hoggi ap-
varie erudiziooi, e dice che questa acca- presso a sua Santità non assistono altri,
demia fu istituita nel i 6qG Dell'ampia sa- che li sopranominati. " Nel 85 fu slam- 1 1

grestia della chiesa di s. Carlo ni Corso, palo in Livorno : Il segretario de' nego-
sotto gli auspicidel cardinal s.Cai loBorro- zianti.
meo, e la protezione del cardinal Ferdi- SEGRETARIO D'AMBASCIATA
nando d'Adda mecenate de'virtuosi e dei DEL PAPA. V. Camerieri del Papa: §
letterati. L'accademia adottò per impresa I, Camerieri segreti partecipanti ; Fami-
un piego sigillato col molto allegorico : glia pontificia, ed i relativi articoli, o di
Alla mente repostum. 11 Lunadoro nella altri famigliari pontificii.

Relazione della Corte di Roma del 646, 1 SEGRETARIO DEGLI AFFARI EC-
a p. i32 discorre de'segretari degli am- CLESIASTICI STRAORDINARI.E'un
basciatori presso la s. Sede, de' quali di- prelato della s. Sede. V. Congregazione
plomatici ho ragionalo in tanti articoli, e CARDINALIZIA DEGLI AFFARI ECCLESIASTICI
per ultimo a Residenza ed a Sagro Colle- straordinari. Questa cospicua congrega-
gio. Dice dunque Lunadoro:" Dee sapersi zione tratta rilevantissimi affari della più
che sempre, che l'ani basciatoredi Venetia alta importanza, per cui e sebbene isti-
negotia con sua Santità, interviene il se- tuita a'nostri giorni, già vanta diversi car-
gretario di essa repubblica, come fa an- che ne furono segreta ri; anzi cjua Ilio
di na li

corali! ogni luogo, dove negotia quell'aro- da questo grave segretariato furono eleva-
basciatore,uegoliaudo co'cai d'inali o altri; ti immedialamenle alla porpora, e sono:

al detto segretario che assiste non si dà Francesco Fontana [V.) nel 1 8 6 da Pio
1

mai da sedere, etiam che sedano i cardi- VII; Luigi Frezza ( V.) nel 1 836 da Gre-
nali, e il detto ambasciatore: ma andando gorio XVI; Carlo Vizzardelli (F.) nel
esso segretario a negotiare da se solo, gli 1 847) Vincenzo Santucci nel
e " cardinal
si deve dare da sedere, e accompagnarlo 1 853, dal regnante Pio IX.
e trattarlo honorataruenle,cheil non dar- SEGRETARIO APOSTOLICO, Se.
glisi da sederealla presenza del suoamba- c.etarius Aposlohcus. L'origine di que-
sciatore,è termine che vuole che si usi così sto grave e onoratissimo uffizio presso il

quella serenissima repubblica, per dilfe- Papa è assai incerto, forse per chiamarsi
rentiare l'ambasciatore, per essere de'no- ne'primi tempi della Chiesa con altro vo-
bili clarissimi, dal segretario all'ordine cabolo, o perchè esercitavale ingerenze di

de'cittadini.Come ancora si deve trattare Segretario (/'.) alcuno degli ufìiziali mag-
nell'istessamaniera segretari degli am-
i giori del Palazzo e Patriarchio Lalera-
basciatori deH'imperalore,Spagna eFran- nense, primo de' quali era il Primicerio
cia, et in somma trattarli nell'istessa ma- della s. Sede [F.),[anlo più che ad esso fu
SEG SEG 2? 9
affidata la custodia dello scrigno santo o Del Primicero 34, riporta le notizie di
p.
Archivio della s. Sede (?.), ove subal- i altro consigliere, il celebre Bonifazio con-
terni custodi Archivisti della chiesa ro- sigliere delia chiesa /w/jtf/?/7,mandaloda
mana (/ '.), detti ancora Scriniari {!'.), s. Benedetto il nel 683 o 684, a Macario
capo de'quali era il Protoscriniario {V.), patriarca d'Antiochia già deposto e che
scrivevano le Lettere apostoliche (/^co- si in Roma, perchè vedesse
trovava esule
me afferma nel Primicero mg.r Galletti, dirimuoverlo dall'errore de'monofeliti;
e mg. 1 Marino Marini anche nella 2. a edi- come uomo ben di vaglia e perito nelle
zione della Diplomatica pontificia (Roma sagre dottrine : fioriva ancora sotto s.

1 85a). Egli si chiama Scriniario e Archi- Sergio I, ed esercitando l'uffizio di con-


vista della chiesa romana, come prefet- sigliere del Papa, con molto credito. In
to dell'archivio Vaticano, e dice che con processo di tempo regolate più ordinata-
particolari andamenti si trascrivevano le mente le diverse officine del palazzo apo-
apostoliche lettere dagli scriniari che dei lico,non solo fu stabilita \aSegreteria{f/ .)
Regesti fecero altrettanti eetipi, i quali si apostolica, ma molte se ne istituirono, co-
autenticavano col Sigillo (^.)di piomho, me si vedrà da'seguenti articoli. Gli Scrit-
di cui si muniva l'autografo, o perchè de- tori apostolici( V.) furono di differenti spe-
gli autografi slessi fatti più esemplari, al- cie, formò il collegio di tal no-
finché si

cune volte così venivano riuniti in rege- me, essendosi pure stabilito quello àe'Se-
sti. Di questi parlai ancora a Registra- gretari apostolici, di cui qui appresso ra-
tosi DELLE LETTERE APOSTOLICHE. Inoltre gionerò. Alcuni pretesero, che il i.° segre-
il non volle accordare al Vignoli,
Galletti tario apostolico che si conosca, fosse il dot-
che parla ndo ne\Liber Pontiflcalis del con- tore s. Girolamo, e di Papa s. Damaso
siglici e de' Papi, una delle più ragguar- ! 367, ed il i.° s. Prospero, e di Papa
del
devoli dignità della chiesa romana (ne ten- s. Leone I del 44°; a' 11 e più fondata- '

ni proposito a Primicerio, a Presbiterio, mente ritengono per i.° segretario certo


ed in altri articoli), il quale nelle cause s. Gregorio, e di Papa Pelagio II, cui gli

temporali era interrogato pel parere, fosse successe nel 5c>o col nome di s. Gregorio I

il segretario pontificio,il quale a nome del Magno. Nel ^53 ilsacerdoteFilippoBuo-


1

Papa dettasse le lettere. Credè Vignoli di namici stampò in Roma: De claris ponli-
ricavare tal segretariato nel consigliere,da fieiarum epìstolarum scriptoribus[po\ se-
questo passo di Gregorio I. Pro quam
s. gretario delle lettere latine di Clemente
re jam necessarium non flit, et eum per XIV, e ne pronunziò l'orazione funebre).
epistolam meo in admonere aliquid de- Con questo libro egli non ci diede una sto-
huissem : sed tantum illa scripsi, quae in ria letteraria degli scrittori dell' epistole
causis lerrenis consili arius chetare potuti. pontificie, come forse sembra indicare il

Ma Galletti spiegò il vero senso di que- titolo, ma con un dialogo e con aurea la-
sto testo, vale a dire che il Papa fece uso tinità spiegò le prerogative che deveavere
di ciò che in quella causa di materia tem- uno scrittore delle lettere pontifìcie, che
porale, il consigliere della Sede aposto- principalmente stabilì a tre: cioè una pro-
lica, dopo di averla ben esaminata, dettò fonda cognizione delle cose riguardanti
o consultò che si dovesse rispondere; anzi la politica, molto studio delle scienze sa-

dalle prime parolesi vede, che nelle lettere gre, e un puro stile latino, il quale tut-
pontificie che Gregorio scriveva, non
s. I tavia per soverchia delicatezza, o piutto-
avea punto luogo l'opera del consigliere, sto superstizione da valentuomini ripre-
ed a Teodoro consigliere donò uno Schia- sa nel Longolio e nel Bembo, non sdegni
vo (P.). De'consiglieri della s. Sede par- d'adottare certe formolee manieredi dire
ai nel voi. LV, p. i/{3 e altrove. Galletti dalla religione cristiana quasi consagrate,
26b SEC, SEG
Passa poi nello stesso dialogo a darci una Calisto III del 1455 fu incerto il numero
breve notizia de' vari pon-
scrittori delle di tali scrittori, perchè
Papi e special- i

tificie lettere,de'quali abbiamo memoria. mente Eugenio IV e Nicolò V,con premi


Ma poiché la natura del dialogo non gli e favori allettarono gli uomini dotti di qua-

permise il parlarne più delusamente, pro- lunque nazione a venire aPioma, egl'im-
seguì con un più lungo trattato cronolo- piegavano poi in tale uffizio. Calisto III
gico e biografico di questi scrittori, egual- fu il 1. "affissare un numero certo di scritto-
mente come nel dialogo ornato di pulissi - ri, formandone un collegio di 6. Ma questo

mo stile latino, da s.Girolamo a Gio. Vin- n u mero non durò che circa 3 o anni, perchè
cenzoLucchesini canonico Vaticano e Se- Innocenzo Vili per causa gravissima am-
grelario de brevi a' Principi (7^.) di Be- pliò il collegio sino al numero di 24: è
nedetto XIV (già Segretario delle lettere questo il 3.° periodo lunghissimo che durò
latine di Clemente XI, che lodòcon ora- quasi 200 anni. La causa la dice Buona-
zione funebre al sagro collegio). In fine mici, propter angnslias aerarti bella ex-
del libro vi è un indice cronologico, nel hauslij ed il ex quo-
Cohellio aggiunge,
qualein una colonna sono Papi, inco- i rum officiorum venditione 62,400 flore-
minciando da s. Damaso I a Benedetto nomili auri camerae sutnmam ad prae-
XIV, nell'altra i loro segretari, da s. Gi- dictam mitrarnpontificalem redimendam
roIamoaLuccbesini. Buonamiciavvei te
Il recepii, perchè l'avea impegnata. Avverte
ch'è assai dubbioso se s.Girolamo sia stato Duonaruici, che Innocenzo Vili colla ven-
segretario di s. Damaso I, e s. Prospero dita del segretariato apostolico.non chiuse
di s. Leone Ij quindi che il .° indubitato i l'adito alla dottrina coli' aprirlo al de-
segretario de'Papi sia stato veramente s. naro, poiché nella bolla d'istituzione ri-
Gregorio I, del quale si servì Pelagio II servò al Papa la creazione d'un segreta-
per iscrivere le sue dopo s.
lettere. Ma rio domestico;enota,che sebbene in tempo
Gregorio I nomina per segretario di Ono- delmedesimo Innocenzo VlII,d'Alessan-
rio Idei 625Giovanni abate,indi lasciando droVIe di Giulio II le occupazioni di guer-
una lacuna di 57 3 anni, salta a Innocenzo ra pare che dovessero sband irei buoni stu-
III del 198, di cui fu segretario Pietro
1 di dalla corte, nondimeno non mancarono
Diacono beneventano. La ragione la rende i Agostino Stac-
segretari dotti e eloquenti.

eglimedesimo, giacchèdichiarandodi non ciolid'Urbino fu segretario d'Innocenzo


aver trovato in questo gran vacuo alcun Vili, Bartolomeo Florido arcivescovo dt
vero segretario, per molto che siasi affa- Cosenza lo fu d'Alessandro VI, ma ebbe
ticato in ricercarlo,si protesta di non voler infelice fine per falsificazione di brevi (di

pa ilare àeNolari, Cancellieri e Scriniari questo delitto e sue pene parlai pure a Re-
(f7 .), perchè niun monumento ci addita scritto), siccome ancora fu di lui segre-
qual fosse il loro stile. Il che dicendo, ci tario il cardinal Adriano Castellense. Di-
fa e videntementeconoscere,che il suo prin- Giulio II fu segretario Sigismondo da Fo-
cipale assunto è quello che espresse nel ti- ligno poeta e storico non volgare, e quasi
tolo: De claris ponlificiarum lilerarum ne'medesimi tempi Antonio Orso veneto,
scriptoribus, e non già quello di dar pre- vescovo titolare. 11 successore di Giulio
cetti e regole per formare un buon se- II neli5i3 fu Leone X, il quale avendo
gretario, oppure di scrivere la storia del- la gloria di ristoratore delle scienzee delle
moderna.
la segreteria pontifìcia antica e arti liberali, vieppiù eccellenti furono da
Quello che necessariamente dovè fare, fu indi in poi i segretari de'Papi: primo di
il distinguere in 4 vari periodi i segretari o tutti fu Bembo, ed ebbe per Sa-
collega

scrittori illustri delle lettere pontificie, co- doleto, da lui scelti appena eletto e pri-

m'egli li chiama. Piimierauìente avanti ma che uscisse dal conclave, poi ambedue
SEG SEG a6[
cardinali. Quindi si argomenti, se in questo formò bensì il collegio e lo ridusse a tali
3.° periodo, menlr'era venale il collegio, due segretari, come sussistono. Buonamici
mancò mai la dottrina e T eloquenza in dopo Innocenzo XI non riportò segre- i

sì ragguardevole ufiizio. Giunse al suo ter- tari de'brevi, ma solo quelli de'brevi ai
mine anche questo periodo, e gli successe principi de'segretari de'brevi un elenco
:

il4-° e ultimo in tempo ch'era segretario ne Breve apostolico, di altri par-


feci a

Mario Spinola geuovese,uomo di non mol- lai a Famiglia pontificia, ove riproducen-

ta dottrina, a cui nelle materie più gravi do diversi ruoli della medesima, riportai
portò aiuto Agostino Favorito bastante- alcuni segretari apostolici, come de'brevi,
mente erudito e celebre poeta latino. Fu e de'brevi a'principi. Si può inoltre ve-
Innocenzo XI, che abolito il collegio ve- dere Segretario de'brevi a'prixcipi, per
nale, a due soli segretari lo ridusse, ali5e- altre notizie. Primadi parlare conqualche
grelario de Brtvi {I7 .), ed a quello delle dettaglio del collegio de'segretari aposto-
lettere a' re e principi. Si noti però, che lici, noterò che eziandio all'articolo Se-
niuno de' Papi che indussero mutazione GRETARioe in altri parlai di molti segreta-

nel collegio de'segretari apostolici, abolì ri apostolici illustri, e di tutti quelli che
l'antico in maniera, che restasse una isti- furono elevati al cardinalato scrissi le bio-

tuzione alFutto nuova. Imperocché Cali- grafie. Aggi ungerò che molli segretari apo-
sto IH non fece altro che fissare il nu- stolici restarono ignoti al Buonamici, non
mero certo di 6 segretari; Innocenzo Vili così al celebre mg. r Gaetano Marini, che
che cambiò natura al collegio, lasciò il nu- di moltissimi ci diede belle notizie ne'suoi
mero de'6 più antichi, finché da se stesso preziosi Archiatri pontificii, cioè de' se-
venisse a mancare, e oltre a ciò supplì col gretari apostolici partecipanti, domestici,
segretario domestico al danno che avesse delle bolle, de'brevi, delle lettere o brevi
potuto provenire dalla venalità dell'uffi- a'principi. A Prefetto feci parola del Pre-
zio. Finalmente Innocenzo XI nell' abo- fetto de'brevi o della Segnatura de'brevi,
lire il collegio non creò di nuovo memora- i nome col quale anticamente si appellava-
ti due segretari, ma volle che questi due no i segretari de' brevi prelati.
soli rimanessero di tutto il collegio de'^4 Sul contrastato primato pel segreta-
uffizi venali, reliquos esse daos voluit. Di riato apostolico delmassimo dottore s.
questi due segretari non si conosce l'origi- Girolamo, leggo neh' encomiata Diplo-
ne certa,nèpressoBuonaoJici, né pressoCo- matica pontificia, che per affari di re-
hellio, beusì ambedue appartenevano al ligione consultandosi i Papi, sino dai pri-
collegio; e Sisto V de terminò che il segreta- mi secoli della Chiesa, da lutto il mon-
riodoinesticononsi eleggessedal Papa, né do, s. Girolamo attesta di aver prestato
avesse due porzioni delle assegnate ai col- l'opera sua a s. Damaso I, col risponde-
legio da Innocenzo Vili, ma che da Ilo stes- re a' quesiti, che in materia di fede dal-
so collegio si eleggesse con approvazione l'oriente e dall'occidente erano proposti
del Papa, e restituì una delledue porzioni a quel Papa. Tuttavolta é comune opi-
al collegio, rimanendo l'altra al segreta- nione, come dissi, che s. Gregorio I deb-
rio, ch'era del numero de'24. Inoltre si basi considerare pel 1

segretario aposto-
apprende da Cohellio che uou solo nel
, lico conosciuto. Buonamici, dopo Pie- 11

pontificato d'Urbano Vili in cui fiorì, ma tro beneventano segretario d'Innocenzo


molto prima erano due segretari dome-
i III del 1 198, e sino ad Eugenio IV del
stici, ed ambedue risiedevano nel Palazzo 1 43 , registra
r seguenti segretari pon-
i

apostolico, uno segretario de'brevi, e l'al- Puccardo Pofiano, d'Innocenzo IV


tificii.

tro delle lettere a'principi, per cui Inno- del 1243; Marino Ebulense, di Gregorio
cenzo XI uou fece nuova istituzione, ri- X del i 27 1 ; Tommaso Campano, d'Inno-
262 S EG SEG
cenzo V del i 276; Francesco Bruno, e Co- aut Papa ai consulebant, aut mandata ab
luccio Salutali, d' Urbano V del i362 ; eodem accipiebant.Hae literae duplici mo-
Teodorico di IViem (in pili luoghi lo ri- doexpediebantur,unosubplumbeis Apo-
cordai come contemporaneo, piut-
storico stolorum Petti et Pauli imaginibus, et
tosto contrario ai Papi, sebbene il Novaes Bullae appellatae sunt, altero suhAnnu-
lo chiama sotto segretario di Gregorio XI lo Piscatoris forma epistolari et breviori,
e d'U rbanoV I ,abbreviatore e scrittore del- ideoque brevia dieta sunt, inceraetquan-
le lettere apostoliche di Giovanni XXIII), doque eliam in plumbo, hanc vero aetate
e Coluccio Salutati, di Gregorio XI del usus brevium in plumbo omnino desue-
1370; Giovanni bolognese, di Bonifacio vit,elsub cera duntaxatextraduntur(/'e-
IX del 389, al quale Gaetano Marini ag-
1 di Sigillo, Bolla, Anello Piscatorio).
giunge Gio. Francesco de Lanzanigo, ca- Cum vero excrescenlibus negotiis pauci,
nonico di Lincolne, segretarioe abbrevia- qui erant, Secretarii domestici omnibus
tole lo fu pure di Urbano VI nou no-
: expediendis non suflicerent, instituit idem
minato dal Buonamici, ed il quale ebbe lunocentius VI. Collegium junctis dome-
ancora a segretario Pietro da Usseron ar- sticis triginta duorum secrelariorum, ea
ddiacouoOrlsoriense nel la chiesa di Praga. tainen lege, ut hic numerusad vigesimuui
Se la brevità non me lo vietasse, cogli Ar- quartum successu temporis reduceretur,
chiatri, potrei fare un copioso catalogo di si conlingeret aliquosdomesticorume vita
segretari apostolici non conosciuti da Buo- vel officio. Ex
hoc collegio assuniebautur
namici, ma torniamo a questi. PoggioBrac- olim secretariiet consiliari legatorum et
ciolini (benemerito per lo studio archeo- nunciorum apostolicorum, qui etiam fre-
logico degli antichi monumenti di Roma, quenter prò meritis suis tamquam in ne-
come narrai nel voi. LV1II, p.i68),Leo- gotiis publicisjam versali ad ipsum uuu-
uardo Aretino, Bartolomeo Capra, d'In- ciatuiae muuuselevabantur. Verum cum
nocenzo VII del 4°45 Leonardo Aretino 1 officia ista oh inopiam Ecclesiae ex pri-
e Poggio Bracciolini, di Gregorio XII del ma instilutione Innocenti! VI venaliasint,
i4o6; medesimi, tanto d'Alessandro V
i accidit sequenler, ut ea obtinueiint nou
eletto contro il precedente neli4og, che quibus majora illa munia com-
gatis idonei,
del successore Giovanni XXIII ; nuova- mini luto non possenl, ideoprudenterPon-
mente Poggio, Domenico Capranica poi tifìces judicarunt, non expedirehujusmo-
cardiuale, Antonio Losco, Cencio roma- di olììcia illis ampliusdeferre. Coniparan-
no, Bartolomeo Poliziano, di Martino V tur vero singula horum secretariorum of-
del i4' 7 '•
P°So 10 m '"oltre segretario di ficia novem milliam scutorum,et rediluin
quegli altri Papi,, che registrai nel voi. auiuium pioferunt ad scuta octingenta.
XL1X, p. 49- Però apprendo dal p. Plet- Participaut enim hi secretarii ex emolu-
temberg, Notitia Curiae Romana e, cap. mentis brevium; quae per eos expediun-
i3, De Secretarla Apostolica : » Inno- tur, et taxata per aliqueni e numero eo-
centi us VI instituit collegium Secretarlo- rum omnia solvuntur, exceptis brevibus
rum (del i352). Coustituebant ante In- iidulgentiarum. Unum ex 24 secretariis
nocenlium Vlhanc secretariam, utrefert eligit Poutifex magis idoneum qui veluli
Vestrius (Practica Romanae Aulae)cert\ praelatus domesticus et familiari Papae
quidam secretarli, non tamen in aliquod substitit in Palatio apostolico. " Certa-
collegium, utposteafactum,colligali, quo- mente il nome d 'Innocenzo /'/è errore ti-
rum opera utebaturPoutifex in rescriben- pografico, dovendo dire e riconoscersi in-
dis literis de rebus fideni et rempublicam vece Innocenzo fili, sebbene nelle mcn-
concerneutibus ad reges, priucipes, civi- da,emenda della stessa opera talgraveab-
lates, cardiuales, episcopo», aliosque qui baglio non fu corretto. Riferisce Parisi,
SEG SEG a63
Istruzioni 1.
1 , p. 1 7 e 1 43, die Leona rtlo Lax inglese, Gio. Battista degli Arcidia-
Brunì Aretino, segretario apostolico eli so- coni, Leonardo Montagna, Lodovico Ber-
pra ricordato, vendicò la preminenza dei nardi, Angelo Geraldini, Giovanni Ca-
segretari apostolici,sopra gli avvocati con- talani, Antonio de Vegliate, ed il famoso
cistoriali nella sua lettera a Papa Martino Enoc Ascolano. Pio II confermò privi- i

\, Epist. i\b. 5,pag. 5, che incomincia No- legi de'segretari apostolici, non solo perciò
vani Utern. Le ragioui che in essa si ad- che apparteneva all' ufficio loro, ma per
ducono, provano la preminenza anchedei quello ancora che riguardava gli emolu-
veri segretari, henchè di privali personag- menti. Innocenzo Vili per difendere il do-
gi, sopra gli altri ministri d'ultra profes- minio temporale della s. Sede, esausto il
sione, che servono nella stessa corte, che tesoro papale, impegnò a diversi mercanti
a Parisi piacquequalificare scaldabanchi. di Roma la tiara, molte altre gioie, vasi
GiàaCANCELLERiA apostolica feci un breve d'oro e d'argento, per 100,000 ducati d'o-
articolosui Segretari apostolici, accennan- ro, laonde si determinò a pubblicarla bol-
do le disposizioni di Calisto III, Pio II (già la Non debet reprehensibile Jndicari, dei
segretario apostolico di Nicolò V, e se- 3i dicembre 1487, Bull. Rom. t. 3, par.
condo Novaes lo fu pure di Eugenio IV e 3. p. 212, sottoscritta di propria manne
dell'antipapa Felice V), Innocenzo Vili, da 16 Cdi\'<\\aà\\.Anì])liatio CollegiisexSe-
Sisto Ve Innocenzo XI, lasciando il resto A
crelariorum pottolicorum ad numerimi
per questo articolo, e vado a eseguirlo. vìgintiquatuor : Et praeflnitio offica unius
Calisto MI del 1^55 fu i)i.°che stabili a Secretarli domestici: Curii emolumento-
6 il collegio de'segre tari apostolici, il quale rum tam ipsiusSecrelarii,quam totius Col-
fu un tempo ornamento e decoro alla cu- lega, prìvilegiorumque concessione. Li di-
ria romana, essendo loro ullizio l'at ten- chiarò ufficiali della cancelleria apostolica,
dere con accurata diligenza alla spedizione per assistere alla spedizione de' brevi si-

de' brevi e delle altre lettere apostoliche, gillati con l'anello Piscatorio, e dell'altre
dappoiché divennero Vacabilisii (F'.). Il lettere apostoliche, famigliari del Papa,
Bovio, che nella Pietà trionfante trattò di notali della Sede con l'abito loro pro-
s.

tutti gli uffizi della cancelleria apostoli- prio, e che imo di loro fosse il Rescriben-
ca, chiama antichissima l'origine de'se- darlo (come l'aveano gli Scrittori aposto-
gi etari apostolici, e nobile l'uffizio, quali i lici, al quale articolo dissi in che consi-
o per la diminuita rendita per altra ca- ste l'uffizio) o presidente, destinandovi a
gione Calisto III ridusse a 6, e Pio II con- tale incarico il segretario domestico, con

fermò, come attesta Innocenzo VIII nel- doppia parte, la nomina del quale si ri-
la bolla d'ampliazione e aggiunta di 24, servò e amovibile a suo arbitrio; assegnò
onde salirono a 3o,con questo che man- nel palazzo pontifìcio un luogoperlasegre-
cati 6 preesistenti non si rimpiazzassero.
i teria apostolica, oltre la residenza nel me-
Per dare un'idea degli omniessi o non tro- desimo del segretario domestico. Da que-
vati segretari apostolici da Buouamici, ol- sti uffizi nel venderli Innocenzo Vili ri-

tre i
7 da lui riportati compreso Amman- cavò per la camera apostolica 62,400 fio-

nati poi cardinale, del solo Calisto III, col rini o ducati d'oro, al dire di Novaes du-
Marini posso aggiungere, Bartolomeo Ile- cati d'oro espressamente li chiama Dovio,
gas cameriere segreto, segretario aposto- eia qualifica tenue somma in proporzione
lico e poi unode'6 partecipanti, tesoriere de'rilevanli bisogni in cui si trovava il Pu-
a
e vescovo di Barcellona; Antonio M. Tu- pa. Dalla frequente spedizione de' brevi,
scani, Francesco Ferrari canonico di Bar- i segretari apostolici ritraevano rilevante
celloua, Paolo da. Sarzana, Falcone Sini- utile, quale stipendio ecotn penso alla soi li-

baldi, iVicasio Vallet francese, Giovanni ma sborsata. Bovio aggiunge, che talvolta
264 SEG SEG
il f'npa deputava al collegio un cardinale Nell'articolo Breve apostolico, § III, del
legista e de'più informati delle cose spet- narrato tenni proposito, come delle prov-
tanti alla curia. Giulio 11 approvò la bolla videnze prese da Gregorio XV, e perchè
d'Innocenzo Vili; Clemente VII e Paolo Innocenzo XI nel 1678 soppresse il col-
III ebbero a segretario il prelato Cervini legio, anco perchè contrario che si ven-
poi Marcello II;quindi Giulio III es. Pio V dessero per denaro gli uffizi, restituendo
ancora confermarono la costituzione d'In- ildenaro a chi possedeva il vacabile; ri-
nocenzo Vili ; rua intanto essendo stalo cordando il Discorso che perciò fu stam-
da alcuni Papi ad arbitrio aumentato il pato, poiché co melile vaBuoua mici, alcuni
numero de'segretari domestici, ed usando deplorarono l'estinzione d'un collegio che
questi di ricevere separatamente dal col- fu seminario d' uomini insigni, massime
legio certi emolumenti, Sisto V (il quale nelle lettere latine. Ridotti da Innocenzo
concesse al segretario dei brevi il fiocco XI i segretari apostolici a due soli, cioè
e l'ornamento paonazzo al cappello) per il Segretario de' brevi che spedisce ogni
eliminare ogni disordine, soppresse l'uf- genere di brevi e diplomi pontifìcii, dive-
ficio del segreturiodomesticOjCheallorae- nuto cardinale stabilmente; ed il Segre-
sercitavasida Giambattista Canobio (tor- tario de' brevi ai principi, cioè delle let-
nò ad essere segretario, e di sue benefi- tere pontificie dirette ad Reges et Prin-
cenze tratto a Servi di Maria, riparlando cipes, che è sempre uno de'più dotti e di-
della Chiesa di s. filaria in Via); quin- stinti prelati della s. Sede, al quale ne è
di ne concesse la cura al collegio stesso, il commessa la cura, essendosi poi incomin-
quale spontaneamente per sovvenire alle ciato ad ammettere nellepontificie lettere
necessità della camera apostolica, gliofhì private e segrete il sigillo dello stemma
e pagò 25,ooo scudi d'oro, per cui il Papa gentilizio di ciascun Papa. Si può vedere
diede al collegio medesimo la facoltà di il cardinal De Luca, De ofjìciis venalibus
deputa re il segretario do mestico, però col- vacahbus: Jurium seu documenlorum,ac
la pontificia approvazione;g!i lasciò l'abi- edam infor mattonimi ^esponsorum, et de-
tazione palatina, ma con una sola porzione cisionum, super suppressione Collegii Se-
di emolumenti; stabili questi con propor- cretariorum apostolicorum, et restitutio-

zionate tasse, e quanto altro si legge nella ne predi, importante pel complesso
assai
ho\\aRomaniPonti/ìcis,(\eìi ."apiWei 5S6, de'documenti che contiene, e per quanto
Ball. Rom. t. 4, par- 4> p- 2 ° Refor/nalio : si scrisse prò e conlra. Il collegio de'segre-

officii, et emolumentorum Secrelarii do- tari apostolici interveniva a diverse pon-


mestici stimmi romani Pontificisjcum in- tificie come per la Processione
funzioni,
dultorum Collegi Secrelariornin conces' del Corpus Domini, dopo gli avvocati con-
sione, et amplialione. Quindi il segreta- cistoriali e il sommista, e prima de'cubicu-
rio apostolico di Sisto V, Tommaso Gual- lari extra canterani, con quella gradazio-
teruzzi pubblicò Ven. Collegii R.morum
: ne che riporta Co\\t\\\o, No li lia Romanae
et adnwdiun IllnstriumDD. Secretano- Aulae^. 243; non che ai Possessi de' Pa-
rum apostolicorum, privilegia et fura di- pi, diche riporterò alcuni esempi. Nel pos-
versa, undique in unum collecla,ac ser- sesso d' Innocenzo VIII del 4^4? ti'ovo 1

vato lemporis ordine disposila , Romae che cavalcarono Secretarli, così in quello
1 587. Clemente IX a'2q novembrei669 di Leone X nel 1 5i 3 duo Secrelarii. IVel
pubblicò il breve, Nuper prò parte, pres- possesso preso da Sisto V neh 585, dopo
so il Bull. Rom. t. 6, par. 6, p. 364= Con- il Alaestro di camera del Papa, » equi-
firmalio exlinclionis antiqui, et erectio tabant secretarli tres, inedius autem Illu-
novi Alo n ti s Collegii Secrelariorum apo- str.D. Decius Azolinus firmanus, intimus
stolicorum de numero parlicipaaUum. secretali us Sanclitalis suae, ala duo, unus
SEG SEG 265
eralBrevium alter vero Literarum latina-
3
camerariì assistentes secretarti^ brevìum
}
M
ruro,etBreviuniPrincipumsecretariuno; principimi, medicus secretus. Fra'segre-
seguiti dai Medici del Papa. Nel possesso tari apostolici molti meritarono il cardi-
delioqo diGregorio XIV, dopo came- i nalato, ed oltre i nominati ed i riportali
rieri segreti partecipanti co'4 cappelli pa- a Segretario, aggiungerò Ulisse Cozza-
pali, ed i baroni romani, cavalcarono Mar- diui segretario de'brevi a' principi d' In-
cello Vestri segretario de'brevi (lo fu pu- nocenzo XII e Clemente XI, oltre diversi
re di Clemente Vili e Paolo V, e recitò Segretari delle lettere latine.
l'orazione per l'eccellente elezione di Cle- SEGRETARIO DEL BUON GO-
mente Vili : a Orazione per l'elezione VERNO, A secretis sacri consi Iti publi-
de'Pontefici, e Orazione funebre pei Pa- cis sumptibus minuendis. Era un prela-
pi, molte pronunziate dai se-
ricordai le to della s. Sede. V. Congregazione car-
gretari apostolici) con gli altri segretari, dinalizia del buon governo (non più esi-

con mantelli paonazzi e rocchetti, seguiti stente)^ Ponenti DEL BUONGOVERNO.il Pa-
dagli abbreviatoli di parco maggiore die- : pa Pio IX nel dicembre 847 passò 1 al mi-
tro il maestro dicamera cavalcavano ca- i nistero dell'interno le attribuzioni della
rnei ieri segretijCoppiere, segretariodi am- congregazione.
basciata, e medico. Nel possesso deli5c)i SEGRETARIO DE' BREVI PON-
d' Innocenzo IX, dopo gli avvocati con- TIFICII, Ab aposlolicis brevibus. E uu
cistoriali, secretarti cum vestibusviolaceis cardinale Palatino (F.) che risiede colla
cum caputìoj indi i cubicularii della can- segreteria nel Palazzo della Consulta
celleria : seguivano il maestro di camera, (V.)- Ne anche a Breve apostoli-
trattai

il coppiere, ed il segretario d'ambasciata. co, Prefetto, Segnatura di giustizia,


In quello deli6o5 di Paolo V (di cui fu- Segnatura di grazia, Diploma, Segreta-
rono segretari Margotti e Ubaldini poi rio apostolico, Segretario de' brevi ai
cardinali), dopo camerieri segreti co'eap-
i principi, Scrittori apostolici, Famiglia
pelli pontificali e il baronaggio romano, pontificia, e in altri articoli che gli sono
cavalcavano i prelati segretari, gli abbre- relativi e lo riguardano: la carica è a vita.
viatoli , con rocchetti sopra la sottana e SEGRETARIO DE'BREVI A'PRIN-
mantelli paonazzi. Pel possesso del i
644 CW\,Ab epistolisadpriucipes.lù un pre-
d' Innocenzo X, il segretario de'brevi ai lato della s.Sedee Palatino [F dt [nm- .) t

principi Gaspare de Simeonibus (l'altro cipali della Famiglia pontificia (F.), ca-
segretario Decio Azzoluii } fu cardinale) meriere segreto, ed appartenente alla Ca-
incedeva in mezzo ai due medici, con ve- mera segreta(F .),ond'è invitato da\Mae-
sti e cappe rosseecappelli ecclesiastici. Nel stro di Camera (F.) quando deve inter-
possesso di Alessandro VII del i655, ap- venirvi, con residenza nel Palazzo apo-
presso al maestro di camera ed al cop- stolico Quirinale (F.), la cui carica è a vi-
piere, Scria ti Magister. Pel possessodi Cle- ta, se non è promosso, ed ordinariamen-
mente IX del 1667, già segretario de'brevi te ècanonico d'una delle basiliche patriar-
a'principi d'Urbano Vili, col sagrista ca- cali. Ha l'ordinaria udienza dal Papa due

valcò il segretario de'memoriali; appresso volte la settimana, nelle sere del lunedì e
al Papa cavalcarono il coppiere, Ncrli^se- giovedì. Scrive lettere pontificie a'sovra-
gretario de'brevi a'principi poi cardinale, ni, a'principi, a'vescovi ed altri personag-
e medico con vesti di scarlatto, con mo-
il gi, secondo la volontà del Pontefice, e nel
stre di largo damasco cremesino. Nel 1G70 suo veneralo nome loro pure risponde. Es-
in quello di Clemente X, dopo il foriere so sottoscrive d'ordinario le lettere scrit-
maggiore, con l'elemosiniere cavalcò il se- te in pergamena e sigillate col sigillo del-
gretario de'ineoioiiali : dopo il Papa duo l'anello Piscatorio, ma le altre veugouo
,

