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Tra storia e memoria: le bianche chiesette campestri

www.chiesecampestri.it Gallura, terra di granito, sughero, mare, vento e chiese campestri. Sono 160 i luoghi di culto cristiani che attualmente, officiati ed in buono stato di conservazione, costellano le campagne della Santu Lusunu Provincia di Olbia e Tempio; diversi realizzati recentemente a testimonianza dellintensa devozione che i galluresi nutrono nei confronti dei propri santi protettori. La maggior parte affondano le origini al Settecento ed allOttocento, edificate o riedificate ad opera delle famiglie che abitavano ecento le numerose cussorge e presso le quali, solo per particolari occasioni arrivava il cosiddetto parroco di campagna per la celebrazione della festivit annuale, oppure per impartire i sacramenti o dare per lultimo saluto a chi lasciava questa terra, prima di essere riposto nella losa o in lu chjappittu. Tra le chiese aggesi cinque sono quelle campestri tuttora attive ed in perfetto stato; a queste aggiungiamo alcune vestigia come quelle di Santa Degna e San Sebastiano, mentre diverse altre ia ormai perdute, rimangono nella memoria o nei toponimi catastali. Parleremo dei ruderi e delle scomparse in un prossimo numero del giornalino. Sino alla costituzione delle parrocchie di Viddalba, Trinit ed Aglientu, la chiesa madre di Aggius, Viddalba, che sempre stata dedicata a Santa Vittoria, aveva la giurisdizione su ben 13 filiali rurali, come ci testimonia la narrazione del padre scolopio Vittorio Angius, che venne incaricato di compiere limponente ricerca sulle citt e paesi della Sardegna, edita tra il 1833 ed il 1856 nel Dizionario mponente geografico, storico, statistico e commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna. Insieme alle rispettive distanze di cammino da Agius, il religioso elenca: San Leonardo, distante ore 4; San elenca: Pancrazio ore 3; SantAntonio, Santa Maria Maddalena, ore 4; San Giuseppe patriarca, ore 3; SantOrsola, ore 3; San Pietro Apostolo, ore 1; San Pietro martire, ore 4; San Giacomo apostolo, ore 1; Sante Maria ed Elisabetta; San Lussorio, ore 1; La santissima Trinit de Agultu. La chiesa ta; dedicata alle Sante Maria ed Elisabetta scomparsa mentre le altre, a parte lultima, attuale parrocchia di Trinit, si trovano ancora oggi in aperta campagna: San Leonardo e Santa Maria Maddalena sono in territorio di Viddalba; San Pancrazio in agro di Aglientu; San Giuseppe, SantAntonio, SantOrsola, San Pietro martire e Santa Maria di Vignola, appartengono al comune di Trinit.

Madonna di la pazi - Bonaita

Santu Filippu

Se un viaggiatore si fermasse in paese per chiedere indicazioni sulla chiesa di San Pietro Apostolo, qualche aggese sarebbe titubante riguardo lesistenza di un tempio dedicato al fondatore della Chiesa romana, ma se gli chiedessero di Santu Petru de Rudas, allora non ci sarebbero as, certamente esitazioni nellindicarla. Chiunque, non gallurese, rimane sbalordito nellapprendere che qui talune chiesette hanno nome e cognome ed altri esempi sono Santu Paulu Calta e Santu Micali Sanna ad Arzachena. Grazie ad un sintetico ma importante lavoro di una ricerca pubblicata nel 1985 ad opera di don Piero Baltolu abbiamo Baltolu, delle notizie fondamentali riguardo le vicende delle chiesette campestri, che di seguito possiamo riassumere. Santu Petru, come detto conosciuta de Rudas stata edificata dal ricco possidente Pietro de Rudas, quale voto fatto nel 1803, forse su un impianto di un precedente u edificio, antichissimo, come testimonierebbe la piccola abside murata ancora visibile esternamente; la minuscola campanella, recuperata da un devoto di Trinit, proviene dal

relitto di una nave affondata. Proseguendo sulla stradina che conduce verso Monte Pulchiana, troviamo Santu Jagu, che prossimamente sar inserita nellitinerario sardo del Cammino di San Giacomo, con la valorizzazione di tutti i luoghi di culto dedicati allapostolo venerato a Compostela. Questa, bench si Trovi in territorio di Tempio sempre appartenuta alla parrocchia di Aggius. In localit Pala di Monti troviamo la chiesetta etta pi lontana dal paese, anche se di poco rispetto a San Giacomo e distante 11 km. Arroccata su unalta collina e restaurata da non molto tempo, anchessa si presenta nel suo bianco candore ed legata ad una credenza
Santu Giagu

Santu Petru popolare che aveva come protagonisti i secolari e maestosi alberi di gelso, i quali stranamente non fruttificavano e che purtroppo vennero arsi dallimmane incendio del 1983. Il fenomeno veniva dunque spiegato dal fatto che San Lussorio volle punire i giovanotti che un tempo si divertivano a sporcare col succo delle more, i lindi vestiti delle fanciulle che accorrevano in questo luogo il giorno della festa. Anticamente esisteva una chiesa dedicata a San Filippo, di cui testimonianza il toponimo che testimonianza ritroviamo nelle mappe catastali ed in suo ricordo, la famiglia Cabella Lissia edific la nuova, Cabella-Lissia

interamente in blocchetti di granito a vista, donandola alla parrocchia nel 1967. Altra cappella costruita nello stesso periodo, 1947/48, la chiesetta di Bonaita, dedicata alla Madonna della Pace per ringraziare la Vergine Maria al termine del terribile secondo conflitto mondiale. Le chiesette rurali aggesi come tutte le altre in Gallura, sono modeste, povere, non presentano granch di artistico od architettonico, ma lamore ed il rispetto dei locali e dei forestieri, fa si che siano sempre decorose ed aperte anche la notte, nel segno dellaccoglienza e dellospitalit, motivi per le quali sono nate; valori che il tempo non ha mutato e tuttora vivi pi che mai nellanimo delle popolazioni, a dimostrazione che i momenti dedicati alle loro feste rimangono importanti e necessarie occasioni di socializzazione e di riflessione spirituale Articolo di pubblicato alle pagine 10 e 11 del periodico n 1 del dicembre 2011

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