à66 SEG SEG


firmate dal Papa e sigillale col suo sigil- te fu preposto un cardinale a Segretario
lo privato. Compone le allocuzioni Ialine de'brevi pontifìcii (f7 .), e dopo l'istituzio-
r
die pronunzia il Papa in Concistoro (L -), ne del Segretario delle lettere latine (!'.),
insieme a quelle che riguardano la con- diversi de'quali furono promossi a segre-
gregazionedi propaganda/7<7eper la preco- tari de'brevi a' principi. Moltissimi pri-
nizzazione che fa il Papa eziandio in con- meggiando per virtù, scienza, e nell'ele-
cistoro de pali iarchi orientali, per cui nel- ganza della lingua latina, furono elevati
la segreteria esistente in detto palazzo, si ad altre insigni cariche, molti al cardina-
conserva la collezione di tutte le memo- lato, ed al pontificato ancora, come Pio
rate allocuzioni. Inolile compila l'Enei- II, HI a ree Ilo II, e Clemente IX, ciò che
7
eliche e ahve Lettere apostoliche^! .), che rilevai a Segretario, ed a Segretario a-
il Pontefice in via all'episcopato od a qual- postolico. Altri insigni segretari elevali
che nazione; e siccome è sempre un pre- al cardinalato furono, Benedetto Accolti
iato dotto e peritissimo nel latino idioma, (fr.) segretario de'brevi a'principi di A-
i Papi se ne servono in altri gravissimi driano Vl,e forse pure diClementeVIIche
all'ari. Ha un sostituto edue scrittori. Nel- Io decorò della porpora fu chiamato il ;

la solenne Canonizzazione (V.) che dei Cicerone del suo tempo. Scipione Colel-
7
santi celebra il Papa, il prelato segreta- lazzi (I .) segretario de'brevi ai principi
rio de'brevi ai principi, vestito di cappa di Paolo V, questi lo creò cardinale, per
e rocchetto, sul ripiano dei trono rispon- la sua singoiar dottrina e stupenda elo-
de alle istanze che si fanno al Papa per quenza. Urbano VI II fece segretario apo-
ascrivere nel catalogo de'sanli i beali di stolico delle lettere a'principi Lorenzo ftla-

cui si tratta la canonizzazione, coti esor- gtilolli^f^.)^ quindi lo creò cardinale. In-

tare gli astanti a implorare su di ciò il nocenzo X dichiarò segretario del sagro
divino aiuto, il che ripete alle nuove i- collegio, e segretario de'brevi ai principi

stanze che si replicano al Pontefice, per Decio Azzolini (P.), indi dopo io anni
invocarsi dall'ecclesiastico e augusto con- lo elesse cardinale; di prodigioso ingegno,
sesso il lume delloSpirito santo; finalmen- divenne l'arbitro della dotta regina Cri-
1
te alla 3.' più calorosa istanza per la so- stina di Svezia , e segretario di stato di
spirata canonizzazione, il prelato dichia- Clemente IX. A Segretario apostolico
ra, che il su premo Gerarca va a pronun- dissi inoltre del suo intervento alle caval-

ziarne la sentenza. Questo prelato inter- cate del Possesso de' Papi: a Famiglia
viene al Concistoro pubblico, per la ri- pontificia, della parte che godeva nel pa-
nunzia della Porpora [V .) de'cardiuali, lazzo apostolico.della quale feci pur paro-
onde leggerne l'istanza, acciò sia ammes- la nel voi. L, p. 2o5,e consistente in cera,

sa dal Papa. Di frequente il sagro colle- olio, carbone, carbonella, legna, fascine,
gio scelse il segretario de'brevi a'princi- drughe,neve,tritelIo, fieno, biada pel man-
pi a compilare e pronunziare 1' Orazio- tenuneutode' cavalli, che pure sommini-
ne per l elezione de' Pontefici, o l' Orazio- strava il palazzo apostolico, uso di car-
ne funebre pe' Papi : in quell'articolo ne rozze, letti, biancherie, mobilio, pane, vi-
riportai diversi esempi, antichi e moder- no, aceto, e più anticamente anche la car-
ni. A Segretario apostolico trattai di ne ed i servi, e altre cose ; ma per le vi-

sua antichissima origine; in tale articolo cende de'tempi, diminuite a poco a poco
ed a Segretario riportai i tanti celebri tali somministrazioni, ridottesi a pane e

personaggi che fiorirono in questo cospi- vinoe altre cose, definitivamente per tut-
cuo e onorificeulissimo uffizio. Anticamen- ti palatini e altri che le godevano, Pio
i

te era di assai maggior lustro e impor- V abolì eoa chirografo del i -°l uglio i 79 7
I

tanza^ qualedimiuuì quando stabilmen- beusì aumentando l'onorario mensile. Pe-


SEG SEG 267
rò tuttora gode l'uso della carrozza re- gretario de'brevi Maraldi avea tre servi
candosi dal Papa, alcuni emolumenti, la ed un cavallo; Melle segretario de'brevi
dispensa delle caudele palme e ugnili ,
a' principi, un servo, un cavallo e scudi
Dei benedetti; quella di 4 medaglie d'ar- 6.5o; Herrera altro segretario , 2 servi,
gento, e prima ne avea due d'oro. Per un cavallo e scudi i4'- il sostituto di Ma-
dare un saggio de'di versi onorari e parli raldi, un servo, pane e vino, e scudi 2.G0;
palatine, godute in diversi tempi dai se- quello de'brevi a'pcincipi, 2 servi, pane,
gretari de' brevi, e da quelli de'brevi ai vino e scudi q. D'Innocenzo X fu segre-
principi e da'loro sosti tu ti e scrittori, men- tario de'brevi a' principi auche Gaspare
tre quauto ora questi e quello Inumo, lo Simeoni aquilano e canonico Valica no. iNel
riporlo a Segretario delle lettere lati- 1706 sotto Clemente XI, Fabio Olivieri
ne, ove pure parlo di diversi segretari dei segretario de'brevi riceveva scudi 1
5, pa-
brevi a' principi, riproduco quanto rica- ne e vino: Ulisse Giuseppe Gozzadini se-
vai dagli origiualiruoli palatini, nellostu- gretario de'brevi a' principi del medesimo
dio che vi feci. Paolo IV deli 555 avea e del predecessore Innocenzo XII, fruiva
7 segretari, i quali godevano 1* uso di b' scudi 26, pane e vino, ed il sostituto, sca-
cavalli,ed eranoserviti da io servi pala- dilo, pane e viuo; altri 3 di lui sostituii
tini, de'quali 3 erano assegnati con 2 ca- o scrittori, pauee vino, ed in tutti scudi
valli ali. °de'medesimi, che fu Gio. Fran- i8.35. Gli ultimi segretari furono i pre-
cesco Bini, il solo conosciuto da Buonauii- latiGiovanni Devoti arcivescovo di Car-
ci: quattro di tali segretari sono detli in- tagine, Domenico Testa, e Gaspare Ga-
r
lerEpist.VìoW ebbe 4 segretari nel 56o, i sperini : al presente è mg. Luca Pacifi-
ch'erano serviti da 6 domestici e da Sca- ci; di tuttifeci onorevole ricordo in diver-

valli; Buonamici registrò 3 segretari. JNel si articoli.

ruolo per la sede vacante di Pio IV, tro- SEGRETARIO DELLA CERERIO-
vo a tutto vitto Antonio Fior*
registrati NI ALE, A secretis s. e. Caeremonialis.
dibello e Cesare Glorierio, ciascuno coli E un Maestro delle ceremonie pontifìcie,
due famigli e uo cavallo; dunque resta- ed ha sempre per prefetto il cardinal De-
rono in servizio del successore , e tali li cano del sagro collegio ( V .), come quel-
vedo in Buonamici, poiché s. Pio V'ebbe lo che per esperienza deve più conoscere
4 segretari, il i.°de'quali eia il cardinal le Ceremonie e il Ceremoniale (/'.) della
Rusticucci, chiamato nel cuoio Segreta- Corte di Roma {E .).
rio antico. Sisto V nel 1 58q avea Marcel' SEGRETARIO DELLA CIFRA, Ci-
Io Vestii segretario de'brevi, Pietro Na- jcralor, Silenliarius, Notarius. Il pi ela-

varro scrittore di essi, ed i tug.i M. An- to sostituto della Segreta iadi slato (P.) }
tonio Valle, AntonioB-ulofli, più il Vestri da qualche tempo riunisce questo titolo

anche segretario domestico de'brevi pel e le prerogative, essendovi inoltre nella


collegio de Segretari apostolici, ed in luo- delta segreteria il cifrista, ed al presente

go Antonio Boccapaduli. Più uno scrit-


di anche il cifrista onorar io;pri ina era no due.
tore de'brevi, presso il Papa. Nel i5g7 Il segretario della cifra era quello che te-

Clemente Vili avea il Vestri per segre- neva il carteggio degli affaci della s. Sede
tario de'brevi, ed anche de'brevi a'prin- misti di diplomazia, epecciò teneva la cor-

cipi; 4 2 altri col Ve-


scrittori de'brevi, e rispondenza co'nuuzi, sottoscritta dal car-
slri, il quale godeva 4 servi, 2 cavalli, e dinal segretario di stato. Quando nel 1814
tutto vitto, olire il mediocre onocai io di si diede un nuovo ordine e sistemazione
scudi 4 e bai. 5o per companatico, cioè
1 alla segreteria di stato, e vi si costituì un
scudi 8 pel i.° uffizio, e 6.5o pel 2. uf- centro di tutti gli affari, anche di gover-
fìzio. NeliGzj sullo Libano Vili, il se- no amministrativo, il segretario deliaci-
268 S EG SEG
fra assunse anche il titolo e le funzioni toad ambedue, ed al suo oratore in Ro-
di sostituto della detta segreteria. 11 se- ma. Alessandro VI dice in un breve del
gretario della cifra tuttora è prelato Pa- i4 ì3 ( al re e alla regina di Spagna, dia-
latino (f/ .), de'principali della Famiglia vere ricevuto la loro cifra. Nel codice del-
pontifìcia, cameriere segreto, ed appar- le lettere di Pio 1 1, della Biblioteca Barbe-
tenente alla Camera segreta (/), onde rini, scritte nel suo tempo, al margine di
invitalo dal Maestro diCamera^. )c[iìa li- una pagina si trova tutto 1' alfabeto ri-
do deve intervenirvi con residenza nel , dotto in cifre, fatte parte con lettere gre-
Palazzo apostolico Quirinale (/'.). Ila che e con numeri arabici, e parte con no-
l'udienza dal Papa in luogo del Segreta- te capricciose. La cifra è quella scrittura

lio di stato ( ^.),e ne fa le feci per assen- non non da coloro tra'quali si
intesa se
za o impotenza, come praticava prima an- èconvenutodel modo di comporla,com'e-
cora che fosse sostituto delia segreteria di rano presso greci i le scitale laconiche,de\'
stalo. 11 suo uffizio è quello di scrivere le quali parla il ricordato Gellio; donde
le lettere formate di cifre, ai nunzi e al- sooigesi quanto que-
è antica l'origine di
ti i ministri della s.Sede, e d'interpretare sto modo prudentemente a-
di scrivere,
quelle lettere che dai medesimi si scrivo- dollato dalla corte romana, iu alcune cor-
no o rispondono in cifra; in tutto essen- rispondenze co'suoi legati e nunzi, nelle
do coadiuvatodall'offieiale cifrista. Ordi- trattazioni di gelosi e gravissimi affari, on-
nariamente è canonico d'una delle basi- de evitarne la conoscenza sei dispacci fos-
liche patriarcali. A Famiglia pontificia sero tolti ai corrieri, o si perdessero nel-
narrai quanto anticamente riceveva dal le poste, e per impedire l'attentato enor-
palazzo apostolico nella così detta parte me di ledere la pubblica fede nella pre-
di palazzo, presso a poco quanto notai a potente e riprovevole apertura delle let-

u Segretario de'brevi a' principi, inclu- tere diplomatiche. Morcelli chiamò uno
sivamente alle medaglie d'oro e d'argen- de' segretari della cifra o barandieri in
to, e come quello godendo le accennale Napoli, AdlecliLs inter Silentiariosje l'of-

eiisleuti prerogative, emolumenti e di- iiciale maggiore della segreteria di stato


spense. Aulo Gel lio chiamò singnlariise- per Scriba primus Nea-
gli all'ari esteri :

gretari della cifra degli antichi romaui, e poliàd Extranea. La segreteria della ci-
singulari si chiamavano le lettere scrit- fra ha copia delle cifre che consegna ai

te in ciira, come le scritte da Giulio Ce- nunzi e ministri della s. Sede, e con essa
sare ad Oppio e Balbo, e non potevansi procede, quando carteggia in tale cauto
leggere se non da chi avea la contro ci- modo. Il p. Plettemberg, Notitia Curiae
fra. A Notaro, ed a Scrittura o arte di Romanae De Secretarla
: apostolica, ec-
scrivere, parlai delle note tironiane scrit- co come parla di questo prelato. « Hos
te in cifre, con altro riguardante questo inter praecipuus est, qui Secretarius di-
antico modo di scrivere. Nel ruolo de'fa- citur Cifrarum, hic literas cifris et notis
migliari di Pio li del 1460, che pubbli- occultioribus scriptas interpretatur , et
cai al citato articolo Famiglia pontificia, cjmpouit ". Ora riporterò un elenco di
registraiGiovanni Ciferator. Apprendo segretari della cifra, che raccolsi dalle mie
da Marini, Archiatri pontificii, t.2,p. 65, 1 ricerche e studi di erudizione, massime
eh' è antico l'uso delie cifre nella corte ro- t\d Diari di Pioma(e ae\ imo Estratto mss.
mana, e uell'archivio Vaticano quel pre- di essi registrai i numeri donde ricavai
lato ne vide sino dell'epoca delsecoIoXIV. quanto dirò), e dalle Notizie di Roma.
j\arra,che Innocenzo Vili avvisò il du- Prima noterò, che dal ruolo di Sisto V del
ca di Milano perchè scrivesse le sue let- i58g trovo Gio. Battista Argenti segre-
tere cou alcun, segno segreto, che sia no- tario delle cifre, mantenuto a tutto vii-
SEG SEG 2G9
to,con due servi ed un cavallo. Nel i
$97 segreto partecipante e segretario d'am-
di Clemente Vili leggo, IMa Ileo Argenti basciata (al quale uffizio surrogò altro ca-
segretario delle cifre, con due servi e un meriere segreto), non che canonico Va-
cavallo. Lanfranco J\largolti,che celebrai ticano; poscia nel 729 lo consagrò nella
1

purea Segretario [V.), non chea Segré- cattedrale d'Albano vescovo di Marciana
tario apostolico^.), e fu come io aiutan- in parlihiis. Nel 1730 elevato al pontifi-
te di camera di cardinale e di Papa; me- cato Clemente XII, subito dichiarò Si-
ritò che Paolo V gli affidasse la cura di moni votante di segnatura, e fece segre-
scrivere in cifra, enei 1608 lo creasse car- tario delle cifreGiuseppe Livizzani, in u-
di naie, laonde come degli altri che ripor- no a cameriere segreto; indi ritenendo
terò in carattere corsivo ne scrissi la bio- l'uffizio lo promosse a referendario e se-

grafia.Decio Azzolini, da segretario del gretario del la conci storia le, in seguito car-
nunzio di Spagna, Innocenzo X lo fece dinale di Benedetto XIV. Questo Papa
segretario della cifra, poi pio segretario nella sua elezione elesse al segreta l'iato nel
di stato , e dopo altre cariche cardinale 1740 l'ab. Antonio Rota romano e ca-
e segretario di stato. Innocenzo XII nel meriere segrelo,e neh 743gli conferì la
1 69 1 nominò segretario della cifra Vin- prelatura domestica; nel 755 per malat- 1

cenzo Ricci di Sinigagua. Giulio Piazza, tia del cardinal Valenti segreta rio di sta-
da arcivescovo di Co- Rodi e nunzio di to, come segretario delia cifra e i.° offi-

lonia, quindi segretario della cifradopo : ziale della segreteria di stato, sottoscrisse
illustre carriera, nel 17 12 Clemente XI l'editto per premiare il denunziatile del
l'annoverò al sagro collegio. Questo Pa- reo d'omicidio commesso sopra Costan-
pa nominò al medesimo incarico Guido tini mercantediCorneto.Nel 756glicon- 1

Passionei cameriere segreto, fratello del cesse l'uso del Rocchetto (f.), gli die luo-
famoso cardinal Passiona (F.), dottissi- go nella congregazione concistoriale,e no-
mo e poi segretario del sagro collegio e minò segretario de'confìni : poi divenne
della concistoriale : avea la parte di pane segretario delle Paludi pontine, acque e
e vino, scudi ^.5 mensili; ed il cifrista Ga- chiane. Eletto neh 758 Clemente XIII,
spare Pasqualoni, pane e vino e scudi 1 r ini mediata niente dichiarò segretario del-
mensili. DiClemente XI lo furono pure la cifra mg.r Gio. Carlo Boschi, ch'era
Antonio SimoneBaglioni,e mg.r Vincen- segretario de Memoriali^.) e abbrevia-
zo Alamanni fiorentino e prelato. Inno- tole di curia; nel 759 lo dichiarò proto-
1

cenzo XIII nel 72 i,dopo splendida car-


1 notario e prò Maestro eli camerali"'.^in-
riera di cariche, appena eletto promos- di effettivo e cardinale neh 766. Nel se-
se a segretario della cifra Domenico Ri- gretariato delle cifre gli sostituì nel 1
759
vera, e dopo altre incuuibenze nel 733 1 (non nel 749 come riporta Cancellieri a
1

fu cardinale: contemporaneamente Inno- p. 20 del Cenotaphium Leonardi Anto-


cenzo XI II confermò il Ri vera nel segre- velli cardinalis, ed in prova cito le No-
tariato, e fece cifrista l'ab. Pigliardi. Be- tizie di Roma del 1 75q, in cui a p. 292
nedetto XIII dopo eletto, nel 1724 no- si legge ancora il Boschi, e le Notizie di
a
minò segretario della cifra e arcivescovo Poma del 1 760, in cui a p. 298 per la 1 .

d'IcomoCamiUo Paolucci Merlini , lo vol- volta è riportato l'Antonelli) Leonardo


le assistente quando consagrò la basilica Antonelli canonico Valicano, colla riten-
de'ss. XII Apostoli, e poi neh 727 l'inviò zione della segreteria della concistoriale
nunzio in Polonia, indi cardinale di Be- e delSagro collegio(P .), del quale in ap-
nedetto XIV. Sostituì Benedetto XIII al presso fu decano illustre. ClementeXlII
segretariato delle cifre mg.r Nicolò de Si- promovendo neh 766 l'Antonelli ad as-
meone o Simoni beneventano, cameriere sessore del s. oftizio, gli die in successore
I

270 S EG SEG
nel segretariato della cifra il dottissimo lecnuse proposte innanzi la sagra congre-
1
mg. Giuseppe G arampi, il quale fu con- gazione/urts ordine servato-. Prima il car-
fermalo nel 769 da Clemente XIV, die
1 dinal prefetto godeva annui scudi 2000,
promovendolo nel 1772 alla nunziatura ma il Papa Pio IX li ridusse pel medesi-
di Polonia,e poi cardinale, gli sostituì mg.'r mo a 800, assegnandone dall' anteriore
Carlo Federici genovese cameriere segre- quota 400 al prefetto della congregazio-
to, che Pio VI confermò, fece canonico ne de' vescovi e regolari.
di s. Maria Maggio re, e continuò per tut- SEGRETARIO DELLA CONCI-
to il suo lungo pontificato, ricevendo la STORIALE, A secretis de sacris comi-
parte di pane e vino, e scudi 4-5 mensili storii consnllationibits. E' il prelato Se-

r
cornei predecessori. Pio VII, che fu crea- gretario delsagro Colle gio(f .),e vediCorc-
to neliSoo, non rimpiazzò il segretario GREGAZIONE CARDINALIZIA CONCISTORI ALE,
della cifra; almeno mg.r CarloMauri che di cui è prefetto il Papa.
fu sostituto della segreteria di stato (del SEGRETARIO DECONFINI, A se-

quale prelato feci onorata memoria par- cretis fini uniregundorwn. E" un prelato
lando àX'Fila'cciano sua patria nel voi. cheprimaera segretario della congrega-
LV 1 1
1, p. 1 22) sotto Pio VI I, Leone XI , zione cardinalizia del suo nome, la quale
ed in parte del pontificato di Pio Vili, descrissi all'articolo Congregazioni car-
nelle Notizie di Roma non fu qualifica- dinalizie: § II, Congregazioni cardinali-
to col titolo di Segretario della cifra, co- zie antiche e.più rinomate, ora non più
me lo furono i seguenti successori (Pao- esistenti, ed ivi ed a Sicilia feci menzione
lo Polidori figura tale ne'ruoli deli 83 1 dell'odierno segretario. La segreteria ènei
con scudi 5o, e poi cardinale). France- palazzo apostolico, secondo le Notizie di
sco Capaccio che Gregorio XVI riomi- i Roma. V. Sovranità della s. Sede.
nò,elesse canonico Lateranense e poi ere?) SEGRETARIO DI CONSULTA, A
cardinale, sostituendogli mar/ Vincenzo secretis prò consultationibus negociorum
Santucci, a cui pure conferì eguale cano- status cecie siasticis. Prelato che riunisce
nicato, dal legnante Pio IX elevato a e- le cariche di Segretario della congrega-
guale dignità, ed in sua vece scelse I' o- zione cardinalizia di Consulta (^-), di
dieroo nig.r Giuseppe Berardo di cui feci Ponente (/'".) della medesima come pre-
cenno nel voi. LUI, p. 2 1 2 e 222. sidentedel i.° tnrnodi tali prelati, o pre-
SEGRETARIO DELCONCILIO,// sidente del tribunale della s. Consulta ,

secretis sacri consilii Tridentinis decre- e vicepresidente della commissione spe-


tis interpretandis. Prelato della s. Sede, ciale di sanità, del quale parlai a Pesti-
che per consuetudine da questa impor- lenza. Nel Palazzo della Consulta (T.)
tante carica viene creato cardinale. V. è l'abitazione del segretario, ora occupa-
CoNGREG AZIONE CARDINALIZI A DEL CONCILIO, ta dal Segretario de' Memoriali (^.), per
e Sinodo. Si può vedere la lettera apo- cui riceve un compenso; bensì continua
stolica in forma di breve di Pio VI, Sa- a risiedervi il tribunale e la cancelleria.

cvosanctatn Tridenlinain Synodum, dei Questo prelato fu anche vicepresidente


27 novembre 1770: Desac. cong. Contila della Congregazione cardinalizia specia-
offlcialibiLs t eorumqiiemuneribus[ Nel n.° le sanitaria. Prima soleva crearsi cardi-
1 1 del Giornale Romano , che vide la lu- nale il segretario di consulta, come notai
ce nel anno il fine, si
1848 e nell'istesso a Promozioni pontificie, sulle quali feci

riporta un Regolamento emanato a' 27 osservazioni anche a SagroCollegio. Gre-


settembre 848 dal prefetto della congre-
1 gorio XVI nel 844 ne die1 l'ultimoesem-
gazione cardinal Pietro Ostini, colla san- pio, col cardinal Nicola Garelli Parac-
zionedell'apa Pio IX, da osservarsi per ciani ;
prima del quale avendo avvisato
SEG SEG 271
pel cardinalato mg.r Francesco Isola se- dis.E un prelato. ^".Congregazione car-
gretario,questi modesta mente pregò d'es- dinalizia dell'esame de'vescom, Esame,
sere dispensato d'accettare a motivo del- Vescovo.
l'etàedella cagionevole salute : tanta vir- SEGRETARIODELLA FABBRICA
tù meritava qui onorevole ricordo. DI S. PIETRO A secrelis, et Curator
,

SEGRETARIO DELLA CORRE- Templi et operimi f'aticanorutn Aditi- :

ZIONE DE' LIRRI DELLA CHIESA tor sacri consilii ad Teniplum atquco-
ORIENTALE. E' il prelato Segretario di pcra Vaticana curanda. E un prelato
propaganda fide ,
prima lo erano altri, canonico della basilica Vaticana, ed eco-
mentre leggo nel n.°i 85 del Diario di Ro- nomo medesima, già giudice prela-
della
ma del 1802, la morte dì mg.r Simone Con-
to con l'uso dell'abito prela tizio,d ella
deMagistris segretario, vescovo di Cirene gregazione cardinalizia della reverenda
e assistente al soglio pontificio. Dalle No- fabbrica di s. Pietro (V-); ed inoltre si
tizie di Roma ne ricavo successori. Fran-
i può leggere Crocesignxti.
cesco Fontana barnabita poi cardinale ,
SEGRETARIO DELL'IMMUNITÀ.'
nel 18 i6;quindi Pietro Coprano arcive- ECCLESIASTICA, A secrelis sacri con-
scovo d'Iconio, il quale nel 1823 fatto se- silii ad ecclesiae fura retinenda. E" un

gretario di propaganda, continuò pure nel prelato. Si può vedere, Congregazione


segretariato della Congregazione della cardinalizia dell'immunità* ecclesiasti-
correzione de*libri della chiesa orienta- c a,Immun it a' Ecclesiasti c a, Rfg ali a, Re-

le (P •) Nel 1828 creato cardinale, diven- gio exequatur, di cui riparlala Sarde-
ne segretario Angelo Mai, che dichiarato gna regno.
segretario di propaganda nel i833,conti- SEGRETARIO DELL'INDICE,//*--
nuò ancora nell'altro ufììzio;indi promos- E un re-
crelis s.congregationis Indicis.
so al cardinalato nel 1 838,gli successe nel- ligioso del cospicuo ordine tie' Predicalo-

la propaganda mg.r Ignazio Giovanni Ca- r/(/'.), che risiede colla segreteria nel con-
dolini arcivescovo d'Edessa, ma vacò il vento di s. Maria sopra Minerva. /'.Cox-
segretariato della correzione (ino al 184?, GREGAZIONECARDINALIZIA DELL'INDICE, e IN-

incili fu fatto mg.r Giovanni Brunetti, o- DICE de'lieri proibiti.


ra cardinale, ch'era segretario di propa- SEGRETARIO DELL'INDULGEN-
ganda fino dal843, dopo che a'27 gen-
1 ZE E SAGRE RELIQUIE, Secretanti*
naio il predecessore fu annoverato al sa- sacrae congrega tionisIu(hdgentiaruni,ac
gro collegio, ed al quale ultimo successe sacrarumReliquiarum.YÌÌ un prelato. V.
in ambedue i segretariali l'odierno mg. r Congregazione cardinalizia dell'indul-
Alessandro Barnabò di Foligno, canonico genze E SAGRE RELIQUIE, INDULGENZA. RE-
Vaticano, fatto pro-segretario di propa- LIQUIA, Santi.
ganda nel luglio 1 847>e poi segretario nel SEGRETARIODELLA S. INQUI-
i848. SIZIONE o S. OFFIZIO, A secrelis s.

SEGRETARIO DELLA DISCIPLI- congregationis Inquìsitionis.JL un cardi-


NA REGOLARE, A secreti'; s. consilii nale, per lo più il decano del sagro col-

Disciplinae Regala ri um. E' u n prela to.Di legio. Avendo riportato a Congregazione
esso ne parlai a Congregazione CARDINA- CARDINALIZIA DELLA S. ROMANA IHQUISIZIO>E
LIZIA DELLA DISCIPLINA REGOLARE, ed altre del s. Officio, un elenco de'cardinaii se-
notizie analoghe alla medesima si ponno gretari, qui aggiungerò il cardinal Vin-
leggere a Disciplina regolare, e Reli- cenzo Macchi attuale decano del sagro
gioso. collegio, che non era tale quando Grego-
SEGRETARIO DELL'ESAMEDEI rio XVI lo nominò neh 844- ' v ' ^eci
P 1 '"

"VESCOV I, A secretis Episcopi proban- re uu elenco di assessori del s. oliìzio poi


, -

272 S EG SEG
cardinali^ poiché la carica porta all'ono- Pontefici (r'X A FamiglU pontifici a, del-
re della porpora, e lo compirò co'seguen- la quale fa parte primaria,raccontai quan-
ti. l .levalo al cardinalato
;
il Simonetti nel to anticamente riceveva dal palazzo apo-
i mg. 1 Prospero Ca ten-
<S44> s' successe
1
*
stolico nella così detta parte di palazzo,
ni, il quale neh 8 53 crealo cardinale dal presso a poco quanto notai a Segretario
r
PapaPio IX, gli fu sostituito l'odierno mg. de'bp.evi a'principi, come questi godendo
Lorenzo Lucidi. Di questa veneranda con- di presente ledescrilte prerogative, di car-
gregazione è sempre prefetto il sommo rozza nel recarsi all'udienza del Papa, di
Pontefice: si può anche vederelNouisizio- dispense e di emolumenti. Però l'altro pre-
ne, e s. Pio V. Due altri elenchi a detto lato nel ruolo di Pio Vili ha il mensile
articolo formai, cioè de' Commissari e dei onorario di scudi 62. 5o, scudi i5 il suo
Consultóri della congregazione fatti car- sostituto, e io ciascuno de'suoi scrittori;

dinali. ed il segretario delle lettere latine ne ha


SEGRETARIO DELLA LAURE- 5o, e 10 il proprio scrittore, quindi nel
TANA, A secreti* sacri consilii reipubli- ruolo di Gregorio XVI leggo scudi 62 al
caeLaurelanac regendae.Yl il prelatosot- segretario delle lettere latine. Il Papa suo-
to-datario, del quale non solo parlai a Da- le conferirgli un canonicato in alcuna del-
taria, ma a Loreto, riportando l'elenco le basiliche patriarcali. Tra i segretari del-
de'solto-datari segretari della Congrega' le lettere latine ancora fiorirono personag-
zione cardinalizia Laureiana (f7 .)- gi illustri , e diversi furono premiati col
SEGRETA RIO DELLE LETTERE cardinalato. La 1." volta che mi fu dato
LATINE, Ab epislolis latinis, Scriba ab di leggere chiamato un Segretario apo-
epislolis latinis. Prelato Palatino ( V.) do- stolico (P-), col nome di segretario del-

mestico del Papa e cameriere segreto le lettere latine, fu Giulio Pogiani, che ce-
talvolta colPabito di Mantellone, tale ah lebrai eziandio a Segretario, ed a Ora-
tra con quello di Prelato, appartenente zione per quella funebre che pronunziò
alla Camera segreta, ond'è invitato dal neh 555 per Marcello II,e per quella del-
r
Jìlaestro eli camera (f .) quando vi deve l'elezione di Pio IV, del quale e di s. Pio
Palazzo a-
intervenire, con residenza nel V fu segretario delle lettere latine, dice
postolico Quirinale {f-), ove ha pure la Novaes. Sisto V ebbe a segretario delle
segreteria e lo scrittore. Ha 1' ordinaria lettere latine Guido Gualtieri di s. Gine-

udienza dal Papa due volte la settimana, sio. A Segretario apostolico, nel descri-

nelle sere del mercoledì e sabbato; scrive vere 1' intervento de' segretari apostolici
le lettere in latino in nome del Papa a' ve- ne'possessi de'Papi, in quello del 1 585 di
scovi, a qualche principe, a'personaggi e Sisto V riportai che cavalcò il segretario
ad altri, o nel medesimo nome pontificio delle lettere latine. Questi si trova esisten-
loro risponde, le quali lettere sigilla col teanche sotto Alessandro VII deh 655,
sigillo gentilizio del Pontefice : queste let- maBuona mici non ri portò cheNataleRon
tere egli sottoscrive, ed alcuna volta le dinini segretario de'brevi ai principi, e fra-
sottoscrive il Papa stesso, il quale sceglie tello del cardinale di tal cognome, ed io

a questo nobile e onorifico ulfizio un ec- aggiungerò che morto neh65a, gli suc-
clesiastico dotto e profondo nell'elegan- cesse Francesco Nerli poi cardinale, che
za ed eloquenza del latino idioma, per cui lo era stato d'Innocenzo Xe lo fu nuova-
ordinariamente viene promosso a Segre~ mente poi di Clemente IX. Lo storico dei
tario de'brevi a principi (V.). In sede va- PapiNovaes, di Alessandro VI II deh 680,
cante spesso il sagro collegio l'incarica di non parlò che di Mario Spinola genovese
compilare e recitare 1'
Orazione funebre segretario de'brevi a'principi, e di Gian-
pei Papi, o l'Orazione per l'elezione dà fraucesco Albani segretario de'brevi, che
SEG SEG 273
fu poi cardinale eClemente XI. Innocen- gli surrogò Tommaso Antonio Emaldi di
zo XII neli6c)i confermò Io Spinola, e Lugo, che inoltre fece prelato domestico
l'Albani divenuto cardinale. Dal 1700 in e canonico Lateranense, e ne recitò il fu-
poi abbiamo diversi segretari delle lette- nebre elogio Clemente XIII
: Io dichiarò
r
re latine di Clemente XI, e pel i.° mg. segretario de'brevi a'principi, in vece di
Zeccadoro d'infelice fine. Dal contempo- mg.r Gaetano Amato di s. Severinodioce-
raneo diarista Cecconi apprendo, diesi si di Salerno e prelato domestico, che lo
terminò il 1702 con funesta tragedia; il era stato di Benedetto XI V, ed
suo uf- il

prelato fu colpito nel salir le scale da un fizio conferì a Michelangelo Giacomelli


colpo di fucile,edopocjualcbe giorno mo- pistoiese, poi canonico Vaticano e arcive-
rì. Subito uscì la taglia di 1-2,000 scudi scovo di Calcedonia in partibus (assai en-
contro il reo, cbe poi si trovò nella per- comiato dal Renazzi, nella Storia dell' u-
sona di Mattia Trojani, infame e crudele nrversilàdiRoma,p. 33 i).Promossoque-
famigliare del prelato, il quale convinto sti a segretariode'brevi a'principi, nomi-

di fellonia e tradimento contro il suo pa- nò alle lettere latine Benedetto Stay ragu-
drone, fu impiccato sulla piazza dis. Pie- seo e canonico Liberiano, dipoi ne fu lo-
tro, e la testa fu posta sopra la porta An- dato ne'novendia li, indi segretario de'bre-
gelica a dierro rem; indi si bandì dallo sta- vi a'principi di Clemente XIV e Pio VI.

to ecclesiastico la madre, i fratelli, leso- D'ambedue fu segretario delle lettere la-


3
ielle, egli altri parenti sino al 3.° grado. tineFilippoM. Bonamici già sostituto dei
Inoltre segretari delle lettere latine di Cle- brevi ad Principes, patrizio lucchese, poi
1
mente XI furono: l'ab. Agostino Favo- canonico Lateranense, e come mg. Slay
riti, colla parte palatina di pane e vino, con scudi 45 mensili e la parte di pane e
e scudi io e bai. 22 e mezzo mensili; Gio. vino di questo prelato ragionai a Segre-
:

Cristoforo Battelli d'Urbino, senza parte tario apostolico, parlando del suo libro,
palatina e perciò con scudi 1
7 e bai. 74 De claris ponlificiarum epistolaruni seri-
mensili, poi dal medesimo Papa fatto se- ploribus : de'suoi pregi e opere ne scrisse
gretario de'brevi a'principi e arcivescovo con lode anche il Renazzi. Pio VI nel 1780
d'Amasia, succedendo a Ulisse Gozzadi- lo fece succedere da DomenicoNardini ro-

ni dopo che nel 1709 lo creò cardinale; mano, e poi da Calisto Marini di Pesa-
Domenico Rivera, poi cardinale, e qui ri- ro, tutti camerieri segreti. Nel voi. LUI,
corderò chede'segretari cardinali si pon- p. io4eseg. parlai de'famigliari pontifi-
ilo leggere le notizie ne'miei articoli bio- ciiche seguirono Pio VI nella sua depor-
r
grafici; lo fu ancora Gianvincenzo Luc- tazione, frai quali l'ottimo mg. Giusep-
chesini lucchese ecanonico Vaticano, che peMarottid'Orbetelloexgesuita, profon-
in morte di Clemente XI recitò V Orazio- do nell'eloquenza greca e latina, che vir-
ne funebre (P" .), al quale articolo notai le tuosamente in sul punto di partire il Pa-
altre recitate dai successori e quelle altre- pa, accettò l'invito di seguirlo al Calva-
sì per l'elezione: il Lucchesini divenne se- rio: esercitò col Pontefice, privo dei suoi
gretario de'brevi ai principi di Clemente ministri, importantissimi uffizi, e scrisse
XII Benedetto XI V. Neli 72 1 Innocen-
e gravissimi all'ari; si trovò in Valenza al-

zo XIII fece segretario delle lettere lati- la sua morte, gli fece l'iscrizione sepolcra-
ne lo stesso Lucchesini, come me ne as- le, e compilò il minuto Diario dei dolo-
sicuro nelle Notizie di Roma, e non pare roso viaggio. Meritamente fu mollo lo-
mg.r Passionei,comedice Novaes. Di Cle- dalo dal citato Renazzi a p. 336, e dal
mente XII fu Enea Silvio Piccolotnini, Jjah\assav\,Relazionedelle avversità e pa-
che lodò in morte; lo fu ancora di Bene- timenti di Pio VI. Il successore Pio VII
dettoXIV e poscia cardinale. Quel Papa nel 1800 lo volle seco per segrelario del-
VOL. LXHI. 18
274 SEG SEG
le leitcìo Ialine, indi lo fece succedere a cederlo, il quale divenendolo il regnante
mg.r Slay nell'altro impiego di segreta- Pio IX, nel 1848 lo nominò al segreta-
rio tle'bre vi ad Principesse fogli pui esur- riato de'brevi a'principi che funge, trasfe-
rogato nel ministero di agente della re- rendolo al canonicato Vaticano. Nel me-
pubblica di Ragusa presso la s. Sede. Af- desimo annodichiarò segretariodelle let-
flittosi perunrubamento fattogli nel Qui- tere latine mg. rGio. Battista Palma, che
rinale, temendo che ladri avessero pre-
i fu vittima dell'insurrezione che deplorai

so ildenaro della repubblica, contribuì all'articolo Pio IX. I ribelli assalendo con
al suo estremo fine, e dopo solenni esequie furore il palazzo Quirinale, unodi essi sa-

nella basilica Liberiana, di cui era cano- lito sulcampanile di si Carlo alle 4 fon-
nico, vi restò sepolto. Pio VII gli avea so tane, vedendo che il prelato dalla sua a-
stiluito nella segreteria delle lettere lati- Dilazione si avvicinava alla finestra per
ne mg. r Gioacchino Tosi poi vescovo di indagare i pericoli cui erano esposti gli

Anagni, 802 pronunziò l'orazio-


clie nel i abitanti del palazzo, gli spianò contro l'ar-

ne funebre per Pio VI alla presenza diPio chibugio e lo rese cadavere. Fu da tutti
VII. Questi neli8o4 nominò segretario compianlo,e celebrato con necrologia d'I-
mg.r Domenico Testa, poi canonico Li- lario Alibi andi nel t.io,p. 3o6 degli An-
beriano. Questo prelato insieme al cele- nali delle scienze religiose 2/ serie. Pa- Il

bre canonista mg.'' Devoti, che celebrai pa ne restò afflittissimo, e gli sostituì l'o-
anche nella biografia di Pio /"///, segre- dierno segretario delle lettere latine mg. r
tario de'brevi a'principi, dal Papa furo- Domenico Fioramonti, eh' era sostituto

no condotti a Parigi [F.) per la corona- nella segreteria de'brevi ad principesse


zione di Napoleone I , e fecero onore in lo fece canonico Liberiano.
quella gran metropoli alla corte romana : SEGRETARIO DE' MEMORIALI,
morto il Devoli, Testa gli successe e pa- Siitnrnus scriniariits a libellis, Iìlagisler
tì anch'egli nel 1 809 lunga deportazione. Libcllorum et Memoriae. E' un cardina-
Tornato da questa Pio VII, nel 1 8 i4 di- le Palatino (F.) che ora abita nel Pa-
'

chiarò segretariodelle lettere latine mg. 1 lazzo della Consulta (F.). A Memoriale
RaffaeleMazio poi cardinale, e nel 1 8 8
1 ne ragionai e riportai la serie, alla quale
nominò a supplirlo il chiaro bologneseFi- aggiungerò, che dopo il cardinal Altieri,
lippo Schiassi, valentissimo ed emulo fé- gli successe il cardinal Gabriele Ferretti3
licedi Morcelli, canonico della patria me- ed a questi nel i852 l'odierno cardinal
tropolitana e cameriere segreto sopran- Lorenzo Simonelti. V. Rescritto e Re-
numero. Nell'assenza dell'illustre Mazio, gistratori.
avea supplito ancora Paolo PoUdori che SEGRETARIO DI PROPAGANDA
meri tossi il cardinalato, poiché il Mazio FIDE, Adiiilor sacri consilii Chris tiano
al 824,nel qua-
proseguì nella carica sino 1 nomini propagando. E' un prelato della
le annoLeoneXIldichiaròsuccessore mg.r s. Sede, che da questa carica si suole pro-
Gaspare Gasperini e canonico Liberiano; muovere alla sublime dignità cardinali-
ilquale prelatoda Gregorio XVI fu con- zia. La loro serie la pubblicai a Congre-

fermato neh 83 1, e neh 832 sostituito al gazione cardinalizia di Propaganda fi-


defunto mg.r Testa nel segretariato dei de, ed a Segr età rio della Congregazione
brevi a'principi, promovendo a quel lo del- cardinalizia della correzione de' libri
lelettere latine mg. »'Carlo Fizzardelh'poi della chiesa orientale, di cui eziandio
cardinale. A questo Gregorio XVI die in si può vede-
talvolta è segretario. Inoltre
successore mg.rLuca Pacifici e fece cano- re Propagazione della fede, Vicariati
nico Liberiano, che pronunziò P Orazione apostolici, Prefetture apostoliche.
per l'elezione, del Papa che doveva suo SEGRETARIO DELLA RES1DEN-
SEG SEG 27 j
ZA DE' VESCOVI, A secrelis s. consi- verso i propri parenti, quali si lasciarono
Hi de Vpiscoporum resìdentia.K un pre- trasportare per loro da eccessivo amore,
lato. Si può vedere Congregazione car- ponendoli a parte del governo del Pon-
dinalizia della RESIDENZA De' VESCOVI, RE- tificato (/"".); laonde in tale articolo fa-
SIDENZA, Vescovi. cilmente si può conoscere quali cardinali
SEGRETARIO DE' RITI, Adiutor fratelli, nipoti o parenti, esercitarono il

sacri consiiti legitimis ritìbus cognoscen- supremo potere col nome di Cardinal pa-
dis. E un prelato, e può vedersi Congre- drone o di Cardinal nipote, abitando nel
gazione CARDINALIZIA De'sAGRI RITI, elìlTO. palazzo apostolico che loro forniva delle
SEGRETARIO DEL SAGRO COL- occorrenti masserizie e suppellettili, ma
LEGIO, A secrelis Seii a lus auguslus Pa- che doveano sgombrare appena morto il
truin purpuratorum. E' un prelato della Papa congiunto. Non mancai altresì di ri-
s. Sede, ch'è pure Segretario della Con- levare, co'mali che ne derivarono, anche
gregazione cardinalizia Concistoriale i beni ei molti vantaggi che provennero
(V.). In Sede vacante (^.) funge il rile- dal nepotismo, quindi la lode o il biasi-
vante uffizio di Segretario di stato (V), mo ricevuti dai Papi. I cardinali fratelli,
pel Sagro collegio de Cardinali [T''^.Mol- nipoti parenti esercitarono grande auto-
tissimi prelati segretari furono elevati al rità pure col titolo diSoprinlendenti gene-
cardinalato, o promossi a cariche che vi rali a tutti gli affari degli slati pontificii, e
porta. quali legati e prefetti d' Avignoneeà'iFer-
SEGRETARIO DI STATO, A pie 1110 (/"'".), della Congregazione cardinalì-
blicis negotiis. Cardinale Palatino (V.\ zia d' Avignone (f7 .), e della Congrega-
che risiede ne Palazzi apostolici(F.) pri- >
zione cardinalizia Fermana ( V !), e di al-
mo ministro e organo sovrano del Papa tre , con l'esercizio di singolari preroga-
principe de'dominii temporali della Sede tive, e il godimento di particolari onori-
apostolica (/"'.), di somma autorità e di- ficenze e vantaggi. I cardinali padronipev-
gnità. Questa eminente carica si esercita tanloeranoi primi mi Distri della Sovrani-
da un cardinale di svegliato ingegno, che tà pontificia (f.), a' quali sono provvi-
pure si distingua per energica attività, e damente successi i cardinali segretari di
per feliceesperienza negli all'ari d'ogni spe- stato, ma con autorità più moderata; men-
cie, e che goda la piena fiducia del som- tre quegli emolumenti che ora i loro fa-
mo Poii/e/ice (/'.) che lo sceglie ti a' mi- migliari ricevono dai nuovi cardinali e
gliori porporati a questo supremo mini- da altri, prima li fruivano quelli del car-
stero. Egli inoltre è capo della Segrete- dinal padrone, compresa l'abitazione nel
che ha sede nel palazzo apo-
ria di Stalo, palazzo apostolico. II cardinal segretario
stolico^ ora nel Palazzo apostolico Qui- di stato, dopo il Papa, riceve i pubblici o-
rinale (
V.), presidentedel consiglio de'mi- maggi, molti de'quali si rendono ancora
distri e delconsigliodi statojprefettodella a\cavd\na\ Decano del sagro Collegio^.).
Congregazione cardinalizia Lauretana Nell'assenza delPapa da Pioma (/'.), per
(/".)e della Congregazione cardinalizia Viaggi e Villeggiature (f7 .), il cardinale
per la riedificazione della basilica dì s. governa tutto lo stato con quelle facoltà
Paolo {V.), talvolta eziandio delle con- che piace al Papa concedergli, e provve-
gregazioni di cui vaca la prefettura. A Pa- de alle contingenze secondo le pontificie
rente, parlando di quelli de' Papi, oltre istruzioni. Appena muore il Papa e inco-
l'avere descritto l'origine del Nepotismo, mincia la Sede vacanle(F.) dopo avere ì

il suo progresso, la sua modificazione, feci prima di tale infausto avvenimento fatto
altrettanto nel rimarcare quali Pontefici quanto notai a tale articolo, il cardinale
si distinsero nella virtuosa moderazione cessa intieramente dalla cospicua carica,
zj6 SEC SEG
assumendo il Sagro Collegio (F.)Y eser- Prelato. Altri antichi ministri della chie-
cizio della sovranità,che amministra pei 1
sa romana furono \Reltori,\ Difensoridel-

l'organo del prelato Segretario del sagro la chiesa romana[ V.),ea\l\\ descrittia'lo-
Collegio (f-), il quale con esso entra in 10 articoli, non che nSecondicerio, Xrauio
Conclave(F .) di cui è 2."'ConclavistafJ'.), Tesoriere Saccrllario, Proloscriniario,
s

e da lui dipende la segreteria di slato, per Primieero de' difensori , Nomenclatore


servire alle disposizioni del sagro collegio. (/".), ossia le memorate dignità palatine.
A Sede vacante ed Sagro Collegio di-
a Altro antico dignitario e primario mini-
chiarai a chi nel suo tempo anticamente, stro fu V Arcidiacono
: dell'arcidiacono o

ed a' nostri giorni è governo


devoluto il vicario delPapa ragionai ancora a Se-
de'sovrani dominii della Chiesa romana, de vacante, ed in tempo dell'antica era
r
e che già nel secolo XV esistevano Chieri- i il primo triumviro. Anche il T eslara-
/
ci del sagro Collegio (T -), riportandone rio (A .) deve ricordarsi, come quello che

alcuni, dai quali deriva il segretario del amministrava le rendile della Camera a-
sagro collegio , che funziona da segreta- postolica{F.) con estesa autorità.Qualche
rio di stato nella sede vacante, coadiuvato autorità temporale Papi concessero in i

dal prelato sostituto del la segreteria di sta- principio al Patrizio di Roma (^ .), poi
to, e insieme Segretario della cifra {!.), al Prefetto di Roma (P.), ed in seguito
e da tutta la ragguardevole segreteria di al Senatore di Roma (f7 che limitarono
.),

stato, ricevendone poi rimunerazione dal secondo le circostanze. Nella corte impe-

nuovo Papa. A Conclave riportai le leggi riale di Costantinopoli, il segretario di sta-

sulmedesimo e sull'amministrazione ci- to fu detto Silentiarius, per indicare il ri-

vile delio stato, di Gregorio X del 1274, gorosissimo silenzio che dovea osservare,
di Pio IV del i562, nelle quali vieppiù ed il che l'anima
profondissimo segreto
fu stabilito spellare esclusivamente al sa- Pretendequalcuno, che
di tutti gli affari.

gro collegio il governamento, eperciòan- la primitiva origine delle Congregazioni

tica 1' autorità del proprio segretario in Cardinalizie (f.) si debba alle disposi-
sede vacante. Pubblicai inoltre le leggi di zioni di Giovanni Vili dell'872, per trat-

Clemente XII del 732. che dichiarò me-


1
tarvi due volte il mese gli affari non me-
glio l'esercizio del potere de'cardinali nel- no della chiesa universale, che dello slato.
l'apostolica Sede vacante, durante la quale Ne'primi secoli i monumenti storici chia-

assegnò al Segretario del Conclave ossia mano Presbiterio (?'•) le adunanze con-
del Sagro Collegio scudi 100 mensili. A siliari del Papa, al quale articolo rimar-

Primicerio della s. Sede dissi con Galletti cai, che s. Leone IV dell'847 ordinò che
che ne'primi tempi della sovranità pon- i cardinali due volte la settimana si re-
tifìcia, quel dignitario del Patriarchio La- cassero al palazzo apostolico, per discu-

teranense (I7 -), sembra che ne fosse il 1 tere gli alfari. Era il Concistoro (P.), ed
ministro, e capo delle 7 dignità palatine, è l'adunanza de'cardinali col Papa, in cui

viflìziali maggiori del sagro palazzo, non in processo di tempo innanzi al Papa e ai
che consigliere della Sede apostolica tal- cardinali si trattarono le cose ecclesiasti-
\olla, perciò come il segretario distato. che ed i negozi temporali d'ogni specie,
Galletti però non conviene che il consi- riguardanti il governo politico e civile,

gliere della s. Sede fosse il Segretario apo- ed eziandio il contenzioso e criminale. A


stolico^f'.), come preleseVignoli,bensi ve- Camerlengo di s. eomana chiesa meglio
niva consultato nelle cose di materie tem- parlai dell' Arcidiacono , ed eziandio a
porali di maggior importanza, pel parere: Priore, il amplissimo sino
cui potere fu

di quest'altro antico dignitario parlai in a 'primi anni del secolo XI, o dopo la metà

più luoghi, come nel cilato articolo, ed a di esso; ma gli Arcidiaconi abusando di
S EG SEG 277
loro autorità, ed essendosi inorgogliti, i III il cardinal Ottaviano Conti, che morì
Papi soppressero l'arcidiaconato,ed in suo nel 1 1 06. DiOnoriollIfuil cardinal Pietro
luogo istituirono il Camerlengo, nel quale Sasso, morto nel 2 1 8. Gregorio IX nelle
1

si riconcentrò la somma del potere tem- sue peripezie lasciò vicario in Roma il car-
porale; quindi furono istituite in aiuto del Romano Bonaventura, già senatore
dinal
camerlengo altre cariche, ed i Chierici di di Roma, di cui fu chiamato /' oracolo.
camera (F.) nel secolo vegnente, nel quale Inoltre di Gregorio IX e Innocenzo IV
ebbe [tuvpr'mcìjpÌQ'ilMaresciallodis. Chie- lo fu il cardinal Stefano Normandis j e
r
sa (/ .). Prima assai di questo tempo fu d'ambedue i Papi ancora il cardinal Gia-
considerato segretario apostolico il Can- como Pecoraria. In assenza di Nicolò III

celliere di Romana Chiesa (F.). Seb-


s. divenne rettore di Roma, col cardinal Ja-
bene la somma dell'amministrazione tem- copo Colonna, il celebre cardinale Fran-
porale risiedesse nel cardinal camerlen- gipani, nel temporale e nello spirituale,
go, in alcunecircostanzeche i Papi si esen- come gli altri fu di tanta autorità, che
:

tarono da Roma pei scismi e per le fazioni promosse nel 2g4 l'elezionedi s. Celestino
r

che agitarono I' alma città, accordarono V. Questi ad imitazione di Martino IV,
potere spirituale e temporale ai Ficarige Onorio IV e Nicolò IV, ripose in lui tutto
nerali di Roma e dello sialo di s. Chiesa ,
il governo pontificio, e quando mancò di

Ficandi Roma istituzione del


diversi dai vita, vedendosi privo di tanto eminente
secolo XVI, o almeno stabilita nella per- e valido appoggio, fece clamorosa Ri- la

sona d'un cardinale. Di questi vicari con nunzia del pontificato (F.y. egliavea no-
duplice autorità, ed equivalenti al prima- minato vicariodiRoma il cardinal Fredol.
rio ministro, ne ricorderò alcuni, le no- Per Bonifacio Vili fu vicario di R.oma
tizie de' quali, come de'posleriori segre- il famoso cardinal Nicolò di Prato, il quale

tari distatoci pouno leggere alle biografie colla sua fina politica deluse poi i sagri elet-
diedi loro lutti scrissi. Gelasio II nel 18 i i tori, nel far eleggere Clemente V che nel
fuggendo da Roma, vi lasciò vicario il car- 1 3o5fàlalcoentestabilì la residenza papa-
dinal Pietro vescovo di Porto, che lo era le in Francia e Avignone, ove furono eletti

già stato nell'assenza del predecessore Pa- e restarono 6 successori, con tanto danno
squale11. Papa Alessandro III neliiGi della Chiesa, di Roma, d'Italia. Perciò i

abbandonando Roma, deputò per vicario Papi avignonesi spedirono in Roma di-
il cardinal Giulio, altri dicono d cardinal versi cardinali legati, vicari apostolici ge-
Gualtiero e col l'itolo di l'icegerente apo- nerali di tutto lo stato ecclesiastico: li ri-

stolico : i romani in sua morte vestirono portai a Roma, onde qui solo ricorderò i

il lutto per 3 giorni in segno di dolore. cardinali à'Etixo Deucio, celeberrimo il

Altri vicari diRoma d'Alessandro li ^furo- Alhornoz, Grimoaldi, Gentili e Palocci :


no il cardinal Enrico, ed il cardinal Gio- questi e altri vicari generali, colle milizie
vanni Cordi, che mosse il popolo romano della Chiesa e altre assoldate, dai prepo-
con riverente ambasceria a richiamare il tenti signorotti e tirannetti ricuperarono
Papa. Nell'assenza di Lucio 111, questi no- i domimi usurpati nello stato pontificio,
minò vicario in Roma il cardinal Pietro nella lagrimevole lontananza dei Papi.
di Pavia, e vi restò sino al i 188, in cui Quando Gregorio XI ristabilì nel 1877 la

Clemente III pacificatosi co' roma ni si recò residenza pontificia in Roma, lasciò vica-
nella città; perciò Io fu ancora ne'ponti- rio generale in Avignone il card inai Blan-
ficati d'Urbano III e Gregorio Vili, che diaco. Furono vicari generali di Roma in

per le perturbazioni di Roma mai vi si por- tempo del granScisma (F.) d'occidente,
tarono. Clemente 111 fece vicario di Roma sostenuto in Avignone dagli antipapi, con
il cardinal Bobone Orsini, ed Innocenzo amplissime facoltà spirituali e temporali,
j

278 SEG SEG


il cardinal Stcfaneschi Annìhaldì nell'as- Questo Papa stabilì il numero de Segni
senza di Gregorio XII, di Alessandro V, tari apostolici, diversi de'quali furono in-
e di Giovanni XXIII, con quelle forma- caricati dai Papi nelle cose governative o
litàche riportai a Roma ed il cardinal ; che vi avessero relazione, e precipuamente
Calvi per quella d'Alessandro V, il quale ilsegretario domestico, che fece pi incipal
avendo ricuperalo al dominio temporale parte del collegio prelatizio. I due segre-
della s. Sa\c lo stato d'Avignone e con- tari domestici de' Papi furono e sono il
tado Vcnaissino (F.) } nel 1409 istituì il Segretario de'Brtvi,t '{[Segretario de' Bre-
legato e vicario generale del medesimo, vi a'principi (F.). Sisto IV neh 47111011
onde ebbe principio la pontificia legazio- solo fece camerlengo il cardinalLatino Or-
ne d'Avignone. Giovanni XXI II nel i4'4 sini, ma gli attribuì la soprintendenza del
dichiarò legato e vicàrio spirituale e tem- governo dello stato ecclesiastico, e di tulli
porale diRoma il celebre cardinal Isolani gli affari importatili che si trattavano coi
quindi nella vacanza della sede,mentrece- principi a beneficio della chiesa univer-
lebravasi il conciliodi Costanza per estin- sale. Innocenzo Vili affidò al cardinal Ar-
guere lo scisma e ripristinare l'unità dei dicino della Porta, il giunioie, l'incarico
fedeli, cardinale lo fu altresì pel sagro
il di soprintendere alla spedizione degli af-
collegio adunato in detta città: nel 1417 fari cogli ambasciatori esteri, per cui No-
ivi eletto Martino V, ch'ebbe la gloria di vaes lo chiamò Ministro degli affali esteri.
restituire la pace alla Chiesa, confermò A Presidenza, parlando de' Ministri diplo-
il potere del cardinale nella sua assenza, matici che la fanno in Roma, notai gli ar-
finche entrato il Papa in Roma nel 1420, ticoli in cui trailo del corpo diplomatico
iti pubblico concistoro altamente lodò le e rappresentanti delle potenze straniere,
benemerenzedel cardinale. Martino \ era accreditati sia col Papa, sia col Sagro Col-
stato vicario di Roma suo patria, sotto legio.Deplorabile fu l'influenza che Ce-
Innocenzo VII. Frattanto il camerlengo sare Borgia (F.) esercitò co'suoi fratelli
di s. Chiesa, oltre i chiei ici di camera,!' U- e Lucrezia sorella, nel pontificato del loro
dilore generale della camera (V,\ e di- padre Alessandro VI. Nella guerra intra-
versi ufficiali co' quali governava Roma presa dal Papa contro grandi feudatari, i

e in parte Io stato, aveva assunto a luo- nel partire da Pioma colla Milizia pon-
gotenente, coll'annuenza de' Papi che l'e- tifìcia (F.'j, commise la camera sua e tutto
leggevano, il Vice- Camerlengo (F.), che il palazzo a Lucrezia, come pure lutti i

divenne carica ragguardevole e di auto- negozi occorrenti, con autorità di aprire


rità, e lo è ancora siccome Prelato di fioc- le lettere, potendosi consigliare col cardi-
chetti (F) e direttore generale di polizia, nal Costa e con altri. In altra assenza di
della quale trattai in più luoghi, ed aPnE- Alessandro VI, ed in quella di Giulio li,
sidente. Ribellatisi i romani a Eugenio fu degno legato di Roma il cardinal San-»
IV nel i434)il Papa precipitosamente eva- giorgw, che per riverenza alla s. Sede non
se da Roma (F.), costituendo vice-ca- il volle usare la croce legatizia, uè farsi pre-
merlengo Governatore di Roma ( F.). A 1- cedere da essa nell'alma città. Nel ponti-
lòrquando Nicolò V nel 449 anc'° ne '* 1 ficato di Leone X esercitò il supremo co-
l'Umbria e nella Marca, lasciò in Roma mando suo cugino cardinahl/et//ci poiCle-
ilcardinal di Casa per vicario generale, mente VII sotto questi due Papi il car-
:

grave incarico che nel 45o conferì al car- 1 dinalDomenico Jacobazzi fu assai ricer-
dinal Eruli. Il successore Calisto III istituì cato dai principi a trattar gli affari presso
laMarina pontifìcia (F.), la quale fu co- la s. Sede. E qui ricorderò che altrettanto
mandata da cardinali legali, e poi dalla ein diversi tempi fecero pegli stati e regni t

Congregazione cardinalizia navale (F.). cardinali Protettori (F.), chejiiù volte riti-
V

SEG S EG 279
sci tono ed'imbarazzoai Papi esuoi
infesti dari e inferiori: governò gl'interessi della
ministri, per l'esigenze e pei le Franchi- -

camera apostolica e del Fisco (F.) papale,


gie
C
), e per intralciare l'azione gover- così dell'uno come dell'altro principato,
nativa, the deve essere intieramente libe- ecclesiastico e civile, laonde con diverso
ra. Nelio27 pel fatale saccheggio di Ro- nome ri unì le prerogati ve dell'arci diacono.
ma, Clemente VII fece legato della città, A poco a poco governò anche Pioma e il

mentr'era assediato in Castel s. angelo, suo distretto (che descrissi a Roma ed a


il cardinal Lorenzo Campeggi. Nel pon- Comarca), ed ebbe anche qualche soprin-
tificato di Paolo III i suoi nipoti Farnese tendenza di tutto lostatoecc!esiastico,per-
ebbero grandissima parte nel governo: sot- sino colla cognizione delle cause in 2." i-

to questo Papa fu vicario di Roma il car- stanza, delle appellazioni e de' ricorsi al
dinal Ceci, e legali di Roma nella sua as- Papa, il perchè si estese ancora alle cause
senza i cardinali Vincenzo Caraffa e Ri- del foro ecclesiastico nel grado dell'appel-
dolfo Pio. Sotlo Giulio 1 1 1 del i 55o il car- lazione, o de'ricorsi dagli ordinari o dai
dinal Pìghini fu incaricato della soprin- metropolitani, dai legati e da altri prelati.
tendenza di tutti i Tribunali di RomaiFX Egli nominava anticamente i ministri da
Abusarono dell'ottimo Paolo IV i nipoti cui si faceva rappresentare, i quali suc-
Caraffa (F.), e ne riparlai a Sicilia, per cessivamente furono nominati dai Papi.
la famosa e deplorabile guerra della Cam- L'uffizio di camerlengo di s. Chiesa, dice
pagna romana ivi descritta ; il cardinal il cardinal de Luca, si stima più tempo-
Carlo Caraffa fu soprintendente di tulli rale che spirituale, come principalmente
gli all'ari dello sialo ecclesiastico, poi esi- spettante al principato secolare, più che
liato da Roma dall' inesorabile zio. Ac- all'ecclesiastico e papale. Il cardinal se-
cusato di enormi abusi a Pio IV, fu stran- gretario di stalo riunisce moltissime delle
golato in Castel s. Angelo ingiustamen- antiche attribuzioni del cardinal camer-
te, per cui poi s. Pio V fece mozzare il lengo, ne esercita pure al tre che quello non
capo a monsignor Pallanlieri Governa- avea, e fu ottima ed eccellente la sua isti-

tore di Roma. Il severo e giusto Paolo I tuzione, pel principio di centralità e d'or-
nel i557 istituì la Congregazione cardi- dine, tanto utile e necessario al buon go-
nalizia del Terrore degli uff/zia li di Ro- verno d'uno slato, massime di quello della
ma (F.), per far giustizia alle querele a- s. Sede, per la natura eccezionale che lo
vanzale contro di essi. Col trattarsi gli af- dislingue. Prima dunque di parlare del-
fari ne' concistori, colla sistemazione dei l' origine di questo gran ministro auto-
tribuna li, col l'aumento delle congregazio- revole e primario, mi è piaciuto peunel-
ni cardinalizie , coli' istituzione di nuovi leggiare in qual modo procedette il go-
ministri, e finalmente con l'autorità eser- veruamento dello stato ecclesiastico e la
citata dai parenti de'Papi, la colossale po- direzione degli affari sino alla sua utilis-

tenza de Cardinali camerlenglii fu gran- sima istituzioue,potendo pel dettaglio sup-


demente diminuita, come narrai al loro plire i citati articoli e gli analoghi.
vi hanno re-
articolo ed in tutti quelli che La prima volta che ne'miei studi trovo
lazione, ed ora ridotta a poca, tranne il fatta menzione del Segre tarlo distato del-
tempo della Sede vacante, per la giuris- la Corte di Roma (
F.), vocabolo di cui ri-

dizione e prerogative che vi esercita. Il parlai aSede apostolica^ s. Carlo Borro-


cardinal camerlengo, detto anticamente meo milanese, (alto dallo zio Pio //'quan-
CV2///erar/o,soppressa comedissi la dignità do nel 56o lo creò cardinale a'3i gen-
1

dcW Arcidiacono della chiesa romana, di- naio, ovvero già l'avea uomiuatoa'i 3 del-
venne officiale maggiore e ministro colla lo stesso mese, secondo Novaes. Nel 1 566
direzione e presidenza sui ministri secou- eletto s. Pio F~, fece segretario di stato e
2 8o SEG SE G
privalo Girolamo Rusticucci Fano, che eli tulio governo stuva pressoché nelle sue
il

nel cardinalato era suo segretario dome- mani. Clemente Vili neh 5g affidò ai 1

stico, quindi nel 1^70 lo creò cardinale: cardinali Pierbenedeltie Peretti su m m en»
s. Pio V volle che Rusticucci assistesse alle tovato, la prefettura di Roma e delle città

udienze che dava agli ambasciatori. Nel- dello stalo. Creò cardinali nipoti Pietro i

1' islesso anno elevò al cardinalato il ni- Aldobrandini romano, e Passeri Aldo-
pote fi*. Michele Bonetti, colla soprinten- brandino di S'ungagli;»; al .° conferì l'uni- 1

denza di tutto lo stato ecclesiastico, e al- versale amministrazione del governo pon-
tri splendidi carichi. Appena neh 572 fu tificio, con sterminato potere; il i.° di-

Papa Gregorio A7//,dichiarò segretario chiarò segretario di slato con l'autorità


di slato con amplissima facoltà il cardi- del governo divisa col cugino, ma per l'al-
nal Tolomeo Galli di Como, già segre- terezza di questi e per l'ambizione colla,

tario domestico nel cardinalato e ponti- quale erasi avocato a se quasi lutti gli alfa-

ficalo di Pio IV, che lo creò cardinale nel ri, partì da Roma. Il Papa che lo amava

i565, e con molta lode era stato segre- richiamò Passeri, che ritornato riassunse
tario di stalo di s. Pio V. Di più Grego- gli affari delle provinciealle suecure com-

rio XIII nel medesimoi 5ji creò cardi- messe, e della mela delle nunziature; di-
nale il nipote Filippo Boncompagni, con poi l'orgoglio del cardinal Pietro fu umi-
illimitala giurisdizione in tutto lo stato liato da Paolo V, con farlo ritirare al suo
di s. Chiesa. Elelto Sisto V neh 585, no- arcivescovato di Ravenna (V.). Quando
minò segretario di stato il ricordato car- neh 5q8 Clemente Vili si recò a Ferrara,
dinal Rusticuccij nondimeno il nipote del lasciò in Roma per vice-Papa il cardinal
Papa cardinal Alessandro Perelti Dama- Innico d'Avalos. A Clemente Vili dob-
scenica deputato sopra lutti gli affari dei biamo le belle istituzioni della Congrega-
principi e sopra tutte le cause dello stato zione cardinalizia del Buongoverno ( P .),
pontificio, con somma autorità che eser- e della Congregazione, cardinalizia sopra,
citò lodevolmente. Tuttavolta riferisce il i baroni dello ilatoecclesiastico[P.).Vno\o
Cardella nelle Memorie storiche ciccar- V nel i 60G elevò al cardinalato il favorito
(liliali } cheDecio Azzolini, il seniore, se- nipote Scipione Borghese, perchè lo assi-

gretario nel cardinalato di Sisto V, e poi stesse nel governo ilei pontificato, con im-
da questi faltocardinaIe,vollechecon que- mensa autorità:.segretario di statodiPaolo
sta dignità lo assistesse quale intimo se- V fu Porfirio Feliciani di Gualdo Tadino
gretario, a secrelis intimis semper esse vo- e vescovo di Foligno (
P.), secondo Novaesj
luti. Sisto V confermò le antiche congre- altri lo dissero segretario de'brevi a'pi in-

gazioni cardinalizie e molte ne istituì, laon- cipi. Sotto di lui fu segretario della cifra
de vieppiù si diminuì la trattazione degli Decio Memmoli, nominato da Paolo V.
affari in concistoro. Fra le istituite ram- Il successore Gregorio XV neh 6^ creò 1

menterò la Congregazione cardinalizia cardinale il nipote Lodovico Ludovisi , con


per sollevare dagli aggravi lo stalo eccle- quella intiera fiducia e potere che rimar-
siastico (/ .), e fra le confermate e am- cai a Parente. In questo tempo fiorì Lu-
pliale ricorderò la congregazione sopra le nadoro che ci diede la Relazione della cor-
consultazioni del lo stalo ecclesiastico, com- te di Roma. Nell'edizione fatta alla sua

posta di 5 cardinali come le altre,per ascol- epoca si legge: Del Segretario di stato di
tare e spedirei consulti, i dubbie le querele suaSantità e del sotto-segretario. »I1 Papa
civili e criminali, ossia la Congregazione tiene numerosa e nobil corte, distinta in
cardinalizia di Consulta (/'.). Nel 1 590 di verse classi. Prima il segretario, il quale è
GregorioXIVcreò cardinale il nipote Pao- sempre il cardinal nipote, o nipoti, il quale
Io Emilio Sfondrati } coa autorità tale, che lia molli segretari sullo di se, e questo cari
SEG SEG 281
clinalescriveesoltoscrive le lettere d'ordì- cardinale il proprio fratello fr. Antonio
ne di sua Santità, a tutti i principi, Legati, Barberini, egualmente con cariche pri-
Nunzi(I~.) e altri; e segna le patenti di marie, le quali conferì pure colla porpora
molti governatori, podestà, bargelli,e altri nel 1627 all'altro nipote Antonio Bar-
olliziali dello stato ecclesiastico. Ma le prò v- fer/m, nonché Generale di s. Chiesa (fr.).
visioni de'goverui delle città e terre gros- Questi e altri cardinali parenti governnro-
se,de'presidentij vice-legazioni elegazioni nolo statone! pontificato d'Urbano Vili,
di provincie vanno spedite per breve sub il quale istituì la Congregazione cardi-

anulo Piscatoria, e tutti i provvisti di que- notizia de' confini (/"'.), e tuttora sussiste il

sle cariche, eccettuando signori i carili nati Segretario de 'confluii P '.). Nel voi. XXIV,
legali, danno il giuramento in mano del p. 1
9, dissi che Lorenzo Azzolini di Fermo
signor cardinale camerlengo, con l'mter- vescovo di Ripatransone, e di Nami nel
vento d'un nolaro di camera, e giurano i632, era stato segretario di stato d'Or-
sopra il proprio breve,e gli assenti lo fanno banoVI II, per cui l'Lghelli lo chiamò Con-
per mezzo del procuratore; e tutti i signori siliarius alaliea secretisi sotto di questo
ambasciatoli de'priucipi, partendosi da ne- prelato fu segretario della cifra Pietro Be-
goziare da sua Salitila, vanno a dar conto Desse. Dipoi Libano Vili nominò segre-
di quello che hanno negoziato al suddetto tariodi stalo Francisco CYivjrdi Mondo vi,
signorcardinal nipote, comeanche vi van- già segretario nel cardinalato, e neh 643
no tulli i ministri di Roma, il quale ni- lo creò cardinale, surrogandogli Giani-
polesuoleavere il litolodi Soprintendente battista Spada di Lucca, colla ritenzione
generale dello stato ecclesiastico, datogli del governatorato di Roma per due mesi,
per breve da sua Santità, come anche gli poi cardinaled'InnocenzoX. Libano A III
dà pure per breve il titolo di Segretario abolì la peroiazionedellegravissimecause
di slato.... De' Segretari di stato di sua criminali, ed in vece negli avvocati con-
Santità. Ma
gli officiali maggiori sono i cistoriali attribuì quella delle canonizza -
segretari di sialo che hanno glossa parte zioni. Appena nel 1 644 Innocenzo X fu
dal Papa(cioèla/jrt/7e^///j ilazzo di pane e Papa, che elesse asegretai iodi statoil ear-
viuo, e di altro proporzionatamente, co- dinal Gio. Jacopo Panciroli romano, in
me toccai a Segretario de'brevi a'prin- premio di aver cooperato alla sua esalta-
cipi), e vestono di paonazzo (erano pie- zione, insieme al conclavista di esso Decio
lati e camerieri del Papa), e in ogni modo Azzolini ò\ Fermo, perciò fatto segretario
dipendono dal signor cardinal nipote, e della cifra, e cameriere d'onore con abito
Lenchè negoziano col Papa, con tuttociò paonazzo. II cardinale fu di somma an-
dai detto cardinale pigliano gli ordini, ed tori là, ma non seppe giovare uè a se,nò
al cardinale mandano a sottoscrivere le lo- agli altri, forse pel carattere del Papa e
10 lettere, e questi segretari hanno distri- per la natura del biasimevole suo nepo-
buite fra loro le nunziature e provincie, tismo, che deplorai principalmente a Pa-
essendovi anche tra questi un segretario rente ed a Pamphiu famiglia. Della ron-
della cifra, che ha di ragione mezza parte dotta de'segretan di stato,delle cose prin-
di unode'detti segretari, i quali tutti ahi- cipali che trattarono, degli avvenimenti
tanò nel palazzo pontificio, e ciascuno ha de'loro tempi, ne ragionai alle biografie
parte che gl'importerà [5oo scudi l'anno, de'Papi che assisterono e relativi articoli
oltre gli emolumenti che dà la segreteria agli altari slessi , ed è perciò che per ri-

di stalo." Urbano FUI nei 1623 creò cordare le biografie de'Papi li vado ri-
cardinale il nipote Francesco Ballerini portando in carattere corsivo. Inoltre In-
coi! grande autorità investendolo delle
, nocenzo X nel 65 dichiarò segretario di
1 1

principali cariche; nel 1624 creò inoltre slato, per morte del precedente, il prelato
282 SEG SEG
Fabio Chigi sa nese, che nel l'anno seguente greta.rio di stato, e ne godè tanto il favore,
creò cardinale, e poi gli successe nel pon- sino a raccomandarlo il Papa con ardore
tificalo col nome d'Alessandro /'//. Ma al sagro collegio, acciò gli succedesse nel
iinchè il Chigi non giunse in Roma dalla pontificalo. Nel 1689 creato Alessandro
nunziatura di Colonia, l'Azzolini fu no- I ///^scelse per segretario di stato il pro-
minato pro-segretario di slato, e poi dallo ni pò teGiambattista Rubini veneto e vesco-
stesso Innocenzo X promosso a segretario vo di Vicenza, e nel 1680 lo elevò al cardi-
della concistoriale e del sagro collegio, e nalato. Innocenzo XII del 1691 volle per
delle lettere a'principi, ed al cardinalato. segretario di stalo ilcardinalFabriziov5/7rt-
Alessandro VII subito fece segretario di da romano, e continuò in tutto il ponti-
statoil prelato Giulio Rospigliosi (al quale ficalo. Fu questo Papa che con bolla abolì
articolo feci l'elogio come egregiamente il nepotismo, ossia la grande autorità ed
funse il grave uffizio, dicendo di lui il Papa eccessivi vantaggi che godevano i nipoti
essere un segretario secondoil cuor suo) di de' Papi. Il successore Clemente XI nel
Pistoia, e nel i 6^7 creò cardinale, insieme 1 700 eletto, subito dichiarò segretario di
al proprio nipote Flavio Chigi, che ricol- slato il cardinal Fabrizio Pao/ucci diForlì,
mò di dignità e con amplissima autorità che Io servì finché visse per 20 anni; vo-
per tutto lo stato ecclesiastico. Nel 1667 levasi crearlo successore, ma ebbe l' Esclu-
morto Alessandro VII, gli successe il se- siva, del (piale abusivo costume parlai an-
gretario di stato cardinal Rospigliosi col che a Sagro Collegio. Ed ecco ormai sta-
nome di Clemente JX, il quale immedia- bilmente ne' cardinali la decorosa e im-
tamente dichiarò segretario di slato il car- portante carica di segretario di stato, che
dinal Azzolini suddetto, ma
non concorse fin qui talvolta era esercitata da qualche

all'elezione del successore Clemente X,ne\ cardinale e ordinariamenteda un prelato,


timore di perdere la segreteria di stato(nel- come alt re cariche poi annovera te al senato
le biografie de' Papi ed a Conclave più apostolico, per cui il cardinal de Luca ,

volle raccontai che le passioni umane pur // Cardinale pratico, dice che il nipote
tioppo rilardò l'elezione, cioè
il designare del Papa, vero o adottivo, prendeva il ti-

ed convenire sui futuri ministri, ed il


il tolo di Primo ministro e di Soprainten-
convenire sulle primarie cariche: diversi dente dello stato ecclesiastico, ed un pre-
virtuosi cardinali ri pugnarono si fìat te con- lato era Segretario di slato; che se que-
dizioni e piuttosto rinunciavano alla esal- sta carica si concedeva a un cardinale, ve-
tazione che di loro tratta vasi, volendo giu- niva ritenuta provvisoria, e perciò deno-
stamente restar intieramente liberi nella mina vasi/Vo Segretario di stalo. Tale con-
scelta de'ministri, per esserne responsa- suetudine tuttora dura nel pro datario,
bili avanti Dio e coi sudditi); ed in fatti da poco tempo cessò nel segretario de'me-
il nuovo Papa nominò il cardinal Fede- moriali, ma nel segretario di stato car-
rico Borromei milanese, che morendo nel dinale il prò fu eli m i na to poco dopo la mor-
iG73, gli sostituì Francesco Nerli fioren- te del cardinal de Luca, che avvenne nel
tino,edopo3o mesi locreò cardinale. Però 1 (SU 3. bensì le altre cariche prelatizie, se
Clemente X avendo adottato per nipote si esercitano interinalmente dal cardinale
il cardinal Pa Lizzi } gli affidò la somma che la godeva prima dell'esaltazione alla
di lutti gli affari, con estesissima autorità porpora, sono denominate coloro. Nella
per tutto lo stato pontificio, e si può dire Notilia Curiae Romanae, del p, Plettem-
che fu il Papa di fatto. Nel 1676 potente- bergj stampata nel 1693, si legge.» Cap.
niente cooperò all'esaltazione d'Innocen- 1 3 : De Secretarla Apostolica, n.° 22, 23.
zo XI, il cardinal Alderano Cibo de'prin- Post caldina lem Nepotem praecipuus est
cipi (li Massa e Carrara, che fu eletto se- in rebus politica, et ex parte etiam civilia.
SEG SEG 283
el ecclesiastica conceruentibusiSerre/a/^W agosto, onde nominò segretario di stalo
Status, cui graviora uegotia ouni regibus, il cardinal Luigi M. a Torregiani fìoren-
et principibus, cuiu legalis, et ntintii apo- lino. Crealo nel ij6c)Clemente XIF\ fece
stolicis, et quatidocjue etiaui cum ordina- segretario di stalo il cardinal Lazzaro Opi-
riis locorum gubernatoribus aliisque of- zio Pallavicini genovese. Nel i774sipub-
ficialibuset magisli a tibus Status Ecclesia- blicò iuKoma, Lo statò presente della Coi''
siicicomniunicalo ut plurimum cucu cai'» te di Roma, del Luuadoro, ritoccala e ae-
tlinaliNepote Consilio pertractauda coni- cresciuta dal Zaccaria ; nel l. 2, p. i\/±:
uiilluutur, qui deiude oracula et mandata Del Cardinale Segretario di stato, viene
Ponlifieiis iisdem seu veibis seu scriptis detto. » Scematasi di multo la giuriseli-

esplicai. Ilio Secrelarius pluresadjutores /.ione del Cfl7Y///idZiW^ote,audòcreseendo


habet, et niinislros, qui li tei as et instru- il potere del segretario di stato, che da
ctiones in rebus gravioribus vel ipsi coni- molti pontificali è stato cardinale. Que-
ponunt, quas deiude revidet Secrelarius sto cardinale, qual presidente di tutto lo
Status, vela dictanteexeipiuut.Divisas in- stato, ri tiene amplissima a utoi ita sopra lut-
ter se babent provincia» et nuntialuras, ti i negozi ecclesiastici, regolari, politici ed
pio (juibuslilerasillascoufìciuut. Vestimi- economici ebe appartener possono a sua
tur violaceis, et babitanlin Palalio Pon- Beatitudine. Egli riceve le lettere da'ear-
tifleis, a quo prò auuuo salario percipiunt dmali legali nelle provi ncie, eda'governa-
1 5oo scuta, praeler emoIiinienta,quae ex. lori delle città soggette risguardanli l'ani-

Secretaria proveniunt. " Innocenzo XIII miuislrazioue loro; a lui inviale vengono
nella sua elezione creò nel 1721 segreta- da'detli legati o governatori, e da'nunzi
rio di stato il cardinal Giorgio Spinola gè- le relazioni e materie di lutti gli affari stra-

novese.Z?e/*eck*toÀ7./7diveiiulo Papa nel nieri; ed egli le distribuisce, allorché sia

1 724, lece segretario di stato il suddetto duopo.alle rispettive cougregazioni, onde


cardinalAzo/uccr,colla ritenzione deliaca- vengano consultale maturamente, il ebe
rica di/7 icario di
Roma,\\ quale morendo tutto però ei medesimo espone a sua San-
r
a'12 giugnoi 726, gli surrogò mg. Nicola tità. Egli sottoscrive le lettere dirette ni
a
M. Lercari di Taggia che a'q dicembre nunzi, od altri ministri per gl'interessi del-
annoverò al sagro collegio. Nel 780 as- 1 la s. Sede, le cui minute vengono slese, o
suolo alla cattedra di s. Pietro Clemente copiatesoltantodagli scrittori, ulliziali tut-
XII, scelse per segretario di stato il car- ti della segreteria di stato.
" Quindi dice
dinal Antonio Banchieri d\ Pistoia; mori che il cardinal segretario di stato era pre-
a'16 settembre 733, e il Papalofecesuc-
1 fello delle coogregazioni di consulta, della
cedere dal cardiual Giuseppe Firraó na- stalo d' A vignone,de! principato di Fermo,
pr
polelano.Appenaelet'to5e«ect«oJSC// nel e della s. Casa di Loreto. A Famiglia ponti-
71°, nominò segretario di stato il car-
j iicia, cui appartengono gli offiziali e itti-

talenti Gonzaga dìMàùlovei,


(linai Silvio piegati della segreteria di stalo, tra'di versi
epcrseveròconfavoreecolgodimeulodel- ruoli ebe pubblicai, vi è quello di Pio il
V intima confidenza sino alla sua morte, del 1775, e vi sono compresi i medesimi,
avvenuta a' 28 agosto 1756: il Papa gli Questo Papa eletto in tale anno, confermò
sostituì il cardinal Alberico Archinto mi- in segretario di stato il cardinal Pallavi-
lanese. A Benedetto XIV si deve l'istilli- cittì, sia per aver papeggiato, sia per far
zione della Congregazione cardinalizia e- cosa grata al re di Spagna cui era accet-
conomica (/'.). Con raro esempio il sue- lissimo. I Papi nella loro saviezza pro-
cessore Clemente XIII, eletto a'6 luglio curano innalzare a questo sommo niiui-
1 7^8, confermò nell'uffìzio il cardinal Ar- stero Un cardinale che riesca gradito ai
chinto, che morì dopo pochi giorni a'3i sovraui, co' quali deve trattare a mezzo
e

a84 SEG SEG


de'loro Ambasciatori, Ministri e Incari- stato il genio celebratissimo di mg. T Er-
cati. Quando Fio VI nel 1782 si recò a cole Consalvi romano, oriundo di Tosca-
Vienna, lasciò tutto il governo dello stato nella, che era pro-segretario del sagro
al cardinal Pallavicini. Morto questo por- collegio per quanto riportai a Pio VII,
porato nel 1785 a' 23 febbraio, il Papa che in tanti luoghi "iustamente encomiai
nominò a succederlo il cardinal Ignazio in raccontarne fasti , siccome divenuto
i

Doncompagno Ludovisi romano; e per segno dell'universale ammirazione. Indi


sua rinunzia, dell 789 cardinal France- il inviò a governare Roma e lo stato i car-
sco Zelacla nato in Roma e oriundo spa- dinali Albani, Roverella e Somaglia. Re-
glinolo. A motivo degli affari e vertenze catosi in Roma Pio VII, creò cardinale
colla repubblica francese, il cardinale si il Consalvi agli 1 1 agosto di detto anno e
ritirò dalla carica, dopo l'infelice esito del- segretario di slato; quindi nel 1804 por-
l'ambasceria del conlePieracchi al diretto- tatosi in Parigi a coronare Napoleone I,

rio di Francia (/".), e prima della metà gli compartì estese facoltà per governare
d'agosto 796 gli successe cardinal Igna-
1 il politicamente Roma e lo stato. Neli8o6
zio Busca milanese, come narra il Dal- il cardinale vedendosi inviso a Napoleone
dassari Della Relazione delle avversità e I, perchè avversava le sue pretensioni in-
patimenti di Pio l'I,t. 1, p. 110, men- ammissibili , a' 1
7 giugno rinunziò
il se-

tre nel t. 2, p. 9 racconta die per la con- gretariato, Papa die al cardinale
che il

trarietà di Napoleone, generale in capo Filippo Casoni. Nel 1808 occupata Piuma
dell'armale francesi repubblicane e oc- dagl' imperiali francesi dando la salute ,

cupatrici d' Italia, lasciò il segretariato. del cardinale vive inquietudini, abdicò al-
Uscito dal Vaticano a' 19 marzo 1797, l'uffizio e ilPapa nel febbraio 8o8gli sosti- 1

nella sera visi recò il cardinal Giuseppe tuì il ricordatocardinalDonVz. Continuan-


Daria Pa mphilj genovese, già nunzio di do le violenze del dominatore di Francia,
Francia. Occupala Roma da dette armi, nel marzo fece intimare al cardinale di ri-

n'20 febbraio 798 portarono prigioniero


1 palliare, per cui a' 2 7 marzo Pio VII elesse
in Francia il glorioso PioVI,ove morì. Gli pro-segretario di slato il cardinal Giulio
strepitosi avvenimenti degli ultimi anni GabriellivomaiìOftiìa presto fluì con I esse-

del secolo passato e de'pri mi del corrente, re deportato a' 18 giugno, dopo essergli

li descrissi principalmente a Roma, Pio VI, stato biffato loscrittoio delle carte. Allora
Pio VII, Fuancia, Germani a, Inghilterra, il Papa fece pro-segretario di stato il car-
Sicilia. In sì clamorose circostanze la se- dinal Bartolomeo Pacca di Benevento,
greteria di slato fu operosissima e labo- cui a'6 settembre fu intimato di partire
riosamente infaticabile. Le celebri note e per tal città; ma accorso Pio VII auto-

le energiche proteste che ne uscirono per revolmente portò nelle sue camere il por-
difenderei più. sagri diritti e combattere la porato. Tutlociò si operò dagli invasori
prepotenza del più forte, pubblicate dagli di Roma, a fronte de' recenti alti reclami
contemporanei, sono monumeuli
storici avanzati dal Papa, pei precedenti fatti. Im-

immortali del sapere romano, e della me- perocché commosso il Papa dall'enormità
morabile lotta che con gloria sostenne, del- di tante ingiurie, oltraggi e pi epotenze, per

la peuna contro spade e cannoni a


le i , le usale al cardinal Gabrielli, già da questi
confronto de'quali non valgono le ragioni. stesso avea una risentita no-
fa Ilo scrivere
Tutta volta soleva dire Napoleone I, che la ta, ove che contiene, viene e-
tra le cose
forza morale del Papa equivale a 200,000 spresso. » Che questo ministro non solo
baionette, e con Arlaud lo rimarcai altro- è il ministro politico d'uu principe tem-
ve. Nel 1800 eletto Pio A'//aVeneziaa'i4 porale, ma ministro d'un sovrano, la cui
marzo, subito dichiarò prò segretario di qualità primaria è quella di Capo della
2

SEG SEG 285


Chiesa {f.), e lo è non solo per gli affari di stalo, quindi dovè affaticarsi pel re-
temporali, ma per gli spirituali eziandio stauramento del governo pontificio, col
<li lutto 1' orbe cattolico ". Il resto può suo mezzo Pio VII premiando con pen-
leggersi in Pistoiesi, fitti di Pio 111,1. sioni vitalizie diversi impiegati della se-
2.p. 232, il quale a p. 23y ne riporta altra greteria di stato perla loro fedeltà, i quali
provocata dagli allentali posteriori a quel- con lodi sono nominati dal Pistoiesi,
t.

lo del cardinal Gabrielli e commessi con- p. 10. Nel 1 8 5
1 il cardinal Pacca accom-
tro la segreteria di stato, nella quale tra pagnò il Papa a Genova (f.), restando
lealtregiusle egravi rimostranze si legge. al governo di Roma una giunta di stato

«La casa de'principi è slata in ogni tempo e per presidente di essa il cardinal Giulio
a
considerata presso tutti i popoli comesacra M. della Somaglia piacentino, ch'era pur
ed intangibile, e molto più sacro ed intan- vicario di Pioma. Quivi si restituì Pio V II
gibile si è sempre considerato il deposito a' 7 giugno, ed il cardinal Consalvi a'
delle loro politiche relazioni, li solo do- luglio, e riprese le funzioni di segretario
micilio del Vicario di Dio in terra, il de- di stato, che meravigliosamente esercitò
posilo delle sue corrispondenze tanto po- sino a'20 agosto 1 823, giorno della morte
litiche chereligiose,vedesi profanato e vio- del Papa, per cui fu allora segno alle umi-
lalo senza ritegno, e questo attentato po- liazioni e alle satire, comechè accusato di
litico e religioso che non ha esempio, era despolismo, dimenticandosi affatto i suoi
riservato alla truppa francese, nel secolo immensi servigi resi al Papa ealla s.Sede.
di perversione edi corruttela incoi siamo. lo non ho tanto di sapere e di eloquenza
Se un pubblico magistrato avendo nelle per isvolgere degnamente gli elogi che in
sue forze un prigioniero qualunque, lo fa- se comprende il solo nome del cardinal
cesse insultare ogni dì nella stessa prigio- Consalvi s che tra' diplomatici cardinali
nia, non sarebbe egli condannato ad una prende luminoso posto, singolarmente tra
voce d'inumanità e di barbarie? Che do- i Ximenes, Richelieu, azzarini e Albe- M '

vrà mai dirsi d'un principeinnocenle, del Toni. Solo dirò, che lo celebrai con impar-
I icario di Cristo schernito in lante guise zialità storica in più luoghi; che la morie è

ogni giorno, ed insultato fin dentro la re- spesso il miglior giudice degli uomini po-
sidenza, che è luogo della lunga, peno-
il sti in grado eminente; ed i loro beneficii
sa ed ingiusta sua prigionia?" Ma tutto che il tempo rivela e consagra sono i più
questo fu nulla, in confronto alla consu- veri e durevoli fasti, massime se vuoisi co-

mazione del dramma, quando a'6 luglio stituire de' confronti. E' assioma, che la

i8oq Pio VII e il cardinal Pacca buono pubblica opinione è donna e regina del
dai francesi presi nel Quirinale, e colla mondo : questa fu ed è in favore d' un
forza, detronizzalo il primo, trasportati cardinal Consalvi, le cui azioni gli danno
prigione altrove. i\'el i 8i4 la divina prov- diritto alla pubblica riconoscenza, ed a
videnza pose fine alla cattività di Pio VII e non peritura splendida fama e illustre me-
gli fece restituirei suoi stati, ne'quali li ion- moria. L'eletto Leone XII nel ricevere
a ."
falmente rientrò. Giunto a Foligno il 17 la i. adorazione de'cardinali, e pel \ dal
maggio, nuovamente dichiarò segretario decano il suddetto cardinal Somaglia, lo

di stato il cardinal Consalvi, ch'erasi re- dichiarò segretario di slato; poi fece il car-
calo ad ossequiarlo in Rimini, ma subito dinal Consalvi prefetto della congregazio-
l'inviò a Parigi pertraltaregravissimi alfa- ne di propaganda fide, equivalente a un
ri. Il cardinal Pacca ch'erasi riunito al Pa- segretario distato dell'apostolato del Pa-
pa in Sinigaglia, e col quale fece il solenne pa. Memorabile fu l'abboccamento te-
Ingresso in Roma (I .), fu nominalo o nuto in seguito dal Papa col cardinal Con-
confermato per tale assenza pio segretario salvi, che Irallo dall' Artaud storico di
286 àEG SEG
Leone XflyComoeniWaì alla sua biografia; la precedente-; quindi a' 12 di tal mese
si può forse dire, che fu il suo testameli- dichiarò pio segretario di slato il cai-di-

to politico. Disse il grand'uomo: «Nulla nal lìernelti snllodato,che avea datosag-


v'ha di più malagevole, quanto l'arte di gio di capacità ed energia nel rilevante
trattare non mi vi son fatto,
gli affari, lo ufficio, e mostrò intrepido e d'animo
si

se non dopo avere commessi, purtroppo, invitto, come


il Papa, nel conquidere la

molti errori; ma non inganniamocijanche scoppiata ribellione, mentre dai faziosi si


gli errori istruiscono! L'errore più gra» credeva vacante la sede apostolica e do-
ve rispondere troppo. Per buona
sta nel rare il conclave, per cui meritò poscia l'ef

ventura ho trovato nella nostra segrete- fettivo titolo di segretario ci i stato. A'20
ria di stato la eccellente massima di seri- febbraio 1 833 Gregorio XV l'istituì la Se-
ver poco e bine; e protesto che a questa greleria per gli affari di sfato interni , col
antica massima della s. Sede ho dovuto seguentechirografodireltoalcardin dlìer-
molti successi". Leone XII a' 2 ottobre netti segretario di stato.» Avendoci ella
1 826 creò cardinale Tommaso Bernetti rappresentalo essere divenuta tale la mole
di Fermo, Governatore di Uomo, e ani- degli affari che fanno centro nella nostra
basciatore in Russia (l7 .)- Poscia per la segreteria di stato. da non potersi conve-
grave età e salute alterata bramando il nientementesostenereda un solo ministro,
cardinal Somaglia di rinunziare la segre- ed essereinoltiesommainentecondncente
teria di stato, il Papa l'esonerò dalla ca- al più spedilo e più maturo disimpegno
rica,nominando invece per segretario ai della cosa pubblica, se la gestione degli

17 giugno 1828 il cardinal Bernetti; dap- all'ari di stato interni venisse separata da
poiché quel magnanimo Pontefice vide quella degli affari per l'estero, senza però
in lui l'uomo capace d'intendere e di se- portare alterazione alcuna al sistema ed
condarei suoi vasti e sublimi intendimeli- alle furine proprie del governo pontifìcio,
ti, a gloria della Chiesa e felicitò dellosta- noi abbiamo preso nella più seria consi-
to. Ottima scelta, siccome personaggio di derazione la proposizione da lei fattaci. E
sagace senno, di maturo e pronto consi- sebbene noi siamo pienamente soddisfalli
glio, di felice ingegno, d'animo grande e del zelo, dell'intelligenza, della fedeltà ed
valoroso; di tratto piacevole,leale e fran- attività con le quali ella dirige e disimpa-
ro, di maschia virtù, di soda religione, gna tutti gli affari che le abbiamo affidati,
Passato Leone XII agli eterni riposi, gii tlel compiacciamo di renderle solen-
diesi
successe a'3i marzo 1829 Pio Vili, che ne testimonianza, pur tuttavia non pos-
nello stesso giorno con biglietto di pio- siamo disconvenire che il peso ne sia gra-
prio pugno nominò segretario di stato il voso. Non sapremmo però malgrado ciò
cardinalGiuseppe Albani romano, di sve determinarci ad esonerarla d'una parte
gliato ingegno e fornito di quegli altri pie d'essi, se dalle frequenti e gravi malattie
gi, che rilevò Artaud nella Storia di Pio alle quali ella è andata soggetta, non fos-

VIII (al quale ordinò che si erigesse a simo persuasi che la di lei salute a noi ca-

sue spese nella basilica Vaticana un nio- rissima, ne viene sensibilmente alterata,

numerilo, e si sta eseguendo al modo che Nel vivissimo desiderio pertanto che ab-
narreròa Sepolcro oe'romani Pontefici), biamo di conservare la di lei persona per
APioVlII il 83 isurcesseGre-
2 febbraio 1 utile servigio della Chiesa e dello stato,
gorio XVI, di cui riparlai a Roma, ed il nellapersuasionecheconla divisionedelle
'
1
quale nominòpro-segretariodi stato mg. aziende da lei propostaci possa con «nino-
Paolo Polidori, poi cardinale, che quale re incomodo ben provvedersi al regola-
segretario del sagro collegio ne avea e- re andamento de'pubblici affari, ci siamo
sercilato l'uffizio nella sede vacante e nel- determinali a compiacerla. Aderendo per-
-

SEG SEG 287


tanto alla proposizione da lei presentataci siili delle medesime, i quali dovranno e-
intorno alla divisione che potrebbe farsi serci tarla in conformità delle istruzioni
delle attribuzioni attuali della segreteria che da lui ricevono. Le altre attribuzioni
di stato, senza portare alterazione alcuna che ora si disimpegnano dal nostro cap-
ai sistema ed alle forme proprie del pon- dinal segretario di stato, saranno da noi
tificio governo, che debbono rima aere so» alììdate ad un altro cardinale Segretario
stanzialmente inalterabili, ed avendo in- per gli affari di slato interni. Per conse-
teso sulla proposizione medesima il parere guenza il cardinal segretario per gli affari
d'una particojare congregazione cardina- di stato interni presiederà al governo del
lizia, di certa scienza e dopo matura de- nostro stato, e corrisponderà escardinali
liberazione ordiniamo e stabiliamoquan- legati, co'prelati legati, co'pro-Iegati,co'go-

to siegue. Le attribuzioni del nostro car- verna tori, co'presidenti de'tribunali, coi
dinaie Segretario di slato rimangono de- capi delle magistrature, econ qualsivoglia
finite nel modo seguente. Il cardinal se- autorità dello stato. Il cardinal segretario
gretario di stato avrà la corrispondenza per gli affari di stato interni, è l'organo
col corpo diplomatico residente in Roma di comunicazione ai diversi ministeri e di
e con i ministri delle corti estere. Corri- casteri dello stato, di tutti i nostri ordini
sponderà coi nunzi, cogli agenti diploma- riguardanti l'interno. Dal medesimocar-
tici e co' consoli. Corrisponderà con tutti dinaie dipendono tutte leforzedelloslato
gli altri ministri della s. Sede in quanto in tutto ciò che risguarda la disciplina e
Io esigono concerti da prendersi con loro,
i l'amministrazione. Il cardinal segretario
sia pel disbrigo di affari all'estero, sia pel per gli aliati di stato interni sarà prefetto
disimpegno di quelli, i quali ancorché in- della consulta, della congregazione lati-
terai hanno relazione con l'estero. Il go- retana (e lo dissi purea Loreto), e della
vernatole di Roma come direttore gene- congregazione per la riedificazione della
rale di polizia dipenderà dal cardinal se- basilica di s. Paolo (le due prime prefèt-
gretario di stato, nell'esercizio dell'alta ture e l'ultima presidenza furono resti-
polizia; ed i passaporti continueranno ad tuite al cardinal segretario distato, quan-
essere spediti dalla segreteria distato. Di- do la segreteria degli affai idi stalo interni
penderà dallo stesso cardinale segretario divenne ministero deH'interno).La nostra
di stato, il consiglio delle armi per ciò che segreteria di stato rimarrà stabilita fissa-
concerneilmovimenfodellelruppe.Ilcar- mente nel nostro palazzoQuirinale, eia
dmal segretario di stalosarà sempre mem- segreleria per gli affari di stato interni sarà
bro della congregazione per gli affari ec- stabilita nel nostro palazzo Vaticano, nel
desiasi ici straordinari, e darà corso alle hiogopresentementeoccupatodallasegre-
risoluzioni della medesima da noi appio- teria di stato ". Gregorio XVI nominò
vate. Assumerà di diritto le prefetture va- segretario per gii affari di stato interni
canti di qualsivoglia congregazione pie- il cardinal Anton Domenico Ganiherini,
sieduta da un cardinale, finché abbia Ino- che diventò Palatino (F.) con abitazione
go la nominadel nuovo prefetto, che sarà nel Palazzo apostolico Vaticano (/"'.), co-
spedita per organo della segreteria di sta- me l'ebbero gl'individui di cui si compose

to, dalla quale saranno egualmente spe- la segreteria: cioè un prelato sostituto, fra i
dite le nomine de' nuovi cardinali, e di quali divennerocardinali Belli,Simonetti,
tutte le cariche che a'cardinali si confe- Antonelli, Roberti, i 3 ultimi porporati
1 iscono. Presso la segreteria di stato è la viventi ; di 5 minutanti, di 3 scrittori mi-
censura de'giornali che si pubblicano in untanti aggiunti, di 2 archivisti e di altri

Roma e nello stato. Nelle provinciei! car- scrittori. Le attribuzioni della congrega-
dinal segretario di slato la delega ai pie- zione economica si compenetrarono nella
288 S EG SEG
segreteria per gli affari ci i stato interni. Ri- anche nel ramo degli affari di stato interni;
porta il n.° 5 del Diario di Roma 1 836, dappoiché il Papa rioni le 2 segreterie in 2
che aglii i gennaio Gregorio XVI onorò sezionila 1 /quella di stato,la 2 /"quella de-
di sua visita il cardinal Bernetti, che da gli affari di stato interni. A' 1 2giugnoi847
vari giorni si trovava vessato dalla gotta; con moto proprio istituì il consiglio de'mi-
e il n.°6de'20 gennaio, cheGregorioXVI nistri, composto del cardinal segretario di

essendosi degnato accogliere le ripetute stato, presidente del medesimo, e alla cui
istanze del cardinale a volerlo esonerare presenza doveasi tenere le sessioni; de'car-
dalla carica di segretario di stato, atteso dinali camerlengo, e prefetto delle acque
ildeterioramento di sua salute, col più e strade;ede'prelati uditore della camera,
vivo rincrescimento vi condiscese (poi lo governatore di Roma, tesoriere generale,
fece vice cancelliere di s. Chiesa) ; ed in e presidente delle armi. Con questo molo-
pari tempo nominò segretario di stato il proprio furono riunite nel ministero ilei

cardinal Luigi Lambruschini genovese } cardinal segretario di stato tutte le at-


dottissimo e insigne porporato, ornamen- tribuzioni e prerogative già assegnate da
to illustre del sagro collegio, che in tanti GregorioXVI a ciascuna delle due segre-
come a Sabina e Porto.
articoli celebrai, terie, l'ima di stato, l'altra per gli affari di

A'2 dicembre 8^o avendo GregorioXVI1 stato interni, tranne leassegnate al nuovo
trasferito a prefetto ò'xSegnatura di giusti- ministero per gli affari di giustizia, ossia
zia (/\) il Gamberini, promosse a segre- l'uditore della camera. Le nomine sovrane
tario per gli affari di stato interni il car- de'prelati a qualunque carica o impiego
dinal Mario Mattei. Nella sede vacante per si dispose che saranno spedite dalla segre-
la morte di Gregorio XVI avvenuta il , teria di slato, come prima dell'istituzione
i.° giugno 1846, assunse l'uffizio di segre- dell'altra segreteria. Si dichiararono no-
r
tario di stato mg. Giovanni Coi boli bussi mine prelatizie quelle dell' avvocato dei
segretario del sagro collegio , il quale fu poveri, dell'avvocalo del fi*co, del pro-
ritenuto pro-segretario distato dall'eletto curatore fiscale generale, del commissa-
Papa regnante Pio X a' fi di detto mese. I 1 rio della camera apostolica , degli avvo-
All'articolo Pio IX avendo riportato in cati concistoriali. 11 Diario di Roma elei

breve la storia del pontificato, pai lai an- 17 luglio 1


847 5
dice che avendo il Papa
cora delle due segreterie, distato, e per gli accordatoli richiesto riposo necessario al-

affari di stato interni, laonde qui ne ri- la salute del cardinal Gizzi, in suo luogo
corderò le cose principale farò aggiunte. assunse a segretario di stalo il cardinale
Pio IX nel declinar di giugno stabili una Gabriele Ferretti d'Ancona. Nell'ottobre
congregazione per trattare di alcuni af- 1847 per l' istituzione della consulta di
fari interessanti lo slato, composta de'car- stato, cessarono le attribuzioni della Con-
dinali Macchi, Lambruschini, Matlei, A- gregazione cardinalizia di revisione ( /'.);
tnat, Gizzi e bernetti; esonerò mg. r Cor- ed il Papa con moto proprio organizzò il

boli-Bussi della carica di pro-segretario municipio, o consiglio e senato di Roma,


e lo dichiarò segretario di detta congrega- (V .). Col moto proprio de'29 dicembre
zione : affidò fino a nuove disposizioni la 1847 sul consiglio de'ministri responsa-
provvisoria gestionedella segreteria di sta- bili, ripartì le amministrazioni dello slato
to, al suo sostituto mg. Santucci, equella 1
' in 9 ministeri, i capi de'quali compone-
della segreteria per gli affari di stato in- vano il consiglio: cioè estero ; interno; i-

terni a mg.r Cannella, sostituto della me- struzione pubblica; grazia e giustizia; fi-

desima. Poco dopo nominò segretario di nanze; commercio, belle arti, industria e

slato il cardinal Pasquale Gizz idi Cecca no, agricoltura; lavori pubblici; armi; polizia.
che agliBagoslo 1846 ne assunse l'esercizio Fece il cardinale segretario di stato mi-
SEG SEG 289
Distra dell' estero e presidente del consi- articolo. Ricuperata Roma e lo slato dai
gliOjCon un prelato per sostituto. Dichiarò faziosi, vinta l'anarchia, per riordinare la
essere proprio del ministero dell'estero., cosa pubblica,il Papa spedì a Roma una

e del ministero dell'interno (già segrete- commissione governativa di stalo, che coa-
ria per gli affari di stato interni, trasferita diuvata dal ministero governasse lo stato
nel palazzo Quirinale) quelle attribuzioni nella sua assenza. Dessa si compose de'ri-
descritte ne'titoli i. ° e 2. °,ri unendo a quel- spetlabili cardinalidellaGenga Sermattei,
le dell'interno le attribuzioni
che eserci- Vannicelli, ed Altieri, che giunti in Roma
tava congregazione del buon governo.
la a'3 1 luglio 1849, fermarono la loro resi-
Si dispose pure, che le sedute del consi- denza nelle pontificie stanze del palazzo
glio de'ministri, quando non sieno convo- Quirinale. A' 12 aprile i85o Pio IX, col
cate avanti il Papa, sarebbero presiedute cardinal Antonelli prosegretario di stato
dal presidente cardinal segretario di stato. ritornarono in Roma, in uno al corpo di-
A'2 gennaioi 848
1 fece segretario di stato ploma tico che sempre a vea fatta nobile co-
il cardinalGiuseppe Bofondi di Forlì, pre- rona al Papa in Gaeta e Portici. Il car-
sidente del consiglio de'ministri, e mini- dinale con editto del io settembre noti-
stro degli affari esteri : per rinunzia di tal ficò nel sovrano nome il nuovo ordina-
porporato, a'io marzo gli surrogò il car- mento rami della pubblica am-
di lutti i

dinal Giacomo Antonelli di Terracina na- ministrazione, divisi ne' 5 ministeri del-
to in Sonnino, quindi il Papa a'4 maggio l'interno; di grazia e giustizia; delle finan-
nominò presidente del consiglio il cardi- ze; del commercio, agricoltura, industria,
nal Luigi Ciacchi di Pesaro, e per interim belle arti e lavori pubblici; e delle armi;
il cardinal Anton Francesco Orioli di Ba- ciascuno con un sostituto che rappresenta
gnaca vallo, ma ili. rinunziò senza eser- i ministri nella direzione de'ministeri me-
citare la carica; laondea'4giugno per mo- desimi. Quanto al segretario di slato di-
tivi di salute volendosi dispensare il car- spose Papa. » Le relazioni del governo
il

dinal Orioli, divenne segretario di stato della Sede con le altre potenze sono af-
s.

e presidente del consiglio de'ministri il car- fidate ad un cardinale di s. Chiesa, che


dinal Giovanni Soglia di Casola Valsenio. conserva il nome e le attribuzioui di Se-
I politici avvenimenti che determinarono gretario di stato. Il cardinal segretario di
sì frequenti cambiamenli,li narrai nel cita- stato è l'organo del sovrano, anche nel-
to arlicolo,insiemea quelli degli altri mini- l'emanazione degli atti legislativi. Qualun-

stri, finché per la deplorabile rivoluzione que affare che abbia o possa avere rap-
di Roma del 1 6 novembre 848 mg.rMuz- 1 porto con l'estero, abbenchè dipendente
zarelli diventò presidente del consiglio dei da unode'5 ministri, dee trattarsi di con-
ministri, e il conte Mamiani ministro de- certocon lasegreteriadi stato. Ilsolocardi-
gli affari esteri. Nella sera del 24 Pio IX nale segretario di stato corrisponde co'go-
partì per Gaeta, ove subito dichiarò pro- verni o rappresentanti esteri. Appartiene
segretario di stato il cardinal Antonelli, special mente al cardinal segretario di stalo
il quale restò sempre al suo fianco, con- tuttociò che riguarda i trattati diploma-
servando la carica di prefetto de'ss. Pa- tici e le convenzioni di qualunque specie,
lazzi apostolici [V.) che tuttora occupa. anche di commercio, e la loro esecuzione;
II cardinale con indefessa energia riuscì la giusta demarcazione e la tutela de'con-
di valido sostegno e conforto al Papa, nel fini dello stato; la protezione de'sudditi
di fendere e ri vendicai e con prudente e ma- pontifìcii che vanuo o che dimorano al-
turo consiglio i conculcati diritti sovrani, l'estero; rilascio de' passaporti per l'e-
il

ond'è benemerentissimo della s. Sede per stero; l'ammissione degli stranieri a stabi-
quanto operò, ed io accennai nel ricordato lirsi nello stato e la loro naturalizzazione;
voi. LXIII. »9
290 S EG SEG
la legalizzazione de'documenti da trasmet- ripristinata in un prelato l'importante ca-
tersi fuori dello stato". La presidenza del rica di direttore generale di polizia, e nel
consiglio de'ministri di cui parlerò, fu at- 1853 venne affidata al P ice-Camerlcngo).
tribuita al cardinal segretario di stato , Sono inoltre nelle attribuzioui di questo
al quale come tale fu stabilita l'ordina- ministero le norme pel rilascio de'passa-
ria corrispondenza co'cardinali legati del- porti nell'interno dello stato e delle carte
le provincie pontificie. Le adunanze del di sicurezza di libera circolazione; le nor-
consiglio, quando non sono convocate dal me de'ruoli statistici delle di verse ci assi de-
Papa, si tengono innanzi al cardinal se- gli abitanti; la superiore disciplina ed am-
gretario di stato,ed in sua assenza dal mi- ministrazione delle carceri, case di corre-
nistro costituitoin maggiordignità: lede- zioneedicondannae luoghi di pena (tutte
non banno effetto
liberazioni del consiglio queste attribuzioni sono egualmente pas-
sinché non sono sanzionate dal Papa , a sate nella direzione generale di polizia);
cui ne fa rapportoil ministro competente.! la direzione del giornale officiale, e le nor-
ministri sono nominati e revocabili per li- me per la censura delle slampe ". Noterò
bera volontà del Papa, per mezzo del car- che a'7 marzo 853 1 colla promozione ni

dinal segretario di stato , nelle mani del cardinalato del prelato Domenico Savelli
quale ogni ministro presta il giuramento, ministro dell'interno e vice-camerlengo,
prima di assumere le sue funzioni. Il car- il ministero fu conferito a mg. r Teodolfo
dinale presidente dirige la discussione de- Mertel, e in pari tempo gli fu riunito il

gli affari nel consiglio, e dopo i rapporti ministero di grazia e giustizia, che pre-
de'ministri stabilisce le questioni che deb- siede all'amministrazione della giustizia
bono essere risolute. Il consiglio delibera civile e criminale. 1 tribunali e giudici di
a maggioranza di voti: nel caso di parità la giurisdizione mista e di giurisdizione ec-
deliberazione è conforme al voto del cardi- clesiastica residenti in Roma e nelle pro-
nal presidente. Quanto alle attribuzioni vincie, corrispondono col cardinal segre-
speciali del ministero dell'interno succe- tario di stato. Nel suddetto giorno 1 o set-

duto alla segreteria per gli affari di stato tembre 1 85o il cardinal Antonelli in nome
interni (nel 1 853 fu trasferito nel Palazzo del Papa pubblicò ancora l'editto sul con-
della Curia Innocenziana), e contenute siglio di stato, in cui si trattano gli affari

nel memorato editto,sono le seguenti.» Il governativi o meramente amministrati vi,


ministero dell' interno presiede all'inter- e quel li die appartengono all'amministra-
na amministrazione governativa dello sta- tivo contenzioso. La presidenza, come già
to ; presiede ancora all'amministrazione notai, fu attribuita al cardinal segretario
provinciale e municipale nel modo e nei di stato, il quale è rappresentato dal pre-
limili stabiliti dalle leggi relati ve.Sonosog- lato vice-presidente, allorché non inter-
getti a questo ministero ne'casi e ne'modi viene al consiglio. Neh 852 il cardinal An-
determinati dalle stessi leggi : le autorità tonelli meritò d'essere dichiarato dal Pa-
governative delle provincie; i consigli pro- pa, effettivo segretario di stato, levandogli
vinciali; le magistratureed consigli deco- i ii prò. Ora la segreteria di stalo si com-
rnimi; la direzione degli archivi e del re- pone, oltre il cardinal segretario di stato,
gime notarile, de'boschi e foreste, e della del prelato sostituto e segretario della ci-

pubblica sanità continentale e marittima, fra; degli officiali 4 minutanti, e segretario


colla norma del § 7; i governatori, salvo il del consiglio de'ministri e del consiglio di
disposto del §24, quanto a Ile funzioni giu- stato;d'un minutante aggiunto, e d' un
diziarie. Dipende dal ministero dell' in- minutante onorario ; del cifrista, del ci-
terno la direzione generale della polizia frista onorario, dell'archivista e sotto-ar-
dello stato (però a'7 novembre i85o fu chivista, e di 4 scrittori.
SEG SEG 291
SEGRETARIO DEGLI STUDI, A ta sedilìonc combutum. Dissi a Sagrestia
sacrae Congregationis sta-
secretìs status che i romani antichi chiamarono Secre-
diismoderandis. E' un cameriere segreto lariuin il luogo ove in tribunale sedeva
soprannumerario del lJ apa. ^.Congrega- il giudice per giudicar le cause civili ecri-
zione CARDINALIZIA DEGLI STUDI, Univer- minali;che quello del senato romano vuoi-
sità, Scuole di Roma. si ch'esistesse ov'è la chiesa di s. Marti-
SEGRETARIO DE' VESCOVI E na dell'accademia di s. Luca, e perciò ne
REGOLARI, A secretis sacrae Congre- riparlai a Scultura descrivendo quella
galionis Episcoporum et Regulariurn. E' chiesa. Anche Guattani, Roma descrit-
un prelato Sede che gode la pre-
della s. ta e illustrata, afferma che si congettu-
rogativa di essere promosso al cardina- ra essere stato nel luogo di detta chiesa
lato, come notai a Congregazione cardi- la Segreterìa del senato romano, almeno
nalizia de'vescovi e regolari. Si può ve- quella del basso impero, ove si conserva-
dere anche Vescovi e Regolari. A Segre- vano alcune scritture importanti, ed ove
tario del concilio ho detto che il cardi- si discutevano i processi cri min ali di mag-
nal prefello de'vescovi e regolari riceve gior rilievo. E perchè il vocabolo Secre-
annui scudi 4°°- tarmeli fu pure usato per indicare la iSVz-

SEGRETARIO DELLA VISITA A- grestia , a questo articolo lo spiegai. In


POSTOLICA, A secretis sacrae Con- alcune chiese essendovi due segretari, o
gregalionis Visilationis apostolicae. E' stanze laterali all'altare, in una di esse e-

un prelato; e della congregazione il Pa- ravi la biblioteca della chiesa per conser-
pa n' è prefetto, e il cardinal vicario di varvi i sagri libri. Inoltre all'articolo Se-

Roma presidente. ^.Congregazione car- gretario ragionai dell' istituzione delle

dinalizia DELLA VISITA APOSTOLICA, e VI- Segreterie della s. Sede, munite di parti-
SITA APOSTOLICA. colari facoltà per utile di tutta la cristia-
SEGRETERIA o SEGRETARIA, nità, originate principalmentedalle Con-
Secretavi. Luogo dove stanno i segretari gregazioni cardinalizie (J' .), e dagli ec-
a scrivere le lettere, rescritti ed altri af-
i clesiastici Tribunali di Roma (F.),\e une

fari, e dove tali scritture si conservano, e gli altri stabiliti dallo zelo e vigilanza
il quale chiamasi pure Archivio (E.). A de'Papi pel governo della chiesa univer-
Segretario narrai, che presso gli antichi sale, a vantaggio della medesima e de'fe-

romani si denominò Secrclariurn il luo- deli, che con esse sono provveduti ne'lo-
go in cui si custodivano i registri de'de- ro bisogni di coscienza, in quelli spiritua-
creti e delle lettere, come le risoluzioni del li, e per gli affari che riguardano il mon-
principe; e che i ministri suoi custodi si do cattolico. Per le ricordate segreterie
dissero a secretis, e donde derivò il vo- della s. Sede si ponno vedere tutti pre- i

cabolo di Segretario , che poi lo diede al cedenti articoli, ove trattai de' segretari
luogo ove risiede; denominazione chePa- delle medesime, tutti prelati, tranne alcu-
risidiceadattarsi alle segreterie delle con- ni, cioè delle congregazioni cardinalizie,
gregazioni cardinalizie romane. Dopo lo delPapa,come de'brevi,de'brevi a'prin-
slabilimentodeirimpero,iSecrefra/i o Se- cipi, de'memoriali, e della segreteria di
cretariuni era un luogo ove tenevasi il stato, non che del sagro collegio ; molti
concistoro del principe, ed anche de'giu- de'quali prelati sono elevati dalle rispet-
dici, distinto però dal senato. Si legge in tive segreterie all'onore della romana
A mnw'Ano^Judicialem seeretumje nel co- porpora. Per le altre segreterie siponno
dice Teodosiano, Sii liujusmodi personis vederegli articoli Tribunali di Roma, Ca-

illicitum sacra nostra adire secreta: pres- merlengo di s.CuiesAjCongreg azione car-
so Cassiodoro, Erat secretar inni ini poli- dinalizia speciale per la riedificazione
292 S EG SEL
DELLA BASILICALI 6. P.AOLO, CoNGREGAZIO- chi restano gli arnesi di segreteria dopo
NE CARDINALIZIA DElCeNSO, CoNGREG AZIO- lamorte del padrone, come segue.» Mol-
NE CARDINALIZIA speciale sanitaria (e me- te volte mi è stato domandato sesia ve-

glio a Pestilenza),Vicario di roma, Mag- ro, che in morte di prelato o cardinale


giordomo, Uditore del Papa, Tesoriere gli arnesi di segreteria restano al segre-
pel ministero delle finanze, ed altre mol- tario, e se questi sia obbligato di assiste-

te ai loro tanti articoli. Ne' palazzi apo- re allorquando la cassa, che racchiude il

stolici vi sono le segreterie di stato, dei cadavere col defunto padrone, si suggel-
confini, de'brevi pontificii, de' brevi ad la con imprimere sul piombo liquefatto
principes, delle lettere latine, de'memo- unode'suoi più grandi sigilli. Ho sempre
riali, dell'uditore del Papa, del maggior- risposto essersi così costumato in simili ca-
domo, i cui segretari e addetti sono tut- si. Anzi, dove si usa che ad alcuni perso-
ti che fino al declinar del seco-
palatini naggi incerte cariche si passino dalla cor-
lo passato ebbero la parte di palazzo, pa- te gli arnesi per segreteria, sogliono que-
ne vino e altro, descritta in tanti luoghi sti restare al segretario allorché il padro-
enei voi. L, p. 2o5. Altri segretari di di- ne viene promosso più oltre ".

verse segreterieegualmente la godevano, SEGRETERIE DELLA S. SEDE,


come segretari di consulta, con l'uso di
i V. Segretf.ru.
6 servi palatini e 2 cavalli; de' vescovi e SEGULENA (s.), vedova. Nacque nel-
regolari, con l'uso di 4 servi; 3 ne avea lacittà d'Albi, d'illustre famiglia di Aqui-
il segretario di propaganda, 2 quello del tania, versola finedel VII secolo. Fu ma-
concilio, uno quello del buon governo: ritata ad un signore del paese chiamato
ancbe il segretario de'riti godeva la par- Gislufo, che le lasciò la libertà di seguire
te palatina. Tuttora ricevono mensilmen- la sua inclinazione pel ritiro, e di atten-
tedal palazzo apostolico, il segretario dei dere a tutte le Rima-
pratiche di pietà.
vescovi e regolari scudi 4y, quello del con- sta poi vedova, ruppe ogni commercio col

cilio1 5, quello dell'esame de'vescovi 14, mondo, e fu ordinata diaconessa; indi di-
quello de' riti 3. Degli antichi segretari venne badessa del monastero di Troclar,
del Papa e loro segreterie, ho ragiona- che suo padre aveva fondato sul Tarn,
to a Segretario apostolico. Nel 849 fu 1 708 leghe sopra Albi. Ella consagrò il
pubblicata in Roma una Statistica di tut- rimanente di sua vita agli esercizi di ca-
ti gli uffici ed impieghi , compresi quel- rità e di penitenza. S' ignora 1' anno di
li di molte segreterie della s. Sede. Per le sua morte, ch'è notata a'24 di luglio nei
antiche si può leggere il p. Piettemberg, recenti martirologi. Fu sepolta in una
Notilia Congregalionum et Trìbunalium chiesa vicina al monastero, la quale era
Curiae romanae, cap. 3, De Secretarla 1 slata fabbricata per la sepoltura delle re-
Apostolica. QohtWxo^Notitia Cardinala- ligiose di Troclar; ma il suo corpo ora è
tu<; } Romanae Aulae qfficialibus. Cardi- custodito nella cattedrale di Albi, ed è o-
nal De Luca, Relatio romanae Curiae. norata tra patroni i titolari di questa città.

Come più recente, è molto interessante SELA.Sede vescovile dell'Augustamni-


l'opera del Villetti, Pratica della Curia ca prima, nel patriarcato d' Alessandria,
romana. Francesco Pav\s,\,Istruzioni per sotto la metropoli di Leontopoli, eretta
laSegreleria, oltre il trattare egregiamen- nel V secolo. Il vescovo Alipio sottoscris-

te l'argomento,nel 1.
1, p. 4o discorre del- se il 1 concilio generale d'Efeso. Oriens
le cautele onde vietare a taluni l'ingresso chr. t. 2, p. 55 1.
nelle segreterie: nel t. 2, p. 78 ragiona SELEMSELA. Sede vescovile della
del buon ordine col quale si deve tenere provincia Cartaginese proconsolare d'A-
la segreteria : nel t. 3, p. 164 riferisce a frica sotto la metropoli di Cartagine, al*
°

SEL SEL 393


tri dicono appartenentealla Numidia elo Ma essendo stata rovinata da Al- la città

slesso che Diiaesenepsalilanae. I suoi ve- mansor 2. califfo degli Abassidi, chiama-
scovi, Felice nel 3go fu al concilio di Car- to Abugiafar AbdallaredegIiarabi,iCa*-
tagine, e Cresconio donatista intervenne tolici di Caldea stabilirono la loro sede a
alla conferenza di Cartagine del 4 1 1 .Mor- Bagdad, che lo stesso Almausor fece fab-
celli, Afr. chr. 1. 1. bucare sulle rovine d'AI-Modaim,cioè di
SELENO o SELINONTE, Selams, Seleucia e di Ctesifoute. Furono tenuti in

Selignus. Sede vescovile d'Isauria nel pa- Seleucia due concilii: il 1 nel 399 dal ve-
triarcato d'Anliochia, nella Cilicia Tra- scovo Cajuma,che rinunziò l'episcopato,
chea, città e porto celebre, eretta nel V e fececousagrare Isacco in sua vece. Il 2.

secolo sotto la metropoli di Seleucia. Fu nel 4 IQ P e ristabilimento della discipli-


'

rinomata per che trasse dalle A-


l'origine na ecclesiastica in Persia (P^.), ed in Me-
mazzoni, e memoranda per la morte del- sopotamia (Pr.) : vi furono fatti 27 cano-
l'imperatore Traiauo, per cui poi fu det- ni sopra materie diverse di diritto e di di-
ta Traianopoli. Si annoverò fra le città sciplina. Mansi, Suppl. ai concilii t. i, p.

più floride, prima che fosse devastata dal- 259 e 285. Ecco la successione cronolo-
le guerre. Ne furono vescovi, Neòneche gica de' Cattolici o patriarchi diCaldea
fu al concilio generale di Costantinopoli, ch'ebbero sede a Seleucia e Bagdad. Si
A li pio che sottoscrisse a quello d'Efeso, v uole che s. Taddeo A ddeo uno de'7 2 di-
Eliauo che si trovò al concilio di Calcedo- scepoli di GesùCrislo, mandato in oriente
nia,Teone che sottoscrisse la lettera dei da s.Tommaso apostolo,abbia predicato il
vescovi d' Isauria all' imperatore Leoue, vangelo adEdessa e ne' paesi d'Adiabene e
sull'assassinio di s. Pioterò d'Alessandria. di Mosul[V.). I caldei lo mettono alla te-

Oriens chr. t. 2, p. i o i g. Terzi, Siria sa- sta de'loro Cattolici, ma non è sicuro ch'e-
gra, p. 12 2. gli sia stato a Seleucia e che vi abbia fon-
SELEUCIA. Sede arcivescovile e ca- data questa chiesa. MarisI compagno di
pitale della diocesi di Caldea (f.), fon- s. Taddeo governò 33 anni la chiesa di
data sulla destra riva del Tigri da Seleu- Seleucia, morì nell'82, ed è considerato
colVi cut ore re di Siria, dopo la distruzio- cornei. vescovo di questa chiesa. Abres
ne di Babilonia (/\). Divenne un poco oAbris della famiglia di s. Giuseppe spo-
più grande di Antiochia, e situata nel luo- so della B. Vergine, sedè 16 anni. -Àbra-
r
go ove oggi sorge Bagdad (P .), e fu ro- mo I parente dis. Giacomo apostolo, det-
vinata versoi' VI 11 secolo. Siccome presso to il Signore, sedè 12 auni.
fratello del
Seleucia eravi un'altra città chiamataCte- Giacomo I della famiglia di s. Giuseppe,
sifoute, così vennero col tempo quelle due morì dopo aver occupato questa sede 18
città considerate come una sola, e fu da- anni e 6 mesi. Acadabues o Ahad-Abo-
to loro il nome di Al-Modaim o Modaim, wia, eletto Cattolico e mandato ad An-
che significa due città. La sede vescovi- tiochia per farsi ordinare , essendo con
le di Seleucia fondata nel principio del Ivani Jesu suo compagno di viaggio sta-
cristianesimo, nel IV secolo divenne sede ti presi per spioni dal re di Persia, Ram-
d'un arcivescovo dipendente dal patriar- Jesu venue crocefisso, e A had-Abovvia po-
cato d'Antiochia, nel VI Cattolico (P'.) o tè a gran slento sottrarsi dalla morte. Que-
patriarca de' caldei.Ne furono sulhaga- sto accidente fu causa, che il patriarca di
nee le sedi di Bagdad o Irenopoli, arcive- Auliochiaacconsentì chei CattoliciiM Se-
scovato uel IX secolo; Amida in Mesopo- leucia fossero ordinati da 7 o 8 metro-
tamia, arcivescovato nel IX secolo; Mar- politani i più antichi della loro diocesi,
da o Mardin, Nisibi, Gerusalemme, ed per non più esporli a sì gravi pericoli col
Angamala; le altre non sono conosciute. portarsi ad Antiochia. Sahlufa o Scalufa
2f)4 S EL SEL
di Cascala, occupò questa sede per 20 an- di Mosul,fu nominato Callo lieo di Seleu-
ni, e fu il i.°ch' ebbe autorità eguale a cia nel 7 1 y.Sebarjesu II, trasferito daDa-
quella di patriarca nella chiesa di Seleu- masco nell'82 3, fece la sua residenza nel
cia. Papa governò questa cbiesa durante monastero di Mar-Phetion,di Bagdad già
il regno di 8 re di Persia, e pel corso di
79 fiorente. Cnosnell'8
7 7 vi fu trasferito dal-
anni. Simone dopo 18 anni soffrì mar-
il la sede metropolitana di Mosul; altro me-
tirio con molti altri cristiani sotto Sapo- tropolitano di Mosul Giovanni III fu e-

re li re di Persia, forse tra' .Martiri del' morì nel-


levatoalla dignità di Cattolico e
VA diabeti? (/-'.) nel 344- Sadosto o Je- 1*899. A tempo di Abramo III, morto nel
sadoslo, dopo un anno fu pure martiriz- g36, il patriarca mandò a Bagdad Gio-
zato, e Bai'basini dopo 7 anni. Indi fiori- vanni prelato ortodosso,percbè avesse cu-
rono Tamusa di Cascata, A bdjesu oEbd- ra di que'che professavano il cattolicismo;
jesu, Cajuma abdicò nel 399, Isacco mo- ma Abramo IH gli fece rinunziare il ti-

rì nel 4't>j Acheo a cui si attribuisce la tolo di Cattolico o di Primate e lo cacciò


Storia de Martiri sotto il regno di Sapo- dalla città. Giovanni V del 1000 fu poi
re 1I} Jaballaha, Manna fu deposto dai metropolitano di Persia. AbdjesuIII uel
suoi vescovi, Marabotto anch'egli quasi 1075 vi fu traslato da Nisibi, e nel locfì
subito deposto, Dadjesu fu ordinato uel gli successe Makika I di Mosul,come lo era
43o, Babuco cbe il re di Persia Firuz fe- stato Elia II del 1 1 1 1 . Elia III nel 1176
ce perire verso il 486,in conseguenza d'un vi passò dalla metropoli di Nicea, così nel
intrigo delPempioBarsuma vescovo di Ni- 1 190 Jaballaha II. Sebarjesu V, metro-
sibi,ciie voleva introdurre gli errori dei politano di Bet-Garmedel 1229, visse 3o
Nestoriani (f.) nella cbiesa di Seleucia, anni veramente ortodosso, come si rac-
a 'quali il Cattolico fortemente si oppose. coglie dalle lettere a Innocenzo IV Papa.
Il successore Acacio non fu però così ze- Jaballaha III mandò nel 1 3 1 4- llna pro-
lante come il predecessore, da impedire fessione di fede a Papa Clemente V, altri

l'introduzione del nestorianismo. Babeo dicono prima aBenedetto XI. Neh 3 1 8 gli

dopo di lui abbracciò pubblicamente l'e- successe Timoteo II, già di Mosid e d'Ar-
resia di Nestorio, e morì nel 5o3. Dopo bela. Essendo Cattolico Simone VloBar-
la morte di Sila, nel 5a 3 vi fu scisma nel- Mama eletto neh 552, una parte de'cal-
la cbiesa di Caldea a cagione di Narsete dei disgustati dal vedere che da un seco-
ed Eliseo, i quali ambedue pretendevano lo circa il Cattolico sceglievasi sempre da
la dignità di Cattolico j ma morto Narse- una sola famiglia, si riunirono a Mosul,
te, e deposto Eliseo, in sua vece fu eletto dove era allora la sede patriarcale, e no-
Paolo, cbe morì dopo 6 anni nel 536. In- minarono un altro Cattolico, cioè Siino-
di Aba, nel 542 Giuseppe e deposto do- neo Giovanni Sulaka, il quale, come dis-
po 3 anni. Gli atti di s. Siro cbe patì il si a Caldea, portatosi in Roma fece la

martirio nel 55g sotto Cosroe I re di Per- sua professione di fede nelle mani di Giu-
sia, fanno menzione del vescovo Giovan- lio 111, e fu consagrato patriarca de'cal-
ni, che segretamente diresse in Seleucia dei dal Papa a'9 aprile i553. Ma poco
que'cbe professavano la fede ortodossa. tempo dopo il suo ritorno nella metro-
Ezechiele istituì il famoso digiuno di 3 poli, maomettani lo fecero perire ad Ar-
i

giorni, che chiamasi il digiuno de'Ninivi- nida ad istigazione di Simone III suo
,

ti. Nominerò que' Cattolici che meritano competitore. Dopo la di lui morte uel 1
55g
rimarco. Jesuiab II lo fu sino al 653, e gli successe Elia V, che fu invitato da Pa-
sotto di lui i nestoriani penetrarono nel- pa Gregorio XI li ad unirsi in comunio-
V Indie orientali {V?), e vi seminarono i ne colla chiesa romana, nel 586 mandò 1

loro errori. Saliba-Zacha metropolitauo per uu monaco la professione di fede a


1,

SEL SEL a95


Sisto V, il quale come contenen-
la ricusò taentarius historico chronologicus, Ro-
te gli errori di Nestorio. Elia VI elei 5q i i mae 1775.
mandò due volte a Roma, nel 1607 enei SELEUCIA. Sede arcivescovile della
i6io,per unirsi colla s. Sede; tenne un Cilicia Trachea, città della Turchia asia-
coucilio ad Aruida nel 6 6, nel quale a- 1 1 tica, detta Aspera, e chiamata pure Se.'
biurò gli errori di Diodoro di Tarso, di Icfkeh, pascialatico e sangiaccato d'Itchil,
Teodoro di Mopsuesto,di Nestorio, emo- a 20 leghe da Tarso, sul GheuksuoCa-
rì nel 1620. Elia VII occupò la sede dal licadno, ad alcune leghe dal Mediterra-
1629 al 1609, maudò la sua professione neo. Residenza d'un agà, dipendente dal
di fede alla congregazione de propagali governatore di Cipro. iXou è che una riu-
da fide aJìoma neh 652, chiedendo che nione di capanne di terra e di legno, che
non fosse fallo alcun cambiamento al ri- occupa una parte del sito dell'antica Se-
to caldeo, e che coloro i quali seguivano leucia, di cui si vedono ancora conside-
un tallito potessero avere una chiesa in rabili rovine, sparse sopra grande esten-
l'ionia. Altri Cattolici nestoriani che si sione di terreno : distinguonsi tra le al-
riunirono alla s. Sede furono i notali a tre quelle d'un tempia che si è convertito
Caldea. La serie poi de'patriarchi o Cat- colonne
in chiesa cristiana, di portici, di

tolici ortodossi che successero a Simone ad una cava


corintie e altri edifizi. Presso
Sulaka, è la seguente. Abdjesu del 555, 1 di marmo che pare ahbia somministrato

che recatosi in Pioma ricevè il pallio da imateriali di sarcofagi d'un rozzo lavoro,
Pio IV nel 562, in cui assistè al concilio
i e sulla costa settentrionale dove sono si-
di Trento, e morì nella Ulesopotamia a tuate varie catacomhe scavate in pietra
Seert.Gli successero A ha talla, Si mone VII tenera, con gran numero d'iscrizioni. So-
Delma, che maudò a Roma la professio- pra altra montagna all'ovest di Seleucia
ne di fede e venne confermato da Gre- giacciono gli avanzi d'una cittadella ova-
goi io XIII nel 1 582, indi trasferì la sede le, con mura rinfiancate di torri. Come
da Amida adOrmia sulle frontiere della 1' altra precedente Seleucia, fu fahhri-
Persia; Simone Vili del i6oo;SimoneIX cata da Seleuco Nicatore re di Siria; fu
del 653. In tempo del cattolico Elia Vili
1 assai grande, bella, popolata, e si distinse
nestoriano e sul finir del secolo XVII, tra lecittà più floride dell'oriente. I geo-
molli nestoriani essendo stati convertiti grafi dicono che il Mediterraneo è lungi
dai missionari apostolici nella provincia ulcune leghe, ed invece il Terzi nellaiSV-
d' Amida, venne loro dato uu patriarca ria sacra, p. 1 18, dice, che spicca vansi ve-
ortodosso col nomediGiuseppeI,uel 68 1 locissime le navi nel mar di Seleucia, ac-

da Innocenzo XI, rinunziò alla dignità colte dalla calma del suo famoso porto
nel 690, e morì in Pioma nel 706. Giu-
1 1 detto di s.Simone: io credo che ilTerzi ab-
seppe li nominalo nel pontificato d'In- bia confuso questa Seleucia, cou Seleucia
nocenzo XII, morì a Diarhekir nel 7 3; 1 1 Pieria, la quale fu delta a mare appun-
gli successe Giuseppe III, encomiato da to per tale suo porto.poi dilatato e muni-
Clemente XI successori sono riportati
: i to dall'imperatore Costanzo verso il 347-
nelle Notizie di Roma, ed alcuni li ripro- Di più, che primi aulort della cit-
ritiene i

dussi a Caldea; all'ultimo nel 1848 suc- tà fossero fenicii e la chiamassero Olbia
i

cesse l'attuale mg. r Giuseppe Audo tra- ed Hiri a , fìnchè Seleuco,animato dall'op
#

slato dal Papa Pio IX da Amida. Veda- portunità del sito, la ricostruì e illustrò

si il p. Le Quien, Oriens chrisdantis, t. di magnifiche fabhriche. Aggiunge, che


2, p. 1 102 e seg.; e Giuseppe Luigi As- Tolomeo re d'Egitto per vendicarla mor-
semani , De Calholicis seu Palriarchis te di Berenice sua sorella, contro Seleuco
Chaldaeorum et Ncstorianorum covi- CalliuicOjiuvaseedevastògran tratto del-
2fj6 S EL SEL
la Siria, e prese Seleucia ,che poi ricuperò tembrei394- Oriens chr. t. 3, p. 1 182.
Seleuco. Da Pompeo meritò il titolo di li- Seleucia, Stleucien, è un titolo arcivesco-
òcra, perchè i cittadini valorosamente re- vile in parlibus, che conferisce la s. Sede,
spinsero il fuggiasco Tigraue re d'Arme- coi seguenti titoli in partibus dipenden-
nia. Inoltre riferisce Terzi, che si ricava ti. Anemuria, Claudiopoli, Adiaso, Do-
dagli Atti apostolici, che gli apostoli ss. miziopoli, Gerapoli, Filadelfia, Milta,Me-
Paolo e Barnaba vi si fermarono per im- loe o Mela, Orope, Titopoli, Germanico-
barcarsi nel passaggio da Antiochia per poli, Olba, Pompeiopoli, Zenopoli. Per
Cipro; ma siccome la Seleucia ove appro- ultimo portarono questo titolo arcivesco-
dò s. Paolo e s. Barnaba era sul Medi- vile, il cardinal Tommaso Arezzo nun-
terraneo, credo che sia la Seleucia Pieria zio in Russia; neli833 Gregorio XVI Io
rammentata , che vado a descrivere nel conferì a mg. r Gabriele Ferretti d'Anco-
seguenteai licolo. Seleucia Aspera ue'pri' na, che poi creò cardinale; neh 838 lo at-
a
mi secoli del cristianesimo ebbe la sede tribuì a mg. Giuseppe M. Mazzetti, dot-
1"

vescovile,nella diocesi d'Antiochia, qui odi tissimo carmelitano di Chieti, già vesco-
nel V secolo divenne metropoli ecclesia- vo di Aquino, Soia e Pontecorvo; e il re-
stica della provincia d'Isauria (P'.), con gnante Pio IX nel concistoro de'3 otto-
3o sedi vescovili per suffraganee. Coin- bre 1800 vi nominò l'attuale mg. r Lodo-
mauville registra le seguenti : Calenderi, vico de Lero di Madrid, cappellano del-
Anemuria, Titopoli, Lamos, Antiochia, la regina di Spagna , abbate della reale
Seleuo, Jotapa o Jacopeua, Diocesarea ,
collegiata della ss. Trinità.
Olbasa, Claudiopoli, Gerapoli, Dalisan- Concilio di Seleucia non riconosciuto.
do,Irenopoli,Germanicopoli,SbidaoZu- Narrai a Rimiri, che ivi per ordine del-
da, Filadelfia, Domiziopoli, Nausadea o l'imperatore Costanzo per l'occidente fu
Nusbada, Libia oBalboso, Nefeli,Ermo- tenuto un concilio, in cui prevalendogli
poli, Napoli, Zenopoli,Adraso, MeIoe,Ba- Ariani (/^.), diveune Conciliabolo; men-
naba, Cislra, Orope, Sibela. Avendo sa- i ti e per l'oriente, avendo l'imperatore sta-
raceni rovinata Antiochia nel secolo VII F, bilito per altrettanto Andra, dipoi sosti-
questa metropoli passò sotto il patriarcato tuì Seleucia, ove cominciò a'27 settem-
di Costantinopoli. Agapeto o Agapito fu bre 35g, ed anche questo riuscì Concilia-

il i vescovo greco di Seleucia, che assistè bolo. Così le suggestioni di Ursacio, Va-
nel 325 al concilio di Nicea, ed a quello lente e gli altri ariani, invece del conci-
d'Antiochia : quanto a' successori sino a lio generale che voleva l'imperatore per
Macrobio che fu al 6.° concilio generale, togliere ogni dissensione nella chiesa, la
li riporta VOriens chr. t. 2, p.1010. In confermarono con dividerlo ne'due con-
vece Terzi chiama Zenobio metropolita cilo, nel timore che riuscisse loro fatale
di Seleucia quello che convenne nel con- uno solo. Avea Costanzo comandato che
cilio Niceuo; Bizo fu ali.°di Costantino- v'intervenissero tutti i vescovi di Tracia,
poli^ Basilio fiorì verso il 4-3t>. Trovansi dell'Oriente, dell'Egitto e della Libia; ma
pure alcuni vescovi latini di Seleucia sotto non se ne trovarono che 160, e tutti di 3
il patriarcato d' Antiochia, ma siccome partiti diversi, cioè : Semi- ariani io5, d~
vi sono le diverse città omonime che vado noinei circa 4o, e quasi i5 Cattolici. Dio
descrivendo, nou si può con precisione permise che s. Ilario vescovo di Poitiers,
stabilire a quali propriamente apparte- cheda4anni addietro era esiliato in Fri-
nessero. Uu Ponzio francescano fu nomi- gia, vi si trovasse, e quantunque fosse ta-
nalo vescovodi Seleucia nell'agosto 1 345> le, fu posto nel rango di que'che dovea-
Martino gli successe pur francescano, co- no opinare nel concilio. Egli vi rese una
uieCrisliauoBdlcmaresuowmutuueUet- Lestimouiauza autentica alla purità della
SEL SEL 397
fctle degli occidentali; ma avendo udite le dusse delle grandi dispute, e siccome gri-
bestemmie degliariani, si ritirò presto da davasi, massimeda Silvano di Tarso, che
quest'assemblea. Quindi egli ci lasciò nel- non ci era bisogno di nuova professione
la sua opera un'orrenda pittura dell'orien- di fede, ma bastava ricevere quella d'An-
te, ove la maggior parte de'vescovi erano tiochia del 34i >gli acaciaui uscirono dal-
infetti dal veleno dell'errore. Vi furono l'assemblea. Nella 2/ sessione de'2 8 set-
pochissimi vescovi del partito d' Acacio tembre, semi-ariani
i si radunarono da se
di Cesarea, ch'era quello degli anomeij soli, e confermarono il formolario d'An-
egli n'era alla testa, e fu uomo di fede va- tiochia : quantunque in esso nulla vi sia
riabile e di perversi costumi, e procurò di contrario alla divinità del Figliuolo, an-
di porre in confusione l'adunanza, per co- zi vi si approvi la sua eterna coesistenza
sì distoglierla dall'esaminare i suoi delit- col Padre, pecca per altro in non legger-
ti e le accuse con trodi lui iuleutate.il mag- visi il termine di Consostanziale, consa-

gior numero era de' semi-ariani, tra'qua- grato dal concilio INiceno. Gli acaciaui dal
li Giorgio di Laodicea, Silvano di Tarso, canto loro, vedendo l'opposizione che a-
Macedonio di Costantinopoli, 13asilio di veasi pel domma loro della dissomiglian-
Aiieiia, Eustazio di Sebaste; gli altri e- za,drizzarono un nuovo formolario pieno
ratio senza dubbio vescovi dell'Egitto,
i di contraddizioni, imperciocché condan-
e furono che generosamente sosten-
i soli navano la rassomiglianza di sostanza e la
nero la Consostanzialità del Verbo. Cre- dissomiglianza. Nella 3." sessione, Leonas
dasi che s. Atanasio fosse a Seleucia nel presentò un atto, onde gli acaciaui lo a-
tempo di questo concilio. Leone questore veano incaricato, e che conteneva la pro-
dell'imperatore Costanzo, ebbe ordine di fessione di fededase fatta il giorno a van-
assistere alle deliberazioni. Tra vescovi i ti. Egli eccitò gran tumulto nel concilio,
a
che si recarono a questo concilio, molti e passò il giorno in disputare. Nella 4- si

erano accusati di diversi delitti, come gli domandò agli acaciaui, in che eglino con-
temendo le accuse for-
acacia ni. Questi fessassero il Figliuolo simile al Padre; e
male contro di loro, sfacciatamente do- quelli avendo risposto, che solamente nel-
mandarono che si dasse principio dall'e- la volontà, e non nell'essenza, tutti gli al-
same del domma, il che cagionò sulle pri- tri dichiararono che lo credevano simile

me delle divisioni tra i vescovi; imperoc- anche nell'essenza; si disputò su questo


ché gli uni volevano che si esaminassero punto il resto de! giorno, senza poter con-
a
le accuse, gli altri che si trattasse la que- venire in nulla. Nella 5. i semi-ariani si

elione della fede; alfine gli acaciaui, a- radunarono soli nella chiesa, e vi fecero
vendo ottenuto ciò che chiedevano, riget- chiamare gli acaciaui per giudicar l'affa-
a
tarono fino dalla i. sessione il concilio e re di s. Cirillo, che avea appellato della
il simbolo di Nicea. Eglino sostennero, che sua deposizione da Acacio; ma essi non
ilFigliuolo non era simile al Padre suo, vollero né venir al concilio, né convenir
pretendendo che niente potesse essere si- intorno alla fede, di maniera che dopo a-
mile alla sostanza di Dio; che non poteva verneli citati e chiamati più volte per ri-
darsi generazione in Dio, e che Gesù Cri- spondere alle accuse, il concilio depose lo
sto era creatura : quest'empietà solleva- slesso Acacio.Eudossio d'Antiochia ed al-
rono la maggior parte de'vescovi, ch'era- tri. Egli dichiarò scomunicati, cioè ridotti
no semi-ariani e formavano come il cor- alle comunionidelle loro chiese, Asterio,
po del concilio. Infatti, toltane la parola Eubebo e 5 altri, finché si fossero giusti-
consostanziale, ch'era troppo oscura, di- ficati. Egli ristabilì s. Cirillo a Gerusaleni -

cerano d'essere dichiarati pel concilio Ni- ine, egli sostituì un altro vescovo in An-
ccuo, Questa diversità di sentimenti prò» tiochia invece d'Eudossio; ma il giudizio
-

2u8 SEL SEL


di que' vescovi non quantun-
fu eseguito, belJiani, i prasseani e gli ermogeniani.
que a vesserò in via to io depula ti a Cosimi •
Zenobio fu al concilio di Nicea del 325,
tinopolia informate l'imperatore di quan- Eusebio al concilio fa moso d Seleucia d'I i

to era avvenuto, perchè i vescovi acacia- Sa uria o Trachea nel 35g,Bizo a quello
ni deposti vi andarono ancora più pron- di Costantinopoli del 38 1 o382, che Ter-
tamente, e prevennero I' imperatore e i zi attribuisce alla detta Seleucia. In vece
grandi di sua corte, cui guadagnarono co'successori,a questa sono riportati dal*
colle adulazioni loro e pel credito di A- YOriens chi: t. 2, p. 777. Seleucia è an-
cacio. Indussero Costanzo a intimare un che un vescovato armeno de'giacobiti.
n\ivoConciliabolo\n Costantinopoli^ .), SELEUCIA. Sede vescoviledi Pisidia
a
che si radunò nel 35g stesso o al prin- 1. deno mi wxVa Ferrea, nell'esarcato d'A-
cipio del 36o. Dopo vari dibattimenti, i sia, diocesi d'Antiochia, situata presso il

padri vinti dal terrore e mancando per monte Tauro, eretta nel V secolo, secon-
ignoranza vi sottoscrissero una forino-
,
do Commauville, ma prima assai al dire
la non dissimile da quella sottoscritta a del p. Le Quien che riporta il i.° vesco-

Seleucia, cioè tale, che quantunque non vo A rtemone, come ordinato da s. Paolo,
contenesseapei tamente vermi errore,po- celebrato dai menologi greci a'27 mar-
teva nondimeno essere malamente inter- zo.Eusebio fu al concilio di Nicea, Mas-
pretala, come lo fu dipoi dagli ariani, per- simo condiscepolo di s. Gio. Crisostomo
chè vi si ohi mise il termine di Consostan- fiori sotto Arcadio ."Alessandro sottoscris-
ziale, necessario per togliere ad essi ogni se il concilio di Calcedonia, e la lettera di

sotterfugio. Il p. Massari, nella Disserta- Pisidia all' imperatore Leone. Pietro fu


zione sopra il concilio di Ri mini, con un al 6.° concilio generale, ed al 7. altro
ragionamento sopra i frammenti attri- Pietro, a!l'8.° Leone. Oriens chr. t. I, p.

buiti a y. Ilario, lece la sua storia e quel- io 53.


a
la de'conciliaholi di Seleucia e di Costan- SELEUCIA. Sede vescovile della 2.
tinopoli. Ma egli crede, che la forinola Siria, Seleucobela , nel patriarcato di
semi-ariana accettata da alcuni padri del Antiochia, sotto la metropoli d'Apamea,
concilio diRimini, fosse fabbricata nel con- eretta nel IV secolo. Il Terzi nella Siria
ciliabolo di Costantinopoli, e perciò adu- sagra p. 100, chiama città della Ce-
la

nato prima. lesiria e fondata da Belo re di Fenicia ,


SELEUCIA. Sede vescovile di Siria, dopo aver debellati i pirati di Cipro che
chiamata Pieria e Seleucia ad mare, a ne infestavano Avendola Seleuco
i lidi.

motivo della sua situazionesul montelJ ie- coronata di sode mura, al nome di Belo
rio, all'imboccatura dell' Oronte presso vi aggiunse il suo, onde fu detta Seleuco-

il mare, lungi io leghe d'Antiochia, con Belo, e poi Seleucia. In tempo di s. Gi-
porto denominato s. Siinoue, che Terzi rolamo fiorì per popolo e per splendore :

attribuì alla precedente Seleucia Tra- s. Basilio vi adunò 3ooo monaci verso il

cheali uno all'accesso de' ss. Paolo e Bar- 36 i. Si conoscono 7 vescovi: s. Quinti-
naba, chea questa pare meglio apparte- liano,nominatone! menologio a' 16 no-
nere, come dichiarai io detto articolo. La vembre; Aristonico, che sottoscrisse la let-
sede vescovile appartenne alla i. Siria, tera del coucilio d'Antiochia all'impera-
nella diocesi e sotto la metropoli d'An- tore Gioviano; Marciano fu al i.° conci-
tiochia, fu eretta nel secolo V, e poscia lio di Costantinopoli; Diogene a quello
nel XII divenne arcivescovato onorario. d'Efeso; Eusebio all'altro di Calcedonia;
a
Altri anticipano l'erezione di questa sede, Elia firmò la lettera della 2. Siria all'im-
registrando per i.° vescovo Dositeo fio- peratore Leone;Ciriaco quella de' vescovi
rito nel III secolo, che scrisse contro isa- di Siriaall'imperatoreGiustiniauo I, con-
SEL SEL 299
tro Severo d'Antiochia. Orìens dir. t. 2, penitenza ch'era loro imposta. Visi trat-
tò pure de/digiuni, dell'ora di celebrar la
P-9'9-
SELEUCIANI. Eretici derivati da Se- messa, degli adulteri, de'delatori d'armi,
letico eda Ermia, filosofi di Galazia Se- : del servigio delle chiese, ec. Labbét. g.
leuco comparve verso il 38o, e adottò gli SEL1MDR1A. V. Selivrea.
errori à' Ermogene (F.) e degli Aiuliani SELINONTE SELINUNTE. V. Se-
(/".), che insegnavano: i.° Che Dio era LENO.
la materia eterna,che a vea un corpo, ch'e- SELIVREA o SEL1MBR1 A. Sede ve-
ra l'autore del peccato. 2." Che Gesù Cri- scovile della provincia d'Europa, nell'e-
sto avea preso un corpo in apparenza, e sarcato e diocesi di Tracia, sotto la me-
poi l'avea lasciato, come sostennero Va- i tropoli d'Eraclea, eretta nel V secolo, poi

lentiniani. 3.° Che siccome l'anima non arcivescovato onorai io. Ora si chiama Se-
era che un fuoco animato, ch'era stala lari o Silivri nella Turchia, e forma par-
creata dagli Angeli, bisognava battezzare te del sangiaccato di Gallipoli, sul mare
gli uomini col fuoco. 4-° Che la beatitu- di Marinara, luugi 16 leghe da Costauti-
dine consisteva solo ne'piaceri della carne. uopoli,eon parecchie moschee. Si conosco-
5.° Che non vi è risurrezione, o ch'essa no 19 vescovi greci che ne occuparono la
non è altro se nonché la generazione con- sede, ili .° de'quali fu Teofilo, poi trasfe-
tinuata degli uomini. rito ad Apamea; gli successero Romano
SELEUCO-BELA.r.SELEucud'A- che fu al concilio di Calcedonia, Sergio,
pamea. GiorgiOjEpifane, Simeone,ec. Oriens dir.
SELGE. Sede vescovile della 1." Pam- t, 1, p. 1 137. Nel t. 3, p. 968 registra i

filia, sotto la metropoli di Sida, nella dio- seguenti vescovi latini. N. deli 207, al qua-
cesi d'Asia, eretta nel V secolo, e prima le Innocenzo Ili scrisse molte lettere. IN.

dell' 869 elevata ad arcivescovato ono- del 1221, nominalo in una lettera d'O-
rario. Ne furono vescovi, Uranione che norio III, al patriarca di Costantinopoli
fu al concilio Niceno,Nunecchio a quello Matteo. Francesco bolognese domenica-
d'Efeso, Marciano intervenne all'8.° con- no, suffragaueo del vescovo di Liegi esuo
cilio generale, Gregorio a quel di Fozio vicegerente nel 1294; indi Giovanni, poi
dopo la morte di s. Ignazio. Oriens dir. nel i3g6 Francesco francescano. Nicola
t. 1, p. io 12. domenicano, nel i4oo traslatoda Wladi-
SEL1NGENSTADT. Città di Germa- iniria da Bonifacio IX. Franceschino, cui

nia presso Magonza, ove nel 1022 fu te- successe Ruggero de Arella domenicano
nuto un concilio, presieduto dall'arcive- nel 1420; quindi Simone de Lande uel
scovo di Magonza, assistito da 5 vescovi, i439 domenicano duacense e confessore
alla presenza d'Enrico V imperatore. Vi diFiìippoil/?uo/2oducadiBorgogna, mor-
si fecero 20 canoni. Vi si decise, che un to neh 463. Gli successe l'altro domeni-
uomo pel corso di sua penitenza deve re- cano fr. Inguerrando Sugnart, nominato
star nel luogo dove gli è stata imposta, neh 464 da Paolo II, e traslato da Sisto
affinchè il suo proprio pastore potesse giu- IV nel i473 ad Auxerre, morto a Parigi
dicare di sua condotta. Siccome molli pec- nel 1 485. Selivrea, Sdymbrien, fu anche
catori carichi di gravi delitti ricusavano arcivescovato in parlibus senza sulhaga-
di ricevere la penitenza dai loro pastori, nei, ed ora è vescovato in parlibus sotto
e se ne andavano a Roma colla speran- il patriarca di Costantinopoli, titolo che
za che il Papa rimettesse loro peccati; il i conferisce il Papa.
concilio dichiarò,cheuoudovea effettuar- SELLE RI Gregorio, Cardinale. Nac-
si tale risoluzione, senza le lettere peni- que in Panicale delegazione di Perugia,
tenziali , ma che doveauo adempiei e la di miserabili ma onorati genitori, che per-
3oo SEL SEM
de in tenera età, onde passò quasi tutta tore di Camillo Cibo poi cardinale, il qua-
Ji fanciullezza presso Michele Arcangelo le sotto la di lui direzione difese in pub-
Minichini suo attinente, il quale assai con- blica dispula tuttociòchesi contiene nel-
tento della bella indole del fanciullo , si la1 / e 2/ parte della Somma di s. Tom-

prese tu Ito il pensiero di farlo istruire non maso. iNel 1718 pubblicò in Roma un'o-
meno nella pietà, che nelle lettere; e co- pera latina.sulle 5 proposizioni diGianse-
noscendo com'egli era chiamato dal Si- nio.da Gemente XI condannate colla bol-
gnore nell'ordine de'predicatori a profes- la Unìgenitus.
sarne l' istituto, ne secondò il desiderio, SELVA CANDIDA. V. Porto, vesco-
tanto più che a tali brame si aggiunsero vato suburbicario.
le insinuazioni del vescovo di Cittadella SEMB ANI. Discepoli diSembooSem-
I

Pieve Liticarmi domenicano, il quale pre- bio, che condannava l'uso del vino come
sagiva al giovane che un giorno avrebbe cattivo iu se stesso, e la vigna come una
fatto onore alla famiglia, alla patria e al- produzione del demonio e della terra. Ne-
la religione. Iti età di i 5 anni vesti nel con- gava altresì la risurrezione de'morti, ed
vento Perugia l'abito domenicano, e
di escludeva tutto 1' antico Testamento. S.
dopo aver compito in Roma uel collegio Agost., Hatres. 2$.
della Minerva il corso delle scienze scola- SEMENDRI A (Semendrien). Città ve-
stiche con somma lode e riputazione, pas- scovile e ninnila della Turchia europea,
r
so per lutti que'gradi della religione, che capitale del principato d\Servìa(f .), chia-
conducono al magistero, fatto anche pri- mata anche s. Andrea, capoluogo del san-
ma dell'età matura reggeute nel collegio giaccalo del suonome, formante la parte
di s. Tommaso di Napoli. Richiamato a settentrionale e la maggiore della Servia,
Roma, fu assegnato per compagno del p. a 9 leghe circa da Belgrado^.) e 170 da
Maestro del s. Palazzo apostolico {?'•)• CostautinopolijSullaspouda destra del Da-
Inseguito il suo merito gli ottenne un po- nubio che quivi riceve l'Iessava, al con-
sto tra'leologi della biblioteca Casauateu- fluente del Morava. Uu vecchio castello
se, donde venne assunto da Clemente XI serve di propugnacolo, ma fu maggiore
alla carica di segretario dell'indice, e di la sua importanza quando vi risiedevano

consultore dell'indulgenze ede'riti. Dallo gliantichieposseutire,edi principi diSer-


stesso Papa fu promosso a maestro del s. via,ed allora come adesso vi dimoravano
palazzo, a suo confessore, ed a consultore i due vescovi di rito latino e greco, l'ulti-

del s. Finalmente Benedetto XIII,


oflìzio. mo de'quali è primate di Servia. I cristia-
già suo correligioso, a'g dicembre 1726 ni ungheresi ed turchi si sono lunga-
i

lo creò cardinale, e poi lo pubblicò a'3o mentedisputato il possesso di questa piaz -


aprile 1 728 prete di s. Agostino, e gli as- za. Gli ungheresi se ne impadronirono
seguò le congregazioni del s. olllzio , del nel 17 18, e poi la cedettero a' turchi, i

concilio, de' vescovi e regolari, ed Ma


altre. quali colla forza detrattati se ne assicu-
dopo 3 mesi la morte lo colpì in
1 Roma rarono finalmente il dominio e vi man-
nel maggio 72g,di 75 anni nou compiti,
1 teneva la sublime Porta un sangiaccato.
avendo lasciato quanto avea a libera di- Il principe Milosch Obronowitsch eletto
sposizione del genera le del suo ordine. Eb- dall'assemblea nazionale raccolta aRra-
be sepoltura nella chiesa di s. Maria so- gojevacz, e confermato nella sua perso-
pra Minerva, con elegante iscrizione. Fu na e ne'suoi discendenti dal grau sulta-
un perfetto esemplare d'ogni virtù in tut- no nel i83o, curò di restituire Semeu-
to il corso della vita, ed ebbe credito di dria al rango di metropoli, e di ritornar-
profondo teologo. Acquistò rinomanza an- la al primiero splendore, per cui ora è
che fuori d'Italia, per essere stalo precet- riguardata come la capitale delpriucipa-
e

SEM SEM 3or


to, essendo la sede del principe e del se- privilegi. Il r. "vescovo fu Teodosio 1 del
nato, e contai 3,ooo abitanti. La Servia 1059, cui successe Dabro deliofifi, indi
dopo l'insurrezione de! 1 8 5,
1 colla quale nel 069 Teodosio II, al cui tempo il det-
1

i serviani scossero il giogo ottomano,è un to re fondò il monastero delle benedetti-


principato tributario della Porta ottoma- ne di s. Tommaso. Il vescovo B. nel 072 1

na, ma indipendente nella sua ammini- con altri vescovi di Dalmazia fu al con-
strazione: il principe regnante è Alessan- cilio provinciale di Zara. Preslanzio del
dro Obronowitsch. Le proposizioni conci- ioy5 fu al concilio provinciale di Spala-
storiali non danno alcun cennodellenoti- tro, donò ai monaci di s. Gio. Evangeli-
zie ecclesiastiche di Semendria,nè diBel- sta la chiesa de'ss. Cosma eDamiano nel-

grado cui è unita, iiivieem unilarurn. Bel- l'isola Pasmania, e si trovò alla corona-
grado fu domina tada'romani, poi da'greci zione del re (\\S(hiavonia,Croazia e Dal-
imperatori,quindi nel secoloV II I perven- mazia (V.) Demetrio, fatta dai legati a-
ne in potere de' re di Croazia e Dalmazia, postolici per Gregorio VII; come pure
s.

divenne la capitale di Servia. Passò poscia alla consagrazione della chiesa di s. Gio.
nel dominio de're d'Ungheria, e della re- Evangelista, eseguita da detti legali, e da
pubblica di Venezia, non che dell'impe- Lorenzo arcivescovo di Spalalro, di Dal-
ratore, e poi degliottomaniji quali attual- mazia e Croazia, e legato della s. Sede.
mente ne occupano le fortificazioni. Però Quindi Teodosio III sedeva nel 1076; Bo-
il vescovo di Semendria e Belgrado si no- no nel 1097, giusto e prudente vescovo,
mina dall'imr eratore d'Austria, e si pre- in tempo del quale Colomano re d'Un-
conizza in concistoro dal Papa. Per sup- gheria s'impadronì della Croazia e di Bel-
plire alla scarsezza delle notizie di Semen- grado che dichiarò città regia, ed il car-
dria, risei bai per quest'articolo quelle dei dinal Agostino legato di Dalmazia e Un-
vescovi di Belgrado, poi vescovi di Scar- gheria di Pasquale li, ricompose le ver-
dona, quindi nuovamente vescovi di Bel- tenze tra detto vescovo e 1' abbate di s.
gradoedi Semendria, proseguendo Scar- Gio. Evangelista. Nel vescovato del suc-
dona ad avere i vescovi della sua propria cessore N. i veneziani ricuperarono dagli
sede , finché fu soppressa. Anticamente ungheresi la Dalmazia e s'impadroniro-
Belgrado si chiamò Blandona, e ricevette no di Belgrado neh 1 16, ed il doge Or-
il salutifero lume della fede da s. Tito di- delafo concesse un privilegio al monaste-
scepolo di s. Paolo apostolo, in uno alla ro benedettino. Ma Stefano II re d'Un-
Dalmazia, la quale chiesa onora il santo gheria tornato dalla crociata di Palestina,
vescovo come suoi. apostolo : dicesi che riprese la Dalmazia e Belgrado neh 124.
ordinasse s. Donno Domnio 1
.° vescovo Non andò guari, che nuovamente vene- i

diSalona.La sede vescovile di Belgrado, ti rivendicarono nel 1126 le loro conqui-


secondo il p. Fallato, Illyrici sacri, t.
4, ste, pel valore del doge Michieli; e sicco-
p. 1, fu istituita verso io5o, a tempo e
il me Belgrado volle far resistenza con o-
per la pietà di Casimiro IV re di Croa- stinazione, soggiacque a de vastazione.Ro-
zia e Dalmazia. La cattedrale fu dedicata vinata la città, il territorioe l'isola di Bel-
aDio sottol'invocazione di s. Tito patro- grado fu attribuita al duca di Zara e la
no; ebbe il capitolo con arcidiacono e ar- diocesi a quell'arcivescovo. Molte famiglie
ciprete. Il detto re fondò nella città un mo- emigrarono a Scardona(V.), evi fu tra-
nastero di monaci benedettini magnifico, sferita la sede vescovile; le monachesi ri-
edificato da Andrea monaco di singoiar fugiarono in s.Demetrio di Zara. Dal mo-
virtù, sotto il titolo di s. Gio. Evangeli- nastero di s. Gio. Evangelista pure pas-
sta, e ne fu il i.° abbate, come si ha dal sarono i monaci nell' isola Pasmania in,
diploma di Casimiro IV, che gli accordò quello de'ss. Cosma e Damiano, che di-
3u2 SEM SEM
venne floridissimo, onde il p.Fnrlofo pub. Pontifìcis penes senatum venelùm,jus e-
blicò hi serie degli abbati d' ambedue i ligendi canonicos penes episcopum est.
claustri , ed i privilegi e prerogative di Mei 1 1G0 circa si trova Lampridio vesco-
cui furono fregiati dai re d' Ungheria e vo Scardona, dopo quello che vi avea
di
dai Papi in seguito di venne commendo.
: traslata la sede di Belgrado , e sostenne
Scardano antica e celebre città a 20 le- lite col monastero di s. Gregorio d' Au-
ghe da Belgio do, fu una delle 3 città ma- rana de'cavalien templari, postonella dio-
rittime deU'Iiliria, in cui risiedeva il ple- cesi di Belgrado, per cui non volevano i
tore romano. Fiori per commercio sotto cavalieri riconoscerne la giurisdizione e-
gl'imperatori romani e greci, pan le in- piscopale, onde Alessandro Ili ne scrisse
cursioni de'harbari, che rovinarono Sa- all'arcivescovodi Spalatro, alconciliodel
tana e altre illustri città dalmale,e dive- quale intervenne il vescovo nel 1171. Mi-
nuta anch'essa diruto fu rifabbricala col chele gli successe verso il 178,6 fu al con- 1

nome di Scardano, nuova. Il suo vesco- cilio di Laterano 79: alle monache nel 1 1

vato cantico in modo,clie trovasi nel con- di Belgradostabilite in s. Demetrio di Za-


Satana del 53o sottoscriltoCos tan-
cilio di ra, attribuì il fondo Bubniano. Neli2oo
tino episcopus tcclesiae Scardonitanae. circa fu vescovo Bartolomeo di Zara, con-
Nelconcilio Deimitano ossia di Dalmazio sagrato dal vescovo di Spalatro e con-
,

dell'877, si trova Scardona tra le sedi ve- giunse la chiesa di s. Pietro al monaste-
scovili suffraganee di Spalatro, ed a que- ro de's«. Cosma e Damiano. Indi neh 228
sto metropolita Papi confermarono la Nicola canonico di Spalatro, nel
i
1240
dipendenza della traslata sede di Belgra- Bartolomeo che si ritirò tra i francescani
do, sottraendo Scardona dalla podestà di a professamela regola, e pel carattere ve-
quello di Zara. scovile impose il pallio ad Hugrino arci-
Ih. vescovo di Belgrado e Scardona vescovo di Spalatro. Questi nel 1248 no-
fu il suddetto N. che vi si recò dopo la minò a succederlo fr. Giovanni ungaro
veneta distruzione di Belgrado, aia in pro- domenicano, ma non fu ammesso dal Pa-
cesso ditempo prevalse il titolo di Scar- pa Innocenzo IV, che gli sostituì Bugge-
dona, senza nominarsi Belgrado, sebbene ro di singoiar dottrina e di santa vita, e
questa formò la parte pi incipaledella dio- dopo due anni però fece consagrare Gio-
cesi, onde poi meritò d'essere ripristina- vanni. Nel 270 Andrea insigne teologo,
1

ta, e cessò d'essere sede vescovile Scar- e cospicuo in erudizione e probità, nella
dona, dopo essere stata separata da Bel- quale epoca fu fondato il convento de'do-
grado. La descrizione della diocesi si leg- menicani di Scardona ed il monastero
,

ge nel p. Fallalo, insieme ai luoghi che delle monache di s. Chiara nel suburbio,
comprese, popolati parte dai latini, e par- per beneficenza di Stanislava sorella del
te dai serviani di rito greco eslavonico. bano di Croazia e Dalmazia. Galvano del
L'antica cattedrale fu distrutta dai tur- 1280 domenicano, poi fu scomunicato dal
chi, la nuova fu consagrata in onore del- Papa e privato del sacerdozio, facendo ri-
la B. Vergine, que cpiidem titillimi e Bel- torno nel claustro. Nel f 285 Nicola, nel
gradensisintemplum Scardonilttnum li- 1 3 00 Damiano, sotto il quale Orsa sorel-
na cimi sede pontificia translatumfuisse la del bano Paolo, presso il monastero del-
cxislinw, dice il p. Fallato. Era l'unica la comune sorella fabbricò la chiesa di
parrocchia della città. Il capitolo pure si s. Giovanni con abitazione pe'francesca-
formò di quello venuto da Belgrado, e già ni, a vantaggio e assistenza delle mona-
fioriva nel secolo XV colla dignità del- che. Circa il 1 3 1 5 Nicola, nel 1 320 Pao-
l' arcidiacono. Potestat nomina/idi epi- lino nobile, dotto e virtuoso, appartenen-
scopi, el archidiaconi concessa romani te alla celebre e illustre famiglia Drasoo-
SEM SEM 3o3
vilzchetra i suoi vanta un cardinale, più condo l'antica disciplina, perciò non ri-

vescovi , bani e duci : si oppose con co- conosciuto dal Papa; ma data la debita
stante fortezzaall'empietàe tirannide del soddisfazione, venne ammesso, e governò
bano MIadino, sacrilegamente fu impri- con lode. Sisto 1479 nom ò Pie-
IV nel i ll

gionato e per l'immunità ecclesiastica per- tro de Marchis francescano; neh 491 Ar-
de gloriosamente la vita. Dopo un inter- cangelo Valicassi nobile di Zara, celebrò
regno di 4armij n d 3a5 Andrea cantore j il sinodo per restaurare la disciplina ec-
d'Agria, eletto da Giovanni XXII, dopo clesiastica^ fu vigilante pastore. Nel i5o2
aver annullata 1' elezione di Vito Luca JNicola Martinusio nobile croato, che do-
Spingaroli canonico di Scardona fatta dal nò la chiesa di s. Stefano ai religiosi del
capitolo, enei 1 344 m a ' concilio di Spa- 3.° ordine di s. Francesco, e vide la sua
latro : a suo tempo pervenne Scardona chiesa oppressa dai turchi. Nel 1 5 9 Tom-
1

per acquisto di comprila ai veneti. Fu maso de Negri di Spalatro, pio, prudente


vescovo neli35o Michele, e per la pace e dotto, che più volte era stato in Roma
conclusa tra Lodovico I re d'Un-
i veneti e per aflari, e per implorare la difesa di Dal-
gheria, tutta la Dalmazia e Scardona ven- mazia e Croazia, contro le conquiste e cru-
nero in potere del re. Nel 36o Guglielmo 1 deltà degli ottomani, per cui Leone X che
domenicano, che nella chiesa del suo or- ne conobbe pregi l'elevò a questa cat-
i

dine in Zara consagrò 3 altari, indi Ur- tedra : per lo stesso motivo fu legato nel
bano V nel 1 363 lo trasferì a Capri. Gli Belgio a Carlo V, per perorare contro il

fu sostituito Michele; nel i 3q3 Francesco comune nemico, il quale nel D23 irrup- 1

domenicano o francescano; neli4io Pe- pe su Scardona, la manomise e assogget-


tramosto traslalo da Accia pure france- tò alla sua barbara servitù; la diocesi fu
scano, che restò afflitto per aver l'impe- nlloraaflidala ai vescovi viciniori, e Tom-
ratore Sigismondo e re d'Ungheria sot- maso fu traslato a Traù. Nel i52/\.C\emen-
tomesso Scardona aSebenico: perla pru- te VII vi trasferi Giovanni Rosa di Zara
dente condotta del vescovo, dipoi Scardo- vescovo di Sappa o Suacense, prelato do-
na ricuperò la sua libertà. Martino V nel mestico, che do vette precariamente di mu-
1417 dalla chiesa Ceretenense vi trasfe- rare or qua or là, avendo turchi occu- i

riticela di Spalatro francescano, al qua- pato pure l'episcopio; neh 53 gli fu con- 1

le successero: nel i4' 8 Pietro francescano, ferita la chiesa di Veglia, collii ritenzione

poi di Castro; nel 1420 l'eletto Giorgio di Scardona, poi divenne pastore di Spa-
traslato da Faran, ma fu costretto a ri- latro e di Zara. Nel 1 53y la repubblica ili

prendere l'aulico titolo; onde fu sede va- Venezia ruppe guerra a'turchi, il veneto
cante sino al 14*26, ed a Nicola francesca- Pesaro riprese Scardona, e dopo la pace
no, illustre per dot trina e santità; neh 4^8 fu riedificata e munita. Frattanto il ve-
Giovanni agostiniano, priore di Dresda; scovo di Veglia ebbe cura della chiesa di
nel i43 GiacomoMartinusio nobilissimo
1 Scardona, e dopo la morte di Giovanni
croato, dalla cui famiglia uscì un cardi- fu data in commenda a Daniele Vocazio
nale, dotto, e risplendente per virtù: al vescovo Dumnense, che reggeva pure la

suo tempo i veneti ripreselo la Dalmazia. chiesa di Macarska. Nel i583 Gregorio
Nel 1 444 Felice, a cui la s. Sede commise XIII fece coadiutore del vescovo d'Arbe,
le cause de' vescovi di Zara e di Nona; go- colgoverno della chiesa di Scardona, fr.
vernò con sapienza e piamente. Nel 1460 Nicola da Cernala francescano, denomi-
Giacomo Lmgadino patrizio veneto, e- nandosi nel diploma pontifìcio eletto di
gregio in erudizione e belle dotti, già fa- Scardona, e morì neh 588. Doposede va-
migliare di Pio II; ne! 1 463 Alessandro cante N. fu vescovo di Scardona, che mor-
raguseo eletto dai suffragi del capitolo, se- to iteli 61 3, gli successe Antonio francc-
s

3o4 SEM SEM


scano, dicendosi nella provvisione di Pao- dificò e restaurò Scardona, non che forti-
lo V Scardoncnscs in partibus infi-
crei. ficò dall'aggressioni de'turchi, a'quali era
delium, perchè era ricaduta in potere dei slata ritolta nel 1684, per cui venne ri-
turchi. Nel 1625 Tommaso Jucovichio pristinata la sede del vescovo, ed Alessan-
francescano, insigne in dottrina e pruden- dro Vili in premio ai veneti per la soste-
za, e come il precedente ebbe in ammi- nuta guerra, gliene concesse nomina io la
nistrazione la chiesa di Bosnia e le altre uno a quelli di Dalmazia. Quindi dopo
vicine chiese. Nel ! 64^ Paolo minore os- sede vacante, nel 1698 Innocenzo XII le-
servante come i predecessori , nativo di ce vescovo Gregorio Civalelli nobile di
Glamasci nel regno di Bosnia, dell'illustre Zara ecanonico di quella metropolitana,
famiglia Posilovich. Nella guerra di Cre- con provvista di scudi i5oo stabiliti dal
ta veneti nehG47
i '"'presero Scardona, senato veneto, che pure formò la mensa
ma poco dopo e con fraude i turchi nuo- del capitolo, composto dell'arcidiacono,
vamente l'occuparono. di 6 canonici, e di 4 mansionari, e forni
Frattanto Innocenzo X ristabilì la se- la cattedrale delle occorrenti suppelletti-
de vescovile di Belgrado, e la dichiarò suf- li e utensili sagri, avendo per tale desti-
fraganea d' Antivari, secondo Comman- nala la chiesa di s. Maria e s. Francesco,
ville, Histoirc de tous l'Eveschez. Certo eretta dalla pietà de'fedeli, l'antica essen-
è che nel Bull, de propaganda fide, Ap- do slata rovinata nelle guerre, e dalla su-
pendix t. r,p. 2^0, vi è il breve aposto- perstizione de'turchi ridotta a moschea.
lico, Chrislifidelium, diretto a Matteo ve- Nel 1 7 1 4 Giovanni Vi-
fi' eletto vescovo
scovo di Belgrado, de'4 dicembre 65 1 1 : dovich oriundo Scardona e canonico di
Episcopus Bellegradensis EcclesiaSama- diSebenico.manel 7 i6fulraslatoaTraù 1

tliensis adininislrator, etvicarius aposto- prima d'essere consagrato. Nel 7 7 Mat- 1 1

licus in Ecclesiae Hungariae. sub Tu rei teo Joannicci nobile di Spalatro e arci-
Episcopum residenlem non habentis, ad diacono di quella metropolitana, al cui
SedisApostolieae beneplacitum constimi* tempo il senato veneto permise ai greci
tur. Ma della chiesa Samadiense, come scismatici l'erezione d'una chiesa, serbi e
Semendria nulla trovo inCom-
di quella di rasciani rifugiati in Scardona nelle guer-
manville; Baudraud, Lexicon geogra-
in re de'turchi, oltre i monaci Calogeri ete-
phicumj nel p. Carlo da s. Paolo, Geo- rodossi, ed i morlacchi, pe'quali si stabi-
graphia sacra; nel Mi reo, NotiliaEpisco- lironodue posti, uno nel collegio di pro-
paiuumj nello Stadel, Compendium geo- paganda fide, l'altro in quello di Fermo.
graphiae ecclesiasticaej nel p. Le Quien, Neh 72 1 Nicola Tomaseo nobile dell'iso-
Oriens christianusj né finalmente nel p. la di Braclia, benefico pastore. I suoi suc-
Farlato, che ignorò il disposto da Inno- cessori li riportai a Scakdona, che cessò
cenzo X, e solo riferisce : che dopo la mor- poi d'essere sede vescovile. Quanto a Bel-
te di Pao!o,prese cura di Scardona il ve- grado e Semendria, prima della metà del
scovo di Macarska Mariano Lisnichi mi- secolo passatonelle Notizie di Roniasiri'
nore osservante. A questi successe nell'am- cominciò a riportarne la serie. Dopo sede
ministrazione nel 1 686 Nicola Blancovich vacante peli. si legge, Francesco Anto-
vicario generale di Spalatro, ove fondò nio Engel de Wagrain di Passavia da ,

i da Innocenzo XI fatto vicario


filippini, Clemente XII fatto vescovo nel 17 34; e
apostolico di Scardona, di Macarska e del- siccome vescovi di Scardona erano or-
i

lealtrecittàdai turchi tolte ai veneti; chie- mai separati da Belgrado e Semendria u-


se che governò con zelo e vigilanza, ad nite, nelle stesse Notizie si principiò con
onta della guerra del Peloponneso. Dipoi fr. Vincenzo Bragadino del 1733, egual-
Pietro Valerio prefetto di Dalmazia, rie- mente a pubblicarli, Al vescovo Engel
SEM S EM 3o5
successero nelle sedi unite di Belgrado e i semi ariani furono condannali dal con-
Semendria in Ungheria, seguenti prela- i cilio d'^/essrt/jrZ/7<7 (T~); rifiutati dall'im-

ti. Nel 7 55 Stefano Pulz, di Mikouiy dio-


? peratore Gio via no, quindi nel 364 ten-
cesi diZagabria; nel 1770 AntonioZIata- nero il conciliabolo di Lampsaco (F-),
rich, della diocesi di Zagabria; nel 1 700 pure contro gli ariani , ed ove tornaro-
Giuseppe Vilt di Strigonia; nel 1806 À- no a negare la divinità dello Spirito san-
lessandroBodony,diBerki diocesi di Vac- to, emandarono a Papa s. Liberio (/'.)
cia; dopo lunga sede vacan le nel 1 8 1 4 Ste- una legazione, e professando fraudolen-
fano Csech, di Villa Eperia in Ungheria; temente la fede del concilio di Nicea, ot-
dopo più lunga sede vacante neh 833 Mi- tennero la comunione; ma la falsità del-
chele Gio. Wagner di Lintz, dichiarato la caduta di s. Liberio, la dichiarai al-
da Gregorio XVI, il quale Papa, come la sua biografia. Il concilio generale di
notai a Belgrado, preconizzò nel conci- Costantinopoli (/'.) del 36o procurò di
storo del 1837 anche l'odierno vescovo ridurli alla fede cattolica, ma invano,di-
mg r Schrott di Novogrado diocesi di Za- cendo isemi ariani di voler piuttosto ab-
gabria,già pubblico professore in quell'ac- bracciare l'opinione degli ariani. Gli a-
cademia, autore d'opere, parroco di due riani ed i semi- ariani fecero quasi ogni
chiese, e canonico custode della cattedra- dì nuovi simboli, ed in ciascun anno, co-
le di Zagabria, avendolo dispensato il Pa- me li rimbrotta s. Ilario, anzi iu ciascun
pa a ritenere il canonicato. mesesi videro sortiredalle loro mani nuo-
SEMI ARIANI. Eretici chea' tempi vi dommi. I progressi dell'arianesimo e
dell'arianesimo non ammettevano il ter- del semi-arianesimo furono sì rapidi, e
mine consustanziale, benché riconosces- tanto vasti i suoi danni, che la protezio-
sero che il Figlio era simile in esseuza e ne di Dio sulla sua Chiesa non si mostrò
natura, o simile in tutte le cose al Padre. mai più così visibilmente come in que-
F mono ch\amal\Semi- Ariani perchè non st'epoca fatale. L'eloquenza e l'arte di se-
partecipavano die per metà soltanto al- durre,Pingegnoacuto e insidioso de'raae-
r
le opinioni erronee degli Ariani (F .).lis$\ stri che lo sostenevano, l'autorità di di-
erano però suddivisi tra loro, giacché gli versi imperatori che di mano in mano lo

unì facevano consistere la rassomiglian- difesero, la persecuzione di parecchi re


za del Figlio al Padre nella sola volontà, goti e vandali assai possenti, resero que-
e gli altri nella sostanza. Fra questi ul- ste sette sì formidabili, che parvero mi-
timi ve n' ebbero molti i quali si riuni- nacciare la Chiesa stessa d'una rovina to-

rono in seguito alla chiesa cattolica. I se- tale, se non avesse ella avuto il sostegno
mi ariani radunatisi in Andra fecero una delle promesse infallibili di Gesù Cristo.
forinola di fede, ponendo la parola sostan- Ma comunque terribile sia stata per sì

za, e tutto il rimanente secondo la fede luogo tempOjtultavia si dileguò come uua
cattolica, lasciando solo il nome di con- violenta burrasca; e dopo la conversio-
sostanziale. Nel 3^7 vennero a concordia ne de' longobardi ne! VII secolo, l'aria-
n
cogli ariani, facendo la 3. forinola Sir- nesimo non lasciò di se neppure un ram-
iniense della fede. Dipoi furono tenuti cat- pollo in tutto il mondo. Scrisse il p. d.
tolici eziandio dagli ortodossi, si oppose- Prudente Maran benedettino di s. Mau-
ro alle nuove forniole di fede fatte dagli ro: Disseriazione sopra i semi-ariani, e
ariani; intervennero al concilio di Seleu- la pubblicò neli 772.
iia{J .), e vi aggiunsero un'altra empie- SEMIDALIANI o SEMID ALITI. E-
tà, negando la divinità dello Spirilo san- retici che comparvero verso il 53o. Essi
to. Nel 358 celebrarono il conciliabolo di erano discepoli di Seiuidal io, filosofo d'o-

Sii mio (J7 -), contro gli ariani. Nel 3G2 lienle e seguace dell'eresia di Severo fai-

voi.. LXHI.
3o6 SEM SEM
so vescovo e capo de Sevcriani (/'.) detti a tutto è utile, e da cui ogni utilità pro-
i corruttibili, perchèasserivanoche il cor- cede ; quella virtù opportunamente ra-
po ili Gesù Cristo era corruttibile e sog- dicata in una terra di benedizione, len-
gettoalle passioni carnnli. Alcuni confon- tamente maturata all'ombra del santua-
dono i sctnidaliani co' Davsamiaiìi (P-), rio, illuminata da valenti e sperimentati

perchè erano uniti fra di loro ed aveano maestri,egualmente lontaua sì dalla pue-
le stesse massime. Vedasi s. Gio. Dama- rilità superstiziosa, che da un fervore in-
sceno, De haeres. lib. 3. discreto, e da una vile pusillanimità. E'
SEMINA. Sede vescovile della provin- colà, che per mezzo di assidui esercizi la
cia Proconsolared'Africa, sotto la metro- gioventù in poco tempo acquista la espe-
poli di Cartagine. Fiorenzo suo vescovo rienza de' provetti; là un zelo nascente
nel 484 fu esilialo da Unnericorede'van- formasi alle sante industrie, ed a'sapienti
dali,cogli altri vescovi cattolici di sua pro- precelti dell'arte divina di guidare le a-
vincia, per non a ver voluto approvai e gli uime. Scuole evangeliche,uelle quali tutto
errori de'donatisli alla conferenza tenuta predica agli occhi stessi del corpo la pietà,
dal re in Cartagine. Morcelli,,^//\ c/ir. t.i. la povertà, la decenza ecclesiastica. Sot-
SEMINARIO, Semina riunì, Sacrimi to la Tonsura e Y Abito [V.) chierioale si

Seminarium, Domus juvenlulis in Eccle- apprende, che si è scello il Signore Iddio


siale spem inslituendae aperta. Luogo in per unica eredità, eclie quindi non puos-
cui vengono istruiti Chierici (/'.) desti-
i si senza essere ridicoli ed anche colpevo-
nati alla Chiesa (A'.) in tutte le funzio- li, tornareagli acconciamenti secolareschi
ni ecclesiastiche. Asilo di pietà e di scien- ed alle maniere mondane, comparire nei
za, in cui si formano i sagri ministri, che luoghi di licenza o di schiamazzo, fre-
poidebbonoessere luminari della Chie-
i quentare le taverne, i teatri, assaporare
sa, i moderatori delle coscienze, depo- i i piaceri contagiosi del secolo. E che dirò
sitari e dispensatori de'doni di Dio, me- i io mai del regolare e continuo corso, del-
diatori tra l'uomo e l'Altissimo, le guide, la perfezione degli studi ecclesiastici, che
i maestri e dottori, luce e sole del mon- si raggiugnecon successi al tutto inauditi
do. La direzione del seminario si appar- e nuovi nella calma solitaria di quegli a-
tiene al vescovo diocesano, od all'abbate sili della virtù edel sapere! Teologia (A'.)
nelle abbazie nullius dioecesis, che se non profonda, teologia morale e pratica, re-
lo hanno, come sono tenute ad averlo, gola per la condotta delle anime, perla
gli abbati sono tenuti pagare la tassa al osservanza de Riti (f.) e delle sagre Ce-
r
seminario del vescovato più vicino: ogni remonie (P .) } per tutto quello che può
cattedrale, benché unita, de ve avere il se- conservare a'nostri adorabili misteri l'al-

minario, per cui se ne fa espressa menzio- to splendore di maeslà, che loro tanto si

ne dal Papa nella Proposizione concisto- addice, sono queste altrettante materie,
riale (P'-), quando provvede le chiese di la cui semplice indicazione dee bastare ad
pastori. Il Bei Castel nella Stor. del cristia- inspirarci una perenne riconoscenza per
nesimo, eloqueulemente fece il seguen- quegli institutori visibilmente da Dio in-
te bell'encomio di questa santissima e spirati de'luoghi di benedizione, in cui si
non peritura istituzione, pieno di calore coltivano". Nel 1756 pubblicò in Roma
e di verità, e diretto eziandio ad onorare ilvescovo Leonardo Cecconi: Istituzio-
ì maestri e gli allievi de'seminari. «Per ne de' seminari vescovili decretata dal s.
questo mezzo (cioè mediante la mirabile concilio di Trento e dilucidata , opera
istituzione de'seminari ) da tutte parti vi- utile a' vescovi, necessaria ai direttori,
desi rifiorire lo spirito più essenziale del agli studenti e ai causidici de' seminari
Sacerdozio {V.): quella solida pietà, che medesimi. Ap. 2Qspiegailsignificatodel-
SEM SEM 3o 7
la voce Seminario eperchè attribuita a ma nel 1747 e dedicò a Benedetto XIV:
questo luogo pio. Egli pertanto dice, la La storia de' seminari chiericali, anche
parola Seminario non mai si trova usata esso a p. 2 rende ragione perchè furono
nel senso che l'usò il concilio di Trento: con questo nome chiamati, dicendo. Sic-
«Ita ut hoc Collegium Dei ministrorum come i terreni, ne'quali diversi generi di
perpetuura seminarium sii". Gli altri con- piantead artesicollocano,e quasi a prova
cilii e gli giammai usaro-
antichi Padri sifanno crescere per traspiantarne a suo
no tal vocabolo, chiamando simili adu- tempo altrove le migliori e le più elette,
nanze Monastero 3 Conclave, Scuola. Il s'appellano seminari,giusta il detto diCo-
concilio di Trento però, non senza gra- lumella, De arborib. cap.i; così i collegi
vissima ragione assegnò siffatta denomi- de'chierici chiamano seminari, peroc-
si

nazione. Scrisse Columella,chechiunque ché sono come tanti luoghi, ne'quali en-
vuol piantare una vigna, dee far prima il trandovi fanciulli, tenere pianteancora e
i

seminario, ossia radunamento di novelle senza consistenza, vi crescono col la virtù in


piante, poste in terra appartata, da dove arboscelli, de'quali traspianlati di tempo
cresciute a teneri arboscelli, diano spe- in tempo i migliori.ed alia cura or d'una,or
ranza di produrle frutti di buona quali- di altra chiesa destinatigli ventano eccelse
tà, si traspiantano in luoghi più adattati. piante, sotto la cui salutevole ombra ri-
Cicerone si valse di questo termine tras- posa con sicurezza il popolo fedele. Quindi
lativamente, per denotare l'origine e la nel 1 583 i padri de! concilio di Reims, as-
cagione di qualche cosa buona o cattiva. sai opportunamente dichiararono: Chela
Forse meglio al nostro proposito fece uso Chiesa in questa parte fa appunto, come
del vocabolo s. Ambrogio, il quale par- far suole il diligente agricoltore, che pensa
lando del diluviouniversale e del patriar- di seminare in tempo,per concepire giusta
ca Noè, si espresse:» Ad totius generis re- e soda speranza di mietere con abbondan-
servatur seminarium". Per consimile si- za; poiché si applica ella ad educare di
gnificato pare che se ne valesse il concilio buon'ora chierici, per aver quando che
i

di Trento, quasi voglia dimostrare, che sia degne persone che al ministero del-

siccome Noè nel diluvio universale fu il l'altare si possano destinare. Tanto il ve-
seminario per la conservazione del genere scovoCecconi, quanto il can.° deGiovan-
umano, cos'i pure neh' universale deca- ni trattano ancora delle qualità e de'do-
denza della disciplina ecclesiastica furono veri delle persone appartenenti a' semi-
eretti dal s. concilio seminari ecclesia-
i nari, e precipuamente de' rettori, de'mae-
stici, ove ristretti teneri giovanetti, quasi
i stri e degli alunni. Riferisce il i.°cheil
novelli germogli, custoditi e difesi da ogni rettore è la primaria persona del semi-
cattiva inclinazione, e dal pessimo esem- nario, e siccome da lui ne dipende tutto
pio della comune corruttela, crescono di il regolamento, è necessario che sia for.

giorno in giorno nella pietà e nelle let- nito di molte e ottime qualità, dimodoché
tere , sinché siano in istato di dare una s. Carlo Borromeo lo propose ne'seguenti
morale speranza di riuscire capaci a pro- termini, come quello che nella formazio-
muovere il servigio di Dio, ed all' utile ne delle leg<ù del suo seminario meritò
comune del popolo. Tanto essere in pra- che fossero adottate per regola da tutti
tica riconobbe BenedettoXIII, nella bolla i semiuari del cristianesimo. "Rector igi-

Credìtae nobis. In questo solo significato tur prae caeteris si t aetate provectus, au-
la voce Seminario fu usata dal concilio, ctoritate gravis, spedata probitate, ab
perchè ne iutese e ne volle gli effetti cor- omni onere residendi solutus, peritus di-
rispondenti alla denominazione, llcan.° sci plinaeclericalis, et ejuspraecipue,quae
GiovannideGiovann^chestampò in Ro- ad Seminarium spectat; raaximeque ex-
3o8 S E M SEM
pedirel,utexeonmi numero deligeretur, Sitarsi nella pietà e nelle lettere; e S.Fran-

qui olim in Seminario fuerint consti tu ti, cesco di Sales volle che
suoi ordinandi i

ut ecclesiastìcae disfciplinae retinens, ac per un anno dimorassero nel seminario.


studiosus, et in iis sii intelligens rebus, Ln lingua latina è necessaria ad ogni ec-

quae sunt temporalis adminislrationis ;


clesiastico, emollo importa che giovani i

omnium orini us, eicjue eaeteri cujusque sieno in essa bene ammaestrati; da'semi-
ordinistaminSeminariopraecipue,quam naristi dee pure apprendersi esattamente

in aliis clegunt in functione inuneruni la lingua italiana per abilitarsi al mini-


suòrum,ac ad
in aliis prorsus rebus, quae stero di Predicatore (V.). Della lingua
Seminari! referuntur ulilitatem ottem- latina parlai anchea Uno, e quando s'in-

perare teneanlur". Alcuni concilii provin- cominciò ad apprendere lo dissi a Scuo-


ciali per meglioaccertarsi dell'abilità, pro- la, riportando le disposizioni per quelle
bità e diligenza si del rettore che de'mae- di grammatica: in qualche seminario fu
stri, disposero che prima d' ammetterli introdotto l' insegnamento della lingua
negl'impieghi loro, si esaminassero atten- greca e di altre lingue orientali. Nello spie-
tamente, volendo che emettessero la pro- gare i maestri di grammatica e rettorica
fessionedifede. maestri succedono dopo
I qualche testo profano o di scrittore gen-
il rettore, ed essi debbono essere pure, tile, secondo il suggerimento di s. Carlo,

per quanto può, della slessa età e gra-


si ne tragga opportuni riflessi in favore del-
vi tà, senza al terigia,e disimpegna ti da ogni la virtù e in depressione del vizio. La bel-
altro impiego incompatibile al loro uffi- lissima orazione indirizzata da s. Basilio
zio. Il dotto cardinal Petra diede di questi Magno ai giovani, per ammaestrarli su

un pieno e distinto dettaglio.» Plura si- quanto hanno da ricavare e tenere nel leg-
quidem, et quae in omnibus obvia non gere libri profani con profitto, può ser-
i

sunt, desiderantur, ut quis idoneus magi- vir d'esempio per regolare l'insegnamen-
ster dici, et approbari valeat ; videlicet, to cristiano: potino servire di norma, s.

quod sii honestus, pius, discretus, man- Agostino, De doclrina chri sliana j ed il

suetudinem, et humilitatem colat; sit in p. Tornassi ni, Modo (V insegnare e leg-


sermone verax,in judica rido justus, in Con- gere cristianamente i poeti e gli storici.
silio providus, in commisso fidelis, con- Ai seminaristi è necessario l'apprendere
slans, in vultu opportune rigidus; habeat la Scrittura sagra, la Storia ecclesiastica,
peritiatedocendi,facundiam diceudi,sub- e il Canto ecclesiastico {V.): alle scuole
tilitatem interpretaudi,copiam disseren- de' seminaristi , da s. Carlo Borromeo e
di ". Le prime qualità che ricercatisi in da'concilii provinciali di Francia, fu pro-
un idoneo maestro, sono l'onestà e la pie- posto l'uso del Catechismo romano, im-
tà. 11 concilio di Trento, a distinzione del- perocché la Dottrina cristiana è ili.°e-
le Università ty.) istituite per far uomini lemento della gioventù. 11 cardinal duca
di stalo e alti al governo civile, eresse i di York, nel suo seminario di Frascati

seminari perchè in essi si formassero mi- ( V.), per lui divenuto celebre, stabilì l'in-
nistri capaci pel di vin servigio,e perciò con tero eorso degli sludi per 8 anni, e ne fu
somma avvedutezza prescrisse la sorte de- munifico protettore. Inoltre s. Carlo in-
gli studi co'quali vuole che sieno ammae- culcò ai seminaristi il buon carattere e
strati i giovani, ed ordinò che nelle scuole l'ortografia; permise la poesia. Quanto a-
al seminario unite non non si dettassero se gli alunni o seminaristi, che si ricevono
le materie che fossero determinate dal Ve- gratuitamente ne'seminari, dichiara il ve-
scovo dappoiché il fine per cui è e-
{!'•)'• scovo Cecconi, che sieno in numero cor-
retto il seminario, ben considerato, è un ìispondente alle facoltà e necessità della
salutare e grande incentivo per approf- diocesi, ed allo stato del seminario: la loro
a

SEM S E M 3o<)
oltiaia scelto è di granile importanza. Non l'insegnamento, sino all'avanzamento al
L'asta che si abilitino al sacerdozio, deb- sacerdozio. Se l'alunno cambia di voca-
bono ancora rendersi capaci pel servigio zione per non sentirsi inclinatoal celibato
di Dio e della diocesi. La loro età non sia col crescere dell'età,o per altre gravis-
minore di i 2 anni, ne maggiore che gl'i- sime ragioni, il vescovo per compassione
nobiliti all'intiero corso degli studi. Sieno e per equità deve accordargli licenza d'u-
nati di legittimo matrimonio e diocesani. scire dal seminario, e secoudo i casi con-
Altro necessario requisito per essere gli donargli la reintegrazione degli alimenti.
alunni ammessi in seminario, è che sap- E' impegno
del vescovo il provvedere
piano leggere e scrivere convenientemen- quelli che lodevolmente si sono portati.
te. Che dimostrino buona indole, e riso- Ai posti gratuiti si eleggano con conve-
luta volontà di servire perpetuamente alla niente scelta bisognosi, ma non intiera-
i

diocesi. Per la loro scelta è bene intima- mente miserabili, onde a suo tempo ab-
re il concorso. Sieno di conveniente sta- biano modo di ordinarsi. Si esercitinogli
tura ed aspetto, buona pronuncia, e na- alunni in frequenti discorsi predicabili,
turalmente modesti. Secondo la romana giusta il metodo proposto da s. Cai lo. In
Rota debbono abilitarsi al sacerdozio,con- piccole diocesi è meglio che sieuo gli a-
tenersi nel Celibato (/".), ed usar sempre lunni buoni moralisti, che teologi. Si af-

l'abiloe tonsura. Per evitare sudi ciòqua- fezionino allo studio, per non averlo a la-
lunque sotterfugio, prima del loro ingres- sciare partiti dal seminario: si approfit-
so in seminario gli si prefigga il termine tino più nella pietà, che nelle lettere: di-
pel sacerdozio, e loro si faccia assicurare chiarò il dottore s. Tommaso d'Aquino,
il patrimonio. Non debbono esentarsi dal- d'aver acquistato la sua dottrina più col-
la diocesi senza licenza del vescovo, su di la pietà che con Io studio. 1 seminaristi
che statuirono giusti rigori 5 eoncilii pro- sogliono fare gli Esercizi spirituali, nel
vinciali di Francia. E" positivo il debito di i.°loro ingresso, nel principiar gli studi
servire alla diocesane ponno risolvere di dopo le vacanze autunnali, e prima d'a-
perseverando nel seminario:
farsi religiosi vanzarsi agli ordini sagri. Glialunni spes-
s. Carlo Borromeo ottenne un breve da so considerino al fine per cui sono entrati
Gregorio XIII, che proibisce agli alunni in seminario, ed il fine per cui esso fu i-

di entrare in qualsivoglia religione,senon stituito. Coltivino sempre rettitudine di


dopo compiuti gli studi, e trascorsi 3 an- mente e di cuore: per acquistar la vera
ni dopo essere usciti dal seminario. Al- sapienza e le scienze, si premuniscano col
lorché un giovane entra gratuitamente santo timor diDio,e sieno sempre prepa-
in seminario, fa un vero e legittimo con- ra li a superarqua lunque ostacolo. Non de-
tratto col medesimo (non intendo parla- vono ambirei Benefizi ecclesiastici {f ),
re di quello che dicesi convittore, sia per né la sollecita loro Ordinazione (F'.). Da.
nomina di padronato, se nell'alunno non giovanetti apprendino a trattare colla de-
vi sia stretto obbligo di ordinarsi, sia per bita convenienza li superiori, gli eguali,
la pensione che paga), convalidato colla e tutti con civiltà e carità cristiana. Ogni
reciproca obbligazione d'ambe le parti, loro profitto lo riconoscano da Dio, da
tenore della nota regola: Do, ut des; do, lui lo sperino, a suo onore e gloria l'of-

ut faciasj facio, ut des. L' alunno si e- frano. I convittori pagano la dozzina o


sibisce applicarsi alle umane e divine co- pensione corrispondente,e questa dovreb-
gnizioni, per servire perpetuamente alla be essere in proporzione della tassa dei
diocesi. Il seminario per lo contrario si patrimoni ecclesiastici di ciascuna dioce-
obbliga a somministrargli gratuitamente si. 1 convittori per essere ammessi ne'se-

il vitto, e il comodo di approfittarsi del- minari esclusivamente istituiti per quelli


3 1 o S E Ivt SEM
che devono dedicarsi allo slato ecclesia- nica contro quelli che usano abiti seco-
stico, al servigio delle chiese e al vantag- lareschi. Altrovesi ordina, chela veste cle-
gio delle diocesi, dovrebbero avere un'in- ad imitazione di quella
ricale sia talare,
clinazione a servire Dio e la Chiesa, con d'Aronne, specialmente nelle città colte,
divenire essi nel seminario buoni cristia- ed in ogui funzione ecclesiastica, non o-
ni e ottimi ecclesiastici ; altrimenti essi stante la piccolezza e povertà del luogo.
dovrebbero entrare in qualche Collegio Fu sentimento del cardinal Baronio che
(/\) destinato alla sola buona educazio- ne'primi secoli gli Ecclesiastici [V.) ve-
ne e istruzione de'giovani secolari, poi- stissero di color castagno o paonazzo, il

thè la romana Rota dichiarò, che in se- quale si usa da'seminaristi almeno di qua-
minario non ponno riceversi che i soli si concede affinchè a
tutta l'Italia, e lorosi
chierici. La diversità tra il convittore e tal vista abbiano un continuo eccitamento
l'alunno, dedotta dalla diversità del line a'portamenti e fervore degli antichi C/t'e-
per cui l'uno e l'altro di loro viene edu- ri'cv^/^.Jeimitarli.Si compone ordinaria-
cato,giustificala ragionevolezza della de- mente l'abito de' seminaristi della veste
r
cisione rotale. I seminari allevano i pro- Sottana (F .) cinta con Fascia^f'.), della
pri alunni, come: Kos ecclesiasticis mi- soprav veste A/tf/zteZ/o/ze^^osoprana, del
nisteriis perpetuo inservitiirosj quali sol- Collare e del Cappello ecclesiastico (^'.),
dati gregari, che vivendo al soldo del alcuni avendo nello stesso abito qualche
priucìpcjdcbbono perpetuamente servir- distinzione, come il Seminario Praticano
lo. I convittori, solo quali venturieri, vi- (f.), altri di versificando come il Semina-
vendo a proprie spese, ponno allevarsi be- rio Pio(F.). Dice ilCecconi,alla veste si ag-
ne in quelle comunità, che di primaria gi unge la sopra vveste,cost urna ta dagli an-
mira non riguardano lo stato ecclesiasti- tichi romani, e per ultimo ornamento nel-
co per la loro educazione; e se questi si le svolte delle maniche e nelle cuciture si
voglia per essi determinare nel semina- adopera la seta, e li bottoni rossi per una
rio, debbono i medesimi avere inclina- modesta pompa (da pochi praticata, al-
zione di servire Dio e la Chiesa, perchè tri usano l'abito filettato di rosso), adatta

il concilio di Trento dispose non ammet- alla qualità de'giovani iniziati al regale
tersi nel seminario se non quelli che aspi- sacerdozio. Alle funzioni ecclesiastiche
rano allo stato ecclesiastico; ed atteso il assumono la cotta. In un editto del car-
diverso fine degli uni e degli altri, otti- dinal vicario di Roma,emanato d'ordine
mamente provvidero i concilii provincia- di Clemente X, ed in una decisione della
li Bourges e di Tolosa, che convittori
di i romana Rota, dichiara che gli alunni
si

formassero camerate disti n teda quelle de- del Seminario romano {f/ -) anche dopo i

gli aluuui, come suole praticarsi ue'semi- compiti i loro studi, debbono sempre ri-

nari più numerosi e perfettamente rego- tenere l'abito ecclesiastico,attesa l'espres-


lati. Tutto dal vescovo Cecconi viene de- sa volontà del concilio di Trento: atc/ue
scrittocoudettag!i prove ederudizioni,li-
3
habitu clericali semper utuntur. Conci u-
mitandomisoload accennareilda luime- de Cecconi col Ventriglia, che la veste dei
glio e di proposito trattato. Per quanto seminaristi dee essere sempre di lana, né
riguarda l'abito ecclesiastico degli alun- mai si permette che alcuno la porti di se-
ni,sebbene non trovasi propriamente sta- ta. Parlando Cecconi, del come semina- i

bilita la forma e qualità, pure ne'canoni risti debbano assistere a'divini uffìzi, ri-
de'concilii e nelle costituzioni apostoliche ferisce che il seminario non dee conside-
di frequente s'inculca un contegno dovu- rarsi come membro del capitolo della
to allo slato sacerdotale e al ministro di chiesa cattedrale, anzi forma il seminario
s. Chiesa, imponendosi la pena di scomu- un corpo da essa affatto distinto, questa
SEM SEM 3 ii
essendo stata sempre mente della con- la gravissimi pregiudizi, con discapito della
gregazione de'riti. Quindi ne segue, che buona educazione a ; tal uopo molti ri-
i seminaristi nellesagre funzioni giammai medi furono decretati das. Carlo e da al-
ponno mischiarsi fra il clero capitolare, tri zelanti vescovi : l'arcivescovo di Co-
posto chesienosemplici beneficiatio chie- senza Michele Capece fabbricò un nuo-
rici,perchè sarehbe troppo mostruoso, vo seminario, per non essere obbligato a
che un corpo si confondesse coll'altro, per dar le vacanze a'suoi alunni nelle proprie
la qualcosa i camerate (le
prefetti delle case; altri vescovi perciò edificarono ap-
quali ossiano dormitorii non devono con-
i positi luoghi di villeggiatura. N'è recente
tenere più di io o 12 giovani), e il retto- esempio quello del cardinal Luigi Bri-
re del seminario sì nel coro che nelle pro- gnole già benemerito vescovo di Sabina,
cessioni, andando il clero sotto una sola e morto con generale compianto dopo che
Croce per conservare l'ordine gerarchico, pubblicai quell'articolo, imperocché com-
debbono a vere il i.°luogo tra'seminaristi; prò in Torri (di cui nel voi. LX, p. 63)
e questi debbono precedere al clero se- di detta diocesi, il palazzo Cicaloni, e vi
colare, ed in ispecie a'parrochi ed a'ca- stabilì la villeggiatura pel seminario sa-
nonici delIecollegiate.Chesepoi sì gli imi bino, assegnando per la medesima annui
che gli altri alzano la propria Croce, il scudi 200 in perpetuo, acciò gli alunni
seminario dovrà andare dopo quella della vi restassero a villeggiare, onde evitare
chiesa cattedrale. Colla medesima regola il dissipamento che produce quando ciò
i seminaristi vanno all'adorazione della fauno nelle proprie case, come diceva l'e-

Croce, e ricevono le candele, le ceneri, le sperienza e l'accorgimento del zelante


palme benedette, ed anche l'incenso. Su Gregorio XVI. La gioventù, non può a-
di ciòpuò nascere la dillicoltà, che deb- vere rnigliorscuola che la lontananza dal-
bano seminaristi incensarsi dal diacono
i la patria. Oltre s. Carlo, venerato il pa-

nelle messe solenni, e dal suddiacono col dre e protettore de' seminari fu bene- ,

piviale ne'vesperi, ovvero da altro mini- merito de' seminari il b. Gregorio car-
stro d'ordine inferiore. Proposto un tal dinal Barbarico, che n' eresse più d' uno
dubbio al Pignattelli, ottimamente rispo- in una diocesi, e s. Vincenzo de Paoli pei
se, che debba eseguirsi giusta la consue- buoni regolamenti ordinati a loro van-
tudine sempre approvata e riconosciuta taggio. Negli articoli delle sedi vescovi-
qual legge dal ceremoniale romano e dal- li celebrai i vescovi fondatori, amplia-
la s. congregazione; né punto disdice che toli e benefattori dei seminari, e quasi
i semplici chierici sieno incensati dal sud- di tutti i seminari parlai : moltissimi ve-
diacono e dal diacono, poiché lo stesso scovi lasciarono eredi i loro seminari. Il

pratica vasi dal vescovo esercitando pon- i vescovo ha piena facoltà d' accrescere o
tificali, quando egli dopo il clero inceden- diminuire le regole del proprio semina-
do per la chiesa, incensava non solo il po- rio; deve spesso visitarlo, e secondo s. Car-
polo, ma anche i catecumeni e perfino gli lo almeno ogni 3 mesi; il cardinal delle
energumeni. I seminaristi ne' giorni fe- Lame fu esemplare nel coltivar di per-

riali non sono tenuti di assistere in coro; sona ilsuoseminario abbaziale di s. Beni-
ne'festivi debbono serviresoltanto in ciò gno di Fruttuaria: celebre fu il seminario
che riguarda il ministerodell'altare,e non dell'abbazia di Farh \nSabina(F.). Al ve-
inai il comodo del capitolo, e molto me- scovo spelta destinare il sito per l'erezio-

no d'alcun canonico. I seminaristi servo- ne del nuovoseminario, allorché non può


no alla chiesa cattedrale, o ad altra dal stabilirsi vicino alla cattedrale. Deve in-

proprio vescovo destinata. Le vacanze au • vigilare sull'insegnamento, condotta e


tunnali producono alla gioveutù molti e trattamento degli alunni, e può accresce-
S

3i2 SEM SEM


re le scuole: non deve abbandonare il se- mo, Iddio ne somministrò un continuo e
minario alla discrezione de'suoi ministri. incontrastabile esempio. Nel principiare
Nel governo del seminario e sua discipli- Gesù Cristo la predicazione evangelica,
na, i vescovi e così i vicari capitolari e a- appena nominò XII apostoli che ne sta-
i

postolici debbono consultare il parere dei bilì un collegio, di cui esso medesimo ne

canonici deputati del seminario stesso: il fu direttore e maestro, convivendo e con-


capitolo della cattedrale in tempo di se- versando con loro, riconoscendoli come
de vacante ha piena facoltà sul semina- suoi cooperatori nell'umana redenzione,
rio, ma non ha facoltà d'erigerlo. Nella a tal uopo e per ammaestrarli nel loro mi-
visita de' sagri Umilia e nella relazione nistero gli commise qualche sagra missio-
dello stato della diocesi alla congregazio- ne. Dopo 3 anni di scuola tanto eccelsa,
ne del concilio, il vescovo deve fare pure per ultima lezione sulla penosa cattedra
quella dello slato del seminario. Benedet- della croce volle insegnar loro sino a qual
to X1U ordinò che ogni seminario avesse termine dovessero operare a gloria di Dio
il suo archivio, con l'inventario autentico e perla salvezza delle anime. Dopo la glo-
delle scritture che vi si devono conserva- riosa morte e risurrezione, iu compimento
re. Ora e principalmente col dotto vesco- del loro spirituale profitto, essendo colle-
vo Cecconi, non che col cari, de Giovanni, gialmente uniti nel cenacolo, dallo Spirito
premetterò all'erezione de' seminari ve- santo furono ricolmi di grazie e di doni,
scovili decretata dal concilio di Trento, pel supremo magistero delia Chiesa na-
l'origine dell'ammaestramento de chieri- scente. Divisi gli apostoli in diverse Pro-
ci, e degli antichi collegi, argomento che vincie, per propagare in ogni angolo del
già trattai anche a Scuola. mondo la dottrina cristiaua, nello stabi-
1 seminari sono le scuole più rispetta- limento di ciascuna chiesa, per meglio fon-
bili del cristianesimo, per la grande uti- darla la provvidero d'ottimi ecclesiastici,
lità che recano al clero ; sono necessari istruendoli e ammaestrandoli essi mede-

pel mantenimento della disciplina eccle- simi; ed a quelle chiese che non potevano
siastica, econservano la dotti inae la pietà, assistere di persona, supplirono con fer-
come prova il can.° de Giovanni. 11 ve- vorose epistole. Le persecuzioni però che
scovo Cecconi li chiama opera divina, e principiarono a suscitarsi contro i fedeli,
che da Dio ebbero l'origine e il principio, ci privarono delle notizie opportune del
imperocché nell'antica legge il Signore primitivo insegnamento de'chierici. Non-
destinò al suo servigio la tribù di Levi, dimeno, oltre quanto notai a Scuola, d3Ì
che subito istruì de' vari riti per le obla- superstiti monumenti si apprende,che nel-

zioni e pe' Sacrifizi (/".) ; la regolò con l'atto della sagra ordinazione, l'ordinato
rigorosi precetti, ed esattamente eziandio era consegnalo all'erudizione di qualche
l'informò in ogni più minuta azione del pio e zelante sacerdote, col quale abitava
suo sagro ministero, ciò che narrai ne'di- e conviveva, ed insieme a lui godeva dei
versi articoli che riguardano questo argo- beni della Chiesa, e perchè essiogni mese
mento. In essi raccontai come nel popolo licevevauo gli alimenti in una sporta, fu-

israelitico esistevano vari collegi profetici, rono comunemente chiamati Sportolari.


e altre case dottrinali di sillhtti istituti, nei A sufficienza dimostra tale erudizione s.
quali come nell'atrio del tempio si educa- Sportuli
Cipriano, scrivendo de'chierici:
vano i destinati al santuario, sotto la dire- Usami cum presbyttris honorenlur. Inol-
zione e governo di Samuele, d'Elia, d'Eli, tre più chiaramente soggi u nge,checo'hei«i
seoe di altri molti segnala tissimi per santi- della Chiesa egli distribuiva le sportole,
tà e dottrina. Del pari nella legge di grazia eco'suoi propri soccorreva i poveri. L'au-
per la venuta del diviu Verbo fatto uo- tore delle costituzioni apostoliche egual-
3

SEM SEM 3 1

metile avvisa che i beni della Chiesa si di- vizio della medesima chiesa,diretti per la
stribuivano in diverse porzioni , secondo via ecclesiastica, come attesta il concilio
l'ordine, il merito e la fatica di ciascuna, di Vaison del ^29, ove si dice: Perchè i

sed ordinis est schola. Osserva il can.° de parrochi non si distraessero dalla gelosa
Giovanni, che il concilio di Trento nel- cura dell'anime, né i giovani con loro con-
l'ordinate la fondazione de'seminari, noti venuti perdessero il tempo, viene ordina-
fu già istitutore d'una nuova disciplina, to, che si sostituissero altri maestri, i qua-
ma bensì riparatore dell'antica, per la bar- li abitassero nella casa parrocchiale col-
barie de'tempi e pel decadimento dell'ec- l'obbligo d'ammaestrare i chierici nel di-
clesiastico insegnamento di questo genere sporre i salmi, nel far loro apprendere le

negletta già e non curata. I seminari d'og- diverse lezioni, e nell'insegnaread essi la

gidì, tranne la differenza del nome, cor- divina legge. Che giunti giovani all'età
i

rispondono in tutte le parti alle antiche legittima, se non si giudicano atti a per-
scuole de' vescovi, chiamate/Monasteri ve- severare nel celibato, si dia loro il per-
scovi li. Questo intese provare ilDenvenuti, messo di lasciar l'adunanza, e di congiun-
nel Discorso sulla vita comune de' chie- gersi in matrimonio. Con accorgimento
rici de'primi XII secoli della Chiesa, ove rilevò Tomassini, Nov. et vel. discip. eccl.,
pretende che l'origine di questi collegi chie- che in questo cauone non si fa menzione
ricali derivasse dai tempi apostolici, donde dello studio di grammatica, perchè in quei
scaturì ogni maniera di perfezione, e la tempi la comune e po-
lingua latina era
perfetta norma dello spirilo ecclesiastico; polare nel romano impero, onde sarebbe
e così vuole che dagli apostoli passasse l'u- stata inutile tale applicazione; che poi di-
so ne'successori, e da questi negli altri ec- venne necessaria per le barbare nazioni
clesiastici, senza essere mai venuta meno che inondata l'Italia ne confusero e resero
alla Chiesa la disciplina della vita comune bai baro il linguaggio. Le adunanze vesco-
de'chierici. DeGiovanninon conviene sulla vili però suggerirono una più compita, più

remota antichità della medesima, a mo- ampia e giusta forma ai primitivi semi-
tivo delle persecuzioni crudelissime de'pri- nari. Comunemente se ne attribuisce la

mi secoli. DiceCecconi,che resa alla Chiesa eloria al dottore s. Agostino, riconosciuto


la bramata pace da Costantino ilGrande, I anche da de Giovanni pel i.° istitutore del-

adunato nel 325 il .° generale concilio


i le scuole vescovili. Appena tornato da Ro-
di Nicea, nel can. 4 hi ordinato al Co/e- ma in Tppona (^.),subilo si ritirò in una
piscopo (/''.), che nelle sue visite ricono- pia adunanza di semplici secolari. Nel 3gi
scesse lo stato de'monasteri e delle chiese; fatto sacerdote, ottenne dal vescovo Va-
e dopo aver osservati i giovani delle me- lerio un luogo nell'orto del vescovato, ove

desime, provveda che imparino, e che si fabbricò altro ritiro per convivervi con al-
rendano atti e idonei pel bene delle stesse cuni sacerdoti. Nel 3c)5 alle calorose pre-
chiese, de'monasteri, e di qualsiasi altro mure del popolo innalzato alla dignità ve-

luogo, che avrà di bisogno dell'opera loro. scovile, aggiunse all' Episcopio (f^.) un
Nelmarginedi questocanone,nota il Lab- braccio di fabbrica, in cui ammise i soli

béche da qui rilevasi un vestigio de'semi- diaconi e suddiaconi. Gli ottimi sentimenti
nari, erettisecondochè prescrisse il conci- co' quali questo amoroso padre e zelan-
lio diTrento. Ma non essendo dagli eruditi te pastore accoglieva e ammaestrava quei
tenuto questo canone per legittimo, al- fortunati suoi aluuni, furono appieno di-
meno nel secolo seguente il canone ebbe mostrati dai due sermoni 49 e 5o ch'egli

il pieno suo effetto per tutta l'Italia. Qui- fece su tal proposito. Né recar deve me-
vi ciascuna chiesa parrocchiale riteneva raviglia se in essi chiami la loro abitazione

un conveniente numero di chierici in scr- Monasltrium clerico/ uni , imperocché i

VOL. LiUI. 20*


3i4 SEM SEM
chierici vi dimoravano come in luogo so- saggio, maturo e grave rettore, probato
lontano da ogni aliare ter-
litario, affatto Seniori j quindi prescrive che i chierici
reno, professando ad esempio degli apo- fanciulli si allevino a parte sotto la tutela
stoli la vita comune (della quale ragionai d'un saggio e discreto sacerdote. Che gio - i

ancoraaDisciPLiNAREGOLARE),eduna per- vani, tuttoché fanciulli, erano obbligali in-


fetta unione fra di loro, soltanto tutti ap- tervenire al coro. Può dirsi, che fossero
plica ti all'acquisto del lescienze e dell'evan- impiegali ancora al servigio della chiesa
gelica perfezione, per rendersi degni di- stessa nella maniera che permetteva la
,

spensatoli de'misteri di Dio. Di fatti sotto loro età e capacità, giusta l'ordine a cui
la direzione di sì eccellente maestro, i me- erano promossi. Nel conci liod' A quisgrana
desimi giunsero a tal perfezione, che il san- del 789 si ordinò con esattezza le appli-
to ne impiegò molli inserviziodellechiese cazioni de' prìncipi a n ti nelle scuole de'eol-
alla sua cura commessejed altri o a grandi i legi. Non solo negli episcopii, ma ancora
istanze furono richiesti e promossi al go- in ogui monastero erano aperte scuole si-
verno d'altrettante chiese dell'A fi ica. So- mili; dappoiché per opera di s. Eusebio di
no inoltre celebrati fra'primi vescovi isti- Vercelli, tornalo dall'oriente, si principiò
tutori delle scuole vescovili Eusehio di s. ad introdurre la vita monastica nellechiese
Vercelli, e più tardi ss. Leandro e Isi- i cattedrali; laondeil Papa s. Gregorio I nel

doro di Siviglia, lldelfonso di Toledo, ed suo palazzo apostolico teune un buon nu-
altri santi vescovi luminari della Chiesa, mero di chierici, monaci e secolari, a'qua-
che posero diligenlissime cure nell* edu- ii egli slesso sei viva di guida nel ben vi-
care santamente giovani chierici. L'ono-
i vere e di maestro nelle scienze, donde poi
revole rinomanza, che per ogni parte erasi uscirono tanti uomini segnalati in ogni ge-
sparsa de'tanli vantaggi dell'utileadunan- nere di virtù, Ira'quali $. Agostino apo-
2a di s. Agostino, può hen dirsi che fosse stolo dell' Inghilterra, il quale un simile
a più altri prelati possente slimolo, co- lodevole costume introdusse nel suo epi-
me ai ricordati spaguuoli, di seguitarne scopio, oltre l'averlo insinuato a lutti i ve-

ma
• i
1 esempio, particolarmente appunto scovi di quell'isola. In progresso di tem-
a quelli delle Spagne, dove prima del 53 i po i religiosi aprirono scuole, al modo che
trovavasi già stabilito un sì degno istituto, riportai aScuoLA.Ivi purdissi come questo
non solo per gli ordinati in sacris, ma an- concilio d'Aquisgrana stabilì gli studi, che
che per li giovani, come apprende dal
si furono i salmi, le note, il canto, i conti o
can.i del concilio di Toledo del 53i.In calcoli ecclesiastici, e anche la gramma-
esso si ordina, che i genitori de'fanciul li tica; e quali altri statuirono eguali prov-
destinati al chiericato sieno tenuti a con- vedimenti. Nel concilio di Tours dell'8 1 3
segnare i medesimi loro figli, per essere si vietò the alcuno veuga promosso al sa-
educali in comunità nel collegio della chie- cerdozio, senza che prima si determini d'a-
sa, e sotto gli occhi del proprio vescovo. bitare nella scuola vescovile per appren-
Una stessa coltura può credersi di lunga dere in essa gli obblighi dello stato, e dare
durala nella vasta provincia di Toledo, una certa testimonianza de'suoi costumi
attesoché nel concilio del 633 trovasi, che e portamenti. Alcuni zelanti vescovi chia-
dopo aver prescritta la forma di vivere, mavano a se ogni settimana alternativa»
la quale debbono tenere vescovi sa- i , i mente, ora il parroco, ora qualche sacei-

cerdoti, i diacoui, passa subito a dar le dote della stessa parrocchia, e questi do-
regole per la disciplina chiericale^ ed in vevano condurre seco nell'episcopio due
.° luogo determina, che
i gli adulti vivano o tre chierici; e siccome quelli rendevano
incomune dentro un medesimo collegio, conto della cura delle anime, del loro mi-
Conclavi (nell'Episcopio), guidato da uu nistero e letteratura ; così questi, i chie»
SEM SEM 3i5
fici, davano prove di loro educazione, e subjectisqueplebibus,etaliis locis, in qui-
del proli tto che facevano nella pietà e nelle bus uecessitas occurrerit, inumo cura et
scienze. Con questa reciproca soggezione, diligentia habealur,ut magislri et docto-
gli uni e gli altri erano sempre stimolati res constituantur, qui studia litterarum,
al proprio dovere. Che per più secoli chie- i liberaliumque artium, acsancta habentes
rici abitassero nella casa parrocchiale, e dogma ta,assiduedoceant, quia in bis maxi-
convivessero col parroco.al quale assiste- me divina manifestantur atquedeclaran-
vano medesimo
nelle sagre funzioni, edal turmandata ". Questo decreto fu confer-
era no diretti a Ila pietà e nel la buona erudi- mato nel l' 8 53 nel concilio romano, con
zione, ne abbiamo certissimi monumenti questa dichiarazione. «Etsi liberalium ar-
negli avanzi delle antiche fabbriche, esi- tium praeceplores in plebibus, ut assoler,
stenti presso le chiese parrocchiali, e che raro inveniantur, tamen divinae Seri p tu-
in più diocesi d'Italia ancor ritengono il rae magistrati usti tu toresecclesiasticisof-
nome di canonica. Di queste canoniche, ciinullatenus desint".llconcilioMeldense
de' seminari antichi, e della cura che ne dell'845 con risoluto e stringente decreto
aveano icanonici,di verse erudizioni ripor- definì, a niuno darsi luogo d'entrare nel
ta il Nardi, Deparrochi 1. 1 : il capo della ministero della Chiesa, tranne quelli sola-
canonica o casa canonicale e abitazione dei mente che vivendo nel collegio chiericale,
r
canonici era il Preposlo(f .); i giovani che mostrassero possedere dotti ina e probità
vi si ammettevano all'istruzione li chiama corrispondenti alla dignità. Dal diesi de-
Chierichetti, di cui dissi alcuna parola a duce sin d'allora essersi incominciato ad
Chierici, diversi dai Pueri de clioro (?'•). ambire il sacerdozio, senza dar prima
I padri del concilio di Toledo, pe' chie- probabile indizio di sì sublime vocazione,
rici che aspiravano al sacerdozio, non ba- mediante la probità de'costumi e lo spi-
stando l'indirizzo loro dato per più anni, rito ecclesiastico. Di gran lunga più grave
e neppure lo scrutinio presente il clero e era il disordine scopertosi nel concilio di
la plebe, della di loro volontà perla vita Parigi dell'828, causato dalla negligenza
ecclesiastica , vi aggiunsero un rigoroso de' vescovi, che lentamente aveano proce-
sperimento di due altri anni, perchè in duto in aprire le scuole vescovili, e da ciò
questo tempo gl'interrogati confermasse- derivarne pregiudizio alla disciplina ec-
ro co'fatti,ciò che aveano pi omesso prima clesiastica, laonde si fece un incalzante de-
in voce. Inoltre nell'8 i3si celebrò il conci- creto confermatorio del capitolare di Lo-
lio di Chalons, nel quale i padri lenendo dovico Per il che prelati furono ob-
I. i

per buona l'ordinazione di Carlo Magno, bligati a condurre seco nei seguenti con-
su Ila fondazione de'collegi, decreta tono che cila i loro scolastici, per rendere in tale oc-
i vescovi si alfi citassero di aprire le loro casione a tulli manifesto il loro profitto
scuole per l'ammaestramento de'chierici. circa il divin culto. Da queste prime om-
Lodovico I figlio e successore di Cario Ma- missioni originò la decadenza de'seminari
gno fece un capitolai e,con cui rinnovò l'or- chiericati, si principiò a poco a poco a dis-
dinazione per l'apertura delle scuole ve- mettersi lo studio delle lettere, e con esso
scovili destinate all'istruzione de' chierici. anche quello della pietà, sino a lauto che
Dal concilio celebrato in RomadaEugimio furono abbandonate non meno le scuole
II nell'826, credette Sandini, Fitae Pont. vescovili, ma le stesse canoniche delle più
t.i,p.3io, di trovarvi l'istituzione de'se- insigni chiese cattedrali, con gran disca-
minati de'chierici : eccoue il decreto. » De pito della moralità de'costumi e della col-
quibusdam locis ad nos rtfcrtur, non ma- tura delle lettere. Quindi incominciò il se-

gislros, neque curati) invenire prò studio colo X che per la sua rozzezza e per la steri-
lillerarum. ldurcoiu uni versis Episcopio, lità del bene viene appellato ferreo, pei'
6

3 1 SEM SEM
l'abbondanza della malvagità suol diia- derivaronn,comede!Iecagioni perle quali
tnarsi di pb/»io,e per la misecfei degli seri t- si diminuì la potenza temporale degli ec-
tori oscuro. Gli ecclesiastici educali in co- clesiaslici.
inuneco'secolari,si fecero compagni de'lo- Al rilassamento del clero tenne dietro
io depravati costumi, quindi generale fu per naturale funesta conseguenza quello
il rilassamento del clero, ad onta degli de'prelati i più ragguardevoli dellaChie-
esempi di ecclesiastici di vita irreprensi- sa, i quali caddero in lagrimevole stato
bile, lodevole esalila. In questo generale di corruzione, deplorata dal dottores.Ber-
sconvolgimtnto della disciplina ecclesia- nardo: neppure la chiesa di Roma, ma-
stica tuttavolta uon vi è da dubitare, che che di tutte le altre, per quanto sino al-
ili più luoghi la medesima si mantenesse loia si fosse mantenuta con esemplare e-
nel suo primiero fervore, anche pel zelo saltezza nell'osservanza dell'ecclesiastica
del grande Ildebrando ne' pontificati di disciplina, non potèscamparedallacomu-
s. Leone IX, Vittore 11, Stefano X, Ni- ne infezione e rovina. Ancora in essa s'in-
coiò li e Alessandro II ;
quindi nel 1073 trodussero le vanità, le sregolatezze, gli
divenuto Papa s. Gregorio VII le sue ina- abusi, onde ebbero a dire alcuni, che la
prese memorabili sono troppo noteeeon- desiderata riforma era necessaria non me-
te per la restaurazione della disciplina ec- no nel suo capo, che nelle sue membra,
Animato s. Gregorio Vile
clesiastica. Pianse in tutto il corso di sua vita questi
mosso dallo spirilo di s.Gregorio I, è no- disordini s. Bernardo, il quale non cessò
lissimo quanto egli pel primo operasse in mai d'avvertirne il popolo, il clero, i ve-
Roma per gl'istiluli di educazione, e quali scovi, gli stessi Papi. Intanto due concili»
i

frutti ne ridondassero alla Chiesa. E di generali di Lalerano, celebrati da Ales-


s. Gregorio VII va ricordato, come in- Sandro HI neh 177, e da Innocenzo III
citasse i re di Danimarca e di Norvegia nel I2i5, desiderosi di porgere qualche
a mandare in Roma scelti giovani de'loro rimedio alla grave ignoranza che sempre
reami, perchè cresciuti nelle verità della più propagavasi, determinarono nel mo-
fedesotlo le ali degli apostoliPietroe Pao- dochedissi a Scuola, chein ciascuna chie-
lo,poscia tornasseroadinsegnarleepropa- sa cattedrale si stabilisse un maestro di

garle uel paese natio, come osserva il


p. grammatica per ammaestrare giovani i

Theiner nella sua bell'opera sui Seminari, della chiesa medesima, non che un letto-
ed ove sono riportate, colla storia delle re teologo, ond ebbero principio le sco-
istituzioni chiericati di educazione, quel- lasteriee le prebende teologali, e meglio
la de'collegi e de'seminari voluti dal con- le università. Alcune di esse non persele-

cilio diTrentOjche in gran parie enumerò rarono lungamente nel loro istituto, poi-
per moltissime diocesi di diverse regioni, che gli studenti contentandosi soltantodel
Fra'buoni esempi di que'tempi sono a ri- fasto de'gradi accademici, con mera ap-
marcarsi le regole de'chierici di Ravenna parenza proseguivano Quindi gli studi.
approva le da Pasquale II del 1099, e nelle rapidamente si perde il frutto delle nuove
quali si vede eseguilo lo spirilo degli an- scuole, non più si curò l'erudizione, e col
tichi padri, espresso quasi colle paroleme- crescere dell'ignoranza venne meno il di-
desime de'sopra citali concilii : mirabile vino servigio. Questa fu la sorgeute dei
è il cap. 26 di tali regole. Anche a Re- successivi disordini, per essersi sciolta la
galia trattai delle Investiture ecclesiasti- santa unione e vita comune de'chierici,
che[J ),
piaga della Chiesa, della potenza per tanti secoli promossa e sostenuta dagli
de' vescovi, abbati e altri ecclesiastici, e antichi padri, nelle caseparrocchiali, nel-
delle regalie anticamente concedute al eie- le canoniche e negli episcopio Né meno
ro; quindi de'bcui e degli abusi che ne gravoso fu il danno derivatone alla disci-
7

SEM SEM 3 1

plina e al decoio ecclesiastico. Ristret- za sia del clero, sia de'prelati, particolar-
ti i chierici nella loro primitiva unione, mente toccando l'accennato punto della
non aveano altro pensiero che di atten- reclamata riforma del clero nel capo e
dere alla coltura dell'animo e dello spi- nelle membra. Egli dice, in vero ciò pose
rito, alla decenza e al decoio della casa per fondamento nel concilio di Piemia
di Dio, al diligente suo servizio e culto. quel vescovo, cui Clemeute avea com- V
In tale stato i chierici risplendevano (pia- messa la cura di preparar
materie, che le
si lucerne ardenti a benefìzio del popolo. nella sagra adunanza doveansi trattare;
Ivi chierici aveano tutto il comodo di
i ciò confermano concilii ili Pisa, di Co-
i

esaminate l'importantissimo punto del- stanza e di Basilea; ciò attestano


le de-

l'elezione dello stato, e questo scelto, tut- clamazioni di Gersone ad Alessandro V,


te le loroapplicazioni erano intente a dar- del cardinal Cesarmi a Eugenio IV, di
ne in pubblico evidenti prove di buoni Guglielmo Perielio al collegio de' car-
portamenti. La testimonianza chede'chie- dinali dopo la morte di Sisto IV, radu-
rici facevano i parrochi, era per loro un nati per l'elezione d' Innocenzo Vili, e
forte stimolo uell'adeinpiere i propri do- pel successore di questi del cardinal Car-
veri. Tulli questi vantaggiosi risultati si vajal;ciò lilialmente si conobbe dai scismi
dileguarono a poco a poco, sciogliendosi papali, più frequenti e più lunghi nella
le società clericali, per porsi ciascuno in durata, come neìla mancanza di tante se-
Fino d'allora parrochi comin-
libertà. i di vescovili. Se tali furono gli sconcerti de-
ciarono ad esercitarla cura d'anime a lo- gli ecclesiastici, sono piene le storie del-
ro piacere. 1 sacerdoti restrinsero tutto le turbolenze, de'disordini e delle licenze
il loro dovere alla recita dell' Uffizio (J7 -), de'secolari, poiché il popolo vivead esem-
alla celebrazione della Messa {F.). Dal pio del clero, e dalle sue scostumatezze
loro ozio, comodità e divertimenti, ade- prende maggiore ardire in conculcare le
scatauna gran turba di giovani, princi- leggi del vangelo. Tante enormità, quan-
piarono ad allòllarsi intorno a'ioro prela- tunque gravissime divennero maggiori ,

ti, per conseguire comunque la sagra or- allorché insorsero gli empi Lutero e Cal-
dinazione. Avanzati costoro senza la ne- vino, che con ispargere gli avvelenati lo-
cessaria erudizione, e senza lo spirito ec- rodommi contro la purità della fede, pre-
clesiastico al tremendo ministero dell'al- sero lo specioso titolo di riformatori, con
tare, introdussero un nuovo modo di vi- diabolica astuzia dimostrando ai popoli,
vere, più. da secolari che da ecclesiastici; con veementi e calunniose esagerazioni,
ed all'atto dimenticale le proprie obbliga- che gli ecclesiastici della chiesa romana
zioni, sidierono a ogni sorta di aliare ter- viveano allatto alieni dalle regole della
reno, aucora d' illecite negoziazioni, nel primitiva Chiesa. 1 due eresiarchi dilata-
dissipamento delle conversazioni e passa- rono i pestiferi loro errori, e furono au<
tempi, oe Giuochi (F.) loro vietati, alla tori delle sette eretiche de' Luterani, dei
Caccia (P.), ai Conviti (^'.), al mal co- Calvinisti,àe Protestanti (P •), da cui de-
slume. Gli eccessi giunsero a tanto, che rivarono altre molte, che avendo preteso
iPapi furono costretti a pubblicare nuo- di riformare la Chiesa, divennero spetta-
ve decretali De clericis confugatis,et de
: colo d'ogni male. Fa orrore a leggersi la
fìltis praesbylerorum.ìLgW è questo il tri- condotta de'cleri degli Eretici e degli Sci-
r
stequadro, che il vescovo Cecconi pre- smatici [f .),e tra quest'ultimi si distin-
mette all'istituzione meravigliosa de'se- gue la chiesa ò\ Russia (f.),\n modo che
minari vescovili decretata dal concilio di fa allatto dimenticare tutte le colpe del
Trento. Il can. de Giovanni con non mi- clero cattolico de' bassi tempi, le barba-
nori colori patetici descrive la rilassatesi- rie de' quali contribuirono di mollo al-
3i8 SEM SEM
la lagrimevole condotta de'callivi eccle- qualche benefizio amovibile, ovvero un'o-
siastici. Iti questa deplorabile scismatica nesta contribuzione da farsi sulla mensa
ed eretica separazione di tanti popoli dal del vescovo o del capitolo, oppure da tut-
centro dell'unità cattolica e dalla creden- ti i benefizi uniti della diocesi. Così fin
za della vera fede, accorse la sollecitudine d'allora si pensò alla migliore erudizione
e il zelo de'Papi per darvi gli opportuni e alla più esatta disciplina ecclesiastica ,

provvedimenti. Ma siccome l'ignoranza mediante la tassa e unione de'benefizi, i

degli ecclesiastici troppo trovavasi in ge- quali poi furonoattribuiti al mantenimen-


nerale radicata, loro vivere troppo ri-
il to cle'seminari,esentandosi dalla tassa i re-

lassato^ vendo fomentato le pas-


l'eresi e a Mendicanti (F.). Dicesi, che padri
ligiosi i

sioni con concedere il matrimonio agli ec- presero norma anche dall'almo Collegio
clesiastici, e i beni di chiesa agli a vidi se- C(ipranica(f^.)d\ Roma, peristabilire la

toIari,non che sparso le loro perverse mas- fondazione de'seminari in ogni diocesi.
sime in più prov'mcie e regni, non si tro- Ma comechè l'imprese,quanto più sono
vò altro più efficace rimedio, per abbat- grandi, altrettanto riescono più difficili a

tere in un sul colpo questi tre mostri in- mettersi in esecuzione,avvenne che susci-
fernali quanto quello di convocare un
,
tatesi contra la decretata erezione de'se-
generale concilio,che promulgatoda Pao- minari opposizioni quasi insuperabili, im-
lo 111, proseguilo dai successori, fu com- possibile altresì ne fu reputata la riusci-
pito da Pio IV in Trento, che poderosa- ta. La grand'opera dunque dell'erezione
mente rovesciò l'errore, fugò l'ignoran- de'seminari lasciata imperfetta dal con-
za, e ricondusse al buon ordine il rilas- cilio, nondimeno i zelatori di siffatta isti-
samentodegli ecclesiastici, anche collasa- tuzione costanti per più anni nel loro sag-
lutare e utilissima istituzione de'seminari. gioeavveduto divisa mento,non senza gra-
Noterò, che già Eugenio IV nel 1 435 tro- vissime occupazioni e reiterate discussio-
vandosi in Firenze, v'istituì quella scuola ni, finalmeuteconseguirono il loro inten-
di chierici, che descrissi nel voi. XXV, p. to, pubblicandosi l'importantissimo decre-
i5, nella quale alcuni videro rinnovate to a' 1 5 luglio 1 563. Alcuni attribuiscono
le antiche scuole vescovili, prescritte poi il merito di questa vasta idea al celebre
dal concilio di Trento. Di più, negli O- cardinal Polo, uno de'primi legati apo-
jntscoli del Calogerà si dichiara che in stolici e presidenti del concilio di Trento,
Treviso seminario fu eretto prima del
il il quale come legalo apostolico in Inghil-
concilio.Già riportai a Pueti, che il ve- terra ,
per operare la riforma in quella
scovo cardinal Amulio fu il i.° ad attua- chiesa, a' o febbraio 1 556 avea decreta-
1

re il decreto Tridentino, cioè nel tempo to l'erezione de'seminari, ad esempio del


che trascorse tra il decretato seminario Collegio Germanico (F.) già fondato da
romano e la sua apertura. Appena i ce- s. Ignazio; quindi colle sue energiche ed
lebri, dotti e venerandi padri si trovaro- autorevoli insinuazioni infervorò i padri
no adunati nell'ecumenico concilio, subi- del concilio ad accuratamentediscutere sì

to divisarono l'erezione de'seminari, per santa istituzione, finché venne con uni-
opporli alle pestifere novità de' sediceuti versale applauso pubblicata. Da tutti l'i-
a
riformatori. Nella 5. sessione de'27 giu- stituzione fu altamente commendata, co-

gno 546ordinarono l'erezione dellescuo-


1 me opera veramente necessaria e divina,
le, tanto di sagra Scrittura, che di teolo- sì pel ristabilimento della decaduta disci-
gia, e quando queste non potessero stabi- plina e del decoro ecclesiastico, come pel

lirsi, si supplisse con quelle della gramma- zelo di far tornare al suo primiero splen-
tica, assegnando per onorario del maestro, dore il clero a edificazione de'popoli. Il

previo il consiglio del capitolo, i frutti di p. Theiner uarra,che il cardinal Polo era
SEM SEM 3iq
intimo amico e ammiratore di s. Ignazio gnodel Polo intornoai seminari fossepro-
e del suo istituto e compagnia di Gesù, priodettaturad'lgnazio". 11 cardinal Pal-
cheinnalza al cielo co'più splendidi egiu- lavicino, egregio storico del concilio, ce-
stiencomi, poiché la vasta mente di s. I- lebrò questo stabili mento de'seminari, si-

gnazio" seppe darle così fatta regola e for- no a dichiarare, che ove altro bene non
ma, ch'ella ne'suoi rispetti verso la Chie- si fosse fatto dal cuucilio, questo solo com-
sa e l'ordinemonastico e chericale, può pensava tutte le laboriose e lunghe fati-
a ragione riputarsi il più felice frutto che che sostenute dai padri, come unico stru-
il monachismo, cresciuto qual albero fer- mento e il più efficace a riparare la sca-
tile e vigoroso quietamente all'ombra dei duta disciplina. Pio IV con apostolico ze-
secoli potesse mai partorire. Tolse ella
,
lo lodò come decretata per ispirazione di
dalla vita monastica un elevatosentimen- Dio l'islituzionede'seminari, dicendo che
todella piùnobile annegazione di se stes- egli pel i.° ne avrebbe dato spontanea-
sa, ed un perfetto spirito di religiosa con- mente l'esempio, il che effettuò colla fon-
templazione; e attinse dallo stalo sacer- dazione del Seminario romano, affidan-
dotale la grande sua attività e prudenza dolo a' Gesuiti (f\),\\ quale ben presto si

nelle pratiche occorrenze del mondo. Di rese eminentemente benemerito, e tutto-


che non è meraviglia s'ella salì in breve ra fiorisce modello de'seminari. Ad esem-
ora a così grande credito ed importanza, pio del supremo capo della Chiesa, ed in
che le fu poscia cagione d'invidia .... A- sequela delle universali acclamazioni del
veva Ignazio speculata con occhio profon- cristianesimo, come per l'approvazione e
do 1' indole del cuore umano e lo stato autorizzazionedellas. Sede, diverse pro-
d'allora della ci vii società, quando conob- vinole e nazioni pel zelo de'Ioro vescovi
be e predicò che il fondamento da porre sollecitamente effettuarono l' istituzione

al ristoramento dell'ordine nella Chiesa de'seminari prescritti dal concilio diTreu-


e nel mondo era quello di migliorare gl'i- to,a vendo rilevato ai rispetti vi articoli del-

stituti di educazione pel clero e per la le sedi vescovili, quali furono i primi ad
cristiana gioventù perocché l'ignoranza
: essere eretti; come pure non mancai di
è d'ogni male radice ... Concepitoli suo notare quali diocesi ne hanno più d'uno,
vasto disegno de'seminari e collegi, pro- ed in Francia molte ve ne souo col van-
cacciò Ignazio di mandarlo senza indu- taggio di più seminari. Riferisce Piazza
gio ad effetto, massimamente in prò del- nella Gerarchia cardinalizia, p. 34, che i

la Germania (col Collegio Germanico) ... il seminario de'chierici dopo lo stabi-


i.°

La fondazione immaginala e recata a ter- lito dal concilio di Trento, e dopo il se-

ni ine da Ignazio (neh 55i) di ventò il mo- minario romano, fu quello di Sabina, e-
dello di tutte le istituzioni di sagro inse- retto dalla pietà splendida del vescovo
gnamento poscia introdotto sotto l'imme- cardinal Gabriele Paleolli. Ad un cospi-
diata tutela della Sede apostolica, e servi cuo numero di seminari vescovili diero-
ancora di norma, come or ora vedremo, no i Papi occasione e incitamento e le ,

ai padri del concilio di Trento perla com- memorie di siffatte fondazioni in gran co-
pilazione e ordinamento del suo celebre pia si leggono nel Bollano Romano, in

decreto intorno a'seminari". Conclude il cui rifulge la benefica cooperazione del-


p. Theinercon rimarcare." E dove si pon- la s. Sede> sempre generosa di grazie e fa-
ga mente alla teuera amicizia del Polo ver- vori. Neh 570 adunatosi il coucilio pro-
so d'Ignazio, e al vivo interesse, ond'egli vinciale di Malinesdi buona parte de' ve-

soleva in generale riguardare tutte le o- scovi delle Fiandre, fu stabilito che non
peie di questo, potrebbe altri non senza si differisse l'istituzione de'seminari più
verosimiglianza argomentare, che il dise- di 6 mesi. Collo slesso calore fu proposta
320 SEM SEM
e promossa la santa opera in diversi con- gior quiete si applichino agli studi delle
cilii provinciali, ed in ispecie di Francia, scienze, e all'acquisto delle virtù richie-
come nel 1 58 1 in quello diRouen; nel ste in ogni buon ecclesiastico; e mentre
1583 in quelli di Touis (che ad literam frequentano ed esercitano le sagre funzio-
propose e trascrisse l' intero decreto del ni, ne apprendino la pratica e ne conce-

concilio di Treuto),diReims,di Bordeaux; piscano dovuta venerazione.


la slima e la

neh 584 di Bourges, neh 585 d' Acqui, Convivendo un sol


i seminaristi lutti in
nel 580 di Cambray, neli5qo di Tolo-
1 corpo, a tenore delle antiche adunanze,
sa, nel 594 d'Avignone, per non dire di
1 assistiti da provvide costituzioni e da ot-

altri. Il concilio di Rouen per la fabbrica timi direttori, fino dai primi loro anni si

del seminario applicò i beni degli speda- trovano impegnati ad una vita melodi-
li e delle confraternite; così pure altri ve- ca, che insensibilmente forma in loro l'i-
scovi zelanti dell'onore di Dio e del pro- dea del buon ecclesiastico, capace ad im-
fitto di loro diocesi, si fecero un preciso piegarsi all' altrui bene, il che appunto
debito del pastorale ministero, di contri- fu 1' unica mela che si prefìsse il conci-
buire alle prescrizioni del sagro concilio lio: Ita ut hoc Co Ilegì uni Dei ministro-
di Trento. Più d'ogni altro si distinse in rum perpeluum seminai inni sit. Del glo-
opera cotanto pia il cardinal s. Carlo Bor- rioso risorgimento de' seminari chierica-
romeo arcivescovo di Milano, come giù li, e del bene che da essi n'è derivalo al-
l'encomiai; imitato dal pure lodato car- laCbiesa,si veda il cau. de Giovanni cap.
dinal b. Barbarigo, per cui i suoi semi- 3, il (piale nel cap. 16 dichiara che il go-
nari di Bergamo e di Padova gareggia- verno de'seuii nari non conviene ai rego-
rono co'più celebri del mondo cattolico. lari , ma al vescovo ed ai preti secolari

Nel mirabile decreto del conciliodi Tren- suoi coadiutori. Dice Cecconi,che i rego-
to fu riepilogato quanto pensarono, scris- lari nelle città grandi potino riuscire van-
sero e operarono gli antichi padri pel buon taggiosi, non così nelle piccole o di me-
regolamento della gioventù incammina- diocre condizione ; ma chiama supposti
ta allo stato clericale, con indicibile di- pregiudizi i
4 sui quali il de Giovarmi fon-
scretezza e prudenza, proporzionatamen- da il suo opinare, die il vescovo rimette
te e in armonia ile'tempi. Pel manteni- al savio e prudente lettore. Il vescovo Sar-
mento de'seminarifu richiamata l'antica nelli, che nelle sue dotte Lettere eccle-
consuetudine dell'amministrazione de'be- siastiche tanta dottrina sparse pei chie-
nefizi,e fu loro data eziandio la sussisten- rici, nel t. io,lelt. 1 1 : Della istituzione
za con l'unione degli stessi benefizi, e colla de' seminari de'chierici, riporta l'intiero
tassa il cui diritto è fondalo sul diritto che decreto del concilio di Trento questo pu- :

hanno i poveri e le necessità della chie- re si legge nel p. Theiner a p. 3 dell'Ap-


sa su tutti i beni ecclesiastici : la tassa sui pendice, il quale fa rilevare quanto zelò
benefizi venne fissata da s.
ecclesiastici l'istituzione Pio V, e vieppiù Gregorio
s.

Carlo alio per 100, s. Pio V la ridusse Xlllcolla meravigliosa istituzionede'suoi


al 5, e Benedetto XIII ordinò che non collegi, mediante i quali, egli dice, inco-
fosse minore del 3 né maggiore del 5. , minciò un'era novella per tutte le istitu-

Ordinò il concilio che seminari sieno i zioni di educazione sacerdotale, ed in Ro-


eretti vicino alle cattedrali, alle quali ma principalmente per opera e zelo de-
per lo più sono uniti gli episcopii, onde gl'infaticabili gesuiti col grandioso incre-
gli alunni trovinsi più pronti al servigio mento del Collegio romano (?) Sicco-
dellachiesa, e meglio vigilati dal loro pa- me i seminari furono istituiti per formare
store. Che i giovani, segregali dai tumulti buoni operai a salvamento delle anime
del secolo e lungi dalle loro case, con inag- e ad utilità della Chiesa, perciò chiunque
SEM SEM 3^t
si voglia ascrivere all'ecclesiastica mili- sizioni procedessero all'erezione de'semi-
zia, o vi si trovi già iniziato, dovrà con- nari. Vietòsotto pena di sospensione a've-
vivere nel seminario vescovile per appren- scovi, di potersi servire de'maeslri e mi-
dervi la pietà e la dottrina necessaria al- nistri de'seminari, fuorché ne'pontificali;
lasublime vocazione del sacerdozio. Cle- e prescrisse agli alunni che si applicasse-
mente Vili colla bolla Ea semper,de'23 ro al canto Gregoriano, al computo eccle-
giugnoi 5cj2, Bull. Rom. t. 5, par. i,p. siastico, alla grammatica, al catechismo,
366, diretta a'rettori, prefetti e alunni di alla liturgia; ed aftinché in ogni tempo il

tutti i collegi e seminari, tanto di quelli tutto più facilmente si eseguisse, istituì
soggetti immediatamente alla protezione una speciale congregazione, compòsta di
della s. Sede, come degli altri fondati per cardiuali e de'primari soggetti della ro-
opera de'vescovie principi religiosi; esor- mana curia, qualii non avessero altra in-
tò colle più gravi parole così i precettori combenza, che d'insistere alla fondazio-
come i discepoli a soddisfare pienamente ne, al governo, e all'esatta amministra-
ai propri loro doveri per corrispondere zione de'seminari, e però le fu dato il no-
agli alti e nobili fini di queste istituzio- me di Congregatici Seminariorum: ope-
ni. Stimolò principalmente gli alunni a ra utilissima per la Chiesa fu questa con-
volgerai con fervorose preghiere a Dio, gregazione, e lo sarebbe se si rinnovasse,
aftinché comparta ai collegi e seminari il imperocché sebbene la costituzione di Be-
suo particolare aiuto, e per mezzo loro nedetto XIII riguardava l'Italia e sue i-

promova il benedellaChiesa, divelga l'er- sole, acquistò in brev'ora nella Chiesa for-
ronee dottrine, conservi la concordia dei za di legge universale. Colla stessa bolla
principi cristiani, e così cresca la pace, Credila? nobis, Benedetto XIII prescris-
l'ordine e armonia nello slato civile e
I' se rigorose cautele nell'elezione dell'esat-
nella Chiesa. Per la qual cosa ingiunse lo- tore del seminario ossia l'economo, la cui
ro di digiunare il mercoledì , venerdì e dimora eoo
nel pio luogo é vantaggiosa;
sabato della prossima settimana dopo la questa disposizione non fu punto dimi-
pubblicazione di ta!eenciclica,e la seguen- nuita la facoltà del vescovo nel soprinten-
te domenica di accostarsi alla partecipa- dere all'esazione. Queste disposizioni del
zione de'sagramenti di penitenza ed Eu- zelan te BenedettoXI II furono conseguen-
caristia ,
poiché i seminaristi di tutte le za del da lui celebrato ultimo concilio ro-
nazioni divengano propugnacolo della il mano, ove con fermezza avea parlato dei
religione. Benedetto XIII colla bolla Gre- seminari, e ingiunto ai vescovi di mante-
d'Une nobi s, de '9 maggio iji^j, Bull. Rom. nere, ampliare e migliorare al possibile

t.l i,p. 4 oc)> diretta agli ordinari dell'I- quelli già fondati, e di fondarli senza in-
talia e isole adiacenti, mediante il suo di- dugio dove mancavano, secondo canoni i

sposto rinnovò le ordinazioni date dal del Tridentino. Inoltre Benedetto XIII
concilio di Trento, dicendo che dove non colla bolla Maxima vigilatitiate' 1
4 giu-
fossero stati eretti i seminari , sollecita- gno 1727, Bull. Rom. t. 12, p. 221, or-
mente vi si fondassero ; e prescrivendo dinò l'erezioue dell'archivio ne'seminari.
pel loro mantenimento il metodo sulla Oltre ricordati ministri de'seminari.Cec-
i

formazione della tassa e su l'unione dei coni tratta pure del confessore, che s. Car-
benefizi, ordinò ai vescovi che impones- lo voleva dimorasse continuainentenelse-
sero una tassa sui regolari, capitoli e be- minario, uffizio scabroso e di difficile scel-

nefizi, la quale non sia meno di scudi 3 ta; avvertendo che i ministri egli alunni
nò più di 5 per 100 sulle loro rendite; non eletti per impegno sono la rovina de'se-
bastando questa tassa vi applicassero an- minari, onde il vescovo procuri di allevare

cora i beuelìzisemplici,e con queste impo* i primi nel seminario slesso. Importante
322 SEM SEM
è puro la scolto rìo'prefetli delle cnmcrn- opera a fare rifiorire il pubblico e l' ec-
te, comechè delicato l'impiego; così quel- clesiastico insegnamentosia in Piomaenel
lo del portinaio, che chiama r.° custode suo stato, che in tutta la Chiesa, imitato
del seminario. Nota ancora che padro- i dal degno successore e benemerentissimo
nati laicali spesso sono di pregiudizio al- LeoneX 11. Tutto copiosa mente viene nar-
la disciplina ecclesiastica; ma il vescovo rato dal p.Theiner, con sommi elogi pei
deve giudicare l'ammissione de'nominati siccome tanto beneme-
ristabiliti gesuiti,

alunni o convittori, se meritano la sua ap- riti pubblico insegnamento civile e


del
provazione : i ricchi che per aver luogo religioso; celebrando pure l'operoso zelo
in seminario allettano la povertà, pecca- di Gregorio XVI. Sebbene l'enciclica del
no gravemente, e sono tenuti alla reinte- regnante Pio IX, de'2 1 marzo 853, 1 sia
grazione degli alimenti. L'erezionedelse- diretta all'illustre episcopato di Francia,
minarlo non può stabilirsi nelle stanzeca- il seguente brano può servire per tutti i

nonicali, senza il consenso del capitolo; vescovi e abbati chehannoi seminari. "Es-
competono al seminario l'oratorio, e l'in- sendovi noto e manifesto quanto giovi al-
fermeria ove con carità dehbonsi assiste- la prosperità della Chiesa non meno che

re gl'infermi. Anche Benedetto XIV ri- dello stato, la buona educazione del cle-
putò l'istituto de' seminari inseparabile ro, non cessate di comune accordo dal-
dal bene della Chiesa, e lo dichiarò con l'adoprare in un affare di tanto momen-
l'enciclica de'3 dicembre 740, pubblica- i to le vostre cure e le vostre sollecitudi-
ta dopo la sua coronazione. Oltre a ciò, ni. Proseguite, come fate, a non lasciar
Benedetto XI V parla in due opere suedel- nulla d'intentato, aflìuchè i giovani chie-
l'istituzione de'seminari da profondo sto- rici ne' vostri seminari si formino per tem-
rico del la Chiesa, cioè neW Insti tutiouesec' po ad ogni virtù, alla pietà, allo spirito
cleùastìcae,ent\Synodo dioecesana.Vev ecclesiastico; che vengano crescendo nel-
le deplorabili vicende della rivoluzione l'umiltà, senza cui non possiamo piacere
del secolo passato, l'istituto de'seminari a Dio, ed insieme nelle umane lettere e
grandemente ne soffri, in uno all'eccle- nelle discipline più severe, specialmente
siastica educazione; ed anche la religione sagre; e lontani da ogni pericolo d'erro-
e la monarchia ne furono terribilmente re, sieno così diligentemente istruiti, che
travagliale. Spaventevoli guasti ne conse- possano imparare non solo la vera ele-
guitarono pel tralignamene) dell'istruzio- ganza del parlare e dello scrivere, l'elo-
ne giovanile, massime in Francia e Ger- quenza, sia dalle sapientissime opere dei
mania. Tristi quindi e dolorose furono ss. Padri, sia dai più insigni scrittori pa-
le vicende de'seminari, soppressi o impo- gani da ogni sozzura purgali, ma possa-
veriti coll'usuipazionedeloro beni e degli no ancora principalmente conseguire la

stessi loro edilìzi; o per l'introduzione di perfetta e solida scienza della teologia.del-
cattivi insegnamenti, onde distruggere le la storia ecclesiastica e de' sagri canoni,
teologiche islituz'oni,e avvelenare la fonte tolta dagli autori daquestaSedeapostoli-
della pura dottrina negli stabilimenti no- ca approvati. Per tal modo quest'illustre
velli de'seminari generali. Nel declinare clero di Francia, che risplende per tanti
del secolo tuttavia fu avventurosa Y Ir- uomini insigni per ingegno, pietà, dottri-
landa (F.) per l'istituzione del suo ce- na, spi rito ecclesiastico, e singoiar ossequio
lebre seminario o collegio in Maynooth, verso questa apostolica Sede, andrà ogni
autorizzalo in nome di Pio VI dall'insi- giorno più abbondando di solerti e indu-
gne cardinal Gerdil prefetto della congre- striosi operai , i quali, ornati di tutte le
gazione di propaganda fide. Nel 18 14 ri- virtù e muniti del presidio di sana scien-
composto l'ordine europeo, Pio VII die za, possano opportunamente esservi di a-
SEM SEM 3^3
iuto nel coltivare la vigna del Signore, ri- ehi ove non esiste, mediante l'istituzione
prendere que'che contraddicono, e non so- de'collegi o seminari. Per la coltura reli-
lo confermare nella nostra ss. Religione i giosa e pietà negli alunni, si ponno con-
fedeli della Francia, ma anche propagar- sultare le seguenti opere. 77 direttore spi-
la nelle lontane ed infedeli nazioni per rituale de' seminari, colla giunta delle me-
mezzo delle sante missioni, come il me- ditazioni per gli esercizi spirilnali.proprie
desimo clero finora fece a somma lode del e adattate allo stato e condizione della
suo nome pel bene della religione e per gioventù ne collegi , V enezia i y47.Ricciar-
la salute delle anime ". Non solo la chie- delti, Lyceum ecclesiasticum. Giovanni
sa cattolica ha i seminari diocesani, vesco- can. Devita, Istituzione de' chierici convi-
vili e abbaziali, ma possiede i seminari, venti ne* seminari vescovili, esposta in va-
o collegi o ospizi per formare Missionari ri ragionamenti, Napoli i
r e) r
i . Bevelet, E-
;
(F.) per le Missioni pontificie (/\) per sercizi ecclesiaslisi per li seminari, Roma
tutte le nazioni, de'quali trattai a'Iuoghi iyqi. Il seminario ecclesiastico ogliot-
loro, a Collegi, e negli articoli degli or- to giorni a s.Eusebio in Roma, opera del
dini e congregazioni religiose che ne con- d. r Agostino Theiner scritta in tedesco e
tengono un gran numero. In tali articoli recala in italiano da Giacomo Mazio,
celebraile grandi benemerenze e la som- Roma 834- Porta tale titolo questa eru-
i

ma utilità recata da siffatti seminari alla ditissima e importante opera, perchè do-
Chiesa, al cristianesimo, a molte nazioni po l'avventuroso ritorno dell'autore al
che da loro ripetono colla conoscenza del- grembo di s. Chiesa, nel soggiorno che fe-

la vera Religione (F.), 1' incivilimento e ce nella casa de' gesuiti di Eusebio di
s.

la morale. Primeggia fra tutti il veneran- Roma, per gli esercizi spirituali ove con-

do Collegio Urbano (/.) di propaganda dusse a lieto termine la sua intiera con-
fide, stabilito per la Propagazione della versione, e considerando essere il Semi-
fede (F.), composto di alunni d'ogni na- nario un durevole e continuato ritiro di

zione, e degno della gran Roma e della spirito , cui solo interrompe e solleva lo
Sede apostolica; mentre a Napoli è in vi- studio delle umane e delle divine scienze,
gore il seminario o collegio del la sagra Fa- le die siffatto titolo. Egli dunque vi svolge
miglia (F.) pei cinesi. Inoltre qui solo ri- la storia de Seminari chericali, divisa in

corderò, che in Parigi vi sono il seminario 3 epoche. Epoca i. a Chericali istituzioni di

delle Missioni straniere (F .),\\ seminario educazione fìnoal regno di Carlo Magno.
a
delle Missioni straniere delle colonie (F.), Epoca 2. Stato delle istituzioni cherica-
il seminario di s. Sulpizio(F.)/\\ semina- li di educazione dall'età di Carlo Magno
rio deiPicpus (V.). In Milano e al modo fino ai tempi del concilio di Trento. Sto-
narrato nel voi. LV, p. 3o4> di recente ria e condizione de'seminari chericali dal
fu eretto uu collegio per le missioni estere. concilio di Trento a'nostri tempi, che for-
a
Da ultimo eziandio, e come il precedente ma la 3. Appendice di alcuni do-
parte.
con autorizzazione deUaCongregazione di cumenti concernenti la storia de'seminari
propagandafide {F .), fu permesso lo sta- chericali.
bilimento de[\' Indigeno clero{I .),ne'Iuo-

FINE DFX VOLUME SESSANTF.SniOTFBZn


LOOU7 /
^ t\ w-rx ,\w/ lOHU
sncR
fioroni Gaetano,,

1802-1883.
Dizionario di erudizione
storico-ecclesiastica
AFK-9455 (awsk)

You might also like